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S T O R I A

HDI IGIOVANNI ZNARA,


P R M O CONSICLIBRO, ET CAPITANO
I

DELLA GVARDIA IMPERIALE


*
DI COSTANTINOPOLI,
DIVISA IN TRE PARTI.
NeUdprtm fi tratta delie cofede gli Hehrei dal principio detfiumdo
* infimo alla ruma di Gierufialcm :

netta feconda deWorigine de' Romani infino dSStmperio dei gran


Cofiantino:
netta terza de fatti di tutti grin^adoridal gran CoRantino infimo
Smorte di Alejfio Comneno.

ONDE SI APPRENPE VERA NOTITIA


DBLLB COSB PIV MBMOBABILI
auuenuce in fpacio di 6616 . anni.

NVOVAMENTE TRADOTTA DAL GRECO


PER MARCO BMILIO PIORBNTINO.
Con le lue tauole copionGime.

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Apprell Lodouico de gU Auanzf.
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ALUILLVSTRISSIMO SIGNOR
IL SIGNOR FRANCESCO RVSSELLO
CONTE DI BEDFOR.DIA, ET DI
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CNISS. CONSICLIER. DELLA
B-R E KIS tIMA REGINA

IA longo tempo tra me fte(To confi-


derando , quali, & quanti fieno i do-
nifi della natura, come dciranimo a

V.llluftrifs. Sig. conceffi dal cielo,


nonm parlo poter trouare piume-
riteuole,& degno Signore, fiotto la
cui protettione ficuramente poteffi
dedicare la preficnte opera , uolcndo
io fieruare lordine, &
coRume di quelli, che douendo
mandare in luce le loro opere , fi hanno fiempre eletto
qualche honorato Prencipc,che gli fia in fauore. La onde
hauendo io al prefiente prefi il carico di Far tradurtela
nobiliffima hiRoria di Giouanni Zonara HiRorico gre-
co, & fedeliffirao ,fiubito mi fiono difipoRo di appog-
giarla alla uirt ,& autorit di V. IlluRrils. Sig.acci col
luo fauore , &
merito , lopra uenga a quella gloria , ri-&
putatione , a cui p^r fie Rdfia , &
fienza il uoRro aiuto , ella
non potrebbe in niuno modo arriuare. Et perche a far
ci mha fofpinto unacaufiadi non piccola confidcrario-
ncjcio la nobilt di fiangue, che V. IlluRrils. Sig. sha
recato dafiuoi honoratiffimi anteceflbri , i quali hanno
dato occafioneamolti di notare ilor memorabil fatti,
gloriofi trofei da lor riportati , &gli altri trionfi nella rai-
* 2 litarc
litarc arte confeguiti,
per uorrel chelki in ci foflTe ir-
uita non meno, che, gli Ateniefi ciuando nella citt dEli-
de, fecero fabbricare da Fidia, piu famofo, &
celebre
fcultore di quei tempi, il fimulacro di Gioue Olimpio,
qual fu tenutoil piu nobile , & eccellente-, che mai da

humano ingegno fabbricato foflTe, imper che era tale,


che neramente dal cielo difccfo parca . Hor cofi Iddio
pcrfuabontuoldre,chccon la (ingoiare affcttione,&
diuotioncjche porto a V. Illuftrifs. Sig.potcifi almeno
fodisfare in parte allalto intelletto di quella , & far cola
degna di perpetua memoria. Eirendocnc chiunque ben
contempla reccclfo , & fommo grado , che quella tiene
ppreflb la Screniflma Regina dInghilterra, cio de(Teiii
uno de fuoi piu eletti Confeglieri , &
a fua Macft piu
grato di qualunque altro del Aio Regno , Ha per giudica*
re , i uoAri menti e(Tcr degni non (blamente di quello
picciol dono , che intendo bora di farle io > ma dogni
gran Regno , &
dogni grandimperio . T urta uia confi-
dandomi nella fua benignit, &numanit , mi fon mof-
fo a farle quello picciol dono, riputandomi chele hab-
bia ad clfer grato ,&anco perche elfendo quella fubli-
mataaquel lupremo honore,che meritamente fe le ri-
chiede, non pu fenon grandemente illu Arare col fuo
fplendorc lopere altrui Et A come la prefente opera per
.

poter rifplendcre in ogni luogo, Auarr della uiua lu-


-ce della uoAra chiara lampa, coA parimente S. lUuArilV.
S. potr preualcrA di quclla;uoglio dirc,inl^gcrla,&
rileggerla imper che neramente degna d eller uilla da
5

tutti , ma molto maggiormente da quelli , a quali Iddio


ha commelfa la cura de popoli , percne a clAunque ha tal
carico alle fpallc A conuicne (uolendo prudentemente
diportarA negouerni delle Rcpubliche) hauere cogni-
tion dellhiAoric elfendo clic (fecondo loppenionedi
;

M. Tullio Prencipcdeireloquentia,ncl fuo fecondo li-


bro dellOratore) lhiAoriapcrfe Acffa, altro non Aa, che
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un
,

alnteftimonio di tempi; unaluce della uenr;una me-


moria di urta , & madtra di quella ; un nuncio , o ucr mefj
fo dirantichit* Si pu drittamente giudicare, che la
prefcnte hiftoria habbia in fe tutte le fudette,parti ; con j
ciola cofa che ^ ella uramente un teftimonio di tempi
abbracciando in fc tutte le piu memorabili imprefe,che
&
mai furon fatte da gli Hebrei ; da Gentili ; da Chriltia-
ni.CQminciandoldal principio del mondo, (ino aHIm-
perio dAleflb Comncno Imperadordi Coftantinopoli,
che in tutto ui fono corfi (fecondo il calculp dellAu-
tore) 6626. anni ; talmente chella a punto un teftimo-
nio di tempi , Ella anco una luce di uerit ; conci fia
che ninfegna a difcemere il uero dal falfo , ponendo tut-
te le cofe per lo fuo debito ordine , &
allegando i piu ue-
raci ,& fedeli autori . Ella c parimente una memoria di
uitaj&macftra di quella, imper che abbraccia in fc le
tit di tanti huomini illuftri,&di tanti facri Imperado-
ri , che potiamo molto bene fpecchiarnc in quelle
, &
im-
parar la ftrada del ben ui nere. Oltra di quello fi pu me-
ritamente affermare chella fia un nuncio , oucr mclTo del-
lantichit, uenendo ad auuifarcifin di quelle cofe, che
prima furon fabbricate di mano del motor fommo , fi co-
me gi di fopra ho detto . Et perche una talhilloria piu
copiof di frutti , che di fiori (a mio giuditiq) fc le fareb-
be eftrema ingiuria, quando folfc tenuta fcpolta,per
mc paruta molto accommodata di doucrla far tradurre
dal greco , in quella nollraltaliana lingua a comun bene-
ficio di tutti, ma particolarmente per gratificare S.Illu-
ftrifs. Sig. la quale (per quanto mi uien detto) fi diletta

molto di quella, & nonfenza giulla cagione , per efler a


&
tempi nollri un ornamento , un fplcndore di tutte lal-
tre lingue, & tenuta intant pregio , quanto alcunaltra
mai. Regnando adunque in V. Illullrifs. Sig.
folle gi
quella rara bont, &
fingolar prudentia , che li ricerca in
ogni bennato, & ben creato Prencipe, non dubito pun-
* 3 to.
' , .

to fi degnar accettare quello mio picciol dono


5 chella
con fronte di fignore non men danimo , che di titolo & ;

faruederal mondo chella ricbnofce con fommafede,


ctiandio ogni minimo affetto , che le fia moftrato Et .

con tal fine io con pcmetuo obligo di fcruit , infieme


con lopera , & tutte le deboli forze mie offerifeo ad ogni
feruigio di quella , a cui diuotamente bafeio la mano
Di Vinegia il di primo di Luglio. M. D. LX,
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D. V. llluflrifi. Sig. rn 't! \ *'


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TAVOLA DI TVTTI DETTI.


ET PATTI PIV NOTABILI CONTENVTI
I
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QJTE STA PRIMA P AR.T de GL I ANNALI
D1CIOVAN20NARA,
Adorne 9.
AR O NE iifigma /i- Adamo mejfeilne dtkltiglian'imdi. f.h
terdte . 1 A demo funito da Dio . f. t
Aanne fa' il uteld'or. Ad Idumeo gkerriggia centra Ifraeli-
iz.d ti.
ft.t
Aarone fu Omofonie-
il A duAerie di Dattid con Berfabe 44.. d
fce. 17 9 -C perche non potea pelare un
AbederaLeuka, 4) A debito 16 1 e
Abenntriet He di Malie Agrippa ridetto in pouerti . t6i.i
Spajlna. t74f Agrtppa canate di prigione, ty creato He da Ca-
Alejfa utcfa con nfonno da Cioai 47 i 170.6
Alno j. He de Giudei. n-t Alcime. L17.C
Abiatar ft Alefiandro Macedone pf.b.tt t.
Abiatar bandito Aleffandre di die li^ comincii a r^are. u j. t
Abirim,C7 Datan iivhiottiti dalla terra. *"d
14 A Itjfandro infermo Cilia m 1 1 4. A
Abifag giouanetta dorme con Dauid fer riftal~ Alexandre andalfarofCfui edifici una ck-
darle 48- c 1 1 f.a
Abner cafitano j 7.4 Alefftuidroprefe Ga^a citt di Seria. 1 14 f
Abommatiene di mina 8 1 c.84.<I Alrffandro prefe Sardia patti
,
cr dopo quefto
Abra fer uoUr predicar DiOfOiid in efilio. 1 i.e prefePanfilia , Ciliciay TeniciOyPfidiayO
Abrjdate chiamato da Pontina fi da in poter di frigia. ,,4.d
Ciro. 97Jt Alefindro fi gloriaua dejj'er diiamato fighuol
Abradale uccifo 9^ e dt Gioite. 115.6
Abfalone battuto dal padre perdono afpira al He Alefiandra non teneva DariopernemicOy ma con-
tno 4f f tendeva con lui dell'imperio 1 4-
/
Abulito Satrapo 1 9.b Ale/faiidre prefe Damafce. 1 1 4. f
Acab fefloKe d'ifrael 94. Aleffandre coperfe col fuo manto il morto corpo ai
Acab fa lefiiditione centra Heemma y
ui Dario nt.f
^
muore. 97.0 Aleffandre diceva che non i la miggior fent i
Aca^ 1 i.He diHierufitlem 4 j.c aie il darficdle debile O" die le affaticarfi
y
Atcordodt Ottone , C7 compari [opra alla crea cefKeale ut.
tiene del nuouo He XOf.b Aleffandre prefe Sufi , dr trovi gran trforo nel
A'helao 1 J6.e ptlagie. llf.d
Aihia predice il R<^ di leroboam 91 x Aleffandre figgiogi la Perfia dovevi trevi infi.,
Adner fife giudeo ti.d aito tefero , O" furono portate uia le ricche^

Acbior per hauer dato buon cenfigUo ad Oloferne ^ con dieci mila para de Muli gr cinque
mila cameb
,
fu date a' nemici A-/ 1 1 6.
Admofela^-ptuafefieffo 4i.e A leandro dechiarato He delPAfia .11 (,d
Acme fcTua di Liuia miglie di Cefare . tji.f Aleff'andre no uoleua rubhare la yiltoru.
tti.d
Acme uccifa t6o.d Ahffandro don cfyeue mila cuiuanii una gua-
Acer Iapul4ite per batter fiato facrile^io, * 7 .b. flada dere per uno. 117.6
A equa ufeita della pietra zi.b Aleffandre figliuole d' Antioco, inio DemelriOy
A eque CaUtroe ufae da lierode nelle fue in fer- prefe la Seria, et Cleopatra per m^lie. 1 ij.c
mai. 199. Aleffandre ri futa i pricgln de Samaritani. 1 2 1 .C
A cupi parla con Alejfandr *I7.< Aleffandre friteda Mallif. 1 t.f
4c 4 Akffandn
,. . 11 4d
4 . , . ,

T A
Ciu-
V ola
Alelftndr qunt btittr U fenufte de Anatatafatradi IJieremk ^ tfle
I
dri IJI.ft Anello di Elea^arghide jo.i
'

AleffenJro carne entri in Gierufalem. ut. AtIgeUaffaGiofirfid io.


Alejjjiidro enfTiMa nei lemfie lej^e il bbr^ di Da- Anna fi
niel, daue I redice diel regna Perjana fora fu- Anna maglie di T alia 6.e
terata dal Greca. * itl.b Annafigtiuela di Sethea fantejet. 16 f .d
Alcjfar.dra quai:do fedeua nel tribunale perudir Antgona 77.a
,
. le caufe fi dnudeua unartcdiia fer tanftr- Antgone tcglta lorccdue ad Hircana , accia non
uarlaalrea. ll6,b fajfa effer creale fomrfice . ... i4X.d
Alejfand.Hacedane frrfe^C^ /pianTebe.ili.b Antgone umide il cape di Giafitfia a' fratelli per
Alejjandra infUiobile uerfa i <UU>n\uetni. 1 7tf cinquanta taleni I i4)-6
A Ujfaiidra ualfe fingere d'cjfer Dia ixo.f Ani gena ridai lo in l-limfdlem I41.4
Alejj'andre denata ualarafa . 117.C Amirw uccifia da Antonie ad infianiia di Hr*
A leffandro fuueffare di Arifiabala, lf-b rade >44<t
A lefiandra ^ebina. 1 | ).c AntiocoEpifiane jf.t
Alefiandra cantra nobili giudei ferace. Antioco dictta Die daTrifan uccifia >

Alefiandra turba la GiuMa, l)8x Ami: co fa gran finge in liierufalem . iij.e


Alefiandro ^ Arifiebolo imiregianati. lj4.fi Anfiaco ftgual di Demetria yfrefit per nugUe
Alefiandro^^ .\rifiobaleJhriHgolati .. tJJ.c Gleapatra , uccide Trifone }1 /
A lefjandrofinto dannata MLi^iUta. iCi fi
AiUforo Gr/,Cr Gircene . IJI .t
Alefiandra I j j.a Antioco Miglia 1236
Alefiandra funtra di Uerade, dimanda dfante- Aiitiecagiulea a' giudei nimica 189.6
ficato
^ Arifiabala
Alefiandra fiuggi da Herade,
fm figliuola.

O* onda a Zleafa-
1 44.fi Antioco perche fu neminalopia,
Antioco pie accettala nella citt .
1 3 3.4
i } } .6

fatra. I4j.it Ani ^1 figliuola d' Uerade t6t.e


Alefiandra tnfiultanda alla figliuola menala alla Aniipaira- 77.4
riufluia y fu foca daft uccifia 1 48 .d Antifaira Idumea ondi con iiganita. 1 }7.4
Alefiandria Cajlclla i J 7-t
Antipairecre.itapracuraiorediGiudea. 139.6
Ah. j6.d Antifatra fiuantefofia da teredea fighualidi
All quattro j6.fi
Mariamme tJO fi
Altare altre'l Giordane 1 8.a Ant'ifatra procuratore d'lerade canfiefia del ut
Amefita decima di Gierufialem . 64.0 nena preparato a Ferara . iJJ.b
Amtfia uinta dalaa fer fina temeriti. Ai^ipatro dt malte colpe accufata i{7*6
64.fi
Ammaniti fconfiiti da Dauid feria fdiema fiuto Antonia andata in Sana t'innameri di Cleopa-
a fuoiambaficiadori. 44- tra 141.6
Ammaniti , bioabiti cr Samaritani , lubbero a Antaniaraica, incuififialeuatenereUfialapait-
fd^a die fi nedificafie il Tempia. lai.f lefiicia 1 66.*
Amano odiando SUrdodiea attenne che t'ucci-
,
A mania rocca combattuta > 84 *^
defirn a t ulti iGiud-i 109,6 AatOyO uera Giuda fircondagiudtee 394.6
Amano cantra fiua uogUa fa ifiarT^a di henar,ire Appli f. cria contr.l Giudei. 17 1.4
Mardocheo con ogni laude . i lO
fi
Aprile in qu4i>ti modi detta to.e
.Amano ualea efier adorata da Mardocheo, io d t Aquila d'era dcdic.Ua da llcrade , cantra la Ug-
-A mona affarecdiia la croce a Mardocheo, iio.d ge . IJ9.4
Amane fiuaffefia nella croce chaueuM frefatata ArbrlLt y
0 uera C.mfiamcle.. t6.d
aMardaato HI. A cifiobolo prefie l'infrgue rigali ,
trattimalela
Amici d' Alefiandra imprigionati . ijal mitdre." i fratlli 1 34.4
Amintafiugitiua . 1 1 4>' Anfiobalo eccupa il regna. 1 j 6.fi
Amurrct Jcanfitii, (jr morti . 14 fi Anftabola /trita , Of^fi* Ant'gme fiua fi-
.Amai 16, Redi turufalem. 6 .d gliuole a Mathcnme I
y%.f
Anodo di baffo cditiane fu creale fStefice. 1 4.fi Anfiabale prende per maglie Aerenue figliueU
Anania . j ti di Sidiene . ijo.e
'Anana faniefice fece uccider Giacaba /rateila eh Anflabola per frauie cii Uerede fu afiagata
t. GiefuCiinfiu. ijf.t nell'aeipia, 14J.C
Arijhiala
. . , f , d

- T A -V O L A"?

^nfUholo meri* , t-* Ai^i^Re degli Pmefari, V
1
1 ^ tp7,t
Arijlaudr* inttttretailftgn d'OUmpm ,
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fdtffo (irta alU natur* di A lefftwdr, tn.n Baarradice. XpoA
Ari/}cr4ti 4 ,imimt de Nehiti . ioj.4 Baafater^Re d'IfroA '94.^
ArM^etenuuttindenK U fuditiddirenHiiayin Babilonia prefa da Ciro I e o.
bUbii di finitine , U4 a j^iere i ttnfcgli ty Babilonia idinuemo daere tfieratipimo. t ei.t
,
farT^t de' nemici . ^t.f Badnde entra nel capello di tjerufalem. l Z 7.4
Aredi Onu lebn/e, ^g.e Bacchide mandato da Dem eirio. I i 7 .(
Areffe ctngtMid'honort retctlt da Cir, et dal- Bigoatefonero diHolo/irne 8j.t
l'rlferatn. fj.t Bigea capitaHo deU'efferato di Artiferfe. lt.e
Ardita imfrefadiTimeclea. ij.b Bagoa E uiiuco amma^(Jpato t6 f
AnacendMiainHitTiifilem 4j. Bota terriciuola di Campania *70.f
Atta ctitfeerataa D<^an Dio d TideflinL J4.<J Balaam tjA
Arjitlao mandato m tfiiliOy lanno decano del Balaco * p,a
fuotmferie. ii f BaLda de Bahiloiiij 6 7,r
Ardielao flaca Herode i jii BaUalfar ultime Re degli Afir^ 7A
A Tchelao tolfe per mo^lteGL^ajigbmla del Re Baiforno nafee in Mienco 128.
di Cappadocia . i ^ o.f Baltaffar uide la mano che fcriura nel mu^
,
Ardire di Alejfandro. t? t r*. lOo./
Areta i)T-* Barato quarto giudice tp.t
Areia Arabo ainlaliircano >}7<r Ban torre, detta poi Antonia I f o,d
Aripeo m.e Barb^iaune, die fa augurio od Agrippa del Re-
Ariflot.maeProd' Alelfandronu^no . 1 1 j .a gno, O" della morte. KJ.fr
Armaria di Hercde. 17 o -f Bone Scriba
7r>,f
Arme de Perpam erano la cn*7^ , h feudo, BaffoCecibo, 140.0
la feure,0' b Pada. 19 r Baiilo francate dAntipatre
Arface. ijj.fr Benea capitano 49-*
Arpeoe per opra di Cleopatra puforellajt ttteift BengnitJifraateutrfMirtaiia 144-^
. da Antonio
^6.f 1 Berenice p maritaa Polemone 177-0
Artabano de Partinda per optato Dario Berillo pedagego di Serene X7f.a
. fuo figliuolo al Atrio imperatore. 66 f 1 Befura ajftdiaiada Simetne xji.fr
Artabano fu da l^^ate ridotto nel Aigno de Bibia tradotta in fettanta due giorni X i.f
Parti I7j.fr Boera 77.0
Artaferfe detto Ciro cpiinto Re di Perpa. toS.f Bofdii del pianto 44-fr

Apmj dall'angelo uccifL 67,0 finfom'eo 1 7 8. d


Afirij da Giudei feonptii. Sd d Caflio fidati I4XA
Af reparano La guerra conira Medi,
irij
I 90 d ButefiloC'tUjdloaiAltffandro Xt*.f
A/?iry fibiuane di combattere , pa-e Btupgnipca miferia,et mutamelo cb cofe. 16 \ a
A ffeaio,y fame di Samaria, 6t.a
Affediodi etulia,ecarepiadi uettouigba.ia.f Cadupi,C7 Satin p dormo a Ciro 94 f
AfafepoRedegUMebrei pool Cadufu puniti della lor temerit 9t-"
Afaumfegb^tiopi j4 e Caio traujgbo 1 Giudei 17 1.4
Apiige. ip.a Caio uolfe ejfer'honorato per Dio 171.4
AflutiadiRebecca, ij.r Calamit degli HebreifvttogbEgitt^ 18. e
Aputia di Rachel a nafeondere il furto Caldei autori delle malematiciie ti.f
%^f
Apatia,0 penade Cabaoniti J/.fr Caltb lj.fr
Anaritia di Gicci punita eon lefra Caknnie di Siba coniral patrone 46.
60.
A uaritia di Aniigeiie tip e Calunnnia di Simone Contro Agrippa 1 7 J.fr
Auguriodi Areta. I7.c Cam per hauer fchemito il padre bebbe da lui la
A
ugufo conferma il regno ad Herode I47.fr '
maiedittione i i.fr

Autori, ie fecero mentione di Sabucdon. 74.* Camnfe . 76X


A ^/4 . 71. Cambifr 89.4
A^ia t}.Re degli ifraeiiti j.fr Cambife aperfuapom de' Cutei frolM ledip-
catione
. b
ee da
ee
.

tdtone 3fl tmfk ,


T A
io^b
V OLAbili,aeciinenfdelfertallelh too.f
Coididc^d i8 Ciro mife i futi piu benerati amiti da man fni-
QdnttTd pQittefiee fmtfftre di Amid tpx^e flt<t tot.
^

CtMo ncmat ftdnd p8.t Ciro fi mefir'e malte benigne uerfe giudei. 1 05.4
Cfi^uattr 76 f Ciro preatraua che nen gli figgijfe l'epfert-
Cdprt 79-d
Con, ^ Fr^^/i /mm 4 Ctr. pp.c Ciro riput Olia chegli huemini nen haiuffenemig
Carri fdcdti di Cin 97-b gier beneficio, che il partecipare nel mangiare,
Cajiio,0- Maree premetterle di creare lerede Ba Cr bere tot.
di Giudea 140.0 Cir fi riputaua bellifi'ime in igni habite tptande
Cafie trefe Laedked t^O.f haucua gratificategli amili tOt.r
Cajlrlli tre de' Siri) eecupati da Ore pj.o Ciro piu fi eempiaceua di dare, che di ricette^
Cajhre de' rappertateri 119.6 rr lOi.t
Cai die predente ipi.W Cir tema in Verfia,C' prende miglie toi.'i
Candii jfefli per madarteftek lettere, loi.o Cir efferifee tutte'l fiiehauere a' Jeldati.toz.d
Caufe della lunga ita de' primi huemini 11.0 Claudte conferma il R^^o ad Agrippa, tpi.d
Cella faeheggiata Claudio dofie la merle di Caie fecceae ntD impe-
Celala d'ar,C7 armille een
' altri nebili emamen ri 171.
ti dati da Panibia ad Abradale 98 d Claudio accenfente alle dimande de Giudei, cr
Cefare raccencilia lerede een i Jigliueli 1510 diHerede i74.e
Cefare eenferme il r^ne ad-ArdieUe let.a Claudio Cefare morte di Venene 178.
Cefarea anticamente nemala Terre Sirateiif Clemeni^ d Al ejfandre uerfe le Kegine prigio-
co. I7.b ni *14/
Chi nen era mende da fimbie nen peteua man- Cleopatra meglie di T ohmee 113.fr
giar de' pani farri f 9 b elite amma^j(ate da AleJJandre. l17.fr
Chi ha eerpe flette al femm 74.0 Cento gieuani , & altre tante -nergini donate da
Clnifanta 91. Hircane a T elemee,0' Cleopatra 1
1 3.4
Cbtijlo fante de' fanti 9z.d Compagnia del Ke Babilonie , che deueua dan-
Clirijloduce 81. neggiare gli tebret (7. e
Chtifle immelate ^cef! A facrifeie 83.0 Cemparaiiene della eanna 47.4
Chrifle pietra 73.4 Cendiiieni di Dario prefeftt ad Alejfandre, ^pia-
Chugaigate Ro degli Af.'trij 19.4 li le rifiuti iij.fr
Chuitenjiglia Abfalene centra Dauid fue pa- CenfederatienediGienataeent>.emani,C Lo>
dre 46. tedemeni 13I.fr
Ciafare dimand ohae da Ciref^ & da Verfta- Confederai ione tra GienatafO" Dauid 3 p.fr
I 90. e Confini deir imperli Verfiane loi e
Ciafare inuidiaaCire la gloria t'bauea ae^- Cenfiittede' i fratelli con tireane iij.fr
fiata 9J.C Confitte tra Crefe,ty Ciro 98 e
Ciafare rejla alla guardia del 9 7.6 Cenfufiene delle Ungut 1 1 .(

Ckcencifiene de Giudei, Cf Arali 13 4 Cenfegbt diBaguee ima la tr atiene de' ma-


Cipre meglie di Agnppa. tsB.d gtfirat* 21.
Cirenie fa defcrittiene del pepale giudaico, S^.d Cenfiglie Barhie danna i fighueli di Merede
Cirenie prejidente di Sena t6i.b 1JJ.4
Ciro 89.4 Centefetra Samaritani ,
Cr Giudei periTem-
Ciro cejhinfe l Armenie ad ejferuar fede a Cia- Fi lii.i
, ,
fare 91.6 CenuitediTebia 8.f
Cireperfeguitagli Afi'tri) 9l.e Centra uerduori de' benefici
Cir perdoni a dn f rendeuan 93-4 Colon beuarda 89.fr

Cirefi fitS^ediRilenia lOO f Coturnici li 4


Ciroiftituifcelaeaualleriaperfiana 93.fr Coracon 2)0.lntmni arfe = 4
Ciro iafparecdna al fatte d'arme 97.4 Copeniegeuemater dellagiudea i3.il
Care ottenne gr fama in tua imprefa.90,d Cora'^'^Jl'ada.v hafta di Golia ?7-f
Ciro ajfegnigli benori,0' l* "ttgttitaa piuiia- Coma quattro nafcmti del tomegrandi 79<
Cere

112
1 d
te. . f
e
b
e

T A y O t A
CtromifuT Dauid figgitg Soria,^ lJkMr4i 4).<
CTfoielLtbeJiaatf 7. d Dauid fe ne ua ad Anco B.e di Geta 4I 4
Crtt mirrile. .
79.lt Dauid compofe i Salmi , CP tnfegti il moie di
CoTH^fkcala ftgntfta Antirrifi 77 c tantarli 47.
Ctmadied 77>t Dea acarnenfe nomata mofea 58*6
Ctrut (he mtjlrano UwasiAlelfandr, 21^. b Decabil^ pontefice t79.b
Crattro 117.4 DecioMondomandatoiuefili S66.d
Crufft J^luto $1 lemfi fu d*' Pterthi ueaf Dcllora . 2 9.C
DcUio I45'<*
5 */, .

CrtftKe di Lidia 90, e Demetrio Falereo Jii.d


Qttfo fatto ftWione in Sardi 99 b Demetrio haueiido utiifo Lifia,& Aniieco me-
Crudelt di AJefftmdro I1 .b lefioi Giudei t27X
Crudelt di Annoto uerfo i giudei I26.d Demetrio Nicnore B-e d' Afta I jO-f
Crudelt di llende tomai figliuoli iS-t Demetrio figge in Ciheia I}I <*
CumanofuccedeaTiberio Altlfandro %76.f Demetrio acchetala lafeditioneringralia Giona-
Cuore dimomo 7t,d >4,0* rimanda i giuda iu Hierufaltm con rk
Cuore,frgato,cr fiele del pefiee 87. chi doni 1 ) 1.4
Cujfnof odo gouemator di Giudea t7A-d Demetrio prtfo da' Varthi I ) 1 .

Cut ei o.tufono Samana 66.fi Denudi ferro 77,


D Defcriitione d'iddio 7.4
Daniel 7l.b Defiino fifurge di raro I0).c
Daniel interpretail fogno 71. Duci comandamiiilidali da Dia a 2.
Daniel fato frentipe di Babilonia 7).r Dieci huomini ctmraderode per
fi congiurarono
DanielyCe fuoi toiiipagm mangiando legumi di^ lafua irudilt 148*/
uengono mgemofi 71. Dieci fighueh di Amano crofifti X1 1 .<
Daniel, e funi compagni mangiando legumi af- Di lunga et 7$.d
fo! gitano l'ingegno So.f Diluuio a che tempo mandata * to.f
Daniel gni di tre uolte fiattua oratiene a Dio . Dina rapita ij.a
7f.b i. Dinari pagali per rifeatta de' giudei x 2 :.e
Daniel interpreti l'altro fogno aabueodono- Dunifio
fcr 74 - Dioptfio Meffenia 120.
Daniel condotto in Media fiudatoa' leoni 75.6 Difcendentt di Nm ottapaua l'uniuerfit dell*
Daniel interpreta la jerittura del muro 7p a terra ii.t
Dario 76 f Difciplina perfiana 89.4
Dario da aiuto a' giudei nel riedificar' il tem- Difiordia tra A lelfandr, iy T olomea Jjod
pio 106. fi Dijferationedi Aleffandn per ha utr morto Cli
Dario creato df per l'aflutta di Oebare fico inae- >0 117.4
fro di palla lO%.b DiuerfiparericireaaUa morte di AUffai.d.220.t
Dono trr^ Ke de' Perii t op .b Duterfit di pareri urea la tr.idottione della Bi-
Dario gelofo di Aleffaiidro Itp.e biaaic' 7 . interpreti 12)j
Dario fi mette in figa 1 D(ky iraJilcre amml^^ i ficerdoH ) 9.C
Dario eonduceua /eco un mihon d'liutmini.i\p.e Dolare d'Aleffandro per la mercedi Pftfhona
Dario da iiuouo ffon fitto 116 d fuo amico i20.d
Dauid i b Damiria l78.<i
Dauid pronoflicato Keda Samuel ^7Jb De; del buon 'pafiort, O" del Ke fona fimilt .
P4wiJ unl R.r 37.C 101,4
Dauid fonando Li cttara difcaaiaui d finito ma- Doni mandati da Tolomeo Pdadelfoal tempio.
ligno da etti era Irauagbato Saul } 7-t 1X2 f
Dauid combatt con Golia jS.ii Donna che fi mangi ilfigbuolo 1 8 4
Dauid lolfe per mogbe Abigea 40/ Donne madianite feduconogh Hcbrei ip b
Dauki non uolfe ucader Saul 40.4 Domie tormentate da Hcrode ptrcigion della
Dauid uctife ci cifefio d'hauer uceifo Saul.^i.d morte dtferora M7-4
Dauid cataato de l regno da Abfalone Doride mogbe d'ilerode 141.4
Dcri;lc

X
e 4 e

TAO ^ ^
Driiem4iirti'Xntlfmn npHduts da ler- Efierfiett t tre giorni i n oratlone Jenza teu gum
de tu-i flarcibo tof.i
Dettrima di iaLmene jo.i Efter finffe in fauer de' Giudei , &gb Uber'
Dutccfia jif . damorte Itt.e
E Efter entrata alKedi Perfia 1 09.0

EcetUentia deU'lmeme t-f Efter raccolta con grande acieglien'i(a dal Ke Ar


EdraUiia 4.e. 1 04.^ taferfe 109 d
Edaio, die nhui aderaffeDie fertrtnugier-' Et di Tobia Quando ferdi la tfia , CT <^U4>44

ni tentfo ftette iieco 88.4


Editt di Amano 109C Euacome formatale come linterfreta 9.B
Editto dt Claudio in fMore de Giudei 17 1. Euafunitj da Dio 9.4
Efeflione 1 1 f.a Euid tierocad fucerfie 4 Habuedonofor 74. f
Efijhone muore lloJ Eunuchi ruffiani de' Prencifi 8yy
Ejatii fi danne a Or 99 a Eunuchi UCCIfi cL fette corgurati < 04 ^
Eno, 0 Zaehena fre/ta

I06.f Eunuchi f ofli in croce 109.0
taipiartoKed'\fTael ;4.r Eunuchi mandati da Efter a chiamare Ama^
EleaT^o Vei-tefte 1 1 l.e ne liof
Elea^ro Aura da unelefate offrefio 117. Eunuchi di Herode tormentafi f
Elenco fiuerdote utttfo EunUihi l'ut odono uedendo morta la lor figno^'

Elea'^e autore di renderfi a Madieronte. 1 90.e ra 99.C


Elaamaefirode Caualieri X73 < Eunuchi eletti da Ciro alla guardia di Babilo^
Elemaide eiti diPerfia 12701 nia 100./
Eh fontefice 3). Eunde Laeedemonio frocuri nuoui traui^h ad
m cielo
'Elia rafito j S./ Herode f-t'
Ehafafiiuloda Corui 34.^ Eutico francato I6i f
Elufu^^e 5J.C E'^chia I .^.Aedi Hierafatm 66.d
Eia cereatidJt fO.fij^lhiolide Prt/rti ^f.a Ezednel frefeta 6%.f
E haatyO I oachimo. 1 9. <{* I frael
6 9.4 V
ElioneoPontefieefuceedeaMatha. I7)-^ facea 17. Kedegh firaehti <f.e
Ehfeo fiuctde ad Elia
^ 6 .d facefia dcctmefcftoAe d'ifiael 6f.d-
Ehfeo riCufcita ilfigliuola della iunamke %9X Vado caftiga la feditione di Teuda 1
76.fi
Elifito au^eiua foglio alla uedoua iamanta- fame atroce in HierufMem lii.f
na 5 9.f farifeiydn fileno 1 1 -d
Elifee manda gli orfi contrai fanulh,die lo Earifei adulado a ferora lo fieteno bandire tj6,e
ftherntuatio farifieiodtauanoHircano 34 4
'
j 9.4 X -

Ehfeo nfana l'acqua di 1 eneo 5 9.4 fafirlo t^9.b


EhfeofredieeilKegnodi Soriaad Aliaci. 6i.d fajeUfiruffe tleafone' fc^ifernoneffierfican^
Emfiet di NaaKe degh Ammaniti | 3,^ nato I41.<
Emoiel di Herode contea i Prenfali de Gtu- fatti di Giofiafiat 77.4
df> IT 9 .C fatto darmead Iffo
'
114.4
,
Emfieta d' Antioco E fifone 7 9. ( fauoladi Gioue Ammone fiofra aUanatiunadi
Efttafio di Ciro I I9.fc Aleffandro ut.
E/aiafromette ad Ezechia il diuno aiuto. <7.4 fedimiaftgliuoUdi Olone fieuofre Pinganno de'~
I .b Magi 1 04.4
Efitu uende la frimigenitura ij.fc felmuni 80.4
Efdra ritorn in ufo la legge di Moii toi.d felicit tiffgna indiuifibile di Aleffiani. 1 1 y. 4
Ejledaione A fatica 1 j.f Fifrf 7 >*
1

Efiem ,j^.4 f^bucle degli huemmi to.e


Efieni imitatori degli ijlituti Pittigeriei. 1 4 9.C fgliuolidiDio IO. e
^ ff*nfie,tlie T ibeno allcgaua dun ferito. l6S figliuoli di Agriffa 1-734
f
Effrcitodi fioifittoda Areta 1 67.4 finliuclo del loniiruo 83.^
1 1)1 nife de' Soriani fercoffo di c. tua 60 filifft fadre d Aleffandro Maerdon. amr. azza-
.
f
EjJ'ercitode' Caitanri tjx to da eat^ani6
'


^ 1 1 fc-

,
flllffO
1 fe d
..
,

T' A V O- t- A

Tihffttuf tif.e GiofafatfettmoKede'rmdei


tihifoTetrrcamuore I 66 .f Giofefi calonmatod'admerio uien imprWionaa
AtitniMt medita 1 r 4-e to 14.4
Fi/f*ne lij.i CiofefoammaT^jjtto I 4 J.I
T lime dmbjfctttt or de' giudei I71.4 Giofef da' fratelli conefuto I7 t

tuie delfreneifeto itgU Afunonti 44 * Ciofef interpreta i fogni al faraone.


f Uuio Situa jMcelfcr* di L. hejfo ipj.b 16 .

fratelli di Giofcfandati in Egitto a tomferar fot Ciofefo guanto dice di Ciefu Chrtfto .

mento 17 -* 164 f
freddo, Cr fame nemiei muintibili 96 Ciofefo amico diTolemeo, come prefe la feconda
fu^adegli Afirj 9i d mvlie 124.4
fuggitmi aferti neluentre {lerthe haueano tran Gieffo tpiefore 147 -b
gugguai denari ti^ Ciofefo fi difcorda dalla Bibia, rea l'tebfcar del
C /*
umpio 3o.e
Cahaon,Cr labi rouinaU 28. Giouanni Battifla morto da Hm42 m Hacheron-
Cahini 1 } 8 d te. i67.b
Cadata f<tav/?4 a Ciro 94 / Ciouanni giudee dannato a prigione perpeiifa
Cadata da' fuoi tr. daofuda Cfroliberato.ff.a 189.4
Calileifi riillano da Herode I4d> Giuda Macaleo fconfffei eaptiani d' Antioco.
Gedeone )0 li 126.
Gedrofia emone 119.4 Giuda Macabeo piag il len^o di Uierufalem
Cefio fioro induce il fiofolo giudaico in d^era- 126 f
tioue | 4) (i Giuda capo de' ladroni I6t.b
Giacob ti b Giuda um feda Bacciiide
111./
Ciacab uenduio, ^ menato In frigione if.e CiudofO' b^iialiebrei 139-4
Giaeob ufde in ftgno la mhahil jcala 1 4-<i Giuda, &
latina con molti altri furono condot-
Ciaceb benedice 1 fuoi defendenti, Si gli frediee tt prigioni ad erode I39.fr
che habitarebboao in Cananea tid CiuaaGaulanite , ^ Sadoco mofferoi Giudei
Giacobpreoicufa la profperu d i E ftu IJ.C afeditione i6t.b
Giacob contende coni' A ngelo iSJt Guida creato pontefice fi confedera co' Komani
Giacob fugge,C7 Labanlo ferfegue Uf 128.
Ciefu Giudei Iwa feruhotto agli Antiodii, bora a T*
Ciefu figliuolo di Camalkl, pomice 179 -e lomei 1 1 ) .fr

Ciefu Naue fuecejfe a Mm/t. 26 f Giudei fono fenzaprencipe 8i.fr


Gioabucafe A&j
bfloil 4 / G ludea piena de ladri ,0" feduttori 17
Giodi fatrifcato 49.0 Giudei prigioni come furono trattati .

Ciottola fuceede al fratello ili f 1 9-4


Cionata/ipacefeaeon Bochide i2 9.b G ludea uenduta 1 91 .4
Cioiiatafrefo i}i.f Giudei battuti da' foldati di Piloto .

Clonata uccifi , iji.d i< 4 /


Clonata fconfigge Afolloto 0.4
1 3 Giudei 20. mila erigati nelTuft del tempio,
Ciottola creato pontejce I29.C 177.4
Ciottola auifa Dauid delle infidie di Saul . GiudiPofingolarediSalamone 50.4
38./ Giudea per anni fatanta defertata .
donala ajfalfe i nemici )6 :e 71.fr
Cionataracconfo la Dauid 40.4 0 94<
i ardom gli argini de' Bomani.
Cinnofofjlifrtfida Alejfandro li 8./ 183.fr
Cioanna Pontefice ammazz fuo fratello . Giudei eirfiitrauaglianoi buoni 128./
iit.e Giudicio 78.
Ctonio primo, fetondo,teno,quarto, ipnto, <5* Giudei facrifieano contro alla legge I3.fr
fefto t.c.cLe Giudei quando chiamati coti qu^o nome .

Cionii prefdiarii 1 1 i .t loS.e


domo nataluu d^Kleffaudt in-f Giudunccifeliolofeme i6.d
Giulio
e.

T A V O t A,
OhitaCefareanimdT^^* 140 il lui *4*/
84 ^ Utrede meli le leggi Mefitiche per honerar i R.o-
Gml'uno ualenf *

Giulia Cefire muli U Kefuiliat Rem. in Me- mai:i


149.4
natxina 61 f Uerede mand Alrfiandro,& ArifleboUfueifia
Giudn furia ttn WaUfime ^S-" gliuoliafarnurrtnl(aaCrfiare 149^
Cmoliafrefvfto alle relufiiecU' giudei fu am- Utrode ottenne da Crfaredi lafiureilregnoa
maz'^a cputlueleua de figliuoli 149*^
Gotaniel [rtmgiudite 1 Uerede ottenne la T etrardita da Cefare per Fo-

C^mauenne aCir rer fuo fratello 1 49- h


9 -(
Grauit di ltrcde 47 ^ ricerc PoUiene , <y Samea die gli giu-
I lerode

Gratitudine di Cinnammo uerf Arudiano ngine fidelt,C ffit ruufereno 1 49.C

trj.c Uerede bengnamenieractelio da Cefare 130 e


Cunra renna a' fanti 77 -^ Uerede per intercefiione di Cefart fi pacefica t
Guerra de Beniamiti perlamtglie dutiUuita i figliuoli ifi.b
uielatj I lerode nedific il trpie Uienfetimiiane. tf0.d
S imeone figlmele di
Cuena di Hdmcedonefer (entra Affafat Rf de Uerode priua del poniefieato
Medi 84.^ Boeto Jue fuo cero ,0 lo da a Mattia figliuole
H diEheofilo 37-
llebreifalni^iane il fktmogitrne fer le^ge. 9.4 Uerede mandi in efilio Perora fue fratello. 1 j 1 .4
tebrei non (emfuiane gli anni reme nei Bi-f Uerode teghe il pentefiioto a Mattina ,Crloda
yelrana J).t altaico , facendo arder uiuo efio Mathia,

HeltnaKirina de gU Adiabenicenl^efi fan \% 9 .b


ne Giudei t74-a Uerode ripudia la figliuola del Pentefice^ <5* ai-

ierennie Caf itene ift.e Jieredita la figliuola di quella tj7,e


Herede amma^'^ E^diia O * fiiei 1 39 -^ fu migmficameiite fepoho 1 60.e

Uerede affettaua il r<jn > 3 9 & Uerede fdcgnalo centra Aniipatre , muta il pri-
HereJe eerenate Ivf de Aemani t^i.f mo tejlamento , dette lafctauaad Aniipatreil

Uerede frefaHierufa.pahdi li fuerene. i43. Hfjn* i6o.d


HtreJf liener molte Pelitene Farijee , Ca- Uerede fece amma^^are Anipairt fiueprimige
rnea fuo di/iefiele 144- nhe to.e
tlerede diede il Ponlefcate ad A rifoielo o* Uerode uenendoamorte lafcia il Kegne ad Ar-
,

firiu Alcffandra d^ni autorit X4r.l1 dielao 160.*


terode fereutuder Gtoftfo fer gelefiadiMa- Uerede Tetrarca linnamera di H*rw2r fua eu-
riamme 146.0 gnata,& la prende per meglie 167.4
terodt (omper da Seflo^la pretura di Seria. bandito da Caie t?ofi
139.C Uerediade Jegi Uerede in efilio 170 fi
Uerede prefe E^hia ladrone ^ die defertaua la Ueredie cajello fi rende 190. d
Serta > 39 ^ ieroredote fcriueJa mta di Ciro 103.4
UeredeplacaCleepatra tondoni >4^-/ Uicremia profeta 69 fi
Uerede ufande liberalit fi rendi amiri qutili , Uieremia lapidato 7< a

th lodiauane > 48 /* Hierico afiediata l6.fi


Uerode feto lienore a tUligli Efieni per (oufa dt Utrieo ereuinata 1 7* <*
Manaimo t49>c Hierufalem nomata citt di Dauid 41 <*

Hrr<^ difiierato per la morte di tAariamme . Uircani fi unifceno condro 91 fi


148-r Uircani rubano il cauallo Bucefalo ad Aleffian-
Uerode per Vinfermirdiuenne crudele 149.0 dee 116^
Uerede cardato Ant^eno, tolfe perniigliela ni- U irealto piglia molte citt di Seria , O' didu-
pote di Urrcane I41 4 mea * 3 3

Uerede magno uttloriofe in Arabia t46.fi Urrcane cani tre mila talenti del fepoUro da Da-
Ueiode fu un diligente liraiine t4f.b uid . 53 ^
Uerede fece una Jcuera le^ge circa i ladri, i jo.<i Urrcane rouina Samaria * 34
Uiredeietei/penteficatoa lefu figliuolo di fa- Urrcane fece ikare Uerede 1*9^
belo , Chioda a Simeoneper apparentarfi ten Uirccmo mandi a donare una corona doro ad
Antonio
, 1 ea
e e
,

AnIottU
r A
1 4
V OLA
I04. 1 i.Rf di Mlen^alem
Ibrcuit tuti/i loaJiin i.B.r 20 ai Mirrufalem
'

ttftort diGtudit 84.^ loatam iz.Kedi Mierufaltm 6J,b


HifttrLt dt Agrippd tufutt di Mende '
re r.t loacaz lO.Ke d Ifirael 64-d
Memtre ej>^jrue ad klejfandr gli tanti loacaz tS.Bjt MicrufaUuo 4 ^ . 8 ./
cerhuerfi Xif.a loado pontefice 121.4
Hm>rr tenute da Kleffandn fergrandipuno,et Iona profta (f.a
derno architetto ut. loramo S.Ke d'ifraelili f/
I lefia g.tLedi Hieru/alem 68 e
lahinifefehfconoDamd ^i.d lettapaprefa da Veff-apano iSi.e
'
laei TI '
29 r Ifaac doueua efferfacr^cato ij fc
'

latro feflegiudite jo f lippe citt prefa da Merode 14 -4


Ibidi uccelli fertati da Moife in Egitto tg.h I r, / (he pgrifica 74-f
] de t,.ufjiaiia dt Detio Mordo t4f,e Ifmaet micidiale di GoflolM 70.f
iddio /degnato centra quelli ie indegnamente Ipde Dea de Romani I 4 (.c

totcaren l'arca gli uccide Ifrael perche lofi chiamato, tfr peregli delfeil
1 ddto abbajfagli arroganti , ^ inalzagli Inani neruo IJ .4
li tyt.e IfraeLti perfa Samaria furono condotti prigie-
leflafettimo giudice . jo^ 6 Ce
ler^boam afjtraiide al ^rgno sfugge hiEg^. Ifraehii fletter anni 40. nel deferto z-c
i V Ifraelui flutieflenti da Dario t06
leroham frinito Ke delle 10. trib , iflituifce il 1 fruii ione di Alrjfandro 1 1 3 .4

falfo culto dt Dto f 2. ItifitoSocmo 147-t


leninia tormentato fcrfuadeuaa' Giudei ,ihefi i:^e creatoKe degli Adiabeni
rendiffer.o jo.d L
leroboam tt.&.ed'ljrael 64/ lamento udne fopra fuono delle trombe. 106.
il

leffeo ,34 La grandei(jji del dolore eaufa unamaro fileni


leupcrcommJiiiped'EliJiofrreatoKe z.e tto ijf.i
\cfu ditto \jjene,c*r Onia detto blenelao.t i-f.b La Regina degli Etiopi uaine a trottar SaLtmo-
leil^l moglie di Acab ne JI.4
Imagme della Dea ,
gittata nel Twerr. Laudddotead Aleffandro dallEunueo di Da
\66.d no ti^.t
Im ferie Ver/iano
j%.f Laudi di Seema XoS.f
Imperio di Ale/faiidro diutfe in quattro farti. Laude di Antonia 1494
tll.C Legge promulgata it.d
I mfon una libert di Sila nel parlare I7i.f Legge fopraiboitini de foldati . 41.C
II uento de uitij facilmente foffia ne Ua mente Leggi Mofaithe perdie furono occulte a Greci
ociofa.
2.f \ti.f
I nfrmit di Merode 1 48. Lexge,die comandaua th non p faccjfe faterdo-
Infermit di Herede , Lt f.c te,ihi non era <T intten membri 1 4 * <

Itg^no dMirtano manifflato auanti tempo. Lettera di Sennaclierib 47.6


114-e Lettere di Serfein fiuort di E fdra , O' d'altri
iiijinita moltitudine d'ilebrei ohral'Eufrate. Babilonlj 1 07- b
I07.C Lettere di Caio a Petronio i7t-(
Infidiede Giudei si.K 1 Lettere di Crfart ad Monde xSAf
Jnuidia dHerodiaJe uerfo il tie Agritpa fio Letteradi Caio a ftfone,cy id Senato, l70-d
fratello I 70 .C Lettere di Anttfilo, O"-^ Atme 1^8/
I mitilo annuo dt Giuda Macabeo 118 e LiberalitdiCiro I 0 I .4
loa 9 R^dj Hierufalem 4 }.f Libri furi irtuaii 48 -c
loauinfe i Sonani 44 e Lifla procur. d Antioco \26.f
1 oa fece Lfidare Zacaria 44.d L. Baffo prefidente in Giudea 190J
loa da ferui ammazzato - 44 * Limomo uede la faccia , Cr Dio confider il

loaii.Rjed'ljrael 44- aure * 7-b


Maani
. ffc

M '
r A V OL
Mallina denela feliciti io.e
Amitfttt 40.d Migartenegiudice xg.li

MdCdhei tofftngM! tiU ttupmU i^Antian Macai cen la fua afutia Ubera Dawd
1 16 d
' '
Memjibapa amcAiia da Dauid 4) c
Kattdeni fteggiMftna gli Mggimeirti di Mentla* latcife 117. ir

Dono ti4.e Mentre Heride edipei il tempi di Uieruf. mai


hiatrdoni nm wgiimc fa/fart il Gange. 1 1 8^ nen piauu fe nen di natte 1 fO

MailieTa mandai* da Venlidto in ana* di Her*- Mefe dModetim nemaia A dar,& da' Matedaiii
de >4)-^ diiamate Ddlr* 11 1.6
MadtTonie CafleUa \ij.a McjfaUna 178.^
Mrftfcerwte cafletlepref* * > o./" Michea predice la reuina ad Acab,perihelnmea
MaJieronte (i deferiue 190.4 cenfcruateltjeSenan* f7-b
Magijirati mandati ber le frtunek tot.e Mitei libera Dauid da Saul }9-*
^\ainamo t^Sl.ed')rael 6^.c Mina Giudaica I }8.f
Mal^ fafeli Indiani ili.e Mmifri 7-d
MWc Arali* *O f Mmiprid'llrrtdearpdaUapamma iji.c
Male* Ke d' Arabia 141. e MiraecU di Meife apprrjfa faraone xo.<^
Male* tic degli Arabi >47 4 Miracele del rane 1 9-c
Malli* letidcM l'infidie fer ueder' Aniifa- Miracola del Sale ritornate indietr 67.
tr* 40.d Mifael 7S.b
Malita feie auuencnare Antfatr* dal teffiero Mitridate Ke de' farti
d'Hircan* 140.* Mihriijtr uteifo da fornace fua pgliuel*. 1 }8.i
Malite uaif* 1 40./' Mnafea pgUuol di Giefu,ptntepce 179-
kUnTfkr/ Pliaret 7J.4 Miselrepuuitaa Dauid
M<oio di lerobaam ftnata dal Prtfeta ^x.f McglifO" famiglia di terede tS6.d
Manta la manna *6 f Meife tenenda Umani alle ,
focena gU Hehrei
Mandane 89.4 utttariep xl.h
Maiiajfe tj.Hiedilierufaltm 69 d hUife canfirmata cen miraeali ua in Egitt.xo.d
M. Attieni* tembatli con Alejfandr, ^ l* xin Maife ua allaguerra Etiopica I 9 *^

fe Ij8. Meife fi^'i in Madian 1 9-*

Marc* prefidente di 5 aria i40.e Maghe, O" pxliuelid'Ant'^att I J 9<4


M.Bfute.O' Capi* annali da Herode 1 4a d Meife,quclclxpgnipca 19-4
Mare* Ambibue* i6j.d Meife per ifdegne rompe U lauoU della lcgge,&
Mardadie* fcueftt Vinfidie degliEuniuliiad ardtiluittd'ore fallo da A arene XX>i
Arlaferfe 1O9 4 Meife conculca la dia dema di faraone 1 9.4
Matita xiji Meife fdegnate a cigienedelVitel d'era xx.d
Mare jZ.f Meife figge m Madian I 9 -*
Marti ernament* della maglie p9.d MaUitudmede' Giudeimarti i 8 }-c

Mare .
pj.e Menitrclna ferfiana feconda 7t~9
Mane, che feriueaiielmur* 74 f Menardiia Aptria prima 7 * -d
Manaimo Ejfene frepiia 1 49.C Menardtia Chnfliana perpetua 7}-4
Mardetheo, Gerehe eemneiaren* a riedtpcar' Menardiia de' R.amani cputrla 71*/
il tempie di Uieruf. al lemp* di Darie, 106.e Monarchia de' Macedoni tenia jiJt
Marpa francate di ^gfifpa I6i.d Medita , Cr rcgieneuaU fdegua di AUpan^
Mariamme malie amata da Hcrede l47-< dra ii6Je
Mafada eafietl* cembattut*,iy ftref* 1 9 i.t Montene,che Pana in VbaU 78.
Mafcella d'aftn* ad*perata da Sanfene in Imgo Mene di RjicheU xsib
dijpada ^x.d di Elencar pantefee i8.<i
Mainmenio di Gieftf 1 7.4 Manti Aarane 14./
Mitatiafaterdoie tx6,d Mn e di A daiiibezec* at
M.uliia fgliuel di Alma feecedeal ftntefcat* Mvrtf di iadab, CT Abiran 1 ).4
dafe Colera t7t-f Mene degU nel mar teff* *of
Matita di Theoflo^ntefte . l?9-t Mertet Salamene fx.d
M* it <

t*
4recade f
e&

A V O l A
fiMffrt f di Giefu Njwe i.d Numero de' libri raccolti da Demetrio Balere,
Mette d'BlifcOfC' lli.d
'

Mnf di Merfe 16 . Numero da' morti Giudei portati fuori della cit-
Morte di Golelia 6 1 .b t 184 d
Mette di SennedKtib 67 . Numero de' Giudei {refi, ^ mirti rt8.fi
Morte di Cambife 1O4. O
Morte diTobia 88 / Obed 33.4
Morte di nalraftr di'Babdonid too^ OcJfi 77.
Marted l*fr/j/l>e 1O4/ Oceafionedi rouinare il Krgno Afiirio 88.
Mette de' M.igi 10;^ OauparfitnegUfiudij fa l'aninie traiiquill. l.f
Mflite di Darle Ufi./ OcaZta feitimoKe d'ifraeiiti 58.4
Morte d' Alejfand,fuctrj}or d A ri/lobolo, i^e- 'd Odorexlie fpiraua dalla bocca d'AleJJaiid. 111 f
di ArijlebolOyO di Aleffardro 1 f 9. Olda profeteffa <g.e
Morte di Aonfpa 7J-f Og Ke diCoLad 2f.a
Aarte di Serone^di GaiboyO^ Ot/ie 18 1. Onta pontefice iir.c
Muro prime di Hierufaltm prefeper infamie di Od ia edifiio un tempio in Bgitto fitmile a quello
Caftere iSi.i di Nierufalem r ty.c
N On 'utco fue orationi fa defeeder la f uggia. 1 3 7 .4
Nabal come Jia interfretale 40./ OniaperfuadendolapacefuLipidato 137.
Ujtbat fectnde Kedlfrael .
14.^ Opere diurne fi deueno celebrare , & commen-
Mable ifhomento 47 ,c dare 88.fi
Kabot con fraudedi le^^abel lapidate ^fi.e Oratolo Ite
iaiucodoiiefor
fi fogna della ftatua 71. c Ornamenti fteri dati a Romani 288 4
KabuZnrdane 70. e Or/4 7 fi .4
iacerdaiieBedegli Afiirj 67. Ofeai 8.R.f degli 1 fr.teliti fifi.fi

iaum profta fi 7 nc OU4 di Hiereffwi troiifaite in AUfJandrhto7ton


tiaflttrtie 8afi OJferuatione de' Banfei Ifi 2 .tr

Mtao riprende Dauii ,f 44.* OJJeruatione de' SaJueei Ifi 2 .C


Kintff/ di Meife 1 S./ ojfeniatione degli B.jfeni Ifi 2 .
VatmityO' mairimeni di San fan f t,i OJferuatione de' Galilei 1<3^
^ecae Ke d'Bgitte 68 f 0 tane perfono X04.K
Keman Siro leprofoy e rifitiiate da Blife fio.* Oitauio 178.4
Neemia Copier 81. d Ottauia J78.4
Keemia forn la fahrea del tempi 108. Otiauio Auguflo morto 1 fi 3.4

Memb di flette , th pieuuer (opra ad Ale/fan- OZ^a morto per hauer tocco forca indegnamen-
dro _ 1 14.(2 te 4J-^
Kemhrol ii.b oziamoti leprofo tS.b
Merene fmcuJjeneWmfero dtp Claudi, ly^.d P
aiedffa iii.f p4r*ro Rfi de' partili 141X
Kitanore da Giuda fenfitt 1 2 8. Paeoro tu tifo da' R.om4H 143.6
Uieol dama/cene^ con molti altri accuftno Ati Paleflini due uolte feonfitti 43-6
fotr 1 58.fi Pantera 76 f
iicone mathina i 8 i .4 Panthia mrglie di Abradata,ejfendo prefentata
Miuna cefi fi fa a taf 24 4 a Ciro ,fu data da lui in cuftodiaad Arafpei
VionfenotofeuittferoferfuOeydte fi fanno ad 44.4
honordiDio 4j.c fanthia t'uceife'fopral mertomarito $?.c
idZ^ di Alefftndr (n Statha II9. Taradifo
MumerodetLHebreiMfiilid'Bgiit lO.e Vaolina Romana uielata da Dea 0 Mende, i fi 5 .6
Numfiro del popolo Ifraehco 23.4 r4Tfati madre di Ciro 76.
Numero di celer^ ibt tomaren di Babilonia in
Parafanga apprejf i perfori era una mifura di
lerufalem attempo di Dori lOfi. 4 uia,tne comprende ^.Jladij appo noi 97.C
Numeref ejferlodi Serfe,^d fi part di Pappo ucctfo daNerode l4).fi
bifi 214.4 Partament tra Giro,c Arafi^ 96 f
4 1. ece 1

T A V O L A
TatiamscU itVdiMhaalmuTita 98. frigioni ira.ta mila eletti 1 7.4
r^Tlamento d'AUjfan.ren Dircene 1
1
j.c fntnofaibra lo.d
Parenti dt llerade captali da Cef are i6i.d frimo inuei.tore de' fep, </' mifure 1 o.d

ParUmentp di Ciro^auamialla fuamirte.toi.f


TarrncKune ammazzala
frimo iiiuer.tere della Hufiea,cttara,
^ flit cria,

'
1 i/.l fglio lO.d
fartiea , , .4 frireif IO dfll'l umana miferia 9.0
Taf^ua to.e frgenie di Giaeob t^e
Palfe Cranica lijf fr^eiiie, cr co fumi diToh.t H.e
feffalardiaeamhattutejfy-frcfa 191.4 frofeti farLno quando fino lacchi dal dmino ffiri
Vtleo fatto ammazzar da Aleffandro 1 19.4 ta 2f.4
Vena de ^li Armene, tt tdittomdelUpate.ft.e fradigii duf frtiiceuano la mone d' Alefif- 120.^
y etiitentu di Acab j e. frofetia della mene del figliuolo di leroLoa, t },4
Venitentiadi Manajfe 68 d frcdgii,che fredififiro Li rouinadi Hurufalem,
fetfiani crudeli 76 i86.fi
'Vcrjar.i tcneuano brutta c'pume il meccarp il na frofetiad'Efioiafiofrailfialuatcre 8 l.c
f> stufare, urinare, C fcaricarfiil uentre in fre frofiitia d'un contadina nomata Ciefiu fiofraalla
fen^a d'altri 90 d rauina di Hierufalem 1874
Verftana le^fe ilie nont'aniafje al R,f ef- frofietie di ViS^chiel, CT* di lcremia,Jie in affa~
fer chiamata ioSj ren'i^ fi contradieona 6 9.C
fejhlentia fa[rauenuta,ferd>e Dauid annouer il froblemidel yina,dd Hr , de le dorme, ^ della
fatalo 48 d uerit lOf.e
TePlentia entrata di notte neWejfercito tf 7 .4 fronolluo de' M. circa Aleffandro Jii.f
Petronio mandato da Caia a forre la fuaftatua frudeme canfigka (U Aleffandro fer fermare il

nel temfio di Hierufalem 1 7 .4 regna IJJ.*


Vii^he mandate in Egitto 20. O.
Piedi del fato remane erana di terra jx.f OjuidrMofreitredi Seru 17.4
Piedi 77, Qualit d' Aleffandro III./
Piedi liumani ' ys.d tualit di llerode ZfS.e
pilota foni le bandiere con P imitine di Cefare Quante Agnffa fujfe grato a Caio. J 71.t
inUierufJem i6a.e QMt<ro fiumi diefcona del faradifOyO" l'mtero
Piloto mandate a lAoma 166. fretatienloro 9-t
Pietra tagliata fenza mani 7 t ut Quefhone frifopa da Sanfine Ji.C
Pileta figliuolo di Parmenione amal^l^o. 1 17.4 Qun.iiLo \arofrelcre di Sena if 8<d
Pemfeo,decafitati gli autteri della guerra ,
fece Quinte \' arerafrenalafedttioiiedt' Giudei, .

tributaria Hierufalem 1 j 8 2i.f


Pemfee entri nel Sant norie
,
ma >ji torta f ma, K
ihe nen tecci ne' doni, ne' denari, che ui erano, Rjufinie n 6 f .(
1)8 e Kafacl A reangelo aceomfaguaTaUaa Media,
Pomfeefrefo Ari/lobclo lo cordujfe aKoma. figlio 87.4
t }8.f Kafulfimanijiflaa'Tehia 88.4
Pontefice Iherofolimitano come andana ornata, Koffiaee 66 f
121. ^gno,0^ f drenti di Agriffa 7 7 <
Pontefia 8 3 -t Aa'one fina a Vinca 1 80. Reliquie de' giudii figgono in fg'tia 71 a
Pofea moglie di Nerone 1 7 >.4 Krfub.de' Giudei IO7.4
Poro 7fo Kmelalione delle 71. fetthnane 8o.f
Poro uirto da Ale (fmdra 1 i8.e Bifigie di quei, die uioLiuano le eterne leggi.
f
fonia VeftofrefidenteinQiudea t7 9-<* figlio 1 1 1./
fona nomato Augufia isS d Rifjufia tP Aleffandro inwtato a' giuochi Ohm-
feunt di Tobia 8i-f fi iitf
frennpe tUuUre quello, che mette in tammune il KiJ^ftad'Alejfand.aPerdieei,
fuo hmtere et contende co'l fitta efiactto di ban Koooani 4.Ke da Giudei fer haurr figuilail mal
lOI.t configlie de' giouani,ferd dieci trib ^2. e'
frefafihe ; Kamaiio rnifena befita horreiida,0 brutta. 77*
Ku^ar-a
r 1 e
e
-ar

m^lie ' A hjftindr


TAVOLA 1174 Sedinone de' Dcritari igt-f
Aa/p,Cr Grato tn aiuto dt Sahim I 6 t. 5 ediiioji al iiar dottano le di^fe l 82 .j
ku/o Brillio
f Sedutone de' Samaritani Iti d
kut fi mai'tta a Roo'^ i-f Seditioe de Giudei fer la morte di Mathia. Ho.f
tMa di Madicrome tfo.d Scditicue tn Cefi ea 1 7 8.ff
S Scdi:i. ne di Cora 2 ) .(

Sad'co fontcfce 49 c Sedutone tra' i-omefci,& nobibdi Hierufaicm.


^aiialo come mtrrfiretato 9 4 fogbo *7*/
^ .

iabiao ^eure a/fidiatodd Giudei til.it Sedutone tragb Atffjrdriniyet igiudei. igi.d
Sac<rdoii,o- Ide funiii djTiherio Crf. lii.d Selumo 1 ^.B.e d' Ifrael tpe
Sacerdoti di Raal uecifi sf.c Semeiuccijo 49 e
Saeerdoiio non duraua in ita d'aUuno fvntepct. Selcuco 77.4.1 2
foglio ' 81/ Sennachertb ajfedia Hierufalem a.d
Sabbatoda' Giudei fojptfto alla lor fallite, \ i6.e Sementia di Claudio circa le conirouerjie de Giu
Salame ferella cb Herode. t^i.d dei tjj.c
sdome dettola [aee tfi e Seon 24 /
Salame infidia ad Amii>atro^&- ferora 1 fS.e SenteniiadiCefaredreailgoMernedt Giudea.
Saimauafar jt^lkt Samaria ii.e fogbo ni.e
Salomone da luffuriacadendon idolatriafu da ,
Sepolcro di Dauidjpcgbaie da Herode. 1 5 i.f
Die refiTouato fi.b Serpente punito da Om 9 c
Sdamane pende moglie , tifale mura di Hieru- SfT4 fignifca infdicd 80.*
falem,^ auuijalo da Dio infogno 49. Serfe a-Aecle' Perjtatii fi f.iOT.b
Saluatore della iuta 8 1 .r SefloCefare parente di Giubo Cefare. IJ9.4
Samea pelicela crudelt t'Uaueua da -ofareUe SfUanta interpeti della Ribia iil.f
rode iJJ.f Sefto Cefare ammail^Mo l^od
Sameagiuflo, 0 animofo *J 9 -f Sette perpant fanno congiura eonira'l M<g.
SalorneyC Btrera cacciati di corte UJ/ fgbo 104/
Samofalacitta affediata da Antonio < 4 )>^ Settimane perdie fono iiuife Si.
Samant.tni fi riieUano. 1 16. d Scafufi fopjhcioperfta'^o je i
Samuel fi lamenta del ppola Scaure legato di pipe ftuenfce ad Artflob.t ^j.b
Sanakileie edific un tempo nel monte Camino Scientia Bppiea,Cr Airoimatica iij.4
pu Mio di quel di Hiemfalem ilt.d Scherno fatto a Dauid da I ebufei 44.4
Sa lto de' fanti 1 1 .c Strillo di CiTofop.i il rifare del tempio. 1 07 4
Sanfone accecate, mentre condotto ad un conuilo Scure Tuuperaia dalfiume to.f
fer di/pregio,amma:i^a fefteffo, et tutti i funi Sigillare gj ,h
mimici j2 Slauectfo 17J.C
Saffo tienacrino 120./ Siiimat tucifi i^.b
Saul creatole difrael o Simoiie di Gora amm.iXrato iSp.a
Saul reprouato da Dio j/.ir S imeone feruo di Hercdeychiamaio re dal popolo,
Saul per la uiolata religione reprouato j < . O-ucctfo tei.
Saul liberai abini dau'a/fedio j y .c
Simeone utnio Cer debeo fa da Telom con infidie
Sara frittola di Kiguel molefiata dal Demonio uccifo 1 I 2./

Afrudeo- 87.4 Smerdi wcifoia Prefafpefuo fratello xoj c


Saraniarit.^aaTobia %jjt Soccefhone de piu portefi.a tSi.e
Sarepana uedaua dloggaBlia Soemo uccifo da Hende per filfe caltunie 1 47. il
Saul con tre fuoi/igliuob 4inm4^4t 41 . c S^ del cofpierOyQ- del pijore 1 i.e
SatoOffignifiia tua Tiro li 4.^ Signi pefettei di Daniel 7 J. *
Saul hauendo ejpupiati gli Ammanili fu tonfer Si^o di Cambife IO 3 .6
m.ite nel regno j j.c no d' Archelao lii.a
Sedechta percuote Midiea rj.e Segno di Ciro auanti alla fuamerte ioi.f
Sededna accecato ^o,d Signo drClafira iti a
Sedechta li .Ae di tiemfalem tg.fi St^no di tlabucodonofor d' unalbero 74.J
Seditionedi Sabea 47^4 So^RO di Obm(ia,Cr di Bilippo 1 i.e
** 2 SejKl
. f 6 b4

T A V O LA
Signi di AltJf.mUre uffeiitui Tira lill. 114 f T ibcrio futccffe ad Ottauia Cafre 1 3 .e .

SeffUiiodt tiejfe 116 f T ileriade citta, edificata da lende Tetrar. 163.4


Struni J}>aueiilMi un limare naitumo fuggi- TibeAofu in tutte le fuccofe tardifimo. icS.f
rana ei.c Tiberio Lfcta l'imperio a Caio, et luiapaclngicr
Saridni far nutr' njfedutta SmarU fmeno mi- Ili muore I694
racclcftmeiite Jcarftli 57.1i Tiberio fdegna'a centra Agrifpa le fa hgare
Sajiia frie Am/oi fuo frizione 1 44 ignomwiofameie 16si.b
S[vcia della mia humatu rifireito to.f Tibena Aleffandra fuccrfifar di fada 176./
SftiuLtare 181.4 136.4
SltloncaOdella 39-^ T rrannia de' due 1 o 3 .4

Spiihc 162.4 Tirannia de' Zelanti tSl.f


S[ie f'iandjte in Cananea 2 3 . fc Tiro citt aifcdiata * *4
/
Sf .iw in una pari e 7 6. Tua ajfedia lierufalem 18 1.
Statue di tiabutdono far 7 1* T Ita circonda lierufalem di mura 183A
Steli: denahmo pmit So d Tito cfl nato mp. 18 7. fc
Stale medili): Janate da Ciro a' frentipi perlia- TiiarieonofcedaDialauiiioria i8S.4
ni lol.h Tobiaeiecate 86./
Sir.^e de Giudei Aleffandrini l^i.d Tobia ritupcra la uijia SS.d
S trtagema di Gedeone ^o.e Tobia ritorni a Nmiue 86./
Suberina d .^grljpa da Dio eofigata t7}.l> Tolomaida 1 36.4
Sufico jfoglia Hieruftlem y 3 .r Tolomeo d'Egitto 77.4
T Tolomeo Filadtlfa fece tradurre ingreco la Btbia.
Themaeolo,(*f area ddpatta ti.e iiz.d
Talenii pofi da \leffand.auati a' tatuili.! 1 p.fc TolomeoLagopiglialierufalem tii.d
T alida tonda Sanfane 3 2. e Tolomee Epifuie 1 2 ? . 4
Tamari malata da Animane 45 .4 Telameo mori contenta perthe aitatiti U fu mane
Tajhl: , 79.5 uide il capo di Altjf. feto nemica uccife. 1 } O.e
Tajiile l da ad Kleffandre 1 18 j Tela,^rifiuta d regna datali da Amuteheni t f o.e

TtglafalafardaMutaadAca\ 66-d Talemta uccifa la madre , gy ' fratelli di Hw4


T empio di lierufalem combattute 184./ ra,fuggi a Zenone conia *31-/
Tempia di lierufalem arfa it 6.d Tolomeo E up.vare 1 2 3 .8

Tempio di Amane li 5.4 Tepidi Peluja 67.


T empa che corfe tra la cattiuit delle dieci Trib T rrf dt Stratone 1 3 4./
di Samaria,Cf' le due Hierofolimiiane. 71. b T ratgr.fiioiie d' .\ damo 9 .b
T empio di Hierufalem a che tempo edificata , Traue d'aro rubato da Crajfonel tempie di Hie-
quando fu poi arfa da Sibucodanafar yo.e rUfalem I j 8./ Tre cape y6.f
T eigene morto per difendere la libert della Gre Tregiouaiiiyilie fpreffan la (latua, poft nella far
na. 1134 noce ardtefurane dall' A ngela tbferuati.7 3.C
Teadettediuenuta cieca 123.4 Tributo de' Giudei 191.4
Teafile pontefice fuccedea Cioiiata 1 67-c Trifone capitane di Alefifandre 130./
Teepampa punita da Dia i 2 l.f Tnfone prefe Gienata con tradimenti. J 31 .c

TerenttoKufi) iSS-f T rifan accufatare imprigionato 1 y 5 *t

Tenne faldata intercede per i figliuoli di Hctmu Trifine caren Antioco giouanetto, gf mojfe
apprejfa di lui tjf.h guerra a Demetrio ltui
Terone imprgianato t fP-f V
Teroiie cal figliuola ,
eal Barbieri, ^ 300. B4- Valerio Grato prefiiente di Giudea T63.6
raiii ammai^^ti d.tl popola ip6.d Valor Sabino 1 844
Termuie figliuola di faraone fa nodrire Maife Valuta del Siclo. / 11./
iS.f Varofcriue a Qefare del ueneno preparato da An
TerremotainCiudea 14<-/ tipatro l%S.f
Tefori eenfiftona negli amici 1 0 1 .b Vergad' Aarene 24.4
Tefi.imnta,<y morte di Dauid 49.4 Verga di Moi/ 2 o.d
Teud.iucnfeda foldatidifada '
i76.f Vcafienede Midianiti 25.C
Vccifionc
8 4. . b4.

T A V O i A
Vctifimetk'WmfoUmkMS, C minittU' dtl Vitellit liberale uerjii 6 udei HiJt
Sale >r- Vittorie notabili di Saul ^-f
Vttifiane de* facerioti di Beai tf ).4 Vacediefredilfela uUtetiaadUtatnt, 154.4
Verit immanale, CT t06 ValxgefaKe de' Partili 174.C
Vepebatbariea 117.4 V(pi 500 . mandate nelle biotte de Palejlini

\etitidsofrttare >4*-^ 31 d
Vtjfafuma mandata da Kerane (tutta 4* Giudei, Vn faldate fer hauer flracata Ut legge di Meife

I to.e fudecafitata 177.4


VeJ^fiana da faldati [aiutata Imf. 1 1 4 Vntiane facracerrotta Si.f
\efuuia monte i77 e Vtile deUeJlelle 8. a
Villania de' Ceftf enfi,t^ Stbajkni t7A-^ Z
Vitahumanaamaltemutatianifag^etta. 71 ( Zamhre imintaB.edlfrael j'4.4
Vita prelm^aut ad ^eehia 7,t ZoNbabe trauagliata da Samaritani, i og.e

Vite d'ara frefentata da AriflabaU a Tamfea Zar ababeljmfetra da Dario che fi rifaccia Uie^
157.fr rofalima 1 06.i
Vkellia iS t.f
Vitellia teglie il fanteftata a Gaftfa Colfa , tjr Il fine della tatuila deUrt
la daaCianatafigUmlad'Anna i66,f prima fan.

TAVOLA DELLA SECONDA


PARTE DELL'HISTORIA D I
. GIOVANNI ZONAR.A.
Bbattimenta di tre tafpie A Ita lunga 3.4
di fratelli, p.c Alba Tampeia patria di Pennace 3X4.4
Abgara Ke d'Ofreenejj 0- Albani 12 8.
gliata del regno da An A Ibina Cenfalo ammal^fi^a da Boi ty.e
tonin Caracolla. 15^.4 AlL^amenta del Ugo Albano 3 i.e
A bilia fecondo utfiotto di Allagamento del Tenere 1 7 .fr
Alejfandria, x 1 0. Airimp.taffanien far guerra con laprefriatr-
Abbruciamente del mente tw 34<*
Vefuuio X07.C Alpi 7 2.e
Acerratrefa da Sc'fiane 72.0 Altare ddri3fj.ata a Cefare 141.fr
^
Aditi fi cangiungano con iRamani 103.fr Amaxane ix9,f
Adiilla fa gran guerra , Cr fericalofa a Cefare Ambracia 1 iO.
i7<t Ambniegio padrone d'Origene 24i.fr
Accerdo fiato da' Romani ceni Galli, perlarri, AmicitieinfedeUdi MafimiffOy' Sifate. 77.
Ito di Cantille tannulla }6.e Amiritia di Cefare dannefa a Pompeo t jo.e

Adelfo degli Albani utdfe da PSpee. ttS.f Amilcare con aftutia rimedia a un tradmento ,

Adolefientia di Cofiantine x4i.fr J.C


A dolterij, Cf didienefi di Mejfalina 1 9 f.4 Amilcare caflrinfe AnnAoie ad efftr nimica de*
Adettione,C nei(^e di DomiIm Z f6,e K.emani 7}><*
Adattiene di Bipiano figliuol di Mammea. 2 58./ Amulio x.e
Adriano cacciatore 2 > 6,d Anacleto fecondo ttefiauoRemant toB
Agnolo offarito a Cafiante t6l,b Anca Mattia ipiarto de R.m. I o.e
Agrippa geuematar di Rema, CP l* A niano uef:auo d Altffandtia xoi.fr
Giulia Animo diTiberiainuerfa Giefu Chrifio, i 84.4
A^rjfpafigliueld'Agriffai confinato 177.0 Annibalepajfa il Rodane, cr l' Alpi 73.fr
Agriffinain un boleto auuelena Claudia. ifP.e Annibale ammaiTfa tutti i prigioni Romani,
Agr^ma madre di Nctmc 1 94 4 77-h
_Awadflrutta lO.c Annibale tbefto da' Carta^mefi 79*<
itjc f Ahnibak

I
xde
4 fe

T A V O t
/iim'^aleftrfrun'ttdia Afiletarione Matematico io^.t
AtmibJc pajfi l'EnaM ^ 6 .e Afdrubale edifica una nuoua Carti^inein Spa
Aonibaleutnfa uficr la uitttTd 8). X> '
70.*
AnaihaU ommaT^j i pr^tor Komaai 84 d Ajdrubale inganna Kerrne fO.4
gambale tr<.a fen^dau/ediluaU dtatvte, Afdrubale abbandonata la Spagna fette u turi
fopporta ih fi lo tontrjfaccia I j ,fc fo Italia 92,
AaaibaU per le mtfurt de anelli dichiara al Affedio di Bafilino g T.4
Senati ai Cartii^ine, it^ran numero de' mor A^edio di Modena, O* uarie fcaramucecongi
ti R.omani S I -a Anteniani 14} 6
Aamh.ile uiuenJo troppo delitiofamente ,impa- Aflrolegi calciati ditaba 196./
raai i[fcT Mito inhattagha Stf.i Afimencia d'Adrian* peraue^^ei foldattt
Annibale inumo combali e Koma 88 ./ far' ilfimile il 6.4
AmiLilefe ne fluire ad Antioco 106/ Afiutia di AtiioTuUio nelmuouer i Volfiialla
A nnibale fgliuol di Gtf^ont J 7 . tuerra 1,.,
Annoda oh Ita f b Afiutia d" Annibale ufaiaa Canne 81.
Amenodariy^ Ajjricoito 14-b Afiutia degli Etoh iio.f
Antiadna^T arfo^ Cr Cefarea 149.^> Afiutia di Cefare 170.C
Antioco cacciaiodi Grecia 107.6 Atellani 89. c
AntiotopTi-faCalcide Jiuiene effemiaato.107 Atenodoro fece di'Augufio lafienejfe da gU
Amiofo^' Filippo moji da Greci contro a Ko adultera 179.6
'
mani 106 d Atlante mente iji.4
Antioco co/Jretto a/r pace a' R.om. 109 t Atra atti d .\rabia 130./
Antioco fi mofifa ntiAico di Annibale 107.4 A io tiauio augurato re, col rafoio teglia la pie-
Antonino Imp. uenJgli ornamenti delpala'^ tra d arrotano ii.i
Imperiale, O ytei della m^lie per p-t^nr' i Alto d un tane d un Sjiino i 84 .e
folaaii X e 9.4 Augurio d'uii pefee i 58.4
Antonio Mufa medico 17 t.d Augurio dclXgno di t-Tarc]uhiio ii.a
Antanioeon inganno piglia f Armenia
, O" tor^ A uguflo ordina le prouintie 1 72.fi
nafene in Egitto 1 6 2. Aureliano 2I e
Antonio leualo ilgouemo per uia di Venldio^in- Aureliano ordina la perfecutione contro 4* C 6ii*
ftheemente eambalte con i Partili 1 60. d filoni 2S4-*
Antonio chiamato Baero.^ O/ire^O Cleopatra A ureho ben fornito a majfcritia , dehtie d'He-
diiamata l [ide^^ Luna 16}.c Intgabalo ij8.e
Antonio dichiarato nimico d' Ottauio 14}6 Aurelio piglia p figliolo iM. AnninoVero.2i7e
Apollonio Thianeo uo.d Aureola Gel ico tjO.e
Apparato di Perfeo contro a' Ho. 1 to.c A.Vitellio iOl.c
Appareediio di M, Bruto , Cr Cafiio contro a M. Aujpicij de' Tribuni 2 9.6
Antonio,^ C. Ctfare 1 48. AutoritiO dignit de Cenfot 1 0.4
A fPariiione fatta a Drufo , ^ la morte di quel- B
to I74.e dalla ungile Mintrua hebbe un m'dio
Appio cieco impedifee la pace tra B.omam , O" doro in dola i 5 f .i

Pirro 4f.c Battaglia filippica tO.fi


Aprooccifor daiumeriaito i7.c Battimentodi Libbeo 6ji
A jnila pofata [opra il padiglione dOttauio Ce- Bm'gna natura di Probo iSS-t
fare 1 46.r Benignit di Tito zoSJ
Acjuilegia fu^fcellacbor chiama Venetia. Bttlna 12 1 .6
fi
i^i.d Bolla felice l^.t
Anaraie I p.a Bracchi mandali J'taiain Sardegna 70 J
Ariobar^ane prefo,^ ucctfo da Cafiio. 149.6 Brenna B.e de Galli 3 4 fi
Ariouiflo Brindifi fatto Colonia de' Bamani f4-d
ArifiaholoptefodaPompeo 119.4 Bruto 113.C
Arria 194. e Bruto Albino l 9 -t
Artemidoro Gnidio > t}9-6 Blande , O" Copto tti , prefe , tf nnate do
Dioclitiouo
ee i

T X V i A . .

* T>hStuni C jjS.i C<^,dr RniofornmeffaTAfia^feneumint


CKcied Adiioto 2i 6 .d campo a Filippi m Macedonia t49-b
C. I li* Cefare Ottawkn * 4T ^ Carino,^ Numeriano lj6.e
Cdi lurtio retto dj' Sauniti Cafligo de' tradderi della patria i6.d
C.Ctntemo4nimit^(j(atod4 Annibale 7 */, Catone riduce la Spigna folto ilgiogo, lof.b
C.florofarififlenT^jdAmiUere j.t Catone uiiifeglit-toU lot.J
Caio p^liua diletto de gli homitidi)
fi
i88e Catone rif uta la parentela di Pompeo 119.0
Caio luhoVindite too.e Catone t' uccifi da fi ftepfo 137-c
C.Ottauio alienai^ dal Senato, congiura contro Cattino Genio di Bruto tpi.b
a entello mfieme et Lepido, et Antonio. 144^ CataUgo delle genti uinte da Pompeo, 119.;
C. Caligola fi chiamauafgUuol di tutti i uecchi, Catalogo de' uefeoui ,
che furono attempo <T A-
O* delle uecdne 18 $* drianolmp, etS.d
Caio imitatore di Salmoneo 1 91.6 Calalo, de' yefcoui fitto l'imp.di Comodo, x 1 3.4
Caioi ferito t^S.d Cat alogo de' yefiotd , che furono fitto l'imperio
di dulia
Caio figliuol d Agrippa, cy 1 7 !/ diSeuero 4 ))-c
Caio, O* Limo addottati per fuctejfori dell im- ' Caliamento dell Iftmo loo.i
perio 17J Cealii Metello uiitceAfdruhaleaPaUrmo, <3.0
CLtiorbano,^ Decillio Solfa I49 < Cordone i 9 -C
Calfto tPl-b CentOycy ueru elefanti condotti aKoma. 44 e
Cabfio fa unagrande Strage de' Perfi 149. Cento , O* 70* mila ttadnri amma\zati in una
CalidomifO Ideati popolidiRrettigna. t^l.d guerra 137.C
Camillo con gli aiuti de gli Ardeatini ,0 de Cefireaficeuj 400jnibthuomini iAph
Komani rkorfi a lui,manda in ruina i Galli, et Cefare ggtdo ihpubico tUefiameio dAntonio,
libera la patria cSmuouecolro diluiti Sen.rt il popolo. 16 j b
Camillo trionfi de' Galli 3 tf
./ Ceftre corrompe il popolo con denari ll.d
Camillo bandito di IUm4 34-e Cejare comincia la guerra ciuile 1 1 -d
Camillo la terza uolta Dittatore taccia tihniti, ecfore amnuCQfigU octtfori di pempeo t\6 f
,
ricupera S litri 37. fc Cefare doma gltSngart 16t.c
Camilla di nuouo mette in rotta i Galli, 38.^ Cefare coftreuo a fuggire notando lS7-b
CampidegUoprefoda Sabini j.b Cefare odiato dal pop^o per lo titolo di iv. 1 3 8 .e
Campo Diomedeo tt.e Cefare per lo con figlio di Mecenate ritien T impe-
Cifi folio ercfie eofi nomato te. rio, Cri anco cofhetto a ritenerlo dal Senato,
Cafpadocia 113-4 Cr popolo Komano 170.
Capuani riceuono Annibale 8 -4 e Cefare fatto dittatore perpetuo 1 38.
Caralaco prentije de Rarbari 197-a Cefanone fgluol di Cefire, di Cleop. I37.fr
Carbone tiranno 114.^ Cefinia i8>.<
Carbone tiranno prefi Cr morto da Popeo. tip a Che cofa fignfcaff appreffo i Kamani, feffer te-
Caro ij6,d nuto per [acro j34
Coat^ginefi di nuouo uinti da' Komani e } .a Cherea, Cr Sabino congiurano contro a Cait,cr
Cartigine/f aiutati da Komani ripigliano le for- Vammai'gano I 9 1 .(

X* 8-e Cfr e primo a feruirfi dellinganno, non deue


il
f
Carti^mefi ordinano di far guerra a' Kom. 73.6 dol'refi all'incontro wen'wgannato, 4X. d
Oartagmefi mutano con una feoptrta guerra, l in- Cicerone 140.9
fithofapace 99 .C Cineaambafaiiirdi Pirro fi parte da Koma fen-
Cartigiiiefiraffrenati '
70.0 Tfa ottener quel die ueleua 49.fr
Cartigmefi antepongono la guerra albi pace. 74 f China nimico drPompee 1 1 4.J
Carti^nefi antepongono la guerra aWiniipie con Cipriano Martire
24S b
dittoni ti/b Ciriacit l.i reale 9 ^-f (yy.e
Cafadi Minerua l8 * Claudio poco fortunato nell'imprtfa di Sicilia.
Cafadeglitmp, 171 4 ClaudioSerone /ledilo eSire Annibale loo.
Cafi auuerfi de' R.ei. 87 ,( Claudio Cento libera Aiheue daUafftdio. i o 1.
Cafeafu ilprmoaferir Cefire its-b Claudio nimico deliauarita. If-t
Cafiio deputato proatratoif tutta PAfia.itO.d CLDrufiStrone Tiberio tyS.t
ieie 4 Claudio
V
a
e,a 0e
.

T A V O t A
Chaiito fdulM ImftrMtr (W ftlSt 1 91,9 Coniiiientu di Vlph Marcelle x t ).4
Claudio ter U uedutade giutdii ^Udiatorii di- ConlineniiadiPompeo ix-9 jt
uiea liemidude 9 ^.d
1 Ciflantia,^^ ardire di Muto fceuola 19.lt
Qleaadro foflo in allo dalla fortuna, ftrdic meg-^ CorioLaio moffoda priegbi di V oUomia fua ma*
TioTpaUnna ixf.h glie , &
di Veituria fua madre ceffit di fot
,
Clemente trrl(ouef<ouodit>jma i\o.e guerra a V..omani *j.e
Clemente faifo Agriffa tit.f Comifeio Capitano di Cefare i fg.d

Clemenlia , ^ giuflitia di Claudio nel friiuipio Corona di Quercia amepofla ad egnabra coro-
del fuc frimit.ito 19). na I ).4
Clemiiia,et modo di gouerno d' Adriano, xij.b Corona di Gioue CapiteLno, donata a Tililpoda
Cleodemo uinceglt Scithi iS-^ Komani lOg.f
deofatra Heghu d' Egitto > )7 <* Corte uliana I9-C
Cn.Martio Conotano ^ 4 '/ Cofe fatte da Enea in Italia t.c
Cn. Cornelio Confolo fer inganno di Soda, fu Cefe fatte da Gemino go.f
frefo a Li[ari ji.f Cofe fate d Cefare inlfpagna tiijt
Cn.OuilliotS larmata uintegU Africani. s9-a Cofe fatte da Cefare in gato t6.f
Cn. pomjieoKagno ts^.d Coflaute Cloro xj8 d
Cignome d'imperatore 170.0 Coflantino, AnabaUiano,^ Coflautio X6l.b
C*Se thiamalo. Capo di tane XO4.0 Ceflantino magno x6i,a

ColombadiElauiano *4}-4 Coflumi d'Antonino Imp. x 1 9.4
Combattimento di prigioni fatto per animir'i jol~ Crajfo 1 1 6 .

dati 7 e Crejfma iij .4


Combattimenti di Seip.& de Carti^inep. 98.0 Criftalli diPollione >71 <
Come le migli deuono uiuere con i mariti. 1 84./ Cbriflo nato lanno xf. dettlmperio d'Augu-
Cometa fletta '
141.0 flo iSoal
Commentarij dOrigene 1}J f C/iriflo 6aite!(^ato Panno tf.diTiberio, igf.e
Commodo ai ulta foneflo,c^ micidiale. t i.f Critolao tix.e
Commodo ammal^tto da Emilo, da Eletto ,
(je Crudelt de Cartiginefi uerfoi loro confedera^

daNarffo xi^at fi 6x.f


Compaia de Latini i^.a Crudelt di Fuluia >47.4
Conaennagione degli Scipioni tio.d Crudelt d' Antonio t47.it
Condenrtgtonedetta fcttadiiourao x^i.d Cnidelt,C7 auaritia d Agrippina 1 96 .

Conditioiudellaracdietatafediiioiie jp.c Crudelt di Commodo xx4-f


Confino di Giulia t7S-c Crudelt di Majfentio in Koma x6oJt
Congiura de' ferui g. Crudelt, & luffutia di Maflimine xfc.d
Coigiura di Cefare,di Antonio , & di Lepido > Curiofa natura di Seuero x ) o.f
I 4f f D
Congiura di Seuero, di Nero, cT* di ,\JLino, con-
D.dmaii 11 6.0
tea Giuliano 0 tS d D.wubio 7 * .0
Congiura degiouani nobili cStro alla patria. 1 g.d Data di Q^Fabio S 4.d
Congiura Annio Vmiciano, di F, Camillo, CT
di Deeebalo Re de Daelj figgegato'da Traiano
. Senboniano contro a Claudio 194. d xti.f
ConfigLodiTeodotofopraallamortedi Pompeo, Decemuirato tolto uiaperla morte di L.iio.cy
I 34 d di Virginia xg.f
ConfigbodiTraflibulo. tj e Deciol fato da' foldati Imp. >44-/
Configliodiflirparlafamiglia di Dauid. zio. Detimationedefolaii X7.a
ConfoUto prefo da plebei X9 < Decreto di Stefano ueJcouoRamano 048.0
Cor.folato di Cefare t ) 1 .t Decimathne delle fiuu It 1 48.<t

ConfolatodiCefare x4f-<< Decreti ottenuti con la fona xX4-d


Contaminationedellamoneta 81.4 Deliberatine, O* pareri di R.om. fopea ilftrguer
Conientione natapergU ornamenti delle donne ra a Cariapue 74.0
1 04.
f Demetrio ttf.b
ContefadiCefare ijj.c Demetrio pglia la Stria ttf.d
Dignit
f
ca
. i

T A V OLA
Doniti eetifMreJimMU feri* fotefii delU ly O" R-ew J*
^9^ EdifcijyO' humant diVfffapail ^t 6 .d
fiele
e officio erano fofi
Zdtli a .24>e
Demetrio per it^enno di Perfcofu fratelle^fu
110.4 Effetti del merfo dell' A faido tdf.a
emnuXJi^o .1

Egimuro dati art io li7>e


Demetrio Sardino prefo de' tUmeiri 7 / prefo
t^j.e Elefanti di Stueco 1 1 0.(2
Demccare
I 49 ^ Eba C^idina 2J6.e
Demoftene Cefarienfe
Defcnitionedelirionfe jl.e Emiliano creato Imperatore 247* *

Detti di Uuia. 1 1 4./ Emilio Seaur per laTragedia Atree uen fato
Detto di Ceftre, 0 Aatioeo [opre il tredimeniOy Aiate tiyb
Crilireditore f.e Ep'itafo di Simile 2t7><
Difefa di Cefio Clemente aa f.t r4ria aperto con le fcure * J }*
Diffnituned'IdJiOjCr dellbuomo }9. Elio PoiilioTompe la toiviura de' Sertd. Jp.e
D/di Ctuluoio ributtMo Sulfitieno^ i creato Im- Efcufationedell'autore d'hauertralafeiaieleco
peratore a 17. fe fatte da' Komant ,
dopo la ruina di Carta-
Durtiano nelle projperit diuien fuperbo. eji.f gl
gine 113.
Dioclitiano , Ca* Mapmiano Herculio, ueduto di E ffentieni tonteffe alle donne Sabint f.e
non potere spegnere 1 Cbrijhani , rinuntiano Effercitu S cenici'M Uerone 20o.d
Cimperio Eia/i .
90.(2

Dieo 112. Eugenia martire 244.4


Difcordta di A limo , t/ flauti so.f Eutithiano crea mp.uii falfo Antenia. *3 4./
DifcordiafraCefaretC Lepido IjS.e P
Dijitrdie fra Antonio, et Cefare Awufto. 142.6 Pabea Cartaginefe il8 <2
Dyfaren degli Hijorici circa a gU Imperatori Pabio hli^imo pregato per io fgliuelounfei San
futi dopo Minimo 242.f Ulti 44-4
Dijberatione caufata dalla pouertf un mal uio~ Palt l'atttrge dell'inganno d' Annibale. 9i.h
tento.cr inejpugnabile aie Palfa oppemone del nome di Cefare 238.4
Dipenponefra CefareyO'gli ^ntonnifi.a Pahfa arrefi a Camillo 14-^
Diftnbutieni.Cr larghe Jpeje dt Caio. i6.f Palfo Alefiandro 1 J.e
Difiurbi nati per la ugge Agraria i6.d ValfoDrufo iSj.b
2l.b 1 01 .f. 2 07 -b
Dutatura,quafi regale auttorit pjfo Nerone
Diuerfi Ipareri fopra alla morte di Cleopatra Tome auuenuta in Aoma SO fi
26 %.f Pamofodetto'diTito 20
Diuerfi pareri rea alla morte di DioiUtiano, Patti di Scipione in Spagna Sx.b
140./ Patiti di Caheno in Ponente 2 50.
Domili et't.h Patti degli Scipioni in Spagne S4.e
Domiti 194.(2 PauoLt di Menenio Agrippa 3 2/
Domiti affricati l97> Paufiulo porcaio d' Amulto * .f
Dtmie 125.4 Paniaco micidial del padre X X p.v
Domiti affricati ii^anna la crudelt deltiran- Tilippo Mcgalopolitau condotto pedone a Ra-
ifo ii9-b ma 107.4
Dm<t4 ripudiata per adultera zoS.f PihffeKedi Macedonia fa Uga ton Annibaie.
Domitiane loj.e 87 -u
0 ni mandati da Cleopatra a Cefare i6.f PgliuoU diCleop.codotti prgion at>Miu.l69.b
Donne alla ftldatefca ueOite^O armate. 249. e Pi ippo mfliano
. 2 44-2
Dottrinalo ambi! ione d' Adriano 2l^.h Piera tnanmadiMafiimtn 24i.b
Dragonedi tio, piedi amma^l^e da Krgol. P ili fpopoli 244./
6 l.( Ptdcna prefa da' Romani Sof
DrufiUaforelladi Cai l 82 .e Pilfofi difcacciati di R.oma 204. e
Dn^odaieianoauuelenat 183. Pine dellaguerra MacecL X 04. f
E Pedede'fen x47.fr
EdifcationedeliempioTarfei i4.e PlaceopigUaCapua 89.fr
idifcation dt homa,o di/mdia nata tra Aom- PlaminiodomaNabidt X05.C
Plamini
5 8. ce
e

T V 0 t A ,

FUmmio fnii^if lute^li Infiori. Guerra contro a Niirdate 117#


ri.V Guerra G<dlica,ey Lgi^ka </
Ttmm itfutata a Cefurt i j t Guerra Centnenfe f -4
traMe tii de tmhi tfo.e Guerra de Latini 4o.d
freneftiiiCt ' 190 Guetiado Corfdi I 16 .f
ToixaCdudira 41 I Guerra Albanica 114./
Tottunit de R.em.midata in mefbo 90. f Guerra di .\rdeate che fu ottafion dellejiilio
Fortuna d Priamo lodata da Tiitrio ttt-O deTariptinii i6.f
Fune fette di taf egli dt donne 117.^ Guerra de Sanniti 41.4
morte di Nerone 20t ut Guerra de Falifci 4%.e
Fu^a di Cleof.O' d' Antonio l^.h Guerra fra D.Bruto,y Antonio <4J.4
Fu^ad Affio Claudio to.e Guerra de Veientini e.e
di Pomfeo 1 J T
Guerra tra Ce/ire, Cr ifgliuolt di Pofeo. i ) 7.C
Furie d'Antenino^C' falfit di tfutUo. 1 Guerra di S. vomfeOyO- dt Cefare Sfi.f
G Guerra de Sabini f.b
Cabini uinti fer uninganno diiejlo Tartpnio Guerre degli sbanditi Tarauinii. Cf de doma-
IJ.4 ni H 18./
Galatia ixo.d Hamioiie 97.
Cidefo 194.^ Hannone prefo 6iA
Gditnoinfe ') 00, mila Alemanni^ton io. mi- Haimone meffo m croce da Carltginefi 67.
la ferfone ifo.e Heliogabalo t f 7.C
Callerio isS-d Heliogabalofigloriauaieffer Aiamalo Signo-
Calli Eurofei fattiti de lor faefi feruenir a he r4,<5* lm/-^4frw i)8.e
re i nini dItalia iA-f SeliogiAalo facendo la donna prefe per marito
Calli /lifendiarij de Kom, 67 A Hierone A Caria 2 ) 8.<
Calum Girci rotttrratiuiui 71.4 IJeliogabalo ricere i Medici, dieperuiaA qual~
Gennaio, C7 Ftbraioa^iumi nellanno da Nu- ohe taglio li faceffero la natura cime han le
ma Pomfilio 9 a donne 238./
Cenerofo animo di Pcrtia moglie di Bruto, tji.f Seluk tribuno della plebe ammaliato da An-
Cento da L. Ankio uinto 1 1 4 ^ tonio 141.1^
Qiouancttofiice 1 1 / Heradiano xji./
Giulio Seuero \26,f Herey>4 di SabeUio 2 48./
Giulio CaUicoptiato in TCTe 1 97.* HercuLtnOyCy Pomfeio citelli fa^ocat. X07.e
Codia firliuoU di Cefare maritata a Vomfeo . lertthi folto limperio d Adriano 118.9
IJI.D Hjerone Re A Sicilia 9 ) .e
giuodii funebri di Stifione^et infermit /iu. 94./ Hierne^/'4(e ron I Rsm4m 97. li
tiueebi gladiatori interdetti da Nerua Impera- Hifpoliio uefcouo lojhenfe
tore iii.f Sijlona A Scrafiene 146.
Codiano do^ molti furi uani frouedimenti , ty Honori fatti dal Senato Koma. aFabea itt.f
difegniyt motto liS.J Honcri deputati a Cefare dagli adulatori, ijp.
Ciuflino martire X 1 9 .c Hwieri fatti a Bruto, y Cajio in Atene. 148.*
CmflttiayCr liberalit di Sema tit.b I

Ciuf dia di Claudio *Si'^ Ibericfjmgnati da Pomfeo 128.9


Ciuftitiad Adriano 117.4 Ibero fiume 7t.
CiuocbidiCoinmodofocoeommodi. a* 4 -/ Igumio uefcouo martirhato in Rem4 al tempo A
Gli aflroltgi predieoHoa Vitelhod giorno della Traiano 2 * 4 -/
iOf.t cambiamento de capitani ree 4' R.omanigran
fua morte l

G.i tcitlnnonabbruciaiioilibride Greti.i^.b danno 47 a


Cliteforto t 64 -f llliria 71.4
CorduoicfadreyC fgUuoto 142 ./ I/ fianco feuerAiofer li moni 182./
Gordiano [aiutato Imperatore 141 .( llnfefo claprima falute , ma rompendolo il ni-
Ciarde f attera di Sjiire Re de' Verfi, 1 44 mico, c lecito far guerra 1 o.f
Gregario auditor dngette II fcrro,<y l'oro fono inerui dellhnperio.tf 4.
ImiUt
e
. db

-Imiln
T A
S^.e
V OLA
Li^m di Rjimel 4><
Imfretatune di mur ad Adrian*. Leoiiido padre dOrigene >))
117.4 Lepido ii{.t
mfreftcanlrt a' ParlhiiO Arrr.mi ztf.t Lepido uinto da Cefare 1 j 9.4
mptefe diTraiant ,
Hi./ lieralit.O' liumanitidiGaUen* 151.4
1 ntoflat'tia.O' perurrjti di Cali 1 B/ Libert dun calzolaio francefe 1 9 1.4
IndibitefO' f^^andonit 9f.c Libraria d'igitt* abbruciata da Cefare. I37.4
lufideiti d'Antonin Ca racalU 1 ) 4 -/ Libri Sibillini comprati da Tartpnio i 5.,!

liigetiuo Zfox Licini tCl.e


Ingiurie fattea Commod dopo la fuamorte, LicinioSura 2l}.c
Limperator dette morir in pede^^ non agiaee-
I ttifj4 nutrite deUe fceleratnze 9 a. re zoe.f
1 fli bei dimandano il T 1 ibunato d LinopontefteKomano zoo. e
Infidtaton uinti da Cefar e ton la demema , Cf Liquori uftiti dtiraltarediGieue Capitolino,
bbtTaht tyi f 4t.f
Inftdse affarecdnate a Nerua mf. iti c Lifta tutor d Antioco tratta male Romani.
Infidie appareeciiate a Domitian iOf.e 1 1 6.d
Injiabiliidifirtun.t t-f Lifimaihia citt nfjtta da A iitioco t o6.e
I nfubria Jacdiegriata 7 t.d L tuia maritata a Cefare 1 j 6.
liifu'-ria/ftltti^' demani ji.c Ltuiafu hauiafojpetta d'bauer'auuelenato Am>
Integriti di tabriho 49.b gufo 178/
Iniemjieran^ di Vitelli* tOf.t LoeufLt auuelenatrice 197.*
InieJI me guerre de Galli 69.4 Lodordel fuada^no buono di qualunque eefa
Inuenitene di PreteU Giulio delTapforition di fifia eo6.f
domolo. ^.4 lollia Paulina iSSf
hmcjnata fredda fuor dogni mi fura 5 j t Lollio Sannita xj.c
Ifola Colombaria CC.f Lucilla confente ebel fuo fratel Commodo fa u.
Ifole Gimiiefie 96. d fidiate zzt.f
Jfa ifola del mar Ioni* 70,e Luttatio Cattilo eoflrgne i Cattaginef adiman
L dar la pace 67.
Lalien* tij.b Lupa nutrice di Romolo, C7 Remo z
la flebef ritira nel /aero monte
f
ii.e Lupo emrMo nel pretorio di Cefate tS^-f
la pudici! ia dette effcrpiu tara die la uita. z6o.e L.S<i!l4 114.4
La Jpaia non hebbe mai fr 7/a di farfi amare L.lunio,^ Collatinoprimiconfoli ij.e
177-4 L.Paf trio Curfore 41.4
laudi di Germanie* liyb L. Pl/4 J01.t
Laudi di Mecenate,C la morte I7J.4 L. Qmnth Cmcinnato Tt'atateremettegli Lqia
Laudi di Traiano j X i.e fottoilgiego Z7.e
Laudi d'Origene a I }.( L. Commododifegnato Jnip.da Adriano.zi7 .a
Laudi di S apipne fi.d Lunghezza , cy uigbti(j(a della Rretugna .
Laude del Ragni 8. 1J1.4
LelegioniViigliereyC Germanidie fannotu- Lungo uinto da Anni baie jjat
multo liiat LibdnieyCr crudelt di Caio 187.4
di Gahino in fauot di Pompeo. 1 17.4 M
Legge che fi potejfe pigliar per morite le fgliu' M4(rm tenfra'Ja pace da' Partbi z}6.e
le de fratelli
, O
delle foree .
Legge in benefci degli fdiiaui
196 a Macrino,liUiriano, C (Quinto tft./
i9yb Magone lafia la Spigna, cx uaffene a firguer-
Legge attenente drfieTedit 119 t rain Itala 9^.1
/**< flt Nerua fopra a' matrimonii Maeflro battuto da'faucinB
.
f q d
zi e Mamertmi ^^,8
Leggi delle ii.tautle zia Hammea da Orgene ammaeftrata nella
Leggi del matrimoni* M/.b dmfutna 240./
L^i di Nmm 8 ./ MiacHcret* zst.f
Maneggi
. i 7 f
Jee

T A V 0 t, A
^4 co Cefa- Molle di uiuer di Seuert i)2.f
'
re in Eriit 2 C 6 . Moltitudine de' Pmrilif 1 ).6
Hare Uarbcnefe 7 i A Menetn dargento
MnrcrI/o figha^%racuft St.d Monti Craniti pt.e

Manie Tojtana ir.doiun 41 ./ Motiimento de ferui opprefi X04.4


Mjroone 119.C Merle di Komolo 7-
M. Antonio i fatto mf. 217.f Mene di Taciptagata 6
M. Ameni fa face ton Ceftre tSdf Mene di Tarciuinio f.Ke de Ketnan ii.e
^
4 4. itae Morte de rii amhafcuaoriyet di T4cioOW4f4.tf.tf
die lettere. Morto di A ffio Claudio 17.4

270 .d Merle di Camillo

W. A urelio fa guerra ton i Lt^i , C Morto- Morte d' Aimibalepgliuolo iiCJgtne.


Morte d Afdndiale
tfo.jf

manni lio.e
M . Cal/mio conia morte ii 300. foUlati rifeat- Morte d Amilcare 70.
Co-d Morte d'Ardiimede 18. e
ta tutto l'ejfercito
Marco Curtio (i dona agli Dei nfemah 3-/ Morte di Marcello^r^ di Crijpino eonfolL 92.
jto.e Morte d Afdrubale 94,-d
M.fuluioxuerreggia in Italia
M.FurioGunillotrionfade'Veientini Jt-d Morte di SofoniAa 99-b
Mareo Manlio per hauer femm d'impadronirfi Morte d' Afdrubale figliuol di Gifgone, too
Morte d' Annibaie ' ttt-O
del CampidegUoy fu gettato gi del faffoTar-
peio 37.5 Morte di Perfeo lt4-f
M. Vepido 144 Morte di Mafinilfa ii8.e
^

M.Vepibo Letta amhafciadorad Antioco, iij^ Morte della moglie d' Afdrubale 121.C
L.Manlio pajfano inA^rica. 6 1 a
JVl.AiTo/e,tr Mert4 Giulia, Pompeo, fir Ce fare diuengon ne-
M.itduio Ottone 201.C mici I}2.d
Marco filofof 43 Morte di Pompeo, fepoliura 1 3 .e

Morto baleno Coruhto 39 Morte di Cefare >39.


Marino a 44 -e Morte di Cicerone i47-*
Martirio di S.Vietfo,^ di S.Paolo joo.e MortediTrebonio,0' diDolobeUd I49-^
Mafimino arS.iJ Merle di Cafio JjJ.a
Mafimiiio ptrftgmta i Clrr'fliani >41.4 Morte di Portia ip.e
MifSimiano Hcrculio collega dt Dioditiano MortediBruto 2^2.
Morte di Demoeare 1 3 -/
-
Mafimo,^ Albino 242.1* Morte di M. Antonio i6y.h
Mi^ini[[a Morte di Cleopatra X8.e
MapmijfapirliaSofoniibapermogtie 990* Morte,^ laudi d' Agrippa 173-*
Megaltaprefa da Macino \20 d Mene di Caio,<y Lune fuo fratello 1

Meglio morir una uolta che far in continua pau- Morte diPifone 183.6
ra * 3-^ Mortedi Germanico 183.4
Mefegi detto Mintile Jior fi dnama iulio. 1 40 Merle di Giulia moglie di T Aerio 1834
Mep-O" titoli Commodiani 114. * Mortedi Lidia 184.4
Mejjabna moglie di Claudio 1 94.*^ Merle di Seiano >4*/
Mejfo mandUto airinfemo 181. Morte d Agrippina 184.
Mettere fetto'lgiogo^cotpeappreffoi^om, 27-t Mortedi M. Sviano tSS.d
MictjfayMapanamo^C^ Guluffa I ti-f Morte di lunio Prifeo 189.6
69 .t Morte di Lepido 189.
Mifi,0- Ceti fogginoti da M. Craffo x

Mitndaterottopre(foalfiumeeujrate 228. Mene de gu inftdiatori di Caio 1 90.d

Mnefero amma^(^o da ClauMO t9f.c Morte di Chered'.Cr di SiAino 193-4


Moderatione di Tiberio mentre th Germanico Mortedi Mefalma I 9 f-^
lit.e Morte di LoUia Paolina \96.e
uiffe
ModrpiadiOttauioCef I4*-/ Morte di Marciffo 1 98.

Modepiad Augnilo '


74-< Morte d AgrippinatC SJiino i9>-6
MocUpia di Ccpantt >^ Morte di Ottauia 199.*
Merle
ffe ae4
t


'T A V O L A
MttieJi Sahhui I 99 -t tiahide Tirannadi Lacedemonia toj.e
Marted Brit4 nna Marajja I 9 sl>
Mar:eJ' A l:wo, o* di Marte U 106 f Marfata *S^.f
Marte di VeJ}>a[ano 106. MafeimentadiSeruia Tullia,& auoiiria del re-
Marte diV itrllia lOS-b 7 na /

Marte di (JidbjyC di tifane 101 - Kafrimenta del tiila.C trefementt fuoi. lai -a
Marte di Tita io8 Katura, 0
tajumt di Claudia
' > 91 /
Marte di Damiiiano il 03 .fi Merene prima ferfenitar de tlmfliani looj
Mortali/ M. Antonina Vere
'
1 2 l.d Nfrcfie p fueua legare eaii itene dera, ioo.fi
Marte di Perennia Itl.b Nenia da un Aftnh^e campata 2 * t. 4
Marte di Cleaiidra ei 4 d Nuomrde f^liual di Prufta Re de Biilni fuece
Marte, O' Tefaradi Oetehal itj.b deal padre 11 9.
Mrt f d' A manina Pia 2 1 9.e Ni/f6/,C!r Cariariaiperate * 4 }-^

Marted Giulia Cri,^o,Cr di Leta 2)0 f Niunapateft fapperta ualantieri la campa^ma ,


Marte di Peftennia Mero in Cilitia ti9.b 24.fi
Marte di Albina lO.e ian malta d'ejfcr praicipe ,liinanuuelafcoU
Morte di PUut urna ijr.t tare 1 fudJiti 1 1 f4
Marte deifgUu di Cimmada
224. d Numa Pompilio fexando B.cde Komaii 8. fi

Marted Trauna 114/ Niuncra de Fabij morti in un fai lonfiilla, i 6 .f


Marte di Ceta 2 } 4 -e Nionao delle ferite ibe fur date a Cefare. 1 3 9.*
Marted ieuere
*/ Nuinitore i.e
Morte dAntonina O
Marte della madre d Antanina *6.e Oecpane fatta in B.omada Antaiiiay O" Lepi-
Marte di Macriiia 137 .< da 146.4
Marted AlelJaiidra,& di fua maire 240 e Oceipene de Nocan 84./
Marte di filipfa I mp. 244/ Oche di Campidt^ha ^6.d
Marted Decio lmj>. * 47 -^ P denota Palmirena 149 e
Marte dEmibana 248 - OffeiOfO' donila de Tribuni 14.6
Marte di Majlimin* 142.C O piniane di bont ii.b
Marte di Mafima,^ Albina 2421.<e Oraitane folta da Antonio in laude del morto
Marte di Calla 247 .C Cefare * 4 */
Marted Qmnta,t7 di Balefha ijiJb Ordiiutiane delle pigile de Soldati t.b
Marte di Maerina^^ Maeriana ijl-h Ordinai iene del Deeemuirata 2 8 . fi

Marte di Galieiia 160.


IJl.d Origene 143 -^
Marte di Aureola in -6 Orige^ ft taJM pa uiua ufo 23 3.

Marte di Domitia Vlpiana 2 9 .b Orione tip.


Marte d'HeliagahalafCr di fua madre JJ 9 .it Otiauia iW-^
Marte di Flariana lyf.e Ottattm 'it uceifi

Marted'Aureliana Ottima legge tu fauor de' Chrifliani 2 9. f


^S4^f 1

Marte di Mumenana Ottimageuemo di Patinate it 6 .d


*16.
Marte di Praba 1 ^ 6 .d Ottone con mbonefta morte fini la fua fcelaaia
Marte di Cara ifi.e uka lOj.fc
Marted Diotluiatia f Ottone ueduiadinen pota' ottener pat da Vi-
Marte di Mafimiana 161.4 t<Uto^iamma. 7pj.idUfefieffe 201./
^
Marte di Caflante 2 6 1.4 P
Minte di btlafimina 16 d P4 fra Cartaginefi, ce Ramani 1 01.
Martoria d' Adnana 1X1./ P aga de faldati aeaejduta loS.f
Mwnmta 111 ./ Pllanie JfJ.e
MunitiaH di frumenta ijo.e Papauai tigbatidaTar^ina ij.b
M uttana ao^.f A kena figgugata da Trmana.i 1 4. J
Vaefe d
Mulina Carta^mefe ftda' Vim. 91.4 Parale di Tertulliano it 6 .J
Mutiflrat natmata 6 o,d Parale di Giufiina filefofa, C martire in diffe-
N - fa della najha religione ijS.e
Parale
, e a
ee
)

Pdrtie (he ferffe Cefut Km4 itft U uittfria


TAVOLA cu.mtt in A tr* fi/
Itmtuta in SorL fotiierofc fra mMe Jf'ine liid
Pool Some fatene. i.f fomfeiar.o iiifidia Commoda 212.f
Paolo Emidiemerto alla retta di Canne . Siji pnmpeo f-ol-olare l26-
Paolo Antiocheno Eretico, X j j.fc pompe.o trionfo tre tabe iJO.d
paolo EmibOfO' Terenlio Varrene, S I .c pompeo non fa ufar la uit torio I J4.e
paolo Emilio lance Perfeo. ilj.4 p^ompeo fatto Confolo folo 1 j

parlamento di Cefare ad un barcarolo. I j 4. pompiita madre d' A ncc Martio 9 t


paffaggio de Kom in Grecia, . jo f p-onie del Reno folte da Celare Ipl
fajj'iggio d' Annibale in Sannio. 79 b jontedi Pn^uelo 189 4
patria, uirlii uitijdi Mairino. I}6.d ponte fopra'l Danubio fatte daPraiano. Il } 4(
patrhif. 4 e porfena afjcdta Roma 19.4
parte di Cartagine prefa. 120 4 ponlioCommio
perche
, fi ^fcriuejfe
, l'Euangelio di Mario
o '98./" pomfeo creato Imperatore ti6.e
per li prieghi de' Chrilhani, le legiom Rem. um- portamenti di PubUcola 19.
cono Starcomanni. portamenti di P. Sulfitio in Achaia
I a 2 1
.4 9 i*
perfidia di Mena. iP7-b porte dIjfacbCiciba 229-h
pejce refe nel porto d
I
A nguflo . 2 f l.b portio Catone ricuper la Spagna 104/
pertinace tifila male per l'infidte di Leto. 2i6.e pcrted'Ofiia I9J.tf
perfi,
'
i47.t polnarpo mari ire 2 2 t.d
"
prriierfe opinioni dOrigene. 2 45-f pefiumio amma'^ato da' feldati Jl.fr-
perfeo pref daEmiLo. ll^.d pefiumio T iranno ipo.f
perpi-iina. 6. d
1 1 prteft degli Imp. I7i.fr
perfetmiane contro a' Chrifiiani, fotte Vlmp. di pouertm quel elle eonfifie n .4
Diocbtiaro. ip7.e precettori condotti a R-omj
da Veffafiano 2ti6.t
pejle di quindici anni. 1 4 7.t cr di Reggio
prefa di Taranto f J-fr
pcrfeiutiere controa' Cl.ri/liani fatta da Decio^ prefaXy ruma di Sagunto 74
cy Valeriane. 2 4f ^ prefa di Co/laniiittpoli 229.4
peirtnia. lOO.f prefi^ij di Cefare, O" Pompeo J4./
pettorald' Alejftndro. ll^at principio della guerra d' Affrica U,f
plaMiano auanifimo micidialejCT" ffndele.2. pnncipj , O" occafiom d' una guerra feeperta fra
a
plolina migliediTraiano. Cefare,iy Antonio S 4 i,f
212. f
peaeen\aprefa,cy rumata da' Calli. loj.fr procolo Laigino predsffe la mtrte di Domuia -
pietre A poflolo. 198.4 no 209.4
piei,0' Clementia di M. Antonino Vero.it'i. e prodigalit,^ rapatili ^Serena X99-4
ptrtre piouuie in Ri
ma. 61.4 prodgij 71,4
pilatomonofotiorimperodiCaio.' 19i.fr prodgij Sp.e
pillila Prcpheia. prodtgq fignifcanti la riufeka della guerra 7 p.
pioggia difrumento. *JJ.4 prodigq auenutiauali la mene cLTiberit iSf Ji
pirro Re degli Epiteti. 4J.6 prodgq occerfi auanti la morte dt Auguflo i7%.f
pure comanda in T4T4nra come Signore.
46.4 pTodigij die furono auanti la battaglia Attia-
,
pier per opra degb Elefanti uince Ltumo. 47.4 ca 1 64.^
pirro mutati prefo configbo d'andare a pigliar
Roma.
predgio d' una gallina bianca, C d'u ramo
48.4 d'alloro tff.a
prro rende i prigioni a' Romani gT dimandali predigli della morte di Claudio tiS.d
lapace. 49.4 prodgii nella creatione di Nerone Imper, 1 96./
pier fi fa beffe della morte di Decio. jo.e predigii uenuti al tempo d'Adnano 1 1t.f
pirroda' Romani rotto. fi.a pndigii figtiificanu la morte di Cefare i j 9.4
pirro chiamato in Siaba. fi. prodbgii,d>e a Ottauio Cefare prometleuan lIno
fiero cacciato di Siciba fi. peno 141.4
lunto in Sannio
pier t prodigi! aiparfi auanti la morte
f2.4 di Vitelbo
puro d.po Thauer guerreggiato cinque anni in
2 04-
Italiano riuobatofi con l'armi uerfo la Grt- predigli , Cf oracolo Delfico tC.f
prodiga

<3
ee e<
e

T A V OLA
frtdi^ii ueduti Munti la batti^lui di filiffi fu tormentato da' Carta^'mep, (4.^
I so.e Bjferitto de' Chripi.mi 1 1 8
fri fetta di Gitfef* atcommtdMj a Vejfapa - KibeUien di Decehalo 1 1 }.4
i:t lOfjt Kibellion de' Giudei folte Traiano 2 14.

frtfctia di Mar-e iiidouina fi. K-bellione, ij morte di Capto 1 1 1.6


frudentiadi Fabio. 79 c UMlion di A urrolo iji.c
fraJentia di flammea. a^9-b Kibellion diMenafjtlaaS.Pomfeo ifif
fmden'^ditX. Aurelio. HO f Aicoiiciliatione di Candiolti,Kodiani^di truipa,
frudeiiie pmulatione di L. VktUio 191^ ^ d'tiimene iij.a
fru/UKediBuwia lop.r fJiea madre di Romolo, (r Remo i-e

ffii. 169 a Riconciliatitne di pfo lomfeo , O" Allento

fu. Deeit fer falutedtlLt Rtf. /> da alla mor- tu-


te 40/ Ripudio di Hutia tifi
Deeio a ejfcmfio di fuofadre fa luto di mori- RiJfoPadiPomfeoaMUa lif f
f.
re 4J.& tUau prefa da Galli j y .4
ieifione l mandalo in Sforna fOe R.om4Hi fan ruerra a' Sanniti , Jt d
f.

f.
Nigtdio fgitola ofiTonomo t4t.t Romani \ajtrati da Plautiano 2 ) i.b

f. O" t- idfioni fan guerra ad Aiitioeo in Afa RomolOyO' 9-emo. 2 .f


toi.f Romlool-rrla Slaejl di lilniftrio adulto 6.b
Venlidio Sajfouincei Parti 1 ;j.c Rotta de' Ft.tntep fer l'inganno d'An ilca -
f.
re ).f
Rotta di Cannone, O degli AgrgeiUi/ii jS.d
Rotta degb I ii/ubri 7 i.b
Q. Rotta di Flanimio ad Are^p^ y.d
Qi^i fofoli biUieopsfinii fuferaidatK. Ati- Rotta.diCanne frcdettadagliOfoeoli 81 b
reho tio.f Retta di Sepo iiZ.f
Qualit di Domitiano Rata di Qintilio Varo hauuta in Citina-
f
a*ntotfmfo dufaffelafrima.ftuna Affrca- ni.t 17/
na tSj Ruffno figlia Cr<>fow,<jr Locride, 52. J
QuMito duraffe la feionda ruerra Cartinmto Rumade'Veiemhii J

ft 10 t.( Ruina degli A rrrrani I f.a


Quwdeti uemi dramme fanno un ducato d'o- Ruma degli lliieigitani 94. f
ra 1 76.e Ruina di Cormto. 112.
Quintiliano Ruma di Cartagine iti.
F4&; Masfimo fouuiene di empiito Tappate Ruma de iafamini XOj a
9^- S).b
Fabio i Hapimo Dittatore Indugiato- ^
re ..
79 a
Stinutio Kufo rinontia la Dittatura a Fa- SaUfiap da a' Rtm, ft.a
bio 80./ Sagwttmi 7-b
f.
Citeorne l47-o Saruntiniiombattuti 7 }<
Pedio Collega di Ctfare nel pio Confola- SLfiani uerditano Fh^anno d' Anniba -
9
* IAS -* le 9 -^
Selona patria di Dioibiia no ^y-b
S. GioitanniionpnatoinPatmo 3iu.e
Sannitidomati f)<6
Kacifpo.diTarant $1.6 Sartie cadute fopra i Marcomanni 22t.a
Kagmiamento di Cornelia, Qr Pomfeo ti^.b Sardi Corp cr Liguri 9.6
di , , p ribellarene tf

liafimtmo de uer^'mi Sabine j a Sarmaiidomati 2y.e


Ke^ouacante 7. scaramuccia di (OuaUi, Cf augurio di tutta la
%,^no di yasftnipa fadir^xo da Anniba - guerra. 7j,<
If loo.d Scclerate'ilp^d' Antonino 21 2.
Xeftle fer hauerdifftufo il cambio de' [Trioni, iiclcrate'ppi^e , y audei i'Aniomin Cara-
(d*A
ae 21 f
aa
et
.

T A V O t A
' falla 2 34 - Sirnificaiiotie,^ Eiimcli^aielinenfo. tff.i
Schiattadi Dkclitiane *T7h SiTto KejftLt (infoio 2 lS.
Scipione uinto al Tefino 76.e SilUne genero di Claudio 1 g6.d

Sapion piglia Locri 96 f Simeone fgliucl di Clcfa martiriT^o al lomfie


Scipionericordaiofi de' benefici rieeuuti da Sifa~ (LTraiano i<4-f
cejotra'tahonoreuolmente 99.4 Simile ti7.h
Scif ione con a/luiianganiia Annibaie, O" loutn Simon mago ift.e
ce,cy (ojrigneakmandar pace loo-e Siracuft ajfediaiaia Martello , fer V ingegno d
S piove Emiliano tiS.d Ardnmede fi difende Sj.b
Sctp. Emiliano fatto confolo auanti tempo . tto-d S Igni di Seuero auanti il fuo hnfierie lifjt
Scithi 247 .t S agno di Aitumadre dt C.Oitauie Cef. 141 4
Seithi,tmmaizalidaEmiliano 247 -r Sofinitba ^6.d
Secondaguerra Ajfricana 7r.f Soldati barbari il 9.

SrcbadiPirro J 2 -/ Sofranome di CaratalU a)f.<
Sediiione fitta dagli obligati per debiti a i.e SorteHomerua
Seditione contro a' Confoli l6.f S affetto d' Annibale '
7 7 -fi
Sediiione nata in Taranto JJ .4 S fada,Cr pugnde di Vrotogen 1 90.
Sedinone nata perii nuoui accordi dimandati per Sfadefuggeiate a Soldati ttjai
li debitori 44 -/ Spada del gcueniatore iij.c
Seditione, gy occijone de' Giudei al tempo dA- Spigna 7j.fr

dri.vio 2K.e Specihio d' Archimede 87.


Sedinone contro a Cleandro 223. Speditione di Seuero cotro 4' Parihi 2 3 o.e
Sedinone contro a Giuliano 2t7-b Spedii ione d' Aleffand. contro a' Germani, 240.0

Seditiom Francefe, A ^cane, Cr Brhannice fop- Spedii ione di S mero m oriente 2 jo.d
freffe 258.^ A
Spedinone d' leffii.toniro ad rtaferfe, 2 3 9 .CA
Sedinone d'Egitto 238. Sforo-moghe di Serene,^ Nerone mogUe di Pi-
Sediihn de' joldmi eonafiutia ratdhetata da Ce tgora J 99-*
fare tS9.b Sp.Melio bauenio dejiderato dt f.tfi Kefu ucci/
^
Sediliofi punici da Seipiene 9f-^ JI.4
Sediticfi ammalali Statua di Pom^ infatiguinatit del [angue di Ce
Segnali della morte di Demitiano 209.1 fare i f j.e
Segnali della mortedi Commodo 2 24-f Statue della falute ,
della Concordia, CT della

Seleueia, O" Cte fifonte rumate da Cafio, 2 20.d pace


Selinunte citta hora diiamata Traianopoli.22 4./ Stella uedutanafcer [oprai Biomani 67.
Senato A-* Stratoiika 1 9.
^

Se natcre principale
_ , degniti^ O.f
, ,
Stupro di Luretia i7.a
Seruilio Sulpiiio Galba difeinato Imp. 200.f\^ctefiionidi Vefceui Gierofolimitani 114/
S CTuio Tullio t'ufurpa il Regno i 3.4 Skttt^ioni di yefcoui [otto limpeno di Galieno
'SeHcrio ' ti6.d ift-f
Seruti d' Antonio uerfo Cleopatra 1 3 .f Succefhoiii di Vefeou folto l'imperio d M. An-
Sepclrro di Pompeo ii.e toninoVero tti.e
^
SiftilefudiiamatoAigup i 74 -/ Superbia,^ erudetdiDomitiano aoj.t
Se/?. Pompeo per ordine d' Antonio ammilza- Siucejiioni di yefcoui folto Timperio d' Antonino,

to tS9C 219 c

Seueriano Pttfce 4mm4Z^4t da Adriano . Suectfhone de' yefcoui folto P imperio d'Helio-
,

1 1 7.4 gabalo 2394


Seuertta di Bruto cotrea' due fuoifgliuoli.i S.e Succcfionedi yefcoui [otto l'imperio di Mifimi
Seuero SUtiano 143 -^ no 243.4
Seuero comincia l'imperio ccnglijfergiuri, Cr ho Succefione di yefcoui [otto lImperio di Dette, et
m'ieidtj 228/ Xalcriano 24y.fr

Siface 96 . Succefton di Vef [otto l'imp. di Valeriano. yo.i


Sifact prtfo da C.Lelio,& da Mi^inffa^ 9% f Succefioiii di \efcoui nel tempo delle perfecutio
Signifcatione di cjuefio nome Augi^o 1 7 HI iS7*
Sttccefion

Ot.
f c

T A V O LA*
T. Munatio Piane
iucctfiitfieie'reie' Verfi 144
Saett [otti rifffm iiMasfi- T olo d'Ottimo a 1 ) .f

mmo 161. e Ttlomeo filadelf) diuien amift de Rm4ffi sya


di Sfune in Spiana jj.t Tolomeo Rr d'Egii ti^Jt
Sio^m I
} I .t Traian fopranemat Dacie a 1 }.4
Suipiiio Lu(to loi.e Traiano feema alquanto la perfecutitne contro
Superbia di Lima madre d' Aw^u/I t9t.e aClirifliani , Xl4-f
Si^erbta de Galli frenata 104. <2 Traiano [pedi e chebbe alcune tofe in Oriente,
T meri in Cihcia 4-* H
TiuioiumftetonKomolo. 6.d Trafilo aftroligodiTiberi . 1760!
Tanaijwlefi pattmfte con Serui Tulli I* / Tribunato, C Armenia data a TAeri J7f.b
Tarantini Ip.f Tribwii dalL plebe abbruciati 17 b
Taripunio occupa il i I.c Tribuni militari eletti in luogo de' due Confi-
'

*
Tiffcpiim cerca di leuaruiail Senat 14- f li 19.
Tarijmnie cacciato del Ri^na 1 1 .b Tributo fiomeffo a Barbari x^7 *
Tartjumii ejlinti da' Romani 1 (.( Trionfi di Cefatedopo chehebbefimmeffoTfgi*
TafattonedLe' Cenfori %i.f to l69-b
Tedefdii tji.c Trionfi) Per(ie Xff-b
T emeriti , Cr falfa uittoria di Ruf- Trionfi) di Paolo Emib tt4 e
So.d Triitniurato
fo 14^4
Tempio di Diana, & immoletion d'una Vac- Tre fghueli di Germanie
TuU HofliUo. j.Re de' Romani
1 1 J.fc
ca t }.r f-t
Tempi Ci1(iceno ttp.b Tumulto d) Amilcare, <jr de' Galli 1 o
Tempi da Caio nuouo Ultore Cioue ifi .b Tumulto delfalfo fiLppo in Macedonia 1 1 9.4
Termodonle fiume I18./ 'tumulto nato dopo la mtrte di 140^'
Cefart
Terremoti fatti m Tofana yZ.e Turbone jt/A
Terremoto ueituto al tempo di Traian <14-^ V
Terza guerra d Affrica, iifi.e Vaentnian ei^ e
Teftrod'Attico iti b Valerio Confalo mandato centra a Vrr 4f-f
Tejfalonicagi dettaimathia *jl-b ValtnaU) Collega di Dech nelPlmp. 14 S-A
TeflamentediTiberioannulat li6.f Valeriane iondotto prigione a Sapere >49-4
Tefamentodi Auguf 179 Vergine Vefialefiotterrata urna ti.d
T efliffine militare t6i.a Vellttri

Theuda 198.^ Vefiitui fette limperi di Nerua liX.e'


Tthertofa grande Catoantemdutala fctlerateT^ Vejyafian falutat Imp. toj.c
^01 quello 18 V-* \efiapan t affato dauaritia a 04 .e
Tiberiofuccedead Agrippa t?4.d Vejjiafiane fadenari ioi.i'
Tiberio defegnato I mp. 17 4. Vefpafiane imbrattato di fingo itZ.f
Tiberiodilmompiateulediuienerudele l8|. Vemidio Baffi uiiiee i Panlu i6o.e
Tiberio foffocatodaCaio i s (.r Vindi feruo rifirnfeti trattato de' cengiurati,
Tibeno Intorno di doppia natura ito-f O" tfii fino puniti 18.^
Tiberio uoleua che le fue pecore fuffero tofate, ma Vinili morto da Meffahna per non hauer
uolut
non fcorticate iti.d tonfentire alle fue peruerfeurglie toc ut
Tiberi ricerca lagenkura di tutti igrandi 1
8 j.c
Virt del Vitelli
104 i'
Tigrane larrenae aVompeo. ti8 d Vita dtJtonefttfurna, 0- frenetica pa^ia d'He-
Tigurini Iji.t Logabalo
Timefule prefetto delpretorio Cefare in A frita
Vittoria di it7-b
T . flamini confol guerrggia tT Re fip- V moria Perfica di Gallerio Mafimin It^-f
pn
Tito agu.gliat ad Augufl
xoj.fc Vittoria bauta de Calli, de Sanniti, 0 de Tofea
io 1 .4
Tu Manli Terquat j 8 .e
Vkioria AUmannica di Cojlante a j8.e
TitManbTtri^famTT' ilfgliuel uinci- Vaterie nauali de Komar.i fo,fi
t*rt 40.e V mori A fiat ue di Manlio aie 4'

*** Vino
, e
2 e

T A V O t A
Vlfio HarceOo j} \tt^tne auuenut* in ira il eI
,
' - Cnmpdcght.
Vl/inefiTefcMm J4ji _ jg ^
\'{itmUone, t mf^i di d34enti giocali a Dadi. X
foglio i8j.f X/onifo Lacedemonio j^lia angolo (i.t
Vfice dun Centurione, die fa mutar' il configlu di Xanto abbruteiato da Bruto i

abbandonar la citt 3 7 ut Z
\ol^efo fumerai oda Cafo itQ.d Zenobia Ke^ina JJ4.e

TAVOLA TERZA DE GLI


C., ANNALI DI GIOVANNI
z o N A A A.

Aletloromantia ly.b
Ahafgianalrga fot,i9f.a Alano A bramio turco 2174
Abimeleco frmcif>e degli Allelrugion 103.2.
Arabi rimuoue i Mardai Alofo,C/ ttluhielPfello, 2*4 /'

ti dtl monte Libano j^.b Alterigia di Caffo 71, a.


_ Ablnacciamento di Dafne, Alufiano caufia thei Bulgari fon foggiogati.
^ Cr di Afollo I l.b foglio 104.(2
bbrucciamentoielTriclinio loi.r Ambaficeria di Bulgari tjf e
Abbrutciamenlodi Cojlantinofob 42.;. 44./' Ambafcicria di Giuliano a Cojlaiilio 17.4
Abbrutciamenii congiunto con la fediticne. 3 3^ Ambaficeria di Bafilio Magno , ^7 un miraco^
Aeatio Patriarca 43. lo 234
Acerbit diCoflantino 193 c Ambaficeria di Magnentio , & di Britannionea
JUquedotto chiamato Valente 7.^

Cojlanlino 12.
Aerida citt de' Bulgari frefa ifi.c Ambaficeria Calefitana rifiutala faT^zamen
Ad Antioco Lunuco tolto ilgouerno. A-f te 193. i

Adatacitt di Germamaa 1 44.4 Atnbufio Catacallo 1 22.4


Adanaife figliuolo di iarfrto lO.d A mlujlo Catacalone difende Mefisina loi.b
Aeth eunuco impedifce il matrimonio fra Carlo A mtrmunne con la ruma d' Amorio , fi uendica
Magno, Irene ^ t04-d con la ruma dclLt fiua patria 1 30 i2

Agabito, Cf Mena condannano i Seueriani j 7-<* A mero anliuede la fiua rotta. 2 36.0
Agabito Pofaicafer ambafeiatore a Giuftinut- A mfhdoihio Veficeuo Iconienfie ) o.e
/ AnatoUoPatriarca A.f
, 5
Agareni 47>o Aitajlafio Impcraiare ferefufifie detto difeoUra-

Agareni rubbano V Ifole Ciclade ) *


/" to 43.2
Agareni cr Paizinac: iOO.d Aftiituilo 94*^
A ljfandro Patriarca iZ.f A ndrea capitano taglia in pe^^ Amera Aga^
Alejjo fer utrtu del filer fanno fu ricreato 2332 reuo 144.2

Alcfio Comneno ornato di molle degnila, ffofifC~ Andrinopoli patria di tiuefore Briennio 143.2
rame ni e combatte 243.2 Andrinopoli gi clnamata Orejiade itl.f
Aleffo Contneno romfe il BaJilacio,et gli cauagli AnruUatione delle cofie fatte dal Botiamata
occhi 146, foglio ,4,i,
Turd figlia il Annullalione del Sejlo Ctiiciio
Alefifio Comneno con l' aiuto de' ^^f
Kuffello. 242-^ Aniimo Patriarca
342
Alejfo MofiolaSfalhario lOt.b Antioco Eunuco j^.d
Alejfo Mofola di genere dell'lmf. i3> Cefaredt~ Antiochia, C7 Hierufiilemme frefit da' fran-
..uten monaco 117 4 chi 133-4
'
l^^o f falutato Imf, 247 b Antocio Cafinnata Patriarca Jtt.b
Antonio
%i\\ / rf.* X ,i

rizQ-jb-, Li
be
c . .. 4. e

T A V O I A T
'
AtHtniituMteTMfartJ iSi.e ee.

4 Ceftdntm
Affaritioni ottorfe } .4 Auuifia della morte di Giuliana ufi
A rabica uittvria f 9 -^ Axia fiume 190.C
Arafiide fum %it-d
Arcadiopaliti di Tracia 3 i.f
Ariadna,0' Leoutia 42.
Armata de ^li Art^eniuiitta B4^d4 antica Babilania ti^.h
Armata di Kofsia di ijundeti mila nat i6i.f Bagni Blachemi 47.;
Aratine maeftro <24.0 Bona palude 9 9.
Aramie cafiian de^ti A rabi > 9. f Barda Taca prafiperamente combatt m Oriente
Arrianifma l8.C cantra agli Agareni i66.fi
Am^4Z4 , liberalit
, ^ rafatit del Cemne Barda faca,0' Lienejanopuniti per hauer tenta
u iiS.e to di fiarji I mperatari 178 ./
Arfatia jl./ Barda Dura praffieramente tamhatt can i Bufili
^
Arfeuia maeflra di Uanaria, (y d' Arcadia j i. 4 Bulgari, cyPalfiTJttaci ipSe
Arfenta paca fi cura della benipiii aderii lmpe~ Barda mnamarata della Imperat.Eudacia.i'^ 3.6
ratari. 31 ( B 4T4 Capitanad'iormifida fi ribella da lui 6 3.6
ArtJbafda [aiutata Imperatare rimette in pie Bardane accecata B'p.a
limmagmi Bardana Imperatore piu eloquente, ch^ftalara-
91.fi
Artabafda e prefa , ^ accecata can due figlma-
, *4/
li 93.4 Bardane detta il Turca accecala da Sicefa .
Arte d Amfiladtia nel cacciargli Arriani diCa~ loj.a
fiantmapah 30./ Barangi uual dire portieri iyp.6
Artemia tAarttre 19.4 BariprefiadagU Agareni 14^.4
Artemia Imperatare dduenta monaca Stf.d Baimando andata in Leuante, fi ribella all' Im-
Artefica ufata da fuhheria per fiat rauede - perador' Altffia ry finalmente fa pace f-
,
re il firattUa della fitta traficuri^ine . fi- ^
2JJ.6
ili 7 -a Bafilaccio Reeprefio da' Turchi etf.c
AJparrecrea Imperatore Liane 41. B afilla Canfiant ina 167.6
AffitdtadiitfiibtpafiauidaSapare. Jt.c Bafilino di Rematore diuiene Imperadare
Afiiuta difisimulattane che fia Aacametta del fitta 4d
mal caduca 73.; Baftlta rifiutate le pampe , tutta fi diede algauer-
Aftutia d'Eudacia nel ricuperare una pah^ na dell' l mperia
i8t.fi
di [ita mona per liberarfi da un giuramenta Bafilia diuien cameriere dell'lmperatare
fiotta t-b 141.4
AtanafiaVefeaua d' Aleffiandria , fu richumtata Bafilta diuien gran cauaUericcia di MiJiele
da lauiana Imperatare 23. figii^
140.fi
Attica I i.fi Bafilta medica herefiarca de B cgomili 2f 3.
Attica patriarca fiana un Giudea Baftlia Patriarca 177.C
AuaritiadiTbeadara j2.* Bafibo da una carnata di Cerua murre
fi
A uaritia del Camnena if t.b 149 e
Alcuna fgnificante la morte di Barda. Bafilia rotta c'heldie Poca dheenne infalentifi-
faglia 141.6 fimo , Cr annulli tutte le cafie frate dal cam-
A uguria di due Aipttle i6i.a meriere i88.<f
Ai^urio de IV Imperia 24.<i Bafiilio simpatranifice di tutta la Bulgaria
Auantia, cafiumi , & rkdit^ di Bafilia.
faglia I90.e Bafiltfica fiucceffiar di Buflico
^i.f
Anguria d' un' Aeptila I39 < Bafiilifica Imperatore annulla il Concilia CaUedo-
Alcuni chea Marciana prametteuana V Imperia nenfie

38./ Batt.glia liauale 1


B4.fi
Aut' argentea tributa Battaglie tiauali 77.6
Aufientia mante , j j.4 Battefimo dAlamundara Agareno,^ afiuta can
Anttarit, C^filkitdiThtadara Imperante futatiane de gliLreiici. 47.6
*^* 2 Belbfiaria
c . 1 t a

T A T 0 t A T
3 tU^>trio rcuftra / Ajlricd fj.e Capiti di Theojl, if oUogrande uerfo PlmiBa
^tlhptrtoimeffeat j'f gini 126.
Aehig/ul diR.oman X94/ Cafkrio, Cf Larijfacifiella prefe da' Barbari
Benignit Ji MtfhrUKan^atoJmf). loi.d . foglio Xfo.f
Benignit di Bnfh Mttedenie nel dell* Catafgie fpilonche 2f7>t
carepia i 7 T-<* C 4t4 ^un Capitan Antiochia t) 4 .r
Beniffiit d'Axano Sultaa in er/i Olicene fn Citatkrio c amma\^o per conto di Diogene
gioite i}9-it figlio 140.4
Bepanica degniti 2)) at Cattila ougitrii della fpeditione fatta in Leuan-
BUcherri temfio abimeiiat 2} 6 . a te SJ 6 ./
BLidiplabo (jtewtnni ift.h Caualli Arabi o i$.b
Bm. I della feta, O" la toro InPoria fS.f Cenarlo Gtupinumo 9 o
Braeaiiia famiglia t f f.e Centoni Homerid ) 7 -<
Britnnio col fuo troppo depderar Vlmperio perde Chalce prigione 5}
.4
gli occhi a 41 *^ Cherobaaii a) 1 >4
Briennio dal'Opfara accecato^Cf mandato alTlm Chieja Diaconica 65-4
peradtre aaj.c Clnefa edificata mBlachema ad honoT della uer^
Britannione fi da nelle mani a Ccpantio i2.f gin madre di Dio I 9.4
Buccoleotie \j 6 .e Chi foffe cagione che Lione fi mettelfe a perpgi
Buccoleonte porto t^O-e tarel'imghti iii.r
Budtna^Cy Andrinopoli ifO.d Chnfafio Eunuco jfi.e
Bulgari 47.4 Chrifochire prencipe de' Manichei I 4 ) .i*

C Cigenefi battezza 2 ii ai
Cgeiie f ne papa dallabandadeWlmp. ai 8.4
Cabala capello ideino ad Uoni 2 f f-b Cimpte ep}*ditioni di Theifilo contro agli Agore
Cdano degli Abati fa un ponte [opta il Da- ni 1 7.t
nMio. i2.d Ciriaco Patriarca s^.a
Ci^ai'-o t cacciato dallalfedio di Copantinopoli CiriUo Gortinio martire rii.a
foglio 7 !( Ciro ingrandito CopaMinopoli per l'odio di T/jw-
Cicloni dcU'aumento di Lione i 6 .f dopo dmenta Chierico je.d
c 2afatto fa caprar tutti i ficoi parenti, Ct* bandi- Cizico prefo da' Barbari 77. fc
JeeZocna 2 06.f ClemeintadtXibenoinuerfopirigioni 6i.d
Calgopego abbrueeiata fi -a Colonne immobili del tempio d'Efculapio 20. f
Caumiia , 0 morte del cameriere
i S 8 .e Colofio di Rodi rumato 75.^
Calamitofa jp-edition di iomauo contro agli Aga ComeerefctlfelafamadtLionTilofofo l}7.t
reni tff.b Cometa grande 2t-b
Caldo grandiipmo 9J.4 Cometa Barbata jo.d
Colepo, ^ Militina 2 Sat Cometa a gufa di fiaccola.
5 a .e
Caltjfa nome di degniti apprejfo Greci *44 Cometa ihiamata Xfia g6.f
CaUinico accecalo, o* confinato da GiuPintano Cometa apparfa fiotto lImperio di MidielRanga
figlio 8j.t bo tOf.h
CamiX^ tapiiano *j 7 .fc Commentolo capitano 6
Camino l Rame 69. Con la feuent de Giudici p heuano^ uia l'ofi-
Cane marauegliofo 74 i fe f0.d
Capiteli dodici di Cirillo S>> Conl'avttoTtidi GiouanniCefare, Digene i
Carrfiia fuccepfaal tempo d' Aleffo Comneno pnuato.drlllmperio
figlio Conalio SePoConfiaiitinopolitanocontroa' Ma*
Caritona,
Carlo
^
Magno
confianlna TI noicltti

Concilio Siceno
78.4
7.4
99 -b
'
Carfia Citta 247-c Conalio Qjiarto Calcedonenfe j9.4
Cafigo di Vetrone J2.C Conclufonedi tutta lopera. 261.
Cafligodegh \nfidiateri 144.4 Concilio fatto contro allimmgm 9 ) .f

Cifiigodegli Aiuto che ni Cottdennagione di Lacapeno. 2 )


8
-f
Condenngione
. , . , . c

T ; A V O LA
di Michel ii^.i Conftantino per la ricuperaton deW Imperio rifi^*
Cctijiite difiicchu pMrutrcd rifice grafia agli amicifO' nemici
fi'

C0n/iniidtfiliffi< ii.d CvJLtntinoda Komano fuo figliuolai auuelena*


to
Confino di torelli 4< / I6f.fi
Canfufa religione di Michele A motreo itj e Coflantino Corone ammalfjarto da Barda
CergiicrdpunitnCTUiUmeMte t6y.c figlio 1794
Congttirj d'IerMlio ^
di Gregorn contee d phe Coflamin capitane r 9 9.1
et 6}.b Ceflantute miracelofiamente ricupera la fauel -
Congiura contro di ! rene 9 9.4 bt 1174
CottfinadtufeniuifC^ Mdcedeith
^6-f Caflantino catitane d A nt iediia, iy domefine di
CenginrJtip'eli tSO.f Lfuanie QO d
Coned Kef Mtcd if6.f Coftamine Liiuie prefidente, u ambajeiadere al
Coitone /rotei di Zenone 4} c Cemnene * 14/
Contreuerfid ield retta , & morte di Giuliano . CflantinLuuePjtrarca
figlio it.d Ceflantin Duca liauerebbe piu tofte utlute la ne*
Contofteftno con un fuo inganno cigionedie hilt della dottrina , aie cptelU detClmpe*

l'ImferMore S afille Torto da Ridgari 1 8 6.e ne i.d


Cereiidtionedi Sidura io lOf.fc Coflantino figliuole di Michel Duca , Cr lena
Cerena'ione di Cenflantino figliuol di Ltone fua moglie 1 4}.4
foghe if+e Ceftaiilinepehprefit,^ fiaedieggiate per tradi
Ceronaliene di tiicefiTO K9.C mentede Semitzi 147.
Cerefitnecafitande' Barbari iiy.b Cofrada la Cemmijaene che Hermifda fuo padre
CoT}>i di A iidrea, O'di S. Luca 9 a
1 fiaammai^TLate $).c
Corte Mjrg,uid t zo. / Cofraricupeta il Ri^m di Perfia con l'aiuto di

Cofe fatte lentrea' Barbari j9.b Maurilio < 1

Cefime fuccede al \ifiUno nel Patrimato Cef.ira Balnloiiie mette in pngiine lo Sclere .

figlio . Z44 foglie , i8j.r


Cefime f/ontanamentt rifiuta il Patnarcate Ceflumi cr morte di Theefihae Patriarca

figlio ZfO d figlio Iff.t


Ceftante ferVhtfidie di Magiientio 4>ri4^t4ra. Cojlumi da Ctflantine fratei di Baplie Impora-
figlio 11.4 tere tei a
da Mabij capitan da &'
Cofianle e retto fiaraceni Coflunii diCieuanni Eunuco 1 99

figlio 7T.C Crabatari, Sirm 'u fommefii al K'inano Impe-


CePanleamma'^jlalem SicilLi jg.e rio 19Z e
Co/lantme dnamato da R.omani, 0 lnee Maf Cntero Tlieedoro uime unAgareno deftre'da
fenile tiranno ,
andandoli auanti ilfiigno della amendue le m.mi iit.d
Croce i.b Cnfiafio Eunuco bandito da Theodopo % 7.4
Coflantino tolto uia Licinie ,
regna fiele m fi Crifl e i mandalo in Europ.1 con un buono effitrei-
Conjlantmo mouende guerra a Ceftante fue fra^ to contro Perfi po.i
ielle, amma^^e 9 b Critfrga luogo iff.a
Ciftarai Conte jj.6 Croci Ticupirate dalie man de Barbari t/i.h
tioftantine umte thebbe io, uendi.e la met CreccSmcana Iji-/
(e dii padre p i,f Crude! morte da Thomafio t to.d
CaflaeuoeperdicchtamatoPgeiiate jt.a CrudcUfnmo uerr.o/ame,Cy fuoco 6i f
CoflantinoPgonato tiglu il nafoa due fuoi Crudelt di Malente ip *
: fratelli 77-4 Crudelt dt Malente ufala contro 4 ' Chriftia*
Coftanttiio Patriarca 94. ni f. (
< '^flantwo c accecato XO ) .4 Crudelt di Giuliano contro a Chriftiam
894
Coftantir.oCejrommo
Ci flantig Dut4 nel ueler fiarft Re , perde la te* &.
Crui Slauritio eorgiunta con auari-
tifi

ila y</ tia ff.t


JbmImc* in nano dal Samouti accufia* Crudelt tiranniche di Cndlimano dopo il fuo ri*

'
! i
IH* tomo 8) 4
** le ) Crudelt

iZi
. e
c ed ,,


T > V O I A
Cruielti di Gi^hm I }.< Dodea rapitoli diTheedorette '
3l't
Crudelt di Coftd unir 4 ChriflilHi y i .b Dobano e accecato '
104.4
CTudeLadtCagitno(df.itajiodegli Abari tif Dobano , CT T numero amendue re de Bulgari
Crudelt di Ceflannno contro alU nlujuie de' per po,hi gloria tOf.a
SmIi^CJ' contro a' molati '
ff.b SemiliOy cr trobo 6 f
Crudilt ufjtaall'ojja di Ballili ^io pj.a Domitiano per i'rm/rtim44 fica amma'^zaJ
Crudelt O" eml-Kt di Lione Iniferatere I
, J.4
Ubo 90.f Donnentia figliuola di Phoca Imperatore.
Crudelt di Bajiliocontra a Bulgari 1 9 1 -4 (y a
Crudelt contro a' f rimati 96 d Donno \ efeouo d' Antioihia /ef
Crumo Prencipe de Buf^ari t 06 .f Dorofiolo ,
outr Difita 131.0
Cranio ufa penarla dabere il tefthio diUice- Dottruia cb Coflantio 1 9.6'
fiTo 107.6 Dohromentradijee BerreayCf ladaaBafibo Im
Cucufo ^ C" Piiiunia ' }i e' pcradore ipo.d
Cumparie iktui. 14 6 . Drungario che ufficio fia,Cr cpuelche uogba dire
Cuilumo uinlo da^li Arabi J'ufera i Medi zif.e nplrelf1 1 buoni auttori iti.b
Dubou penfien di Crjaniio tt. e
Due ^louani attacioii irfitme 163 c
Duello di Scleroy^ di f eia. i8;.6
Dctenlio fratel di Mi^nentio 1 1. 4 Due Perfi fupt lituifimulatamente ii.c
Decreto del Concibo Conjlaiuiuopolitiwo ,
dello Duraiio i^idtato i9i.(
fpirito Santo IO e
Decreti del concilio Calccdonenfe unfirmati da
unmiraulo 49-d
Decreto di Soj^nmr 7^.4 Zab/fe della Luna dichiaralo da Smodo 1

Del corpo di S. Zufemia 97. Zd- jfa dtfie.a da Coftammo loo e


Delfina Pairnio imi alato l87.r Edtficit di Giufiir.iano }}.(
Dem ironie trmf IO 209 a Zdaficatton di coftautinepoli 5,^
Demofilo fatruirca di Cojlantnopoli 2 n-f Zditio d'Hcracbo 7}.6
Defcrittione del uecJuo Bi'^^io fecondo Dw - El^aR.rginadeBaifii tdy.e
ne. j.c Zlpidio fi ribella all'lmiierat.iee
y ^ uaffene da
D'tto di Valenliniano inuerfo di Salujlio j 4-e gli Arabi. f9-^
Dialaffiito meffo in prigione 299 h Zp^amma fopra al monumento di Gndiau
Diligenliad'AJparrenelloJhfgner' il fuoco 41.* 22.
DmiandafatladaGebmeroalnimiio. Zpiftolafirilta di mano del ttojho Saluatare.
Ditgiue fuperbamente rifiutali f 6 A mhaftiato- 196 .
f
ri del Sultane tira addojfo una gran rui~ Zenat di Anaflafio nel moderar' i tributi
, fi
no 238. d 46.
Di'sene per l'i'ifedelt d' ndroni.o ^ tprefo da Zuangeliogiitaio nel fuoco , & per miracolo di
Turchi 2 J 8.f Dio tonjcruaio 148.4
Diogene I mperatere uien'aececato unir allapro- Zudecia terza moglie di Ltone Inf, tji.e
meffa fede ZJ^o.e Zudoifia figliuola dZudofita 4>*4
ViofoTo \'ef<ouo d Aleffaiidria '.e Zud^iia beniuola inuerfo t fuoi fratelli f 4-f

Dipintura fi? uraliua 114/ Zudoiia per cacciare 1 Barbari d'nente , eomt
Difcordia dell' Imperatrice y Cr dd figliuolo al fuo giuramento piglia per marito Dioge

figlio JJ4./ ne 2JJ.


Ditfarer degb Storici jj.6 "Eudafiia figliuola di Leontio.fiiofofiydiuien
Difparer nato fra Tarafio, Qr Platone loi.f glie di beodofio 3 4.4
Dijputafra Ciudeiy cr Cbrifliani fitto Ceflan- Zdofio Amano. 19.4
lino 4d Zufim pairiarca uuol dall'lmp. Anajlafio la
Dijfiiae d' A leffi con 1 Manichei 23 6. tonfefsion della fede 43.0
VimiiattoHe di Marco 1 ji.f Zufemio tradifce la SidliOyCy la d nelle mani a
Diu^iniidtXrgni fra trefi, velli 9.4 rii Agareni iii.C
Zuprepui
1 f
dee
b . 4
b

T A V o t A
Euprtfd fertUa dello tthermidore 1 1 i.f
^t^refinatorne almoiejlm ili.
'Bitfeiie moglie di Coflentio * l 9 -t Caeleo ne eajlelle. I60 d
E u/luo Eunuco Callia occupata da Franeefi 4
, p .

Eufehiotiicomedienfe xt.f Gallo diiamato Cefart tJr tuffe in AmioJna


Eufebie Eunuco fogl^ .
13.6
Eufiatio fucccde nel fiOiisruto a Sergio 191. Gallo Cefart per Vinfolentia fuauien'dmmazia
Eufliitio PMriarca ifo^ i* tf.b
Euiimio cacctto del tatT'uacMo,^ r'mejfnu Ni. Gel tmero per boiler me/fo in prgione Mildcrieo,
cole >5f da Giuflmiano con laguerra affaltato %f b
GenerofitadiMauritio 47.
Geniiadio Patriarca 4}.
'
Gicerico 41./
fahrichediGiuflmo Gteerieo Vandalo dnamato da Eudofiia faedieg-
dinched' Irene lOO gia Rom4 4<o-f
Ediriche di Tbeejil tlfi Giorgio Haniace tutto che prejperamente eombat
Ejiridiedi Lione ImfenUfTe jft.d tejfe in Siciba nondimeno ei fu malamente-
Eahrilhi dt molte chiefe fatte daBaJlUo 1474 trattalo lOo.e
F4>^, Crfe/le uettuta m Cofantinopoli ttltempo Giorgio Maniacede/iderando farfi tiranno rima-
di ^iichcle I mfera} ore 1 4 .4 fe uinto 1114
Famiglia Comnenia di molte dcgnil ornata . Gtoue Capitobno perfuade a Coflanlmo la morte
foglio l^9.b de' Bambini j.J
faulia moglie di Conjlaniino t . b Gio. Cnfoflomo Patriarca di CofiantinopeU per lo
Febee 46. fiegno d'Eudosfiafu confinato, O* mori in Co
Fiere Affrieane pi .e mena
Fgbob d'Heraelio fo.e Giouanni tiranno di Roma j | ,c
Fgbuoli dEUa fcaimati in collo delLi madre. Giouaiini digiunalore gxx
- fogito 4 d Gto. Gnfoflomo } o.i
Figlioli diCoflanlinoCofronimo 96. Giouanni Cafpadocio Patriarca di Ceftantwopo-
FigliuoLdiBafiUo l4)-4 li
4 t.e
Figliuoli del Comnene 2ji.e Giouanni patrho caccia gU Arati d' Affrica 8 1 .4
Filifficocugnatodi blauritio 6j.a Giouanni Singello u per A mbafcialore di T heo-
Filomelio citt '
tf7.e ftlo agb Agateni iif.b
Filofaiio lucgo tft e Giouanni friuo del patriarcato^ ^ Hetodto po-
Flauiano jO.d flo in fut luogo ifi.d
Flauiaiio fucceffor di Proeolo Patriarca i6.e Ciouaniii deitator di lettere principal del Sena-
Foca Barda meffoafetto di Sclero tifa to iio.e
Foca Barda per una congiura de' capitani fatto Giouanni Singello Patriarca 1 1 9,4
Imperatore 1 {7.4 GK4> /ratti di Briennio rotto dal RuffeU
Foca Sic>-f ro 1 47, lo 2 44.
^
Follo moneta 4S.e Giouanni Comneno c fallitalo Imp. tf9.b
Fotio fatto patriarca ijS.f Giuliano Cefart Ci laf la [aiutar' Imp. tt.f
Fotio cacciato dal Patriarcato , CT' Ignalio ui e Giuliano prdiibifce a' ClmJUauHe Jludio delle
rimeffo > 4)*4 faentie,cr lettere Gredie 1 o.e
Seti* c rimejfo nel Patriarcato 1 44. d Guffltniano tcgbato diegb fu il nafo , fu ancora
Frabita Patnarta 47 c confinato o.f t
Fnmtefi 914 Giuliano alla /coperta ua contro a Coflantio 17. c
Fraudie ufata in diuortio t94-f Giuflimano rompe 1 Per/i f 1 .c
Piiga de' T urdii li 7J1 Giuflmiano riduce gb Abaf^ alla uera piet Chri
fuga del Kuffello 1 )8 J jliana 7 b
fuoco Greco trouato da CaUinUo Ktebitettore. Gtuftmo di ud /angue nato , con la fua induflria

uiene all' imperio 49b


tmJii ordinati per dar' auuifo Il9><( Giflitio ertalo Imp.
-
-i
ie-k-k 4 Giujtt'ut
a d

G tu/liiUyCy feuerita d Tteefle


T A
113.4
V OLA
Hirmtfda f tttfu^ge,^ ricorre a Komari.iO.t
G/; Alarmi di fajjMtcin Catidia. fo tormilda frefo da t funi preprii fcldati. 3.^
iia.f Humamta d' Aleffio uerfo I pingioni. >
1777
Ci) Agartni di Cat:dt et romfeno l'ar Huam amnuzzaii da (^uado Re de' Perfi ,
per
mata dtU' 1 mpcrati^e 1 2 1 < 10 mancamenit della loT fede jo.e
GU firanni in <jneUa th Lhtie Imp.atlende aU
lefal>riehe,rMiiaiM>Uprume Ifl.f I
C/l Amareni fon rihultati d'AiUicdia 1 fi.d ambUcomaefn i7-b
CU Arabi Hi jfembrtani dannrg^iano Utefladi I rafia diuenta morata 113.4
mari', & lifcle i 47.4 Iddio perdona a TheoJiU pergU priegbi de' farai,
C/l jflioli^i jironofticano la morte di Cefante. tjt.d
/itf/l 2 ii.h I ddio filo
fi
rria difillo 261.4
Ch fduaui Aj^areni in luo^o de' fvgj^itiui C/iri- IgnoranZt degli Agareni J4-e
fliani fon fatu morire 146 f 1 Bulgari danno il guaflo alle prtutnrk Rema^
Gratiaiio 24./ ne 7 I.e
Cratiano elrj;ge per compogne deUlmierio ,il I Bulgari jpontanamente affahano Themafo.
f
fHO fratello VaUntimaiio XJ.t gbo .- s > 9 -*
Cratuno morto dagU Angraliani lt.e 1 Bulgari rrngono alla religione Glrrifiiana.
Gregorio yefiouo tiueno 30.e 133 .C
Gr^anv l^pa Romano fi ribella alT imperio, 9o.f I capuani di leuante uedutifi diftrgiati procura-
Cuerra ai Cyflaniio ton Sapore Re di Perfia. g.b no il regno 123 4
Guerra Arabica 79-c I Cbcrfii II creano I mperadi re fihppico 8 4 <1
Guerra cuale fra Cipronimo , ^ Artalafdi. fi- 1 ComiKiii 0 fi fife par ambione , o per paura di
giro " 9l.e non effer coluta, tali tentano di occupar l'Impe-
Guerra contro a' Bulgari^O' Mabi lOi.c rio 247-fr
Guerra Bulganca if7,U 1 legati del papa actonfentono agU I tonemathu
Guerra di Bafilio contro alla Sona- I44.<i ) 8 .f
Guerra Bul^arefca l86.i llcorpodiS.Crifofomorp-matea Cofianiiiupo-
Gurrra de' Rifii il 4./ U 364I
Guerra della Media itC f I/ catolico de' lacoblti fa che Hfr/i diuim Ma
Guerra Siriaca di Digenecou l'imperadore. fo~ noHiclita 7t f
I 3 y.j maeflro uniunfale ioti 1 2 . compigni i abhrue-
O/i II

aaio 90.f
H U prtmie.che del pronoflico loro dimandane ahpu*
trhebreifi il diflnggimei to dell'imagini.Bp.
Heraelt uedute di non poter' liaucr lafate affala V doler di Tlirofilo per la calamit de prgionii
Cofra 7 *>f tagione della fua mette tof
terafl'olunifce l'altinga , ^ fuferbia di C Il fi'taizodi Michele era la eompigniad' alcuno

7 .-
g I; uani firma etnie Ilo l9-b
it*
eraclio lo na aCefiantiiupoli 71.fi
11 corpo di Michele Impcradere t traportato a Co
Heraciio,unio uit'aUro Sair.tfa ,
entra nella Pflr. flantinel-ili iJO.e
fia^Cf tulio mette a fuoco, et fidi fiada 7 i.d 1/ Coiifiruato ingtufiamenteft mcrirr: il fuo con-
1141^^(4 A mona 7. feruatore ipo.d
HerefiaSUcedoniana 30 li I / ITomcfiico delle Irgicni rompe^ CX tagUa a fez

ierefie di Neflorit condemtate 33


lt*M.iriehci J4l-e
Hcrefia E utichiana condainata in Efif, je.e IlGafitan Cofiaramo riceuuto heretewlmente
Heru!i Barbari III Gofianiiiiopoli, con ifpaucnto t tubo giu dal
s^-f
Heieriarca * f 9 * defidcT ir' il regno. r r 4.

Hildtrico 4<-|* II comparaiico impedisce il matrimonio, fo-


liimmerio rompe gh .Agattru tt f .b ghe T70.e
HipeTtiia,Cr tipirflea jjl.f 1/ popolo fi difiogbe dada diwitient ditiic^i
Hifiorutdegli Abafgi li f ro 'f 74-i
1/ Cala fatte per cftra deltrftn^'efe filio I m*
peradort
1 1 f
er , e

T A V O L A
ferjJrre joj.t Ifacno predice la morte a \alente tei
Il TtniiatfO' f<ma tutrcati. 1 1 4./' J faaio Comiieiio e le.
llCtmnetto falutJto Imftrddare tUfildati (igbd facoCtmuenodepoiiel'lmftrH, 0 perdio ra-
Nfff4 J*4<^ gione 218./
n Comner.e uinte ftffertttt di Mi(hek, aditu- forajio batte^^jatto 41 d
to^rfunelJ'ordtU'imffria 214. e 1 Sarani fanno pace to Arii 4tV<J>' fi dblgank
lliatto)! iota t creato Imp. > 44 / a pt^ar tributo 77.C
1 / ho:tiwiatap^4 per mt^lie effendo da I Sarm.iri,cr Gothi rotti fj
to utuoV ditto }'uo nutrtlo 24p e Ifdgerdo Ke de' Perfi 34.<i
1/ T traido affale Cofanlinopoli 213.6 I faldati dell'armata creano Imteradore At fimo-
1 Tcniicw (otto prrtr/lo d'onore, confinato , cr re 8) 6
fatto reltgtofo 2 1 } .4 1 traditori BiJgari con aftutia dal prettcif* Uro fu
llBoilaaiataperU mahu^ttade' fuoi fcruttmi rotto trottati
97
oiuoo t46.f 1 Tiirthi ociupano tutto Lniant itZ-i
Jl Boltaiiiatdft fa monaco 2 48. e 1 Turchi rumano Cafpadoa,0 Iconio, tt.d
Uroiarno dejfli huomm fi dme giudteere per l Turcln pigli, mo TOrteijie 241.6
U ijtialt de' lor cpumi 24 1 .4 ITurthtoucroVngririceuono il Chrifliar.efmo.
lUo,(j- "X rotondo fdff.mo dalla parte di Zenone. figlio lij.b
44 -P I \enetiani corrotti con danari ron frtiza grande
I ^atio palriarca,da Barda tonfnato 1 38 e occifione fi racchetati tumulto 33.C
Imatiiie di QlirijIo portata da Bdeffa a Qefian-
liiopoli iSf.c L
iifii^me del Saluatort Irouata in I herapoh . fo- L4 beata Lena madre di Co/lantino ua in^Gieru-
glio ni.b fidcmme,C7' truoualajanta Croce 4f
I moiMci promettono la foniti a yXanuelle 1 Jt. Lanfodre d'Alejfo Imfvradore fi parte di corte,
T mpreft d'Ua f rrfa con pefima m^44, 2 2j4 d
Imprefe d'Heraclio contro a^k Agarem 8i.< Lola aone,Ptofante,t^ Gire lS.t
Imprefa di Sorta 93-6 L, mento die falautore, della tirannide de' fuoi
Imprefa contro a' Bulgari 106. tempi f.c
Imprefadi Michele contro agli Arabi 1 f j.e L mri de'
i danari fcialaccjuati da Michele fu r,ip

mfrefa contro agli Arabi, O' Btilgari. Oi.f portata al fio


f 142./
I mprefe di Doltano doppo la morte di T leeomem, L4 mog he di Lume fatta monaca ufi./
fglio 203.6 L4 neiejiu {jr il bifegno jeguono la libirahta,
\niuflna di Giuliano 19.C Cr le rapine lanecefit 1 49
Ingaimo ordito contro a Methodio 13 t.e 1,'au.tritiM di Mauritio fii anione di far nheliat'
Infedcl' di Cibano jO.f faldati i6.f
Infirmili d'ieradioperlecfUj!i fi mori 74. Labaro monaco dipintore 114 .

Itifidtaion amma^'^ati >4 ) -4 Laudidt Giuliane. 22 /


I Pa^zhiaci liberaiifi dalla feritu,et fatdnggia- Laudi di CoHantio 1Z.e
tii pae fi fanno trtegua coni Komani ili f Laudi di Cofiantit.o Mit^*
I Perfidili feditiofamente faiutano mperadere Laudi di I ouiar.e 24
Tbetfiibo X2J. Laudi di Theodofo B.d
itene uienptiuata del goutmo 101.6 Laudi di Zenone 43.4
Irene fajlar' a fiecchettc il fuo Jigliuol Cofian- Laudid'facoComnene 219.6
tino 1OI.4 Laudi d'Alejfo Comnmo l6o.d
Irene rimrffanelfuogrado lohe Le ctfe hufnane fono finnli alle ruote de tarri.

Irone J^difee fo'.dati contro al figliuolo i 03.4 fighe 14T.6


itene fa ae'fc.tr lutti i parenti 103. Le cofe fatte da Kiceforo furono annullate. f~
itene rinchiufa in un moiiaftero 104./ gito * 177.4
] Komam fi fanno irtbuiarij de' Bulgari, fo- Lrf.jw^^4 di Michele I J 4 ./
gito 7%.f L< Irgioni di nueuo falutano Imprradore Cefan-
t Hufiaffaltano il mvr' Bufino )S / tino 101.6
I riceueuo il battcfuno 148 .d .Lena madre di CoJlantmMr^e 1.4
Lmitio
ce 1 ae

T A V O L A
LeoHto a ferftujctte gbScleri 'ItoJ
f 'ulu ftr
fir^ilre^ So. e LocufieuenidediPonente is*-f
TLeontiUnf*TaJ9reeffend<gliti^lui iltia/tyi Le Sihermidore fglia per fua coitanna la figUuo
mejfe in frittene Si. e la del principe A tono 220.d
L'Eretito iii^nnndt Scirro **4/* Lo sdiermidorti'ammal 1 digotte izo
Le feconde no^^ ejfrrifo i Gre fono di gran Lm^^ luogo 1 1 8.4
uergegna tyo.d Lullo cafteUo di T arfo l 9 -*
Lettera fatta aguifa di eandeU di cera ij-t Lufuia Eufemia 4>-*
Leutrtndun'lmtirradoTedeuonoelfeT moltofnu Luogo detto Bue 69 (

ecceilmtiythe dunhuem priuato x(o.e Luogln pij edificati da Karfito 6 8.4


Liianio Oratore t/.b
Liberalit dell' hnperatriee Soffia j f.c
M
Liberalit di Coftantin Duca. ti 9 c
Libert di Mire Vtfeouo Calcedonenfe xo.f Macchina nraltle di Procolo 4-7*4
LibreriaCoflaniinof^litanaabbnitaata 44/ Macedonio Pneumatomaco 1 901
L ibreria uicina alla fio\jjt dt OoflaMnopoli, ^laluagifiima natura di Niee/ro 1 0 4./

figlio 90.t Malattia di Coftantin Dufa , & ordine della fuc-


Lieeniia , ^ temerit de' tutori di Coflantino fi- ctfiioue 131.*
gliuol diLione if 7-b Malattia di Michele per lofalfo giuramento.
Linde per l integriti fua fritto dell'ufficio, fiu 197 C
gbo 170 ./ MaUgiiia,ouer Melaige t^ f
L' Imperatrice friega perMiihel Balbo 1 14 e Mal'tliofa dimanda del Catoheo aeohita 7 f.
Limieradore rifiuta Maria fua donna,c Magnenlio 9. e
Theodata 101. Mignentio rifiutate le conditioiii della pace mene
Lione fecondo 43. fc rotto I -b
Lione figlmol d' Ariadna,^ di Zenone 4}.<i Migncntio ueduto non peier' otteimer perdono , in

Lione ilgrarde primo di epteflo nome 41. Tono tenta di far' ammaxXfi Gallo t4 d
Lione'cijlrgnelheodofio a cedirli l'Imperio. Mignentio diuien tiranno l o.f
figlio S(.e Mignenlio fa morir tutti i primati 1 i
Lione figliuol il Copronimo 93. Mugnentiofacnficaunauergine l}.*
Lione Copronimo tratta malamente alcuni pri~ ManidieitCT Attingaiii 106 e
moti per l'adtraticn deUimagiai jg.t Manichei diftebi da' Komani '
1 )4<^

Liene Cofroiumo con doni,(y pmulatione ferma ManuelloliberaTlieofilodimanodegli Agate-


pie nell' imperio 7 S.t
il fS -d ni

Lisne figlia la pugna contro all'imagini 1 9./1 Manuel Comneno prefo da' Turdiiy Or libera-

Lione papa crea mperadore Cario M.^i)* 1 oi.fc to


Lione Armeno uincegli Agareni 1 08./ MatiuelloammaTp^atodagli Agareni in Sicilia,

Lione indouina che lafuadementiagli fanaian ipo.f


Mano di do. Battifia portata da Antiodnaa
nofa 1 1 4/ S .

Lione figliuol di Bapliofi di Midiele I4 1 .r Cofianlinopoli t(i.e


Lione I mp.muore di flujjo Mant^iaerto xt 7 -h
Uon fca co' l fuo procurar di farfi re petdegUoc- Martina feconda mogie d'Ueraclio 7O.4
cbi 60 .d I Martina eaeciatadeli'lmperio loii il figliuola,

Lien Foca rompegli Agareni di Oriente I67.C 74/ .



Lione mperadore per le ipiarteno^ze fu feom- Mirtmo papa Remine merfe in ejitto 7f.o
ntunicato 1 51 4 Ji\aLmuid' Aleffolmp. ^ 158
Lijie,rt Uicefirro accecati per hauer di nuonopro~ Maidaitt popoli 7 9-4
curato il regno 183.4 Mnrtme di S Mafimo 7 f-^
frotouefhario creato dettatore prefo da Mauntio puhlUato Imp. 6 l.e
Duro 1
84 e Mauntioc.fi! ano dello effercito,
Liane Vrotefincelo 113.4 Tiberio 61 .
Ledi di Crjlantin Duca 2 30.4 Maurino duhiara. I mperadore il fuo figliuol TIko
1 j ijii. midcro fi tiene in liKgo d moglie una de dopo <4f
Maurilio
ce t

uaia
T AVO L A
Molte cofe , che a Michel Balbo 'dona Aerane
M<rurt)M con uno Jirala^tmd del fu faefe
<4/ deU*mffrio iio.e
Mauntio manda innoni toner C^ane le t^io- OTTttttt 96.6
iii^clie ei letali a *1-t Monafiero de^lt Anaigiri fabricato da Michele
fiauro laJrUo cdifeato da Htitfon mf I 7 j.t CaLtfttio 204.fi
Mafalma^ ^
SoUma Arabi ajfeduui CoftoM- Menafiero di St aurati loS.e
uofoli. St-c Monaflerode' Maigani edificato dall Schermi-
fiUpimiai: Vatriared f j.e dor
MaTin,(y Teelli/tafadre, <5* madre di Thetdo^ Monaftero Veribletta * 48
/
rj. tt^e Monafier Callide. 149 -'
Mainmenio sfor'S^edi Cojantin 99.C Monafiero Pantepotto 2P 4 d
Matrimonio diCoJlamm,et figliuole 19 } ^ Pietro . 4J-*
Menaftftom luogo d' Anthtmo, ij.a Monoxihj Kauilii IIJ .4
Jitedinno mefura 24-t.e Morfodi Giuliano tf
Metodi col mofirar' 1 fuoi membri genitali mor- Marted Maffentio l.d
li^ty feed fi difende dalla falfiia alfolh^U. Morir di Colantin a.c
Ijl./ Morte dcllabeata Lena madre di Cofianiino. fo-
Mftoiiv m 'rraculofamente in fogno liberato dal- gho 8.e
la hbide l)}d Morte tu Fut^d , CT di CrtJ^ fuo MidPfp,
Metrofine fgliuol di Domhio 6 f f.gho T -4
Miilielegiura fedelt al patriarca loZ.d Morte di Deeenti
Michele con raiuto del fapia, ordina th i congiu- Morte di Cofiantia
iy.<
rat I ommaT^no Lione tlf.e Merle di Cefiatuio i8.
'
Michele fgbuol di Thetfilo 11901 Morte d' Atrio 0 tifi
'
Mithelmeite il freno all'imperatrice Zcena. Morte d'Eudofiia 2.e
I 99-a Morir <i'i^riii# 9 9 -h
Michele fi fa monaco I04f Morte di Flauiano }6f
Michele da occafione a Zafilio di ammainarlo. Morted'Eudofia J 7 .t
141. Morte di Theodofi 7 -t
Michele,^ Cofiant 'tno fono octccatL 1 07. 0
Marte d' Alparre, ' dArJaburio 4 c.d
Midiele Cerolaio fuctedead Aleff patriarca. M rted' Armario traditore 4 T .4
II 2 , Molte di Bafiiifco 44/
Michele firatiotieo fatto Imp. 1 1 l.c Morte d'Hilderic Iffi
Muhcle l'ajhenedil comparite in publito,0 dal- Morte della Lena meglio di Giuliano I7.C
la conuerfanone della mgUe 202.d Morte di loui.ino Imp. i|.r
Mi.hcle Calafatio nominato Cefare^et da Zoe- Morie d'Hoiiorio ! *
na adottato per fighuolo toif Marted Puliheria 40 .
Michek ijuantunque fffehidropie ricupero la iul Morte di lamblie 27 .b
garia 20).A Mnr d' A nafiafio 49.4
Michel' Imp fu hberaleco' Senatori, Cr plebei, Marted Vitalhano eo.d
ma crude le con foldati ! nt.d Morir di Marnano 41-4
Michele lol uolere ingannare il Comneno , ipriu Morte d Hippatio,^ di Pompe S.f>
deil'imperi 2if.a Morir d' Artemio, CZ di Ni (rio. 89.4
Muhele di I mp.diuenla Mvmm 244-/' T
Morir d' Amanti, O" heotrilian 49.C
Midmle Anema *}} Morir (fa Ceftantio 97 fi
Mimante i r.omed'un monte , ^ d'un'huom. Morte di Lione Imp. 91.C
26 e Morte di Giuftiiian , (7 diTtberio fico figli-
Miracolod'unfantmlleleuatoinaria )8>i nolo 84*
difegiiato Imperadore dalle Itggioni. Morir di Lione Copronim S8 c
76 f . Morte di Tlieofidio l}1.4
Moafta, O* yjlotercardibmecirui perla feditio- Morte di Theofil I}1.4
ne. 47 fi Morte di Stefano , Cr di Tbeodofio. figbo.
Mglenaproumtia . .
t$i.c lofi
M*rt
a
e
a
bee

T- A
V O L A
MtrteiiValaite ig.e Mepario Brfiartd *4* f
Uorte d'^utUi/UfO' e/}f(juie 70. Settario tatMo uia Gregaria Na^l^en oeru-

Mtrie d'ili 4ful polafediadi CoftaiUiiio/ioJi JO.


Merle di feLfit 4f 4 Nifr^ro Patriarca XOf.b

Mtrte di Zenone 4 ^ .a Nieefrotagui^lioa'Faraone 1O6 f
Morte di Mauntio , O" de fuoi 67 l> Niitfrra hraiinatt le guardie diuieue Imperai-
Marted Cenjlamhie Jiliiuld'Heradi 74 e re 104A
Marte d' alami monaa 94 Sicrfiro doma li Agareni di Candia l67h
Mane di Mitliele tit.d Site foro pglia Berrea 1 68.(1

M rie di Alejfandra Unferadore if( d Saefaroaputameiiie cuopre il defio , chauea di

Mme di Barda 141. farfiimp. 1 < 8 .e


Marte di Cajantina fratei di Bapli Sueforo Foca coprelte a ftrft imp. I fi 9 4
194 e
Marte di Lione^O" tltee-ttiette di Michele Jie.e Sictf.ro odiato di tutti,perche noti cafgaud ifoi
Morte di Crattra 1 1 1 .< doli malfattori 17*4
guerra
trifora
hiarte di tjt e Siceforonon fu fuitafo f non della
Marted Miihrl' Inip. 14 J. foglio * 7*4
Marte di Roman 1 mferrtar 1 98 .r Sueforo p perfa tol cgner di mura il fuo palaZ
Morte di Cnfediir >45 f rejchmar l.ineeeJutdelfato *7 5-4
Mene di SiannulliyO di CabrirBo frenfi de Sicefru'^loftllogeneralgouemalcaUln; -
Bulgari ifi.b peno * 40 ^
Merle di A mero J46 e Sic,foro iradit re paga lapena del fu tradirne.-
Morted iufalio Patriaria , di Bafilioliiil>e~ t M*"/
Tatare Jfif Sieeta Patriarca
,
*
Mene di Stefano imperatore SicetaOcnfo Arminglio < *4fi
i6i.f
Mn^c di Caiijlantiua 99 f
1 6j.a Siter capitan dAntioihia

Marte del B.ulfcllo,C7' di Siceforodittator di teti Sicelae Patriarca >**


Patriaf
lere
*47. Sttolo Clirifiherg, C7 Sipno.C"
Werif di Diegene imperatore l^o.e chi 189 *

Morte della madre d'AlfJJ J mp. j ^^e Sieelao Monaco Patriarca , 150 .?
Man* di T l.eod.ra Sieelu^o prefo 190
j ; j.e
Mene di Tieiomero oej.b ajeefr Bollaniatap fa imperatore 345 -fr
MorudiMiecmetlo 3 la. Ktnfeo 4/
Mf rte di Coi fantm Duca 3 j3 ,<i Stuna cefa htanana i pahile 760,d
Marte del Patriarca tlitoi 3T5-C NiKiio Imperatore fu mai fema diftto 760. f
Morte dello Schermidore zat.a So^e di Cepantm 91. b
Morte d' AleffoComnen Mif No^edi Suefor i 7 O.ll
MoffiJliafTiJa 171. di tuaocia^tT' di Bapb *4*4
Mt/hv nato III Copanliiiopoli Sol^e del T^miff4,cr uittoria Rupica * 79 ^
>45 <*

Molli mcrdaci degli A ntiodieni eoa tr a Giulia Nueicolribuio 91 c


no 7 1 . Sitouo lonfin it treue lOj.b
Muto di SilmriJ 49 a Suolai hbn di Conti '
4r.b
Mii(4iifffr di moneta ijt.b

N
Octifon de Maniihfi 70 f
Matdablruciate da Giuliano Appara ti. Oettfione degli Armeni, chepgUaretdeffoimr
Re de
Mrrrjeto Pttrfi inganno s4r4r iigfgnali 7<>0.f
Meghgenl^ , & \rodigahta della Schertirido- Odio di Coflaniine contro a Poliet 1 6 S.f

dir 7(79. Ognieofa o gouernataper diuinaprouidfiia: 1 f-fi


TJ7.4 bbrio 4*. e
tieolelfcriaprefa , O" rumata daJ'S ulioilo 354./' Ooriftmeitetfi'maaghAg'arefu I 3 I f- ,

Sipiritetfitaioii Oafbi Cfr.'itoli della mrrted' .\ l-ffo I mp. 3/f 8 .e


c

N.y/crio Hrrelic#
fT-* OrairioCaleedontife H-f
OrJJPi
e

T * A V O
L 1 A
CnHolofJfr 144 maniy piglia per nugi ima nipote di Ktmd
Ornluogt 224-c no tta
Onfewf Hwryidrft 7 -* Pietro Patriarca y6.e
Ort^mt 139.C Pietro tunuco rettodaDuro 184.
OngmedeTitrthi,<yntiditeMnte xtf.c Pitti di Craliatio 2b.d
Orbine di Mathometto 7 yb Piet dAlefio uerfio i figliuoli di fino firatello
Orarne , &
drgniti di Diogeue , che tolte dalU foghe aj4.e
fratone dinien'lmteratore 2 5 t.f Piet di Cenjlantino uerfo i \efteui 8. d
Owne, Cr (oflumt di Michel CaUfatto loj.e Pietregitiate nelle mura della cameradi Confta
Orfiuiotrof) imal ttJttato/Ld CaUfiitto i06.d tino 267 Jt
Orfmotrofo perde U fperen^ ('hatiea di ferfi Pa Pinocelo me fura 2^2 fi
tnerca 20i.c Piiggiadi cenere 4*-/
Orfanotrofo i ecteutt 2ii.e Pioggia uenuta attempo d^Alejfo Imperato
Oronie fiume I4. 237.4
Crfian 1 j.c Pirro Patriarca Cenjlantinopolitano 7-b
Placidia 41.
Placidia mghedel Conte Cofiantio JJ.fc
PlaciUa, Cr Calla, mogli di Theodofio . 2 f.b
VacePerfuaie t).b Piacelo j j f.a
Pace Arabica 99. e Platano doro, CT due Gnfioni cPoro
tate Bulrarica 1 } ^.d Pohetto Patriarca i66.d
Pace Caupitana 196. Poltroneria
,
rapacit
, & ijlorfioni di tiuef
Pafara atti de Cerafmi 2l6.fi ro lOJ.t
Pomo, Cr Heraclea f refe da Michele ixo.e Popolo aeipuiflaio di Ciufhniano 7 fi
Paole confieffiare *8/ Popoli pacinoeci. 1 58.4
Paolo Cipnotto fiotto Patriarca 98. e Perfino pefice l9.d
Paole Patriarca (1 fa monaco loo.d Ptrt di Bromo armato da Alejfandro 13 t. *
Paolo fucceffor di fmero Aiuiedieiio ^o.d Porta aurea 9l.t
Parafipondilofiiigello 2lt.b Portamenti d Aleffio uerfo la mghe 234 -*
Parole trouate in unataffa di pietra fotte terra Portenti del Sole, Cr dun fanciullo 66.fi
figlio 99.b Pere# Soffio 39 *
Parte di capetli di S, Gionambattifia, izi.e Pofiiioni orireniane 58..
Patriarcato di Cifiantinepeli efi pQfentta tu barda, 0 i flaurashne della tilfe^
Patinaci rotti da Diogene i y 3 .r 1374
Pa^zinaci mettono a jacco laTratia^ O la Mace- Poteutia di itefono Eunuco, y di 1 heodefio M
dona 2f2* naca. 8o.<
Pai(j(inaci mandati in Moglena 2^2 e Poteutia di Briennio , O" dottrina della fica mo-
Pelagio 9f.t ghe 26.fi
Pentimento di tre eefe, 18 r Prafini , y \enetiani 7.4
Per la tralafciata mihtia lmperio'juenuto me^ Prtdittione cb Valente Matematico intorno alla
no *30-!/ citta di Cofiantmepeli f.c
Ter la induflria di Mierfiore fi procura la rifiaura- TrerigatiuediColronimo 9l.d
tiene nella R^ublica l6i d Prenapi de Bulgari i69.fi
Ter l'indufiria di Smt^ r prefa Antiochia Pretorio pnrione 2t2.fi
figlio tryb P. efegii della morte di Maurilio 66. d
Permeo firtei^a de' Bulgan t9t.d Prefa dAmorio 1 j o.fi
Perfilaba , cy Plifceba Citt prefie da Pafi-
90.d
Prefa difacio Comneno , y di Bajilio Malofa
lio fglio 241.C
Pejie uenutainPaLJlina 9}. Prefa di Mieta >33-4
Petrona fi porta benifsimo combattendo con gli prefa di Perfilabe 1 89 i
Agarem 136.* Prefa di Dtreflolo,ouero Difira 1 80. c
PlKca pefle ieUhumana gmeraliene Pririoni mandati a Coftantinopoli con 'le facete
69.fi
Pietro frencipe de bulgari, fiotta lapacecen lU- ferme lOi
Prgjor4
aece

T A V O t '
AV
Marte di Phau 69 i Giuliano IO.
Prilca^enera di Vhotaua fenftnda d'emme^ Rinouation della pace perpana. io.f
(frla 69,4 Rifcattodi Lipoma 117.*
Praalo difce^lo di Crifa/omo j4j> KipaurationedeUoJpedal de gli orfani' lyj.f
Prefetu di Germano 9j.t KjtomodiTheofanoita i8).6
Pronepuo di UueUo fuhlteam tjyji Remagallina }).C
TrottopictdiCefra <4.r Rsmnni ^andi amatori deun uchi S7.a
.PronopUodunmonactheretica 84./" Romano Imperadore l ammal^iato dalla adulte-
Pntecarabi i : p.e ra moglie per noneffere piu petente ad ufare
Pfoterio yefcouo Alejfaudrmo } 9 .c con lei 197-4
Prudenlia di BapLo I mp. 1
8} b Romano prefo e'hebbe Cofuntino Cammenere,
Trupiano Bulgaro imprigionato , C atcecaio, uien deputato Cefare.O' I mp. i r 9* 6
\ 9 Af Romani molepati dagli Agareni^iy ta^f^naei.
Pfello Senatore jj9.< I 9 <.
Pulcheriaforelladi Tbeadnp Imperadere. a.d Rmmm ammalati da Bulgari 109.6
Pidlcheria cacciata di ione } 7. Romano con tutti i fuoifghu^i i cacciato del re-
tuldieria richiamata in corte j 7 .4 gno I64
Pungente motto detto contro a Kieefro. 1 7f.t Romano cpiap, die pofa la briglia a Copantmo^
per fe,0 perii fuoi l'ufurpailrcgno. I 60 .e
Romnno crudel rifcoutore , uecduo edifcato-
Q^i/4 di PKmafo 1 1 8.e re i9d.d
Qualit che deue hauere unhuomo priuato. Romano con la liberalit mitigalodio,chegh era
2io.e por!ato,0 lingegna placare Iddio tj.b
Q_uantun^ue Michele prometta di non turbare la RomanoSclerocerudifirplmp. 211.6
religione jnondhmeno egh ttnerudelifce contro RotM de Romani 8o.<t
apij. I I/.b Rofh commofi contro aBulgari 1 7 4./
^rta ejfeditione di Theofilo contro a gli Agate- Rot(4 di Copantino hauuta da Bulgari 94.0
ni 119. Rottadegli Arabipermare ti.f
^indecimila prigioni accecati da Bafilio. 191.6 RottadiGierufalemme 191.4
Rotta di Theoflo l)0.
Rotta de PcC^f^naciydie poi furon mandati aPa
re in Bulgaria 2 1 8.
tccgugia affediata >44 / R((4 deU armata degttto 1714
Scoiiacitdi Giupiniano T
Ratta degli Agareni di arfo,di Candia, di 0
Kaf aeUadell'Orfanotrofo,^^ de' fratelli. 201. Cartagme 146 .e
Kegno de' Vandali in Affrica f 4./ Rotta del filaretto 2j6.d
Rabeliione de'fthiauoni 79.* Rotta di Nkefcro OC.f
Kibellione d Armatio 44 e Rotta di Midiele ijf-c
B.bellione^O' morte di Siluano if.e Rotta dellarmata diTripoli 141.4
Bahelhone delBuffello 141.6 Rm/4 de Bulgari if9 d
BabeUione dell' Abalgia 20o.d Rotta degli Agareni t a i(
R.ibellione di Lione Tcmicio 112, Ruina dAndiinopoli t f tal

BabeUione diTheofilo Erotico racdutata. eii.d Ruine date in ponente dagli Agareni di Carta
Ribellione di Candia, 0 di Cifro
"
291.6 ghie 144/
Ribellicn di NfPorio t.^t-f R<n4 di Pompeifpoli
Rabeliione dello Scier iSj.e Ruine datedal Sultano 119.4
Ribellion di Cuthmo 2i 6 .f Ruine,0 danni dati da Bulgari 16 o.f
Kibellione ,0 morte di iarfeto 6 S.e Ruma duna ijuenia 119.0
KibeWone della Didmatia 12 t.d Rumo fatte dagli V^ii pMli di Scithia. 2 } o./
Ricuperatione di Cipro ,0 della S aria 171,6 RuftUo t prefo da Turchi 141
Riedipcalione del tempio di Hierufalem m 'iraco- Ruficio capitan de Ile legioni 41 f
lofimentefrohibita dal CiWo RuffeUo Latino 2 j 7.6
Kinegatione publitadd ClmPlanefmo fatta da Sab-tio
ee a

e

T A V O L A
g Sediiione naia per la partitella.ilijuale crucifffo
StjiuanfepidV Armenj^tgli Arabi. So. d per noi 47 .i
Saeerdoii ama^^i fer lulcr racdtetar' il romore Sedntonedi Tbeodopo prepdenie nifi
d'una fedttiaue S editione di Nicefioro B riainio *4t-b
j.f
Sacco dei Bcr^edAr^ ti/.t* Sedinone nata fra ' uefciui j f .r
Salarli tolti a' btterati j^.d Sediiione di Ccflaiinn Duca
^4^' fi
S. Ambrogio eletto \efcouo di Melano i Sedinone nata per lo confino di Zoena 2 07.4
^.f
S Anibrogiefriega Tbeodopo per i Coflant mofo~
. Sediiione di tiicefiroB, filano '
141 .d
Ltani 2 9. Sedutone racchetala con arte 7/.
S. Ambrogio punifce 'Vbeodofto 19,4 Sediiionedegb Armeni, (y Marinai 174. d
SAmonaiunuco Agareno col riueUre alilmp, Sedinone d'unfigbuolo di Dicgene
, ^ de' Co-
un tradimento erdnob , fiacopcifla
la gratin di mani if-b
cptcUo Igl.C Sediiione de' Barangi *4f.f
Somalia p un bbel famofo i caci iato di corte 1 74./ Sedutone di Thomafo Ii8.d
Somma fe ne fi^%e agli Agateni tjt.f Sedatone di iicefioro,Cr Xtjpia 192.*
Salter d'
A polbiiare lO.e Sebe PaZ^tnaco 228.
Sangerio luogo 2 4 1 .r Sergiaiia fidinone mojfia in Sicilia
, Cr fopna da
Saiguiiufa uiltoria di Coflant io i j ,c un certo Paolo 1 8 e
Sap-ires'ufuTpailKrgnode' verp lO.d Scrijfo ambafeiador de' Turchi 2 1 7 .<

Santabarenocon undolorofo configlio mette Lr< Setta de' Sindmici 46.


ne in pencolo della Ulta 149 -a Seruiani ! uano tetan d1pigliatlaBulgat1a141.fi
Santahareno monaco ftuedcrea Bafilio l'imma- Settimo Concilioticcno loO.fi
gine uiua del fuofigbuol Conpanlino 24^f Seucra 14.fi
S'arbaro arcbifatraparolto da licraclio j 1 .c Sergiopalriarca 69.a
Sarbaro fi ribella da Copra 72. Sfcr.dofllaho capitan de' Barbari l?Sfi
Seelcrata uita di Ctflante 1 1 4 Sigma lucgo 107.
Scemamento delle monete nuoue tjl.f Siluefiro uefeouo di Koma , fona la lebbra 4 Co
Sctalaajuamenti , C~ Recita dello Sthermi- fiaiinnOjO' dagli il Cbrifiianefino

dor, ^ perdttadelV Oriente xif.e Siluefiro rifufiiiti il Bue ammaliato da Zambre
Seeleragwi,& uitii di Plioca 69.0 Giudeo , 4-f
Sciocca compgniadi Michele i ) 9.b Simmaco paf'a 47. a
Sclereua innamorata dello fJiermidoTe 2
9 1 Simoiieuinloda' Crabali, Cy rgli muore taglia
Scier rotti 1 Perfiani , Cr farani' da Poca ta che la tefia a una fiatila 16I.C

me(fo in prigione 1 8 7.4 Simulatlone di Giuliano 17.e
Scier fi rappacifica con t J mp. Bafilio >89.4 Stntgiga brucciata 2 9.C
Scopia Cnt i90.e Smg elo eutimio pjiriarca 153-4
Scorrerie di Perfiani^ CjT Abari nelle prouwcte S<roe ammaUlTMo il fico padre Copra fa pace con
,
Remane eS.f Heraclio 72.6
Scorrerie degli Agareni to.e Sifi': io patriarca ) f ao
Smifuralifcialaccjuamenti di Mi:hele b Sodomiiicafiraii 74. e
Se Eufebio Panfilo fiffe Arriano 7 b Segni d Anafiafiomp. 48.fi
Sebaflocratia degnila 2 49-b S<^o del Sagreftano di S. Diomede 1 40.
Seconda rotta di Magnentio, Cr la fica morte 1 Segno fiatai d' .\mantio 49.C
4-f
^Seconde ne 1(filedt Michele 12 1.4 Sogno di Cefianno^et ijpditione centra
Sedttion nauali 8y.e tio li.fi
Sedia Ccflaniinopoblatia, Of Romana go.e Segno di Giubano l8.d
Seditione\ Il albana 47 -a Segno di M.tuntio 6 6.t
Seditione Coflaminopoblana
,
nella ppude furono Sogno della ueiga impt riale 183 t

morte undeci milaperfone gx.f Segno divalente l6.d


Sediiione Longiana 46./ Sogno della m.tdre <L Lione II 5.4
Sedinone de gli Armeni racchetata 1 oi.f Scie efiuraio 17.giorni 10).4
Sedinone di Vrocepio I6.fi Sommerfione d'Bdefia 51.4
Sedinone de' Giudei contro a' ihrifltani tja Sopra nome di fknciull* I67 .b
Soleropoli
1 6
f
e , } d

T
A V O t A T
ti.e
Stttrafeti ietta Vhid t.e ne in CofiantinepoU
Seffeiti di tradimento puniti Tela di fitta cominciata a tefiferfi al tempo di Guf
9f .4
ifedittenecontragli\ngri,CX Siin iti d fiiniano 5.*
TemperanTia di Ciubano dofpo Lt morte di Co-
Spedinone tonlToagii ^geteni ^4-i>
?*
^ditionedi Diogene Imperatore yerfo /Em- fiantio
Terremuoto uenuto in Soria 9
frate IJf.t
Spedttione contro a' Ridgari 8). Terremuoto d' Antiodiia 4t-f
SpeditionTurthefca Sj7.a Terremuoto uenuto al tempo d Alefifio Impera-
Speditione de' frantili yerfo leuante iyt.F dore xft
Terremuoto uenuto in CofiantinopeU ft.c.
Spedinone diTbeofilocontro agli Arabi. 127.0
Spedinone della Spagna,cy d^
fronda. iSf.b Terremuoto Coftaminopobtano CT Antiocheno.
49-^
Specchio abbruca.itorio 47.4 foglio
^ aura! io lmp.fifa monaco 107. Terremuoto, Cr fame uenuta al tempo di foca
Imperadre t7j.a
Stato di M4TM Aiuta, CT di Coftantinofue fi-
gliuolo *49. TeftamentOyCr morte di Gii^ino 1 .4
Statua di Anafiafio 49 * Tlieodora con unafluta muentione fjiiua lira de
Statue di Umone^di Vlmerua,C^ di Venereah- lImpcraJore 124./
brutctae Tlieodora Imperatnee rimette in pie timmagini.
44-f
Statua d Apollo 6.
Tlieodora Imperatrice rtflitt la duefa de fianto
Statua d'aigento di "Theciofio f4 d
Stefano { tartarea 1 yo.e ApofioliinpiuhcUa frma ^4-f
Stefano Amaftnopatriarca tei.b Tlieodora indouiiu ^ello ,
diedi BafiUo aueime.

Stefano Soifilam mette a fiacco la Seliiauonia, figlio 141.4


209.C Tlieodora con una fiua animo fa rifipofia fa ritirar
finito
Stef-nopatritiolttio uia'ilManiace perde la Si> a dietro i Bulgari della dibberata onprefa.

ciba 20l.h figlio 2}}.^


morte di Giuliano
Stelle fignificar.tila x}.4 Tlieodora con le figbuole mandata fuori di cor-

Stelbcone tutore.0- fiuocero d'Honorio 'f j.4 tOyO" rindnuja in un monafiero iJf-4
dagU Agaren* Theodoro yefiouo d'Antiodiia 1 77-*
Stippiota i rotto 1 44./
Strta.gema del Comnent contro a Kuberto. Tlieodoro martire aiuta i Komani iti i
Theodoro Aliotte accecato 2 J9 ^
figlio SSO-f
Stroni(pb mandati in luogo di tributo 102.4 Tlieodiro eunuco Domefiitodi L<4nl4 214 d
Sjitrclno fiume tSi-t Tlieodorocano mette in ruma l'armata de Baifii.

Spcglte di Ctlida 1 7 . .
.

Suecefiioni diVeJioui 76. Theodoroeane wnto da Brioinw 245


Subano inyano afifiedia Capua, ieneuerao. Theodoropob tut edificata da Gio.'Zimifiica m-
perado e in hotior di S.Theodoro iSi.c-
Jaf.i
Tlieofanone fa congiura col Zimifita dammai-
Subano R.e degli Agareni prefi da' franctfi,
il Ke de ipuab con dclorofo configbo ti cauta
i^arSicefiro 17 6.
Theodofio liabco 28 J
di Capua.ty di Seneuenlo, 14f .b
Suppbtio di Cofiantino patriarca f.d Tlieodofio fa morir Mafiimo, & Andrt^atio.
Suppbcie di R.oda10 prouofto ipat 2*/
Theodofio figliuolo di Mauritio 4 5.4
Theodofiopob tti I 7 4
Tbeofane ficnue a Melodie 1 2 f.b

Tangrolipice Macaleto T ureo, nana r imperio de' Tlieodora e fialulata I mp. i07.b
xi6.d Tlieofaitonemogliecb Stauratio loj.C
Saraemi
joo.e Tlieofane.CT Kueforo patriarca fi ueggono Fun
Tarafioficcretario fatto patriarca
24./ l'abro di loi:lano 112.4
Tato ea('itan de paillzinaa

Tauola di pietra trouota fu la ripa del fiume Sur Tlieofilo Imperadre fu compoptore di laudi
to 5 127-4
Tauroficiti popoli 214./ Theofanona moglie di li. ornano Jmp. lf.e
_

Ttrbebnoprenc^ de Bulgari rimette Ciulmia- ThecdoritoamaZZa un Diacono adulatore. 46 f.


The. dopo

Digitizeclt
f ee
.e. e6e

T A V O E A
thofU Adrrnhen i trito Imf. TicTihi earctti delPfole 2 ji
'Theodara mette ilfiede Munti td frotouonte. Turchi Vngari centro alla Trance

210. Tutori il Copantino d


Tbeedopo iofo li uitteria ie gli Scihi, e fatto T^o-capitan de' jof
Impertor it. Tiunih ealleU 4/
Thecjilofa morir quei , c'haueeno tucifo l-iene
112. e
Theofabo, O" tdanuello. I 2 7.6
Tlieojllmo idftlio per fentare i ^o.e Valente Collega di Valentinian
Xlteoflo inrratiifimo adn Vhtueiifduto IlS.e '
'
2^f
Valenthiiano per Li morte di ialupio fatto mpe

Theodora Impiuetiie monaca 196. rotore 2.0/
the^no-O Titeodoro iit.f Valemhiano da fe Pepo
l'impicca 284
thefero d' Wtffo pturiarea iti. Valentinianoc morto da tia^mo 40.4
Theattifo per rii mganm digeriti morto Vana fperanza diTheodirra 221.6
TheJfalomcenfamma^jMidjThejdoJio 29.4 V ano tornare JparJo deUa morte dell' Imperatore
7h^fo da l'ajfalto in uano 4 Cojiantinopoli,
25 .<l
ttSf Vcftone de' Kupi |g . 4
Tiropeocaftello l^o.d Vento, cr ruina della patua di Theodopo Impera
Jhtmafo tnto da Multe le per mart.C/ per ter-
277.4
^19 tt Verhkt moglie di Lione. . 42.4
Thomafo faceliario patriarca gg Vendetta contro al Sanlabareno
Timoteo patriarca
/a tso.f
V emo cTudehipmo P 4-/
Tomo del Concilio .
97.6 Vtfi di Creprio Magno 20.
Tormenti di Metodio 129.6 Vepa delU yeigin Maru portata a CePantinopo-
Tormenti de' parimi ieWlmp. Cr d' A lejfo Mo.
^ I 4 J .4
102. Viiggi d'Ale/fo Imp. J
j jg
Traee[iohifiorico Viglio, Cr Lutipno prnpali del quitto conci.
219.4
Tradimento di perfiani.
ijoe j 7.
Tradimento ordinato in Chiefa all'Imperatore
.

Vittoria di lione contro a' Bulgari


Lione
j 1 4 1

^ Vittoria di Kuherto Franco


TradnnentodiKomano Buia tjo f
ordinato dall'lm- Vittoria de' Bulgari nello I llrico j^t.d
Viltoru d'Vrano contro 4* Bulgari,
1 89.C
Tradimento [coperto
a
Tradimento ordito per affidar Co/lantin Duca
4 M Vittorie di tieforo in Cilttia.
1 70 /
Vittoria degli Agareni di Cardia '
t 66 .
219. e V II tori a Perpana
Tradimenti /coperti
6 o.f
t(o.i Vituperio fatto ad A napapo patriarca 95.6
Tradimenti orditi a Copantino Imperatore Miol Vittoria dt Cipantmo contro agli
Armeni 1 02 .e
Lienf Virt, Cr uitif dt Copantino
1 < 7.4
Tr4H4fi> d'un fceleratipimo conpgUo ViM naue dt Bronl^ aiuto della nauigtione
219.6 48.4
Tratu^h di monaci Vna fanciulla lunatica pronopica l'Imperio Lio-
^
a
Tncgua per dui anni con
TrieguaiongUigitii
gli ngareni
" tu./
,00_e Vnauedou.1 nclPelofonneffo
, aputamevte f fa
Trillilo auuclenato da tiicef.TO ioy.4 amico Baplio
, g
Trifoiiepatriarcafi come per forila ottenne il Vna donna ggamepa nata in Cicilu
p.
triarcato/op con inganno f .a ,
lo perfe 1 6 1. Vn' Attingano predice l' Imperio a Michele
Trionfo APncano di Beliijano
1176

jg.^^ Vn pomo fa cagione delU morte di Paolmo,cr del
TrionfoBulgarico l'odio d Eudop ut
Tufo Min-4 j^ J
jjj j Vnmeg'odt Capuani per fallite della patria
T umulto leuatop in Ccpaiu inope li, perche Nice- ammazzare.
fi fa

foro era fatto Imp. Vn monaco tronopUa P Imperio a Lione


Turchi uinti , cr
Mt.
2Jfc chel Balbo
I o f
Tlerchi portanti la Croce m fromt i 4'd Vn monaco nel Ptloponntffo predice a Bajiho l' 1
1

TtaJnSngari
147.4
**** V
1 e

T .V O t A
cMufadifttUherdtljone I 4 >.^ Tmifca imperatore per una ^tfa fitta atfib^
Vn fouert amjrn un definure I mferUde nowinta ,
uien eapratOyO auuelenau iSt.jT
iilrred'tr, lof^d Zoe discacciata dt Cojantinopoli y O" fatta mo^
XmpeTtopelo^ AriebetXdaetifnfwli nacH 16OM
y- 6 '/4^ J 7 .C Zoe madre di
Imperio
Cofl amino p^lia
ir 7'
il gouemo dlio

j^oena Carbonofpna quarta moglie di Liore Im


peratore 15 . <i
XifiUno futtede ulpirUraticud* a)i.c Zoena piglia per marito Coftant ino Sdierniidere

foglio lat.f
"Zoeme Imperatore ftpruoua d'auuelenar l'Or-.
Z/i4 lurJt tr f <t fanotrof 10 . e

Z^orM fxtefe de' Bulgari. i j 4. Zoenamantataa Romano Arg'mopolitano lp4.9


Zamojtdf Citt I84 .e Zoema Imperai, t' innamora di hUtlxle di Co-'
Zaul^ itiMM x;o .4 padoiia 197 .^
ZiaiiJ TJ non foli ottener la Corona , fe prima non Zoena fa Imperatore 'Michele tpi-f
foJnfite al patriarca Zoeffe miglie di Lione flofo Imperatore 14 X. <

IL FINE DELLA PRIMA, E SECONDA ET TERZA,


TAVOLA, DE Gli aNANLIDI
;

GIOVANNI ZONARA. >'


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..-IMPERATORI CONTENVTI NELLA SECONDA
-'t PAR.TEt>l Qjr E 5 T O P I . A.
Aio ulio Cejar ditta Seuero xx8_
tare carte . Antonin CaraeaUa 34
Caio Ottauio 1 41 Palfo Antonino
Tiberio 1 AUcffandro Figliuol di Mommea 4 <>
Caio Caligola 186 M afsmino di Tracia
Claudio igi Giordano terzo
Iterone ~
i- r 198 Filippo

Gaba
Dccio -j
45 _
Ottone xQi Gallo, crVolufiano
\iteUio Iit:', 1 03 Emiliano
Tito 1 07 Galicno 4, Z50,
Damitiano o 3 Claudio i, J 3
Ncrua III Aurelio J 4
Traiano z z Titcifo

P. Aelio Adriano i L!_ ProbOfCr Ftoriauo x 5f


M. Aurelio Antonino Pio X lH_ Caro
Aurelio Antonia Pilofofo Z IO Diocletmo Z57
Commodo 112^ Nlafsiimo 6l
Pertinace xij_

NOMI DE GLI IMPERATORI


CONTENVTI NELLA PARTE TERZA
DI Q^VEST OPERA.
Coftantino Magno carte i _ Lione U Grande 4*
CoHantino fCojantio, crCcftante cor Lione gouane 4l_
te 9_ Zenone 4i_
Giuliano Apofata iQ Baftlijco

ouiano Z3_ Anaftafo Di{cohr<ao 4I_


Valentiniano Z4 Gu/ftino Tracio 49_
Valente zj_ Giuftiniano n_
Grattano X2L- Giuftino curaterdi Palazzo
Valentiniano giouane,cr T^eodo/o z8_ Tiberio 5 l_
Arcaci cr Honorio 31 Mauritio 6^
Theodofogiouane 34_ Foce Tiranno 6t_
arciano 38 Htraclio 7Q_
- Coftantin
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NOMI E TVTTI GLI IMPERATORI
ConJUmtnftgliuol (fHeraclio 74 Aleffandro firatcl di Lione tfs.
Colante nipote tTHeracb'o 75 Romano lAcapeno i6<y
Conjjntin Pogonato 77 Conilantinfgol di Lione 166
Ciuflimano a cui fu tagliato il naj
79 Komano fatuiuMo > 167
Lcontio 8i NiceforoFoca 169
Apfiinaro Si Giouan Zimifea 177
TilippicOfOUcr Bardane 84 Baftlio Porfhrcgenko 183
Artemio, ouer Anaftafio
85 Cojantino fratei di Baflio *93
Theodofo Adramitteno 8 Komano Argiropolitano 194
Lione fauro , ouer Coirne S6 MichelPaf^onio 198
Coftantin Copronimo 91 Michele Calafato 205
IrfncjCr CoSantm fuo figliuolo 99 Zoena,cr Toeodora 208
Kiceforo Generale 104 Conflantin Schermidore 209
Stauratio fglmol di N(c<]fro 107 Theodora 211
Michel Raitgabo 108 Stratiotico ouer Michel militare 222
,

Lione Armeno II faaco Cdmncno ll6'
Michel Balbo 114 Cc^ant 'm Duca 229
Michel Balbo Amarreo 1 1 <5 Eudocia 232
Theoflo '112 Diogene Romano 134
Michele figliuol di Theoflo ^ CT di Tfcfo* Michele figliuol del Duca 240
dora 13* Nicefro Bottaniata 4J
Bafiko Macedonico 142 Aleffo Comneno 149
Lione Filofofo 150

IL FINE.
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PROLOGO ET ARGOMENTO
DELLA PRIMA PARTE
DE GLI ANNALI
DI GIOVANNI ZONARA.
0T R. o' uermmtc cr con ragione , cjfer tuffato , CT riprefo,
che occupandomi in cefe fouerchic ,\lafci da parte le nccefftric.

Poi che mi fono ritirato dal mondo, cr elettomi uitaf>letaru,affe*


giuindo a me fteffo ejitafi un perpetuo efilio ( ilche riufdto per
ordine cr fcrcto configlio di cob che [opra di noi,cffcndo rotti

1 miei legami, et tolti 4 me dalli morte qiKlli,cbc ni erano cardimi,


con dolore ucramcnte,ma tuttauia infteme con grande utilu) gi che al tutto ho rifu*
tato i ncgoci,ct turbamenti del mondo, me non fi conueniua dt trattare altre cofe, che
^iiclle,ehc ornano tanima,ct la purificano doBc macchie impreffi in (jueUa dalla con*
fuet Udine di male operare } cr Icijualt uagliono a placare la diuuugiuftitia contra di
me turbata, per haiier'io conlrafatto a' fuoi precctti,CT lafciato da parte la fuagiufii*
ticCT con qucBo ottenermi perdono de' micipeccati.Ma io (tale e la mia dapocagine
al bene operare)ltfiiatc lecite ncccffarie,\mi cffcrcito nelle fouerchic . Tuttauia per
affigliare ijualchc ragione a mia difefa^ton ho prefo a fare efucfi'opcra per mia auto*
rit,ma a perfiufione de gli amici, iquali uedendomi paffarc la uita in ocio,diecuano,
che doucua /pendere quel tempo in qualche opera chegiouaffe aUa Kepub. cr mi fa*
ccfjc degno di premio auanti a Dio. V i aggiongeuano poi, che coloro, che per adictro

fi erano dati afcriucrehiforic,crimprcfememorabilt,haucano in parte fcrittopro*


Uffamente le opere degne de gli antichi , cr le loro ajlutie miluari, le fquadrc pofe in

. ordinaKOi,il concorrere degli efTcrciti,la forma dello alloggiarc,gli argini rizzati,cr


altre fimili cofe.E t oltre di qucfto ui haueano dejcritto i luochi,le uic attraucrfate,cr
impedite, gli alti cr inacccfiibiU monti , le Hrettezz): delle ualli,le fortificationi delle

e cittkjfi fmifurate torri, che moftrano di toccare il cielo > mettendo quefte cofe auanti d
gli occhi de' Icggaitifparte per uanagloria adimojbrarcilloroartcficio nello fcriue*

re,cr perci unntcrpofcroorationi,cr digrefiioni a foggia de gli oratori, erpurte


fornirono in dialoghi con tanta ligentia,che feriuendo di alcuni,che filano itati di pa*
reri diucrfi,cr che hobbiano deuiato dalle nere fcntcntie, pare che filano prefenti, cr
che difputino con quelli, reprouando le loro trtfie perfuafioni, citaiido le autorit del*

la fiera frittura. Onero che corfutino i Giudei,affcrmando,che per la loro maluagi*


t,etlpertinacia,aucnga,chc i miiieri della noiira religione non fiano accettati,cr per
queiio adducono le fcntcntie de' profeti a quefto propofito. Si uolgono poi a confuta*
re i Gentili, narrando le loro eianeic, CT/ciocche fauole, per farmanifeii gli errori
de' ferini loro: cr qualche uolta fi
occupano a raccogliere fcntcntie,cr di/putare de
cpfiumi. Diccuano c/U che tutti quc/li modi nello faiucre erano riputati molc/ii cr
A /ucrchit
,

fourrchiyfe tton da tutu , almeno dalla maggior parte de lettori^percheuifamcftiero D


di gran tempo, ihjualc fe alcuni pur ui pofpmo fpendcrc,tuttauia fi piglia una uana fa*
fica a leggere quelle uanc ragioui,ct modi di ptrocedere ne conflitti, nel guerreggiare,
nelTordinare gli eferciti,(y altre cofe fmtili,che facilmente fogltono ufeire della me*
moria. Diccuano medcfimamcnte , che nongtouaua punto il leggere le orationi , le
dijpute nelle biHorie. Et qual frutto fi catta a fapere qualparlamento faceffe un tru
no al popolo,ouero un capitano a' fuoi foldatif ouero qual rifpojta deffe un Imperato .

re a gli ambafciatori de Perftf Laltro a quelli de ranceft, de Sciti,forf Egit*


tf, ouero Daci, de Tribali,cr le parole, che alcuno habh detto a padri confcrit*
di

ti,ouero al popolo f Etajfrmauanochequeflefcritture fiaUargauano piu del do*

ucre,fi che crono afftttatc,cra]rd>itiofe. Altri fcrittoriuicorfcro in uicio contrario,


perche Hudiando di cffrbreui,priuauano il lettore della cognitionc delle cofe necef*
farie,trappaffandoaUc uolte, almeno rifiriffienio le imprefe de gli huomini degni,
che doucano con diuinc laudi commendare , non dichiarando quali fufjcro i lor cojlu* g
mi,gli ingeffti,^ i configli, ne anco in qual modo ciafeuno di efi Rf otteneffe il Re*
gno,quJc egli era prima,che lo acquiflaffe, CT da quale progenie difeefo. Oltre ci
ut aggiongeuano,chc i loro fritti crono di un dire poco omato,di offra compofitione,

con parole plebee, CT uili, cr alcune barbare , di onde aucniua che gli huomini dotti
abhorriuano di leggere gli fritti di quelli. Quefli adunque ffcff fiate mi effortarono,
che tolti in mano i libri ^gli hijlortci, nd deffe a feriuere in tal modo, che lafciafj da
parte, fi quelle cofe,che per la loro prolifita non capiffero ncQa mcmoria,come quel*
le ancora chefuffeno imitili,per hauer tale cognitionext che riducendo un lungo par*
lare in brcuiti, faceffc una hifioria piu rifhretU,laqualc comprcndeffe le opere degne
di memoria con brcuifone parolc,mcttendo come auanti agli occhi de leggenti i paf*
fati fuccefi. Queiii adunque mi moffero a prendere quejta fatica CT aferiuere una
tale opera. Mrf io trouandomi danimo rbneffo ( cT ptr dire come in nero ) dedito
ali'otio,et oltre a qucflo, conofeendo qucHa effere imprefa di molta occupatione,alla*
^
quale faceua medier di molti ne flaua dubbiofo,et mi ritraheua da tale hnpre*
libri,

ja.Tuttauiacfi non inai ceffarono di fiimolarmi, finche mi fpinfro a pigliare que/^


opera fopra di me : perche fi come una goccia d'acefua fouente cadendo fhpra un duro
-

fxffolopu incauare,coft un parlare , che fpeffo percuote le orecchie, caccia la flupi*


dezza dell'animo, cr U defio di ripof. Mi fouuenne poi come quella fatica,cr occu*
pallone di fcriuere potrebbe dare qualche utilc,et guadagno allanimo. Perche il uen*

to de uitif folc facilmente fffurc nella mente ociofa , cr Icuare in quella le onde
de trilli pel fieri, fi che affalendolaJpcff,la fommergono, cr fpmgqno nel peccatq,
almeno inducono a confentirui ,fe non la poffono fingere ae triHe operationi ,
checccuanoinqueSagranderauoglimcnto,cr tumulto ondeggiante. Ma fanimo in
buoni efercitif occupato , fuole fchiuarc le onde perigliofe de molti penfieri,et detrilH
defidcriMofj adunque da confrti de gli amici dal defto dicacciare i fat O

uam pcnficri,mi dtipofi S accettare tale faticazT cofi aucnuto ch'io entrasft in que
Jia imprcJk.Ma fe non far qucJlhifUn inogpi fua parte del tutto perfetta, chieggo^
,
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A i*' Ictttfriychc mi perJonmo,pcrche trcudndcm io in ejucjle( (litudne


, forf non hj*
tur (fueOd copia de' liM,che a fere fintile hiftoria fi ricercherebbe ;CT anco non tutti
gli fcrittori hanno fritto ad uno ifcfjb modo della medefinta cofa, oltre che in moti
patimenti fono di pareri diuerf. E t fe uorr curiofamentc defcriuere ogni cofa, cio
qucBoyche uno et un'altro habbia fritto di una cofxiftcjJ,mi riufcirebbe un gran uo
ime, di quabuujue fccefj,ehc ftfcriucffe. Per tanto ho meco dtjpojo di paffare con
ftlentio le contrarie narrationi degli hiflorici, non effondo cofa di tanto momento, che
tralafciata,guafaffe FintegritidelThifloria. Mora fe il modo nel dire riufcir diucrfo,
et non frmpre a fe jieffo ftnulc in agiti fua parte,non fe ne nurauigli alcuno,nc incolpi
me, come autore di qucfla.Perche douendo raccogliere <]uejl'hi)cria da uarij fcrittori,
mi far in molti luochi neceffario di uftre,il loro parlare, et la compofitione,ma fe ag*
giugner ouer trapporr qualchecofa del mio,accomcderomi aUo file di quetautare,
che feguir,accioche la frittura no paia dafe fteffa difmile. prima che dia prtei

B pio a tale hifloria,comprender in fotnma quelle cofe, che uift hno da trattare ,accio
che fappiano i lettori quante hifiorie fommamente neceffarie fano per eonofcerle.
E' adunque comprefoinqueflo compendio quello, che fi narra ne gli otto pri* CeminHa
mi libri della Bibia, cri libri dei Re, con quanto narra GiofrfoHcbreo nelle anti* l'4LgumtH
tadelU fri
chit,ouero quelle cofe , che da' piu antichi fono fritte piu eopiofamente , 6 diuerfa*
mafwrtc.
mente da gli altri. Et i libri di E f3ra, le prigionie degli Hebrei , la prima deUequali

fu delle dicci Trib, che auenne fotto'l Rr Sabnanafar, ilquale prefa Samaria a for*
Z4,coaduffe ilpopolo oltre FEufrate, cr trasfer in Samaria altre gentijnomate Chii
tei.La feconda fu fatto Nabucdonoforjlquale,prefa Gicruftlem,rouinatala, CTorf
U tempio,conduffe tutta la gente in feruit,doue effondo fiata anni ixx .fecondo gli
oracoli de profeti,Ciro Re,poi che rouin il Regno di Babilonia , concefe al popolo
di tornare in Gicrufalcm,edificare la citt,et rinouare il tempio.Vederc^i chi fu que^
fio Ciro , in qual modo egli rouin il Regno degli Afirif , chi regn dopo lui, in qual

Q modo, cr da cui fu uietato lo reedifcare Gierufalem cr che poi conceffe, che fuffe
Trotterfi medefmamente di Daniel prdfeta, come egli interpret ifogni di
rifatta.

Nabucdonofor,(y la uifione di Baltaffr,quando Rr Barbaro uidc i deli di una mas


no,che fcriucano nel muro: cr (falcunc uiftoni di effo profeta , tutti iquali fuccefi fa*
ranno detti con breue narratione. Parimente fcriucr di quei tregarxoni,et de mira*
coli fatti da Dio in loro, per loro.Di Hefler, come liber dalla morte il popolo He*
breo.Di Giudit,che con ajiutia uccife Holofeme, cr /ree rouinare ilfio efcrcito. Di
Tobia,come diuenuto cieco, da pouert ridotto ad eftremo bifigm fu tanto pronto
,
al bene opcrare,che per diuina prouidentia ricuper la uifla, cr diuenne molto ricco.
Vifi trattano ancora in breuit i fatti d'Aleffandro Magno Re di Maccdonia,delqua
te fdeue far mentione, per molte altre ragioni: ma fpccialmcntr,c'hauendofcon*
fitto Dario la prima uolta ad lfj,and in Gierufalem, cr iui honor il fimmo Fonte*
ficctin qual modo egli occup il Regno di Perfa, quanto tempo ui regn, come morto
lui,il fio Imperio fu in quattro Regni diuif . QjmU defihri fofferfero i Giudei da
Antioco Epfancjche dermaua da tfucceffiri di Aleffandro. In qual modo gli A fimo*
A z nei
,

ncigU fecero rcfijlcitoi,CT UBcr^io il lor popolo jJU pu tirjmiLx:ch cr<mo ifne* D
fti AftmonciyZT <]UMtto tempo fignorcggisrono Giudei. Come Giudei,poi che tor*
lurono di ApirU in Gierufilcm,non ubbidirono a Re,ma Pontefici, come i defeen*
denti de gli Aftmonci ornati con la fomma dignit facerdotale,fignoreggtndo alU
hr gente, pigluffctto la Regale diadema ; m qual mamera Pompeo Magno chiamato
a porre accordo tra Hircano, cr Arijlobolo ,ccrca la contefa , choueano del Rrgno,

prende fie Gicrujlcm,c;' foggiogafic il popolo Guidaico a' Rontin;. Come dopa Hw
rode figliuolo di Antipatro ottenne il Regno fopraGiudei, chi fuegli, dia chi t

dtfccjc ,
quante rouinc toller in cafa fua, quanto tempo ui fignore^ia
rotto i[noi defeendemi . In qual modo cr per qual caufa furono t

matidati prcfidenti in Giudea, cr quello , che fcrifj t

Giofefo di Gicfu ChriftoyCT di Giouanni. Per . . ...

qual caufa Giudei fi ribclLxrcmo da' Roma*


ni, in qual modo furono da efiiRo*

mani congucrra afialUi, da cui,


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cr m qual maniera Gierufa
lem fu ultimamente U. . 1 1

rouinata diforte,
che non piu I k'.'J

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ARGOMENTO DELLA
SECONDA Parte.
Avendo fatto ntcntone (k'RoiHonifCmmi partito raghs
neuole fcrtucrc ancora di loro.D onde haucfp: origine il popolo
Romano a' quali popolifgnoreggiafJ,chi anticamente haitaro*
no in Italia. Di cui nacque Romolo edificatore di R oma,comefu
amrnoKZatoRemofuo fratello che poi mori effh Romolo. Di
qual modo quella citt da principio ubuH ai Re, quali co/lumi CT
Come Tarquinofpcrl>o,mutando il Regno in tirannia fu cacciato, ZT
ijiituu offcru.

quante guerre et franagli joSennc Roma per qefio. Come la Romana Republica fu
prima gouernata da' nobili, et poi ancora dal popolo, ccedendo a' Confali cr a'
tatori ilfupremogouerno,mafinalmtefu trasferitone Tribuni della plebe.Che cofa

fu anticamente il conjolato , la dittatura et f ufficio di Cenfori,quanto tempo era aff*


gnato a qualunque magiirato, quale era appo loro il trionf, di onde hebbe origine
queflo nome,cT narreremo le cofe auenute a tempi de Conjbli, bench non tutte per

B mancamento de libri , che ne trattarono : cr finalmente in qual modo l'Imperio Ro


mano cadde in mano di un folo,comc Giulio Cefarefu il primo autore di queflo muta^
tnento,a qual modo uccifo luidaqueUi,chedifendcuano lalibcrt,Ottauiano Augufio
figliuolo di una forcUa i effo C aio Cefare, zr da lui per figliuolo addottato,puni i mi^
cidiali del zfOfZ:^ padre addottiuo,cr queflo fece con l'aiuto di M. Antonio,co'l quale
poi uencndo in difcordia,lo ninfe in battaglia nauale ad Attio,ZT effindo con Clcopa^
tra fuggito in A leffandria lo coihvif ad ucciderf con le fue mani. Quante Uraggi cr
ZT Antonio , C.afiio
uccifioin fi fecero in qucjle guerre ciuili , perfeguitando Ottauio
zyBruto,zT gli altri miciduli di ecfore. Dopoicome guerreggiando tra loro eleo*
potr Regina dEgitto, ZT dalla progenie de Tolomci pervenne uiua in manodel uit^
toriofo, et come fi uede per congettura,fifccc mordere da ma uipera,et mori: come in *

queflo modo Ottauio per uittorie iUufire entr in Roma, et ufurp a fe filo l'Imperio,
mutando il principato m monarchia. Chi glifucceffe nell'Imperio in qual modo ciaa

feuno defeguenti Imperatori prefe il donunio,quanto ui regiiarono, et la morte loro,


Q
chi dopo i fanti Apoftoli amaffe i feggidc quattro chiefr , cio della Romana, Antioe
chena,Aleffandrma,et Grofolvmtana,quali di qucHi Imperatori fuffeno elct
ti nel numero de martiri. Come la rabbia di Dioclctiano Mafiimiano,
cr d"Herculeo, contra chriHiani fu delle altre piu crudele , come
egli iHcfii rifutato [ imperio , pofero altri Cefari in fuo

luoco,uno dequali fu Coflantau) Chloro padre


del Magno Cofiantino, alqualecra
fiato afjgnato il dominio
di Francia zj di
Bcrtagna.
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ARGO M E NT O D E L L A"
TEK.ZA PARTE.
1 Kmdm qual modo <}urfloCoBanrino morendo Ufciheredc t>
dcITlmpcrio Coftantino fuo figliuolo , che per piet ft pu rag*
gujglre agli Apojoli,come Coflantino folohauendo ottenuto
ilmperiOfCtJggiogato ifuoi cocorrcnti utde in cielo ilfogno del
la croce fatto di , CT perci fi conucrt a Chrijlo,ct ampli
la fede Chr i/liana dando poter di predicare aUa libera f cuatif
geUofCome egli edific Bizantio cUt nomata dal fuo nome Coftantinopoli,bcnch'egli

la chiamaffc nuoua Koma, cr trasfer dalla uecchia Roma in quejla hmperio. Chi ui
regnarono dopo lui,i cofumi di ciafeuno, quale piet egli us, quanto tempo tenne lo
lmpirio,cr come mori Chi furono Patriarchi in Coflantinopoli,quanto luffe ciafeu* g
no,quali di loro confcruarono la dritta fede , CT quali deuiarono ad altre opi*
nioni cr in qual modo ciafeuno fin fua ulta. Sotto quali Im^atori cr .

T Patriarchi, cr con quali padri furono conuocati i Concilif Cofi


a gli Imperatori de noftri * fi
feender il mio parlare fin
tempi, cr fi fornir fhifioriathaucndo nel
difeorfo fatto mentionc di
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molte cofe degne,
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' DE GLI ANNALI


DI GIOVANNI ZONARA.
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V
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PARTE PRIMA.
Glie' conumiente ch'io eomtci fopent mia da
quelfinelf^ile principio , caufa di tutte le cofe ,
non ha principio di tempo alcuno, cr dalle cofe, d?c/a c i. n
rotto da lui create di'niente, perche hauefjno Ceffcre CT

fofliftenzaJhuuendo da lui ottenuto la loro natura et na^


fomento. Iddio fu fempre rifplcndente fopra ogni caufa Dffiritth*
cr potentia Jcnza tempo , muouendof etemabnente con ped*ldd$0.
la maefl della fua gloria cr (plcndore fena^a principio
n ancho nafciuto di alcuna cofa prima nata, n fatto dopoi di quelle cofe, che no era*
no,n che a poco a poco pcrueniffe alla perfttione della fuagloria,ma egli fempre^
et perfeuera nelTeffere, ilche per modo fopranaturale cm^ce quel facr^anto
ff trito,
che inuefiga tutti i fcreti della Diuiniti,et effultando in quelli gode infjeme una per*
B ^tua foauit. Adunque poi che eff Dio perj ottima bont , btmcnfa mifericordia, cr
ineffabile benignit, determin di formare queflo mondo uifibilc,cr ndurui nel mezzo
quefihuomo,ft come con Poperafccondo,coft per gratia prno cr mirabile, come quel
lotch'era formato aWtmagine di Dio. Pigliand'ottima uiaaquefl'arteficio,cre prima
le poteff cr principati celeHi fenza milione di alcuna cofa materiale produccndoli

colfoh concetto della mente, piu toflo che non fi pu dire, iddio natura, che di niu*
tu cofa ha bifognojaquale contenta della fua gloria no ne def,dna di effema, n pu
da altra cofa effere comprefa fe non uorr dire alcuno, che fi comprende quella cofa,
f
la cui natura cr bwnenfit non fi pu comprendere EI quando nomino Dio,intcndo,
*.
4 *
*4
Tadre,Figliuolo,et Spiritofanto,che effa Dcit,come afferma il gran padre Grego*
rio Theologo. iddio adunque , che di tale natura,crc prna le angeliche poteH,
C p^chefuffenomtijri a celebrare la diuuMacH, non gi che effohaueff di laro
bifogno,ma a fine che non fi muoueffi folamente per la contplatione di fe ieff,attzii
perche il bene meglio fi dilataffe.cr che
fiifjfe piu manifefta la fila benefeentia. Et fu
quefla un'opera di fomma bont.Dopoi creo quejio mondo uifibile,che conf fe di ma*
terufenfibile. E gli prna fece il ciclo cr la terra, laquale era nafcfla, che ni erano
le tenebre, cr effa era dalle acque coperta. Dio produffe la luce cr fipar effa luce
dalle tenebre,chiamando quella giorno, et le taiebre notte,etfu in quc/lo modo di mot
tta et fera un giorno intero.Jo s ucramente che nel picciolo Gene/i
fi narra come nel
prno giorno furono dall'artefice dcB'uniuerfo create anchora le cclefHpotcf. Md Giorn fri.
perche^ queflo picciolo Geneji non
fu dai fanti Padri annoiKTato tra gUapprouati me.
A4 libri
,

8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


litri della Hcbraicafapientia non tengo per uer cofa~alcuna,che uifii jerittd, f <<c< D
Giornt /-
confentoacfueflaragione. Egli ae poi il fcrmamcnto,ilquale egli fieli nel mezzo

delle acqne^ocbe alcune fuffeno difopra da qucUo, CT <trvi che iorucijjjcno la
Giorno ter~
f*'>omatofervumciUOypereheUfuocorpofodo,chenondiraranatura
:(n. cr fottile,come racqiia,djUaquale halafua origine, cr quefto fi nomina cielo . Nel
terzo giorno comand Iddio che Cacqua,Uqnalc cuopriua tutta la fuperfcie dcUa ter
ra, fi raccoglicffe in un luoco,CT che fi uedeffe la terra afcitttta: cr coffit fatto di fu*
tto, fiche aprcndofi le profonde concauit, riccuerono le acque, cr nomin la terra

fccca,Z7 la congregatione delle acque nomin mare. In qucflo medcftmo giorno fu*
rono create le piantc'cr ifemi, perche.gti era neceffario che la terra , prima inadt;^
Giorno quar fuffe coll infintt germi, fiori, frutti di ogniforte,crdi alberi giocondi amata. Jl quar*

to giorno lucqucro i lminari,il Soleja Luna,le fleUe, con iquali il Creatore del tutto
orn il cieloycr pofe in quefli luminari quella luce, che fu ueduta il primo giorno cr
ordin imuoMmcnti,ilnafcere,ilcorfo,zy tramontare di quclU,acciochcilluminafp>: e
. ro il circuito deUatcrra,cr che dai corfi loro fi annouerajjcnoitempi,et che defjeno,
a chi con diligenza offeruaffe i nafeimenti di quelli ( ma non gi h mtraffeno curiofd*
mente, ne a^maffeno (per dire come in effetto ) fcioccamcntc,che tutte le cofe no*
fre fuffeno infreme co'l muouimcnto di quefie fteUc aggirate ) grande cr non fattaci
G(ro iptm
certezza con molta utilit.ll quinto giorno le acque produffero Rianimali che ferpe
no,crgli uccelli, alcuni de' quali nuotano per l'acqua con dilctto,magli uccelli fi lena*
'
Giemt no,CTcaminano per taru. il fefh giamo, fu alla terra comandato che produccfp gli
fe-
Ji. . ammali quadrupedi, cr altre fiere cr ferpenti cr tutte riceuerono leffereper diurna
commifiionc. La fcrittura dice che fu comandato atta terra di produrre anima uiuen*
te per manifeiiarc con qucflo la differcntta deWanima humana da quella, perche Cani
ma de gli altri animali forf di terra per diurna ordinationc:cr perci fi tiene che fia
terrefc cr mortale, dicatelo medefimamaite altroue lafcrtttura.Qgii annua del giu*
mento nel fangue, ilqualc fi corrompe. Ma lamina humana non canata della
p
terra, anzi Mio la if^ir in Adamo, perci fi dice, che gli cqfa diurna cr immortale.
Ttcellentia
gj^o parimente fufabricato l'huomo dalla mano dt Dio . Perche hauendo
deirhucmo.
artefice creato il tutto cr fatto il mondo con ordine cr rd^ne , fiche fi
, chiama con nome Cofmos, crfabricato come una fanza Kegalc,per riceuere un Rf,
alttiora fiiuxlmente produffe Ibuomo, come un Rf delle cofe Terrene , che doucua ef*
fergouematoda Dio, ilquale non fii prodotto da altra coft per fua commifilone , ma
egli con propie mani lo form , come fua opera particolare, non fimile atte altre , ma
diuerfa cr incomparabile, perche tutte le altre cofe furono prodotte con la fua parola,
ma qiiefia fla fu da Dio con le propie mani honorata. Il libro delle origini dice, id*
dio,tolta polucre di terra, form l'huomo, cr /pir in quello anima uiuente, per iaqua
le ancora fi dice fhuomo effer fatto att'imagine di Dio, perche lampeggiano in lui al*
cune imagini di cofe, che fono ucramentc netta natura Diurna , tuttauia fono nelThuo*
mo, non gi per natura, ma per grana. Perche Dio per natura muifibile, immortale

cr uicomprcnlibilc,lequali ifleffc qualitfono ancora nelThuomo,non per natura, ma.


per
,

f - f
PARTE PRIMA.
A per ^aiU. Percioche U fua natura non comprenfibie ne ufibde , cr da cnfuma*
mcmo,et da morte liberautltre cofe ancora fi ucggono pergratia nell'animo hunumo,
con lequali fi defcriue la natura Diurna. Iddio chiam Adamo (juelThuomo , chaueua
formatOjche fecondo Girfcfo, fignifica in lingua Hebrea roffo , perche fu formato di
terra rofft,ch' la pura terra. Coft iddio haucndo creato il mondo in fci giorni ripos

ilfettimoxT perci gli Hebreiper legge Jblenniggiano il fettimogiorno,chc chiama


nojbbatotcioripojb. Etpo/e Dio fhuomo nel Paradij, che fatto haueaydoue era Aito#.
f albero della uita,cr quello della cogmtione, oucro fecondo Giofefo, della fapicntia.
Et gli comand che manguffe de' frutti di tutti gli alberi ,maitondt quelli dell'albero
della cognitione,minacciandolo di morte, quando uiolafjqne/1'interdetto. Vn fiume
addacqua il paradifo,ilquale ufcendoiie fi diuide in quattro fiumi. Il primo fi noma
Eifim,chefigntfica moltitudiiie,cT GrecilonomaiusGangc, che feorreper lIndia, cy
circonda tutta la terra di Euilat. Il fecondo
fi
noma Geon > cio molto cr da' Greci
B Ndo,queftocircondalEtiopia.llterzflfichiamdTig!ri,ciofuono. ilquartoEufra
tCycio muouimcnto cr empito, cr quejli due fi fcaricano nel mar roffo iddio con .

Adam,perche ejfo mettefj il fuo nome a ciafeun genere.


dufjc tutti gli animali auanti
Dopoi canata una cofla da Adamo,che dormiua,form E ua frmma,cf la conduffe ad
Adamo, ilquale conofccndo come era fatta di luija nomin cmina,perche Euainlin
gua Hebrea fignifica frmina. Coft amendue uiucano in Paradif,netti per femplicit,
tf con uita,che non conofceua inganni, il ferpente oucro il drago , ck s'intaide per

lo ferpente , hauendo inuidia alla loro tranquillit s'auicui ad Eua, ergi! perfuafe a
guftaredell'alberodellafapientia. (Perche fecondoGiofefo tuttiglianimalihaueano
una ifleffa noce ) effa gli ubid, cr piacendogli quel frutto, perfuafe al marito a man
giame. Ma di fbito auedutifi che erano nudi fi fecero brache con fglie di fico , cr
fi nafccfcro da Dio Adam crEua.Et dimandandogli Iddio, perche fi fuffe nafeofo,
riffofe Adamo,perche era nudo,cr incolp la moglie di quefio ecceffo. La Fcmina fi
lament di effer fiata ingannata dal ferpente. Iddio prima biafmando il ferpente, lo
Q
priu de' piediyZT di uoce,comandando che andaffe per terra ferpcggiando.cr lo di
chiar per nimico di quelh,c'haueua ingannati . Voltatofi poi allafemiiu,la free fog
getta al marito,cr putti con dolore del parto. Ad Adam ajpgno tale foppltcio,che
ritomaffe in terra, delaquale fu formato, mangiaffe con fudorc il fuo pane, cr che
la terra gli produceffe (fine, e iiiole. Cefi fattogli ueji de pelli,che figuficano la cor

nc mortale ,gU cacci del Paradif: cr allhora cominci la noftra uita adeffir fatico
fa,cr piena di dolori,cr inchinata al uicio. Gli nafeono figliuoli de' quali fu il primo
Cauio,che fignifica acquijlo,comedirc,chaueffciioconquijlato[huom : dopoi Abel
che fignifica pianto,pcrche doueano per lui troiiarfi in piaiUi. C^flo Abcl era pa
fiore di pecore, cr dedito alla urt, ma Caino coltiuauailtcrrcno,cr era impiifiimo.
Et uokndo amendue offerire a Dio le primitie delle lor fatiche. Abel offerfedepiu
belli animah,chaueffe nel gregge, et Caino apprefent de' frutti della terra fenza feie
gliere de' piu degni, come fi conueniua, per offerire al Creatore. Perci hauendo Id
dio accettato i doni di Abel, cr rifiutato quclU'di Caino, egli turbato di uederfi pnfr
rare
.

IO DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tire il fratello, fjfuda Dio fieramente punito,cr dannato a tremai , dopai
tuccife, D
cacciato dal fuo cofpetto,habita in Naid,doue genera figliuoli. Coftui trono i pcf CT
tnifure,coJUtui i termini ne' campi,crfu maefiro di fcelraggini. Dopai ed^c Elio*

citt dal nome del fuo primogenito. Di Enos nacque Gaidad,cr di coftuMalcleenit
che gener Mathufalem , delqualc nacque Lamech , Uquak di due mogli gener fet*
De' quali
tantafette figliuoli. GuuM
fu paftore di pecore, ma Giubal trou la nm
fica,crfcclacitara,crilfalterio.Thol>el figliuolo di Seia,fu fabbro^ altefe ala*
uorare in ramo,cr in ferro. Adamo dopo la morte di Abel,effendo (Tanni ccxxx,
hebbeSeth fuo figliuolo, CT mori d'anni oc cccxxx. SetheTanni c c v.gr*

ner E noffo,che fu il primo ardito ad inuocare il nome di Dio, et chiamarlo Signore,


Et ejjcndo (Tanni dccccxu. mori lafciando figliuohcrfigliuole. Coftui ftdie*

de allcuirtk,cr leinfegn a'fuoi difeendenti , iqiiali fcrifferoin due colonne, un


di pietra Taltra di mattoni, la dottrina delle cofe celefti dal loro padre ritrouata, per*
che A don hauea predetto che Tuniuerfit delle cofe douea pericolare p acqua, cr pfT g
fitoco.Enofpigener Cainan con altri figliuoli,etfigliuole,cr mori (Tarmi dccccv.
Di Cainan,nacque A\alelecl,ct altri figliuoli,et mori darmi dccccx. Malcleelge*
ner \arcd,cr altri,o mori (Tanni dccc xcv. lared hauendo generato Enoch, cr
altri,mori d'armi DCcccLxx Enoch gener Matt^alem,craltri,crfu tracimo
dal Signore, fi che non futrouato,efp-ndo(TannicccLxv. Matufalem gener La*
mech,et altri figliuoli,etmori (Tanni DCccLxix.LamechgenerNo,etmori(Tatt
de ni DCCLiii. Di No nacquero tre figlioli, Sem, Cam, crlufrt. Mai figliuoli di
V^l'iueli

1 )| 9 , Do uedendo le figliuole deglihuomini fc le prefero per mogli. Et chiama la ftrittura


Tf Inule de figliuoli di Dio i difeodenti di Seth, perche diedero alle uhi. Si come ancora chk*
fi
iUlnumirL ma figliuoli dclTaltifiimoquclli, cofano ornati di uirt. Et nomina figliuole degli
huomini qucUe,che erano generate da Cain. Giofef dice,chegli angeli tolfro le fi*
degli huomini, ma io penfh che chiami angeli , perche piaceuano a Dio, imi*
Angeli epe gfiuolc
Ctefefi, tondo la Ulta angelica. Gli huomini moltiplicati caddero nelle maluagit cr genera*
remo figliuoli mgiuriofi,cr per la fiducia delle lor farce temerarij,iquali tanto ffiiae*
^
Sfact delle quero a Do,che egli riflrinfe la ulta humana a cento uenti anni. No fu grato a Dio,
yitj huma-
perci foprauenaidoilDiluuioNoconla jua famiglia fu jluato,m un'arca di le*
nenfiretto.
gno,laqiule egli fece quadrangola lunga ccc. cubiti,larga cinquanta, craltaxx x.
EgU con la moglie , i figliuoli, cr le mogli loro ui entr,hauendoui condotti cibi con*
ucneuoli a tutti gli animali, perche de gli immondi ne ccnduffedueper ogniffecie,
ma de mondi fette para pcrciafcuno. No fu decimo da Adam, effndo feorfi

M MccxL II. anni, fin'al Diluuio. Si aperfero le cateratte del Cielo per xl. giorni,

cr X L . iwtti,et crebbe Tacqua x v. cubiti fopra le cime de gli altifiimi monti.Fornita


di fcaidcr la pioggia, Tacqua fi minui in ci. giorni,ct Torca and ad un certo monte
T Armenia il fettimo mefi. lui No mand fwri il corno, ilquale non torn piu. Dopo
alquanti giortu mand fuori la colomba, laquale ritorn aii. Et paffati fette giorni,
rimand fuori la iHcffa colomba,laqualegU riport una ramella di uLuoiet per quefto
No mtefe,chc fuffeno calate le acque . Perci egli , la moglie fua ,
i figliuoli, con le

mogli
,

PAR.TEPR1MA ' li

A cr gli toiimli, che u erano, crf(r^c<trono<t Dio,


loro ufcrokideirArca,

Giofefo ike^he Armeni chwnano quel luoco Excenj<>,cr cheiuif mofkano le reli*
Mie del[Arca, cr che fanno mentione di quefto Ddmuo molti firittori di barbare
hifiorie,come Eercfo Caldeo , Gieronimo Egittio che fcrifj le antichit Fenicie CT
AUkifea Damafceno. M.a iddio difj,che non mandarebbe piu in terra una tale cala*
mfCr comand che mangiaffcno delle comi de gli animali, ma che non mangiaflno
carne con fangue,cr che non uccidcffenoglt huomini.Et perfogno, che non piu jbrug
gircbbe la terra co acquai pofenclcielo torco. No dopoldiluuiouiff anni cccl.
cr mori etanni d c c c c l . Giofefo cerca i molti anni di quelle et dice. Niuno ueden*
do quefta ulta prefente di si pochi anm, tenga che fa falfo quel,che p dice quanto alle
et de gli antichi: perche efi erano grati aDio,crdalui napiuti, cr haueano i cibi
piu atti a prolongare le uite '.perci non fu gr cofa che meffeno p lungamente. Val* CaufedelU
tra cauj della lunga ulta fuperla molta utilit delle fcicntic da loro ritrouate.Come lunga Ulta
de I primi
j Afironomia cr Geometria, lequali non hauerebbono potuto apprendere, n dichia*
huomini.
rare , p non hauefpno uiuuto anni d c . co'l quale p fomifee tanno grande,
QuePo dice Giofefo. Sem, Cham,crli^ct,pepro da monti ad habitare ne piani,

cr No, piantata la uite,beu il uino,dalquale rimap embriaco, cr saddorment nu*


do. Chamuedendo le parti ucrgognofe di fuopadre poperte,ncauiscome pcrun
phemo i pateUi,iquali,per non uedere il padre nuda,p uoitarono la uePa in capo:cr
andando altindricto locoperfeno '.perci No, poi che fubberodoltembriachczza,
benedijpqtiejiidue pgliuoli,crmaledi Cham. Ilpercheouehabitaronoi pgliuolidi
No pnomSennaar. Et efpndo nati a eiafeuno molti pgliuoli,pdiuiprotn fami* tlembxM.
glie. Nembroto nipote di Cham,che fu U prno gigante,ueduto in terra huomo au*
dace,o gagliardo di fuaperfona,dtcdeprtcipioaW Impalo tirannico ppra gUal*
tri,iqualieglidip>ofea ftbricarela Torre di pietre cotte. MaDio prudentemente
phani la loro intentione,caufando la diuerpt de linciaggi, p che non s'intendeuano
Ctnfupon
- inpeme .
Quel campo bora p chiama Babilon pa la conpiponc del parlare , perche delle lingue

Babel in lingua Hebrea pgmpca coi^ponc. Quejla diuapt di parlare caus che
queUegenti pdiuipro una dall'altra, cTcop empirono terra fermaci leifole. Da I difeendeti
ti di Ko M
quefii dipendenti di No parano {Pituite cr nominate diuerfe genti, lapeto gener
eufvsr.e funi
fettepgliuoli,mlipartitipdaimontiTauro^ Amano in Apapnalpume Tonai, deU
uerfit
cr t Europa pn Godi ipUuirono le genti con tali nomi. Gomari , detti da Gemer, la terra.

fono bora i Galati,M.agoght,prepro il nome da M.agog , bora p nomano Scithi. D<t


lonan furo nominati gli ioni cr tutti i Greci. Da Mudai i Madci,hora Medi. Tho*
bel nomin iThobeli,chep nomano bora iberi. Mofoc fu autore de Mepheni, che '-J

bora pno Cappadoci , Thira nomin i Tiri , mutando il nome p chiamarono


iquali
Thract . Nacquero da i {incendenti di lapeto quePe genti Apanap detti Regeni , da
Afcanap.Rifatei (cop anticamente p nomarono iPapagoni) credepeke deriuapino
daRifato. Torgomiapuantanodi feendere daTorgoma,CT poip nomarono Frigi.
Ehfi fu capo di Alipi, Cio Eo//,cr Tarpo de Tarfenp , cop furono gi nomati i
Oltcifla cui Principal cittp noma Tarfo,gitt adone una lettera: ctqucpoprincGio*
Pfo

Di: ^OO 'le


,

li DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


ffodiT4rfo. AltridiconOychcPafeoandinCilicd^douciandompenferodifd* D
bricare ma citt,mentre che mofbraua a gli artefici luoco da fthricarui,percoffe co
il

lapiantadel pi la tcrra,et perci U cittfu nomata Tarfo,chefign^apiaiUa.Che


fon habit in Chctima i fla, bora Cipro cefi nomata da' Greci da<lipertlor Dea,ciq
Venere. I figliuoli di Cham tennero la Sona, imonti Amano cr Libano, con tuttoJ
paefe ucrfo'lmare fin'aUo Oceano. Da Chufnaajuero Chufei,c>gliEtiopi:Me/i
rcm,oucr Mefren gener Mefreieofi nomati da gli Egtttij. FuthhabitinLibia,cr
gener Futi,et nomin il paefe Futa, tatuale poimut il nome in Libia,da Libi figlino
Ioidi Mcfrcm. Canaam habit in Cananea detta poi Giudea,et i fuoi popoli Cananei
1 figliuoli di Mefrem tennero da Gaza fin' in Egittoima^uelpaeje funomatoFiUflea
cr da' Greci Palcfima . Sidonio primogenito di Canaan edific in Fenicia una citt^
lacuale nomin Sidone. Amatheed^eAmatha citthabitatadaMacedoni,laejuaa
le Tolomeo E pifaiie nomin E pifana. Sem figliuolo di No gener cinquefigltutdi,
*
iqttalibabitaronodaU'Afafin'arindicoOcano.ElamlafcigliElimei,chefiirono-E^
'
progenitori de' Perfiani. Afur edific Nino citt cr chiam i fuoi popoli Afiirif.
Arfafat ftttautorc de Caldei. Aram produffegliAramn,dopoi nomati Sirij. Lui
gener Ludi detti poi Lidi. Aram hebbe quattro figliuoli juno de'cpiali edific Tra
coimidc , cr Damafeo che fono tra Palefiina, cr Celcfiria, il terzo gli Armeni, cr il
quarto iBattrioni. Arfafiit gener Camam, et CainomSala. Coftuifu padre diEber
che produffe Faleco, nomato cofi dalla diuifme della terraiperche diidcndofi gli hm
mini di quclTet, furono duifi anco i terreni:cr falce figii^ca diuifione appo gli He

, brti,iqualipirefiro nome da Eber lorprogaiitorc. Falccgener ^agab, chefu pa


il

dre di Scruco , dclqualc nacque Nacor , cr di Nacor Tara , che gener AbraanuEt

fu autore della gente Hcbreaquefto Abraam Caldeo, Cr decimo da No ccxciL


anni dopo'l Diluuio. Egli fu il primo che ecmobbe Dio effer autore di tutta la fidrica

Ahr^tm per mondiale,difcorrendo per le opere fatte da quello, ilqual fole egli diceua,chefi doue
tulcrfTtdi.uahonorore. E teffendo per qucftonafciutacontentione tra lui cr Caldei, egli aui
Dio 4. da Dio,ilquale haueua conofeiuto^ parti di quel luoeo,et habit in Cananea,do^
ue foprauencndo la fame pafi in Egittoicriui tenuto in gran {lima per la fuafapien
tia,tnfegnagli Egitti] Arithmctica,cT Aflronomia, Icqualiarte fi narra che paffa*
tono da' Caldei in Egitto,cr indi nca Grecia. Afiirif uencndo ad affaltrc i Sodomiti,

con iquali habitaua Lot, figliuolo di un fratello di Abraam, lucifero molti di quei po
prefi gli altri menarono ancora Lot prigione. Abraam auifato di quefto,f
Caldei autt
ri deUe NU- gitgli Afitrij con c c c X V I II. ferui,cr tre amici,con iquali liber Lot, eri Sodo
tematKte. miti. Ritom<tdo poidapcrfcguitare i nimici,il Re di Solima nomato Melchifedcch,
che fignifica in Greco Re giuHo, lo raccolfe benignamente ,
Solima citt tanto ontua
che uince per antichit qualunque altra , fu poi detta Gierufalcm . Iddio commend
Abraam,cr gh promi/ buon guidardonc.E t dicendo lui,che ogni beneficio
la uirt di

gli farebbe poco grato, poi che mancaua di figliuoli, et Sara era dtuenuta jlerilr, iddio

gU prcndjh un figliuolo,',dalquale fcetidercbbc un popolo numcrofo, come le flcUe del


ciclo : crgli comand cIk egli con tutti t mafcht della fua progeniefi circoncidcffe,a^
P A R T E P R I M A
'r: 15
A ciochenonpmefcoUJJcno con gli altri popoU.cr cefi
fi
circoncifero. Abram danni
c. hebbe Sara un figliuolo,ilijuak per diurna commifiione chiam,ljac,che figfii
ficarifOfOUcro perche Sara, udendo come doueua partorire, fi rife, non credendoti
tale promeffi, perche cran uecchi,zTfcnz4 fperanza dhauerfigliuoU. Percioche ej*
fendo anni x c ,
partor faac,ouero perche qucflofanciuQo caus rifa cr allegrez*
zaafopadre-crmjdre. Et fu circoneiji [ottano giorno, zrojfcruanoiSiudeiquee Cireannft.

Ma gli Arabi circoncidcno i fanciulli fde'Gju.


tocojtume di circoncidere il glorilo ottauo.
anni XI II. perche ifmel loro progenitore fudiqueU'etcirconcifo,ilquac haiuiua
anni xni.quanda Dio comand ad Abraan la circoncifioneicr nacque di una fcrua,
con laquale fi giacque per comnufiioite di Sara: laquale perche non partoriua, diman
d dal marito che fi giacejfe con Agar fua ferua, cr nafeendo di qucUa fmael,Sara
fe b tolfe per figliupb. Ma poi che nacque faac,cacci di cafa la ferua col figliuo
b. ECefJcttdolfiiacdiucttuto danni ?cx. Come narra Giofcfi,lddb per.far proua di
35
Abraamglicomand,che gli immolafjc il {qddetto figliuob in un certo monte.
AbraamfenKa replicare a queio comandamento, anzi condottolfigbuolo nel monte
da Dtoafpgnatobauifadeldiuino precetto confortandoba fjfcrirecoiipaticntia
quanto Dio baticua ordinato. gli fu obediente,offrendofi per uittbna, non gli pa
rendo cefi giufia di conp-aporfi alla uolont d Dio, ey di fuo padre. QucHo narra
Ciofcfp. Fu poi comandato ad Abraam,chc non Mecidcffc ilfigliuob^syfoftitito un
montone per b facrificio . Mor poi Sara anni c x x v n. cr Abraam tolfe per mo*
glie Cetura,chc gli partor fcifigliftoli, crhauen^toltaadifiac per moglie Kebec*
fidinola diEatuel nato di Hacor fr^cUo di Abram m Mefopotamia,mori d'anni
tLxxv. lfaachcbbediKebeccaduefigliuoliadunparto,ilmaggior de' qualiypcr a '

che era pebjh fu nomato Efau,il minore tcneua con la mano la pianta del pie del pri^
mo,cr perci fu nomato Giacob, cio fupplantatorc . ifaac duicnuto cicco per ucc*
chiexza, chiam Efau,ilqude per let uoleua preferire allaltro, crgli comand che
an^jfealla caccia,crgfiapparccchiaffelacena con intcntioncdibaicdirb.Efxu an xputia di
^
d Scaccia, jnaKebccca,chcamauapiuGiac<d>,auifandob di quanto fuo padre
baiKua comodato ad E fiutagli comand, che pigliajj del gregge due teneri capretti,
de quali farebbe uiuandc,che piaceuano al uecchio, acciochc hauendo mangiato
,
gli
deffe la bcneditone,Giacob tidi aUa madre,laquaie fatte b uiuande coperfe b brac

ciadclfigliuobconbpcUidecaprctti,eyglidbdelaccna,chcportajJcafnopadre. >

faacjche conobbe aUa noce Giacob fuo fgliuob,crfattofcbauicinare,b tocc. Ma


perche iddio haueua giudicato Eju inde^o della primogenitura per b
fife fcebra*
gim. ^aacpcnscheepiefloft^eEfau fuo primogenito, ingannato dall eri*
forf aff ctoi/r*.
l de ipeli,crcof hauendo mangiqtOjbbeneihffe.
Efau tornato dalla caccia,offvrfe if
la cena al padre dimandando la benedittione. ifaaceonofcendo linganno , diffe tuo
,
^*i^***
fratclbha preoccupato quella. Et piagnendo Efui, dimandando almeno una bene*
dittbne,uobua il padre bencdirio,ma njqnando in bi loSpiritofinto, ilqaabgiudir
caua Efau mdtgno di tanta felicit, mutaua bi mabdittionc
le parolc,chc 1fiac diccua
perbencdtre., EftuperqueJloodiauaGLtcob,ilf*abtemcndodilui,pcr
configlio
^
dclU
. ,

14 DE GLI ANNALI DI GIO' ZONARA


dcIUiiUidrendmJAefopotm. EtandaidopcrHggio,gli fum^atdinfl)^
la mirabil Jcala,tm capo dellaquale ftaua in tcrra,cr taltro t'appoggiaua al ciclo, cr
uifu da Dio auifato dcBc cofe a ucnre. Egli nomin il luoco di quella moflrata uifio
ne BetcL,che fignifica Grca fansca diuina . Et gionto a Corra and alla cafa di
Laban fratello Kebccca fua madre , dalquale fu benignamente raccolto, cr prr*
pofio a guardare dgregge.Hauea Laban due figliuole, la maggior Lia,rj la minare

Rachel nomata. Giac(d>sirmamor.dellaminorc,cheuinccua per belt la forcUa,cr


'

chiedendo da Laban, che ghia deffe per mogbe, egli promife di dargliela con patto,
che gli fcruiffe fett'anni. Giacob, chera umamorato,ui acconfenthetfomingb aimi,il

fuoccro apparecchi le nozze,ma la notte condufj ncUa camera a Giacob la figlino*

la maggiore. La matwia dolcndcfi col fuoccro del riceuuto inganno , egli promife
di dargli anco Rachel con la fcruit dPari fettanni. Tanto puote in Giacob Forno*
rc,che accett qucjlo partito , ej pajfati altri fette anni, hebbe per moglie la defiatd
RacheL Liahaueua Ruben primogenito, percioche le era
gipartorito figliuoli,

flato conceffo per diuina mifericordia : cr hauendo a male che il marito aiw^e l fo*
rclla,pcnfua di effer piu di quella honorata > fe da nuouo partorifse : perdo nomin
il fecondo figliuolo,Stmconc,perchc Dio haucua efjudito f^fuot pre^i. Nacque poi
Leni chefignificaconfermamento dicongiontione. Segue poi Giu^ ,[che fignifca

rendimento di g^atie,
Rachel perche non haueua figliuoli, dubitando di efier poco grata af marito, lo
preg,chegiaceffe con Balla fua ferua,zr egli acconf?ntndo a quefio,gener Dan,
che figpifica Diurno giudicio,crdopoi Neptalin,cioa/iuto , perche con tlea/lutia
contrapojla aUa fecondit della forclla. Lia moffa da quefteffimpio, diede
fi bauefife
Zelfa fila fante al mar ito, laquale partor Gad,cio forte7X4,et dopai A far, che pu
fignificare projpcro , cio, che Lia per hauer tantifigliuoli doueud effer celebre cr
beata. Et hauendo Ruben figliuolo di Lia portato pomidimandragora,Rachelne
dimand parte,concedendo a Lia per queflo la notte ,cheald taccona , cr partor
- Lia ifacar', cio generato per mercede. Dopai Zbulon cio pegno di beniuolentiaz
cr finalmente partor Dina. Rachel medefimamente partor Gi<fef,che fig^t^caau*
mento di cofi. a uenire. CosiGiacobfu paiore del fuoccro anni lientt, cr poi con k
mogli,lefantefche,et i figliuoli, fi fuggi di nafcoflo,condHcendo fico il filo hauere, cr
c'uieah fug gliannali, che con certa conuentione fi haueua guadagnali. Rachelportuiagli
re, -td- del padre, non gi perche gli odoraffi : ma per poter ricorrere a quelli fifujfi
dal padre pcrfcguitata.Labanhauendolo gionto il fittnogiomofiiauifatoinuifm*
^ ^ '
ne,chc fi pacificaffe con Giacobdlqualc 'dim(fir,che non gli hauca offrfo in cofa aU
cuna. A\a dolcndof Laban, cheg portaffe uia i fuoi Dei , ottenne da Giacob di ecr

A/lui de care per le fuerobbe.MaRachel^iqueglidolifotta Ufilladelcauallo,uifedet*


KaM 4 te fopra , cr fingendo di hauere i joi mef, Laban , che non hauerebbe creduto, che-
la figliuola aitale mfermitricorreffi a fuci Dei, non cerc piu auanti, cr
torn a cafa
GIAeo 8 hattendo paura del fratello,gli mandlprefinti, auifandolo del fio
uaitre.

1
PARTE PRIMA IJ
A ueiiire. Ld notte feguente gli parue di ftrc dUa lotta con un'A ngelo ,crdi uicerlo,
cr mtertendo come qucHo era Angelo di Dh,lo preg, che gli tnanifeflafjc qttanto GUetb ctn-
glidoucuafucccdere,crquellogUrill>ofc,chelohaueruinto tAngeloglt erapgno "

debcnigrandtjiimi,crgUcomand,chefichiamaf^ che ftgni/ica una mente,


che ucde Dio, o fecondo Giofefo colui , che controll con F Angelo. Giacob chiam
quel luoco faccia di Dio.^t perche contendendo canC Angelo
gli dolfc il neruo del
ginocchio,^ egli fi aflcnne di mangiar neruo, coft offeruarono i
fuot E
difccndcnti. t
effaidofiricontrato con RfifiaccarrezXdrono teneramente,cr indi
paf in Sichi*
ma,doue celebrando Sichinuti una loro folenntta. Dina per ueder quella
fejla entr

ncIUcittUouefudaSichemo/igliuolodelPmcipe rapuaycr molata, il padredel Ditta rapi


giouane dimand da Giacob Dina per mogfie di
Juo figliuolo , il che non puote otre
nere . MaSimeone,
^ Leui
Cittadini nella fblennitas erano
nati di Lta ,
come anco la fanciulla, udendo come quei
embrucati, entrarono di notte nella citt,CT ucci
f
B notuttiimafchiinfiemccolPrmcipe,a-fuofigliuob.<^cflodiceGiofifo.Mailh*
b/o delle mgini nc tratta piu ragioneuolmente , cio che dimandando E mer
, Dina
per moglie di Sichemofuo figliuolo, Simeone et Letti glirifpofcro,chc
ciroccidendofi
tutti i mafehi della citt,darcbbeno la donatila afilo figliuolo. E t che
efbndo circon*
cifiMterzogiomo quando Udolore pm mtcnfo,furonodaloro ammanetti fenza
japuta di GC06, ilqualetiefenti dqpiaccre, ma fida Dio confortato
. Venuto poi
in Bethleem doue hMea ueduto la uifione,et iui fecefacrificio.Sepcl poi Rachel mor
tadi parto, a'nommilfiglmoloBeniaminper.qucl dolore,
chefoffrfe la madre.
Venendo in Chebronetro/iUpadreutuo,maRebeccafua madre era morta,
crap Mone di
preffo poco tempo morilfaac (Tanni cixxx v.llqualefii con la moglie fepolto (lMc.
nel monumento paterno.
Bsav fiff*oreggiauaaSldumea,eydddedafeHefroilncme quellaperche
fu chiamato Edom,perche tornando unauolta affamato <uUa taccia dimand al
fra*
teUo della lente c haueuacotto,^^ con facramento
Q gli renonti la primogenitura, CT
perci fu nomato Edom cio rofjh del color della lente molto roffeggiante.
Giacob amauafommamaue Giofef, perche era di lieto alpctto, cr di bua*
tw tngegw, perci famor patertio,cr ifogfU chaucua
ueduto,lo fecero odiofo a-fuoi
fr^elu.Jfogni furono queili.Mietendo il grano con. fuoi
fratelli, gli porne, che ligati
tfuoinumpokuaiiuanoimanipohdc'fratc^^ L'altro, che gli pa*
adorato. Ettiarrandoquejewfiomalpadreprefenteifratclb,ttoleiia
.

fapeme iinterpretationc^ Il padre dtffe , che queflo gli prediccuagran felicit , cr


(benebbe te^itelquakdalpadre,cr da' fi-atelfarebbeadorato.lfhatelliha*
uendo a male di quefio,nonpoteuano guardare con
buon' occhio ilgiouanetto.
. Il padre dipoi mando Gioff inSichima a uederc i
fratelli , che iui pafceuano il %
gregge,cr efii uedendolof d^pofro di ucciderlo',
ma Simeone gU perfuadcua , che *

nonmacchtafferolelormaiiinelfi-aiento fngite, nuche lo kfeUfferomonrem un


poz^i^tcmicrcofi farebbe U colpa minore. ifratcUiaccettaiidoqiicfioconfiglio, *
r. re
lo calarono in quel
ppfi: ma GiudafH-at(torc,cbe lo uendrono a mercanti Arabici
TiaefctZ!e
per

^
,

tf DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA .


I

nt m E. po' uenti mine qtuwdo <t4 (Tanni x v 1 1. Kuben la notte and al posxo per catuer* D 4

i'*
ne Giqfef, CT confcruarlo. Ma non lo trouando, cemmet a piagncrejitcolpando del
la fua morte i fratelli , non dnneno quando intefe come era uiuo sacchet dal pianto:
C" hauendo fporcato la ueje di quello con [angue di Caprojicmcro al padre,diceria
do come non haueano ueduto Giofcf, ma trottata la fua uefle BracciatOiCr infanguU
nata , dclchc Giacob frntiua cjhrcmo dolere . Vetrefre Egntio prcpoflo a t cuochi di
Faraonc,lo comper da quei mcrcanti,ettrattollo honoqptolmente. Ma la moglie del
fuo padrone mnamorata della belt,c^ gratia di Giofrfr,o richicfr,chc fr giacejje con
lei, ma non lo acconfcntcndo ilgiouane, effa lo prefe per la ueje , laqualc egli lafri,
CT fuggi . ha donna tcncndoji frhcrnita diuennefuribonda , CT toniatol marito gli
lo'SIu% ^iofrfThauca uoluta melare, cr in tejimoniodiqucjlo glimofrrlaue
adtdi eri fri conte fc Ile l'haueffe lafriata.Petrefre crededo alla moglie fece imprigionare Gioa
atnr impri jcfrdcuc fi mcttcuono I malfattori,(y ut erano prima il copier di Faraone,c^ il maem
l flro dc'pijoriyi quali diucnutifamigliari con luiflimandarono,chegli dichiarafj i lor
E
Sc^r.i del fogtii.Paruealpinccmadiuedcrunauitcdcllaqualefcrgeuanotrepalmiticonleuue
tifiero, Cr mature , che da quelli pendeuano, le quali egli /prem nella coppa,cr diede il uino x
delfMc. tcrr a araone,ilquale lo accett benignamente. Giofrfdifrc,eheiljhgiu> frgnifica*
ua bene, cio che gli farebbe refrtiuho il fuo ufficio di copier il tcrxp giorno cr lo L
preg,che nelle fue profpcrit ji ricordajfe di luiMmaeffro de pilori paruc di por
lare in capo tre canefrrijdue di pane, cr l'altro de cibi diuerfr ,lcquaiccfe cranoda
gli uccelli rapite , Giofrfdiffe a cofrui , che i tre canr/hi fignificauano tre giorni , cT

.j. che il terzo di farebbe appiccato, CT lafciato agli ucccUi,chefe lo mangtarebbenot

Flette. EtaucnneadamenduecicheGtofrfhaueualordetto. Mofrr poi Dio a Faraone


certi fogni con le fue interpretaticiii,ma ricordandofi folmente de i fogni, non haue
ua in memoria come fi interpretauano. Perci fatto chiama re i Saui d'Egitto,gli nar
r i fgni, chiedendo che gli interpreta/frno :cr non fapcndo loro dirgli quel che fr*
gnifrcauano,fi [degn molto con quelli . il copier, che sera [cordato di Cio(ef,fe ne
P
arricord per tale occafrone,cr ne auis il Rr . llqualcgli narr i fogni, con dire. Ho
ueduto fette uacche gnaffe iifcire del fri(me,ct andare alla palude contea lequali fife*
cero altre fette magre, cr affamate, che dettarareno le graffe , creofi rimafrro
magre , come erano di prima. Ho dipoi ueduto fette /piche ufetre di magara,
Icqualt col pef de grani pendeuano ingi, cr utemo a quelle altretante (piche fre*

Gicftfo in- chc,cr /httiliylcqualiconfmarono le fertili, Giofrf a qnc/torifpoje. SappioRe,che


tri f-reta quantunque i fgni frano due , tuttauia T ini crprctatione una tjieff di cofr a ucnire,

ftgm a Fa- lj.


^ animale dedo a lauofar la terra ) dalle magre deuorate , cr le /piche
confumate dalle feeche , fignifrca , /tte anni di fame , che fari nei tuo paef,
lo ftefina iquali confumaranno i fette fcrtilifitmi,che precederanno: ma f tu riporrai del grano
detUuena- inqucftiannifrrtilt,libcreraigliEgitttfditalcealamit.

Faraone Hupaidofi della fapicntta di Giofrf si per Tmterprctationc de


fogni,ccmeperTottimoconfiglio,chegLdaua,glidiff; Tu c'hai fi bene interpreta*
to,et configfiato,farai mmi/bro di que/lo coi^iglio . Co gli ccncejfe la fua auttorit,
che
" " ~
P A R f e l> R I M X i7
efcf ufdlJ Faraone yUeftiffe di porpora , OT ffacrffe portare in carro : er
il pgillodi

tautmequejlo a Giofrfyefpvdo d'anni x x x. Faraone lo chtamaua Tothomphani*


cOyCio interprete dt cofe ofcmVyCrgli diede per moglie A fetteta figliuola del ponte* M
fice Heliopolitanoydella quale prima.cbe uentffe la fame,hcbbe due figliuoli,unodet*
toManafj^che figtufica feordamentOy perche fi feord delle fue calamit, Caltro
Efran, datta retrtbutionc,perche era reftimta la libert de'juoi maggiori. Tra tanto
mute il tempo della fame , laquate occup non folamente tEgftto , ma etiandio tutto
quel paefe/ioue habitaua Giacob , dquale per queflo mand in F.gitto per compera*
re famunto i fuoi figliuoli, tenendo feco Beniamin folo,che era il minore. Efii giorni
in Egto non conobbero Giofef,cr gli dtfjcro chi erano,di onde ueniuano come era*
,

no tutti di un padre, che ancora uiuea , cr chaucano lafciato con quello un lor minar
fratello. Giofefri)fiof,che gli credcrcbbe,quandoconduceffcno a lui quel fratello
minore. PcrcigUdludeUformento,rimettendone'lorfacchiancoidenari,mariten*

B ne Simeone perfecurt del lororitomo. Tornarono quefti fratelli in Egitto,craui*


fondo il padre di quanto gli era auemno,egli haueua diffiacere,che fuffe ritenuto Si*
meone,ma non perci confentiua di mandaruiBeniamin. Confumato ^i il fermento,
n potendo ritornare in Egitto,fe non ui conduceuano Beniamin,il padre ajiretto dal*
'
''
Unecefiit della uettouagliaconceffe,cheuebconduceffeno, nuidandoperlo far*
'*
mento due tanti denari,cr altri doni a Gicfeftlqualc ueduto Eeniamm, s'intener tan*
to nel core, che non potendo tenere il pianto,and altroue a sfuocare le lacrinu.Et in*
nitati acena ifrateUi,diedeaBeniamm ie parte di uiuande,perhonorarlo:crordi*
njchegli fuffe dato il hr formentoconidenari,machenel faccodiBcniamtn
fuffe
poflakfua tcca d'argento. Fatto queflo i fratelli, tolto feco Simeone partirono.
fi
Ma furono poco appreffo da cauaUieri (midati da Giofejf) prefi , iquati incoipan*
dogli di furto,ritrouarono la tazza nel facco di Beniamm , ilquale conduffero a Gio*
fef,maifrateUi ddenti,flracciandofi le ueflijofeguiuano. Giofef riprendendogli co*

C ^W^hZlilicenti,dicendo,cheuolea tenere folamenteBeniamin.Et fiondo gfal*


tri Hupiti di queflo cafo , Giuda us parole dt tanta piet, che Giofefnon potendo pia
fimulrdiefjrfdegnato,fidiedeaconofcereafratelli,etgltrcndgratie,cbeffj* q.
noHatiin parteadiutorideiconfiglidiuini.EtpoigUdiffe,Andateadauifaredi que*
f!^u,
fio il nofbro padre,et conducete lui cm tutta la noiira famiglia in queflo paefe, perche nofimo.
la fame ha da durare ancora cinque anni. Detto queflo abbracci i fratelli facendo*
gU cari doni . Giacob intefo i fccefii di Giofef , and a lui con tutta lafua progenie,
che^onoLxxx.EtauicmandofialTFgitto,Giofefloand ad incontrare, dolche
fenti il uecchio tanta aJlegrezxa,che quafi uenne meno. Faraone udendo come Gi*
cob con i foi era ucnuto in Egitto, ne fnt gran piacere, cr fapcndo come erano pa*
fiori gli afjegn la flonzain Heliopoli.

Crescendo poi la fame in Egitto, Giofefuendagli Egttij , il formatto


per dcnan,cr fomiti quclU,lo camperauano dandogli animali
, cr finalmente i cam*
pi per foUentarfir. cr cefi Faraone s'mpatron de i beni di tutti,eccetto,che de' cam*
pi de Sacerdoti i quali rimafero de i loro patroni. Fa
, la fame Giofef conuoc
fftta
'
B tutti

P
, ,

ri8 DE GLi ANNALI DI'GfOj ZONARA


tutti nelle lordtt4,cr gli don le poJpJiioni,conmdando, che attatdeJpnd'lttiUf^ M>'
rare la terra, pagando al Re quinta parte de' frutti. GiacobelJcndo flato in EgU<t
toannix vii. prediflca' fuoi,chcilorodefcendentihahitarebbonoinCananea,CT
hauendo benedetto i figliuoli , cr laudato Giofef, che fi haueuafeordato delTingiurU
de' frateUi,comand a' fuoi figliuoli,che ametteffeno nel lor numero Effraim,crMa
naffe figliuoUdi GiofefidandogU la portione del terreno in Cananea.Giofef conducen
do i fuoi figliuoli al padre,pcrche gli bcndiccffe,gli pofe il maggiore aa deflra , CT
il minore alla finiflra , ma il padre incrociando le mani , pof la deifra mano fopra'i
capo alminore,c^ la finiflraalmaggiarc-cr offendo riprefdiquefloda Giofef,non
tiolf mutare le maniypcrchc non [acca queflo per errore, o ucro, perche Ltuecchiex*

za gli huefp; tolto il giudicio , ma come profeta auiftua con queflo le cofe a ueniret
oltra che faccua la figura dcUacroce,cr predUeuacomeilnuouo popolo de' Gentdi
doueua efferprepoHoairantico Gmdaico. Et fatto queflo mori (fannie xlv t ji

Gioflfo per comiflione di Faraone and m Chebroncj doue fpeli il padre con gran
^
fltefoyCri fratelli non Holeuano ritornare con luipcrtimoTtche non uolcffe uendica*
'
re t antica ingiuria,ma egli li afluur.Dopoi morid'anni ex. hauendo comandatoti
fuoi, che ritornando ad htitare ut Cananea.portafjrno feco le fue offa.
CAUmiti G L I Egittifuedcndo,chegltlfraclitifioriuanopcrprofl>crit,fcordatifidiGioA
de f'U Hf- duramente, perche gUfcccroderiuare il Silo con piu foffe, cbigrr
fef, gli afliiffcno
brei fatti
di muro le citt,fare arguti da impedire le inondationi del Silo,cr edificare pirami>*
ih Eintij.
di. E ffcndogli Hebret in queflo modo cruciati,alcuni Sacerdoti auifarono Faraone,

come circa quei tempi doueua nafccre uno degli Hebrci , tlquale fe uenifjc all'et ui

rile,oppruncrebbc gli Egitti/ crfolleuerebbe i fttoL Faraone fmarito di quefl'auifo,

comand, che fuffero annegati nel fiume tutti imafehi, che nafceuano delle donne
Hebrce, ordinando, che le leuatrici Egittie ofjruaffeno il tempo , quando le Hebree
partoriuano.Et era pena la rouina della ficult,cr della uita tagli Hebrci, che a ta*
le editto non ubidiffcro. Et jiando loro ui tale anguflie,imnobde Hebreo, fentiua
^
grande affanno,pcr c'haucua la moglie grauida : ma fu da Dio infogni confortato,

che fleffe a buona fferanzA > ptre/w queflo far il fanciullo, del quale fi temono gli
Egitti/, ma far noiirito non fe ne auedendo ifuoi nemici , fi
che liberer il fitto popolo
dalla fcruit di Egitto.Suo fratello con ifuoi defcendenti,fempre far mio Sactrdo*
Netiuit di
te. La moglie di quello partor un fanciullo di najcoflo cr lo nodri tre mefi , ma te*
Mnfe.
mendo poi di efjcr fcoperti,pofero nel fiume il fanciullo in una fporta, cefleOa unt4
di bitume,ricomandandolo a Dio Stando a uederc Mariammc fua forella , che cojk
.

di lui auentffe. Tra tanto Termute figliuola di Faraone giuocando lungo la riua,uidde
il fanciullo, cr fattolo leuarc del fiume, quando lo uidde cosi bello, 0 grande,
'
fi dtfpo*

fe di nodrirlo, CT fece uenire molte donne Egittie, che lo lataffeno,ma ilfanciullo


non
uol/e lattare alcutu Egittia. AU'hora Mariammc fingendo di effer gionta a cafo, difi

fe,o Regina ffacefli chiamare una donna Hebrea,forf latterebbe da quella il fan*
ciullo.Stchiami,rifl)ofelaRegina)cr fu condotta la madre del fanciullo, alla quale
Termute diede a lattare il fanciullo con certo premio , cr lo nom da quel fucceffo,
Pache
^ '
'
1>A R T 'e RR r M A. d
A Perche Mos in hngua EgittUfignificd acefua, et yfes (]uclli,che fono canati dcITac,
*gN4,cr componendo (juefie due paroltylo chiam MoiJ,tlquah fu Jettimo da Abrar>
ii,cioc,cfcc egli fu figliuolo di Amarami, che naccjftedi Caatho , cr Caatho de Leni,
figliM(dodiGiacob,che nacque difaac, jigliuolodi Abraam. noifedatmi iii. era
da Dio ornato per ffrandexxA di corpo, cr fmgolar belt , mofhrando ingegno affli
piu acutOjche non porge tale et. Temute , che non haueua figliuoli, lo addotto per
jSgliuoloyCr lo port a Faraonc,ilquale per fcherzarc co'l fanciullo , gli pofe in capo ^
la diadetna,ma ilfanciullo(come portaua la femplictt di quegli anni)la gitt a terra,

cr la calpeft Al Sacerdote, c haueua predetto, come doucuanafiercdcglicbrei Dudema


di rart.
uno , ilquale opprimerebbe il Regno di Egitto , uedendo qucftatto grid 5 Quefio
"*
U fanciullo,che t'ho detto, uccidelo,cr liberarEgitto da un tale fojfetto . MaTcr*
mute port uia il fanciullo,cr Iddio fece Faraone negligente ad ucciderlo. Cosi Alci*
fc ueniito in et urile, manifefl in quefio modo la fua uirt agli Egitti/.Etiopi iticini
B alfEgitto,faccheggiarono il paef,cr uinfero in battagliagli Egitlif di maniera, che
corfeggiauanoper tutto lEgitto. Faraone moffodaCoracolo, dimand dalla figlia
uola Moife per Capitano dcOa gente Egiuia,cr effa,loconceffc,hauendo prima fot
to giurare il padre,cbe non gli nucerebbe in cofa alcuna.

Mo 1 s B acato Capuano deWefjcrcito, non uolfe andare pala follia uia, ma vufe mai
and pa luochi frequentati da aniimli uenenofi , cr in quefio manifefl,
la fua

prudentia, pache portfeco in gabbie certi ucaBi nomati ibidi , fimili alla Cicogiia,
molti de quali fino tenuti in Egitto domefiichi. Quefit uccelli fin nemici afirpenti,
paciegli fenefaucontra le befiie uenenofi, cosi affakndo gli Etiopi alTimpro*
"
pifigli ruppe,cr prefi molte lor citt,cofirigiendoli a ritirarfi m Saba citt ,
che fu
poi da Cambife, dal nome della forella,nomata Maoe.Era quefta att inefiugnabi
ejna Torbe figliuola del Re de gli Etiopi innamoratafi di Moifi, lo mand a richie*
dae pa marito : cr egli le acconfcnti,fi gli daua la citt, ilche tofio fu fatto , M<^
celebrate le nozze con la donzjella,riconduffi gli effirciti acafaiiquali bench fuffia
^
tu>fiatidaluiconferuati,tuttauiagliportaiianoodio,crifiigaMnoFaraonc contra
lui,ilqualeacconfentcndoa'Sacadoti, erprouocato pala morte di uno EgUtio,
itccifi da Moifi pa c haueua battuto un'Hebreo,procuraua di uccidae Moifi > tM*
pa lo defrto a Madian ctti,doue
tauia egli bench fuffeno guardate le firade,fuggi
aUoggtcon un Sacadote,nomatoKaguele , cr lotor.Ettolta pa moglie Seforafi*
gUuola di quello,diune pafiore de fuoi greggi, cr pafcolandoli uicino a S inai monte,
uiddcmiraculofamente ardae unrouo,cr non fi confumaua. Dapoiudi unauocedi
efforouo,chc gli uictaua lo autcinarfi,pacbe quel luacoaa finto, cr gli predieeua
' '
' '
cofe a ucnire,comandandogli che andaffi in Egitto a Itbaare il fio popolo, cr che
*
haueiulolo hbaato quando lo conduceffi d'Egitto,faceffe che furificaffe ui quel luo*
CO.EI fiondo in dubbio in qual modo porr//c pafuadaeal fio popolo , che fi leuaffe , ,

pa ufitre difauit ,
cauaffi quello di mano di Faraone , Iddio per afiicurarlo co*

mand, che gittajfi in terra il bafione,iJquale fi mut In ferpente , cr prefo pa la co*


datrominucTrga, Dopoi gli comand, che fimctteffilamano in fino,crlacau
.... B i
, ,

IO DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A /

fuori CMUidd come calce,ct poco ippreffo ritorn nel foluo colore,Et fpargtShio de* O.
qud tolta del ideino fiume, queUa dtuenne fungile. Et perci confermato con quefh w
racoli,gU fu comandato, che commeiaffe arduamente fimprefa.Cosr ioltafece la mo*
glie, cri figliuoli hduuti di quclla,cio Garfeno , che fignifica aduenanento in terra
farefiiera,^ Efctfwr,cio dudno aiuto, and in Egitto. Et aicinandofi a i cotfini,
s'encoiitr con Aarone
fuo , cofi amendue auitrono a Faraone, cr effofla
fratello
U
diurna comifiione,pcrche Faraone fe ne beffeggiaua,fchcmendogli fecero idettt mi
*
. racoli,cio,che lau^a gittata a terra,fi rratt in ferpente , cr facendo quel medefi
mo gli incantatori d'Egitto,lt uerga d Uoife mutata m ferpente deuor le uerghe de
- gli Egitti), che pareuanoferpentbcr poi ritorn uerga.Ma fiondo Faraone oftinato,
fecero mutare Facqua del fiume in fungile, dopai le rane occuparono tutta la terra di
Egitto,crfi>rgeuano i pcdocchi di fotta terra.Eli incantatori d'Egitto fecero medefi*
tnamentegUaltriduemiracolt,manonpotcndofarelamofiradepedocchi, diffcroa
Far acme, che iui era il deto di Dio. T uttauia non fi piegando Faraone foprauennero
, g
le mofche,cr morirono gli annaluDopoi empiendo Moife l aria canfuUgine de ca

mini, uennero agli huomim , cr aUe bejic molte piaghe , cr pufiulc . Segui poi una
ffa^ola dopai le locuHc,cr indi le tenebre caper fero gli Egitti) per tre giorni . Fi*

nalmente morirono i primogeniti loro, perche effendo indurato Faraone, Iddio coman
d,che Moife faceffcfacrificio il giorno XI ni. del Mefe detto da' Hebrei Nijn,da
Egitti) Farmuti,daMaceibni Santico,ct da' Latini Aprile.EtueniUo'l giorno xiiiu

tutti ojferfcrofacrificio ungendo la foglia di fotto,cr di fopra della porta co'l fangue
delle uittime
,
fornita la cena arfiro le reliquie, crc^ gU Hebrei circa quetp
9*f<pia . tempo celebrano tale folennit, che nomano Pafqua,cio tratto , fecondo Ghfifo,
trappafJmento,^he Dio quella notte,trappaffanJo i Giudei affiiffegU Egitti) con la
morte de loro primogeniti, perci gli Egitti) ccorrendo a Faraone lo pregano, che

Htbrei tfn
u gli Hebrci,et egli lo conceffe . Cofi gli Hebrei fi partiroiu) 600000.
nt> di ^rt- huomini daguerra,i xv.di Aprile nelUpparir della Luna. 4^0. anni dopoi , che
. Abraam entr in Cananea. Dopoi,che Giacob pafi in Egitto dugento qwndeci , ef*
i 83. cr portarono feco le offa di Giofef, come
fendo Moife daniii 8 o. cr Aarone
egli haucua comandato.Gli Egitti) pcntendofi di hauer lfciato andare gli Hebrei,gli
feguirono con fcicento carri,cinquiamila caualh,et dugentomila pedoni. Gli Hebrei
ridotti a fi ff'on rifeo, per poco hauerebbono lapidato Moife,ma egli confortandadi a
fficrar bene, gli conduffealmare,crtut fiondo nel
lito inuocUnomedi Dio, CT

percoffe con la uerga mare , il qual tapcrfe cr mofir agli Hebrei la nuda terra,
il

come da pafiare,zr cofi paffarono. Magli Egitti) quefio uedendo, mandarono auanti
de li Cauaeria, cr entrati nel mare,non cofi t^o furono gionti gli Hebrei all'altra ri*
**** * ritornando le acque nel fio luoco furono tutti fommerfi cr gh Hebrei lieti
laudarono lddio.EtMoife,come narra Giofefo,compofe un comico a Dio de' uerf
Scnari).! corpi degli Egitti/, cr le arme loro, furono dal uento jfiinte alia riua , delle
quali s'armarono gli Hebrei.
Motf gli conduffe al monte Sinai, a fatisfare aiuolo,
perfimutafalute/i come gli fu confidato . Et nell'effer condotti in quel luoco pa*
- ' tTOnO
;

X
, , , , ,

throno ntMicjmcnto de cibi,cr d'actjtu.E cofj nuk addagti giurijero ad un pozzo,


Ucuiacqua per lamaritudine non fi poteuaberc , perci mcruuano furore centra ii

loro Capitano,il(]uulc fatta orai ione a Dio,poJ in (fuelTacqua un legno , cr cjft di*
Uenne <>Lce. Giofefo mofbra di non crc^e,chequcHoaucntfpr miruculofincnte,ma
che aueniffe per uia di natura:crdice,che h\oife, gittata un legno neU'acqua.Coman
d, che fu^e canata l'acqua,laquale con le molte percoffe,zymuoumemo, che face*
nano qucUi,che la cauauano,diucnne buona da bere . Dopai inuocando il nome diui*
no,gliprouidedccotumici,permangure,lequaliucniuroingran copia ncU'efcrcito Caumi,i.
de gli HcbreL Dopai pioue loro la Manna dolce come mclc,c; grande cerne il grano
del coriandro.Btfu ^tta Manna,pcrche non fapendo , che cojafufp , differo Man,

cioychccofa quejiai Et glifu comandato, che ne raccoglieff.ro per ciafcuno uno


Afarom^hc era una cala tmfurajmafe alcuno ne raccoglicua pi, il giornofeguen*
tc la trouauano piena de uermi,cr amara.Et fu fatto quejlo, acaoche raccogliendo*
ne affai i piu robufti, non pattffno i deboli. Vjrono quejlo cibo anni j\.o.fncbe ufei*
rono del deferto . Giorni da nuouo in un luoco , douc ui era acqua, nonuto Kafidi ,Ji
fiegnarono cantra Moif,per la eftrema fete,che patiuano . Et facendo Moifc per
quejlo oratione,gU fu comandato,che percuoteffe con la Ucrga una pietra, et ne ufei
reno acque copiof.Gli Amalechiti tolti feco altri uicmi popoli, uennero armali con*
tra Giudei. Moijccre Giefu figlwolo di Naue,Capitano degli hnomini bcUicofi cr
lafciandone parte alla guardia delle acque, afeefe il montejraucndo prima conundato
a Giefu , che fdandofi di Dio conduccffc Ceffrcito conira' nemici cr uenuti al fatto

d'arme mtrCfCheMoifeiencua le mani leuate,gliHcbreitrattauanom.tle gli Ama* ,

quando per HanchezzA le abbaffaua,gliHcbrei erano perditori. Pera


cchiti,ma
comand ad Aaron fuo fratello cr ad Ori nutrito di Mariamme , che flandogli uno
per banda gli foflentaffcno le mani,coft gli Hebrei furono uittoriofi, cr hauerebbeno
dijbruttogU Amalcchiti,fe la notte non diuideua la battaglia cr non ui mori alcuno
Hcbreo.Partiti di quel luoco , tre mefi dapoi , che erano ufeiti di Egitto ,
giuiifcro al

monte SinaifdoueMoife fece jaifcio.Raguele fuo fuoccro,lo uenne auifitare, cr


ucdendolo carico di negoa, perche tutti ricorrcuano a lui,gli perfuaf, che commet*
teffe ad altri il render ragione,riferuandofi di giudicare nelle cofe maggiori,et creaf*
fc Prefetti-, alcuni fopra dieci mila,altri a miUcyoacinquccento,oacento,acinquan*
ta,a trcnta,a uenti,cr a dieci.Moi/ acconfentendo agli auifi di Ragucle , comand,
che il popolo aUoggiaffr uicino al monte Sinai,cr egli afeefe nel monte . il popolo fa*
cendo quanto gb baucua comandato Moij'e , s'ajlcnne pi r tre giorni da og^i Cofa tm*
monda,cr dalgiaccrfi con le donne . il terzo giorno una nuttola circond gli effcrciti

de gli Hebrci,con lampi tcrribib,faettc,cr empito de' uenti,con le quai cof iGiudei
fmarriti,fiauano ne' lor pauiglioni. V enendo poi Moife pieno di fiducia Iru il timore

4 gb Hehci cr narrando loro quanto iddio haucua comandato, eonduffe quelli con
lemogli,cr i figbuoUyxd udtre Dw,cr udiuano una uoce,ch di abofcatdctu.Mcife
da nuouo afeefe nel monte,et tardando a ritornare, il popolo concorrendo ad A arane
gb ffe. V ogbamo , che nefacci Dei , perche non fappiamo,cbe cofa fia accaduta a
. , ,, }

li DE GLI ANNALI DI C3lO. 2NARA


Airone fj Kofe.Aiironcucdcndof fon:4re, cottuuidychc gli porufjno pendenti d'oro dcUe
^yddc- orccchie,cr altri fnnili ornamenti delle mogli,cr Jgiiuolc loro,deHi <]uali egli fece un
vitello d'oro, alqudle i Giudei ftcrificarono . Koifefccfo del monte con due tauole d
pietra, fcritte damendue le parti,quando uidc il Vite! tf oro, fi fdegn di maniera,che

ruppe le tauolc,cr arfo il ViteIlo,pofe la polttere nella acqua , la diede a bare al poti
polo.Comand paia' Lcuiti,cl}e andaffro uccidendo del popolo, CT ne ucci/crocirt

ca a tremila.Moij tutto dolente afcef nel montc,cr diffe . Signore quefto popob ha
peccato,fe non fi piace perdonargli coffa il mio nome del libro della ulta iddio co* .

mand a Moif,chefcendelfedelmonte,cyrtduccffr il popolo inun luoco determi*


nato,doiie bramando il popolo di uedere effo lddio,efJbgli moftr le fue parti di die*
tro.Co/ Moife da nuouojcej al popolo, portando due tauole,nellcquali erano fentti

. quei comandamenti. Mala faccu di Motfe rijplendeua di maniera , che il popolo non
potcua mirarlo. Perci egli fi caperfc la faccia con ucli,cr cofi gli parlaua de' coman
damcntidiDio,defderificij,dcllepurgationi, de' animalimondi,o immondi, per*
che s'afienncfjlro da quefii.et mangiaffero di quelli, del coito non conceffo del matri*
monio de' Sacerdoti,^" de' Pontefici, del Sabbato, dell'anno fettno, CT del qutnqua*
geJiimo,chc chiamano Giubileo.
Comando poi Iddio, chefaceffcrountabemacolo,nel quale eglifeendeff,
CT che lo portafjcro jcco ouunque andauano ,
dnnoilrando a Moif le mifure cr U
figura di quello . il popolo lieto di queie cofe contribu per talfabrica,oro , argento,
gemme,rame,legtii, pelidi capra, pclU de' montoni,lino O" lana.Befelcel figliuolo di
Maru forcUa di Motje con Ebfato, fu prcpoflo a quejl'opcra . Fatto il tabernacolo
Moife lo rizz, <T fece un'arca de' legni inccrrottibili, indorandola dintorno cr ut
pofe la tauoLt de i dieci precetti } li primo de quali era. Honora un fola Dio. il freon

condo,chc non fi faccia imaginc dalcuno animalc,cr adori, il terzo,che nonfi gin
fi
ri nel nome di Dio per copi uatu . il quarto, che fi honori ilfettimo giorno , aftenen*
dofi da ogni opera fcruilc il quinto, che fi honori padre cr madre . il fefio, che non
fi faceffe homicidio . il fettimo , che non fi commetta adulterio . Vottauo , che non
fi
rbbi il nono, che non fi dica falfo teiiimonio . Il decimo, che non fi brami raltruj.
Posero queji'arca nel Santuario, cr nel tabernacolo una tauola, fopra laquo*
le tcneuano dodici p.mi azimi,un candelicro d'oro,cr unaltare de profumi,dcntro di
legno, cr di fuori incrojlata d'oro. Colloc auanti al tabcnucolo un'altare di legno
con lame di ferro coperto fopral quale pofe le ampoQe,le tazze,i turiboli,^ altri ua
fi
per i fterifif tutti d'oro Furono apparecchiati gli habiti per i Sacerdoti, cr le
.

ftolc per i Ponteficiicr iddio houeua eletto Aarone,Sommo fcerdote.Moife conilo*


cato il popolo diffe. Voi uedete fornita lopera,cr che Dio ha eletto Aarone per Sa*
cerdote perci deuc ciafeuno per fofentamento de facrificij offerire mezo Siclo CT
nule il Sicbquatrodrme Ateniefi.il numero di coloro, che offerirono fii 605550;
perche de nobili offerirono folamente chi paffarono anni xx. fin cinquanta . Fe*
cefi il tabemacob in fette mefi cr Dio fccndendoui dimofir , che fi
contcntaua di
^ieiafitbrica,rtmanifeJ4ua la fua prefentia , Copriua il tabemacob un uaporc non
~
j
,

PARTE PRIMA ^

A f>r^o ni inuoUo come le nuuolc,ni tanto raro o trafparente , che co'l uedere fi pcnc^
(fucilo^ jhUaua una rugiada fcaue. Moije facrifc f:ttc giorni al tabrma*
in

colo aUo/coperto, il fettimo comand, che fuffe dal popolo celebrato fclcnncmiVv

te , cr tutti garreggiauano di effere uno piu che faltro liberale . Pojlc ncU'altare
<C
mtimcitlfuocodufefefp) mhracolofamente arfcioche uiera.Ptaucnnc cheNa* n^Jaicr
dab , cr Abi non 'facendo (kcrificio,conucneuobncnte ftorono arfi dal fuoco, che nac Ahtrm.
- ' '
- Numendet
ijue aWmprouifo, cr i corpi loro portati fuori degli aUeggiamenti Moife dopoifc* .

par li Trib Lcuitica dalle altre,cr purificatele le diede i uafi del tabernacolo,ac^
cicche nniftrafpro come era orinato. Fatto quefh determin di amioucrare il po*
polo , che poteua portare arme , cr trou che crono /cicentc tremila ,
feiccnto cuu
quanta,trauenticr cinquanta anni. In luocodeUaTru Lenitica pofe nelle Trib
Efraim,ctKanafJc,comehaucuacomMdatoGUcoblor progenitore. I Leniti furo*
no trouati uentitremila ottocento,cr ottanta. Il popolo dopai leu fedii ione lammtan

g defi di effere condotto da M


oife di paefe fertile in un deferto . Perci Koife gli con*

duffinelpaefenomatoVaUe uicino alla Cananea, douc eleggendo uno per Trib,


gli mand a fpiarc il paefe de Cananei,a ffiare U potenzi di quei popoli, cr le qua*
liti del paefe . Quefi effendo andati in quaranta giorni per qucUa Kegione, toma* nca.
tono riportando de frutti di quella, cr hutdando la bont dcQa terra, tiittauia pofero
in fpauento il popolo narrando la difficult , che farebbe a pigliarli per la g^andex*
za defiumi , gli alti monti cr le citt ben ^ificate . Gli Hcbrci per que/ii auifi da
nuouQ fi leuarono contra Moife, d i maniera, che penfauano di Ltpidare lui cr Aaro*
ne, cr tomarfi in Bgitto.Ma Giefu figliuolo di Nauc,cr Caleb,chc erano delle fpie, cM .

mofrano come non ni erano difficult da fhmare. Moife cr Aarone pregarono Iddio
che acchetale qucBa feditionc del uolgo.Eragia fcefa U nuuok fopra'l tabcnucolo,
moSbrando la diuina prefentia 5 quando Motf ripigliando ardire parl al popolo,co*
me Bio erafdeg^to con loro,ma tuttauia,che non firuggerebbe tuttol popolo,quan ,

tunque non era per dare a quelli la terra di Cananea, perche doueano flore nel defer
^
^ to anni quaratUa,ma che la concederebbe a i loro figlutoli . Il popolo,udito qucflo,ri* ni aM4T4r4
mafe dolcnte,ma poi fi ditermin di affalire i Cananei bench lo uictaff Dio j cr c* neldefm*.
nendo alle arme con quelli furono rotti cr rifpinti ne gli alloggiamenti . Nacque poi
,
nel popolo un'altra feditione per talcaufa . Cora della Trib di Leni per nobilt, cr
Sediiluta
ricchezza riguardcuole , cr molto deftro neU'acquijlarfi il fauor popolare j inuidia*
di Cm-4.
ua a Moife predicandolo per tiranno,et diceuaipir qual ragione ha egli dato ad Aa
rone,cr afuoi figliuoli il facerdotio, effendo manifefo come io fono di lui piu hono*
rato cr nobile nella Trib dt Leuii Si che a me,che fono per ricchczze,cret di lui
maggiore fi comieniua piu lofio una tal diffiit. Et fc quefio ufficio fi conueniua ad aj
tri,queflo ffecialmcnte fi doucua dare a Kubenia,oucro a Datan,cr Abrcn. Bice*
Ita egli quehomaluagiamcntc, perche haueuafobbomato cc i. hiiomini de prin*
cipali , cr la plebe era gi concitata Moifc auifato di queBo,ttcnnc
. in publico, cr
difj. O Corj, IO giudico te,e quoti fimo in tuo fauorc, degni di qualunque honcre,ma
Iddio affigli il facerdotio ad Aarone , et egli da imuomanifcfar, chi egli elegga
B 4 per

^ '
, 1 , .

X4 J5E gli annali DI GIO. ZONARA


per fuo Sjcerdotcperci uoi che cotcndcte per lo JcrrdoHo,uenite ciafcun domatti* D
tu,portattdo con uoi il turibulo con fuoco, et inccnfo,et Aarone uerr co lo ijcffo mo*
do. Et incenfkndo ciafcuno in prefentia del popob,colui fer noiro pontefice , U cui
uinima giudichcri Iddio piu foaue.Piuccjue al popolo qucfto partito, CT il giorno fea
guente ut concorjcro tutti.Moifefcce chiamare Datan cT Abiron, i quali non uolem
do uenire,commcurono a dirgli ingiuria . Aiihora Moife tolti fco de' principali 'del

popolo,and Mie loro tcnde,crgionto uicino a quelle, Icu le mani al ciclo, cr diffo
ad alta noce. O Sigiare, perche io fono fofpetto di maluagit4,uicne tu pcrgiudicc,et

fa mantfejlo come non fifa cofa alcuna a cafo ima che la tua prouidcntia gouema il

tutto, cr che diedi ad Aarone il pontificato per tua comifiione . Apraft la terrai cT
dcuori Datan cr Abiron fe mento di quc/fimputationcychc mi darmo,cr fe io fono in
colpa, uenga fopra di me fmile cajligo. Et hauendo detto quefio con lacrnnc,a terra

fifmoffc, cr aprcndofi con gran romorc uicino al loro tabemacolo,lranguggi quel*


Il popolo fe fmari di quejo , cr Moife chiam quelli,
huomini cr i loro beni .
lo, gli g
che afpirauano al fcerdotio , che erano c c l. nobili huomini, fiondo Cora,CT
Aarone co i loro turibuli , chaitcuano portati. AUhora apparue una fiamma,da Do
Cora MB ci mandata, laquale arfe quei cc L.con effo Cora,di tal forte che non fifonarono i loro
i aiiijuiu
huonuiit or
^ fiorone nonfu offefo punto ; cr Moifefece appenderei loro turibuli d'in^

memoria dt untai cafia' defccndti.Tomondo poi a pait


lare al popolo ,
comand a i Tribuni , che portaficro per ogiii Tribu,una uerga col
t nome di effa Tribu,fcritto con ordine,che il fcerdotio fuffe di quella Tributila cui
uerga dimofbraffc Iddio qualche fcgno.Portarono tutte le Tnbu la loro uerga,et Aa*
rone la fua con quefio nome Leuita.Moif ripofe quelle uerghenel tabcmacolo,c fai
tro giorno mcftrandole in publico ,
quelle delle altre Trib , erano come le haucano
portate; maqticlla di Aarone haurua fatto rami, cr frutti, cio fcondoil Lenitico,
noci,ma fecondo Giofefo mandolc.Si Hupircno tutti di ucdcrc come Aarone tre uol*

te era fiato eletto da Dio Sacerdote . Moife uedendo come la Tru Lenitica, effen
^
. d0 libera di andare alla guerra ,
haucrebbe potuto tralafciarc i diuini mifteri, per
lo mantenimento delle coj necefjrie, comand a Giudci,che quando hauefjno con*
qiiifiato la Cananca,dcffcnoagU Hcbrci x l v 1 1 . terre,con i loro campi, cr che
pagaffmo a Sacerdoti , cr a Leniti ogni anno,lc decime de' frutti cr altre tali cof,
lrqu.tlif narrano nel Leuttico. Ordinate potqtiefiecofe,and con Fe/ercito ad Idu*

mra.CT demand il paffo,ma il Regli uenne cantra con gente armata,cr Moife fi ri*
tir nel deferto,effcndo auifato da Dio,che non ucnifj olfatto d'.trme. In quel tempo

mori Mariamme, forcUa di Moife, Fanno quartcfimo,dalTufire d'Egitto. Andando


adunque il popolo per lo deferto ,crpcrF Arabu,guidato da Moife s Aarone afcvfi
un monte,cr date ad Eleazaro fuo f7gliuolo,leucfii pontificali, prefente il popolo,
mori d'anni ex x iti. Moife uenuto alla regione de' Moabiti, crdAmarrci di*
mondana di poffare con Fefcrcito ma il Rr di quel luoco nominato Seon lo uietaua
,

Moife hauuto da Dio ilfcgno dt combattere , uenne al fatto danne , cr gli


ffnfittt, cr
metti. Amorrci fonfitti, fuggirono , ma furono tutti uccij inficine col Re loro. Si che gli
Hcbrci

V
, , ., .

iebre prefato U citt,cr U prouincu. Og Re di G(tUad,o Gdulm,cbe ueniua in

aiuto diSeon che era fiato uccifo , affalfegli lfraeliti,mi fu anmwcito,rouinatol


,
quello , doue furono weif anco gli ha
fuo effercito,cr preje le citt cr prouiacie di
hitatoriMoife indi condire reffrcito in un Lo^opiano,cr lo ferm contra Hicrico,
citt ricchifiima,cr fertile di palme,cr di balfamoJ&ataco Kefece
chiamare Balaam
^ ^ ^

Profeta , perche maledurjfe Ijrael . Ma


l aftna fopra laquale ueniua il Profeta , non .
Vj
uolcndo andare aiianti^baicbefuffc battuta da b/hjfc con uocc humana , dokndofi
di battuta perche non intaideua il profeta , che qucHa andata non placata a
efjr ,

Dio.Etefiendo da quella ucce fmarrito uolea tornare a dietropna gli apporne t ange
lOjUqualc lo confort, che andaffe aitanti, cr che diceffe qwmto Dio gli ijpirarcbbe
Et giorno a BalacOyOfcefe un motUe dotte facrifeati fette tori , CT altretaiiti montoni,
ilche pareua che ftg^t^cafie firaggfr,0' morte de gli jraeliti,non folante non male

diffe gli lfraeiiti,ma per lo contrario gfibenediffe.


llche /piacendo a Balac, il Prafe*

tagli rifpofe. Non in noflro potere o Re il parlare,ne il tacere , ma quando et tocca


il duiino Spirito, egli cifa parlare a fuo modo.Nondimeno, perche bramo di fatisf^,
fammi apparecchiare un'altro altare con uittimc.Et facendo facrificio,ft inchin con
la faccia, predicendo aiKe,etalle citta, le rouiuc fprafianti.E perci fudalKe man

dato uia fenza hoaore alcuno Ma perfuo confglio mand lefueV ergini uag^meu*
.

te ornate nelTeffercitadcgli Hebrci,lequali gli nduffero apacerft con effe, e;^ ado>
rare loro,mangianda ancora de ^ibi uietati. Moife chiamato l popob a par^ Dom^ nu-
gli Idoli

lamcntoaioleua correggere igiouanichaueano contrafatto alla legge diurna . dunuefedu Ma


Cambre prcncipc della Trdm di Smteon , ch'amaua fieramente una di que&e Madia H
tiite, Liqtule shaucua tolta per moglie/i contrapofe a Moifc,giurando dinon lafiiat
"
la . Pinco figliuolo di E leozaro dolcndofi di quella colpa,chefi coinetteua nelTeffn
cito , uccife effo Xambre con la Madianue cr altrigiouani amatori deHhonare. di*
;

Uino,uccideuano quclli,che contra la diuina legge fi mefcolauano con donne cficrae :

c<^i furono ammazzati quafi quattordici mila. Moife fdegnato mand Pinco capata*
no deU'effrrcito contra Madia/uti cr uenuto al fatto iTarmc,furoiU) ammaccati cin
que Re de nonici,cr gran numero de genti Hcbrce,ftcchcggiarono, cr occuparono
la regionc,uccidendo i cittadmi con le mogli loro , conferuarido folamcnte le Vergini,
che furono 31. mila,lequah egli difirribu tra Sacerdoti cr Leniti ,C7'trail popolo
Ma perche era uecchio ordin per ficcejfore,Gicf Naue.EtuenendolaTri*
bu di Kuben, quella di Gad,cr meza di Manaffe a chieder da Moij, che gli conce*
deffe laKegione de gli Amorrci,cgli diffe , che faceuano quefio per nonttouarfi cau
fuoi popolari alla guerra di Canaam . Anzirifpofero quclli,lo faciamo per Ufiiarui
gli animali de quali habbiamo in gran copia cr quefio paefe de pafcoli copulo , fi
che potremo piu eff editamente feguirc i nofiri alla guerra . Piacque a Moife qticiia
lorointentionc,zrcontalpattogliconceffelaterradegli Amorrei. Eteffendo mor
ti alcuni della Trib di Manaffe,lafciando folamciUe fgltuole,fu dtmdato da Moij . . ,

di CUI farebbe la lorofacult. A efiefio egli rifpofc,che maritandofi con huomini della
fua Tribu,qucUi haucrebbono le facuit, ma che nuntindofi in Trib diuafa, beni i

di queUe
. . . . .

16 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


di (fucile rejlarcbbono kHU propLt Trib . Et cof determin, che lefacult fi cottfet D

ua^cno nelle Trib. Paffuti anni ^uaranta,meno trenta giomi,chc gli fracliti s'erano
pormi dEgittoMoife auis il po^lo come era uicina la fua morte, e dati molti prccet
cr leggi, con difcriucrc la forma della Repub. ordfn,che fi guerreggiaffe contra
ti,

Amalechitiiglif giurare elof/ruare le lc^i,ey inanimil capitano alla guerra


contra Cananei, dkendo . E ccoti,chio me ne ito a' mici maggiori,in quefto giorno da

Dio affcgtiato al mio mortre . il popolo udendo (jueHo leu un pianto fi dolente,cbe
fece piagnere effo Moife Et offendo dal popolo feguito , (juando andauaamorire
Moife accenn con mano,chc fi fermaffeno : cr tolti foco i Senatori con Eleaz^o, et
eiefu NauCjgionfe al monte Naban,cT ulia cima di Fafena,che a faccia di Hierico,
di doue egli diffc ,
che Dio gli mofbr la terra , douc haueano da andare gli ifraeliti,
ma che gli diffe. Mira quefio paefe ,maiunonui etitraai A quel monte rimand il

Senato , ej menando con lui Eleazaro fola ,cTGiefu Naue , mentre che parlaua
con loro,fu da una nuuola circondato,cr diffiarue . Scriuefi ncUc fiacre lettere > ebe g
egli mori, acci che gli Hebrei per la fila rarauhrt non credeficno che fuffe fatto
Dio. Eradanni c x x-crregn /opra Ijrael x t.meno
.Et fupiama unmefie
trenta giorni. Qjicfio dice Giofifo Ma nel Deuteronomio fi legge in quefio modo ,
.

