"A Description of a City Shower" è un poema del 1710 del poeta anglo-irlandese Jonathan
Swift. Apparso per la prima volta nella rivista Tatler nell'ottobre dello stesso anno, il poema
fu considerato il suo miglior componimento. Il testo concerne la vita moderna, urbana e
l'artificiosità di quell'esistenza. Esso, inoltre, parodizza e imita, in alcune parti le Georgiche
di Virgilio. Alcuni suggeriscono che il poema cerca di prendere in giro sia lo stile che il
modo di vivere dei cittadini contemporanei , rappresentati da altri scrittori e poeti
agostiniani.
Swift inizia la poesia descrivendo cosa accade prima che arrivi una tempesta. Ad esempio,
afferma che i gatti smettano di giocare e che le fogne puzzino il doppio del solito. Mentre
la tempesta si avvicina, all'orizzonte si notano minacciose nuvole nere e cominciano a
cadere le prime gocce di pioggia. Swift le descrive scherzosamente come gocce d'acqua
gettate dal mop roteante di una donna di malaffare. Queste donne sono probabilmente in
contrasto con “Brick Susan” che si affretta a sbattere il bucato.
Con la tempesta che incombe su di loro, tutti i cittadini corrono a cercar riparo: le signore
fingono di fare acquisti, una sarta si accalca sotto l'ombrello e persino i rivali politici
trovano rifugio insieme.
Anche se sono al sicuro e anche se è solo pioggia, Swift paragona questi uomini tutti
rannicchiati, agli eroi greci spaventati che si nascondono nel cavallo di Troia.
La pioggia sta ora arrivando in pieno vigore, allagando completamente le strade e
portando tutti i rifiuti della città in superficie. Swift sostiene addirittura che si può dire da
quale strada provenga l'acqua dalla spazzatura che galleggia in essa, mentre termina il
poema con una descrizione abbastanza grafica dei macabri rifiuti che sono stati ritrovati a
galla (“butchers stalls, dung, guts and blood, drowned puppies, stinking sprats, all drenched
in a mud, dead cats and turnip-tops come tumbling down the flood”).
ANALISI
Nel componimento Swift usa diversi espedienti letterari. Primo fra tutti la SATIRA, genere
dedicato alla critica letteraria o alla critica sociale attraverso l’uso di elementi comici.
Ma come e perché Swift usa la satira per affermare che la vita in città è “spazzatura”?
All’inizio potrebbe aiutarci a capire il fatto che Jonathan Swift fosse un precursore del
Neoclassicismo - un movimento artistico tra il tardo XVII e il XVIII secolo noto per la sua
imitazione di stili e generi greco-romani, in particolare quello della satira - ed è infatti
grazie a poesie satiriche come questa e altre opere simili che Swift è diventato noto come
uno dei più importanti neoclassicisti. A riprova di ciò, in “ A Description of a City Shower”
Swift usa la sua profonda conoscenza della letteratura latina per criticare i cittadini di
Londra.
La prima indicazione del fatto che abbiamo a che fare con una poesia strettamente legata
ad un’altra molto più antica è l’uso che Swift fa di distici eroici o di serie di versi in rima in
pentametro giambico spesso usati in inglese per tradurre l’antica letteratura epica.
Il componimento antico di riferimento è in questo caso la Georgica I del poeta romano
Virgilio, che appartiene alla collezione, Le Georgiche, di poesia pastorale, ovvero versi
riguardanti l’attività di pastori, contadini e del mondo rurale.
In “A description of a City Shower” Swift imita beffardamente non solo lo stile pastorale di
Virgilio, ma anche alcune dellle sue parole per prendere in giro la città.
Alla fine del suo poema, Swift descrive i vari tipi di spazzatura che vengono a galla per le
strade della città quando queste sono inondate da forti piogge: 'Sweepings from butchers'
stalls, dung, guts, and blood, / Drowned puppies, stinking sprats, all drenched in mud, /
Dead cats, and turnip tops, come tumbling down the flood.'
Queste osservazioni conclusive sono pensate per essere un forte rimprovero della gente di
Londra - non per i rifiuti che hanno fatto, ma per la spazzatura che si sono permessi di
diventare.
Nei versi precedenti, Swift è particolarmente specifico sui tipi di persone che hanno
trasformato la città nella discarica che è nella sua epoca.
Il periodo durante il quale Swift visse e scrisse è stato spesso definito l'era neoclassica
perché il periodo ha visto una radicale rinascita della letteratura classica. Le opere di
scrittori greci e romani furono studiate, lodate e frequentemente imitate, e i lettori inglesi
più istruiti all’epoca di Swift avrebbero avuto familiarità con i generi poetici del mondo
antico. Un genere classico molto popolare e spesso imitato era, come abbiamo detto, la
poesia pastorale, che celebrava la vita rurale e spesso contrapponeva la (presunta)
semplice, incontaminata vita di mandriani e contadini con la vita frenetica, corrotta e
eccessivamente civilizzata vita degli abitanti delle città.
Se da un lato Swift non sollevava obiezioni sulle poesie pastorali di scrittori classici come il
grande poeta romano Virgilio, aveva poca pazienza, invece, con la superficialità e
l'artificiosità della poesia pastorale del XVIII secolo, che usava un linguaggio altamente
decorato per descrivere la vita dei suoi soggetti rurali con dettagli sontuosi e irrealistici.
Per Swift, questo non solo rende la poesia “bad”, ma anche esteticamente disonesta e
moralmente irresponsabile.( → Lo scopo principale dell'arte, secondo la teoria letteraria
neoclassica, era di fornire istruzioni morali, e l'istruzione morale difficilmente poteva
derivare da ciò che era essenzialmente una bugia).
Per dimostrare quanto vuota fosse diventata la poesia pastorale nelle mani degli emulatori
del XVIII secolo, Swift e molti altri dei suoi contemporanei scrissero poesie come, appunto,
“A Description of a City Shower”, nelle quali impiegano un linguaggio elevato e allusioni
alla poesia pastorale classica per descrivere scene apparentemente ordinarie della vita
urbana.
La vita rurale del XVIII secolo era fredda e difficile. Gli agricoltori e i lavoratori rurali
vivevano vite diametralmente opposte all'immaginario romantico della poesia pastorale.
Così come le classi inferiori nella città, lavoravano per lunghe ore, di solito per poco un
salario che a stento garantiva loro la sussistenza. Un linguaggio classico e ricercato,
dunque, non migliorava di certo il loro destino o poteva sostituire la realtà con la fantasia.
Sarebbe sbagliato, tuttavia, immaginare uno Swift selvaggiamente indignato dietro " A
Description of a City Shower". Il tono, infatti, è molto più di ironico divertimento che
rabbia, e persino la schiera di immagini repellenti - dal cappotto sudicio del poeta ai
"cuccioli annegati", ai pesci in decomposizione e "gatti morti" dei versi conclusivi - alla fine
sembra più comicamente grottesca che offensiva.