Et mori Moife fieruo di Dio, n alcuno fin ad bora fa qual fuffe la fua morte
Fornito pianto Giefu mand le jfiie in Hierico,eyhaucndoueduto tuia
ta la citt, furono conojciuti, cr auifotone il Rr, ilquale comand, chefuffeno prefii
MaKaab donna,allaqualc erano andati,gli nafeofie fatto certi fafei di no,o diffe a
1 ' nniflri del Re , eome quegli huomini da lei non conofeiuti auanti al tramontare del
*
Solejhaueano cenato in cafi fa, cr partitifi Et co/ jchemiti dalla donna , andare*
no chi qua, chi li, per pigliar li. AllhoraRaabgli rimand a cafa,pregandoli,che
pigliando la Cananea , s'oricordafiino di quefio beneficio . Efii rendendole grafie di
.
_
# tanto beneficio, le differo, che teneffe auanti la pHirta un panno (>orporino,acciocbe
pigliando k citt, fuffe conoficiuta la cafiafCr confcruata. Cof ritornarono a caft
p
foni crfaLii,auifndoGiefu di quanto gli era auenuto. Et effondo gonfiate le acque
del Giordano , Gief condufjc oltre quello leffcrcito in quefio modo . Precedeuano i

sacerdoti,portando tarea,dopoi i Leuiti,che portauano il tabernacolo, cr fcguiiia il
popolo . Et entratiui i Sacenloti ,fubito fu interrotto il corfio del fiume , fiche tutti

,
paffarono arditamente, fiondo nel mezpi Sacerdoti, finche paffaffe il popolo, cr fi*
nalmente ne ufeirono efii ancora,dopo ritorn facqua del fiume al fuo corfio . Paffa*
to'l Giordano pofero gli alloggiamenti dieci fiadij uicino a Hierico . Giefu fece fiacri*
dclfaluo delGior*
fido fopra faltarc deOepietre,checiafcuna Trib haueua tolto
dono, cr celebr lafejia di pafqua : cr allhora gU ucniie meno la Manna,dcUaquale
haueano mangiato anni quaranta . Concorreua da i campi alTeffircito uetiouaglu in

Hifrif* offe
copia, cr Giefu affedi Hierico il primo giorno dcUa fblennit con tale ardine .
ilMt 4 . 1 Sacerdoti portando l'arca,andauano d'intorno alla citt , fumando fette corni, cr
feguiua il Senato, dopai ritoniauano ne gk aUoggiamenti . Fecero in qucHo modofi
gioriu,cr il fcttiitto ritomandofondarono fette uolte dintorno aUa muraglia, cr quel
la cadde,

-jilizecJ t
, , , ,

f> A k 1 * P R t M A; VP
ti cadie.Si chegrifrdeliti entrati in quella, uceifro tutti,et arfcro lefabriche^ le
U.
fpie ueduto'lfegm auxnti la cafa di Kaab,confcruarono lei con Ifuoi.Et Giefu le do
n certo terreno, hoHordndola fommamente^ Et diede crudeli mlcdittioni a qualun- Hier rii'

Htndta.
que riedijcafle quella citt, cio', che chi le faceffe i fondamenti , perdeffe fuoft*
gliuoloprimogeitito,crchidipoifegH(feafabricarU,perdeire li minor figliuolo,
. Fu raccolto dalle Ipoglie nimichegran fomma d'oro , ty d'argento , confccrando
H tutto a Dio, come primitie della bene condotta impreft: crfu uietato , che niuno fi
riteneffi di quel bottino cofa alcuna. Ma Acor della Trib di Giuda, hauendo trouato
una tela d'oro, cr una maffa d^oro,che pcfaua dugento Sicli,<y portatala alfuo aUog
giamento la fotterr . Dopai ucnuti ol fatto (Tarme, gli Hebrci furono feonfti cr
uceifone y 6 .fi dolfe il popolo di qucfiafconfitta,crGiefii con la faccia a terrari*
carfe a Dh,ilquale lo auif come era Bota commeffa una fceleragtne,perci egli co*
u a forte cpial fuffe il colpeuole,cy quella cadde fopra Acor , ilquale confefando U
colpa,tymoBrandolerobbenafcofie,fuconifuoilap'idato. Giefu prefe per affedio
Flaim.Ma' Gabaoniti,ty altri uicini pop(di,pertinenti a' Cananei,temcndo , che non
aueniff a loro,come a Hierico,cr Naim,mandarono ambafeiatori a Giefu,fingendo
di habitare lontano cr non effere dcUa progenie di Cananei, cr fecero lega con lui,
fermando l'amicitia,ma Giefu quando feppc come erano Cananei, gli riprefe di que*
A/lutia
ft'tganno , cr efii feufarono quefio fallo , affegnando il timore , c'haueuano di effere
pcn* de
efiinti Perci Giefu per non molare la data fede, nem gli offrfe nella uita , magli fece Gjbaontti.
publtchi fchiaui.Quejo dice Giofef.Ma il libro di Giofue dice,chefurono fatti por*
tare legne,cT acqua.Andando poi il Re di Hierufalem cantra' Gabaoniti, perche s'c*
vano confederati con gli \fracliti.Giefu ^
disfece jty cacciatigli in fuga gli perfgui*
tinel quale fatto d'arme cadde fopra nemici gragnola maggiore del folito, con faette
da Cielo CT Agiamo fife piu lungo , fcrmandofi il Sole a' preghi di Giefu , accio*
che non fuggiffero i nemici foprallenendo la notte: cr i Re trouati nafeofii in una fpe* Viti Itine

C lonca,furono afjltati,et uccifi. Gtefu fatte quefie cof ritorn nelle montagne di Co* de' Hiertf
Umittmt, et
nanea: cr fatta di quei popoli,carico, di ricca preda,ritom ne fuoi alloggiamenti in
mirecoli
Galgala,Aqual luoco fu cfi nomato,perche g ifracliti aUhora conobbero ucramente del $ole.
ddeffer liberati dalUfcruitEgittiacaicr Gaigaia i Hebreo fignifica lert.Gli
Cananei habitanti nel monte Libano cr quclU,che fiauano ne' piam fatta lega con
,
FiUfieifecero uneffercito di 300. mila pedoni,dicci nula Caualli,zr io.rmla carri.
Et promettendo Iddio la uittoria agli lfracliti,fi uenne al fatto (Tarme, nel quale fu*
rono feottfittii nemici, cr uccifi iRe loro . Paffati anni cinque dopoi,cbe gli Hcbrei
paffarono A Giordano,effendo totalmente efiinti i Cananei, Giefu myp il tabcmaco*
lo in Selemo cAt , finche ueniffe A commodo di edificare A tempio . Dopoi chiama*
tol popolo a parlamento narr quante citt haueua
, prefe quanti efferciti feonfitti,
,
cr chaueano ammazzato 30. Re, ma che le citt,lequali reBauano di pigUarc,era*
nofibenfortificate,cheuifaceuameBterodilungoa^edio. Etrimand alle lorcafe
due Tribu,cr mexA, che erano cinquantamiU ornimi, i quali paffando A Giordano,
fecero neUa rim un'altare, per laqual cofagli ijraeiiti turbati,mandarono dieci huo*
,

8 DE GI,I ANNALI DI GIO. ZONARA


muti honorati ifieme con fineo,dimandando per cjual caufi btucffcno edificio quel D
^ ri/pojovtche non thaucuano fatto per caufarc alcuna nouu , ma per^
ne'7 Cleri
iine.
*
/i/f w memoria della confanguut , e'haucano con loro , e?" che riconofccuano

'
mfido Dto,commune a tutti gliHeln-ci. Fineo con gli altri, udita (fucila rijpofta, ri*
tornarono a Giefu,ilqualc hauendo di/hibuita a firrte laprouuicia al popolo, ne
fe fta
ua in Sichimi,gi4 uecchio,cr hauendo auifato il popolo di quello,chedouca fare,m(^
ri (Tanni cento cr dieci, de' quali ne pratic quaranu con Moife, cr dfip la morte di
qucRoygouem [effcrcito armi uenticinque. Mori parimente Eleazaro gontefice,ey
lafeto il Sacerdotio a Fuieofuoftgliuolo . I Cananei fferando di uinccregh Ijracliii,

polche fu morto Gicfi4,affall'ero quelli, hauendo creato Adonibcxeco loro Impaato*


re,ilqual nome m Hehreo fg^ifica Signore. Le Trib di Giuda, et di Simeone andaro*

no contra di quefU,cr poHigh m fuga prefero Adonibezeco,cr lo fmembrareno. Cofi


prefero molte terre,cr la parte inferiore di liicrufalem,uccidendo gli habitatori, ma
la parte fupcriore era difficile da pigliare per effer fortificata co'l fuo,^ con mura,
g
EI prefa Chebrone, ucci) ero gli habitatori, cr la diedero a Calebo, come haucua or*
dinato Moif. Et a' difccndenti di lotor, parenti di Moif per la moglie yoffignarono
certi campi,perche qucHo lafici la fila patria, cr fegui il popolo Hebreo nel deferto,
he Trib diGiuda,CT di Simeone diuenutcgloriofe,pofrono le armi.GliEffraimiti
^ hauendo in uano tentato Taffedio di Bethelprefcro unctttadino di quella, tlqual promi
j. firo difaluare inficme con la fua progenie .,feghdaua la citt,et egli cefifece, fi che
haucndolapref ucciferogli habitatori. 1 Beniamiti 4 i quali haucua toccato Hicrufa*
lem,grauarono quei popoli di tributo, ergi/ lafciarono la ulta contra'l diurno prccet*
Trib. Glijraehti adunque fiorendo per le proffie*
Guerra de'
Benurmn *'lf^fmono da quca corrotti,di modo,chc uiolarono le duiine leggi,et diuennero ne*

f<r la mo- gUgcntioUa fatica. Flon fi clcggeuapiu il Senato de nobili,nfi faceuonoimagiflra*


^Itedi ua Ufoliti-xj" perci forf tra loro una feduione per tal confa. Vn Lenita conduccndo la
we-
ffiogi/f Betlecmttica a cafa alloggi con un uecchio di Gabaone citt de Beniamiti.
p
1 gtouani Gabaoniti , ueduta la donna la dimandarono dal uecchio , minacciandolo di

,
morte, il uecchio gli iffcriua la propia fi^iuola, perche non facefiero uiolcnza al
forafticro . Ma efii,prefa la donna forza, tutta notte la conquaffarono lujfuriofa*
mente, cr la mattina la mandarono uia . Nondimeno efia per lo trauaglio Joffrrto la
notte, per la uergogna , et dolorc,chc fentiua del marito tutuperato,fu tanto affitta,
che mori . Il marno uedendola morta la tagli in dodici pezzi cr ne mand uno a
eia faina Trib, manifeftando la fua calamita, CT gli autori di quella ijracltti man*
.

darono a Gabaone ambafeiatori, a dimandare al Jopplicio i colpeuoli di una tanta fee


lcraggine,ma non uolendo confignarlt, uennero a conflitto, crfurono due uoltc pofli
in fuga da BcmamitiMa hauendo Fineo fpplicatoa Dio, chefauoriffe la loro caufit
giifiia,affaljcro Beniamiti,crgli uinfcro di maniera,che non ne rhnafiro uiui,fe non
Gala*
t^irtu^ ficento,iquah fuggirono nc monti. jraeliti arfero Gabaone, crucci fero le donne
it . con ifanciiJhyCr fecero quel medefimo alle altre citt . Vccifcro medefimamentegh
habitatori de' labi cttt4,conlemogli,cr i figliuoli, rifiruando quattrocento Vergini,
lequalf
, . , , .

'
P A R T E P R I M A. ip
A ktpumJ^ier9p<rmogtitJkreUquiede'Bcmamiti. Et piglndo/ cura m qual mo*
do gli altri dugcnto haucfpno moglie, perche ntofli da queOa Jcrir<<ggmf , haucano
giurato di non dare le ktr figliuole , per mogli a' Beniamiti } determinarono di non
darle,per lo giuramento, ma concedere,che fi ne pigliaffcno,per ciafeuno una . Fot
,

toqueito decretOyBeniamitife ne prefiro,fenza efiereimpediti.Et hauendogH Ifrae


liti, per lungo tempo intermeff il guerreggiare, i Cananei(/prezzandoli)glttolfcroal
quantecitt. La Trib di Dan fi^i ne monti,cr indi in fra terra, douc fifermad
babitare E t ufando gli Ifraelia le leggi de Cananei, Dio fi fdegn con loro, di nw*
mera,che Chugargato Ke degli Afitnj, gli moffe gjuerra,CT coftrinfcgli a pagare tri Chugatga.
ttitd'AJ-
bufo otto anni^ che un'huomo ualorojo detto Gothoniel, con pochi compagni , per
firu.
dnno auij uccife il prefidio de gli Apinj. Dopai emeorrendo a lui mola de gli He*
brei, fconfijfelesercito Afivrio. G/wtiiW
Gothoniel fomUaquejlimprefafeUccmente,fucreatogittdiceljracl, primo gH^
crhauendogouematol popolo anni cinquanta,mori. due.

Israeliti uiuendo fcnx4 nugijhrato, CT timore di Dio, furono da Eglo


Re de Moabitifoggiogati. Coffui edific Hiericojianza regale,cr cothrinjgli I jrae
Ai/wGu
liti a pagare tribiUo anni diciotto. AOhora Aotho,ouero Giuda (jcondo Giojf)
da feniiio
buomo ardito,et ualorofo,dtennc famigliare di Egkme,et frequentando la fita corte. giudue.
Se lo fece con lufinghe amico. Et un tratto portandogli un prefcnle,con due firruitori
baueua le fpade nafcoRc,et effendo mezo di,qudo lafua guardia era andata chi qua,
chi l,egli chiamatolo da parte, come [egli uoleffe parlare di fccreto , uccife il tirane
no,crcoftdiedeoccafonc a Hiericontif di ridurfi in libert. Cuefli (pref le

me) uccifero la gente di Eglo. Et effndo gli


tfracliti lucrati da fcruit,crearcn
Megar ter-
Aothogiudice,ilqualegouem tomi ottanta,crmori . Dopai qucHo, Alcgaro gt*
^giudice.
dice,hauendo uccifi molti de' Barbari,mori l'anno primo del fuo Imperio.
Essendo poi flcffiato Iddio cantra gUlJraeliti, per chaueuano molato le
C dme leggi, Sfora di labi dittatore ,
gli affalfe cr gli affiiff g^auemente,faccndogli

tributari per anni uenti AOhora Delbora donna prefirteff , che figpifica in latino Deliora,
.

ape,hauendo placato diuina, cre per ordiatione di Dio Baraco della Trib Bmacoquar
l'ira

di Nettalin ,
capitano degli fraeliti ; cr quejlo nome fignfea fulgore . La donna, togntdue

(fi
come Dio haueua comandato)gli ordin, che con dicci mila huommaffaliffi: i noni
ci-.creffa a fuoi preghi and con lui participando ncQlmpcrio . Con qtiejo efferci*
to uenne al conflitto con Sifara, crfccndendo gran pioggu cr gragnuola con ucn
lofuribondo,ncOa faccia denemicij pcrcuoteua di mamera,chegti unpcdiuala ui/ia:

cr perci fuggendo loro , Sifara fi rtduffe a una donna nomata luci, perche lo nafeon
effe.E ffa lo raccolfe benignamente cr diedegli latte a bere, dopo'l quale suddor
Mcw,cr effagli pafi il capo per le tempie, con una caueccbia ,figgaidolo in terra,
cr cof morto , lo mofbr a Baraco iilquale uoltato le arme contra labin , iuceij, cr
pianla citt. Dopoi mor fanno trentefimo delfuo Imperio, cr parmcntc mor Del
bora circa fifleffo tempo
Dopo i Madianiti ce' ArabifC Analccbitifeonfifiero, cr cacciarono infila
gagli
, , ,

$0 DE GLT DI GIO. -ZONARA


ANNALI
gagU ifraelititraudglndoliperami uenl,con f^cffecon&ietgUriduJpritfmej
cr pouerti^ Si chetano ajiretti di ricorrere al diurno aiuto .
Era in <]uel tempo Gedeone dcOa trib di Manafjf iltjuale tagliando /piche
CiJetne. neltorcoo,uideungiouane,cheglidifj,luiefjirbeato,eta Dhcaro.Gedeoneridcn
dof di que/lo parlot,gli rifpofe. Que/o il fegno della mia beatitudineyche mifer*
uo di un torcalo per ara,da battere ilgrano.llgiouanedi/J,che Ueffeabuonajpe
ranziyZX che fubito fi prendeffe cura di liberare il popolo da firuit . Gedeone pre
gjche non fi partifie colui, che gli era apparuto . Et entrato in cafa, port fuori una
uitthna ,
laquale fangelofece porre fopra una rupe , cr toccandola con una uergOy
nacque il fuoco, che arfe la uittima.Dimand poi Gedeonc,chc la ruggiada fcendefj
in un ueloycr ui difeefe . Da nuouodimand , che la ruggiada bagnaffe la terra, 'ria

!
. mancndo afeiutto il uclo,cr cof auenne Cefi Gedeone per ubidire allangelo , arm
.

diecimila perfone,lequali egli per diuina cmifiione,conduffe alfume nelmeTipdi,^^"


ritenne feco trecento di quefti , iquali beuettcro, pigliando l'acqua con mano, riman*

dando gli altri . Conduccndo queji trccento,contra'l nimico cr una notte tolto fe*
co un compagnoycntr ne gli alloggiamenti nemici, cr ud uno che narraua ad unala
troycome haucua ueduto in fogno un pane <forzo,ilquale uoltandofi per lo campo,at*
tcrraua i padiglioni del Kejcr dcWeffcrc'ao,laltro interpret,che qucHo fogno ftgni
ficaua la rouina del loro effercito, facendo comparationc del pane d'orzo a Gedeone

stratare-
numero di gente.Gedeone,udito quejlo,riprcJh ardire cr tornato al fu
ma di Gf . comandando, che ciafeu*
effcrcito,feee armar tutti i fuoi,cr gli diuife in tre [quadre,
detne. n^ortafie un'aifbra uota,con unaftcella dentro,cr corno di capro in mano, eira
ca la quarta uigilia della notte, gli condii contra' nemjci, a' quali auicinati, fuonaa
rono i comiruppero le atfore,crgU affalfero con le faiellc. Quefic cof fmarriroa
no i nemici di tal forte,chc effendo ammazzati parte de gl /raeliti,e moki piudeilor
propri], quafi tutti furono e/hnti infeme con Orebo, cr Zebo Quei , che rejlarono
.

ammazzati . Gouem Gedeone


>
furono prefi da' foldati di Gedeone, cr tutti Jfrael

anni quaranta,cr mari di uecchiezzaMfeiando jttanta figliuoli, di legittime mogli,
P
cr Abimelech figliuolo di concubina,
.
. Co s TV I uccifituttii fuoi fratelli, eccetto Gtonata,chc fuggi, croccupcon
tiraimniail dominio. Sichhniti, Iellata una feditione, cacciarono Abimelech della
citt, ma egli con taiuto di un cittadino, prefe la cittt,a tradimento,cr hauendo uc*
cifo tutti gli huomini, /pian la citt,prcfe dopoi al primo affollo T ebe citt, era fa*
tica fi ricouer lagentc in una torre,che era nelmezo di quella.Et fiondo Abimelech
alla porta per combattcrla,unafemina,gittatogli in eapo un pezzo di mola, Cuccife
iMcoftflo
giudice
Morto lui,fu aeato giudice lairo della Trib di Manafj , ilquale hauendo
. AOhoragli Ammanai con Palefitni faccheggiarono U
uentidoi mori.

lor paefe.Et defrtandogli Ammaniti il paefe Galaditico, gli habitatori elcffeno pen
\efu,fnii- giudice lepta,ilqualc demendo uenire a conflitto con i nermcifccc uoto , che fe npor*
mtj^mdice.
uittcria,^rirebbe in fcrifieio la prima cofa,che gli uenifje <tiT uicontro, quan^
do tomaffe a cafa . Hauuta poi la uittorta nelfatto (Tarrneyncl ritornare a cafa fe gli
feconrra
, . , , .

PARTE PR* MA? 31 *

fe cantra la jkt unica figliuola uerginc.il padre dolente di quejl'incontro,per no man


care di fua promc(fa fcrific la figliuola. Gli Efr aimiti fdeg;iati,che non erano fiati
chiamati alla guerra cantra Ammaniti^ udendo accettare alcuna fcufa , uermero
olfatto iarmc con gli Ijraeliti,zT furono fconfittho mori lepta baucndogouemato
ffrael anni fci.
- Sv ccB ss E. alui Antefa della Trib di GiudOyilquale hauendo regnato an*
ni fette, mori.
S EG V r Lodo giudiceJlquale mor uecchio Panno ottano delfuogouerno.l Pa
lejlini dopoifoggiogarono IfraeliO' lo tennero foggetto anni quaranta,ncl qual tem^
po Sanfone , che fffuficafortezza , nacque in tal modo . Mance della Trib di Dan
con la moglie fieirik,fecero oratione a Dio,chegli concedeffe un figliuolo,cr appara
ue alla donna ungiouane grande, cr bello , che Pauis chauerebbe un figliuolo , aU
quale nondeff a bere uino, ne altra cof, che potefjembriacare, n gli tondeffei
capegli,perche doueua effer nazareno, cio a Dio fante CT che liberarebbe Jfaci
j
dal dominio de aliemgem . La donna tornata a cafa narr al marito la uifione , cr
egli preg Iddio, che li mofiraffe la medefma uifione . Langelo , non ui effnido AU*
noe, da nuouo apparue alla donna,laqualc lo preg ,
che ajfettaffe il marito. I Iquale
tornato dimand , che cofa fi doueua fare , poi che fuffe nato il figliuolo LAngelo a .

queio ri/poj Farahche non beua uinojt cofi che lo poffa embriacarei non mane
.

gi cofa immonda, n fi tonda la chioma. Mance dimand chi egli era,cr egli rijfiofe.
mi chiamo Mirabile cr Mance gli offerfe un capretto, CJ" pani,lequai cofe,PAne
gelofece porre fpra una pietra,cr toccatale con una uerga chaueua in mano ,ufci
di quellefuoco, c
le confum,ucdendoManoe, cria fua moglie cr cefi P Angelo

mont in cielo . Nacque poi Sanfone, cr fece grande, hauendo fpra di filo Spi* S.vifone
fi
jro del Signore . Et hauendo ueduto in Tanna di Pakfima una giouanctta , della* Mcipte.

quale innamorato,ottenne con importunitda fuo padre CT madre di pigliarla per Son/onr/
moglie, quantunque fuffe di progenie alienigena. Et andando fiuaite a uedereipa*
^
^ remi della giouanc, $abbatt in un leone, cr perche non fi trouaua arma alcuna,per
difinderfi , Puccife con le mani, crgtttollo fuori di firada . P affati alquanti giorni
tornando alla moglie, trou un'fciamc di api nella bocca del leone cr mangiando
del fuo mele , n port al padre ,craUa madre . Dopai tornando agli aliemgeni
propof nel conuito nuziale a trenta giouani , una quifiione , laquale fcfiluefiino in
fe}tegiorni,promifi di dare a ciafiuno di loro una uefia con la JloU, cr quando , che
p,cufcunogli deffealiretanto.ConfciUcndoa quefloi giouani, egli propofe una
tale quiiwne . Di mangiantc ufii il cibo, CT delforte la dolcezza 1 giouani non in*
tendendo la quefiione,pregarono la giouanetta, cheli intendeffe dal marito. Effane
preg Sanfne,ilquale da principio non uo^c nunififiarlanna poi uinto dalle lacri*
me della ffioft le dichiar quel dubbio : cr effa lo manififi agiouani,iquali tornato
Sanfone il fittimo giorno, gli differo. Che cofa pwforte,chel leone, piu dolce che
e
il mclcf Sanfone J3egnato,dicdc a' giouani quto hauea promeffo,e ripudi U moglici
^
fuu d> me-
nta poi hauedo a male, che fuo padre Phiauea maritata ad unaUro.Prefe ccc. uolpi, le

cric
.

3 DE GLI ANNALI D GIO. ZONARA


\![i ir^ et legttndo alU coda di ciafcuiut,urut faceBa,lc mJd ne' empi de'Palcfiini,el effe or l
^ confianarono k uiti .1 Palrih'ni per <ptefo danno flegnati ,
eer*

ie' Vaitfif
^ moglie, che fufua , con i parenti di quella ; cr Sanfone hauendo uccif molti

i .
de' nemia, mont /opra un faffo . Ma i Pakflini auifaronogli jraeliti,che non uolen
do la guerra, gli mandafleno Sanjne,ZT andando tre mila armati per pigliarlo, Saa
fone fi diede f^mtaneamente in mano dr, foi popoli, iquali lo diedero legato in ma*
node'Palcfmi. Ma egli rotti i legami ,pref lamaJcella di un'afmo,che troua
caJb,con laquale uccife nulle de' nemici , cr gli altri cacci in fuga . Perci qjfel
luoco fi chiama mafeetta . Tjuenendo meno per fete,forfcdi qucUa mafcelaae*
qua , con laquale fi rinfrefe,^ poi and a Gazza , douei Gazzei chiufero k
porte , perche non fuggif^e ; ma egli, Icuandofi a mezza notte tolfe le porte
m ffalla , cr fc port fui monte . Dopoi s'innamor di una meretrice nomata
Dalida, laquale fu pregata, cr con grandiflimi prenf perfuaj a filare da San*
fone Ji onde gliueniffe tanta frza- Sanfone non uokndo manifefare il uero,k ,
dtffc altre caufe , con Icquali effa rimaneuafchemita ,
ma iHando la donna, che feo*
priffe un tal fecreto,egli dtffe,come haucua la forza ne' capegli,ma che fefuffe tonda*
TiablttoH- tOyperderebbe ogni fua forza ila donna lorad( mentre che dcrmiua) crlodiede
di Sanfone. cefi impotente in mano de' nemici,iquali gli cauaronogli occhi,cofi egli , che da tutti
foleua effer temuto fu da tutti fchemito.Ma in procefj^ di tempo , crcjcendcgli i ca*
pegli gli tornarono te frze. Et facendo i Paleflini m conuito in un palagio da co*
torme Jhjlentato, Sanfone uifu da fancinUi condotto,per fchemirlo, cr ut concorfero
crca tre mila,tra' huomini,cr donne,per uederlo fchemire. Et effendo motteggiato,
et battuto con guanciate, comand ad un fanciullo, che lo conduceffe alte colonne per
appogfforuifiycr ripofare.Et appigliando/i a due colonne,le diede una tal fcofJa,che
cadde quel palaggio, cr uccife p: medeftmo con quanti tu crono dentro . Cefi mori
'
Sanfone Jrauaido giudicato il popolo armi ucnti Et non furono piu giudici in ifraH,
mafucccfJhElioPontefce,fottol quale effendo unefbrma fame. Abimelech Bet*
j
teemitico con la moglie,cr due figliuoli and tra Moabiti, cr mariti fuoi figliuoli
con le uergmi di quei popoli . Morendo poi lui con i fuoifigliuoli,Noemifua mogfie
lafciando Orfa,una delle nuore tra Moabiti,cr con Ruth, l'altra nuora ritorn nelU

Booz in Betleem raccolta,ilqualc era ccnftnguineo di Abimelech^


patria,douc fii da
lui la diffe non mi chiamate piu Noemi , ma
donna effcttdo chiamata perlofuo nome ,
piutoHoMara,pcrchcandaiinlpiena,Crritomoinquuota. Venendo il tempo
del mietere,Ruth per commifione detta fuoccra and a raccogliere le /piche nel cam
po di Booz cr egli comfeendo lagiouanetta,acconfenti, che effa raccoglieffe quan*
:

te Alche poteua,cr k portaffe uia , comcttendo ancora al contadino , che k defj da


dcjinare.Et effa conferuando per la focera parte del cibo, che kfu dato . Quando
fu fera, port a cafa il g/rano,chaueua raccolto, CT narr atta fuoccra come era fio*
ta trattata da Booz, cr da nuouo and a ffigarc con k fantefche di Booz Allhora
^
.. a Noemi f dtfpofe di maritar Ruth a Booz, armandola nuora, che fi mcttefp a piedi
BooZtcbe dormiua nell ara. Boozaccortofi di qucjlo, cerca la mezza notte, quando
. , , x , .

r i> A R r fi P 'R. I M A
51
A' Jppe chi effit er<tj diede domirc.Et la mattina chiamatala, ia dimando aUafuoce^
<t

ra,dicendo,odonandardacokiichetipiit propit^uo per confanguinit , jc effo


ti rifutcr,tu mi farai moglie . La
gioitane
ti uorr per moglie,te nanderai a lui, ma f
torn a Noemi, cric narr il lutto. Booz fccccittareRuth,c7'ilp-ocnte di (fucila
(Manti al Senato,c^ gli dijj . T u pofjdi i beni di A bimclech noihro
parente, CT de

juoi figliuoli-, CT dicendo colui,chegli tencua per effirgh propinquo,fccondo


che or>

dinaua la legge , Boozrijpofe, non fi deueno offiruarc mezze le le^i, ma tutte ,


per
di Ahim
ci tu dee pigliare per moglie la donna, che fu maritata a Mallonc figliuolo
lecbtCr fufeitare (t feme al tuo parentc.Colui rifutando di pigliarla ,
conccjj a Booz
gli
rhcredic, cr la robba. Ruth (come ordinaua la legge ) feudta la fcarpa di colui,
un figliuolo no*
fput m faccia : cr in qucfto modo fi marit a Booz cr gli partor
moto Obed,che fig^fica feruente. Coftui gener Icjfeo padre di Dauid,ehefu Re di Ohrd,
Xtffet
0'gionfequefta progenie fin' a' x i.de*
ifraefcr lafci [Imperio a fuoifigliuoli, Djiud.
B fcendcnti.EliJlquale (come diccmmo)goucmaua il popolo, hebbe due figliuoli fiele*

rati,Ofhi,etFineo,iqualino ubidiuano alle ammonitmi paterne, iddio ficgiuto


con

tra la loro maluagit,auis Eli per Samueb (ancor fanciullo) delle roume, chedo*
ucuonouenirealui, a fuoifigUuoli,ZT alla famiglia. Samuclcra figliuobdt Helca* llthditM.

na Lcuita,cr di Anna fa moglie E (fendo andato il marito con le mogli ai tempio, Anna.
Fcnanma, [altra SamueL
fomiti i faeraci, era tempo di mangiare , cr effindoui i figliuoli di
moglie Amut,dolendofi di non ne hauere, and in frettaal tempio, cr iuifupplica
Db,che le deffe figliuoli, promettendo di conjecrare il primogenito a fuoifiruigi nel
tempio. Et prolungando in queS'oratione. E li (che fidcua nel tempio) penftndo,che
fuffi embriaca, le comand , che ufiiffe del tempio. Sia ejfariffofe. lo Signore non
ho beuuto uino, n altra co( , che pojj embriacarc , ma fino affitta , perche non ho
al tuo
figliuoli. AlUiora le diffi il Sacerdote. Vattene in pace , che Dio fati fir

defio. Anna ritorn a cafa,cr concependo del marito,partor Samuel,


che puofiffu*

ficare , defidcrato da Dio. Eteffindo il fanciullo giagrandiceUo , lo conduffi


ad Eli,
C
ficondo'l uoto,che fuffi nodrito nel tempio,che non fi tondeffi, cr che beueffi acqua.
Egli effindo danni dodici,profctczz in quefio modo , che offndo chiamato perno*
me da Dio, and al Pontefice,crcdendo di effa chiamato da lui cr auenendo quefio
tre uolte,Ek,mtaidcndo come quefia era uocatione diurna. Comand a Samuel , che

effindo richumato diccfic,Eccomi prefcntc, Siffiqre. Et hauendo cofi fatto fan*


il

ciuUo,colui,cbclohaucuachtam(Uo,glidiffi,comefipraflauaunagxan rouinaad if*


rael,
fi
che pericolerebbe Eli con i fuoi figltuoli,<y che il Sacerdotio pafiarebbe ncUa
famiglu di E Icazaro . Non uolcndo Samuel manifcftare qucfle parole al Pontefice,
finalmente afiretto con facrammto,gli narr quanto haucua udito. Dopoi i Palcfimi,
muouendo guerra a gli ifiaelitifCr dimandando il popolo, chegli fuffi mandata [or*
ca per fio aiuto, quella ut fu mandata con i figliuoli di Eli. Et rinuoudto'l fatto d'ara
me,furono uccifii 30. mila Hebrci,crtra qucllii figliuoli del Poinefice , v
ne in poter de' nemici.- Eh Pontefice fidaido in un'alta fidia, quando intefe lafion*
fntitanto ddlore ebe
fitta dcU'cffirto, la morte de' figli uoli,cr la prefi dellarca,
C cadde
.

34 ..
ANNALI DI GIO. ZONARA
cMdt gi dcUjJcd4,a mori (t(mninonMU4,hauendogoucrnatl
popolo dmoiuf jy
rxnTd. I Palcftiiu hjucndo condotta
Forca ut Azot cittM confecrarorto a Dagon Dio
loro. Et entrati la mattina nel
tempio del loro Dio,trouarono quel fmtulacro in terra
Marni Farca^ lo ripofero nelfuo luoco,c^ hauendolo
trouato piu uoltc in terra^or,
me [e adorne Forca, jiftuputano, dando in dubbioychecofafd.
Soprauenne pota
pi Azotici neUacitt.come nel contado una infermit nel
ceffo, che fu fecondo G io*
jefofcorticamento dt budello, fi che nc moriuano molti
j erforgendo topi di tcrra,con

fumatmo i ricolti. Cofi gli Az<^i tardi auedendofi che Forcagli


, caufaua tanti mali,
la mandarono ad Afcalone , a i quali auennero le medefime dif^atic
. Et a
l'arca
pinata
^ cinque citt de Paledini.caus in tutte le
giitratidiquefte cinque citt,cio Gaza, Accarone,
idcffc calamit perci iMa*.
Afcalone, Geta,
,

cr Azoto con*
correndo mficme,narrauano diuerfi pareri,circa
dclFarca,Finalmcntc detcrmuiaro*'
nodifare cmque parti podcrion,ctcindue topi <Foro,et
pinogli foproFarcafare un
carro nuouo,a-giongcreaqticaouacche,lcquaUdi
frefcohauejferopartorUo,rite* rr
ncndo a cafailoruttcQi,crfopraquefiocano porre
Forca. Cofuoleuano condurre
quelle nocche in un triuloycruedcrcdoucandalfero', perche
fcandauano uerfo gli
fraclitiyhaucrebbeno per certo come quei mali gli auenuiano per haucr prefo l'arca,
cr Ixfctarucla andare,mafe fi uoltajfcno altrouc,uolcuano ridurle in lor
potere, con
qt^to era nel carro . Et ejfequito iuta tale dcterminationc,
Ltjciarono andare le tue
ce, fcguen^lc,pcr uedeme ilfucc^o. pigliando
Effe il dritto caimiio uerfo gli He*
hrei,nonfifcrmarono,/inchcgion/cronclcampodtBetfainc. Gli habitatori quel
f^fe ueduta Farca,ui corfao,cr tolulagiu del carro,facrificarono le nocche, arden
do I legfu di quel carro.l
Palcflini ueduto queflo ritornarono a
, caft. Iddio fdemuto
contro qucUiyche offendo profani,toccarono
Farca,gli uccife. Gli altri auifarono tut*>
telecttudcgliHebrci,comchaucanoriceuutoFarca.Coflacondufero ut Charia*
thiarimincafa di Ammadab della Trib di Leui,dotte
flette anmucnti,c(fendo fiata
lamanode' Palcflmi mcfiquattroMa Samuel
profeta,dtuenuto famofo , cr dimoUa
^
automa, cot^ato'l popolo ragion di ricuperare la libcrt,cri
Palefluti, auifati di
<lucflo, affalferoaUunproiUfogUlfraetiti,cr
gUpofero in fuga, i quali ricorferoa
Samuel tencndofi perdtui/e egli non uiuocaua Faiuto
diuino.l Profeta colmando*
gli, promette loro il diuinofauorc,cr
facrifeato un'agfiello,fece oratione. Non ha*
ucua ancora la fiamma confumato ifaaifictj,
quando i PaUftini affilfero gli Hebrei,
con fp^MP:adtuinccrgUp'iUdgcuolmcnteallbora
, che non erano in arme : ma ef*
fendo jpauenlati da un terremoto,da' tuoni,lampi,
cr factte da Dio mandate , fuggi*
rono,cr il popolo perfcguitandoli,ne uccife buon
numero : fi che dopo quella feon*
Jitta,non furono arditi di turbare gli Hebrci,anz/
Samuel ricuper quel terreno , che
haueano tolto^r cofi egUgouenuua il popolo.Ma
^
dctl gouemo a due fuoi figliuoli,
effendo horamai uccchio,die*
Gioclozj-AbUykfuUnonfeguendo fi lafciauortn
emrampere con dom,cr uendeuano lagiuHitia. il popolo hauendo a male di queflo,
concot[feaSamuel,diccHdo. Gi che tu J?itantuecchu>,chenonci
puoigouemare,
creane un Re che cigouemi,cr guerreggi
contro nofki mmici.Etdolendof Samuel.

diquejU
,

'
P A T E P R IR A. M 3J
Ji di quef^adimmk^ddio gUdiffe.il popolo non ha jprezc^o te, ma me, mt<iuidgU
creerai Rr coUti^chio ti mofhrer. Coft Samuel , conuocati i popoU , gU promette di _ ,

dargli Re^ma che fc ne penttrebbono, di modo , che pregherebbcno Iddio per efjcrne
liberatiMtauia cfii molto pw ijlauano di hauer Re,dicendo,chc non fi prendcfj cura
delle coje a ucii&e. Samuel gli Ucenti con dire^ qwuido [apro cpialc huomo ddia ui
b<d)bia eletto perRe,ui far chiamare. Aucnne in quejlo tempo, che mando Saul,
fuo fgliuob di alta flatura,cr belt eccellente a cercare le fmarrite afine, lequali

egU non trouando,and a Samuel in Armothaim , per donandargU , doue potefj tro*
tiare quefle Afne.Allhora iddio, riucl a Samuel, come qucflera Chuomo,chc doue*

ua effer Re cTlfracl. Ce/J interrogato delle Afme,(Uffe come erano falue,ZT aUoggian

do Saul la notte, la mattina lo fegui fuori detta citt cr tiratolo da parte , gli fparfe
ogUo in capo,z:r bafciatologUffe. Iddio tha unto Re del fuo popolo: cr hauerai di
qucHa untionc unaitrofegno,che fi uieino alfepolchro di Rachel, ti incotreraniio due
B huominiyiquaU fi rallegreranno tecOjche fono trouate le afme. Et ut aggiunf altri
fegni per confermare la ucrit,CT tra gUaUri,checffcndogionto a Gabata profetex* .
-,

zerebbe con i Prefett di quel bioco Dopoi raunato'l popolo fece canore la frte fo*
.

fra le Trihu,acciochefuffe maiufrflo di qual Trib, fi doueffe eleggere il Re, et cad*


dela forte fopralaTnbudiBcniamin , crand /opra la famiglia Battari, tutti gli
huomini, detta quale furono fortiti,cruennc la forte jppra Saul, ilquale non fi troua* r

ua,douefuffe.Ma Samuel conofeendo per ifpiratione, doue flaua nafcofio,lofece con


durre\nel mcTXodel popolo, era egh piu alto, che il popolo dattejfatte in fu.
Et il prefeta dtffe al popolo. Eccoui, che Iddio ha unto coflui per Re uoftro, al quale
non trouarcte in tutto jrael unaltro di prefentia piu degita. Il popolo tutto lieto gri*
daua.ViuailRe,crcofimoUicomcKc[honorauano,matuttauiaalcuniloffrczZ4^ /*
mno ridendofi x lui.Paflto un mefe detta fua creattone,Naa RedegU Ammaniti afi>
fediUtben citt Galaadttica , dicendo,chenongb uoleua perdonare altramente, Jh
ciafeuno non lajciaua canore unocchio.Efii dimandarono termine fette giorni , cr
^ fi
hauutolo , diedero auifo di qucfto in Galaad , doue tutti piangeuano udendo cofi fiere
minaccieMa Saul fdegnato,tagliando in pezzi due buoi,et mandandone per le Trib
d'ifrael , minacci di tagbare cofi in pezzi > ^i non uentff a cacciare gli Ammaniti,
perci concorrcndoui il popolo , fi trouarono Jettanta mila huomini armati , a' quali
Saul da Dio ifpiratoprcdtffi,che il feguente giorno labini frebbono liberi dalTaffiv

diOfCr marchiando con ref)rcito,tutta notte , circa la prima uigilia gionfe agU A m*
maniti.cr hauendogU affaldi da tre bande,nc uccife molti, cr il Re inficme , gli altri
cacci uifuga,cruffaleiulo il lorpaefe, ne riportricchefirogUe, ritmtando a caft
gloriofofi chcnonpiucra ffrezzdto da quetti,che prima fi bcffrggiaino di bii,anzi
lo cmendauano tutti fommamcnte,perlofuogran ualore. Prrci Samuel conuocato
'
da ntiouo il popolo,grid Saul Re,CT lo unfe con ogUo unaltra fiata . Cofi la Repub.
^ '

de gUHcbrcij mut dal gauerru) de nobili in Regno. Perche al tempo di Moifcicr


di Gicfu ubidiuanoit nobili,dopoi mancarono di Magifhato anni xvi l.lndittif

fimo fiotto i giudtci,dando ad un nobile [autorit di giudicare in ogni cafo. Samuel di*
C 2 mand
, , , ,

$6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Sdmuelfi mand alpopoloconfucramcntofc mi hMtau ingiuriato alcuno di laro :cr tutti d t>
^
unauocerilj>ofero,comcglihaueuagouernatibenc,crcongiuhtta.AUhoraril^ofe
il Profcta^appiate come dimandando KCfhauete peccato grandcmcntct CTprouoca
to contea di noi Tira diurna, et haucrete ifuefio perfegno, che a meTxrftate forgeri
un fiero ncmbo,et poco Hando, fi udirono tuom,cr apparvero folgori, fccndcndo una
talegragnuola,cheilpopobfijbigotti, ZS" preg SamucUcheotteneffe da Diopcri
dono de fuoi peccati. Et hauendo i Palejlintjbggiogatogli Hebrei, gli tolfcro le wr*
mc,uictandogli ancora fitfo del ferro,ma Saul fccndcndo in Gaigaia, const il pa*
polo , che fi leuafji a ncupcrarc la libert : ma temendo il popolo la moltitudine rfe'
namei, Saul fece mure afe Samuel , iltjualc rifpofe, che ucrrebbe il fefogicmo,per
fare nel pittima faaificio,(j- uentre al fatto d'arme : ma Saul tiedcndo come il pepo
lofuggiua di nafcojiojcr lo lafctaua folo,fecefacrificio,et udendo, che ucniua il Pro*
feta,gli and cantra. A cui dijptl Propta ; Per chai tu uiolato i mici precetti f Sappi
^ labile n lungo ri tuo regno,anzi che Dio elegger huomo pcondol cor
E
Samuel detto <iueflo,fiparti,cr Saul con Gionata.cr pi*
nate .
cttUo faldati anS a Gabaonc,doue i Palefini con [efferato diiiifo in tre parti, depra
tonano il terreno degU Hcbrci 5 ilche Saul, Gionata,(y Achia Sacerdote uedendo di
uiialto luoco,n potcndofoccorrere a' fuoi,pcrchaucano poca geme, fenttuatwgxa*
de affanno. Ala Gionata pwea faputa dt fuo padre ,folamcntc co'l fuo armigero , che
gli portaua la lancia.Scenduto del colle, diffe'i Andiamo al nemico efprcito ttypei
diranno 5 Andate uia,noi
p partiremo,m dicendo ucnite a noi ,qucjto ne far un pa
gno dt uittoria. Cofieffcndo gionti al nemico cffcrcito,quelli differo, mute a noi, per
Cintata af che habbiomo da parlarui. Gionata da quefte parole riprep core, cr ft uolt ad altra
jafe I Itemi pjrte,CT afjlcndo i nemici, che dormiuano,nuccife circa x x . cr diede fpaueato af

ncmcidiforte,chcfuggmo,<yfuccideuano[unocon [altro.Saul uedendo il cam^
po lumico, turbato cr fpendo come non ui era Gionata, n il fuo amigpo,affalfe
nemici. AQhora quelli, che fi erano nafeoHi, di fubito , firidtifpro co'l Re loro,
p
cr perfeguiuano i Palcfiini cr Saul ordin , che fitfpno ammzz/nti tutti coloro
che goflafpnocibo alcuno auanti la notte, lafciando di pcrpguitare i nemici. Ma
Gionata non fapcndo il noto fatto da fuo padre , gionto in itnafelua , ui troii un fa
uodtmele, crnemngi. Madomido combattere gli alloggtamenti nemici, per,
che il Sacerdote dunanddaDio fe ottcnerebbe uittona , ma non gli rifondendo
Dio , giur che punirebbe quabmque del fuo cffercito haueffe peccato ,aneara che
fuffe fuo figliuolo } ly cauando tutti a forte, quella tocc [opra Gionata, ilquale diffe,
che non fpcua di haucr peccato in cofa alcuna, non che il giorno paffuto, non fa
p
pendo il uoto paterno, haueua gutato di unfauo. ] I padre udito queflo giur di uc
,

cidalo, ma il popolo giur all' incontro, di non lafciare morire [autoredi tantauitn
Vitttrie w- torta, cr toltolo di mano alla giujiitia , placarono Dio con noti . Saul hauendo am
i^ili di Sd
ai4^4fo circa pffanta mila de Paleftini,ritom a cafa,Z7 foggiogatigli Ammoniti,
i Moiiti , i PaUjlini ,
gli Idumei, gli Amalechiti cr ri Re Suba , caugli ifraeliti

di mano de Gentili . Saul bebbe tre figliuoli, Gionata,Giefu,cr Melchip, cr due /*


IV- i *j
" gliiiole,

\
, } , ,
'1

.'"
P A R T E k I '
^
A gliuoie , Meroba , cr Mclcol . Egli haucua
arcato Capitano JclTefprcito Abrtcrji A5ner m
pUdItQ.
gbuolo di Neri fuo parente . Samuel haueua detto a Saul come Dio ordinuiu , che
muti gli Amalcchiti,non la perdonafie ad alcuno^ ma che uccidefj fina giumenti, CT
ie pecore . Ma Saul hauendo combattuto con gli Amalcchiti,cr uintoli , uccife tut

, eccettOfChe Agapeto Re laro,pcr marauigUa della jua grande7X<t . cr belt , CT


parimente conferu alquanti glumciui, c^- greggi piu bclh,con altre piu degne cofe,
non fi arricordando del diurno precetto. Perci Samuel auifto da Dio , come fi pcn
tia di hauer creato Re Saul , gli and cernir :cr Saul ringrati Dio per cuifauore

bauea uinto i nemici,et fatto quanto gli era Rato cmcfj. Io (dijfe Samuel)odo le uo
ci de' gumtenti, cr de' greggi . Saul riffofe, come gli haueua confcruati il popolo per

offerirli in facrificio, CT c'haueuaammazzato tutti gli A malcchiti . A qiiefio riffofe


Samuel, perche non hai ubbidito a' diuiicomandamcnti , ftppi, che perderai il Re
gno . Samuel corfeffando di hauer peccato , preg Smitcl , che placale Dfo uerfo
Sdxd refrr.
con Sacrificij . il Profeta fi part cr Saul udendolo tenere per la uefla, la
B di lui, uMo d* Oi
fbracci . Ahora diffe il Profeta, cof far rotto da te il Regno cr dato ad hiiomo
giufio cr buono . Tuttauia non lo lafciando partire, il Re preg ddio,chegli per*

donaffe, cr fattofi condurre Agag Re,l'ueeije, dopoi ritorn in Armathaim 5 cr per


diurna commifiionc, and a lefeo per unger Re uno de' fuoi fgliuoli,chi gli fufe mo*

Prato . Etgionto a Bethleem ,fece fact^cio , cr poi and a lefo cr uedendo ini il ?
primogenito di quello , molto bcUo, cr grande , fi pens, che Dio udeffe quello per
Re, ma iddio gli diffe , non guardare alla faccia dicoftui , n ti muoua la grandezza
del filo corpo, pcrdierhuomo uede lafaccu,CT Do confider il core . Cof non ha*
uendo accettato alctmo de figliuoli di lefeo,chc erano prefenti, diffe al padre 5 iddio
non accetta alcuno di queBi . Perci fe ne hai alcun altro ,fa che uenga auanti . le* ,

feo rifpofe .Io ne ho un picciolo,che pafee le pecore . Il Profta lo fe chiamare, uen*

ne Dauid roffo,di occhi belli, cr nel rejlo auenente cr quefto (diffe il Profeta) de*
Me effr unto Re, cofi prefa tampdla,lo mife nel mezo de fud fratelli, cr ritorn in Dauid Mal*
^
Armathaim . Lo Spirito di Dio uennefpra Dauid,cr fi parti da Saul,in luocodel Bit.
quale lo affalfe lo Spirito maltgno,che lo Irauagliaua . Perci fi diffofe d farfi itcni*
re un'huomo , che fuonando di chara, intcrrompefjgli infulti, c^gli faccua il de*
monio . Cofi fu chiamato Daut , come idoneo a tale ufficio , ilqualcfu tanto amato
dal Re, che era nomato fuo armigero . Perci ogni uolta che lo fpirito maligno tra*
uagliaua il Re, Dauid fuonando lo cacciaua, cr Saul tomaua infe fieffo , Hauendo
iPaleBinimoffo guerra a gli Ifraeli, mentre, che gli eserciti flauano a faccia uno
deUakro, Golia gigante molto gagliardo,e^ piu grande, che qualunque altro fri cu*
biti,cr mezoja cui corazxu pefaua cinquemiU fieli con rhafla,chc paretia unfubbio
d telaro,cr la ffada difrro, che pefaua fricento fieli, ucnuto nel mezo, gidaua ucr
fo IfraeL Venga alcuno di uri a combattere meco,cr fe mi uincer,fcruircmo a uri,
mafeio uinco lui, uri farete nofrifrui ; cr fece quefio per quaranta giorni. Dauid,
chera flato rnandato a lefeo fio padre ^omaua
ffeffo aU'cfferrito, portando uet*
touaglia a i fratelli,che erano alla guerra , Cofi tromidofi con i frdtei,udi ilgigan*

C 3 Ir,

^ogle
. .

38 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


techc(>rouocuUugliHebrciaducUoyCJ'niunoardtiudiconjUtcre'conlui.Pcrci D
. fdegiuto di udire f]>rcxx/xrc coft uilmciUe ilfuo popolo che combatterebbe con
diff,
lui . Il Ke auifato di qucjlo dijje a Dauid , tu fei troppo garzone da combattere con
qucjl huomo incirconcifo .
Dauid rifpofe, che fi confidatta ut Dio , ilqualcgU haueud
datoforza cantra torjOyZX contrai Iconejqualt baueano rapito le pecore ebaa , cr
ucuajcguito quegli ammali, cr uccifgli j fi che haucua fperonza, che Dio gli dareh
bc forzi di uiiicerequeftoalicnigciia , crleuare tanta ignominia da lfrael.il Re gli

fc porre lefuc arme, perche andajfe piuficuro , ma Dauid granato da quelle , non h
uolfe portaretonzi tolto fuo baflone con cinque pietre nella facca,
il
cr la fua fionda,
atido contra Golia, ilquak gli dimand per fchemo fe andana a battere un cane co'l
baflonc,cr con le pietre. Dauid gli diffe,che gli era piu tri)lo,che un cane. Il giganm
le /degnato diffc a Dauid , che darebbe le fue comi a mangiare a gli uccelli ,cralle
ficrcycr gli and cantra con gran furore . Dauid poflo una pietra nella fionda,pcr*
coffe ilgigante nella fronte tatuo feramentCyche quello cadde atcrra,cr Dauid, cor
* *

g
tendoni truffe la ^ada di queUojcr tagliatogli il capo,prefe le fue fftogUe. I Paleflini
fmarriii di un tal cafo,f mifero ut fuga . Sanigli perfeguit con f cffcrco,ucciden*
donc,crferendonc molti,CT ficclKggtgli alloggiamenti. Dauid tolto il capo di Go
lujlo apprefent a Saufer confccr a Dio la fpada. Tornando il Re a cafa,gli uenn
cantra le donne cantando.Saul ne uccifi mille, cr le Vergini rifpondcuaoo Ei^
Saul il

du Dauid. diecimila . Moffero quejc parole Saul ad inuidiare a Dauid, crdiccua fico
flcffo . che altro merita a co)lui,che il Regno i Perci effendo trauagliato dal malia
gno Spirito , Si che Dauid era ajlrctto dt cacciarlo fonando ,il Re gli tir due ualte
con la lancia per Hccidcrlo,tna egli co'l diuino aiuto fchiu il colpo . Perci Saul tea
mcndoft di Dauid, lo fece tribuno de' foldati,perche fuffe da aaniei ammazzato Mi
egli co' Ifauor diurno riufc bene in ogni cofx,cr era armo dalpopolo. Et effendofi

innamorata SUcol figliuola del Rr, ut Dauid , efo Re tcncndo qucBa per buona oca
, cafone di uccidcrloygli la pronufe per moglie, don patto, che gli portaffccmopre*
p
putij de gentdi,lf>crando, che fuffe da queUt uccifo . Dauid auifato di queflo , and
con ifuoi fldati, cr uccift i nemici, port a Saul cento prcputif,(Gioffo dice, che gli
port fciccnto tcjle de' nemici, ) cr cof hebbe Micol per mogUe . Ma Saul uedendo
come Dauid crafaiiorito da Dio,cr amato dal popoo,piu f temeua di Mxr. perci
meglio fiudiaua a tradirlo , cr ucciderlo , cr cammife a Gionata che con molti fuoi
,

%"d1uT
l'uccidcffcno . Ma Gionata,che amaua Dauid, lo auis di quanto gli baueua
delle infidie ^^*^^ffo d padre,occioche f guardaffe , cr promifedi autfarlo di quanto intendeffe
diSauL dal Re. Cof Gionata plac il furore paterno, di mamera,ehe egli giur di non fare in
giuna a Dauid, cr cof fu coiulotto alla prefentia Reale,perche ut feffc come prima'.
Afftlcndo poi di nuouo t PaleflmC gli HebrefDauidfu mandato cantra dt loro,ilqu4
le ritorn con uittoria : ma quanto piugliriufciuano bene letmprefe , tanto crefeeud
cantra di lui [inuidia del Re , pera effendo dal maligpo Spirito trauagUato, Dauid
col fumo della cethra Io cacaua,ma Saul prefa la lancia,tir per ucciderlo,cr Da
udfchiuato queltolpoyfi part da lui . Saul la mattina mand ifaldati, per uccidere
, :
t j Dauid
. , ,

tduii in tdpCy ni4 auedcndoft Micci di (jurfto,lo cal per majviicfhra,crLt


mhii
ttychcDauid doucua effer prcfo,Mcol acconci il letto, conte Je alcuno ui dormifji
Cr lo caperfe con pelli di capre^ijrefco ammazzate, cr cniratiui i minijlri del Re,
Mieoi difffche il marito giaccua infermo . Saul udito queifo,comjnd,cheglifuff
portato il letto, ilijudle Icuando, conobbero ra}iutia,cr ne auifarono il Re.Cof Da^
uidfugg Lunorte, Grond in Armathann a Samuel, habitando con bit in
Nabtota di

Rama. Saul mand l i fuoi mimftri a pigliare Dauid, icjuali gionti in calici lioco, eoa
minciaronomcdefimamentea profetare : il Re udito <jue/onc mando de gli altri,

iquahpartmemeproftarono. Saul /degnato, ui and in perfona, cr auicinandofj a


quella terra comma a profetare ,crhebbc origine <]uel celebre prouerbio . Hor
"

non anco Said tra profeti f Et giorno a Samuclyufct di feflcffo,crf>ogliuto/,/let*
te nudo tutto quelgiomo,0' In notte . Dauid fuggendo, auit donata di <jueBo,cke

prccuraua fuo padre,ma non lo credendo Gionata, Dauid lo preg, che ffiaffe ioni* Canfiderai
mo paterno ucrfo di fe, cr lo auifc^e fuori della citt . Si che doluta facendo mci: t e ira
tiene di Dauid auattii al padre, c/uando comprefc,che egli bramaua di ffargere ilfio
fangiie,Cauif fecretamente, chefuggijj , haucndolo prima ajlrctto con giurameli^
to,che fi arricordajfe di lui, crcheje fu/fe morto, riconofeeffe tale beneficio ne fuoi
figliuoli, donata detto quefo ,fi parti , CT Dauid and in Nabam ad Abimclcch i

*
pontefice, ilquale fi marauiglt uedendo Dauid fola cr egli diffe, che lo mondana il
Re per un fcreto, tale, che gli bifognaua andar fola. Et detto queflo, gli dimand
del pane, ma il Pontefice rilpofe,ionon ho altri pani, che facri , mafe uoi fiele mondi
^ femine ,
potete mangiarne. Dauid ancora gli dimand una ffada,crriffofeil
laquale egli haueua confc*
pontefice, non mi trouo altra ffada ,
che qucUadi Golia ,

frata a Dio . Dauid la tolfe, cr and in Gela ad Anco Re de' Gentili, doue effendo
conofciutOyhebbe tanto fpaucnto,che fi finf pazzfl , cofi hauendofi faluato da loro.
Henne in la Trib di Guida, cr fi nafeofe nea ffclonca Odolla , doue concorrcuano
a luti fratelli , cri parenti', dopai muennero corca quatrocento huomini.Cofi uenu* .

to in Moabiti^,preg il Re,che lafciaffe habttare i fuoi parenti nel fuo paefrfin che
raffrttaffc le coffue . il Re fu contento, cr accett lefeo con la fuafamiglia . Saul
intendendo come Dauid haueua fatto una fquadra,fi Lncnt con ifuoi amici , incolli

pandolifche tenc/Jcno mano con lui . Doeg Sito, che s'era trottato quandoil Pontefi-
ce diede a Dauid paiii,cr U ffada di Golia, penfando di fare la uolont di effo Re, lo
auis di queio. Allhora Saul fattofi uaiirc il Pontefice, lo incolp,che haueffe con*

giurato con Dauid cr lo uolfe fare da fuoi nunijhri uccidi rc con tutta la fua proge*
,

nie -, ma temendo loro di toccare huomo , che offcruiaftaificio a Dio ; Saul commife
talfcelcraggine a Docg,ilqiiale efrequenda la uobnt del Re,gli uccifr tutti, che era*
no cccv.Etentratoncllafuacittfglianmtazztutti/ionriguardandodfc/fjn
ad et . che Abiatar fola figlutclo del Pontefice fuggi cr auis Dauid di quanto Abaiar.

era aucnuto
HA V E NDo i Gentili affatto Ceila,portauano uia il bottino de i fuoi campi,

ma Dautd auifato da Dio,gli ajfalfe con quattroccnto,cr uccidendo moti de nemici, d'c^iMa .

C 4 ricuper
, , . ,

40 DE GLIANMAL! DI GIO. ZaNARA


ricuper il bottaio . Allboru Saul mand i faldati ad uccider Dauid > la egUpard
lofi da Ceila and net deferto, nondimeno Saul non ft rimaneua da uoler uccidere D4
uid. donata uenuto a Dauid lo coi^ort, che dejfe a buona fperonza- Miaeffcm
do^ Dauid ridotto nella pietra del defrto Maani fu mno a rimaner prigione fi
, ,

non era auifto, come Saul lo ucniuaadaffalire. Perci Saul non lo potendohaue*
re ritorn a defmdcrcifuoi confini. ,1

Intendendo poi come Dauid fauaneldefcrto de Gode, cdfe fecotr


mila faldati cr uolendo per uiaggio purgare il corpo , entr in una fpelonca , doue
Dauid con la fua gente Jaua najcojlo, Uguale efiendo dafuoiflimolato, che uccideffi
D4N non Saul, non lo uolfcfare,magU tagli feaetamene Forlo della uejla . VfcitoilKedeh
uilfe uc(i-
Li spelonca, egli parimente lo fegul, chiamandolo ad alta ucce cr haucndolo honoa
(UtSumI ,
rato,<}uando ft uolt,gli diffe.Hon credere oKeaUle calunnie , che mi fono date. Ec*
coti che il Signore tha dato nelle mie matu, per chaucndo tagliato farlo delia tua ue
/la, quando eri ncUa lpclonca,piu facilmente ti hauerei potuto uccidere . Giudichi B
adunque il Signore tra tr erme. Il Rr con quefle parole intenerito, piangendo dif*
fe ad alta uoce . Tu Dauid feigiu/lo,io t'ho offrfo, cr tu mhai fatto benefieij . Per*
ci io credo, che tu fij confcruato al Regno <f 1frael , ma dammi la tua fede di non ro*
Cenfcierit-
fune tra Da umore la mia progenie, ma che la conferuarai . Et giurando Dauid, che cefi farcir
Hidet Saul be,f partirono uno dall'altro

Moni' in quel tempo Samuel,huomogjutflo,et da bene. Eligouem fracl fto


anni dodici, cr con Saul diciotto . Dauid fi ritir nel defrto Maani,cr mand am*
bafeiatori a Nabale Carmelita,huomoricco,che tondeua le fue pccorc,dimandandoi
che gli fufj donato pcrf,CTperi fuoi,quanto gli pareua in premio , chaueuadife*
fo i fuoi greggi, (y pallori . Nabai huomo offro, cr feroce , riffofe fconciamente 4
gli ambafeiatori di Dauid, dicendo . Chi Dauid figliuolo di \efeo,cT fugitiuo f Da*

uid fdegnato per quefle uillane parole giur di defrtare Nabai con tutti i fo , CT
,
saui contro di lui con qudttroccnto armati. Mala moglie di Nabai matrona bella,

cr prudente: udendo qucRo,chaucua riffoflo il marito a Dauid,chaueua confrua^


to i fuoi beni, caric i fuoi afmi,di molti cr uari doni^cr and contro Dauid.Et gion*
ta a lui,primaglifece honore,dopoi lo preg, che non tenefj conto delle ingiurie det
te da fio marito, la cui natura fi conformaua co'l nome, perche Nabai fign^ca da po
co,crfcnza core ogiudicio j anzi,chc pofio da parte lo /degno, axxena^e quei doni,
che effa gli offruia . Dauid commend la donna,cr accettati i prcfenti,f part . La
donna ritornata a cafa, diffe al marito, come Dauid ueniua contro di lui con gran fu*
rare. Nabai hebbe tanto fpauento di queflo auifo , che fra dieci giorni mori . Dauid
DauiJ tflfir udita la morte di Nabal,dimand per moglie Abigeo , laquale , bench ft giudicafji
per mcgUe indegna di
effer maritata ad un tant'huomo , tuttauia ui acconfent , Tra tanto Saul
sbieca
nonccfjuadipcrfguitare Dauid, hauendo tre mila foldatiuicmoadEchala,doue
Dauid con i fuoi quatrocento praticano j ilquale tolto feco Amefa entr la notte nel*
di Saul,CT pafr nel padiglione del Rr, che dormiua , cr udendo Amefi
f effer cito
ucciderlo, Dauid lo uict, ma foUmcnte tolfc la lancia, cr la tas^ del Rc,e ft parti,

. che
, . ,

"
P A R T E P R 1 M A 4*
X che non ft da lcuno fenmo,t}iwUuiujue Abner Capitano, cr moUialtrifitffeno i'in*
tomoa<{uelo. Co/t montatofopraia cima di un monte,dijJ ad Abner ad alta uoce.
Perchenonfai buona guardiattlRei Eccoti che fonoentrati alcunincUa tendaper
-

[haHa,0' la tazza, accioche fappiate in quanto pericolo fie*


ucciderlo, Cerca fui
\

Dauid , che un'altra uolta rhauerebbe potuto ammaZ


te flati . Satd udita la uoce di

Zare,confefi dt bauer peccato, perci che Dauid flrffe di buona uoglia, CT toma/fe
ac^a fua Dauid a quHo ri/poje iddtormtuneri ciafcuno , fecondo la fiagiuJlitU
. .

CT fede C3T and confeicento de' fuoi ad Anco Re diGeta, doue flette quatro meft
Douendo i Palejltniguerreggiare co' gli ifraeliti, A nco Re dilfe a Dauid. N on netti *
rai tu ancora con noi alla guerra i Si uemr,(tflM Dauid, ) csr mi porter ualoro ^

fornente. Et effendo entrati i ncimci ne' con^ k ifrael . Saul turbato , dimand con
figlio a DiOfilquale non ri/po/ fe doueua andare a combattere o n Perci egli cer
.

cdiunadonnaEitoniffa,o'<tndaleitraueflito,chieiendochegli facejfeparlsre

con tanimadi SamueLLaquale fingendo di hauerla fatta uenire con fuoi incantefm.
Saul le diffe. Io mi trouo in grande affanno, perche i nemici m'hanno affalito . La ef
figie di Samuel rifpofe.Gia ti ho detto come il Signore ti prediffe per mu bocca,cio,
che ti ton il Regno, dandolo a Dauid, cr foggutgando prima il popob a gli infede
U. Ma tu con tuoi pgliuoli farai uccif il feguentegiortu) . Saul udito queflo/i part
tutto dolente,ty effendo alloggiati i nemici, Dauid con i fuoi Jflanta, aUoggiaua die
tro alTefJrcito, ma i Prencipi del Re Anco , non fi contentando della compagma di
Dauid, temendo di effer da qucUo offvfi, quando haueffeno la fortuna nemica. Perci
A nco uolcndo d fuoi baroni ftisfare,lo mand uia,zT Dauid and in Sicelagc,luoco
a/feffiatogli da Anco per fu jlanza,ma trou,cbe il luoco era arfo,et le fue due mo
gli,conquantkuieranocondutteuudagli Amalechiti. Ethauend^ dogliutoditale
calamita, dimand configlio a Dio permezpdi Abiatar ficcrdote, fi doueua feguire
i nemici . Et acconfentendoui Iddio, gli perfegu conquatrocento , lafciandone du
gerito oUaguardia delle bagaghe.Et trouandogli,che mangiauano qua cr l difperf,
^
^ gli ajfalf aITimprouif,gU ucfc tutti,eccetto quatrocento,che fuggirono /pra co
meBt coriter i,cr ricuperarono il bottino . Ma quei quatrocento di Dauid ritornati,
non uoleuano diuidere il bottino con quei dugento,con dire, che fi doueano contenta
re di batter rihauuto le lor mogli Aid Dauid biafm queflo lor parere , come ingi
ftOfCr fconueneuole , ordinando, che fi diuidcffe il bottino ugualmente. La qual leg
ge dura fina queflo tempo-, che chi fimo lafciati alla guardia delle bagaglte , parteci
pino nclbottinoconqueUi,c'hannocombattuto. Et fatta la giornata, trai Paletini,
crgli ifraeliti, furono ammazzati tre figliuoli dt Saul, llqualc fentendofi feritone saiJ cS tre

precordif, comand alfuo armigero, che Succideffe ima non uolendo colui ubbidir fmtfgHu
glifi gut fu la poma della flada,cr uccifefi icnlfo armigero uedendo qucHo,mc
defimameme corpi morti
^
s ammazz, il figuente giorno, iPaleflini fpogliando i

de gli Hebreiftrouarono il corpo di Saul, cr de' fuoifigliuoli, ne monti di Gelboc,cr


tagliata la tefla a ciafcuno,le pofiro in moihra,raUegrandofi inficine dell'hauuta uit

toruitjdedtcifrono le arme di quella ailorDci,z!r aocififferoicapi inMetora,


che

Og[f
, .

41 DE GLI AN'NALI DI Gi ZOTfARA


che fu poi detta Scitopoli. labim Gaaaditijntcf la morte di SaulyCt de'fui fgliu
liycaminarono tutta nottej cr Icuando di croce i corpi di Saul,cT di Gionatay gli por*
J rftini ft' tarano in lahin/loue haucndogli arjf fepclirono le offa . Regn Saul , uiuendo Sa*
fflifcono
muel^anni diciotto,cr dopo lafua morte uentidue. Vn'huomo che tamaua dalla frc*
Saul.
fra [confitta d'ifrael, manifcft la morte Saul , cr di Gionata o* ui aggionfcy che
offendo Saul ferito a morte , cr tanto debole , che non fi poteua uccidere , dimott*
d da lui, che ruccidefj , cr lo baueua aiutato ,
perche gi fiaua appoggiato fu
la ffada,fi come effo Saul gli haueua commandato , per non andare in mano de

Vauid ucci-
inarconcifi cr per mofhrare , che cofi fuffe , diede a Dauid la corazza, cr le
:

fechtHcue- maniglie di effo Re. Dauid fece uccidere cojui che haueua pofto le mani nel
uacimftfj. chrijto del Signore con grandifitmo dolore Saul,cr Gionata. Do*
, cr piatte

diurna commifiione and a Chebrone citt giudaica , con le fue due mogli
Mctfo s!Z
. Achtnoa,cr Abigca,ifiioi faldati, cr tutta la famiglia.luifu dalla Trib di Giuda
creato Re :cr commend gli labinidcl pietofo ufficio afepelireSaul, crGumata.
Ka Abner,che fu Capitano di Saul ,
fait per Re ijbofie , ultimo figliuolo del fuo
Re,[opra tutto frael,eccetto la Trib di Giuda,qucfio era danni quaranta, et regn

anni due > l iftcff Abncr odiando la Trib di Guida ( per c haueua creato Re Da*
uid)gli and cantra con rcfJcrcito.Ma Gioab Capitanodi Dauid,fe gltfecontra,cT,
prima combatterono dodici, cantra dodici,i quali tutti fi uccifeno infieme V cncndtt
poi al generai fatto darme,la gente di Abncrfu [confitta : et Afaci fratello di GioeAt
che era ucloce al corfo,fi pofe afeguire AbncrJlqualc lo ammoni,che tomaff a die*
tro,ma iHando lui a pcrfcguitarlo, Abncr uoltatoli,ruccife.l fratelli idAfael, [degna*
ti/i pofro a pcrfeguitarlo,et egli ritiratofi in un coUe,difJ a Gioab,che non iiicitaflc
la guerra trai popolo Hebreo, perche Afael, non uolcndo ubidire a fuoi ouifi,er4
morto. Gioab parendogli , che fi doueffe acconfentirc a queflo auifo , fece fonare 4
raccolta , non facendo piu pcrfcguitarc ifuoi popolani. Quefofu il principio della
guerra dulie tra gli H ebrei,che dur lungo tempo , crefeendo tuttauia la potcntia di
Dauid, cr minuendofi quella delli Sauluii. Dauid habitando in Chebron , gener fei
9
figliuoli, il maggior de quali fi nom A mmonc. Abncr praticando carnalmente con U
concubina di Saul,prouoc contra di fe lo [degno di ifbofle, cr quea fu la caufa, che
egli pafi a Dauid, ilqualc mand anibafeiatori ad IfboJle,cbegli mandaffe Micid fu*
''ttpglte,o' Ottenne, che tolta dal marito , alquale fu data da Saul trouandofi Dauid
hiicol rePi

tuM.i a D4 - ^ff^tc, gli fu rimandata. Abncr tratt coni piu antichi padri,che pafjffcno a Da*
utd, uid,ilclK egli ottenne agcuolmcnte,cr uemito [otto la fede a Dauid,fu lietamente rac

colto, cr and a comtocare il popolo, acciochcfuffe da tutti[aiutato per Re . Gioab


uenuto a Chebrone, quando intefe come A bner sera ribellato dalfoRe, CT" paffuto
a Dauid , fludi di incolparlo di flrane caliannie appreffo il Re, ma in uano ; perci
fattolo uaiirc afe con finta, che lo chiamaffc Dauid, lo tir da parte , come fe gli uo*

Icffc parlarc,cr con un pugule lo percoffc,nel fianco,ty ucafclo. Spiacque a Da*


uid la fila morte, cr haimdo maledetto Gioab,fccefepelirc Abncr con pompofe efe
quic.jl<^epocoappreffofuamnuzi:ato,mcntrcclxdormiua,dadue,tquaUprelem
tarano
, ^

P A R T E P R i'M A. 43
A titrotio H cdpo d Dduid , che non gli diede premio alcuno ; anzi gU fece morire , per
chaueano ammazzato il Icr Signorc.Fatto qucjo unti gli ifraeUti fi ridujfero fotta f
co*
dominio Jd Dauid,ungcndolo Re di tutte le Trib. Dauid effcndo danni trenta
iinci a regnare fopra la Trib di Giuda, cr ui regn atmi fette, dopoi tenne
Trib ami trentatre. Qu.tndo hebbe ftabilito il fuo Regno, and da
rio fopra tutte le
Chebrone a Hieruftlcm , a quel tempo poffeduta da lebufci,confanguinci de Cana*
nei,da iquali anco la citt fu nomata Icbus. Qjijefli pofero nc ripari, buomini cicchi,
Dauidrentrarui. Dauidpcrtalc
zoppi, e monchi, dicendo,che quefliuieterebbonoa
fchemo turbato, prefe la ct per affcdio,(2r cacciatone gli lebufei, le rifior la
mu*
raglia, nomandola citt di Dauid-.'Benche al tempo di Abraam fi noma(feSolund,do^
^

ue fabrc uno palaggio Reale, cr ini habit generando altri figliuoli di piu nicgli,cr
'
.

concubine. Vinfei gentili, che gli moffero guerra: ma ritornando loro con maggior
effercito, Dauid dimandando configlio da Dio, intcfe,che douciu {lare con lafuagcn ,

^ l Pahpini
tenc'bofchidelpianto,etchenonaffaltffeincmici,finchenonfi fcorlatiaiioqucibo^
ergU perfeguit uccidendone fin a loro
fchi, Dauid cofi facendo,feonfiffe i nemici,
'
larca fo
confini Fatti poi conuocareiSaccrdoti,criLcuiti in Cariatharim, pofero
pra un carro nuouo,cr la conduffero in Hicrufalcm precedendo il Re co'l popolo, cr
diuerfi canti,crfuont.Ma accennando [arca di cadere, Oza figliuolo di
Aminadab, umu
lafoflcntconlamano, cr mori di fidiUo per dmufentcnza,effcndo [lato ardito di idem,
toccare [arca,pcrche non era della Tru di Leui. Perci quel luocofu nomato della
fhragge. Dauid temendo di condor [arca m Hieruftlcm , la ripofe in cafa di Abcdcra
Leuua,et hebbero gli habitatori di qucUa cafa molti bcni,per la prcfentia di effa arca,
Dami udito quefio, la condiffe neUa citt precedendo fette cori de cantori , cr effo
Datiid,cbe fuonaua con ia ccthra,et ballaua lietamcntc,Micol fua moglie,ucdcndolo
faltare,loriprcfe,comc huomo,c^ non confiruaffe la macfl Reale : ma egli rijpofe,
che non f ne ucrgognaua punto,perche non erano cofe uituperoj quelle , che fi fa*
C cenano ad honor di Dio.ln quejlo modo conduffero [ arca nella citt, cr la pofero nel

tabcmacolo,cheDauidhaueua fatto aquc)oc[fvtto,con animo di edtficaruiuntem*


pio,ma Hatan ProfeU lo tolfe di qucfto penficro, dicendo da parte di Dio. Tu nonni
edificarai cafa,ma tuo figluiolo,chc regnar dopo te. Dauid udito quefio dal Profeta
uolt a rmgraliare Dio, cr poco appreffo feonfiffe, cr defert t PaUfii lu coni loro
fi
Damafeo il prcfidio. Et nel ritorno
confcderatiyCrfattafi tributaria la Soria,pofe in

feonfiffe gli ldumei,riduccndogli mfcruii.


Dopoi aricordandofi della coifcdcratiof^ g,cgi s.
idu
nc,che fece conGiatata figliuolo di Saul,procur di fiperefe nera alcuno della pr* .cr
genie di Gionata,trou,che ui era Menfibofic tnfermo de piedi,ct fattofeb chiama*
re,gli don tutti i bem , che crono itati di Saul fuo auo,ordinando,chc mangiaffe alla ^cl da
fua tauola,crgli conceffe i feria patcmi,tra quali fu Siba procuratore, perche racco ixxutd.

gliefie le entrate di qucifondi,chc crono itati donati al fuo Signore. Cofi Uienfibofie

babitauamHicrufalemzy'utueua alla menfa Reale.


1 s quel tempo mori il Re d Ammaniti amico di Dauid,cr lafci hcrede del Re* .

gno Annone fuo jiglmolo,alquale Dauid mand ambafciatori,confbldolo della mor*


te patema.
, ,,

44 DE GLI A^TNALI Dl'GlO. TONARA


ff patemd,CT promettend di confrrture con lui Cantica amicitia.Ma egUff^ettan*
dolche (fucgliambafciatori fu/pnof^ie, gli rafe parte della barba, cr tagliandogli i
panni a mezza pcrjna,gli mand uia. Dauid uedendogli cofi uitupcrofamente trat*
tatiytnand Gioab con parte deUefJcrcito contra Ammaniti , cr venuto con <jueQi ai
fatto,gli ponfilJ in/rme con i Soriani loro confederati.Ma tuttavia gli Ammaniti ri*

fecero Ceffercito co Caiuto di confederati f fi che Dauid gli and cotra co tutto Ceffer*
cito cr uccidendone molti , fer Sobaco Capitano delle fijuadre nniche tanto affra*
mcnte,che egli mor : ZJ i Soriani di Mefopotamia confederati degli Ammaniti, fi

renderono a Dauid , ilquale da nuovo mand Gioab contra gli A mmaniti cr riu(
egli in Hierufalem,doue acaf vedendo una donna detta Berfbe,che fi lauaua in co*
Aduhrri
fafua, fattafela venire : ma fendofi ingravidata
giacijue con lei mand a chiamare
DauiJ , ,
di
<11 Berft- daU'effcrcitOi Vria fuo marito, co'l (fuale hauendo ragionato come paffuta la guerra^
bf. 10 rimandava a cafa,dandogli cibi dcUa menfa reale, ma egli non ui and dicendo co*
me'non era conueneuole che fiondo gli altri faldati a patire de fatiche cr defaflri
, E
della gucrra,cglt fi giaceffe con la moglie ; cr quantunque ilRe da nuovo lo confor*
taffe ad'andare a cafa > cr quafi lo haueffe cmbriacato, tuttauia egli dorm auanti ai
palagio Reale. Dauid perquefio lortmand alTeffcrcito con una lettera di tal tene*
re,c^ Vriafuffe pojo nel combattere dotte tra il pericolo maggiore ,cr che lo la*
feiaffero folo,pcrchefuffe uccifo . Et cofi morto Vria,la moglie lo pianfe,cme era
11 cofiume, mafomito'l tempo del pianto
, fi
marit con Dauid , crgli partor un fi*
gliuolo . Dauid , mand a lui Natan profila j ilquale gli parl
Iddio fiegnato contra
in quefio modo Sono fiati due homini,uno de' quali haucua greggi,cr armenti : fai*
.

tro haueua una fola agneUa,(y andando unforailicro a cafa del ricco , egli non ucci*
alcuna delle jue pccore,per dar da mangiare alforafiicro,ma fi bene quella deWa*
fi
mica povero. Dauid,udito queHo,rifpofe che era degno di morte colui,c'haueua com*
meffo una tantafceleragginc. A Uhora diffe Natan. O Rf haifententiato contra di

fr, perche tu hai commeffo tanto errore, ey- gli torn a mente tadultcrio,ty homici*
dio,mmacciandolo deWira di Dio,crdtroutne,chegli foprafiauano, cr ficciabnen
te,che morirebbe il figliuolo, nato <fadulterio. Dauid a quefio parlare diffe gridando,
lo ho peccato j cr Natan fubito riffiofe : CT Dio ha rimoffb da te il peccato . Dopoi
s'itfirm il figliuolo nato di Bcrfabe,cr Dauid fintendo affiro dolore,giun, cr ue
ficndofi di nero,giaceua [opra un fiacco : pregando Iddio, che concedeffe vita al fan*

ciullo, ilquale nondimeno mor il fcttimogiomo:cr egli udita la fitta morte , fi mut di
I I
uefia,e rendendo gratie a Dio,fife apparecchiare la tavola. Marauigliandofi i mini*
hrifiuoi di quefio fubito mutamemo, Dauid rifiofie.Mcntre che uiuca dfanciidlo,ha*
ucua ffieranza di placar Dio , cr perci gli porgeua humili preghi ,ma poicheglii
morto, ogni manmeonia, cr oratione farebbe per lui uana Berfiabe , dopoi gU par*
.

tori un altro figliuolo nomato Salomone . Tra tanto Gioab auis Damd,comegli Ani
maniti , erano per Fafiedio ridotti ad efirema necefiit, di effir prefi . Dauui udito
quc)lo,uiand in pcrfiona,cr prefa la citt,la diede a fiaccheggiare a' faldati, ritenen
do per fi la corona rcgde d'oro, che pefiaua un talcnto,con una gemma di gran prez*
L
zo,cr

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V I
''7' '1 :, ,1
,

P' A R T t PRIMA ^ 4J
A zp,Crucafi cittadini,hrattmedcpnwncnteledltrectti.H4UcU(iDMdtutuftgli*
uok nottuU Tdmjri,natii ad un uentrc con Abfalon ; dcUa quale Ammone primoge*
nitOydi effo Dauid/ innamor tanto ficratnente,che ne cadde infermo, et effendo dal

padre uiftato, egU dimand, che Tamari fuaforelU lo ueniffe a ferure. llpadrefu Tamji ni*

contento cr uenutaui la giouane , Ammone fece ufeir tutti della camera , eccetto la
""
^
foreHiychc gli feruiua. AQhora egli la uiol a forza, cr fubtto mutandoft quell'arden^
te amore tn ardente odio,comand,chc ft partiffe, cr fecela dal fuo fante fpinger fuo
ri di cafa , la giouane per dolore della perduta uirginit, cr per lo effer cacciata cofi

talmente, ft /hacci la uefta,cr/j>arfo/ il capo di poluere, fi part piagnendo. Ab*


pione tutto furibondo cantra Ammone,confort la forcUa, che ikfje a buona fperan
za. Dauid fentiua di quefio^an dijfiacere,tuttauia, perche Ammone era fuo primo
genito non lo uolcua contriftare . Paffuti due anni , Abfalon ttolendo tondere le fue
pecore,inuitifratclliadunconuito,crc<mnifea'fuotmimjiri,cheeffendo iconui*
E tatirifcaldati dal uino,ucdeffcno Ammone, cr c(p p fatto,ma gli altri fu^irono.
Venendo a Dauid la nuoua come Abfalene haueua ammazzato tutti ifuoi fratelli,

egli ft firacct la uefla,cr giacendo in tcrra,ft lamentaua, ma poi uenne lauifo come
era morto fola Ammone. Abplon fuggi al Re de Gela po auo materno , doue Shtte
tre anni, finche lofdegno paterno cantra di lui fi rimcttefj alquanto. Gioab con tale
accortezza pacific il Re Dauid uerfo Abfalon.Lglt mand al Re nnafemina ueilita
a duolOflaqiulc con uocc lacrimcuole, gli diffe,come di duefuoi figliuoli , uno haueua
ammazzato [altro, cr che' fuoi parenti uoleuano far morire [homicidtale , ftchelo
pregaua,che le donaffeJa tta del figltuolo.il Re moffo da quejo lamento, le promije

di conferuarle il figUuolo.La donna rendendogli gratie di tato benefio,dijfe,Sc uuoi


Re,chio habbia qualche pegno della tua promeffa ,
perdona prna a tuo figliuoh,
cr non aggiongerc uoluntario homicidioad unocmeffo a forza, il Re comprej co*

me qucflt preg^ della donna,gli ueniuano per ordine di G ioab a fine di ritornare A b*
plonnellafuagratia,crcofigliconceffe,chelofaceffeuenire. Gioab bcondufie in
Q
Hicrufalem,contale conditione,che non andaffe auanti al Re, ma finalmente da quello
chiamato,gU dimand perdono,cr [ottenne. Cofi Abfalonerejiitutto nel fuo grado,
ft forni de caualh,cairi,cr fildati,cr frequentando di andare al palaggio,accarezZ4
u il popolo faccndofi mola amici. Pafiati anni quattro del fuo ritorno tn Hierufalcm,

finfe di uoler andare in Chebrone, per fatisfare, ad un noto , chefatto haueua effndo
bandito i il padre gli lo concrfjv , cr egli partitofi , mand a chiamare molti de' fuoi
amici,cr tra queji Achitofcl,che era configlicro del padre :cr fu da quejh falutato
Re.Datudauifatodiqucfto ,updiHieru)lemconquelii,che fi trouaua d'intorno, f^erdo

cr p accompagnato da altri fiiccnto huomini , de' quali s'haueuaferutio , regnando ^aUnra d


Said,o' lo ajfiiij piu di ogn'altra cofa,che Achitipl era paffato ad aiutare fuo figli*
uob,tuttama umocando Dio,lafciaua a lui la cura di tale fucceffo. M<< Chus aimcodi n^uid u-
Dautdfingendo per fua detemunattone di rellarfi dal padre , and ad A bfabn .Et uuo dd R.
pggencb incontr Siba fcruo di Menfibofit , che mcnaua due afim carichi di uctto*
'
mglu cr accus
; il fuo padrone, che era rimafio in Hicrufalcm, affettando di effere
eletto
, , , , ,

45 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


CtJunnle
de Aj (Oli
eletto R( del popolo. Dduifiegnato di fjuefto,doit d Stba quei beni chdueud dond* D
to d Menfbofte.Et anddndo per ftradd. Settico perente di Dduid, f gUfe contrd,(y
IM ilfjtro
ne.
' Umdando chianuud homicidiale cr tndluaggio. Voleudno i
pietre contro di lui, lo

folddti di Dauid ucciderlo, ma egli lo uiet dicendo , che Dio haucua conunddto, che
gUfuffeno dette quelle ingiurie: etgtSto al Giordane rilhr i Joi,cb'erano affaricatu
A bfalone gionto in Hterufalcm,uenendogU cotra Chus,gU dtfj. Per chail^cia*
toil tuo amico, CT fei uenuto a me i Io ( rif^ofe Chus ) feguir quello , che fiato da

Dio elettOjCr dichiarato Re dal popolo.Et dimandando A bfalone,che cofa era da fa


rc,pcrcotfvrmarfi nel Regno, Achitafelriffof, che doueua molare le concubine di
fuo padre, accioche (difTcgli) tutti comprendano effere hnpofiUe,che tu ti pacefi*
chi con tuo padre,cr egli cofi fece. Dimandando poi Achitfel diecmiahuomini per
feguire Dauid con ifuoi, dalli fitica,cr affanno trauaghatijCT ucciderli , Abfalonne
dimand configUoa Chus,ilquale,rilf)of,chc quello non era bum configlio, dicendo.
Tu fai il ualore di tuo padre cr de' fum faldati, cr quanto fmo efperti nella militu :
g
Perci fono di parere,che fi raccolga effcrcito di tutta la prouincia, cr che tu uenghi
in perfona ad opprimere il Re tuo padre s Perche certamente uincerai cm gran nu
mero,crnon con poca gente. Abfalone crgli altri udito queflo, laudano il cmfglio
ordm a Sadoco,^ Abiatar Sacerdoti^
di Chus,biaJmando quello di Achitofcl.Chus
che auifxfjcno di quefo U Re,iquali mandarono due huomini a que/l'cffirtto. Ma Ab*
filone auifito di quefli mefi,mand a pigliarli,cr efi uedendo il pericolo , entrarono
in una cafa j douc nafeofh in un pozzp,nm furono trouatn cofi partiti, chi gli perfe*
guitauano,auifirono Dauid del tuttoulquale la notte paf il Giordane, Achitofeiper
dolore di uedcrf preporre unaltro nel confgliare,CT preuedendo con Canimola rom
Achitefel
uinadiAbfalon,andacaf,ofiapptcc.Dautdriuedendo[effrcko fuo, trono
efpiicd fe
JltJjo.
m tre fchicre,afJcgnando a ciaf uno un Capta
quattro nula huomini, i quali cglidimfc
tono. AU gb amicifuoi non uolfrofhe cgU fi trouaff nel fatto dorme, dicendo, che
fe fuffero pofi ut fuga cm lui manchcrebbeno di ogni JperoKytJa doue , rimanendo ^
luifaluo,fperauano di nfarft. Cofi egli mand i fuot alla battagba, pregandogli, che

rtguardafjcnoAbfirn . fecefi il fatto dorme, la gente di Dauid hebbe uittoria CT


A bfalm correndo ,cmlamu, entr nel bofeo, cr appiccandofi con la gran chioma
ad una quercia,rimafc pcndentc,cr la mula feorfe altra. Gtoab , attifato di queflo ut
carfe,Z7 paffoidogU il care cm tre lancteCuccife cr mand ad auifare Dauid dcUa
uittoria , tlquale udendo come era morto fuo figliuolo, piagneuadohrofamaite. Md
Gioab entrato a lui Hammmi,che lafciato'l piagnere da parte,fi dimofraff aUeffer*
Djm. cUo.Cofi Dauid fattofiuedere dafuoi gU commend del udore dimoflrato, G" tutti
romarmo a i loro uffieij.

Tornando poi in Hierufalcm,Scmci gli uemte cantra dimandando pera


dmo del fiofallo. Daiud aUhora giur , che perdonaua a lui,cr a qualunque lo ha
luffe offfo . Metfibofie ancoragli uemte contra,cr lamentandoli Dauid, che non to
haucua jcguito nel fuggire , egb ne mcolp Siba , ilquale non gli prepar a tempo le
cofi nccefiric per accampaffktrb,pere^ effindo infermo de pudi nm poteua co
minare
, ,

!' P A. R. T E PRIMA. ^
A tnbure^moftr come Stbafalfimente [httuem calumato. Dauid accetUOido <juem
fU fcufa,ardm , ebrgii fuffe rejhtuita la met de'fuoi beni . Andato poi in GalgaU
tuttol popolo (fljrjel lo uenne atrouare,accnJndo la Trib dt Giuda, che di nafeo
fio sera data a fauorire a lui,craque{h rifpofero i nobili di Giuda , che non doueano
cfftre imputati di queflo,perche erano confanguinei al Re . Spiactjue cftremamente
quejio al popolo s perci Sabeo huomo maluaggio,cr feditiofh della Tru di Benias
mm grid, noi n habbiamo parte con Dauid,n heret co'l figliuolo di lefeoyet fio*
nando un corno,ritir a fle undici Trib, rimanendo con Dauid fhlamenle la Trib
di Giuda.Dauid cre Capitano Abef,cr lo mand a raccogliere i faldati della Tri
bu di Giuda. Ordinando, che ritornale fra tre giorni . M.a non tornando lui a tempo,
mand Gioab con quella gente, che fi trouaua,ad affaltare Sabco,accioche co'l tarda
rcnonripigliafJnoincmicimaggiorfrze.GioabandfiibitoallaguerrayO'ucnen Aie/a ucci
dogli cantra Abefa, fi lafci cadere la fpada co'l pomo in terra cr nel[abbracciarlo fi '" "S*
gUfifJ'elapuntanclucntre,cr luccife^cr toltifecoi faldati diqucUo, perfeguit Sa
g ** '
bcOfChe s'era ridotto in una frte ct,laquale Gioab affcdi,ma una donnapriideiitc
grid dalle mura.Percheuuoi tu roumarcuiu citt principale d'ifraellGioab rifpofr,

p hauer Sabeo. La donna udito qucio,perfuafe a' Cittaduit,chc tagliatol capo a Sa


bea lo lanciaffno ncUeffercito dt Gioab, ilqualc fatisfatto di queio,leu l'affcdio,CT
tornato in Hieruftlfu eletto capitano dclt efferato. Venne poi una carefiia,ch'ajfif
fc il popolo tre anni, et ricercando ilKe la caufa di qiicio,ddtogli riff>ofc,clx qucjla
fame aueniua, perche i Gabaoniti uccifi da Saul cantra la ^dc lor data da Giefu, et da
iSenatori . Perci ilRefattofi chiamare i Gabaoniti dimand loro qual cofa uolcua
no, per fatisfattionc ,CTcfii dimandarono fette huomini della famiglia di Saul cr il
,
Ke gli diede quanto haueanodmiandato,ma confcru Utenfibofie. I Gabaoniti tolti
quegli buomuUygU uccficro,cr Dio mand la pioggu, Muouendo da tuiouo i Barba*
rigucrra,Dauidgliandcontraconi fuoi,crperfcguttandolt trou tanto fianco,
fi
che uno de nemici gli uenne fpra con tomo furore, chela hasiercbbc uccifo,ma
^ Abefa fratello di Gioab uccife quel barbaro,cy" falu alKe la ulta Perci ifuot ca* .

pitam giurarono dtnonconfentov , che egliueniffea combattere. Barbari rmouando


la guerra furono dal fuo effercito rotti cr fconfitti, Kuornarono poi i Barbari
con
teffercitoful terreno de gli ifraeliti, menando fco un gigante,chaucuafi deti nelle
mam , cr ne' piedi . Gionata figliuolo di un fratello di Dauid , uccifr quefl'huomo
fmifurato , cr frogliatolo^ecc la uittoria a fuoi piu facile, i Barbari da quel tempo
munti mn moffero piu guerra a Dauid, ilqualc trouandofi quieto, compofe i Sabnt,ct
infegn a Leuitidi cantarli concerti ijbromenti, a tale effetto fabricati, cio iharpa,
ouer cithara di cci corde, che fuonaua con pettine , il nabla di due corde ilqualc
fi ,

fuonauano co' deti : con oleum cicmbali,cy' rame grandi, cr larghi . Haueiu dm*
tomo una corona tfhuomini ualorofi, tra' quali erano piu fegnalatt treutaftte, iquaU
5
^ano portati gagliardamente nelle battaglie
. Et hauendo i nemici fitto gli allog
gtamcntiuicinoaBethlcem.llRe defider di hauercdeifacqtudttnpozvOfChc era
uicinoaHa terra. Perci tre queiii fuoiualorcfihuomini,paffandopcrlo campo

nctnico
, , ,

48 DE GLI ANNALI 151 GIO.ZONARA . . ,


^

rtrmicol<4Jhodi(]ueiract]M,ayp(^<^om)alRe,qualed:ff'eicof me<tuiDif 1>.


che non beucr di <]ur/l'ac(]ua,portat4me con fingue,cr pericolo della uita (Tbuom^
egli ejuantm^
ni ualorofi . Dopoi comand a Gioab, che amoncraffe il popolo CT

cfiic biajmafj tale dcterminatione,tuttauia, poi che non pu


moucre il Re da (jurflo
ifraeliti, ottantamila da portare arme cr di
fuo parere lo annouer,trouando de gli
Giuda cinquanta mtla,tutti ualorofi . Ka Dauid fubito pentcndofi di queRo,coife)i
dihaucr peccata cj Gad profta,gli uenne a parlare in que/o modo . Iddio ti conce*
dcychetielegghiunodiquefit foppUcij,o che il paefcfta per aniii fette dalla fame op*
ouero la pefiilcntia , che per tre giorni
preffo ,0 per tre mefi da nemici conquaffato ,
uccida il popolo. Dauid dokndoft di effere ridotto in tali angufie,dctcrmin,che fufr
wflilftuia
^ ekggcndo la pcjhlentia . Coft la pefldentia uccife

circa''fettunta mila del popolo al far del gianio/m'ad bara del depnare . Ma Dauid

t'Jd 4 uedendo come l'Angelo che uccideua il popolo, Jicndeua la mano fopra Hierufa*
,

noueriifo
[lyn^fupplic a DO tti quc/lo modo . io, Signor
mio,cbe fono il pafiore, ho pecca* 5
to, crii mio gregge, che non Ili ha colpa punito. ofmodcgnodicajiigOyCnon
Iddio placato con queii'affanno del Rcjraffren la peHilentia,cr
ordin per
quelli .

mezo di Gad profeta che ffceffe im'altare neU'ara di Orna Icbufeo , CT che luifi
,

faaifcaffc . Cofi Dauid comperata queU'ara,fece quanto tra da Dio ordinato.Gio*


fefbnarra,chcinqucJoluocoAbraam pofe il figliuolo per facrificarlo . offendo
Gli trottarono
Dauid per la uccchiezZ4 diuenuto a tale, che non potcua rifcaldarfi
.

giouanctta,laqualc dormendo con lui lo rijcaldajj , ma non


us con lei cor*
Ahi lag ^

quarto figliuolo dt Dauid,


naimente, perche era dalla uecchicTxa impedito . Adonia
padre era inuccchiato , uolfe ufurparft il Regno con faiuto di Gioab
ucdcndo,che il
unfflcndidofa*
Capitano, cr dt Abiatarponteficc.Pcrcihauendoappparecchiato
,CT prencipi della Trib Giudaica, infiemecon Abiatar,
crificio, ui inuit i fratelli

Gioab, ma non inuit Salamone ne Gad profeta , n anco Banca Capitano dclU
cr ,
tuiiUeJh,co*
guardia Reale. Natanprofcta,uditoqucflo,dtf]laBerfabe.Nonhai p
me Adonia fi fatto Re (La donna entrata al Re gli diffe ,Tu( Signor mio)giura
Salamone tuo figliuolo ti fuccederebbe nel Regno , nondimeno
Adonia fcnzit
fii,che
di parlare, che Natan
tuafaputa,s'fattoRe. Konhaueua ancor fornito la donna
ottenuto!
profeta entr al Re, cr dimand fe Adonia per fuacommifiionehaucua
R^o .Il Re aH'hora chiam Dio per leiiimomo,che m quelgiomo Salamone farcb
SaUmene
j(,e,CTfittofi chiamar Sadoc Pontefice
con Banca il Profeta , cr immiftridel pa*
creato Re.
^
commattd che Salamone fiiffe pofio fopra la muU Reale , cr ciotto
fuori della citt al monte Sion,tui fiiffe unto
Re, cT gridato per R e a fimo de' comi,
dopoi menato per mezo la citt. Fatto que/o , la fama fi diuulg
come Salamone era
alle proprie ftan*
creato Re,cr intcndcndtrf nel cormuo dt Adonia.tuttifiritirarono
partito , che fuffe piu trottato
XC Adonia ottenne perdono da Salamone con tale
. f

in ftmtl colpa, perdej/ late/la. , , rr l


che
DAVID uctl^doft uictnoamorte,fcccfi chiamar Salamone er g dqle,
diuint precetti , cr uiuep fecondo le leggt,acciocbc ilfcmcfuc
in
offemafji
, ,

A A>R : P R lM A'T 3(1 45


{|t perpetu Htruono. vi<tggianpych(cdfii^affeGioab,pnrch4Ucu/uccJA^ncr,et
Ame/t^crScmeo;ptrlemgiuneycbeglihMeMdctto:m fprdtuttogluomnuH^
dyche edijicaffil tempio al Signore , dandogli U difcrittioiie (fualc eljr douca , er

''

ncfbr come UfctMd ajp nuteria per fabrictcrio, cio dieiimk ulcnti d'oro , auto
mkd'argimto,fmcrM,CTnttrepietrepreciofe,rame,afcrroJcnz<tnttma-o,coH
altre cxfe a talfahica pcrtenenti : cT' che alle fopradette co/ , aggioiigcua trcnuU
Ulmti'doro puro per fare il fattuario i con diecmla fiateri , cr altre tanti talenti

fargento. Etoitredt<jurfiociajiunochaueuagioie,leportauanrl tcforo.Etdct^


to quefio mori pocoappreffo d'anni /ttantay hauendo regnato in Chebron anni feucy
^
*
CT in Hieru/laurentalreyhitomoucrameiUc per egregie uinillujlrc. Salmone
10 fehonorcuolmefite/peltrei mettendo con iugran ricchezze, Cr poi prefe il Re
gnoycffendo d'ami dodici. Adonia uenne a trouarc Berfabcyalkqiudcdilic. Tn
fai come il Regno safpctta a mcyft per U prcrogatiua dell'et , come per il confenti

B mento del pof^nea mia perfona , ma poi che a Dio piaciutOy che Salmone rie*
j
fca Re, io debbo contentarmi di quanto riufeiuto , ma folamentedimando,che mifia
data per moglie A bifaig concubmadi mio padre, Ltqualc rimaja uergme. Eerfibe
gli promtfe ^ procurare co'l figliuolo , che' gh nufeiffe queflo maritaggio .Ma il Re

ttedendo queilo tutto fdegnofojrifpofe. Perche non dimanda Adonia il Regno, effai*
do <et maggiore f E t fMto command a Benea capitano,chc f uccideffe . Et cotfi* AbUiar bi
n Abiatarnellafuapatria,conpatto,chchabitaffemHiIia,crdijfe,cheglidonauaU dti^. ^
tata, per le fatiche chaueua fofferte con filo padre CofChonorc ftcerdotale,ft co
. \
me Dio haucua predetto ad Meli, fu tolto dellafamiglia ltamaria,cr dato a Sadoco

nato della progenie di Etneo.


G oA
I B capitano udito queflo , ncorfe aWaltare CT cffeitdo rchiamatp da
eptelo rifpofyche s'era difpoflo di morire, uicino 'ad effo altare, cf non altrouci fi che

11 Re udito queflo , lo fece uccidere m quel luoco j Gw era creato Baica Capitano di
^ tutto Ceffercito, CT Sadoco fommo Pontefice, quando il Re comand a' Semel, fatto
pena di morte,ehe non ufeiffe di Hierufalem, ma paffuti tre anni, egli ufei di lla citt,

per andare a cercare alcuni ferui fuggiti, cT SaLmone lo fece uccidere. Dopoi Sala*
mone tolfe per moglie lafigliuola di Faracne, fece le mura di Hierufalem piu alte,cr
piu forti , CT effendo autfato da Dio ut fogno , che dtmandafjlc qual gratia uoleua, di*
mand la Sapientia . Laqualc dimanda,tanto piacque a Dio , che promife di dargli
tale intcUigentia,qualc niuno mai haucua hauuto, ne hauerebbe per [aucnire,CT che
ui aggiongerebbe ancora quello, che non haucua dtmandato,cio ricchcTXe, uittorix,
e gloria, fc offeruaffe ijuoi comandamenti, et leggi. V etmero poi a lui due donnc,una
delle quali di/fe , NoioRchabitauamoinfieme,fcnzaaltraperfona,CTaucnuto,'
ohi parterifiemo amendue un fgliuol mafehio, CT coflei dormendo affogilfuo j do*
poi defla pof il fuo morto figliuolo a canto a me, cT
fi pofe il mio uiuo . lo
aueduta*
midi queflo, le ridomando il mio figliuolo, CT efjk dice, che fuo Laltra fimina fot*
.

lofi aitanti , giur che il figliuolo uiuo era fuo cr il morto di quclfaltra , affrrmandcf
che non hauerebbe commeffouua in dubbio^
fi gpancolp4.Tuttiicircoftantt fiutano
D come
, , , ,

5 7>E GM ANfTALI IM Gi KONARA


comeppotcffcbcnffudicaremtalcaf.AlhordilR.efattoftportaVjUn4fj>(ldd,eo D
mand ^ che tl finciuUo fujfeUglitao per mezPtO' dato Umetpercufcim. L4
e'mdufin madre delfanciuUo,dolendofi di <]uciafcntentia,preg il Re, che
deffe il fanciuUo ut
uoaUafuaauerfarid. Ma<juella,che^gruadiefiermadre,laud<]ueliafaUentif
cruoleua, che toftofufie tagliato in due pcTxi. U Re uedendo qucjh, fidare U
fanciullo uiuo a epteUa , che fi doleua di ucderlo tagliare , il popolo da queflo fece
giudicioychc il Refufie molt fauio,come in effetto utnceua di prudentia tutti i paffa*
ti huontini . C.ompofe tre mila fimiUtudinif o prouerbt ,
cr cinque nula canzoni ; CT
(ominciando dal cciro , fin' aHherba hifopo fcrifie di tutte le fiirpe , cr nature de
,

gli animali tcrrefri,arrif,(y' acquatici, inuejligando le loro propiet. Trouetian*


dio per utile degli huomini,la uia d'incantare i demoni,et i modi di cacciarli, con feon
giuri. EtaffervuGiofcfo, che queih modo di ciirare gli indemoniati, dur fin a fi
Anello di tempo,aUegandoper ejjmpio dilalc utrt ef?e E leazoroGiudrohaueua tmoanel*
io,Jf(o/4CMi pietra
g
uaua il demonioper le nari, quando era da lui odorata,et che fatto mentione di Sala*
mone, recit gli /congiuri, cr [congiur il demonio , che non ritomaffe piu in colui .
Quejo fece Eleazaro alla prefentia di Ve(pefiano,eT de' [noi figlili, perfarma*
nifrjlaqualuirt hauefic centra i demoni, fi che pof un bicchiero d'acqua, creo*
mand al demonio, che ufeendo di qucIThuomo lo ruurfeiaffe , cr ct^i fu fatto,fnz4
re che fuffe ueduto chi lo rmerfet . Cominci ad edificare il tempio , fanno quarto del
f,-

iifiordjcUl fuoRcgno,0' ccc ex l. anni dalfufcire del popolo di Egitto. Ma circa Li fua
L ihi4, t larghezza, altezza cr longhezza , Giofifo non fi accorda co'l terzo libro de i Rr*
taUedifica laquale di[cordia,cireai due Cherubini doro pojli alfantuarioalelf arca, ddmaredi
re temine
grandezza dell'altare di metallo, circa la forma della menfa doro, et quai
uafi doro,cr d'argento, dedic SaLtmone nel tempio, chi brama di [pere piu parti*
colamente, legga il libro terzo dei Re, crlcantichitdiGiofifb . Fomitoiltem*
pio,cr ornato in anni fette , conuoc il popolo in Hierujlem , cr x Sacerdoti por* _
tarono nel tempio l'orca, il tabernacolo fatto da Moife cr i uafifacri,precedendo il
Re con tutto'l popolo, cr facendo i Lrutti facrificij cr prefumi . L'arca nettaquah
erano le due tende di pietra,fu pofta nel fantusrio tra due chcrubini.E t effendo ufei*
ti i facerdoti del Santuario,lagloria del Signore riempi quelluocoi cr una nuuola,cir
cotui il tempio, fi che da qucflo faceuano congettura,che Diofufj entrato nel tem*
pio cr che ui doueffe habitare . Il Re, di quejto rallegratofi , raid grafie a Dio, lo
preg,che fauoriffe al fuo popolo, cr efftudiffc cufeuno , che iui lo prcgafj . Dopai
offerfe le uittime, Icquah Dio moflr di accettare , mandandofuoco daJfaria, ilquale
andato alfaltare,confum quanto ui era.
Il popolo ueduto queflo laud Dxo^cr il Re gli rend gratie di tanto he*
Mtficio,cr fatta una folenne fejia,licenti il popolo . Fatto queJo,ilRe utde m fogno
come Dio haucua effaicdito i fuoi preghi, che farebbe conjruato'l tempio ,
che egli
diuenirebbe felice, et che i fuoi defeendenti fignoreggiarebbono quel paefe,/e n egli,
nifitoipoferi,nancoU popc^cotunfaceffi a idiuini precetti, altramente, che
efiirparebbe
, . , ,

f. n. 1> A K V* P R I WA - _ pr
A rfHrpanyiealtuHoLfMprogeme,crop(>riincrrbbeilpcp(JoeeHfaiiitUy^i^
ili
ifiniti mali t lafciando ancora ardere fCTrouinare il tempio, o" f^ianare la cita
.'i
t facebeggiata.
Cosi mura di Herufalem, Salmone fifabric un palagio. Cofrk
edificate le .viiinnl

fei Cananeijhabitatori del monte Libaru),afbttoporfi al filo Rcgno,CT pagargli ttv>


buto . Interpret i problemi mandatigli da Chiramo Re de Tiri , de ^uali fecero
memorix Diuo CTMenandro hi/hrici, come narra Gioffo. Et efjcndo per tutto
celebre fama della fua fpientia,cr dottrma . Vna Regina dEgitto,ct"degliEtbio La
degUitIn*
pi,cbc procuraua di trouare k fapicntia,uenne in Herufalem il Rr la raccolfe hos
.
uenne a
fa
Horeudmente cr la fttsfece ad ogni fua dotta interrogationc . Perci la Regina irouar Sa
piena di fhiporediffe, che gli umceuano lafamadt Salomone, cr battendo con Limone.
efftti

marauigliaguardato lefontuofe cene,i mindhri Regali, i facrificif del tempto,cr Por


dine defcrifieanti,don al Re gran fomma doro,rieehtfmte gcmme,aromatt efquk

B /itt'jCr Jc radiei del balfmo} ilquale, perci ui nafee da quel tempo in qua . Rtetw
all'incontro da Salomone, ricchi doni , cr torn nel fuo paefe . Salomone adunque,
effendoperfapicntiaiUufrefopraogn'altroRe,crper1ricchezze piu che tutti rica
^tfimo, lum perfeuer nelle diurne ifhtutioni, anzi datoft alla lujfuruyfu precipitaa
to nelP idolatriOfCr non ft eontentando delle mogli del fuo popolo, ne prefe di eterne, Satamme
da
cr le am di frte, ehe fece fcrifcija'lorDei,perchefitolfe per moglie fttanta luffuria
tadend* iit
figliuole de Principi de^, aggiontoui trecento concubine,(y- fopra tutte le figliuole idolatrta,fn
di Faraone Re (PEgitto li Sigiurr Dio moffo dalla fua maluagit, gli diffe . Perche da Dio re
non bai offeruato i miei precetti , romper il tuo Rrgno,cr ne dar al tuo feruo,tuta freuato.

toma non te ne priuar finche uiui per amore di tuo padre ; ma dopo la tua morte
,
tuendo tuo figliuolo, non lo priuar gladi tuttol Regno, ma lafeiar a lui due
Trtbujet Hieruflem,per amor di Dautd fiioauo,et Poltre dieci Trib dar al tuo
feruo.Hon pafi guari di tempo,che Abder mofj guerra a gli ifacliti. Cofuifu idua
Biffo, di progenie Regale, et effondo da Gioab foggiogata Pldumea a tpo di Dauid,
^
fugg in Egitto, che era ancor fanciullo , doue efjcndo raccolto benignamente da Faa
r<fonff,fft da lui amato,tolfr per moglie la fareUa della moglie di
effo Re. Quando poi
in et uinle,et intefe come DauidjZT Gioab erano morti, bramaua di ricuperare il Adar Idu
fi*
Regno , mafu da Faraone trattenuto, fin chefurono turbati i progrefit di Salomone, met,gner-
reggia con
et oQhora lo lafct poffare in Idumea , ma trottando quel paefe frtificato,and in So
tragU Ifra
ria , doue raccolto uneffcrcito de ladri , occup quella, cr fccheggt i campi de gli
eltii.

firaeliti . Salomone uedendo lagcnerofa prefentia il leroboam , figliuolo di Nabaa-


to,chegli fcniiua, lo prepofe alle fabriche delle mura di Hicrufalem . Cofiui andana
do in uiaggio,sincontr in Achia profeta Silonite } ilquale lo men fuori di jrada,cr Achia frt
tagliatagli la ucfla in dodici pezzi ne diede a lui dieci , dicendo Cofi Iddio sfender
.
dice il

rnffi Iff
ilRegnodiSalamone,lafciandone due iribua fiiofigliuolo,pcramordifuoauo,et fa
boom.
r te Re fpra dieci Trib,-perci fa,che tuoficrui le leggi diuine,etofJruigiu/iitia.
leroboam diuemUo per quefio auifo arrogante bramofo di regnare, del leroboam
, fi mofhraua
ehe auedendoft Salomone uolcua uccidalo , ma egli fugg in Egitto cr ut Hette fin. aj^rrandt al

D z che
.

fa DE GLI ANNALI DI Gl. ZONARA


x mor Salm<meiil<pukuf di (^fUuit4-,d!anni cwifuantaJue^tTVaueudeo* D
TtincWodrrgnirr d'anni dodici y fi che ne- regfto (juaranU.Giofefo dice ^ che egli

Mortf di Sa
nonantaquattro , cr ne regn ottanta . Men uita felice, eccetto, che nelU
Limone. uecchiezz<i,pcrche uid le paterne leggi > diedeft ad amare donne foraiiere,cr ado
rgli dolidiqueQe. SucceffcaluiRoboam fno figliuolo, alquale ricor/ il popolo,
pregando humibnente,ehe rimetteffe quel giogo difiruit , dalquale erano oppprefii
da fuo padre . Egli rilpofe,che ne uoleua prender configho,cr fratregiarmgli ^
v-r '
darebbe rifpofla. Et dimandando eonfglto da' uecchi,c'haueano feruito a juapu
'
' popolo humanamte. Partitoil Senato^agio
dre,efli lo aiiifirono,ihe rcffaindcffe al

n di quello con i giouani creati con lui , iquaU lo configlurono , che rijpondefjaa
fpramente al popolo, conferuando nel parlare la Rcgal nucj . Roboam lafciato
parte il conftglto di uecchi,s'attennea quelo de' giouani, v effendorUomato ilpom
poloygh parl in queflo modo . Se mio padre ui fprapofe un grauaggio, io uiaggra*
Iter affai pw.CT fc egli ni batt con flagelli, io ui batter con baftoni,cr ucdrete,che
g
Lt minor parte di me, far piu groff,che i lombi di mio padre . il popolo udito queflo
vridjche habbiamo noi a fare con Dauidfet con queflo fi parti dal Re. Ridioam man
'd uno de' fuoiyche placalfe il popolo , ilquale era tanto furibondo , che lo uccife con
.-,r pietre fi che -, il Re /marito fuggi m Hicrufalem,douc regn fopra le trib di Giuda,,

i
cr di Beniamin . Le altre Trib cre.arono Re icroboam,ilquale mai to Salomone era
tornato d'EgittoiCT uolendo con gli fracliii muouer guerra a Icroboam, iddio lo uie

\ t per Samea profeta leroboam temendo, che il popolo andando a ftcriflcare in Hte,
.

: rufalemjritomaffealfuoprimoRc,bauendolafciatolui,fecedueuitcUidigetto,uno
in BetelyCr Caltro in Dane. E t comiocato'l popolo di [Te }
perche Iddio per tutto, er
non folamcnte in Hierufalcm, io ut ho fatto due uitclli nel nome di Dio, fi che nonfk*
r piu mcflieri, che andiate in HiejuJalem , ma ucnuc a facriflcare a queiii cr odo*
rarlti perche io far di uoifacerdoti,a- niinisri .
Il popolo 1fraeliiico ingannato con quefle parole, uiol i patemi iflbi
p
tutiycr prouoc conira di feltra diuina, di maniera, che furono dati in fcruitn a gen
tiejleme . Icroboam creati i facerdoti , CT edificato laltare , uolj celebrare una foa.
.J- ! hmit, cr afccfo all altare con i facerdoti, jlando per facriflcare un profeta da Dio
mandato,gli difl . Aucnir,che uno delia progeme di Daiiid nomato Iofia,uccidcri
fopra quci'altare i tuoi facerdoti, cr ui rder le offa loro . E t perche tcn^i le mie
parole per uercyfappi come fi romper a l'alt are, crfl>argerafliUgraffo,che m quel
lo . Etapcna forni queflo parlare , che firuppc laltare, il graffo deglt animali fi

fparfe in tcrra,cr fi ficc la mano di leroboam,laquale egli haueua fefo,comandan^


... do, che iiProfetafufJprcfoi ina fu con loratione di cjj Profeta finataicr rimafi
immobile, fin che orando da nuoHo il Profeta, la mano ritorn al primo ufo del tutto

fana Et effendo dal Re inuitato a ccna,ricus, dicaido come gli era uictato il man*
giar pane, cr il bere acqua in quel luoco,cr che non doueua tornare pur lauta, che
p.. era ucnuto : cr co/i and per altra uia . Ma unfalfo Prefeta , che era in quella citt,
ttdendoqimto haueua detto, cr fatto quel fimo di Dio,gU and dietro, crhauen*
, 1
< ^oh
, . .

1> A R T E P R. I A. M Si
X iclogoi^Oylopreg,cheaUogguffe conhd.Kif^idendo ihuomo JiDiotCome
ipiejogli vrA HeiAto,()uel nubtagio diffe lo ancora fono Pr<feta , C7 uengo per dh

ma commifkme,accioehc tu mangi meco li Profeta dando fede alefalfe parole dt


coiimtomadietrOyCtcffcndoncWa^ergofuCyUdiunauoce,chcglidiffc,comen5ha
uendo ubbidito al duiino precetto farebbe ammxcOito da un kone,et auenue, che tor
nando a cafa,un leone luccife,et poiflette a guardare il corpo feltra altr<^ntc ofjrn
dcrlo.Quel faljb Profeta auijto di ipieflojraccolfc le fuc ofJa,et lefepeUy ordi^ndo
b
che dopo la fua morte jcpcliffcnouicino a quello con quefl'inten^
a fuoi figliuoli,
tione,che effendo (fecondo pr^tia dethuomo fanto) rouinato Faltarc, crarj le
cfj de' facerdoti, egli trouandofl fcpolto
con quel Pr^eta, fchiuarrbbe qucfl'ingiue
na . Nondimeno leroboam con tutto queflo non ntinuiua la fua empiet,anzi di giar*
no ingionu) la ftceua maggiore, ucndendo a prezzo quel ftlfo facerdotio, de' luochi
alti , iUbeglifuimputatoacolpa,a'riufciarouinadcllafua famiglia. Et perci,

fe fu tenuto per una fceleraggine il uendere quel profano facerdotio; che diremo di
quelli che uendeno quel ucramente diuino,cr ucnerando facerdotio, mi quale fi offe

lifee quella uittimafantiflima , fenza ffargimento di fangue t

Infermando Abia figliuolo di leroboam,il Re mand la fua moglie ue


flita uilmente ad A bia profeta, aecioche gli domandaffe ,fefuo figluiolofi fanarebbe
da tale inflrmit.Ma il Profeta conofccndo l ingannojdilfe ; non ti nafeondere da me
o moglie dileroboam,nia dirai a tuo maritOychauendo lui lafcUo'l nero Dio, cr fot*
tofiDeidigetto,afpettidiperdcreilKegno,crcherouinilafuafamiglia,crchcil ,

popolo chaueua flguito la fua empiet , non andarebbe fenza caftigo .Et partiti o
danna, pache trouaai morto tuo figliuolo, et far con pianto fepolto,pache egli fola
flato buono dcUa progenie di leroboam. Ladonna entrata in cafa trou mortoli
figliuolo cr auis il marito di quanto le haucua detto il Prifeta ma egli ,chcaadi ;

pefiima mente , non diuenne pa queflo migliore . Maregnando Koboam in Hiatt


falemji Leniti, cr Sacerdoti,cr altri del popolo iTlfracl, conofeendo la dritta uioylaa
feiarono le loro citt/y uennao in Nierufalcm, cr m queflo modo aefccua il Regno
di laoboam , ben che egli ancora offrf Dio con la fua empiet , cr parimente tutta jtiu, nim,.
aTribu di Giuda tralafci il diurno culto, PaciSufaco Re dEgitto, uenne con filam.

Hiaufalcm , cr Roboam Tornio quinto del fio regno, inficme col


g^roffo effacito in
popolo rinchiufo nella citt,dimandauano da Dio padono, colfeffondo i loro peccai
ti. Paci Dio placato, rijpofe, che non gli ihruggaebbc , ma fi bene gli darebbe in
mano de' nemici . Ro^o<tm fi rend con cale conditioni al Re Egittio , il quale non
offeruandolcfuepromcffey fiprefcitrfiri facri,crircgali con le arme (Toro, fatte
aa Salamone,cr le hafle d'oro dedicate da Dauid Mori Roboam danni cinquanta
.

haucndonc regnato diccifette , cr lafci fucceffrre Abia fuo figliuolo, alquale


ftte ,

mofle guerra leroboam quantunque haucffetrauagliato fempre con guerra Ro


boom . Ma Abia non temendo delfuo furore, crfattofcgli conira co'lfuo cffrcito,
riport tanto celebre uittoria , che leroboam non fu piu ardito di uenire a conflitto .

^iori Abia hauendo regftato amU tre tn Hierufalcm,crfu huomo empio, ucrfo Dio
D 3 erg/i
, , .

J4 de gli annali di gio. zonara



Doiid, pTKtpile dclU fottgUa .Mori poi Icroboam hauendo regtutto
Hebrn
NdbatfffoH <tctufucccjjfcNdbtfuo figliuolo y che fu empio al padre. huom fmP -

L d'i. Egli combattendo Gabata citt Barbara fu con inpdie di Baafa figliuolo di chidt A
,

ammazzato tanno fecondo delfuo regno Baafa hauendo occupato. il Regno Ifrae^
:(e^d"'. alatale tuttauia fi rajjbmigli nel /prcTta

fiwrl.
zare le diurne leggi, cr fece preuaricare il popolo . Perci Iddio per leu profeta gli
,
t.U tpurte miiucci , che rouinarcbbe La fua famiglia come (fucila di lero^am .
Cojiiii mari
,
&.f d' iffuel tanno ucntcfimacfuarto del fuo regno cr lafci Eia fuo figliuolo, fucceffore del Re*
guo,ma tanno fecondo del fuo Regno, cofui fuammazzato da Zambre, maefiro
de cauaUieri , ilquale eiinfe tutta la progenie di Baafa , Mail popolo (tlfrael , che
. *fT^<lt^^*Gabata,udendolacrudeltdaluiufata,czches'crafattoRe,flutper-
un altro nomato Zambre, che era nelteffcrcito,cz guidato da (fucilo occupi
/r.7JT.' ,

Torf Citt primo Zambre fi tir nella parte piufcreta del palagio,cT appicca*
frael. . il
E
f
toui uoco,ui fi orfe, hauendo regnato fette giorni. Diuidendofi il popolo in due fet*
te, alcuni uoleuano Zambre , altri Thamnc . Ma prcualendo lafattionc di Zaninre,
egli regn tranquiUamcntc.poi che fit ammazzato Thamne .
Samaria f- Co s T V I regn prima in Tharfa, dopoi hauaido occupato il monte Marco*
difcaia nc,uii edific Somoru citt j perche
. tl monte prefe il nome Samarco,da Samero , che
maluagit i paffuti Re , cr mor tanno x it. del
Acab re/i
E.cgno,nclquak fucceffe Acab fuofigliuolo.Ma i Re difraehtfp portarono tan*
He d' i
frael
to ftelcratamcntc,chc uiolando le paterne leggi, morirono in poco tempo A Itincon*
Afa vinfe ^0 poi Afa Re di Hierufalcm,che temeua Dio , uencndogli contra il Re dEgitto con
gh ^tbiofu gfvffo ejfcrcito,inuoc U nome di Dioz^affalcndo i nemici, ne uccip molti, cacci gli
altri m (uga,tzfacchcggigli alloggiamenti,fi che cr il popolo,et lui furono di quel*
le fpi^lic mirabilmente amcchiti.Et ritornando in Hicrufalem con tcffrcito > AZ4*
ru profeta,p ghfc contro, dicendo, come iddio gli haiicua conceffo queifa uittoria,
^
perche egli,cr il popolo honoraua iddio, fi che per tauenirefarebbono felici, ma che
p prezzafpnoi diurni precetti , farebbono afflitti da molte miprie. Aza hauaido
uiuuto piamentc,mori molto uccchio,tannox l i. del pio Repto,cy lafci il pgliuo*-
lo Gioffat fucceffore. Mu Acab habitsndo in Samaria,uinccuadi maluagit i paffati'

Re, et era poifiimolato da lezabelfua moglie ad efpr peggiore.Effa era pgliuola del
RediTiro,cr di Sidone, donna audace, cr pera, laquale edific un tempio a Belo fuo
Dio,crgU conper un bofeo, ordinando Sacerdoti,che ui minifrafpno . Ma Elia db
Tep>a citt, hauendo a male,che il popolo pguiffe una falfa religione difp ad Acab
cop uiue il Signore, che non piouer fopra terra,fe non a miei prieghi. El detto que*

,
fio and per diurna commipione al torrente Corat , doue era papiuto da' Corui , che
gliportauano la mattiiu panc,cr la fra came,cr bcueua di quel tarrcntc.Ma efpn*
dopccato,and per diurna ordmatione in Sarepta,che tra Tiro,cT Sidone, cr incoa
trandop in una ucdoua, le dimand,che gli portaffe un poco di acqua cr andatido lei-

a pigltarlajl Profeta la prcg,chemcdcpinamente gli dcffedel(wte,lapminagiu*


r.

V
, , . ,

PARTE PRIMA. '


^
A r,che non fi trouaua altroychc al^vjntafarina,cr un poco d'oglio nel udfo , pcrao=
che andaiu raccogliendo alcjuanti famcnii^pcrfarji un poco da nungurc^pcr f c, cr
per i figliuoli fC; poi morirli di fame con quelli, il Profeta la confort, che fieffea
buona /pcraiiza , perche non mancherebbe la forma nella caffo , nc l oglio nel uafo,
finche fcatde)fe la pioggia. Cofi effa nodri il Profeta, fefleffa,tyifigluioli,finchc

pafi la fame. Ma cffaidogli morto per infermit pio figliuolo, efft f ne lament co'l

Pri^ta,itquale, fattofi dare il morto fanciullo, lo port nel cenacolo , doue cgU jtan*
tiaua,cr popolo nel fuo lctto,inuoc nome di Dio.foffiverfo qucUo,C!rrifufcita^
il

toh, h raid alla madre , che ne ringrati Dio . llqualc dopoi comand ad E ha, dx
prediccffc ad Acab la futura pioggia,perchc era la fame g;rjndtfimo in Samaria, et in
tutta la ^ouincia, Acab infcme con Abdia fuo maefhro di cafa,et huomo da bene, ue
luuano a cacare del firme pa i lor caualli et andarono uno pa qucfla uia , faltro
:

pa quella, cacandoyfe ui fuffe herba <tmtomo alle fonti. Blu fi fe cantra ad Abdia,
B et lo preg, che h apprc/cntafic al Re Acab Ma egli h auis, che Acab arcana de
.

uccidcrh (et perci fi nafcondejfe) ty che egli nodriua catto Irofctidnufcojlc, ha


ucndo IcTtabcl fatto uccidere gli altri . Ma giurando il Profi-ta, che doucua quel g/or
no prcfntarfi ad Acab. Abdia lo prefent auanti alui.Et Acab gli diffc,Sn tu quch
lo,cbc conturbi ifrael i A cui riffofe il Profcta.Tu piu tofto,cr la tuafamiglta,con
turbate il popolo,et iafeiato il Dio tiero,adcrategli ldoli,ma fa conuocarc il popolo,
cr I Profti tuoi,^ di tua moglie, nel monte Carmeh. Et effiub concor)i,E lta diffe,
\o fohrimafio fono della fmiglia de' ueriProfeti,ty ui fono tanti fafi Profeti. M.<
date a me un bne,zT a tutti qucjii, unaJtro.Et facrtficando quejU , mettiamo le unti*
me negli altari,fenz4 appiccaruifuoco,0' ciafeuna delle parti muoehi il fuo Dio, cr
quello, che mandar afuoco pquale arda le uittime,cr le legno , fia tenuto nero Dio. Il

popoh laud quefio partito, CTgUignominiafi Sacerdoti, uccifo il uttcUo, lopofero


Jpra le legne fenza fuocoCT hauctulo inuocato il lor Baal , dPla mattina fin mezzo
gfomo,il Profeta bcffcggiandofi di hro,diffc,che grtdaffcno con piu alta noce, perche
^
forf dormua il Dio loro,o che fi trouaua m altre faconde occupato.Ethaucndo fup*
plicato lungmente, ma in nano j il Profta tolte dodcct pietre fecondo l numero delle
Tribu,edific l'altare,^ cauatagli d'intorno una foffa pof le legne fopra taltare,
,
cr di fopra la uittima , fopra laquale fece fi>argcre tanta acqua , che ne fu puma la

foffa.Fatto quefioyinuoc il nome di Dio, cr uedendo tutti , feej fuoco da Cirio nel*
l'altare, llqualc confum la uittima, popoh ueduto
le pietrc,racqua,cr la polucre li

quefio maracoh,t'inginocchi , confoffando, chcqueio era nero Dio cr uccife tutti


quei falfi ProfetuDopoi E ha diff; ad Acab,chc fccndcrcbbepicggia,(y cofi auettnr,
A\a effctuiogli minacciato di morte da lezaM,cgh fhigottito, fugg nel deferto , doue
(comedcjfcrato) dimand da Dio la morte,ty addormcntatofi con qucHo dolore, fu
defio da uno , ilquahgli commaiid,che fi leuaffe cr manguffe . Cofi hauendo man
giato un pane di fiiUginc,cr bcuuta l'acqua, che ut trou , ritorn a dormire, crfu da
tutouo chiamato duU' Angelo, perche mangiaffe,con dare, che haueua da fare un gran
camino E t hauendo mangiato la jceoiida fiata, ricuper le forv, cr camin quaran
D 4 ta
, .

DE GLI ANNALI DI GlO. ZONARA


U giorni^ fiche gionfc al monte Charebo , doue entrato in una jpelonca ud una uaeCj t>
lujuale gli domand , che cofa uama a fare, <y egli rij^ofe, che baucndo per zelo di
Dio fatto morire i prefti di lezabel, effa procuraua ucciderb i Alfhora quella uo
cegUddffe fchelamaltmaflcffeauantialsignore . Et haucndocofi fatto, fentgjran
uento,cr utde un fuoco ardente . Dopoi fffundo un leggicr uento, ufei di quello tata
ucce, laquale gli comandaua, che tomaff a dietro cT che ungefj A fahel Re di So
ria, leu Ked'lfrael,cr Elifeoprefeta m fuo luoco, perche quc&i iruggerchbonogU
'
empii . Elia tornato come gUfucommcjfo,trouEltfco, che araua,alqualchaucndo
matufcjato C intento fuo pofe fopra ilfuo maittcUo, cr egli lafciatc tutte le cofe lo fe*
guifhaucndo ottenuto tufficio pilotare. Tra tanto Acab , bramando di haucre
per denari, oucro a cambio il uignle di l^Miot , che era uicino afuoi campi , ma non
uolaidoNabot concederli, il Re per affanno s inferm, lezabel intendendo la caufi
una lettera figillata co'l bollo regale ,a igouematori di quel
della fila infermit, fcriffe

luoco doue flaua Nabot , comandando che fufj accufato di hauer detto parole ingi*

riofe ucrfio Dio, CT il Rf, cr che prouata la querela, fiiffe lapidato Qfi gouema*
ti*h on tori facendo quanto gli imponcuano quelle lettere, lapidarono tiabot . Cofi lezabel
Pi^-^fp a utgnale di quello cofi eff Re quantunque gli /pia*
u ,

lu/. c^ffi^hi morte di Sabot , tuttauLa fi prefic quel campo } perdo Elda Dio mandato
gli diffe. Dice il Signore pere hai uccifo Nabot, per occupare il fuo uignale,doue i ca
nilingcrono il fngue di quello, medefimamentc Ungeranno il tuo, cr quello di tua
moglie, cr le meretrici fi lauaranno nel tuo fangue , cr fia efttrpata la tua fanugUa,
A cab udito qucHo,firmi grande affanno, cr pentendofi delfuo fallo, fi ueHi dificco,
digitin,cr fi conpji colpeuole
,
perdo Dio uedendo la fina pcnitentia,rcuel al pr
feta, che darebbe adAcab il meritato caligo, ma fi bene a tempo di fuo figUuolo.
Dopoi ilfigUuolo di Adare Re di Sor , afjedi Samar congfoffo efjrcito de' fuoi
cr de' confederatiry mand per fuoi ambafiatori a dire ad Acab Lr tue richezCF* .

le moglie , crifigUuoU fono miei, perche gli pigUar combattendo . Ma fc mi conce ^


derai quel che defio, leitar t^affedio cr me n'andar , Acab a quefo rifpofe. Io et tut
ti i miei filanto tuoi ; cr conuocati i maggiori del fio imperio , gli ejpof l'ambafciata
del nimico, ma non uolcndo il popoh, che fi rendeffe, cgU rifpofe a gU ambafeiatori,
che non polena fare quanto chiedeua il Re loro, il Redi Sorta, udita la riJpola,tutto

fdegnofo,fecc circondare la citt con flcccati et argini. Et dicendogli un pr<fta,che


gU darebbe rotti i nintici con opera de fimi de' goueniatori prouinciaU , che furono
232. con i quali ufei della citt, circa mezo di, mentre, che nintici attcndeuano ad em
hrccarft . Il Re di Soria uedendoU, comand a fuoi mmifhri , che gli mcnafjcno Uga*
ti a lui, ma i fimi ne iiccifcro moUi, crfguendo le fquadre ifraeUtichc feonfiffero di
fi fitlu il Re. Et Acab faccheggiati
. - maniera i Soriani , che a fatica gli aliogga

menti, torn in Samaria: a cui fi


fi:
contra il prefeta , cr gU prcdiffe come Sori tar
narebbono ad affaUrlo. Perci aicinandofii la prima nera. Il Soriano da nuouogli
moffe guerra, cr fcegU alloggiamenti nel piano, hauendo intefo da fuoi,che gli He*
brei erano uaUnrof ine monti, manon ik campi, ma il profeta da nuouo promifU
tuttor
, , 1 , , , , , . ,

PARTEPRIMA S?
Gli
'

- tttoru ad Acab, cm dire che Dio mofirurcbbcUfuapotentU anco neBcualli.


efpfrcitiftettero in ripofo, ma uenuti di fubito a conflitto , Soriani uoltaronole /palle,
et Acab incakandoli^'uccife gran nwnero,et mold,chefiricouerarono in AfecaJm
opf>ref?i, et il figliuolo di Adare fuggendo con
pochi fina
tono da una romna di muro
cinti confimi capo, uennero ad Acabfoppli
feofe, fuoi mmiflri ue/iiti di ficco cr
il

rondo, che conferuaff il fuo prcncipe . li Rf ^omife diferuarh, CT conduccndoh i

carro, fc gli f contro, cr falutandolo


fuoi [opra un carro , Acab mcdefmumcnte in
gli diffe,che fteffe di buon' animo , sfatto con lui lega , lo
rimand con molli doni
AOhoraMicheacomandadunodel popolo, chelopercoteffnclcapo,0 coluinon

commettendo il medeft*
uolfe i perci gli diff il Pr^ta , un leone percuoter te cr
mo ad un'altro colui lo percofjc cr cefi co'l capo infajciato and ad Acab, diccnd^
Vn prigione datoui in guardia dal tribuno de fldati,e fuggito,percio egli uuolc chio Midie,i i>re-
dkeUmti-
fiaammaasiatoiO'fifpoitdendoilKe cheglieracofagiujla, Michea fi popcfc ilca
po, crfu conofeiuto cr di/J ad Acab . Pcrchai lafciato andare il Re di Soria, huo
mo pefl^iro, tu morirai in fuo luoco cr cof il tuo popolo txr lo popolo di ^quello. ^feruMo d
llRf, udito <)ueflo, fi turb, cr fitta la pace per tre anniyond per rihaucr da' Soria Kes*ria/i.

ni Reemma citt,che pertencua al fuo ftato,et in que/i'imprcf dimand al Re Ciofi


fot ,fe uoleua andar fecoatfuella guerra cr egli ui acconfenti, cr
dimand conflglio
da Dio fedoueua andari. Acab fatto uenire ifuoi profeti, domand a quelli fe quelt
andata farebbe felice, crefii gli promifnola latteria. Et dimandando Giofafat, che
diuino , Acab rifpofe ,
come ue ne era uno a lui odio/o , per
fi chiamaffe un profeta
che fcmpregli prediceua male . Ma pur effendo chiamato , per commiflione di Giofa
fot, qual gli dimand fe doucua combattere n ; Allhora il profeta rijfofe Io nidi

ifraeliti difperfi per i monti , come gregge fenza paftare .Mail Signore m'ha detto
chefli ritorneranno, ma tu filo morirai a Reemma.Hauendo Michea parlato in que
C fio modo, Acab diffe a Giofafat.Non ti difli io,che mi predirebbe malei Ma Scdechia
uno de' falf propheti,diede una guanciata a M ichca,ilquale gli diffe. T u pocho ap
preffo onderai di camera in camera , cercando di nafeonderti . Acab fece ritenere
Micheafn'al fuo ritorno, a cui Michearifhofe . Seturitomi fono, il Signore non
ha parlato per la bocca mia. Et andati qucfti Re alla guerra , il Re di Soriani ordin
le fquadrc cr comand a fuoi, che attcndeffeno folamentc di ammazzare Acab,
ma egli lafciatc le mfegrie regali, prefi habito di priuato. Perci i Praicipi de' mini
ci,uedcndo Giofafat regalmente ornato, lo circondarono , ma uedendo poi come non
era il ReiTlfrael, lolfciaronoftare.Ma Acab ferito mortalmente di faetta,coman^
dalcaretiieri,cheloconduceffifuoridcffefjcrcito,crmori al tramontar del fole.
1 Sorianiudendo la fua morte,ritomarono a cafa loro . Il corpo delRe fu portato in
Samaria cr fcpoltoui: ma occultando il carro nel fonte di Samaria , i cani Imgtrcno
il fuofangue,et le meretrici
fi ne lauarono lafaccia,come haueua predetto Elia.Mo
ri adunque Acab, come haueua predetto Michea, fenzapoteruiprouedere, haucn
do regnato anni x x 1 .fucceffi nel regno Ochozia fuo figliuolo Et Giofafat ritor .
g;,
nando da queJU ffieditione, in Hicruftlemfu da leu propheta riprcfo,c'haueffe porto
aiuto
, . . ,. , ,

58 DE GLI MANALI DI GIO. ZDNARA


aiuta dd un empio, ma che Dio,bcnchc da lui offrJ,rhMcuaconfcru<ito. llKene D
laud Dio , CT battendo uifhato tutto il fito Regno, comand chefi offeruaffero le kg
gi, CT ordin giudici ne'ifuoi luoghi, che mantelleffcro giujlitiu Et cfjcndo Moahi* .

ti con Ammaniti, cr Arabi loro confederati, entrati ne la Giudea , Ciof^at dimand

il diurno aiuto , cr un profeta gli diffe, che Dio combatterebbe per lui, CT perci che

conducefjcfuonrejcrcito,nonajjkndo il nimico, ma ajpettando il diurno fbccorfo.

Il re ufeito la mattina tra nimici, fece jlar fermo IcffercUo, cr che i facerdoti con le
trombe fleffero auanti ad ejio eJfcrcito,et che i Leniti et cantori cantafjcro a Dio,rcn

dimalto di gratie 1 nimici conwicixrono a uniirc tra loro a le mani, di modo che non

ne rimafe uno uiuo, cr Giojafat diede a facco lijieccati nemici alfuo popolo. Da cfucl
tempo auanti, i Barbari uedendo come Giofafat haueua il fauor dimo fletter chea.
OchoziaRcdljraelimitandolamaluagit^ fuoimaggiori, l'anno i i.del fuore*
gno,non pot hauere i tributi che i Moabiti foleuano pagare a fuo padre.Rtinfcrman
dograuemente mand a dimandar configlio,daBa Dea Acamenfe(nomata Mofca)J g
doueua rtfanarfnma Elia,fattoft contro alli ambafciatori,dijfc,che tomaffero adictro,
referendo a chi gli mondana, che hauendo mandato per configlio al Dio de' Barbari,
comefe non fuffe Dio m frael, non fi leuerebbc delktto. Referendo gli ambafeiatori
ad Ochozia tale ambafeiata, egli dimand di che forma cr habito fuffe colui , che gli
haueua parlato . E t Scendo loro come era pilofo, cr cinto con cintura di pelle ,fu
bito il Re conobbe, come egli era Elia, cr mand un centurione con cinquanta folda^
nella cima del monte gli command
ti , che lo conduceffe a
f, cy hauciidolo trouato
che andaffe al Re . Ma orando Elia fiefe fuoco dal cielo et arfe quel centurione con i
fuoi cinquanta. Cofgli aUri mandati dal Re,furono arfi,ma il terzo giolito al profeta
con ifioi, singenochi , pregando che non lo puniffe , perche ueniua afbretto dal fuo
Rr,rt con qucjlo lo preg che andaffe fpontaneamente al Re.Elia auifto daWangelo
cacciata la paura fcefe del monte cr gionto al Re gli diffe . Perche mandafli ad ab*

tro Dio iiUcrrogandofe doucuiguarire,fappi che morirai de qucflinfrmutai cq/ mo p


riOchozia , come Elia prediffe cr lajci il Regno a loram fuo fratcUo,ilquak, rup
pc k fatue fabricatc da Acab fuo padre, ma fu nel rimanente empio, cr fniuk a' fuoi
paffuti. Eltadouendo efjcr leuato in ciclo , and conElifco al Giordano cr
pcrcuo*
tendo co'l mantello facqua, effa s'aperfc,cr paffarono amendue per [afeiutto. Etdi^
caldo E Ha ad Elifco, che dimandaffe qual gratta uokua uoglio ( diffe egli ) che fia
raddepputo in me lo tuo fpirito E U bench giudicaffe queio defio per troppo im
portiwo, tuttauia diffe . Se mi uederai efferc affonto in ciclo, fappi di haucr ottamto il
tuo drfidcrio . Et ragionando di quefio , un carro di fuoco con i caiiaUt a qucUo fimi
li
,
Elu , ilqualc effendo portato in fu, gitt il fuo mantcUo ad Elifeo, che lo tol*
leu

fe cr non uide piu Elia Co/i tornando al giordaiK uoljc fare la proua thauc*
ua riccuuto la dimandata gratia,pcrcuotcndo l'acqua col mantello, laquak non fi db*
Elia rafili
uidendo EUfeo gridando dtfe. Douc il Dio di Elia f Et cofi percuotendo da niio>*
in ciele.
HO Facqua, effa sapcrfe,cr cgU paf. Vedendo quefo ciiiquaiua figliuoli de profeti,
diffiro, che lo fptrito di EUaJi era fermato in Elfieo , ej lofcguu oiio per cercare jc
, .

'
p A R T E P R 1 M A
A lo fpirtoifetSifftre, hduendd leudto Elii lo himtfcgittMo inqtulchevmte. Elife
dd princifHo nm uoletkt,chc lo cerca(fcro, mapotui acconfent, rt cercarono ircgior
ni C7 non lo trouorono . Gli hdbitatori di Hierico doue flxua Elifeo , lo
andarono d
,

trouare,pregMidolo che fanajfe certe acque triiie che faceuano ftcrile il paef , Egli

fattofi portare file, in un ua/o nuouo ,


inuoc il nome di Dio,et gittatolo nel fonte, le

acque mutarono famaritudine in dolcezza,rimanendojnza alcun uicio.lpnfetafde


gtato contra alcuni fanciulli,ehe gli diceitano^fcdi o caluo, gb malcdt,etgli crfifccn
dendo de monti ne uccifero 4z . loram figliuolo di Acab udendo muoucr guerra
a Moabiti, difftand infuo aiuto il Rf Giofafatdi Hicrufalem, ilquale promife ancora

di condurla il Re di ldumea,chegli era foggetto Co/? qucjli tre Rf confederati an.

darono per lo defrto fette giorni,cr ucnendo meno l'acqua aWeffcrcito andarono ad
E UfeOy pregatolo che conferuajj loro,cT i fldati . Il profeta uoltatof a loram, gli
difj. Tu uattene a i profti di tuo padre , cr giur, che fc non era per Giofafatnon gli
B hauerebbe dato rifpofia. Dopo? fatto chiamare uno che cantaffe, egli udaido il fimo
fk iffirato dai ff trito delftgnore, et comand che fuffeno canate affai foffe lungol tor

rente,perche uederebbono il torrente pieno,Jnza che ffirafj uento , o che pioueffe,

et predijf, che beuerebbeno a loro uoglia,et uinarebbeno i nimici . Cofi la feguente


mattina l'alueo del torrente fu ripieno,ft che aHagaua fhpra le riue, bagnando tutta la

fiiperficie di quel paefe.Et nafciutol fole,i fuoi raggi infitocati percuotdo nell'acqua,

la faceuano parer rubiconda. I Moabiti c'habitauano ne' monti.Penfando che queW ae


quafufp:fangue,ffpcttarono, che gli Hebrei shaueffeno ammazzato infeme, et feen
dendo da monti a racogliere kfpoglie,fenza ordine alcuno,furono da gli Hebrei feon
cr pofti infuga,cr incalzandogli difertarono il lor paef, ZT andarono nelle cit*
fitti

t. llKede Moabiti ritornato nella citt, era-tanto differato, che coiiduffifuo figli
uolo primogenito su la muraglia, CT iui lo facrifc al fuo Dio . I Rf uedendo qucjo,
bebbero tanta piet di lui, cMeuarnol'affdio.Giofafiatornato m-Hieruflem mo
C fi <f (Orni fffanta ,
hauendone regnato xxv. Eu huomo pio,etgiuito, ilqtutle lafcian

do molti-figliuoli, diffegn loram fiuccefjre del Regno. HabitandoElifeoinSama*


ria, una uedoua and a lui con lacrime, cr diceua, che non potendo pagare un debito, mf.e di

fuoi figliuoli erano fattifchiaui . Il profeta le,dimand s'haueua cofa alcuna in cafa, iiurufaltm

cr effa riffiofie , che fi trouaua alquanto oglhnel uafo , cr non altro . Allhora egli

comand,che effpigliaffe in prefitto dalle UKiie affai uaf uoti, ne' quali infondeffe

di quel fuo aglio , cr fatto queflo , i uaf fi empirono di oglio , ilquale la donna uend
etfatiifece a' credttori,conferuandofi il rimanente perfoflentamento di cafa fiu. Ere
diffe ad una fmina Sunamitc,con laquale aUoggioua, che partunribbe un figliuolo, et
cofauenne -, ma diuenuto grandicello mor . La madre afflitta uenne ad Elijo nel
monte Carmelo cr ingenocchiata auanti a lui, gli dimand aiuto alle file miferic
Egli diede il fuo baftonc al filo feruo Gieci,che lo metteffi: fopral morto fanciiiUo,cr
fo mandaua con lei Ma giurando la donna di non fi partire, fc non andana con lei il
.

profeta, egli ui and,cr trouando il fanciullo nel letto,fece prima orattone,dopoi mon
tato fopra di queUo,gli foffi contrafcttefiatc,zT quel morto nfufed , cr il profeta
lo
. , .

'(io CE GLI ANNALI CI GIO^ ZONARA


lfiratdcuiuo(dUmadrefud.lttdimmemGalgali,(hueeruIafumegrarJi^i}rj,cr O
concanmdo a lui i figliuoli de Profeti ^ egli fece aUeffarc herbe raccolte dal fuofr*
uo ne' campiyO' tr* tra quelle lacicuta,^ ueneno , CT pofia loro dauanti tale uiu
uanda , efi conofcendo il ueleno, chiamarono il Profeta, ilqualc pofefarina nelTolla,
cr comand, che n mangjtaffeno , il che efifecero fenzd fentire alcuno incommodo.
Haucndogli rio portato ucnti pani,zy agli, ordin che gli mettcffc auattti alpppob,
ma dicendo lui, che faranno quefi tra tantifil Profeta diffe.Daglia mangidrea
queflagente,laquale fi fatoler, cr ne auanzer, cr cofi auenne Kceman Soridto,
.

cr di molta autorit appreffl Re,era leproJb,cr hauendo una donna ifraelitica pt


gicnera, detto aUa moglie di quello, che fe egli andaffe ad Elifeo profeta, farebbe U
lui fonato . Herman intendendo quefio dalla moglie , ne auis il Re di Sort, CT

fcriffe al Re iflfracl , che facefj curare effo Hecman j ilquale tolti feco (Ucci talenti
d'argento,cr fi mila ducati con dieci ricche uefli,and in Samariaicrprefent le kt
ter e al Re, il^k,poi chele hebbe lette f fhraca k uefi, dicendo, come il Re di So g
ria cercava occafone di muovergli guerra E lifeo udito quefio,ordin che Seeman
glifuffe mandato,cr giolito a luiglidifj , che andaffe a lauarfi fette tiolte nel Gior^
dane,cr farebbe fonato detta lepra. Nceman fdegnato, che il Prefetanon gli era an*
dato contro a riceverlo , n pcflogli fopra k mani , facendo per lui oratione , fi parti
Jdegnato,con dire,che in Scria erano miglior fiumi, che il Giordane, ne' quali lauan*
dofi farebbe fanatoMa effendo nel partirfi auifato da' fioi ferui, che ubbidiffi al Pro
feta,poi che non gli comandauu cofa difficik , fi lau fette volte nel Giordane,cr nM*

fcl fimo . Perci tornando al profrta,gli rend molte gratie , confeffndo come non ut
era altro Dio,che quello dfrael, cr io preg, che accettaffe certi doni, ma non uo*
tendo il profcta<tccettarli,egli fi partl,cr Gieci lofegu diccndo il Prefeta mi mandai
che gli doni un talento d'argento, cr due uefi per darle a' poucri,che bora fono ite*

^iMrilbi di miti a uifitarlo . Cofi Gieci , hauuti queii doni, torn ad Elifeo ; ilqtiak fpendo ci
Cit pun- che fatttohaueua,glidiffe,pcrc'bairicciiulodaKceman denari, cr uefi, Ukpradi p
14 (on UpTM. quello ucrr fopra di te,cr detta tua famiglia, cr cofi Gieci divenne kprof
Essendo an^ii figliuoli de' prefeti a tagliar lcgne,uicinoalGiordane,

per cdificarfi una fatrot, Elifeo fi trou con loro quando lafcure di uno, ufic'i del ma*
Lafcitreri-
nico,^^ cadde nel fiume Cc^ui chiamando il Prcfcta,gli mofr il luoco, dove sera
.
cferaia
dM fiume. profondato ilferroicr egli pofe il manico neWacqua,alquak venne da fe Ueffo a par

mfi dentro . Procurando il Re di Soria,di pigliare loram Re iTlfi-acl E Ifeo lo auis


permfuo mefio,che non ufciffe detta citt per andare atta caccia, cr cofifece il Re.
paci Ader non gli riujcendo k infidicdncolpaua i fuoi di tradimtofiquali rifpofe
ro,che non efii,ma E lifeo manfefaua tali fccreti al Re Ader, per quefto mand l'ef
fercito in Dotami a pigliare il Profi-ta , ilquak fu dal fiuo fervo auifato, come la citt
era da' nemici attorniata. E lifeo gli difj,ehe non tcmeffe,e preg Dio,che mt^affe
al fuofiruo,comc egli era datti mano diuinaguardato.Cofi il fervo uide,che'l proft4
era circondato, da carri cr canotti infuocati Da nuouo Elifeo ottenne orando, che i
nemici dincntarcno cicchi, cr venuto a loro gli diffe. Scguiteini,cr u> ui dar in ma
no Elifeo.
. , . , , , ,, , . .

" P X R rB P R r A - ^ 6 '

ft no E . E SocchixT d'animo ciech.lo fegUirono,cr cgltcohdujje qucUi inSa^


mJfUtdoucfjttigii circondare daU'rfprcitode glilfrachtiicrda nuouo preg id^
dio,che gli rmdeffe il ucdere Ef efii uedatofi tra nemici , hcbbcro gjran jpauento
Elifeo non uolfe, che fufferooffrf,iUp:j diede ordinef che fuffeno alleviati hiona*
namente,crrmandati.loramk.e,fce quanto il Profeta gUimpo)e,cri Soriani para
'

tcndofi narrarono al fuo Re quanto gU era uuenuto, ilqualc marauigliando/i di quea ^

fiofit a pochi giorni ritorn ad ajfcdiare Samaria , ncUaquale uenne tanta fa* .
^
v
me, che il capo di unafmo fi ucndcua cinquanta denari d'argento,cj< altretanto un fe*
tario diflcrco colombino . loram Re,andando dintorno la citt,fu chiamato da una
donnaMqitale diffe,che la confcruaffe,o rglt credendo, che gli dnnandajfe da man*
giare, le rifpofe con fdeffto. Io non ho ara n torcalo, CT come uuoi chio ti conferui f-

Maeffajfe, che uoleua le fuffe fatto giujlitia. Et uenuta aiutiti a lui, gli dijfe. Io
cria mia uicina, forno accordate di uccidere i nofri figliuoli CT mangiarli infieme,
B bora c'ho ammazzato' l mio cr mangiatolo con lei, effa non uuolc uccidere il fuo. It
R e udito quefiojfent tanto dobre,che ftracciatofi la ucfla,fifdegn coniral Profeta,
che con la fua aratione non diuertiua qucHi mali dalla citt,cz mand gente ad ucci*
derlo . Ma Elifeo haueiu predetto queflo a ftioi difcepoli, dicendo } il figliuolo del*

Thomicida , manda ad iicciderni ma uoi chiudete le porte , che non ni entrino i fuoi
-,

minijiri,perche d Re mutato di parere, uenir dopo loro cT cefi auenne, che loram
:

mutando penfiero^nneal profeta, lamentandofuehe non Itbcraua la citt con l'ora*


done A cut rifpofi d Profeta , domattina due moggi di orco, fi uenderanno un Si*
ci, cr altretanto un moggio di fimilaguie . Vn barone dclRe,udcndo queHo,dtlp al
Profeta. Tu prometti cofe incredili . Alquale rijpofe il Profeta . Tu uederai in ef*

fttoquanto hopromeffo,maperCincreduit,chedimojlrinonnegoderai. Inquel*


la notte Iddio fece fnttre un fuono de carri cr de arme a Sorum , iquali penfando
che fuffe uenuto in aiuto a loram grande effcrcito , ilqualc ucntffe contra di lui, la*
feiati gli alloggiamenti, fuggirono.
Q
Q_v A T T R o proficbtdntauano fuori della Citt, perche a fimili era uieta*
to lo habitar dentrojtrouandofi (puf morti difame,detcrminarono di andare nel cam s fM
PO de Soriani,dkendo tra loro, o che ci perdoneraiuw i nemici, cz cidaranno da man
giare,oueroauccidcranno,0"ftremofuoriditantemifrie. Et entrati ne gli aUog*
giamenti Soriani , non uiddero perfona cr andando in uno de' padiglioni cr poi in fi^iren
maltro,comprefeiu) come serano partiti cr coft mangiarono, cr beuerono , dopoi
tolto a lor uogfia argcnto,0" oro,con molte uefli preciofc,le occultarono, cr poi en*
frati nella citt ne auifarcno il Re,dquale temendo,cbefufimo mfidie de Soriani,non
lafciaua ufeire i fuoi,cr mand alcune fpie , che non trouarono alcuno per firada, n
anco ne gli aUoggiamctiti,ma che ni erano molte ucfti,cz uafi . Il Re auifto di que*
fio,mand il popolo a facebeggLtre gli allo^iamcnti nemici cr ui trouarono tanta
copia di iiittouaglia , che due moggi di grano ualfero un fido ,cr uno dorzo altre*
tanto . Ma quel barone , ilqiiale non cred al prefeta , che doueffe ucnire tanta ab*
bondantia , nonne pitote godere ,
perche fu neUa porta dal popolo, che ui con*
. .

DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


onreMC4lpeflato. Infirmando UK c di Dmajco, EUfco l <md ^ cr inMfdetiio J>
ti/femo lafua ucnuta, mand AzAclyHo defuoi piu honorati baroni , a dimandare
da lui fe doueua fanarfi di (juclfinfermit R^o/ il Pr<feta,che morirebbc,ma che
non ne auifafe di queflo ii Re : cr dicendo (fuejo pmgeuotdel che marauigliandof
tUfeafreii Azoel^ ilP^Urijfofe. Tu Azacl farai Re iflfrael, erto piango quei mali,c^
/rjpcrfarci] popolo fljrrfci. At4eltornatoalfuoRe,glidiffe,comeilProfetagU
iLsori^^
promctteua la fandyfj tl feguente giorno lo fhrangolo con una funicella bagpatattT.
occup il Regno.
1 o A M Re de' Giudei uoltalof aUempiet, a perfuaftonc di Gotola fua mo*
R.

glie,cr figliuola di Acab,ucdfe i fratelli,^' fniniihri patemi^oflrignendo U popola


ad ufare la ifefj empiet. E tuenendo lui in tal frma} il Profetalo auis della fo
prafiante rouina,o" (he gli morirebbe, la moglie, cr i fighuoli,pcr lafua empiet,cr
per chaucua trauagliato'l popolo. Et poco apprcffo,gli Arabi affider i Giudei con
gucrra,cr uccifero tutti i figliuoli del Re, eccetto Ozochia : cr loram Re, come ha^ -
ucua predetto il Profeta, mori per la ffcue infermit,effendo d'anni quarantaJanna
ottano del juo Regno, lafciando fuccefore Ozochia fuo figfuiolo. Auenne che loram
Re degli fraeliti, effendo andato contra Soriani fu ferito , cr lafciato a leu figliola
di AmafiilgouernodelTeffercito, and a curarfi della ferita} ma Elifomand una

de' fuoi difcepoli ad unger Re leu , che era eletto da Dio al Regno Co/hu chiamata
leu da parte , come fe gli uoleffe manifeflare qualche fecreto , lo conduffe in una co*
mcra,doue ffargendogU oglio in capo,gli difje come iddio lo focena Re, perche fbrug.
geffe la progenie di Acab, rifatto quefto fuggi della camera . leu da' fuoi interro*,
gato,chccofaglihaueuadettocolui,chepareuafuriofo . V oi dite bene (rifpof leu)
che egli m'ha detto parole piene di furare, cio che egli m'ha detto come fono da dia
creato Re,et il popolo udito queflo,lo dichiar per Re a fuono di trombe,et egli,tolM

fco la cauaUeria, and fubito ad opproner loram } ilquale auifato da una fpia , come
ucniua la cauaUeria, mand a dimandare a che cf^to ueniuam . leu fenza dargli ri* ^
ffofia , comand che lofeguiffc . loram ne mand un'altro , ilquale medefhnamente

-
non tom,pcrciegU montato fopra un carrc,infieme con OzpchiafgUuolo di fua fa.
reUa,et incontrofi con leu nel campo di Nabuto, doue lo preg, che gli confgn^
teffercito. Nladicendogli leu molte ingiurie , loram fi>auaitato fi mif a fuggire, CT
Ie con una faetta luccifexr parimente feri di Jetta Ozochia,che fuggfua } ibpialc
poco appreffo mori , hauendo regnato un'anno . lezabel ornata magnificamente , fi

moftr da uiu torre, difJe,o fervo da bene c'ha uccif il fuo Sigftore . leu common
d agli Eunuchi, che la precipitaffeno da queiraiterei, dcUaquak caduta, effe
infanguin le mura mori . Et ordinando leu, che fuffe fepolta,perche era di proge*
nie Regale, i minifhi trouarono le offe nude di quella, perche le haueano rodate i ca

ni, come predifjc Elia. Haucua Acab in Samaru fettanta figliuoli, perci le
feriffe a magifirati di Sanuria , cr i< quelU, che nodriuano ifanciuQi , che creafiena
Re il piu degno di queUi cr qucflo fcriffe egli , per tentare
: gli animi loro . Ma efU
rejcrtfjao come tcncuano ha per fuo Re. Se adunque fono uofhro Re (Scriffe Jc,X

V

fatatemi

I.
, , . , . .


P*A R. T E P R I M A.
I A porfjltem le tcjle di tutti i figliuoli di Acab. Et cfjhtdo portate, leulefrporre /dumi
ti la porta della citt in due luoghi , dopai ujcendo di quella, diffe. Io ho eflinto il Re,
qucfh, fecondo che prejfe Elia,fono morti,cr ricercando tutti i parenti di Acab, gli
Dopai andando in Samaria, fe glife cantra laudandolo, chaueua efiirpato U
ttccife .

progenie di Acab, eu non udendo , che flrffe nafcolo alcuno de falfi profeti , o de
facerdoti Baal, fece intendere , come uoleua fare unfolenncftcrificio, perci che

fi trouafieno
a quello tutti ificerdoti,cr prifeti,fitto pena di morte a chi non ueniujf
poich furono uenuti, il Re gli fe dare le uefiijO entrato con loro nel tempio,
command, che niuno fi mefeo^j con quelli, CT udendo come eranofoli,commife a
fuoi faldatiJquali erano fiutai del tempio,chegli uccidefieno ardeficno il tempio, cT Veri/ir0 de
,
i Sacerdoti
efjkflatua,ma non leu uia t uiteUi d'oro . Iddio gli promifc,chc il Regno farebbe ne'
di BaaL
Acab
fuoi figliuoli fin aUa <nucrtageneratione,pcrchaueano efiinto la progenie di
Majua figliuola Gotnolta,morto che fu Ozochiafuo marito ottenne il Regno,cr uc*
B cife tuttala progenie di Dauid,eccetto uno.Perche ofabe foreUa di Ozochia,ucdcn*
do uccidere ifigliuoli delfirateUo,nafc<^e m fanciuIlo,CT lo nodriannifci,che fi nom

lotf. Et Fanno fettimo,loade Pontefice, alquale tofbe era maritata,chumati alquan


I

ti centurioni,mojhr loro loa > Cfgli perfuafe,cherebcHandofi da Gotholia,re)iiuif

fieno aoail Regno paterno . Efii hauendo promefp) con giuramento di far quefio,
conduffero a loade i Sacerdoti CT Leuiti i ilquale gli moBr loa, dicendo, quefio il
uofhro Rr della progenie di Dauid,cr fatto circondare dal popolo il tempio, pofe loa
nel mezo di quello, et coronato con la diadema, F unfe con oglio, cr lo cre Re, man*
dando fuori il popolo liete uoci . Gotholia udendo quefio,ufci del palagio,cofuoifoU
dati cr entrata nel tempio fenza quelli, perche la moltitudine del popolo gli imped
quando uide ilfanciullo coronato, minacci di morte a chi gli haueua occupatol Re
gtio .Ma lodae command a ccnturioni,che la tiraffieno fuori del tempio cr F ucci* Morte di Go
tliolia
defieno . Cofit fatto quefio,fece giurare tlRe,cr il popolo,che honorarebbe Dio, cr

I
C offieruarebbono le leggi, etfiubito rouinarono il tempio di Baal,rMppero i fimulacri,cr
uccifiero il Sacerdote. Dopoi menarono il ReiFarnit^ftte in palagio, ufiando lodae
ogni Hudio,che soffieruaffie la fede ucrfio Dio, cr le leggi paterne
I L Repoichefucrefciuto,prefieduemogli, ZTUokndo rifare alcune partidel loa nono
tcmpio,daGoth(diarouinate/attofi chiamare lodae, gli comtnd che per Kedi llte^ , mandaffie
rufalem.
tutta la prouincia a raccoglier ntexfl fido per te)la,per r inorare il tempio. Ma lodae
eonoficcndo,che quefia farebbe unangheria gene al popolo,trou altra uia di racco
gliae denari,con una caffietta , chaueua nel coperchio un bufo , cr pofiala auanti al
tempio,ciafcuno perche offiriua fpontaiieanKnte,n da necefitt forzato, gareggia
ua chifi^e piu liberale , cr cofit fu raccolto molto oro,CT piu argento,^-! quale fu
rifterato il tempio, crfttti molti uafi,i quali erano offrti a gara, mentre, citeuiff

odae,tlquale fini fua ulta fintamente, effiendo danni cento cr trenta. Doppo la cui
morte, loa Re diuenne negligente al culto diuino,et con lui i Tnbuni,crgli altri ma

gifirati, iquali, bench fileno ammoniti da' Predi', non fi feofiarono daJT empiet,
Zacharufigliuolo di lodae ammoniua il Re, crii popolo,che uiueffie fecondo le Icg
, , . . , , , ,

^4 DE GLI ANNALI DI GIO. *ZONARA


UtftceU- commisfnne di rffoKe lapidato. E tcfpjuio ammazzato ntuocDiot'
gi,tn<( fu per '

ntUrg Za-
^fcendo,comc era lapidato da colui, che per beneficio di fao padre uiuea: cr non tar*
d a uemre fopra loa il duwiogiudiaoypcrche A faci Re di Sorta, affediando Hiert^
Jlcm,hebbe^tuttii teforiRegalt, cr idoni del tempio tcr cefi lul'ajjdi: CT-
poi affitffegraucmaitegH Ijraelitt leu Re medef mamente haucuamedato la legge
I o4 f4
^
I o. diuiiiaxt mor l'anno 17del fuo Regno. A cofluifucceffe Ioacaz,al cut tempo tlRedi
Ke dtfra-
^oria deferto il fuopaefe,occup molte citt,CT)confijfcdfuocjjrcito. Maloacaz
fupplicandoaDio, impetr da tjucllo la folate, cr fitrcno niuigate le calamit. '

Moriranno 1 7-dcl fuo Regno, lafeiando loa fucceffre del Regno i che haueutf
Im I I. R.C
l'iHeffo nome,cbe tcncua il Rf della Trib Giudaica. Coiluifu difimtlc dal padre;
cio, che fu huomo da bcne,cr piangendo E liJo,che moriua d'wfrrmit, lo chiamai
ua padrc,cr aiuto,pcr lo cjuale fperaua di ottenac uittoria } ma il Prifeta confokm
dolo,comand,che faettaffe, cr hauendo faettato tre uolte , il profeta diffe. Se tu ha*
uefifaettato piu fiate, turouinaui l'imperio de' Soriani, mafolomcntehaueraitre
uittoric,cr ricupcrarai i campi,che t'hanno ufwrpato ijuei Re Gentili.
Morte d'E- Eliseo dettoquefto,mori,cT' hauendo certi ladri pojo nel fuo fepolcro
ifeo, cr
unhuomo,chaucano ammazzato, colui refufeit
miTMolo.
1m umfe
Morto AzaelRcdiSoria,fucccffcAdcrfuofigliuolo,co'l(iualeIoauenne
Soruwi. a fatto d'arme cr hauendolo fuperato,ricuper le prouuicie,fy citt , Aa^el padre

di Ader fuo padre, gli haueua tolto loaychefu creato danni fette, Re de Giudei, Fan
no 40.<fcJ fuo Imperio fu da'fuoifirui ammazzato. A cuifucccffc Amefia fuo figli*
I Od da' fer uolo,chc fu huomo pio, cominci a regnare danni uenticinque cr regn anni ucnti*
w amma^- pun gli homicidiali di fuo padre, ma no offef i loro figliuoU,come orduta la leg
7^0.
ge,che dice,Non moriraimo i figluioli per i padri,ne i padri per i figliuoli. Egli,fatta
/unefu o
efbeditione,conlragli Idumei, crg/i Amalechiti , fold de fuoi compagnilfae*

rufdfm.
liti. Ma hauendo, per autfodun Profeta, donato il iipendio agli ifracliti, gii riman*

d,cr guerreggiando folamcntc con i fuoi,fipcr i Barbari, ma gli Ijracliti fidegnati,


perche erano itati rimandati,corfero fu'l paefe de gli Hebrci,uccidcndo, cr defertan
do i campi. Amefia duicnuto per talfucccffo arrogante, mand a dire al Re di ifrael,
che ueniffe a dargli ubidu:ntia,comc era tenuto,perebc dcriuaua da Dauid cr Sala*
mone. Quel Re gli rijpofe in tal modo, il rouo dimandaua dal cedro,che i lor figliuoat
li, fi maritaffeno infieme, ma tra tanto il rouo fu dalle fiere eonculcato. Queftoti ba*
{il per effempio,zrnon ti infoperbn-e,pcrc hai felicemente uinto i Barbari,crguar*
Amfpauin dati da porre il popolo cr te Htcffo in pericolo . Amefia per tale rifpofia fdegtiato,
t da Io4 meffeguerraa loa,ma il fuo efjrcito impaurito , fuggi , cr efp) Amefia da' fuoi ab*
fer [ua te- bandonatofu prcfo,cr condotto a oa, ibjualc condiKendolo prigione in Hicruflem,
ItlcTtl.
rouinato parte dcQa muraglia,entr fopra di c\ueHa co'l carro nella citt cr iuifciol*
to A mcfia,port in Samaria tutti i tefori regali, cr altre ricche maffritic , doue mari
l'anno 1 6. del Jo Regno, lafciandolcroboam ficeeffore. Dopoi Amefia fu con in*
Jtrolfeam
\ j ."rTj' !/
ganno uccifo , effcndo danni cinquaquattro , cr bauendonc rcgiiato trentanoue cr.
rad gli fucecjfe Ozia fuofigliuolo ,dannijedici.
lercboam
,



P A R T E P R I M A. 6T
A lEROBOAM figliuolo d lod , betuhe fuffc di empia ulta , tuttaua haucndo Im ri. Re
diherufi-
Dio piet del popolo ijraelitieOyche fi portaua humilmcnte , bebbe de' Soriani uitto
Um.
rUfpredcttagUda Iona Pri^eta , Uguale fu da Dio mandato in Niniuead ouifarc tfuct
pofH>U , che k loro citt doueua rouinare , ma il profeta per non ut andare,mont f*
pra una naucy CT fuggi cr leuandoft una fortuna, i marinari gettarono k frte , per
cbiarirft, chifitffe di tanto loro pericolo caufaxt cadde k forte [opra tonai il(\ualc in*

tmogato , chi egli era , narr loro i caft fuoi,(y comand, che hgittaffeno in mare, tanafrtf-
perche altramente non fuggirebbono da ijuel pencolo . Poi che fu gittato ui mare, ttt.
f^ k fortuna,cr una balena tranguggio il Profrf<t,cr indi a tre giorni, cr tre notti,
lo uomit in terra imo cr fono , ilquale dimandando perdono da Dio , hebbe da lui

4 Nme predic che fra tre giorni rouiarebbe


tiiieffa commifiione, fi die gionto , ,

queUacitt. Ma Re co'l popolo credendo al profet, fece penitcntia,fpplicando 4


il

Dio,cheglihaueffe piet,cofi Dio moffoda quefie arationi,nonroiun k citt.


B lEROBOAM bauendo regnato anniquarant'imo, mori,crgli fucceffe AzA^ AXarid t ).
rk fuo figliuolo. Ozia Re di Huruflem pietfo ucrfo Dio,cr col fio popolo giu/io, Re IJra. li'

mfe piu uolte molti Barbari,cr fe gli fece tnbutarif : ma poi diuenuto per quclh fuo eltt
cefii arrogante,/!feoS dalla piet, perche uefiitof da Sacerdote mont alialtare per

far facrificio: cre/Jndoriprefbda Azark Ponteficcxrda Sacerdoti, che non uio*

kffe k legge dtuina , gli minacci di morte fe non taceuano . AlTlurra nfplend nel
mort
tempio una certa luce,kquale toccando il Re neOafacck,lo fece douentarc leprof,
lefrefe.
perci babitando (fecondo k legge) fuori delk citt lungo tempo , mori di maninco*
nkyd'anni feffonta otto, hauendone regnato dnquantadue , cr kf^i H Regno a loa^
tbamfuofigliuolo.
Azaria figliuolo di leroboam.haucndo regnato fi mefi, cr uiuuto empia* loa'hi it.
fnente,fu con ifidie ammazzato da Sclumo, ilquale haueiulo regnato trenta giorni, ReW'H/<rk
fu da Mainamo uccifo,ilquae occup il Regno Ifraclitico, cofiui pkc il Re dAfii* filem.
Sellano
riOydandoglt molti talenti, iquali egli raccofe dal popolo, fi che non gli mofjc guerra:
^ Re d'ifra^
cr hauendo regnato empiamente,cr con eftrema crudelt anni dieci, fu ammazZAto, el.
cr gli fucceffe facefta fuo figliuolo , ilquale imitando i cojumi patemi, fu uccifo da ftMnamo
Re <6
Tacca figliuolo di Romelia , CT fucceffe nel Regno , magouernandolo empiamente 1 1 .

Ifrael.
Taglafaraftr Re degli Afiirif, entr nel paefedegli ifracUti, roum molte att , cr fuefia I f.
menfeco affai priffoni. Re.
I o A T H A M Redi Hiemfalon petof , crgiuHo , ilquale fi prcndeua cura facra ir.
Naum Kede gli
della cittaAJ' del tempio,ttinf in guerra gli Ammaniti, crfglife tributanf.
1 juielui.
pnfetahaueua predetto qucjlarouu de gli ifraeliti: crriuf:ironouacle fuepa* Naion
troie dopo cetUo,cr quidccianni. feto.

I oA TH A M ^ 1 .hauendone reputo fdeci, mor, tiglifucceffe Acaz


(Tanni
Dio , cr molando le leggi , adcr MH I].
fuofigliuoloyilqualc portandofi empiamente uerfo
Redi H/e
Redi Soruzr fa
gli idoli, fabru a quelli altari,etgU facr fuo figliuoto.Raafone
nfUem.
ceaRedegb ifraelui, fatta wu lega , afpdiarono lungo tempo Acaz in Hieruf^etn. Kjafone.
Ma Raafone ^efe molte cuta,cr condotti uia i Giudei , ni pofe ad habitare Soriani, Fucea,

E dopoi
,

66 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


I dopoiritorn in Danufco. Acazumito 4 conflitto con Facea foto, fa lnto con per^ D
.
dita di coito, cr ucnti mU huominiycy tra quejh molti huomini illulbrit cr fuo figlPt
nolo, tacca ritorn a drieto conle(fercito,c;- gran numero de prigioni ma un Prff
^
frta Samaritano fattofogli contra fuori detta citt,gU perfufci che lafciaffcro andare
quei prigioni lor parenti. Ma Re dAfliria chiamato in aiuto da
il Acax,contrd Sok
riani,(y Facca uccife Rxi/nc ,cr deferto la Soria con moke correrie menando ma
,

. affai prigioni , alquale Acaz. diede in premio i tefori Regali o ci che era ripoft
nel tempio. C^i egli diuemic Unto empio,che non folamte ador gli idoli , ma cttan*
dio ffogli d tempio , et lo far . Mori d'anni trentafei , hauendone regnato
fcdecit

F>Am ^ Ezechia fuof]gliuob,ncl qual tempo il Re degU lfraeliti,fu am

H.et Mz^o dquale regalando empiamente ,fu da Salmanafar Rettegli


Aflirif
rufdem. foggiogatOyCT fitto trttfUtOrio. , . ;

o/ea II. Ezechia Regiiiflo,cTpio,chiamatoilpopoloaparlamento,ordin, chei

TftSi!''
^
apriffeno il tempio , cr facef^o i foktifacrificif , k qual cofa .

craal^pologratifluna. Mandctiandioper lo fuo Regno ad inuitare ipopoli atta


fidennit de gli azfmngt gran tempo per k maluagit de paffuti Re traUfiataxon*
fortmcdefimamcnteglifflacUti, cbehonoraffcnoilDiode loro padri fecondo la
y
antica conflictudine,ma cflinon uolcndo uhhidveaquefli auifi ucc^ero i profctiycht
,
gli ammonituno. Tuttaiiia alcuni, conofeendo d nero Dio , lo uennero ad adorare in
Hicrufalem. il Re con i^inctpali del popolo , entr nel tempio , cr fece offerire d<(
Sacerdoti wwgm^cbe oflie, comandando loro , che purgaffeno il paefe con fkcrifldf 4
tale efftto iflituiti.Dopoi affaletido i Barbari,pref molte lor citt.
houcndoOfea chiamato Soba Re dEgitto in compagnia a guerreggiare
ifraelitter
contra gli Aflirif,Salmanafar Re loro,f3cgtato,affdi Samaria tre anni or prefaU,
f* Samarut,
furono fan. Regnoxt men il popoloco^Rc prigione nel fuo paef,rimandando,ct
dcftruffe qucl
dotti frigio,
riconducendo in Samaria certi popok,nonuti CatteCoft le dicci T1>h dlfrael,fvrom
"**
no tra^rite ui fcruknegli anm 947. dalf ufeire di Egitto,cr anni zj^oopo, che
lafiato Roboam^i cleffero Re croboanu
f
Cutfi 0(00. Cosi cmque popoli Cutc da un luoco di Perfa , douchabkauano denomina*
Sama
ti^occupotala Sanmta,honoraujno ilorfoliti Dei. Ma Ido (come fi narra nel
. 4. (if t Re , ) mand kpni , che oc dciiorarono moki , ouero fecondo Gtofefo una
( J
pefUlcntia. Perci efli comprendendo comegk aucmua queflo per tra di Dio, foppU*
. ' I corono al Re loro,chcniandaffe ut qucl paefe Sacerdoti Hebrei iquaU gli mfegnaf*
,
. famUlororckgmc-.crftUaquefioceflqucttacalamity Hebrei gli chiamano Cu*
tciiCrGrcciySamantani.

Sena, fimi
L A N N o XI III. del Re Ezechia, Scnacberib Re Aflmj,affAfe k Giu*

a/fedu Hie dca.cT battendo prcfo le ckt dette due Tribu.Ezcchia temendo, che prcndcJfeHe*
rufaUh. tufakm , gli mand a dor per fuoi ambafcialori , che gli pacherebbe tributo quanto
comandaffc,Scnacbcrib dimand trecento talenti daTgauOta" ucnti d'oro,giurando,
^
V" eb'auuta quefla fontina,fi partirebbe, llqualc
, riceuuti che gli hcbbe,fi parti, cr an*

Atffoc. u daontra Egto,cr gli E Uopi , kfeiando Rapjace Capuano con altri due Capitani,

1 - - creoli
. . .

P A R T E P R I M A. '
Cr
A (T con lutgf'ofJcfJcrcitOy perche rouinjfjno Hicrufilem. I cfujliyfjttigrof^i argini
iwttik muraglia, chumarono a parkmaito Tzzcchuy ilipule non fi fidando di loro,
uimandtrede'pmhonoratiyd iquaiiejiidilferOyEzccbiapazzo,fcfijidancgli E*
gdtijycome chi s'appoggk ad un bajone d caniu rotto
, ilcjHale non defende thiiomo

da non cadere,etg feriffe U mano,zTtaic faraone KedEgitto.Et dicendo qucflo


1

Rapjce in lingua H cbrca,gli ambafeiatori lo prcgarono,che parkffc in lingua A (


firia, accioche il popolo non rintcndcfj , ma egli alzando pi la


ucce ; Non ui Ufeiate
ingannare da E zachu , che dice, li Signore ui liberer , comefe haueffe liberato Sa-
maria dalle no/bremanLEzechia auifato di cjucfoj ihacci le uefi,uefiifi difcco,
giacque in terra , cr donando , in tanta efbremit , il diuino aiuto. Et mandando ad
Efaia profeta,h preg, che impetraffe da Dio pace al popob E[aia aHhora gli prc^ K foia fr-
metle ad
diffifche i nimicifarebbono uuiti fcnz4 combattere, cr che Scnachcribfcnzafare al*
ti fedita il
cuno efftto ritornerebbe dEgitto,cr finirebbe fila uitd. Scnachcnbfirifj ad Eze
diuiuo aito-

2 chia in quefia forma. Non t'ifoperbire di quel tuo Dio,ncl quale tifi,chio non deb
ba prettder Hierufalem,ma confider teco flefJ 4ouefiano quei Ke, ck furono uinti
l.ettrra di
da' meinuggiori. Efidapofe nel tempio quca lettera, poi che [heUe letta, cTor Senacherib.
a Dio in queflo modo. Odi Signore, cr confider alle parole di Senacherib , fcrittemi
da lui a tuo biafmo,cr Iteraci dalle fue mani. Efaia confort il Rr , affermando co*
me Dio haueua effai$dito kfua orationc,cr quelk nottefurono ammazzati dall' A n Aferii dal

geloottantamikdegUAfiaif,icuicorpifioronotrouatiil^omofcgucntc, crii ri* ['Arselo


UCCljt.
manente dcUcffcrcito fi parti da Hicrufilem . Senacherib fu aflretto a leuarc Taffe*
T epi i Pf
diodaVelufio, perche i topiunanotte rodcrono gli archi, cric arme de gli Afirij. lujia.

Quejio non fi legge ne' libri de iKe: Ma Giofefo pigiando da H crodoto,cke tolfl- da
Bcrofyfaittorc defatti Caldei,narra,che Senacherib tornando dalk guerra Egittia
trou Rapface a Hierufalem, doue k notte entr per opera diuina ned'effcrcito, una
tale peflilcntkyche in quelk morirono cento jCT ottanta cinque mik huomini,con i lor
Capitam,cr CenturionDelkquale calamit, fi fbigott di maniera Senacherib , che MerteJi Se
^
che tornato con le reliquie del jto efJcrcitoinNiniuc,fudafuoi maggiori figlmoU na.liertb.
ammazzato , iquali finirono , cr Nacordaue filo figliuolofucccfic nel Rrgno
Ezechia liberato dal timore, ne rend gratic a Dio , cr poco appreffo in*
fermando, Iddio gli mand (per Efaia prifirta) a dire,che facefjc trftamento perche
,
morirebbe di quella infermit. Ma egli con k efpettationc dcUa mcrte,cr trouandofi
fenza figUitolt , che gli fuccedeffeno ,fentiua grande ajfanno,perci dimand da Dio
Vita frt,!un
iftantemaUe , che gli proLmgajfc k Ulta. Per ci Efaia tornato a lui d terzo giorno,
gaia adE-
gli promifc finii ,cr i ^.aniu di ulta , cr egli per confarmatione di tm tale miracolo, \echia.
dimand un fcgqo Co/j il profeta impetr , che il Sole,ilquale era paffato alianti iter
f Occidente dieci parti, ritorn a drietouerfo Oriente are dieci. ffendo guarito
Ezechk,Eaada Re de' Babdonif, gli mand ambafeiatori con doni , chiedendo la fua Ctmpagr.U
omicitiaiEzechu mofir a quegli ambafiktori, i tefori,le arme,
cr ogni Regate ma* del Bie Ba-
gnificcntia, dopai gli rimand in Babilonia con ricchi doni. Dopoi Efata uenuto a lui bilenio , che
,
doueua don
gli dijp } V enira tcmpo,quando i tefori, chai moHrato a queUi ambafeiatori,faranno
2 portati ^li tebrei.

D:.. ii; , . 0 (
8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
portati in 'Babilonia,cr i ttioi figliuoli faranno F muchi di <jticl Rr . Ezechia, ilcfualc D
fapeua,che non poteva ucnir meno la parola di Dio , diffe, fia almeno pace a mia et:
Cr fmito'l tempOyche gli fit aggiorno di uita, mor efanni cmeiuanta quattro , hauen
Mdittjft I
y done regnato ucntinouc. M
ana^efo figliuolo hauuto'l R egno, non fci a dietro em
^dt Hie- piet alcma,che non
cornettefje ; Perche uiol il tempio, cr non fi ajenne da uccide*
rufalem.
re i Profetiyper ci iddio fdcgnato,mand lcfjlrctto di Babilonia contra la Giudea, il*
TfnitemU quale defrt la prouincia,cr prefe Manajjc, che con^cndi^ effer lacaufadi tanta
di ^Unajff.
calamityfi penti, cr fece oratione a Dio,chc lo liberafje da tinte miferie , per ci ef*
fendo liberato,cr rejfiituito nel Regno, ofjcru la rcligione,f:y confort a fare il me*
dcfimo.Co/i diuenuto uneffempio di pirta,mori 1 anno 55. delfuo Regno , hauendone
AmM I i. fffantafette. A btifucceff Amos fitojigljuiob,ilqHale imitando la giouentupatenutf
^cdi H(f. ejfaido danni uentiquattro, lamio z.dcl fuo Regno,fu con infidtc ammazzato,et gU
rufdem. bornie idiali hebbero il lor cafHgp : CT il popolo cre Re lofiafuo figliuolo , che tra di
tf4 17.
(tr di Hir-
anni otto.Cojluifu pictofyct confrt.mdo il popolo al culto diuino,et dtfponendofi di
g
ntfikm, rifare il tempio, effort quelli, che erano prefenti a porgere per tal fabric, quanto gli
piaccua.Cofiraccoltimpltidcnariyfu rijloratol tempio ,CT dclrtmancnte , fi fecero
hihri fieri tazze, calici,ampoUc,cr altre cofe tali. Hclcia Pontefice cavando denari djl'crariot
trutuli,
trott i libri di Motj pofoui a caf,CTgli mand al Re per un Scriba-, tlquale poi che
gli hebbe lctti.fi fhracci le ucji , cr mand Helcta pontefice , cr altri ad Olda Pro*
Oldj Pro-
feteffa , moglie di Sclumo , pregandola,chc placaffc Dio } Laquale rifpofe, come era
felejfa.
gi fatta lafententia contra la regwnc, cr il popolo,c'haueua violato la religione inut
che non mandarebbe quella rouina,per la giuflitia del Re, dopo la cui morte fi effe*
,
quhrebbe il cafigo ordinato.il Re udito quefio,conuoc il popolo in Hicrufalem prc*
cr cofhinfe tutti a giurare,>e offeruaZebbono
fentCyilqualc fece leggere i facri libri,
le leggi, cr l^orercbbono Dio, CT coft il popolo plac Dio con facrijicif. Dopoi or*

fe i doni offrti agli idoli, uccife i Sacerdoti , cr arfe le offa de'filfi Profeti fopra fai*
tare, che j^cc lcroboam,fi comegU haucua predetto il Profeta, quandofaceva faaifi*
^
do , cio , che ofta David ,farebbe tale efftto , cr auernie quefo
della progenie di

361. anno dopo, che fu profetato.Egli ammoni gli fraeliti, che non erano Hati con*
il Dio patemo,cr offeruaffeno le leggi. Coft tolti dcBa
dotti prigioniyche adoraffeno

prouincia i fimulacri,crraccolto il popolo m trufalcm, celebr lafefta degli ozi*


mi , che fi noma Pafqua , cr paffuta La ulta tranquiBa , mori ferito difaetta, m quefio
modoychc non udendo dare il paffo per lo (ito paefe a Nccao Re d'Egitto, che uolcua
guerreggiare con Mcdt,ucnne con luiabattaglia,cr ordinando le fquadrefu da ma
faetta ferito , cr tornato in Hicrujlcm, mori Panno 3 i . delfuo Regno,ilquale egli

Hifrer>:Lt
prefe (Panni otto. Viff a fuo tempo Hieremia , ilquale prediffe la fpraflante rovina

frof.14 .
di Hierufalem,comedoueuaefJcrpreJdaglt Afoi/.Et anco Ezechiel prima fcrifj
Zitchicl di quefo due Ubn,cr erano amendue della Trib Sacerdotale.
frojirtj,
MoKTo ofta,loacazfuofgltuob d'anni ucntitrr, cominci aregnare.Que*

Kedl Hlfm fio Re, fu dal Re dEgitto,chc tornava dalla gucrra,po(o in prigione, <y dato il Re*
rufdem. gno al fuo maggior fratllo detto E lueimo , ilquale chiam loachimo , cr battuto dal
c padre
,

R ^
.. i> A R T E P I Al a: ' 69
A fiadrfcrntotalenHdargetUo,crunod'oro,menjoacaztnEghto,d(memori,lSgli
regn tre mcfitCrgioffu dieci,

1 oAcH IM o empio, cr fielerato Jfauatdo regnato (jUdltro 4tm, Nabuedo^


noforKediBabilonia,uccifiUccaoKed'Egitto,ctpofetagaallafuaprouincia:D
poiranno 8 .delKegnodielioloachim,entrconbuono ejfircitonellaGiudca,a
fpauent il Re di maniera , che gli fece il paefi tributario , cr pag il tributo per tre
anni Ma quando intefe,chegli EgittiffiribeUauano dal Re di Babilonia, crcheuo*
ieuano afjalirlo j non itolfe piu pagare quel tributo, quantunque Hieremia prediceua,
che il Re Babdonio, pigliarebbe Hierufilcm,a' condurrebbe uia il Re.Etnonfi con
teiUando di haucrlo predetto,lofirifie,cT recit al popolo, il Re quando hebbe que*
fta firittura,tutto fdegnofo, procur di uccider lui, cr Baruefuo Scriba, ma efii fug*
gprono.E t poco appreffo dRe Babilom'a/no/fi guirra a Ioachim, dal quale futoU
to ncUa citta,finita far refi^enxajna egli ucctfi i principali de' cittadini ,creffo Re
conducendo prigionitre nula de' piu belli giouani,tra iquali fu Ezechieh Fece Re di
Q
HerufalemUfigliuolodiefJoReuccifi,chemcdeftmamcntc/tnom loachm. Co/i
il primo Re. Ioachim t . hauendo regnato anni 1 1 . di 3 .che mjje. il Re Ba di
fin ,
bdonia,temendo,che il figlmolo(arricorddofi della patemamortc))irebellaffi,man Ke io. iL
d un effcrcito ad affidiare la cittlMa Ioachim, non uolcndo,che la citt perfua cau Himtfit-
fi pericolaffe, diede fi flefo con tutti ifuoi attenenti in mano del Re
B<ilonio,con

patto,che non offnde ffe a loro,n a lui-, ma egli non attendendo la premeffa fede, co*
mand,chefuffi menata uia la giouent,cr gli artejicia:he furono circa dieciimla ot*
tocentOfCrtrentadue. Tenne prigione Ioachim, la matbre,crifuoiamci,dandoU sedeM*
*
RegnoaSedechuzfodiIoachim,alqualefccegiurare,chenanfauorirebbeagliE*
*
gittifma che confcruarebbe a prouincia.Ma cofiuichauea anni z i. diiunnc tan
lui la

toinfolente,che non ubid a Hit remia , che lo confortaua aguardarfi d'offnder Dio,

cr non cred, che doueffi cadere fopra'l popolo la foprafiante routna, predetta da
Ezpchiclm Babilonia, laquale egli iuifinffe,cr la mand in Hierufalem. Ma egli

non cred a queHo,n a qucUo:forf perche parlando di Sedechia}parcua,chc le pr*


fetie di quefti due fanti, fuffero tra loro difiordi,percheEZfchielprcdiffc,chc Sede* ^
chia,fionuederebbeBabdonia, ^ Hieremia diffe, che farebbe condotto prigione in
Babilonta:maqueftcfentcntics'accordauano,perchefuacciecato , cr condottopri
gione in Babilonia, fi che non la uide . QjieJto Sedechia ofjru Li fede a' Babilonif
per anni otto,i'accojlagli Egittif,perci Nabucdonofor,bauendofionfttigli Egli* tSir*f

tif,chc ueniuano a Giudei ut aiuto, affidt Hierufalem, quantunque 1 prcfrtt falj ha* duon.

ueffeno detto, che' nemici non affidierebbcno la citt , contradiccndo tuttauiu a quelli
Hieremia,ch'affcrmaua il contrario, dicendo,chc gli A fiirij tomarebbono cr prefi,
cr rouinata la citt , arderebbono il tempio , conducelido prigione le auanzaturc del
popolo in Babtlonta,doue flarebbono anni fcttanta,fn che Perfi, cr Medi roumaffe*
no f imperio Babilomco,cr che oQhora il popolo rilafiato di catiuit , edificherebbe
il tempio. Hieremia,che affermaua qucto,era dal Re , cr da' fnoi baroni fihernito, ,,

fi che
tornando in Anathota fua ^ia , fu per firadut pigliato da un Frcncipe,
E 3 per

Dig Goojjlt-
. .

70 DE GLI ANNALI DI GIO. ZkDNARA


Hierfmi
tnmftttt
pcrfi^gitiuOfCr condotto al magiftrato dal quale fu tormentato, cr tenuto poi altul* D
,
timo Jpplicio. Vanno p.del Regno di Sedechia, Nabuchdonofor torn un altra fiam.
ferfiude>a
4 * Giudei , ta contra Hierujlcm.cr affedtandola diciotto mefi, ut fi aggionje la fame , cr la pe*
(he ren- Bilentia,Hierrmiafandoprigioneper(adcua,chcfrendefJnoal Bahilonio , altram
fi
dejien.
mente y che morircbbono, di fftada, di fame , ma cbipaffalJeal nbnicOy fchtue*
rebbonola iuramorte.Ma niuno gli dauafedei oltre di queoiPrcncipi inatauano
il Re contral profeta , ilquule accomodandoft al tempb,lo diede nelle mani loro , che
lo trattaffeno afuo modo,o" eft lo caDarono in un lago fangofo. Ma Sedechia fattolo
cauarc dilfecrctamaxte y fc lo fece condurre auanti ,crgt dimand il fuo parere
circa le ijantt miferie. il Profeta diceua , che ft deffe la citt al Re Babtlonto , ajfrrm
mando al Re, che facendo m quefio modo, non patirebbe dcfafhro alcuno,^ coft fu ri
mandato.il Re Babilomo,affalcndola congrand'cmpito,la prefe [anno 1 1 .del Regno
di Sedechia. Sedechia fu abbandonato da' fdoi amici,che fuggirono chi qu,chi la,cT

fu prefo con fioi figliuoli, et le mogli, li Re Babilomo fattofclo codiare auanti,et chia e
mandola ingrato,glife uccidere auanti a gli occhi,gli amici, cr i figliuoli , cr canati a
lui gli occhi,lo condufj in Babilonia : A Uhora s'auide come le profctie amendue i
Profeti erano uerc. Qucflofu [ ultimo Re dcUa progenie di Dauid , che furono dal
- tempo y che cominci a regnare Saul 5 1 4. anni,meji 6 cr giorni 6. . 1

Nabvzardan maeihrode'cauateridtNidiucdonoforyperfuacommifione
arfe il tempio,cT il palagio,abbatt La citt, hauaido prima ffogliatol tempio di ogni
fu ornamento cccctxx. anni,meji fei,cT giorni die
. Il tempio fu arfo
V.- ctyda che fa edificato y cr m
L xi u anni dall'ufcire del popolo <[lfraelyd'Egit
m d cccc.mefi fi, giorni dieci,dalla prima creationedcU%uo
to,et dal dilanio

mo MMMDXtii. mcftfei, giorni dieci y Nabuzardan partitofi da Hicrufalem


conduffe ut Babilonia, il popolo,il Pontefice Sabco,cT i uafi furi,iquali Nabuedono
for dedic a'filai Dei,cr uffegn a' Giudei prigioni,Hanzc nel fuo paefe
1 ^iicrifiiggiti dall'affcdiodcllacitt ,aBabilonif,furonodaNabuz>trdanU
y
/ciati in Giudea,dandogli pergauematore Godolia,huomo nobile,giuflo,cr moderai
tOyCr commandyche coitiuaffeno la terra,pagando tributo al Re Nabuedonofior. Mie
remia pregato da Nabuzardan , cheandaffe m Babilonia , non ui uolf andare ; ma
Utile ndo egli piu lofio fiore intra quelle mine di ierujalcm , il lafci iui , crlo rico
mand a Godolu , concedendogli , che teneffe Baruc fuo Scriba molto pratico
nella lingua patema. Godolta confortaua ad efjcrcitarc [agricoltura quei Giudei,che
GedelU pre
d'Jui concorrcuaiio.cr erapcrlafua bont da tutti amato . Et efjcndoui ucnuto unOy
fofleulh re
li<]utrde chcfinomaua ifmacldi progenie Regale , ilqualc durando [affdio era fuggito a gli
Giudei fu Ammaniti,alcuni dimandarono liccntia da Godolu di ucciderlo,dicendo,che egli pr
,

euraua la lor morte . MaGodolia non dando fede alle lor parolc,rilpofc come gli era
Ir
meglio morirc,che uccidcre,unb:iomo, che s'era commeffo alla fuafede . Ma non an
d guari di tempo , che efj finacl con altri compagni tolto in cafa da Godolu uccifi
1 fmael mi~
iidiale di lut,cr quanti erano nel conuito . Affalcndo poi di notte quei Babiloni , che rimafcro
Godoliu. nella cut,gh ucciftutti,con qtunti de Giuda ut fi trouarono. QuelU,che rimafro
, . . . e ..

* f
P A R T E P R l'M A
A tttuitemaidofi de'Eabilonif deliberarono di ritirorfi in Egitto. Et pcrfiudcndogH
Hieremta,che non ui ondaffeno^pcrche Dio gli prouederebbe, che nonJarebbonodS
crederono al
Babilonif offefi , ma che partendo farebbono da Dio abbandonati,non
Vrofeta, anv /prezzati > foi autft, menarono fco m E gitto H terernia, cj BiiriK: Kelupuede
Ciude, fng
llProfrtagiontoinEgitto,fudaDio attifato di ouantodoucua aucnire,cregUne la '
auis tl fuo popolo dicendo, come uerebbono i Babtlonij centragli Egittifcr ottenen
do uittorUfUccidcrebbono molti de Giudei, et perci fu da' fuoi lapidato,ma tuttauu liieremU

hauea predetto, perche Fa/moefuinto dopolarouina di Hierufa* Lxftddi ,


riufei ijuatito egli

lem, Kabuedonoforprefa Celeftria, MoabitedEgitto,cr uccij il Re di qucja pro-^


OjfedtlUe
Giuda , che ut trou.Narraf che Aleffandro, hauendo rrmu
Uncia,conduJfe in Babilonia i
tra-
jggiogato fEgitto,cr udendo commendare hicremia con diurne liudt,tratfrr leof* tfcTiie tn
quanto hofopradetto, AUffuidrua
fa di quello in Aleffandria da lui Edificata . il Profeta predtffe
cr la gente Hebrea con tale fucceffo,fu condotta oltre fEufratCfperche le dieci Tn
B bu regnando Ofea furono menate prigioni, arie due, con le reliquie deila routna di

Uierufalcm, prefe Nabuedonofor . Ma Salmanaffar conduffe Cutei, gente Ferfiana


Giudea fer
in Samaria cr Nabuedonofor lafci {lare la Giudea defertata,laqualc cofi flette an^
:
anni fcitan
ni fa tanta. Tra la cattiuit delle dieci Trib di Samaria,allc due Hicrofolmtane, te deferta
corfroanni ex xx. meft fette, CT giomidieci > llRe Babiloniofece cafbrare tutti 14.
t nobili fanciulli della progenie di Sedechia,zT oltre de piu nobili, cTrobuji, iquali
pedagogi,che gli ammaeilrafeno nelle lettcre,cr ijlituti Caldei
egli diede a

no tra quejii quattro garzoni della progenie Regale , di belt, cr ingegno fmgolar ,

cio Daniel, Anania, Mifacl, Azaria, iqualtejfoRcuolfenominare,BaltaJar, Si^ Daniel


Annta
drac , Mifac cr Abdenago , henorandogU piu che gli altri }ft per [auenenza deU^
le loro ptrfnc,come per gli ingegni della feienza capaci . Qucji guuiant
pregaro^ MiJJael.
A^trj.
no rEunuco,chaueua cura di loro, che non gli deffe le uiuande della menfa Regale,
ma legumi ,dattili, cr cofe fhnili Et dicendo lui.chefe con tali cibi douatiafwo mas
.

C fcoloriti , egli ne farebbe dal Rf caligato , efi da lui ottennero , che faceffe la
prona pa dieci giorni, cr che non jmagrondofi ihr corpi, feguiffe a cibargli in tal
modo,ma che [egli uedeffe peggiorare, gli deffe del primo cibo . Ma uedendofi cos
me douentauan piu grafi,et floridi,conttnu a dargli cibi fenz'anima,cio legumi Et
igiouani affottigliando con tai cibigli ingegni, fecero gran profitto in ogtii dottrina,

Caldaica,cr Afiria,cr Daniel fi diede ad inteifretar fogni


Nabvcdonosor uide unfogno mirabile, c^hauendofelofcordato,la

mattina fece chiamare i Magi,ct idouini Caldei, uolcndo, che gli narrafjcnoilfpio
et lafua interprctationc.Ma dnnandando loro.che narrajfe il fuojgno,dopoi eft gli

affegnarebbono l' interpretatione.il Re f3cgnato,chaueffen detto, che non potcuano


trouare ci che egli shaucafognato,g dann nella tefia, et furono dannati con loro
Daniel,et i tre garzoni, ch'erano flati chiamati come perfonc dotte. Daniel adunque
il fopplicto di quei don*
preg capitano de Regali minijlrt, che differiffe una notte
nati,dicendo,forfe che fopplicando a Dio,trouaranno ilfogno.Et hauuto quefo ters

mule, flette qucUa notte in oratione,con quei tre giouani, cr mtefe il f>gno, crlu fua
E 4
. , , , . .

7% DE GLI ANNALI DI GIO, ZONARA


figrtificutioiie,cof}UmdttirudndjtodlRegUdtjie,come DioglihaueareueLtto X>
gno , cr fnterpretatione di quello , hauendo compaj^ione di quelli , che fem:^ colpd
erano dannati a mortc,o unco de cfp> Re , chauerebbe fatto morire contra ragione
tanti huominifaui,da' quali hancuadmandato cofa, che non fi pu fapcre,fe non pet
T>miet il*
reuektione il fogno, che
. uedcfli e tale. Varucti di uedere una gran flatua d'huom
ttrfrtm tl
ritto, c'haueua il capo d'orofe ^allc,C7 braccia <fargento,il ucntre,cr le cofeie di ra
[ogm.
me, le gambe parte di ferro, CT parte di terra. Vcr/h poi una pietra fpiccatadal
monte percuotere in quella,cr trtdare roro,iargcitto,il rame, U ferro, cr la terra di
talforte,che il uento portaua uij la poluere loro ,c7 chela pietra crefceua , di mam
niera,che empiita tuttol mondo . Tu uedefti quejlo fogno, penfando alfucceffare del
t\itr.ari'ut
tuo Imperio La intcrprctatione di quejlo tale il capo doro lignifica If,CTgi< al*
. .
Afiirit pri-
tri Redi RUonia perche loro dimojira la felicit del tuo Regno Le due mani,cr
ma. , .

le IpaUerapprefintano due Regni,che fruggerattno tl uoftro Imperio . il uentre, cr


rame , figntficano un Re, ueitto di metallo cr queto opprimer quelli i
le coj'cie di

chaucranno oppreffo uoi. Ma ilfuo Regtio far da un piu fwtente dejirutto, perche
il ferro piu duro, che Foro, n iargento, n ilrame.Vcdefi,chcrorofino,piit
tenero, che [ argento, Fargcnto,fcome deWoro piu fodo, cof lo uediamo del ra*
g
me piu tenero, ma tlfrro d'ognt metallo piu duro . Loro dcLcapo,adunqnefi com
para j/ Rrg;io d'kfinj,ft come degli altri piu antico Per fargento sintende il Re-
.

Mmarth$a gno de Medi cr de Perfi , che rouiiioranno lo Afirio perche Cro nafciuto di pa* -,

Verjia.nA fe drc pcrfiano,cr di madre Media, con Icgentidamenduequefienatiom ninfe gli


tonda.
Afr
finf,cr eflinfe il Regno di quelli ; cof due manifignifcatto due genti
1 1- terzo Regno quello de Macedoni, che fi compara al rame, cio piu poten*
Moturdna
de Haced~
te, percherouitiar il Regno Perfiano . il uentre fgnifea Alefandr, ma le due co
ni tenta fcie moftrano la diutfionc del fuo R egno,dopo la jua morte
I L quartoRegnoqueldeRomani,alqualcficomparailfcTrocomealpiitfo
Menar, l)ia do, cr alle gane per rifletto del tempo, efendo tale imperio Fultimo, fi come le
de' Komaiti p
gambe,cr i piedi fono del corpo refbremit. Mala terra mefcolata col ferro , dimo*
tptarta.
Ura che quantunque tale Imperio fia fjrte,cr robuflo,tuttauia tienefeco qualche co
fa debole, cr mancante. Et chi uorr applicare qiiefla uifionc al primo fiato di quel
Piedi del
la Repub. quando lagoucrn.via il Senato,! Dittatori,i Confoli,! Tribuni,ec la plebe,
(lato Kema.
erano tL ter
uedcrafi come efja plebe, fpeffe fiate leu fcditione , dijcord<mdofi dal Senato j per-
la ci contendendo tra loro,ncero
ffeffo le lor forze piu deboli. N polena il Senato con
trapvrfi al popolo con fcrro,bcnche ualcffe affai piu perconfiglio, dclqiialc manca la
plebe, che per fu natura,facilmaitc fi muta di parere Ma confiderando ilfeguente
.

fato delfimperio, effendo mutata la Repub. dalgouemo de nobili nomato da Greci


Arifocratu , in monarchia far manifjio , come Romani dalle loro diffenftoni fof
ferfero gran calamit. Cepre moffo dal defio di regnare,fece la guerra con Pompeo,
cr con gli altri che defendeuano tamica lert. Dopoi Cefare Augufo infieme con
Marc Antonio,gucrrcggiarono contra gli homicidiali di ecfore . Qjtcfi due dopoi
per non haucr cufeuno loro compagnia nell'imperio, uennao a conflitto c5 morte

V ;
. dF infiniti

.0.1
, . .


P A R T E P R I M A
A <ttifmit Romani , il che mw le forte di (jueU'lmperio . Et conftderando alJgucn>>
te imperio Ji itedeuano le qualit della terra, cr del ferro contendere tra loro, cref"

fere a poco a poco minuuo quello Imperio, che bora f ne ueggono /blamente alcune
reliquie . Tanto RegnL Reia quello , che non dcue cffer ro MonarU
fia detto de' quattro
dmflun.t
monte fenta mani, che rompe le ma
uina;o,ilquale fi figura per la pietra tagliata dal
'

terie,dcUeqHaltfifaccMaleonagim,crcrefcedi mamcra,che empie il mondo Jaqua


le diffe il profctOiChc non perirebbe in eterno . Quejto lignifica il uenire del Signor
tioiiroGiefuCi)rillo,ilquale apparir quando il Regno Forco perla miHura del

L terra far diuenuto molto debole cr allhora gli far ogm cofa foggetta , quando
dafilRegnoperpetuoaqueUi,chefenchauerannofattodegni:crlafcritturachia*
ma ChriHo pietra,dicaido Dauid. ha Pietra che rifutaronogli edifcanti,fu poHa in
capo del cantottc.Et Efaia in perfona di Dio dice.Ecco io pongo la pietra in capo del
cantone fuprcmo.Paolo medefimamente chiama ChriHo,pietra di cantonejncaqua^
le dice , che fono edificati i credenti : Et altrone dice . Nuoto gitti altro fondamento,
5
che quello che gittato, cio ChrijiQGiefu. Beuerono della pietra fpintuale , che
gli fgui, cr quejia pietra era Chrifto . Nomafi medefimamcnte pietra fcandab,
c/f(fo di offenfione, cr piu altre autorit ritroucraidoue ilSignore fi nomapie*
tra,cr faffo.ho effer tagliata dal monte fettoi manifignifica come il fuo nafeere fupe
ra U natura , perche fu fenza feme,cr congiontionc matrimoniale ; potriamo per lo
monte intender la Trib Giudaica,^Uaquale nacque Danicl,cr per la pietra Chri^
fio da quelli tagliatofecondo l'humanit : cr fenza mani , perche non nacque con la
legge iL natura ,madi uenire Santo,che non conobbe huomo . Etparue da principio
piccolo per la natura humana/na in procefo di tempo,cmpi la terra dcUa fia gloria,
laqualc egli empier molto piu co'l fecondo aduento
Cosi il Profctanarrilfogno,cr Pintcrprctationediquello,aNabiicdonofor,
ilquale marautgliandofi del profondo mgegno,figitt con la faccia a terra,comman<
_ dfche fi facete ftcrficio a Daniel,nongi, che afcgtiaffe a lui tutto quello honorc,

ma a quel Dio , che era da effo Daniel adorato : cr difSe .Il Dio uoftro iter amente

Dio de Dei,Signore deiRe,CT reuelatore de'fecreti : cr datigli ricchi doni , fece .


^
effo Daniel Prencipe di tutta Babilonia , nominandolo Baltafar , come fi chiamaua ,g'p[e,iif>e

il fuo Dio . di BjbiU-


Do POI fece una fiatuaaUafeffantacidiiti,cy" larga fci,cTeonuocitiiprcne
dpi del fuo Imperio command a quelli , che udua la tromba s'mgcnocchiaffcro ado^
randola,0' che chi non ubbtduu a quefio fuffe gittato nella fornace del fuoco arden
te,ilquale ui fece accendere. Et adorandola gli altri,quci tre giouani parenti di Da
nicl,non uolendo molare gli ifiituti patemi, non l'adorarono, perci fubito furono git
tati nell'ardente fomacc,ma tuttama il fuoco non gli offef, anzi fiondo nel mezo del tua , poftt

la fiamma cornarono himno a Dio . Etfu uedmo unaltro con loro j ilquale mutaua
quell' aru ardente in aura ruggiadofa. QucHa nomt caus tanta marauiglu nel fie "
roO' atroce amino di efibRe,chepofiada parte larrogantia,andin perfona a
chiamare per nome qucigarzpnh douc laudando U Dio loro , gli honor , facendogli i

Prcnctpi
. , ,

^^4 r>E GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Prcncipi di tutti i Giudei, chdcrimo ut Babilonia.
Soffio di Poco apfnrcfptNabuaionoforuideuntalfogno.Eraun'dIberovrandejicui
K.tlUtdtno
rami ahbracciauano le eftrcmit della terra, ornato difoglie, cr carico de frutti ifot*
for di unal
hcTo.
to,il(]Udle fiauano animlifaluaticbi , ergU ucceUtfaccuan nido nefuoi rami Vide .

dopo! il uigilante mojirarft da ciclo, ilquale gridaua con alta uoee.TagUate lalbero,
et ifuoi rami gittate a terra,fcorlxte le fglie, et difipateil frutto fuo,ma lajciate fla
re le flirpe delle fuc radice, ligatelc con legatura dtfcrro.Eglt habiter nellherb

della terra, cr nella ruggiada del cielo, praticher con le befhe , il cor fuo fi alieneri
da glihuomini^li far dato care di bcfiia,cr fitte tpi fi muteranno fopra M lui. il Re
ueduto (juefio fogno , conuoc da nuouo i Saui,cr Maghi di Babilonia,uolendo fape*
re da loro l'itcrpretatione di qucUo . Ma non fpendo quei Saui dichiararlo, ricorfe
a Daniel, cr narratogli il fogno, donando chelo interpretaffi, perche lo poteua ben
t^wirl in~
fare poi chaueua lo fiirito di Dio i Daniel a quefto riffofe . Siffurr mio, cada quefio
terfreto Val
ITO figne a figlio, fopra quelli , che ti odiano cr poi gli narr foppofitume del fogno in quefio
ial'iu do- modo . TuoRe fei qudCalbcro grande,che uedefii, percre fii grande, cr potente,
no/or ,
che la tua grandezza tocca il ciclo , crii tuo dominio fi fiende alle eihrcmit deU^
fi
terra E t chiam grandezza rarrogantia,cr fuperba altere ZZA deWanimo . Et quel
l'huomfanto,chc fiefe da ciclo, [angelo di Du),pcrche Ir in latino,figiifica uigilan
te, il che mojlra la qualit dello firito j perche che chi ha corpo, foggetto al fimo.

E t perche quel uigilantc grid,che fi taghaffe [albero,ma che fi lafciaffe la radice di


quello, auc tura che tufarai fcparato dagli huomim,cr mangerai il fieno come befiia,
ma tutiauu non perderai il Rcgno,anzt quando farai ritornato nel tuo buon inteUetm
toylo ricupererai : cr quefio fignifica la ftirpe dclk radici lafiua . Cofi Daniel in*
terpret al Re la wfione, laquale auenne come era predetto, cio, che il Re diuenuto
furibondo per arrogantia, tepoi che flette aimifette nel defrto , ricuper il Regno,
che da prima no era fiato occupato da alcuno,perche Dio era placato uerfi di Ufi. Et
hauendo regnato anni quaranta tre, mori . Giofefo narra , che molti hifiorici aii*
chi fecero mentione di quefio Re, CT furono quefii. Berofo, Metilene, Filo*
cle,cr Eiloflrato.
luilad Me Morto luifucceffe nell'Imperio EuiladMerocad fuo figliuolo,ilqualc cau di pri*
rocad futcef
gionia Ioachim,tenutoui da Nabucdonofor,honorandolo, c5 diuerfi doni,et tcnendof
fe a tabut-
dono for. lo a tauola. Morto parimente quefio Re , il Regno peruenne a Balt^fuo fratello ;
habjftr ul ilqualc effindo da Ciro con [aiuto de Perfi, cr de Medi affediato/ece un conuito 4
timo de'
fuoi barom , cr offendo a tauola con le fiie concubine , cr embriaco,ficefi portare i
Ajiirii,
fcriuafi,chctolfetiabucdonofordiHicrufklcm,crconfacrafuotDei, cr quan*
tunque fuo padre non fuffe arditodifiruirfine ad ufi profani,egU uolfi, ck ui bcuefi
fino dentro cr beftemando , mentre che beueua,uide i^cir del muro le deta di una
mano,che firiueua ; ilchc uedendo rimafe fiupitoAy paurofo, perci fatto chiamare i
magi Caldci,promifi loro gran doni, fi gli interprctauano quella fcrittura ; ma niuno
la poteua imctidere. Perci [auolo di effo Re, ucdendob dolente ,gli diff } Se facefii
chiamare Daniel Hebreo j ilquale mterprctmolti fogni a Habuedonofor, iquali
muno
M A --
P A R T E P R I

nimo haucua faputo intcrpreUore,egli ti churrebbe di (fuejU letterj,perchc lo Spi-


rito Santo di Dio in lui. Baltafar , di fiitofce chiamar Donici , chiedendo, che gli

dichar quella fcrittura, quantunque pre^ceffe male, promettendo di dargli autoe


aff
ritdiportarelaporpora,UcollanacCoro,crancokterz4partcdelfuoRcgno.Ma

Daniel r^do i doni,gU diffe,come quefa fcrittura gli fignificaua morte, poich n
cradiucnutopietofo,uedendoilfopplicio,c'haueuafff^tojuopadrepcrlu fila im-
piet,anzi haueua ufato i fieri uaf con le file concubine. Le lettere diceuano Mani
TeKelphareSi lacuifignificationeinterprctauainquejlomodo. Iddio ha annoile
cr del tuo Imperio , del quale pochifono rcfla , perche
rato il tempo della tua tuta,
Mam in latino figp^ca numcro,TeKel, fpaccia, cio che Dio haueua poflo termine
dfuo Regno , ilquale andana a rouina , perche TcKcl in latino fignifca ancor frag
mcnto.Pharcs fignifca diuiftone,pcrche il fio Regno fi doucua dimlerc tra' Perfia*
. m,crMedi. Rimafe dolente URequcftainterpretationc,laqualc non tard molto
auemreadcffctto,pcrcheCiroRediPerfiaprefcBabilonuy cr Baltafar fu inquel
2
tumulto ammazzato . A Icuni ajfirmano,chc nclTiflcfJ notte, quando furono ueduti
quel deti afcriuere,fu prefa Bddoniayfy uccifo d Re.
Presa la citt, Daniel fu condotto ui Media di Dario Medo , detto Ciafare BMlenid

zio di Ciro, figliuolo di Afiiage Re de' Meydouefu molto honorato. Perci i Pren* f"/-.
dpi di McdubaudogU inutdiaj difpofro di farlo morire con mganno. Et uedendo,
che ogni di tre fiate adoraua Die, procurauano,che il Rcfaceffe una legge, che niu
no fra trenta giornifaceffe a Dio oratione , ne meno foppLcaffe al Re , (tto pena di
effer poflo nel lago de' leom,chi contrafacea. il Re,fton fapendo,
come fi procuraua
qucflo per far morire DaniciPropofe tale editto . Et ofjcruando gb altri qu^a Icg'
ge, Danicl,cbe afilo coftumc faceua oratione,fu da' Satrapi acciijto, cr ^to a leo
nt,figiUando il Re Li pietra,chc copriua la caua. Non puote il Re dormire quella not
te , perche quantunque fapeffe , che Daniel non farebbe offvfo da i leoni , perche era 4 , Jjon/.

dSo S4flto Sptrtto difefo, tuttauia non poteua ilare di animo tranquiUo,perchc l'huo
PIO Barbaro non mtendcua bene la diuina potetuu. V enuto'l giorno, fiubito and alla
caua de leoni,et chiamando Daniel/]uandofcnti,ch'cra uiuo,comand,che fuffc ca
uatofuori,cjfirallegr,quandoloiddefano,crfaluo.Mairapporutoridifiero,che

I leonijperche erano fatoijium haueuano deuorato Daniel . Il Re allhora comprcn


dendo li maluag loro,et come per odio haueano orduo mftdie contra'l Profeta, fe
ce dar da mangiare a 1 leoni (rauantaggio,cr efiendo fatoUi.gbfece gittare gli accu
ftoriypcrchc fi conofeefie fe i leoni,perchefuficro ben cibatiaion hauefieno toccato'l
Profta. Ma furono di fiubitodcuorati, ilchefccemanififtocomc Daniclera fiato
cfcruato dalli uirtu diuina.Pcrci il Re celebr con chiare laudi il Dio del profeta,

honorandolo piu che prima : et qucflo auenne dopoi. Ma Fanno primo del Regno di
Baltafar, Daniel tilde in foglio quattro animali , che ufciuano del mare. Il primo de' $ ogni fra-

quab haueua forma di leoiu,con le penne d'aquila, ilqualeleuato da terra, licite fo f.n.tdiDa
pra piedi humani,etprefe ancora il corehumano.il mare fignqca lauitahumanaon
deggiante,laqualc a mobc,cr afiidue mutationi foggctta.La Icona rapprefentaua il

Regno
, . . .

CE GLI*ANNALI CI GlO. ZONARA


Regno AjUriOfilkudrft dd terr moftrdwtld fine di (fueWlmperiotZTli perdita deio D
Vir Mtnt Idpotef. Termandofi foprahunmi piedi,mofirtaUy che dmerrebbc uguale a' fuoi
ni.
fhggctti.Lo haucr core <fhiiomo^otaua,che con fe/j>erienza fi conofcerebbe di cficr
Ctre 'huo
huomo ,0 che non fi fngefp: con arrogantia quelle coji , che fuperauano la natura
mt.
humana. Lealinajlciutedabefiia,notauano,l'altere3Sca dtquei Re fiquali con
tarrogantia dclTanimo paffauano [opra le nuuole
L A L TR o animale era fmilc all'or ftaua in una parte hauendo in boc*
catrecoHe, alquale era detto . Lieuati mangia molte carni. Qn^ja fignifica
uagh Imperi de' ?afani, per la fiera crudelt , perche Perfiani uincono tuttii Bear*
bari nel dare fieri foppluij,cr con fcafe, CT fcorticamenti ffaceuano le pene piu luna
Sttfeufi
ftfiliao ghe. Mrf perche s'intenda, che cofafufp: fcafa,gli dafapere,che congiungeuano in*
terfuwc. ficme due fcafe uguali
CT tagliate di maniera, che ufciua fuori di quelle, U capo,le
mani, cr t piedi . In que/lo mctteuano co'l corpo in fu,colui , che reputauano degno
di tale jpplicio.Dopoi gli dauano a bere ttauantaggio,una beuanda di latteyet mele,
g
ungendogli con quefta la faccia,le mani,lc braccia,et i piei dopoi lo mctteuano al (o
le ognigiomo,fi che le mofche,et le uefpe,tratte dalla dolcezza del licore,ffrmaua
no fopra i membri fcoperti,pungendo quel mifero . llfuo uentre,ripimo di mele,cr
latte, mandaua per di fatto lo fterco liquido,delquale infieme con le marcite comi di

quello,fi generauaiu) uermi,che le andauan rodendo, e cofi lofaceuano morire co piu


lungo,et crudele fopplicio. Narrafi che Parifkti madre di Artaferfe,et di Cro uccife
con qucflo fopplicio in quattordici giomi,colui,che fi uant di hauer amnueczato Ci*
ro,checombatteua co'l fratello. Ma tornando alle parole,che dicono. Lieuati,ty
mangia molte carni , quefie non confortano, ma predicono,^' pofpmo ftpufcare la
Tre tpe
crudelt di quella natione . Le tre colie ,o ali, che teneua in bocca , ntaflrauano le
tre parti del mondo,aIlequali figtiorcggiaua j perche Ciro, itquale rouin il Regno de
gli Afirif,foggiog tutto [oriente,fin'aOa Morea. Cambif fio figliuoloipref Egita
to,cr Ethiop uerfo oftro, et Dario figliuolo di Ciro Hidalf>e,fi^iog i Scithi uaga _
bondi,c'habitano uerfo fttentrione X erfe figliuolo di Dario,s'ingegn di prendere
[Europa, ma effondo uinto in battaglia da mare,da gli Atheniefi,ritom con uergp*
itar* in u-
gna nel fuo Regno Lo flore in una parte , mamfefta come fi tenerebbono parte di
.
n<i forte.
qucU'lmpario,ilqudle anticamente fiffureggitdlEthiopia, Egitto,Paleflina, Tenia
cia,zT Cilicia,lequah Prouincie perdendo,ritenne folamente la Media, cr U Perfia,
onero quello fiore da parte, fi pu accommodare,che il Regno Perfiano,a tempo do*
ueua effere ociofo,perche morto Aleffandro, che lo foggiog, la fua monarchia fi di*
nife ut quattro Regni,cr offendo indeboliti i fucceffori per le molte battaglie, che f*
aro tra loro , Perfiam pigliando ardire di tale occafione , ricuperarono gran parte
PUiterj . del fuo Imperio . il terzo animale era fimilc alla Pantera , ornato di quattro ali fopra
le lpaQe,cr quattro capi, alquale dice il Profeta , effer data poteji . Qjtefl:'animale

dinota [imperio Macedonico j perci Aleffandrofu comparato alla Pantera , per la


Ali (juattn
fua uelocit, il chefignificarono le quattro ali,chc notano le quattro parti del maido,

Cefi. 4 . per le quali and come un'uccello, cr quafi tutte le foggiog . I quattro capi, dichia*
rano
,

PARTE PR.IMA. 77
A rane come fi doueiUy dopo kfud morte diuidere
queU Imperio in tpuatro Kegm,co
defccndcnti,fm'
cheTolomeo fgliuolodiI^gio,occupFEgUtQ,tenutoda fuoi
Cleopatra . Seleuco occup U Sorta con le uteine regioni . Antigono prefe [ Afta ,

ftgnoreggt la Macedonia , ouero, fecondo oleum Aridco fratello


di .
cr A mipatro
. Cbtronefe
dice, che Percca molto potente,poi che fu morto
A Icffandro per padre
/i,tefrandro,conduffecomeperfoHentamcntodclRegno,ArideofigliuolodelKeFia
'kppo,natdidonauile,crcraquaftpaxXflnongU,chefuffcnatocoft,ma fuda
Olimpia con Hencnigua/lo. ,

fe, ma folamente dice, che era formio KctMn,


C A Forma del quarto animale , non e/pre
dahile,cr terribile con denti grandi
diferro,dcuorando,f^czxando, cr calpvjlando

co'piedi,ilchemanifeiiagrandiffhrntiadaque{bagUaltriam^
tanto uarto,cr difforme,tl Profeta non
gnjica ilKomano lmpcrio,ma perche flato
Tarquimo foper
mmintl fto nome, n defaifelafrmas perche daRomulo/ina
ubidia i Re:ma rouinata la loro tiranma,uamc
ilgouemo quella aCSena
B bo,Roma
to',a'confoU,etadaltrimagiltati,ctakunauoUaftriduffcalgoucrnopopolarcM
da uno oppreffo,ntam
uendo la plebe leuata feditionc cotra i nobili. Dopai offendo
Imperatore . Cof il Profta chiama quella be*
ad ubbidire ad imfolo, che fi chiam
fiia formidabile,perche fu il Romano Imperio degli altri piu potente , crfoggioga*
loccati,cio la Grecia tmta,Car*
Tono quei luoghi,che non furono da' Macedoni pur
genti OrientaU,dcllequa*
tagine,U Libia,Cialta,Sardegna,conaltre fole,cr molte
legga le
liim ftgnoreggi Aleffandro , cr chi brama di faper quejlo difintameutc ,
BifloriediDioneRomano,crdiPoltbio. , , n J-
Si affegnanoaquefkbefiu,idenlidifrro,percheilRomanolmperto,fudeglt
altri Et ancora nelFimagiae mofhrata in fbffto a Nabucdonofar,il quar
piu horribili.
toRegno fi compara al ferro. EtdifeKco' dentidaferromoiigiaffe,rompeffe,cr
tributi, co'quali fi
talpefe^e ilrimanente.Le prime grauezxe fi poffonoaffegnarea
C nodrifeonoiRe,crfonoimpoueritiipopoli. Labefiiaconculcaua<ptelli,chenonuo^
Uuano pagare itrd>uti,crdefendeuano la Ubert. l piedi fignificam gli effcrciti,co' ^>edi.

quali fi mantengono i Rr, crjr ne acqmflano degli altri . Le dieci ccma,manif:fta^


nocomenegliultimitempi,fidoueuadiuiderequclflmperioinmoltiRegni.
*' ' -
Ma che tra quei dieci comijhrgeua un corno piccioloi liquale Jbvggeuagli al
comi, cr haueua occhi, con bocca, che fparlaua contra i fanti, fiffufica AM
Cono pte
tri tre
della minor Trib de
chnflo, fecondo alcum,cr nomafi piccicb,pcrchc deue naferre J
gli Hebrei CT rouinare tre de i dicci Re . La bocca,che
parla gran cof , nota lafua.

fuperbia,cr<tlterczz4 di animo. Gliocchimofranolafiiaa/iutia,conl^ualein* otdu.


ganner molti . il fuo muouer guerra contra i Santi,manifeia come ufar ogni Hu
dio di attrahere tutti alla partccipatione della fua empia bcHemmia , laquale dono*

Hra il Projta,quando dice. Egli parler m altezza. ,

S E G V E li Profeta Io mtraua fin che furono pofie le Sedie, erutto di et utfc


.

d,ilqualc haueua la ueja bianca, come neuc, i capelli come lana pura, lafcdia come v t-

lui Dicci
fiamma difuoco, le ruote di fuoco, cr un fiume infuocato, corrcua aitami .

'
uoltc
. , . ,
. , . .

78 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


uokc centomila gli mnifbnuanoyct mille mite centomila , glt banano umtnet chf D
moti tutti al giudicio,furono aperti i libri M<* fu moihrato a Daniel , come non du
Giuiiih,
Libri rarebbono lungamente quelle cofe, che deue far qucflo corno, majlamnte fitCa tan*
Di lunga to che quello di lunga et, chiamer al giudaio, cio al tempo del giudicio uniuetfale
et
aprendo i libri, chefaranno la mcmoria,cr confeienza di tutti .Quello di molta et,
CaiiiiideT^
figfiifca io ctemoDioyi capcgU,e la uejie candtda,mojbrano la fua intcgrit,c purit,
Et per dimofrare,che quanto far AiUchrtjo,aucnir per diuina comimfione,
non che iddio non potejfe con la fua duiina potcntia uietare,chc non fi facejiino,dice,
Minr/W. che dicci mite centomila,gU fcruiuano,cr miUe uolte centomtla,glt fiauano inantr, U
fedii difmeoM ruote fmuli,et il fiume ardentr.cril Profeta guard fin che la beftis
Crrfo della fucflintOyCr arfoilfmcarpoperchejartoltotutto'l Regno ad Aniichrijh perla
bejlia affa
fm furore^e far orfa la beftia^m il fm corpo,poi che la befiia fifffica ilRe,cr
ragionemle,che faranno in quelli, che temeranno Dio, cr feguiranno la uirt, iquali
non faranno orfi , ma folamatte i maluagi dediti a diletti corporali ,cral tutto itacui B
di Spirito Santo .

Morta la befiia , dice il profeta , di hauer ueduto uno come figliuolo del
thmmOfChe ueniua nelle numle , fin che gionfe a quello di lunga et, era quefto fu
dato rimperio,l'honore,cr il Rcgno.fi che faranno foggetti a lui tutti i popoli. le Itn
guc,cr Ir nationi,cr la fua potefi far ctemajne finir il fm Regno . E t quefc pam
rote chiaramente manifeJLio il ueiire del noftro Saluatore, che noma figliulo dei
fi
fhmmo^per hauer prefa la natura humana ,crhada uenire neUe numle, fi come<i
pronti dicendo, che uederefiimo il figlimlo deH'huomo uenire nelle nuuale del eie*
fi,
10 : cr queflo utde Daniel ranno prono di Baltajpr
Vn'ahra fa
gna uedula
Egli uide poi un'altro fopto : cr dice. Stando io in Sufi,lcMagli occhi,cr u
da Daniel di un montone, che Jiauu in Vbale con alti comi,ma uno era put alto, ilquale crefccuu
Montane efiremamcnte,cr percmteiia contra'l mare Settentrione, cr Ofiro , n potcuanogU
altri animaltrefilierglii perci egli fece quanto gli piacque icrdiuennc grande, li .p
profeta con quefta uifionc fu da nmm auifato,circa' fuccefii de i Regni,perche il R
Verfuma gno Perfano , per la copu delle ricchezze comparato al montone , ilquale ffaua in
Imperia.
Vbale,chcimaportadi Sufi,RegalcittdcUaPerfia, doucflaua il Profeta quando
gli fu mofirata quefta uifionc.Le due comajigjnifica Ciro, cr Cambififiio figliuolo,
ne' quali fi ferm il cr non pafi piu olir della progenie di Ciro . Il rfug*
dominio
* ^
\

-.-i
gior comoydimojtra la progenie di Dario, cr dur finalf ultimo Dario, che fu uinto
da A Icffandro . Morto Ctnbifi figlimlo di Ciro, t Magi con inganno occuparono il
Regno, ma non lo tennero lungamente, perche effendo conofiiutt, furono da fette faa
miglte opprefii, di una dcUcqualtfu Dario,figUuolo di Hifialpe, chefucceffi nel Re*
gnoycontinouando in qucBo la fua famiglia,fin che fu cfiiia , il che accenna il Pro*
feta,diccndo . Quefio montone metiaua con le coma turfi Oflro , Settentrione , cr
11 mare , perche foggiog il paefi Auftale , cr Scttcmrionalc , cr molte fole, che
Mnre. s'intendono per b mare. Et SerfefifiruidellaiuiqdeUclfob, uokndo guerreggia*
re cantra la Grecia . Perci utde il Profeta ,comc il montone percuoteua anco tl ma*
re,cr
, , , . ., , ,,

PARTE PRIMA: 79
A IT, cr che niutu beBU gli potata refiBar . Per le fiere , s'intendono i Regni parti* ^ ^

colari^enuti da foggetti^come furono i Regni de Siri, Cilici,Arabi,Egittij, Hcbrei,

cr gli altri, nimo de quali puote reftBetVf ebe non fuffe dalTlmperio Perfano
fogghgato.
ET diuenne grande onero , perche fu ampliato [imperio ,foggiogando molte
nationi, cr promnck , onero perche fece cofe maggiori di quanto concede la natura
bumana, diucncndo arrogante per le profperit . Il Profeta fiondo in dubbio di quel*
b, che uedeua , uide uenire da mexo di, un capra in tutta la terra , chaueua un corno cqr.
mirabile nel mezo de gli occhi, il quale gonto al montone, lo percoffe fieramente,cr
gli ruppe il fio corno, CT gittatolo a terra, io calpeB co piedi,nc ut era chi libcraffe

U montone dalle forze di qucUo.


-Il capro fjgmfica a regio MacedonicOfperche il capro del montone piu ueb*
ce,cr piu agile. Egli ueniuadamezo di,perche Aleffandro,poi che hebbe foggiogato
fEgitto,affalfedaimouo[lmperioDario,cruintolui,rouinilRegno Perfino,
perche A leffandro haueua prima uinto Dario adffo,zrprefelafua moglie, le fgli*
gltuole,il carro,cr [arco,cr faceheggigli aUoggiamenti. Ma Dario fuggitofi^ifc*
ce [e(fercito,zx uenuto a giornata con Aleffandro, che tomaua dEgitto, ad ArbeHa
fu uinto, C7 fuggendo uccijb.Et chiama il Regno <f A leffan
corno degno, cr mirabile
dro,er dice che nel mezo de gli occhi, nacque un como,cio la diligenza, cr genero*
fo animo d' Aleffandro, et uenne (dijTegli) il capro , al montone eonuito, percuoten*
dob diforte,che gli ruppe amendue k coma. Si che non puote refifere al capro, ma
fii da queUo calpeBato. Perci dice E t furono rotte amendue le eoma del montone,

cio amendue gli efferciti di Perfa,cr di Media,perche il Re Pcrfiano fignorcggia*


tua quefe nationi,cio,che Ciro defcendkua damcndue,z7figwreggiindo a quelle,
con quelle rouiu tlRegno Afirb
E T il capro riluci molto grande, perche fhggjiog,non folamaite k nationi,
C che ubidiano alRegno degli Afirij, ma piu altri Regni, cio, che Aleffandro affai*
fe lindia , uinfe U Re Poro cr ffece Tafik amico cr occup altre parti dclTn*
dia. Moftra dn>oiilprcfeta,che non durerebbbe lungamente la fua felicit , dicendo}
Et uincendo,fi ruppe quel gran corno, et nacquero tra quclb quattro coma,ao,che cmi ifuat-
morto poco appreff Akffandro, fi dtuife m quattro parti [imperio (come s detto)
della terza fera,che Daniel uide in fgno ufeire del mare,con quattro capi, cr da m
corno jiacquc quel corno terrbik, che crebbe efhrmamente uerfo Ojro,Herfo oricn
te,uerfmezo di cr uerfo Occidente cr fi aument fin alla potcnita del ciclo cr
cadendo da deb k Belle , dalla fua potcntia furono conculcate Damcl con quefe .

parok predice queBo,che auennefotto Antioco Epifane,figliuolo del Magno Antfo*


co,ilqualefiiper la potentia dcglialtriRc,che fuccefferoaSeleuco.Qofiuifoggiog
Egitto,z7 altre proumcie,prefe Hicrufakm, fpogli il tempio, cr io uicb , imolan*
doui pord , fabricandoui unaltare a Gioue , inducendo il popob al pagancfhto cr
non lafciando ctrcanctdcrc i fanciulli
Aimot! f;
1
L fuo furore centra Dio,fi manifefta con quelk parok ,Etfi kii fin alla po*
tcntia
,

8o DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tcntUMcieh.MdipisuioiceCtdderodalUfikipotmtuleflelleaterra,crcal!t D
pe/l (^ueOe^gn^ca <juM del popolo Giudeo, chefiirono da (jueUo afbretti a utolare
la religione, Ufeiando la diurna regola del uiuere,et furono da Im conculcati.Et fi no
mano jieUe, onero per la purit pietofa,oucro perche Dio hauea promeffo ad Abra
Stelle.
gf^(iiiultip[icarelxfuaprogeme,comeieRedelcielo.
Er fi
leu fin' al prenape degli efferciti , cio che efjirt d fuofurore contra
DioprencipedegUefJrcit i

,, Et fuuiolato'lfacrifieioconcorpimorti,zrhebbeprojfer,fudatoatlauitti
ma il peccato, cr la giuftitiafu gittata a terra . Perche hauendofur^cato cof uie
tatc,uiol i fiurifidf.Egli chiam corpi morti i porci, cr peccato nel fcr^icio, lo ha
ucr molato le leggi. Dice che la giujiliaju gittata a terra, perche uiotgli iftitutipm
temi i Si notano ancora le ingiufle ucaftoni di coloro, che noti confettrono dfi' entpie
t.Tuttauia Antioco operando male,hebbeprolfera fortuna. .i>,

S E G V E Daniel.Etunofantodiffc aPebmn. Quando fi fvtiri<inpflauifio g


nei far tolto uia il ftcrificio ,zr far pcrdonatoilpeccatod'una tantarouinai
Colui rijfofcJcra,crmattina i^oo. giorni, aU'hora fi purgher d fanto.Eteffendo
d Profeta turbato,perchc non intcndeua quefa uifione, gli furono mandatigli Ange
li,chegli manifrfiafjno la fine delle miferie, cr il quando, cr come : cr uno interro
giua l'altro , perche cbnuni,fignifica alcuno , cr faceuanfi tali interrogatiom , non
perche gli angeli non lo ftpeffcno,ma perche le intendefJDamel} Colui che era in
terrogato riffofe. Giorni duemila cr trecento fina a fera,cr mattina, aUhora fi pur
gher il fatto. Egli chiam fera d principio delle miferie,et tuttol tempo, che quel
le durarono , perche fimo aUe tenebre comparate. Et la mattina dnoiira lo fiato
tranquillo dopoi le calamit. Quelle parole adunque figfificano,chedalprincipiode
mali fin al fine correranno tanti giorni , che fanno fei anni, cr fii mefi, fecondol conte
puto degli HebreLEt tanto dur la calamit caujta a gli Hebrei da Antioco.
Gabriel arcangelo reuelquefiecofe a Daniel, che bramauaitintcnder
^
le.Dopoi regnando in Media Dario, nomato medefimamenteCiaficre,cr Affiler,
figliuolo di Afiiage,lamentandofi d profeta della cattimt del filo popolo, crjppli
cando a Dio,che lo libcrafj da tanta miferia, unhuomo detto Gabriel, lo tocc uerj
l'horadclfiurificioda fera,cT gli diffe.Hora fono uenuto a darti notitia di quello
tu brami. Perci attendi con diligentia a queUo,che fi dir,cr intendi la mfione,afcol*
tando con la maggiore attentione,che fia pofiibile,che le parole fono ofeure ,CTUfa
mefiero di molta attentione.Daniclfu chiamato da Dio, Defiderio,ouero, perche re
fificiia animofamcnte a cattiui dcfideri,ouero perche defiaua faperquello,cbe alla
fua Trib jcr popolo doueffe auenire,o pur che per lo defio, chaueua di urt era da
tutti amato.cr defiato.

Di c E poi l'angelo,fettantadue fettimane fono rifirette fopra'l tuo popolo cr


fhpra la tua finta citt,fin che s'inuecchi il delitto, crfifomijca d peccato , fi figfiU d
peccato, fi purifichi la giufiitta,conduccndo eterna gifiitiajiafigdlatalauifione, cr
la profctia,0" che fia unto ilfante de'fanti.
Daniel
,

P A R T E P R I M Ai fi
S KIE i fucendo oratione hctuau dctto.ll popolo tuo,& U iUd citt: per ci

13 A
titngelo diffe a T)aniclo.ll popolo tuo, 0
U tua citt mojlunio (jikifi, che fuffe indet
'

ffio di rfjr chiamato popolo di Dio .


Listesso mododiparlarefitrouainMoiJ,<iuatidogli ifracliti facrih*

corono al uitcBo fatto da loro,pcrche Dio rijfofe quafi all'iHcffo modo al profeta, che
fdceua oratione. Langelo adunque diffe a Daniel , come Hicrufalcmfarcbhe rifatta,
che ui tornerebbe il popolo,et ui ftarrbbe anni 490. perche tanto fanno fettanta fet*
hmane,computando ogni giorno, per unanno. Ktlhettc,o contratte ,fig^ifica deterc

minate, cr a(fcgnate,fin che s'inuccchi il delitto, O" fi confimi il peccatq, cio fin che
durcr,cr far accrefciutol peccato,pcrchc quefo figiiifica inuccchiarc, et con qua:
^e parole, fi nota laudacia,crfurore de Giudei contro Dio. Et haueano per adictro
commefp) molti peccati , de quali erano fiati puniti.Ka dopai, che diuennero fiiriof

contro il Saluatore,peruenneroa!U fommit del peccato, cr confumarono la loro

B maluagit.
, S I G I L L A R E ilpeccato, cr purgare la ffufhtia,fignifica la reminone de

r peccati effer da Dio conceffa a chi credono ut lui,diccndo t cuangelio. Qucflo quel
to,che licita i peccati del mondctcrftgillare altro non , che finire. Addurre lagiujli
ita eterna ,che egli uenga nel mondo,ilquale giufitia,redcntione , et fnti/catione.
Sigillare lautfione,crlaprofctia,ftgnificahauerhauutofine,ouero,
che pano adempiute le proftic,che prcdiffcro i profeti di Chriflo, onero che Giudei ,
^
pano fiati priuati del dono della profrtia,oucro uno, cr raltro,pcrchc Chrijio quan . ^; m
do ucme, fgiU le prtfetie, cio le adcmpl,cr conferm, et le pofe pne. Perche non
hanno piu iGiudeiprencipe,n Duca alcuno.
CoNDVRRE retemagiuflitia ,
pgnipea il ucnrc del nofro Saluatore, il

quale,come dice rApoflolo, dato a noi da Dio, Sapientia,giuftitia,fantipcatione,cr


redentione cr altroue feriuendo dcltcuangelio, dice } La giufiitia p reucla in lui . Il
:

Signore infegna , che p dimandi il Regno fuo,crla giufitta, laqualcegli ha menato,


^
CrmanifePato con la fua dottrina.
V
N G E R E il fnto de fanti, dinota, che Chriflo Signore pa ucnuto. Et chi p
chiamer putto de finti, fe non il Signorc,cr Saluator noftroi ilquale offendo la pmte
di fantitf unto dallo ffirito finto fecondofhumamt , come prediffe Efila con que
fieparolc.Lo ffirito di Dio fopra di me , perciochc unf me, CT come cant Dauid.
Vnfe te il Dio, Dio tuo con oglio di Ictitia piu che i tuoi compagni ; cr come Pietro
prencipc degli A pofioli ,fauie di Chrifio. Perche lo unfc con lo ffirito fmto cr
potemia.

Egli ftgilla,cr conferma tutte le fcritturc,facendo,cr patendo quanto p con
tiene in quelle j cr puripea, oucr fitisfa alla giufiitia, riconciliando al padre i pecca
tori,cr placando Imuerf quelli.
'
Segve poiFangclo. Etcogwfceraidalfucceffode parlamenti, acciochcp
faccia la feparaliane, cr ch^ p edifichi Hicrufilemjn a Chrifto Duce fettimane fet
tcycrfititmancfcffintaduc. .
;

F Si co

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, ,

8t DE GLI ANNALI DI -Gr. ZONARA


I cominci ad cdificitrc il tempiofotta Cro,iltfuale fu il primo , che conceffe al O
popolo Giudaico di ritoriurui,ma poiglifuuietato ftta CambifcperCmdia de ui*
cini popoli. Regnando poi in Ferfta Dario figUuolo dHiiiaJf>e, da nuouo fu conceffo
a' Giudei di rifare il tempio. Cominciando adunque il tempo da ciafeuno di quefi/ion

rifcirgiuflo il nmnero,anzf ftrdi piir.ma computando dal tempo di Artafcrfe lon


gimanojriufcr a punto ne piu^ meno, perche aWxtra la citt, fu di mura fafeiata,
cr fi aggioiifealtempiocichcgUmancaua, cr ripiena d'hal>uatori,<]uandoNee*
mia copier ^l Re Artafcrfc,hauendo ottenuto da lui di tornare nella patria, fortifi^
e la cittja riempi de cittadini,crfomi il tempio.
S A i cV N

o numerer dal tempo del Saluatore,pctdo efual fla data la re*
mifione de peccati,cr mtrodotta la git^it cr adempiute le profeticicomprende*
r, che (juejlo numero fifornifce nell' anno i o. di Artafcrfe, nel quale fu concefj a
Nefinta il tornare nella patria , cr qucflo ft dichiarar piu difufamentc nel procefpi
deU'hifloria.
Qhriflo fan ET quello, che egli chiam fnto de fanti da nuouo nomin Cbrifio prendpe,
r da' fanti.
ufurpondo nome humano. San Pietro ( parlando a gli Hcbrei ) lo chiama Saluatore e
della uita,cr prencipe,come fi narra ne gli atti fcntti da San Luca. Et ft come Paolo
lo nomuta primogeiuto,cr prencipc noftrojcoft Gabrtelo archangelo lo chiama duce

Settimana
MA potrebbe nafeer dubbio, per qual cauf, fi pongono fcparatamente le fet*
timone in 7 . 6 i.cr i.Qucflononfi fa fenzaragionef fu detto dalfangelo)ma dima*
fercl>e fona
diuife Ora con tale diutftone lecof aucnute . Perche cominciando (Ldla rcHauratione di
Hierufdcm , fatta fotta Ncenua , fui tempi di Htreano pontefice , fotto'l quale U
progenie de gliAfamonci fini di mnifhrare , ne facrificij corfe il numero di feffanta*.
due fttimane.perchc da queUo Artafcrfe, fopradetto, fin a Dario figliuolo di A r*
famo,chc fu uinto da A lcffndro,corfcro anni cento,ct quatordict, et dalla rouina dei
Regno Pcrfiano,cheauennc [anno 6 . del regnod Akffaiidro,fm a Gito Crfare,
Uquale fu il primo , che mut la Republica Romaiu in Monarchia , pafjrono armi
i.dal principato di cffoGiuUo Cefarc,fin alT anno t^.d! Tibcrio,(ncl qual tempo
'
Chrijh battezzato da Gioamti, cominci afar miracoli,} corfero anni 73. Et que*
fio fhmma fa anni 469. iquali ridotti alla Hebraica computatione , fanno anni
48s. perciteHcbrct non computano gli anni, come noi, ma computando conia bina
fomtfcono l'anno con ^so.giomi, fiche nell'amo nofhro , ui fono di piu giorni undeci,
fanno il numero d' Mini Hebrei. Perci [angelo ragionando con Dauid,gb no*
mingliawualuifolitt. Cofifin aIUmortee[Hircanoponteftce,chefudaHerodc
ammjzzato(dcl che fi ragioner di folto) ft fimirono ri.fettimane.
DA quel tempo auanti, il Sacerdotio non duraua in uita dt alcuno pontefce,ma
10 tcneuaimannojcr meno, ciafeuno che toccata cantra gb antichi ijittuti, CT uen*
dcuaji a contanti, come narra Giafefo, erano paffute fette fettimane.
Et fcguelarcangcl. Dopai fettantadue fettimane purghcrafiiluntione, CT
nonfar in quella giudicio,cfo,che perir l'untionc del pontcfice,perche faranno un*
11 cantra la Icg^ quei pontefici,perche allhora luntione era corrotta ,fi che manca*
, , , .

"
:
"

P A R T E PRIMA.
A ua delld ff-dtii dittina . Vcrci ni aggiugne , che non era in <ptclUgiudido,cioi che fi
creavano i pontefici fnzafare alcuno effamme della vita loro ^ maf attendeva a(i
Vambitioneyet alla gratia-jCT paffarono con cjueflo altre fette fctunumc fin' a Chnflo. .

F E c E s I tale dittifione delle fettimane in feffantadue, rjfette per cpteflara*


gibne ,M perche oltre le fettimane efpoje da principio , ne rcHaua una , rarcingeh

dice di queUa.Et fi confermer il tcHamcnto a molti con una fettimana, cr nel mezzo
della fetttmanojfi leucr uia il facrificio,i;:y la oblatione, cr oltre di cjuefto far laro^
ma fbpra'l tcmpio,cr fin al compimento del tcmpo,crfi fornir la rovina .

S E G V E poi. La feguentc fettimana alle fcffantanouc,introdurr ilnouotefta


'
mento tanto robuBo,clx leucr uia il furifido cr f oblatione nel mezzo dcUafitth
mona, perche Chrifto hauendo predicato^ fatto miracoli per tre anni efj agnello^
che lieuai peccati del nwndot fu imolato, o" ccfitlfacrficio, crtcdilatone dalla
kgge ordinata.
B Sacrificarono i Giudei allhora,crfitcrificano al prefente, ma con*
tra la Icg^^ perci non fono accetti loro facrifidf,cy oblatim.
i

Q_y ELIO, che dice} Sar confermato tefiamento a molti, fi pu intendere


il

altramnite,cio,che quella fitimana farebbe potenti gli A popoli a predicare Feuan


gclio,perchc l'arcangelo mojra difeparare quella fettimana nel tanpo ,
che precede
la pafiione,cr qucllo,che figui,perche il Signore hauendo predicato , enea tre anni,
cr mezzo.cr con ftupendi miraeoli acquijiatofi credito,appreff ifuoi dtfccpoli , co*
me narra [evangelio delfigliuolo del tonitruo, and alla pafiione , crfoffrrf morte
fu la croce, il rimanente della fettimana , dopo la fua refurretione cr afeenfione nel
feno patemo,dcl quale non mai sera partito} cr il mandare lo ff trito fante,ifuoifan*
ti Apoftolt hauendo predicato [cuangclto ut Hieruftlcm, cr confermata la loro pre*
dicatione con miracoli , attrabendo molti alla cognitione del vero Dio, fi diuifero, in

diuerfipaefi^illummarono quelli.

^ Larcangelo predicendo qu^o,


a Daniel prcfeta.Egli confer*
diffe
mer il tefiamento con una fettimana, cio dar farce a molti, cio a' difcepoli nel tem
po,che prcced,crfigui la pafiione. Et fubito diuife la fettimana con quefie parole.
Nel mezzo della fettimana farleuato ma il jcrificio,ty [oblatione ; col quale pai-*
lare , dimoflra la fine deSombra della legge.
Dopo 1 fegue fopral tempio abominationediruina,perehe quando fi faranno
quefie cojc, il tempio gi tenuto per fanto,crnenerabile,pir giudicato abominatio*
ne,cio,che dopa quefia ultima fettimana, far introdotta nel tempio alcuna abomi*
natione, per fg^ della
fmura uiolatione quello cr della citt, il che auame finto
Pilato,chcdi notte pofie nel tempio le bandiere con [imagtne dclTlmptratore, Icquali
erano a'Giudci una abominatione, effendo loro uietato,che no teneffeno,n honoraff
no alcunanaginc di htu)mo,o di animale.Et il Signore dice. Vederete labommatio*
ne, jiante nel luoeo finto ; Sappiate come sauicina la defolatione di H icrufitlcitt E t
altrove dice.E eco uifar lafciata la cafa uofira abb.mdonata.
L* arcangelo predicendo a Daiuel,che il culto legale JrcbbeamiuBa*
F 1 toi
. .

4 DE GLI ANNALI DI GIO. Z-ONARA


Io > Segar. Et fo[ndl tempio Cabomutionedelhrouu. Et acdoche non penfkfjco tS
ro I Giudei , che (jucfla defoLxtionedoueffe durare a tempo , fi che poi fitffe rifatta la

cti,cr li tempio, come altre uoltc ad effoyO- aUa citta era auenuto Segue", cr final -,

compimento del tempo,cr fora dato il compimento (pra la rouina,cio finche dure*
r r el4,cr il tempo coniinuer la rouina. Et adhora far la fine queja, (piando non
01 jora piu tempo di rifare la citt,cr il tempio ,

Tali cafe furono riuelate a Daniel , ctrca'lfuo popolo ,crfiicon molte altre
uifioni,c^ fogni da Dio ammonito de mutamenti delle cofe humane, cr anco de tem
pijie' quali ciafcuna doucua aucnirejl che potr ciafcuno meglio intendere, Icggen
4o il libro delie uifiom del Profeta, creo terr per certot che le cofe non ouengoaa
fi
a cafo,n come fi dice per fortuna, ma che per diurna prouidentia j(>nogouematr.cr.
coji tengono pqrfermogU huomini uirtuofi

Uifloria di Passiamo bora alla iiirildonnaGudit, laquale uceifoHol{feme,eonfera


Hmdtt. ud fuo popolo , cr Kabucdonojhr Canno duodecimo del
fucceffe in qucjlo ntod*. g
Gtierrj di fuoKegiu) , mojj guerra al Re de Medi , cr dimandando in aiuto le nationi ucinei
NahuedtnB nulte,cr tra qucjle,la Giudea, non ui uolie andare perex queHo Refdegnato, giu* -,

fot cotta At rfche fornita li guerra cantra Mcdi,ajfalirebbe Ciha,


Damafco,Soria,Giudca,et
fafal lU de
Medi.
Egitto, meiteiido il tutto a fieno cr fuoco Cofi hauaido umto,prejc jo" uccifo il Re
.

de Medi,occup ancora lcfucciit,inftcme con Ecbata ta,Regal citt di quelloidopo


command, che HoUfeme fuo capitano, andaffe con graffo eccito a guerreggiare
aonira di quelli , che non haueano uoluto accompagnarlo alla guena de Medi , con
tale ordine , che perdonaffi a chi rendeuano , confcruando le loro citt ,crperlo
fi
contrario , che uccideffe l rubelli , et ffiunaffe le lor citt . Holofeme con tale com*
mifiione,tratt le genti ,
come gli era ifato impoHo . Ma affalcndo i Giudei , ehe non

uolfero commetterli olla fua fcdc,dttundauachiefii er ano, CT diche fi fidauano


per refijere alla fua potentia. AUhoraAchiorprencipedegliAmmaniti.ghnar^
rla bro origine, in modo haueffeno occupato b citt, cric forze del Dio
qual
^
loro . Ef fegui , A te bifogna procedere in queflo modo Se tfii hanno peccato con*
.

tra'l Dio loro , gli uuicercmo , ma quando che n, ti giuro , che faremo da quelli jii*
Athier (rer pirati , dcfiendcndogli il fio Dio . Hole^amc fdegnato di queflc parole, fece piglia*
haucr .Uso re Achior,<y darlo agli fraeliti , accioche effcndo prefo con medefima*
qucllt,fuffi:
buon ccnfi.
mente punito . Et conduceiuio Achior a Betidu, quei della ciet,gli ojfcndeuano con
Xbo ad Ho.
lefeme^fu faette . Perci lafciando A chior legato alle radici del monte , tornarono a dietro . >

dato a' Ite- Qe"i della terra lo tolfero dentro, cr udita la caufa,perchc l'haucano lafciato, inuo*
ioni. corono Dio liberatore . Hobfeme il feguente giorno conduffe ubino a Betulia d fuo
efferato di clxx. mila pedoni , cr dodici mila caualltcri , doue fatti gli alloggia^
menti Ji determin di non combattere, ma occupare b fonti , con bquali fi feruiua
di acqiu la citt,accioche o moriffcno difetc,o fi rendeffeno. Et hauendo affediata la
Affcdio di
cttta,per trentaquattrogiomi,gli habitatori mancando di acqua , ricorfero a imagi*
ZetuhayCr
ihrati,chiedcndo che fi rendeffeno a nemici, accioche o fuficnoconjruati , cr,tenuti
tareflu di
Mttsouj^lia per ijihiaui,ouero ucafi, cr liberati da tanti mali . Allhora Ozb prencipe deUxeit*
, . , ,

" M "

P A R T E P R 1 )<. 8j
A tgli ri/f>ofe . Affettate digratid (o fratelli) cinefuc giorni , ne' quali fr ci uerri aiu
><
tojaretno liberati,quando che n, far quanto >ni chiedete.
Era in quella citt una donna uedoua,nomata Giudit, bella, modefta,(Tpru*
dente, laquale udendo qual detennmatione haueua fatto il nugijlrato cr H popolo,
fkttofi chiamare Oza,crgU altri magijhrati,gli riprefe fieramente, perche tentaua^
no Dio ,
dicendo , che fc fra cinque giorni non gli uem'ua aiuto , darebbono la citt a
nemici . Efii quantunque conofccj]cno,che la donna diceua il ucro,tuttauia ftfcufaua .

no con la fete,cr importunit del popolo . Allhora Giudit command,che feffeno al .

la porta quella notte,cr efpi ne ufeirebbe con la fafante,fenza manifrUare ad alcu^


noilfuo confglio , fin che non lo hauefie effcquito.Poi c'hebbe ottenuto di ufrire dcl
la citt, cr partiti i magifbrati,fccc oratione,cr poflo giu Phabito uedoile, fi lau,cr

unfe con odoriferi unguenti, amandof a fuopotcre,dopoi diede a portareaUa fua


fantefra uino , cr oglio, cr una ficca con farina, fichi, cr pane, cr ufrita con qucHa
B della citt,and al campo de gli A fririj^oue effondo preft dalle guardie, fu condotta
ad Holofeme ; ilquale flupito della fua belt,le diffr , che fteffe fteura , frnza temere
dimalealcuno. Allhora effi gli diffe. Tientiamente,oSignore,comequello,eheli Ciudupjf
difre Achiari ucr'ifrimo, cio, che glilfraeUtinonpoffonoeffer con arme fuperati,fe
H-
prtma non hanno offfo il fuo Dio . Ma bora hanno determinato di mangiare le cofe

dada legge uietate,cr freciabnente le decime di farmento , cr uino, affegnato delle


primitie a' facerdoti, lequali non lecito (d popolo pardi toccarle, CTc^ihauendo
uiolato la legge, non faranno da Dio d^efi cr caderanno in rouiiia .Et io ftpendo
quefio,me ne fono finita a te per frhiuare la morte, cr me ne fior teco , ufrendo la
notte a fare oratione al Signorojcr quando egli mi dir chabbino peccatoyte ne auU

far , conducendoti poi per la Giudea in Hierujlcm , doue tu metterai nel mezo di
quella il tuo frggio, Holofemehauendopiacerediqueflo fu) parlare command
chefufe condotta nellafua dietro camera,CT datole mangiare . Allhora diffe la don*
na,che non uoleua mangiare de' fuoi cibi , per non offendere il Dio , cb'adoraua , ma
^
che mangierebbe di quelli, che portano fico . Et dicendo Hobfeme , come farebbe
' quando gli ueniffeno meno quei cibi , efia riffofe , cosi ti duri la uita , come riufrir
quanto ho determinato prna , che fi fomifrano quefi cibi Et dimandando di ufrire
di notti alla uaBe per fare oratione, Holofrrne lo conceffr. Effondo andata per tre
giorni fuori di notte, cr tornata frnza che alcuna delle guardie fnpediffr , il quarto
giorno Holofeme fece preparare un conuito,cr command a Bagoa Eunuco fuo te*
foriero , che pcrfuadcffr a G iudit , di andare alni, riputandofi a uergog^ia df lafriar
partire una tal donna,frnzagoderfi di quella . Bagoa adunque diffe a Giudit Vien* .

tene al mio Sig!noire,cr farai gloriopi nel fuo cofpetto, mangiando con lui, CT fiorai
nel luoco doue habitano le donne in cafa di Nabuedonofar . Cof Giudit ornata , en*
tr doue era Holofcme,(y mangi di quello, che haueua portato la fua fantefra. Ho
hfemt mamorato deUa fila belt,slong U conuito, cr hauendo beuuto affai, fi gii*

t fopra'l letto caricalo di uino,cr partaidof tutti,Bagoa chiufe il padiglinc,lafrun


dota Giudit fola, laquale haueua ordinato Ua fua fantefea , che fafpettaffr , quando
I 3 ufeifie
, ,. . .

S6 DE GLI- ANNALI DI GIO. ZONARA


Vutfionecli
lloUferne
t^cifp:dfire orulionc . Ma ucdcndQHolofime fommaf daluiiio , cr da firmo pr* D
fottdo occupato,gli tagli il capo , cr ufata del padiglione, lo dicdo alla fua fantefia,
con laquak fi parti,fingendo di andare a far orationc,ZT auicinatafi alla citt,fifece
aprire dalle guardie, (y. entrataui, narr quai miracoli kaucua fatto Dioperfud
mano.Et mofkatol capo <rHolofeme,command,chcfufie appefi da i ripari,etcbe
ufcijjcno armati cantra nctmci dicendo , che efii uedendogh ucnire, carrerebbono ad
Hotjofcme,nuchc trouandolo morto,fi /pauentarebbono di forte, che fi mcttcrebbo^
i
Giudei f<tn
no uifugayCr uoi perfiguitandogli, ne ucciderete tanti , eoe rimarranno i campi co*
fitti.
per de corpi morti . E t fattofi chiamare A chior , gli mojir la tefta di H olcfime,
del che egli rimafi fiupito,che intendendo come haiieua ammazzato
,fi gran prenci*
Aihior fi fe pe,conferuatido ma*
bfua honeftjfi conuerti alla legge Giudaica, cr fi circoneife I

te Giudeo
gijlrati hauendo fatto appendere il capo di Holofime da i ripari,pcr ubbidire a Giu*
,CT^c*
tfUfiirono cantra gli A^tri/,CT uccidendnc infiniti, fecero ricco bottino
gtiando il padiglione di Ho/c/tme a GiuditMf]tule effa port in Hieru(lem,lo o0r*

fcaDiOfCriiu con gli 1fi-acliti cant un cantico,cr tornata a cafa,ui(fc fantamente,
cr mori d'anni cento c cinque .
Tto^eneet
teflum di
H o a A fcgue.TobiadcUaTribudiKcphtalim,fuprcfoaitcmpodiEman4*
Tobia . far Ke de gli Afitr^.Cojiui era huomo pictofo ucrfi Dio,et giu)io uerfi'l profiimo,et
uedendo i fuoi contribuii facrificarc a Baal, egli aiidaua ut Uieruftlcm a Jcrificare a
T>io,ofieruando gli ijituti dca legge. Er cficndo prigionc,non fi contamin con i cibi
de Gentili, cr diuenuto amico di Emaiufar,parteapaua con' fuoi popolanideUc fue
ricchezza- Et andando in Media, depojt appreffi Gabclo, della fua trib dicci ta*
Anna mo-
glie di To- Ictui d'argcto.Et prefi per moglie Anna deliijicffi tribu,hcbbe di quella un figliuolo
ila. che nom Tobia.Morto Ematufir,Scnachcrib juo figliuolo,che gli fucceffi nel Re*
gfiofu uinto, cr cacciato da' Giudei; perci tornato nel Regio tutto dolente, uccifi
molti de gli IJracliti,iquali Tobia fcpcliua di notte,perci eficndo aceufato al Re,fug
gl,ct t fuui beni/urono ficchcggiati.Non pajfirono cinquanta giorni, che Scnachcrtb
j,
fu da' fuoi figliuoli ammazzato , iquali fugginmo , cr ficcejfe nel Regno Nacordan
fuo figliuolo, liqualc fece goucmatorc de' fuoi beni Achucaro parente di Tobia, per
CUI uucrcefiione Tobia ritorn a Nuiuie
N H L L A fejta della pcntccofie,checrlebraiiano gii Hcbrci in fitte fettimane,
T obia prepar un fantuofi cernito , conunettendo a Tobia fuo figliuolo , che utnui*

tajfi quanli poueri egli patena trouare : tlquale ufeitofuort a queif efftto , torn ad
amfirc Juo padre,comegiaccua in piazza uno de fiiot popolani fbangolato perci -,

T obia Jiibuo Icuatof and a pigliare quel corpo cr lo Jepcli dopol tramontare del
,

Sole Ma perche hauendo toccato un corpo morto era immondo,cr cofi non entr in
.

caia una fi pofi a dormire nel corttle,douc le rondwifaccuan nulo, cri rondmini gU
Tobia citta
Lt/ciarono cadere del lor fierco pra gli occhi,) che egli rimafi cicco,cr dutenne po
to f
nero diforte, che la moglie filartdo lo nodriua , CT tornando lei un giorno con le mer*
fedi, che le tieniua del Juo lauoro, cr <ippteffo condiiffi un capretto , la cui noce firn

tendoTobu, dndndofi lohaueffi robato . Etrijpondendo lei come le era Hata do


i nato
, . ,, ,

P A R T E P R I M A.'
S-r

A tidto egli peitfitu , che fefuffc di furto , fi doucffe rendere . L4 donna moffa da do*
lorc,cT infttando al marito come troppo diligente dcUa giufitidygU di ffe .Douef*
no le tue elemofne,cr la tuagiuftitia t Tobia per e^uejie parole turbato, lacrimane
dOfChiedeua da Dio la morte , Aucnne,che in epici medefirn giamo, che Sara fgluo
la di Raglici in Ecbatanc citt di Medu , fu dalle fante fche difuo padre rimprozza*
ta come s'kaueffc foffvgato i fuoi mariti , perche era fiata promeffa in matrimonio
,

fette uolte,maaniunomaritata, perche un demonio, nomato Afinodeo , affvgaua ^


^ucUi, che uolcuano andare a lei. i^giouane non potendo fopportareejuefmgiu* mele-

ria,dcliber di appiccarfi,ma per non dare tal dolore cr mftmia a fuo padre , fi ri* fiaa iti de

truffe da tal pctificro,(y uoltataf aU'oratione, dimandaiia da Dio la morte , oche la


bberaffe da tale infamia
, dandole miglior fortuna
.Et fu effaudita la fua dimanda, .

perche Dio mand f Arcangelo Rafael, die fanno la cecit di Tobia , marit Sara a
fuo fgliuolo,et leg il demonio Afmodco,fi che non puote nuocere a Tobia, che tolfe
B Sara per moglic.Tobia adiincpie, chiamato'l figliuolo, gli diede molti auif patcmi,et
Pauis come hauea depofitato in mano di Ragucl, figliuolo di Gobria, ( ilc\uale habita
in Raga di Media) lo.talenti dargento, perci che pagaffe uno, Uguale lo coiiduceffe
a pigliare ipiclh denari,(jgli rendeffe lo fcritto.Tobiolo cacando una guida iabbai
t in Rafael Arcangelo, che fglimcftr informa humana, dicendo, che egli fapeua
la uia ,ejla cafa di Raglici, fi che lo condurrebbe a faluamcnto . Cofi tolto f A ngelo
in compagnia,che fi focena chiamare A?:<n-M , crur in camino, cr giorni al fiume Ti
gri,Tobia ui entr pa
lauaruifi, cr ufc'i di quello un pefciepadiuorarlo.VArcan*
^

gelo aUhora diffe a Tobia,che pigliato quel pefcie,lo tiraffe in tcrra,cr che h tagliaf ^

feinpezziityconfcruaficilcore, ilfegato,crilflediquctio. Etgiontiad Ecbata*


na,Tobiolo diffe . Dorimi AzariafrateUo, che cofa facremodelcore ,fegato,ej fiele
del pefeie i Rifpofe f Arcangelo ; il prefumo del core cr del fegato , itale a cacciare
i demoni da chi fono molcfati da quelli, cr ungendo gli occhi, caccia le albugini, cr
rcfbtuifce la uiilazcr ancora gli difie, come alloggiarebbono in cafa di Ragucl filo

parente, chaueua una figliuola nomata Sara, bella, cr prudente, laqualeglidiman*


daffe per moglie . A qucjlo riffof'lgiouane Io ho intef come quefla gioitane )a*

ta maritata confette huomini , iquali tutti fono fiati affogati nella camera nuttiale da
^
un demonio che di lei Ulnamorato perci io dubito,che auenga a
-, me quello ifiejj . ^
J'j
Non penfare al demonio (diffe C Angelo) mafarai quanto ti da-. Vcnutoche farai
nella camcra,mctterai parte del core,cr del fegato nelle bragc, et il demonio c.tccia*
to con tale profumo, non torner piu alci. Et entrati in caf di Raguel,furono da lui,
(che conobbe il figliuolo di Tobia)humanamcnte raccolti. L'A ngelo alThora diman*
d a Raguel,chedcfj Sara pa moglie a Tobia > ilqiiale acconfntendoiii,fccc chia* Sara nur-

marcSara,cr prcfclapamano, cria diede a Tobia,facendo lo fcritto matrimoniale.


Tornita la ccna,Tobia introdotto nella camaa,poj nelle brage il core ,CTl fi^<tto
delpefcie,clqiulc profiimocacci il demonio . Nel fare del giorno, Raguel mand
la firua a iiedae fe uiuea Tobia cr uedendo come a
a uiuo , ne ringrati Dio CT
diffe a T obia . Noi ccltbraremo le nozze pa quattordici giorni, nel qual tempo non
T 4 tilafciar

DI
,, , . , , .

*8 DE GLI -ANNALI DI GIO. ZONARA


tilufcur pcortire^ dopoi dirotti U met de miei fem/, cr il rinunente haterai do^ D
po U morte mi<t,crdi mk moglie . Tobia diffe aW Arcangelo . AZfOrk fratello , pk
, cr uattene m RagajAcdica,a Gabaelo
glia guelfoferino cr piglia (fucUargento^
<he ne dette dare,pcrche fe tarderemo lungo tempo, mio padre, cr mia madre, fe ne
affliggeranno . LArcangelo and , CT dato lo ferino a Gabaelo,riceurargcnto, cJf
ritorn a Tobia. Pacati i giorni delle nozze > Tobia dimand daKaguellicentUt
di partirfi conlafa fflofa,cz la met de fuoi beni Ef auicinandofi a Niniue, l'An
^
gelo dtfie a To6m Andiamo aitanti a preparare la cafa cr tu p^lia teco il fele del
.

prfiic, col quale ungendogli occhi di tuo padre gli renderai la uijla La madre dei .
,
giouanc,che /latta ad a/pettarlo, quando lo uide ucnire , auifatone il marito, corfe ad
<d>bracciarc ilfigliuolo,dicendo,horamai non Himo piu il morire: cr uenendo Tobia,
Tom ru~
pera la wfta ilgiouonc lo prefe cr ungendogli gli occhi colfle, egli fi lropicci alquanto con k
mani,CT cadendo l'albugine , come fquamme,riccu il uedere, cr abbracciando il fi
gliuolo,qtiando intef quanto gli era auenuto inMcdia,cr che ueniua la fflofa, le an*
g
d contra,CT la bencdifjc.l Niinuid uedendo come Tobia hauea riccuiito la uisia,cr
le mirabili opcrc,chc Dio haueua fatto ucrf di lui, ne flauano marauigliati. Tobia

diffe al /igliuolOfChe dcjjf U mercede cr di piu al fio compagno . A quefo rifflofe


Tobia, O padre mio, egli ragioneuolc, che gli dia la met de' beni eba portato, cr
chiamato t Arcangclo,gli dtjfc, Azaria fratello,pigliatt la met di quei beni ebai por
tato,cr uattene in pace . A UhoralAngebgli men amendue da parte, cr namtndo
Kafiel ma- loro le magnifiche opere di Dio , manifcflando chi egli era,CT come Dio Chaueua
mandato : perci gli auif , che cclebrajjeno il nome diurno , predicando la benigna
^ '
di qucUo. Perche fi come (diffe r Angelo) bene tener celato il fecretodelKe, cosi
k opere dtuinc fi deuono celebrare, cr commendare, Tobia quando perdi La uHa,
hauea anni cinquantotto ,crla ricuper indi ad otto anni, dopo'l qual tempo, attefe
piu ad honorar Dio,cr dar/t alla uirtti . E t effendo poi muecchiato diffe al figliuolo.
Io fono gi uecchio cr uicino al morire . Tu adunque onderai con tuoi figliuoli in
p
Medu,pcrche io tengo per cofa certa , che allenir quello , che Giona preffe delia
rouina di Niniue ; cr parimentc,che Hicrufalem far rouinata,CT arfo il tempio,ma

che placandofi Dio uerfo di quellafl popolo ui ritorner, cr la rfar . Fa che offerm
trted$r le leggi,cffcndoptetofo^crgiuRo:cr detto queflo mori d'anni c lv i i i.Etha
uendolo il figliuolo ir^cme con la madre fepolto , and con Sara fua moglie in Ecba
tana citt,a Kaguelo fuo fuoccro,cr hauendo fcpelito lui ancora, che era molto uecm
chio
,
prefe [hcredita . Mori Tobia figliuolo ianni c x x v i i. cr prima che mo*
riffe,udila rouina di Niniue, che fu prefa da Nabucdonofor,cr dagli Afiirif
-

Fv adunque tuttol popolo Hebreo da gli Afiirif prefo,cr condotto altroue, la*
feiando Hicrufalem abbandonata,cr non fu lafctato , femn poich il Rfgno Afiirh
fu rouinato da' Mcdi,cr Perfi,come haueano predetto i prefeti , cr che fuffeno pafi^
fittigli annifettanta,afieffoti da Hiercmia.

il
Non far fuor di propofito a narrare la rouina del Kegrto Afibrio, cr mofbra*
Ajiin. re con breuit coinc uaamentc era Hato predetto, cheejucllo doueua effer da Medi,
,

PARTE PRIMA -r

A crPcrfiartirouutoicrfm^ue/lomodo.llRegnodeMcdieradal Perfi((no di*


ijb,a quello fignonggi Aflugc , CT <t queflo Corife , ilqwde
haueua per moglie

Mandane fgliuoUd:Aflkge,(klUquak gener CJrOjilquaknodr^ Ciro.

huomo iulorofo,beQo,modcrato,CT gfitfto.


fiotto riluci

Gli ijitunPerfianiy furono tali fecondo Sen<fottte. HaueanounapiazXAno DifchUtm


mau lera^doue erafabruato'l palagio Reak,cr le altre depte Hanze,n wfiuen*
deua, comperaua cofa alcuna,n tii praticano il nolgo , accioche conlefucuoci^ cr
romcri non turbaffe la dtfcipliiu degli huominicofiumati . Quella piazza era diuif
inquattro corte,unadellc quali eraaffegnataa'^ciulUJaltraa gionanyCrlater* ,

zaaghhuomini, crla<ptartaaquei,chaueanopafto[etmilitare. Ciafeunaet


frequentaua la fua corteima igiouani ufauanodi uegghiarc con le arme ginnke auaa ^ K
tilecortiyeccettoquettiyC'haueanoprefomoglie.Quelinonaanoafbrttidt trouara

nifi, non effendo amfati,ma non perci doueano ffieffo mancare dt trouaruif. Haueua .

B ciafeuna di qucQe corti dodecipratcipiyfecondolnumcro delle Trib Pafiane.l fan*


citdU,chefrequentauanokfcola,vnparauanolagiuJlitia di gouemarc, quelle cofe,
circa lequalt i prencipi s'occupauano a tener ragione , pache tra ifanciulli , fi come
ancora tra gli huomini, Jgltono nafea dtfcordie,pa caufa di furtoyuiolentia^rapindy
a
inganno, ingiuria,cr daltre cofe. Quello, che a emuento di colpa,ouao,che haue*
u accujtofalfamente,aa punito. Gli infegnauano ancora la tempaantia pa effem
bae j pache mangiauano con ii
pio de' uecchifCr il contenafi nel mangiare, cr nel
pa companatico,Nt^lio.Beueano cothon,che
mte)lro,portandafi da cafa pane, et
aa una beuanda di acqua corrente. Auanti al cilbo imparauano a faettare,ZT lancia*
re,crqueHofaceuanofin'agltannifcdeci ,oua diciefette. Daquel tempoauanti
nano computati tra' giouani, fi che pa dieci anni dormiuano auanti le corti fauen ,

do ancora a magiirati,quan^ faecua meiiiaoydi giorno. Il Re douendo andare alla


caccia, conduceua fcoLmetdilcro. Et tuonano canmuncmcnterefacitio della

C caccioyilquale molto fmile alTarte militare. Auezzauano i giouani a leuare auanti


giorno,fopportarefreddo,crcaldo,andare in uiaggio,o'corrae, ferire con factte,
dardo,cr affettare le faocibeflie. Portauano alla caccia il loro defnarc,fwule a
quello de'finciulli,ma in maggior copia.Et non mangiauano alla caccia/e non quan*
do per caufk delle fiere bifgnauafari,ouero,che la caccia duraffe affli. Et fomio
quel defmare con la caia , jlauoito con quel cibo alla caccia , fin alla cena del giorno
feguente,contando due giorm pcr uno,crfaceuano queflo perche lo poteffeno fare
,,

al foldo,quando fufje mefliero. Mangiauano per companatico di quello , che piglia*


nano, cr non pigliando cofa alcuna,mangiauano najlurtio . Le Trib, che rcfauano
a cafajoltre le altre occupationi, sefercitauano a lanciare cr faettarc, garreggian*
do Tono con [altro.l giouani, che rtmaneuanoferuiuanp i mag^hrati ne' publichi ne*
gociyche ncercauano preiiezza. Coft paffati anni i j. cntrauano nella compagnia de
gli huommijnella quale flauano anni ij. Et quando non s'haueua da combattere, npn
portauano piu gli archi,cr le lanci : ma queWarme,con lequaii fi combaltd'apprcf*
fo,cio,cheportauanoindoff>UcorazZ4,nclkmanfmt/iralofcudo,(ynelladcllra
lafcure.
,, ,

90 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


lafcure, U jf>add.B t dd cfueli erano detti tutti i magijbrdti. Qncfli , paffuti i umtU D
iujue anni, cio, che huucffaio paffuti atmi cinquanta , aU'hora erano trasferiti neila

compagnia de uccchi,iquali non andauono piu alia guerra fuor i,ma fiondo a cafk te*
ncuanoragionc di caufe particolari cr publiche , cr anco de capitali,0' queftitaU
creauanoimagilbrati.Sdlcunohuomo ( gioudnc,buoiitfatto,ikeififffe)contra~
faccua alle lor leggi ; t uecchi lo cacciauano della corte, cr chi era cacciato, fempre
era infume. Era brutto coflume tra Perfani lo fiutare , mocarfi il nafo, anf^e^
urinare, crfcartcare il uentre alla prefcmcatl altri, ilchc non haucrebbono potuto
fchiuare,fc non haueffeno ujato il iiutcr moderato, confumando con fatica l'humidit.
Cosi Ciro con tale difcipltna nodrito ,{u/nlo , che fu della giouent , paf
neUi compagnia de gli huomini.Ottenne in ogni fua impreft gran fama . Eteffendo
Afirij'fre-
fjTjno It
morto A Hage fito auo materno, Ciafare(dctto ancor Dario)zio di Cro prefe il Re*
Riunii fii- gno patcmo.MailRed'Afirif,haumdoaccrrfciutolfuoRegno (perche obre le al*
iritMedt. tre molte nationi da lui foggiogate,occup il paefe dArabi,cr dHircani,cr fece So* g
riani tributari, ex hauendo defertatogli He^ci affediatia Batriani ,ex altre prouin*
eie haiicua ridotto in fitapoteli,) penfauatraf fleffhychefepoteffeuincereiMedii
agruomcnte fggiogherebbe tutte le uicine nationi. Vatto qucflo patficro mand fttoi
ambafciatori a Crefo Redi Lidia, adamendue i Frigif, a' ?afagom,ad Indi, a Cari,
crOlicr^hiedcndo,chegliuoleffnoefJcr compagnia guerreggiare centra' Medi,
il che ad efi anchora farebbe utile, perche quefo un popolo potente cr unito con
parcntatoycon Perfani,ex queii due Regni fi mantengono co'l fonare corriffondeit*
tc,cr unite forZftCT che twn gli opprimendo per tempo, foggioghcrebbono tutte le
nattoni fuccefiuamentc.Cof tra con fimili parlamcnti,e con doni,0' altri per tintore,

gli riduffe a porgerli aiuto.

Ciafare t- CIA s A R E conofeendo quel muouimmto di guerra, fi prepar alla d^fa, ex


mdnd aiu-
mandati ambafeiatori al communc de' Pcrfiani,cr a Cambifc lor Re,chiefe aiuto > CT
to da Ciro,
che gli mandaffe Ciro figliuolo di fua foreOa per Capitano di queWeffcrcito , poi che
et da' Ptr-
^
fiani. gi era paffuto nel confortio de gli huomini.
HA V EN D o Pcrfianipromefjhraiuto, i Senatori eleffro Ciro per Capitano
dell'cffcrcito,che fu di trenta nula fcutati,fagittarif, ex fionditori eletti. Ciro creato
Capitano,fi configli con fuo padre cr and in Media con Ceffrcito , doue eficndo
gionto,prima che uigiongefJrogrAfiirijaguerreggiarc,comand afuoi foldati,che

fi efcrcitaffeno
nelle fatiche militar i.Tra taiUo fu chiamato da Ciafre ,
perche udiff
fambafeiaria Indiana, mandatogli una ucHe bcllifiima, perche fuffe da gli Indiani con
flupore marato.Ciro offendo gionto alla porta di Ciaftre,hcbbe a male di ueflrft con
habito cofi delicato,erftUle.Gli Indiani chiamati atlanti Ciafre, differo,come era*
no mandati dal fuo Re ad intendere qualfuff la confa della guerra tra Medi,cr Af*
firif, perche il Re Indiano,coiKfccndo quella cauj,porgcrebbc aiuto a chi fuffe in*
giwriato.Ciafarcrifpof,chcnon haucua fatto ingiuria alcuna al Re Afitriopo'ci,
che doucano dimandare da lui di che fi lamcntoua de' MeduEt Ciro diffe. O Indiani,
fe lAfiirio (UcCfche noi gli habbiamo fatto ingiuria,io cofituifeo giudice iluofroRe.
,

' P A R T E P R 1 M A. - pi
A GUlndmiuditoqueJlofpartrono. ...

MA Ciro,pcrche il fuo cffercito nonfleffc ociofo/^e a Cufare . E mfouuient


ihiuerti udito dov,comegli Armeni non tivundano foati , n tributo, come erdno
tenuti , perci fe tu uuoi aggtugnermi picciolo numero
di c^uuUerid} io mi fido co'l die

tm> auto di fxrc,chc ti manderanno l tributo, crifoldati. Et promettendo Ciafxre

di mandargli amto quando giongcjjc confini degli Armali. Ciro uiand fingendit
de' Medi, CT d'Armcni
di andare aUa caccia, come era [olito d'andare tra' confini

Et fcguendola caccia,mont [opra i monti dArmaua: cr <t poco a poco paf auane
tiCiafare auifatodi quefio,gli mand utodi cauaUcria,laqualc cfjndogionta, Ci
ro conuoc i tnbunijcr glifo intendere, come era uenuto per cofbrigiure gli Armeni
ad ofjruare la fede a C^are,laqiule gihaueano uiolata. Et comand a Chrifantat
che tolta la met delia gente Pcr)iana,occupaffe i monti d Armenia , ma che per non
effer conofeiuto per [o^o,mandaffc alcuni auanti , uefiiti
da inalandr.tii , accioche

effondo ueduti,nonpcnfaffcno,cKfufferogentedagHerra. CofiChrifanU occup


B
quei monti,ma Ciro mand ambafaatori a gli Armeni, comandando loro , che [libito
conduccfferoil tributo,cr i foldati,fhe per patto doucano pagare a Cibare tute

Urna procedeua auanti con teffretto ut or^unza.ll Re d' Armeni turbato per que*
fle nuoue, raccolfi effercito, O" mand le mogli co'l figliuolo umore ,cr gran te) oro
ne monti, perche lafua Kegal cttt)non era fortificata, ma dando m mano di m'aguq
to di Ciro,furono prefe le mogli Rcali,CT il figliuolo, le figliuole, etefpiRc tutto do=
lentefirendaCtro.MaTigrancilfigliuoloma^iore/thccraandatofiwidclpae*
^
fe cr tal uoltaseratrouato con Ciro aUa caccia: effendo tornato, mtefe il ca[o de'
, y/7
[uoi,cT Henne fenza punto dubitare,cr fi conduffe con Ciro a parlamento, cr uedai ad ejfer

do menar legati fuo padrc,et madtre,le [orcUe, C7 la moglie propria,non fi puotc tem f^de a

perare,che non lachruMofi.Allhora Ciro gli difj. Tufei uenuto a tempo, che fono
diffioHo d'hauerti piet,et hauendo con lungo parlare conumto effo Armeiuo,di per*
fidia,bcofbn[eaman^are,quantoejfcrcttohaueffe,a quanti denari, cio, c'ha*
^
ueua otto nula caHaUicn,cr quaranta nula pedom, circa idenaririducendogli ad or*
gemo erano tre mila talciuLCtrogli comand,che gfi mandaffe la meta delicfftTctto

jo, crdeltefro, che pagaffe ogni anno per tributo anqtianta talenti, che ne mans

daffe allhora cento a Ctafare,cr che ne prcUaffe a lui altretaiuiJcrmata qucja con*
uentionc , Caro rend alRe Armenia le mogh,cr i figliuoli cr a Tigranc la moglie condtiitiiu

fuau^he era di nuouo maritata :cT gli lajci andar tutti. delU face.

Erano tra' Caldei, CT Armena ( come [ule amiire tra' uicmi) ffeffc con*
te[e,cr battaglur,lequali Ciro acchet,cr poi fi parti, mandando i[oldatihauuti dal*
t Armento a Ciafare. Cofi uenuto in Media, uij i denari tra[uoi:cr and con Cut*
pare fu queldegli Afitrifjdoue pofh gli alloggiamenti,fece ricco bottmo.Ma intcnden
do come uemuanogU Afiirif,gli andarono contra in ordinanza . Fermandoli lontano
da quelli per ffatio d'uiu paraJngaJl giomo feguentc Ciro conduffe fuori i[uoi,zX
ordmlc[chiere,cr Ciafare con ifuoiMe occup l'altro corno, cofi fecero gli. Af*
ftrij con i foi coifedcrati.l Perfiani iMiimandoft uiftcme,o' Ciro con loro andarono
a pieno

Di^:. i'iPf^.ooyle
,

J)i DE CLTANMAU DI GIO. ZONARA


a pieno earfo contr/C nimici, icfuali fchitumdo F empito loro, fi riduffcro agli aUt^gjU*
menti. l Petfani incalzandoli, ne uccifaro molti, faltandofopra di (fucili, che s' trono
Fi^4 de^li calti nelle
foffe. Parimente i Medi con la
cauacria afjalfero i cauaUieri nemici ,fi
AJflTil.
chefuggiuano lefanterie,cr la caualleria degli AfUrif.
Vedendo (tueftolcmoglidegUA^irtfiO'de'lorocoi^deratitg^ridando^

cr ilracciandoft le uefti, fifecero contea a mariti, foppUcando, ebedefendeffeno fo


fiefii,le mogli,cr i figliuoli . AUhora i Ke,con molti de loro fedeltjiimi > occuparono
[entrata de gli aUoggiamenti,combattendo uiribncnte, inanimando gli altri a combat
tare . Ciro temendo, che fi uolcua entrare a forca ne glt nemia alloggiamenti, i p<m
chi da' molti farebbono opprefit, fuon a raccolta , acci chelafua gente fi ritiraffe
quanto nonfuffe dalle faette ferita : d hauendo fatto queflo con fretta > Cro fi riti*

r quanto gli parue,CT fece gli alloggiamenti .


A
s s 1 R 1 1 effendo morto il loro Imperatore, cr tutti gli huomini uakrof,
erano dolenti. Creffo,cr gli (tltricotfe^M,fauano di mala uoglia, cria notte g
abbandonatigli aHoggiamcnti,fuggirono. Ciro la mattina uedendo gli alloggiamen
Ciro frrfe-
ti nemici uuott,conduffe i fuoifuori degli alloggiamenti,giudicando che fuffe cofa ra
guiugh
gioneuole perfeguitare i nemici, il che non piacendo a Ciafarc, Ciro gli dimand,che
gli deffe quei Medi, che fpontaneamente uoleffeno fcguirlo . C iafarc confenti a que*
fio, cr mand un banditore, che ne auiftffe i fuoi .
Tra tanto uennero alcuni mefi da gli Hircani, popoli uicini agli Afirij,iquaU

per effer pochi, ffauano a quelli fggetti,cr erano da quelli fi mal trattati, che non gli
riguardauanoncUe fatiche ,n anco ne' pericoli, CToUhoraftcero flore, circamMe
cauaQicri de quelli, nella rictro guardia , accioche correffeno quel rifeo , che poteff
accadere da quella parte. Quefli confiderando le fuemifaie, mandarono amba
feiatori a Ciro , dicendo come [odiauano gli Afarij cr che sei uoleffe loguidareb
liTMni fi bona, et aiutarebbono a perfeguitarli.Ciro gli dimand fe li potrebbero giongere,cr
unifiono fo Hircani rijpofero,chc fla mattina frguente gli fguifJim,potrcbbonogiongerlL Ci
loro.
^
ro adunque ricerc,chegli deffeno lafcde, et efi promifero ancora di dargli ofiaggji,
pur che eglideffelorola fede didefenderU. Ciro acconfenti alla loro dimanda, con
dire, che fe attendeuano la loro promefia , fempre gli haurebbe per fedeli amici , non
meno che Perfiani cr Medi . fatto queflo,men fiori [cffcrcito alianti fera,accom
pagnandolo Tigranc co gli Armeni, cr comand che Hircani afpcttaffcro, accioche
andaffciuiinfiemr.cr lo fcguiuanoquaf tutta Medi. C<^i facendo andar auanttgU

Hircani,crftto gran uiaggio, s'amein al fuo cffercito,dcUa qual cofa auifato da gli
ambafeiatori , egli command, che effendo amia, gli ueniffcno fubito con la man de
fra Icuata, cr efi cefifecero . Ciro gli raccolf benignamente, cr gli dimand quoti
to erano lontani i prencipi de' nemici, cr tutto leffcrcito , cr ri/pondendoloro , che
poteuano effer lontani poco piu duna parafngoi Cit commando, che lo guidaffeno,
fy andando tra Verfiam am due alt di caualleria : la mattina nel far del gomo , fu
yfentitoda'nemici,partedequalifuggt,crpartefufcnz4 combattere uccifa. Cref
Rede Lidi la notte huuea mandato uia le dorme coni carri, perche andaffeno per lo
* frfeo

Diy-
,

* '
P"A R T E PRIMA. - -
93
X jrefco (rffcndo il grai caldo dcWelate)cr eglifegu con U caiuUeriaet (jUcOo i/lcf*
fofece il Duca della frigia Hcle/pontiaca.
Et bauendogU gionti quelli^ che fuggiuanOf fece chefuggirono e^iancora.GU
HircanihaMendogiontoilRediCapadocUtrucctJeroyCrglialtriattcndeuanoapcr^

feguitare i nemici. Ciro comand a'fuoifche circondajfeno gli ikccati de' nemici , cr
ne uccideffeno quanti ne ufeiuano armati : che chi erano ne gli alloggiamenti mettef
fno le arme m un luoco,crlafciafJnoicauaUi legati idle mangiatore, cr che s'alcu*
nofaceffealtramcnte,pcrdeffela\efla. Co/ efiigittaronole ameinimmuchio ,zj
furonoyda chi ne baueua la cura,arfe, Ciro arricordandofi come non haucua portato
fcco da mangiare,n da bere,comand a chihaueano cura de padiglioni , che appa
recchiaffenom quelli doppio cibo di quanto erano auezzi di preparare per ilorS
gnori,et ferui.Etfacendoj quejo^ Medi che erano trafeorf piu lontano, condufpro
carri pieni di ucttouaglie cr carrette con donne beUtfiime cr mojkate
: quelle cof

g a droyritomarono a far bottmo.Qjro inuidiando quefa pronte7:za de M.edi,cr [de*


gtiato [eco Ueffo conuoc i Tribuni perfuadcndogli, che mettemmo in puiuo la canai*
leria,conlaqu<:dcpoteffenofeguire,cr pigliarci nemici :cr gli altri ui acconfentiro*
no . Tra tanto Hircani , CT Medi paffuto mezxp di, conduffero huomini, cr caiulli
prigioni. Cro comand,che i prigioni(lafciati i caualli ) tornaffeno a coltiuare i cam*

pi,crchegodaidofiilorbeni,lemogU,c^ifigUuoli,auifaffcno di qucflo gli altri, per


che non bauerebbono altro di nuouo, fe non che muterebbono Signore , ma nel rima*
nenie farebbono come per adietro.Efli adorando il Re,fi partirono.CirodijJc a Me*
A,cr Armcniygli tonpo di cena,laqualc in punto ( ualorofi hnomini) come ra*

gioncnolc.Voi Hircani conducetegli nelle tende, iprencipi (dico) nelle maggiori, cr


gli altri, come in parer,perchelciu)ire tende fono faine, crtimiolate. Etfacendo
qurfUyci che gli era mpofloiCtro tra tanto comand a 9crfam,cheguardafjcnogli
alloggiamenti , accwche fi ftpeffe,chefugiffeno , crfuffcno prefi. il giorno feguente
diutf le fpoglictra i foldati,daiido cornili a Perftani , accioche efi ancora douentaf*
^
fno cauaUieri.Fece poi feiegliere per Ctaftre di qucUe,che a lui erano piu grate, di*
caido,che i fuoi Perfianifarebbono contenti di qucUo,chc rimanefj,cr diffe.Noi non

fiamo aUeuati delicatamente ,CT forf ut beffc^ierefle di noi , dandoci qualche cofa
delicata : fimo ancor certo , che ui faremo ridere quando ci ucdcrcic a cauallo , che
per non efferc auex al cauakare,cadercmo a tcrra.Et chiamati i Tribuni, coman*
d,chediuideffcnoi caualli ugualmente.
Tra tanto uenne Gobria Afirio, huomo di et, con alquanti cauaUicri, ilqua* cMa >en
le,condotto a Caro difJ.Signore,io fimo Afirto, cTpoffedo una forte rocca, con am* ne * cw*.
pio dominio,cr tengo mille caualherijquali era folito di dare al Re de gli Afirij , del
quale io tra amicifimo. Mahorcheuoil'hauetcamma3xato,fuofigliuolo,chcmi
vwniciftmoyperchc ha uccifo un mio unico fgliuolo,ha prefo il Regno perci uengo -,

a te dandomiti per compagno nella guerra,cr pfr fcruo,dtmandando , che mi ucndi*


chi della riceuuta ingiuria.
Ciro a quejto rifpofe, Quando tanimo tm>fa conforme alle parole , io ti ac*
cettQ
,

94 DE GLrATJNALl'DI GIO. ZONARA


crtto,poichene ncprcghi, C7 prometto coldmioaiuto di vendicare U more 3i
'

tuo figliuolo: Cobria a quefto rij^ofe. lo per fgno,che dico il uero , porgo la de/hra.
mano,cr piglio la tua.Coft liccntato GobriUy uennero i Kedi^ortando a Ciro un bel
lijiano padiglione, cr Sufta doma tra le A frane bellifona,cr due mimiche molto de*

gnc.Elefferomedefmamcnte ifecondidoniper Ciafare. Gli altri padigkoni,cberi


maferoffurono dati a Ciro, perche f ne jeruiffcno i Pcrfiani.
Ciro fece conjeruare da.' Medi ifuelie cofe, chaueano elette per Ciafare CT
accettando benignamente qucllo,chegli fu affegnato , lo diede in guardia ad Arafpe
Meda, fuo amico /mdallafanciullezz*,cr il padiglione con la donna fopradetta, t*
ijuale era moglie ^Abradata Kede'Sufi, tlquale,ciuando furono prefi gli aUoggta*

mcnti,era andato anafciatore al Re de' Batriani fuo amico, per chiedere la fua com
pagnia netta guerra. La mattina Cn-ocon due nula Perfiani tutti a cauatto,dnd a Go
bria,cr il feguente giorno infteme con gli altri gioire nella rocca di quello, lui mten*

dendo come gli Afitrij haiicano maggiore efferato in Babtlonia,chc prima uolfe effer 5
guidato a Babilonia, cr d quarto giorno , offendo gionto confini del dominio di Go
bria, mand gr cauallcria, cr alcuni pedoni a far correriefu quel de' nemici, ordtan
do,che uccideffeno quanti trovavano armatfconduccndo a lut gli altri col bottino,cr
mand con queft alquanti Pcrfaiu, alcuni de' quali caddero da cauaUo,cx altri riror
narono carichi di bottino. Dopai and ucrfo Babilonia in ordinanza, ma non ufcaido
Af.nii fJ:i di qucllagli Aftrif, comand a Gobria,chc cavalcando d'intorno atta cittdiccffeal
uanc de tS~ Rr , che fc uoleua ufeir fuori a combattere per defefa del fuo paej, egli uenirbbe 4
hattert.
conflitto. Ma che non uolendo defenderfi ,
gli era necefjtrio di ubidire al uittoriop)

IlRe auifato di queflo parlare, fece rifpondere in queflo modo.ll tuo Signore ( Go
bria)tifa intendere, che fe volete compiere , ritorniate di qua a trenta giorni. Cin

udita quefa rifpofia dimand di Gadata,ilquale effrndo ftguob di Re , cr confede


rato co'l Re A firio, fu da lui prefo in un convito, cr cafbrato , fi che divenuto E unu
co fcceffe nel Regno al padre morto. Gobria adunque mandato abda Ciro Jodi
j
ffofea darfial uittoriofoi cr coft egli fingendo di faiiorre a gfi Afiirij, prefeitn
Cddatdse
^ddC'rro ior cafletto,che poteua nuocere a Ciro nelgucrrcggiare,cr venuto a lui fu
huntana
mente raccolto con quefie parole.Lo Afinrio ti tolfe la forca di generare figliuoli , ma
Cddufli,tX
non ti puot prillare di forze per racquiftare amici. Prefo che fu quel cafictto Cadu
Sddii fi id
f> a Cito. fi*,
Sachi,cr molti Hircani,fi diedero a Ciro. Ma Gadata diede auifo come l'Afiirio
fdcgnatOipn- [bauuto danno muoucrebbe guerra al fuo paefe,pcrcioche fc lo lafciaud
andarc,defenderebbc i luoghi forti, non fi curando de gli altri.Et intcrrcgato,in quan
to tempo giongerebbe nel fuo Regno , cr lo potrebbefeguire Tcffercito , riffofeche
fra tre giorni vi ceiiercldie , ma che teffircito non iti poteua giongerc in fei giorni
Ciro aliboragli difie.Tu uattcnc con quella maggior fretta, che puoi, cr io tifeguir
quanto piu prefiofar pofibilrzy convocati i prcncipi de' cciifcderati,difie loro,che

fi
doueua foccorrerc a Gadata bcncmcrito,contra'l quale conAatteitanogU Afiirij'.cT
trouandoglia queflo diffio{li,dtfie. piglutc adunque caualli,ethuomimf6rtifiumcou
uettouag/ia per tre giorni f accioche andiamo in fretta * c;- a mczit notte, guidati da
- Gobria
, , , , ,
1

PARTE PRIMA. Gaht* 4*


9j
fi Gohr fi pofero in camino . Alcuni baroni di Gadatamforono il Re Afiirio, <]uaU
funi tr*d$t
farxj: haueua il lor Signore, o" che lo piglufj per fhrada. LAjiirio pofe m'aguato^
fu du Cn*
per doue Goduta doueua pafpre,cr effendoui giorUoJinfidiatorc ufci fuori , CT feri hberuta.

Goduto in uno ffaUu,ma non dt ferita mortale,cr fi pofe u perfcguitorlo,cr lufuu ca^
tuUeriu porte fu prcfil,cr parte fuggiua ; ma Crofopragionto, s'aui contro' nimici
CT incdzundoli neprcfe molti con i lor carri, CT gli altri fi pofrotnfuga,ma nc furo*
no uccifi molti,CT tra (juefii,colui,chaHca ferito Cadata. L'Afiirio col rimanente fi
ritrQ in una pran citt.Fatto ejueio Ciro entr nel Regno di Gadata,ilqualc lo uen*

ne a riceuere con la ffoRafufeiatu cr difj, che gli rendeua gratia per haucrlo libc*
ratodamortccertifitma.
C A D Vs 1
1
po/ti da Ciro in aguato ,
non fi trouarono a pnfeguitare i nemici,
perci uolcndo efii ancora far (jualche imprrfamcmorabilc,aj)alfero la prouincia di
Babilonia fenza haueme auijto CiroMa l'Afiirio ufeendo della citt, doue fera ri*
Cadupi (>U
B dotto uedendoglifok, gli ufi alfe, cr uccidendo i prencipi loro con molti altri diede t in Ulti d^Ua l*
cabeoa queBi,cl)efuggiuano,alcuni de' (piali ftluandofi , tornarono la fera ne gli al* r tementk

loggiamenii doue Oro fece medicare i feriti,cr conjhlando gli aUri, ordin, che fi e*
legge ffeno un prencipe della lor natione.Gadata prefent molti doni cr affai canai*
li a Ciro,il<pialc accett i caualli,pcr fornirne fin a dicci mila de Pcrfiani,ma coman
d,chcconfritaffei denari finche egli poteffe guiiardatarlo di tanta humanitfO"
che poHa buona guarda alla fua cktjiofrgHiffe.Gadata hauendo a caro (fuefio con*
figho,ordin lecofefiie,crlofegu.Etgiontoa'coi^nide'Sirif,crMedi, douecra*
notrecafieUideSiriffCironeprejuno, crgUaltriditcaperfuafionedi Gadata,fi Capelli in
renderono. Fatto <jueio,fece intendere a Ciajre,che ueniffe in campo , perche de* de Siru *<
cuf-ati d*
hberaff:noquello,che fi doueua fire,cr tendere il padiglione afjegnatogli da' Medi
Ciro.
Fece poi, che la donna aitr in una camera fecreta con le due Juonatrici , doue fior*
nafieno a loro potere.

Q C IA s A R B hauuto un t(de auifo fi mife in camino co'l rimanente della canai*

Uria. Ciro udendo la fua uenuta gli and contra con la cuuallerk Perfiana, che era in
gran numero,cr de' Medi,cr Armeni, et con qucUa de lor cotfederati,pcr moftrar*

gli f effcrcito.Ciafarc uedendo come tanti degni huaminifeguiiiano Ciro CT che cgU
ueniua con fi poca compc^nu,recandofelo a biafmo,non fipuot contenere , che non
lachrimafie.Ciro ueduto qurfio,lo tir da parte danandandugh la caufa di quefio do*
CUfare in-
lare. Ethauendola iute fa, gb difj,pregptt per Dio( zio') che non mi incolpi dique* udi* d Ci-
fio al prcfcnte,maquando hauerai ueduto l'amor iwfhro ucrfbdi te,aHhora render* ro U glma
(haueu ae-
mene gratie, riprenderai la mia perfidia. Et detto qucjlo, lo bafei amoreuolmcnte,
qmpjta
ilche uedendo M.cdi,cy pcrfiant,fi rtdlcgrarono oltre modo. Ciro cr Ciufxre mon*

tati a cauallo,pcruenneronell'eljcrcito,doucCiafare fu condotto nel fuo padiglione,


Ciro pronta
Medi gli offvrfro i doni , ciafcuao qualche cefi delle piu belle, che fi trouaua. Ve*
rana ,
die
nata Fhora di cena.Cufare diana al uiucrdcbcato.ma Ciro procuraua, che nonfug*
fi non j^li
glffeno i faldati confederati, comettendo queia imprefaa' fiioi piu cari amici, accio* XiffeVtifct
dhefenc poteffe feruire piu lungamente. Il giorno feguente tutte le nationi concorfe*
ro
, .

9 DE eri ANNAXI DI Cid ZONARA


ro a CidfiOe^prm:iycheparkffctto con biiygli amici di Cro conducewaio le genti D

de'compdgni,pregimdole,chc non fi partifp-no,nu che reflaffeno con loro fin' a guer


ra finita. TratantoCiafreufeito del tabernacolo difj. O compagni bora bifoffti
determinare fe fi deucliccntiareCefprcitOjO pur feguire la guerra. Tutti narrando
il fuo parere, conclufcro,che jgucrregffafpr.Ciro dopoi difj Jo fo troppo bene,o far
tifimi amici, che fe lafeieremo partire i nemici, le forze nofhre diuerranno minori, cr
crrfccranno cjuce de' nemici cr ccji faremo da' nemici piperati a' cjualt non potre*
mo rcpHere : perche s'auicina il ucmo,cr a manca la uettouaglia , parte dcUa cjuale
fredde, c habbiamo conpimatayCT parte fata da' nemici portata ne' luoghi forti. Et chi potri
fame , " armeggiare co'lpcddo,cT con fame f Perci, io fono di porere,che attendiamo od
' luochi forti de' ncmici,c^ fabricame a nofra defefa , perie s'haueremo
^nubik"
**

~
cajldlijpotremo occupare la proumeia de' nemici, cr aficurarft con queSi.
Dette quefe cr ptu altre ragioni tutti promifero di portarp ualoroptmem
tcycr fecero affai machtne. Cro uedendo come non ppotcua far quefio in breuetem ^
i po,condotto fcffcrcito m luocofecuro,b mand a far correrie , acciochc conducefj
no in campo uettouaglia ,crchep confcruaffato fani ifoldati , mantenendo la dtfct

piina militare.
Tra tanto i
fuggitiui Babilonij , auifarono Ciro, come ilKe Afirio andaua in
Lidia, portando fecogran fmmadoro,crdiargcnto,cr d'altre cop pretiofe ,fol*
' dati penfauano, che quel Re, temendo di perdac lo fato andaffe a riporre ifuoi beni
in mano de gli amici, ma Ciro per lo contrario affrrmaua , che egli andafpra cercare
' compagni nella guerra. Etuolcndo mandarcunafpiainLidia,trou che Ara/pe
innamorato della bella donna, che gli diede inguardia, Fhaueua tentata inuanot-
che fi giaceffe con lui,pcrche effa tcneua memoria della pudicitia, che doueua al ma*
rito,md tultauia non lo haueiia manipflato a Ciro,pn che F innamorato non gli haue*
ua minacciato di forzarla quando non gli confntiffe fpontaneamente . AlThora U
donna ne auis Ciro per un'E muco, ilquale fe ne rife, cr mand per Fifeffo Eunuco ^
adauifire Arafpe ,chenon faceffe uiolcnzaaMa donna, machefepoteuaconama
reuolezXA ridurla a' fuoi piaceri, non gli lo uietaua Et uedendo come era per quefla
ambafciata,partc per ucrgogna, cr purte per timore conturbato , gli parl in quefio
modo Non haucr timore o Arafpe , cr non ti uergognare, perche io intendo come i
.

Dei ancora cederono all'amore ,CTo foa qual partito egUfuolc condurre gU huo*
mini prudcntifimi,crio fono flato buona caufa di quefla tua colpa, hauendoti dato in
* guardia coft bella donna.Tu C&o(rifpop Arafpe) fri molto facile a perdonare fnl
' colpc,ma gli huomini mi affliggono, perche fono da' nemici fchcmito, crgli amia mi
perfuadeno a fuggire, accioche tu non mi cafigafU . Sappi (diffe Ciro) che per tale
occafionc mi poteutfar cofa grata, etgiouare all'efprcito.Piaccia a Dio, {dtffe Ara.
fpe)chetip<^agiouarc in qualche tcmpo.Potrai(dilJcCtro)giouarmiinquc)io,ehe
fngcndo difuggre dal mio fdcffio,fuggirai a ncmia,hauerai credito con loro,cr uui
. farmi de' configli de' nemici . Coft Arajbe fuggi con i fedelifmi . Pa'nthia donna fo*
pradetta,quando ud come Arajpe erafuggito,auis Caro, che non f dolcffe della fuo.
rebellione
,. . . . ,

PARTEPRIMA. ^
X ribellione, perche fe pcrmcttcua,che nundafjc un meffo d Abrddte fuo mdnto,cglt
lienircbbe a trouxrlo piu dmichcuolmcnte, che inai fdccfjc Ara/pe . Etacconfenten
doni Ciro. Abradati (fuando cawbbe U lettera dcUa moglie, uenne lietamente cr
gionto uicino aUc fentinelle,fcce autfar Ciro chi egli era , crfii per J'ua comrmlkone
condotto alla moglie: oue dopo quei prni abbracciamcnti,lx donna matfcji al ma<*
rito,lamodciia,0clcmenz4diCirouerfodife. Verci Abradati andato a Ciro,
hprefe per mano, dicendo. Tanti fono i benefieij tuoi uerfo di me,che mi do a te per ter dt Or*,
amico, feruo, cr compagno Et io,. (ri/pofe Coro) ti accetto . Nel medcfimo tempo
uennero ambafeiatori del Re Indiano , tlejuale findlegraua , che gli haucfje fatto in*
tendere di che cof haueffe bifogno,et chednandaff piu denari )c ne hauea bifogiu>,
a' fiioitchcfacefcno quanto
7 gli offvriua Falloggiamento : cr haucua commandato
Ciro gli commandaffe . Ciro command, che rimanendo gU altri a guardia de i dona* cr* api>d

ri,tre di loroandaffeno a' nemici , fingendo di andare a loro per far confederatione,

B cr che /piando i fatti loro, lo auifaffeno,^^ mcdefmamcntc lofaceffcno faperc alfuo^,g^


Ke. Et ejfendo andati gli Indiani a queJi'cjfvtto,C-o prepar quanto faceua me*
filer per la guerra . Erano i perfiani dicamila a cai;ao,con cento carri falcati cr
Medi altretanti deWiflefft forma, iquali per adietro erano fatti alla fggia Troiana,

crLibica,cr ad ogni camello erano affegnati due arcieri .


Essendo occupato Ciro t quefle cofe, gli Indiani tornarono, auiftndo co*
me Crefo era creatocapuano delnemico effercito,^ chemolti Rr.cr popoli,cran*
coi Greci erano t punto per aiutarlo . QuMdo sitcfequeflo nelleffercito, i falda*
ti eritrarono i penfero . Ma C-o udendo come ilfuo effcrcito era jmarito , fece una
oratione inannandoli a defiore che i nemici toRo ueniffeno a conflitto Et confen* .

tendoni tuttiiCtafare con latenot parte de Mcdhrimaf alla guardia del fuoRc*
gpo ..Ciro andando in fretta, mand a fare lafeoperta, cr uedauio pobtcre alta, cr gyuah* del
huomti,chc faccuano U'gnc, fpjpcttando , che lft^e uicino rcffcrcito, ne auifirono [u*Kc2a.

Q Ciro .Ilquale command,che flefeno alla uedetta, cr mandata auanti unala de co*
uaHi, commaudy che correndo , pigliaffcno alcuni de nemici , da iquali Uefe come
l'cffcrcito era mino due parapmghe,cr che i nemici poco lieti del fo ucnire, ragio*
nauano molto di lui, cr che Cref con un Greco, cr un Meda, mettcuano in ordman
za r effcrcito Et Ciro difjc. Faccia Iddio chio lo pigli come bramotcT comnund,
che i prigioni fe ne andaffeno . Et poco appreffo ttcndendo come Arafpe tomaua,
gli and centra tutto lieto,cr abbraccioUo , del che marauigliandof molti, egli diffe j
Jppiate amici come qucRo huomo ottimo, non s'era partito per alcuna colpa, n per Graffe t
timore c' haueffe di ma ma io lo mandai,acciochc intendendo i configli de' nemici jne
c auifaff,p-ci tutti lo douete honorare, poi che per util nojlro corfo in prrroli,
^ ^Ld-
ty ignominie. Arafpc narr quanto hauea urduto, cio le fquadre nemiche, gli al* Vejj'crte .

loggumcnti cr configli de' nemici


Ciro nduo qucfto,command che tutti preparaffeno le arme, cr gouemaffe*
no I cauaUhfi che la maitia fuffenot punto per combattere E t armandofi fcfjcr
cito la mattina per combattere , Abradatc alquale tocc per frte di effer pofio con*
G tri

Di by Coogic
. . , , .

98 DE GLI AMN-ALl DI GIO. ZONARA


tra gli Egutijyfu da Panthia ornato duna celata doro cr armile con uejle porpon D
na fin' a piedi, ^ un penacchio di color celefle,fatto da lei, dicendof che il marito era
un fuo ornamento . Et ue/lendogh le arme , tjuantuntfue fi forzaua di non piapiere,'
nondimeno le lacrime gli cadeuano dagli occhi,et douendo montar a CMiallo,fce par
Tdrldmfte trtuui,cr poi gli dijfe lo penfo Abradate, che tu ftppi come io prepongo la tua ui
di Vtmihia
ta alla mia, tuttauia chiamo in trflimonio il notiro communc amore, che Jc ti porterai
id mjrtto.
nalorojmcnte, uoglio pi totfo effer teco fcpolta , che menar uita ignominiofa , con
huomo uituperato, perche fiamo oltre modo tenuti a Ciro, ilqualc m'ha trattato , non
come prigioncra 0 donna bera,macomc f fuffe fiata moglie di un fuo fratello, con
feruandomta te. EteffcndofirebcUatodalui Arafpe,moguardiano,ioglipromi/i,
che f concedeua,che tt mandaffe a chiamarejtu glifareHi piu fdele,c^ leale amico .

Abradate fenti tanto piacere di quefo , che porf preghi a Gioue , che lofacefj de
gito del matrimonio di Panthia,e dell'amicitia di Ciro,e detto queflo mont fui carro^

Ma Ciro haucndocoifortatoi capitani al fatto d'armc,andauanti,o' giolito <t B


C enfili t faccia de' nemici, ordm lefuefcjuadre. CrcfoaU'mcontrocontrapoflefue fqua*
tra Crefa et
drc a quelle di CirOtCrfecc fonare^ battaglia . Cofi uennero auanti trefquadre, una
t^iro
afroiue,cr f una a dcfhra mano, l'altra alia finijhra ,fi che Icjfercito di Ciro era fpa
uentato,uedcndofi chiufb da' nemici, eccetto che alle jf alle . Tuttauia dato'lfgnodi
combattere, tutti fi uoltarono a' nemici . Tuttijauano in filentio, finche Ciro (quan
dogli parue tempo) cominci il canto,peana chiamato, cr tutto lefiercito cant con
lui . Artagcrfe prcpoflo a' cameUi,affalfc il corno fnijhro , fpingcndouigli animali,
cr I caualli de nemici,temendo laffalio de' camelli, fi mifero in fuga, difordinando le
fquadre . AHiiicffo tempo i carri diedero laffalto a deflra, cr a finUra, cr prefero
tnolti,che fuggiuano. Abradate confortando i foldati fcnxA haucr riguardo a i canai

lipguito dagli altri carri, affalfe gli Egitti}, iquali fmariti da i carri fuggiuano , L4
Ahaiate
cauaUeria di Abradate , gittauano a terra co' cauallt quami incontrauano , calpe
mife. ,

flandolt . Et ouunquc andauano i carri falcati, tagliauano le arme, cr 1 cauaUi\


f
1 N qiicff intricato conflitto andando i carri diuerfamente , Abradile con i fuoi,
gittati de I carri , furono ammazzati . M.I Perfiani , perfeguitando gli Egitti}, tro
uaronogfion rtfisienza hi quelli , che fauano in ordmanza E im fi fece
una fiera
battaglia i perche effatdogU Egitti} per numero cr arme fperiori , i Perfiani non
potcuano rcft}lae,ma fi ritirauaiu) laitamentcyuccidcndo, cr effendo uccifijmche fi
uenne alle ntachme . lui da nuouo gli Egfttif erano feriti dalle torri, cr era grande^

loflrepito dclgrido,cr delle arme Tra tanto Ciro ucdendo,che Perfiani fi rincula
.

lunoyf nti gran dolore , cr comandando , che lofcguiffcro quelli, che crono con lui ,
affdje i nemici dietro le ljialle,cr ne uccife molti, gli Egitti} uedendo queflo fi uolta
ronoalui. Cofi fu confufo il fiuto d"arme tra caua^,cr pedoni. Et uno ferendo nel
ucntre il caiiallo di Ciro, fece che fi trou a terra , leUMtdofi in quefo un'alto grido
tra' nemici,tqiuli rinuouarono il combattere, ma uno de' fuoi fedeli, lo ripoj a canal

lo,cr egli ucdcndo,chc gli Egitti} erano ammaxxAtiffi ritir alle machinr,doue mon
tato jopra una torre,uide il mpo pieno dhnomini,caualli, cr carri,che fuggiuano,
erperfe
, . .

p A R. T E P R I M A. 99
A Cr pcrfegtdluno,de uinti et uittoriofi. Nc uedcua altri, che repfleffero al jo effer^
'
citOffe non gli Egittij,iquali attorniati, jlauaiio fotta gli fcudi,et non potendo fare dee
frfa alcima,erano mal trattati Perci
hauaido piet di loro,che monffaw tanti huo
mini ualorof,rittr i fuoi dal combattere, cr gh mand a dire per i trombetti, fcuole
uanomonre,oefprconfcruati. Et dimandando loro con quale mercede doueanorU
comperare la falute, Ciro rifttofe che gli deffeno le arme, perche bramaua di confcre
uarli.GliEgittif udito quefio diedero, crtolfcro la fede. Venuta lanotte,Ciroftri^ f\
dMim a c$
tir ne gli alloggiamenti con i efferato , ilqualc hauendo cenato , sand a ripofare .

Ma Crefo con l'effercitofubito fuggi a Sardi,cr gli altri medepwamente fuggirono,


chi qu,chi l. La mattina Ciro and con l'efferato a' Sardi, douerc::zAtclcnixchi
ijf ,Cr fcale,k notte fcguente,conduffc i Caldei,cr i Pcrfiani ad una pietra Scoce*
fa di un riparo de' Sardi,moflrandogli la uia un Papano , che era pnio ad uno della
guardia della rocca de Sardi . Et hauaido occupata la rocca, i Lidi abbandonarono
la muraglia, Ciro la mattina entr nella citt, crfece andare un bando, che ninno
g
. fctfj d'ordinanza. Crefo che shaucua rinchiuf in palazzo,chum Ciro,ilqttalc ha^
uendo lafciatoalcui,alla guardia di <ptcUo,riduffelcffcrcito negli alloggiamenti,
torn a lui . Crej uedcndolo dtffc , Dio ti falui o Sigiiore .Et tu Crefo, (rifpof Cia
ro) ma qual conpglio uuoi tu darmi f Io ueggo che i micifaldati, hauendo corfo molti
percoli, cr prefo una citt, la piu ricca dApa, eccettuando Babilonia, fianno in
fperanza di riceuere qualche utilit ,cr io ben che bramo di premiarli , tuttauia noti

^darlacitta fcco. Crefo a quefio rifpcfe,fr mi concedi chio dica ad alcuni Lk Crrfi (ref

di^ome ho ottenuto da te,che n fia facchcggiata la citt, i Sardi ti porteranno le lor *"

coje piu pretiofe,et pigliati de micitefori quanto ti piace.Et confentendo a quefio Ci


ro, perono tutto quel giorno inriceuertefori, occupati. Il giorno feguentcdifpensa'
faldati iriceuutitcfori,cr quelli che gli diede Crefo. Et dimandando salcunohaucfjh
ueduto Abradale, uno gli diffe comera flato uccif nel fatto iTarmeperci Ciro,mon ^
tato a cauallo
, and al fuo padiglione, doue utdde Panthia giacere in terra uicina al
^ corpo morto del marito,tutta rtffoluta in lacrime, cr perci diffe . frte cr fedele O
animo . Io
f (rifpofe la donna) che queiiogli aucnuto per mia colpa , cr forf an-
cara per tuo amore o Ciro > perchio fiiocca, lo confortaua folamente , che f rcn^
deffe dcffto dcQa tua ancitia,cr cgh penfaua come farti copi grata, bora uedi come
gil morto, cr io utua gli fio fpra . Et laaimando alquanto Ciro , tacitamente Pan^
thiacomand, chcppartifjcnogli Eunuchi,ct detto alla ftubaila,che la coptiffc con
la ifcfft ucfla,chc copriua il marito,cr pibito pannatap,pofc il capo al petto del ma
nto,cr mori La bada ueduto quefo , Icu un gran pianto, cr gli copcrp amendue,
.

ma gli Eunuchi uedendo morta la lor pgnora,s'uccifero. Ciro auifato di quefo cafo, nt
nc Jenti grande affanno , cr feccia co'l marito fepclire magnipcatHcnte . Tra tanto i
Cari ucnuti a fcditione, diedero a Ciro. Et i Frigif chabitauano ad Hclefponto , gli
p
diedero affai doni per non effere aOrctti di accettare Barbari nella loro citt , ma uo*
^
Icuano flamcnte pagare tributo : ma il Re di Erigia,p metteua in punto per riputa* y-
re la pace , cr ribcUandop da lui i capitani , egli p diede ad HiHajpc , ilqualc pofia 4 Cnr
G 1 buona

Googk
, , , .

roo DE GLI ATTUALI DI GIO. ZONARA


Ifuotui gturdu /rfle/rte;%c ,?Tf7> coni fuotmolU Frigff- Oro lafciaUbuons o
gturdu w Scardi > mat foco Crcfo , Uguale conducau molti cxrri , pieni di grm
cr hauciu in fcritto ogni cefa , che fi troiuua in ciafem carro . A cui
ricchezze
Ciroffe. Tubai fatto bene, oCre/: ma /appi, che chi hanno ricevuto idauri,
gli partaranno per mc,zT rubbandone , rubberamio delfuo . Crefo mcdcfivmamen
re conduccua molti Lidi armati riccamente . Ma Ciro andando m Babilonia , pre
fe la gran Frigia, la Cappadoaa,cr tArabu, facendo cauaUteri (fuafi (piaranta mila
de Perfiani,crdiedc a cot^dcrati molti cauaUi de prigioni . Cofi hauendo feco mol
' '

\
ti arcieri lanciateri de' dardi cr con fiondo , cinj con feffercito Babilonia . H r kc*
,

dendo il fiume , che paffaua per mezp Babilonia Jenz<t manifvHare ad alcuno il filo
configlio, fece cingere gli alloggiamenti con profnda foffa, come fi uolcfJ,che pocd
gente bajiaffe a guardarli,cr ifaldati attendendo a efucfla opera,cauauano poco lon*
tono dal fiume, gittando la terra uerfogli alloggiamcnti,ma Babilimif fifaceuano befm
fc di (luell'affcdio, perche crono forniti di ucttouaglia per anmuentt. Tornita la ffi g
fa, Ciro intendendo in ejual notte Babilonij attendeuano a mangiare, cr bere , aperfe
lafoffauerfo'lfiumc{nomato fecondo HcrodotoyEufrate,crp<iffitndoin<jueIlanot
*'
te t acqua nella foffa, il letto del fiume rimafe tanto feoperto , che gli huomini ui po*
teuano andare ; perci di fino command che cauallicri,cr pedoni uedeffeno quan
toeraprofondo il guado,cr tra tanto confort icapitani,cheprefh le arme, lo feguif*
fero,CT che Gobru ,cr Gadata,che fapeuano come &aua la citt, gionti in quella, mo
iabilnU fhraffero Ituiadi andare al palagio . Cefi Gobria,cr Gadata, andati con molta fret*
pcfdt Ci ta al palagio, trouaronochiiij le porte, cauccifero le guardie, e tleuandofi/hrpi
to,quclli,che erano dentro,percommefiioncdelKe,aperfero le porte per uedere, che

fuffe. Cofi rientrarono i nemici,cr gionti doue era il Re, Gobria, cr Gadata , con le
prefeno il Re,uccidendo, cr mettendo in fuga le guardie . Ciro mand
Horte dt
BaJfa'ar. ^ cjuaUeria per le frade , con tale commfiione , che uccideffen quanti trouaffeno
fuori di cafa,auifando per interprete,che parlauano in lingua Afiiria,cbe nonfareb*
^
he uccifo alcuno,chc non ufeiffe della cafa propria . Gadata, CT Gobria ringratiando
i Dei, c'haucuan punito Tempio Re, bafeiaronoi piedi cr mania Ciro. Senofonte
ncIThiJioria di Ciro,non dice il nome del Re Afiirio,chc fu prefo, ma Giofefo nel de*
cimo delle anttcntjo nomina Baltafar, ilqualc lde la mono, che fcriucua nel muro,
comefu dichiarato da Daniele. Vcnuto'l giorno, k guardie de caficBhuedendo pre*
fa la citt,dicdero k fortezze a Ciro, ilquale ui mife capitani,cr prefidio
Cho fi ft Presa la citt,fcce che i Magi rmgratiaffeiiQ i Dei di quella uittoria, affegn
.
caf,CT palagi a' compagni di quella guerra cr ordin di menare iuta Regale , ma
perche fuffe meno odiofa, la cominci col parere defuoi amici, hauendogli con lun*
go,ty efficace parlare diffiolh,chc cfii dimsndaffero da U, che fi chiamafJRe.Per*
ci entrato nel palagio , eleffe la guardia della fua perfona ; cr caflrando i miniTri

Perfiani,cheguardaffno la citta . Fatto queflo , affegn molte


i'.

. dignit cr honori a piu nobili, accioche non fi dcff.ro aWotio cr a uita luffurioft,
'
dando diuerje iinpref a diuerfi ; altri haueano cura delle entrate, altri delle jfiefe,al*
ami
.

"
PATITE TRIM'A^ rot
cunialk opere, che pfdceuMO,altr4lkuiudttdetCy-uettou4glU,itkrigoumuu<m
icduaUi,cr<tMicdni. EteglifprefeUcuradiqueQccoJcycbcuagUonoamjitte*
ture U felicti, per chaueua acquiflato tanto haucre , che ben potcux mofrarfi bbe*
rakteripMando,chenohaue(fcnogUhuonmUmggiorbencficio,cheilparticipare ^
nelnuaigi<tre,a'n^ihere,ftfdceuaprcpararegr^copUdi(micibi,chcegUufui4 \

dimangire,crtibribuimtramoUidltri,chenonertmoakfMtauoU.Nongran

copi, deun Re tanto rkco,fujfc bberak,ma che egli con diligentia, cr amorcuolcz
za fuperaffe gli aimci,c<^a mtrabilc.Percip narra quella jmtentia.1 doni del buon
paiiarcje del Ke,fono fmtlkperchc il pajlore,ft deue feruire di quelli animali, ch'egli
ha inffraffatiyetal Re deuono feruire le citt,etglt huomini,iquali egli ha beatificati.
Narrasi che dicendogli Crefo, come douentarcbbcpoucro, donandoci^
fpeffo,egli dimand a lui quanti tefri hauerebbe,fe fi trouaffe quelli chaueua, cr re
fpondendo lui, che hauerebbe unagran fimma, Ciro dtffe,Manda alcuno con Hijia
B fpe,ettuHiJlafpeanderaidamieiamici,etglidirai,comehoff'anbifognodioro,pcr

farunmioj'eruitio,ficheciafcunoneapparec<d)iquantopu,echefcriuendola quoti n

ma di qucUo,bfi^Umo, dando le lettere alminiflro di Crefo,ilquale data in mano di .


Uiftafpe la commifiione, ordmaua,che fujfe trattato amicheuolmcnte . Cofi andando


con le lettere,che portaua il minifiro di Cref,finalmetUe Hifiafpe ritom,et difie a
Ciro,horapotraioReferuirtidime,comedihuomoricco,^cheio perla tttarU
' *

comandationehoriceuutoaffaidoni . CirouoltatofiaCrefoyglidijJ^Queftouno
de' miei tefori. Ettuconfiderandoglialtri,eomputaquantoteforohaurrei ,
quando refirie,n
mifaceffebijgmicr fi troujche era affaimagg0rfomma,ehe quanto hauerebbe fi*

potuto raccogltere,non lo difpcnfando. Vedi adunque oCrefo, (rifpofe Ciro) come


io ancora abbondo de tefori . Et efiondo dijpofio di andare a fare oratione a Dei,con
uocatt I prencipi Perfiani,et degli altri,dtjiribu tra loro le fiele medichc,lequali non
piu haueano portate, cr diede poi a ciafeun capitano panni di colori diuerfi , pache
C ne uefl^ao i lor ferui , cr dimandato da uno quando uokua ornare fe medefimo, ri*
fpofe.Non ut pare che fila bene onuUo di uoi^quoli io ho ornato i pache quando ha*
ua fatto beneficio agli amici, far beOifiimo m ogni habito .
,
Fo R N I T lifaaificij, cen con ifuoifamigUari, mettendo gli amici fuoipia
honoratiamanfiniflra,laqualepiufitcilccLtfojfaireingiurii ,
crglialtri aUade*
ftra. Dopoi la cena licenti, che tomafieno alle lor patrie, coloro che thaueano
f*
guito fpontancamentc ncUa gueaa,eccetto qtulli, che uolfao rimanae , a iquali af*
fgnteaeni,crca/c,dando molti doni a Jldati, che fi partirono. Diedra' fuoi fl*
dati molti denari di quelli de' Sardiani,fecondo U dignit di dafeuno. quab rtceuen*
dcli,diceuano,cbe Caro facendo fi larghi doni,poficdeua infinito teforo, altri diceua*
HO, che Ciro piu fi compiaceua di dare , che di rueuae Cu auifato di quefio ,fece
conuocaregUamici,(yaltri huomii di liima,cr gli diff. Pormi che fiadinatura
commune il firn hauae, cr contende coifuo efia*
chiara quel prencipe,che mette a
cito di bont .Et io ut mofirar le mie ricchezx^ , che ueda fi pofifono ,
narraitdoui

quelle , che agli occhi carnali non fipoffono mojlrorc . Detto qurfto dimoflr molte
i-, *
.

G 3
^ ricche

V
^i^^oogle
t
,

m DE GLr ANNALI m-GIO.'ZONA RA


ricche narr di quelle che non fi poteuano portarci puh&co. Etqifltm* D
cord (diffe Ciro) fono co/f uofhre,come ne j perche io le raccolgo perguidardonare
queiyche fi portano bene uerfo di noi,cT s' alcuno ne ha bifogtio me ne dimandi . Kajd
ViM triM fetate le cofe in Babibnia,dtui in MediOf ergionto a Ctajrebfidutf cr diede^

in Perfidi
freadt mo-
molti doni,cr gli dtffe. Come haueua un palagio a fuo nome in Babilonia . Ma Ciaf^
rite.
re fatta uenire fua figliuola coronata <foro,con maniglie, collana , cr uefte Medica,
diffea Ciro, ioti do quefla mia figliuolapcr moglie, cr in dote il Regno di Media,
poi che non tengo'figliuoli mafchi . Ciro laudando il parcntatoja giouane , cr i denti
dijfe,che raccettarebbe col parere di fuo p^ire , cr madre , Et detto quejlo , l'aui
uerfo la Perfia,lafciando [ejfcrcito ne' confini.Cofi men ficco gramici,et tante uittia
me, che ballafficno afiacr^car per tutti i Pcrfiiani. Dopoi diede doni conueneuoli a' pa
renti,ad omicida' magfftrati,a' uecchi,etatutti i Perfani,et alle lormogli.Et fiato u
alquanti giorni, ritorn in Media,cr pcrcon/cntimcntodifiuopadre,tolj per moglie
la figliuola di Ciafiarci doue celebrate le no3xe,dt fubito ritorn m Babilnia, cr iui
miaatfper mandgouematonperleprouincic, come in Arabia,Cappadocia, Frigia maggiore,
le frvunde Licia, Ionia,
Caria, Frigia, Helefinmtiaca, cr Eolia : ma non mand gouematorUi
Ciprioti, cr Pafiagoni, perche s'erano renduti ffiontaneamente ; tuttauia efii ancora
pagauano truto. Et perche m cofi largo imperio fi poteffieno mandarelc ambaficia*
te con prcjiexza,fece edificare dtuerfie fiaivce, tanto diftanti una daWahra quanto un
Ceurili ({i>
cauailo potefie correre m tot gtomo'^cr iut ordin che fiefiero cauaUi a bafLinzA per
ffjh per
mandar te- cambiare g fianchi . Paffiato l'anno,moffie unag^crra , ncllaqualejggiog daWeit*
fto le lette- trare nella Scria fin al marroffio, tutte le genti. Et poi rEgitto,acciocheilfttodoa
'
re. minio fi termnaffe uerfo Oriente al mar roffio, uerfo Settentrione al mare Eifimo,da
Occidentc,con Cipro,et Egitto,ct a mezfi di all'Ethiopia. Egli fiondo nel mezp,jet*
te mefi fiantt in Babtloma,pcr effier nel uemo temperata regione, tre mefi di prima*
ucra, flette inSufi,crduedt efatc m Ecbatana, duienne molto uecchio,et'jtomato la
fettima uolta ut Perfiia,ejficndo morto fuo padre , cr madre , mentre che dormiua nel
^
fuo palagto,uide mfgpo unhuomo maggiore, che la fiatura humana, ilqualegli dif*

fi Mettui 0 Ciro in punto , perche i Dei ti chiamano delqualfogpo,congetturaua*


.

fi,che fiuffie uicina la fua morte . Perci il terzo giorno, fece chiamare i fiuoi figliuoli,
che erano uenuti con lui, cr gli amici CT magijlrati de' Perfitani , a' quali diffi . GM
uedete, che s'auicina il fine deUa mlt ulta > perci fa mefliero,ch'io mamfefii chi deue
fuccedere neW Imperio, acciocbc non fiate poi dafedittoni turbati.Tu adunque Cam*,
bifi,che fei maggiore, terrai il Regno , ilquale^i concedono i Dei ,CTio}crte Ta*
Hoafare cofiuuifio prcncipe de' Medi,Armem,cr Cadufij. Et hauendo detto quefio

*' figliuoli, cr commandato <dtre cofe, parlando alquanto con quelli , che crono pre*
finti,cr toccandogli La mano, fi coperfe la faccu,CT mori . Morto lui, fuoi figliuoli
leuarono fctione,le citt,cr prouincie fi rebcUarono,cT le cofe andauano di male in
peggio . Qyfio narra Senofonte di Caro. Ma Herodoto,cT HaUcamafeo narrano-
, cr
tante particolarit, circa l'educatione di tutta la uita morte di effi Ciro, che fi*
rebbe lungo a fcriuerla . Perci io che ferino ima breuehifiaria , non debbo fare un'
opera
, , , , , ,

P A'-R TE PRIMA. OJ
)perdmkoproli/pi.IJldchibrMid^intcn(kmepiuJegg4U()rimlibrol;}erod^ ,
nel libro cbiamto. Ninfa prima elione.
modo rouin il Regno de gli Ajiirif,0' Fatmo primo del M.
C1R.0 adunejuc in tal
ito Rcg^,conccfjfe a' Giudei, che erano /latifettantanni prigioni in Babilonia t che
omaffeno in Hicrufalem,cr edifcaffcno la cttf 4, cr il tempio, come banca predetto
iretnia cr prima di lui Efoia, perche Hieremia uiuca quando fu prefa la ct, cr
ifaiafuanni c x i,auamichefuffc<picBocafo,parimcnterimandpcrNiitridate
\to camerlengo Jnftcme con ZorobabeUo,ifacriuafi, che furono da Nabuedonofor
HirtatiinBabilonia. Et command a igouematori della Soriane gliaiutaffcno per nenignit

edificare,dandogU tutta la fpefa delle entrate reali . Ordinate da Ciro quejle cofea ^
Prencipi SacerdotycT i Leniti delle Trib Giudaica cr Beniamitica , andarono in ,

iierufalem, cr alcuni per non lajciare le loro pofffioni , uolfcro piu tofio refiare in
abilonia . Gionti che furono in Uieruftlem, due naia, cr fcicento Satrapi di Ciro,
rh' porfiro aiuto .Et attendendo i Giudei afabricare le genti uieine, cr f^ecialmente
Cutei,che furono condotti da Salmanafar in Samaria, poi che egli prefegli fraeliti,

mcndogli inuidia', prima f fecero amici i Satrapi , accioche non porgeffero aiuto a
ilefabrica cr poi morto Ciro , incedparatio i Giudei di perfidia cr rebellione ap*
rejj Cambife fuo figliuolo,ty il Rc,cbcgli fiucceffe, tanto che gii perfiiafcro ad im ^ ...
edtrc tedificatione di offa ct,cr tempio . Cefi fu impedita queWopcra, fin'aXair
oficondodelReDariofigliuoloiFHi/iaffie,cioanni ^.perche Cambife hauendo Cuui de'

egriatoannifette,crfogpogato[Egitto,moriinDamafco,crfuccelferoimagi,de' ^in fe-


ualihorafaiuerbrcuemente,
iehem^.
^ *
CAM B I E hebbe unfrateQo nomato da Senofonte Tanoafare da H(to
oto Smerdi . Pome adunque a Cambife] di udire in Egitto dormendo , uno] che gli
' '
iffe come Smerdi , hauendo occupato il trono Regale toccaua col capo i cieli , per*
i temendo di perdere il Regno,mand Prefafi^e, che uccideff Smerdi fuo fratello,

7 cofifufatto, ma Cambife non puote gi per queio fuggire il fuo defiino } per che
u Medifratelliyuno detto Cattcte,cr l'altro Smerdi erano lAagi, cr Smerdi, non fgge d ra
lamente co'l nome , ma con le fattegge ancora del corpo , fi conformaua a Smerdi r*
Igliuolo di cro , cr Faltro era ilato Canife eletto procuratore de' fuoi tefri . Et .

ffendo CambifinEgitto, Catagfte fapcndokmorte di Smerdi, laquale fapeuano


ochiji pofe ad occupare il Rcffio,ilquale diede a Smerdi fuo fratello > fingendo per


t fmiliiudme chaucua colfratcUo di effo Cambife, cru fumo di trombe fece pili
are per Re Smerdi figliuolo del Re Ciro .
Cambre auifato di queflo incolpaua Pre*
^e,che non haucfje effequito il fuo commandamento . NiaPrefafpe ri/pof,che fuo
-atello,ilquale egli haueua ammogxato cr fcpolto], non gli muoueuajeditione .Et
refi) quel banditore c haueua publicato per Re Smerdi, gUdimand f'haueua uedu*
3 Smerdi cr publicatolo Re di fua commifitone . Colui rijpofe come non haue*
efj
a ueduto Smcrdi,ma che Fhaueua fatto per commifiione del mago macftro del
alagio.
. C A M B is E conofeiutq la uerit,pianfc U morto fi-atello,crfi prepar permuour^
G 4 re
. , , , .

J04 DE GLr ANNALI Drxjro. IGNARA


regutrr4<i Magi. Mattel mont<trc a caualloJLij^*d<ic<tdcndogUdclfodrOtb fti
Dt
mortalmente nel fianco,cr dimandando come chiamaua quel luoco,glifu detto
fi E
CT egli rtjfofe,chcper jo deftino iui douea morire,per chaueua una prof
come douea morire in Ecbatana cr egli haueua penfato , che fuffe Ecbatana di
tia

Media t matoracolo intcndeua di Ecbatana in Sorta . Ct^ egli mori fenza figliuolif
hauendo regnato annifette cr mefi cinque . Morto luiy il Mago fecuro teneua firn*
periOyUfurpandoUnomediSmerdt^gUuolodi Ciro^ZTmandatiifuoiminifTpcrlc
proumeie yprotmfe cffciuione per tre anni. Et hauendo regnato fette mefi,fu in

- :
tal modo conofeiuto
OTA N E per nobilt^cr ricchezze a niuno della Perfia feriorct haueua una,
figliuolammata t'cdimUy che fumaritaUaCambife, laquale Mago per
fi teneua il
.

(oncubinainfieme con le altre Regali concubine. Il padre dimand da la per un feti


cretomcffoyfefigiaccua ancora con Smerdi figliuolo di Ciro. Etcfptrijfo^y che non
haueua ueduto Smerdi di Ciro, n /peua chi fuffe colui, colquoledormiua. llpadrc
da nuouo le fece dire, che fi arrifcajfe di perder la uita per fare ilfuo comandamento
in cofa tanto importante al ben publico , cr che quando il Re dormiua gli toccaffe le e
orecchie jet che fe le haueua, egli era Smerdi,quando che n}Colui douea effreSmer

. .
di Mago,edimiaauijfuopadrecomcnonhauealeorecchic colui, coi'lqualcfigLt
^
ceua,pcrche Ciro gli le ifoueua tagliate per un certo delitto.
\

feiimAf.

A N E momfefi <picfio cafocon Affatine , crGobria Prencipi traPer*.
gliutUdt f^<^^d^uah
perche prna ne hueano fiifpettatojiibitogiidiedero fede cr determi*
Oume.fiu narono di pigliare altri i compagnia , per efiinguere il Mago. Otane tolfe fico In*
tffeme , Gobria, Megabizo , A/faline, Hidame,cr Dario figliuolo di Hijlafpeyche
da nuouo era giorno da Sufi di Perfia , ilqualc udita la thrannu del Mago,f moihrm
^ ardentifiimo di efiinpierla,et mtnacci agli altri,che m quelgior*
fi non lo figuiuano
Sette Per- S^fioprircbbe al Mago la conguira.Glialtriacconfentrndoal/io coifigliofi mi
am fro in punto, erghfopragiunfe un'altra catffadi affrettar/] a quefiimprefa I Magi
^
ci fapendocomcPrcfi^ehaueuauccffoSmcrdifiglitiolodiCiro-.cTchepercicra da'
tn .Mjj.
Perfia infamatOyfecero amicitU con lui, ij- con larghe promeffi , lo jrcerogiurare
p
che non feopr irebbe f uiganno. E t hauendo lui pronteffh di farlo,e^ dijfiro che fareb
hcro conuocareil popolo alle mura dcUa citt, cr che egli montato fopra la torre di
,, ''
rebbe m alta uoce,che Smerdi figliuolo di Ciro regnaua, perche egli non lo haueua uc
ciJ,come ordin Cambife.Prcjaffc mont fpra la torrcyCt fiondagli auanti il pepo

ammazzitto Smadi fi
lo gli arricordi benefici bauuti da CirOyCT' che egli haueua

gluiobdi Caropcrcommifiionedi Cand>ifi,et perci che Magitcncuano l'Imperio,


fi che quando non puntato un fi gran fao, fi faccuano idegtudelmmcPerfiano.Et
^ifoquefioyfi precipit della torre,cr mori,
-
Q_y E. i fette congiurati, udito quefio andarono al palagb, non gli effendo dal
e guardie uietato Centrarui per la loro nobilt . Etg/unti infoia , furono dagli Eu
nuchi , cheanduuano
J , ergi , interrogati, che cofa cercauanoinon fapcndo,cbc fi
n/fondercf gfi ucclfino,et ottono auantid Magi udendo quel tumulto,fi pofiro al
^ ly la
.-I-

b'^ Cioo^jU
I
,

"
'
r A R T E P R I a; *' "

M lOJ
A Ud^pi,cr uno dila-oconUUncUfhri Affatine nelfianco yCrlnti^rncheJLxftc*
eiOy fi che gli offfe Cocchio, f altro non fi puot firuirc deU'arco > perche uamero ala
k Jbrette,et fi tirneUa camera,doue lofegui Gobria,et Darioict Gobria {abbracci
co'l MagOyC fiondo Dario foffiefo
per non uccidere Canttco,Gobria gli fece una braua
ta,comjndandoli,che anmucexaffe, Cimo, Caltro,et cosi ammazz il Mago con un
pugnale.Et hauendo anco uccifo laltro, gli tagliarono il capo,et lafciati <juci due feri
'
tiyperche guardafjno il palagio,corfro per la citt monflrando i capi,zT narrarono
il fuccefjbde' Magia'Perfiani,iquaUudendoCinganno, uccifeno tutti imagi, che Mrfe
puoterotrouare. Acchetato che fu il tumulto, dopo alquanti giomi,determinarono di *
rafjettare k cofe del Rr^o. Otane uokua, che fi iftituifj una Republica, doue i no* .

bili col popolo tengono il dominio. Megabzo perfuadeua,dx ttroduceffe CArk


fi
ftocratiOfCio dominio de nobili, Dario alCincontro uoleua , che da nuotto seleggeff
mRe :cr a quefoacconfenttrono gli altri quattro,cr s'accordarono, che tutti fette
vtontaffenoa cauaOo,a- che giorni nel borgo della citt , colui fuffe Re, il cui causilo
li
nel ff untare del Sok,prima annitriffe . Dario man^fi qucflo fecrcto al fuo macfhro >
flalla,ilqu^ come efpertogU njfofe,che fleffe a buona fperanza,chc egli farebbe
Re, a- la notte conduffe nel borgo una caualla , che era dal causilo di Dario amata,,
men il causilo uteino a queUa,crfcce che us con kL La mattina uenendo quei fette
baroni,et paffuido auanti la cauaUa ligata,ii cauallo di Dario arricordandoj di quel*

Uanmtr,czDanofucrcatoRe,Alcumuoglum,chequclmaefrodiflallafinomaf
fe Oebare,ilquak,come altri dicono, fkoppicct con le mani la parte genitak di una
cauaBa,cr uenendo, queifette huomini a cauallo, egli pof k mani alle nari del caual
h di Dari,ilquakfentendo l'odore,armitri : ma fia fiato a queSo, a quetmodo,Da ^
rio bebbc tl Regno , ilquak haueua f^to noto a Dio, che fe riufciffe, rimanderebbe
nel tempio di Hierufkm tutti ifacrt uaf,chcfi trouauano m Babilonia. Et perche
era amtcfitmo di'Zorobabel , che di nuouo era tornato di Hieruflcm con altri due,
lotolfepcrguardiadellafiiapcrfona.qelprimoannodclfuoRegno,feceimconuito
g
a fuoi baroni,dopo la partita de quali,haucndo alquanto dormita,fi defi,ey ragfo*
aando co fuoi camerieri,propofe a ciafeuno una queiHone,o probkmaiAl primo,fe il
mouinceognt cofa,alfecondo,fetlReuinceiltuttP,alterzo,(chefuZorob<d?el)fe
k donne umceano anco effoRe,crfecffe erano uinte dalla ueritipromettendo a ehi
mrglukintcrprctaua,cheportafjporpora,Uctdaridtbiffo,Ucolana doro, crche^ crdduU
potff beuere in oro, dormire in letto dorOjCrhauere freno d'oro,
cz oltre di quea
llo,chehaucfJ appreffo di lui il primo luoco,cr fuffe chiamato fuo parente. La w f *
fina chiamati ifiioi baroni , comand ,chei camerieri interpretafjno i lor problemi!
il primo adunque diffe,ehe il uiiiohaueua maggiorfrsia, perche mgannauagli
animi
dechifenecaricaua, mutaua gU affetti, trasformando in uarif modi gli embriachi.il
fecondo diffe, che ilRefuperaua ogw' cofa , tlqualc fignorcggiaMaagli huomini faui
che comandano ad ogm cofa.
U
ZoROBABEL afferm,che le donne erano piu potenti di ogtti altra copi,
perche effe portarf:ono i Rr ,jm a' contadini cr che gli huomini c prepongono a'
' parenti.

, ,

to 6 DE GLI ANNALI t>I GIO. ZONAR.


parent,{dU patria^ <td ogtti cofa^cbegli pofft effcr piu cardi ate che gli HcJ^Ke D
k lufngdm , quando k ueggono fdegndte,m che la uerit uinceua effe dome , per*
che fi dice,che Dio uerdce,cr che effendo k altre cofe caduche, lauerita immortd
k/y etcma.Et concludendo tutli,che egli haueffe detto meglio hauendo dato pii*
, il

mo gfiado aUa uerit, Dario, oltre i promefi prenj gli conceffe, che gli potcfje dnan
dare ci che gli piaceffe.
Zfg^abel ZOROBABEL aUhoTa gU orricord come s'otteneffe ilKcffio , rifarebb e
^petra da
il tempio di HicruJlemyZrgli rimanderebbe gli altri uafi , che erano in Babilonia , il
fn$lo ,
{he
Ke hauendo ffrato un takauij,fcnffe afuoifatrapi, che deffcnokgni di cedro, cf
fi rifiuda
HienfioU^^ manto bifognaua per rifare il tcmpio,et la citt a Zorobabeljfaucrendolo in ogni co*
fa . Fece cjjcnti tutti gli 1fraeliti,don cinquanta talenti per rifare il tempio,confir*
mando quanto Ciro haueuapublicato de ^ Hebrei. Fattoquejto, "Zorobabelandin
Babilonia,doue auis ifuoi popoli della bcnifft del Re uerfo di loro. QueUi , che
uolfero tornare in Hicrufakm furono 461. decine di migliaia, erotto mia di piu, g
eccetto i Leuitiji portinari,ifaaiferui, minijhri,che feguiuano il popob . Etfulor
Duu Xorobabel figliuolo di Salatiel della progenie di Dauid , criefu figliuolo di

lofcdeco pontefice. Oltre di quefii Mardocheo, CT Gerebo eletti dal popolo,entrati


nella citt offifero facrificio,cr cominciarono ad educare il tempio, er fornitolo to*
fio,i Sacerdoti,i Lcuiti,cr ifigliuoli di Afi^o diedero honore a Dio.
Ma gli antichi huomini uedendo quel tempio molto inferiore dal primo per ma*
gnificentia cT ornamento, lachrimarono di talforte, che il lar lamento fu udito firn

pra'! fuono delle trombe.


Sameritam Al E N TR E cheiedificauailtempiofiSamaritam,uenncroaZorobabelchie*
tTUOt^lUno
denda,che gli accettaffe in compagnia ad edificare il tempio 5 il che egli non concefjt
Ztrobabel,
ma fi bene confentiua,che quando fujfe edificato ui ueniffeno ad adorare.! Samaritani
per qucfla rcpulfafdegnati , moffero Soriani a chiedere da' Satrapi, che impediffeno
fedificatione del tempio.Perci igouematori di Scria, cr di Facia uenu in Hieru*
^
flem,dimandarono chi gli haueua concefpt di edificare un tempio a foggia di cafleU
K
lo,ey che cingeffeno la citt con mure frtifiimc i ZcvobabeUcT kfu pontefice, rifpo
.

fero,comc Ciro prima,cr poi Dario thaueano conccfp). Ciucili , udita fimdrifpofia,
non uolfero impedire lafabrica,mafcrifjro a Dario. E t temendo i Giudei, che il Re
della fiu liberalit. Egeo,cr "Zacaria profta gli differo,che'non doucano
fi pctttifi
temere di alcuna auerfit. Perci fidandofi ncUe parole de' prefeti , attendeuano alla
fabricaiDario hauute kttere,zT accufe de' Samaritani, come Giudei fortifieauano
la citt-, cr il tempio a foggia di cafleUo , laquak fabrica Cambife haueua impedita,

ne fece ricercare per le memorie Regali cr fu trouato in E ebatana caSeUo di Me*


diacomc Ciro [anno primo del fo Regno, haucuacomandato,cheficdficafJciltem
Daria finta cT
pio di Hierujlem dando la ffefa deUe entrate Regali,che fufjno reflituiti i uafi,
rifee a' Giu
che i uicinigouematori aiutaffcnogli Hebrei,dandogli perfare i fcrficif,tori , mon*
dei per tdt-
fi<4tre il tem tom,aptelli,caprctti,fimila,uino cr aglio.
fia. OAR I q baucndotrouatomicfionecommcntarijtjcriffea'prefidentiinque*
'
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I
, , , . ,

- '
A R T B P R 1 M A. tor
fio tnore.KiindoM lo ferino di Ciro , troiMto nelle [ite antiche memorie, ZT ttoglio,
che fi faccia in quefla forma,che ui trouarete firitto.State foni. I prefidenti deUe pr*
tncie udito quefio aiutarono Giudei a fricare di maniera, che fornito in fette an*
niiltenipio,jraelittfacrificaronoleuittime,rmuouandolanticorito.
Nella fefladegli ozimi concorfero dalle uiUt tutte le genti, CT fomito'lfa*
orificio, celebrarono lapa/qua,

Qy E L L I, che fi
fermarono in lierufdem fecero uno Kepublica de' pochi,
Giudei,
Ignobili temperata: (ytldominio fu in mano de' pontefici fin' al Regno de gli Afa*
nonei cr auanti la cattiuit ubidirono aiRepa anni . 5 ? z . mefi fei, giorni dicci.
Auanti ai Refitronogouemati da' Giudici, CT Dittatori, fottoiquah Hettcroanni
tiquanta,dopoMoi/e,crIofue.
I Samaritanitrauaglian^iGiudeigli danneggiarono affai. Verci'Zofrobabcl

con altri quattro magiUrati andarono per ambtfciatori a Dario, ilquale intefe lebr
equereUeferiffe a' gouematori,ZT rd Senato di Samaria in qucfla forma , Non darete
noleiha a' Giudei,anzi gli fiano dati della camera Regale di Samaria , quanti denari
bifogiumo pai loro faa^cij.fiortoDario,Safefuo figliuolo, fucceffordelRcgno,
*
crolla patema pietfu beniffu) uafo' Giudei. Verfuni.
E R A in quel tempo in Babilonia Efdrajfuomo giuBo , cr paitifiimo netta log*
gr. Coflui diuenuto amico del Re,cr bramando di tornare in Hierufalem con alquan*
ti Giudei Babilonif, preg ilRe, che con lettere lo arricomandaffe a' Satrapi. Et il tenere di

R.efcnffeaqHettiintalmodo.Parmi,cheficonuengaaUamiahuman, che quanti Serfi.

degli Ijraeltti uogliono uenire in Hierufalem , fiano benignamente trattati da uoi,


^

xy fauoriti icrqucio habbiamocommeffo odEfdraSaa, cr dottore detta leg*


ge. vi uada adunque chi uuole,cr quanto erro CT argento fi troucr in Babilonia fa*
croio al Dio loro,comando,che fio portato in Hierufalem Mi tu Efdra farai quello,
dm a te parer,pigliando detta camera Reale quanto ui andar dif^efa. Voglio an*
cora,che' Sacerdoti,l^uiti,cr altri furi miniftri fiano effenti da' Tributi, crakre
graucTXr Tu Ef^a, fecondo la tua diurna ftpienza, cojlituerai giudici periti nella
legge , iqualiguidichino in Scria , CT in tutta palefbna , cr mfgnerai la legge a chi
non lafanno.
Eso RA lefj queBa lettera a' Giudei,che habitauano in Babilonia,et ne man
d copia per tutte le prouincie a'fud popolani,iquali tutti fi rallegrarono cr alcuni
'
-
uemtero co'l loro hauere , cT famiglie per tornare in Hierufalem , ma tutto' l popolo
PerciGioffodice, comeflamcntedue Tribuin

jraelUicoronafeutquclluoco.
uropa,cr in Afta ubidwano a' Romani,ma d?r le dieci Trib erano oltre fEufrate
de'qualttantalamoltttudinc,chenonfipuoannouerare.
. Esdra hauendone condotto buon numero in Hierufalem', configt a' gnor* Infinita

diani de' tefri quei doni, che Serf CT 1 baroni di Babilonia haueano dato al Dio de'
Giudei , cr le lettere ede a' magijhrati dette prouincie , iquah honor areno la gente
HebreOtCr gli porfero aiuto in ogni loro bifogno.lntendendo poi come akuntdclpo* bufiate.
polOfCr anco de' Sacerdoti,cr Leuiti haueano prefo mogli eBeme , tanto oper con
i auifi
, , .

l8 DE GLI AVVXt DlXr: !T0MARA _ \


auipfimtijtydolentilachrimetegUmffc a mandar uiatjueUiinficme ceni pr* D
prij figliuoli, r

NB Lt- A fc^a de tahcmdcolitjuafi^tto'l popolo congregato y preg E fSrdi

che gli leggeffele leggi di MoifeyO" hauendole udite, pianfero i lor peccati. Ma Ef*
t-firti riicr

n in ufo U dra di(fe,che non fi doueua piagnere nella fi)lennitd,ma attendere a fare i facr^cij,
liXxe di cr cibarfi nel conuito , offeruando per fauenire le leggi. Et finalmente Epbra mari
molto uccchio.
VNo de' prigioniycopiero del Re,nomato Ncemia, Caminando aitanti la mura*
glia di Sufi, uedendoui entrare alcuni forajheri,che parlauano in Hebreo, tjuando in*
tcfe,che ucniuano di Hicrufdem,gli dimand circa lo fiato del popolo, cr della citt.
E t rijpondcndo loro,che malamente riufeiuano le cofe loro,pcrche Giudei erano dal
Gentili mal trattati,pianfe di affanno: cr perche eragiFhra di fcrure al Re,uien*
tr con faccia mefta,cr dimandandogli il Re la caufa perche fi mofraua dolente, gli *

narr le calamit della fua patria,cr <tppreffo lo preg , che gli deffe licentia dean* ,

darui perfabricare le mura, CT fornire il tempio . Il Re acconfenti alla fua dimanda,


cr gli diede il fegucntc giorno lettere al prefidente di fenicia, Soria,cr Samaria, co*

mandandogliychc honoraffe quefiogiouanc cr gli deffe la fpefa per lafabrica , che


intendeuadifare
Cosi egli uenne in Herufalcm con numerofa compagitia de' fuoi popoli , Fan*
Hecmutfot
no i^,del Regno di Scrfe,CT date al prcfidente le lettere, diuife la fabrica tra le cit*
hU ftbri-
f4 del tem- t,et i borghiyperche fi fbmiffe piu t^o.PerciiGiudei fi prepararono alfabricare,
fio. cr furono chiamati con quejto nome da quel giorno , che tornarono da Babilonia in

Hierufalcm, cr diede anco talnome allaRegione,chefudettaGiudaica della Tri*


bu di Giuda,
MA Ammaniti, Moabiti, CT Samaritani, hauendoa male, che fi edificafieno
quelle mura,affalfero i Giudei,cr ne uccifeno molti,infidiando anco alla ulta diNee*
mia {Perci il popolo turbato da quefii trauagli,per poco non hauerebbe lafciato fa*
bricare,Ma Neemia fatte uenire alcune Jquai-e per guardia degli edificanti. Segui*
ua afabricare con gran fretta notte , cr giorno. Et hauendo tolcrato quella miferia

due anniycr mefi quattro, forni la muraglia Fanno iSay mefe p. dell'Imperio di Ser*
fe.Et uedendo la atta male habitata , perfuafe a' Sacerdoti, cr Leniti, che lafciate le
uille,ueniffeno ad habitare nella citt.
Artaferfe NEEM I A huomo da bcnc,giufio,cr amatore de fuoi popoli, mor molto itec*
detto Ciro,
ehio. Morto parimente Serfe,Ctro fuo figliuolo nomato anco A rtaferfe ,fucceffe Et
j , Ke di
Verfid.
Fanno ^.dcl filo Imperio fece a' fuoi prcncipi,crfatrapi di tutto'l Regno un conuito,
che'flur molti giomi,parimentc la Regina Vafti,fccefarcun conuito a gran Signo*
Vajfi Ael-
n* refuva- re , cr matrone , cr perche era beUifiana , il Re uolcndo moftrarla a' conuiuanti, la
U mand a chiamare, ma negando di uenirui,$enche le haueffe mandato pui mefii,U Re
fdcgiiato di quefla contumaciaaie ragion con i fette fimi di Perfia,CT per loro confi*
glio la repudi, ma dolendof di effemefnza>t fuoi gli pcrfuafro,cbe fatto raccorre
le piu belle ucrgii(i del fuo tuo Regpo /fi prendeffe per moglie epieUa, che umcefi le
, . , . , . . . .

PARTE PRIMA./ lop


A <dtre in Belt . Etfeguendo il Re {juefo con(glio,fu tra. le utrgini raccolte in Babiloe
n, trottata una fanciulla Giudea della trib dt Beniamm,che rum haueua padre, n
madre,inactagottematada Mardocheo fio zio, prencipedegli Hebrci,nomata He
er. Il Re prejo dalia fa belt ,fe la tolfe per moglie , CT Form di corona Regale,
Mardocheo fuo zio da Babilonia m Suj per praticare rreUa corte, crhauer
cura della nipote, perche effa non haueua manifeflato di ondefulj nata, n Mordo*
eheo manifcjlaua di ejferlc parente
HAV E V A li Re fatto una kgge,che niuiuy,fcnza effer chiamato andaffe a lui
quandofedeua nelfuo truono, CT chi contrafaceffe , di fubuofuffc dec.ipitato,fe egli
con la uerga porta auanti, nonfaceua fegno di padonargli , ty che chi la toccaua, _

era libero da morte.


Trattando due Eunuchi di uccidere il Re , Bargabazo Giudeo ferito
di uno di quegli Eunuchi,intendendo quefio, ne auis Mardocheo, ilquale per mezo MarJ<xt>et

B diEUcr, fu introdottoad efioRe, ilquale fatto crucifgeregli Eunuchi, fece fcriuere


ilnoriK Mardocheo, cr conferitore nelle memorie Regali.
Amano arnica del Re, offendo da tutti riucrito, et quafiadorato,quatt^ iti* .

d ,che Mardocheo, per offeruarc la legge Giitdaica,rion l'adoraua fc ne turbcHper*


dgli dtffe,chcf i Perfiani Uberi lo adoraudno,perche cgU offendo fcruo,non lo uo*
iena adorare f Et perci hauendoaccufatoalRetuttala nationc Giudea, ottenne

che fuffero tntti ucctf di maniera , che non ne rimaneffc uno uiuo Et acciochc non \mant odi

feiemaffeno le entrate Reali, egli promife di dare quaranta mila datari d'argento li

Redon ad Amanoidenari, crgUhuommt,che ne faceffe il fuo parere EgUadun* .

que mand in nome del Re un'editto di tal frte. VogUo che chi faranno fententiati 1,dr[feL
da Amano,che come mio padre, ftano conlelor mogli, cr fglutoU otmiuzzati , cr tutti iCiu-
dei
UogUo che quefio fi faccia a' 1 4. del mefe duodecimo.
Portate quefie lettere nelle proubuie, fi preparauano di ucciderci Giu*

Q deh CT quello iHeffo fi faceua in Sufi.


Mardocheo hauaidointefqucfl'editto,tteflitofidiSacco,crffarfoftil Edutod A
capo di poUtere gridando, che un popolo innocente era abbandonato, fiaua auanti al
palagio,parendogU, che nonfHfJ ragioncuolc di cntrarui con tale Libito Et effen*
do autfta di quefio Hefier Regina , effa mand un'Eunuco ad uitcndcrc la cauja del
fuo affanno,o"cgU narr aU Eunuco quanto era attenuto, pregando efftRcgma,che
Ma E/ier gli mand a dire come fandaiu auanti al Re
intcrcedeff per lo popolo.
non ut efj^o da lui chiamata fi temeua di effer uccifa A queiio rijfof Mordo*
,
. < .

eheo come efia non doueua mirare alla particolare falute , ma alla commune del fuo
popolo , il che non facendo lei , nondimeno il popolo farebbe da Dio conjeruato , ZT
effa con la tafa patema rouinarebbe,pcrci la Reginaglij intendere, che andaffe a
Sufi doue ordinale che i Giudei digutnaffio tre giorni per lei. Mardocheo fece qttan
io Ejier crdutaua Et effagittatiji a terra cr ucfita a duolo, flette tre giorni fenzA

gufar co in oratume.Et poi ornatafi regalmente co due fantcfche, autudcUcqiult


fappoggiata et Faltra le portaua leuata la coda della lunga uejla,and al Re tutta u M ine.
tremante

l
. , . , ,

HO DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


trcma^yCrgionta duanti d lui^che fedeua nel trono, er gturddud con fiero uifo.Md D
egli (cefi difponendo Iddio) temendo,che Li donna fufj uccifi,falt delfuo fggio,U

prefe tra le brdccid,e citandola le porfe k uergd d'oro,dandole ancora lo feettro,


L A giouanc ripigUando ardire dimand dalKc^ che faceffeuenire Amano ad un
condito . Il Refattouclo ucnirc,lcdtjjcychc dimdndafp: qualgratia uolcUd,chc Lottea
mrebbe Effa rifpc{e,chc il giorno feguente farebbe k fua mandaje egli con A ma
no temaffe a mangiare con lei. Et promettendo il Redi tomarui , Amano tutto lieto
-n'I
ufei del palagio,cruedutoMardochco,fifdcgn,che non fufj da lui adorato. Nora

rpoiincdfdaUamogUc,cr a gli amici, quanto honore gli hduefj fatto laReffndy


Cr quanto gli jpiaceffe di ueder Mardocheo nel pakgio . La moglie fua lo auis, che
fac^e rcrx/irc nella corte un legno alto cinquanta cubiti ,crchek mattina dintana
dafjc dal Re di appiccami Mardocheo . Et ct^ Amano fece ricotre un legno per
t taTcffrtto.llKelanotte feguente non potendo per diurna operationc dormire,fi free
portare le memorie fritte de' fuoifccefiiyCteffttdom letto come Mardocheo hauea
g
/coperto al Re un tradimento , che gli faceuano due Eunuchi , uoteua quel Scriuano
pafjreauanti, leggendo altre cofe, ma il Re lo fecefarmare, dueiido,cheguardafJ
fc ui craferitto qual premio hauefp^ hauuto quejo Mardocbeo,cr dicendo colui,che
non ui era mcntione alcuna di premio . Il Re dimand che bora fuffe cr Mfrnio eoa
me saicinaua Falba, comand,che qualunque defuoramici trouaffeno auanti al paa
kgioyloconducejjcnoalui, enti fu irouato Amano, che ui era uenuto, perdiman*
dare la morte di Mardocheo Et giorno al Rc,egli dijp:,Coi^igltami o Amano quale
.

honore fi delie fare ad uno che fia da me amato i Amano penfando che queUo confi*
gliodoucffegiouarcaluiychefitcncuadieffcrealRcpiu carodeglialtri,diff.Se
tu uuoi fare alcuno iQuftre, ordina che fia poRo a cauaUo con habito ftmilc al tuo, con
una collana doro,cr che uno de' tuoi amicifiimigli uada auanti gridando, Cofi fi ho*
nera colui,chc uicnc dal Rr honorato. Il Re kudando queRo configlio, gli diffc. Tro*
ua adunque Mardocheo Giudeo CT datogli il caiialo , k porpora CT la collana , gli
^
andarai auanti gridando come dicefii , perche tu mi fri jbrettifimo amico . Et quejlo
' gli concedo io,pcrchc mi falu k ulta
Amano udito queflo,fi turb oltre modo,tuttaukufceiulo del pakgio,appa*
recchi il cauallo,k collana, cr k porpora, dopoi trouato Mardocheo auanti al pa*
Amano ma
ueRito difacco,gli command che fi ucfiijfc di porpora . A quejo Mardocheo,
le'[uorf. hpefitmo di tutti i mortali, pache ti beffe^i di me i Ma poi quando intefe
do enti Mar come il Re gli faccua tali doni,k cui ulta haucua conjeruato , manifefan do le infidie
dodxo di de gli EiinuchiyfiucfUk porpora, tolfe al collo k collana, cr montato a cauallo,an*
lande.
d lentamente per la citt , precedendo Amano , cr gridando, che il Re honoraua in
queflo modo qucHi,che erano amati da lui. Cofi Mardocheo condotto per k cittjri*
torn al Re . Amano tornato a cafa ,
pianfc quejta feiagura , cr narr li tutto ak

ta moglie. i

Tra tantoucnncrogUEunuchimandatidaEftcr achiamare Amanoaccna


uno de quali uedendo k croce nclk corte, dimand da uno defcrui , per cui era rhy
Zata

'
by
t
, , . . ,

P A.R T E P R I A. M iil-
A f erudendo come Amano rhaueuafatta rizzare, per apftenderui Mardocheo,
U cui morte egli Koleud impetrare dal Re fenza altro dtrCyft prti. Eieffendoquaft
cMa fine del conuitojl Re comand aSa Regina,cbe diceffe quel che chiedeua. L<< Re
pna piangendo la rouina del fuo popolo , diffe,che effx ancora fi trouaua damata a
morte,er che Amano haueua dimandato quHo .Il Re turbato di <juefto,ufc del con
lto. Amano impaurito,
fi gitt fullettodi Efier , fupplicandola che placaffe ucrfiy
di lui il Re,ilqua[ entrato nella cornera,et uedendolo fui letto grid. Vorrcii ancora,

0 pefiimo,uiolarmi la mogliei Tra tanto^ionj [Eunuco,ilquale narr come haueua


ueduto la croce da Amano preparata a Mardocheo .Il Re fubito command,chefuf Amano ap-

f in quella appefo cr don i fuoi beni alla Regina . Dopoi conofeendo come la Re* K*
gta era ni^te di Mardocheo, diede a lui Canelloyche folcua hauere Amano.La R e

gmamcde/hnamcnteglidonlericchezcedi Amano, crprcgilRe,cbeli!>eralfetl rataa^-


popolo Hebreo dal pericolo di effere uccifo cr egli le conceffc di fcriucrc in nome dnhe
B fuo ci che le piacefj , Le letterefurono di queHo tenore, che accufauano A mano di
crudele maluagio,zy federato, chauefp: dimandato la rouina di un popolo innoccn
tc , Lodauano poi Mardodieo nominandolo Saluatore , cr eornmendauano i Giudei,

chaucano ottima Rep.cr adorauano il itero Dio , ultimamente gli libcrauano dalla du morte,
fentcntia di morte data cantra di loro, anzi gli honarauano permettendo, che uiueffen.
nofecondolelorleggi.Etchea 13. delmefeduodccmo,nomato Adjr,fiuendcafJ<>
no di coloro, che gli haueano ofjvfi, cr commandaiuno a' magiftrati delle prouincic,
che gli porgeffeno aiuto. ..
I G I D E I Sufiani conofeendo il fcceffo di Mardochco,lo tennero per una '\o
y
pilicafelicit: crncli giorno del mefe Adar (nomato da Macedoni Di/lro) tic . .a

ctferada ccccc.de loro nemici cr gli altri Giudei, che erano m altre citt, cr
:

prouincic,neefinjrofttantacinquemila . Gli iflcfi Sufiani, il giorno per commif*


fiondi Efier, ne ammazzarono c cc.CT diecifigliuoli di Amano, furono eroefifii,
C UcheconccfJcadEflercffRe.
Commando' poichetutto'lpopolo Giudeo fefleggffe il giorno 14. cr '
|
*'
cefi per Pauenire celebrarono quei due giorni,

cr gli nomarono prefitdirij .Mordo 'v


cbeodiuemiemoltoffande,crcompagnodelRenelgouemaredcti'lmptrio.Et ri
tornando il fcerdotio a Gioanna figliuolo di lodai . Bagoa capitano dell'effere ito di

ArtaferfeShauea promeffo a lefu fratello dt quello. Perci Gioanna /degnato di que C ieSna pn
fio, uccifefuo fratello nel tempio . Bagoa fbpragiongcndo,cntr nel tempio dicendo,
J cntrano nel tempio quelli , c'hanno commeffo tu quello homicidio , molto meglio ut
pofjh fiore io, che fono di lui piugiuHo : cr perci trauagli i Giudei per anni fette
Morto Gioanna, Ioadfuo figb'uolofucccfic nel ponteficato . CoHui haueua un fra ma
teQo nomato Maiuffe,a cui Sanabaletc barone dclTultimo Dario Re di Perfia,hauc

u dato per moglie Nicaff fiu figliuola. Ma tumultuando i principali di Hieriif


lcm,che il fratello del pontefice hauefj tolto per moglie donna gentile, perci com
mandauano 0 che la repudiafJc,oucro che non minifraffe nel tempio . Man.i ffc auis
il fuocero di quefo, A cui egli promifr di confcruargli il facerdotio,ct che lo farebbe
ponte
, . . ,

rri DE GLI ANNALI ni GIO..ZONARA


pontefice di <juel puefe,che pofjdeud , fe tcneua fua figliuoU cr che con licent di D
Dttrio Ke,edificarebbe nel monte Garbnq ^ il piu dito di Samarid) un tempio piu

ittuftre,che efu/Qo di Hierufalcm Manaff d efitefio parUre perfido , rmdfe con-


.

Saidbdlcte,et ricorjero d lui altri fdccrdoli ifrdclitici intricati in fimilt negaci. Sana*
bdlcte dttendeud dimpetrare da Dario di poter edificare quel tempio nel monte Gaa
rizino,ma effendo rotto ilKeadlffodaA Icffandro , non ui effendo fiuranzjt , che fi
poteffe rifare^aitd con otto mdafolditrfde[ quali era capitano,ad A leffandro , cr fi'
diede a lui, cr da quello ottetm'di c'^cJtc quel tempio nel quale fece pontefice

il genero.
MA effendofifattomentionediAlcffindro,nonfarifuordiragionedinarrare
i breuit le imprcjc coftumi,cr bt progntic,cr fatto quejo ritornare aU'ardme del
l hiHoria,dlmcno perche uenne in Hierufalcm,cr che da lui aucme cofa degna di ma
rauiglia uerfl pontefice, cr il popolo, cr egli ancora ej^ofe una diuina uifione,coe
me narra Giofefo, tutte le qai coj nel procefjb dellhijoria narreremo . E
Alejfwdro Alessandro adunque fu figliuolo di Filtppd Redi Macedonia, cr di
Uiutdone . Amene, ilquale informa
Olimpia Mafauoleggiano,che egli fu generato da Gioue
.

di drago abbracci Olimpia. Qucladiccrtounafauola,rnafinarracottKOlimd


piu la notte auanti, che figiaccfj con Filippo , ride infogno come wu facttagli en*
truffe nel ucitire , quale crcfceua in una gr<m fiamma > che feorreua per lo mondo ,
cr poi fuatiiuj .
Sr^tie di Fatte le nozze, Filippo fogn di figilLtre il uentre della moglie con rimagi*
ne del leone,cr narrando tale fogioagli iiUcrpreti , gli diedero uarijfentimenti , ma
di
Ariftandrodijfe, che laKegina era grauida, perche non era cofhme di figiBarei
T-iIifiv.

uafi uoti cr che il figliuolo , che doueua nafccre di lei


,
farebbe animofo ,crdinaa
,

tura leonina.
Giom >M- N A c Q_v F. A leffandro nel giorno ,chearfeil tempio di Diana in Ffefo, cr i
d' A- giorno una
Mgi concorrendo dintorno a quel luoco , gridauano come era nato quel p
leffar.dro.
gran rouina per f A fia. Egli fu candido in tal modo,che eccett lafaccia,ZT il petto,
Vrciojuo
il rimanente era porporino . Spiraua dalla fua bocca , ej dal corpo un foaue
odore
de'
ri.fd lef- caufato dal caldo chaueua nel corpo , ilquale confumaua quegli humori , che fanno
fandre
puzz<tre i corpi. Efjendo ancor fanciuUo,mofiraua pariti fenile-,perche effendo ue*
QwtUt
locifiimo al corfo, fu dimandato fe correrebbe ne giuochi Olimpi , al che cglirijfofe
del terfe di
Alepardro. di si, quando hauc/fe altri Re, che correjfcno con lui.
Qv A N D o prciidcua cfualchc degna atta, oche fi haueua alcuna chiara
fi
riltoria,moftra>ulofene dolente, dtceua mio padre non mi lafciar occafionc di fare al

R tuffalo <a cuna degna imprefa Efjendo condotto a lui il cauaUo Buccfalofiimato tredici talen*
Hallo
ti i
non fi feiaua caualcare,n uoleua udire parlare,perci effendo da Filip*
ilquale

po riputato inutile per tale defetto^ A leffandro dificio che degno cauallo uiene fprez
Zato, per non lo fapcrcaualcaref il padre riprendendolo diqucBo, dific . Sapraitii

canale or lo f fi far difie Alefiandro j cr bauutadal padre licentu, prefe le redine,

cr lo uolt con la tefia al Sole , forf hauendo auerttto , chef turbaua per lo muoui^
mento

Civjliiztid by Lioq
, . , , . , .

-
^ '
P X R T P R r M A.^ " ^13
A. mento JeTonra , cr haucndolo palpato alcfuanto con le mani ui mont fhpra , cofi
ilopo rhaucrlo con parole innanimito, lo mif in corfo , itando tutti ui timore di (jiiaU
cfcc fmijrOycbe gli auenifie . M a tornando Ifii fano,cr lietOy Icuarono i baroni un Ue^
to crido , cr Filippo {bajctato'i figliuolo) lacrimando di allegrezza , gli dijie O fiA
gliuolo ,
procurerai dihaucre un'altro Regno , perche la Macedonia non bajante
altuoualorc.
Egli fudinaturaritrofhadubidire,mapoiconpcrfuafmirjgioneuoli fi pica
I Jtruttiaire

gaua. Ariflotilc fu fuo macjbro ; ihjuale gli injcgn, non fo lamcntc la dottrina de co* di Alefiai*

tumtyZT di ben gpuernare una Republica , ma cttandio la jcienza delle cofe fecretc, iti.

che a pochi fi commumeatia, fi nomaua Epoptica cr Acroamatica ,


cio una la co*

gnitione di uedere fCr laltra di afcoltarc E t legge/} una fua cpijola ad A rijotile di
quejio tenore. Faccftt male a dare in publico lefcicnzc Acroamatiche, perche non fo
in (jual cofa precedere gli altri,/ la dottrina , nella (juale fono ammaefrato , fatta

^ communc a molti.Ma Arrotile ri/poJe,come erano publate , cr non publicate ,/*


gn^cando con que/io parlare, Cofcurit de fuoi fcritti. Fu perito di medicina, cr anco
i'efercit , effindo danni diciefette cr dmido fgni d'animo ualoro/ , era dal padre
amato fommamente/na tuttauia furono male daccordo, perche non era d'et die Fi*
iippo baueffe ad amarlo,dt che la madre ne uiuca gclofii
. Po IcHB Filippofiida Paufaniaammaz?&ito, Alcffandro danni uenti fuccef* Prinopi
del R'^*
f
nf l ReffiOybenche molto con<}uajjto,ma tuttauia con lanimo uirilc,crgraue con*
d Alrfftn-
figliOflo raffett inbreue tempo, pighandOiCT /pianando Tebe, et uendendo i prigio* drt.

tu,<Tf<icendo pace con gli Ateniefiu i-i


Prendendosi Tebe unJbaronc di Tracia mol Timoclcamatrona, Ardila m*
freft diTi
cr dimandando da lei douefuffeno i fuoi denari,effa lo condufj ad un pozzo,dicendo
mede*.
come haueua ripofio in ijuel bioco lejecofc piu care cr piegando/} ^uel prencipe
alla bocca del pozZP,la donna ue lo jpinfe col capo mg,cr lo coperfe con fici. Ef*

fendo poi condotta ad Alc/fandro,bgata,lc ditnand chi effa era, a cui effa rijpofe or*
Q
ditamcnte,come era foreUa di Tcagcne eletto capitano cantra Filippo cr morto per
defendere la libert della Grecia. Aleffindro lieto uedere in lei quella grandezza
dianimo, la fece leraconifuoifigltuoli.Ef}cndo andato in Corinto, ouefaua Dio*
gene Smopenfe,lofkbit,dimandandogli t'haueffebifogno di qualche cofa, alche egli
rifpo(,chegUbtfognauailcaldodelSolc,perci,chenongUHc/Jdauanti, I baroni
r orlamene
dAleffmdro fifaceuano beffe di queflo parlare di Diogene ; ma A leffandro rifpofe, (0 di Alef-
che sei non fiif/c A leffandro , uorrebbe effer Diogene , tatua marautglta fi prendeua far.dr* an
Otegme.
deWabezza del fuo animo. ,

HAVe N D o dato prmeipio aUa guerra A ftalica , prima che montafj in na* Iffiediti-

ue don a dtuerfi fuoi amici poff^mnitCr cntrate.Et dimandandogli Pcrdicca,che co nt AfiolUa


fariferuaffeperfe, rijpofe, la fperanzA . Et hauendo paffuto fHelefpontOyi capitani
di Daru} congrofi effercito al paffo Cranico gb uemtero < entro, cz temendo i falda* Taff* Cra-
ti di Aleffandro di /montare per la pr<f6ndit,(y' empito del fiume, cr deUc arme ne* HK*.

tmche,egli con tredeci /quadre de caualli, entr nel fiume,cofi rouinando le alte riue
H de'

Goos^Ie

.
, , , , , ,

114 DE GLI ANNAtI DI GIO. ZONARA


denmi,{>4fipiutoftofuriofdmente,checongiudtcio. P<^<aoilfiumefuafbrtto D
di uenire a conflttto,cr piomidogU [opra un nembo cU ftette,^che dalle fue infeg^te

tra conofciuto,tu)n fu fnito,ma hebbe un colpo di Jpada fu la celata, che gli tagli i ca
pegli. Cbattendofi in (picBo modo, lefjuadre de' Macedoni paffarono il Granicoxt
non potendo la gente di Dario reftflcrgli, fi mife in fuga : o" il fucceffo di queflo con*
fiitto,fu ad A Icffandro buoiu occafionc della fua felicit, perche hebbeSardi a patti,

egh <tltn luochi uicini fi congiunfero con lui. V oltatofi poi alla fj>iaggu maritima,
;
prej Panfilia,Olicia,cr Fenicia cr con quefle, Pifidia, cr Frigu . Dopoi fggiog
PafJgoniyZT Capadoci. Dario fi parti di Sufi con 600. mila foldati,diucnuto arra*
gante per lo numerofo effercito CT penfando , che A kjfandro per tonare fieffe cofi
Alrffanin lungo tempo in CtliciaMa queflo aueniua,perche Aleffandro era infermo, cr hauen
do perduto la ffferanza,che altri medici lo poteffeno guarirci jlamettte Filippo Aear
nano,fu ardito di darglt una medicina, quantunque Parmeniogli hauefTeferitto come

Ftliff A. <uel medico era da Dario corrotto con larghi doni, perche [iiccidefje. Aleffandro g
<amuno me tenendo quella lettera fenza fame motto con alcuno,tol/e in mano il uafo, che gli por
fe Filtppo,cr gli diede la lettera, cofi uno bcu, cr faltro lefie , tmrandofunoi'akroi
A Icffandro con uifo lieto CT Filippo con turbato,cr penfofo . Et uenendo Dario in
fretta contra nemici, acciocbc ( come egli dtccua ) Aleffandro non fuggiffe i Aminta
fuggitiuOjgli dtffcyCK Ueffe dibuon aiumo, perche Aleffandro non figgerebbe , anzi
* gli uenerebbe contra.Et uenuti al fatto darme ad fj di Olicia,la flrettezza del luo*
co fu moltofauoreuole ad Aleffandro ,
per acquislare la uittoria : ma gh ualfc affa
ratte taf piu la fuadefterit,zT folccitudine.Et combattendo triprencipi,fu ferito nel fatico,
mtai ijta. crottenneuittoriaillufre,percheDariofuggi,rimancndoilcarro,crlarcofuoad
Aleffandro. I Macedoni faccheggiarono gli alloggiamenti di Dario , riferuando ad
Aleffandro la tenda Reale con tutte le maffritie c tefori,che ui erano.

ET effendo auifto come erano menate prigtcni,la madre, la moglieCT due fi*
gltucle di Dario,lcqualilo piangeuano per morto, quando uidcro il fio carro,cr far*
Clemen^ p
co: Aleffmdromoffoapiet,confiderandolinconHanzAdifortunamandadtreal*

dnunkle ^ Darto era uiuo,cr che non gli farebbe fatto dijpiaccre,pcrcbe non te*
Ktgiiiefri- neua Dario per nimico,macontcndcua con lui delTlmperio. Non moffe cofi alcuna
j^ioi. di quanto era nella fua tcnda,n uolfe andare a uederk,n anco foJlcnne,che temeffe*

no diriccuereakuna ingiuria.
: Do p o la uittoria ifiaca prefe Damafco,ouc Perftani,cr Dario haucuano la*
filato denari,ty buona parte deUe bagaglie,fi rend poi Cipro, cr tutta Fenteu , ec*
cetto Tiro citt , che fu prefa per afiedio cr mentre che [affedtaua , lde duefogni,
prima gli parue , che Hercok lo chiamaffe dalle mura porgendogli la mano dcjbra.
Vin mt L'altro fogno gli mofbraua un Satiro,che fchcrzaua con lui, et fuggendoli ffiefo quan
*{]eduu ^gh pareua dihauerlo prefo ,
finalmente gli uenne in mano . Gli interpreti dijiero
' come quello fignificaua la pofffiione di Tiro,perche quella uocc Satiro diuifa,ligni*
fica,tua Tiro. Combattendo poi Gaza gran citt di Soru,fu pcrcofio con unfaffo nel*
la ff>aUa,cr prefe la ct. Hauendo pref l'Egitto uolfe edificami una Greca citt

dal

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P. A R T
B PRIMA.- .115

Ji dal fio nomr,cr aficgn ut luoco,doue la uolcua edificare i ma dormendo uide in f


gno m uecchio canuto > cr dafelio uenerahik , ilqualc era Honero fO" canti
^ueft uerf. '!
< Vlfokythedairandeggiantemare

e' circondata, ftrroudpofia


AtUialiEgitto, e faro ancor fi noma. 1

Perci Icuatofi di fbito and al FarOjCr piacendogli ijuelfitOyUied^ la


dtt,contmuandoconargini[folaatcrrafenna:cr finarra comeegU diffe, che
Homero erag^andifiimo^CT dc^ architetto.
Andando al tempio di Amonc per luochiarenofi ,uitroua per compagna

ndiuifibilelaflicit,cbegliageuolUfaticadeluiaggio,perchelepioggie,chefce^
AotTc
frOygli prouidero aUa fete , cr temperarono Paria efjndo baptata con Tacqua la

fiibbia.Et hauendo finarrita la ihrada,perche erano dalle pioggiepiafli ifegni, alcu*

3 ni comi uolando di/opra,gli mq/irarono la uia, cr quegli Uefii, pidando di notte^rit


uocarono aUa compag^quelli,che erano rimajli adietro. Cofipafjtaladifficult
del caminOygiunfe al tempio di Amone , doue il profeta udendolo chiamare in Greco
fgliudojpameyche lo chiamaffe figliuolo di Gioue.Perci alcuni credettero, chcegli

deriuaffeda Gioue, della qual copi , tanto figloriaua con 1 Barbari > che Olimpia fua J
madre diceua : Aleffandro non ceffer calainiarmi auanti Giunone tmanonnera*
gionauaconGreci.EtifcendoghjngucungionOydiff.Quelfoueracefangue.
Dario gli offerfe dieci miU talenti per nfiatto de' fuoicarifiimi, ct quanto Crduiostt
ittutteleproutnciediqudaU'Fujrate,conlafigliuolapermoglie.Etdimandando" dt Danoi-r*

ne Aleffaidroilparcrdi?armeTotie,rgli rij^f. S'iofufii Aleffandro accettarci tal toflead -A.

partito.Etio(rijpofe Aleffandro) fefufiiParmenio. Etfcrffca'Dariointalforma,


"*
chefeuokuaucnirealH,gliuferbbeognihumanit,chefapeffedcfiderare.Effcndo
morta la R egina in parto, un'Eunuco fuggi,cr ne auis Dario,tlqualc ne pianfe ama^
ramentc, non tanto perdK eramorta prigioiut,quanto, perche credeua lei effer man
^
cata di Regalefepoltura.Sta di buona uoglia,o Re (d^e [Eunuco) perche la madre,
la moglie,ty tutti i tuoi,uiuendo non hanno patito fmijtro alcuno ,
n effa dopo morte
ha mancato difpoltura Regale , andgU inimici ifefii , hanno lachrimato per lafua
morte.Dario prendendofofpetto,cr tirato da parte fEunuco,gli dimand con facra^
malto fi Aleffandro fuffe fiato innamorato di fua moglie , perche altramente un gio*
uane,ey nemico non fhaurebbe honorata. L'Eunuco interrompendo queiio parlare,
diffiNon paifare a qucfo,Siffiorr.perchc non dei biafhiarf la tua moglie, ne incoi*
pare Aleffandro, ilqualehamrgliomanifcflatolafuamodcftu alle donne Perfiane,

che udore, cr comendandolo di molte uirtk, afferm con giuramento,


a' Perfiani il

th egli s'baueamofiratouerfo le donne honeflifiono. ,

Dario perci defiaua di render patie ad Aleffandro de gli hauutibeneficij,


cr che ninno altro,cbe lui fedeffe nel trono di Ciro.
Alessandro hauendo ottenuto le prouincie di qua daffEufratei an*
daua di nuouocontraDario,cbeconduceuafeco un milione d'huomini. Etgiontigli
. H 1 effcrciU
t 6 de GXrANNALrm GID.'ZONARA
efjcrcitt a facca l'uno dell'altro , i Barbari la notte andauano correndo per lo pian,
Cr jentiujf dal loro effercito un iirepito intoUrab^.Parmcnio,craltri anaci /mariti
di tanta moltuudie,^fuadcuano ad Alcjfandro,che la notte ofTaltlJ i nemici , per*
che non potrebbe ilare a petto di un tanto.efiercito ; ma egli difje, eoe non uoleua rub
bare la UHtoria. Il giorno feguente fecef d fatto d'arme in ArbeUa , outro m Gaufa*
Ddrit Jn mele,douc i Barbari furono feonfitti. Alcffandro uide.Darto ,tramoltiarmati ricca*
ntuuo fitn-
mente jna egli vedendo uccidere molti deJoi,non poteua per i corpi moni far'tnda
re alianti il carro,fi che montato fopra una caualLt .fugg, cr farebbe Hata prefo ffi
V armento non faceua chiamare Alcffandro in aiuto del fuo corno , che aceennaua di
fuggire.
CSI Alcffandro hauuta cofigloriof uittria, cr rouinato'l Kegno Verftan',
fu dichiaratoKcdeU Afta, zrprcf Babilonia. Pr efa poi Sufi citt ytrou quaran*
ta nula talenti m(mcta,c;- altre cofe di g^an prezzo nel palagio. Soggiogata poi U

Bttlira
Perfu i lurrdfifchc ui trono altrctanti denari.ej' che le ricchezze di quel paefe furo*
pfTfIiti:o. no panate uu con diecimila para de muli, cr cinque mila cameb. Effendo appiccato
Perfefili. fuoco nel palagio } fubito fc ne penti, cr lo fece ctlmgitcrc,cr pcrclK era di natura li*
Liberali:
berale aebbe in lui la Ubaabt con le ricchezze. Vedendo ifuoi uiua debeatamente
di Ale/Mi-
dn,
gb riprefe humanamentc, dicendo come non aa la maggiorfruit,che darft alle deU*
tic,cr che affaticarf aa cofa Realcxt egli non fi rimije punto dalie efjicditiom, cr di
f^odt'P'u di affaticar/i nclf andare alla caccia : ma qucUi , che bramauano di darfi aUc debtie , cf*
Alrjputdrt, fendo aftretti di feguirlo ,
monnorauano, tl che cgb fopportaua con animo tranquillo,
p fdt^no dicendo come conueniua
a i Rr di effa biafmati, quando opaauano bene: ma final*
fi
htrioneut-
U mente fdegnato pa le nube calonnie^tucrute implacabile uafo i maledici.
Prima, chcfcdcff nel tribunale pa udir le caufe , u fatu di porf la mano ad
una orccchia,pa confauarla al reo,di mamaa,che non haueffe fntito l'accufa.
Qv ANDO pafeguituua Dario con tre mila de'fuoifpa piu giomi,fffafcr
gran fetc pa mancamento di acqua,ma fe gb fecao cantra alcwu Macedoni con odri
d'acqua,offirendone a b piena la celata, pache beucffcMa egb uedendof guarda*
re da' fuoi,non bruc ma rend a quelli l'acqua dicendo,fe bcua io foto, manchaa a
:

quefh fiimmo.Et hammdo giorno i nemici, paf Ottanti pagunga Dario,ilquale aa


nel fuo carro utano a mate pa moke fatte. Et hauen^ dimandato deU acqua , dtffe
a Pobfhrato, che gb la diede. Qc/i c fultima delle mie mtfaie, che non poffo renderti
gratudttanto beneficio, ma Alcffandro te ne dar conuenicnte guidardone, crad
Marte di Alcffandro i Dci,pa la clcmaiza,che cgb ha ufato ucrfo la mia moglie , cr figbuob:
M-ta. cr detto qiicjlo mai. Alcfandro trouandofi fopra lui, quando marma, lo eopafe co'l
fu manto,cr ornato il fuo corpo Rcgabncnte,lo rimand aUt madre.
Sofflicia di
Fatto poi prenda Bcfo,che l'haueua ammazzato, lo fe ligarc a due alberi
Beffa.
piegati Fwu contra Fabro , cr lafciare con empito, fiche fufiracciato. Andando in
Hinanu, Hircania,quci Barbari.chabitana lungol mare Hircano, detto ancor Cafpio.rubaro*
noilftu cauallo Bucefalo, paci egb jdcgttato.gbfcriffe.dtefc non lo rendeuano,gli
ucctdaebbe tutti. Cofi cfi tanaidorendaono iLcaualo,cr diedero fe Hefi in potac
i . ; .1 d'Alejfandro
PAR TE prima; Tit
A JTAejidndro:cJ'<otatopoiinPjrtica,fiucftiljpriu uoltd di liffk BiOrbitrefci/, ^rtta.

meno Jperbu che U Medi4,nu piu fplendtdu che la Pcrftana , ilche ponte a noce*
ioni arrogante jpettacolo.Comnd , che fvficno ammaefirati in Greche lettere , cr Prieni jo
armati aSa Macedonica trenta nula prigioni giouanetti. miti eletti.

Innamoratosi di Kofaiu belltj^mugiouane , /ia tolfe per moglie,


Cbiamaua Efflione fuo amico, amatore d" A teJ?andro, perche tudaua [habito fuo,et
ne portaua un fimile,a' Cratere amatore del R e, perche non fijcofiaua da gb iflituti
della fua patria : cr per mezzo fuo refpondeua a Macedoni, cr Greci.Fece uccidere
Pilota fgbuolo di Parmenione,chc fi ufurpaua le bnpref,cr la gratia paterna, oltre
che chiamaua Alefandro giouanetto,etfu trottato, che ccrcaua di tradirlo , P/cMyr^/-
cr pari=
mentefceammazzarcParmcnionc in Media, parimente ammazz CUtoin tjucfto

modo. Cantandofi,nclcoiutito , alcuni uerfi cantra certi capitani poco auantifupc==


*
ntti da' Barbarifiquali Alefandr lietamente udiua, perche era caldo dal uino,anci
per fdegno a dito un pomo, ilquale, contro cjueftiucrfifparlaua, finalmente non fi
temperando da ragionare rfdcctatamentc,anzt cantando quelucrfo di Euripide di
tal tenore. Oimc , cpiant' peruerfa, e jlemperata
Vufmza Greca, che fi uantaogn'horaf
. TA NT o y accefe di colera Alcfiandro per quefta fua infhlenza , che gb tir
con la lancia,cr fuccife,quMtunqitcg}ifitfe amcifimo . Pacatagli poi la co^a , fi
ne perni di forte,che shaurebbe uccifo,fe non gU era da' fuoi uietato.Et portato nella
camera gideque due giorni fofpirand come dejf>erato,n fi Ufeiaua parlare da aldi* ,
'
no,finche Ari)iandro,gb narr certa uifmc di e)io Cbto,chedimojrauailfuodejii*

no coft hauerio condotto, cr allhora cominci a temperarfi dal pianto,


- Dovendo andare all'imprcfadell'lndia,quandouideicarripreparati,fece
ardere quelli de' fuoi amci,dopoi il fuo,cr finalmente quelli de' M acedoni.ilche fpiac
que ad alcuni, ma la maggior parte , come da Dio ifpirati,con beto grido, fi pofero in
maggio, empiendo Al^andro di animofit a pigliare tale imprefa.Etefiendogitr.*
Q
muto da tutti , perchefi mofhaua implacabile ucrfo i delinquenti , cadde nel combat*
tere in ifbram pericob,cr hebbe notbili fcrUe.Vesercito ancora pati duramente per
mancamento di uettouagliexr aria flmperato,ma egli era tanto ardito , che crede*
uaniunacofa poter efferdannofaaglihuominiualoroft, cz agente da poco, niiinJ

ra/iMir/icaicprr^dgCMnM/af//irfif.a rianor7ir ijwuarmo imaccaoni al pepare un


fiume egbdifCi Perche io, che fimo il piu da poco di tutti i mortaU, non ho bnpa*
rato a nuotare f
/ Essendo uenuti a luigb ambajeiatori di quella citt,che egb afiediaua, di*
mandarono in qual modo potej?eno hauerc A lefandro rifpofe ad Acu
la fua amicitia.

pi,chc era il piu degno di loroSe faranno te KezT mi mandaranno cento huomini de'
maggiori,chc fumo tra uoi. A cupi a quefio rifpofe. Io fignoreggier meglio (oS igno*
re ) mandandoti i peggiori che i migbori.

1
H 3 Tafile
,

Il8 DE GLI 'ANNALI DI GIO. ZONARA


Tcpde fe Tassile (che fignorcggiausacjuclk pjrte delndu,chc per copia (Togrii D-
ddd Alef-
forte de' fruttinoti aU'Egitto mfenare)huomo di grfxpieiitu,m<ind{cmbafcieUori
ftndn.
ad AlefJiUidroJquaUhituendolo falMtatOyglidicefJno.Se tu uicni eppcrnon leuarci
a far guerra i perche
quelle cefo, che fono al foscntamento della ulta, che ti accade

Tacile difoojlo digiouarti anco iti altre cofejquando potere. Alejfandro hauendo
a grato queio parlarc,ri/pof. lo cotitcidrr foco con beneficq , cr procurer di non
effor umto dalla foia benignit > cof hauendo riceuuti alquanti dotu,cr datone pmafo
faifoiabncntcgli don mille talenti.
Fatta chebbe la pace con una citt Indiana,foce uccidere tutti i foldati, che
ui erano fiati condotti dalle Indie beQicofoypcrchc la defondefpmo, ilche macchi le

fue imprefo bellicofe.


Combatte' poi con Poro KedcQ'lndia,che era alto quattro cubid,cr una

Pr* uintf foanna. Et haucndolo uinto,cr prefo,gli dimand come uolcua effor trattato* rifoofo^
Ja Altffa Rcgalmcnte.Et da nuouo interrogandolo Alcfoandro fo altro uoleua,effo Poro rif^
dr0. /f, che lo trattaffo Regalmente . Perci lo mand uia libero chiamandolo folamente
Satrapo, ma non gi R e delle Proumcic,che prima teneuaay di molte altre.
Bvcefalo foto cauaQo ferito in quel confoitto , poco dopoi mori molto uec*
chio,dcUa cui morte tanto fi dolfc A lcffandro,come s'haucffo perduto un amico. I M4
ccdoni fianchi della battaglia fatta con Poro , non uolciiano paffare il fiume Gange^

I MfeJmi
largo uerfo Occidente fojpnta duefoaj,z 7 profondo feicento piedi, tutto dolt7ite,fi
ritir nella tenda,n uoleua uenirc in publtco parendogli, che fe non paffaua il Gan
non wvho- ,

no fatare il ge,fuffo uinto.finabncnte pregato da gli amici,crmofbrandogh ifoldati il gran peri


Sjn^e. colo di paffare a guazzo, foce fabricare affai nani per pafjrlo focuramcntc. Et uo*
lendo uederc il mare difuori,nauicando prefo molte citt . Etgionto a' ^\alli| piu ua*
lorofi di tutti glt Indiani, fu uicino ad efforui uccifo.Perchc effondo il prno a montare
fu la muraglia con la fcala, quella fi ruppeay non potendo tornare a dietro, flt fra
nemici, et trouandofo fla con due foudieri d'arme, lo fermano da uicino, et anco di hn
tano,uno lo feri di faetta ncUa mammella,laqual ferita lo affliffo diforte, che fo pieg
alquanto,cr chi l haueuaferito,gli carfofoopra con la fpada,ma Pcucefc,cr Lemiea
che defendeuano il Re,furono amendue fonti,cr Laineo rnafe morto, cr combatti
tendo ancora Peucefte,egh uccifo quel Barbaro,chc l'hauca ferito , ma trouandofo in
piu parti impugatOfCr percoffo fopra'l collo con un armai *pp lorochiamata tragu
la) s'appoggi ad un miiro,nurandai Barbari. Macedoni fmcndo'lfuo pericolo rn

fo, ZTnclcauareU
trarono a forza nel caflcUo ,cr lo portarono uia,che era fuor di
faetta,cheserafittanegltofii,gliucnneuntaleff>afimo^hedubitarono dcUa fuat*
ta. Ma foorfo quel pericolo cr curandofi per molti giorni . I Macedoni defoando di
ucdcrb.leuaronotumulto/ichceglifuajbttodi ucntre fu la porta del padigline,
eymofirarfi.
Poich furifanato, caudcauantfofoggiog molte prouincic,crhauena
do prefo alquanti Gimnofofoli , crpropoftoli certe quejUoni , gli rimand con molti
doni.MaTafoilcpcrfuafeaduno, tra loro piu degno nomato Calano, cheandaffoa
parlare
,

A parlare ad AtcfJndro.Coflui gittata in terra un cuora ,


premetta co* piedi fu Farlo di
queUoyl'abra parte fi leuaua^ma premendo nel mczzo,U cuora ftaua baffo a terra,zT
con (tuclo auifaua A leffatidrOyche non fifermaffe nelle eshremit del fuo Regno ms
(he fi ntraff: nel mezza,per tener in timore i iochi circoHanti.
Navicando fette mcfi per fiiimijgionfc nel marker entrato ncWOcea
no , ritorn a dietro , cr commandando, che le naui aulaffeiu) co&rggiando la delira
parte deU'l lidia , andando a pi , fojlcnne molta neccfit di uettouaglia , perdendo
affai de' fuoi amici,cr non ritorn dell'india la cjuarta parte delfuo efjrcito , che per
famc,infcrmit,c^ caldo,fenti molti dcfaHri,pcrche paffauano per poueri paefi, do
ue erano pochi ammali, perche quei popolifi nodriuano de pefei, che haueano la cor
ne puzxolcnte,et poco ff-ata,Ma paffuto per quei luochjin fcffantagiomi,perucmie
inQcdreftaregionecopiojydoucriforfcjieffoyCr Fcfcrcito.Scefepoial mare,ey
cajlig i maluagi pretori, perche l'cipeditione ptffata, cr Uferita hauuta da' Malhf,
B faceua crcdcre,cK Aleffandro fuffe morto. Perci i Pretori cr i baroni diuenuti in*
folenti,grauauaio diforte i popoli,che Hauano per ribcQarf. Abultto fatrapa,nonha
vendo fatto prouifione di uettoiuglia , port tre mila talenti , iqualt A kffuidrofece
porre avanti caualii,
cr perche non ne mangiauano,dffe, che utile cauiamo noi di
il fepolcro di Dario , canato, fece am*
quefli denari t Efjndo tornato in Perjia, uide
mozzare Peleo huomo nobile, che Fhauea ammazzato, cr eraferino nelfepolcro di
Ciro Fepitafiodiqueflo tenore.
O huomo quaiunchefci,cr di qual luoco fi uoglia,uieni,perche fo certo, che unti* ^ftajo (D
Cli.
rai.lo fimo Cav,che acquifai Flmperio a'pcrfani. Non mi inuidiarc digratia quefla
poca terra,chc cuoprc il mio corpo. Alefjndro letto queflEpafio , confider feco
fkff>,quantofufieroinconfl4ntilecofbumane. -

. Celebrando le nozzr con Statira figliuola di Dario,don una guaHf*


Nel^di
da (Foro a ciafeuno de conuiuaiti,cbe furono none mila . Si port medefimamente da
Alrffjiir
C fplendido in ogni cofa ,cr pag i debiti de molti , laqual fomma fu circa dicci mila tag- (on Sutird,
lienti. AQhora Antigenc , uno de Capitani, finf di effer debitore di uno,ilquale egli
mand con inganno , CT riccu da Aleffandro i denari : ma effoRe turbato gli tolf
quei denari, cr lo cacci di corte. Ma credendofi, che colui per dolore doueffe ucci* Auariiia di
fi
dere, Aleffandro mutando bfdcgpo in pict,gli lafeii denari. Anigetie.

Q.V ANDO quei trentamila giouanctti,riufctronohuominiual<3rof,crefer*


citatinella dottrina,crnc[learme,ficome gli haueua fatto ammaefhrare, Akffan*
drofene compiacque tanto , che Macedoni uedcndogli tanto da lui fluoriti, fe ne te*
ncuano off fi.Et mandando al mare quelli, che nelle paffute battaglie erano firoppia
tijcr mal conci,fe lo recarono ad mgfuria : cr dimandauano , che gli liccnliaffe tutti,
fiondo contento di quefli nuovi faltatori. A Icfiandro per queflo fdegnato, fi elcfie la
guardia de pcrfanijuttaiiia t Macedoni pentendofi di quaiUo haueano fparlato fu*
,
rono da lui bniignamentc accettati , cr quelli , che erano alla guerra inutili,hebbao
da lui cari dom,rimandandogli alla patria,crfcnfc ad Antipatro,che ne gfuochi,o
ne teatri, gli defie i proni luocbi,(j'gli concedefie portare k corone.
H 4 Efiendo
. , ., . ,

HO DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Iffftitnt Essendo gionto in EcbatMut,trou Efcjhonc infermo ilquale , , crefccnd D
muire .
r infirmiti mori : del che fendi tiuito affanno, che fece crucifggere tl medico , ordinf
che fujiero tonimi i caualU,ZT i >nuli ncWeffcrcito,leu uia i merli dalle cuti , cr per
lungo tempo uiet ogni conio, et fuono luUefiercito. Anddo in Eabiloma feglife con
tra NcarcOjUenuio con nani dal gran marenellEufratc, iltjuale narrauadihaucffa*
gionato con Caldei , che diccuano come Alcjfandro ioueua fchiuare Babilonia . Et
amcinatoft a quella citt, i corni tra loro coiubattendo, caddero morti auanti a ha. Et
glifu auifato come Apobdoro pretore, hauctu fatto ftcrificio per lui,et Pitagora in
donino mterrogato ctrca'l modo del facrificio,dific, che guardando il fegato, lo hauea
{he fredice- troiiatofenzacapo. che prodigio importante f <7 io
AleJ?andro,ridendo,glidiffci
MunoltmoT
mand uiafinza offenderlo in cofa alcuna.
tedi Alef-
fMidro Trai molti prodigif,che predijicro la fua morte,fu qttclc,chc haucndofi ff>o
gliato per ungerli cr giuocarc alla balla , igiouani, che doueuanogiuocare con lui,
quando jiiiolliro)pogliarc,uidcro uno federe nel feggio Regale, ucjiitoda Ke,cr E
con diadema ornato , ilqualc effendo interrogato, chi egli era, flette alquanto tacito,
CT filialmente a faticarijpof,comeflnomauaDiontfio perpatria Meflenio,ilquale
era flato condotto prigione, per certe colpe apaflcit, ma che Serapinc Chaueua Jciola
to,CT condotto lfcomettcndogii, che fi ucjbflc Reg,dmcntc cr jedeffe in quel feg
giocai filentio. <

Alessandro per conflglio de gF indouini,fece uccidere colui,rimando


tuttauia con [animo turbatOyO" anfiofo,di maniera,chc praideua di ogni aucnimento

finijro augurio . Haucndofi lauato in Media , and a mangiare cr paflando queUs


Diuerfi
nottc,nel cornuto la mattina /enti alquantafcbre,cr hauendogranfete, beu del uino,
reri (irta U
morte d' A- cr mor frenetico,comc narrano alcuni. Altri uogliono ,
che hauendo patito difebre
tejfindro. per niobi giorni fi lauafle,et che perci crefccnd [infermit,diucmjie muto.Perci i
Macedoni crcdendo,chefufie morto, leuarono romore contra i capuani,fin che aper
te le porte,trouarono Alejandro nel letto,ilquale all'hora fptr.
p
ALcV N 1 airi affermano, che fi jojpett di uencno, preparato da Ariflotile
ad Antipatroxt che qucjlo era unacqua freddifltma dighiaccia,chefeendeua dal ff
Sonacrino,come ruggiada fudante,laqiule pigbano in uafo onghia dafino, fi che
fi)
non fi pu m altro uafo tenere,tanta La fuafrigidtt,o agrezPta.
Molti nondimeno rifiuano qucjlo parere con , cheli fo corpo
taleinditio

per pui giorni fi giacque nonfepobo,perchc i capitanifuoi contendaido tra loroaton


fe ne prefero cura, cr nondimeno non apparuero m quello fegm di uenaio , attzf che

fi
conjru cofi puro,comc fefuffc morto di frefeo .

Aleffandro Narrasi che jhuendofi uicbio a mcrte,uolf gtarfi nell' Eufrate , accio

Holfefmxe. che effondo leuato dal cofpetto de gU huommi, lafciaffc a quei opinione, che fi come
re di efler
Dio,
dice tu di effer generato da Dei, cofi fujfe paffato a Dei M 4 non lo permettendo
Rofana,che fe ne auidc, egli le diffc : 0 donna tu mi imudif la gloria della diuut,
dcll'mmartabt . Cofi Aleffandro leuato a tanta altezza,mori
Egli affcando Tiro, fcriffe al pontefice de Giudei , che gli mandaffe aiuto,
erdeffe

.(Olii.
, . , , .

P A R T E P R 1 M /. Ili
A crdeffea foldatilecofenecefftrie,0'Zipig,<i(f^<t*^Ooychefoleu4(>4gjreaDmo.
MJriJpondcndo il pontefice, come haueu4 giurato a Dono di non gltandar contea
conarme,pcheutuendolui non poteua ad altri ubbidtre,fenz4 UoUre U promeffa
muouere le arme contea Hierufalerni cr pre* AU/fandrv^
fede'} Aleffandrofdegfutto minacci di

fa Ttro,tatd contea quella citt . Ma Ioado pontefice dubbiofb per lo furore tf Alefi
fandrOfChegli ueniua contea, feceoratme a Dio, che non abbandonaffe tlfuo popo* _
O" *
lo,cr Ju da Dio in fogno auifato,che flando a buona ffieroitza rtpfiffi ic porte,

CT il popolo con uefie candide, andajfc con


Ulto con i facerdoti de' filiti habtti fieri,
tra al Re Coj auicinandofi A Icffindro, gli and contea al modo jopradetto, coni
.

cittadini CT uemte in un buco di doue


fi
poteua uedere tl tempio cr la citt j pcn
fonano i fildati,chc Aleffandro deffe la citt a facco,crfaceffe uccidere U pomice j
ma quando uidei facerdoti uefbti con le fiere uejli, 0'd pontefice ornatocon HoU
hiacmtina,cr indorata con la adori in capo, neaquale era una lama d'oro, doue era
B firitto il nome di Dio,and filo auantiicr adorato'l pontefice, lo fdut ideila quale
fommtfiionefimarautgliarono tutti j ma jpeciabnente Varmenio,ehegli dimand per
chaueffe adorato il pontefice de gUhebrei. A quejlorifiofc Alefiandro , come non Aleffindr
haueua adorato bti, ma Dio , del cui ficerdotio egli era ornato . Perche trouandomi qtdMuo ho-
(difi egb) poco lontano dalla Macedonia , ho ueduto quefio pontefice m tale habito,
*
ilqiule,pcnfindo io di prender r Afio, mi confortano che non tardafj, promettendo
Regno Perftaiu . Hora non hauendo ueduto altr'htumo *
"
di r(fermiguida,zr dmi il
-

uejiito di tale habuo,mi fiuucnuto della hauuta uiftone cT fiero fchauaido meffi .

la guerra a dblina perfafionc) di uincerDario,cr occupare il Regno Perfiano.

Detto qucHo,porfe la mano al Sacerdote , cr entr nella citt Cofi mon .

tato liti tempio,ficrific le hofieaiomegli diffi tl Sacerdote,cr efjcndogb mojbrato'l


bbro di Daniel, doue era fintto,che d Pajiano lmperio,firebbe dal Greco rouinato,
fu obre modo belo, cracconfcnti atuttele dimande de Giudei. Il che uedendoSa^
C marbani,fi fecero cantra ad AUfpndro,uefiiti filcndidamente,cT dimand.trono,che
uoleffe ornare anco d lor tempio , con la fua prefentia ilche promifi egli di fare al
:

fuorbomo Er dimandando loro, chegb concedeffe quelle cofi c haueua conceffi a' freghi de'
Gbidei. Aleffandro dimand chi erano, dicendo loro come erano Hebrri,ma che fi samaritani
chiamauano Sichtmbi Sidonij, da nuouogti dtnumd fi erano Giitdci,cr rifiondendo rifutatt ^
x/
loro dt n,gb dtfie,come haueua concefio a' Giudei quelle cofi, che efii chiedeuano
I L tempio Gartzbiio era un rifugio di coloro chaueano uioLuo le leggi pater ,

tKr perche qualunque haueffi mangiato cibi immondi, oucro ut abro modo haiicfie

controbatto al coHume de' maggiori, firbtraua a Sichbmti . Morto Iado,Onu fuo fi


gbuolo ottenne dpontcficato.
Morto Alefiandro, d fuo Imperio fu diuifo in quattro parti Antigono hcb .

bei Afia,zT gb altri quelle parti,chc dicemmo di fipra. Quei prencipi tra loro con t

tendcndo,gucrrcggiauano di continuo, cr turbauano le citt . Tolomeo Lago ,cioe


Saluatore non tratt la Scria, ly Hierufalem, come riccrcaua d cogftome . Perche cn

trota dtfibbato nella citt fitto colore di far facrificio, la prefe,noti pcnfando iGiu
dei
.. , ,

m DE GLI ANNALI DI GIO. ZONA RA


TcIemeoLa dei aUafud mala intcntme^o' nengU rcfiHcndOy perche era [abbaio . Hauendofogs
D
g" fg"* giogaia <\uejlo popolo, gU fignorcggi feramente, ne conduce molti prigioni
HierufaUm
in Egitto.
CetJefe tra
StoturiiMt
Samaritani, rt HierofoUmitani contcnderono tra loro,comendando eia
Gtude,
[cimo la fantit del loro tempio, et dicendo, che nel fuo, ftdoueano offerire le uittime.
Cr
ftr I tffij. Tolomeo hauendo regnatoin Egittoannt({uaranta,mori, crglificcefj
T..lomea Fi Tolomeo Filadelf fuo figliuolo , ilquale fece tradurre la ferittura Hebrea in Greco,
Ldi fe- facendo liberigli Hcbrei, che [eruinano in Egitto pcrcitc
lf.'y
; ufndo ogni jludio a racco
ti iradutre
in Grece
giure libri
U m
ogni facult,prepofea queflufjiciodi fare la Ubraria,Demctrio Fole
Bthu .
reo. Eteffendo interrogato da effo Tolomeo, (juanti migliaia de libri hatieua raccol
Dcmetrie tiygli rifpo/e circa dugento mila, ma che gli Hcbrei haueano certi libri delle lor leggi,
Fdcree.
(yiHituti ,
iqualinon fidoucano JprcTX^rc, anzi che mentaimo di effer tradotti
in Greco,
Arifteo E T udendo dimandare quefio da Giudei per lettere, Arifteo fio amico,glidif^ E
/f . Volendo noi non foLmente traferiuere, ma etiandio tradurre le leggi de Giudei,
come CI potrbene riufeir queflo , poi che molti di quei popoli feruono-in Egitto f
perci fia bene 0 Re,che tu gli facci lcri,acciochc qucagente piu uolontierij di
ffionga a tradurre lafua legge . il Re accettando qucHo configUo,ricomper quan
ti Giudei erano fcrui in Egitto , pagando a loro padroni per ciafeuno cento cr ucnti
Trecie [xY dramme, cr furono piu di centomila , iqitali tutti egli fece Uberi ,cr fpej in queflo
de'
TIfinito
r [catto ccccLx. talenti.
Giudei
Tolomeo adimque farine adEleax/tro pontefice, (perche morto Onia Si
meonc fuo jrgliuolo,nomatogiuio fucceffe, cr morto lui , reiiandout un picciolo fi
gUuolo di Onu, Eleazaro tcneua U ponteficato) etgU manifcfl come haueuafran >
cato i Giudei , che fcruiuano in Egitto ,CT lafua buona uolont uerfo quel popolo,fi
che lo prcgauaoihe gli maiuiaffe le fue leggi cr fei huominidt ogni trib , iquali fa*
pefuio U lingua Hebrca,e la Greca,pcrche potefpmo interpretarle in lingua Greca, f
Mando' etiandio doni al tempio di cento talenti,'Guaiade d'oro uenti, dor
gffito trentaaazze cinque, cr una tauola d'oro.Elcazaro riceuuto le lcttere,et i doni
da Tolomeo,eieffc di ogni trib fi huomini, CTgU mand infieme con le leggi: iqua
U gioliti in Aleffandria,prefentarono la leggeferina con lettere oro in carta perga
mma,cr I doni, del pontefice al Re mandati. lReUetogU raecolfealla fua tauola,
Set Uni a in
lerfrrii del
dando a ciafeuno tre talenti,cr fianze amemfUme . Furono poi da Demetrio condot
InBibia. ti in una ftanza quieta lqualegU confort,che attendejfcno aU'opera loro i[Jgtata-
Qy E s T I ufando ogni loro fudio, la traduffero tn jttantaducgiomi.cr il Re
uedendo come era fatisfatto al fuo dcfio ,fu molto lieto , commendando fommamente
f ingegno,et Li fapienza di quel legislatore, ma flaua in dubbio di qucjo,ch'alcuno de
ttggi Me- gl'hiHoricfet altri futi huomini, n
haueffe fatto mnitione di quella legge. A queflo
fniche, fer-
tile furont
nfpofe Dcmetrio,come ninno era fiato ardito di trafcriucrle, cr che chi hauea po
etcuiie 4

fio mano, tic era flato punito greuemeiue . Perci cheTcopompo udendole trafcri
Greti. uere,Hettc pazzo per trenta gemi , ey conofeendo per gli intcrualli della pazzia il
.

A fo ctrorey plac tira dima, crfu aidfato infogno come la caufu di qucfio fuo cafo,
era pcrchaueua uoluto cwriofamcnte trattare la dima fcrittura, cr mamfjlarla ad
buomini prcfaniipcrci lajciato <]uc/oJhidio,ritomdifanamentc.Et che Thcodct Thetdeiie.
te poeta Tragico,uolendo in unafauolafar mentione delle [acre lettere , diucnne per
dolore d'occhi cieco : CT hauendo poi intefa la confa di efuefia cecit,fuppltc a Dio,
et riceu il uedcre.llRe, riceuuti i Iri, gli ador, cr honorando (juegh huomini con

ricchi doni, ojfrcndonc molti altrui tempio,cr al pontefcc,gli rimand in Hieruf^

lem . Di (jucflo modo fu tradotta m Greco la Bia , fecondo Giofefo .


DiuerfuMi
Altri uoghono,che que/i 72. nonfuffmo pofti in un luoco,ma che fletter
farere, w
adue,aduepercamera,crcofifomitaditraditrreeffa Btbia,fi riduffero inficme.l ealuiradot
Giudci,regtundo A mco Magno in Afia,cr guerreggiando con Tolomeo E upa lume della
torc,cr poi con Tolomeo Eptfane fio figUuob,furono greuemente afitth con Ribu, dei CT f
SetlSudut
gmfero con Antioco uittoriofo . Ma poi che Tolomeo Epifane , dopo la morte di
iaterfretu
B fuo padre, mand groffo effercito in Cekfiria,crfoggiogn^ccitt, s'accoflarono
a lui . Dopoi s'accordarono da nuouo con Amioco,cr fatta con lui amicitia ,lo rice* Giudei
netter nella citt, aiutandofi ad affediare nella rocca il prefidio , che ui haueua To ru feruirona
lomeo . Dopoi Antioco fece con Tolomeo pace, cr parcntato, dandogli Cleopatra a ^li Anlia
thijivra ai
fua figliuola per moglie,crgh affegn per dote Cclcfma,fenicia,Giudeajcr Sama=
Tolomei.
ria. Etauennerotali fuccefii,effetido Onia pontefice, perche morto Eleazaro,
Manaffe facceffc alvo yV poi j^datoilponteficato ad Onta fidinolo del Giuflo
Simeone .
Q,v E s T o Onia , 0 per auaritia , 0 per dapocaggine, non pagando il tributo
annuale,che ufxrono di pagare i fuoi predeceffort, prouoc di frte bfdegno (il To
torneo centra di f, che gli mand a minacciare di trattar mak il popolo , cr Lx citt
Ma non fi piegando il pontefice per qucjle minaccie,tanto gli erano cari i denari, CT
hucndo conceffi) a' preghi di Tobia fuo figliuolo, cheGbff (o fratello andaffe a

^ Tobmeo, alloggi [ambafcialoredA Ke,crpoicon rbchi doni b mand auanti,


promettendo di figuirb.
Co s T V I tornato a Tolomeo , narr quanto haueua trattato , cr la benignit
di Giofefo, udendo li Re, cr laReginaaiicendo, come egli tofo farebbe prefme . .

Giofefo adunque gmo mAbffiuidria, quando imefe come Tolomeo eram Menfi,
gli and centra, che uemua con la moglie m un carro, cr quell'ambafdatore, chauc
ua aUogpato,ilquab ffe alRe. Eccoti quelgtouane,U cui bcmgnu , cr liberalit
ho commendato . Tolomeo adunque,fii il prinu) a parlare a Gbfefo,commandando,
chemontaffe fui carro, cr fi lament del pontefice. Ma Gbfefo feufandob perla
greueet,chiefcheglipcrdonaffc,poichcueggiamo comeiuecchi, crifanciuUt
mancano di giudicb, cr che egli pagherebbe quanto era il debito ,crda quefio para
lareycrebbe amare del Re uerfo lui. ^

Tornato poi il Re in Abfjndru,i barioni di Soria,che erano uenuti per


condurre t dacq deU'entrate Regah,o per obligarfi arifcuoterle,uedcndo Gu>ffi> fe*
dere col Rc,fene fdegnarono, cr proferendo bro ottomila talenti per i tributi dt Ce
t Icfiria,
, . . , , , .

114 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A


Irfrr, FcfcU, Giudea, cr Smaria , G/o/r/b profrrfe altrctanto . Ma non udendo D
il Re concedergli a lui,gU dimand shaueua ehi glifaceffe lafegurt,cr egli riffwfc,
che gli darebbe tali fccurt , che non le potrebbe rifiutare . Interrogando da nuouo U
Re,qitali erano. Ciojfo rifpof , Io dar tf ,cr lu Regina. Cof Tolomeo ridendo,gli
conceffe di rifcuoterc i tributi
Tolti adunquefeco, circa due mila foldati,and in Saria, CTgionto ad Afcaa
hna,ncn folamcntc,non puotc ottenere da quei cittadini cofa alcuna,mafu ancora da
quelli ingiuriato,fi che prefi i primpalidi laro,gli uccife, cr ucnduti i lor beni, man*
d due mila talenti al Re , ilquale laudando qucft'imprcfa, gli conceffe di fare quanto
gli piaccua I Soriani perci finarriti, riccuerono Giofefo lietamente , cr pagarono i
La fecorda tributi : perci facendo grandifiimi guadag;ii,mjnd ricchi dom a Tolomeo, a eleo*
meghe di
patra,cr atuttiicortiggiani .Et/god qitcflafelicit anni ii. Egli hebbeduemo*
Giofefa,ct~
prima gener fette figliuoli cr uno della feconda , laquale egli prefe in tal
gli, della
me fi man-
ti a lui. modo . E (fendo innamorato di una baUarina,nc ragion col fratcllo,ilqualegli pr B
mife di effergli mezzano nel fuo amore cr la notte gli conduff fua figliuola , cefi
haucndoucla condotta piu uoltc, quando uide, che l'amaua caldamente, gli feoperfe il
fcreto cr cofi egli prefe per moglie la figliuola di fuo fratello , dcliaqualc gener
Trg^o di Hircano, che efjcndo danni tredici , manifrfl la fua prudentia, cr ingegno j perche
lliTcanama
effendo mandato da fuo padre con c cc.paiadcbiioi,aduna poffefilone lontana
mfeftata a-
due giornate, fenza hauer tolto le correggfc de i gioghi , i biolchi gli dice nano , che le
tuiti 1^.
mandaffe a pigliarcana non uolcndo accettare il lor conftglio, facrific dieci buoi,cr
diuidendo le carni fra gli huomini,che andauano con lui a lauorarc,leg i buoi con le
correggie , che fece delle pelli cr fornita ropera, torn a cafa . Il padre marauia
gliatcfi della fua prudentia ,
tenne piu conto di lui, che de gli altri figliuoli , bench
[hauefjcno amale.
Essendo poi nato un figliuolo a Tolomeo , i prencipi delle prouincie a lui

foggette andarono in Alcffandria, per celebrare U giorno natalitio di quello . Ma g


Giofefo non ui potendo andare a tempo,pcr la greue et,uoleua che u'andaffe alcuno
de' fuoi figliuoli ,
ma non ui uolcndo andare alcuno de gli altri, H ircano fi proferfe di
andarui,perfuadendo a fuo padre,che non gli mandaffe prefente alcuno, ma che feria
ueffe al fuo procuratore in Aleffandria, che gli deffe denari per comperare i prefena
ti . Giofefo laudando il conftglio del figliuolo , fcrtfjc al fuo procuratore , che manega
giaua non meno di tre mila talenti, che deffe a fuo figliuolo quanto gli faceua mefliea
ro,penfando che non doueffe dimandare piu di dica talenti, per comperare 1 prefena
ti Reali . Et andando con le lettere in Aleffandria, ifuoi fratelli fcrffcroagli amici
di fuo padre,che ucculeffcno per uia Hircano , ma egli riufccndo ottimamente da tali
fdie,diede le lettere al procuratorc,dimandandogli mille talcnti,<y ne riceu dieci:
perci fdcgnatOfpofr il procuratore in prigione
Tolomeo glimand adire per qual caufa non gli andana inanti,cr ri*
fpondenda lui,che non haucua ancor preparato i doni per apprefcntargli,cr c banca
ua punito il fuo fcruo contumace :dRe marauigliandofideila magnanmut dclgioa
nane.
,

r
A UJnct fi
PARTE
rifcdelii rilpofla.il
PRIMA. '

procuratore uedcndo come niuno gli porgeUif aiuto, gli


ilj
'

diede mUle tahuitCrfu liberato.

H I a c A N o comper per cento talenti,centogiouanirobuJlifim, crinlet*


tereammaeftrati,cr altre tante uirginij donando igiouani a Tolomeo jcrleuergini ,
Cleopatra.Gli altri donauanoalKe dicci talenti,cr chi uolcua mojirarfi piu libera*
legiongeuaa'uenti,ma Hircanouolfe,cheigiouani,cr le vergini portaffenoperdo* *

no ciascuno un talento.
Tolomeo marauigliatofideWaltoanimodelgiouanc^gUdijfc, chediman*
ci che uoleua.Et egli altro non dimand t fenoli che fcriucjjcdiluia fuopadre

cr a fratelli.ll Re cefi facendo gli don molti prefentiyZT lo rimand al padre. I fuoi
fratehi udendo come tomaua yfe gli fecero centra per ucciderlo , non lo uietando fuo
padre per i denari, che haueua prefi.Et hauendolo afjlito,furono morti molti de i lor Cenlhtto de
nwiilhriiCT due di tfuelli. Perci Hircano fmarito,and oltrel Giordane , dotte guer iptcHi

B reggiandoco'gUArabiyUiedificunriccoca/leQoyCruiJlcttcfetteanniyfin cheSc*
leuco pgliuolodel Magtu Antioco, ottenne la Soria. EtfuccedendoacojluiArUioco
Bpifane,tantofi tem di lui,chefiuccif,cr Antioco pre/ i fuoi tefori . ihrcaM.
Morto Tobmeo Epifane Re d'Egitto, rimafero di lui Filometore,cr F*/co
Antioco di affalire fEgitto , ma f,f(Me
ncfttoi piccioli figliuoli, la cui et diede occafione ad
T *

fu rifpinto,commandando Romani,che non molcBaffe quella prouincia. Ma iicnuto a


Hierufalem laprefefeipta contrafto, perche ifuoifauoriti gli aperfero le porte, per*
che morto Orna pontefice, Antioco haueua dato quella dignit a lefu fuo fratello, co'l
quale fdegnato , trasfer il facerdotio in Onia minore fratello perche trefigliuoli di
,
Simeone hebbero il Sacerdotio,itiu> dopo Faltro . lefu nom lafone CT Onia no*
fi fu
moto Menelao.
, 'Nascendo poltra loro difcordia,parimente il popolo mifc in parte,ben
fi u
che la maggior parte ftuoriua a lafone,ty fauoriuano a Menelao figliuoli di TMa,
i
mauedeiidofi opprimere dallama^iorparte,s'accofi ad Antioco,cr abbandonan*
^
do ipatermifituttypre icojlum de' Greci, procurando di moflrarc,chcnon
fi fuffe
circoncifo,cr cof fecero i fuoi adhcrcnti.

Q. V E s T I adunque aperfin le porte ad Antioco Epifxnc , ilquak uccidendo


molttfO' pigliando idenari,tom in Antiochia. Indi a due anni torn a Hierufalem, Aiaon' f*
cr prefa la cittcon ingaimoaion perdon a quelli ancara,chethaueuano tolto deli* P*"
tro,^ff>ogUatoltcmpio, tolfei tefori nafcofii,met ifiliti facrificij ,ftccheggi U f."'
cittyUccife parte del popolo,parte ne fece prigione, arfe le piu
deffie parti della cit*
t,facrific porci nel tempio finalmente rouiii le mura deUa citt
:
, cr edificata una
rocca nella parte inferiore della citt,ui pofe un prefidio de Macedoni.Et
cofirigneit
i Giudei ad adorare i lor Dehordin,che non
fis circoncideffino i fanciulli
, cr lafii
iui alcuni, che gli forzaffino a fare
quamo egli comandaua.
A Qj E L tempoElcazorofacerdoteconifuoidifiepoli, et la propria madre,
fiiuccifo, perche non uolfc uiolarc le diurne leggi, ma chi non poteua fiffrirc la
uiolenza del Re gentile , ubtduia a fuoi precetti ma aUiifu d'.animo generofi , non.
,

i acccttan*

i
, .

n6 DE GLlANNALI DI GIO. ZONA RA


Crudelt di acccttdrtdo<}uegli iniqui commandamenti, erano tormentati fieramente, cr pojliin
Antitue utr
croce mezi morti,cr appendendo al collo delle lor mogli,quei fanciulli, che haueano
f Giudei,
ctconcift le affocauanoyf trouauano qualche libro ferino in Hchreo,rardeuano,ucci

SanurlliOii
daido mifcrabdmente il poffeffore di qucllo.l Samaritani uedendo quefo,nondiceua

fi
ribellt- no piu di effere parenti de' Giudei, ma ft mmauano Stdonij, et il tempio Garizinio no
no. marono di Gioue Grecanico
R. A m quel tempo un facerdote,nomato Matatia^figliuolo di Giouam, nipote
di Simeone, zr fecondo nipote di Afamoneo,chc haueua cinque figliuoli,Giouanni dei
to Gadi,Simeone Tati, Giuda Macabco,ElcaZciro Aura,Gionata Afi.Rt efendo ueu
nuli i minijhi Regali nella fua terra, borgo,comandarono,che Matatia (come degli
Mata' ei
1
altri piu degno)facrificaffe a coBumc Greco. Ma egli con fuoi figliuoli no ui acconjcn
t'tffongoiio
ti,anzi /degnato, uccife un Giudeo,che haueua facrificato,ty con lui ApeUe mmijbro
allu rnrjn
n/4 d'Atu, del tiranno editto. Dopoi rouinato Caltare,fuggi nel deferto, et molti per fimde effm*
liee. pio ui fuggirono con le mogli,cr figliuoli,cr habitarono nelle fpelonche. B
L A gente d'AntiocOfUcdcndoquciio gli afftlfe difabbatOtCriir uccife molti,che
pernonuiolarelafolcnnit,nonfidcfcndcuano.Matatiaraccoglicndo quelli, che fi
Sahlmti dd
nano faluati, gli perfuafe a difenderfi difabbato, per non effer uccift da' nemici, che
Giudei fv
fiferuiuano di tale occafione. Perci raccolti molti de' Giudei.Rouingli altari, ucci
Jfiefie alla
ftlute. fechi erano maculati con fceleratifacrificij, cr fece circonciderei fanciulli. Cofi hoa
ucndo tenuto queftogouemoun'aniu),pcrfuafcconfuoeffempio a' figliuoli , che non
dubitaffeno di morire per defendere la lor lcgge,CT poi mor.
Giudd M4- G I V D A Macabeofuo figliuob,pigliando con fuoi fratelli il carico dicombat^
edbto feon-
tere cantra' nemici , gli cacci di Giudea, cr uccife quei Giudei , c'haueano uiolato le
ffieiCdf,.
4*An- lcggi,uccidendo ancora Apollonio
gouematore di Samaria con buona parte deUeffer
Mffi
ttOC9 cito.ll prefidente di Cilicia,udendo quefto lo affali, ma fu rotto con uccifione de molti.

Perci Antioco fdegnato, comand a Lipa fuo procuratore , che jgffogaffe la Giua
dca,CT che prefa Hieruftlem , uendeff il popolo alTincanto. Cofui mand tre Ca*
pitani con groJf> efjcrcito cr Giuda uedendo tanta copia de' nemici , conforto ifuot
a fermare la loro fiducia in Dio,et la fera hauendo cenato, fece accendere molti fuo*
chi negli alloggiamentcr cammando la notte, tffalfe i nemici nelfare delgiomo,ccfi

mettet^ogli in fuga,ne uccife tre milojncalzandogli.


tornato poi a dietro,ficchcggi gli alloggiamenti nemici, crconricco
bottino ritorn a cafa. L'anno feguente, Ltfia raccogliendo maggiore effercito,affal*
prime /quadre , ritir con teffer*
fe la Giiidca,cr effendo da Giuda fupcrate le egli
fi

cito per tornare con piu gente in Giudea.


G I V D a and a purgare il tempio in ierufalem,cr trouandolo in parte roui*

yiato,cr parte arfo,non puote tenere le lachrimc,cr purgatolo , ui pofe nuoui uafi
di

oro,candelieri,cr lamenfad'oro . Fahric un nuouo altare di pietre non tagliate con


ferro,crfitttouifaaificio,crholocau)o,p<feipaninellamcnf.Et fccefique/o in
cr prefanato il culto diurno , cio tre
talgiomo,ncl quale era fiato uiolato il tempio,

anni dopoi,fecondo la prt^tia di Daniel predetta ^o^.anni a dietro.


Da quel

o-
. . . . , . . . .

PARTEPRIMA Ii7
A Da ^uel tempo atlanti , i Giudei celebrano la folennit iella riHorata religione, fefta de' tu
mi.
laquale chimono de i lumi . Ctnjc poi la citt con mura, cr ui pofe un prefidio
LE genti uicine inuidLindo a Giudei,ne uccideuano molti con inganno,ma Giu^
da ffierrcggiando gU difndeua
AN T loc o intendendo come in Elemaide,citt riccbifiima.era un tempio di Dia Flfmiie
iitt di Per
na ornato de' precic^i doni, and per occuparla,ma i cittadini ucncndogh contro,lo f
flit
cero leuare daU'afp'dio, fi che fuggendo ritorn in Babilonia, haucndo perduto molti
de' fuoi foldati.Et dolendoji di tale feonfitta, gli uenne auifo come ifuoi capitani era
no fiati tanti da Giudei . Perci fi prefe tanto dolore,che s'tnferm, z;- fiondo per mo
rirc diffc, che quefiogliaueniuaperhaiter molcfiato la gente Giudea cr fpogliatol
tempio. Detto quefio mori,lafciandogouernatore del regno un certo FiUppo,alqttale Amiac Bfi
fine muore
diede ranneUOfCr la diadenta,che portaffe a filo figliuolo Antioco .
Lisia auifto dellafuamorte, cre Ke fuo figliuolo, cr lo nom Eupatore
B IMacedoni lafciati in prefidio nella rocca di Hicrufilem, moleflauano
i Giudei, che entrauano nel tempio per facrificare , perci Giuda per cacciarli com
batteuauarilmcnte la rocca. Antioco fdegnatodiqueio, men contra Hicrufilem
un glande effercito,contra'l quale and Giuda,cy uccife 6o. de primi combMtenti.
E leazoro Aura ,
fratello di Giuda , uedendo il pi alto de gli elefanti armato Rrg<ti= Aura da
meme,penfando che ui fuffe il Re,and fhtto'l uentre della bcfiu,crgli aperf il ucn un'eiefame
tre,crfu morto da quella, che gli caddefopra,cr l'oppreffe Offrala.

. G
I V D A uedendo le forze nemiche , torn a Hierufilem a prouederfi per to*

terare [affedio. Combattendo Antioco la citt,molti de idefenfori per la carejia del


uiuere fuggiuano . Ma intendendo Lifia capitano , CT Antioco Rr, come Filippo la*
Jciato da Antioco fuo padre gouematorc del Regno, fi ufiirpaua rimpcrio,saccor*
darono che potefjro ufare le paterne leggi
Antioco riceuuto nella citt ,
quando uide il tempiofortifiimo , ffrezz il

Q fatto giuramento, cr rotto'l muro, men uia Onia pontefice, detto Menelao, huomo
peftmodlqualefu caufk che fuo padre forzaffe i Giudei a uiolarcgl ifliuiti paterni,
Henelao ue
cr mandatolo a Beroa, lo fece uccidere quaiido hebbe tenutol facerdotio anni dieci
afe.
Fece pontefice A lcimo,nomato Giochimo . Dopai uinto Dlippo,C uccife. u(.^
filiffe
Onia Simeone giunto jafeiato dal padre funcuiUo,quando Attiio* afa.
figliuolo di
co diede il ponteficato ad Alcimo,alieno dalia famiglia pontelicu,fuggi in Egitto, do Alarne.
ue raccolto da Tolomeo hoiu>ratamcntc,clefie un luoco nella regione Heliopolitaiu,
Onta edifi-
cr uifabric un tempio fimilc a quello di Hierufalcm
ci un iffi
D M E T K I o figliuolo di Selcuco,fuggito da Roma in Tripoli di Soria,prc< m
J Lqa,cr Antioco,cr gh uccife amcndiK Canno fecondo del Regfio di Antioco.
A L c I M o ponteficej banditi Giudci,CT ogni federato, accufirono a Dente* D.meirio

trio Giuda Macabeo,cr tutta la gcnte,dihaucr ammazzato gli aimcidelReiilqiu* hauriido ut


afe Lifi.t,et
le fdegnato di quefla accufa,mand Bachide fuo amico con tale ordine , che uccideffe
Aitieie,ma
Guida con ifuoi . Coflui giolito ut Giudea , mult Giuda , cr fnoi fratelli aUa pace, Ciu- Ifftoi

maefii non gh prcHando fede, akuni plebei credendo al loro ficramento ,


paffarono d.'i.

a quelli.

t/^^ogle
. . , , ,, . .

U8 DE Gtl ANMAIIBI GIO. ZONARA

i qucUl,m f/?i non fi curando di ofpruare la promeffa fede, nc ticcifcro fcfjjnta,fj^a D -

ucnt gli altri da rifighrc : cr command che la gente rimala nel paefe , ubidifj ad
Alcimo ponteficc,dopoi torn in Antiochia . >

ALc I Mo parl a tutti benignamente per farfgU amici cr fece con fretta

un buonoeffercito de banditi , de' quali fi fcruiua ad uccidere i partiggiani di Giuda,
^ nc incolpaua la fetta nemica . Alcimo tanto fi adoper, che moffe Demetrio 4
ilquale

mandare Nicnore contra Giuda, con ordinc,cbe non la perdonaffe a ninno della Jua
gente N icanore uaiuto in Giudea ,
dijpofe di prendere Giuda, /tto fpecie di farla
pace,c7 uenuti a parlamento, diede il fegno fuoi, che lo prendejjcno , ma egli aueU

dutofi deWuiganno,fi ritir tra' Giudei, CT fchui quel pericolo.


Nhonere N I c A N o R E nongltriufccndolinganno,fipofeagucrramanifcfla,u'uin
Ja Giuda
fQ lo ffiife netta rocca di Hieruflcm , minacciando al popolo , che fe non lo
*
^4 i filo potcre,rouinerebbc il tempio. M<* Giuda confortando ifuoi mitte,a por*
tarfi ualorofamcnte,affalfc i ncmici,cr uccidendone molti inficine con Nicnore, cac g
ci gli altri in fuga, Cofi Giudei ripojarono alquanto fnz4 guerra.
Morto Alcimo pontefice da una piagamandatagli da Dio Tanno ^.delfuo
Giuda erra ponteficoto, il popolo diede il ponteficato a Giuda ilquale udendo la gran potentia
,

/* haueanofoggiogato Calati, Spagnuoli , Cartagineji, tutta la Li*

ion Z>ma- bia,tuttalaGrccia,Perfeo,Filippo,cr Aiitioco Rr.mandombafciator, per chiede*


ni. re la loro amicitia, pregandogli che foriueffeno a Demetrio , che non molcftaffe con
guerra i Giudei . Romani promifero a Giuda la loro amicitia cr confodatione
Ma Demetrio udita la morte di Nicnore cr come era mand
feonfitto Teffercito,
hachidc,con ilquale and ad un luoco doue era Giuda con i fuoi mille , iqualijpauen*
tati dal numcrofo cfforcito nemico, pcrfuadeuano a Guida, che fuggiffo, per fatture
la ulta : ma egli rijpofe Non piaccia a Dio, che il
. fole mi uegga uoltarc a' nemici le

foattc,z:r quantunque molti de' fuoifuffero fuggiti, tuttauia combattendo lungamen*


te fcnzaauantaggu) con nemici, circa la fra,afflf con ifuoi piu ualorofi il deftra p
como,douc tra Rachide, irrotta la fquadra,la mife in fuga, ma quelli dal fmijro cor
Giuda ucti nocircondandoGiuda,cheuccideuamoltide'ncmici,finalmeiUeTuccifro,perlacui
f^da Badii storte fuggirono
ifuoifoldati. Egli mor Tanno terzo del fuo pontcficato,che cgligo*
uem ualcrofamentr, offendo pronto di fare ogpi imprefa crfoffrire ogni defajho
per mantenere la patria in libert
Morto ttii,BachidcdicdeilgouemodcttaprouinciaGudei,uiolatoridette
pttcme,iqiuU affiffero i lor popoli con norie calamit,et prendendo de gli ami
eludei em-
iraua^Ua CI di Giuda, gli coiiduccuano a Bacbide,ilqualc con fieri tormentigli uccidcua
uanoibu*~ Ma gli altri amici di Giuda,pcrfuafer 00 Gtonatafuofoatctto,chefuffecapUano

cimata Tue
^ Rachide gli tefe certi inganni per pigliarlo , bench sera fuggito nel

ff!L atfa. dcferto,doue Rachide lojcgu in fretta . Gionata mand Giouanni fuo fratello a Na*
tellt. batei Arabi Cuoi amici,chegli conforuaffeno le bagaglio, mafida gli Amarci con in*
ganno uccifo,o faccbcggiatc le bagaglie .
BAc H I DE cercando Gionata di fabbato,con fberanza che non dotteffe com
'
.
b.titcre,f

hv Go
1 , . , , .,

* P A R. T E P R. I M
il. ii9
A hdUereJi trou mganuto, perche trattandoft della falute dccittaJini,ft difcfc uHl*
niente^ uccidendo molti de' nemici, and con la f^ada [opra effo Bachide, ma erran
do il colpoJdlt con ifuoi nel fiume, CT nuot altra, cr Bachidc entrato nel caccilo di
Hieruflem, tolti per oftaggii figliuoli de' principali huomini,gli rinchiufe neU ,%X%, l

tarocca.
6 oKA TA per uendicarelamortcdiCiouanni fuo fratello, fi pofe in agua*
to a tempo,chegli A marei celebrauano certe nozze,et ufendo loro deUa citt con lo
fbop),cr la f^ofa, gli and[opra, cr uccifigli tutti , rapi i lor beni . Et ftaua con fuo
fiatello nelle paludi delfiume , cofi Bachide lafciato buon prcfidio in Giudea , torn
a Demetrio . Da quel tempo per due anni , popolo heb^ ripojh cr donata con
il

i fuoi fervKA timore, pratic per la Giudea i perci i Giudei rebeUi, auifrono Drmc

trio,che f mandaffe alcuno cantra Gionata facilmente lo potrebbe pigliare.Bachide


adunque mandato in Giudea,us ogni ftudio per pigliare Gionata,ma non gli riufeen
B do,elcffe cinquanta di quelli chaueano dato alKe,qucl falfo auifo,crgli uccife
G oN
I A T A con Simeonefuo fratello, ilaua neUe torri c'haueua edificate nel
deferto,lequalieffendo combattute da Bacbide,lafci Simeone alla guardia di ipieUe,
crufetto dinotte,raccolfe molti de icampi,0aff^cincmici,uccidendonemolti,^
cefi focena Simeone, che era di nafeofto uamto a combattere, cr unitifi inficme , or* Caftig* ie'
fero le machine del nemico Bachide ; rafftrutwi

G oNATA
I intendendo come Bachide dolente perloriceuuto datmo ,bra
tnaua di trouare honefla occafione di parthfi , dimatid per ambafeiatm Ufua ami*
citia , laquale Bachide promif di concedere con patto , che fi rendeffeno i prigioni
iamendue le parti, cr chegiurafieno di non fi offendere per tauenr con arme cr
Giiuua (i
partitofi,non moleft piu i Giudei : cofi Gionata puote gouemare fccuramcntc la fila
erti
9^ub.et punire imdfattori chaueano offfo la leggefanta,cr i defenfori di quella. BadtJe,
Alessandro fidinolo di Antioco Epifane,prefaTolomaida,conquaf*
s dimaniera Demetrio, che fiiafbretto di chiedere FamicitiadiGionata dandogli
Q ,

autorit difcriuereeffercito,cr<Krihaueffeifanciulli ofiaggi,ritKbiufi nelcaJcUo


daBachide.
Gionata adunque uenuto in ierufalem , Icffe la lettera di Demetrio ,fi
Ae rudrono i fldati,il popolo,0'i fldati,che erano nel prefidio, rihebbe ifanciul*
tifche erano nella roccaxT gUrefiitu a i loropadri,cofirinuou la citt,(y rfce la
tnuraglt,dimandando medefimamente Alefpoubro la fua amicitia, offerendogli ricchi
dom,cr il ponteficato. Gionata fi uefl la dola pontcficia Fanno quarto dopo la mor*
te di Giuda fuo fratello nella folcnnit de i tabemacoli,c7' diede a preparare arme,
fi
Aeffanir
cr fidati. fgUuelt di
Alessandro hauendouinto Demetrio, ilquale fu da' nemici reffinto Annoto ,
o'lcauaUo in una palude cr uccifb Fanno undccimo del fuo imperio , ottenne il Uinto De-
metrio, frt~
Regno diSoria,cr tolfe per moglie Cleopatra figltuoladi Tolomeo Filometore , in*
fe la Sorta,
mando ancor Gionata a quelle nosxf ^ ilquale ui fu da Tolomeo cr da Aleffandro e ClnfratTd
boncreuolmente raccolto, fer moglie.
1 KA
. . .

130 DE GLI ANNALI DI GI0. ZONARA


MA
effrndo uenuto di Candu in Cilicu , Demetrio figliuolo del morto Dente* D
con un gfjndifiimo efjrcito , Aleffitndro per meglio prouederfi ondo in An*
trio ,

Gitn4taf.S liochia Ufcundo Apollonio d gwcrdu deBi Sorid . ll<]udle LtmentJndofi con Gio*
,

aatd , che egli folo non ubbidiua di Re, gli rinfacci la dapocaggine dedfua pr*
genie,cr lo prouoc a combattere . Gionata da cjueRe parole [degnato uenne d giom
ndtdcon A po3onio,(^ uccidendo molti de' nemici, prefe alquante citt di Scria,
CT conricco bottinoritorn uittoriofo in Hieruflem
ALESSANDR.O duifatodi cpicfio ,fece intendaed Giuda come firaUe*
ffaua-icUa [confitta di Apollonio , tlqualc contru la fua uolont hauea moffo guerr

ad un fuoamico,cr confederato.
Dif.trlu TolameoporgcndoaiutoddAleffandrocontdrmatdfCrrffcrcitoperter*
ammazzato m Tolomaida con infidie del genero, ma effendofi faluato di%
dro
Urne
^ .
rt!
mand che glifuffc dato Amonio, che fenza fapnta dt Alc(fundro,gli hatieiu tefo in*

non uolfe aiutarlo nella guerra, cr toltagli la figliuola , promife quella , cT


fidicycof B
l'aiuto a Demetrio, ilqualc accettando amendue qttefii partiti , perfuafe a gli Antio*
chcniliche accettafiaio Demetrio , il che egli facilmente ottenne , fi perche odiauan

A L-ffndro ,fi per le ingiurie fojj^e da lui,cr da A monio M<t dopoi effendo cac*
- ciato,fuggi in Cilicia , ty Antiocheni crearono Re loro Tolomcp , uolendo che por*
ivi n. tajfe due corone d'oro. Ma egli come prudente,confiderand le cofeduaiire,per non
diuevire odioja' Romani, cIk erano molto potenti,per{afe a gli Antiocheni, che ac
cettajfeno Demctrio,alquale haucud maritato la figliuola, cr infianc con lui feonfiffe

Aleffandro,ilquale uenuto di Scria con numerofo effcrcito, defertaua il paefe Antio*


cheno . A lefftndro uinto, fugg in Arabia . Tolomeo gntato a terra dalfuo caual*
lo, che fi [mari per lo gridare di un elefante,fu da nemici ferito in piu luoghi nel capo
CT effendo flato quattro giorni [enxA parlare,il quinto rcifi&andoalquanto,zj^hauu*
Demttrt to'l capo d Aleffandro, mandatogli dal goucmatorc di Ardbia , raUegrando/r par U
N/(4rtrr morte del nemic o,poco appreffo mor . f
Ktd'Afia,
Demetrio Nicnore, haucndoottmutol Regno dedAfia,crhauenda
regnato anni cinque, dopo la morte di Aleffandro , conmci a corrompere i foldati di
Tolomeo , non riguardando al parcntato,nalTamicitia,ma Tolomeo fchemendo la
fua ajlutu,fccc tornare i fiioi foldati in A leffandria,& egli hebbe gli elefanti .
'

Gionata fipofea combattere la rocca di Hieruflem, doue erano alla de*


fefa MacedoniyCT i Giudei rebelli, ma alcuni fuggendo di notte, auifarono
Demetrio
diqueU'afiedio,ilquale uenuto con [effcrcito a Tolomaida tfcriffe a Gionata,chc an

dafj a lui, cT egli non tralafciando laffcdio (tolti [eco alcuni antichi del popolo, cT
gran fomma di denari) plac Demetrio,ilquale ihonor Jmmamcnteyconfermando*
gli la dignit pontificia Ma effendo Demetrio diuenuto odiofo a foldati , perche t*
.

menda di guerra, gli haueua diminuito gli jhpendij ; Trifone gi capitano di Alcf*
fndro,tolfe daMalco Arabo, Antioco figliuolo del fuo morto Re,diccndo come uo*
k ua rcjiicuir^ il Regno paterno
.1
^
M
A Demetrio haucndoconmolte pronteff ottenutola ccmipagnia di Gionata,
(yhauuti
. .. , . . .

t
P A R T E P R I M A. l?!
A er hauHt da lui tre pdkfoldaii,mfe in fuga gli Antiocheni, che per le bauute ingi
rie serano /Oeuati, cr appiccato fuoco nella citt^ ne uccife molti , finche poforono Oemetri
tS l'dtux ii
gi le armeyZT fi diedero in fuo potere . Acchetata la feditione in (jueio modo,riman
Gtonatd e-
d i Giudei in Hierufalcm con ricchi doni, rendendone gratie a Gionata , ma poi non dttla un Je
mantame la promeffa fede,ata minacci muouergli guerra, crlohaurcbbe fatto fe duitne
non che Trifone uenuto di Arabia in Soria,coron Antioco giouanetto,et mojfeguer
raa Demetrio,accettando<jueif()ldati,p*alipercheglierano numte le paghe , lo

baueano abbandonato. Et con <fuefii ottenendo uittoria,prefe Antiochia, (y gliele


che Demetriofuggi in Cilicia
fanti,fi
Gionata richiefio da Antiocho fanciuUofad effer compagno nella guerra, promi
fe di effergli amico,o' guerreggiare contra Demetrio Et dando principio a tale iin
preJ,opcr m guifa,cbe molte cittdi Soria,fircbeHaroao da Demetrio . Lajcian
do poi Suncone fuo fratello a guardia della Giudea > and contra i capitani di Dcme
trio Parimente Soneone,affediando Befura di Giudea,lariduffe a tale, che i faldati
2 ,

hauuta da lui la fede di partirfi, andarano ^0,0" egli ut pofe lafua guardia
Gionata hauendo feonfitto i Capitani di Demetrio,uccife due mila della fua gente,
cr ritornato in Hicrufdcm,mand ambafeiatori a Koma,per rinuouare l'antica ami* Cerffdert-
citia,iquali efiendogli dal Senato confermati i primi decreti, nel tornare a dtetro,ucn* tumt di Gl

nero in Lacedemone,come gli hauea comandato Gionata, cr raccolti benignamente,


njt etn K
m.a Ldte
furono accettati i Giudei per amici demom.
1 Capitani di Demetrio, per rifiararfii deldanno hauuto, condufiero magfforc ef
fercito nella Giudea,ma andndoglli contra fubito Gionata,non furono arditi di uenbre
eonflitto/nafuggirono la mtte,c7' Gionata fegucndogli, nongligionfe, ma ripar
tondo ricco bottio,cr menati molti prigioni di Arabia Nabateo, ritorn in Hieruf
lem,perfuadcndo al popolo , che rifaceffe le mura della citt ,cr le parti del tempio
rouinate. EtcoifeiUendotuttiatjuefto , egli attendeua a tale opera, O" mandsi
meone fuo fratello a difndere il paefe.
^
Demetrio uenuto in Mefopotamia,perriceuer i Babiloni, cr i Satrapi di quei luo
gbijuperiori fu raccolto da Macedoni, cr Greci, che ui habitauano,iquali gli pr
,

pfero aiuto contra Arface Rr de' Parti cr uentuo con Parti a battaglia ,fu rotto'l Demetri
fuo effrcito,o egli rimafe prigione. frefe da
Panili.
Trtfone intendendo la prigtoniadi Demetrio,pens di occupare il Rrgno,cr per
ci tfidiaua alla uita di Antioco . Ma temendo di Gionata,che era di effo Re amico,
determin prima di prenderlo con inganno, cr poi uccidere Antioco.
Cosi andinScUopoliyOuefacendofgU contra Gionata con quaranta mila
buomini da guerra^o accarexxbdi modo,chegU leu ogni foffetto di tradimcnto,cT
gli pcrfuaf,che liccntiaff refjrcito
,
perche egli aiularcbbe con lui a Tolomaida,
perriccucre tutti i caHelli circonuicini
Gionata non penfando a male alcuno, rimand fcffercito,ritenendo feco mille huo Gioitala pr$
mini,ma entrato ut Tolomaida,fu prefo, et i fuoifoldati uccifi.ll popolo di Hierufal !-
udendo la prefa di GionatajKbbe gran jfauento delle genti uicine,chc tumultuauano
. . , .
. . , . , ,

eontradiliU, MuSimcaie parlando al po(>oh confort quello, cr fu eletto per C4* Z)


pitano,er conuocando la gente tutta alla militu,fortifc la muraglia, prouedendo ad
ognakra cofa,che focena mefliero
CoNovcENDo TrifjneGionataprigionemGiudea,Jglifccontra con
TefJrcitOyCr dimandando lui cento talenti d'argento, cr due figliuoli di Gionata, per
lcrare il fratello, quantunque conofeeffe la fua perfidia, tuttauia per moHrare come
teneua conto dcQa iuta di fuo frateUo,mand i denari, cr i figliuoli
Trifone jjauuto quanto dimandaua , manc di fua. promejfa , anzi uenne
con reffcrcito a HicruJalcm,fcguendolo Simeone , ilquale pofgli MloggiamentiaU

CitnM4 Ht Taltra parte dcUa citta . Ma Trifone impedito dalle neui, torn in Sorta cr uccife
tif . Gionata.
Simeone tanno terzo dopo la morte di Gionata, fu creato pontefice, et*
ecfi di pagare tributo a' Macedoni, er fu lagentc Hebrea flto quefo pontefice ben

fortunata,fignoregff a piu nationi uicinejrouin molte citt,perche non ui fi ricoue*


g
raficno i nemici . Spian in tre annicon molta fatica, un monte altifiimo,fopra'l quaa
lccraunarocca,accicheil tempio non fuffe da luoco alcuno uicino ^eratodi
altczXA
AMmmDtp Trifone uccife Antioco', detto Dio, tannoquartodelfuoKegno,crfin*
JU Tri/nc
gendo chefuffe morto per lutural corfo, promife denari a' fldati,perche lo creaffi*
Mcn/*.
noRe,cr cfii lo contentarono,ma effendo feoperto come egli haucua ammazzato A/l
fioco i f^ati lafciondolo , andarono a Cleopatra, moglie dt Demetrio , rinchiuft in
-,

Seleucia , laquale promettendo ad Antioco fluatore (che per timore andana uagau
bando) di prenderlo per marito,lo chiam a fe, temendo che Selcuciani deffeno la cit
t a Trifone . Cofuigionto a Seleucia , and contro Trifone cr hauendolo uinto lo
Antitn fi- cacci della Soriafuperiore, cr affediollo in un cafiello, doue era fuggito . Inuit poi
gliuoU di Antioco Simeone aa fua amicitia, ilquale acconfcntcndoui,mand affaldati di queh
Demetrio lo^ttouaglia. Trifone fuggendo di quel cafteUo m Tolomaida,fu con la citt prefo, ji
frefa per
cr ammozzatojiauendo regnato tre anni
minile eleo
f^.ri M(ciJe
MA Antioco poi feordatofi de' benefici hauuti da Simeone, mand Cendebeo
1 fifone a defertare la Soria 3
( pigliare Simeone , ilquale uinto Ceiidebeo,paffa la fua uita
felicemente , fin che hauendo regnato anni otto, fu con infidiedt
Tolomeo fuoge*
Shnemie neroammazzuto , cr imprigionata La moglie con due fuoi figliuoli , perche il terzo
uinto Cen-
detto GiouanniyZy' poi Hircano^uggito,fu per beneficio di fuo padre ucrfo iGiudei, ,
dehee,fu ci
dd accettato in Hierufdcm, cr rimafi Tolomeo, cr quantunque potefj prendere il eoa
tnfiiie
Ttlemeouc flcllo,doue lo teneua afjcdiato , tuttauia lo uinceua la piet di fua madre cr fratelli,
ufo. iqualiTolomeo conduccua fu la muraglia ,crulfuo cofpcttogli tormentaua quan
,
tunque la madre lo eonfbrtaua , che non reflaffe per lei di firignere il nemico . Dm*
rondo l'afpdio,s'auicin l'anno fettono, nelqude era uietato a' Giudei il guerreggia

wi -
re,fulcuato rafiedio,o" Tolomeo uccifalamadre, cri fratelli di Hircano, fuggita

Zenone Colila, tiranno di Seleucia


MA Antioco (fi
come ho detto) odiando Simeone,af[alfe la Giudea, cr faccheg
I " gundo
. , .

P A R T E P R I M A 13;^
^
A 2mioilpdef,(tffcdi}hrc<m,aj[alendokma-agUadeQedbet<rrichdUeU4f4bri
otmtmfMcua effetto <dcuno,pcr lo granulare de idefcnfar,ZTpTmexx4 del ,

UmuraglUyCrpfrkco(>uderac<{udr<ucoltadaUepioggie, '

M A Hrcano temendo , che gli numcaffe Lt ucttomglix , ritenne gli huomini per
defendere k tti, et caccifuori [altra moltitudine, lacuale non effendo accettata da
Antioco,moriua difanK fuori dette murai perci furono da quelli di dentro raccolti

per piet .

ET auicinandofi k ffla de Tabernacoli , Hneano dimand da Antioco tregua


perfette giomi,ilche egli concefj uolontierijty appreffo gli mand uittime fontuofe,
XT molti doni^Cr per queflapiet,fu cognominato Pio. Ptqueflofucaufa,cheiir Antitcefer
cono gli dimand per ambaJciatori,che rcflituiffe k patria, cr k repub. a foi citta "''

dini . Antioco a quefo rifpofe,cbe dandogli le arme, pagando tributo delle citt, che
poffedeuano fuori di Giudea, & accettando dentro U prefdio,leuerebberaffco,
3 con/cntendo atte loro dimande
GI V D E V accettando tutte le conditioni, eccetto, che di accettare il preftdio,
in buco di quejo gli diedero oftaggi,cr cinquecento talenti ([argento. Etmitigato
con quefla uk Antwco,fu Icuato Faffedio . Hircano cau del fepolcrodi Dauid , tre
"
tnik talentiycrfutta amicitia con Antioco, lo accett netta citt, lo accompagn atta accrtuto
guerra de' Parti, doue Antioco uenuio a conflitto con Arface , fu da lui eflinto quaf nell* tati,

con tutto rcffrcito, cr Demetrio fuo fratetto,kfciato da Arjce , durando la guerra Amioct Pi

con AntiocOyfucceff nel Repudi Sona.


Morto Antioco , Hircano foggiog molte citt di Scria cr (Tdumea : cr Hirrano pi

joggiogatigli idumeiyconcefle che habitafjno netta lor patria,con patto,che fi circon


cideffeno,et i^afleno i coflmi Giudaici,etcfli per non ufc&c detta lor patria,accetta
^ j*

rono k circonciflone,cr le leggi Hebree. Demetrio hauendo determinato di miuuer dinea


guerra ad Hircano,fit per tal caufa impedito , perche i foldati biaflnando la fua mal

Q uagityhaueano per ambafeiatori dimandato fecrctamente da Tolomeo Fifeone, che


gb deff alcuno detta famiglia di Seleuco, ilquale aceettaffe il Regno . Tolomeo gli
mand Aleffandro Zebina, dal quale Demetrio uinto fugg a Tolomatda, ma effen
dodattamoglie efebeo, fuggi a Tiro,douefu prefycr con diuerf tormenti morto.
Alessandro hauendo ottenutol Regno,fce con Hircaiu amicitia , ma
ejpndo uinto da Antioco Grif6,flgliuolo di Demetrio,mori nel fatto (Tarme . Am i<xgri
C^j' Antioco hauendo prefo il Regno di Scria , guerreggi molti anni co'l fra ^
tetto detto Cticenoypcrchc era flato nodrito in Cdei. Queflo era figliuolo di An

tioco,ammazzuto da Parti,ma nato di un uentre con Antioco Grifo, perche Cleopa


tra fi marit condue fratelli , prna con Demetrio , dopoi con Antioco , come hofo
pradetto . Cefi partor di Demetrio Antioco Grifoyerdi Antioco Sakatore, Antio
co Ctdeeno . Et Hircano tra tanto raccogliendo gran tefori, mand Ariflobolo, CT
Antioco ad affediare SamarU . Samaritani dotta fame afbretti , dimandarono aiuto
da Antioco CdcenOyilqtiale uenuto a conflitto con Ariflobolo fu iitto . Ma poi ri

fatto TefJrctto,defrtaua il paefe di Hircano,fi che egli fu ajbretto di Icuarc tajfedio


15 da
, . . ,

134 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


lliruiu r
UI4 Sam4
ddStOMrii. Et hauendo perduto molti de fuot,ritom a Tripoli, D
Hircano prefa Samaria, la /pian . Narra/i, che nelgiomo quando i figliuoli di
ri.
Vce udit4 Hircano combatterono con AntigonoJl pontefice folo incenfmdo Paltare, udiunauo
tefteiiffe ce,chegli difje come Antigpno fuo figlob baierebbe tttoria, CT che ufito detfan*
I4 uitior4
tuario,ne auis il popolo, ZT cofi auenne .
4 Hircan.
M
A trouandofi la fortuna propitia , non puote fchiuarc linuidia de' Giudei , or
Fan/i i. fpecialmenlefu odiato da Earifeiyche erano una fetta dcUa trib di Giuda Jquali ben
che affermino effere il deflino,tuttauia uoglmo , che fia qualche cofa in tuilro pot
rc,zT che non auenga il tutto di necefiit.
tffeui
E^eni altra fetta) pongono , che ogni cofa auenga fccondo'l defhno cr
rhuomo non habbia alcuna poteH. ,-i

S4ducei. Saducei aU mcontrojacgando il deflino,pongpna ogni cofa in noflro potere, che


fi
le caufe dei beni pendano da noi, iquali per nofra fcioccbcz^ abbracciamo le
peggiori.
Farifei tdut
^
Earifii c'haueano appreffol popoh,g)rande autorit^et furono.gj amici ttHirca
un hijx4
n .
noypcrchc era flato lor difcepolo , non fifa per qual caufa fi fcoflaffe da loro , zxdi*
ucniffe tanto fauorcuolc al parere de' Saducei, che determin di amwUare [ordina*
. Perche Saducei ajfcrmauano,che fi douea tener per legge,qUantofi
tiotu de Farifci

trouaua fcritto,ma che non fi douea.10 ofjruare quelle cofe, che fi dauano di mano in
mano. Et per qu^ofu odiato da arifci,tuttauia hauendo reg^uto aitm 3 1 felke
.

mente mori, lafciando cinque figliuoli


Arijtobl Narrasiche egli hebbe dono di profetia,cr come predifie, che i duefuoi
frtjeUinfe figfiuoli maggiori perderebbono [imperb.Morto Hircano,Ariflobolo prefe il dam*
gne regU,
niOyCr mutandolo in Regno, fi pofe la diadema Regale l'anno c^. 8 t. dopoi, cheilpo*
tratti male
polo ritorn dalia cattiuudi Bahilmiia}cr.imprigionlamadre,cr duefirateli,cbe
la madreyCt
tfratelb contcndcuanocon lui del prencipato: ma tuttauiaamtantoAiUigonoaluiperet
prosfimo,che f io tenne appreffo con honorc al fuo uguale . Finalmente ammazz la
p
madre di fame, ZT poi Antigono,dando fide aftdfe calonnie,pcrcbe infermando Ari*
jtobolo , Antigono ritornato uittoriof da una efpeditione , nella fcHa de tabernacoli
ornato magnificamente entr cofuoi minifiri nel tempio, maicahnniatori interpre*
tauanOycbe nonfuffe uenuto aUa folenn come plebeo,ma con Regale filcndore, cT
con tanti nuniftri , perche trattaffi di cacciare il fratello del Regno. Artloboh, che

bramaua di prouedere a /r,cr non offendere feitZA ragione il fratello, fice lufconie*
re alcum armati in una ofeura cauema j con tale ordine , che trouando il fratello or*
moto [uccideffcno,ma non,fe ara difarmato.Et mand a chiamare Antigono, che uc*
mffi a lui difarmato.Ma la fila mogliCyCr altri, che s'erano congiurati con lei centra
Antigono , perfuafiro al meffo,cbc gli diccffe come il Re haucua intefo,che shaueua

Antirtt
fcanuto di lutouc armc,cr eoe andaffi a lui armato, che bramaua di ucdcrlo . Antigo*
tUi ij.
no,che lum paifaua male alcuno,ui and armato,zT giorno alla torre di Stratonc,oue
^mda Ef. era quella ofeura caucma,fu ammazzato da quei mimlri di effo Re.
fcfrrfita. Vno detto Giuda Effeo,chefleua predire molte cofcyUedcndopafpiicAnti*

Spilo,
, , , .

P A R T E P R I M A. 155
A %ono,br<m U morte a fe Ueffo , poi che uucua colui,d<iudle hdueuA predetto , che
morirebbe hcBa torre di stratone quel giornoJacpulc cfjendo lontana fcicento Radify
non poteua Antigono giongerui in quel giorno, cr dicendo queifo al popolo,ucnne la
nuouAcome AntigonocrdflatomortoaqueikcaucmA,laqualc(ficome Cefareama^
ritima)f nomaua torre di Stratone J

Morto Antigono, AriHobolo fubitofu da Dw punito deWingiuBa ucc^to^


ne, perche gittando il /angue dalle uifiere corrotte} portandolo un miniftro a quel
luocOfdoue AiUigono era Boto uccij,cr ancora /par/ co't fuofangue,cr iui caden*
do,me/col il jo /angue con quello del fratello, ty udendo il grido di coloro,che uide^
ro /mi atto , lahrimandodiffe , che Dio haueua cono/ciuto le /uc empie opere cr ArijttM,
mori bauendo reputo un'anno. moru.

MA Sahme detta Ale(Jandria,fciol/e ifratcUi del marito cr cre amtea detto


Aleffandro,cheerddeglialtriilpiumoderato.Vedcndopoiraltrofratelloattendere

B a /editioni,uccifr,cr il terzo d'animo quietoJumor A Icj/andro,guerreggiando con


diuerp,hebbe noria /ortuna,ma leuandofi una frditione, prc/c iarme contro ijuoipo* Artjiib*l
poli,perche a/cendendo la feBa aU'altare,per far ficrificio il popolo , che u/aua ncUa
/hlamit de' tabernacoli di portare uerghe di ced^o,ry di palma , gli fece con quelli Crudtbi
molli fcbemijicr egli jegtuto,nefrce uccidere 6 .mila.
Essendo poi uinto in battaglia da gli Arabi, fugg in Hierufalcm,doue fr
Uucontradiluiuna/editionedelpopoloco'lqualeguerreggundoanni /ei, frruena
daft de'/oldati Cilici, cr Pifidi , ucci/e de'foi qut^t trenta mila, cr pfr quefio tanto
uenne in odio alpopolo,cbedunandando lui, cKCojafar douefj per ammenda delle '

ingiurie fatte al popolo,quello rifpo/e,che doueua morire. Dopoi molti Giudei guer
reggUMcIo con lui,pcrirono,et hauendo prefouna citt, doue i'erano ritirati i piu po^
tenti,0" condottigli in Hieruftlem,celebr un conuito con lefiie frmine,doue per mo*
fbrarc fomma crudclt,ne croc^fic 8oo.facido auanti a' loro occhi ammazzare le lo At/fn Jr
C ro mogli,fyfigiudi. QuefiafiM crudelt, caus, che otto mila de'foi nemici onda* '

rottoinefiilio,cr egUpuoteuiuerefrcuramente,finche AntQeodettoDiomfio,mof/e



gfterra a' Giudei . Etuenutiaduncrudelefattodlarme,quandouol/efoccorrereal Antioc

corno, che andana in piega, ui la/ci la uita,cr ilfuo effercito fuggi, zr mori fame.
MORTO Antioco, Areta Re di Cele/ria uinto chehebbe Alcf/andro,fi parti

con certe conditioniAleffandropothauendoin treanni pre/o combattendo molte cit*


tildumei,CMiJEenicizz Soriani,torninHicru/akm, doueperlebene condotte
imprcfc,fH da' Giuda con honore raccolto.
Cadendo poi in greue infermit perhauerfiendmaccato,/ojflrr/e tre anc

ni lafebre quartana,ma tuttauianon cefi dalle Aeditioni . La Regina uedcndolo

fuor di Iperonza di jnarfi,cr hauendo piet di fc,cr de'figliuohxgb tauis,cbe non


mamfejlaf/e L/ua morte a'/oldati,accioche prendefieno uno caBcllo, che combatte^
tuno,cr che tornata uittorio/a in Hieru/alem,concedeffe qualche autorit <^ari/ei,
che le potrebbono rendere amico il popolo , dal quale per caufa loro era egli odiato, re il Kegne.

Tu adunque (difregU)conuoca i prcnctpi laro,dandogli potcB di fare del mio corpo


I 4 queo,
, . , ,

15<5 de gli annali di gio. zonara


qtuUofCbc uoglionOtO" prometti difare quanto a loro piacer.Et c<^t facendo io ft'
y l
r h(^euolmente fepolto , cr fgiiorcggicrfecuramente Et ^tole quejo auifa
mori d'anni ^.p.hauendone regnato 17.

Marte JA-
Alessandra facendo quantokbaueuaconpgliatoilmarito,ft fece be*
leffdndro. neuoliiarifei,ftabili il foRegno,cycaus,che il corpo del marito, heb^piupoma
pofeefpquie,chc qualunque Re paffuto. t

Alessandro lafci due figliuoli, Hircanod^animoroxzOtO" inetto alle


imprefe cr AriBobolo pronto , cr agile in ogni cfprcitio . ha madre cre Hircano
pontefice, perche era di poco maneggio, cr comand al popob, che liffe a. Fari*
, fei, a' quali haueua dato ilgoucmo del Regno.Cofi bauendo lei il titulo del Rcgno,a
i Farifei la potcft dclgouemoyil paefe uiuea tranquiQamcnte,fe non ebe Farifei fo*
kcitauano la Regina, che uccidcffc queUi,c 'haucuanopcrfiufoadAkffandrodiacr*
^fii&^^^q^^^^ottocaito.Et uccidendone uno, dopoimoltialtri,andarono tanto auan
,

tifchc molti buomini polenti entrando in palagio con Ariflobolo,alquak non


^ piaceua* B
notalcoJyCr dopo molte parok , crhauer moffo a pkt,cbi fi trouauano prefenti,
per la morte di tanti dcgiii huomini. Ariftobolo ne riprefe grauemente la madre, la*
quale comprendendo quanto haueua errato, wn fapeua.che dare.
fi
I
N quel tempo uenne la nuoua, come Tigranc congrofj efjrcto baueaafjlito
laSoryCrcheucnircbbeinGiudea.la Regina co'l popolo, fmariti per tal fama gli
mandarono ( a Tolomaida,laquale egliafjcdiaua ) molti dom,iquali egli accett, dii
cendoycbcflcffcno a buona fperanza . Ethauendo defertata Tolomaida,intefe come
AAtU. Acbclao haueua affaltto l'Armenia, perci ritorn a ^fendere ilfuo Regno.
Infermandosi poiAkffandraRegina, Ariftobolo fecretamenteifd
, dHierufakm,crandaqueicaftclli,che erano guardati da gli amici difuo padre,
trfu da quelli raccolto per Signore. La madre intendendo del fuo fuggire cr come
haueua occupato quei caftcUife ne turb molto, infieme col popolo, ilquak
condufft
k moglie,f:7 fratelli di effo Ariftobolo nel caftello, che erafopra'l tempio. .
f
Hircano cr gli antichi del popolo intendendo come Ariftobolo in quindici
haueua prefo uentiduc caHeUi , cr cltaucua raccolto affai dcnari,cr buono
efi
fcrcito ,dimaidarono alla Regina il fuo parere cerca qucUo,chefar doueano.La Re*
gina rifpofcychc non uokua piu intrametterfi ne' maneggi del Regno poi che
gi , fta*
ua per morire, fiche ne lafciaua la cura a loro, che faceffero quanto giudicauano e
frc utik alla Repub. cr poco fiando mor d'anni fettantatre haudone regnato noue.
Aristobolo, martaUmadremoffe guerra ad Hircano, perche molti
Jldati di quello fuggiuano a lui, ma egli ritir nella rocca,doue la moglie et i
fi figlino
li dAriftobolo erano flati lungamente prigioni Et uencndo ifratelli a parlamento, fe
accordarono in queflo modo che Ariftobolo hauefji il Regno
, cr Hircano fi fkffe
inripofo. "
;

Fatta ct giurata quefta conuentione, Ariftobolo and al palagio,cr Hirca*


j!- uo nella caf di Arobolo.
Ma AmipatroldumeoamkodiHkcanpJbuomofeditiofygagliardocrcopioj
' - didenari.
, , J .

P A R T E P R I M A. 137
Anlfatf
A di denari, parlando di fecreto con i Barot di Giudei , incolpaua Arifobot , che infi*
Ijwneo,**
iiaffeaQa uita delfrateQo,cr con (juejio moffe Hircano a fuggire ad Areta Ke degli di en in*
Arabi, perci egli mand Antipatro ad effo Rf, che gli promettefj di non darlo a' ne gann*.
mcifefu^gifj alui.Et cofi Antipatro ottenne <juefto daeffoKe,zr tornato in Hie*
rufalem condujfe a lui Hircano,iUjnale lo preg che lo riduceffe nelfuo Kegito ufur*

patogHdalfratctto. Et facendo queilo gli promettcua di rendergli la prouinca CT Aret Ara


b aiuta
dodici dttjle^ualiAlejjndrofuo padre haucua tolto a gli Arabi.
Hinana.
AR E TA fatto un'elprcitomJArillobolo,et lo afjedi nel tempio, rifitggen*

io molti foldati ad Hircano, alquale mcdeftmamente fanorlua la plebe , cr folamente


i fkeerdoti fauoriuano ad
Arijwolo.
Pregavano Giudei Onta huem Dio caro (Stpialc haucua con fue Ona eon
Vnatiane
orationi impetrato da Dio la pio^ia)che malcdiceffe Ariftobolo,ma non uolcndo lui
fKC fioue-
frlo,^uando fi uidefr uiolenza,diJ]l.O Dio dell'uniuerfo,quelii,che mi sforzano fo re.

B no tuoi cr medeftmamente i facerdoti bora affediati f perci ti prego , che non porgi Oniaper-
fuadende
aiuto jii a iJue/U, n a <jueUi. Et fatta queiorationefu lapidato, ma poco apprefio gli
U pat fu
cafig Iddio per tede emfet,defert<mdo i frutti del paefe
l,fidato.

Se A V a o, che guerreggiaua in Armenia, fu da Pompeo mandato inSoria,


St.ntn le-
ione Ariflobolo,cr Hircano,gli mandarono ambafciatori,ma egliriceuendoda Ari*
gata dt ?a-
fhbolo quattro cento talenti ; comand ad Areta Re , che fi partiffe , altramente che peo fauari-
farebbe giudicato nimico del popolo Romano. Coft leuato taffedio ,
Arijlobolo and fceai Ari-

contr'a Areta,ry Hircano , crgli ninfe amendue. flebalt.

r Poco dopoi Pompeo ucrnie in Damafco,cr uennero a lui ambafeiatori da di*


tierft luoghi,cr ffecialmente da Giudea , portandogli da Arifiobolo in dono una uite
d'oro Jaqnede Gioffo afferma di hauer ueduta a Roma dedicata in Campidoglio. Ven
nero da nuouoatnbafciatori a Pompeo, Antipatro per Hircano, cr Nicodemo per
Arfhbolo,cr uenuti a Damafeo i prcncipalt de giudei biafmauano il Regno,dicen*
C do come era coftwne della lor patria di ubidire a pontefici , ma che qucfti,quantun*
quefuffenodi progenie facerdotale,tuttauiahaueano mutato il facerdotio in Regno,
Hircano accujua il fratello cUminoreetfCheglihaueua ufurpatol dominio, crdi
molte altre colpe ,fauorcndo ad Hircano piu di mtUe [nobilifiimi giudei per opera di
Antipatro.

Aristobolo aWincontrodiceuacome Hircano per effere inetto are*
gnare era fiato efcluj,cr che egli per necefiitrhaueuapref, perche non fuffe da
alni occupato , Pompeo compref come Arifiobolo haucua fatto uiolcnza ad Hirca*

no,ma per aUhora rijpo/c humanamente,che fieffeno cheti,finche egli uentffe inGiu*
dea,doue ordinerebbe U tutto con ragione.
MA ArifieAolo tornato in Giudea,fernet affettare Pompeo", prefe Aleffandrio
afiello,del che Pompeo 3egnato,comand,che andafic alui,cT egli auifato dagli
amici,che non fi contraponefj a R omani,ui and, ex detta la fila ragione, ritorn nel
t patria cr comandando Pompeo , che faiueffe a' defenfori de' luochifrti , che gli
i^JgMjJhioaluLArifiobologliubid,bciichetuttof3egnof,fipartidaHicrufalcm,
prepa*

o
,

138 ,DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


prepardnof eJU guerra . Pompeo andandogli centra, muff come Mitridate era flaa H
to uccip) da Pamacefuo figliuolo , tuttauia gionto a Hierico ,
doue nafee il baiforno
digmfiimo unguento, come imfitgo di unarbufceUo, che efee di acute pietre > Arifio*
bolo gli and cantra foppltcando, che fi rimettejj dalla guerra,0' gli promife di dora
gli denari, cr accettarlo in Hicrufalem. Pompeo hauendogli perdonatoymand Gabis
nio a riceucre i denari,cr la citt. Ma non uolendo i fldati,che Arifiobolo attenefie
quefta promefia : Gabinio ritorn a dietro fenzafare effetto alcuno. Perci Pompeo
prefo Arifiobolo utnne alla citt,doue gli adherenti di efio A njioboh,fi riduffero nel
tempio,prcparandofi a tolcrarc [afTcdio.Gli altri diedero a Pompeo la citt,cr il pa*
lagio,doue condotto Tefjrcito preje il tempio in tre mefi,CT uccif i foldati,che lo dea
fendeuano cenifacerdoti,i<]uali uejiti de'facri habitifaccUano facrificio,cofipertut
tofi ucdeuano morti,o precipitati perfuggjre L morte.
Pompeo entrato con alcuni de' fo nel fantuario ,mde quelle cofe y chefo*
lamente a'faccrdoti era concefio di uedcre,ma tuttauia us tanta piet, che non tocc B
I doni, n i denari, che ui erano, il giorno feguentc corfiort il popolo a purgare il tema
piOyCr facrificare a loro cofume.Ke/Htui il ponteficato ad Hircano, cr Scapitatigli
fompeoftt
ft Arijc- autori della guerra,fcce tributaria Hierufalem,dopoi torn a Roma,conducaido fico
iclo,le nn~ A riflobolo con due fuoi figliuoli,cr due figliuole. Ma Aleffandro uno de' foifigliuou
dujfeaKt- li fuggendo, ritorn in Giudea, ZT turbando il paefe, non poteua Hircano fargli
ma.
refijlenza-
Altffattdn
turba la Gabinio uenuto in Soria, mand centra Aleffandro M. Antonio Squalo ,

Giudea. uenuto fatto arme,uccife de'fuoi tre mila,cr prefone altretanti,afied Alcffma
dro nel anello A kffadrio , ilquale ottenne perdono da Gabinio, dandogli lefStxxA
'
Xie,chepoffedeua.DopoiGabinioriconduffe Hircano in Hierufalem.
Aristobolo fuggitofidaKoma,inGiudeafiudiaua dirifare Alefiana
drio cafleUoyche era rouinato.MaGabmio ui mand efferato, che riq>ediff,et anco
lo pigliafie.Bteficndoconcorfi ad Arifiobolo molti Giudei, egli tenne fecogU armati, f
che^ono otto mtla,iqualtfirono da' Romani uccif,et mefii in fuga. Ar^cibolo con
mine huomini and a Mact7cronte,oue dopo due giorni, fu ferito , cr prefo con A/i*
tigono fuo figliuolo , che era fuggito con lui, ZT condotto a Gabinio, che lo rimand 4
Roma, doue fu tenuto in catene,hauendo tenuto'l Regno , cr il fcerdotio tre anni.

Gabinio poi tornato diE^to,trou,cheAlefiandro con grande eficrcito


andana per U Giudea,uccidendo quanti Romani gli ueniuano in mano. Et quantun
que hauefie trenta mila giudei,tuttauia uenuto con lui a fatto darme , ne uccife diedi
milaicr ordinate le cofe di Giudea per parere di Antipatro, dopoi lo haucr fatto al*
Craffa tre degne hnprefe, diede la prouincia a Craffo,cr ritorn a Roma. Orc^o entrato in
j^liata'l f
Giudea,prefe i denari del tempio,chc erano due mila talenli,zT i doni con ogni ornai
pQ fu da
Vaiu Ufo- mento, furono flimati otto mila talenti . Rap medefimamente il traue doro,fatto di
f- trecento mine : CT una nna Giudca di due libre cr mrotMa fatta quefla rapina,
and contra Parti,CT fi* da quelli col fuo eficrcito uccif.Et Cafiio fuggendo uenne in
Giudca,doue Antipatro bebbe con lui molta gjratia , cr iui tolta una moglie Arabica,
nomata
P A R T E P R 1 M A. t)9
A HomtaCfvo,daIU<luakgencrquanrofiglmoliif4fclo,Herode,Giofcf(>,crff>y
^
r<*,cr Salme domuuPoco dopoi Cefare com di prigione M^oboio^ cr lo mand in
Som con buono efferco , mafuda Pompeiani perjlrada auenenato, cr Alefandr
fo figliuolo^ per commijiione di Pompeotda Scipiate decapitato.
Morto Pompeo,AntipatroporfeaiutoaCcfare,cheg!uerreggiauainEgit* ^4 ^
to,cr anco uihebbe una fatta. nfitMo.H
Antigono figliuolo di Ccfare pregandolo, chaueffe
Ariflobolouenne a dt AUjfM
pietdi lui,che aa cacciato del Regtto,arricordandofrcome fuo padre aa flato mor
to pa lui^fua Antipatro,che uiftrou prefente opainguifa, che Cefarc conferm
ad Hircano il ponteficato,ilquale pareua,che baueffe miglior ragionc,ct cgL fu aca*
to procuratore 4igindeaSacipartendof CefarcpaKoma,Antipatro fi prefeU
cura di gouemarc la giudea, uedetuio come Hircano aad'mgcgno tardo, cr da po^
co. Fece ( Fafclo fuo maggior figliuolo) gouematorc di Hiaufalcm, cr delle uiciiie
B citt,prefo a Galilea Herode fecondo figliolo , Uguale pache aa magnanitno , gp= curMcrT^di
uertumdo la fua prouituia ualorofancnte,prcfe Ezcchu ladrone , che congente affai Giudea,
defertaua la Scria, cr uccife molti de' foi. Paci diuenuto caro a' Soriani, uenne in
notitia a S.Ceftre parente di Giulio ecfore, che aa gouemator m Scria, Fafelo me*
defimamentci'ingegnauad'incttarcU fratello nelle grandi imprefe. Et (picfto caus,
che Antipatro coni come un Re honorato . Si che i nobili temendofi di
figliuoli fuffe

Haodc,che fi mofhraua uiolcnto , audace, cr bramofo d'impaio , paci accufarono


Antipatro ad Htreano , incitandolo contro di lui,et de' fuoifiglmoli,pachc non fi por
ma da Signori di quello pache Haode haucua
tonano come gouernaton del flato , -,

ammazzato Ezechia con ifoi , quantunque le leggi uictaffeno , che ninno fuffe am
mtzzatofenza la fcntentiadel Concilio.

. Hircano mofio a fdegno da queflc parole, cr da' punti delle madri di co


loro,d)eaano flati uccifi, fece atare Haode in gfudicio. Eteghucnaidocon buona
Q fquadra di gente armata,entr nel palagio pa non efia con giudicio dannato,zr eofi
tutti fmarirono inguifa , che niuno fu ardito di accufarlo. Tuttauia Samea huomo
fi
giuflo,cr come un leone ardito,dific . Vaamente, huomint,non mi fouicnc di haua
ueduto alcuno chiamato ingiudicio,efiaui in tal modo uenuto , pache tutti i rei fo

gitano ueture come paurof. Ma Haode chiamato in giudicio pai fatti homicidijha
^
menato feco gente armata,accioche quella uccida wi fe egli far dade leggi dannato, samea ir-

lo non riprendo lui, ma uoi,che gli bauete dato tanta licentia. Ma fappiate, che fe uoi c la iruitl

pacompiacaeadHtrcano,loa(fobiaete}Uoi creffoHircano(perdiuinagiuittia)
ne farete a qualche tempo cafltgati : cr fi
mojira nel proceffo dcUhifloria quefla

fua profetia effa riufetta uaifima. Hircano rimettendo ilguidicu) <d[altro giorm,
auisHaode,ichcfipartiffedellacitt,delchcfifdcgnaronoigiiidici. MaHaode
compaando da Se/lo la frctftra di Scria , poco appreffo torn con groffo effreito
tinto fdcgtwfihuerf Hircano,pa che aa Hato chiamato in gmdicio, cr uoleua com*

battere Hiaufalem,fe il padre,crifrttcQinonr<^frcnauano il fuo furore. ,,

Essendo la Giudea in tal jatofu turbata la Sorupa tal cauf.B<^oCc


alio
, . . ,

Mo DE GLI AN'NALI DI GIO. ZONAR.A


sefit Cefi ciliodiparte?ompeund,p<>ichefuammacCiitoSefoCefirejpofJcdeuailgolurilo D
^nderdperfegMatoddicdpanidi ecfore : cr Antiptro dmcorddtuiofi
^ '
de' bcnefijhduuti ddCcpor, mand loro i figliuoli in diuto.
Et conjtmtdndoj il tem
po nel guerreggiare, Marco uenne da Roma afuccedere neUa pretura Sefio .
Giulit Cf Tra tanto Giulio ecfore fu da Bruto.cr eafiio anmajxdto ^ perla cui morte

ftre .tm- nafctutd Idguctrd , i baroni fi j^arfao chi qui , cr chi l per raccogliere efjrcito^
ma^4to. Cafiio uenne in Scria pcrfjrgente^ty'ff'auando le terre con tnbuti,dimand da Giu*
dea fola fettecento talenti.cr Antipatro, comand ad amendue ifitoi figliuoliy che ri*
fcuoteffeno queila taglu^ma fcparatamente uno dalTaltro.Md Herodc hauendo pri*
imi da Oe- prefentoto a eafiio, quanto gli era fiato impofio,ottame la fua amicitia : cr Mai*

nifi. co farebbefiato da eafiio uccifofe Hircano per intcrcefiwne di Antipatro , non ha*
ueffe placato la fua ira,<LaidogU cento talenti.
MA parttfi eafiio di Giudea, Malico difegn di uccidere Antipatro con infi*
die,pcrlacuimorteUprencipatodiHircMioerafermato:tyauedendofene Antipa* E
troji fortific contro di lui.

E T Marco prefidente di Soria, quafifece uccidere Malico,fe non gli perdonau


a preghi di Antipatro.
Cassio, ej Marco lafciatala cura ad Herode de gU efferciti,chehaueuano
raccolti,gli promifero ( fornita la guerra,che
fi preparatta cantra Antonio , cr e*
fare ilgiouane)di crearlo Re Giudea.
A Q_y E L tempo Malico hauendo corrotto il coppiero di Hircano , auuenen
Antipatro, ilqualemangiauacon]HPcano,ma' fuoifigliuoli intendendo tale fiele*
raggine , uolfiro cafiigarlo,manonfipuot prouaretal colpa. Tuttauia uolendo
Hcrode fubitofar uendrtta di fuo padre, Eafiio dijfiofe di uccider Malico con infidie,
per non muouer feditione nella Kepub. Perci fingendo di dar fede a Malico,che ne*
gaua di hauer uccifo Antipatro uoleua afiicurarlo . Venendo poi Herode con tef*
fircito alla folenni . Hircano a perfuafione di Malico non lo lafii entrare nella cit*
p
t,accioche lageiUe frafiiera, non mefcolaffe col popolo
fi , che doueua ofpruare U
fuapurit. MaHcrodeffire7pc4telefueparole,entrdinottenellacitt,o'MaU*
co piagneua fintamente la morte di Antipatro, ma tuttauia fiaua a buona guardia
, Havendo Cafiio prefa Laodicea Herode, cr Malico andarono a lui, ma
Herode procur,che Malico riceueffi il cajligo meritato, ma eglipenfindo a quefto,
dijfioneua di ruhbare unfuofigliuoh,che era colaggio in Tiro cr andando in Scria,
occupare ilRegno . MaHerode congetturando quello, che Malico dijponeua difa*
te,mand un meffo a Tiro,perfuadcndoaquci Tribuni, che uenendo centra Malico
fuccideffeno, per chaueano commfiione , che nelle cofe giiifte aiutaffeno Hcrode
u.I fff C ofi effendo ammazzato Malico uicino alla citt , Hircano per la paura fi tacque ,
tifi . ma intendendo poi come quefto era fatto per commifiione di Cafiio, laud quella mar
te,diccndo come Malico era huomo fielcrato,C!rinfdiatore centra la patria

Hend* eoe effendo andato Cafiio di Seria centra Antonio , Herode fece degne imprefe
tto Ami. inpiu luoghi, cr incendo Antigono, figliuolo dArifiobolo, che con ejfcrcitoroui*
natta

V
,. . , , ,

-
P A R T E P R 1 M A. f4l
A fUluUGiude4hc4cciinFiiga.Pa-torn4ndomHicri^<tlemffu(Lxlpopob,cr g*"t*V*
daHrcMO coronato tO"fi prcfc per tHoglicuMfMmf^oiCtfigliitok di una fua
- gliuolay generata da Akffandro, figliuolo di Ariflobolo, ({uantuncjue prima ha iiiw*.
ttejj per moglie Doride, donna popolare, dcQaquale gener Antipatro fuo pri*
mgenUo.
Antioco, cr Cefare hauendo uinto in Filippi,Eruto, cr Cafiio , andarono
uno, cio Cefare in Francia, cr Antonio in Afta, alquak gionto in Eitinia,concorfcro
gli ambafdatort da piu bande cr ui erano ancora i Giudei per accufare Fafelo cr
HerodeiUqude andatout con ricchi doni per dcfendafiyfu da Antonio con tanto ho
nere raccolto, che non furono pur uditi i fuoi contrari .

Qy ANDO Antonio gionfe in Efef , Hircano gU mand una corona (Toro,
pregandolOfChe donaffe libert a' Giudei,iquali Cafio haitca prefo contra ogni cofltt
me digucrrayCr Antonio giudicando la fua dimanda giufla ffatisfce alla fua olon
B t4. AndatopoiinSoria,sinnamordiClcopatra,cruenncroaluicentohuomini
potent^imi de' Giudei,che accufxuaiw Fafelo,zr Herode prefcnte,Hircano , tlquak
da Antonio interrogato,quahgouemaffeno meglio : rifpofe, Fafelo, cr Herode , che
era fuo genero . Ma Antonio ,chca quefli fratelli era amico , perche fuo padre era
flato fuo albergatore,glifece Tctrarchi,dando loro'ilgouemo della Giudea .Etpo
fti in prigione alquanti degli accufton,gli hauerebbe uccift,fe i fratelli non haueffe
no pregato per la loro falute Et uencndogli da nuouo contra circa midc huomni,
per l'ijlefp)effrtto,uicino a Tro . Antonio gi placato con dom , commanda go
tienutori di quella citt, che uccidtficno gli Hcbrei, come huomini feditiofi . Herode
gli ammon, che fi partifleno , accioebe non gli aucnifre qualche defaifro , ma efri non
gli diedero fede,perci foprauencndo i Romani,alcuni nc furono uccifi, cr molti fe
ritgli altri per fchiuare d pericolo fletter cheti . Et tumultuando il popolo contra
Herode i Antoniofdegnato uccif queUi,che teneua prigioni .
^ Antigono promife a PacoroRe de Parti, mille talenti,e cinquecento don
ne,fpriuauadel prcncipato Hircano, crlodauaaluitcr uccideffe Herode coni
fuoi . Cofi Antigono fu condotto in Giudea da' Parti, iqualifurono piu uolte ubiti da
'
Herode . Ma Re de Parti,entrato con pochi cauaUi nella citt [otto colore di pa
il
^

cacare le parti,mabt efftto per fauorke ad Antigono, perfuafe a FafrloyCol quale


oBoggifChe andaffe ambafeiatore a Barcfformanc, Fafcb, cr Hircano ui andarono
per ambafeiatori fenza confentimento di Herode.: cr frtrono da prbu:ipio raccolti bc
nignamcntc.Ma poi ucdendofl guardare da'Barbari,et effendonc ancora auifato,chc
doueano effer prefi , akum pcrfuadeuano a Fafeb , che frggifre cr OfelUogU pr*
metteua le naut per andarfene, effendo uicino il mare: ma lum uolendo Fafefo abbona
donare Hircano,furonoprefiam:ndue.
Herode auifto di queflo, tolti feco i fuoi faldati con la nudrc , lafarelLt,

'la moglie fgfmlaiHtrcanojcT la madre di quella , fi


part di notte cr tafendo b
guardie fchemite , and uerfo idumca E t effcndofi riuerfeuto per jbrada un cochio
(opra la madr^ fua i^erodc che la uide a rijco dipiorirc,fu per uccidcrfi . Ma efjcti
doft
. . . , . ,

141 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


dofi alquanto riftorata,cr curata come portaua quel tempo,gwnfe a. MafaeUcafleU D
h, haucndo uinto per firada i Parthi , che lo perfcguitauano, criGiudei che gli infim
diauano Et perche lo fguitaua tanta copia de genti,cbcnonfarebbe capita nel ca^
.

fteUo Mafada ; licent la maggior parte, dandogli denari per lo uiaggio,cr con ip$
ejpeditiycr parenti entr nel cafello,doue lafciundo per le donne, i minifbri, uettoua*
glia quanto faceua medier , and alla Arabia petrea . La mattina i Parti facebeg*
giaronolecafde Hicrofolimitani,cril palagio Reale, non toccando i denari di
tn'canoyche erano ottanta talentiycr defertarono i terreni.
Antigono in qttcjo modo fu introdotto in Giudea,hebbe prigioni Hirca
H/rf<me trS no,et Fafelo,et temdo che il popolo rejhtuiljc il Regno ad Hircano,gli tagli le crea
calo fortct
chie,pcrche la legge commandaua,che non fuff facerdote chi non era de intieri mem
thie
fdfeh ptr
bri . Ma Fajelo quando intefe , che doucua ejfcr {cannato ,
per chaueua le manina
tion tffcre ceppi,pcrcuotendo il capo a' fajU,s'uccifc cr priuo'l nemico del piacere chafpetta*
fcannato fi ua d' ucciderlo ima poco auanti, che ffiraffe, udendo come Herode filo frateUo era B
ruffttl f4* U
fuggUo di mano de' nemici , mor lietamauc , poi che lafciaua chi ucndichcrebbe
ftne' Jtfii,
fuamorte. Ucrode andana a MalcoReAr(ia,che per beneficifalM fatti, gliera
tenuto, per haucr da lui denari da rifeuotere il fratello, ilqualc non ancora fapeua che
fuffe morto . Malco gli fece dire , che non andaffe a lui, perche i Parti gli haueano
uietato che lo accettale . Herode udito qucflo, and in Egitto, crintefper frada
quanto era aucnuto al fratello
Malco poimutatofi di parereimand dietro adierode,auifandolo che ter*
naffe a lui, ma egli, perche era molto allontanato, and di Egitto,a Roma, narr ad
Antonio i caft del frateUo,cr fuoiyO" come Antigono promettendo denari,CT don*
ne a' Farti, era ffato ridotto in Giudea
Antonio moffo a piet del mutamento di fortuna, che uedeua mUerodc%
cr Qefare per altre caufe, ma fpecialmente per amore d'Antonio , che tanto f dote*
va de i caft cCHerode, fi diffofro d'aiutarlo,perci condottolo in Senato, narrarono p
I bencficif da fio padre, cr da luifatti al popo/o Romano,cr la betmolcnta fngola*
re,chaucua moirato ucrfo di quelio,cr accuftno Antigono come nemico per molte
caufc,ma ffccialmente perche ffrezzati i Romani,(y che haucua accettato'l Regno
lertie erra da Parti,aggiugpendoui Antonio, come tomaua commodo alla Repub. che Herode
itdie B eU G iudea,per caufa dcUa guerra Panica. Cofi laudando tutti quefta fenten*
regfiaffe in
tiam.
tia,fu creato Re.
Antigono tra tanto affediaua Mafada cr mancando Facqua agliaffe*
diatijGiofcfo fratello di Herode, hauea detepntnato difuggire con dugento de' fuoi^
mapiouendolanotte,mutpenftero.
\entiiia.
yEN TID i o pretore mandato da' Romaniper cacciare i Parti di Soria,an*
d in Giudeajingcndo di uolcrfouuentrc a gli affdiati,ma in efftto,per hauer dena*
ri da Antioco jcr hauutonejt parti,lafciaridoui Stlone con parte dcU'e(fercito,perche'
non fi compraideffe Uhauerriccuuto denari
Herode uenuto da Italia iti Tolomaida,conduffe l'effercito iui raccolto con*
tra
. . , . . , .

P A R T E P R I M A. H3
fri Antigono : cr ffrefa loppe cittd,perche non haueffeno i nemici alcun luoco forte,
auUu4 nfretUdSlafddaperMuUareifuoi,crtoltigli fecomfieme conUgentedi
Silone,i accamp fuori di Hierufalem . EtrU>attendoo i defnfori,SHone fobom al*
della uettouaglia che
cuni defuoifChe leuaffenofcditione contea Herode , per caufa
per
nancaua,cr fece laure la fua gatte ngendo di uolerft partire, et focena ojueflo
ueni*
che hauea riceuuto doni da Antigono . Herode lo preg, che rcUaffe, crfece
alcuna di partirfi Ef
re grurt copu di uettouaglia, perche Silonc non haucffe caufa
hauendo proueduto copiofamentc alfc/ferco,pofe la madre , crgU altri fuot Sa* in

etreon*
maria,cr occup tutta la Gahlea,eccetto <}uetli chabitauano
nelle
Jf cionche
date da precipitofe,cr acute pietre
. Finabneiite foggiogando qucjti ancora con dif*

ordin le
ficult, di quelpaefe,cr torn a Samaria, per uemre con Antigono
cofe

a conflitto
Tra taiitoeffendouccifoPacoro,crfconfittiiPartinelfattodarmeda Ro*
mani. Ventidio mand nachera con le legioni ad aiutare Herode ,
ilcjualc lafciando
B giornata cr che non
con quello Herode fuofreUedo, gli commaiid che non faceffe
contendeffe con nachera : dopot and ad Antonio, che affcdtaua Samofata citta po*
fta appreffo al fiume Eufrate
Et quando saiucinaua , gli mand cantra [cffercito,
.

e quando gli fu prefcnte,lo abbracci,commettcndo aSoflio,che andaffe


infuo aiuto,
faldati iT Antigono col
^
Ciofefo fratello di Herodcyondando ili fretta a Hierico,fu da'
Et Antigono tagliatogli il
to tra' luoghi BreUi,doue combattaido uirilmentc mori. ^
capoloucndal fratello per cinquanta talenti. Galilei rebcUandofi affogarono nel
lago gli Herodiani,(y fi rinuouarono molte cofe in Giudea

'
. herode auifato di quefti muouimenti cr dcUa morte del fratello in Tiafne

(2i Antiochia,ucnne con fretta m Galilea,cr feonfltti i nemici, ghffinfe in im caflel*

lo, a" und a Hiericoyper uendicare la morte del fratello,ma Antigono mandato Pap

po capitano con geiUe m Samaria,uolcua dare di fe tale opinione al popolo,chegucr* di

regguffe in gran copia di rtcchczxie . Herode


nondimeno uinto Pappo, uccife lui, cr
^ quanti de' fuoi puote haucre,et molti che fi riduffero in certe cafe,ui furono opprefli.
Q.V EST feonfitta lingotti di forte gli animi de nemici , che fi farebbono
ri

tirati in Hierufalem,fe nonfujeno flati da una tempejia impedui 1/ Re effcndogli


prcfentatoil capo diPappo, lo mand a Perora fio fratello, in cambio del capo di
Herode aiucin [ef tende prt
Giofefo,che era flato da Pappo ucctfo. Acchetata Utempefla,
fercito a Hierufdem,cr lafliata a certi amici la cura di
t^ediare la citt,und in Sa
.

maria per giacerfi conia figliuola di Aleffaniro fua fpofa,cr celebrate Icnozzey gj.
con [efferato uentic a Hieriifalem,doue fatti alcuni argini,cj' auicina
egli,cy' Sofiio ,

fc le machine,atterr buotu parte del muro,cr uenendo i dcfenfri a tanta defpera


tme , chefenza configiio alcuno repugnaiiano , montarono fopra la muraglia piu
di

venti foldati ualorofi,o' poi i centurioni Soflio. il primo muro fu prefo


m qiuraii
ta giorni, cr il fecondo in quindici prefa poi la parte
eBeriore del tempio, cr Ihfc
,
prefa,
tiorc della citt,la gente fi ritir nella parte fuperiore, laqualc finalmente, fu

cr con molta uccifioiie de i defenfort


s Antigono
, . , , .

144 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


AKTicoNo fcorddtofi delle pafjate , CT prefentifue qiuditi , ft ueniK di D
humlidretilejudle non hauendo riguardo d tanto mutamento difortutia, fchemendolo
con un batta de mani,lo fece mprigionare. Haode uedendo i comparii,che onda
nano in fretta al tempio ,cral fantuarioyparte pregando, ptrte mindcciando,cran*

cord con te arme tanto opa , che non L^ci facebeggiare la citt , promettendo di
dare loro da nuouo una ff'offa paga Ethauendo conferuato le rcli<]uie della citt,
.

attefe a' faldati ijuanto haucua promeffo,(y us uafo Sofiio hbaalita piu che reale t
iltfualc partitoli di Mierufalem, conduccua Antigono prigione ad Antonio , ma Hr
rode dubandoy che fuffe mauto a Roma , doiie pa fua difcfa apprefjol Senato di*
ceffecome egli feendeua dalla progenie R egale , CT che Haode aa huomo priuato,
Cr plebeo, cr che quantunque egli haueffe errato centra' Romani, tiittauia che il Re
Anfjf on* gno safpettdua a fiioi figliuoli, diede ad Antonio gran fomma di teforo, cr ottenne
cbc uccidcffe Antigono
Morto Antigono fi fini il principato de gli Afamoneiychaueiia durato i}o.anni, g
de cr pafi ad Haode figliuolo if A ntipatro , di progenie popolare
Cosi HaodcbaHendoottcnutol'lmpenodituttaGiudea,fuoria foamici
TcUitne. caftigando i fuoi contrari.Honor ffieciabncnte Pollone Farijco, cr Samea fuo difeea
Smed.
fcepola , iquali , offendo affediata d lui la citt , furono autori,che fi rendefJ.Samea
(come fopradctto)haueu4 profctc:crato ad Hircano cr a' giudici come Haode da
loro ingtujlamente confauato, gli cafiigarebbe della loro ingiuftitia. Vccife medefia
mamciue quaranta de principali partigiani di Antigono, pigliando ancora i lor beni.
Si che aano mifcrrimi quclli,che gli aano fiati contrari. Fraatc Re de Part,tratt
Hircano benignamente, cr lo lafci uiua fciolto pa Babilonia , doue i Giudei thonoa
rauano eome Re cr pontcfice,ma intendendo come Haode baueua prefo il Regno,
determin di andare in Giudea parendogli,che pa efJagUgenao,cr haualo libaaa
to da quella accufa deUhomicidio , lo doueffe amarc,cr quantunque i Giudei Babiloa
nij lo di(fuadcffcno,cr pnthe Phonorauono come Rr>cr pontefice,cr ancora pache
p
tornato, che fufie in Hicrufalem , non potcua ufare il facadotio haucndogli Antigono
tagliato le orecchie,tuttauia il fuo defidaio di ritontarui cr 1 prie^i di Haode, ila
quale haucua mandato doni a Praate, pregandolo , che lafciaffe uenire Hircano, oc*
aoche lo potefiericonofeaepa gli hauutibenefici/,ualfiro piu, che i buoni auifi de'
Babilonij, cr fi uide poi, che Haode non procur il ritorno di Hircano pa commodo
di quello , ma pache poffedeua Paltrui Regno , cr temendo di qualche mutamento,
procuraua di haua Hircano in fuo potae,crdi uccidalo.
Hircano adunque hauendo da' Parti ottenuto di tornare alla patria, aa
da Haode bonorato,ckiamaualo padre , lo focena tcnae il primo luoco ne conuiti,

vfando ogni afiutia, pache non sauedeffe come gli tendeua infidie. Et non gli paren-
do di aeare pontefice alcuno de nobili , diede il pontcficato ad Anaelo di baffo con-
durne, ilqualc haucuafatto uenire di B^ilonia. Ma A leffandra fua fuocaa hauendo
a male, che Arijobolofuo figliuolo giouanc bellifiimo,gcnaato da A leffandro , fuffe
a dietro, dimand da Clcop(tra,chcottcncffcpafuo figliuolo, il pontcficatoda An-
tonio,
, , ,

'
P A R T E P R I M A. r4J.
A MitOfCr hduendolo lui con prieghi'ottcnuto, DcUio ucnv.to in Giuded^et nutrmglian*
doft deUd belt d'Arijiobolo,cr dt Marumme moglie di HcrOde,prrJtafe ad Alrffun
drd, che fe midaffe le inugim di queft ducdd Antonio,ottcncrcbbc ogmfitd dimdd.
Antonio, hawut duefH ritrattifi uergogn dt fjrfi ccndurre Idgmani.
con HerodemdritdtdyCranco/igudrddMd dalle querelle, chaucrebbe fatto Clcopa
trd.Scri(fe dd
Herode,cbegli mandaffe il giouanc, aggiongendoui ,fc non gli era mo<^
kjloMerode giudicando, che gli tomaua bene il mandare quel giouanc nobilifinto^et
beOiftmo ad A ntonio tra' Romani tanto potente crfi inchinato ad umamorarfi, gli
referiffe, che fe quel giouane fuffe mandato fuori di Giudea, ogni cofa anJLrrebbe ff-
fpTdyCr fatta fuafcufacon Antonio }conuocgUamui,cr accus Alcfftndra, che
procuraud confraude di leuargli ti Regtio : ma tuttauia.chc uolcua dare tl pontefica^
lo alffouane,ilquale nongli haucua per adietro concejfo perche era quaf garzone.-
,
Aleffatdra perquefle parole hebbe timorc,t3' dHcsrcxXA,qnefia per La dtffiit con
g ceffi alfiglmb,ty quello per la fofpitione, che haucua Herodedi lei, erfene fuso
con lacrime dicendo, c haucua bramato'l ponteficato , ma non il Regno , ma che bora
hauendo conccljh al figliuolo tale dignit, gli farebbe finche utuc^e ubidiente. Coj
hauendo parlato inficme,f partirono,comc]e fuffe annuUata ogni fjfitionc.
HERoDe adunque dato'l ponteficato ad AriHobolo , cr bramando di ordi*
tur le facende di cafafua,comand che Aleffandra,della quale haucua foffetto, ha*
hitaffe in palagio,cr che nonfacefe cofa alcuna per fu autorit. Ma efia fteffiata^
perche fi uedeua tener guardu,cr uolendo patire ogni defaflro piu toflo,che menare
tuta feruile, cr trauagUata, dimand aiuto da Cleopatra cr le narr in che termine
erano le cefi fue,laqude fece intettderc,chefi^iff a lei perci A IcffanJrafc pre* 'o
parare due cefie, come fe uolcffc portarfuori corpi morti , ncQequali entr efia, cr il
figliuolo, commettendo a'ferui(dt quejlo confapcuoli)che le portaficno al mare , do*

u haucua preparato una nane per attdare in Egitto. Herodeauifato diqucflodauno


.Am
Q ma le perdo*
di quei fcrui, lafci andare la cofa tanto auanti,chcfu prefa nel fuggire,
n non tanto per humanit,quanto perche fi temeua di Cleopatra. Tuttauia hauendo
feco diffiefio (fuccidere il giouane , che era danni diciefitte : auetme che nella fella
de' tabernacoli, uciito da pontefice,afcefi allaltare perfar ftcrificto,il popolo per
fi
la fila belt,ej ^andezXA di corpo, come per la nobdt, gli mcjir gjranfauorc^ral*
le^andofi,cr dolendofit,lcuando lieti cridi mcfcolati con le orationi. nU
HBR o DE turbato di quefio,ferm quel proptfito,c haucua di ucciderlo. Et I, t
fornita la folemtitfi mojbr dopol conuito, uerfo di lui benigno, fcharzando con lu, h
ty nuotando nellapifcma,ma gli amici di Hcrodc,chcfapeuanolaJuaitcnuonc fin* .T

gmdo difchcrcare,fomnurfiro Arijiobolo tantefiate ned'acqua , che uc [affogare*


no prona chegmgefie ad anni diciotto,la cui morte ffiiacque a tutti non meno, che la
propria calamit.
Alessandra fua madre ne mofhraua quel dtdorc, che l'affetto materno
rtcercoua, quantunque Herodesingegnaffi di fcolparfi piangendo cr facendogli
fontuofi cfic(piie,tuttauia la madre non fi placando a modo alcuno , firiffi a Clcopa*
K tra.

Diyii^r
, ,

1^6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tra, come Herodc con fraude le haucuantTrto il figliuolo i perci Antonio daefft Q
Cleopatra incitato.chiaiH Hcrode a Laodicea,perche rijfiondefieafua difefa . Egli
temendo, s per la colpa,come per chaueua inimica Cleopatra, prepofe algouema
del Regno Gioffo (ito curiato, comettcndogli di fccreto , che fe auctiiffe altro di lui

ttccidcffc di fubito Mariamme,accioche fi bcQa donna non fi mxritaffc ad un'altro do*


po'lafua morte . Giofefo,partito Hcrode,fi diede algoucmo del Regtio, cr ragionon

dolpeffo con p^lejfandra cr Mariamme deWamere , chcleportaua Herode , finah


mente l'cherzando quelle, O" ridendo, le mantfcji il fecreto di uccidala, ilche rtdufj^
quelle Signore a dejpaatione.Effcndo leuato la fama,come Haode aa Rato da An*
tonio ammazzato, uenna lettae da lui, che affermauano come Antonio fhauea rae

colto con honarc,tcnendojelo a fedae auantial fuo tribunale,cr ne conuiti,quantm*^


qne Cleopatra,loincolpa(fe di piu fatti Ethauendofeguito Antonio, che andauain
Parthia, ritorn poi in Hierufalcm , doue Salame fiaforeila, cr la madre accufarouo
Alefia3xdra,CT Mariamme aggiungendoui Salame, che Gicfefofuo marito figtacem g
conMariamme.^
Essa diceua queflo, mafia da antico odio,perche Mariamme la haueua rinfac
ciato la fua ignobilt.Hcrodc turbato pcrgelofia,chiam da parte Mariamme,laqua*
le giurando,chc non era di queflo colpcuolc, plac tira del marito., che Hamaua CT
efjglidijfe,che non erafegno di amore lo hauer commandato , chefuffe uccifa,acca*
den^ altro di lui Herodefi turbtanto di queRo , che diffe ad alta uoce, come gi fi
uedeua manifcRamente,che Ghfefo era innamorato di lei,et che non l'hauerebbe ma*
ntfirjlato quel fecreto fe non haueffe hauuto da quella quanto defiauai cr
hauerebbe
,

Gitfe/o ma difiibitoammJZZatolamoglie,fcnon[impediuailgrandeamore,cheleportaua.Md
rito i/ S4/0. fltto fece uccidere Giojfo,imprigionando Alefjndra, come principal caufa di tut*
meammatl tiiimli
^ Antonio corrotto dalTamorc,oucroincantefimidi Cleopatra feruiua alle fue cupi*

Efj haueua auencnato ilfratcllo,alquale s'afpcttaua il Regno,cr fatto


dita. uccidere

da Antonio Arfinoefua frella,oltre di queRo procurauadihMteredalui laGiudca,


uiguiria , oucro tro*
cr r Arabia,^ egli per coprire con qualche colore la mamfefa
fiandofi dall' amorc, incarni uinto,toljc parte di quejle prouincie per fattore [ingor*

do appetito di lei Conducaido Antonio lcffercito m Armcnia,poi che fu tornato, CleO


Heirdf fU Hfrodf in Giudea , cr tanto fi domcRic con ba, che lo'nuit aU'atto
^4 C'trnale ,
oucro fpuita da sfrenata luffuria, 0 per tiglio difparre cantra dt Herorfe le
Ili. infidic . Ma egUfehemendo le fe parole, la plac con donu
Ztrremott L,'unnofettimodelRegnadiHerodc,fuiaGiudeauntalterremoto,cbeiuperiro*
no injviiti animali,cr trentamila huomimdaUcrouine.
Herode hauendo tolto a rifenotrre 1 iruti di quelle prouincie che m Giudea, et in

Arabia erano afjgnate a Cleopatra,et non uolendogl Arabi pagare i truti,gU mqf
licenaa di Antonio , finalmente dopo molte battaglie uittoriofo, accetto
f guerra con
>on. quella gente nel fuo gouemo,cr tornato gloriofo alla potrit fu per lo fo Malore chia
llmde Hit moto il Magato Herode,
Effondo
, . ,

PARTE P R I M A. 14^
A hjfrndopomlo AntoniodaCcfrcad Atthje cofcfcucrmeroinpcricobjper

ehe non fi potcua credere, che non gli ueniffe qudlclK defailro da Ceftre,haucndo ff=
tinto amidi ia ftretta con A ntonio. E t hauendo gi dif^cfto di uccidere Hircano aUho
fa ni pofe maggiormente l'animo,accioche non fi troiuffc huomo piu degno di regnare
thecglnet fumoffcafarlodataleocca/ioneimaAlrJJndradonnacontentiafa tanto
fiimol fuo padre a fuggire alRedegUA rabi , che finalmente lo moffe a fcriuergli,
che lo uolcffe accettare, cr diede la lettera a Dofiteo fuo amico,che la moftr ad He^
rode,ilquale command che la portaffe a Malco Kede gli Arabi <7 riportaffe la ri/s
fpoia,tA rabo rifpof,che accetterebbe Hircano ccn ogni fuo parente, et amico.He^
HireM
rode fattofichiamart Hircanogli mo&r le lettere del fuo uolrr fuggire a Malco, cr
U) fece uccidere.
Vogliono alcuniycbe Herode fngeffe queio centra Hircano per ucciderlo, cr ne
panano tale argomaito,che queflhuomo pcrlafua fmplicitjne anco ingiouent bop
uerebbe tentato una tale imprept,noncheaUboratrouaHdoft (Canni ottantanno.
2
Herode poi uolendo andare a Cefare,pofe la madre, la frella,et ifigliuoli,in Md<
^
ftda,cr conduffe AlefJandra,crMariammem Aleffandrioluoco forte, dandogli per gMadtt.
puordia fotto fpecie di honorarle,Giofefo Quefore,et Itureo Soemo fuoi fedelifiimi, rode,
con tale commifiione , che f egli morifJc,le uccideffenoamendue, confruando il Rc=
go a fioi figliuoli,cr al fratello Eerora.
Etgionto m Rodi a Cefare,folamente fi cau la diadema,conferuando nclrimanen
te la maei Rcgale,cr parlando con Cefare non difeefe a preghi,ma rend la ragion
ne de' caf fuoi, forza punto auiltrf , Cefare compiaccndofi di quella grandezza <Ca^

nno, f che fi riponcfjc la diadema, Cf honorollo fmmameiitc E t tomaio in G iudea ^


eon maggiore honore che prima,trou la fua cafa turbata, perche Alcffndra et Ma^ ^
riamnteuedendqf tenere con guardia f nc rifluirono in gut/a:he con parolc,et doni

fi fecero
amico Soemo guardiano, crhriduffcroa talc,cbc le mamfflacommifioe
ne delRe,deBaquale fi turbarono efhcmamente,cr molto piu Mar umme ,allaquale
^
friuendo Herode in quale fato fi trouaua,cr poifalutandola con amore, effa moSir
do di odiarlo, l'haucua moffo a uolerla uccidere , ma t amore che le portaua imped
quefio fmvre,penfandoche fe uccideua la donna tanto da bamata,non potrebbe far
maggior difpiaccre a fe Clcffo,quando ne fuffe priuo.Ma effendo dalla madre cr daU
lafretlaognidi finto ad effer piu gelofoycrmof brando lei Canimoriuafiato uerf
il marito,egh mut Famore in odio. Etf non haueff battuto andare da Cefare in EgU
to,Chauerebbe fatta morve > effendo gi morto Antonio cr Cleopatra Je' quali p*
teua temere. Et tornato da Cefare con maggiore honore, quantunque amaffe calda*
;j

mente Mariammc, che m effetto era cafta, tuttauia perche fi befjrggiaua della proge*
'

nie di Herode , cr/i portaua uerfo di lui con orroganiia, era ffeff uoltc da lui con in* A.

giuriofe parole mal trattata. ^

Quef odio poi le caus morte per tale occafione ,cheilRe fiondo a ripofo nella

emcra,cr effe dolendofi per la morte dcU'auo cr del fatcUo , gli riffqfe orgoglio*
Salomc pigliando tale occafione, mand il copUro , chaucua con dom cor*
fornente.
K 1 rotti.
,

148 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


rolto,che accufafj Mctrimme , a troujre il Re|, cr dirgli come haueud ricemdo id
lei preferiti, perche gli trotuffcbcBettificituUcruno uaieno, Ix cui forbitegli nanfa
peua. Herode lutto furibondo,perche teneua,che cjuel copier gli fuj?c fedele, coim
ci ad itufuirire cantra la moglie. Co/lui , che non fapeua cofa certa ajjxrmaua come
egli era odiato dalla moglie per parole di Scemo . Herode udendo (juejh, giur, che
punirebbe Scemo di non hauer' ofjcruato i fuoi commandamenti , perche non doiieua
hauer/ con la domu mefcolato,cr fubito lo fece uccidere. Dopai chiamati i fuoi ami
ciaccuslamogUeychelohaueffeuolutoauelenare} perci chi erano prefentiinten
Altff*nTA derido la mente del Re,la dannarono a morte,
infullMtdo
idU fghu
ET effendoui condotta Alcffandra fua madre, temendo di morire, CTtnojhran

U mer.ata doft ignorante delia colpa imputata alla figliuola, le diceua ingiuriofamente , che era
*iLi fiata ingrata ucrfolmarito.Macffami le dandoriffiofta, con faccia intrepida, CT
tu fu foce forte animo,and a morire , dimoftrando la fua generofa progenie alTelrcmo punto.
dotte
(t.
luct-
Morta Marumme,Herode tanto fifentiuatormentare, dal defio dmeder g
la, che la chiamaiu fpeffe uolte CT diuenne a tale , che la faceua per fuoi miniftri
chiamarc,come fe fi fitfjc feordato di hauerla fatta morire. Finalmente ridottofi in un
deferto, cr folctario luoco : d.:ndofi m preda al dobre, cadde in una grane infermiti,
che era uifiammagione,corrompimcnto dcUa capa, cr alienatimw di mente.
Alessandra jandoviHierufitlem, cT udendo come il Re fi trouaua
opprefp) da tab infcrmita,procur di occupare due cajlcUi uicini alla citt, cr fu uc
cifa per fua comnufiione : cr hauaido il Re a fatica fuggito il pencob della morte,

diuenne inplacabile alTuccifionc,non folamente del popob , ma etiandio dcfoi ami


CengiuTd ci. Viol ancoragli ijlituti patemi, corrompendo b flato antico con cflcrni coflumi.
de dica Imo E T effndo concitatopercfucflo il popobydiecihuominihaumdo congiurato di
mini (Ultra ucciderb,entrarono con b fpade coperte nel tcatro^cr ucculcrc effb Hcrode, mol
llerode per
ti de' fuoi minifhri. Ma effndo prefi non negarono la loro intcntione anzi moflrando
,
la fua cru-
delt.
b fpade ,
fopportarono audeb tormento . A buni poi fhracciarono gli accufatari in
j
pezz,dandogli a' caiu.Ma Herode trouatido quefli tali, pun loro, con tutte b fue fa
miglie,crcfcendo tuttauu l'odb del popob contra di bi.
SoPRAVENNB ollaGiidca Ulta eflremafame,cr finalmente UpefUlen

za, perci Herode uobndo in tal cafofuuenire al popolo , cr uon fi franando dena*
ri,iquali haueua con fummato ad ornare principalmente b citt , cr patendo di care
fliabc&conuicineregbni, facendo batter denari dclb Regali mafjntb, comper
fi)rmaitoinEgitto,crdoniU<juefloachifipoteuanofarpane , ma per uecchi,cr
Hrrode ron deboli, conduffe alcuni pijlori,cheglifacejfeno effb pane.
liberalit fi Qv s TA liberalit plac gli animi di coloro, che Todiauono. Hauendopoi
fece amico
fuuenuto al fio affitto Regno con otto nula moggi,ouer cori di frumento, ne foucn
l popolo.
ne anco i uicini,chefitrouauano neUisicffa calamit,con i o. mila. Vn coroifreondo
Gioffocomprcnde 10. medinni attici.Qttefia liberalit ufata cofi a lempo,fu edufa,
ch'ei fi racquifl la grafia dei Giudei, cr fu tenuto in gran conto da'popoli eflem
Setid m* Essendosi poi imiamoratodca figliuola bellifiima di Simeone facerdo
'
re
. , , .

P A R T E 1> R I M A '
\ *
\ f 'RiercfolimtMO, tolj il fcerdotioa Icpt figlinolo di F:d>eU) CT lo diede d coftui,
|
perche fuffe degno di apparentdrf con cjj,(y tolj la fua figliuola per moglie . Cefi
procedendogli le c<^e hene in cafa , fi fortific ancor difuori, trattando bene le citt, jferiii

fi
che le cofe loro andauonoaumaitando. Ma tjucQa ambinone, crduolerhonorare
I Romani potentifiimi , caufaua jpefih , che uiolaua gli ifiituti patemi nelT edificare te
cttyCr itempij,nongiinGiudea,mdnencdltreprouincie.Et fi feufaua co Giudei,
'
dicendo,che non lofaeeua uolentieri,ma per compiacere a Cefire,et a Romani, per
che ui metteua fatue, edificaua citt con larghi porti , crfccuri , crjimtuofi palagi,
cr cafe fflcndide.
Et occupandofiinfimiliefjcrcitij^and Aleffndro,crAriftobolofoi figlia HfTtdfetr-
UoliaRoma, perfalutdrCefre,il(jualegliraccolfehumanamcnte,crconceffead romfvui le

HerodedilajciareilRegnoaiJualeuolefJdefigliuoliydggiugnendoglialtridominif,
^
annoucrandolo tra iprocuratoridiSorid,a quali command,che fxcefjno ogni coja

per fuo parere.


Cosi hauendo ottenuto tanta felicit , dimand da Cefare la Tetrarchia per
filo fratello Ferora. Rimile al popolo la terza parte de tributi, accioche( come egli
diceua ) efj popolo fi riftoraffe , ( fecondo Faltrui parere ) per placare tedio de
Giiidei,iquali,haueano a male di ueder molare i riti patemi cr gli leuaua la libert:

occupandogli nelle fatiche,uietando chcfaceffeno conucnticuli , che paffgff affino


iifieme,cr cafiigaua feueramente chi contr^aceua. Et erano certe perfine , che an*
donano ffiando i parlamenti de' Giudei, fi nella citt,comc per maggio,
NA R R. A N o dlcuniychecgliiftcffijm habitodihuomopriuato ,fime(colaua riramift
di notte con la molthudinc,ffiiando qudlo,che fentiuano del fuo Imperio . Puniua Jil^emu
eys'ah di Hende.
ueramenteicontumaci,dimandaua(Ldlaplebe,chegliprometteffifedelt ,

cunorecufaua era punito.Dimand da PoOione Farifo,da Samea, et da i loro difee*


ptdi,chegiurafieno fedelt, ma non uolendo laro giurare , non furono puniti per Uri*
uerentia,cheportauaaPcOione.Effinimedefimamentc erano affimti da qtiejlogiu*
^
ramento,che fimo gente imitatrice de gli ifiituti pitagorici, Uquale egli honaraua per
Manaimo,che era di quelU f?tta,cr era huomoda bene, crprofta.Ccfiiii
rifiletto di

andando Herode a fcola,lofalut Re de Giudei, cr dicendo Herode , che egli era di fr*-

priuataconditione.Mainamoridendo,^ battaidolo leggiermente diffe. Ad ogni mo*


da tu regneraifelicemente-jcr tienti a mente le mie parole, cr farai ottimo officruando
piet uerfio Dio,cr clementia al popolojben chio fio, che non farai di tale bont. Mero*
de preflReg^yfirce chiamare Manaimoycr gli dimand ,
quanto durerebbe il fuo
'
*

lMperio,crnonrifi>ondendoManaimo, Herode da nuouorinterrog, f durerebbe

anni dicci, o uenti,ouer trenta,ma non m aggiongendo colui altro termine, fi


content
di tanto,et porgendo U defbra mano a Manaimo,honor perfua caufa tutti gfEfjent.
lanno 1 8 delfo Regno determin di edificare il tempio piu alto , et piu

magnifico,crricufitndo il popolo tale imprefa,diffi,d}e non rounerebbe quello , fin*


dxnonfiiffcnoin punto tutte le cofeneceffarie per edqcame unaltro; perci hauen
do preparato quanto ui fitceua medier, canati i ueccbt fundamenti, cominci il tem*
K 3 pio
. , , .

ijo DE GLT ANNALI DI (JIO.-ZONARA


pio lungo cento cw6m,cr altro cento cr uciui, mcltcndoui ffii candidii & forti, Im* D
ghi ciafcuno uenticnquc cubithalti otto, cr larghi dodicL
liiTJe eii AL lato Settentrionale era edificata una Rocca fortifiim a cantonijnomata Rte
fc Utem* rindaiRe Afamonei,che fedificarono: per riparui la jlola ponteficia,cr Herodefa
fia Hiera
cendola piu forte, U nomin Antonia in memoria di Antonio. Et fu edificato quel tem
foLmilan
ri torre pio con le fitecircoflanzc in anni diciotto.
Antonid. - D1cEs I che per un'anno, et mezo,che dur ledificatione di quel tempio, non
piour mai di giamo, ma fhlamrnte di notte,perche non fuffe impeduo il fahr icore. Hf!
Lt^e di rode poi per punire i nulfattori,fece una legge ,
che i ladri fufferO uenduti agenti
llerode cir~ cjlcme,ilche a tali delinquenti era molto greuc,cr dffendeua la religione loro, douen
ti ladri.
do uiuere con genti ejieme,che non ofjruauanoi ritiGiudaicii pcrchela legge eoo
mandando, che fuffero uaidiiti i ladri, che non poteano pagare quattro iiolte tato , ino
tendea che fuffero uenduti cfuoi popolani,accioche non eontrajeceffero alla religione,
cr che dopai anni Jci,fufprojrancati.Qeia era una delie caufe,chc rcndeua Herode
odiofojlquale andato a Roma per parlare con Cefarc,cr uederc i fiioi figliuoli, che ui
erano, fu da Cefare bcnignamenteraccolto,ty conduffe a cafa i figliuoli m buone arti

amnucihrati. quali tornati nella patria, erano per la grandezza dell'animo, ZT belt
corporale tanto dcgni,chc Salame forella del Rr , cr queUi che con calnnie haueano
efiinto la madre loro, gli prefero odio cr prepararono di ejhngucrU con le itcff or*
me c haueano ufto cantra k madre,facendo fama , che i figliuoli abhorriuano daU
coniierfationc patema , per k morte materna > uolcndo con queik ma ifligare il pa
dre ad odiare i figliuoli ,macffogli honor cr amandogli fmmamentc,gli diede mo*
glie,ad AriHobolo Berenice figliuok de S<domc,et ad Archelao Gkfira figlmok del
Re di Capadocio.
Qv EST cofeaumcntauano [odio di Salame ucrfoigiouani,kqualc tratta*
Ma cantra di loro con quelli, che F haueatio aiutata ad uccidere lAoriamme
dauuno i ff ottani qualche occafione,tqitalt arricordandofi della morte patcnia,zT per
^
defio dell Imperio ffarkuano centra i'erora, fi cheperquefie me fi preparauano con
tra di loro le accufa cr k maluagia Salame parlando cantra di loro ,
gli prouocaua
maledire la loro frte , che gli thrgncua di praticare con i micidiali di fila madre
Tornato Herodc,Salome,etcrora,bauifaronocomeegliflauaingran
pcncolojpcrchcifuoi figliuoli minacctauanodiuendtcarek madre, Herode udaido
qucfto ifiefi da altri, fi titrb,cr per raffrenare il lor furore , detcrmvi di honorare
Aniipatro fuo figliuolo nodrtto in uita plcbea,accioclK intcndeffeno , come non a laro
Antfatro
foli s'affcttaua kfiiccefiionc del regiw. Antipatro huomoHutofi diffiof daccoflarfi
offefloiLt
llerod; a i
a filo padre, ZT calomuare i frateUt uppreffo di lui ,
pigliando occajione da qualche ,

fglmeli dt loro p-arok detta contra'l padre imprudentemente} Siche riportando fimili parole
MiCTMfHmr. con qualche gionta,aumentaua maluaggiamcnte Codio di quello centra di loro} perci

gli affegn maggior honorc, perche meglio opprimeffe i figliuoli di Mariamme,et an*
co introduffe k madre fua nel pakgto. Dopai lo mand a Roma,ricomaildand<o a Ce
fare, fiche igioiuni haueano gi perduto k jfieranz del Regio.
-S Antipatro

Digitiisd by GoooU
. . ,

^ P A R T E P R 1 M A. -t^i
A Antipatro dubitcmdo,chc il fxtdre in jia affcnza fi pkcaffc ncrfo i fi*

gUuolt di Mariumme^ gli fcriuea per cminoj che lo accfe di maniera cantra di (juek
Uyche gli conduffe a Roma,pcr accujrgli a Cefrc,lamentand(^i di laro, che odiando
il padre,procwrafjfino di ucciderlo per ottenert il R egiu). I giouani udendo cefi ragia
nare fuo padre, f^geuano temendo,che il lor tacere perfiadcffc a' circonfianti , che
fuficno colpcuoli ; ma uedendo la bcncuolenza di Cefre , CT che molti gli baueiktno
piet,Alcjpatdro cominci a rifpondere al padre in difefa fuo, cr del fratello tanto ac
eonciamentc,chc CcfarCiilcptalc prima non credeua alle colpe,che gli craiu> apofc,f
eonfermo nelfuo parere :cr fp: loro,cbe epiantunquc fi teneffeno del tutto efier fen
X4colpa,tuttauia cbt mancauano in ejaeflo, perche non baiorauano di frte il padre,
dicnonfpotejjfaredi loro una tidefolfcttone. EtccnfrtHerode,cbc lafciato
offt foffetto (t paceficaffe con i figliuoli, perche gli grande ingiuflitia , ebe il padre Ceftre
pa-
ctjitd He-
creda tal cofa de' figliuoli ter dando ^uefi'auifo accenn di giouani, che s'ingatoc
rode con i
J
B chiaffcnoauantialpadre,crin({ucfio Herode gli flut benifftamcntc,o' con lachri gliutU
megli abbracci amendue. Cefi rendendo grafie a Cefare Ji partirono infeme,accom
paffiandogli Antipatro,chc fingcua diraBcgrarfi della loro riconciliatione. il giorno Hrrtde fa~
jipiente ecfore concefj ad Hcrode di lafciare il Regno a quale uolcffe de' fuoi figli (tfitjle co*

fgliuiU.
uoltydiuiderlo tra loro,ciodopo la fuamorte, comandando, ebe teneffe U Rcgno,cr
la Sigwria [oprai figliuoli. a

E rritemando lui, Archelao fuocerodAlefJandro fcglif contro, raUegrandofi


della riconciliaticne . Giorno in Giudea, chiamo il fuo con/glio,narr quanto gU era
auenuto per firada, cr forni il fuo parlare con ammonire i figliuoli, cr hauciuio ma
Qjfoliti ii
nifefatocome lafcierebbe il Regno prima ad Antipatro, dopai ai figliuoli di Ma lertie.
riamme, licenti il configlio
TttHerodeucrfo gli altri liberalifiimo, grane a' [oggetti, ingiflo a parenti, cr
inefforabile uerfogli amici < Quando focraua gloria dopo mortc,oafua mia, non ri
guardaua a foefa alcuna,laquale offendo grandfiima la rifcuoteua da fggetli, trat
^
tandoli crudelmente . E t caufua queflo il defiderio di regnare , fi che tcneiia per ne
mico qualunque fofoettaua,chc g inuidiaffe il Regno, ofaceffe qualche nouit.Pcr
ci uokndo lui fla effere honorato, punma crudelmente i parenti,cr amici,chc afuo
parer gtiimpediuanoquefo bene.. Manfcftafi la fua auaritia,caufata dalla eccef*
[tua fpefa in queflo , chauendo intefo come Hircano fuo prcdeceffore haueua cauato
Sfptitr Jb
delfopolcro di Dauid tre nula talenti d'argento,tolti fcco di notte alquanti foi amici,
r>auid
aperfo quel fopolcro , cr ui entr , acciochc non fi fapeffe , ma non ui trou argento r/idlo cLt

come Htrcano,anzi molti ornamenti doro, CT lenito ma il tutto, and piu auanti per Hcro^-
giongere dotte crono i corpi di Dauid , cr di Salamone , ma ufoendonc una fiamma,
morirono duefuoi miniirt , cr egli [marito ritorn a dietro , cr per tale fceleraggitie
le cofodi aaf fua andarono in fimlroy fiche cpianto fi trattauancUafiucortc,pare

ua una guerra ciuilc, perche Antipatro aHuto , mctieua in ordine [efforcito de rap
portatori cantra i fratelli, cr poi gli defcndcua,moforandotuttamd,che defendeffo la
mia patema
K 4 Ma

^ogU-
[ .

tSi DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


MA Ji giorno in giorno piu fi ejjperautoio i figliuoli di Marimmc , i<\u<tU per D
tagenerofideWammo, non poteimo fopportjre di cffcr ad Antipatro pofpofL Et
gli tncitauano a qucflo le mogli , ma f^cialmente Gl^a, che odUua Salc^ per U
mleuolcntia,chc cfjportaua al fuo manto, cr per la fua figUuoU,mogUe iTAriflon
bolo, laquale effatrattaua con arrogantia ,
/degnando che le fuffe aUbonore pof
reggiata .

Parimente Ferora uenne //petto, cr in odio al Re fuo fratello, in que*


fio modo , che egli hauendo per moglie U figliuola di effo*Re,amaua caldamente ima
fcrua, con laqualc fi trafiullaua,lafciando la moglie . Ucrode turbato di quefio,ma
rito la figliuola ad un figliuolo di Fafclo , cr alquanto dopoi fi lament della pi^n
ingiuria,diinandando appreffo,chcfi maritaffe con l'altra fua figliuola, con penpero,
c\k amore,ilqude portauaaUa fcrua, fu/fe raffreddato. EgliadunquelafctataU
ferua,cr il figliuolo nato di quella,promife di pigliare la figliuola del Re , ini a tren
tagumi. Ma pafjro quel tempo, tantoera ardente lamore che portaua alla fer" B
ua , che fgiaceua con lei feieca riguardo alcuno . Quefh, cr altre co/ fdeffiaro
nodtfortcHcrode, chenon poteua fior cheto. Oltre di quefo Salame, nemica a ifw
gltucL di Mariamme ,
perfiiafe alla figUuola, maritata ad Ariflobolo , cle dicefj^
idtmemal
K4^4. quanto ilmaritofparlauadelRe lagiouanerenonticomeiguuani s'orricordaua*
no fpeffo della madre, odiauano il padre, cr che minacciauano, che ottenendo il R w
gnofarebbono ScriuanidcuiQaggi, i figliuolidi Herode,natidi altre donne, r ina
chiudendo effe donncyinluocodoue non potrebbonouederd Sole,
Il Re intendendo quefie parole dalla maluagia Salomc ,fe ne turbaua, ma ud*
ta la defefa de figliuoli fi placaua . Ma Ferora turb il tutto , narrando ad Alefjn
dro di haucr udito da Salome,come il Re era finamente innamorato di Glafira,il che
tanto /piacque ad Aleffandro,chenon potendo fpportarc ildolore,cauft(gli dage*
lofia,nc auis fuo padre : ilqualc turbiUo di quefafalfa imputationc, fattofi chiama*
re Fcrora,gU diffe con fino uifo . O maluagto huomo,uolcuitu con quefie parole,jr j
FfW4f4r- nedne quefie falfe colpe a mio figliuolo, ouno porgli le armi in mano i Fnora dif*
aiii ditir-
na inuentionc di Salomc, alaqualc non dando fde , tuttouia quantun*
fe,che quefla
tt.
que lo negaffe con Lagrime, fi fhracciaffe i capelli, cr batte/fe il petto, command che
con Fnoraufeifie di corte , laudando fuo figliuolo^, che gUhaucua fedelmente rap*
portato qucfiauifo.
Et aueniic un altra cof che turb la corle. Haucua Hnodc certi Eunuchi a
luipnla belt loro molto cari,uno de' quali baucua fatto fcalco , CT dfecondo copie*
ro, tenendo il tcrzfi pn interprete de fogni Qnfii (come fi tiarraua) nano fiati
corrotti con denari da Aleffandro,pnci po/ii al tormento, confeffarono come ligio*
nane s'na coiiloromcfcolatodishoncfamauc,machenott fapcuano di alcuno fuo
Re fuo padre . Ma aggiongendo loro piu fini tormenti, confcfj*
configlio contra'l
reno come figliuoli nano al padre ncmia,e come gli haueua ammonito,cbe effndo
i

filo padre hoggunai pn lauecchiaia uicino a morte, saccoflaffeiio a lui, abjuale mal*
grado dclRc,gli tocchncbbc il Regno ,fipnlafua nobile progenie , come ancora
i. per
, . . . f
,

i

PARTE PRIMA 155
A per U benuolmz^ichc gli portauano i buroni.Herodc per quejlo inclitio,commci ad
hauere tutti in fbfpetto,cr odiare ciafcm>,metando ad alcuni amici lo entrare in pala *" dA-
giOyCr ftta imprcgionaregU amici A leljndro^lifece tormentare per intendere fe
fapeuano cofd alcuna di A lcffandro,che fi trattaffe cantra dtlui,ma efii non fapendo.
che ft dire mortuano ne' tormenti,benche uno umto daldolore,diffe come Alefpnro,
ejfendo commendato deQa g^andrcza del corpo, efferienza nel fagittare, cr d'altre
doti da naturayCr dalTarte in lui ccceOenti: rijpofe che feda natura, cr Jludio batte

ua qualche bene,quejoglt riufeiua in calamita , perche fuo padre gli mdiaua tanti
bem: cr iti aggionfe ebaueua trattato con Ariftobolo di uccidere fuo padre aHx cac
eia per occupare il Regno

F V R o N o ancora trouate lettere di A leffmdro ad Arifoboh , che diccuano


come il padre faccua ingiuffamente, preponendo a loro Antipatro . Perci egli m
pregton Alejfauhro cr procur di trouare piu efficace argomento di haucrlo con
B ragione onpregionato , perci fece morire ne tormenti molti degni huomini , che non
diffiro quanto egli afpettaua . Ma alcuni giouani nc' prni tormenti diffcro come
Aleffandro per mezo de' Romani fuoi amici, baucua ottenuto, che Cefar lo chiama
fe a Roma,pcr accufare fuo padrc,che sera confederato con Mitridate Re de' Parth
cantra famicitide Romani,cr che tcneua il ueiieno preparato t A fcalone,pcr uc
cidcre il padre . Quefie accufe falfifime confolaroiw mente di Herode , perche
facendo fubito cercare del ueneno , non fu trouato
MA Aleffandro uiito da tante miferie , fi pens di tirare feco aUa rouina tutti i

foi nemici,cr fcrifj a fuo padre , come non faceua meftiero di tormentare alcuno
perche egli haucua penjto di ifidiarlo, hauendo per compagno Perora, cr i fuoi a
' '
mici : cr che Salame entrata ncUa fua camera,icra mefolata a forza con lui carnai
aabnente,ft che tutti cof^irauano ad uccidalo,pa libcrarfidaquct contrno fpauen
to di effer da lui uccifi

Q Archelao Redi Capadocia, udito queflo, uemte t pcnficro del genero, MfheU
cr della fglutola,perci ucnuti in Hicruftlem, singcgnaua di placare tale difordiat foca tert-

accufwdoilgenerotcrdandoragionead Hcrode,diccndo,cheuoleua torgU lafi de.


gliuola . Herode udendo queflo ftremife dal fuo furore , cr ufcendogli da gli occhi
uiue lagrime,prcg Archelao, che non rompeffe quel matrimonio, ma che rimctten
do il fuo furore , perdonaffe al giouanc . Archelao uedendo come Herode era pia
cato,cominci ad tcolpare altri,et jpecialmcntc Perora,ilqualc preg Archelao che
intercedeff per lui appreffoil fratello , hebbe da lui queiio confglio, che andaffe m
perfona al fratcUo,alquale coi^ffandofi colpeuole,chiedefJ perdono,cr che egli al
Ihoraglt farebbe ognifauorc a lui pofdnle . Perora facendo quanto gli diff Arche
Uo,fu perfuo mezo pacefcato con Herode, cr Aleffandro da ogni colpa affvlto .
In proceffo di tempo le cofifamigliari di Herode imdarono affai pcggio,pcrche L<

Eurule Lacedemonio,huomo nobile tra' fuoi,ma' di maluagia mcnte,dando ad Hero


de molti doni, cr rieeuendone,gli diuenne amicifno . Cojlui aUoggtaua con Anti trduaU
patrOfCr praticona in cafi di Aleffandro, cr fingendo di effer conpfeiuto da Arche d Uereie.
lao.

Dr .00>^:
. 1 .. , .

1J 4 DE GLI ANNALI DI GIO. IGNARA


lao , mofhrMd di portare grande bollore a Gh^ra : perci Aleffandro toltpflo per D
aimcoygli narr la morte difua madre,CT altre ingiurie battute dal Ke^lcquali affrr*
matta, ebe non fi poteuanofopportare . Eitricle narraua il tutto ad Aiittpatro,dquaa

le con ricebi donilo dtjpof a narrare quefe querele di Aleffandro ad Hcrode,cbe


con quejo modo sacce fdi odio implacabilcyco/ Euriclefattoji ricco fi (w.
H
E R o o E con tante uic [degnato, uetme in tanto furore uerfo t figliuoli, che
non uifaceua piu mefiiero de' rapportatori , ma egli liefj imtcftigaua le loro paro
k,cr opere.
DV E mmiftri del Re, cacciati per /degno da lui,caualcauano con i fcruitori di
A lcJftndro,cr accettarono da lui prcfinti 5 ebe Herodc penfindo male,gU fece tor
fi
mcntarc,cr efii da principio foppartarono i tormcnti,ma non potendo put lungamcn
tefoffrnre,di/firo come Aleffandro gU haueua detto , ebe dotteffeno uccidere Hero
de alla caccia Parimente fu tormentato il gouematore iT Alcfifindrio cajlcBoyCome
s'baucffe promeffi di riceuere igiouani nella fortezza >
ma non confcffmdo lui cofa B
alcuna,fuo figliuolo diffc,cbe cofi era, et mo/ir lettere di qucjlo trattato,lcquali pa
renano fritte di mano d Aleffandro. AUbora Herodc tenne per ccrto,cbcifighuo
Ir lo cercaffeno di uccidere, quantunque A leffandro affirmaffi,cbc quejlo era fcrttto
con inganno (TAntipatro . Cefi erano ffimti qucfli giouani in ogni fuo andamento, fi
ebe fi trouauanoinqueltimorc,tyuitiipcrio,comcfifii/firodjNnati.
Aristobolo credendo ebe la fuoceraSalome ficondoleffi de' fuoiaf
fam,zT odiaffe cbi roffrndcitano,le diffe A te ancora mmacciano pericolo qucfle
.

cofi, ebe fii mcolpata di batterti uoluto maritare con Sileo . Salame riauis di que
fio Hcrode,ilquaefice imprigionare amendue i figliuoli, fiparatamente uno daWol
Alejfardrt,
tro , commandando a ciafiutio , ebe fcriueffe quanto baueffeno macchinato contndl
Cr AtiJo-
belo tmjre-
padre. Efii fcriffirocomenonbaueanodifi>oflo,npcnfatodiiifidiareafuopadre,
^toutus ma fi bene procurato di fuggire,temcndo della uita
A L L H oR A egli fece condunrc Aleffandro ligato alla prefenta deWamba f
fiiatoredArcbelao,crgUdimandmqualmodo, cr dotte uoletiano fuggire tegliri
ffiofe ad Arcbelao, ilquale baucua prome/fodi
mandargli a Roma ; beticbc non ha
ueano machinato cantra fuo padre . Herode udito quejlo, mand due dcfuei amici,
ccn lettere a Cefare, cr gli command, che giorni con le nane in Cilicia , fi lamcntaf

fino per fuo nome, con Archelao, che aiutafie t fuoi figliuoli, ad infidiare al padre
A rchclao riffa , che haueua promeffo di accettare i giouani per lUilc loro cr del
fi
padre, ma che non gli batterebbe mandati a Roma
G 1 ambafiiatori giorni a Roma, diedero le lettere a Cefare, ilqualegli rijpofe

come fi doleua del cajb defuoifigliuoli, ma che shaueuano commeffo fielcraggine


hetlere di
Ceftread alcuna contral padre , che fiijjcito puniti come paricidi , cr di quejlo gli daua piena
tereJe, autorit,ma che shaueffeno Jolamcntc penfto di fuggire, fi contentaffe di ammohir
gli con parole. Ma che gli parebbe ragioneuolc,chc ccnuocafie im concilio de' baro
ni pruicipali , cr infieme con Arcbelao Redi Capadocia , deltberaffc con quelli , ci

che far fidouea.


Herode

t by CjOOv^I
. , , ,

P A R T E P R I M A. W
Herode h^UHtaqucjh lettera chim a concilio chi li pjruetLtff^tOtdoftitf
^ veda parte Archelao, ouao, perche todiaua , o perche temeua , che fujfe contro^
rioa fuoidiffegni.
Congregati che furono ibarom,erode accus i figliuoli, tnoftrando
le lor lettere,che altro non fignificauanoje non la dctcrminatione del fuggire, cr al*
cune, parole higturiofe,che riprcndeuano la maleuolenza del padre uerfo dt loro ;
Tinalmatte diffe, che daUanatnra cr da Cefregli era concefjb cr narr la legge cSp^H
b

paterna ,
che commandaua , chefe tl padre mettendo le mani jpral capo al figlino*
*

lo,accHfauaquelliyche fi trouauanoprcfcnti, erano tenuti a Lpidarto. Etquantun*


<juc lo haucrebbe potuto fare nella patria , tuttauia c'haucua uoluto affettare il fuo
gitidicio

Detto c'hebbe Herodc quefto, quelli che fi trouarono nel concilio fenzafar
vi condurre i giovani, confrmarono ad effo Re la fopradetta autorit , Cofi Hero
de licentiatol configlio, men ficco i figliuoli a Tiro,er poi in Ccfarca,douc tutti sa*
uano con animo f/fiefodi quanto potefi di quelli ancmre,cr quantunque lohuiief*
fieno a malc,mtauia non tcneiiano fiecuri a parlarne, n Hare ad udore chi nepar*
fi
tana,perci con faccia meHa,fingcuano di nonfiapcrc quejto cafio.
MA Teronefioldato,chaueua un figliuolo di uguale et con Aleffiandro, cr era Tenne fot.

fuo amico,hauendo ragionato affiai,infauorc de i giovani cantra Hcrodefu ardito di dato imen.
parlare con lui da fola a fiolo,tT hauendo ottenuto la fina dimanda,gli difif. Doue an
data oKek tua degmfiima prudentia f Donde viene che ti uc^o tanto da gli ami--
^
ro'L'affref
riabbandonato f Nonunoiconjderareaqitalterinineriufcirqucfiotuo difficgno, [aduul
fie
uccidendo queji due giouant,figliuoli di madre Regina cr d'ogni uirtk ornati , la

tuauecchiezza sappoggiaraJun /oh figliuolo, cr a'iuoi parenti , iqiuli tanic


volte hai dannato nella vita f Non pcnfiarai , che la grandezza del dolore , caufa nel
popolo un'amaro flentio ,crcbe tutto icffrcito fi muove a piet uerfo i calamitofi,
cr ad odio centra gli autori di tanta calamit f
^ Il Reda principio [ud fienzA /degno, ma poi turbato della immoderata libert
foldarcfica di Tcrone,lo fece imprigionare cr Trifone barbicro di effio Re, prefia ta*
:

le occafime,diffie come Terone lo haueua /hmolato piu volte, che tagliajfie la gola al
Re col rafioio,perche lo farebbe uno de principali con Alcffinv. Detto qitejlo T ri Trifane *c-

fone,fu prefo,cr tormentato con Terone,cr fuo figliuob. li padre tolcraua con fior*
amaua i^S'*'*'*'*
te animo quei tormenti , ma il figliuolo vedendo firattare fuo padre , ilquale

teneramente dtffi,che direbbe la uerit al Re,quandoHolcjfe liberar lui, crU padre


da quei tormenti. Et hauuta la fede di que)o,narr come aano accordati,cix Terone
ammazzaffi effo Herode,cr cofi liber il padre da quei crociati.
HE R o D E nondimeno ,
pojla da parte ogni piet patcrna,detcrmin di effe* xUffixira

guire il /ito prop(fito,cofi menati Alcfiandro,fy Arijiobolo in Sebaflcn furono per cr Any?-
,
belaflrM-
fuacommifihncHrangolati.
Fvrono poi menati in publico trecento baroni bicolpati di quejla congiura,

cr accufati itfieme con Terone jiio figliuolo , cr ti barbicro , dove il popolo coniar*
me

Digili. -lirCoqglf
, ,,

ijtf CE GLI ANNALI DI Gr. ZONARA

Ttnre co'l mcgliuceife. C


Jl^bclo, col
irbicri, et
Antipatro morti i fratelli, uetmc tanto odiofoal popolo, crf^eciaJmen

ini
te a' faldati, che niuno fi contentala di batterlo per Re, ma tuttauia godetta il Regia
trecento
reni 4W>- con fuo padre, che fi frdaua di lui. f

He Ro D E adtui<iue rimand la moglie di' Alcfiandro afuo padrc,etnodriJum


dal fcfolo.
diofamentc i figliuoli di (fuefli due morti,pcrche Alcfiandro hebbe di Glafira due ma*
t-UoJi ,'
> cr
fchi,cr A riftolo di Berenice tre mafehi, CT due femine . Pariinatte efro Re hebbe
famigli*
delUroJe- della figliuola del pontefice un figliuolo,che nomin Herodc , perche tenne per mogli
noue donne a cojume de gentili,i(juali concedeuaiio di haucr piu mogli ad un tempo,
tra Ictjuali era U madre (TAntipatrOfCr la figliuola del pontefice. Hebbe medcfhmt*
mente per moglie la figliuola di fuo fratelloAina fua cugina cr una Samaritana della
quale gener Antipa,Archelao,cT Olimpia.
Tralcfuemogli era Cleopatra Hieroflimitana , della quale gener Herode, ry
FilippOfCr Pallade, della quale hebbe FaJclo:cr Fedra di E Ipi > che gli partor Rofa* g
ne,cr Solerne figliuolc,crhaueua di Mariammc due figliuole.
Quefiafu la famiglia di Herode, ma il dominio s affettano ad Antipatro, che da
tutti era temuto non tanto perPautorit,quanto per Faffreiaadecofumi '.ma Fero*
Sjicme inm ra rhonoraua fommamente,cr era da lui honorato.Ma Salame nimica loro, fudian*
fidu ad All
do a cofe contrarie al fuo nome, che fgnificaypace quando comprefe lamichia, che
iifHiiro , <jr

fcrotA,
era tra Perora, cr Antipatro, diffe ad Herode, come la loro bem'uolenza fi flendcua

alla rouina di quello. Ma efri intefa quefla calonnia, quantunque fecretamentefiifieno


amiciyfingcuano efieriormente di odiarf.Ma non ingannarono per Salame , laquale
inuefhgando i loro fecreti parlamenti, ne amfua Herode, facendogli da piu parti in*
tendere come fi riduceuano fcactamente a fare i lor conuiti, cr configli, bench He*
rode per fua diligentia ne intendeuabuona parte.
Mai Farifei amicatifi con la donna di quello,effendo huommigptfriiTarrogan*
tia, perche offeruauano le leggi paterne, fi contraponeuanoalRe. Et hauendo tutti p
giuratofedelt a Cefarc,cr ad Herode, efii foli , che erano fri mila , non uolfero giu*
rare,cr perche defauano bene alla moglie di Ferora, predifrero che il Regno fareb*
he da Dio tolto da Herode,cr dato a Ferora,cr a'fuoi defeendenti. llche non fu na*
Sedarne , laquale fubito ne auis
il Re,i Farifeifurono conuinti di
Trijei adu feofo alla maluagia
land 4 f- qucflo cr Bagoa Eunuco, dalReperlafa belt amato cr edtri di corte , come di
rota lo fe- quefiifraeti confapeuoli,furono ammazzata
cero bandi-
re-
Herode poi chiamatol configlio , accuf di molte colpe la moglie di Fero*
ra,zT Moltatcfi a Ferora, diffe, onero hai da ripudiare la tua moglie, o a^aiofe uuoi
effer tenuto mio fratetlo,fchiua la fua pratica. Ferora rt)fofr,che eleggerebbe piu to*
fio la morte,che lafciare la donna.Percio Herode uiet ad Antipatro,et a fua madre,
la conuerfatione con Ferora,prohib alle donne il praticare infieme.Efri promiferodi
farlo,ma tuttauia a certi tempi, concorrcuano a mangiare infieme.
Antipatro nondtmeno,temcndo lo fdegno patemo,dimand da gl'ami*
ci,che frriueffeno ad Herode, che lo mandaffe a Roma . Ctfx Herode ue b mand con
, ,

R T *P R I M A.
5P
A doni^cf(oltc/lanentoncl <}uMcgUUfciumilKcgno,mfrauenilJcaltrodilu,i/i*
tuiua herede quello, che haueua generMo della figliuola del pontefice. Mand i efU*
fio Fcrora,pcrcbe non lafciaua la moglie,(y egli andando nella fua Tetrarchia, giu*
rdi non tornare in Hierufitlem,fe non era morto il fratello. Ma Herode , infirmane
" /^
defi FerorOjloand a uifitare,creffndomorto,to freon honorefpefire.
Ferora poi fu il principio di rouinare A ntipatro, uolendolo D/o caffigare per la
morte de' fratelli da lui procurata . A uenne , che due francati di Fercra, huomini di
buona ftima, pregarono Herode,che uendicaffe la morte del fratello , con ueneno uc*
ciJ.U che parendo ad Herode uerifimile, fece tormentare alcune donne libere, CT
certe ferue:ma fopportando le altre quei tormenti con filentio ,
una dijfe folamcntct

come pregaua Dio, che la madre <f Antipatro,caiifa de tanti mali , fi trouafj a fimil
Re udito queflo, dmenne ad inquirire piu diligente, cy tormentando le don*
fbretta.il

ne piu fieramente,e(Jc man^ jlaronoiconuiti,i parlamenti,ct pratiche jccrcte SAn*


B tipatro con le donne di Fcrara,come Antipatroodiaua fo padre, crf iiami ntaiia con

la madre, che fuo padre uiuea troppo lungamente,ft che egli,chc kcramai s'uiucc*
cbiaui,nongoderebbc limgo tempo il Rfgno.cr molte altre cofe centra ejJRc.
Herode hauendogi nel cor fuo dannato Antipatro, ripudi Dori fua madre, non
gli dando coja alcun4de' fuoi habiti,cr omamcnti,chc ualeuano affai . Ma fpccul

mente enfiamm Herode contra'l figliuolo, Antipatro fuo procuratore , tlqualediffe


ne' tormenti come fuo padrone hauea fatto auenenare Ferora,tTcommeffo,che ftdfe
medefimamente aucncnato fo padre,fin che fi trouaua affente, per effer maio)off!et
iodici uatenofu dato a conferuare alla moglie di Ferora. Da doniu confefi,che co
fi era,cr andando per pigliare il ucneno,fi precipit dalla ca/a,ma non mori j perci,
poi che fu refiorata,ZT mterrogata dalRe, giur di narrargli d ucro cr diff come
haueua hauuto dal marito il ueneno ypreparato da Antipatro contra fuo padre, ma
che Ferora offendo da lui uifitato neOa fua infermit , tanto s' intener ditale beniuo
kmeOychefattof portare il ueneno le command, cherardeffe,macheeffancbaue*
ua conferuato parte per auenenarfi, quando effo Re la trattaffe male.
Parimente fu accufata la fua moglie,figliuola del pontefice, laqualc eglifiibito ri=

pud caffando la figliuola di qucUa del tefamentofuo cr priu del ponteficaio Si


meone figfiuob di Boetofuo fiioccro, dandolo a Matbia figliuolo di Tcofilo.
Tra tanto Batilo ( francato di Antipatro ) uenuto da Roma port ueneno al pa Odsilofttm-
drone, alla madre, cr a
Ferora eon tale ordine , che eon queflo uccidefieno efiRe: cmo di a.
cr hauendo confefiato queflo ne' tormenti, portaua medcfimamcntc da Roma lettere
dagli amici di Hcrode,lcquali accufauano Archelao,et Filippo,che erano a Roma in
fludio,come che riprendefieno il padre d'hauer mono i lor fratelli, et fi temejfeno del
lapropruuitOyCr comper Antipatro quefle lettere con cari doni. Herode fingcn
dodtnoneffer jdcgpato,comand, che Antipatro ueniffe in fretta , cr lamentan.ioft
alquanto di fua madre,fcriueua,elK farebbe luiguidicc,quandofHfie ritornato An .

tipatro riceu qucfle lettere in Cicilu, ma in Tarantointcndendo la morte di Ferora,


ne fenti gran diffiiacere , non gi per amore, che gli portafie , ma perche non haueua
eflinto

DOni/' = ^.oogle
, .

Ij8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


cftaUoilKeprinuticbc mcriffe.su gionto nel partOjda CefareAHgiijlonom4lo,hel; D
be k fua rouirut auanti a gli occhi,pcrche niuno lo uenne a riccucre,ngli pfirl. Do
Qjiirtili0 poi uenne m Hierufalt mycJ^cndou Varo pretore dt Sor , tlqualc uc lo hueua fatto
Vare frete- ucnirc,per confultare con ItiideOecofe prefenti. Et intratonel palagio ancora uefltto
redi Seria.
di porpora,! pcrtinari introducendo lui, efclufcro i fnoi amici , fiche pcnfondo a che

termine fi trouaua,tutto fi conturb ,


fpeciabnente, perche fu cacciato da fuo padre,

quando andana a.falutarlo, cr chiamato micidiale de fratelli , cr traditore, detk


quali colpe Varo il feguente giorno farebbe giudice. Et trouandofi tra tanti mali,l4
madre , cr k moglie figUuok dAnlioco,chc haueua regnato prima di lui ,a- intenn

dendo da quelle il [uccefio di quefa accufa , fi prepar al giudicio.


I
L giorno feguente
Varo , cr Hcrodc federono nel tribunale, concorrendoui gli
amici di amen^, con i parenti di Hcrodc,cr che tefiimoniaiiano contro A mipatro,
cr anco i ferui materni di efio. Quefii portauano una lettera deOa dotma,kmude auk
futa il figliuolo, che non tomafie , perche fuo padre haueua faputo ogni cofa , CT ebe B
gli refaua per fola rifugio Cefare , ma che al tutto figuaritfie di uenire in mano dt

fuopadre.
Antipatro ittgenocchiatofi ottanti al padre,lo preg, che lo uolcfie udire , prima
che di lui fententiafie. Hercde lo fece uenire auantikmentand^i delia malusiti de
figliucliyCr della beneuolcnza>che hauea moihrata uerf di liti, marauigliandof per
qual caufa shauefie mofio a commettere tanta fceleragine , chauendolofatto fuo hef
redejiauefie concitato cantra dilui i parenti.Etpkgfendo, mentre chedtccua quefk

parole, Nicolo Damafeeno per commtfiione di efio Re accus Antipatro,narrando


per ordine ogni qucrck,cr ni furono molti altn,che parlarono cantra A ntipatro.
Varo,pot che Nicolo hebbe fornito di parkrc,comand ad Antipatro , che fi de*
faideffe . Ma egli fland in terra ,
inuocaua Dio, che man^eflaffe kfua iimocentia.
Ma non allegando lui altra difefa,fece portare il uencno cr dne ad uno dannato a
morte,ilqualebeuutolofubito cadde morto. Varouedutoqueflo, fileu,crparttsfL f
Herode fubito lofece hnprigiottare, cr fcriffe a Cefare di queiio cafo
Lellere Hi I quel tpo fu intercetta una lettera i Antifilo ad Antipatro,di queHo tenore,
N
Antifile, et
lo tho mandato k lettera di Acme,non hauendo riguardo alla iuta mta,pcrche tufo,
dt Acme.
che s'io fufii feoperto porterei pericolo da due famiglie.V orrei, che tiriufeiffe bene,

quello, che diffegni.Et dimandando ilRe Poltra lettera dAntifilo , il feruo diceua di

non hauenie hauuto altra.Ma uno uedendoglt k uefe cucita,trou k lettera,che di*
cena. Acme ad A ntipatro.lo hofritto a tuo padre nella forma,che defiaui.mandatof
gli la copk deUa lettera,cha fritto Salame alla mia Signorajcr tengo certo , che ne
far punita.Et k lettera ad Herode era tale. Perche io procuro,chc non fi tratti coft
mandato lettere di Salame , fcrute
kquale fi a
alcuna contro di te , ti occulta , botti
eontraditealkmiiSignora,conmiopericolo,cr tua utilit. Acme era guidea ,nu
fruiuaaLiuia moglie di Cefare,crfccua tali effetti mofja con doni da Antipatro.
Herode,bencbefuffeconcuato ad uccidere di fubuo Antipatro , come turbatore
di cofe granko" era da Salame fiimokto , kquale battendofi il petto, pregaua , che
lucci*
r
I

FA R T E P R 1 M A. \f1 IJf
A tuccideffef<puridohaue{fctromto<pkdcbe fondamento di lei, cantra la fiUUta, CT
honore^uttauia ft raffren da <\uel furore^c^fattofi condurre il figliuolo , comand,
chefenza tintore riff>ondefp: . Et dando lui ogni colpa ad Antifilo , Herodc lo accus
per lettere a Cefre, cr parimente accus Acme , mandando la copia delle fue lette*
re, Tra tanto U Re ^rmando grauemente,fce nelfuo tefamento herede il figlmia
maggiore Jhauendo in odio Archelao,cr Filippo per le caonme di Antipatro. Et non
fj>erandodttuurr lungamente , perie erad'aaniTOjquando uide,cbe tutti firalc*
granano delle fue mtferte, diuenne crudelifitmo per tale occafione.
Egli bauendo fatto molte cof cantra la legge , tra le altre haueua dedicato
m'aquila dioroaOa partadel tempio , quantunque la legge uietaffe,cbe fuffe dedica*
ta qualunque imagine.
Givo A,crMadnadott^imitraHebrei,crdallagiouentamati,percbeam
maefrauano quelU^conmandarano che fu/fi leuaia , perche quantunque ne nafeefie

3 pericolo a molti, tuttauia che farebbe colui beato ,


ilqualc morifj per la defefa della
legge. EtdicendolorofpteJieparoleaigfouaniiUenncLinuoua come Hcrodecra
morto, cr auanti mezp giorno, l'aquiLt fu Icuata uU,cr cm le feuri tagliata in pezzi,
Mafurono prefi molti de' ffouam con Giuda,cr Mathia, iquali condotti ad Herodc,
furono da Im mterrogati,perche fnffero fiati arditi dtkuaruia il fuo dono f Efii ri)f>o

fero,chenoneramarauiglus'haueanoprepofiola legge di Moifaifuoi decreti.


Ma egli fattogli condurre a Hiericojfecefit uenire auaiui i principali de' Gittdei,e fian

do in letto, arricard a quelli i benefici, che fatto gli haucua,cr la edificatione del tem
pb,gridando confurore, che uiuendo lui,il popolo ffrezzaua i fuoi doni,cr che uolcn

do ingiuriare lui,commetteuano facriiegio . Efii temeadofi dcUa crudelt dHerode,


diffcro come quelli erano degni di morte. *<

I L Rr ufando clementia uerfbgU altrijolfi il ponteficato a Mathia, cr lo diede


a loazaro > fratello difua moglie , ardendo uiuo Motbia, auttore di quella fiditi otte,

^ cr altri feduiofi.
Crescevano tuttauia le infermit d'Herode, perche un lento fuoco gli
ardeua le uifeere , lequali ancora erano impiagate , ma fficciabncntc era afflitto con
dolori colici,et una Uquida,et lucida flemma gC offrndca i ptcdi,aggiontaui un dolore
ncljndo del Hcntrc, putredine daUe parti uergpgnofe, che nwdauano fuori ucrmi,
^
tafma, cio ladifiicultdircffiirare,crlo fpafmode'menri. Et quantunque fi . ,t

trouaffm tanti rnalt, tuttauia jperaua di utuer e, cr non rtfutaua qualunque firtedi
medicina perci paffato'l Giordane,us le acque di Callroe, lequali olire le aire lor
-,

$urt,fi poffno beuere . lui fu da' medici pofto in un uafodoglio,cr ni fu per mori*
re,maripigliate le for7:c,fi fece portare a Hwruo, doue aglialtrimalifi aggionfi la
nera colera,f che douendo morire,prefi un fieroconfiglio,cio chauendofi fatto uc*
nre tutti i prencipah de Guidei,gU rinchiufi ncU'bippodromo, commettendo a Salo*
me, cr ad Alefa fuo manto , che morto lui , gli uccieffino tutti , acaoche ( diceua
egli) i popoli non fi rallegrino della mia morte
, fi
che piangendo ciafcuno i fuoi mor*
ti
,
parer che pianghmo la morte mia,crcofi far la morte mia con molte lagrime
honorata.

o
. , .

ftfd E GLT ANNALI CI GIO. ZONARA


honcrid4.Sahne,cr il marito piangaido, giurarono di fare quanto egli coiitandaud^ O
Vennero tra tanto lettere da Roma, che attijauano come Acme era Ha
uccifayO'che Cefareconccdeuaad Hrrodc digiudicareil fgliuoloa fuo modo.
Hcrode sallegr di queflo, cr paruc'che migioraffe M<t crefccndo i dolort,s' ajen.
.

ne di mangiare,^ dimandato un coltello J uoleua uccidere, cr lofaceua, fs non che-


imo auedendofenc , gli teme il braccio : cr gridando colui , fi kruo un gjran pianto, fi
che and la fama,che il Re era mcrto. Antipatro ripigliando animo per la morte pa*
tema, promife gran doni alguardiano,perche lo lcraffe . lAa colui ne auis il Re,
ilquale gridando , mand i mimfbri ad ucciderlo cr mut il te/iamento , laj'ciando ad

Antipa la tetrarchia di Galilea > cr di Pctrea ad Archelao, adegu il Regno a Filip*.


po fratello di Archclao,la tetrarchia di GattlanUe,Traconitidc^BataneaietPancade^
donando a Salame, Lamia, AzPto,cr Faflidc . Fatto queffo , lafct a Liuia moglie
di Cefre,doni che ualcuano molti talenti : cr mori il qmto giorno, pot chefece am
'
mozzare A ntipatro fuo primogenito .
Egli regn dopo la morte eC Antigono anni trentaquattro, ma trentafette da
quel tempo, che Rom. gli conceffero il Regno .

SA L o M s,cr Alefa,prima chefffe manifeflatalamortedelReanandarono


uia tutti qucQiychc erano rmcbiuft nclThippodromo, dicendo come il Re commanda
uOfChandaffcno a godere i lor beni :cr fu quejlo U maggior beneficio che faceffeno
a Giudei.
Manifestata chefulamortedelRe,fulettoil teftamentOfnclquale

fi affegnaua il Regno ad Archelao M a Tolomeo, chaueua il figlilo , diceua di non


uolcrlo concedcre,perchefenza Pautorit di Ce/rejarebbe nulla . Ma fubito leua
llertie ft- to Un lieto grido,fu falutoto Re,dopoi fifeccno ad Herode magnifiche effequie. Do*
feUt
.
poi Archelao con applaufo del popolo afcefencl tempa cr fedendo nelfggio Re ,

gale,parl benignamente al popoloana non uolfe accettare da'foldati la corona Rea*


Te, feCefare non confcrmaffe il teftamento paterno, cr futto facrificio, celebr j,
un conuito.
ALcV N I Giudeiconcarrcndoufteme , fi
lamentarono perlamorte di Ma*
daltri chaueuano leuato uia Paquila d'oro, cr chiedeuano da Archelao, che
ftr U mr- p'^mfjc quelli chaueano perfuafo ad Herode, che gli uccidefie , ma ffiecialmettie che
te di FU. lcuaffcilpontcficato,dacolui,chePhaueuaalandoloachincfu(fcpuidcffio.
thin, , Archelao per reprimere quel furor popolarc,uiacconfcnti quantunque
glijfiaccffe. Perci fece che d prefetto de'foldati diceffcal popolo, come farebbe
qucjto uolonitcri, quando il Regno glifuffe da Cefare confermato . Maefii Icuando
tumulto jum uolfcro udire il prefetto , n il Re in cofa, che ualcff a raffrenare lafe*
dittcne i perci nella folennit de gli azimi,una gran moltitudine del popolo, concar*

fc nel tempio, per far maggiore la pditione . Archelao temendo di qucJlo,mandd


tribuno ad acchettare quel romorc , ma i fditiofi fatto empito cantra i faldati, nc uc*
cifero alquanti co fafit, cr pochi feriti co'l tribuno fuggirono Md uedendo che non
raffrenando il popolo , non fi patena acchetare quel tumulto , che doucua partorire
molti
'ry PA'R T E P R^I M A tsi "f

A -tiobm4li,mtOid lcfJcrcito,ilqualc uccidendone circ<x tre miLt,gli altrifggircnont^


monti ; cr Ufeiata lafdmm, il Re colmando, che tutti ritornaffeno alle lor caf.
Cefi A rcheo con la madre,cr con SalameforcUa Herode,and a Komaylafcian*
.doilgouemodelRegnoaFiUppofuofralcllo. '

And 6 medefmumentea Roma Antipa per altra uid,con(fr^dthauert


lui per lo primo teflamento eraaffegnato, cr di quejto gli daua Salo=
,lRcgno,ehe a
megranfperanza. GionticbefuronomRonu, alcunifauoriuo/ioad Archelao, ah
triadAntipa,ma ecfore fententi in fauored" Archelao. Cefjrmn.
Tra tanto uamelanuoua come era leuata una Jditione in Giudea , perche nella
fokmtiti deBa pentccofh ,Ptaccolfiro molte migliaia de Giudei , piali affediarono
Sabino con i Remumi Squali uenuti conlcroa conflitto gli mifero in fuga . I Giudei ^^bmcj-re.
occupando i portichi, che erano fuori del tempio, nuoccuano moto a^Rontani coh >ore fi Cf*
arme lanciate.' Ma iRomani appiccando fuco m'quei porticki, fecero che mah deiafjtdia-
**
B ti caderono con i tetti in terra, altri diedero in mano de ncmici,alcuni fi gittarono nel

fuoco, cr alcuni succifero conir propie arme,cof niuno coloro , che fi fermarono
ne' portichiyrimafc uiuo. ,

Roman x, perci hebberoi faeri tefri,crquantuntiuei faldati rapirono .


*

gran fonata di denari, tuttataa Sabino conjrumiaranta talenti, cr gli port in li ,


j
'pUblicO. A:

MA t{ueIli,chervnaferodecombattenti,circondaronoilpaUgioRrale,minae*
xiando di arderlo, et uccidere tutti fe nanfe ne andauano,promettendo per a Sabino,
tT a Romani la uita. Moti minifri Regatfuggirono a' Giudei,ma Rufo,cr Grato,
. ebaueuano tre milahuomini ualorofi, dell'efferato <lHerode,f ritirarono con i Ro
>tnani , ma tuoauia i Giudei non Icuarono l'affedio ,
ilquale fu da Sabmo ualorofo*

meritetolerato.' .

' Si Icuarono medefimamente in Giudea atri tumulti perche Giuda figliuolo di


,
de Udrti.i.
^ Ezechia prenci^ de ladroni (itjuale fu con fatica pigliato da Herodc})hauendo
affatto il palagio di Galilea , uteino a Sefori , am i foi di qucfle arme,che ni era^
no, fi che erada tutti temuto.
j Parimente Simeone fcruo dei Re Herode,huomo per beta, cr gran
dezxa di corpo motoragguardcmle, fu ardito di porficorotu Regale, concorrendo
a lui la moUitudine del popolo,chelo chiam Re,cr arfe, cr faccheggi il Reale pa<e - - A,
UgiodiHierico,cratritat.MaGratouenaidoconluiaconflitto,JcoHfifflagen*
'*
tedi Simcone,cr ammazz tu: CT Icuarono idtrefcdttioni. VaroinSoria,intcn*
fi
dendo come Sabino era affediato,s'affrettaua di mandargt aiuto, cr chiamate a To*
lomaide tutte le fue legioni , mand con parte di quelle fuo figliuolo a guerreggiare i
Caldea j ilquale hauutauittpria,and con tutto frffcrcito a Hieruflem, dotte i Giu*
dei fpaumtati , tuarono laffcdio . Ma Hicrofblimtani accufati da Varo,percha*
tteano moffoguerrajriffofao,che il popolo era concorf aUj flcnnit,cr che i fora*
flicri baueanomoffo la guerra . PcrctVaronmdifoldatipcr icampi,crtroua*
ti gtauttori della fcditione,neaocifffe circa due mita,cr atri dieci mila j render* de' Giudei.

L noa
, . ,

no a Vtro,che gli tuiddua contrd,Uqu<de nmd d Rohm i cdpitdnitm furono id Ce* D


fare cdHigdti foUmentei pdrmti di HerodCf che hauedoo accompdgtidto dQd guerrd
i feditiof.

Andarono poi dKom gli dudtdfcidtaride Giudei, itpidlico'l fattore di


tdto mila Giudei,che jldutidudno'in Rom,dtmdnddrono iihai tiamando Herode
tTdnno,non Rr,fotto'l quale k gente Giudaicd ,
bdueud foffrrto piH greui cakmiii,
ehe mi pdtiffe per tempo alcuno . Et che Archelao , ilquale tanto fpontancamente
haueano accettato per Re,temendo che nonfuffe tenuto per figliuolo di Herodeyj fi
portaffe piu humanamente uerfo i Giudei,ne haueua fatto ammazxtare tre tmU nel

tenuto jton fendagli ancora confermato da Cefare il Regno . Detto que/io,daikai*


darono di effer liberati da quel dominio, CT ubbidirono a' Rohuni gouematori, che fi
~
f mandauanoinSaria:
FA TT A loroqiicid dimanddtqueUi che defendeumo Archeiao, cr fuo pa*
dre,imputarono a Giudei k mclinatione ad effer feditiofi e
SevtenlU C B 5 A R E non uolfc creare Archelao Re, ma cmccffi^lt k met del Re*
di Cefare promij , che portandofi bene ,gli darebbe il titolo Regale , cr gli affegn
gtfo ,
gli
ttrcnl ge-
umto
di entrata fei cento talenti . L'altra met ditije in due prti tra Antipa cr FtUpp*
dt
Giudea. cr altri figliuoli iTHcrode > fi che Filippo haueua di entrata dugentb talenti, cr An*
tipa eento A Salame kfci P entrata , che le kfci Herode, aggioiUoui
. pakgio il ifi

Afcalone,fi che haueua di entrata feffanta talchti Ordinate quefle cfe,ungKfUane


.

Guideoyfhe fi raffomigUaua molto ad Alcffaiuirofigliuobd Herode, gi aniecotta,


saccompagn con uno maluagio del fuo popob cr diffe che egli era Aleffawrodi*
gliuob di Herode,ilquale tra flato co'lfrateQo eonferuato da quelli, che effendoman
dati ad ucciderli, uccifero due altri : cr ingannando < Giudei con tali parlari , raccok
fe denari affai, cr uemie bene accompagnato a Rom . Crfare non potendo credetr
'
>> che Herode fi facilmente fufie fiato ingannato, fattoft uaiirc auanti quefio finto Abf
'
.1
fandro, uidecome firaffomig\iauadifacckadAleffandro,mcheperkuararede p
mani non era tanto delicato, crghdintand doue era Arifhbob -, al che egli rifpofe,

che Phauea kfeiato in Cipro , acciochc saltro aueniffedi lui,nonfuffh efimta k pr*
genie di Mariamme . Cefare tiratobda parte, gli promife k uita, quando gli dicefj
Aejfanin iP uero,G' egli uedendofi a tantorifeo, confefi Pmganno . Perci Cefare, uedendoh
k h
fato danaa atto a fopportare fatica, dann alla galca,ex fece uccidere ilfilo compagno . .

to alla ra-
ka.
Archelao Ebazaro
prefbildominio,dicdeilpontrficatoad frateibdi
loazaroyfigliuob di 3oeto,alqiub era fiato tolto: erprefeper moglie Gkfira uedo*
u, figliuok d Archeko, che era fiata moglie d'Abffandro fio fratelb , kquabgli
haueua partorito un figliuob , quantunque fia fritto neUa legge, che non fi pigli per
mogUc quella del morto fratelb, ch'abbuio partorito dt qucBo figliuoli Ma poco do*
poi cacciato dal facerdotu, Eleazaro ffiitui lefu .

L'anno decimo\del fuo dominio,fu dii popolo ac(ufto,che fi portaua da crudeb,


Atdirltt
l'aiiHo dea cr tiranno, fi che chiamalo fibito da Cefare, cr udita k fua eauft , gli tolfe ogni fuo
mo del fuo haucre,cr mandoUo m efilto , Egli poco auanti haueua ueduto in foglio qucjta fua
dijgratia.
. , , .

P. A R T E P R 1/M Vi
il ifffotid . Parue^ di ucdcrc dieci fpiclKgramkiCr fdemrj letpuerimo itwg tSfr&itynS
ino iiie/r
da buoi. Et facendoli diucrfc mterprctauni dit^fto iogno,Simonc Effio, difffy cfc*
tfo.
gli fignificaua qucflofogno un mutamento infclice,ptrche il bue animale aBrttto atU So/nod'Ar
fatica, lignifica mifaie,ey mutamento cofe, perche'cgli arando fuolxa la tetra, cr dKi4i.
cbeledieci falche ,fgnificauanoannidiccidopo , ique^ fi farebbe ilricoito,cr che Bufi.
Sfidie.
alThora fi finirebbe ii dominio d'Alcffandro
Glafiramcdcftmamcntefu moglicuide untale fbg;u>,pareuale che Alejfandro Solito di
ciuf T.
fuo primo marito f flcffe auanti,lamcntandofi con tali parole . Glii ben ucrofi Gla=>
fira,che Icmogb fono iifedeli a' mariti , parche ungine meco maritata cr hauendo
partorito di me jigliuoU,non ti contentando del fecondo matrimonio con Giuba, Rr di
labia, li feigiacciuta co'J terzo tarito,cr mio fratello, ma io ii liberar da queft'of:
fuma, cr narrato qucflo fogno aBefedonne,pocoapprcffo mori
1 L paercchetdfbidiuaadArchelao,fumcorporatoalkSoria,cr fu mandato
B Cirenio , ette in Scria, cr in quella parte Giudea alla Scria aggiorna, frriuefr Cirenit frt
Udente di
fe inomi di tutti, cri Giudei, che non mai per altri tempi haucano uoluto con*
Stria.
frinire didarft in iuta, a perfuafionedi Ioazaro,furono contenti . Ma Giuda Gaula*
nite con Sadoco Farifro,emphrono la Giudea digucrre,cr feditioni . Diceuano que* Giuda Con
lanite , cy
ti,cbe lo effrrgU filmati i bcid,cra una manfrfra feruit,fingendo con qucfo,di pren
Sadoie mef
derfi cura della Kepu. ma in efftto attendeua al particolar bene, cercandoogni occa /croi Giu-
pone di frditioni,ctiKciftom,anccrade'prcttcipli.VipaggionfrpartedeQc guerre dei a ftdi-
tione.
culi,partc di efleme, la fame, la prefa , cr rouina di pi citt, crf <trfoil tempio.
. E T efendo flato anticameiue tra' Giudei tre forti di filoffr, Effeni. Farifri, cr
Saducei,ui fiidaG iuda,cr Sadoco introdotto qucflo quarto ordine.
f A R I s E I ufindo cibo uile non p donano alle dcluie , offeruauano attenta* farifti.

mente la legge, cy le paterne traditioni , honorauano i uccchi , non p contraponendo


frcUmcnte alla loro autorit Concedeuano il de fiino , ma in tal modo, che l'huomo
.

Q poteffi refiflere a quello . Mettcuano che [attinia fuffe immortale, CT che rendeffr
ragione fatto terra detta uita loro } perci haueano maggiore autori t co'l popob,cr
erano ammefi a uoti,crfacriftciadepfaceuano come interpreti di quelli
S A D V c E I mettcuano [anima mortale,offcruauano folamcntc le leggi, cr p Saducei.

rccauano a gloria il contraporp a' uecchi, S'akuno era cittato dal nugifrrato,mal uo
lattieri ui aiidauano,temendo di non efferforcati dal popolo,
Ejjeni.
Es s E N I affegnauano ogni cofa a Dio,crcdcuano [immortalif delTanima,cr
offrruauanogiufiitu.Mandauanodoni al tempio, ma non ui faccuano facriftcio,pcr*
che fi difeordonano da gli altri nette efpiationi de peccati. Cefi trouandofi efclup
del tempio. Socrificauano frparatamente . Attendeuano allagricoltura, hauendo
ogpi copi commune perci Uricco non uiuea piu delicatamente , che il pouero , non
-,

pigliauano moglie, n comperauano fcrui,riputando quejlo effere copi iniqua,ey quel


lo ma caupt di riffr , cr difrordie, ma paffando uitafoletaria, fi frruiuano uno att'al*
tro.t fattori raecogbcuano t frutti detta terra,cr le cofr che dialtroue erano portate.

L A quarta fettap confornum a' Fanfri , ma attendeuano fommamrnte a defrn*


L X dcre
.

1^4 DE GAL ANKALI DI GIO. ZONARA


Gahl J<* Jere
fenfatt JeU
la liberti, ijcui princt(>ali chidmano fla Dio prencipe, er pffwre , non uolendo D
d^e cftteHo nome ai hitomo idcuno^ (oiferiiuno ogni fpplicio,CT morte^ per non
U Itrli
tnaitcare da tjuejl' ordine loro .
Do p I ti popolo Gittdaitoiper fua pazzi* ucnne in dcf^eratione ,'effcndoui
con ingiurie di G cfo Floro prouocato,perclx Cirenio/omita la dcfcrittione,cr efia
. 1
'

mo, Canno ^ 7 dopo la


. uittoria Attiaca di Augujo cantra Antonio,c(Jindoloaz *
4
ro Pontefice oppreffo da una ftta popolarcfca , diede la dtgtit pontificia ad Aima,

figliuolo di Seteo. .

T ORNATO chefuChrmoaRonUyCoponiogouemlafiiudeafacuifuca
ccjp Marco Kmbibuco,o a luiRt^ Annioyfotto'lcfualetnorll'lmpcratorede'Roa
OtUwo
Au^ujlt
mani,d^ijettantafttetmefifri,giorniduc. Hebbe compagna AntonbncUlmpea '

rio anni quattordifi, CT regn fedo anni cpiarantatre, ouer fecondo alcuni cjuranta*^
morto .

Tiberio fuc cjMliro. Succcffc nell'imperio T iberio fuofigliSro,crfiliUQlo di Liuia,tlcjt(ale man


teffe luL 0 d Valerio Grato, prefdcntc in Giudea. C^itolfe il
pontcficata ad AnndjCrb g
turno Ceft-
concefj ad ifmelo , figlirno di Fabio,crdelt a poco tempo,ne priu lfmaclc,o'i lo
re.
Succediione
diede ad Flcazaxojfigliuolo di Ama : paffuto Connoifofiia a lui Simono^gliuolodi
de' roi
ontefi Camallo. Et hauendo coHui operato ne faa^ctjaltrctanto tempo, gli fucceffe Giofe
fo Colfi.A Grato,chegouern la Giudea aimi undici , fucceffe Ponilo PiltUo.Herodc
T
Tetrarca, eh era fiato amico di erio, prima chefuffe imperatore, poi che lo uidc
T'iberixie
in tanta digtti,edific al lago Genefarct,Tiberiadc (Li fuo nome '
fini edifi-
calJ .
Filato, douendo condurre Ceffercito, da Ccfxrca in Bierufalem, perche ui
TiUt* porti inuemafp, port la notte nella citt le bandiere con le tmagini di Cejrc, ilche era
le bandiere per la legge
de Giudei uietato . il popolo uedendo quch,and a Ceftrea, pregam
con ima^ mi
do che le portafj uia : cr continuando citicjiic giorni . Pilato rijpof, che con cfuejlo
in Hieru/e-
lem. fi offenderebbe la macH Ceforca > ma piando il popolo a pregarlo j il fefo giorno
gli fece circondare dalla fua gatte minacciandogli tt morte
, , f non ceffonano dittt ^
muUuare , Efigittatif a terra,differo,cheacccttarcbbono la morte uolonticri jt
.

Filato marauigliati^ del loro forte animo,zTpronte7xa, ad offruareU


legge ,fubito riport le tmagini a Ceftrea , ma tolf i fcri tefri, perfabricarc l'oc
qurdutto in Hierufalcm i per epieflo ui concorfe la moltitudine gridando cr ingi*
,
riandolo perche fi rimaneffe da farlo
, . Ma Pdato fattigli circondare da' fiddati con
uerghe ut inano,che tcncuano nafcoje, command che tflmdo i Giu*,
fi partiffnOyO"
Giudei bat- dei a maledirlo, egli diede il fegno a' fddati, iijuali cominciarono a batterli fieramen*
tuti da fel te, bench ne per (jueflo ancora
fi rimetteuano dalla loro pertiatia , fi che molti ne
dot! di H>
cadeuano a tara, altri fi partitktno feriti.
rode,
A <]u^o tempo il Signor nofiro, cr Dio,Gief Chrijio
,fu ueduto in Giudea, del.
quale Giofe decimo ottano lAro delle antichit, dice Nacque in qucflo tem*
Ciofefi <pta fo, nel .

lo atte dt po Giefii , huomo juio , (fe per lecito chiamarlo huomo perche egli fece opere
,
Ciefu diri mirabili,)
cfmacsro di coloro , che abbracciano la Iter it, fi che molti de' Giudei lo
/.
fegutuano . Cojhufu Chrifio, ilquale accufato da nofhi prencipi ,fu da Piloto aro*
cififfo , tuttauia chi l'baueano amato , non ceffarono di honorarlo , perche il terzo
\ giorno
. , ,, , .

giorno gfi ipp<erue uiuo E t (jneflo con altre wfinite.,cr miralfil cofe ^dijjcro'i dir
uini profti di lui. La nationc chn/iiana,che prejc da Ini tlnome,dura/ina tjucfo tem
po. QttefiodiceGiofefodiChrifo .ManelUfuaorattonca'Greciyintitulatacon*
tra Platone delle cattfe detCunierfit, dcUaquale Giouanni Dianafeeno fece mcntib*
ne ne fuoi paralleli, due.
^ Tutti ^UhuommiftanogMfli,oingiu/lhfarannocondottduerbo di Dio, perche
a tjueUo il padre ha dato la prefettura , cr fgtt effecfuendo la uolont del padre re
nircomegiudicc:cr<iucflonoichiamumo Chrif lo, perche non fententteranno JAi
itos,ne RadamantOjCome noi Greci dicetejna colui,il(]ualc il padre orn di gloria
'Deltjuale altrotte habbiamo parlato a quelli, che cercano la uerit . CXacfio faccn*
doft COI forme oUa uolont del padre, cr giudicando giufamente, render a ciafeuno
fecondo le opere fue.Et fiondo al fuogiuditio prefenti tutti gli huomini,gli angeli, cr
identonigrierannoadunauoce. GiufloUtuogiuditio.
- Dopoi(fueftaiioce(comecofagiiilla)remuncrertutti,dandoctema bcatitUB
dine a <ptei,chaueranno ofJrtuUo la Krf ji.cT a chi haucranno amato le feeleraggi*
ni, il fuoco eterno, infinito, cr un uerme infocato, cr immortale, che non uccider il
eorpo,ma ufeendo di quello con perpetuo cruciametuo,lo tormentar Queflofcrif* .

fGiofefb di Chrifio .
Ma Paolina in Roma di nobile progenie,cr di fnti c(fiumi,beQif ima difaccia,
det compiuta,cr di modcfha fingolare, era maritata con Saturnino a lei in ogii bon ^

4 uguale . Dmo Maido,caualliero honoratifiimo , innamoratici di lei , commci a


fokcitarla con doni , promettendole divento mila dramme Attiche , per giacerfi con
lei un tratto . Ma negando lei di far tanta ingiuria alThonore fuo,cr del marito,s'en
ftanun di forte il caualliero nelfamore,che determin cCucciderfi fiondo finca man*
giare . Ma una francata di fudpadre,nomata Ide , ef^erta nel male operarc,lo con*
fort,chiedcndo,che le deffe folamcnte cinque nula drammc,con lequali farebbe riu*

feire il fuo difpgno,cr uedendo come non era pofiile di piegarla con denari, trou
come era molto denota della Dea ifide,tenuta da' Romani m gan ueneratione.Per*
ci ragionando con alcuni fcerdoti di quella Dea , gli promife denari affai , perche
facefeno che Mondo hauejSe da Paolina il fuo intento amorof. I fcerdoti haucn*

do rocchio al guadagno , difpofero di tentare tale imprefa cr il maggiore d'et tra

loro , chiamata da parte Paolina , le diffe come era mandato a lei da Anubi Dio , che
tamaua ,
accioche la conduceff a lui , la donna hebbegan piacere di quelle parole,
che fuffe da quel Dio amata ,crne ragion co'l marito ilquale conofeendo la mode*
tia della moglie,la lafci andare . Cofi entrata nel bofco,quando fu l'hora di onda*

re a donmre,un letto era nel tempio apparecchiato, doue entrata la dama cr cfate
te le lucerne , Mondo in nome di Anube, fi giacque con lei a fuauoglu,<y fi parti.
iLa donna ritornata a capi, narr al marito come Itera apparuto Anube cr fi glo*
riaua con le pie famigltari,chc quel Dio fifufie degnato di giacerfi con lei.
, Ma Uter7:ogiomo',pichefucommefpiunatantafceleragginc.Mondo fattof

eontra a Paolina,k difj ^ lo bo ir dugjtnto nula dramme, cr ludi bando haifatifat*


* L 3 tool
. ., ,.. .

t6 DE GLT'ANNALrDl GIOiYONARA
tool mo appetito. Ma fappi come Mondo non t'ha fatto ingmria, ma fono uemktt D
tefotto'lnomediAnube,
LA doMia da ijueffe parole comprendendo finganno , ne am il marito , Hrae^
eiandof per affiomo le uefh . Ma egli ne au Tiberio Imperatore, ilqu<de fece cp
ci/ggereifacerdoti,crde}rouin il tempio, crgittnelTeuereFimagine di ifi.n
Mondo fu mandato in eftlto, parche effendo la colpa ad Amare attribuo, hebbe mi*
norcafttgo. OnefioauenneaKoma, ->

Sanuiriti^- 1 N Samaria fi lem una feditione per tal cauft . Samaritani furono da un' bua*
M fedii it-
mo condotti nel monte Garcinio,celcbre perfama di fantit,con promefjk di moibrar
ti* .

gliifacriuaftda Moijiui Sepolti, ^teffendof ridotti armati; Piloto foffcttanib


(jualchc muouintcnto , manS l'efiercito , ile/ualc ne uccife molti , cacao gli aBH M
fuga,o" ttecife i prencipali de' prigioni. Samaritani,prr qurfla ingnoia , ricarfero
a ViteUio prefdente di Scria , accufando Pilato della tragge, che fatto haueiuM

PiLite iiMM fuoi


popoli. Coflui poflo Marcello al gpuemodclid Giudea ,contMattd che Pilato
^
M* 4 fU- anddffea Romu , perdefenderft auantt a Cefare , hauendo gouemato nnnidieci U
m4. Giudea. Ma auicinandofi aKoma,Tibenoeramorto
'Vitcllio nella foiennit di Pafpia , raccolto magnificamente in Hierufalem ,feee
efjcnte epici popolo da i tributi de frutti cr fece riporre nel tempio l ^ola facerdu
hiberalitl
tale, dandola in potere de' faecrdoti,-pcrche fi teneu pcradietro nciUroctarflomata
di Vtteli*
uerfei Giu Antonia, Hircano prto pontefice, edific uiemo al tempio una torre, ncUatfuak
da . pafi la fua uita, cr ut tenne la fida pontificia, che a lui per fi^cto ponteficalc
ffataua,ry cefi fecero i fuoi fucceffhri M<t Herode rifacendo piu maffificamentg
quella tarre,la nomin Antonia da Anton triumuiro,cr trouandoui lajiola medefim
mamaitc ue la confru il meefmo fece Archelao cr cofi i Romani fectro,dyf
fi guardaffe fatto i figUi de' facerdoti, (T de gftardiani de' tefart, CT dauafi al poM^
fice nelle foknnit ,
riponendola poi il giamo feguente
ToltopoiilponteficatoaGiojifi)dettoCa^,iodicdeaGionata,fgfiuoloiAtm4
AftbUie
^
"
pontefice . Fece ancora pace con Artabano, per commfiione di Cefare, tlquale ha*
R.e de' Par
ti,(U fer e-
ueua mandato Dario fuo figliuolo per omaggio , con molti doni A quriia pace fi

Da trott prrfcntc Herode ; tlquale fcriffe a Cefare quanto era ftcccffo , Etfcriaendq
n* jiu fi- Vitcllio quel medefmo , Cefare gli rifpofe coinegu nc era amftoda Herode . Per*
timo le ah ci ViteUioreccandofiqueflo a grande
oeno Imft
mgf uria, fc la terme amentc, 'fencucfidic 0
contraHerode,regnando Caio Imperatore.
ratere.
Panmentc,iUppofratcllo di qucfi'Hcrode mori Fanno zo. delFimpcrio di Mero*
de, hauendo regnato anni tremafette. Egli fu di annuo quicto,modcrato uerfo i fgget
filiffo Te-
Irarta tnw> ti:cr ueniua m publico con poca comp'agiia . S'alcuno,mentre che midaua per uia,gli
r*. dtmandjtia ragione,fatta fermare lafcdia,F ndtm, 0 cafbgando
"
i colpcuoti, affolue*
ua queUi,cbe erano mahiagumente accufati,ma perche morifentafiglmli , Tiberio
applic il fuo dominio aUa Scria.
Herode Tetrarca,anddo a Roma, alloggi co Herode fiwfrello,nato ad Nero
de Magio dclLf figliuola del pontifice,et innamoratofi di Hendiade,maritata al/r*i
... .i ^ u. tcUo

V
.
I-

A ' P A R TE P R r M A.
HI ielo^gliuok di Ar^cMo lor fratello^ fonila del Magno Agriffpa, te chiefe, che
fi tnantafjconlui. Ladonna,cheeradipicciokleuatura,promifcd'acconfentin, HendUiU
quando baMcffe repudiato la fgliiiola di Areta. fi mnt*
i Fatto<iuefiopatto,HerodeandaRomicrpoichefutomJtOtlafiumoglie 2T*^**
gluola di Areta > fapendo la fua intentione , dimand di effar mandata a Macheronic
taRcUo^te era tra i cot^ del dominio di Hcrode,cr Anta. Herode non fapendo,
th cofa machmaffe la moglie , ue la mand ,eteffafe n'and in Arabia a fuo padre,
narrandogli guanto Herode baueffe difpoflo di fan ucrfo di lei
t A R BTA con <iuefi'occaftonc,moffc guerra ad Hcrodc,et ucnutigli efferciti al E/fertt di
fiHo itarvie,Herodiam furono fconfitti.Tiberioauifato di (fuejio da Herode tferiffe Hertde feS
^yitellioa:lumuouef[e guerra ad Areta,maadandohprigioiKaKoma, onero lajiu fi*
tefia,<piandononhpotcffebauerumo.
fv cndutOfChe Fcjprcito di Herode Jconfitto per diuinapermifiione, per
chaneiia fatto ammaxxorc il profeta Gioiianni BattiRa,del quale Giofef dice.
2
HBRoD ammazz quejofatto huomo,ilquale comand a' Gmdei, ebeof Cwmni
pruaJfenokuirtM,et la giu/litiatra loro, etlanligioneuerf Dio,crchec(fifacen> ^fi^

do uemffeno al battefmo,chrallbora farebbeno a Dio gratiMa Herode temendo,cbe


UgrandeautoritdiGiouanni,apprcfp)'luolgopote^caidre fditione, perchela
plebe focena quanto egli commandaua giudic efjr megbo,ebe ruccideff per non
, ,
fi
haucr poi a pentire della fua tardit.
. Cosi Herode mojfo da quefio foffetto,fece conime GiouataReMifia aMa
tdtronte,cr iui Cuccif.
,
V,i TEL L I o douendo mouerguerraad Areta ,fii da' Giudei pregato , che
bpaefe loro, perche portattaneBe bandiere le imagini, che perla
nonpafjjj per
Uggeloronon fi doueuonoportan per la Giudea. Pcni facendo andare teffcrcito
perungranpiano,andconHerode inHierufalemper fcrificareaDo.Et)itndoui
_ tn giorni, leu il ponteficato da Gionata,rT lo diede a Teo^fuo fratello. Il quarto
giorno hauendo auifo come Tiberio era morto,fcee che il popolo giur fedelt a Caio
Imperatore, crnuoc l'efprcito.
4 Narrasi, che Arcta hauendo dimandato configlio da
^ otturi, diff. Auguri ii
che queiCefJercitojton patena guerreggian,perchetoflo morirebbe il prencipc,cbe
eomandaua,o colui a chi comandaua,outro queBo,contra'l quale fi douea pteneggia
rr, cefi ViteQio ritorn ad Antiochia .
' AgpppafigliuolodAriliobolo,qHandomoriTibcrio,ftauamKoma,ouedoppo n,y?wi4 di
tamorte dt Herode foauo,efj[ndo nodrito,diuenne famigliare di Drufo figliuolo di ni

Tiberio, crparncntefiiede aconofccnad Antonia mo^delmaggior Drufo,


Ttde.
perihonorecbeeglifice a fuamadn Berenice.
. ETp&cbeeramagnifico,crliberale,morta che fu fua madn\ confum idenau
riparte ut a^afua, perclx umetta jntuofameme,partc in dottifatti la magpor par
ten figlmoUdi Cf/rr,/jchc in breue tempo, diuamepouerifimo.Ma Tiberio, poi
che mori T iberw fuo fgliuoh,command,clKgiouam fiuti famigliari non gU nenif
. : . l' 4

it jOO,
,

i 6S DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


fhtomtmti,pnmnmoujrcUtnemmadelinartofg{HolOyCTlptimio. Agr^pd D
adunque per quefia caufUiZr perche era bifognof, torn in Giudea, doue effendo dd
fuoi creditori affretto a pagare gran Comma ifmprejiiti,peniducciderjMa Cipro
fua moglie, figliuola di Pafilo,cr di Salampfione figbuola di Herode,cr di Moriamo
me,auedutafidiquefto fuotr^penftero, lo imped, crne ragion con Herodiai;
maritata con Hcrode Tetrarca,jbfeUa di efio Agnppa,pregandola, che dif^oncfle il
marito a porgergli aiuto. Co/i gli ajiegriarono per Carnea Tiberiadc , cr ima fomuu
de dcnari,per lo fuo uiucrc.Ma poco apprefio Agrippd uenuto a contefa con Mero
de, fi ricoura Placco prefidente di Scria , ilqualc , per lafamibariti , che hauem
con lui contratta in R orna, lo raccolfe bcnigpamemc,ma dopoi uenuto in difeordia con.
Placco, per opera di A rifioboh fuo fratello col quale fi difeordauo', fu fruito uia, cy
uedendofi ridotto ad eitema pouert,determindi nauteare m ltalta,eommcttertdo 4
hlarfta fuo francato,che pi^ffr da qualcuno denari in prefb'to. Cofh ne dimand
a Pietro francato di Bcrctuccfua madre. Cofi Agrippa fattogli un frritto di uenti mi g
la dramme attiche , nericeuimeno lyoo. Et udendo nauicare Hcrenmo Capitone,

procuratore di lamica , gli command, che afrettaffe fin chaucffr pagalo 300. mila
dramme d'argento, che era debitore a Ceprr Agrippa fingendo di uolcrgU ubidirei

andmAleffndria, vdnnandinprefUtodaAleffandroAUbarco loo. mtld


dramme, tlquale frregxfiidoh, didequefi denari a Ciprofua moglie, fi per lo fm
golarc amcrc,chc portaua al marito,comc per altre fue utrl. Agrippahauuti quefti
denari ttauiciltaba, cr Cipro ritorn coni figliuoli in Giudea. Era fiato Agyip*
pa riceuuto humanamentc da Cefare,quando uennero lettere da Herennio Capitone
lequali auifanano come A^ppa era fugguo per non pagare trecento mila dramme,

che\era debitore. Cefarc fi /degn di maniera , che non lo lafci ucnire auanti a fe, fin
che non pag que/lo debito. M a tolta quella fomma in prefitto
,
frequent la corte di
Tiberio, tlquale gli command, che fcguiffc Caio /ito fgliuolo,ft che mofirandofi uer^

fi)
di lui, leale cr bcneitolo,mcrit l'amore di quello , crdi Antonia madre di lui, 'ty ^
di Germanico.
Paccndofiungicmo mentionc di Tiberio > Agrippa preg Dio,che Tiberio tofto
cedeffe flmpcno aCcfare.Eutico Troncato uduequcfe parole, and a Cefarr dicen
ma egli come era tardo
do come gli haticua da narrar co/apertinente allafita Jalute ,
in ogni cofa^rezXAUa ancor quclli,cbe lo uoleuano per fuo utile aiutare. Non man

daua fiKcefpjri a' Capitani, cr procuratori daini mandati,fe non moriuano. B t dice
ua egli, che lo focena per commodit de' /oggetti , acciochc effendo con la lunghezza
del tempo fatolata l'auaritu,fufeno piu rimefri ad ingiuriare gli altri. Et/cruiuafi del
fefrempio un frrito,alquale uolctulo uno cacciare le mofche, daUcquakera circoni
data Li piaga, non uolfr ; dicendo come effendo gi piene difangue , gH donano menti
dolore, ma che effendo cacciate,tomauano con maggior fame,erpiutaffi^geuano.

Mamfrfofegno della fua tardit ,che hauendo regnato anni uentidue, mand in Gi
dea piamente due prcfdmi,cio Grato , cr Pilato. Perci inondo fimik tariczx*
tU''fiUifi4<)itionuolfudireEutico. ^
. t- 1
, ,

n
^
P R T B P R I M A.
1 f9

M
A Herode pregi AnmLx,cbeprocuruffe,comeEuticofulJiudo<LiCejkrCf Laude d,
perche Tiberio l'honoraua fommonente , perche tra maglie di Dr/ fuo fratello, AmenL
cr per lafiu fmgolxrc pudicUu, per-chejrffcndde morto il manto,ritrouandofi molto
gibuanctta , non fi uolfe rimaritare , efuantmujue Cefarc laconfartaffe al matrimonio,
cr cefi pafi la fra uta in tal modo,chc lafama temeua dt mentire centra di IcuSi che
era grata a Cefare per le ragioni fopradette, CT perche gb haucua feoperto ima con
giura d'huomini potenti, che trattauanod' ucciderlo. Ef pregando la Tiberio,che w
diffrEutico,rimperatorerifrofc,lddiolofa,chequantou> faccio contraUmuin
tentione,ma ut acconfento per tuoi preghi.Et fatto chiamare EMco,diffe quefre para
le.lohouduoAgripparagionare con Caio inqiir/la forma. PJacejJa Dio, cheue
niffe il giomo,qudo qur/lo uecchh morendo, ti feuffr prencipc del mondo, perche

Teriofuo nipote non et potr impedire , ,je lo farai ammazzare , aJlbora fiorirebbe
il mondo, cr io fpecitdmente.Tiberio crede quefie parole, cr fi fdegit con Agrippa,;^
che non haueuauolutohonorarefro nipote, ma seraaccojiato a Caio. Cefi h free
legare da uno, che fitrouprefente, effondo ancora uefiitodi porpora. Ettrot
ikouioft auanti al palagjU),douc crono altri prigioni, frnt tanto affanno , che t appaga
gi ad un albero, fhpra'l quale uennea porft unbarbagianne :a" uno diqiui pria Barbi^ian
ne fece au.
gfoni ttedendob,dmiand da quel foldato,chcjlam con Agrippa,chi era quel giouae
'uno ad
nc ucftfto dtporpora,cr fattofrb uenirc apprrfj,diffe.la tt auifo, ghuanc, che to^
A^ilfa del
fro farai bberalo dalla pngionia,cr ottenerai grandijiima dignita,et potentia.Queb R-1" cr
li, che bora t'hanno compafiione,ti reputeranno felice,fi cheUfciaai molte ricchez* delia nmr
M<( quando uederai un altra uolta queflucccllo ^appijcbc indi a n
Ze a tuoi figliuoli.
..4
cinque giorni morirai.Et quando [crai febee fouengati di me.^ebe fu liberato da que

fra calamit. Cofui fu all'bora fchemito,mapoirMfceiido^ltofr tenuto ing-an


frtta icrAgrippa flette feimeft in prigione.

'
T 1 B E R. I o peggiorando di giorno in giorttOfComand ad Euodio, che gb con
iuceffe i froi nepoti per ragionare con qneUi,nott fi trottando figbuob , parche fro fi*
gliuob Drufo era morto,ma id era mfigbuob di quello , detto Tiberio gcmclb , ^
Cab figbuob di Germanico fuafiratcUolquab effendogauane,cT dotto, era amato
dal popob,peT la uarti patema.Etbauendof Tibeno fatto ucntrcigiouaiii auanti,U
mattma fegiumte,con anno di Ufeiare [imperio al ntpoteji finfe qucfraugurio, che
I Deidefreno [imperbacobtiycbeprnagb unuffeauMtL Cofi nel fare del gtomo;

comand ad E uodio, che conduceffe dcntro.qucUo de' giouani < he troiuffe nella an*
tkamera, Cofluitroifoto CablocondufJaTibcrb,ilquabconfiderjndoladiuin4
potentia, pianfe la disgratu del mpote,cr quantunque fitffe turbato, tuttauia diffea
CaioSigliuob mio, quantunque Tiberio mi fia pui propmquo di /ngue , nondtmato Tiberie la.

b per imo parcre,zT jfrfr<tg*o de t Dri, do [Impano Romano CT ti dimando, che faa rim.
fieno a C4 >
non tifrordi di quella confaiipiinit , che tieni con Tibcrb , perche iddio non lafcia
lOj cr tuia
pa/frre fcieot uendetta b opere tgifre. .
feda fiorili
Tiberb hauendo rinontiato l'imperio a Caio fra pochi giorni mori , bauendo Re* muore.
piato armi uentidue,mefi fette, czgimrm fri t^^ :
'
,
.

*-
1. I
1 Effendo
,

i?o CE GLF ANNALI DI GIO.-ZDNARA


E(fendo Odo dichiarato Imperatorct i Komani non patrono credereyChe Trrio D
fiiffc morto, henche io deftaffcno, perche Tibmo haueua trattato male i Romani pa*
tricijycajhgando con morte offt leggiera colpa. Marfia Francato di Agrippa, udit4
f'hcbbe la morte di Tiberio , corje al padrone, ^ gli ffe m Hebreo , come d leono
era morto. Agrippa tutto lieto gli rend graiie fe diceua il aero, ma il centurione ma^
raugliandoft di quefta nuoua allegrezza, gli dimand, che nuoua gli era uenuta. Aa
grippa affecurato(i,gU narr cjujnto haueua udito . Colui lieto di tale auifo, gli fece
una cena : O" effondo a tauola uennc la nuoua,come Tiberio uiuca.Si che il ceaturioa
uc fpauentato , chaueffe tenuto compagnia con un prigione dellimperatore, da nuon
NO lo firce incatenare. Ma il fcgucntc giorno fi f^arfe meglio la fama della morte lili

Tibcno,cr Caiomand lettere al Senato della morte di Tiberio, cr come haueahe


reditato flmperlOyO un'altra a Fifone M^uale conmdaua , che cauafie Agrippa di
pr^ione,rimettendolo nella cafa,doueera prima,che fiiffe imprigionato.
Caio adunque Fatto condurre il corpo di Tiberio in Roma cr fpelirefotta jg
tuofamente, uoleua di[ubilo fciogliere Agrippa, ma A ntonia non uolfe, non g, pera
che odiaffe il prig'one,ma perche non fi credeffe , che Caio fi rtdlegrafj deUa morte
di Tiberio , Je lo fciogliefjc cofi lofio . Mail terzo giorno fattofi uenire auanti efjb
Agnppaaicppo le molte accogltenze,gli tonde i lunghi capegli , lo uefti daltri habi
ti, ty pofiagli in capo la corona , lo fece Re della Tetrarchia di Filippo , aggiontoui

la Tetrarchia di Lijania. P. t mutandogli il frro in oro, gli ne diede tanto, quanto pea
>5
miao
^ foia
ddi
la catena con laquale era Icgato.Lanno i.delT imperio di Caio, Agrippa diman
aiutare al fuo Regno, promettendo di tornare poi chaueffe raffettato le cofi
daCiuo.
file.Bthauutida, fi parti
Uerodiadeforea di Agrippa nedendolo con le infgne Regali trattare col p

polo i ncgocif del Regno,fi moffe a tanta inuidia contra di lui, che ihmol il marito,
cheandaffea Romaper chiedere la medefima dignit: cr quantunque egli piu tofto
uoleffe fior chcto,k donna importuna,lo fltmol di maniera, che mal fuo grado,ui oc*
confcntr.cr and con la moglie ucrfo Roma. Agrippa medefimamente di/poncndo di
andarui,mand auanti uno de'fuoi francati con lettere a Cefarc contra Herodc. Caio
fiondo m Baia tcrrezzuola di Campania,ad un tempo tincontr in Herode, cr heba
be le lettere irAgrippa,lequali Faccufauano,chaMeffe congiurato con Sciano, contra
Tiberio, CT con Artabano Re de' Parti contra effo Caio,affcgnando per tefiimonian
za Forme, chauea effo Herodc ripofic nella fua armaria, lequali haurebbeno armato
, dimandp f gli era uero queh
feffanta mila huomni. Caio turbato per qitcHc lettere
lo,che diceuano delle arme,cr confeffando lui,che fi fu tenuto per certo , che fi
uoa
tibellarc, l'Imperatore don ad Agrippa la Tetrarchia, CT itefari di quello,
tlfnde da
ta,, bardi doniiandcdo a perpetuo efitUoMa ad Hcrodiade concefje quei denari, chealeisaa
to. ffcttauano, cr non la dann {dFefiilio per riffcttoiTAgrippa filo fratello: ma effa
gratie a Cefare,diffe,come non era boncfio,chc effondo Hata compag^ dei

w nfi *^ito nc flir felicit, b abbandonaffe nellauerfa fortuna , cr cofi and con lui.
l. Caio fi port
con modefiia Canno primo, crfecondaci fuo Imperio, ma in
proccjfo

X
, , ,

PARTE PRIMA.* in
'A proctfp>dittmpo,iiolfeefferebonor(Uoptrpio. ,

Essendo MfciuUcontrouafuitra Alcf4ndrini,Giudei, CT Greci uennee


ro 4 C4> tre 4nAdfcutori da dafcuna parte Et Appio uno degli ambafciatari Alef
. *

Jndrim imput a Giudei,che edificando tutti a Caio tempij , cr dtariy affegnandoli


diurni honoriycfU j/i fi recauano a uerg ogna di honorarlo con inugim,ct ffurOrr per
'*
onontc di queo.Et uolendo filone huomo dottifiimoynobile^ prvtdpale ambafcijm
toredGiudei,rilf>ondcreperdcfcfkdelfuopopolo,C.aionoulolafciparlareyCpmr
Afflo
^
^
r*nnr<ii

mandando, che fi partifj dal focojpeito, con animo di trattar male i Giudei. Filone
a^maltrattatOyCorfortiGiudeiydefuoribalpettauanoaJlareabuona/peranzit, gUa sCiu-
perche Caio non offendeua laroyma efi baueano offvjb Dio, ilquale doueano placare dei.
amtorationcjfygiuic opere.
MA Tlmpcratore non uolendo fpportareycbenon fh^dd Giudei honarato
per Dio, mand a ViteBio fucceffore,Petronio, con ordine, che con buono cjfercito
B ondose ili Hierufdem,i(Tuimcttcffe la fuaflatua. Cofi Petronio entrato ncHapre^ C#** 4 far
fettuTJf , andana in fretta ad effequire il commandamato lmperiale, 0
gionto a Toe ftUfiJftit
lmaide,loaettneroa trouaremobemigliaia de Giudei, pregandolo di non efjfre a* imneltem
ftrettiauiolffegliijlitutipaterai,macbefi:pureuoleuafar<}ueflo,glittccidclfcpri*
ma tutli.cT poi ui metteffe la flatua Petronio rijpoj, che non focena (juejo di fua
.

autorit, ma per commifiione di Cefare ,al(iuale era neceffario ubbidire. Etdetto


jucfloyuennea Teriade, per comprendere la mente de gli Hrbrei , ma ne trouiui
pnente molte npgliaia, fuab lo Jpplicauano di tpieiC^ffo,a offendo da Petro*
nio interrogati, fe uoleuano muouer guerra cr porgendo il collo , dtfj^, che piu fi
amtcntauano di morire , che ueder che fuff uiolxta la loro citt , n guerreggiare 7.-

oontraCefare. EtijtandoiGiudeiafopplicarloquarantagiomi. Ar^bolo fra*


Irfio di Agrippa,con molti altri pregarono Petronio, che non riduceffe i Giudei a de-
fperatione,facendo tale dignit,macbe feriueff a come per itiffun modo fi po
teuano di/porrc i GMdei,ad accettare la ftatu, perche forf potrebbe mutarfi di par
rrrr,cr leuare tale feutentia . Petronio adunque ferifi di qucfto a Cefare . _ ^
AcR I P P A , ebr Jhaia in Roma,diueniua pgal di ptufnugliarea Cefare, cr ^griffa
multato da lui a eena,gli dtffe,chc dimandaffe qualgratutu^Maj Agrippa riipafe ft-ou era

aqurflo. Kondimander,oSig;iarediameittareleiniefacultanaco(achctifar_
riputare pietofo cr orner me dighria . 'ridonando adunque, che per mio amore
ti Hmanghidafar porre la tua imagine nel tempio,come hai commaiulato a Petronio. : .

Otto temendo di mentore prefente colaro,chdHcano udito la promeffa, conceffe que


fu dimanda Percifcriffe a Petronio , che shaueua rizzato la fatua, non la leuafje
-,

tua, ma che non hauendoucla pofla , fi rimaneffe da quellafatica -, perche non uoleua
piurczark,moffodapreghid'Agrippa,dclqualefaceuamoltaflfma. Etfaiffe i
'

eptefo primaebaueffe letto le lettere , chenarrauano come i Giudei per conferuare


U leggi paternCfCrano concitati a feditioneip^ei fdcgriato fcriffe a Petronio mque .i

^
fta forma . Perche hai piu flimato idoni^ Giudei, che il mio commandamento
<onfidcra quanto dei fare dite, perche dar fopra di te un tale effempio eC prefhui,
cr pofleri
. , . . A .

171 DE GLI ANNALI DI Grb. 70N A R


cr pofkri,cbc conojcano come nonfi deuono fp rezzdre gli editti Imperatori/
Morte di
Petronio non ricea tfueUe lettere uineno Caio,ma folamente dopo che
Caio ,
a lui fu perUfiu pejiima mta ammazznto , cr Claudio canato del luoco tenebroj , dotte
{Mceffe CU sera nr^cojio,fit creato mperatoreyal che saddoper molto il Re AgrtppOy alqnale
niio.
effo Claudio pi che fu fermato nelTlmperio, conferm il Regno,0'haucndolocom
mendatOjgU don tutto quel dominio, che era fiato del Magno Hcrodc fuo auo,cT ad
Herodefuo fratello concefj tl Regno di Calcide

I

Sorse ih quel tempo una feditione tra gli Aleffandrim, cr i Gittdei,che ni habi^
tauano, perche come se detto,ritrouandoft da Caio mal trattati^ Greci gU trauaglia*
pano. Morto poi Caio, i Giudei riprefo ardire , haueano tolto le arme per brode
fefa,ma Claudio fcriffe al maefro de' cauallicri , che taffrenaffe quella firditione, CT
a' preghi de i Re Agrippa, et Herode,mand un tale editto in Soria,in Alefftndria,
O" in ogni parte alTlmperio Romano jhg^adt qucflo tenore.
Edl di
PercheiGiudei anticamente godeuano quegli ifiefi priuilegicongli Akffandri |
Claudia in
ni , Caio non polendo i Gutdei honorarb per Dio , con fomma temerit gli oppreff,
faune de'
Giudei;, ma buon uoglto,che i Gmdei fono prillati de i bro priudegi, ma che pano conferma
ti quelli, che offeruano t riti Giudaici, cr quefto b faccb a' preghi di A grippa , cr di
Herode miei amicifimi.
( DopoimandAgrippanelfuo Regno, ilqmakgUmto in}iierufalem,fece facr^
eh con rendimento di gratiefet appefe fopral gacf^latb, la catena iforo, cheglidie
de Caio,per moflrare la diurna potentia, cr ilmutamcnto dcde cofe,cbefiiob oppria
mere gli arroganti, cr inalzare gli humili. n
A^lfaRe Fornito quel facr^cio, pr/ Anna delfacerdotio ,crb diede a Simone pgliuob
di Giudea
di BoetOfdetto Cantera . Cueflo Simone hebbe duepateUi , cr Boeto pio padreJd
CUI pgliuola fu maritata ad Hcrodc Magio, come fopradetto . Ricompens la b
niuolentia de Giudei uerfo dife, rimettendogli i tributi , che pagauano per cfeund
cafa . Fece capitano deUeffcrcito Sila,chegli caus molte calmit .
^
Et hauendo igiouani Doritani arditi, cr temeroriprizzato nella pnagoga la Hdp
Dnitana fe
iHtne tua di Cefare j Agrippa turbato , fece uenire Petratto prepdente di Seria ,crac
aus i Doritani. Cop Petronb mandato ti centurione, fece condurrea fei capidi
quella feditione, commettendo d magiftrati Doritani, che deffero al centurione i col
paioli,fe non uoletianoeffr con queUidnnati.'
Agrippa tolfe danuouo ti pontepeato a Simone,cr b diede a Gionata,pgliuob di
AmOytiquale b nfut,con dare, che gli bafaua di hauer hauuto una uolta ilpontep
catOyCr dimand che tab honorefufj dato a Mathiafuo fratclb , che ne era dcgpo,
il che dal Re gli fu concefp)
Imfntuna Musila capitano del Re Agrippa,pdandop defoi mariti,us troppa liberti nel
lilcrt di parLire,amcordandomcdcpmamcnteUforttatammicadi Agrippa, pia fedelt,
la
SiU nel
cr fudio tifato in quei tempi . Agrippa hauendo a mak dt quefa sfrenata liberti
farla e_.
di Stla,ilquulc non p rimetteua,punto da tak Ucentia ,fe ne fdegn in gufa , che non
folamentt bfflu della dignit,maetndiobpofm prigione,
'
MaegUlamntan
'

'dop
. .

P A R T E P R I M A. 173
A do/ dceiu , Affrippa Rr fi pcnfi di hauemi primo di libarti , m io grider affai

piu,narroido da quali pericoli [ho liberato , quali pericoli habbia fffrto perlaja
digmt,cr falute, iquali uffcif egli rimunera con catene, cr ofcura prigione,laquale
ingiurianonmiJcordergiamaifCrcofuolendo Agrippa, poi che gli fupaffatolo !)/
fiegtio perdonarli, lo inuil fco a cena,quando celebraua il fuo giorno natalitio,egU >

non ui uolfe andare, perci ilKe ucdcndo , che quel fuo furore non fi potcua fanare, ->
, > (
blajci in prigione.
QucJloRe fu Uberale cme Herodc fuo auOfilquale us liberalit ucrfo gli efier ^

ni,ma non con i Giudei, cr quefo per lo contrario fi mofhr uerfo tutti clemente ,fa* , , . .

cendo a eia feuno beneficio, perci egli uolontierihabitiHierufilcm,of}ruando le . ^

leggi paterne inuiolabdmente


Tuttauia Simonc huomo celebre nella dottrina della legge, offendo andato il Re a
Cefarea, fu ardito di accufarloc'hauefj contrafatto alla legge . Agrippa auifato di CalunnUii
B queto,lo fece chiamare, chiedendo da lui m qual capi hauefp: molato le leggi pater
ne; Ma colui non fapendo che fi dire , dimand perdono, cr hauendolo contra ogni
pio fpcrarc ottenuto^ parti honorato con doni .
, t hauaido Agrippa tolto il pontepeato a Mathiajio diede ad Elioneo. Et hauen j
do fignoreggiato tre anni a tutta Giudea , rapprefent certi fpcttacoU in Cefarea cit
'
^

t,dctta anticamente Torre fhrattonica. Et il fecondo gioma nell aurora, entr nel
tpatro ucflito (Corinto ; cr toccando il Sole co' fuoi raggi [argento, paruc molto il* ^ ^
lufbre : p che gli adulatori fupiti di quello fflcndore, lo chiamarono Dio,pregandok), (
cJk fuffe loro propitio, perche fi come finallora lo haueano tenuto conu: buomo,co*
pljpcr [auentre lo confcfftrcbbono per cofa piu degna,che ogni mortale
. llRcnoncafligquefeparole,crnonrifutquel[empuadulationc,pchcquan superbia Jr

do poco appreffo uolfe leuarfip uide fopra la tcfla un Barbagianni,cr comprefc mol d*

to bene , come quefto gli aimontiaua affai male , quantunque per adietro gli hau^e
Q nontiatobaie Perdo fentendo periauciatidicore,crtotftonidiucntre,dtffea'
.

fuoi amici . Eccoui come io uofhro Dio abbandono la uta, cr fono tirato alla morte,
quantunque uoi mi chiamale Dio . Et dicendo quefo, fu tanto dal dolore occupato,
cheiionpotcndoreggcrf in piedi, fu portato nel palagio. Etdiuolgandofi la fama,,
che il Re moriua , 1/ popolo lacrimando , fubito fi udii di fuco con le mogli , cri fi*
gkuoli,et fopplicauano a Dio per lo Re i ilqualc uedendo qucfi'omorcuolezxa del po
polOfCon molte lacrime patendo cinque giorm quel crudato diucntre,mor\.Egliuiffe Morte di
4mu cr ne rcffi fette, qmtro fotta Caio,cr tre Cotto Claudio.
Prima che fuffe manifefa la fila morte , Hcrode fuo fratello. Redi Negroponte,
crEtda maeflro de' cauaIiicri,Hccifcro Stia lorncmuo, come feti Re lohaueffe
eommandato.
Agrippa adunque morendo, lafd mi figliuobd'annidiedfcae,cr tre figliuole, fi^Uuiib di

una dcHequali era maritata con Herode fuoz/ioje altre dufr,cio Mariammc,cr Dnt Arn/f*.
filla, erano ancor faiuiuUe . Ma effendo mamfelata la morte di
Re, i Ceftrien* effo

fixr Sebajlemfcordat^i de' benefici riccuuteomindarono a jparlare di lui, cr por*


t<ndo
. , .

174 GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A


land nel luoco publico le flatue di fucfi^liuoley le fehemhrono , aggiongendouj che D
celebrarono i lor emuli lietamente coronati , cr unti con odor^ unguenti , cr fa*
erificarono a Caronte,
Volendo Claudio mandare nclRegnodiGiudea,ilfigliuohdelmorto Agrippa,
VilUrid de
Ccfarienfi,
cTeaiM tfua corteyOcum gli fecero uedcre,come era pericolcfo il commet*
iltjuole fi

cr sebdfie tere fi gjran Regno ad un giouanetto, fi che egli mut penfierOjCr mand Cufp) Fa*

.
doygouematore dt tutta Giudea, con ordine, che riprcndcjfc agramente i Cefarienfi,

^,^'eunTa erSebafteni del diffrezzo fatto alRc morto.


teredt Cm Cufpio Fado gionto in Giudea, acchet la jeditionegi JIIeuata,purg la prouin*
dee . da da latrocinij, cr command, che la /loia pontifida, fufj ripofa nella rocca An*
Ionia, doue prona fi folcua tenere I facerdoti non gU ofmdo contradire, lo pregarq*

no, che gli lafeiaffe dimandare per lettere da Cefare,di tenere in lor mano quella fio*
la,cr ejjcndogU conceffo,gli ambafdatori,che andarono aRoma, ottennero da Ciati*
c Uudi *t y. dimanda per mezo del gioitane Agrippa cefi fu con lettere contnm* B
datoaFadOychegUklafciaPetenere.
UdZldl
de' G iudet Parimente Herode fratello di A grippa, cr principale di Negroponte , ottenne da
cr di Itero Cejre la potefl del tempio, CT de ftcri tcJri,con fautoritdicreare il pontefice,

cr rnnaf qurflautorit ne fuoi defccndcnti, fin chefu rouinata Hicrufalcm i perci
Canthera, lo diede a Giofrfo, fgliuob di Canto in quefio tempo
tolto ponteficato a
l

^^Jdd' ^ ^^Irua Regina dAdiabeni , con Izate fuo figliuolo accett la religione de' Giudei,
ton perche Monobazo Redegli Adiabcni,detto Bazeo,tolfe Helena fua forellapermo*
J fi
G-
^ dormendo con lei, che era grauUia, lepofe una mano foprai uen*
fanno treiCT addormcntatof , gli porne di udire una uoce , laquale glidiffe, che leuaffe uU
^
la mano da quel uentrc,acciochc non offendeffr il fanciullo , itquale per diurna proni*
demia haucrebbe il Rcgno,ty un fine molto felice . Egli turbato da quefla uoce,nar*
r alla moglie quanto haucua udtto,cr nato quel figliuolo, lo nomin XfUfiamandolo
affaipm, che gli altrifigliuoli hauuti di Helena, cr daltre donne :ma temendoche p
da I fratelli per inuidia <^fo, lo mand ad Abennerigo,Re della uaUe Sfu/mtf,
fuffe
dal quale fu bcmgnamente raccolto, cz accettato pergenero,confcgnandogU per do*
teundomnio.
Monobazo inuecchiato, bramando di ucdcrc izate, prima che morifJc,lo fece ue*
nhx , affettandogli un fiato , ilquale egli poffed ,fin che mor ilpadre, dopo la cui
morte,HelenaRcginaconuocatiiprcnpalidclRcgno,gltdifJc. Voifitpetccome

taKedegh ^ marito,ha ordinato , che Izate glifucceda nel Regno . Et quantunque io Jp*
Aebahoi. pia,che egli per fa buona forte non da uno,ma da molti chiamato al Regno, tutta*
uia qucflo rimetto al uofhrogiudttio 1 baroni determinarono di effequire, il configlio
del Rc,cr perci difjcro comerano pronti d'accettare Izate per Re, lajciando da par
1 - tei fuot frateUi,cr parcmi,iquali tutti fi doueffero uccidere,aceioche eglijcuramen*

f teregnaff. Helena uolfe,che fi difftrijieluccidcreifoi fratelli, fin ciKefJ Izate
ritemafie , cr confenttffe atale jementta , Mai baroni famfarono che gli tenefj in
catenefinalfuo ueiure . Ma la Rfgtn4 diede ilgouemo del Regno colfiglilo
'
: le ai
. ,

,
'
P A R T E P A. t R. 1 M I
^ P5
A le gl figliuolo nuggiore 3 ilqu4lctorrutolZ4te,gli cede il Regno.

Auenne,ehe andando lzateptriuaggo,un Giudeo dimtiUogUfaniigUare,gli in*


fegft la legge diuina :
parimaite Helena arnmaefirata da un altro Giudeo,<d>bracci
le cerimonie degli Hebrei . Izute al filo ritorno , ritrou i fratelli , CT parenti pri*
gfoni,cr battendolo a male^lifciolfe, mapanon uiuere in foffietto, nc mand parte
aKoma per oHaggiiCr gli altri a' Parti. J

Et uedendo come la madre attendeua al guidaifino, jhtdtmedcjmamcnte di abr

tracciare (juegli iflefii riti , conjntendo ancora di circonciderfi , ma la madre lo dif*

fitafe, dicendo, che diuenirebbe odiofo a' fiioi popoli , itjuali non uorrethono fioppar*
tare un Ke,che Giudaix/^e . E t battendo ragionato dtquefio con Anania, eglt con*
ferm il parere della Regina , cr ilRe accett tale aiiijo . Eleazaro Giudeo uenuto
di Gahlea,trou che il Re leggeua la legge Mofaica , cr gli dtffe . Non doucrefU o
Re leggere jlamente k parok deUa legge , ma efjcqutrc con efftto, quanto/i com*
B prende in quella. Quanto tempo adunque fiorai fenza circonciderti fllRemofJ
da quefio auifo , fubito fi fece circoncidere . il che Japendo fila madre cr Anania,
hebberogran timore,che da quefio nafcejjegran pericolo a loro, cr al Re, ma Iddio
gli kii un tale fpauento
Ha L E N A con Ucentia del figliuolo, and con affai denari in Hierufalem per
adorare nel tempio di Dio, matrouandouimolti, che fi moriuano difame, dtfiribu
tra lorogran copia di formentOtportato.tTAlelfandriatCr molte fome de fichi, eom*
perati in Cipro , cr Izate fiuo figliuolo , mand affai denari a i prencipi di Hieruf*

lem,perclKfouueniffenoapouerL
A&tabano Re ir Parti hauendo eomprcfh k infidie, che gli tendeuano atuIm
i funi barottifUenne ad izate con ifiuoi parenti, cr milk feruiicr incontrandolo per

firadagUd^e.ORe,ttonmifiirezzure,bcnchemiuedtperlomutamcntodif6rtu*
naoppreff,cr doITezzaReak a conditiondbtiomopriuato, ridolto,anzi porgi*
mi iuto-.cr dicendo qucHo con lagrime : Iziate quando intefe , chi eglt era , finont
^
da cauallo,cr confortandolo a ^are di buon'animo gli difie,che onero io ricondureb*

be nel Regno de' Parti, gli darebbe il filo. Et detto queio, lo fece montare fopra'l
fitocauaJlo,crfeguuu^apiedLMa Artabanoffur,che fcenderebbc,fe Izatc me*
dtfimamentenoncjuakauacon lui.

Izate adunque montato a cauaUo,'conduffe il Re P^o nel filo palagio , cr


gli feee grande honore,fcriffc poi a' Parti,chc accettaffeno Artabano per Re, iqiiali
gli rifi>ofero,che uolentien lo accettarebbono,ma che non poteuano dargli il Regno,

Ugual i, haueano prontefio ad un'altro.Ma Cinnamomo colui,dtco,che haueua riceuu*


to'lRegno,checrahuomodabcne,crcreatodiefJ(}Artabano,glifcriJfeconfortan*
dolo di uenire fopra la fina fede a riceuere [mpcrio.Etuaiend^li cantra , lo ador,
cr chiamandolo Re,fi cau di capo la diadema ,cr k pofe alui.Cofi Artabano npo*
fionclfuoRegnodalzatetnfeiannt,iionfifcorddiquelbeneficio,maloriconobbe fi
Arub*.
Ma leppo che fu morto , Bardane , efiendo creato Re ,
4filo potere. filo figliuolo

Nome ad lz^e,chkdendo , che fi cot^deraffe conlta gfierreggiare cantra' Roma*


ni.
,

DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


m.Mrf non ui confcntcndo dijjitadatdolo da tentare impref, che nit pd* D
teffe condurre ad effrtto,Bardanegli mcfj guerra^a i Parti comprendendo la loro
intcntionc,ruccifcro, CT diedero l Regno ad Icotardofuo fratello , alqual^ ( uccifo a
tradiinento)fcceffe Vologcfb fuo fratcUo.Mone^azo fratello d'tzatediucntatoGm
deo con molti fuoi parenti fu tanto odiofa' fuoi popoli , che fcnffrro al Re de
l^aie tra- gli Arahi,promettendogli
affli denari femuoueua guerra ol fuo Re. llRe mofjbda
pfomefra,uame con grande ef^ercito cantra Izate , cr nel primo conflitto fu
trjfeJna
Gi- da' fuoi abbandonato,comchaucaiu>airAraba promeffo. izateconofcendo il tradii
dee uuice mento de fuoi baroni , torn ne gli alloggiamenti, cr cafligatigli autori di (jucfto tra
gU Arabi. dimaUo,ilgiomo fruente uiitfe gli Arabi, cr gli mife in fuga,co/iriffti-ndo ilRe laro
a ritiratfi in un cafteUo,doue per non ucnire in mano de turnici , s'uccifr di fua mano,
Ef Izate prejol ca{cllo,cr faccheggiatolo^om nel Regno fuo con uittoria. Voloe
geJRe de' PartiriccrciUo dai baroni, che uccideffe IzatelorRe, ergUmandaffr,
un gouematore Parto,perche non lo potcuano jpportare , poi c'haueua accettato la
g
fuperftitione Giudaica, il Parto di flito uenne con g^oflo effercito cantra Izate , il
quale frglife cantra con [ effercito . Vno de' P<irM uenne a ragionare con Izate ma*
ntfr dandogli la gran potcntiade Parti,cr dicaido come Vologefo, gli minacciaua ^
punirlo dcU'ingratitudine,cr che gli iftefliDei non lo potrebbero cauarc delle fue
mani. Izate a queflo rijfofe,che conojceua le forze de' Parti,ma che Dio potata aff
piu.Et detto queflo fece oratiotu a Dio. Vologeffu quella notte auifito per lettert
comeincmicidefrtauanoilfuoRcgiio,fichefuaflrettodi partifi fenzajfdre effetto
alcuno.Et coft Izate per diurna prouideniia liberato dalle minaccie di Vologefo, poco
appreffo nutr iTanni cinquantacinquefltauendonc regnato uentiquattro, lafci uenti*

dU ledi'- fighuoli,cr altretante figliuole. Gemmando Eado la Giudea,uno detto Tieu


fK di
* prrfuafe a molli Giudei,che tolti fico i lor beni feguiffeno lui , che farebbe aprire
Theudd. il Giordane,perchc era profeta. Pado auifato di quefia frditione, ui mand le fquadre
de cauaUieri, iquali ne uccifero molti, O" piu ne prefino, tagliando il capo ad effo
^
Thcuda,ilqualc fu portato in Hicruftlem.Succeffe a Pado , Terio Aleffandro
uolo AUfrandro Alabarco Aleffindrino. DopoiGiacobo cr Simone figliuolidi
Giuda Galtleo,dqualehaueua moffb iGiudeiaribeUarp, ty furono ammanetti efu
fendo Cenfare Cirenio,perche Aleffandro gli pofr in crocc.Herode Re de Negropoa
te,tolfe il ponteficato da Giofrfo figliuolo di Cemedo, cr lo diede ad Ananiafigltuolo
di Nedebeo. A Tiberio AlefJandro,fucceffe Cumano,Canno 8. delTlmpcrio di Clou*
dio.Herode fratello del maggiore Agrippa mor , lafciando tre figliuoli : ma Claudio
diede il prencipato ad Agrippa il piu giouane. Cumano procuratore in Giudea , HC.<
dendo come era congregata una gran moltitudine de' Giudei alla frfla di pafqua , uor
^
* Icndoprouedere, che non fi Icuaffe frditione, pofr ifoldati alle porte del tempiofeo*
1f me haueano fatto i fuoi prcdeccjfori.il quarto giorno della frlennit , uno di quei foU
ri. 'u dati moflr le parte ucrgognofr in pubhco.1 Giudei /degnati come fi quel faldato ha*

luffefatto ingiuria a Dio,differo molte ingiuriofr parole cantra Cumano,ilquale tur*


bato,conuoc ifoldati in Antonia caftcQo, che foprafta al tempio, il popolo uedutii
faldati,
, , , ,

' PARTEPRIMA
A , crptr la ffrcttaxa delle porte fe ne affogarono circa uenti
faldati , fi niife tfuga Giudei IO.
-
mila
miU tfi che Ufejht fi mut ili dolore. Et aaucjlofuaggionto un altro male, perche
rati nell' u-
alcunifludiando a cofe nuoue,prcfcro nella fkadu Stefano ^eruo di Ceprc,CT lo rub* Jcire del
borono. Cumano per aueflo licenti i foldati,che potcfjcno far bottini da i iuoi hi pr* temfia.
pinqui alla citt : crfifece condurre prigioni tutti i prencipali de Giudei In ijuefto .

tumulto un faldato giouane CT temerario ,ftracci in publico un uolume della legge


diMofe,ilqualefi confcruaua rcuerciUemcnte inunachiefk. I Giudei dolenti di
^flo cafyondarono a Cumano,fopplicandolo , che cajligafj [ingiuria fatta non a
V/l foldate
loro,ma a Dio.Cumano temendo,che il'popob leuafp qualche feditione ,fccc deca-
per hauer
pitare quel fold<ao,etcofi furono achetati. I Samaritam con Giudei fi mollarono ae
prauiattLi
mici per quefta confa. le^C* di
ALcVN 1 Galilei paffando per una terra de Samaritani, furono da loro affaci Muyir fu di
capa alt.
htiyCruccifi.I pnmeipi deGaltlei,dimandauanodaCumano,che uendicaffe la morte

B. dei lor dttadinifma non ne facendo lui conto,perche era con doni corrotto , efi pre^
feno le arme,faccheggiarono alcune terre de Samaritani cr le arfno . Ma Zuma*
noandcontradiloroconreffcrcitOjCruccifimoltijicprefcaffaipiu. I prcndpidi
tienifdlem uefHti di ftcco,cr fi>trfo il capo di cenere,diinandaiono da ifeditiop, che
fleffero cheti,f cbefpargendoji i Galilei qu,cr l,fifaccuano per lo paefe molti la*
Qjiadiata
trociij . I Samaritani accufarono a CXuadrato i giudei di hauergli arfo le uiUe cr i
f rettre dt
giudei Jl'ittcontro incolparono quelli di feditione,cr ffecialmcnte accufarono Zuma* ierun
nOfperche fobomato con doni,non haueua uendicato la morte de giudei uccifi.Qua*
drato,4iffrrendo Qgiudicio, diffe,che uentrebbe in Giudea, doue hauendo udita la cau
fagiudichcrcbbegiuflamcnte.Et uenuto in Samaria,trou che Samaritani erano au*
tm della feditione. Miffein croce queigiudci,che haueano caufto le nouit .Mand
aKoma Anania pontefice, cr Anano capitano deWeffcrcito, ligalii acciochcrcn*
defjcno ragione a Zlaudio de cafifuoi,comand,che i prencipali de Samaritani , con

Q Zumano prefidcnte,cr Zclere tribuno, andajpito aU'lmpcratore per diffutarc auan


ti a lui le loro controuerfie. Zlaudio hauendo comprefo come i Samaritam erano Ifati

gli autori della feduionefce uccidere quanti di loro ut erano ucnuti: M and in cfiilio

CumanOfO fece condurre Gelere in ierufilem con ordine,chefuffe jbrafiinato per


U dtt,cr uccifo. Gommcttatdo a Felice ilgouemo dcQa Giudea.Tolfe ad A grippa Seni enfia
di Claudie
Galcide, laquale egli haueua tenuto anni 1 1 1 r. Don a Filippo la Tetrarchia, con
area le eoa
Batanea,la Traconitidc cr AbcUa , che erafiata la Tetrarchia di Lifanu. Agrip* treuerfit de
pa marit la jrclia con AzizP Re de gli Emcfari , che acett la circoncifione ; cr Giudei.

, diede Mariamme ad Archelao figliuolo di Hclcia, laquale fuo padre gli haueua pr*

mefpt. Felice, gouematore della Giudea , innamorato di DrufiUa, donna di fitigolar


beltyle pcrfuafc,che lafciato'l marito, fi maritaffe con lui , laqualc nomin grippd Rupi, G-
parenti di
il figliuolo,cbc partor di lui,crfi narra , che a tempo di Tito mor con quel giouane
f^ltuolo nel monte VefiiuiOfCheardeua fieramente in quell'et. Berenice [altra Jb*
rella di A grippa , cfiendole morto Hcrode fio zio, cr il marito , fi marit con Fole*
mone, che stra circoncifo,pcr annullare [ infamia contratta di hauerfi mefiolata cor*
. M nabnente
,

178 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


nubmite col fratello: m
dur poco tempo quel mtrimomo,perche
Berenice }i par* D
dccimotertiodmefe ottano , cagiona
tidaPolcmone . Claudio Cefare mor ranno
ucntidclfuolmperu,,diueneno,(comefi crede) datogUpercommunc^^

srippufua moglie. . , ^
Do^

Agrippina figliuoU di Germanico fratello


Claudio, fiimarttata con
marito con CLwdto , bene ha*
tioEnobarbo nobile Romano , dopo la cui morte , fi
nomato Domio . Haueua Claudio efrinta
con u^cno
Dtmith. ueffe di Enobarbo un figbuolo
quale hebbe due^budi Eritarmico.et Ona*
hicffalinM Mefralinafua mogUepergelofa, delU
Hr,i 4 imuo.
^^ ottauia figbuola,laquale egli marit a Domitiofrgbaflro ,
cHamNerone
dquale elfo Clou*
Perci la madre Agrippina
or;. diMucndclfiadottatoperfigUuolo,
ciude* p>- procurando, che fuo figliuolo riufeiffe
Imperatore, ttccifr Claudio i^eno,nu cm
- - de' Udri rhifiorta . Morto Claudio,cr efiendo
IM aucjlo fi narrcrafuo tempo. Horrf feguiremo
Cr feduttc- j^cronc ifrWmperio,e c(^ della Giudea andauano di nude m
ri.

che fiempidclatrocbttjy cr d ingannatori ,


chcfcduceuanoil^polo^^ E
con Gionata pontefice, che^ogi or*
furono eftinti da Febee, ilquale inimicatofi
cercaua occafme di wctderlo,perctoi
ricordaua chcgouemaffc meglio la Giudea ,
,
corte, cr nafrofte Cotto le uefh, entraffrno
mt
fece che certi Udroni entrati con frade
tempio, cr uccidcffcn Gionata.Et perche
non fi fece giujhtia alcuna,deUaJ^ morte,
homicidiaU enfrauano arditamente nella citta
Addendo t loro mmci, et
auegU iflefri
feduttoripafuafenoalpopoh,befrgu
oli altruiper denari.Oltre di queflo, alcuni
Fflice .
nuracoU, fatti dalla diurna potenti :
feguiffe nel deferto gU mojirerebbono
'

nefecemorircmoUi.lUdro,fokcitauanoapofHilo,ilqualemd^
queflo gb ardemmo le
Romani,a muouer guerra a queUi,cr s'alcuno rteufaua difr ,

ragtotie,ctK.
ufurpare il dominio di Cefare,con quefia
poffe filoni. I Giudei fi uoleuano
Sciithne habitafeno ancoi Sonam , iquaU
Hcrcxff Re loro lhaucua rifatto , quantunque ui
ragione ma faffrrmauonocon dire , chefu prima chu^
non negauano quefa loro ,

habitaua alcuno giudeo. Lcuandoft adimquefedi* ^


ta torre di Stratone, quando non ui
prouineia,faccndo battae i colpeuob ,^ehctaro*
tione in Cefarea, i prefidcnti della
I Giudei, che erano pi
ricchi, che Soriani, gb jprexXftua*
no alquanto quel remore.
ocZdiucrfeigiurtofcparolc,maSorianiarroganti,pcrchemh^
chcucncnde^t
Romani , mcdcfmumente con ingiurie ri/pondeuano , fi
>

. n dati de
pictre,mobi ui furono feriti, et morti,rnmncndo tuttauufupcriort i Gi*
parole
^ '
deLEt perci Febee hauendogb piu uoUe ammoniti,i
ma in uano) che fi nmanrff^
mobi,ct alcuni fecero prigioni, fa^
da twmbuare,ui mand ifoldati,che ne uccifro
cheggiando lefue cafc.Ma' queiGiudchdie erano di buona mente, ottennero da cfjo
Felice , che ritiraffe da quel luoco i faldati CT perdonaffe a' colpeuob . AgrjppaRe
diede il pontefcato ad fmacl figbuolo di
Fabio. Ef accefa tra pontefici,^ 1 facerdo*
.SedHi$M ti , crinobtlidi Hierufalimgraueinirnuu, fi
uamed^ parole ai fmtt, nonut
^ntefictucrinero
ir*' fntefi cffedoalcuno,chcgbpotcffe(afhgare,oraffrcnarelafeduione.
atantainfolcnza,chcmandaronoilormtnijhriaraparedaUeareU decime de facer*
w'
doti,iquab ridotti in cfhemupoucrtlfi
morirono di fame.
,

P A R T E P R I M A. 179
A Havendo tJeroncmandatoPartioFcSoyfuccefforeaFcliceJlfpulefuda' Forti Te-

giudei Cepcrienfi accufuo a Nerone , CT /r/ haucrebbe riceutUo il mcriuto cafUgo f'*

fe PaJU fuo/rateOoi fuuorito di Nerone ) non fi adopcrdiu a placare tira di <jucQo.


Ma i giudei con tamicitia di Berillo pedagogo di Nertme , acquiflata con buona fom
^
ma di deiiari,otcimero dall'Imperatore lettere, che pnuauano Soriani di quella ugna
le autoritychaueuano in Ce/rea . Et da queUo nacquero quei mali,che opj^effeno
igiudeijiquali diuenuti per que/le lcttere,arroganti,leuarcno piu fiera /cdionc ucr

fa i Soriani,fnche ft uetme alia guerra. Fe/lo ritrou la Giudea da tnalandrim tra^


uagliata,iqualiinquanlitcrcfciuti,portauanoccrte/lortenafco/le, cr mefeoUndoft
trai popolo, ucofdeuano chipiaceuaioro,ardcndo,cr faccheggiando le uiUc di queU

Lei hauendo un feduttore pir/iu/ al popolo, che lo liberarebbe da queflo incomro)


do fe lo feguiffeno nel defrto, Fefto manittouidietro le fquadrc ucci/ lui , cr molti
del popolo . 1 Giudei hauen^ a male ,
che Aff'ippa dal fo palagio potc/fe uedere
quanto fi focena nel tempio,cdi/icarono un muro , col quale non folamcnte efcludeua
^
quel palalo da poter murare nel tempio, ma etiandio quel portico occidentale , doue'
Komani teneuano le porte auanti al tempio nelle folcnnit. il che /piacque ad Agrip^
fa,maaffipiu4Feio, ilquale buolferouinarc , ma a' preghi de cittadini b U/ci
con patto,che dieci de principali con l/mael pontefice, cr Ekia teforiero andafprno
all'Imperatore perque/lo,cr gbntiui,ottennero con preghi di Popea ntogUe di Ne*
rone,che quel muro fie/Jm pie. Popea lafciando andare gli altri, ritenne per oflxg*
giymaeb,crEkia.
A c R I p p A udito que/lo diede il pontefeato aGofefo Decalnzo figliuolo di' ,v

Simeone huomo pontificio CT priuatonc lui,b diede ad Anano , figliuob di Anano *


^
buomoaudace,ettemerario.Cojiui morto FeHo,ne ancora e/fendo gionto in Giudea
o
Albino fuo fucceffare fatto un concilio(per ufare le parob di Gbfefo)fece condor
-,

re auanti Giacobo fratelb di Giefu , che ft noma Chrt/lo,et alcuni altri, iqualt come nM
'
-Mt
trafgjreffori della l^gefce uccidere. Tutti gli huomint da bene, cr buoni cittadini,
^
hauendo a male di qucio,accufarono il ponttfee ad Albino, cr ad Agrtppa , perci
ilBxb priu del ponteftcato,c'hducua tenuto tre tnef,cr b diede a Mnafeaftgliuo
lo di Giefu.Md A bino ucnuto m Hierufalem,procur di paccficare la prouincia uc
cidendonalti malandrini. AgrippatolfilpcmtefcatoaMnala figlml di Gbfu,
cr Io ede a G tefufigliuolo dt Gamalicl, perci tra qucfli audacifimi pontefici noe
que feditioac firn he dalle parob mgturiofe, ft uetme aSe pietre. Da quel tempo auan
ti b cofe di Hierufalrm andarono ^ male in peggio. A bino quando intef come Ge
fio Floro gUdoueuafuccedere, fattif condurrei prigioni, fece uccidere quclli,che

meritauano la morte , crgli altri , che per leggiere colpe erano imprigionati , liber
con denari.Cqftb prigioni rimafero uote,ma il paefe era pieno demalandrini. Ag^ip
pa tdfe ilpoiUeficato a Giefu figliuolo di GamaUel, cr b dbdc a Mathia di Teofib
fi/tto'lquab, cominci la guerra Romana.llponteficato, cominci da Aaroneacui
fiiccefjro ifigliuoli,cr i loro po/ieri.Pcrfu fiatuito tr>i Giudei , che non fi defj il
pontcficato/ie anco ad un Re, che b dimandale ,fenonera detta progenie di Aaro
,. , 4,

180 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


nee , benchcnonfempreju oficrmta queUa canfuctuiirie , Furono da Airone fin'
teo 83. pomici Gtfio Floro , ebe fucceffe ad Albto , tratt pefiimamente i Giu
Fteo
deijtyfu tale la fua maluagtt , che Albto fu da loro per bemgno commendato , il

Vtntejlt quale feppe occultare le fue fceleraggti. Ma Floro alla [coperta , manifeif la fua
tttmtttrf,
iniqualpopolo.Ma pernonandarmi auolgendo a narrare le fe maluagit rgfi
Cep$ F/o
moffeKomaniafarguerraconGiudei, Uqual guerra comtei Fanno fecondo detta

prefidentia di Floro,cr il duodecimo delFlmperiodi perone.

H I S T O R I A DELLA
Gv VERR GIVDAICA.
A QjvBSTo aucnnetche'Giudeimtm^eflamentefirdtelUf 1^
reno da' Romani, CT comictlagiierra, i cui particoUrifuccef
farebbe lungo narrare, ma lafciando da parte le altre cof, uo
fi ,
gUodeferiuere Jlamcntelaroiunadt Hierufaletu. Veffiafiano
propino da Nerone alla guerra, quando ud la rebelUone de' Giu
dci,and prna a pigliare le citta,a lorofoggette,0-poi a Hieru

filem . Prefa adunque Tolomaida, fi congionfe Tito fo figliuolo mandato da lui di


jAcaia,poi che era Hata da Nerone creato capuano de'e/fcrcito, CT haucua condot
to la qutta legjione d' Aleffandria . Fra Nerone ut quel tempo in Acaia quando ueii
VeffJM'1
mandaltda ne la nuoua come i Giudei/erano rebeUati,fi che 'Veffaftano affakndo prima la Ga
Nerone con hlea,prefe Mapa i quaranta giorni, cr Giofefo capitano, cr defenfore di quella. Et
tra CtuJei,
hauendo prefo altri luoghi,cr ca{lcUi,fi diffoneua di affediare Hierufalem,datte eoa
MorteJi Ne tinue feduioni afflitta , neUcquali moriuano gli huomu da guerra . Ma uenendogH
t rene Calba auifo come Nerone perduto l'imperio, era ufcito di Roma cr ucc^ofi , foprafette.
'

V/l fili#. ^
Dopai hauaidouefo, come Gatt/a haueua ottenuto Flmpcrio, mand To a falu
taro,cr a chiedere quello, che fi doueua fare de' Giudei . To intendendo per uiag
come Galba era fiato ammazzato , ritorn al padre , n tentarono di affediare
gio,

Hicrufakm , perche era incerto b Hato deUlmpcrto , ma dettero cheti t Cefarca


Morto Galba, Otho creato Impaatare, mand k legioni Alemaime cantra VelUo,
che era flato [aiutato imperatore, ma efjcndo da lui umto,Otho fi uccife. VeUio,
tolto [eco k genti di Othone,uenne con le kggioni a Roma V efpafano defert al
cune terruiuokfche non haueua pref, accioche rnaneffe Hicrufkm fla da piglia
rffche era a pefino partito,prrche Snonc conJU fua fetta, fiondo fuori Jpauentqua
^iu I Giudci,che' Romani: er di dentro,quclU che ftmofbrauano Zelanti della religfo
nc, con Giouanni lor Duca,piugrauauano i Giudei che Sunone i Romani,cr ridufje

ro i ctadini a tal termte,che chiamarono Simonc ai lact,con fperza di raffrena


Zelanti^ non s'amdero chaucano lobo [opra di f un piu fiero ti
re lfirannu de'
ranno. Paffindokcofemtalmodo in Hkrufakm,Vitcllb andato a Roma, fu crea
to

A
, . . . , , .

PARTE PRIMA. l*i


L fo imperatore , ma Vcfpafmoyche non fi contaitaua di effngUfoggetto, fu dufuoi
gridato Imperatore,fi che uolendo andare a R orna, eommand a Tito, che afpdffe
hieruflem, raeeoko f eferetto ut and, cr fatti gli alloggiamenti trenta Ha

il<{uale

^ lontano daOa citt, and con


citt,crgU animi de' cittadini .
600. cauaUieri a fpiare inejual termine fi trouaua la
E l ujeendo gente molta dea citt , alcuni cauaJUeri
di Tito uedendo rempito fwriofb de' cittadini, fi fermarono. Maeglitrouandofida '*

gli altri feparato, c con pochi, fu attorniato da' Giudei, fi cheuedendoil pericolo

aommand a' fuoi che io feguiffero, cr affilendo i ncmici,tantofece con la fpada, che
nfiito di ejuel cerchio , fi riduffe
nel fuo effercito . il giorno feguente, pofegli dlog*

giamenti m un luoco alto, che fi nomaua Speculatore , dulqualc uedcua la citt,cr


fi
li tempio, era lontano dalla citt fette liadif . Quei della terra, che erano auexxx
di guerreggiare tra loro , uedendo fopraftare tanta rouina alla citt , Pacificati tra
loro,andauano Sintomo la muraglia, cr comhMcuano con quelU, chefortificauano
I
gli aUoggiamenti nemici, ey- offendendo inemici,riceucano maggior danno. Ma
cejfando alquanto la guerra eiema,Giouarmi coni Zelanti, uccidindomolti.pccu*
po il tempio,crfioppofe a Simone . Et facendo Tito jpianare il luoco nomato Spe
culatore , i Giudei nfidiarono a' Romani in\quefto modo . Alcunifediofi arditi,fin
gendo di effer cacciati da gli huomini da bene, jauanouicini alla muraglia di fuori:
cr alcuni della plebe fiondo fu le mura , dimandauano pace , chiamai i Romani
comefe gli uoleffeno aprire le porte 1 foldati non penfando male alcuno,ui uolcua* Giuda
no andare, ma Tito fofpettaua di quefi'infolita uocatione ; per c'hauendogli il giorno
,
pafiatoyprouocati per mexfi di Giofefo a ragioncuoli conditioni,haueano dato fmifira
nfpofia . PtTci command che i foldati ficjfero ne' fuoi luoghi . Ma offendo trafiori
fi alcunifin alle p^te,qucUi,che jngeuano di effer cacciati, fuggiuano j ma giorni tra
le torri della citt,circondarono quei Romani, cr quei dalle mura lanciando fafii, cr
dardi, ne uccifero molti cr piu ne
Giudei per tale fucceffo mofirarano
ferirono I i

grandeaJlc^ccza,percuotcndoglifcudiunocottl'altro,maTito,criccnturicnirii *
,

prendendo ifaldati, fece fiendere la piu ferma parte dell' effercito lungo la muraglia,

fi
che non potcuanoi Giudei far piucorrcrie. Era la citt fortificata con tre mura*
ma douc eraforte per k qualit dt Ifito, ne haueua una fok ; perci Tito giudi*
glie,

caua per malagcuoleimprefall uoler pigliark.Uondimcno determin di affaltrek


citt^kdou'cra ilfipolerodiGiouanni,etaui< i foldati,chc apparccchtaffeno kma i

teria per fare gli arguti. Et fatti gli argitii,fi cominci a battere kmuraglu con gli
arieti m tre luoghi. Et rifiionandok citt di coft gran fircpito,i fcdititfi fmarriti,
.soffrrfero a defendere k muraglu . Il muro fi mantenne cantra le pcrcoffc , de gli
aneti , fokmcnte fi fmoffe il cantone d" una torre 1 Giudei uedendo i Romani fparf

porgli argini,eorfero ad appiccare fuoco nelle machinc cr ini fece un firano con*
fi
fkto,uolendoiGiudeiarderecffemachie,cr uietandobi Romani. MaiGidei
per k dejperatione piu fcroci,accefcro le machine cr fe Tito non ui correua,farcb*
bono fiate confumate dal fuoco , fi che furono uccifi dodici ualarofi de' Giudei, crgli
altri rejpmti nella citt, CT" uno Giudeo pigliato utuojii da Romani crocififfo auanti
, , . . ,

iSi DH GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


k mura,Jccioche gli altri da tak f^ettacolo fbgotit,pmfaffcno di rcnderp.Ma Tito :

bauendo poflo fopra gli argini certe torri di legname alte $o.cubiti , ciajcima poteua
battere le mura con gli arieti, perche i c^iudei feriti da ijuelle con le faettc, non lo po
teuano uietare . Et effendo conquafiato quel muro , dalla maggior machinade' Ro>
matiiydetta da' Giudei Niconc, moltidi loro fmaritiyabbandonarono quel muro, ilqua
Mur frtm le fu da'Romani occupato cr fi ritiraroiu) alToltro E ficndo fiato prcfil primo
il Micrufd
muro , fi cominci a battere il fecondo cr effendo conquaffata una torre con le moa
l( frtftfcr
chine, i Giudeifuggirono . Cafiore huomo maluagio con altri dirci,fiendcndo k ma
Inumino di
Cdfltrt. ni per dimandare mifericordia , chiam Tito : ilquak dando fede a fue parok, uenne
a parlamento con lui , hauendo gi fatto arrefiare le machine . Cafiore promif di
uenire aUa porta ad accettare la pace . M
a alcuni di quei dicci ficndeuano k mani,
fingendo di chieder merc,altri diceuano, che non mai fcm&cbbono a' Romani . Ca
fiore auis Simonc, chefacefjc quanto era comeneuole , finche egli rajfrenaua aflu
tornente ilfurore de' Romani, iquali auedutifidegli inganni di Cafiore, cominciarono
]

con maggior furore a battere quel muro, fi che lo prefero il quinto giorno. Titoen
tratoui, non lafci uccidere i prigioni,n ardere le cafe , et anco confcru gran parte
del muro , perche uoka piu tofio riferbarc la citt, per fe, et il tempio aUa citt.M a
1 feditiofi afiakndo i Romani, che erano entrati nella ct,uccidendone, CTferendone
moltiyptr lo androne,ty- uiottok, feeltek guardie, faltondo delle torri,ritomauano
negli alloggiamentifi che gli /pinfero fuori del muro : cr perci diuennero arrogane
ti. Ma crefeendo la carcfiia del uiucre per la citt,molti huomini da bene morirono di
famc,delia et morte fi raUegrauano i fditiofi,bramSdo folmente che uiueffero quel
U,chc rifutauano la pace,riputando che fuffe loro guadagno la morte de' buoni. Et uo
tendo i R om. ricuperare il fecondo muro,i Giudei gli refifierono tre giorni, ma il quar
to giorno non potendo piu mantenerfi , lo lafciarono a' Romani, ritirandofi nel terzjo.
llter'^mu Tifo hauendo ripigliato'l fecondomuro, rouin quello dalla parte di Settaitrione,cr
nft (ibite pofic le guardie al rimanente , pafi a combattere Faltro muro : cr diuidendo le k
gioni in due parti,cominci a fare gli argini I feditiofi faccuano ualorofa defefk,ma
il popolo procuraua difiiggirc,cr ne fggiitano'molti,ma quelli,chc dauano un mini
mofofpetto di uoler fuggire , erano fubito fcaimati, CT fccheggiatc le cafe loro, cr i
ricchi fi trouauano filfmentc incolpati di uoler fuggire, cr uccifi, perglifcelerati ,
9mt Mre. occupauano i loro beni . La fame ancora faceua la crudelt de' feditiofi maggiore
cr. perche mancandogli la uettouaglu, entrauano per le cafe,cy'fe ui trouauano da man
giare, che gli habitatori haueffeno negato di haucme,gli crucciauano,ty non ne tro
uandOfgli dauano fieri tormenti, come fe ne haueffeno nafeofio, crfuceuano de i cor
pi loro conicttura,fe ne haueffeno, o n, cio che s'alcuno fi mofiraua uigorofb,argo
maitauano chaucffe ucttouaglia,cr lafciauano fiore i maaknti, chi haueano formen
to,oorrfi,felomangiauano,tcnendochiufe le porte deUe cafe. Alcuni per leBre*
ma fame mangiiutano ilfjrmcnto non macinato ; k madri cauauano il cibo di bocca a'
figliuoli^ figUuoli a i padri,cr le mogli a' mariti, cr nondimeno ifeditiofi procuraua
no di kuargli quei ci,cbcgli trouauano,fe uedeuano alcuna cafa rinchuiffi che nc
ufeiffe
, , , ,,

P A R T E P R 1 M A. 185
A fumo,petifando che L fimiglu mngiaflc, rompciwic le porte,r cdtutuno fin
di Iwca i ahi a c/cmho,non riguardando ffffoM et. Et chi baticano inghiottito i
cibi tomentauano, fi che molti che trouauano un pane , onero un pugno di firma, lo

donano a <juejlt federati . Sarebbe dtfjieilc a narrare le eofe , che fi fecero in quei
tempi,anzi imponibile. Ma fi pu dire in breuit,che niuna citt ha mai/offrio tan
ta miferia, ne altra gatte fiata tanto fcdcrata,come qttrfia . Tra tanto fifabricaro^ '

Romani , bench ifoldati dalla muraglia fulcro moleiati . Quelli


Itogli argini de'

che ujciuano della citt per Iroiiar da utucrc , non foto de plebei,ma alcuni de beili*:
coji,nonji contentando delle rapine,/] irouaiianoprcf con tiftdie da' Romani, iqua*
li dopoi lo haucrglt fieramente tormcniati,gli crucifigciiano aitanti la muraglia pa-
,
rcua quefo cafo a Tito miferabtle, perche ogni di nc erano prefi cinquanta, CT pm
iquali non parcua ragioneuole,che facefjc tenere prigioni, n anco lafciargli andare,

cr con queio gtudicaua,che gli altri uedendo fonile fpcttacolo, piu lofio fi rendefj
B no. feditioficonduceuano fi le murai parenti de fugititii, cr gli tormentauano,pcr Ciudn r
dimoirare comefuffeno trattati quelli, chefuggiuano a' Romani . Fornitigli argini, dona */i *r

fi portauano le machine ; ma i Giudei cauando quel fpacio,che era tra la rocca An* A'"'

tonia,cy gli argini,ficntarono quelii,con pomelli di legno, CT empiendo de legnami


quella concauit,ui appiccarono fuoco, or
fi che ardendo gUf^ientacoh, caddcrogli
guii I Romani Hupefatti di quefta indif\ria,conduffero le machine altroiie,cr con*
quaffrono il muro. Tito adunque determin,che fi facefj gli argini altroue, crai*
tri erano di parere, che fi procuraffe di non lafciare entrare uettouaglia nella citt

fferando di hauerla lofio per fame , Altri uolcuano, che fi deffe battaglu generale,
vedendo che iGiudei non poteanodefenderfi da tante forzie. Ma Tito,che non com*
dre.
mendaua alcuna dijquefic opimoni4ctermin di circondare la citt con mura,per uic da iherufa
tare ogm ufeita a gli afjdiati cr diuife tra foldati que^a fatica , iquali a gorra , CT lem di mu-
mofii da Dio , lofio fornirono quefopera . Cefi hauendo rinchiufo la citt , Tito

C ^^fff*<^^>*aUprimaguardia,crlefcgucmicommcttcuaaglidtricapitani.Giua
dei rinchiufi,perderono ogm fferanzaXT crefccndo iharribilfame ,fi ucdcuano per
ie/irade,uecchi,donne,fanciulli morti,
cr giouani deboli, 0 gonfiati, che a fatica po*
teuano canunare,cr monuano ouunquegli ucniuano meno le forz/e I paremi non po sialtuJi-

teuano fepelire i lor morti,cr alcuni fpclendoli, moriuano . Mai feditiofi piu che la
morte horrHi,cauauano ifepolcri,ffogliauano le cafe,cr da principio facevano
f*
pelar i morti deU! erario pico per fchuiare quella puzza tmoUcr abile } nui dopoi
,
gli facevano precipitare dalle mura nelle foffe . Tito uedendo tomi corpi morti, leu
te mani al culo, chiamando i Dei m tefimonio , che qucfla rotiina non aueniua per
fila uolont . Et fatti di nuovo gli arguii furono fomiti m pochi giorni, bench fi por
taffe la materia nonanta fiadij di lontano.Tra tanto molti Giudei fuggivano a Ronu=
m, akum fi giuauano dalle mura, alcuni portando in mano pietre, con finta di onda
'

re a combattere, fi rendeuano a Romani ,


ma lumduncno la maggior paru moriua,
perche effondo affmmati , mangiauano tanto , chcfcopiauano.Aurniu ancora un
jirano cafo, che fu di ff-jti rouuia a Giudei, perche oleum di loro diffioncndo di fuggi*

M 4 re
t

D<o" CjOO^Ic
. , . . . , .

184 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONA RA


rt 4 Romani , tranguggiauano i ducati chaueano ,
perche non gli fuffeno tolti , fy b
poi gli raccoglteuano della feccia negli allcggiamenti de' Romani , itjuali hauendo
ueduto uno a fare una tale raccolta , j^arfero la fama per teffercito , come i Giudei
portauano il uentre pieno (Coro y fi che moltifuggitila ^ erano aperti nel uentreda*
CT nc perirono una notte, circa tre nula T ito hauendo di loro piet , com
faldati ,

mand chenonfujfero uccifi,ma queio giou pocoa' Giudei, perche ifoldati gli
apriuano di nafeofto , <]iiantun(}uc in pochi troitauano denari . Narr^i,che fei cen

, cr
cacciati di quella ter in
poueri , furono portati morti fuori della citt
de elplicabilc numero di molti altri , Itquali paicoUrono , cr un medinno di formento fi
"I . uendi un talento E (fendo la citt, di ff-ofifimo muro circondata , i Giudei cIk
.

nonpoteiianopiuufcirea raccogliere herbe , omlauano trouaiido lofhrco uccchio


de gli animali, cr f b mai)giauano I Rotnani adwujue hauendo fornito Porgi
batteiiano con ir machincil mitro della torre Antoniana , ma non potendo le per
M^conl "
coffe daOe machincfmonerlo,alcum faldati fattafi con gli feudi una tefhidinCyO co g
pcrta,Cacco)arono a fondamenti, cr ne cauarcno quattro gr.mfafi, ma la notte di
uip: Li battaglia cr in quella cadde il conquaffato muro . Ma i Giudei , che tu- hxr
,

ucano edificato un'altro, Icuarono a' Romani quclCallcgrcvzt>chc per l i caduta del
priino,haueano rkeuuta. Tuo chiamati i faldati a parlamento, gli confilo con beni
gna orai ione, fi che Sabino con altri undui,utaninuii da qmUo parlamento, s'auiaro
VaUr di Sa tto alla muraglia, CT defenfori con arme da lanciare , rijpingcuano qurjii, fi che ne

gittarono a terra alquanti,che montauano, ma Sabino montato fu la muraglta, cacci


da quel luoco i ncmici,cr intoppandofi in un fffo cadde, cr i Giudei uoltatif al fio
no delle arme, gli furono fopra,che era ingenoccbiato,ft che defendendoft, finalmcn
te per la molta jlanchezza , cr ferite in piu parti del corpo , fu con le arme copertOy
tre de gli altri furono con pietre uccifi , C7 otto portati ne gli alloggiamenti , maU
mente feriti . PalJti due giorni, alcuiu tacitamente andarono per le rouine di Anto
nu rocca,cr uccife b guardie, che dormiuano, cacciarono gli altri, cr fonarono una ^
tromba . AUhora Tito con gente eletta, cr b bgioni, mont alla rocca,cr i Giudei
^

fi ritirarono al tempio 1 foldaii di Tito entrarono per la foffa ,


chaueano canata i
Giudeifotte gli argini,cr ini fi foce un duro confitto,uencndcfi alb/hrtte,doue mo
rbonomolii, ma lum potendo iRomaniJoficncrc Pempito de nemici , Giuliano cen
Giulunau Giudei, prima
turione, huoinofortiiiuno, fall auanti,fi che egli Job cacci ut fuga i

uttoriofi,ma incalzando quelli fopra un lafbrbato, fbrijci con b fcarpe ferrate, che
ufuano di portare i fldati cr caduto a terra, fu ^'Giudei circondato cr dopo b
baucr lafciato a nemici marauiglia del fuo iiabre , con molte ferite uccifo I Giudei
cacciati i Romani,gli rinchiufero in Antonia rocca Ma Tito hauendo per mezp di
Gbffo,cr in perfona ammonito i fediticfi che fi rcndeffeno,qiiando che fiaMno per
tinaci rinoH cantra fua uoglia la guerra, cr fatta la jcielta de piu uabrof alb ncue
,

bore di notte afftlfero b guardie, bquali perche flauano utgilaiut , Icuando romore,
tMi tiMia
chiamarono gli altri ; cr cominci la battaglia aOh'hora nona, durando flnaOa quin
tadelgiomofcnza(heabuna<blbparti riportile uUtoria uUhorafiritirarono
amendue
, .

A A ART E P R M JL
Pf I 185 '

A nendue le part. Valtra parte de Rontaiurouinaiuio ifoudamenti deUa rocca An


tenia fi fecero larga jhrada al tempio , AOhora le legioni au icinate al muro^comm
ciaronoafaregU argini cm gran fatica. IGindei orfero il portico unito alla rocca
Antonu da fettcntrume ,tyda occidente ,fm'a uenti cubiti , cr comminciarono ad
^Abrucciarc con le lormani ifarri cdtficif . Parimente i Romani arfero il portico ui
tino t ardendo auanti la fiamma uniti cbiti, ma i Giudei tagliarono il coperto . ife

ditioft,cbc crono nel tempio, cacciarono dc&argine i Romani, che ui flou ano

alla feoperta . Marra la fame tanto atroce , che ne mcriuano un grandijiimonu*


mero , cr (fucili che rimancuano uiui ,foflcncuano miferie piugreui , che la morte 1
delle quali ne narrer uttd,nonmenohorrenda, che miferabile. Vna donna nobile,
cr ricca,chc habitaua oltre'l giordane ucnuta in Hierufalem,toUeraua le miferie del dfi
^^**^*'
raffcdio,crucdcafipriuarc dai ladri de gli apparecchiati cibi,fpinta da fdegno, cr
dalla fame uccife un fuo bambino, che lattaua,zx arrofiitob , nemangi parte, cr il
refio confeni per fditro paflo.Jeduiofi chiamati dairodore,le entrarono m cafa mi
2
nacciandola di morte fie nongU daua queicAi,cbaueua preparati,pcrcicfjgli mo*

ftr quanto le era auanzatodelfmcdlo, del che fi fhigottirono tanto ifedittofi,che

aborrendo da quel cAofi partiremo, fornitigli argmi, forano condottigli arieti da i


qualinonfoconquafjto'lmuro per la foaftrinczt^a, neancogli nacque il cauarci
fondamenti.Et non nauendo altra uia, rizzarono le fcale a pertichi, al che nonha^
ucano auertito i giudei , ma combatterono tanto fieramente con quelli , che ui erano
montati, che ne uccifero gran numero. Tito uedcndo,che il portare riucrenzA al tem
pio nuoceua a' faldati,fece appiccare fuoco auantiaUe por te fi chcfargcnto,co'l qua
le erano uniteff liquefece,ey il legname fu arfo,zy indi entr ne' pertichi 1 Giudei
uedendofi il fuoco d'mtomo,pcrdcrono l'ardire,cr le forzo. Arfe il fuoco quclgior*
no,cr la notte uegnente in alcune parti, perche non puotcro abbrucciarc tutti porti
chi. Il feguente giorno , Tito fece cflingucre il fuoco cr preparare la uia alle porte
del tcmpio,accioche le legioni ui afeendefero piu facilmente. E t conuocati fi capi
^
toni, tratt con loro quello,chc fi doucafare del tempio. A Icuni uoleuano, che fi pr
cedeffe per ragion di guerra fenza baucr rifpctto a cofa alcuna . A Uri differo,che fe
Giudei combatteffeno,quando Romani fuffeno montati ful tempio,fi doueffe ardere,
non come un furo tempio,ma come un forte caicUo, ma che non fi defondendo loro,

fi doueffo conforuare.Tito nondmau dfoofe , chela colpa defoelcratt non lo muo


ueffe a rouinarc cefi degna opera,lacui rouiiia era dannofa a' Romani, cr la confor
uatione riufoiua ad honore.Cofi egU determin di afjklire nel giorno uegnente il tem
pio con tutto rcffcrcito , percK hauea Iddio gi g^an tempo determinato di rouinare
quel tcmpio.Etucdendo Tito i Romani da una parte efjr da' Giudei rifpinti,uiccr
fe con gente elctta,cr ifeditiifi uedendolo ucnire,fi tirarau) nel tempio. Ma effondofi

Tito mirato, i foditiofi da nuouoaffalfcroi Romani, ma furono da quellirqpinli, fi
chegionforo utcni al tempio.Et un faldato pref un tizzone accefo , lo gttt nel tem
pio per una fencflra,cr fobito ufi acefo fuoco , alquale corforo i Giudei per defen
dafi. Ma Tito auiciiutofi altempio,pcrche non ardeffe, con uoce , zycon mano oc
cciuiaua
. ,

i86 de gli annali DI GIO. ZONARA


cemauaA cond>dttcnti,cbeloejlmgucffctiOynuniunoubidi al fuocommandamento, ]
UiegiometUraidoufingeiunodinoniidireilcommaTtdamcntodtTitOy cr pcrfua
dcuano a quelli dauaiiti > che ui gittaffaio fuoco. Co(i t fedmcft ri/pinti da' Romani,
fuggendo erano amnuzzatt in ogni luoco. Tito non potendo raffilare [empitode'
foidati,cr uedendo come il fuoco andana crefcendo,and con i fuoi capitani a uedere
Tmfii) di il fintuariojdoue non era ancora entrato il fitoco,ilquale ancora ardeua le flamy,cbe

iitau[tlem fxano d intorno al tempio.


E f parendogli,che ancora fi potrebbe conferuare quel tem
pioyconfort i faldati ad eflmguerio,commettcndo ad uno,che caiigaffe , con un boa
jlonc t contumaciMa efii per Codio , che portauano a' Giudei erano in tanto furore,
che non riguardauano Tito, ne temeuano chi gli uoleua raffrenare. Anzi uno accefe il
fuoco a l cardini delle portc,fi che Tito, CT i capitani uedendo il fuoco ,
ufeirono del
tempio, cofi orfi quel tcmpio,non ut effondo perfona,cbe impcdijfe i foati,iquali fpe
randoyche dentro uifuffe gran tejro, iftauano che il tempio ardeffe toflo, CT auenne
^ui fto, perche fuffe purgato (fa' federati facr^cij,o perfopplicio de' facerdoti. Ef
j
ecojamarautglio}a,chcft^earp) in quel mefe,CTgiorno,che era fiato orfli primo
tempio da BabiUuj. Dalla prima edificatione,che fece Salomone del tempio fin'aOa
rouuia di qucjlo, che fu l'unno fecondo dell'imperio di Vefpafiano,corfcro anni
1130. mefi fctte,giomi quindcci.Ma dalla feconda edificatione, che cominci Canno
fecondo di CirofimalCiiltimarouina,andarono anni 6}9.giom4J. Ardendo il tem*
pio fu rapito do che ui cra,CT uccifi quanti ui trouar<mo,altro non fi uedeua,chc cor*
pi morti, et i faldati correndo fopra di queUi,dauano Cmcalzo a chifuggiuano,la mol*
titudine de' ladroni paffando a forza per le jquadre Komanc,entr nella citta cr U
turba popolare, che ui era rimafla,fi riduffe nel portico eferiore. Alcuni de' facerdo
li,montarono fopral muro largo otto cubiti, cr due piu degni fi gittarono nel fuoco,
cr arfro co'l tempio. 1 Rom<im uedendo ardere il tempio , non la uolfero perdonare
agli cdificij, che erano d'uitomo a quello ,fi che gli arfro tutti , cr il fuoco entr nel
gazofilatu),doue crono infiniti denjri,ueJbpretiofe,et altri ornamenti. PcrcheiGiu^
^

dei ui riponcuano tutte le lor afe di gran prezzo , come in uno rrario.Iui mor infini
ta moltitudine popolare con alcuni fduttori,iquali haueano predicato al popolo, che

fe afccndeua nel tempio, uederebbe fgm della fua flute Et alcuni di queHi erano
fobomati da i tiranni afarqueh,accioche il popolo non fuggiffe,^ acdoche efjn
do con tali perfuafioni uigannato,non confidente a quei prodigfi , che prediceuano
troiij'ij ,
la remila di quella citt,chefurono molti. Stette fopra la citt una fleUa fimile ad una
thepreOtf- fpado.Fu ucduta U cometa per un'anno, cr alle uolte una luce chiara, che parcua di
&^y^tpparue di notte autiCaltare. Vnauacca condotta al furificio partor un a
uttki ^ui
i

rufUm. piello.La porta orientale di rame tanto greue,che a fatica uenti huomini la poteuano
chiudere, et aprirc,et banca fortifiimt cadenacci,una notte fi apcrfc,a dtmoflrarc co
me d tempio non era fecitro Ad altro tempo,fu ueduto un carro andare per lo paefe
.

ucrfl tramontare del Solext armate fquadre, che per le nuiiole faltauano qu,et li.
La fella della pcntecollc i facerdoti entrati nella parte piu adictro del tempio , fenti
mio un romore^ poi una noce, che diffc : partiamoci di qui. il quarto armo aitanti
U guerra
, , , ,

P A R T E P R 1 M A
187
A la guerra un contadino chiamato Giefu yncUa folennitdc' tabernacoli, gridanat
Voce da Oriente, uoce da Occidente, noce da (juattro uenti,uoce fopra Hieru*
pdem,crjpral tempio, Voce fopra gli Jpo/,crle/poJ,uoce /pra tutto'i popolo.
t gridando in (jucjlo modo notte cr giorno,andaua per la citt. E t quantunijue fuff:
battuto da alcuni per cjucjlo tnflo augurio , tuttauia egli continitaua tl mcdcfimo cane
to.Et condotto ad Albino prefidcnte dtUa prouincia.fu battuto feramcntc,ma tutta
ma egli non dimand mercede^ fp'O'lc lagrima alcuna,ma folamente ad ogni batti
turadiceua.Guaia te Hierufalemfi c^ Albmo ritrouandoh paxZP,lo lafa andare.
Et egli fin' al tempo deQaguerraandgridaiulo,Guai,GuaiateHieruflem,mafpe
ciabnente nelle folcnn dona queflo triHo augurio cr continu anni fette cr mefi
cinque,fm che camumdo ncWaffcdio fu la mwra^ia,dtceitaguai alla ct,al tempio,
cr al popolo,cr finalmente ui aggiotfr. Guai a me ancora cr ferito ccn un faffo di
una balefbra mori. 1 Komani hauendo cacciati ifeditiofi nella citt, cr arfo tl tempio
B con i luoghi d'intomofportarono le bandiere nel tempio-.Et poi con liete ucci gridare
no Tito imperatore.! faldati haueano con le rapine raccolto tanti denari, che in S aria
un pefo d'oro fi ucndcua la met meno,che per lo pa/fato.l facerdoti,che erano moti
tatifopra'l muro del tempio,efjaidoui fiati cinque giomi,airetti dalla fame, fmonta

tono chiedendo merc , a quali Tito riff>ofe,contc aa gi paffuto il tempo di perdo


nare,fi che doueua perire tempio, cr t fcerdoti.l tranni,che non puotero fuggire,
tiennero con Tito aparlamenlo,dqualc facendogli uedere come baueuano perduto
og gerenza difaluarfi,pramifedidonarglilauita,fepofiegm tarme fiarrende
uano.Ma i ladroni differo,chc non poteuam accettare da lui pace , ma dimandarono
di poter/i partire con le mogli, cr figliuoli, per chaucuano giurato di non mai pace
ficarfi con Romani. Tito/degnato diffe di prouedere,chc muno di loro fiiggifiefi che
conatteffeno per defenderfi dalla uicina morte . Detto quefto,comand a fhldati,
che appiccaffcno fuoco nella citt,il che fitfatto in piu Intubi :i ladroni uedendo que

C fio fi ndufiero al palagio, douc molti baueuano portati il fuo hauere come in luoco fi
curo,ZT cacciati iKonuni,uccifcro 8400. della plebe, che iui fi erano ridotti,cr ra
pirono ilorbeni. Ugiomoucgnentc i Romani hauendo cacciato iUdroni dal luoco
itferiore,arfcno La citt fin' a Siloa. feditiofi uedendo ardere la citt, diccuano di uo
ler morire lietamcnte,perche non uokuano renderfi a' Romani,nc potcuaim dcfrndcr
fi,et^ andando per la citt uccidcuano quanti diffegnauano di fuggire, fit che non ui era
luoco,doiie n fi uedeffeno morti difame,o da'feduhfi.Sperauano i tiranni di faluarfi

per le cane fotterranee,penfando di non effer cercati in quei luoghi , ma prciuleuano


errore, cr tra tanto contendeuano tra loro delle rapine. Cefare ucdendo,che la parte
fuperiore della citt crafituata in luoco erto,et precipite,/! che non fi poteua piglu
re fnza argini, comand, che fifaceffmo. In quefli giorni , cinque nobili de gli Idu
mei, mandati da' foiambafctatori a Tito , dimandarono la pace cr egli fferando,
che anco i tirannidoueffeno riconofeerfi , uedendofiprtuattdeWaiuto degli idtanei,
gli promife la falute. Simone auifato di tpieflo , uccife gli ambafeiatori de gU Idumei,
mprigion i loro prencipi , facendo bauer buona gudia a gli Idumei , mife molte
guardie
. . .

188 DE GLr AUNALI DI GIt). ZONAR.A


gujrdiealle murd peri fuggitila j o'^jtiantuntpie ne fufproamtxcoiti molti, dfj
piu nefuggiuMo,iquali erano da Romani accettali, perche gi erano fati) di ucctdea
rr,cr per la fpcranza del guadagno . Et tenendo per loro foamcnte i plebei, ucnde
nano gli altri chaucuan mogli, cr figliuoli a uil prczxP > perche ui era gran copia de
fchiauitO' pochi compratori . Fu la moltitudine de' uenduti infinita,cr conferuarono
circa 40. mila plebei . Vnfacerdote nomato Giefit,effcndoft pattuito di hauer la uU
ta in dono, diede due candeUieri, la menfa, le tazze, cr ampolle fil tutto d'oro mafika
Ornamenti
fdtrs Jmiim
do a Ronumifbtfieme con i razzi,le urjli pontificie, cr cofe ftmili . Fineo guardia
lUmdrL no dclfacro erario , offendo prigione, manifef doue erano le tonache, cr le cinture
ponteficie. Fomiti gltargini,iRomam conduffero le machbic aUa muraglia-, ma
alcuni de fdttiof fi ricouerarono nella rocca, cr altrifi nafeofro nelle cauemefot
SeJilnJl ab terrancCfCr alquanti fletter a deffa della muraglia. Ma effindo rotta buona par*
bjtid'inasit
te del muro,anco efii tiranni comindarcno a penfare di fuggire, perche non fi troua
tedcfefe.
nano foco quelli, che gli foleuano feruhre fedelmente, cr intcndeuano che gi s'auici
nauano iRom. fi che abboffatala faccia, fi lamcntauano della lorodapocaggine. Et
fcefao dcOe torri,dcUequali niwiogli hauerebbe potuto cacciare, fe non per famejet
fuggendo nella ualle Stloa, dopai aurarcno nelle caucnic i Rom.prcfa la citt
f^
za fpargimento di fanguc, uccidctiano quanti fe gli parauaiu) innanti , cr ardcuano
le cafejna lafcuroiu di arderle auantifera . Tito entr nella citt il giorno fguente,

Tittricona
cr guardando con marauiglia le torri, cr i bacioni, dtffe Habbiamo hauuto . in que

fte da Dio {fa guerra il fauor diurno , ilquale ha cacciato i Guidei da quefii luoghi forti. Etra*
U luiUTia. uinanio altroue la citt,lajci in piedi quelle torri, per mcmcria deOa fua buona fora
te, con laqualc haueua prefo quei luochi,chc non poteuano cfpugnarc. Nel tempo,
fi
Niancro de che dur
la guerra,furono prefi da 97. mila huomini,crui morirono un milione, cr
Giudei (he
cento mila : la maggior parte di una ijcffi gente jma non della medefima natione,per
pertTon
che da tutta la prouiiicia erano concorfi alle feSle de gli ozoni,
cr difubito uifurono
affedtati,trouandofi la citt piena dhuomini .1 Romani hauendo uccifb,cr pr^fo
quanti trouauano,ccrcauano quelli, che aano nelle caueme, uccidendo quanti pot
nano haucre,cr trouarono in quei buchifottcrranei, piu
di due mila corpi morti, CT

cr quantunque ujciffi di quei biochi hon^a puzza,tuttauia alcuni per auaritia eoa
minauano fopra i corpi morti , perche trouauano in quelle caueme gran ricchezze,
cr ne cauauano molti prigioni tenutiui da' tiranni , Gtouanni co' fuoi fratelli affatto
daQa fame,dimand pace da' Romani, cr depoi fu pnf Sunone, trouandofi Tbo in
Fibppi , perche effondo entrati i Romani nella citta, Simone tobi fi co i fiioi pbi cari
amici infiemc con alcuni tagbapietra.cr i{fromcntt idonei, a fare cauamcnti,cr [ceti*
dendo in una caucma,andando per l'Mticafoffa,and cattando auanti,per ufeir fuo
ri di lontano^a uciwndcgb meno la uettouaglia,fi uc{fi di bianco,con la tonica par
parina.cr fi moftr fuori dcUa terra nel bioco doue era fiato il tempio Quei ette lo
> tdero, da principio rtmafero flupnti, dopoi auicinati a bit , gb dimandarono chi egU
era. Simone fatto chiamare Terentio Rufo,luocotenente di Tito,fi manifrfi chi egli
era,crfu da lui per cmfime di Tito poo in prigione, per effer condotto nel trton
fo,^

A
, , , ,

PARTI PRIMA
A /jCt/m fn'rf^o per irfprscrfjkdowc crono pinli nw^tttori. s* <6

QjyJiofucceffohebbe SimoneGora.GtouMnincWdtrafiprudc Gtdei,fu(Ltn


nato a perpetua prigione, parte de' pri^ttt,fumandata aUe cane de metalli in Egit

tOfCrpitrto fu ajbretta per le citt a combattere con le fiere,ouero tra loro medefimi. djmnmad
L'ufcire che fece Simone della terrOjfu ottima confa, c^ buon numero de' feditioft, pr^unefer

fttffetrouato nelle caueme,^ furono cattati ifondamenti del tempio. Non patirono
folamente i Giudei di Hierufdlem fhrane nferie, ma etiandio gli habitatori delle altre
citt, il che ftrebbemalageuole a raccontare^ ma narrer un cafi>,eheaHcnne a gli funna m
Antiocheni : Sifparfro i Giudei per diuerfe parti del mondo Ji che fu quella natone

piu uolte prefojcr diftpata,comcbofopradetlo,ma fpevialmente una parte di Sorta,


perlauicinitaHieri^alem. Antiochia cut, per la fua grandezza, cr perche ui fi
poteua habitare Uberamente, come haueano cornmeffo i fucceffari di Antioco, era da
molti Giudei,iuinafciuti habitata, Antioco Epifane routn Hterufilem,crf^li il Ci ;

fi tempio.Ma i Refucee/Jbri,conceJpro che Giudei con Greci ugualmenteftifreno par


tecipi della citt t perci moltiplicarono in gran numero, trahendo affai de Greci alla

laro reUgione. Ha cominciando la guerra cantra Hieruftcm,quandofu uaiuto Ve*


fpafianoinSoria, tutti odiauano ternamente i Giudei . AQhora Antioco > figliuolo Antaco
del prencipe de Giudei Antioche7ii,aecusmanifeflamentc il padre,(y gli aUri;c^ha Giudea j
uefieno dtffiofto di ardere la cr diede in mano a Greci Antiocheni,alcuni Giu
citt,
'
deiforiql^,come confapeuolt di quella colpa . La plebe Antiochena, di fubito arfe
tpm Giiidei,che le furono dati,0 fi foUru a punire i Giudei di quella citt .
Que/to
Antioco dicendo,c'haueua rfittaio la fua religjione,jcrific a coftunu de' GentihxT
coton il popolo,cheforzaffe gli altri afare il medefimo,p&che conofeendo m que
fio modo itriitoriiCioquelL che non uolelfcno negare la loro religione, Antioche^
ni facendo quefto, trouarono poehi,che accettaffeno la loro rcbgione,cr gli altri anu ^ -

mozzarono . L'ifleffo Antioco, hauuti da' Romani,foldati,us fiere crudelt contro i


fuoipopolani,lcu loro rofferuatione del fabbato,laqualc fu interrotta, non flamctiu
^
te in Antiochia, ma in molte citt, per alquanto tempo . Non auenne quefa fola di*
fgjratia a Giudei Antiocheni , ma fpragmfe loro un altra calamit . Anemie che il
pretorio cr altri luoghi di tauole , che erano in piazza, furono brucciati,cr PiUcff}
Antioco incolp i Giudei diquefi'incendio,fiche gli Antiocheni, che fhfpettauano o*
gpi male de Giudei ,fimoffero contro di quelli cr con fatica gli acchetarono,alcuni
con dire che riferuafjcno a Tito la caifia da giudicare . Tra tanto uno di quei Greci,
facendo diligente inquifitione trono che i Giudei erano di tal colpa innocenti, cr fi
trou alcuni fcelerati,iquali trouandofi carichidi debiti haueano penfato,cbe non fa*
rebbono afhrttia pagare,poi chaueffero arfo gli fcritti publicLVenendo tito in An
tiochia,il popolo and a raccoglierlo lictamente,cr lo pregarono,che cacciaffe i Giu
dei della citt, cr egli cmfaccia lieta, paffaua oltre cr Hando di nuouogli Antio*
cheniadimandarequeHo,Titoglirijpofi,Laloropatriarouinata,cTnonhanno
doucridurfimanonhauendo ottenuto quejlo, dimandarono, che filcuaficno uia
le tauole di rame, neOc^ali ctmio intagliate le leggi de Giudei. Ne anco que*

fogli
190 DE GLI ANNALI DI'GrO. ZONARA
(lo gli cMcefJ TOf ilquale uoletu che iGidci Anaochcni tenrfjcro cjucffaua JJ
tmtd, che per adietroflritanchMcre. Etandando in Alcffndri* , uide tiert^as

lem, cr hebbe compa^ionedclU fuarouinabiifnundogb autori di quella fedttu


ue,chaueua ejmtocvfifamof cttti,neUe cuirouine ftrouattano molte delle antiche
rkchezxjc. douendo tornare in talia,mcn feco Giouanni,cr Statone con fettecerta
fo huomini,digrandc7:z^,cr bella fattme , di corpo riguardeuole ,per farla pompif
Lkh iff- deltrioi^ptudegru:cygiontoaRoma,mandLudo Eaffpnfidnte inGiudcada
fo pTtfiiiie
caule hauendo prefo Hrrodio ca)icllo,inm le genti a Macheronte cafleUo fixrtifitmo,
tn Giudea-
Herodif c4-
jituatoinaUofaffo, circondatodimura,ctdiprofondeuallt,cbegUferitww perfc^

ftflU fi reti fu E t perche era (lonza regale ui erano di foperbi palagi , cr altre fntuof fabrioc^
de. con alcune cifeme,cr luochi capaci di acqua copiofd.Era nel palagio un pie di ruU,
MaiJiercute
non inferiore per altezxA, et ffroffezX4 ad ogni g^-an fico,L cptalc fi dice che era dura*
drforiue.
fi
Ruta di Ma ta fin da' tempidi Hcrode,crforji farebbe durata Itmgo tempofe iGiudei, che ui ha*
(inrente. bitauano non ihaueffro tagUata.UcUa uaUe del cafl^ a Settentrione Biar luoeo, %
che genera una radice del mcdefimo nome di colore fiammeggbmtr,che la (ra manda
fuori un lampo'x difeile da pigliarc,perchcfugge,n mai
ffermai fenonuifi (farge
orma , mcnflruo di donna , ty'imortale a chi la tocca in quel tempo, fe non fi tiene
con mono fofpefa. Pigltafi in un'altro modo forza pericolo. Cauano <T intorno a quella,

fi
che poca fua parte rimga fotterra. Dopot ui ligano un cane,iiquale udendo feguire
il padrcncyla caua facilmente. Il cane muore ,ma chi la piglia poi in mano non corre pe
ricolo olcuno.Ha uirt di cacciare i Demoni. Baffo deftando di prendere qucfioci^
lo determin di empire cenarci la uaOe da Oriente. I Giudei affediati fi fpararono
da iforaf icri,iqualt cofhrmfero a flore nella parte inferiore della citt , tyfii habito*
reno di (pra nel camello, tondimcno ufeiuano ffefj allefcaramuccie,uccidcndo mol
ti,chctrouauano,cr ammazXAuano alcuni de iRom.ne gli argini. MaauennefChr U
I.le4(ar eafleUo fenza argjmi, fi rend .Era tra gli affediati E Icazoro giouane ardito ua*
autore di re
lorof,ilquale offendo auczzo di confortare ifotadufcirecontraRom.cr uietargii
g
derfi a Ma-
dafarefargine era diuenuto nella guerra famofo. Ragionando unauolta con Ront
(htrtnte.
Kufo Ejif* dopo la bottiglia fuori della portai Rufo Egittio faldato Romano correndo tolf Elea
II. zaro conlefue arme,cr h port nel campo Romano. Dotte fattolo (fogliare coman*
d Baffo, chefufjc battuto , che i Giudei lo uedeffero , dclche mofbr la citt di (nti*
re grande affanno . Perci Baffo feruendofi di quefloccafione,frce rc(.itre una ero
ce, come fi uleffe crocifiggere E leazmro. Quei del cafkllo uedendo un fi dolete ffel*
taccio, nu^aronogrande affanno, CT fffi> Eleazaro, gli pregaua,che ncn lo lafciaffb
ro morire fi criidelmcnte,ma che cedeffro alle forzc,cr alla buona forte de R ontani.
1 Giudei mofii da' prieghidi Eleazaro, cr de i fuoi pjrcnti,pcrche era di nobtl fami*
glia, mandarono ambafeiatori a promettere di renderfi, quando gli deffefano CTfduo
Eleaz/iro,crchefipot^eropartirefnzaeffer'off^. Et effendo dal capitano accet
MaJteretue
tata quefa conditione,quei che fiauatto nella parte di folto udito quefio uoljrro fuggii
raftell fre
re lanotte. AUdandotGiudeimdttiodiqucfio aBaff fifluaronfolamcnteiualo
roff, ma uirinafero dentro circa Mi V c cJUloro,iquaUfuronoammazzati,etlemo**
,

P'A R. ,T B PRIMA." ipi


A gfi co' figliuoli ucndutiairincanto. Baffo offeruundoUfrdcaquctli, che firenderon,
UfciamiogU autore fnifCrrcndcfulogU Eleazaro. Fatto <jucfto,and di PaJJldrdio,
doue molti da i pajfoti affedif s'erano ritirati. Et circondando d luoco c5 la cduallariot
eommand allafantariayche togliaffi molti albcri. Giudci,che ut erano concorfi fatta
^
una fquadra afjfalfcro eongrandempito i Rom. itfuali gli raccolfero in tal modo, che ,

morendo i t.Rom.con alquanti fcrui uccifero tutti quei Giudeiycherano circa 3000.
BjJf/.cr Liberio Mafitmo procuratore da Cejare mandato ucnderono il terreno de i

Giudciicr ud Soo. jbldatteffcnti dalla militia per, loro benemeriti conceffe Emaunte
eaieUo lontanodaHierufalem ^o.jladij. Et che i Giudei oumque erano paptffcro Giudea uen
dfte dramme ogni almo al Campidoglio,come eranofoliti di pagare al tempio. Morto dut^
*
Baffo,FlamoSiluaprefo'lgoHenwdelkprouota,dctermindtt^cdiareMdffadaca
/ieKOfilqualflore-llauadiquellLiches'eranoriJbcllatt . Lo poffe^uano 1 micuati,d
cui capuano era Eieazaro hynm nalorofo della progenie Giudaica, iJquale folto Ci
Q- reato hauem pcrfkafb ai poplo,cheium ubiffe.a^ deferittioni. Flauto hauendo oc.
cupatoilpaef'y ccondquelcaftelhdimurQtpercbe noti fuggiffero quei maluaggL
Voltando poi lanimo a combatterlo fece gb arguti, come fu pofiibtle,perchc d cajlcl^
b crafabricato in aho Jbuieo,et hattcua di fatto ualU profondtfitmc. Vfondo poi le ma
chine, ruppe buona parte del muro, ma idfenfori ne haucuanofabricato un'altro, che

non cederebbe aUc machine, perche era fatto con due ordigni di legnami incatenati m
ficmc,ey di detaro pieni di terra. Et non penetrando b botte delb nuchme, anzi fcr
mandofi meglio il muro,perche i legnami piufi profbndauano,Silua pcrfuaf a' falda
ti,che gittaffero cantra di quello facellc ardcntijequali accendendo quei legnami , fc

cero buare una gran fiamma, ma Borea ffiirando,fuccua andare la fiamma jopra i Ro
mani,fi che quaf arfero b machinc.Leuandofi poi il unito Olro,la fiamnu ritornali

do al muro lo confum del tutto. Et douendo i Romani dare iaffabo il giorno fegucn
teEbazuro perfuafe a Jbldati, che ammazzujfcro le mogb, i figliuob,et fc ftefit fopra
di loro. Fatto quejo configbo,abbraccido cr bafeiando i confimi figbuob, cr le mo->
^
gb,gb uccifero . Raccolto poi d loro hauerc io confumarono co'l fuoco cr eletti dicci
giouani robufti,che gb uccideffe,fu ciqfcuno ammazzato fpra i Juoi. Fuubm nte uno
di quei dieci hauendo uccifogfaltri noue,et cercato per tutto,che niun rtmaneffe uiuo,
non ui trouando abuno arfed palagio,et uecife fe medefimo uicino aifuoi.Mapur tu
rejl una uecchia uitu con una meretrice ,ct due ftnciulb che s'eran nafcojh in ima ca
uema quando utdero cominciare la flragc icrfugUucafitra buomini,etdncz 6 n.
I Romani la mattina dando taffabo,ne trouadoui perfona uidcro ardere d fuocofiche
fiondo alqutojhjpcfi,dopot cominciarono a gridar c,acciochc ucnifj fuori abuno.Le
donne a quefio grido ufcirono della cauema, (yauifarpno i Romani di qute era aue
nutOjilebe ejit non credcuano,ma entrati nel palagio utdero la fiera ftrage ,
laudarono
lagcnero/ita delTanimo loro,c'hauetian JprczZitta la mortc.Et in quefio modofuprc
jaMafJada. Ruenne medefimamte, che i Giudei in Abffundria di Egitto furono am*
mazzuli, perche lafattione de' micidiaU concorfa in quel luoco, pcrjafe a molti di ri
bcUarfi,uccidcndo gii ignobili ,cbc non ui acconfentmo.Ma i principali del Senato,
chiamati

Q.
19 ^ DE GLI ANN. DI GIO. ZON. PAR. PRI.
%tre a chmidH i Giudei dpjrUmetoJncolpar(moimicidlt,crcfm^
D
oW. Mnnidrciairepn-fuddcreda^jueniarihel^^^
umUitudme ubid d<ju^
AlclfM^dr.
n^'^ro^^'f^onopnftd4 6noMddU,c^
tormrtuati non imi uolfcro conofcer Ce
rotto condotti prigiom,cr<ludtunque fuffcro

(tre perfigncre. Ptrnente GionaU


capo de' micidiali, cr per arte tejlore,uenutom
Circm,pnfi0fcadalcunipoueri,chehfcgui^^^
piale man
gran ftgnu I principaUde Giudei amfaronodiquefo CfiUo prefitte,
i congiurati
conGionata,ilqiialefugg,ma tofhfu pref , cr
datii lldatiyprcfe
guadagni, tncolpa^^
dotto olpreTtdente. Cotui diede a Catilhoccafme di triRi
prefidente lieto di quefte accuje,
Giudei uecchifiimi,come autori di quella feditione. il
quejU,horaqi^lU,et egli pudendo
'
etfacendo,chequetimicidiabaccufafpro bora
hebbero le cofe de Giudei,dopoi^
cantra di loro conRfcaua i lor beni. Tal fucceffo
furoumataultimamertieHierUfalemda'Romani.Een^fottoAdriaim
iGiudei du nuouo Icuurono feditione^ Lujualcfu cpprffpt
con U marie mMttJoidtt m

narreralfuo teoco.
Rom.i(luali uccifero moke migliaia de Giudeiicome fi

^ ILFINE DELLA P R M A
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De oli Anmli di Giouanni Xonark ^ >

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DE GLI ANNALI
1
A
DI GIOVANNI ZONARA.
a.'

1 PARTE SECONDA.

DE PRINCIPI! ET ORIGINE
D e R O M A N I.

Avendo l^historia fttto mentionedc Pr#fm/o ie


Konmiy cr a quelli attribuita una inuitta potcntia:

B egli al tutto necefpaio ^eymoftrare,cr Muerti*


reilettoricbi fanoi Romani y qual pa tmginedi tal

gente , donde uenuto fa il nome di quella , di che fora


medi republicheferuita eliafifia,da quai cafi fiata fia
trMagliatay con quai mcxji , cr tnodi a cotanta altezza
ucmUOy che quafi a tuttol mondo habbia commandatoy
Crq^fi /opra tutti dilatata, cr aumentatala fud[potefiicr come nel principio . >j
ella obbedifJ^Reydopoi fe ne ucnifj alla potefi de gli Ottimati, oucro alla Dittatu
ra,cr al Conflato $ pofcta'di nuouo algoucmo popolare,cr finalmente fe ne tomafi
fe incontanente alla Monarchia . Di quefie cofe dunque fha da dire ,fcortando piu
diquelcbepofiibilftalalunghezZt della narratione,cr riducendola in una brcue
fommajidnuer^i la moltitudine de le fouerchte parole,
a fin chefacilmente Chifioria
s'intenda, cr tenerfi poffadmemoria.
Enea dopo la guerra Troia, fette mote a gli AboriginUqualihubitauano Ccfe fatte
nel paefe,douetddid'hoggipoftaRoma, regnando fra loro Latinofigliuol di ?au^
**
notct fbarcato a Lawremoatpprefjo il fiume tjumiciojui uolfefermarfit,daltoraccio
ammonito di cefifare , Laqual cofa ucdcndogU uictar Latino R r di quel luogo J iien
ne a battaglia,doue egli refi uinto . Ma pofeia per i fogni ch'amcnduc uiicro, fi ri*
conciliarono ifieme la onde il Re Latino,datagli li centia di fianttar nel fuo luogo,
gli diede anco per moglie Lauhtia fua figliuola li perche Enea hauendo fiibricata
una cittydal nome dcUa moglie , Lauinio chmclla ; il paefe Latto , cr i popoli L 4
Unifiaron chiamati. Rutult popoli uicini chorigine hebbero nella citt Ardea,
Crchepcrauanti erano nemici capitali de' Latini , aUhoractiandioaqucimojpro
gran guerra,con Faiuto di Turno huomo grande,cr iUuibre , cr parente del Rf La*
tato, col quale,per le noucQc nozze di Lamia a U prima promeffa , era moltadira*
to V cnutofi a giornata, morirono in qucUa battaglia Latino, cr Turno ,crEnea
la uittoria,cr il regno del fuoccro ottenne . Non molto dupo,i Rutili con gli aiuti de
Tofeani , ricercati da loro , mfrro E nea ; ilqualejt mo n morto , non cfiondo gi
t AA mai
, ,

* DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tiui pi ucdnto,da Latini per Iddio fu adorato. Dicefi ancora eoflui effer flato tauHo D
re della gctOe Kom. oucgM, che<fucQa fi pref [honorato titol degU Eneadi, etglo*
riofene. Ad Enea nel regno de' Latini fuccefit Afcanio fuo figliuolo, che da Troia
fguitatorhauea. mpcrchcLauinia,effcndorellatagramda,nonglibaueaancor4
partorito il figlinolo, che doueua fnccedere al Rrgno . Afeanio trouandof da ncniU
ci aJJdiatOyt Latini affulirono di notte queUi,t^ mefigli infuga^aUa gucrra,zTdal
tajfcdio lui liberarono . Paffittalifuanti anni, crefcendo grandemente la moltitudi^
ne de Lauiifmolti di <]uelli abbandonatolo,edificarono Alba lunga in luogo affai mi
1 "^^ gWorc . Morta Afeanio, i Latini, al /igliuol di <}uello antepofero nel reg/to Siluio fi*
gliuol(CEnea,nato di Lauinia, per la memoria deWauolo Latino. Siluio hebbeun
figliuolo, cr chiamoQo Enea, di cui nacefue poi un figliuolo, che fu nominato LatinOg
Atit. a cui fucceffe iPadis. Tiberino, (die regn da poi, fi fommerf nel fiume Albu^
la,il qual fiume paffando per Roma , commodifuno cr utiltfimo alla citt in molte
cofe,perlamemoriadiquelloconfeguiilnomediTeuare. DedifcendentidiTibe
Ajtudi*.
fiiiQ fff ipjcquc Amuho,huomo fuperbo , ilqual hebbe ardire di ffiacciarfi per iddio,
Coflui conlcune machine artcficiofamente congegnate, tonando CT balenando co*
me fe ucramentefuffeno tuoni,cr balcni,cr faette hor qujior lgittando,per un ft*
bito allagamento della palude ouefjb b<dfitaua,peri, effondo in uno fleffb tempo con
la cafa reai fommerfo, Luentinofuo figliuolo nella guerra fu morto. Etci fta detto
a baianza di Lduinio,cr degli Albani. I Romani bebberoprincipio da b}umitore,
V Amulio nipote di Luentino, fuccefforidEnea. A quali attmendofi la fucccfio*
ne deW Albano regno,uolfero, cr i denari e'I regno diuiderfra loro . Amulio dunque
,
da una parte pojioilregno,crdairaltra idenari, diede Celcttion' al fratello che pi*
gliaffe qual dcQc due parti piu gli piaceff . Nnwjf oro, come quel ch'era di piu et,
selcffc ilrcgno . Amulto prcffi i denari, cT con quei fatto gran numero di gente, U

nhe* Tegnoetiandioiifurpofi. Et temendo che dunafigliuold di Numitorr non nfeeffro


figUuoli,chaueffcr'apigliar[armicontradilui,releffeperucrgineVeflalc,crin f
talguifa con la perpetua uirginit,ch'effi era obligata ad offeruareja fperza kuo*
gli d'hauer figlmoli .Ma poi da Marte ingrauidata , come fiuafauoleggiando, cio
da (juaJcbe altr'huomo,cr dato in guardia,a fin che publicamcme non partoriffe,par
tori due gran gcmelii^dafpetto bcUifono. Dalla qual cof uie piu fpauentato Amu*
Ho , command che i due bamboli fofpro gittati uia. lferuitorc pofUgU in una cefo,
oucro cafettari Teucre gh fojpinfe. La cefla effcndodJ[acque traportata alla ri*
uainun luogofacile, cr commodo,dicono che una lupa diede il latte a quei due barn*
bim,cr che PucccUo chiamato Piccbio,uenuto alla lor guardia,gli metteua i bocconi
in bocca . In cotale dat, eflcnd lui pqfi qucfti bambini, Fat^iulo porcaio dAmulio,
di nafcoflo gli port uia,cr a Laurentia fua doima,gli diede a tuitrire,ponendo nome
ddunRomolOtCrairaltroRemo. Alcuni affrrmano,(crqitello certamente ha pi
*^*** del credibile,cr uerifimde, fcbcnonfuna lupa qucUa che gli diede il latte, n gUf
nutrice } ma quefla Laurentia,laquale perche faccua copia del fuo corpo ad ogiihuo
M0j(T4 ebunuta Lupa ni che diede occafione a molti di fauoleggure. Crefeiuti que*
Hi
, .
f

r. PARTE second a! 5
A' fti ie figliuoH,aniaidHc dHemerogaghardi,cr tiimcfi. Ma Romoh di mobo mag
gior ingegno fi mofhrauay ty era tenuto me piu atto al ccrnmandar che aU'obbcdirr .
Hot effcrko un giorno nata iptifione fra i paftori di Numitorr,cr d'Anmlo,battono
cr tolgongli una parte dici befliame . Il di uegftcnte i paftori di Numito
f(Ki fratelli,
re,poftigU aguati a Rrmo, che con alcuni pochi fe nandaua afoOazzo, Taffalirono 4
tradimento, cr lo conduffino per forxfi auantia Numitore , iUpule preg il fofraa
tcUo AmuliOfCbe glifaceffe render ilfuo, da che da dbmcftici di quello grandemente

fi
trouaua ingiuriato . Amlio ede Remo nelle mani a Numitore, che lofaceffe mo
rircNumitore ufeito di cafa, cr ueggendo U grandezca delTanimo , la gagtiardia,
.

Cingcg^ non punto fcrule,di che fi ftupiua,c baffa uoceglt dt*


[ardire,raft)etto,et
mand chi eglifoffe,crdoue,0 che gente nato , Remo fenx4 tema niuna rijpofi
Noi fiamo due gemelli,U nafeimatto de' quali occulto, crfecreto -, il nutrimento, cr

Jhftentamento nofhro marauigliof, degno <T effer raccontato-, nperochc in ci con

^ corfe il feruigjio delle fiere , cr degli uccelli , giacendo imi apprefiun gran fiume in
ma cefta,che ancora fi pu uederejiegata con iffiranghe di rame cr ^ofeure lette*

reintagliata.Lepar(^eRemo,crilgcnerofoafpettotoccaronoilcuoreaNumito* .

re,cr lo fecero rammentare delli figliuoli di fua figliuola, che erano fiati gittatiuia.
Ka Fautulo intanto iutefa la prefura di R rixo, efforta Romolo a daraiuto al fratei*
io f dichiarando alla feoperta , cr moftr/tndoli come natifofpro . Che prima ofeura*
mentedetto^[hauea,accinonfiperdefferod'animo:creffoF<(uftulotuttoimpau
^
rito correndo con quella cefaandoffene a trouar Numitore, Et perche egli era f*
/petto id guardiani della cafa ifAnmlio , nelle rifpofte uaciUaua , ^egnandofi di co*
prir la c^ con la uefta, oMa fine non poti in tutto nafconderla , onde penfandofi efU
tbeipotufp ftta qualche cofrubbata, fcoperferolacefta,crglie la toljcro. Tro*
tufii prefenteaquefto fatto un di quei che i Immbini hauea portati uia. Coftui cono*

fiiuta la cefta^orfe ben tofto a dar auifo di tutto'l fatto ad Amulio . Fauftulo inter*
rogatodalRe,ri^fchigiouani eranofni, nuche lontanda Alba, paficuanole
^ '
pecore. Et che effoportaua la Cefta ad llia madre de igjiouani,difiderofadiucdcrU.
Turbato per quejtecofe Amulio,mand un certo de' fum a dimandar a N umitore fin
tefo haueffe, che i giouanettifo/jero m'ui . CoHui che fu mandato era grandiamico di.
Numitore ; ilipial trouando il uecchio,abbracciato ftret tornente con Remo, ad amen*
due fece buon'animo , dicendogli che faceffero toHo cr cffi> anco gli diede aiuto .
-,

Romolo ancora di gi era uicino con un grofjo effircito di contadini ; con cui etian*

dio s'erano congiunti molti cittadini,pcr Codio che portauano ad A mulio In tale fta*

to ridotto Amuo,non tent catfiglw,o partito niuno, che giouargli potefj, onde ne
uenne a morte . Romolo, cr Remopcrmeffo il gquemo (C Alba a Numiforc lor' auo*
lo,cr renduto alla madre ilfuo debito honore,fi dtfpofcro ( perche /offerir non potea*

no di ftarfoggetti) di uiuer fecondo il coftunte loro cr una citt/icl luogo dou'erano


-,

fiati nutriti , uolfero edificare Hor meffo mano quefii due fratelli a tal'anprefk , fra
. r.iifie*tUn

lor nacque difcordia del principato,cr della citt ; CT ucnuti alle mani. Remo fu an^ i

wuBQ(fAo. Altrtdicono,chefitccndo Romolouna fojfa peromamento dcBacitt,


AA X Remo
, ^ .

4 DE GLI ANNALI DI X?rO. ZONAR A


Kemo in parte glie lo uiet,cr in parte Jnefcce beffe tCrfiiulmcnteU [ait, con
cofa che ageuolmente fuperarft patena i cr che per fi fatta cagione,o [offe da Kam
Itho da alm,eifu percojp),cr cadde morto. Diquiuenutaklegge,chechicontr
aWi^ate uie,ardifce di pajfa lafoffi delle citt, cr casella, fta decapitato . Komolo
fottcrratoU fratelli, edific la citta j ty congiunto un toro coi unauacca fotto'l gio*
go,cr fitto r aratro in un nomer di rame , ejfa fece m terra un prefondo folco , defem
giumdio quanto hauea ad effer grande il circuito della citt,cr quei chi gli giuan die*
tro,rimettcano nel folco leZoia riuoltate dallaratro.Si c^ doue s'haueua a fabricar
il muro (come s' detto)fu tirato ilfolcos cr doue s'haucanoafar le porteyohtato Fa*
ratro,ilfolco{traUfciaMa,zrpertutto'lmurogiudican fanto,etfc fante )limajJcro>
ancor le ^rte non farebbe lecito per quelle , n metter den tra, n cauar fuori le cofe ^

neceffarie,tj immonde . Vedification della citt, fu finita a Menti giomi <f Aprile, *.
qual giorno appreff) i Romani folenne, et natal delia patria ukn noMtinato i nelpiat_
tempo dicono, che Romolo hauea diciotto anni,(Tch'cdfic la citt in quel luogo do*.
uc hobitaua Faufluh,che Valazxo nominar fi doucua . Finita ch'ci fhebbe,quet che*.
rano in et di poter esercitar la guerra, effogli diJMui in tante legioni, cofi dette,,
perche quei tali fra gli altri s'cranofcelti,cr eletti per perfone atte alla guerra i gli
altri fi frimauanofol degni del nome di popolo cr appreffo i imfreri , leducation.
-,

plebea, popolarcfca uien detta . Era in quei giomi una legane , di tre mila pedoni,.
,
ardi trecento cauaHi .De' piu illufrri,cr nobili dijangue,di maggior prudentia,CT

~ piu ottimicoflumicrc cento SenatoriyCr gli chiam Patncqicr la congregationeb


rOfChiam Senato . Eti Senatori Patricif chiamatifurono , o perche padrifr>ffrro di
figliuoli nati liberi s o perche piu tofro ciafeun di loro potea mofrar , che fuo padre
era nato di nobilfat^ue} onero per faiuto,cr patrocinio, che da loruenia . Mapo*>
trebbe parcre,che s'auicinajfe molto alTintcntione di Romolo , chi credeffr, che cott
quejo nome di Patricq efro haueffe uoluto fignificare , che quei di baffa mano douefr^

frro effer de principali, cr piu potenti della citt, /tto la fcffa cura , che la patrio. 3
(Sbracciati, cr con quefio infeme dihgcmifmanente haueffe etiandio uoluto procuo,
tar di ridar la plebe in cotal efjre chella non haueffe occaftone d'haucr' iauidia o
gr<mdi,cr fperiori de gli honcr loro, ma piu toflo fauorirli,tener per amoreuoLpa*
dri cr padri chiamarli . Et perche nella citt molti erano flati riccuuti, iquali non.
hauean moglie, Romob fi pref la cura di far che batu:ffero moglie efri ancora. M
perche iforeflicri uenuti di paefi lontani erano di poucra , cr non concfciuta flirpe,:
cr da popoli uiciidueniuano diffregiatii per ci Romolo prefe per partito di pr*.
eacaar le mogli afuoi cittadini,con la forza, crco'l rubbarle . La onde ordin uno.
folenne , cr honoratafeta di giuochi fieri , comefe trouata fi foffe taitar del nuouo.
iddio Allaquale effondo concorfi moki popoli , effo in compagnia de gli Ottimati,
.

effondo in luogo dUo,et effondo marauigltof agli occbidi tutti,per la porpora di cui
.. era adobbato,dicde al popol quefio foffu> , che quando egU foiegaffe la porpora, cr
.. ' di nuouo la picgaffo,mcttcfforo mano alle arme. Dato duiuue il fcgno,miJforo mano
alle foaJcycr con gjran gridi impetuofameme dando

addpffo 4 Sabini, gli rubbarono.
*

. . . tutte

'V P:
.
nv-*-. I

' P A R T E S E C O N D A. 5

A BUte lefolcuUc uergini, cr niutut maritata toccarono . Per tjnefo fatto i Sahira po
poloJkgcntCyO'l>rUicofa,U<jujleperla grandczz<tdcgli animi, fecondo il coftuf
'
ii-
me de' Lacedcmoni,habitauano nelle uiUc,eyc<^cUafenzimtira,pcr loro ambafeia
dori, dimandarono a Romolo, che tolta uia la loU ntia, fra lor fi faceffe attcitU, CT
parentado d'accordo, cr di buona uolont. Romolo allincontro non gli rendendo le
rubbatefanciulle, ma ricercandogli, che approuar uolcffero i matrimonij, cr i Sabini
nel confulxar la cofa,dando tempo al temf^,ecco che Acronc Re de' Ccninaift, hao
Guerra Ce
ino fiegnofo,abiero,cr bcHicofifiimo,ftt il primo a pigliar tarmi,cr contro a Remo* nmenfe.
lo conduffe tm groffo esercito. Hor offendo amenduegi uicini,ciafcun di loro a ga^
rinuitaua l'abro alla battaglia j onde ttratifi da parte gli efferciti,fra lor due uenne-
ro a duello . HeUfuale abbattimento particolare , Romolo tagli la tefia ad Aerane ;
cr attaccata poi fra gli efprciti la battaglia, Romolo diflruffe,cr mife in fuga teffer
'

*
cito de" nemici,c prefe la citt, ne per diede maggior danno , o rouinaa cittadmi, '

B faluo,che rouinategli le cafe,command lor chelofcguitaffcro a Roma,promettendo


fargli cittadini di quclla,con le flcffe ^ifditioni, cr prerogatiue,che gli altri , Gli
4kn Sabini di poi con gran guerre afalitiiRomani, crrimafi ubiti, finalmente ha* CiterrM ie'

Menda fra lor creato capitano Tacio,mofJcro guerra a Roma, crprefrroil Campi*
doglio per un tradimento fatto da Tarpeia,figlbtola di colui, che guardaua la rocca
Coflci andando fuori delle mura a dnandar delTacqua,fu condotta dinanzi a Tacio:
crlafciofi perfuadere di trad la rocca, cr darla neUe mani aSabiniionde pat
tuttofi con efri, che le doueffero dare le maniglie iToroyche portauano al braccio fini*
lbro,effa gU mifr dentro per una porta . Tacio entrato dentro, command a' fuoi, che
aTaxpeiadefferocichcportauanoconlamanmonca, cr effo fuilprimoagittarli >

innanzi la maniglia,cr lo feudo-, laqual cofa iflefj facendo' tutti,dalla gran copia,cr t

mobitudwe de forOfCr de gli fcudi,cffrndo opprefpi,mori . Coflui dunque m effetto


dichiar quel che Cefre, cr Antigono poi fi prefrro per proucrbto ; Impcroche
^ Fun di loro folea dire, ch'amaua il tradimento, crodiaua il traditore. L'altro dice* ,
.

u, che benignamente lafriaua andar afe quei che tradiuano, ma ch'era capitai nni
co di quei che haueano tradito. Pref la rocca da Sabn,unacrudcl zuffa ppiccofr
fi fra loro, criRomaniincllaqualmorb-ono molti, cr Romolo con un jaffo fu ferbo **

ncQa tefa . I Sabmi offendo apparecchiati afeguir la battaglia, le lor figlitele gi ra


pite,gli rattcnnerOfConciofia cofa che alcune di quelle da una banda ufeiuano con pie
tofefirtda , cr amarifrmu pianti ; alarne altre portando i Icr bambini in braccio, cr
mokaltre fcapigliatc,tutte Saccordo con foauifrtmi nomijbor i Sabbu,cr bora i Ro
mani chiamauano . Quefta cofi tanto commoffe i ncmici,clx rotta,cT aperta la bat*
taglia , amendue le parti Saecordo fojferfero che le donne feffaro nel mezofra lo*
ro,ptagnendo tutti amaramente. U perche i capitani tarati dalle parole delle donne,
uenuti a parlamento pattuirono fra loro , che quelle matrone, lequah rimaner fc ne
,
uolefjro co markiiarojeffenti, cr libere frffero da ogni lauoro, cr feruigio, da quel
della lana in fucri, cr i Sabini mpeme con i R ontani le ifreffe gbirifditiom fi godeffr*
ro-, cr che la citt dal nome di Romolo Roma,cril popolo, Quirin dal nome di Cure
I j AA 3 patria
,

6 DE GEI ANNALr DI GIO. ZONARA


patUdiTacioJchimiffr,etch'amcncluecioRjmolo,eT4ciofofferoc5p4^inet
rtgno,cr nell'imperio nuJitare. il luogo doue fu fitto, cr fldbtlito qucB'accor^, dii
conuenire ,CT indir in gi, CT ins, che fecero infieme , Comitio uien chiamato .

Tuieco R.
De Sibini,cto nefurono eletti per patricif. Re no c<fi di fatto com!tnemmte,ma cU
tnel r.fnn, fcun di loro
appartatamente con cento defuoi padri, deliberarono del tuttadopoi tut*
ti d'accordo conuennero in un luogo. Lanno cjuinto del regno di Tacio,cr di Romolo,

I parenti del Re Tacio, affiliti per camino gli ambafeiatori di Laurentini , ehandauaa
no a Roma,et uolendogli fpogliare, finalmente^ ammazzaron tutti,percioche fi ud
fer difendere.E t dichiarando Romolo che gli o^fri foffer puniti,
o" Tacio facendo
il frdOfCr differendo ilgafligo di efueUi , per quefU cofa filo alla feoperta uennero i
Re fra loro in difeordia. I parenti de gli uccif , corfi adffo impetuofamente a Tacio,

HtnedtTa ch'infieme con Romolo facrificaua,rammaxz*ronoicon gran lode magnificando Ro*


ao.
molo,come htiomo giujlo. I Sabini per la morte di Tacio lor capitano,non fi turbarono
punto jte s'ailennero dal render ubidientia a Romolo, in parte perche famauano CT
in parte per la paura chaueano della fua potcntia. Vna gran mortalit uenne dapoi in

Roma, fi che le perfonefenza ninna malattia cadeuano per terra morti.aOa fprouifia,
icampi,elebcftiediuenneroflerili,crpiouucrogoccioledi fangue. Et perche quefio
Mtrtr irgli auKcne a i Laurentini,perci leuofii queflo grido, che lo Dio della morte di Tacio,cr
mbafciate- de gli ambafeiatori ammazzati da Sabtni,ricercaua il gafligo di tal delitto . La onde
<T4
ri, (s'
mefii amortcimicidiali,i detti mali ceffarono. Crefeendo le forze deRomani,i pm
tn f$ag44.
deboli de' popoli uicini gli cedeuano. Ma i potenti giudicando che no foffe da fiorfine
piu a uedere,ma fi doueffe cercare di troncargli tali, fi leuarono fu i Veientini, iquali

Cueirjie i
cranoiprimidi Tofcana,cr fi deliberarono di farh guerra. Venuti dunque a gioma
Veteimni, i RoffMJM*, cr morti molti di loro , finabnente ottenner triegua per centanni dot
ta con
Romani,datigli prima cinquanta di lor ottimati per oifaggi. Romolo fuperati coloro
cr per gli ftupendi,v felici fuccefii diuenuto pi altiero, cr feuero,dtfmeff,
trionf-,

Kmalo cr mutata la popolarfamilurit,pratica, cr dimefrichezza, accommodofii aQhabito ^


fer
li miufl de dellodiofa,cr molcja monarchia , ufando ueflirfi La uefa di porpora , cr la pretefU
i Imperita. toga,con le fcarpe roffi , cr riffiondere appoggiato, mentre faua a federe fu la fedia
4l4lt.
reale.Hauendofempre appreffo di fe moltigiouani , iquali effo chiamaua Celeri,etf
focena andare innanzi i littori,co birriadn: con i baiomfaccuanofar largo alle gen*
ti,cr che portauano certe correggie di cuoio per legar quei che dal Re comandatigli

fffro.Et perche morto Fauolofuo Numitore,cr uenutogli nelle mani il regno di Ala
ba,perfarf beniuoli, cT amici gli animi de popoli , effo hauea fatta libera la Repub.
maiucnciidoLt in tak fiato moltanni , difegnatala principale de' Sabini i perci i pria
de Romani ardeano di difiderio di ueder la Republiea loro libera,
mi , cr piu uecchi
cr popolare, Perciocheefiieranouenutiaqaefio,che nelle cofr dafare, i patridf
non haueano autorit niuna,ma tutta la potcfi,cr il ernie dauano al Rr, cr piu tofh
per confuetudine,chc per friitcntiare ucniiwto chiamati a cqrte,e per udir cheti cheti
dar le fenttie a Romolo. In niun altra cofa erano fuperiori a gli altri, fatuo che m qut
fh,chcfii erano i primi a udir i^tcilo, che Romdo dcliberaui, e giudicaua. Etpcrche
PARTESE COND/. 7
A con (jucftd cofi purea che effe feemaffe U degniti del Senato, et poco dopo non p tro* Marre d

uando egli piu al mondo,i padri non erano fenza Jh/pctto, Impcroche parlando egli al
popob appreffo la paLide deUa capra , dicefi che ojcuratofi il Sole fi fece notte , con
brendituoni,crdifufitepioggie. Che in quella fi fidila turba, ctcIki primati fi
rijhrinfero infieme. Che ceffata la tempefia di nuouo raunate^i il popob, fu cercato et
dimandato di Komobiina che i potenti prohibirono il ricacar, cr dimandar piu di lui,
efortando tutiariuairb,cr adorarb come pafona rapita fu nel deb fragli Drt.CT
chegk faria^ddb in luogo di buon Ke. Que/ie parole fecero rachetare il popolo,non
ifperandofe non bene. Alcuni furono che hebbero a foretto i padri,o~gli trattaglia
ronOfCOtne quei che dauano ad intenda al uolgo unafaitola,c(fendo eglino fiali quelli
chaueano tagliato a pezzi Brontolo. Et cofioro certamente hauerianomojjh tumulto
contro a potenti, JcProcub Giulio caualiae,di lingue, cr di cofiumihuomo lauda*
tifiimo,cr fedelifiano a Komob,non haueffe pilicamente parlato, giurato, cr detto f affari >m
alpopobconaffrrmatione,cheKomobpiupotcnte,crudorofodelfolito,inarmirt di b.*/*.
B
ffilendaithO" lucide apparito gli era: cr che ejfo dimandatogli hauea,pache cagio
tic hauefje pofio il Senato in cotal brutta infamia,cr calunn,et in fi gpan lamento. Et
che qucUo gli hauea rifpoRo,chc aglilddijaa coft paruto, dm tanto tempo egli fieffe
fra martai,tj che ritomaffe poi in ciclo donde aa uenuto. Che fi part^,er andafi
fe ad auuiftre i Romani, che fe efii nmtewffa la modcfiia,c7 Parte militare, cheuer
riano al piu akogjrado che itcnirf poteffe, dalla potentia humanarCT che effogli faria
[auoreuob,e propitb Qtrino.A qucfto Procob che cefi parlaua,ct per bgiuramen
tofatto,cr per Pautorit che banca , tanta fede fu predata, che niuiio hebbe ardir di
contradirliicr tolto uia ogni fffiettojet annulLaa ogni cahmaia , a Quirino faceuano
uoti,inuocando la fua dcit,cr potentia . Dicef clx equefio cognome fu dato a Romo
b, per li cittadini che Quintifi chiamauano, 6 per Phafio, laqudcgli antichi chia
marono Qjrim. Iddio Quirino dunque chiamato,come beUicofo,ttalaite,et armato
<PhaHa.Dtcefi,chcuiffS4.amii,o-chePimno}8.delfuoregnocifutoltodalLt ut*
Q
fidyCr prefaitia degli huomim.Auuenutc (picjic cofe a Ramcb,tulti uolcuano un Re-,
magli animi de Romani da uarif combattimenti, cr tumulti erano trauagbati, non fo* >u>

Umane perPhuovto,che ottener douea il Principiaonna etiandb per lagente,cr ita*


tione,chaueuaadjr queUoPrcncipe. A unegna che a' Romani prvm fondatori dcBa
citt ccn Romob,non parca che foffe da fopportare, che i Sabini nuouamcme chiama
tinclla citt,shdueffcr per forza ad ufurpar il regno, cr dominio fopra qucHiida' qua
Il erano dati riccuuti.Et i Sabini alPmcontro contcndcano,che conctcfoffc cofi chesfi
bauefferfoffirto dopo la morte di Tacio,che Romolo regnaffi,il douer uoba, che del
loro corpo fi creaffe ilRe noueUo. Quedefatttom fra laro cefi controllando, ejfcndo
U citt finta impcrbyCr Pcffhrcito fenza capitano^ patritq ordinarono 150. che eia
ho
^
fcun di loro ornato delPmfegne reali , fcnficaffe a gli tddif,cr teneffi ragione fei
re la nottc,crfct bere il giorno.Che in ucro quefia parthion di tempi per la parit,et
a esfi magidrati,f:r al popolo parca molto commoda -ycr cotal predidima partita, cr
cesloncdelmagidratonoa fitiraua dietro punto iinuidiaconcio^ebe ijudditim
AA ^ uno

Q
F
8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
uno flcjfo giorno, ZT in una ftcffa notte ucde turno un medefmo er Rf,cr pcrfona prU D
luta.lo fo molto bene le molte cofe, ch'ancor uomo attorno a tjuefla forma d'impriot
che regno uacante fi dicr,ma io hofeguitato quelle cofc,chauer piu del ucrifmdle pa
rute mi fono. La plebe nondimaio fremeua, cr romoreggiaua, dicendo che la jeruitk
era moUiplicatafCr che per un Signore fe n'eranftOti molti. Ma racbetato il tumulto,
hauendo acconfentito tutti,che fi creaffe un Rr, cr ( Sabini data la potefl a Romani
Nkbm Pem d^cleggcrloiper gli ambafeiatori loro chiamarono Nwna Pompilio, lacuiuirterafa
mofi,0'honorataapprefJditutti,etdalorofuelettoKe. E/JhnonhabitauainRo*

ma, ma fra i Sabini. Il fuo padre fu Pomponio Jbuomo approuato , omatisfimo fogni
frte di uirt,<y da natura, zy" dallo fludio bauute. La onde ei uemie a tanta fama,ty
tanta gloria,che Tacio compagtio nel remo del Re Romolo, gli diede Tacia fua uni*
ca figliuola per moglie, laquale effendo jlata 13. anni co'l marito., finalmente uenne 4
morte. Et Numa abbandonata la cittadinefra ulta, uolea piu tofto ftarjene in uilla 4
cultiuareipratijcampi,cri parchi. Et uedutouenirfr gli ambafeiatori, effendo egli E
gldi 40.4nn/,cr offerirgli il regno,ncufllo. Ma quei facendoli infrantiag^andisf*
ma,ne lafciando ueriina ragione adietro,che poteff muoucrlo ad accettarlo, pregan*
dolo che non uoleffe metter un'altra uolta la citt in feditione , cr in quella aeccniere
unintcjtna gucrra{non fi trouando altri di cui amendue le parti Raccordo fi amttafr

tauie del frfo) Pomponio filo padre etiandio appartatamente lo effort ad accettar, come dono
regnt. diuino,cr officio della diitina potefl^ Prencipato, ilqual dotta occafionc aU'huom da
bcnc,cr prudente,difar cofr honcfic,cr grandi,cr che era per effrre un legamento,
colquale s'uniffe inficme in ijrcttifrima amicitia,cr beniuolentia,la patria, cr tutta la
nation de' Sabini,con una citt coft potentc,cr trionfante. D4 quefic perfuafoni uinto
N urna Pompato, cr finito d facrificio auuiosfi ucrfo Roma. Il Senato, cr popolo Ro*
mano con lieti gridtgli and fuori incontro. Et condotto nella piazz^,ucggcndof por
, tari infcgne reali,comand che U coft fi diffTfce,cr che per ijobmento del reffu>,
cr diluisintendcfJilconfiglio,crparcrdcgliDei.Horfinitoilfacrificionel Cam* p
cipato,primieramcnte leu uta quei trecento armati, che Romob fempre hauuti haue*
ua alla guardia delfuo corpo dicendo che non era lecito difiidarfi di chi fi fidaua di

lui,ne comandare a i diffidenti . Mife mano dopoi a far tornar la citt di bellicofa,cr

dura,amatrue dcUa pace,cr piaccuole. Per publico decreto comand, che niuno or*
duo foffe di far lunagine di Dio, fitto forma humana, di qualfifoffe altro animan*
te . La onde per ffiacio di 170. anni, iKtiche fabricaffero delle chiefe, nondimeno in
quelle non pofcrmaifimulacro niuno,n dipinto, n di rilieuo. Conctofia che giudica*

vano che impia cofa fiffe il far le cofe nobili,cr ecccUcmi, fmult alle maluagic , et ui*
li,cr che Iddio non fi poteffe comprender fi non con la mente. I faarifieij chcffi ardi*
n a'fuoi cittadini nonfuronfmguinofi, ma di biadc,cr di libationi. Imperoche bifo*
gna che gli Dei fiano guardiani della pace, cr della giuflitia,cr netti dagUhomki*
dij.Comandanco che non foffe chi a cafo, negligentemente jieffe ad afioltare ue*
(Urcofaucruna diuinaym chepofte da parte tutte [altre cure, come a cofa digrdifr
. w finta
, ,

A ftma imfxjrtantij fi jlefjc con ranimo attento aUa religione. Con (jHeJli mo<U,er molti
altri piUyche per la nu^itudine loro habbiam tralafciati,auuezz i ftoi cittadini aUa

piet.EtdiceficheinguipitalcpofelaftufperancainDioycb'effcndoglt talhora m
tre che facrificaua^auuifato che i nimici ucniuano,forridcndo dtceffe ,Etio facrifico.

Hiftribui a poueri cittadini tutto'l terreno da Romolo con la guerra acqiiijtato ,


per

tor uia r inopia nutrice delle fceleratczv, CT con l'agricoltura domar un popol fiero,
et far che quella hauefieforct d^accender neWammo di quegli un tenace amor della pa
ce,Diccft ch'ejfofu quetlo,chcagli altri mef aggiunfe Gennaio,cr Febraio,ordin.ui*
do ramo fecondo il corfo della Luna , di dodici mef: conciofofj cofa che auanti di lui

(offe flato tenuto di diedi f come appreffo alcuni


Barbari tenuto di tre mef, cr fra i
Greci appreffogli Arcadi di quattro,appreffogli Acamanidifei.Ma appo gli Fgntif
fanno gifudunmcfefolotCr poi di quattro. Onde falfamcnteantichifimif limati fo^ "i- un mrfe,

no, quando nelle genealogie raccontano uninefplicabtl numero (fanniyhaucjvf a por

g re i mef in luogo (Canni,liuma uclf che Gennaio foffe il capo delTannoiUquale quan
do in tal maniera hebbe auuczzi fuoi fudditi allagiufiitia, cr piet, tutti i moummti
digucrra c^Jrone. Nr folamente il popol Romano per fequit, C7 manfuetudine del
Re piu hianano diuenne,mad'offii intorno tutte le citt uicme. Mutati i U>r uccchi co
fiumi, faccefero di defderio dcUa pace,cr gtnfliM,<lt Uuorar la terra, <fallcuarc ifi
gliuolt ncUa tranquillit,cT di riucrire,CT adorargli ddip cr regnando biuma,nonfu

guerra,non feditione,ni folleciludinc, fiudio d'alcuna nouit . Ne ci anco memoria


ueruna,che cotro a Numa f fentiffe, per la cupidigia del regnare, inuidia. ininiici

da, congiura, infdie dijbrte ueruna in qual fi fa luogo. Marito a Martio una fua
figUuolua detta Ppilia, deliaquale hebbe un nipote chiamato A nC^Kartio,tlqual re ?
-
""
gn dopoTiiSo Hofhlio,ilqualfilo nipotccffaido d'anni cinqi,mor Numa,a poco a po
'i

fomancato,ctperlauecchiezci,crp^nonfbchelcggiermalattia.VifJNuma8^.
. regn. Morto Numa fenza fuccefforc,T
aimi,cr allo Hofiliodal Senato,cr po
43
eletto Rculquale per lo piu fattof beffe deirordinationi, et de'gli an
Q polo Romano ^ de8j>ma>ti.
R.e

damentidiNumojjffiitpiutoilolepe^c diRomolo, cr pfrthe era inchinatifii


mo alla guerra, perci a quello concit anco il popolo. A
cafo dunque occdircn*

do che i Romani fecero non fo che preda nel territorio d' Albano , amenduequefii
popoli s'apparecchiarono per uen&e all' armi-. Ma prima che ucvifjrotde mani,

fi rappacificarono
infcmecr rimafer daccordo dhabitor in una feffa citt . Ma
difendendo ciafeun di qucfii popoli la molta eccellenza , cr bont della fa citt, CT
dimandando chefandajj ad habitare in quella, niuno di loro ui fiiolfe mai ac
cordare . Nacque poi ctiandto fra loro gran contrafio del Prcneipato , pereioche
niunuolcua cedere aU'altro. malmcnteconucnncromquclio,chefralor fdccideffe
qucfioluigio con farmi inon gi con amendue gli effcrcui, ne con fngular battagliai
ma et nell' uno,etnelfaltro popolo troudof tre fratelli nati a m parto di gemelle ma
dri,non punto difiguali n dct,n di fonre quali tre Romani P. Horatif cr gli
i
^^,**j,*
Curiarij f chiamaiiano. Furono deputati quefii a combatter infcme,f nza ha ^
^ Albani -,

" Coloro armati , cr nel mezzo di due effcrciti in punto


Iter riguardo aUa parcntella. fatUi.
mocjxom
, , . .

IO DE GLI ANNALIDI GIO. ZONARA


moc^onogli Dei dcIU f>Jtru,cr pofeiu riguardaron il Sole. Appiccatafifrd loro U D
Zttffv,hor tuli infime indtffcrcntemciitr,cr bora a due a due comballeuano. Alla
nc efftndo morti due de Romani, Mii i Oc A IbanifcntiyHoratu) rimafo utuo,bcn
che non fofjc puiuo frrito,nondimcno ucggdofi non poter refifiere a tre, fi meff aflu
tamctitea fuggire ,a fin che gli altri nel pcrfguttarlo,fi fitartiffcrrunodaU'altro.fat
to qucfoyCr riuoltatofi indieiro, CT afflittigli a unga unoytiitti tre ammazzoUi,cr r
portorme gloriofa uii torio. Ma perc^ egli uccifi anco la forelU,laqual uedute fbpra
Icfuc fpaUe lamcntaua, per come micidul fu condennato alla
le foglie de' cugini, fi

morteima appcUatofene al popolo fu affoluto,cr liberato. Gli Albani allbora l'Impea


rio de' Romani accettarono. Ma pofcia rotti i patti,cr accordi, perche come fudditi
effondo chiamati alla guerra incompagiiia,nel tempo della battaglia ,fenc fuggirono
dalli parte de' nmuci,tj uolfer dare addojfo a'Romani,pcrmoltidilorofi(rono ant
mazzathCTMecuilorcapitanoaglialtri fucomandato,chefen'andafferoa fiore a
Roma,cr Alba fu dtflriitta,che^oo.anm Metropoli de' Romani crafata.TuUoot*
fimo gucrricrc,ma negligente adorator degli Dei,ammalatofi ancor egli nella pefiin
lattu,alk fupcrfiitionc piegotfi. Dicefi che da una jaettafu uccifi>,zy arfiouero(co
me s detto,pa finfidic dAnco Marcio nipote di Nunta, fu ammazzato. Regn eoa
fui }i.anni.

REGNO DANCO MARTIO.


Il iti ript- Morto TuUojRomanidiederoilrcgnoad AncoMartio,ilqualcperundh
{q U fri- fetto della manaje che piegar non poteua il gombito,hebbe quefio cognome d'Ancoet
nu [alute
perche era di piaccuol natura, cr tutto manfueto,perci cofiretto dalla necefiit fece
ir4 umpen
guerra. Imperochegli altri Latini, crperla rouina d'Alba ,cTperla paura ifuna
del il iiimi

(, een ani-
coiai calamit erano jdegnati,etiandio contro a' Romani,net tempo, ch'era uiuo Tuia
ma intrepi- lo,mapcrlapaurac'haueanod'unfiualorofoRe,teneuanonafiofio lo ficgpo. Ma f
d* t UcH* ueggendo che Martio era hiiomo,che ainaua,
cr defideraua la pace , giudicarono che
far f unta.
fofjc huomo da poterlo offndere la onde comminciarono a predar il tenitorio di Ro
ma . Ma Capendo Martio, che la guerra il piu delle uolte cagion di pace, gli affalfe,
uendictffi detl'ingiuria,piglia le lor citt, una deUequali ihrufj i cr de' prigioni, che
molti nc feeej fruc per ifchiaui,CT molti ctiandiomandonne a Roma I Romani,
perche i popoli uicini con mal animo fhffiriuano la lor potentia,cr il crefetmento del
dominio cr di gi s'erano dichiarati lor /umici , perci per affedio pre fro Tidena >
grandemente afflificro i Sabini, affalitigli inqu,crl fperfi j ^ prefe le lor terre,
mefii gli altri in fpauento, gli cofhinfero ctiandio per fama a mantener la pace, fat*
te quelle cof, Martio mori, [anno ucntiquattro del fuo regno, effendo religiofifitm
cullar degli Dei, come era fuo Auoh
, , , ,
*1

P A R T E S E C O N D A. il

^ REGNO DI L. TAR Q.V I N 1 0.

L. T A R q_v 1 N I o, di Dmdrato Comtho fuar'ufcko chin Tar<pm4


ritti de' Tofeam s'era ridotto a jUmcare, figliuolo nato uiu donna del paefe , fac*
^ift il regno . Cofb tutto che riccbifitmo di patrnonio fofjynondimeno perch'era
foreHtero,da Tanjuimef non era innalzato a gli alti gradi dhonore La onde onda*
iofene a flore a Rom,cr mutatoft il nome in luogo di Lucwnone.dal nome della cita
Uydou'erahabitato, Lucio Tarqumio chiamato uenia. Dicefi che nel mutar paefe. Anuria del
un aquila ud al baffo, o" toltagli la berretta che portano in tefla, riud in alto, cr
fatto un grande fhrepito, con defirezzagrandifiinu gliela ripofein capo. il che fu
cagione che nell'animo fuo cominci a prometterfi cofe grandi cr allegramentefe
ne flaua in Roma i doue non molto dopo, fra principali fuannouerato . mperoche
fpendendo,cr confumando largamente il fuo hauere, con prudcntia,tyciuiltigrana
defattifi bcniuoli i piu potenti, da Martio fu eletto Patntio cr Senatore, difegtato
2
capitan dell efrercito,cr tutore de fuoifigluu)li,0'dclrcgno. Concioftacojache
*"
efio fi mofiraua buomo da benc,faceua parte a poueri,cr btfbgnofi,de' fuoi daiari,a
CUI lo ricbiedeua uolentieri dalia aiutorion focena, ne diceua male a mano, magnifica
ua i benifieij riceuuti difimtulaua l^offefe , ofminuendole fc le donenticaua ; non pur
-,

non fi uendicaua di chi roffrndcua, mafaccatigran baieficij . Conqurfii fnoicoftu*


MI , cr Martio tfeffo,zT tutti gli amici del Re,fi fece amieifiimi i hauetido apprefr
fo di loro acquiiato nome di perfona da bene crfauio, ilqual non fi confiru fan*
pre } impero^ morto Martio , iniquamente portofii con idue figliuoli di quefiotto*

gfiendoU il regno ; ilqud bauendo dilerato li Senato cr popolo Romano darlo lo*

ro,efio tirati^Ua fua i piu potenti Senatcri,cr mandata la gtouentk lontano alla ca
cia,d^e,cr fece quanto mai puote in fin che il regno impetrafie promettendo di rm :

derlo figliuoli di Martio, quando fofiero in et Ottenuto il regno,di maniera trat


.

tiRomani, che igiouam regi/ non hauefiero giamai ad anteporli, corrompendo


^ gli animi, cr corpi di quelli fatto color di benignit con fauuezzarli alla dapocaggi*
ne . Con tutto ci temendogli ancorajafua potentia,cr Icfue frze crebbe, hauen*
doelettidellaplebedi^cntoamicifiioiperPatricifta-Senatomnelqualmodo,^- -

ilSenato,(yU plebe fifommefic. Prefrfi ancora m'habitouie piu fontuojotO ho*


una uefa di porpora riccamata d'oro, una corona d'oratmta ornata di
norato\, cio .. .

pietreprectofi,unofcettro,crunafediad'auorio:lequali cofeiReebe fonuenuti


p(,zr gh imperatori de' Romani ancora ufatebanuo. Vinti i nemici, magntficm* _ . .

pfiimamcntcfifaccaportarfoprauncarrodiquaaroruote,cr dodici mmijindclla gecuf* H


j^itu hebbe per tutta [et fua. Era etiando perfiirmalt'altrc eofe di nuouo, fe Kegno .
'
Alfio Nauio aiigurator preflantifiimo, uednto che uolea mutarle tnbu, non fegli fof

fi
contrapi^ . Ingegnandofidunque Tarqumio dt fbeffar Naiuo, cr larte fua , cr
non per altro fe non perche quello gli era contrario iwi giorno
fi
imj in feno un ra*

fhio,CT la pietra d'arrotarlo,mettcndofi in cuore chcco'lraftoia pietra fi tagfiafie^


debe era al tutto impqfiibile,cr u/citofuo al popolfpofcia che parlato hebbe qM
che

Di I ; V --^oo
I . , ,

li DE GLI ANNALI DI aio. ZONARA


cheuolfe, dd AttioUduiOf che gtgUdrddmaurglis'opfmcudt ne uolcttx pnto i>
Se tu non mi fai rcfijtcntia con dnbno (Tcjfermi contrario yO'Jctu dici
cederli, diffe.

il ucro, ridondimi <}ut dinanzi di popolo,f pofiile fiafarft,tiucl che io ho nel citere.

Att0 Nj- Attio Nomo incontanente pro/utJ la cop nciTaugurio,rijpoje,che potea


farfi. Al*
KJo duguru
Ihor Tarquinia diffe ,.Io ho penftto che tu habbia a tagliar quefd pietra col rafano t
xvren'ltd-
feiti^lU Incontanente Attio Nauio fenza indugio ninno , dicono , che co'l rafano tagli la pie*
U firtra tra. Di aptefla cofi marauighatof Tarquinio, diede ad A ttio tutti gli altri honori,
ddmtarU
Cr una flatua di bronzo'rizzogli > cr frttza mutar l'ordine della republica,in tutte le

cofde' configli di quello fi fcruiua . Alla nbellionde' Latini mifeil freno , crrac*
chetoUa . V ittfc i Sabini che con laiuto de Tofani haucaiio predato il tenitoriodi
\ti4 ungi-
ne yfjittU
Koma . Vita delle facrifcattici Vefali, chem perpetuo la uirginitdoueuano ofpr*
fttterrata .
uare, offendo fata molata da uno, urna ferr in una lunga cattata [otto terra, dotte le
fcc metter' un lctto,una lucerna accefa cr una tauola tutta piena di uiuande, cr da
molti la fece accompagnare . Et da quel tempo in poi,s ufto di punir coft Pince*

Huofe facrifcdirict E t quei che le corrompano, nella piazza col collo attaccato'aU
lafcrca,nudt battuti fon con ucrghc,in fn atanto ehc muoiano . ielrmahentc,if*
gliuolt dt Martio,perchc Tarqumio non gli riftituiua il regno , ma a tutti anteponeua
un certo Tullio natogli otuna fcrua , laqual cofa i Patritif ancora con maltfimo animo
fffcriuano,chiamati alcuni di qucdi,gli ordirono un tradimento ; cr fubomati due di
loro che a guifa di contatimi, con acette, ZT" falci armati , Faffaliffero . Cofloro non
battendo trouato in piazza Tarquinio ,fe n'andarono alla cafa reale, zr comraflandq

fra loro,di mandarono d'effer mefi daitro a parlar' al Rf > Laajual cofa impctrata,et
l'un dopo Poltro dicendo le lor ragioni, il Rr tutto intento ad afcoltame uno che dtcea
la fila ragione, dallaltro fii ammazzato. QueSlo futi fine di Tarquinio, dopo che
traitaotto anni hebbe regnato. >

i 'a'
REGNO DI TVLLIO.
_
r
t

Kdftimct TV L L o per opra,cr itidufkia di Tanaquilc, mogliedi Tarquinio, ilregno


di Snuit de' Romani acejuiftofii . Cofbii nacque duno certa Ocrifia, maglie di Seruio Tu/Iib
IttUio, C Latino,pref nella guerra, cr donata a Tarquinio, o foffe ch'ella ueniffegrauida da
du^urit del
rijn. cafa fua, 0 dopo la fua prigionia foffe ingrauidata, che l'una, cr Poltra cof fi dice i ^
A qnejio piccai bantbmo,dicono,chc di giorno dormendo nella fcdia,dcl capo riffilcq
di una fiammaiper laqual cofa Tarquauo,congrandtligentia fece nutrirlo, et uenuto
Tdrtdtple in et,fucletto Patritio,crdelfenato. Prefi gli ucaj'ortdt Tarquinio Ja fuamoglie,
fi fifittufie cr Sertao, ritrouate Pinfidte, nel principio tennero celata la morte di Tarquinio CT
itn ieruio.
come ffoff uiuo fingeuano di curarlo icr in tanto fccro accordo inficme,chc Tul*
liorinontiafftlregnoa figliuoli del Re morto, qiutndo foffcroin'et.Et perche k
grida,cr. l'impeto del popolo a pena fi potea tenere , Tanaquilc dalla parte di fopra
della cafa,iilfc al popolo che Steffe buonanima icheilfuo manto uuiea,cr che to*
fio crio per ucdrlo^ Ma qfn.chcrtpoftamaite quel fi pqteffc curare, cr che in
tanto
/
,

/ T '
A R TE i CON DA. 13

A Unto perUfiu nuLat.ilgouemo publico non fi trdtfciajle , cffi eonaicffo haaca


d TOio riccio del Re. Dette c'hebbe <fuejie parole , il popolo per U buona opi
mone chauea della uirt di TtdUo,uolontariamente accettollo. Cofui prefa la cura
iella repubUcOj fingeua far molte cofe di con/ntimento,cr uolen di
Tar^uinioiet

ueduto che il popolo in tutte le cof gUcraobedieme fdmanssi al Senato condotti gli
uccifori di T
or (Quinto, ilqual diffe che ancora forf uiuea cr condamati alla morte,
gliucafcyuggitifipoiperlapaurafraiVo^iiftgliuolidinartio,aQhorafinalmcn
tepubUcUmortediTarquinio, CTafrontefcopcrtafirttenneilregrioiCTdaprU hgt'ufurfu
ma diffe che come tutor de' fgliuoU di Tarquinio, era per goucmar il regno Dopoi d . .

tutto intento afarfi bcniuoU gli animi della plebe , perche quella era per cederli con
maggior ageuolexxa che i Padri, difbrt fra quella una buona fomma di denari , a
eiafeuno affrgn pofefiioni,cr procur che fi lberaffeno i ferid,tyche s'annoucrafr
frroneUe trib. Lequali cofr con maranimo foffrrendoipwtcnti , ordin che i fcrui
fatti liberifroffero tenuti a far certi frruigi a' lor padroni . E t perche i
Patrui/ erano
B
frcoadirati,Cffra molt'altrecofe-diceuanoancoquefla, eh ejfrsera fatto Reda fe
j perci ungiamo raunato li
popolo,a quello pofcia
fteffffrnza effr eletto da niuno
c'hebbe parlato cofe affai che gli piacquero, ty firon grattfrime,fece che incontanen *
teda quello gU fu per pMico decreto dato ilregno,cygouemomticro neUemani.
D che uolendo mofrarf girato , don molte , cr molte cofr aUa plebe , cr akum di
quella elr.ffr per Senatori j 1 plebei dunque che gi ut molte cofe fi trouauauo in peg*
giorc flato che i Patritq, in proceffo di tempo(dal tempo del regno uacantc,<y alcuni
mM'mJ ^
"
freerdotij in fiori,) ottennero le Hcffe prcmincmic che quelli} n dalle [carpe in fiori
>

bekbero cofaiieruna ffrrenteda quelb, perche i Patritif portammo le [carpe citta*


dinefche, ornate (Cuna tal legatura di correggiuoli, tyiuna forma di lettera, che di*

[cefi da' primi Senatori gli dichiaraua. Dicono che quefla lettera fi laR.o [offe per

che appreffo i Greci ella frgnifica il nunufo di cento , 0 perche ella il principio del

^ nome Romano . Pacificata cofi la plebe,tcmendo T uUio dCqualche feditionc, a' piu
potentiyff ricchi comme/fc molti carichi digrandifima importanza. Inqucjlama*
mera fiondo fr loro dCaccordo, ottimamente goucmarono la republica fece T ullio .

alcune guerre coni V dentini, (y con tuttiglialtri Tofeani, neUequali non occorfr
tofide^ di memoria. Et perche efjodcfderaua grandemente^ piu Brcttamcn* . ,

te legar infieme i Latini con i Romani , perci fu autore che quei faceffero in Roma
untempio a Diana . Et perche fi contraHaua primo fa*
di chi doueffe effer il lor

serdote,ecco che un certo Sabmo,dalCoracolo di Diana ammonito,conduffe una gran ^


nocca per immolarla, impcroche i lor profeti haucanodctto,che chi quella facrifi* vnmaUion
dnauM-
caffe,aumcntarcbbeleforze,crricehezXFdcllafuapalria. Laqual cofauenutaa
gU orecchi dun Romano,and cofh cr perfikfr con belle parole a quel Sabino, che
'

uoleffe prima lauarfi tutto,cr tufrarfigi nel unto fiume ; ilche egli fece,<y in quella

il Romano afiuto prefa la uacca folto color di uolerglicU ferbare, l'ammaxz,cr fa*
crificolla . Publicatofi quefl'oracob,i latini cederono a R omani,(y nel goucrno del
tempio, cricU altre cofe, come piu eccellenti di loro gli honororono. Et [opra ci
fio .

Dk '
-OO^L
. , .

14 DE GL! ANNALI DI GIO,.ZONARA


futdettoaff. j>
T V L L I o hauendondrbatelefuefiglwotea' fgtiuoUdiT4r<jkimOfCfproti
mcffoii rijUtuirgU il regno, andana temporeggiando cr tirando la cofa in Itmgo i j
<]ual indugio di/ptacendo afiata quelli > ancora ejii penfauano male ) cr quanto meno
Refi facea conto di quefla cofa, CTMdaua piu di giorno in giorno auuezxoadoi
Romani al uiuer popolare itila libert, tanto piu c^i fifdegitauano centra di lui

. Il piu pattane fofftnua quefo dolore, ey trauaglio,con animo gagliardo lietamente s

ma d maggiore , non potendo piu lungamente ffjrrir Tullio , ueduto che la fitamo*
glie, cr il fuo fratello non approuauano i fuoi difep, efp> jlefp> conlefue mani ucci*
feafua moglie ,eyil fratello per man d'un'altro fece attofiicare i cr prefa per tuo*
glie la mogUe del fr^tel morto ,ccn [aiuto di quella ordin moke fidie a Tullio

Etfatta una congiura con moki Senatori, iquali haueano in odio Tuio , alla fproui*
fla entra nella corte accompagnato dalla moglie -,
cr battendo ragionato di molte co*
fe,auuerti tutti quei che u'erano prcfnti delCobligo c haueano di procurare, cr man g
tener la dignit della patria ; poi uoltatqfi a parlar di Tullio, ne difj moki gfon mali.
. Tullio defiato da un tremante meffo,cr intrattenuto a tal parlare,rifpofe pur' alcune
parole ; Tarquinio allhora, pigliato per mezo queflo uecchio,C7' portatolo fuori deh
, la corte
,
gittollogi per la fcala a baffo . Tullio per la grande audacia di Tarqui*
cr tanto piu che da tutti fi uedeua abbandonato, non diffe , n fece piu
nio fhigottito,
altra cofa . Ma Tarquinio incontanente hebbe
il regalo da padri, cr per alcuni fuoi

mand ad ammorzar Tullio che fe ne tomaua a cafa . La cui figliuola nella corte
baciato il fuomarko,lofalutRe,crandoffenealleftanzereali,dicefi,chefif?rtti

del corpo del padre per carretta . Cofi amminifbr Tullio la repMica , cefi finiifut
uita,pofcia c^bbe reputto ^lur anta anni
%

REGNO DE TARQ.VINIO:
TA R Q_v I N I o hauutoilregfio,airufanzadiRomolo,dipomo,crdinette ^
in cafa,cr fuori,a guardia del fuo corpo tenne moki buomini armati.Impcrocbe quetto
che effo fatto baueua inuerf fuocero ,crlafua moglie inuerfo U padre, egli temetta

Il rirtrti0
da frincifia ^ poura gii bifo^ua difendere il regno, perci andana pigliando, cr ammarzAndo

getta fer tutti I piu potenti Senatori, cr cktadM-, alcuni palcfemente,colfargli dar qualche ac*
terra il Se. cufitCr alcuni fecretamentexz alcuni ne matdaua in efilio.Hefolamentemife amar

tegliiffttionati amici di Tullio,ma quegli ancora che haueano fauorita lafua tram
nide. Toki che s hebbe da gli occhi tutti i migliori dellordine Senatorio , cr equeflre,
perfuadendofi al fermo d'effere in odio a tutto'l popolo , diliberofii dekggcme alcuni
per Padrinna al tutto mife mano a kuar uia il Senato,ne uolfe foffvrn ucruno Senato*
reme con quei che ut refiauano,conumicaua alcima cofa di momento. Et bench effo
tafbora gli raunaffc,ncn perci lo faccua,pcrchc l'aiutaffcro in cofa ueruna, ma per*
che ueduto il piccol^uao numero laro,da tutti difpregiati fuffero. La maggior partt
delle
, ,

'PARTE SECONDA. "



...*5
A iclUchfeddfcfpa mano de figliuoli gpuemau. C(^fuhaomche difficiUsfi*
mmente/i ujciauauederetCr parUre:cr con tutnufiuuUfuperbU,crUcruM
delti. l^dKd^datofietmdiodeU<ifiktgUirdid,prefedef<kL<miapffref*

fodi fe,cr hmendo inferiti quelli negliordiniRomjni,hebherocchu)aquelio,di de' Ldiaii,

pkirfggrc i Latini i Romani, con tal beneficiofarfigli amici cr baucr meno occaa
,

fione di temere iRomani,elfen^li aggiunti iforefiieri. Con rarmi infelicemente ha i GLmif


uendo affiliti i Gabit, con inganno finalmente fuperogli . Imperochc egli comand a
*
Scjlo fuo figliuolo , che fe ne fuggifje fra i Gabini cr per moflrar che haueffegivfta
octii^ion di cefi fare,apertamente fparlaua del paiteadfiamjndolo tiranno, cr mica f, IZii.
tor di fedcyonded padre per dar colore alla cofs, all'incontro con Ituerghe bbatt,

Pofiia cofi ([accordo col padre,con molti danari,et buona compagtiia fuggofine fra
Gabini sinduffero a creire a queflo fuo trouato.fi per la crudelt fi Tarijuinio , fi
per molti aeri ffiarlamentiycbe di (fueio focena SeftoicrcredendcfidaucrOycbeSejlo
B conintmicheu(^odtomdifcordufoffecolpadre,ben^fiimamenteloriceuerono,et
con effo lui fecero alquante fcanrrienclpaefediRoma^danncggiaiididogjrandcmen
te.Pcr (juefie caufefiinqae,cr perche priuatamente quel jfatfauamolti danari , et

all'aiuto del publicoliberalmte conferia, per bfccer capitano loro, ddogli etian*
itio il goucmodeUecof della citt. V cnutoSefio a quefa altezza, per un fuodeUe
fuecof diedb auuifo al padre, dimandandoli quel che uobua che faceffe, Tarqumb
al m.ffo nonriffof cofa ueruna,pcr non ifcoprirc, n coflretto, n uobntariamentc il

fuo fccrcto ma andatofne neffhorto di cafa col detto meffo dietro , con una bachetta
andana fcauezxondo le piu altetcfic di papaueri,che ui foffero,cr quefio fatto licrn
ti il meffyilquale non intendendo la cofi , rifer a Scflo tutto'lfucceffo. Sefio intefi

bafiimo d configlto del padre , una parte de princi^ de' Gabini occultameiue con
uehmfitolfe dinanzi a gli occhi,ima parte ne fece per man ifabuni micidiali ammaz
zare,cr alcuni altri publicamente in giudica condann a morte,appondoglt che lha
uean uoluto tradire,cr darla citt in mano al padre. Vna fimil cofa ferine Herodoto cmMi di
^
di periandro figlimi di Cipfeb tiranno d Corintho i ilquab dimandando configlio a TraiJUml.

Trafiub tiranno di Mdeto, come doueff cr fermare d pi nelf Imperio,


Jlabtlirfi,

Trafiibub a parole non riffofe cofa ninna al meffo , ma mcnatob in un campo fibu
de,tagli b piu alte ffighe,cr licentifhuomo, 1 Iqual tomatofne, cr dimandato del
configlb di queUo,riffofe, chera fiato mandato ad unhuom balordo,cr matto, ilquat
non gli haucarifiiofio cofa ueruna a propofitoscr raccont cb che fatto hauea nclb
^
biade. OndePeriandrointefbilparerdiTrafiulo,frcemorirtuttiipnncipalidei
Corinthi. Il mrdefimo fece Sefio ctiandb con i Sabini, cr ammazzati i migliori cr
piu potenti,! br beni difiribui al uolgo. Dopot ffenti quegli, cr gli altri ingannati,che i

UtuttogUcredeuanoJifiemeconi prigioni Romani, cr Uggiti, che molti per tal ca


gMir raunati n'hauea/Kcup la citt, CT diedela in mono al padraitqualc donatala al
figliHob,con gli altri popoU fece guerra. Nel rimanente,perforZt compr al popol
Romano gli oracoli Sibillini. 1mq>eroche una certa donna profeteffa, che elii Sibilla orr/i
si.
ehiamauano, portati in Roma,tre, none libri , prefentogU a Tarquinio , off.rmb di hiUm$.
ucndcrgU
,

i6 DE GLI ANNAirDI ero. ZON'ARA


ucndcrgUp& un certo prezzo. Ma facendofi egli beffe i lei, efjk ne abbruci uno, B
tre. Et perebedi nuouofiuidc diffregta <LdKc,abbrucionneabrctantLEtperM

.
che effa ctiandio era per tbrMcur'UrejOfgliaugurilo coihmferoacomprarlii
cr quello Beffo prczzo,cbe tutti mfieme cofiatigU fonano . Quefii Iri et diede in
guardia a due Senatori; tquali perche non intendeuan bene quegli fcriui,di Grecia con
danari conduffero due huomint,che gli leggcfjro.cr inter^affero. I utetm difide*
roft di fipcr qucUo,che ut detti libri fi contencjfc,corrotto con danari un de guardia*
nifCio M . Aquilio,alcunc cofe ne trafcriffcro. Laqual fceleraggine faputafi. Marco
fu tneffo,0' ben cueuo m un facco,cr affogato. Queja fleffa forte di morte poi, ne i
traditori della patria fuof)eruata,acnla terra,ttracqua,nilSolcdallalormor

te contammata foffe. Edific Tarquinio per uotofxtto dal padre,un tempio nel monte
nel cauarfi la terra per fare il fondamento, fu trouato il capo cTun'huom
TJificaiitn
del tempo worto di frefeot che ancora non era di qucQofgocciolato tutto'l [angue. I Romani di
Tarfeio. mandarono a un mago di Tofana , qucUo,clx cifignificafj . Qucfto mago difide
^
T ofeana il detto fgno , fgp in terra un certo fpacio cr dentro
rofo di tirare in
fcrratoui il fitto di Roma,
cr il monte Tarpcio , dimand a gli ambajeiatori , f quella
foffe Ramai ey qucUo il monte Tarpeio i cr siui [offe fiato trouato quel capo i a fin
che non s'accorgendo eglino delfingannojcr riffondendo che si Ja forza di quel pr
digio traportata foffe in quel luogo,doue era fatto quel difegfio. Ma gliambafciatori
prima auuifati del tutto dal fgUuol del mago, quando da quel donandoti furono , cafi
rijpofcro. Non qui s'habita Roma, ma nel palazzo, cf Umonte inRoma, cr il capo
in quel monte fiato trouato. In qucBa maniera, [cornata T oButia del mago, ttefero
tutta la ueritk del prodigo, cr a' cittadini loro rifirirono, che efii erano per effer po
tentifimizT comandcriaiioamolti. Quefiacafa dunque gli accrebbe etiandio lafpt
ronza, cr perci quel monte fu chiamato Capitolio . Et perche Tarquinio per fomit
q*<^iio tempio.hauca bifogtio danari , moffe guerra ad Ardeate, ncBaquale non oc*

fu 9 uaf,t quijdanari,0' caddedelrcgjw.LaqualcalomtconprodiffjgU fuauuifata. im*


dello etfiho pcrochcgliauoltoridcgUhorti foicacciaronuiai pulcini dcQaquiletc/' una gran ^
de_ I Terijui
fala,doue con gli amici pafieggiar folcua , cacci fuori ey lui, crii rcBo
oonumanti. Prr queBe cagioni mand alTlfola di Delfo , Tito cr Arunte fusi fi*
'vtedi^ij et
orjetlo Del glioli. A iqualihduendo A poHori/pofto,cheallhora perderla TarquioqucllolM*
fa. perio,quando che un cane parlafe con uocc humana,Tarqumio da fe fieffo fi fece buo
na ff>eranza,pcrfuadcndofi al fermo di non haucrlo a pader mai. E ra in quei giorni
t . \wto jffuQ figliuolo d'una jorclla di Tarquinio,il cui padrc,ry il fratello, il tiranno
morire. Cofiui temendo della fua uita, finfd" effer pazzo, per effer etm
fi
UH . tal mezzo pi ficuro, ilperche ucmua chiamato Bruto,che lignifica pazzo. Eer coiai
fimiilaiionc di , da' figliuoli di Tarquinio fu menato a Delfo, pm pache gli
pazzia
/cufffcbuffbne,chc compagno; bench egli diceua di uola offerire in dono allo Dio
A pollo un hajlonc,nclqualc pache non fi ucdcua cofa niuiia di buono, paci etiandio
ueniua sbeffato,Ma con tal cofa pa cefi in aria mojhraua qualche ritratto deU'inge*
^ gito fuo. Impaochc dentro iiicauato l'baucua,crnafcofiout dcUoro;pa dare ad in
taidcre
, ,

P A R T E S E C O N D A. h
A'* tendere^ che fatto quel ucrgognofo velo di pazz,p ur ffauu occulto il fio fino cr
honardto ingegno. Tinumdando poi i due giouani ti A pcUo^chi fuccederia nel regno
al padre lorortfpofeApoUo,queHo che far primo a baciar la madre, otterr il regno.
Laqual cofi intendendo Bruto , come fe a cafi [offe caduto in terra,
effi terra baci,
giudicatala rettamente comune madre di tutti. Quefto medefino Bruto fuqucUo.che
per lo commejfo ftupro di L ucretia , cacci della citt i Tarquinifgi per la tiranni^ $ tupn Ji
de,0'uiolentia loro da tiftti odiati, Lucretia
fi figliuola di Spurio Lucrctio Senato^ lucrtn*.
re,mogliedi Tarquinio CoBatino,kuomoiUuire,cr per bcHcxz4 ,CJ per carit don<*
na fornofi. Sefto Tarquinio infiammosfi di difio difiuprarla, non tanto per la bcBcz
7ta,quanto che per macchiar la fama,cr ptidicitia di queUa.Verci prefi occafionc da
laffcntia di Cicalino cr procurata da lui , di notte andoffene aQa libera alla cafi d
queQa,come moglie dtm fio parente. Ef in prima cominci a tentarla con parole, poi
con la forxA, cr uedendo di non far profitto,minacci d'ammastZfcrlai che non
fi fio
B cendo contoLucretia,cidifJ dimetter coneffi un fcruitore, et ammazXftrli tutti due;
cr dir poi publicamcnte,che trouatigli congiunti infieme,ammazzati gli hauca. Queo
fa cofi piu che altra commoffe Lucretia,cr temendo che non fi credeffi, che cofi fofo
fefijUo,acconfemaJl'adultcro,mettcndofi fitto il capczzat un pugnalc-,cr chiamato'
il marito, o" il padre,accompagnati da Bruto, cr P. Valerio quello che auucnutogU
,
fi^e con pianti, cr fijpirigli efiofi j D/poi cofi dtffc . lo fin per fare quel tanto , che
mi tappartiene, cr uoi fe fiele huontini,cr la morte mia uendicherete,a uoi ftefii reno
dotte la libcrtyCr tiranni mofbrrete,che huomini, cr che matrona habbiano fuer
gognata. Detteque/leparole,incontanatteprefiilpugiulcdinafiofio, ammavcoffi.-
Efii udite, cr uedute qucBc cofi da gjrandifiimo dolore furono opprefii. Bruto, fcru-
tofdelconfigliOfCrdcQo fiontano aiuto di Publio, a molti del popolo moihr quefia
matrona morta ; cr apprclfo gli altri, dopo un lungo parlare fece che Podio occulto,
,
che portauano a' Tirannifi fiopriffi,cr che lutti prontifiro al firmo di fiacciar Tar
quinio: Bruto fatte quefle cofi, cr raccomandata la citt agli altri,caualc nel coma.
Q
po,Cr Icfteffi cofe,che al popolo,a' fildati ctiandu) perfuafi. Tarquinio intefi la co*
fi,cr caualcato con prejlezzAaOa citt, fu mandato fuori, cr cacciato uiayonde con i
figliuoli, cr altri anici, fi nc ricorfi per aiuto a' Tarquinij. Perche dice, che Tullia
fi
fila,gliporfilamano. in quella maniera effindo Tarquinio cacciato del regno, che t. iw:i
iyanniconcrudcluiolentijgouematohauea,iRomamtuttiuolticonranhno,creon Bruta , cr
Paficttionc a BriUo,Pclcffcro algouemo laro. Ma perche non parcffiychcfi rimcttefi
fe in pi la reai Monarchia,gli diedero per compagno Tarquinio CoBatino, marito di
Lucrctuiperchc ciafeun fi pcrfuadcua, cIk per la fora ufata aBa fina moglie,cifofi ^(U.

T iranno. Da Tarquinio furono mandati ambafeiatori, che diman


fe capitai nimico del
donano la fua tornata in Koma jna feitza far profitto fi nc partirono. Tornarono poi
un'altra uolta ricercando i Romani a nome di qucBo,chefi efii uolcano riftituir tutti i

fuoi beni a Tarquinio,cr a gli amici, cr bcniuoli fuoi , che potefjcr fifientarfi in efu>
lio,chegli era per cedere al regno,CT difmetter la guerra. kBaqual dimanda piegane
dofi molti,ey particolarmente Collatmo,compagno di Bruto, Bruto dalla corte corfe
BB in piazzd.
, , , , , , . }

|8 GLI DE ANNALI
DI GIO. A ZONAR.
inpxcZiychunwido CoHatmo traJitore,cLx che effo uolctu, che al tirnnof deffero' D\
gh {kmemidelUguena,crdclU tirunnide. Et gCambafcutari l'otto color di rido
cS iurie
rifilai ntMidar il teforo di Tar^uinio,dimoratip in Konu alquanti giorni , singefftarono di.

bih ttniT corrompere alquanti giouani nobilt , cr jpecUbncntc due figliuoli di Bruto, per farli'
lU paiTut.
patria. Da' quah benigna>ncntc hauute buone parole,gli ponte molto a pr*

pofito congiuramelo di flabilirei patti, cr gli accordi} onde per qucjla cagione,
rjfirrffi/i occultamente in una cafa ojeura cr quafi tultadishabitata , non s'accorfe*
ro che iui era Vindixhferuo, ilquale non indizioftmente , ma a cafo nafcojlou^i , .

uide tutto ciche fi fece , CT udi tutti i ragionamenti , iquab non tendeuano ad altro,
che alla morte de Confoli cr al tradimento della cttt,aggismtcui etiandio lettere <t

Tarquinio . Partiti i congiurati , il fcruo nferi il tutto, qttnfuron prefi , cjr le lette*

furono apprefentaie. Condotti in piazza , furon lette le lettere effendoui V indizio


Cti^iurati
funu K
prefentc. Gli altri fiondo cheti cr di mala uoglia , Bruto chiam amendue i figliuoli >
per nome, crghdijj} Ancor non fete pentiti di farmalcf Tacendo quegli.cr Emo b
uoltatofi a mintifri dcQagiufiitia,diffe , Kcfla bora, che uoi facciate tl uofiro officio.

1 quali prefi i due giouani ,


acerbamente con le uerghe gli batterono cr bench gli
altri ne moueffao a compafiumc, il padre ngimaiglt leugli occhi da dofp>, n
fi:

mofir ueruno fegno di mifcricordit , finche con la jettre non furon morti . Queflo
fatto io non lo fi), n lodar, n biafimarc: pirchc , o foltezza della iiirt negammo di
Bruto oppreffe tutte le pcrturbationi. la grandezza della calamitfcmpi di fiapo*

re. N fun n Poltro di poco momcuto,n cofa da buomo; ma atto, di una diuinit,o
di una beHial crudelt. Ammazzati che furon c<^oro,Bruto fu richiedo di doucr fin*
toitiare etiandio gli altri . Al chcriffiofi con quefie parole. De' mici figliuoli io ne

fono fiato conucneuol giudice , ma glt altri gli lafiio giudicare d cittadini gi ItbcrL
Data dunque la fintenza , tutti i rei con la l'citrc furon pcrcofii, ey morti, cr fra gH

altri alcuni parenti di Collatino} per Itquait effendofi egli adirato a perfuafione di
Bruto , fu quafi sbranato dal popolo . Nientedimeno fu prillato del magifirato , CT j .

datoli per fuccefforP. Valerio-, ilquale per cagion detta religione, crojfiruanzd del
popolo, per fopra nome fu c'hiamato Publicola.Tarquinio ueduta la cofa differata di
racquiUor il regno per uia del tradanaito , fi ne ricorfi a' Tofiani , da quali
Guerre de
ih d>andi.i c(fcndortmcnatoattauoltadil{.cma con groffo eficrcito,i Confoli tiraron fuori in
Tjr,pan^,e ordinanza i Romani. Venuti atte mani amendue gli effirctti , nel principio della bat*

de I
taglia, Arunte figliuol di Tarquinio, cr Bruto Confilo Romano con fi
crudeli ani*

mi, l'un contea Paltro safjTontarono, che ciaf un di loro nel ferire il nemico,fcordatofi
didifinderfi, amendue fi paffxronoda banda a banda. Attaccata, cr aumentata
tutUuia que^ tcrribil battaglia cr di qu ,cr di l effindone morti molti , la uit*

toria jaua in pendente cr dubbia. Intorno atta notte , fintifii un grande fiotimcnto
delbofco-, appreffo ilquale scrano accampati, cr una uoce, che dijfi, Vnpiudei

Tofiani morto netta battaglia , cr tt Rommo uince la guerra I Romani parimen*


te con marauigliofi ardire alzaron le grida cr di cofi fatto Jpauento riempicrono

i Tofiani ,
che twnultuofimcntc abbandonaron le triaciere , cr le tende , Icqualt fu*
rm
,

P A R. T E S E C O N D A.
"

A ron prefe > CT roiwuttc di Romani . Numerati , chrfuron i corpi inorti , tutdcciini*

li trecento ne furon trouatt de' Tofcani , cr un meno altrctonti de' Romani. Va*

lerio PublicoUfu il primo , che nel conflato trionfalJ . Tarquinia dopo qucfla fi
gran battagUynelU qual perduto haueua etiandio d figliuolo, ammazzato da Bntto^
a Chiuf con gran prieghi fuggi , cr ricorfe a Laerte Perfau ,
potcnlifiimo piu de
tutti gli altri Re d'Italia iUqualepromeffoli di dar aiutai primieramente per uia di

ambafeiatori non hauendo potuto impetrar da Romani , che riceueffer Tarquinia,


con un graffi) campo andofjcne a Roma. ValerioPublicoladinuouo offendo crea*
to Confalo, lyuenuto alle mani co' nemici , hi lettici fu portato fuori della batta*

giu ferito. Porfena Rrignendo frtemente la citt di Roma, con la carefu delle uet*
touaglic [ajfiiggeua molto ima per un certo cafio , anzi piu lofio per dtuin configlio,
auuenne,che Porfena abbandon la guerra. Imper che un certo Mutio Cordo , non
mendogiiuirt , che di militar fortezza eccellentifilmo , cr era per fopranome

S chiamato Sceuola , ueflitofi alla Tofeana cr Ufauca de Tofcani etiandio contri'


trafacetulo,fe n'and nel campo de nemici, cr perche egli non conofceua ben Por*
fena, n anco hauendo ardir di donandame, meffe mano alla fpada, crarditamen*
teuccifelo firiuano, che a canto dRe fcdeuauefitodun habitofleffoche il Re.
Effenbprefo , cr efaminato , mife la mano dentro nel fuoco apparecchiato al fieri*
fido, cr in tanto, che la carne s'abbruciaua con intrepido uifo flaua a guardar fifa
Porfena ( la imdc dalla perdita della mano gli fu poHo tal cogiome ) tnfin' a tanto,
dm dRe quaf attonito per quedo miracolo, licentiodo . Veduto Mutio, che Cun mo*
do non gU era riufeito , fi prou d'ingannar' d nemico in unaltro modo , cr Udiff
quefle parole . Vinta la paura , cbiohaueuadi te,mi fono fottomeffo alla tua utrt.
La onde col beneficio fattomi, da me riporterai, quel che gi mai riportato haucre*
^
fiiconle mtnaede. SappL,chc nel tuo efferato ui fono trecento Romani, i qualifono di
quello flefJanimo,che fon fiatio, ma a me toccata la prima frte. N madiro con
la fortuna , da cheto non colfi un tanthuomo da bene, degno d'effir piu todoameo,
^
che uemico de Romani . Porfina per queda cofifin'andincUnatifiimoalfarac*
cordi di pace. Publicola effondo fatto la terza uolta confalo, chiam Tarquini a ra*
gfone, acci feoperta la fila fcelerotczza , cr dichiarato etiandio tale a giudteio di

Porfina,fi conofieffi,et teneffi da tutti che co gtudtfiimo bando era flato punito. Ma
Tarquini hauendo rifpofio , che non acccttaua Porfena per arbitro, ceffimdo quello
compagno di guerra i Porfina dandogli d torto , cr uituperata la cauft
d'effir filo
fua,d tutto pos giu Carme. I Tarqumij dopo qucflo con gli aiuti de' popoli uictni,
{affaticarono fheffo diricuperar' dregio , ma tuttmmafir morti nella guerra, da
unuecchio in fuori, che Superbo fi chtamaua ima anche egli finalmente mor a C.u*
meauicinaagliOpici. Et a quefio termine finabncnteucimcr le cofide Tarquinij.
Cacciati qucdi,i Romani (come s detto) crearono i Confoli,dcl numero de quali la
quarta uolta fu confilo P.Valerio, per fopranome PublicoU . Itqualc perche finza Vtrtamtnti
^ublut-
compagno ucruno era magidratOfCrgouernaua la Rcpublica,i Romani, che di ci
gran fpiacer baueuano, andauan duendo,cbe egli non era rimado herede del con *
^
i
^ BB X filato

Digii
DE GLI ANNALI DI GIO. 20NARA
/hlato di Bruto , m fucccffor della tirannide di Tanfuinio , perche della fud grande^ jy
cr fplendida caft ujciua fuori con tutti i fafci , cr le fecuri.lmperoche Publicola ha*
ueua una [uperbatcr jntuofa cafa uicina alla piaxxa. Publicola udito que/lo bijbi*

gliOfCr marmorio del popolo , fece chiamar' a fc molti lauoranti, cr di notte rouina*
re , cr /pianare la /ita caf , acci i Romani k mattina queUo ueggendo tutto a un
a ^upr deUa grandezza deU'antmo fuo , cr dclerfi di ueder roui*
tratto fi haueffer

nata cofi grande , cr honorata caf. Da' fafci ancorartmoffe le fccuri , CT quando
andana al configlto , al popol fommetteua i fafci . Il maneggio de' denari ctiandio

commij ad altri , a fin che con effa non fi faceffe grande U potentu de' Confoli , cT
affiora a punto cominci ad ordinar [officio de' Qucfiori ,
cio fopraanti a' dena*

ri del publico.Cqfloro da prona furono foprafianti al cono/cimento delle caufe capi*


taliyCrdal ricercamento della ucrit , ueniuano chiamati Ricercatori -, Dopoi ctian*
dtofuron fatti gouematori de ff erario publtcOy lafciando, cr commettendo i giudi*
cq alla cura de gli altri. Per fuo compagno,cr collega eleffeLucrecio padre diLu* g
tretia.l quale effendo poi fra pochi giorni morto , M. Horatio fu pofloinfuo luogOy
cr fu Confilo il rtmanciUc del tempo Publicok effendo di nuouo fatto conjolo,heb*
.

be per compagno T.Lucretio. Dopoi perche iS^oucondu/fro un grojfo effercito


nel territorio de' Romani.M.V alerio fratei di Publicola ,cr Pof turno Tubcrtofur
creati confili, hla perche le cefe della guerra,fi gouernailon co'l configlio,cr con la
prefentia di Publicok,pcr Marco in due battaglie rinutfe umcitorc , cr nella feon*
da fenza perdita pur d'uno de' fuoi cittadmi , ammazz tredici mik de' nemici. L'an*
no feguente di nuouo effndo fatto Confio Publicok, contro Roma s'afpettaua wf
dAf effercitodi compagitiade' Sabini,crde'Latini.F.rainqucltcmpotra'Sabiniun'Ap*
ft CLxa- pio Ckudio , huomo, cr di ricchezze , CT di fortezza di corpo eccellente, ma fopra
^ tutto fornofo per lopcnwn,che s'haueua della fua uirt\, cr eloquentia . Per lequali
cofe effendogli hauuto grande iniiidia dal popolo,perche dtffuaf, crfcoafigliato ha*
uea k guerra, con diltgcntia fi cercaua d ammazzarlo a tradimento ; k mdc accom*
^
pagnato da una gran moltitudine damici,cr difeguaci,fuggi(fen a Ronu. iquali ef
fendo tutti bcnigiamentericeuuti da Publicok, Appio fra' padri fu eletto, cTcofi
non molto da poi,per k gran priidcntia,chc tifaua nel gouemo della Republka,uen*
ne alla degnit de' prencipi,cr dopo di fe kfci k miglia Claudu,cbe un grandif*
f.

fimo tempo fu grmlc,cr famofa,acqui)iatahaiiendofi k fupprema autorit. l Sabini


prefa occafion' ancor da quefa coft di far guerraJRoma con g^aude efferato affali*
rono i ma Publicok facendo officio d'ottimo capitana, gli ammazz quafi tutti : cT
arrichito il popolo delle ffioglie de nemici
, cr
diprigioni, trionf, crraffegnatoA
gouemo dcQa Republica,a fucceffart Confli,incontanente fi mori, cr alle fpef del
publtco fu fepelluo,cr unanno intero dalle matrone punto. I Sabini per lo dolor del
kriceutitarotta,niancoiluernofiripoftronoma fatta una feorreru ful tenitorio

di Roma,grandifiimamcnte Stufer Pofiumio di nuouo fatto Confilo, cr Chauereb*


beno prejo con t e(fercito,fe Menenio Agrippa fuo compagno non gli foffe andato in
'
foccorfo.Airhora[uno,cr [altro Confok,ajklitiincmian'ammazvrono molti, cr^
. i glialtri
,

PAR.TE SECONDA. *i

^ gli dltrimfer' infvgd.Dopoijueiecof Sp,Cafiio,cT Opitor V irginio coi:foli,/vcer


pace con i Sabini , cr prffo Camerino uccifer cjuafi tutti CT ruinata la terra , <juci

che /camparon furon ucnduti. Poflumio Comiaio , CT T.Largio ammazzarono al


ijuanti feriutori
,
perche haueuano congiurato d'occupar il Campidoglio, fi come poi
fecero . Seruio Sulpicio , cr M. Tullio, un'altra congiura diferui oppreffcro,cjJcn<i

do [coperta da' confapeuoU ; il perche fatti accerchiar da un gr<m popolo i congiura^


ti,glitagliaron tutti a pezzi. A gli acc^atori, oltre a gli altri premi/, fudatalacit^

tadinonza. Effcndtfi di nuouo moffo guerra da' latini, la plebe non uolfc pigliar lar^
mi, ma dimand nuoui accordi a' crcd^ori . Per laijual cofa i piu ricchi crearono una
nuoua forte di maefrato,chc [opra tutti ugualmente baucffe la fteffa autorit, cr po-
tentia,chc haueuano i Rp,cr lo chiamarono Dittatore, mperochc hauendo in odio,
per cagion de' Tarquinij,({uefio fopranomc di Rr , cr olir di queflo difiderando U
utilit della monarchia ornata, cr fornita di gran gente per le guerre, cr per li tu*

B multi delle feditioni}lafciatodapartequcllotitolodiRe,fottoaltronome , prefero

gli Refi effetti , cr portamenti. Fu dunque, come ho detto , la Dittatura d'una pari

potcfl co'l regno , da queflo in fuori , che non gli era lecito montar a cauaUo.fe non
quando haueua andar' alla guerra , n potea fare fpefa ucruna con i denari dct 'cra^

rio , fenza decreto , ma poteua tener ragione,crfar morire nella citt, cr alla gucre
, ma quei dclTordine de
ra,cio nel campo,non folamente i plebei cauallicri , cr Sf*

natori,fenza che ueruuo gli accufafj, o hauefj ardir di pregar per quegli, n anco
rada^ jlefit tribuni della plebei n della fentcntia del dittatore,/! poteuano appella

rebientedoncnola dittaturanonhaueuaa durar piu che feimeft, a fin che niuno

potcjfe dopo [ejfcre /lato gran tempo in cefi alta, cr fupprema potcfl,cr autorit,
fuperbamente sdrucciolar nclTorgogliofdi/o della monarchia ; il che poi aueniie a
Giulio Cefrc,che contro al coHume de pajfati, ottaine la dittatura. Adhora ef> .

fendo creato dittatore Largio,d popolo gittatofi dietro alle /palle la cura,cr /lle seJuinfc

^ citudine delle co/e iuioue,preferarmeMaracbetata, che fi


guerra de' Latini con fuu.U
accorditi creditori con tanta uiolenza cominciarono a trattare ilor debitori, chela oblila i jrr

plebe ne prefecifi fatto /degno ,cheeon Parme / corfc alla corte } cr inque/lotu
multo farebbono Rati ammazzati i padri ,/t un me/fo in fretta non fu/fc uenuto ,
che
diede nuoua cornei Volfciconuntembil cffercito ne ueviuanoper pigliar la citt,
A que/lo auuifo racchctofli la plebe ,
non per la riucrciuia , che cHa portaffe al Se

nato,ma con /pcranza,che quel dtfubitofojjc ammazzato da' nemici. Per laqual cofa
non uol/cro,n guardar le murajn dar aiuto ueruno in fria tanto, che Seruilio non li
bcr tutti i debitori ,
quali crono /lati uicarccroti per debiti , c'haucuano ccn qiiejii,

cr queUi,commandandocheniun debitore poteffcc//cr chiamato in giudicioncltan

po della guerrOfCr egli Reffrpromifc di foeuarglt da ogni debito. Daque/lc pr


mefre dunque inanniiita la plebe , umfero i nemici. Ma non offendo poi follcuali da
debili,n trattati con ucruna piaceuolczza , CT manfuetudinc, di nuouo fu fatto tu
multo da gli fdegiiatt,cr contro al Senato,cri capitani moffa frditione. Madiiiuo
HO Kcnuta la guerra t capuani ordoiarcn elv i debitori non hauc/}cr a pagar i de
,
*
*
B 3 bi
. , , ,

IX DE GLI ANNALI DI GIO. ZORARA


bi con intereffo,nu tjiujuntjue gli altri contradiccfpro, M .Valerio parente di P* t)
blicoLi,cr huoinojche era molto fauoritodallaplcbe, fu creato dtatore. Ettanto,
Crtalefilconcorfdelpopolo.chealuiraunt^it CT tanto arduo perla promefft
Volfci^crgH E cfui lor cotfdenui. Per
dello ftipcndio fattagli, che ninfe i Sabini,CT i
cofa oltre a gtaltri bonari, per publico decreto gli fu dato il cognome di M afU
cjueja

mo.Hor hauendo tjuefihiiomo in benefcio del popolo dimdate molte cof innanzi ai
Senato, f-nza poterne impetrar ueruna, adirato partici dalla corte, cr pofcia,che di*
nanzi alia plebe,in un lungo parlar che gli fece,alquantohcbbctafjto, cr morfod
Senato, rinonci la dtatiira , La plebe con tutto ci,fi commofj a maggior fedi*
tionc.lmperoche i credori nel ridimandare i lor crrditi,uoleuano,che gli foffe fatta
ragion fommaria per infino a un minimo quattrino, z:r perche non ufauano piaceuo*
lezza, piet ninna in uerfh i debitori , perci non folamente non rifeoffero quel che
di ragion fe gli doueua,ma incorfero in molto maggior fmiftrt,cr fcommodi.Concio*

fia cofa che la poucrt, et la defperatione , che uicn caufata da quella un mal molto
uiolento,crqttando fitroua traunamoltitudmc digente,dtuien quafi ine/pugnabtlr.

t flrhefl
A llhora dunque la fcucrit de' ricchiya R emani fu cagicn di molti, cr molti mah. Si
ritira nel fa come t faldati dalle fpcditioni della guerra erano fuor di mifura aggrauati , crfpeff
urt monte in molte cofe alla feopata fiati ingannati ; coft i debitori erano fillanrggiati,CT bat*

tuti da lor credori ; La onde s'accefero di cotant'ira , che molti di quei poucri CT
mendici,fi partirono di Roma cr abbandonarono il campo ,C7' dal tenitorio di Ro
ma,comefc nemici fiati fofpro,dimandauano uettouaglia . Il che ueggendo molti,fe

ncfuggiuanodaqueiche ribellati s'erano} per laqttal cofa temendo i Senatori che
quejli ancora non s'efpifpcrafJcro,cr che in tanto i tiicii affaliffcro la ct cof diui*
fa in tante fattioni , per uia d'ambafiadori promifero alla plebe di far tutto quello
ch'tffa uoleffe . Ma fremendo ella tcrriHlijimamcntc, ne uolendo afcoltar ueruna
fauola di
ragione, Menenio Agrippa,uno degli ambafciadori, dimand cr pregoUt che uolefr
Menenio
fero afcoltare una fauola,cr ottenuta faudientia,diffe Gi nacque contro al uentre
Airtffa.
.
f
gran fedione di tutte faltre membra . Gli occhi diccuano che per opera loro le ma*
m, cr i piedi fiauano afegno facendo Fuffrcio fuo ; La lingua cr le labbra ch'erana
quegli che mjmfcfiauanoifrcreti,cr fentimcnti de gli animi .Gli orecchi che per
mezo loro fi rapportauono le parole di qucfli,cr quelli alla mente -, Le mani,che con
la fatica loro s'apparecchiauano le cofr nccefraric . Et i piedi cbcrano quelli chefh*
tentauano tutto'l corpOyO che o fraudo, o camnando a lor toccaua raffaicarf j E
che il uentre polo era quello i he frnza far cofa ueruna,o durar fatica fc la paffaua-,an
zf ch'efo come fr fbfje Re,ftgodcua le fatichc,cr facult /oro, con fudori cTjlenti ac
quiflate . il uentre coifrffato che Fera cofi , command che fe parcua lor ben fatto,
che non gli ficcffcro piu niun fcruitio,ngli deffrro cofa muna . Le membra udita U
cofadicommune confentimcnto rtmafrro d'accordo in quefo, che niun di loro per
rauucHre aiutaffe il uentre . La onde non riccuendo il uentre cofa ninna , le mani
per r a/mentia del uentre indebolite non poteuano Uuorare , n alcun altro de mem*
bri fcnzit gran fafhdiopoteua farcii fuo ufficio ima tutte erano dturme inferme,
deboli.
,

P A R T B 5 E C O N D A. 15 '

A dchoUtO' immobiU. Etallhurs'Muidcrochclccolctlc<iuaU fidaiunoal


tutto
*
Mentre non piu 4 lui che <t loro fcruiuano, CT che tutte (fucUc ne nportuujno comnu
iOfO" utile , Da quefto pt/rlar eomprefe k mcltituduie,che le faculi de ricchi a p( 4

Meri etuuio rccAuano utilu graidifiim . Pcrclje )c (\uelU col prejar a intereffo i

lor detuo-i s'arricchiwmo , k cojk per non tornmx in daiuw del popolo . Che ( It

ricchi non Imcffcro cofi nitma , n ipoueri ancora non nhaucrebbono al tmpo
de' bifogni , n fapcrebbono doue ricorrere per hauerne in prcHo , cr cofi
cojlrct^

. tidalknecefiu^iri bbono. Da quefio parlar mitigati, il Seiuto deliber che fof*


fiero alleggeriti i debiti cr che quei che per debito n-ano pofti in dijretto fofjcro li*
beratiifi che tutti coni padri fi riconciliarono. Ma
perche plebe, (j-mobitudinek .

de' poueri temcua,che rotta,cr dilperl'a quella compagnia, CT rannata, 0


i patti iivn

quelli folto uarij prete


i'offeruajfcro,o che partenti tun dall'altro,hor quciit,hor
puniti per rimafiro d'aeccrdo,cT fecero fra lor quejlo patto,che fe
ad al
fiifoffero >

l'altro fi douefjero dar aiuto. Et con folcnne giura


g cuno foffe fatto ingiurk, l'un
mento, quejlo patto hauendo jabilito,inconlanente s'eleffcro due padroni dell ordine ^
loro } dopoi accrebbero il numero, a fin che ckfcuiu ckfp: baucjje ifuoi padrcit:,cr

defenfort bi ci fecero una uolta i ma datogli principio aU'hora, la cofa


and ton-
.

fo innanzi che ogni anno sdejjcro quei lor padroni come un


magifrato, i^uli per

ebe da gli altri conofeiutifoffiro , fi


T
chiamaron runi delk plebe j percioche Trt-
Qjieili
buni ancor fi chiamano quei che alla guerra hanno Jbtto di fmillhuonuni,
perche
Tribuni della plebe fujcitarono gran dijurbi cr tumulti nelk republtca i
quantunque non haueffero il titolo di magijlrato, nientedimeno ndk potcntufupcra
Mano lutti gli altrifdefimdeuano ciafeun chefiraccomandaua loro, cr aiiitauano
tutti

quei dacuiueniuano fupplicheuolmeiitertcerchfiwiipurconlroaJlcpetfoHepriua


te,a anchecontro a magijiraii iJefii,cccctto che contro a Dittatori . Et f alcuno
quantunque abfente , fette fufje appellato a loro , incontanente da quel che era jlato
liberai
prrjb ueniua ltberatoet da loro 0 era coiulotto dinanzi aUa moltitudine ,oucr
Q
to . oltre acitj qualche decreto fatto , oda perfone priuate , 0 dal magifirato,o
Se
dada plebe ifieffagli dtlfiiaceuaincontJnenteglt s'opponeuano,cr f onpediuano.
il Senato haueffe uolutofare,odiid>erar qualche cofa,t^
che unfol Tribuno delk pie

be gli haueffe contradcttoicotal diltbcratioite, cr ordinationc era annuUata, crfi}


prajcdeuanclnegocio. Inproceffoditcmpoancorayoglifnconcvffo/) dalorothfi
s'ufurparono,di chUmare, cr raunar il Senato, punir chi non gli ubbidiua,cr
con
fi
fi^iarficon^arujptci. Molte cofe ottemero che non gli erano lecite, fipiratttiU
ltggi,con le
tiicontrajlt chegft fi faceuano . Imperoche efiifkceuano,a-Hatuiuano

quali chi uidetto ,oui fatto perfona prillata , 0 magijtrato , haucjfc hauu
0 foffe
'
to ardire doffender li offe tcnuto,cr riputato per cofi facra,^ come
reo fottopojh '
f
mor*
aUa peiu . Tonto era teffer tenuto per fiero quanto ch'effere condannato alU
facre chiamate
te , Perche tutte le cofe che a guifa di uittima firn drflinate aa morte,

fono . La plebe chiamaua quejli fuoi Tribuni Jcrofanti, come fiere


mura di coloro
da CUI fi ricarreua a lor per aiuto. La onde fecero molle cofe brutttjiimf,cr mgiujlei
BB 4 corno
, , . } , . .

14 J3E <5L1 ANNALI Di GIO. ZONARA


come di metter m prigionc,i Confoli, ty amm4ZZ<o alcuni puza lafciarli dir la lor -
ragione . E t niuno hauca ardir di contrapor/ili, che chi / gli fhfje contrapojlo,fareb
he fiuto tenuto per [acro cr condciinato a morte S'alcuno per fi trouaua che d4
.

tutti i Tribuni non foffe condennuto , quel tale ricorrcua per aiuto a quei che non had
ucuuno iioluto condcnnarlo ; per laqual coftgli era lecito dir le fuc ragioni, ty
dcrfi,o dinanzi a quegli,o (Lutanti ad altri giudici, o dauanti al popolo ; ma perdo bi^
fgnaua che da i piu ci foffe o condeiuiato, onero affoluto,ey liberato . Il numerode*
finalmente fi crebbe in fino a' dieci > il perche le forze loro s'andarono fee*^
sluiit tt-e
tnando , Imperoche effondo per natura , anzi piu toflo per inuidia , la compagnia di
ft th u
Itmirri ff> quei che compagni fono in magijhrato, infedele, di qui nafoe che molti,y foecialmen
furti U (tm tc i potenti ci cofada fuio) non ui uoglioiu) acconfentire . A queflo s'agm
(cr fia
f giugncua che gli altri ingegiiMdoft di feemar la lor forza fufcitauano de' romori, <t
,

fin che il potere, ey iterdire di quei ch'orano in difcordia sabbaffafe,parendoa cia^.

feunodefferda quantoialtro. Vn folo che di loro al parer de gli altri s'opponeua


^
era cagione,che le fententie di quelli erano hautue per nane . Da prima non entrai-
nano nella corte-, ma fedendo nell'entrata, toneuano cura, ey offeruauano lecofe che
fi faccuano ; CT s'alcuna di/piaciuta gli foffe , difatto fe gli opponeuano . Pofeia fo*
ron chiamati dentro cr etiandio ammefU aQa dignit fonatoria La cofa fnalmnt .

netinc a tale,che alcuni de'Scnatori.purclK Patritif ncnfofforo,dimandauano il Tri*


bunato . Perche la plebe non ammetteua ucrun Patritio a coiai '^iiit ; contro a*
quali Patritif effondo creati i Tribuni,' ya tanta potefl inalzati , temeuano che noti
fife qualcuno,che tal potefl malamente contrala plebe ufaf e. Etfoalcuno rifu*
tata la dignit della fila famiglia,fe ne paffaua fra plebei, benignamente era accetta*
to . Per laqual copi molti de' piu nobili , per lo gran di/idtrio chaueano d'efferpo*

tcnti,cr hitomini dauttorit,rifutarano nobilt, cr ottennero il Tribunato Hon


queiio fu il principi, <y nafcimcnto ebebbe la poteva de Tribuni a quali furono -,

aggiunti due Edili, di cui fi foruiiiano i Tribuni nella fpedum delie lettere Et per* %
che qiiefi Edili fcriueuano,cr conforuauano appreffo di fo tutti i decreti, tutti glifU
^
tuli della plebe, cr lordination, cr i configli del Senato , perci ninna cofa di quelle
cbcfifaceujiioglieranafcoiht. Giadunqi(epcrqucitccagioni,ypcrtenerragio*
nc fi crcauano . Dopoiglifu commefia la cura di mclt'altre cofe,y particolarmcn*
le del mercato-, la onde da' Greci ueniuano chiamati Agarortomi . In quefia guifo

racchetata la prima fodition de' Romani, molti de' lor uicini , che per colai ribellione
gli s'erano contrapo/ii , dopo che uennero tutti quanti d'accordo , gU mofero guerre
terrihiU,ma i Rom. uinfero tutti Et ncU'afcdiar i Coriolt , poco ui manc che tolti
non gli fofero gli alloggiamenti, cr t luoghi dou'accampdti s'erano cr auuenutogli
Cn. faria, fo la uvrt,crgenerofitCn. Manto, huomoPatritio col foto far tefla,non
CtrttLiu. hauejicmcfimrouina gli inimici, QHryr/^uomo foa gli altri honort che per quefia
cofa ottcnne,datoglifu ilfopranomc di Coriolano,per hauer egli uinto quel popolo
CoHtii uedutofi po/o in toni' altezza , dimand defer fatto pretore > ma efcndogli
negato ,
s'adir grauemejite contro al popolo, cr Jmifo a perfguitarc la potcH
* . Trtbunitu
. . .

rECON'DX. *
V

A Trihunit , btgegrundoj di leudrU a Tribuni della plebe , con npuLxrgU che ha*
ueficno commefii alcuni errori, cr defiderato difarft Reni perche fu mandato in e*
Hot uedutofibanditO incontanente hcbbericorfo da' VolfciidcBa cui andata it^antuii
filio.

, cr * perfuafione <f A ttio


Tullio , di nuouo
fi rallegrarcno lutti i ^incipali di
quelli

s'apparecchiarono di far guerra. Et perche cjucfa cofanonpiaeeua puntoalpo*.


pobjlquale non / lafciando indurre a pigliar larmi, n per preghi, n per minaccie guerra

de' grandi , efi ufarono quefta aflutia . Trouandofi allo fpettacoh de' giuochi Cfr-
eaiji in Roma una gran moitudine de' lor popoli uicmi, cr particolarmente de Voi
fei, A ttio Tullio, folto preteih di beniuolenza , cr amor grande che fi portale alla
citt diRoma, fece intendere ed MogijratiRomani,che douefier molto ^e fior' al*

f rrtrfjcr guardar/i da Volfci, per^ erano difpofh di uoler far tumulto , cr metter
mano alle ama nel Cerchio I magijhrati commumeata quefta cofa etiandio a gli al*
fri incontanente prima che fi commineiaftero i giuochi per un loro banditore comman
daronoa Volfciches'andafterocon Dio . I Volfctcon maFanimo ftoffcrrcndocCcf*
3
fer eglino foli fra tanti altri popoli cacciati u , s'adirarono di modo che fi difpofi ro

di far guerra, cr eletti per lor capitani Coriolano,cr Tullio,cr hauuto aiuto da' La*
numero di gente fe n'andarono contro a Romani I quali udita qurHa
tini, con gran

cofa,non prefero rami cofi difubito,ma fi conwiinciarono a dir uillaiiia fra toro,dan
d^i Fun l'altro la colpa di quefto fatto I plebei contro a' patriii} diccuaiio ch'uno

delCordine di quegli, cio Coriotano , in compagnia de' nemici ueniua contro alla pa*
tria;zri patritif contro alla plebe , che efta hauendob caligato con iniquo bando,
damico fe lera fatto nemico . Quefta contcntme kauerebbe hauuto una pefrona
riufrita, fe le matrone Romane non ut fifbftcro interpofte con laiuto loro . Impero^
fehehaurndo il Senato aimuUJto il bando Coriolano , cr ricchiamatoloperpubltco
decreto, cr a queHeffctto-fficditi gli ambafriatori } Coriolano alT meontro dimanda*
su che fi rendeffea Volfci tutto quel tenitorio,che nelle pajpitc guerre era ftato lor

1 tolto,allaqual cofa perche la moltitudine non uoleua acconfentire, di nuouo gli fu ft>e
dka unaltra ambafeeria. Laquale egli accett mal iiolentieri,perci che quei che fi
trouauano in pericolo di perder il tcnitorio loro , non uoleuano ancor per quefto /p*
gjliarft di quel d'altrui j ejjendo auifate quefte cof <dla plebe, ella non fi moticua pim^
to,n fi toglieuanogi dada feditione gli huomini,tutto che de pericoli ne quali fi tra
uaHanoauucrtitifoffrro . laonde Volumnia moglie di Conciano, cr Veturia fux
madre,nobiltftme matrone,prefr in lor comp^ignia molt'altre honoratiftimc doitne,fc
n'andarono nel campo de lor nemici , menando fico etiandio i figliuoli di Coriolano ..
lui arriuate,in tanto che [altre chetamente piagneuano, Veturadifj, Hoinonfiam
fuggjUe,o frghuolo,ma la patria ci ha mandate . Se tu ubbidirai, ti far madre,quc*^
fta moglie, cr qurft figliuoli } quando che n , faremo tua preda . Et fi ancora non
hai depofta l'ira, ammazza noi per le prime . Mettigli [ira , czrappacifcati con i
tuoi cittadini,con gli amict,con le cofefacre, cr con gli iddif Non rouinar la piatii, . .
^

doiie tu fri nato, aflcuato, cr acqmftatati quel gran nome di Coriolano . Non me ne

mandare froiifoUta ,4 fin che morta tu non mi uegga dalle mie propb mani . Dette
<. qucHe

l^L'V C lOglc
. A

16 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR


qucfte p(Ovef<anaramntc fmghkKcctndo,cr pugnendo,gU mojbr le poppe,cr toc D
catofi il uentre,dijjc i Qucfto t'hagencratCyCrguejie t'bdimo lattato . Lcuatoft poi
' x> tm'aitiarifino pianto dalla moglu,da' figbuob, CT daWaliredonney egli ancora coma
'

moffo a puptere , cr pena lanuto in J jcffo , gittoni al collo delia madrcy CT l>4a
eundola difpyEcco, o madre ch'io t'obbedifco . Tu fola mi tunci,cr tutti deono ricoa
I nofetre qtiefta gratta date. Ma io ancor non poffo fvffinr di ueder coloro > che par
cotanti , cr fi gran btncficifrcnduto m'hamto un tal ringratiamcnto .Ma in mio luoa
go ti goderai la patria , da che cofi tu hai uoluto j CT io me n andr Dette quefte paa .

rolcyCT rifiutato di tornar alla patru, f nc torn da' Volaci , cr iui efjtndo uecchio
Dijturbi na mor . Dimandando i Tribuni della plebe che tutto'l paef tolto a' ncmici,f diuidefjh
' fra il popolo,! Romani cr fra loro jlcjii , cr da' nemici nportarcno molti danni Ima .

jet^raiu.
j ricchi noti potendo altrimenti tener a fegpo bt plebe, di continuo con ajlutU
faceuano nafcernuoue guerre, a fin che in quelle occupata,fi dimcnticaffe dcBa legge
agraria . Queflo difegno,cr configlto effondo ben confidcrato da alcuni, non uolfero B
patir che per i'auuentre amendue i Confoli foffero deputati , cr eletti da' potemi,zr
ricchi -, ma che da Icrofen'eUggefJc uno de'Patritij. Et ottenuta quejacofa,clcf
fero Sp.f urto icr tutte le cofe alle quali mifero mano ftta il gouemo di quefi'huomo
con gran foUecitudme , cr diligentu condtiffero a buon fine . Ma cfuegli che con il

filo Collega Cefone Fabio ufetrono fuori ,f diportarono fi uigUoccamente , che uola
tate le calcagna al campo,fe nc tornarono nella citta,cr fecero tumultoj dcOaqual co
fa auucdttttft i Tofcant,gli affulmno n allhora ctiandto uolfero ufctr fuori Je prn4
-,

alcuni Truni non acconjcntirono alla ucgba de Patritif. Ma allhora m turo fi por*
tarono ualorofamcnte nel combatt ere > cr ammazx4ti molti de Hemici,de loro anco
ra nc furon uccifi non pochi .Mor in quella battaglia ettandto uno de' confl , detto
Manlio. La plebe clcffeManoU terza uolta Confalo. DinuouohauendoiTOf
fcam moffo guerra a' Romani, i tabij diedero faecorfo a Romani che jlauano a peti
far coma' nemici fi poteffe refiftere 1 quali Fabtf che in tutto furon 30 6. ueduto che ;
*
il popolo era dubbio fo/r in affanno, n daua di mano a eofa che utile foffe, anzi era
itfperato al lutto,dtmjndarono di far la guerra, cr con i corpi, CT con 1 denari loro (

CT fi fecero forti in un luogo ben commodo, donde efUdtjlurbauano tutte le ccfe'dc


Hcmtci,non hauendo ardre i Tofeani di rifoluerfi a combattere , per paura di non ef
fermefii uhuperofamente in fuga . Ma chianati in fccarfo loro i compagni, cr tncf
fifi
alTaguato in un bofco,mcffro in mezo 1 Fabif, che per le molte hauute uittortc,fe
ne fiauano ffroucduti,cr gh ammazzarono tutu. Et in qucfla occifione farebbe pc
reta tutta la fttrpe lon>,f uno per effir troppofanciullo, non foffe fiato lafciato a co

faida cui fu rtmeffa in effere talfainigba, che poi di tiuouo diucnnc famofa, crgJfMa
de. Riccuuta quefurotta,iRomjUuedutfi acerbamente trauaglta da' nemici
Tofeam, fecero pace con tptelii > nu riuolte l'anm contro a lor medefimi , fra di loro
^ diedero molte rotte ; n s'ajennc la moltitudine di metter mano aconfoh . Impero*
idiiime
cMitr* che gii batterono t Icruttort cr miiiijhrt,i:r gli Ipezzarono tfafci,cr per ogni occafio
Cmfib. ne,comc che grande, opiccoU ch'ella foffe, gli ijlcfii Cvnfhli fecero rei . Voljro
ctmdio

X
, , . ,

-
A FC
ip E T E C a N
D 'A. : X7
A etcrUio menare in prigione A ppio CUudio tutto che [offe m mgtfhrMo percioebe
}

effo in tutte le cofe fu contrario al popob,cr decimato baucua le fue legioni , perche
nella battaglia ceduto haueano a' Volfci. Ladecimatione era tede. Qujn^auue
niua che ifoldati commetteffaro (puelche grane errare, il capitan gii fparttua in tante
decine,cr di etafeuna di quelle cauaua uno di loro per forte , ty lommazzaua. Pri
nato Appio del magifirato,i plebei difatto deputarono il giorno a uedcrUfua confa,
n perci lo dannarono i ma prolongato il tempo , lo rtcbiffcro a tanta de/pcratione,
ehe s'ammaax da fe fleffo . Oltre a a,alcuni Tribuni della plebe, fra le molt'altre
cofe che contro padri ordinarano,quejia fu una che il popolo da fe poteffr far confi

glio,CT ordmare,cr deliberare fenza quegli ,ty a fuo modo dijporre ogni cofa Et
chefe alcuno fi foffe trouato per qualche delitto punito da Confoli,chc poteffe appel
lar/cne al popolo, ingrandirono la potcftdegli Edili, (y tribuni, per huucr molti
padroni, crdefaifort . Neitrattare,ty mancggiarfiquefiecofc, iPatrittf <dla feoper

2 ta non contradijferofihio ad alcune poche,ma di nafrofto ammazxoron molti di qua


piu arditi . Ne quefra cofa per mettcua il freno agli altri : n quello ancora, che in
unauolta none Tribuni della plebe furono abbruicuti. Per Ccjfempio de quali
I Tribuni che dopo ucrmcro, non pur non diut ntaron piu modcrati.ma furono piu
crudeli . Da padri fu ridotto a qucjo il popolo , che nel ueiurgb la guerra aJdojj,
non ttolfrro mai ccmbaitere,fe non/i fodisfrcciia a loro difderif , o je pure ufciua^
no fiori contro a ncmici,combatteuano lentamente fegi impetrato nonhaucjjcr ci
che uolcuano.il che fu cagione,che molti de loruicmiconfidatifi non mcn neUedifr
Romanijchcnclle proprie forze, ghmoficr guerra, tra' quali gli Equi
frnfoni de
hauendo uintoM.Minueio Confob, s'uifupcrbirono, cr prrfrr grand' ardire. 1 Ro*
mani intefa quejla riuna,eleffrro per Dittatore L. Quintio, io dico quel poticro, tut

lo dato aragricoltura,ma di utrtii,crtcmpcranz4 eccellente} ilqiule perche bauc*


uaicapegUcre/pi, fu per nome detto Cincinnato, fi come aldi dItoggi fe neueg l. Qumii

Q gpn molti nelle corti de' Re, fi che introdottcfiquejlo male nella Republ. nonfiuede
altro,che gente con icapegU attorcigliati, (y con le treccie. CoHui dunque effendo
creato dittatore,loi/ieljbgtomo,condotto fuori [efferctto,fcnz4 temerit fcrucnJofi
della prejlezzUiificmecon MinuciOfCr ujjlttialia jproiiifta gli Equi. ne ammazz ,i

moltijCygli altri prefe uiui, cr foggiogatigli liceiui .


Quejla coja con tal modo fi
faceua-, Si ficcauano in terra due legni ^ittt,fopra liquali,fe ne mctteua uno a trancr^
jo,et per lo mezzo di quejli fi menauano nudi li prigioni. La qual cofa rccaua al uuta
citar gran gloria CT a' uinii cotanta ucrgogna , che molti uvlcuano piu lofio la mar*
te. Cornino prefk la citt cr priuato del Confolato Minucio per la riccuuta rotta,
}

tomoffene a cafa,ey effo ifieffo fi priu del magifirato.Dop quefio,i Romani furo
no in gran trauaglto,pcr le guerre ciuilt,cbe furcn fufeitate da' bandui, cr da frrui,
iquali di notte alla fproiiijla con un fubuoajfalto,occuparoiu> il Campidogio.Ma al
l'hara a punto,ty non prima la plebe prefe Fanm , che a Patritij tolto haucjie qual
che cofa,cy opprrffcro i frditiofi , ma per con la morte di molti de loro. Per quefia
cagione dunque i Romani,Jfiinti etiandio da alcuni prodtgif , difnKfie tutte le priuate
pofiefrioni.

1
, ,

iS DE GLI ANNALI DI G10. ZONARA


fajimifCr>girie^fidilrraronodira(fctt<irkKcpublicdi crpdrrggdrU.Et P
OrJiiniie.. vwiddrono tre huomilum Grecia nonpcraltro,f non perche uedeffcro,ctintendeft
Hf JclDe-
fero la tfuaUt,(::zf(prede' lorgoucrm,cr delle lorleggi.Coftoro tornati, chefurof
temuirji o
.
portate feco quelle leggi, tolfcro uia il tribunato cr molti altri magijbrati CT
in luogo di quegli clefjcro otto huomuii principali , et [anno medefimo crearono Prr
tori Appio Claudiotcr Tito Genutio,con fupremo imperio , dandogli potel di far,
cr ordmar leggi, con quefla aggiunta, che dalla Iprfententia ninno fi poteffe appellai
re. La qual cofi non era mai prima fiata conce(fa, p non a' Dittatori. Cofloro comr
mandauano, c:rgouemaua/ioauicenda,cioungiorno[uno,etHngiomo [akro,ricr
eamente dcllinpffie del magijrato ornati. E t quando, che fatte, cr Hahilite hebbero
le lor lcggi,in puzza le propofero j cr moftrate,cr dichiarate, che f hebbero a tutti,

al popolo le dicdao,cr iabilite,chefurono,le ferifero m dieci tauole. Perche quellf


cofc,che giudicauano degne,d'e(fer conferuate,efi le fcriueuano m tauolette Cofto* .

ro in capo a unamto,ufcirono d^offcio,cr quei dieci,che uenner dopo di loro, f por*


^
taron di frte, che ben parue,che foffer eletti per mina della Republica. Jmperoche
tutti dieci infirme parimente commandauano,chiamati, cr eletti i piu arditi, cr ani*
mcftgwuani nobili,molte cofe pcero per forza, finalmente ben tardi , intorno alla fi*
ne dell anno, di propria autorit in due tauole aggiunfero alcune leggi , non per iiaa
bilimcnto della concordia, ma per maggior diffenfone . Dodeci tauole dunque in que*

fia maniera furono fatte. Quefi dieci huomini non folamente peero quefe cop i mq
etiandio finito il magiflrato loro > s'ufurpauano [autorit di far cofe affa per forzA
,

tencndofi finto la republtca , n uoimdo raunar il Senato, n il popolo , pache dati


non gli fodero i picceffori.Et hauendogli F.qui,cr iSabmiprep [armi contro aRo*
mani,co'l mezzo d'alcuni afluti,cr atti a quefla cofa, operarono, che datogUfoffeil
gouemo della guerra. La onde de dieci huomini, Sauto Oppio, CT Appio Claudio
ritennao il prono lor grado,crglt altri otto furono (fediti contro a' nemici. La cop

uenne a qucfio,ehecfpndo tutte le cop dif turbate, nella citt, crnel campo, di
^
'
nuouo nacque feditione . lmpaochehaucndoiPretoridato[aff:lto al taiiioriode
t Subini,L.Sicio pralichifimto nelle cefe della guerra, cr fopra tutto huomo dautorit
grande apprefp la plebe, con alcuni altri effendo mandato ad occupar un certo ca*
fleUo,pa mano de fuoi eompagni pcao ammazzare. Et hauendo ffarp nel campo
che da nemici in compagnia de gli altri aa fiato uccifo, i folda t andarono per tor uia
i corpi morti,cj- non trouandout corpo ncruno de nemici, ma fi bene molti de cittadi*
.
ni, chintorno a Siciogiaccuano, uolti uerp di lui,iquali effo difndcndofi ammazzati
baueua entrarono in p/pctto di ci che era auaiuto
-,
cr fecero tumulto.. A quefiq
pcleratezza fi naggiunp unaltra Che hauendo Lucio Virginio huomo plebeo pr
-,

Il Decem- mcffa per moglie una fua figliuola uergme bellifiima a L. Icilio huomo parimente
mrdti tot plcbco,Claudio ne era ardcntifiimamcntc innamorato, n potendola confeguire, die*

derCyCy affermar che la detta uerginepffe loro fchiaua.Et tor


mirteti
di nato il padre del campo per difenderla, Claudio, non la fhuucnendoniuno,gutdic,
Virgin,, che ella foffe degli accufatori . La onde il padre (puito da fuifeerato dolore,accofia*
^

iofi
.

parte seconda. 19
A tofaJUfgliuolt,conimcoltellottmmjzzpll,crfuggilpiiedafoUjtA^i^tiraccon
tata la cofa > olir che prima ancora crono di nuCammo,ei diede tanto dijurbo , che
fid>itofnc corfero alla citt contro a Claudio. Gli altri ancora,cbe coni Latini com
battcuano,udita chebbe La cofa abbandonato il bafiDne,ty a ucnti huomini cotmnrfa
tutto'lgouemoje n'andaron in compagnia degli altri con animo di far del mai af
f
fai . Con efi s'un ancora la moltitudine della citt^cr crebbe il tumulto C Uudio in
cptcUa per gran paura ft nafeofeMa Oppio con preftecot grande raunato il Senato,
per alcuni mefi dimand al popolo quel che uolcffe. Il popolo dtjfc,che mandati gli

foffero L.Valerio,(y: M.Horatio Senatori,ma perpopolari,per liquali darta riffa*


fa. I dicci huomini udita quefla cofa, temendo che queUi due capitani eletti non ffjrr
cantra diloro,nongU uolfero mandare,(y tanto piu che di gi itera ogn'uno. La onde
il popolo molto piu fi fdegn. Dalla qual cofa impaurito il Senato, al diffctto de' dicci
huomini, mand a parlar col popolo Valerio, ty Uoratio. Accordato qucjlo daffare*
re,a gli autori del tumulto fu perdonato, ty il decemuirato fu tolto uia, ty gli altri
g
annuali magiftrati, cr quel de tribuni ancora , con le Hcffe condit ioni, che prima fu*
ron rimejit in picdi.Hor quegli che furono eletti, ey Virginio inficmc con cfi,mcfJcro
in prigione Oppio,cr Claudio , iquali prima,chc fi con^effero ingiudicio,sainmaz

zorono da loro fefi.Gi altri accufati i coiidcnnati bandirono . M4 i confolt ( a' quali L* drgmti

fi dtce,che all'hora a puntofu dato quejo titolo di dcgnit,percK prima fi chiamaua*


no pretori ) Valerio,cr Horatio,cr all'hora , ty poi effendo tutti uniti con la plebe, j
crfiiifccratifimi di qucUa,fabiliron piu le ricchcTxe de' plebei,chede' padri.Per la* fUbe fu- -

qual copi t padri uedutafi feemar la potef , n cof facilmente fi raunauan o,n fi pi*
gliauano piu [autorit difar cofa ueruna . Anzi che nelle raunatc ancora folto prc*
teflod'hotwre diedero la potefi a' Tribuni cfufrgli aujficq (perche qucjl'autorit
"
ne' primi giorni non era
f non de' Patricij) ma in itero lo fecero a fin che n li Trib*
mette ffer a far cof ogni cofa di lor capo, ly foltamcntc ma tal
ni, n la plebe non fi -,

bora per cagion de gli aufftei} rotti gli foj^oi lor difegni. I Patricif, (yilSenatoa*
^
dirati coni Confolt come fauoreuoli del popolo, non gli uolfero concedere, cr or</i=*

tiar' il trionf),quantunque amendue iiinti haueffero li nemici, n all'uno n all'altro fc*

condo il cofume affgnaron il giorno , ma il popolo , cr due giorni per fallcgrczz-t


fecefeia,cr ordinagli il triorfp.ln qucfataldifcordu confidatiftinmtci,riprcfero j ^
[ardire ,et di nuouo affalirono i Romani. L'anno uegncntc effendo confolt Marco Gc* fJc/ir, ,i

nutio,cr C.CurtiOffrinouaron le contef.Impcrochc dimandando i plebei il confola*


to, perche i Patricif fattif plebei erano Tribuni, CT Patricif terribilmente difcitden*
dofi,molteuiolenzeffcccrorunl'altro,crconparole, tyconfatti. Maperchenon
fi uemffe a peggio,! ricchi conccfjcro quefio magifirato alla plebe, ma non il titolo di

confoiitchiamandoli in luogo di quelli , Tribuni militari,acci fi honorato nome dalla


utl turba contaminato non foff.Vcnncro dunque a qiicfo accordo, che tre Tribum fi
eleggeffero dall'una,cr iaUra parte,in luogo de due confali , n perci uenne meno il
nome di confolo,atteJb chc,cr i confli,cr t Tribuni fi creauano . Hor cof dtceft,chc
quefle cofe saccordarono, 1 dittatori non furon fatti da' confolt folt(bcncbe [autorit
di

Diuitizer*
. , , A , ,

DE GLI ANNALI-DI CTO." ZCmAR


di queififoffe moka minor di quel nugifirato^Tiu alle uoke da'Truni ancard.T>tf\ D
nondimeno,chc niun Tribuno trionfo gtmai , bench moki di loro f^effo umcefferoi
nemici Et ak'hord rtiandio in qncjla maniera fi creauano i Truni . Ma i Cenfri
OrJmdtio- Fanno feguente furono ordinati,/otto il conflatodi Barbato, cr di M. Macrino cf
rt drlltx
furcn qucfli L.Papirio.cr L.Sempronio . La cagion di far quefU Cenfri fu, che per
Qen/uTd.
la gran copia,cr moltuudine de ncgocifi confk non poteuano ijfrdirli tutti. Che fin'
a quefio tempo haueuano tenuta fojfiefa lautorit conceffa cenfri . Nel principio
furono due Cenfri Patricif, iqua da prima, cr dappoi anchora fletter in officio
cuiquc anni , ma nel tempo , che ui corf , che in tutto furono diciotto mefi, uennero d
maggior grandezza, che i confli , huucndogli folamcnlt tolta una parte drlL lor po
tejla. officio loro era di collocar bene le publtche entrate, mantener le firade CT gli
cdtficijpublichi,haucrinnota Icfacokdi ciafeuno , confdirar' icofiumi, crgkan
damentt de cittadmi,cr tjfiar come ciujcun fi portaua,cT bora tra le tnbu,hora nel*
l'ordine de cauaUeri,cr nel Salato metter quei,che erano degni de laude, CT eia*
feun fecondo il fuo merito, cr cancellar della tauoletta quei, che uiueuano dishonefla*
mcnte,laqual cofa era la maggior di tutte quelle,che a Confok fi lafciauano . In tutte
le facende,cbe occorreuano di trattare giurauono di non far cofa ninna n per odio,
,

ne per beniuolenzAjna con animo finccro d'ordinar, fare tutto quello, che pri^o
recar poteffe alla repubUca.Kaunauano il popolo al far delle leggi cr conflituirgli
ofjcii pubkcijO dal bargello in fuori, ufitano ornamenti, cFinfcgpe
tutti gli altri

degU altri maeflrati maggiori, cr tale era Fofficio de Cenfori.Quegli,chenelFordi*


narfi le pubkchc conlributumi,cr taglie , non haueuano dato in nota i lor nomi, erano
puniti da' confoli cr i loro beni confifiati da Cenfri . Et quefle cofe durarono per
un tempo. Dop quefio fu ordinato , che chi una uoka foffe eletto per Senatore,
,

feliaffi tuttol tempo della fua ulta, n della tauoUetta potefie effer canceOato , fi non
quando uergognofmente condennato foffe per qualclx fua fieleratezXA > conuinto
di menar una ignominiofa ; cr in luogo di queii tali cefi condennati , cr dalle leggi
conumti , fi rtmetteuano degU altri. Fra i maeflrati ordinati per cagion di tempi , U
primo luogo tcneuano i Dittatori , il fecondo i Cenfri, il terzo i maefiri de caualieri,
ilqualordmcsofferuaua,ofofferoinmaeflrato,on. Et segliaueniua,chequegkfief

fi eletti foffiro in qualche officio piu b<fifo , in ogni modo ritencuan&fa prima degni*
t. Vno deSenatori in tanto,che tafhonor duraua(pcrcioche n era perpetuo)teneua
Vn ierdt~
retru tl
il ma quanto alla di*
primo grado, cr a gli altri fiprafiaua non quanto alla potent,
pruKtfaU. gnit . Effeado una tal pace ordinata,cr {labilit dentro,cr fuori, fu affalita la cit*
tda una cofigran fame , che alcuni non potendo foffxrir cotale {lento ,figittauano
nel fiume . La onde ui nacquefedton grandifiima hnperoche i poueri dauan la col
;

paditalcarcfiia a' riccbicon dir che teneuano nafctfiele uettouaglie iCT i ricchi
ne dauan la colpa apoucn che malamente lauorato haueffiro i terreni . Per laqual
cofa Sp.Mclio caualiere,huomo ricco hauaido comprato da uicini popoU una gran*
difiima quantit di frumento ,agk altri lo uendcua meno affai di quel chera cofktf
4 bi,etamokictiandio lodtmaua.Con quefia cofailgenerofbhuomofificemoki,et
i molti
, , .

PARTE SECONDA. 51
A mlti<tmci,etmffolncuotedifiarfiR.e,fprouideditHolt'ami,&difold4tichelo SfMtMt
fegiutarono . Etmuero fi fxrcbbempdromtodcUacitti,fe Minurio Augurano
huomopatritio foprajantedcBeucttouaglie,cfJcndo incolpato di cotanta corcfUa,
non bauefj [coperta la cofa dauanti al Senato. J Senatori baucndointejijuejlo utafo.
uontancntc crearono Dittatore L. Qjuntio Cincinnato ^ huomo di matura et
de , anzi decrepito , cio d'anni ottanta , CT nella corte ungiamo intero Ji fletter
'
fcttocolor d'haucr a confultarcofc d'importanza, a fin che quejlolor decreto non fi

ffiargefjc fuori . La notte il Dittatore per ma de' cauallicri piglia il Campidoglio,


er altri luoghi commodi . La mattina manda C.Scruilio maefiro de' cauallicri a chu
mare Sp. Mclio fingendo d'haucr a trattar fco altre facende . C. Seruilio accortofi
K Melio flaua tutto fo/j>cttcfo,cr andana fcufandofi,pcrche dal concorfb del pope
lo non gli foff toho di mano,lo ammazz : 0 ck ci gli [offe commandato dal Ditta
tare , 0 che lofaceff pur difuo capo, qiieflo non fi fa. QBpflrf cofa mofjgran tu

B multo fra il popolo . Per il che Qjimtio fatto un lungo parlare al popolo cr dijri

buitogli il frumcntOyfcnza incolpare,


o punir^uno, racchet il tumulto . 1 R orna
ni dopai eficndo afflitti con [anni da diuerfe nationi, in pochi giorni uinfcro tmte [al
tre,ma con iTofeani guerreggiarono affai. lfoldati,pcrchePoflhwmouiiitic'-hcb i fMaii
begli Equi, cr prefa la lar pui'gran citt, non gliela diede a facco, negli fece parte
*'
*
della preda ; primieramente ammazzarono il Quefore , dopai ancora PcBbimo
ifieffo che gli riprcndeua,CT uoleua che foffero fatti morir gli autori di tale occifionr,
cr oltreaci,non folamcntef prefero per loro tutto'l paefe lumeUamente prejo, ma
tutto quello ch'era del publico . Et farebbe Imigamente durata talfeditione , fe per
loffiaucntodcQarinouatagucrradagltEqui,nonfif)fferquietati.Horpuniiichefu
trono alcuni pochi per cot^ delitto uinfcro gli inimici . La onde i capitani difmbui
rengii la predaidi poi ordinarono che fofft ro falariati,cr 1 pedoni jet gli hiiommi a ca
uaSlo. Perche in fino a quefio tempofenzA paga,anzi a ffiefe lor propie guerreggiato dai

^ haucano ; ma finalmente allhora cominciarono a toccar la paga. Natala guerra con


tro a' Veientiniji Romani gli uinfcro piu iiolte, cr cofhrinfcro a fuggirfi dentro le mu de'

ra. Mrf foccorfi da' corfcderati,ufciron fuori della citt,CT mifcro in fuga li Roma
ni . Lago Albano,che d'ogn'intomo di mcnticcUi era attorniato, ncn ha
In quella il

uendo riufcita ucruna , n donde fboccare , in tanto che i Vcicntini erano uff dui, in
tal gufa crebbe,cr alzofii,che l'acqua trapa fiati i monticela, fbocc con gran furia,
tycorrcua inuerfoil mare. Laqual cofa pcnfondo iRomani,chc foffe inditiodi
qualche mifterio diurno, mandomo a configliarfi con [oracolo Delfico. Era in quel
ttnpoappreffbi Veicntmi un profeta Tofeano, che con Puhia s'accordaua . Impc
roche amendue affermauono che qualunque uolta auucniff ch'acqua ucruna sfogaf
fe,cr allagafje,fenza correr al mare , ma altroue confumandofi , che la citt farebbe
prefi ; cr commandaron che fi faceff'cro alcuni fcrificif . Ma n Apollo li dichiar
aquali lddi/,nc con qual modo s'haucffc a faenficare . Et perche il Tofcait prefta
mofhraua di fper tal cofa,zr la tcncua occulta a Romani intorno alle mura, douc fe
co parlar foleano,apparccckiati , fingendo con quello amicitia cr hauendogli detto
. , ,

3X DE Gii ANNALI DI GIO. ZONARA


che flcjjh di buon'animo,gli ccncrfjcro ctundio landar nel campo fra lorofenza pe IX
ricolo niuno,ma alla ftcwra > cr ucnuto lo prefero , cr lo cofbrinfero a iv come il fa*
crificio s'haucua a fare. Secondo rordiitc dunepie datoli da cofttti,fecero il fcrfrcuH. .

cr fatta una gjran foffa, per occulti meati dclLx terra, fecero frjgar la corrent'acaiuf.
w un campo, doue efri la mandarono,^ iut fenzi che pur una gocciola ne correffe al:
M.FunoC4 marc,tutta confutn.Fatta <]ueffa cofa,fu creato Dittatore M. Furio CatmOoi ihpt>
fi
niiUe trioni
le ejuantunque deffe [affatto alla citt,non fece per prefitto ucruno j per laqual cofa
fu de' Ve-
tevnm. cominciatof di lontano, fece una mina in ucrfo la rocca,0' uccrefeiuto l'effrrcito de'
faldati uolontariamcnte andati da R onta, accerchi tutta la citt cr in tanto che i cit'
>

tadim di ifucUa fe ne franano fit perle mura a ucderc i gli altri per la mina entra*-
ron dentro nella citt . Hor uedendo efuefro Furio Camillo facheggiar la prefa citt, >

diccfi che pianfe,cr foffirando diffe. Deh f parefre a qualcutu) de gli lddif,cr de gli'
Iniomini che piu tofto con la perdita di quefra lor grandifrmia fortuna cr del popob
Romano, che con quella (futi minimo fcommodol lor priuato cr publicofcemar fi r
potefre qucHu inuidia, cr ronina, o quanto ne farei io contento f A Bhora per la co*
tanta uittoria riceuuta nel uinccri Veicntmi fece fare, cTconfecrare un tempio
nel monte Auentino a Juncne Regia fi(;lia della madre Matuta , che cefi bauea pr*
mefro prima difare . Gli dedic ctiandto unag^an coppa d'oro,fatta degli arnamen*,
(1 delle donne > ABequali fiito per quefra cofa fu ordinato quefr'honorc ,chefipo*\
tefiero far portare fopra i carri alle frfte folenni ,
doue erano ufate Sondar'a piedi .
nientedimeno il popolo fi fdegn ffrandementc contro a quefro Camillo, fi perche
non in nel faebeggiamento dcUa citt, ma dopo che fu paffuto haueua tolta la decima
ad Apollo icr alircfi perche nel trionf,oltre aWaltre cof contro aU'ufofatte,hauea
Veferttio attaccati al carro i canai bianchi . li modo difi fatto trionfo era tale . Succedute che
re del (ria erano le cofe proffcramentc, cr hauuta unagittfra,c:r ragioneuol uittoria,il capita;*
fi- no uicontancnte da' foldati era chiamato Imperatore icr egli de fubito mandaua per
licurfori,ifafcilaureatinclla citt. Tornato poi a caf,crraunato il Senato,diman*
p
daua che gli s'ordinaffc il trionfo ; cr ottenuto il noto dal Senato, cr dal popolosi tU
tolo,cr fopranomc d'imperatore confirmatogli era. Etfc quello effendo ancora in
macfbrato,uinto hauea qualcuno [ ufaua etuidio nella celebratme .Ma fiera finito
il tempo ci fi pighaua qualche altro nome accommodato . Imperoche a un priuato
non era lecito trionfare Htir quefro tale ornato de gli babiti trionfali, pigliati i brac*
cialetti,coronatod'alloro,et nella mandefhra teneiulo un ramo,conuocaua il popolo,
A' foldati publicamente lodmdone ancora appartatamte alcuno di loro, donaua de'
dcnari,cr degli ornamenti come fono,bracciali,afre fenziferro,cr ad alcuni corone
Soro, ad alcuni Sargento,neUequai era frolpito il nome della perfona, cr ifuoi por*
tomenti . Perche a chi era fiato d primo a falir le mura , o utneer il cafrello , fi daua

la corona muralc,cr obfidionale . Chi con [armata di mare haueua umto , la fuoco*

rcnaerafatra con [impronto delle naui. Se nelle fcaramuccie acauaQohaueuauin*


to, qualche cefo da huomo a cauallo uifi fcolpiua . Chi nella battaglia leratohouea
qualche cittadino dalf affcdio, o Saltro pericolo, tj" grandtfr.nna laude ne riportaua,
crriccucua
. . . .,
r

PARTE SECONDA. ^3
A (Tticeuetut ima corona di c}uercid,U cui honorc s'antcpcncua a tutte le cerone d'oro,
CT dargento . Qnefti doni non pur fi dauano a <jucfio, cr a (juell'altro foldato par
ticolare,ma etiandio alle compagnie, cr a gli cfferciti intieri. La maggior parte delle
fpoglicfi difbribuiua fra' fhldati . Furono etiandio alcuni trionfatori che fecero le
^efe a tuttol popolo in quefh publici jpettacoli E t quel ckc auanzaua,dtjribtnua^
no d tempif,per far politichi, cr altre opere publiche . Fatte quejle cofc,il trionfa
tor montana fui carro,non fatto come quei daguerra,o come quei che sufano ne'giuo
ebi,ma aguiftduna torre tonda . Nceglt foto fui carro era portato,ma i fgUucli,et
parenti sei n'hauea,o ifgliuoli,et figliuole loro,fe nhaucuano,mettaido i piu grandi
fopra i dmanzi E
caualli giugali,cr t s'cgli auueniua
chefoffer tanti che non potcf
fero dar tutti fui carro, caualcando fopra' caualli particolari accompagnauano il uin
eitorc . Niun'altro de cittadini caualcaua ,
ma tutti coronati dalloro lo feguitauano
Vn publico miniibro ancorafopra il carro andana tenendo fopra il capo di quello una
corona dor, tutta fmaltata di pietre preciofe, commandandoli che guardaffe in die
troicon Uqual cofa Fauucrtiua che proctorafie di uiuer bene il rimanente della fila ut
ta,n per tal honore fi leuaffe m fuperbia-. Al carro etiandio era attaccata la nola,et
lnferxa,lcqudli cofe gli moflrauano,chc poteua iicnir in tanta miferia, cr calamit,
ehe fi>fJcondennato,o <tefJrfrujlato,o decapitato . Perche chi per qualche fuafee
leratezxa ueniua condennato a morte,folca portar le noleia fin che HclCandare chiun
1
que'fifoff toccandolo , non s'obligafjc alla fidisfatione Hor in queflaguija ornati i
*1 ^
tritfatoriycntrauano nella citt,andandogli innanzi le fpoglie prefc,cr tmfegw del ji
k uittoria : nelkquali erano efprejfe le callella,le citt, i monti , i fiumi, i paduli,cr i
mariyCt tutte le cof finalmente che erano fiate prefe . Etfe tal pompa non fi pot
tu finir m un gtomo,Ufecondo,(y il terzo a tal effetto fi depiitaua. Fatte prna que

fie cofe,il trilatere portato nel foro Romano, cr commandato che alquanti de' pri
gtoni foffir menati ut prigione, cr morti anchegli nenia menato nel Campidoglio} cT
itti finite certe cermmie,cr prefentati i doni a gli Dei, dopo che ne pertichi sera ce
^
natOyla fira con le trombe, cr pifferi innanzi,fe ne tomaua a caft . Tale fu il trion
pi da prona, uero che poi le fcdtttoni,cr partialit,molte cof in quelli rinouaroiu)
Et quantunque la plebe, come s detto,grandemente odiaffe Camillo,nondimeno per
ragion delLx guerra de' Falifci, necrffariamente lo crearono Tribuno de foldati . U
iptale tutto che fcaramucciando haurffe uuito/iientcdneno nonfaceua alcun profit
to,con taffediar l^ortifiima citt de' Fahfci, detta Falena . Di tal affedio m guifa
tal fi faceuauo beffe i cittadini di dentro, che i lor figliuoli con il maefro lorofe nan
dauano a fpaffo lungo le mwra,\cr iui fouentc s'effcrcitauano . Per laqual cofa i Ro-
maiu erano per partirfene'con le trombe nel fcco,fe da un certo cafo nonfoffiro jla
ti ritenuti . Imperoche quel maeflro , ofoffe per qualche riccuuto diffiaccre, o p*
la fpcranza di qualche guadagno , fi era propoflo di fare un tradimento a' cittadnii,
per menaua ogni giorno preffo alle prne mura quei fanciulli,cr finite le loro effer
citationi, di fubito gli nconduceua a cafa. Finalmente hauendogli fpinti tutti nelle

guardie de Romani,command che foffir menati dinanzi a Camillo alqual diffe,che -,

CC per

Digitlzei I
, b .

34 gli de annali di gio. zonara


par queifancuUi cigli dotta nelle moni tutto lo citt. Camillo che tal tradimento D
oborriuo,difj,che alTlmperator non sappartcneuo il far guerra con l'altrui federo*
tezK^^ con la fua propio uirt . Lo onde prefo quefio maejhroylo fpogli nudo,rt
legatolo con le mani di dietro, lo diede in poteft di quei fanciulli che dentro a Falcrif
lo rimenaffero} cr dategli di molte uerghe,cr sferze,^ command che fftigneffero
dentro ncUa citt con le battiture il tr^itore . Intefofi quefio tradimento di daitro,

cr correndo tuttolpopolOfCr gli httomini, cric donne tnfeme con amarij^m lainen

ti alle mura,ecco che i fanciulli conducono il maeftro loro ignudo. Da quefio fpetut*
I Falifci colo commofii i Falifci,cr intefo come andata era la cofa, (fontanamente s'arrefro 4
che anteponeuano il fuogiuflo imperio alia libert loro . tlqua*
Vomuo*
'
le prefa uiu quantit di denari da lorOfCr (labilit la pace, effendofi partito, ifldati
ingaiuuti dalla fferanza chaueano haunta di faccheggiar Falena * gli riifacciarono
[odio del popolo i cr crcfciutagli addoffo [muidu fu accufato per ladro-, conlequcl
chaueffe rubbata perfela Tofeana preda, n congelatone punto allerario pubco gj
La onde con fi fatta ira,cr (dgno del popob fu con^nnato,chedelfuo pt^niatopian
to,effcndogli morto un defgliuoli,non fu tenuto conto ueruno . Et pregandogli ami*
ci fuoi che aiutar lo uoleffero ueggcndolo condennato per odto,cr mahuoleaza,gjlH
ffofcro che contro afu^agi , cr le ballottationi de giudici non uoleuano aiutarlo i.
ma che [haucrcbbonoaccommodatodi denari per pagar la pena, e condcnnaggiooe^.
*miU, t
g Camillo quefla offrta , cr andandofne in bando, preg gb dei,che f fitao^
fuacolpa,mapcrinuidia,crodiodelpopobardxltfcacaato,cheifuoi<tttadmitf^io
haueffero bifogno delTopra fua, cr diftbraffer di ribatter > cr /n* < Rutdift ne un
d i cr fovea poter dir le fuc ragioni ,fu condenuato in quindici mtU quadranti.,. cho
uagliono 1500. dramme d'argento . fAa i Galli Europei, i CMom de qualifib
con effer gli Afiani,abbandonato il paefe bro.per la penuria de campi,cr delle pjf*
fefioniyUna parte fc nandarono a monti R ifei,cr una parte fenc fletter molto tem
poapprcfJfAlpi. Et alfhora gufato il uin d Italia Hupcfatti di tanta fmt, j
prefero larmi,cr con b mogli CT con 1 fighuoli,andando cercando il paefe che un fi
fatto liquor produceua , fi pofero allaffcdio di Chiufi citt di Tofeana . Hauendo i
Cbiufim fuppUchcuobncnte dimandato aiuto a' Romani, cr ottenuta unambafceria,
i Galli per la gran fama del popob Romanoaricetierono con grandtfiimo honoregU
ambafcutori Rom. cr difmeffo il battagliar la citt, uennero a parlamento . In tan*
to i Chiufni con h Rom.ambafciatori alla ffrouifla, cr con aguati cfftlirono i Galli
Laqual cof cotanto difpiacque a Brenna Rr de GaUi,che Incuti i Chiufini, uoltofU
con [effercito ucrfo Roma, perche non gli furono dati ncUc mam quegli ambafciato*
ri , che uolea farli morire 5 cr tanta fu la fua prcflexKU neU'andar' a Rom4, che pii*
ma che i Rom.saccorgcfiero, 0 intendcfiiro della fua uenuta egli afiali la citt j ero
chcfifattocafdtiunamcntefuriuelatoaRomani. Imperoche che Marco
fi dice
Ceduo di notte camtnando,udi una uoce che diffe. 1 Galli uengoiio . Laquab hauen*
do raccontataal Sauto, cr popolo Romano,lfue parole furono accettate come buf*
foneru da ridcre,m fin che gli fiefii Galli effendo uicinijiam, auuifaron' iRomam del
la fua

Xv
' /
. . . ,
F

P A R T E S E C O N D A.' 55
A li fM uenutd k- AlThora con gran fretta ufciti fucri , cr ftokamcnte fatta unafca*
ramuccia,uergognofamcnte fupcratt furono ; CT >ttolti di loro chi nella fcaranwccia,

cr chi nelfuggirefurono prefi j cr moiri etiandio gittatifi nel Teucre fi affogarono .


eli altri in qua,cr in Udifpcrfl,chi fi riconduce a Roma.O' chi altroue . Queich'eo
rano nella citt piagnendo una tal rotta , come pouaifimi di confglio , cr aguifa de
dij^eratifiic fi mifcroaUa guardia dcQcmura,nichii^cro le parte ima alcuni fi fuga
girono, cr alcuni altri con le mogli, cr con i figliuoli occuparono il Campidoglio. Ofe
tMta huommi fhli (che chi dice ebefuron facerdotct chi principali de' Romani, (Tc^:
i4,dt riccheczr,cr difngue) ofoffc di uefli facrc, 0 cC altri prccioffiimi panni ucfii
U,nelforo ut fcdietfattorto con maef fi pofiro a fdere, Handofi ad affettar la far ^
tuna che gli fpraftaua
. Il giorno uenenle i Galli andarono a Roma , cr uedute le

porte apcrte,cr le mura feiwt guardie,fieron /opra dife,cr non cntraron dcntro,te

menda di gualche aguato Il tcrcp giorno prefo ardire, con impeto grande entraron
B dentro, cr prefero la citt Il Re de Barbari accerchi di buona guardia tutto il

Campidoglu) , cr caminando per la piazza > marauigltofii di ^Ua tranquilla , cr


cheta raunata de uecchi,cb'iui fedeuano 1 CaRi etiandio prefi da grandijiimo flu
pare , per un cofi difufato fficttacolo , non ardiuano dLoccojhrfi a loro. Tinalmen
te un di quei Galli accofatofi a un di quei uecchioni,in gi gli tir la lunga barba > cr
perche il uecchio gli diede <funa bachetta fui capo, l'ardito gallo meffe mano alla Jpa OltaU uet
da,cr lo ammazz 5 cr nello fteffh modo gli altri furon da' Barbari morti, cr le cafe c/m nrl fon
Mtcfi.
Dopai hauendo combattuto in nano molti giorni il Cam
loro fccheggiate,cr <trfe .
pidoglio,alcuni fi rimafero alaguardia,CT alcuni altri andati a cercar da utucre, cr
rouuiatit campi , cr daoilguajio al ptefe,f nandauanodifficrfiufenzA ordinanz4

uauna tutti orgogliofi,cr fuperbi per [hauute lttorie, cr per T embrucagginc on


deggiando . Perche trouata iui una gran quantit di uino , con grand'mgordigia fel
tranguggiauano , come quei che mai per prima guflato haueano fi fatto bcucr aggio
Camillo auuedutofi di qiiefo lor olio (perche il tcnitortod Ariete ancora trauaglia* Camillo (0)1
Q
gli aiuti de
uano) effendo in Ariete affai buona quantit digcnte.ma non molto animofa,pcr Firn
gli Arjfoii
peritia della guerra j meffe nel capo a'giouani che quelle uittorie hauute da Barba*
ni , Cr de'
ma all'mfelicit de' Romani. Affer*
ri,ftoufi doueuano attribuire alla fortczxA laro, Komam ri-
mandolt chef uoleano partarfi da ualcnthuomini,cgli era finza perieoi ucruno per (orfi a lui,

fitperar gli nemici . Inteflata c'hcbbc molto ben quejia cofa a giouanif cr etiandio a mai: da m
ruina i Gal
gli altri da poijce pigliar Farmi a tutti quei eherano di frefea etade ; cr nel piu bei
11,0" Ubera
della notte affaliti i Barbari, iui gli ammazz quafi tutti Et f alcuni di loro inquel Lpatria.
.

la feurit fi fvggironoyucnuto il giorno dagli huomini a caiullo furon prefi, cr mor*

ti. E ffendt^ in un momento la fama di quejia u feria ffntrfa per tutto, i Romani che
della prima battaglia de Galli fcamparono,prcfe Farmi fe ne ricorj'ero a Camilio,pre
gandalo che uolcffe effer lor capo, cr fignorc, cr commandarli . Camillo non uolfe
accettar cotaF elfi rta, fc prona da qua che fi mantencuam nel Campidoglio non era
eletto . N fi trouando chi portaffe qucjauifo a qua di CampidegUo, un certo gio* fonti Ct
uanc chiamato Pernio Comtmo , difiderofo dFacqutHarfifama , cr honore ,fimife a muti*.

. CC i qiirflo

DQiiiZCHf gle
, ,

56 DE 'GLI ANN ALI DI GIO. ZONARA


ijucfo pericolo, cr di n^ifcoflo pajiato per mezo li nemici, a fdiuntento fi condufjc ai jj
eolie Capitolino icrefjndof con eikema fatica (,hora co'l corpo riuolto in terra;

horaturfo'l cielo) attaccato fu per b monte , fu dalle jcminelle condotto ottanti td


macirato ; cr datagli la nuoua della uittoria ty della uolont de' foldati gli
, effort
a confermar [imperio, cr reggimento a Camtlb . llquale offendo da lor creato Dtf
tatore,mefi infieme uentt mila Romani di quei ch'eranofuori, cr hatmtigran foccon*
fi da' confederati , fi mife in ordine per far battaglia . Ma andando i Barbari in quel
di attorno, cr accorttfi donde Pontb era montato in CamptdogLo , (che fe n'auutde*
ro per gli fiaccati pezzi di pictrc,cr per la molt'herba che ucra,parte fueita,cr par
tc calpeflata)diitdi fi diltbaarono ancor eglino la notte di montaruifiurt tentata [n

prefa,con fatica cr flento fmifurato , alla ^e lu falfero . Et arriuati furiano aUe dta
0<h di c.i fefe,ey ammazzate harebhono ir fentiiicUe,fe [oche,lequalifi nutriuano nel tempia
fido^h.
lunonc, offendo elleno per natura di leggier fhimo, cr paurofe ad ogni ben piecoh
fhepito,preJMncnte aucduteft della ucnuta de' Galli,con grande firepito fuggendo,
^
non haucjfcr dejate lefcntincUe, CT tuttol refio de foUatt . 1 Romani m quefia ma*
nirraprefeCarmi , uccifero unaparte di quei cherano fumontati, cr unapartene
giltaron gi:t del fajjh , Itberandofi dal pericob . Cjtciia cofa fece feemar [ardire d
Galli, ebe di gi fette vkfi foffcrti haueano lcmigraiidifiimi in qucU'afJdb . La on*
'Vdccordt
^ Bramo capitan de Barbari , cr fulpitb Trbuno de' Romani commmciofi a
fJilliu L di pace , cr rimafero daccordo che i Romani numcraffero a Calli mille libre
maiit (Oli I d'ero cr inaili rbeuuto il pagamento, incontanente ufciffero fuori di R orna, cr del
Culli, fT tenitorbfuo. Portato che fu [oro, i barbari nafcofimentcordiuano uninganno i

CotjW
^ Brenno lor Re,difcintafi la fpada con la coreggina,la mife fopra ipefner di*

i'amtHilt.
tnandandogli il Tribimo , che cofa uobffc dir quello , rilpofc , non altro che unac*
crefe intento di dolore a uintL In quella ecco che Cainilb con [cjjcrcito s'accofiaal*
le mura dcQu citt j cr intcj in che termine f trouaua la cofa , con preHczZd grande
uaffencatrouariRotnani,crgiuntolieua[rodifubbilancie,crdjlbafaruitori
' ^
'
cbebportinuia,commandandoaGaUicheconibrcontrapef,crronlebibncief
, ^
nandaffero . Concio foffe cofa che t Romani non erano ufati a difender la patria con
[oro,ma col ferro . Et Lxmentandofi Bramo, che rompmdofi [accordo fatto gli
, , fi
,
ficcua mgiuria grande , Camilb gUrif^ofe che fcmcdfi fuoconfcntimento quegli oc*
cordi non erano uahdi,atteJo che egli era creato Dittatore, prima che quei fi
ftceff*
ro. QjkHo parlare di maniera turb [aninu/di Brenno,che poco meno che non mef*
. .
fe mano alla fpada ; nondimeno fi ritenne cr ricondiiffc i fuoi Galli al campo cr
abbandonata poi Roma fi ritir bntano feffiita fadif . Su [apparir del giorno, ec*
co che Camillo arrma,mcnando feco i Romani che di gi haueuano prefo animo gran
dciCfccn grande occifone mrjii m rouina i Barbari , occup i prefi aUoggtamcntii
cr ci chcfii tencuano In qucfla guifa prrft Romj,cr con maggior mtracob libc*
.

rata,Camillo trionf . Ma il popob per [utopia grande de denari ,cTperla debo*


. . Iczza bro , non iiokuano rifar la citt che al tutto era rouinata Et poco ci manc .

(henon[abbandjnjlferodcltunonmaiharcbbondatoorecchbalSctuao,nagli
- altri

X
. . , , , .

dbrindefhr<tn,(i<lU4h cacciato rmhnico , s'itigrgnauano diHcrlidat prcpy partito

d'abbandonar la citt,) fc mentre che tutti in piazza fi llauano a configliarfi di tal co

mezo Lit use del


fi, un certo centurione tornando dalla guardia^icl paffar per la piaxza,ZT pel
Centurione
del popolo a cafo gridato non haueff ; Statcui <\ui ,
cIk ifui fior ui bifgna . Perche
fa mutar il

giudicando che cptefle parole uenilJero dal ciclo,f tolferogi dal conftglio pirfo (Tab itnfjilia di

bandonar la citta j cr allegramente riuoltatifi al r^acimento di R orna , in ffacio d' un abbandonar

anno rifecero le mura della citt, cr le priuate cafe . Ma non hauendo ancor fnita la alta

topcra , furono trauagliati daUe guerre moffcgli da uarir genti , cio da gU E c]ui , da
Volfci , cr da' Latini .Eti Tofeani pofer l'aljrdio a Sutri citt confederata de' Ro-
mani . La onde Camillo la terza uolta gi creato Dittatore , mandati in difperfione
tutti gli altri nemici, condufj [effercito alla uolta di Sutri . Imperoche i Sutrini ue*
dato di non fi poter difndere,data la citt nelle mani a' nemici, con le mogli, CT con i
Camilla la
figliuoli partendof, ecco che per lauta ffeontrano in Camillo I/^iwic ucdutigli non
trr^a ualta
fenza compiutone, cr intefo il cafo aiiuenutogli,incontinentc a punto come fi trotta^ Dntalare ,
ua ,fe netta con ucloce paffo a Sutri j cr fr>*za indugio affalita la citt che non era rattia^li ne
punto guardata, b fleffo giorno rendella falua a'fuoi cittadu. Fatte tjurfte cofe,con mi(i,CT ri-
cufiera Su-
un acquijlo dt grandifma gloria , trionf . Ma Marco Manlio ,
ilqualc fu il primo a
iti.
cacciar di Campidoglio i Galli, onde acepuife^i il nome di Capitolino, fopra tutti gli Storco M.iJ

altri per inuidia odiando Camillo, fi mif in cuore di farfi Re t per latfual cofa col far Ua per ha-
uer dtfidr-
ogni piacere,feruitb,CT beneficio alla pbbe ,fela fece fuifeeratifitma, cr <\uafi che
rata d'imfia
fchiaua , perche in ucro per compiacerli facea ogni cofa : La plebe dmcpic cotanto
draiiirp del
Omaiuiolo, dalla parte che bfauoriua,fH condotto ad occupare il Campidoglio j il per Cafidaj^lia,
che Camilb gi la quarta uolta fu fatto Dittatore Hor trouandofi il Senato, cr tilt
fu pittato
gi del faf
tigli altri magiffrati fbigottiti,cr fiondo in dubbio di ci che fxrdoueano,wi certo
jvTarfeia.
/fm) promife di darli uiuo nelle mani Capitolino . Prefi dunque feco alcuni huomini
armati,(y occultamente con aguato fattili fermarfitto il Campidoglio, fingaido d'ef
firfi fuggito , fi nand a trouarb > cr bdato ci che fatto haucua , promifilt di dar
aiuto grande col mezo de gli altri foi confcrui Et nel dirgli quefie cofifiiofiraiido
di uolergli dire un gran ficreto , trollo alquanto bntano da' crcofianti cr ut quel

luogo a punto del Campidoglio doue, pojigli erano gli aguati , gli diede la fpinta, fi
che cadde nelle mani a' nafeofii armati . In quefiaguifi offendo prefi Capitolino
fu condotto nel pretorio, doue hauendo egli rinfrefiata la memoria deUe cofi fatte da
lui,cr mofhrato agiudici,cr a tutti i circofianti,il Campidoglio (perche dindi fi po*
tea uedere) cr come confcruata hauea la rocca , cr tutti quei che u erano ricorft j i

giudici mofii a compafiionc,nc affibto,n condennato


,
prorogaron la cofa fua.Ca
mlb imefilo, condufj i giudici in unaltro boga, donde il Campidoglio non fi polca
uedere . Come fu condennato , cr condotto in Campidoglio , fu gittata gi della ripa
Tarpeia, donde cacciati haucua i Galli . Dopai Itbcratifi t Romani da molte guerre
fatte alla citt loro , craile citt jggette , bora per mano di Camillo che di gi era
molto inuecchiatOycr hora per mano d'altri, n gli effendo piu dato fafiidio da' nemi*
ci
,
fra loro comminciarono a combattere . Imperoche M. Fabio patrieio padre dt
, . . , .

38 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


due figliuole , huuendo promeffi la maggiore a Licinio Stolone > buomo di molto piu D
Itaffa condition che lui,iy la piugiouane a Sulpitio Rufi> parimente Patritio, intanto
ebe Kujf alUtor Tribuno era in piaxzd, la forella and auifitarla moglie di quello

Tomatub Ruffo a cafa,cr picchiando lufiio ilfamiglio con gran fretta , fi come era
cofiume,la dowu non ufata a udir quello flrcpito,fi fpaucnt ; per laqual cofa dalla
il

forella,^ dagli altri che commmciarono a ridere,come donnicciuola plebea fu fbef*


fata- Qucjlaco/fufoffvrta con un'animo tanto iniquo dalla detta cognata di Ru<*
fo,checQacommincia perfitadcr' alfuo marito Stolone ,
che dimandafj anch'egli
de gli honori,cr delle dignit D4 tali perfuafioni Ipinto Stolone, CT communicata
la cofa con L. Seflio,huomo ctiandio plebeo,amendue d'accordo,con la farci diman*
J plebei dj
mancLino il darono il Tribunato 5 cT di maniera dijlurbarono lordine della republica , che per
quattro antu intieri il popolo non refe obbedienza ueruna interrompendo tutti i con*

figliyZS' tutte le raunate de' Patritif . Cre (l iuti certamente fariano quefti romori , fe
nonfofjero flati auifati che di nuono i Galli ne ueuuiano contro a Roma . Difmeff
dunque le contentioni che fra loro haueano , crearono la quinta uolta Camillo Ditta*
tare cr andaron contro olii nemici Ma prima che fi ucniffe a giornata , fi fece una
.

Tit* Miinlit
particolare fcaramuccia . Perche Tito Manlto,huomo patritio , hauendo offTjb fio
Tertfwitt, padre,fe ne flaua come difpregiato in utlLa.Ma poi rappacificato con qucllo,cr fatto
Tribuno de'foldati, ninfe uti Gallo da cui era &ato disfidato a combattere CT tolfcU
una collana d'oro dal coUo,(che egli la folca fempre portare, )cT perci fi chiamaua
CUnillt di Torquato . Hor uenuti poi alle mani amendue gli effrcui , trouMidt^t i Galli fupe*
tiKOM met-
rati,laJciaron la uia di Roma, er diedero ilguafioal tenitorio Albano, 1 Ronuni non
te in fraciif
i Galli.
gli uolfero prohdnr tal cofajnfin che non gli uidero ben pafciuti,^^ imbriacati,et^
fi
CT gli tolfero gli alloggia*
Ihora con minor pericolo afflitigli, n'ammazzaron molti,
menti, CT lifaccheggiarono . Camillo tornato a Roma,depofe la fua dignit, cT il tua
ffjhato A lUmra tolti ida i Tribuni de' foldati, che in luogo de' Confoli erano fuccef
fi, cominciarono di nuouo a farfi i Confoli,hora Patritif, CT bora plebei, cT alle iiolte f
dell'tma,cT dellaltra conditione. Hor efjndo una gran pejle in Ronw, Camillo etian
tiertediCd
mille. dio mor,la cui morte recgrandif^ima trijlezza al popolo Romano. Dicefi,cbc Ro*
ma dopoi da qucfi'altro male fu affalttas che quella pianura laqualc fra il palazZjO,
CT il Campidoglio, in unfubito fparitafece unagrondifiima apcrtura,fenza terremo
to alcuno fi altra cofa, da cut naturalmente foglion effer fatte cotali aperture , cT ctff
per lungo tempo fi rimaf . Nc potendofi riferrar , n empire, tutto che Romam uii

gettaffero dentrodi moki ftfihdi moka terraycr quantitgrandifiuna d'ogniforte di


fpazzatura,CT fporchezza,fi etmfigliarono con Poracoloida < ui hebbon queja rijpo
fta , che quella uoragine non era per empirfi , fe prima non ufi gittaua daitro una
cofa ottima , CT quella per cui k Romani erano moka potenti . Che facendo co*
Mam Cur- fi, quella fi larga,CT prfonda foffamanchcrebbe ,CT l'imperb della nobdifiims
tien^liDci citt non uerria mai meno . CXuejla rifpofia non gli irafje fuori della dffficuk , n
nfirHah fi
del trauaglio loro per lofcwritfua . Ma Marco Curtio, buano Patritio, cT di ma
deaa.
turaetadci lafpetto bcUtfiimo animo gagkardifiimo,cTdi prudentu ornato.
, , ,, f

PARTE SECONDA. 39
A intefaUrifffoBadcll'orJcolo pitblicamcntcnclcoiifigliodifj. Prrchcriprmdijma
noi, oKomaiii [ofcuriti dell' oracolo, 0 la tardit de' noflri ingegni {Koifiamocjuel
chefjuacercando,ZTcx fof^e/ ci tiene. Alle cofe animate certamente non ftdeono
anteporre <]uelle,chefono fenza anima > n a tjueUe che dt mente, cy intelligmt or*
nate fono , ft
deono le befUe anteporre , che fono fnza prudentia,cr fenza ragione.
Bt quale qucUa cofa,che uoi uogliate anteporre aWhuomo, con cuigcttateuela den
tro,pofiate ri ferrar quella apertura i Fra gli animali mortali non cofa piti eccellcn

te,o forte deU'huomo. Et fe fi habbia a parlar piu audace, checofafhuomofcnon


Iddio accerchiato di corpo mortale i o uero,che cof iddio,/? non un'huomo hmnor*
tale,cr fenza ueruna compofta materu i Noi non fiamo lontani dalla diuina poten^
tli Di queje cofe io fon certo,cofi uorrei,che fojie ancora uoi. N fu chi fi pent,

chio uoglio tirar le forti, 0 commandar, che fi facrifichi un fanciullo,o una ucrgine.
Perchio per uoi me fleffo dono CT deputo alla morte , a fin che hoggi, incontanente
B mimandiateagli Dei dell' infamo per uofbroambafciator di pace, cr oratore, che
fempre iui uofho padrone, CT aiutare io fu. Dette quefle parole,armofii tutto cr
mont a cauaUo.Gli altri fra Talegrezx/htJ il dolor fofpefi, gli portarono alcuni or
namenti,m parte per honorarlo come huomo nobile,cT lUii/lre , cr in parte pergit*
tar dentro nella uoragine.lncontanente,che quefhuomo a cauallo ui fi gett dentro,
ella sempi, n fu mai piu ninno, che uedeffe,o apertura,o Curtio. Quefle cofe rac
contano i Romani, cr fr ad alcuno parr, che elle fianofauole, ^lontamfinte dal
Uero,io non lo ricerco, che gli dia molta fede. A Romani dopai norie guerre fur fatte
fy- da GaUi,(T da olire nationi,ma tutte ualcntemcnte ribattute, CT da' confoli
da dittatori -, ndqual tempo auenne que/lo.Effendo crcito Dittatore Lucio Camillo,
olihorcbeiGalli feorreuano infin ne boirghi, quejl'huomo tirato fiori ieffercito,ft
mife in animo di prolungar il combattcre,ndiuoleruenir alle mani con huomini,
che a gufi de fiotti ftrabocheuolmentecorrcuano alla morte, potendogli connug
giorag(euole:a,cr pi alla ficura con la penuria delle ucttouaglie domarli. Marco Ntn-r V4.
Q
Valerio Tribuno de' faldati difeefo da quel Mafimo, fece refijicnza a un certo Gal
/o,o Francefe,cbedtr uogliamo, ilqualmuitaua qualcuno de Romani feco a combat
tcre .
Queiio ducUofi molto honorato.mpcroche il Romano nella prudentia, cr nel
Forte era fiperiare , cr il Gallo diaudacia , cr di forze ; ma qucllo,chc degno ui fu
diluporc,crmarau^liagrandec,chefoprarcbncttodi Valerio poffi uncorbo,
che di crocciar non cefrana in uerfo l'inimico cr di piu di continuo attefe a lanciar

alla bocca,cr a gFocchi di quello col becco, et con f unghie per trattenerlo fin che ta*
gUata glifofre la tefia.l Galli ucdutifi uinti dalf uccello,fi fdegnaron di maniera , che
incontaneme tutti d'ira infiammati afralinmoi Romani, ma fi ritirarono da queima*
lamentetrattati.ValeriodaWaiutodatoglidaquclcorbo, Cornino uame chiamato.
Nata dopai difeordia grande fra Fcfrcrcito,cr flando per accenderf una gran gucr
raciiiile,lacoftfu racchctatacon quefle conditioni,cr leggi. Che niuno contra fua
uoglu cancellato fofre del ruotalo de faldati, che un Tribuno non fofre fatto cen y
turione, che amcnduciconfolt fi potfrerfar deFU plebei Che uno in un medefimo tem deknt .
CC 4 ponon

*
Digit!:;
311 jQOsk
, , , ,

40 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Oufrr de
poflon potcff hauer due offici/, n fra dicci anni haucr lo fleffo magifralo, CT affi* D
cio.Dopo qucjle cofe i Latini confederati perche hauer ft trouauano una gran giom
,
Lxt/ni.
ucntu, bentfimo effrcitata ncUc continue ffcdttioni di guerra , con alterigia grande

fi ribcliarono,cr moffer guerra a' Romani. D4 quxlt effendo eletti conjli Torquato
la terza uolta,cf Dccio,ufctron fuori ualorofamcntc,cT andati contro a nemici, uen*
nero aQc mani,cj" fcef una aitdel battaglia . Ciafeuna delle parti fi penfxua quel
giorno di lufeiar un chiaro effempio della fua fortezza, O" uirtu,cr fortuna. Piu fa
mofa affa da un caffo auuenutoffu fatta quella battaglia Impcroche ueggendo i Ro
,

mani confali, che i Latini ufauano la mcdcfima frte danni, ty di lingua, che efi , te*
menano, che qualcun de' fldati, non conofeiuta la differenza cofiageuolmcntc, che
era foaloro,o-inemici,nonhaucffcro ad errare per fra HaltrecofctclK con dtli*
,
genza uolfcro,chc fimantcncfocno, qucflafu louiChe mum fuori dcU'ordm^mza con
T . Mttnlie
TerquMo tro a nemici combatteffe, A queso editto tutti gli altri obbedtuano. Ma ilfigluiolo di
ft mirir Torqiiato,chc fra le genti a cauaQo combattcua, mandato a ffiar i difegti de' nemt*
il

wn
5
figliuol non tanto per oflinatione,quanto che per dcfto di honore, fi foce
ci, di tal com*
altre ,
mandamento Perche ucdutolo uenrfi m contro il maeRro de' caualieri Latini , inui*
.

tallo foco a combattere.il giouanc per cagion deceduto del padre, rifiutando [inni*
to, diffcli quel Latino, oh non fri tu fgliuol di Torquato { Ohnonti glorij tu della
collana di tuo padrei Sete uoi forf flamcnte ualorofi contro a Galli huommi
perduti cr di noi Latini haucte paura i Perche uolctc dunque conmandarci i per* .

che come a peggiori ci uolete dar legge i Manlio di cotanta ira s'accefe che a pen
,
crain fi fleffo, .y uolontariamcntc gittatofr dietro alle fpailc il cornmandamento pa^
temo,meffc mano aU'armc,ey ninfe l'mmico,ty ffogliatolo tutto fcon animo grande,
port al padre le Ifoglie di quello, Torquato bauendo
fritto raunar tutto l'effrrcito,
uoltatofi alfigliuolo diffcli. Perche in nero tu haifortifrtmamcntc combattuto,o. figli*
uoh,pcrci doncrotti una corona ma perche tu non hai temuto punto il commouda*
-,

mcntode confoli,nelamacjldcllapairia,ioufrrconcfiotccotalmodtrantia,che
tu riporterai il frutto dcUa tua uirt,cr pagherai la pena della tua c(Mumacia,Etdi*
cendo quefle parokt tutto a un tempo fopra il capo gli pofe una corona
, ey mozKpa.
gli latcjla.DopoilaJicf]anotteall'utto,crlaliroconfobpartte d'udir in que*
frigio
Jtauocc , Sete per rimaner frupcrlori a' uojri nemici ,fc l'un de' confali fi deputer
alla morie. Venuto il giorno [un [altro fi raccontano il fogno,y uengon ta quefio px
rerc,che qucjlafta cofk diuina,cr che perci fi debba obbedirli. 1/ contrailo era fola*
mente di quejlo , non chi di lor due doueffe rimaner tmo,ma chi de due doueffe darft
* Deeit fd
allamorte . Dijpu: ojii la coffa fra [cffcrcito,y finalmente ucimero a quefio accordo,
Iute della
reptibtica
che [uno de loro fi metteffe dal dcfiro,ty l'abro dal finifiro corno cr quel che
fi foffr
da dUmar il primo ariiirarji, che a quel capitano morte cr cotanto fu
foffr data la il defidcrio
le. disi fatto honorc,che [uno,y l'altrodifrdcrauadirimancr umto per effrr ornato,
QT di tal confrcratione,crgloru. Venuti dunque amendue gli cffrrciti aHemani, Ix
battagha fu per lungo tempo duhbiofa. Dopa il corno di Dccio fropr^attoda' La*
uni, uqitanto di che auucdutoft Dccio ,
ri, irofri ,
fi confrer xlla morte cr pofiegin
, , , , ,

PARTE SECONDA. ' 41.


X tarmitmcffcf in doffo la lunga foprauejia. La onde alcuni dicono, che montato a ca*
tuUojcr datala pel meTXo de' nemici egli fu morto, oleum altri dicono, che da un com
pagno foldatofufacrificatoMorto Decio,i Romani ottennero fenza dubbio unaglo
riojuittoria,crmeJJro in fracaffo,^^ in fug<t tutti i Latini, manon gicertamen*
te per la morte di Decio. Chi tjucQo che creder uoglia mai , che per la morte duno
huomo da una banda rimanefj morta una fi gran moltitudine di gente cr daU'abra
ftna,(:^ faina con fi honorata iiittoria i I/i queftaguifa fiiperati i Latini , Torquato,
bench morto haueffe il figliuolo cr perduto il compagno, nicmcdimeno trionf: il
popol Romano dopo ancora di nuouo iiuife i Latvu,che fi ri^Uarono,cr alirc nationi

fi fmmejfano
bora con i confali, <y bora con i dittatori , nel numero de' quak fu Lu
do papirio, per fopranome chiamato Curfre ,perL preftezz4 cr uclocit de' pie
di cr del corrcre.Cofitii cjjcndo dittatore inficme con Fabio Rufo maeftro de' caua<*
Iterffu mandato contro a* SannititCf uintigb,li coflrinfe a far quella pice,cheuohua Ciunu de'

eglu Ma paffoto il tempo del fio macftrato,i Sanniti di mouo prefero larim , cr /r S.ttUI!tt.

p
cero tumulto, CT da Aulo Cornelio dittatore, di nuouo fuperati, mandarono a Roma
iloro ambafciatori a dimandar lapace,<y rendati tutti ipngioni,chehjucuano, die
dcro tutta la colpa di quella guerra a Rutulo , huomo potente appreffo di loro , tofia
del quale, percioebe egli s'era affrettatodidarfi la morte da fe Hejjc>,(pezzarono,cr
gettaren uia.R omani,come a' mancatori di fede, non uolfero conceder la pace > anzi
bench riptgluti fifojjcro i lor prigioni, gli proteflarono una gunra perpetua fenza
fifcranza mai di rappacificatione,cr erano diuenuti cotatito alticri,cr orgogliofi per
gli hauuti buoni fitccefit,che fenza dubbio fi promettcuano al primo affatto di pigliar
prigioni tutti i Sanniti i ma miferamentc in una gran ruina caddero, imperoche i San
nitifpaucntati,CTangofciofipcrlapacenegatagli,comcdifl>erati fi meffero a com
Fore.i Cju^
battcfc,cr pofii gli aguati ut una jhvtta uaile,prefcro tutto il campo de Romani, cr
diiu.
lo fecero paffar fottodgiogo,et come quefia cofa fi faccia, difopra habbiamo dichia*
rato, ninno di quegli per ammazzarono ; ma toltegli tutte l'armijZT i caualii,ct tut*
^ ti i ucjhmenti da uno infuori,gU mandaron via nudi, con quejo patto , che tojo ufctf*

fero del tenitorio /oro,cT con tranquilla pace mantaicffcr la confcdcratiouc. Et a fin
che con fautorit ctiandio del Scnato,confirmatifoffcro quefii patti fi rittennero per
ojaggi fciccnto cauaUicri.Eti confoli Sp.Pofihumio,cr Tiberio Calumo incontanen
te fi partirono, cr di notte efi cr i prmeipah di tutti entrarono in Roma, offendo gli
altri rimaft dijperfi per lo contado. Quei che erano nella cit't,tntef eptefa rotta ,n
della ftluczza de' faldati bebber piacer,n potcrcn dolerfcnc. Impcrocbe fi come con
tfremo affanno fofferfero queflo finiflro cafo,ct fpccialmcntc bauuto da Sanniti, cefi
andando difcorrcndo,che fe tutti periti fojfcro , il pericolo loro farla Hata grandini
moyfuron' finalmente cojrctti a rallegrarli della faluczza di quelli. Ma in tanto dtfii
mulando rallegrezza,fecondo Pufo loro non anuninijhraron cofa ninna, n aWbora, n
poi, fin che non ricupcraron la uittoria. A confoli di fatto ii tolta la degnit,cr elet
f
fitte de gli alirt,fu conchiiifo di romper li pai ti. Ma perche quefia cofi non fi polena fa
rc,fc non con l'incolpar quei che fatti gli haui-ano,per mi ueAcnticri fi riduccuano a
condemur
,

4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


condcmar icmfoli^gU altri magiflrdtiycbe erano /iati con qucUt, n anche giudi* D T
cauano,chefu(Je bctu rafjfolucrgli, cr fojfrir che a' loroflcfii datafufj tutta la colpa
dellarottafrdc. Commumcatadunquclacofaconiconfok commandoronoa
Jlcfit,

PoJlhumiOfChe fuffcl primo a fcntcntiar contro a fe lcffo,con uergogna^ fin che gli
''
altri non hauejjcr ad cffcr taffattiV biaftmati,comc uioLuon de pattuPofibumio ana
dato nel mezzp del ccitftglio, neg tcheapprcuar ftdeuefferoy dal Senato, CT dal pom
polo (ptegli accordi ,
Kjualt n efii ff>ontaneamcnte , n da gli mimici con la unti , ma
coninganno,cf con m/idie,erano itati a mal grado loro co/rctti a fare. Chi dunque
flato il primo afcruirfi dclFinganno , fi alT incontro uenga ingannato, non ha di che

dolerfi.Dettequcfiecofc,cr molte altre affai, il Senato, che fiauam dubbio di quel I

che far fi doueffe ueduto finalmente , che Calumo cr Pcfthumiofi thrauano addoffo ,

tutta quella colpa,conchiufc,crdiliber di romper' patti, cr dar nelle mani a' San*
i
'j

niti tutti quci,chc fatta haucuano tal pace. A mcnduc i Confili dunque, et gli altri ma*
giflrali,che trouati s'erano a far quella pace,furon menati a Sannio. Ma i Sanniti ri* g"
dimandando tut i prigumi,chiamarono per tcflmwnijgli Dei, et rifiutarono i prigio* >

ni che in potefU loro fi dauano.l Komani con allegrezza, et dcfidcrto riceuutiU,rab*


biofamente con i Sanniti cbattcrono , et hauiita la uittoria,gli trattarono a punto nel
lo fleffo modo,fi che fattigli paffar fitto i giogo,finta fargli altra ingiuria, rimanda*
rongli a cafa,haucndo per riccuuti finta offefa i lor cauaheri, che per oftaggi della

pace ritenuti s'erano i SannitiMolti anni dt^,iRomani di nuouo , fotto'l capitaniato


P.0II4 di ca di Caio lunio,ucnuti a battaglia con i Sanniti fitron rottmpcrocheJando egli ilgua*
w Imito.
Sanniti conduffero le lorrobbe incerte felue alufiune,cr foltifihne,
doue fi dice,che ne anco gli uccelli uolano,cr dindi mandati fuori tutti quanti tiorbe*
Siami finta guardie, pafori, cr mdettati alcuni,che finti s'erano iUfuggire,con he*
fmgheamcreuolifpmfiroinemiciuerfolafeluacomeallapparccbiatapreda.Maue*
nutt ben dentro della filua,non prima fi arreflarono i Sanniti iTammazzar i miferi in*

gannati,che al tutto gU ridder priuati di forte Ma altre uohe ancora, ^


crfpeffii p
'
, Samutt uriti da' Komani,nonfleronofaldt, ma chiamati marito de gli altri popoli,cT
ancora i lor confederati Galli, ri guifa tale s'apparechiarono,come fe a punto hauefi
fero houutoaffugnar' la citt diKoma.1 Romani intefa la cojk fi fiaurirono,perla
ueduta etiandio di molli prodigif.Imperoche fi dice,chc tre giorni delTaltare di Gioue
Capitolmo ufeiron fuori quefttltquori.llprimogiomofangue , tlfcccndo mr/r,crii
terzo latte,fi per lecito e creder tali cofe,crnelforolaSatuadiramc della rittoria,
pofla fopra una bafa di marmo fiiriirouataiiar diritta ri terra da fi, cTcol uolto in
hUiiio Tff. ucrfo quella parte,dondeucnrianoiGalli.P.t quantunque da per loro qucfle cofiim*
feano indo- pawrtfiino il popolo la paura aumentata ueniua da gli oruffiei,crindouini,checofi
,
'
critdeli,cr ffauentofi prediccuano.Ma un certo Mario di nation Tofiano gli feee a*
^ nimo. Diffiquejthuomo, Bench la Vittoria fia difeefagri , nondimeno.effendoan*
^
. data innanzhvfaldamentc ferma in terra,ella fignificaueramenteuittoru. L'efjr
*
ufiuo fingue dckaltar di Gioue Capitolalo figliale , che a gli Dei facrificarfi deo*
no molti animah.mpcroche gli altari,etffcciabncntc le Capitoline fipra cui fgUo*
no
0 , , , ,

'x PARTE SECONDA. 43


A tU)faa-ifcjrimc>r^dnti,piutoioHfMto(rinfjnguimtrf per le pr affiti y cheperk
mtrrfi. Ppt <{ucfle cofc duatjue dijiegliyche flcfpr cr non aj^fctta^j non
aliegri

fcU ci fucce^L li mele diceiuftgmficjr pejle , perche gli ammlati di quello hanno bt*
ptgnoycr d latte ftgnifcaua una gran fame.lmperocbe a tta penuria fi douea uenire,
ehcrano per cercar quel mucre, chedafe nafceffe feuza opra humana . M.fnto

ihqucfta guifk bauendo interpretati i prodigif,ct il faccelo poi approuatu la fua indo
Hinatione,s'acquiiigrandhonore,etfamdiganfauio,etindouino. A Volwtmiofu
comandata Fimprefa dandar contro a Sanniti . Et contro Galli, et i lor confederati
furon dtfegnati confli KuSo Fabio Mafitmo,cr P. Decio, i quali congan prejiezza
andati in Tofeana', cr uedutigli alloggiamenti <f Appio di due palafitte er bafiioni
^cranza della fa^
fortificati,fatti rumar taibalioni,infgiarono a' foldati metter la

Iute neU'armMa in qucUa,che uennero umanzt contro a' nemici,un lupo perfeguttan Auguri di
do una ceruia,fral'una,crF altra fquadratrafccarfo,faluofiiapprcffoi Romani, cr un)t^ .

fcelibuonantmo,pcnfandofi eglino che qucHo gltfuffc unbuonaugurio,pcrcagion


P
Ka la ceruia cffcndofi
di Romolo nutrito dada lupa, come difopragi se dichiarato -,

fuggita fra' nemici tuttapicna di ferite,glt ll>auent,cr gli diede fognale d^una gran
rotta, che poi hebbero. Venuti gli cffcrcitt alle mani , Kafiimo con grande ageuolcz*

X4 nel fuo corno rimafe uittoriofo,ma Decio unito. Ricordatofi nondimeno dellatto P. Dea d
paterno,cr tanto pi che da un fogno era ifato fpronato a far il medefimo , fi ddibe effemfia di
r di morire,fcnza communicar a niuno il fuo difegno. Morto Decio, i faldati /pinti fuofudreft
ufio dt
in parte dalla uergogna ucdutolo haucr per loro (fiirta la morte cr in parte da una
Tire.
certa fperonza di mttoria per Fatto di Decio,ceffaron difuggire,cr con gandifiima
Vttrid ha-
gagliardiauoltata la fronte a nemici, chegbperfcguttauano,fcccrlire)ijlcnza. In uut/t de I

tanto Mafiimo affaliti t nemici di dietro alle fpalle,ii ammazz mdthcrgH altri fug>= Galli ,
de i

corpoji Decio infiemecon S.inmf/.c?'


gendocapitaronmale.Fabionafiimofeceabbrucciar il

de' Ttfa
le fpoglie,cr fece la pace con quei,che glie la dimandarono Laiuto uegnentc Atdto
ni.
Reguto di r Otto combatt con i Sanniti pergan pezza del pari. Dopoi i uinii Roma
^ ni finabnente hauuta la uittoria de' Samitif& fiperatigli , fecerU paffar fitto il gio^
: .1
gOfCrinandarongli acafa. QKflauergpgiaconrabbiofi animo fiffrcndo,fiinifea
ro in cuore , di uinccr,o di marireaCT far lultima pruoua minacciando dammazzar
re chi rimaneffe a capi . Scorfi dunque con gan brauura in campagna , i confili die*

dero ligula a Sommo noto dc'fildati cr prefino .tlquante cajetla . I Sanniti ab*

bandonata la compagnia , tomatifine a capi, con un de confili appiccaron la z'affa,

ma con una certa arte fuperati,gauemente nel fuggir caddcro,perdcndogli alloggi


menti,0" il cafcUo a cui ucniuano in ficcorfo.il confilo trumf, cr tutto quello, che
meffihaueuainfieme della preda,port dentro nell'erario publico. Ma Fabro con*
filo, che con i Tofeani combatteua ,
hauendob ut pochi giorni meffo il fimo, gli mefi
taglione difrumcnto,cr di danari,tma parte del qual tagbone dt/lrtbu fra'fil*
fi un
dati, 0"labra meffi dentro nelFerario. Hortrouandofi lacittdiRomadaunagan
peflcnza trauagliaUZT afflitta,! Saimbi,cr t FaUfii fattifi beffi de' Romani, fi per
la peflilcntia,come per li confili,che creati non erano perfine di gan ualoreji come

Digi-; : J^oogL
, , ,

44 DE GLTANNALI DI GIO. ZCNARA


fuolfxrem tempo di pdcr,fecero mouimcnto, crprcfer tarme. I Romani mtcfii f
fi

, ordinarono Caruilio
qucfta cofa per luogotenente , cr uicario di lunia Bruto , cr di
Quinto Fabio il padre Rullo Mafiimo.Bruto uinfe i Falifci mettendo a fiacco, crfuo*
cOZT fiamma il paefie loro,CT degli altri Toficani. Ma perche Fabio haueua udito,
che i Sanniti trauagluuano la campagna, con preiczza grande auanti di fuopadro
partifii da Roma, pcnfimdofi,che tutti i nemici foffer lui, crfifuggiffiro j pcrcioche
ucdcua , che alquante delle loro ffiie s'affrettaiiano di
tornar a dietro . Sollecitando
dunque di ucntr alle mani con loro pnma,chc il padre arriuaffe,perche fuofuffe tutto
thonorejcnzauerunordineandmnanzit CT attaccata la zuffa coni nemici ben ria
frctti inficmc,con tutto teffcrcito farebbe fiato tagliato a pezzi, fe la notte non foffe
fopragiunta . Molti ctiandio dopo la battaglia morirono , trouatifi fenza medico,cr
fienza qualunque cofa fi foffe ncccffaria,zr atta a racquijiar la fiinitipcrcioche fpiipa
ti dalla fperanza d'haucr alla prima uittoria de' nemici , erano andati molto innanzi

alle bagaglio, cr prouifionficT fe i Sanniti non fi faffer ritirati,pcnfiandoft,che ilpa*

drc di Fabio fuffe uicino,il di uegnente ancora tutti gli haucriano tagliati a pezzi-Hor
effendo portata la nuoua di qucjla rotta ut Roma,nacqiie fra tutti molto fdegno, et ri*
chiamato il confhlo,gli affegnarono il giorno della dfefa. Ma il fuo uccchio padre ram
fimop
loper lef mentate a tutti le cofe fatte da lui, cr da' foi uecchi con grandifiima gloria CT pr*
ImcUum- mcff,chc il figliuolo non era per far cofa indegna dloro, dando la colpa della riceuu^
>

fti Sanni- ta rotta alTct fua giouenile , mitig f ira del popolo pofcia contro a Sanniti andato
-,

ti.
inficme co'l figliuolo, uinfeU,ffioglioUidegU aUo^iamentt,dicde ilguaflo a lor paefi,
cruna parte dcHa preda, (chefu grande) diuif fra' Jldati,cr laltra parteport
dentro nell'erario. Per qucfla cagione a Faio fu fatto grande honore , crai figliuol.

pcrmcjjfchc per rauucnirc ancora come confalo comandaffe,tcncndo per ancora il

padre per fuo uicario , ilqual fuo padre non perdonando punto alla fua et decrepita,
Sedinone
nata per li
gouemaua il tutto ; ma difiimulando per,chc il tuttofatto fuffe dal figliuolo. Doppo
nuota arar queic cofe hauendo i Tribuni della plebe dimandata la le^e delle nuota toltole cT _
di dimanda creditori cffendofigli oppofii, nacque una gran feditione, laqual prima non
I
fi racbe*
Il perii de-
bitori.
t,chc i nemici affalirono la citt . il principio di quefla guerra uenne da quei di Ta*
ranto,che con i Tofcani,con i Galli ,cr coni Sanniti ,cr altri molti popoli s'unirono.
Ma i Romani bora per mano di qucHi,cr hor per mano di quegli altri confli, uinfe*
ro tutti gli altri popoli . M<< i Tarantini > tutto che autori foffero di talgucrra,non fi
erano per mai ficopcrti con l'armi in punto. Ma L. Valerio capitan dellarmata , an*
dando doner mandato cr uolcndo pigliar porto a Taranto ,pcnfndofi, che quel*
la citt foffe amica del popol Romano,i Tarantini,chefapeuano benifiimo ci che ma*
nrgguto haucano contro a quel popolo,pcnpndofi, che U detto L. Valerio centra di
loro fuffe mandato con ira grande gli andaron add^ , Handofcnc egli fenza ucruna
paura dcfjcrfia' ncmici,cr con molti altri lo mcffcroafndo,0 una parte de' prefi
mcffiiti m prigtonc,o' una parte ammazzorono.lntefia qucfta cofa i Romani , bench
con mai animo foffcriffcr tal' ingiuria, nondimeno per loro anibafciadori coneftif
ne lamentarono i a' quali ambafeiadori , non pur nenfu data ucruna buona riffiofta,
n ma
, ,,

'
P A 11 T E SECONDA.; 4J
A mfaroitofuiUjneggiaiiCTfopruUucfiudiL. PoShumiocapodegU mbdfciddori
fugettdtd molta fporchcTX^^Pcr qucfla cofa fattof tumulto, cr ridendofenc i Tarane
tmi,Pofhumtodi}ie,KidctrJvdrte fin tanto che u' concefj s perche piangerete pur'

affai, quando ui conuerrco'l uofhro fwgue lauar quefia urfa .


Queia ingiuria con
acerbo animo portando i Romani , diedero la commifione di far guerra a Taranto a I

L.Bmilio Confalo . llquale con refjrcito andatoui , con accommodate parole tent , ^
prima l'animo loro , perfuadendoft , che foffero] per accettar la pace con ragioneuoU
^
conditioni.Ma nata frai cittadini difeordia, percioche i piu uecchi cr i ricchi uoh .
^
nano la pace,C!T p* ghaani,cr quei che poco,o nulla haueuano da perdere uoleua^
no la guerra,finalmente fu fententuto mfauor de'giouani.Ma diffidatifidcHclorfor
Ze,fi rifoluerimo di chiamar per compagno diqucjlagutrra.Pirrho Epirota,crJpcdi
rongU con gran prefenti unambafceria.EmiUo mtefa qucRa cofa,fi meffe a dar'tl gud
fioyCr rumar tutto il paef,cr ufeiti fuori a combatter iTar,mtini, gli mand tutti in
'
B fracaffo, fi che i Romani poterono per'fauuenirefenza pericolo
predar il paefeO"
oltre a ci pigliarono alcune cajlel.nqucflomezzohauendo Emilio diligentisfimA
' T arantini,cr
atra de' prigioni, cy licaitiatine laceramente alquanti de' piu potenti, i

marauigliatif di quefia fuatanta humanit,cr leuati in fpcranzi ^impetrar L pace,


crearono per loro capitano con fuprema potcft,Agide amico de' Romani. Ma a pc*
tuhauendoqttefl'huomoprefbroffcio, ecco che Cinca mandato innanzi peramba^
fciadordaPirrho,tmfrdilacofa. Conciofiacofa,chePirrhoReifEpiro,hnomocc^
eeUcntisftmo,ty per la defirezza deWingegno, cr per taccuratezza de' riceutti am*

maeftramenti, cr per iifperienza , hauendof tirata dalla fua la maggior parte della
Grecia, cr con beneficij,CT eon fpauemi,giudic che la confederatione de' Tarantini ,

gli foffe per effercernnodiifxma j auuenga,che gran tempo prima defiderato hjueua
difggtogarflaSicilia,Cartagine,crlaSardignainatuttauiacgli temeua daffalif
con l'armi i Romani . La onde a gli ambafeiadori di Taranto promife aiuto j ma per
non ejferbauuto a fofpctto per cagion de' luoghi gi detti, promife di tomarfene fu*
Q
bito a cafa,mettendo per ne gli accordi quefia eccettione , pur che da esfi T aranti*
tu non fuffe trattenuto in Italia piu di quel che bifognaffe. Fatti quefh accordi con cf*

fo loro , ritenne in luogo di oflaggi la maggior parte degli amhafciatori , fatto color
per,che quelli doueffer hauer la cura di far genti,CT alcuni pochi cr Cmca mand j

con r effercito manzt-L'arriuo di coftorofece pigliar grande animo a' T arantini , fi v.

che ruotata la pace,priuaron dclgouemo Agide,et lo diedono a uno de gli ambafcia


dori.N molto doppo,Pirrho mand Milane con [effcrcito ad occupar la rocca nella
fua uenuta , cy guardar le mura . A' Tarantini piaceua molto di non fi ueder punto
Cofirettin a fare le guardie , n pigliarfi abro impaccio} Il perche allegramente
prouedeuano di uettouaglie a' foldatt cr mandaron denari a Pirrho. Emtbo,che fin'

a quefi'hora fe ne era flato falda negli alloggiamenti , intefa la uenuta delle genti di
Ptrrho,n potendo per f inuemata combatter la citt,dilibcr d'andarfene in Puglia,
Ma perche i Tarantini haiieano occupate certe fbrettifime buche per lequali era co*

ftretto a paffare,con le frandfole>con lefreccie,^ co i dardi gli haureb^o chiufa la


froda-,
, ,

46 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


/Iradti i mand innanzi i prigioni,pfr latjual coft i Tarantini temendo di non amtnaz S
zar i kr proprj in ucce de Romani fi ritennero dalT offendcre.M a Pirrho non ajpet*
tata la primauera,con un grofJb,cr fcebfimu) efprcito partitofi^cy" con uenti elefan^
Tini) cerne (i quali
(/ ammali perche prona non erano mai jtati uedntim ltaha^iupcre, cr mera*
Sif recarono a tutti ) nel paffar il Ionio,rfcndofi Icuata una crudel temfxflat perfe

T<r<ui* CT tl rtmanente inqn,cf lj^arlbftf con ejhrema fetica fi ccnduffc.n


defuoi ,
piedi in Taranto.Douc incontanente^ fu artiuato , mefcoleon i faldati ueferanit
la ghuetun,acci non auucmjp,ehc appartatamente effndo onana^iratt er amati
net tempo del combattere non baveffer periato di fanjualche nouit,cr forf che per
T
qucHalleffa caufa,chiuj anco il (teatro, CT prohito il far conuiti,zr banchctti,cr
raunati , command , che i giouani , neUami seffercitaffcro , o lutto'lgiomofe ne

fcffcro in piazza-QocJle cojgran trauaglio recando,molti s'ingegMuano di ritrar*


i ma cgk meffe defuoi
alla guardu de porti,che niuno lafciaffcro partire.Trouan*
fi
dcfi dunque i Tarantini fortemente aggrauati da qucflecofe tCrda IhoMcr a prone*
, ma tardi,
dcr il uiuer a faldati, CT tenergli alloggiati in cafa,fi pentirono perche non

un compagno di guerra, ma un ftgnorsaano tiratiaddoffo. Ma Pirrho temendo, che


per quejle cagioni i Taraiuini non fi piegaffero a darfi a Romani, una parte di quei,
che ccnofccuafufficicntLcT gouemo della R epublica,c a maneggiar il pepo*
atti al

lo,fotta preteflo d'altre faccnde ne mand al figliuolo in Epiro,cr


una parte occulta*
mente fece morire. E t Ariffarco huomo di grandifitmo credito^ CT eccellentifinno nel

parLre,anzi il principale fra i Tarantinij fece amiafiimo,a fin che per quefla fa*
mili.vit,dal popol fuffe tenuto fofpetto . Ma ucduto,che con iMtto ci, il popolo gli

haucua gran crcdito,comandogli che andafj in Epiro , ilqualnonhaucndo ardire di


eontradnb,finfe di nauigari Epiro, ma f nand a Roma. Andando cefi le cof in
Taranto, i R emani non punto allegri della ucnuta di Pirrho, cr perche nimica batte*
nano l ltalia,cr perche la fama era,chc qucUo fuffe un'huom beUicofo CT d'efferciti
mutiti forttfiimo,incont aliente fatta la fcelta delle genti,cr rannata gran copia di da*

nari,di buone guardie fornirono le citt confederate,* fin che quelle ancora non fi
ri*

bcllafferc,cr i capi di quelle che intefo haucano effer parate a far qualche nouitfe* p
cero morire. Et alcuni di Palcfiina condotti la fera in Roma, ferrarono nellerario co*
me per guardie , acci sadempiffc quanto era flato predctto,cio^he quelli occupar

doueano rerario,ma il fine di quefla cofafu,che iui fi moriflcro. I jaranlini , cri far
cS
fcj^fjc^ati mandarono 'Valerio Leuino,contro a Pirrho ihauendo per ritenuta una

a parte deWeffcrcito
per guardia della citt. Cofluifubito partito daRoma,perguer*
tt

P itjii. reggiar,cr combatter lontaniflimo dalla patria,cr mettere ffiauento a Ptrrho j aedi
ffiontaneamentefoffeprouocato a combattere da coloro, le mura de' quali fi penfitux
d'hauer a battcrc.Et prcfun forte,CT commodifiimo cafleUo , ne Lucani lajci una

buona guardia,percbe non ricorreffiro da nemici. Pirrho intefa la ucnutadi queflo


huomo,condottc fuori le fuc genti in campagna,cr dfiderando per di temporeggia*
re,m fin che gli ucmffe aiuto , fcriffc una fuperba, cr minacciofa lettera a Leuino in
quefla fcntcntia.il Re Pirrho a Leuino falute. lo odo,che tu conduci unrjfcrcito con*
j\ Ir
, , , .

r
"PARTE S E C 0 N D A. 4^ 4

rod'T<ardntinhnuiocom:nJndo,chc licentUtolo con alcuni pochi /Lvnente tu


A ,
con*
tumgadamcichefefrauoi fu litigio uerimo,ioui far ragiaie.O' con Uforu

m effccutions quello,che farragpncuole . Leuino in tal modo gli


{{Tigner a metter
par certamcnte,o Pirrho,che tu mpaz.dcputando te fieffo giudice
rifpofe. Egli mi
che tu et babbi pagata la pemdeU'effer mirato in Ua
fra nohcyt Tarantini} prima
ha. Per laqual cofa io ucrr con tutto [efJrcUo,c^
ate,cra'Taranttiiifaro pagar U
che accade far tante parole, masfmmente potendo noidarfineaquejla
lite
pena,
fotto il gtudtcio Marte autor della nailon
ni^ira f Speditali queja rtfpcjia, affretta
delle jpie di Pirico,
i p^i.cr paffuo il fiume, pofb in ffiardu il campo, pref alcune
d'hauer un'alro effr*
lequali menate attorno pel campoygloriofi alla prcfrutta laro
cito molto maggiore, CT poi lafciolle andare. 'Da
cpiejla copi impaurito P rbo, rifu* %

tdcombattcrejipercheifuoicottfedcratinons'eraiu) ancor me(>iiiificmc , fianco

perche egb jperaua,c}x i Romani trouandofi nel paefe de nemci hatteffr a patir co*
rcfludiuettouaglte. Cuefumedeftnxcofefrafc^ffodifcorrendo Leuino, dihbc
rofifubttodifargiornma.Btpcrchetfoldatite)m'uanoUfanudiPtrrho,crglicle* ^
^

oratione fatta per daraniiro a jol*


fatui altrefi,raunato f c/^cita,cr con una lunga
combattere con
maniera fi uufe in punto,cbc o per amore , o per ferita era per
dati'fdi

Pirrho,ilqusic quantunque mojbraffc ihaucr paura de' R.omant,


tuttaiiia efirti

a canto al
fuoiarombatlcre ualorofamcnte.Et ingegiLUidoft Leuino di pafftr fum
il

ritenendoli, al*
campOtPiTrhogltc l impedi.La otte Leuino conia faiUeria a piede iui
che andati
Ueaualleria mandata fatto prete/lo di far qualche preda, commatido,
alla jproueduta ha*
loutano affai lungo li fienc,paffalfcrodil. Cofloro dunque
ucndo dffilui i nemici dietro alle fpade ,
diflurbati CT mettuti mrouiua i lor ordini,

Leiuno pafil fiume, cr appicc auchora egli La fcaramuccia. Ma Prhoncl


caualio , che fLttq
ucnirin foccorfo de fuoi, che figgiuano , battendo perduto il
gii ferito, ogm uno
fu penfua eh effo ancor foffe morto ilaqualcofi fccechegji
fi

^ Epiroti fi perfiro animo , CT iRom^ dtuennero piu arditi , nutuitdofi il jucceffo

della battaglia. Pirrbo ttefi quella cofa, diede la fu uefia reale a MigMlc,cheji
Lt metteffe in doff ,
comnwidando che foffe menato attorno , acci penfandofi tutti
die CI foffe uiuo , i nemici pigliaffcro fpauento ,crifuot ardore : cr m tanto cjfo^
con
diede cddojfo a' Ro
ucflmtenti da. priuato con tutto L'efferciio,dagll elefanti ut fuori
mani cr per tutto aiutando chi era m pericolo , grand'aiuto diede a fuoi La batta* .
^
CT per gran parte del giorno fu duboia, infin che uno ha*
gita dunque nel principio ,
ancora
ucndo uccifo Megacle,(y penjMidofibauer ucctfb Pcrrho,fccc che i nemici
lo credeuano AUhora i Romam prefero grand'ardire cri nemici fi rittrtrono
.

attorno,mii*
Pirrho queiio ueggendo,gitt uu il capcUa, CTcol capo nudo andando
cJuaUeria,laqual
t la fortuna della battaglia . Et hauendo Lciuno commandato alla
pirrlt* ftr
incmici,
pofia banca fuori deU'crdtnanz/tui aguato, che dietro alle fpallc affiliffc
PorhoaUhoralcuinaltotlfegnodcllelrfante. lui per non haucr piu nife fi fatte
befie,cr per {borrendo mughiar di quelle , CT lo ftrepito dcQarmi che [accano quei lame Leui
cberanonelletorrtfopragliclefantiponate,criRomantfijpaurtrono,a'icauaUt
ancora

Digitizec ibogle
. . , ,

48 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA .

Mcora per U paura, una parte di lorgittarono per terra ipiegli che gli caualatutut, D
cr una parte con rfii in fuga fi mcfpno . Pcrdutift diuujue danimo i Romani , ft die
devo a fuggire, cr una parte di loro ucniuano ammaxZAtt da quei ehcrono nelle torri
de gli elefanti, cr una parte dalle Xfonpe,CTda' denti di tai bcjlie, n pochi furon quei
chelle calpeflarono L a cauaUcria ancora uccife mola di quei che fuggiuano n -,

campato ue ne faria ueruno fe unelefante effendo flato ferito , non fi foffe uoltato in
dietro,diflurbando,cr mettendo inrotta gli altri co'lfomughio. Per quefa cagione
ceffando Parrho di pcrfcguitarli , iRomaiu pafforno il fiume ,CTinuna cittkdt Po*
gita fi ritiromo . Molti etiandio de faldati, cTcapttanidi Pirrhouirimafero morti.
La cnderaUegrandt^ alcwuconeffhluidi taluittoria,Scdi nuouo(d^e)noicafi
utnccrcmo , not faremo fpcditi : cr flupcfatto de' Romani, bench ubiti, fggiunfe ,
i'to gli commandaft , io mnpadronirei di tuttol mondo . Per quefa ubtoria , toc*
quifl gran nome,cr molti ricorfero a lui Quando giunfcro,a confederici auto che
.

per tal wdugio gli riprendeffe alquanto, una parte per gli diede delle fpoglie de ne g
mia Quei cheratio in R oma,pcr la riceuuta rotta mal contenti, mandoruo il fitppli
.

Tirrha mu-
mento a Leuino cr richiamato Tiberio di Tofeana, femiron la cuti di buone guar
-,

ta il freft
die pcrcioche haueuano buej che Pirrho gli ucniua addoffo . Ma Leuitto fatti ben
'V figlio di }

andar af'i- medicati fcriti,CT rimefU ifteme i dtfperfi, cr hauuto il foccorf di gente da Roma,
fliar^eina. diede a Pirrho non piccoftrauaglio con teffcrgli fempre afanchi,cr oltre aci ha*
ucndo prefa Capua , dcfefcla ualorofamente , perche haueua udito ch'egli haueua m
animo di pigliarla . E ffendo Pirrho fraudato di quefo fuo dtffcgno, fe nand uerfo
Napoli } n potendolo ptgliare,a gran giornate alla Molta di Roma , per ptgltaria au*
uiofi ; cr paf per Tofcana,per hauer anco quel popolo tn compagnia . Doue m
tendendo che i Tofeani crono ut lega co Romani, cr che Tibenogli ucniua incon*

tro,cr Leuino alle (palle, per paura di non effr prefoal laccio m paefe non conofeiu
tofnon and piu auanti M<t fubito partittfi, cr entrato ne confim di Campagna
Leumo figli feoperfe addoffb con un'effcrcito molto maggior che prima,etdijJMo p
rendo a guifa dHidra rbufono le legioni de Romani > cr in ordinanza meffe il cam
po,ma non fece battagUa . mpcroche hauendo ordinato a faldati fuo che con l'afle
pcrcotendogli feudi, alzoffcro la uoce , cr gridafiero aHarme , al'arme, cr che gli
elefanti mughiaffero per ijpaurir gli Romam ancor con molto piu feroci, cr fpauen*
tofe grida hauaido alzata la uoce , pcrifpauentar i fhldati di quello , non uolfe com
battcr,piglLindo feufa di non s'cffer conftgliato con le cofe ftere ; ricondotti i pria
gioniaTarMto,iuibcnigna,crhonoreuobnmtericcugU ambafeiadoridiRomam,
Tabntto,cr gli altri, mmdati per rifeattar i prigioni, fiondo per che come uhm,
doueffer dimandar la pace,et accettar quei patti,et quelle conduumi che propoflegli
foffero . Mi* perche Fabrbio per li prigioni offerfe di dar quel prezzo che fra lar
foffero d'accordo feuzafar punto mention di pace, iette molto fopra di fe dubbiofo,
cr appartatamente con gli amici,comcrafuo coftwneaitiratof,conftgliofii con que*
gb , cr dd render kp'igmi , cr del maneggiar la guerra . Mdone gli pcrfuadeua
ch'egli n rendefie i prigiom,nc facefie la pace, ma che uinti i Romani, perfegubafie
ancora

V
,

'
PARTE S E C O N n A.' 49
H tncwd gli dUdnZdt neUd bdttaglid . Md
Cincd fu di contrario parere ; giudicando
che fofie bene che i prigioni fi renderono in dono,cr che per ottaicrjld pace, cr lega
mf]eme,fi mandaffea R orna una ambafeeria, cr denari ; a (juefia fentcntia acconfen^
t&onotuttiglialtri,cr l'iftrifo Pirrho ancora iilquale fatti chiamar gli ambafciadori
di/ie,N da prima gi mai di mia (fontana uolonti ui mofi guerra 0 Romani, n bora
fon per muoucrlaui . Imperoche io diftdero d'cficrui amico ; Per il che ui rendo i prt
gioni in dono ,CT ni richieggo di far meco pace . Dette quefie cofe con tutti gli am
bafeiadori cr datali una fomma di danari alla mano , cr un altra promcfja , tiratof ig ,

con Fabritio da una banda li di(fe flamente qucfoio difidero lancitia di tutti i Ro* ni 4'

mani , cria tua particolarmente, perch'io ti ueggo hnomo da bcnc,cr per ti prego
che tu mi dia la pace icr dicendo quefio ,apprefentogli ancormolti doni. >\aFa
^ *

tritio gli rifpof, lo lodo inteo Pirrho qucfla foUccitudineicr farteco pace pur
che per noi fia buona . Perchio fon certo che chiamandomi tu huomo da bene, tu non

g
mi dimanderai chio faccia cofa ueruna cmtro alla patria
. Ma io non fon gi per
pigliar ucrun di quei prefenti che tu moffirifci . Imperoche ,0 tu mi jiimi huomo da
bcne,o n. Che s'io fon cattino perche mi prefenti tu f cr s'io fon da bene perche
, ,
vuoi tu chio gli pigli f Sappi che io fon ricco bondantcmcntc,cr mi contento del
^
la mia fcrte,fenza difidcrio iChauer piu , Ma tu quantunque fij ricco ,nondimcno fei
opprejfo da efhrema poucrt ; perche tu non harefli paffuto il mare lafciandoti a die
tro rp.piro,cr faltre cofe che tu hai,fe di quelle contento non ne difidcrafii deWal
,

tre . Dette qucHe cofe,gli ambafeiadori fi prefero 1 prigioni.cr partironfi . Ma Pir


rbo mand aRoma etnea con una gran quantit doro, cr dornamenti da donne d^o
g^i forte,accife qualcun de gli huonuni glifofj contrario, che le lor donne allettate
i,fiuJor di
da quei begli omamcnti,gli corrompefJiro. Andatofene a Roma Cinca,non and co Prm j pjr

fifiibito a prefentarfi al Senato ; ma col pigliar bora una fcufa,cr hor unaltra and
tu mettendo tempo in mezo ; uifit per le cafe priuate i piu potcnti,cr con parolc,cr
doni f gli fece amici . Hor tirati,che n'hcbbe in qucfla maniera molti dalia fiu, tuUua.
^
fenanddmanxi alSenatoneUacorte,cr diffe .llRe Pirrho dice d'cfjrucnuto non
per forili gucrra,ma per riconciliare i Tarantini, che fipplichcuolmentedicipre
gatoihaucano. Oltre a ci fenza prezzo uharellituitit prigioni iCT quantunque
boMcffe potuto dar dguaflo al tenitorio uofro,CT combatter la citt, nondimeno ci ui
donando deffer riceuuto nel numero de uofhi amici CT confederati Hara tutto che .

fia certo che uoi gli farete fempre cari , cT raccomandati , nondimeno egli ha in ania
mod'haucruiafarmoltipiubcn^cificy piu grandi. QucHc cofe bench piaceffera
uffai,cr fpccialmcnte alia parte de Senatori per i prefinti riccuuti, caperli rcndu
ti prigiom , tuttauia fenzA darli ueruna rijpoHa , confumaron molti giorni nel confi
gliarfi . Varie cofe in quel nuxo andauano attorno , ma alla fine la fententia di
far la pace ninfe. Laqual co fi houendo intcfa Appio Cieco,
fi fece menar in Senato Appi
lee

(che per let, cr perdita degli occhi, falena Harfcn' in caft) cr diff che non face "l'<d>fe U
ua piT la repub, il far pace con Pirrho i cr auucrti il Senato che facea meftieri eoe
dar fbitofiioridiRomaCinea,cr per quello atiuifar Pirrho che tomato,chc fene
\ . DD fofie

DiCji'r: jjpr'-QSl
. , q

yo DE GLI'ANNALI DI GIO. IGNARA


fofj nel Jo p.ieJ,aUhor nunddfjj
gli jmbafLtdari a dimandar U pjce,0 (juabmcpte O
dltra copi ch'ci ttolejfc . ?xrUto che cofi hcbhe Appio , il fenato fenza ueruno inda

gtOyCr dcconfentcndoui tutti , ordin che quel medefimo giorno,fi caccaffe /or
de confini Cinea; CT a Pirrho fi proleiaffe wtimplacabil guerra,mentre ch'egli fa*
ua in Italia A' prigioni fecero uiu certa militar itergogna , de' tjuali non ftferuendo
.

piu n cantra Pirrho,n contra altri gi mai, a fin che non hatteffer afarqtalcbecon
giura,cr tentar nouitucruna,gb (partirono mnaric fortezze. L'inucmataamen*
due le parti attefono a farfi forti di quanto bifognaua Auicumdofi la primaucra
-,

Pirrho con impeto grande fc ne feorfe fin in Puglia, douc per forza cr per accordi
prefe molti luogfii ; in fin che i Romani s'accamparono ad Afcoli contra di lui,cr per
molti gfomi ognun fi flette fu la fila, pcrchetemeuanoCundcWaltro.Conciofia cofa
che fi come t Romani haucano paura degli Epiroti come vincitori,ccfigli Eptroti de
Rcnmwu come dijpcrati In quella effindofi fparfo fuori per alcuni effe Decio era
' pronto a farfi uccidere a effempio del padre, CT deUauolo , con ifpaucnto non piccol g
Pirrht p fi degli Ephvti , che tutti fi penfuano par la morte di qucUo hauer a perire j Pirrho
deiu
efrtifuoi faldati a nonttolerdilpcrarfi,omctterfi paura per tai parole ch'andana^
wjrts diDe
^tiorno } perche con la morte cCun buomo non fi poffano uincer mohi gb ma
canti non bjjino piu forza che gli buommiyCP'l'armi. Et conqueflo parlare da mai*
te ragion co/fcrmatofecc animo all' efferato, cT inucHigato rhabito co'l quale i De*
cif s' erano deputati aUa morte , auucrt tutti i fuoi , che trouando qualcuno ueflito di
talueflimcnto,non Commazzaflcro , ma lo pigliafitno uiuo. E I fece dire a Decio,che
iacofinonglicrapcrriufcirei(yches'etf}ffcprefouiuo,lofariamatcapitare. A
*
quefle cofrtjfiofhnoiConfob, che non haucano bifogno di ucriina tal cofi che flit*
- za queflo erano ut ogni modo per rimaner uincitoriayfl trb di fepra. Et perche un
' prefondo fiume diuidcuaC un campo (LtWidtrOydtmandatonbqueUocb'ctttolcua piu
toflo,o paffar cgU dalla banda lorofenza impaccio, chefii erano per difetfiarfi tanto
che paflafie , o conceder a loro con le jicjfe conditioni,che paflfiero sa fin che con g
equal battaglia, attaccatifi infieme amendue gli interi campi, fi potefie far certo gin*
ditto dcUafortezzu,C7gagliardia loro . Qucia clcttione hauendo i Romani data
Pirrho per impaurirlo : egli che molto fi fidaua negli elefanti, gii conceflc d pt^ar li
fiume . 1 Romani fra rubre cofe, apparecchiaron controa gii elefanti alcune afle
ogm lato j per gettar d'uidicr fuo*
ferrate, a guij d'antenne fitte ne' carri, cr alte da

eo,cr altre cofe,crriffiigner in dietro quelle beflie . Hor uenuti alle mani, i Romau
ni quantunque tardi,pur aUa finefeciono dar a dietro i Greci, infin'a tanto che Parho
mandati gb elefanti infoccorfo, non gi dalla banda dou erano i carri falcati, ma daU
rabra,me(ie infracafio la cauaUcri t de' Romani col terror delle bcflir,auanti chetU
entrafleinbattJgliaimaaUa fanteria apicdenondicdcmolto feommodo. intanto
alcuni PugUefibaucndoaflalitoilcampodcgU Epiroti, furoncagionedeUauittorij
**
deRomani, impcrochemandando Pvrrhoalcunidiqucichecambattcuanocortiro
a detti Puglicfiytutti gb altri furon fottofpra , penfandof i che quei mandati daPir*
rbo figgifiero, cr che i Padiglioni, cr alloggiamenti fiifiiho prefi > Si mefion dunque
ancor
. . ,

' '
P A R T E S E C O N D .fi

. dlKoreglittoinfugd,un4 grati parte de qudlifia^on inerti. PirrboiflrfiOyCnnoki


R.m<rr
de' principali cjiendo feriti crik piu ancora daWinopia delle ucltcuaglic^cr de me^ r#,
itcamcnti grauemente afflitti,cgli fi ritir a Taranto prima che i Romani lo fipefe
no Conj oh bench per far la giornata bauefero pafato il fiume , naidnncno udito
I

che tutti il nemici erano andati ut dijf>n fwne,fi ritirarono a fuemar per le citt ^Ua
tuglUfiwn potendo per i lor molti feriti,pcrfeguitarh. Pirrho fra faltre prouifioni^
eomnund che tondottagUfifiegcnte^cr datari del fuo paefe unaintcfo che Fabr^
tiOiCr Pappo confoh eletti trono giunti al campo/nut propoftto . Vn certo N icia
ch'era taiuto fuofamigharifmo, et fidclefe n'and a trouar Pabritio,promcttendaU
drammazzar a tradimento Pirrbo . Laquale fcelcraterXA non potaido [offerir F<<
tritio , cr giudicando che con la iiirt , cr con la forza , cr non con [inganno s'ha*

Ufffiro aumeer b nemici, feoperfe a Pirrho qtieflo tradimento . Laqual cofi lo fece
rimaner tanto ilupcfatto, che di nuouo rimand i prigioni in dono a' Romani, cf per
B fuoiambafeiadori dimand la pace. MafcomctRomaninongliriffondeuanoafuo
modo della pace,ma diceuanb che parti^ pruno d'taba,cr poi trattajfe di pace, cT
ficcuan guerra a tutte le citt che con lui haucano fatto legalo" pigliauanle, cofi an*
cara egU , che con lanimo fi trouaua trauagliato, prefe /guanto dardare j percioche p ^
da alcuni Sracufini (che dopo la partita dAgatocle eranodaHe feditioni molto tra* chunuat
MagUati)erachiamato,iquabfeilefiicrlacittcanmetteiunoaUafuafrde. En Siolut.

irato dunque in Jfcranza ifinfignortrfi di tutta la Sicilia, lafci Milone Ma difefa di

Tarmuojcr dell'altre citt fgH fi P'trti con dar nome di tornar prtjlo. Et
effendo riccuuto da' Siracufani,cr conce ffob l'intero gouemo, nuouo m poco tcn*
po diuennefi potcnte,che i Cartagine/] perpatiradi lui,fhldauano gente d talia.Uia

ben tedio quelli fortuna gli uolt le jfallei pcrcheegb fi


toljcduianzt a gh occhi

moki de' principali, parte con [cfiliojcT parte con la morte . La onde i Cartaginef
uedutolo non ejfer potente di fue priuate forze , ti hauergk animi de' popoLort afua ^
diuotione,ualorofimcntegUfecionguerra,etcolriccuer fotta la larprotctttonciban cionjisi-
Q Pcrlaqualcofinonpur abbandonsiro oh*,
di Siracufini,malamcntc lo trattarono .

cufiyma tutta la Sicilia 1 Romani per la fua partita,CT affentia d'Ualia,pi^to mag
gjiar ardor,fi ruuskarono alla uendettu di quei che chiamato [haucano, differendo ut
altro fotto'l goucrito di Ruffino, crlunio
tempo dueniicarfi de Tarantini. Per
CoHfob,affakronoSannioicrdatodguallodcampi,prcfcro alcune caflclU da gU
hubttonti abbandonate
. Percioche i Sanniti traportatc haucano tutte le lor cofi piu
X
care , cr prcciofc ne motui Cxaniti , cofi detti dalli ffcqucntia de corbi . I Romani
dunquc,comc per un dijfregio , hauendo hauuto arirc di filir quei monti cM offri,
cr difficik,moki di loro ui ronafer morti cr moki prefi . Di qucBa rotta t Cordoli <

1
fi dauan la colpa l'un [altro, cr in commun
parere fi rimafero di far guerra, cr iunio
diede il guaflo a una parte del tcnitorio Saimitico j cr Ruffino diede gran trauagko
a Lucani, craglt Abrucuu ipoife ne and a ricuperar Crotone,chc ribellato sera
d Romani, chiamato da fuoifamigkari, cr dmoti Ma gU akri auanti Ltfua ucnuta
.

haucano fatto ucmr una buona guardia,conceffik da Milonc, che per capo di qucUa
X gli DD

Dkji
.

jz GLI'DB ANNALI DI GIO. ZO'NARA


glinmdotJiconuco. L4 onde non ncjapcndocofciuru Ruffino, perche era Jhto O-
negligente aUaccoffar/i alle mura dou crono gli amia fuoi , ecco che aW improufb f
'
'

affahto da' nemici che ufebronfuari,^ dcttongli una buona rotta-, ma nondimeno do
poi con una certa aflutia prefe la citt impcroche egli mand due prigioni in Cro
ione [otto nome che fi foffero fuggiti ,
l'un de' quali diceffc., che di/peratofi egli di po
ter pigliar Crotone , era per andarfene alla uolta di Locridc , iui chiamato da alcuni
traditori j E t perche qucii par
CT faltro affrmajjc che di gi egli era in camino
lari haucfjcr
,
CT con gran fretta
qualche color di ucrit fece raccoglier le bagaglic ,
finfe di partire . Nicomaco ardendofi alfcrmo,cbc quefla cofa foffe uaa, pache le

Ipte cofi ajjvrmauano , abbandonato Crotone ,pala piu corta congran diUgcntiaf:
ne and alla uolta di Loaidc. Doue gi effondo arriuato,Rufjinofc ne torn in die*
Crotone, che mun fc n'accorfe , CTgiuntout fuor della )paan3:a dognuno
f
en^ pcrcfcc una folta nebbia impedito banca il potalo uedae, prefe la citt . Qucja coa-
fa intendendo Nicomaco.uolendofeiur tornar a Taranto, palauia incontrojii in\Ruf
fno,cz iieniiti infieme a battaglia, ui pafe molti de' fiioi,et i Loaini fi diedono a Ro
mani. L'anno feguaitc hauaido i Romani tolto il carico di far guerra contro a San*
. . nio,crLcucadc,craffaluii Bruci/, Pirrho cacciato di Sicilta,cr tornato mltalUygli

fu molto nwleflo. InprimaeircccufottoUfuaJcde Loaidc, che ammazcotaU


. I guardia de' Romam , saa ribellata ma fatto ritirar dall'affcdio di Reggio , cr egli
-,

fu ferito ,cr HI lafci morti molti de' fuoi foldati . D'indi andaiofene a Loaide , CT
, .
gajligati nella Ulta alcuni dcOafattion contraria, tr de gli altri hauuto frumento, cr
I in San"
denari , tomoffenc a Taroiito . Da Sanimi poi effondo chumato in aiuto, pache i
^
Romani gli Jrigneuanoforte , fu fatto fuggire . Conciofta cofa che effondo fatto un.
elefantino gtouanc gittati a terra quei che gli aano addoffo pa tutto anduua ccr
, ,

cando la madre ; laqualc effondo acabamente adirata, gli altri elefanti ancora lutti fi
commoffao , fi che ogni cofa and infcompiglio j ma i Romani finalmente hauenda
ammazzati molti di quei di Ptrrho,cr prefi otto elefanti,con tutti i luoghi douimmi*
, ,,
p
ci s'aano accampati rimafao uittoriofi. Ma Ptrrho con alcuni pochi catiaBi,fe ne ri
fuggi a Taranto,crd' indi nauig in E piro,cT affermando di noia tornarc,aUaguar
dia di Taranto lafci Milane, lafciandoli la fediafua che era cinta di coreggine fatte
pcSc di S tela morto per lo tradimento. Et tn quefla guifuendicofiidiNicia.
delia

Douendo egli puiur certi gioiiani Tarantini per alcuni lparlamenti,dimandogli,pcr


che tanto sfacciato ardir s'erano prefi cr egliiu) rijpojero, che molto pw acerbe pa
-,

rolc haucruno dette di lui , fe il uno non gli foffe mancato > il perche ridendofcne li*
centioUi . Pirrho dunque capitano tilujbrijiimo , che grande fpauento mcjic a Ro*

Merle di maniftanno quinto abbandon t Italia, cr alla uolta delia Grecia ruioltatofi con [or*
firrt. me, non molto dopo mori in Argo. Che come fi dice,una domia, paffindo egli per la
fbrada,difidcrofa di uedcrlo,da aitogli cadde addoffo . Lanno me*
, cr ammazXfiUo

defimo abntio,cr Pappo effondo fitti cenfori,taffarono moki Senatori,cr caualic*

y^ffaient
/pccialmaite Ruffino (tutto che ci foffe Dtttatorc,cr nuouamentc haueffe ha
ie'Cenfm uuto dignit ccnfoloTc ,) pcrciochcbouca dicci libre di uafi argento , inqucfta
,
maniera
.. . , ,

? '
P A R T E S E C 0 N D A.
A vutmerd i Kotn<mi teneu<mo che la pouert conp/cffe non pja ncWhauer peco , ma '. r dir l-

nel dfidcrar affai ; cr agli altri cIk per fcrui^


cr per <ptefla cagione, a magifirati,
C d'arce
e

tio delia Repi. taidauano m uuggio,drl publicofi dotta htfpeja che far doucna, cr

mancUo. AlctmiTaraHtinifottolaguidddiNiconeajJtarcn Mihne,dacui era SeditUne


no flati mal trattati ; ma non hauendo potuto far ci che diftderauano , prcfhno uno nata in T-
Tanta,
de'fuoi caflcfli.cr dauangU da far' affa . Etintef che i Romani s'appcrecchiaua
nodtfarUgurrra,ffcdir<moambafciatoria Roma, cfimpctromo la pace. Tolomeo Tolamea Pi

filadelfoyRe ifEgitto,hauuta la nuoua delle rotte di Phrho, cy deWaumento de Ro ladrif di-

mani,^ mand gran prcfcnti,iy feerft lar amico . DcBaqual cof rimigli molto al
utta de Ka
mani amica
irgn i Romani, all'incontro gli fpedirono ambafeiodori i iquab da lui furono magni
ficamaitc riceuuti,cr prefentati i cr offendo a Roma uolfero metter i prefenti nel
{erario publico i ma il Senato non uolle , concedendoli loro Dopo quefo per mano .

di Carutlio fggiogarono i Sanniti.cr per man di Papirio i Lucani, cr Brucij . il me*


Sanniti da-
p defimo Papirio ctiandio dom i Tarantini Iqualinon potendo piu patir Milane,
.
mali.
crdalor propij che moleflauano Milone,cffcndo ffrcnali,dimandaron aiuto a Zar
taginef,itefa la morte di Phrrho. MaM ilone ridotto aUc frette, perche per terra
da' Romani, cr per mare da Cartagineft,fi trouaua trauagliato , a Papirio diede la
rocca ncUe mani con qucfla conditione, che poteffe andarfene fatuo con tutti ifuoifol

dati,cr il tefro I Cartaginefi dmquc,come confdcrati de Romani fe ne partir


no ; La citta sanrefe a Papirio, con fgnatclt [armi , cr le nani, rouiiiate le mura, cr
fattaf tributaria 1 Romani in quefh maniera hauendo foggiogati i Tarantini, die Vrefa di Ta
diro addoffo a Reggio i perche haueano rouinato Crotone prefh a tradimento cr Tanta, di
mmozzati tutti i Romani che ui trouaron dentro ; Ef perche i Mamertini habitatori
di Mefma erano flati chiamati da' Reggmi per compagni della guerra , i Romani
con patti fe gli obbligarono , Ma nellaffedir Reggio , dalla penuria delle ucttoua
glie , cr altri feommodi furon molto trauagliati 5 infin che da Hieronefuron foccorf
^ di frumento ,cr digente .Horprefa finalmente la citt, renderonla ad alcuni pochi
^ de uecchi cittadini
,
facendo morir quei che con inganni oppreff lhaucuano .

hierone tutto che da canto di padre non fuffe nobile ,cr che la madre foffe fiata fcr
ua,nondneiio fignoreggi quafi tutta la Sicilia, cr amico, cr compagno de Romani di Sicili,

fu dimandato , CoHui dopo la fuga di Ptrrho da Stracufa,cffcnd(^ fattofigliare, ha


uca paura grande de Cartaginefiuicini all Ifla; per piegofi dalla banda deRos
mani, cr la gratta, cr amicitia loro acquifiofii con quel primo beneficio di frumento,
Cnlaitito di gente. Dopo quefio, correndo unmeritata aiidelifiima , il Teiia-c Inuervata
ghiacci fuor di mifura groffo gli alberi fi fccconio Romani furono afflitti cr le fuardt mi-
, , i
fura fred-
befiie per limpia de pafcolt perirono . Lanno uegncntc,LoUio Sannita ofiaggio in
da.
Roma,effendofi fuggito, prefe un forte caficllo dcljo paefe , cr diedcfi al rubbarc. Lollia San-
CoHui finalmente eon tutti i liioi eh'erano genti di uanj parfi, c per la maggor parte nita.

dcboli,ct fenzaarmi,daQ_, GaUo,ct C. Fabiofuprefo. Male/pugnationedel caHel


Caricino,douc ripo/ia haueano la preda,fu malagcuolc a pigliare A Ila fine per O
pra d'alcuni fuggiti, montati fopra il muro ,furoiu> quafi per effer tutti ammazzati
DD } per

Digit;
, ,

54 DE GLI ANN ALI DI G rO.* ZONARA


per fopurd , non perche U notte fvffe lume di iww, ma perche uemagik tau
Matita Jt
O
graffa neueiMa cominciato la luna ad appjrire,prrfaro fubito'l cafleBo. In quejio t
poiRom. hauendo accrefeiute le ricchezze loro cominciortmoa ufar le dramme d'or
gento.Dipoi prefero Farmi controala Calabrtd,incolpdcdx, eheraceettatohanem
rt trauagliati i lor confederatima in nero efli lo frxro per fttomerfi Bri
ifi Srr
it cenu di/t, per la cmodtta de' portlyCt il fidi tragetto nrlTtlItria,etnellnSrecia.Auucgnai
de gjoMMti. che con uuo jiejfo ucmo,ufctre fi pu di quel porto, cr tomxrui dentro. Ottenuto dim
que il dt/derio loro,non pur a Brindifv, ma ne gli altri luoghi ancora nundaron le co*
ionie. Hauendo finite qiiefc cofe , Z7 andando piufempre in alto, non s'infperbiro*
D.aaJiCi. notnadicdrro neUemaniag AppoOomati Quatto Fabio Senatore per ringiuris
fatta a gli ambajeiadori. Habitano quefii popoli nel mar Ionio. Rceueronlo cojiorot
^^^^'^dxronafanoaRoma. Quuito Fabio, cjEtnilto confoli prefm Farmi per
To
faoi*.
* rimetter in libcrtagU Vlfmefi lor confederati i I quali offendo t piu antichi di Tofe

na, $'erano fatti potenti, con fartifone mura, cr ufonano la Repubkca omatifima di
B
ottime Icggi.Perlaqual cagione aUcuolteprcfcro a far guerra, zTperunlonghifii*
mo tempo fcciono nfifentia a' Romani. Ma poi offendo foggiogati,ft diedero a' pia*
ctri.cr a'foUazxi, cornmettendo ilgoucmo dellaRepublica, cr la cura qui^del far
guerra a feruitori,(y gh malzoron tanto,che mfuperbiti di robba,CT ardire, ef*
fcrmauanod'effcr fatti liberi , ZT le hr proprie padrone prefer per moglie , ce
frati in luogo di padroni ucniuano eletti in Senato, haucano tutti gli oficf, tutta Fau*
*
,

torityCgoHcrnauano il tutto. Linguine fatteli da padroni con arroganza grande
rigettauano fbpra quelli.! uecchi cittadini dunque non potendo piu fojftrir quc)la co*
fa,nliberarfeneconlelorforze, dinafcoflofpcdironoanafatoriaRoma,iqaU
con prieghi ottennero, che d Senato ( perche la cefa non fi fapeffe m publico) firan*
naffe i una capi pnuata. il Senato dunque fece quanto gli fu diinaiuUto CT dtliber
tutto ci che bijognaua in tal affare
,
penfandi^i di non effere fiato nto da ucruno.
Ma un Sannita , che era alloggiato neUa cafa,doue occulramcnte , p raunarono tut,
pcrcioche fi trouaua infermo per trafeuraggme uifu lafciato dentro , intefaJa dtlihe*
. rationdelScnato,difattonauui(gliaccii)ttferui.lquaUcoltarmentocfammangk
ambafciadoriycr intefo ci che p trattau.t,ammazZJron quegli, <y i principali delia
citt. Per laqual cofa Fabio marulatoui d Ronunt,mcfp in facaff,iy' in rum tut*
ti coloro che ufetron fuori [eco a combattcrc,c nel fuggir che faccuano nammaz*
zmoltiycru gli altri fuggitipncUacittpmifeadarFaffiltoidoue per una ferita
chchebbecjfcndomjrto,iJcruiriprefcrardtre,cTfaltaronfuori,mauinti ,
ceon
unlimgoafjcdioridottiamorppdt fomcsarrefcro.llConfloacerbifiimamentcha*
ucndo fatto tormentar , cr ammazzar quei che a lor padrni tolto haueano il magi*
Prato, rum la citt > mandando ad habitar altroue i tirrazzani cr quei che mante*
.. nuta haucuano la fede a lor padroni. DalF bora in poi fi dieder i Romani a guerreg*
dtiu ^un- mare,chc prima erano flati ignoranti del tutto nel far p fatte armate . Co*
r*d'Afiic4 mincuto dunque a praticar permarc, fe ne papomoall'lfolet c altre tare ferme.

Ala uenner primieramente aOc maiu con i Cartagmep, i quali non eranppunto infe*
riort.

PAR TESECONDA. 51
A Ywri^ndirtcchczzctljdibontddipaefc j CT ncWarte (klnauigffc fi trou^umoe^
fcrcdttl^amjMiicuano aucora grofii cfjirciti dtfantcru,cf di ciouUerU, cr aboa
datzitnonpkciok di ckfanti, oru^cfiiconmundMano alln L&utjULi Sdrii
d wuigrim parte della Sicilu,cr erano entrati anco in /peranza di finmnet
grt<,Cr

terfi fltalu.Pcrche fra raltreeof,chcfpcrbi,cr altieri gU faceuano, la ^furata


lorgran ltbert,gU focena arditifiatiL Cotteiofia cofo che il Re loro mi fi focena in
uitatmapcrunawu). 1 Romani pigliauaHooccfione di farligucrra pcrcheefh
Cartagmefi hauenano dato aiuto i Tarantini .Eti Cartaginefi di farla loro , perche
con Htcrone fatto haueano una fhretta amicitia,cr kga. L nera cagion'aa , che
M4
(uno banca fojpetto dellaltro, cr ciafeun fi penfaua di non poter guanai }lar in pace,
cr fienro, fi non fi fommettenaraltro. Horaftaiidofi amendue c{ttefli popoli in quefio
trauaglio amto,nacqne fra lor qnefa occafione di romper la pace , cr dar princi*
pioidUgucrra.lManurtini,cbegidt campagna fe neranoandatiaflar'aMesfit

2 na,in qucigtomifitrouauano da Hierone aficdia.Laoadericarfon per aiuto a Roa


mani, conte parenti loro , a' quali allegramente , cr di buon cuore fu dihberato man* Mgmertmi.
darlo.F.tcbiartsfima cofo era, che fet Romani abbandonananeiMamertmi,coloro
s'eranoper imitar' a' Cartaginefi,iquaUfoggiog;Ua,che fi fojfcr tutta la Sicilu, jnz*
inbbioiriHdt fen erano per paffar m Italu.Pcrciochc l'fola di Sicilia poco dijlm*
te da terra ferma, attach alcuni nonno fauoleggiandot che gi con l'Italia
f^
fe congiunta. Per bfito dunque tanto uicino all'Italia, CT pareua, chella inuitaffe i

Cartaginrfi ,aceiocbe occupata , che baueffiro <picla,fif^ero anco impadronuidi


tutta la terra firma , che gli Haua al dirimpetto; et quei che tcneuano Metfina , in lor

potefade haueano ancora quello foretto. Ma i Romani dihberato chebbono di fceor


rere iMamertini,per alcune urgenti caufo, non gli mandoroncofi fuboil foccorf.
Uperebe quegli dalla nccesfit cqftretti , fe nc ricorfono a Carthag/inefi , iqiuli cr per

i Mamcrtini,cr per lor proprij con Hierone feccr la pace , a fin che i Romani non
pa/fofocroaeiriJbla,crfottoilgoucmo,crcapitaniatod'Hannoneguardaujnolacit*
g f effe nn
t,<y lo fbretto. In quefoo mcTXo C. Claudio truno de faldati , mandato auanti con fuctedtm
alcune poche naut da Appio Claudio, fe ne uenne a Reggtoma ueggendo che [arma* jrjptre m
ta de' limici era molto maggmr che la fua,non hebbe ardir di paffar auanti cr mon* '

tato in una piccola barchetta, con gran prcHczzi andoffinc a fmontare a Mcifmao*
ue abboccatofi co' Mamcrtini , parl quel tanto che rtcbicdcua il tempo : ma uedutofi
far rcfifocntia da Cartaginefi, per allhora fe ne parti con le tronc nelfocco . Pofeia
tmefo^hc i Mamcrtini fi trouauano fatto fopra,pcrchc a Romani ncmuolcuano uh*
hidtrc,cr i Cartagmefi con ma[ animo foffrriuano,dinuouo fc nc pafo a MesfmaiZT
fra[akrccof,chcidiffe per tirargli al fuodifcffto,qucia fu ima, ck fitrouaua iui,

per liberar la cittj^lcrata che foff,tornarfcne acafo. Et a Cartaginefi coman*


d che eglino fi partiffero, li fopeffir dire, che giufoa cagione haueano di jlarui.
Ma iicduto , che ninno de' Mamcrtini per paura par lana ,crcbe per frza i Cor
tagmefi tcneuano la citt,difjci 11 tacer degli unt,cr dcglialtribaftcMolfgnale,cbe
gli uni ingittfamentc fi portano, parche figiufta caufo haueffer per le matu ,ft difrn*
pD 4 derebbono.
, , , , .

$6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


derebbono,fyglialtridifidcroft fotta deUu libert. Perche fi affrttioMi ffjro i f I>
Cartagmefiyliberamente promettcriano di darli aiuto. A iMamertint piaetfucr molto
tjuejlc parolcyCr tic moftraronofegno col farne fcfU grande, ^lodandole ter tifi)

ne parti, CT tomoffene a Reggiotcr non molto dopo con tutta Farmata efjndcf ingea
guato di pajpr per forza,in parte per la moltitudine, cr fegacit de i Cartaginef, et
ut parte per la crudelt del mare cr utu tempcjia fltto nata, perf alquante galeet
Caconi' altre a nuda pena fcondujJaRcggio.NpcrqueJlarottapcr t'ajicmiea
ro t Ronuni dal mareiCT Claudio rifece le nani .Hannane per poter dar la colpa ai
Romani della rotta lega, cr amicitia, rimand a Claudio le prejgaJee,crgli refitt
prigiotdjdnuouo multandolo alla pace. Ma non ammettendo Claudio patto , cerna
dithn ucruna di pace,Hannone tutto adirato minacciando diffe ; che mai non era per
patir che i Romani fi lauajfero pur le mani nel mare. Claudio alTincontro confideraa
ta la natura del mare,affett d refiuffo di quello ,cr che d ucnto inficme in poppa lo
portaffro in Sicilia. Paf dunque m Sicilia fenza che ninno gli s'opponeffc ,crtro* g
nati iMamcrtim in portOypercheHannonchaucndoi cittadini a foffctto,fcnejaua
alla guardia della rocca,gli fece a tutti un lungo parlare , perfuadmdoli che mandaf*
firo per Hannone.lqualc bench danimo fojjcdtnonucntrui, nientedimeno temen^
che I Mamertini lamentalf dellericcuute mgiurte,qualcbe nouit non tentaffero, uen
nc in quella raunataxT dette che fi furono molte parole , fmea profitto per, dalTuu
na banda, cr FaltraM un certo Romano fu prefo , approuando la cofa i Mamertini,
cr meff in prigione. Ilpcrche cojbrctto dabbandonar tutta Mefiina,da' Cartaginrf
fu pumtoicr in/eme con rcfprcito mandato un'Araldo a Romant,per loquale gli co*
mandauano che abbandonata Mefitna in /pacio dun giorno determinato, fi partijpro
di tutta Sicilia.Et perche i Romani a quejlo loro editto non uolfcro ubbidire i C^a*
gincft uccifiro tutti quegli Italiani, che faldati haucanoicr con Faiuto di Hicranr, im*
petuofimcntc ueiuiti aUa uolta de' Romani , fi mi fero ad affediar Mesf'ma, cr di mar-
mer faceuano la guardia per mare, che n dt frumento, ne di faldati gli patena ucnir
p
foccorfo. Di quefa cofa accortofi il Confolo,chc gi era uteino , trou clx i fldati fe

nc Atuano nel porto negociando,e trafficando per tutto fenza frjfictto norie mcrcan*
tie,(y tngannoUi fi che fenza un mimmo pericolo pafi il mare cr dt notte occulta*
-,

mente prefe porto in Sicilia non molto difcofio da gli alloggiamenti dinierone, <y afr
ftlilolo fubito, fi perfuadcua con un tale affollo tdU fpro^a di metterli gran paura.
Mala fiiacauollcriauirimafc al diftto,crifoldati armati fupcricrt. turoneallho*
rafit mir in quelle montagne,che fon dietro a Siracufa.Claudio dunque fr into uia co*
ftuiycr ricreati con la fua prefentit i Mamcrtini,a(pilt i Cartaginefi gi abbandona*
ti,con impeto glande faccheggiando i loro alloggiamenti , doue accampati ffauano,
quafi per tutto cr dal mare ,CX dai profondi paludi erano cinti. E t la jhrctttsfinta
bocca per laqual flamente m fi poteua andarc,d' un graffo muro era ferrata. Doue
con grandisftmifremi edfaticandofi t Romanidi trapaffarc,coni dardi, con fnfiyCTaU
tre cofe tali,francamente ruttati furono. G U Africani quefro ueggendo, ufctrtio fio
ndquclla lbrettisfrmabocca,pcnfandcfidfiauergUcomc fuggtiapcrfcguitare.Ma
... . l tRcmani
,

PARTE SECONDA. fz
A i Korna <ffditmcnte riuobatif gli butteron di numera, ammazz^done motti,che fin
che Claudio fu in Mcsfiu,non ufeumo piu fuori degli alloggiamenti. De icjuali non
hauendo egli ardire di tn-arli fuori per forza jriuoltosfi con lamino aWimprefa disia
racufi,etdiHtcrone,lafciandoin Metfina una buona guardu. Et fi come efjh combat
teua la citt,cofi anco i cittadini di quella tal'hora dauano fuori, cr bora gli um,cr ho
tagli altri rimaneuano al di fbpra. Et trouandofiilConfolouna uolta tngrandisfnu
imgofcia', CT ridotto da' nnnici a rcopartito,ccrtamcnteche farebbe flato prefo,fe

prona che al tutto foffe accerchiato, fpedito non hauefjc un anafciadorc a Hicrone
4 trattar feco delle condttioni della ^ce.Perche uenutogli uno a parlare,e trattar fh
co dclUpace,zTcofragiionandofritirtantoche ernie inluogo fteuro. Et per*
che la citt non fi poteua coft agcuolmcntc pigltare cr laffidio per la penuria delle
Mettouaglie, (y per Ltpefle entrata con gran fracaffoncl campo, non polca dura*
re , perci partitj . 1 Stracufmi andandoli dietro , ragionau oio infime con alcuni

B de foldatisbandatixy hareb^o fattali pace, f acconfaitiio Ili haucffcHrone. il

Confalo lafciata la guardia in Siesftna, fc ne pafs a Reggio. I Romani affittate le

eofe di Tofcaiu,cT al tutto pacificata Italia, ueduto che le forze de Cartagine) i ere*
Wertne fa
fteuanOfComandorono ad amendue i Confli che pafjfjcro in Sicilia. Valerio Kaffi*
fAce ioni
mo dunepiCjCy Ottacilio Craffo,c<^ oppiatamente, come anco wfteme feorredo per C\.0iiuou.

ffoU,riccuerono molti,chc s'arrefon loro, fi che hauendo crefeiuto al dominio lor mol
fi luoghi, fi mifero a combatter Siracufa.La onde Hiercnc impaurito da tante lorpro* Hdrnone.

ff,mt,rcndutcgli le cittyche tolte gli haueua,Ufcuti liberi i prigioni ,


cr promefJU
una Jmma di da/uri, dimand lor la pace,cr ottmiela > perche t Con fli giudicarono
che hauendo congiunte con le loro, le forze, CT ricchezze di qucH'huomo, con molto
maggiore ogcuolczza haueriano potuto sbrigarfi da Cartaginefi,cr uinccrli.Fermati
dunque gli accordi, fi uoltarono all' altre citt,chc dagli Africani erano guardate j CT
dall altre hauuta ripulfa,prcfcro Segefa,ie jpontaneamentc gli
fi
diede. uuegna A
che per una certa firettezcu, CT parentela, ch'era fra loro > cr i Romani pcreioche
Q -,

ancora eglino duxuanoSeffcrdifcefi da Enea,amazxati i Cartagincfi,alla fede lor lui


firimifcro. Tomatiche fe ne furono i Confoli a Reggio per fucmarfi,i Cartaginefi
conifft.ro la maggior parte de gli efferati in Sardigna, per afftlirda qucHa banda i
KonuniiCT uedere di cacciarli al tutto di Sicilia,oucro fe pur ni paffaffero, troncar*
gU lali,ct (ccmarli le forzer n l'una,n Coltra coft gli uenne fatta, perche et i Ro*
mu.dtfejcro le cofe loro,et con buon efferato ne fletter in Siaha.fotto ilgouerno di
f Hamiibnla
PofthumioAlbino,czdiQ.Emilio,dtfendcndolaudlorofmcntc. Venuti in Sicilia
fgliw di
que/li due, fi mifero ad afjcdiareHannalc figliuol di Gtfgone in Agrigento. Laqual dimoile.
cofa uditafi in Cartaguie, Hannone con gran gente gli fa maiuiato in aiuto, ilqitalc ac*
campatoli ad Hcraclea,chc poco lontaru d' Agrigento , douefra cr i Rom fi lui

fecero molte,cr graffe battaglie,cffcndo Hannone il primo a prouocare i Confali , cr


I Confali poi a prouocar La. In tanto che t Romani haueuano abbondanza di uiuere,

ma minar numero di gaite,etfit non uolctiano combattere, fperondo con la fame di nin

ccr il cittima mancandogli la uettouaglia, unhora gli parca miffanm di combattere*


M4
. .

j8 DE
GLI A NNAL!
DI GIO. ZONARA
l.U'Hamoncnonglt uolfe mai dar la commodu, temendo che p(cUaprontcZZ4>Cr. O.
Laqual cofa fu cagione , che
kprxxA de' Kcnimi non lo tiraff in (juulche Uccio .
molti altri t'amfero a' Romani come mncitort,cr fti/oriuangU a /jrada trattatcr H
rate che prima era folitod"aiutarli freddamente, aUhara gli maiiddcl frumento in
copia, fi che Romani prrfcro maggiore ardire.Hannone ancora uedutoquefto,fi de*
- b^di fargiomata, fjirrandochc AnmbaleancoramcffodalTaltra banda in rotta

t Romani fu^e per tagliarli a pezzi- Di qiiejla cofa accortifi i Confali , iqualt fe ne

ftauanofu U fuajcr Hannonc come per dij^regio effendo uenuto iafino aUc IrmcietTi
gli mandarono alquanti di dietro per fargli unimbofeata. L4 onde intorno alla fera

j ritirando fenza ucrun fofpetto il campo,confarf beffe de' Romam^ecco che alia fpro

lulntnJ i Romani ufetti fuori delie trinciere,et gli altri d^'imbofcata,dinanz (7 di die*

Cr de trorajjlirono,amaz7ytndogltuiu buona moltitudine di gcnte,crd'Elefanti.lanni*


11, 1 . baU in quella corfe alla uolta de' luoghi oue con le trinciere s' erano rifrrati i Roma*
ni,ma dalle guardie fu ribattuto. Hannonc abbandonati gli aUoggiameati , fuggiffn'

ad H craclca. Hatmibale di notte prefo partito difggirft <f Agrigaito, fcamp anco*
ra egli di nafcojio , gli altri effendo prrf, una parte da Romani, cr una parte da gli
Agrigentini furon mortijquali Agrigentini non perci impetraron perdono,ma fpo
gitati de lor beni interamente,fiiron uenduti. 1 confali nandaron fiemar 4 Mrftna.
Amilcare,
icartaginefi adirati con Hannonc,lopriuomo del gouanOyCZdcttonlo ad Amilcare
fi^^ttendo ancor nclgouemoHannibakfUofigliuolo,fra fuoicapitanoiil*
lldnmLile
quale fendendo la Sicilia, mJd Hanmbale gouemator dell'annata in taliapertra
uagliar le terre lungo la marina,prrche i confoli fi ntbrafimo alia uolta fa.Ma il pen
fiergb falli, Concioftacoj che i confli pofe buone guardie per tutto,fe nandaron in
Sicilia iuero che non fecercoft degna di memoria. Amilcare temaub) che i fot*

dati Vranceft'per non haucr hauute le paghe 'intere non fi fdegnafjro , cr s'umffcro

con i Romani,gb mand a pigliar una citt,cr focheggiarla per tradimento : ma in*
Keitd de' tantofubomatfalcunichefifugfff}cro,pcrefiineiHedauuifaConf()U.Perlaqual
,

fop tutti con qucjlinganno condotti al laccio furon morti i ma moki dc'Ramanian*
j' morirono Tornatifene acafai CoifoU , Amilcare ancora con tarmata die*
re . de il guafio alla marina <T Italia, cr/gg^o^i alcune citt di Sicilia 1 Romani in*
tendendo quejlo,mcfJbn in ordmc tarmata, daudogb per goucrnator un de CtaifbU
chiamato Cn. DuiUio,cr ilfuo compagno Cn. Cornelio mandoron in Stalu ; ilquale
non caratofi di guerreggiar per tcrra,come gli era flato commandato che faceffi,con

Cn Cerne-
^tMUc'hatteua,feu'andaLipieri,cffendogbdatajperanzApermgannodeCaiua
UoCif.fer gincfi,chepcrtradimcntolapigliarcbbe:maiuiarriuato,da Roda ambafeiadordi
iigenna di A mtibole fu ingannato . mpcrochc apparecchiandofi aUa dfrfa temendo quello
,
n*Jj , fu liiudocia de' Komani,gU iniiit a ragioncuoU conditioni di pace i cr perfiufo al Con
i-*
fola, era' Tribuni dc^fLLui che montuffer fu la fila galea, per parlar conti gouer*
'
nator dclfarmata,montatt che ut fiirono.gU mand a Cartaginc,crgli altrijinza che
punto <U rifijleHti facrfJcro,prcjc prtgiom . Hanmbale dopoi diede gran rouina al*
l'Ualu. Amilcare fe ne and a Scgefta,dou' era la maggior partedclla famerude
Romani,
. ,, , l . .

P A R'T B S e C O N D a. 5f
KonrnfitlLitJuxl uolendo ixr aiuto C.Cccio tnbtm de'fc4dan,cott
un agiato fateli,
A
tt'mnuzz molti QuefU coft intendendo i Romani fpediron uiu incontattcntcM
. ,
giunto
gouemator della citt, fteendo intender a DuiUio che s'a^cttafj, Uiftale
t Sicilia , <jr ueduto che fe ben le naul de' Cartaginep
erano minan CT men
tbcejitdhdeK<maii,ttondimenonclUprefcx^dclremeggiarc,etuoltcggiarfida
ognibandOjperchetfueU'erano Juperioriallcloroifixcfabrtcar incontanente alaaie
machiiie, alcune ancore, cr mani di fcrro/tte in cuna di lunghi
pah, CT" ultri fifatti
in tal gufa paffa
ordigni, co' quali potejfe fermar cr tirar afe le naui de nemici} or
non altrimenti che per
K> in qucBc i fini foldati poteffer combatter con Cartaginefi ,
i

terra. 1 Cartagmefi con il prcHo remeggiar loro


hauendo accercbiatc^cr affalite le

nani de' Romani , per buona pezza la batta^ and del pari i ma alla fine i Romani
Hannibale con
emendo rimafb fupcriori , miM naffogarono , cr molti ne prefono .
toniti c*n Varmit-
unanauc da fette remi, oh egli fitrouaua acombattcrc , uaiuto allejhrette
Lariu^ umnt^U
na da tre remi,crtemendodi non effr prefi), folto m unaltra, erfoamp.
Afrtc^n
fetta di quefla battaglia naualefecc ricchi di molte ffiogUe
i Romani .Mai Cartagi^

nefi pcrquefiariceuuta rotta harebbon ammazzato Honmbalc, fr egb dtfubito, co*


uolcuano cne
mcfclc cofefoffcro ancor in buon c(fcrc, non gli haueffe donandato , fc
combatteffe,pcrmarc o n.E rypoo eglino che fi,come quei che fi
gloruuan deWar

mate loro,cjp> fubuo fggjoaife Io non ho dunque contmcfp) arar uerwio, battendo
combattuto con la Seffa ffiaonzo di uinca,che ui . Pache il con/iglio ,crladiit^
baatione , ncBc mie mani ,mala riufeita in man delia fortuna . In qucHa ma
un <*^iant4
taagfifu conccfja la ulta , ma toltogli il capuaniato . DuiUio hauuta
dt fantcriajibcr t Segr/ani , perche nukarc non hebbe ardire di ucnir aUc matu
A
con luftCT fatto buonanonoaU' al re citt,cottfcrmwdolcncU.i fide, paffata la fiate,
i

fe ne torn a Roiiw . Dopo lafa partita Anic4yc fortifico


Trapani ( pa effer
un porto molto commodo) cr lu port le cofe di maggur ualuta , cr momento cr
* eacoati uia tut gli E ncmt,cr rouinata la citt pa^ tal frte luogo non foffe com
^ -
^ modo a Romani pa guerreggiare, cr altre piuattprefe,akuncpafrzu, crai
cune pa tradimento^ fc da C. Ploro, chiuifiiernMi4,nonfi}lfe fiato raffrenato, ca AmiUa-
re
tornente che prefa harebbe tutta la Sicilia . L, Scipione fuo collega conduffe f effaci
toui Sardigna,crm Corfica, ijbicpofienclmar Tirhcno,cr tomo pocoitfeofio fu
na dall'altra , che di lontano paiono una fola Et hauendo alla prima prefa pafr
Z* VaJau Principal citt dcUa Corftca,fcnza ninna fuica ucrmc in poffeffo di tutto
refio. Douciulopoinauigar m S^dfgna,fcopafe l'armata de
Cartagmefi, cr con
impeto grande nand alla uolta dt quella } laqualc mefiafi a fuggire, prna che fine
niffe alle mani , egli diede t affatto alla citt <f Olt . DoKf impaurito
dalla ueduta

dtfic naui Cartagmefi (perche dt fanteria non era fi ben fornito che poteff far bat
taglia) prrfc il canunucrfocafa.ln quefio tempo i molli prigioni di itane uationi,

ZT i Sanniti fpecialmcntr, molti de quali erano uenuti m Roma per metter m ordine
(armatadclknauiy fi dberaron fra loro di tradir Roma. DeUa qual cefi accor
lofi Erio Pollilo capuano delle guardie .finfc di Uolcr effer con loro, permeglio firtu.
ttUcn
,

DE CLTANNALI DI GIO.' ZONAR


intender tutti ilordifcffli.Md perche non potcta fame rapporto ^endo per
,
tutto Di
accerchiato da SatmitgU pcrfafe,che quando il Senato fi raunafje , correffer tutti
in piazza gridando, che nel mifurarli il frumento erano frati ingannati . La qual cofk
hauendo eglmo fatta, effo come autor del tumulto, fu chiamato, CT feoperfe in
quefrai
guifa il tradimentOfCr per alfhora ejjcndo racchetato il tumulto , tutti furono man*'
dati a caf.Ma la notte hauendo ciafeun padrone i fuoi frui, tutta la congiura
pref
fuguajta,ZT rotta.La frate uegnente i Romani,cr i Cartaginefi guerreggiarono in*
freme ,in Sicilia, cr in Sardigna. Dopoi andato in Sicilia Attilio Latino,cr trouato,
Hutiflr4i$ che Floro afrediaua la citta A\utifrrato,dclc genti di quello fcruifri,et diede [affai*
e rouinatj. to alle mura , crnel prwcipio quei della terra,con i Cartaginefi infieme fortemente
,
gli fecero rififrenzj. Ma dokndofr di tal cofa le lor mogli,ty i figliuoli, frtolfcro gii
dalla fefa,cr partttifi di notte i Cartaginefi , fu [apparar del giorno fpontanamen*
te aperfero le porte.Ma i Romani entratijion la perdonarono a niuno j in fin che At*
tiho non fece far una grida, che tutto quel che altri pigUaffejo robba,o
fi perfone,^* g
fe filo. All lx>r finalmente prefi tutti quei, che ui reftauano,
crfiicheg^ta la citt, la
abhrucurono.Straccuramentc poiajfiltando Camerina,firacorfcro in alcuni luoghi
da unimbofr^a occupati , doiie tutti friano fiati tagliati a pezzi
ifcM. Calfumio
tribuno de foldali con un'afiutia non haueffe impedita cotal calamit loro Impero*
,

cheuedutoun monticel fra tutti gli altri che per ilgran foprecipitio noneraoccu*
pato,dimand frecento faldati al confalo, ZT condottigli iui con grandifrima prefkTS*
za,acci i nemici uoltatifi tutti a quella banda,gli altri fuggifjcro,
M. C/tZ/kr- cT in nero et ncmfit
dalpcnfier ingannato.Fcrcheinemicimofridaunfrfattotmpeto non affettato, la*
Mo (on la
morte di tre fiuto il confblo con ifuoi, come gi preft alla rete, uoltaron tutti contro a Caifiar*
fi
tento folda- nioicr attaccata una crudele fioramuccia, molti di loro ui lafiiaron la ulta, ma
li
,
ufeatta quei trecento tutti fur morti, da Calfumio foloinfuorii ilqualeperlemoUe
ferite,
lutto l'ef-
che haucua agutfa di morto giacque
fertito. fra corpimorti, cr uiuo effindo trouato,fluof*
fr.ln tanto,che quei trecento
combattano,cr il confalo Attilio ufiito fuori del perico*
lo,pcr forza prefi Camcruia,cr molte altre tt
g
, cr molte ancora per accordo cT

fatto quefio andoffenc a Lipari.Ma Amilcare di notte occultamente haucndola preft


cr occupata incontanente di notte alla fprouiRa fuori,
ufiito nammazz
molti. Et
C.Sulpicionoiipur fece guerraaquafr tutta luogjjidella Sardigna ma uenuto al*
,
tiero per li filici fucccfii,pre
fi il camino etiandioinuerfolaLibia. La onde i carta*
Vittorie na^
ginefi inficme conHannibalc per paura,che alla patria non auucniffc qualche
uali de'Ko^ fria*
mani.
gura, fi partiron di Sicilia,Ma ribattuti da un uciito contrario , amendue tornarono
a dietro. A ttilio di poi per uia di alcunifubomatifuggitiui,comefe di nuouo fe^e per
nauigarin Africa jnganno Hannibale.Staccatofi dunque fubitamente dal porto,Sul*
pillo andato aUufiuuolta, gli
fommerfiquafi tutte le naui, che per la gran nebbia
Borono affli finzafiper,che cofa fi faceffe,cr tutte turbate j [altre fuggiron uer*
teorie di fi
tcira,zr note furono prcfi.Pcrcbc ueduto Hannibale non porto,ab*
tUnribale fi) effer ficuro il

bandonatelcjrittrofii nella citt di Sulcodouc effcndogli fatta una congiura addofjb


fxlinol di ;

Gij^one, da cartagincfi,ci che uolfefolo comparire


fu ammazzato. J Romam da qucU'hora
,

inpoi
, ,

'parte seconda. ^ 6i
A in poi piu fcurummleftclKggiitndo , cr ruwtdo i pdcfi , dU Hunnonc furon uintc,

Que/le fon lrcofe,che cfucW anno furon fatte,cr in Rom piouuero molte pietre in

ficmeaguifddigragwoLt.ln Alhnoetu)idio,c7ttltroueauueime ilmedcfimo.l con


foli nuditi in iicilu,ft meffono 4 combatter Lipari.Et intcfo,che fotta Tmdario Pro
montorio i Cartagmefigli haucano apparecchiate rinftdie,dujcro le naui.Et perche
tunde' confhliconlametdeU'annataftmcffe ad accerchiar' il promontorio, Amil
carefipcn{,chefofcfolo,crle fue nani cotiduffc fuori centra di lui j ma feopren
dogltji addofp) Caltra parte dell'armatagli meffe a fuggirc,cr perfe la maggior parte
delle nauil Romani ( quefo projpero fuccejfo fatti altieri , abbandona' a b Sicilia,
come cofa gi del dominio loro,hrbbon ardir dajfaltar Li Ul> w,cr Cartagine, fitto il
gouemo,cr bguida diM. Regolo ,crdiL. Manlio , iquali per b uirin antcpojita
gli altri effondo arriuati in Sicilu,ordinate,che hebbon le cofe deltifob,mcfon in or

dine di nauigar in Libia. Ma i cartaginefi non (gettando b lor ucnuta, fubitaxcntc m sfnu.
B meffon inficmc una buona armata, cr <*p{^^ffo Heraclca ueimcro a battagba con
loro.Et combattuto che hebber del pari per gran pezza, i Romani fiulmtntc u:nfc
ro.Et A milcare non bauaido piu ardir di farli rij)ienza,cr fpcrando pur che da ca
fa gli foffe mandato foccorfo di gatte , ingegnofi di temporeggiare cr perdo man
d et Romani Haiinone fatto color di domandarli pace , Et perche alcuni comin
domo a gridar che fi doueffe pigliare ,
perche ancora i Cartaginefi con inganno ha
ueano prefo Cornelio i Se uoi farete qucfio,dijJ egli, uoi non farete per in parte ue
runa fuperior la gli Africani. Etc(^iaccommodataadub(ioneHcnutagliatempo,fi
falu.Et eglino di nuouo furono mtentifimi alb guerra. I confili partmfi da Mefi
^
na,Amilcarc,cr Uaimonc dmfero l'efferato,dtlibcrandofi di metterli in mezzo.Ma
Hannone non affettando b lor uenuta con prejlezxa andoffene aUa difcfa di Carta
giiicybqual cofa intendendo Amilcare , fi runafe nel mcdcftmo luogo. Ma i Romani
fnontaii m tcrra,affalironb citt d'Affide. I cittadini della quale uedendogh uem*
re,fe ne fuggiron ma. 1 Romani dunque prefero b citt nota yCT dt quella fcrutronf
Q . ,

come di luogo molto commodo perfar guerra,c;'duidicffndofolitiufctrfiori, da


nano ilguasio a' campi,cr pigliaron molte altre citta, alcune perforza,^ alciutc per
accordo , fedone una gran preda , riccuendo tutu quei,che da larfuggiuano , cr
fpeaaimente mol i de loro,che nelle guerre paffatc erano fiati prefi . Venuta poi b
ucmata, Manlio conleprcfeffoglicnauigof}eneaRoma,cTRegolorimaf in Afri
ca.Ma' Cartaginefi effendo trauagliati,et af^ii ifogni forte di malc(perche cr il pae di

fe ucniua ruinato,(y i memi fi difuniuano da loro)deiUroaUe mura dclb citt raccolti f"'* > ^
mfieme ft rtteneuano.Accampatoft Regolo al fiume Bragada,fu ueduto un gjran dra
gone,b CUI lunghezza fi dice,che fu di caU0,cruennpicdt,O'bfua pelle fu per mo
fbra portata a Roma. Alb cotanta lunghezza njpondcua b grandezza di tutto'l cor l.

po.Regolo dunquc,poi che qucU 'hcbbc diuormi molti faldati , 0 gli erano an
iquali,

dall appreffOfO haucano beuuto in quel fume,dx tutto l cfJcrctto,con fclte,ty dardi

lo fece ammazz^.Jit Amicare effendofi accampato in un monticcUo tutto fduofoi' >

'
di notte effendo da M.RrgoIo affulito,ut pafe molti de'fuoi , che chi dormendo cr
* '
.
chiuc

Di
^
. ..

6i DE GLI ANNALI DI GIO; ZONA RA


chi urghndo dmnutzZdti furetto , o- quei che feampuuMO dalle guardie de'pajU X
uemitutio preftyC^ morti. I qurfla maniera una gran parte de' Cartaginefifu tagltaa
ta a pezzi ,cr molte citt fi diedero a.' RomanL Ld onde quei che erano nella citt,
'

per paura di non effer prcfi,mandorongli un'araldo, per ueder f potcuano con quala
che toUcrabiT accordo farlo partirc,ZT fchifarcofi gran male , che fopraftaua loro.
Ma danandando Regolo cofe molejli)iime,cr tanto ttuque,che le condttioni della pa*.
ce non erano fognai fe non di ruuu,i miferi antepofe r la guerra alla pacfiRegolo in*,

fino a quej'hora hauendo hauuta projfcra la fortuna jtainc in cotanta alterigia, che
egli fcriffe a Roma d'hauer fggcUaie le porte di Cartagine eon la paura , dello ftef*,

fo'orgoglio erano i fuoi Jldati,CT i cittadini Romani J'cr laqual cofa aucrnie, chegli^
no inciamparono,^' dctiono nella rete.mperochc molti ueuncro in foccorj de' Cor*
i ; 1/

I ..-u taginefi, cifra gU altri Xantippo Lacedemonio.lqual offendo creato capitano(pcr*


che crii popolo amorciiolmente gli diede tutto'lgoucmo,ct Amilcare, CT tutti gli
cederon fr>ontaneamente ) oltre a l'hauer bemfiano ordinate tal*
altri principali gli

tre cofc,ccnduffe alla pianuraquciCartagincfrchefumontipcr la paura fi flauano,


nella qual pianura la lorcauaUcria,cr gli elefanti erano molto ualenti. Cofiui fene-
flauaall'crta,cr inripofo, affiettandotoccafione di ueder che una uoltai Romani
frraccuratanunte guardaffcTo il campo, cr le trincine dentro allcquali fi flauano,cr
uennclt fatta.lmpnoche i Romani gonfiati di fuperbia per la uittoria,fcnza far pun*
to {Urna di Xantippo, chiamandolo Grccuzzo(dqual nome afono pn difprcgio)fcne.
Va tarmi. fduano ficuri,cr frnzA ununa paura.ll pnehe affalitiglt alla fproucdiita,cr con gli
PIO f-iglia
elefanti meffa in mina la lor cauallcria,n ammazz molti,cr moki ne prefe,fra iquali
Kf^tlo
fu R cgolo ijicffo. Per laqiul uittoria tutto che i Cartaginefi pigliaffcr animo , mente*
dimeno confrruaronoi prigionia fin che nei Romani haueffer ad uccider quei, che
poco auanti haucuano prefi. P t tutti glt altri trattauano bemjimo ma Regolo affig*
-,

geuano ut tutti i modi,cr piu che potcuano . Non gli dauano da mangiarfc non tanto,
Crudelt quanto baflauaper mantenerlo uiuo,cr bora pahoraglimcnauano innanzi un'elc*
dei Carta. fante,dal qual fi ff>aucntatofofJc,cbe n con l'animo,n col corpo hauejj ripofa . Fi*
^inrfi in nalmente depo quejli tanti trauagk,lo mefron in prigione icrilor confederali tratta* .

urrfa i loro
remo ctiandio crudclifiimamentc. Che con do foffe cofa, che non poteffero mantenerli
tiifdcra-
II.
quanto, cheefripromeffogUhaueano,gliliccntiarono dandoli freranza di pagarlidi
corto . Ma m tanto commandorono a' condottieri, che fattigli fmontare in una certa .

foLi difata.di nfcofloft partijfero. Di Xantippo dtctfi da alcuni,che fu da' certi


che gli andaron dietro nel parttrfi cagato cr altri dicono, che gli fu data una naue
-,

uecchia,cr piena di rotture, ma di fuori impegolata di frefco,a fin che da fe fieffr) in .

quella fi fommergeffe ; ma che accortofrne, mont ut un'altra natie, cr ui quejla ma*


nicrafcamp.Etd faceuano,perchc iionpareffe che foffero flati confrruati da luL
Penfauanfi i Cartaguicfi,che morto lui, morta foffe la gran fama delle cq/r da lui fot*

te. 1 Romani fiandofi mal contenti per la nccuuta rotta, ecco che ildolorloro fi ac* .

crcbbe,pcrcioche fi peiifauano alfermo,che t Cartaginefi foffer per nautgar a Roma.


Per queSe cagfcn dunque di buone guardieforifrcomo[ltalu, cr M. Emtlto, o*.
- Fuluio
. . . . , .

*
P A R T B 5 E C O N D A. 'fj
Tullo Pletmoct)ngr<tn prcfiezzi (fedirono <t' (fuei Konuni,ch'erjno ncUj Lit,cT
inSicH,CoftorojUbilitechebbonleguardie,crinSiciliii,nauigamloin Africa, dai
iifbrttmafuron traportati in Corfura,cr focheggiata ftfoU,fnuronU di buone guar l Cart^-
nefi di rui
dte,cr pajfaron auanti. E t alihora fi fece una crudcl battaga in mare con i Cartagi*
uo uinti ds
nefi.Pcrche cofloro fi sforzauano di cacciar fuori al tutto iKam.del dominio ioro,cT Komdm,
iRom.diripattari loro nemici del paef. Hor offendo dubbio il fucceffo della batta*
glia,ecco eoe i Romani ,iquali erano in A fpule ufeiti fuori , ala ffirouita afflirono i

Cartaginefi,zr accerchiatili cTognintomo , tiinfcro 1 Romani di poi rimajh ancor


uittoriof in una battaglia per terra,prefro molti Cartaginrf,cr confcruarongli ui*
ni, per amor di
Regolo, CT de gli altri prigioni ; CT cacciatafi innanzi la preda, f ne
tomaron in Cietha . Ma trauagltali dalUfrtuna,perfono molti de' loro, cT con Fai
trenauifnetomamoaeaf^ai Cartagtefi riprcfero Corfura,<3pa(jmoin Si
cilu icrfnon haueffer intefochc Collatino, cr Oi. Cornelio ne ueniiiano con una

groffa armata, fhauerebbon pref tutta 1 Romani fubtto apparecchiarono unot*


B
urna armata, cT freion ima fcelta de' pin ualorofi huomini , dilibcrandcft al fermo di <i

m Sicilia. Queftofu fatto [amo joo.dopo la fbndation di rt orni.


tornar fra tre mef
h .
Etagcuobnente prefono Palermo citt po/la nel baffo i manelTaffcdio della roc*
ea gran trauaglt fofferfero ; infrn che quei della guardia trouatifi fenza punto di uet*
touaglia,s'arrefero a' confoli 1 Cartaginefi facendo la (pia alle nani di quegli , che
doueano tornar' a cafa,ne prefer molte cariche di danari . Seruilio Cepio,CT C. Sem*
pronto confidi dopoi hauendo lattato in nano di pigliar Ulibeo,pafpti in Africa, det
ton gran trauaglio alla marina ; ma nel ritorno,la fortuna del mare glifegran danno.
Pertiche giudicandoti popolo che fi fatti finifiri nafeeffero dall'ig^antia deU'arte
della nauigationc , ^ajcinero dall'alnro mare cr diliberoronfi difender flamente
fltalu con alcune poche nani. VaimouegnaUc P.Cah,CT Aurelio Scruilio anda*
j'enc m Sieilia,oltre a molt'altri luoghi,prefero ancora Htmera,mt nota di cittadini,
.. perche t Cartagieft di notte gli haueano menati uia . Folto queflo, A tirella hauute
C alcune rum da Htcronc, cr tolti in fa compagnia tutti quei Romani che fi trouaiu*
noncirifola,fcnep^aLipariaiuilafciatoQ.Cajiiotribunode' faldati, che fen
za combatter tafjcdafie,fene torn a cafa . Ma Q. fattofi beffe del commandamen*
to de' confolt,dicdc [affatto alla cif I4,cr perde molti de 'fuoi . Aurelio pofeu haiiena
dola umta,o' prefa,mand a fil di Jpada quanti ui trou dentro, cr Cafrio priu del
f officio I Cartagmefi mtefo il decreto fatto da' Romani intorno alla cofi del mare,
mandornom Sicilu la lor armata, fperandod'impadronirf di tuttaCifola, Main
tanto che Cecilio MctcUo,cT C.Furto confali erano nell'tfLt,efii fe ne jlauano a bel
Ce.bo M^-
hfguardoi Mo
tornato che fe ne fu C. Furio a Roma, fattifi beffe di Metello, fenan* tell lance
domo a Palermo.Ma Metello, aueduto/ che dentro u'erano delle fpie,fccc raunar in Afdrulijle
d Pdlzrmo .
freme tutta la citt,cr montato in alto,command pubhcamcntc a tutti, che [un [al*
tro fi pigliafjhv per la mano icr a uno,4wio dimandando a ciafeuno chi egli foffe,
cr quel che lui fteeffe, trono nemici E t apparecchiandofi i Cartagmefi per com*
i

battere, fingendo egli per miti giorni d'bauer paura,frce di maniera che prefon' or*
- dire
.

D:
, . .

4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tbrc di dar TafJuUo audacemente alle mura . La onde dato ilfegno,command a'Roa jj
mani che in un tratto con onpeto grande deffer fuori j il che fatto , ageuobnente unf
t^nemici ridotti alle jhrette i n potendo fcampare , fra lor medefmi in tanta moltu*
dinedhuominiyCf d'clcfanttfidifurhauano,crcalpeiauano . Mi rannata Africa*
na effendo m quella aniuata in ponto fu cagion dcUultima reuma efi Cartagmefr ..

Impeeoche udendo eiafcuno con gran fretta montar fu le naui , una parte caddero in
mare,ty s'affhgaronoy^ una parte dagli elefanti, CT da loro fiefrt calpejlati,da Ro
mani nefuron' ammazzati affai j Molti huomini ancora.cj' elefanti furon prefi, iqua*
li elefanti perche non haucano i lor macjhri,fi Jhatteuano molto, cr incrudeliuanoiper
laqual cof M etello command per un banditore, che data foffe la libert a epici pii*

gionicheglipigliaffero. Primieramente adunque fatti prigioni quei ch'erano pin


manjueti, creta lor conofeiuti, prefero poi ancora gli altrii che in numero furono
Criort uen
catto cr uenti , iquali per mare furon condotti a Roma . Molte botte legarono in*
ti clefatiti

(onJiittt <1
ficme,cr tramefruii de' legni, di maniera le ff>arttrono,che n diuidere,n accozzo"* 5
Tvomi: fi Ufianc poteuano, cr fattogli un pauimcnto di traui,con farmenti , cr mefjut den*
tro per <f intorno le fortificarono,* fin che tal fabrica feruiff per iftalla,cr in quella
MrrfrJA gli Roma. HauH
meffr daiiro,et fenza impedimento della nauigalionegli conduffe a
fdrubjle
UMclcUoqueftauittoria, A fdrubale capitano allhora feampi ma richiamato poi

da' Cartaginef/u meffo in croce . Iquali cr per altre caufc,CT perla moltitudine
Kfgelt fvr de' prigioni fprdirono ambafeiadori a Roma,dandogli in lor compagnia Regolo,pen
h.iufr atf-
faiidofi che per l'autorit cr uirt fua,foffc per ottener ci che uolcua , ma per lo
fit tfo il eam
fece ro giurar di tornare. In qucfle,cr altre cofr come Cartaginefc portcfri,n uolfe
bie de' fri-
^ton fu ter accvnfrntir che la moglie andaffe a parlargli, cr meno d'entrar nella ct, tutto che
foffe j Mu fattoraunaril Senato fuori della citt, (perche di rilffonder
mc'it.iiodj chumio ut
Cdrliigtnrfi
mqucjiaguift era coflumea gli ambafeiator de' nemici) meffb dentro nel conalh
difj . P.C.i Cartagineft ne hanno mandati a uoi (perche cr io ancora per ragion
di guerra fon fcruo loro) dimandandoutprima, che la pace fi faccia con tai conduio*
^
nifchc di qua, cr di la frano approuate > cr quando ci non uogbatefare, che alme*
no fi cambino 1 prigioni E f dette qucfle parole , ritirici cem gU ambafeiadori, a fin
che i Romani foli [opra ci fr confrgliaffero . Et effrndo egli chiamato da.' confoli,
perche foffe prefente a t<d confrglio, non uolfe accemfcntirli, fr prima nongUfucon*
ceffo da' Cartaginefr. Et fandofr cheto fra loro, qtundo gli fu dimandato che di*
ceffe li fuo parere,dtffe . lo P.C. tutto che miUe uolte io fufri prigione, io fon un de'
uoibri. lmiocorpofr, ch'apprefJiCartaginefr,maCanimomu)coHeffouoi.
Quello certamente da uoi alienato, ma che quefro non fra de' Romani , non pu far
muno i ma come prigione io fon cofa de' Cartaginefr El quantunque non per ueru*
na fceleratezz4iia per la foUccttudine di uoler che le cefe andafrino bene, mi Iruoid
haucr riccuuta una fr fatta rotta , nondimeno io fon Romano ter per ci a uoi difrde*
ro ogni bciieiL a omf u> fon dt parere che quefa pace non faccia punto per uoL Dette
quel te parolc,cr allegate le ragioni di qucjo fuo parere , foggiunj di faper cerlifri*
madie la morte gli era uteina i cr che i Cartagmefr erano per faper fenza dubbia
quello
, . , , 4


P X R T -B SE CON D iV
' '

quelbch'efjoeonfigliato haueuaj nuche caficncora fuiteua fcmpre hiimto piu


cuore il commodo della republ. cbeUfua firiuata falute Che fc qualcuno gh ha.

ueffe detto , oh perche non fuggi tu, 0 non tt refti a Roma t egli era per riffon
(fert, che con giuramento hauea promeffo di tornare, cy- che come per altre cofe, coft
ancora perche mantenendo la fede eff fola era per patire, uolea mantener ta pronuf
fia'nemict,perchefcmancatofoffe fede,tHttalacittfarcbbejatafottoUmac '

cbia dello Ipergiuro . M 4 ueduto che il Senato pcrcagion della fuajluezza era ap
parecchiato di far pace, cr cambiar' i prigioni, afncheper fuo rifpetto particolare
non fi dtfiogltcffero dalla Icr utilit publtcJ,fin(ccheglifofp fiato dato il ucleno cr
che non uera rimedio afcantparlo . Per laqual cofa,)cnza far pace, 0 cambumento
diprigionifUcduto che fra gli altrila mogUc,cr i figliuoli io riteneiuno , non uolcndo
che fe ne partiffe con gli ambafeiadori, cr che i confali diceuano di non renderlo pur
che foffe uoluto refi are, n ritenerlo uolcndo andare, anteponendo egli la rcligion del
giuramento a gli affetti priuali,partifri , Et da Cartagiiicf con lungo tormento, co
me dicono,fu ammazzato. mperoche taglutch le palpebre de gli occhiJo fararcn
per un tempo ui un frurifrimo luogo . Dopd meffolo in un uafo pieno di pungettt ben
aguzzi, O" uoltatolo al Solc,con fi acerbi dolori, cr lungo uegghiare, perche da niu
u banda patena abbaffarf , o uolgerfi ,Iuccifono . Qucfle cofi uditeft in Roma , i
Romam^edero nelle mani a' fuoi figliuoli lutti i principali de' prigioni Cartagmefi,
perche gfitormcntafiu>,cTammazzafimo. Etaconfoli C. Attilio fratcldiRcgolo,
cr L. Mimico dettoti il carico della guerra Africana .1 Iquali combattendo Lilibro in Bjitmeri
SuilUfCr hauendo cominciato a riempir una parte dd foffo, per condur le machine, dt UiLe0 .
t Cartaginef cauando diftto,gli Icuar uia difatto la tcrra,ma uedutif fprafar da
Umokitudine drWopere , di dentro fccion unaltro muro a luna 1 Romani fatto le
mmra facendo deUe mine,acci cafraffero abbaffr neQc caueme, i Cartaginef ctian
dio cauouano dallaltra parte, ty una parte di quei R ontani che non lo fapcuano,pre
fnocT ammazzaronOfCr molti ancora colfuoco gittato ne fomenti nella ffTaab
brucciarono . Et perche alcuni de compagni de Cartaginef con mal aitano fcffv
,
rendo fi lungo affedio, n potendo anco fiffrireilnoncffirli date tutte timer epa
ghe,con 1 Romani haueuano cominciato a trattar di tradir la tcrra,0' dargliela nelle
mani i Amilcare auuedutof di qucflo trattato, ma per difrimulatolo perche non
, f,Tlfutir
t hauefjcro a rcQar cof aUa feoperta, fbors al magifhrato le paghe pronteffe a rimedu 4 fri
dati, crcofrappacifcogli,(y in tal maniera che fenzanegard'haucr uoluto far tal
tradimemo,non iiolf 'cro accettargli ambafciatori ultimi che tomauano, iquali fuggii
fifrne da' Confoli, da loro hebbonin dono,ey terreni cr altre cofe in Stclu . Cor
Uguief che fi flauaiio in cafa, udite qucfle cofr,mandaron Ardcbacon molte natii ca
*'
richedifrumtnto,crdenari,aLiltbco. Qurf'huomo affettato il tcmpo,fccndufr *

fi in porto a faluamcnto . E ffeiuii^ mah'altri amfehiati di far il medefimo alcnni ,


^

tufi conduffrro,(y alcuni perirono. In tanto chci ccnfoli erano prcfcmi,lc battaglie
atdaujno del pan . Ma dalla pefle cr dalla fame irouatift opprefii cr perci uno
di loro con ijuoi jldati tenutofrix a cafj, Amilcare prefe ardir d'ufarfuonjcrgli
'
'
EE abbruccl
,

66 DE GLI ANNALI DI GIOT ZONARA


ahbrucci le machine , cr uccfe cjuri che le dcfmdcuano } pofcu j^editd U cMaUe* D
YU 4 Traptou riduffe i Komni ad unefbrema inopU,et co'l uietarli le uettoudglte,et
i pafcolijCr col traudglr fieramente i lor confederati,faccheggundo CT rououmdo-
in tanto Ardeha,hor la marina deOa Sicilia > cr hor (fucila deli'talia . Ma in cfueU-
che Lucio lunio metteua in ordine rarmata,Claudio BeQo con grandifiana prcjezx*
Hjnmnt fcnond a L ilibeo i CT mcfii i faldati ncUe naui,preji Hannon Cartagfitefe che fpri
*
una nane di cincfuc remi nauigaua . onde i Romani hcbbon' d modello di fabricar le
nani . Etfonvnergcndofi ffie^fo tarmate, bench fi doleffcro fortemente della perdila
di tanthuominiyCr denari ehcrano in tante naui,niente dimeno efii non sa/lenner dal
fabricame,crin Senato ammazzarono uno che haueua parlato di far pace con lOtP
tagincfi,acando Dittatore CoUatino,ey maefbro de cauallteri Metello '.'ma non pe
rfecero cofa degna di memoria. Intanto lunio prefeEricCyO' Cartabme ptrf
c'hcbbc Egitaloyprefe lunio . Vanno ucgpente C. Aurelio,CT P. Seruilio, nel prin
pio del magiRrato loro,molcjlatido Lihbeo,cr Trapani , prohibiron lo fmontar in
terra a Cartaginefi , irauagliando molto le citt lor cimfcderate . Canalone , dopo
Thauer fenza uerun profitto , tentate norie cofe contro di loro ,fe n'and in Italia , a
per far ritirar conifuejlomezo i confoU ,0 intanto dar il guafto a' paefi , ty pigliai
gualche citt ; ma n anco in Italia gfi ritifci alcuna imprefa Perche intef che U eoa
.

pitanogouematardi Roma ne ucmua alla uolta fua,fe ne torn in Sicilia . Doue faa
cendo tumulto i condotti foldati per le lor paghe , fattone jmontar molti in cpi'-^ole
d^erte, iui lafciolli, cr molti ancora ne mand a Cartagine . GUaltri che tfUefio in*
tefanoyfitramente adiratifi erano tutti intenti al farqutdehenouit. Ma Amilcare
dato per fucceffore a Cartalonc,molti di quegli uccife cT molti fommerfe in mare dd
notte . In quejlo mezp iRomani fiabilirono una perpetua amicitia con Hierone^ li*
berandolo da gli annuali tributi . Vanno feguente per le moke riccuute rotte,fy per
le grandi ff>efc,il publico s'aflcnne dalguerrcgffar per mare . M4 alcuni prillati ha*

uendo dimandate le naui con obligarf a rifarle afpej loro ,crche lorfoffe la pre*
^
da,oltre alle molte rotte che diedero a nemici ,entrati nella citt dHipponia neUa Li
bia,gli abbruciaron tutti i legni da nauigare,cr molte ca(. Et perche i cittadini con
cathcnegli fcrromo la bocca dei porto, di cofigran pericolo, per arte,CT perfortuna
fcamparono. Imperoche andati con gran prcRezza alla uolta delle catene, quando
le prue, o uoglian dir , i beccucci delle naui le toccarono , cT efii tutti fi ritraron in

poppa, CT in quefaguifa le prue akcatcfipaffomofoprale catene, cralUiorainun


tratto trapaffati alla prua,lc poppe salzauano,CT pafforon uia . Dopo quejlo a Po*

termo uinfcro i cartaginefi . L'un de' confli Cedilo Metello f ne flette a Lilibeot
cr l'altro Numcrio Fabio <dTafidio di Trapani scr di notte mandati i foldatiafar
T/Z4 t$Um unimbo
fiata ncUifola Colombaria prefa da' Cartagfiiefi , ammazzoron la guardia,

CT preferotfola. Etlamattinaandando Amilcare contradi loro,Fabio non poten*


do fccorrergh,dtede fafj^o a Trapani, co difegno o di pigliar,per l'affintia del ca
pitone, la citt,o di rimuoucrlo dalTifola, erfundi quejli due difegnigli riufei, attefo
che Amilcare tutto impauritofi ritir nella fortezza . Fabio tenne Colombaria, cr
qucQe
. . . . ,
I

P R rt S E C N D AT 67
A <}ucUe /hnrf/Wf ,cr paduUcci che u'erano tramezzo, coiMrgni congunfe con U ter*
ra ferma In quefia maniera s'aggeuol molto il combattere^ perche da quella ban
da il muro era pi debole 1 Cartagincfi nientedimeno gli dauano ffeffo di molti don*
tu, boriti Sicilia, cr bora in Italia trapaffando . I prigioni a teia per tefia cambiaro

m } ma perche i Cartaginefi non houeano tanti di quei de' Romani che potefjcrori

baucr tutti loro, con datari glt rijeattarono Drf quel tempo in poi uarif confoli fu
camlna-
ron fatti, ma non fecero cofa degna di effer notata. Digrandifonodannofifa'Ro
tnatu il cambiar i capitani ogn'anno j perche richiamauano in dietro bar quejh, hor *

<fielli,'a punto quando erano fu Imparar tutto quelgoucmo,cr auedimento che de


Ite battereun capitanosiJche era tmhauergli mandati in campo non per che le cofe gli n* a R..

etndaffero bene, ma per effercith loro 1 GaUinemici de' lor confederati Cartagmcfi,
perche da quegli fi trouauano malamente trattatiyper denari tradirongli,dando a Ro de

mani un luogo forte datogli in guardia : cr da Cartaginefi infieme con altri confede*
ratinbellatifi con falariofuron condotti da Romani, che giamai prima non haueano
g
ufato di mantener faldati foreHieri . ConTaiuto di coRoro , cr con tarmata di quei

priuati che molcRauano t A frica, non uolendo piu lungo tempo tralafciar U mare, di
nuouo fecero promfion di nani . A Luttatio Catulo difeffiato cottolo, fu aggiunto
per compagno Q. Valerio Flocco edile . Cojloro paffati in Sicilia, cr Sterra, cr
per mare dato taffalto a Trapani, una parte del muro rouinarono,cr prefa haueria- gutefd-
no la citt,feifoldati non fc^ero^tiimpaccuti intorno ad un de confob ferito. Ma maadar U
in quella udita la uenuta de neimci,cr che Hannoneda Cartagine conduccua un f"**'

gran numero di gente , contro a quegli fi


uoltarono , Hor effindo amendue queRi
campi in ordinanza,una /Iella a gmfa di fiaccola fu ueduta nafeer (pra i Romani da >

'
man deftra, cr con la punta drizzata in uerfo i Cartaginefi . Appicofii daJl'una,<cT

taltra banda una erudel battaglia, fi per altre cofe , come anco forche i Cartagfief
faccuan ogni $forzf> di ridurre i Romani a una ejircma dijperatione delle guerre no*
ualiytT i Romani singegnauano di rijlorarfi di tutte le pajfne riceuute rotte. Ma de
^
Romani fu la uittoria. Conciofa cofa che le naui de Cartaginefi oltre agli altri eoa
fichi che portauano,da una gran quantit di frumento di danari erano aggraua*
te. Hannoneefjcndo fcampato,incontinente fe ne and a Cartagine ; M4 da cittadia
nida fdegno,cr da paura comnu^i,fu meffo in croce,crgU ambafeiadori furono fpe
ditta Catuloa dimandarpace . cfuefibuomo , cr perche [amo fuocraquafi fi^
nitOjHe haucua jferanzA di poter in breue rouinar Cartagine cr con lanimo patina
che i ficee(fori fuoi haueffero a riportar la gloria delle fue fatiche, non offendo pun
to alicno\dalia pace,fece triegua,hauuto da loro denari,frumento,et ofiaggi,a fin che
quegli ffedijfcro ambafciatori a Roma,con quefta conditionc, cIk cedeffer tutta la Si
alia con l'ifle d intorno a Romani,non motefaffero Hicrone,cr che una parte del

la/mma de danari promeffa ,ft>orfaffero incontanente fatta la pace , cr [altra par


te poiicr oltre a ci che in dono rendeffr tlor prigioni a Romani, cr i lor propif da

Romani rifcattafiino Fatto colai accordo ( perche A nule are ottenne Jlamente che
.

nongU fofJJattaqucUaucrgognadieffer fattopaffar fotto il giogo) canati fuorii


1 foldati
., .

8 DE GL! ANNALI DI GIO. ZONARA


faldiUidcUefortaxCffenetoirnacdfiyprondchcfdeffeilgiuramciito, CX^idiKo D
I7M mtcfd ceti prcjiezkA grande, <jucfu uatoria, dtucimcro fi altieri cr crgoglicfi,
che ben gU pareua hauerdt beihuo tl tutto , c ulU prefentu degli ambafeiZiorinon

fi poter tener di non moihrar la glande ff>eranzacbaueanod'occupitrtutta[Afria


ca . Prr non faiido faldi alle conditioni delia pace, propofla da' confoli,cr diman*
dando uiem.tggior fontina di denari che non gli erano jiali promefii,prohibironoa
* '
Cartaginefi il nauigar con nani lunghe, o in Italia , o aWaltre prouincie confederate,
'
crii condurre al Jldo loro faldati jrafiieri . Et in qucHa manura finita la prima
guerra Africana ttcntt quattro anni continui fatta da' Romani, Catulotriotf. M4.
^ ^
Q. Luttatio dopo tl confolato andatofenc in Sicilia con Catulofuo fratello lui ordin
^ ogni cofa,leuando Farmi a Siciliani, foggiogMtdo tutta [ijhla a Romani dal dominio
di Hicrone m fuori,cT fermando Famicuia ccn i Cartaginefi, Magfruni, cr gli altri
poi appartatamente frcion altre guerre. Pcrchea Cartaginefifumofjhguerradagli
altri loro /lipaidiarif,cr da' ferui della citt,cr da molti de lor uicini, confidatifi nel 5
f Cart^i uederlice^i dalla fhrtunaabbattiiti. 1 Romani effrndo ricercati daiuto da nemici di
mJI aiutati quegli, non pur non uolfero acconfentire, ma per loro ambafeiadori ueduto non poter
metter pace,et accordo fra efii,ltberaron in dono tutta prigioni de Cartaginefi,et

gfi mandarono dclfrumento,dandoglt libert di poter far foldali nelle prouincie con*
federate non tanto per farli baie, quanto che per acquijlarfi fama , cr laude di c/r*
-,

mania, crhumanit tonde poi coiero in gran trauagjt. ImperochcquclloAntila



care Barchino, uinti i nemici , non hauendo ardire di muoucr guerra a Romani,ben
che nimicifiimoglifojfe,coiUro al uoler de magijhrali fc n'and in ffiagiu Ma quei*
Cuerra Jt' fre cojfurfatte da pM. Allhorai Romani etiatidiolfcccro guerra Cimi Falifri, ab*
rJifII. bruciando Manlio Torquato il tenitorio loro } ilqual ucnuto con cfii alle mani, con U
fantcru perfe, ma con la caualUria rimafe uittoriof. Dopa rattaccata la battaglia,
h dom, togliendoli Farmc,i caualli^utti ifomuncntt,tutti i ferui,cr una parte del tc
Cuerra CjI itcrio. Alla fine ancora Fontiquacittdc Folif pofta in Cima d'uu faticofmon*
f
hta.O Li- te fu rouinata,cr fattane unaltra nella pianurajfacileda pigliare. Dopai freero an*
jtK/?ic4. j/jyf guerre con i cr con alcuni Liguri 1 Liguri furon
Boif,cr Galli lor uicini,

afflitti da Sempronio Gracco rimafto uincitorc . PubUo Valerio da' Galli nel prin*

apio fu fuperato } ma intefo che da Ramagli uaiiua foccorfihdi nuouo affak i Gal*
li,con intcntionc,o d'haucr uittorfa daf, 0 di morire , laqualcof anteponcua a una
uergognofa Ulta ,crperuna certa fortuna uinj . Le cojc dunque de Romanfjcof
andar no all'hora > cr data gli fu anco Jenza combattimcnto,o contrafto da Cartagi*
neft la Sardigiia,cr di nuouo denan, t quai Cartaginefi effrndo acetifui d'hauer mal
trattato per mare 1 mercatanti Romani , perche ben firmata non haueuano anco U
lor potcniiaalc lor minacci bebbon paura. Lamo figliente L. Lcttulo,cr Q.Flac*
co,pref la guerra conira a Galli, intanto che amendue franano congiunti, nuoto gli
poteajupcrare. M a feparatiji,e cominciato a facheggiar alcuni luoghi con ijf>eranz4
,
di maggior preda, il campo di Fiacco di notte fu accerchiato, e con fuo gran pericolo.
J Barbari ollhora itedutif abbattuti, chiamarott in foccorfo molli lor confederati,

. i con a
, a
. . , ,

C
"'PART-E 'S E 'O M TD'Ar' " 6^
A con un ff'offo rfjirdto.di nuouo affalirono i Rxm. Et P. Emulo, et L icinio Varo par
pmd<^i d'haucr 4 impdur&gU per U gran mobudinc di gente cluuejno cr fcnx4\
combatnmcnto,per lor ambafcdori rtdmandarono in dietro il'tcnitorio d'Aromuir
commanditndoU che fi partiffcro della citt ch'era fua 1 conflt non hauaido ardir

di far battaglia per il poco numero digente,n di render tal cofe,fccion tricgua,a fin
che I Galli fopra qucjo negotio (fiedffott anibafciatori Rema j ilcbc fecero, diman-
dando al Senato le mcdefimccofc ima non ottcniur copi ninna, ZT tomatial campo iiaefin-

trouaroii perdute le cofe loro . A uuegna che alcuni de' lor coifcdcratiomtato pan re

per la paura che hattcano de' Kcmam,affalvroniEoij,Q;' dall una,<:j- l'altra parte fiu^

von morti pur affai. L4 onde gli altri fi nc tornaron'a cafa. I Boi/ per gli accordi fatti,
fitron pruiatt della maggior parte del tcmtorio lcro.Tinitc le guerre Gallicc, Lcntnlo

,prefel armi contro a' Liguri,e mefii in mina cfuei che gli andouan in cntro,foggiog
alcune caflclla.Varo doudo andar in Corfica,i: potendo per penuria di naui,mand
auantt Claudio Clmia con le genti: ilqualc hauendo impauriti i Corfi,s'abbocc conio
B
rojetdifuaautcritfecclapace.MaVarofcitzthauerriguardoAmun'accordofaf
\
tOyMon rcfdi farli guerra, n cCfi mai,fin chefoggiogatt n gli hebbc.lRom.pcr te
*
uarfidcluoltoqucftamacchiadcllarottapaee,gltdiedcroncllcmamClaiulio)macjii _

non lo uolfro riccucre,ct lo cacciaronuia. Dtfhtcfieno la guerra contro a'Cartagte^


f1,lacjual erano perfarc,per [ingiurie chaueano riccuute i foi mercantiima coudena
natigli in denari,cr hauutigli,rtnouaroiio la confcdcratione, che n meno cofi ^oueua ^ *

troppodurarc . Et diffritalagucrra di Cartagine, ^alirono,cruinfono i Sardi che


nonjlauaiio ad lbidurnzaiquali poi da' Cartaginefi occultamente furono miHgati a. bXiTono.
nbcllarf . KibctUraif ancora i Corfi > cr i Laguri non iliettcro ftldi . L'anno uc
giicmc i Romani diuifn le largenti in tre parti,per affalire i lor nemici tutti a tin tea
^

po,aco non fi potejfcro foccorrcr l'un l'altro . Pojlhumio Albino fu mandato con*
troa' Liguri,Sp. CaruiUo controa' Corfi, eyinSarddgnxP. Cornelio edile. Icona
foli tutto che non fenza fatica grande,fenz/t indugio nondimeno meffer' a effetto quoti
C ^ ,
togli era comrniidato. Cartiiliocon una gran battaglia ninfe, crjggiogi Sardi, 3

cbcualcroftmcnte,cyfuordimifurafidifcfono. Imprrocfcr Corcjo,cr moiri a


dati moriron di pcflc . Partiti che fi furono i Romani , i Sardi, CT i L tguri di nuouo
fi
rcUarono . Contro a' Ligurifu mandato Q. Fabio Mafiimo, cr w Sardegna Pem
pomo Manie . I Cartagmefi come autieri di quelle gucrre,furono hauuti per neimei,
la onde gli fu commandato che pagafiino una fowma di denari cr cedeffero a tutte

fifoic, Iqiialt Rom. per meglio farfi mtendere, gli mandomo


come cofe de' Romani .
Ihafia cr un'araldo mettendo ut loro arbitrio il uolcryO l'uno , o [altra cofa .Mai
Cartaginefi non punto impauriti , ali'altrc cofe riffiofno affiramente j cr finalmente
dtficno che non uoleuano n [una, n [altra cofa ; ma che accettarebbouo di buon cuo
re joUmcntc quel che gli ambafeiadori lifdatogh haiicano Dt quieffindo crefetu
tigli odifdal[una,cr [altra partc,niuno pt r ordina d'cfjr il primo a ccmminciar la
guerra . Contro a' Sardi che di nuouo fecero tumulto,furono mandati amciidue i con*
/o/l, JM. Malleolo ,CT M. Emiluj , iquali fecero ima gran preda , che poi da' Corfi,.

. EE 3 mi
. , , . . . .

yo DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


nel pigliar porto in CorfiMfgh fu tolta. Pcrla<]ualcofapoiiRomMti,ogliiittCy D
gli altri affilirono M . Pomponio che trauagluua i Sardi
, non potendo trouar molti
di loro che nafcojli {erano per le tane
cr grotte dellefelue , fi fece uenir <fIti^ia de
Bracchi , con itjuali trouate le pedate degli huoimni cr de' bcftiami molti ne
, , traffe
fum . Ma C. Papirio haucndo cacciati i Corfi dalla pianura, cr /fintili a fuggirfi
a montiypcrfmoUidefiioiperwi'imbofcatafdttagli,crmoti piu per la gran feto
perduti nharebbcyfe finalmente bench tardi hauaido trottata dclTacqua non ha*
, ,
ucfjc indotti i Corfi ad arntdcrfi . Intorno a qitefii giorni Amilcare capitan de Cor
Herte d" A-
taginefiycfjcndo da gli Spagnuoli uinto mor perche haucndo contra di loro mefi in
-,

miLiirt
ordinanza l'effacitOygU Spagnuoli innanzi contro a Cartaginefi una gjran
fi mefjhno
copia di carri pieni di fiaccole, cr di pece, cr ucnutifi appreffo [un dcWaltro, attac*
caron fuoco a'carri fi che le beftie che gli tirauano s'infuriarono diforte, che'fgli aucr*
farij tutti fttofopra,et sbandatifuggendo
furono ammazzati in gran numao,cr fpe
cialmcnteil capitano loro . Hor dopo ima lunga felicit ejfendo m tal maniera morto g
Afdtuh^le Amilcare, Afdrubale filo genero in talcapit amato fuceeffe scT foggiugatefi molte
wu$
rjijctt
citt di Spagnjjcdific una citt, dandoli il nome di Cacrtagine fua patria I Boif,cr
niuiu Cjr-
ttgine in altri GaOi procurando di raunarc una gran quantit di denari con la uendita di molti,

prigioni ,cr altre cof i Romani temeuano , che non fe nefcruilfcro contradi loroi
par commandarotto , che niun deffe a ucrun huomo Gallo oro , onero argento I
Cmii^ine- Cartaginefi dopoi udita la fpeditione di M. Emilio , cr M. lunio contro a Liguri , fi
/ Tajremt^
mffanin ordine iandaraffalir Rama. Diche hauutoauuifoi confoli, gli andomo
t.
alla ffirouijla addoffo , cr di mamera gli ffiauentarono che fatto preteso damuitis
,
gli andomo incontro . EtiRomant altrcfifinjno di non eficr andati contra loro,ma
paffitifi per lo tcnitoro loro par andar contro alla L iguria I Romani paffato li

mar Ionio,fmontarono in terra in Grecia,per qucfia.cagtonc.Ncl mar Ionio unifo*


la chiamata llj,i cui paefani ffiontanamente diedono a' Romani effendo corruc*
fi ,
ciati con Agrone illirico Rr de Sardiani . A cofiui fi>edorono i confili Romani
^
or* K.om.in unambaferia . Ma trouatolo morto con [haucr lafiato /o herede un piccai fan*
CretU^ ciullmo , la moglie d Agrone matrigna del fanciullo gouemaua il regno de' Sardta*
,
ni,n diede pur tuubuonarifiiofia a gli amba feiadori. Eteglmo hauendoli parlato
alla libera , ella n'uccif alcuni, cr alcuni
meffe legati in difiretto Et perche i Ro* .

mani scrano diliberati di guerra , coHci ffiauentata


farli
,
promi f lor render uiui
gli ambafctadori prcfi,diccndo che glialtri iLt Lxdi-cmi erano fiati morti , Ma diman*
dandogli t Romani dhauer nelle mani i mal fattori, efia difjc,chenon era mai per
dargli piu ucrttno in lor potefi,CT mando il campo adlffa. D< nuouo poi temendo
de' Romani, mand Demetrio a confli confargli dare
, ch'effa uokua far ci ch'efii
uolcuano,fi che fu fatta la pace con [amb.ficutore , haucndo cmceffi ella a Romani
[ifola di Corfu :Ma com'clla uidep.tfiar t Ronunia [lfola,camc dcvu di poco intcl*

lctto,cr di m-iiabil ingciK, mand il campo ad Epidauno , cr Apollonia .Mai Ro*


mani liberate quefieciat,crprcf le nani di qucUache delti Morea ueniuanacon
denari , andauano dando tlguafio aUa marina EI Demetrio per [anima mohiagio

di quefia
. . . . ,

PARTE SECONDA. 7i
A di (jucfld dotmicciuola fi rith-apprcffo i Kattani, con mcUaltri fu^gitifetie Jrco.Ptr
Uqual cofpcrdutafiddnhno,saftcnnc djlgcucmojlcfualfircfe Dcmctriofcttona*
me di tutela . Per quefta cofiR emani ledati mclto da' Corimhi, furono anmirUt a'
giuochi jlhmiaci , ne' quali Plauto uiiife il corfo H t fatta con g A thenir/ ancor
.

amiatia,fvr fatti cittadini <f A thene, cr a' facrifcif di Cerere ftiron'ammejH 1 1 nome
<f illirico gi anticamente ad altri luoghi attribuito ,fene fafi poi nel paefe di terra

ferma fopra la Macedonia,CT bt Tracia, dentro ad , cr


Rodope monti. Poifa Hmo
ClUtria nel mezo di quefti monti,cT Alpi, cr dentro allHemo pume,cr li/lro, in= llma.

fino al mar Bufino 5 in qualche luogo ancora fi dilata di l daU'ljro Ffpndo gi. ri
ffiofio dalloracolo a' Romani che i GallUcr i Greci occuperiaiu> Ronw, efii prefono
Gtti
due Greci, cr due Galli deW uno, crl'itltro feffo, CTuiuiglifotterromoinmexola ,

Gr ft.'ter
piazzaafinchecofifbdisfattofolJca'fati,ficbecofifottcrrati parea che tencjjero rdti uiMt
una parte dcUa citt I Sardi che con m.tl animo fofjriuano di uederf di continuo

B dotamfi a gli occhi la prefentia del pretor Romano , fecero di nuouo feditione , ma di
mono furono foggiogati . Gli infubri di GaUiea natione,chiamati in lor aiuto i Pepo R.Mt< d*^6
Ioni di l daU'alpc,cr moffo Romani , cr faeheggiati alcuni luoghi , finaU
guerra a' Infubrt .

mente leuatafi di notte una tcmpejia graiule, potfandofi al fermo che centra di toro
foffero adiratigli Dei, perdutifi d'antmo,tntti tremanti di paura fi difpofero difluar

fi
co'l fuggire . Ma Regolo perfguitandogli, CT ajfaltata la retroguardia , uinto ui
rimafe morto . E mitio hauendo occupato un monticcUo , il medefimo fecero ancora
I Galli, cr per alquanti giorni fi fletter in ripofo 1 Romani poi dal dolor della rice^
uuta rotta, cr i Barbari daUbifolentia della uittoria fpinti , fi calarono gi de' monti
Et combattuto uh pezzo de(pari,i Romani finabnente mefltgli in mezo con la catuU
Icriagli uccifono tutti,fkccheggiomo il campo di qucgli,ricuperando le loro jfioglie.

Dopo qtieflo fuperati c'hebbe Emilio i Boif, trionf, cT armati condujje in campido
glio i principali de' prigionhridcndofidcWinjlaitia loro,che giurato naueano di non

^ fi cauar di doffoi pettorali di ftrro,fe prima uenuti non foffcr'in Campidoglio. DaU
fhora in poi occupomo'i Romani tuttol paefe de' Boij cr paffato CEridano, -, affali^
Vrodizii.
rotigli lnfubri,dandol guaflo al tenitorio loro . In quefla da' uarij prodigij fu ffia*

uentata Rom^Impcroche cr nella Marca un fiume corfe fattgue , cr ut Tofeana


.

una gran tirata fu nel cielo parue che ardeffe , cr in A rimino, di notte, rifllcnd una
luce come di giorno , CT m altri luoghi in Italia tre Lune di notte appariuano, cr un
auoltore per molti giornifi fedeua in piazza . I confali dimque,cr per queflt prodi*
^,cr perche fi diccua che la loro elettione non craflatagi'ifla , cr legittima ,furon .

richumati . Ma efli non hauendo cofi fubito lette le lettere ,


licnnero a battaglia

con gli Infuri, Dopo quefla uittoriof battaglia leggnido la lettcra,Fu*


et uinfrgli.
H>Hni di
rio fenza uerun difurbo di mente ubbid j ma Flaminio fatto orgogliof per rhatiuta
I
uittoria,di.-cua quella effer manifrflo fgnale che Icgittbnamcnte efit erano flati clct* um
fTQdt^tj
ti confhli,cr diceua che gli ottimati per wuiiiia non fi uergognauano di far ancor bu* erg In/
giardi I Dei . Non uolfe dunque partirfi fe prima non hebbe fpedito il tutto s diren- Iti.
alo che iioleuainfcgnare a fuci cittadini a non fi Ufeiar ingannar daB'ofpiiutionde
EE 4 gli uccelli.
, .

TI DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


gli uccelli, 0 d'altra cofa D ilibcrofii dtm(\uc di rrftare,cr perfuader il medefimo al
compagno . Il che negando egli , i faldati di Flaminio temendo che abbandonati da
gli altri, i nemici non gli trattafm male , con caldi prieghi ottenner u lui finalmente,
che reilaffe per qualche giorno . Kefl dunque , ma non fece cof alcuna . Ma Flof
minio per tutto andando feorrendo il pacfe,gli diede ilguajo , cr pref alquante caa
fielUydiffcnfando fra' (bldati tutte le fpogUe per fxrfrU amici. Hor tardi effendo ter*
nati a cafa,dal Senato furon hauiiti per contumaci ; cr per lo [degno che sbanca con
l'hifutr tro a Flaminio, a Furio etiandiofu negato l'honore dal po^lo, che a padri per Ma
.

amor di Flaminio s'oppcfe,ottcnuto il trionf, cr huuutolo, depofrro Piscio j CT fu*


u.
reno creali confli,Claudio Marcello, cr Cn. Scipione , iquali fe n'andonio contro a
gli Infubrin uolfon darli la pace che dimandata haueanoiCT nel principio dcUa
guerra amendue quaft profrcramcntc guerreggiarono . Dopoi ueduto, che le

citt confederate erano molecole Jt diuifono,cr MarceUo andato contro a' predato*
n con gran prejlczXA, non gli trouando fi meffe a pcrfeguitarli che fuggiuano > CT
,

attaccata la fcaramuccia,gli fupcr. Ma Scipione non mouendo il campo,ft meffe ad


Indiar Accrra i cr prefala (pcrchera una citt pofta in luogo commodo , CT molto
forte) fcntijfrne per la commodit del guerreggiare Di quiui andati innanzi <t Mi* .

lano,cr Como, (ch' un'altra citt) le pre fono prefe che furono quefie due , tutti
gli altri Infbri ancor s'arrcpmo, cr furon condennati a pagar una quantit di dena*
ri,cr lafciar una parte del tcnitoi io . Dopoi P.Cornelic,cr M . Minutio conduffrro
Vatibia . r cffcrcito al Danubio, cr molte genti di quel paefr, parte per forzA,cr parte per ac*
.
cordo, ticnncr fotto'l dominio loro . Ma L.Vcturio, cr C. Luttatio andati auanti in
Alfi,
^friaWA Ipi, lnza combatter tirarono molti dalla fua . Demetrio, (di cui s' parlato
di[opra) principe de' Sardiani,effcndograue a' [noi popolari , fi meffe anco a mole*

flar i uictni,fi che pcrfamicitia chauea con li Romani, fi pigltaua ardire di dar noia
a molti . DcUaqital cofa accortifi i confoli Paolo E imito, cr M . Liuto, lo chiamarono
afe. E I perche non pur non uolf obbedire, in.t etiandiofacca difpiacere lor con*
federatfad iffa contra di lui fe n'andarono. Et hauutopcrifpia che in un certo luogo
* !' ne' porti haucua fatta un'hnbofcata, mandorno una parte delle nani all'altro lato del*
r 1fla . I Ichcfecero', a fin che gli Illirici uoltati contra di loro, come fcfolifoffro,gU
altri coiiimodamcnie occupafrin'il porto , cr accampatifi in luogo atto , mandafrm a
Dimttria rouina gli liifuUiii chefrer lo [degno di tal inganno gli [offro corfi addofrh . Perfe*
Sarduvta i guitando poi Demetrio in un'alnra ifola detta Faro , cr fupcrati i nemici, per trad*
frefa da Ka
mento prejno la citt . Demetrio con una gran quantit di denari fe nc fuggi a Fi*
m'! .

lippo Redi Macedonia . Ne da lui fu dato in potcfldc' Romaitis ma ritonutifi


poi afuoi Illirici da Romanifu prefo cr pag la pena . L'anno uegnente le turni*
,

Setanda citie de Romani,cr de Cartaginefi apertamente ftfeoperfero s cr quefia guerra co

guerra Afri me che molto piu corta [offe della prima , difatti, cr dirotte fu molto maggiore , cr
piu acerba Fu potifrimamente autor di que/ta guerra Annibale capitan de Carta*
.

ginefi , [gliuol d' Amilcare Barchino,effcrcitati[imo contro a' Romani in fin da fan*
emlo. Dkeua Amilcare che aQeuaua tutti i fuoi figliuoli come cagnolim contra

-i-
- -
_
. . , , . .

PARTE SECONDA. '


?
gli atri dmgegno , per
A quegli [Et perche uedeua che knmbile joprjitaua a tutti
per queflaca>i_^
con giuramento lo coftrutfe ad effer nemico capual de'Komani Et .

gionc ddigentenicnte [ammacfbr , cr nell' altre fei^ie , cr


ncU'arte militare, in fin'
padre nel goucrno ;
aWetdt quindici anni . Per non potette per reta fucccdcral
punto d'indugio,
ma dopo la morte d'Afdruhale , effendo gi di ucnti (ci anni ,fcnza
simpadroni fubito dcWcffercito Spagnuolo E f falutato Imperador da foldati, fece a
che anco Maefrati della citt gli confirmaffero il goucrno Pmite
i
qucHc cofe, . c^
iacinti
caua un'honorato pretejio iafialtr i Romani cr dato gli fu da paefini de'
Sa^tmihii
in Ifpagna . iquali non habitando molto lontani dalTlbcro fiume , n troppo dijcoflq
dalmare,conff-and'honore,crfollecitudineriueriuano,critmauanoiRomani, cr
Cartaginej confderatione erano comprefi. Per qucHacagion
Annibalcgli
nella
ucndichc-
moffeguctra,cjfcndocerto,cr ficuro che j Romani oglidarianoaiuto,ofi
che i detti
riano dell'mgiuric fatte Imo A quciofar' ancor lo ffronaua ch'cifapcua
popoli haueuano grm ricchezze dcllcquali cjj hauea gr un bifogno, cr per alfiri rif
B
(petti moffo,iquah egli fapcua cherano pcrgiouarli contro a
Romani , affalt i Sa -,

giinttmLa Spagna doue que/ti popoli habitano , con tutti i fuoi confinanti luoghi ui
.

Europa ucrfo occidente pojia, cr dilatafi mfin al mar di dentro , cr alle colonne di
Hcrcole,ct al mar' oceano j occupa etiandio la terra ferma alunghijuma dtjlefa infi=>
no a'ittonti Pirenei j iquah dijlendano da quel mare che gi Bcbriccio fi chiamaua,
fi
, , _

ma poi uicn detto Narbonefe,in fino al gran mare di fuori,et diuidon tutta la Spagna,
dalla confinante G alila . Dentro a quefa monti molte diucrjc genti babttauatio

ufando lingue diucrfe,cr diuerf forme di Rcpublica} cr di qui uicnc la diuerfit de'
nomi loro ; pc che i Romauigli chiamano Spagnuolt,cr i Greci dal fiume lbao,lbc
riglinominano.lSagunttnitrouandofiafJcduti,dnnandornoaiuto,0' a uicini,cra
Romani : ma Anmbaleglie lo uiet . I Ronutnigli fpedironoambafeiadori, facendoli guerra a'
intaiderc che uplcffc lafciarc Jlar Sagunto, crtion b facendo , ch'erano per nauigar Rimani
a Cartagine incontanente,cr accufarb. Ma Annibaie mando alcunidegli Spagnuo
^
''
andaffero a trouar qucji ambafciatori.cr d li
li auaiUi, iquali fotta fpccie d'amicitia

che il capitan non u'cra,effcndofi partito,et andato butano fcnxA che niunfapeffe do
ue,fi che meglio era per loro parttrfi fubito, perche fegli sfi cnati faldati hauefier
m=
tefa la br ucnuta, per non u'effcrprcfcntc il Capitano ,
haucrianofacihncnte potuto

ammazzarli . Gli ambafeiatori crcdaidofi che ci nero foffe , fe n'andorno fubito a


Cartagine,cr commandato che il Concilio fi raunaffe, alcuni de Cartaginefi perfua
deuano che fifaceffe pace } ma la fattion dAnnibab afermaua che i Saguntini erano
gente iniqua , crfenza ragione,CT che i Ronutni per una certa curbfit loro piglia^:
uano a mano queUe cofe che non s'appartcneuano , Finalmente la fentcniia di
queich'erano d'animo che fifaceffe guerra a Romani,prcualfc . I quella che Anni*
bab con accurata fQccituduie combatte b mura , molti de' fuoi jhldati fon morti, cr s.gw/i-

molti feriti -,
cr un tratto hauendo i Cartaginefi gittata a terra una parte del muro, et
'*
affticandoft d'entrar dentro,da' Saguntuu che ufeiron fmri,furon rtbatuti,fichc Far
dar di quei di fuorifi (cem, ty l'animo de' tcrrazz/tm crebbe . M4 non per ci fi b*
uarotto ,
, , . , ,

74 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


turom daWdfJcdio ejucidt fuori , dnzf ui fi Jlettcrancora ottomefi , nel <]u<tl tempo D
CT fcommodigit auucnncro, cr Annibale fu grauemente ferito ; ma U
molti finijlri,
prefa della citta fu cefi Conduffero i Cartaginefi una machuu cke pur affiti fpra*
.

uanzoua le mura , piena difoldati^ una parte de' ijuali fi uedeua CT una n. Et in
(fucila che i Saguntini attcndeuaiu) a combatter fcrtifitmamcnte con qucifoldxti che fi
Treft , tr uedcuanoinonft penfando che piu ue nc foffiefquci ch'erano nafioth trapaffiato di ft*
rum* di S4
to il murOyfe nmrarono nella citt per forza I Saguntini da qucjlo cafo non pcn*
^uut <

fato fpauentati , fi ne rieorfono nella rocca, CT uenutia parlamento, s'ingegnai


rono dimpetrar la filuezza loro con todcrabtli conditioni. dimandando loro Ma
Annibaie cofifuord'ogm mifura dishonefte, crmgiufie,nucncndoli foccorfo ucrun
da' Romani, dnnandomo che almeno fenza piu combatterli, dato glifoffe alquanto di
tempo per paifar a' cafi loro,CT conciliarfi . in tanto abbruciate le eofi loro di mag
gior ualuta,glt huomiiii che put non erano habiU a combattere , s'amntxzPLO'ono da

lor medefimi ; cr i giouani, cr ualeiiti, impetuofamente dato addofjb a nenci,ualo* e


rofamente combattendo morirono . Hor qucjia cofa fu cagion della guerra fia li Ro

mani,cr i Cartaginefi . mperoche intendendo i Romani che Annibale chiamati in


fua compagnia molti confrdcrati safjrcttaua dipafiarin Italia > ordinato un parlai
mcnto,cr configlio,hcbbono uanjdtjcorfhcrragionamenti.Ma L. Cornelio Lentuf
lo leiutcfi fu dtfie , che non era punto da indugiare , ma incontinente ri foluerfi dt far
Dfbbertiti*
guerra a Cartaginefi i cr che cofii Confolt, come l'effcrcofidiutdeffie in due parti,
rt de R.om. mandandone uno in jfiagna cr Cabro in Lu ; acci che in uno jcffo tempo cr U
fofrd ilftT
paefi loro foffe rouinato ,cTlor confederati trauagliati to che le Spagne non gli
J^Km4 4
Cartagine
potrebboiio dar aiuto, nei nemici affettarne daltroue. A
queBorifpofcQ. Icabio,
che non era cofida correr furia a rifoluerfi di far guerra , ma che prona fi doucano
mandargli ambafiiadori . Et che fcolpandofi fi lafciaffe flar
L guerra ma trouan*
>

dofi colpeuoli, che allhora fi ricorreffe all'arme, a ci dt tal guerra tutta la colpa foffe
loro. E t quefla fu la foinma della fententia di quefli due. Al Senato ptaeque,et (Cappa
j
recchiarfi alla guerra, 'et ffedir a Cartagine and>afciadori,che Annibaie accufafimo.

Et negando eglino tai cofc,che fi procedeffe di ragione, ma che fi deffe tutta la colpa
ad A nnalc,che fi dunandajfe lor (Chaucrlo nelle mani} cr non dandolo,glt fi prole
I Ctrl/^i- jlaffi la guerra. Andati gli ambafiiatori a Cartagine, et fatto
quanto haueano in com
Htf uiie- mefiione, i Cartaginefi prefiro a canfigliarfi. Afdrubale,iino defubornati da Anniba
f>enant Li che recatagli
le,fu autore di ricuperar la uecchLi ltbcrt,c fbrigarfi da quella firuit
^lurra dlU
haucualapacc,che far fi
douca,(;::r con idenari,cr con glt cffirciti.cr col chiamar
fdte.
aiuto dagli amici , crfggiunfctChe quando eglino hauefiin raneffo tutto qucflo c<*

rico ad Annibale filo ,


con libert, che poteffe far tutto quel che uedeua foffe iffedien
te,chctuttelecofifarianobcngcttaiute,crefii fuori dogm briga , O" falbdto.
Dette che hebbe cojlui qiiefe cofi, il grande Hannonc aQ'mcontro diffe,chc non era
cefi inconfidcratamente da tirar la guerra addoffo a uiu republtca per alami difetti
piccioli,^ <C altrui ipotendofi con giujedifefi fcolparfcnceCalcum, ejacunt altri
rigettar addoffo a chi gU hauea commefii. pofio fincalfuo parlare , i pi uecebi de'
Cartaginefi,
parte seconda.
A CdTdgmf, riccrdeuoideUd printdguerrdjfttron <jurfloJhffo parere. Ma igio*
cr fpcculmentc quegli chefaucriuano la parte d'A titubale ) acerbamente gli
nani, (

fi uoltomo centra Et perche finalmente efii non rifpondcuano cofa mtma rtfoluta a
gli ambafciatori,mofrando anco d farfi poco conto di loro, W
. Fabio fatto dcUa fiia

toga unuiluppo,dtffc. Qui dentro uifwrto la guerra , cria pace, pigliate delle

due quella che uolete . Et riffondendo eglino, che non fe ne pigliauano niuna, ma che
qualunque delle due effogli ojfcrifce, che erano per accettarla alienamente , cr
ittcontaticntc gli protefi la guerra. In quefio modo dunque , cr per quefte cagioni fu

[altra guerra ordinata fra i Romani , cr i Cartaginefi , cr quel fine che haucr dauco (

na,auuifatogU fudalciclo.mperoche ut Roma un bue parl con noce humana, cr U


m'altrone' giuochiRomanidaimacafa gett nel tenere, craffogofii. Molte faette
fi
eaddono, delle jatue ufc fuoriftnguc ,cr del mortone <T un faldato i un lupo et tatto
dio rapi la ffada a un'alt^ nel cumpo.Etad Annibaie mentre pafiaua [ibcro , molte
_ beftie non conofeiute qua , che mefiromo lama,cr m fogno hebbe qucHa uiftonr.
fi
Paruegli d'effer una uolta chiamato da gli Dei fedenti ut configlto, cr che comanda
Italia , cr che da loro haueffe la guida del
dato glifoffe il menar fubito [effcrcito ut
camino, cr che fenza ucdcrlojo feguitaua. E t che uoltando in dietro, iiidc appareco
chiarfiutatempefta grande, cr che un dragone di finifurata grandezza gliucniua
dietro. Di che marauigliatofi, dimand alla guida, che uolean dir fi fitte cofe , cr
che quella riffefc , ehetuttegli firianod'aiutoaliaruinadltalia. Quefie cofe die
dcr buona fferanzaad Anmbale,crjfaucntograndifiimoa'Romani. iqualiffartiti
iConfoli, crgli cjfcrciti in due parti , ffediron Sempronio Lungo in Sicilia ,crin
Spagna P. Scipione.Ma Annibale diftderofifitmo (quanto piu tojlo potcua ) iT affala
i pafii,cr fettza centralo niuno paf la Francu, ch'
[Italia afficttaua a piu potere

dentro al Pirciieo , CT il Rdano j n con ucruno ucniic mai alle mani ,fe ncn quando
giunfe al Rodano.Iui prefentofiili auanti Scipione , cr
bniche le fuc genti ancor non

foffer arriuate, con popolari nondimeno,cr


con i uicini, ruppe le naui,che erano nel pAlfu
^ fiume,crgnardaua la riuicra. Annibaie qnantunque con fuma fje qualche buono jf a
ci di tempo infarbarche,zatte,cr alberi incauati noumeno prna , che a Scipio

ne arriaffir le fuc legioni , ci meffe in punto (perla gran moltitudine di lauorami,


che hauca ) tutte le cofe che per paffargU erano neccjfarie,cr comand al fuofratrl
Magone che douc il fiume era piu largo,cr^olato,con la caiukria,ty con alquanti
armati alla leggiera pafiaffe ,CTcffofi meffe a pajfar douil guado fi uedea chiaro^
che ijrrancefi mentre gli haueficro uoliitorijtjlcrc,fofJrorimaHi uigannati,ne
4 fin
con troppa diligentia guardafjcr [altre ripe del fiwne,cr ucnncgli fatta . linptroche
paffuto di l dal fiume Magone , Annibaie con i fuoi entr nel guado , cT arriuato a
mczo,teuorno il grido,fnando alTanncJ che Magone affiliti gli aucrfari di dietro,
Ma a pena pafiati,ccco che le gcn
gli altri con gli elefanti pafforno fenza pericolo
.

fidi Scipione arriuano. E mandati amcndtiei campi Ucauallria a ffiarfi l'un Tal
tro,ilmedcfimofinediqueflafcaramuccude'caualli,hebbcancortuttaUgucrra.
Perche commiciato la cauallria a fcaramucciare, i Romani nel principio erano in Uguma,
fmori
, . , ,

7<s DE Gtl XNNALl DI cno; ZONH R A


frrim,md finalmente dopo U perdita dimoiti foldjfi ,rimu((r uittoriofi i Annihdt D
d'indi partito, prefe lauta d'Italia iCT temendo di gualche mal intoppo per k uia

maeira,fchHolla,c;- nel cercar altri fcnticri, cr papi, pandi /lenti foffrrfi . Impe
roche i monti fuor di mifura erti, cr dirupati, le uai profonde piene di uento cr di
neue,cr i denfifnni ghiacci che cojhctti fumo a paffare,paucmcntc afjiiffer lefpr
cito,CT molti foldali,cr di freddo,cr di jlento morirono , cr molti ancora fi ne ter
ncnto a cafa . Dicefi ancora che A nmbale iftcffo fu per tornarfona dietro , fc il co
min fatto non foffe flato molto piu inalageuole,cr lungo di cfitcl che gli rcftaiia a fare,
cr per quefla cagione fcgu'i [imprefa , cr incontanente che fu ueduto fuori delf A k
pi,rccpandc fpaiicnto a' Rcmaiii,cr nel caminare,tutto ijucl che trou,foggiug<^
fi . Scipione /pedi pc r ambafeiador in Ijpagna C. Scipion fuo fratello , accioche , o
egli la occupaffe,ofaccffc tornar Amibaie in dietro, cr effo gli and contro > CT per
alquanti giorni fiflctton amendue in ripofo : dopai s'apparecchiomo di far battaglia.
M a prima che fi ucniffe alle mani , A iinibal fece raunar inficmc tutti i faldati ,cr in g,

dhaiime- mezo di lor condurre tutti i prigioni preft per camino, a quali dimand quel che ito
le Jiprtge'
Icuano piu tcHo , o coft legati farftne per fempre infrruim,o fra lor far una batta*
ni fiUle fxr
glia con patto che i uincitoripatuitamcntcjvffrro liberati . Accettato clTcbbon piu
aiiimiri fel
dall. todo quefo fecondo partito , che il primo. Annibaie gli fece combattere fra laro ; cT
finita la battaglia,fcce un lungo parlar a fuoi jbldati,cr fattogli bttonanimo,glt fptn*

fr innanzi aHa battaglia . Scipion dall'altra parte fece il mcdeftmo . Dopai s'appic*
c la battaglia, come fe con tutti gli ejfcrcili interi hauefferhauuto a conatiere. Ma
icipieM
Scipione primieramente hauendo ineff innanzi la cauallcria, con la perdita di molte
fililo al Te
fine. de fuoifit ferito, cr uinto , cr in nero ci farebbe flato morto, fr un fofrgltuol d'anni
diecifrttc non Ihaueffr dtfefo, il perche temendo che parimente la fanteria a piede,

non foffe uinta, fubito fece fonar a raccolta , CT f part di notte . Annibale hauendo
Aniiihale
la nutuia intefa k partita di Scipione, fr n'and all' E ridano , doue non trouando pur
paffal'Eri-
dallo. una barca (perche Scipione l'hauea abbrucciote tutte) mand il fuo fratei Magone p
a paffar a guazzo coti k caualleria , cr perfrguitar' i Romani i cr effo tiratofi in fu
doue nafee il fum, cT mefj a paffargli elefanti doue con maggior furia il fiume cor
re,l'acqua effendo da gran corpacct di quefle beftic non poco ritcnuta,cr fparfa,egli

folto di loro fi mifr a paffare cr ageuolmcnte pafr . Scipione giunto dotte erano i

nemici,fece tefa,cr hauerebbe attaccata k fcaramucciafe i pre/idif Gallici di notte

ten
fr ne foffer paffuti
dalla banda de nemici . Da qucja cofa turbato molto,cr tor^
mcntato dal dolor della ferita intorno alla fera coiiduffr il campo in im lucgp alto, cr
fritza che nitmo gli faceffr contrailo ,
fortificoQo di buone trincicrc V ennero dopoi
i Cartaginefi,cr f'accampomo in luogo, che il fum tramezzaua fra loro , cr Ro* t

mani , in tanto che Scipione fr ne Haua in ripofo, cr pel dolor della ferita ,cTperk
-.r.
riceuuta rotta, affettando fccorfr di gente. Annibai tent piu cofr per tirarlo a bat*
J *=

k onde
r

\ V.-.
taglia ,
ma in nano ,
perche dalla penuria delle ucttouagltc fi urdcua jretto 5

affalito un certo caJcUo dotte i Romani haucano fatta gran munition dt frumento cT
perche con la forza ei non ficca cof ucruna,pcr con danari ccrroppe il CaiicUanQ
chegU
. , , , , , . , , . .

PAR.TESECONDA.' 7y
A >eg,lidiedetnnunodedjMo,crKttutocbc[hebbc,fpcreti<mdiod'h'iuerglial
triyO per m diforz<t,o con deturi . Hi tjucfto mezfi Lungo lafcuta la cura della Si* '"^2

cilaa un commeffarioy effendo chiamatOtUeme alla uolta di Scipione i cr non molto


dopo infuperbito, perche hauea fuperati alcuni predatorijuriofamenie uoicndo an*
dar' a combattere, s'incontr in una imbofeata cr da Anntbal con la cauaUeria, cr
con gli elefanti fu meffo in fugaitteUaefual molti de fmfuron morti, et altri a guifa di
alami pochi folamcnte con Lungo /camparono Lfr*
fiolti gittatifi nel fiume, perirono,^

Atmibal di tjuefta uittoria non saOegr punto ,fi perche perfe mokifaldati, fi perche
tuttigiiclefantidaunoinfuoriglunorarono,CTdaifrcddo,crptricriccuutc ferite.
ratta dunque tregua loro fenu altro accordo , amcnduefi ruirorno nelle terre de
fra
gli amici a fiumare . 1 Romani haueano grandabbondanza di uettouaglic, ma A n*
nibal non nhauendo a baflanzA-jcon quante date gli ncfrffcro da gli aimci , affiliua i

tMaggko caBelli de Romani,cr bora umceua,ZT bora era ributtato, cr una uolta
B combatteiido con la caualleria, da Lungo fu uiiUo,crhcbbc lina /aita. Suhcalcuni
de Romani prefo ardire 4a loro itejii ufciron fuori contra di lui,che le mura
combat Am>,Ue

teua Ma eglino furon moni cr il cajlello rrefoft, fu rouiiuto cr quei prigioni,


che crono Romani ftir tutti uccifhcr gli altribfciati andare. Qucfloincdefimomo
do tenne con tutti i prigioni , per farfi bcniuolc con qiicfio mexo le citt. Anzich
^
molti de gli akn,came Gallt, l iguri cr Tofrani, fi ribcUorono , ammazzando una
pane de Rom-wii che nelle lor terre fi trouauano cr una parte dando nelle mani ad
T
Annibale . Uqiialcappareccbiatof per andare in ofcaiia, fu da Lungo prouocato ^
a combattere a punto in qucWhora , ch'egk era per partirfi cr effendo uatuti a bat*
tagUa,cr morti molti da amrndue le parti, mut configlio, cratuio/frne in Liguria,
doue fi trattenne longo tempo , haucndo jbffcttof m de faci , n tampoco fidandofi !

ili ucrirno, andaua ffafj uoUe mutando ueftimcnti , cr ufando una capelliera po/lic*
cw,cr bora una lingua , cr bor unaltra (perche
piu ne fapeua cr particolamcnte

^ la Latina) cr di notte, cr di giorno uedcua,cr udiua piu cofe,cr diceuane anco mol*
te,moflrjndodinoncfJcrii. in tanto che cofi uanno le cofe in Italia, cr Faltro ^
C. Scipione arruta in Spagna,cr piglia tutte le citt maritune, cr moki altri luoghi, c. stipime
infmo di /opra aWlbero , parte per forza , cr parte (Raccordo prefe anco Baimonc
i

baucndolo umto in battaglia Aflrubale intefo quefte cofe,paji iljiume ibero , ri*
.

prefe moke delle perdute terre , ma diede luogo a Scipion che gk andaua contro 1

Romim di nuouo crcaron confk Flaminio, cr Caio: cr Annibale intefo (auuicinai^ '

dofi gi la primauera) che Flamimo,crSertulto Gemmo gli ucmanoaddoffoconun "'f


grande forzo di gente,fi rifolu dingannargU > per finfe di uolcriui afpcttargk ,CT
ucnir con efii a battaglia j 1 Ronuiu che ci fi crederono, non fi meffono a far troppa
guardia alle firade } cr egli lafciata iui la cauallcna,cr di notte raccolte le bagaglte,

cr tutti ifatticofi,cr fretti luoghi pa(fati,fc nand alla uolta Arezzo , andandoli
dietro la cauoUeria ancora, paffuto chegli fu auanti purafrai 1 confali che sauui*
doro d'effer ingannati,un di loro,cio Gemino fe nc flette iui falde per trauaglr quei
cbcs'crano ribeliati,ct impedir che non dcjfcr foccorfa a Cartagmcfr.Et f altro, cio
flammi
., , ,, , .

DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


MtaJifU flominiopachedilui johfvffekuktoridyfolouolfcandixrdictroa nemici, Cf^affe* D
mima nd
dio Areva>. Impcroche Armibalf cercati Li uia piu corta , pftaarri , CT andando
Arc^.
per luoghi difufati a camuruif,perf molta gente, molto beftiame cr un'occhio
Finalmente, bench tardi,arriuato ad AnxZP,Cr trouatoui Flaminio , fifece beffe d
lui i aftennefi pero dal combattere, perche il luogo gli parcua molto difcommodo ma
per far pruoua dell'ingegno di qucHo,fi meffe a dar ilguaHo al paej . Et ueduto che
IRomani faceuano qualche correria,finto d'haucr paura, meffe inficme tutto l'ejfcr*
cito ,CT di notte mojfofi co'l campo cr prefo un luogo bai commodo a combattere,

lafci la maggior parie della fanteria fu monti , a fioraguato-, cr tutta la cauaUcria

fuori de pafii ftretti command che di naficojlofacefife un imboficata,ct efifo in un man


ticcUo con oleum pochi alla feoperta accampofii . Flamimo fidandofi di fie jlejfo, ue*
dutolo fu quel monticcUo con fi pochi , cr penfiatofi che molto lontano hauejje man
dato il rimanente delT efJcrcito,aitrato in ffieranza di poterlo con grande ageuolez

za pigliare,ucggaidolo cefi abbandonato , fioltamcnte,cr fenzA confidcrare altro fi g


meffe per quelle flrette uie,cr iui ( perche gi era Uicma la notte) ripofofii . Intorno
alla meza notte ,
Cartaginefi trouatigli fenza le fientineOe (tanto fi fidauan dt loro
i

fiefii) cr a dormire, da ogni banda in uno ftefifo tempo gli accerchiomo cr di lenta
- 1
no con dardi, con frombolc,cr con freccie derongli addeffo, ( finza potere eglino fa
re alcuna difefia) et gli ammazzarono , che chi di loro ancor dormiua cr chi [arme,
thdoffo tutto fonnacchiof fi metteua . Tanto, cr tale fu il tumulto, cotanto il dijlur
Tfrremnali bo,cr fi fatto lo Ifauento chegU afifalfc,che non fientiuanogU homribd terremoti che
f III m To- rana allbora, tutto che molti edifici) riimafifcro , molti monti in parte t'apriffcno, cr
Ji.ma. in parte caduti ruinofamente ffianaffero le ualli,
cr i fiumi uficiti fuori de lor uccchi
letti,fi uoltafiin Et ben che quefie afe tutto a un tempo auueniffcro in To
altroue .

ficana,nientedimeno da combattenti non furono udite. Morto che fu Flaminio, cr la


maggior parte delle file genti : molti ancora che occupato haucano un monticelio, fpe
rondo di fialuarfi co'lfuggme fiito chapparue ilgumio,furon prefi cr in potejU p
i*.
de nemici (perche gli fu promeffa la ulta) detton f fiefli CT^arme . Ma Anmbale
poco ricordeuole del guiramento , liber tutti quei prigimi chauea nel campo , pur
che fiiddiii,o compagni Romani, mai Romani flefii meffe in catciu,tT
fiufjro de

ferbogli . Roma, and innanzi rumando


Fatte queie cofc,cr auuiatofi alla uolta di
cr guafando tuttol paefe infino a Narni,cr prefie tutte le citt che trou da Spoleto
C. Cf^i#
ai fucri,cr ingannato C.Caiteniopretore,crfchtuati gli aguati fuoi,[ammazz.Da
Spoleto effeiido ribattuto,et ueduto minato il ponte del fiume Nari,et etiandio hauen
hde. do udito il medefimo de gli altri fiumi, iqualt efifo era cofibretto a poffare, lafciato il ca
min di Roma,pref la uia di Campagna,il cui paefe fertilifiimo, cr tanto piu che ha
uea intefio che Capua era una cittgrandifiima,laquale fi egli haueffe prefia,in breue
tempo ^eraiia pigliar tutte [altre I R ontani udita quefia rotta , tutti pieni d'affan
no,cr ^ dolore , piangendo lor medefimi, cr i morti, minarono tutti i ponti del Te
Uere da uno m fuori, cr preflamentc rifecero le mura in molti luoghi,cr facendo con
figlio tra loro crearono un dktatoreigiudicando che le cofieglifiofjcro per andar mola
tobene

N-
, ,

P A R T E S E C O N D A. 99
A to henc fc cfit potefjro mmtaicrfi , cr <t confederati, cr amici non maniamo aiuto
ueruno . lAa mtefo poi che Aimtbak haueua prefa la firada di Campagna , fi rifU
ueronoaUa finedidar anco aiuto a confederatiti' p<r farrtfiflerBtaad Aimibate
ff>edirou Fabio Mafiimo dutatore,cr UlMimuio maefro de cauoHieri, iijualigiuth
ti l, non uetmero alle mani con effo lui,ma auukinandofi egU tuttauiajlauano atten* ^ id,^4
ti aueder che gli ueniffe buona occafion di combattere. Imperoche Fabioconifoi me.
'

fldati impauriti, CT uinti, noti uolfe metterfi a far prona delia fua fortuna
contro a

tanti, cr uincitori : penfaiido che quanto piu il nemico andaffe dando ilguafto al pae*

fc, tanto piu toflo foffe per hatter careflia


di ucttouaglie . Da quejc ragioni Jpinto,
non uoi/e dar aiuto,n allaCampagna, n addir paefe, cr andana offeruando tutti
inemiciriferrati in Campagna,non fapendo eglinotTeffertCogni intorno accerchiatL
T^ffoFabio,cr ddmarc,cr dalle ctttcoifederate grand'abbondanza hauca di uct
totu^he ,cr*J nemico Annibaie non hauea,n potcua hauere fe non dal guafto dato
B alpaefe. ttquefie fon le cagiont che lo fuceuano andar trattenendo,cr indugiando
con animo cofiantefi che da' cittadini non feltra gran querele uentua chiamato int:
dugiatore. Annibaie effendo gi uicino il uerno,non potendo iifucmare per la pe^
nuna delle uettouaglie,tentatt c'hebbe uarif modi, ma in uano, per ufeir fuori di carne
pagna, finalmente prefe quejlo configlio. Fece ratmar' inficme tutti i prigioni,cr ante
mazzogh,acci mun loro fuggiff,cr auifaffe i Romani come le cof atidauano,cr
legate alcune fiaccole ben fecche alle corna di quei buoi c hauca nel campo, CT di not
te andato dia uolta de monti Sanmtici,attacc ilfioco alle fiaccole, crfree ben pun
gettarci buoi , iouali tutti f
urtati , cr pel fuoco ,cr per le punture hauendo in

piu luoghi detta felua attaccato il fuoco,glt fero haucr agende paffaggio. Impero*
AnmU*
che i Romam che ut cera piccoli colli s erano accampati , temendo dt qualche ingan*
<l'

"* *<.
no, oimbofcata,nonfimofJcno.\nqucflomodo Annibale ficonduffeaSanniti.Fabio
il nemico, cr mefit in fuga quei cherano
intefa quefla cofa la mattina, perfeguitando

flati lafciati a dietro per impedirli il poter perfeguitarlo ,CTumtitlor confederati


^ non molto lontan da Cartaginefi accampofii,ma rifiutata la battaglia,non attendeua

ad altro che uietargli il fare feorrerie , cr predar il paefe . La onde Amibalc per
la gran penuria del uiucre,diltberofii primamente (Taffltr Roma j ma perche Fabio PndfHiU
difshit
negatagli la commodu di combattere,a poco a poco fandana perfeguitando,ct tra*
.

uagliando, per tomofiene in Satmio . il Dittator gimai non lo lafciaua , effaido

a qucflo,di non perder pur uno de' fuoifoldati,cr hauer grandid>bon*


tutto intento

danza di uettoudglicicr che il nemico (^dall'arme in fuori) non haueffe altro, nan*
co fccorfo da c^a } conciofiacofa chei Cartaginefi flcfii fbcffauano Anmbale , tU Annibale
(pule fcriueua loro che la faccua bene, crche tutte lecofe gli andauano proffie^ ,befa$da^
c, cr nondimeno dalTaltra parte dtmandaua gente , CT danari. Imperaci le *
'*

dbnande non comfpondeuano a' proffer fccefii. Perchea uincitori sappartie*


ne contentarf de gli ejferciti che hanno cr mandar denari acafa,crnon mendi*

carglt . In tantoch Fabiofu con reffercito, a Romani non auuennefiniflro


ueruno .

Via partito che fi fu per andare a Roma per alcune facendo publiche,inciamparono.
Attenga
,, .

So DE GII ANNALI DI GIO. YOJTARA'


AuuengdcbeRi^ nueHro de cdualicri , (putto dalafua gioucnir duixcfd , fntU D
punto buuer focchio a' caft che nel guerreggiar accajcano , c con mal animo (offe*
'
rendo quel tanto indugiar di Fabu) , hauuio chebbe il gouemo dt
campo dot tutto'l

Dittatore, con qucjl'ottinu ricordi che gli bt/gnauano per ben reggerlo , tutti
fi gS
T emeriti, gitt dietro a le (palle, c con il nimico ueniie a k inani ; CT in nero nd pruteipio de U
*
^((nia parca che pendefie da la fita, ma finalmente n'and col peggio,
mu^I$ 0
MmLw a ^ farebbe Hata rumato affatto ,fe a cafo glaiuti de Sanniti ucnuti a' Romani ,
non
f. hauefferfatto penfare Cartaginefi che Feio tomaffe Per quefia cagione fendafi
quegli ritirati r partiti , Rufo pcnfatofi d'effer rvnajlo uincente , ferine a Roma , e
ne k lettere mgrandita la cofa , biafimaua fortemente il Dittatore come huomo da
poco , pigro y lento, cT amator de nimici. 1 Romani credendo che Rufo da uerofofr
fertmajlouiitorioftfuorirogni fpcranzd riprefon ardire, e lodatolo erbonora
to molto > hauendo per fojpetto Fabio,fi per la catumnia
datali , come anco perche

i nimici non baueano in Campagna abbruciati i fuoi poderi , furon quafi per priuar*
^
10 deluficioi Ma confderato ch'egli era pur huomo di grandutile a la repubkca ,fe
n'djlcnncroma con tutto ci diedero al maefhro de caualtcri la medefima poteflfi
-,

die amendue nel gouemo fufiino d'una autorit ifteffa . Per quefti tot decreti , Fabio
non mofhr uerun indino di fdegno n ucrfo i cittadini,n uerfo ilfuo compagno. 4 M
Ruf) come quel che prima era (lato poco prudente , e fauio , a l'hora diucnnc molto
piu orgogliofb CT altiero, n fi puot contener che non dimandale che o ungiamo
runo CT un giorno Faltro,oucro piu giorni hor l'uno, hor [altro goucrnafic, c coman
daffe . Ma Fabio temendo che quando quegli haueffe il gouemo di tuttol campo, et
non mancggiajjmakkcofe, non uol/c concederli n [una, n [altra, ma fecondo
11 coflume de Confili, diuife[efcrcito in due parti, fi che ciafeun di loro bauefj le
fue appartateforze. Rufo dunque mcontancnte mut il fuo campo, a fin che fi ue*
deffe che di fuo capo ei comandaua, e non erafuggetto al Dittatore . Di quefia co

fa accortofiAnndiak lo tir a far battaglia, moHrando di uolcr occupar quel luogo


^
et d'ogni intorno haucndogli pofic l'infidie,lo meffe in efiremo pericolo di perder tut

l'fffcito, e perduto [harebbe fe Fabio (affdtato d nimico di dKtro) non [hauefi


O Miritfi*
fc impedito. Riifohauutaquefiabafionata,mut fcntcntia temenato a Fabio quel
tUU Dina poco cfercito che g[era rimafio, fpontanamentc fenza ajf ettar ifuffragij del pepo
* rinunci infteme con Ugouerno,contcntandofi d'effer maefhro de caualieri ;
'b'a
'**
del qual atto fu lodato molto . Fabio incontanente fenza fiarttt piu fu a penfarejrice
tiene tal cura cffendoliapprouataiLd popolo. Guidaua poi i faldati con gran riguar
do cr uenuto a capo delfuo officio, confegn [efercito a nuoui Confolt , finccrifiif
f amertendogli dd tutte k co che bifognaua , i quali non fectr mai cofa uc*
Coji fiate fi
da Gemme, runa dt lor capo , ma fecondo i configli datigli da Fabio gouemauano d tutto }fi che
Gemino maneggi bene ognicofk. Perche ueduta andar a la uolta dItalia [armata
ma perfecondo glauuifi riccuuli da Romani non hauer prefo por
de'SartagineJ,
to niuno } nel nauigarc conferm la Cerfca , e la Sardigna ne la diuotion d'cfii Ro
maniftj- in una fmotuaiafatta ui Affrica, pred la marma i et con tutto che ogni eoa

fagli
. , .

PARTE SECONDA. 8i
A fi gli f^ofpcramente , non pnci diut r,nc fi orgc-ghofb , che temerarLmen
te uokfp djfar' Annibae i ma fe n flette falda ne' comandamenti, et ricordi di a
bio . Per tatuai cofa le citt non cefi agciiolmente come prna, fi diedono a Carta*
gniep,temendo che quando auucnuto foffe, che A nnibale fbffe fiato cacciato d'Ilalu,
da uicini Romani non fi foffer trouati mal trattati I piu ccrlamentc cqnfidcrauamo
quello che poteua auuenire,ma pochi per fe netomauanoa riconfederarfi coni
Romani : alcuni furono anco che gli mandomo prefenti
. Fra li molti prefenti man*

datigli da Hirrone , non accettamo altro che il frumento cr il fgno de la utoria.


E ben uero che fi trouomo ut tanta penuria di danari , che furono cofiretti a mejco * Ccntm*d
iar col rame quelle monete chefjcr fhleuano di purifiimo argento. Ecco lecofeche
"
tdUicra fUTfatte in Italia iCft Roma fu fbpita una congiura de ferui. Vna Carta*
fKfe fpia effindo trouata,e prefi m Roma, le furon tagliate amendue le mani , poi
fu lafciata andarc,a fin ch'ea portaffe a Cartagtnefi la nuoua di la lor propria rot* de iferui.
2 ta . Scipione in ffagna alia bocca de Flbero uife una battaglia nauale . Imperoche fatti dis
nel principio effndo la battaglia dubbiofa , egli tagli uia le uele de le nani, fin che f
a
ifuoi faldati ueduto il pericolo fufjro piu pronti al combattere, et utto chebbr, non '

pur diede ilguafio a' paefi,ma foggiogofii ancora molti luoghi forti i e per mano del
fuo fratello P. Scipione aggiunf lecitt di Spagna a lImperio Romano . Perche un
certo Abelo Spagnuolo , tenuto per amico fedel de Cartagcnef, cr w uno fauoriua
di cuore i Romani ,'perfuafe a colui ebaueua in guardia gli oftaggrSpagnuoli , che
gli lafciaffe andare accio piu facilmente le citt tiraffro a la beniuolcnza
fi
me* E
ttandoU egli uia di notte , hauendo prna ffediti a Scipione alcuni mcfii,con auuifar*
li quelle cofche uoleita , com autor di quel configlto fuprefbiiR ontani rnanda*
,

tigli a eafa , d'accordo hebbon le patrie loro . In tanto che iui profperamcnte gli fc rn* di

cedon le cofe, gli fucceff altroue una fi fatta ruta, cr riceueronofigran rotta , che
giamai n prima n poi hebbono lapi horribile,acerba,et damtofa la quale con pr*
fredeul
predetta,^' auuifata,e moltifecoli auanti etiandio dagli oracoli SibiUti di*
C
chiarata Mirabilefu anco Pidoubiaticne di Marco tdouto , il quale prediff che
.

quegli Troiani difeefi da la prima fiirpe erano per hauer una gran rotta nel campo
Diomedco,ilqualcampone la Puglia de' Danni, erpref il nome da Diomede
nel tempo chiuifuggiafco fi fiaua . In quefio luigo Canne, done quei furono am*
mozzati appreffo il mar' Adriatico , e la bocca del fiume Aufida . La Sibilla auucr*
Romani che fi guardafier da quel luogo , ma foggiunfe per che con quanto mai
ti i

guardar fi potcuano , e diligentifinamente , efii non erano per far profitto ucruno.
E qucfii furon gli oracoli,^ la cofa and cofi. Erano gouematori , e capitani de le
legioni Paolo Emilio, et TerentioVarrone,huomini di differente natura, ariti*
gegno . Perche Paolo Emilio era Patritio , di dottrina omatifitmo , il qual antepone U.

ua le uieficure, a Caudacia. Ma Terentio fra plebei allenato, auuczx.0 a una fbrac*


curata or nportuna audaeia, hauea fntimento pefiimo neUaltre cof,ma fficcial*
mente in quefia , che fi penfaua deffr folo nelgpuemo per la modefiia che iiedeua
,
neicompagno . Amendue preflifiimamcnte uennon i Campo . Annibale trouaua
fi
FF fcnz4
, .

8r DE GLI ANNALI DI GIO. ZO-NARA


fcnzd uittouagUayle cofe de U Spagna erMto turbale molto, CT l fuoi con!federaH,0
mici gli uoltduano le calcagna. Si che ogni poco che coftor fofitf indugiali a ucnir,
alle mani con lui , haucriaiio uinto fenza alcuna fatica, Hora la temerit di Te^,
rentio,e la temperanza di Paolo furon cagion di queBa rotta . Perche Aniubale i*
gegnandofi fubito di tirargli a far battaglia, con alcuni pochi, affli le mutiUMU icfat.
tu una fcorrcria , ffentanamente ntirofi , a fin che mofiraiido d'hauer paura , con
piu agevolezza gli ttraffea combattere.E richiamando Paoloadtetroifiioi foldati,
che uoictiano in ogni modo perfeguitarloJ'aButo Annibale fvig^ndo d'hauer paura,,
di notte mefi infieme i uafi , come fe partir fi uoleffe , lafci molte robbe ne le trincic
re, e faltrc comand che lentamente foffer por tate, per poter affalrr t Komani,eju<ui
dogli haueffe ueduii intenti al rubbarei CT al tutto la co fa gli farebbe riufcita,fe Pao
lo etiandioper forza non gli hauefj ritenuti, et Tercntio ancora . Annibale ucJulo
non riufcirgli ejueflo fuo difegho , la notte andojjcti aCanne,cr ffiato CT ben cono-
fciutoil fito del luogo attirano a far imbofeate, CT anco da far battaglu , iut accam

poft^ cr fece arar tutto cjuel luogo , che era arcnofo, a ci nel combatter la polu(rt(
fi Icuaff in alto CT us quefla aflutia , perche un certo uento chiui fui mezzo gior,
no leuar fi fuole, gli ucniuaa punto a dar ne le fpalle 1 Confili la mattina uedute k
triiicicred Annibale uote , da prima Jletterfopra di fe , temendo di qualche tgaw*
no . Il giorno u^ncnte ancora eglino andemo a Canne,cr iuno,ZT l'altro apparta
tamcnte accam^fi appreffo il fum . Perche perla diuerfit de coshoni iCzde le

natmx , Cuna fchiuaua la pratica de [altro . P^toto uolcvafarfaldojCT Terentui


ntr alle mani i ma non per ui ucnne,neggendo i fuoi faldati poco allegri. Ma A nnk
baie per forza tirandogli al fatto d'arme , uietauagli [aeque , hgUUfiava punto
andar affaffo, e" quel che era quaf peggio,gittaua iecrpi de g[uccifda la parte dt

fopra del fum , a fn che i Kcmani baueffro a noia quellacqua, cr non n bcueff
fero . Spronati dunque i Romani da qucje cofe , meffeno in ordinanza la btUtagha,
A nnibalc di ci accortof , mefe fatto alcuni monticclli una greffa imbofcata , polpo
^
fio in ordinanza il rimanente del campo , fuborn alcuni che ftngeffcr di fuggirf, a'
quali comand che a un fgno datoli doutffer gettar uiainiorioni, gli feudi, l'afc

cr le ffade pefanti, cr ritcncrf folumentc i pugnali, a finche da Romani tenuti co


me uil gente diformata , alla jprouifta gli affiliffro . 1 Ronwn uediito la mattina
[ effrcuo (T A niubale far in punto da combattere , ancora eglino sapparccchiaua*
no a pigliar [armi. Hor jnatofdi qu,crdi la a larmr,cr alzate in alto [infgne,
in fino almezzo giorno la' battaglia fu diibbiofa . Ma Icuatofi il uento,zr i finti fug*
gitiui, tenuti per gente dipcrmata, dietro a' Romani fi ffauano,per non effer oppreff
fi da Cartaginef,allhora quei cherano ne [imbofcata di qui, or di l, Icuaronfi fifa,
CT Annibal da la banda dmanzi con la cauaUeria , non con minor uiolenza offrndca
do il ucnto,cr U polucrc la faccia de mmici,cCogm intorno trauagltauano i Romani,
fi che per la lunga fatica non potendo rihaiier il fiato,cr della uifa, cr della noce pri
ui, indiffcrenttmcnte,^^ fenza ordine ucruno itcniuaiio ammazzati . Tanta fu dun
qiie la moltitudine de' morti, che Annibaie non uolfe che fi contaffro i picbciszyil
.

E C O N D "
A -,
P A R T E S X. 8$
mnunodc edujlitrt, 0 Scnatoriyii meno uolfcfcriuertic al fenato Cartaginejr,rtkt
'
"

dicbrcglielaper le mifure degli anelli. mparoebe ufauono di ^tar' anelli fola-


mente i Senatori , cr i Caualieri Alo/u nondimeno con Terentio fcampomo , ma.
.

PaobuiUfcio la ulta . Ma Annibaie non ftmejfe a perJiguilar<}t<eichcfuggiujnoi;


n iaffrett andar' a Kcma. Che potendo condurre in contancntc aKoma,o tuiiar
una potici nella cittfarlagunrx,imlofccc,tutto cheghfbffe per*
Cefjlircilo,o

Mahurbalc , il pache come cofa tutupaofx gli fu rinfacciato,


che hauen-i bombale
frafo da
dopotuto tifar b uittoria cr utnea a fatto,ncnfppe ufarb S che fittofnc aSho
,
.

di ma
Kt poco conto , gi mal piu non puot haua,n aoiiar una tale cccafwiic j cr
ccntiuuo gridar
nicrapcnttfid'cfjerft bfeiato fuggir di mano tal occaficne , che di

falena yO Canne Canne. Et iR omaiii iiicintfimi a la lor itllima mina , per mano di
Scipione ncupcromo U uittoru
per mano ( dico) di Scipione fgliuol di P. Scipione
i

Kfaceagucrrahtt Spaludi e che ilpadrc ferito difcfohauca. Allboracfjcndofhlda


il gouemo ffontanamrn
to fugg^eu'a<lanufto craccjutatofi granfama,accctt
,

te datogli ila tpiegfahri )oldaii,cbc lui parimente s'erano ndottner luiordinato

guanto che mand le guardie a htoghi tticini, CTfj buono nel


in taCaffar bifognatia ,
l
Qucieh'erano in
pigiar configli , cr partiti, CT nelmaneggur le cofe, molto de^o. >1
Roma udoron qucjia rotta ,matu)n b crederono ma pur poi ; credutab , punfcro,

CrraunatifincbcortefipartiuanojmarritiyCT fnza haucr prejb uerun partilo,

pur a b pne Fabio diffychc fi mandaffer de le /pie a ueder cr intender


come paffif Q..

fn ^icl che jacejj Annibaleay che non bifognaua,che piange ffcro , ma


le cofe, cr
ano bifogno, che-
a poco a poco andaffer innanzi nel maneggio di queUe cofe,chcfacc
fecejicr tanta gente quanta mai poteuan^CT dimandatili aiuto a uicint. Dopoi ha ^
bUu.
da Tcrcntto,del
uendointefoche Annibale fi trouauainPugUa,crriceuuto lettere
b faluczxa , cr portamenti fuoi , fi ricriaron alquanto, cy" crearono Dittatore Mar
Gracho de caualicri cr incontanente fe
co Iino, cr Tiberio Sempronio maeftro ;

don una difrittton di gente cbcdoucua andare alla guerra, nelbqtule non pur
meffon i giouatii , ma ctundio i decrepiti non piu atti algcnerorfigliuoli cr aperte i

le prigioni a tutti i mal fattori promeffono il perdono , cr a 'fcrut b hbert , anzi


,

che nel numeri) de' fbldatimefjn ancora alquanti ladroni. Oltre a cichumaron

in aiiuo tutti i confederati , ricordando loro i benefieij riccuuti,cr a cbifrinncnto,cr


anco in
a chi argento promiferOyilcbe fatto non baueano gi mai prima, Spcdiron ^

Grecia , po' iicdcr dhaucmc qualche foccorfb,o per amtdtb,o per denari.
Anmba* ...

te iiitefa qucfiaconlpiratumecr cotanto apparecchio de'


Romaiu, fi ritcmc in Can .*>

ne , difpcratoft di poter coglier alla fproutjia Roma,cr piglurb,cr come fatto ha


Metta prima , jcnz4 taglb liber i confcdcrati,chc nclb battaglia
banca pref , cx-i
^

Romaniferb con fpcranz4 di ucndcrli, per aumentar k fucrichezZP ,tr forze,


cr fermar quelle de Romam , Ma urduto^bc. nitmo compariua per comprorli ad-
a
alcuni, obligandogliprimacon giuramento ariiornare , diede liccntia,dandarfcn
capi pi rfar dcnari,cr portar' il rifcatto Ma non potendo i Romani rifcattarli, An Amiibak

mbalemand a Cartagine tutti quei ch'eratio di qualche conto . Ma una parte de


. .
FF 1 grallri
, , , , , a

84 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


ipn^MfN gli ttbri tormentati che gli hcbbc molto hcne,uccife,crund parte coihrinfuconA^ O ^
XtmMti. Quei cherano mandati a
jp. loro, amici con amci,zr putrenti con parenti. fiati

al giura*
cafa per far denari da rifcattarfi,effcndo tornati ad Annibale per fodisfare ^
mentOjdipoififuggironoma da'Ccnfori effondo taffati,iuccifer da lor medcfmu.An*
nibalc hauendo mandato il fuo fratei Magone a Cartagine per dar auuifo delle cofe
occorfe, cr per dimandar gcnte,zr denari , ingjrandite cbcbbe molto ben tutte le co
f
Magone , cr annoucrati gli anelli , i Cartagineft ordinaron di concedali, <juanto |

ci dimandaua . Ad Ann cne, che pafuafi gli hauca di uola difmetta la guerr cr ,

far la pace , da che fi trouauano fior difopra , non uolfon dar orecchia ima
non per
qucflo meffon in efcutione quanto haueano ordinato , anzi fr nefccion beffe. In tan
to Annibale and innanzi in Campagna cr prefa chhebbc una terra de Sanmd, fe

nand uafo Napoli, mandai ottanti alcuni pochi con la preda, contro a quali folta*

ti fuori i terrazxani,ftimandoche foffcrfoli, da lo ffroueduto arrtuo d' Annibaie


afjfaliti , per la maggior parte furon morti, ma non per prefe la citt,n ui ihtte mol ^ i

to ad affcdiarla. mpcroche effendo i Capuani diuiji fra loro , perche una parte fatta
riutii Romani cr una parte Annibaie , perche dopoch quello a Canne rtmafe uit*
iCtfuani ,mai
foriq/, eilafciondar Uberi alcuni de lor cittadini ila plebe fi uolfc dar alt

S^<tttdiper untempodiffirirnolacofk. Dipoi raunatifi tutti ne la corte, da Fimpe*


to dii popolo ftrebbono flati itccift , fe un certo plebeo nonfifoffe meffo di mezZP
quale confidcrata la grandezza del male , accus i Senatori folamente come degni di
morte , ma prima diffe che bifgnaua eleggere degU aUri in loro fcambio , perche la
citt non fi potea faluar fhtza configlio . A cofliti hauendo obbedito i Capuani,egli
dimand al popolo , chi uoleuano elegger in lar luogo , cacciando uia tutti quei di
corte, n potendo d popolo in fi corto fpatio di tempo troiiame degli altri che foffro
a propofito , lafciomo quegU fefi nel grado loro, come neceffarif al gouemo de la
citt , cr in quefaguifa fra loro riconcdiati,fecion pace con Anmbale llquale con .

gran preflcTZA abbandonato NapoU,fr ne uenne a Capua,et parlato c'hebbe in pu* f


bUco molte cofe grate alle orecchie,promif loro il principato di tutta ltalia,accio le*
nati in quefia fferanza , saffticaffer per lor medefimi cr piu allegramente com*
batteffeno . Dopala ribcllion di Capua, fu anco fottofopra tuttol refio della Cam*
pagna cr con mal animo fffrrendo i Romani quefia ribellione , Annibale fi meff
a l'cffugnation di Nocera . Laqual citt trouandofi affediata , per la penuria delle
^
tKttouaglie fatto conftgUo fra loro,conclufcno di mandar fuori quei che foffero
,

mi. det difutile , e mandarongU . Annibaie non gli uolfe n riceuere pc iafeiar andar
altroue, che tornar nella citt , La onde glifiltri di dentro , ueduta quefia cofafi pai
tutrono di partirfene con una uefia fola . Hauuta dunque Anmbale la citt,rinchiu*
fe i Senatori ne bagni, cr iuigU fuffoc, oragli altri hauendo dato Ucentia di par*
tirfrez andar doue lor pareua , molti di loro fece ammazzare per maggio , ma con
tutto ci molti fuggiafchi per i bofehi fcamparono Cuefa crudelt fpaurt gU altri
.

di forte ,
che fenzA oler piu fidarfe di luigU faceuano quanta rififietcoa poteuano .
l Nohche a punto erano ftlconfigUatfi darrenderglif, ueduta quea federa*
tcZZA
. , . , .

A taScdydMfcofhmndonioachimir Martello, haucndo cacciato Annibale da


lo de la citt . llcfiule d indi partitofi , con la fame dom gl Acctrani,facciido

I medefimi accordi con loro che con i Noccrini cr trattandoli come quelli Affali*
'
ti dipoi i Bafilini, douc fuggiti {'erano qualche mille perfone fra' Romani.et altri lor
confederati ,
iquali accortifi che i cittadini de la terra , tentauano difar tradimento.
gCuccifcr tutti , cr piu uoe haucndo meffo in fuga Amubalc,cr rottolo ,fortemcn
te ancora tolleraren la fame E f mancatogli al tutto le ucttouaglie, mcjfon uno den nafilim.
tro una botte , cr mandaronlo al Dittatore , ilqiialc di notte gittate nel fiume alquan
fr botte piene di farina , comand loro che {effero la notte attenti per pigliarle . In
queRamatiicraper untempo nafeoftamente gli mantenne, ma fnalmaite cffendofi
una uolta a capi rotta una botte che percoffe in un certo luogo, i Cartaginefi accortifi
del fatto , con molte catene in piu luoghi attrauerjmo il fiume , perche piu paffar
non potefino. E perche molti di loro morirono,et difame ,crpcrlc ferite nel com
B batter' bauute , per abbandonata una parte della citt , cr rotto il ponte neWal*
,

tra parte ffferfon lafpdio. Dipoi gittato'in un certo luogo fuori delle mura buo*
na quantit di femenza di rape. ,fccion creder' al nimico dhaucr da uiuer per molto '

tempo. Da coiai credere ingannato Annibale, crfiupitqf dellafortezza loro, gli J


inut a urnirpeo a patti, cr gli iicnd per datari, criRoinani non pur affvttuoj*
mente gli rifeattarono , ma etiandio gU honorarano . In tanto t he qucfle cofe uanno
attorno, gli ambafeiatori tornati daU'ifola di Dolo, riferirono come Pithia comanda
ui loro che difhieffa ogni paura , cr dappoca^ne ,foffcro intenti alla guerra . Da
queH'amffxtti'animofi , perfeptando Annibale , appreffo di lui ^accamparono,
per ben confiderar tutti gli andanjcnti,cr maneggi fuoi. F.lunio dittatore, ci che Anmbalno
uedeuafor' a Cartaginef , creffo comandauaa' fuoichc faceffero. Siche man
giauano, dormuano, crfaceuan le guardie amendue a un tanpo,CT ogni altra co*
fa Dt ci auucdutofi Annibale, CT affettata una tempejlofa notte, a una parte de'
pidati diffe, che dopo fera bifognaua marchiare, il medcjimo facendo tinio , co-
^
mand bora a quefti,cr bora a qucgli,chc a uicenda afaltffer i Romani, a fin che,cr trafica*,

dal continuo ueghiarejCT da la tcmpcjla {braccati, fojfcro poi inhabilt al combatter


quando bifogjiaiia , cr effo in tanto fi ripofaua coligli altri. Venuto H giorno, ci ri*
chiam indietro l'cffercito,et richiamato , incontanente egli affaliti i Romani che cer.
caiuito di ripofarf , n'ammazz molti, et prefe le trincicrc d loro abbarJonatc. La
Sardigna,cf Sialia bruche di gi follciiatepjfcro,i Romani nonpne airauaiia. fu*
rono creati Conpii Gracco macjlro di caualiai , cr Poflumio A Ibino j cofhti ( cio
Albmo) con tutto Ceffercito fuo fu tagliato a pezzi da Boij , prep cr colto da un'im filo amo:^
bofeata paffando egli un monte pieno dClbophuPrepro i Barbari la fua tefta,cr pa*

uatala,cr attorno attorno tutta coperta oro,Vufauano per uap ne' facripcii. Si ui*
dero allhora prodigif grandi . Perche un bue partor un cauallo , cr una fiamma di Prejg.
fuoco ufei del mare I conpll Gracco, cr Fabio, fando ad offeruar quel che faccua

Annibale a Capua, per tutto fpediuano mefi , cr dauano aiuto a' compagni , amici,
cr confederati , ingeffiauanfi anco di riconciliarfi quei che {'erano ribellati ,cr fa*
FF 3 cheg*
, , , , ,

86 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


htieicis cheggiunoiltcnitoriodicjucichegltfaccuanoriftHcnz^. Ambile intanto cb4* D
dt Campd-
careju di uettoiugUa,npotctubauemefenonconrame ,pardjinn4ntcnte
occupata cbcbbcr Capua,uiffcro otiofi tutta imtnucma*

TaU dejjer ta in graiidijima abbondantia <T ogni cofa , crfcemte le forze del corpo cr bt fare
'.
tezza de grammi perii troppo lafciuo ripof, CTpcrlelor delitie , cr mutato il mo*
do del uiucr della patria, impararono ad effer miti m battaglie . Auuicinatofi il tetti
podi guerreggiare, fe n'and fu' monti ad cffercitar ifttoi foldati ima non potendo
in breue Jpatio di tempo rimetterf m piede , ecco che riprefe alquanto d'animo,ucdu

tofi condur da cafa i faldati, cr elefanti La onde fi meffe col campo intorno a No*
.

la, perche una delle due cole gli riufeiffe , o pigliar la citt, o ritirar Marcello dal gita

fio di Sannio . Ma ueduto che non gli riufciua il difegno , abbandonata la citt , fi

meffe a dar ilg uaflo al tenitorio, in finche per forza battaglia fu fuperato cr da
grandifimo dolore affililo ueduta la gran ribellione de' Spagnuoli,et de gli A ffrica*
ni che ognigionio a' Komani fi dottano , il che g mai prima non gCera auucnuto. e
P er laqual cofa diffdatofi di fe fleffo,et de' foldati, uoltate le fpaUe a tutta quella pr
tMii de^li
uiiuia,tornoffcn a Capua, 0 Equini ancora
fi part. Magli Scipioni battendo gi
>
facheggiando cr rumando i paefi cr pigundo le citt, con thauer,
anco uinto in battaglia A fdr ubale che con fretta era corfo a prohibirgli , ecco che i
Cartaginefipenfadofi ch'Afdrubalchaucf^piubifognodaiuto,chc Annibale,cr te
mendo che gli Scipioni non paffaffer' in Affrica, ad Annibale mandato un piccol fu*
plimciito , la maggior parte de gf efferciti loro fubito ffedtron cou Magone in 6pa*
gna,comandandoli che affettate iui le cofc,ui fi rimanere a li guardia, CT che Afbru
baie con rcfercito fe n'aiidaffe ui Italia . Intefa qttefla cofa gli Sapiofii , l'aflcnner

dal combattere accio auucnuto non fofjh che Afdrubale fe ne foffe andato utoriofo
in Italia . Et perche i confederati de Komani erano molcflati da' Cartagmefi. Publio
con i iiimici fece fatto darme,cr uinf,cT Cnco prefe quei che della battaglia fuggi*
uatio,cr gli ammazz tutti . Per quefla rotta ,crperla ffeffa ribeUion delle citt,
p
paffandofene anco dalla banda de' Komani alcuni Affricatii , Afdrubale fe ne Hette
faldo neia fua oppmionc piu di quel che douea . Gli Scipioni mandati in Italia quei

che s'erano br dati,andauan affettando b cofe di Spagna,cr prefi i uafaUt di Sagun


tini, (ygrautori dt quella guerra, cr calamt gli ruinaron Lx terra cr uenderon b
perfone,cr Sagunto renderono a' fuoi uecchi cittadini DcOe fpoglic,cr prede che .

pigliauaiio ,
molto maggior parte faceuano a' lor fldati, di qucUo che per lorofefii
pighauano cr u cafa non ne mandauan altro che alcuni ofi da giocar per i lor figlio
lini. Siche dimandando hcentiaCneo d'andar a cafa per metter infiemc la dote per

una fua figliuola ch'era da marito , il fenato ordin che del publico ella foffe d<A<aa,
La Sardigna, cr la Sicilia rtbcllatefi, nello feffo tempo ageuolmente fi riduffer ftta
l il giogo, perche Afdrubale che gli dona aiuto fu prefo, cr per mano di Manlio Tor*
quoto quafi tutta la Sbihafufoggiogata i ma non perci b cofe deW ifola fteron molto

tempo tranqmlb . Filippo Ke dt Macedonia apertifimamente fi manteneua fornici*


fu de Cartagmefi, cr per fendo deftderofo di fgnoreggiar tuttofa Grecia,fece le*
gacon
V
. , . ,, , , a

PARTE SECONDA. 7
Tilipft K.*
gli con AnmbulCtpergucrrcggiitr lonendue a comuni f^cfc^con patto che tltalia fof
di I4ced~
fc de CartagmefiiO' egli hauefii k GrccutJ E ptro, CT l'ilolc. Komam irtefa que
I
nu fa {(Y4
fta confederatione (perche prefero il meffo di Filippo che n andata ad Annibalc)m* con Ajinioa

contancntcfficdirono Marco V aleno Laumio preter cantra di lui, acci temendo le.

delfuo regno , fe
ne Beffe guardar cafa fua > cr cofifece . Perche uenuto innanzi
iCl a Corfu , per nauigar in Italia , intendendo che Laumio era giunto a Trindift
fin

tonioffcn a dietro E t andato fin' a Corfu Lauimo ancora , Filippo diede addofjo
a' confederali de Romani, prefe Norico,cr afedi AppoUenia. Ma Laumio anda*
ione comra di lui con lutto l'effercito , riprcje Nerico , cr hc r ApoUoniu daU'affe

dio. La onde Filippo abbruciate le naui delle quali sera fcruito ,f ne torn per ter
ra a cafa l/i Romafuron creati cenfoU , Fabio, cr Marcelio,iqualt commeffero
Gracco lor anteceffore che faceffe guerra contro ad A nnibalc , tlquale jc n andana
per k Calabria , ciperi luoghi circcnuicint . Gracco dunque , rumato Annone che
da Brutif gl era andato incontro ifno a Bcncuento , paf
piu oltre, et ftaua attento

a ueder quel che faccuaAnmbale, ardateli guaio al tenitcrto di quei che serano

nbelkti, riprcfe alquante citt . E t efi confolt prefon il.camin di Campagna , a fin

che foggiogata quclk non fi kfciafjr dietro allcfpallc cofa ucruna nimica, cr finak
mente poteffer mcglioaffdirc Atmibalc. Ma diuiffi poi, Fabio diede il guoBoalk
Siraiuf
Campagna, cr a Sannio cr Marcello andato in Sicilia
, pofe laffcdio a Siracufa,
ajj'edijta
kqual citt effendefi arrefa, per inganno (T un certhuomo, per cagion dunfalf auui da Manti-
di nuouo ribeQofi onde Marcello affaltatak,0' per mare cr per terra,ftci lo,frr l'in-
f ,
ge^'io d'Ar
mente l'hauena prcfk,fl'ingcgnofe machmcifArchimcde non Ihaueffhn imped^
Jiimede
to . Perehe con alcune pigluua igran fafi cr i faldati, crinun fubito gli cakua fi
difende.
giufo , cr piccai momento gU teraua in alto . Con alcune altre tiraua afe le naui,
le torri in alto,cr in un fubito L^ciauale cadere acci fi fmmergcfino Che pini.

marauigliofamcntc rum tutta larmata de' Romani. Perche con un certo fuo fpec*
chio attaccato uerfo k sfera del fole, rattenne i raggi sft che laria da quelli infiam*

mata, per k dcnfit,cr leggerczz<i dello /pecchia , fece di forte, chea diritto dtje*
ingegno
fafik fiamma nelle naui,labbrucci tutte . MarccHo dunque per qtiefo
d' Archimede , difperatofi di poter pigliar perfor&t k,citt,fi rijlu di domark con
un lungo affedio cr con kfame,cy commeffa qucfla cura a Pulcro, effo p uolt a
compagni di talribeUione cr perdonato a chi tomaua a paitimcnto , acerbamente
trati chijlaua duro, molte citt prefe per forza, cr alcune con tradmiento . Imilco
Jmilc.

intanto parti.ofi da Cartagine con leffcrcito,


prefo c'hebbe AgrigcntOfCr E raclca,
uinto,ct uinfc,madifubitofopragiunto MarccUo,di nuouo
f nand a Siracufa,ct fu
Anniba
fu umto. E da Ihora in poi, Marcello fe ne flette faldo a Stracufa,landofcn
Cafi attutt
le in Cakbria. Ma i Romani di nuouo per hebbon molte rotte . Impcroche i Confo de' Kom.
fi
Il hcbbiro a Capua una gran fconptta,et Gracco mori in Lucania, et i T arantmi con

molti altri popoli, fi rtbcUarono,et A nntbal per infino aUiorallato fman ito,fc ne Bet

te faldo in Italia^CT andoffenc contro a Rom.i,cr amenducgti Scipioiit pcrironc.Per


quefu'cof' dmcntalo altiero Annibale, ilibcratofi di [occorrer Capua,
and aitanti
FF 4 per
, , , . , .

8S DE GLI ANNALI t)I GIO. ZONARA


per fino A Bcncucnto. Ma udito che Claudio perla morte di Gracco, da San^ fi
mo pajfatofc nera in Lucania , temendo che ini non ttraffe dalla fua qualche luogo,
Capua,nand contra di lui . La morte de gli Sctpioni,mejpr jota
tralajciata la uia di

tofopra tutta la Spagnai perche alcuni fpoiUanamcnte,cr alcum pcrjforza,con i Cor


tagincfi s'unironoyiquali nondimeno tornaron poi nelTamicitia de Romani. Marcello
ueduto di non far profitto ninno a Siracufa, simmagin di far qucHo tratto . Era una
hUrcello pjTtc delle mura di Soracufa molto debole, laqual ji chiamatia Galeagra , laqual cofa
ft^ba Sm
prjjixnonserafaputa, maallhorafenaccorfeno. Stando dunque il popol di Sira
cufa tutto occupato ne notturni facrifici} di Duna-, Marcello command ad alcunifol
dati che moiuaffcr fu le mura . il che fatto,aperfono alquante porte , per Icquali cn
traronogli altri ancora,et tutti uiftcme coft quei ch'erano dentro come quei di fuori,
apofaalzorotwilgridoybattcndoconrafcgii feudi, cr fonando all'arme. Al qual
romorc fpauentati i Siracufam,che per hauer bcuuto troppo,fi trouauano fbalorditi,
la citta fuprcfa,daITAcradma,crl'tfola in fuori. Marcello minate le parti prefe,fi g
mcffealTajfcdio deQ'altre, cr bench con eihrcma fatica, ZT tardi, pur alla fin le prc
fc tutte, impadronitifcnc dunque i Romani , fra gli altri molti , uccifono ancor Ara
chimede . Perche difegnando egli una certa fua figura cr intendendo che i nemici
erano dentro,diffe,Licuimmi la ttHa,ma non la }gura,cr poco curandofi,d'un folda
to che gi gli era fopra, ecco che il foldato adiratofi (eco, perche detto gli hauea che fi
Icuaffc da quella figura, CammoTX. Marcello prefi Siracufa,^^ ricuperata la mag
gior parte della Sicilia, sacqui/ gran laude cr fu difrgnato confilo In nero che

cfii haucano prima creato quel Torquato che uccifr il fuo propio figliuolo, ma egli ri
cus : perche n effo fi potcua accontmodar i coflumi del popolo , ni ti popolo a

fuoi,la onde crearono poi MarccUo,zj Valerio Lauinio. Partitofi Marcello di Si


ciba , Anmbal ui mand tutta la fua cauaUaia,'mandoronui anco gente i Cartagin^

fitZT in alcune battaglie effondo rimaci uincitori,fifommcffro anco alquante citt


E tfc Cornelio Dolabella pretore, non foffe fopragiunto harebbonfoggiogata tutta la p
Sicilia . Allhora ctiandio da Romani fu prefa Capua, tutto che Armibale fr nandafr
fe alla uolta di Roma,pcr diforgU dall'affcdio di Capua, crfaccheggiaffe tuttol te
nitorio dcUa citt per final Teucre . Et i Romani quantunque foffero molto impau
riti,nondimcno commandorno a un de confili che fe ne flcffe fido in Capua, crfal
tro dtfrndcffe Roma, Claudio fi rimafein Capua,perche era ferito j cr Flocco s'au
Anmhale^ ui congTon fretta oUa uolta di Roma . Ma quantunque poi fu gli occhi de cittadi*
Annibale tal horafaceffe molte fcorrcrie, cr molte fccleratc crudelt , nondimeno
Re I
i Romani hebbon ut ogni modo tempo
affai di fortificare cr difender la citt. Et tut
to che egli in uno fefjo tempo fi foffe rifiluto di dar Taffalto cr alle mura cr alle
trincicre oue fe ne fimo dentro l'cffercito Romano , nientedimeno ei gitt uia le fati

che,cr r opra . imperoche combattendo di lontano,il bel chiaro frrcno chera allho
ra,fi cambi in una gran tempcia con pioggia grandifimta, con tuoni, con gragnuo
la,cr con baleni fi che amcnduegli effcrciti , come daccordo preflamcnte fi toma
ron donde erano ucnuti. N fi tt^ohebberopofie gi forme, che fi raffren. Et
bench
, . , , ,.

''PARTE S E C O N D A. f T S>

A henchc Aimibalcgiudicaffe che nel tempo del combattere quelle cofcfafproMiucnu


teperuolontdegltlddifftiicntedimenocinonfidtjiolfe (LlTaffcdioitni con tutto
ci hiuendo un'altra uolta diUbcrato difargiomatatdellc cofe auucnute hebbe pau
ra i rimafranco flupefattOjche in cotanto pcricolo,cr trauaglio i Romani non abban
donattano Capua cr haueano ordinato di mandar'il pretor con unefprcito in Spa*
gna j cr che hauendo penuria di denari,f^a l'altre cofe ancora haueano uenduto quel
terreno del publico tenitorio doue haueano fatte le trinciere per lo eccito, dijfera*
tofi dunque di poter pigliar Roma, partifi, cr u uolta a uolta gridaua foff orando O
Carme,Canne j n anco uolfc ptufoccorrcr Capua . Eti Capuani auegna che foffer
una eftrema necefit, differatift nondimeno d'impetrar perdono da Roma
ridotti a

ni,gli faceuanortfiienza grandtf una Jiaucndo con lettere dimandato aiuto ad Anni
baie. Ma imefifuron ritenuti da Fiacco {perche di gi Claudio di cptclafua ferita
era morto) crglifuron tagliate le mani . l Capuani mcfala cofa, rimafono fagotti

2 ti, 0"commincioronoa confultarfdiquclchc firdoueano. Et dopo lunghi ragia*


namenti,\unio Vtrio,huomo principal della cttt,0 particoUr autor di quella ribel*
Itone, fi Icu fH,crdijfe,Vnfol rifugio dnojhro,che ci fa a libert,e qucjia la mor
riMco fi.
te . Seguitatemi dunque a cafa , perche di gi ho apparecchiato il iieleno. Et cefi < Oj ud,
menati feco quegli cui piacque tal partito , fpoiitanamente con efi mor iCT gli altri

dperfon le porte a' Romani,iquahfubitogli leuaron tutte l'armi, cr tutti i denari, cr


alcuni di quei principali fecero morire, o' alcuni mandorno prigioni a Roma } al po*
polaxzo reft folamente,queJio rcfiigio, che Fiacco gli padano con queii patti, che
eglino obbedijfao al pretor Romano, n faceffa Senato, o cottilo uauno . Dopo
quello hauendogU pojle altre pene, i Capuani hebbeno ardir iT acciifcr Fiacco cr i
Siracufmi Marcello gi confalo . Co/lui fi difcfe,n uolfc gouemar n far eofa ucru*

na con Pautorit fua,fe prima non fi fu dtfifo .Mai Siracufam cffcndogli conceffa la
libert di parlare , con graneC arte trattomo la caufa loro , perche Ufilata da parte

raccufadiMarcello,feneuenneroa'prieghi,crajfcrmando di non s'effer ribellati


^
uolontariamcnte,dtmandomo perdono , Et con gran prieghi ottenutolo, fi gittomo
in terra facendo gran lamenti . Il Senato dimandato a ciafiuno il uoto fuo , Marcel*
lo fu liberato daliimpHtation datali icr ordinato che i Siracufam con maggior eie*
menlia trattati foffiro, non per U lor portamenti , ma per le parole, cr fupplication'
ufate . Hauendo Marcello ricufato di tornar ui Sicilia, ui mandorno Lauinio . in que

fta maniera hauendo i Siracufam ottenuto il perdono,! Capuani per ignorantia trop*
po infolentematte hauendo ffarlato contro al confilo, piu acerbamente ancora fitron
riprcf,cr puniti,in affentu di Flocco cr duno de fuoi ambafiiadori che difindcita
lacauftfua. Prefa che fu Capua [altre citt uicine fi diedono medefimamente a'
AttlUni,
Romani, dagli Atellani in fuori . Iquali abbandonata la citt , con le mogli , caconi

figUuoli fi n'andomo a trouar Annibale . L altre parti d'Italia ancora fauoritrici de'
Cartagmefi, mutauano opmione, cr animo, cr da' confili che andauano attorno per
tutto,ucniuano riceuute i Tarantini per ancora alla feoperta non erano adirati TaratUt.

IRomani dimandato ad Anmbale di far cambio de prigioni, non [ottennero, per


amor

Goog
, . . . .

90 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


amor di Citrtalone come nemico non ricevuto dentro alle mura , Per il che adtr^tofi D
cofuifCr rifiutato di uentr a pjrlamcntOyfubito fi part Ih qucfto tempo Laiunio fi
Etili.
fece amici gli EtoU confederati di FihppOyCr i/pauent di frte Filippo, ilejual era ue
nuto manzi per fin a Corfu,che tutto paurofo tomoffene in Maccdonu C. Claudio
perone fu mandato con faldati in Spagna, ZT con [ormataaondotto fin alliber ido
ue trouate ancora laltrc legioni , giunf Afdrubalc al laccio prima che s'accorgeffe

Afiruhalc dclUfua uciuita ; ma finalmente rimaf ingannato. Perche uedendofi Afdrubale nel
incanna la rete, fffcdi gli araldi a Neronc, dimandando dejjcr la fcioto andarceli patlodipar
Senne. dt tutta la Spagna. Accettato il partito allegramente, A fdrubale andando diffr*
(i^fi

rendo (T un giorno in un'altro ti mandar a effetto la premeffa , a poco a poco mand


uia molti de fuoi faldati in diucrfi monti . Scampati che furono, fiondofene i Roma^
nifcnzafcntineUe con la fperanza della pace , il giorno uegnente Afdrubalc uenne a
parlamento con Naone. Ma confum tutto'lgtomo,prima che fi jabiliffccofa ue^
runa. La notte che fegui parimente mand uiamoltaltri foldati,cnlfoittiglnfte
fece gli altri giorni, CT bora per bora trouaua qualche cauillation ne' patti fatti Ai=
la fine egli fieffo con la cauaUeria,cr con gli elefanti fi nttr,cr meffeg^an terrore a
Nerone . Quefia cofa intefafi a Roma fi confiilt chefidoueffe mandare un fuccefi
Et fiondofi in dubbio di chi fi doueffe mandare (perche la cofa non rifi
fore a Nrronr.
chiedeua che fi doueffe cofi mandar ogniuno) et molti dalla rotta de gli Scipioni cra^


ccco che P.Scipione,qucUo dico che confiru il padre ferito , fpontana*
fml'dMcm
mente s'offerfe dandar a quella fpeditione E ra quefio giouanc di uirti'i ecceUentifii*
-,

s fa^ca.
mo,cr molto ben allenato cr incontanente fu eletto Ma non molto dopo effendofi
.

pentito il popolo di tal elcttion fatta fi peri et ( perche il giouanc non era rum di
, f
uenti quattro anni) come anco per [addolorata cafa fuapercagion della morte del

fuo padrc,cr del fuo zio} di nuouo cgb comparfi in publico, cr in tal guifa con un par
lar ch'ci fece nel configlio,fodisfece a' padri confcritti,che non gli leuorno il gouemo
dato-, nero che gli aggiunfcro per compagno M. lunio huomo uecchio. Dopo quefio,
p
le cofi de' Romani , non femtA fientigrandifiimifi cominciomo a mutar m meglio
MoTceUo affoluto chefu,haucndo affaldo Aimbac,CAUtamentc gouem
de Kernel
foi fo
tutele cofi, temendo di non hauer a combattere con gente difperate. Mafipurtal
w fi nmin- bora dalla necefiu cofiretto,bifognaua che combatteJfi,tuttauia, temperata la gran*
deffanimo con la prudcntia,rimafe uincitore . Ft A nnibalc per quefia cagio*
m
inbei^^^
ene.
perche daWaltrc citt compagne, fi ucdeua abbandonato,alpettando ancora che
ciafcunaltro labbandonaffc,0' per cert'altre cofc,dilibcrofii di ruinar tutti quei Imo*
ghi che non potea difendere . E t perche egli haucua molejlati moUi,da molti anco gli
ucniuano uoltate le jpaUe . Nella citt di Salapia accadde quefio > Due huommi , che
[interogoucmo iut haucano per te mani fra lor uennon in difcordia : Perche Alimo
fauoriua i Cartaguiefi,o Pltutio i Rondini . Plautio hauea ragionato con A Unto di
dar la citt a' Romani . Onde Altnio uicontancnte ne diede ouifoadA nnaleji che
Plautiofii chiamatoti' condotto mgiudttio. Hor nrouandofi Anmbalccon altri del
configUo a trattar del foppluto che a Plautio darfi douca , ccco che plautio di nuouo

fugfi
. , , .,

PARTE SECONDA. 91
fuzliocchidclC<irtdgincjcconAltmotr4ttadc!Umdcfmcofa.EtgriddndoAU
A
del tradimentoul che per [enomut della co
nio,Ecco,ecco che ancora ei traua meco
potette mai creder' Annibale^ cr
come calunniato a torlo.lo mand affoluto
fa non
saccordarono,cr auifato Marcello che gU mandaffc
Liberato che ei fu,amendue poi
gentc,mandogliela,ft che tagliata a pezxi laguardU Cartagincfe,dicdono U cUt in

man de' Romani I Siciliam uditojome le cofe dItalia andauano,dijloltifi al tutto dal

Cartaginefi/i tiromo dalla parte del confalo Lanino }


Annone (folto, il^
fauorr piu i

era capo di quei Cartagmefi,chc aUhora fi trouauano in


qual guetreggiaua Mulina)
italo molto fumitiar d'Aniubale, per topere ih carugme.
Sicilia,^" il detto Mulina effendogi
comminci ad e^cr odiato per muidia,ft fefidaa'
hdirea- honorate imprefe che hauea fatte,
Sialia,doue offendo anco macihro de' cauaUtcri,cr ha^
che per queftofu confinato in
Finutdia dAimone,on
ucndo fatto cofe grandi, cr imprefe honoratcaion potfchiuar

de fu coflretto a nmmtiar tuffino . Da quefe ingiurie fdegnato , andoffenc da' Ro


mamtcrprimierammtegbfu<dutogratideafarghhauerAgrigem^ Neltaltre
B U Sicilia Ma
cofe poi fi port di mimera,cbe fenz4 media fatica ricuperorno tutta .

oltre alle molt'altre citt che foggiugorno, prefono


anco Tronto ^
Fabio, crFUcco,
hauendo commandato ad alcuni Bruci/ che an
-^

che teneua con A nnibale Impcrocbe .

cagione Annibale abbandonata U citta,


difero ad affalir alcuni , cr che per qticfia
dietro. Et Fabio in tanto di nqtte afflitta lacitta per
deffelor aiut. Flocco gli teme
mare er per terra, in parte per tradimento,crm parte per frza prcfcTaraiito.
Anntbale,eifidt}fofc con un al
Queho inganno effendo grandemente diffiaciuto ad
tro inganno ucndicarfi di Fabio cr fargliene portar lapenatLa oiideghfcriffc uM Futi, l'ac

lettera a nome de cittadaii Metaponm,chc


gli uoleano dar U citta nelle mani ,effen ,<ngedeU

im'imbofcata quando aui^nutofoffc,chc


dofeglipenfatod'afjltrlo aOaffrouifU con
uolcndo pur Fabio, (fofpettojo mqu^
troppo credulo u'haueffe uoluto andare . Mrf
feciuerofoffe,on,fbceparagondiq^llclcttereconq^Ue
facofa ) farproua,
chegieffo Annibaie fcrittehaueua a'
Tarantim, cr mquefU maniera per la forni
r
quantuiiquefffedifidcrofo di ucn
glianza c'haueano,c<mtpreferinganno. Scipione
dtgranguer
dicar lamortedel padre, cr del zio, o'ifacquijarfigbria , erfama
nemici i ma faputo che di
nere , non per corfe in fretta , per U gran molutudinedc'
lontano afrai erano a fuemare,lafciat da banda, con tanta preflczzA^ auucdimcn

tofe n'and alla uolta della nuoua


Cartagine, che demandata fua nonfifrppc cofa ue

runa,fenonquandogUfrtfule portafiche fenz^ fatica uerunaprefe la cuti. Prefa


imperoche hauendo Scipm
chelkfu,quafi che fra foldati nacque gran feditione,
primo a montar fui muro , due di loro
promefra una corona a quel che ffeflato il
perche amen
tun Komano,cr Caltro de' confederati s'attribuiuano qurfa laudc,cr
tanto auanti,che fi ucn
due haueano il fauord'unagran molntudme, il contrafro and
nongli hauefeemonatta*
tiea ungrandifrimo tumulto , crfenzadubio,fr Scipione ^
a Jolda
menduc,qualchegranmleauuenHto farebbe, llmedefimo don molte cofe
jenza
ti,crmolteabenefiHodeUarepubUca,crgUofraggi cheiui eranoritenuti
che moke citta
pagamento ueruno rend a loro . Queia cofa fu cagione

Digi Google
, , , , , .

91 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


/ignorii' am
fero a Ii,cr fra gli altri i Cclteri . Che fra gli altri prigiotti hauendo D
prefa unafanciuUetta uergine di bcUifrtmo afretto fatto unnr lo frofo gli diede la
, ,

fanciuQa,con quei denari che gli amici, et parenti fuor portati haueano per rifrattore
la . Cuej'atto fi honefto, cr geiterofo fece, che non pur qucQi , ma gli altri li diuen*
tomo futfcerati amici . And Scipione ad meontrar A fdrubalc fratei d'A nnibale,
baiicndomtefbchccongranfollecttudmeHcniuanJapeua ancora chela citt foffr-
prefa,cr pel camino non temeua di cofaiieruna fiiitfra: incontratolo dunque fupc*

Laudi di ^ >1 /w luogo del campo , tir molti di quel paefr alia fra amicala
S(ijtne. cofr della guerra Scipione era huomo fmc,cr afluto,nc' ragionamenti famU
liari piaceuolc,formidabile a chi gli ficea riffrcnzi , cr a chi gli cedeua humanifrie
mo . Ma (pra tutte le cofr,da ctafrwto era fr>norato,pcrche come fr hauefp hauuto
Jptrito diurno, hauea predetto d'hauer' accamparft nel campo de' nemici. Da gli Spa
AfJrubJe giiuoli era chiamato g^an Re j A fdrubalc differatofi di poter tener la Spagna, effen*
abl><mdona-
rijhiuto d'andar in
ltalia,&d'inucmo haudo imbagagliato ogni cofa, partendo 5-
* compari fctiica mutar paefr impedirono Scipionc,chc non pot ne perfrgu^
rra , fone P*
wt uerfr j . tar A fdrubalc , n con la fua andata in Italia ,foUeuar i Romani da una parte ddU^

lolla. guerrajipaffara Cartagine . Nonand dunque Scipione dietro ad Af^ubale^mx,


per alcuni corrieri diede atiuifo in Roma dell'andata di quello , cr fece tutto qitello
che richiedeua il tempo . E t perche uedcua i nemici per la prouincia differfi in u,
rif luoghi, temendo che qualcuno non gli raunaffe tutti mfteme in uno jtffo luogo

effo nand contro ad A fdrubalc figUuol di Cifrane, mandando contro a MagolH nei

.1 la Celtiberia Stilano, cr
.
L. Scipione fro fratello in Baiiitania , ilquale combattendo
lauinfriCrprefe Magne icrperfrguitandoh perche frne fuggiua da AfdrubalCy
tomoffrne a Scipione, che ancora non hauea fatto cofrueruna, CiuntochefuMa
gone ad A fdrubalc, cr Lucio al fuo fratello Scipione , comminciomo primieramente
con la caiiallcria afare frorreric pe' campi cr combatter fun contro allaltro. Do
poi meffon in ordinanza gli effrrciti n per fi uemte a fatto d" arme , qucflo medefi
,
p
mo fecero molti giorni . Ma pur una uolta attaccati^ la battaglia , i Cartagineft con
tutti i lor compagni rimafrro diftto, cr i Romani toltagli la munitione,ftfrruirono
delle uettouaglie che iui trouarono CT dicefi che tre giorni auanti,Scipionc predifie
che cofi doueua auuenire. Perche irouandofi priui delk cofr ncceffartc al uiucre, egli
prcdiffr (ma con qual' arte non fi /<) che quel giorno doucano frruirfi delle uiuande

^
de' nemici . Dopo qucHo , lafciato Sillano contro a certe piccole reliquie di nemici,
egli fnrefr moltaltre cittcr meffe le cofe in buonaffctto,fc nefrem m SpagnaxT
Lucio fuo fratello fpedi a Roma,cr per raguagliar il Senato delle cofr fatte, cT per
condurui 1 prigioni, cr in tanto andare /piando, che opinione hauefferdi lut i Rom<x*
ni.,MaC Italia cr dalla peflc cr dalle battaglie fi trouaua molto affitta , cs traua.
haueano fatto twnulto. Ma molto maggior dolore,ct'.
M d rt
recato hauea la morte di Marcello . Imperoche conduccndoPef
et
di cnjfwe frrcitoamenduc iconfoU contro ad Aimalc che era in Locri,con inganno era tra
nnjtii. dinuntofuron mefii ni mczo,cr Marcello incontanente fu morto cr Criffinoduna
ferit

V
f,

A ; P A R T B SECONDA." >3

X non molto dopo mori . E^ Annibale trouato il corpo di MarceQOfZT tolto il fico
figiUo,a nome di <jueQo jeriffe alle dttjCT ottenne ci che uolfe -, in fin tanto che Cri
fpoco faputohtgh ameni che figmrdafiino . Per il che la cofa fitccefie al contrario
ad Annibaie . Conciofia cofa cheferiuendo egli perunfieggitoa Salapiani, che M<*re i StLfani

ceUola notte farebbe allemHra,cr parleria in lingua Romana , con tutti g,li altri che
lafapeanojper effer tenuti per Romani j i Salapiani faputa quefta fua malitU , all'mo
contro efii ancora uftrono quefta afiutia,chefinfeno di creder chefffe Marcella O" baie,

tirate file faracinefche,tantidiquci^Anmbalclafciomo entrar dentro, quanti cono

fceuano poter uincercf cr ammazzare, cr tutti mcontinentegli ammazzarono .


Annibale m quella fentendo che i Romani uenuti di Sicilia , haueano poflo Faffedio a
Locrijneontanente fi parti . Et P.Sulpitio con gli Etoli,cr altri compagni ruin la fortamenti

maggior pane deir Achaia. Manelfoccorrerchefce Filippoa gli AchciyiRoma


'
ni fariano' fiati cacciati di tutta la Grecia , [egli E toli pref l'elmetto di Filippo fra
, ^
2 Macedoni fparfo non fi[effe il grido che quello era mono cr iui nonfofic nata fedi^
-,

tione . Perche temendo di non effer priuato del Rcgtu) , con gran dibgentia tomof

fine in Maccdaa . Per laqual cofa auucnnc che iRomani flandofene fidi in Gre*
ti4 , simp^irontrono d'alcune citt . Lanno feguente hauendo i Romani lauifo del*
la uamta'Afrubale,chiamarono infieme le legioni, cr i hreonfiderati, cr amici,

bollendo creati ccnfoli,Clatidio Nerone,cr Marco Liiiio,et Nerone contro ad Anni


baie, cr Marco Liuio' contro ad Afdrubaie ; ilquale gli and incontro inuerfo Siena
cr itti intorno incontroUofma non per flibito uennero alle mani,anzi ciafeuno per al
quanti giorni fi flette fu lafua,cr dentro alle trinciere.N anco Afdrubaiefacea trop
pa inianzd di combattcre,ajpettando quietamente ilfo fratello. Ma Nerone, et An
tubale in Lucania efiendof accampati,non con ordinata battaglia, ma con tumultuo
faramuccie uennero alle mani. Nerone con accurata diltgentia Hette ad ofieruar A n
ualcfchc fpefio fpefio mutaua luogo , perche fempre fiaua al diftto > La onde efio

^
Nerone che fi uedea fuperiore , prefe le lettere <T Afdrubaie fratei di quello ,fattof
be^e iAnnalc,CT temendo che Afdrubale per lagranmoltitudine di gentechaue
ua,non facejie qualche uiolcntia a Liuio, tent unimprefa grande. Perche lafciata iui
tanta moltitudme di foldati,quanta che baftaua a frenar Gorgoglio d'Annibale,in ca*

fo che quegli haueff fatto mouimento ninno , commandando lor che fi portafiero di
mamera, come fe propio egli uifofie flato prefente , cr con tai portamenti facefiero
creder al nemico che in uero egliui fufie. Etprefa feco una fceltifimta partedel*
{eficrcito,come fe uolefie andar a pigliar qualche terra uicina,fenzafar confapeuo*
le niuno di queflo fuo difogno , con gran preflezpCA and contro ad Afdrubaie , CT di
notte giunto alfuocollega,dcntro alle trinciere di quellopofofii quella notte, era
mendue preparandofi d'afialtar alla fprou^a Afdrubaie, A fdrubaie lofppe . Per*
cheefiortando ciefeun confoloi fuoi fidati appartatamente a combatter ualorof*
mente, Afdrubale s'accorf della cofa ; cr giudicato che uinto, cr morto fofie Anni*
baie, perche fe quel fofie flato uiuoj penfkua egli, che Nerone mai non farebbe ue*

muocontra lui,per dikberofii fondarfine da Gallictm intefo lo flato del fra*


teUo,
, , ,

94 DE Gtl ANNALI DI-GIO. ZONARA


^ tclU>,nmcggor con ccmmoditi la gutrra . Fatto dunque attender a' f)ldati ebeii* )p
.fcgndna marchiar uiaM notte parttfii . Dt quciia cofa 40ttfattft i con^lt pel gran ta*
multo udtto,aon fi moficr per pihito per la troppa feur ita della notte i ma tntomo
aU^albamandontoconpreieTSOtauanttlacauallertaa perfcgmtarltiO'ffitconjoU
co't rtmancntedcll'ificrcitogltandaron dietro} Aflrubakafialito dalla canallcria^

' '
fece tcja.pcnfandofi che foffero folt;na Jpragiumt i eonJlt,lo meffon m fugace dati
^
.,1. dohdfctroardttamentenucajcromolti}chepuntoton^anoajutatidaglt elcfantt,

ck' quali effindonealcum feriti gli.faceanopiudauaocheinakici} fi che Ajdrtd>ak

fu aghetto afar'iutcndcrcaquei ^c ^caualcsum,cbe.ftitoamnaix*fferomii


feriti li he ageuolifirnianunte faccanojfiecandogb un piiiuemol diferro fatto l'erec

U' '
dna. nqucliantanurada CartaginefificfiilebelieyCrda'B.onaniglt huomini
'
eranomorti,Cftantagcntemruuafcmorta,cheiRomaMifatif(fammazzarneynoa

uolfcropcrfcguttargU altri. Etnonpuruccifcro molt'aItrt,macUandtoAf3rubale
^ ifcfjh. L'uccifione dunque fu talcyZiT la gran quantiti delle preffj'ogiicycon quote
tro mila prtgtoni R emani trottati nel campo,cbc giudicauano Afermo d'haUcrabboM
dantcmcntcricompcnfata larctta di Canne. Fatto quejlo,Lno fi nmafnetfu ist>
go. Nerone in fci giorni torn in Puglia , efjcndo fiata cclatfiHutxj^iitnra Ufka
partita, O' alcuni prigioni mand nel campo dAnnibale,pcrcht rauuilaffcro di quan
4 io era occorfo,cr la tc^la iT Afctrubale [opra una lancia fitta mi ffe in luogo fi uicio
che Annibale polca ucdcrla. Annibale dunque intcflarotta,z7 morte dtl fratello,
cr la tornata di Nerone ,fece un grandtfiimo pianto cr lamento i cr lamcntandofi
fprfjh della fcrtuna,gridaua o Canne, Canne ! cr rttomatofene fra' Brutif,iui pofof
ji. h\a Scipione battutala cammefilone d'hauer cura dcUa Spagna, ufin che kcof

mieramente lui foffero ben afjcttatc,primicramentc con due naut da cinque renu,naa
iiig inAfrica, doue ancora gittnfe a eaf Afdrubalc fighuol di Gtfgune . Si*
face amendue huntanifiimamente riccu ( perche confederato era de Cartagine*

fi, era una parte dellA frica commandaita ) cr ingcgnandofi di rappacificargli in*
p
fiime, Scipicn riffrofe, che con Afdrubalc non haueua niuna pnuata mmtctia ',

Ruina de C^dca noiue d(Ua rcpubltca non baucua alcuna autorit di fare pace , Ter*
gli 1 Iccr^i nato poi in ffragna , fece guerra congl'litergttaiti , perche dopo la morte de gli Sci
uni. pioni, dtedono nelle mani a' Cartaginefi quei Romani che da lor fuggirono .
cfii fi
N mai prefe la atta > fi effo prima non fu fi animofo che montaffe jhpra le mura,do*
uc fu ferito. Perche uergo^ndofii follati, ZT temendo che a lui non auucmfie
maggior male furon piu pronti che prima a conattere cr andar dietro a lui, o*
,

Ottenuta la uittona,cr ammazzate tutte le perfone,abbructorno tutta la citt . Mal*


fida qiicfla cofa fpattcntatt fpontanamentc sarrefono CT molti perforrA fur fg*
,

giogjtiimoltiancora ucdittiji affediatt,abbrucciaron le citt, etfeannorono fedefr


dunque la maggior parte della Spagna , Scipione torn a Cartagine/

fctte.cr iti
fconor del padrc,^del7:io,frccfarccnigiuochifumbnconl'ami,nc'qua*
fi rmiu juA U fra gl'alni duefratelli contrafundofra loro del regno^wn gli hauendo potuti mct*
ter d'accordo Sctpionc, che ncfcce ogni ifrzo, combatterono ; cr.il maggiore ucci*

, V fili
, , , , ,

'PARTE SECON DA.. *


"T 9%-
K'Jeil minore bench piu forte foffe , Effeiido poi ammalato Scipione
,
gli Spagnuo*
li tcntomo cofe nuoue Impcroche quello effercito di Scipioni,che fuernaua a Son
.

crone, fi commoj^e, chefea ben prima era ^o


obbedicnte,nondoneno alla feopert
non s'era mai ribellato -, ma allhora intefa la malattia di Scipione , offendo lor anco
fnrerogata k paga d'fxlarify alla feoperta ribellici i cr cacciati uia i Tribuni, dafe
fleffo s'eleffe i Confidi . Erano quejle genti intorno a ottomik -,
Quefla cofa fece
animofi , cr arditigli Spagnuoliaromperkfedc, cr ad affligger le citt confedera
te,cT Magone ch'era in procinto di lafciar kCade , non pur non le kfci , ma fece
danno aU'lfole meditcrrane . Scipione bauuto nuoua di quefla cofafcriffeall'effcr
cito cr prcmfch perdonare, attefo che dalk penuria delle cofe ncceffariegli uede*
ua effere flati coflntti a far tal nouit , pregandogli che non uoleffcr pigliar il tutto
fe non m buona parte cr lodando ctiaiuito quel chefra loro erano flati m magiflra
tOydifle che haueanofatto molto bene^a-fln che auncnulo non gli foffe qualche fini

B ftro,f fenza goumo Hati foffero . Hauute quejie lettere di Scipione cr intefo che
egJ^a migliqr^ato cr placato , non feterp altro mouimcnto Guarito cb'ci fu a .

fattoyiti'mfameon efjbkroafhrezx4 ticrmaomnacci , ma promejfog^i del fru


mento , comand che tutti and.^cr da lui, o a uno , a uno , o tutti injieme come pia-
eea.loro . !^'a>idarui4twoaun appmati,nonfi)doriu>, ma fi ben tutti infteme.
Sc^'ane-,percb'cfligiuufi>no fili tardi, comand che fuori delle mura fe ne jlefflrper
qmMa)ivtte,ty mandagli uettouuga inabbondanza,crfece diUgentia, che quei piu
braui,^ audaaxlituUtandaffer nella citt, doue andati, di notte gli fece pigliare,
ervvttermfem .h Venuta kmtti\i4 , mand auanti tutto [effercito , molando,
ikfiuar ardiat di far qualche fpedtlione . fatto queflo , comand che i fjdati di
ttuououenutida kil'andafferatrouar fenza arme nella citt, che dargli uolea le

pa^e perche tutti inficine guerreggiajimo . Andati che furono, incontanente fece
uender a quei eh erano ufciti fuori , che tomafflr dentro . In quefla gufa, colti al

Q
k trappok ifeditiofi , gli rufacci molte cofe , poi ne iicnnc a minacci . Diffegli fi
nalmcntc che tutti haueano meritata la morte, ma che alcuni pochtfolamentc , iqua
li egli prefi kaucA , uolcua chegajigati foffero , perdonando al reflo . Dette quefle
parole , lui fece condurre g[incateiuti,cr legatigli a tanti pali , con accrbtflimo lor
mento gli fe morire. Et perche alcuni de gli altri che n erano prelcnti fdegnati,co
minaorno a far tumulto , per fattine pigliar molcal.ri, gli fece morire . Data poi
k paga a gl'altri,fe nand contro ad lndibilc,cr Mandanio,cT fuggendo efli la bat
taglia, gli and addoffo ,ZTft*peroUi . Arrefi che fifuron cofloro , k maggior par
tedeHaSpagnafufoggtogata,cr Magone fi
parti dcififleGade,crMafliniffa fi

confeder con i Romani Imperochc t Ootagincft dopo la morte d'Afdrubale fra Magone la-
.

tri d'Aniialc
,fi rfolucroiio dabbandonar k Spagiu cr racquijlar l'Italia cr fc la spa-
mandato denari a Magone gli commi/cr che facefjc gente, cr gli deflc addoffo. Ne
l'andar dunque coflui in Italia , arriu aWifle Balcari, dette Gtnncfic.cr ncUa mag
gior non pot pigliar porto , perche gli I folani fronAoktort effercitatiflmu , di lenta luUa.
no affai ttrauano dcQe pietre nelle naut , ma nella minore fucrn .
gcfl'ijlc fon
uictne
,

^6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


iftU Gin- uicine alta terra uerfotbero,crdttGreci,cyKomnicommunemcnteGinn^ejin D ^

chiamate ,magli SpagfiuoU Valerle, tyitaffufe le chiamano , a ciafcwu dando il

hittranilTa ^ Ebcf , U feconda Maiorica , cr Mio


AjaruhMle.' fic4. Et Romani occupomo le Gode. Ma Mafiinifja huomo fra' piu eccellenti
Sejfohisba. prontif ano ncWarte militare, cr diforca CT di configOfdaf^^aginef ribettofU,
StfM. c^'s'uniconiRomaniper<jucftacagme.AfdrubalcfgliuoldiGiJgoneglieragfran
de amico, cr gli haueapromeffa per moglie Soffbnif fua figliuoli. Maintejcbe
Siface teneua dalla parte de' Konu ni , rifiutata la parentela di Majimtffa , per rap*
pacficar Sface con i Cartaginefi,effendo cfueirhuomo dig^an potere , gli diede aiu*
toafarglihaueril principato di Mafiiniffa,ilcni padre cramorto difirefco,etglidie
de per moglie la fua figlia Soffnijla, donna di bellezza ecceUentifiima,nee lettere,
cr nella mufica effercitatifiima i cr tanto piaceuole , faconda nel dire,crgraue,dK
con lo /guardo folo,o col parlar' era bajlante a far innamorar di fe ogni huomo,com
che feuero,o crudele eifoffe.Per qucfie cagioni S face, fi riuolt dalla parte de' Carta g .

gincfi.Et M afitniffi s'uni con i R emani, cr tutto'l tempo che uiffe fece gran cofper
loro . Scipione trouandofi hauer parte perforza ,cr parte per amare prefo tutto
quello ch' dentro a' monti Pirenei
, fi dijfiofi
di paffar' in A ffrica . Hot i Romani ue
duti i profferi fuccefii di Scipione parte per inuidia , cr parte per paura chemfu*
,

.. perbitononaffiraffealregno,glidiedonodue fuccefJbri.EtccfiScipmedepofeil
Sulpicioin/cmecon Aitalo nelmedcfimo tempo pref per tradunen*
to Orco , cr Opunte per forza Perche Filippo non le pot /occorrer' a tempo, gU
Etoli gli haucanoferrate le {brade, perleqtiaU paffar douea. Ma finalmente arri
uato tardi ,ffinfc indietro per forza Aitalo cr conflrinfelo a tamarfen' in nane poi
,
uolffar pace con i Romani . Ma dopo molti ragionamenti /pra ci hauuti , non
gli piacendo le conditioni, rifiut la pace, cr tanto fece che g Etoli flaccatif da
l'amicitia de' Romani s'uniron con effo lui. in quefio mezzo Aimibale fiflauainri
pofo , contentandofi di difender il fuonei Confoli io prouocomo giudicando iTha
,
^
Merlo a utneere , cr foggiogar fenza combattere . Lanno uegnente P. Scipione cr
Licinio Craffo fur fatti Confoli . Licinio fi rimafe in Italia, cr a Scipon fu coman
dato ch'andaffe in Sicilia cr in Affrica , a finche non potendo pigliar Cartagine,
ehalmeno tiraff fuor <f Italia Annibaie. Ma per Finuidia che gli shauea , non gli

fu dato n competente effercito , n denari da poter metter' in ordine un'armata. Ma


tuttauia con Farmata degli amici ,crcon alcuni del popolo che uolontariamente an

daron /eco , partifii . Magone dalFlfola detta di fopra, partito per la uolta della L<*
guru, iui Jharccffii . Craffo ne Brutii attendeua a guardar quel che faceua Anna
le. Filippo intefo che P. Sempronio con un groffo effercito riandana alla uolta SAp*
poUonia , foUecitamcntefece la pace . Scipione giunto in Italia, cr apparechiandofi
d'andar in Sicilia ,
non pot farlo , perche non haueua n competente , n cffircita
tato effercito , perci mi {cttefi tutto'l uerno, per effcrcitar quei pochi foldati cha
StipicH netta, cr hauer nuoua /celta di gente. In quella ch'era per paffar in Sicilia, da quei
f,;.
iha Litri, di Reggio glt fu auuifato , che alcuni di quei di Locri erano per tradirla citt. Im
pcroche

N.
, . ,, .

pfroehfgridundo contro al capitan della guarda , cr da Annibale elJnJodijl>rTgU


tt j ejii a' JHomani ft udtarono M andataui dunque Scipione una parte dellefurgen.
tf, per opera di quei che trattauano il tradtmentOy occup la maggior parte detta ca .

- M . Et i Cartagineft effendoft tutti ritirati nella rocca, mandomo a chimar'


baie, ma Scipione con granprejlezci tornato a dietro, craffalitoh nclTandarche.
focena alla citt , Di poi prefa etiandio la rocca cr commeffa
lo riffinfe in dietro .

la cura di tutta la citt a ma non pot arriuar in A


due tribuni di fbldati , fi parti,
co, , mandomo denari a Fi
Conciofa cofa che i Cartagineft temendo la fua ucnuta
lippe , per ueder di muouerlo a far guerra atUalUjCrad A nnibale ancora mandar
no frumcnio,cr fddati, cr a Magati unannata,cr denari', perche dal paffxr in A f=
frica dilogheffro Scipmc M4 1 Romani per alcuni prodifff entrati in Jperanza , .

if uno glorioj uittoria , ordinarono che Scipione haueffe le legioni Affricanc,CT che
nuoua fcelta di faldati egli uolefjc .Et de due confoli jpedirem contro a Magone Cf *
p tbegOfCr contro ad Annibale Sempronio. Et i Cartaginefi per paura che MafiU Amnie
niffa non s'unifj con Scipione , perfuafono a Siface che gli rendeffe lo fiato
,
perche fdeli h
agcuolmente potrebbe ripigliarlo . Mafiniffa intefo t inganno , ancora egli finfc di

nconciliarffeco ,
per dar loro maggior bajlonata > effondo con efi piu in collera per
conto di Sofimifha , che per lo flato. Laonde quantunque faccfj mofra difauorir

lapartc de' Cartagine/i,mcntcdimettononattcndeuadicuorefenonarutilcdeRo*
V.
mani. Per lo contrario Siface, tutto che ranimo fuo foffe intento a futile de' Carta
ginef, nondimeno difuori mofbraua di uolerf mantener in lega coni Romani, cr
da cofui fiiauuifato Scipione che non pafftffe'l mare . Ma Scipione , lo flefj gior
HO mandato m dietro faraldo di nafeofio , accio non poteffe parlar con perfona iiiu
Ita, I fldati non lo fapeffno , raun infcme tutto fcffcrcito
cr che cr affrett il
t Cartaginef non erano ancora in ordine, cr che prima Maf>
paffagffp i dicendo che
finiffa,cr poiSiface haueano mandati a chiamarc,et dolcuanfdctfindugio di quelli.
Dette quef le eof a faldati, fetrza perder piu tempo, flaccofii dal porto, cr ritir
^
^^f/trmata al promontorio Apollonio, criui fermato il campo, fi me(^ adar'ilgua
fio al paefe,crtoflopref alcune cucila. AlUiora Mafiniffa pcrjufe ad Anno
itef^utolo d'Afdrubale Gifgonio macflro de caualieri , che afjfiltaffc iRomani
Seipioiw adunque mandati innam i cauaUi mette a facco alcuni buoni, cr ffficicnti
luoghi , a fin che detti cauaUt fuggendo , fi tirafin dietro i nimtei . La cauallcrta

iunqueapofafattamcffafiin fuga, effondo cacciata da' Cartaginefi, che dietro gli


ueniuano , ecco che Mafimiffa di dietro affalta gli Ajfricant,
cr Scipione con un'mi
bofeata impctuofmente uiengli addofjb > doue molti fitr morti , cr molti ancora con
Annone prefi, ma AfSrubale lo rifeatt cambiando con lui la madre diMafmifJa.
Siface dipoi difmeffa la fonulation deWamicitia Romana,allafcopcrta diede aiuto a
,.yt
Cartaginef . Eti Romani attendeuano a rumar il paefe , cr riecuctun molti che da
Annibale ueniuano mandati d'Italia in A ffrica cr iui ft fletton tuttol uemo . Dopo


*

quefio, effendo confali Oieo Scipmc, cr Caio Scruilio,i Cartaginef ftrachi di gucr .
.A

peggiare, dimandomo la p4ce,cr Magone , cr Anmbaie fi partir on d'Ualu . Per


'

.
'gg che
, , , , ,

98 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


che in quella che i Conjli faceuano riftctiza dA nnibale,cr Magone , Scipione in O
Affrica pro/peramente andando innan:c3pigliaua delle citt , Ethauendo prrfa una
nane Cartaginefe , fmulando quei che u'erano dentro <f effer ambafeiatori mandati

a lui , lafeioQa andare cr ei feec , non perehe egli non t'aeccrgeffe dell inganno^
ma per non effer tafftto d'hauer ui^ta unambafceria CT Sfaee trattando la pace
con quefla conditioncche Scipion C Affrica , CT Annibale l'Italia lafciafie , Scipione
gli acconfenti non gi perche di quel fifdajfe ,maper tirar quel Barbaro alla rete.
Perche gi per la libert della triegua , hauendo mandati alcuni faldati a fpiarnel
campo de' Cartaginefi , cr di Siface ogni lor' apparecchio , con giufijiime cagioni

ruppe i patti cr fpccialmciue perche apertamente fi uedcua che Siface hauea tefi
i lacci a Mafiniffa^ fi che di notte andato ne campi loro,cheran poco diftantitCT
in quel <r Afdrtak , gitt il fuoco per tutto, llqual ageuolmente attaccatofi
,
per*
che le capanne non erano fatte fe non di paglia , CT difrafehe^ i Cartaginefi fur mal
trai tati , cr i fldati di Siface uolcndogli dar' aiutOy da Romani che ftauano in ardi*
g
ne,furon morti y cric lor capanneycr trincicre abbruciate , dotte molti caualli , cr
huomini perirono . Nel far qucflo tratto i Romani di notte , incommodo uerun non
riportarono ymala mattina fi . Perche quegli Spagnuoli che nuouamcnte erano ue
Combtmi-
meti di Sci nuli
ut foccorfo de' Cartaginefi , ajfaltatigli alla Iprouija , n'uccifer molti. La onde
fine,ede' Afdrubale incontanente a CartagineyCr Siface tomoffenc a cafa . Ma Scipione ffe*
Citrtof ine- d contro a SifacOy Mafiniffa
er C. Lelio yCrcffo feif and contro a' Cartaginefi.
,
/i.
Iquali mandomo le naui contro a quei luoghifarti doue i Romani haueuano fuematOt

cr condotto tutte le cofe loro, con intentionepdi pigliarli, 0 leuarfi Scipion iTattor*
no. Et inucro il penfer non gli falli punto, perche Scipione intefa quefla cofa (ab*
bandonato Cafedio) con fbtta grande andoffene alla guardia del luogo delle nauL
il primo giorno i Romani ageuolmente infero in dietro i nimici , ma il di feguente
ff
gli
furon molto inferiori . Imperochc i Cartaginefi con alcune lor mani di ferro git*
tate fuori di nuouo per forzagli tolfcro alcune naui. Ma non hebbon gi ardir di a
finontar in terra, per ridotte le naui a cafit , priuomo Afibrubalc dclgouemo, CT Io
dtedon ad un certo Annone . Ma Afdruhale tolti in fua compagnia molti frui CT
ram affai graff efjrcito, cr occultamente fattif
fuggiluii , di fua propia autorit
amici gli Spagnuoli ch'eran nel campo de' Scipioni, di notte difpofe affalir a tradi
fi
mento il campo di quello . E certamente che hauerebbefatto qualche coj, gli ku*
f
guri turbati dagli aufficij, cr la madre di Mafiimfft per una certafua diuina inffira
tiene , non haueffer procurato che foffer' effaminati . Di modo che auanti chefacef*
firTefftto dell'ordito tradimento,cffendo fiati fatti morire , Scipione di nuouo man*
dato il campo a Cartagine, abbrucci tinto' l temtorio . Siface tutto che per un poco
di tempofaceffe riftfiatza a Lelio , alla fine nondimeno i Romani rnafer fuperiori,
Sifue ifre
bauendone ammazzati molti,cr niobi pref er fpccialmente Siface, ilquale hauen*
[0cLc. Le
1", Cr<^ do eglino mofirato legato a quei Numidi che difmdeuano Corta citt reale, fnzu
combattimento prefero la citt, ncllaquale trouarono Soffvmlha , nuerj laquale in*
eontancttte corfo Mafimiffa, abbracciok dicendo, Horaioho Siface che mi ti rubb,

crho
, . . , .

PARTBSECONDA. 99
A crhote. Ma non temere 5 perche tu non fei prefit , hauende me per compagno B
dettoquefio, incontanente Upref per moglie , temendo che je haucfje affettato i

fLomani, quella nonfoffe fiata meffa in conto di preda, cr egli rhauejjc perduta. Di
poi prefe faltre cafteUa, fra faltre cofe conduffer Siface legato a Seipionejlqual non
fofferfe di uederlo cof , ma ricordatofi del buono albergo hauuto da quello cr delie
cofe che auuengono ad altrui, ufeito fuori della fedia,cr feioltoh, gliporfe la man
deflratCT honoreuobnente riceueUo . F. dimandatolo una uolta , con qual conftglio
bauea moffo guerra a Romani, egli con una ajlutia mcdefima feut fc /rc/J, cr ai*
dicofi di Mafinifpt, dicendo che fatto Fhaueua ffinto da Soffhnifla ,
laqualc per
compiacer al fio padre Afdrubale,fattc gli haucua alcune malie, dalle quali era Ha*
tocoftrettoafauoririCjfftaginefi. F che quantunque eifuedeffe patir lamcritata
pena di tal doimefca malia,nondimeno che ne [affanno fuo haucua quefa confolatio
ne, che Mafmiffa hauendola prefa per moglie ,era fenza fallo ninno per inciampar
B nella medefinta rete Da queflo fofpctto moffo Scipione con Mafiniffa di fatto uen
,

ne a parole ydtccndoli uiUania perche fenzA fua faputa, cr tanto mfretta hauea prefa
per moglie una donna nimica,cr prigione, cr gli command che la deffe in man de'
Romani. QueHe parole di cefi acerbo dolore irafffon ii cuore a Mafiniffa , che
a Soffnifba , Se con la mia morte io potefi
fbito entrato nel fuo padiglione difji

dfenderti cr mantener libera, cr muiolata, uolonticri per te morrei . Ma perche


ci non fi pu fare, io ti mando innanzi doue cr io,cr tutti ucrremo E dette quefie

parole, gli porfeilueleno. EteBafenzapuntofofpraro piagnere, con un animo


gcnerofo riffofe .Se a te cefi piace 0 marito mio, ecco che io t'obbedifco . Che niun
altro giamai per effer fignor de [animo mio E fe Scipione uitol' hauerc il corpo
mio , habbialo morto . DclTatto di qucHa donna fi fiupgrandcmaite Scipione . I
Romani,rfJindo da Lelio menati nella citt,Sface,cr Vcrmina fuo fenolo con gli
altri grandi, confcruomo Siface in Alba, cr "torto ch'eifu,publicamente lo fcpcllie
rono confermando ilregno paterno a Vcrmina fuo figliuolo , cr dandogli in dono
^ ,

tutta prigioni S umidi . I Cartaginefi ff editi gli araldi a dimandar la pace, mandar
no fbito una fomma di danari a Scipione , cr rendutigU tutti i prigicni,fopra [altre
cofe mandomo uiambafceria a Roma, laquale non fu per allhora ammeffa da' Ro*
nmi. iquaU diceuanodinon poter , fecondo il cofumecT ordine de' lor paffati,
afcoltar ambafeiadorueruno da quei che teneuano il campo in Italia. Ma dopo la
partita d" A mtibalc,cr di Magone, afcoltatiglc, accettarono le condii ioni della pace.
Ma Annibalc,cr Magone fi partiremo cFltalia, non per la pace fatta, ma per andar | C4rr^i.
a far una guerra domeflica . Eti Cartaginefi che prima non haueano punto hauuto refi miua-
ilcuoralapace,nconaltrodifcgnodimandala/haueano,chepcrhaucrtempoda

far tornare Annibale > uedutoh arriuato,fi ricriorono tutti, cr per mare,cr per ter--
ra affalirono Scipione. Et egli per fuoi mbafciatori dolcndofi di quefta cofa,t Cor*
fa~
taginefi non detton pur una buona nffofia agli and>afciatori,anzi che partendofi ce.

quelli gli hauerrebbono ammazzati a tradimento ,fe a cafo non fi foffe Icuato un
buon ucnto che gli conferu. Per laqual cofa effendo intanto portato a Scipione il de*
GG 1 crcto *

L/iyi
} , . . , , ,

loo D E GLI ANN Ali DI GIO. ZOrJARA


crcto dcUU p4ce del fenato , non faccett . Eti Cartagine/i rimandato' Magone bt O
Italia fecion capitan generai delT effcrcito (con Jhmma autorit) Annibaie , r^utato
Aimonc,et condennato a morte Afdrubale . U<fualerjfendopdafe)lcffoauuelenato',
contro al fuo carpo morto furon tifate crudelt grandi , Annibaie hauuta tutta la p
teft , C7 meffo afcco, CT4 fuoco, CT fiamma il regno di Mafiiniffa, ft metteua H
punto pcrfurgionuta con i Komani Il mcdefvnofaccua Scipione . l Romani ite*

dutaqucjlacofitf pentirond'haucr mandato fuori cCltalu Annibale, per intefo


che quello in A ffrica haueua il gouemo,di nuouo non poco impauriti,Ipedirono l'uno
Confoli , chefu Claudio Nrronr , cantra di lui CT Marco Seruilio commipro
de'

M4 Ncrowpcrcagion deWinuemo hauendo temporeggiato in


la difefa d'Italia,

Italia, cr in Sardigna, non potgingner in A ffrica . N anco dipoi pafi la Sicilia,

udita la uittoria di Scipione , ilquale hauendo temuto, che fe Nerone gli


foffe [oprai
giunto a tempo non s'haucffe riportato fhonor dcHc fuefatiche. AlTentrar dea pii*
mauera udita la rotta di Majiinifp,afflt Annibale.
llquale udita la uawta di Sci g
A ccampatiji dunque amcndtic luno al dirimpetto deWaU
pione , gli and incontro
.

uenmn cofi di fubito alle mani , ma foprajlati alquanti giorni , lun e Faltr
siitioiie ti
f^^^ncua a confortar ifuoi alla battaglia. Hor quando parur a Scipione, che non
ajtu m-
ganna A, fjjc da perder piu tcmpo,anz/ di tirar Awubale (uolcffe oji) a combattere, ci pr
mhde, c fe il commind^Vtica, perche col dora creder al nimico (thaucT paura, cT d uokf
/gg/j gli ueniffe in cuore di far fatto (Tarme , il che gli auuctuie . Perche creden*
dlm^. dar
**
A futale che fuggiffe ,prefo da qucjia coft maggior ardere , con la cauollerii
/vite. foli fi mcjfe a dargli alla coda, a Baq ua le uoltata la fronte Scipione,contro al penfet
<f Aimibalejtutta la mand inruina,(2rlafciato di perfeguitarlo ,
gli prefe tutte le
bagaglio, cr injhrumenti da guerra, eherano per laida. Quefla cofa turb moll
Anmbale cr etiandio queflo , che Scipione prefe tre /fie di quello nel fuo campo,
cr lafcioUe andare fenza gaftigo D<t una delle quali hauendo udito come andana^
no le cofedi Scipione (per (dK Faltre due fpontanamaitefi rimafero al feruitio de Ro
^

mani) smpauri di modo , che pui non hauendo hauuto ardire di conattere fubito
,

diUbcrofi dificr pace , con difegtu) che non [impetrando , almeno uhau^e a correr
qualche poco di trtegua . Mafouffa dunque, come popolar fuo intercejfore,hauen
done parlato con Scipione , non ottenne cofa ucruna . PctcIk Scipione non gli rijf
fe acerbamente, n chiaramente lo rifolu,ma quantunque al tutto teneffe una certa
uia di mezzo, nondimeno parl cefi humanamentc , che bafiaua per tenere Anmba
le [iraccurato con una certa ffcranza d'bauer alia fine ad impetrar la pace cr cefi
fu . Perche non fi penfndo punto Annale dhaucr a combattere, Scipione intefe
da alcuni fuggiti , chci uolcua miuar il campo cr tmarlo in luogo molto pui com

^ modo , onde di notte affrettati i pafi , prefe quel luogo che Anmbale intendeua di pi
gliarc cr a Cartaginefi rimajifi nella Italie (luogo non molto commodo) mofirefii
alia ffrouijla . A nntbale diuique uedutofi ingannato , rifiut di combattere, cr tutta
quella notte non attrfe ad aitrochea far)] iuiforte,cr a cauar pozzi , daUaqual groH
difiima fatica flanche, p-affetate le gente (T Anmbale, Scipione le cojtrinfe al di*
< . - - fpctto
. . . , ,

A l^ettoloro d cmbattcre . Appiccolii dunque frdlorUbattdglijy Rcmunicffndo


bai ordine ytJdUe^iy cr Anntbale,cr i CartagmcfiforzatiyCr (quelchejfupcg
gio) impauriti , parche punto non apparia il fole ; Uqual cofa giudicando A nniba^
le, che per luifoffe un cattiuofegnale,poj gli Elefanti neUaprima Jquadra. llche
ueduto i Romani incontanente alzomo un'hcmbile, CT f^auentofo grido cr perca
tendo con l'hafte gli feudi, con ira,crfdcgno correndo nnpetuofamente controalni
mico , Ipaurirono di maniera quelle filile , che le fecion' andar fottofopra di/perfe,
cr quelle ch'erano ferite dauan piu feommodo a loro che a' Romani . E tutto che
, i Remani nondimeno facendoli ali , le
alcune di quelle contro antmici andaffero
lafcuuan correr pel mezzo , cr mentre che correuano con le fpade cr co' i dar
di le fcriuano Per per buona pezzd i Cartaginefi fecion grandifna refiftenzd .
M4 uenutigli addoffo Mafini(J cr Lelio con la cauallcria , tutti fi meffono a fuggi
rCjCr molti furono ammazzati, cr A nnibalc ifleffofu quaft morto . Impcrochefug
B gcndoft,ecco che fi jente a tutta briglia uenir dietro Mafimiffa, per sfuggito alquan
to lonpeto di quello,cr impeditogli il corfo, afjalitolo di dietro lo feri, cr con alcuni
pochi fcamp . Scipione hauuta quella nitloria, con fretta grande fe nand aU'affe
dio di Cartagine, per mare erper terra I Cartaginefi nel principio apparecchiali
dofi di foffrtr taffeddo, finalmente di/peratifi di poterlo fare, gli mandomo gli arai
di, con Lquali Scipione tratt di far pace , cr le conditioni,furon quejle j Che i Cor Pat fra

taginefi deffero alquanti ofiaggi riftttuiffero tutti i prigioni cr fuggitiui } confegnaf


-, Cortame-
ferii tutti gli elefanti ,crle galeeda dieci infuori . Che per Fautienir non poteffero
,

tener piu eiefanti, n piu dicci naui, n far guerra a ucruno fenzaconf^timento '

ifc R omani , ui furori anco aggiunte molt'altre cofe . Propofeglt quefte conditio
niyfurono fpcditigU ambafeiatori a Roma : ma fumo dal Senato ritenuti mal uolen
tieri,perche chifaceua un giuditio,cr chi unaltro, cr fra lor nacque non piccola fe
ditionc . Ma il popolo finalmente di buon cuore acconfent che faceffe la pace,ac
fi
cettando le fopradette conditioni,cr mandaron dieci deputati che infieme con Scipio
Q
ncgoucmafjcroiltutto. Fcrmatigliaccordi,cr patti, le galee fur conjegnate, ex
abbrucciate,cr la maggior parte degli elefanti fu mandata a Roma , crglt altri do
nati a Mafimfia,zx coft i Romani lafciomo lAfrica,cr i Cartagmefi l'Italia Que
.

fafu la nufeita chebbe la feconda guerra Cartaginef , che dur fedici anni . Sci
pione acquijatafi grangloria,fi riport il cognome di Africano, Imperoche aUho
ralaLibiauicinaa Cartagine-, Africa fi chiamaua,crrihauuti molti cittadini pri
gioni, da molti uenia chiamato liberatore , cr fu in gran riputatione . Annibaie per
lo contrario , da' fuoi cittadinifu accufato , cr imputato , perche hauendo potuto pi
Roma,non hauea uoluto farlojCT cheinfuoufo tirate hauea tutte le prede, rub
gltar
bando la replica . Ma fu affoluto , n molto dopo sacquif il fuppremo gouemo
de' Cartaginefi
. , , , ,

PARTE SECONDA. 107


A raffino pel giudicio fatto. D'indi paf Scipione in Afta [otto color (Teffer amhafcia^

dor mandato ad Antioco , ma ut nero non per altra cagione , che per ijpauentar con
la faprefentia,cr ilKe,cr Annibaie, CT far c^uel che fc^e utile per laKcpuhlica.
Giunto ad Antioco il Re non daua piu orecchia ad Annibale come fatto hauca, ma

Thcbbc in fofpctto per cagion alcuni fecreti ragionamenti hauuti con Scipione, per
Fadictro ancoraFhaueuahauutopocograto, fi perche tuttiiconfigliad effo Anm
a

baie crano attribuiti,cr altrefi, perche tutta la fperanz4 , che tutti haucuano,che
"
la guerra haueffe andar bene , da lui pendeua. Per cjuefle cofe dunque hauendo inui^
dia ad Annibale , temeua , che haiiuta la potef,et non fi mutaffe. La onde n effr
cito ueruno gli confcgn,n a Cartaguie lo rimand , n piu uoUc hauer fcco jhetta
familiarit : ma il tutto fece con aflutia , a fin che pareffe , che per fuo configlio non

fi foffe fatto cof ueruna . Certamente che in quel tempo Antioco haueua in Roma
Una grandifimafama,n egli ancora era poco intento aa citt. Et perche di lui fi

andauatio dicendo molte cofe, che diceua,chc egli haueua prefa tutta la Grecia,
B fi

crchcis'affrettaua di paffar in Italia ni perche i Romam oltre a gli altri amba*


fciadori,fpedironoFlammiotn Grecia , perche egli effortaffe Filippo crgli cr^.
tri per cagion dcU'amicitia fatta , a non tentar cofe nuoiie cr Pretori manda*
,

reno M
. Echio in A ppolionia per impedir Antioco in cafh , che haueffe tentato di
,

paffarufo' mandarono Attilio contra Rabide, ma Attilionon fececofadi momcn*


to alcuno , perche di gi Nabide da gli Etoli con una imbofeata de'foldati era flato
ammazzato cr Sporta prefa dagli Achei . Ma Echio, cr Filippo fortificarono
molli luoghi della Tcffaglia . Che Filippo oltre a' molti altri nfpetti , a' Romani man
teneua lafde,perche Antioco gli haueua tolti alcuni luoghi della Tracia. Flaminio

fcorrcndo per tutta la Grecia , ad alcuni perfuafe , cr configli , che non fi uolefi

fro ribellare , cr alcuni cofhrinfe a farti douer loro , cr obbedire , da gli Etoli , cr
alcuni altri in fuori. Percioche,crqucfli,crqucgli serano dati ad Antioco, cr molti
altriperforzdfCT molti per amore nella fcntcntialor tirarono. Ma Antioco tutto,
Q
che foffe di ucrno, nientedimeno perfodisfarallafperanzade gliEtoli, tictme con
poca gente in Grecia , cr con l'aiuto di quelli , prefe Calcidc j cr impadronitofi del
rcflodcllEuboia,crtrouatifraiprigionialcumRomani,licenttolli,chc fe ne tor

naffero liberi a cafa,criferti iti Calcide,douccr egli, cri fuoicapitani , crii ri*
manente de' foldati per le marauigliofe deUtie diuennero corrotti, CT effeminati , cr
egli particolarmente di maniera rtmaf prefo , cr inipaniato da gli allettanti, cT
diletti eFuna bella giouane, di cui s'innamor,cheetiaruiio fece douentar uili glialtri

foldati I Romani udita la fua uenuta in Grecia,cr la prefa di Calcide,a fronte feo*
perla prefro la guerra contra di lui 5 cr lafciato alla difefa d'Italia l'uno de' confli,

cio Scipion Naftca, fpedtrono in Grecia Mano Glabriotie con un graffo effcrcito.

Guerreggi quel con iEoifcrqucfocacciato Antioco di Grecia, inficme con Ee \ u

CT prefo Filippo Megalopolitano,


bio,cr Filipftfoggiog molte citt di Teffglia ,
lo mand a Roma Cacciato anco di fiato Aminandro , diede dominio di quello a
.

Filippo Macedonico. Antioco in quefo mezXP fandofne in odo in Calcidc , fc n'an*


d poi

Digi-i ^ : '
; Googlt'
, , , , , , , , ,

108 DE GLI ANNALI


, DI GIO. ZONARA
d poi in Boetia, per uolcr dfpcttar , che i Konutni in T
crtnopili iaJJlijJro.Perche D
giuduaua , che la natura ficffa del luogo bajtaffe per difefa d'alcuni pochi de iftoi
joldatiyZT perche non auuenifjh a fe quel che a Greci nella guerra di Perfa , man
d una parte de gli EtoU fu le cime de' monti per far MaGlabrione fat la guardia.

tofi beffe della Jhrettezza de luoghi, fenxa differir' Ca il combattere, ffedi Pardo
tane , {ona de mon*
(y"Valcrio Fiacco ambifelateri, di notte cantra gli Etoli nella
ti,cr effo con Antioco la mattuu cominciata la battaglia,in tanto che al puno/i
com
batt, rimafe fempre fitperiorc ,maconducendo Antioco Teffreito a [alto, iui era
infriore,fnchcCatonedictroallcff>allc affili il nimico. Coftui datoaddoffoa gli

Etoli,chcdormiuauo,gli ninfe, la maggior parte loro ammoz^ndo ,cr gli altri


mettendo in mina cr fatto quefto corfegi in fccorfo degli altri fuoi, CT fu anco
. Antioco dunque effondo uinto
partecipe della battaglia da baffo CT prillato delle
trincicre,incontancntetomoffcnea Calcide ima udito, che il confolo gli ueniua ad
doffo,di nafcoflo fuggiffenc in Afta . La onde Glabrioncdi fubito occup la Boetia,
0'[Etoia,cT combattendo Hcraclea,n uolendogU Etoliarrendcrfi , eipref per

affedio la citt da baffo cr ad arrenderft cofbrinfe quei che fuggiti fe ne erano nel*
li rocca. Et fra gli altri fu prefo anco Democrito capitano de gli Etoli, ilqualegi
rifiutata b compagnia , CT" confederatione di Fbminio,alquale,pcrche gli dimanda*
ua il decreto per mandarlo a Roma , rifpof . Sta di buon animo , perche io Heffb
con l'cffercito porteroUo cr a eanto al Teucre recitcrouuelo . Affediando Fppo
Lamia , Gbbrione con b fua giunta ,gli tolf b'^ttoru cr b preda di mano , Gli
altri E toli che erano difderoft di rappacificarfi co' Romani, toccata da Antioco una
quantit di danari per mano degli ambajeiatori fuoi, rifiutata b pace,s'apparecch
uano a far guerra Filippo di fuori fi mofraua amico de' Romani , ma di nafeoHofi
.

tencua con Antioco J tanto che Gbbrione affedbua Naupatia terra del dominio
de gli Etoli. Fbminio, a quei cittadini de quali hauca colio fetiza, perfuafe choc*
ccttafferobpace. La onde,cr gli Etoli ,cr gli Epirott mandarono ambafeiatori
j
a Roma. Filippo da Romani hebbe in dono btriotfalcoroiu donata a Gioue capi*
tolino ,0" fra gli altri prefinti ancora , rihebbe il filo figliuol Demetrio che per

Oflaggio fe ne ^aua in Roma . A gli Etoli non fu conceffa b pace , perciochc non
uoleuano sbaffarfi punto delgrado,cr effer loro . Contro ad Antioco i Romani ff e
dirnogltScipioni,cio4'affricano,^Luciofuo fratello, iquali conceffer b tregua

a gli Etoli, in tanto che mandaffrr a Rohm ambafrutori per ottener la pace. E per*
che contro ad Antiocho affrettauano i pafri , arriuati in Macedonia cr hauuto da
r. CrL Filippo aiuto,pcr l'Hclcfponto paffomo in A fia,cy trottarono b maggior parte deb
bcojliera del mare da Romani che prima ucnuti ucrano,cr da Eumene cr da

SS.t'
'

aumi Rodu occupata, da quali ancora Aimibale che alcune nani di Fenicia conduccua.
Alia, uppreffo Panfilia era flato uinto Et Eumene cr Attalo fino fratello rumando il re*
.

gno d' Antioco , una parte delle citt fpontanamente cr una parte perforza sar*
rcnderon a' Romani . Per Liqual cofa trouofii Antioco dalb neccfiita cofhctto ifb
bandonar l'Europa, cr richumar da Lffimandria Selcucofuo figliuolo, tlquale tor*

.
"nato
,, , , ,

p 'f
P
*
T E S E^C O N C A. 109
31 ttdlo che fu con k genti , ei lo nund a Pergamo Et perche taffedinria eri unget
.
'

tar uia la fatica m uanoyct Scipion ueniuj,pcr difubtto mandatogli unaraldo, entr
in ^erza d'ottener la pace,perche honoreuoliftmomaae egli trattaua un figUuol di
/
Scipione Affiricano,che prefo hauea, tlquak finalmente,come che dalla fta fperanza
ingannato foffe, in dono rimand al padre. Le conditioni, kquali dimandauano 1 Ro>
mani,cregli conceder non k uoka,furon cagion che non otteneffe la pace Ma ri* .

pofattfi per un tempo , U guerra cr modo deOa battaglia /u


di nuouo fi rappicc il
'

queflo . Antioco donanti meffe in ordinanza i carri,nel fecondo luogo gli elefanti,^*
poi i frombolatori, cribakjirieri. IRomani prima ^a
una fcorrcria tmpctuoft
cr terribik cr kuato un gran grido andatili addoffo gli ribatterono in dietro , a fin
cbr la maggior parte di cjuegli uoltati coltro a gli elefanti , diiurbaffero lordtnansyt
degli amici cr perche i detti ekfantifuriofamente in qua cr l fcorrendo , i faldati
'fifouentafferolcy mctteffeno in fuga .Eti bakfbruri , cr frombolatori , da ima gran
pwggw/ttroiio debilitati . Oltre a ci, una folta cr gran ncbbia,che non imped pun*
B
to i Romani uincitori, chcfenza poftrfi punto con tutte le forze combattcano ; ma gli
aaucrftrxj si,cbe offvj molto, perche impauriti, cr non ifcorgcndo i bakikieri, ella ,
^
caHaUerta,ncQaqual pofia haucano tutta la ffcranza loro, n ueggendo contea cui di* ^

rizzar farmi, fra loro fbraccorrcuano,ccme nelle tenebre errando. A ntioco nondime
no con la cauaUcria bardata mcfjb in mina il corno che era dinanzi, infitto aUe iroboe
:che perfcguitoUOfCrfharcblfr prcfr,fcM.EmilioLepidolafciatoanaguardiadi
quelle, non haueff ammazzati quei primi Romani,chc ui s'accoHarono,non gli poten
do in altro modo perfuader chejaccffcr tcfla al nimico. AUhoragli altri ancora fi uU
tarono contro al nemico, cr effo con tutta la nuoua guardia fallato fuori,ributt A t
'fioco . Ma in tanto dall'altra parte Xeufi,entr dentro nella trincier, cr facheggiol
U in fin che Lepido accortofi della coftyCT dtfefe i fuoi aQcggumenti,padtglioni,et
trabacche, cr Scipione quei <f Antioco prefe . In quefb fu trottata molta gente, molti
^ caualli,molto beftiame,argenio, oro,auorio,zr altre cofe prcciofe . Antioco ucdutof
^ tanto, fe ne ricarfe in Siria, 0 'gli Afiani Greci in amicitia con 1 Romani fi congiunfe*
ro . Fatto qucfio,ad Antioco fri conceffa la triegua per alquanti giorni, houendolaea
gli dimandata, perche cr Scipione per amor del filo figliuolo gli bramaua ogni bene,
cr il confalo non uoka conceder la uittoria alfio fucceffor , che gi sauuictnaua E t .

perche ad Antioco non haucano impofio altro ,fe non quel tanto che aitanti la batta*
giu dimandato haucangli, Cn. Manlio lor fucceffrc non contento di tali accordi,

molte piu cofr chiedea, trfru gli 0faggi commandogli che anco deffe il fio figliuolo,
cr tutti quei che da lui s'erano fuggiti , fra quali era Annibale ancora . Antioco per
farzAOcconfenti a quefe dimandi : ma egli non pot gi darli Annibalc,pcrchc

fuRedi Bitinufuggitofncra,crmandatigambafciatortaRoma,con taicondi*


Pni
^
Ktnumi.
tieni fece la pace. L^cipione per cotanta uittoria s'acquifgran laude, ty dalla pr

iiinciariporti^t nome d' A fatico j fi come d'Ajfricanoil fio fratello (fggiogata


il

Cartagme potcnttfana citt d' Affrica) riportato hauea. Hor quefh cofi grand huo*
mnitcbe tanta gloria,con la lorutrts'acquifiarono , non molto dopo menati in giu*

V- ditio.
. .
, , ,
1
no CE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
Ctnitrma- ditio,oIU pOteJU del popolo fommcfii furono, CTlMcio per ladro fuccndemato,eo^ D
tne ^uel chaueffe per fe tolto molte /poglie^crPAffricano che per amor dclfigltob
f
fitti haueffe troppo piaceuoli accordi . Ma la ueracagion di qucHa lor condennagio^
ne fu rinuidia , Perche per molte congetture fi t ch'e^ erano innocenti, ma portico
lamente per quejlo , che publicati i beni Afa,non ^fu trouato piu cofa ucruna di
quel che prima s'haucffi,CT perche f Africano, prima che fi publtcaffero i uoti,anda
tofene a Linterno,doue bandito,ey fuor ufcitofietcfi finaUa morte, ninno condcmi
ykterie piU}MaMonliofoggiuglaPifidia,laLicaonia,laPanfilia,crunagranparte,deU
* ^ Galatia , o uogliam dire delTAfiana Gallia . Perche lui anco della gente Gallica,
Mmm*
attdataui Europa. Auucgna che gi hauendo creato KcErenno,ZT fcorfi per
Grecia, CT per la Tracia cr dindi paffati in Bitinia,cr occupate akutie parti della
Frigia , delia Paftagpnia,della Niifiauerfo l'Olimpo, cr della Capadocia,fecero un
GaUtia.
popolo da gli altri appartato, che Galati fi chiamano . Cofioro tutto che dejjr da far
affai a ManUo,alla fin nondimeno rimafero ubiti ancora eglino, effendo prefa al pri*
^
mo affalto la citt d'A ncira,cr gli altri per accordofoggiugati Fatte queie cofe,rT .

M
rverrt^u
Fuiui ^ fona di danari conceffa la pace ad Ariaratbe Re de Capadoci, fi par
-Gli E toU jpcdirono la feconda uolta gli ambafeiadori a Roma , ma con tutto ci
'in Cri^a. ffontonamcntc fi meffeno a far nouit . Per laqual cofa i Romani fubito cacciati uia
gli ambafeiadori , dtedon la cura della Grecia a M. Fuluio . Cofltti primieramente
fi
A mbraa. mife aWaffedio <f A mbracia citt grande, gi fedia reai di Pro,cr aUhora colegata
coligli Etoli Hot gli Etoli ueduto d'hauerfeco parlato in uano daccordo,ZT di paa
.

ce, una parte deU^eJfercito loro mandomo nella citt, laquale i Romani tentando di pi
gliar per uia di mine, comminciarono a canarie di lontano : di quefa cofa non accora

gendofi daprima gli afjcdtati, f naccorfero poi ueduto di fuori ammontar molta ter
ra,CT perche non fpeano doue fi cauafjro i Romani, ufron quefarte prefero uno
feudo di rame,ty pofatolo da una banda in terra,tappoggiarono alle mura,cr per b
fuono, comprefo il luogo doue cauauano li Romani , efii ancora aWincontro
fi meffo*
p
no a cauar folto le mura CT incontratifi,fcion infieme molte fcaramuccie folto ter
ra. Finalmetite sandarono immaginando queflinganno. Pigliarono una botte, CT
empiutala di penne , ut meffon del fuoco dentro , coprendola con un coperchb di ra^
me in piu luoghiforato . Et la bocca di detta botte meffa nella mina, uoltaron uerfo
li nemici , cr nel fondo congegnato un mantice , a gran furia foffiauano . La onde
in uerfol nemico mandauano un cofi
fatto puzzore (come fi s che tal materia pusc*
za) che nuoto de Romani poteafoffrirlo,fi che difperatifi di poter pigliarla, fi lena*
'
ron dalTaffedio,cr fecero la pace . Dopo [arrendimento degli Ambracioti,gli Etoli
ancoramutati,prtmieramcntelatriegua,zTpoilapace, con unagran quantitdi
'
,
denari fhorfata cr molti ojlaggi dati , ottennero da Romani. Fuluio poi prefe la
Cefabnia per accordo, cr racchet legrandifiimc feditioni che il Peloponcfio tenea
no fiotto fopra Dipoi efiendo Confli Flaminio , cr Emilio Lepido , ad Antioco
.

chcmorifucccff:iljuofiglmolSeleHco,creffo ancora non molto dopo morendo,


Antbebo ohe jlaggio era in Roma, prefe ilregno. Filippo prefe ardire di far nom^

4... i t, pigliando
,
r

" P A R T E SECONDA. '


Ut
A' ti y pianando alcune cti di Teffiglia, cr Te no, cr Maronea ,mperUfuamai
ta uecchiezXAy 0
"ptrk morte de figliuoli , et non pot far nulla . Alcuni Galli paft
fitte Falpiy fi deliberarono
difabbricarui dentro una citt , ma M. Marcello gli tolje
Farmi , cr do chefii s erano portati da cafa loro . Ma i Romani a gli ambafciatori

loror^fiitucrnoiltuttOyConpattochefubitoufcilJrod'ltaUa. In quejii giorni etian

diomori Annibaie . PercbeeffcndodaRomamandatiambafciadori aPrufaredi AnWe.


Bithmia per altre facendo cr anco perche gli deffe nelle mani Annbale chera ap^
preffo di lui . Anmbale intcfa la cofa , cr ucduto di non poter fuggire , s'ammazz
da fe fleffo. Da toracolo hauea gi tntefo , che morrebbe in terra iJbtca , il perdio
fermo non hauer a morir fe non in Affrica, ma il luogo douegH
egUfi penfaua al di

mor,daUbiabauruaprefi>ilnome. Mor anco in (juei giorni Scipione A ffhcano, Demetr


rdippo re de Macedoni , ammazzato il filo figUuol Demetrio , mori douendo anco
uccider Perfeo. Imperoche per Farmi itia de' Romani entrato Demetrio in fperan

B zuinfieme con gli altri Macedoni, d'haucr dopo la morte di Filippo ad ottener il re* fuJnnui^-
gno i Perfeo come quel che era maggior det , gli hebbe inuidia, perci accufUo a!
padre dicendoli che ccrcaua difarlo morire, fi che coflretto a beuere il ueleno ucn*
ne a morte . Ma Filippo non molto dopo intefa la aerila della eofa , uolendo punir
Perfeo , fu dalla morte impedito , cr prrforza lafct filo fiucceffor nel regno Perfeo,
ilqual regno gli fu confirmato da' Romani per la rinouata amicitia patema. Ne tem

pi che ueimcr dopo , accoder alcune cofe , poco de^e d'effire ficrixte . Ma Perfio
poifatto nimico de' Romani, per prolongar alquanto la guerra, cr hauer tempo di
metterfi in ordine, mand ambafciatori a Roma, per ifpurgarfi dalle colpe appofie*
It, ma i Romani non lafiiatili entrar dentro nella citt , crconceffoli il finato difuo*
ri , non gU rijpofir altro ,fe non che gli manderiano il confilo, col quale patria trat*
tar do che uoleffe, cr comandaronli che lo fleffo giorno fi partiffero , confignandidi
leguide,a fin che non parla/fir con alcuno, cr perFauuenirea Perfeo uictomoil
paffarin Italia. Dipoiffie^onuia Cn. Sicinio pretore con alcune poche genti,
Q
non hauendo ancor in punto maggior campo. Perfio entrato nella Thefaglia,la
maggior parte di quellatir dalla fiua . Ma appreffandofi laprimauera, Licinio
Craffo fu mandato cantra di lui , cr fimilmente C. Lncre fio fhprajiante dell'arma

ta.Etnel prono affalto fatto con la cauaUeria, ei rimafi al difetto , ma poifnalmen


te bauuta la uittoria , riduffi Perfio a tale,diefu coflretto a tornarfine in Macedo*
ma. Ma afflitte le citt della Grecia ,
lequali tencua Perfeo , daBa maggior parte
fiirbuttato, ma eglialcunefoggiog, cr alcune fpian, fotta la corotn uendendoi
cittadini . I Ront4m' intefe queie cofi, fifdegnarono , condennando poi in una buo*
tu fiamma di denari Craffo , cr comandando chefoffiro libere le citt prcfi,cr i cit*
'

tadini di quelle ucnduti,et quei che furono trouati in Italia, rifioffiro da' compratori.

In queia maniera effendo andate le cofe,riceueron molte rotte nella guerra Perfica,
cr Ir cqfe loro per tutto erano trauagliate. Conciofiacofa che Perfio prefi quafi
tuttoFEpiro,crlaTheffiglia. Fra^ altri grandiflimi apparai di gente fatti, mefle t,ni7tKB
tandio in punto contro agli elefanti de Roni4m uno fquadrone ^ottomila huomi* mM.
. ni or*

Di by Goo>:
, , . , ,

iti DE GLI^ANNALrm crio. ZONA R.A 'J

ni antuttkgU fcmli,cr elmetti de <ftkdi pieni d'appuntati chiodi grande /paueido rea fl
cauano . Etperc^ detti elianti non haueffero a /paticntar la cauaOerix egli meffe.
in ordine moke flatue (^Elefanti fatte d"un certo fucco che fpirauan fuori un bora
,
rendo fetore cr neU'affietto, cr mughio che mandauan fuori, crono j^auentofi afa

fitperche con art^tio grande di tal maniera fatte Thauea icr con CbauergUmenaa
tt i cauaOi dauanti,piu cr piu uoke, finalmente non haueano di queUe piu paura. Con
qucHe cofe fatto animof) Perfeo, fi penfaua in ogni modotThauer auanzar Alefftna
droneUafama, nella gloria,cr grandezza dimperio. I Romani intefquejliappap
recchi,con gran preflezzu fficdtronutaM. Filippo Confolo , ilquale arriuato al cam
po in Tcffagltaji numera effcrcit i Romani,cT t compagni,cbe Perfeo impaurito,,
nel fuo Macedonico regno, cr a Tempe paefe di Teffagita, f ne fiaua in ripofo,atm
tendendo a difender, cr guardare i pafi fretti . Da quefia fua pauraeffndo fatto
audace Filippo, pafi per mezzo i monti, cr tolfeli alcune citt,cr paffto innanzi a
Pidna, per la penuria delle uettouaglie , tomoffen' in Teffagfia . Quefia cofa fece g
ripigliar Tanno a Perfeo ,crdi nuouo effuffucr tutte le cofe che hauea prefe Filtp
po,cr di piufarmoki,cT molti danni a [armata de Romani, ermefitinfcme anco
i foi amici,zr cotfederati, entr in fperonza di cacciar i Romani di tutta la Grecia,

ma per la fua miferia cr perche non facea troppa flima de compagni , di nuouo le
fuc forze fcemaroiio . Parche uedute le cofe de Romani andar a baffo,cr lefue ere*
fcere,non fi facea conto de compagni , come fi di lor
non haueffe hauuto htfogno, n
gli uolfe dar la paga promeffa . Scemata dunque [aUep-ezzt ([alcuni, al tutto fu
dagli altri abbandonato , fi che di maniera ci cominci a d^darfi delle cofe fue, che

fi riduffe
a chieder pace ,CT perula d'E untene impetrata [harebbe, feiRoj con*
giuniicon gltambafciadori, colfuperbo lor parlar e , non hauefferfdegnati gli animi
de Romani . Per laqual cofa , E miliofii commeffa la guerra Pera
di nuouo a Paolo

fica . C.oftui con gran diligcntia paffato in Teffaglia


cr prefo fico in ordinanzu
[effcrcit per Tempe, che da alcuni pochi era guardata > fattafi larga cr ficura la
^
fbrada centro a Perfeo lo conduffi: Perfioalincontrohaueaoccupato [Elpio fin*
me, crfiutola forte, con tutto quel chfra [Olimpo, cr limare, con argini, erba
flioni,cr grande fieranza etiandio hauea nella naturai ficcit del luogo, doue il nimi
co era cofirctto a firmarfi . Mail confilo paffato il pericolo del paffaggio, alla feto
anco trou toflo,cr fubito rimedio . Perche fatto cauar la rena a pie del monte Oltm
po, trou grand'abbondanza (facqua da bere In tanto i Rodiani ambafiiatori eoa
quella mcdefipu audacia che prima haueano ufata in Roma, andaron a trottarlo, cr
elfo gli rbnand in dietro col dirgli filamente , che fra pochi giorni gli darla rifioa

fta. Et perche col combatter non fi facea profitto,intefo che fi poteua andar m qual
luogo per i monti, egli mandquna parte dcWcffercito fu la cima con grand^ima
efie

malageuolczza, per occupar i luoghi piu cotnmodt . Perche per la fattcofifiima fa* ,

Uta lui non crapifia guardia uerunaiCT [altra parte deKeffircuo attendeua a fio*
ramucciar con Perfeo, a fin che nonfoffi entrato m fifietto cr con maggior kgen
Z^ guardati non haueffe i monti , Pofeia , occupate k cime , di notte s'aiiiii uerfi i
, , .

' P A R T E S E C O N D A. 113
A tnonti,CJ'inp<trtcaUa fcopcrtit,c;rp<trteoccultcatt(rttepajp}gli. L<jualcoft b<t^

uendo nvtfo Per/co , temendo di non efjrafpdito di dietro ,0 cheti nimico non pi
gliafjePtdna ( perche famuta Romaiu t'accojltua.) abbtmdonito U caieQo ch'era
Jul fiume , con prcjlcxZft ffonde andofpnt a Pidnu,CT dmanzi allx citt accampojii.
Adottiti ancora Paolo Emilio , ma non per coft fubito uemter' alle mani > amoi per
molti giorni differirono la battaglia , cr perche hauetia antieduto [Eclipfc della lu

na , intorno aa notte quando che quello s'auuicinaua , perci raunato PeffercitOy cr


auuifatolo di dette ecltpfb , lo auucrti che di tal cofa non uoleffc punto turbarft 1/

perche i Romani per tal cofa non hebbon paura di uerun ftmlfro cafo . M<( i Mace
doni fu che fpamti giudicaron che a Perjeo foffe per auuatir qualche grande feiagu
ra. Mora andofi coft amcndueglt efjcrcitty il di ucgwnte, per un cafo fortuito, Paalo r.mi-
iappic fra lor la battaglia fenza che fffe publicata , laquale meffe fine a la guerra. l><>

Il cafo fu quello , che ejjendo caduto nel fiume un cauallo da [orna di quei de' Roma

S ni , cr MaccdoniyCr 1 Saccomanni cr famigli del campo lo uoleuano per fe, fi che


*
fra coftoro primieramente attaccofii una baruffa grande. Clialtri pot ancora ingc
gnandofi ognuno d'aiutar ifuoi, a poco a poco , cr l'un dopo faltro ftaccandofi dal
campo, uennero alle mani , tanto che alla fine tutti di qua, cr di l uennero alla bat
taglia, laquale certamente fu confuj,ma crudele,rj la uittoria fu de' Romani. Iqua
il hauendoperfeguitatii Macedoni fin' al mare,moltin'ammazzaronefiimcdefimi,
rt molti ne diedero nelle mani dell'armata s'accojlaua,perche foffero tagltati a pezzi
et niuno ue ne farebbe fcampato,fc non gli haueffe aiutati la notte che gli jopragiun

f. La battaglia s'appicc prefio alla fera . Perfeo fggitofi ad Anfipolt,s'ingegna


m di rimetter' infitemek reliquie dcU'cffercito,cr rmetterfi anco in piede ,
nu uedu
companua , faluo chegb Jtipcndiarij di Candta,cj tntej che Pidna, cr
lo che niuno
date a' Romani, d'indi partitofi cr pofi fopra le naui i denari
l'altre citt s'erano
' -1'
cheportaua feco, di notte flle nauig a Samotracia. Oltra di quefo hauendo in
tefo che Ottauio capitan dellarmata andana alla uoltafiia,et che pio Emilio era
^ ,

giunto in Anfipoli > per lettere gU domand la pace, cr^cfcc m quelle ei s'era no
mnato re, perci non hebbenlpofia alcuna. Dipoi afmouo dimandatala fenzt
Harfi piu tal titolo. Paolo fenza far mcntionucruiu di pace, non gli prtpofealtre
tonditioni, fe lum che rimetteffc cr tuttol fuo haucre alla fede de' Romani,
f jlefio,
laonde fra lor non s'accordarono . Dipoi baiiendogU dunandato 1 Romani .Eujii
ro Candiotto,ilquale fedehfiimamente fcruito [fianca cantra di Uro, non uolfc dar
glielo per paura che ncn riuclafic Uro tutu i fuoi fecrcti , ma occultamente ammaz
,

Zatolo,lparfequejla fama , ches'crada fclleffo ammazzato. AUbora dunque


fuotfamiliari, temendo la fua pcrfidia(perche benfiiimo fapeuano ci chefatto baue
^
tM ad Euandro) cominciarono a uoltarli le fpalie . Per laqualcofa temendo egli di
non efjr dato nelle mani a Romani , dilerofii di fuggir di notte cr oocultamente .

ut nero arrtuato farebbe a Cotono figner della Tracia, fc 1 Candictti pofie le cofe
,
loro nelle naui per tomarfen' a eafa , non l'kaucffcr abbandonato . Egli dunque ccn
i'iUppo fuo figliuolo lui
fi {lette alquanti giorni nafcoio,
*
ma intefo ppi^ebe Vtiaiiio
. .
'
HH haueua
, , , , ,,

II4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


eerfeo frt~ houcuj nelle inui gli altri fuoi figliuoli, ufci fuori fponUtumcitte. Et condotto ai D
Emi-
Anfipoli, Paolo Emlio non lo tratt nulc,nu portali la mandcfhralofecefedcr'ah
**"
CT honoreuolmcnte con grjn libert h diede in guardia , Dipoi per
la fua tauoldy
tEpiro fu condotto in Italia . Plutarco faine che Emilio ucdcndofi menar dinansi
Pafeo , gli and incontro con moltifime kaone agli occhi CT che Pafeo con k
faccia abbaffindidt, gli abbracci le
ginocchia, cr dtffe alcune parole poco genao*

fe. Che paci Emilio con turbato tiifo guardandolo gli difjc. Perchefaituquefh
0 mifero i oh qucflatto non ti dichiara egli non pur non cfjcr caduto in quejla cak*
mit fenza tuo maito, ma d'cfja indegno delle profferita paffute prefntii
Et pache abbafU,zTfeemi tu quefa mia uittoris,cr k cofefatte con quefia tua tana
.,r
- ta dippocaggine che moftri , dichiarandoti anchora indegno amafario de' Roma

ni* Auucgna che lauirtappreffoi nemici etiandio ha gran forza. Makdappo*


caggtne i Romani giudicano che degna fia di grandifionodij fregio, ancor nelle
tfemio Jj projfait. In queflomedefnno tempo, Lucio Anicio pretore mandato contro a e
Luti Ani- Gaitio , combattendo mand in rotta inimici, cr pafeguitato il detto Gentio, lo
** douc aa k fila reai certe ma tutto farebbe flato in damo (pa*
affedi in Scodra , ,

che U citt pofla in cima d'un monte,cr di profonde uaHi,et torrenti fumi cinta, CT
dilli fallo muro fortificata) se'l detto Gentio fidatici delleftie genti , non fiaffe uenu
to'ffontanamente alia battaglU . La oue auuenne che Anicio foggiog tutto dfo
dominio cr andato innanzi fin' a fEpiro , prima che Paolo ucmffe , rachet ancoi
-,

tumulti ch'iui erano nati . 1 Romani quattro giorni dopo k battaglia , per lo ffarf
grido , udirono k uittork di Paolo , ma non k crederono a pieno Ma riceuute poi .

lettere da lui tuttifwron ripieni di grandtfima aIlegrezXA,non come fe uinto s'hauef*

ferPcrfco,o' foggiogata tutta kMaccdonk, ma come fe uinto,er fuperatoba*


ueffer queUcccellentijhmo re Filippo, cr Alcffndro tfleffh con tutto queU'onperiOi
Trionfa Ji tanta fukglork,cr allegrezza loro . A Paolo tornatoli fu a Roma, furono or
Paola Emi- dinati molti honori
cr uno fflcndidtfiimo trionfo 5 nclquale fra l' altre ffogUe, cr f
***
prede , egli condufjc feco ^uuo figliuol di Cotimo cr Perfeo con k moglie , cr tre
figliuoli , in habito di pri^ni . Et temendo egli dcU'ira diuina per quefia fua fmifii
rata cr grandijitma fcLcit , ad efjcmpio di Camillo preg gU Dei , che fe per tal
cofi ucrun male douea uenire , che fobia k repubUca,tutto ucmffe fopra di lui, per
laqual cofa perde due figbuob ,
tuno poco auanti U trionfo cr [altro nel colm di
quefia fua flcnnit . Fu qucjl'huomo non pur ecccUenti^imo capitano, ma ctiandio
diffregiator di denari , tlche fi conofee chiaro in quefio, che quantunque eifoffe fio
* to due uolte Confolo ,ZT
fi fofjc acquijlato imuimcrahib jfoglie , con tanta poucrti

Uarte di
^ * ** ^ ^ ^
tnogltc. De'prigioni,Bitinio fu indono rcnduto al padre . Perfeo con ifigbuoli,
Pn/.
crferuifu mandato ad Alba, douc uiuuto che fu un tempo con ifpcranza di racqui*
flar il fuo regno , uediUo chei fpaaua indarno , da fe Ueffo arnnutzzofii . Fdippo

filo figbuob cr iuta figliuola , non moUo dopo fi morirono, ilfob fuofigUuol mino
re per un tempo fojlcntk fiuuiucol fcruir perifcriuanofpelmagijbratod' Alba-
In quefia

<1
, , . ,

P A R T E S E C O N B A. lij
A n<ptefl<nn(miaaPerfeochefgloriitua(CeffcrdiJcefod(tucntiKediccrond,crche *

a tutte fhore haueua in bocca \ma Filippo ,'cr molto piu anco A Icffandro , perfe il
Jo rrgno , cr uctme tuUe mani de'fuoi nemici, cr menato nel trionfo, non tanto dcQa
diadema fu ornato, come carico di cathene, IRodiani pocoauantiufatiaportarfi
fuperbamcnteconiRomani, oQhara dimandatdo perdono, cfupplicandod'haucr
la confcdcraticn di quelli, laquale poco prima diffregiata haueano, finalmente ottcn dun$ *d

turo do che uotfcro I Romani che con i Candiotti ancora erano fortemente adira fruftu t

ti , con molti prieghi alla fine , fi mitigaremo . Rrufta etiandto fpontanamente anda
to aRoma, O" baciato il confine dcUacorte,cr adoratoli fenato, fnza altro ga*
perdono. AdEumene fu fatto gratia per li prieghi d" Attalo fuofra*
fiigo, ottenne .

tch). Lo fiato della Capadocia ancora in quei tempi era tale . AriaraJtherehebbe
un figltuolo,cr chiamoBo Ariarathc, prima ch'ei Phaueffe,la fua mogiif fu gran tem
pofterik, la onde egli per fuo figliuolo adottato s'eraOrcfcme,ilquale nato che fu

B il legittimo, per fjpitionc di non fche tradimento ,fu cacciato uia, ma dopo la

morte del uecchio Ariarathc , prr/c farmi contro alfratello , Ad Ariarathc die*
C* DemetT.

de aiuto E umene cr Demetrio reali Siria ad Orofmw . Ariarathc effondo uinto,


fe ne ricarfe a' Romani da quelli effondo ordinato che m compagnia <f Orofeme
regnaffe, pache aa fiato chiamato cr compagno,cr Ottico del popol Romano,egli
s'ufrp tutto [imperio. EtAttalo fcceffrd' Eumene di tutta la Capadocia cacci
Tolomet
fuori Orofrme cr Demetrio . Tobmeo re d'Egitto uencndo a morte , lafci due
^
figliuoli, cruna figliuola. Etcontrajandofraloroquefiiduc fratelli palo regpo.
J
Antioco figliuol del grande Antioco, prefe appreffo di fe il minae cacciato fuori del
regalo, pa pota haua uia,et modo cfentrar in Egitto, fitto color di noia difender*
lo , cr aiutarh,cr condottoui un buon effacito,cr prefa la maggior parte di qucUo,
fi mife dU'affedio <f A Icffandria .
Et pache gli altri aano ricorfi a Romani, Popilio
fu fpedito ad Antioco, pa farli intenda che lafiiafj fior [Egitto, ilcbegli coman*
d da parte del finato. Impaochei fratelli intefi il difegno fio, fi rappacificarono
^
infcme. Antioco deferendo la ri/poffa, Popilio con la bachetta gli fece in terra un Lom jm-
cachio attorno, commandandogU che prona ch'egli iifriffe di quel cachio , fi rifai*

ueffe , cr deffe la rifpofla . Da quefl'aito fpauentato Antioco ,


Icuofi daU'affcdio.
**

lbaati che furono i Tolomci da quella paura di fuori, di nuouo fra loro uenna in
difrordia,cr da' Romani fumo mefii daccordo,con queflo patto, che il maggiore fi*
gnoreggiaffc Cipro, crl'Egitto,crilmina Circne,perche qucjta prouincta ancora
era in quei giorni, de gli Egitlii. il minore tencndof granato molto di quefla fin*
tentia,andofJne a Roma, cr ottenne anco Cipro . Et il piu uecchio di nuouo uenu*
to fico a nuoui accordi , cr una quan*
in ucce di Cipro,affcgpctU alcune altre citt

titdifirmento. Morto il r Antioco, i Romani confirmaron' il regno al fio figli*


nolo dello fieffo nome ima per la fua tenera, cr fanciullefra etade gli diedon tre cu*
,

rotori , iquaii oltre a' patti, cr le conuentioni, bollendoli trouate delle galee , cr de
gli E lefantiffreero ammazzar le beflie,et [altre cofe gouemarono fecondo cIk richic

deua [utile de' Romom . La onde Lafta, a cui era commeffa la tuteladcl re,commof*

HH 1 fili
. , , . .,

ii<5 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


popolo a cucciar uU i Romani, cr ammazzar C. Ottauio. Fatto qucfh,pcrifcot D
traiumlle Pt^f V*oJa cofa , iiicontancntc fpcd a Roma ambafciadori . Demetrio figuol
i ,amM.i. R
i Se letico nipote d'A n!ioco> che era (piaggio in orna <dla morte del padre, da Aip*
tioco fuo zio offendo Jfogluto del regno, wtefa la morte di quello , ridonando al f
nolo il regno paterno > ma non fu n aiutato, n lafciato itfcir di Roma M4 quatta
tunque, ctjofflrijfe quejia cofa con malanimo nondimeno fenc flette cheto. Md
inlefb ci cln- fatto haiicua Lifta,fciiza ttcruno indugio fi fugg di Roma CT di Lifd
Demetrit fcrijie al filato , che non andana centro al fuo cugmo A ntioco, ma conira l.ifia,(jr
finita LtSa
per uolcrucndicar la morte d'Ottaiiio.Con gran prefezza hauendo tirato dalla fud
Tripoli di Scria, come che foffe mandato dal Senato a pigliarfi il fio regtio (perche
ninno fapea cofa alcuna della fita fuga) cr prefa etiaiidto A panda , meffe infteme un
groffo cffercito, crandoffene uerfo Antiochia, doue egUammazx Ltfia,cril fan
'
ciuilo fuo cugino , che amichcuolmcntc gU andarono incontro ,
che per paura de Ro
mani non uolfro pigliar farmi. Ricuperato il regno, mand a Roma la corona,
g
cr gli occifori dCttauio,ma n qucUa,n quejli accettar uolfrogU adirati Romani.
Dopo queftomoffer guerra, a' Dalmati iquali fon gente d'llliria,wl mar Adriano,
de' quali i Greci chiamano Taulanii/ , che da tuia parte fon uicini a
DaiiHui.
Durazzo. Lacagion della guerra fu, perche detti Dalmati moletauano alcuni

Romani, n haueano riJpoHo moderatamente agli ambafeiatori


loruiciiii amici de'

de'Romani,crgliambafciatordeglialtri haueano uccifu Scipion Hafca gli do


m, cr prefe le hrcitt,ucnclclli per ifchiaui . In quefti^ medefimi giorni auucnnero
anco dclfaltrecof,ma poco' degne di memoria, od'cjj'erefritte.
^ ^
N A e Q_v E poi la terza guerra d' Affrica. Conctoftacofa cheiCartaginefnon
potendo piu fofjfrir quella lor bafjzza cr calamit, f meffono a raunar gente, CT
far armata per dar addoffo alla Numidia , contro agli accordi fatti M4 1 Ronwni
hauendo fpedite faltre cofe fecondo il defderio loro, intefa quejia cofa , non ifletter
faldi,iy' per Scipione Nafica di tal mouimentolamentandedi con quelli, commanda
^
ron loro che difmetteffer tal apparecchio . Et perche fidoleuanodiMafiniffa,o
per la guerra prefa con effo ha , ffecion beffe dobbedire . il tjafica ueduto quejo,
tanto fece che gli meffe daccordo cr ottenne da Mafiniffa , che egli lafciaffe loro
una certa proumeia A! a ueduto poi che n anco per quco obbediuano , i Romani
fe ne Jletton a ueder alquanto com'andana la coja , ma udito poi che Mafmifa con
una gran battaglia uinti gli hauca , proteflaron lor la guerra . Da quella rotta tro
uandof afflitti, cr impaurita Cartaginef (perche anco,da gli altri uteini erano tra
uagliati) Ipediron' un ombjfceriaaRoma, dimandando aiuto, fingendo di uoleref*

fer obbedientiJ?imi in tutto , cr per tutto a' Romani . Perche come quegli ch'erano
per romper ogni patto , cr accordo , promctteu.ino largamente ogni cofa . Sopra
qucHa cofa hauatdo il fenato ordinato il configlio , Scipion Nafca fu di parere che
s'ammetteffer gli ambafeiatori de' Cartaginef ,cr chcconeflt fi faccfjla pace.
Ma M. Catone a [incontro che non s'ionmcttclfero,n s'annullaffc il gi fatto dccrc
to della guerra, il Jciuto nondimeno, cr accett le preghiere hro,cr prcmtJcgU
la pace.
, ,

_ ^ A R T E ff B C O N D A. tl7
'A U p<ltt t dhtdndando alqujnti oftaggi ; iqtuli L. Mariio , er AI. M<mlio rceueron
in Sicilia, c mndarongU a Roma, cr efii con prcjlczxa grande paffuti m A ffricai
cr iui molto ben accampatift mandaron a chiamare i Magi/hali di Cartagie.lquaa
li ucnuti , i Romani non gii aperfero coft alla prima, cr tutte inficine, le cofe che di*
mandattano ,
temendo che intefele , Jenza acconfentir a ninna , $ eleggeffer piu toflo

la guerra . Primieramente dunque danandaron una quantit gjrande dtjrumcnto,(y


bchbonb, dtmandomo le galee, le machine,cr finalmente ancora Farmi, cr Fottcn*
nero , perche dinafcoflo un'altro grand'apparecchio fatto nhaucano . Comanda*
ronli poi che ruinaffer la cta,<y im'altra ne facefiero in terra ferma fenza mura,CT
lontana dal mare ottanta flaf , i Cartaginefi a quefta cominciato un dirotto pianto.
come fe gli foffe prefa la citta fi Lmcntauano , pregando caldamente i ccnfolt, di non
haua ad cfjcrcofrettia metta mano alla patria. Ma con tutti quefh br pianti,
lamenti , cr prieghi non facendo profitto ninno , anzf effondo br comandato o che

B obbedifferoiOprouaficr la guerra, molti di loro, apprefihi Romani come uoicitori, forcare


fi rimafero ima gli altri tornatifene dentro nella citt, ammazzorno alquanti de' ma* gurcran t'

giftrati, perche da prinu ncn baucano accettata la guerra ni medefimo fatto cheb*
tono a tutti quei Romani che trouaron dentro , meffer mano alla guena , liberando
tutti gli fchiaui cr richiamando i banditi cr dinuouo creato capitano A fdrubale,
nfecer di nuoiiocrntachinc,cr galee, (yupparecchioriu deWarmi. Et comefe
dagjranguerra flretti fofiro, cr in pericol fofferodeffer aitutto ruinali,mbre*
uifiimo fpatio di tempo fi mefjn' in punto di tutte quelle cof che gli bifognauano, - 1- n
non perdonando a cofa ueruna,m tanto che per mancamento di danari , disfecero an

co le atue,cr de capcgli delle donne fiferuironperfuni. I confoli nclprincipio

entraron in fperamta di potali come difarmati pigliare, cr paci jlamcntc mefibn


in ordine una quantit di frale pa montar fu le mura, ma cominciatele a battae, CT
veduti i nimict armati , cr molto benfomiti di tutte le cofe necefiric a difendafi <U
l'afidio , cominciomo a fabbricar delle machine i cr non fenza gran paicolo fini*
^
tele ( pache Afdrubale trauagliaua molto quei che portauano le cofe da farle , hor
conunimbofcata,cr horconun'ahra)edal'affaltoallacitt. Et Manilio affa*
itala dalla banda di terra ,
non gli fe danno niwu> Ma Martio dalla banda che il
.

mare padulcfo , gittata pa terra una parte del muro, non entr dentro, peroche i
Cartaginefiributtaron indietro quei che s'ingegnaron di paffar dentro, cr di notte

pa quelle ruine ufeiti fuori , molti n'ucci(ro,cr molte machnie abbruciarono . Ne ,

anco Afdrubale conlacaiiallata glilafciaua andar troppo butano a ffafib pali


fompi,n Mafitmfi de' prefidif foi glifoccoacua . Auuegia che nel pwicipio del*
la guerra ei non fu chiamato, n conceffoli, tutto che promettefie di farlo , di uinca
egli fhb confoli dunque pa tai cofe aiiuenute,cr pache tutta l'arma*
Afdrubab . 1

fa aa mferma pa cagion delle paludi ouegli bifognaua fiare leuorcn uia Fafiedb. ,

Martio tent di far qiulchc cofa pa mare, o moleiiar la marina ma non gli riufeen >

do lidifogno tfen'andauainuafocafa, ma uoltato il camino, prefeEganiiro. Ma*


tulio andato dentro m terra fama,cr afialtoto da Ambone {che ancor Eabca fh
'
i HH 3 chiamava)

CoogL
, , ,

*i8 DE GII ANNALI DI GIO. ZONARA


chiamua) capitai dclk cauaUcria Cartaginefe, tomoj^cn' a Cartagine. Mrf ini an* D
cara di fuori da Afdrubale, cr da gli afialti de' cittadini di dentro digiorno,cr di net
te era affaltato,cr trauagluto . La onde i Cartagmrfi per moibrar che non ne face
uan conto , infino alle trtneiere gliandomo addofp) , ma ui perderon molti di loro
(che fenza armi la maggior parte fi trouauano) fi che di nuouo fi tomaron dentro.
Ma Manilio gutdicando che f hjucfjfc potuto uinccre A fdrubale, faltre cofegU fa*
riano fiate facili, fepra tutto attendeua a ucdrr di ucnir con cjucUo a battaglia, per
lafciatolo ucnir liberamente a combattere, fi meffe aperfeguitarlo,cffcnd^i riuoka*

to indietro per ritirarfi in un certo caficUo , cr in ejucjlo andarli dietro, per la fua im
prudentia E milio trafeorfh pur troppo auanti in un luogo afi>ro,et firetto,paucmen
te inciamp, et fc ualarofamente non fofse fiato aiutato da Scipione figliuol deTAffri
cono, certamente chei ui lafciaua la uita con tutto l'efsercito . Qwfio Scipione era
Scifre animofojC d'ottimo configlio,e prontifiimo di monoiche di corpo anco era molto robu
tmiluno.
floy( con la l'u ee)uit,ct modefiia di cofiumifugg lodio,et finuidia. Verchecffendo j
tribuno de foLiati uoleua effer eejuale a gli inferiori , non punto miglior defuoi pari,

cr infimifiimo a' maggiori. Mamlio duiujue di lui cr parl cr fenffe a Roma , non
difitmulando,o celando cofa niuna > cr fra f altre cofe di Mafimiffit ancora,cf di fa*
bea, lequai cofe ifauano m qurfi'cffcre . Mafiiniffa fiondo per morire fi trouaua in
dubbio come doueffe ordinarti regno, per la moltitudine de figliuoli hauuti di piu don
ue di uarteconditiom } per mand a chiamare Scipione, per configliarftfeco .il con

Morte di folo nolenticri mandaglielo j ma perche auanti il fuo anriuo, Mafiiniffa ebe fiaua per
Maifinijf*. dare i tratti , diede il fuo anello a Micifft fuo figliuolo > cr l' altre cofe attenenti aQo
flato, a Scipione fubito che fu gumto , raccommand caldamente . Scipione dunque
fquadrati molto bene gli ingegni de figliiu)li,a niun di lorofola uolfh dar il regno} ma
elettine tre che di tutti erano t principali,cio Miafj il maggiore,Guluffa il piu pie*
col di tutti cr Mafianamo il mezano , fra loro in quefio modo comparti il gouemo .

A Miciffamaggiorditutti,huomoauaro,cranutordidcnari,dtedelacuradelleren g
cr entrate j a Mafianamo , che li ucnia dtetro, di decidere le liti, CT
dite, de tributi,

controuerfie che nafceuano cr a Gubtffa chera huomo bcUicofo, la cura degli efjr
-,

citi A gli altri fratelli , (che molti erano) diuif alcune citt cr certi poderi , cr
.

men feco dal confolo,Guluffa Intorno aUentrar della primauera, i Romani afialiti
.

i confederati de Cartaginefi, molti per forza , cr molti daccordo jggiogarono ; ma


jbpra tutti Scipione fece ut quefio fatto gran cofe. Et come Fabea hebbe uedute di*
fperate le cofe de Cartaginefi, piegatofi dalla parte de Romani, a parlamento uen*
ne con Scipione ter tutti allhora incontanente uoltate farmi contro ad Afdrubale,
combattutochebbon molti giorni il caficllo, mancandogli la ucttoiiaglu, non fenza
l4ergogna,f partirono . Durante faffcdto , Fabea come fi fiato fofjc capitai nemico
de Romani,affaltogli,cr nel combattere, con alquanti cauaUi fene pafi dalla banda
loro . D'mdi partitofi Manilio,andoffcne ad Vtica,cr ripof^i . Scipione hauendo
condotto a Roma Fabea , fu lodato molto } alqual Fabea fu fatto quefihonore , che
dal Senatofuriceuuto nella lor rannata AlUtora Prufia huomo gi uecchio,CTdi

.
rozzi
, . , , ,

wr'
PARTE SECONDA. ti9
A ro3x! cr coflumi , temendo che Bhini non lo cacciaffero di jM cr crcafjero
Re ilfo figliuol Ncomede,mandoUo a Rema per certe cjgioni,commandjndcli che
iuififtefp:. Ma cfjndoanco difderofocheiuifoffeantmazz^tto a tradimcnto,ecco
cbf alcuni Btthmi occultamente lo riconduffero in Bhima, cr uccifo il uecchio,lo pu tle 4 l fa-
blicarono Re . Quefte cofe quantunque a' Romanifofjcro molejlcynon per hchbcn in.
forca di muoucrli a pigliar ranni Vn certo Andrifeo Adramittenoa Perfeo non
difitmile di uolto,prefofi il nome di Filippo, Cf fpacciandofi per fo figliuolo , indufje Fumulr
molti aribcUarfi . FA perche di prima giunta effendoft ingegnato di foBeuar la Ma*
cedonia^n hauendo Irouato ncrtmo che gli dcfje orecchia,fe n'and in Sofia a trouar tedenut.
Demetrio, con fpcranza d'hauerue aiuto, per cagion del parentado , ma da Demetrio
fu pref,cy mandato a Roma crpercfcc non fifapea che fofj figliuol di Perfco,cr
perche non hauca niente del grande,per come per difpregio fu lafciato andare. On*
de coftui rannata una gran moltitudine d'huomini feditiofi cr dimaraff-are,prcfe mot
fe citt, cr finalmente ucBitofi daRe,cr fatto un effcrcito, andoffene in Tra
B
eia, ZT chiamati in fua compagnia molti popoli liberi , crmolti fignorotti,che con
mal animo fofferiuano l imperio Romano,diede addofp) alia Macedonia,(y occupa
ta che fbebbe, paffoffene in Tcffaglia cr foggiog molti luoghi . I Romani da pri*
ma fi fccion b^ di coftui , ma poi mandomo Scipion Nafica a racchetar fifatto tu
multo . Uquale intefo come paffauano le cofe in Grecia , del tutto diede auu^o a'Ro
mani 5 cr raunato un'effercito hauuto dagli amici cr compagni, tutto intento al far
facende,and alla uolta di Macedonia . I Romani dunque gli fpediron contro P. u

vendo . Ma Andrifeo affalitolo memo alla Macedonia, ammazzdlo j cr tutti gli al


tri ancora ammazzati harcbbe,fe di notte parliti non fifoffero.Dopo qucfto feorren
7
do con granfracaffo per tutta la Tcffaglia ,
tir dalla fua i Trad . Per laqual cofa i
Romani con un pandcjjrcito gli mandomo contro Q.. Cecilia Metello pretore . A
cui,entrato che fu in Macedonia,and in aiuto Aitalo con l'armata . A ndrijco dun
que che della marinafacea gran conto , lum hebbe ardire di pafftr piu oltre , cr </*
^ quanto fuori di Pidna condotte le fuc genti, con la cauallcria combattendo rhnafe um
citare > ma temendo lefjrdto a piede^itirofti . Colai uittorix hauendobfatto fuper*
6o,cr orgogliofo ftiuife ilfo effircito in due parti,zz una parte mandata a rumar la
Teffiglia,ritcnnc l'altra appreffodi f . La onde Metello fattofi beffe di s pocagen
te,ucnne lofio alla mani con quella,cr uinti quei primi che in jearamueda entrarono,
con maggior agevolezza riduffegli altri fotto'l giogo, perche liberame nte cotfffor
no il peccato loro. M a Andrifeo fuggitofi in Tcffaglia , cr rimrffo inficmc il campo,
vaine a battaglia con Metclio,che dalla banda oue bifogtaua gli andana incontro, cr
perduti i fuoi combattentiyCr i compagni andati in dijpcrfione, da Bizzo di Tracia fa
traduo, cr pag la pena. Vn certo Aleffanro etiandio dicendo d'effer figliuol di

Perfo,prefe tutto quel paef ch' a canto alfiume Mefto-, ma Metello fin in Dardo
niaperfeguttollo. Contro a' Cartginefifu mandato Pifone confalo iilquale lafcia t,fe i'
to ar Afdrubale, cr la citt,attcfe a daraddoffo alle citt deUa marina } cr ributta Aftrua.

lo da A ffiide,pref c hebbe Napoli , cr rumatolo, fi n'and allaffirdio <fH tpponia 5


\ HH 4 m
. ,
. , , ,,

no DE OLI ANNALI DI GIO. ZONARA


nu gitt uid il tempo . Onde i Cartagineft uedutifi atico aiutar da gli amici, com* D
pagai, riprefero animo . Quefta cofa intendendo i Romani,cofi cfitci ch'eratw in cam

po,comequeidettacuta,tutiid'accordofenzaaltrofofpcttocrcaronoconfoloScipio*
quantunque foffe per quella dignit troppo giouanctto , nondimeno , cr le
f'
ti'cui/hu
lui,c^ la uirt del padre Paolo cr delTauoh kffricano, a tutu Ituatio
uMUiait jpiranza con Farmi queUo,zThaucrafuperarilnemico,zr mandar aruna Caf
di

f. tagine . Hornauigando Scipione in A ffrica,Mancio [correndo il lite Cartagine,


M
cr accarivft che un certo caiiel dentro le mura , che cgalta per nome fi chumaua,
[opra una dirotta pietra poito , riufeiua fuori in mare, cr dalla cuti era molto lotUa
no, cr feiiza molta guardia perche il[ito jleffo lo difendeua > di fatto tratte fuori le
,

*
^ quello , montouui [ufo . Et battendolo gi prefo,
ni.
Cartagmef corremmo per cacciarlo fiori, nondimeno non lo pot*
ron fare . Macino dunque auuifato Pifonc di quel che fatto haueua, dtmandolli aiuto.
M<< Ptjne che molto lontano in terra ferma era paffato , non gli mand foccorfo tic* g
rimo M j Scipion di notte acafo fcontrandofi nel mczo,incontanente mandogli atu*
to i altrimenti farebbe fiato o prefo,o morto da Cartaginefi . Perche uedute pigliar
porlo le naui di Scipionc,iutio che fi trouafpro fmarriti, non perci fi partirono pri*
i)u dalFajJcdio, che Scipione per alcuni prigioni ordin che auuifato gli fofj cheffe
era giunto . Alihora chiamato Afdnale,difofi, cr di bacioni fortificomo il muro
dalla parte che pieno d'cdificif era . Scipione commandato al Mancino , che difenm

dcffc,crbcnguardaffeMegalia,andoffcncatrouar Pifone,cr Fcffcrcito ,pcr)bri*


gner con efi ma^iormente , i Carteginefi cr con grandiliima prcficzxA ntomatoi
con le compagnie piu leggieri , liber il Mancino da una crudchtma batteria fattali
^ fdrubale di dentro la citt. . A rruato poi anco Pifonc , commandogli che fe ne
mura a certe parte iZT lcuni altri foldati mand ad unaltra porta
nelnftf'
molto lontana,auucrtcndolt di quello che haueano a fare . Et effo conia miglior par*
tcdcircjfcrcito,intomoaUamczanotteconalcunifuggttHi che per guida hauca,paf j,
s dentro le mura -,
cr andatofene a quella porta,cr tagliate le ftanghe,cr i catenac*
ci,C7 mefi dentro quei che di fuori affettauano , ammazz le guardie , poi eon gran
fretta corfe a quelle porte
ouc fi {aua Fifone cr mand in ruta i guardiani , che
guardauano le parti di mczzPtCT ^he in ogni luogo erano pochi . La onde Afdruba*
le tutto a un tempo intef quel che auucnuto [offe , cr quafi tutto Fcffercito Romano
uidc dentro alle mura 1 Cartaginefifatto chebbono per buona pezza rtfijenza,fi
ritirorono m Cothone cr Birf . A fdrubale dipoi uccife tutti i prigioni Romani , a
fin che i cittadini dijferatifi di poter ottener perdono, piu annofamente, cr allegra*
mente batteffcro a far rifijlenza,ty" molti popolani ancora , iquali hauea per fjpetti,
*':
fileu dagli occhi . Scipione tutto che di mura cr di bafiom cintigli haue fJ,non
^cofifubitopotejpugnarli. Aueg^a che k mura erano forti, CT molti ferrati
. in una certa jhrettezza fortifimamente fi dtfmdeuano,cr abbondantemente di uetto*

^ , . uaglu eran forniti } concier cofa che Etthta gli foccorreua > ilqualc dalla parte di
terra dietro alla citt, aJfettatoUcorfbdeU'acque,
0'la furia del uatto tal bor g}i
mandaM
, , , , , , , ,

P A R T E StE C O N D A. ni
A nrnaUA in porto delle naui carehe . Contro a queft o rifugio c'baueano i C<4gt*

nef, Scipione penfbfU un beUfimo trattOttr riufcigli } Itnperoche con cfhrentd fatui

ca^a' grandtjitma difjicult , egli chiufe la bocca del p orto laquale era molto IhrettOt
cr cifece c<m una gran moltitudine di lauoranti,cr guaftatorii tutto che con iffef
flcaramucciei Cartagine/i s'ingegnafjro di uietarglielo . Allhorai Cartaginef
fieramente Jlretti dalla penuria del utueretlcuni fi fuggirono } crgli altri che iaffe*
dio fopportaimoyin parte fi mortua/io,et una parte da quei corpi morti mangiauano.
Ajdrubalc dunque diffierato , mand ambafciaiori a Scipione per ottener l a pace,cr
perfe impetrato haueria perdono fe per gli altri ancora dimandata non haueffe la fa
lute,CT li libert . Rimajo perci dalla fua ffcraH::^ ingannato, rinchiufe nella
roca
'
cala moglie, come che per lei, CT per li figliuolifuoi ffieduo haueffe un'araldo a Sci*
pione,crf<trecofcmeffeinbuonaffctto,daUadiffiaationefattopiuaudacechepri *
|

miOcofiefJhm compagnia de gli altri,giorno, cr notte ualorofamentc combatte*


S uano,hora mcendo,cr hora perdendo cr alle machinc de' Romani , altre machine
metteuano all incontro . Oltre a ci , Bitbia che un caiicllo molto forte cr ben for*
nit hauea , di lontano per terra feorrendo, cr i Cartaginefi aiutaua cr a' Romani
dalia gran danno . Per laqual cofa Scipione,duuifo rcffcrcito, una parte lafcionne aU

[affedio di Cartagine,cr una parte contra Bithia mand fhttolgouerno di C. Lelio,

tyeffomgitCJ-spcr tuttojeorrendo , and ffiiando ogni eofa . Prefo c'hebbe il


I Cartagtnefi dunque perduta
faflcllo,dt nuouo con tutto fejferco, affedi la citt

Li ffieranxA di poter difender mutue iforti,in Btrfa,come luogo affai piufrte,pora


taron tutto quel che poterono cr di notte abbruceiarono tarfcnale, con quafi tutte t*'

taltrccofeattenentiaqucllo,perche inctmci nanfe ne poteffero fruire, Allhorai


Romaiu prefo il porto, affaltron Birfa, crdtqu4,trdtlpcr tutto montati fopra le
cafc,in parte per u de tetti paffauano ddfuna alialtra cr i parte da baffo forati
di
imuri entrauano nella rocca . Dotte effendo entrati tutti i Cartaginef difmeffo il
_ combattere, tutti dimandaron pace da Afdrubale in fuori iilquale infieme con quei
^ che fuggiti s'erano da lui (perche a cofloro negato haucua Scipione il perdono) cr
con la moglie, cr coni figliuoli montato fopra il tempio d'Ejculapio,fidifcndeua
contro a' nemici im tanto che i detti fugg,iti attaccato fuoco altcmpio,cr tutti faM
in cima del tetto , afficttaron i ultima furia , CT forza
del fuoco . A
Uhora finalmente

per tema della morte fpplicheuobnente ricorf a Scipione . Et ueggendolo la mo*


hauendo hauuto cura del
glie far tanti prieghi,chiamoUo per nome, et ritfacciolli,che

lafua priuata fulute , a lei penneffo


non haucua f impetrar la pace cr fatto queUo,
prima i figliuoli, poifefiefft fi gitt nel fuoco. Inque^aguifacfiendoprefa Cartai
gine,Scipioncfaifie al Senato uiqueflo tenore. Cartagine prcfa, che altro dunque

commandate i Dellaqualcofa,lettc le lettere, pigliandcft diUberatione, Catone fu di


parere chella fi ffiianafie,cr che i Cartaginef fi ffiegnefiao Ma Nafica affrmaux
che fi gli doueua perdonare i la onde iui nel Senato nacque gran dijparcre i fi che uno
di loro difie,Chefe non per altra cagione,almeno per utilede'
Romani fiefii^gh fi do*
iteua padonarc > perche baucado de gli auuerfiy,eficrcitartatto k kr uruuae pu
, , , . .

Iti DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tofid<irebb(md' foUazzitZy'apUcari foffircttdo ancora quegli (U quali effetti. D
foffero ad efercitft nell'arte militare j cr tolte ma le parti contrarie^ potriano
per la dappocaggine ydiuentarcattiui. finalmente tutti conuennero m quefto che
Cartagae ft rumafjc > perfuadendofi che quella citt non foffe mai per mantener fm*
ceramente kpace . fu dunque rmnata da' fondamenti , cr il fuo fondo lafciato con

erudchj'simenaladiaonijCrbcftcmmictafinchcnmo giamai u'habitaffc. Vnd


gran parte de' preft , morirono in prigione alcuni pochi (da principali in fuori) fu^
ronouenduti. Perche i detti princtpalhcrglicftaggi,cr A ldrubaic,crBithia,ala
cuni in una portelo- gli altri in unaltra d Italia, in libere guardie finiron la uita loro.
Scipione acquiUatofi gran gloria cr honore , il nome d'A ffricano per heredit non

Kuma^ hebbe piu dalPauo^a da fefefso acquifofselo . Alihora fu anco minato Corinthoi
Coriiithc.
conciofofsc cofa che Paolo E milio i principali di Grecia hauefse menati a Ro*
mai gli altri Greci primicramenlcperuiadambafceriegli dtmandaronoin dietro
il che imn hauendo potuto ottencrCyO' perche ancora alcuni di quelli efjndo priua*
E
tidijferanxA di tcrnar piu nella patria,t'erano da loro flefiuceft, tutta la Grecia ne
rimafegrauemiUcafjhtta, CT con un gmeralpublico pianto ima tuttoch acerba*
mente contro gli affttionati de Romani tutti adirati foffero , non perci mofrarono
punto dinimicituiinfinchcnonrihcbbonoglialtri de fpradetlihuomini. AUho*
ra quei che riccuute haueano l'ingiurie, cr che tenemmo quel daltrui,prefn a far l
guerra j E^ lamcntandofi gli Achei (che autorifurono della diffenftone) de Lacede*
moni t dicendo die cran flati caufa di tutti i lor mali, i Romani singegnarono di mct*
CrhtlM. ferii <faccordo, ma gli Achei non uoljro obbedire } ma fatto lor capitano Critolao,
prefero Carmi . Laonde Metello temendo chancor non afftliffero la Macedonia
(perche di gi eran entrati nella Teffaglia,) fu il primo andarli ad incontrare, crc
nutofeco alle mam,mandogli in mina . Effondo flato ammaxxAio Critolao , i Greci
ft diuifero in due parti , perche alcuni pofiegi Carmi dimandauano pace cr alcuni
che fi faceffe tumulto, cr guerra , hauendo dato tutto] goutmo a
altri Ifronauano
D/f.
j
Diro. Quejla cofa intcndodoi Romani, ffrdironoMummio per fuccefjr di Me
tcllo tlqualc prefo il gouemo della guerra,con una parte dcWefjrcito alla ffrotfla,
cr con ingaimo hebbe una rotta,CT perfeguitando Dico quei chefuggiuano,aICtncon
tro Mummio datogli addofj , lo meffe in fracaffo cr feorfe fino alle trinciere degli
Achei. Dico alihora meffo infieme molto maggior numero di gcnte,apparecchiato
per combattere , difpregtaua i Romani che dentro alle trini icrc jlauano, hauendo
fi
ardir di trafcorrerc per fino in una ualle pofla nel mezo del campo de Romani
QucHa cofa ueggendo Mummio,mand alquanti cauaQi ad affiliarlo per fianco-, da
quaheffauiomefiifttofopra gli Achei, Mummio da fronte condotto uno fquadrone
d" otto mila armati , ne ammazz molti . Per laqual cofa ueggettdo Dico la cofa di
^erata,da fefleffosuccife,cr quei che fcamparon della baltaglu ffarfhnomqu
fi
cr lpe'l tenttorto di Coruho,crgli
altri fe ne fiiggrcno a cafa. La onde i Cortnihi
che guardauano le mura giudicando che tutti foffero flati morti abbandonarono la
, ,
citt i laqualc Mummio trottatola nuota dhuomm , prefe, et quegli con tutti gli altri
PARTE SECONDA. 113
A Greci dom fenx4 f<ttcdify- gli {fogli di tutte Ccaini, degli ommenti de'tcmpijt
delle Hatuct delle pitture,CT dogn altro ornamento . Suo padre dopo U uittoria
fendo con alcuni altri mandato a metter le cofe in afftto, gitt per terra le mura dala
cuiiijlafciando per tutti liberfda' Corinthi infuorijquali egli uend aU'incanto,apa
plicando al fifco tutto'l tenitorio bro,ZT ruinando tutte le mura,ej gli edificif,temen
do che altri per lafua grandczzd non fe n'impadromffcro . Et perche niuno de' Coa
rinthi shaueff a nafcondere , 0 che qualcun degli altri Greci per Corintho non fbff
venduto ieiraun tutti coloro cbeuerano prefentiprimache gli fcopriff ci che
l'haueuaafaretcrconbel modo fenzuchepareff fuo fatto, fattigli accerchiar da'
deXomtht, cr la libert de gli altri . Dopai coma
foldati,allhora fiublic la feruitu

mand che ciafcun metteffe le mani addoffo a quel che gli era accanto, a fn che chiaa
ramcnte lun dall'altro fi difcemcff. I quefla maniera effndo minato Cormtho,la
Grecia da principio fu travagliata molto daU'iiccifmi,^ dalle taglie ma poi venne ,

B in tanta , (Tfelicit, ie diceuano, che fe non foffro flati prefi a buon bora,

che non furiali potuti flar in pace, n quieti . E t que/io fu il fine delle due anttcbtfi^
me citt Cartagine, et Corintho,O" mito tempo dapoi,cffcHdoui mandate a jiantiar
tecolonic de' Romani, fioriron ptu che mai, tornando al primo flato.
In fin' a qui io ho cfpote le cof fatte da Rom.da gli anttchtfcrittoricauate,et Vmatrf!
ridotte m una famma Ma le cofe . che dopo (in tanto che la forma di quella Repub.
* "
piede) da' Confoli,e da'Dittatori furon fatte, non fia chi penfi che da me fa*
(lette in
7*
no fiate tralafiate, 0 ncgligenlid,o infingardagginci Che in nero da Jfe
0 difpregio,

me non mancato,che queiia opra non fa ucnutafuori perfetta > ma la penuria de 'li da' Kenun
la rm-
bn doue tai cofe fi contengano, al mio uolcr tuttaitcnto alla perfettion dcUa hiftoria, dopo
r'contrapofla.Etcontuttocheffeff'oioglihabbidcereati,nondimenonongUhopo
mi ritrouare,et nonff pano perduti per l'antichit,of fraccuratamente flati cer a

cali da coloro, cui diedi la commefion di cercarli, dandomene fuor ufcito,o' lontan
daUa citt in una piccola ifla a menar mia uita. Etdiqui amtcnutoche p*
Q
nita non [hifloria de' Confali, cr de' Dittatoli.. Queiie cofe dunque
I. contro aJTintcntion miatralafiiandoyfariucr Ihiflorie de gli -

imperatori, comminandomi alquanto a dietro i acmi ;*

L)!'. kttoricr fappiano in che modo il gouemodel


f.-'v. . - popolo, ode gli ottimati, in Monarchia
. pmutaffe, cr che [hifloria con
tti. -i.. ardine certo , cr bcUo

. .'-r
.
'i.i,, proceda m
,
tmzi

j'*'
Vi fck ^.iv i '.'"ir.- ,
;
' 1 . 11

*51 .
vt'i^

il. Vi i
PRINCIPIO

Di- 'Ogll
( ,

ii4 tftl AllNXtl (SO, ZNAR'


"t>
PRINCIPIO DELL:hISTORIA
deglimperatori.
A principio i Re comet'detto ) tennero C imperio Romuno
tifino a tanto che la tn-annide de' Tartfuin fii mandata per ter*
ra . Da (juel tempo tipoi, gouemo uemte nelle mani de' pre
il

torifde' Dittatori, de' Confolit de tribuni che haueanolapo


tefl confolare,cr de' tribuni della plebe , uifM a Pompe M4
gno,0" C . tulio Cefare . Pompeofu figliuolo di Strabene huo*
Cmaa. vu) lUujtre Romano,deWordine pretorio, ilquale s'oppofe a Cma che con uiolentt
gpuemaua. Hor in <juel tempo lo flato de' Romani atiaua piggiorando, attef che i
tnagiUratihauean [occhio dia Uramiide,crdi)prcgiauanoi legittimi gouerni, Hor
fi come fuo padre pcrlafua parfimonia, et auaruia , era odiofo a' cittadini, coft Pom
g
peo per [mtegrit decoftumi per [amabilit per la modcjia del uiuere cr per
, ,
[efcrcitiodelTamu, fu tanto caro, che per paura di Canna (appo dicui era flato
accufato ) fccretamente fuggi . La onde perche piu non comparala , and fuori
il gridoche foffe flato ammajxato . Cinna che per altro etiundio era odiato da tut*
d 3 figgendo timpeto, cr lafuria del popolo , daun certo centurione per cotal fo*
^ ,
fletto fu morto . Dopo la coflui morte Carbone uie piu importuno tiranno prefe
,
[imperio. Al<]u^ facendo Siila gran rtfilicnza, Pompeo ettandio fi un, cr *c*
fi
eompagi feco, n lofece prima che con gualche benefio lo
obligato. Era aUhora Pompeo di ucnti tre anniycr fatto un
fatto amico, f foffe &
effercito, andana fhra*

h %ilU. P" ^ cr cacciandone gli affexxtonati di Carbone .Et in quelk


chegli andana a trouare Stila , da tre capitani di Carbone fu affaldo alla ffrotdfla,
ma tutti tre gli meffe infuga ,cr le citta che gli sarrefcro prefe } di poi [effercito dt -
,
Scipione confolo , effendo menato contro a Pompeo , fallitati amicheuolmentt i falda '
ti di qucUo, d^a parte di Pompeo paffoffenc,cr Scipione diede a fuggire . Dopo
fi
queUo, egli riduffe a tal difperatione alcune compagme di caualli
mandate cantra di
lui da Cibane, che ijuelle rimeffeno alla fuafede. Siila dunque in tal gufalo ri*
fi
ccu,chegU}inontdacaudlo, cr da lui effendo fulutato come imp. Siila ctiandio
aU incontro Imp.falut lui. tutte [altre cof ancora furono conformi a quefli primi
fgitalt di beniuolcnza, cr amedia. Perche quando Pompeo andana a trouarlo,Silla
leuaua in piede,crfaceali tiOti quegli altri honori che non facilmente
fi , fi CTperpo
co ufaua dt far a gli altri . Pofeia etiaudh che Stila fommeffa s'hcbbe [ Italia,
cr che
^Dittatore fii eletto, rimunerati gU altri capdani con richezze
, cr magHrati,uolen*

dofi con maggiore jlrettezxa far amico Pompco,gli perfuafe, che rifiutata la moglie
chauca, doueffe pigliar Emiltafua figliafbra, figliuola di lAetella
Jiia moglie , cr di
Scauro primo marito di quella Quejto maruaggi^u ueramente tirannieo , im*
.

peroche Emilia era gi maritata , cr ffouida .


fjendofi dunque in tal maniera
- ftdto

V
. . , .

A fattodmicoPompeotConmohdgcntelofpedinSicilt^icettodclUftvdondiCiXr
bone , Doue arriulo, cr caccti i mmtei dcU'ijoU , con Ufua fmgoLxr hummiti,
ricre molto le cit traujgUatc,prcfe CarbonCfOr lo ammazz , cr perche i foldati
per lo cammino erano pur troppo tmmodcji , figgclUrgU le fpa*
ci gli raffren col

dcjcr chi di loro non haueffe con fcruato intero tal figlilo , pagana la pena . In tanto
che cefi nonno le cofe in Sicilia, per lettere del Senato cr di SiHa hebbe ordine di na
tiigarein Affrica, crfar guerra con Dcmitioydalqualepartitifi fette mila foldati, fe ritmiti,

ne paffomo da ejfx Vompeo, fubtto chefugiunto in Affrica . Hor uenuti a giornata,


Domitiofu tnto, cr morto , cr nndparte delle citt fpontanamente , cr mia parte
per forza riccneimo Pompeo Dindi partito, cr feorfo in Numidia ,foggiog tutti
rolor che egli incontroua,cr in quaranta giorni hauendo domata tutta quella prouin
eia, ecco che gli uengon date lettere di Stila, ncUcqualigli fi comandaua , che liccn*
tiatigli altri, um una legione folamente afpettaffe ad Vtica il fucceffore. Qgefta co*
B fa nel fecreto del cuor fuo hauendo egli molto a fScffiolcIfercito gli pmojbr forte*
mente adirato . Et udendo Pompeo andar mnanzi,cr obbedire parlarono poco ho*
noratameate di Sida , n ndfer fbffrirc che Pompeo p commetteffe alla fede d'un ti

ranno. Et quantunque egli sbigcgnape di mitigarli, nondimeno CT congridi gran*


di,tr fcongiwramcnti i foldati uoleuano in ogni modo ch'ei rcPaffe , cr comandaffe,
ma giurando loro Pompeo d'ammazzarp da fc peff , fe lo coprigneuano a refare,
alia pile bench mal uoionticri,crffomo di mdijarlo . Da prima fu detto a Siila che
Pompeo sera ribellato, ma poi faputa la ucrit,gli and incontro, cr portali la man
dcPra,con alta uoce per fopranomc io chiam Magno, uero che dimandando Pom
peo il trionfo. Siila gli pcoiitrapofc,dtccndochcnonera lecito trionfarefe non, o a
mconfolofoaunpretore. Etche fe Pompeo, che quap era fenzabarba, cr acu
Icato non erapcrlafua poca et dentrar in fiuto, trionfato hattcpr,chc di tal hono
re gli ne farebbe hauut'midia. Dicendo queste cofe Stila, Pompeo filza altra pau*
che molli piu erano quei ch'adorauono fol quando chei p Icuaua , che
^ ranipof,
il

quando ci tramontana, uolcndo con qucjlo motto dire che lafua potcntia creficua ,rt
^lla di Siila mancaua,crsindcboliua. Stupefatto Siila di quefarijpofta, gridi
ad dta uoce , Tnotip Pompeo due uolte per ordtne . Ma facendo i foldati remore,

Zr tumulto, perche meno affi di queichc afpettauano riccuuto haueano, Pompeo


afferm che piu to/io uolcuadifnettcr il trioufo, che mai ingannar li foldati. Que
He parole intaulendo ScruiUo huomo itiuiirc,cr che prima era fatocoatrario al
trionfo (h qucUo , dfff ,Hcrap che Pompeo ucramcntc Magno, cr del trionfo de*
gito .Siili tutto che haueff ffondc midia alla ere ente gloria,cr potcntia di Pom
f
pco,iumdimcno per uergogu fi ritciciia di foprirfli nimico , cr opporglip AU
Lepido quantunque per la foUecitudinc di Pompeo haueffe ottenuto il con folata cr Itfid
dopo la morte di Stila fubito p ftiffe iifurpata la potcntia di quello, cy con farmi fatto
alquanto di fdiiione,nondancno Pompeo fu mandato per capitano cantra di lui , che
di gi hatieua commef una gran parte d'Italia, et per uia di Bruto occupata la Lom Bru,

bordia . Pompeo incontanentefupcr gli altri , nu differ alquanto piu ti combatter


, , , , ,, .

ll6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


contro uBrutOi tanto che aUafmc cfJb,ofoffeperchemutaPeparcre,ochedafu(p O
ucdepe tradito, sarrrfe,CT fu morto . Di qucfto Bruto fu figliuol quel Bruto , che
Seritri. poi ucci/ Ce/re . Lepido cacciato <fltaUa,z;-ammalatofmor. MapcrcheSer*
torio occupate le Spagne, grandemente era tenuto , Pompeo fu mandato m foccarfo
adoppio Metello cfcc fco guerreggiaua, fi che fupcrati due capitani di Sartorio, gli
vcdf piu di diecmlx faldati . Dipoi con dubbia utttoria ucttne a battaglia con effo
Sartorio . Et da un fante a piede di glande jlatura effendo efo Pompeo a cauollo,

fu pcrcoffo in una mano , ma egli ucUatofegli , tagliceli la mano . Pofeia unite le fue
gemi con quelle di Mctello,['honorgrandcmcnte,cr efo all'incontro da lui fu hono
Terfenna. rato. Et perche Sertorio da alcuni amici a tradimento fu morto, Perpen*
ftoi

na princi^ de fuoi capitani, fi come quello fattoci forte con alquante legioni, da
Pompeo fu uinto,cr i piu defuoi capitani etiandio in battaglia furono morti, cofi rfio
Perpenna ucnuto uiuo in poteft di Pompeo, pag con la uita la pena . fior Pompeo
fiatofene inHifpagna,tantocheracbettatii tumulti, hauefie affettate tutte lecofcj ,
tomofene con le genti in Italia,cr tolfe uia ogni fofpetto cr ogni paura delle per*
fonc, Icquali fi peiifauano che ritenutofi le legioni ei fofie per ujitrparfi con Carmi A
Votnfn pc-
principato, affamando di liccntiar Cesercito dopo il trionfo . Vna fola cofa in lui
ptUre.
riprcndeuanogli inuidiof,cio che facca piu filma del fauordel popolo , che di quel
de gli ottimati, cr cofi era in ucro . Ngiamai fu ninno che maggior fauore , o piu
ardente affvttione haueffe del popolo Romano, che effo Pompeo Perci gli fu con*
.

ceffo unaltro trionfo,cr unakra uolta il confolxto,ey Craffo dada fua bcniuolcntt
aiutato, datogli fu per compagno . Ma nel confolato non furon daccordo , perche
nel fenato, Cauttoritdi Craffh fu maggiore,cr fra la moltitudine popolare quella di

Pmpft i
Pompeo . Egli ricus Cimperio cr perche il cofiumc era, che i coualicri Romani,
prima Imp. quando un giufio cr legittimo tempo erano fiati alla guerra , ciafciin di loro , me*
thc felialo. nato il fuo cauaUo a Cenfori nella piaxxa>faccoiitauano tutti quegli lmperatori,et ca
pitatii fotto iquali haueano toccato foldo, et renduto buon conto della militia loro , o
^
bonorati o fuergognati erano iui in pMco fecondo che richiedala il merito della lor
paffatauita. La onde Pompeofra'gli altri effendo ornato dcUinfcgne dclCimpcrip,
menando ilfo cauallo a mano a C.cnfri,il popolo con marauiglia grande tacque
Hor effendo da un de Cenfori dmiandato Pompeo,fe haueua mefie in efecutione tutte
le fpeditioni fecondo la legge , ad alta ucce rifpof che s cr tutte effendo egli Imp.
A libera il popolo alzando le grida per allegrezza, Pompeofu condotto da Cenfori,
per compiacere alla moltitudme honoratifitmamente a cafa. Alla fine dell'anno, do*
Guerra dt
ucndo egli ufeir d'ufficio gli fu commeffa la guerra Piratica. Quefii Pirati, ouo*
QtrfU.
gliamdir Corfoli, ufeiti di Cilicia,nella guerra di Mitridate haueano fenta tarma*
ta reede. Dipoi, ueduto che i Romani guerreggiauano fra lcro,fidatif ncUa lor gran
moltitudme, a poco a poco affidrronod mare che non era punto guardato , effen^ e*
glmofolitt (faffalir non pur i marinari,ma ffole cr le citt maritme ancora . Ha*
Meano pui di mille naui cr prefero pi di quattrocento citt , minarono anco motti
refigiofifiimi tempif,cr a Romani fiefii fecero gran perfecutione . Et quando qual*
cun
, . ,

PARTE SECONDA. 117


cundr prcft ix loro gridawxjio fon Ro)tttrw,cr cfifingendo iTcffcrH(Kiuriti,fi per

cotetunoifianchitCrpofcugittatifiinteruapiedidi^ueltalc che eraprefo,Utt4


parte di loro gU legaua attorno c fcarpe,zr una portegli metteuano in deffo la toga.
Schernito che cofi thaueano , mandauanogi la fiala nel mare , commandandoli che *

allegramente fi nandaffi uia, cr fifacearififiens:^,^' efii per forza poi [affvgaua


no. Hot trouandofi per ragion di cojoro lutti i mari ferrati a mercanti^ cr ejfendq
gran carejUa nelle piazze di tutte le cofi uenali , Pompeo fu eletto capitan contro di ^ ^
larojCT Gabiniofuo famigliare fece quefia legge, che non jlamcnteglifoffe dato T im
pcrio dilTarmata , ma una intiera monarchia i concedendoli la potcjt del mare che '

' '
dentro alle colonne dHcrcole,G- della terra ferma da ciafiun mare lontana quattro
cento ftafyctchedclsenatoeglis'elcggeffequindiciconmjptrifafuomodoadifija ,
^
deQc parti deff Imperio er dell'erario ,c^de' trnti tanti denari quanti uoleffi, cr
diigento naui . Congrand^aUegrczZrt Mtc quefte cofi dalla piche furono approuate, u .

^ Mai primati temendo quefia Jiia fmifurdta,cr infinita potefi, figli contrapofero-, da
ecfore in fuoriyilquale non perfar beneficio a Pompco,ma per farfi beniuola la plebe
difife quefia legge . Stabilito che fu il decreto, Pompeo parlando al popolo tutto rau
nato inficine, impetr il doppio dogni co/a . La onde diuifo il mare cr fattone tre
dici parti , con le debite difianze loro dall'una, all'altra , cr a ciafeund di quelle parti
confegiato il fuo capitano, in /patio di quaranta giam afiiciir, cr quiet il mar Tir
rener^il mar Affncano,il Sardico,il Corfico,cr Siciliano . Dipoi con g-aii fretta an
dando feorrendo le citt, non pafi Athenc . Ma fmontato in terra, fatto d faaific,
cr falutato il popolo , trou cIk di gi in honorfuo nano iloti fatti gfi epitaffi } uno
dentro alla porta che cofi diccua , Quanto che tu ti conofri huomo,tanto tu fri iddio,
crtm'altrofuoricontaiparole,Afpettauamo,Adorauamo,'Vcdcmmo,craccom
pagnammo : la guerra de' Corfali fi fin , cri latrocinif hebbero bando di tuttol ma

re, non pi che in tre mcfi . Quejle eofi effendo auuifxtc in Koma , Manlio tribuno
della plebe fece una dimanda, eiofche Pompeo prefamgouemo la prouincia di Lu
^
cullo, con l'aggiunta della Pithmiajaceffe guerra ai Rf Mitridate,zr TigraiiOyCr fi
ritcne/J rarmata,cr Cimpcrio del mare . Laqual cofa non era altro, che dar a unfo
lo il principato Remano . Cotal dimanda nondimeno , effendo flati chetigli ottimati
per paura del popolo,pafi E t dicefi che riccuute c'hcbK Pompeo le lettere che gli Guerra a
donano tal carico, rabbuffale le ciglia, crpercc^ifii fianchi, moftrfcgnaledeffer
poco contento dell'Imperio datoli, laqual difiimulationc n anco a'fuoi amici piacque,
D'indi inque partitofi,cr occupato il mare dentro al Bosforo, cr la Fenicia, f n'an
d contro a Mitridate iilqualehuuaido abbandoiuto un inefpugnabil monte per la

penuru dcU'acque, Pompeo lo flvffo monte prefe, giudicato per molte coniett ure,fon.
date fopra la natura de' tronchi,c7 de gli flcrpi,crfopra leconcauitde luoghi,che .

quel luogo haueffi delle fontanacominciato dunque a far cauar de' pozz/>tutto'l cam
po in un momento hebbe abbondanz<t d'acque. Dipoi pojlo il campo attomo,ingegu
uafidimcttcrinmezpilncmico,cr ferrarlo di manieruchc non poteffi fuggire. Mi
Iridate nondimeno,dopo[effere flato quarantacinque giorm affiduto,fcamp con U
piu
, , . , . .,

n* CE GLI /NNAti CI GlO. ^O^TARA


piu forte, CT miglior parte dclFcIprcitOyhjuendo ammazzati i difutili, zT dmmaUti j
Mrf Pompeo pcrfrguitatolojin fin prcffo aTE ufrate, per paura che non paffaffe'lfru
me a meza notte condujfr fuori Feffrrcito . Un bijbgnaua combatter dinanzi alla pa*
lafitta, iy i raggi della Luna difturbauatto molto ^uei di Nitridate . mprroehe iRo

mani di dietro haucano la Luna chera in fui calarft, cr andarfotto j onde Fombre de
corpi dalla parte dinanzi diflcndcndofi molto fiaccano che i nemici gli jimauano ef*
,

Hiiriiat* fer appreffo . La onde tratte fuor Farmi penfando di ferir i nemici, fcriuano Faria
fnffo al fu jj,- cjifcfra i Romani , Icuarcn le ffrida
cofa accortifi CT in fuga ne mefjn piu di die*
7e^ntt. yCr Kitridatcfrcffoconmoltidefuoifimejfeafiggfr. Pompeo poi diede
addoffo alF Armenia, chiamato da T (grane il giouane , che di gi sera ribellato al pa
T ifT<je dre . Ma Re Tigrane da Lticullo effondo flato rotto
il , udita lagrande Immanit di
sancJe 4 Pompeo , s'arre
f a
lui
,
pglLmdo la guardia nella cittrcale ; Etuenuto dmanzia
Pompci^trattaf di capo la diadema, nolfe metterla a piedi di <fueUo,et inginocchiar
MaPompeoprefohpcrlamattdeflra,crfattofrlofcdcrdaunlato,crdairal*
fi. ^
troilfigliuolo,difJc.CheraltrecofcaLuculloattribuirfhaucano,dalqualegli era
fiata tolta la Siria,la Fenicia,la CiUcia,la Galacia,cr SoffrniaMa le cofe cemjcruate
fin alla fua ueniita,uolca che foffrrfine. Conlentofli di ci Tigrane ; ma ilfuo figliHO
h,cui diffc Pompeo che regnerebbe in Sojfcnia , adtratofi , effendo chiamato a crjw
diffe Che non hauea bifogno di fi fatti honori di Pompeo icrchecrapcr trouar un'
,

altro Romano Per laqual cofa meffo in catena, fujrbato al trionfo Hor Pompeo
.

Ufeiato Affranio alla guardia di Armenia, perJcguit Mitridate per mezodiquei


popoli che babitano il monte Caucafo ,
i piu grandi de quali fono gli A Ibani cr gli
beri QwfSi popoli fi diflendono infino a gran monti Mefchici cr al mar mag*
.

Albani. giare ; cr quegli kabitano uerfr FOr lente, il mar Caffih. Pompeo bauendo

dimandato il pafp> a gli A lbani,efii glie lo diedono M a poi mefiif infierite non mcn
.

i quaranta mila di k>ro,glidicdcnaddcfJc,madaluifuronrotti, cruna moltitudine


beri. di quelli fu tagliata a pezzi Mrf ccnccffa la pace al Rr loro, che per una ambafee
^
r ia la dnnand,fe nand contro a gli beri, uic piu bcllicofi che gli A Ibani > (quali non
kauean ceduto n a Perf, n a' M cdi,CT dalla fignoria de Macedoni ancora jhiga
ti fcraiU),fubito dopo laprefta partita d'Alcffandro ifHircania. Ma fupcratian
M 5
cera quefti, molti ne ammazz, cr molti ne prefe. Dindi poi partito aff^Colcbia

dr,cr per unaJpra,CT ficca aia, hauendofi dietro Facqua ne gli otri portata, toman
do centro a gli A Ibani che serano ribellatagli uinfe,zT ucci A delfo Rc,cr capita*
fi
no loro pafj'andolo dall'un canto alFaltro con la fpada perche da lui fi uide tirar Kl
,

colpo . Buono che fi trouarono dell' A mozzone nelFcffcrcito de gli A Ibani perche
dopo Romani trouarono i brochicri ufti dal*
la battaglia fogliando i corpi morti, i

Annone FAmazzone, lyiborzachini fhnilmente imanon ginitm corpo di donna , Habi*


timo quefle Amazzone, in quelle parti del monte Caucafo, che calano in ucrfo il ma*
rcHircano 5 cr nel mezo di loro,cr degli Albani habitano i GeUt, CT i Ligi], con li*
quali ognanno per due me appreffo il fiume Termodonte, efie congiungano Di
fi fi
quiui poi partitefi finza compagnia cr commertio dhuomini mcnan la una loro .
,
" Quando
, , . . ,

P ft. T E J 8 C 0 N D Ji; 1 19
Jjl
rUcno h<at fwtcrito, por Imo i mfcbi Bpprrfj la terra de' lar padri, cr it
gU lajciano ; CT efemne nutrij'cono . Hor Pompeo fattefi ucnir manzi tutte le me* Cw/m.lw
retricidiMitridatc,nonhebbecommcrtioconuerunadloro. Mastratonica che da "
Mitridate era tenuta in formo honore, cr era pofia algouemo (Tun richifimo cajlel
lOftnoUi gran prepmifece aPompeo,crdiedeli ilcaflelloncUemani . Ma egli prefe
folamcntc quelle cofiche ornamento al tempio, o al trionfo recar poteuano,tutto'l ri*
manente uolfe che di lei [offe . Oltre a ci ei confegn a quejtori un letto, una tauo*
lajcr ttna fedia cr tutto d'oro mandategli dal Re in \bero , perche fi metteffe dentro
nell'erario publuo Et poi che uide che M
itridate fuggendo,cr combattendogli c*

ra molto molcfto,ei minacci di lafciarli la fame per piu acerbo nimico che non era
egli 3cffo icrcofi con teffercito paji matt iCT per manoePAffranio domatigli

Arabi che habitonoappreffo Amano (pofff!ion,etprouincia de' Romani) diacela


Siria,foggiog la Giudea,pigliando il Re Arijlobolo, come gi nclThiftoria Giudaica . u*

s'dctto. Horeffndofi^arfaUfamadcllapotentiadi Pompeo, crmolto piudcHa


g
fuagran uirt cr clemcntia, ilRe deW Arabia petrofa impaurito gli fcriffe , chera
perdargUfi afuo piacer nelle mani . Effendogli auuifata la morte di Mitridate, an*
datojenead Aminfo,da Famaco micidial del padre riceu molti prefenti, molti huo* ttrmee mi
mini cr il corpo morto di Mitridate . Ladulterio che commife la moglie fua chia* dtl

mata Mutia gli fece moleUifUmU fuo ritorno], offendo egli lontano, aUaquale fu*
bitoch'eifuuicmo allItalia, ci mand il libello del repudio. nRonueffendonato '

un gran bifbiglio,ty tumulto,che Pompeo hatieffe in animo di condurui l'effcrcito,cr


farfi Re i fubito cheigumf in ltalia,raunato tutto il campo ,
publicamcnte common*
d che etafeuno fe ne tomaffe a cafafua, cr di nuouo fc^cr pfj^^ouarft al trion*

^ c^^ie tomaujconfi
fi . Liccntiato in qucjlaguift teffercito , ueggetulo le eitjAt I

poca gente,crdtfarmato,prl'aeg^ezx4 piangendo, inJ^bdafjrttioneconmag*


'tfc0fd
ger gente affaiTaccompagiamo in friaRoma, Et prrcWla legge non permette*
ua che quei chaueancra trionfare entraffer nella citt auanti il trionfo, per Pompeo
^
riMHefcilSettatocheprolungaruolcfJiPelettionde'conjUima perche Catone gli catene ri-
^ljtcontrario,ei non Fotlcnne . La onde Pompeo ingegnandof di farf bcniuolo cr fma Lt fa
qucfPhuomo, uolfe pigliar per moglie una delle due nipote di qucUo, cr laltra fet.'ita <!t

^hfnetter al fgliuolo . Ma Catone ueduto che tal parentela poteua corromper f in*
~tegrit fua,rif Molla ; cr per tal cagione la jiuforcUa, cr la moglie acerbamente fe*
co s'adtrarono . Dipoi mormcrandoft grandemente per la citt ,
di Pompeo , ilqual
per ottenere il confolato per Affranto andana dtjribuendo denari a quefo, cr qucUo
per le trtbu, uolcvdo che le dignit f uendeffe ro a quei che rierano indegni Calerne -,

diffe alle fuc donne, Quefe uergogne fariaiio communi ancor a noi, fe noi facefimo
parentado con Pompeo . Celebrato che fu due giorni il trionfo per la fua grandez*
Z4,tuttelccofenoitdinicnodi quante apparecchiale rierano perla mancanza del
tempo uedernon fi poterono,f che malie ncfurai tralafciatevna per con una fait*
tura portata innanzi J fec intendi r ad ogntuno di quanti popoli ji trienfaffe I quali catalcg
furquefi. Ponto,CArmaiia,laPaflagonia,la Capadociaja Media, Calchi, Giube* de le^eju
11 ri.
, , , , ,, , ,

tuo DE GLI AWNALrDI G!0. ZOfTARA


yinte ia P/ Albani, la SirLtyUcilictyLtKcfopotixmUtkFemcU\liiPjle}linittt S
Giudea , [ Arabia, cr i Corfoli uinii per terra cr per mare . Fra queji popoli,
tmBe cafteUa , de' gitali una buona parte furon preft cr poco men dinoueceuto ah
ls ottocento imi
Corfli cr trenta none corti reaU nemici . Nelle lettere oU
treacifiraccontaua,cheuenendofi alTcrario de' tributi ciiujuemila centinaia di
migliaia , e^o aggiunti nhauca cujueceato diciatto caitinaia di migliaia :crdipm
che nellerario ji metteuan dentro uenti mila talenti di moneta fegnata cr (Tornaa
mentitforocrifargento, oltre aitici cb'erano Jiati donati a faldati . Neltrnfo
menati fiirono 'oltre a' capitani de Pirati, il fgliuoldi Tigjrane Armeno con la
moglie cr le figliuole , cr Zoftma moglie <fej^o re Tigrane cr Ariftobolo Ke de'
^
Giudei, cri parenti di Mitridate, con molti altri. Laprincipalcofache
fu intatm
ta gloria di Pompeo quefla , che tre uolte hebbe il triot^ ; il primo d
Tre trintji Affrica-, Ujm
il Pew/w. condod'Eitropa,cr [ultimai' Afaicrnon effendo piuchedi quaranta anni, nela
le fiuuittonc compreftMaf tuttclmondo, Pofeia effendo una grandiftta care*
^
fiia dituttclecofncccfjariealuiuerc, crinkoma,cr in tutti i luoghi tcini, egli
Muiiitien di raun una gran quantit di frumento in Sicilia , in Sardigna cr m Affnea cr per
frumema. la furia de uenti ricufondo padroni delle naui di flaccarfi dal porto,
ffon i
effo
fu il primo a montar in nauc , cr commandato che fi tiraffero dentro [anchore g^i*
,
dando diffe, llnau^arneceprio,criluiucrn. Vfata dunque tal audacia,
CT
la fortuna profpera , tutti i mercati di
frumento , cr il mare empi di naui . Certa *
metuefi faria fattomolto per lui,fe ollhoraconla mortemutata haueffelauitau
Perche il tempo che uenne gli rec ibraniy cr inuidiof caft, cr datmofi
fuccefri. tgj^iaafache effetidofi congiunto in amicuia con Cefo*
L'jmicititt i potentia, cr autorit , bauendolo fatto grati*
diCeftrefit de, da <aj^ fr rumato, crmefj per terra. Et per*
daanofa d
che J^eff cof non fi raccontino due uolte ,
VempCK %
quel che ci refla diPompeo ,nclThiflo*
ria di Cefare ( perche in quella
f
accafeano,) fi racconu
,
. j! teranno.

f.-v ;
ITA

' V
U i i
,

? P A R T "E S E C O N D A. <5

C. IVLIO
fi

VITA DIDITTATORE.
CESARE,
A

SpagtUi neUaqual prouincU prinid che in quejo tempo deputatagli, fubito chegiua*
fe, domati chcbbe i PortogaUcf^ i Calecif,pa^ auanti perfino al mar difuori, CT
* fi^iog qua popoli che mai per prima haueano obbedito a' Romani. Partici duiM

que di qucfia prouincia con accrcjfcimento di gloria, di fama,C7 di ricchezza hauem


'

do etiandio arricchiti ifuoi foldati. E t douendo trionfare,comparfe aUo fcrutinio con*


flare,ZT procurando ilconfblato,t abbatt in una legge che gli era molto contraria,
Vfauafi appreffo i Romani che quei che a trionfare haucano, fe ne fteffer di fuori del
la cittiCT quti che cercauano il conflato,bifognaua cbefi mcdcftmi ucfliti di biaa*
2
co allo JcrutiniOfCr configliofofpr prefenti. Pattoft dunque poca {lima del trionfo ,on
trato ncQa cittalhn<tnd tl conjolato,a rappac^cato,Crajp> huomo potenlifiimo nel
Scnato,et amico fio particolareJn/eme con Pompeo,chefra loro erano in difcordia,
et l'un contrario alTaUrOfper opra loro fu fatto confbio,c^ fubitoflreato, fece alcune
leggiconlequalishaueffe afar' ilpopoloamicifimo.Oltreaqifefloperbauer infilo
fauore la potentia di Pompeo,gli promife Guilia fa figliuola per mc^ic.Pompco me
nata che jc ihebbe a cafa,ripicna la piazza di gente armata CT confermate le leggi

,
popolari,deput pcrannicinqueaCefarclaGalltadiqu,etdtldairalpi,etlllltri*
co,con quattro legioni , Et conciofoffe cofa che tutti quei Senatori , che a qucjlc cofe Oepajtd 4
serano opponi foffiro flati mal trMati,et fitillancggiati,pochifiimi per qucfia cagio azef^rt.
ne fi raunarono ncUa corte con Cefare conjloiet un huomo affa uccchio dicendo che
Q
ilScnato frequentar nonfifolcuaconlapauradclTarmi, et de fldati, Cefare gliri*
fpofe dicendo, Et perche perfi fatta paura non te ne firi tu Beffo rimaflo in cafa i Ri*
fpofcli il uecchio, chefet lofiacca audace, perche fapea che poco tempoglt refaua

diutta.Gucrreggiando Cefarcnella Francia,foggioggli Helueti/,ct Tigurtni.Etdo


uendo far fatto darme con i Tcdefchh ueduto che i capitani hauean paura,0' i nobili Tipirntt

fopra tut, et i giouanetti,comdo che tutti fi partiffiro, et andaffer lontani dalla bat ttdtfAi.
taglia,haucndogli contro alla fina opinione concfciuti di poco animo.Et che egli con la
decima legione aa peraffilir i Barbari,perche iwn s'haueua a uincer nemici piu far*
ti che i C imbrifCt cb'effo non era peggior mp.di quel che fiato foffe Mario.
Con que
fio parlare hauendo falli gli amnn di tutti alleg^hct audaciJ foldati
ualorofmente f
guciidolo,dc' nemici riportarono una honorata utoru , battendone uccifi 80. miU,
11 1 Ariouijio
I3t DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
AmuiJI.
AriouifloKeloroconakunif>ochipafftoUReno,fcampjattc<]ueHccofe,ft<mdo* D
jcne iicllx Franca ch' lucina al Po, non aticndeua ad altro che afarf betuolollpo*
polo-, et molti ehc da Roma attdurona trottarlo,fifece obbedientifiimi con i denari de'
ncmici.D'indi poi partito,et andato a donr (dire Hoionl,olicnutcchebbe molte ho*
norate uittcric,tcrnc(fcna jtemar fui Po,con denari facendofi amici i Romani. Egli
^<>r/a<4mo/ttdr/ur4g/'icfocccrc<tJwno(i/wiT^/fc/7rug^4to,<t^nff>f pn* \
fdJtmi ^ popol corrotto fjj,cr che i magifirali da quello non fofier dati f non a
^<^0 il

denari. chi fborfaua denari . Quei tali dunque non traUfetauan cofa ucruna che neceffarU

fiffe per aumentar b potcntia di ecfore. Pofeiu fupcratigli altri popoli deOa Frc,
fece un ponte fopra il Renose con rcffcrcito pajjlo.T ornato poi a dietro, intef co
*i'bfii<t figltitola Giulia maritata a Pompeo, era morta in parto, e che non molto do
Hortd Giu-
lu Vamfet, po lei, il fanciullo ancora s'era mortola onde cffo,et Pompeo di ci ptanfer affati a gli
t Crftre di j ctijndo tTamcndiie molto difpucque qucjlo cafo, ueduto rotto il uincolo di cofi
**'
flreltaamichialoro.PercheCrfarc di gi fatto grande, et abiero per la glorb acqui
g
fiatafudibberofii d'opporfi a Pompeo ; et effendo fiato uccifo da' Parthi Crafj,-t^
come depofitario detta pace era fiato fra lor due, Cefarc non iftuduua in altro chea
atterrar Pompco,e Pompeo Cefrc. ndebcbta Li Repub. perche i magifirati i'anda
Hallo cercaiido,z 7 il popolo non pur le uoci,ina larmi ancor portaua tn fauttr di quei
da chi rieeuuto hauea denari,fi che b citt fi trottaua fconfobta, a piu faui pTtue che j

foffe ben per quctta,fe da tanta tempefia fottcuata,tomaffono ancora al Regno; per
che altimenti parea che foffe peraucntrli peggio.Perchc altra /pcranza di fallite noi$
gli rimanea ; fi che bifognaua trouartt un medico piaccuolc,chc gli medicale tal pia
Porn/f ;
leqtub part^ uoleuano cofi ofettramente dir che Pompeo a tal imprefa fof
buono.Uqualc quantunque fingejfe di non itolcrrimperio,nondimeno tutto ilftodi
Ufoh. f
fegno era con tal parlare di farfi crear dittatore. Ma perche n huueffe a dar di mano
per forza alb dittatura,dal Senato fu eletto confolo jhlo-yet in quefia manierat il difio
c hauea dclbilcttatura,co tal gouemofobmoUficarono.Et Cefre per que^acagio
j
ne per ifiici ambafciadori donando il confhlato, e contraponcndofiligli altri,Pompeo
- taceua.Et perche Cefre con prcfcnti,et denari hauea tirati molti d2b fu4t Pompeo
che di tal congiura tcmcua,a fronte fcopcrta,e con [autoritfua,e co'l fauordegU a
mici, co pubhci decreti Jolfe il gouemo a Cefarc. lqual difpregido tai decreti,diman
daua che a lui fieffo,et a Pompeo fofi comandato ilpofargi Farmi, et uiuer da per

fan priuate. Perche fe a lui fi leiuua F imperio,ct a quelbfi confermila quefi'era un


far un'altro tiranno. Dicefi ancora che im certo centurione mandato da Cefre 4 Ro*
ma, hauendo intefo che'lScnatonon daua per piu lungo tempo [Imperio a efare,
percoffo il pomo detta fpada diffe,Ma cofiui gtte b dar . Fu poi fatto un pubttco de
crctodal Senato,chefe Cefarc fra un certo tempo deputato da loro, non difmetteud
giFlmpcrio,ehe come nemico foffe giudicato. Ma leuatififu Antonio,ctgUabri af
fcttioiutidi Cefre, e dimandando che Cefre, et Pompeo infieme bfeiaffero il mgf
firato, quefia fentcntia fu da tutti approuata.Ma Cefre haudo con bttere dimda
to,ehe glifi bfiiaffe b prouincia di qui da monti, e [illirico co due legionifolamte^
Zi. Pompeo

V
. ,,

P .T EA R S E C O A. N D
13?
A PompcogUccnccjfe tutte lalcre cofe^ cr leuogUi'/oUati . Etti Senato cacci fuori
dd coiiftglto Antoniycr U fuafatlione. llperche ucjhtifida'fcrtptrlapawra^cou

k carrette da nolofe nufeiren di Roma : lu<jual cofa a /Segno grande commoffe tfok

datiyueggcndo ej?i cheglt huommi honoratt famofutr principali erano ingiuriati


//r|/

<~
fattamaniera . Ma
Cefarc dopo molti, cr uarif jegnt, cr configli ruminatiti' efa^ Ceftre
mmtifrafcjleffo,a-fouenteancomutati,fnalmcntefpronatodaquetdettocomim
gran
nc.L4 cofk fattoiprefe iont-yi paffuto d Rubicone fiume , occup Rimino
gli ponte pcrmezo
citta della Galiu . Eiicefi che il giorno auantt,dt notte.in fogno

d'una bruttati tporca immagine, cengtongerfi con fua madre. Prefo Rjmtnc,Roma
tome da un rabbiofo ucnto,et dalionJe del mare Jhaltuta, rinufe quafi ch'ai tutto jbi
gottita,i perfa . Perche i conjoli,i la maggior parte del Senato fi diedero a fuggii
altri ancora uetiia fortemente turbato,
re. Impaurici anco Pompeo ijit ffo, che da gli
crefeiute hauca le far
iamemandfirglmoieh'effo centra di fe,i contro, alia Repub.
Palaqualcofayub* i*.
n iritM.Cfjiareinueruttoptrmfffecbcfcguilfcllfuoconfiglio.
Menata fitaliadlfj'al Senato che gUatidaffe dietro, molti intiero lo fegvitor i
no^tie^hdo ptramor di PoibpeOi in luogo delU patria fc/ilio}fiiggetidoji da Ro
di Ceftre,chc ux
ntannic dal campo di Cefxre. In quei giorni ancor Labicno amico Lj.'#.

ltf(iiliitnenteaUagucTra.feruitQlbauea,abbandoiiitoqucllo fegiii Pompeo . ecfore

noiuhncno,bcnche daini abbandonatoftucdeffe,gUmaitd dietro lefuc bagaglie, i


dpiri . :-Et Domitto che Ccrf.niohauciia in guardia , udita la uenuta
di Cejare , i Dtim/.'*.

edute le c^adijper4tc,bctturil uelcno per uokr mortre . Ma intefa poi la gran de*

'

*%

menta che Cefare ufatta in uerfo i prtgmi.,punfefeflcffa i NU aimifxto da un me*


dico che quel beueraggh non era da far morir altrui, ma dcmurCt 'and x itxHtar Cc*
farea bsnendo hatiuta da liiik delira nwio,i b fede,di nuouofitggiffette da Pom
peo Hot cljcndo quefe ccjc auuifate in Roma,ricriarcno alquanto t anodini,fi che
daini fe ne trnarcno alU citt . Ma Cefare aumentato di farz?, andando gi contro
. aPompeo,che a Brindtfi montato in via niuehomai s'era partito i uedutoft di non ha t
^ umuui da fcgiiitarlo,tomatcfenc a dietro uerfo Roma,tn /patio di 6 o.giorni,fcnza
metter man nclfangue impadroiufU di tutta Itala. Et ritrouaU b citt molto tranquil
b,i in qiu lb pur affai Senatori, humanamente tratt con lor,cbe fpcdir dourffro
jwbafcLUori a Pompco,cr con quello trattar dt pace. Ma nixtw gli diede oreechb .Et
uietanJcIt .'AetcUo , col farli recitar le leggi, il pigiar pian dcttarid.'pthcitejri

Cefare rijpofc, Che non era il mcdefimo tempo alihora delle leggi, et dell'armi Ma tu
alihora (dijfe) da luogoiperche bgucrra non ammette i conirajli di parole. Quando
che io haucro pvjiegfk l'armi,ct tu allborufarai Trtbuno,ct quefe cofe ti ico,cedcn ^
>*
do alle mie ragioiiumpcrochecr tu fri mio,cr tutti quegli ancora iqtali facendo con
tra me tumulto,ho prefi . Dette queUc parole, nonft trouando le chbui drU'.rano,
( b cui conjantta mvki
eommaitd che feffe aperto con le fcun sera MctcUo loda*

reno) che di nucuo gli soppcncua minacci b morte, fc non ccfftuadi dihirb.itlo
dicendoli, lo iioglio che tu Jappa ognuanctto , che tl far quefa coft me molto mcn

iff.cilc che dirU . Andato poi tn Spjgn.i,cr iui chiunate afe le praaicie, cr le le*
il gicni.
3

ir*'
ijl^^oogle
, . .

134 r>E GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


gioiti , prefc partito di uoler perfcguitar Pompeo Efpndo dal Scruto ereato\ or D
eletto dutatore, richiam tutti ijfuor u feiti cr moU'altre cofe fece nella repuh. Ka
fra due giorni depofla la dettatura , di fila propia autorit haucndo difegnato fcjlep
/,or Scruilio ifaurico confoli,tutto mtcnto alla Jpeditione, paj? il mar Ionio, cr prc

f Norico , cr A ppoUonia . In A ppoHonia jecrctamcnte che niun lo feppe montato


in habito di fcruo fu in una barca di dodici legni tondijconofciuto diliberofli di paffar
a Brindifiybcnche il mare tutto foffe piai dellannate di nemici . wa il padron della
barca penfatof di non poter naiiigare effendo il mar turbato , cr haucndo gi con^
mandato a marinai che uoltaffcro a dietro , ecco che Cefre gli fi diede a conojeere,
cr ucdutolo tutto fiupefatto,diffeli. Sta di buon'animo,cr fcuro,che tu porti Ccjrr,
C7 la fortuna di Cefarc. Prefe ancorami porto Antonio con le genti, nelle quali con*
i
prouoc Pompco a combattere ; CT combattcndqft ffefp) in
Tomff no
L ^*,tyldmanzaUcmunitioni,cra'forti,fcmpreCcfarerimafedifopra,dauna
f* yfif
mturia. jcaramuccia in fuori , nella quale effenduU fiata data una gran ferita poco nume che

non perde ffe il luogo oue hauca piantato il campo,cr che efj,la ulta non ni lafcidff^
Impcroche un certo huomo di grande flatura, cr robujio,fuggcndo, uedutc^i da Ceu
fare dar di piglio, cr commandar chefir faldo,crft uolgefcnemico tal tutto
ff:
adiratofi tcntdidarliunabuonafrita, cr l'harcbbe ferito, feilfuofcuiUcrenim^
haucfjc tagliata la ffaUa . Hor perche Pompeo aUhora non fece ruimo fio tfo^
in cofi bella imprefa , ueduti i nemici cofbretti a fuggir dentro il bafione , ma fubo
partifi . Cefare ffe , Che quel giorno la uittoria era fiata dalla banda de' nemid,fi
ella haueffe hauuto un' huomo chaueffe faputo uincere . Di quiui partitofi, ffinfin*
nanzi Ceffcrcito in Macedonia contro a Scipione. Laqualcofagtf di uana fferan
za hffercito di Pompeo, cr gli animi di tutta capitani, fi che penfandofi che Cefare
fuggtffcydifiderauano perfeguitarlo, come uinto . Quello configlto di/piaceua mol
to a Pompeo, il qual non haueua in animo di far altro che di tirar' m lungo la guerra,
cr con fifatto indugio indebolir le forze del nemico , cr qucflo gli parca molto mi*
g
glior configlio ilqual parere piacque a Caton fola, che difidcraua lafaluezxa de' cit*
-,

tadini perche uedutone morti circa mille nel campo de' nemici , con la faccia coper
}

ta,gli pianfe . Ma
ueduto alla fine Pompeo che tutti gli altri biefmauano queflo /g*
gir il combattere, contra fua uoglia,cr al fio ffetto fi mife a perfcguitar Cefare
Et amendue i campi arriuati in Farfalia, cr iui piantatif, Pompeo etiandio era dello
fteffo parer che prima-, fi perche gli auguri erano flati poco felici, cr aliref per una

Pref^Ij di
f'^^^*^***^'^iP^l^^'^b:s}tpareuachenel fio teatro gli foff mofbratoun
Ctfire, cr ffaniapplaufo,cT fejlcggiar del popolo .Mai fuoifamigliari , per la fferonza che
ttmpeo. concetta haueano della uittoria, fi mojrauanomoho audaci. Hor CeJ^e haucndo
dimandato a' fuoi f)ldati,fe uoleuano piu tofto combatterfoli ,o affettar gli altri,che
digieranoapprefJh,Ri/poJcrlichelopregauano grandemaite che non fi curaff
iPajfettar altri
. L'indouinatore anmizzoti gli ammali del fxcrificio diffe , che fra
tre giornicombatterebbe co' nemici CT dimandandoli Cefare che riufeita ei uedcua
-,

che doueffe haucr la battaglia, riffofcli , chef douea far una gran mutatione in con
trario

t
. , C. }

PARTE SECONDA. 135


A traino 5 perche fe aUbora kcofa gli andaff bene ,ei non potcua a/pettdr fe non und
mluagiafortuna^cr jcugura, ma fi anco andata glifofje male, che per rauuenire le
cofegUandarebbon meglio . Il giorno aitanti che fi combattcfJc,da Cefare,eh'intomo
alla meza notte andana a ueder le fentinclle,fn ueduta una paccolx difuoco, Uciitale
calata fopra il fuocampo rtjplcndentc cr infiammata, pareuagli che cadeffe poi nel
campo di Pompeo La mattma fu Falba dicendoli le fentinelle che i nemici uemua
.

no a combattere, tutto <f aUegjrczza gioiofo,comminci la baitaglia,cr meffe in ruma


Feffercito di Pompeo,il(juale ueduta la fua cauaQerurumata ZT differfa , non fu piu
il medefimo chera flato prna, n ricordofi (Feffr Pompeo magno } ma fnde a uno
fbalordito,cheto, cheto entroffene fotto'l fuo padiglione,cr iui fedendo a/pettaua du^
dir il fie . Et affalendo i nemici il baflione, prefo unhabitoatto a un chefuggejco
nofeiuto fuggiti . ecfore prefo ctiandio tutto il campo di Pompeo, con lefuc legioni Pi^a di Pi
congiunfc I prigionitcr a molti honorali perfnaggi perdon ,fra quali fu anco quel P**

B Bruto che poi ammazzoUo ,ZT fatto qucflo fi meffe a perfeguitar Pompeo . lquak
montato fopra una ime da carico , ut AmfipoU , andoffene a Mitilmo per menar uia
di l Conuiia fua moglic,fgliuola di Scipion MeteUo,cr d figlmolo . Quefa donna
quando era ucrgine , cjfciuio fiata maritata a Publio figliuoldi Oraffo , ammazzato
che quel fu da' Parti, fu ffofata a Pompeo > Era fanciulla di uaga bellezxa , ottima^
mente ammaeiirata nelle lettere,nclia miifica, nel fonar la lora, cr nella geometrujet
con utile grande auuezza ad udir le filofofiche diffute i cr con quefle cotante doti,
etiandio era congiunta la fmtplicit de coflumi Hor coftei udito che Pompeo fug*
gitoconunaoduettauieragiunto,cadutafbramortUainterra,pag^anpe7xaflettefi
cofi fettza parlare . Cong;r<m fatica rihauutafi alquanto , corf ada marina doue -,

andatoli Pompeo incontro, cr abbracciatala, ella diffe, lotiucggoomaritomiori* Uaeit ?*.


dotto in una naue,pcr colpa della mia,cr non tua fortuna i ilquale auanti le nozze di fc.
Cornelia, con cinquanta nani qucflo mar tcnefli O che fortunata dontu Hata farei,
Q fe io foffe morta prima , che hauefi udita la morte del mio primo manto Pilio fra
Parthi i cr fonia etiandio f fi cme diliberata mera,dopo la morte di quello mi foffe
ammazzato da me Heffa > Mo rtmafi uiua 0 Pompeo Magno, per cffer a te ancora di
gran ruina,cT calamit A qucHe parole rif^of; Pompeo in tal tenore , Vna fleffa
fortuna dunque 0 Comclia,molto migliore conofeiuta karefli,laqual forf ancora che
tbaucria ingamtatutfe piu lungo tempo delf<ito,fo(lentato inhauefe . Ma cr que*
fie cofi (perche purhomini ftamo) fofferir ci bifogna, tyfar .vico pruoua della for*
tuna . Perche non da dtff>crarfi,f alcuno di felice, mtfero diucngo, perche anco di

mifcro aU'uicontro diucrrfelice . Pofli dunque la moglie fopra la nauc,crgli amici


ancora, andoffene ad Atta cittdi Panfilia, 3 "
iui trono le galee di Cilicio, cr i fot
dati : moLi Senatori ancora iui fi raunomo a lui . Variffurono i pareri , cr ctmfigU
loro i mo tnalmcnte,effendofi Pompeo rifluto iandarfene in Egitto,andoff ne a pi
gUar porto a Pelufo, doue haucamtef che ftaua Tolomeo nlqtule pcrciochecra
giituancito, Fotmo E unuco procurator del Regno , inlefo Farriuo di Pompeo , ram

un configlio di tutti i principali , cr configliando alcuni che fi caccuffc uia, cr alcuni


li 4 altri

o
. . . , ,

1^6 DE GLI ANNALrm GIO. ZOfTARA


altri chr fi rkcucffc , Theodoto orator da Scio giudic , che fi doueffe
aimas'* D
rei perche il can morto non morde. Gli furono duntjue Mandati alcuni che lo-

chiatttalfero I foi fimigLari ueduto che non era ficemto con un fontuofifiimo,
C7 rcal apparecchio j ma che in una piccola barchetta ueniuano certi poidujU^-
mi buomini , prefero jhjjictto grandtfitmo di cotal dijprcgio . La onde , cfor
taron Pompeo a Mollar la ime in nutre , cr partirfi A ccofratafi la barchetta ,
quei
che u'eran dentro, lo falutorno in lingua Greca, dicendoli che incucila nwntafp-,ch^<
coiiciofoffccofi che il mare iuifoffe arcnofo, ne molto prefiondo, andanti con nata, o
galee non ni fi potata . Salutata dunque Cornelia fita maglie , laqual di gut haueud

comincialo a piagner la morte di qucUo,C7' comandato adite centurioni, cr a Filippo^


fatto ItbcrOjCraunfiio feruo chiamato Scitha che fcco montaffer fu la barchetta, noi
tofiialla moglie cr alfigliuolo, cr rccitogli quei iterfi dt Sojfoclc che dicono, Chim
que fi commette iicSc t afe del tiranno
,
gli diuenta feruo , ma bero eptanda ne uaigu
fuori. Drtteqiiefic parolc,ailr nella barchetta . ttcfilndo anoralongidater* g'

hfj quella craiionc che uolcuafaralRe, laquaic in Greco ferina haucttainim


tv,

ptcciol libretto. ArriualochcfuintcirJ, Cornelia cr gli amici fiidi di futa ime


tjTiedi
Jem!te, ri fauano pw attenti a ueder quel che feguiua . I quella orco che hancndo Pompati '

JcfoUuTj. prefi la mano di Filippo micofuo per Icuarfifuj , Sctlimio per lo primo ftt quello
che di dietro paffollo da banda a banda, dipoi A cbilla, cr glialtri A llhora pompeo
.

copertafi la faccia con la toga ,folamcnte pianfe alquanto , cr fritxd dir parola che

dtfe degna non fojf , delle dette ferite mrijii cfpndo d'et di cinquanta ime armi.
'

Quei ch'erano nelle imi , ucdutolo cefi morto,con tanti cr fi alti irnienti che s'udi^a
'

fon fin in terra , fi fuggirono 1 mm'ftri di tal homicdio , tagliatoli il capo gittonio
ilbuRo fuori della barca nudofui lito, a fin che da tutti quei chr ohano poteffe ef* ^
fer ueduto Di cui tanto che il popolo fi fatiajfe , Filippo iui (lette fmpre falda .
.

Dipoi lauato quel corpo in mare, cr rinuolto nella (ita uijicciuola , con le reliquie

con l'aiuto dun certo itcccbio Romano, che le


d'ulta piccola barchetta abbriicioUo,ct
p
prime paghe tocc fotta Pompeo giouanctto, lo (f terr . A qucflo iiecchio che di*
mandato hauciia , chi egli
ffj , da che fi mctteua in punto di fottcrar Pompeo Ma
gno , rif^ofe Filippo, d'effer un feruo gi liberato da quello. Allhora diffe il uecchio,
C^rft'honorc non feri di te folo . Accetta ancora me tt prego per comp.igno di co*
fi pia ufiiio, acci che ancora io con le mie mani tocchi, cr orni il grande Imperator
Cafe fitte
di C'ftre de' omani .R Qn
Reftron fcjequc di pompeo. Cefare non molto, dopo arrmto
in Egitto. in Egitto, (degiiofmcnte uolt la ipaUe a colui che gli portata la tcjla di Pompeo,
O
cr prr fh taiicUo di quello,pianfe, ammazz Achilia cr Fefms, cr il Re Tolomeo
ijeffofit prefo in battaglia,cr al fiume ammazzato Thecdoto oratore per alhorf .

fcanip La ucndelta di Cefarc cfpmdofi fecretamente fuggito d'Egitto cr in bafitfii*


ino flato uiueudofi , da tutti era odiato . M a poi da M. Ergilo tceifor di Ce fare , in

A fiafu pref,cr con ogni forte difuplith tormentato mor . Tatti gli amici di Poni
pr che dal tiranno d'Egitto erano flati preft, Cefare con molti btefitii fi fece ami*
Ctafi-Ti. ci, cr manco fece guerra, fecretamentebauendo chiamata Cleopatra, che da Fati*

noEwitt*

0
,, , , . .

PARTE SECONDA. X03


A fucilo tempo, un certo Car tJginefe detto Amilcare compjgno nellJ guerra in Italu Tmult$ii
di Magone, che per un tempo fencra ini rimafo molto quieto, neduta attaccatala
guerra Macedonica , fhUccit i Galli a ribellarfi cr con quelli affalitt i Liguri , una
^
parte di quelli tir dalla fua. Ma uinti in battaglia da L. urio pretore ,lpedironli

ambafctori a chieder pace . Laquale a' Liguri fit concejfa , ma agli altri non gi
Impercehe A urclto confolo,pcr f muidia chaueua al pretore dcU'hauuta uittoria,an*
cora egli afJltoUi . L'anno uegnentc,Amilcarc,cr i Galli diedero molte rotte aRo
mani . Perche fiperaroiu) Oi. Echio pretore cr dii-dcro lajjalto alle citt confedea
rate,cr haucitdo prefa Pcena:a,la rumarono . in Grcaa,cr Macedonia P. Villio

confolo centra filippo era in procmto > ilqualc occupate hauca le jlretturc dell' E pi
T FLmmw
rOfper Icquahfpoteua paffar in Macedonia . Paffuta ruiuertuta,T. flaminio con
folo,ueduto che fi potcua malageuolmcnte uinccr Filippo , per cagion di tutto quello
fbatio ch' dentro ne' monti in mczo,tutto di muro ferrato ; con alcuni pochi, per una fitifp.

B ftrettauuemdattornoalfortciCT offendo fiitodunhtogodi fopra fcopcrto,o"


ueduto meffe gran paura a Fihppo,ilqual penfofii che con tutto f cffcrcito haueffe paf
fate quelle jtrettczcr,di maiucra cheflibito f ne torn in Macedonia 1/ confolo non
gli and dietro, ma prefe le citta dell'Epiro cr d'mdi paffoffene in Tcffaglu, cr dia
jolti molti dalla confederationc chaucano con Filippo, andoffene in Focidc, cr nella
Boctia . Doue ui tanto ch'egli affediaua Elatia, L. Flaminio fuo fratello in compa
gniad' Attalo,cr di Rodi/fggiugarono Fifole, finalmente ottenuto Ceneri altresi,et
uitefo che Filippo procuraua che gli Achei fi confederaffero fcco , ancora eglino in^ chAiUfi
fiemccottgli Atheniefi gli mandaron gli anibafcutori,a dimandarli il medefimo. Nel
principio i pareri degli Achei furon diuift, perche alcuni uokuano che a Filippo, cr
alcuni a' Romani fi deffe aiuto . Ma tardi finalmente confcdcratifi co' Romani,quei
chaiutauano a batter Corintho,gittata che fu una parte del muro per terra, flrac
chiaOapncdaglifpefriaffalti,partironfi .TcmcndopoiFilippochcmoltc cutanon

Q fbffr prefe, {pedi gli oraldi al confolo a diaiMidarli la pace, llqiial confolo hauen<
dogli date buone parole,CT f/?J,cr i coi frderati fi raunarono, ma per non fi fece al
tro, fe non che a Fdippofu conceffo di poter mandare gh\ambafcutori a Roma, doue
anco egli non impetr cofa che uoleffe . Pache dimandando i l rcci che uolcffe ab
bandonar Calcide,Corintho,cr Demctriadc di Tcffaglia,crgli ambafciatorifuoi ri
fpondendo di norihaucr cofa tur una in commefrione di fi fatte cirri
,
partironfi feirza
conchiuder cofa alcuna . Eti Romani ancora dijfatrcno all'amo Jgucnte l'imprc
fdcllaprouinciadellaGrccia,crlagucrradiFdippoconFlammio. llqualeiian
ordme per guerreggiare cr tanto piu,chc Nabis tiraraio de' La ttMde
doft lui fi meffe in l-
^
ccdcmoni,benchc foffe amico di Filippo per haucr hauuto da lui Napol di Romania,
'

fece con effo lui pace . Imperochc ueduto Filippo dt non poter guardar infienu tante
cofe,cr temendo che i Romani non gli toglicffcro quella atta, la diede come in depo
filo a Nabide , commettendola alla fua fede . Guerreggiando con i Galli Elio Peto ,

confolo,tutto che di qu,crdi l molti nelle fcaramuccic moriffcro,non ui fi fece per

cofa degna dt memoria , Glipjlaggi de' Cartagmefi,ej- i brferui,Z7 glifchiaui uen


GG 4 duti
, . . , , , ,

104 DE GLI AKNALI DI GIO. ZONARA


M 0 urnento duti,hcbbono ardir (ToccuporaucUc tti, douecifcttn d loTO Baua,o'atnrn(,Z'i* D
pret^ cittadini } ma da Cornelio Lcntulo pretore , auanti che facejjcro peggio,
^
'
fiircn appresi. Ma iGalUinfuperbiti per molti buoni fuccefii,accortifi che iKoa
mani guerreggiauano con loro quafcheda fcherzo,fi comminciarono a metter in
s uferhid putfto comc fc haucffero uoliito pigliar R orna . Da quejlo lor difegno, CT sforzo inf .

de I Galli pauriti i Romani,lfcdiron amendue i confoli, Cornelio Cctcgo,cr MinutioKufo con


frevata. quegli , i qtui confoli dituf fra loro, limo attendeua a rumar wi paefe
fj-j CT faltro
un altro . Hor fi come i confolt,cof anco li nemici fi dmfero , quei cherano con A
milcarc,e(fendo uinti da Cetego , ottennero la pace igli altri fpaurtti da quefla rotta,
non uolfero ucnir alle mani con Kifb,chc fenz4 impedimento, o contrago ueruno da^
uailguaHoa' paefitma perci non pofaron larmi. AUhoractiandio flaminiocon
A ttalofoggiog tutta la Boetia,cr A ttalo in tanto che parlaua con i Boetif,pcr la fua
molta uccchiczza, mand fuori lo fpirito M a flaminio andato in Teffuglia , con la
cauallcria combatt con Filippo : pcrciochc il biogo non era atto per farui maggior g
battaglia , La onde amendue ritiratifi in un certo colie, la cui cima per la fomigliani:
za chauea duna tefla di cane. Capo di cane ,fi chiamaua ; & al dirimpetto fun del

[altro accampalifi, ucnncroaJl'arme contuttigli effircitiiz/ fifarebbon partiti con

i ugual trionfo, fc gli aiuti de gliEtoli non fujfcro giunti a' Romani,cr recata lornon
haucffero la uittoria . Filippo effendo uinto,0' meffo in fuga, intef che Lanffa,cT
! le citt circoniticine s' erano refe al uincitorc , mandati gli araldi cr data una buona
quantit di denari, cr Demetrio filo figliuolo per ojlaggio,ottcnne la triegua da Fio*

minio,CT a R orna fpedi gli ambafeiatori a chieder pace . In tanto che cofi uaimo que
fc eofe. Andro/lene uinto dagli Achei,lafci Cormtho. Lucio Flaminio capitan deU
l annata, non potendo fiaccar dalla confederatione di Filippo, Acarnanaprefe per
affdio Lcucade cr foggiugoli tanto piu facilmente , perche quegli hebbon nuoua
f I'* qitcHa guifa fi fini la guerra Macedonica,cr i Romani non

'teemc4,
" fifcionomoltoprcgardifarla pace conFdippo,conque)le c<mditioiiiiche egUim^ p
deffe tutti i prigioni, cr fuggiti . Chi rifegnaffegli elefanti, cr le galee, da cinque in
fuori,cr la pretoria chera difedici remt, cr una parte di denarif^rfafj alla mano
cr [altra parte con certe pcnfioni i che non fignoreggiafj fi non La Macedonia fh
lai n con piu di cinque mila fldati, n a ueruno fuori dcl fuo regno faceffe guerra j

Vcrche tutte [altre citt coft dell Afta, comc dellEuropa, Icquali prima gli erano fla
tefoggiette lafciarono Ubere I confoli di nuouo,ma non fenza fatica, cr flcnto,fcgc
giogarono i Galli . Portio Catone , ui quei tempi huoino ccccllentifimo in ogni uir
ti, ricuper La Spagna, che quafi tutta sera ribellata .

Ctmmit. E T perche dopo la rotta di Canne fu fatta una legge,chc le donne non portammo
ne naia per oro addofJh,n ufffcro carrctte,o iiarij uejlimenti i quejia legge effendo propoHa al

confultar fecllafidoucatoruta,on. Catone Icuatofi


ne. fUiO" fatto un Umgo parlare,pcrpiadeua che la legge fi doueff mantenere cr cofi
diffc , Onmfi le donne non gi doro, o di gemme, o di ricami, o di uefc di biffo i ma
dt modeflu,dcl[offcruanza de' mariti,dcUamor de fgUitoli,^obbcdicnZt, di mode*

ranz<t>
, , , , ,

PARTE SECONDA. '


105
r<wx<i,dclU leggi dcUd citt, delk twftre armi, delle uittorie,cr de trionfi.Ma L.Va
Icrio tribuno della plcbe,oppoftoft a Catone,fu autore che alle donne fi rendcjjrogli
ornamenti delia patria > deatjual cofa hauendo parlato affai al popolo, uoltatoft co'l
parlare a Catone It dtffe. Tu Catonefc con mal! attimo patifci gli ornamenti deUc don
ne,cr diftderi difar un'atto ma^fico,cr degno di filofofo,tonda lor i capegli, Ucftile
di fioni,cr di mantelli, cr oltre a et, f cefi piace a gli Dei, armale, cr pojlcle a co*

Uilo, menale in Ifpagna cr pofeia in tfu rimcnalc a fin che cUe anco pano prefitti

alle noflre rannate .Hor fu chiamianle qua. Le dorme hauendo iutefa quefa hmga
diceria di Valerio (perche molte di loro tutte foffefe fauano appreffo la piover, <<*
/penando di ueder che riufeitahaueffe la cofa) con impeto grande faltaronlinmes
XO della rannata, 0 cantra
la legge comminciaroiio a fidare . Laquale fenza con*
trafto piu lungo, 0 perdimento di tempo, fu rotta, fi che iui di fatto prefi alcuni orna*
menti,fc n'andomo le buone donne a capi cantando cr danzando Catone andato in
.

p Spagna, 0 intefo che


"
tutti pn aU'lbero haueano congiurato,cr fatto quefto accordo, Catone fot.
ueimc con quegli a battaglia,cr uinti* to il gic^o
di uoler una uolta tutti combatter con effo lui ;
riduce la
li,gli eofkinfc ad arrenderft j cr s arrefono ben tojio temendo di non perder anco le
%fagna.
citt da ft fatto fpauento impaurite . Lt aBhoragli perdon . Ma poi hauendoglt al*
cuni di loro dato di fe molto folpctto,a tutti Icu farme, ej gli Hefi cittadini coikinfe
a fmantcllitr le citt . Si che /fedite le lettere per tutti i luoghi cr confegnate tutte
in uno ]effogtcmo,command che il medefimo di, tutte le mura foffero per terra , a'

contumaa minacciando la morte . Ciafeun magifhrato lette le lettere, cr penfandop


che a fc fola cofi fritto f>ffe,fenz4 pigliar tempo di configliarfi, gitt per terra tutte
le fxrtczZf cr le mura . Pafftotlbcro , non hebbe ardire di uenir alle mani con i

Ccltibcri Calderati de' nemici, per la lor gran moltitudine: ma marauigliofa*


mente tratt quelle perfine , bora promettendo loro maggior filari} , fe andaffero a
lui; bora efortandoli a toniarfena cafa ; erbora deputandoli il giorno della bat*
taglia Qifcic fue a/utie furono cagione , che ucnmi fra loro in difeordia , non
^ .

hebbon ardir di uenir /co a giornata. Flaminio in quei giorni prefe Napoli diKo*
mania . Perche i Romani giudicarono che Nabide non f/fe lor pdcle, cr che Gre*
ci douefferohauer paura, fi che fhebbono come nemico . Macffendogli mandato
aiuto da Filippo, Flaminio che sera dilibcrato di pigliare Sporta, paffato fenza fati*

ca il monte Taigeto,fenza contraflo di ninno ft conduffe fnalla citt. Nabide che de


Flaminio do
Romani hauea paura,cr de' cittadini non ft fdauajnon p moueua punto de luogo do* maNabi. /*>
ue era, per poterlo incontrar a tempo; ma iiedutolo gi fu le porte , falt fuori, cr di*
IX V'-XV/
furbonne molti ; perche poco ft facea conto del nemico , ftpendo che dal maggio era
fracco, cr occupato ncaccamparp . lidi uegnente , battendo i Romani la terra
Nabide con gyandifima perdita de fuoi gli affili , pt fu coHmto a rilirarp den*
tro ncUa citt, cr iui flarfaie . Flminio dmiquc iui lafiata una parte dcB'effercito,
acci il nemico non potefe fuggir altroue, effo infteme col fiopateUo , con 1 Rodi},

cr conEumcne pgliuolo d! Attalo , diede ilguafo al pef. Da qucfecofe ridotto


in difpcration Nabide, mand unaraldo a Flaimio : manongi ccft di fatto ottenne
la pace

V
, , , ,

PARTE SECONDA/ I
'

A no Hunuihocrdf4t4cdccUcr del regno, cr della ctH. Lttqnjldj ApoUodoro


Siculo piamente dccompdgndtd) mont m una barchetta , cr Hcnnefene al palazzo
y
'

reale,tj' quanto ch\Ua era bmgarinuolta in una coperta da letto, dal tnedefnoA .. /
pollodoroftt condotta a Cefarc . llquak marauigUatoft della fagacit di tal trouato,
cr prefo dalla fuauit de' co)lumi,ey dalla gratia di quella , la riconcili col frateU
10 facendola partecipe del regno . Btaccortofcheda Achilia capi'^an dclCefferci"
to, cr da olino Eunuco gli s'apparecchiaua un tradimento nel collutto ordinato per

fitta ricomhatione ,Hccif Folto,cr Achilia /campato colfuggirfi, gli fece JLchUft
fi
una gran guerra i Nclqual tempo haucndoCcftrc attaccato il fuoco nell'armata,
abbriKi anco quella gran libreria. Attaccatala battaglia dalFargine ftbiniina
fregata. Ma ejjndo dalle nani de gli Egittqd'ogni intorno accerchiato, gittofii in fare.

marCfCr con fatica notaua.Et dicefi che nel notarc,con la mano tcncua fuori dclTac^
qua molti libretti, n gi mai gli gitt uia,tutto che tirate ghfofjr molte lande. Alla
B fine andatofenc il Re alla uolta de nhnici ri ritom,cr attaccata Lt battaglia ninfe,
colf ihaueme uccifi molti i cr Jpeclmentc il Re ui rmdp morto cr confcgnalo il

fegto d'Egitto a Cleopatra , laqual poco dopo gli partor un figliuolo , Cefaricitc da
gli Egittif chiamato, di quiuiandoffne in Scria, CTcdcdato di Ponto Fornace fi
gllHol di AMiddatc cr al tutto ffento l'efjrdto di quello , per mofhrar la prcficxzd
che in quella guerra ufala hjucua,fcnffc a R omapUmente tre parole. Venni, Vid
di, Vinfi. Di-li Icrnatofenc m Italia, giunp a Roma intorno aOa fine delianno > che

11 jeccnda uolta era flato creato Dittatore,non effndo alai fiata prima quella pot

fia coticediitd a imn per anno Et per Canno urnetile


. fu dichiarato Confido. E per
che Catone , CT Scipione dopo' la rotta di Farfaglia , in A ffrka haucano rounato im

^ofjb cfjreito , Cefiore Ondatogli contro fin una ben piccola parte (T un girno fu
per tre efferciti , haumdo ammazzati cinqH.inta mila de' nimici i finta perder pur
cinquanta dc'fuoi . Gli huommi confolari, Cr che erano fiati pretori , /campati dal
fa battaglia quando ncniiun prefi , o da lro iuccideuano,o da Cefare acer*-
^ , fiefii

bamcntc tormentati moriuano . Publicamcnic mefir d'haucr hauuto gran difpiace


re dcUa morte di Catone, che da fi Skffo SHcdfc,^ per quel che cefi gli difpiaccfj
tal morte, non fi fa, ben nero che diffi qurfie parole lo tho iniiidia di qurfla morte
o Catone perche tu m'hai battuto inuidia della mia ftluczza . D'Affrica tornato a
Roma, trionf, cr ordin glijpettaeoli degli abbatimrnti de lle natii, CT i giuochi de'
gladiatori. Facendo/} la dcfcriltionc delle perfene , per uedrr thaiicr di ciafeuno, caut, cr
di trecento ncntimla ciit.idwi che prima erano iatifcgnali, folamaitc cento cr cin fittjr.ta mi
quanta miUa iroiuti ne furono . cuefia cefi grande irage, cr mina partor la gner la

ra cMe . Fatto dipoi Ceftrc la quarta uclta confalo pafi in Spagna contro a figlia
itoli di Pompco,gioujncili anccra,ma pienid'aiidacia degna di principato, doue Ce ^,^crta
fare Henne in tanto pericolo , che /correndo per la battaglia gridatia , Oh non ui uer i fUuoli
g^ognateihHdfiUsii.adarmiptHgmcinmandifancmUii Et dopo la battaglia dif/ d *!>/'*

agli amici', Chefiu-ffo eombmiutokaitcua per lauittcria,ifia che alhora haueua


combattuto per faluarfi triib . Rimalh Cefarc uincitorc, il piu giuancfigliuol
di Pom

ti,--
,

138. de GI<I annali DI GIO. ZONARA


di Pompeo colfuggir fduolii cr dopo alquanti giorni , la trja del maggiorefu prc D
Ceftrefat- fintata <t Cc/rf dqiule finita qucHultima guerra tomojfine a Rpm4, cr fu creato
,

perpetuo Dittatore , Oche fu una mamfefia tirannide che fenzA l* fupprema potcjl
^ delU monarchia t egli non haucua anco ficceffore. Hot hauuto il gouemo fi>b,pcr*
don a molti, cr molti che contra di lui haucuan prefe Farmi, cr ad alcuni anco Mede
de gli bonari, cr delle drgnit,zr magifirati,nel numero de' quali fur Bruto, et Cafi
fio, Kimcffem pie le fiatuc di Pompeo ch'erario fiale gittate perJerra. Etauuer^
tuo dagli amici che doueffe tener per guardia della jua perfona moltifioldati,non uol*
fe farlo , dicendo Che meglio era morir' una uolta fola, che fior di continuo con pau*
ra. icLafiollecitudine,cr cura delle cofcpiugrandi,crnfldcfidtrarnuouaglo*
ria
,
gli uenne in cuore di far guerra a Parthi,cr per l'Hircania , cr b Scithia darli
addoffo . L'odio del pepili Romano tirofii addojfo per molte cagioni,mafopra tutto
CePireiaen P" fi ucdru4 difidcrore . Per laqualcofa i fuoi familiari
ediato c mandaron fuori fra il uolgo qucfiafama,che ne' libri Sibillini fi conteneua, Chegia^ g
ftfohfer la mai i Romani haucriano ubiti i Parli fi- nonfolto ilgouemo dun Re,crdaAlbator
iLolt di re.
n^ndo a Roma da alcuni fu chiamato Re, laqual cofa difpiacque grandemente al po*
polo.cr egliaccortofcne,diffc. lononfonRe,maCefare. Alcuni s'hatmopcnfato
che qucHo nome di Cefare gli ueniffe pofio perche Fiato foffe aperto il ucntre alia
,
madre morta prima che partorijfe,per cauaro fuori . Laqual cofa falfa,pcrcioche
effendo egli ancor huomo fatto, la madre uiucua, come fi truotia fritto . lAa quefio
fi , che uno de fuo paffati in cerial guifa nato , cr perci hauiUo tal cognome lo diede
a tutta la famiglia . Effndo una uolta occorfo a' Confoli,creF pretori incompagnU.
di tutto'lfenato (Tandarlo a trouarc,eglinon
fi rtx
punto in piede, ilqual atto di
/piacque molto et al fenato, cr a tutto'l popolo, et prefer la cofa, come fe in perfona
del fenato dijprcgiata haueffe tuita la republtca. A quefic offefe s'aggiunfi ancor offin
giuria de' T ribuni della plebe , perche nel giorno della frfia fedendo egli ui una fedia
^ d'oro,cr in habtto trionfale, Ataonio Confalo corfe in ptatCZd offaendo a Cefare una
^
ghirlanda tutta d'intorno uttomo auuolta di alloro, per laqualcofa da huomini a quel
Feffcttofuboniati,gltfit fatto cFattomo tm'applaufo non molto bonorato. Maricuftn
do Cefare quefta cofa,eglifffirfc , cr riportonne il mormorio di tutto'l popolo . In
qucfiaguijahaucndoprvuatoglianimidcl popolo, Icuofii fi. Oltrea ci effendo
fiati poji ifa
fi reali alle fue fiatue , i truni deUa plebe le tolfer uia , CT meffon' in
prigione quei che refalutoto Fhaueano,cr il popolo gli lodaua, chiamandoli Bruti,
che ccmedifopra s' efpofio. Bruto cacciati ma i Tarquuuf , riduffe in man del po*
polo la potefi della monarchia . D<i quefic cefi effendo conumiffo , CT prouocato
ecfore , priu i Tribuni dcUa potefi , cr riprefegli , perdijpregio chiam anco il
popolo Bruti. Per qucfiacaufa il popolo hebbe [occhio a M. Bruto, dqual fi tcncud
che foffe difiefo da quel uecchio Bruto, cr da lui folojCr primo pcndcuaiio quei che
difidcrauanomutatione dellofiato. Ma perche per lo timore c'baucano di lui non
ardiuano a parlarli , la notte vitomo al mbunaF cr la fidia , dotte il pretore jlaua a.
tener ragmc,ffiargcuaiu> lettere, cr polizie che dtccuano, Eriito,tu dormi f Et, oh
non
, , , ,

PARTE SECONDA. 15^


A non p'ituBrulof Al medefimo era incitato ancor da C^io. EtaCefarefidicecht
con molti prodigijfH annmtiata la /uamorte, fra quali ancor qucfto. ormcndo
Troiigij/l.
la moglie , ejfo s'accorfe cbcBa mndoHa fuori alcune ucci confufe , ty fcure Et a ^ptanti
.

lei era paruto di lamentarfi cr tenerlo morto in grcmhio , onde la tnattina lo preg 14 merle di
cbcnonandaffein Senato . Gli indouiiutorianco hauendogli detto che i facrifitq Crfare.
erano pocofauoreuolit ei fi dtliber tCaSenerfi dalla corte , cr per uia d'Antonio U*
Brut Albi
centiar il fenato . Ma Bruto Albino, cui Ceftre banca gran fede , cffindo porteci^ ne.
pe della congiura di M . Bruto CT Ot^/o,CT de gii indouinatori fi focena beffe > cr
riprendeua Ccfkre dicendoli , ebe moihrria di dqfregiar dfenato, tlqual qualunque
uolta egli baueffe uoluto, fi faria rannate alla fita prefentia . Perche tutti erano pre

fti ad ordinar che fofji chiamato re di tutte le prouinciefuoridcU'ltalia, CT che quan


do egU andaffe per li paeft foreftieri , 0 paffaffe il mare, che portaffe la corona Br
to dicendo queecofcmcnauaCefare,chehaueaprcfo per Umano. NeFandare,
B un^ruoforeiiere,difiderof di parlarli, ne potendo feco abboccarfi, f n'and a
trouar la moglie, dicendole ch'cffa uolcffc tenerlo in guardia appreffo di fe , perche
tornato Ceftre haucua a dirli cof di grand'impcrtanzu . Artemtdoro cttandio ora
tore Gnidio gli porfe un libretto da fc fcritto , della congiura jdtccndob Prefo,
cr fa
h,o Cefarc, leggi quello libretto , perche ti dichiarer cof grandi che a te importa
no . Ceftre prefo quefio libretto per leggerb, effendo impedito da tanti che lo falu=
tauano ,fc lo tenne in manoyCT cefi arrtu il fenato, dquale rizzotofi fu per farli ri
uerenza , i congiurati Bruti, in parte gli fi meffer' attorno di dietro alla fcdiajy una
parte fi gli apprefent donanti moflrando diuolcr dimandarli perdono per un certo
bandito, cr Bruto Albino tennedi fuori Antontohuomorobiifo,crfedclifiimoa Ce
fare . incontanente che Cefare fi fu poflo a federe , cr rifiut le fuppliche fatteli. Morte di
Cefare.
Cafra fu il primo che nella gelagli diede uiu ferita , ma non mortale. Et meffo cheb
ber mano a' pugnali tutti i congiurati, dicefi che con la ucHa rauulta da ruttigli al
^ tri fi difendeua, cr gridano i ma quando da Bruto fi uidc colpir con la ffada,coper
tofi il capo con la toga,non fece piu r^ftentia . In qucfla maniera paffato da ucnti
tre ferite, cadde in terra a pie della bafa dellafatua di Pompeo cr infanguinoBa,
fi che panie che anco Pompeofojj prefente alla morte del nemico . In tal nianirra
Heneri de-
mori Cefare per Fambitionefua,cr per defiderio del principato. Gliadulatcri fioi
fuiati 4 Ce
feguendo pur lambii ione , cruna certa lor foUecitudine diglma^n reforno pero fare da
che non gli ordinaffero piu et uarij honori,et furon qucfi,chc in perpetuo ei portaffe adulatori.
una uefa trionfalc,cr nella fcdta del carro fedeff, che in perpetuo ufxff ifafei cui
d'alloro cr padre della patria chiamato foff ; che Fimmagine fua nelle monete
ti
fi
fcolpiffe, crii fila natiuit
publicamente fi cclebrafe . Che pirli tempif di R orna
cr in tutte le cittfi rizxaffcr lefue Hatue . Et in luogo del fuo trbuiule coUocaro
no due fatue j luna per li fluati cittadini, <y Faltraperla liberata citta dall affedio,
ornate deUa corona cittadinefea fatta di quercia , cr deU'ohfidioiule fatta di grami
gna, cr ordinarono che s'cdiftcaff una nuoua corte, laqualc dal fuo nome foff ch
muta luluna . Crearonlo anco perpetuo, cr foto cenforc, diederh i pnuilcgi de Tri
timi

D.igii
, . , . ,, . , ,

140 DE GLI ANNALI DI GIO. 70 NA R A


buni, (y fi tdcunoCcffrndclJyO in fatti y otti parole, che mccnUnente latefla D
<iuel tale s'intcndcfjc effer facra , cio obligotaal facrifitio . QncUo che uoglia dir

Jcro, da me di gi Hate dichiarato E t perche gmdicauaao che digiiiegli s'aQci


.

gnaffe di tai cofe,concederonli una fella indorata,o" la ueftagi ujdtada Re, CT una
guardia dcHordine de' caualuri cr de'Jbiatori, cr che per lui pubUcamente fi fa*
ceffer le preghiere, che per lafufortuna, fi.giurafj, cr ordmarent anco per decre*
to che le cofe fatte da luife^ro jabili,Qy che il mefe gi detto Qauntilc , in honor
fuo, lulio fichiamajfe . Cncfle,cr molte altre cofe fmih per non fiar^ a infafiidir' i

lettori co'l raccontarle tutte


,
gli ordinarono . Con lequali cof tirofii ddofj fmuU
dia, cr tra degli hiiomini , anzi piu tofto degli D,cr concit molti centra di f, in
fin a tanto che L forte inciampar lo fece in quel fimjho cafo\ per lotjuale di fatto ei
diede a terra . Hor giacendo ut cotal gutfa Cefare in terra morto jutti <)uct che ut fi
trottarono turbati, cr sbigottiti , non fapendo i dtfegm degli ammazzatori , come j
efii fv(Jro)lati in pericolo, fi mefiimo in fuga,CT con ilpaucntfi incontri, di pianto h
ricmpicrono la citt , laqual trouandofi in tal trauaglio ,
gli uccifori di cpicllo , deB
frza temendo cr hauendo in mano le ffade ancor fnguinofe , per mezzo la piaz>a
za fc ne ricorfono in Campidoglio, cr uu fi Hcttcr' un giorno cr una notte L eptdn
T U!u!i 9 intef (^uejo fatto in campo, con i faldati prefe la citt, cr contro a lai pcrcufjrife
ItMu doffO
ce un publico parlare E t Antonio che per paura fiaua nafeofto * tute fa la ucnuta
U morte di

opre- di Lepido,cr lafiiga de gli uccifori in Campidoglio , riprefo iardire ufei fuori cT
Ctccrtiie. rawiato il fenato dimandaiu che fi faceffe fntcntia . Ma Cicerone fu autore di far
che per tuna,cr per Faltra parte fi rimctteffcrgli odif ,
cr tiute l'o^f lun [altro,*
finche di nuouo non sincrudelijjc piuUguerra citale, cT che [meittitnnon ama
mazXAffel'altro, mapmtofios'accordaffcro a quelle cofyche a' buoni popolari, (y
cittadini
fi conuengano . Aggiunfc ancora, che bifgnaiia haucre per ijlabik,cr
ferme tutte le cofe fatte da Ccfarc,y quanto alle donai ioni cr quanto agli honort
cr a' magifhruti attenenti , neficca mejlicri andare piu rimeilando curiofamtnte , 0 g,.

Holetle gittar' a terra . Mofiida quc ragioni, ordinarono che foffero annullate,ct
polle in oblio l'ttigijme di tutti , cr 1 pcrcuffri fu di Campidoglio parlando , prani*
fero a' foldatidi non uolcr atterrar coft ninna fatta da Cefirc , npriuar ueruno di
-i fi I

k'' *. Ili
quanto da quello glifojj flato dato . in qitc{h modo rachetata la fditione,non fi to
fio uemerogiu di Campidoglio , che prefer per omaggi un figlmol di Lepido cr un
d'Antonio . Dipoi ueduto cr letto chefu il tejlamcmo di Cefarc , hauendo fiputo il
popolo che per fuo figliuolo adottato s'haueua Ottaiiio.cr alla R epiiblica molti do*
ni, cr a ciafcuno htiomo , come a gli ottani] trecento dramme hauea lafciato , 0 come
molti altri dicono , ottantacinque , grandemente turbofii E t ancor rffendo il cor*
po di Cefarc tutto fanguinofo nella piazza per iffettacoh a tutti , Antonio fece una
fi fatta oratione in laude fu , toccando la ccmpajiione c'hakrr fi 'douca
di tal brutto
homctdio, che tuttol popolo fi commaf e . Dipoi recitati gli honori, chrgh erano
iati deputati, foggitmj, Ma morto i! padre , il pontefice, il ficrcfuito, il barene,
cr llddio . Oimcyche non di nulat:ia,npir uccktczz^ me r:e, non fumi ut batta*
glia
. , .

A '
I X ItT B'S E C O -N'D-A; T 141
A giufrrko^ti ({^qualche frtitoa^orapHo tVU<]H dentro kmurdd hO^^
morto, quello che jnzd pericolo pap netta Brettagna, netta citt per ma d'inganno
perito , quetto che mand innanzi lo (pianato detta citt dentro la corte fiato t
^iato a pezzi > difonmao [ huom betticofo , nudo [huomo pacifico, netta eafa preto*
ria il pretore, cr dinanzi al magiftrato quel ch'era in magnato , da' cittadini,^!
lo che ninno de' nimici ne anco notando poti ammazZ/ore,da' famiiarijde quai fonen
te hebbe mtfcricordia . Et dou la tua huntanit 0 Cefare i doue la facrofanta au
tonta f Doue le leggi Tu accuratamente prouedefii , che niuno da gli uumici-

[offe ammazzato cr gli amici tuoi te crudelmemc uccifiro,et bora uccif giaci neh-
la piazza,nel luogo alto doue gi molti parlari facefli,horapien di feritegraui. O
bianchi capetti dijanguc imbrattati , 0 lacerata uefia , laqual indoffo ti mettefii, per
effcr'inqucttafctomato . Daque/le parole commofjf l popolo , and cercando gli
uccifri , prefi) il corpo morto di Cefare lo abbrucci netta piazza Cr corfo a furia
B edlecafe de' micidijdi,ZT per errore delnome ammazz Heluio tribuno detta pie*
be. che coftui in nero non tej inganno ucruno a Cefre, ma Cornelio Cinnapreto
re. Nel luogo doue fu abbruciato Cefiire, la plebe rizz unaltare, doue a quel*
lo,comc a uno iddio , a faaificar s'haueffe . Mai cotfoli la gittaron per terra, fw*
Uendo una legge, che niuno per tauucnir foffecreato Dittator perpetuo Et che
chi hducfje ardir d'orduixr la Dittatura , 0 accettarla, foffe decapitato . Antonio aU
thera ^cr l'autorit c'haueua fece molte cofe , nel dar' 1 magijirati, le prouincie , la
liberta , icfcntionc , cr richiamar i fiiorufcir, non altrimente che fe fiato foffe fuc*
' *
cefJhrdclpotcntatodiCefarefCrconqucfte cofe raccolfe infieme una graiuiifiinu
fomma dmutri.

b I C. O T T A V I o. ,

Aio Ottauio, che anco Pio uen detto , figliuolo d'una fo*
retta di Cefare, maritata ad Ottauio da Vettetri ( VeUctri

citt libera de Volfci) ejjndo lajciato pupillo ,fu allenato ap*


preffo la madre , Venuto in et, fe ne uijfe apprcffodi Cefare,.
chenonhauea figliuoli, ilquale fam affai , hauendo di quetto

prefa grande f^onza. impcroche Accia fua madre effendo^


grauda,fogiichegrintefiinifuoieranportatiper fino al ciclo, cr per tuttoilcir*
culto delia terra fidilatauano il padre Ottauio fogn anco la medefma notte , che .

del uentred' Accia nafieua la ffella che uafempre donanti ilfole, ilquale per caaiPr^ji^iht
gion del parto della moglie, effndo andato a carte alquanto tardi,?. NigidwFigo^.C'fa^ _
lo, che era giudicato pcritifitmo nell'economa , faputa la cagiondel
dtffc
indugio
ad alta uoce. Tu ci haigenerato un ftg/iore.Effendo alleuatol bambino in mila, \
^
un'aquila toltoli il pan di mano,uoloffcne in alto jet di nuouogiu calatafi jrendcgliclo.^
Dipoi effcndogiouamto, crfiantiaifdo netta citt , Ciceron fogn di uederlo man*
,

4t DE GLI ANNAXI Dr GIO. ZONARA


dtargi dal cielo in Campidoglio eoa cathene (Toro, cr da Gioue con m^hchattA*
U>. Catulo ancora m fogno uidcGioHc mandar giu Timme^nediKom nel fcnodcl
figlmoliottamo t ancor fanciullo . Per <juej cagioni Ccfareprefhne fferoK:^
grande, lo adott perfuo fgkuolo, lo deput fiidfei^yCr igegnojh che betufuno
UfOe lettere latine.CT Greche aavuaefbrato ftffe . L'cffrcitne forte della guerra,
mnexxandolo etundio nel gouerno della rcpublica , cr dell'imperio . Qgejio Ot*
tauio dmqucpercagicndelfuofiudtocffendoin Apollonia, uditala morte dicefali

paf a Brmdift, c^itcjo come jaua il teflamento del fuo to materno , cr


Tc,fenc
tumlto jf] popolo , ufurp il nontc di Cc/irc,cr entrato nell'heredit, applic fa
ii

tmalfar granfacende, efjcndo egli gi didiciotto anni. Entrando egli in Roma


^
tmgri!ncenhio,agiufadeluartoarQoeelelle,accachiilton4odcl fole, Mie fk
m'induiodd futuro tumulto , Commci a cercar di bauer il tribunato, tutto che da
Antonio gli fofp: prohibuo , ma fattofi amicoil Truno^ menato nella piazzalo*
ucparlandoailainoltitudme,promifech'eramcontancnte percfjejuir quanto che
nel tejiamentogli banca lafciato icr eommeffo il pache, CT pagar tutto
, cr alla pie
bc diedi- fjieranta degli altri emolumenti, Dellqual plebe effendof ocquijlatala
beaiuolcnza co che una fkQa nacque dal fttentrtone , laqual dijlendeua uerfo
fi
orientc,cr alcuni Uchiamauano Comcta,dicendo che elio fignificaua qucQe cofe che.
far foglionofi fitte bnprcfiotti . L4 onde alcuni fapphcauano a Cefare,diccndo che
era fiato riceuuto nehmmero delle fielle , cr Ottauio , alUtora Ceftre , cr poi anco.
Augufio, non dubit punto fubitodi dedicarneltcnptodi Vencre,nnaiatu 4 diCe
"iforile fare fatta di Rame, con unajiclla fopra'icapo . M.a Antonio che lo trauagUaua oi
uiUante, cr ingiurie, ueggendo che la plebe fhauea molto per male , cr che
e^^e""
quafi tutti erano fccojdcgnati , temendo che qualche fcgura non gli auucnifj,and
a parlarli, cr con tuttoch parcjjcro inficme rappacificati, per un arto fojfetto
nondimeno , le nimiciiicfi rmfrcfcorno piu che mai , Et perche Antonio ucdcua che
le ricchixv d'Ottauio andauano crcfccndo perci s'ingcgnaiu cr con doni,cT col
,
*
far piacere, cr fcruit olla moltitudine , dtfarfcla amica,
cr affttionata , cr parca*
gh di poterlo fare agcuolmentc , auuegtu che ejfo era confato , Lucio fuofiateUo tri
btmo della plebe, CT Caio pretore . In tanti riuolgimcnti <Ucofc,crin tanta poten*
a d'Antonio per lo conflatochaucua, il popolo nondimeno era fuor di modo fui*
feeratifimo di Cefarc, fi per la memoria del padre, come anco per le promeffegran
. dichci gli ftccua . Ma /pecialmentr ancora per abbaffar Antonio, le cut forze
fbffrrir non poteuana . A monto effendo andato a Brindifi a trottar le legioni Mace
dontce,Ccfare ui mand ottanti gli amici fuotcon gran quantit di danari,cr egliatt
datofnc in campagna, raun u^icme un groffh efjrcito di duterfe prouatete par
,
Uendicsr la morte del padre
,
fborfando una parte dette p^he , cr una parte pr*
.'mettendo, cr con tal efferato tornato nella citta con gran prtficzza, auanti il rttorr
notf Antonio ,fce una lunga oratioue al popolo idi che fu lodato affai, cr di nuouo
andoffne afar gente, IJoUatibemgnamente a Brindifi riccumto Antonio . Ma
dipoi iteduto ch'eff ucctfi n'hatxitaalcmi, cr^i altri crudelmente trattatta , fectr
tumulto.
. ,

r
V
fRTE i EC O M D
pit-
A. - 1
A Hintnko,(T^bidilorofenepalp(ronodMUbndAdiCefare,
pawrdcUfr<mcUtmfacefjc<{ualche nouiti, coi^grmprefiezx^ k<om, ct
CeJreMdtoU dietro trappa^a^i conD.BnUo p<arteeipe della congiurd.fttU'

eontroaCefore ,dqmlhaueaingomwoqtelUpr(mieLtiCTei^iiii>toi'Amotu,:
'E. t ci fece,
perche uedcM ben che non era tempo di ucndicar la morte del pe^. -

Jtt Romaiando il fenato fui conftgUarfi ytutto ^anentato per la guerra , chi dk^
una cojjCr chi unaltra . Cicerone fu d parere che AnmiofoffehalMopernmm

coycr che Cejre,cr D. Bruto di prutata lar autorit centra (^guerregguno,^


kdufferoycr aitttaffero , di piu, che per (a uuenire concrffdt Ct poteflycr aiaoeuy
guerra. Ma^ .0
amaidue creafjr conjli, femc/t uerun mdugio,crfi fped^fro a
fi

Q. CalenoaSmcontrofudiparcrc che a tutti fimandoferambjciadoti upialigl


eomandalfcroilpojrgiufarmi,confegnaffirneikumtdelfeiuto,crioitoiic),cr '
kkgioni,crcheface^ooblKdientitJilc^/fcrOy<pfan^chen,cbefideffirUron :i

^ mefiione a' confU di farli guerra. MalafattU)nCeftrianapreualfe,i^xttbefuron Anitn !


duhiwrAf
mandati alcuni del fenato ad Antonio JquahgU comaidalfero che Ltfctati gli effer^
eki,(ylarrancia^enand<^einMacedoniayCrcheifuot foldatifra un certo gior>
Hodeputatof netorna(feracii^a,dtrimenti fariano giudicati pernimicL Efprbna
che il fenato fapeffe fanimo ef Antonio, egli commif a' eonfoli il farli guerra , cr <
Cefare la potejU Imperatoria . QjieHc cofe intendendo Antonio > ttgfumfornente
tratt gli ambafeiatari del fenato , cr per alcuni fuoi ambafiatori rigett la capou'.
deQa guerra che fi pigliaua,fpra gli autori di tal decreto. Per laeptalcofedi nuouo'
er effofu giudicalo nimicoJet i Soldati fe non fabbandonauano,diputando loro m'al , .
^
trogiomo. MaAntonioueiiut(fcneadaffediarDecimoinKodena,uonfccccofa ,
i

de^ di memoria, anry che Decimo prmirantmte fi difefe da nolente huomo.Di^


poiperdt^^niintomo crdaccerchCato digente i ecfore temendo che non foffe wwos i

f prefoyO per la careftia delie uettouaghe noi s'arrendeff,coi%irciouerfo Modena

g conduffefeffercUo. Ma non potendo per le guardiepaffar il fiume, crdifidcrando^


iamfarlo che gli erano iui , delle cime (falcuni abifiimi alberi gli fcion cenno, fa*

praqueBeponataunagjranfammadi fuoco ,manon intendendo eglitjuello chetai


fignak fiffufcaffe, fcrtfjro fpra una fottiiifiimj piafbra di (ombo ci che uoleua* ,

'
no,cr a guifa dt cartarmuoata infime , confgnaronla a umtotatoreheglic la pom
taffe In tal modo hauendo Decima intefa la prefentialara, con lo fkfio nodo tur
ri^fc. Hot Antonio ueggendo che non fi piegaua punto ilafdatoLJtciofuofrad
teho a fjpffaito , fe riand contro a Cefiore cr Horcio ,ty'do prima combattefii del
pari, alla fine Antonio rimafio fupcriore , di notte occultamente conduffel'eficrcka
contro a \unio , ilqual hauea intefa che sautticuua , crolla Jprouifa, cr con ingan
no feritolo , glt ucctfc la maggior parte de faldati, crgltaltn dentro al bafhone, e'
le trine irre afiediaua , uolgcndof poi contro a Cefare, cT H ircio . Ma Utreio cono*-
fctutolo firaccOyCr per ragion dri carnmino , cr della battagja alla ffirouijla afialfu
tolo, ne riport una honoratifiima uittoria. Il fenato intcfupieSarottori Antonio

^ chiam imperatori cr Hircio, cr lunio, cr Cefare bench lunio l fitccfie male , cr


che

Di !by C s>
,

14^ DB Gtl JIMNACI D# Gror^rbWJtlCX


che ecfore tton embatteffe , lofciot do Hircio allo guardia de gli oOoggiamenti, Tn
fi
. (ptefUmanicro Antonio and per terra. MoT. MunalioPlanco huomdeQa
flejjfo
do Pcntio A qmlo luogotenente di Decimo fiiuinto. A ntonio uedutigli anta
.

ni de' jldati fiioi do fe alienati, cT che alcuni popoHJquoli effe prima ^era fatti ami*
facean uamilto,fbigottito,fc ne flette per un tempo quieto,ma da Le
M Ltd.
pidocffcndodinuouomgagltardftoalquanto(ralcunifoldati,riprefeanimoiper 'di

fiibuo corfo addofp) a' nemici dalTuno, cr Paltra parte molti furon morti ma egli ai* :

la fine cfjendo rotto, co'l fuggir ftlucfii . Intendendo il Senato queia fua rotta, fi rat*
ifgrjcr fententi per nimict tutti color che f haueano fauorito, confifeando i beni lo*
ro,cr d'Antonio . A Ccftre non fecero per ucrunohonore,a/rtyingegnaronfidab*

hlsra^c, ^^^^^^oluttequcllccofcch'ejjh ^erauadi riceuere.- Et prche


fonj^iura tl egli non potcffefarmal ueruno, ordin che il magiftrato datofoff nelle mani d men*
tre a <pullo ctfuoi i deputando S. Pompeo capitan delTarmata,M.Bruto algouemo della Mace*

* iUufj
di ecfore fra loro haueffer a ucnir aQc mani, alcuni ne lodarono dando loro
Anttmt. ,

Crdcnari,cr le corone duliua,cr<td alcuni niente. MafinduJiriadiCefarefuta*


le, che fra loro con tutto ci rimafero daccordo.Laqual cofa
intefafi in Roma,nongU
edero per il Confolato,ma gli ordinaron alcuni altri honori, de quaUfacendefi e*
gli bcffr,prima lo fccerPrctore,poi finalmente confalo. Et quegli certamente trai*
tonano Cefare da fanciulh,cr da giouanetto, come fra iluolgp,cra nominato . Ce*
fi
fare aU'incontro bauendo per mal tutte faltre cofe , ma fopra tutto teffer chiamato
:v .
fiif^ttHo,uob ianimo aWarme,cr occultammte tratt di pace con A ntomoi cr rac*
^

\ colfeinfiemc tutti quei fhldaticlKfampati detta battaglia, dal Senato erano fiati gl
,
dicatinemicict'conefiilametttofitfortemcntedelSenatOfCr del popolo. CXuegli -
*
chaueanoilgouenwinmanodaprincipiofifecerohcfftdiquefiecofefi^intefopoi m
W.U'....
laccar do di Lepido, od^Antonio,comminaomo ad hcnorarCcfare,cr far conto di
lui, commettendoli la cura di far guerra contea loro", non fapendoilfecretomaneg*
p
chauuto haueua con A ntonio . Egli non ricus il partito , ff orando per
uia di tal
guerra hauerc il Confo lato ; ilquale ardenttfiimamente difideraua . Per laqual cofit
parendo a tutti che sapprefiafje di combattere cr egli occultamente trattato halle*
,

a con i/idalt, che eomefe la cefauenifj dalla loro fontana uolontd,giuraffero di


non uoler combatter con ueruno efjrcit che folto cfore fio padre guerreggiato
hauefJiilchenoneraaltrocbeunnonuolrrcombattcrconAntonto,eLepido,iquali p*.
baueano una gran parte di queifaldati, cr per tal cagione mand al Senato tjpattro*
cento di quei jbldati flto colar dambafcvria ; ma in uarit non ad altro cfjrtto,fc nolt
perche le cofe promtfieli impetrafJro,cr che Cefare confalo dichiarato foffe. Qne*
lifaldati con malanimo foffvrendo che tanto fi Beffe a darli riffofia, uno di loro ufei
to detta corte, prefa la fpada (perche gli fu conmundato ch'cntraffero difarmati) dif
' f,SeuoinondareteilconfolaloaCefitrc,qucBagltelodar. Ccfare,intefo che e*
rana fiotti cofirctii a pofar larme al'entrar detta corte cr che da uno erano fia*
ti dimandatile le legioni,o CefaregUmandauano,incontanaitecon gran fretta man*
^
d per /
, . , ,

'
PARTE SECONDA. 14J
A d per Lepido, CT Antonio, cr prcjamentcauuicfii aUa uclta di Rema, come fe tL'
foldatife^e corretto ad andjrui ,crperlo cmiito amnazz alquanti htwmini a co*
UaOo,to itigli per ifpioni . il Senato intej. la lor uenuta,prima che s'accofiajjhv alla
citt gli mand denari, ZT erearon Cefare confalo E t pcn he i faldati benifmo sau
uidero che dalla necefit ccJbrctt,fatto [haucano,con infolentutgrande,zT alterigia

ft portaron con i Padri cofcriitt . Iquali da quefla cofa cemmofi , mutaron fenun
tia i perci uictato aWcjfercito Pcntrar nella citt , commifer la guardia di quella al
pretore . Ma fubito che Cefarefu giunto atta citt,molti del Senato,cr della plebe,
fandaron a trovare, cr i pretori fe jiefii, C7 i foldati rimeffon atta fuafede . Inquc
)iamamera fnzu combatter hauendo ottenuta la citt, dal popolo etiandio fu creati
to con (lo cr perche non pareffe di uolcrfarforzu < cittadini , non uolfc comparir CtnfoUtt
nel configlio . Ptr fuo collega glifi dato Q. Pedio . Hor ejfendo fatto confolo ,
a
fuo modo affett lo fato della citt i cr finfe di pagar i foldati del fuo , tutto che gli

deffe di quel del pMco,zf ringrdtioOi. Dal Senato fotto color di beniuolent gli fu
ron fatti molti honori, ma in uero la paura gli coflrigncua a far cos icrfragU altri,
con l'ufatc cerimonie fi adottato netta famiglia di Cefare,datta qual cofa prefe tal co

gnome . Che quantunque prima ctiandio prefo fe lofbf]c,conK cofa riceuuta infu me
con lhercdit } non per tenuto come cofa fabile l'hauca,noitgli effendo flato confcr
^
moto fecondo il coftume de' uccchLPer quefio uenne chiamato C. tulio Cefare Otta oit*
mono. Perci che l'ufo fi femprc, che quei che adottatifon per figliuoli,f piglino lut ,4,,,.

ri i nomi di quei che gli adottano, ritcncndofene per uno de' fuoi propif,cr naturali,

Hor Cefare in tal maniera fattif amici ifoldati, cr oppreffo d Senato,dijlribui al po


polo le cofe lafciate in teflamaito dal padre ; per farfelo anco beniuolo,zj obbligato,

O" non haualo contrario nelfar uaidetta di quei che morto haueano fitopadrc. El
perche non pareffe che uolcjfe far cofa ucruna per forza fece uenir infente i Giu
dici, crfarfentcntia 5 quantmique la maggior parte de rei foffero affenti cr alctim

eandio haueffer le prouincie in gouemo Et fi pur alcuni nerano in Roma, efit per
g
la paura occultamente dauan luogo. Laonde fenza citarli, erudir le lor difcfe,non
folameme i pcrcuffori,er congiurati, ma moltaltri ancora che non nfapeuano copi
muna,er alcuni cherano fuori detta citt in quei giorni, come S. Ponq>eo,fur conden
aati,col prohibirli l'acqua,cr ilfuoco,cr confifeare i lor bcni.Fatto questo Jc nan

d contro a Lepido , cr Antonio } ma non fece cofa niuna , non perche trattato sha
ueffi quel chaucadinafeoflo con Antomo,crpcrutad'AntoiiioconLcpidotmapcr d'Antfuia,
t tfcrg/j vide forti , cr daccordo ; il perche Jfcrcon l'aiuto loro di gittar per terra cr

Eruto,zr Cafiio, che di gi gran forz/e haueano, cr poi ctiandio atterrar loro , come
che uni fi foffero s QucHefur le cagioni che lofbrzaron ad offeruar gli accordi,cr
'

patti ; per laqual cofa eifece ognopra per riconciliarli col Scnato,ZT co'l popolose

ci fece per fe fleffo,a fin che niuno nhaucffe a pigliar fofl>etto,ma per uiadi Q.Pr*
dio autor di tal fententia, fobomato . Et ejfo finfe tTaccottfint per forza , zfeon
trafua uoglia a foldati , cofi confighuto da' cittadini Qjrg/i dunque impetrata la
.

riccncil4tione,amendue centra Cefarc j^cciamcntc condujfcr la maggior parte del

i . KK le
, . , . , , , ,. s ..

i 4 S DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR


perche non pfiddUMo in tutto di lui sfianco perche non uoleuano pjrer
le genti i fi D
medefmti , cr con k lor forze,
d'effere fhttiriconciliati per C autoriti fud, tnaperlor

cr altres pache /paauano co'lfauor CT aiuto delle legioni , ottena ci che uoleua
no . Cefare anco gli and incontro conffon forzA Venuti inficmc,ZT Jcactamena
te abboccatif , fecero una congiura fra loro di Babilir la lor potentia cr uendicarf
triunuira. ic' nemici . VubUcamentc dicdao nome cf haua' a effa eglino tre un magijirato,cr
curatori di tutte lecofrpa cinque arrnh et a fin che non pareffe che foffrro diftdaef
eTun goueriu) di pochi, priuatamcntc fra lor fi partir ono le proumice, panonpara
d'attribuirfi tutto I impalo, cr l'un faltro fi rimeffeno [uccifioni de' nemici A Lepi
do fu data in guardia Ronw.cr l'lt<dia.Ccfare, et Antonio congiuramaito saccorda
ronodicommunconfrnfo,crfidifpo/aodifargueaaaBruto,0'Cqfrio,haiicndone
parlato a foldati,come la cofarichiedeua. Ma i foldati, painfigation dAntonio i
dimandarono a Cefare che uoleffc pigliar pa moglie la figliafbra AntoniofrgliuoU
di fulula cr di Clodio Seflo Cefare non rifiutai partito , tutto che un'altra glie ne
. b
fr>ffc fiata promcfj Dindi andandofene uafo Koma,Antono, cr Lepido hebbon
.

gii auguri poco fauacuoU M< fopra il padiglion di Ce fare , pofofU unaquila , U*
quale uccife due corui che gli uennero addo(fo,forzandofi di cauarlt alcune penne
Aufur di llqual augurio gli daua ad intcndee chegli haucria uittoria contro a due comparii .
Entrati con le legioni in Roma , incontanente fecero quel che uolfcro ,
tanti cittadini

mmazzAndo,che la citt era piena di corpi morti . Imperoche alcuni nelle cafe,aU
cuni nelle uie, alcuni nella piazz<t cr ne' tempij degli immortali Dei erano ammaz/a
Zati,cr tagliati in pezzi-Le teje de condennati erano nella corte portate a' tre huo*
mini, cr i bufli de corpi in parte furiofamentegittati uia per paBo di cani cr duc*
ceUi,cr in parte fommerfi nel Teucre . N flamente ueniuano ammazz<iti gli ne*
mici, ma gli amici loro ancora . Imperoche tutti coloro che annodi qucHi tre hue*
mini haucua dato aiutocrfauore, da gli altri due erano hauuli per nemici . Etcof
auucniua che un medefimo fi trouaua amico dun di loro cr nemico de gli altri cr
p
in tanto che c'iafruno dt loro uccideua i nemici, con lo fleffo fatto perdona i foi amici
piu cari. Auucgna che ninno poteuaammazz<tr il fonemico,fe amico deffaltro fra*
to foffcychc non deffe un'altro in luogo di quello che per fuo amico s'haueffe,o piu an*
cora,fe colui che fi ccrcaua d'ammazzare fofj fiato huomo di qualche uirti,nobilt,
0 degnit . Nel numero de condennati (ancor che innocenti fratifoffero) s'haueano
1 ricchi, perciochegli bifognaua una gran fomma di danari,pcr fatiar la cupidigia d^^k
foldati
. Quefre gran audclt fopra tutto le faccuano Lepido cr Antonio j iquaMKf
pachefotta il paffuto Cefare nano Hati honorati cr ornati di gran magifrrati , &
Moifflidi gouaniipacilenimicitie loro anco aano gr<utdifrtmc sNondimcnofigiudicaiut
CtfBt. che le frcfj audclt uenifjao ancor da Cefare , pa la compagnia del potentato
e' ben uao che Cefare nammazz pochi, n di natura aa audcle,ma con i cofrumi
del padre alienato a pochi aamolefro, anzich egli uolea piu tofro efjae amato
che temuto Nr flamente non uccife molti , ma conferuonne ancora affai : cr hu*
mamfrimamente portofii con quei che nafeofU haueano alcuni de condennati,pacbe
ciaa
4r
.

P A R T E j? E C O N D A; 147
Ji ci era ateo peccitto degno d morte. Mahepido fuhuomo ineforabile . Cru^
Ufiimo fu anco Antonio, ilquale crudeUfiimamente tagUaua a pestzi i difenjri de' eon
dennad, cr tenendo fpra U tauoU mentre che mangiaua le tejle de' morti, godeuaf
fin che fot io [offe di cof brutto,cr dishoneflo fpettacoto . Fuluia fua moglie ancord'
molti per odio, molti per denari, cr alcuni anco che dal fio marito non erano pur co*
Marte di
nofeiuti uccife . La tefla di Cicerone (perche rfio ancora fuggatdof fu fcannato) cerone.
effendo apprefaitata ad Antonio , egli primieramente hauendogU dette fopra molte
forche, cr dishonefle ingiurie, command che in compagnia della man defra di ijuel
>,chc panmcntegbfu portata, fbffepofia,cr attaccata nel pulpitodouc piuuolte
haueua orato Md Fuluia , prima prefala in mano , tutta d'ira infiammata ffutouui Crudelt
pi poi poflafla fopra le ginocchia, cr apertali la bocca ,gU traffe fuori la Ungua,cr di fuluia,

eon gli aghi ch'ella per ornamento del capo ufaua ,Ltpunfe, dicendoU molte Jporche
fede de fer
uiUanie. Tutto che molti periter, alcuni nondimeno /camparono . Attefo chei
M.
2 cr ciucili nafeofi , efli in loro fcambio erano
/nti ueflitifi de panni de lor padroni ,
amnuntXAti, cr un di detti fcrut non pur non uolfe nudare il fuo padrone , dal quale
con ucrgognofi fregi era flato fegnato , ma etiandio conferuoUo : Perche accompa*
gnando il padron che fitggiua , suuuidc che miciduli gU ueniuan dietro , perci am*

mozz uno che fece acafo incontrofii , cr dati i panni del morto al fuo padrone , cr
ordinatoU che fuggifj, gitt fopral fuoco quel corpo morto ,
perche concpnuto non
foffe,cr la ue)la,cr Fanello del padrone a micidiali diede , con drli dammazzata

haueua il fuo palone chefifuggia , Laqual cofa credendeft, cr perche il padro*


ne sfregiato [haueua,CTperleff>oglieapprefentate, queflo feruo afe camp la iuta,
cr graniChonor acquiflofii. figUuolodiQ. Cicerone frateldiMarcoTuUioep Q^ieerem'
ne.
fndo da micidiaU prepi, cr tormentatonon uolfe riucUr'd padre. M4 fuo padre in*
teft la cofa, moffo a compafiion del pgUuolo, fpontanamente apprefentofi a quelU,
Molti pnalmaitefcampati per efprfi nafeofii fe nc ricorfero a Bruto , cr Cafiio , CT
moki Meo a Scfto ; ilqualc efprndo capitM delTarmata ,cTper un tempo flato pa*
^
dron del mare (bench poi gli foffe toko da Cefare il gouemo) meffe infieme le pie

priuatc forze, occupata c'htbbe la Sicilia . Dipoi effendo ancora egli del numero de'

condennati,fatte chefuron tante ocafioni, ei diede gride aiuto a molti pofli nello flef

fo pcricolo,hora riceuendoli appreffo di },hora con altri mezi. La onde moki, e mol
ticoncorfonoalui. QvPoilmodoche ptenne nelTammazzare i lor nemici: ma
niente miglior
fo quello che nel rubbare i beni ufarono . Conciofia cofa che le cafe
de' ricchi uemuano focheggiate, ergk annuali pagamenti cr ptti delle cafe, tanto
,

nclTaltrc citt dell'Italia quanto in Roma fi rifeoteuano , cr dico di quelle ch'erano


,
^appigionate , interamente ,mala met/blamente p rifeoteua di quelle dotte anco per
" la lorgrMdezza,Pantiauanogk fiefit padroni . A quegk Mcora che haueano pode*

ri, tolfero la met dell entrate, et le poffefioni de morti conjegnarono a' foldati, ad al
cuni in dono, et ad alcuni per uilifinu) pregio . Perchefatto la pena della tefta hauea*
no ordinato,che nimi altro per comprarle fi faceffe innanzi con uoler alzar il pregio,
cr metterle all'incanto . Dotuuano i magifirati, gli honori , cr i facerdoiij -.alcune

KK z leggi
,,

t48 DE GLI ANNALI DI tJrO. Z'ONARA


leggifMeUMOy cr (damcgitUwmo a tcrr<x, tutte le cofe finalmente in guifx tale go< tj
uemauano di lor capo, che la monarchia delTammazZfito Cefarc s'hauea per clemen
tifimi. lEtquejie fon le cofe che duc&'anno fwr fatte. Lanno uegnente , effendo.
confoli M. Lepido,cr L. Fianco, fi rimeffono in pie le tralafciate,zT difmeffe gabeU
fi trouarono delle nuoue-, molte tratte de fondi de terreni, (y molte de firui.
,
*'
'
I<\a^uelchefratutteraltrecoferamolejhfiimo,fuladccimationedituttelefacuh
.. .
" t,come che grandi,cr piccole fi fofJro,o fila d'hnomini,o di donne In parole fi di* .
.
" '
mondana la decima folamente : ma a ninno in ucrit non era lafciata pur la decima
parte. V naltra federata malitiatrouarono ancora. Aciafcunoeraconccfp>(cea
dendo a tutti ifuot beni) di rimandar in dietro la terza parte , cio di non rihaueme
.. mai cofa ucruna , cr entrar in un impaccio grandifiimo. Perche chi con manifefia
frza delle due parti de faci beni era fpogliato, come gi mai harebbe potuto ricupe*
rar Li terza f Moltalire cofe finalmente impoferoallhora (pra le poucreperfone,
per ridurle a un eflrcma miferia cr far che folamente di ricchezze abbondaffero
quei chaucano [armi in mano . In tanto ch cofi tre huomini maneggiano le

cofe, con la {kffa lor forza, cr autorit emano il gi morto Cefare, deputandoli mol*
tifCr uarif honori . Finite qucfle cofe, Lepido fi rimafe nella citt,al gouemo di Ro
maycr dellItalia. Et Cefarc,cr Antonio andarono contro aBruto,czCafiio.I<}ua*
li udito come Cefare Ottauio hauca llmpcrio in mano dalla fiut
, CT cercaua di tirar

tutta la plebe : difficratif di ueder piu la patria libera,pcr paura di <jucllo,fc naruia*
Afparecdit ronoajar in Athene idoucdagliAtcniefifplcndidametttefuronriceuuti,crordt*
di M. ariua nategli le ffatue di bronzo,comc ad imitatori d'AriHogitone, cr Hcrmodio micidiali
tiranno . Dipoi crefccndo la potcntia di Cefare , Cafiio fe nand a' Soriani , con
Antonio, e eiti gran familiaritadc hatieaicr Bruto tir dalla filai Greci, cr Macedoni uguali
cx./4rc. rgltfi trou molto obbedienti allhora,cr per lagloria,cr fama delle cofe fattc,et per
ifoldatiyicjuali in parte fi trouatuno iui uagabondi dopo il fatto darme di Farfuglia, et
m parte raunatifi delle reliquie di DolobcQa,cr in parte per li denari mandati d! A fia f
da Trebonio.Rauendo fco unita tutta la Grccia,et la Macedonia fenzafatiea,et poi
tutto l'Epiro ! fcrijfe al Senato ci che fatto hauca . il Sfnato che hauea Cefare per

'fojfetto lo laud affai, commandandoli che tcnefjfaldo tutti quei luoghi. Perque*
)ia cofa effendofi rallegrato molto, fenza cccettione ancora i fuddili obbedientifini

hauca. Hor Cefare che di gifignoreggiauaKoma, era fronte feoperta sandaua


ucndicando di chi gli hauea morto il padre penfando pur in che modo egli poteffe
mozzar [alia coftui , fchiuati gli aguati pofiili, fc nand con la piu forte parte delle
genti nella Macedonia fupcriore cr di quiui nauig in Afia , acci i faldati non ha*
ueffero a mutarfi di propofitOyper lo ffiarfo grido delle cofe diRoma, fatto ancor pin,
grande per ifpaucntaraltrui . Pofeia torn in E uropa , per paura di qualche noui*
t . Nello Hcffi) tempo Cafito fe ne pafi in Afta a trouar Trcbonio,da cui hebbe de*
narifCr di Ctluia,cr A fia molta cauaUeria, cr fanteria ; truffe ancora in fua compa*
' gnia, (uoleffero 0 n) i Tarfenfi . Di li poi andito in SoriOyjcnza combatter tir an*
* ^ co dalla fluttuiti quei popoU,cr tutte le legioni. Ottenuta USoriaJen and prefta*
mente
,, , , ,, .

P A R. T B S E C O N D a: 149
A mente In Cludcti , intendendo la uenuta di <jnei fbUati, che Cefare hauetia lafciati in

Egitto ; i^uali agcuolmente infieme con i Giudei cofbrinfe ad arrenderli . CafUo an*
cara con gran prejlezza fatto/t forte,/} come Brutojcrifj al Senato . Dal t^ual hcb
he riffofta che teneffe faida la Scria cr contro DohbcUagucrregguffe . Dolo*
bcUa (perche gi la Scria era fiata raccomandata alui,cr rgli icra trattenuto mobo
in Afta) intef quefio decreto del Senato, non and altrimenti in Scria : ma iui rima*
nendoft , a tradimento uccife Trebonio in Smima . Pofeia uinta la guardia di Cafio Mone d

chera in Egf, impctuofamente affalt la Scria . Da Antiochia effendo rigettato, f^*


giogo Laodicea 5 cr per Paggiimta dell'armata, cfjcndoli crcfciutc Icforv, pafi ad
A rado. Douc effendo racchiufo con pochi, fu iti gran pericolo ; ma fcampato nondi*
mcnOffcontrofii in Cafiio,ey da quello in battaglia uinto cr affediato dogni intorno
in Laodicea,per non uenir uiuo in mano del nemico , succife da fe ficfjo , trouandoft
dalla mancanza delle ucttouaglic oppreffo , il medefmo fece ilfuo luogotenente M.
B Ottaiiio.Hor Cafiio ordinate le cofe dcQa Scria, cr della Cilitia,fc n'and in Afta a
trouar Bruto.Perchc hauuto nuoua della congiura de tre huomini,iquati efii fapeano ^ ^
molto bene che centra di lor tcntauano ci che mai poteuano j tanto pm aHegramen* /<m-

te efii ancora di commun configlio,ey parcre,ordinauuno,0' faceuano


'
il tutto, tirata *,

daUa loro, (parte dafe mcdefimi,e parte pernia di meffaggieri) Ufattion contraria, Ktaumf
e con denari afii raunati infieme,et fbldati ancora,fecero guerra ad alcuni che la lor a Fiiif, m
confcdcrationer^utauano.Et Cafiio uinti per mare iRodioti,gli leulenau,ey i de ^Uedtni.
nari. Dipoi prefo Ariobarzone, fammazz. BnUo anco foggiog la Licia, arrenden

doglifi molte cttt fi>ontanamcntc,cr haumdo prefo Xante per forza abbruccioUo.
Dipoi andato a Pathara, intdt quei cittadini a uolcr effir fece congiunti in amidi ia,
deaquale facendoli efii beffe, egli per uia de Xanthijgi prigioni,cr lor parenti ha
uendo tentato in uano chefece fi rappadficaficro , uenduti alcuni di quei prigioniJi*
beri la/ci glt altri .
Quefia cofk ueduta i Patarenfi,dalla fama della uirt di Bruto

^ allcttati, incontanente
fi
nandomo a lui il medefimo anco fidano i irenfi, perche
. M
Bruto lafii libero andarfine il capitano loro prefi in una battaglia nauale , tutte Fai

tre terre ancora in pochifino /patio di tempo A fia,


fi fommeffe.
Dindi amendue in
cr dA fia in Macedonia fi nandarono . Et perche C. Nerbano, cr DeciUio Saffa, ^ J'**

da Cejare,cr Antoniomandati in Macedonia, occupata la migliorc,piu commoda, et f'f


'
corta uia, appreffi a Filippi accampali ser ano, Bruto, CT Cafiio per unaltra uia

pui lunga nello fieffi luogo fi conduffiro ; cr ri/pinta la gtuodia, saccamparono an*
cor efii dada parte di fipra della citt cr perche di numero fopra/lauano a nemici,
hauendo occupato il monte, che il mare,ey la terra fiopriud, cr di mare, cr di terra
da tutte qui Ile campagne ottcncano la ucttiiaglia . Ma Nerbano cr il Saffi non
hauendo ardire di far giornata con effe loro , mandaron per Cefare cr Antonio
Iqiuli lafcia una parte delle genti a guardia dclTtalU,con la maggior parte p.ifft*

reno il mar Ionio j cr Cefare arnmaiitcfi per camino,fi ne rimafi a Durazzo . An*
tonio paffando alianti alla uolta di Filippi cr haumdo fatto unaguato a nemici fra
le gi.imaturc biade mictute,fyficperto,<yrimafi al d fitto. Hor Cefire Funo,cr

KK 3 l'altro
, ,

ij DE GLI ANNALI DI GIO. ZON"ARA


[altro temendoycio che fe apl>artatamcntc o uincc(fe,o foffe umto,che o ^U,o BrU*
tOyCt Cafiiopcrlafteffauiaglt farcbbon /lti al tutto fupcrioriicomc che infirmo egli

ftfoffcypafi auanti con preftezx4,e con [arriuo fuo riaigrandematte Antonio, et


tutti ifuoi.Et perche amendue i campi ftauano al dirimpetto [un dcl[altro,di(fu,et
faceano,magiamai con ordinata battaglia fi uenne alle mani,
di l molte fcorrcrie fi
tutto che Ccfare,et Antonio difderoft ne foffero. Ca^io,et Bruto non gi per paura

dtffriuano la giornata , ma fiauan pur a uederfe haueffer potuto uinccrefnza pe


ricolo, cr gran mortalit . Ma perche egli auenne che le legioni di Bruto cr wwl
nolontieri [offerendo tale indugio,cr di dappocaggine condennando i nimici per li f
crifitif biftrali ufati di farft auanti la battaglia , celebrati dentro alle trinciere da gli

AntonianiyCT Cefariani , fra loro andauano bisbigliando che fe piu in lungo tirata fi
[offe la battaglia , efii erano per abbandonar' il campo cr sbandarf , perci contro
Vredix^i ue a lor nogia quefi due ualcnthuomini fi lafciomo tirar a combattere . Et fenza dub
battaglia fu la ma^ior che mai facceffero i Romani , erta piu dannofa,
n
di
dichiarano gliflupaidi prodigij che in Roma,cr in Macedonia fi tiidcro. In Ro
ma fi uidc hor crefeere , CT bora feemare il fle ,cralle uolte ancora rifplender la
notte, fiaccole accefe uedute furono, hor qu, hor l faltarr, udironfi anco molti fhri
dar di trombe , rifonamenti darmi , cr norie gpdad'effaciti ufeir fuori delle cafe di
ecfore, cr dAntonio fra lor uicinef'l teucre. Nacque anco un bambino con die*
ci dita per mano . Vna mula partor un mofhro , caualo dalla parte dinanzi cr nel
rimanente filmile a un mulo . In Macedonia una gran copia di pecchie accerchiaro*
no il campo di Cafiio,ne' facr^tij lufhrali il lUtore,o portator de' fafci,gli port la co
rolla riuoltafottofopra in una certa pompa, il fanciullo che portaua una uittoriaifo*
ro , inciamp , cr cadde, molti auoltori , cr altri uccelli diuoratori di carne f^effo
ffieffocon borrendo , cr ffiaucntofo gracchiare flauano per li lor campi . Il medico
dclgiouane Cefare fogn deffer'auuer tito da Murua, che uolcffe fuori delpadi*
gitone pcrtarlo alla battaglia, come che grauemente infermo foffe , ilche tomogli in
falute, come fubito d&afii . Diliberattfi dunque di combattere , non deputomo il
BMlaxtu giorno , ma come a pofa fatta la mattina armatifi benifiimo , modefla , cr chetameli
filijpica. te fi mefjhno in ordinanza per combattere . Pofeia uenuti aUe mani , con maramglio

f affatto, con allegrezza , CTgran combattimento da amendue le bande, negli uni,


negli altri fi ritirauano punto , n perfeguitauaiu) hor qu hor l il nimico , ma tutti
flando faldi a' luoghi loro cr firiuano,cr erano feriti , ammazzauano,cr erano am*
mozzati. Brutouinfei Cefariani,cxCafiiofuuintodagU Antoniani,CT [un lai*
tro fi prefero i campi . Ma n i uintifeppcro della uittoria degli amici n i uincitori

la rotta de' loro . mpercioche i campi,cr molto lontani erano, cr per unograndif*
fimo poluerio leuatof i in aria , non poteano faper il fucceffo della battaglia . In tan*

to nondimeno il baflion , cr le triiuiere cofi di Cefare , come <f Antonio furono roui*
nate,CT focheggiato ci che uera dentro . Si che fe Cefare al fogno del medico non

haueffe obbedito nel pericolo faria flatopref. Cc^io [campato fuori della battaglia,
cr uedutormnato il fuo forte, fli fopraunmonticello, donde ueder fi potea bentfii*
. . noU
, , , , , . , , .

* PARTE SECONDA. 151


A no Id pmurd j cr giudicando che anco Bruto fofj tnto , mand un centurione a
(piar com'andafj la cofa cr gli auuififj doue (offe Bruto,cr cjucl chefaccffe . Ma
effcndofiq'ucfto centurione incontrato ne cauaUt di Bruto yCr da tutti, accerchiato,

cr toccatagli la mano cr[aiutato i Cajiio penfandof che fofjr li nimici che s'acco* di

flalfao che il centurione da loro fofj flato prefo,a Pindaro fuo liberto comand *

(berammazzafj . EccoilfinedtCafoio. il centurione ritonuito,cr dal fatto fuc


ceffo commoffo , riprnidcndo ilfuo iiulugio,ancora egli da fe fcfj ammaxxflfo, Bru
to udita la rotta,cr morte di CafUo pianfe cr le reliquie del campo di quello confol
con parolcycr con danari . Morirono del campo di qucfti due in tal battaglia, quaU
che ottanta mila perfotte, tT degli kntomani,0Cefariani piu di due uolteaU
tretanti , per laqual cofa Cefare cr Antonio flerono fmprc addolorati, fon che Dr
metrio fcruitor di Cafiogli apprefent i la fpada di quello . Perche riceuu
ff, cr
te quefle cofe , di maniera ripreferCardire , che la mattu auanti giorno ft rifolue*

S rono dt condur l'efjcrcito armato aUa battaglia . Ma Bruto, non uolendo piu combat
ter conordmata battaglia , dilibcrofi la notte di trauagliarc cr diflurbar' i nimici,
ZX tal bora andando oKincontro deliacqua, glirtn gi nel fiumeunaparte delle
trincicrc . Ma perche hauea intefo che alcuni serano foggiti da' nimici, temendo che
queflo mal non ft faceffepiu grande ,ftrifolu di combattere cr conciofoffe cofa .

che nel foo campo haueffe molti prigioni , ci non fapeua come gouemarf con efo nel

temp 0 del conaxterefdla fine per lcrarft dal fofoetto, command che tutta la ciur
ma defrui foff amnuccca, cxc' Uberi,alcuni apertamente lafct andare,ty ah
cani per rimplacabiF ira,et [degno de' capitani n^condendo,crmeitandogU fecogli
conferu, tutto che i nimici gli baueffero ammazzati tutti queifoci foldati che pref
baueano . Il giorno auanti la battaglia , a Bruto lafera apporne la foeffa uifone,che
prna nel pafar dkfia di notte ueduta haueua , laqualfu quella. Nel mezzo della
notte ueghiando al fuoco fenz altro lume,zx pcnfando,et ruminando non foche da

fefleffo, ecco che s'immagm che qualcuno entraffe [otto il padiglione. Et guarda*
Q
to a l'entrata , uide unhuom non conofeiuto, lhorrendo cr marauiglufo afptto,cx
cheto Harfi dauanti,zx dimandatolo chi eglifoffe,et quel che uolcffe, rifpofe ch'era
il fuo cattino genio, ilquale egliueduto haucria a' Filippi. A cui fenza paura ri*
foofe Bruto, Che egli lo uedria . Quefa tmmagme con lo ficjfo uoUo di mutuo gli
apporne, ma fenza parlarli punto partici. Dicono ancora che due aqilc in quello
/patio chera fra Funa,cr Faltra /quadra dt gente fra lor combatterono, cr che quel*
ch'era uerfo di Bruto, rimafe uinta, crfuggiti . Venuto dunque Bruto alle mani
con gli mimici, cr effo ancora and per terra . Perche le legionifatto ch'hcbbon per
lunghifrima durata riftflenzd finalmente ft ritirarono Et la caualleria etiandio ua*
lorofornente combattendo, and al difotto . lui Marco frgliuol di Catone effondo po
flo fra imigliori cr putforti giouani , giamai non fi ritir n foggi, tutto dx ferri*
burnente fojfo combattuto , ma menando uakntementc le mani, ad alta uoce nomi*
nando la fra patria, /pra un gran mucchio di unnici cadde morto,cr anco tulli que*
gli ualmtifrim buomiiU che difaiicuan Bruto, perirono . Ma Lucio buomo forte,
KK 4 ueduta
. . , , , , ,, , .
T

t$i DE GL! ANNAtI 3I dtO. l^ONARA


ucduta k cduaQcrk barbara , con impeto grande uenir addoffo a Bruto , effo difj D
dcfjcr Bruto, cr pregogli che uotejpr menarlo ad Antonio, moftrando ihauer pau
ra di Cxfare , ihptale con i mejjaggieri mandati auanti a portar k nuoua ,
da <}uegU
effondo menato, ncWauicinarfi al luogo del campo , Antonio flaua in dubbio come a
rueuer s'haucffe Bruto . Ma Lucio diffe , Niuno ha prefo M. Bruto, o Antonio, n
piglierallo mai ucrun nimico ,
perche giamai non fia che tanta farc/t habbk k forti
Ita contro alla uirtu . Ma egli o uiuo , o morto,j come a lui conuienfi , trouato fia:
Di quejlo parlare ftupefatt^ Antonio, a quei cIk menato Fhauean, dife . Porj che
tal inganno (o faldati compagni) uidijpiace affai. Mafappiate pure che noi hauea

te prefa una preda molto miglior di qucUa che cercate , perche neWandar dietro ai
nimico, un'amico menato ci haucte, MaBrutoucdutagkuenirknotteuenutocon
alcuni pochi tribunati un certo luogo picn di bofehi, albati gtocchi al cicloalicc Piu

O iddij, non u'inganni capo di tanti mali


torco che quefo ucrfdE ripide diffe, il

Ma Dione ferine che diffr quefe parole. O mifra uirtu pofia in nane parole, dame "B.

in luogo di fiera dea adorata, cr riuerita , erfrua dell'iniqua forte . Et dicendoli


uno che egli tra cof daft^rf , riffofe , btfgna fuggir fjma con le mani, ZT non
ccm piedi. Et detto quefo, fretta ucrfo di fc la ffadaamnucxofii. Antonio ha
Mcrt^ <ii

Parila
uendo trouato il fio corpo, in prctioffima purpura faunolf. Portu moglie di
Bruto, cr figliuok di Catone, effondo guardata perche ella non succideff,pref al
quanti carboni accef del focolare cr ingollatigli morifi . Di coHei fcriue Plutar
co, che auanti k morte del primo Cefare, ueduto il marito mal contntocr piu del
fuo folito turbato da qualche gjran difegno inefoUcabile, cr pericolofo che nel fecre
to dellanimo ruminaua,nongli dimand coft ueruna di taifuoifecreti difegni ,fpri
ma di fe feffa non fece pruoua,zr prefo un colteUo di nafeofo, fi diede una profmda
ferita in un fianco , kqualferita poco dopo recogli acerbifiimi dolori cr febri peri
col^, cr cfcf fiondo Bruto in affanno cr molto foUccito delk\fua foniti , ella gli
diffe ti fono Hata data o Bruto , non per haucr fokmente communc teco il uiuer
Io
f
cr il letto come compagna cr moglie , ma perche ancora io ti fofii compagna CT
neUa profpcra cr auuerfa fortuna . Ma tu di numera da buon marito ti porti meco,
chio non poffo dolermi di alcuna cofa
. Maio come mai dichiarerotti il grato animo
mio fine l'occulto dolore n k foUecitudine che richiede k fede, infieme teco non
, ,

porter } lo
fo certamente quanto debole fia k
feminil natura nel tener occulti ifi
crcti. Ma
Itforxje d'un buono aUcuamento, cr deU'honcia conucrftione,fon pur
di qualche importanza . A me tocca ad effere , cr figliuok di Catone cr moglie
di Bruto, nelle quai cof per iaddetro io non mi fon punto corfidata ma bora ho co
,
nofeiuto che da l'affanno io non fon Hata unita. Et dette queUe parole ,mofbro
gli k
ferita, ZTgli effofe k
cagione. Stupefatto Bruto di quefie cofe, preg gli Dei,
che le cofe gli fccedeffer bene, cr che portaffe da marito degno di Parila . Morto
fi
in quefia guifi Bruto , le perfone honorate che feguito Phaucano per maggior ,
k
parte Jbitoo.sammazzaron da lormedefimi,oprcf,furon morti. Etlialtn per
Ubera fchiuato il pericolo col fi^irfal mare ,ji nc ricorfero poi a SeHo . Hor efo
fendo

V
, , ,


A R. T SECONDA. 153
i fendo Bruto, et Ca/iio periti con <jueQe fieffe fpade chateano uccifo Cef/re,Ottmo
Ccpar, a" Antonio fubitoprcjrorimperio. ACef<areliSpdgn4,crU Nuim
dU,(yd Antonio U rancu,cr fAffrica fu dcput<ua,o i'accardaron fra brdue,
che fe Lepido haueffe hauuto a /degno cotal diufme , efi erano contenti di cederli
emeora f A ffrica.Partironft fra lor quefle prouincic fole , perche Sejlo teneua la Sor
digrutyCr la Sicilia, ialtre daWltalia in fuori erano fottofopra,cr in tumulto gjrande.^
Antonio poife ne paf in Afta per placar quei che haueano prefe tam,o p<^ ca*
uardenari, Cefare fen'andoUauolta d'Italia , per frenar Corgpgliodi Lepidoin
cafo che fatto haueffe mouimento alcuno,cy per farguerraaSefo . Ma per la ma*
lattiaandando adagio,pur alla fne fi condujfe a Row,cr celebrate le fomut del*
auittoria, prefe ilgouemo. Inq>crochi Lepido cr per paura, cr per dappocag*
ginefencfiauainripofb. Ma Fuluia moglie dAntonio, crL. Antonio confalo pre Difen/0ne

fa tutta la cura ,fi moftrauano contrarii a Cefare . La onde Cejre rifiutato il pa*
rentado, rimand la fua figliuola a Fuluia, fi che per quefta cagione, a- per la ff-an
g
fame che premeua i Romani , Cefare nelTanimo fi trouaua molto trauagliato, pcro^
che il mar Siciliano era tenuto da Sefto,Cr il golfo Ionio da Cn.Domitio,ilqualecp 1

fenduno de gli uccifori di Cefarejeampato ehe fu della battaglia Filippica , con un'
armata ch'ci prouide dona da far' affai a gli auucrfarij . Per quella fame dunque,
Cr per altre cagioni effindo nata fedition fra la plebea i faldati fi uemte airarmi,ct
da tuna, cr da [altra parte far moltifcriti,cr morti,0' affai cafe abbruciate. Cefo*
re trouandofi da queie cofe impaurito , s'ingegn rappacificarfi con Fuluia, cr con
Lucio .Mapcruiaerde foldati,CT altri molti, hauendo in nano tentata la cof man
douui alla fine i fenatori cr efpofligli i patti che con Antonio fatti hauca, gli prefe
per giudici di tai diffareri, cr Itti. N hauendo anco per la uia di coloro impetrato
^ cof ueruna,di nuouo incbinofii a' faldatiJquali entrati in Roma, fatto preteto dha*
tur con ilfenato a trattar qualche cofa, fattifi pocha,ansd ninna fiima de' fenitoiri, fi
raunaronoin Campidoglio ,crcotfermati i patti, iquaiserano fatti recitare, fe

^ fiefii deputaron giudici di tutte


le controuerfie , Et pache Cefare aa apparecchia
to a comparire , ardirla caufa fua il giorno deputato ,efii condennaron Fuluia, cr

Lucio affenti come pafne inique cr ingfiiriof, approuando le ragioni di Cefare.


Di qui nacque una battagliafra quefii difcordanti,ncUa(pule molti fenatori, cr c<tua
Iteri rimafcr morti , cr la uittoria fu di Cefare. Lucio fu prefo,ma lafiato ,cr Fui*
uia con i figliuolifitggiffcne dal fuo marito Antonio . Cefare fommeffa [Italia , cr
liberato il goffo Ionio (perche Domitiodifferatofi della cofa, fen'eraricorfo ad An -]

tomo) sapparecchiaua di far [mprefa contro a Seflo . Ma temendo della fua po*
lentia, cr perche cofiui per uia della madre hauca trattato con Antonio di pace,per

paura di non hauer a combatter con amendue , antepofe Seflo ad Antonio come piu
potente, cr fdele, la onde rimandogli Mutiafa madre cr pigli per moglie , la

figlia del fuo fuocero L. Scrtbone Libonc , ingegnandofi con tal benefitio cr paventa
do farfio amico . Perche Seflo uedutofi Icuar da Cefare ilgouemo chauea,mantc*
nateffancora con[armata,crptrchen(merailatopartecipedellamortedi Cefare,
. fpcraua

Digii
, . , , , , , .

IJ4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


fiierdM pur d^cffa' un giorno richiamato dal giouanetto Ccfarc. inlcfbpi Ma I>-.

d'cffcr ancor egli condcnnato perla morte di quello , perduta la fpcranza del juo rU'
tumori'era mejfo a fabbricar galce^cr raccttar fuggitiui^ CT apparcchiarft dtguer
reggiarCfO' chiamati anco in fua compagnia i corfali)in breue tempo dtuenne huomo
diffanfarv , peraimpadronitofdclmardltaliatconpn^aa fortuna occup
la Suilta, doue erefiuto IcffcrcitOtcC ma grofifima armata fi prouidc . Per qucjie
cagioni dunque ecfore dtfidcraua farlofi di nuouo Amico yCTctiandio perche non
'
umicitia con Antonio . Ma ueduto non rmfirli la cofa , fpedi cantra di lui
M. Affrippa,cr eglife n'and in Francia . Queia cof intaidendo Sefto ,fbarc
in talia,douc egli fece wu gran preda. Cefare ottenuta la Francia, maiui in Af>
fica Lepido, a fin che di tal benefitio non haueffe a fapcr grado ad Antonio, ma a lui
foia. Marco Antonio intanto hora per fefteff,cr hor pernia daltri non attende

Antonia
^f^'f^^<^^^'^^^^^^^^^fi^crucadcuaigoucnii. Ma come hebbe
14.
ueduta Cleopatra in Cilitia, di quella mamorofiijCrgittatafi dietro oBe /palle ogni
fi
oJTJ* g
mrdi eleo hone/l, fruiua,come fhiauoquefta Egittia,cr fa [altre cofe uagogttofe,ty
para . brutte chiefece per compiacerle , uccife tutti i fatclli cr finalmente andoffene in
Egitto . Di che auucnnc che i Parti che gi prima s'erano mo/ii , aUhora piu anco
Mowmento
cominciarono dinolcjlar i Komani accifare incitati cr prouocatida Labicno.
iptrenti.
Bruto, cr Cafiio mandato in aiuto de Parthi , udita la morte di quelli, fe
nerimafiapprejfoqueiBarbari,crfattoftcapodcllaguerra,promife lordi farri
bcUar molti popoli. Per laqualcofahauuta una gran gente da OrodeKe de Parthi
con P acoro figlio di qucUoJu fpedito , ilqualc prefa la Soria,da Tiro in fuori , fe la
fommcfje cr diede addofjo a Palcftina . Et Labicno occup Cilitia, cr le citt de
[Afta in terra ferma . Che quantunque Antonio uitcndcjfe cr qucfle cr [altre
co f dItalia, nondimeno imbriacatodal[amore,poco de' cittadini crmcn deconf p
derati fi curaua , ma attcndeiu a darfi piacer , cr bel tempo con Clcopatra,cr corna
piacer a gli Egitti], cr uiucr fecondo i lor coHumi, in fin che fu quaf per e/fcr rima
*
to afatto . Et pena finalmente ritornato in fe fieffo , nauig in Tiro j ma per uenr
alle mani con Scjlotaf iato Tiro,pcr terrafe n'and fin in Afa cr dindi paji in
,

Grecia . Doite abboccatofi con la madre, cr con la moglie, cr dichiarato Cefare per
nimico,fece pace con Seflo . Dipoi pafS in Italta,cr itti occup alcune citt, cr al
cune bifogit che le combatteffe . Cefare ancorafee gran gente . Nata fa lor que
flagunnra,cr tutta lItalia , cr B.oma etiandio era fottofopra . In quella udito come

Pace di M. morta in Sidone, amaidue pofate [armi,feccr pace,cT a Cefare tocc la


Aiuome.g Sardigna, la Dalmatia, la Spagna , cr la Francia ter ad ntonio tutto quel ch'era A
diZtfitrt. de'RomanidiladalgolflonioinEuropa,crAfta. Lepido tenea la Libia, cr Se
Horeffetuhf cofi fa lor partiti tutto [Imperio, fi diffiofcro di far guer
fio la Sicilia.
ra a Seflo. Et ritornati in graiu, fi paflcggiomo [un laltro ne campi a Brindiji
Cefre alla Romana cr aa foldatefca,fenza tante pompe o dilicateTxe , cr Anto
nio con[ufta pompa Egittiaca , cr Afona Hot parendo a tutti che riconciliati
foffero , i CefarUtd ( accerchiato Antonio) dimandaronlt la paga promeffaU nella
battaglia
, , , , ,, , , ,

A RT'E-S E c o N D a;-- '


IJJ-

A bdttdglia T^ppica, Idtjudl pdga per poterli fborftr Urgmente, fe rieri inddto in

A/jj. Mi non glieli dando , fe Ceftre con lirghij?ime promcffetmgli hiueffe rie \

chetiti, certamente che lo trittiiuno nule . Si di/pofero poi di far guerra i Setq

Mi il popol Ronuno che di gran farncy CT di molti tiglioni cr tributi eraffiuHo^ ;

perclK Se/lo fgnoreggftui d mare , fi fdegn di forte, che proteso a quefti due che
fe con effo nonficano pice,che piu non erano per jlar faldi . Nc hauendo ci po
tuto impetrare incontanente il popolo fi diede a SeftOfCr della piazzi oon i fafli caci

ci uia i magiftrati , cr gittate per terra le Jiatue di Cejre cr <f Antonio , fi moffe tigne di fe.

per andar ammazzirli. Per forza dunque furono coflretti a trattar di pace con Se^ Po?emfto,
fio,ZT prna per uia d'amici lo fecero, dipoi efii Refi con lui s'abboccarono' ,cr
^ Amom#
con quejle conditonifecer la pace . Che i feruifuggittfi da luifoffer fatti liberi,che
j banditi (da quei eh'uccifo haueano Cefare in fuori) joffero runefi cr
che ad aletta
nilorofubitofidcffeillribunaio,lepreture,cri pcerdotif. ClmeffoSeftoffl

5 deputato Confido, cr creato augure. Che de' beni paterni a render gUs'haueffero
mille cinquecento cr cinquanta mhiade di dramme, cio qualche un mtUionc cr cin^
quecento cinquanta mila ducati. Che per cinque anni ci fi tenejfeb Sicilia, la Sardi

gna,ct fAchaiache non racccttaffe niun fuggitiuoche non s'aggiugneffe a Farmata


ucruna nauc^he ut Italia non taiejj guardia ueruna , ma che pacificato il mare man
daffe a Rohm tma certa quantit di fi-umento . Efpndo fcritte queRc coitditioni in
tauolc , le du-deno alle Vergti ueftali in depofito , cr toccataf la dejbra mano Fun
Faltro,fi baciomo . Patto quefoji leuaron fi alte grida tanto in terra quanto nelle
naui , che i menti rimbombauano . Poi ciafeuno per l'allegrezza attendeua a far
^
banchetti, CT colmiti a gli amici cr eglino fecer frahril medefimo . Et il primo

fu Scfto in naue , dipoi Ccfare,cr Antoniofu'l tto . Dotte hauendo potuto Scfto
con alcuni pochi , a perfiu^um di M
ena fuo lcrto,uccidcrli amendue ,nonuolfefar
lodiceuali Mcna,che udendo egli,hauerebbe tagliate le corde delle naui cr naub
gatouia,anv che Sefto diede lafuafighuola per moglie a M. Marcello cugino di Ce i

Q
fare . Differita qiiefla guerra, Antonio fe riand d'Italia t Grecia, doue lungo tem
po fi flette a darfi piacer , erfifteggiare cr affiffe grandemente le citt ,
perche
dcboiifinefoffcr dateaSeflo.Etfra le molte altre cofelontanifine da cojiumidelU ^

patria,cglififaceachiamarBaccogiouane,creofiancofcficfihchiamaua. Perlai BaradiU


qualcofa hauendo gli Athcnicfi affegnata cr promeffa per fua moglie Mierua, egli mi-

accctt il parto,crda loro in nome di dota hebbe un milion rioro. fn quefle cofe

fiondo occupato,mand auanti in Afta P. 'Ventidio , che combattendo ninfe le genti

Romane cr Parthice di Labcno cr molti Parthi da nimici far morti , cr molti ,4.

fuggendofi , da loro ftefii calpeRatifi Fun Fabro, glialtri in Cibtia fifuggirono. Vo


tendo Labicnorimetterfi in pie per far di nuouo guerra. Ventidio intefe cornei fol
^
dati di quello per lafuga de' Barbari Rauano md contenti ,crchela notte haueano

defegnato difiiggirfi,et do per im fuggito gli uenne alle orecchie : la onde fattali una , Panh.

imbofeata, nel fuggir chefaccano , ne prefe , cr ne ammazz mobi , cr tl reRo tir


dalla fila, cr po' allhoraLabieno /camp, ma poi da Demetrio Uberto del padre
dice*

D^it
. .

V!6 CE 6tf AKIH'L DI Gr.'ZONXR'*


diCeftrc, allhord BUonumd<ao in Cipro dd Antonio f fu prefh. Ventidio ottenuld D
U Cilicidy mand dUdntiSilone con la caudUer di monte Am<mo,pofto ne cotoni
deVd Cilitid, cr deUd Sorid, i pdfii del quale flrettif^imifno . Doue egli fria jtdto
rotto da Pdrthijiui lajciati per guardia da Pdcoro mentre che combatteud. Veri*
, f
tidio acafo fopragiuntoui,nongli huueffe dato aiuto Co/? anco rihebhe la Soria,da
gliAradi in fuori . Dipoi anco uenne in pofeffo deUa Palcflina . Pffendo confoli Ap*
pio ClaudiOfCT C. Norbano, la plebe aggrauatd da rifcotimcnti de gabellieri fece fe
diticne,cr uenne alle mani con i miniftri, cr faldati che aiutauano a rijcuoterfi fatte
Lmm. gabeQe,cr dati/ . Ccfarc prefe per moglie Liuia figliuola di Liuto Drufio , ilquale
dopo la battaglia Filippica foccorfo Ihauca, laqual Liuia era maritata a Nerone. Et
perche ella gi di fei mefi era gjrauida del primo marito, dubitando Cefare, fe le noz
Zr fi potefier fare legittimamente on, hebbe da' pontefici quefia ri^fia } Se cififa
fe dubbio deWeffer ella g^auida,le noxxe fariano da dif^ire j ma effendo cofa chiara
chcQa grauidj,niuna cofa hnpedifee il poterle fare } laqual cofa iononfof trouafi
g
firojeritta ne libri loro , o fe cefi fententiafjcro per far fnaccr'a Cefare . Il marito

tcffo,in luogo di padre,la marit. Venuto il tempo del parto, quefia madre difami
CL Drufo gbadi Cefare, partor un CiDrufb Ncrone,et Ccfaredifubitorhnandolloalpadre.
KefUieTi-
Ilquale lungo tempo da poi, uenuto a morte , cr a cofiui, cr a Tiberio la/ci Cefare
bent.
per tutore in tanto Cefare, cr Sefio, che
non di buon cuore , n ffontaiiamente ha*
ucano Fatto pace, cr accordo, rotto ogni patto chera fra laro,fecion guerra . Perehe
Mena Liberto di Sefio,fiando in Sardigna,fi per altre cofe, come anco per hauer ha*
unto ragionamenti con Cefre uatne in foffctto,ct da Sefio effendo chiamato fatto no
me d'hauer a raulcr contodeWamnn^ation della prouincia,amnuaxati i mefii,cr
ambafciadori,ifUe mani di Cefare diede lifla,le legioni,rarmata,cr
fi fieffo,cr dx
Cefare oltre a moli'altri honori che riporto,hebbegli anelli d'orofiqualigi in Roma
Kriflllxn di
Merm fati* non era lecito che portaffiro, n
n i liberi (fi gi nonglifoffi ffato permef
i liberti,

a Srflo VS- fodalTlmp.)maf)lamcnteiSenatori,cricaualicri. Hor


Sefio dimandando che co*
ptt. p
Hui glififfi dato nelle mani , Cefare non uolfi darglielo, che egli lament di lui ,
fi fi
che raccettaua i fuggitiuifabricauagalee,crfacea molt'altre cofe contro a' patti,cr

Guerrddi
accor di > la onde cr per cagion di M cna,cr pcraltri errori, mand Sefio ifuoifolda*

StjQ Pem campag^,a rmarla , cr darli il guaHo per tutto . Saputa quefia cofa Cefare,
ti iti

p't , iy di chiam Lepido, cr Antonio . Lepido non cofi fubito gli obbed . A ntonio,come che
Ctjart.
fi ueniffe di Grecia,a Brbidifi, nondimeno prima che con Cefare s'abbocca^,impau*
ritodalTentrata cheficeunluponelfuo pretorio,ilqual iui
uccifi alquanti fildatijor
noffine in Grecia per cagion della guerra de Parthi , che lo ffronaua molto . Sefio
per quefia cofafatto piu allegro,con formata affali fltalia,cr per mar combattendo,
riceue,cr diede molte rotte, nondimeno nelle battaglie rima fuperiore ; Ccftre che
fi
molte nani, cruci combattere, CTperla firtuna perdute hauea dificratofi di poter
,

conqiiiSar la Sicilia, f^fiuad'hauemc buon patto


fi potcua difender la marina. l.a*
qual cof fece Sefio fi orgpgliofo cheadaltrononattendeuachca molefiar f Italia,
cr in A finca mand ApoHofane . Cefarefabrkate molle naiii,cr dimandati al Se*
, , . , ,,
1

> P AKT n SE CO n D A.
;
A tut un gTM numero, cr di remeggiatori,crdi cmdieri,a di pUhei,cr fcritti mU*
ti jodaticr raccolti denari (fogni banda , offendo egli occupato nelTordmar le cofh
delTltalia,cr della Francia ,diede la cura ad Agrippa, darmar le nani , cr metterla
in punto . Agrippa ridutte infteme le naui,cr < marinari,le rifece,facendo effercitop
4 remeggiatori in certi tauolati a remeggiare In tanto che quefte cofeft metteuano.

in ordine,! Romani entrorno in un grande jpauentOjft per le difcordie di quei prima* ,

tiyCr per li prodigif,t:r fpecialmcnte perche un'aquila,prefe una gallina bianca eh' in
^
bocca portaua un ramo d'alloro con le coccole, ergittoBa in grfmbio a LiuUjilqual
fegno non parca che [offe di picciola importanza . Perche Liuia data la gallina ad
allcuare,cr il ramo dcS'alloroa piantareJlqualf Me
le radici crebbe cr nel grem-

biofuo di maniera teneua la potenlia di ecfore , che ben fi uedea che in tutte le cof

ella era per efferfua padrona. In quefio mezp Antonio, di Soria tornato intalia,
per [occorrer Ceforc,che poco felicemente gucrreggiaua con Sefioaion ui flette mol

B to ima datali una parte delle naui,zr un'altra parte pronte (fagli, aWincontro hebbe
daluifoldati. Ma prima che tomaffe alla guerra Portica, la controuerfia nata fra
toro,fu affettata per lo mezo cf Ottauia forclla di Ccfareilaquale perche fi marit con oitauU.
Antonio dopo la morte di Fulua , non hauendo anco finito il pianto del primo mari*
to,ghfulcuata uia la pena per decreto del Senato. Et perche il parentado foff
pui fhretto,tr famicitid lor maggiore,^- piu trabileyCefarc diede unafua figliuola
per moglie ad AutiUo.Ciafrun di loro (perche cofirichtedeua iltempo) faceaque*
fle fintioni , cr fimulaua ogni cof Et a Sefio leuaron ilconfoLato cr lauguratO)
ufurpandofi il principato per altri cinque anni,attrjb che gi pafjti erano i primi cin
que. Andando Antonio in fretta in Soria, Ceforc tutto intento al far guerra con Se* Perfdu di

fto,da cui di nuouo fera ritornato} Mena huomoperfdoyCTUftofcmpre a tener da umi.'-. .

folor ch'erano piu potenti , alla prtmaucra paji in Sictba cr fi^ofi ncUa molth < \
tudme, 0 grandezza delle naui,etf^ecialmente delle torri che quelle partauatu>,don

de come d'un muro alto poteanoi fuoi combattere, entr in fficranzadi pigliar con
tal armata tutta fifola . Ma nell'andare affalito da una grandifiima tempera perfe
,

molte naui,cr Mena andato addoffb aWaltir che trauagliate fi trouauano molto,n'ab
brucciaffai,o' alcune tir fico. Et firdinuouoquefthuommaluagio(uoltatele
fraBe a Sejlo) non fc ne [offe rifuggito a Ccfare,0 non gf haueffe data la fua arma*
ta nelle mani allbora eiiandio la fpeditione foia &ata nana . La cagion che Mena
-,

di nuono rifuggi a Cefare,fu che in tutte le cofe ei fi tiedeua fofpetto a Sefio . Ma n


anco Cefare gli pref piu fede per iauuenire, cr riceuuta farmata,tomoffcne m ter
ra , prefo occaficn di condurui la fanteria . Ma Sefio poftofi in Mefiina a guardar
quando che paffaua,command a Democarc che in MUa freffe apparecchiato contro ; : k-. . js

ad Ag^ippa Ufeiato a Lipari da Cefare. Doue effendo dimorati affa. Agrippa final
mente con le miglior naui andato a ffiararmata del nemico , n hauendo [coperto
niuno,n uediUofi ucnir alcuno inccntro,tomoffene,per metterfi in punto di combat*
ter il di uegnente . il medefimo auucnne a Democare fi che ancora egli perche com*
batter uolcua contro al nemico, mand a chiamar Sefio. 1,4 mattina alfalba amen*-
due
, , ,
w
lj8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
due ramutt ufcite fuori, appiccarono la battaglia,cr per lunghifsim fpatio di few* D
po combatteron del pari ; ma finalmente intorno alia fera i Cefariani uinfero : ma non
prrfeguitomo i uincitori . Cefare, perche Seflo per la battaglia nauale sera partito
da Mefima,fenz4 pericolo pafi il monte Tauremino . Tinitalabattaglia,Sefto prt
ftamente / ne ritorn a Mefiina, crbauutonuouadel paffardiCefare,raffaliper
terra , Uquale p&dula la maggior parte dell'armata , efio ancora fu per rrmanen
morto, ma per aUhora fcamp in terra cr hauendo g;randtfiuno dolore,chc tefferci*
Au^uria <I* to foffe accerchiato neliifola , non fi racccnfol mai fi non quando tude un pefee foia
tato fuori del mare in tcrra,gittarfigU a piedi fpontanamente. Lindouinointerpre*
t quefo /fgfio per buono , dicendo che sonpadroniria del mare . Hor trouandofi
reffcrcito fuo cr afjcdiato,o" fenza ttcttouaglie, cr lenza foccerfo di muno ; Comi*
fido fuo capitano abbrucciate quelle naui che nella battagha erano auanzate, ancora
egli conduffe le genti a Mila cr per camino hebbe molte rotte , cr fpecialmente nel
pajfar de fiumi , perche fempre il nemico gli andana alla coda , il che dur per tre

giorni, f ultimo giorno emendo anco arrinatoSefio, trouandofi molefiati da tutte le


bande jtutti frebbono fiati mortile i Pompeiani non foffero fiati cofiretti a ritirarfi.
Perche Affippa rimafio uincitor nella battaglia nauale entr nella Sicilia,et alTefJer
cito mand aiuto di frumento, cr di gente, della cui uenuta temendo Sefio,fi parti con
tanta preficzra , che lafci nel forte molte bagaglio , cr delle uettouaglie da uitiere,
con lequalifofientatifi i Comificiani,fubito che arrtarono ad Agrippa, con gran lo*
de,cr prefentifurono da Cefare ricriati . llqual fubito arriuato in Sicilia,Sefio s'ac*
camp ad Artemifia > doue jcaramueciando fra loro , il Gallo congiunfe lefue genti
con Sefio,cr Lepido con Cefare il Gallo reJlegr,cr fece animofo Sefio,cr Lepido
-,

Dif onLa ucmie m difcordia con Cefare . Imperoche uolendo Lepido ejjcr uguale a luinelgo*

fi* Cej*re, uemo } Cefare in ogni cofa uoleuaadoprarlo perfuo commeffario, cr fofiituto . La
cr htftdt, onde Lepido fi pieg dalla parte di Sefio,crfecretamente con quello abboccofii,del*
laqual cof accortof Ccfare , fi rifolu prona che qualche nouitade occorreffe di far
fatto dorme fubito conSefio. Etdurandola battagliaattaccata (che
fu pcrlun*
ghifioKo tempo) fenza che ninna parte
fi uedcfjhaucr k
uittcria ciafeuno fiotta ,
pur a uedcrc dotte la sinchinaua Alla^ emendo rotto Sefio,gli unicantauano iTal
l^ffezxA, cr gli akrifi lamentauano ,crla fanteria di Sefio, come
f ancora efii con
Varnuta foffero fiati uinti, fenandauano alla uolta di Mefiina. Et Cefare tutti quei
unti che notauanalla uolta di terra, pngUauajct abbrucciaua le naui che dauano a ter
ra . Demochare inquefia succife da fe fiefp>,tr A poHodoro fene
pafi dalla parte
di Cefare il medefimo fra gli altri fece il Gallo, cr tutta la fua cauallcria
.
cr i p*
Kttu di Se anco gli andaron dietro . Per laqual cofa Sefio , ueduta la cofa differata pofia
ftt. la figliuola con gli altri,cr tuttol fuo miglioramento, cr i denarifopra alcune fortif*
finte naui , dt notte partifii , non gU andando dietro niuno, fi perche dinafeofio fiac*
cofii dal porto , fi anco perite temeita Cefare . Perche Lepido affalita Mefiina,cT

per le mura offendo meffo daitro alcune cofe abbrucci cr alcune rubb . Pofeta
, ,

dalla uenuta di Cefare impaurito, ridutto'l campo in un fcrtifiimo monte , con lui la*

mentofii

X
, , , .,
/

PARTE SECONDA. tf9


A memfiidimequelUcofencQequalifiteneiuoffvfoicrmandtiate queUecofi
che ncHi prima congtra gli erano fiate conceffe , cr perche foggiogata hattea la Si-
cilia, ufurpofjcla . Et per che egli tratt quejie cofe per uia (fionbafciadori .fattofi

forte con quelle genti che tf Affrica condotte bauea ,craj fatte uenir Mte quelle
che hauca lafciatc etiandio in Mejima} Cefre confidatofi nclfarmi, and con alcuni
pochi a trouarb . Et perche fi penfaua chandando con fi pochi, egli andaffe per trai
tar di pace, dentro il campo fu riceuuto . Ma
perche non fece pur una parola che at*
tenente alta riconcilutione [offe, perci i foldatidi Lepido ammazzarono alcum di
quei de la compagnia di Cefare,crefj da alcuni difcfojcr riparato fcamp. Dipoi
di nuouo condottogli tutto [effercito,affediolli dentro alle trincicrcyCr quegli ternen^

do di non effer ubiti, per uergogna di Lepido non fi diedergi in un tratto tutti a Cc*
fre,ma a poco a poco [un d^
faltro fe ne paffaron dalla fua banda.Fnalmente Le
'

pidoflejJhconuefled4corrottofupplicheuoln^efenandatrouarlo.LaoueefJn
[autoritgh fu comandato che fenandaffc a uiucr in Italia fatto buoa
B doli tolta tutta
>

na guardia. E t quei che erano flatifaldi dalla parte di Seflo,et chefauorito,et aiutato .i

fhaueano, Cef^e parte nefe morirc,cr parte ne rimand a caft.Allc citt che fpon
tan amente s'arrefono perdon cr pun quelle ehe feca rifflcnza I faldati fecer

fditione 3 c tumulto grande, cruenner alle mani, tyciafcundilordtmandaua ci


chegUparea. Ma facendofi Cefare beffe di loro, come ferimaflo non gli foffe piu
niunnimico, n facendo eglino prfttouerun con le minaccie, con ifdegno,(j-^ida filtLamn
grande dnandaron (Te ffer licentiati,ff)erando conqueflo mezzo dottener ci che
uolcano . Cefare giudicando che non foff copi da prncipe Ceffr da necefit coftet
to a cedere a' fdditi , gli diffe che dimandauano cofa giufla cr licenti prbnicra

mente quei , che feco contro ad Antonio guerreggiato haueano , poi foSecitandolo
ancora glialtri a darli licentia, quegli anco licenti che dieci anni da lui haueano
bauuto foldo cr come che da qualun di lorofoff pregato con grande inflantia di uo
lcrrenerli,nonuolfeamodoniunnfcruirfidiucrun diloro. Qifefla cofabiten*
Q
dendo eglio , non parlaron piu una parola, cr cominciomo ad ubbidirlo . Affetta
te poi le cofe delU Sicilia, e:T per ma di commeffarij fcnz<t combattimento ottenuta
luna cr laltra Lia,i Romani gli ordinaron molti honori M<< Sefo partitofida
M efina, temendo o chel nimico non gli andaffe dietro, o che i fuoi propi/ non lo tra

diffro , diffe di uoler paffar' il golfo, ZT fpciUo quelfuoco che le galee pretorie por
tono per far lume alle naui che le feguanoje n'and a pigliar porto m Cefilonia, do
ue anco l' altre a cafofpinte dalla fortuna, tornaronda lui. Horfatti chiamar tutti a septVom.

fe, cr pofa gi la uefla Imperatoria , fra molte altre cofe gli diffe anco quefio , che feo ftr tedi
d fal-
fe efri rimaneuano con effolui, che non poteano fha- occulti, nuche fe fi fpartiuano
chi qua, chi l, che piu ageuolmente formo ft/^tti. il perche partbfizT andati

fene m diuerf pacfi , effo fe ne pafr in Afra, con difegno (Tandarfcne a trottar An
tonio . Ma ut Lefbo intendendo che A ntonio era andato contro a M
edi,cT che Cc

fare con Lepido era alle mani, entrato in fperanza d'ottener il prmeipato di' Anto
aio, riprefe Cbabito d'bnperatcre, cr di maniera apparecbiofrt come fe frffe
uoluto
andar

-OS?!
, ,

itfo GLl ANTJAtl l5t GfO.


mdtcr' d occupdr le prouincic i Id ddl mare . Q^rfo fio difeso uenuto dWore^
fbie Antonio, prmifcli che pofindo gi Pdmiegli perdendua ogni offrfd , cr pro^
metteud tutto'l fuo dmore , ubbid Scjto parole,nd inJdttonon mantenne ci cha*
ned premeffo , am erd intento come printd a fegir il Juo configlio . Po* laqualcopi
Antonio mandato contea di lui con Tamata M . Tith , per ma d'ambafeiatori man
d a dimandar perdono ad Antonio, ilcfuale negandogli la pace^fe prima non gli cori
fegnaud nelle mani tutte le fue naui, cr le genti j Sefto pcihfopra le nani tutte le co*
fe piu graui , attoccoui il fuoco yCrrffofcnc fuggi per terra . Ma perfeguitando*
AnitH le- logli Antoniani ,uiiioucnne nelle man loro,ilche uenuto all'crecchie d'Antonio,
accefo command fubito per una fa lettera, che fofj dnvmccz-ito,ma poi
v/
f/*t - p^ntitofiyfaifje chefoffe mantenuto muo . E t perche ilfecondo carriere pafi auan*
ctmeitte l- ti al primo , colui cheprefb l'haued , per fultima lettera riceuuta uedutef eomman*
halle (on i
darammaa:xitrlo, 0 fiacche ftpcnfaff che queUdriceuutd certamente fofj la ue
ra, ouer che fingejje di non faper la uertt della eofa , incontanente uccij Se^o Pom g
\'entidio peo. llcuifne ejjcndofatotjueftoyAntoniopermanodi Vcntidiouinji Parthi,'
haj]o ymte ffcfche anco il Re loro Pacoro meri ncQa battaglia,(^ hiucndo uccifa una parte de'
'
HarboThcr una parte mefi in fuga , Vcntidio prefe tutte le citt Soriane . Dfpoi
feccgucrraad AntiocoRe di Comaginc.Doue Antonio alla fprouifa uenuto jco
.^ a parole , non pur non fi raUe^feco delle cofe con tanta projpcrit fatte da lui, ma
per muidia leuatogli il gouerno, effi Antonio tiolfc guerreggiar con A ntioco,cr tan
tofece che lo foffinfe a ritirarfi in Samofata . Ma non facendo con l'affedio profitto
'
ueruno,fattaconciticIloUpace,f n'and in Italia. MaOrodcRede Partiefjcn*
dogiamoltouccchiopcrlo gran dolaredella morte di Pacoro , rifiutato Flmpcrio,}
Traate. diede il regno a Fraate maggior di tutti ifuoi figliuoli, ilcjuale con fomma fcelcratcz*
za uccife I fuoi fratelli , n uergognofii anco d'ammazzar il padre, che perci s'era
fiegnato, cr tagliar anco pezzi tutti i migliori del regno . A ntonio mandati am*
baf^tori a Parthi , sapparechiaua in tanto di farguerra,per affitlirgli alla fproui* p
fia, entrati che fofferoin fperonza accordo. Ma intef che t Medi andauanoin
aiuto de' Parthi, lafiiatc le bagaghc cr la maggior parte delC efjcrcito a Stratiano,
con ordmc che lo fguiffe j egU con la cauaUcria, cz con la fanteria leggiere , affret*

to'l paffi),con fferanzA hauer difubito afupcrar i Medi. Ma Re de' Parthi,&


il

cjuelde Medi incontanente afjltato Straluno , con lutto Fefjcrcito l'uccfcro. Per*
che Antonio che andana a foccorrcrlo, giunfe tardi, n trou altro che i corpi morti
. defiioi , ma non pafi molto tempo , che meff in rotta i Barbari , per non gli noe*
(juetroppo. Etaffediandolaterrareade' Medi,moltopiucffoeraaffcdiato,per*
- che[e(prcitoperlapenuriadelleuettouagUe,fimoriuadifamc,creffendocolret*
ti i Solfiti andar a procacciarlofi in eju, cr L pe' campi , da l'tmbofiata de' Parthi
ueniuano mal trattati . llRedc' Parthi hauuto per ifpia nel male flato che fi trouaua
Antonio per alcuni a (jucflo effetto fubomati, gli perfuafi che dimandaffi la pace,
ey agliamhafiiadoriper qucflo negotio mandatigli,rijpofc con moie uillanie,che
giamai non era per far pace
fi non moucan
jbito il campo . Partifii A ntonio cr
flaua
, , , , .

I m

PXR-TESECONDJi; ici
A fiJUd puraff>eitjr te ccmdiom della picr, in qucQa i Medigli abbrucioron le mchi
ne da affcdiare, crruinarongli le trmcicre,0 i P<trti intanto con un fubito affatto fot
to [opra i Romani, gli diedono una mala rotta . Antonio dunque ue^oft ingannato,
diltberofi d'andarjcn' in Armenia cr per luoghi incoffiiti caminando , in cofi fatti

pericoli ueimc, che tutto leffcrcito fuo ui fu per efjcr morto, effcndoft egli incon*
trato in una imbofcata , doue dalle fpeffe frcccie CT dardi foffeato finalmente fai
uofii per quefta uia, che tutti flrettifiimameme
fi congiunfcro inficme in modo d'urta
tcfuggine. llchefi fa cofi .Le bagaglie,'cr gli ormati alla lettera fi riferrano nel
mezzo della moltitudine . Gli armati che portano gli feudi lunghi, cr incauati,nel
l'cfbrcmo della fquadra fi collocano, cr uoltati con Carmi al nimico,cuoprano gli aU

tri. Ma quei ehufono gli feudi larghi nel mezzo inficme ben ricetti,fopra di loe
,

ro,cr gli altri hfijiengano fi che m tutta la fquadra non fi uede altro che feudi, o"
,

tutti pcrefferfiben riferratt inficme, fin difefi da ogni forte darme da tirare cr in
B guifa tale fi fuol ben rifrigticr inficme un'effercito,ehe fopra ui potrcHi caminare.
Vn effcrcito dunque cr per quefta frma che gli fi d, cr per la fortezza . cr per Tefii^ine
la difcfa, ha prefo il nome di teft aggine, laquale uftno in due modi, cio quando i'ha

a batter un cafteOo, cr le mura , cr quando da balcftieri fi ueggano accerchiati, cr


tal bora molto sabbaffano ,
par parer d effere fIrocchi i ma fel nimico gli saccofta,
fltto fi leuano fu, crfinitolo tirar con fuo fturbo a dietro . il che auucnne aVhora
ctiandio. Imperoche ( come s detto) trouandofi da una fpeftiftima moltitudine de

faette feriti, incontanente fccionlateftuggine,ftandocolginochio fimiftro interra,


laqual cofafece penfara' Barbari, che per le finte fffer caduti per terra per poe
,

fti gi gli archi, cr le balcftre con la jfada m mano gli corfero addoffo per amrnaz*
,

zarli a fatto. Ma gli A ntonianifubito kuatifi in piegagliardi,gli diedimo impctuofa *

mente addoffo , fi che i coperti feudo uccifrroglt ignudi , iprouiBi gli jproueduti,
criRomanii Barbari. Maliberato AntoniodaUa pauradel
gli armati gli arcieri,

^ nimico, fu molto afflitto dal freddo. Verche egli craiinuemo, cric montagne deU
l Armenia fon tuttauia ghiacciate ifiche egli perfe molti de'fuoi. Laondetngann
gli Armenia adulauali , bench gU foffe capitai nimico , cr data la paga al rima
ncnte deWeffercito , a Cleopatra andoffene in Egitto per il che tutti i Cittadini a
,
piena bocca fparlattano di lui, fi perche dileihaucuahauuti figltuob,crancorapera
che molte prouincie gli hauea donate. Etdimanieradalfamore,cr dalle nulic di
'
coftc trouofii alloppiato , che andata la fua moglie Ottanta da Roma per uedtrlo,^

crftarfifeco,nonuolfcpurchcQagh compariffe dinanzi a gli occhi, anzi gli fece


uender che fubito fe ne tomafj acaf. Ma
Cefre , peroebe per cagicn del uer*
no in Sicilia fe riera flato pur troppo, hauendo battuto nuoua che pcrraffentia fua
alcuni popoli foggetti a Romani serano ribellati , tomoffaie , cr fi meffe in ordine
per farli guerra, cr alcuni per fc Beffi), cr alcuni per mano d'altri ridujjc fottol gio
go. Fatto quefto, and uia conTO a gli Vngari . QucBi fen popclt c'habitano a Cefare io.
canto la Dabnatia lungo flftro, cio il Danubio cr diftcndonfi dal Korico infino a
Mifia d'Europa, fono buominidafprauita, i quali non hanno il tcrren fertile, nra

LL ria

Dta'V y>#'OOgk
, .

i6x DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


ruL piaccuok > non ricolgon n uin n olio,nui orzotCT meglio,di cui fi ftrtmo tanto O
nel mangiar come nel bere. Nondimeno fono tenuti per gente ualcrofifimainguer
M , cr ^ alcuni Greci ,
per fignoranza del nero. Peoni /on chiamati . Perche i e*
riPeonihabitano uicinialmonte Kodope, o" nella Macedonia . Et quefhtCZ altri
cr efU ftefi fi chiamano Pannoni , cio Vngarifecondo i Latmi Hor Cefare dopo
Antanit con
molte, cr tftoUe battaglie finalmente gli ninfe . Ma Antonio diftderof dt metter la
it^dnna fi- briglia a l'Armenia,cr dar le mani addoffo al Re loro,dopo che hebbe (come fi dice
glia l'Arme per prouerbio) moffa ogni pietra per uenir alfuo difcgno,finalmcntc tiratob con In*
ma, e tema-
fnghe dolcifme,gy amicheuoli parole nel fuo campo , gli meffe le mani addoffo, CT
fette in E^if
te.
con libera guardia menatolo attorno a quelle cafcl doue ripofti erano i fuoi thefori,
iquali effo difidcraua d'hauer nelle mani , non hebbe per mai gratia di metter ui f

[unghie . llche ueggendo (perche gli armeni in luogo del Re pref, haueano crea*

to Re Artaffe fuo fgliuol maggiore) gli meffe i ferri inargento a' piedi per honorar*
bicrin questa mamerafoggiog tutta lArmenia, cr Artaffe nto in battaglia , fe e
ne ricorfe a Parthi . Antonio lafdite in Armenia le legioni, in Egitto feco conduf*

fe Armeno Re loro con la moglie,cr con cr donata la preda a Cleopatra}


i figliuoli,

con cathene doro legate gli conduffe dinanzi Armeno con tutta fuoi. CXuelUpri*
gioni n giamai pregarono Cleopatra che di lor haueffe compafiione, o gli liberaffe,
n [adorarono , ma fempre per fua propia cagione le parlarono . Antonio poi co*
mand che Cleopatra [offe chiamata Regina de Re, cr moglie del primo Cefare,ZT
il figlutol di quella nero figliuol di Cefare , chiam > per biafimar C efare come figli*
uol adottino cr forestiere, cr afjfegnolli alcune prouincie . Ma a fuoifigliuoli che
di Cleopatra hauuti haueua , cio Tolomeo, cr Aleffandro , diede molti regti . Ne
[attender a quefecofe,fcriffe al Senato,chera per lafciar [imperio, cr ilgouemo,
cr rtjlituirlo a l,cr al popoh } n ci fece pache in animo haueffe di farlo in efft*
to , ma con (finanza che il fenato haueffi; a coftrigna Cefare a pofarlarme, cr che
non le pofando,ff}c odiato da tutti . Andato poi aitanti pa fin ad Araffe folto no* p
medinola far guerra a Parthi accordato che fi fiicolRedc'Medi,quictofii.TaU
Trlnrfi^ ^ firon gli accordi fra loro,Che il re de Medi d^e aiuto ad Antonio contro a Cefare,
aaafitm d'
tota guerra cr Antonio a l contro a Parthi, cr fra loro ftcambiaron' i faldati .EtilRede Me
[ceferta fra di hebbe da lui alcune cofe delT Armenia nouellamente acqjiata, cr Antonb hebbe
^efare , & lotapc figliuola del Re Medo pa moglie del filo figliuob Aleffandro . Pofeia fe ne
Anteaie,
pafi in loma,cr in Grecia alla guerra Cefariana . il Re de Medi da' prefidif de' Ro
mani fatto frte ninfe i Parti, cr Artaffe che haueuan prefe [armi contra dtl.Ma
hauendo Antonio richiamati ifoi foldati,crancoritaiuti quelli del Re Medo, il

Medo rimafe uinto,cr prefo . Et in quefa manina f Armenia , cr la Media capi*


tomo male . Romani tutto che haueffao paduta la libert , non paci furon /ng*
I

getti mai a una manifcfla monarchia, fin che non fu morto Se(b , cr Jggiogati i po*

poh fcditiof,cr che dal re de' Parti non gU fu dato trauaglio * Allhora feopertamen
te fra lor guerreggiando Antomo,et Cefire, il popoh da una manifefafcrmtf *

de oppreffo . he cagioni della guerra fi pretendcuOito effa quefle , Antonio incoi*


paua
. .

PARTE SECONDA; 16)


A pdM Ccfarcy che ftfeffe ufurpato le prouinck , cr le genti di Scflo , L cpido,
cr dimandaua d'hauerne la metiicr etiandio mezzi (juct Jildati , i cjuah egli haue
mnelTefferato fodt quella parte d'Italia che s'appartcncua alni. Cefre aHin^
contro, che Antonio di fua priuata autorit s'era ufurpato l'Egitto, cr hauca ammoz

ZAto Seflo, a cui effo perdonato haucua,cr che con tradimento, cr inganno hauendo

Armcnio,cr prefolo,haueua tafiatod^ infamia il nome Komano,cr effo anco di
tnto
mondana la met delle prede. Kinftcciauali anco fpra tutto la cof di Cleopatra, ,

i figliuoli hauuti di Iciy cr le donaticni fatte loro . Ma quel che piu gli premeua, cr
diche egli fidoleua,cra,chc Antonio haucua dichiarato Cefrionc delia famiglia di
Cefre.ln tanto cheFun dclTaltro s'andaua cofi dolendo,occultamente apparecchia
non Farmi , ma effondofatti Confili Cn. Domitio, cr C. Sofiio della fattione Anto
mona, aHhora aUa foperta diuennero nimici . Perche hauendo Sofiio il giorno del
le Colende parlato molte cofe ingrandifiima laude d'Antonio con biafimo di Cefare,
B Ctfare per un'altra cagione fi parti di Roma. Ma tomalo,cr tolti fco molti fhldati,
dife parl modefiamente , ma coti gran mordacit contro a Sofito,et Antonio, affvr
mando di conuencere A ntonio con lettere che mofircria publicamentc I ccnfoli a

dunque che contradire non ardiuano,et tacer non potcuano, abbandonata la cut, da
molti fenatori accompagnati > fe n'andarono ad Antonio , cr alFmcontro molt'altri,

uoltate le If alle ad Antonio tfen'andaronaCcfare,nonpotendopiuqucFpatire,cr


cerare t
per la rifiutata Ottauia , cr per Fodio di Cleopatra . Da coloro hauendo faputo
Cefare,crgli altri fcreti dAntonio,cr quale cr doue foffe il tefiamentodi quello. Ilice U lefta
procur ihauerlo,crhebbelo,cr in publico incontanente kffeio, cofa inuero ini fneated'An

quifiima,crcontal recitatione di maniera commofje etiamo i piu fuifccratifiin


d'Antonio,che di fubito gli leuaron' il conflato,cr ogni potefl , promettendo per Oi lui dfena
publico decreto a' fuoifamiliari ogni perdono, cr le publiche lode fe Fabbandanaua , c-dfe.
no,CT dipiu alla fcopertaproteflaronlaguerraaCleopatra,laqualguerra appar
teneua piu ad Antonio , perche fapeuano benifiimo che per lei egli fi metterebbe a
^ .

ogni ritaglio .Seruiua Antonio a quefla doniu di maniera > che la chiamaua cr re
gmoycr fignora, cr patina che ifoldatiKomanifleffr alla guardia di quella, cr ne
gli feudi loro era fritto U nome di Cleopatra . Oltre a ci quefla dorma in fua cotti
pagnia aitraua in palazzo , infieme con lei hauea cura de giuochi , inficme teneua
ragione , cr mfcme caualcaua . Per le citt era portata in lettica,cr effo in compa
gma de gli Eunuchi le andana dietro a piede . Inficme con lei era dipitito,cr ritrai
to,cr effo ucnia chiamato Bacho cr Ofre,cr ella \fidc,cr Luna,cr perci fi ere*
dcua che da lei (offe flato ammaliato,crfatto impOTscire Nf folammte lui ridotto
haueua m quefio flato , ma ifuo proprif primati, fi bene incantati hauea, che ciaf un
di loro Jperaua d'hauera comandar a Romani, cr per flennifiimo giurameiuo, CT
noto teneua ilguirar cr uotarfi di tener ragione in CampidogUo . Et Antonio taF

bora fi cigneua a canto la ffada alla Perfiana, cr ufaua ucttmenti flrani et mufitoi
ti. Et fa un ConfoloRonwio ,cr capitano gran^ attribuito era per grancF erro
re Fufarucftimcnti flrani, cr forc{Heri,chiuorr giudicar che g imperatori de'

.
LL 1 tempi
, . . , .

164 DE GLI ANNALI DI GIO. IGNARA


tempi iiofhi noi: fun dcffti di rtprcnfone,da che non pur lafcuno il [olito ucBhr deU D
k patria, (y non dico una uolta, ma [oliente tifino i ucfHmenti Barbari i In quijo jlu
to emendo le cefi , Cefire CT Antonio sapparechiauano di [or guerra cr amendue
di pur affli compagni cran [orniti, cr fra il uolgo fi diceuano cefi affai, molti frgjni
PrcJigudie
furano duan
e prvdtgiffi ucdcaito , cr [accano I un certo facrifitio effendo entrato un [imiotto
dentro al tempio di Cerere, difturb ogni cefi. Molti [anctuUi m Roma effeiuloft rau
Il U batta,
glia Aitila-
nali,ty fra lor diui/i nella fittion A ntoniana,cy Ce[jriana,[cnza che da uerun co
M. mandato gli [offe , combatterono, cy quei che tcneuano la parte dAntonio furon uin
ti
. La fiat Ita di marmo del medefrmo , mand fuori [angue li tempio di Cerere,
cr della ffcranxA fu abbruciato , accoder ettandio moltaltre cofi [nnili , ty nium
gli fpauatl mai . Antonio s'affrettaua per trouarli fprouifri in Italia , cr metter*
fili [ottoipiedt. Ma giunto a Cor[u,cr d'indi nauigato nel Peloponeff ,[ucm
a Patraffb , cr m qua cr k dtfbribu le [ue genti per tutto . Cefire partitoff del por
to di Brindifi , /tracco dalla tempefa , torn in dietro , Venuta k primaucra , An*
tomo non [i moffegia punto i pcrclK le genti dell'armata [ua,raccolte di duierfr pac*
[i ,[ucmaiido lontan da Ini ,
non s'efrrcitauano
combattere icr quel che fu piu,
al

per le malattie grandi cT mortali ,cTpcrU fuga di pur affai, (ccmauano ognhora.
Agrippa ctiandio con impeto hauendo prefo Methone citt del Peloponeff , offer*
uandod pigliar porto delle nani da carico, cr [montando hor' in un luogo, hor in
un altro della Grecia , lo dijlurbaua affai . Ma Cefire command a tutti i [oldati,a

tutti i frnatori,a tutti i caualtcri,iquali erano perfine di qualche autorit,che a Brin*

dif [1 remaffero, doue raunati,hor a qucjli chaiutafflro limprefa, cr hor' agliai*


tri che non noie/Ter appartatamente penfir, CT ordir nouit ucruna, comandaua. Et
k fua ficranza era nel confintmento , cr nellunione
ci fece per mojtrar che tutta
dca maggiore, cr piu nobil parte de Komani,cr con quejli paffato il golfo Ionio,et
prefi Corfu da' fildati dcUa guardia abbandonato , entr nel porto di Glice , che tai
nome piglia dalla dolcezot del fiume che ui sbocca dentro, CT di li nauig ad A ttio
p
Et ueduto che ninno contra di b conduceua fuori [armata, et che i nmici,tutto chei
gli prouocaffe,non ri/pondeuano n di uoler combatter , n arrcnderf , occup quel
luogo doue bora Nicopoli , cr ini appreffi ad Attio per terra ,cypcr mare pofi
legtiardie, Pcrcheglt Antoniani occupato c'hcbbon Attio, [ubilo da ognilatocon
torri lo [cccr frte Antonio intefi [arriuo di Cefire , con i [uoi prcjamcnte riti*
.

rofri ad Attio , ma non gi fubito uenne a battaglia, bench da Cefiit in tutti i modi

fi ne flettono [u lo fiaramucciar tumuk


prouocatofiffe , ben nero che molti giorni
tuofimentejfn cheffi Antonio condotti uhcbbc tutti [uoi effcrciti.Ma Cefire man
i
date le [ue [quadre in Grecia,cT Macedonia, per tiranti per firxA Antonio a conat
terc A grippa con un /bito affalto prefi Leucade,et tutte le nani di quel luogo,pre[e
anco Patraff,ct co/hinfi Corimbo ad arrcnderf. Tito Marco , et Tauro Stratio
con una [uba [correria affalita k caualler (f Antonio, prefiro,et tiraron dalla lo

k
ro Filadclfo re di Pafkgonia. Cn. Domitio ancora,cy altri molti [e ne paffamo dalla
banda di Cefare. Antonio dunque per paura che quegli ancora iquali hauea mandati
in Ma-
. . , .

PARTE seconda;
Wo u io-
^
tff
A in Mdcedom,cr in Trdc,nonfuccffa il mcde/mo.mfretta infrcttdj
pochi Ceftrum da
ro . aucUa fu fatto per nwrr, una picciola battagUa,0' alcuni
In

principio da gli Antoniam furono ribattuti .


Ma a c4o po- la fopragiimta <f Agr/p
pajopra/lantc dt tutta tarmata di Cejre , aucnnc
chegU Antomam nM pw non ria
perirono . C^efia cofa fu capate
portaron uerun frutto dt luttoria , ma etiano
alle mani con le prime fenttneue
<hc Antoniofomato,^ con la fua cauaUeria uetuUo
di Cefare,rimafe al difotto Et peroche cominciaua a patir di uettouaglie, fatto rau
pruoua M'armi , o/e me-
nar il conftgUo,propofe,fe bene era lojlar falda , crfar
CT prolungar la guerra . Et dicendo chi una cofa,
glio nato foffe rittrar/i altroue,
ne luoghi
Cleopatra, laqual di(Je,chc
<7" chi unaltrafittalmentc uinfe la fententia di

piu iiece^arif fi mett^er le guardie, O' che fecormigaffer in Egitto .Ella


pcrchella
prefe(jueiopartito,fiperchcdaalcuniprodigiifu fpaurita,cr altreft
ArUo
temeuachel'el]rcito,onons'anmtaluffe,onon ueniffein di/peratione,crad

nio ancora mejfe paura. Ma perche non uoleuanop^tirft n occultamente, ne aU


la fbrouHla come J fuggifero ,
per non ijpauentar i compagni,ina dar ad intender^
le miglior naui,cr perche il numero de'
deffer apparechuti a combattere, feelfer
le malattie, come anco per la fuga
marinari,CT' rematori era molto feemato , p per
cr di notte occultamente fopra lefcelte,po)lc al
di molti , abbruciaron tutte [altre
cune cofcpretioftfime, pmetteuan in punto per nauigare.
Antonio fatti uaur m
pelle nauifc*
peme i foldatt,p<ai pubhcamente loro.incitandogli a combattere , cr
tee entrar tutta principali de pu>ifamiliari,perche
non hauepr a ordir (jualchcnuo _

anco* Fug4di
mtrama,ficomcDcllio,craltrifi^itiutfattohaMeano. Sopra quelle meffe
ramoltipombolatori,balcfricri,cr armati. Poche galee', da tre
remi b.iuea, tutte

erano, o da quattro,o da dieci . Cefare


ueduto quefo armamento , cr appar
[altre
rechio, all'incontro icara egli s'apporechiaua , ma intefo poi da DeUio , cT altri ti
combatter uahrofamentr,
difegno d'Antonio,raun [efcrcito,et mentre [efortauaa
ecco che unarepentina pioggia con un furiofouentopcfcofje
[armata di' Antonio, la
partita. Elfando gli Anto*
onde riprefo maggior ard&e,Paua ad offeruar la Itxr

coficoincp
maniper partirfi,fenzapcrufcirpiori,eglihebbe inaiiimod:aliediarli
trouauano,o di farliper forza fuggire. Maperchenonufeiuano fuori, nfinolta*
infieme , perci
.nano a dietro,anzifon^ mutar luogo , s'andauano piu rifingncndo
' .egli indugi alquanto. Ma finalmente poi attaccata la battaglia, combatterono. Et
per lunghifiina durata hauendo combattuto del pari,ct con dubbia
uittorid
, fffoiita

naui di Cleopatra, hauendo hauuto il fogno da lei alzate le ucle


per p^tirp,tiraronp

malto mare . Et A ntonio ueduta partir la naue di


Cbropalra, mont f iniuudicia
quella che [ha
que remi i cr difoncnticatof ogn'altra cofa, fi meffe ad andar dietro a
della ita
uea perduto,ey piu anco perder lo douea . Clcopatra cottojciutc l infogne,
olii prua,
ue, formoft In qucfla dunque nella naue di quella riceuute, ritirofofolo
Tcnaro,dalk
cr tacito fodcua,cr in talmodo e/fondofi fiato gi tre giomi,ucnuia
al

compagnia de^ihari della donna fu inuitato CT a cenar a di nnireen lei Hor


a dieci hore,
[annata d'Antonio , dopo la fua partita , hauendo fatto nf ifienzA fn
LL 3 po-
.

t6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARX


per conundamento di Cefare effcndogli gittata il fuoco dentro in parte abhueeiyd D
in parte fu prefa . Dicef che fur prefe tfualche 300 naui . Cneflo il fine c'hebbe
quella battaglia notiate a due di di Settembre.
Et aBhora Cefare fola cominci hauer
il gouemo dogni cofasiche [imperio fiuta (pici tempo a punto
fi comincia a numera
re. Nel luogo douc haueua piantato il campofabbric una ctj et per la utoria ha

uutauiyfcce chiamarla Nicopoli,et piantouui due fiatue di ramepma dhuomo,ct [ala


tra d" un afino. Conciofio che egli fi dice che la notte del giorno auanti che quefla bai*
taglia nauale appiccaffe,ufcito del padiglione per ueder comeflauano le naui,s'incoit

tr in un che mcnaua un afino, e dimandatoli chi eifofj,rifpofe,il nome mio Fortuna


to,et il mio afino fi chiamaVittorino, Q^Ue fiatue poi furon traportate a Coflantino
poli, et piantate nel theatro della cauallera. La fanteria} cr camllerU iT A ntonio,fia
tefi cofipcrfin'afettegiomidopolafafuga,finalmentefenepaffarondaluinctore.
M a alcunucr ffiecialmente de Romani, f ne tornarono a trouar Antonio,cr i com*
pagniacafa. Cefareandatofcneintaliacongran frettaperpaurachenonuifi^
g
qualche mouimcnto, giunto a Brindifi , non pafi piu auanti > percioche iui Fandomo
a trouare, cr H Senato, cr i caualieri , cr la maggior parte della plebe . Dotte ha*
ucndo fatte alcune cofe fecondo il fiuo difio , di nuouo tomoffene in Grecia ,CTperla
tcmpcBafatte condor le naui per lijlmo Peloponneji ,conprefiezxa grande fette
pafiinAfia. Ma Cleopatratemcndo
che non fi tentafj qualche nouit, fi nand
i* dirittamente ad impadronirft di tutto [Egitto , douearriuata, feceuenrd'ogtti ban*

4t"c W4 ! cr denari . Antonio fi ne nauig in Libia , CT trottato che anco [effercito


ch'egli houeua iui {era ribellato, uolfi ammatetor da
tra ton 'ce- fi fi Heffo,ma da gli amici glifit
fare in E^k impedito } la onde tomoffene in Aleffandria , cr iui tutto che sapparecchiaffero di
combatterc,fpediron nondimeno alcuni ambafciatoriaCefreche delle ct^itioni
della pace co quel trattaffero. Ma Cleopatra nafioflamcnte eh Antonio non Jofapef

fi,mand a donar denari a' fangliari di Cefareay a lui uno feettro oro,cr una co
rana , cr una fidia reale dcHa flcffa materia il che fu come un darli infieme con tai
-,

^
'
cofe anco [Imperio . Cefare nceuuti quefli prefinti per buon augurio , ad Antonio
non rifiofi cefi ueruna, a Cleopatra ordin chefoffe detto, che quando ella 0 ammaz
zaffe , 0 cacciaffe uia Antonio , egli era per perdonarle ogni cofa,et lafciarle intera*
mente il rcgino. Gli Arabiintanto abbrucciaron tuttele naui a Cleopatra chenet
golfo Arabico fabbricate houea , cr i popoli, cr ftgnori non le uolfcro dar fccorf
Hauuta la rifioRa di Cefare, di nuouo gli mandomo unambafieria ; Cleopatra pr*
mettendoli una gran quantit di danari, cr Antonio rammentandogli la parentela,et
. 4micu,ajfrmandoUcherapcr ammazzarfi da fe)effo,purchequefia fuamorte
fitluezza recaffe a Cleopatra . Cefare meno allhora uolfi rifpondcr ad Antonio } a
Cleopatrafece molti minacci, cr molte promeffe } cr perche egli temeua che quefla
donna non mandaffi in fumo quclff-andifiimo teforo che nel palazzo reale haueua
mcfjb m una ficreta fionza fatta a pofia , perche ella minacciato houea, che quando
non otteneffi [attento fuo,era per (fibrucciar con fi fleffa infieme tal theforo,gli man
d Thirfo filo Uberto a parlare, ibpiale oltre alFaltre cofe piene cFhumanit, ledU
. , , , ,

P A R. T E S E C O N D a; i6f
A ccfj dictrd ({ueflo, che Ceftre era irmamorato di lei. Et in qucfla maniera ottenne
Eehfoy moflrando d'haucrla prefa per forzai ma in nero quefa citt era fiata trad
ta da Cleopatra. Antonio ch'era afjcnteyintefa la prefa di PelnfiOyiu-l fuoritomo uin
fUcaualleria di Cefare auanli ad Aleffandria, 'perche la troufbracca dallcngp
ttiaggio. Per tal uittaria prefo ardire,et fidatofi ancora ncll'hauer con frcccic tirate
molte lettere nel campo di Cefare,con leqrnli promettcua a' foldati una gran fotnma
di danariyaffali anco la fanteria,ma effndo uinto,tutta la fua fperonza meffe nelTar^
mata,et di modo apparccchioffifcomefe haueffe uoluto o combattereyO andar alla uol
ta di Spagna . Di quefla cofa efjndofi accorta Cleopatrafece che le nanife ne pafr
furono dalla banda di Cefare cr eff incontanente con due donzelle cr mtE unuco
altro nella fcreta HanzA come fe haueffe hauulo paura dAntonio, che penfato ft
fof
fe d'effer da lei tradito,cr con diligentia ferrato [ufeio, ordin che detto gli fofj co*
me etU era morta . Laqual cofa credende^ M. Antonio, command fubito ad uno de Mr<* it

B fitoi che toftouokfj ammazzarlo. CXtielfuo pref la ff>ada ammazz primamen* Amtnm.
te fefteffo . CuiM. Antonio d^e,Tu fai fcrne o Erone (che tale era il nome di que*
Hhuomoyche appreffo i Latini uuol dire Amore, o Cupidit) ad infgjnarmi quel che
sha da fare j cr fubito datof un colpo nel uentre , ma non gi da morire inconta*
,

nente fi gitt fu'l letto . Leuatofi il romore, Cleopatra non apri gi di fiito Fufeio,
ma di fpra guardando (perche il coperchio noneraanco finito) crauuedKtaft dH
fcceffocafoycommandche dentroladeUaflonzaquelo portato foffe . M.Anto*
niointendendo chella non eramorta, preg dCeffm incontanente portatoa leiin
iui mancarono i firuidort preiifiimi ad obbedirlo.Et effndo portato, con catene, cr
con funi da lei, cr dalle donzelle fu tirato fu. Et ueduto chella Chebbe tutto iiifan*
gfiinatOyCr ulano al morirejbracciofii il petto, cr i panni, cr pianfe amaramente^cT

ticerofii tutta M<< egli dimandato un poco di uino , cr bemtolo cr con Cleopa*
tra parlato ^une cofe,pafi di quefla ulta . Cefare effndoli fatta intender la mar*
teiT Antonio,lagrim,cr leggendo le lettere di quello agliamicifiiafimauafefieffh,
Q
chearrogantemente,cr con fuperbianegataglihauealarifpofa yOttefchc nondi*
mandaua fe non cofe ragioneuoU cr giu/le . Pofeia mand Proculeio a pigliar eleo*
potr , cr confruarla uiua , perche giudicano che glifoff per recar gri gloria,fe
condottotbaueffcneltrionfo. Ma ella dentro alle porte fortemente fiatulo, parla*
'
ua con lui n uoleuo aprire . Cefare faputo il luogo doue ella era , ui mand Gallo a
parlarle . Ilquale induftriofamente tirando il parlar in lungo feco al 'ufcio , Procu*
telo con dueferuitori con una fiala mmt fu occultamcutc perla fineira. Magri*
dando una delle donne iuicon effa lei ferrata O
mifera Cleopatra tu fei prefa uiua,
eUacol pugnai cbaueuaacanto diliber ammazzorfida
fifeff. MaProculeio
che incontanente corfi, la tcnne,et toltole di mano il pugnale, con diligentia grande fe
cela cerca per tutto, a fin chella non s haueffe nafcoflo qualche ucleno . Cefarc ol*
tre 0 ci command ad Epafiodito liberto che foff accuratifiimo nel ferbarla uiua t

CT egli in tanto entr nella citt Cleopatra fatto chebbc con magnifica, cr Tcal pom
.

pafottcrrar Amonio, fu affaUto dalla fibre (perdocbchaueua il petto piagato, o"

LJL 4 infiam*
. , , , ,

168 DE GLT ANNALI DI GIO. 20NAR.A


infdmuto) onde clU/diJj>ofediuolerucciderfico'lnon
mangiarr. Dic^4w D
Cefarylc miiucci di nolcr ufar crudelt grandi con ifuoi figliuoli y cr
in cjuef4
to/
cworr, uin/e laju durne
nunicTiX coti fai paure come con bondxtrde appoggiatele al
che ella comminci a mangiare , cr lafctarfi medicare cr poco
dopo egli mr*
ZUyft
dcjtmo le and a parlare . Et ella in una poucra , cr k* coperta
guccndo a guija di:
pouereliaJeuofiisyCTgittatafcleinginocchioniapicdiy Ccfarcle
cornmaiidochC'

Alihora Cleopatra con la noce trcmante,cr con gli occhi lagnmo*>


rUa fi ripojdffc .
fi,cr ftracchi dal pianto, mgui/ tale
pregata ecfore, che ben porr chella f 'offe di'
comodi tutto il fotejro.Cefare
fiderofifiima di uiucrcialla fine le apprefent il

penfatefi chella fojfe difidcrofa di mta, rallcgrofii j cr promcttende^ con ogni


buona jpcranza per Cauucntrc di trattarla honoratifiimamcnte,pcns d ingannarla t
ma effo fi che rimafe ingamiato . Impcrocbc Cleopatra hauendo intefo che per ter*
preg Ce*'
, fa egli iuAcua andar in Sorta, Cf mandar lei dopo tregiorm a Roma-, ella
per mefi B
fare che le dcfj podefi di celebrare i funerali ad Antonio , il che cficndok
jj/r fece portare alfepolcro <f AntoniOyCt iui pofeia che hebbe fatto
un gran pianto,!

cr di coroncjcr di fcrificy ornata la bara , command che le foffe appancchiato H


bagno L auata chella fi fu,fi meffe a tauola cr Jplcndidamcme defm . Mentre.
chejfa dcfinauoyccco che di mila le uien portato da uno un panur di fichi . La guar*.
dia dimandato che cofa portaffejty ucdnto che cran fichi, fu lafciato entr
are ; Dopot
Utrtedi defnarc Cleopatra mand una lettera fuggrllata a Cefxreyncllaejuale lo
pregauache
cU([jtT4.
concedcfji che con Antonio ella fojjfe fotterrota . La ondecgli di fubito tntefe
lit

ca/ auuenuto cr mand a intender come la cofafoffe


andata . Quei che furon man>
dati, come che foffero prefti a correre, morta la trouaremo inm letto doro realmente
omataycr che l'una delle fue donzeHe,chiamata Irade,afitoi piedi moriua,CT Coltra
per nome Carmonio,che per la grauezza della tejia mancaua,^ con tutto ci addom
nana la corona reale a Cleopatra Cui dicendo uno,Son eptefle belle c<^c,o Carmo*
.

tanti Re. Et detto tjucSo g.


nio i BeUtfiimc , dtfCcUa, cr honorate , a chi difeefa da
Centrouer^ effa etiandto a canto il letto cadde in terra morta . A Icuni dicono che Cleopatra ino*
mantcnutoin
fiedeliaftt ri d'unmorfod'unfirpentf portatoli tonifichi } altri chella fc Ihouea
con una rocha fattolo {lizzare , laffiido glt s auuent al braccio CT
te dt tu
che nafeo*
CW4. ntcrfcla. Dicefi anco chella haucuadueleno in un coltello incauatoicr
^ fio fc l'era fono i capeglt . Dione racconta,chc b faiminalc con cui fi affettaua ica*
dun uelcno,che hauca cjuefta propriet , che toccandp tl fangue,pn*
pegli, era unto

{lifitinamrnte,cr fent^ punto di molejiia ammazxaua altrui , Come la cofa fi fia,


cUa mori > la ucrita del modo non fife . Qcfio ben itero che in un de fuot bracci,
appariuano due Jttiltfiime,crofcure margiiui nel corpofuo non fi uide fcgnal uena
di ueleiio , nferpe abunafu trottata } dtfjcro ben' alcuni , dhauer ueduto le uefii^
di quello a canto al mare dalla banda oucguardaua la /ia ,cfcbe erano lefinefire .
Ma per fifa coniettura che ella mortffc di morfo daffido > perche prima bouea rac

colti molti ueleni cr ufaua darli a condennati a morte , alcuni de ejuali ueleni am*
tmzxauano prcHifiinumente altrui , nu con ffandt^m tormento, alcuni altri era~^

X
. , , , ,, .

P A R T El S E C O N DA.I^ 169
A fU) piu pidceuoU,m tardi faceuMo icffrUo ; oitdeUa offeruato baucaebe foto il mor
fo dcWafpido ittduccua un taortifao fimo
con un poco di Icggier [udore [etnei ftoreiu
mento ninno cr che aidomentati tutu i (enfi pkceuolmetue ammdxxftuu . Cefiare
udiu la [ua morte fiupifii, cr al corpo di <}uclLt molti rtmedtj [ree /<trf,cr condurli in
huomini detti P[illi,iqualigujri[cano ogniamelenato,crmorfi3 dafa*
fin di (Quegli
P/fW

perni , prima che muoia , co'i [ucciarli il ueleno , [emea uertm danno loro tintale

lor donne non hanno tal uhrt) in tptcjla maniera [atwio gli auuelenati, l'uno difcctu*
de daUaltro con tal uirt,ZT de' bambini loro[anno la pruouay 0 col darli a mordere
afirrpcntitoco'l metter hr frale [a[ce detti [rpenti tiquali non offvndan punto il
bambmOtanri che coperti de' pani di <jucUo rimangano fttalorditi . Ccfixre dunque

fi dolfe della morte


di CleopatrOf marauigliatofi della [uagcneroj natura > il perche

eommand cheinfieme con Antonio ma tifica, cr regalmente [epoltafofj . Per or*


dine [uoanconhonoreuobnentcfitrfbttcrrate quelle dite donvUe. MoriClcopa, 'i .

jr tra nell: et di trentatwue anni , de' quali regn uentidue , cr piu di quatt^dia com*
mand con Antonio . Antonio chi dice che ui[[e cinquanta tre cr chi cinquatafiri
Cefitre ammazz ilfiiofiglmol AntillonatodiFuluia,cr CefitrwnefigUuoldi C/co
patra 4 in qucHamamera morta Cleopatra , cr Antonio , Ce[are mde , ty tocc il

orpod'Aleffatidro KeiCTUolcndogU Alcfifandrini ancor mofrarh queldc' Telo*


mei, egli non uolf, dicendo chaucua difiderato di uedrr tinRe,cr non corpi mora,
n uol)e andar alloracolad'A pide,perchc u[ato non era d'adorar i buoi, ma gli Dei
Si ft trtbutarioEgitto,Cr tutti qua gran tefini che iuitrouaronfi, port [eco. Hor

affettate chebbe le co[c a[uo modo in gto,[e n'and per la Soria,cr per f A[ta,cr
fuerniui. lRomani,tyallhora, eyprnaancora hauuta chebbe lauittoriaad Trmftdi
Attio,gliordinaron molti honori. Auuicinata[tl'cJi^epafiinGrecJ,crinlt^.
t aurato inKoma, tlpopologli fece granfacrtficij, erti con[olo gli[acrific un
bue, ilchc gi mai prima non era fiato fatto a niuno . Tre giorni di continuo duril belEgt,

filo trionfo tutte le file pompe [uron lufiri , cr tanta preda ui[u, che baft a [or tut-
Q

ta lafpej . Condotta uifuin letto la ifatua di Cleopatra , con unaffido attaccatole


albracao. Fra glialtri prigioni, uifiiron' anco i figliuoli di quella iAleffaiulro che-

era chiamato Sole cr Cleopatra detta Luna fitron menati nel trionfo. Dopo tutte
qucfle cofe Cefare per moltigiomi ordin fpettacoli affai i Momoa quefh giorni.
,

Marco Cra[fi> mandato in Maccdonia,in Tracia, cr in Grecia cr con moki popoli

gucrreggiando,alcuni con la [orza ninfe, CT alcuni gli t'arrefiro . Chiamauanfigi


^ipopoMifi,crGcti,iquaUhabttduanoad^e[ddentroairEmo,0'l'lfiro\maa- Ge
bmgo andare, alcuni di loro prefero altri nomi. Dipoi che il fiume Sauo fioccando
neUlfirofopra la Dalmatia,Macedonia,cr Tracia diuife dairvnghcria , tutti quei crdjJiT
'paefiilnomcpreferdiMifia. Fraloro,oltrealFaltre nationi ,uifonoi TribalU,fT
Dardanif 1 Romani dunque [otto iRe,cr nella republica libcra,(y da' potenti op*-
preffajicbbero quefii pacfi cr li tennero fetteceiito uenticinque anni . Dipoi fnzd\
dubbio caddero dt nuouo fitto la potcfl d' un fola . Perche effendo Ccfarc d'animi
di pofxr larmtfCr render lImperio al Senato, cr popolo Romano , erhauendofeo*'
perla
., , ,

X 70 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONATA


paio quefo fuo catfiglio ad AgrippOtCr Mecenate, a' quali ogni fuo faeto confi* Q
daua i A grippa gli pafuadeua a farlo in ogni modo , ma Mecenate tutto'l contrario.
Pache hauendo regnato lungo tempo , diceua Mecenate , che gli bifognaua o iena
Cefatt fnr falda quella poteflOyO" autmt,ouao depojU che [hauelfe,andar in mal' bcra,aue*
i0 cenfigUo
gna che chi una uolta ha cemmandato , non pu a patto uauno menar uita priuatd
di hlecena^
le ntter. V con fcurcxXA fua,cr con lungo parlar auucrtilb in che modo, cr per quai me pot*
imperio, cr ua,cr fenza molefia de' cittadim,cr con fua /curezz<c, Cfgiu/iamcntc commandua
dal Ser.alOy re,CT gUaggiunj qucjlaparticcUa,Sc fpontanamente ,ZT dibuon euoretu fonda,
Cr fo(vlo
gli altri, diffe,qucc cofe che folto un altro che commandaffe, uorrefli che a te fatte
Romano
arto eojlret foffao,primiaamcntc tu non crrarai , cr felicemente gouemando tutte le cofe , con
It a niener ogni contentezza cr Jnza ucrun paicolo mcnaai la uita tua . Vditi qucjli confi*
lo.
figli, cr funo,cr l'altro approuato,cr laudato, fi attacc aWopenione di Mecenate,
Ci^nome
d'I infera-
cr fnzd deponere la monarchia > attribuiti il titolo o* cognome dimperatore, CT
tori. non dico quello eh'anticamente per la uittoria attribuir fifoleua, ma quello che figtti* g
fica reai potefl . L'anno uegnente efpmdo fatto gi lafefia uolta confido jKbbe per
compagno Agrippa , ilquale egli grandifimamente honoraua , cr Ottauia fhrelk di
qucllo,preft per moglie fu chiamato principe del Senato ,ft come nelle libcrtftme cit
t sufaua. In honor di Roma,cr de cittadini fra le moltre cofe che fece, con gran
liberalitfece bene a molti cherano ridotti in eflrema calantjCT le uecchie fcrittUr

re, et obligationi di quei cherano iloti mefii nc gli crarij abbrucci,ammllando etian*

dto con uno fi effo deacto quelle cofe che fatto A ntonio,zT Lepido erano fiate ingi*
tamentc fatte .Per lequai cofe trouate^ lodato infilai ciclo, per fuo maggior ho*
fiore ancor difidcr che liberamente, cr di buon cuore gli foffe dato l'imperio dal Se*
AJIulid di natoycr dal popolo, cr anco perche non pareffe che commandaffe , cr refftaffe per
Ctftre. forza i per fubomati alcuni fuoi piu fidati,cr intrinfcci,efJndo la fettima uoa crea
to coufolo,nclla corte rifiut l'imperio > cr commeffo tutto'l gouemoa gli ottimati,

gli preg chef} contentaffro di lafciarlo menar Ulta priuata. MaiSaiatorichein


g
parte Jpeuanoranimofo, alcuni non lo uoleano riprendere, cr alcuni temeua/io,
fingendo dunque una parte dicrcdcrli,cr un'altra parte effndocoflretta a farlofu
sforzato a ritener [Imperio . Et in quefla gufa dal Senato , crdal popolo effendo
confermato, prefe fopra dife tutta la cura della Republica Le prouincte piu debo*
.

li, come gi quietate, n ptu bafieuoli al guerreggiare, conjgn al Senato} cria


piu forti, come pericohf,cr mal fteure, ritenne per f. Et con queflo uolea che pa*

rcfjf che il Senato figodcffe le piu belle cr miglior parti delflmperio ,CT effi ha*
ueffe tutte le fatiche , cr gli affanni ; ma nondimeno il fuo difegno era di te*
ner il Senato fenza [armi in mano , cr egli haucr [armi di continuo , cr i fol*
dati a pofa fua Et per non mojrar ucrun atto di Re, n ([imperatore , per
dieci anni prefe ilgouerno fopra le prouincie attribuite a lui, promettendo in detto
ffiuto di tempo placarle. Ma certamente che quefie cran tutte parole piene di lufbro.
Perche finiti i (cci anm,abri cinque datiglie nefurotw,dopoi altri cinque, cr (opoi
akridtc, i quai finiti, gU furo ordinate altre cinque annate per publico decreto a
- finche
^
T

p * H t B J E C d N d . I?I
A fin i^fohtultol tempo (Ufudu4idi dci in dica anni haucfJcilgoumw.il chef
cagione,chc gli Imperatori, i <}uai ucnncr doppo lui,cj[cndo eglino creati in uita o^
dieci annifaceuano la frfa,come fe rinotuti foffcro.Jlbera oltre a molti altri hono
anco dato il quinto nome dAMgttjio.PcrcheejJndo egli defdero*
ri 4 lui fattigli fu

fo deffer chiamato Romolo,cr fchiuando nondimeno ogni fofpetto Shaurd^era^


to ilregno(percheiRomant [offerir uoleuano ilregno,ma del nome delreffio erano
nemici^da cotal nome s'aflctmr.ma A itgufio uolfe effer chiamato,conte piu che huo*
mo, perche coft fi chiamano tutte le cofefantisftme,cr di fomma ueneratione.Laca*
fa degli imperatori ?alazxpfdice,perche Cefre nel
monte Palatino haitaua, co*
me Paufbtlohaho di Romolo,tyiuihaueua il pretorio, llpcrchc quantunque tlm*
peratoreabroueft ritiri a flantiarc,ralbergo fkonondimmotienquejionome.Ettut Totefl de
ta la potefii,che gi folata effer de Confili, de' Tribuni della plcbe,dCenfori,e:r
'*"
finalmentedituttiglialtri,nellemanidegliImperatorifupofia , crconceffogli fu

B ancor queflo > che non foffer fotto Ugge ueruna , n obltgati ad alcuna regola, cr
ordinatione, il giorno che Cefare fufopranominatoAuguflo, di notte aunenne un

gran prod^ioyimpcrochc il Teucre dimanicratdlag tutti i luoghi baffi, ey piani


della citt di Roma, che per quei fi nauigaua. Per lo qual prodigio gli indouini dice* ^ere.

uano che Cefare ampbficberebbe la citt,cr tutta ridurrebbela in potcjlfua. Cefo*


re dunque come quel che commandaua a chi uoUua , che commandato gltfo/fe, tanto
piu allegramente antminifhraua tutte U cofe appartenenti alf Imperio, cr fece molte
leggi, n perci tutte difuo proprio capo , cr portonne alcune dinanzi al popolo , a
fin che correggeffer quelU cofe che non gli piaccffcro,efJrtando tutti a uolcr auuer
tUb di quelle cofe che nu^iori parute foffer loro.Nel fuo conftgUo ancora uolfe ha*
nere i confoli,cr uno per ciafeun degli (Sri magifirati , cr quindeci del Senato per
fei meft,perche per b mczxp di quefti a tutti gli altri fi faceffe intender quelle cofe,

che a confultar,cr ordinar shaueuano,cr aBe uolte ancora inficme con effo br ten*
ne ragione.U Senato etiandto daperfe daua i foi uoti,ct a gli ambafciatori,cr ttrab
^
di ri^ondeua. Bench il popob fi raunaffe in configUo ,
nientedimeno non fi
focena
niente,chegli difpiaceffe. Vna parte de magifirati faccua egli, cr una parte rimet*
teua a Varbitrio del popob,ma perci era tutto intento a quefo,chc i dappochi , gli
inetti,cr quei che per ambilione,cr con prefenticrrcauano, acati non foffero. Ab
cunipopcUpa fe flefj,cr alcuni pa mano daltri foggiog aU'lmpaio Romano.
Ma E lioG(llopretor dEgitto tolta rimpref dandar contro alT Arabia felice,tutto
che niuno glt facefie rififlenza , non pacifnza grandifiimo ficnto, CT danno pafi
auanti. Impaoche ipouai foldati,etdaUa folitudme,etdaWardordelSoU,etdiaWac

quemalfanefurtrauagliatimolto,fichelamaggior parte diquello effacito una


malattia,che gli feccaua la teHa,ui lafci la uita. Que/la malattia aUuni ammazxt*
uainunfubito.Etfe akuni ne fcampauano,l(rfciatoli tutto il rimanente del corpo fa*
no,gh fi calauj gi ne piedi,cr donagli grandiJiimotormento,n altro rimediogli fi
trouaua,che ungali con olio tempaato con uino > ma pochifiimi aan quegli, che ne
poteffa hauae ; pache quel paefenCunn faltro produce,et ifoldati non di mol*
topro*

DigitL : jJP^ooglc
,

m DE GLIAWNAXrm icf.
to proueduti s'crtmo.ln coiai inpucntia, cr mortaliti, i Barbari ripref i lughi",
2r0^fARA
che D
huLtitia Jt perduti haucuanojcacciaron
fuori del (Mcfe le reliquie dcU'effercitoRomano . M4
Au^uflo.
p^ugujlo nelTundccimo fiu> confolato,jnz4 fferanxA ueruna di guarire effendof am
malato,comc^ueld}erct per morir fece teft<aHento,nonlafcUndo uerua faccejjbre;

Antoni
^ iegionifCr fcffirate cronofcritte,dicdc in nuno a Pi/ne, cr ad A*
hiu/j me- porfeiljuoancUo.Mada Antonio Muft con lattamenti,^ bcucraggi freddi
dico. fu ricriato , per laqual cofa queflo medica,fyda A ugufio,o' datScnato hebbe inoU
ti danarifCr Cautont di portar [ anello d'oro,cotne che Ubertino
fofj ,Z7 a efff p
cru tutti i medici aUhora,CT per Fauucnire fu conceffi Fcfcnttone.E ffendo in quei

fio maniera guarUo,comand chc'l fuo ttflamcmo,fojjl portato in caviglio, cr leta


. tOyper moftrar che non haueuafaitto,n deputato ueruhfueceffare , ma da ninno
fu
letto. Lanno feguatteeJfendouitaF Italia trauagliata,cr dalla peftCfO'dala fa
me fi Romani pcnjndofi che da altro non uetiifjrocotanti tnaU, che dal non hauer
egUno creato Augufto confhlo , lo novero far Dittatore , cr coShrinfero il fenato fr
g
rato in corte a far qucRo dccreto,cr pregaron lui che contentar
fi uoleffe dUeffer det
to Dittatore,
cprocurotordclFabbondonza. CefrcAugufiorifiutataladcttatit
rajolfeFimprefadi^ottcdcr aBc uettouagUe, cr ueduto che nongiouaua punto, ni
col pregar, n col diffuaderU a non dargli tal titolo, ftracci la t^a, bcnijiimo,CT
fi
confomma prudentta fchifando quel cotanto odiofo nome,attefo che egU hvteua una
degtiit moUo maggior che la dettatura . AlcutU che^ haueano apparechiate Fina
ftdte , fenxA altro proceffo furon banditi , n paji molto che furon morti infieme
con i congiurati . Dipoi effendo Augufto in Sicilia, nel configlio confolare ,tucea
q:tefcdiUone,ilche fu fegnomanifrfto che i Romani mantener non fipotcuano con
la rcpubUca Ubera . Et in gidfa tale fircer tumuUo , crdifturbaron ogiii cofa , che i
piu prudenti prciamcnte mandaron per A ugnfto . lquale hauendo moko afiegno
qucFa cofa
, fi
perche non poteua ftar femprc m Ronu , nc quella ardiua lafciar fen
fi difpofe d'elegger qualcuno cui cometterpoteffe tal gouemo. Et pa
^
uernot di rendagli chc Agrippa a ci otufttmo foffc , uoleudo honorarlopicbcnon Fhaucua
^^or<t(o prtnw, 4 finchela fiu autorit foffe maggiore, lo coftrinfe a ripudiarla

hauca cr pigUar Cud jafigUualai cr incontanente lo mand a Ro*


Giiw.
ma,cr per far k nozze, cr per pigUar il gquemo della citt, cr per altre cagioni
d!^'lepr^
rfco,m4^fcj4mfnfcpcTcbcMrcCTUff fc4ttf4(irtfof/f(/4Cr/4rr //imenfe Ar
**
era fiato fatto, perche gUbifognauaoefferektto genero di Cefare,oammaz
idneit.
Zato . Agrippa duncjue trottate le cofe di Roma moUo trauagliate, le rajjtt . Augu
fio ordinata Ut Sicilia fc nc pafi in Grccia,et quella pofta in affitto,nanig in Samo,
cr luifucrnatofi alla primaiterafe nand in A fta , cr affettato quel paefe,crla Biu
thinia,ridu(fe i Ciriceni in jertm percioche haueano battuti con ucrghe,cr pot uc
,

*
cittadinRonwu . Nello liejjb modo tratt Tiri/ , cri Sidonij arriuato che fu
e r

u^d'A^r ^ qucfto mczfl GiUlU partor Caio: Et AugiiHo deputati c hebbe al gouer^

diGiu modelle prouincie alcune particolari pcrfonc , di nuouo andoffen' a fucniar m Samo.
ila. douefug^andemente occupato nello jficdtr molte faccnde , c udtr pur affai amb<t
fcaie.
, . ,

PARTE S E C O N D Av irj
'.Jccric . Gli bulkni allhora con Auguffo fecero amicitia , mandandogli a donar d^
Tigri, iquali gi mai prima non erano fiati ueduti da' Romani . Ma in Roma di nuo
no fi fece tumulto per lo confgUo confolare, cr ui occorfer de gli homicidij L aqutd
cofa ucnMa alT orecchie <f Auguflo , perche uedea mofto ben che qucjlo mal non ha
neria fine, con preficzza grande fe ne torn a Roma , ZT ejfo difegn il confalo , CT
perci tutti s'apparecchiauano d' andarli incontro, cr accompagnarlo nella citt, e
gli u' entr di notte, cr queia cofa fece piu uolte cr nelfentrare cr nclTufcire , per
noneffermolefloaucruno. Dapoicongranprieghiimpetrofidalui,chefconteno
taffe d'effer creato per cinque anni macfbro de cojlumi,zT cenfor, cr la dignit con
filare accett in ulta . Rfjcndo alcuni accufati dhauer tefo infdie , cr <t Iw , cr

Agrippa, gli uccife s ma Lepido da lui odiato molto, cr per altro conto, cr anco per
linfdie te fglidal fio fgUttolo,nonuolfe far morire ima nelrefto lo dijprcgiaua,cr
Ihauea cerne fauola di uolgo. tra raltre leggi fece anco quefa, ehc chine confi
^
gli corrompefje le uoci,pcr cinque anni non poteffehauer magnato. Aglihuomi
ni, cr alle donne continenti ordin uarie pcne,cr premij grandi al matrimonio,cr al m*.
la procuratione de figliuoli. Et perche pur affai erano i patritif tanto mafehi qiian
to fi mine, pcrmcfjc ancora che chiunque uolca poteffe pigliar moglie deUe libertine,
eccetto che a Senatori , cr command che Icgittintafoffc la progenie loro . E t per
che gi alcuni con inganno della legge ffiofiuauo infieme i piccoli bambini per hauer
il pranio pronteffo a maritati j perci egli ordin che
fi fatti ffonfiliti) nonfoffer
ua*
kdi/e in termine di due almi dopo non fi celcbraffro le nozze , cio che le fanciulle
minori di dicci anni non ffofaffcro, tanno duodecimo dcttcquali era hauuto per at
fi
to , cr baHeude al matrimonio . A grippa hebbe unaltro figliuolo di Giulia cr lo
^ ^m
A
chiam Lucio, ilqualc infieme con Caio, ugufto fubito adott per ficceffri delTlm do Aiitat,
perio, a fin che nonglifoffcro tefe tante infidie Trouandofi una uolta a mangiar con per fmcefj
-,

PoUione huomo ricco ma crudclifiimo,et bcfiale,ilquale command che lo falco da " deU'lm-
Murene, IcquaU a pofla fatta nutriua ne uiuai, accoHumate adiuorar gli
to fofjc alle
^
huomu, cr qucflo perche il poucro falco haucua rotto un bichier di criJiaHo, ( clie
pena da cojut deputata a quei ferui chegli uoleafar morire) Cefare pre
tale era la
^
g Poliionc che perdonaffe allo falco , n potendo ottenerlo , command a PvUione poIIkhc.
chefaceffe portar tutti quei uaf chauea di tal materia,cr tutte le tazze, etiandio piu
prcciof , al che haucndolo PoUione obbedito , cr Cefare fubito le fpezz tutte j cr
di ffe IO faccio cofi/uci non sammazzino piu per quejlogli huomini . In quefa ma

nicra per la gran copia de tufi che gli ruppe A ugufto , dimenticatofne un fio , non
potcndopunarlo falco,al fio difetto gli perdon . Agrippaeffendo morto di mor*
Merff, <*r

bo in Campagna, Cefarc uand,cr condotto il fuo corpo in R orna, cr fattolo portar'


m piazza,rccu un'orationc ; cr con magnifico efquie , nel fio monumento fmet
ter loffa di qucUo . La morte d'Ag^ippa a Romani rec gran dolore . Perche fa
l' altre cof, coHuifu tenuto un'hiwmo molto da bene tra quei delTet fua , cr deWii
mcitia d Auguflo fruift a utilit di qucUo , ej dcUa republica j Q4nf4 prudentia,
crfortezza hebbe mai coftui,tuUa la ffiefe a benefitio di Cefare,et la potentia gran

de,cr

Oigilizi isfe
, , .

1^4 SM ANNALI DI GIO. IGNARA


^e>cr gli bonor che da ejfo hauuti hauea,conucrti in amore, beniuolcndjcr liberd* D
'
iit. Laondeda Augufto non fu odiato,n da gli altri inuidiato .Morto quei'huo
ttto,non potendo Augujlo flar [enea un compagno nel maneggio dclgouemo, contr4
fuauogaprefc,o's'fkjfeTbcrioipacheo'ifigliuoli(rAgrippa, crifuoinipoa
erano fanciuUm prche fattagli ripudiar la moglie chauea , gi figliuoU
* ^ Agrippa ,
} il

ma per dell'altra moglie , glifece pigliar Giulia rimafia uedoua.Dipoi


per manoeffo Terio, cr di Drufo,cr di Lucio PiJcne,fhggiog molte nationi
EjfcndolidalSenato,cy dal popolo dati molti denari per farle fue fatue} crdif
mmia,ma fi bene della publica falute,deIlaconcordia,cr del
/ifjf/non uolfe fante far

della *Cw-
^ ^ dclTatmo, gli huomini andauanojt trouarlo,et chi piu,et chi meno
nrdsa, cr glty>ffriua,aqu<dicffooildoppio,opircndeua,nonfolamcnte'a'Scnatori,maagU
della pace, altrioticora. EffendoaUhormortala fuaforeUaOttauk, fece portarla in publicOf

cr I laude di quella fece unoratione . Drufo, cr il Senato fi ueflimo di bruno,co*


me nel publico pianto. Vanno ucgnenteUrufo ejjendo fatto confolo,fcce guerra ad 3
^^Dr ^ hauendonefoggiogati ,fi dijfofc di paffar innanzi cr itela

J rondare , una donna molto maggior che di natura humana gli fi fece meontro, cr
morte di pOTUc ch'clla diccffe . Doue tajfretti d'andar oinfatiabil Drujf None uoler de'
<f*eUe. tati che tu uegga tutte queiie cofe . Tomatcn' adietro i perche gi tu fei uicino al

fn della tua uita,cr deU'opre tue . m una


D'indi dunque tomatofene Drufo , cadde
maUttia,crmort/pne. L'Imperatore udita rinfermfa,in frettain fretta gli maa
trouoUo ammalato,cr /bito morto
M^Au'u f condurlo a Roma, cr
ftt.
metterlo nel publico foro,o- in laude del morto, cr A ugu/lo , cr Tiberio recitarono
oraticni. Voltatofi poi rimpcratore a far leggi, ^ darle fuori,le propofe a' Senatori,
a fin che s'in quelle foffe fiata cofa che non puceffi loro , 0 che migliore ui poteffe
fi
aggiugnercy apertamente lo diceffero . Cefare
fi moflraua
, tabnente popolare , che
' hauendolo una uolta un de' foldati pregato che uolc/fe far iauuocato per lui firn*
pcratore per le fue grandi occupationi,ui mand un'altro in fuo fcambio,cofa che tan .
^
to al foldato difpiacque , che arditamente gli diffe , Quando tu hai hauuto bifogno di
aiuto, io non t'ho gi mandato un'altro in luogo mio, ma in perfona per tuo amare mi
fonmeffo J pericolo. Laonde Cefredifmeffa ogn'altra cura comparfe per lui a
luogo della ragionc,crgli fu auuocato . Effendo una uolta riprefi alcuni cTeffer ue
nuti in magiflrato,cr per haucrlo cercato,cr corrotte le noci con danari i Cefare n

uolfc ricercar come fi flotta U cofa,n moftrard'hauerla faputa,et ci firce,pcrche e*


gli n uolca punirli,n pcrdonarli,quando flati foffer conuinti. Quantunque mofhraf/

cr diceffe di uoler deporre il magiflrato i nicnteduneno paffuto che fu [altro deeen


- nio,di nuouo acccttolio,ct non gi per forza,tutto efer cfi parc(fe,ma fircelo per far
Teriiii guerra 0.' Galli. Mapercifenc flette acafa,cr contraiarnimdTiberioiilquale
fratta im tomotochefu,Augu{iolodichiarlmperatore,fcceloconfolo, CTfhonorcoltrion
Scoile folcita effer detto , nomin fecondo il nome fuo , Auguflo . .

JiLJ Hebbcgran dolore della morte Mecenate-, ilqualc, oltre aWaltre cofe doue egli fc
lo trott uttUfianoy era ctiandio /lito placarlo quando lo ucdcua adirato cr nduHti
.
r

PARTE SECONDA;. pj
X dUmoderatone . "Et di ci fa fede queiio, Che fedendo una uoka Cefareinribm
iwif,Cr ini hauendo condennati molti a morire , Mecenate per la gran tm-ba del po* d

poh tent piu uolte in nano di paffarauantitCT andar a parlarli ila onde non potem
do far altrimenti, gli fcriffe una poliza, laquale a punto cofi diceua , Lieuati s boia, ,,,

Crgittoglielaingri^o. Letta che CefrerbebbeJeuojiifufoiO'Tiuoc la fntcn


tia data. In tanto non hauea per male dejfrcorretto,crripnp> da gli amicifcbe piu .
^
naUegraua . La lurt di Mecenatefopra tutto fi feorge in quefo,che quan*
tofto fe
tunque egli contradiceffe agli sfrenali difri dAugu/o , in ogni modo glifo tanto cof i

rocche piu non potcua effere, cr a tutti gli altri piaceua /pra modo > cr quantunque
tanta foffe ["autorit fua,che Cefare gli deffe molti magi{irati,et bonari, e/fo nondne
no tutto l tempo di fua uita con animo tranquillo contentof^i di flar nc'autoritfua,
bench Cefareglidejj moltimagiihrati, zr bonari, effnondimenotuttoltempodi ,>

fua uita con animo tranquillo contentici di flar nell ordine de' caudieri. Veduto
Augufio che Caio,cr Lucio foci nipoti, cr figliuoli adottiui,non immitauano i fuoi co
^
Humi, perche efii non pur nonjimofoauano jfilendudifiimi , cr liberali, ma foro
ci , cr terribili , cr perci hauendo diUberato di tenerli come pcrfonc priuatc , per
farli piu modefi -, poter tnbunitia , egli aff* a
a Tiberio per cinque anni diede la Tiber
gn r Armenia che dopo la morte di Tigrane sera rcHata. Macon tutto ci non fr* fu iato ,l

ce profitto niuno perche i fanciulli ucdutifi tener bafii, s' erano grandemente adorati
conluiiilpcrchcTibcrioper paura dcH ira loro,non and m Armenia,
Augufio per [anno uegnente gi confalo la duodecima uolta, hauendo uefiito Cab
ma a Rodi. ^
della toga ubile, io conduffe nella corte ,cr io deput prencipe deUagioncnt,ardd* .

nando anco che foffe fopraflante alle trib, cr l'anno dopai gli fiefii honori diede an*
co a Lucb fio fratello Effendo congregato il popolo che dimondaiia il correggi*
mento d'alcune cof,et per tal cofa i tribuni mandati ad Augufio, effo comparfe > cr
infienu con loro and eftminando le cefo che dtmandauano ; ilqual atto grandemente
rallegr tutti. ConmalanimofoffarefobklafciuiadiGiulia fua figliuola, la confi* ctnfno di
^
n m un'ifola doue la madre Scribonia fpontanamente fico attdoffctie in efilio . Fra Giuli*,

gli altri innamorati di qucQa,cgUfece ammazzar Giulio Antonio,et alcuni altri ho* .

norati huommi, che al rcg;u> afoirauano , il refio confin neUifole . Effendofi rel*
lati gli Armeni, cr hauendo hauuto aiuto da' Parthi, Cefarefiaua di ma[ animo, cr
con dubbio di quel che far doueffe ; Imperoche perla fita uecchiezxd fffo non pot*
ua piu efercitar la guerra j cr Tiberio (come s' detto) gi s'era ritirato, cr egli non
ardtua dt mandarui ucrun'abro de grandi . Et Caio,<y Lucio erano troppo giouaa
ni,cr mal pratichi nelle cofi del mondo Ada fine trouatof dada necefiit cofiretto,
.

eUffe Cab con la potefi di uiceconfolo,cr dicdcli moglie , acci anco quella fua de*
gnit foffe maggiore > cr gUaggiunfe alquanti configlieri . Cofiui meffojtmca*
mino , da tutti come nipote deU'lmperatore , anzi piu tofio come figliuob, ho*
norcuolifiimamente uenia riceuuto Tiberio anco fo ne pafi a Scio ,CT hono*
.

r quefio giouane , fcolpandoft daogni foffretto,crhumiliflimamente mogli co*


fa portandofi . Arriuato il giouane m Soria,fcnz4 che imptvfa ueruna honorata fa*
"fi-
, , .

ty~6 BE et! ANNALI DI Gfo. ZONARX


C4t$ifir- (effe, fu ferito
**
. Imperoche Addane ilqu<tlteneudArt4gtru, con beBc paroline ihrd D
toh a coito aUe mura come s'haueffe uoluto riuelari un gran fccreto lo fer, ma co*
Hor Caio che anco fenza qurflo era mal
fui prefa ebefit la citt,fu fatto prigione

fanOyZT di natura sfrenata, cr diffoluta,di (fue/la ferita ammahfi La onde diue .

niUo molto debole cr poco atto a taf imprefa dimand che conceffo gli foffe , il
rita priuata . Aiigufiohauutaepiefiacofaper male affai affai,glifcnffectx'fc*
Morte di
Cdio, c far quel che ghparcffe . Caio dutique montato f*
hueio. pra una nane da carico,cr condotto in Licia, lui moriftyCrlaicio fuo fatcBo prima
dimorte fubitana era /pirato. Per laqual cofa Liuia, cr Tibcrh,che non molto auan
ti era tornato da Rodi, non furon fenza fofpetto . mpcroche effondo rgt pcritifimo

Trafitlo A- ncUagudttialc mathematicaycr aikobgia per la conofeenzA dcBe feBe,ey oltre ae

fcf
Tme.

cr degiouani douea auuenire . Qjicio certamente fi racconta , Che hauendo Ti*
bcrio una uolta , mentre ch'era in Rodi, in animo digittargiu daUc mura TrafiUo,co
g
me quel che fob fapeua tutti fuoifcrcti,^ uedutob fior mal contento, gli dimand
perche fleffe cefi addolorato,ilqual rifpoftoli che un gran pericolagli fopraflaua,Ti
,
berlo cr per b jlupor della fcicniia di quefi'huomo, caperla fpcranza che houeua
del principato,b ritenne appreffo dife. Et qucflo fopra ci baili . A ttgufo hauea
do rifiutato il nome di Signore datoli dal popob Romano, cr dico ramatolo con co
mandar che ninno cofi b chiamaffe , da tutti per qucfl'atto fu grandemente lodato,
QmnJeci , ^ ccbbroto , ma molto piu ancora perche egli prefl fenzA tfitra per tre anni a bi*

-rtr.ti Ari fi>A^fy >*n milione , cr mezzp di dramme . Quindici dramme appreffo li Romani
me. fimi)* uagUono Un ducato (foro , ma appreffo i Greci ferine Dione , che per uenti dramme
^ ducato d'oro . Dopo queflc cofe , effatdo nata laguerra Trancefe,n po
* *'
tendo egli,cr per la molta uecchiezzA, cr gran malattia condurfi in campo con refe
fcrcito,contro a' Francefi ni mand Tiberio, parte perche la neccfiit lo richiedeua,

a cr parte perche gi a pcrfuafione de Gutliarichianuua dal confino, adottato l'hauea _


per figliuolo. Ma temendo che egli per la fnafupcrbia non tcntaff far qualche no*
. uit,adott anco per fuo figliuolo Germanico figliuol di Drufo. Nel maneggb di
qitcfle cofe , abunicr fra gli altri Cn. Comco figliuobduna figliuola di Pompeo
Magno , gli ordirono certi tradimenti. Et perche egli non uoba farli morire , che
benifiimoconofceua che la br morte non gioujua punto aBa
fua ficurezzAyCrme*
no haueua ardir di liberarli, a fin che taudacia de gli altri da quefla fua piaceuolez*
ZA non foffe fiata confermata , perci n di giorno ficuro n di notte in modo niuno
,
Jit/Uair, poteua ripofrfi. Di quefa cof auuedutafi Liuia,dimandogli perche cagton di not
t^rinondormiua. AUa qual ri^f Augu/lo, Et chi fia quel mai,odonna,cke fra tan
Ttrcmh
in cofi ffiefii tradimenti pofjahauer pur un minimo ripofot AUharaU
limMU
cr Uber- donna hauendo fopra ci parlato affaifinalmcnte lo configlt, Che non ammazzaff
f*. ucrun di quei chapparechiategli haucano linfidie,ma che in aln'o modo gligajigaf*
fe,a fin che per dinnanzi non ardiffero piu di tentare una fi fatta cofa^na che primie
r amente gli padonaffi cr ftccffc bene , mpcroche {diffida donna ) la ffiada non

hebbe
, ,

PARTE SECONDA. ITT


\

hehbmifarz<tifarfmirc,nperfMerdgU4brie^^ ki,(mzieIU
A
gli animi de gli altri,
fiperde (fUeOo ch' punito , C7 da colui che puniffe allontana
u giamai certamente per ifupplicij degli altri cominciano ad amare , ma piu toflo
odiano per la paura che ancora lor tocca hauere . A
Liuia dun<jue che fi fatte , CT

andaua dicendo , acconfenti Augujlo CT Mti i rei , ripre/i che gli


moltaltre cofe

hebbe molto ben con parole,rimand acafa,cr oltre acci fece Confalo Cornelio.
Hauendo Cefare data la toga uirtlc al fuo nipote figUuol di Giulia cr <f Agrippa^
ilijuale nomin ctiandio Agrippa f Tiberio attendendo alle cofe della guerra , fj>cffo
tomaua a Roma,pcr paura che Augufo pcrlafua afforza non gli antcponejfc un
i Datij, a Sauromatt, cr <dtri pof^de lVnghcru , cr
altro 5 ma cffendtj foUeuati

di Francia fe ne paf a loro,doue anco Angujo mand Germamco,auucgna che Ti


berlo prejiamente haucria potuto ubtcali, ma con aflulia tiraua in luogo la guerra,
aea per tal uia fi trouafe fempre in arme . Et mandouui Gertnameo , perche ha* fi.

2 uendopriuatoAgrippapcrla fuaoftinatamaluagitdicojumi,cr applicatii fuoi


1 Romani dopo molte rot
denari aU'aario de' foldati, in un'ifola confinato l'hauca .
te date,cr hauute , una parie di quei popoli conftrinfcro ad arrcnderfi,^ una parte
uinfero in battaglia . Tiberio tornato che fu a Roma , contro ad alcuni popoli che
haueano fatto tumulto,fu mandato in Dalmatia ; iquali ei uinfe si , ma con fatica , cr
e/remo pericolo ,CT Germanico anco ne uin f de gli altri. Finita quejta guerra, ^

una nuoua portata a Roma , imped che non fi trionfaffe . Jmperoche nella Francia
iRonuni haueano occupate alcune parti di quella non po/ie in uno fteffo luogo , ma
confuftmcntc in qua , cr l fecondo la qualit de tempi domate . Erano iui le Icgio
itifCr ni fi fabhricauuno dcQe citt,cr i Barbari ueniuano tirati a cojlunu, cr alla ci
uilita Romana . Iquali ucdutifi a poco a poco,cr con un certo modo tirar'fuori de co

flumijcr ordini della patria,quefa coiai mutation di uita catamcntc non gli di/pia*
ccua.Ma perche Qnintilio Varo foprafante alla Germania , in un momento , cr al
tutto tent di uohr tirargli fuori dell' inuccchiateconjuctudini loro.crcoufuperbia, ^oimo.
Q
cr auaritia come fclnaiH fiati feffero gli comandMa, perci rifcntitifi non potcron t* mGer-
'"***
' fffxrirla, la onde congiurati tutti d'accordo, lo racccttorno con fnta omoreuolczxa,
come fi haueffer uoluto obbedire a quanto comandato gli haucjfc ,
promettendoli di

uolcre Ipontanamente fenza foldati feruire , cr con tal lor larghe prome ffe , lo tiror

no lontan dal R eno . Qumtiho credendo alle lor parole , n fico hauendo muti infie
me i faldati come in un paefe di nimici hauer fi fuole, anzi dato licentia a molti d'an*
dar chi qua , CT
ehi l , ecco che penfandofi eglitfeffir ficuro , cr fenza uerun fio*
/petto, 0 pericolo , efit faltaron fu, cT ammazpcati tutti quei foldati eh'erano appref*
fi di larotcr alla fprouiBa afflinolo , raccerchiarono con tutte le fue legioni inccr*
tefolte,zT itricte fcluc,doue praticona, cr da quella banda,douc non era riufeita

ucruna,per la conofeenza de luoghi chefii haueano, cr fpefiifiime uoltc grandemen


te affliffero i Romani . Iquali finalmente hauendo perduti molti , cr molli di loro,

I barbari nitotte forze iThorainhora acquifiato da' popolari, piu ageiiolmente


trouandofi accerchiati uemuanouccifi. Laonde Varo, cr tutti gli altri principali

MM effendo

Dio:
, . ,,

17 % DE Gtl ANNALI DI GIO. ZONARA


effendofnrui,perpMrddinon capitar uiuincUe mani de'nimici s'ucciferda loro D
fie^i . Gli abri udita qucBa cofajuna parte di lorofeguendo il capitano tammasexA
ron da lor medcfimi,cr il reflo gittate uia Farm a chiunque gli nenia per i piedi por
geuano la gola per ejpre [cannati . 1 Barbari dunque fcnz4 lor danno, o pericolo uem
runo, gli uccifr tutti, cr tutti i luoghi forti da uno infuori prefero} cr w/ battagliar
que/lo,tigia mai paffrono il Reno, n /correria ueruna fecer' in Francia cr mm
poteron pigliare quefto eoReUo , fi
perche non fapeuano il modo d'a/fediar le terre,
cr altrefi per la moltitudine degli arcieri , cr balcfhrieri di cui ftferuiuano i Roma*
ni , che gli ributtauano , ammaliandone molti . Pofeia udito che il R eno era benif*
fimo guardato,cr che Tiberio con efjcrcito grofiifimo gli andana addoffo , la mag*
giorpartedi loro jt partirono dal C(^eUo. Et gli altriper non e/fertrauagliati dalle
fubite /correrie de' nimici, fi difco/laron pur' affai da quello, cr meffonft ad a/fedior
le fhrade, per uincer quei del ca/leUo con la penuria delle uettouaglie I Romani in*

tanto c'hcbbon da uiuae,foffrrfero Taffedio. Manongli uencndo/ccorfodaniuna g


banda,cr effe trouandofi crudelmente opprefi dalla fame, affettata una tempe/o/
notte u/ciron fuori (eran pochi foldati cr molti difarmoti) cr le prime , cr feconde
fentineUe de' barbari pajiomo uia fteuri i ma aUe terze finalmente efendo [coperti,
tutti [ariano flati, o morti, o preft,fe i barbari non fi fofero uohati al rubbare,CT che
un'udito fhridor di trombe non gU hauef fatto penfar che a gli afiediati uenifie [oc*
corfo,ilqualc finalmente uenne da doucro. Tiberio giudic chenonfo/ie bene che
pafafe il Reno, ma quieto fi ritenneJando a por mentefe i Barbari hauefer uolitio
pafiarlo . Ma n anco eglino,intefa la uenutafua , hebber' ardir di pacarlo . Dopo
que/lo effo,cr Germanico affalita mpetuofamcnte quella parte di Francia ch' detta
Celtica ad alcuni luoghi di quella dieder' addofjb ; ma non perci,o combattendo gli
uin/ero ,o popol uerunfoggiogarono , perche niuno ueniua con effo loro a combat*
tcre . Hot trouandofi Auguflo molt'inuccchiato nellImperio -, auanti la pretura rac

TnJgiree comand al Senato Germanico,cr a Tiberio il fenato . le' giuochi Circenf il gior p
enfi auanti no delfuo nafcimenlo,un cert'huomo flotto fi meffe a feder nella fedia che per Cefo*
Im morte di
re era apparecchiata , cr la corona di quello fi meffe in capo . Quefla copi diede
a tutti difiurbo , giudicando ch'ella fignifcaffe eh'a Cefarc foffe per auuenir qualche
pnijlro. UcUojlcffo tempo moltaltrtprodigij fi uidero. mperochetutto'lfols'e*
clips,cr parue che per tutto ardeffe il cielo,(y le /ielle con aini di color fanguigjno
apparuero. Et e/fendo comandato al fenato che pala malattia dAuguflo frau*
naffe, a fin che pa la fua fnit fi face/pr uoti , la corte fu trouata ferrata cr una

factta caduta nella fua fatua cancell la prima lettaa del nome di Cepcre . Effen
do ancor egli uiuo occorpro queile cop. Et efp a Nola di tal malattiamoripia'
Huiafu diecinoue d'Agoflo , effondo huomo di pttantapi anni, mcn trenta quattro giorni,
htuHta Co- cr uiuuto neU'lmpaio dopo la uittoria cTAttio anni quaranta quattro . S'hebbegran
/fetta d'ha
de fofpettoche Lima non Fhauefj auuelcnato,perche Attuilo di nafcoflo era paffa
tter anele-
to a'lfola doue cotonato Pauaft Agrippa con la madre Giulia,per uederlo. Onde te
alo Auru
fo- menda LitiU che non lo riceueffe nuouo in gratia,cr richiamatolo dal confino,m*
perator
. . . . , , . ,

PARTE SECONDA. 179


perator non lofdceffe,diccp ch'elld duuckn alcuni fichi emcor dttdcc^ki aJIalbero^
donde Augufo folcud coglierne ,crcbeperfe numgidti tutti quei ch'eran nctti,ui
duuelenali
lafciaffe fu gli O [offe per quefldy o per dltrd cagione, bajla che trouatu>
dof grauemente ammalato, fece uenir a fe tutti gli amici, cr parlato che gli hebbe
quel che uolfe,diffe finalmente Io trouai la citt di mattoni , crucia lafcio di mar
mo , con le quai parole uolf accennar che egli hauea ffabilito Plmperio . Liuia non

coffubitofcoperf,nmanifejl la fua morte, temendo che per trouar/i Tiberio af*


[ente in Dalmatia non fo/J fatta qualche nouit , ma tennela celata per fin al ritorno
di quello : Portato che fu il corpo di quello in Roma , Druj hauuto il fuo teflamen*
to dalle uerginiVeUdli che lo fabauano ,portoUo in corte, crriconofciutolo per
quello per i figiUi conojciuti da quei che pefii ue gli haucano , fiondo ad udir tutt oI

fenato,fu letto . Furono ancora portati quattro juoi libretti in corte f uno de quali
daua,zr ordinaua il modo della fepoltura , il fecondo contencua le cof fatte da lui,

2 Nfl terzo haueua ferino i faldati, ZT fpffi^ publiche, cr il numero dedcM


[entrate,
ri che fi T ibcrio, cT
trouaua negli crarif,cr il quarto contencua le cof comandate a
alpopolo. Lette tutte queecofe, fu portato uid il corpo, cr Drufo,cr Tiberio
fecer [orationi funebri il corpo filo fu poi abbruciato cr aUhora non molti , ma
.

poi tutti pianfro , ricordandofi con quanta piaceuolczxA t'era lafciato parlar da tut
ti,di quanti denari fouuenuti haueua molti , come grandifiimi honori haueffe fatti a

gli amici, cr ringr^iati quei che de fuoi errori [haueffer riprefo , fi come fece per
Antenodoro huomo fauio. Augufio era grandemente inclinato alla Luf AntentSe
tal cagione
ro fu die
fria, cr quelle donne che uolcua, incoperte lettiche efjndogli menate, nella eamme
Augujlt fi
rafuaficonduceuano,doueeglifene fruiuadifnefiamente per ifibgamento della dfiien dagli

fua libidine . Vna uolta dunque Augufio mand per una donna della qual era inna dulurtK
moretto ; cr Antenodoro andato a uifitar il marito di quella per la familiarit che fe
co hauea,trou lui cr la moglie digrandifiimo filegno infiammati (perche non pot*
- nano rififere) cr ttefa la cagion del d<Aore,cr fdegno loro , dtffgli che fieffer alle
gri cr di buon animo Imperoche rffo andrebbe a trouar Augnilo , cr fria fi che
.

quelTimpeto di libidine gli pafferebbe uia Hor effendo ucnuta la lettica per pigliar
la donna, Antenodoro tolta feco la ffada , in ucce della donna uentr dentro,cr co*
mandato chella foffe ben copcrta,alla cammera <f Augufio fu portato I lqu4e feo*
perla la lettica , Antenodoro folto in piede con la fpada in mano , cr dijj , A que*
fio modo f tu non hai dunque paura che qualcuno in quefia gtiif entrato non t'am
mazzi i A ugufio non pur non hebbe per mal quefia cofa, ni diffe uillania ad Ante*
nodoro , ma etiandio lo ringrati , cr fiiuenne piu modefio . Et per quefic CT
per moltaltrecofe dunque, cr fpecialmente perche prouacorono Tiberio fuofuc*
cefjore effer unaltrhuomo, lo d^derarono

MM X QVANDO
, . ,, . ,

1^0 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Q^V ANDO
IL SIGNOR
NOSTRO GIESV CHRISTO
PIGLIASSE CAENE HVMAKA.

Cirr'ifle H4*
Ac (i_v E il Signcrr,et Dio noftro Giefu Chriih ramo <jiu*

t ramiOy a
rantcfmo fecondo dclflmpcriodAuguJlo ,fi come fcriucEufe
* 9 - 4 J. hio Pamphilo } ilquale dice nella fila Ecdcjiafiica biftoria che
d'jLU^uJlg. regn foUmcnte cinquanta fette anni ,0"gh altri dicono qua^
rantaqujttro . Ma qucflo difparcrc Mene perche gli altri co*
minciano a numerare l'imperio fuo incontanente dopo la unto*
ria dAttio ,nclqtul tempo ucramente cominci a regnare, cfjlndo fatto fola fi*
gnor delle R ornane legioni. Ma E ufebio in quel numero mette ancora quel tempo che
in compagnia (f A ntvnio ei goucrn l'Imperio i perche aUhora ctiandio mentre che
A ntcnio fe nc ftaua tri otio hi Egitto a goderfi famar di Cleopatra ,laqual fu cagion
delia fila morte, egli faceua ci che uolea I/i modo dunque iticn haucr detto
qiicfio

E ufebio che Chrijlo nacque fecondo la carne l'aiuto ^i.deli' Imperio di Ccfiere. Ma
fc nei facciamo che A ugufto folo habbta regnato q.q..anni, CT bifogna dor che Chri
fio nafcefj non Panno .^t.diqucOoyiru il 19. Perche conte fcnuc fan Luca Euan*
gelijla , Giouanni battezz Chrifto Panno i ^.delP Imperio di Tiberio, nel qual tem*
po, Cbriflo (come dice lo ftcffoEufebio) banca ^o. anni, fiche ij.ue n'erano d" Au*

gttflo, cr tj.di Tiberio, ZT quei in.dAugufio tratti chefianofuorde^.^.. zpfla*


mente ne rcfleranno . Per laqualcofa fi uede chiaro che il fgnore fecondo la carne
nacque della fempre uerghie cr fiotta Maria madre di Dio l'anno ip.dcl conferma
to Imperio d'Augufio

IMPERIO DI TIBERIO
S s E N D o morto Augufio nel modo che s'dichiarato,Plm*
Tiberu bue
med$ pcrio fu prefio da Tibcrio,huomo patritio,CT molto ben htiirut*
dof-
fid tuauTd. to nelle lcttcre,ma di natura molto uaria > perche era folito di dir
una cofia cr fentime un'altra cr il cuore era tuftauia lontano
dalla lingua. Quando {fon era punto adirato, ci fingeuaiPhaiier
grandira,ct quando fi trouaua fdegnato da douero,allhora fi mo
1 raua tutto manfueto cr piaceuole , riguardaua in uolto i fiioi piu gran nimici, come
fe amicifiimt fiatigli fiificrOtCr gli amicifitmi come capitai nimici. Pcrcheegliera
di parere che Panimo del proicipe non doueffe efpr conofeiuto da ninno . llperche,
0 contradetto , 0 acconfentito che tu t'hauefii al filo parlare , tu incorrevi nelPodio di
qucf'huomo Et incontanente alle legioni,^ ad ogni gente come imperatore fpedi
'
ambafcaiCf
, . , , ,
V r T.

BAKTE ECOMDX: i8i


dmbdfcerk tdeendo per quejh nome Ilmpautore, Uqu<de effendoli ordindto incom
papua degli altri , lo rifiut cr quando amminifiraua tutto l'Imperio , diffe che non

hauea bifogno d'imperio , che uolea lafctarlo , j per Fct (perch'egli era huomo di
^.anni) cr dltrefi per la cattiua uifa che hatea. imperoche di notte fcorgeua af*
fi,CT di giorno niente . Dommd anco poi d'hauer compagm nell'Imperio, E t bene
che n iwu ne l'altra cofa non hauejfe in animo , parte per l'occulto ingegno cr in
parte per le Germaniche, cr Vngkerc Legioni Icquali egli haueua a f))petto,cr an*
co per paura di Germanico faceua cr mofhraua cofi , ilqual Germanico allhora era
prefideiite CT gouemator della Germania cr molto caro a'faldati . Per que*
fie cagioni dunque alla feoprrta non facca cofa utrmta di fuo capo, n come ajfoluto
imperatore , ma fngendo defjr ammalato , fc ne jlaua in caft , Cr andana tempo*
rrggiando, a fin che quei cherano difidcrofi di far nouit, fperando che egli haueffe
fpontanamente aclcpor Clmperio,feiie lieffer quieti , infn che egli p^ejj Jlabilir
bene [imperio fuo,crda ogni banda hauerloficuro . Ma con tutto ei allhora eife*
B
ce ammazzare Agrippa nipote cT AuguRo dia canto dcUa figliuola Giulia, crfigliuo
lodeUaltro Agrppa tanto fauoritodAugufto, ma di Germanico hauea grandini
ma paura. V
Vngherc legioni in quei giorni fecer tumulto emUro al fuo capitano, ttle^ iont
ma effondo fubitamente giuflmati quei piu audaci,cr primi autori della feditione,cr
g altri fletter a fegno Le legioni Gcrmaiiice /parlarono di Tiberio, cr falutaron
Germanico per Imperatore, ilquale hauendojmefila fpada in mno come per am
masxarfi un certo fbldato offertali la fua (pada diff. Piglia quefta chplu aguzzd,
cr taglu meglio della tua , ilperche dell' ammazzarfi fi ritenne, perche non haueffer
a far maggior tumulto,crjotto il nome di Td>erio fatte alcune lettere finte iiellequaU
fi
prometteuaii loro molti doni cr altre cofe, per allhora rachet il tumilto Dipoi ,

effendob mandati da Tiberio alcuni commeffarif, s'accorfero deWafiuto, artifitio*

foingaimo iiGermanico,cr dubitando che qucicommcffarijnonfaffcrucnuti per an


_ nuUar tutte le promejfe fatte loro JinuoHofeccr tumulto, et contro a' mandati fi mof
fero } pofeia meffer le mani addogo ad Agrippina moglie di Germanico , cr figlino*
la d^Agrippa,cr di GHUa,cr a Caio fio figliuoh,ma perci gli rifUtuimo la moglie

perch'era pregna, errittennerfi il figliuolo. Ma ueduto di non far profitto ucruno,


efii ancora fi quietarono .Et cefi Germanico quantunque polcffe occupar [imperio,
non fe nc fece eonto,ilchefucagione che Tiberio publicamcntc dinanzi al fenato lo*
dolio molto, ma per dentro il cuor fuo l haueua a fofpetto , temendo di lui affai per* :

che lo ucdcua forte di legioni . Ma ueduto che non gli ucniua piu ucrim' auuif di
utmulti,o di fcditmi,lafciata da canto la fimulationc,accctt il principato. Ma in tan
to che Germanico uiffcfgi mai non fece cofa niuna di fua propria autorit, ma del
Mtofirffcriuaalfcnato,nuoljmaieffrchiamatolmpcratordaucruno , eccetto ,/^ crrm.

che da' foldati,fi chianuuafolamcnte Cefare , cr Germanico, cr principe del fona* m Mjfe,
to, cr diccuadifidirarfolamcnle di uiucr, cr regnare tanto che potefiegiouare alla -

tepub. In tutte [altre coli s'Hgcgnaiia efier popolare,cr perfc fpendendo pochif*
fino,grandtjiimc fpofefacca nel publico.Rifacca,ct adomaua mugli edifici] ruina
MM ^ ti.

Digiti w
. , , } ,

i8r DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR


ti,mettendoui i nomi de primi fonditori alle citt4,ct alle pcrfone prillate dalia grandi O
aiuti,et facea ricchi molti dcWordine Senatorio, che m poucrt fi trouauan ridotti} CT
quei doni che gli fi [accano, fubitoauanttftli occhi fuoiuolcuachelor foffcronumc*
rati, a fnchei difpnifatori (fi
come effo fi rammcntaua effer auuenutoal tempo
d" Augujlo),non fi ncrilcncfftro pur un dcnaio . Non facea morir niuno perdanari
0 ricchezze, n allhora folca confifiar ibcniiTalcuno , nrifcotcua pur unminno
chcjpiu di quel chefoffi ordinato dalla legge , A d E milio certamente che maggior
fbmma di danari mand di quel ch'era iordinario,ficriffc in dietro , che uolcua che le
fue pecore tofate f6fitro,ma non diuorate Lafiiauafi agcuolmcnte parlar da ognin
.

no, cr era mollo affabile cr tcncua il magifirato non altrimenti che in una citt li,
bera A
confidi fi Iruaua in piede } con gli amici pratiaaua dimeiicamcnte,cQmefi

[offe fiato una perfina priuata, andana a itifitarglt ammalati,cr anco finzaeffird^.
fuoi folJati accompagnato, cr effindonc morto uno,cgli fieffo ficetoration funebre,
command a Liuia fila madre che con tutti ncUoficffotnodo fi portafj. Ma ella g
che una gran pompa faceua, in tutte le lettere CT patenti di Tiberio per un tempo fi
fi^tffe cr in guifa tale impcriofamentefi pcrtaua , che ella non uolcua nell'imperio
andar del pari con effo lui,ma effer tenuta in piu grande filma, gloriandofi chella fat

to rhaucua Imperatore } laqual cofa da principio diffiacque grandemente a Tiberio,

fi
che poi finabneifte toltala uia dal gouemo della republica, gUlafiila cura delle co
fe domcfiiche . Ma iicduto che anco in qucflo ella erafatidiofa,cr molcfia, fi n'an
d lontano, per non gli fior appreffb . Per un tempo uiffc modefiifiimamente,fy al
l'immodcfiia degli altri con ilgafiigo meffe la briglia. Acerbamente riprefe, et heb
bc in odio Drufofuo figliuolo hauuto della fua prima moglie Agrippina , per la fu 4 ,

crudelt, cr lafciuia cr una uoltagli diffe , Pa che mentre ch'io uuip tu non faccia

cofa ucruna,n con laforza,n conrmgiurie, che fi tu lo farai, [appi certo che mor*
Melfi mrfr- fo io tu noii fii pcrforlo, Queffe fon le cofi,che fece T iberio mentre che uiffi Go
(Liioall'm.
manico : ma morto quelb, ne mut pur'affai. Impcroche non cfjhulo ancora fiato
p
A ugufio, auucnnc che per la piazX4
firibuito al popolo quanto gli haueua lafciato
tffendo portato un morto, uno s'accofi allorecchia di tal morto, dicendoli non fi che.
pun piano . Terio dimand a colui che cofa detto gli haueffi } Che dica ad Au

gufio, rifpofe, che il popol Romano non ha anco hauuto ntdla . Tiberio quefio inte*
burla quefie parole ,hor u tu fieffi a dirlo,
fi fubito lo ammazz , aggiugnendo per
ad Augujo, fargli [ambafeiata, ma a gli altri per difhrui le cofeUfiiatebro,
Il fiaitU
feurrtl Effindo morto mi juo nipote figltuol di Drufi fiofigliuob,noHsaficmie dacofamu
perii mot na ufata,dicendo che a uiui non era beito per cagion de morti difmcttcr le cefi loro,.
ti.
Vn certo Cbmente gi firuo d'Agrippa, chefomtgliaua il padrone, fngaidofi itefi.
Agrippajn Prancia,zT m Italia iKbbe un gran figuito > cT finalmente and albi
Clemnne
ijiemfme
pigliar f imperb defioiuccchi . Tibcrb per mano ifalcuni che

*4. finfero effer dalIafua,fattob pigliare, b meffe alla toruira perche confeffafp i com
plici di talfediticne, ma Comico nonconfiffando ninno, Tibcrb gli dimaiulo, in che
modo egli fi[offe fatto Agrippa } rifiof l'buomo , in qucUo fieffi a punto che tu fii^
, , , .

PARTE SECONDA. 1S3


A fatto Cefre. La (ita moglie CiuUadal padre Augufto per la fuaUfetua confina
Morte J$

CntluL
ta , non pur non richiam dal confino , ma etiandio la mefjc m diflretto, acci morif

fe ffento CT difame . R icercandolo alcuni che del fuo nome uolcff chiamare H
,

mele di Nouembre , percioche a quindici di quello era nato,Lt chefarete poi uoiy
diffe, fe tredici faranno i Cefri f in queUo mexp mor in Antiochia Germanico, per
Mette ii
gLincante/hni,0'auuelcnamenti di Fifone. PerchencUaeafaou'egli Stana ficron G.rmani-
trouate fottoterra offa di morti, 0 piajtre di piombo, neUcquali erano fcritti infeme (.
col nome di quello norie congiurationi . Mail fuo corpo portato nella piazza CT
mofirato al popolo,moJraua che eifoffe morto di ucleno . Tiberio cr Liuia gran*
demente tallegraron della fio morte, ma gli altri nhebbergran dolore . A ttefo che
egli era beUifimo di corpo, cr d'animo ancora, cr di lettere cr difortezza militare
ornato ter coni fuddtti fi moflraua humanifimo, Laudi di
cr quantunque lefife ricchezze fof
CcrmoM-
fer grandi come q^Ue di Cefare , nondimeno conia fua temperanza andana al pari
te. .

B coni piu bafii , ne gi maifece cofaucruna contro a Drnfo per inuidia , cr odio, n a
Tiberio infidtc,cr rifiut (fontanamente l'imperio confcntogli,cr da' foldati,cr dal
Senato,cr popolo Romano . Fifone alquanto dopo tornato a Roma, CT da effo Ti Morte di
berio offendo condotto in Senato , ilqual difidcraua di purgarfi dal fofpetto che s'ha fifone.
uea che egli haueffe fatto morir Gemanicojimandato un poco d'indugio, s'ammaz
Zfi da fjicffo . Germanico lafci tre figliuoli, iquali Augujo nel fuo tefiamento ha*
ueua nominati Cefari . Il maggiore chiamato Nerone , aUhcra fref la toga itirile Tre figli-

Et per infino a queflo tempo , Tiberio /ree molte eofa rettamente ,crin poche fi la* uoU di Ger
manie.
Ma effondo flato morto Germanico, a poco a poco mut cofbt*
[ci tirar ad errare .
mi . mpcroche oltre alle molte cofe che ajframente commandaua , crfaceua , egli Tiberio dt
anco con grandifiima crudelt portofii con tutti coloro che in parole , 0 in fatti offfo huomo f<ia-

haucffcro,o lui,o Liuia,o Auguflo,come fe foffero flati pieni (fogni impiet, cr con- caule di-
uitn crude-
tro a quei i erano in foffetto di qualche infdia,o tradimento era ineforabile . Final*
le.
mente quando uoleuafar ammazzar alcuni,fenza punto tener occulto ilfuo difio cru
^
dele,lofcopriuaachififo(fe, crdelSopralro fi fertua in ammazzarli, CT dico alla
feoperta . Riccrcaua con diligentia ilgiomo,cr Shora del nafcimcnto di tutti igran* Tiberio ri-
di, per fapcr i fatti di tutti . Perci feontratofi una uolta m Galba, che poi regn, gli cerca la ge-

jfe,Et tu ancora un giorno gufleraichecofail principato. Ma gli perdon la nitura di

perche diceua che in molta uecchiezca, cr affai dopo la fua morteregnerebbe .


iuta, tutti igran
di.
Dipoi in compagnia di Drufofece il confolato ; il perche molti pronoSicaron la'mor*
te a Driifo . Conciofia cofa che ninno fu gi mai collega di Tiberio nel confolato,che
Drufo da

la uioU nta morte fcampaff. Fu dunque poi Druf> auuelenato. Perche un certo Sfi4 fu
Sciano apprefjb Tiberio potente cr huomofuperbo , trouandofi haucr una uolta auuelenato.

dato una ceffata a Drufo,pcr queflo haueua paura,0'di W,cr di Tiberio, et (fera*
T
iu (Thauer iberio piu fauoreuole,fe mortofoffe Drufo . La onde per uia delia fleff
mogliedi Drufo,dettaGiuUa,ouer Liuia (che nel nome uarianogli frittori) con cui
dishonejamcnte hauea bauuto a fare, et per uia etiandio <falcuni fer nitori, gli diede il
uclcno.Terio nondimeno nella corte pianfc la morte del cofi morto Drufo,ct al Sca
, , , .

184 DE GLI ANNALI f)I GIO. ZONArA


nato raccomand Nerone, et Druf figliuoli di Germanico.Neronc genero del morto ^
Dr<^, effondo il corpo di ijucQo poftoin publico nel luogo oue Forationi fi recitaua*
noygrandcmcnte lodoOo.Nel rimanente la morte dt quejt'huomofucagion delia mor*
te dt molti, perche parcua che ftfofpro allegrati del fuo morire.Etfraglt altri molti,
A gfippina etimdio con i figliuoli ,
dal minor in fuori ,fu morta perche contro a lei
-,

fu grandemente concitato Tiberio da Seiano j ilefualc fperaua, morta lei con i fgltuo*
lijhaucr per moglie Ltuia ucdoua di Druf,di cui era innamorato,CT perche Tiberio
non haueua niun'hercdcyfuccedcr anco nelClmpcrio . Impcroche Tiberio haucua in
odio il fuo nipote nato del figliuolo, come nato iFadulterio > cr molti atri per uarie ca
gioni , caperlo piu finte da lui, 0 egli bandiua,o ammazzoua , Ecce morire uno che
bauea feruti ifatt i di Ce/rc,cr d AugufloyCy femot dir punto mal di loro ; cr ejuan
ti
fi fatti ferini pot trouare , abbrucci crnonper altro,f non perche ing^ane^
non haueua le cofe loro, CT innalzatigli fin' al cielo . Molti uccifi come s'haueffero
detto mal di un t erto Sabino per quefta fteffa cagione fu ammazzdto,cT Ufuo U
corpo gittato in Teucre. Qitefla fceleratczxd come che per fe iteffafoffe brutta,
Alte d'un cr eUroce , molto piu anco per tale fu dichiarata per Fatto cv fece il con di quefl'huo
tdne d'un mo . Conciofia che entrato in prigione co'lfuo padrone jui fi flette tuttauia feco,zT
Subitie,
quando il padron uenne ammazXMo,cr il buon cane gli iiaua attorno, cr quando
fi
nalmente fu gittato in Teuerc,il cane ancora nel Teucre gli fi gitt dietro. Qucfle po
Merle di che cofe fra le moltaltre ho uoluto raccontare . Liuia mori Fanno di fiu et ottona
tefimofeflo } laquale Tiberio n uifit effondo ammalata, n morta honor,f non con
Fefequie,cr con carte flatue. Via il Senato per ifuergognar Tiberio ,comntand a
tutte le matrone che per un'anno intero fi uefHffer di bruno ; perci che molti di quel*

1
Fordine conjeruati hauea, nutriti i figliuoli di molti., cr di molti maritate lefigliuole ;
fcelt anco alcuni altri honori . Ma Tiberio non diede nulla a ucruno , di quello cb
effa lafciato hauea per tefamento . Ma qui perci fa meflieri ancora raccontar aU
cuni detti di Liuia} Douendo una uolta effer giufiittati alcuni huomini , perche nudi f
gli erano andati incontro,ellagUfalu,cr difie,che a lei ch'era pudica,ft fatti huomi*
ni non eran punto differenti dalle fiatue . Efjcndo dimandata da uno in che modo ha^
ucua fatto a uincer Augufo ; riffofe,co'l mantenermi accuratamente cafra , col far al
iJ- kgramente ci che uolj , co'l non ricercar curiofamente i foi fatti cr finger come
w. cieca cr forda di non uedern udire ledishonefi della fua luffuria . Terio ha
uendo pofro Sciano in grande flato cr datali autorit glande , co'l darli per moglie
Giulia figliuola di Drufofece tanto co'l Senato che gli fu mozXA la teiia ,cril uolgo
Msrt di
per tre giorni non attefe fe non a far uergogne , ZT/comi al corpo fto gittato ma, cT
Seiite.
pofeia finalmente lo gitt in Tcuore . Per decreto del Senato ctiMidiofwron'ammaZ
Zitiifuoi figliuoli. Ella fua donna $'ammazz da fe fteffa. Alcuni altri ancora
perfua cagione capitaron male, parte da loro frefii ammazzandof, cr parte effendo
morti per man daltrui . T
eriouien anco incolpato, o" per gran uergog^ta attrk
buitoglifchc fra gli altrifuoi uitifbruttiity difonefti,effofoffe lufiurii^fiimojuor (Fo

gnimt/ura,z^frnz*mgoffuconperfonenobibfitme defruno, zjl'atrofeffo Et


perla
, , . .,

PARTE
rS C O N D A. i5
K
i ptrUmorteAgripphui,cr Drufo,sW(juilUbmti^mfjmdicrudek.Pnche
giudicando prima ic perfone che Sciano fc^e <j^ucUo che contro a loro faceffe il (tto,
come dopo la morte fua intefero che anco efii erano fialiammazKti ,grandemente
fenedolfero. Tiberiodeput ijuejiore,Caiominor fgliuol di Germanico,
ferTib^ft
chedi Tiberio fuonipote, fi perche era piccol fanciullo, come perche fi'

fi>ettaua che non Drufo , non fi faceua conto ninno } ma inuerfo Caio
fjfe nato di

portauafi di maniera, come shaueffchauuto ad eficrmperalore. Et


perche tutte le te:(:(a d>
<mUo, fer-
eofcfue eglifapeua benifiimo,rT ci che doucua auucrrli ; perci trouatolo una uol
*"*
ia in ctmtrajh con Ttberio nipote, gli fie. Et tu ammarXArai cofiui^gli altri te
^
Etcomecheeglifijpefieche farcbbeunofccleratoinogpimodoglidicde uolentir*
riflmpcrio i perche non haaeua niuno piu propimfuo di lui,CT <Jrc/ perche dalla
fi
grandifiima fceleraterXA di (juello,nenifier coperti ijuoi uitifie che la maggior,et piit
nobil parte del Senato capitaffe male. Bicefi e jucnte haueua in bocci^rll'antico
uerfettOfCio Morto ch'io fia tutta la terra abbruciftr che lodaua molto la fortuna
-nr
* ,

* di Priamo.che da' fondamenti era andato in ruina con la patria, cr co'l Regno Co<
tanto gran numero di Senatori, cr degU altri anccrafur. morti, che non fi trouaua da
mandar gli fcambij a' gouematori delle prouincic. Etchiperunacagione,tycbipcr
m<dtra,cofiuere come falfe erano morti. Et Emilio Scauro per la tragedia imito*
lata Atreo,neQatpiale ammoniua uno che uoleffe fopportar la temerit del prencipe

fu morto.lmpcroche giudicando Ttberio ch'cOa fi^e fatta cantra di b,dtffr,E t


io lo ueit
Aia-
far Aiace, crforzoUo ammazzarfida jfleffo. In ftefio mexp,un certo gioitane in fui
Crecia , cr in tonta , uantandofi d'effer Drufo , auidameme , cr con allcp'czxa /
da' cittadini riceuuto , cr paffatofene pa fin in Soria , hauerebbe ancor prcfcle le*
gioni,
f
da uno non foffe flato conofeiuto cr prefo cr menato da T iberio , che in

Antio celrbraua le nozze di Caio . C^eU'amto il Tenere m guifa tale allag moki Prodigi! 4u
luoghi dcUa citt , che per quei fi nauigaua , CT il fuoco rum molti edificij .'Et fiele ucnun Mti
coje degliEgittif pumo attenenti fitano a' Romani quellanno fu uedutauna c*
, '**
^ niceilcqwdicofepareano che fojferoinditij della morte di Tiberio ilqualeeffendofi
'

gi molto auami ammalato,n mutaua il modo del uiuere, n


fi fieruiua
de' medicuper

le parole di TrafiUo che detto gli hauea,cheuiuercbbe ancora dieci annijutto che fic
peffe molto bene,il giomo,et [bora della fitta morteyna cofigli diffe,a fin che jferan*
dod'hauer aiico a uiuer affai, non ammazxaffetama gente . Et come occorre in un
uecchio ammalato di tifico, horagiaceua , et bora parcua che fieffe bene, il perche

Caio, cr gli altri hora erano lieti perche pareach'eglifi>ira^,ethora)lauano mal


contemi perche moflraua iTeffcr guarito . Si che temendo Caio che non fi rAaucffe,
quando che dimandaua da mangiare, non uolea dargliene, mofhrando che gli faceffe
maleiet mefili addoff molte coperte da letto,come fe haueffe bauuto bifiogno di ficai

darfi, lo fioffc, l'anno della fina uita 77. et mefi 4. et giorni p. de quali regn ami
ii.meft 7-et giorni 7. Et mor a toJi Marco Lanno
. i s.deWimperio fofu battez
s^toGiefiu Chriflo.Et fatm i 8 .futradito,crocifijj,crmorto,etrejufcit. Eufebio
fcriue,che Piloto allhor prefidente della Giudea , diede auifio a Tiberio dcUopre del
Signore
DE GLrANNAXr OI C?Ta ZOrTAR
Animo di Sitare i perche il cojlwne era che qualunque cofa di nuouo s'uccadefiJgotwMou D
ri, crp^fidcnti delle prouincie ne dautuioauuifo al principe^ fin che fapefie ci che

fi focena fra le frcjhere natimi i Efrendodunque (dice) ffarfalafamper tutta la


Paleilina della refurretthne da morti del noftro Sabutore, Piloto di tal cofa fece par*
" tecperimpcratorcnlquale uditi gli altri foi miracoli, crfpecdmente che per efr
fcr tifufeitato da morti, da molti fi credeua fermamente che fofie Iddio /linanzi al Se
I : nato lo propofe,pcrche canfultaficr la coj. Ma perche il Senato nm era flato il pii
tno ad approuarlo per Iddio, perci gU c5tradific,n uolfe hauerh per Iddio.Perche
per legge era ordiiiato,che appreffo li Rom.nmno foffefcritto nel numero de gli Dei,

fret^non baueffe prima commandato,cr ordinato il Senato che fifacefj. uedu


to Tiberio che i Rom.houeanorigettata la fua dimanda intorno olfatto dH Saluatore

noflro,in ogni modo fe ne flette faldo nella fiufrntentia} onde non ordin cofa iierH*

Paote di nagraue,cr crudele controada Chrifliana dottrina, eyloda Tertulidno,huomoho


Tertuliaiiw. neretto , cyjcrittor Romano , che di cifa fde , le cui parole di tal cofa fon quefle . B
Fm antico ifiituto , che niuno foffe adorato per Iddio , fe prima non era per Iddio ap*
prouato dal Senato . Tiberio dunque (nel mondo entrato quefto nome de ChrifHa
ni)cr auuiftoli che cefi era ordinato in Palcflina , doue primieramente era nato tal
*
^
nome,conU Senato comnumic la cofa, n difiimul punto che tal atmifo,cr fama gli
ptaceua. Et bench dal Senato (perche non era flato il primo ad approuarlo) rifiu

I tato fffe,nondimcnofe ne flette [aldo nella fua fcntcntix;o' et gli accufatori de Chr
fliani minacci la morite . E ufebio per gli fritti di Tcrtuliano, racconta che Tibe
rio fece quefle cofe, udita cMbeladiuinttiCr refunretlion da' morti del noftro

Saluatore,

IMPERIO DI CAIO CALIGOLA.


Orto Tiberio nel modo che s detto, Caio pgliuoldiGer
manico, erd" Agrippina (ilqual,cr Germanico, cr Caligola fi
chtamaua perfopranome) fuccefj nellImperio . Che quatttun
que Tiberio per trfiamento haueffe lafciato flmperb , a Tiberio
fuo nipote, Caio nondimeno mandato il trftamento di quello, (co
me<run pazzo) nella corte , fece tanto che fu annullato , perci
che hauea lafciato [imperio a unfanciullo, a cui per la poca et non era lecito entrar
nella corte. Et in quefta maniera fubito gli leu il principato. Pofcia,addottat<do
per figliuolo,ammazzoUo. A' foldati,et al popolo diftrAui una gran fomma di denari,
DifhiMth tefian^o da Terio,cr parte da Liuia , ma non ifborftti da Ti
lafciati per

ni,o* Ltr- berio . Etfeil rcfto etiandio haueffe fpefo , O" difbribuito, come fi comtcniua,fareb
be flato tenuto magnanimo ,10" Ubcraltfiimo. Mafatte infinite ftefe in faltatari,in ca
ualliyin fchermidori, cr in altre cofe tali , ri confum gran tefori, cr moftr ben che
fatto lhauea per gran temerit, et leggerezza Perche in ffatio di tre anni fi trono
baucr
, ,

i PATITE J E C O ND Ai i ^
A hauetflrJtititndetknridelpMblkOiO-fubitocvmwciHaunhijc^dinobtcofr.
ifuoi portamentiftirono ancor taU,in tutte [altre eofe, cr fu un grandifiimo adulte*
*
ro,cr hauendorubbataperforzftutiadonnach'erdpromeffayCr fpofataaun'alov,
cr a' mariti proptj toltene molte ebein eafto matrimonio fi utucuano > haueua, (n^
odio lune [altre danna in fuori^ Itcputlc ancorayfepm Ungo tempo uHiitofpf},htf'
rette odiata . Fece molte eofe pie in uerfo la maxey cr l'auola A ntonia,
le forcRe ,

ma f (fendo poi ripref da [Auola,la confrinfead ammaztftrft da fefefft Ccrrup .

pemx'te frellc,cr due di tpicBe confin in ifolaycbc la terza gi era penna morta,
^ fece moli altre eofe ftmili. V n giorno dicendo male di T iterio, CTtaffiidolo. di
hffuriofo,t^chiaxnjndohinuidiak,gUabrigHdicandodiforli coJa.grata ,comin*
ewmo ancora cglmo'a dime male,crcon gran libert /pollame . Ma fubito poi coi c*.
mincigrandenu ntta lodarlo,^ magmficarlo,cr crii^llfiimamcnte cfuei che
n'hi ueuan /parlato T Btafmaua chi dieea maldi quello, cr cme amici del medeftmo
2 haueuainodiochihlodaua.V<tcifunag;ranmoltttudinedicolorochecoHtroafuo.
padre,fua madre, cr i fuoi fratelli haucano commeffo Tiberio,benche gk haueffe da - ' *
t

to ad intendere d'elfer rappacificato con efii , crd haucr abbruciate le lor lettere.

Comand che glifulprfabrtcaii tempi/, cr offirtii fcnJi/.Seglifchu-dciiaqual*

checofi, cn'adtraua,cr fc nulla glifi dmuttdaua,parmcnteftcorrucctaua. Ad ah


cune eofe congrandtfiuna prefiezrct metteua mano , cr ad alcune tardifilnunicnte.
Gettona ma t denari come per una fomrna temerit cr di qui ouucniua che poi cof
fporcameme uiuea . Tanto de gli adulatori, come anco quei che [ammomuano fi
pigitaua dilettOyCr fi Jdegnaua parimente E ben nero che gaftigaua molli [celer
tipimi,ma molti che al tutto erano innocenti facea morire. Ad alcuni amici finza
imfuraacconfcntiuaconparolcdolcifiottc^crlodauagli,cralcwtialtriconeireme
uillanie inguiriaiu . In fomrna i Romani ucnneroalibora alle man d'un tale Impera

tare, che le jcelcratczze di Trrio,come che atrocifianc {late foffero,d tanta gran

Q lunga da quelle di Catoerano atunzate,quanto che tl principe A ugufto, deB'uno,cr |

dell'altro era tenuto migliore . Impcroche Tiberio comandaua, cr fi italata deWo*


pra,cr feruitiodegh altri per adempirla fua libidine. Ma Caio obbidiuaa gli

fchmuderi , fpadacini, carrctticrijaltateiri,ey altri fi fotti buffoni . Sempre hauc*


iiaacanto ApcBeprincipalrecitator ditragedie in quei tempi, cr dico etiandio ne' -
^

luoghi pubhci,crpriuatamcntequejl'huomo,cr gli altri faccuano tutte tpteUecofo: .> .

'

che fifatta forte di perfnefarfogltano,effcndogli data licenlia di farlo .Etnei pria i

cipio mleua udirli, CT ucdcrh,o- a qucfltfauore,cr a quei ucrgogna facea .Dipoi


fi meffe
a goucmar,cr fpegner le carrette, cr con gli fpadaccmi,cr fohermidori enm
trar in jlcccato,afoitar,cr recitar tragedie Et una uolta fatti chiamar di notte lut-
.

ti i primi del fenato, come fe con ejfo loro hauefj hauuto 4 trattar eofe d'unportan*

7C4, fi meffe a [aitar, donami loro. L'anno che morTiberio, humaniliimo,crpiaa


ceuolifiimo mcfirofii col fcnato,cy con [ordine de Caualuri.O' con la plebe,e(fcn*
do gli di zj.anni, liber gbincarcerati,crtolfouia,annullandole, tutte [offofo fotte

controalo flato,dicendodhauer abbruciati tutti iprocefii^cr tutte lefcritturedi


Tiberio
, . , ,

i88 DE GLI ANNALI DI GIO. ONJl E.A


Tiberio che t4cofcontencuano, Per liqiuipcrtamenliueimelocUtoaffkL Dipoi D,,
fece il compagno Claudio fio zo . Coflui cffendo caualiere,
conJhUto,ctettcfi per
Wtrie il M. t^hora a punto armi . M<< ilfio fuoce.
fu fatto, cr eonfolo,cr fenatore,cr evadi
Stilano,
Siano da Tiberio tenuto in grandijiimajima, in quei giorni a Caio nudcjifi
fhno,crperlauirt,cr per la parentela.uedutof trauaglur conringiurie,crcx)nle<
uiQanics'amnuzz da fe medefimo. Ma Caio cacciata uia,cr rifiutata lafuafigli:
Uola^ fi prefe per moglie Camelia Oreflina, laquale tfacciatantcnterubb a C.Cal*
Pifone,a cui era gi fiofata, nelle nozze ifteffc che infiemc con effi celebra,
Tcth* Tofe
quantunque qucfl'huomo foffe federato gtfi cattiuo , nondimeno fece,
fia molle fi

f^me. pur alcune cofe degne di laude. Imperoche fientoinfiemeconifildatiilfuocojbl


Icu dal danno riceuuto, tutti coloro a quali il fuoco bauea dato danno,ct ridotto tor
dine de' canalini in picciol numero fatti chiamare i pricipali di tutto fimperio,gli[
,

meffe in tafordine cr al popolo rifitui le noci ne configli cr/fcf ancora molte al


tre
fi fatte cofe,
Icquali meffe a paragone con lefic fcdaratezze,dirfipu che fiano
Cth fi /- nuUa . imperochenelTammazzar tanti comcfaceua, era pur cof acerba il ueder

S^ute, ma molto piu acerbo il ueder che fi pigliaua piacere di taite


t t
fnici/ii.
uecifmi, n fi potea fatur di ueder fparger' il fangue . Tale fu la fua grandifiima,
crudelt f
che trouatidofi un giorno ad effer condermati alcuni alla morte > zT dati in
preda alle beffic, non gli parendo chefoffer a boflonza, n tanti quanti harebbe no*.
luto , comand che di quella gran turba ch'era fopra i palchi per ueder tale fpettaco.

h, f ne pigliaffiro alquanti, CT fi metteffer uicompagnia de' condennati, cr perche


mn poteffer gridare , o lamentarft , comand che prima gli foffe canata la lingua.

DrufilU fi Moifi ancora,pcrch'cran richi,fece morirc,ptgliando hor una,cr hor unaltra fcufu
rtl Ca- La morte ancora di DrufiUa fua foreUa di non poche perfine fu la mina . Cofiei eo:

me che maritata fi foffe a M Lepido fuo innamorato


. ,
di fc jcffa ctiaiuUo al fratello ;

Uberamente faceua copia Hor morta ch'ella fu, fragU aUri honori , egli la meffii
nelnumero degli Dei. Poco dopo prefe per moglie LoOiaPauUna,^orzando il ma
rito d ella a ficcargliela j per non far contro alle leggi,fe fenza lo fionfaUtto menata
ihatujjc . Veduto un tratto in una firctta uia fenza riufcita una gran copix difan^
gOfCr di lordura, comand che foffe gittate addoffb a l'E dile,ej a colui chera depu

Vejhafian tatoa far nettar Le flrade .. Et cUhora era Edile Vefiefiano . llquale poihauendo
tmhtaum rimeffi in tranquillo fiato [imperio tutto confufo cr mefio ut ifiompiglio, cr addor*
^ natohmolto,ognunguidicaua che ci auucnutogU foffe per uolerdiuino,CT che la
attgUfofJpoliadaCaioncQe mani, perche a corregga haueffei difetti di qucle
la. Ei non haucua nelle uccifioni mifura alcuna, cr tljuo gouemo non aa altro che
una bechcria, cr fi come in cof alcuna ci non faceua piaca alla plebe , cofi fuor di
mifura da quella aa odiato . Et fra Coltre cofe che
fi
diccuano, cr faceuano che nou
gU aano grate,quefiagrandifiimamentegUdifiuccua , che il popolo fitto pretefio
*^^***^^* AHgii/io. Pcrchenongtu*
dicaua n aedeua deffr predicato ,
cr celebrato felice quando glifi diccua che re*
gnaua cofigtoiune,ma piu tofio ieffa riprefo vfuergognato], bauendo nelle ma*
, . , , .

' PARTE SECONDA. 1J9


ni un tatto imperio in cofi giouatetu etade Ui qualunque modo poteua^acea dena*
A .

rijpiglndo hor und,cr hor un'altra occafxone di rifcuotcrli . Niuno ne huomo , n


C,C.digula
donna fuggiua 0 fcampaua la pena cr dgafligo impojiolt da lui. Et f pur fojfrriua
ehumaua
che qualcuno moltanni uiueffe,elfo gli chiatnaua fuoi padri, auoli , madri, cr auo
fi
fizliutl di
lc,v co/i mentre che uiucuano cgliftgodeua i lor beni , crl^henedit de' morti fpar tutti i yft-
tiua a j'uo modo . Effcndogli una volta uenuto ucglia Mandar in carretta CT a canai t/ti,Cr del
le vedile.
lo per mare,con un ponte fece congiugner inficine quel golfo ch fra pacotolo , cr
Ponte di
Bau . Quejlo luogo al dirimpetto della citt , ucntifci Hadij dijcojo da epteda . A foT;^*.
quefro ponte effondo un numero quafi infinito di tuui ,
parte ini fabbricate, cr par*

te condottevi, per tutta Italia, crm Roma freciabncntc , itame una grandifrinu
Teitordl di
fame . Et egli meffofi in doffo il pettorale (come diceua) d'Aleffandro cr difopra Aleffan
una foprauejia dt jetadi ptrpureo colore,omata con molt'oro, cr molte pietre pre* dr*.
con la froda a canto,cr prefo lo foudo,con la ccroiu di quercia in te
lioje d'lndia,cr

B Ha accompagnato da un grandifrtmo numero di caualihcr di fanti a piede, con gran


frettacnlrnrLa citta , come fe contro a nimici andato foffo cr di qucfle, cr altre
fumi cofe gloriaitdofi dinanzi alla mol!ludinc,fi rideva di DartO)C7" di Xerfe difrre
gundcli,con do- c'haucua con un ponte occupato maggiore fratio di marche efri
Quefo ponte fu cagion della morte di molti Perche efjiufouif frefo un denaio infi
,

mto , Caio'/ncffe l'mfidie ad infinite perfone per levargli la robba li perche effon* Mprt di Ih

do accufato luitio Prifeo per nvnfo che errori , ma fatto morir percb'era ricco, Caio Hit Prifct.

intefoche non hauea commeffo cofa che meritaffo morte, diffe. Egli mha inganna
to,cr morto in vano , hauendo potuto uiuere . Ma Demitio Africano effondo ui*
Domitio A)
cino al pericolo , marauigliofamentc fcamp . Perche cantra di lui recitando Caio
fricano in.
una lunga oratione nella corte (perche fi perfuadeua di uincer tutti gli oratori,crfor ^anna la
zauaf di fuperar' anco Domito huomo eloquentifrimo, Domitio non contradiffo pur crudeb
una parola, n fi difefc punto, anzi fingendo marauigliarfi,et rimanere Hupefatto del del Tiran.
no.
leloquentia di Caiojiion attendeva fe non araccomandarfi, affermando che temeva
Q
piu di Caio come oratore,che come Cefre } quefta cofa cotanto piacque a Caio, che
credendofi ne lorar dhauer uinto,cr fperato Domitio,meffo giu la collera cr gli
perdon. Dipoi andato in Francia arachetar i tumulti fatti da Celti a' nimici non noe
que punto, ma grandemente afjltffo i fudditi , i confederati, cr 1 cittadini, cr una uoU
ta giocando a' dadi ,auuedutofi che i denari gli mancavano, dimand ledeforittiont
delle tefle de 'Francefi, 0 hauutele comand che a' piu ricchi
'
fi deffe la morte, et per

fe prefo tutti i lor thefori . Uche fatto tomoffone fubito a' fuoi compagni giocatori, Vn milione,
f cr
me^:(o
dicendo loro. Chef noi fiate a durar tanta fatica per guadagnar fi poche dramme
di dtuntiu
Ma intanto io nho raccolte cr meffe uifieme mille uolte cento cinquanta mila. Face* fiuocode'
ua cofi fioltamentc tutte le fue cofe, che fr
ce anco ammazzar quel M . Lepido tanto dotai,

innamorato,cr marito di Druftlla,tlquale eglihonor grandifrimamente,prometten Motte di


doli di lafciarlo fuo fucceffor nell'lmperio,cr le fue foreUe,cmeda lui corrotte,con teftdo.

" finncUifolePontie. Dipoieffondogi fatiodiPaoltna,pigliato foufach'ella foffo


Cefinin,
Htrile U
r^ut, cr prefo Mdonia Cefnia , laqualauanti difonefiamentcconojciuu
baueua.
, , ., ,

rpo CB GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


haucMiO" aUhcra perch'elU era pregfia , uolfe hauerla per moglie, perche un Baim D
hino di 30, giorni gli nafeeffe. 1 Romani dunquc,cr per ijuefle cofe, cr perle f^ef*
fe accufe date contea di loro,d'hauer hauuta amicitia conlefue foreQe,cr con gli am
maxxatijtrouandofi in gran trauaglio , non ajpcttauan altro fe non che la crudelt, e
le libidini di quefl'huomofoffa per crefcere,fe piu lungo tempo regnato haucffe,Ef*
^nondimeno ,comcchedijmaraiiimoinucrfodi Im fofferoi Romani, mandato
chiamar Tolomeo figliuol di tuba, pcrchera ricco, fece ammazx^rlo. ncotai
maniere di uita,ct digoucmo,non po teua effer che qualche in/idia apparechiata non
gli fojfe,et egli le trou,pachcfatti pigliare Nido Cereale,et il fuo fgliuolo.S.Papi

iitliduitm.
niOfgli meffe alia tortura . Ma non confejfmdo nulla Papnio,gli promife la uita,o
il perdono,fe cotfeffaua alcuni,o una 0 (alfa che pfoffe taccila i lafciofi configliar
ilgiouane,cr Caio di fatto dinanzi a gli occhifuoifece ommoTxar lui, CT tutti gli al*
tri. Et douendofar morir un figliuolo, cofbrinf il padre ad effer prefente alla morte
di queOo . lqual padre dimandando fe lecitogli era di ferrarli gli occhi} onf Caio b
command chancora egli [offe ammazzoto.Hor quefl'huomo uedutofi incorfo in cofi
gran pericolo ,finf<r effer uno degli infidiatori CT promife di (coprir tutti gli altri
compagni,cr in queifa nianiera,nomin tutti gU amici, cr miniilri delle crudelt, cr
libidini di Caio cr certamente che paria flato cagion dcUa morte di molti di loro,J
non (offe fiato che non gli detton pde, ueduto che nominati haueua i gouematori cT
Califo, 0Cfonia . Efio dunque fu fatto morire j ma quefla cofafu anco cagion del*
'

la ruina di Caio -, Perche chiamati i gouematori, cr CabUo da parte, diffe loro Io

firn un folojcr uoi tre


io nudo,ey uoi armati : Per
-,
p uoi m'hauete in odio,cr noie*
UammazZfBrtm,ammazxfiemi. DaU'borainpoiperfuadendip eglialfermo^ef*
fer' odiato da coloro,che con malifino animo fofi'erianoifuoiportamerui, commin*

ci ctiandio a portar la fpada per la citttcr fi mifi in mezo in tra quei, chegli fi re*
calia a pfpettto,acci non saccordaficro tra loro, cr con ciafeun di efii (come fe ha*
unto l'haueffe per fuo fidatifiimo) ragionala de gli altri ima alla fine cimofciutoil f
tr
fuo difcgno,lodiederom preda a gli infidiatori. Stando i Senatori in gran paura per
fujptal dt cagion alcuni non condennatiun certo Protogene efecutor di tutti icrudelijiimi
Frittene. commandamenti di Caio,efiendo folito fempre a portar due librctti,r un de quali chU
mona la fi>ada,crraltro ti pugili, entr nella corte, a cui toccando tuttilamano
(cr Dio fa come) coflui con guordaura torta guardato in uolto Scribonio Proclo
diffe , Et tu anco ardifei falutarmi effendo fi gran nimico deWlmperatore fGli altri
u^a quefla copi)fbranaron qucUo Scribonio . Caio con fuo gran piacere mtefoque*
fiatto,fi pens d'effer tornato ingratia del Senato} Adulandolo tutti,cr chiamandolo
chi huomo illufrc,cr piu che humano,crchi Iddio ; quefl'huomo cadde in una gran*
difiimapenefia. Perche prima ancora uoleua efier tenuto maggior che huomo, cf
uantauafi uftr con la Luna, tycffcr Giouecr per quefla cagione fpeciabnente
j

diceua alia fcopertaufaria pratica delie farcUe, cr pigluiiaforma,de tutti i Dci,et


Dee . Hor diceua effer liinone,hor Diana,ty'hor Vcnae,zr fecondo la mu
delie

Mmde'nomi,mutauafhabito ancora. Per alle uolte fi uedea uejlito da dorma,


portando
,

PARTE SECONDA. 151


A port<mdo in mno U ttax4,cr Chafia coperta (TeHera > alle uolte da huom ueftito di
^cTconun fufto tondo m manoaguifa di chiodo hor con barba^et bora
pelle di Itone :

fnzat etfojeneua il tridentej et Paria come b2eno percoteiU} moftrandoft dPefferU


vergine cacciatriceidinuouo poiottimamente con tutte queUecofe,cr qucgliatti, et
quelle maniere accommodate che
fi richieggono fi moftratia effer donna^ cr piu (affo
ogn altra cofa,che imperatore uolea effer ueduto.Effendofi dunque ungiamo ueflito
daGioucy fedendo in un alta fedia per tener ragione y un certo Franccfuedutolo, t.ibertd$
fi
tneffe a ridere , cr dimndandolo C<ao, chi gli pareua che foffe , rif^fe tl Francefe,
**
una gran pazxpt in perci glifu fatto mal uerunoypercheejfndocdlzplaio fu fpac*
ciato per matto E ifalutaua pochi,cr <tgH altri etiandio a' Scnatori,porgeua la ma
nOyOilpiedechePadoraffcro. AdulondolotuttiyeidiJfeunauoltaaL. Vitclliohuo
Pruderne
mo nobile, crfauioychehaueua a far conia Luna, cr dimandandogli fe veduto hauef fmuLaime

fe mai la congiontion di quella Dea . L. riguardando la terra in atto di gran mara di l, vc i-

B td^ia dtffcyccn piccola C7 tremolante uoce, A uoitddij folantcnte ofigporc lecito


'

guardami Pun Poltro . In cofigjran paza uenne Caio, che comnuwd agli Afiani,
che in Milcto glifabricafjro un tempio . In Roma ne fon duefabricati a honor fuo,
Tunofifabric egltfieffo nel palazzo, cr Poltro per decreto,cr ordine del Senato gli

fu fabricato.DiceuauiUaniaaGioue, perche shaueuaprcfbtl campidoglio.L'im Tempio di


maginifue mandate per tuttolmondo, command che foffero adorate . Siprefeil
TempiodiHierufatem : crcommandche foffe chiamato Tempiodi Caionuouo
illufbre Giove j bench Giofefo nelle fe amichiti non faccia mentione di quejia cofa,
taqualfu poi il principio della rtbeUion de' Giudei. Elefiefi molti facadoti,cr
egli propiofacrificaua afcjieff . Con alcune machitur contro a' tuoni tonava, cr con Caio immi-
tro aUefaettegittauafaette,cr contro a baleni tiraua de' lator di ial
fafii, ufando ffeffo quel det
to (P Omero yO
tu togli me,o io t(^licr te. Sotto qucfto Imperatore, Piloto (come '**'*

fcriue Eufebio, hauendol tolto dagli fcrittorideWolimpiade) uenne in tante calmi


(,che per diuina uendetta fu forzato a darft la morte da fe
^ fieffo . Dopoi adunque
che fu venuto al colmo d'ogiu befiialfurore (che il tutto fenza gran molcftia,cr fen
ZA inferirui molte baie , non fi pu raccontare) Cafiio Cherca , cr Cornelio Sabino cherea, cr
gli tefero l'infidie per arnmazzorlo , molti piu etndio hatteano congiurato contro di iabm co
lut,cr ifuoifan^tarifapeuano tutti i maneggi cr quegli etiandio che congiurato non

haueanocontradihiiyfaputocomepaffauankcofeynonPandomoariuelareyncheb .
-

bon a fdcffto ci che contradtU ardito s'era. Hor egli fu giumo alla trappola in
certi fuoifpettacoli.Cheqimtunquea Cherea, cr Sabino grandememediffiacef
fer quelkfuefcel<ratezxr>notidimenoft ritennero ancor cinque giorni dal
far Pc^t
to. Vlafincdmeme offendo Caio dtkberato di faitareycr
ftr una tragedia ,cr per
quefla cofa hauendo deputati altri tre giorni, ncU'ufcir eglifuori del Teatro,
cofloro
affalitohinimcertaukttaircttaPammazzAroiio, Cadutoche
fit in terra ,niuno
di quei che uip trovarono tener pot dal darli
fi cofi conier morto delle ferite . La
Tre atmi,cr notte mefi,cr otto gior
fuanu3gUeancora,crlafigliiK)fitron'uccil.
nibauendoduratOicrcor^umati in queflefuefceleratezVtCT parcCt in efftto alla
pn ...V.
, . , ,

S9i DE GLI ANNALI DI Gl 0. ZONARA


fin conobbe che non era Iddio . La fua morte effendi^ publicata, a poch i rec dota- B
re,ma a tutti dUcprcCA , ricordandoli eglino di qucQo che gi effendo adirato {era
tafeiato ufeir di bocca, cio, O uolejjcrgli Dei,che tutto'l popol Romano haueffe im
eoUo folo . Allhora dunque il popolo Romano dtffe , Et tu hai im coBo, cr noi molte
mani . Alcuni pochi in qu,cr l correndo,cr in quel tumulto gridando , Chi quel
chamortoCaiof Valerio Afiaticohuomoconfblare montato in ernia d'una coBina

ad alta uocc diffe, O uolefje iddio chio fofii fiato quel che fhauefii morto Da que* .

fia uoce l^aucntati coloro ,fi rimafero dal far tumulto .

IMPERIO DI CLAVDIO.
CUuJio MM A zzATo che fu Caiojn queBa che il Senato raunato*
ftlMliUalm in Campidoglio attendeua a confultarfi del nuouo gouemo cr
fi
ftratare JU
faldUt,
che chi la repub. cr chi il reai Imperio lodoua , anteponendo hor
uno cr hor unaltro a tuttol reio, ecco che alquanti fldati con
impeto entrati in palazzo per rubbar qualche cofa,trouaron
Claudio, che in uno feuro cantone fi fiaua najcofio . Perche
con Caio cfjcndo ufeito fuori del Teatro, fpauentato dal comminciato tumulto, sand
a ihtfcondere . Tiratolo dunque fuori fenza faper chi egli fufj , conofeiuto che poi
thcbbono,lo falutomo Imp. Hor effendo da quelli cotJotto in publico , tutti fenz4
contrailo gli confcriron limperio > fi pache aa della fchiatta de Cefari, fi pache

aa tenuto pa huom benigno,cr clemente . Et ben che egli faceffi gran rifilenT:^,
cr mofiraffe di non uola tal carico , nondimeno quanto piu egli contradiccua , tanto
piu i fidati fiauan duri non uola che altro Impaatorc gU foffe dato da ueruno,
ili

ma effa qucBi che a tutti lo deffao . La onde olla fine contea fua uoglia, (pa quan^
to egli moHraua) cede loro 1 confoli, cr Senatori fubito chintefao come [ Impaio
aa flato occupato , efii ancora u'accenfentirono . I quefia guifa dunque Tiberio
Claudio Naone Germanico nipote di Liuia da canto di Drufb, ottenne l'impaio,
K^tfurd,
effendo d'anni cinquanta . L'ingegiu), cr la natura di quefihuomo non aa btafimc*
ttftutm di
noie i anzi cofi ben infinito nelle lettae,che egli faijfe anco alcune cofe . Nel rima
QUhit.
ncnte,egli non aa molto fano,cr aa accoBumato a Bar ad obedtentia di donne,o" di
fauitoriyCr fin da fanciullo fi come nelle malattie, cofi anco in gran paura nutrito
Onde fi finfideffa piu femplice cr di piu uil cofiumi di quel che aa in efftto , la
qual cofa confefi egli Beffo nel Senato lungo tempo hauendo menata fua ulta
con la fua auola Liuia, CT con la fua madre Antonia,CT con i Liberti, non mo/hr at
to,ne fcgiial uauno degno dun hiiomo libero . Negli fbeuazzamcnti chcfaceua,0
nel coito,le donne,cr i fuoi libati piu uoltegli tefao infidie, pache mai n deWuna,
cr (altra cofa non fi fatiaua . Oltre a ci egli fu timido affai . Et pa conchiuda la
cof in poche parole, bench egli foffe tale, nondimeno eifece molte cafra tempocT.
buone,allhora che fchiuati qurfii uitifiucnne padron di fc fieffo , Nca corte non fi
prefent
.,
. , , , ,


PA'R-TH 5 C O N D a;
'A prcfentcoffio^trcntttpornidopOiCr flette t<ttUo, fi perche li fubita morte
di Caio fhuetu fpducntatOyCome mteo perche cUl Senato erano flati nominati moU
taltri , atti Et come che in tutte laltre cofe con grande accu*
piu di lui all'Imperio
ratcrxA eifiguardaffe , command ancora che tutti coloro che uolcffcr andar a par*
larli foffero cercati,acci non portaffero fotto pugnali, cr a' conimi menaua feco U
,

guardu,dche fi mantenne anco ne' tempi auenire . Vcfpapanopcrtolfuia quel*


Marte di
lufo di cercar i pugnali ifece ammazzar Cherca, cr molt'aliri , non per ucndicar la
C/TM, cr
morte di Caio ; ma per proueder alla fua ftcurczza Sabino fpoiitanameiite s'am* .
d Salma.
mazzo da fe PcfJ,giudicando copi indegna che uiucfp,cffcndo morto Cherca Ri* .

chiam dal bando Giulia, cr Agrippina frcUc di Caio,cr le riflitu i beni loro. Nel
modo flcffo tratt tutti gli altri banditi . Con diligentia grande and ricercando chi Clementa,
foffer qucHi cherano in prigione : cr quegli che ui trou pofti ingiuflamente Uber, et gtuflitut

di Claudi
crgli aUrifecc morire . Vnagran copia di uclrni ch'ci trou negli jerigni di Caio
nel primi-
2 cr t libretti di Protogene, ilquale egU ancor uccife , abbruci .
Quetteferitture che
pia del fu
Caio hauea detto dhauer abbruciate , moftr al Senato CT diedegli anco a leggere priatipal.

tanto a quegli rhe ferine fhaueano, quanto a color contro a quaU erano fiate fatte,ct
poiabbrucio'tle . il Senato uolcndo con un (ito publico decreto dichiarar Caio infa*
me , Claudio glifi contrapofe, n uolf che tal decreto faceffe . Ka egU fece ben tor
uia di notte tutte le fatue di Caio cr annull tutte le cofe nul fatte da lui ,crdagU
altri ancora,pcramorfuo . Rifiut t fatue ordinatcU, n uolfe cheglifvff facrifi*
cato,n il fio ritratto adorato . Fece meU'aUre cofe fimiU con gran modcratione, da
doi'.ero,cr fenZA ueruna fmulatione . V nafta figliuola diede per mogUe a L. lunio
SiUano, cr Cabra a Cn. Pompeo Magno cr ci fece con piccolo apparato > perche
in quei giorni effo tenne ragione di tali ffonfaluif cr raun il Senato per taCeffi-t*

to . Oltre a ci Icuatifi in piede i confolt nella corte per parlxrgU , effo ancora aU'in*
contro fi leu in piede , cr und loro incontro . il piu delle uoltc uiucua con i fuoi di
cafa priuatamcntCfCr fecondo il coflume Greco . Circad denari,eglifiimofirtut* Claudia i
^ nimiro del-
to piu gencrofo . Impcroche egU prohibi che non fegU ojfxriffe argento,fi come s'it*
lauarui*.
faua far fotto Augufo . Ordm che muno che haticffc parenti, foff ardito di con*
jhtutrlo fio herede . I beni conftfcati fotto Tibcrio,cr Cato,rend o a propif padro*
niytrouatigli uiui, oa lorfigUuoU A moki rend i principati, cr le prouincie tolte*
gli da Caio ; cT fece aUrc cofe fimili,per lequaU riport gran Uude . Ma furono mol
to diucrfi i portamenti de' fiioi Uberti,crdiValcria McfiaUiia fua moglie; Effcn*
dounacarcfiia grande, egli non pur prouidcal prefcntc,ma etiandio aU'auueni*
re . Perche effendo corretti i Romani per lor uiucre , haucr quafi tuttol frumento
daltroue,il comincnte della bocca del Teucre era tale , che n fcuramcntc accoflar
tufi patena , n hauea commodi porti , fi che pocogiouaua loro lhaucr l'Imperio del
Parta di
mare, perche liucmata non ut polena portar cof ueruna . Onde Claudio confi*
fi OJIuL
derata quefla coft, edific ottimi porti, cjfece un' opra ueramente degfu dcQa gran
dezzAiZT dcWanimo, cr dell'imperio Romano . EgU fu modefio in tutte le cof, gli
nacque unfigUuoU),che aUhcrafu chiamato Claudio Tiberio Germanico, ty poi an*
NN cord

OlgttL oogk
, , , .

if4 DE GLI ANNALI DI GIO. IGNARA


cera Britannito 5 n in tal nafeimento uoljc ufar pompa, 0 grandezzi tiittna , h pnr* D.
cUuJuper mcfjc ch'cifofjc chiamato Augujlo, n AuguUaMejialina jua moglie . De' giuo*.
perche f^effo cigli faceva fare, per molti huo*.
de"'^iud)i
gU^'J^S, n condennati a morte per uarij peccati, ut morivano . tjucfto modo auut zZitofk A
diuien hi. 4 uedcT amnazzoT le perfonc , cr grande jfargimcnto di[angue, piu facilmente ana
mtidule. cera divenne inchinatifmo ad ammasx<rr altre perfine. Bt di ci furon ancor c<t~
gioite i fvoi di cafa cr Mcjfalina , invali quando uokuano levarfi dmans^ da gli oc*
chi qualcuno, col metter gran paura a Claudio, pigliavano da lui la poteft di far ci
che volevano . Speffe volte alla jfrouifa Jhigottito, pofeia che da fubita paura affa*
lito, commandato hauea che qualcunfoffe morto,tcmato ch\ ra in f fleffo,fi pentiva
de D4 cofa,cr g^andemente fc ne doleva . Per fi fatti fvoi andamenti, trouandofi i Ko*

ukiano di' poca buona jferanza di blinda molti orditi gli furai de' tradimenti, ma
t.Cammil- ffccialmcntc da Annio Vinitianoiilqual fu autor che Furio Camillo Scribonianogo
y uematordcQaDalmatiafiribcUaffe. Ma cofluiuedutof non baveri foldali pronti jg

*<Mt w
"* /*w, amnurccofii da fe icff Ma Claudio bench di maniera ffawrito
.
,

foffe,chegli ueniffe in animo di rifiutarli fpontanamente [imperio ; iutefa nondimeno


la fila morte, riprefe ardire,z;r rimunerati i foldati,cr con denap, cr con altre cefe,
molti che tefegli haueano [infidic,trouatichcgli hcbbe,fece morire . Vinitiano,cr
edtri pur' ajfai,s'uccifer da loro ftefii . Ef Mc^alitia,cr Narciffo con gli altri fvoi li*

berti, prefa occafonc da quefa cofa , non lafciorno a dietro forte veruna di crudcltit
che non ufaffero . La oiule molti huomini cr molte donne aiKora,furon morti, CT
alcuni anco di quei ch'erano piu in peccato che gli altri, o per denari, o per gratiafu>
Cef*. ron liberati Galcfo liberto di CamiUot effendo nella corte dimandato da Narcijj,
.

quel che fatto haucria fe Calmilo foffe flato Imperatore trifpofe che cheto cheto
gli faria flato dietro alle fpaUe. Arria moglie di Cccinna conflo,familiarifiima di
Mefallila , ricus di uiuer dopo il fuo marito cr vedutolo hauer g;ran paura della
morte,lofece atvmofo,ej portoli coltello co'l qual s'era da fe flcfa ferita, gli dtffc,
il
p
. Eccotel qu,firifciti , che a me non duol egli . Il perche fitron g^euidcmente lodati .

Claudio dunque divenne tanto cupido di punir dcluiqucnti , che fpefio per fegfial di


i

ci diceva quejla fentcntiaa' foati, Chiunque flato fiailprimoa muouer guerra


pagher la pena , Ma Meffalina,cr ifuoi Inerti di maniera uendeuano la repub. le
fpeditioni, i gouemi, i magiftrati, cr tutte faltre cofe, cr dico allincanto, che Clou*
diofucofbretto,ucduta la penuria di tutte le cofe ncceffaric,a deputar il pregio a eia*
faina cofa , cr farlo in publico fedendo nella fedia del giuditio . Effendo andato in
Brettagna con ungroffo effercito Aulo Plantiojriceu, cr diede ancora moke rotta
cr del tutto diede auuifo a Claudio, llqualc commeff il governo a Lucio ViteUio,
fuo collega nel confolata , con moka maggior effercito , cr con elefanti, per [oceano
andatofene in Brcttagna,congiuntofi con [altre legjom, affali i Barbari, CT vinti che
hebbe , cr toka lor la terra reale , tornoffn'a Roma , hauendo mandato manzf
gli

Magno , cr SiOano fvoi generi a portar la nuova della uktoria li Senato intefa U
coj,a Claudiotcr al fuo figliuolo detto Brktannico , ordin mok'akri bonari . Mcf*
, , .

P A R T E -S E C O N D A. ifj

X' fdlbueffcndolmumcratUirmfjltiitoreychiamtopcrnomeMttrjlero,nconmmac
La onde tanto fe*
fi,n con larghe promefj poteua tirarlo aQe fuc.dishoncfk uogie.
ce,che Claudio tjleffo,penftof che la moglie haueffe bifo^o deWopradicojlui,in f^Un.
^^
ahrtaffariglicommand,cheintuttelccofeuolef}e obbedirla. Et cof Pamicous
con cJJki,penfando/icheancora<juei}odallImperator commandato gli foffe.lme
defimi tratti fece con mc^'altri, Juarif adulteri facendo copia di fe flejja, come f con
pipeuolc del fatto flato foffe U marito,cr che alle lafciuie di quea haueffe firato gli
occhi . Que/ia donna nwiiwgw, uccife ancor con uelcno Vinicio, che jecononuolfe
^

bauer a fare . Quefla feruit che folto la moglie cr i liberti di Claudio haueano ,
con moT animo fjfmuano. Lanno uegnatte,che fu Pottocentefimo <\uarto dalla
fondation di Koma,effcndo Claudio fatto confolo la quarta uolta,con ffan fretta man
d per un certo Francef huomo Scnatore,che a Cartagine fe nera andato a fiare,ei
hauendo affermato di uolcrlo metter con i pie ne ceppi doro , giunto che fu, gli con

j feri la degniti, crfece che non fi poteffe muoucr, n andar altroue . Effcndogli una
uolta riuelata,cr fcopcrta una congiura, fi fece beffe di chi gli era flato accufato,cr

fenza tenerne un conto al mondo , dtffe , Che una pulce non shaueua a punir co
muna beSHa^offa Mamoltaltri per laccuf di Uieffalinafece morire, cr fra gli
.


A fiatico,cr Magno fio genero ; queUo per le ricche7xe,cr queflo per U nobtl
'
altri

ti,crgrandexza,crfama,benchefottonomed^aliripeccaticondcnnati foffero.Tro
uandof molti ferui ammalati, efjr cacciatifuori di caf da lor padroni, cr fenza ue* bemfm d
runoaiuto, Claudio per una fua legge, ordin che tutti quei che guariuanofoffro li fd*.

beri . Al fuo nipote nato ePAntoma fua figliuoli cr di Cornelio Fauffo Siila , a cui
dopo limorte di Magno sera maritata, nonuolfe che t of ueruna sordmaff. Ma
quanto piu egli era moderato,tanto piu Mefflina,crifuoi liberti infolentifinnamen
te fi portauanoi tre de quali ffecialmente fra lor partiti serano tutta li potefl.Ci^
liflo era il macftro delle fiipplicationi . Sarciffo cancellier, cr freretario, il perche FalU.
portaua le tauoluccie , fopra lequali fi ferine con un filo di frro, o di rame , cr Pai
^
Unte era procurator ffrale . Meffilina non contenta de gli adulterif fuoi, difidcr
ancora iPhauer molti mariti , cr maritata fi farebbe con tuttii fuoi innamorati , col
fame publichc frritture ,fr ella haueffe creduto di non capitar male per le pri -*

me nozze' fatte . Perche tutti quei della famiglia defflmperatore erano freo daccora
do,pcrci il tutto fi faceua di commun parere .Et poi chcUa per ifalfi rapporti heb
be ammazzato Polibio, tutto che dcUa fua pratica etiandio
fi fruiffe,
ninno piu gli
haucua fde ; fi che haueiulolc tutti udiate le fpaUe , capit male . Perche effendof
preft per marito C. Silio,figliuol di quel Silio, che da Tiberio fu morto , con un fon Mrte di
tuof conuito celebr le nozze, donandogli una cafa reale, nellaquale hauca raunati i tiejialuta
piu pretiefi ornamenti di Claudio : cr finabnente lo fece ancora confolo .
Quelle
cofr come da tuttol reflo della famiglia fi fpeffero, Claudio nondimeno non ni fjpe
ua nulla . Ma Harctffo purunaudta effendo Claudio lontano da lei, per uia delle
concubmeglielofrcejpae. il perche tornato che fu a Roma, fece morir Mnefle
,

rofaUMorc,crmoUaltri.pcfriaamuzZi!ttaancorMeffalina,apcrftapondefuoi .
-,

NN 1 bberti

Dir- 4#'
, , ,

I9 DE GLI ANNALI CI GIO. ZONARA


AxriffM. liberti prefe per moglie Agrippina figliuola del /rateilo } perche hauea un ftgliulU
Dtptutt.
no detto Domttto , Uguale era bora tuai grande ,CTffii talleuauano /tto fjjcramu
del Regno , a fin che Brittannico non gli baueffe a punir della morte della tnadre per

opra loro fiata ammaxxdta. Eljendof gi rifoluto,cr determinato ejuefiomatriu


monio, efii temeuano grandemente Sillano,che come perfhna che meritaua^da
Claudio era molto honorato,ct di gi promeffa haueuagli per moglie,et fpofata lafua
figliuola Oltauia per meglio honorarlo j il che dijpiaceua grandemente loro , perche
gi prima erano accordati di farla hauera Domitio figlmold' Agrippina . latonde
perfuafero a Claudio che ammazzaffe Sillano per traditore , il che fece, cr fatto che
fu, Vitcllio propofe in Senato, che era ben per la Rrpu.che Claudio pigliafj moglie,
et dichiar che Agrippina farebbottima,et fufficiente per lui,et tanto fece che Clou
dio fu cofirctto a far ejuefe nozze . I Senatori fatta cjuefia rcjhlutione , fi nandomo
a Claudio, cr cofirtnfirio a far.tal matrimonio.'hauendo prima pubhcata una legge,
che lecito fofjc pigliar per moglie le figliuole de' fratelli CT delle forelle, laijual cofa

era per aitanti prohita. Fatte che far le nozze,la donna ch'era ajlutifiima,con don
nefehe lufinghc/orzp Claudio a far ijuanto a lei piaccua, tirando dalla fila tutti gli a
mici di (jucBo, parte per paura, cr parte con benifiiij che gli ficca. Finalmente tifilo
figUaihro Drittannicofacea nutrir da plebeo (perche [altro era morto)et ordin che
,cr le Domitio foffi genero di Claudio, n di ci contcnta.procur ancora che per figliuob
dt
fiiffi adottato. Venuta all'attento fuo,lofice ammaefirar ottimamente da Seneca, per
Dmuie.
che foffi Imperatore. M effe infieme inenarrabili ricchezze, n fi lafciaua fuggir ue
Crudelt, runa occafione,come che leggcnfiima fi foffi, da far datari, cr molti per denari fece
Cruujntiu ammazzare. Per gelofia uccije ancora molte donne,comc fu Lodia Paoliiu, lo cui ca
d'Ajr^t. po effindogli portato, n riconofcendola con le mani le aperfi la bocca, per uederle
,
IM.
i denti, che peculiarmente con grande cr bcQa propcrtionc eran congiunti inficine.
Claudio ancora chiam Augujla Agrippina,^' [adottato fttafigliuolo nomin Tibe
tredigif ne rio Claudio Nerone Drufo Germanico Ccfarc,non fi turbando punto che efucl giorno
tj creai ione
pareffe ch'ardcffil ciclo. Dipoi fatta lafua figliuola d'un altra cafata, acci non pa
di tierone
Imperalo^ reffe ch'im fratcl pigliaffi per moglie la frcUa , gliela /pos per moglie . Agrippin4
re. etiandio,come fi dicc,o mand in bando, o pur fece morire Calfumu principal matro
na di Roma,pcrcioche Claudio s'era fupito delle bellezze di (juella,e lodate [hauea.
il giorno che Nerone (ilqual per tal nome quafi da tutti uicn chiamato) prefi la utril

toga, la terra d'ogn intorno trem,e la notte ognun ugualmtc da gran terrore fu fpa
uentato.dsanto piu crefceuano le ricchczz^,e grandezze di Nerone, tanto piu Brit
tannico ueniua dijfrcgiatoiperche Agrippina una parte de' feruitori di quello cacci
Ma,cT una parte uccifi. Et Soficio che Itcura hauea d'aUeuarlo cr ammaeirarlo,
(eome shaucffe uoluto tradir Nerone) fu ammazzato.Oltre a ci non fiffrriua que
fra donna che Brittannico pofto alla cura di quel che gli piaceuano, uiueffi in compa
gnia del padre, n fi bfeiafie ueder in publico . Che piu i ella potata ci che uoleua,
JiJMeg
taujti di
perche ella fignoreggiaua Claudio,CT per amici hauea Narcifj,et Fallante. Perche
Calijo che grandtfitmo poter acquijUto s'era, gi finiti haueua i fuoi giorni . Gli
Aibrologt

V
,

PARTE SECONDA. *
A Ajhotogidtlh(nafurcaccti di tuttd Italia tCr puniti quei che twJ4U4no con cjuegU
aeottftgUarft.Vn certo Carataco, principe de Barbari vi quei giorni fu prcfo,cT
condotto aKoma} ma da Gaudio impetr perdono. Licentiato,cr liberato che fu,
pop:ia ch'egli hebbc molto ben veduta la grandexXA > CT Io fplendor di Rohm , difje.
Voi dunque hauendo fi begli cr honorati luoghi,difiderate i noflri uili,cr piccoli tu

guriff Caio fece gittar in Teucre, (cfjndo adirato) Giulio Gallico che tenea ragiona
in uerfo delqualc Domitio Affocano piu eccellente allocato di quei tempi, difie im'ele
gante,cr faceto motto. Ferche un cert'huomo trouatof abbandonato da Gallico, s'an A^cdn*.
daraccommandar' a lui,alquale egli diffe. Et chi t'ha detto ch'io fia miglior notator
di lui f Dopo quefto offendo ammalato Claudio , Nerone comparfo in corte, promife

di fare i giochi Crcenfi fe quelguariua . Perche A^ippina tentava ogni cofa , acci

Nerone s'acquiftaffe la ffratia del popolo, O" che ciafcwiThaueffe per uno de'fuccef
jri delTlmperio.Per laqual cofa procur che da Nerone ordinati foffero (per la fi

nit di Claudio,laqual ella fiderauaardentifiimamente)i giuochi Circenfi,cbegran


g
demente ddettauano a' Romani cr effendofiper fbbomation di quella fatto tumulto
ci vender del panc,perfuafe a Claudio che con un filo publico editto al popolo, cr al
Senato con lettere , faceffe mtcndere, che quando occorrcffc ch'cffo ueniffe a morte,
che Nerone eradigifi^cicntifiimoal gouemodclla Repub. Quefa cofa dunque
fece molto famofo,cr grande Ncronei cri piu non fapeuano che Britannico foffe ut
volergli altri per li romori ffarfi dalla matrigna,giudicauan che fofj fiotto , cr In
natico . Guarito che fu Claudio,Nerone con gran magficcmia fece fare ifpradetti
giuochi,et intorno a quefio tempo medefimo men la fita moglie Ottauia,a fin che pa

reffe effer huomo,CT non fanciullo. E t bench ad Agrippina non pur tutto quel c'ha
ueua Liuia foffe ordinato,cr conceffo,ma molto piu ancora,eUa perci non fu contei:
ta^ che mamfefiamente non fu nonnata imperatrice del pari con Claudio j ilquah
efjendoufcito un giornofuori ddcafa per cagion di' un gran fuoco attaccatofi per Ro
ma,ella etiandio publicamente uolfe andar in fua compaglia per dar aiuto . Claudio
^
dunque turbato fortemaite per quello che fapeua effer occorfo in fin' aWiora^giudic
dre nonffjro cofe da foppartare,CT cheaa donna fi doueffe metter' il freno, per
data la lril toga a Brittannico,hauca in animo di diputarlo jo fiucceffore nelTlmpe
rio. Di che auuedutofi Agrippina,fi diliber auuclenarlo prima che faceffe tal cofa,
cr auuedutafi che la cofa non poteva hauer efftto , percioche Claudio era fempre
tifato di bcuer del uin puro,cr in gran copia, erper lo modo del uiucre che commu

ncmentc tengano i prtncipi,pcr conferuation della finit, perfattafi venir ima forno
fa avvclcnatrice chiamata Locvfia,per qvefio fieffo peccato prefa, cr condcrmaia a Agriffn
"
morte, per opra di quella auuelen alquanti boleti con mortifnifiimo veleno , creila
mangiati de gli altri, vn ch'era piu di tutti bello,cr grande, cr di veleno pieno, diede
a laudio Cche lo mangiaff,cr mangiollo.In quefia maniera ingannato, come fe fiato
foffe imbriacOfCr hauefie mangiato troppo , comaltre volte fatto hauea , fu portato
tua da tatioU,cr la notte dal veleno tratto mor, hauendo fubito perduto l'udito,cr
lafaveUa. Viffe Claudio 6}. anni, dvcmefi,cr tredici giorni, cr tredici anni, otto

NN 3 mefi.
, ,

ipS DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


mefyCr uentigic/mi fu imperatore . Queiiofcce Agrippina in ofientia di Kdrcfio D
eh'in campagna a i bagjni per alleggerir la gottarra fiato mandato . Che in turo alU
prefentia fua non haueria potuto far niuna di quefie cofe ; tanto diligentemente guar
Unte di daua ti fuo Signore. Ma morto Claudio, ancora che in grandifiima altez
efio
Utcrafft,
ZfitCT autorit fi trouaua, fu morto. Maprimacheci gliauuenifie, eifeceun'
opra molto degna , perche egli abbruci tutte le lettere fecretedi Caudio contro
odAgjrippinaycr contro ad altri} percioche egli che era fecretario ,cr canceh
Iter filo, l'haueua tutte . Fu ammazzato a canto alla fepoltura di MeffaUinafiaquai
cofa {come che a cafo sauueniffe) parue che foffe per uendetta di quella . Appara
ue per un lunghifiimo tempo una Cometa ter una bandiera di fbldati di gocciole
di fangue imbrattata, cr tocca dal cielo . A ccaddero etiandio molt'altre cofe ftmili,
tlieudd. che furono prefe per fegnab della morte di Claudio . Sotto qucHo principe fu un cer-
to Theuda,dicui famentionS.LucanefattidegliApofioliiCtGioffneli().de{a
r Antichitracconta che fufjc un barro, cr truffatore jilquale ingannaffe molti, in E
fin cheFado procurator della Giudea, mandati molti caualli contro dilu, molti de'
Srnim ma- fuoi feguaci uccife molti ancora Theuda tagli la teia. Sotto'l
, prefe ,craeffo
S<> co^ui Imperio etiandio praticaua in Koma quel Shnon mago, che con gli incantefimi
fuoi hauaido ingannati molti , gli tir nella fua fetta : laqualcofa benifiimo dichiara
Giufimo Filofofo cr martire m diff dcUanofira religione ,fcriuendo ad Antonio
con tai parole . Dopo la affuntione del figporc in cielo i demoni fubomaron molti
che diceffer iTefJar lddij,iquali non pur uoi non hauete cacciati uta, matcmtiin ho*
norcynel numero de quali Simon Samaritano della uilla detta Gittano , ilquale ft*
to Claudio Cefare,percioche per opera de'demonii fece miracoli , nella uofira cit*
t di Roma fu tenuto per Iddio ; cr ordinatagli la ftatua nel Teuer fra due ponti,nel-
Vietro Afa laqualc a lettere Romane fcritto, A. Simone Iddio finto . Pietro Apofiolo ancora

fiala.
folto Claudio ffrarfe in Roma le femenze deUa falutifra predicatione , cui molti de'
Romani prefiaron fede , La oi^c in guifa tale dalla dottrina del principe de gli Apo
p
fUT prefi,che non contenti delle fue fle parole , pregaron Marco A poftolo com
fiali

pagtio di Pietro, che le predicationi di quello uoleffe metter in fcritto,cr


^fia fu la
cagione , chetEuangeliodiMarcofifcrmejfe,ficome conta Ei^ebio. i

IMPERIO DI NERONE.
Orto Claudioncl modo che s' detto, Nerone fuofr^o*
lo adottino, per opra d' Agrippina fua madre ,s'ufrirplimpe*
rio, hauendo annullato, cr toko uia ilteflamento di Claudio,cr
priuatone Brittanico, che gi era ufeito fuori degli anni della
pucritia . Nerone dunque effondo cr dal fenato, cr da' foldoH
dichiarato impertUore, CT Augufto, Agrippina fotta nome d
quello goucrnando Pmpcrio, uendetta ogni cofa ,main fucceffo di tempo,Scncca ca
*
, , .. .
pitan

t
,
, , , .
r *

PARTE SECONDA. 199


A pkdn dcUdguardia,^ Burro nuufbro di Nerone , leuJtuU Jigouemo,in fin che po* i*

terono,
ottimamente maneggiaron l'imperio Che quando Nerone entr in jato^
.

egli era tnolto giouanetto, d'eta folamente di 1 7. anni cr molto put amico de piace
ri cr dell'otio , che delle facende compiaceua alle fuc uoglic , llaua fu gli amori;
,

fi' conuiti i attendeua a Jheuasczare ,cragU fpettacoli gladutonf cr Circenf,non


era punto mifero, ma funtuofo,fplendtdo , cr piu toflo prodigo cr dt queflo n un
manifeHo fognale, che comand che aunfuo compagno foffero donate due mila uoU
te mille cr cinquecento dramme d'argento. Et Agrippina fifa madre fatta contar PrtdigMiii

quefia gran forma di danari,ordinche Neron la uedeffe, acci uedutalagran quan


t ch'erano, mutaffe parere , ma egli intefa la cofa , dimand quanti denari foffer
queUt, cr imef. lafomma , di^, io non fapeua d'hauerli dato fi poco , cr comand
che altretanto glifi donaffe In queflo modo prejlamente trouandofi il fifio al tutto
.
-o
fpogliato di iLoiari, fu neceffario fenza altro indugio irouar nuoui modi da cauarli

B Perci nuoui tributi , crniioue gabelle per tutto pofe,cT Tifcoffe . Agrippina, coi
me donna attorifinta (ch'ella era) fdegnatafortemente , perche fi uedcua tolta l'oc

caftone di pelar quefli cr quelli , cr accumular thefori.minacciuua di uoler far impe


rotar Britanno . Di che dubitandofi Nerone, fece auuelenarlo, ilquale di fubito ha* Morte a
Bnuiwt.
uendo perduta ogni uirtu , anzi lo uita ,/h tenuto per tifico^T nell'effer portato uta
il corpo, perche in quello manifeflamaite fi feorgeuano k macchie del ueleno. Nero
Rc lo fece ingeffare, et cofi inge^ato era portato per pioZZO^Ma perche egli auuen*
ne che piouue pur' affai, il geffo ch'eraancor troppo frefco,CT liquido, dalla piog*
gi fit di maniera trmo gi, che non pur s'udiua dar che foffe flato auueknato, ma fi
nidc chiaramatte conglioccbi . Dopo ^flo , Nerone paunfuo liberto detto Ani e
cetojfece anco ammazzar Aggrippina fua madre , laqual ueduto ucntr alla uolta fua dt

il mimjhro della fua morte ,fracciatifi i patmi di doffo cr fcopertofi nudo il uentre.
diffe, Queflo, qucioo Aniceto ferijci, che partor Nerone. Marta chella fu, Ne

^ rane ifleffouolfeueder la cofa, cr fattala fffogliare, Fond guardando da capo a pie,


de, cr numer k ferite . Modi notte di maniera era trauagliato , che per la paura
ftUaua fuori di kttoicr per Roma di nafcoflo in piu luoghi da akuni ueniuaJcrittO
Tre homicidiali di lor madre, Orefle, Akmeone , cr Nerone . Rifiut anco Ottauia
Augufa ,
figliuola di Claudio, fua moglie, CT in luogo di quella uolfehauer Sabina
di cut era umamorato laqual temendo che Ottauia non ritornaff
-, m gratia di Nero
nejiibom alcuni calunniatori,da quali foff accufata,cr di adulterio , cr di non fi
cheauueknamemi. Et primieramente procur ch'elUfoffe confinata fuori,CT poi ttorudi ,

anco ammazzata Nerone lo fece , ma poi anco uccif Sabina ,faltatok addoffo ^nauu.
.

con coki effondo pregia . Ma un lungo tempo la pianfi, cr cotanto la difider,che


nel prmeipio fi teme una doma che la fomigliaua . Dipoi prefe per moglie un fan*
ciullo Libertino chiamato Sporo,hauendogli prima fatti tagliar tutti i membri genita nne,o- Ne
b, perche coHui ancora famigluua Sabina , bench ancora effo Ncronr, per marito rene moglie

filo haueuaprefoPittagpra Uberto. Quefb due dunque ufuano con Nerette, Pitta
gora come huomo , cr Sporo come donna . in publico contatta con la cethara, come
NN 4 cfc
,

100 RE GLI ANNALI Ri GI. 20MARA


tjfercU^ che poca crfcura noce haueffe . Nel Cerchio tiraua il carro . Paji in Grecia, ln D
fienili di
gi come haueano fatto i fuoi anteceffori , ma per (altare , fonar la cethora ,fare il
Nrrtne.
banditore, cr recitar tragedie . Che in nero Roma non tra a baftanza grande per
lui , ma bifognaua chegli andaffe con gran gotff altroue,per rimaner , come diceua
egli iefp), uincitor per tutto . Ma chi uuol raccontar tutti i fuoi portamenti, cr trai

ti i Per darla in pochifiime parole, effo focena, cr diceua^ foffrma, cr rapprefen^


tana tutte quelle cofe chefarfgliono i piu uilt bufjmjet recitatori di commedie,faU
tio che con cathene d'oro fi facea legare , perche a un' Imperator Romano non fariaa
no fiate conuencuoli quelle cU ferro . Vna uolta hauendob ueduto un foldato cefi le
goto, per ifdegno corfe a fcioglierlo . Vnaltro haucndol dimandato , che faceffe Hm
peratore i egli fieff riffofe che partoriua i Peroche allhora a punto rapprefentan
CMwtmento un parto . Cominci anco a uoer cauare, cr romper quella firettezca terra che
deir l
fi. comunemente uien detta fimo dallaquale imprefa tirandofi a dietro le perfine , egU
mi.
fieffoprcfalazAppd. cominci a cauare, CTcoficofhrinf gli altria far ilmedefimo
ch'egli fatto hauea . Dicefi chefubito che la terra fu tocca , il /angue cominci a Mg
to fuori, cr che sudi un gran pianto, cr mughio,et che molte ombre, et uifioni appar

Miirtlni di
Itero , Quefofu il primo , che perfcguitafj Chrifiiani, cri uno Beffo tempoycoa.
S.rietn,et me dice Eufebio adduccndo antichi teiimoni , uccife Pietro, cr Paolo principali de
di S. tati. gli A poBoU A lami dicono chefitr morti tn uno ^ffo gjiomo , ma non gain un me
.

iJnifonte^
defimo anno . Dopo Pietro , il primo pontefice fu Lino . Nerone fiandofi ancor in
fte IUm4*
M. Grecia (fedi Veffefano contra Giudei , iqualt s'erano alla /coperta ribellati . Per*
che con cattino animo /offeriuano di uederfi cotanto aggrauati da Fefiorfioni, cr ta*
glir di Britanno,cr di Gallo . La onde C. lulio Vindice de tardine fenatorio,fi co*

me anco era fiato padre,meglio anco commoffe i/uoi popolari , gi inchinati a ribcl*
larfi, hauendoli con fuoi publichi parlari coftretti a prometter con giuramento, di fit
re ogni co/a per lo Senato, cr Popolo Romano, cr d'ammazzare anco lui quando ha
ueffe /atto il contrario , cr dijfcgn Imperatore Seruilio Sulpitio Galba, huomo pa* _
^
tritio, cr allhora gouematore della Spagna} Quefi'huomo fi prefe il principato,
C. luVii ma per allhora non uol/e pigliarfi il titolo d'imperatore . Ma C. lulio Vindice uedu*
Vittdiee. to lentamente procedere la ribellione , per lo gran dolore de/uoi faldati morti, odi*
Senubt
ratofi contro alla fortuna, s'ucci/e da f fieffo,non potendo ucnir a capo di fi hemora*
Suifiitii
fidlbd di.
ta imprefa <tammazzar Nerone, cr liberar il popolo Romano . Et con tanta alle*
fegutt! \m gerezxa Cr prontezza danimo hauea meffo mano a tal imprefa , che conciofoff
frJtere. co/che Neronehaueffe promeffo due mila uoltc,et mille cinquecento dramme a Ai
gli portaua la tefia dt Vindicio,egli difj che a Ai gli portaua la tefia di Ncrone,uo*
lea darli altincontro la fila propria tefia . Et Nerone intefi ancora che Petronio
feirimi. da lui mandato con la maggior parte dell'effcrAo contro a fiditiofi , /e nera pafjto
dalla banda di Galba , perduta la fperanza dell armi , hebbe in animo ^ammazzar

tuttol fenato , abbruciar la citt, cr nauigar/ene in Alef/andria, cr /oggiun/e,cr fi


tolto ci fia t Imperio , iui torte ci manterr . Intanto Aeglifi finta in quefii/uoi di*
figli , ecco che il finato richiamata la /ua gtardia , cr entrato nel campo , diAiar
Nerone

_
> H
r E i C O N D Jl. oi
A JcroK per nbnico,creamlomperatoreGalbd in luogo di queUo. iqerMe dunque , 6e
<

uedutof dalla fua guardia abbandonato , ueftijii di uibfiinu uefU , tT montato [opra

lai brutter" ttil cauallo con la fccia coperta per non ejpr comfeitAo di notte con
,

Epafrodo , cr Sporo fuggii . Ma ejfendo conofeiutoyey da uno che sincontr in


h ftlutato imperatore y ufei fuori di firada,crftnajcof frale biade. llpopolRo
nano uenuto'l giomo,trouandofi tutto allegro , empi la citt di fregi,cT dighirlan
de,cr alcuni ancora come da ffon feruit liberati , ufeiron fuori in publico con i co*
pelli in tefta . li fenato ordin a Galba tutte quelle cofe che a un'impcrator ft con
ueniuano . La plebe in fin co' motti difpregiaua Nerone y cr amnuccoita una mol
titudinediqueicherano flati grandi appo di lui ,cop morti gli ftrafnaua pcrlauia.
I faldati , ergii altri andando cercando di Nerone , cercato chebbon per tutti i no
fiondigli y mandaronli contro la caualleria . l^t Nerone fentitogU uenire, comand
eCfuoi compagm,che ommasceMo prima lui,amnuaxaffer poifi ftefii . Nf udendo
g eglmofarh,eipianfi. PofiiacorfoaddoffoaSporOytent(mamuano)dammaz*
Zfxrlo i La onde diffi,lofole non ho uerun' amico, n nimico. Hot effindogli gi ui
cna la cauoUeria, dato che s'hcbbe un colpo mortale,diffi,Qimc Gioue, o che gran
de artefice io perifeo i Et effindo ukino al dar i tratti , Epafrodito fini d'ammazzar Anione ye-
lo. MorNeronedclmefidiLuglioiVifie)o.anni,cinquemcfi,eyuentigiomi}
fuimperator i}.tmni,e:r oUomefimen due giorni. L'anno ottano del fio imperio,
Amanofu il primo uefiouo dAkfiandriafatto dopo Marco apofiolo,et euangelijla.

IMPERIO DI GALEA-
Alba dopo la morte di Nerone , hauuto Fimperio dal fi
nato, cr effendoli anco crefeiute le genti di Ruffv, prefi animo,
ma non uolfi mai effir chiamato Cefare, n metterf nelle lette
re il titolo dimperatore ,fe prima dal finato non gli fu mandata
un'ambafceria . Tutti quegli che fitto N erone haucano calun .

niato qualcheduno , o con falfe tctimonianzc oppreffi , ei fece


" ^
morire. I ferui, che in parole, o fatti haueano offrfi i padroni, d propif padroni
mani che gUgafligaffiroii denari, cr le poffifiioni che donate hauea
gli diede ncUe
Nerone yfttron ridimandate,cr toUe . Richiam di bando tutti quei che u erano fla
d mandati da Nerone,perche contro aluicrilfuo imperio haueano fatto
' . Fece mct
ter nel fepolcro dkuguflo Coffa di tutti quei che di fangue imperiale erano flati mor
ti,cr in pie rimeffe le flatue loro. Nei rimanente , hauendo egli intefo che dalle le*
gioni Germanice , A. VtclUo era flato [aiutato Imperatore j public per fio adotta
to ficceffor nellimperio L. Fifone , giouane nobile,modeflo,cr prudente. Quefla L Pifine.
eof fpiacendo gjrandancntc a M.Saluio Ottone, perche non era flatoadottato
^
egli, col fauoTyCr aiuto filamentedi }0. faldati moffi feditione. Perche effindo
egli folade' Senatoriprefinte al fcrifitio che faceU4Ga^a,0' intefo che C^oui
'
negli
, ,

lOt DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR


no gli diceua ueder fegfuU d'^idie apparcchiatcli, cr hfartatia a. fkarfne in cecfa, D
nufcir tm fuori, incontanente , come fehauefjchauuto andar per altrefacaide,fe
ne corfe aWeffercito cr ricemto nel ftrte da' foldaU catgiurati , con buone parole
o per dir meglio con gran promeffe tirati gli altri ancora ddla fna,and comprati,dd
tutti fubito fu [aiutato imperatore . Cucjla nouit uenuta all'orecbie di Galba, e^
mand certi fuoi al campo per ronuoucr tfaldati da (juantogia fatto haueano . Me
intanto un f^to and a trouarlo con la ^ada nuda, cr fangianofa in mano , dicen*
dolija di buon animo, o imperatore, perch'io ho morto Ottone . llche credendofi

Galba, fubito con gran preflexXA fi mcffe inuiapcr andar in Campidoglio a far il fa*
crtfitio icr giunto in mezzo, dalla caualleria,cr fanteria incontratoalbuonueccbio,

confalo, pontefice, Cefarc,cT imperatore alla prefcntia di moltifi tagliato a pczxfi


cria fua tefla pofa in cima duna lancia . Et mentre che ueniua ucaf non parl
che quefto , Et che mal ho io fatto f Fu parimente ammazzato Pifone,crmolt
altro

altri i tubefatto , i faldati portaron U lor teflc nel campo ad Ottone,cr nella corte. B
Di che effendo tutti fhigottiti i padri , /infero per d'effer allegri, cr ad Ottone ora
dinarono tutto quello che a unimpaator fi eonueniua . Certamente egli era cofa ma
n^ja, che coftui hauea fatto forza alfenato cr che era per regnar con molto mag
giare crudeU,CT sfacciataggine che Nerone . Galba mori d'anni tz. cr 23. gior
Mertf il
ni,jl nono mefecrterzpdectmo giorno dell'Imperio fuo.
QaWd.

IMPERIO D OTTONE.
TToN E ueduto che gli intcriori de gli animali nel faerifi*
cor chcfacca non moftrauano fognai ueruno proffero, 0 felice,
cr che mobaltri fegni di trauaglio opparft erano, fi penti della

commeffa fceleratezza, ma ritenuto per [ imperio, perche

hauendol prefo non potea lafciarlo , pag la pena del fuo fallo,
______ In qucio mnxo un cert'huomo che per It lineamenti del corpo

fomigltaua Nerone,affrrmando (Teffr quello , meff fttofopra quaft tutta la Gre<


fdfi Nero-
ne. eia crfatta una gran compagnia di gente di mal affare, in fretta andoffene a trouar
,

le legioni di Sona . Ma Cafumio al paffar del fiume Qtdno,lo prefe , cr uecife . Ot

tane di nafeoflohauendo mandati molti a Vitcllioper trattar fcco d'accordo, cr di


pace,n potuto impetrar pcrtaluia cofa niuna,alla feoperta gli /fed una anafce*
Ottone ye- ria . VtteQio non pur non fi degn dargli rijfofta, ma etiandio ritenne gli ambafeid
dato non po tori . La onde Ottone, cr per mar , cr per terra gli mand gente contro ma^ rimaf -,

ter lumer
uinto,non per la debolezpCftjna per la moltitudine de' Capitam i il che ueggendo, ef*
foie eenVi
telli fam- fo fleffo con tutti i principali ufei fuori di Roma > cr confegnata a Procb una parte
dd de fhldati fi part't,dicendo di non gli ballar ranimo di fior a uedere combatter fra la
fefleffo. ro i cittadini , Per laqual cofa i faldati , CT capitani fafiditi di coiai ftta uilt, jenzd
far cofa buona, f ne paffaron dalla banda de V itclUani . llche effendo da un caua*
liere
. . , , , , , , ,

Iwrr auuifato dd Ottone , egli non uolfe crederhy p che quel cdualiere detto che gli

hehbe , Cop p>ffer elle falfe quePe cofe o Cefaretpito ammaxxfpl tutti,

non temendo punto piu del fuccefo del combattere , di nuouo crono apparecchiati 4
uoler far pruoua deWarmi (molti per della guardia , cr de gli altri erano affen)

onde prcgauanlo che non uolefp abbandonar n fe te(p>, n loro i perche tutti crono
pronti a morir per lui. Ottone aquePo rijfofeyeffcrcofamolto piuragmeuole
che per tutti periffe unfolo,che molti per no,cr che egli non era mai per permette
re che per un'huomo folo,napefJ feditione fral popol Romano CT ck tanta molti
tudme d'huomini capitafe male . Dette quePe parole,entroffene dentro nella piu fe
creta Ponza, doue fcritto che hebbe alcune cof a fuoi , ZTO ViteUio per conto de

fuoiyCr abbruciate tutte le lettere che gli erano Pat jcrittecontroaVitelUo,a pn


che ninno per ci haueffe a rimana in paicolo , falut tutti auto a uno, cr donogU
denari . In quella offendo nato tumulto fra faldati, egli ufri fuori cr lo rachet^t Olttne e$n
prima da loro portipi , che mefri non gli haueffr chi in un luogo,cr ehi in unaltro,ma un /muf
2 morte
tutti al ficuro . Et cop finalmente effendo tutte le cofe tranquille, s ammazz da fe fta fi
niUfuafce
Pefro I foldatifepcltrno il pio corpo, cr moltifopra quello pa dolor pfeannomo.
lerMa tiXa
Quello fu tl pne d'ottone , uiuuto chefu 37. anni cr reputo po. giorni , col qual
pnericoperfr la paffuta uita,fceleratamcntc menata icr con tal morte honcptptma
adorn una ulta che piggior mai non fu ueduta . Morto ch'ei fu, ifoldati fubuofecer
tumulto icrpofria che molti fra lorfuron' uccip,alla pnefreer pace, (yfrne paffa
ron a' umeitori

IMPERIO DI VITELLIO.
Avendo i Romani inte/ U morte dottone, (che come s'
detto egli era lontan dalla citt) crearono imperatore ViteUio.
Alquale, efpndo egli in Francia ,fu data la nuoua della morte di
Ottone,cr iui la moglie con un pgliuolmo difri anni, l'and a troa
uare } la onde egli publicamente in luogo alto, cr eminente lo de
put Germanico cr Cefare . Et perche , egli era molto ben in Gli

frutto nelle diuinationi,fenzalcquali non metteua mai mano acofa\ucrmt, aHho gi fredice-
noa VitW
ra cacci uia tutti gli albvlogi d Italia,
pofria ancoragli incantatori, affegitando Ut ilgitrtit
li ungiamo deputato da effrme al tuttofuori . Iqualt aU'incontro per lo [degno , at della fua

taccati molti bolettini in que{o,cr in quelTaltro luogo,di notte gli auuifomo il giorno morte.
che morir doueua,p come egli fece . Et perche per Fadietro sera auuezzato nelle Intempe^
ran/^ di
delitie alla lafriuiacr dalla pia fanciullezza nutrito nelfhoflerie , nella piazza del VitiUio.
giuoco, ne' faltamenti cr neldandar in carrette, cr m/ fatte cofe hauca confumato
un gran detiaio,cr fatto un grandifrimo dcbito,perci ahora che p uide imperatore,
ccrefriute le pompe molto piu infokntementeportandop che mai, fece anco ffefr
molto maggiori che mai . La maggior parte delgiomo cr della notte frnza mai fa-
tiarp
. , , ., ,

lOJ. DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


turpconfPlUMmmtwgarey crbere tO"<tUeuoUcumitau<t quel che IxaUdlrM* D
guggto, fi che parca bene,che non fi nutrie fe non del mandare il cibo in si, cr in
giifCr ci faceua per poter di continuo tollerare la crapula, come che ifuoi compa*
pii nel troppo bere cr mangiare fteffer male . Intra i quali, effendone fiato uno al*
cpantigiarm ammalato,e lontan daa compagnia,diff,chefenonfi f<^e ammalato,
certamente ei farebbe morto . Per conchiuderla, tutto'l tempo del fio Imperio, ei non
fece altro che embriacarfi Et perche uoglio io raccontar tutte le cofefoffendo iwto
ad ognuno che nel tempo del fio Imperio, ei confum due mila cento cinquanta uoUe
cento miladramme.Spcffc uolte ancora mangiaua con altri, cr in uno feffo giorno,
l'un gli dauadafar coUatione,raltro da defmarej'altroda cena,ct un'altro U colla*
Virt di Vi tion dopo ccna,per alleggerimento della crapula. Hot fra tanti uitif, non gli manca*
*'
ron' anco delle uirtk Imperoche mantenne la moneta battuta fotto
-,
Uerone, Galba
et Ottone,non fi pigliando faflidio iieruno che fcolpita uifffrimmagine loro: ettut
to quello che ad alcuni era flato donato , uolfe che ben donato foffe , n tolfe pur un b
quattrino a ueruno,nrifcoffe niente delle contributioni,che erano folite,ni eonfife i
beni dalcuno/olamente fece morir certi della fanione mtaidana,fcn(A confifcar i lor
bcni.Et a parenti di quei ch'erano flati prima morti, reHitui tutto quello che di lor
fi
trouaua ancor nel fifeo. NeWeffr loro lafri i tefiamenti di queifuoi auuerfarij ch'e*
rano morti nella guerra. Prohibi a' Senatori, et a' caualieri d combatter nella rena,o
lafciarft uederful palco delle commedic,et tragedie, per lequai cofefu lodato molto.
Tto^. Auifato del tumulto de' Giudei,fu in pan pawra,f per mob' altri prodigij,come anco
perche due uobe contro alfolito parue che la Luna seclipfaffe,cr d quarto,cr fetti*
mo giorno ofeurofri . furono etiandio ueduti infente due foli , Fimo a leuante cT
Taltro a ponente j queflo infermo cr pallido cr quel robuflo cr fono . La cagion
di quel tumubofu quefla,Che effendo 'Vefpefano in Giudea, doue gi habbiamo det*
to che fumandato da Nerone per la ribellion de Giudei , egli mand Tito fio frgliuo
f
lo a aiutar Galba. Tomaio che fu Tito (perche per la uiahebbenuoua della frdi*
^
tion(Fonone,^ di Vitedio) egli ancora , come conta Dione, difider d regno Ma
Giofefo dice nella guerra de Giudei , che effendo uemto aWorechie de fuoi foldati,
che da Trancefi <Teuropa,Galba per feditione era flato creato Imp. cr ViteUio dola
le legioni di Germania, cr da Romani Ottone,ancora eglino al capitano loro die*

derFmperio,etgrunimoMendogliabriaqueflacofa,finalmentefalutaronVefpe*
ftanoImperatorecffortandohafouuenirlarepub.cheflauapcrruinare.Conlradi
cendo egli a cofi fatta loro clettione, i tribuni gli freer pandimHantia diaccettar Firn
prefa { cr i foldati tutti con la ffada nuda in mano, minacciaron (Farnmazzorlo ha*
uendofcl meffo in mezzo ,fe non Faccettaua . Obbedifee dunque Vejfefano cr
primieramente forme al gouemator dEgitto,narrandogli in che flatofi trouin le co*
fe,cr da quello fubito uien falutato Imperatore . fatto queto, manda in Italia Mu*
tianogoucrruUor della Scria contro a Vitedio . Nelqual tempo egli teneua ancora
in prigione cr in ferri Giofrf Hebreo , ilquide uiuente Nerone haueua hauuto ardi
re di chiamarfi Imperatore ima per un ptmoflico fattogli dcdimperio ottenuto , li*

bcroBo.
.. , . ,

? A R T E S E C O N p a; ij
A btroUo. Et dperfdfone di Tito, il (fual lo preg che con irjarouolefJ<ateo torli
tua la ucrgpgna (Oche s'ujuafare col tagliar per mezzo if^i, CT non ifchiauarli)
Vefpe/ano fi content, fi che lato con una fcure gli tagli la catbena. PercheGio frtfiiia

Jfonarra,chehaucndotrouato nelle /acre lettere una profrtia,che uno di Giudea co


manderebbe a tutto'l mondo , egli per le feditioni de Romani, cr le fpeffe mutationi ^*
degli imperatori, l'accommod a Vefpefiano, pronofiicandogli Conperio . Di (fuco j;an0.

fio oracolo fa mentione ancora Appianoncl ii. lib.delThiBoria Romana. Main


Itero tal prtfetia,z:r oracolo sattende del fignornollroGiefu<^hriRo. imperochc .

Vefpefiano non comand a tuttol mondo, ma folamente alle prouincie RomaneJuori


dedetjuali fi trouauan ancor moltaltri regni M<< il Signor nojhro Gicfu Chriftoft
gnoreggi,crfignorcggiatuttolmondo,cuidalpadrefudetto,Dimanda amc,cr Sj/./.

darotti per tua beredtl le gcnti,cr per tua poffefitone i fini CT termini della terra.
Vefpefiano effendo caualcato ad Aleffandria , ecco che gli uenne la nuoua dcUa mar

B tedi V iteUio ; CT come dal fenato , cr popol Romano,e(fo era flato dichiarato iinpe

ratore, cr che il fuofigliuol Domitiano teneffe itjtrincipatofin alla fua ucnuta.Hor


Vitcllio mor in qucflo modo. I faldati di Vefpcftano arriuatiapprefjb a Roma, cr

entrati poi nella citt,non lafciaron a dietro forte ucruna di uiolenza,chc non ufiffc-
ro Hor andando la citt a facco , Vitcllio per gran paura,che di f Hcffh hauea,
una uefia di grofj, CT rozzo panno ,
meffofi in dofjh fi nafeofe m una feura caftta,

doucran legati de cani, penfando di uoler la notte ftggirfcne dal fratcUo aTcrraci*
na Mrf i fldati haucndol trouato,pien di fxngue^ di lordura (perche da cani era
,crconun cape*
fiato morfo) fhracciatili in doffo i panni, legategli le mani di dietro
fbro al coHo,chigU daua delle ceffate CT chi gli pclaua L barba, cr tutti gli rinfac^
eiauano la gran fntuofitdel uiuer fatta . Perleqtiaicofe, ucrgognandofi,cr
tenen

do gli occhi ffU alla terra , con i coltelli lo pungcuano fbttol mento ,afin che al fuo
difpetto dlzafjl uolto . Ma un certo Ccleto ,moffo a compafion di lui , diffe , per

guanto io (io pofJ,ti dar aiuto, cT feritolo per trarlo fuori di flcnto ammazzfifi
^ ,

poi da fe fleffh . Ma ViteUio di ejueUa ferita non mori j anzi effendo ftrafeinato in
prigione , per f impatientia delle battiture , cr delle uiHanic diffe , Io fon pure flato
uofho imperatore . Per laqual parola , i foldati tutti infiammati d'ara , lo tagliamo
per mezzo , CT ficcatogli il capo, per tutta la citt portaronlo a mofra . Vjffe Vi
cr giorni 89. crfu imperatore un'anno men dicci giorni . Finite que
teUio anni J4.

fle coffe, arriu M


utiano, cr inficine con Domitiano preffe il goucrno della repub. Muta* , *

Vefefiano efffendo ffalutoto Imp. dal Senato,! due ffuoi figliuoli fur nominati Cefari. 'Duninan*.

Et Mutiano,da Vefefano era chiamato fratello j hauendo hauuta da lui la potcfl

di far cr ordinar ci che gli parcua > fblamentegli era proibito il chiumarfi impera*
tare . E t per quefa cagione portaua f anello mandatogli , a fin che con quello cbe*
radelTimp. ci fegnafffe tutte lecite che comandaua,(yordinaua. Effo dunque, cT .

Domitiano a molti diedon de magifhrati,cr de' gouemi, crfcccr hor quefi ,crhor
quegli altri prefidenti, cr confoli, non altrimenti che fe fiati fofffcro imperatori . L4
onde Vcfefano fcrifffe 4 Domitiano, Che lo ringratiMia molto, da che fffiriua che

/#
. . . ,

xo6 CE GLI ANNALI CI 610. ^JONARA


[offe imperatore t n rhaueiu anco tolto fuori dcWimperio. Giunto in Ate/JnJria, O
fddaum. non attefe ad altro che a far danari , non tralafciando modo , o uia ninna per uenir al
fuo difegno, cr raccolfcne una gran quantit, col rimetter in piede alcuni tributi gU
difmefi^li ufati acaefccndOfO" de' nuoui introducendo , il che fece ancora neBal*
tre prouincie, in ltalia,cr in Roma In poco tempo affettato [Egitto, Ondi canata-
tma grandifma quantit di frumaito > mandollo a Roma A [efpugnmion diGe*
rufalemmc lafci Titofuo figliuolo , per tornarfette a Roma infieme con queQo . Ma
ueduto che [affedio andana in lungo,montato fenza il figliuolo fu una nane da carico^
fe ne paf in Licia . Et di quiui parte per terra }(y parte per mare,fe n'and a fmon
taraBrHdifi.EntratochefuinRoma,diedemoltidonialpopolo,cra'fldati. RU
hiaiutniti
fece i tempij che gi erano rumati , che Hauan per rumare , cr fece altre opere-
di Vtj^tfU
publiche yfini tutti quegli edifitij , i fbndamcrUi de quali erano pofi , non ui metten*.
do punto il nome fuo, ma quello di color che comincimi gli haueano . 1 beni degli aH
uerjrii che alla guerra erano morti , lafci o a' figliuoli,o a parenti, annullando an b
cera tutte le fcritture publiche de' debiti, Publicamente nel mere era magtiifico,
ma priuatamente uiuea parchiftmamente , non ft metteua afar ninna fpefa fenonld
uedeua necefjru, perche era nato di flirpe n nobile,n ricca. Lafeiaua andar ogni*
no a parlar feco . Con gli amici auanti [aurora, fiondofi ancor in letto, parlaua . Lc-
porte del palazzo tutto'lgiomo fenza guardia ueruna flauano aperte ; Et per con
chiuderla in poche parole, nelgouemo era tenuto per principe della repub. ma nella
ftmiharit,nel uiucre,cr nel ueflire non era punto diffrrcnte da gli altri . Prefi Gie
rufalemmc , con Tito fito figliuolo Triotf,alqual trionfo fu ancor preferite Domina
iw Confolo,ma fopra un cauaUo da per fe. Ordm dipoi m Roma i precettori delle let
tcre Latine, cr Greche , con ftlarij deU'cntrate del publico. Ma Mutiano hauendo.
acerbamente accufati i Ptlofofi,fece tanto che da Mufonio infuori, tutti fitron da Ve.
fpefianocacciatideBacitt.FutafJto<[Auaritia,cheeffendogli daalcuni ordinata
una fatua di pre zzo di 1500. dramme , diflef la mano , comand che dati gli fof p-
Bun il
fero i danari, perche gi apparecchiata era la bafa . Tito effendoft con effo lui odi
dordelgtu
d^n di rato, per un nuouo tributo, cr datio mtrodotto , Vejpafiano gli mofir i ducati che fe-
^ualmupie n'erano canati, cr commandogli che prouaffe fe quegli odorauano . Alemo,cr Mar.
tfd fid. che ordito haueatu) di fogli un tradimento ,furon prefi ; Et A leino per com*
cello

mandamemo di Tito, fu nel palazzo ammazzato Et Marcello effendo perpublico


Mirtt di
giudttio condennato alLi morte,con un rafoio tagliufii la gola . Vefpaftano fi mori di
"ttj^dpOM.
febre, 0 come alcuni altri, mentendo per,dicono,auuclcnato da Tito in un conuito
Effendo riprefo da medici, che nella malattia focena tutti quegli ofptif che fiorfletia

fano-,rifpofe che bifgnaua che[lmperator moriffe in piede, cr non agiacere.


Mori lanno 69. un mefe, erotto giorni deffet jua,cr }l decimo con fei giorni
ieWlmperio fuo.

IMPERIO
, ,

PARTE TE CONO A. 107

IMPERIO DI TITO*
V es p A SI A Mo morto fucceffe Tito nelTlmperioiperche
nel tempo delTlmperh, in cofa ueruna non s'era molhrato n cn<*
dcle,n libidinofb^n c o'I mutar cojlum,n con lo Jlar fi poco tcm
po nell'impalo . Pache prefo il gouemo non uijp: fenon due an*
ni,mefi cw^r,cr giomi uenticbupte^et tutta fetfuafu di trenta
none anni,cin^mc/,cruenticinque giorni. Sicheconla lun
ghijiima et et Auguro iden mefjo al pari-, pache fe Auguflo fofie uiuuto maio ,
Tit
^m
non farebbe fiato amato , cr maio Tito fe piu lunga uita haucfje hauula . A ugujlo *d
da principio paleguare,cr feditioni ff-andifu ^o cr feuao,ma in quel fi lungo
B tempo che uiffct diuenne piaceuoUfiimo,cr amoreuok cr benefico a cr Tifo tutti i

modaatamentegouefnando l'impaio, nel colmo della fua gloria mori Che fe forf .

uiuuto foffe piu lungo tempo , pa auuentiorafaria flato tuffato d'haua hauuto piu la
fortuna,chc la uirt in fxuore . Seifuo principato non uccife uaun Scnatorc,et con
fuepubliche patenti conferm tutti quei priuilegij che da' pafati Impaatori aano
fiati concefi . A ccuratamentc cenfau t denari ; n temaariamente gli
ff efe, n
pa auaritia fece morir ninno . Sotto di lui Icuofi fu un falfo Ncrowr, huomo ^Afa falfr He-
chc pa nome fi chiamaua TcrcntioMafimo , cr nella faccia , cr nella noce fimile a
Saone > cr cantaua ancor fu la cctara . Ce^ui raunati molti dalla fuain Afta, o"

paffuto auantifin altEufrate,cr acaefeiuto molto piu tcfjacito , finalmente ricor*

fe da Artabano Re de' Parthi . llquale effendo adirato con Tito, riceucllo benigna
mente, o" fi diffofe di ricondurlo a Roma . L'anno primo del principato di Tito in*
tomo all'autunno, s'accefe fubito in campagna un grandifiimofuoco Perefee il mon*;

te Vefumo uicino a Sapoli,cheabbondantifiime fontane difuoco contiene, ardefo*


Q
lamcnte nel mezo , cr i luoghi di fuori fon fnzafuoco . Paci (fogni intorno ha le g,e vr-
fue uecchie cime, con fufata altczx4,Cr il fuo mezo folamentc abbruciato, cr baf> fut.
. La onde di notte efee fuori la fiamma del fuoco,cr di giorno il fumo,hor piu gran
fi)
de,crhorpiu piccohi ae uolte ancora in un fubito aprcndofi con la forza de' uenti,
getta di lontano molta cenere cr moltifafii, cr con gran mormorio rifuona , per gli
moltiffiragli che ha,non denfi, ma rari,CT liberi Et cofi fatto il monte Vefuio.
.

M4 alihora uno fj>aucntofo,o horribil tumulto > come fefrahr percofii fi foffero i
tnonti,fubitofu udito,cr primieramente grandifafii faltaron fuori, dipoi cofi gran fuo

co,crfi fmifuratofumo,chc s'ojcur il Sole,cr k luce fi tramut m tenebre . Vfein


ne ancora furi una inautrrabile quantit di cenere, laquale per raria,per la terra,et
pel mare ^arffi,ammazz pcfci,cr uccelli mfiniti,et due caHeUagroffi, cio Her
culano,cr Pompcio,effendo tuttol popol a feder nel Teatro,furono focate . Tarn
ta fii certamente la copiadi quefla cencrc,che da uentifoffinta,in Africa, in Egrt

tojin Soria,crinKomaf ne ctmluffe alquanto , Vna gran peiie poi fguidaque


fu

Difli liooslc
, . , ,

108 DE GLI ANNALI DI Gl O. ZONA RA


B mentri fld cofd . Tifo nwnif molti a Bantiar in Campagru, cr domali denari cr di quegli D
dt Tnt,
jpectalmente chefenza herede arano morti > cr ejp> da ninno, come che molli lo'pre*
Jcntafpro ,non uolfe mai accettar cofaueruna, Fabric del fuo molti publicicdi/i
cijtfecemarauigUoJ] giuochi , ne quali gettauaalcunepallottmedt legno, tnidcune

delie quali era jeritto qualche cofa da mangiare , m alcune una uefia , in alcune aro,

cauaHi, afini, pecore,fchiaui,cr altre cofe , CTchi le pigliaua, finiti t giucchi, le por
tana al dijpenfatorc,0 gli era dato ci che ui fi irouaua ferino . Di quefo Tifo an
cora fuori quclfamofo detto, quando diffe, H<^i io non fono flato lmpiTatore,pcr
ho fatto ben a ninno . Nel fio primo anno , mori Lino primo uefeouo de*
chio non

AiMctrt Romani cr lafci lafcdia ad Anacleto . Lanno uegnente mori Tito , o per infidie
fctond ye- de l frateUo,o di malattia . Certa cofa che da Domitiano , effondo pur anco uiuo,cr
fttuo K>n4
forf anco faria potuto fcampar molti giomi,ci fi meffo in una caffa puma di nmf,co
.
Mrtr di
me fe la fua malattia haueffe hauuto btfgno rifrigeramento . Effendo fu'l morire
Tn. diffe che p trouaua hauer fatto un gran fallo, che non haueua dichiarato chi egli ff g
fe. A Iciini prefer queBo parlar per Domitia moglie delfrateUoJaqiial hauea prefa,
cr altri a Domiliano,ilquale egli non haueua ammazzato , ueduto che alla fcopcrta
rmfidiaua crperle cui mani egli mor,cr a un tal'huomo lafci Hlmpmo Romano.

IMPERIO DI DOMITIANO.
OsTV 1 , won efpndo ancora Tito pnito di morire , caualc
per Roma,cr entrato nel campo fra foldati, prefe il titolo , cria
Trefrirt potefl d'imperatore . Era hitomo audace,rracondo,tnfidiatore,
di Dtn:ui.t
d'ingegno cupo, non amator di ninno , faluo che dalcune donne
n*.
mofbraua, fimulando per , uno fuifcerato amore a quegli che fo
pra tutto eidifidcrauache foffer morti} infedele a chi gli facea
p
piacere > CT non attaideua fe non a opre fcelcrattfrime,cr crudeli . Perche quei che
gli procura nano dcnari,o che accufauano molti,eigli ammazzano, accio pareffe che
da lor ucntfjcro fingiurie foLmente . C onte buomo pepano una parte de gli amici di
fuopadre,cr di fio fratello tratt malifono, cruna parte nucctfe. Ripudi la fua
moglie Domina per adulterio,^ per cagion di quella nel mezo della firada amnwy
Z Paride faltatore Vfaua alla feoperta con Giulia figliuola di fio frateUo ,
come
fe fiata gUfoffe moglie. Dipoi pregato dal popolo, rappacificofii con Domilia : ma
con tutto CI tcneua la pratica della nipote . Andato in Francia ,CT di l dal Reno,
diede ilguaflo,cr meffe a fiacco il paefr </ quei chaueuan pace con i Romani,crco
me fe fatto haueffe unhonorataimprefii fine gloriano, per la uittoria accrefeen
P4f 4 Je do la pagaa foldati. Perche offendo il folito di pagarli fettantacinque dramme 1^
/ci.'jfi trf-
command che gite nefoffer date cento . Dclqual dono fatto efjcndofi pentito , non
noie per fcemarlo,ma fccm bene li numero de foldati, w Tuna,0 l'altra cofa re*
cg^an danno alla RepublicaiperchenoffaicranoifMati pcrdfenderla, etgran
, , , , , . ,

parte seconda; t ' ^-

A paghe in ogni modo toccamo . TuUihaueuainodio^tantoqm che toriueriuano,'


quanto quei che nonfenc faceuan conto > gli uni aduUtor,crgU altri dilprcgiatori-
^
chiamando.ColuantarfidtjlfeuittorietilconfUtofi prefepcr to.anni,etilcenfo*
rato in uita.Molti popoli dutaric prouincie per le loentc eftorponi/t ribcllomo,co R-ww4 de'
mefuronoiNafamoni,iqualiamma3Xomoirifcotitori,crdim4n{crauinferoilgo* ^
uemator dt Nunudia,Flacco,che gli tolfergli alloggiamenti, e le trinciere,nelkquali
hauendo trouato grati copia di uino, ubbriachi s'addormentarono di che auucdutof
-,

lacco,aIla fprouifla affaluigli tutti tagltoUi a peto ,non perdonando pure a picco*
U bambini . Di qucHa uittoru infuperbito Domitiano.dtffe al ScnMo d'hauer meta*
to li uiuer tiafamoni . E i uettne a tanto , che uolea effer chiamato Iddimcr quan*
do Signore, cr Iddio nenia chiamato, fi raUegraua molto. Non pur a parole gli tieni*
uano dati qucjli titoli , magli erano anco dipinti . Trouandofi una uolta in un publi*
co fpettacolo , accadde che fubito uenne una gran piqgg , con tempejla cr egli

B non uolfc che ninno fi partife,o fi mcttcjp in diffo altri panni, ma effo per toT bora ,
^
mutofi di feltro . Per laqual cofa molti ammalatifi , morirono . Nonjl poffono nu* ^ , i,

merarqueichcdaluifuron fatti morire cr fragltaltri, moltihuomiiu ricchi, tj-

donne (ancora quelle con Icqualt haucua haunto a fare) per adulterio fur da lui pu*
niti moWaltri cr per altre cagioni fur cajligati parimente cr morti . Perche uiu

donna fi fboglt donanti alla fuajlatua, effo l'uccife , cr un'altro parimente perche .
,

con gli aftrologi parlato hauea . Confin,cr fece poi morire un certo M etio,ehe co*
me ft dicea publtcamente,era per diuentar Imp.cr preferoccafione di cifare,pcr^
che cojui s'era fatto iipigner in una faccisa della fua cornera,tutto'l mondo V n'o*
nuore perche per efjrcitio ^ingegno hauea dechanato contro a' tiranni, egli lomef* ,

capitar male, cr tutti gli altri


fe a morte . Molti che attcndeuano alla Fibft^a fece
furon banditi. PeifeuerandoinqueHafiabeffialiJitmacrudelt,daPartenio,crSi*
gero foi camerieriyO' da Entello cancellier della republiea da Stefano liberto pareed iMe
- gU furon apparecchiate tinfidic. Domitiafuamoglie,crNorbanogouertiatore,cr*^*"*>:*-
^ PetroniofuocoUega, tdtradimcntoerano confapcuoli. Perche Domitia,laqual
fapeua effer odiata da lui, temeua che non fammazzaffe cr gii altri non l'amauano
piu . Dicefi che egli hebbe in animo, per fojpetto d'ammazzarli tutti,cr che i nomi
loro ferini in aficclle s'era mefi folto il capezzale . Qucfli fcritti furon tolti da un
piccai fanciullo, ilqual non fapeua ci che fi portaffe in mano } Et Dcmitia lettiglia
^ ^
cafo,et fatta uuender la cofa agli altrifece che uenne piu toflo a efftto. Clifuauuija
^
ta la morte con molli prodighe fegnaU.mperoche un certo Procolo Largfno, perche oamnun*.
haucua predetto il giorno a punto che douea morir Dominano, fu prefo nella legione
Germanica, cr per quefia cagion mandato a Roma,cr efjcndo dimandato da Dow*
tiano flcffo fe uno foffe quanto hauea detto,rifpofe che sii et egli condcnnatolo a mar
te,fccelo ferrar in prigione, perche foffe fatto morir il giorno dopo che hauea detto do
ucr morir Domitiano cr quello [beffo giorno cfjndo Domitiano arnmazzto, cofui ^
fcamp la ulta . Vnaltro,cbe non pur d tempo , ma d modo della morte predettogli
haueaJfu da lui dimandato,di cheforte di morte egli morrebbe, rifpofe che i cani fe lo lU.

" OO
doueuano

i
, , , d

Xto DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


doueMnoUUngiate.lor e{fcndocondcnnatoaicf[aabkrucutouiuo,fiimefp)den
fi
tro nel cappannuccio del fuoco, ma da una grandtfma pioggia effondo
fpento,il po
uercUo con le mani legate di dietro, fu fbrandtOfCrdiuorato da' cani.
HoraStefa*
mitiant.
^ fcf,ujlo , CT poderof , da Partbenio fu mandato auanti contro
a Domt
tiano,che dopo defmar dormiua^tlefuale tirategli un colpo ma non mortale, gittofiei
,

fotto,cr tanto lo tenne faldo, che uenuti gli altri ad aiutarlo,


ffacci (jucflo tiranno a
fatto . A mmazzato che fu Demitiano , Stefano per lo concorfo grande di quei che
A^tttnia nonfapeano cofa ninna dilla congiura ,fu ammazzato .Et A ppoUonio Thianeo (co
Thumtt. me rilothrato Lemnio nella uUa di quel narra) Pittagorico Pilofi^ cr nigromante
grande,in quel punto,chc parlando al popolo dEfjrfoyDomittano era
ammazzato
(come poi per le cofe neW uno , cr ialtro luogo occorjc s' trottato
effer uero) flato
che fu alquanto attonito finalmente,grid dicendo,0 Stefano, bene lo Stefano,ferifci
fcelerato } tu [hai percoffo, ferito ,CT ammazzato . Viffe Domitiano anm quarana

j
* ^ morto il primo Vefcouo della Cha*
d' MrjjMt. / d'Aleffandria dopo Marco Apoflolo,fucceffe Abilio fecondo Vefcouod'Aeffan*
dna. dria . L'anno decimodclfia mpcrio,mori Anacleto,fecondo Vefcouodi Roma,o

imperatore, rinou dopo Nerone la perfecuticn centra' Chrifliani cami^


Md! Z. ,

nu. mudo per le pedate di quello cr imntando [audacia fua nel uoler atterrar
lecof
s .GiBUMim diurne-, cr ncl[ifola di Palmo cemfin Giouanni
Apoflolo cr Euangelifla^per la pre*
command che foffer ammazzati tutti quei ch'ermo della flmpe di Da*
p'Mm"
c%L di
cofa ferine Eufebio con le parole d'Egcfippo dicendo in queflo modo,

fitrfar la Fa
V ieuono ancora i nipoti di Gtuda,che fecondo la carne uien detto
fratello del Signo
m^lta a ro, iquaU come difeendenti di Dauid da alcuni accufati furono . Coflor efjcndo con*
DautJ. dottt dauanti a Domiano,ei gli dtmand
f? foffero della fitrpe di Dauid, cr afjir
mandola eglmo ri feguit dimandarli quante terre haticffcro quanti denari} , cr
rifpofali che folamente haueano nouc mila denari ; non m moneta, ma in eflimation ^
di fondi . Et per fi procacciauano da uiuere con lefattdK delle lor mani,cr paga
. nano tributi 5 cr per fegnal di ci,mofiraronglt i calli delle mani i Dimandati
ancor
che cofifoffe,cr diche forte ilre^di Cbri)lo,crdoue,crquandoriuelarfidouea,
dijfero che non era mondano, n terreno, ma cele{le,cr che aUa confipnation
*
^cimando firiuelcrebbe . Vdite quefle cofe Domtiano,come di per*

^ ;
fone ud, fi fece beffe di laro, crlafciolli andare ,crconun '

fuoeditto,crcomnundamento prohibi la perfecutio*


ne. Et fi come egli fu pcflimo , cofi anco uiolen*
T' . , temente perde la ulta ,
che cefi perduta t

. ; [haueffe prima che pigliaffe



[Imperio,

IMPERIO
, .

PA.TE JECONDA. ri
A
IMPERIO DI NERVA?
VE 1 CHE TmMnoteferorinJdic^onpmejfcratim*
<L

pref fc prinu non hebbcro fatto difcgnoiTun fucccffore ; fi che


fito morto quello^edcr l'imperio a Nenia huotno nobilijitmoi
cr ottimo i ilqualc perche da gU afrologigU\ era fiato predetto
[ Imperio, fii per capitar male. Inq>erochc Domitiano effndo
andato ddigentifimamente ricercando la natiuit,cr iLgiomo,et
l'horadiluttiiprincipali,n'amnw:xmoUi,pcrcbepgiudicauachcf}lfcrpcrcjjcr Smu la
potenti cr harebbe ancora ammaz!Cito quefo ,fe tinajbrologo, che gli difderaua ^ftroU
ogni bencyiton haueffe detto che morrebbe tofto 1/ che eredendojl Domitiano , fan

B flenne daU'ammasxarlo, come che dada natura flclft [haueffe quaft giudicato effer
condennatoamorirc.HorNeruapcrquelpronofticopiuageuolmcntclafciofipem
^
fuadcrc d'accettar f Imperio . Etlafua prima eura fit di richiamar di bando con un
fuo decreto , tutti t banditi da Domitiano , cr riflituirgU tutti i beni loro . Et i padri
cojeritti con una lor legge fatta in Senato priuaron Domitiano di tutti quegli hono*
,

ri che gUeranofiati ordinati . Et allhora etiandio il grand'


Apoftoh Giouanni libe*
ratodalPatmicoconfiw,dicefichefenetominEfef. Nerua fucramatordeln
Ugiuflitu,a'hntan^imodall'auariiia. Perche Attico padre iCHerode Oratore rhtfin
(.come ha ferino Filoftrato nel libro della uita de gli Oratori) neUa
fuacafahauendo d^'Aitiin.
trouatc^^n ^andifiono thforo, per non eader per tal copi in qualche pericolo,fcri(fe
toj a Nerua , lobo trouato un thfro . Che dunque commandi tu chio ne faccia i
rifmffegli Nerua, Semiti di ci c hm trouato icr Attico dinuouo gUjeriffe ,non
efjiiido ancor ben ficuro nell'animo , Ma ci chio ho trouato fiipcra lo flato mio }
C rijpofegli l'Imperatore ,fe t'atiotrca gettalo ma . Effendo eofui imperatormori
AbiUo fecondo Vefeouo i Alcffindria s a cui nel gouerno fucceffe Cerdone . Era
4lhora Vefcouodella chiefa ([Antiochia Ignatiojtuomo pieno di
Dio, che dopo E*
uodio fu fecondo Y efeouo di quel hio^ . La chiefa ftmibnente
, di Gurufalemme
haueua anco allhor per fuo V efeouo Simeone, che il fecondo
fu etiandio dopo Iacopo
detto fratello del Signore. C^ueflo Imperatore interdifj le raunatc de gladiatori. c,uednU
Niunacoftfecemai lenondiparerdeprincipali delScnato. Fece una legge che
nell Imperio Komano niuno fi cafra
ff ,C7' che lecito non foff pigliar per moglie
n le figliuole de fratelli,n delle forelle. Venutogli all'orccchie che
Calfumio Craf
alcuni altri gUapparecchiauanoittftdieJn un certo
fpcttacolofe gli fece feder
a Lt(>,^dicdegli unaffada per uno in mano ittfapcndo eglino
chccofa
quejlodir
f uolefjc, egli lum gli diff akrofetumieuedeffer fel'erano fatte con artificio ^an^ u,
de, 0
bcn taglienti , cr aguzze t ma in uero et non uolfe accennarli
altro,fc non che
efiononfaceacontodellamorte. Etfleuadire,cheinguifatalesera portatoncU
[l>nperio,chc quando[baueff depoHo ,haucria potuto con
ficurtmenar iiitaprU
OO 1 nata

0,
. , , , , ,

ti% DE GLI ANNALI ni GIO. ZONARA


mu. M4Ucdulofidij^regiare,cr peri loipkceMU,0'fn^nfi*fticofhimi,er per D
fct4,perci montato in Campidoglio grido ad alta noce , Con felicit cr profpcriti
del Senato, cr popolo Romano , io ^btto per mio figliuolo CT herede nelTlmperio
M. Vlpio Nerua Traiano j CT da indi auanti lo chiam ancora Cefare icy ^fua
propia mano in Gcrmania,douc allhorgouemaua,gli fcriffequeftc parole. Senta
per le lagrime noftre le tue lande il Greco , Mori di malattia : CT ^fegftato ebeh
he mp. Traiano,rcgn un'anno, cr quattro mefi ,

IMPERIO DI TRAIANO.
RA 1 A N o difefodifangue Spagnolo, tanno ^i.delTet j

fua ottenne timperio, nel piu fermo uigor dellanimo, zr del cor*
tW </
*
1
po ) alieno dalla giouenil audacia cr dalla dappocaggine deUa
Tf44*
fonnacchiofa uccchiaia . Era Traiano huomochonorauai co*
ftumati,cr buoni amorcuole inuerfo di tutti,non hauea paura di
-,

ninno cr ninno haueua in odio ; diffregiaua irapportatori , n


punto era inchinato , o facile altira ; dal tor la robba ad altrui non men che da gli in*
giufii homicidif sajlcneuaj bench egli con
animo , cr ingegno grande faceffe gran*
dtfiime fpefe in firade , in porti, cr in altre opere publiche . Et hauendo fpefo affai
nelrifarea-maggia-,crpiubclhilcerchiodeaacaualUriagiruinato,fecewijc<)l
pir,che ci fatto hauea folamente perche il popol Romano hauefji (patio affai . Pw
amato , che honorato ; a' fiidditi uoleua effer caro, cr terribile co'
s'allcgraua Seffer
nimici EI quantunque egli non foffe huomo letterato > nondimeno fapea qualche co*
fa,crnenclcttaescffcrcitaua. Amaua duino, ma fenr^md nbriacarfi . Eu
amtordi fanciulli, ma finza molefiame ueruno . Come che egli huomo bellico*
fo fi foffe cr haueffe fatto gran cofi j nondimeno teneua i fiuH faldati a fegno,
parche non s'haueffero a infuperbire. Hcbbe per moglie Plotina . Affali contar*
i Ioni, come firme Appiano- nel 1 3. lib. della hifioria Roma*
me i Dati} ,dipoi
na, perche rifiutauanodi pagargli annuali tributi iCT difideraua punirgli de lor
Deeeldl miffotti . Decebalo Re di quei popolifi ffattr molto nel fuo arriuo j perche fa*
Kede' Di- pea bemfiimoche Traiano era huomo peritifiimo nell'arte della guerra. Venuti
^
battaglia,! Romani uccifirmoltide'nimici, nmenodeloro furonanco fari*

ti ila moltitudine de' quali fu fi grande , che mancando le fafie , Traiano non la
perdon a fuoi propi} panni. Effugnate chebbe con grandifitma fatica le fortex*
Ze,auHcinofii alla terra reale} La onde il Re Decebalo per fiioi ambafiiado*
ri promifi darli tarme,le machine , ty i maefiri che le fueano , cr oltre a
ci tutto

quel che dimandaffe promctteuadifare,di poi effo Skffo in perfona prefintojU a


Traiano,crgittatofiinterratador. Tornato poi Traiano in Italia, cr hauendo
, , , ,

^
P X t E SE CO MBA. T -Q
A menato Jco gli ambafct ori di Decebalo , gli introdujie nel Senato fenza armi
cr con le man giunte aguifa di prigioni cr ini ej?i con molte parole efjtndofi rac*
comandati , impetraron la pace , cr riebbero rarmf, Traiano hauuto chebbe A
trionfo ,fu chiamato per fopranome Dacico . Ne gi mai per la cura delle cofe del*
la guerra ,
anv che in molti luoghi, cr fpcff> fedeua a ban*
difmeffe ['altre faconde j
eo'a tener ragione E jjndo poi auuifto che Decebalo rotti i patti , tentaua nuoui
.

tumulti , di nuouo cr egli contro a lui conduffe ungroffo effcrcito ma perche De* -,

eebalo ft uedcua di forze non e/fcr uguale a lui, per s'mgegndiumcerloconin* DetebuU,
ganno; cr Jputo che Traiano era facile a lafciarft parlar da ognuno, indetta*
ti cr fobomati alcuni che fuggiffero , cr potendo andajfero ad ammazzarlo , uno

f prefo , che fotte il tomento eonfef tutto'l frereto . L'm*


di loro per fof^ctto it

peratore fatto unponte fprail Danubio, laqual opra a Mante mai fi racconti*
no y che marauigliofamentc ftano fiate fatte ^prafl yCr fatto rcffrcitopaffarey

B uinf finalmente i Dati/, ma con eBrmo trauaglio,cr pericolo, Decebalo per lafium
difperatione s'ammazz da fleffo-, cr dalThora in poi i Datiani ,CT la lor pr* O"
f
Tbef$n.
uineu comminci ad effer ubbidiente a' Romani . Trou Traiano i thefori di De*

eebalo , bench con gran dif/icult . Perebe tjuefl'huom Barbaro , tratto fuori

del filo natio letto il fiume che per mezo la citt reale paffaua, cr fattobeor*
reraltroue, nel detto btto di queUo fatta cauare un'altiftma foffa ,crl'haucua
empita (Cuna gran quantit d'oro > duna maggior d'argento , cr daltre cofe a
eutnonauocerhumidit}poiricopertadigroffe,(ygranLtflre,cr con moltater*
ra di fopra > uhaueua poi ritornato il fum . Haueua anco nafeoBe molte cofe
per le fpilonche , Quefe cofe facca di nafcofto,non uolendo altri fcco che gli fchia*
uii iquali finita Copra faceua ammazzare, perche non ifcoprtffcro il fccreto .

Vfl de fuoi piu familiari nondimeno che fapeua doue erano i thefori, gli reuel
Lkini
a Traiano . Hatiendo alcuni accufatogli per traditore Licinio Stira huomo rie*
co , ilquab egli amaua grandemetue, cr da lui era amato > da lui chiamato a
^
cena andouui cr mandata uia da fila guardia , diffea Sura medico che gli gua*
riffe gli occhi, cral'fuobarbier che gli radeffe la barba ,fche crCunOyCr laltro
b maneggiomo i dipoi Liuofiib mani ,eT cen . ldiucnentediffeagCaccufatori,
Se Sura mhauefie uoluto ammazzorc,niuna cofiC impediua hieri , che non haueffe
potuto farlo . Ne Cordinar il fhpraflantc del pretorio, cr nel porgerli la fpada che
Spiat irl
douca portar a canto , dtfjgli. Piglia quefla ffada,cr siogoucmo ben l'imperio, a*
A oucn74t9*
doprala per mia difeft,ma sio lo goucrno male , ufala contro a me . Ordin anco le re.
librerie . Pojcia contro a Parthi,CT a gli Amenicondufj Ceffercito,perche C Arme imfir/ cS
nonondabi,ma dal Re de' Parthi hauca riccuuta la corona . Et per quefa cagio*
ne gli fi ficea guerra, fi che il tutto nafceua dallambitionc, cr cupidigia di gloria .
meni.
Soggiogata C Armcnia,gliftimo deputati molti koncri ma fra gli altri il titob d'Otti*
mo, cr il fopranome Parthico, ma molto piu gli piacque il titob dOttimo che Cai* Tittlo dOt
tronche quefloueniua a dichiarar quai foffro I foi coflumi. Sottoil fuonpe* lima.

rio fu un grandifiimo_ terremoto,per b qiiak molte cittruinaronafatto,ma fra Cai*


. 00 3 tre

Digir Ti Kigli-
, , , ,

**4 DE GL I ANNALI-DI GIO. ZONARA


trcrAntiochu poflt fui fiume Orante , doue Traiano fteffo fupcr laJcrUuta, O
pcrcofp) mUa ruina della ftanza oue fi trouaua . In cotali ruiiie mori una gran gcn*
tCfUlcuniopprcfi^O' fchiacciati dalla grauczza ditjuclche glicadcua addoffo-ycr
ari perche acafoin (jucllo sbattimento di cafe ridottifi ncHe baffe cantine ,(y altri
luoghi fimili, che poi ferrati dalle mine ,
non potendo ufir fuori, fi moriron di fame,
Ce^ta finalmente tal calamit, uno prefo ardir di montar fopra quelle ruine,ud da
baffo gridar una donna j Uquale tolto uia il mente deUe rumate materie, traffir fuori,
Vortaua la mcfchina un bambino in braccio, ilquale ficomeanco fcflcffaconle fue
tette nutrito banca . Scoperte poi f altre ruine , non trouonto piu uerun nino da m
fanciullo infuori > ma moki fi che trouaron morti di fame . Intorno alla primauera

Traiano di nuouofe n'and contro a ParthifO'fggiogtuttol paef ifAdiabcna.


E quefio paefe ncUa Soria appreffo al Nino,cr Gaugarmla, CT Arbda, doue A*

,

leffandro uinfe Dario, cr pajpito innanzi per fin' a Babbilonia,(y paffuto il Tigtv,
entr in Ctcfifonte . Difidcrana anco di ueder il mar Eritreo, laqualparte dclT Ocea b
Tra'iaro no,gi pTcfe il nome dal re di quel luogo . Haucua anco in animo di ueder gli Indi,
due t'heb-
' alcune
he
^ che fefioffe flato piu giouane , che ancor farebbe andato ad affalirglL
folcua dire ,

tofetle in
Hor nclfandar uerfo fOceano, cr nel tomarfcne,quei che di nuouo haueua foggto
Onftf, mo- goti , tcntauano di ribeUarfi . Tancndo dunque che i Parthi nonfaceffer anco il mi
ri m Cf/i- dcfimo,gli diede un re detta lor nationc egli flcffo lo coron . Pofeia uolendo an
eia.
co ridur fatto il giogo gli Arabi , fenza far cofa buona ,fu quafi per effer ferito cr
tcibelliene
ammalateci, particene . I Giudei di Cirene ancora, ammazzati i Komani cr Greci,
dt Giudei.
fi ribellarono . Il medefimo fccer quei dEgitto CT di Cipro . M<< qucfli dom coi
mandargli fiibito addoffo reffcrcito Di quella ribcttion di Giudei fa anco mentione
.

Eufcbioncirhi/loriaEccLal,^.. hb. Hor dcfidcrando Traiano etandar itiMefopom


tamia,fopragiunto da una malattia prefe ii camin d^ltalu, lafciando per gouema*
,

tor , cr capo dette legioni Siriace P. Aelio Adriano } ma giunto a Sclinunte citt del
la Cilicia,che ancor fi chiama TraianopoU, iuifinifuauita, creme effo giudic,di g
uclciu) i ma altri dicono che ilfangue gli s'aghiacci di dentro, n come era ilfuofoli
Marte di to ogn'anno di mandarlo fuori per difotto,pot mandarlo. A qucflo s'aggiunfe la goe
Traiaiia, cioU , che in parte lo lafci attratto dette membra . Ma in ucro la cagion di la fua

mortefitfenzafattoracquachcglifiraimfrapelle,crpeUc. Regn queflhuomo


Suteefiori
1 9. anni,cr fei mcfi . Kel tmpo dcITtmpcrio fuo , Simeone figUuol di Cbpa fcon*
di yefeui.
do uefeouo di Gerufalemme dopo S. Iacopo,fu martirizzato . Dopo molti cr molti
giorni fu tormentato cr condennato atta croce , effondo (Tanni 1 10, Dopo di lui fu
eletto per ^.uefeouo Gcrofolimitano,Gittflo gi hebreo. Eufbu) ferine che moli'
rfJM fee altri ancora in qucflo tempo , in altri luoghi fron martirizzati . Dipoi intef Tra
i4no ilgran numero di quei ch'cranouccift cr cme quegli non faceuano mal niu

,faluo che la mattina attapparir dett'aurora celcbrauano Chriflo per Iddio , n


mujut. ,

uolcuano facrificar a gl'idoli , comand che i Chrifliani non s'andafftr piu cercando,
mafe prefentati foffcro,figafligaffcro ,cr cofi la perfccutione dmenne alquanto
j
^ minore,crmcn crudele. Atthoractiandiolgnatio fecondo uefeouo tTAntiochiadi
Celefiria,
. , , . ,

PARTE SECONDA. ij

A CclcftrU,prcfo C7 legato fu mandato a RoM > douc con le /ieri- combattendo , fini il
fuomarttrio. A cutneluejcouadofuccejj Hcro.L'aiinotcrzodiWlmfKrioiTrd
tono, mori Clemente terzo uefeouo di Rotna^dopol'haucrgouenuta (fucila Chtcf4
none anni i croi fuo luogo fu fatto Euarcfto 4. uefeouo i ilqualc dopo Camnunijtra*
tion d' 8. amu.pafi di quejla iuta i ahjual fucceffe Ahffandro quinto uefeouo. Qfr-
done ancora 3. uefeouo (fAlcffandria morhcr hebbe perfucccfforc Pruno.

IMPERIO DI P AELIO
ADRIANO.
S $ E N D o morto TrMano fnzd figliuoli , Plotia fiu nto*

glie,cr Tatiano fuo procuratore , difegnomo imp. Cefare


Adriano parente di Traiano^i cui haueiia una nipote per moa
B ^
gUenlqual Adriano aUhora fi trouauam Antiochia goucrna^ ambmime
tor della Soria . C.oftui fu figliuolo d' Adriano Afiricano, huo* i'juL mm.
mo affai letterato 5 CT CT in profa icrera
lafci libri in rr/,

di cofi fmijurata ambittonc, che difideraua ogni coft, cr affermaua di faper il tutto.
Perci prui degli honori molti che in qualche arte erano fdmofi,cr molti anco fece
^
morire, per parer egli folo eccellente . Ktprendcuafi per in lui la troppa fottighez*
Zacuriofit y cr uarict di coftumi M<t ben ucro che ricompenfaua quefii uitij

con la prouidentia^tligentia,dcjhrczxa<Cingegno, cr magnificenza. Oltre a ci clrmertia,


eglinon cominci mat guerra niuna, anzi rachetar folca le commeiate , n mai tolfe

a torto la robba a ucruno j anzi piu tofto fenza effer richiejlo , a molti Ipontanamen \arun.
te donaua del fuo. A tutte le citt
0 confcdcrate,o trutarie che fojfiro daua aiu*
,

to } ad alcune in tirarli daUro per uia ifaquidotti facque, ad altre in far porti,ad al*
cune con frumento , con altri doni , con denari cT con honori . Contro al popolo
e Romano non ufaua lefommefiioni ma Pautorit i negli ecdgiamai quando talhora
,

troppo audacemente dimandaua qualche cofi , ma per lo trombetta facea dir al po*
polo , Tacete . Et fenza parlar cofa ucruna hauetido il trombetta folamcnte col di*
Hcnder la mano fatto far fikntio , Adriano non s'adir pumo contra di hii , come fi
obbediente non glifofj flato , ma hemoroUo , da che fatto hauea quel che uolea, dif*
fimulandoPaffrczza deWlmperio. Non haueua anco a fdegno fi contro alla fua
fententia chi che fia haucfj fatto qualche copti pur che tornata fo^ a fua utilit.Paf
fndo una uolta per la jhradafurichieflo da una donna che uoleffe apoUarla sa cui
egli riffop di non hauer tempo cr dicendoli la donna , Non uoler dunque cjpr \m*

pcratorc ,
ei
fi
uolt fubito cr Pafcolt . Tutte le cofe gjrandi,CT neccffaric le fece
col configlio de' fenatori, cr non di fuo capo Con i^ncipali fedeua a banco a te*
.

ner ragione, a finche le cofe fatte da lui fi publicaffcro . Con i Coiifoli andana in
configlio. Hauea tuttauiaapprcffo di fegfot limati icr coni principalit' da bene ,

ufaua di cenare 1 fuoi conuiti erano pieni di ragionamenti (fogni forte . Quando ,

00 4 gK \
, , , i

Ii6 t>E GLI AMMALI DI GIO. 20NARA


gli umici fuoi erano gruuemcnte ammaUti, cigli uifttauu, cr foleuu trowxrfi aHefe*' JX
jiiuitde fuoi dttncjiichi . Giunto che fu in Komu,unnull quanto debito s'bauea col
fijco imperiale CT con Ccrario Romano . Vifit le prouincie CT le citt , CTriduf*
fe tutte le cofi in migliore flato . Da fc Beffo andana ueggendo, cr efaminandogU
affari non pur dcucffercitOyma di ciafeun foldatoity quei che uedeua diuentati
effeminati , cr dati a' piaceri, cr alle dclitie , ammacftraua , riduccndoli alla militar
frugalit i alcuni honoraua , cr altri puniua . Egli uiueua afframente , par atiucz*

zar i pddati con F efempio di fc Beffo a far il medifimo Con quefie maniere et fece
.

tali i fuoi folddtiyche la turma de Cau^i con l'armi in doffo,paf aguazxp il Dami
bio . Dclqualc fpcttacolo rimafli attoniti i Barbari , rimetteuangli nelle mani tutte le
Adritm* cat loT liti,piT Icquali guorrcggiauano fra loro . u molto dedito alla caccia, ncUaqual fi
aattte.
ruppe alcuni membri > cr ui Mifia fabbric una citt , laquale egli chiam le caccio
<f A driano . In Egitto hauendo ueduta la frpoltura di Pompeo gli facr^c
rumata
come a un gran barone morto, col dar qucjo uerfb , Mancher fcpolcro, a cui i lem* g
pImM ' pii^tt'ffixaiiofcrrifrceliilmonumcnto. V na citt che nella Palefina in luogo del
BluCiifitt laruinataGrrufilcmme era fatafatta ,
ei nomin E Ha Capitolina, o'doue gi fb*
lina. lena effere il tempio di Dio , nello fleffo luogo fabbric il bofeo di Gioue . Ma i Giu
(ir/ non potendo piu fffirir che la lor priiicipal citt da' Greci forefttcri foffe habita

cr che gli ftranicri Dei adorati ui foffero, in quella che Adriano fe ne Jtaua afog

giomar per l'Egitto, cr per la Sria,efi per paura flauan cheti. Ma partito che fe
ne fi, occupati i piu eommodi IHoghi del paefe, per haucr dotte ritirarf al freuro, a*
- Romanifeccr gran danni, zy in fccreto,cr in palcfe. Perche i Giudei d'ogjni pr*
uincia ui concorfero, cr moltiforeflicri ancora , frinii dalla freranza del guadagno,
.. gli dieder' aiuto. Adriano dunque contra di loro fredi ualentifrimi capitani, capo
dc'qualifiiGuilio Seuero , ilquale hauendo giudicato che non foffe bene ilucnird
giornata co' nimci per la lor gran moltitudine, cr perche gli uedeua difrerati , col

far che non poteffer haucr ucttouaglie, con [affcdiarli,cr col combatter hor con una
j
parte, cr hor con un'altra di loro,alla fine, come che tardi fi fofJ,affiijfr , rum, o"
confum quel popolo, fi che pochifrim uc ne reflarono . Perche prefe cinquanta lor
fortifrime caflcl , cr 585. uillLiggi cr borghifamofi min da' fondamenti, cr nette

fcorrcrie , cr fcaramuccie gli uccife^So. milahuomini. lnumero grandediquei


che pcrtron di fame , di malattia, cr di fuoco non fu ricercato n irouato Quafi tut .

rrtdigSj. ^ Giudea fu ruinMa Laqual calamit confuoi prodigii fu da Dio auuifata \m*
. .

pcroche il fcpolcro di Salomone fenza ucruna cuidente cagion fi moffe delfuo luogo,
cr frezzofrt in piu parti,CT and per terra . Molti lupi cr Htcne fiere rapacifii*
me con hoirrtbil mughi per le citt loro cntrauano , Ma per molti Romani ancor pe
rirono. Laonde Adriano fcriuendoal fenato nel principio detta lettera non ui
ri parlar ch'altre uolte haiieua fatto,che era tale , Se uoi , cr i uofhri figliuoli fete
T
fanilacofauabene
ai .lo ,cr Fcffercitofiamofani. HorquefUfuUriufcita chebbe
Guerra Al bt gitrrra de' Giudei . Ma la guerra Albanica (Gli Albani ,
fecondo Dione , fon'
bauU. Maffageti) da Farafmonofu moffa ; ilqualc ajjiffe non poco la Media, cr arriu fin
in Arme*
,
f

P 5 E C O N
A R. T E A; t7 D
A inAnncmj,tTC<tp(tdocid. Manondimcno Adriano s'afienne dal far danno a gii
Albani, haucndonc placali parte con pre/nti , cr parte con la paura fatti tirarf a
dietro. Tornato che fu Adriano a Roma, ftcontrapofe al popolo cIk gli diman *
(juel fcruo che ben fapeffe gouemare una caretta i cr dtfjfe
d , che foffc fatto Ubero Adrw>$.
lor quefe parole. N a me lecito far Ubero un feruo d'altrui,n a uoi fi conniene far

forza al fuo padrone. Effondo ammalato d'un fluffo di fangue che per lonafogU
ft moffe, cr fenza Jpcranza dt guarire , difegn per imperator de' Romani , Lucio
Commodo cr ammazz Seueriano,et Fufeo fuo nipote che queifa cofk hebber mol
-,

. toafdegno. Era Scucriano d'anni 90. ljualedouendoefferammazzatoalimand imfreeat.


un poco di fuoco,et hauutolo,cr fatto un profumo diffc,Voi fapcte,o iddij immortali,
chio fimo innocente,

rire, cr
Hor quefa grafia fola ui dimando, che Adriano dxftdcri di mo
non poffa. Adriano dunque fafi^ito,cl fracco dalla lunghifima fua malattia,
^
fpeffe uolte difidcraua la morte, et fpeffo ancora uolfe ammazzarli da fe Heffo.Et cf
B fo medefimo hauea giudicato Scucriano degno dell'imperio. Perche una uclta hauen
do comandato a gli amici fuoi che gli nominaffer dicci huomini degni dellimperio,po
co dopo diff loro,nominatcmenefolamentenoue, perche Seuaiano conofeo io bctiif
fono efferne degno. Fra i migliori.eccellcntijtmi furono Turbonc,et Simile. Et Tur Turbone.
bone come pcruifimo nelle cofe della gucrra,effendo fatto f^alantc al pretorio, ft
port non aUrimente che fe flato foffe uno popob. Negiamai per la perpetua conuer
fattone c hauea con l'imp.di giorno fu ueduto in cafa tutto che foffc ammalato. Et da
Clmp.fleffo effondo tal bora auuertito che per la fua poca foniti, uoleffe ripofarft,ri
lpondeua,Chv al fopra^antc del pretorio bifognaua morire in piede. EtSimilcche ShnU.
d anni era maggior di Uii,ct primo quanto all' ordine fatto Traiano c (fendo centuria
nr,cr da effo amato donanti a' gonematori,et fopraftanti,cntrato dentro di(fc,Egli
cofa briuta 0 Cefare,che lafciati Bar in piedi fuori i goucriutori, tu parli con un cen
turione. Dipoi efpndo foproBante al pretorio,contro a fua uogUa accett quella de
giiitii et fpontanamcntcrifutatala,andoffcne a jlar in mila, doue uiuuto priuatamen
C
tefett'anni, mor, cr comand che nel fuo fcpolcro fofferfcolpite quefte parole. Qi
giace Simile , ilqualefu tant'anni in uita,cr uiff fett'anni. Hor Adriano per la gran
defeorrenzi delfangue,crcorruttione,cr acqua fra pelle,a' pclle,effendo grande
mente iifermo,etL. Commodo ecfore, gran tempo tifato a uomitar Janguc per bioc
cuyperhaueme inondato fuori un tratto una fmifurata quantit offendo morto di mor
te fubitana,chiamati i primi fonatori difjc loro j La fortuna ci ha rubbato Lucio. Ma Mare Au-
to u'bo trouato unlmp.nobile,et prudente,ilquale n ingiouent n meno in uecchiez
za perfar cofa dife indegna , cr quefio A urelio A ntonino Et hauendo lo creato
.

Imp. perche quello ancora era fenza fighuoh,foUicit di proueder porgli Imperato re.
ri a ucnirc,cr per gli fece pigliar per figliuolo Commodo fgliuol di Commodo j il Aurelio fi-

cfuale perche prima ft chiamaua Catilio,pcr Fauolo fuo Annino uero, fiato tre uolte
conf)>,zT tribuno, prefe il nome di M. Annino uero . Et Adriano hauendo per uia
di non fo che incantcfimi beuuii certi nociui humori cr in breue crefcendoglicne de ver.
di giorno in giorno andana peggiorando > cr difderauafi lamorte ,crnon
'gli altri,

- potendo

Df#- Gi-ogl
. , .
' r
T

i8 DE Gtl ANMALr m GIO. ZIfARA


potendo hduer l'attento fuo, perche ninno gli uoleua darne f^ada, n uelenoi lafciato D
da parte CT accurato modo di uiucre ordinatoli, cominci a ujar tutti
<juel diligente ,

quei cibi, cT tptei beueraggi , che conofceua contrari/ alfuo male in tal maniera

mori , Viffe anni 6 i. mefi 5. cr giorni 1 9. cr rrgno 1 1 . anno manco un mef. Sot*
to l'Imperio fuo,Aleffandro Vejcouo di Roma,dopo l'cffre/lato algouemo di quel

la chiefa dieci amu, fe ne pa^ a una uita che mai non uun meno, cr hebbe per fue*

ceffore Siilo . Primo, uefeouo AlefSandrino , Fanno ii. del fuo uefeouado mori, CT
C<<W<5p
(U yeffot. hebbe per fucceffore Ciujo. E ufebio fcriue che la Chiefa di Gerufalemme infno al*
la Giudaica ribellione [otto Adriano hebbe i j. uefeoui, che tutti abbandonato il Gin
dai(hto,haueano abbracciato il Chrijlianefmo-,f che fi uede che niun di loro nife
molto tempo . il primo di loro fu Iacopo, detto fratello delfignorr,il z. Simeone . il

3. Giujlo. il 4. Zacheo. il 5. Tobbia. il 6. Bemamin. il 7. Giouaimi. fottauo Mot*


tia. ilp. Filippo, il iQ.Seneca. Cundecimo Giujlo fecondo, il n.Leui. il 1 }.Fffrr.
ii 1 4. Giofefo. il 1 5. Giuda.Siflo in capo di dieci anni efiendo morto, Thelesfongli B
fucceffe, che fu ilfcttimo uefeouo di Rohm. Nelgoucrno della Chiefa Aleffandri*

na entr Eumene, che fiiil fe/lo dopo la morte di Giujlo che uiffein quella degniti
undcci anni . Que/lolmp.pcrle frditioni narrate , dopo quella grandijima occifto
ne di popolo, prohibi a Giudei [entrar in Gerufalemme,et in tutta quella prouineia.
Dipoi effendo da Gentili habitata quella citt , caperlo nome d" Adriano chiamata
Herttiei. Elia, ilprimo fuo uefeouo dopo icircunctft ,fuMorco. EtalUwraetiandiofileua^
rcn fu Saturnino Antiocheno , Bafilide Aleffandrino, cT Carpocrate autori di uarie

fette,cr hcrefie i cr fi dice che Egcfippo raccolfe in cinque libri gli ammaeflramen*
tiefcritt0 ti,crFordinationi dcU'Apojlolica predicationctcr dottrina } Et Giujlino filofofr),
de iliripU-
ck poi fu martire,daUe dottrine, et feientie Greche partito, abracci U culto di Dio.
ut.
Horcojlui narra , Che Hcrainio Graniano iiiceconfolo d'Afta , fcrijfe ad Adriano,
che non era giuHa cofa che i ChrijUani fofferfatti morir fenza hauer errato-, cr che
Adriano gli rijfofr , Che non s'ammazzajfe niuno che per qualche fuo peccato in g
giudino conuinto, cr ccndennato nonfoffe

IMPERIO DI M. AVRELIO
ANTONINO PIO.
NToN I No entrato nel gouemo, dijgnato Cefare, or
Imp. da Adriano che fe [era adottato pcrfigliuolo,ueduto che ii
fenato non uoleua ordinar ad Adriano iduini honori,pergU
huomintfamo/chehauea fatti morire, dopo [hauer lor dette

molte cofe con le lacrime agli occhi , neg (Feffcr loro impera*

tare , Perchefaccndo cglmo cofi, ueniuano ad annullar tutte le


Mr(ri di cofe fatte da Adriano , come (Tun huomo pefrano cr nimicifrimo , fra lequali era

Adrun. etiano la jtta ifrftgnatione alla degnit delFimperio li Senato dunque per la uer*
gogtii

' a
. , ,
. ,

* PARTE SECONDA.

A- gogM ^ Antonio, CT per la paura de foldatiyordi al morto gUhonor debiti. Et


qucjlo Antonino fu chiamato Pio,perchenuouamente fatto Imperatore, efjcndogli Ccjlumi dt
AiUtniiti.
accufatimoltiyCT alcuni nominatamente condennati a morte,non uolfccheniun [offe
punito } dicendo che fuo Imperio non douea comminciarfi con fifatte opre i cr man
il

tenneft tuttol tempo di fua uita,giuflo,cr i lemcnte } n fu punto grane a fudditi cr


meno ancora a Chrifliam, iquali non pur non trattaua male, ma riueriua ancora. Dt
cefi che era attcniifimo a tutte le cofe , n per leggieri, che ft fofjero jc le gittaux

dietro alle ffaUc -, per laqual cofa come perfona uile era ff>rcgiato in da fudditi mai
rifeoffe denari Et quantunque in gf'on bijgno per le guerre neceffurie fi trouajp,
nieiuedinunomaiuurodufjcalcunnuouotributo,nanmo uolfe dimandar danarit
ma mandato in piazza a uender tutti gli ornamenti del palazxp imperiale cr quei
della fua moglie,fece denari, cr pag i foldati . Vinti chebbe inimici cr acquijiati
gr antefri in quella guerra, fece publicare per un trombetta, che chi uolcfjrefti
tKir gli imperiali ornamenti, gli fariano rcnduti fuoi denari che compratigli baueffi
2 i

oleum lo fecero ma quei che render non gli uoljero, (che furon pur affai) ei non gli
uolfe coirignere . Si dice che da quefl'lmp.fufatta quefa legge , che i parenti fof*
nenteal'K
fcr heredi di quei figliuoli che fenza far teflamenlo moriffero, cr quegli chefatto il te Tcdu.
flamcnto moriffin jenzA figliuoli, neceffariamente lafciaffcro la legittima parte a' pa
renti . Nel tempo deW Imperiofuo, per un'horribilterremuoto che fii, molte citt di
Sithinia,cr deli' E lejfonto ruinorono . Ma fhpra tuttefu affitta Cofico ; neUaqualc Tempio CU
cadde per terra ancora quel famofo tempio , le cui colonne fatte tutte dun pezzo di

pietra erano gjrofj uentiquattro piedi, come fi fcriue, cr alte cinquanta gombiti s cr
f ad alcuno quejta cofa parer incredibile, penfifi pur queflo tale che tutte [altre

cofe di qucfl'oprq foffer marauigUofe . In queiio Imp. fi celebra per cof rara, cr
degna,ancora quejlo,che egli abbracci quella legge fatta in Senato per commandos
mento di Giulio Cefare,nellaquale sordinaua, cr commandaua, che niun poteffefar
tejlamcnto non lajciaua una parte defuoi beni alTerario Imperiale . Onde il co*
^ fi:

fiume fin al ditfhoggi , di fcriucr in tutti i teffamenti. Io lafcio quefio al fifeo Impc*
Morte d'An
riale . Mori Antonino Pio molto uecchio , criTunamortc non difimtle a un piace*
tonino.
uolfonno,[anno i^.delfuo Imp.Lanno primo di cofiui,Tele^rQ uefeouo di Roma, Siucejlioni
l'undccnanno del fuo uefeouado, fu ornato della corona del martario,come narra Ire diyeJcouL
neo,et gloriofamentc fin fua uitaset Higino fu fatto Vefcouo in fuo luogoifbtto ilqualc

fu Valcntiniano herctico,e Cordone autor della Maremma fetta.Morto Higino do Vidcntinia^


ne.
poi/4. anno del fuo pontificato,fu fatto VefiouodiRoma PioietdAlcffandriaMar
Cerdone.
co dopo Eumene che reffe quella chiefa 1 ).anni. Morto Marco in capo di i o. anni, Marcione,
fucceffe Celadio . Morto Pio l'anno ij. del fuo uefcou.tdo, fucceffe Aniceto, nclqual
tempo fu anco molto famofo Giufiino et martirc,ct filofofo,uero feminator dcUa nera Cmpiio
dottrina. Qucfi'huomofccc un libro contro a Marcione,o' ferffe anco ad Antoni* mjrttre.
Ottima leg
no Pio una difefa deChrijUaniidaUaquale jfironato flmp.mand un decreto alle citt
m fiujT
d'Afta, che niun^aceff morir i Chriiiani per conto di religione, effe alcun di loro de' CbtU
per tal cofa ueniffe accufao,che il reo fi hberaffe,^ l'accufator fi pimiffe fiumi.

IMPERIO

Joogle
} , ,

tltf I>E <SLI ANNALI bl e. ZONARA ,


zy

IMPERIO DA V R E L I O
ANTONINO FILOSOFO.
Otto d Pio, furono fatte le cofe dette ; dopo k et morte
M. Aurelio Antonino (come s' detto) da Pio per figliuolo adot
tatOjfubito prefe l'imperio CT tolfc per fuo collega L. Common
do Vero, fgliuol di L. Commodo Percioche Marco era,et^k>
.

bole di corpo
CT cofi dato alle lettere , che cfuantuntjue ei jfjh
>

1 mpcratorc in og^i modo non ft uergognaua punto di frequentar

le jcuole . Infeme con Sefio Beotio attendeua alla Pil^ofia cr daua opera ad Her*

mogene Retorico ima molto piu era dato alle cofe degli Stoici . Ma Lucio come piu
g>uane,CT atto alle fatiche,era nutrito nella guerra. Il perche Marco fpefataglik
^
(ila figliuok Lucia, gli commife U guerra contro a Parthi j attej che Vologefo con
le frcccie hauea ammarecati molti Romani, minato tutto icffercito, affralite con gran
terrore le citt di Soria,cr s'era dichiarato nimico de Romani . Lucio dunque pafr
fato in Antiochia, diede le legioni a Cafrio ; ilquale uinto Vologefo , cT perfeguitato
fin a Seleulia.ahbrucci k citt, minando Ctcfrifonte palazzo reale . Di quefo /c<
lice frucceffro infuperbito Lucio,contminci dopo a machinar infdie contro al fuo fuo*
cerctcr Imp. ma prima che quelle uemffrao a effetto , egli per di ueleno . La onde
Cafrio fu deputato procurator di tutta t Afra. MaPmp. lungo tempo guerreggi
fr eon quei Barbari che lungol Danubio habitano nelf Vngherk , detti Iazigi,et Mar*
ecmaimi . 1 Trancefi di k dal Reno paffromoauanti fino in Italia,fra corpi morti de'
i4n- quali trottati furem molti corpi di donne armati . Et in tante guerre Marco figouer*
n,(y rrffre con tanta pmdentia,chc n con una parok pur adul mai i faldati ji per
paura di quegli fece cafra ueruna . Quando finite le guerre hauea tempo,teneua ra* i
gione > era gli oratori parknti allacqua , commandaua che piu fre ne uerfraffre, a fin
che da ogni parte poteffre ritrouar k parit . Er<< huomo tanto auuczzo aia fatica,
che quantunque foffre di debole complcfrione, nientedimeno di notte fredeua a tener ra
gione ancora > n fuori di propofrto diccua,faceua,o fcriueua cafra ueruna giudicane
,
do che non foffe conueneuolc chwilmp.fracc(fre]piir ima minima cafra chaucffredel
leggieri,o non haueffre a rimaner fraldo,cr labile . Con molte gran battaglie,et con
fruoi grandifrimi pericoli uinfre finalmente i Marcomanni,crglifroggiog . Contro*
Quadi prefre un'importantifrimaguerra.oriportonne per opra diurna una nutrauk
gUof uutoria . Iquali (fogni intorno hauendo accerchiati i Romaniche fatta k te*
fluggine/riemcnte fi difrndeuano j uediito di non poterli cifri mcerc , quefla B<ir*
bara gente, difmeff il combattere,come con una frepe frerraron tutti i luoghi (fintar*
no, a fin che da ntuna banda i Romani non poteffrero haucr acqua } giudicando poter*
Il piu agcuolmcnte uincere,cr fruperarc fre dalla frete ,CT dal caldo foffrero afflati, cT
frpragiunti . Hor trouandofr i Romani dalkfatica , dal caldo , da^frete cr ^Ue
ferite
, ,

PARTI SECONDA. ili


A foitt rUotti <pu/ alTefhcmo, ecco che in un f^o il cielo diennettublofta' con
fjranuchcmentiapiouue,cr non gU come fcriueVione per gli incanteJmi<runEgit
tionigrom<mte,che da Mercurio ricorreffe per tal graiia,ma per li pricghi bumili^i giom Lm.
mi,crdiutide'Chriflianicheallolddioueroricorferoftcheefiicrtuttorefprci* Tniuon i
tomiracolofamcnte furono conferudli . Perchctrouandofi nelcampode'Rom.una
kgjion di Chriftiani , diceft ie il maefhro della cauaHeria difj alTlmp. che era tutto
trauagliato , cr jidlecitodellafalue:^ di tutto [efprcitoillpopol Chrijiiano pu
ognicofaiEtneU'effcrcito ne un'intera lepone, lche udendo flmp. glipreg
che ricorreffcro pcraiutoalTlddio loro. Il che fatto c'hebboiiOyfopra i Marcomanni
caddero molte faette^iy fopra i Romani la pioggia . DeUaqual coj ftupefatto Mar
cOyCon un fuo decreto honor i Cbrifiwti, cr faettatrice chiam qucUa legione . Che
cefi ella foffe chiamata, Dione,cr tutti gli altri taccordano , ma efii non aggiungano
la cagione . Di tal miracolo fa mentione ancora Eufbio nelfhifloria ccclcliafica .

S e' ben ucro che Dione dice, che uenuta la pioggia cr fiondo i Romani occupati nel
bere, i Barbari npetuefamente andatili addofJb,furon per ammazzarli tutti fC^che.
riufcitagli fxrcbbcyf unagrandi^ima , zTgroffag^agnuola con affai faette , efi foli
non haueffe affabti . Ma Cafitofiandoft ut Scria, tent di far cofenuoue,cffendo egli
huomoSoriano^maotthnOyCr tal quale fi potriadifiderar che foffe tm'lmp. Et que ^ morte*
b ffinfc unauifh c hebbe che Marco feffe mortomi non molto
ftareUione, e nouit di c<^io,

dopo intefo non effer uero,non uolf difiorfi dalla cominciata impref,anzif metteua
in ardine di uoler con la forza occupar Flmpcrio . Mora fiondo Marco a parlar al po
poh in publicOfCr effrtarb a portarfi in quefia bnprefa ualorofimente, cr mcttcn
dofi in punto per andarli contro,ecco che in un fubito gli uaigono auuifi di molte uit
tcric hauute contro a' Barbari,ZT dcUa morte di Cafio, ilquab un centurione per ca
mino affal,cr ferilb ,mala ferita non fu mortab , onde un capo di fquaJra fini di

ffacciarb . Et cofiUmifro nel fuo fognato Imperio in capo di tre mefi,^fcigior


ni capit mab. Fu anco un fuo figuobaltroue morto. L'Imperatore non uccife
^
mai ueruno,che con effo Cafiio fofie flato daccordo ma clementifUmamentc portof
-,

fi con tutti. Scriffe ancora al Senato,che non s'ammazxaffe niuno che haueffe aiuta
to C<^b, dbendo loro , Da me butano fu , che uenm diuoiper cagion mia,o di imo
confentimento,ouoflro,fuuccifo. Etfecbdauoibnonimpetro,fubitomorr.Cof
pio.Cr clemente fu queflhuomo in tutte le cofe. Fu poi fatta una legge.cheniun non
foffemeffoalgouemodi quella prouincu doueranato jpercioche Cafb pretor di
Sorta, douera la patria fua , difiderato cr tentato hauea di farfi Rr . Andato poi
Marco in Athene, honorgrandemente t eittaduii,ordinandoui i precettori delle fei
entie, con falarij del publtco . Tornato a Roma, a tutti quei cherano debitori aWe :

rario ,oal fifeo , don i debiti chaueano } alle dui don denari, cr command che

fioffe r fatta Smima rumata in gran parte dal terremuoto liberamente . Di nuouo fa

eendo tumulto gli Scithiyfatto pigliar moglie al figliuob piutoHdiquel che dilibe

rato hauea (la giouane era chiamata Crcjfina) meffe mano ali in^efa contrada b
ro, dimandati denari del publico erarjo > auegna che e^li dbeua chogni cofa era del

Senato,

CtK^Ie
. , , . , , ,

txt DB GLI AMNAtl'lM GIO. ZONARA


ScMtOiCr del popolo. V inniBarbjri,fitchimittoU decima uoluimperatoire. Et O
fe muto foffe piu lungo tempo,harel>be foggiogati tutti quei luoghi > ma mor,cr co*
me fi dicet a compiacenza di Commodo , ammaxXAto d medici ; ilquale Commodo
nondimeno, offendo fui morire, raccomand a'foldati,acci non parefe che [offe fio*
to ammazZtto da lui. Et dimandandogli il Tribuno il contrafegno,ei gli rifpof, Va
diJToriente , perche io digimi muoio . Viffe anni 59. men 38. giorni , cr ottima*
mente gouern rimperio 1 9. anni, cr undicigiomi Et come che egli/l fojj buono
di natura,le lettere lo fecion ancor molto nugUorci n perci la felicit corrijpof alla

fua uirt i ma oucl ch' degno di gran marauiglia in lui , che in tante ajfnre, cr peri*
P#fK4T^ colofiftme coje,ei confcru fe Hcffo,zr [Imperio . Effndo egli imp. San Policarpo
mari ire.
Vefcouo di Smirnafu coronato della corona del martirio. Gitilo huomo ebquen
tia grande, ma molto piu gjrande di coHantia,cr confezione, fudfuo corfo, di cui an

co reflano molti fcritti. L'anno ottano delf Imperio di qucflo Aarco Antonino Vr
Suceepioni
Ji yefnui
ro,mort Ameto , dopo ihaucr gouemata dicci anni la chiefa di Roma,er infuoluo g
gofucceffe Sotero. Morto Ccladionc che fu Vefcouo Alefjndria
i^.anni,fH
creato fuo fucceffore Agrippina . A Cornelio fuccefjbr Hcrone,quarto in ordine,

fucccfeilj. Herone, craco/ui Thcofilo 6 . che con gli fcritti combatt contro a
Marcionc ,cralui fucceffe Mafimino 7. Morto Solhero Vefcouo Romano, ncU
piafediafucolocatoEleuthero .

IMPERIO DI COMMODO. ,

I
OMMoDo figliuol di M. Antonio,ottimamente dal fo pa*
' tre nutrito cr ammacftrato , alla dottrina cr litteratura nella*
quale era molto ben'injrutto non corrifpoj con la ulta . Ma ef*
CtmmtJt fendo fempUce di natura,timido,n punto aftuto,dicde orecchia
]

di >it4 dif. cr perfuafion de fuoi familiari } fi che corrotti, cr


alle lufinghc
honflto, CT guafi i fuoi naturali coflumi, da loro fu fpinto, cr alle pompe,cr
mmuiiM.
alla lajciuid,c7 alle uccifoni. Era a pimto d'anni 19 . quando prefe [imperio tcrfii
U.
bito rifiutati i configli di quei principali Senalori,confgnalili per curatori dal padre,

rifatta la pace con i Barbari,tomofJne a Roma fpinto dal dtfio di menar uha dtjjolu
taji uoler piu tanti faflidq, cr fatiche j per lequai cofe con ifpefii lacci era cercato
da molti perfar lo morire j fi che egli temendone, mefjc mano al fangue,crfece mori*
re non pur gli huomini,ma le donne ancora,cr qu^t tutti gli honorati huomim,crfa

W* queU'ctida Pompeiano,Pertinace,cr Vittorino infuori, di maniera die quei


Tmfiajiio.
c hanno fritto tot cefi dubitano in che moi)que/li tre gli jeampaffero delle mani. .

Entran^ nel Theatro della caccia fu iifidiato da Claudio Pompeiano ilquale nel*
la Hrettura del[entrataprej la jpada in mano,diffe, Quefta fpada ti manda il Sena*
to . Haueua queflo Pompeiano per moglie una figliuohdi Lucilla forclla di Comma*
ttuitu do i ma effafteffa Utcil elianto (come quella che non era punto piu humana cr
modefl
, , , ,

PARTE SECONDA. ti)


A modefhi di <ptel che p [offe il patrUo)con effo lui haunut ufatXT per fucila eagio* S
ne perfuafo a Pompeno cb'afftliffe Cotnmodopu cagion della ruina, et di lui,cr fud

fropu. Fece morir Commodo ancorala pM moglie Crijpina per adulterio Chi .
CTtJgma.

uolrffe andar cercando CT contado tutti quei che coPuifece morire , o pcrfalfe ac

cufcy 0 per uanifop>etti,o per gran ricchexze,o per la nobiltadel fangue^opcrrcc


celiente dottrina, o per la fama della uirli,non piccola moUpia recherebbe a* lettori.
Sottofimperio fuo,pfecer guerre affai contro a quei Farbari,chehabitana. /opra la
Hatia, cr il mar Brittannico, maggior di lutti . Contro a quali mand V Ipio ar M Vlfio Mar
cello, huomo di uita continente CT militare CT uigilantipimo non tanto per natura, celi.

quanto per la fbriet Che per non haucrp a fatiar del pane , gi mai non lo man
.

giauapcfco,ma cotto dimoiti giorni, cr niente piu mangiava di quel che richiede^
p una grandifmia necefiti . CoPui cerne chegf'aucmentc sbaucffe affitti i Brtttan
niypoco ci mancyche Commodo non lo faccfj morire. Peretmio M aeflro della ca
2 uaUcryPando llmpjuttauia impaccialo nclTandar in carretta, cr ut He pompe,cra
capretto a gouemar la rrpub. cr attender alle ff>cditionidcllagU(rra.Etjca.'jol
dati auueniua qualche feiagura,conira,cr fdrgnoaluine dauanlacclpa. Quei
dunque che guerreggiavano in Brettagna , cffendortprcp per haucrmoffop duione,
mandomo a Koma i ^oo.di Uro, a quali andato Commodo incontro ncTauuicnarp
a Koma,diffe loro, E t per qual cagione ue ne venite ucio faldati i Et nffcndi ndo c Mmf il
P nennif
glmo che erano ucnuti , perche Perennio gli apparecchiava un tradimento . Cre
dettefelo flmp. cr diede lor nelle mani Perennio, che da loro dopo afptipimi tcrmcn
tifumorto,tuttocheconmodepia,crintegritgrandipimagonemato haueffe. Tei
to uia Percnmoyi Ceftriani (capo de' quali era Clcandro) non lafciaron a dietro fee

kratexza ninna che nonfaccffero,uendendo e>gni cofa ptecA paura dicaiigo,e faccn
CUtotdra
do tutto quello che la lorfupirbia, et libidine gli dettava . Et Cleatidro dalla fcrtuna dall fTiM
alzato pn al ciflo, don, cr vendette il Senato, le ffeditoni , i gputrni , le proutneie, a f ftfit i
crpnalmente ogni cofa, cr alcuni con tutti tlor beni rifcoffroTordine , ergrado alt, {rnhe
^ ma^iar Jia
fenatorio ift che di Giulio Solone huomo uilifimo diceva , che toltigli tutti i Juoi be
p Urmn*.
ni,in corte era cotonato, Ordm z^.Confolt per unanno iilche n mai prima, n
pot fu fatto . In quefa maniera dunque attendendo a parlar da ogni banda fece una
,
richerza inpnita j dcUaquale diede una gran parte a Commodo, cr allefue concubi
ne. Con tutto ci in quejia fua cotanta altezza, urrgognofifimamente capit male.

Perche effondo in R orna una carcpia grandifima di tutte le vettovaglie, D tonifio P 4


pirio foprafante alle prouiponi.CT munitioni del pumento,la pce ancor molto mag
mano j a pn che Cleandro come ladro , cr autor (fogni male,
giore, riprignendo la
crai popolo odiatiPimo, piuageuobncnte haucfpadaratcrra. Hor dovendo gi
correr i cavalli a giuochi Circcnfi, ecco che unamolttiudine dtfanciulU corre nel
Cerchioyguidatida una vergine con guardatura torta, laqital poip cred chefojp
SeditiSe tS
una Deart cominciando ifanciulli a gridar quanto potevano, li popoloancoraa pia tra a CleOM
non poffo gridando , corfe alla uoltadi Commodo che era nel borgo, ini pregato dte.
cr
gli ogni profferita, CTplicit,bcpaitmiaHano
CJ nudadmo Cleandro. Vlmpera*
tor

-V

oogle
. , , ,

114 fi GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tor contrd ter maiidUgiurdUylaqudle tutto che alcuni fcriffe,cr idem MtltUZ^ 0
t:t^e,nonpcrcipot mai ributtar in dietro il popolo. La onde Commodo fdatofi
nella moltitudine, cr gagliardU de' foldati , ufei fuori . lAa uedutaft auuicinar tanta
turba, queR'huomo dappochiJ?imo,hcbbe cotanta paura, che fubito comand, che
Cean&ro,t:^ ilfuo figliuol fojie ammazzato . il fanciullo fu battuto cr morto fu la
fglia delTufcio . Et i Romani prefo,cr [corticato Clcandro,lo ftrafcinauan per ter
ra, cr pofta la fua tefla in cima (Tuna lancia,portauan\a attorno per la citt. Altjuan
ti altri de' primi del palazzo furon' ammazptoti. Et Commodo mfiriato, cominci
a metter mano nel [angue, cr uccife molti huomini nobili, cr honorati ; cr incrttdelin
Detriti (
tenuti tS U lofi piu che mai contro a' Romani , uoleua che per forza gh fi concedeffr cfuctte co*
firli. fi, che [uo padre con la bcniuolcntia procwrauahauae /pontanamente . Fra le
molt'altre cofe dunque glifii ordinata una ftatua doro di pefo di mille libre cr cgK

command che tutti i mefi haueffero il nome da lui , iqualt cop fi nominauano, A maz
iefi, et ti Zpnioflnuitto, Felice, Pio, Lucio, Aclio, Aurelio, Commodo, Auguflo,Hcrcolano, E
tali Ctmm
Romano,EcceBente. Impcroche egli sattribuiua tutti quefti nomi , cr al fenato coft
diem.
[criueuaLlmpcrator Cefare, Lucio, Aclio, Aurelio, Commodo, Augujlo, Felice,
pio, Inuilto, Romano, Hercole,Pontcficc, dcUa potcjl Tribunitia x v m . Impera*
tor V u 1 . Confalo vii. padre della patria , a' Confoli, pretori. Tribuni , cr felice
fenato Commodiano,falute . Molte flatue ancora con Fhabito dHercolegli rizza*
reno . Fu anco pofto per decreto, che Fct fua daini , etaurca fi chiamafp;. Per*
che fra gli altri nomi, era ancor chiamato Aureo,cr Dio.Hor trouandofi haucre con
le pmfurate jpefe jpogliatoil pfco,,nonattendeua fe non ad ammazzar per denari
huomini, cr donne, incolpandole di gualche cofa , cr contoitofi anco che alcuni con
tutti i lor beni rifeattaffer la uita . In cafa fua reggeua il carro } che 'di far ci in pu*
blico fi ucrgognaua In cafa attcndeua a fchermire fin aWammazzare, ma nel thea*
ductfii ili
trofenzafrrro , cr fmza (angue humano . In caf ancora radeua i capegli ad alcu*
<iitnmeJt
n,cr a chi tagliaua il nafo, a chi rorecchiez7 a chi altre membra . Entraua nel thea p
peto timmo
dL tro in habito di Mercurio, uoltando con la mano il caduceo ioro. A gganiThonorfi
tencua deffer mancino .
QuaniTera ftracco nel combatter beuca, gridando il fenato,
cr i cauaiteri, uiui, tu fei ftgnore. Tu fei il primo cr feliciftma uittoria baucrai
dognuno . Comandato anco era loro, chegridaffero tal uolta,0 Amazzonxo tu uin
ci. Alle uolte ancora per forza pigliaua di quei che de' piedi erano ftorpiati , 0 zpp
pi per qualunque malattia fi [offe, cr legategli alle ginocchia le forme de Dragoni,
aguifadHercoleinluogodiGiganticon un mazzafruftoammazzauaimifcri.Di
nuouo hauendo a combattere con i gladiatori , comand al fenato, cr a caualieri,che
Segnili di con habito caualierefeo ,crconi feltri entraffino in theatro , laqual cofa non folca
mute. fuo Fultimo giorno de giuochi,
farfi fenon nella morte delTlmpnatore, cr l'elmetto
pn la porta donde fi portauano fuori i mortifu portato . Le quai cofe a tutti pareo*
no fegtiali (Thaun a efjir lofio libnati dalla tirannide di quefi'huomo, ih he poco do
po auenne . pnehe Emilio Leto prefetto cr E/ro cammnine , of^fi da quefU
foi portamenti, hauendoF ammonito che fe naficncffe,crjlandone con gran paura}
con
* , , ,

Ck

r - i .

PARTE SECONDA. iij


carne del bue gli
con cipd , che egli fe riera adirato cr gtt hauea mMcciai, ncUa
edero il ueleno. Ma ueduto uomitarglielo fuori come poco efficace, et che altro non
che minacciarli per fojpetto c hauea di quel che gUcra flato fattoi procuraro* CommoJ,
facea ,
impe i
no che un certo Narciffo liammazxaffc,mcntre che fi lauaiia , ilche fu fatto. Fu
anno , cr e-
radore anni dodeci, mcfi noue, cr giorni quatordcci , cr in tutto uijfe 3 1 .
quattro mep nrlquale'^ la famiglia de gli Aurelij cefo di regnare . L'anno
primo
,
A* ^
deirimpcrio filo il uefcouadodAleffandria fu dato a Giuliano i dopo la morte ^
grippino chegouemata hauea qucUa Chiefa AHhora etiandio uiuea con
1 z. anni . fa,

ff-an fanu , Clemente tefitae , cr


Pantcno Filofofo fettator cr predicator della
noihaChrtJhanadettrina.DcllecofediGtcrufalemmcdifoprahabbiamo narrato, "
come quella Chiefa dopo i Orconcifi,effendo rfatta la citt da Adriano, habitata

da' gentili fu gouemata da Marco . A cofluifucceffe Cafiiano, a Cantano Publio,a


Publio Giuliano ,a Giuliano Caio, a Caio Simmaco, a Simmaco l'altro Caio , a Caio
Faltro Guihano, a Giuliano Capitone, a Capiton Vaiente, a Valente Dolidnano-, cr
P
dopo tutti queji Nardf , trcntefimo uefeouo di Gieruftlemme dopo gli Apofloli.
Lanno decano delf imperio di Commodo , morto Elcuthcro ii 1 3. anno del fuo ue*
pouado,Vittorioiuifufjttocapodiquellachiefadifcdcli. Morto Giuliano uefeo*
uo d'Alc/Jndria in capo de dieci aimi, quel carico,fu dato a Demetrio. NeOa chic
fa

d'Antiochia,dopo Mafimino paflor de chriliani fu fatto Serapione,ottauoTiefiouo


dopo gli A pofloli . In quei giorni per decreto del fenato Rom. Appesanto filofofo,
huoinoiecccUcntiflima dottrina, fu condctinato,fj- per uia del martirio andoffen 4
tettemauita.

IMPERIO DI PERTINACE-
AV e N D o Commodo,nelmododetto,ruinatolimperio,cy
C fc fleffo ancora , F.letto , cr Erto diedero il principato a Perti*
nace per la fua uirt , cr degnila 5 ilquale intef com'era morto
Commodoaprefo rimperio,fe nand fubito nell' efferato de' fU
dati , doue con gran promeffefatte,zr per la prefentia di Leto,

ilfauor de'foldati acquiUofi j fi che entrato poi nella corte diffe


che quantunque dalle legioni egli f iroitaffe chiamato Imp. che nondnneno CT per la
fiumoltaetatG" per ladebolczvt,cr prlo faticofo carico dell imperio , era per
rtnuntiarlo . Ma finalmente dal fenato emendo lodato, cr approuato , fu conferma*
to,cr dichiarato Imp. Et Commodo dal fenato cr dal popolo giudicato nimico cr
con moltifitme ingiuriofe parole fuilianeggiato,cr fuergognato . Etriuolte fottofb*
pra,anxi Jpiantate al tutto le fue )latue,hcbbon' in animo difbrafcinar per tutta Ro*
ma il fuo corpo ima perche Pertinace gli diff che di gi quello era fiato fottcrrato,
per lafciata quefa cofa da parte, pubUcamente chiamarono Commodo fceUrato,ti*
ranno,carrettiae,fpad4ccino,c;- con altri uergogtiofi nomi affai. Affiicano Pati*
PP nace

D rf^aOOgk-
, . . . ,,

Xl6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


noce erdi Alba Pmpeia, nato di padre non nobile ytna con tntto ci fu tribuno delU
cauallcriafacile a lajciarfi parlare,fcnza molcjiia afcoltaua ognuno , cr ri/pondeua
quelle cofe che gli pareano . Hauuto flmpcrio, fra gli altri titoli fecondo il co/iume
uccchioyfu anco chiamato (vincipc del fenato . Le cattine ordinationi con lafua pr
uidentia correfJ,o' mut in meglio } cr liber dal difonore,a' da ogni uergogtta tut
ti color ch'erano flati morti a torto . Et perche nel palazzo fi trouaua tanta penuria
di danari , che nel fifeo non era piu che 150. mila dramme , a mala pena delle flatue,
deU'armi er delle domeniche mafferitie di cafa,zr delitie di Commodo cau tanti da
nari,che potcfje pagar a' foldati quanto gli hauca premeffo,cr cento dramme diSbri
buir al popolo Tutte queSe cofe, che Commodo adoperate hauea per delitie cn
pompe , per far uenire infieme i gladiatori , cr aHandar in carrette , Pertinace fece
uender in piazza . Et Leto lodaua molto Pertinace, cr uituperaua Commodo cr
richiamati in dietro alcuni Barbari > che da Commo^ una gran quantit di danari
hauuta haucano per mantener la pace', toltogli foro , diffe ch'andaflero a dire alar
popolani , Che Pertinace era Imperatore , il cui nome coti tante lor rotte , cr mine
imparato haueano Qf/if,cr altre cofe focena Leto per meglio fuergqgnar Com
PertitiiUe modo i ma n anco a Pache ueduto non
Pertinace mantenne lungo tempo la fede .

fer rinfidit poter uenire a Joi difegni,fl>ron i foldati a tendagli i lacci a' piedi pa ammazzar
di Leto c*
lo, con ageuolczca rottame da loro , pacioche ejfcndo eglino auuczzi di conti*
fiumale.
nuoarubbarc,a<mo(UuentatimmicidiPertinace,ct)etalicofeprohibitegli hauea^
Dilibaaronfi dunque i foldati di far Imp. Falcone confolo , huomo cr di fangue cr
di richezzfi iUuflre . Pertinace imefa quefla cofa, eflendo egli al mare fw fa pr*
uifionedi uettouaglie, di fatto con gran preflezza torn alla citt, cr entrato neHt
corte, parl lungamente al fenato di quefla cofa, cr uolendo il fenato fubito conden*
nar F^one,grid dicendo , Lontano fita dame, che fiotto t imperio mio fia condentut
to mai ucrun fenatore , etiandio di ragione . Leto ueduto qucfto, per ucnir affatten
to fuo,ammazzati alquanti foldati,con dar nome che dgli hauca fatto far Plmpera*
tare, fece tanto che gli altri , temendo che non auueniffe loro il medcfimo,comincior
no a leuar il romore,cr lOoaU loro piu audaci di tutti con le ffade nude in mano,cor
fero al palazzo . La moglie di Pertinace fubito auuifitolo dcHa uenuta loro , come
che egli haueffe potuto refiflere,CT per uia delle fentineHe,cr guardie della notte,et
con la cauaUeria fargli tutti tagliar a pczzi,non lo uolfe fare, n meno fuggire 0 na*
feonderfi . Ma jperondo forf con la prefentia fua diflmentarli,cr col parlar oche
tarli , u/ci fuori cr and loro incontro . Eglino da prima (pinti dalla ucrgogna , ri-
meffer le ffade nella gutna. Dipoi uno di loro cacciato mano alla fpada,o' faltato
fili, lo] feri dicendoli, Qtfefla fpadati mandano ifoldati li che ueggen^ gli altri,

prefer animo cr uccifer [imp.CT Eletto. Pofia meffa la tefla di Patinace in cima.
(f un' afla,comeje fatto haueffer' una bellopra, la partauano attorno . Yiffe quefi'
huomo 67, anni^men quattro mefi , nfu imperator piu che 87. giorni.

IMPERIO
, . , , ,

PARTE SECONDA. 117

IMPERIO DI DIDIO
G I V L I A N O.

Vblicata chefuUmortedi Pertituice , Sulpiitno da


lui mMduto frateffercito , per rachctar il tumultoJ rinufe y
procuraidocono^ infhmtud'efjcr creato Imp. Ma intanto. Dii, Gii*.
Didio Giuliano, buomo (Tinfatiabile auaritia cr che bora per nhut
horamachinaua cofenuouc,il perche da Commodo era flato
cotonato a Milano patria fua,intefk morte di Pertinace con
grandt^imapreflexxacorfe al campo, lui fiondo alU penta di fmri,crSulpitiano

dentro, alcuni affirmauano che Roma, cr l'Imperio fi uendeuano, crgliuni,crgli

B altri dicendo , quefo ne da tanto,


cr quello tanto ; cr tu quanto aggiugni i Giulk-
no,come che laltro una gran fomma di danari haueffe promeffa gli fu antepofo ;
,

perche ifoldatttemeumo che Sulpitiano non uoleffumiicar la morte di Pertinace


fuofuoccro . Giuliano dunque riceuuto dal campo dentro nel fortefy falutato Impe
rotore cr di qiui con una gran compagnia di gente armata andoffene alla piazza,
;

cr aHi'corte, per metter con quella gente paura al popolo cr fenato Romano cr
al fatato diffe j Voi hauete bifogno di principe, cr io jhpra Mgli altri fon degnif*
^ .

fimo del principato Bench dunque per un cofi infkente parlare, cr per li faldati
.

eh' attorno nella corte hauea , ei foffc molto odiato, nondimeno per paura effendogli iun.
confermato l'Imperio dal fenato, mont fu in palazzp , il di mentre ifenatori Pandari
ronatrouare,pcruederchederodio loro inuerjh di lui, non ftteneffe conto. Ma
tuttol popolo addolorafhtto, fenza punto Jhnular lafuamal contentezza, entrando

timperator nella corte come a bcQa pofla andato a trottarlo, con horribili grida chia
inauanlotraditor dclk patria, crrubbatcn- dcWimperio. Maegli difimidando lo
fdegno che dentro lo rodeua,attendeua a promettali gran fomma di donarh ma cgli^
no maggiormente adirati [eco, come fe flati fofjrpafonc da lafciarfi corrompere, ,
gridarono Noi non uogliam tuoi denari cr non gli riceuiamo . Et Giuliano ha
,

ttendo comandato, che ammazzatifoffer mw che coft parlauano,ilpopolo molto piu


concitato , fece mcnon di Pertinace,cr fheff Giuliano E t tutto che molti in qua,
crlper tutta la citt feriti , cr ammazzatifffero , non per quefo fi piegauano,zT
prefe [armi , impct uofamente corfero alla corte dcUa caiuUaia,crgiomo,cr notte
fenza mangurc ini fi jauano , chiamando gli altri fldati, cr ffecialmcnte Pefennio
N cro.cr le legioni di Scria . Ma ^feia fianchi cr dallafame,cr dal ueghiare,cia*
, fam fe ne torn a cafa. Hor Giuliano fi come rubbato hauea [Imperio , coft [us
auarifimamente , alfenato adulando,cT a tutti coloro che qualche cofa potcuano, in
parte donando, cr in parte promettendo . Et bench eglifaceffe ogni cofa per com
piacere a' grandi,nondimcno egli non fi fidaua di ninno. nqueQa ^e cofiuannole
cofeut Roma, tre Capitanile jferetti, ScucroiTvnghcria,
e Ncrodi Soria,cr Albi*
PP z nodi
, ,

il8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


nodiBrctUgnti, intcfii tratti di Giuliano, tutti (Tttccardos'uuuiarono aUa uoUa di
Koma par dargli il traccUo . Ma Scucro piu aftuto dcgliahri,ccnJdirara{o che at*
tarato Giuliano gli altri tre fra lor ccmbattcriano del principato , fi duibcr ifaccor
darfi con uno-, Et perche il Nero era molto piu lohtaiiOyey" anco parca,chefuffr
kno*
irto fuperbo , er orgogliofo , pcrochc
nominatamente il popolo chiamato [haueua
in aiuto; pcrcbshumilt adAlbino,ctdindfr<^oglifcriffr,diccndoliche uolea far*
lo Cefarc . Hor Albino Jpcrando dhaueraejfrr collega di Scucro, fc ne rimafe
CT Scuero intanto a ffran giornate caualc alla uolta di Roma. Giuliano
in*
Giuliano do
fo
fuoi
mM
-ratti
tcndendob , procur che il fenato dichiari Scuero
combattere fortificando i/ palazzo di buone pala fitte,
;
^
twnbo ,tys apparecchio per
di rebufte porte Pache fi .

dentro
frourdrmen
penfua che i faldati non hauaiano fi ageuobnente ammaxxAto Patinacc fc
* bcnifiimo ferrato ; paci aedeuafi d" battala a frampare, fc cjuandofoffe fra
gm ww*
ttnor
fuo*
^ y} ^ Ammozz ancora Lcto,CTtolii mand

ammazzaffao Scuao . Iltjualc coti grande sferzo ucnuto in Italia, C3T pref
ri, che B
Rauenna cr (fucili ch'aano mandati contra di lui paffando dalla fua banda cr U
guardia di Giuliano temendo la uenuta di quello , Giuliano fattoraunar il fenato co*
mand che Scuero fofjc dichiarato collega deUimpaio. Ma Scuao promeffo di
padonarc a' faldati,fc efii gli dauano neke mani quei che ammazz<ito haucano Per*
tinacc , efiigli furono ubbidienti, per pigliatili, fecao intenda la cofa a Silio Mef*

fala coiifolo . llqitale ratinato il fenato nella cafa di Minaua {cefi


chiamata peroebe

iui sammacftrauano ncUe Icttae i fanciulli ) fece lor intendae qucHo che auuifato
gli haucano i faldati . Ilfenato dunque,condennato
Giuliano alla morte,fubo dichu

r Imp. Scuao . Hor Giuliano mentre che aa ammazzato dicctia , Et che male ho
b fatto i cr chi ho b ammazzato i Viffe anni o.quattro mefit,ej altretanti gbrm

C fulmp. giorni 6<a,

IMPERIO DI SEVERO. *

VB 1 T o che Seuaohebbe ottcniitorimpcrio,fecegiufli*


tiar quei che haucano morto Pertinace. Et gli altri fldati

acabifiimamentc pafeguuando, priu dcliamu,(j de caual*


li,cr cacci fuori di Roma. Fatto queflo,cntrato nella citt a
piede , fcguendolo Ccjfacito tutto armato , trou tutte le piaz*

ze piene di fiori, di ghirlande,CT d'allori, cr il popolo che tutto


uejluo di bianco con allegre itoci riccuclb, affrettandofi ciafeuno di ucdab,cr udir
Io. Et eglifubito fecondo d cofiume de' uccebi et buoni Imp. con giuramento affam
Seuer - di non uola ammazzar uaun faiatorc, cr command che qucja cofa per decreto,
min, ut firn
^ ordiatione comune fi confcrmaffei ma egli non fcru molto tempo tal giuramen*

uZZi'rt impcroche ammazz Solone che difuo uolcr feriffe quejlo decrcto,cr molt'altri
ancora uccife poco tempo dapoi, a- fece quelle cofe che non piaceuan punto alfe*
nato
, , . ,

PARTE SECONDA. 219


A nato. Vrimermcntecffcndo flato ufanza antica <f elegger per fua guardia genti
Italiane, 0 di qualche altra iiationed'a/petto,cr di coflum humani,cr Jcmplici } egli
contro a tal iifanza empi la citt di foati neWaffetto crudeliflmi , fpauentof nel ^dr

parlare,ty di coflmni lontanif^mi da ogni ciuilita. L'imperio con alcuni fegni, cr au


gurij gli era flato pronoflicato. Perche una uolta cifogn (come di Komob uieti det=
to) di tettare utu lupa-, cr una uolta mentre dormiua ufe di lui acqua come di' unafon
tanayZT fogno gli porne che il fcnato,ty popol Romano lo falutafj V n altro )=
gno anco rafecc : Paruegli che Pertinace caualcando per la piozza^ffe dal caiuQo
gittatoatcrra,ilqujlcauallo fpontanamcntegli porgeffe il doffo perche fu uimon
taffe. Effcndogiouanctto tgnorantemente,^^ non per fua indiiflriaftmefje un tratto
afeder nella fedia imperiale. Hor fatto che fu Imperatorefrce molti honori a Pertau
ff,Cr come ehe molto auanti [offe morto,glifcce un fiintuofifimo mortorio.Dipoi fe
n'and contro al Ncro,huomo italiano,delT ordine de caualieri,cr non molto nobile,
B ilqualcdopomoltebattaglic fatte finalmente alle porte iTlffa di CiUcia,lequah dalla
flrettezxA del luogo prefer queflo nome (perche d'indi s'alzano alcuni dirupati mon
ti,da' quali grandifiimi precipiti/ giu al mare fe ne ealano)fu uinto et fperato in una
crudelifitma battagliai cria maggior parte delle fitc genti uccife,crcffofuggendofi c,/,*
fu prefb, cr morto . La fua tefla fu mandata a CoflantinopoU , cr eonfitta in croce aa.

a fin che i Coflantinopolitani ucdutala,s'arrcndeffero Hor Seucro mettendo a mor .

te tutti gU afjrttionati cr feguaci del Nero,un certo fnatorc chiamato Cafiio Clc^ Dfift d
mente effendo dichiarato reo,non hebbe paura di dire , Io non ho conofeiuto n te, n
il Nero ima trouatomi in quelle parti,non mingegnai di combatter contra di te, ma
di uincer Giuliano . Se dunque Fintention mia fiata Fifleffa che la tua, io non ho pec
cato cr meno in qucifo,cbe poi non pafji dalla tua banda. Perche n anco tu haues
i

reft uoluto che uerun de gli amici tuoi paffato f ne foffe dalla fua. Ta dunque inqua

fitione,cr giujilia non eontro alle perfine nofre,o contro alla fama, ma contro alfat

Q to ifcfjb . che comunque tu ci condannerai,fii pur certo che tu cr gli amia tuoi fiete
per uenir nella fleffacolpa,crcondennatione. Seuero flupitofi della libert di quefl
huomo,lafciolh la mef 4 de beni. M4 1 Coflantinopolitani, cr mentre che il Nero utf* d c v
fe,cr dopo anco che egli fu morto fecer cofe degne di marauigha, fofferendo tre an*
ni iaffedio . Imperoche efii prefono aleune naui che pafiauano CT ne luo^i fefii
de' nimici prefiro delle galee, perula d'alcuni che fatto Faequa fi tuffauano ta^
gliandol'anchorc di quelle ilequah con chiodi confitti nel fondo di quelle cr con
funi attaccatcii , di maniera ttrauano , che parca ben ehe da loro ilefjc cammuufja
ro . Confumato ehe hebbori ogm cofa , in deb
ogni modo flauano faldt , fcruendofi
letram delle cafi- perfar naui , cr tagliati i capegli alle domie, gli iifauano per'funi.
Quando fi batteuano le mura , cr efii eontro a nimici uraliano le fiatile di nutrmo,
cr di bronzo, <fhuomini,cr di cauaUi Prilli cFogni forte di ucttoiiaghe, mangiauaa
.

no il CUOIO macerato , cr confumato tutto il cuoio, fi meffeno a mangiar carne hu^


mana . Ma finabncntc per forza effendofi arrefi , i Romani ammazz^irono i fob
dati , cr ogni magifirato . Seucro di quefia prefa marauigliofamentc allegro , prb
P? 3 ula

;4^oogle
, ,, , , , . ,, . .

230 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tt Li citt cr della libert , cr della degnit, crfecela tributaria confifcati tut* D
ti i beni de' cittadini , la don a Perintij con tutte
le lor poffe)iioni . Et dijbrutte , cr

rumate le fortifiime muradt quella, non pur accrebbe tl dolore a quel popolo ycr
lo priu deUa gloria della fortezza , ma dilrtffe una fortij^ima rocca de' Koma*
S/ifdu/entf
ni contro a' Barbari di Ponto, cr d'Afta, cr un jicurifitmo rifugio Hor effendo Se
di Seuer nero tutto ingombrato d'un certo fuo pazzo, " fuperbo difio di gloria, moffe guef*
in oriente. ra a Barbari Ofroeni , Adiabeni , cr Arabi cr paffaio auanti a' Niftbi,cr ffedi*
ti uia i capitani cr le legioni , diede ilguaflo a quei paefi cr prefe le citt loro
Ma perche egli non uolfe dare ad Albino la macft imperatoria,^ l'honore di Cefa
re che per le promeffe fatteli , lo dimandaua,per di nuouo f'accef una gran guerra
dulie, con diflurbo, cr mouimcnto di tiitto'l mondo cr la maggior parte del popol
Romano, nel cerchio della caualleria apertifimamcntc , le fue feiagurc pianfe
,
gri*
dando ad alta uoce . E t quanto finalmente joffriremo noi quejlc cofeifina quanto
farem noi combattuti i cr altri fimili parlari faccuano come diuinamenl e infiltrati .- Z
Che altrimenti come faria flato mai pofitbil , che tante migliaia dhuomini fenza .

rore pronuntiato haueffero quelle cofe che dtceuano, come fe andatogli foffe auan*
ti il cr guida della ballata i Queiia guerra con gran uarict cr dubbio
macftro ,

dur molti giorni ima Albino finalmente ucdutofiuinto,cr che daW una, cr faltra
parte quafi che innumerabili romani erano fiati ammazzitti, s'ticcife da fc fieffoifo^
pra il cui morto corpo ,
Scucro diffe molte crtideli,cr uergognofe parole , cr gitta*
to uia il mand la fua teta a Roma > comandando che m croce foffe confinai
btifio,

ifehone
ammazz molti fenatori cr molti lafci andare Dopo quefio,fe n'and contro d .

toniro ai Parti che haucano occupata Mefopotamia } CT fatte far molte nauinelEufrate,paf*
PaniM, foffene in Selcucia, cr Babilonia , cr trottatele abbandonate, le prefe j cr ejpugnato
CtefifontCylo diede a fiacco a' foldatiat iui ammazzati molti, pur' affai ancora ne pre

fe utili. Ma non perci meffe in fuga Vologcfh re de' ParthtycRe a caj torno(fcne,et
meno tenne molto Ctcfifonta anzi dindi partitofi, mojhr ben d'hauerfatta quella im
p
prefa fLamente per rubbare.Nel tempo di quefia guerra uccife duehuonwn honora
Mirte di
ttyCio Giulio Crifpo truno de' faldati , che mal uolentieri fojfertua i trauagli della
Giulia Cri-
guerra, et hauea parlato nonfo chaet in fuo luogo meffe quel foldato, che accufato b
Morte di haueua.L'alirofu Leto, per la grandezza deWannno fuo,et pcrlagratia c'haucua ap
telo. preffoi foldatiyt quali affrrmauano che fe non l'haucffcr hauuto per capitano che com
battuto non haucriano i et a' faldati ftefii diede la colpa delia morte di quello ,
perche
hauendolo ammazzato per tnuidia, non potcu altnmcntt ficufarft . Combatt poi in
Atra citt
Arabia la ct d' Atra , confecrata al Sole } doue fra le molt' altre g-an ricchezze, e*
d'Arabia.
ratto ripofii i doni offertigli > ma bench egli pigliaffe tl muro di fuori, nondimaio fen
za far profitto,con U perdita di molti fldati,andoffene in Palefiina,cr in Egitto, CT
uolfe uedere tutto'l paefe cr ricercar tutte le cofe fiecrcte di quello. Era quefl'huo
modi tal iutiera che non lafctaua a dietro cofa ueruna, n diurna, n humaiu che non
uolcffe ricercarla . Tutti quei libri delle cofcfecrete ch'ei pot trouare gii cau f *
tiaadio di tutu i piu fccreti luoghi, cr gli port uia. Et di ci fi ha detto affai Hor<t
per
. . .

P A R T E S E C O N D A. 131
A per tranptO f rdcconter tp4cUe cofe che del Nilo fi trousno jcritte uppreff Dione ,
douc quel nafat, cr perche di fUtc crefcd . Dice dunque coftui che il Ndo nafee dal
monteAtlante ideino a' Macennitidi,inuerforoccidcntal OcccanoiUqual monte fj,,
piu (fognaltro altisono j per Uqualcopi da Poeti chiamato colonna del cielo. Mw
no gi niai fi dice, che in cimadi quello JUtofta, oche l'altezza fifahahbia ueduta,
ffendo quella tutta uia piata di ncuc*. La onde disfacendoft la fiate, per la gran co*
pia dell'acquc che gi fcorrono,il Nilo fhocca fuori, zr il paefe allaga, CT quefia cofa
dice che trouorono, cr intefero i Komani da huomini della buffa Mauritania, conft:

nomi con iMacennitidi, cr che molti effmitiRotnani infino alT Atlante fi condufje*
ro i Ecco quanto epe di ci fcriue Dione,tutto che gli altri ne dicano cofe affai diuers ^
platiano prefetto, cT quafi che compagno di Seuero nclTlmpc~ PLucuhk,
f . Nel rimanente,
rio,cr huomo di grandifima potcH,cr autorit : molti huomini grandi crfamofi,ct
di pari degnit uccifiiet per Imfatiabil auaritia fua,a tutti dimatidando qualche cofa,

B non lafci natione ueruna , citt, 0 terra che non iffogluffc . La onde tutti dauano
piualui,chcaScuero. Qucfihuomo parimente capir cento Komani nobili, et non
folamentefanciulli , ergiouanctti , ma huomini ancora chaitcuan tnoglie j a fin che i
mcdefimi foffer mariti , cr eunuchi , cr padri fctiza autorit di far tcHamcnto ( per
ufar le parole del Comico) CT cafrati,cr barbati uedutifoffero Ma auaiiti qucRa
.

fcclcratczza,ungrandifiimo pefee nel porto dAiigufofu Jpinto,cr prefo i limma pe/ce


gme dclquale, cr naturai ritratto diccfi,che portato alla caccia nafcofe,cr ricoperfe
cwquanta orfi Hor Plautiano aUafua figliuola PlatiUa da Seuero fpofata al fuo fi*
gliuol Antonino, diede tantoindota, quanto a molte Regine farebbe flato bafleiu>lci
cr effcndo uenuto fi grande, ricco, cr potente, che di potentia foprafiaua a Seuero,
per [infdie tefegli da Antoninofuo genero, fu ammazZ/ato,et da alto gettato gi nel* Morte di

la uu . Antomno dunque, cr G et figliuoli di Seuero,leuatofi coftui (che gli era co*

me pedagogo) dmanzi a gli occhi, fi diedero a far ogni fcelcratczzu > CT ribalderia
In quello tempo ilBoUa Felice huomo ltaliano,raunati infteme 6oo,ladroni,duean*
Q
ni di lungo trauagh f Italia > cr come che molti s'ingegna/firo di pigliarlo,nondime*
nohorconunmodo,crhorconun'altro,cr con gran foUccitudinc, era fiat iaingan*
nando quei che gli andauano dietro , non era prefo, cr qucflo fia per un ejl mpio , cr
fegnale iChc trotundcfi perfeguitato con molte infidte da un Centurione per com*
mandamento di Scuno , egli fleffo fingendofi un'altro, and a trouar queflo Cen*
turionc,promcttcndoli di darli nelle mani,fi uoleafguirb, il Ladrone j cr credendo*
fclo il centurione, famico lo conduffe in un luogo oue era Hnibofcata de fuoi , cr iui
lo prcfjcnzadifficult ninna. Dipoi fedendo in tribunale come capitan de ladro*
mfece rader il capo al Ccnturione,crmandollo uia con dirli quefc parole, Riferifci
al iuofignore,che i uofiri fruitori s'haucriano a mantaicr di modo che non hauefier
pccafione dandar a rubbarc. Perche molli Cefriani serano fuggiti , cr ricorfi a
lui. Alia fine nondimeno poi fu prefo , cr dato alle fiere crudeli . Seuero poi tolfe
Itmprefa di Brettagna, fi perche i figliuoli non haucfiero ad effer in lutto corrotli,cr
guaft dalle dclitie,cr pompe, cr ancora a fine che le legioni per Folio non dtuentaf*
PP 4 fero
. . . , , . ,

DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


fero effeminate . Due fimo i popoli della ^andifOma Brettagna, gli uni fon detti Co* D
CLJen
Meati, cr amenduc hanno ajfri^imi menti , cr per campi faluali^
lidonijtCT' gli altri
Cr Mfi#;.
chi, rozzi,cr padulop fe ne jianno V crtma citt non hanno, n Luoran terra , ma
uiuono 0 della cacciagione, o de frutti degli alberi, o di pafcolar come le beitie . Pe

fri, comutKjue abbendanttfrima fifola nefia, non mangiano ,


Hanno ignudi cr frnza
frarpCfCZ habitano per le capanne, CT confufa CT indifferentemente ufano eon tutte
le donne,cr nulrifrono tutti i bambini . Viuono a repubhca popolare cr uan rub

bando, guerreggiano fbpra i carri, hanno piccoli caualli,ma uclocifrtmi nel correre,

cr efri ancora corrono marauigUefamente . Vaimi loro fono , uno Jcudo, un hafra
corta, cr un pugnale,cr nurauigliofamcnte fbjfrifrcno la famc,il freddo, cr ogti'al*
troRento,ctraujglio. Entrano fritto ne paduli,cr nifi fratino molti giorni, tenendo
folamente la teia fuori deU'acqua ,cr per le felue di radici ,crdi frorze ft fofraita*
no . Vfrano ancora una certa forte di uiuanda,che fr pur quanto ch una faua di quel*
la mangino,n<jnhanno nc fete,nc fame. Cofrfatta dunque era la Brettagna,(y in tati*
^
to che i Romani non b poffrdcrono,da tali genti habitata era. Che i Romani ne le*
neuano una parte , non molto minor delb met . La fua lunghezza fi dice che fi di*
fronde infno a 7i}izfradij,z^U larghezza ftdice i^oo. in alcuni luoghi per
anco un poco piu diretta . Seucro dunque difidcrofh d iiiipadronirfi di lutta Pifob

impctuofamentc hauendo affralita Calidonia, fi trono nioltoccupato, non gi nel com*


battere (perche mai uidc il campo de nimici) ma nel tagliar bofchi,c7 fpianar monti.
E t ijuoifoldati andandofr ne in qu,cr b a ffafjo, da uarie imbefreate erano ammaz*
zati,cr in quefra maniera molte migliau di loro furon morti. E t cofrrinfe finalmente
SteleTMte^ I Brittanni ad arrenderfi . Ma b pompa,cr f immodeHia d A ntonmfuofigliuolo,il*
^d'Ame~ qual proeuraua alla fropcrta dammazzor il fratello ,purelK la cofa glifrffreriufri*
nini.
ta, gli diede granpena, cr da penfaraffrai > anzi che due uolte effrciido trottato hauer*
anco al padre pofre finftdie , non fu perci punito . Perche il padre alla prefrentia di
Papinuno,cr di Cafrore (era Cafrore fuo feruo,zj huomo ottimo, cr fiiicero) pofla
iui una ffiada tn mezo diffrcli Se tu m'hai ad ammazzire.ammazzami qui, cr
-,
non di ^
nafeofro frnza ueduto da tutti .Etfetu hai paura dammazzarmi , comanda a
efrfrer

Vapiniano maeflro della cauaUerb che per te lo faccia : perche effrendo tu Imperat o*

re,egli tubbidir I Brittanni effendofi ribellati ,


nell'apparecchio della guerra Se*

nero ammabtcf,mor iui neWifrob ; ben uero che fi dice che da Antonino glifufbl*
Mine di
ieucre. lecitata b morte j ma che prima chegli ffirafjcicommjnd a figliuoli che foffrer dae

cordc,arriccchifimoi fr>lcbti,cr non dijprcgiaffrer gli altri. Regn i 6 .anni,ottomc*


ucnti giorni . il fuo modo di
sudo di T
fiyCr tre giorni . Viffre in tutto 65. anni, noue mefi , cr
Iter di Sc>
uiuerefru quefro Nc/ tempo di pace, la notte tiicmo alTalba faceua qualche cofa
uera.
Dipoi pafjggtando commandaua, cr udiua quelle cofr che all'imperio sapportene*
nano, et cefi per fin a mezo giorno tcneua ragione,fe gi fiata non foffre qualche gran
fefia,dando libera potefr agliafiijlentidi diril parer loro. Fatto quefro
caualcMa.

Dipoi buauaft,defnaua,cr dormiua alquatrto fui mezogiomo.Defiato che sera,fa

cena [altre fracende,cr nel paffreggiare attetideua alle lettere Grec^,et Latine. La
PARTE SECONDA. 133
conuitipubliciSotto Timpe
A fa-d di nuouo fi IjUdUd.et ccnam.I giorni neceffrif fiacca
contro a' pij ChriHiani fu moffiagran perfecutionc.ct molti riportaron la coro
riofiuo
nadiimartirio. Allhora fu prefio Leomdo padre d'Origenc, et dopo molti tormenti
non molto g^andc,ilqualfidicc che fu difi
fu decapitato , cr lafici(]ue/}ofiuo figltuol
^
derofo del marttrio.La madre fina ueduto di non poterlo ritrar da tal dtfio, naficojligli

tutti I paimi,pcr frza fu coftretto a Harfcne in cafia . Hor rggoido eglt di non poter
ufctr di cafia, con una lettera efiort il padre al martirio, et gltfaiffe (juefe parolc.Sta
cofante,n uoler per noflro amore mutar fientcntia.Nella fua pueritia,con farti Itbe*
rali congiunfe,pcr comandameiUo del padrc,lo fludio delle fiacre lettera n l^e le co

fie diurne per un trafcorfio,ma itngen di penetrar a fientimenti nafico/liui,e(Jendo mo


Icjto'Jficffiocon molte dimandea fitto padre,ilquale rutto che con parole riprendcffic la

fitta curioft,in ogni modo fiflupiua dell'ingegno di quelfianciullo,crfioucntc baciaua

il petto nudo dd jigLuol citando dormiua,comc habitationc dello Spirito fianto, et s'al

B legraua d'haucrc untalpgliuolo. Dopo il martirio del padre cjfiatdo afflitto grande*
mcntcdallapouert,daunahonoratifitma,etricchifitmamatrona d' Alcffiandria
f
raccettato i laquale per fino figliuolo adottato hauea Paolo P^iocheno uno de glt he*
*
reticid'Akffiaiidria,alqualeperUfamadclkfiuagratd'eloqueniia, concorredo ogni
giorno gran moltttudme di perfione , Origene che neceffiariamente gli er a fiamigUare,
dicefiychc mai uolfie filar ad afcoltarlo, come che egli lo pregaffie moltO) perci che la

pcruerfa opinion di quello hauea in glande abominationc. E (fndo Origene d'anni


religione,et quoti
1 8. fiu fiatto precettore di quei che smtroduccuano nella chrijiana
do i martiri erano menati alla morte,effb accompagpandoli,et efrtando a combatter
cofilantemcnte,rt fior fialdi,piu uolte con [aiuto diurno (camp deUe mani di quei cor

nefici che contro di lui sadirauano. Qucflo Origene fiu dottifiuno in lcttere,et di ita

molto laudabdc.Diccfi che per moli' anni no port maiJe non una ueHa,n port ficar
pe,n beuue uino,n mangi mai fie non cofiretto dalla necefiit.Et fecondo Eufebioy
per uiucr cajlo,fit tagli i membri genitaU. A bri dicono che nanfe gb tagli,ma che co
^
unherba pojlauifiopra, di modo perfn le forze , che morti pareano . And a Roma
nel tempo di Zeficrino ueficouo . Dipoi tornato in A leffiandia , et imparata la bngua
Hebrea,interpretauagliJcrittidegbHebrei,etdiliefgb in Hebreo,ocon laggiunto
dell'interprelationi de 71 .interpreti <f Aquila,di Simmaco, di T eodotione,e di due al
non fi fanno i nomi,egbfiece ancofopra i comentarifiiquab poffion cementarti
tri intcrpretiydi cui

chiamarficfemplari fcjluplicati. Ne' fbtiifia anco mctione deUa ficttima interpretatio dOrigene.
ncrttrouata in Hierico.DAquiU ancora,di Simmaco,e di Teodotione pigUata la tra
dotttone,e paragonatala co finterprctatione de ri-compofcgU (pra ^..comcntarifi

A Demetrio ck fiu fiatto ueficouo d' Aleffiandriafiucceffic nel uejcouado neraclea audi
teff di Origene.Dclia chicja di Hicrufdanfiu fatto ueficouo Narcifjbi ilqualc cfficndo
"
fuggito per alcune fialfie accuf,e flat^fi nafcoflo per i difrti, Dio fu meffio injuoluo
go. opo di lui fu difgnato Germanione,dipoi Gordionciftto ilqualc tornato Nar*
chio
affo nella citt,n potatdo per la uecchiaiajauir alla chie(a,al cuigoucrno era
mtodafedcb, Aleffiandro per la cofiefiione di Chriflo eccellentifiimo,et allhora ue*

feouo


IjOO'^e
I
,, , ,. .

134 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


feouo in Cdpadocidtper diurna riuelatione da fedeli Gerofblmitanifu chiamato,pcr* D
che in compagnia di Narciffo goucrnaffe la chicfa . Morto Scrapione , A fclepiade
fu fatto Vefcouo dcllachicfa <T Antiochia idi cui faiucEufebiot che ftrouauano
certi commentarij . Et di ci fia detto fin qui affai

IMPERIO DA NTONIN
CARACALLA.
Vantvkqjte parcffcf che Antonino inficme con Geta
fuo fratello communicaffe tutta la poter dcfflmperio,nondanea
no egli foto in fatto ftgnorcggiaua , CT fubito fatto pace con gli
inimici di Brettagna, cedendo loro le caficUa,ZT H pacf,a Papi^
mano Icu il grado che hauca,cio di prefetto , cr foprajiante al g
pretorio ; cr ammazz alcuni , cr fra gli altri Euodo fuo balio ,
che Caftorc anco fi chimaua i ammazz anco la fua propia moglie Platilla,ct Plaun

Setter *ie7^
tio fratello di quella cr finalmente Geta fuo fratclh i perche non l'hauaido potuto
"3^f,Cr
ammazzar come hauca uoluto prima con molte infidie tefcgli,pcr la gran guardia de'
detta d'An faldati che tcnea feco , finalmente perfuafe alla madre che a chiamaffa lor due
fa falif
tonino. per rappacificar li infiemc . Geta che fi tenne per certo che cofifoffe , nella fala cn*
tr con Antonino . Allhora i Centurioni fubomati da Antonino per forza andati
,

Mfftr di dietro a lui, uccifero Geta che al collo, cr alle poppe, cr al petto della madre satte-
Ceto. ncua, fi che il fino di quella sempi di fangue, cr ella rimafe ferita in una mano. M4
per la paura non fnti la ferita , n fu ardita di piagnere y tutto che dinanzi fi uedefj
morto mifcrabilmernc il figliuolo in fi gioiianctta ctade (haucua a punto allhora 1 1
anni,CT none mefi) temendo che ancora lei non ammazzAffero . Fatto qucflo, a nto*
nmo andatofan al[c(Jcrcito,dtffc, Allcgratcui o compagni faldati bora io poffa far* ;
p
ui del bene : perche io fan un di uoi , cr con effo uoi, cr per noi uiucr uoglio , crfa*
rouuibencficij affai . Etfaaltro iononpoff,iodifidcro morir conuoi. il giorno
uegnemc,dopo un lungo parlar fatto al Senato, dtffe loro , A fcoltate me, fin che tut
a
to^ mondo fi rallcgp,tuttii banditi torneranno. De faldati Ccfariam,crdiGetauc*
cife uemi mila j Hauendo di molti huomini ualenti jfiogliata Roma, et confacr la ffa

da con laqualfu morto il fratello . Finite qucHc uccifioni, fubito fi diede agli fretta
col cr giiiochifche perci non erano fanza fangue cr beralifiimofu imierfa tfai*
i

dati : ma tutti gli altri


cr frecialmcnte delTordinc de Senatori , attnidcua a tratta*
gliare, rubbare, cr diuorare . Etcofi nel tempo dclfimperio fuo , tutte le prouincie

del popol Romano furon minate , fi che dicendoli un giorno la fua madre G lulia . Fi*
gliuolo ei non ci rcfla piu niun guadagno n giujo,n ingiuHo,prefa la froda in ma*
tiOygltrfrfife . Stadi buon' animo madre: che mentre noi haucremo qiieila, non
nfideb
d'AMom- etmancher cofa ueruna . Perfido cr maluagio fu in ogni altra fene di federa
no. tezz/^. Impcroche fatto pretefio damicitia chiamato a fa Abgaro Re d'Ofroc*
ne, lo
, , ,, ,

PAR.TESECONDA.
A ne, lo ntcffe in catena ; cr con (fucfto mezo , tolfegli il Rrgno . NfUo fleffo mo*
do tratt ancora ilKe degli Armeni, che litigaua con i figliuoli, perche con amichea
uoli lettere chiamato folto nome di uolergli metter d'accordo, lo meffe in prigione,

ma non perci fi fottomeffe gli Armeni . Pcroche eglino prefe [armi non gii

prcBaron piu fde . Ma nelle ncccfiit, cr ijpeditioni, che non ^tiuano indugio,
fufemprc tenace, cr auaro . C.amminaHa,cr correua inficme con i faldati non fi la* -,

uaua mai , non fi


mutaua di panni , ma in compagnia loro fi metteua ad ogni lauoro,
cr come efii uiueua . AUe uoltc inuit a conatter qiulcuno de' piu famofi nimici,
Furie dAm
acarpo acarpo. Ma giamai non fece ufitio di nero capitanai tutte le fue cojcfu* tonino.

ron falfc, infino alle monete . Patina moo cTalcunc malattie manifjle cr occulte,
vj>cffogUpareauedcrilpadre,crdfratcQo, chemetteffr manoaUa ffada per
arnmaz^arlo . Onde fi ddee cfcc talhora chiam lo ffiirito di fuo padre , di Comma*
do,Cf de gli altri, cf che Commodo fla cofi gli riffaJ , La pena t' apparcchiata.
B V temo alia morte in luoghi occulti hebbe un male injnabilc. Mantcncua con buoni
falxrijr apportatori , cr (pioni affai , i quali gli rapportauano ogni minima coj che
fi faccua,cr
diceua . Le publichc faccnde, cr tgiuditij prommtiaua U mattina j ma
dtffriuagli poi per dopo mezzo giamo ,0 intorno alia fera , cf non lafciaua entrar
li jnatorineW antiporto ycr difregiati molti fani configli, crauuertimcnti di fna
madrc,non fi dilcttaua f non d'ammorzamenti , <f ingiurie, cr di fcialacquamcnti di
danari Fu anco amatore di nigromanti, cr incantatori
-, . Hauendo moffo guerra a'
Parthi in Antiochia fe ne ftaua fu le pampe, fu le delitic, CT fu giuochi gladiatorif,
n altroncnti fi lamcntaua rinfacciando al fenato la lor dappocaggine ,
come fefin' a
gli occhi Hata foffe nelle piu granfattiche,CT ne' pericoli . Finalmente gli fcriffe, io

fo che i portamenti mici, cri maneggi nonni piacciono, ma pcrciioho[armi,cr


I faldati ch'io non mi curo de' cianciatori . Di nuouo fatta l'cfpcditionc contro
, fi

Parti, perche Artabanononglidaua la figliuola promeffagli (perche ben s'era ac*

corto Artabano che fotta color di quelle nozze, fi prccuraua di Icuargli il regno) an
^
daua dando il guafto al paefe per tutto,crfoggiogata Arbcla cr riuoltc fottofbpra
le fepolture de re de' Parti, gitt [ offa in qua,cr l,ma giamai non uenne a battaglia

con quei popoli . NclTarte dcUa guerra fece molte cofe contro alTufb,cr cojume
de' paffitii cr fpeffo fi metteua indoffo una certa fua ue{a fatta alla barbarefea, ta*
gluta, cr fatta a modo di frltro,cT comand anco a' faldati che qucUa ufaffcro , cr
perci fu chiamato per fopranome CaracaHa.Funondimeno da' faldati ammazzato. Sopranome
perche Mariano fopraJlantcalpretorio,acuiun indoumohauea protiofiicatoPlm*
perio, temendo che per tal cofa Antonin non lo facefic morire , fenza ptu indugiare,
per uu di due trtbuni difaldati,gli tefe [infidie L a onde nelTandar da Fdcffa a Cor
re di Mefopotamia, CT finontando da ca'iallo per andar del corpo , un faldato gli fu

fitto mano mandato,come fehaucfjchauutoadirli qualche cofa d'importanza , da


Tribuni , ilqtulc accoHatofigli , ficcagli il pugnai nel petto cr ammazzollo . Cefi moh? di

uif(,crmorrannoig.dcll'ctfua,crfifiodcirimpcrio,conduc mefidipiu,cr Jouonmo.


aiquantigiomi . Duefi che trouandofi egli ultimamente m Antiochiafiaueafogna*
to che

Dici LjOO^.k
, . . , , , ,

X3<S DE GLI Annali DI GIO. ZONARA


che gli efd apparito fuo padre dauanti con Li Jpada in mano , dicendoli , Come tu
lt> D
ammazXAfti tuo fratello, co/i tc ammazzer io. Dagli indouini ancora cr prono*
fheatori aa fiato auucrtito che s'hauefp: cura . Raccontanf ancora molti altri Jh

ffialt che fi uidcro auanti la fua morte

IMPERIO DI MACRINO.
Orto Anfontno , cr Caracolla cr Tarano dal no
il<jualc

me d'uno fcclcrattjfimo,ZTerudcUjfimo gladiator fi chiamaua,


nel modo che s' detto Macrmo il quarto giorno dopo,da' folda
-,

ti fu per Imperator accettato . Quef'huomo di nationefu Mo


ro , nutrito cr aUeuato in Sicilia , ma molto moderato, cr fede^
lifimo guardator delle leggi, ilquale effciido fopraffante al prcs g
torio, ottimamente fece quelf i^fitio ; ma nongiagouem m ognicofa beniffimo tim
peno . Imperochc daua i magiftrati a quei che non n crono degni, ilche la maggior
importanza dclTuffitio dell'Imperatore . il fuo uiuere era piu delitiofo. del douerCy
cr moflraua nelle fuecofe una troppo grandalterigia. Hor Giulia madredAntoa
ninoeffendoin Antiochia,CTntendendolamortcdel figliuolo, fi difpofedammaz
zarfi da jc fteffa , non per dolor del figliuolo , ma per paura di non haucr a menar
uitapriuata. Mauedutochelecqfefuemutauanoconditione,ritenutiiferuitori) 0 "

* foldati, uolf piu toflo uiuere . Dipoi hauendo Macrino udito chella diccua mal di
i**
Aiuomno. l^^CT diftderaua rimperio,gU comand che ellafi partiffe d Antiochia cr andafji ,

douc ella uolcffe cr allhora finalmente ella succife da fe fefj. Ma Macrino uin^
Uo-in ci- toda Artabano appreffo Nifibi, checongroffocffcrcitobauea affalite le genti Ro*
mane,con una gran fomma di danari fu cofretto a comprar la pace . Rachetata la
" guerra Parthica, fra Romani saccef la guerra ciuilc Imperochc un certo Euti*
,
g
tuiiilnaiio chiano CefarianOi ueduto Iodio che i faldati portauano a Macrino perche egli non
,

ferf rTiW^
com'era fiato A tuonino cr ffinto da' pronoflichi deglin
frAnt/nl- douiniftleu fucontro a Macrino. Et perche Mefa farella di Giulia Imperatrice

M. hauca due figliuole, Scmidcma,cr Mammea,cr due nipoti figliuoli di quelle, perci
Eutichiano prefh uno di quclU , affermando (tutto che menttffe) che baftardo aa di
Caracalla,di notte lo condufffra l'cfJacito,cr follecit ifoldati , che gi cacauano

occafionc di far tumulto,afar nouita,cr feditione , iquali pofoglt il nome d Antoni*
no, fiito lo/aiutarono lmpaatore,bcnchc fanciullo foffe, cr prcfblo con effo loro,

fe naiuiorno contro a Macrino che m Antiochia fi Haua -, ma da lui in un cato luogo


lontano da Antiochia furon ubiti . Ma Maamo intefo che rimctteuano bifeme le

cr in A ntiochia andatofene diede ad intenda effa rimafo


genti , fi meffe bi fuga , d
ubicilorc,pa non effa cacciato della citt,cr mand il figliuolo ad Artabano . Hor
uditafi la fua rotta, molti bornie idi/ fi faccuano 1
1
pache egli rafofi il capo cr la
barba, ueftitofi di bruno
,
pa non cjjcrconofciiito, di nottefuggifii, nc molto dopo in
Egadc

X I
. , , ,

Egade di CiIic4 andatafenc,cr di lei per U Ctpadociu , Gdlutia CT Bhim


no ad Erolo pofto a dirimpetto di Uicomcdia , pafi d Cdlcidoma cr dimanddndo Marte di
Mjtrim,
iui dauri per uu de [noi feruitori a un certo procurdtore ,fu conojciMo dx ejuci che

iuifdceudiio per lofdlfh Antonino > cf prej tfu rimenato in Cdpadocia > doue iniejh
che il figliuolo ad duco prefio , gittofitgiu del cdrro, cr jpczzpfii una fpdlld n mol
to dopo fiu dmntdZZito d fidtto ,
fetnno cinquxntefinno quarto deffetd Jud , cr primo

dell' impalo t meno due mefi CT tre giorni, dtterrdto dd un putto iUqudl cofid con
Sarte Hi-
quefli uafii gli ad fidtd predettd,
merK*.
Ld tua manedtdforz4 (ouecchio)cdde,
E finfermd uechidid dncor ti doma,
eh un fiolddto fidneiuBo ogni udlore, : j

Et ogni glorid , ben toHo ti licua *


v*

IMPERIO DEL FALSO


ANTONINO.
Vesto fitl/ Antonino ,
ouao Afiirio, cr Sardandpdb,
fiubito che giunfie d Roma ficee und co/d uaamentc dcgtid d'im*
padtorc Pache troudiidofi in publico,et in priudto dcabdmcn
tcfiuilaneggidto da' Romdni,pa le lettere che ctrd di fiefiaitte
hdued Mdaino} egli nonfiece morir nitmo di quei,che cofit f^af
Iduano di U ncU'dhrc cofie fiu ficelaoUfiimo , ingiufi^tmo
-,
CT
E utichiano ch'ad fioprdjldntc d foldati del pretorio, due, CT tre
uoltc fu confiolOfCrgli dkri huomii fiamofii, cr luftri horpauna cdgione , cr hor
pa undltrd appo/id loro,pache non dpprouduano le ficeladtezze dcUlmp.crdEu
tichijno,ucniudno dmmazzdti . U fi uergogn fiaiua queHd cofid di findto . Egli
fidceud l'huomo,cr ld donnd,et ffiorchi/?imamente ficncd uaund uergognd fidced ld*
gcntc,cr il pdtiente : n /blamente uccific molt'dltri , ntd dlcuni de' fimi piu intrinfieci
amici che T cfortduano dUa modeflid dclU uitd . Antepo/ a Gioue ott. max. un ca
tofiore/liao iddio HeUogdbdlo , introdotto in Roma . Onde d lui dncord fiu po/lo il
fiopranome dHcUogdbab . Si circuncifie il manbrogcnitdk , cr s'd/lcneud dal man
giar carne di porco . In publico u/ciua ue/lito aUd barbdreficd,neBo filefifio modo che

ufidno ifidcadoti di Sorid cr pacb uenia chiamato Soriano Tra b moltaltre prc
> .

fie pa mogUe una uagine ue/iale , sfiacciatifimumente contro aUa religion della pd*
tria ublandola cr /fiarfefiuori quefio grido che ci
-, hauea a fin che d'una fio* fidtto

cadotefia,crd'unfidcadotcd'Heliog^dbna/ce(fiero figliuoli diurni . Ufiolamcn Viteiilhe


te in compagnia della mddre,cr dcffauola cantaud coKffmebarbdrefched quclfbre neflifiimM,
freneii
tiao iddio , ma nefiandfiiimi fidaifiti/glimmolaud, fidcrificandolifidnciuUiyCr *fi*n^
do incantefimi dffiai,cr attaccandoui talhora /icento rimedi/ attorno} ma diede anco d'IeliigH
moglie a quello iddio , come bifiogno/b di figliuoli a/fiegiiandole b fitte iUnsy nel pa* bd
,

larptp.
, .

158 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tixpjbuendo tratta la dota da' fudditi . La ulta di (jueft'buom fu tanto eorr^tat D
che jatzagrandijUmofafUdio non ft pu raccontar il tutto, n udirlo . Alcune cofe
pero (bench poche) n'andr toccando : Di notte andana per rhoHcrie,con una ca*
pelliera piccia in capo,
ej frale maffare deU'hofleria^ftaua a far i medefvni ferm
CT frequentaua molto i piufamof bordelli, de' quali cacciate uialeme
gi,che quelle,
retrici,in Nel pa*
luogo di meretrice a chiunque haueffe uoluto faceua di fe copia .
law> ancora haueua una flamba noUo grande, zr egli nudo flandof fu?ufeio di quel
la, come a punto fanno le meretrici , cr fuentolando iCuclo giallo, con noce da donna,
piccola,cr contTi^atta , inuitaua tutti color, che paffauano,ad ufr fcOyCrdoman*
daua lor denari . Et con gli emuli fuoi dello Beffo guadagno fouente contrafloM,

gloriandcft c'haueua piu innamorati loro,cr cm ne cauaua piu denari Non con .

tento di quefle /porche fccleratezxe,andaua in carrctta,ZT faltaua,cr uolfe anco ma


ritarfi, per hauer un legittimo marito da poterlo difegnare per Cefare ; cr fi tcneua
buono (T effer chiamato /ignora cr imperatrice , portando lo feiugatoio incapo,filan B
do la lana, cr fbeUettandofi il uifo . Vna uolta ctiandio fi rafe la barba , per parer
d'haucr la faccia morbida,tj fenza peli a guifa di donna,il cui marito era uno fchia
nodi Caria chiamato Nierocle . Volfeanco effer tenuto a fofpetto d'adulterio, per
contrafar bene in tutto , cr per tutto le piu ribalde donne ; cr a pofta fatta lafciatofi
trouar fui fatto, dal fuo marito fu affai riprefo,ey battuto, di modo che gli fece liub*
Aurtlitben
digliocchi. Hauendofiiauoltaintefodun certo Aurelio tutto beUi/^imo di corpo,
ftrtiitod
nuffcricu^ tjfopra tiUto frnitojjmifuratamcntedi membro genitale ,fubito comand che con
dfliiie di una magnifica compagnia foffe condotto a lui . Giunto Ugiouane ,fece riuerenza ai
Heliogab- Dio
Heliogabalo,zz falutandolo diffe , ui fatui fignor Imperatore, cr Heliogabah
U .
a lui con certe moine domejche , torcendo il coUo,CT accennando con gli occhi. Non
mi chiamar fignore diffe, ma /ignora com'iofbno Hor effendofi lattato infieme con
effo lui, cr trottato che teffetto corrifpondcua alla fama, fi gli pos con la tefa in
grembo a guifa dinnamorata,crcofi cen. Ma Hierocle temendo dinon perdcril
f
fuo gxado,cr che Aurelio in quello non entraffe,glifece non fo che incanti, et malie,
fi che di maniera lo fece ucnire,che in tutta la notte al coito fii impotcntifiimo . Per
laqualcofa Hcliogabalo gli diede bando,et del palazzo,^' di Roma, et di tutta Italia.
Ei uenne finalmente a tanta lafciuia,et dishtmefia luffuria, che congrandifiim premif
ricerci medici che per uia di qualche taglio uole/fcrofargli la natura come hanno le

donne . Par quefle cofe Henne in odio,cr in dijgratia a tutto'l mondo, non altrimenti
che un SardanapaUo j n piu /offrir fi poteuano le fue fccleratezze,Cr dishoncfld,
idtttime Pofeia fatto menar in corte Bafiiano figliuol da Mammea fua zk,l'adott per figlmo*
di Bitume lo,commandando che chiamaffe A leffandro i n molto dapoi (ommnci hauer tut
fi
JigbiuU di
ti a fofpetto : ma poi udito che molti F amauano cr difiderouangli ogu bene , fi penti
Mdmmea,
dca fatta adottione,cr hebbe in animo di far ammazzar Bafiiano. M4 perche quel*
lo con gran ddigentia era guardato da'foldati ,cr per tal cagione nato gran tumulto
fra quei della guardia ; perci per racchetarlo, infieme con A leffandro fe n'and fra'
foldatinclforte j ma poipitcfc l'infidic chegU erano appareccbiate,s'ingegn difug*
gtre:
. ,

PARTE SECONDA. 139


A gire tnunort gli ucmefatt4,pcrche prrfo fubitOy tenendo abbraccuU fua nudreyin* Mgrteii

fieme con quelli fu Jcannato y ZT icorpid'amendue, ignudi per mczpl^cittiy furono lelittaba
kyetdifwi
(hrafcinati. Di poiil corpodiSardanapaUofugittatoinTeuereydalchegUrbnafe
maire.
fra gli altri, il fopranome di Tcucrino . Fu ancoaramazzoto frco Hierocle,cr moU
t'altri . Fu Impcrator tre anni,mcft noueyCrgiomi quattro,haucndo prefo l'imperio
dopo che fuuintoMacrino. FffendocoShdlmp. Zeferino uefcouo della chiefadi
Roma, fanno 18. del fuogouemo
, paf di queia tta. Dopo luifu fatto Calijloy

che uijfe cinque anni, a cui fucceffe Vrbano .

IMPERIO DALESSANDRO,
FIGLIVOL DI MAMME A.
Mmazzato che fit ilfaljh Antonino, Aleffrndro fgliuol Pruientia
di Mammca,fo cugino,frftito prcfe flmpcrio,et dichiar fua ma d Mamea.
drc Augufla j laquale prefo cbebbc il goucmofrce trouar huomi
ni dotti,che ne buoni coflunranmtacftraffer il figliuolo > cr tut*
ti i migliori del Senato uolfhaucrapprejfo di fe,per configliar*

fi con efio loro in tutte le cofe . Domitio Vlpiano fopraftante al


pretorio,prejalacuradigpuenutrlarepublica, annull molte cofefatte da Sardapal
lo i ilqual Domitio ammazzati Flauiano,zT Orefio,pa fucceder Icro , poco dopo da
Mette a
ancora egli di notte ammazzato
jldati fu M
cntre che uiuea, per non fo che cofa di Demkia
poco momcnto,nacquefeditionfra ifoldati,o ilpopolo,cr tre giorni interi fi dur a \lfian*.
combattere. Ma perche i follati uedutifi rintanerai diftto andauano attaccando
fuoco per le ctfiy il popolo con efiiycontra fua uoglia, fi rappacific. Alcunialtri
tumulti racchetati furono. Nei rimanente , la madre dAlcfJndro donna auarifii*
ma,per tutto facea gran raccolta di danari . Diede moglie al figliuolo,ma non uolf
gi fffrrir chella fi chiamaffe Imperatrice cr alquanto dapoi /partitala da lui, la
confin in Affrica, cr bench il figliuolo famaffc,nondmeno,pcrche fi trouaua fiotto
la potef della madre, perci non pot contradirli , In tanto Artaferfe Redi Perfia, SfeJitieM

huomo nato d"ofcuro,cr uilifiimo fangue,sufurp il regno de Parthi ricaduto a Per dAlefia-
ire nntre
fi, da cui fi
dice chebbe origine Cafra. Perche dopo la morte d'Aleffandro di Ma ai Atufet
cedonia, i Macedoni fioi fuccefiori per un lunghifiimo tempo fgnoreggiarono i Per*
fi-

fi, tyi Parthi ima per finteBine giurrenate fraloroyfiruinaronofunraltro.Le


forze de quali cficndoafiai<d>baffate, Ar[acide Parto fu il primo a ribeHofr loro,
cr che comminci a fignoreggiar i Parthi prorogando il regno ne' fuoi fuccefiori r
,
fultimo de quali fu Artabano , ilquale da Artaferfe in tre battaglie effendo uinto
, fu
prefycr ammazzato . Dipoi mouendo guerra dS Armenia,da gli Armeni,cr Me*

diycr da figliuoli fArt<ano fu fiiperatoinuricupcratele forzic yCT tutto intento
con maggior gente ad occupar la Mefpotamia,cr la Soria,minacciaua di uoler rac*
qUiBar tutto quello che s'apparteneua anticamente al regno di Papa . Etaffdita U
Capadocia,
^
, , .. ,

1^0 DE GLT ANNALI Di GIO. ZONAR


Capddocid t mentre che egli affedudiifibitAlcffindro per fuoimbdfcdarigU D
daiutnd la pace . Md il Barbaro rifiutata quefla ambafceria,ff>cdad Aleffaniro
quattrocento huemini di maramglxoja Batwra,ucfiti di pretiofi^me uefli, cr <Tarm
nlucentUfopra bellifsimi caualli , penfandofi con queio modo di metter paura ad A
teffandrOfCr a' Romani . Coforo giunti dinanzi aWlmper(tiare, differo Il gran Re
Artaferfe comanda a' Romani che lafcino tutta la Scria cr tutta tAfia , ch uerfo
(Europa, cr f imperio a Perf infno al mare. A leffandro fatti pigliar queUi quattro*
cento huomini, cr toltegli le uefe, farmi, CT i caualli , gli difhiu in piu uiUaggi, a
lauorar la terra . Giudic che non foffe lecito ammaTxarli . Pofeia in tre parti di*

nife le fe legioni,da tre bande affali i Perf, molti de' quali furonammazotii - Mo*
riromd ctiandio molti Romani, non tanto permane de tmei, quanto che nel ritorno
per le montagne deW Armenia . LequJi effendo tuttauia ghiacciate, molti di laro ut

perfero le mani, cr i piedi, che per lo gran freddo gli fi feccarono . Di quella cofk
doUndoft grandemente iRomani, Aleffandro,ofoj^eperfaftidio,crmaUnconiayO g
perla mutation deWaria , s'ammal fortemente . Ma ricuperata la fanit, fe n'and
Sfeiiiitnf
contro a Germani, cr con gli armati alla lcggiera,et con i balefhrerigli andana tra*
di AUffjit-
drt (entro d
uagliando. Dipoi offrto lor danari, gU tir a far feco pace, Perlaqualcofkfco
Ctrmuni. adtratifi ifoldati,ftribcllarono,et eleffcro per loro Imperatore un certo Mafsimino di
Tracia,che da fanciullo era flato pecoraio cr di poi diuenne foldato j Coflui pref
/co quei foldati,che fatto fhaucanolmp.fubito n'and alla uolta del padiglion
f
d'Alcffandro . lquale ttefa quella cofa,efort queifoldati,che feco haueua a uoler
difmderb > Efsi promettendolifar ogni ^orzp per mantenerlo , meffo inficmc il fua
effercito,command lor che combatteffer con Mafintino Ma queglifinalmente di*
.

cendo molti mali a fua madre, cr incolpandomolto fauaritia di quella, cr a lui anco,
Horte ir A
Ujfnidro, e che molto era timido, dicendo uiQania, uoltaronli le fpaUe,cr partironfi Hor ucdu*
di fua m<(* lofi A leffandro priuo (fogni aiuto, tomatofene dentro al padiglione , cr abbracciat(t
drt. jitamadre,pianjlafuafiagura. Mafstmino dunque mand un centurione adoni*
h\immta
p
d* Ongtnt
mozzar lui ,fua madre , cr i fuoi famigliari , cr impadromfi del tutto ammea M
i ammdt- madre d Alcffandrojonna c'hauca molto a cuore la uirt,cr fhoneH della uitajro
prtua ntlld uandofi ut Antiochia con Ufigliuolo,cr fentita la fama grande d'Origene , mandoQo
fede Cbrt- a chiamar if Aleffandria,cr da lui fuammaefhrata nella fede di Gicfu Chriflo, fiche
JhdHd.
ella fantifimamente adoraua , crjruiua Iddio,
fi
come fcriuonoEufebio, cr alcuni
altri . La qual cofafu cagione che in quel tempo non pur fu tolta uia del tutto la per*
fecution de Chrifltani, ma grandifimo honore fi facea loro Nel tempo d' V rbano
.

Kifptlito Hcfcouo di Roma, uiueua etiandio Hippolito huomo fantifimo cr dotlifiimo,ucjcouo


ytJiOM /- del porto de' Romani , ilquale la fiera frittura .
friffe gi molti commentarij fopra
fitenje.
Altora era Vefono d' Antiochia , cr al^gouemo di quei fdeli A flcpiade cr
Gierufalcmme,Sardiano,

IMPERIO
IMPERIO DI MASSIMINO ;

D I T a A C I A.

Lessandro dopoPhaurr regnato diecianni', effcndo


fiato amnuacOito nel modo che fi detto, M afiiminofubito prefe Majumiii*'
ferfeiriu i
r imperio, et mofjfe grandifiim pcrfecuticne contro a'Chriftmi,
dmfiutnt.
et command che prcfamcnte foffcrfotti morire tutti i miitiftri
delle Chtcfc,comc dottori, cr predicatori de Chriftiam fecrcti,
cr <fi'.cJlo fi dice che foce per lo /degno chauca contro ad Alefo
fondro,ilqual haueua adorato Chrijo.Odiaua audclijiimamcntc quello imp. perche
da mandato per capitano contro ' Prr/ , cr uergognofamcntc da quelli
lui effondo

uinto,prouato hauca in effetto quanta e quale [offe l'ira fa.Laltra cagione che afar
tal pcrfecutione lo moffofo,che nella famiglia (f Aleffandro moki adorauano Chrifo

per Iddio } Nelqual tempo ancora ft dice che inficme con Prototteto prete fu mari /*
rhcZ'tto Ambrogio,grandc anutor de littcrati,ilquale hauca fointoco molte fuegran
AiihrejrS
di ffcfo Origene ad interpretar le fcritture fante, aggiugncndolc fotte notai prcjlifoi*
fajrouc di
mi di mano,che bora Puno,ct bora l'altro foriucuano ft fatte lcttioni,ct non pochi forit Orante.
tori ancora,e molte ucrgiiii che fapeano fcriucr benifoum. Hor Maj?imino prefo il go
ucrno,incontaiicnte foriffo al Senato,auifandlo come da/ldati era fiato eletto Imp.
N folamentefufi crudcle,et fiero contro a' Chrifiani, ma parimciUe con tutti ifiioi
fudditi. Impcrochc egli erafupcrbo,et ingordo de' danari, et per quefla cagione ingm
foifiimo,e fmguinarto-, finalmente fu un fi fatto tiranno, che foiecx ueruna probabd ca
gioneft lifciaualhraportar a rubbare,et ammazzare hor quefo,hor quclo,agU ho*
micidif era coft utchinato,che non la perdon anco alla fUa moglie . Per Icquai cofoe
fi
tir a^ofjo l'odio di tmi.htoffe guerra <f Gcrmani,e fachcggiolli il pacfe,udita la fa
ma che i Barbari gli ueniuano addofio. Iquali poi
fi feoperfiero nelle pabuli, et nelle fcl
ue.Doucimpctuofamcntc andatigli addoffoi Rom.nucci/cro una gran parte. Mafii*
mino dunque in quefla maniera rimafio uincbore,tomoffcnc con una grandifiima tur*
M
ba di prigioni. a perebr egli tkauaafc tutti i bnii de fadda i, n la ciana fuggir di
fi j
mano ueruna occa/on di far danari, et rubbarb, n saflcncua dalle co fiacre, quan*
fi
(unque da gltjlcfotfoldati che creato Phaucanv lmp.bi.ifimato
ncfoffo.Le IcgionAfo
folcane ancora, per quefta,et altre cagioni c5mofie,gb ribcllarcno.lmperochci pr
fi
curatcri de Ile piviniicicd Affrica, fenzaitermiragioncuol colore mctteuan le mani
/pra i beni de ri chi,et non contenti di quefio, chammatxJuano i padroni di quelli.
.

E t perche qucjlc cofe erano uergognofc,c brutte, perci i faldati me (foro a far fc*
fi
dtttonc,ct pref
per forza, un huomo dclTordine de' Senatori , chiamato Gordiano,di Ctrdian.
mobomatura ct,et pofiagb la corona in te/la,lo falutarono linp.ct Auguilo.lbjuale
andai o a Cartaginc,et da tutti,pcr l'odio chaucano a Mafiumno,benignamiTUc ricc~
umo,fcriffe,e jfcdi anco ambafoiadori .il Senato di quefla fila clcttionc. E perche que

f.i ambajcfatoriflctton' affoi per cantino,pcrci i Romajm potendo piu foppcrtar la


"
Q.Q tirannide
, a

141 DE .GLI ANNALI DI <310. ZONARA


tirannide d Maf?imino,fi ribelLrono i CT gittate per terra tutte le fue ftatue , difjcro D
affai nrilanir centro al tiranne. Dtpomtcfo che Maffimino era ancor fano,cr w pica
di,pcnttronfi di ft fatta lor temerit s nrimancndogli fperanza ucruna di falucx?:4t
Hflffiw, tt per lor capitani eleffiro Mafitmo , et Albino , huomini Senatori. A Uuni anco dicono
che dal Senato fwren chiamati Cefarijnonfapendo egli la crcatione di GordianoMaf
[mino iutefe quefie ccfc,minacciando tcrrilmcnte contro al Scnato,sauui alla uol
tadltalia.MaJbitochintefecome Mafiimo,lafciato Albino alla guardia di RemOt
a gran giornate gU ucniua contro, prefe la uia if Aquilegia con reffcrcitodc Mori, la
qual citt /pra tutto ingrgnauaft d'haucr nelle mani. Aquilegia fu quella chorfi cbia
ma Vcnclia.Ma ualorofamentc difrndendofi i cittadmi,fu ributtato cr da Maffimo '

poi uinto in battagba,tornoffcne al fuo aQoggiamcnto,cr fra la fra guardia, cT i frd^


dati effendo nato tumulto, egli ufei fuori per parlar loro ; ma il tumulto, ctFmpeto di
quegli fu talcfchc cifu ammasxAto infime co'i frgliuolo,chc feco menato kauca.Era
huomodi 6^.anni,cr fri llcttclmp.Le tede d'amenductaglutc da' bu}h,furonomoo ^
fbrateagli Aquilcgicnfucr poi mandate a Roma . I Romani prefrr quella di Mafri*
mino,cr ficcatoui entro un palOfla piantarono ncHa piazza, perche da tuttifoffeue

data.MafrimopoitomandofrnaRoma,Albinoufcfuoripcrandaradincontrarb,
CrdalSenato,cr popoloconlietc uoci,0'alleffroapplaufrfiiriccuuto . Amendue,
fatto queflo,ey molto ben d'accordo,cT ottonamente goucrnauano come Imperatori.
Ma I foldati haucano molto per male, che dal Senato ,o~dal popolo , cr uon da loro
foffrro fiati aeati.Ma fra lor due lmpcratori,ucnuti poi in difrordia , furono cagione
della loro fieffa ruina. Perche frntcndo ifoldati qucHi lor difrarerijprcfrrli amendue,

cr pofiigU in catena,per lor maggior ucrgogna,cr fromo, cr non fcttza buone bat
titurc,gli mcnaron' attorno per la citt.Pofria intefo che i Germani, gli uolcano libe*
Morff di amendue , Mafiimo haucua r^.anni,cT Albino 6o. Al
conferuare,uccifrrli
^ dicono che furono Imperatori 2 i.gicmi,cr alcuni altri poco mai di ire mefi in
fer. Dopo cofioro alcuni dicono chefu fatto Impcrator un certo Pompeiano ma che p :

p" "" fo?no,hcbbe meffb il pie nel gouemo,che preHisfimamm

te cadde a terra. Pache prima chefoffrr paffati due meft, infime con f impalo
per

fe anco la uita : ma pa mano di chi,cr pa quai


dciii mpe- cagioni, non bauend'io trouato ferita
TMon fjtu tc,lo taccio. Dicono poi che in fro luogo frcceffc P, Balbino ; ilqtiale goduttfi i frutti
(Lj 0 Shjti.
jclfimpaio tre mcfi,allaaiuo di Gordiano eletto Impaatcr (come se detto) ilqua

le partito iA ffrica andoffene a Roma,fu ammazzato. Ma Gordiano frbito giunto in


Roma s'ammal, parte pa la fra molta et (che 79- hauea) cr parte afflato
pa la lunga nauigatione i fi che egli dopo 22 giorni che folamcnte flette Imp. fi mo
.

ri i fohaede Gordiano giouanc fro figliuolo Alcuni dicono che la cofk


lafriando .

alcuni contro a Gordiano


CerdsM frcceffc come io la faiuo quii ma ateum altri frriuono,che
fjtire, crf m Affrica eletto Imp. moffafrditionc,crclKfrldati di Gordiano andarono conia
gbmU. piggtort,effrndonc flati morti molti di loro , CT Gordno giouane ancor ; cr che il
iiecchio Gordiano frpragiunto daWimpaticntia del dolore,s'impicc .Altripoi
dico

fio che Gordiano giouanc dopo la morte del padre morto di malattia fri mp.^ tnofj . ,%

gOT4

V
, . .

P A R T E S E C O N D A. *4?
caualio, nel correr attorno aUc fue
A' guerrtt a' ?crfiy cr che neUx battuglu Jroiuto il
gentiyper efortarle a combatter uulorofamente,cadde da eduaUo^cr ruppefi un finn*
co, cr che fdttofi portar a Roma , dopo [imperio di fi anni, iui mor . Vrbano dopo Vf^^**"*
***r*"-
[hauer tenuto il Vefcouado di Roma ott'anni , effndo Imp. Mafimino paffffcne a
miglior uita iZThebbeperfuccefJhre Pontiano.Dopo Fdeto,Zcbinofu Vcfcouo del
la chiefa Antiochciu. Sotto Gordiano giouane,a Pontiano Vcfcouo di Roma, che Fan

no fefto del fo minijlino mori,fucceffe Anteroiie,chc poco uijfe. Dopo coflui (come
fcriue E uJebio)pcrdiutn fattore, Flaitianofiifttto uefeouo. Perche offendo raunatii
fedeli, (come uicn detto) per elegger il nuotto Vcfcouo, Flaniano ancora dalla nilla
UenntOfUi fopragiunfe , Onde attendendo tutti a trouar uno chefoffe in c^ueUa degni*

ti da anteporre ad ogn'altro, fnza punto far mentione di Flauiano > ecco che una co* CoUmbj dt
tomba iui fra /or uolando,gU fi pos fopra il capo,prr lo qual fognale tutti comprefe* flauun.
roych'egli era degno di quel mtnifierio cr cof tutti per una noce per tale,Fcleffero,
In quei giorni ancora ef*
P cr dichiararono cr fenza nero indugio,lo meffon fedia.
i in

m fuo luogo. Origene in queflo Orfje


fendo morto Zebino m Antiochia ,Babila fucceffe
tempo habitando in Cefarea di Palefiina, fra gli altri molti che da ogni banda ni con*
correuano per udirlo, hebbe per auditore quel gran Gregorio marauigUofo, cr il fuo r

fratello Antcnodoro . D buona fama era etiandio Africano hiflorico .

IMPERIO DEL TERZO


GORDIANO.
OR D I A N o (che come fi dke) era parente dt due Gordii*
ni morti,prefe limperio dopo'Gordiano Giouane . Cofiui uin*
to in battaglia Sapore figliuolo if Artafrf Re di Perfia ,ricu*
per Hifibi, cr Caria, da' Perfi al tempo di Mafiimino, tolte a
^
cLia wu-
Romani. Dipoi andato a Ctefifonte, per linfidie di Filippo pre* fcrate.

fetto del pretorio, capit male . Perche fubito fatto impc*


rotore , difegn prefetto del pretorio Timcfcle fuo fuocero ; cr mentre che quel
uiffe,tutte le cofe andaron betfiim neUimperioyCt tutte riufeirono felicemente. Sa

morto che quclfu,cr Filippo difegnato prefetto , cofiui perfar feditione, fi dice, che
feem le paghe a' faldati, come
f ci gli foffe fiato comminato dalTlmp.alcuni altri
dicono,chc uiet che al campo non foffe portala una quamii di frumento che a par*
tar ui s'bauea sfichet faldati patendo per la penuria delle uettouaglie,leuatifi contro
all'imperatore, come cagion di talfame,lanno fefio del fuo imperio, Fuccifero; et che
Filippo incontanente fi prefe [imperio . Publicata che fu la morte di Gordno,il Se*
nato fubito cre Imperatore un certo Marco Filoffoiilquale prima che
fi fiabiltfj m ^t flf
nell'Imperio dentro il palazzo mori di morte fubitana. Morto cofiui,dicono,chc et* /A
tenne [imperio Seuero Sultano iilquale ancora, prima che della fua degniti haucfj seuero
fli.
la briglia in mano, fatteci tagliarla uena per una ftia malattia J mori

Q.Q. i IMPERIO
, , .

44 DE GLI Annali DI GIO. ZONARA


IMPERIO DI FILIPPO.
Vesto Tlipfm tornato dalkfpcditione, occup l'imperio
Romano yty per uiaelcffcpafio collega Filippo fuo fgliuo*
b. Fece pace con Sapore Re di Perfta,conccffagU la M ejbpo*
tamia cr f Armenia Ma intefo che i Romani con mar animo
.

patinano la perdita di quelle promeie ,


poco dopo rotta la pa*
ce , tolfe a mantaierb . Fu Sapore (come dicono) di cofi fatta.
g^andeTxa di corpo, che gi mai fu ueduta una tale . Filippo tornato
in quei giorni
diri
Tiliffo
dalla guerra di Pcrfta,a Chrijliani fu molto affvttionato i aie fono abuni che pm to

fio dicono, che egli abbracci la fede di Chrijo,CT che nella chicfa mfeme con i Chri
communi,
ftiani fece gli iicjii noti k Jlcfp preghiere, n gli fu moleflo il confcffaa g
re i fuoi peccati . Perche non uolendo il mimjiro della chief ammetterlo alla facra

commumone, fe prima non confeffaua i fuoi peccati ,crfe non daua il nome fuo fra
penitenti, egli non b ricus, ma uolcntieribfcc Ma ben arano affai queichedi*
.

Ei^etiu cono che ma


fu padre tTEugenia martire , pi rchc il padre di colei prefetto fu s,
martire.
dEgitto, cr non del pretorb cr dopo fhaua accettata la fede Chrijhana rifiut il
;

magifhrato, sy confeffando Chrifto gagliardamente ,fu ornato della corona del mar*
tirio . Ma queflo Filippo imp. tomatofene a Roma, come che s'hauefj prefa a ma*

Marini. no la guerra contro agli Scithi,un certo Marino conduttor degli ordmi,da foldatifu
eletto imperatore in Mifia . Da quefla feditbne effondo turbato molto Filippo , cr
parlandone dinanzi al Senato, tutti tacquero da Decio m fuori, che difj,che non ha*
uea da pigliarfi affanno di Marino,pcrche come huomo indegno delTimprrio ,da'fol*
dati farebbe flato ammazzato , cr ci che qiiefl'huo m prcdifjc,poco dopo auenne
Perlaqualcofaftupitofi Filippo di Decio,gli command che aiuiaffc in Mifia,crpu
p
niffe gli autori della feditionc. Decio affermando che tak ambafeeria non era per
effer punto utile n a fe^i a lui, b fn^eg che uokffe lafciarb {lare. Ma Filippo fa*
cendoglieiic inftuntiagrande,contrafua uogUa aiidouui j crfubito giunto , da faldati
Deria rfat
che tcneuano le ffadc nude in manoffu cojlretto ad accettar iimperio, quantunque lo
la da falda
Il Imjieran ricuftffe . La onde eglifcriffe a Fiippo,chc di ci non fi turbaffe punto, perclx fu*

re. bito gumto in Roma, era per metter gi T imperio . M a Filippo non b credendo, gl |

mo(feguerra,cr uenuti a battaglia,nella primafquadra combattendo, Filippo


Morte di coT fuo figliuol Filippo ,fii ammazzato . Morti che fur quefli due
Fihlfi. parte di Decio Filippo regn come
tut fi rit iremo dalia .

dicono alcuni, anni cinque, y altri Ji crmezo. Di


, natione fu BoiJrej, dowe hauendo hauuto il ,,
regno, chiam quella fua terra Fi*
UppopoU.
'
"
.'Ai . .
IMPERIO
V
T

V
.

- PARTE SECOM D.A.


* IMPERIO DI DECIO- a > >

Or DECIO pigUateJcolutteUleglonLfentmd aKottUf


cr iui /abil [Imperio idicuicoi^derdU U grandezza, (ytd
mohitudine deUe facendet come dicono alcuni, cUff per pio col*
lega Valcriano } cr amendue ccufsrtatip [un [altro , una crude* Vtderian
limona pcrfecutione ordinarono contro a Chriftiani . Moltifon
che dicon che non per altro p meffe Dffio a perfeguitar nofbri, Verfccuiio.

che per [odio c'hauca a FiUppo,iltpiale hauea amatiytT riucriti i Chrijiani .Ma co*
me unir a
Clirijluai.
me la capa fta,baPa che diuame tutto infuriato cataro a'fcdelL'jn quei giorni flauta*
no uefeouo dcQa chicfa di Roma,pni ^iofornente lafuauitk co'l martirio.il mede*
fimo fece Babila AmiochenOtCT Alcffandro uefeouo Gierofolimitano ; ilquale nm al
B Ihora comminci a combatter ualorofamcnte per la fede Chrifliana, hauendo ci fot*
to pur affai prima, come s' dijpra detto : ma aUhora mori in prigione . Ilgran Ci*
CipM
priano ancora uefeouo di Cartagine ccjlantipimamte mori in queigiorm per la fede mntre.
ChrifJna.Morti quefi ucfcoui,in Roma a clamano fucceffe Cornelio j aU" Antioche SuuepwM
di yeftaut.
no Babtla FlauianoiinAlcjpndria Dionifto; et ad Alcifandro Gierofolimitano,Maz
tabane.Ma molti dtri ancora dcQa degniti del martirio fitron ornati. AUhora ctian*
dio Orbenefu condotto dinanzi al tribunal tirannico come feruitor di Chrijio , ma U
mipro nofu gi ornato della corona del martirioategatagfi (com'io gtdico)da Dio
per le pie peruerfe opinioni . Perche gi come che prouati s'hauefj i tormcnti,abban
don [ordine, cr ifci puxri della buona ma . CoPui,come s' detto di fopra, offendo ec
ceUcntifimo di dottrina JCT i eloqucntia,gonpato di fuperbia, cr arrogairza, p gitt Ofenioniii
dietro alle fpaUc i decreti de'ueccbi padri janti,et arditamente diuenne autor di nuoue Ori^ent.
opinionifCt fuori del maluagio teforo del pio cuore inond moke beftemmie contro al

cr contro alla diurna incamation di Chriflo, nc quap fetta ucruna


la fanta Trinit ,
^
che cofui non nc pa fato d principio. Imperoche egli infegn che [ unigenito pgliuol
di Dio eracrcato,etfatto,alienipimo daUa patema effcntta,egloria.C<dloc lo Spiri*
to finto fotto la dignit del padre, CT del pgliuolo j affermando che n il padre dalp*
gliuolo,n il pgliuol da lo Spirito forno , difcemcr p poffn come n anco lo fpirito
da
gli angioli,ngli ungjiolidagli huomini.^t queBe pmo le pie horrende bcpcmmic con
tro alla fanta,et conpifantial trinit.Intomo al[incamation di Chrifo difp,chc Chri

Po non prep della uerginefanta la carne animata , ma che [unigenito pgliuol di Dio
auanti la crcation del mondo fu unito alla mcnte,cr pngelo eletto, et un ramo che una
uoka non pa fato ,CTcon quello ne gli ultimi tempi effere Boto incarnato, pigliando
carne fenza l'anima intelligente, cr rationaL', cr ^ piu, che il Signore di nuouo
meffe gi quella carne,cr che il pio regno haticr pnc. Che i demoni ritorneranno nei
primo fato laro j cr che il fupplitio non per effer eterno, ma pnito , et ordinato
per purgatione de peccati di tutti > ilqualf jmito che pa , tutti habbiano a tornare in
. una perpetua unione, tanto gii huomini, quanto i demom > Le ragioni chegli affcgita

Q.Q 3
, , .

145 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


di queWum (anici piu lofio le baie) perche fenza molte parole dichiarar non ft pof* D
Coniemui- fono f io ho tralafciate , con animo di fcriuer un'altra uoa le fiie befienanie . Et ci
tiene delle
fiadetto a boftanzat^ Origene , ilquale ancor uicn detto Adamantio . In (juei giora
fetta di Se
ni ancora Nouato prete della chicfa di Roma^fu capo berefu , cr principe di quei
nato.
che Catari, 0 Puri fi chiamano . Qucfl'huomo nicga la penitentia a quegli che daU
a'perfecutione /paucntati, fi truouano hauer facrificato a gli idoli j n uuole che truo
nino perdono , quantunque riconofcano il peccato loro,cr fi
conuertano, n la medi*
dna di quello , quantunque humilmente con caldi prieghi ,CTcon l'animo afflitto CT
addolorato la dimandmo.Contro a cofui fu ordinato un concilio in Koma,nclqual con
ciliofu prefidente Corneliocr in quel fu conchiuj, et ordinato,che quegli,iqualinel
-,

tempo della pcrfecutione i'erano perla paura lafciati indurre a rinegare,cr che poi

tomauano a penitentia, riceuutifofpro,cr con la medicina della pcmtcntia curali .


Et perche Nouato non uolfe acconfntire a tal decreto ,
quei fanti padri lo caccia* :

ron dcUa chiefk, come ninco de' fratelli . Eufebio ancora racconta una certa hifto* B
A Serafia-
ria tolta duna lettera di Dionifio V efcouo Akffandria , con tai parole da lui ferii*
no eaduta
ta j F appreffo di noi un certo fedel uecchio per nome chiamato Serapione ilquale -,
in fenato
dmwamen come che menata fhauefje uita irreprenfibile, nondimeno ncUa perfcutione cadde .
le fu ferde Et bench piu uolte ei dimandaff euto,tT perdono, nondimeno per lo facrifitio,cbe
nato.
agli idoli fatto hauea, niuno uoleua afcoltarlo . Hor effendofiammalato,pcr tregior*
ni flette mutolo, cr priuo <Togni fentimentofi giacque in letto. Il quarto giomo^alleg
geritafi alquanto la malattia, command a un fuo nipote che ben lofio andaffe a chia*
mar qualche facerdote,che ueniffe a lui, di nuouo diuenne mutolo . Corfe il putt

a trouar il facerdote,ilquale trouandofi ancora egli ammalatonon ui pot andare, ma


diffeh,io farei di parere,che quegli,iquali fi trouauano uicini al morire fi doueffao in
ogni modo affoiere,dimandandolo eglino cr fpeciabnente quando prima con caldi
prieghi [habbiano dimandato,afin che con buona fferanza paffafimo di quefia uita.
Et detto quefio diede al fanciullo un poco deU'Eucarifiia , commandando cfx la ba* p
gnaffe alquanto, cr in bocca al uecchio la ffremeffe li fanciullo portandola, quando

fu appreffo alla fianxA ou'era Serapione , prima ch'egli entraffe dentro , di nuouo d
buon uecchio rihebbe lafauella,cr diffe. Tu fei qui figliuolo i Tutto che il prete n oh
ha potuto uenre, nondimeno fa tu fieffo queltanto che t'ha commandato,0'uffolt
j


uimi. Il fanciullo fiiUata che gli hebbe in bocca tEucarilia,il buon uecchio mdatone
gi alquanto,fubito ffr .Oh non fi uede egli qui euidentemente, che fu tanto confer
uatOfChe poteffe efferaffoluto l cr che per molti beni chefatti hauea ei poteffe con*
feffarfit,ZT hauer perdono del fuo peccato i Quefie cofe fi leggono, cr raccontano in

i
una lettera di Dionifio . Hor Decio ejfaido di cotanto maluagio animo inuerfo i fer*
'
ui di Chrifio,prima che nell imperio fuo finiffe due anni interi,bruttifiimamente capi*

t male . Impcroche hauendo ammazzati molti di quei Barbari che donano il guafio
al Bosforo cr lo faccheggiauano quei che fi trouauano ridotti in certe firetture,cr
ttU'cfiremo,promifcro di lafciar tutta la preda J conccfj glifoffe il poterfi partir li*
bcramcnte.Ncgoglielo Decio, CT command 4 un certo Gallo Senatore, che andaffe
aprohibirgli
. .

P A R T B S E C O ND A.
.
*4?
a prohihirgti il pafpggio. Ma il GaUo,che ccrcaua di dar il tracollo a Heciofice ina
tendere occultamente a' Barbari, che fi metteffero in ordinanTia appreffo alla palude
profonda 5 il che fecero , cr fuggironj i Decio udendogli andar dietro con il fuo fi*
gliuolo,ZT unagran moltitudine di Romani, cadde nella palude, dotte tutti perirono,
d maniera che anco i lor corpi nelfango fttcrrati , non fi trottarono .

IMPERIO DI GALLO,
ET VOLVSIANO.
Allo (che da alcuni fcrittori Volufiano uien detto, come per Tributa fn
fona didue nomi i arda alcuni altri saffrrmacheil fito figlilo
CT collega fi chiamaffe Volufiano) prefo il poffcjjb dellImperio, *
fubito fece accordo co Barbari di pagarli o^'anno un certo tri*
buto,cr che (fucgli lafciaffiro fior le prouincie de Romani . Fot*
to ifueflo,fe n'and a Roma,cr dichiar Cefare il fuo figliuol Vo
ujiano . Cojtuifu anco crudelifitmo inuerfo i Chrifiani, cr contra loro comrmci
una perfecutione non minor che Drcib, cr ammaxxfinne molti . Sotto coftui fi rino*
u il tumulto de Perfijcfuali occuparon f Armenia,doue il Redi quella fcamp la ui*
Vn numero an*
tacolfu^ire,i cui figliuoli s'erano ritirali dalla banda de' nimici.
co (ptjfitnnumerabile diScithi^alilltaliatimcdefimi feorfero la Macedonia, la
Tracia,zr la Grecia,cr la Teffaglia . Dicefi ancora che una parte di loro paffuta
Meotide,pcr lo Bosforo entraron nel mar maggiore,andando ruotando mol
la palude

te prouincie. Motaltri popoli ancora fi moffero contro al dominio de Romoni.La

pefie oltre a ci in quei giorni sappicc in molte prouincie ; laqual uenuta tTEthio*
pia,crfcor( quafi per tutto Oriente,^- Occidente, fpogli molte citt de cittadini
loro, CT dur quindici anni. Hor gli Scithi dimandato a Romani, fecondo i patti,
C Pannual tributo , lamentaronf che gli fojjp dato affai meno di quel che gli era fiato * .

^
promeffo Monde minacciando partironfi. MaEmilianohuom Africano, ergo-
uernator delle legioni della Mifia,promife a fuoi faldati di darli tutto quello che a
sM am.
gli Scithi fi paga]fe,pur che uolcffc con e^o lui combattere . Hor coloro affaliti al* ma^^ati
la fi>rouedutai Barbari, da alcuni pochi in fuori tutti gli uccifero, cracquifatifiric* ^
ch^imejpoglie,diederoaddoffoalpaefeloro. Infupcrbitof Emiliano di queftauit*
;
toria,dallc fue legioni ottenne d:effer flutato Imperatore; fi che meffe inficine legen

per occuparla . il QaUo intefa la cofa,fi mette in punto


ti, sauui alla uolta d'Italia feratare.
per conattcre ; cr uenuti alla giornata, fu uinto cr da fuoi propij faldati infieme
,
qo'l figliuol ammazzato, non hauendo re^o piu che due anni, cr otto mefi I fuoi

faldati poi congiunti con Entrano, gli cotfermaron l'imperio

Q.Q, 4 IMPERIO
*
^

'.*4
. , ,,

148 SE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


D
IMPERIO DEMILIANO-

M I L I A No dichiarato che fulmp. per fue lettere proimf


al fenato di cacciar i Barbari anco dca Tracia, cr muouerguer

ra a Pcr/.cr di far ogtii cofa pa loro,et combatter come lor ex


pitano, alar Ltfeiando Himpcrio. Ma prima che faceffeniunx
di (jucfte ccp^yValcriano capitan delle legioni di la da^alpe, in*

tefe come andate fbffcrolecofe d'Ermliano, ancora egli ferm

Tanimo fuo al regno 5 cr rannate inficine tutte le fue gentiJe nand alla uoUa di Ro
ma Per laqualcofa guci cherano jlariati da Emiliano , conofeiuto benifiimo di non
effer a Valeriano pari di forze>giudicaron che non fofj bene che i Romani fra lor
sandafiino ammaxzando,o"confumando , cr meno paifaron effer giufio, n ragia*
ncuole, che s'accende ffc una fi audcl guerra. A queHolorpcnficrsaggiugneua, b
che parca loro ch'Emilianofoffe perfna di baffa conbtione , er fenr/tfoma cr in*
imperio Etche Valcrianofoffe molto piu atto al principato , come quel
chera per gouemar con maggior' autorit. Ammazzato dunque Emiliano huomo-
di40. anniyche ancor non hauea finiti quattro mefi nelTlmpcrio,fc nandarono a Va
SKteftkme Icriono, CT fenzu uerun combattimento gli dieden [imperio , Martirizx4to cheju
dt yefitui. rLutiano fotta Drcto , Cornelio fu fatto uefeouo Romano, fy fatto chebbe gloriofa*
mente tre armi [offtiofuo,pafi di quefla a miglior uita . Dopo lui fu fatto Lucio,
a cui dopo fanno ottano,fucceffe Stefano .
QucH'huomo fece un decreto che i battez
Detret d y^ti dagli heretici,iqualitomauano alla Chfa non foffroribattczzati, ma purgati
con una preghiera cr con [impofitione delle mani , della qudeoft sha una fiu let*
feoi^a^
*'
tera fcritta a Cipriano martire . Morto che fu Stefano in capo di due anni , Sifo

fucceffe in luogo fuo nella pontificai fediaRomana. Inqucigiomi ancora fumoffa


itereja di [herefiadiSabcQioinTolcmaidecittdiPcntapoli. Et di ci detto affiti. _
iabellm. '

IMPERIO DI VALERIANO.
AL E R1ANo ancora,cheinfieme con Galicno filo figliuo*
lo ottenne f imperio , audclifiimamcnte fi meffe a f^feguar i
Chrifliani,cr molti furon fatti martiri m diuerfi luoghi cr con
uari/modi di tormenti conflantifiimatnente pafftron di quefia ui
ta. Sotto coflui le cof de Romani ancora andaron male per i tu
multifatti dagenti ftrane . Perche gli Scithi paffato il Danubio,
SM, cr dato di nuouo ilguajo alla Tracia,affdiaron fillullre citt di Theffolonica > ma
non la prefono j uero che meffon tanto terrore a tutti, che gli Athenicfifi mefjbno 4
rifar le mura della citt loro, ruinate gi filmai tempo di SiOa. Et i Peloponcnfi,tirato
un muro da lun mare aIlaltro,cbiufer l'iftmo.l Perfi ancora fotto il re Sapore affali*
tata
PARTE SECONDA. 149
A UU Soridfpcfer taffedio di Eiefft . Vaiermo che prima non haueua hauuto ardir
iaffalirliMefo che ifaldati iEdeffa nello fcaramucciar che faccano ufeendo fuori
bora per horaydigia haueano morti molti Barbari, et fattis'erano ricchidcUc Jpoglie
hro,riprefe ardire,et gli affali. Icjuai Barbari come quei eh' erano molti piu che iRo*
mani,gli uccifer quafi tutti,et Valeriana con tutta la fra guardia fu prefo da' tmici,
et condotto a Safwre. Quefi'huomo uedutofi hauer limp. nelle manij penfaua d'ha*

Iter tnto ogni cofau:t conte che crudel ftfoffe auanti,diuenne anco piggioi e . Dicef

checoft fr prefo Valeriana daPerft. Alcuni altri dicono che jbontanamentc gli
s'arrefciperche effendo in E dcffa,et morendoft fame ifaldati, affermano che ft fa^

ceffe tumulto fra loro,et difegno d'amnuccctrloji che egli per non effer ammazxato

da' froifi ne ricorreffe a Sapore dandoj nelle mani al nimico, et quando ffoffe la

fciatofar'a lui,le legioni ancora jariano al tutto capitate malr, ma i foldati nondimeno
non perirono, perche conofriuto il tradimento, tutto che alcttni uc ne rimaneffer mot
B ti,ft meffono a fuggire.Nia come che cglift fffe prefo queflo hnp. 0 combattendo, 0

fpontanamente arrefoft , certamente che ucnia trattato con gran ucrgogna da Sapo*
re.Eti Perfi affaltate le citt prefero Antiochia, e Tarfo di Cilitia, c Cefaria di Capa
dociam alla moltitudmc deprigioni dauano da mangiarfe non quanto baftaua a man Cejarca .
ami non gli era pcrmeffo d ber tatacqua quatUa uolcano, ma una uolta
tenerli uiuii

ilgiomoaguifr di pecore erano menati a bere dalle guardie. Ma Cefrrea citt di Ca


padocia (che come ft ferine faceua 400 mila huomini)prefeno con granfotiga-, per
che ualorofrmenteglaffediati ft dfendeuano,folto ilgoucmo di Demof^ene lor capi Demrflhe-
c/in -
tano,huomofortifiimo,et di molto giuditio.i cof lofio ancoprefr thaucriano,fe un
clo medico prigione, che piu frffrir non polena i tormenti de nimici , moftrato non
gli haueffr un certo luogo, per hquale di notte entrati i Perft , tagliaron tutti quei di
dentro a pcxZf-Et DemoHhene capitano de' cittadini da molti Perft accerchiato,per
che uiuo hauean commejium di pigliarlojnontato a cauallo,con la frada nuda in ma

C notpermezoi nimicificcofr,crammazzatonemolti,fcampfuoridcllacitt,crfrg
gifi. I Perft in quefa lor profperit,fcorfi per tutte le prouicie de Romani ut Icuan
tc,fcnza paura alcunag diedcrilguafto.Ma i Romani che colfu^irji crono fcam
fr
pati, come s' detto dfopra,per capitano loro eleffero un certo Calisioi ilquale ucdu ynJgrLdu
to che' Perft fe n'andauano a foiLcKP frusta paura alcuna de' nemici, alla jprcucua firuge d,
gU afia, cr fece dt loro unagrandtftma frage j et prefe le coname di Sapore con EJi.
gran richezze. Sapore dunque dolendoft di tal rotta, con gran prcjlezza fi ritiri me
nando fico Valaianolquale in Perfita fe ne uijfe prigione uituperefamente trottato.
Nr Caltfiofolamente contro a' Perft allhora hebbe uittoriaima ctiandio Odenato Pai
mreno confederato de' Romani,nuccife una gran moltitudine , afflitigli nel ritorno
appreffo [Eufrateiper laqualcofa GaUeno impJn frgu) di gratitudme,bfrce capita
tto,etgoucmator di Leuante.NcUo/pogliar i corpi morti de PerftJicefi che anco fu oiffutt
reno trouate molte donne armate da huomo,et che ne furono prefe alcune da Roma
ni.Dicefi anco che Sapore arrtato a una profnda ualle, donde icauallinonpotean yf^e, o*
poffare, comand che tutti i prigioni fffrr morti, cri corpi loro nella ualle gittat amate.
fiche

i
, ,,

ijd DE GLI AMMALI DI GIO. ZONARA


fd)e con quejlo modo jfiitmat4ktffnai corpi mcrtiptiffargU fece daWaltrdptOic. D
Sutteijlei In (jueftdguifa dunque hebbe fine rmpcrio di Valerino. Siilo in (fuei giorni gouer*
di ycfiow. cdnefaKomanaiO' qt^^llid: Antiochia DemetrianOyfucce(for diFlamano.
Himeneo quella di Gierufaemme dopo la morte di Masxabeno , cr', Dionifio queUa
d^Aeffan^ia .

IMPERIO DI GALIENO.
O p o Valeriana, Galieno fuo' figliuolo prefi il poffefjb di
tutto rimperioyche prima dal padre nell'andata, che fece in Per
fa in ponente era flato lafiato, a fin chefaceffe nfUentia a que
gli che haueffer hauuto in animo di dar trauagUo alTitalia cr

ruinar la Tracia non hauendo piu che


. llqualc i o. mila perfo g
ne, appreffo Milano 300, mila Alcmani . Vinfe poi an*
uiiife

cara gli Heruli gente Gotica, cr Scitica cr mandogli in ruina Con in Franchi an
.

Aurttl.
cara fece guerra. Hor un certo Aureolo dcUaprouinciaGetica (che cof gi fi chia
maua la Dacia ) nato di uiPJangue ( perche fu paftore ) douendo effer meffo in alto
dada fortuna, f meffe andar' aUa'guerra,zT con Cinduflria fua feppe tanto beififare,
che alla fua fede commefi furono i cauaUi delTimperatore . Et perche egli ottima^

mente gli trattaua,CTgouemaua,rimperatorPhaueamolto\caro. Dipoi occorre


do alTimperatore oltre a moltaltri menar feco ancorai Mori (cheda' Medifidicano
Iif WK. effer difceft) a Siamo, contro ad Ingenuo, per feditone deUe legioni di Mifa eleho
imperatore A ureolo maeflro di caualieri ualorofonente combattendo , dopo fhauer
ammasezati molti de' nimici, tutti gli altri meffe in fuga,ty Ingenuo Heffo iilqualc
nel fuggirf, dalla fua guardia fu ammazzato . Domato coftui , Pofhumo anchora
pcrqiicftacagionleu^icontroaWlmperatore. Lafciato'fauea Galieno nclladt*
p
tif Agrippina il fuofigliuol Galienogiouanc fugace, diligente,crbcllifiuHo,ilquak
eglidifcffuuialafciarherede, crfuceeffrdeWimpaioiafinchedeffauitoaGal*
li, che dagli Scithi ueniuano trauagliati affaii cr perche quello era molto giouanet*
to,raccomandoUo ad un certo AWano.Ppflbumolafciato alla guardia delRcnoper
uietarilpafJba'BarbaridildalReno,jinchenonafJltafferoleprouinciede'Ko
mani , non offendofne auueduto i Barbari paffarono : la onde egli poHofi all'afflato
nel tornar che faceuano carichidiriccha preda , nuccife molti , cr fra fidati difiri*

I
bui tutta la preda tolta loro . Hor dimandando Albano che detta preda foffe parta
ta a lui,cr algiouane Galieno ; Pofthumo quefloucggendo, iflig i fidati a far
f
ditione , cr pofciagli conduff aUc mura dAgrippma , doue egli uccife Albano cr
Galieno gbuane , datigli nelle mani da' cittadmi. Galieno dimqucpr fa la guerra
e
contro a Pofibumo, nel prno combattimento
f
uinto . Dipoi meffo in fuga il Tran
no, comand ad Aureolo che lo perfrgti. Aureolo tutto che hauefje potuto giu
gnerlo , non uolfc andarli troppo dietro , pigliando feufa di non Ihauer potuto arri
uare.

X
} , , , , ,

' PARTE SECONDA. fi


A uare, ]nqutjUguif4dutt<}uePofhmofcampato,rimcffeditmuoinftemecm*
po cr Galieno di nuouo affalitolo , coflrinfclo d rkirdrft m m caftet deJU Francid,

fyiuidffcdUu4lOymdfaritod'unafreccidtdrKttcrme,fiUuddffdffco. Mdun'
dbrd guerrd etniio mcffe in piede Mdcrino > ilqudle conciofofj cofd ch'egli hd*
tiejfc due figliuoli ,Mdcridno,a" Quinto, ^i Henne in cuore di fdrjilmperdtorey ^
ma perche egli erd Horpiato d'un piede , non uolfe uefiirfx la ueffd impcratorid , m
comand d' figliuoli che la fi metteffeno. Eteffcndocon amoreuolcixd grande ri
ceuuto ddgli Afoni, pofeid chedlquanto tempo hchbe fatto guerrdd' Perfi , fi mefii
in punto per andar contro a Galieno-, cr lafci contro a' Perfi Balcfird, da lui crea
f
to maeftro de Cdualieriiaggiugnendoli ancora Quinto fuo figliuolo : Qgcid cofa
ueggendo Galieno, contro a Mdcrino cr Macriano mand con altri capitani Am
redo . Iquali trovato cr accerchiato il nimico > gli uccifero alcuni pochi de' fuoi

(bench di quegli come di popolari loro haueano compafiione ) con ifperanzd che
B fontanamente haueffer a paffar dalla banda delTimp. Ma quegk fiondo duri, occor
fe un caf,che tutti gUfe ritornar ad obbedicntia . Pache in queUd che i fidati de'
tiranni abate t infegne fi mettano a camminare, ecco che uno a^ai impedito da non

fo che,cadde cr nel cadere abboffando la bandura , gli altri alfiai non fapendo la
cagione , fi penfarono che fpontanamente fonanefjh fi foffe aU'mpaatore i fi che t ut
terra feciono il medefimo , ad alta uoce gridando, uiua uiua felicemente
ti gittatfi in

Galieno, n ahri che i Peoni rim jfaoapprefj di Maaino. iquali douendo ancora Morte d
eglino paffarfenc dalla banda di Galieno a pieghi di Macrino, cr del figliuolo^cr
HMCTuno.
che non ueniffer nelle nwu de nmci,amendue gli uccifero cr diederfi aWimpcrato
re, ilquale contro a Quinto figliuol minore di Macrino , che gi quafi tutto Lcuante
foggiogato hauca, mand Odenato capitan de Palamircni, Ma uditafi la rotta di

Macrino,cr Macriano in Vngariajnolte citt fi ribcllaron a Quinto,cr a Balcftra:


Iquali Odenato affali ad Emefa,cr uinfegli. BaleHra s'ammazz egli fleffo,cr i cit* Mette di ^
Q tadtniammdxzaronQttinto.MamricompenfiidiqurfiaHalorofaimprefa,dallimp. Qwm.cr
fu fatto capitano di tutto Levante, cr fedelmente portofiiinucrfip.omani. Ma fi* del BaU-
fiea.
nalmente da un figliuol dun fuo fratelhfu ammavato. ilquale alla caccia, perci
che fu il primo a tirar la partigiana a una fiera che fi lev m piede , ejfcndo flato ri*
prefo dalxio, non fe naflennc per linnanzi,mafece il medefimo la fcconda,cr terz*
uoa . il perche adiratoft Odenato,gli tolfe il cavallo , laqual cofa appreffo i Barba
'

ri di grandifiimauergogna,cr perche il giovane anco per que fio minacciava, pa


Odenato lo mefie in catluna . Ma poi a prieghi delfigliuolo fuo maggiore fioltolo,
fi/^ato giovane in un convito meff mano alla jpada uccife Odenato , crii figliuol
di quello che liberato fhauea j ma egli ancora dagli altri fu morto. A ureoh dipoi ej KbelU
d'AuretU.
fendo capitan di tutta la cavalleria , cr huQm potente ,fi leu su contro a GaUeno,et
prejh Milano, fi mcffe in punto per andar affaltarfimpcratore. Madaqucllo eoo
perdita di molti de fuoi cr col riportarne ima ferita ,fufdfpinto in Milano, cr ivi

affediato. Hor mentre che Galieno attende a fare feorrene contro a nimici,rtmpe
ratrice, laqualfece menata hauea,fu in gran pericolo , Perche acccrtifi i nindei che
letrinckre
, ,, . , . . ,

iji DE GLI AMMALI DI GIO. 20MARA


Ir trinciere erano guardate da pochi fldati, affaUron il padiglion dcWlmp. per rub* D
bar Flmperatrice. Ma un certo faldato di baffa mano che donanti il padiglion fi fede*

ua^etcuciuaunaf(arpa,che dipis'eracauata,imbracciatalarotcUa^etcolpugriate
'
inmano fra lorfaocifimamente ficcaci , cr ammaccati che nhebbe uno o due, gli
altri impauritidaWaudacia di coHui.fi ritirarono a dietro , fi che in tanto uenne mag*
gior foccorfo, cr Flmperatrice fu hbaata . Standcfi ancor flmperatore all'affedio
di Milano, Aureliano con la cauaUeria uenne a G alieno : cr i primati che gi hauea*
no congiurato inficine con Aurcluno iTammazzarlo nella prefa di Milano, t'erano ri
fhluti di differir la cofa . Ma intefo poi che U congiura era fcopcrta , s'affrettarono

Marte di di far rcffvtto cr auuiftrono a Galieno che i nimici gb ueniuano addoffo . Galieno
Calteno. itomo aUhora del definare , accompagnato da pochi ufei fuori,
(jueffo, fubito

cr ufcito , la cauaUeria gli uermc incontro ,


ni effendogli molto difeofo niun di loro
fnont da cauallo,n gUfcce alcmi'aUro debito honore come imp.la onde egli diman
da a quei che raccompagnauanoychccofauogliano coloro: crriffoferochcranoue g
nuti per Icuarli f imperio Galieno udito quefto, allentata la briglia fi mette a fuggi*
-,

rr , cr in nero faria /campato delle lor mani,fe nctt'arriuare a una foffa per paura fer
mato non fifoffe { doue a tutta briglia correndogli dietro gli infldiatori, logiunfno
CT da un di loro ferito con la Tcagaglia , cadde da cauaUo, n molto dopo per fabbon*
danza del/ngue morifii , Imperatore fu foto, cr in compagnia del padre i j. anni .
Tuhuomo d'animo affai liberale, zTs'ingegnaua di compiacer a tutti, n gi mai la*
j fci ueruno dafe partirf fconfolato ; cr non fece mai morire alcuno degli auucrfarij
foi 0 di quegli che feguitati haucano i tiranni . E t cosi dicono alcuni che per Ga*
licno ; ma altri fon che ajfrrmano che da Heracliano prefetto ci foffe morto Im
pcrochc A ureolo che era capitano delle legioni Francefi , auuialoft aUa uoba d'Italia

moffa che fu Ufediiione,dicono che Galieno fi meffe inula per andarli contro i et che
Keradi*- mentre folto il padiglione una notte dormiua , di Heracliano congiurato dAureolo
"* huomouakntifiimoneU'armijche Aureo*
fffe dcio,etauuifatoinfieme con Claudio ^
lo con un groffo efferato gU uaiiua addoff) . Et che di coft fubita nuoua impaurito

GaUcno,mczo nudo faitaffe fuori del letto,cr dimandaffe ranni ,crchein efacUa da
Suttffietii Heracliano fofj ammazzato. Ncltempodiqueifolmp.se/lo Vefcouo Romano,
di yejaut.
undedmo del fuo uefeouado effendo morto , hebbe per fucceffire Dionffo
Morto Dfmftri<wo Antiocheno, Paolo Samojtenoin luogo fofSccrfJcilquale
S4
hroppo dottrina infgn di Chriiio, dicendo che era flato huomo della jteffa natu*
M/ker
ra che gb altri cr non iddio * Contro a co/lui fecero un concilio i pafiori deU'altre
chiefc,doue fi trouarono anco Gregorio Thaumaturgo,cr il fuo fratello Attthenodo*
ro i cr hauendolo conumto come quel che pejiimamente fentiua di ChriHo, common
darcngli tabbandonar il Vefcouado. N uolendo egli farlo , i Catobciricorfero ad
A urebano che aUhora eralmp. Ilquale hauendo cormandato che quella chicfa data
foffe a coloro a quali uoleffcro i Vcfcoui Romani cr ttalimi } Paolo ucrgogiiofa
mente fu cacciato ma, zp" Donno ficeeffe in biogo fuo.

IM PERIO
, , ,

PARTE SECONDA. *53

IMPERIO DI CLAVDIO.
S$ E N D o morto Gtdimo (nel modo fobradetto) Claudio fit

difeg^o Ceperei acu, pofte giu farmi fi fommeffe Aureolo, Mette di


Aurielo.
ma di nuouo poi tentando di farfi imp.dafaldatifii ammazzato.
Giufluia di
Qjtejlo Claudio effcndo huomo da bcne,cf amator della giufti*
Qltmdie.
tia,con un fuo decreto prohi che dalS imperatore non fi dim*
Perche p credeua che dalfln^). ancora po
daffcr le cof daltri .

teffcro cfjir donate. Onde le leggi fin qui accettate, cominciomo hauer principio
ncUa republica . Per laqualcof una certa dorma , deUaquale effo haucua hauuto in
dono dall'tmp. una pojjfiione , andatolo a trouare lamentofii, che da Claudio mae
B jlro de' caualieri, gli foffe fatto ffon torto .A cu egli riffofe , Quello che Claudio
tolfc mentre era perfona priuata , nfacea flima delle leggi quello Ueffo bora eh'
,
fatto imperatore ti riHituiJce . Il fenato Romano udita la morte di Galuno,ammaz*
zli fuo fratello,(y- il fgliuol ancora. Et perche Poftumo ancora
fi mantcteua
ncUafua tirannide cr i Barbari paffuta la Palude Meotide , ruinauano fAfia cr.
[Europa , qual di due quefe guerre shaueffe a pigliare prima alle mani fi faua a di
fiutare i la onde Claudio diffe. La guerra Potumica s'appartiene a me, cria Bar*
Nel rimanente, i Barbari
borica alla republica,di cui (opra tutto fi dee tener conto
.

fcorrendo,crguaflando molte prouincie , fintefie finalmente aWafiediodiThefia* T beffatemi


Ionica {laquale come che gi Emathia chiamata fofic , dalla figliuola di Filippo ma*
la EmalhU
ritata a Cafiandra fi dice chebbe poi queflo nome ) ma efiendene cacciati ,
prefero Gli Scithi
A thene . Douc cfendo per abbruciar tutti i libri che in un mucchio rauiuti hauea* neo obbru-
no , uno di quei piu eixne i libri
fauii diftolfe i popolari fuoi da quefa cofa j dicendo che i Greci
de' Greti.
/land occupati negli jiudij delle lettere, deWarte militare non
fi farebbon
conto,
^ Cleodem
cr in tal maniera , fi potriano ageuolmcntc fupcrare , Ma
Cleodemo Athenicfe, in vintegli
tatuo cficndo fuggito , mefic inficine una gran gente, cr con le naui per mare afili* Stilb,.

inimici, fece di or fi fatta fbrage , che tutti gl' altri


fi fuggirono. Hor
ti Claudio
pofciache, troftai^ ffarfiinuarie prouincie,gli hebbe fuperati, parte conbat*
taglie di marc^zst ^tc con battaglie di terra, cr molti ancora eficndone periti per
lafamCfCr per li trauagli delle tempefie, ammalafofi inScrmio,fcce raunar tutti i

prmcipali deli eficr cito cr tratt con efio loro della crcationcdcl futuro imperato*
re, cr finalmente difie che A iirchano era degno dell'imperio . Alcuni uogliono che Aurelio,

Cubito et fofie falutato imperatore ,ma alcuni altri affvrmano,chc il fenato udita la
morte di Claudio , per famor che gli portaua,dcj?e l'imperio a Quintiliano fuo fra- Qj4HttlO-
tello } ilquale come huomo femphee ,cr poco atto al goucmo,tntcfo che A urcliano ne.

era fiato da' foldati falutato imp. (fontanamente s'ammozzafieda fe jlefio colta*
gliarfi una uena della mano,cr lafciandone ufeir tutto l fangue, n flette piu che 1 8.
giorni nel fuo quafi che fognato Imperio. Dello ffatiodc^lmperio di Claudio, gli

fautori

j -M .
GooqL
C . , . ., . .

154 I5E GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


farittori non s'accordano , perche chi dice un'anno,^ chi (come E ufebio) due, uuol t
ch'egli regnaffe Di <}uefto Claudio fu nipote da canto d'una fua figliuola, Conflan
te Chiaro padre del gran Con/lantino

IMPERIO DAVRELIANO.
VR E L I A No prefo il principalo,cr imperio de' Romani,
dimand a quei magnati in che mdo s'hauefje a regnare, ergo
uemare . Vno de quali cofigli rifpqfe , Se rettamente uorrai
gouemar CT mantener la rcpublica,el ti hifogna efferbeit forni
\l ferro, to oro,^ di ferro li ferro ufar contro a ninuci,et con l'oro
Varo fonti
ttrrui del-
^ rimunerar chi ti firua,cr ami. Et coflui per lo primoriport
A ureliano
il frutto del fuo conftglio, perche non pafi molto che prou il ferro d '

imperio.
Aurelume lquale nel principio del fuo imperio,fi moflr molto benigno inuerfo i Chnfliami ma
trdtna U p- in juecefjb di tempo mutatofi,contradi loro difcgnftrffranperfecutione. Ma nello
fcriuerfi i decreti, et comandamcnti,contro a gli adoratori di Chriflo,ecco che la did
feculioneei
Ir i Cbri-
na ucndetta col torgli la uita,meffe la briglia alla fua fceleratezza . Imperocbe co*
fiumi.
me quel ch'era pcritifimo nell'arte militare, profperamente fece molte guerre; fog*

KfTna Ze giugo i PalamiremifC la lor regata Zenobia,chegia hauca prefo f Egitto , CT fatto
n*M4. prigione Probopretore . Laquale, fecondo alcuni, effendo menata a Roma , mari*
tofi ad un'huom nobile cr altri dicono che per lo cammino , fopragiunta dal dolore
per la mutata fortuna J moriffe,cr che Aureliano menaffe feco a Rom4 una fgliuo*
la di coflei,cr l'altre deffe per moglie a gentilhuomini Romani.Ricuper anco queff

Imperatore le Francie molt'aimi da' tiranni occupate , cr reflituille all'imperio , cr


ordinati iui i magifrati, tomoffene a Roma,cy trionf fui carro menato da quattro
elefanti. V inje ancora i Francef, che aUhora tentaroncofenuoue. ManeWap*
parecchiarfi per andar contro a gli Scithi, appreffo ad Heraclca di Tracia fu am*
mozzato, perche un certo Eroto cheriffoideuaafjreflicri, O' come altri dicono,
era rapportator defflmperatore , perche gli rfaina ci che contri di lui fi diceua,

pof Cinfidic ad Aureliano ,dacuiaa fiato in coQaa fuiUamggiato ifche *

contrifatta la fua mano,compofe lettere , nellequali fi canietSMuano a

Msrt' di morte alcuni huomini grandi CT potaui , cr fcopcrtelelo*


Aunlum. ro, gli incit ad ammazzarlo. Coflorochetemeuano^ .

di loro fiefii, uccifa Aureliano [anno fefo, vj. ,

meno alcunt pochi mefi , del*


[impaio filo
'
u ;

IMPERIO
'
i
, .

PARTE SECONDA.' tjf


A
IMPERIO DI TACITO.
)

Oro Atirelano,fuccefJTacitohuomouecchio,il<jtul,come
fi dice,effcndo atmTS. prrf^ rm^rio,cr in alfaU,jlandoli
in campaffid da faldatifu dickiafato Imperatore Doue hauu .

to chebbe il decreto con habito priuato fe n'and in Roma, et di


confcntimcnto del fenato, cr del popolo accett tinfegne impe^
:

ruli . Hcr hauendo gli Scitht paffuta la palude Meotide , CT


fafide , cr affalito il Ponto, la Capadocia, la Galatia,ry la Cilitia , Tacho,cr Fio
riano pref?tto, nuccifcr molti, et gli altri col fuggire ccrcaron di fluarp . E t per
che ifaldati hauendo ammazzato un ecrto tAafUmino,da Tacito fuo parente fatto ca *

B pitan di Scria, perche malamente ufaua la potefta datali temeuano di non haucr un
,
giamo a pagar lajpena di tal fallo, f^ci mcffcnfi anco a pafeguitar l'imperatore,
CT tanto fecero che (chi dice il fvttimo mefe , cT chi dice in capo di poco men che di
due anni del fuo imperio) lo taglionio a pezzi

IMPERIO DI PROBO,
ETFLORIANO.
Orto Taeito,in unofteffo tempo furon dichiarati due imp.
Probo in Leuantc da' folcii cr Floriano in Roma dal fnatc;
cr amendue regalarono ; Probo in Egitto, Sorta, Fenicia, cr Pd
Icjlina i cr Floriano dalla Cilicia infino all'Italia cr il Ponente,
, m rt di
F loriano in men di tre meft perfe la uita,cr t imperio-, perche da rlornK
alcuni faldati (come dice) fubomati da ProboJii ammazzato,
fi
M orto che fu. Probo s' impadron di tutto f imperiocr dicefi che fu htiomo dotto,et ^
-,

trionfdi molti popoli, cr chiamati a fequei faldati ch'ammazzali haueano Aure ammalia,
*
, cr Prcdupconmolti fchemi gli fece morre . Fece morir anco una
liano
ffia che gli
and afar intender cfy Saturnino Mauro fuo carifimo cercaua farfi Imp.pcnfando/t
ch'ella diceffe la bugia,cr i fldati ammazzaron Saturnino in Brettagna un'altro,
da effo Probo
p^ in Ma^ftrato

miliare, tcfU di ribcQarfi } per ilche


per le raccomandatiom di Vettorino Mauro fitoft
Probo fe ne dolfe con Vettorino , i{quale prefo
licentia d.ipartirft, cr andar a trouarlo ,fi fnfe (Teffcrfi fuggito da timp. La onde
il tiranwlo riceu cong;rande amoreuolczza . Ma il Vettorino la notte ammazXA
tolo , tomojfene a Probo,a tutti carifimo perlafua manfuetudinc, piaceuolezzaji
baalitiCr placabilit . Fior facendo rififcnza cC Gamani che molcjlauano le cit
t Romane , perche la guerra dur affai, per U mancanzadelle uettouaglie fu per *
. minare . Ma dicefi che nel fuo campo ucnuta una gran pioggia piouuc parimente fiwrem.
,

;h: con
. , , , . *

DE GLI ANNALI DI GIO. Somara


con tdcdM una 2randij^im(}u<att iti di frumento (f per piace ad alcuno di creder* b
10)0" coti faldati raccoltolo, ufciron fuori del pericolo della fum cr mandaron in
ruina i nbnici . Lenoni anco unaltra fcdition contro a Proto Impcroche Caro, eh'.

Car. hauea in gouetmo una parte (TEuropa,sauuidcchi foi faldati trattauano fra loro
di uolerlo creare impcradore j di che hauendo auuifto Probo , pregollo che iioUffe
torlo fuori di <]uclgouerno, cr richiamarlo afr. Ne udendo Probo mandarli altro
frambiOfi faldati fatta una corona, cojbrinfcrlo a fuo difpetto ad accettar fimperio,cr

Morte di
fauuiaron alla uolta d'Italia , Proto intefa qucjla cofagU m.tnd
Vrobt. uncffer cito contro con un buon capitano , per far li rififatza. Qucjioeffcrcitoef*
fendo gu uteino a Caro , uccifr d fuo capitano, cr fubito a Caro fi diede . Probo in*
tefa chebbe quefia reUion ^U'cffcrcito fuo , dalla fua guardia ifteffa fu amme^
to , iu>n hauendo anco nclTlmpaio fuo finiti fa anni.

IMPERIO DI CARO.
Aro prefo il poffejfo deHimperio , fubito') coronati deWhit*
Cenno perial corona i fuoi figliuoli Carino , cr Numcriano ,fe n'and
Sitmeria- contro a Paf, accompagnato da Numcriano, cr occup Se*
no.
lcucia,cr Ctefifontc . cjfendofi i Romani accampati in un
certo luogo bafr, cr cupo ,furcn quafi per effer fommerfr dal*
tacque , perche i Perfi ui fecero feorrer il filane per lafojfa
Ma Caro ualorofamcnte rompendo , cr ruinando i nnici, con una moUituddne gran
5 irm<>i de di prigioni , cr con richifrima preda tomofjn' a Romrf . Pofeia uinfe ancora i
donuli.
Sarmati in battaglia , che haueano fatto tumulto,crfoggiog quella gente. Caro fu
Marte di "di natione Galatiano , cr huomo gagliardijiimo , cr perito nell'arte militare . Della
Caro, Perche alcuni uogliono che foffe morto ncQim
fua morte non s'accordano gli fiorici .

prefa fatta contro agli Vnni,cr altri che foffe abbrucciato da una faetta infcme col
'

fuo padiglione , effondo accampato fili fiume Tigri. Ma foffe in qurflo, o in quelT
altromodo morto, Numcriano fuo figliuolo , rimajlofal impcrator nelteffercito,fu*
bitomoffe guerra a Perfi, cr ucnuti a battaglia , i Romani frirdU Perfi fupcrati,
perci ucltate le calcagna a' uincitori , nel fuggir, dicotur alcuni ihe prefo Nume*
Morte di
riano,lo feoricarono come fe della fua pelle haueffer bauutoafarun otro, et che cof
NMifierr4>
tu. morii ma anco chi dice che nel fuo ritorno di Perfia, effriido ammalato de gli occhi,
dal fuo fuocero prefetto del pretorio pa cupidigia deiimperio, fuffe ammazzatoi
ma che perci non riufeiffe la cofa dellimperio al fuocero j perche i foldoH lo diedero
a Dioclitianoych'in quella guerra Perfica con fortifimifatti , s'acqiiifi gft giuria.

Ma l'altro figliuol di Caro,dctto Carino,effcndo molto grane cr molcjto / Rcffw*


, luffuriofo.crudcle cr ucndicator d'ingiurie , da Diocbtianc,fubito chefugm*
ni

Monehere-
toinRoma, fu ammazzato. Limperio di quelli tre non dur pur tre unni. Inquc*
ti(0. fri giorni , Mane huomofcelcrutifrimo, di Perfia ufcito,iicnne nepaef nofbri,iy m>*
mit
, , .

PARTE SECONDA.
A ntfuoriilfuottelcnoiUoiic fin' al di <fhoggi durati twmedi Manichei, CoRui

bora diceua d'ffer il con folatore fpirito fattio cr nondimcm ft ucdca chiaramente
ch'in lui non habitaua fe non lo fpirito dclU fceleratezza cr alle uolte fi nominaua

Chrijlo come che da i Demonif per lor mmijhro confecrato,zr untofe^e Dodici di* .

fcepolt menaua [eco attomo^oi da molte fette gi mancate, o" fatti )uoi com/^^gw,
cr predicatori de'fuc belltalifiimi capricci . Dionifio pofeia che none anni in Romi
pafeiuti hebbe ifedeli, pi^offene al ciclo,cr hebbe per fuo fucceffar Felice, a cui do*
^ rejftouK
po il (pnto Olmo che mori , fuccefp: Eutichiano . lltjualc fra dieci mefi effendo mor*
to,hcbbe per fceefftre neUa debita del pafiorato Caio . lltfual poi dopo qual*
che ij. annichebberettd lachiefa,pafairaltrauita,CTn fuoluogo fucceffeMor
ccUino . Qwfh furon nel tempo delle perfecutioni . Nella Chiefa d'Antiochia,do*
po Donno ,fattofu uefeoUo Timeo } a cui fuccefp Cirillo j CT a CtriHo Tiraimoipt*
to ilquale la Chiepfu traua^ta, cr condtattuta molto, cr la tirannide diuenne in-

B ppportabilc. La Chiefa diGcrufalcmme dopo Himeneo da Zabda fu gouematat


cr morto che fu egli non molto dopo, ornata fu quella fedia da Hermone . in Alefa
fandrta,a Majitmo,che dopo Dionifto i S.annigoucm quella Chicfa,fucccffe in fuo
luogo Theone cr in luogo di quefto morto che fu,entr Pietro , che dccapitato,ot* .

temu la corona del Martirio, ZT tali furono le fuccefioni de' uefeoui.

IMPERIO DI DIOCLITIANO. .

B
I o c L I T. I A N o> dinatione fchiauone,nato di uilifimo $ Aiata di

fanguci come dicono alcuni, fu Uberto d'Anulinopnatore,o' di Diodaiam.


faldato uenturierc in Mifia diuenne capitano, cr poi ottenne
lImperio. Altri fanoiquaUuogUonochefh/pcompagno,crgui
da di quei domeici, che cauaUeri da alcuni uengon chiamati
Alconfpcttodiluttii faldati raunatimfcmeafprm di non efa
^ fere fiato conjapcuolc della morte di Numeriano ct in un tratto uoltatoft ad
prefetto de' faldati ffe , Cofiuifu quello che luccife,cr prefa la fpada,ammazxpl*
Apro
^
^
lo . Giunto a Roma ,prefeil gouern delTimperio ; cr conftdcrata la grandezza di
(pteUo,crfi>nportanza,ofofp il quarto, oUfecondoaimo (come dicon' alcuni) delC
imperio fuo,tolfe pcffuo collega Marmano Herculio ,
giudicando non effer bajle* H^pimoa*
note egli fal a portar tanto p^o. Amendue dunque daccordo, ordinarono contro leraA,
a Chrijiani una perpeutione, molto piugrande,cr crudele di quel che per laddie* *Ug*
tro mal Hata fofp . Et con grandifima diUgentia , cr faUecitudine , anzi piu toflo
befUaltftma furia,cr penefia,i ingegnarono di cancellar al tutto del mondo , il ftlu* Perfeaa*-
tifer mmc del fignor no/Po Iddio ChriHo Gicfu . Etnei tempo loro tanta cr tale ne.

fu la moUitudute di quei che per la confefion di CbriHo in tutte le cittd,cr prouincie

coHantifUmamente morirono , che a per pa mai pofihile d'bauentc un certo nume*


'
ro. Perche fi penfuano che quefla beccheria foffe da anteporfi ad ogn'altra impre*

fa.Le due citt uicine a Tebe d'Egitto, cio Bi^nidccrCopto,elpndop ribellate,

RK Diodi*
, , . .

258 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


SeJitieiie Dioclitidfto If prcjc cr rttin da fondamaui . A lefjandr dipoi , cr ricgitto,f^to I>
<<krrtfo.
la guida d'tm certo AchiHr autor di tal /cditionr, prefero rami contro 'a Rc}:uni,nu
non permetta durata feccrorifiUenxa a Diochtiaiio,cr purajjidiqui-^ tlycfuro*

CjU<rri.
no autori della fedione , in compagnia d'A chtUefuron puniti Ma DiochiUnOfO"
Cenp.inte Majiuniano , amendue dichiararon Cefari i generi loro 5 Dioclitiaiw,MaJ)imino Gal
ChJtrr*. lerio cui la fua figliuola fpofata haucaiCT Hcrculio Mafitmiano CojlaiUc , che ptrU
fua paliJezXt Chiaro era chiamato, nipote di Claudio che poco prima era Hata Im
peradorc , come gi ho dichiarato, a cui fpofata hauea la filinola fua Thcodcra, Jlt
bench amendue i Ccfari haueffer le lor mogli, nientedimeno rifiutatele, antepojer ad
ogn altro parentado quel degli impcradori. Mafiimiano paffuto in Francia , abbafi
SeJitiere fcrgoglio dini certo A mando che serafiorettato. A ficlepicdolo prefetto uccife Crafi
VtMHffe
^ -
,
foche la Brettagna tre anni Imca tenuta occupata. caa^Gcn^
Et Htrculio iutifici

Cr timchcrAjf ica occupata haiteano . Cojante Cefiare guerreggiando


niitf>ifref conlrougU Ahnantii,in uno {ieffio giorno fu unto,ct uinj'c. Pcrchcnelpr
fe- che gli A Icmanni co impeto grandifiimogliandaron addoffiottutti gh
le, et Cefi ante efifiendo fui: imo di tutti a fuggire, cr fieguitargli abri, poco ni manc
. che ncnfiofficprcfiojhaucndo trottate gta le porte chiuje,et ficniiafiallo jaria fiato prc*
da unnici, lutti intenti a ptgliarb,fic cai flint mandate giu non fiato per le mtt
fio f effe
fufio.tn qucftaguifia faliutof,et dcnlro netta citta ricc tutto fubilo fece rau*
,

di CafiMi . narfcjficrcito rt fattogli un lungo parlare , infiamm tanto gli animi de' fhldati con
le. quello, et animof gli fece al portarfi ualorofamcntc nel combat tcrc,ct quafit che (fin*

uincbile fiducia glt riemp ,


che flibito tficitt fuori contro al nimifo,riportcnnc glorio
ffiima uittoria,h.tucndo ammazzati qualche 6 ojmla Alemanni.Kcgnaua fra i Per*
fi Narfeno, che dopo Artaferf fi numera per lo fettimo re-, di cui s'cfatto mcntion di
/pra, come di rifaurator del regno Pcrfco; Perche dopo queflo Re Artaferfe,
0 A rtdfiare (che cf amendue qucfli nom uicn chiamato ) Sapore regn fra Perfi. Do
po Sapore fiucceffie Hormifda-opo Hormifdu, Vararanr, cr dopo Vararanc Vara
p
cp; dopo queflo un'altro Vararane, et dopo coforo regn Narfeno Contro a coflui .

dunque che ruiiuua la Scria, Dioclitiano per f Egitto paffito in Etbiopia,conun

Viti orla gr^^ffio effcrcito mand Gattcrio Mafiimino ; ilqualc effiendo uinto,cr rotto da' Perfi,

ferfic di egli di nuouo ui mand con molto piu groffo campo Hor queflo Gallcrio affiditi i ni
Giil/rria mici,dt quegli riport fgloriofia uittoria,chc cancell bcmjitmo la ucrgogna delfba
uuta rotta . Che la magffor parte de Perfi egli uccife,cr perfeguit Narfeno ferito,
per infin nel cuor della Perfia ; et prcfcglt tutte le moglic,i fgliuoh,lc forellc,cr mol
ti ittufhri Perfi , cr tutto il Thefioro che Narfeno fico portato haucua atta guerra ,

Hot Narfinorifanato della ferita,per alcumfuoiambafiutort mandati a Diochtia


no,ct Gattcrio impetr che le donne, et i figliuoli renduti ghfcffcro,ct che fi fiabdifi

fi fra lor aceordospcroche


egli conceffi a' Romani tutte quelle cefi che uolcuano.
Diaditui

^ ^ Cefari, cr molto profficramente j fiche eglino ddataron afii rimpcrio


fuftrh. Romano. Di quefie uittorie infupabito Dioclitiano non uoleua piu (ome prima

effir
falutato A
, ,

PARTE seconda: xjp


A ftbttdto dal fctuto,nu adorato ile fitc^uejle,CTkfioype orn di pietre pretio(,(To
'

ro,etdt perle, et [tnfegne tmperiali con molto maggiore fpefa che mai,fece honoreuo
li. Perche i paffuti imperalari, della riuercntia,et deff honor conflarc folmente e*

Tono riucrtU)^ honorati,nc altro che ima porpora per fegno imperiai portauano.
Crcfccndo la pcrfccultone , et per la ccnfejiion di Chrijh morendo un numero quap
infinito dhuomini,et donne, et con lutto ci reftandoui ancora una moLitudinc quafi
infimta di fdcli,qucju due tiranni intorno all'anno i p. dclTimperio di Dioclituno,
in ogni luogo del mondo /pediron comandamenti,et decreti afJai,con liquali comanda
vano che tutte le Chiefe de' chrijhamfoffcro rubiate,i libri abbruciati, et i lor jaccr^ .

doti,dottori , et predicatori crudebnente arnmazzoti . Gli altri che erano perjone di


qualche riputatione,o ferini nel numero de' foldati,chc uergogitofamente foffer cac*
'

ciati lUOyelprtut d'ogni honorc,et degnit.Et le perfine priuate,et di baffi conditionc

foffer prefe tutte per ifchiaue. Hor Panno lO.delTtmp.di DiocUtiano,amendue qucjli cr
3 imperatori d'accordo fi priuaronouolontariamcntc dell' imperio

fiondo di non poter piu portar il carico di cotante importantijiime, et grandi facendo,
publicamcnte prole
" ^
ma a quegli ck efii fidauano tutti i lor maggiorfecreti, apertamente dtffero^ che do tere

faccano per difperatione,attef che efi non poteuano fupcrare i chrijtiani,ne Jpegne re / Jm/ia
re la prcdicationc del nome di Chrijojiche perdi non uoleuano effer piu imperado* ^

ri. Apofla fatta dunque, cr dacordo hauendo amendue m uno flcffo giorno rifiutato
^
timperia, Dioclitiano in Nicomedia et Mafiimiano in Milano} Dioelttiano fe n'and
a uiucr priuatamente a Salona fua patria in Schiauonia rt Mafiimiano in Lucania.
,
Ma per prima trionfaron in Roma de' Perfi ; nclqual trionfo menaron con effo loro Tritn/
le mogli,i figliuoli, et IcforeUe di Narfcno,cr molti gran capitani d'altre lutioni, CT PerTue.

tutte le richezze portate de la Perfia.


Hor qui non far punto fuori di propofito /

fpbcar,cT dichiarar donde fu tolto queHo nome trionfo } Alcunifimo iquali giudica*
no che fu ucnuto,<:j origine habbia da Thrifiche firn foglie di fico Impcroche pri* dclm^ .
(},
ma che quefii recitatori di commedie, et tragedie s'immaginafjro lefaccic finte , che
mafchcrc fi chiamano,con lefacde coperte di foglie difico,in ucrfi iambici recitauan
tutto quel c'hucano a dor. Qjtciia medefima Itcentia nelle feflc che ftfacemno ptr
iquaJche uittoria,con gli flefti ornamenti/ufurpauano anco i fldatiiZZ di qui penfan
molti che fia uenuto qucflo nome di trionfo . Ma alcuni aliri, pcroche di tre ordini

fatto il trionfo,cioe del ffnato,dcl popolo,czde' faldati, clw Itati uanno inficme , per
cagion d'una certa poca mutai ion di lettere fatta in qucHo uocabol (Jrcco Thrum*
WS : Finita dunque tal fblennit di uittoria Cefare dieder quella potefa unpi rato*
ria,cr hauendo partito fimperio,la parte di Icuantc con [illirico affegnaron a Gale*
rio-, era Coflante Chiaro le, prouincie di ponente infieme con [Affrica . Accom*
'modatetnquefiaguifalecofe,t faldati pretoriani in Roma dichtararon imperatore
Maffentio figUuol d'Hcrculio M afsimuno. Di quefii tre dunque, Coflante nella Ere MfJe/lu di
lJgna,nell'alpi et nelle Francie,i Cottiffignoreggando in uerfogU adoratori di Chri Ce/lante.

fio fi mofir molto clemt ntc cr inucrfo ifuoi Judditi ancora cr fi*
dijfrcgiator di
danari. Ma Mafsimino unperator d Oriente non attendeua ad altro che a pcrjcguitar
RR l crude*

D jOO
, , ,

Xtfo DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


CruJehi, crudelifiimmente i Chrifmi,cr effcrgrautjiimo d fudditi .[Et perche egli tutto cor* D
deud di libidineyCr era ti maggior adultero che trottar frpotejj i perci non pur tira*
i uahor<\ue{iaiO'hor<\uelialtra donna dibaffamaao per isfogar la jitafcelratalibi*
dinega farlefuc uoglie, ma per forza etiandio rubbaua le mogli a perfonaggi iUuflri,
Cr canate che sera le fue dishonefte uoglie , le rimandaua a cafa . Era fifattamente
datoagliindouinanciitiyche fcirzailconfigliodegliindouiiiinon fimetteua adim*
cr tenea gran conto di quei che di talfecreti erano indouinatori Cojlui
prefa ninna 5 .

condenn a morte molti huomiui pif, cr conffcaua i beni loro, non gli apponendo al*
Crudelt fro peccotofo non che cono/ceuano Iddio, cr haucuan fede in Giefu Chrifto.MafJn*
il tio etiandio in Roma fu un tiranno niente piu clemente di queflo,anz era una flcffa co
fio in
fa che Mafiimino nel fuo gouemo , infuriandof contro a tutti i Chriftiani che poteua
PtL
conofeere cr haucre,trauaglundogli con ogni forte di ftento, cr con fupprema info*
dclt,crrabbiaruinandopiurungiomo,chelialtro i fuoi fudditi. Molti huominiho*
norati, cr famofi fonza uerungiulo giuditio uccidena , cr ir nobili matrone, cr uer* g
giniycon grandifinta ingiuria cr uergogna andana fuprando , a' ricchi rubbaua i
bcni,fenza ucrunalor colpa,cr ruinaua intratanto i fudditi con difufate cr infoppor*
tabih angario . Cojlui una uolta di difrdinato amore innamoratofi in Roma duna
cafla matrona moglie dunnobile,peralcunifuoiminijlri di tai foruigi mand per lei.

L* _
fuJi<
Laqualcuedutift'ufcio(jucfliri^ani,<y ftpnto perche cofafo(fcruenuti,o che
tu e molto bifognaua fenza ueruna feufa andar dal tiranno (perche il fuo marito per paura della
fin atta de morte attonito ,fopportaua ebefone ntcnaffor foco la moglie) non affettando aiuto
Ltyiu.
'
didtroue,dinmd di grttiia che fi tratteneffro alquanto ,fin che cUa fi poteffo met*
ter in ordine . Adoraua quefla donna Chrijlo ,cr di gi al mijlerio diurno della fda
di quello s'era data ; cr lafciato t^n altro difuo*
Entrata dunque nella fita camera,
ritSammazz da fe flcffa -,a finche canferuar poteffo la modefiia cr feitzA uergp*
g^ta rimanerf, s'eleffe la morte uolontaria,lafciando il corpo morto a' ruffiam,et allo
Morte di
itf<onorato . In tanto che coftregnauanocoftoro,Dioclitiano,cj'Mafii*
D^iitUno ^
miano ft morirono in uita priuata ; tutto che della morte loro non s'accordino glifcrit

tori . Perche Eufobio ncQottauo deWEcclefiafiica hifloria,fcriue che effondo Dio*


dittano diuenuto Jamctico,cr matto, cr per qucBa lunga fua malattia indebolito,con
uolentia cr impeto grande mand fuorila mifera anima fua. Etche Mafiimiano
con un laccio al collo s'impicc,cr uccife da fe fteffoo . Ma htri dicono, che pentitift
amendue iThauer rifiutato timperb tantanni tenuto , che furon trouati maneggiar a
piu potere diracquiflarlony' che per decreto dd Senato furono ammazz4ti- No
manca etiandio chi dica,che di nuouo difderando HercuUano fimperio communicafo
fe queflo fuo configlio con Dioclitiano cr come egli uofoua tentar di ricupefarlo,ZT
che ricufando Dioclitiano di uolcrfenc impacciare , Mafiimiano fe nandaffe in corte
dicendochcil filo figliuolnon erabaflcuolea goucmarla Republica , Etche per*
ci i faldati per quefle parole corrucciatif, parendo lor che uolcffe ufurparfi Pimpe*
rio comminciafforo a leuar tumulto ; la onde ffauentato MafiimCmo per tal pericolo,
dicono , che apertamente diffe non hauer dette queUc parole con animo di uoler di
nuouo
. .

A nuouo ufurpjrj rimperio , m per uoler far pruom di che animofider i faldati m
unfo il figliuolo tCr che in (jueko modo racchet il tumulto. Dipoi affermano, che

fe n'and in Francia a trouar CoHantino


Magno, il^ hauea per moglie ancora egli
una fua figliuola , arche lui fu anco trouato uoler eoa inganni ufurparft <jucl regno :
cr che finalmente rimalo ingannato del fuo difegno,fii^e la ulta con tm laccio Ma .

fiacome fi uoglia , baila che m qiulcun di quelli modi efi finiron la uita Hor Co-
Jlantcpofcia che undeci anni hebbegouematotmperiodJlhora che fu chiamato Ce
fare cr tifata la fua poteflcongrand'humanit, cr clcmentia , in Brettagna fni la
,

fua mtaiCr con gran pianto de' fudditi,difidcr<^tfitmi della fu bont,haucndo prima
dichiarato per fucceffar deUimperio il fuo fgliuol mag^e,cio il magno Co*
{antino. Perebedi TbeodorafcondafigltuoladiHcrculio, hebbe ancora de gli al* c*jlM.

tri figliuoli , cio Cofantino , Anaballiano,cr Coftantio . M<< il Magno Coflantino KO

fu antepoflo a tutti gli altri , perche al padn ponte che quefU altri non foffer atti al* Coftami.

B [onperio. Anzi che tutta queflacoftuenne dalla dtuinaprouidaitia.cheuolfe pr*


ucderaUe bifogne di tutti fudditi dell'imperio Romano , a fin che per mano di quello ^
foffcrodifhrutte le tirannidi. Pcrcheftracconta,cheeffcndoCoflanteammalato,cr (Uftamo.
^ -noi af>.
mito mal contento per la dappocaggine de gli altrifuoi figliuoli, unagnolo gli oppa*
nffe,cr commandaffcli che lafciaffe [imperio a Coftantino.Qucfio Coftantinoji di*
^
ce,che effndo giuanetto, dal padre dato fu per ofiaggio a Gallerio ,afin che in quel
mezo ancora t'efercitaffe neParte della guerra i Et che Galerio confiderata la de*
fhrezX4 > CT uiuacita dell'ingegno di qucflo giouane , per [inuidia che nhauea , cer*
caff di farlo inciampare in qualche laccio,CT lafciarui la uita ; per laqual
co dice*

pfChcncttabattagliaSarmaticaGalerio glicommandcheandaffeadaffaltrilcapi* tt* di c-

tan de' Barbari, huomonelTarmiualenttfiimo. Coflantino obbedito alcommandu*


mcnto,ralfaU^efe di pcfo,cr portoUo a Gallcrio . Dicefi ancora che gli common*
d [andar a firmar un Ime, beflia audcle icTche quantunque con fuo gran penco*
lo, nientedimeno per la diurna gratta lo fece Etche poi intefo come Gallcrio per ut*
^
utdta gli tendeua mfdie,di notte con quegli di cui fi fidaua,fc nc fugg, CT torn al pa
drao'con tal modo fchiu il pericolo,O" ottenne [imperio paterno

IMPERIO D I MASSIMINO
Ass iMiNO douendo elegger perfuo collega Licinio,huo iid*.
mo per natione di Dacia , ilqual haucua la frcUa del gran Co
fumino par moglie,ncll'lIln-ico lafiioUo, perche cC Traci moe*^
fiati da Barbari deffe aiuto jiy effh a Roma andoffene par com

batter con Mafpmio . Pofeia non fidandofi de fuoi foldmi , ZT


temendo che non f nc paffaffer al nimico , difmeffe tal hnpref,
cr pcmitofiihauer fatto fuo collega Licinio, primieramente par uia d'infidie , poi a
*
guardfeoperta lo affidi ma hauendo perduta la battaglia^ meffe a fuggire, cr nel
-,

fuggir"
. } , ,
.

t 6t DE <?LI ANNALI DI GIO. ZONARA ,


ticrti di fuggir anmutzxpfi . Co/ dicono alcuni che fini fua uita . Ma altri poi affermano D
Mjfiimin.
^ rabbiofo furore , effendofi meffita perfeguitar crudelifiima*
mente i Chrijiani , che pag la pena alla diurna ucndetta , perche natagli una piaga
crttdcltfiima intorno al pettignone, cr le membra ucrgognof , gli confum afattogli
infhrumcnti della fua libidine ; CT a poco a poco diuaiuta marcia > i ucrmi ui nacque*
ro in gran moltitudine , fi
che il male diuenne incurabile . E t egli tutto di rabbia pie*
no fece fcannar quei medici che gli uictarcno il medicarla piu, come cofa incurabile ,
CT gli altri che tolfero a medicarlo , cr nonfccer prt^tto ueruno , crudeltfimameme
fece tagliar a pezzi, perche non potcuanofar quelle cofe che fuprrauano Forte . Ma
tardi finalmente penfatofi il tiranno che pagana la pena deWingiufiifime morti date
a' fedeli fcruitori di Chrifto, per tutto con fiioi editti prohibi la perjecutione contro d
Chriftiani j commandando che foffer lafciati uiuere a lor modo cr adorar l'Iddio lo*
rOjCr che efii pregafjiro Iddio per lui E tfopra ci anco fi ffiarfe un doppio grido
Perche alcuni dicono, che contro ad ogni fila fperanza effendo liberato ,rinou li g
pcrJcutione,n punto fi mut di coftumi, in fin a tanto che il Signore gli fece beuer U
feccia del calice delFtra,cr del furor che tiene in mano . Altri poi dicono, che non ri*
cupcr la fitnitd,ma che di quel male Tempio fi mor,cr per la bocca gitt fuori iucr* .

qucfli modi egli fini la uita In Roma dopo MarccUino fiato uefeouo
due annfaUa congregation de fedeli fu dato per pafior Eufcbic,cui, in capo affanno
che mori,fucceffe Melchiadefilqualegoucmati chebbe quattro anni quei fedeli, heb
be per fuccefjr Siluefhro . In Antiochia dopo il tiranno che 13. anni ui fu uefeouo^
fu eletto Vitale . A coiui dopo fei anni fucceffe Filogcne . Alqual , paffuti cinque
anni,fcceffi: Paolino-. In G ieruflemme dopo "Zabda , che dieci anni fece Fufficio di
Pontificc,Hermonc ottenne la fidia
, In Aleffmdria , dopo il finto martire Pietro ^
che undeci anni ornata haucuaqucUa fidia, A Uffandro hebbe il ponteficato .InRo*
ma a Silueflro che z 8 . anni reffe qucUa chiej,fucceffi Giulio chelagoucm 1 j. an*
tu. Dopo ilquule Henne Liberio, che nel ponteficato fin fii aimi,4 cuifucceffe Dama*
p
fi, che pafe 1 8. anni quei fedeli . Dopolui uenne Sirie io, che fece 1 6. anni il mini*
ficrio ; Pojcia fu eletto lnnocentio,che i j, anni ammac/lr il popol del Signore. Mor
to cofiui,in quella fidia fucceffe Xofimo , che dopo i t.anni hebbe per fucceffor Ce*
lefiino, ilquale per dieci anni honor quel ponteficato . Succeffor (t cofiui fu ScSo
che uiffi otto anni . Et infilo luogo poi fu meffi Lione , che 14. anni difefi la nera
dottrina. Mortoche fu Lione, fu collocato in quella fidia Hilarionlqual finiti

. fii annui , diede luogo affelcttion di Simplitio : itqual pafi di quefia a miglior ui*
ta Fanno decimo nono del fiu) min fierto, in luogo fuo fupoioclicc,ilqualmortoil .

9. anno , per cinque anni lafei goder queffbonore a Gelafio i dopo ilqualc fii eletto
Anafiafio ; che finiti i quattro anni, fece luogo a Simmaco . Cofiui fatto quell'ufficio
ir. a/mi, hebbe per fio fucceffore Hormifda, cr cofiui morifii in capo a dieci anni .
Et la fidu Romana per tre anni riccu Giouanni Dopo cofiui Felice capo
. , fi fatto
di quei fedeli, cr quattro anni lieto fi uiffe in queffbonore . Fu poi fatto Bonfatio, che
goucri quel uefeouado due anm . Dopo lui uenne Agapito, ilqualegoucrnato, qt*
pafciiito
8 , , .

PARTE SECONDA. i<S5

A pafciulo chebhe il gregge del fonano paBor Chriio,pdg il debito <tUd naturd . Hor
iiiRomi allhorafu eletto pontefice Stluaio, ehe /blamente un'anno uiffe , CT Vigilio
fu fuo facceffarc, Uguale retta ebebbe quella chicfa
i S.inni,m fuo luogo entr Pela

gioyche cinque anni fece ilmtniflcrio,crpoi mor , cr in quella fedia per otto ami cn
tr GiouatinitCr dopo cofuiGrcgorio per ij. anni. Dopo ilqual Gregorio non fi
truoua [ordinata, cr concatenatafedia CT fuccefione di color che reffono la chic fa
Romana . M<< in Antiochia di Celefiria a Paolmo , che cinque aiuti attefb haueua a Vefetui di
quelmmJicrio,fucccjf'EuBachio . Dopoilquale, hauendo goucrnati quei fedeli AtUidiU.
1 , anni , fiicceffe in quel mintfcrio E ufronio per otto ami, morto che ci fu, in fuo
feambiofu eletto Flacito, che mffe 1 1 . ami. Dipoi Stefano fetta! or <f Arr/o per tre
annis'inger nel gouento di quella chicfa . Et morto lui, Lconiio ui fu pofto cr go=
\
ucnutochcbbeiluefouadoS.ami,pafadaltrauita. Dopocojliufuucfouodi
quella chiefa Antiochena Eudofio . Dopo Eudofto ,
quattro aimt fu uefeouo Arria
noiacuifuccejfeMilctiopcrij.anni,a'nortolui,Flauianoi6.annifugouemt^
" tor de'fedeli . Dipoi Theodoto prefe il tmmferio,^^ in quello uijfe quattro ami
in fuo luogo fu introdotto Giouanni ,
che ut dur anni i8. Cenno pofia in fuo
A
luogo fi cletto,che poi wffe otto anni. cofuifucceffe Maftmo,chc queU'ufftio fece
quattro aiuti, et dopo lui fucccjfe Martirio , che p.anni ni in quel muitfterio. Entr
f
poi Giuliano in quella fedia, et fatto c'hebbelufjitio fuo 6. anni , hebbe perfticcejpr
fuo Pietro. A cut in capo a tre anniJiicceJJ Stefano, che alirctanto uiffe nel pontef
calo . In hogo di Stefano , fucceffe Claudio, cr a coflui dopo quattro ami, un'altro
Pietro, che tre ami goucrn quella chiefa. Succeffor di coflui fu Palladio, che
diecianni fini nclmagifrato^g^^tio fuo . Pofeia fu eletto uefeouo Flauiano,che
uijfe anni. Dopo lui iicUl^roiilqualcgouematac'bcbbc la chicfa ottoan
ni, lafci quella fiera fedia ac^^afio i a cui dopo il quinto anno,fucceffe E fraimo,
c/tc nel fuo miiiiferio uiffe 8. anni.

FINE DELLA SECONDA PARTE


DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA.

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gli annali
I

de GIOVANNI ZONARA.
DI
PARTE TERZA ET VLTIMA.

IMPERIO DI COSTANTI-
N O M' A G N O.

El modo dun<juechcs'dctto,CoitMnoM.d^
gno rinuf fucceffor del Regno paterno j cr fu Impe*
rator ueramente dcgjno di perpetua memoria cr iHu
ftrifimo fra Catholici , Hebbelofuo padre deUx bea
ta Lena , delia quale fra lor difeordano gli hijlorici .

Imperochealcuniajfcrmanocheellafulcgittmancn
te congiunta in matrimonio con Coflatuioyp da quello
poi ripudiata" quando Mafrimiano Herculio (come s'

detto di[opra) gli diede per moglie Theodora fua figliuola cr diJegnoUo Cefare
A kum altri dicono che CoRantio non Fhebbe mai per moglie, ma che per la fua bel
lezza fe la prefe per concubina,CT che di lei hebbe Coftantino . llquak prefi> il Re*
gno paterno, regn nella Brettagna^eU'A Ipi, cr nelle Francie, effrndo ancora fui*
feeratifiimodettareligion de' gentili, crnimico de' Chrijiani, perche a cofi fare lo Taujla ma.

B ffironauala fita moglie FauM. FuFaufla Mafiimiano. Perche effocr


figlia di

fuo padre hebbon due forell^cr mogli . Uoreffendo in uno fleffo tempo tre Impe*
rotori , Coftantino, Licinio,& Majjcntio ; coffui regnando in Roma, cr nelTUaliat
non fi pcrtaua daRe,maal tutto da tiranno audele, cr importunamente tra ttando
me fiato fritto. Lequaicoj giudicando iRo*
tuttiifuoifudditi, fi come giada
Cciiantira
mahinonefferdafopportar9,occultamcntefpediron'ambafciadoriaCoftanthic,pre ;
' gondola che liberar gli ucleffr da fi fatta tirannide . Spinto da tai preghiere Caftan* da'

tino,fi meff in camino con f cfjcrcito per la uoUa di Roma per cacciar uia Majjcntio
di fiato.Maffentioftandofi di continuo dentro aUc mura, fenza punto ufeir fuori a J^j^*j***^
combatter con quei che CajfediauanOyda akuni ueniua /beffato, cr con pungenti mot dJdah atU
timorfo. La onde finalmente conduffe fuori reffercito, effendof prima fcruito di ti il f<-gn
non fo che fuoi ineantefimi > cr kll* irete,
Falre fuc fcclaatezzcyci prefe gli auguri/ dal ta
giumento fatto in pezzi distolti bambini. Dalle quali cofetroiundofi Coftantino
jpauentato molto, cr con Fanimo trauagliato , intorno al mczxP giorno gli apparite
in cielo la figura della croce formata diftcUei cr intorno a quella una frittura a let-
AAA tere

#
. , . . , ,

t DE GLI ANNALI DI GIO. ZON ARA


tireKomjneparimeutefittedijlcUccbcdiccMa, Vinci in qjtesto. jy
Incontanente dumjue fatta far una croce d'oro a fomglianza di queBa che ueduta
hauea, cr commandato che foffe portata donami aU'cffcrcito , uennc a battaglia con
W dffentio.cr lo lunfe, tagliando a pezzi h maggior parte deWeffercitSdi quello,cr
il rr/lo mettendo ui fuga. FraliquaU ejJMaffentioancoranclfHggirhaucndoa
paffar il ponte Miluio, cadde gi nel Teucre,cr uffgofii .F. t queiio fu il fuo fine .

Dalla cojlui tirannide Lherati i Romani.aper/cro le porte a Coftantino^C!' magnifi* '

ccntifiimamentc con marauigliofo honor lo riceucrcno, e ccn aBcgrc noci gridando,


chiamauanlo hbcrator delia citta . Ordinaronli poi di fuhito una Hatua nella piaz
za, la qual egli iiolfc che fatta foffe con una croce in mano 5 c7 eon un (ito editto, pro^
modo ninno quei che per iddio
hib che per conto di religione non fi punijfar piu in

odorauano Chriflo . Ih qucfa maniera haucndo aggiunta Roma iHeffa, cr fi talia,


all'imperio fuOi inficme con Licinio , che per moglie haueua una fuaforella tenne
,

[imperio. QuejloLieiniokauendoammazzatoilfighuolo,crLifigliiioladiMaf
g
fimino, perche ciafeun di loro [un [altro s'hauean fofpctti, andana penfando di re*
s'

gnor fola , quando che rufcitogli fojfe di poterfi leuar [altro dmanzi agli ocehi,CT
che niuno fojfe per tentar d'ufurparjt la parte di quello. F t alcuni dicono che in que*
fla maniera Licinio ottenne la parte di Galcrio , da cui chiamato fu per comf^gno
dell'imperio, come s' detto . Alcuni altri uogliono che per far piacer Coflantmo
il qual datagli hauea la forcllaper moglie, i faldati lo falutajfcro Cefre > cr che da
cjfo Cojantino ci fojfe mandato contro a M.afiimino cr che haucndolo uinto cr
minato, Cojantino gli donaffe il regno diqueUo con quefto patto chenon ardiffe di
metter man ne' CinrijUani} ilqual patto rompendo, et gittandofi dietro aUe jfiaBe,non
meno , anzi piu che gli antccefpiri fuoi ,
che contro a' Chrifiiani s'incrudcliffc , non
lapiando a dietro forte ueruna d'ogni ejbrcma crudelt . All'altre cagioni dunque
delle lor dtfcordie, queHa s'aggiunfc Per la qual copi Cofiantino condutto'l campo
contro a Licinio,cr piu uoltc con quel combattuto , ji^ncnic lo ninfe . Ma per a* p
mor de Da forclla pcrdonatogli,rijlituigli l'imperio cormeune conditioni M 4 Liei*
niocom'huomo disleale, crtnancator difede, noncfjfhdo flato faldo nelle conuen*
tioni,dinuouoda CoHantino (che Bizzantio,0 Chrifopoli gli^f) fuperato,fug*
giffene aUicomedia . Cojantino aUhora dalla forea pregato di nuouoeheuokfjp
render l'imperio al marito , non uolfe farlo , ma a' priori di quella si che gli perdo*
n la Itila . Laonde Licinio ueftto da plebeo fen and a trouar [imperatore, da *
cui commandato gli fu che fe n'anda[f e a menar uita priuata in Thcjftlonica I fol*

dati grandemente biafimauano che perdonato foffe a un tanto mancatordifede , che


>*oltehaueuarottii patti . PcT laqiialcofa, [ Imperator e per fue lettere rimef*
Cefianim*
toltouj L fi il tutto al giuditio del Senato. Dal quale alcuni uogliono che ci foffe dato in liber*
cinio/ob re t de' faldati, che a modo loro lo trattaffero,cr che in Theffalonica,oappreffo a Sor

jy andando non f doue,eifoffeamma zzato A Itri fin poi che dicono che uiuendofi
-,

ai.non ijeffe ftldo,ma di nuouo tentaffe tornar ncUafuatirannidei cr che venuta la


cofa aO'orecchie dellimperatore , ci lofaceffe ammazzare . Dicefi che CoHantino
^ . nelle
, , , ,, , ,

PARTETBRZA. 3
A nelle bdttdglie fatte concffo^ con Mafjauio lde un caudUicroarmdtOychc in tuo*
goclijcndardoportaua innanzi alia fua [quadra il fegno della croce icr di nuouo
trouandofiin Andrinopoli gUapparuerodue giouanetti che pareua uccideffcro le '

[quadre de' nimei . Di piu intorno a Bizzantio,di notte dormendo tutti uide un fuo-
coyche a guifa di baleno faceua lume alla trincier dcU'efJcrcitofuo. Perlequaliul*
poni uenne in queflo crcdere,che quei felici [tcce[i,ZT eofi fatte uittorie dal cielo da
In quefta guifa hauendo ottenuto tutto [imperio interamente,
te gli foffero .
p pre*
fe qHe[o fopranome di fimo, cr jr nr uiueua in Roma > CT come che egli non hauef
fc ancora Lxfciato il culto, cr Fadoration degli idoli, a poco a poco andana imparane
do CT apprendendo i mi/lerif della chriftiana religione Et perche egli p trouaua
.

tutto 1 corpo
macuLao,cr infcrmo,perciochc per la corotlion degli humciri,era qua
p tutto pien di uepcbc,o bollicine, fi che male uenia tenuto incurabile,cr da medio
il
^
ci p fatta corrunione era aguagltata alla lebbra ti facerdoti di Gioue Capitolino gli loim

S riffoferoyche non ricuperarebbe altrimenti giamai la prima finit, fe non con lauarp fuadt oC
nel fanguc ancor caldo, cr mandati fuori i uapori, de' bambini . Incontanente duna fl-oaino U
que fatto ratinar una gran moltitudine di bambini di tutto f imperio cr deputato il
- giorno a tale occipone ,
in quella che [Imperator faliua in Campidoglio per lauarp
nel [angue de' bambini , egli ud le lamenteuoli ucci delle lor madri lequali amarifi
mamente piagneuano s cr dimandata cr intefa Li cagion di tal pianto , come fe fato
[offe embriacoytomato in fc {ejpi,d^e, l'impict di tanta fccleratezza manifcfla,
ma incerta la nufeita . Et quantunque ccrtifnna ella fhfpr , nondimeno meglio faria
chio [ufi dalle tante molefie di quefa malattia trauagliato,chc condemuti alla mor
te tanti bambini, trafiggergli animi delle lor madri con il coltello del dolore . Dette
quefie parole partifit, commandando che aUe madri rendati fofiero ilor figliuoU
aggiugncndolc una certa fomma di danari, per uincer doppiamente, non che pareg*
giar con [allegrezza il dolore,non pur eol render lor i figliuoli, ma co'l darle dena*
ri ancora, fatta quefiacofi,la notte gli apparuero due huomini,iqualiconfefiato
Q
c'hebbon (Fefjcr Pietro cr Paolo Apo/bii di ChriBo,differli,che fe egli uoleua con
fguor lafanit del corpo, crdeWanimo, cheglibifognaua mandar a chiamar Silue*
silue/h
Pro uepouoyilqualegli caccierebbe uia da doffo la lebbra cr communichcrebbegli -nftouo ii
una ulta che non fa quel che fia morte. DcHatofi [imperatore, command che [! R-"
bito con gran riuerenza p^efatto uenirc il uef cuoiai qual ucnuto che
fu, dijj. Dim
mi 0 uefeouo, adorate uoi due Iddif che Pietro cr Paolo p nominano f Rifpofe Sii*
uejiro , Noi non conofclamo fe noi un fola Iddio j Pietro cr Paolo fon fuoifcruitori, clmflunef

CmimPri. AllhoraFimperatornarratogliilfogno ,fuammac[rato ,cr infirutto "**

ne fccreti della nofira religioncycr battezzato cr di eofi fantifiimo bagno ufeifuo*


ri fono, cr gagliardo } la onde fubito per i juoi banditori [ce auuifar i chrifiiani che
fieffcrficuriycr di buonanimo, *
cr conccifc loro [aprir le chiefe chaucano, cr fab*
bricamc delle nuoue cr all'incontrofatti ferrar i temp'tj de bugiardi, cr
falp Iddif,
conceffe a ciafeuno fenza pena [abbracciar d Chriftiancpmo j cr afferm non pur
dtnoneffer mai per offender nmno , ma di lodar grandemente chiunque (fontana*

AAA 2. mente
, ,, . .

4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


mente fi ftceffe chriBuno . In tfuefla nmicra dunque prefe Ufede di CbriJlOf co'l D
far andar auanti la predication deWEuangelio , cr ter uia a' chriBiani ogni paura
Fatte quefte cofe , i
Giudei andaron a trouar la madre di Ct^antino , duendole che
quello era Jlaio ingannato, cr che un'opra pia,tfun4 Jceleratezza macchiata hauea.
chiamando cofa pia il dtlruggimento de gli idoli , cr impia la fede di Chrifto i affna
mando che folamcntc era turo Iddio quello ch'eft adorauano,cr chiamando gli fee*
DiJ}>utM R.
itMna ffA i
IcratijChriJh mal fattore, cr truffatore . Lamadrc udite quefle cofe , riferille aU
giudei,0i r Imperatore. Itquale ordin che quei Giuduwetai cofe haueandette,allaprefen- .

Clmptni tia fna,cr d'aldini del Senato deputati a quejlo, con SilueBro uefeouo Romano o"
,
fitto Cejlan
co' ChriBiani diffutafferoyper poter conofeer quello che dir uolcffcro iGiudei . Di
tino.
ffutofi dunque, cr la uittoria parue che foffe dt Siluefhro . Allhora i Giudei conff
Jndo che Sibicllrofuffe lor fuperiore nella fottigliezza del dijputare , dimandaron
che fi ucnijfe a' fegni cr miracoli . li perche un certo loro incantatore chiamato
Zombrcycommand che iui menatofoffe un bue,nelqual afferm uoler mojhrar lapo^
Menato che uifu il bue,Zambreglt s'accofla,cr nell'orecchia
lentia del fuo Iddio
.

detteli pian piano alcune parole,ccco che'l bue con grande , cr lamcntcuol mugbU
rc,tutto tremante,cr corrente attorno come ucrtiginofo, cadde m terra morto Di
quefla cofa gloriaitanfi i Giudei, dicendo che [orecchie dt quel bue non hauean potti
to fofferiril nome dell'Iddio loro . A quali diffe Siluefhro, ditemi, oh colui c'ha det*
te quelle parole neWorecchia al bue, non [ode egli f cr scgli ode quelle fieffe paro*
le,perche non cade morto t A quejlo dtffe Zambre E nonfa meBicri o Stlucjbro

che tu uada dietro alle fottigliezzCfCrargutie di parole-, ma uienne a' fatti. Et s'io
(dife StlueBro) rifufeiter queBo toro da te morto cr dico nel nome di ChriBo ,
non ti parr egli ch'io habbta fatto cofa maggiore, cr moflratala gran potaitiadi
Chrijo f Acconfenti Zambre,cr fubitoguir per la flute dcU'lmp. che ueggendo
iihteflro ri
fnfcitilhue rifufeitar quel bue confefferebbe Chrijlo ejfer' iddio . HorStlueflro alzati, cr fif
figli occhi al ciclo, cr muocato il nome del Sigtiore,a canto al bue fiondofi hi piede, f
lo (U Zam- ad
alta ucce dtffe. Se quel Chriflo che io annuntio uero iddio, lieuatt fu bue, CT fht
bre giudeo.
ritto fu' tuoi piedi . Incontanente il bue mouendoft, fall fu. Gli aflanti ueduto que*
fio ,cominciomo agridare. Grande ucramentelo Diodi Silueflro} qrGiudei
trafitti da quejlo miracolo , figittarono a' piedidcl fant'huomo , pregandolo che per
loro uolcfjc placar iddio, cr farli partecipi del battefimo. F.tlagcncrofa, cr idu*
jlrc madre dclllmpcratore,chc prima non era punto Bota ammacBrata nella fede di
Chrtfio,dimand d" effer in qucUa infhrutta,cr batteczata . Et ottenuto il fuo difio,
tn beata luoghi, per li
cr ucnuta in conofeimento di Dio,cntr in gran diftderio di ueder quei
Lena ma-
dre dt Co-
quali caminati erano i piedi di Chriflo, ufati ad aimuntiar la pace lettofi dunque
fiantivouj S. Silueflro per compagno del uiaggio,andoffcn'in Gieruflemmc, CT adorata lafe*
in Cierup- poltura di Chrifio,cr trouata la croce,dotie [iddio iioflro col corpo era flato confit*
lemme^ C
to,cr con grandifima fpefa fabbricate alcune chiefe, tomoffene al figliuolo Di
lrtm:a la
finta Cro-
Faujla figliuola di M afiimiano, Coflantino hebbe tre figliuo, CoBantino, C oflantio,
ie. cr CoBante,cr unafigliuola detta Lena, la qual poi marit a Giuliano. Hebbe anco
d'una
. .

PARTETERZA. J

A (Twm eoncubbu un figliuolo maggior di tutti per nome Crijfo , il<ptaJe neUd guerra
contro A Licinio mojhr gran ualort et forZfL Di coftui p<ccconente intwnoratafi U
matrigna, cr non potendo in modo ninno piegarlo a copularfi carnalmente fico > ac
cufoBo al padre con dirli che di lei effondo innamorato,piu uolte Chauea ricerca del pn
r honor fuo. Per queffo fallo, Cojianmo, credendo CT acconfintendo alla moglie ,
fice tagliar il capo a Crt^o . Ma
pofeia in fuccefj di tempopienuto in conofibnen*
to del fatto come fiaua fece portar la pena ancora lei} fi per Cimpudicitia dt quella,
come che per la morte delfigliuolo Perche meffa dentro in un bagno fortifianamcn
.

f
te caldaio, dal caldo fufufiocata. lSarmati,crGothihauendoa(faliteleprouin t Sarmati,

ae Komane,cr rumata una parte dcOa Tracia j Cofiantim Mafiimo and contradi ^
'
hrOfZT occupata la Tracia, cr urnuto a giornata co' Barbari,riport di loro unho
noratifimo trionfo . Pofila douendo far edificar una citt del nome fuo come dalCo
racoto hauuto hauea,fi mifi primieramente in animo di farla in Sardda,et poi nel pr

2 montcrio Sigeo di Troada , doue anco fi


dice che fice piantar i fondantenii Fm/
mente la fama che haucndola cominciata in Calcedone,raquile uolafferogi da aU
tOytT prefi con gli unghioni le fimi de' muratori, pafjlfcroloftretto ,CTgittaffirle
preffo a Bizzantio .Et che piu uolte hauendo fatto tal cofa,nauuifaffa imperato
re i tl mule giudicando che qucjlo non foffe accaduto acafo,maper diuina prouiden
Ha } eff fi n'and a Bizzmtio,cr caifiderato U fitto del luogo,gli piacque moUo CT
mutato configlio , da Calcedonefece iui uenire i muratori , cr con gran jbllccitudme
edificar la citt, cr dalfuo nome ehiamarUColaiUinopoli,crconfecrarla alla ma .... .

dre di Dio . finita chefu la citt agli undici di Maggio, eicelebr il natale,o lade oi
dication di quella Canno 583 S.dcQa creation del mondo :t^/:ome alcuni dicono, ntptl.

command a Valente principal di tutti i Mathematici di quei tempi che formajfe la Preda tiene
figuradcQanatiuitdiqucUa,per faperquantanm ella era per durare. Acuiri
k. fpofe Valente, ch'ella dureria g.anniiqualifinaldiiClxggieffendopaffatiycer te miZell
tornente che bifogna dbre,o che il prolifico di Valente fiafalf , cr Carte non finza tini di
^
errore, 0 uero che quegli anni s'habbiano a intendere del tempo folamcntc che la re cyf4f i.
publicafi mantenne nelle fue ottime lcggi,che il Senato hebbe il fio debito honore,et
che i cittadini trionfauano fiotto la legittima potefi deU'imperio,cr non di quello che
f, Vamne
la manififia tirannide de' Signori, ufurpata s' le cofe publiche in luogo dt priuate, deUn tnm-

confimiandole ne' kr piaceri, alle uolte poco honejii, donando a quefio, quello de'

qttel eh' del publico^ton trattando i fudditi a guifa dt pafiori, con tofar folamcntc la *

lana fouerchia,cr bere il latte parcamente ; ma guif d'ajfajimi ammazzando le pe


core , diuorando le carni loro , 0 fucciandole le midolle . In queta guifa dwtquc da
quel pio Imperatore fu f<d>bricata la eittnclfitto dell'antico Bizzantio.
Quefio .

Bizzantio era fiato ancor prima una citt non di poca fama,n igtobiU } ma celebra
deluealUe
ta molto
fi per la frequent de' cittadini.comc anco per le ricchczzc,per gli huomi
ni nolenti, CTperlc forlifitme fuc mura iry di maniera che fiotto Seuero che ncBa
ucce hia Koma regnano, tre anni intieri da' R ontani afficdiata,cr molti fienti "" '
fu fifficr
fero i cittadini, come di /pra nella ulta di Scucro raccontato habbiamo . Dione ol

AAA 5 tre
, , ,

6 DE GLI- ANNALI DI GIO. ZONARA


tre a ci nel prLor di Scuero in (fucila gtiifa fcriue della potentia de' BizZfMni , CT i>
dcUafartexXA delle mura. HebbeBccottiolemwrafortiJlime. Perche la fronte
loro era fatta di groffe pietre[qitadre , legate iiiftcmc con forti piajhre di ferro cr k
parte di dentro fatta fcfrte,zj- con bafioni,cr con edificij, fi che tutte quefte cofe px
rcano effere un groffo muro . Dentro u'eran fatte molte gran torri che fuori auan
. Tnuanoyornate di molte ff effe fncfbre . Quella parte che riguardaua la terra fer*
ma era grandemente alta CT quella uerfo
s il mare alquanto piu biffa , cT l'uno cT
l'altro portOydentro alle mura con catene ferrar fi polena, cr i lor cantoni di qu,cr
di l da ogni banda foflcncuano alcwu; torri moltalte . C mqucccnto nautlif hauex*

no t BbXfVUini, cr la maggior parte di quelli ondauano foU : haueano anco alquante


galee da due rcmi,alcune delle quali a poppa, era prua digoucmatori, cr di timoni
eran ornate, cr di doppia maefhranza di marinai, fi che elle fenza uoltarfi potcuano
andar auanti,cr tornar a dietro,cr affalir i nimiei cof nel ritomo,come anco nclfan
data. Aggiugne Dione, chefette torri dalla porta Tracia fnal mare arriuauanoi ^
di quelle dalla prima in fuori, ella flaua
cr f alcuno toccatohaueffe alquanto una
cheta i ma fc nella prima gridato haueffe qualche coft,o gittato una pietra,inconta
nenie peruiaifuna certa machina ella rifonaua, cr il medefimo fuono jpigncua alU
fcconda,in tanto che quello arriuaua infin aU'uhima infuiu difturbaua il rimbom

bocrfondciraltra,ma[unadoporaltrariccucuanoilfuono . Et tale fi gi la cit^


ma ilfamof,crgiran Cofantino l'acaebbe grMdtfimamente,edifi
t di Bizzantio ,
candoui molte chicfc,p'^ifnoU'altre belle cofe ornandola', finabnmc (come fi dice)
nella piazZA lafbricatx di tauolettc di pietra,che perci da' Greci nenia detta Placo
ton, rizz quella gran colonna tondadi Porfido fatta uaur da Konuicrapprcfl
di quella una flatua di bronzo fece mettere, marauiglioft ucramente per tartificio
grandifimo che ui fi uedeua di quella antica mano, che come fe fiata foff uiua fotta

Statua i A l'hauea,CT oltre a d per lafuafupcnda grandezza. Diceft che queja fatua era ^
failo. d" Apollo, importata da llione Citt di Frigia . Ma quel diuuu> Imperatore gli pofe
il fuo nome, ficcandogli nella tcfla alcuni di que i chiodi, chcl corpo del S ignote fu la
falutifera aocc confitto haueano . Infinoa' nofhrigiomi ancora quefa fatua rima
fc intiera appoggiata alla colonna } ma fatto Aleffo Comneno ga
dalla furia (firn

gliardifimo ucnto fbattuta cadde n fhlamcnte quella in piu pezzi ffezzflfiy tna c
dfe cr fer molti ch'iui fi trouarono a cafo . Da Troia etiandio fece portar nella
puzza detta Placato la fatua di Palladc. In questa maniera dunque Cofantino
Magno, oltre alChaucr ornata la citt di moltare cofe,egli l'orn della degiut del
fatriartm pjtriarcato,doue prima Bizzontio era fatto il uefeouado d'Heraclea, cr da Seuero,
jopo che lo prefe,a' Perinthi (bmmeffo, lafciando per d prmeipato alla uccchia Ro
*
ma,crpfrLprcrogatiuade.'et,cr per i imperio dindi a Cofantinopolitrapmia
Metrcftne, to. Erat qucitempiucfcouodBizzantio,Mctrofnchuomofantifimo,figliuoldi
. Dolimi.
Domino (cofui fu fratelb di Probo Imperatore ) il quale per la profefion della re
Proto cr/u
. chrifiatUjda Roma fc nand a Cofiantniopoli, allhor detto Bizzontio ,

fatto uefeoHo . Sotto quefo imperatprc era molto famofo Amo facerdotc della chic
f*

I
, , .

'pt^Alelfndria,ilqikdcnonhcbbcpauradidredciluerborterno,cr figliuoldi Vterefa


*A Arrutn,
Dio [offe creatura , CT di natura diucrfa , non coctcmo al padre inrfjb per ci fu
autor di qucfla fcna,ma Origene, ilquale oltre alk molt'arc fue peruerfe opinicni, Origene
lierefiart .
^afferm ancora che f unigenito figliuol di Dio fofje acato ,cr di natura dinafa da
cfucUa del padre seychceffnon pu ueda il padre, fi come n effo pu effa ucdu*
to dado fpirito, le (juai pazxfe manda fuori del cattiuo thcfhro del fuo cuore .

qucfle cofe ne' libri occulte, CT fconofcmte fe ne flauano , che prima non erano fiate
^bucate . Et Atrio le meffcfuari,crprcdicoRe publicamcnte,tirando molti in cofi
fatta impictfCr di tumulto, cr difeordie riempiendo le chief La qual cofa ucnuta
.

aWorechie di quefio religiofifimo lmpaatore,command che i uefcouifi raunaffao


in Nicea citt di Bithinta . Venuti dunque mfteme 8 . fanti padri , fra li quali fu^
ron anco alquanti facerdoti, cr diaconi, cr monaci ancora : ait che il grande Ata*
nafta ancora iui era nella daffe de' diaconi j cr eff chriftianifiimo Imperator etian
dio comparfe in Nicea cr in compagnia di quei fnti padri fedeua , commandando
che condiligentia s'efaminaffe ci che Atrio diceua ,'cr ftgiudkajfe fe quello fi di*
fA
feoftaua 0 n dalia nera,cr retta jententia Quei padri pofeia chebbon ricercata,
.
\

cr efanmuta con diligentia la cofa,fentcntiarono che il figliuolo foffe (Cuna fieffa na


tura, degtut, cr eternit che il padre j cr fuori dcHa congregation de' catholici con

un pubkco bando cacciarono A trio con tutta la fua fetta la quale in quei giorni era Se Arrant
fiata abbracciata da Eufebio Panfilo uefeouo di Cefarea di Palcfiina : ilqual fi dice foffe Eiffe~
che poi a quella uolt le fpaBe,cr mut opinione , A Icuni altri dicono chegli accon*
bu pMIlfll* .
fenti con quegli che teneuano,CT infegnauano che il fighuol di Dio foffe coetemo, et
dima fleffanaturaconilpadre iCT che percidaqueipadririceuuto foffe allacom
munione . Dicefi anco che ne gli atti del primo t oncilio , ci difefe gagliardamente i
fedeli . Coft uicndetto,cr dinaratodamltitnaeglificffoneUafm EcclefiafH*
ca hifloriafa la cofa piu ambigua che altro . Doue eifi truoua ffteffo, cr mafiima*
mente nel principio deliber tener la parte <t Atrio ) doue citando qucafrntcntia di
Q
Dauid, E ffo diffc,a fatte fono effo command, cr create fono 5 ci dice. Che il pa*
-,
.M
dre , cr fattore s'ha per creatore , cr guida dclTuniuerf, il qual commandi con reai
cenno . Ma chefecondo dopo lui il uerbo diurno , il qual efeguifee i comandamen* ;/

ti patemi . E t dopo alcune parole dice, A cofbd come potentia, cr fapicntia del pa
dre,fopra tutti camme ff,cr confidate fono le feconde parti del Regno cr dclTim*
\
perio (cio la feconda autorit , ) cr poco piu giu di nuuo dice , Etecci una certa
natura la qual uiffe,o' fu aiunti la creation del mondo, cr nella fattura di quello mi*
nfir,cr lerui a Dio padrc,cr Salomone in perfnadelia fpicntia di Dio due, il Si
gnor mi arc principio delle fue me, ere. Dipoi dopo moaltrcperole foggiugne.
Et fpra tutte cpiefic cof,ccme parola di Dio,laqualfu auanti,CT ottanti i/^tutti t fe*
eoltfufattaatcnerahtlebottoredaDio padre acquiflatafi, come iddio sadra.Que
fie cr altre molte fue parole mofbrano che Eufebio approuaua le pofitioni dArrkn
fcgi alcuno non dica che quefia fua opra fuffe fcritta prima che
fi ccnuertiffe.
Quel fmlo concilio dunque fece il decreto diWctcmitdelfigliuolOtCr della ftefft
, , , , , , , ..

8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


iutura,cr fubito form il dim fwtholo dcUd fede , trattando in quello della diuiniti D
del padrexr del figliuolo^ non trapaffaado piu auanti,che doue dice : De l evi
REGNO NON SARA* p i N R iCT in quel fimfceyCT ncllo Ipritofonto
mperoche la Thcologia dello fl>irito fanto poi nel fecondo concilio centra Macedo*
nio rannata , trattata che fu tal qucftionefu aggiunta . Mail fantifiimo imperatore
con grandif?wu fua contentezza ueduta k concordia di quei padri , a tutti uolfe toc
cor la mano , cr /e margini delle ferite d"alcuni di loro clic per la confe/?ion di C hrk
Ilo hauute haueano cr le loro flarpiate mevra parimaue uolfe baciare , pronubi

Co
itegli beati per cefi fatti florpiamenti , Le molte accufe dategli in ferino con
Pkt di

ftantmo in- uefcoui legger non uolfeyn fffvrj ancora , che cfaminate ^fferoy ma
ne- atta prefenza di tutti abbrucioUe, dicendo Qimtunque io ficfJbucdefU con gli oc
fmit. chi propijfche qualche uefeouo peccajJ,con k mia purpura lo coprirci . Pofeia con
duffe quei fanti padri nelU nuoua citta da luifabricata, a fin che con felici orationi k
bencdiffcrottr il fecondo patriarca eleggejjaro, S. Alcjjndro ; perche gi il nobi g
If ,cr honorato Mctrofane era morto . Fmite tutte quejle cofe , rimand ckfcun di
parcchk con grandi honori cr prefcnli La beata Lena efpndo gi .
kaa
madre di
tnobo uccchk (chc neffottantefmo anno fi dice che gi era entrata) n'and al eie
f
Ctpaniino , lo . il figliuolo fotterrata che thebbe nella chicfa defanti A pofloli con pompa rea
/r,cr prefa k Jpeditione contro a' Perf, con le galee portar fifece a Soteropoliy che
al d d'hc^i Ptthk fi chiama ; cr ujte facquedi quel luogo naturabnente calde^ do
f anco fi dice che beuue il tofiico temperato , cr datogli dafuoi fratelli da canto di
padre fokmente , a Nicomedk fe n'and yCTiuiperk lunghezza del male morifii
l'anno JS. delfet fua, cr^z-tklTnnperio. Coflantiofuo figliuolo, uenutoiTAn
ftaiitm.
tiochia (doue era andato a far rifiilenza a' Perfi) cr trouatolo anco uiuo , con ina

gfiifica pompa celebr fefequie di quello, cr fatto a queji'cjftto un particokr porti


ro,lo fcpeli netta chiefa de' fanti Apofioli. Diquejtofmofo,crgrand'in^mre
Laudi di
P che fenz/i confidcratione fpaidcua cr con miiunr confideratione ancora pr-
cflantint p
. cacctaua denari ; onde non fia chi k fiu fottecitiidine , cr larghezza nel donare, at
tribuifia a magnificcntia ma fia detto affai per non macchiare un fi fanthucmo
tanfo di (jucl profano, cr impio Giuliano netta Cefariana orationc,quafi che per uccella
ntubiiiio
. (jiifjfQ religiofifiimo imperatore , finge che Mercurio con quello
parli, et gli dimandi qual fia il eontrafegno del buon Rr ; alqual egli rijfonda Et fa
ntefiicri chc l'onpcrator habbk,cr /penda affai. Bkefi che fu anco molto ben litte
ratOjO" che atte lettere non diede men opra che all'armi, cr che nel difputai^ moi
to acuto,cr tol fuo parlare indolciua l'crecchic daltrui come fe quafi haucfjje hauu
tononfo che forza magica . Hicefi che egli odiaua molto i cattiui cr che afa
ua dire. Chef mperator per cagioii detta pitica tranquitit non douea perdonar' 4
nuiito,n anco alle fue propie membra cr che daucua effer humano con tutti quegli

che kfciauano limale} che le membra puzzolente cr guafic fi


doueano tagliare ,
perci elle non contaminaffer le fan, CT non gi quelle che o al tutto rifonate foffe
ro,ocbefofirpcrrifana>fi.
IMPERIO
, , , , ,

PARTE TERZA. 9

IMPERIO DI COSTANTINO,
DI COSTANTIO,- ET DI COSTANTE.
Ndatosene fu negli eterni tabernacoli (juelbeatif^i*
Diuifion de

mo imperatore t [imperio de Romairimapdiuifo fra quei tre

fuoi figliuoli , oda lui, come fcriuon alcuni , o morto lui di lor

confcnwnento,. in (fuefto modo . A Collante fu affegnata [ita*


Ha , cr Ronw iBeffa f Affrica, la Sicilia ,
con [altre fole , ZT
[lUirieoancora,laM.acedonia,con[Achaia,etilPcloponejp).

A Cojlantiao [Alpi Cottie,checcfi,pcrt}uantouicndetto,chumatefonodaCoUo


gi re di quel paefe , con k Gallie cr il Pireneo tutto infino alla Mauritania dalle

Spagne diuifa dallo ftretto go^o deffOcceano. Et a Cc^lantio toccarono tuttiquei


j
Romani, cr 4 T kracta con la citt pater
paef doriente cb'erano fotto'l dominio de
na. Dopo fi fatta partition di regni. Cojlantiof nondo oikuante per abbaffar [or
goglio a Perfi che prefe haucuan [armi . Imperoche Sapore lor capitano udita la
morte di CoBantino Maffw , fi meffe a feorrer per k prouincic Romane ,cfttraua ^
gliark con guaftamenti cr focheggiamenti . Intanto Coflant'ino con CoBante uc
nulo a parok per conto dcUa fatta partiticne , gli dimandano o che lafciaffe una par
te dclrcgno, oche interamente di nuouo fi partijfe il tutto. Et perche Cofantefia* c$Jlaiaint

uafaldo fu la prna partitione^^,crfenzauolcr concedere al fratello pur un quanco,


attendeuaad^endcrquclchegU era toccato, Cofantu) prefe [armi affalk pr*
uinciediCofiante. quak allhoratrouandofiiDatia,intef coiai tumulto ,ffitdi ftarlU,i
contro di lui alquanti capitani con gente, con proponnnento di feguitarli fubitocon
piu srqjfo effercito . Quei che firon mandati auanti , trouande^ non molto lontan
da Coftantio , gli tefero gli agnati > cr attaccata la fcaramuccia ,finfcro difug^
^
la onde i fcldati di CoBantio credendefi che faceffer da uero,gli andaron dictro,CT
quei cherano imbofeati, paffati che fmmo,g[ufciron addoffo di dietro, cr quei che
fuggiuano riuoltandofi , gli meffon t mezzo ,fi che la maggior parte di quelli furon
onmatxathcrCojlantino ancora fu morto. Perche effcndoglt ferito il cauaUo,che
par la ferita diuenne rabbiofo,fy tutto ifwnato,ei cadde dcUa fella,xy caduto gli fu

ron date molte ferite , fi chefenza hauer ottenuto il fuo dfto , ^che era fiato auto
re difi fatta ingiurUfatza danno del fuo imperio, perfe anco la uita . Hor effendo
ricaduto il regno d'Occuknte a Coftante foto , egli ctiandio,datofi t tuttocr per
tutto a certi fuoi federati cr dfhoncfli amori , con menar una uita feiagurata , per
[ifidie di Magtientio, mifrabilmente peri > ilqual Magftentio effo jleffo liberato ha
uca delk mani de faldati , che meffo mano aUe ffiade gli andauan addoffo per am
mozzarlo . In tanto che quefte cofe uanno attomo,Ce^ntio in Leuante guerreggia
*
con Sapore re de Pafi, figliuolo di Narfeto , ma nato per di madre itile . Perche
Karfeto della princii^l moglie tre figliudi hauuti hauea , cio Adanarfe,Hormifda,
crii
.

IO DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Aittitrfeji
jliuoletb
fy H terzo,ch'io tiottfo il ttomc . Morto Narjcto , Adanarfe fgliuol mggiore fc* D
etfjticir imperio. Ma prr la fua troppagrancrudcltdyCTin'^umamtrecatofiada
'
dojfo tedio di tutti i Perfiy fu cacciato del regno*. Io uoglio (jui folamente un faggio
del fuo atroce ingegno portar innanzi . Accade chuna uoltafu portato da BabbiU
Ionia a fuo padre un bel padiglionc,fatto di norie pcHi di quel paefe H i fattolo fpie
gareym quella che Karfeto lo contemplaua,ei dimand ad Adanarf ancor fanciulli
no, come quclgli piaccua . R iffofe{il fanciuQo . Quando chio haucr il reffto nel
le mie manilla fon per farmi un piu belpadiglicne di pelli humane . In quejia gift
infin dall'infantia fua cominci a dichiarar la fua crudelt . Hor cacciato del regno

i.fere '.
Attonarfe , il regno uenne nelle mania Sapore y ilquale fubitofece cauar gU occhi
fuTfo lift- altaltro fuo fratclloyZ7liormifdamcffe in prigione con molte cathenelcgatOyZT fot
gtitde'Vir to buona guardia. Ma
Umadre di queUoy cramoglie,con denari hauendo corrotte

le guardie, furon lafciate entrare a uederb , leqiialigli diedero'^ una Urna con cui po
teffe limare i ferri , ty le cathene ; cr tauuertirono di quatUo poi b^ognaua che fa B
ceffcyhoucndogli apparecchiati caualli, CT compagina da fuggire . Fatto queflo, la
moglie apparecchi una ricca , cr funtuof cena alle guardie. Lequali effendi^
quelle tante uiuande , cr d'ottimi nini , s'addormentarono fiibito
tcrmirjd
pr<fundamente . Et dormendo elleno, Hormifda ruppe le eathene, cr [campato
{nefufg^e
O- ri(cre del caftello, honcrcuolifimamente da Romani fu rieeuuto . Ma Sapore uedutofi li
a' Rem- beratodaUapauradiquello,moirraIlegrarfidclla fua fuga. Si che egli nonJiur
"*
dimand che dato gli fofpr nelle mani , ma con grandhonore mandogli anco la mo
ghe . Era Hormifda hiiomo di gran fortezza , cr n liratordi lancUfCT dardo,CT
, di qualunque altra frte d' arme, fi ualentc , cr pratico , che nel tirarle predicala in

. che parte quelle ferir doueano il nimico . Hor qucHo Hormifda a Cofiantio daua aiu
to contro a' fiioi paefni propij, offendo fatto capitano di molti caualli . Ma Cofian
tioImperatore , fouente uenuto jfle mani co Perfi , fempre fe ne pardua con difa
uantaggio,crcon perdita di molti de fuoi . Morironui anco molti Perf , cr Sapore g
iitrfj fu ferito . Magnentio figliuolo di Brittanno,ilqual primieramente guerreg
djuien tt-
gi fra idifcnforitCr poi in fuceefpidi tempo fu fatto yCr chiamato Contediduek
rjw.
gioniRomane,udito che nella guerra Perfica le cof non andauan prodiere a Cofian
tio, come quel che per auantiardcua di difio ([occupare il regno, aUhora tantopin
arditamente fi meffe a mandar manzi ilfuo difgiu), pigliando occafion, com'ho det
to y
dalla difdetta di Cofiantio nella guerra Perfica , giudicando quello effer il tempo

di uenir allattento fuo . La ondefatto preteflo di ucAer celebrare il giorno della fua
natiuit ntUa citt doue flantiar folcua l'Imperatore, al fuo banchetto inuit i prmei

pah della citt,cr alcuni di quelli erano conftpeuoli delfuo difcgno,cr alcuni ni tT
tirato in lungo il conuito fhi alla fcra,lcuofii da tauola, cr preflamme andatofen' in

cammera, non molto dopo ufei fuori in habito reale , da molti foldati aceompagnato.
Quefla cof ffauent tutti coloro chcconfpeuohnon nerano . Ondegh fatto un
'
, cr alcuni con la forza Itr dalla fila, fi che oc
lungo parlare , alcuni con le parole
compagnandob tutti ([accordo ,fe n'entr nel palazzo reab, don ma ggan quanti*
t di
. , , . .

PARTE TERZA II
A f 4 di danari , cr mefj le guardie alle porte $ comandane loro che iafciaffer entrar

chiunque tioleua, ma non gi ufcr fuori niuno, perche la fua fceleratezxa non fi pu*
blicaffeft tojlo . Putto quefio , incontanente mand alcuni ad ammaxzrr Coftante
che nulla ftpeua della cofa. Era CoHante tutto occupatonellacaccu,0 con jolta di

follecitudine a quella tutto intento , tutto che tormentato fieramente foffe di continuo Mj^niio t

dalle gotte , lequali guadagiiate s'era con gli/mifurati piaceri ,cTconla difrdinata
*
fua Ulta. O ucro per me^io dtre,coJlui fotto color di cacciare, per li bofchi, cr prr
lefcluefencjlauanafcojioconfanctuUitCrgiouanetti, daluitrouati,cr tciiutiper
la bclle^a loro in luogo di donne,fi come fi dice i iquati lafciuamcnte ucfliti, iiifiam*
mauanogli occhi di quello di bruttifiima libidine . Et per quejia cagione eiftte fta
ua pili per le felue che altroue , per ifchiuar la pratica de gii huommi honrjli Hor t

fiati mandati da Magnentio,uenuti fui Rodano,trouaron Coflante che dopo la cac


eia s'era addormentato, cr luccijbno,ammasxando ancora quei pochi foldati ch'ef*

B fo haueafeco. Alcuni altri'racontanlacofa altrimenti,et dicono che Coflante faputo


il tradimento cr la feditione moffa contra di fe,fu abbandonato da'fuoi j fi che po*
fiegiurm(gnedeirnperio,fenefuggi(Jinuna cappella , dellaqual tratto fuori,
foffammaz^olanno 17. delfuorcgno,cr io.delCetfua. Dicefi cheJuo pa*
qi\
dre comand a gli afbrologi che faceffer la figura della fua natiuit > fubito che funa fremfti-
to ; iquahjra l'altre cofe pronoflicateli , aggiunjro ancor quefio, che in feno dell'a uko U mtr
uola fua farebbe ammazzato . Et bench Coflante (perche quella era gi morta Ctftan
) fi
'

faceffe beffe di tal pronofiico,nientedimeno il fucceffo Capprou per nero, cr dichm


rollo non uano,come che torto cr dubbio foffe . Imperoche egli fu ammazzato in
una tcrriciuola cui fu pofio il nome della R egina, cio L ena, fi che fi come federata*
mente era uiuutOyCofi anco cadde nel fuomifirabil fine. Hor Magnentio uedutafi
profixramentc riufitr [ufrpatione fatta dell'imperio, s'ingegn di tor la aita a lutti

i principali, cr famofi cherario in Magifirato cr -,


fcritte lor lettere fottol nome di u i jrtiian.

Coflante , con lequali gli efortaua uenir afe, a tradimento per lo cammino n'am*
g
, non perdonandola anco d congiurati fuoi . Et attendendo egli a qiic
mozz molti *

fie cofe per iflabilirfi,et ben fermar U pi nella fua tirannide , Cofiantio udita la mar* t
f
te del fratello, grandemente fiaua foffefof doucua andar contro a Perfi che mina fiera d Ca-
lano le prouincie Romane, o fe difmcffa quefi'imprefk , doueita affalirc il nouelio ti*

ranno} fi per ucndicar lamorte del frateQo,come anco per fbmmettcrfi fimperiodo
riente Hor fiandofi Cofiantio in quefio fuo penfier foffeJ,ecco che Sapore,ilqul
ancora egli intef hauea la morte di Colante , da di piglio a quefia bella occafione,
CT con un grofjh effcrcito affale le prouincie, cz citt de' Romani, per tutto d"affli
intorno predando , cr pigliando cafiella j cr finalmente mette aU'affedio di Nifibi.
fi
(Quefia cittgicra appartenente alregno dArmenia ima fotto Mitridate genero
di T iffrane Re Armenia , che la teneua in dota, da Romani fu pref . Sapore dun re
que meffouifi (Cintomo,us ogni indufhria cr arte per pigliarla , con gCarieti batten*
do le mura, cr facendo mine . Magli affediati ualorofamente gli faceano rifiUcn*
za. EtperchepermezZ0lacittpaffaunfiume,egliloriuolt altroue, a fin chei
terraz*
, .

ir DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


1errazZ4ni corretti daUd fcte sarmtdefpro ; m il difcgno. non gli riufci ,
perche D
griourdbbondanzd haucano (Cacqiut di pofVOOyZT difontuna . La onde Sapoiv fi ri
uolfecolpcnfiero ad altro. Perche andatofcne inucrj del rufeimento dello flejpt

filone, dallaqual banda per ma grande flrettura feorre giu nella uaHe, fi meffe afar
una gran chiufa a detto luogo fi lhrettc,et rattcna il corfo deUacque,tanto che quel*
le ucntffiro a una g-aneCaltura -, pofeia tirati uiagli argini con che chiufo Fhauca,lan
[ci correr con quell'impeto marauiglioj, tacque inuerfo la citt i aUaquale arriuan
te gittaronaterra una buona parte del mitro . Et perche quello Barbaro re non cor
alla citt , fi perche gi era uicin la notte ,cr altrefi perche
f jbito f la tcneua haa
uer nel pugno,cT difegpaua il di uencnte fenza contrailo pigliarlai i terrasxfiii ben*
che ueduta la ruma del muro fi Jbigottilfcr molto,nondimeno ueduto tindugio de Per

fi,
quella notte non dormironpmtotcr con gran moltitudine di lattaranti, fatto un
nuouo muro, lofortificaron terribilmente . Laqual cofa ueggendo Sapore la matti*
na,dando la colpa di tal cafo aBafua negligentia,fe ne mordeua le mani, ma con tutto B
ciofcguitdua taffedio , tentando molt'altri modi,cr mezzi per pigUarla Ma troua
tofi hauer perduti molti defitoi (che io. mila Perfi, fi dice che rnafer morti a' Ni*

fibi) con grande feomo partifii, perche iMaffagetiafJlita la Perfia, gli donano i!

gujjlo . Coflantio Imperatore fortificata Nifibi, cr ricreati i cittadini , cr hauuto


f Oriente la triegua gi da Perfi , piglia il camin di Ponente , cr gli uien auuifato,

che Britannione era alle mani con M agnentio. Era Brittannione capitano delle le*
gicni d'llliria,cr intefo ilfoQcuamcnto di Magnentio , cr la morte di Coflante , non
uolfc punto ceder al tiranno ; ma egli Refjh altroue fatto tera tiranno come j che per
lettere file affermato haueffe a Coflantio che ei faceua rififlenza al tiranno , ertef*
Jrtaua a uenir tcflo a metterlo a fondo . Britannione dunque cr Magnentio con ,

AmhtfcttU
di
certi patti ejfendofi riconciliati infieme , antendue dCaccordo ffediron m'ambafcerU
li, O" a Conjantto , pregandolo , che uokffe metter gi Farmi , cr contentarli d'haucr il
Briiumiio- Principal grado,crhonore. Gli ambafeiatori trottato Flmpcratoreappreffo ad He*
ne 4 Ceftnn
p
tu.
raclea di Tracia, gli fanno Fambafciata > ilquale Handofi penfofo per quefia cofa , U
Sefno Ji notte liidc qucilo in fogno > Parueli che fuo padre gli comparriffe auami , cr piglia*

CeJfjni. tolSpcr la mano gli diceffe, Confiamio , ecco che'l tuo fi-atei Coflante difeefoda mol
cr iJl'edi- ti Rc,dal tiranno fiato morto.Et fa mcfiier che tu uendichi la fua morte , arche tu
tiene cStrt
Mi^iiehl.
non patifea che [imperio fiafmembrato , cr la republica rumata. Va dunque tofia*
mente alla ruma della tirannide, cr non lafciar il tucfiatcl fcirza uendetta . Coflan*
tio deflato dal fonno,incontanentc meffe quegli ambafeiatori fotta buona guardia,cT

Britiom eglifubito fenza ucrun indugio fi ne ua in Sardica-, Britannione impaurito da cofi im*
ne(ids nel proutf arriuo dell'imperatore ,
come a Signor fuo gli and incontro , gittatifi dietro
le m*ni* alle IpaUeipaffti configli, difignifCr patti hauuti con Magnentio. Coflantio con
CttnMtie.
ffon fincerit lo riceuctte,cr uolfi anco hauerlo alla fua tatiola.Pcrche Britannione
pofle giu rinfifftc,cr uefie reali , con habito da plcbn gli comparfe auami, cr git*
tatofi m terra,abbraccioli i
picdi.Ma Coflantio abbracciatolo, chiamollo padre, cr
portali la man defira fece buon'ai ho al uecchio,cr uolfi che ccnaffi fico , poi af*
, , , , , .

PARTETERZA. 13
A fegiutali iwrfi4 di Bhinia per lftmz4,CT pofpfiioni da poter wuereytimdoQo uia.
Dotte tjuel uecchio andatofene, iui fei anni foxzzFUolmcnte ft ui(fe,cr fini kfua uia
ta,Et qticftofu il fine di Britaimione.Cc/lantio incontanente fe n'and contro a Ma* Deeetiti*
fratti di
gticnlio,il^ualeli troujua inMilanOjU- digihaucuadichiarato Cefare il fuofra^
Ma^aenl*.
tei Dccentio , CT fpeditolo alla difcl^clk Jf^andx. Sapore in queio mezzo troua*
ta la commodit,cr che ninno era j [< rif{enz4,ft meffe a dar il guoRo, et traa

luglio grandijiimo all'Oriente j < bche una gran prcda,cT prefi molti pri
gioni, tornoffen acafa . HorTm rtroiundofi da ogni banda trauaglialo da
nimicifffcdi m Leuante Gallo /m ci \a cui diede k fua frcUa CoRantia permo-
glicyty difcfftollo Ce/re . Gaflodiq utato che fu da tutti Cefarejnficme con
k fua donna fe n'and in Leuante , ( mijlantio fi mette intanto in ordine per far GmIIo <hia
guerra a MagnentU). Maprmaafinche datai' interine guerreyCT da gli anmiaz m.tio Cefa-

B zantenti fun delTaltro , i R omani non haucfjcr ad effer rumati , giudic che foff ben re, cr uaf.
fenein An-
fatto di ueder di tirar il tiranno a qualche buon'accordo, CT honcRo partito > Man*
I tedila.
dunque alcuni perfoiuggi illujbri cr lettere ancora di fua mano, gli fremet
datigli

tcuaim libero, crfnccro perdono, fe uolea pofargi tarmi,ey^ concedeiuli U Tran


eia , effortandolo a contentarfi di quel regno, cr nonufebr di tai cenfim M4 il li*
O
ranno altiero,che affiraua a cofi maggiori, non uolfc accettar da Cojlantio con ripo nj.u -le la
pace quelche poteua j anzi anteponendo k guerra alla pace, con maggior pre* ctniiiuciit
fo,et
detta f-ace
Rezza di quel che fatto haueriagli meffe mano , perche Stillano uno de' juoi trib*
yien nato.
ni, gli l'era ribellato, cr con tutti i fuoi Jldati andatofene alCimp. Auiticiiutifi dun*

que Cuna cr Fallro campo , Coflantioefortaua i fuoi a combatter ualorofamente,


il fimilcfacca Magncnlio con i fuoi , promettendo lor cofe grande . Hcr cffciulo gi
tutti'due in ordine per attaccar la battaglia, ciafeun di lorojlaua in fu k fua, fche k
maggior parte del giorno fe ne paffaron fenzA far nuUa cr ninno affaltatia Caltro.
Magnentio us non fo che incantefimi . mperochc una certa donna incantatrice, cr
Q v-
facrijica
maliarda auuertitothauea che uolcffc facrtficar una uerginc ,crdara beucrc a'/l
naytrgne.
dati delfangue di quella mefcokto con uino,et ch'ella in tanto reciterebbe alcunifeon

giuramenti cr a Demomj dimanderebbe aiuto. Tulmcnte effendo gk paffuto il

mezzo giomo,gli eserciti appiccaron k z/tffa ,CT per gfon pevca effcndcfi fra lor
combattuto diMiofamcntcjalla fine k uittoria rimafe a Ceflantio
,
perche durato il
combattere fin alla notte,iMagncntianifuron morti, crmefiimfracaffo. il tiranno
riccuuta queja rotta fi meffe a fuggire , cr per non effer conofeiuto, uefiifii da pie*
bcOtC^ilfuo cauallo con tinfrgne reali, fenza briglia kfciandarc,afin che chi lo
uedeffe noto correr in qu,cr l,giudtcaffe Magnentio morto/i fi curafie di perfe*
guitarb.Cofi dunque fuggifii.La mattina Cojlantio falitoin cima un catomonti*
cello , cr ueduta la puiutrada baffo , cr k fiumara , che iui corrcua, tutta piena di
Sanguinefa
corpi morti,diccfi , che cominci a piagnere amaramente cr che l'allegrezza delk rutoTia.
hauuta uittoria, non fu d dolor di tale uccifione. Perche dottanta mi*
fi grande come
k Jldati ch'egli haueua , trenta mik ue ne rimafer morti , cr di quei di Magnentio
trentafei mik,cr uentiquattro di piu.Hor incontanente command,che tutti i morti,

. . . confu*
.

H DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA



'
confufmente fenz4p<ncwrdchcf6ffrrimici,o rimici, fottaratifoffcro tCrif^ D
con gran diligauia medicati.Mdgrtentio,(comc s'detto)effctidofcmpato,s'<xiuku4
fiudiando di rimettere infime le reliquie del fuo campo , cr di far nuoua gente per
rimcttrrfi in piede, cr mand un Senatore per. amtajciatore a Cofldntio , ma Firn*
peratorc giudieato,chc fiotto quefio nome axpbafalore andato fjffie per ifi>ia , non
uolfie accettarlo. Magnentio quefio uegget^ ^^^uogli manda alcuni Veficoui,cr
con quefio mezzfl s'ingegna d impetrar fm 1 promettendo uoler fierrr perfioU
tiarntniia ([jto alTlmpcratorc. A quefia amba) ceriti ^f cofia ueruna Coftantio , cr rU
yedutt non
g[j ambaficiatori fiem:^ ueruna ri^^ Jie,muoue il comporr ua auanti, cr
t<mto piu che nwi di queifioldati,chefierit(ljaueanMagftentioricorfi erano a lui,

in rimettendo loro fiefii,c^ le caficlla nelle funiani. Magnentio uedutofi fuordijfie^


tonta di far ronza di poter impetrar perdono,di nuouo sapparecchu alla guerra, cr in Francia
rrfwna nuouegenti.Et per mepio trauaglur tanimo delTlmperatore,cr diUorb dal
* *
penfiar a Jfjpedi in Antiochia un de' fiuoi fiamtltari che ammazzajfie Gallo. Quefio e
me(fio per dar men fiofiletto di fic,fie n'and alloggiare in cafa duna pouera uecchu
rcUa appreffio il fiume Orontc,tlqualc (come firtuon alcuni) gi fiu chiamato Ophi*
te, ma poi fu cefi chiamato dal nome del fighuol di Cambijc re di Perfia che ui s'affon

g. Hot il mejj mandato, da Magftmiohaucndo gi ordinate, cr apparecchiate


finfidir a GaUo,o' tirati dalla fina molti Icgionarif, ceco che una fira con alcuni con*

fiapeuoli del fatto cenando nel piccol tugurio della uechiarcHa ,


parl pi alla libera,
cr alla /coperta de' difcgtii fatti, non fi facendo conto della ucchiarcl, giudicandola
poco curiofi di tai cofie,et per la uecchiaia fi fiordiccia , ch'ella nonfoffe per intender
ci che fi dueffie .Mala uechietta (per quanto fi uede ) di molto fucgliato ingegtio,

. fingendo di non intender pur una parola , con


diligcntia attcndeua al tutto,cr benifi

fimo fic lo ficriueua nel cuore cr perlomolto uino che beuuto haueua f hofipite fuo,
efifendefi egli fortemente addormentato,eQaufcfuori del fuo tugurio occultamctUe,
et andatafene dentro nella citt , rifer tutta la cofa interamente ecfore , dal quale 'g
furoii mandati alcuni che prefero il trattore, il quale efifendo pofio al tormento, con*

fefi come fiaua la cofa . In quefia maniera hauendo Gallo fchiuatc tinfidie tefe*

,fece morire il traditore, cr tutti i confapeuoli del fatto . Cotal riufeita hauendo
itimi* rtt
uJi Ma. hauuto il difegno di Magnentio, di nuouo efifendo preparato i combattere , uenne d
XnriKM, Cr battaglia con Ccjantio dal qual fu uinto , et fuggifsi 1 faldati compagni di cotalfud
la fu* mur-
ueggendonon hauer altra uia
fuga, ,giudicaron cofa fouerchia il uolerfi
difaluarfi
***
metter a perder la uita per un'huom difpcrato i la onde fi difpofiro di uolcrlo dar
nelle mani dell'Imperatore . il perche pofiifi dattorno al fuo aUogiamento aguifa di
jbirri glifaceuano la guardia perche di nafeofio et nonfuggifife . Magnentio auuedu*
tofidelacofa,cr trouandofi a le Hrette, dicefi, che per dijperationc us quelle cru*
delta che ufar fole un'huomofuriofi ufeito fuori di fe fiefjh ; fi che ammazzati tutti
coloro che gli erano d'attomo, parenti, et amici,ct date anco molte ferite al fuo fratei
lo Defiderio, ma non mortali, finalmente s'uccifi dafe fieffo,pcr non uenar nelle ma*
ni alTtmp.crfoffrir pi lunga paia, Deccntio da lui difignatoCefare trouandofi
PARTETERZA. i5
-
4
*
mTfdncU c^dppJrechmdoft per ttndtor a foccorrer il fratello, bftefa Uc morte di
(jucUo, per dijperatopreforni capcfiroycrpoflofeto al coQo impiccol. M<< Difide
Co*
'*****
rio guarito delle ferite hauutc dal jri^eBo ,
fpontaiiamente fi diede nelle mani d

Hantio. In ({uejligutfa effondo rumata a fatto la tirantde di Magnentio, tutteleco*

fe ch'egli haueua occupate,tomaron fltto neUe mani di Cojantio , fi


che egli nonne
in poffeffo di tuttol regno paterno . Per qucfla cofa fu pacificato tutto Ponente , m
le parti di Icuantc tutte fottofopra , Imperoehe Gallo uedutofi andar tutte le cofpro
fperc^iunto m Antiochia, crudelmnite trattaua i fuoi fudditi,cr in uarij medigli mo
lej}aua,d ci fare fpronato anco dalla moglie. Coftantio duntjue temendo che per
cr che per ci non fi metteffe in piede una
limpatientia quel fwpolo non fi rtbcUaffe, ip,r
guerra ciuile,fped in Antiochia Domitiano uecchio iBufrc ,cr prefetto del prcto^ twmi fiu
rio,confecretacommefionediperfuadcr'a Gallo con qualche bel modo che uolcffc nittu 7 ;^-

uenir a lui . Ma Domitiano andato in Antiochia,fenza ucrim' ingegno maneggi U *

B perche publicamrntc comandato a Cefare ch'andaffe a trouar iimperatore,con


cofa-,

minacciar di ritener le ucttouaglic di quei che gli obbcdiffcro quando che andar non
uoleffe , Cefare che per natura era collerico , tutto acccjfo d'ira , fece metter le mani
addoJJaDomitianOyCrdiedelomguardiaa'foldati. Montio quc/iorc biafmando _
queftatto,ajfirmandoch'cra fcgnal diman^fla tirannide , Cefare di nuouo molto

pi adirato, cr molto piu anco a mfiammato, come fe dijprcgiato


ci dalla moglie

foffcjece metter in catena etiandio U queflorc,CT funo,cr l'altro diede in poter de fua men 4-

foldati,iqualiirafcinatigli amendue per la piazza, CT tormentati, finalmente gli t


gittaroiffiel fiume, crgli affogarono . Cofiaiuio intefe qucflc cofe, mand genti che

piglia fjero Giallo , cr per forza lo menaficro effe . M a Gallo mand auaiiti la mo*
glie che placdffel fratello, Uqualc fi mori pe'l cammino. La cui morte intcn*

dendoCoHantio,fubito priua di quella degiiit Gallo, cr lo confina-, erpoian*


cara ,
fpronato da' fuoi , mand gran numero di faldati ad ammazzarlo ,mapcn c,
titofi non molto dopo di tal fatto , fped dietro a' primi mefii alcuni altri convnan* flanti*.
f.
dando che non foffe morto . A que/h facondi mcfii i nimici di GaBo , am pii* to*
floEufabio Eunuco che era Propoflo,et huomo gratifiimo a CoBantio,perfuafa che
non faceffer intender a quei primi mandati ad ammazzar Gallo, il pentimento, cr la
feconda commefiion dcWimpcratore , fe non quando ueduto , 0 iutefa haueffer che
Gallo fuffe morto . In tal modo dunque ci fu ammazzato. I Barbari di l dal Reno
hauendo cominciato a molcflar la GaUia,pcrfar lor rififtenza, cr abbaffargU Porgo
glio fu mandato Siluano huomo peritifiimo deWartedeUa guerra, cr ottimo capi*
tono. Ma f Imperatore falecitato dalle molte calumnie (alle quali certamente egli
faleuafacilmciitc dar'orecchia) occultamente andana trattando cofe crudeli contr a *

di lui. che intendendo Situano fa dtliber di ribellarfa, crfecelo,pigliandofi Phabi*


Il

to,cr il ueflir di Cefare. Ma


quello filo mouimcnto fu corto , Imperoehe Orfici*
^
,

no mandato da Cofantio, corruppe molti de' fuoi faldati con denari, cr opera Orfam.
loro ammazzato Situano, la ribellion fu racchetata . CoHantio di ponnitc tornato*
fan a Cojantinopoli, gli ambafeiadori de' Pafi mandali da Sapore s'abboccaron
con
t 6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
con effe lui appreffo a Simio, cr dimnd<irongU che k Mefopotonda\ cr f Arme* D
nlifoffcro ratdute a' Perfi, come prouincie che gran tempo prnu i'dpptncneuM
loro } a fin che ima uolta fi metteffe fine alle lor guerre co Romani } quando che n,

glifecero intendere chil Re loro uolcua che larmgiudicaffcr quefia col . A que*
fio rijfiofc Coftantio ,
Che fi marauigliaua molto che Sapore feordato fi [offe come i
Verfi erano fiati ferui, cr fchiaui de' Macedoni : cr che da Romani c/pvdo fiati fog
giogati i Macedoni, cr ferui loro ctiandio erano fiati fatti uaffaUi dcRomani.Qtte~

fta riffiofia infiamm di maniera Sapore, che fubito s'apparecchi di far guerra, cr
fe ne uenne a'ajfcdio di Nifibi, ma ueduto di non pota pigliarla partifjne,cr die*
de addoffo aU'altrc citt, tentando iThaualcicr da quelle ejfendo anco ributtato,
pref finalmente A mida . Ccjlantio che folo goiiernar non poteiia un cofi ffon^im*
paio,che quafi fi difiendeua dalTuno alla Uro efiremo della terra j mand in Athe*
ne a chiamar GiuUano fratcl di Gallo, cr pa mogie
dichiaratolo Cefare , gli diede

lafua fcreHa Lena . Dicefi che cffcndogr<tuida k madre di coflui, una notte info* z
gwo le parve di partorire A chiUc
E t defiatafi, in quello che effa raccontaua il f*
.

gno al marito,ecco chelk lo partorifee, quafifene^t uaun dolore, mandando fuori il


parto prima chclk fi fcntijfe dhauer a partorire . Da quefia co fa il padre , cr k
madre prefa grande ffieranz4,crefciuto che fu il fanciullo, ad Eufebio uefeouo di Ni
comcdia lo diedero perche nella fiera fcrittura tammacfirajfe : Ma Coilantio Im*
pcratore haucndolgi dichiarato Cefre, con alcuni pochi joldati fokmcnte h man*
d in Gallia,a fin che ne gli animi delie perfine nafeeffe quefio fiffictto, Che Giulian
non fiffe fiato eletto da uero compagno dcllimpcrio,ma per ifihiuar linfidu ornato
dcllhabito di Cefare,a fin che da umici , non hauendo eficrcito uguale a loro, fiffe
ammorzato. Ma GiuUano profpcramaite con quegl combattaido,for dogfi ffe*
ranza uinfi i nitm'ci ; iquali kcupcrate le forze cr ribcUatifi,di nuouogU ruppe, CT
doue ci gl ruppe meffe il figno della uittoria 5 moki di loro uccife , moki fe naffoga*
ron nel fiithic ch'iui corrcua , cr moki ne prefi prigioni . In quelk battaglia fi dice p
che liberali furcndalkcathcna undici mik Romani. Dopoquefiecofe ancoragli
riufii benifiimo l'imprefa contro a gli Alemanni, a.' quali conceffe k pace, perche k
dimandarono, e refini i prigionLPcr quefie cofi diuenuto fuperbo Giuliano Cefare,
ocome dtconalcuni, per paura di Coftantio,chegli hauea inuidia per tante proffie*
il fratello ammazzAto, ccmmmei a ten
rityCT temendo di non cjfcr da quello come
tar di ribelkrfi, czfecefi beniuoU alquanti tribuni, da qual fillecitati i faldati , ron
una congiura fatta da loro,lo fibitaron A uguRo ; cr perche cgk rifiutaua , per una
mano alle fpade minaeciaron ifam*
certa fua fintione,il titolo delF impcrio,rfii meffo
mozzar tutti 1 drcofianti, fe non accettaiia,cr obbediua loro In tal modo dunque,
.
Oiklian
Ccftre fili cr forf anco per farz<t, ticeu [imperio per ifchiuar f impeto delk moltitudine . Et
fin falutar perche s'andana cercando d'una corona, cr effo giuraua di non nhaiier ninna, alcu*
Jmfeni*- ni di loro difignaron di pigliargli ornamenti delle donne, erfirne una > ma Giulian
re.
non tiolfi aeconfentirui , giudicando k cofa di cattino augurio , Il perche alcuni tri*
buni prefi k colkna dal collo a un chera iui,ct ornatak di pietre predofi,gke [oc*
commodarcn
, , , , .

PARTE TERZA. 17
eommodarm in tcfU. AlJhora Giuliano fpcdi ambajciator aCofontio^Prntadio, ^^/ceria
macftro delle legioni imperatorie, con alcuni altri,aggiugnendoU lettere nclleejuali fi
fcolpaua del titolo delfnnpcrio,afflrmando che non l'hauea riceituto fpontanamentc
^
n uoleiUeri,ma ccjhrctto dafldati, iquali non uolcuano guerreggiar folto C.cfrct
ma folto rimperatore , per poter dimandare i prcmijconucneuoli alle fatiche loro

Vregauab ditmjuc che fecondo l'ufo della rcpublica con [animo allegro fi uolcfpr
contentare che [imperio fofie ad amendue commimc per [auuenirc, promettendo
mandarli ognanno di Spagna fecondo il coftumc , caualU giannetti , cr di Francix
huomini feeltt da combattere, in qucfle lettere non fi fofcrifie Imperatore, ma Cef
re, a fin che Cofantio,da colai fofcritticnc ojfifo,non [haueffe a gutar uia,cr rifiu*
farle . CoBantio hauute che [hebbe, s'infiamm di tant'ira, che non rifpofe parola,
ma fatta intender a' faldati [iinprcfa della Perfia,fpcdi Liona ejueftore a Giuiano,et
con effo per lettere lamentosi, che non haueffe affettata L fiia fcntent,glifece an^
B co intender che gran ucrgogna gli era l'haucr hauuto il titolo <T A uguBo da un con*
fufo tumulto di faldati cr non da chi hauea [autorit di darglielo i cr pcrfttafih a

uoler afiencrfi diifarlo,non [hauendo ottenuto legittimamente cr uolcrnpigltarf


[habiio,c'l ueBire che da lui gli era fiato dato . Al qitefore poi command che le*
natala potef a tutti coloro cb'iui erano in magiBralo , in luogo lorofoflituiff quei
che da lui difcgiati foffero . tlqueflore cfpofic c'hebbc a Giuliano le fuc commef*
foni a piaUo c omc flaiuno > difjcli , che bifhgnaua egli fi rammentaffe quanto gran*
d'cbligo con Cofantio hauea, perche non pur difettato l'hauea Ccfare, ma nutrito*
lo nella fita pueritiaaUhorche fnz<^adrc cr madre era pupillo . Et chi, rifpofe
Giuliano, in quella etfu autore chio rimanevi cof pupillo f ob non fu egli colui che
muccife il padre, cr la madre f Non fa egli, che rammentandomi qucfle cofc,cimi
rinfrefea la piaga.crfa la ferita uie piu crudele i F.t lette le icWcrr.cr ueduto il con
figlio che Cofantio gli duna, di metter gi [habito imperiale ,crripigliarp il Cefa*
reo, diffe al qucftorc chera per farlo.ma di configlio delle legioni. Allhrailquc* CiuLaitt
^ 4I
flore temendo di non effer didla turba fbranato, fe communicata foffe la cofa aU'effr U fvfet.*

cito, preg Giuliano


4
che non glie la uoleffc comnuinicare cr perduta lafperanza di
,

poter metter a efftto le commefioni deWimp. partifi con lettere del tiranno , che in
quelle sfacciatamente mordeua,cr fuiUaneggiaua [imperatore, eome quel ehin piu
modi hoitcua offefi la fua famiglia ; cr aggiuffu'uali molte minaccie,con dirli chera
per uendicare i fuoi paffati ,uccif contro ad ogni debito di ragione . il tiranno fa*
pendo d'haticr feco molti ajfcttionati di CoBantio , tutti gli cacci uia cr apparec.
Mrt# JeBa
chiofi difar una guerra ciuile . , In tanto la fua moglie Lena pafl di qucfla uita,an* Lena me
cor madre di famiglia di Ciuliano, 0 come altri dicono, gi da lui ripudiata . Chia* ds G/u
J ... f J r r y, y tiant.
mati dunque a feifuoi foldatigUff)rona,cy'muoue a far una crudclifima guerra,
perfuadendo lro, che fenxji affettar larriuo di Cofantio, uolcffero affalcrlo . Et
bench prna che aUhora haueffe rifiutato,^ rinegato il cbriflianefmo, nienteiffme
j,
no per paura de fhldatt , t qualt per la maggior parte egli conofceua chrijliani , per
coprir la fiiafcelcrateTXU j dtede libert a ciafeuno di tener che religion gli pareffe,
BBB crii

Digi*- LiQPsL
, , , , . . ,

l8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


CT il giorno detU natiui del Saluatore fi n'and a far oration alla chiefa, per parer D
d'accordarfi con i foldati j CT ordinati,
cr jpediti ajuei magifrati che gli piaceuano,
fnuffein camino per andar a far una guerra ciuilc, negando di uolcr affalo- Cofani

tio,ma uoler procurar che gU cffcrciti di Lcuante ueniffer infieme CT s'ekggefjro


S<gn i un'imperatore . Gloriauaf anco d'hauer ueduto in fgno il giorno dcUa morte di
Giuliano. Cojantio,cr cifacea con quejli uerfi .

Entrato Gioue ne gli ultimff-adi c


D' Acquario iO" il fuo gran padre Saturno .?

Taicndo il luogo uentefmo quinto


Della Vergin -, Cojlantio Imperatore.
Hauendo il Regno d'Afa fupcrato, . % \

li mifer ,toflo far fopragiunto


Da dolorofa morte cr lafcicraUo
CosTANTio, abbandonatalagucrradiPcrfa,percheilnimicos'erari
g
Marre di
tirato a cafa , morifi a punto quando era per affalo il tiranno . E /fendo trauaglia*
CoftantQ ,

fu affalito da una febre acuta, cr uomitata una gran copia di col


to dalle molte cio,

lera m ra, aUt fontana di Mopfa (luogo pofoapic del monte Tatoo) fi mori, creo

PenSmfit me fi dice , diffe pcntirf di tre cofe , cio della morte de' parenti Che non folamente }

di Ire cofe. ammazzatohaueuaGaUo (come habbiam detto) maivj ancora-, d'hauer dato a
LituJi di
Giuliano il titolo di Cefare , CT d'hauer mutata religione Fm Coftantio molto eie*
Ce/Mitia mente inuerf i fudditi -, nel giudicar giujlo, temperato nel uiuere,nel commandar,^
ordinar i magifhrati, cr gouemi, graue, cr cfpruator della macfla ; nel Senato non
ammetteua niuno fe non era ben dotto cr fi ejfcrciiato nella facundia del dire , che
poteffe fcriucr, cr metter infieme una perfetta oratione . Nel rimanente , egli non
fii puro nella religione , n and dietro alla piet del padre , ma fiutar grande de gli
Arrtitnif Arriani, CT a perfuafme d'Eufbio principal de' camerieri command ad Aleffan*
m*.
drOyty poi a Metrofane patriarca eletto della nuoua Koma,chertccueffe in fuacom
p
pagnia,^aUa communione Atrio, cr negandoglielo quello,egli ordin un concilio,
cr ucimto il giorno deputato,Aleffandrola fera fe n'entr in chiefa, crgittatofigm
in terra fece oratione a Dio pregandolo che non patiffe che il lupo (attendendo Ar*

rio) entraff nella fua mandra, oche prima priuaffe lui della uita . Queiia preghie*

ra porgendo a Dio con gran dolore, cr abbondanza di lag-ime, la maltuia cheapun


to s'haueua a comminciar il concilio. Atrio ufe fuori in publico tutto fuperbo, cr al
Mai*f i'Ar ticro . Ma ncU'andare al concilio, gli uenne gran uoghaiTufcir del corpo,CT onda*
rio toafari fuoi bifogni,et orinarc,i->i mand fuori per le parti di dietro tutti gli intefii*
Ale(findf3 ni,cr miferamente peri . Hor Alcffandro flato che fu glcriofamcnte patriarca 13.
Pasto toir- ann,mut la uita con la morte, cr in fuo luogo da' catholicifu pojh Paolo confcfjh*
filare. re . Ma Coflantio tornato iT Antiochia , lo cacci fuori della fedia Coflantinopoli*

Zufebi Ni tanx,cr net fuo luogo pof Ettfbio uefeouo di Sicomedydi fattion Arriana . Mi
Paolo huomo fatilo > andatofene a R orna, cr da Papa Giulio rimeffb nella fedia Co*
jlantiiiopolitana,di nuouone fu da Coflantio cacciato,cr confinato , cr pofeia da gli
Arriani
, ,, , A .

PARTE terza. 19
A ArrJnincJU frdu CoiMttwpoitatu fu mcff Macedonio ^ che per fopranomep
chumaua Pncumatomco,perciochr egli oppoHo sera alia ftcrofmta dottrina deh
Io j^irtto fxnto.CoHui per (upabtolfc fuori della ehieft de' fami Apojloli ilfacro^
del finto martire Achatio
finto corpo di Coliantmo, cr/ccr parlo neUa cappella
Qgefla cofa fdegndi marner Cojiantio, che tornato a CojiantinopoU,caccifuo*
ri di quella fedia del patriarcato,Maccdonic<,che tenuta [hauca ui^anno a pumo,cT
^
confinoUo icrinfuo luogo pofe Eudofio della fetta <f Amo
ili quale per dieci anni

tenne quella degniti, erti corpo del padre Cojlaiuio ritorn nella thic/douera
prima . il medefimo Coflamio, dentro alla fagrefu della ehieft de' fanti A poftoli, ^^ ^

fece metterci corpi de fanti A fHjoli, Andrea, cr Luca, portati a Coflantinopoli AJr,cr
per colui che aUhora era capitano d Ale/fandria, chiamato Artcmio,che poi fugb* s. Luca,

di gran beUez'
riofo martire di ChriSlo . La moglie di Cojantiafu Eufbia,donna

xa, cr faanofa, ma molto fcnturata per io fuo marito , impotente al generare f per
B natura, come anco per le malattie . Si che l infelice a poco a poco s and confuman
O" come dicono alcu
do,cT mori alianti Coftantio fenza haucr mai hauuto figliuoli,
ni.pcr li grandtfmi dolori di corpo,ufcita fuori di fe ileffa . Si racconta che Coflan* DittrwA
tio fu pcruifimo nel caualcare cr tirare cr nelle lettere tanto ben in/lrutto , che d> CcjlJti*.

etiandio componcua ucrfi

IMPERIO DI GIVLIANO
APOSTATA OVEAO PA R A B A T
cio' trasgressore.
Vblicatasi la morte di Coflantio , le legioni fubito

con liete grida falutarono Giuliano, chiamandolo Augufo. Ma


egli mutato Fhabito reale, cr prefoquel del corrotto, mojlran*
dofi tutto addolorato, per lo mortorio dcU'lmp.fecondo il coju
me ordin un publico pianto. Poi andato a CoHantinopo , il

ScnatOjCr il popolo gli andaronincontrOfO" con augurargli 0^ Umone d

gni profferita lo conduffero al palazzo reale . In qucjlaguifa dunque prefa tammh Ceylif/o.

ntjhratton dcllimperio,quando il corpo di Coflantio (che neka ehieft de' fanti Apo-
foli fu fepolto) dalle fue legioni fu condotto fopra un carro a Coflantinopoli , pojla ,4 4,gm1
gi imperiai corona ufito fuori gli and incontro, cr l'accompagn . Fece morir l>an.

molti cortigiani, molti ne confin, confifondo i lor beni,cr aU'altre cure delTimpc*
rio aggiunje ancora quella di tener ragione,cr udir tutte le caufe . Sedendo una uoh

ta nel tribunale a tener ragione cr haueudo dinanzi uno acetifategli per ladro , il

qual negaua tutti ifurti de' quali ueniua calonniato/iiffe f accufatore , Et chi fia quel
gi mal che fia per effer punito,
f al reo gioii negar tutte iaccuf { A cui egli rijfo*
Jc, Et chi far mai umoccntc,f allaccufator che non pruciia laccufc s'habbia a dar
fedeiK iffofc anco fpcditamente a tutti gU ambafciadori da uarie genti mandati a Co
BBB 1 flantio.
,

10 DE GLI ANNALI DI GTO. ZONARA


fdntio,riucddc,o' cont le legioni^et diede UcentLx a una gran parte dt (juei che ac O
compagnar folcuano f imperatore. Cercando egli d'haucr un barbiere, epicUo ch'era
fiato barbicr di Cofantto gli comparfe auunti molto fntuofameme ucfitto , cui difjf
GiuliatiOjchc cercato hauca un barbiere, cr non un fcnatorc, cr liccntioUo. Veduto
una uolta il aioco imperiai ch'era ueftito moLo piu fontuofamcntc dt quel che fi con
ueniua all'arie fua,ci fece chiamar ilfuo cucco che fecondo la qualit del fuo medile
ro andana ttejluo cr dimand a' ctrcoflanu qual de due eglino giiidicafji r fumicai
cuoco , cr rijpondcndoglt efi, quello ch' pui uilmeittc uefiuo , ci rifiut quel si fon
tuojb. Tutte qucRe coj faceaGiuluno pir una certa fuauatiaglariJ,pereffertc
mito huomo parco, CT frugale, cr naturale, cr u<ro ploffo. fatto cbibbc il fo do

natiuo a' faldati , fi meffe in punto per far l'imprcfa della fcrjia. Subito ch'egli hebbe
fermalo il pie nell'imperio, egli accett in prcfcmta d'vgmuno , il paganeJimo.Che d
ne puhlica ChriHianefimo (come s' detto) di gi rinegato hauca prima,ma non baueua hauuto
del ani. ardir di fcoprirfpublicmcnic coft empio pagano
jiuneftmo
. Dtccfi che ardendo egli di dift
dcrio dcirimpcrio,s'and a configlur con gli mcantatort,dtundando loro fe iottcr
fitta <U
Giult.tne rebbe mailer che dalle Icrmaluagie pcrfuafioni contaminato lafci trafeorrer
,
, fi

ncliimpict de gentili . Venuto poi all'attento fuo, per occulto ccnfiglio di Dio,fc
G'u filtro
cc molti martiri , Che di tanto rabbiof furar s'infiamm contro a' chrifliani, che gli
prtibifce
Cnijtani
uiet il dar opra aUe lettere greche -, dicendo che non xra lecito loro pigliar utilit

/ fludio de ucruna di quelle fcicntic ch'cfi publicaumiopcr fauole, et di quelle jtcffcferuirfi par
le fatie, et armi da impugnarle. T.ffcndo dunque prohibito a' fanciulli chrifliani lo fludiar i poe-
lettere Gre
ti,diccfi che
ApoHuiare fi mcjfc a far una parafrafi de' Sabni che Gregorio Ma
Salter d'. gito thcologo fi pofe a fcriucr ucrft,a fin che i fanciulli in luogo delle Greche frientie

Afollinare gli unparaffao,cx inficme ottcneffero la lingua Greca,cr d modo di far uaft. Qwe
\erft di
fio fcffo maliugio prencipe diede potef a' Giudei di Gicrufalcmme di rifare il tem
Grcjfiirio
O pio Gicrofolimitano
i la onde fi dice che hauendo eglino di gi con gran foUccitudine
Marno.
O
f una marauigliofafpcfj per cominciar a fabricarc ,mcffcro finalmente mano a
atto
^
Mracolefa.
cauar i fondamenti ; n fi lofio hebber cominciato a canore , che della fofft ufei fiori
mente dal
mia fu cotanta abbondanza di fuoco che tutti t laitoranti ui rimafero abbruciati > fi che fu
pr ,

tbiu la ri. Ton cofhrcttia lettarfi dall'imprefa . Fece morir Eujcbio Eunuco come autor dcUa
,
eJtfMitene morte di Gallo
fuofratcllo,z:r tutti gli altri cacci fuori del palazzo . Pafjlggiando
dI tempio
una uolta mtoriio a Calcidonta , Marc uefroito di quella citt lo chum huomo pc
di Giemfd
lemme, Hilcntifrimo,cr abbandonatordt Chrifio . Ma Giuliano fngendo una gran paticntia
tufclno eu gli rifpofr,Va uia o mifcro,cr piagli la ruina degli occhi tuoi} Perche cofiut hauca
nuit. corta mila. Allhorrifpofe Mare, lormgratio il mio fluator Chrtf lo Gicfu, ch'egli
Libert di
ha tanta cura haiiuta dt me, che fofferto non ha ch'io uegga la tua hnpu, cr sfaccia
Marc >efi o
uo Caltedo ta faccia. A iidando Giuliano contro a' Perfi, in Tarfo famofa citt di Cilia. t and a
ntnfe. trottar^ Artemio facerdote dE fculapio,il tempio di cut era in Egi famofa citt ctian
Ccfonne im dio della
jcff prouincu,cr dimandagli quelle colonne che il pnncipal facerdote de'
mobili del
chrtflni tolte kaueadi detto tempio dEfculapio,efatta ncla fica chicfa,prcgandolo
ifpio d'E.
fiulafi. chcfoffrro rifiitutte al tempio dou'crano prima. Conce ffrgliclo quelTcmpto apoflata,

cr command
. . , . ,

PARTE TERZii. t>


CT comnund che fuhito il tutto fi fitceffe a /pefe del uefeouo I Pig4m hauendo

con ffonde > cr ffttdU gi una di dette colonne , cr con uarij ordirli
tirataU per infin alla fglia della chiefa , come che gran tempo , CT fatica ut conj*
maffero per mandarla piu auanti , non potcron mai muouerla ; fi che lajciatala iui

fi
partirono Et il uefeouo dopo la morte di Giuliano , con grantTageuolezs^t axft
tala fuylarimeffe nel filo prono luogo . Effendo Giuliano in Antiochia ,fouente an Matti mer-
dai de */i
dona al tempio di Dafne, doue era uiu ftatuad" Apodo fatta con arte marauigUofa,
Antieiii
cr ^effo gli facrificaua . OndegU Antiocheni per ifchemo diceuano che alornon tte* a Giu
era andato unimperator,ma unfacerdote Et perche Giuliano fi nutriua, cr man*
. luti.

tencua una lunga barba,efii lo chiamauano becco, con dir che fifatta barba era buo*
naa far funi. EtGiuUanoalTincontromordcndolalorpazv^, cr delicatezza,
O"
ornamenti-, diceua. Io non uorrei dar la mia barba agli Antiocheni per farfuni, a fin
che le lor mani delicate ncnfofjcrconfmate dalla ruuidezZA di quella, cr cantra lo
rofccc anco ttnoratione , intitolata Anliochica,ouero per Podio della barba , Mifo*
pogon In Dafne ad A pollo facrificaua quefl'huomo cento animali per uolta ,
per
bauer da lui qualche riuclationc . E t perche queiaflatua non riffiondeua , ma fio*
uafi muta, dbnandando Giuhuno a quei faaificatari la cagion di tal filentio , rijpo^

ferii che di ci ci erano caufa molti corpi morti iui fotterrati. Imperoche fragU al*
tri corpi di molti finti marttn,u erano ancora le reliquie del finto martire Babila .
Command dunque [Apoftata che fubitofoffcr portati uia ima la notte, cr iltcm* AbbrattU-
pio,cr la Hatua tocca dal ciclo abbruciaron a fitto. Quefl'huomo fceleratifino dan meni di
do la colpa di cotanta ruina a' chriftiani ,ffiintodalfuo rabbhf furore , command
d' Apolli,.
che ferrate foffer tutte le lor chiefe,et per huomo cbrifliaHofcce martirizzare il Ma Crudelt di
gno Artemio, bench imputata anco glifoffe la morte di Gallo . La corona del mar* Giulctn ti
tre* Chri^
trio cr Maccario ficerdoti , CT gli ambafcialori
ancora da lui riceuerono Eugenio,
(lumi.
anco ucnutigli di Enfia, ManucUo, SabeUo, lfmacle,cr altri molti . Moffa lagun*
ra contro a' Enfi, cr con ungroffo efjrcito, da principio tutte le cofe gli rifctuano
bene , cr prefe chebbe molte citt , uccifi molti nimici cr fatta una gran preda, fi
mejfeaU'affediodi Ctefifonte . Etalfhora incontanente la fortuna gli uolecjl*
cagiu } fi che effo, cr la maggior parte deU'efiereito fio ui lafi la uita . Pncioche
iPnfipofla da canto offti fpnonzadi ftluezz4, fi diliberarono odipndn tutti

la robba, cr la uita, o di dar qualche rotta a' Romani . onde due di loro fingen*
Due ?erji
dofuggirfidal Re de' Perfi ,ricorfero allimp. promettendogli la iiittoria di tutti i
fuSfHim fi
Perji,f abbandonato il fiume, cr tutti i naiulij da conattere,cr da carico ficco con* muUutmen
dotti,abbruciati,pcrche i nimici non fe ne poteficr feruirc,f mcttefic a pcrfiguitarli. e.

E t affrmauano di uolcr condor l'cfiircito per altra uia fi facile , che Jnza pericolo
0 daimo entrerebbe nel cuor dcUa Perfia, cr tutta la piglierebbe Lo fceUrato A*
poflata paz;i^mcntc attaccatofi al configlio di cofloro,tutto che molli, cr Hormifla
l merefa de
particoUrmente gli diceffer che qui era (tto qualche ingaimo,mcff fuoco nel*
U'ferjiati
le naui, cr tutte da dodici in fuori abbrucioQc,chc fettecrnto nhauea da combattae, pefitma riu
cr da carico , Abbruccute che furono , cr ridotte i cenere , affermandoli fiua.
BBB 3 molti
. , ,

il DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


mokide' trWunichecon inganno tal configliodato gli haucano, finalmente a pcnd
acconjnti che fojjro efaminati i duefuggitiui . Pojlt duncjue al torm^nto,confcfpif
ron tutto'l [cacto In tal maniaa affamano alcuni che foJTe ingannato Giuliano .
Conimter- M4 altri che paduta ogni j[aanz4 di pigliar Ctefifonte pa le mumtionifue, cr ul
fltdelUrtt
tref pache rcfjacito non l^uea uettouagliedafojlentarfi, fi parti[fc, CT che i Pafi
ta di Gin-
lui.
gli dcffao con tal gagliardia die&o , che mcttcfjao m rotta la retroguardia. Dicono
pa che i Galli che pofh aano alle guardieyUalentementefecion rififlentia a nimici,
cr nuccifa moki, cr non folamcnte de' Plebei , ma de' primati ancora Ma pache .

i Romani fi trouauano grandemente opprefii dalla penuria del utuae,Giukano priuo

di buon partUo,cr di configko,non fapendo che far, n che cammmo pigliar pa tor
narfen'a cafa, finalmente pigUaffe la uia della montagna, di che auucdutifiiPerfi,
c^akffao i Romam , fuali nel fmifbro corno uittoriofi ,
ma nel dcfhro uinti rimanef^
fero } cr che di quefo accortofi GiuUano,pa [occorra i fuoi pofi in efhremo pcrico
lo, alla difpaata la dcffe pa mexxfi de nimici fhretti inficme,cr che effendofi caua B
ta la caazza fi palo gran pefo,come anco pa lo caldo grande del fle , con un afta
[offe acabamentc ferito nel coftato . li grido che [ubilo fi leuafte un horribil Mento,
che poi Paria cP unafoka nebbia s'empiffe ; che abeatafi oltre a ci una gran polue*
fi
repalocalpcftiodicofigrofti eftaciti ,niuno fapefj n doue fifoftenquelchefi
facefte } Che
cofa dubbia etiandio fofte donde fi ueniffe quelPafta che fai Giuliano,
fe da qualcun de' fuoi o da' nimici,o fttl ciel mandata . Dieefi ancora che tacendogli
gran quantit di pingue della piaga egli ne ptgliafte un pugno , cr loffxargefie pa
Pana con dir quefte parole, Satiati Sazxareno . Coftui dunque fi come feelaata*
mente aa uiuuto , cofi anco al fuo difpetto , CT uiolentemente mand fuori Panima,
dopo che due anni foli hebbe regnato . ilfuo corpo da' foldatifu portato a Tarfo,cr
nel borgo della citt fottcrralo , con quefto Epigramma [pra il fuo monumento, .

Il buon Giuliano Re , forte guerriero


KelP armi aude , in quefto luogo giace ,
DelCidnoall'ondeichel'akiero Eufrate
Et Pormi Perfianc, opra di Marte ''

Sanguinofo crudcl,glt niegan' hoggi


*
Venir' al fin de' fuoi trionfi keti.
Gl a' cominciati con allegra fpeme . Pofeia trapportato fitilfuo corpo nella
Laudi di Principal cittGiuUano fu difiderofo di gloria, cr delle cofe , ancora che di poco
.
Cmlian.
momento ,ccrcaua iPeffer grandemente lodato . Con animofrtetCT quieto fofferiua
<fcfjr riprefo da gU amici fe auueniua ch'egU crrafj > era perito in ognifeientia cr
fpecialmente in quelle chemen fraluolgo s'uftuano. Neluiuerera fi tempesto,
che s'aftcneua quafi dalle cofe che fon communi , cr naturali , come il ruttare , CT
fputatv . Egli fAeua dire , che un Filofofo fe poftibil [offe non doucria anco reffi
rare .L4 fama ch'in Antiochia et uedefte in fogno un gioitane con j, capelli gialli
Aituifi del
U mone di
chegk diceffe ti bifgna morire in Frigia . Quando dunque ei fu ferito , dimand a
Qiulin, quei che d'intorno gk erano, come quel luogo fi chiamale j cr udito chefi nominaua
Frigia
,, .

PARTE T E R Z A. 15

A Frig grid ad aita noce OJole tu hai ruiiutto GiulLaio . Dicefi Mcord che U Jua

morte il giamo Hcfjb che mori in AntiochUfi feppe . mperocbe un certo pagano,
della fleffa religione che f A pojata,cr debordine di quel
luogo , da fe folo ftandofi

a giacere appreffoal pretorio, uide una moltitudine di ftcBc in ciclo lequahformaua


no infiemc tante lettae , che contcneuano quefia fententu . Hi^i Giuliano
mor
toinPerfia. Et notato il tempo fi feppe^ che auelio Beffo giorno eifitmorto.
Mor rannodi, dell'et fua. Etcolui che dalle ftellehcbberauuifo della morte di
queOo , per cagion di tal uifionc, abbracci la nera religione.

IMPERIO pi lOVIANO.
Orto che fu Giuliano, di comun confentimento fudato firn

pcrio a louiano che allhora fi trouaua tribuno de' foldati, cr era


huomo pio, cr figliuolo di Varroniano Conte j et ricufando egli
Fimpcrio, gli fu dunandata la cagione, cr egli ad alta ucce rijpo
f,lofon Chnfimo , n poffo comandare a uncffercito paga-
no allhora tutti d'accordo , come fe di cefi fare accordati fi
foffero, ad alta ucce parimente glirifpofcro. Et noi fiamoChrifiuni. Cofi dunque Vau ?tr-
hauendo riceuuto timperiojfece pace con i Perfi, piu neceffria che honorcuole. im*
peroche cigli conceffe Hifibi , cr Smara citt fornofe,t^ iUuBri -, i cittadini di quel

lamandadhabiiaraltroue,CTdalorocheaceH>amentepiagneuano fcnztueruna
uergogna ueniua mordacemente fuillaneggiato.Conceffcli ancora molte prouinc\ -

CT giuriditiom anticamente attenentia' Romani. Etdatifiglioflaggirunraltro,et

fermata la pace , i Romani d indi partendofi , dalla grandifiona care/ha di tutte le co

tormentati affai , di maniera che ancora facquagU


f necejfarie fur trauagliati cr
mancaua . louiano a mala pena condottofi in Antiochia di; Celcfiria , rimeffe nelle
^
lor chiefe ttrftt quei Chrifliani che fiotto Coftatuio, cr Giuliano n'erano Boti cacciati,
crfra gFaltririchiamilgrande Atanafiouefeouo d'AleffiandriaiD'Antiochia ef*
fendo andato a Tarfo,donde ornato ch'egli hebbe il fepolcro di Giuliano , partifii cr
andoffene ad Andr di Galatia icr de li di nuouo partito , cr andato una giornata
auanti , in Dadaflane mori di morte fubitana , hauendo (come alcuni altri faiuono)
mangiato fiungjhijrefcbi auuelenati, perche di uiuande tli pafeer fi fhkuai ma aleuta
dicono che effiet^ di uemo s'addorment in una fida difrefcointonicata. Nellaqua
le per lo grande ualor del freddo effndo flati accefi molti carboni , di quella intonia
caturafatta di calcina,ufciua un gran uaporc per lo caldo ch'ella ficntiua , fi che egli
dormendo fnza uerun fentimemo di morte fudaquel uapor fuffocato , cr tanto piu .v

ch'egli hauea beuuto nuAto uino s Che cofi fi dice che era ufato di fare . N la fua
moglie, tutto che con real pompa col fuo figliai Varroniano andata gli foffie neon*
Ir, pot giugnere ouami dfuo morire 1 foldati fhigottiti per la morte fua, occupa*

rotto Nicf4,cr m fi configliaronfra loro del


creare U nuouo imperatore .ti nomi*
BBB 4 naua

/
Dlyi -S
, , .,

24 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


jiixud uno , er chi un'altro , ma U maggior parte s' accord a uolcr Saluflio prefetto D
yalftttin4~ del pretorio . Ma eglt per T et feufandoft , rifiut fvnperio . E t dimandando egli
neper U yo no il juo figliuolo , Saluflio non lo conceffe loro giudicandolo poco atto a portar
t d$ Stdu-
, fi
ftie * fati
gjran caricofi per l'et fua giouenilc, come anco per la fimplicit M a egli m com
Imperatt- pagnia de gli altri nomm imperatore Valentiniano allhora affente . ouuno , dcUa
re. rcligicr.c hebbe fana oppcnionr, cr fu huomo liberale, cr amorcuole , come che dal
LauJi di
uino,cr dalla Itbidmc fi Ltfciaffe uinccre ,fu huomo alto di fiatara cr honefamente
leuime.
littcrato. Accompagnando come tribuno che era, unauolta Giuliano unm certo
luogo un poco allctto cr aguzzo , auucnnc che gli calpefl la fimbria della ueSa.

Angurie de A Uhora Giulino , ofofj che da tal atto nfaceffe conicttura , oche da qualche ora
l'imferie. colo auuifatofofjc che doucfi'ejfere fuo fucccfpir ncWlmpcriojdiffe,jyio uoglia,ben*
che tu fia huomo, CT bafa . ouiano non regn otto mefi interi . Etti fuo carpo fu
portato a Qoflantinopoli CT fepolto nella chtefa de'fanti ApofioU, dota poi ancora
fitfcpolta la fua moglie Charitoiia. Moriranno ^^.deUeta fua ^

IMPERIO DI VALENTINIANO-
Alentiniano dunque nel modo detto cffendocrea*
to mp. Condotto cr gridato eh'etfu Imp. prefe i ucjhmcntt rea
li , Et dmandandcglt Saluflio in ricemtpmfa deWkauerlo fatto
crear' imperatore, che uolefie libcrarb dalle molcflie della pre
Tiette di Vj fittura,diffe, A quefl' efftto dunque tu m'hai pofto fopra le
lentiant m fpaUecofi gran pefb,per non uclerlotu pur toccar un quancot
lurfo di Sa
Valentiniano era Vnghcro , cy ^ome huomo pio , da Giidiano era flato confinato,
lufll.
cr dipoi richiamato , cr fatto Tribuno del numero . CoBui fu partmente huomo ro
bHflo,crforte,crgrandifiimo<onatordiGiuflitia. il perche egli ca/lig molti che
allhora fi trouauano m magiflrato , Che nel principe prima iTogn'altra co
, dicendo
SaUntt. fafiriccrcaualacuradcUagiuflitia. Hauendo eletto ilfito fratei Valente per com p
pagno de r Imperio , lo fece fopraflante aWor l'ente , cr rfjflattdofi in ponente , piu
Cratiant. ttolte trionf de' Barbari . Nomm Imperatore il fuo figliuol Gratiano, hamito dt Se
Stuera.
uera auanti Fimpcrio . Effondo ancor uiua la prima moglie ,
egli n prefe unaltra
per nomcluflina, di cut hebbe V alentiniano giouane,cy tre figliuole, Ciufta,Grata,
cr Galla, Sotto coBui , ad E udoxio , altrimaiti di quel chefuona il nome, che catti
Drmcflt.
ua oppenione hauca dcUa religione , nel patriarcato di CofiantinopoU fucceffe Df
crgoueni quella chiefa ii.an
mcfilo,che della fieffa mente fi( che luntecefjr fuo ,

S. Ambre^ ni . Qurflo medcftmo imperatore fece anco uefeouo di ilano il Grande Ambra* M
gio.Et tntefo che Valente fuo fratello fauoriua la fetta tt Atrio et ccflrigncua i chri
Biani ad acconfimtirli , con fue lettere lo ripref , cfortandolo a torft gi da cofi fatta
imprefa . Ma Valente feguendo la fuafantafa, cr uolont, tanto pi sincrudeluu
contro quei chaueano la fona oppenione . Vn certo Rodano Prouc^io,huomo a Va
lentmuno

V
, , . ,

PARTE TERZA. 25

X hitm<ato molo grato, da una donna chiamata Berenice fu accufato all'imperatcre


dinonfo che ingiuria fattale . L'imperatore ricercata la cofa dtligentemcnte,CT tro
natala nera, contmandcheaUa donna fifodisfaceff . Uia Rodano fdatoft neHagra
tia c'haucua appreffo timp. non fe ne fece filma ucruna . La onde lamcntandofj di
nuouo la donna dt tal cofa , l imp. incontanente
priuato il prouofto delia fua degiiit, ^
erp^o in catena, command che foffe menato attomoal iheatro ne' giuochi ebr
'
^
crw/, con i trombetti che dauarui gli andaffero gridando , L commeffa fceleratezza
in ucrfo quelia donna cr il difprcgto fatto ali'cditto delTimp.cr fatto queflofubito
fccclo abbrucciare . Quefla fu la fine c'hcbbe qucWhuomo cr tutti i fuoi beni pff
commandamento deffimp.ftiron conccfi alla donna . Valentuiiano mori in rrancia,
effendo huomo di lunga uit , perch'ei uiffeS^.
anni , regn undici anni , lafciando

per filo fucceffor nell imperio di Poncntc,Gratiano fuo figliuolo .

B
IMPERIO DI VALENTE.

S s E N D o Valente difenfordegli Atrianl, et amator della hr'


oppcnione, acerbamente perfeguitaua i catholici,cr per compia
Domina, facca lor nielli mali. Effendo egli Crudelt di
cere alla fua moglie
\alente ufi
una uolta in Nieemedia So.fcerdcti ambafeiatori ^calhclici *
td (entra 4
fandarcn a trouarc; cr il maluagto comand che ncUa fleffa na Clinfluuii,
uc doue eglino erano uenuti abbrucciati fofferoi la onde tutti ab>
rucuronnelmezzodelmarcinfiemecon lanauc,laquakcon tutto do dur per fi
no a Dacibhxi Di cofloro fa anco mcntionc Gregorio gran ihcologo con qucfle pa
rote, Grabbrucixmcnti marini de' preti . Nfblamente con uarij tormenti trauaglia
ua, cr facca morire i Catholid,ma etiandio cacciati i uefeoui di fona oppcnione delle
lor chief , tutte rattribiiiuaagli Anioni . Affri^fi che i cacciati della catholica
Chiefa di Nicea,tutti fudiofifimi della ucra piet, fe nandaron a trouar Bafilto Ma Kmhafcrri
gno, ilqualc per loro andato ambafeiatora Valente, cr non hauendo ottenuto cofa dt Bfilto
Migno, cr
alcuna, dijf, llgtuditio di quefla lite o Imperatore, da rimetter a Dio. Chiudafi con
gran diligctpca la Cbiefa,cr difuori filano gf A mani in oratione. Etfc quella fponta
m
/o.

namente saprir loro , habbi tu uinta . Quando n , concedaf ancor a noi d far'
oratione a Dio . Et feda loro saprano le ^te,ragioneuol cofa fa di creder al fer*
mo che da Dio conceduta a noi fa la Chiefa . Etfen anco a noi quella s'apra, difen
di ancora come ti piace gf A mani . Piacque il partito aWlmperatore, cr fu conten
to che fifaceffe quefla pruoua . La chiefa di N icea per tutto f i chifa G l'Arriani
fccer una lunga oratione a Dio j ngumai ottcnncr quel che dimandauano , n la
Cchiefa s'aperj. cr
Su'l tardi finalmente ritiralifi gli hcrctici, i Catholici , folto la

guida del Magno Bafilio , combiciaron quefli le lor orationi, CT incontanente fpeTXd
tifi i catenacci , le flaitghcne,cr i chuiuHeUi , le porte s'aperfero a' fedeli , facendo

lor Ubero l' entrar ui . QueHo imperatore diede poteft a Pagani di facrificare cr
fuifee-

Dio iCj0055U
. . , , .

16 de gli annali pi GIO. ZONARA


fuifccrdtijibno crd de' Giudei . Solamente era contrario , CT capitai nimico di cjuei D
chaueano la nera oppenione.crfede . Gli Scithi hauendo afjlitc le prouincie deUa
dice U mer Macedonia il gran padre
Tracia, cr della , ifaacio uedutolo caualcar centra Jt loro
tea Valen-
te. gli and incontro dicendoli. Rendi o imperatore le chiefe a' Catholici cr fii fteuro
che tu tornerai uittoriofo . Maj tu feguiti di combatter contro a Dio, tu non tome
rai . Quefle parole commoffer di forte f impio, che comand ch'il fant'huomofofj
tenuto conbuona guardia fin al fuoritomo . Allhora diffe lfaacio,Se tutomerai,
Serne di per me non ha parlato Iddio , Dopo queflo , Valente lude in fogno un' huom che
\2ente. gli diffe,

piglia tofl' il cammittdel granMimanta


Mifcro , ch'iui dal dolore oppreffo

Tu fia della audel acerba morte.


Destato che fu, dimanda chi fia entefio Mimante i lui fubito un cer*
Mimante
t'huomo dotto (che fi fatte perfone allhora , cofi foffe al di (Tboggi' altrefi foleuano
nomedunc ,
mente, trouarfi nella compagnia', cr famigludeRe)gli ri/ponde chequcUoun monte
(J
^
d'unhue ^Afia uicino al mare,di cui fa mcntione Omero ncWodiffca,cr lo chiama uentofo
me. AHhora rifixferimp. E t qual necefiit mi cofhrignc bora andar a pigliar quel mon*
te, cr ini morire fHor ucnuto alle mani con gli Scithi apprefj la Thracia , ticrgo*
gnofamentc rimafe al difotto, cr nel fuggir entrato in una certa cafa, fi nafeofe in un
monte di paglu, nella quale,gli Scithi dopo la uittoria andando rubbando il paefe,o
Morte di
attaccando il fuoco per ogni uiUa , egli fu abbruciato . ifaacio irouandofi in grigio*
Valente.
ne, uide in fpirito la morte di quello, era quei che gli eran tCintorno diffe , Valente
Ifaeti fre
bora muore difuoco > cr notato quel giornoJt feppe poi che ilfant'huomo non haue*
u'de lab-
braceiamen
ua errato . Dopo la partita de' Rarbari,andandofi cercando il corpo delTimperato*
te di VulcH re,iui fu trottato in quella cafa dotter iato abbruciato, un fpolcro con quefto rf*
te. tafio, Qwi pofio Mimante Macedonico imperatore. Contro a quefio imperato*
Sedittie di
re moffe gran feditione Procopio confhbrino di Giuliano, erpref c'hebbe Cofianti*
Vrecefne
nopolt, da' fuoi propif fu tradito 5 che piegati due forti alberi, alle cime di quegli ^
fi fu
legato con i ptcdi,cr lafciati fcorrergli alberici mifcrofu lacerato in due pezzi. In
Oracele
Calcede- quei giorm ancora le mura di Calcidonia furon rumate perche i cittadini di quella -,

uenfe. furon incolpati cThauer hauuto affrttione a Procopio cr nel ruinarfifu trottata una
tauolacon queflo fopraferitto
ie la fura citt ballando liete

Per ogni borgo le leggiadre n^.


D'intorno frfieggianiicir cofianti.
Quando ch'il mur condolorofo pianto
Guarder i bagni aUhor geme crudele
-,

Potente,girande,feroce,zr robufia, -

Portata per gli firetti golfi altieri

Del Cimmerio' lfiro,cr la Scithii, e la Mifia


Abbajjr con [armi fue tremende
. ^
, , . . ,

PARTE TERZA. X7
MnelUThrdc,arditamenteentrat4
FUndof nel fuo (naxo Iterare ^
Cddr nel fuo defin CT a f Inferno
Dolorof , mandata ella pur fia
Valente fatta condurre a Coffantinopol bitta la materia del rumato mt
ro di Calcedonia,fe ne ferui per far unaquidottoy ilquale egli chiam Valerne j a fin
che la citt gran copia d'acque haueffe ad ogni fuo bifbgino , cr fpecialmente per li
bagni, ZT il gouemator dea citt, in fegno di ringratiamcnto per lacque condotte ,
edificar un tempio alle ninfe in quel luogo ch detto Toro . Tutto quello che ncUa
tauola fi trou jeritto , auuenne a Barbari > iquali minarono cr facheggiaron la
Thracia si, ma finalmente ui periron tutti. Sotto queflo Valente, fama che Liba*
nio oratore, ZT tambuco maeihro di Proclo, con rincantefhno dai! godio andaffero
Aletter$-
inueftgando chi dopo Valente doucfeffer imperatore ,zrf ineantefhno tale, per TtuaitU.

quanto uien detto Si feriuono nella poHucre uentiquattro lettere, cr fopra ciafeuna Libtuuo.
.
lamblie*.
di quelle fi mette un grano di frumento , cr d'orzo j dipoi recitate ehe ftano aleune

eongiurationi fi la/ia andar il gallo , cr di quelle lettae ch'ei piglia i grani , fi tien

tonto ; cr pofiia fi mettano infieme,cr dicef che coft uienfi in conofamento dcUa co
fa ricercata . Fatto dunque che coflor hebbon tal cofa , ludcro che il gallo becc i

grani di quefle lettere Th, E, O, D. ilfigmfeato nondimeno fu dubbio j pache chi


Morte di
diccua che quelle figniftcafpro Theodofio,chi Theodoro,CT ehi Theodoto.Queia
lamblie*.
cofa fubitochcValenteintefe,eifcemorirmoltidi nome JquaUegUhauea fojfet
tal

ti, CT gU indouinatori ancora and cacando . ambUco fi come dicon alcuni hauuta
paura della crudelt di queihuomo,s'auuelcn dafe fkfjb,cr s'uccife . Fm Vaiai*
te ifun' implacabil ira onde dir foleua , Chi ageuolmentc fi lafcia placare, ageuol*
mente anco fi lafcia rimuoua dal far giuflitia . R egn ncimpaio tredici anni, CT
quattro mefi,cr fece una morte degna deHimpiet fu4

IMPERIO DIGRATIANO.
RATIANo figUuol di Valntiniano, cr Valentinianogio
Gratianoe^
morte di Valente ottennao timpao
Itane fo fratello dopo la
le^e fcr
Romano.Gratiano pilo (come s' detto) da fuo padre fu nomi* iSpa^edel
nato Ma pache egU fi trou prepnte alla morte del padre > l'imferi* il
fratello
leffacito falut anco imperatore Valntiniano giouanc , anzi fu*
yioletUiuu^
fanciuUino di quattro anni . Po' quefta cofa tornato che fu Gra M.
tiano,acabamentedilfeuiQaniaa faldati, cr anco fece morir alcuni di quegUche
aano Bau autori della fraternafalutatione j pache fenza confentimento di U che*
ra impaatore, eletto n'haueano unaltro . Ne paci ricus dhaua pa compagno
delTimperio ilfrateUo,anz l^eleffe,cr chiamoQopa fuo collega . uefi'huomo fu
immitatore della piet patema > cr dimandandoli gii Valente fuo zfo aiuto contro a

gli
, .

*8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


P(rt4 di gli sdthi, negaglielo dicendo, Che nenft doueuafar compagnia neUagfterrd con gli D
Cr4iMK.
inimici di Dio. A tutti ipaHori cacciati delle lor chicfc, con un fuocdmo,crdccrc*
to conceffe il ritomarui . Non potendo egli frenar Corgoglio beHiale degli Scithi,
che dopo la rotta di Valente injuperbiti piu che mai per fi fatta uittoria , metteuano
1 heeitjte. in ruma la Thracia,cr i luoghi uicini,mand a chiamar Theodofo Italico Spagnuo*
lo ( Italica una nobiUfima citt dell' iberia d'Europa) huomofortifimo,cr reltgio*
fifmo . Hauendo dunque eletto coHui per capitano, mandolio contro a' Barbari, ti
quale combattendo con effo loro rimafe uincitore, ammazzando una gran moltitudi*
ne di Scithi,crgli altri mettendo in fuga,iquah o da' uincitori fur prefi, o calpefatif
Cun l'altro da loro jlcft nel fuggire, perirono . Ammazzati dunque quaft tutti quei

Barbari, TheodofiolafciatoiutCcircrcito,inperfonaanda penar la nuoua della

uittoria a Granano , che alUtora jilrouaua in Vngheria . Ma non gli fi preHaua


rhfodefi fede,fi per la preftczZ4 della cofa , come anco per la pcritia dellarte dcUa guerra
dofttuit-
che haueano gli Scithi. Ma intefa pur poi [imperatoria uerit del fatto, CT deh B
S(:hi, ifit
Coccifion de' Barbari,^ flupi della prefezza di queShuomo,0' grandemente lod il
te iw/r4- buon fucceffo della cofa. Et perche di gi ricaduta gli era la parte di Valentcmor
ieri. to,ncn potendo egli foto portar cofi gran carico,zT pef di cotanto imperio, nomin
nperator di Cofiantincpoli Theodofo > in parte per rimunerar l induUria di queh
lo, e t in parte perche non cono fceua ninno piu atto ad efferli compagno nelT imperio,
dunque tutto Leuante cr la Thracia, per fefleffo riferb il Ponente,
d
er^'uutn Grondato in Francia Canno fcJlodeUimpaio fuo dopo morte del padre, per gji
i mette, inganni, cr tradimenti dAndragatio capitano, fu morto .

IMPERIO DI VALENTINIANO
GIOVANE, ET DI THEODOSIO.
Of f
Orto Grattano, tutto limperio di Ponente uenne alle ma*
nidi Valentiniano giouane ancor fanciullo. lquale apocoo
poco offendo contaminato da Giufttna fa madre,faiitrice degli
Arriani, abbracci la lor dottrina,cr diucnnc auucrfrio de' Ot
tolici . E t perche cantra di lui Icuofii Mafimo, difidcrop) di le*
uargli il regno,cr che di gi iiinto Chauea in piu battagUe,per
diede auuifo dcUa cofa a Thcodofio,pregandolo che uoleffe darli aiuto,crgiouarli.
Theedefie
Theodofio t quefla fcmcntia gU rijpofe. Che non era da marauiglurf fi un cofi fi*

ilqtime, et ditiofofcTUo foffc rimafto fupcriore a quel padrone, che rifiutato haueua il fuo figno
Andra^u- - rc,zz che feruo chiamaua il aratore, di pari natura , cr degniti co'l padre ornato
Ma con tutto qucfo,and a darli aiuto, et prefo Mafimo,lo fece morire infcme con
Valemmo
^ffjfagatio che a tradnncnto morto hauca Gratiano . Dopo quefo , Eugenio an*
"*
difidcrofo del regno, moffegran feditione , dalla quale impaurito Valentiniano,
dJpfitf
/% impiccinii da fe Jleffo per differato irj Theodofo contro ad Eugenio pigli U
guerra.

V
. , , ,

PARTE TERZA. 19
A gucrru E t perche in Thcfftlonica mlLmefcamente, CT con moke ingiurie fu rice*

unto cr il fuo gout matorc dal popolo leuato/ per alcune caufe a romore,anma3X^*
tOf ei giudic per lo fio meglio di paffarfcla chetamente per allhor4,cr
mojlr or che

non fuo fatto ma pofeia or<fi,cr puhtic un bello combattimento di


cauaUe*
foffe ,
ei rliejfJmi-
ria . Hor effendo tutto'l popolo raunato nel theatro per ueder (juejlo Jpettacolo ,

lofeceacccrcbiardaIlclcgioni,lc<jualiconfaette,CTdurdi,crbmcicnuccifcro 15.
mila,in cjuefta maniera hauendofi canata la rabbia, fc n'and a Mtlano,doue dal gran
de Ambrogtofu per tale occijicne acerbamente ripreftCypt^oitoli anco Centrar f,t,

s Amfcr-
VI chtefa } n prima uolfc ilfant'huomo Ufciarloui entrare , che fatta haueffe unalcg

ge,chc Icfntcnttc capitali non fi metteffer in cf-cu tiene fe non dopo 30. giorni . Ef
qucjo a fne che un imperatore collerico CT facile alCadirarfi , in quello Jpatio di

tcmpo,pajJtacheglifiaCira,riueggialefuefentcntie fatte in collera, cr confermi

lcgiujie,cj annulhl'tniquc . Thecdofto an^to in Trancia contro ad Eugenio, lo


prcJfCrammazzollo. Effendo ancora perfena priuata,heb* gemo,
ninfe ut battaglia, lo
g
be per moglie Placida , matrona pia,modcfa,cr amatrice de poucri ; laquale hauu
to chebbe di lei Honorio cr Arcadio, ei chiam, cr nomin impcratrice . Hauuto

ch'ella hebbe l' imperio ^mcrifi, cr egli tolfe per moglie Galla figliuola del gran 'V
L ntiniano . 1 tanto che l'imp. fc ne fla m Ponente 1 Giudei di ccnfeiitimento ,
at^
a pcrfiialionc aHonorato gouemator deda citt ( perche ccjui era pagano) edifica
no neda piazza ded'erario una magnifica finagega . Ma la moltitudine de cittaduii
per qucHo , non facca altro che dir male al goiicrhatorc cr /parlar di lui, cr uedu*
gittomo il fuoco m queda finagaga,cr l'abbrucia
to che fi facea beffe di file parole
,

tono. lgoucmatorcdifubito fcriuc la co/kad'lmp.ilquale per cajiigo di quella au


dacu de' Ccflantinopolitani ,
ordin che pagajfiTO le fpefe deda finagoga } efebei
Giudei ptcffrortfarlaui, il grande Ambrogio queftacofaintcndendo,et andando ^
Clmp. un giorno di Dominica alla Chiefa in Milano,glififece incontro,et dijfcgli,Et
pachecagioneolmp.ingiuriftucoluiche<rhuompriuatot'hafattore,commetten Uoji (rr

doti ilfuogregge, queUo c'ha di coronaomato il tuo capo,prima cotanto uile, et bufi Conftanti -

fo,anteponendo quei che lo rigettano a quei che tadorano' perche concedi tu che con

la forza quei chuccifer C hriHo > nel mezzo della citt doue Chrifto , et la fua croce
uicn adorato , edifichino una fnagogaf Vcrgognatofiperquefla riprcnfiionctlm
pcratore , diffe, E '
egli forf lecito 0 Vefcouo, in una republica ben ordinata , con
ceder alla plebe il pigliarft ardire di far alla pazzefea ci che gli piacefNe anco que
fio, diffe Ambrogio , fi dee ccncederc,che i Giudei nel mezzo d'una Chrifliana citt
habbianole fiiugoghccrforecchie de pifeon preghiere piene di befemmie per
'
cuoiano. Deh non far tal decreto, ofantifiimo imperatore. Da quefie parole pia
cato Tlmp. a' cofantinopolitani rimeffe la pena, cr a Giudei prohibi Phaucr finago
ghe neda citt . Hauendo Theodofw impofti alcumnuoui tributiagli Antiocheni,tl
popolo fdegnato per fatta nuouaimpofittone,crgrauezZi,gitt per terra le Ha ^
fi
tue delia fua prima moglie piantate neda piazza, CT fbrafeinode per le publtche uie. ^/*Ano-
?erquefacofadiratofirin^.priulacittdefuoipriuilegi},G"fommefJclaaLao dient.

dicea
, , , ,, ,

30 DE GLI ANN ALI DI GIO. ZON ARA


diccit citt uicM CT ccrbamentc minacci i cittadini ; icfuait ucramcnte baucrU D
Pltuitot0 mal trattati , Jc Tlauiano urfcouo <f Antiochia non gli foffe andato per ambafciadoret
Gl. Gfi/i
fy- placata haucffcCimpcratrtce. Nel qual tempo <pulgran<ChuomodiGtouanGri
^ '
fhjomo,pretc ancora dcQa chiefa d Antiochia,fcrif[e qucU'orationi, c hanno il titolo
delle Ratue. Allhora ctiandio Gregorio dottifiimo nelle cofe diuine,poco axan
ti occultamente nella chiefa di Santa A naftafia per la sfacciataggine , cr audacia de
gli herctici predicato haucua a' catholici j poi aperte lor le chiefe da Theodofio,pre*
I dico publicamentc che il figliuolo era d'una fteffa natura con il padre ,c^chelo fpiri
tofando con l'uno, cT l'altro adorar fi doucua . Perche Macedonio (ilqualc conte

se detto difopra , un corto tempo fii patriarca di Cofiantinopoli) non potea foffrre
che lo fpirito fondo fi nominaffe per iddio, o di pari potentia CT futura col padre,
Nftrfia
fy col figliuolo Per laqual cofa per comandamento dell'imp.fu fatto in Coftantmo
.

Mjcedtnia
il fecondo CciKlio,doue raunaronfi i fo. finti padri,fra qiuli nelle difputationi
principali furono Gregorio magno thcologo uefeouo N iceno cr il fanto A mphilo g
^bio uefeouo dcUa chiefa Iconienfe , iquali conchiufero che lo fifirito finto non pur
drl etnei- foffe uero iddio , ma d'una fteffa potentia, cr degniti col padre cr cacciaron fuori
ho Conflati dcllacongregationde' fedeli Macedonio,
cri fuoifeguaci,c7 nel fanto Simbolo fii
*^**'f'* particella che comincia Et nello ffirito finto, in fin al fine,confr*
'nTIellTN
rito janto. mando i deaeti del primo concilio . Ma alciaii iicfcoui haiicndoinuidia al thcologo
Sefarit Gregario di quella degniti del patriarcato di C.onftantinopoli, cominciamo a dir che
cMeiatoytM
non Ihaucua Ottenuta legittimamente ,auucgna chcquclU era fiata data prima ad
un'altro, il perche Ihuomo finto haiicndo recitata piiblicamentc un'oratione (che
Ito
,
. nfT4 Sintratteria detta, perch'eHa tratta della concordia) fc ne torn aUafua patria Na
U fedu di zanza . Era prima di lui Rato difegnato patriarca Nettario huomo dclTordine de'
CorflAitu-
Scnatori,chcgia hauuti haucua molti magijlrati ciuili . Et allhora la fedia di Coftan
Vedu Con fecondo grado CT collocata dopo quella della uecchia Roma , fu
Ottenne il

flaniinofv- ontepofta a tutte taltre. In quei giorni etiandio il grancC A mphdochio dimand alTm
f
litaiut , cr peratorc che gli A rriani uitupcratori del figliuol di Dio fofjr cacciati della citt , o
<>l>ucno pTohibilogU fofte il raunarfi inf cme . E t perche uide che in quefto affa*
^rted'A
fhiLJiio
impcrator fi portaua da negligente, cr da poco egli affett il tempo commodo,
uri calciar che Arcadio in compagnia del padre fedelt m configlio cr allhora fece aHimpe*
-,

fU A mani rotoT il fuo conuciicuol honoTc,io dico a Thcodofio, cr con fatti cr con parole. Ma
di Cinflan
Arcodio fenzA altro fcmpliccmentc diffe, Dio ti fallii ofigliuolo.Et perche Funp.
** * ,

hebbe molto per male che cofi uilmcntc trattato foffe il figliuolo, iTfant'huomo che f
n'auuidcgli difft. Et fe tu che huomo fei, con mal animo fofferifei il diffregio chef
fa al tuo figliuolo , oh non giudichi tu ch'iddio habbia m odio quei che biafimano, cr
dijfregiano l'unigenito figliuolo fuo, cr s'adiri con quegli chefoffvrifcono che quegli
pratichino di continuo con i catholici,per corromperne piu che poffonc Marauiglia

tofi Fimperatore dell'or tifitio di quefto fant'huomo,con un fuo publico decreto , tolfe

uia le raunatedegl'hercticii frolla fine leuatofi dinanzi a gli occhi il tiranno E uge
nio,simpadroni di tutto l'imperio Romano intcrmcnte,cr nomin imperatori Jm
due
, , . i .

P A R T E T E R Z A. 3*
benifiimo ammeflrati
cr ne' coHumi
A due figliuoli , i(fuali uolendo che nelle lettere
foffero,m<md per Arfenio Ducono dclUChieft di Roma,buom>fainofo di dottri* mdejtn
M,diuirtu,crdicoliumi,cruluigUconfegnamendue,conMncUndoglicbcnonuo
*
effe trattarlt come Imperatori , ma come huomini plebei , cr uolgari , cr che anco
trouandogh o negligcnti,o fobbedientigli batteffe ,cr finalmente che gChaueffe in
luogo di figliuoli . Et ad Arfeniofece un grandifino honorc, donandogli gran
gran

di danari. Vn giorno alla ffiromka fimpcrator entr


dentro nella Haiiza
fomma
douc Arfenio infegnaua lorOyCT trouati ifanciullt a federe, cr Arfi niofiar ritto
ad

infegnarli , iadir fortemente cr comand che per [mtwizt


Arfenio fedeffe , cr
femprc fecero. Aiienne che Arcadio effendo fiato
fanciulli fiejfer ritti idche poi
'
ma uolta battuto da Arfnh, ingmfa tale s'adir con quello, che fece difegno (f am
fttozzarlo n penfaua mai ad altro, cr u ijuefio efftto fuborn un mal fattore Ma
,
.

Arfimo di cjuefio difegio accortof , occultamente fe n'and uu di cortc,cr fi ridoffe


aScetmfiuifaceadoiiitajlitariayCruiucndodaAngiolo. Theodofio Imperatore,
B
come che con gran diligentU cerc:^e di lui, non pot mai trouarlo , Finalmente mori
Theodofio in Milano di makttia,ranno ly. con cinque mefidipiudellimperio fuo,
che dimfolafci a fuoifigliiioie,ad Arcadia affegnando la nuoua Roma con tutti
pacfiuicini,crlapartcoricntalcicradHonoriolauecchiaRomacon tutte Coltre

prouincie di Ponente.

IMPERIO D ARCADI O,
ETDHONORIO.
s s NDo cofidiuifo [Imperio RomanofraliduefigliuoUdf
Theodofio , ciajcundtloro attcndeua al gouemo della fua par
Arfmc/ff-
te. Et amenduehauendointefo ch'il grande Arfenio fi uiueua
fohtarioiScettiyffiejfeuolte gli fcrtjfero pregandolo che pre

gaffe Iddio per loro. Arcadio


priuatamente ancora dimand ^
perdono a quefio font' huomo per lo mal diffegno che fatto ha gii i mjx-

pregollo che raitri


ueua d'antmazzarlo , e donatogli tutto'l tributo (f un anno dell Egitto ,
uoUfeferuirfcne comegli piaceua. Ma il Sant' huomo non r^crijfe a
gC imperato

ri , anzi per gli mefii a lui mandati ordin che detto


lor foffe , ch'ei pregaua iddio

ehe gli perdonaffi c deffe lor grafia d'ubbidir al


,
la fila iiolont > ma che quanto afe

trotiandofi egli morto al Mondo , non hauea bijgno di danari . Arcadio edifico una

citt in Tracia , echiamolla Arcadiopoli . Nel Xerolofi) rizzo una colonna, Jb


pralaqualcpofcla fiatuafua. Morto Nettario patriarca di Coflantinopoli, Cto
uan Grifhfiomo chiamato d Antiochia , fu daWlmp. diffegnato patriarca . Ma
per
dt
che Arcadia era huomo tardo , e piu fcile al credere ,cra l'acconfentir altrui ,
fila moglie
Eudoxia,don
quel che richiedeua ilguiHo,uenia rcttoegouemato dalla
na molto fiera ,eper Cauaritia fua ingiufitfiima E pache quefiogjrtm patriarca tal
Iww
, ,

31 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Ci Ori
ftPomt
hor fretmd la gr<m cupidigia di cofri cr tal hor anco la riprcndeua con pungenti D
parole, per tutta d'ira infiammata non iftudiaua in altra cofachedi ucndicarft di
trioTcd dt
Cejlanlino lui . La onde hauendo trouato T bcofilo A lefjandrino mbiijro ottimo della fua fcCA
fU fer I* leratczzd, perfuafe ad Arcadio che iiolcfje bandire Grtfoflomo . CaccioUo uia dun*
/degno (T-
que Arcadio della fua chiefa , e confinollo.Ma il popolo della citt per efuefia cofa
Eudexu fu
cominci in parte a pgnrrr,cr in parte non fenza gran feditionc a far tumulto. La
ttnf netto ,
CT mori tjualcofauenuta alTorecchie del tardo, c negligente Arcadio , incontanente eicoo
Ctmjnia. mand che Crifoflomo tomarei Tornato, fu rcndutoalla fua chiefa.
foffe fatto
Ka perche il fanthuomo era d'un animo inaino , n ceffona d'arrotar ben la lingua
contro a gli iniqui , e cattiui,cr fpccialmcntc contro a gli ingiuji, E udoxia impera*
do chegli diceua dclTingiuHitia, perche dalla fua pr*
trice che per fe detto pigliano

pria confcientiaueniariprefa,almarito,ilqiul ella come un capefbro tiraua doue


lepiaccua , perfuafe di nuouo che confinaff il fint' huomo,contro al quale ella ha-
ucuaun implacabtlodio. In tal maniera tirannicamente cacciato Grifoflomo della

/ita chiefa
, fu menato in paef pericolof, cr in luoghi remotifimi dalla conuerfation
ielle perfene j con molti flenti i e trauagli [offerti nel cammino quali fi poffan ue*
, i

iere ncUe fue lettere,nelle quali quella lingua d'oro gli racccontaFu primieramen* .

Cueufo.
te condotto a Cueufo, e dindi poi a Pitiunta , e finalmente aComana terra diCappa*
dodo, crini fini fuauita,neiret di anni, offendo flato patriarca CoBanth
nopoli cinque anni e mezfl . UlaU giudicio diurno non flette a dormire, anzi ben to~

fio affali la mifera Imperatrice. Perche non effendo ancor paffati tre mefi dopo li
Meri* d'm
morte di Grifoflomo, cUa peri di morte uiolenta . Perche trouandofi a uoler parto*
doKIS .
rireje mor la creatura dentro nel uentre , laqual con tutto d non poteua ufdr filo*
ri i fi che marcitaglifi dentro, ella fentiua accrbifiimi,cr infhpportabili dolori final-
j

mente comindatolcfi anco a corromper, cr mareir di dentro il uentre infieme con La


gli marcita aratura mifaabilmentc mori . Cacciato Grifoflomo di quella Chiefa,
in fuo luogo fu poflo Affatto, il quale in capo di due aimi,che flato fu patriarca,paf*
ArfeUio,
p
s di qtiefla uita,CTnfuo luogo fucceffe Attico . Non molto dopo la morte dEU*
Attiro. doxta, Arcadio impaatore gli and dietro, hauendo regnato dodiei anni,(y tre me*

fi, con alquanti giorni dt piu dopo la morte del padre . QucUa colonna ch
rizzata in Pittacia , fi
dice ch opra d'Eudoxia. M crendo Arcadio
lafcifimpaio al fuo figUuolThcodofioche giouanc det*
to,o fia pala diffaenza dclCauolo, o pache mor*
to fuo padre ei rimafe fanciuQin di fettan*
ni. Ma di ci parleremo detto che
habbiamo con breuit delle

cof fatte da Ho*
norio.

DHONORIO
,, ,. , . , .

PAR T]E terza. 33

DHONORIO
os TT I cffcndo Ufckto da fuo padre mperator dcUa uet^
chia R oma,cr stolto giouanctto cio di dieci anni folamentc, di
uolont del padre hchbe per tutore Stelicone, principarhuomo
di Roma , da cui la rcpublica era goucmata . La figliuola di

cofiui dunque chiamata Maria ,


prcfe Honorio per moglie ; cr noria,

morendo quella , prefc Tcrmatia fua foreHa fanciuUetta ancor


laquale anco di corto pafio di quefa aita Q/<rf? Honorio
tfon atta a mararfi ;
per la fua cattiua uolont saccorfe alla fine che da tutti i gr^ di Roma era odiato,
per ucnn
cr dijiderata l'occafion di torgli la uita}fi che cglife n and a Raucnna,er
portauano i Romani,jf>cd unambafceria ad Alarico capita^
dicarfi detCodao che gli
B
no de Vandali, o Gothi, pregandolo che iioleffe ucnir a pigliar Roma . Alarico ucn ,

Roma, ma non per la ruin , come dice, ma fece pace con i Romani,
nr,CT affili fi

cr prcfo tutto'l teforo dclTimpcratca cr Plaeidia frcBa (f Ho/ior/o partifii . La


fanciuUetta diede in guardia a un ce^ conte Cojantio , ilquale fuggitofi con cffa,la e^jttmto.

riconduffe alfi-atcUo . Dal quale fu fiott Scnatore,cr eletto per parente, cr finale
mentenomhtatoimpcratorc,attcjbchcHonorio fitrouaua fenza figliuol ucruno .
Ma non molto dopo ammazzato CoHantio, che di Placidiagcncrati cr hauuti
fu
hauea Valcntiniano cr Honoriadc i coft raccontano alcuni . Ma altri fono che dk
^
(ono che Stelicone fu morto, cr che i Romani grandemente odiauano Honorio , che
perci n'and a Har a Rauenna
fc E t che A larico fattofi beffe del fuo maFimimo,
pre/ Roma per affedio } Che prefi che cQafu, un ccrt'huomo piagnendo and a dar
la nuoua ad Honrio, che Alarico haueuaprefa Roma, Chea qucRa nuoua fbia
gettito Honorio torcendofi tutto cr pcrcotendofi con lemani i fianchi , diffe , Ro*
,

^ ma pur bora fi trouaua qui , come dunque fiata preja f Che il meffo intejo lerror
che in ci pigliauaClmp.dijJ, Io parlo della citt, non (Tun'uccello . PcrcheHo^ KomagoL
norio per fo piacer cr foUazzo teneua una gallina molto ffande , laquale ^li
chumaua Rohm , crpcnfandofi che quella foffeSata prefa pianfe . Mori
nortei'H
Honorio hidropico , nell'et di quaranta anni cr trentanni fenzA noria.

ucruna laude regn. Et Giouanni, che gi sera fatto ti* Ciowumiti

ranno di Roma , cacci uia detta citt Valenti'


niano , cr Honorude figlutoli di

r,. plaeidia fua


f>*
retta

Ji.,

ccc IMPERIO

-byC
. , , .

J4 gli annali di GIO/ zonara


IMPERIO DI THEODOSIO. *
giovane.
HEoD o s I o giotnc per la follccitiidine yCrdiltgenlia
fulehert di PidcbcriafuaforrlLt era nutrito,
cr ammacHrato in Coftan
fvrtlU di
Tbetdofi.
tinopolii per paura d:ifcligerdo Re de
Perft ,non fi Iettando
ninno cantra di quelU i^che ucncndo a morte
Arcadio Ltfci

Ifd^erd.
p^ teffamento tutor del fito figliuolo ancor fanciullo, (come
^ f ^ detto) fdigcrdo . lqualc accettata

ttocoprtnctpal degli Eunuchi fuoiaUa cura,


li tutela, mand An*

erguardta dell imperatorTheodofio,


ammonendo con lettere i primati che ubbidir uolefjro alTimpcrator loro . Et che
non lo facendo ,
egli non era per lafciar fenza uendetta t ingiurie
fatte al fanciullo
^fnutoThcodofioaUetdipigliarmoglie ,Pukhcr'iafuaforcUagUda permoglie

i'^^*digran beUczxji congiunta con il conofeimentOfey or*
tuitxidfi-
gliuola M namento di tutte le feientie . Era coficifigliuola un certo filofofAthenief ietto
Uetnt ft Leontio,o'chiamaua/inelPaganrfimoAthenaide. il padre fuo conofciuto per

cheftee, lafcio tutti ifuoi beni a due figliuole chauea


cr alla figliuola folamente
cento ducati con queja aggiunta Che la fortuna
, fuagi fupltrebbc tn ognicofa
\ dunque pigkfiofi per loro tutto l patrimonio etiandio cacciaron
fratelli
, fuori della
.
cafa patema Athcnaidc, perch ella dimandaua la fua legittima,
^
chiamando ingiuflo,
^iniquo quel tefamento. La fiumatrigna dunque prefain
^ .
j
fa compagnia quefla
. 4
. :
fanciulla feco la men a Cofantinopoli, cr comparf dinanzi a
Pulchcria,^' effio*
^ ^^fit,fitplichcuolmcnte le dimandarono aiuto , Pulcheriaueduta quefla gio*
in et damaritarfi, gli dimando
fe ella era fataancor conofciuta
da ueruno huomo , cr iutef che no, come che rozza ella foffe anco nella religione _
chrifiana , battczzpHa , cr mutatole il fuonomeinEudocia diedela per moglie al

Theodofio , cr coronatala , nominoUa imperatrice . Thcodtfio prefa coflei


i AntM
tmuntoU ^<^itr,tolfePhonor della prepofitura ad Antioco potcntifiimofiragli imperiali
0
^* Eunuchi, cr tolfli quanta robba bauea, percioche non come
mintfiro dell imperio ,
ma come padrone asolato metteua og^ cofa fottofpra . CoHui
^
tagliar i co*
fattifi
pr^Uffi^ fatto ch^ico dcUa chiefa deWhonorata martire Eufemia in Calctdonia nc
, ^
Eudexia be molto dopo pafi di quefla uita . Eudocia imperatrice uedutafi m\qucHa grantUz*
finZftefJr punto con quegli adirata,mapiutoflorin*
uet/t* ^ ***
come autori di tantafua degmt (perche fe da loro non
fratelli foffe fiata caccia*
ta di cafa r flu non faria gi mai ucnuta a Cofla ntinopoli) per Gene
fio daWimpera*
tore impetr il gouerno degli lllirif,
cr per Valerio [honore, ergrado di Haefhro .
Intorno a quefli giorni Attico patriarca, diede il
Ante pa~ facrofanto battefimoaun Giudeo
tnartjtf*n4 uemUo alla cotufcenz^ di Chriflo per fammonitionifue ,CT dellacqualo
wi Gutie. traffefuorifano, Qjjefi' Attico ancora
feriffe il nome di Grifoflomo non prinu ,

ferino

Dir-
"V
, ,, ,

* PARTETERZA.
1 A crittocrpoJlo,nc commcntarijdclU chirf:t. Perche <]i4clrcligiofilimop:idre, 0*
'
rigeniUa era chiamato cr tenuto . Morto A ttico cfcr uemi anni rcfj la chicfa de
fedeli, Sifnio fu eletto, ilijuale in capo di due anni oafdi qucjauita Cannoli. di S'/* fa-
inarca,
Theodofio, crinfuo luogo fu introdotto Ueftorio , ilqnale in tre anni che fu patri*
arca, injegn che la fantauergine Maria non fdoueachiamarmadrc di Dio, craf*
' fermaua che Chrijlo non era altro che huomo i cr andana chuchicrando che in effo
Chrifto era habitato U fgliuol di Dio, come in un profeta j de il fatuo nerbo di Dio
non hauea prefo carne humana del cafto janguc di Maria madre di Dio ma che al*
,

tracofacrail fgliuolo,cr uerbo di Dio, cr altra cofa Chrifto ch'era figliuolo adot*
tiuo cr per ffotia fatto iddio . Quefte fuc herefte uenute ali orecchie degli altri
patriarchi , cio Ccleftino Romano, Cirillo Alcffandrino, Giouanni Antiocheno, CT
luuenal Gicrofolimitano, riferron lacofaa Theodofto impcratore,cr a Pulcheria,
dimandando che ordinato un concilio , iui s'efaninafpro con diligcntia gli articoli

B diNcftorio. Kaunatif dunque dugento pa'i in Effefo al concilio, principale de HtreJU di


quali erano ilfantifimo CriUo, luogotenente etiandio di Celcftino pontefice Roma* **

no , che per effer infirmo non pot troiuruift cr efaminatc


-,
te pofttioni di Neftorio.

cr come pertierfe rigettatefurono,etconchiufo,cr ordinato che la finta ucrgine,cr


madre di Dio fi credeffe cr chiamaffe,cr che quello che di lei hauea prefo humana
come s'haueffe fermamente per uero figliuolo di Dio , cr che nero iddio da fanti
padri flato pronuntiato. Et per maggior certezza di tal cotfi^fiion difede , cr uie
piu eludente confutatione della Neftorianaimpict,ilfanto Cirillo compofc,cr
mef* r rj
fe infeme dodici capitoli per memoria
cr conjeruatione della uerafententia, cr pre c~*
fentoghaHaehiefa,cr Neftorio fu cacciato, cr tolto uia della congrcgatioiie di nll.
quei ucfcoui che ottimamente credeano . Auuenne poi che tre giorni dopo il con*
alio, in Effrfogiunfero Giouanni Antiocheno, Tbcodoretto Chrenfe,
ba Edeffeno,
cr alquanti altri padri, iquali adirati contro a drillo, come principal del concilio,
perche affettati non hauea loro } oltre a ci ripr^no la priuation di NcHorio
^ > cr
conchiufero fra loro che CtriUo,crMcnnoncEffifnofdoucffrpriuardeucfcoua
dLTheodoretto etiandio con 1 t.cabitoli da lui compoi diede
addoffo a quei 1 1. di
Cirillo per coifutargli j ma Cirillo hauendogli conuinti
d'errore f Amiocheno , cr
gltaltricondennatidalconciliOfdacatholici furono fmembrati. Hor
efpndo cof
fra lor dimfi i uefcoui,cr in cotanto tumulto , fimpcrator Thcodofio tutti gli chiam
a Coftantinopoli i dinanzi al quale la cofa fu di rumo trattata
, cr mi finalmente fu
dittuonorigettato Neftorio,cr confinato in Oriente, crtAntiochaio,crThco^
retto etiandto a tal ccilio acconfentirono.come che per aitanti per una certa br fon
temione,cr amaritudine danimo fiati glifoffercontrarij. Et perche Nefforb
ef*
fendo al confino andaua pcruertendo molti,cr tirandogli nella
fua maluagfentcn*
tia,Gionaimi Antiocheno fece intender all'nnperatar che bifignoua
confinarbob
troue , Lawde il mifero fu condotto in Oafin , paefe dcrdifiimo dell'Arabia , cr
fottopoftoapcftilentifiimiuentiMafiimianoprctedellachiefafii fatto Patriarca del
la mieua Roma . Dopo ilquab , chui capo di due anfi mori , creato fu patriarca n.

CCC t Procob

DigitlzecI by
. .

3<y DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


TtmU, Vrocolo difcepolo di Grifojimo , il quale poco atlanti da Sifmio patriarca era flato V
difcffuto urfcotio di CizzKo, ma non gi accettato da' Cizzccni.chc un altro n'ha
ucario eletto,fi che in quel mcxfl egli fe nera flato in olio , CT finza carica. Cecini
dunque riccuuto nella fdia Coflantinopolitana, dimand aU'lmp. che il corpo di fan
Il a Grifc^omo da Pitiuntafvffeiuiportatcn acci che il faiit'huomo ancor dopo la morte
^ bando. Acconfenti iimp.et portato che fu quel corpo^ongrand'hotio
Conp.vtti^ re fu riccuutOfO- podo dentro la fagrc/lia della cbicfa de' fanti A pojhli. Volendo
nffvli. Thcodofio accrcfccre,cr slargar le mira per ingrandir la citt, diede quefio carico
C/r* inni a
Ciro goucrnatore,il quale con gran fllccitudmccrprcjlczza il muro Chcrfoar
r mante da un mare all'altro riduffe a pcrfettwne in giorni. \ cittadini dunque

l'oJf di oltre al gran piacer chebbono di queQopra,0' maratiiglia grande della prrflezX4
Theodgfu dal goucriutorc ufata,pubhcamcntegridauano,Colbn:ino rcdi/ic,cr Ciro l'ha ri*
diueta Chic
nouata. Per laqual cofa Ciro uenuto in odio,ct in fffietto alT Imp.contro a fua uoglia
tiliar i capcgltyCT diuenuto chierico,fu poi fatto uefeouo di Smirna . Morto
fi
yrocolo patriorca,chc i i.anni gommato hauca il cattolico popolo Cofantiiiopoli*
FLtulan
terefa u tano,ilfinto flauiano in fio luogo fu pq/toinel qual tempo un certo Eutiche Archi
iitiia cS- mandrita,andaua infognando che il Signor ncjro Gicfu Chnfio dopo l'incarnatione
defilata m ritaiutc nonhaucu le due nature, ma che d'amcndtic fc nera fatta una foli. Difrndcn
tffefo.
do oftinatamente eoflui la fua maluagia opinione,rIauiano lo jmembr delia chicj,a
finche da tal pefie contaminate nonfoffer le fan membra. Ma E miche fc ne ricorfe
Qlirifafi
da Chrifafo E uiiiico fautor della fua fcntcntia. Il qUale pc rchc appreffoiimp.potcu

Diofm, affai,ottcnnc che chianuto Diofeoro (il qual dopo la morte di Cirillo, gouemaua la
chicfa d'A leffandria)inficmc con gli altri ucfcoui in Effif<>,la pofition d'Eutiche s'c*

fiminaffe,alla prefciiti.i ctiandio di Flauiano.QitcHo Diofeoro che d'unaflcfft opi*


iiioiic era con Buiichc, menati fcco etiandto moltaltri urfcoui del mcdcfm'animo , fe
n'and ad E ffef, et iut alla fcopcrta tenca Li parte d'E miche . Ma contrapoiuitdo*
Flauiano, Diofeoro a guift d'afino indomito falt fu, et diede
^
glifi quel fani'httomo di

de' calci nel petto al fanthuomo,n di ci contento,gli diede tante pugna nelle mafccl
Mtrtedi le, che lo cacci fuori del cciicilio . Fliuino per que Ila per coffa del petto in capo di
fUuu9, tre giorni fi mori, non haucitdo retta la chicfa dcUa niioua Roma piu che due anni
Diofeoro oltre a ci cofhrinjc quei uefeom ch'iui fi trouauano a fofcriucr la fua fen
taitia.Imprroche quell' Eunuco ini ordinati haura molti faldati armati che impauri/
DgfUie, fero chi gli cciitradiccffe.Ma Donno uefeouo tf Antiochia, come che :n quel tumulto
ancora cglifbfcritto fi foffc,poi cominci a gridar a Diofcoro,et la fua fcntcntia co

me piena dimpict riiioc,et gitt a terra. L'imp.Thcodo/o intefe qticfe cofe, et U


morte di Fbuiaiio,adirato con Chrifa)io,gli diffe uillania, ma Diofeoro per paura di
qualche cofa perftufe a Chrif^o che dall'imp. impetraffe eh' Anatolia , ilqital in ue

ce dcUimp.daua le rilpofte,jvffc eletto patriarca di Cofantinopoli,che facendo coft,

E miche da quel farebbe riccuuto,ct della morte di Flauiano non fi ricercherebbe al


tro.Qucji'Euniico ottenne il tutto dall'imp.fi che Anatolia fu fatto patriarca. Chri
Anaigliot.,
Hurut.

.fajio turata dalla fua l'imperatrice, Eiidocia
ingannando flmp.glipcrfuade che lieui
del

X
, . , ,, , , ,

PARTETERZA. f^blrri,
S7
X dct^oucrnoPuIchcria fiu fonila, cr incipamtrice hrbbc EudocU.Teceh timp.
. il perche Pulchcria abbandonata la corte, me natta iuta priuata cr cof fletef al*

cimi pochi giorni in ripofo . Limperatore a pena tornato in fe fteffo cr rauuedus


ta cr confiierata nmcjua , cr brutta morte di flam ano, cria maluagit de' rap*
,

porti fatagli contro a Pulchrria,giu/hfimamcfUe fdegnato contro all' E univo, il e^ual

fi uedea chiaramente effer autor di tanti mali , lo bandi , confifeando tutti i fuoi bes

ai cr richiam alLi corte la forella . Era Pitlcheria una donna prudcniijtima , la


pulchnia f
quale una parte de difetti del fratello correggeua , CT una parte copriua . il gri^ netnamju

dochcqucjlhuomo inconfideratamente fofcriueffe ogni lettera. che portata gli


foffe innanzi . Et da bri ejjcndo
ammonito che non uolejfc foferiuerfi in alcuna J
prima egli non la leggcua ,
affvrmaua che niuno lo poteua ingannare CT che egli
fapeamolto baie ci che conteneuano le lettere . Per la qual cofa Pulcheria , per
^
meglio far rauiicdtre d fratello della fua ftracurataggine , ut queifarte A nome ftr r^ue.
di quello ella compone mupohza, per la quale gli fi ucndcuaEudoxia Imperatr
3
ce , cr prefentata tal poUza all'lmp. che uoleffe fofcriiiala come cofa , che altra fa^
[ir JL.
calda contcneffe , Flmpcrator fenza hggcrl^t l<< Jfcriue . Fatto qticflo , non mol^

to dopo l imperatore manda a chiamar l'imperatrice, cr Pulcberia non uuol lafciar^


moglie, fubtto la
la andare -,
cr dimandata da lui per qual cagione diagli ritcncua la

fama Pulchcriagli mojra quella pohza della ucndita da lui foferitta j cr m tal modo
h conuinfe che fofmueua molte cofe le quali ci non fapcua quel che fi foffero cr _
forf non l'haucria uolute . Etcofi annullata quella fnta ucnditione , cr aWimpcr.
fu reflitiiita la moglie . La quale poi gli ueime per quefla cagione in gran difgralia.
Effendogh prefrntato un pomo di fmifurata , crdijufata grandezza , egli mxraui* v fomof
gbat(fidi figranfnuto .mandoUo alla moglie. EtcUa b diede d-paohno haomo
dotto.che per la fua dottrinagli era molto familiare . Paolino che non fapcua come

fi Hcffc la cofa, porta affmp. qucflo pomo , come cofa marautgliofa L imperato deL'aLo dt .

_ IT conojciutob , fubtto lo nafeofe , cr chiamata la moglie , le dimanda dotte fa quel e udxu.


pomo mandatole f La donna temendo di non far aitrar il marito in quel/h/pctto
che di gi era entrato, rijfondcd'hauerb mangiato. Maconparole alquontopiu
fdegnofe dimandandole egli quel che fatto n'haueffc .ella con giuramento alfrma
d'haucrlo mangiato . Alihora l'imperatore tutto tC ira infiammato , le moJlra il po
ino ; Trouata dunque E udoxia m maiitfejla bugia, il folletto del marito fi confcr

n, cr Paolmo innocentemente fu morto E udoxia iteggcndoft odiata dall'impera


tare dimand liccntia (Tandarin Gierufalcmme ; doue con un gr< teforo andata ,
fece fabbricare molte chirfe , cr u' pourri , cr u monaflcri di quel paefe diede moU
teUmoftne . D'uidi poi tornata a CojiaiitiiiopoU ,cr trouuto morto il marito, di
niiouo toriiojjne in Gierufalcmme,cr un mortai. Di quanta, cr qual dottrina Morte d

foffe quefla imperatrice , i Centoni Homcrict nefan fede . Perche effendo fiata la
fiuta qucflopra imperfetta , cr non riiicduta da lui certo Patritb , ella la riuid*
de, correffe,crfinilla, fi come l'infirittioitc in uerfi herotei posagli donanti di* u.eJ$
chiara. Mori Tbeodofo dtcuiquonta anni,cffindo flato imperatore qiufi tutta Theedoj
CCC 3 la
. ,

CiiUUte.
3 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
lafMua, de cr tutto'l reHo
quali cinquanta anni alcuni pochi regn co'l padre , D
da fe ftc(p>. Chi dice che mori CT chi che andando a caccia cadde
di malattia,

Laudi di
d'un cau^o , cr che effendoft infranti i membri genitali , poco dopo ft mortfj Fu .

7htd(9, huomohoncjlamcnteiftruttoncHe lettere, ma fpccialmente nelle cofe Mathema*


tice , cr molto ben pratico dafirologia eccellente nel caualcare , cr tirar far*
CT
co } deliro era ancor molto , nel dwignere cr ritrarre . Et perche egli era di pia*
,

ceuol natura , ne' maneggi era effeminato ; Si che gli E unuchi , iquali amaua gran*
'
demente,[accano molte perirne cofi come Antioco, cr dopo quello Amaiitio,
cr finalmente Chrifafio Nel tempo di queflimperatorc flando Procolo patriar*
.

Miracelo di ca con il Clero > cr una gr^n moltitudine di cittadini in oratme , un fanctullino fu
un fanciul- alzato in aria molto in alto. Et ftupitofi il popob di (jueia cofa,cr per gran
loUuata in
pezza gridando Chirielcifon , di nuouo fu mandato giu , et diffe, che gli era Hata
aria.
commandato, che nel cantico treuoltc putto, non saggiugncjfe quella claufuU,
Il qual crucipffo per noi. .E
IMPERIO DI MARCIANO.
5 s E N D o morto Theodofio, madapochifaputalafuainor
te, Pulcheria fubito mand a chiamar Marciano,huomo gi uec
chio , ma buono , cr modero 5 crfeopertagli la morte dcU'iinp,
Tc fpra tutti gfaltri ho eletto per imp.fe tuuogli pr*
diffe,

mettermi di non toccar n romper la mia utrginit , laquale ho


cottfecrata a Dio . Hauendo acconjntito il buon uccchio , fatto
uenirc il patriarca,cr d fenato lo faluta Imp.et metteglt la corona in tefla. Marciano
n era nato difangue iUupre , nfamofo per magifrati hauuti , ma era faldato ucntu
riere ; ilquale con la fua legione andato una uolta alla guerra , cr ammalatoft per U
Au^li j uia,da'fuoi compagnifu lapiato in Licia , douc egli alloggi in cafa di due fratelli

th a Mar- cr ricuperata chebbe la foniti , un giorno andato con effo loro


Giiilio,cr Tatano j
[ro
a caccia , occorfe che effendo [brachi , per ripofrp alquanto, pghtomo a giacere in
ttano
metteuano
rimperio. terra, cr intorno al mezzo giorno s'addormentarono . Taliano fra gli altri effendofi
ombra a Marciano, cr dprndeua*
deflato, lde un'aquila che con Pali aperte faccua

lo daJTardor del fole. Veduta qucfla eofa, pian piano defra ilfrateUo ,a fin che an^

cora egli uedefj cofi difufato frettacolo, cr amendue flupitif, giudicaron che Mar
ciano [offe per effer Imperatore i cr defratolo,cr contatali la cofano pregarono che
di lor fi ricordaffe quando uenuio foffe a colai degniti , cr donatali 100. ducati lo
mandaronuia. Di nuouo ancora guerreggiando folto Afpare contro a Vandaliche
tnoffo gli haueuan guerra , eon malt'altri egli fu prefo, cr [otto buona guardia meffo
in ma corte Il eapitan de' Vandali da un luogo alto per una finefrra guardando

prigioni, uidech'un'aqiiilafaeeua ombra a Marciano che dorrma , fiche per tal

augwrio ancora egli giudic che frjfc per uenir Imperatore, cr chiamatolo fece /eco
,. , , , ,

A ijuril' decordo che quando mi egli ucnijj imperatore ,


che non uolcjj f.tr guerra a
Vandali, cr conqiteto lo liber. Venuto dunque a quella degnila dellimperio
gran tempo aitanti diurnamente annuntiata,cr con/crmatagli da gli augwrij inconta-*
nente i due fratelli gi fuoi albergatori , che feco del fuo principato futuro rallegrati
serano, muda a chiamare, e elegge Tatiano per gouemator della citt, cr a Giu*
lio da ilgouemo dcB'lll-ia , mo/lrando/t benigno inuerfo di tutti , cortefe, cr huma*
no . intorno a qucfli giorni Pulchcria edific in Blacher/ta una chic fi ad honor del* Chieft eli.
la uerginc madre di Dio, cr il quarto concilio Calccdoncnfc fu publicato, attefo che ficMa i BU
citema .li
Lione papa Romano, crAnatolio patriarca Cojlantinopolitano fuplicatohaucano
boiure del-
all'imperatore che non fi lafciafjr paff.rr cefi di leggiero,CT fenza ricoiuifcimcnto le Lt
yergine
pofmonidEutiche,crDiofcoroAlcfJandnno,crlafcelerdtezz4 commefj contro madre dt

a quel fant'huomo di Flauiano. Per laqtial cofa fi raunarono in Calccdonia nella Chic Die,
Cenr,/0
fa della fanta martire E ufemia 530. padri pieni dello fpirito di Dio, i principali de
r^uart Cai
quali erano Lione papa Ramno A natolio, CoftantinopoUtano , ZT luucnal Gero* cedtKcnJe,
foLmitano . Rannata s'era quefla moltitudine di padri contro a Diofccro cr Euti*
che, iquali andauatto cicalando che ilfignor tiojhro Gicftt Ckrifo hauea portata la cor
ne di natura diucrfa, cr che in lui era una fola naturaift che in qucjla guifa .tutto quel

p lo ch'effohaueffe patito, aUadiuinitkbifogncrebbe attribuire. Hor perche quefti


due non uoleano torfigi di tal oppcnionc pcruerj,quci fanti padri gli priuarono del
le lor degniti CT fcomunicorono, cr nella lor communione riceuerono Theodoreto,
crba,condcnnatoNeJlorio,cr quei capitoli che cojoro folamente per contcntione
haueano mandati fuori cr approuati i tre primi concilifcr confermato il finto Sim
bolo Io dico eh'efii fcomunicorono quei che poneuano due figliuoli, cr a^rmaua*
no la diuinit cfjcr pafdalle , quei che ardiffeno credere cr tenere il mefcolamcnto,
cr la confusone dette due nature, 0 che due nature foffero fiate in Chrifio auanti l'u*
nione, cr una fola dopo l'unione , quei che diceffero che la form del feruo prefa dal
fignor di noi 0 foffe cclefle , 0 di natura diuerfa Conchiufero che il ftgnor nofbro
^ .

Giefu Chriflo foffe perfetto nella diuiniti,^' pcrfettonclThinnaniti , nero iddio.cT


nero huomo,compojlo<Tanima ratioiiale,cr di corpo, fecondo la diuinit d'uno
fleffanatura con il padre, cr fecondo Chumanit duna mcdcfim natura coneffo noi,
cr a noi in tutto, cr per tutto ftmilc eccetto che nel peccato j ilquale tbaueffe a ere*
dcrexT conofccrc un mcdeftmo,cr un foto nelle due nature fenza confiifionc 0 me*
,

fcolamento,fcnza mutatione , fenza diuiftone , cr fenza feparationc , mntcncndofi


l' una, crFaltra natura in lui leftie propriet particolari lequali due nature facciano
,

unfol fuppofito,cr una fola hipofafi . Cueflc cofe da quei fanti padri effentTordi*
nate cr conchiufe, atta prefentia ctiandio del pio mp. Marciano, Diofeoro per fuo
comandamento fu confinato in Gangra . Che prima che atthora E utichc mifcrabil*
mente era morto.ln luogo di Diofeoro, fu eletto uefeouo Alcffandrino Protaio huo*
mo fantifimo cr difmeerifima fde. Et perche i frguaci cf E utichc, cr di Diofeo*
ro ch'erano nella citt rtdcuaiu) de decreti del concilio dicendo che f autorit di
, fi ,

quello non era appoggiata atta ucriti,ma alla potcntioidcll'imp.<y forzauanfi di

CC C 4 far
, , , , ,

40 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA-


fttrpigliixr piede alla lormliugUcT empia Jintcnti per ci A natclio Patriarca, D
Detteti chiamali i cattolici , ergU auuerfarii coji parl loro Perche anccra noi pur Irnete
.
del ttiuili
con le mani, cr con i piedi la uo/h-a fententia , ne udete creder di cn der mah , anzi -

UUeJonen
riprendete noi,ccme [e approuatarijufittno deik pefaicne df^ Ncflorio , prrdieaiulo
fe teafirma
li dj un mi mi che nel jlutcr fiano due nature cr che cujcuna di cjticc Jenza confufionc ri*
ractl .
tenga leflic propru t i per rimettafi ( fe ui piace ) il gmditio di tjurjio dilparere,
a Dio. Scriuafi dimque la uoftra fententia, CT fede, in una carta, ey la nijlra in un
altra,ct amendue d'accordo mcttanfi ncUa fepoltura della ghriofa martire E ufirmta,
cr dia faccia il giuditio di quefia cof,cr dichiari chi di mi In nc,o male fatta. Piac-
que ancor agli hcretici qucjlo partito . Furon fcritte le carte, cr Icuata la pietra che
Li fepoltura della martire copriua , meffe furono fcpra'il petto di quella
cr pojcia
rimeffau! la pietra fopra,da amendue le parti fu juggeUata. Fatto qucHotiafeuno
attcnJcua a far calde orationi a Dio, pregandolo che midtraruolcffc qual fmtentia
piu gli piaccjfe,cr qual s'baucfp a rifiutare capo di tre giorni tutti raunano
. In fi
al fcpolcro della martire alla prcfciitia dclTimp. cr aperta la fpcUura, O cofa ma
rauigliofa , la carta de gli hcretici fu trouata a piedi della martire, cr quella de' cat
(olici nella dcjhra mano di quella laquale difiefala (per quanto iiien contato ) porfclu
all'lmp. cr al patriarca . La onde i fcguaci della dritta fententia ccminciarcn' a far
fi'fla, O'gli auttcrfarij co' uolti ha fi cr per ucrgogna chiudendogli occhi fi partir
Mette di
no cr alcuni di loro anco abbracciorono
-,
la nera fententia . In quejlo fieffo tempo
VuUhetu.
Pulchtria imperatrice pia cr gloriofamcnte,
,
cr con buona fiieranzn p^fi di que
Ha uita , hauendo prima dijpenfate largamente a' poiicri tutte le fue richczzc,con U
mifricordu hauuta inuerfo quelli procurandoli la diurna mifcricordia , E t quel Va
Ictuiniano di cui s' fatta di fopra mcntione , nipote d'Honcrio da canto di Placidia
fua far ella, offendo mipcrator della uccchia Roma tolfe per imglic E udoxia figlino
la dclgiouane T heodofio Ma come hiiomo di difoneja
. crj federata uita , lajciata
la moglie da parte , tutto che di gran bellezza ella foffe dotai/, fi iaiia aumlto n
j
Vjlevtiitin^
gli adulteri], crn gli Jlupri mfin' agli occhi, cljcndofi anco tutto dato alFindouina
na mirto tieni cr a gli incanti . Ma fi come la fua uitafu federata , cefi anco mtferabile fu
da hU^UKo il fuofinc , Iniperoche Mafiom\ patritio Romano della famiglia di quel Mafiimo,
ilqiulc pcrl'ocaipata tirannide chauca,dal gran Thccdojh fu imito , effendo entra
to nel palazz.0 uccife Valcntiniano,pcrfcrza fiupr Eudoxia,ct ufurpefit Umperio.
M J Eudoxia cui di gi morto era il padre Thcodcfiogiouane,cy anco la fua zia Pul
cheria , non fpendo in chi ffierar che ucndicar poteffe P ingiurie riccuute da ceflui,

Citetito da Giccrico re de Vandali con molti preghi impetr d'effer liberata dalla coftui ti
Vandalo rannide.Gicerico dunque con una p-offa armata, ZT con gran gente fe ne uenne a
thiamato
R oma,cr trouato che Mafsimo nel fuggir fi da' foi era Hate ammazzato, fenza u
da Eudo-
xia fxdte^-
runa fatica piglia la citt, cr raccolte inficme tutte le richezzc di quella, 1 tufi d'oro,
^la Sioma. cr dargento delle chiej,di bellijime gemme ornati cr alcuni anco portati da T ito
del tempio di Gerufalcmmc parimente d'oro, inficme con Eudoxia, cr due fue
figliuole port feco in Affrica iCT al fio figliuol maggiore per nome chiamato
Honorico
, . ,
..

PARTE TERZA. 4*
ilottoruOydicdepnmogUeEudoxufigUiU3lad'Eudoxu,crl'tttra,pncbcb4i(ea
A
pronte
intejo ch'ella era ad Ohtrio patricio , infteme con la madre tcnea con buo
ffa

tu guardu . La quale offendo


iui gi /lata due anni con lafua figliuola Placidia, ui

uendo ancora Marciano imp . tomoffene a Cojantinopoli , UJcuta


figliuola, che quantunque gi fedici
iui Eudoxia fua

anni foffejhaa co'l marito, et di lui haueffe hauu*


'

^
detto Hilderico, nondimenp non potendo fe non con mal
animo patir la udieri..
to un figliuolo
pratua di quello, perche era Animo Jrouata iopportunit,cffa
ctiandb fuggifjen'
morta i Et da Cojantinopoli an=
a Cojantinopoli , doue trou la madre che gi era
anco Marciano dopo chefei anni , ry t-um d>
datafene in Gicrufalcmme , iui morifi . Mori
hvbbe rcgiuto .foffe di fua malattia , di uclcno datogli a perfuaftoni
alcuni mefi
dAfparre patritio, bajla che egli era molto uecchio,CT
huomodi piaceuol natura,ct
in ucrj ifudditi molto benigno i Egli foleua

pigluffc
re , che nonflaiu beh che [imperator
tarmi, quando potr far pace . A fponc patritio, quantunque foffe
molto
erta
^ Impf-
popolCoRantinopo rattre Li#-
potente nientedimeno pcTch'eijcguitaua la dottrina iT Atrio alai
p e.
litonononfuelettoimperatore . Perlaqualcofacgli, foffe difua /pantana uolon-
0 che tal aiUorit gli fo{fe data dal popolo , dichiar Lione lwperatore,con>
< 4,
uenutofi con quello che uno de' faci figliuoli foffe
nominato ZT coronato Cefare-,
Lione gi
perche Licite promife d farh, per fubito fu fatto bnpaatore. Qnefio
.

era procuratord Amarre ialetmi altri dicono che foffe fopraiante , cr rifeo
fiato

titor delle gabelle, cr de tributidiStlcuriani, cr alcuni anco affermano c/fcr uenu*

to di Trucia CT che dell'illirica Dacia

IMPERIO DEL GRAN


LIONE.
oN fito/lohcbbe prefotbnperio Lione,cheAff>arreloco*
mincia /limularatuttethorcconfuefuplicationi,afinche fi
come haueu prontefio , nomtna/f Ccfarc uno de foifigliuoli W
Et perche Lione andana tem^eggiando pi di quel ch'cffo

hauaiauoluto, Afparre prcfolo uti tratto ptr la pur pura difi


/c,il mentire, Imperatore,, t chi uejlito di quefia uefa eco*

fa brutta cr wgiuHa . Ingiuria cof,cr brutta anco riipofcgli L ione , f cfilr sfir^
zato , cr 4 gufi difchiauo tirato . Ma finalmaite non potendo piu rifificrc,ccdcn
do alta necefitta, di patritio fece Ccfareil fuo figliuolo, fratello d' Ardaburio
Q^ia coft non fu grata al fenato, cr i cittadini cr la plebe mo/fe a feditione
\mpctoche ognun temeua che uenuto [imperio nelle mani ala famiglia d'Afpar
re ,g[ Arrionifenza paura di cafiigo nontrauagUaffcrocr affliggefiero i catholici
molto piu acerbamente di quel che per l'adictro fatto haucano . Raunatifi dunque in

fieme i cbaici,cr monaci,cr quei che fra il popolo hauean fimo il credere nelle cofe
della
, . , , , , } ,
.

4Z DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA e


dcUd fede , arjpplicaron l'imp . che elegger fi uolejfe un Ceftre che delLx fteffk
Uffted'A-
Cr religiat che lui foffe. con fatti rdchett la fedi*
ff-arre,
Litnp. all' horjCT.con parole
'Aidabu- tionei cr paffuto altjuanto tempo fece morir Affane con Ardabunio perche or*
,
rm. ditogf haueano un tradimento. E ffendogli accufato I focafio queHore,0' huomo dot*
tOyft per altre coj, come anco porlo paganefimo , Icuatagh la degniti, lo diede
nelle mani al goucrnator chetefaminaffe . Alqualc menato mi pretorio ut habito
di ccndennato , dicendo Lion Imperatore , ucditu ifocafo in che ato tu li trucui f
Io lo ueggo , riffofc focafio , ne m par cofa nuona , che effondo huomo, io fia fotta*
po/lo a cafi humani > CT pregoQo che uolefjc fargli quella jlcff ragione che eff ha
ucrrcbbe fatta a popolo udite queje cofe , lod l'imperatore cr con furia
lui. il
1fo4p
prefo 1fcaJo,conduffelo pure alla chiefa . L'imperatore poi intendendo che {foca*
battei-
l.
(io era battcrxato,raHe^ofi molto . Hebbe Lione per moglie Verina , la quale gli
\erin4. fece duefighuede, Aruia,eLeoncia. Ariadna diede per moglie a Zemme,cr E
Ariadta ,
Leoncia a Marciano patricio , figliuolo (C A nthemio , che fu Imperator in Roma
hctna.
Nrlfrwipo di queflo Lione, in Ccnftantinopolis'occcfr un borrendo fuoco, che fi
Abbrmta^
merlo di dijcfc daFun mare a FalirOjcio dal Settcntricme in uerf mezzogiorno cr in hm*
Conp<aiti~ ghezzA dal Bosforo ucrpi la chiefa di S Giouan Callibita > uerfo l'ofhro dalla chiefa
rcftU di S . Themafo A pcHolo infne aUa chiefa de' gran martiri Sergio cr Bacco ; nel
mezzo della citt da Lauso infin al Tauro, cr abbruri tutto quello ch'era nel mez*
Zjo.Etinqucfotempoclicejiche Affarre con un uafopien d'acqua in ffaUacorre*
Vtb^rvtia
ua per ogni Jlrada t frLaido con quell'cffcmpio difc fcfj ,
il popolo a jfegner ilfuo
d' e. jp^rre
iitllf) fht-
co,crcheaciaJcunopcr fua fatica daua un denau> d'argento. Cotalfuoco abbru*
p^rtril fuc^ CI la citt per quattro giorni interi cr fra Caltre cofe abbruci la gran corte,
dotte il fenato fi fhleua raunar'a far' il gran configlio, cr i deputati cittadini}

cr Flmperatcr iflcffo , quando era per pigliar la ueja confolare , opra magnifica
crfplendidifimai (dibruci anco un'altra grancafa pojta al dirimpetto di qiiefa, r
K,nfio .
chiamata il Ninfeo ,cofi chiamata perche iui cclebrauano le lor nozze tutti coloro
che non haueano cafa propria. Abbruci ctiandio un' altra real cafa nel Tauro,
fontuofa e grande} oltre a ci molte famofe chicfc, O" molte priuatccafed'huomitd
TfiTfmK-
lodi Amie honorati N el tempo del coflui regno , dicefi ancora che quafi tutta A ntiochia per
dia. un' hombilifimo terremoto cadde per terra , cr nel tenitcrio di CoflantinopoU
P/ di piouc cenere a rattezza dun palmo. Daquefli prodigii fpauentatoFlmp. abbati
J54
ttiirre
donata la citt , lungo tempo fe ne flette a S, Maiimante . Capitan delle fue legioni
Ku/tifit:
Zafilieo. fu Riifticio , huomo ualorofb,zT pentivano nell'arte della guerra , in luogodel qua
le, morto die fu, egli meff Bafiltjco fratei di Verina fua moglie } ilqualc con una
Gictric, griffaamataandatoin Africa contro a Gicerico, ttupcrofamcntefutnto,ofoffe
per temerit cr poca pratica delTarte della guerra , per tradimento , haiiuta dal
nimico una gran fmma di danari. Perche lafama che attaccatala battaglia, la
nane pretoria uoltatafi a dietro, a poco a poco fuggi ffe cr che per ci i nimici
pigliato ardire ,
egfamici sbigottitili , egli con alcuni pochi fc ne tomaffe acaf,CT
cbcgCaltrifuoi in quella battaglia nauale, lafciaffa tutti la pelle , Lione ueduto che
Zenorx
.

A benone non tra punto atto a gouemar il rogito,fi per la uilt deWanimo chojnoftra
ua come anco per lo brutto a/petto non degno d'Imperio.coron di reai corona Lione Lune
dAri- uel
fuo nipote, figliuoldAriadna,il(jual era ancor fanciuQo.Zenone era certamente adiia,
fi di
di faccia odioftfima a tutti, ma molto piu brutto deWanimo . Alcuni fono che affr Zemne.

manoche nonper altroLionfaceffemorire Ajparre ,CT Ardidiurio ycbe per crear Laudi di
mp. Lione giouane fgliuoldi fua figliuola , temendo il gran poter di tmei due, Zenone,
che forf ufurpati fi farianoCimperio, pococurandofideWinfantiadiquelfanciuIlo.
VeJladelU
Al tempo di qurf'imperatore , la uefla della fantiflima maire di Dio , fu portata di
verdine ma
Palcftina a Coftantinopoli,crd<iirimp. in una caffitta d'argento nella chiefa da ria, ftertata

da lui chioma la fiera a Cofranti-


fabbricata in Etachemaripofia. la qual chiefa per quefio fi

caffa. Morto Anatolio patriarca, che otto anni gouernata bauea qucUa chieja,
nefoli.
An.nolio.
nel fuo luogo fiicceffeGennadioi il quale morto che fu in capo di trcdcciamii , in
Gemiadii,
luogo fuo fu eletto Acacio. Lione anco di malattia mori Fanno i8. del fuo imperio,
lafciando fuo fuccefjr Lione giouane. Oltre alFaltre molte uirtu di qucfl'lmp:
2
particolarmente di grandifiima clementia era ornato. Perche folcua dire, che fi
come ilfle fa partecipi del fuo caldo quei ch'egli illumina , cofi bifogna che Flmp.
doni la fila clemcntiaa tutti coloro efori riguarda .

IMPERIO DI LIONE GIOVANE-


^'**-^'**
l Giouane Lione rimajlo c(^ fanciullo , uifie unanno filo nelFlmperio , (y in
quefa et feguit Fauolo ; lafciando il padre fuo Zenone fcceffor nelf Imperio,
I con le fue proprie mani mettendogli la corona in capo

IMPERIO DI ZENONE
V Zenone della brutfiima gente lfaurica,et e/fi ancora da/pet

to cr danimo fu bruttifiono, cr Fimperio certamente ammini*


,

fhr noncome Rr, ma al tutto come tiranno , Hebbe un fratello


chiamato Conone molto piufeelerato di lui, buomo fanguinario cemmefia
che shauea per piacere, crfilazzo, FammazzargFhuomini. tei di ze-
AqueioZenonemoffiguerraBafilifcofratcldclFlmpcratricc ""r*
Vetrina , di cui s fatto mcntione , che in Tracia fi trouaua,ty la foreUa cr molti del
fenato Faiutarono . Zenone dunque comehuomo paurofi , cr effeminato,con la fua
moglie Ariadna fine foggi fra' fuoi popoli ifatrici.

IMPERIO
. ,

44 DE GLI ANNALI DI GIO, Z'ONAR-A

IMPERIO DI BASILISCO.
A s T 1 1 s c o andato che fu nella citt.ty- filuMo Jmfi. nel
campo, egli coron imperatrice U fua moglie 'Zcnonidc, CT no*
min ecfore , Marco fuo figliuolo. Qjtclio BafiUfco fuhuo*
mo non punto di miglior cojlumi che Zenone, cr dcUa religione
pcj?imamcntc fentiua ,
pache dalla moglie fu (finto nella fetta

d'Eutiche,crDiofcoro,0' fece molti mah alle chiefe de' ca*


Tirannicamente annull il conciUo Calcedoner^c
cr o//c cofhrigncre A*
niJUilctn
alio Cjce- catiopatriarcaconunconcilioodapprouaril medefmo. Mail popolo della citt
dei. enfe. Younatofi nella chiefa de' cathohei , con uitupaofij^ime parole dando addofp> a Ba

filifco, chiam fanto,cr cattolico il concilio Calccdoncnfe . Bafilifco pa qucHa ce



fa Henne in gran dif^atia del popolo, cr del Senato. Laonde huticndo egliman
I Ile Tre (entra Zenone ilio, cr Trocciido con un graffo effacito, in quella chefi laf
Ko difu
Bafihfcogh daua quel che gli hauca promefp) , cr il Senato pa lajiia
farle di Ze fieli ratczza fi gli aa fi opcrto capitai nimico, con hauadato auuifo aWeffacito
tme. delle ribalderiefue, pa laqual cofa i fildati fe ne pafftrono dalla banda di Zenone ,
cr di nimici diuennao amici , cr aiutori , cr prefolo in lor compagnia , fi ne toma
vano uafo Colfantinopoli . Bafilifio intef la cofa , mand lor contro A rmaiio fuo
confiobrino con le It gleni di Tracia.Armatio incontratofi con Zenone apprefj
Kibelli"nt
Nicca , cr lafciatofi corrompac con denari ,crconla promeffa di fargli Cefiare un
d'Annatn.
fuo figliuolo parimente chiamato BafiiUfco, ancora cgh fine pafi dalla parte di
Zenone, llqualc andatofinc nCoftantinopoli , dalScnato, CT dal popolo fu accct
tato cr Bafihfio che con la moglie, cr con i figliuoli
fi n'era fuggito in Chiefa , ef
-,

fcndogli promeffa la mta,fu condotto in un certo cafkUctto, douefidicc che con tut
Merit di
tiifuoicipcridifame. Altri dicono che per buia furono ammazzati . Zenone
F
Oi^ilift

mperio ,fubito cacci ma b fua fuoccra V crina . BafiUfco dunque tcnu


riprefio I

la tirannide due anni, o fia nel modo che s' detto, o aUrimcnti bafta che
ta chebbe ,

Albruua. capitnule. KcgtandocgU ,fuun grande abbrucciamento in CoUaiitinopoli ;il


quale accefiofi nella piazza dcU'E rario , riduffe in cenere lutti luoghi uicini, ergU
publiche, cr le cafi fatteui fofra , cr b Bafilica , inficme con la li

brcrta,douc fi dice che erano ripcfli i i o, mib hbri . Bicefi anco che in quella fof-
LiLrtru e* fi im'intctino di dragone lungo 1 20 piedi, nclquale a lettere doro ficnttc fffero le
/iMniir.1^1, pocficefUomcro tanto Illude, quanto
l'Odiffea. Diqucflacofafaetiandiomcn
tMu thhrm
ncU'hiforb di qucfii mpcradcri M<t qucHo anco abbrucciofii,cr fi
Hei^ di
tnihncnteramcnitdcUacittnclLaufo, cric {fatue lui pojlcdi lunone Samia, di
tn. Lindia Mincrua, cr di Venere Cnidu, cclcbraiifihne per lo graniarttfitio perche
,

infino alb piazza feorfi il fuoco . Hor Zenone , ricuperata b potefi dichiar Ce
fiere il figliuolo <f Armatio, per mantener la promeffa ,cr capitan generai di tutto

lcfferci.o
, a

PAR-TBTER^A.
A tcffcrcitoeffo Armalio, n pafimUo poi che hfccem<^br, perche dilfe,Chirot
tuba li fede a non l' per ntjntener anco d lui fatto che Chebbe morire,
, i

ci fece chierico (jud fuofgltuolo che duhiarato haueua Cefare . Ammazz anca"
s'eraauueduto che Ariadna
llomaejiro, tlcjualc tentato hauca di fnrft re, perche
ancora Pelagio patrUio huomo
con faputa di Zenone gU hauea tefe Fuifidie . Vccife j-

dotu)itmo,Cf Ottimo (percagion del paganeftmo) ma in ueroei non lo fece per atro
chera di un animo ge
che perpawadnmcffcrriprefodalui. perche qucfl'huomo
Imp. Qurjb
ncrofo,CT Ubero riprendeuaimisfaUibrtUli,^;/ dishonellidtquefto
odiofifitmo Zenone fi Icu etiandio duianzi a gli occhi molthuomini honorati, cnllu
fki, CT lafciauafi tirare borin unaerhorm unaUrajjerefia k fua iiita fu [celer*
j

tifitma,a' corrottiHim4,cr k fuamorte uiolcnta,ma del modo ci diffarere. Perche Mtrte di

alcunidiconocheejfendocgUtuttodatoakgokcrairimbriacarfi,ei foleua ufcir


di
fuori talhora cader in terra , fi che da lui a un morto non fi feorgeua
fe fteffo, cT
differenza nma. Et perche ancora alk mogUc Arudna erauenuto in odio gran*
^ dil^imo, perci effndi una uoka nel modo detto wibrucato,
per morto da Icifiifat
pietra di [opra per coperchio, cT
to metter neOa fepoltura imperiale, con una gran
quel fanno uogliono che gridaffe, cr faceffe gran kmenti, ma che non
delat^i poi da

ficurando pi ntuno di lui, miferamcntc ei periffe . Altri uogU-mo che effendo am*
malato, prr alcuni acerbifim fuoi dolori uemitigU, effo ftramorttffe , ty che tenuto
da fuoi per morto, foffcmeffonclk
fepoltura ermi moriffe ,crcbe kmentandoft,

tornato che fu m jntmciuo, k fuamogUe Ariadna ,prodnlfecbekfcpoUura n

foffe aperta, n che ucruno


gU deffe orecchk .

IMPERIO D ANASTASIO
SCOLORATO.
Orto Zenone miferahtlmente nel modo detto , ArkJna di
cr uoler
confentimcnto del fenato, ef delle legioni, col fauore,
Aiu^dfio
d'VrbitioE unuco , huomo di glande autorit , tir alk degm
ptTihe fuf-
dell'imperio A naftafio filenttario (queifq ufitio di poca impor
fe dette Di
tanxn) a cui fu poflo tl jopranome di difcolorato, perche haueua JteleTMe. ,

,, le pupille de gli occhi di diffirentuti colori f una nera mok


to bene, cr l'altra tendeua in iicrde. Prima che foffe coronato, il patriarca Eufemio Eufonie f*
iri.m* uuel
uolf baucr da lui ferina kconfefiion della fua fede, ncUaquale^omettcffe di non
djiTmpent'
far nouit niuna nella dottrina ecclcfiafuca.mpcrochc dopoAcatio(ilqual m 17. an* tare Anafla
ni che gouern quclk chicf,pefimamcte portoci con i cathohci)Prabita huomo del fi Ut tofef-
'

k {cjfk dottrina con Acalio cr Zenonc,era Hate eletto patriarca,cr morto che fu pen dellt
>
fede.
in capo di tre mcfi,(y mezzo, fucceffe E ufemio huomo fatto, cr catholico . Cojlui '

Maiij* pie*
cancell de comcnturif delia Cbiefxil nome di Mango Pietro , ilquale con inganno, tt.

cr latrocinio scraufurpatak fcdiadelk granchiefi d Antiochia , come hcrcticoi


crai

Dkj. O
t
, , , , , , , , , , , ,

PARTE terza. ^
Adijcordid ,
perche alcuni uoleuano un certo Lorenzo , cr alcuni altri cio i catholici
il medefmo Theodorico che a Fhora fgnoreggiaua Kom , andato alla citt, cr or
dinoto un concilio , rifiutato Lorenzo , conferm Simmaco Intorno a quefli giorni Simmt*
.

papa
p'^echeiBidgari gente incognita, affaliron primieramente rUlirico,cr l<t Tra*
n ulnari
eia AnaHafto fece pace con gtAgareni che loriente ruinauano CT a Vitailiano
.
-,

Alarmi.
di Tracia , il<}U4le tirati dalla fua i M/ , e gli Scithi , moffo haueafeditione, preda* Sedutone
to tuttol contado di CoHantinopoli cr che con l'armata affeduua la citt , per tda Vealliand.
di Mariano prefetto fece riftflenza, O- fatta una battaglia nauale , tnfe Carmata de
huomo eccellcntifUmo . Quef' buo* Mjilyma mi
tnici con una certa machina fatta da Procolo
ud.tle di
mo ualcntifiimo era cr di gran fama in Ftlofofia cr nelTarte mechanice 5 ne fola-
mente fapea far ci che mai fatto haucua Archimede famofij?tmo artefice,ma etian*
dio trouate hauea molte cofe di nuouo non uedute prima.Hora la fama che coflut di
ramefaceffe uno ffecchio abbruciatorio,et poflo fuori del muro al dirimpetto deWar
mata, in quella ee raggi del fole cominciamo a percuotcrui dentro, di quello u}:U

ua un fiiocoaguifa di fulgure , c he non pur abbruci te naui de nemici , ma tu t ta la JlUt.


gente che uaa fili D
ione dice che quejto ijlrimento fu trottato da Arebnede
quandoch i Romani afjdiauano Siracufa . Effendo Anaflafio Eutichiano,iiolfe Seiilione
che nel treuolte fanto cantico saggiugneffe quefta particella , il qual crucififj per naU perla
2
pUftueUa,tl
noi cr per quefa cagione mand il canceUiere,cf il gouernatore alla chiefa in quel
t^l .ruti-
la che nera tutto'l popolo , Incontanente che cofioro <fun luogo alto cominciarono a
fjiet per
recitar [editto dell'imperatore quei che fra'l popolo iui erano catholici, di tanta ra
n*i.
s'accefono, che corfono alla uolta loro per iranarli, e fame pezzi > fi che quelli
a mala pena fchiuarono quel furor popolare . Di ci non contento il popolo , corf
tutto infuriato allelor caf,ey rumale da' fondamenti cr fachcggicJle cr amaz*

Zati molti, con uergognofisfmie parole laccraua,cr mordcua [imperatore, ma


'gnificando, cr lodaido come imperator,Vitallianoi ne quifermatof, attacc ilfuo
^ co a molte cr molte cafe cr molti tagli a pezzi, crfra g[altri un certo monaco
^ c habitoua uicino a quella ciflema fabricata da Anafhfio, ilqual fi chiamaua per no
me Mocifa , molto caro alTimperatore cr una certa monaca rinchiuf appreffo la
porta che 'X.ilocerca fi dicea ,
perche [imperatorg[hauea gran fede -,
cr legati in

fieme amendue quefli corpi , flrafcinogli per la citt cr poi abbniciolli . Regnati Batttfm
do cofiui . A lamundaro prencipe de gli Agareni,ammefhrato da' catolici, cred cr di AUman
Ita Agjr-no
battezzofiiolqual Seuero uefeouo mand due de fuoi per tirarlo alla fua hcrefia.Co
tqiuta
fioro infcgnandoli che le due nature in Chriflo [erano mefcolate cr confufe dima* O*
loiifutatun
niera infieme , che una fola fe nera fatta -,
fi che da quefta lor dottrina fi ritraheua de ^li liete
che la duiiit di Chriflo patito haueffe infeme con la come > Alamondo per conuin u.
cerli 5 come quei che cofe inconuenienti,0' beftiali diccuano,an7:i incredibili, indett

un de foi familiari che ueniffe a dirli qualche cofa pian piano nelTorecchie in quella
che parlaua con loro . il che fu fatto > onde Alamondo moftrandofi tutto turbato
nel uolto
,
quei due uefeoui gli dimandarono la cagion di tal turbamento, a quali cgk
riffofe c haucua hauuto nuouadeUa morte di Micbaclarcangioloi Eglino aWhora
dicep/

Di-
, , , , , ,.

DE GLI.ANNALI DI GIO. ZONARA


dicendoli che tal nuoua era falfa, perche Farcangiclo non potea morire, fggunf
Vhucmdabcne fedunquetangelo non pu morire, perche ragione
-, affirmatc noi
che la Deit habbia patito , CT jta fiata morta, confufa CT contemperata inficme con
ia carne, cr mutata in una fola natura f Datfuef lo ajuto motto cemprefa congran
marauiglia la fottigltnxa deirwgegnofuo , perduta la fjieranza di potergli aggirar
Vittoria de U cerucUo cr tirar dalla loro , fi partirono Bulgari di nuouo affalito f llirico , aU
1 l

de tribuni Romani gli andarono contro conklor Icgioni ma ucrgogpoftmcnte

furcn uinti cr da alcuni pochi m fuori, tutti furon ammazZAti, hauendo quegli ufi
'
fi non fo che incantefimi . Cotal rotta prona gli fu fignifcata da una Bella ainita che
Cometa uicn dctta,cr da' corui che fopra cT dauanti loro andauano fuolachiando ,
CT da trombetti che in luogo di fonar a battaglia , mandaron fuori un non f che me
fio cr lamcnteuol fuono. Thimotheo dopo molte ruine ,cr calamit date a cattolici

GiruMH fif'Almcntc morifi,cr per fucceffor hebbe Giouanni Cappadocio.che due anni tenne
Gepedmio quel gouemo delia chicfa. Mor anco in quei giorni Ariadnaimpcratrtee . Diceft E
^41 rurr di che ncl tempo di queBo A naflafio in un luogo della citt fi trouaua ritta in piede una
ue/ldr.im
di bronx.0 dcUa fortuna della citt in habito di donna , la quajc Itm^' piedi te

Vr!t
^*** * parimente di bronzo poBa di nanzi a lei ; della qual naue rotta fcf
neue
di l fe peri antichit , per qualche tradimento , alcuni pezzi frano flati portati uia .

tutto dtU Perlaqualcofa niunanauc da carico, cr dimcrcantia poteua pi pigliar porto a


fUM^otit.
Coflantinopoli , cr quando erano per accoBarft , incontanente dalla forza del uento

fi trouauano fffintc in dietro, cr fle naui lunghe guidate CT (finte da un gran nu*
mero di remi non hauefjcr condotte le mcrcantie , cr uettuaglic di quelle , nella ck
t , il popolo per auuentura fi faria morto di fame . Qucfla cofa offendo per molto
tempo durata , il magiflrato cominci molto bene a conftdcrarLt,cr fnalmcntcftroua
ta la cagicndi qucflo male da una con fagacifima conicttiira ,
con gran pllccU
tudine cr diligaitia fi cerc d'haucr tutti i pezzi di qucUanaue di bronzo , CT ri
pofli che furono a luogo loro , incontanente le naui con grandifima agciiolezza pi
gliauan porto, f che un gran numero di quelle in poco tempo uigiunfe. Etperac
eertarfi meglio di tal fatto che la nauigation impcdiua,di nuouo ttdfcro uia quei pcz

Segni dA
zi cr ci fatto di nuouo le naui dalla forza de iicnti crono ributtate in dietro . La
rpafie. onde ritrouato il nero , con gran foUecitudinefu di nuonorifafta quella naue . Ano
ftafto poco auanli il fuo morire effondo auuifato di certi tradimenti che Botigli era
no orditi, meffe le mani addoffo a molti.cr fra glaltri a Giufiino , cr GiuBiniano , i
quali poi diucnnero imperatori cr hebbe in animo difargli morire. Mafu ffauenta
to m fogno, perche gli parueuederfi dinanzi un buom terribile che gli diceffe. Fa
che tu non nuoca in cofa ucruna n a GiuBino , n a Giujliniano per che funo,cr
raltroalfiiolempodeefcruirc aDio . Libcratidunqueccfiordue,cr duhiaratiin
nocenti it tal fatto , di nuouo Anaflafw in fogno hebbe un' altra uifione , f come fi
racconta . Parucgli uedere un huom terribile , che portando un libro in mano gli di
ceffe , Ecco che per la perucrfitdclla tua fede io cancello quattordici annidcUa tua
Ulta . Et perche pcrriuclationc intcjhauea che fetzafallo ci douea morir difctta
-,
perci

'
Digttedr' -^le
, . , , , ,

per ci egli fi fece fere uiui i<atz4 in forma di tefluggine CT in queUafijljua , ma


non gUualfe. Perche un giorno tonando horrihiltfimamente ,cr cadendo molte
Ipauentato uolfe fender giu (Cuna ftanzA in un altra cr pccarft per
fdttte , egli

flar piu ficitro horinuna,cr hora in un altra cammera ) ilp^che in una rea cam
mera fu trouato morto. Viffe quefl'buomo ottanfott'anni.CT regti uentifette
quale in Co
cr tre meft . Nei tempo di co/lui uenne un horribd terremuoto, per lo
flantuu)polirumaronomoltiedifcii,crAntiochiaruinotufitutta,crfottolcrui^
ne rimafer morti i cittadini. QucRo medefimo Anaflqio free fare un lungo mu= nefnludn,

rodai gran mare infino a Sileuria, per impedir le fcorrerieche far folcano i Mi*

i Bulgari, e gli Scithi, cria fua Hatua di bronzo pofe fopraU


colonna del to*
fi,
ro per che caduta n'eraqucRa del gfambecdofio Cotaldunque fu kuitatCT siUurU.
la morte d' Aiidlafo . statua <u
' Anapafit.

IMPERIO DI GIVSTINO
B TRACIO.*
Gitifliitt di
R E AT o fw Imperatore Giufiimno Traeio quantunque fuf> yil fttgue
fe nato di ofeuro fangue, imper che da prima fu opcraa
itile, et nax$, fon U
le , ogitardian di befliame , cr di porci . Di poi battendo pofto induftria

l'animo aWarte della guerra , fu fatto trdiuno , e Conte Et do fua uenne


all'imfv
po la morte d'Anafiafio facendoft configlio fopra telettion del
rie.
nuouo Imperatore > Amantio eunuco, cr prouojo, huomo po
tetue,hauendo difideriodi dar Pimperioa un certo Theocntiano ancifiimo ,ey
dimellicofuo,diedea Giuimo una gran fomma di danari perche la dijfienfafja'
fidati, a fin che quello falutaffer imperatore M
4 Ciucino (partiti quei denari

fra folliti, attefra fare il fatto fuo, fiche finalmente, cr dal popolo , cr da' (U Mene d'A
dati fu fatto imperatore . Quefto tratto con mal animo soffrrendo Amantio,con aU monile^
Theeattuf.
cimi altri huommi ifhtSiri, ord un tradimento a Giurino } ilquale hauutonc notitia ,
ne.
fece ammazzar Amantio, cr Andrea fuo cameriere, cr Theocritiano . Ne loftef S^no
fa.
fo tempo Anaflafio hi fogno ueduto hauca cancellar del libro una parte del lem tal d'Am.
po detta (iu uita cr effo Amantiofogn di fior dauantilimperatore, cr effergitta tie.

cr diucrato da un gran porco . Il inedefimo Amantio fabric la chicfa di


to a terra ,

S.Tomafb Apofob ,la qual fi chiamaua la cafa d' Amantio. Qwcflo Giujlino, per tuficia
l.ufetnia.
chefanifiimo fcntimcnto hauca detta religione, ordin con un fuo publico decreto,
cr comand che il Concilio Calccdoncnfe fofjc honorato , cT offeruato da tutti , CT
ne' fiacri comcntarij di tutte le chiefe che fritti foffero i nomi di quei 630 padri che
lo celebrarono. Perche la fua moglie fi chiamaua Lupicia,eigli muto il nome chiama
dola F.ufevnajcr coronatala nominollalmper. VitaUiano che fiotto Anaflafio moffe
DDD ficdiiionf
, , , , , ,

50 DE GL! ANNALI DI GIO. ZONARA


fcditione tfumoUofamilijr diqueftoGiuftino ,d4 cui fitacuto cupitMi dc^effcrci D
I>cr fatto confola yfy" huomo d'autorit grande. Et perche egli era catholicOt
per comand che Seucrofofj cacciato fuori della fedia Antiochena , cr avanaz"
Vdoh fuC
tejfer di Se Xato . Ma Seuero tofio de ci auuifto , con alcuni fuoi feguaci fuggiffcnc in Egit
Iter* Ami to , ilqual paefe ancora meffc fhttofopra con una certa fua difputa del carrotlibtle,ZT
<heit.
incorrottibile ,
la quale mcffe a campo . In luogo di cojuifu fatto Paolo goucniator
dell ho/pilio Euhulio . Tutti coloro oltre ci , che da Anajtafio ingiujamcnte era
no flati cacciati , cr baiuliti , Giufiinogli richiam . A l tempo di qucflo Imperato
re fu ueduta in oriente una Cometa con i raggi uoltialF ingi , la quale detto hareh
Cometa bar
he ognuno cheiMa foffe una.Cometa , fleUa barbata,che Pogoniada Meteora
baia.
Mone di togi uien chiamata , cr VitaHiano a tradimento da CoHantinopoUtani fu ammaaxM
\ttalian. tOyper lo fdegno che con effo haucano per tuccifion grande che fece quando che con
tro ad Anaftafoptoffe feditione . Alcuni altri uogliono che per comandamaito di
GiufinotCJ' Giujtuiianoei foff ammazzato nel paLaxoi auucgna che egli uole ^
Sutte^iorie ua cornali dar altimpcratore > cr Giujliniano fu fatto capitano delle legiom . Mor
dt tefaui.
foche fu Giouanni Capadocio patriarca Coflantinopolitano, in luogo fuo fucceffe
Epifanio prete di quella chiefa j Et morto Hormifda papa Romano , Giouanni pre
fc il gouemo di quella chicfa. Perche fra li Romani, ilRe de' Perfi eragjran ni*
micitia,per Giuflino mandata un ambafceria al Re degli Hunni con prefenti, pr*
Hioini am
cur tf hauer ramicitia , cr confederation di qucRo . A cconfrnti il Barbaro ma ri ;

l mancarne cercato d'aiuto cr frruitio da Ciuado Re de Pafi,offrfc di farlo ,o" a quello an


I della ler d m foccorfo per far guerra a' Romani . Giuflino ueduto qucflo brutto atto , fpe
/w, da
(^uadt
di al Re di Perfia anafciadori a trattar di pace , cr <*i Re particolarmente fcriffe
di Perpa. chenonfifidaffrdegliHunni} perche con flcnne giuramento haticndo prima fat*
to lega coni Romani, cr riceuuto da quegli una gran fommadidaiiari,nons'cra*
r no uergognati poi al tempo della guerra tradirli . Quado Re de' Perfi quello intefo,
dimand al Re de gli Hunni fc riceuuto haueffr danari da' Romani f cr rifronden* t
do che fi, QWo
trouatoGwflinoucrace ammazz ilRe de gli Hunni come man
cator di fede cr quafi tutte le genti di quello fece tagliar a pezzi , che alcuni pochi
col fuggir cr incontanente fece pace con i Romani cr elefi Giufli*
fi faliiarono
no per tutor di Cofdra fuo figliuol minore . Acuidifcgnatohaucailregtiodi Perfia
non fi facendo flima uer una de figUuoli maggiori. Mafimpcratorerifutlatute
T7^h ca-
filano de
la . TZfito ancora capitano de L azzeri fi ribell a Perfi > cr ritiratoli dalla parte
i-a^on. di Giuflino per figliuolo dcQ'impcratorbatczzatOfCr falutatoRede Lazori,
tomolfcnal fuo paefr con una mogli che prefr, figliuola d'un fenatore. La qual co
fa fu cagione (Tunanuotia difrordia fra i Perfi cr 1 Romani , perche fhnperater li
raua dalla fua i fudditi loro. AlThora etiaiidio nella citt di Negra auuennero quelle
Occipene cofe che di S . Aretha fi raccontano . Quado iiccifc tutti i Manichei del fuo domi
de' Mani-
nio,cr il uefcouoloro abbruciandoli anco tutti nri, perche tirata haucano nella
Jiei.
loro fcelcratifiima cr abominanda hcrefia uno de' fuoifigliuoli . In quei giorni an*
cera Anabarzo , uer Anabarz/X citt melropoluanadclla feconda Ciltcia per un
terre
. , , ,. , .

PARTE TERZA.
'

5*
A terremoto cadde per terra ; cr Edcfft citt fatnofa della prouincu I Ofrocna fu Swnmrrfi
; attep) che il fiume
tutta fommerfa Scrto che per mezzo di quella pjfp,occfito ntd'Edef-

ria' per terra gitt tutti gli edifici} della citt, cr portogli uial fi <^f>c tutti gli hahh fa.

tatcri ui rimafer mcrti , parte per le mine cr parte dall'acqiif annegati . P affati al

quanti giorni fermata che fu lacqua ft la ripa del fiume fi trott una tauola di pie
,

tra nella quale con fcffii di uarij animali , cr altre cofe ,


fcolpita era queia fen
,

temia 1
/
fiume Scrto dal [aitar piglia qucflo nome , fi
che tanto uitol dire Srto co
mcfaltatore , malamente [aiter per gli cittadini . Rum anco mezzo Pompciopoli, Kuuu ii
Pomfrtcj>9-
perche la citt s'aperfe per mezzo , CT in quella apertura perirono molte pcrfonc
U.
ancor uiuc perefre ninno potea darli aiuto In qucji giomiancora una certa doniu
diciltcia fluide ff^andecom'un gigante, era dima grande, e [mifurata jlatura, cr Vh4 Janna
con tutte le membra proportionate. EHaauanzauaungombito ^altezza ogni ben i^anUffa
nata ut
grandhuomo ; il petto, cr le /palle
hauea fuor tCegni humana mifura larghe . che
litio.
hi grandezza cr fermezzA delle braccia , cr de gom
B* piu f la uoce , la faccia , cr
bitifCr groffezZA delle dita cr ogn altra cofa alla ftu lunghccza,cr larghezza cor
rijpondcua . Giujliniano dopo la morte di Vitaliano effendo creato capitano , ha
uea il carico di tutto il gouemo. E perche tuttii principali tal bora pregaron Firn

peratorccheuoleffe eleggerlo per fuo collega, Fanperatore pigliatofi la purpura


rijpondca loro Egli ui btfogna difiderar che niun gioitane fi metta queia uefa Et
in quejia gufa per aUhora refe uani i lor prieghi . Ma non molto dopo ,
tutti i preti

cipali aGiuifiniano ordinarono il titolo di nobilifiimo ,cr da Fimpcrator ottennero ,


chccon fue publiche patenti glie lo confrmfj. Ne molti giorni paffarono che Firn
pgratore s'ammal per una piaga duna gamba, cr trouandofi in dubbio del
la Ulta per qucHa malattia , chiamati Epifanio patriarca , cr i primati
della citt , difrgti
imperatore Giujliniano fuo nipote ,CT eon le
Ciuflinia-^
fuc proprie mani gli meffe la corona in tefta . Il popolo qucflo noi attua
intefo ,ft raun tutto nel teatro deQa cauaJcria , doue Giu ImfcTod-
^ re.
fliiano coronato entr dentro, cT da tutti con liete

grida ft riceuuto ; CT poi accompagnato al pa


lazzo reale , effendo egli alFhora huomo di
^ quarantacinqueannulncontancnte ancora
la fua moglie Theodora fu nominata
^ Imperatrice jt molti giorni dopo
' Giuflino pafidiqueflauita,
non hanendo regnato piu
r che p 4mii,cr uem -

tigiomi.

>r
*i*'

DDD t IMPERIO

Die, by Goo^Ie
, , , , , . , ,

DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


D
IMPERIO DI GIVSTINIANO.-
C Q.V I s T A T o chcbhc Ciufttniuno il priiuip^toiilgo*
uemo cr Lt potcftd non fu nelle mani a un fola , ma di due
Fu .

K4^C>(4 di
Ciufiitiia- quefi'mp.facilijiimo a lafcurfi parlare , cr proniijiuno tanto
idlla{vZ
IK. al punire,quanto aU'afcoltar le(}ucrelc,craccuJ

zejca fpaideuai denari per ute giujlc cr ingiujiegt pr*


iCr ,

uedeua ; j^cndendoli bora ut edifici}, hor-* W'


coutrafti di cjuelli che non eraiw dello jleffo animo
glie ,
bora nella guerra , berne'
hatiea Infogno di danari cr per uie poco
fuoycr uolcre , Di maniera che fempre
quei che gli mojlra*
bonefle era coftretto a prouedemeicr ringratiaua grandemente
nano la uia,cr H modo di cauarli . Nc folamente egli era di queia natura, ma Firn .
peratrice ancora in quefa parte del procacciar denari
per qualunque uia gli moiw

bendo fecondauacr quel ch piu, di gran lunga dtueimc uie piu


potente ch^
Aturilia dt
trouaua. Di qi uenu che
Tilt odora. marito,cr nuoui cr uarijguadagniingeniofijiimmenic
poueri fudditi doppiamente ueniuano agff'auat .
mperoche primieramente fi n*

feoteuano gli ordinari} annuali tributi, fy de' nuoui fi


trouauanooffu giorno . Alcu*

openione haueffr hauuta della religione punitterano,


al^iper
tu eome fe mala
Timmodeftia cr dishoncH del uiuere fi trouauano prti di tutu
i lor beni , alcuni pa
chaueanofra loro,ty altri finalmente per altre cagioni,
le nimicitie,cy contefe
cm
Cometa a quinto tUlFimperio fuo , lfuide
tuttecon breuit raccontar non fi poffano . L'anno
^uiftdt a guifa difiaccola,lam*
una cometa, la quale perche uoltati haucua in fu i raggi fuoi
fiautU. Urte*
caperlo /patio di uenti giorni fi uide Con U Perfifu fatta
padafii chiamata
.
,

gua . Ma pacificate che furono le prouincic di Oriente ,


le guerre ciudi , a Ulte*

rimafta dopo
flinetrauagliarcn grandemente la citt, cr quella bclhxK4chclera j
Perche per le con*
Fabbrucciamento auuenuto fotto Lione , al tutto confumarono .
Fimperator quanto la moglie tirato addoffo un odio
grande
fe dette effendofi tanto
Sedi! ione popoli fra lor s'accordarono cefi deQa fattion Vcnetwia
,
come deUa Pr^m, come
Cojlaniio
che altrimenti in difcordia fi fojfero cr moffer jeditione L imperatore per rac*
foistana, ne ma egli/e*
chetarla fiibito ui mand una parte di Barbari , che Hcrulifi chiamano 5
Ltijual: fu-

rono morte ce il peggio , perche tanto piu grande crebbe il remore } perche attaccata/! la fca*
parte effendone am*
ramuccia , nel luogo eh' detto Milio cr dall una cr F altra
yiideci mila

Itfacrati/im U
mazzati molli, gli Ecclefiaaici di/idaofi di racchetar il romorc,con
ferfone.
lleruU Bar
diurni , CT con le uenerande immagmi del
Saluatornotrofific*
bari. bridegU Euangelif
giudicando che perla uergognadcl*
I Sacerdo- caron dentro m mezo la fcaramuccia,
quelli
combattere-
ti utlendo
le giu f armi, crfoffero per difmetteril
cofefacre, bailefferopofate
raclietare U tagUauano a pezzi d popolo non perdo*
remore,fon'
Ma i Barbari fattifi beffe di queUi ,
,

aulici che le portaiiano Que/a cofa fueomc un mef^


muma^^- nando alle co/e fiacre , n
.

ter ^)co nella /loppa in quella fcditione , di maniera che il popolo come dij*
, . , , ,

PARTETERZAi 53
A perdio molto piu s'infiamm d'ira, difj>onendoft dt uendicar rinfuria fatta alle cofc
facrc ; n folamente gli huommi ft mojtraron di tal rabbia acceji , ma k donne anco*
ra da le finefre delle lor cafe conattendo ,
gittauano ffhcr quanti piatti, erfeo*
delle haueano,creio che nenia lor alle mani (pra la ciurma de Barbari Iquali per Ahbrutc*. .

""
tal cof uie pm che prima infuriati > per uendicarft delle donne,gittauano il fuoco m
quelle caf, donde ferir fi uedeano ila fiamma del quale fpintada unfmofo uento,
ieontaneiite akatafi , riduffe in cenere molti grandi, cr bellifimi ed^tif cr abbru ne.

ci le fatue de gli antichi huommi iUufbri^, fattegli per la lor fapienza ,


fortezza cr
perkeofe da lor ben fatte , cr goucrnate con ottimi configli , cr fra Falirc cofc ab*
bruci anco quella grande , cr famofa chiefa fabbricata dall'imperator Coftantino,

cr quella di folta Irene, cr lo frcdal dEbulo , cT quella glande flanzA del palazzo
gi detta Chalcoflego, per lo tetto chauca dirame, laquale al diifhoggi fcrue per
prigione cr chiamafi Chalet i abbruci anco i bagni di Seucro che da Zeuftppo tm
B gon il nome ; le quai cofc con merauiglia dognuno , alla citt, cr alTimperio grand'
ornamento rrcaiiano . ABhora dunque rimpcratore ,
per rachetar il tumulto prefe
altro configlio ; per ufeito fuori nel theatro ,
dihberofi di parlar al popolo , cr ini
per fuoi mefifece chiamarlo Il popolo non pur non uolfe ubbidirlo ,ma fun taltro
s'auucrtiuano, che ciafeun fguardaffe di non andar nel theatro dcUa cauaUeria,a fin
che non gli auueniffe di troupi in quello come in prigion ferrati,cr con la morte lo*
ro fatiar fira,cr la rabbia di chi gouemaua . Fatto queflo trafeorrendo chi in qua, '

cr rfci in l per la piazza,frccr configlio di crear unaltro imperatore, cr trouato un


certo Uipatio parente lAnoBafio imperatore , parte per forza,cr parte con lufin* Mrf ?
p)e,conduffrlo nella piazza del gran Codantino cr leuato in atto lo feudo , tutti ^
infieme lo falutarono imperatore,cr prefo il theatro del corfo de caualli,con liete uo
ci gliandaron dietro,cercando una purpura , cr una corona , tenendo il popolo in fi
fatte cofe occupato . LImpera tor quefio ueggendo con larghi prcfinti dalla fua ti j
r molti de "Venetiani, cr in quefla gtj rotta la concordia , gli meffi alle mani fra
^ n$ corrati

loro. ABhora [tmp. incontinente fatta fUar fuori la fila guardia tutta ormata, cr f*" denari,

moli'altrifoldatidcBa citt, cr olire a ci mefii dentro iBarbari,aguifa^hcrbafe*


ce tagliar a pczv quel popolazzo , non perdonandola a ninno , tanto piu che di gi
^
fra loro nano diufi . Il theatro era pieno d'huomini, parte fcditiofi,cr parte concor ilreta il tu-
fiui per uedere queBa nouit dHippatio proclamato onpcratorc . Cefiui col fuofra
multo,

tei Pompeo effendo menati donanti alCimperatore,fubitofurono ammazzati,cr * lor


beni confifi<ai. Del popolo fi fhma che a pezt tagliati fojjcroimomo a mila
perfime . N (blamente i beni di quei due cotfifiati furono , ma etiandio di moli' al*
tri deBordine Senatorio, iquali con uarif modifitron fatti morire, in luogo di quella
gran Chiefa fabbricata da Cofiantino,critiquejla fiditionc (come s dichiarato) =?

abbruciata, Giufimiano diede principio ad uri akranuoua di gran lunga maggiore,


CruiepiubeBaicr comincioBa Fanno fri mila quattrocento daBa creation dclmon*
do^clL I y. inditione, del me
fi di
Febbraio . Ncfolamente fece quefla fabbrica, ma ciuftirns-
molt'altre Chic
fi, cr perfinirle hauendo btfogno riinfiniti denari, di configlio delfo* ho.

DDD 3 prajante
. , , , , . ,

54 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Stiltr ubi prjffiWte per tutte le citt fece leuar i ftlarij deputati a maejri dell arti liberali tiU D
a biicratu
che fu cagione che effendo chiufe le fcuole, le cittd.fccjlumate, cr rozze dmennero.
Vanno 17. del (ho imperio quella gran colonna della gran Chic/k collocata nelHan
tiportofu finita j fopra Ixquale ei fece metter la fua fiatud a cauallo . in quello fiefjb
luogo era prona Hata una colonna che foflcnea lajatuadargento del gran T brodo
fio :fa tta dal fuo figliuof Arcadio di pefo di 7400. libre , laquale Giujliniano con la
colonna ruin,cr disfcce,ZTOtef[cui quella che con l'immagine fua fi uede. Difirufj
ancora quei canali di piombo con liquali fi conducala lacqua nella citt, perche gran
bifogno hauca di tal materia per le fabbriche che ficea tempo fu anco un gran
!/i tal

Ctvit ma- tcrremotOjpcr loquale rum mezza la citt di Cizfco. Dicefi anco che da un cert'huo
TMUghofo. mo condotto fu nella citt un marauigliofh cane cr che concorrendo il popolo a ue
dcrlojfnolti fi cauaron gltanncUi di dito mettdogU tutti infieme in un mucchio mefeo
latii crii detto cane per comandamento del padrone a cafenno finza errar punto,
con la bocca port il fuOiE t che quefio medefimo cane effondo dimandato chi dt quei
circonftantififfe ricco, chi poucro, qual donna mercirice,qual maritata, qual uedo
ua , et altre fimil cofe) il tutto anco moftraua fenzA erun errore , pigliandola uefia
Anima fi- Morto Epiphanio l'anno decimo
di ciafeun con la bocca,per menarlo aU'efilmina.
truna .

di Giuliano, nella fedta del patriarcato Confiantinopolitano fucceffe Antimo da Tri


Sodamiti bifonda. Fu quefio imp. capitalifiimo nimico dt fodo)ma, per fi fatto unto pimi mol 0

filli Cifri- ti, facendo lor tagliare i membri genitali . Et dimandato perche tal cajhgo deffe lo*

re.
ro, rifbofe, cr jc rubbato eglino hauefiro , oh non gli fi doueriano tagliar le mani i

Quefio medefimo Gifiinianofabbric una gran Chtef in Pega alla uergine Mario,
martiri Sergio cr Bacw . Fece anco molt'altre fabbriche cr
cr unaltra afinti
un ponte fopra il fiume Sahgaro ialqualedoAgathiogli fii attaccato quefio Epi*
gromma
Domati i Medi, cr i fuperbi uccifi .

Popoli Hejperi , e i Barbari audeli v ^ , ihM


.. . La reai dejtra col fuo gran potere ^ : jn' ,

' Sangar feroce, con ceppi di marmo eia'


vi':
'
Legotti i piedi, e doue prima altiero ;
.\t. -
.5
E sfrenato nimico eri alle naui, =
1
'
' '
Pofta la briglia aQa tua furia homai ^

XheoioTi Largo cr ficur fatt' pur d cammino.


impfTiUrice Theodora Imperatrice in queigiomi ancora fece fabbricar quella famofa chiefic
relhiui la
de' finti Apofloli . Per i adietro ancora lui era fiata una chiefa fatta in honor de me
dt
,

ihieft i

Santi Afe- defimi ApoHoU fabbricata da Cofiantioinon gi fimil a quefio ma di gran lunga
ftoUy in fiu menare, cr men bella. Effendo gi Imperador di Roma uecchia, tonorio , i
belli for- Vandali abbandonato! paefe loro, fe ritirarono in Hifpagna ima d'indi pafito lo
ma.
firctto , con il re Gondigif^o fi
fermaron in Affrica . Morto quefio re , tuttolgo*
R-^no de
Vandali ut ucrno rhnafe a Gundaro,iyGicerico fuoi figliuoli , cr morto Gandaro , Giceri*

Ajfrica . co ranafe fola nellimperio . Coftui occup Cartagine, cy Roput, cr in capo di 39.
anni
, , . . . .

PARTE TERZA. J5

A Anni che Tcffuto behbc fcpra i V andati , noti A cofut jitcccfp: HonoTico fuo

gUuolo, ilqnalc in otto anni che rcgn,fccc grandifUminuliu' lathoUci, perche quco
gli acccttdffcro l'ArrMiifno . In cupo de gli otto anni detti, morendo > m fuo luogo
fucceffe Gundamundo fuo figliuolo > ilquale molcjluti ebebbe acabifimumentc i cu
tholu:i,[aiinoii.delfuorcfftomori. Dopocofiui fu fatto capitan de Vandali
Trafumundo, Arruno parimente, ma nondimeno ci non fece morir mai ucruno de'
catholici, tutto che lor nimico ffje . Regn cojlui anni, zy morto che fu,ilprn
eipato uenne alle mani d'Hildertco figliuolo dHonorico,CT nipote di Giccrico. Co
fitti non trattmale i ChriHiam , anzi mofbrofit ucrfo di tutti demente, erfu huo
mo di piaccuol natura CT tardo al pigliar la guerra . Hauea fatta gran familiari

t con Giufliniano
,
quando ancora era perfona prillata AU Gcltmcrofuo paren* Gelimen

te,huamo ueramentc federato, ma nolente, cr foOccitifiimo machinator dicoje

ttuoue,affalitotlrcgtU,prifcUfofignorc,crtuttiifamiliaridi quello , cr me)


tirannide, feriffe a Giufliniano,
B fdo in cathena s cr per purgarfi dalla macchia della derco , da
che non banca prc quel gonemo per diftderio di regnare, ma perche naturalmcn Cn^iit.iwu
fi)

teHildericononeraatto a gouanarc . Giufliniano gli riferiffe in dietro, che gu


mai era per ripofarfi,fc non uendicaua il torto fatto a chi dalla forza fi trouaiia
^
oppreffo cr fc puno non haiicffc il tiranno . La onde chiamato dorictue BcUi

f^io patritio , che lui guerreggiaua con 1 Perfi,con un grofiifiimo cfprcito,cy


con unarmata grande fattoi capo di tutte le genti con fmma autorit , mandoUo
,

in Libia, accompagn(Uo ancora da Procopio Cefiricnfe,itqualecopiofjmcnte fc


guit le guerre iui fatte. BeUifario fbarcato leffercito in Libia, fece far fubito
'
un lungo bdftione . Di che hauuto nuoua Gclncro, command ad Amato fuo fra
teUo che fubito anunazxoffr Hildcrico con i parenti ^ iquali egli tciuua folto la
fua cura . Cofi dunque ammazzati furono quegli infelici . Hor Bdlifrio haucn
do rotto Gelimcro,cr toltali Cartagine , stmpadron'i di tutta Libia , foggiogaiulola
aU'imperio Romano , douegi 9 j. anni era fiata tenuta da Vandali i cr prefe uiuo
^
Gclunero con la moglic,cr con i figliuoli. Dicefi che trouandofi qucHo Gdimcro aff Dimand
dialo con tutti i fuoi in un afpro,cr flcrile paefe de Nlauri,ey al tutto fienza ucttoua
glia,ci dimandajfc un pancama cetara, cr unaffiugna a quel tribuno da Bcllifario po
)io per fopraf lame a quello affedio > il tribuno non intendendo quello che dire cofliii fi
noieffe, dimandatone il mefjh,hebbc per rifpojla , Che il pane per difio di uedalo di
mandato hauea,non haucndonc ueduto pimto,da che fuori di Cartagme era flato cac
ciato.Pcrche quei Barbari appreffo liqualt fi trouaua,mifirifiimamcnte uiucano ; la
jfiugna per rafciugarfi le lagrime j La cctara per piagner con effalefue calamit
Horfinabmntcarrcfoficonifuoi,aBcUtfario fu menato uiuoicr egli intanto ri
*
dcjfi che quei che lo uedeano
, fi
credeano fermamente che per la grandezza dcUa
calamit nella qual trouaua, ctfoffc ufeito fuori del fenno. Mala coft jlaua altri
fi
menti . Pcrochc pefondo egli fra fc flcffo la nmtation della fortuna guidicaua che
,
tuttc'lc cofe humanefffi ro ridicohfc Ai a BeUifario con grand'honorc, fitto buona
guardUipcr tcncua lui, cri capuani de Vandalt,pcr mandargli aUimpcratore.
DDD 4 BeUifario
, , , , . . ,

5<J DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


BeUifario prcfe anco la Sicilu cr U Sardigna ifola , di cui s parlato di fopra,'cr D
foggiogognicofainfino Gode. Pofcia fiaabncnte tomatofcne a Colianunopoli
JccoGclimoro , con la moglie , i figliuoli , i parenti cr tuttt i juoi fcruitori
Tritnfi Af
fhiaiudt Perlaqualcofa grand'honorglifufattoddliimperatore,cr ordinatogli il trionfo,
^cUtftTi. cr i giuochi c(]ucjtri i quali fwr fatti nel thcairo,effcndoui fopraflante, fecondo il co
fiume, r imperatore, cr prefente il fenato, cr tutto' l popolo. BcUifarto capitano an
daua auanti , tcneiulo con la mano la purpura di Cclhnero che gli uenia dietro , ac
compagnato da'ccnturioni, cr trAuni > cr da parenti di Gelimero.Et giunti dauan
ti all'imperatore } Bellifario perfuafe a Gelimero , che fi gitaffe in terra cr f<*cejj

riuercns:^ all'imperatore. Fece Gelimero, con amarifimc lagrime per, quanto


gU fu comandato . Gittoni ancora in terra Bellisario , per mofhrar a Gelimero , che
comandato non gliera il far cofi come prigione , ma perche cosi era il coftume di far E
riucrenza a gli imperatori Romani,cr con quefo fcemargli f affanno. Fatto c'heh
te anco Gclmero lo flcffo honore alTimpcratrice, in un fuperbo,cr honorato alber
go fu riccuuto,fendogli prna iuiapparecchiati tutta reali fcruigi. Dopoalquan
ti giorni, facetidofi di nuouo nel theatroi giuochi equefhi, tutte le fpoglte prejnel

la guerra fur portate permezzfil<icitt,permofra,e teneanouno ftadio di luft

ghezza cr ui erano dardi , zagaglie , felle , let fiche da donne tutte d'oro,cr omo
' te di predofe gemme cr una [fonda k letto della medefinta forte , tappeti indora
ti , uafi da tauole parte doro, e parte d'argento , tazze parimente d'oro fmaltate
,

de gemme , uefte di purpura , foprauejle , cr robboni della medefinta frte , corone


reali , omamentt da donne ricamati con gemme, CT perle, cr niolte altre cof,

quafi mnumerabili j cr dopo tutte queje cofi ucniano dietro fette caff piene d'oro,
cr i libri de faaiEuangelif per tinto ornati d'oro ,cr fnaltati fogni frtedi pietre
pretiofe-, ertale fu il trionfo. A
Bellifario fu anco dato il confolato. Mora fpedita
la guerra de' Vandali , il medefmofu mandato dall' imperatore a Roma , per trarla
Agjhite fa mani a'Gotthi , capitan de' quali era Theudato
fuori con tutta Fltalia dcHe li quale
^ * Giujiiiano [pedi per ambafeiadore Agapito Papa Romano j huomo
rtaCiufti- digrandif^imariputationc. Cofluiarriuatoa Co/lantmopolidauanti lnperatore
MI**. prnieramente parl affai di Dio , cr della retta fede che in quello hauer fi deue }
pofcia biafrm , riprefe , cr tafi la coQocatione Anthimo nella fedia patriarcale
di CoHantinopoli -,
affermando che non era fiato legittnamcnte leuato fuori del
la fedia di Trdsifinda metropoli di tutte le citt del mar Polemoniaco,cr poHo
in quella di Co/tantwpoHicr oltreaqucfio che egli tenealamaluagiaoppenio
ne di Seuero.Ma l'imperatore chea prieghi della moglie hauea fatto patriarca An
^ thimo ,nonuolferiuocar , nrompcrcfaucrunachcfatas'haueffescrptrchecon
molto piu acerbe parole Agapito lo Jpronaua a priuarlo, [nperatore mmacciando
lo ,
gli diffe , che potea far di fua tcfla ci che uoleua . Alle minacck , cominci a
ridere AgabitOyCr rifpof ch'era per sofferk la morte con Fanno allegro, cr che
beato fi faria tenuto ,
quando che tale fsffc flato il fin della lita uita . A quefh par
lare ucrgognandofl'iipcratorc mut fcntentia,crordinchelacofafoffcefanuna
ta.

X
. .

PARTETERZA.
. fer . Et dlcmi de' principali facerdotij per compiacer altimperatrice , ft contrapofe*
^ ro ad Agabito, corrotti anco da lei con preferiti} ma Agabito che dfendea la ueritt
m4
gli fupcr tutti. Anihrniodumjuefinal^te fu priuato di quella fediacheun'anno
foto hauca occupata (hauendo fimperator honorata la uent,cr il fantifimo papa)
"
"
cr w luogo di queUofu pojlo Mena di patria Aleffmdrino , cr huomo di gran piet,
cr nato di /ngue iltu/lre,cr molto dotto, cr fpecialmente nelle lettere facre Mena .

dunque hauendo ottenuto il patriarcato ,anzi per dir meglio, con felice forte ejfcndo
egli donato al patriarcato,chiamato un particolar concilio infiemecon Agabitopa
pa,dichiar^comunicati, crfeparati dalla Chiefa Scucro,Eutiche , Piero , Giuliano ^
ialicecmaffeo,tj Anthimo che tenea dalla loro.Ma Agabito mori a Cojantinopoli. mj4 n
EtMenagouemata c Irebbe quella chicfa piamente 1 6. anni , paffoffene a miglior dannan
^"^eruau.
ttita. Et in fuo luogo fucceffe Eutichio , che rettamente gouemoUa i z. anni. Sotto
di co/luifufatto il quinto concilio di 1 6^. fiuti padri, ilprincipalde'qual fu Vigilio
papaRomano,crEutichiodicuihoparlato,cr Apollinare Alejfandrino. Origene
fucaufadiqueRoconcilio,c;-lefueperuerfeoppcnioni,0ifoifguJctDidnr,o,cT alt.
Euagrio , lepofitionde' quali erano que/te. ChePanime furono gran tempo auaritii
corpi,chc la dannatione deue hatier fine,et che i dcmoij ricupereranno la lor prima

degnitfCr affvrmauano molt'altre cofe fimili a quefc. Scomunicarono dunque cofo


ro,etperheretichclelorpofttioncondcnnarono.Scomunicarono anco Theodoro da
Mopfucfliafautordi Ne/lorio, anzi piu toflo fuo maclhro,cr Giuflinianofu preferite
al concilio, ZT approu i pij decreti de padri E t qucHofu il fine di queifo negotio.
Hot BcUifario paffato in Ualia,primieramente prefe Napoli per affedio , Dipoi pre

fe anco Roma,parte per frza, cr parte per la beniuolenza de cittadini . Impero*


che Theudato capitan de Gothi fi trouaua a Rauentuf, et i Romani prefero Milano.
Laqual citt effondo di nuouo affediata daGothUimperator mand in aiuto a Belli*

faru),Narfto, eunuco fi,ma huomo ualorcfo,peritifimo nellarte della guerra,et fa


miliarifiimo delf tmp. cr delPimperatrice. Ma poco saccordaron btficme quefi due. ^
\

^ Imperoche attribuendo a feBcllifario tutto il gouerno,et la gloria delle uittoric,Nar

feto non uolea parer di guerreggiare /otto lafua cura li perche f paratifi l'un da
Taltrotin uarij luoghi guerreggiauano laqual cofi fu cagione che talhora haueffero

qualclK rotta . Perche i faldati imperiali pigliato feufa dal mancamento delle netto
jiaglie,lafciarono Milano a Gothi, cr ne farebbe ancora riufeito ttie maggiore don*
no, fe fimperator confile lettere non hauefj richiamato in dietro Narfeto. Partito
eoflui dal campo,cr Bellifario foto rnaHo capo del fimprefa, /aggiog tutta f Italia,

cr le citt di quella , cr i Barbari di cotanto jpauento riempi (congiunto per con


un grandifimo amore che gli prefiro per lafua gran urt )che efii gli uclferodar

timpcriofenza di loro,cr pregaronlo che fi degnaffeCcffer lorre,cotmnettcndo al*


la fuafeie le propie lor pcrfone,cr do chaueano Ma Bellifario (come ferine Pro*
copio Ceftricnfr,ilqual fu fuo faldato in quella guerra) diffe che non era mai per ac*
confcntiriCeffcr chiamato re,uiucnte Giufliniano.Pcrquc/tacofa ucnutoindifgra*

tia,da fimperator furiebiamato ( e/fendo calummatod'hauerfi uoluto farimp.) ma


per

.'Il Wt-i Lioogle


, . . , , . , .

5 DE GLI ANNAL I DI GIO. ZON AR A


Pe/litni per folto colore di uolcrlo mandar in oriente a far guerra a' M edi. Iti efueflo mevS/o p
Or/renu-
impcratrice Theodora uenne a morte,ejfcndo uiuuta nell'imperio 1 1 anno, CT Ire ,
ne.
mefi. Finita che fu la gran chiefa
CT con/ccrata,accade che cffcndoui pojia una gran
palla uafo lcuante,pcr un terremoto ella cadde, ZT nel cadere jpezz il ciborio , cT
coperchio della facra mciifa,cr U menfa ijleffa,cr il corritorio di fopra . Per laqual
cofa , fimpcrator fatto anco rumar il lauatorio ,
lo fece rifar piu alto 15. piedi cT
da E utichio patriarca fu confecralo A
tempo di quefto imperatore fu anco prefo
l

rorfrto {t-
quel pefee , che 50 anni haucua molcftato i Co/laiumopoUtam , i quali lo chiamauae
no Porfirio . Non fempre fi lafciaua ueda qticfia bciia ma a certi tempi cr qua* ,

lunquc uolta egli appariua , molte naui fommergeua C2T molte perfne amazztua
Et quantunque con molte cr diuerfe machmc cifoffe affalito , non dimeno tutte era*
no nane . pur alla fine correndo egli dietro a delfini fu prefo, perche fuggendo egli
no preffo a terra , quefla gran bcflu non potendo rattcnerft , tanto impctuofamcnte
cor fi , che fi trono uicuio a terra, rimajo all'afciutto nel fango molto prefondo don*
g
de fuilupparfi cr ufeir fuori non patena . 1 paefani accortifi della cofa , corfero
adJoffo a quefla befiia marina con accette, mamiaic, cr feure ,crl'uccifcroi,
cr legatolo pel mezzo deue egli era piu graffo , con buone fum , lo itafewaron a
terra. Qjfejla bcflu fulungatrcntacubiti larga dicci, fi come fcriue Proco*.
pio Cefarienfe , il qual dice ancora, che al tempo di Giujlmiano, i Romani comin*
Tela it ft ciaron a teffer le tele di fila . La quale da Perfiani tnercatantifolamciitc prima era
i.t (omiiKU
fl^a condotta j cr ninno fapeua come quella fi faceffe cr meno che fuffero fila di
tA . ttjfrrji
aI tempo dt bocci. Ma ucnuti d'india due monaci a Coflantinopoli,dichiararond modo, pr*
Ctufimuf mettendo di uolcr portar di qucU'uoua piccole , cr moflrar come a cauar fcnha*
Ito,
ueffer quei ucrmieini uiui , col couar qucU'uoua, cr come detti ucrmini ammaejlrati
dalla natura faccuanola feta. Giufliniano pcraU'hora fece alcuni prefenti a quei
monaci , promettendo lor molto piu quando portatigli haueffero, fi che di nuouo pr
Beeri della
mifcro di farlo. Ki mancarondeUa lor parola ,anzf la fera portate in Coflantmo*
f
feta , cr b
loro tfloTu. poh queiruoiu , cr poflclc nel letame , conucrtir le fece in ucrmi , cr con le foglie
di l moro le nutriuano facendo poi quegli la feta nel modo che fi fa. Et daU'hora
,

in poi impararono a farla anco i Romani . Giuftmiano intendendo che da molti ap-

BrUiJimo parechiate gli erano pur affa infidie , cr che Betitfario patntio ancora nera parte*
mrjfo in di- cipejncontanente gU leu quanti foldati haueua,cr ordin chefoffe moho ben gnor* /
Jlretto,
dato in capta ci fuggir non potcjfe j cr morto che fuifuot bem fur ccnfifcati Ne
gli ultimi giorni della fua ulta , Giufiimano cadde ncHhcrefia di coloro che firn di pa*
rere che Chrifto non pigUaffe carne mortale , ma che incontanente prefala ,
ella,

foffe immortale Laqualoppenioncuolendo egh che tutti teneffero} perche Euti*


.

chio patriarca fi gli opponeua gagliardamente , ci lo confin in Amafta , cr fece


palriarcaGiouanni fiolaftico Antiocheno Apocrifiario icr intalopcnionemorifii
Giufliniano hauendo regnato treniott'anni, crftte mcfi,cr trcdcci giorni , lafcun*
do l'imperio alfuo confobrino Giuflino
IMPERIO
, , . , , , .

PARTE TE RZA. 5-

IMPERIO DI GIVSTINO
CVRATOR DEL PALAZZO.
I V s TIN o di natione fcbiauone, audnti, che [offe Impera"
tote tcnea il grado, Chonor, cr fi^cio di curator del palazzo, '

cr oltre a ci,egli era huomo ingcfftojb in tutte le coJe,<y moU


to magnanimo . Per la fua pietade adom grandemente (jucU

lechiefe chauca fatte far GiuHiniano,cTallachiefBlacher" fJirufie di


Ginft''
nia di (ju,0' di laggiunfe un'arco, a fin che ella lyaue/J^or-

ma di croce j cr nelTorfanotrofeo ((fucilo un luogo coft chiamato, perche iui ftnu=


triuano, CT ammaefhrauanoi fanciulli) fece fatricar con ffondtfiima ffiefa una
bellifiima chiefa ad honor de fanti ApoHoli cr nel Bafilifco unaltra a' fanti
Anarghi. Vnaltra ne fece ad honor di fatta Tecla protomartire irinou anco
la chiefa del palazzo con un cenacolo tutto meffoa oro,cr il grande aquidotto
di^Valente cr altri molti luoghi . Subito fatto cr creato Imperatore ,
coron
imperatrice la fua moglie So^a, cr fotto il nome di quella fabbric un fortifii"
g
mo porto, chiamandolo Soffio, cruna cafa reale dauanti citt, la quale per
amor di detta fua moglie, ei chiam Soffiana infieme con tutti i luoghi uicini,

Dotte fcolpitogltfiiquejo Epigramma (TAgatio .

Doue tonde del rifonante nutre


Percuoton dentro a gliincauati Ud,
k'
Linclito Re fabric un bel palagio
In honor delU fua moglie Sofia}
Di cui ellanefu honorata molto
Quanto ben flabilita la tua gloria
Potente , Roma , poich pu uederf
La fertil terra dell'E uropa cr Afta t
;vj

Q_v EST Imperatrice Soffia us grandis/ma liberalit uerfo ipoueri,che


pigliauano ad ufra, cr fatto cercar con diligentia tutti gli ufurari,crpreftatori
di danari, pag loro del fio quanto efiio con pegno, o con poltzc predato hauea*
no ad altrui, commandandolt eh' a debitori rendeffero fiito fenzA altro paga

mento lutti i pegni , cr le polize che di quegli haueano . Ma perche t imperatore


ft'frouauJfmal fano per le molte infermit, che di continuo raffliggcuano,onde
era sforzato a farfenein letto, non potea coft /pe/J lafciarft iieder in publico
per molti erano diuenuti troppo sfrenati , cr arditi al far difpiacere a qucBo,
era quello, parendo lor trouaffe , che fufj potente abbajfar lelor
che ninno fi
frze . Pur una uolta effendo ufeito fuori ,ji trou molejietto da molti , iquali fi la
mentauano

Dio:
, , 3 , ,, , ,
VWi

PARTE TERZAr tSt


TeJI amari
adoltiuo TiberiocapodeUcgwtrdic ycrdi gi nominatolo Cejre. Guarito che fu.
X Cr mofte
Piando 4 chiamar il patriarca Eutichh (perche morto Giouanni JcolaAico,Eutichio ii Gn^ia

fu richiamato cr roncffo
neOa fedta patriarcale) cr il Senato cr tuttol clero, di n*.
che primieramen
chiaro imperatore Ttbcrio,cr alla prefenlia di tutti commandogli
egli uolcfie piamente amare , o^norare Iddio s
dipoi far tene a fudditi , dar
te
aiutodgliopprefi ingt/lamcnte, non dar licentia, cr ardir a faldati di far mal ue
lafmliari
runa, di non infuperbtr per la purpura i che fenza offrfa iT altrui teneffe
de ricchi che con tutte le fue forze foccorreffe i pouai , che uolcffe
con debito
t ,

bonore riuertr {imperatrice che fiata gli era padrona . Et dati ebebbe <{uefii ricor
di a Tiberio, mori l'anno 1 . dell'indio fo .

IMPERIO DI TIBERIO.
B
VB I To che Tiberio fu coronato dal Patriarca E utichio, ri
flut imperatrice la (ita moglie Anaflafia ila quale gli partor
'
due figliuole, cio Caritona,zy'Cofantina. Et Soffia ucdoua
di Cullino , abbandonata la corte , fi ritir in quel palazzo

c'hauca fuo cognome, cr Tiberio la fece come fua propia ma


il

dre accompagnar da una ueramcnie reai compagnia. Ad Hor


mifda Re de Pcrj mand ambafeiadori perrinouar la pace . Ma HormifSa hauen
dola rifiutata , Tiberio fece un grofiifiimo campo per far [imprefa della Perfia ,
atando capitan generai di Leuante Giufiniano huomo illuBre cr nobile . Cojlui
andato contro a Perfi, cr accampatofi appreffo di loro , perfusegli il uoler abboc
carfifeco j il che fecero cr eigli dimand che uoleffcrfar pace per tre anni co'
Ro* Ciu/lnU-
mani, spirato che fu il terzo anno, Hormifda capitan de Pcrfiani,afjlir Arme no romf $

. niaila qual cofa diede un gran terrore alle Romane legioni > ma confortate dal ca*
^ pitanolororiprcfr aimo, n ncuforono di combatter con Hormifda. In tanto che
t Perfiani bebbonfreccie da tirare , pareua che foffer fuperiori a'
Romani , i quali fi
riftrigneuanotuHi in unmuccbioycr con gli feudi fi copriuano,fcnz4 punto miioucrfi
per andar contro al nimico. Maaccortfipoicheiperfihaucanouotiilurcafii,im
bracciati molto benglifcudi,lcuaronil grido all'arme alTarme cr affaliraigli CT
fnza ucrun indugio con le zagaglie, cz cim le ffiadc dando loro addoffo. Aqueflo
impetuofb afjalto non potendo per molta durata fior faldi i Perfiani,fi meffon a fug
gire, cr molti ne furon morti . luti Romani facheggiato il campo loro, per Fimpe
rotore fu tolto il rcal padiglione tCHormifla con tutti i fuoi fomimciui cr ancor gli
elefanti i tutte {altre cofe rimafon a' follati Romani. 1 quali paffati alianti nel cuore

deQa Perfia, crd'offii intorno meffonoog;iicof a facco. Alhora Tiberio comin


ci a fabbricar i bagni Blachemi, cr rinou molte facre,CT publicbe cafecomc fpe
dali,c^ ricetti di uecchi, cr il Morto Eutiebio patriar
cenacolo fatto da Giufino .
ea dopo il quarto anno che la feconda uolta gouematahauea quella chicfa, in fuo u.
luogo

r0fo
DOiikr
. , ,

6l de gli annali DI GIO. ZONARA


Ciemfmid luogo fucceffe il Dcono dcllJ gran chiefa Giouanni digtunatorcyhuomo fantifiimo .
d Tiberio
h'im^atore fatti riucftirmagnificamcntc tutti quei Perfani che erano fiati me*
m yerfo i
nati prigioni a CoflaiUtnopoh, gli rimand fubito a cafa loro . Laqual cofa ueggen*
doilor parcntifCr contro ad ogni lor pcnftcro,congrandifima marauigl lodarono
Timp. Ma Cagano capitano cr Rr degli Abart , hauendo dimandati a Tiberio
Cd^ttno fa molti muratori y crkgnamoli per far fare alcuni bagni, gli ottenne. Et hauuti
wi fonte fo che gli hebbe nelle fue forZiC,collrmjcgli a far un ponte /opra il Danubio per poter
,
frali Danu
paffar fcnxd pericolali fiume dar' il guajlo a parfi Romani. Mafimp, fatto
bie.
uncffcrcito di dodici mila huomini ualenti,cr robufti,cy tutti giouani (al qual efferm
cito pofe il fio iu>me chiamandolo Tiberiano) per capitan generale gli diede Mau
ritio coloneQo de' confederati,aggiugnnidoli per comeffario Narfcte cubiculario,et
ffediUofubito contro a Perf. Venuti a battaglia, Mauntiorimafeuincitore,cr

-auritio ea
molte citt con un gran paefe tlfcd Barbari E t tornato ch'ei fu a Cofantinopo*
filano deU li , dali'Impcrator fit honoreuolifimamente riccuuto CT eletto per filo genero, col
Vefferato , darli Cofantina fua figliuola per moglie . Et taltra detta Caritona diede al capi^
Cx genero
tanodcttoGcrmano,crruno,crlaltrodcputCefare. Etpcrchecgli fitrouaua
di Tiberio,
lebroj,
fi fece
portar in lettica a luogo publico della ragione , cr command che
Haurltio fu Mauritiofoffe publicato lmpcratorc,atia prefentiadi Giouan patriarci, O" de' pa*
linaio Im- dri coferitti , cjfendo coft aggrauato dal male , noi pot parlar lungamente nel con
f eroi ore. fila fentau,cTtomatochefuapakcco, mor.
figliojmain fcritto diede loro la
Regn qucd'huomo quattro anni, dieci mefi, cr otto giorni .

IMPERIO DI MAVRITIO-
AVR T I I o coronato ch'ei fu dal Patriarca Giouanni d
giunatorc, ei prefe tutto il gpuemo, offendo d'anni 4 Nc con
p
tratti fi fcriueua , Mauritio ilquai ancor detto Tiberio . Hor
Cagano haUendopreJo Sirmio citt dVngher, dimand che
a gli ottanta mila ducati di tributo che gli pagauano, ne faffero
ancora aggiunti uenti mila . La qual aggiunta , Mauritio non
rtfMi di pagare per mantener la pace Dimand anco un'elefante, con dir che mai
.

non baucua iieduta fimil beft , cr Mauritio gli mand il piu grande ebaueffe , per
ftar in pace . Ma Cagano infubile 0 foffe perche ccrcafjc occafion di romper la
,

pace, dimand anco [aggiunta daltri uenti nula ducati E t ricufondo [imp.di dar
lagUyCi moffi guerra a' Romani,o fggiog molte citt della Schiauon minaccian

.
< ~ do anco di uolcr minare ilmuro lungo . La onde Mauritio mandatali un'ambafce
ryfece pace con quefio Barbaro . Ma Cagano come quello che mai fi contcntaua,
cr ch'era huomfnza fede, a tradoncntofirceajjliri Romani, cr cffofenefiauam
ripofo. Perche moffe le genti Schiaue contro di toro > fece ch'elle facbeggiarono,cr
rumarono ipaefi^'Romam,fcorrendoatmti per fino al muro lungo. Per laqual co ^
f*
, , , .

PAR. TE TERZA. 6$
fk thnp. fktto capiuno Commcntioloycon lo j^rouifto aniuo de' Kom. cacci di tutti Ctmmeniit
ifuoi confini,! Bartariyommazzatidonemoltiycr togliendoli tutta la preda. Pofeia
^
mand contro a' Perfi Filippico dandoglrper moglie la forella , cr mandoUo con un
grojjh campo, llqualearriuato appreso NifibifCr dindi Jcorfo onpetuofamente in Maurut.
Ptrjia,fcce una gran prcda, 0 nclritomo

affali la Media,et iut ancora fatta non mi
ttor prcda,tom(ffcne nel tenitorio de'Kom.cT d'indi di nuouo partito cr tomaio nel
pae/e delia Papa, tutte le cofe glifucccffeno proffaamentc.Ma effendofi ammalato
fe ne torn a Marltropoli,cr di qmi a' CoftaiUinopoli.A Mauruio nacque un figlia Theeiefi fi
uolo , a cui fece por nome T hcodofio . Filippico di nuouo bauendo a far guerra a' &
Pafiani , donando a fuoifoldatifcfofjcr pronti, CT allegri al combattcrc,con li Prr
fiani cr bauendo eglino ctiandio con giuramento fatto fede della prontezza, cr ani
mofi loroyfiuhito ci diede addoffo a' nunici iquali come ebe pa un poco diffotio di
-,

tempo faceffa tefa , nondimeno bauendo comandato il capitano ebe i lor catulli fofii

^ fa' ammazzati , faui che ncfwron molti, i Pafiani fi mejfen ajuggirc,ueduttfi pa


duti cr rotti congrandifiimo lor danno j Et i Romani aK incontro ottenuta fi bonora*
fjpau
ta uittoria ,prefao umi i. mila denimici. HormifSa re de Pafi haucua comanda 114,4 /,
to a Bara fiuo capitano che con li R omanifaccfj battaglia E t intefo poi che quello btiU da
a*rmijda.
era flato unito, priuatolo del capitaniato, mandagli una ucfla da dama cr comand a
al fuo luogotenente che Fammazzi Ma Bara confidcrato in quanti trattagli, cr ma
li ei fi trouaffe , finge che quelle lettere gli pano fiate mandate da Hcrmifda, perche vjormfda
cffofacciamtcndcreatuttoFeffcrcitoFvrafuaperciofattiramar tutti ifoldati,co- frefo dai

manda che quelle publicamcntefiano lette,cr di piu che la rabbiofa crudelt di quello
'*
'
dichiarata fia i ilche fatto , perfuade a fbldati che gU muouano guerra Subito dun .

que i foldati corfi ad affarb , lo prefero cr meffeno in prigione .


iiormifda tro*
uandofi in qucfla feiagura , fece intendere a' foldati che uolcu dar loro un configlio
attenente aTimperio de' Perfi, perche fapeua che tal cofacraper cfjirdi profitto
glande a tutta la nationeicr il configlio fu quello , che non uolejfcr creare per re lo
Q
ro il fuo figliuol Cofra , huomo infatiabile , ingiuflo , mfolente , cr d'mfhpportabile

fuperbia j ma che faceffero un'altro de' fuoifigliuoli A quefia fiuafententia contra*
ponendofi alcuni de' principali , i popolani tutti incagniti comra di di fiibito mef lui,

firn le mani addoffo a quel figliuolo cheffo deliberato hauea di lafciar fucceffor nel re
ffic, cr alla madr0,0" sii gli occhi fuoi, l'occiferoi pofeia a lui cauaron gli occhi,
mettendolo co' pi ne' ceppi in prigione . E t Cofra da tutto'l popolo fu eletto re , il

quale per un tempo tratt molto bene il padre cr bench eglincn lo cauaffe di pri-^ fera il f<.e-

gionc, in quella nondimeno gli mantcneua un'honoTata fcruit,cr prouedeua di giudi per-
tutte le cofe necefjarie . Ma Hormifda non bauendo grata cofa uenma che ueniffe
dal fuo figliuolo, anzi in luogo di ringrati amenti non fiutando fc non uiUanic, cr pi*
roleingiuriof. Cofra finalmente adirato comand ae guardie, che col batterli mol
to bene , cr pcfarc amenduc i coflati tammazZiafffo . Qucfla fceleratezzd gli
rec addoffo [odio di tutti i Perfi . La onde effondo in punto perfar guerra a Bara,
ammazzo alcuni de' fuoi primati t per foffietto che nonfofjro affettionati a quello,
. crim*
,, , , , , , , , A
. ,

64 DE GLI ANNALI DI CI. ZNAR


cr impaurito dalla fcdition de' foldati^con alcuni pochife ne fuggi da' Komant. Mau 2
ritio intendendo qucfla cofa , al gouemator dcQa proumcia fubito comanda, che con
rcal apparato cr honorc riccua Cafra, a cui mand Narfrto con le legioni in aiuto
per farli ricuperar il regno . Coflui dunque appicata la battaglia con Bara rimaj
congloriofa uittoria cr ammaxXAto un buon numero di Perfiani ,fri milia di loro
prcfeuiuiiiqualieffcndo menati dauanti a Cofra,ciglifrce tutti con le lande pafpar
Tur(t)if*r dalTun canto all'altro . Maquei confederatidiBarachcranodinationTurcheJca,
4nt U ero
cigli mand a Mauritio, molti de quali portauano il frgno della croce in fronte , con
ee in fron-
**.
Cbaiterft punte le dglUjO dentro quelle punture mcffodellinchioftro perche il fe*
gnal perfempre ui rintaneffe, ^ tutto fatto haucano in forma di croce Et dimanda
ta lor la cagione di tal copi , rifpofrro, che per li tempi addietro trouandof lalorna*
tiene oppreffa da una fi fatta fame, che molti periuano , da un chriHiano erano flati
auuatitt di uolerfar tal frgno cr che chiunque fatto fe l'hauea, era campato. Bara
trouatofi uinto cr fupcrato , colfiggire cerc di faluarfi . E t Cofra ritorn nel fuo
^
regno. Dicefi che auanti la uittoriahauendoilcapitan de Romani dihbcratodi ma
nrggiar quella guerra in un certo modo ordinato daini, Cofra gli diceffr , che non

uolcffefeguitar tal modo di combatterc,cr che un'altro modo d'ordtnar la battaglia


ci gli moftraffe ; ma che il capitan de' R emani come dtfutile non uokffe accettarlo} et
che ne anco per queflo Cofra mutaffe punto di propofitoi ilche ueggendo il capita*
fi
no ,dicefi che commei a fbejfare d re Cofra come mal pratico dcHa guerra cr dor

Preti tjl ice dinar una battaglia ; che Cofra per quefi'atto fdegnato , come quel che era molto dot
dt Cofra. to in aerologia ,crgloriauafi del ccnofcimehto delle cofe a uaiire, diceffe , Se non
foffe che bfegna accommodarfi al tempo, non ti penfar che tu hauefri ardore, 0 Capi*
tanojii fbeffa\ in tal foggia unffan re. Et perche infuperbito fri per li profferi fuc
cefi prcfrnti , afcolta quello che per Pauucnirc hanno ordinato CT diliherato gli li

dif di fare . Sappi che le cofe finiflre cr auuerfe hamo a ritornar fopra noi Roma*
ni, CT che i Babtlonif per lo ffatio di trefettennari] danni otterranno il tenitorio de
f
Romani. Ma dopo tal tempo, uoi Romani di nuouo il quinto fettennario in frrifit
terrete i Perfani. Finito queflo tempo,U giorno rilucer a gli huomini fenza fera.
Meuritio di
thUr*
E qui fini tifuo parlare . Mauritio dichiar imperatore il fuofigliuol Theodofio,o
Iffi'

^gdo^d ^ patriarca Giouanni lo coron per pafqua , fini anco Mauritio la chicfa de 40.m<ir
fuo felmof Un gi cominciata da Tiberio,ma non ridotta a perfrttione. Fatta la pace con i Perf
Theodtfio. fi richiamo le legioni tf Oriente in Tracia cr effo in perfona ufeito fuori di Ccflam
tinopoli,uolfeucdcr con gli occhi propij,zT contemplare ilui^hi minati da' Barba
orttnti
. ^ ^ fofrur il fole cr una certa donna in Tracia partor un bombi
no fenza occhi ,frcnza palpebrc,fenza mani cr fenza braccia ,cr con una coda di
cofce,c^ uoUa <jff infu.Cagano effendo entrato neQa Tracia con
Maurkio tS
ynoftrou- una ifnita moltitudine di gente , il capitan deRomanidi maniera (faurifri,chefi
gemattaa ritir in uncaBcUo detto Tzuruli . Ma
Mauritio ueduto che il Barbaro sappare*
nel fuo f*e
chioua per affediarlo , con tale afutia ingannoUo . Saiffe ima lettera a Prifro ,
au*
fe c^ene.
gfjg (^ifjff tencrfi fMo, cr fopportar l'affcdio . Perche fra poco tempo
il Bjr*
,

P A R T E T B R Z A.* 6S
A il Btoriro era per partirfate con uergogna. Conciofia che egli haed mandale moU
tegalee nel paefe di<]iiello,le(iuali di gi focheggiate haucano le fue cafe , cr mena
Uan prigioni le pie mogU^et i pgliuoli. Quefta lettera diede AI auritio a uno che la por
taff a Prifcoyordmandoglt che pajfa/j per lo campo de' Barbari, erp lapiaff pi
'
Z'

gliare,ilcbe fattOyCagano letta quella lettera,per paura de' fuoi,fcce fubito pace con
"
PrifcOyC d quel riceuuti non piche prefenti, tomoffene uerfo cafa. filippica fabbri
c un monafkro pitto il nome della madre di Dio, cr un palazzo fplendidafUmo per
riceuerui Mauritio. in quejlo mezzo Giouan digiunatore patriarca Coflantmopolita
no jafeiata quefta uitaterrenoyp n'and a gli eterni tabernacoli, gouernata chebbe
qmrlla chiefa,cr ornatala fedia pontipcale 1 3. anni, A coftui fucceffe Ciriaco faccr ^
dote,Cr maeftro di cafa,o proucditorc della gran Chiefa,dalquale fu fabbricata quel
la facrofanta chicfa deUaV. Maria che detta Diaconiffa iden chiamata.Pietro anco
,, ra firatei di Mmioyin Areohindofabrie una chicfa atta uergmcMaria.BtSofpa

2 imperatrice , cr Coftantina AuguftOyprejntaron aiTlmperatore una corona adibir


nata di pretiopftime ghie,cr perle molto grandi, cr egli portatali in chiefa , confe* MauriU
erottaaDia.CaganodinuouoaffiltateleprouincieKomdne,horautnceua,crho>'a ">a"da .
erauinto. Et fette fuoi pgltuoli in un giorno morirono parte difebbre,cr parte d pe
te. Limperadare mandato Commenziedo contro di lui con un ntmcropftimo efterci
tOydicep che gli comand che quelle legioni Icquali egli grandemente odiaua per alcti ferSen U
ne feditionifCr tumulti fatti,eimandaffeauanti, a pn che da' nimici foffer tagliate a
pezzi. Atta pazzefea dunque Commenziob attaccata la fcaramuccia con i Barbari,
effo alfuggire effendop prima apparecchiato, con ifuoi piu cari p meffe in fuga, la
piando gli altri in preda al nimico, una parte de' quali fu tagliata a pezzi, cr 1 2 .mila
rimafer prigioni. Di queftauittoria insuperbito Cagano, fcorfepno al muro lungo.
Ma l'oHp.fatta una ferita difoUati incontanente mandogli atta dipp di quetto.K fo
lameute i pgliuolt di Cagano (come s' detto) morirono di pefte,ma una granmoltitu
dine etumdio di Barbari. lchefu cagione che il Barbaro con pia grande pontentez
^
za, cr pena d'animo p meffe in punto per tomarfen' a cafa.Ma prima pce intendere
a Mauritioychefeucdearifcuoter'i prigioni, che gli ftiorfaffe uno denaio per ciafeun

prigione. Mauritio ricufiaidoilpiito, Caganodhiuaid folamente unmezzode


naia per tefta.CmrifpifeMauritioehenonripotcuapcaro i fMtti,crcipce,par Cr.rfw
te per [-auaritia,percioche era huomotenace,crff>ilorzft,et parte per [odio che per
taua a quei foldati . CXuefto ueggendo il Barbaro tutto d'ira inpammato , a tutti quei
prigionpee tagliar la tcfta.cr tornoffcne'fiel pio paefe. Quefta cofa fu cagione che
tutu commeiaron' ad odiare [impcradore,n saieneuano dallo fparme molto
uiiu
perofamentc.Et[ejfercitoaccuspertraditoreCommcnziolo, crunodegli accu
fatoriyper nome chiamato Foca,cotanto ftcciatamente di quefta cofa parl con Firn fot.
paatve,cr con p poca riuerentia,che per tal confa da alcunifu battuto. Ma Mauri
tio riputata faccufa contro a Commenziolo,fenzA uolcme far nutta,liccntigli accu
jtori i Pofcia,cffcndop Icuato romorc cr fedition grande fra'lpopolo , pregando
I

humilmente Mauntio che uoleffero quietarp,alcwp anco furon ccp arditi che gli ti, ,

i EEE raron

Digi Google
, , , , .

66 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


raron de' fafii > ma trcuiti jlcuni di qucfU sfaccidti, gli fece morire. A Thecde^ofuo D
figliuolo diede per moglie U figlia di Germano patruio, C7 Ciriaco patriarca fece le
ccrimcnie delle nozze- Ma un certo monaco con la fpada nuda in mano, correndo dal
la piazza per fino a un luogo detto Calce, andana gridando che di corto AI auritio do
U mMedi iiea perir di coltelle. M auritio dunque fra fe fteffo giudicando che tutto ci gli auue*
Udiaiii$.
riffe per Vingiuria grande che fatta haueua a quei prigioni.con calde crationi prega
ua iddiOjche in qucjta ma uclc fife per tal fallo cajligarlo,cr per tutte loprouincie

d'ogn intorno mand humilmente a pregar eiafeuno che itolefjr' imparar tal cofa

per lui da rio. Et perche egli per puhlicafama hauea che nellimperio gli fhccedea
rebbe uno il cui nome haueffe principio da quejia lettera Greca, q>, cio PH. per
credcndofi che quello haueffe ad effer Phibppico (o genero, cominci haucrlo a firn
(petto iCZ quantunque coftui con giuramento gli ajfirmaffi; che mai tal cofagli era

Snj^n di
uenuta in cuore,nondimeno ei nongli uolfe mai credere, fc prima non hebbe in f^ ^
bUuriti. queja uifione . Par negli uedere una gran moltitudine di popolo che donanti la figu
ra dr/ faluatore pofla (opra la porta di rame, fleffe a gridar ad alta noce contro alt
bnpcradoreizj che della figura et immagine ufctfjc una noce che diceffe,Venga qua
tofto MauritiOfCrchecomparfo fubito gli dimandaffe ,doue egli uolea piu tofto

foffrtr la pena della fcelerotezza commeffa contro a prigioni, o in quefta,o neWaltra


uita . Et che egli diceffe, in quefU,o humano fignore . La onde che di fubito ufcif

fe fuori una uoce , Datelo dunque con tutta la fua famiglia nelle mani a Phocafolda
to . Dejlatofi da cotaTaffrmo , fubitofece chiamar Philtppico CT dimandogli pri
micramente perdono del nano fojpetto che di lui hauuto hauea . Dipoi dimandollo
fc frale legioni Romane et conofceffr uerun faldato che haueffe nome Phoca . Kifpo
feli che ben lo conofceua cr elle era quello che poco atlanti parlato gli hauea cofi
^acciatamente . Dimandogli anco f imp. di che et quclfoffc cr di che natura. Ri
fpofcli phtlippico ,
gioitane, cr dinatura parte audace cr parte timida Se egli .

timido (diffe Mauntio) egli micidiale icrraccontogli il fogno. In quefto fieffo F


tempo apporne una Cometa che fi moihrauain forma di froda, laqual pereto uien
l/nurlii detta Xiphia. Dipoi fcriffe a Pietro fuo fratcQo,tlqual guidano ieffcrcito, che pafft
dt hUuTiito
lo con quello di la dal Danubio,! fi procacciaffc diuettouaglie,cr uiueffer tutti a di
fu unione
d$ far nbel
fircttione .Al auritio fruito dalla fua auaritia prrfe quefto partito , a finche bauendo
hr i ftldu le legioni libert di foftentarfi col rubbare, effo s'auanx^c le paghe de' faldati Al a
ri. tutto ci fu cagione che i foldattfaccffcr frditione -, perci fubito a fdegno commofii,
cleffcr per loro Imperatore Phoca centurione . Il capitano tntefa la cofa,fuggifii, cr
port la nuoua ali imp. di quanto era auucnuto . lquale,percbeanco neUa atta s'era
leuato tumiilto,partifii del palazzo reale, cr montato fopra un cammello uelocifitmo
al correre,con la moglie,crco ifiglutoli fimeffea fuggire , hauendo mandato tua il

fofigltuol Theodofio a trouar Cofra,con auuifarli che ricordar fi uoleffe del benefi
tio che gi da lui haueua riccuuto, cr ricompenfarlo nello fteffo modo . il popolo in

tefi la fuga delitmp. aebbe il romore,cr tumulto j fi che Maurilio pa le ftrade, cT


per le ptazzf nenia fuiUaneggiato, cr uitupaato. >

lAlPERIO
. .

'
PARTB TERZA. 07

IMPERIO DI P ROGA
TIRANNO.
S s E ND o gi PhocddUi citt di Coffritmopoli , il popolo
dcIU fattion Prafm ufci fuori a flutarlo . lUfuale con effo lo
ro entrato netHebdomo iuifudal patriarca honoretiolmente co
ronatOfCr qtimi partitofi,andoffcne al palaxxo reale , cr
contancntefalut imperatrice la fua moglie Leontia alla prefen
zadepopoUidoue effendonau difeordUfraiPr(^ini,a'iVe
netiam per conto de luoghiy Phoca uolendo pacificarU , ui mand alcuni della guar

diamo de quali dando una ff>inta per difiiregp al Tribuno V enetiano,il popolo che
rhebbe molto a fdegno cominci a gridare. Va uia,O'(0n(derainche flato fi truo*
uanolecofe. Mauritio uiuo. Qu^o parlare di maniera commofjil tiranno, che
fubito condotto Mauritio a Calcidonia nel porto (CEutropio,m alla fua prefenxa f*
ce ammazzar i fuoi figliuoli. AUhora M aiaritio dtffe,Tu fei gtuflo fignore,et retti fo

no i tuoi giudici/ i con animo ualcnte foffhendo quella fua calamit .Et la generofiti
dell'animofuo fi dichiara in qucHo,che bauendo la balia rubbato il minor figliuolo di
queOOfCr portato il fuo proprio iui,per coferuar la famiglia di Mauritio,nc lafcior*
la /profondar a fatto,et che il fuo foffe mortai Maurilio che lo conobbe,non uolfe
f<f ^
fTrlo,cr comand che U fuo figUmlo foffe portato, et lafciato quello della balia-, di*
poi egli flc/J con grandanimofit,offvrf la gola ai boia. Dicefi ancora che andando /
il fuo fighuol maggiore atrouar Cojra,eifuprcfo,cr menato a Phoca, come gli altri
fuoi fratelli ammazzato fil fimile auuenne a Cofloitina imperatrice C7 a tre fue figli
uole , iquai lutti appreff le mura fbttcrrati furono nella Chief di S. Maumantc,per
opera di Pharafmaiie eunuco. Et alla fepoura attaccati furono quefli pietofi uerp,

Quipoflio fon di due gran re dolore


Di Mauritio mifra confrte.
Gi Tiberio imperadore. -
figlia di r
-- ! Che feconda trouandomi per forte
^
rtl.i Lieta pronai, merce del parto mio, '

*-'
f che buon anch'effer pu l'imperio, e forte
Di molt'inficine ; cr il fuperbo , Afe Dio,
Soldatcfco furor , lira bcfliale
'

1
'

DcFmjlabdepopol empio ,erio .


Cui mha condotto, e per maggior mio male,


lmio mordo, cria famiglia intera
Per farfidmicidialcontutti uguale. ''

Jton mi pungete qual Niobe altiera


'
Chio morta fpiro ,edi continuo pianto

I fafii ba^ ,
da mane , e da fera
EEE DeWina

Digiti f-
.

' T
DE GLI ANNALI DI GIO. ZpNARA
DeUmfurua Ecuba il (Unno a canto
NonueggalnoHrOfperchuuqMnonfia . -

Huomche ppojjkdi maggior dar uanto,


iMuc dolor tadcU flato faria
Che U madre , cr ji pa^e hauefli morto
Con Utuaman betial , flirtata, cria
Perche de' fgU,che mai fecer torto
r-'f.
Ad boom mortai, cof miferamcnte
y.. Hai fatto'luiuer s'in felice, e corto f
|
J^ues'udigiamai,douhor fi fente
che fi tener et uaun offenda i.

O piena habbia di' inganno U fua mente f


i , Koma non affettar ch'io piu ti renda
Ombraconlemie frondi,o col mio feudo i. . .v. j
^^lolut'hafotterraaltuttoio feenda
ytmtmtoThracianrabbiofo,e crudo
Mori Mattritiolanno 6}. dell'etfua,cr uentefimo del fuo imperio. Ottenuto cheb
KjBeHne,
be Phoca l'imperio,tJarfto glifi ribell, cr bauuto foccorfo da Cofra,occup
Crmrrte Edef
di Uarfrtt. fa i contro alquale per comandamento di Phoca offndo andato Germano , ui rtnuf
Unto,cr dopo alquanti giomid^una ferita morl.Ma Narftoefjcndofi ritiratoin Hie
ropoU,da Comcntiolo maefiro, fratei delTimperatore,fu mandato a Phoca con un
Jl
uo condotto fattogli cr fermato con fblenne giuramento, ma Phoca fenza haucr pun
iodi riguardo alla fede datali con giuramemo,fubito fece tbruciarlo. Queflo Nar*
feto baueafabbrcata U chiefa S. Pantaleone,et de S. Martiri Probo, Tarachio,
cr Andronico, cr lo fpedal che gli uicino. Ne folamente coflut fu fatto ammazza
da Pboca,ma etiandio Pietro frateOo,et quanti altri parenti hauea Mauritio,et Ger
tnanofuocero di TbeodofiofigliuoldiMauritio,infieme con lafigliuoU.Et Philipp** i

0 fu fatto chcrico, et in un monaftero in Chrifopoli da fabbricato fece U ulta fua.


f
Molt altri ancora queflo crudel tiranno fece morire con crudelifiimi tormentMorto
Thtmmitf
Ciriano patriarca fanno ii.del pontificato,fu fatto patriarca
Sacellm Thommaf SaceUario
diacono deUagran chief.ln queflo tempo i Romani furono
f^triarca. opprefii da uarijmdi. Ini
Scorrerie pcroche i Perfani in leuante foggiogomo la Scria, U Palefina et la Fenicia neWAr
j
de' fietfuoti
menia,Capadocia,PafUgonia,et GaUtia fecero ffrandifime fcorrcriefacheggiando
O* Avari
nelle fro-
il tutto,perfino a Calcedonia.ln Europa gli Abari diedero ilguaflo oda Thracia,et
umei: tar- in amendue le parti perirono le legioni Komane.La pefle ancora ucafe un gran nu
mane. mero digente,et oltre a ci letempcjlcgratfiime che gin caddono,gran danno
fece
PIto'a fepe
dcll'huma-
ro aUe biade,et alle beflic . Ma mah
il colmo di tutu i
^
phoca pefle ueramaUe deW
ma genera- hwrunagmnatione ; perche accortofi che i popoli ondulano difegnando non foche
tmie. centra di lui, ei sinfiamm di tanta rabbia
, che nuccif una moltitudine grande,
a chitagliando La tcfla,cT chi gettando in mare. Vii buon numero anco eglidie
de in guardia al gouemator del pretorio per
ftrli morire , AL* la pUbe attac

K . ^ . I calo
, . ,

A edluil! fuoco,frce fi che tuttifuggirono.Giudci 4ncor4i Antiochuhducndo mof^ Se^im


fi fedition contro a' ChrHiani , n'iiccifcro moki pJrticoLirmcntc Anujlafio Pjtriar-
CA , cr in PIAZZA abbruccrono Qfuo corpo . Mi
PhocA uua parte di (fuegli fece mo
rhre,CT una parte conthaucr lor tagliato qualche membro cacci fuori della citt.
Tomafo patriarca retta chebbe quella Chiefa tre anni ,
pafdi quefla ma-, cr in

fuo luogo fu pojio Sergio diacono della Chiefa grandc.Phoca diede la fua figlia Don f**'

nentia per moglie a Prifeo capitan deW cffcrcito, et dopo le nozze uegendo Phoca ne'
giuochi equeiiri,cherimmagmi di Prijco,cr di Domtentia fiu moglie erano pcfle re d$ Pbe(4

a canto alle fue,ei uenne in tanta rabbia,chc /libito comand che a' tribuni della plebe
y fyfiv-
ima pur dUa fine, bench mal uolontieri, per li preghi del popo
foffe tagliata la tcfla
Io,gli camp la uita. Per laqual cofa Prijco temendo di non perder la uua cominci a
difegnar d'ammazzar il tirannoiilquale pcrcioche ad altro non attendeiia che allo fiu
prar hor quefla,cr hor quclfaltra donna,alTimbriacarfi cr moftrar La fua crudelt

B con le molte occi/iom,publicamcnte da ogni forte di pafone era odiato.La onde il Se


nato,et Prifeo capitano fpediron ambafeiadori ad Heraclio padre di quello Heraclio
che poi ottenne t\mpcrio,gouemator deW Affrica,CT della Libia, pregandolo che li
ber or gli uoleffe dalla tirannide di Phoca. Gregora huomo illujlrc,cr nobile, fu man Cnght/a
dato anafciador ad Heraclio , iquali due congiurati infteme mandaron i lor figliuoli

li contro al trannoi Heraclio mand ilfo figliuolo Heraclio con una grofft armata, ,4 temns
et molte compagnie fbldati,et Gregora Patritio mand Niceta per terra con gran P/mm.
cauaUcria,cr fanteria, et fra loro s'erano accordati cof,che chi de due foffe il primo
a pigliar la citt, crmonazzar' il tiranno,fi guadagnaffPimperio.phoca intef U
cofa,meffc le mani addo/fo alla madre d'Heraclio,o' a Eudocia ffiof di quello figlia
<f un principe Affricano CT rinchiufele in un monaflero Heraclio pafi auanti con
.

g^an preflezza,cr prefe porto nel porto Soffiano, doue attaccata la fcaramuccia con
le genti di Phoca,aiutato da Prifeo preftto,rimafe fuperiore . Photio ancora uno de'
nobilita cui moglie il tiranno per forza ftuprafa hauea prefo il palazzo del tiranno
**
Q ,

con moltifoldati,per forza traffe fuori il tiranno dcUa fedia,pcrche la fua guardia ue
dato di non poter faluarlo,hauea dato luogo,et cauatagli di doffo la purpura, ucfhUo
da corrotto,cr menoUo prigione ad Heraclio . Ilquale dicendoli qucflc parole , Cefi
dunque 0 mifero haigouemata la republica i da phoca difficrato hebbe tal riffioj.

Tu forf meglio lagouemcrai i per laqual parola Heraclio adirato gli a^ofj
corfe
coni calci, erfbito comand che ei foffe cafhrato. Alcuni altri dicono che uontaa
tanente ei foffe ammazzato-,cr altri che prima tagliategli foffer le mani cT i piedi,
cr finalmente i membri gmitali,per la fua lafciuia,et per [adulterate mogli dimoiti}
cr che poi gli foffe tagliato il capo,CT il fuo corpo ab^uciato in quel luogo che Bue ^ det-

fi
chiama . Doue fi dice ch'era un cammino di rame fatto in guift di Bue,portato da
Pergamo,dalqual cammino quel luogo uenia chiamato Bue Furono anco uccifi tutti
.

i fuoi firateUiyCr altri fuoi familiari Qri?o fu dunque il fine c hebbe la tirannide
dello fcclcratb Phocajregnato ch'egli hebbe ingiufiifiimamente otto anni .

3 IMPERIO
, , , , . , , . C.

70 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


IMPERIO d;heraclio.
VB1To che tjueioHcrucUo fu coronato, coron impe*
ratrice la fua fpofa E udocia . Siche in uno jleffo tempo amen
due hcbbono imperiali , CT nuttiali corone i cri un medeftmo
Crijp*ima giorno nperadori cr fpofi chiamati furono . I Perfiani intan
dal in Cuf
to affaltate le prouincie (f Oriente, alcune foggiogarono, cr al
faiocui ron
un buona cune meffona facco , cr le legioni Romane ui rimafer ntte, 7
tjfcr citato- tagliate a' pexxi, effondane per /campati alcuni pochi. Gli Scithi , C7 Abari gli
la 4' Perfi. ruiarcno [Europa . Le qitai cofe meffon [nperatore in gran dubbio , cr trauaglio.
Imper che ne' ruotali de faldati egli ne trouaua molti pochi , perche cfua/ tutti erd
no morti di tante migliaia di quelli che fotta Mauritio /aiutato haucano nperator
Phoca , folamente due /hldati trottatifurono . Con tutto ci , Heraclio fatta una fcel
T^Uuoli di ta diperfone mand Cri/po in Cappadocia con ampia pote/l . Hebbe Heraclio dei
,
Haaclt,
rnperatrice E udocia , U quale anco da lui fu chiamata Fabia , una figliuola,cui po
fenome Epifania. Hebbe anco di poi un /igliolo,crchiamono Heraclio g>uane,
il quale ancor fu detto Co/lantino giouane j cramenduc coronagli cofi fanciulli

Marte d*Eu N pa/? molto tempo che lafua moglie fi mori li cui corpo effondo con reai appo
datia , cr rato portato per la piazzd, una certa fanciuUctta barbara andando a uederlo, ffrac
efeyue.
curatamente /putfopra la bara ; per la qual cofa fubito fu prefa cr abbruciata , fi
che ^liccmcnte accompagn alla fcpoltwrartmperatrice. Heraclio dopola mor
Marthut fe-
tondj mo- te di coflei , pref per moglie una fua nipote , figlia iTunfuo fratello , detta Matita
f'ite d'iie- najCr ftlutolla fubito imperatrice . Et perche Cc/ra CT i Per/t con harribilfarxA
rtulitc
andauan profperando nelle prouincie Romane , mettendo ogni cof a facco,a fuoco,
cr /iamma , timperatore per fuoi ambafciatorigli dimand che fitiato finalmente di
tanta occifione uoleffe far feco pace cr accettar da lui ogn'anno un tributo Co/ra .

rifiutata quefla ombufeeria , ecco che Hcracl) gliene manda unaltra cr dnonda
Uera. Uo ue gli pace . il crudcl Perfiano fuperbo cr ingiuriofamente rifpofe, che gi mai non era
non po per perdonare a' Chrijiani, fe negato il cmcififjb non adoraffero il fole . L'npe
ditto
,
terluutrU rator
dunque ueduta la copi della pace difpcrata , fi difpone d'affaltare i Per/? , cr
pace , afele
Cafra.
far fubito pace con Cagano,che di conttuo andana minando la Tracia , cr dimoia
datala per fuoi ambapiatori , il Barbaro non gliela niega. Biche effndo tutto aU
legro [imperatore , ufei fuori della cti cr fuori del muro lungo , con reai magni
ficcnliu, cr compagnia cr li con le fuc gente fcrmatof, port molti honorati pre
fenti a Cagano . Ma il Barbaro difprcgiato il giuramcnto,cT [accordo , singegn
Jn fedelt
dt Catana.
di pigliar Heraclio . Ma non gli uenne fatta ,
perche quello di gii sera fuggo ; ort*

de egli ineffe a facco tutto lapparato reale ,crlifua compagina , pigliando il tefo
ro ancora cr molte migliaia di prigioni ,cr apio piacere tomoffena cafa
elio dunque per fuoi^mbafeiatori Umcntaioft di tal mancamento di fede, finalmente
npe*
, , . . .

PARTETERZA. 7t
X inpetrd pace j cr partito (Ma citt reale , luffne in Cefarea dotte fi frouaua
U
Crijpo capitano ; cr fi<f>ito giunto Tand a uifitare , ofojfe ammalato , pur fngef
j d'cffcrcofi, crini era per trattar [eco del modo di maneggiar tal giurra. Muda AherirU
diCnjpt.
Crijpo uilmente , anzi piu toflo con dijpregio furiceuuto . Auucgtu,che e(fo,u
, uo^e andargli incontro , n leuarfi fu del letto al fuo arriuo,cr quel che anco prg
gio , nel ragionar fco , u/ua parole arroganti , cr fuperbe . Heraelio quantunque
ballino mtcndclj il maCanimo di quello , cr che gremente gli dijpiaccffe il uc*
dcrfidijpregiato, nientedimeno il tutto folle di non mtctidere. InqueUagliucnnela
tuioua che fimpaatrice gli kattea partorito un figliuolo . Lafciate dunque le legioni

a Crijpo ,effofc ne torn a Coflantinopoli ; doue trouato,chc era giunto Niccta fi*

gliuoldi Gregora Patritio , hanorcuoUfiimamente lo riceu cr lo chiam fratello


Torn anco Cnfpo dalla fpeditione. Hordoucndofi battezzar il figliuoldcU'impc*
radore , chiamato il fenato , cr prcfentc il patriarca L'impcrador dimanda a tutti
.
e fi-
quei ch'cranoiuiprefeiitiy di che pena iCrcaftigofia degno, chi fa ingiuria aU'im* ftrhu di
g
perodore. Tutti unitamente rifpondono che un tale non degno delia ulta, da che
fpontanamente fi priuada fe fteffo (Tognifperanza di poter hauerclemcntia. Al*
Ihor [imperatore ftmeffe a raccontar ci che Crijpo (ch'iui ancora egli era prc*
QhcHo che tu non hai fatto a un
jcntc) fatto gli banca ; poi uoltatofi a quello dijfe
tuo fuocero,meno fei per farlo a un amico , cr detto queflo , comand che foffe fatto
cherico. Di Martina figliuola di fuo fratello hebbe [imperatore due figliuolt,[u*
no fu chiamato cr Fabio , CT Hcraclia , cr [altro Dauid . Diceft che mettendo -

Cofra a facco , cr fuoco , cr fiamma ogii cofa , cr hauendo gi fommeffa la Pale* Ja>h-
Hina, cr prefo Gierufalemme ancora , una moltitudine infinita di Chriiani fu ta* piatii,

gluta a pezzi Impero che t Giudei comparatili a uilifitmo mercato , fubitogli am*
mazzauanoi cr dicefi che la fommafu di nouanta mila I Perfimife ne mcnaron fe*

co il patriarca della citt finta , cr fi portarono il preciojo legno della croce . firn*
perator dunque non fitrouando hauer efferco uguale a quel de'nimici, n anco
^
denari come glibifogtauano , tolfe in pre/lo tutto [oro, cr [argento della chiefa
grande , cr di tutte [altre chiefe,cr focene batter moneta ,cr fatta una fcelta di
gente uarij pacfi , la ficea effercitar neWarte della guctra,cr chiam in aiuto tut*
. ti i confederati. Etiiopola fefladella pafqua affaltato Sarbaro Archifatrapa di Sjrtvir
Cofra congranci efrrcito mandato contro a Romani , lo ruppe , cr taglioUi a pcz*
zi tutto [cffercho. In qucjlo mezzo Cagano rotta la confederatione ,cr pace,
affali il paef di CofanttnopoU , cT accampatofi dauanti alle muraglie , abbruci . \
tutto quel chera fuori della citt .Per la qual cofa i cittadini , cr il patriarca , cr fJowr* i*
Buono patritio ( perche quefti al fuo partir lafciati hauea Heraelio per curatori del l d

fuo figliuolo, ergouematori delle cqfe publiche) mandati fuori contro a Barba*
ri molti huominiforti, crualorofii i quali trouatiglifbroueduti,crfcnza un pen*
^ *

fiero al mondo,come <^uei che penfiuanoche nonui fofferoi foldati dentro, nuc*
cifero un numero infinito. Qnegli che daUc lor mani fcamparono col fuggirfi,
congrandifiima ucrgogu cr btafimo fine ritornarono a gli loro loggiamcnti

EEE 4 HcracUq

uiliized bt
. , , , , , , ,

n DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


trTMlit Hcrdclio di nuouo ruppe unaltro fitrapa mandato centra dife da Cofra con
, 30 miU
tatuo -ontl
fanti cr taglioUi 4 pcTXt quafi tutti Quei pochi che di tal effcrcito camparono ,
.
tre JatTua,
tornati nel paefe loro
, cr data la nuoua di tal rotta riccuuta a quei popoli , che feif
etti TU nella
terfa za quefio grandemente odiauano Cofra, a maggior odio ancora inuerfoqucflo cru*
tutte mette del tiranno , gli commoffero , Ma Heraclio paf ancor piu oltre nel cuor della Per
a fuete, ^ fia , ruin molte citt ,clefilue con il fuoco che da loro era adorato gitt per ter
fldtjj-ada.
terra, cr ff>rnf , cr intef che gli ambafeiatorifuoi erano flati ammazzali, colfcr
ro,cr col fuoco l diede per mezzo ruinando, e guaflando ci che gli daua per i pie
di. In tanto che [impcrador feguequcjla fua imprefa,
Cofra fette fuggi a Ctefi
fonte,cr effcndogli rapportato che Sarbaro archifatrapa piu tojlo che altro s'intcn
deua con i Romani cr dicca mal di lui fcriue al fuo luogotenente che uoglia ani
,
Sarharofi ri mozzar Sarbaro . il meffo che portaua quejla lettera fu prefo da' Romani , cr con
tella da
dotto a Coflantinopoli . Douc il magiUrato lette chebbe quefle lettere, infreme con
Cafra.
il meffo mandoUe a Sarbaro . Il quale letta la lettera, cr intef anco dal
meffo foni*
mo di Cofra , frnfe
un'altra lettera di fuo capo cr ordin che foffe letta a tribuni ,

cr centurioni , che raunati hauea a queflc^tto Per lo che quegli tutti accefi Sira,
.

di comuii configlio fi dtUbcrarano paffarffene dalla banda deUimperator Romano .


Dopo quello auenne anco unaltra cofa U quale affrett la ruina di Cofra . Pache
hauendo egli molti figliuoli, rifiutato il maggiore chiamato Siroe,uolfe darad:un'
Shree anu-
ma^^o altro il regno nelle mani , che fi chiamaua Madafo . Ma Siroe udito queft'o dife
il fue jtadre
^
, con defhro modo tirati dalla fua alquanti Satrapi , ajfalt il padre
Cafra,fa fa incathena, portogli
cr mefjlo
auantiimucchi dell'oro, cadette pietre preciofe, dicendoli,
tetanHera
dia.
Pa
queie cofr tu commouefii i Pafi contro a' Romani , forzandogli ruinarfi cr
ammazZftrfi [un [altro. Goditidunque diqucfituoidifiri. Fatto quefo cz prefo
quel fuo ftgliuol Madafo , cui difegnato haueua il regno , iifieme con tutti gli altri
figliuoli, fu gli occhi fuoi gli uccife tutti, cr lui poi finalmente. In tal guifa dunque
impadronitefi del regno di Pafia , ffedi fbito ambafeiadori ad Haaclio, cr auui
fatolo della morte di Cofra, CT f<ttta fecola pace, Ubaamaite lafci andar tuttii
prigioni Romani, crrefhtuigli i legni uenaabili della
flutifaaaoce,cr il pa
triarca Zacharia , di Gaufalemmc. Lnpaator all'incontro , diede libat a tut
ti i Pafi prigioni de Romani di tornarfine a cafra loro . fmiti qucHi maneggi pa lo
fpatio di fri anni cr raduti i prctiofi legni dcUa aoce , cr il patriarca alla citt di
Ke'adia Gaufidemme , Haaclio fanno fettimo fc n torno alla fra reai corte in Coframino
tema a C poli ; doue dal frnato , cr popolo Cofiantinopolitano con liete ucci, cr con gran
fe
filmofali
> cr gioia fflcndidifiimamcnte fu riccuuto . Ma nel ritorno fuo , effondo giunto
Il Caitalt-
rade ai0
in Gauflcmme , itti riprefe grandemente il Catholico de lacobiti, da qua chiatnato
hit fi th patriarca , conciofia cofa che qucUo uitupaaua il concilio Calccdcnenfe , ne confcfr
Kerailiadi far uoleua che in Chrifo
foffa due nature unite inficme fenzA confufione cr pr ,
uien Me>
mtfdi chefe mutata haueffe quefla fua opcnione,cgli aa pa farlo patriarca S Antio
thclna.
chia . il Catholico intefo quc/lo parlare, come huomo oButo , cr malitiofo chaa
cr pieno frode ,finfe Sacconfentirc al concilio Calccdonenje, dicendo che accet
, , . , , , , . .

PARTE TERZA. 73
idua bcn^hno che in Chrifto fbffer due future unite . Mapoifubito dinunda Fim* Malitefa
dimanda
peratore fe lecito fj dire che in Chrifto le uolont , cr Fattioni funo due^erdi
del CatiM
ftinte,una fola fatta di due f L'imperatore fcriuequeftaqucftione a Sergio pa>t co Jacebua
tiarca Coftantinopolitano . CoSui che gi perauantiapprouaua Fherepa de Mo-
notelithi , rifcrifpf aU'imperator che Infognaua tener fermamente che in Chrifto
una fola naturai uolont t' una fola attiene. Lt dimandatone anco Ciro a
p)ffe
pano , trouoUo d'uno fteffo parere con Sergio . La onde ddQ'autorit di coiforo
commoJfojCr egli ancora abbracci tal maluagia oppenione^a' beuueun acqua
* turbida , cr fangofa , poftagli innanti da coftoro ,
non paftori , ma mercenari
ma il finto cr da ben Soffronio , che allhora p trouaua patriarca di Gimifalem Detret di

me , fatti raunar tutti i facerdoti pfggetti a lui , per modo di concilio mojlr loro , Sofronto,

che<iuegli i quali ajfcrmauano che in Chrifto fotta le due nature foffe una fola uo

tonta , cr una fola attione , apertamente ancora poncuano in queSo una fola nani*
ra allaquat fcntcntia p fofcriffeGiouannipapaKcmaHo. il perche Fimpcrat ore EdfH <fE
^ racUo.
fece uneduto , che non fi douejfe dire che in Chrifio foffe ne una fola , ne' una dop*
pia opcraticne . Il qual editto non pur da cathoUci , mada' feguacidi Seucro an*
cara fu ftimato ridicolofo ; Morto Sergio patriarca Coftantinopolitano, in pio luo* Pirro
fa
gofucceffe prro, deUamedepmaoppenione,approuatoremarauigliofo della fen inarca Co-
tentiadiCiro,crdi Seuero . Ncltrionfalritomoche feceFimpcrator di Perpa , flaminttO-

lilano.
macometto principe de' Seracini , Fond a trouare cr parlarli . CoHui non haue*
Ondine di
va ottenuto qtiefto principato per nobilt di [angue . Pache effaido un pouaaccio, Maiimetia
era ftato a falario pa fruitore con una ricca uedoua > cr con incantepmi cr ma
tie fattala innamorar di fe ,
la pref pa moglie Ma pache egli haueua
. il mal ca
duco cr bora pa bora Fimpeto di quelmale lo gittaua pa teaa cr facea ufcr
di fe, la fua padrona cr moglie,oltre al gran dolore che n'hauea , fe lo recava a ua
gogna grande . Ma
quefthuomofcelaato, fndagli capitato pale mani un mo Apufadifi
e

fiocoche pa haetico aa ftato cacciato da Cofantinopoli , ammaefhrato da lui, da mulalian*


^
^ ad buendae alla moglie, che Farchangclo G abricHo ueniuagiu dal cielo a parlarli che fa M4( ,
metto del
cr che gli riuelaua alcune cofrfeaete , cr divine , il cui affetto non potendo foffe
fuo mattai
r-e , di fatto pa la paura affalito da una uatigine, cadeva pa terra La onde
. la
duco.
donna fentendop poi confermar dal monaco quanto dal fuo marito udito hauea , cr
pggiugna anco quefto che GabricQo arcangelo non 4
p fleua mai mandar fenon
profcti,felaaedette CT pofto giu il dolore, CT Fafftmo della uergogpa,p glo

riaua grandemente d'haua pa marito m profeta , cr andava fpargendo fa Faltre


donne quefta favola In quefta guifa dunque Fhuomo feelaato i'acqtRfa'fuoi
popolari il nome di profeta ,CT fattoricco pa Fhaeditrimaftaglidellamoglie che
p mori 5 fu tenuto pa prencipe , dottore cr datar di legge della gente ifmaelitica
cr tanto piu che egli con lufmghe tir molti dalla fua,cr ltri molti che dar non
gli uoleano p fatto principato , con la forza ,CT con la fpada coirinfe a cedali
Pa la qual cofa prna che ueniffe a trouar Fnpaatore , ci s hauea raunato un tal

ejfacito , che non aa da farfi beffe di lui . Partito dunque iFEthribo and a tro
. . .

74 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


lur ritnperadore ,acui dinund , cr Tottenne , un paefe da poterui fiore Effena
doft aduiujue in tal modo fomnufiii ftun popolari da lui ingannati , comminci 4
focheggiar la Scria , cr dar tlguaflo a moke prouincie de' Romani . Da quel tem*
po in'poi quefta fmaeluica gente non ha mai ceffata di fearrer per li paefi Romani,
Infermiti rubbarli , O" fggiogarli Hor Heraclio nel modo, che hodetto effendo caduto nel*
d'HerMtli
thcrcca fetta de' Monotheliti primieramente per tutta la perfona gliuennedi
molt'acquu fra pelle , cr pelle . Diccft ancora che uokatoglif alTins il membro
genitale , orinaua jj^alto , che ferina gli arriuaua mfno alla faccia tma clx aci
prouidecol tener una tauoletta [opra il pcttignone,laqualrattencua ferina, fa ,

cendola tornar in gi. Etcredeficheci gli auucniffe per finceflo commcffocon


lafigliuola del fratello . Mori Heraclio hauendo rrg^o trenta un'anno nelfimpe
rio Romano. -,

IMPERIO DI COSTANTINOe
TIGLI VOL DHE R. A C L O. I

l M p E R IO, cr tuttalapoteflper fuccefiioneheredita


Mrte di riaueme alle mani di Coflantino ima non puot
filo figliuolo
Ctttfttuiii-
goderlo molto tempo . Perche regnato ch'egli hebbe un'anno^
nc.
mori di uelcno , temperatoli da Martina fitta mairiffta , qiian
tunque ctiandio ri fffe filo cugino . QueHo Coflantino heb
be per moglie Gregaria figliuola di ticeta patritio, di cui heb
eC.ofantc. Fu ottimo offeruatore della religione ,CT n hebbe fono fentimentoi
heredit fimperio del padre ,
ma non la peruerfa opinione di quello . Onde fi giu
Manifut dica che Poro patriarca fofje confapeuol del tradimento
arto (he fu Cofanti M
(cata delno nel modo detto, Martina con il fuo figliuolo Hcraclona sufurpaua f imperio s
g
l'tmftnoti ni4 eglino ancora ben toflo ne furono priuati. Imperoehe perfhomicidio di Co
il f>ilnuU.
notino , il Senato , cr il popolo Romano gli hauea grandemente in odio per ,

fi fatta
cagione fi che fattafi fedione , ella fu tolta fuori
-, deWimpe .

<L . rial fedia ,crcon gran uergognacr uituperio, le tagli la .

'
bngua i cr ad Heraclona tutto chefanciullo foffedi
'-.v
'
dieci anni, tagliato gli fu il nafo, cr dal Se~ rr-j

''W

1>.P\ finati . Pirro ctiandio pri


uato del Patriar
fs

> calo
... i'- ..


U;- *>
fin uituperofamente cacciato 1 .

'

'
fuori della citt.
'


^ il? ,
'

VTA - rv-r-i
. f' cr bandi
li I Ausi !r'i . Io. .
: >,
r.:i IMPERIO
, , , ,, ,

P A.P. T E T E R Z A. ^
-TJ

^IMPERIO DI COSTANTE
NIPOTE OHEEACIIO.

E
OPo quefiotCofhmtr nipote dHcraclio,crfigiiuolo di Co*
fantino fu po^ in poffrffo del rcgtto, cr Vaoh nel pjOxixrcx*
to . li qual Paolo fu ancora egli delia medcfmu opinione con
Sergio', cr Et Coftante ancora , come che nelfaltre
Pirro .

cofeeinon gouemaffe male fimperio, nonduncno neUarclx*


gtoneei feguit le pedate dcQ'auolo, andando dietro all'he*
yUrtirlf d,
retica fetta de' Monotheliti . Per la qual cofa ei fece morire audeli^imsmente
San
quel dottijimo,cr fanti^tmohuomo diKafimo,cbeueramcntc negli effetti ri*
B mo.
ffondeua benifitmo al nome-, fece anco morir con horribil fuppUtiodue difeepolidi
quello cr mand in eftlio Martino fnlifimo papa Romano , dotte egli fi mori .
Perche queji'huomo in compagttia di fan Mafiimo andatofene a Roma cr rauna*
to un concilio de principali facerdoti ,fcommunicati hauea tutti quei,che acconfen*
tiuano all'opinione de' Monothcliti. Cojlante fece morir ancora molti altri ,
per*
che alla uolont fua ficontraponeuano. Hauendofigui Soracini acquijiata una
gjranpotentia,cr prefe molte prouincie,crifole Romane, Mabia lor capita*
no, fatte far moltenaui da battaglia, andana difegnando (Taffalir Imperio Ro*
mano . Coftante intefa la cofa , ancora egli mefft in punto una groftiftima armata

fe nand a pigliar porto in Fenice di Licia . Doue effondo anco arriuati gli Ago* Cenflante
reni, o" il giorno uegnente hauendofia far battaglia, quella notte all'tmpcrator i rottoda
Habia (Ofi-
in fogno porne (teffer in Theffalonica .Ella mattina mand a cercar che fapeffe
tan de' Sa^
interpretar quel fo^o , cr trouato un indomatore , ilqualglidiffe , che recaua in*
Q Tatinu
ditio,cr figttal di rotta; perche Thes aHoniccn fignificatu,che aWaltro dar fi
doueua la uittoria ; il cheg auuenne . Perche ucnuti alle mani , inimici rimafeto
di fopra, con tanta occifione di Romani, che il mare pel /ngue loro diuenne rof*

fo ; cr Ct^lante ueftitofi di utl panni , a cafo montato in un nautlio


con alcuni pochi
fcampa Coftantinopoli . Et gliAgareni non hauendo niun che gli faceffe rifi*
ftenza , affaliuano offii cofa . AlUiora lifola di Rhodi fu fggiogata cr quel fa* Ccloff di

mofo Coloffo che tiera da lor fu rouinato cr jpcTxato , il rame del quale fu com* Khodirui-
nato.
prato da un Giudeo , che fi dice , che con none cento cammelli lo fece portar uia .
Nel rimanente, faudacia glande de gli Agareni,con la qual prouocauano,o'
Tritgua f
affaliuano iRomani, fu alquanto abboffata ;perche effendo fra loro nata gjrandi* due anni c
feordia per conto del capuan dell'cffercito,auueffia che alcuni uoleuano Ma* gh Afjre-
bia cr altri Alimo genero di Macometto;con i Romani fecero triegua perdite nt.
anni promettendo pagarli tributo . Sotto limperio di quefto Coftante , molr
,

te proutnck de' Romanifurono molto afjitte da terremuoti,da gfandifiimi itenti,et


, 0 . ,

y'6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A


dalle terriliil pioggie, crtempefle, chegittaron a terra molti ed^eij . Paolo patria D
arca dopo il duodecimo amo che Jccleratamente gouemata brWw quella chieJk,mo
iuccefiiani ri cr Prbo l'amo duodecimo delfimperio di Coflante fu richiamato in quella jh*
di \ejcaui .
dia patriarcale , Perche, come s' detto, trouatof cacciato di quella degniti,fe n'an
d a Roma,doue egli fu conuinto di praua opinione , da quel fanthuom di Maftmo i

U onde il maluagio, pngendo tThauer abbandonata l'herefa de Monothcliti, al pa*


pachedimandataglieihauea,diedein fcrittola confefion della fua fede, che da
quellofu approuata Di Roma poi occultamente partitoft , andoffene a Rauenna,
doue egli non pot celar la fua herefia . La qual cofa uenuta aUorecchie del papa,
chiatnati ifuoi uefeoui, condennoUo al tutto per heretico . CoHui dunque di nuouo
ottenutala fdta Cojlantinopolitana, mori incapo di quattro mefi. hi luogo fuo
fucceffe Piero , ilqual non
fu punto difcordante da (pradetti j CT in capo di dodici
ami ucnuto a morte,hebbe perfuccefJrTomafo difenjr della nera fententia. Cofiui
rima fa-
Irurdta.
dopo due anni cr fette meft ucme a morte , et hebbe Giouanni per fuccefJhre.Ma Co
Tamfa. (lante perche haucaornmacoito il fuo fratei Theodofto, crcommeffa queUagran
Giaivwi .
defceleratczzA controapapa Martino,crfan Mafimojucdeuaodiato datuttii ctt
Caftate in
tadini i la onde andatofene in Sicilia,
Stali* ian f ne uiueua intorno a Svracufa, cr tent di ri*
maellrMa .
tirar rimperio alia uecchia Rom4 ; cr diceua che maggior honor fi douca far alle
madrifche alle figliuole . Et per queia cagione mand a chiamar f imperatrice,cr
tre figliuolichauca , Qofiantino , Heraclio , cr Tiberio . Ma uietato fu loro fan*
Hor uiuuto chegli fette fu li anni in Sici-
danti , (offe da parenti, o dal popolo .
non ft parti , ma lauandoft fu ammacuto a tradancnto , effendogli mefjk i
lia , di li

capo Hrettamente una fecchiacon cuiuerfar fi folea^ l'acqua caldai peri dunque
Fanno 17. del fuo imperio .

IMPERIO DI COSTANTINO
POGONATO *
OVER. BARBATO.

Orto chefit Collante, le legioni che con quello fttrouauano,


Caflantina incontanente difegnarono Imperatore un certe Armeno chia*
ymta c'Iteb
mato per nome Mstio , huomo durta fi fatta beUexx4 > chea
Ite Milvia,
ueiubta U qualunque beUifima immagine pinta [offe, einon cedeua. La
Marte del qual cofa uenuta alTorecchie di Pogonato figliuol maggiore di
f*dre. Colante fchedaefjh fuo padre era flato gi ornato deWin*
impcnaUyfubito con una graffa armata andatofene in Sicilu , la prefe , ninfe
W izftio,ammazzpllo, 0uendicofii della morte del padrei cr fra gli altri molti che*

gli uccife ) fu Ciufiniano patritio padre di germano Patriarea cr fece far eunuco

effo GermanOftuttochegi pafJtahaueffequeQa etdella pueritia , nella quale ah*


truicafbrarftfude. EtperchequandoquefloCoflantiitoimp.ftpartidaCoflanti*
nopoli,egnonhaueafupe'lmento,crpcrlegote f non quella tenera lanugine
che
, , , . , ,

P A R T E T E R Z a; ^ ^
Jk uicHdimti la tariOjCrtornouui poi con la barba lunga, perii
diniper/bpranomelocbonauanPogonato. SelrintanentefiprirKtpalideQepro
ttcie doriente, andati a Chrifopo^ moffer feditione, gfridando che fi doueano an s tdkknt

cor coronare impcradori gli altri due fratelli di Cojlantino ipercioclK ficamecre*
***
deft dant nella trinit, che coj anco eragiufla cofa che t'obbediffea tretmpe*
radori . Coftantino intendendo quejlo , fubito gli fj>cdi alcuni fuoi ambafciodcri
promettendo lor di far quanto dimandatkmoyna uolfe che tutti quei principali andafr
ftra trouarb a CoftantmopoU,a fin che alla prefentia lorofiftccffe la procUmution
de' fratelli . Vjarriuati che furono a Cojlantinopoli, fubito gli fece morir come fc^
dioft igli altri intefa la cofa , con gran paura fe ne tcmxron' a cafa loro i cr oltre a
ci egli tagli il nafoad amendueifuoi Horgli Agareni non cefftndodi
fratelli.

rubbare , rumare CT abbruciar tutte le prouincie de' Romani, finalmente con una
graffaormata affalironCofiantinopoli,hauendo fcrvuUelelornaui dall'Hebdomo
promontorio Occidentale ,inf no al debbio . Ma CoHantino ancora hauendo in natt^le

ordine una buona armata , ffeffo ffeffo con quegli fcaramucciaua cr dalla prima*
uerainfin'tdl' autunno non attefero ad altroch a combatter fra loro per mare 1

Barbari dunque ueduto di non poter far profitto niimo , toltift da quclb affedb , an*
darona pigliar dzico,o' iuifuernarotujicr al'entrar della primaucraali nuouo af
faliron Cojlantinopoli , doue di nuouo ueduto che nonfaceuan altro che confumar il
tempo neUo fcaramucciare ffeffo per marc,allautunno fe ne tornarono a dZfco,CT
'queio fecero per la durata di jettanni . Dijperatif dunque di poter pigliar Cofian*
tinopoL cr ueduto d^hauer perduto molte migliaia diJbldati , cr molte naui (per*
che aUhora etiandb fi dice che fu trouato quel fuoco Greco da un certo CaJlinico or

xhitettore, andato di Soria a Cojlantinopoli) ctmgrandiftmo feomo , tj dolore ,fe


ne tomaron'a dietro . Et arriuato a Sileo tauanzo dellarmata de Barbari , un fi
furiofo uento buefU, che una parte delle naui mand a fondo, cr una parte fpcKZ,
i ne gli fogli mal grado bro/battendob. Et f qualcun di loro fcamp, il capitan di
^ Cibirreoti gli tagli tutti a pezzi . Et per terra etiandb dalle legioni Romane fit
fracaffatOfCruinto un altro effercito di Arabi. Laonde i Saracini caduti dilla f^e* j saratnt

ronza loro, anzi piu toHo temendo di non ^er da' Romani affaltali, prefero parti* fmfacec*
to di far pace . Mauia dunque che per fuoi ambafeiadori dimand pacc,t mpe*
A
rader la conceffe, mandando a trattarla con le debite conditbni Giouanni Putritio,
che per fopranome fi chiamaua Pzigauda,huomo prudcnte,cr molto cjfercitato nel
dire } Cojlui dunque andato m Arabia , cr honorcuolifimantc riccuuto , finalmaite
Henne a gli accordi deUa pace con j Saracmi , crfattme i contratti per anni trenta
con patto che gli Arabi promettefjcr (come fecero) di pagar ogn'anno aW imperio
Romano tre mila ducati, otto fchiaui, CT akretanti cauaUi de' piu ecccUcnti ebefof*
fcr fra loro, a nome di tributo . V muta la nuoua di quefla pace aU'orecchie de ni*
mbi de' Romani in Ponente, efii ancora con prcfonti mandaron i loro ambafeiadori
aU'impcradore, cr da quelb ottennerlapace . Efndo dunque in talmaniera paci*

ficaie k coj di Leuante, CT di Ponente, Thcodcro fu pojto nella fedia pontificale , a Theodor*.
.. .

DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Gr<yw . cui dopo duc ami effendotte cacciato ^ fucccffe Gregorio. Et perche Cofiantino D
era CaioUco , per forTtauaftd^ unir infieme tutte le chiefe , che diuife fra loro erano
La onde or
fLtmllen ^hiun condo a CojlantinopoU , doue per principali fi trouaono, gli amhafciato
tra I Mono- w (f Agaonc papa Romano, Giorgio CoBantinopoUtano , cr Theofane Antioche

no. Imper che Alcffandria n Giaufalcmme non haucanopatriarchi,effcndo fio


te occupate da' Saracini . In queHo concilio, che fu il feflo,s ordin per publico de*
creto, che fi credeffe, cr predicaffc ch'in Chrillofoffero due uolant,cr due opera*
tioni, cr il tutto fu E t Theodoro Faranio ue
fatto alla prefentta delF imperatore
fcouo. Cro Aleffandrino, Sergio,Pirro, Paolo,cr Piero Coftantinopolani, Mac
cario Antiocheno, cr Stefano fuodifcepolo,crGerone tTinuecchiatamalitia, cf

uecchiodifaiciullefeafciocchezra,percioche inChriioaffvrmauanouna folauo*


lont,zr una fla anione, dichiarati furono fcommunicai,cr feparati. In tanto i
Bulgari attendendo a minar le prouincie Romane per tutto di la dal Danubio, firn* E
pcrator Coflanlino fi meffe in ordine per dar loro addoffo, cr per terra, cr per ma*
trmatadelmare condufJnelDanubio . Quellapparecchio (pa*
^^refuLt
4'ie frr- difoTtc i Barbari, che ritiratifi in una certa fortezza che prefa haueano , tut*
.. Kt- ta cinta di fiumi,cr di pantani, fe ne fauano quieti . N anco i Romani gli affali
' reno . Hor effendo Urna, cr Faltra parte fiata alquanti giorni in otio, i Barbarigiu*
dicande che i Romani fider dapochi , confermati in quejlo lor penftero da l'hauer
Ufduto chemai gli haueano affiliti prefero un ardire nonmen grande, di quelche
,

fiata foffe la paura . Perche f imperatore trouatofi infermo d'un eccefwo dotar di
piedi, la fu compagina paffato fe nera in
con cinque nani fpedite ,CT con , ifem* M
bri prouincia Romana.per ufr i bagni^t l con i capitani lafciato hauea leffercito,
comnundando loro , che con leggieri corrale uolcffa tirare i nimici alla battaglia .
W
a nel campo fuo entr una paura grande pacioche fi fparfe quella fama che firn
,
paadorc pa paura de nimici s'aafug^o > il che fu cagione , che tutti fi meffen in
f
fuga , quantunque da niuno pafeguitati foffao I Bulgari contro ad ogni lor pen*

fiero, iieduta quella fuga, prefa maggior animo, cr ardire, fi che dato loro alla co*
da nuccifa molti, cr molti anco ne prefao , cr traghettato il Damalo piantomo
,
padiglioni nella terra deRomani. EidalShorampeunonccffaron nuddiruinarle
.
Perlaqualcofatimpaatorfucoflrettoa far fecola pace, cr
1 Ut
pr'omctta di pagar Uro tributo ogfi'anno,cr tutto qucHo fi focena con gran*
fi
difiimo feorno dellimperio Romano. Fatto quefio, le cofede Ro*
Xn. mani pa tutto Hettao quiete, pa fino alla morte di Co*
flantino. Il qual finalmente dopoch ir^amii hebbe
regnato, uame a morte, lafciando Giufliniano
fuo figliuolo pa fucceffore
nclTimpaio

IMPERIO
, , . . , . .

PARTE TERZA. 79

IMPERIO DI GIVSTINIANO.
A evi FV POI TAGLIATO IL NASO.
V'e s t humoprefoc'hebherimprrio rffcnJo giotmettodi
fedeci almi ,
perche udeua di fiiocapo gouemar il tutto y
alla

republica rec grandifiimi danni. Imper che alcuni popoli det*


ti Mardaitihauendofottof imperio del P egonato prefele cime Maritili
ftlt.
del monte libano, a glt Arabi mcjj haueano grondiamo fpa*

uentOyilche fu etiandio cagione che (pteglidimandaffir pace a'


Romani , la qu<de (come s' detto) impetrarono Hor prefo chebbe quei'impcra*
tor lo feettro , Abimelccho prencipe de gli Arabi ( perche gi era morto Mania )
per futi ambafeiadori mand a dimandarli la confematien della pace , con pregarlo
B
che uoleffe far ogii'opra di rimuoueri MardaitidelmontcLano, Et che quando
tal cofa f facejfe y egli era per pagar ognanno mille ducati d'oro a' Romani di tri*
buto cr unofchiauo , cr un bcHifmo cauaHo Rinouata che fu quefta lega con
.

le dette eonduioni cr toltifi uia i Mardaiti del monte L ibano , che dodcci mila ua*
lorofi combattenti haueano }gli Arabi uedutif liberatida quella paura cominciaro*
Cefe fiitt
no a far molti mali alfimpcrio Romano . Mif Giuftiniano hauendo mandato Lccntio (atro 4 Bar
per capitano contro a' Barbari, foggiog flbcria, cr l'Albania,con molt'altripaef, bari.

Queft'imperador etiandio ruppe la lega fatta con li Bulgari , n uolfe fofferir di pa*
gar lor tributo j anzi fatta una jpcditionc in Ponente, una parte de po^li Schiauoni
prefe daccordo y^ una parte dom con ranni. Pcrlaqual cofaei fece un nuouo
effcrcito di trenta mila fcelti giouanifcrtifimi,i quali egli chiamaua , Popolo acqui*
fiato . Et di quegli hauendo una gran uanagloru , n pcnfandofi che piu ucrun gli Ptftlo at-
di
ruppe ancora la lega che con gli Arabi hauea cr prefe lafcu* {paflatt
poteffe far' a petto,
Giujmia^
fa da qucftoyche la moneta del tributo non haueuail fcgjiio Romano, ma il nuouo no
Arabico. Ettanto piu che non era lecito batter monete d'oro con altra im.igme che
quella deW imperator Romano M offcglt dunque guerra , non tanto per la jpaanx4
ch'ei shaucffe nelle legioni Romane quanto in quel fio popolo nuouamcnte acqui* CumaAra
,

fato . Etbcnchegli Arabi lo pregajfcro che non uoleffe romperla, n farcontroa bua
le fritte conuentioni cheranofa lon>,col chumar Iddio per tefimonio (nel cui no*
me quelle erano confrmate) cr uendicator cantra di quei che cagion fofferodi cont
battere > f imperatore nondimeno ferrate Corecchie , uolfe in ogni modo ucnrr a bat*
taglia con efi. Gli Arabi dunque attaccati i contratti della pace in cima cTun afa, CT
portatili auanti in luogo di bandiera , con gli Romani uennero aUc mani E t incon* Kibrlliene
de i Stlaa-
tanentc ucntimila Schiauoni del popolo acquiflato, ribellatifi a Giuftiniano,
f ne uoni.
paffaron dalla banda degli Arabi, la qual cofa f comefeem l'ardire a' Romani,ccfi
lo crebbe a' nimei cr fi come cagion fu della ruma di quelli , cofi diede a quefti glo*
-,

rioj uittoria . Gli Arabi dunque mefiti dietro <C Romani chefuggiuano,quanti po*
terono

DigitiEso t JO^
9
. , . ,, .

$0 DE GLI ANNALI DI GIO. IZQNARX


Kotude ierono hdUmtr, tanti n'uccifero ; cr mmerabili firon <juelli che delle (rgrm D
titmani.
perirono . Et fimperatore con uituperofafugajn compagnia <falcuni pochi faluato
flyorriuatoche fua Leucate , comand ch'ammazzato fufjtutto'l reflo di qucU
Schiauoni del popolo acefuiftato y^ychei corpi loro fojjr gettati in mare orna T
to che fu poi a Coffantinopoli fi meffe afabbruare , cr nel palazzo reale pcjo con
CencoJo
tro a Leuante fece far un gran cenacolo , ilqual ctiandio al di dhoggi ft chiama G/(fr
CivjtnM -
n fliniano. HorgliAgarcmdallhorainpoifnzapaura,contraliodiucruno affa-
SidiMio co- lirono le prouincie Rom<jnf , cr Sabatio Patritio goucmator deW A rmenia intefa U
lAr
rotta deffhnpcradore. Cubito fe n'and a trouar gli Arabi cr diede lorF A rmenia
metiA a
1 (puah non per ijueflo fi rimafero di metter a fuoco cr fiamma tutto Leuante cr pi
gV Arabi. >

gliar per fchiaui (guanti chriiiianigli ueniuano atte manu Haueua Giujiiniano un' Eu
Votenit di nuco per nome Stefano, cr di nation barbaro , ilquale egli gfond^imamente amauo,
Stefano Eu cr perci lo fece fuo cappottano coflui di crudelt , cr bejialit era uie piu che barn
nuco,^ di
baro y molcHifimo a tutti , non pur nel maneggio , cr gouemo ; ma etimUo nel pu
Tl/eodofit
g
Menaci.
nire,cr condennarc,queflhuomo non folamcnte mefj mano a' plebei, ma a piugran
di , cr potenti ; cr uennc in tanta alterigia , che ancobatt la madre deffimperado*
re. Giujiiniano fece anco generale un certo monaco detto Theodofo poco auanti riti
chiufo nel monaflero ilquale difcelcratezzA non cedeua punto attE umico Stefano
-, .

Hot per che qucjh due dauano molti danni atta republiica f imperatore fi rec ad
dofo rodio generalmente di tutti cr tenne due anni in prigione il capitano Lcontio
per fojfetto che non ajf>iraffe aWimperio . ma poi cauatolo fuori , lo fece capitan dei

4 la Grecia
. Coflui trouato un certo monaco detto Paolo ilqual facea gran profefiio
Lroi'fto ,

ferfunfiontne d' A (Irologia ,cr piu uolte detto gli hauea che farebbe imperodore , gli diffe , lo
d'yniffitf mcneu ode
ffo in Grecia, cr fon certo che Fimperodor mi manda dietro gente per
Igo ftgUa
ammazzarmi, fiche quanto tum'haipronoflicatononnC perauuenire, Noneffer

fK T fdf'^
Tf^no, diffeli il monaco , di cofi effeminato cr uil'animo , ma mettiti ualorofamente a tal' tm
o
prefa , che fenza fatto lacofat' per riufeire ; Lcontio dunque tolti in fua compagnia
f
tutti quei di cui potcua fdarfi, corfe atte prigioni, cr rottele perfbrz4yCau<mnefuo
ri una gran moltitudme di prigioneri : i quali andati atta gran chiefa, correndogU an*
CO dietro con moltitudine Saltre perfine, alla fcopcrta futOaneggiauano Giujiiniano,
cr con honorate parole lodauano Lcontio cr Cattinico patriarca ettandio diede lo
ro aiuto. Partiti poi detta gran chiefa , fe n'andarono nel theatro detta catiaU
Uria t cr iui fecero il medefiino , cr tratto fuori del palazzo per for-
za Giujiiniano , gli tagliarono il nafo , cr confinarono a Cher
Giuflnd
fona il fijlodccimo anno dell'imperio fuo , che tenuto ha
no h^liat
th gli futi
uea. Pofeiaprefiro Stefano Eunuco, cr Theo- .
. i

rfr,fit*n dtfio monaco , cr legatili amendue con funi


tetattnfmn per li piedi , gli Ibrafcinaron per la
t*.
piazza infino al bue, crini
M-(c di
gli abbruciarono
Sttfan
Tbttdtfi, IMPERIO*
. . , f

PARTE TERZA. 8i

IMPERIO DI LEONTIO.
Atto tjucflo , Leonlio prcfe F imperio, /tto il e]tulc gli A*
rabi che digU hjucano afflitc le prouiiicic Romane, ferie me
narcn ccn un grd/i numao di prigioni cr finalmente
effo loro

foggiogaron f Affrica . Di che hauendo auuifo l'imp.gli mand


centra iSioiianni Palritio comma groffa armata, per ridurre
ejuelk prouincia [otto Fimpcrio Romano . Era efuefio Giouanni Ghuam
tlquale arriuatoch'eiuifu, fubito combattendo gagliarda f-
un hnom molto ualorof.
mente ninfe efuegli Arabi che uitrou,cr cacciatili uia, nifi flette tutta Fmuemata,

cr hauende jeritto alCmpi il fucceffo della cofa , Haua aj^ettar quel che uolcua che
*
ficeffe. In tanto il jmmo con foto de gli Agarcni (che cofi chiartuno eglino i lor prin
g dpi) hauuta nuoua delle cofe d'Affrica,cr con maF animo foffcrcndo quella rotta,fi
mette in ordme con una buona armata per andar al racquijlo di quella prouincia Et .

perche Giouanni non fiuedeua uguale a lui di forze, per lafciato il porto,fi meffe in
<amino per tornarfcneaFimpcradare, cx dimandarli magjgior aiuto . Ma giunta Far
mata Romana in Candia , i principali di quel popolo , giudicata in parte la grande
vergogna chera fiata Fabbandonar F Africa,cr concedala a' nimici, cr in parte an
cara temendo che Fimp.foffe pa pigliarne grandifiimo fdegno, pafuafao alle genti j ^
delFarmata che uolcffiro ribcUarfi,cx falutar impaadore Apfimaro Drungario de l'armata
Cibirreott > ilqiiale incontanente ancora nominarono Tibaio , cr dar poi addofjb a oceano i m
a Leontio Fecalo i foldati,cr fitbito qucfto Apfimaro con Formata condottofi a Co
.
^tf"^
flanlinopoli, prefe porto in Sica Et quantunque Leontio con gran diligcntia guar
dajfe la citt, nondimeno alcuni magiflrati delle prouincie ,
pa lo muro Blachemio,
il quale toccato gliaapa forte in guardia,hauendo hauute con fntifiimo giuramen
fole chiaui della porta, meffero dentro Apfimaro . 1 faldati dunque dell'armata cn
^
trati dentro meffon a fiacco le cafe de' cittadini ; cr Apfimaro tagliato il nafo a Leon
fati^U L
tio,lo diede fiotto buona gtardia,o' tutti quei principali che da quello tenuto hauea gluuo il na
no, fiat ti ch'ei gli hebbe molto ben battae,gli confife tinti i lor beni,cr confinogli .
fi* me
Regno Leontio tre anni. ' *

IMPERIO D*APSIMARO,
CHE TIBERIO FV ANCO CHIAMATO.
P $ I M A R o , oua Tiberio hauendofi (nel modo detto) gua
dagnatoFimpaio ifubito fece capitan gcnaale con fiamma au , r
j
torit il fuo fratello Haaclio, di tutta lafantaia cr caualleria, d^cL
cr in Leuante manddMo contro a gli Agareni I Romani dun* wira gk
que affidtata la Soria , cr feorfi auanti per fino a Samofata, fa^ AJ***
cheggiando tutti i luoghi uicini , uccifero un gran numero d A
Fff g4rrni.

Di:.";*? r^iH'Googte
, . . , . ,

Si DF, GLI AN NALI DI GIO. ZONARA


garetti CT uti gran numero ancor ne prefono ,fi che fatta ctiandio una gran pre* D
Armen. da,grunde fpauento mcflhn a gli A rabi M a Baane detto per Jhpranome H eptade*
mone, a git A rabi con tradimento diede la (quarta A menta Mai principali de gli
.

Ameni, leuatij aromore, ucciferogli Agarcni.crmandattambafciadcriad kpft*


maro, di nucuo gli riecuerono nella prouineia . Ma Maecmetto ehe alihora era fi*
gnor de gli Agareni, di nttouo collrinfe f Amenia a darlt obbediensjx , CT abbruei
utut tutti I principalt del popolo . Moffero etiandiogli Agareni guerra alla Olitia :

con li <\uali Heraclio uenuto a battaglia , tagli a pezzi la nuggior parte di loro, cT
Sonfint a gli altri fece prigioni,ty mandogli tutti legati aU'imperadcre. 1/ quale nella Cefalo*
filipfict.
nia confin Ftltppico figliuol di Niceforo patritto 5 perche haueaueduto infogno che
raqitilagli ftceua ambra , onde andana penfando fra fc di farft imperadore . Hor
Gtufuuano, come s' detto, era fmrufcito, CT confinato a Cherfona, fi fugghcT ri*

corje a Colgano principe de' Cazari , da cui honoreuolijtmamente fu riceuuto CT


prefe per moglie Theodora foreHa diquello,n mollo dopo d'indi partitoeonla g
nubile, fe n'and in un'altra prouineia. Ma Apfnnaro per alcuni fuotambafedo*
rinundato a promettere unagran fomma di danari a Cagjno,fcgli mondana la tefx
diGiuflinianoiOttetme dal barbaro che mondaffr due de' fuoi famtltanad amnuxz*
Z<rr fecretamente Giufiniano M<< Theodora tntefa quefa cofa per uia <Tun fert*

terefree auuertito il marito. Giuiftniano dunque appartatamente chiamati Futi dal


T altro quei due , con una fune gli fhrangol CT mandata moglie in Cazaria , eff
la

montato in una barchetta ,fimcffe in camino per andar a trouar erbe lino principe T
de' Bulgari . In quella nauigaticne fi Icu una tempefra grande,fi che la barchetta fu
in pericolo grande di fommergerft . Giufiniano dunquefu auuertito da quei che fcco
frincilt de'
nauigarono,che itoleffe far uoto a Dio di perdonar a tutti i fuoi nimici, fe fcampando
BulgiiTi ri-
meiie Giu- rieuperaua il regno j rifpofe Gtdfiniano a quegli a punto cofi, Poffa io fubito qui af
piniano m fogami,fe io perdoner mai a ninno di loro . A rriuato dunque al prineipc de' Bui
gart,cr fattoli un gran prefatte, con promeffa di maggior cqfe, quello uolea metter |
*ptU.
Jo dentro nel fuo antico rcgiu),^ di piu anco promettendo darli una fua figliuola per

moglie ; fnabnente ottenne ci che uolfe,o" con quello da un groffo efferato act om
pugnato, fe ne ua atta uolta di Coflantinopoli j CT dinanzi atte mura piantato tl cam

po cominci a tentar gli animi de' cittadini , parlando con efii, che dalle col
migne de' tetti franano a guardar il campo . Ma quegli non pur non
linuitauano, dandoli buone parole, ma con atroci ingiurie lo

fuittaneggiauano . Onde egli M notte entrato dentro


netta citt per Faquidotto, la pref . Et Apfr ,
maro , che in Apollonia s'era fuggito fu
,

prejb , hauendo fette anni


regnato

IMPERIO

V
, , ,

PARTETERZA. 83
*
IMPERIO RACQVISTATO DA
CIVSTINIANO CHE HAVEVA TAGLIATO
'
1 L N A S O. f

ivsTiNiANo dunque nelmododcttoricuperrimpet


rotZT prefolo la feconda uolta col nafo tagliato. E t incontancn
te fatto pace co'l principe de' Bulgari, cr donatigli gran prefcn

ti, rimandoQo a cafa . Dipoifatt^ uenire Abfimare co'l fuofra


tcllo EracliOfCr Leontio ancora i a canto alle mura fece impic^
crudebi
cor Eraclio con molti altri . Et Apftmaro,zr Leontio fatti me thinmce d
nar attorno per la piaxxd incathenati,glifece la fauola del uolgo ne giuochi Circen Giu/hnun
dtffdfu*
fu pofcia fattifcgli gittarm terra difleft donanti, gli faltcopicdi fui collo : final

^
mente nella caccia command che tagliato gli foffelcapo . A CaUinico patriarca
primieramentefece cauargU occhi, poi confinoUo a Roma,(y deput patriarca Ci
ro Monacorinchiufo,chelaricupcrationdel regno predetta glthauea Vna gran .

difiima moltitudine di plebei, cr di foldatifece ammazzare, parte alla feoperta, cy


parte occultamente. Di Cazaria richiam la fua moglie Theodora, che di gi par
torito gli hauea un figliuob,il quale egli chiam Tiberio,ZT amendue gli coron,^"
il figluiol chiam imperatore cr la madre imperatrice . fatto queilo ruppe la lega ,t,ure bmI

che con i Bulgari hauea ,crcon genti a piede, cr a cauallo ,(y per mare andato ad gari.

Anchiab,moffclor guerra.! Bulgari pieni di paura da principio fi ne fuggirono^


monti. Ma poi ueduto tcffircitode'Komani fenzauerun orduic accanq>atofi
che alla pazzefia in qu,cr l differfi andauano a procacciarfi de' pafcoli,riprcfiro
animo , fi che calatifigi appiccarono con efii la zuffa cr n'uccifero molti,cr mol
ti anco fecero prigioni,cr prefer buon numero di cauaUi . Ma Fimpcratore con quel
poco eTeffercito che gli rimafe,/} ritir in un certo caficUo. Dipoi tagluti inerbia
^
i tutti i cauaJU,perche i nimici non fi ne poteffiro feruire, montato fopra alcune naui,
confuo grandifiimo feorno cr danno , tomoffin a CoBantinopoli Pofcia tutto in .

fiammato dira contro aChcrfinenfi,perche haueano difegnato d'ammazzdrb,quan


do sauuidcro che di nuouo tentaua di ricuperar f impaio, mejfi in ordine una grofi
fa armatadi gake,difiifte, di brigantini, cr naui da carico, con un grandtfiimo
gmdato da due capitani, cr mandolla centra di loro, con ordine di non
effircito
padonar la ulta a niuno , ma di mandarli tutti a fil di ffada . Q^efii capitani fenza
ueruna fatica gli prefiro N i terrazzani delle citt di Chafonia faceuano ueruna
rififtenzai fi che tutti gli ammazzarono da' bambini, crfanciidlctti in fuori. Giu
(limano quefio intendcndo,s'adir grandemente, cr fubtto mand a dire, che glifof
fero menati tutti quei cherano campati } cr effindogli mandati, la maggior parte di
loro perirono in mare . Quefia cofa fu di gran piacere, cr folazzo ad'imperadore ;
ma n anco per queHo era la fua rabbia ftia,perche fimpio (jr crudele hebbe a dire
con gran minaccie, che con nuoui ejfirciti, che egli ui mandala, uoba far campi da
fff X lauorare
. , . .

?4 DE GL^AN^IALI DI GIO. ZONARA


luuordTf delle citt di tutto (fucl (Kiefe . Queftu cofa inttftfi da cjuri pochi pjefmi,
che ucrano rimfti,cr da glt altri lor uicini, fu cagione chefi ribclLiffero . La onde ^

effondo ini capitato per forte quel f ilippico fghuol di Bardano,il qual di fopra hab*
I Chennij biamo detto che in Cefalonia era fiato confinato da A pfimaro,cr che ahbara richia*
treaiio rm
matofenc temaua a Cojantinopob,lo falutarono impcradore, aiutati ancora in cofi
f tradir fi-
Uffito.
fretta E Hafuo principale. Giujliniano intef quefla cofa ,fubito in collo
imprefa da
della madre fcann i figliuoli E iw,cr quella diede per moglie a un fuo cuoco India

no . Dipoi meffa in ordine una buona armata la mand cantra a Cherfona, common*
dando al capitano, che da' fondamenti doueffe fpiantar tutti . L'armata dunque ar-
riuataui.cr pofo Caffedio al paefe , i CaxAri uennero in aiuto de' Cherfoni ; Di mo*
do che faffcdio f n'and in fumo i cr le genti dell'armata non hauendo ardere di tor
nar aW tmperodore, comminciarono ancora effe a orlar publicamente di Giuflinia*
no cr publicarono per loro imperadore Bardotto Hor effendo flato Giufliniano
gran tempo fenza intender nuoua alcuna dell'armata , cominci a dubitar che auue*
nuta non foffe qualche cofajlaqualcglifoffe per recar tradimento, cn'nganno:f>c*
r partifi da CoHanlinopoli , cr nauigato per fin' a Sinopia, uiddc ucner formata in
tterfo la citt j cr egli ancora fubito uolt le nani . Ma f ilippico hauendo il uento in
Motte di poppa,fbito prefe la cittgrande . Giufliniano effendof fermato in Damatria,cc*
Gmftiaia- co che E Ha gli fu mandato contro i il qua le perfuaf da' faldati che uoleffero abbon
tio , & di
donarlOfO' paffarfene a EiHppico : tanto feppe ben dire, che l'ottenne . Onde E Ha
Tierio fu*
figlimi*. flcff con le fuc propie mani tagli la tcfla a Giufliniano . il cui figliuolo Tiberio

con fauola materna Anaflafta (che gi morta era Theodora fita madre) fe ne fugg
ncUa chiefa Blachemia j cr entrato nella facrofanta cappella,fi ficc fatto la fantif*

finta menfa, attcnendofi a una delle colonnette di quella . Ma quei eh' erano mandati
a cercarlo, tiratolo fuori delfuro luogo, crudcHricnte come a una pecorella gH ftac*
corono il collo

IMPERIO DI FILIPPICO,
DETTO ANGORA BARDANE.
AnmJlui Vesto Filippico prefo c'hebbe Timperio, fuhho s'ora
ne del ftjt m contro al fefo uniuerfal conciHo , cr ordinatone un'aHro
Citali*,
queft'huomo uano , con tutto il fuo potere annull quel con*
Pr*ncfiko
dyn meM cibo furofinto Imperochc ( come
. fraccoiua ) ottenuto che

e* heretlie hebbe fimperio Leontio,un certo monaco ferrato nel mona-


t-lequente fiero di CaUiihrato, ilqualteneua l'opinione de' MonotheU*
f in (he ya ti , a quello FiHppico prediffe , che cgH acquiflerebbe limperio , co'l farfi pr*
kr*f Imf.
mettere , acquiflato che egli [hauejfe , incontanente per mercdi tal prcnofli*
co, d'annullare il feflo concilioicr FiHppicogHelo promife. Non manc dun*
^ con tutta fautorit fua di farlo ; cr penfauaf fmamente , che perci annui*
lato
. , .

P A R. T E T E R Z A. *5
uecchi ImperaJori , U
A Uofofje . Coftui tramo un ffr<m thcforo ttccumdsto dn
miglior pjxic di queUo confum in corto tempo in cofe non ncceffaieiCT
tutto forf

tbarebbcfciakcqmojfe piulungo tempo haueffe tenuto l'imperio . Quefl'huomo


certamente era tenuto eloquentifano, CT anco molto prudente i ma nel gouemo era
una fciochifona perjna,crdi finiftro auuedimcnto. Cacci fuori della Jua chiefa Ci
ro Patriarca,cbe fi anni tenuta rhauea,cr in luogo di cpteOo ut meffe GiouannifCh'e
ra fuo adulatore,cr che con effo lui bcnifimo ^accordaua . Sotto cojlui i Bulgari fi*
eheggiaron tutta la Tracia,crporft per fino a Coflantinopoli,con una ricca preda,
cr moltitudine grande di prigioni, ne tornarono a cafa . Gli Agaratifecero il fi*
p
nule in Leuante In capo di due anni,cr alquanti pochi mep,da cheprrfo hebbe Cim
perio} haucndo celebrati i giuochi equeHri, cr dofm il combattimento lmoft ne ba
gni Zeufippo,inuit a cena feco akux Senatorii o come altri dicono, quei che uin*
citori erano rima/ii ne' giuochi Circenp > In quel conuito dunque da alcuni Senatori
prefo,fuaccecatoAlchegUauucnneilgiomoauantilapenthecofte,crilSenatoetil riliffkti
B
popob difegparono Lnp. Artemio prmcipal pcretario,ponendogli nome AnaPafto.

IMPERIO D'ARTEMIO. CHE


ANCOFVDETTOANASTASIO.
VESTHvo-MOfTd dotto in ogni frte di dottrina, cr aflu
tifiimo in ogni maneggio, crgouerno.Ei tolfe uia del patriarca*
toGiouanni (come quel che non era catolico) che tenuto Fha*
ueatreannifcrda Cizico richiamato quel Germano, che da
Cofiantin Pogonato era flato caprato,lo foPitui in luogo di quel
lo. Intendendo egU che ghAkfJandrini erano parcatiinFeni*
eia, per tagliar tui de' legpi da fabbricar le naui, fubito mand contea di loro una ben
fornita armata,ordinando etianddo che le naui de' prouincialife nandafpro a pigliar
porto a Rodi idoue rannate tutte infieme, command loro che andaffer contro a' ni- .

mici, afpgiuindo loro per capitan di tutta

fa,CT generai Logoteta . Kaunati chefurono


Tarmata Giouanni ducono dcBa gran chic
tutti aKodi,cr che Giouanni ft mette*
^
ua in punto per far uela} legentidelTarmataiOpiu toiioglt OppcuninimicidelTim
peratore,percioche non molto bene trattati hauea i foldati dell'armata,gli negauano
Ttmperto ; CT fiito uecifero Giouanni che la contumacia cr arroganscA loro punir
uolea i cr parlando alla feoperta contro alTimp. non uolfcro andar piu auanti, cr
una parte dilorfene tomaron'a cafa,cr una parte s'auuiaron uerfo Coflantinopolii
cr arriuati in Adramitto,per comun concordia flutarono Imp. utt certo Theodofto Thegdt/io
ripotitar depublia tributi, forzandolo ad accettar Timperio j cofui era huomo non Adramtte

puntopraticone'maneggidiellaRep.ArtcmiohaKutadiciUnuoua.metteinordi*

ne un'armata,cr fortifica la citt, andofene effo a hlice* Metropoli di Bithinia I

feditiofi per terra tCr per mare arrtuarono 4 Cnrippolif dotte per mare talhora fi
FFF 3 fecero
, , , , . ,

6 DE 5L1 AIfMAtI DI GIO. ZONARA


fecero (deune fctramuccie . Dipoi paffuto Tbeodofio in Tracia , per opra facm D
tradUorijper lo muro Blacbmtio , entr nella citt ^ande cr infeme con effolm^
foldatetlegeTUideWarmataqualiperlecaferuhbjrono ungrandenaio,etme(fe k
mani addoffo a tutti quei principali che dfendeuano Arthemio cr a Germano a*
p
triar ca^fen andaron alla uoUa di Nicea,mofhrando ad Artemio che la citt, cr il p^

laxxp reale digia erano preft . Artemio dunque ueflitofi da monaco cr bauuta la
Artemh di pronteffa ebe altro difpiaccr non gli [aria fatto, fi diede lor nelle mani, CT in Te (fa
Menta me-
lonicafu confinato, houendo tenuto Pintperio un'anno foto, CT tre mef

IMPERIO DI THEODOSIO
AORAMITTENO.
H E c o s I o dunque perfona da bcne,'cT(Pl>onffht Ulta ^
ma doftoco,cr a' gouemi,cr particolarmente dellimperio non
punto atto,ottenne (come s' detto) Ptmperio.Ma Lione il qual
etiandio cbiamato Conone,da Artemio, a cui aQhora fi mofira
ua afjttionato , effondo fatto capitan di Leuante , a Tbeodofio
ceder non uolfe , tutto c^ fautor baueffe Artabafio Armonio,
capitan de gli Armeni. Dindi dunque con le fue legioni andoffene a Uicomediat
doue prefo il figliuol di Tbeodofio con agiti reai apparato , lo conduffe a Cbrifopol,

.. Tbeodofio queflo ueggendo,feKca uoler combiUtere gli cede il rcgno,CT infieme con
^ figlbtolo fattofi rader il capo fi fece cberico,CT bauuto un faluocondotto , che con
re- tra di lui non fi procederebbe a peggio,tranquillamcnte fe ne p^tuttol rimanente
4
derltrim- della fua uitd, houendo regnatofolamente due anni.
ferie.

IMPERIO DI LIONE ISAVROr


CHE FV ANCO DETTO CONONE.
Ione contro ai offa fui defft,la deputa deWimperilo

.
tenne. IfauriafuU fua patria, CT di epem col fuo padre, cr
^ fua madre, da Giufiimano imperatore ,
prima che cacciato
[offe delTimperio, fu mandato uia,cr andoffene a fiore in Mem
fembria citt di Tracu , Cacciato che fu Giufiiniano , in quel
la che i Bulgari andauano per rimetterlo in fiato quefio Lione
gli and incontro, cr fceU alquanti prefenti , onde per quefla cofa Giufiiniano fubi

to gli diede la depiit di Spathario cr Gii^inian ricuperato chebbe timperio,fn


fmpre fuo familiare, crdomeflko. Pofeiafumandatoa gli Alani, ouero Albani
(ebe cefi dagli Antichi erano chiamati ) per commouali a pigliar Farmi eontro a
* '
gli Abafgi ebe a' Romani ribelkn serano . Vbbidiuano quefii popoli (come Pro
copio
. , . ,,

PARTETERZA. 87
A copio Ccfdrienfe ferme y^duelor popolari , Fimo de' ejiuli gpucnuxua e pttirti (fO<

riente^o' FaltfoqueUcdiPonetUe .L'imOjCf Fhroprrla jtu graniauarit trai*


taiMmalifono U fua gente. Peroebe tutti <juci fanciulli, che efii trouauano che

fider belli , CT ben formati per forzagli togUeuano a padri,et caftratigli,pergran


prexZP gU ucndeuano a' Romani iquali fempre fuifeeratifimamente amarono gliEu
nuchi,cr quel ch' peggio,amnueccauano anco i lor pac^a fin che adirati per amor
de' figliuoli , non haueffer a muouer feditione . A pprefp> gli A bafgi dunque,grandif*
fona feiagura era l'hauer generato un bel figliuolo, f^che con k morte fi pagana
quella beUeTxu . In tal modo dunque gU Abafgi ueniuano trattati da' lor magilratL
Giuflmiano dunque fu il primo, ilquale mandatoli unfuoE unuco lor popolano (per*
th di fi fatti fi trouauano molti nck corte Romana) proib a' lor magijlrati, che per
Fauenire non haueffer a cabrar piu ucruno,attefi> che in uano haucriano prefa quel
k fatica, perciochc i Romani non erano piu per comprarne alcuno . Qttefia nuoua
B con allegre7X4 grande fuda gli Abafgi riceuuta,crafiicuratififopraFedittodeirim
per.perFauuentrein cotalcofa non uolferopiuacconjntire a'magiflrati loro,iquai
magiflrati etiandio a queUa cofa diuetmero freddi Non contenti di qucjlo quei po*
poli , priuarono F uno,cr Faltro lor capo del magifrato, cT dileraronfi tutti di ui
nera lor modo,cr fecondo le lor leggi . Et perclK fin' a quel tempo nelle cofe della
religion chrtiiana erano fiati rospfini alando per iddij le felue, cr i bofchi,cr
,

, con barbarefca fempUcexxa > perdo Giuftiniano tolfe Fimprefa di ridurli


gli alberi
aUa piet chriHiana 1 cr mandatt loro alcunifant'huomini di chiefa, gli fece ammac*
frar neUa coffiitione di Dio,cr fatta iui fabbricar una chief deOa uergine mark,et
pofiiui i facerdoti gli diftolfe da
,
queUa uita al tutto Barbara cr riduffeli a' coflumi
ehriiiani . Dall'hora in poi non hauendogli Abafp a flar piu folto Fubedicttza di
niun di loro ,
gli imperatori Romani gli mandarono i magijlrati , da' quali tutte le
eofeuemuanogouemate. quaimagilhratiportandofi crudelmente con quelpopolo,
Q furon cagione che temendo tuttidi non effer un'altra uolta ridotti in efbrcma feruitn
de' Romani, gli fi ribellarono, n piu per Fauueniruolfon' accettar alcun magifhra*
to Romano Hor quefta fu k cagione che quel Giuftiniano cuifu tagliato il njb,per
eoftigarli mand Lione Spathario agli Alani c<m una gran fomma di danari, per far
li pigliar Farmi contro agli Abafgi . Andato U dunque Lionel, cr ftatoui molt'anni,
tardt^ cr ftial contento torn , n trouato Giuftiniano (perche era fiato morto) n
filippica (perche era fiato cacciato di ftato,c7 accecato ancora
come %' detto) an*
d a trouar Arthcmto che allhora era imperadore ; dalquale benignamente fu riceuu
to,cr fatto gouemator di leuante. Per amar di quello^ dunque (com'ho detto ,
com*
battendo, a Theodofio fi contrapofe cr ottenne finalmente Fimperio\. O incompren
fibtie abbiffo de'giudicif di Dio. Hauuto nel modo che s' detto,Fimperio,fubito pr*
mife cr ffos per moglie k fua fighuok ad Artaboido facendolo curopakta . Hor ***fdm4 tt
,
Mafdnta principe de gli Arabi paffuti da Abido in Thrack con gjrofiifiimo campo,
k maggior parte diqucQa proumcu facheggi , et affalda k real citt con impeto
ff-ande ,pcfcun baftione appreffo aUe mura di tara ferma cr da quelk parte fi

FFF 4 meffe
,, , . , ,

88 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


meffe ad affediar' cr batter la terra egli lieffo,cr Solima con gli archifatrapifuoi dal jy
la parte del mare congrojiifiima armata . Ma
li Romani col fuoco Greco fi lena*

ron dinanzi agli occhi cr fecer ritirare tutte le naui di quelli , co/ da combatter,
eomecpteUeda carico sj che molti nochieri,cr capitani di naui che da tal fuoco
detto,non erano anco flati tocchi per differati ft diedero aSimperatore . Et in tal
,

maniera la maggior parte dell'armata Arabica , capitmale . Et le legioni Roma*


ne affaliati quegli che per la Bithinia attcndeuano a predare, moltti uccifero , p che
gli altri p meffono in fuga . Etauegli Arabi ch'erano in Thracia, trouarcnfi da co*
tanta fame opprefi, che non s'ajlennero dal mangiar qualunque forte d'animai fi fof

fe , anzi diccp che anco meffer mano a corpi morti de gli


huomini . Oltre a ci U
pefte uccife una grandifima moltitudine di loro . A
quello s'aggiunfeche t Bui

gari , come dicono alcuni i affatatigU , molte migliaia di quelli tagliaron' a pezzi ..
In queflo mezzo, Sergio gouemator dcUa Sicilia , intefo che gli Arabi affedUuano la
La feiTa-
citt,cr che tutto [imp.erafottofopra,ancora egli cominci a penfar di farfi tiranno, B
na feditiih
n mo[fa in
non gi ch'effo s'ufurpaffe il titolo <T imperatore , ma ben fece opera che il popolo
iKlia (y crcaffe imperatore un eerto pio fcruitorc chiamato
Gregorio , hauendoglt per mu
da uncertt tiUo il nomcyCr chiamatolo Tiberio,ilquale di uolont di Scrgio.alcuni pofe in magi
Paolo fofn-
Prato. QuePa imita cornmeff fortemente Lione , cr andandofi imagtnando come
ta.
hauefp; potuto fpcgnerla , fubitofcce chiamare il condottier de' caualli impaiali , in
lingua Romana detto Cartulario,tlqualpchiamaua Paolo,huomo patritioicr fatto
lo gouernator della Sicilia,lo Jped eontro alfcditiofo,dandoli una patente neUaquale

fi comandaua a tutti i prefidenti delle prouincie che Faiutaffero > cr oltre a ci fcrif

fc aU'effcrcito Siciliano ,
auuifndolo che le cofe dclTimpcrio Romano fuccedeuano
proP>eramente,perche digi gli Arabi erano fiati uinti,cr rotti.Et que/ia lettera an
cora diede a Paolo ehe a faldati lo prefentaffe Hor Sergio intefo che contro ad ogni
filo penpao, queflo Paolo era di gi giunto in Sicilia, chera entrato in Siracufa cr

che hauea tutta lifola infuo potere,Jubito fuggifi alla uolta di Lombardia. Et Paolo f
parlato chebbe a lungo con i faldati cr prefentatu lor la lettera deWimperatore , fe
ce di maniera che fubitocominciomocon liete uoci a lodare crmagnipcarFimp.CT

diederli legato Gregorio nelle mani con tutti i fuoi fcguaci Paolo fubito fece morir
.

GregoriOyCr a' fuoi fguaci faldati fece dar molte Paffilate,et rader i capcUi,et con
finogli. Sergio hauuta da lui la promeffa del perdono, di Calabria doue allhora fi
trouaua and a trouarlo. Et in queflo modo fu rachetato il tumulto dislalia. Hor
gliArabi che affediauanola citt, trou<nft hauer riceuuti molti piu damii di quel
che dati s'haucffero , fi meffet in ordine per tomarfene a cafa cr montati jpra
quelle poche naui che rimafle gli erano ,
partironp i ma leuatofi cantra di loro un fu
de
^/i Arabi rioffimo ucnto ,
periron tutti con le lor galee da dieci naui in fuori prefe da Roma

frr mate. ni. laltre feampate tomaron a cafa a dar la nuoua della rotta. Nacque a Lione
Cofiaiuin un figliolino molto piu crudel del padre 5 onde fubito coron imperatrice la mapre di
Cofrroiiimo
quello chiamata Maria cr nella chiefa grande fece battezzar il fanciullo,poncndo
gli nome Cojtantino i ilquak effendo tuffato neWacqua fkerofanta, dicefi che dentro
uand

V.
1
. ,

PARTETERZA. 8p
u'aitd del corpo ; per Uqual cofk fu chmtto per Jpranom Coprommo $ onde ,fi
fcriuc, che il jMifim patriarca Gcrnmodiceffe, Qjtefi' jgnalechequeflo fan*
ciuBo contaminer le cofe facre,(ytrauagliar<inwbo gli amatori della piet. Vi*
uendofi quietamente Artemio in Thefpilonica,liiceto macjbroditelc dibanagia,
cr huomodig;rancredito,gltperfuafi chefenefuggiffea Bulgari yZT con [aiuto di
quelli s'igcgnafj di ricuperar l'imperio Feceb Artemioy cr con una gran molti*
.

tiidine de' Bulgari andatofene a Coflantmopoli,fi penfaua che il popolo foffe per fol* Morte JAf
temi et di
leuarfi,cr riceuerlo per imperatore , ma non gli uenne fatta , perche niunof moffe. Uicete.
Onde i Bulgari per una buoiu fomma di danari datolo nelle mani a Lione , fe ne tor
naron a cafa loro-, fiche Artemio m compagnia di Nicetofu ammazzato, cr tutti
I beni del bambagiaiofuron con/feati, moUaltri congiurati if Artemio ancora furon
mortii cr fra gli altri il principal facerdote de' Theffalonicenf. Fatto quejo, Lione
crea imperatore il fuo figlmolo,la cui coronatione folenmfrimamcntcfu celebrata dal
tiene fi-
fatto patriarca Germano. Dall'hora in poi cominci Lione a pigliar la pugna contro
glia U
pu-
aDiocr infuriarf contro le fante , cr ucnerande imagini . Et chiamato il patriar*
gna tenlTO
ca Germanoydiffc che non fi doucan riuerirrimagini,chiamando idolatria Fadoration a fimmagi
di qucHc. Ma quel fanto padre cofigli rijpofe , Buoik parole, o imperatore ; non di* ni.
re,cr non creder cofi. Perche quefio pcnfiero al tutto impio . Io fo molto bene che
commune oppcnione , che ungiomo forgcrunatalcbcrcfa.Manon uoler effer
tu t auttorc di quella . La fama che un certo Cononc dee metterla in campo . Kijfo
fe fubito [imperatore. Io fon quel defj,cr non altri . Perche da pueritiafui chiama
to da mio padre, cr da mia madre Cononc EI perche il generofo patriarca Gcrma
-,

no acconfentir non uolfe a tal oppenione , anzi pt lofio gli fi contrapofe gagliarda*
mente , riprendendo tal peruerfit , egli lo cacci uia della fua chicfi che ij. annigo
uernata hauca, cr/ircc patriarca un certo Anafh^io che feco in queja cofa s'accor
dalia . Mora io uoglio qui raccontar in che modo Lione in quefa oppenione entraf*
fe, lafciandofifdrucciolare in cefi 'fotta impiet

OVALE FOSSE LA CAGIONE


SELL'IMPIETA DI LIONE.
Ss E N D o uenuto il principato degfi Arabi nelle mani d'Izito
due Giudei incantatori, quantunque mofiraffer di conofccre le
Il premie
cofe a ucnire per uia d'afrologia, gli promettono una lunga ui*
(he del pre-
ta, cr [imperio, quando che egli uoglia toruiadi tutte le chic fe neftue lere
de' Chriftiani [immagini di Chriflo,cr della fua madre Il bar* dimandai
.

al(pianti Ite
baro non fu tardo n pigro ad ubbidirli, cr incontanente fece
Irei il
annullare tutte [imagini delle chiefe del fuo dominio , ma non molto dopo , il mifero ,
dejhvggi-
prou la uendetta dutina,perche non pafi un'anno ch'ei fi mor . llfuofigluiolo fuc* mento de
cejfor nel regno, cercando di far morire quefti falfi indouini perche haueano ingan* immagini
, , ,

96 DEGLI ANNALI DI GIO. ZNARA


nato fuo padre-, efit di gi fuggitife n'erano in lfuaria.Etiui incontrati/} in (jueflo Lio D
ne aUhora giovanetto CT artigiano gli predifp. ro che farebbe impcrator Komano.
,

lAa egU che con/idcrota la fua condttione , di g^an lunga hntaniftma dalliimperio ,
non olf4 dar fede a' prono/hchi loro-, efii nondimeno fiondo /aldi nel lor dettOyoffir*
maron che (pianto predetto gli haueano,rra per uenr al fuo tempo-, cr con giuramen
to [d/rinfro a prometter loro di farli (jurlgratia che gli dtmanderimo quando et

foffe fatto imperadore. Giura il giovane di farlo. Hor venuto Lione,come s detto ,
a quella degniti f chauendo gi tenuto rimpcrio noueamii, eccocheidue Giudei
indovini lo vanno a trouare,dmdandoli il premio del pronoflico loroKo rifiuta Lio
ne di farlo , dicendoli che dimandino quel che vogliono . Noi non uogliamo (differo i
due profani hebrei)n dimandiam ricchezze , n procuriamo degniti veruna di prin
cipatOf efimperioima /blamente que/io che per tutto fian tolte via rimagini del No
zareno crdt/a madre. Lione ollhora come huomo di poca fede , CT come fe la cofa
foffe di poco momento cr agevole da fare,promi/e di far quanto piaceva loro,cr in E
trota neWanno decimo del fuo imperio, prefe la guerra contro a Dib,cr con terribile
furia diede addoffo alle venerande imagini, mettendo in piede una graui/fima perfeett
tione,ca/igando,cr facendo martiri molti che alla fia dete/landa uolonti fi contrapo
Li{>rjrM ui
tma dU neuano.Etfraraltrecofech'ei/cecontroapif,que/afugrande.NcUa Bofilica u
di cino alla piazza deWerorioeraunacafareale, nella quale fi conferuaua con graiifU
CtjUutir.Q gU antichi
ra molti libri di fcientiehumanc,zr diurne, fabbricata da pcrhabitatione
foli.
di colui, che tutti gli altri auanzaffe di dottrina , ilquale veniva chiamato dottore uni

verfole . Ceffui haueua dodcci compagni eccellentemente dotti. A quali dal publico
era proueduto il vivere -,
ty tutti quei che diftderofi erano (Timparar lettere andava^
no a arcuar co/oro . Et gli hnperadori etiandio con efli fi configliatutno ne'maneggji

d'importanza. H ora Lione fi penfaua di poter tirar nella fila fententiatutto'lmondo,


quando che quefti dodcci tirati u'haucffe. Fcceh dunque chiamare,'cr communicogU
Ufcelerata fua openionedeW imagini. C(^orononpurnongliacconfentirono,ma
p
s'aigegnarono di diUorlo a fatto da tale openione, prna con (ltci,cr amorevoli paro
le tentando d'addomeficar cotal fiera, CT pofeia finalmente col contraporglifi auda
ccmcnte,riprcndcndo l'impiet fuaMa egli aguifa <faffido fardo turava rorcccbie,

^ penetrar la/ciaua la ucce de'incantatore,non volendo accettar da' favi la medici

(cn dederi ,
Negotiata chcbbe piu, CT piu volte la cofa con e/Jb loro , veduto di non poter ti
(tmfagni rorli dalla fua,gUrimand a quella cafa reale-, itomo alla quale di notte fece metter
Mbhrut^t. inotof /k/cmp
fccche,(y altre materie facile da pigliar il fuoco, et comand che attac
C4f 0 ui foffe -,
CT cofi abbruci la cafa con i uenerabili huomii dotti, et i libri ficme.

ti di Per la qual cofa Gregorio che allhora governava la chiefa della vecchia Roma,'jifiu
I mferad - tata la con/deratione del gouernator della nuova Roma cr parimente di tutti quei
. - che lo fegiiitauano,ifcomumcoglituttii/temeeonl'impaadoreconijcomunicafi
ttodale,cr prohibi che per tauucnire non gli foffero piu pagati quei tributi chegt

finbelUtl fin a quel giorno erano flati pagati a rimperio,haucndo fatta lega coni Francefi,
rimf. c
I quali aShora hebbero grandisfima occafione occupar Roma. Imper che i Frati
cefi
V
, , .

P A" R. T E T E R. 2 A. 9t
A'ee/inon fndi fmgueRonunoi m
(come dice Procopio Ceftrienfe nella uxria f*
frdM,
hifioria)fon gente Germanica , che anticamente habitaua lungo il Reno , crii Ro
danoxr attorno alle paludi di tai fm. Ma guidando BeUifano fatto il primo Giu/li
niano rcffcrcito,contro a' GothiyCt con epici combattendo per conto dcll'ltaUa,cr del

le citt di <}ucOa,cr particolarmente di Roma che de (fuegli aUhora era occupata ; l .

FranceftalU}ora (dice Procopio) etiandio^alironritaliai onde iGothi chea Ro-


mani,et a Francefi non poteuano in uno flejjo tempo riftjlere, difmeffa la guerra, fe
cer pace,con Franceft concedendo in queUe parti della GaUia Itqu^ taicuano. La

qual copi a richieda de Franccft/u con patente imperiali confermata da Giufiiniano oteupua <U
con dtffcgno che non haueffero a impedir i Romani nel guerreggiar co i Gothi.anzi .

per amor di tal concezione partarfi da amici cr mantener la pace . La onde i Gets
manifubito prefero Marfilia colonia de Focenp, occupando tutti quei l^hi di ma*
re,cr Umore ijlefo,a" una gran parte del Venetiano. In queja maniera hauendoi

B Francep meffo il piede ne hi^hi uicini degli italiani , daUhora in poi non ceffarono
difargtierraauicimRomani,cr focheggiar le proumieloro.Papa Gregonodim*
que toltop daB! obbedienza dell'imperatore , come s detto,per la peruerfa openion
di queUo , fece pace con i Franecfi,cffcnd(fi prima piu uolie affaticato con lettere di

riuocar dall'odio di Dio , Lione cr ridurlo al culto delle fiere imagini . Ma quefto

fii un uoler far bianco con lauamenti unEtiopo. Non pur ei non torn a penitentia ,
ma di rabbiofo furore accefo contro acatolici,molti di lorfece morire,omandogli del
la corona del martirio. Con nuoui trnti , cr taglioni aggrau i CaUabrefi, cr Sici*
liani,crfecondoUcoPume Giudaico uolfc che gU fi pagajjfeUtributo delle tefle, co*
mandando che tutti i mafehi che appo di loro najccuano fritti fofpro. Effendo Ufuo
UpgUuoU di^Cagano principedegU Sci*
^ *
figliuolo gugrande,gU diede per moglie

Uh, et battexx4taU,cbiamoUa lrene,U quMe non abbracci Fimpiet del marito/na


cofantemente tuttauiap mantenne in queUa pia dottrina che da prbm gli fu infegna
- ta. Per un terremuotoueementiZimo molte chicfe,cT molte cafe rumarono in Cofian
^ cr fatto le mine di quelle rimafeoppreffa una gran moltitudine di perfone .
tinopoli,
AUhora etiandio cadde per terra la fatua (T Arcadio po/la fopra la colonna del Xe
rolofo cr quella di Theodofio alla porta aurea, crjopra le mura alFincwtro
della porta oh*
,

terra ferma deUa citt. Ruinaronoanco NicomediacrbiceaprincipalicittdiBU


thinia. Quefo tiranno di Lione fi feruidiquefaruinaper fo guadagno. Imper

che egU fece per un fuo banditore intendere a cittadmi cr habitanti della citt , che
non potendo rifar le mura dcUa citt fubitamente,n anco effondo profitto deUa citt
che quelli Hcffer coft lungo tempo ruinate,egli comandaua chea' pubUci tributi %ac*
crefeeffero uentiquattro piccioli per ciafeuna monetai cr che pofh nelffcojle
mura
fr^acefferoa ffefedellimpcratore. Cotal graucTXttdalThoram qua etiandio fpa*
ga. Cefi Cirfelicc Lione hauendo con danno della republica regnato zq.. armi, op* Mone di
Lione.
prrfjo da dolir colici ^licemente mand fuori ranima.
IMPERIO
, , ,

91 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


IMPERIO DI COSTANTIN
COPRONIMO.
OsT A N T I N Coprotmo figliuolo di Lione prefeTmpe
rio inficine con limpi et patema cr di g^an lunga ingegnosi
fuperarla fceleratezz4 del padre. Perchenon pur {incrudel
contro] alle uencrabili imagini , maetiandiotuttofidiedea gli

incantefm,a tagliamcntide gli anmuli, afinuocation degli


ferriti , cr ad altre cofedifonefle , cr brutte Finalmente ei non
.

s'ajlcnnc da uaunajcckratezxA , offendo pieno non duna forte di ribalderia , ma di


molte . Coflui non fu chriftiano,non pagano,non Giudeo , ma una fogtu dogni im*
<ic/
TiereAfT'
"

coito nafeono di uaric,confufe , cr mefcolate jftecie , crforme,cr crudelt . La on*
de per quefe cofefuodiofo a tutti . ll fccond'anno della fua tirannide (perche regno
Richiamer mai) fatta fimprefa contro a gli Arabi,arriuato che fu nella prouin
Guerra iui
le fra
^ Opificio, doue era fuperiore il fuo parente ArtabafSo Curopalata fiito gli ,

filmo , o* tefe finfidic . Auuegna che il fenato cr il popolo cr le legioni ancora , che come
Artabafde . 5V detto haucono molto in odio Coflantino , ad Artabafdo , come catholico dilibera
to haueano dar timperio . Ma Artabafdo accortofi delTinganno , ftUto chebbe un
lungo parlar al popolo , affali CoHantmo . il quale fuggitofi , ad Amorio ritirofiiyCT
fubito fpedai ambafeiadi a Lauceno capitano tf Oriente cr a Sifinacio di Tracia^
con larghe cr liberali promeffe ottenne da loro aiuto, crcompagriia in quella giter*
ra . Di qui nacquero k guerre ciuili , cr i Romani fra lorf'ammazzouano . Imper
che amendue difendeuano il fuo imperatore, perche ancor Artabafdo era di gi flato
dichiarato imperatore. Nella citt reakCoRantinohauealafciato per gouematore
j,
Theofanc macfhro i ilquak come quel che era affettionato ad Artabafdo,hauute let*
tcre da lui , ffarfe fuori qucBa uoce che Coantino publicamaite era fiato ammaz

j*i zato,crchcle legioni^haucano creatoperlor imperatore Artabafdo. Quefafa


ma fece che il popolo raunatofi nella chicfa grande , dichiar CoHantino per ifco
,
municato , cr con gran laudi magnificaua Artabafdo , cr tutte qucHe cofe ueniuano
ap^ouate da Anafafio patriarca . Artabafdo dunque da tutti riceuuto , cr faluta*
tp imperatore, incontanente per tutto fece rimetter inpi l'imagini. EtAnaUafo
patriarca con giuramento afferm che Copronimo hauca detto Chriflo non effer
iddio , ma buomo puro nato di Maria, come egli flcffo di Maria fua madre era no*
fi
lo. Vfato Artabafdo della citt di nuouo
, fi uenne pi uolte a le mani cr Coflanti -,

no ucnuto d^iCakidonia, ftdnto piant le trinciere attorno alk mura di terra frma,
et pofe Caffedio alla citt.Con efjfo uenne a battaglu Artabafdo,et ui rimafe uinto,
fi
che ritiratofi ncUa citt ferrofii dentro,attcndcndo a guardarla con diligenza . Aia
,

percheCopronimotencuailmare,nlafciauaaccoflaranacittucrunanaucdaca
, , , , , ,

A ricojui p patiiu gran fame ,


per la quale molti cittadini perirono . il mcdcpmo Co
pronimo hauendo meffo le mani addofp> al pgliuol d' Artabafdo,fubtto po/lolo infera
ri , lo moPraua al padre , Di poi di nuouo ucnuti alle mani injcmc ( infcrutabiU

giuditij di Dio) Copronimo prefe la citt . Onde Art<afdo fcampato fuggiti in un Mthtfdo
certo camello della prouincia dC Oppeio. Doue effondo prej con ducpgliuoliyfu acce frefo , cr
da Copremmo morti ,cr fra gli altri, f
calo. Molti de' fuoi confederati ancora furon

Battangio Patritio , hitomo illufrre , la cui moglie dopo moltanni , tl tiranno coHrin=

fe ad andar nel paefr dotte quello era fttcralo,cr canate l'offa fue di fotterra , uolfr
chella Pefft le portaffc,cr gittaffe nel palagio,nel qual luogo ancora tutti i nimici,ct Crudelt

p gittauano Uelfxrp giuochi equcPri, Copronimo trionf fuaido per


ondennati . i V
h mezzo del thcalro menar attorno Art<dafdo,cr i fuoi pgliuoli. Oltre a ci coman
d che il patriarca Anafapo da Dtppio menato fofjc a cauallo fopra un'afino con la

faccia uolta m rfb la coda , uergognofmente facendolo ffettacolo a tuttol popolo ,

3 come che prima molto ben l'haucffc fatto batter pubicamente. Et copia profr a
tiadelfanto patriarca Germano , dalfefftto fu dichiarata nera . Perche andan* Germaa.
dogli una uolta Anafrapo dietro , a cafo gli uenne poito il piede fopra la pia uefra ,

onde uoltatop Germano diffcli Non andar cop in fretta , che Dippio t'alpetta.Do
po rhaticrgli fatta fare tal uergognofa gtrauolta , come che quello uoltato p foffe -
dalla pia, lo lafci tener il patriarcato cr arnmintfrar le coj fiere . Effendo gli

Arabi fraloro in gran difrordia , cr occupatincU'tntcinegucrre , Copronimo con imfrefa di

quefra occapone , la qual non p lafci ufrir delle mani , moffe guerra alla fona CT
prefe Germanicia. N ella Palcpina,crnella feria, per un grandifrimo,zrhorri=> rerremu-
biltspmo terremuoto ucnuto,moltc chiefe , molte cafe cr moltt monajicri andarno in
ruina cr molti migltata di perfine ut perirono ,
non filamente per p fatta ruina
ma anco per la pepe ,
la quale fece parimente gran fracaffo in tutte le parti della SU pejle.

cilia, della Calabria, della Grecia cr di molte altre prouincie inpno alti citt di Co*
frantinopoli ; cr cotanta cr tale fu la moltitudine de' morti, che non p potcuano por*
^
taruiaaunoauno,ma btfognauafopra le corra metterne inpnito numero inpetne,^"
cop portargli . LapgUuola dt Cagano parteri a Copronimo un bel pgliuolo,il qua*
le egli chiam Lione , nominandolo imperatore ,0 facendolo con gran foUenit
coronar dal patriarca Anafrapo , che gi era diuenuto della pia openione . Impa*
dronifri ancora Copronimo di Theodoppih cr di Mclitina > per lo qual felice fue*
ceffo grandemente infuperbtto , diuenne pili pero che mai contro alla chiefa, cr con*

tro a cattolici icr concerti fuoi editti mandati fuori in publico tir nella pia fin*
tentia piena <f impict , la fccia della plebe . In quei giorni ancora il patriarca Ano*
ftapo, hauendo fccleratamente tenuta quella chiefa uentiquattro anm,pnalmcn*
te uenne a morte. Onde Copronimo fatti ucnir inpcme molti uefioui cherano cond* fa
tutti dalla pia, il principal de quali fu Theodopo Effvfrino,0 Pafila Porga* t* contro at

no, (y per mezzo d loro,ordm quanto gli piacque a loro ,non ui p trouan*
do per ueruno ucnutoui dalla anticha,(y uecchia Roma oucramente degli abri pa*
triarchi . U dubit quefro ficlcrato huomodi chiamar concilio imiucrfale quel*
kraunatd
, , , , , .

U raundtd tThimuni prcfaiii ; in compagnia de (fuali entrato nella chiefa della tur* Z>
ghie Maria in Blacbemio cr montato /opra il pulpito , cr poftoui dentro un certo
Coiantino monaco , gi uefeouo di Silcria , ad alta uoce grid , uiua moUanni Co*
Qt/ftntin
ftBTtft. fianthio uniuerftl patriarca . Dopo alcuni pochi giorni il tiranno comparfe in piaz*
za col fuo patr torca , cr i Joi fcguaci uefeoui , i <]ujU alla prefentia di tuttol popo*
lo, proibirono l'adoratione delle ucucrande imaginis chiamando idolatri tutti co*

cr pilicarono per ifcomimicato il magnanimo Germano cr


loro cIk tadoraffero j
Giorgio Ciprio, che gi era Hata patriarca Coftantinopolitano , cr Gioitan Da*
mafeeno , htiomo eccellente in utrt , cr dottrina , pcrcioche piu uolte confue lette*
i.xtt di C

flttitinolm- re , hauca ripref d' impiet ijueflo nimico di Dio, cr fuo padre altrefi . Cofantino
uutt dai hauendo moffo guerra a' Bulgari , cr uenuto con quegli a battaglia , ui rimafe uin*
Bulgari.
to,lafciandoui morti non puri foldati da buon macato, mamolti huomini di con*
to , cr molti tribuni . Onde hauuta qtiefta rotta tomoffene a cafa perche i Chrijiia*
Jfnerait^ ni anticamente hauendo fra gli Agarcni,maneggiati,cr tenuti i libri di conti de' K
AS<- tributi cr delle gabelle , perche gli Agarcni non fanno tener conto minuto delTon*
,
tckL
eie, mezze cncic, de quattrini, cr piccioli, cr altri conti piu minuti,
m queJU
giornipa inuidta , gli fu tolto , il maneggio di lai cofe j pur alla fine gli fu renduto,
perche gli Agarcni non fenintendeuano punto. Quefo infame tiranno con le bat*
Mtfrtr i*aU
ami m9na~ titurc ammazz un certo Andrea monaco, che Callibite
fi chiamaua, perche da
ri. quello era fiato chiamato impio cr riprej j il fimilcfcce a Giuliano , cr Valente
1 Bulgari , ammazzati tutti i lor capitani che origine haucano dalle famiglie de pren
Trioft Bui dpi , eleffcr per lor capo unaltro lontanifiimo dal principato, che per nome chia*
fi
mauaTelcutza. Limpcradorepermare,cr per terra affaltatigli con [arme, ad
il UtttMl9* Anchialo feca giornata } cr effendo durata la battaglia dalle cinque bore di giorno
per fin alla fera, con ^andcoccifionedalb una, cr laltra banda finalmatie ottcn*
,

ne la uittorta > il capitan di Bulgari fcamp , ma grande fu la mortalit di quelli, cr


una gran moltitudine anco di lor fUT prefi. A\olti di quegli etiandio jfontanamentc p
fi diedero alTimperadorr . Il quale infuperbitofi dt tal uittoria , uolfe haucr il trion*
fo,nel qual andando egli auaiiti con le legioni armate,cr menandofi dietro incatena*
ti tutti I prigicni,alle fue forze cr armi,cr non alla diurna potcntia, diede la laude di
tal uittoria . Et dopo il trionfo ammazz tutti i prigioni Sotto il cofit imperio fu .

un crudclisfimo uemo , di maniera che non folamente i fiumi, ma cr il mar Setten*


trionale ancara,mollc miglia adentro ghiacci pelfreddo,zy lo firetto golfo ancora,
donde fi paffa da CoHantinopoli a Chrifpoli. E t perche fopra il ghiaccio uenne poi
Crudelifli neue affai, la quale ctiandio per lo gran freddo ghiacciatafi , le perfone a piede
m%yt9fn9.
pianano il canale ,CT fina Chrifopoli andauano ; cr non pur te perfone , ma gli
afini , muli, CT cauaUi carichi cr i buoi tirando corra digrandifiimo pefo . Il me*
defimo fi dice che aUhora auuenne altrefi in altri mari . Eofeia nel cominciar a ri*
fcaldarfit Taria,qucl ghiacciogi tutto rifirctto inficme ddtfacendofi imoltipczzi
,

di quello flati uti dall!impeto de' ucnti parcano che per lo marefoffero, monticcUi,
,

cr {fole ben larghe. Sopra taighiacci fi uidcro delle fine uiue cr molte fiere anco
domeji*
.

PARTETERZA. 9J
domrfUche morte fCr ghiacciate. Alcuni di quei grati pezzi per U forz<i de' uenti

fpintefottt'acqua , con^iria grande percotendo nelle mura di mare , non pur quelle,
ma le caje uicinegittaron a terra . A quefl'horrcndo uemo , uenne dietro unagran^
difiima caldura ,
per laquale ffeccarono molti fiumi che di continuo correr folcano,
Cr l'acqua al tutto manc ne' pozd > CT ncUe fontane . Mane anco per
queji f

gnali non s'ammend punto qucHo intronato imperatore tanzi in fcreto dimand al

fuo patriarca fe male fiato farebbe a chiamar iy^ana genitrice, cr padre di Chrifto i
Allhora il patriarca uoltatofi a prghi ffe. Deh non ti lafciar piu mai,n con altri
ujcir quefie parole di bocca . Perche coteia la fententia di Nejlorio .Non fai tu
che da tutta la chiefa de' fedeli quello fu bandito, zr dichiarato fcomunicato i A que
fio rijpofe imperatore , che di ci dimandato non gli hauea perche fcntijJc cefi , ma Crudtiti
per intender la oppenione fila, cr Ufeiofii {raportar a tanta impiet eoe anco ab* dt CfjMti

bruci le reliquie de fanti, comandando che non fi defj uerundi quei ch'erano
dati amici di Dio, il titolo di Santo , n alla madre di Dio i ma che fi dicefj Pino a*
P de' fati I, et
popolo. Paolo apo/lolo, T heodoro martire, cr Gregorio, crcof a gli altri. Et teiureamt
pcrehe quella profana Sinagoga di pontefici , de' quali ho gi parlato di Jpra, mef > nati,

f in ferii to in un compendio qutgli impij fuoi decreti i perci CoHantino uolfe che
fi fatto libro fi chiamaffe il Tomo del concilio , cr che tutti i uefcoui , cr monaci fa*
mofi lo foferiueffero I qikii monaci tutto che ficrifimamente pcrfegitati hauefje in
guifa tale che quaft non fi troitaua piu ninno di loro che per la citt fi lafciaffc ueder
in publico 5 nondimeno molti ancora uc n'erano, cr alcisii altri ancora fuori delia cit
t mcnaitano Icr uita . Quei dunque che per paura acconfeniito haueano alla cru*
deit di quefthuomo,cr confermata quell impia fcritturafenza pericolo
, cr
danno
erano lafciati Ma quei che contradiceuano,con norie, cr acerbeforti di mor
flore .
te,cr con atroci tormenti ueniuano priuati della uita N cianai tempo quel gran con.

tcmplatorc , cr ftmofo combattente di Stefmojhauendo riputato di ffriuere, cr ri


ccucr quel tomo, dopo molti tormenti, fu crudelmente occifo , cr dalia prigione del
^ pretorio fhrafeinato infno al Pelagio , iui con li condennati fu gittato . Perche nel
luogo douegia era fiata la cafa di Pelagio martire rumata quclla,il nimico de' fan*
,

ti fottani canore una profmdifima


foffa , comand chegittati ui fojfcr dentro tutti i
condennati . Fece ancor morir molti ded'ordtnc Senatorio per Padoratione dell'ima
gini, cr uolfe
ehe con giuramento folcnne ognuno prometteffe di non honorarle yO
adorarle, liqual gito-amento hauer altrefi uolf da Coflantino ,ilqual hauea fatto
capo della Chiefa fonde Coflantino patriarca montato fui pulpito giur. Con una
groffa armata and ad Anchialo contro a' Bulgari , ma da furiofa tempejla di uento
/battuta
,
quafi tutte le nani fi ffezxArono , cr una gran moltitudine difcldati, cr di
marinai ui rimafe morta . Perfenza hauer fatto cofa ninna toriioffen in dietro i con
tutto queflo, tutto infuriato,nel fccrfi i giuochi
Circenft nel teatro,eifcce pigliar molti
monaci cr di loro trionfo , col farli menar attorno pel thealro tenendo ciafeun di "*'**^
,
quegli per mano una meretrice, trad ancora alcuni de'
principalt,cr puifamoft al* -,

culli per inuidia c'bauea della lor beUczXA 0"gagliardt,alcum incolpando di tra*

dimento

Dir;; lOgj
. ,

9<T DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Cntelti (UmcntOyty'cberaccontiitehiiucfJcroamonacilcferibalderic.EtaduedUorofe^ D
4 fn tagliar il capo gli altri, a chi cauglt occhi,
; CT chi rucchiufc in corti luoghi-, do
ue ogiianno mandatidoui t frullatori , comandaua che con cento ncrui di bue ciafeun
di loro battuto foffe. ^ppreffo a quefto, incolp il patriarca Cofantmo da lui dife
Suf,ftiiia di 2^ d'haucr contra dife parlato con uno di quei principali cr jubomati a quefto

Cojlatitm effetto gli accufitori perconuincerlo j cT dicendo egli fermamente che non ora uero,
fMTuxca. il tiranno lo cojh-infe a giurare, cr giurato che qucU'hcbbe,fubito priuoOo del patriar

CT con/zHoflo , facendone un' altro che fi chiamaua Niccta Eunuco , non nobile,
^rma.
ma nato di fmgue fcruile, ilquale a pena fapea leggere, non efp-ndo mai auuexxo ad
altro che a fcruir donne . Dipoi richiamato dal confino Cojtamino , crudclifima*
mente lo fece tagliar in tanti luoghi del corpo , che non poteua piu andare . Onde a
guifadiuna grauijiima foma fattolo portar da uno in ffaUa nella Chiefa grande,

ini recitando uno le catUiie opere, cr i misfatti che gli ucniuano appofti, alla prefen*

,
tia di molti ehiamatiui atal efftto , cr il nuouo patriarca Nicola fedente in cathe*
p
dra,che il tutto afcoltaiu, ordin che date gli foffer molte ceffate, Et pofeia chein
tal modo fhebbe fatto trattar buona pezxA finalmente lo fece dichiarare fcomunica
to, cr fucilili i capegli, la barba, cr lcciglia,lofece metter a cauaUo fu unafino,cT
menarlo dentro nel theatro a giuochi circenfi,cr con ucrgognofo ffcttacolo jfutar*
gli cr gettargli di molta poluer addoffo . Non contento di quefo, il tiranno per al*
culli de' fuoi primati mandatigli a parlare, donandogli quel che crcdeua,et tcneua del
la fila fede ,cr del concilio . il mifcr patriarca pcnfandofi di poter placar la cru*
deit di quello , rifpofe,che credeua benifiimo,cr che i decreti del concilio erano ot*
timi . Data chebbe queUa rifpofa, il mifero fu condotto ncBa caccia , cr lui deca*
pitato . Ogni giorno quefl'huomo profano andana crefeendo il fuo furor contro alle
chiefe, cr i monaficri } CT perche egli era luffuriofifitmo ,
ei prefe tre mogli , della
prima dclicquali hebbe Lione,cui diede il titolo dimperatore , defegnandolo hcrede
dclT imperio , cT dellaltre hebbe CT Nicff<< , eri due primi j
Chriflofano, Nictforo,
coron Cefari, era Niceta diede il titolo di nobihfiimo . Al primo figliuolo difigna
r finteli di to Imp. diede una moglie Athenicfe , chiamandola Augufia,poncndogli nome Ircnei
Cejaiuiiit.
dcUaquale Lione hebbe un figliuolo che albattefimo fu chiamato CofiantiiU) . Dopo
quello con molte galee
,cr nani ffeditefe nand contro a Bulgari, con intcntione
dentrar nel Danubio, cr dar addolJh alla Bulgaria. Mapeniitofidiqucfto fuote*
merario ardire, difegn tornarfene acafa con l'effercito 1 Bulgari ancora ffiaieriti,
gli mandaron ambafeiatori a dimandar pace,c7 limpetraron con qurje condilioni,
che n efii ruinaffero le prouincie Romane, n i Romani andaffer contra di loro.Tatto
quefto ,fc ne torn a caf . A Unni Bulgari nondimeno lafciatifi corrompere da alcu
ni prefenti riceuuti , occultamente fecion intender all' imp. i fccretidifcgni del capita*
- no loro , facendogli intender chegli era per ifpedir in una dcQe prouincie Romane al
euiuUdrcni,cralJftimperfchcggiarle. Limpcrator dunque mandate le fpie per
flar alla uedetta , fi
mette in punto per dar addoffo a quefti predatori cr m queOa
th'efii ufeironfuori, ecco chegli aQa ffroueduta gli folta addoffo,et mnwcKAti chei

nhcbbe
, , ,

A nT)ebbe molti , fir molti pref , tomoffen'a cafa , CT <6 /womo 4rw4fo trionfiir uolfe .
N molto (t andarli di nuouo contro con molte galee, le <ptaU appreffo a Me*
fembra quaft tutte da una fortuna di ucnto furott fommerfe . Dia T clerico prencipe ttr4tcri
deBtdgari , pcnfatoft che dafuoi domeflici fojfero Hati riuelati ifuoifecreti aU'hnpe
iS
rotare , n fapcndo chi quei ft fojfero , canpanSaflutia lo cau di bocca (d poco fa* flutU id
uio cr maraccorto Copronimo . Imper che glifcriffc che occultamente uoleua an* frencife U
rUTout
dar ad alhoccarft feco cr che perci lo pregaua che amifar lo uoleffe fefra i prna
-,

furm*.
ti de Bulgari hauca qualche fuo fuifcerato a cui egli poteffe fcoprire il fuo di gito
, f
cr pigliarb per compagno del utaggio . Copronimo leggier di cerueUo , cr huom di
poca leuatura per quanto reffttomo{hra,fnza conftderar il fondamento della ri*
chiejla del Barbaro , incontanente alla pcccvfca feoperfe tutti gli affettionatifuoi,i

quali di fuhito il Barbaro crudelifimamente fece morire. lmedefmoimperadore


di nuouo, cr per rultima uoltafeceFimprefa contro a quegli ima da un carbonchio
ne piedifu ajfalito . Di maniera che addoffo gli entr una fiiriofa cr caldtfna feb
B
bre,allaqualei medici non poterontrouar uerun rimedio . Perla qualcofa fattofi
Urne di
portar in lettica a Silcuria , cr metterfi poi in una galea , non facea altro che grida* cqiiuin*.
re,cr dire che uiuofi fentiua ffttato nel fuoco ; cr arriuato a Strongdo, il mijcro fin
ti la potentia dcWoffefa diuiniti j cr iui uiolentcmente fini fua uita, hauendofatto mo
cr molte migliaia di cattolici , cr una pan copia di habitationi di
tir molti monaci,

monaci abbruciate , cr una parte dijhrutte , cr una parte pofanate , cr jhecialmen


te il monajero di Dalmata antico, ansdantichifno piu di tutti quei che fonoa Co*
ftantinpoli . perche quello cacciati uia i monaci,
b fxe albergo di faldati.
SonfolamentecofluifccegucrraauiuiferuidiChrifto,maetiandbafanti martU
ri, cr altri amici di Dio, affermando che non poteano cofa ueruna,
cr chiamando b
preghiere loro unappoggio difico . Vna parte delle reliquie di quelli t^bjmen
te tcr per ifchemomefj fotta terra una parte gitt inmare, cr una parteabbrm
ci, comefu ilfanto co^ della gbriofa martire E t^mia j di cui due cofe uengon det Mttqtdi
g
te . Imper che alcuni dicono che bfcelerato Copronimo hebbe in animo (fabbrus S.Enfiiu.
ciarb t compagnia afmi , cr di cani , ma che (pteflo fuo difegru) non hebbe effvt
to perche accorti di ci i cattolici,oca4ltaniente con la
coffa trafugorono, metten b
do luogo di quelb unaltro corpo morto, che dalmaluagb fuabbruciato.
in
Altri
fono chafftrmano che quefto corpo non fu abbrucilo , ma che il nero cr propia
corpo della gbriofa martire con la fua caffetta gittata in mare} et che per
fu opra det
ladiuinapatia fermofiairifoladiLemno}doueconofciutoda
fedelifoffe alquanto
tempoferbatoycrpojcia finalmente fotta lrene,cr CofiantinfuofigUuobJtonore*
uob,crmagn^camenterip<rtatoalUcittlmperiab. Mori dunque ubbnt^ona*
mente quefihuomo che cotanto difonefla idtamenata hauea,
cr regal am,i
tre mefi, contando quei due anni che Artabafdo nellimperio
glifu fuperiore

G<SQ IMPERIO
, , .

DE GLI ANNALI DI <JIO. ZONARA


IMPERIO DI LIONE
COPRONIMO.
'imperio Ottenne dopo lui Lione fuo figliuolo nato in
LtM m* anzi infettato della fteffa pen
Cazara , il quale fu macchiato ,
doni, (jr
difentir ben della rcli
jlmualione fte ; ben uno che nel principio fingeua
loro fece uefeoui nelle
ferma il pie gione riuniua i monaci cr alcuni di
,
neU'lmpe^ ne publie
piu famofe , cr honorate citt. Et pnehe egU trou
ingiujifiimamente, cr con offra
-
cinarij un ff-andifimo teforo ,

di quello , cr della fimul^tone pefiia


I de uafaUi accumulato da fuo padre per
ictadmi dunque,^ moki anco <kQc
tiwnente ferufi a farfi beniuoliifuddi. E
prouincie raunattfi infieme , pn farli quefio fattore dtmandnonkcbe nomilo foffe
dimando loro, che uolen
mpnadore il fuo figUuol Cofantino .Et egli alTmcontro
natia
do dar lui tal non uoleffno accettar mai piu untmo
pn imperadore, che
, efii
tutti dtfarlo,CT non pur tfenaa
lui,cr ilfuofigliuobycrlafuaflirpe. Giuraron
i mncatatUi , cr gli
artigiani, cr qu^guf
tori, i foldati, ma la turba plebea ,
cr
ramentoannotarononegUattipublici.Etcifufattoilfejhg^odc^^^^^
delkfalutifhapafiionedelno/hofaluatore.llgranfabba^^^^
faoU Ci.
le
frioto e fa. fiatello Eudocmto cr la domenica
di Pafqua corono il fuo figliuolo, effn^ fatte
tt pmrmta cerimonie dal Patriarca che quattordeci anni gouemata hauca
la cbiefa di Cojtan*
,
quale era lettore , cr cattolico .
tinopoli } Paolo Cipriotto fu eletto Patriarca , il

alcuni primati della corte adorarle


duune immagini,
Horhauendo Lione trouati
feopnfe fino Lione che fotta quella era {iato un pn
fbogliatafi la uolpina pelle il
mente trat'
' temponafco/ioilaondenudcUs/mamentetonnentargUfeceipofiiaconuer
$d alcuni frri
attorw per U
moti per Im gognofofbettacolofattigtiprimaradne,cr poi menar
derat iene doue aUuni di loro rcnderon
piazza y 2,li rinchiufe nel pretorio-,
de l'imagi. quinto deU'npe
[anima al fgnore . Mori Lione l'anno
.

ut
innamorato/i di quella corona che
.
\
rio fuo . Pnehe ; ; :

Mauritio giconfectata hiueua a Dio,cr > .. i-


'

po/la ncBa gran chiej,fe raccomod


foprailcapo.il che fatto, da una
Htrte (0
Lione . fierisfima febbre ^affaldo,
la quale di corto

.
Fucc^e.
p in ,

IMPERIO
, , , .


P A R T E T E R Z Al *
i>9

IMPERIO DI IRENE, ET DEL


SVO FIGLIVOL COSTANTINO.
ORTO coftui , rimfxralrice Irnte ,crtlft figliuol CojUn^ Cen^iura
tino effcndogid di dieci anni cr amendue adoratori delle uene* nntro ad
Itene.
rande imagmi , prefero limperio, cr prna eh m quello fermaf^
fer bene il piede , 'alcuni difideroft di metter tonperio nelle
mani a Nicefro fraiel di Lione , gli furono tef rinftdte M4
feopertaft cofi fatta congiura, f imperatrice fece tormentar i tra

tortpofeia fattigli radere confinogli. Ore a ci prefi tutti i fratelli del maritOf

tanto i Cefari , quanto i nobilisftmi , diede ordine che tutti foffero raft , e' fatti pre
ti,a fin che ilgiomo della natiuitdi Chrifio esfi amminilraffer al popolo le cofe fa
Ar.ibM yi
ere } nel qual giorno andato ella col fuo figliuolo , accerchiata da una gran guar tersa.

dia , olla chiefa , con molti ornamenti aggiuntui reflitui la corona che dal fuo mari
to era fiata tolta . Sped ancora le legioni a frenar l'orgoglio degli Arabi, cr npc
dar le mine che quei faceuano. Gli Agareni dunque faltati fuori a predare s'incoii
trono neUeffercilo Romano onde mesftft in fuga , moki di loro ui rhnafer morti . in

Tracia occorfe che un huomo nel cauar la terra trott una caffi di pietra , douc era
dentro un corpo humanojcr con lettere itagliatequeUc parole, Cbriflo nafeer Parale tra-

della uergine, cr io credo in lui. Ma ftto Irene, cr Cofantino di nuouo tu mi uede iute iitta-

rai fole Limperatrice hauendo a dar moglie alfuo figliuolo , /pedi unambafeeria
g Hate in u-
.
na taffadi
a Carlo Rr de' Franchi , tentando tPhauer la fua figliuola. Ma poi fpita dal dipo di pietra fatti,
regnare cr dalla paura che gU entr , che il figkuolo non diueniffe troppo grande terra.

cr potente per quella amicitia de Trancefi, lafiicotal parentado CT mandato in Carlo ma-
jfn.
Oriente per una fanciulla {la quale alcuni uogUono che foffe d Armenia, (yaltridi
Pafagqnia) figlmola di Filareto ,huomo di benignit ucrfo i poueri fornofo affai, cr
Matrimaiiio
a Cofiantino fuo figliuolo la diede sforzatamente per moglie , che in itero da coffat forcato di
to matrimonio era lontan 'ifiimo, cr iabotriua ; Auuegna che marauigliofamente egli Cajtanlina.

bramatta dhaucr la figliuola di Carlo . Aronne capitan degli Arabi fatta una fpedi
rione contro a' Romani , era ifino a Cbrifopoli trafeorfo } contro alquale CoHantio
mandato un graffo campo, occup la palude Bona . Di che accortifigli Arabi, fubi
to dimandomo pace a' Romani . il magifbrato dunque fenza prima hauerft fatto dare

alcuni de pruicipali Arabi perojiaggi , trafeuratamente <md nel campo d Aronne

per far fico gli accordi della pace . Dquc giunti che furono , Aronne gli meffe le ma

ni addoffo cr pofili in prigione . La qualcofa cofrinfe Fimperador, tr la impera Pat Arati


trice per flueicot de magifbrati laro , a far pace con gli A rabi, prometterli tributo. ta.

Gk Arabtdunquecontalpattofpartn-ono.HorFnperalriceauuedutafcheElpi tipidio fi ri
beila allim
dio Patritiojl quale ella fatto hauea goucrnator della Sicilia , era moko affttionato
feratrite, et
a Ceftri, ordin che ei foffe prefo in Sicilia, crrimcnato a Cojlantinopoli . Et per ya/fene da
che i Sicikani,non lo lafciaron pigkarc,perci tutta dira infiammata,prefe la mogUe eh Arabi.
GGG i di
, , , , .

100 DE <LI ANNALI DI GIO. ZONARA


Ji quelh cr i figliuoli^tTf<ig^ mi motto benfru^,et radere, gfimcffe netta pri D
gfon Pretoriana. Pofcia contro di (fuetto mand un groj^ effercito fatto la cura,ey
,
gouemo <runo de'fuoifedelisfhni Eunuchi . Et dopo moltefaaramuccie fatte, Elpia
dio finalmente fu rotto cr in Affrica dagli Arabifuggifii , da <fuali honoreuolmen
te
fa riceuuto , coronato , tyjautato Rr , bench nulla gU fuccedeffe fecondo il fuo
difio . Limperatrice potagiu la pauradegli Arabi per cagion della pace,incompa

gnia del figliuolo, con una gran gente, cr notti ftrumenti muficali fan pafsin

tTJrcM. Tracia, cr andata in Eero, rifece il caffeOo della citt, chiamandolo Irenopoln edtfi
e ancoraAnchialo,et andata auti per fino a Filipopoli, tamoffene.il Patriarca Pao
\otrouatcfiwfermo,fito^edafefieffadalgouemodellacbwfa.^fattofiradere,fi
futi* ftl-
0tirr fi ft fece monaco . Limperatrice dunque andatolo a trouare infieme colfigliuolo,acerba*
WMC*. niente lo riprefero del fuo hauer abbandonato il gouemo della cbi^. A quali egli

rifpofe , Vokffe Iddio che gi mai io nonfoffe uenuto a quella iegpit delpotriorca
to,effendo la chiefa oppreffa dalla tirannide, cr in difcordia con Maitre chicfa catholi r
die. Limperatrice poi di nuouo mandogli a parlare alcuni huomini dotti dell'ordine
fenatorio , dinumdandoli in che modo fi faffe potuta rtdur la cofa in buono affetto. Al
che rifpofe Paolo , fa perula dun cattolico concilio non sammcnda il fallo, cr rimet
te fi in piede la concordia della cbief,noi non posfiamo effer fatui. Et dimandandolo
quei Senatori, per qual cagione quando egli fu Patriarca,acconfentito bauea ebe non

sbaueffe ad adorar timagini > Per la rabbiofa frenefia,rifpofa,di quei ebegouemauu


no, cr per la uofbra crudelt. Et queflo quel chio piango,cr per penitentia ricor
fa
fimo alla mifericordia di Dio, pregandolo che dime fi faccia il gutditio ,
ma non co
me di un Pontefice. Et in quefaguifa ,
quel pouerino finilafu^ uita . Gli imperado
r^Tfitfe. ri fubito eleffero Patriarca l'honarato Tarafio lor fecretario , di confentimento di
irttdri i
tutto'l popolo . Ma effo ricus dicendo che non poteua effer fuperioreduna chieft
fMoft-
ttmt. fmembrata daSaltre chiefa , cr fcommunicata . E facendoli grand^lonza gli impe
radori , cr il popolo , eidiffa , fa uoi permettete che fi chiami ungeneralconcilio,et f
che le chiefa sunifaano infcme,ct io accetter fclettione.Acconfantcndo eglino,et il
fanthuomo dt Tarafio eletto patriarca, gli imperadort faedron unambafacria a Ro
Sttthfi* Co ma uecchia,doue era uefeouo Adriano, et agliabri patriarchi ancora pregdoli che
lit Nitrii* uoleffer tutti mandar qualcuno a nome loro al concilio.Tutti dunqi mandarono ft che
gU altri uefcouiyCT monaci fi raunarono in Nicea di Bhtnia ; doue and ancora il pa
triarca Tarafio,cr ui fi fece il fattimo generai concilio , nel (piale fu ordinato che le
Uenerabili magmi sadoraffer cr riueriffaro ; cr tre patriarchi di Cofantinopoli
furon dichiarati faommumcati,cio Anaflafio, Cofantmo , et Niccta,cr i decreti del
fanto concilio pofii fra gli atti publici. Andati poi a CofrantinopoU quei che baueano
il concilio crlebrato,ncl palazzo reale alla prefantia degli imperatori, et di tuttol po

polo che ftauaad afaoltare , recitarono le cefe fatte , le quali fubito furon appro
nate cr fafarte cr incontanente furon pojic [imagini. nelle chiefa cr in qucHu
fi
riunirono tutte le chiefe infieme . In fin a qui Imperatrice , o" i faoi familiari
gouemarono il regno. Hor Coftamino, ufrito de gli anni della pueritia,c^ fritto
grande
, .,

P A R T E T E R Z A. loi
A grMdeCchdigerane ucnt'dnni)ucggcndocheUnudrciifiu(>roprid monti
gouertuiu il tutto , cr che StaurJtio Patritio Logotheta potcua ci che uoleua , CT fi

difenon effcr tenuto conto ucruno , Fhauea molto a flegno ; cr confgltt^t con al*
cuni fcnatori , cr mbufbri fuoi difegn di leuarilgouemo a Stawratio , cr bandirlo . fgUua!
L.'imperatrice intefo quello difegno^primieramente fece batter tutti coloro che col fi CeflautuM.
gliuoloseranotrouati a tal caviglio -,
pofcia fattigli radere gU confin tutti chi in

un luogo, cr chi in un altro.Et i fenatorifatti dichiarar infami , i una parte di quegli


comand che ufciffcro di cafa,^ alfaltra parte diede bando Non contenta di que* .

fio , torment erudelmente il figliuolo , dicendoli quante uiUanie , cr ingiurie pot

mai dirli , cr uictandoli rufcir fuori in publico . Oltre a ci congiuramaito coflrinfe


le legioni a non acconfcntir che mai fofje impcrator ilfuo figliuolo mentre ch'ella ui*

ueua. Tutiicontrahr uogliagiuraronoitnalclegioniit Armenianon uoljrmaice*


dcrc alle uoglie di qucfla donna,anz diffiro apertamaitc che non conofceuano altro

B Imperador che Coflantino , ilquale da principio prima della madre era flato proda*
maio } fi che a lui uolfero obbedire , di nuouo lietamente gridando uiua CoHantino
Irene intefa quejla cof, mand per placarle Aleffo Mofola Spathario, cr tribuno di
Bigia. Ma le legioni poflojhtto buona guardia cr fatto prefidente Le Ir^iem
il capitano loro,
della prottcia il Mofola , Coflantino folamente publicarono , CT nominarono jmp. di mumft

Fatto che fu qucfloprincipioygliclferciti etiandio dellaltre prouincie fecion Urne*


defimo, cr raunatifiinfteme,di comun concordia lo gridomo imper. Irene duna
*'

que per paura di quefla concordia delle legioni,fcce ufcir fuori in publico il figliuolo.

Il cr i piu honorati miniiki chauuti hauea Ad itene


quale /libito fatti tormentare Stauratio
fua madre , a tutti poi dtede un confino i cr con honorata compagnia canata fuori di * d
corte fua madre , le comand ch'ella f n'ondaffe a flore in quella cafa che fabbrica*

ta hauca in Fjeutherio.Cofi fu il fuccefio di talt andamenti. Attaccotfiungranfiio*


co in Coflantinopoli,p>er lo quale abbruci il gran cenacolo del /acro palazzo, il

quale efiichiamonoThomaite,^ con quello, dicefi che abbruciarono alcuni comen


^
tari] di Gioitati Grifoflomo /opra lefiacre fcritture,i quai comentarij iui ftonano in con "j]]
ferua. Coflantino lmp.in quei giorni mofje guerra a'Bulgari,che per principe hauea* Tnrtih.
tu)Cardamo, cr per una ben piccola fcaramuccia, FunOfCr laltro campo prefe pau
ra. La onde llmp, se ne ritorn a Coflantinopoli,cr i Bulgari Ce ne tornarono a cafa
loro. L'imp. and etiandio contro a gli Arabi, ma non fece cofa ucruna degna di
^

memoria . Kicondufje nella reai corte la madre, efjhidone da quelli Beffa pregato
cr da alcuni de primati,contcntandofi che ella etiandio infieme con effo lui nominata
foffe i tutte le legioni dunque delle prouincie , rinouata la proclamatione,accettarono
anco \rene per imperatrice quefic d'Armenia folamente fccer feditione contrapo*
,

nendofi a tal copjcr mandaron per Aleffo Mofola da loro,come s' detto,poco auan
.

ti eletto capitanoiilquale allhora


fi f Imp.cbf fhauca elctto,ct orna
trouaua appreffo .

tolo dcHa degnila di patritto.Ma perche la fama era che ucrrebbe imperadore,et per
che da fditlofi era chiamato,perci Coflantino per paura non pur non uolfe lafcior*
^
lo andare, ma etiandiofattolo prima fruflarc,cr tagliare i capegli lo meffe nella pri* taa.
GGG 5 gion

fby Google
, ,

101 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


/iiieria de gion frctortta.L'imp.andato contro al fTCTicific de Bulgari ch'era (rajc'orffulte D
nitorio de' Romani, rnaf uinto,cr lafciouui mora molti,cT molti foldati,ct dc'gr*
di. Per la qual cofa gU ordmi milttart raunatift mficme ncU gran citt, feccr cot^
far impcrodore Nicrforo Ceftre zio di CoHantino,ma perche la co*
Termeitti
df parenti f* andar fecrcta , a Nterforo furcn cattati gli occhi , cr la lingua tagliata a
dt l'imp. Chrifofino,a Niccta Antimo.cr aEudocimo . Ad AlrffoMofolaetiandio furono
cr dt Alef canati gli occhi di configlto d'ircnc . Laqiial cofa intendendo gli Armeni, meffono iti
/# Mofold.
pfig0c Camcluno patritio lor capitano . Vlmpcradorc udendo quefto,fubito con*
trad loro mand Cefantmo Artafera,et Chrifochiro capitan de' BuccUarifeon mol
ta gente. Et ucnuti alla battaglia,molii morirono dall' una, cr l'altra parteyna gli im*
/ron rolti,cr prefi amendue i lor capitani,^ da gli Armeni accecati. L'tm*
VittDTut di
Copaniine P^rodor qucflo ucggcndo,egli fleffo in perfona and contro di loro,ty hauutone u*
tntro a ^li toria,occifc tutti i principalijCr pun gli altri co'l conffear loro tutti i beni. Ma mille
Armeni.
quegli mand legati a Cofiantinopoli , hauendoglt prima a tutti fatto trapunger' il g
uolto cr fopra quelle punture fatte a forma di lettere metter dellinchiofro , fi che
,

in queUt fi Icggeua, Armeno infidiatore ; pofciagli differfe per la Sicilia, et altre ijo
le . L'imp. oltre a ci} uenutagli afaflidio la fua moglie Maria, la cojirinf (per con
figlio della madre,come fi dice) a lafciarfi tagliar icapcgluEt ci/ce la madre,per
^ Cofiantino ueniffe in difgratia di tutti cr ch'il gouerno ritomaffe a la . Perche
ria fua din quuntunquc ella fe ne fleffe in
corte col fighuolo,nondimcno ella ngoucmaua punto
Ita
, cr fi- tutto che n'haueffe il nome; cr come donna altiera ardeua di rabbia di regnare. Lint
gha Tbeod perodor dunque jtauendo la
fua prima moglie contro fua uoglia mutato l'habito rea*
le in ncrOfCr monadico, et prefe per donna una certa Theodota camericra,cr coro*

nella imperatrice . Projperamcnte poi combatt con gli Arabi, cr in luogo di tru
- , - Io mand fronzoli di bejie a Cardarne prencipe de Bulgari,tl quale per fuoi amba*

Ire agli A- fiiadori hauca mandato a dire a Coftantino che fe pagato non gU foffe il tributo, egli
tabi, et iul era per dar ilgiiafto alla Tracia cr facheggiaria per fino a CojiantufpoU . Onde
f
S'. Conjlantino inficme co'l merdofo tributo mandatogli aggiunfe una lettera con quefte
poche parole, Perche tu fei horamai uecchio,e non fa meflieri che tu pigli piu queflo
fajidto di far nuouo maggio } perche io fleffo in perfona uerr a trouarti . Et fubito
meffe infteme tutte le legioni Romane, and contro a' Bulgari. Hor offendo amendue
glieffercitiapprefforunoalTaltro,limp. inuiti Bulgari alla battaglia. Ma Carda*
mo impaurito con tutte le fue gentifuggiti . Magli Arabi hauendo affalito Amorio,
fenza haucrlo potuto pigliare,fe ne tornarono a cafa, hauendo flamente fatto un po
co di preda. Platone maefbro del monaiiero Saccodione , communicar non uolf con
DiJ^ema Tarafio Patriarca,pcrche alla communione accettato haueal Imp. il quale abbondo

^fioey PU ^ tnoglie, unaltra tolta n'hauea contro a gli ordini chrifliani ; la qual cofa Pia*

Ime. teme chiamaua adulterio . LImp.per quefia cofa,lo meffe nella prigion Palatina, ma
lamadre tolf a d^nderlo perche fucrgog;nato haueua il figliuolo. Limp. effendo an
dato con la madre a Prufa , intefo che nato gli era un fanciullo, lafciata iui la madre,
con gran prejlezxa tomoffena CoflantinopoU . Allhora la madre uedutafi fbrigata
da
, , , , . , . . ,
.

PARTE TERZA. 103


L'imfira-
A dJ ogni (>uurd,Crfol>ctto,con miti prcfcnti, cr larghe promclj corroppe i tribuni
trice Itene
de faldati, perfudendo loro che uoleffcr prometterli di tor [imperio td figliuolo, jfedtfien
O" darlo a lei foli. lecerlo i tribuni cr cercando l'occafionc di uenir all'effetto Intel

ecco che [impcradore attendendo a piagnere quel fuo figUuohno gii morto (a cui rltuth fai.
Otti.
haucuapofo nome Lione) ucnnea^alito da cofiorOfi quali per paura che la coft
A Cejtanti
non uemffe alucc,<y ch'eglino perdeffer la uita, non uolfcro piu indurare , cr no fon caua
tomo alle nouchorc,crudelijiimamente nel palarlo gli caiuron gli occhi , effondo ti ocdtt.

pronti non pur a priuarlo della luce , ma della uita ancora . Auuennc allhora che il

Sole per 1 r. giorni non rifplcnd , ma tcnebrofo cr [curo fu tutto quel tempo i la
qual coft io non fo fe anueniffe a cafo , 0 pur per l'accecatione di Ci^lantino fi come
in nero pareua ad ognuno , come fcgnal manifcflijiim che tal ingiuria fatta dalla

propta madre al figliuolo,dtjf>iaciutafoff alla diuina prouidentia . Glifuron caua


ti gli occhi nello Jleffgiomo chegli frcecauarli al fuo zio Niecforo , O" al Mofola,
(come s detto) per corfi cinque anni In
B cr agli altri, tagliar la lingua, effendoui

queUaguiflrenedinuouo ottenne [imperio. Morto che fu Adriano papa della


uecchta Roma, Lione fu pojlo in luogo fuo,huomo certamente dotto, cr riuerendo j
magli affettionati cr amici del morto Adriano , hauendo commoffo il popol contra
Lione p.tl>4
, ma non perci glie li cauarono
di lui,gli freer al quanto di nocimcnto agli occhi
crea impera
Perche quegli cui cemmeffa eralacwra daccecarlo,hauuta compafiion di lui,gUe la dote Carle
pcrdonarono,cr folamentc di fuori degli occhi fecerli nonfo che difpiaccre Il per* Magno. .

che Lione andatofene a trottare Carlo Re de Franchi, da quello fu rimeffo ncUa fc*
dia di Roma, cr all'hora fece uendetta defuoi nimici . Ef dalfhora in poi, i Fran*
cefi t'impadronirono di Roma cr Carlo fu coronato Imp. detti Romani da Lione
Perche jbtto il pruno Giufiniano,iFranchi difcefi Germania haueano affalda
l'Italia (come di fpra t dichiarato) cr fi fcopcrjero capitali nimici de' Romani.
Ma fotto Lione ifatiro,Gregorio ehera alUor papa,per la peruerfa opinione di det*
to Lione Ifatro, fi ribell da lui, n piu uolf pagar tributo, n anco haucrcomcrtio
Q
ueruno con gli impij , iqualt gouemauano la chicfa CoHantinopolitana cr dfmeffa
la guerra fece pace con i Francefi, 0 Franchi che dir ce gli uogliamo Hor fotto Co*
ftanlino, cr Irene , papa Lione di nuouogli accett in Roma i fi che in quefia guifa
I Francefi ottennero tutta f ltalia,cr Roma ijleffa . Irene effendofi (come s detto )

racquiftata la monarchuJfrateUt del fuo marito,fuggiti di prigione fi ritiraron nel*


la gran chicfa,fpinti da alcuni che difiderofi erano di far nouit . Ma Arilo E unuco,
huomo diffrjnde autorit con [imperatrice, con la pronteffa difaluargU jenza offe*
fa,gU cau della chiefa,cr confinogli in A thene . Et flandofene quegli iui, ecco che
alcuni Greci
f
ne uanno a trouare il prcncipe delle genti Schiauone,pregandolo che Irene
fta*
uolcffe cattarli di quiui, crfatto un di quegli imperadorc , rimetterlo in Cojlantino* tecar tutto
poh. Di che hauuto auuifo [imperatrice,a tutti fece cauar gli occhi. Ma Carlo Re I parenti.

di Francia , da papa Lione coronato Imperatore , per fuoi ambafeiatori mandati ad


ad Irene , riccrcolla per moghe ila qual richirfianon gli di/piacque punto iCT la
cofahaitercbbc hauuto effetto , fc [Eunuco Actio chera potentifiimo nonhaueffe
G 6G 4 meffo

Dif' Googtc
, .

104 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Arti Tu- mcfJbfottofoprao^coftpercheUcopinonriufcifJ.
mpcrochc come <juel cbe* D
autor ili dijrgiuiM difar imperatore un fuo fratello Lior, d (jualecon
^ce
wmnit iHOrUt>gdofa indujria,0' JoUccitudine tirato hauca al goumiodcQa Tracia iCT
fra c*rU Maccdonia,cfpmdogoucmator delle prottincic Orientali d'Opficio.Onde perci t*
f^P^^^(>f>*ord'ognimifura,dilprefiiaua tutti i gr ondi, cr malamente trattaua. La
Iiw**
non potendo eglino piu foffrriretfrcer fra lor un configlio contro alPimpe*
(jual cofa

ratriccydoue chiamarono Niceforo patritio, generai Logotheta, crfula meza noi*


j

Nir'/rf in
>*atidarono in Calce, offendo rene nella J'ua caft F Icutheriuna nel letto amma J
^Aiutate le lata } onde diffrro alle guardie che erano mandati dall'imperatrice per far farimpe*
^uardieJi- radorNiccforo,afncheAetiopalriiiononhaucffcpiuafr)rzarladtdtchiararelm*
uKoc imp. pcradore il fuo fratello. Le guardie prcjando fede a tfuci nobili patritij per rauto* ;

rit,cr degniti loroytutti infcmefalutarono impcrador Nicefaro j cr cofi quegli fun !

ron lafciati entrar nel palazzo reale . Dipoi la medefinta notte rannata il popolo con
fufamente , per tutta la piazza auanti giorno publtcarono la creatione di Niceforo, B
cr meffon le guardie alla cafa iflrene doue alihora ella fi trouaua . Venuto ilgior*
nOfla conduffero nel palazzo regio che guarda a Leuante cr lut la ferrarono , poi
nella gran chieft, coronarono Niceforoypublicandolo di nuouoanpcradcre,
(j .
^ j

M P E R O DI NICEFORO I f

O'WV y/itwe ort . lyi.


GENE R A L E

IcEFORo in quefta maniera ufurpctiift rtmpeno,H


giorno uegnente and a trouar ftmperatrice,chc da' faldati era
guardata,et le dijj,che contro al fuo uolere ) trouaua uenuto a
quella degniti ,
la quale non gli piaceuamache ella flcffedi
buonanima ,
perche da lui tArerrcbbc quanto chedaunfcruo
^
farfpoffainucrfla fui padrona cr prcgoQa poi che confr
;

piargli uoleffc lutti i thcfori dclTimpcrio . Dio raccoman*


Rijfofrgli Irene, che a
date banca tutte le cofr fuc, cr che a'fuoi peccati daua la colpa della perdita deWim
perio,giudtcando che la proclamation di quello auuemtafoffc per uoiontidi Dio, et
che perdo come impcrator fatto da Dio, l'adoraua, pregandolo primieramente che

Irene ri- nolcffe


perdonare aH'onbcciUiti fua,cr poi lafciarla finir la fua uita in pace in cafk
dimfa in fua. A
qucfto riffofr Hiceforo.ch'era per concederli non pur qucfla cofa , ma qua
un manape lunquc altra dimandata haueffe purch gli haueffe confrgnati tutti i nafrojit tejri,
,

Mj/ ifl
^ ch'ella giuraff di farlo . Giurato ch'ella hebbe, cr moftratcgli il tefiro,inn

ma l^ur
^ fi la confin nell'ifola del prcnctpc, dotte ella fabbruato banca un mona-
di Nitr/m Jlcro. Fu qucHo Nieeforo huomo ingordifimo di danari, d'un'infrtiabile auaritia,d'u
na fomma infrdelti,cr po' dar cosi, un ricetto (fogni freleratezza > il quale non pot
anche per un ben piccolo /patio di tempo fingerfi benigno in uerfo i fudditi,mafubito
^ mojhrojii ingiuriofifiimo a tutti,fenza perdonarla a ucruno,n a queUt ancora per in*
dufhr

f.

v
, ,

P A R T E T E R Z A. lOJ
A dufbiide'<fiuti uetiMo era <t quel grado.lmperoche egUauuelm TrifMo cr con
un Jluo condotto mand a chiamare Bardane patritio, che dalle legioni orientai uo*
lendo 0 non uolendo era jato /aiutato Jmp. (che Cuna cr Caltra cofa fi ce,cio che
fatto [offe alfuo difj)etto,cr di propio uolere,imperadore) cr quantunque in ejfo fai
uo condotto gli haueffe promejfo di non fargli uenm diffiacere,noiidimcno hauutolo
nelle mani,lo fece monaco,^ fattolo condor neQ'ifola di Prota,douehaueafabbrU
tato un monafero,gli catt gli acchiudi nafcoflo hauendom mandati a quejlo effrttoi
fhldatidelaguardu,percheparefjchecontroalfuouolereciaunenutofo(fe}(y'
moihrandofene mal contento, giuraua di non effer confapeuole di tal misfatto . Ghia
maiiafi quefio Bardane per fpranome,il Turco . Mand anco a chiamar CojantU
no fgHuold" Irene, cr co'l ntofhrarfel^effer tutto al fuo comntando,gli catt di boc*
ca dotte in un muro era nafcofa,ct ben murata una gran quantit di danari. Hor ucg
gcndofi da tuttigeneralmente odiato, per paura che lrene,la qual era mina, di nuo* Niwk rtn-
***
B uo non foffe richiamata all'imperio , con una graffa guardia mandatale, confinoUa a f""
Lefho,doue per gran dolore nwrift. Coron imp.Stauratio fuo figliuolo huomo fcioc
co,cr da tutti odiato,ilquale n per prttdcitza,n per bcUexzA tra degno (ffDmiprs
ctrtnttl.
rio. Morto il patriarca Torafo la prona fettimana de digiuni, l't nclito Niccforo fe^ ne it ftau~
cretario,di connnun confintimcnio,CT uolcr di tutti, la domenica di Pafqtia fu eletto rati,

patriarca ioUaquale elei t ione soppcjro Platone, cr Theodoro,che macjtro era fa


tc del Monaft ro Studicnf,cr non perche un laico hauea ottenuto quel patriarcato,
come che altre uolte accaduto foffe,cr bene ffieffo.Vimphcbbe in animo di cacciar^
li della citt,ma non lo fece j A Icunifono che dicono, che non per altro qucfli due gli
donano la caccia iTcffcr laico che per lambition di quello, ma in uero efii marauiglio
famente difiderauano il gouemo della chiefa,cr diuenir Patriarchi. Limpcradore
hauendoadarmogheal figliuolo , mand per Theofanone donna A theniefe Jrctta
parente (flrenegt impratrice, la quale tutto che ad un'altro huomo foffe ffofata
egli fceleratamcnte rotto quel matrimonio, la diede alfuo figliuolo. Chepirque*
Q ri, re fan,
fihuomo era una fggia , anzi fciuina dogni fceleratezza , n ccfjua mai di trottar ne meglte
nuout modi da mugnerfin al/angue a' fuoi fudditi, cr tenerli bafii .Et per non fior a dtjlaiaetk
raccontarli tinti, dtronne folamente alcuni pochi,che faranno ilfaggio de gli altri-, Or
dm che i poueri delle prouicie andaffero alla guerra, cr che i uicini prouedeffer lo
ro darmi,et di paghe,et il tributo che pagar foleano i poueri, uolfe che da ricchi ri*
fcofiifoffero,tlqual ordine,perche Cun per Paltro entraua maUeuadorc,fit chiamato
in lingua Greca A Uelcngton,che uuol dire Scambieuole ficurt. Deput alcuni riue
ditori, commandando loro che accrcfccffer le publiche gabelle, et i truti,et che per
lo fcrtucr delle poltze,f dimandaffero per ogni moneta due filiquc ancora di piu,cio
duegrani.Cojloro ettandio priuati i propij padroni de' lor fondi migliori, gli applica
ron alfifco.CoHut anco fu quello che trott la grauezza de' camini poHa a' parochia di Ni-
fimi
ni delle chiefe,de' monafteri,
CT altre cafe doue fulentar fifolcuano o poueri, o uec
chi , cr ciafeun altro che poffefiioni ocntrate
non hauea Command ancora che a
.

chiunque di pouaro foffe ucnuto ricco , come fe trouati haueffero qualche teforo
, fi

dimandale
, , ,

iqfi DE G LI ANNA LI DI GIO. ZONAR A


.^tmjndiffe deturi . Cofhrinj'r inochierU comprare dui publico de' campi, CT de'
poderi come che igncrantt [off. ro di laucrar la terra , coHrin/ dico i nochieri del
paefc , Tutti quei che iianuauano a Co/tantinopoli,pagauano per ciafcuno 1 1. libre
d'oro al fijco per ufura ,
olire aU'altre grauezze poBe alle naui . Oltre a ci tutti

quelli mercanti, cr macftn di botteghe iquali egli intendcua che denarofi fofferoi

Tigli toglicua la maggior parte di ci c'haueano , lafctandoUjhlamaite una piccola


particella ,ft come egli fece a
un certo uenditor di citi, cr candele di cera . Che ha^
uendo intefh ch'egli era huomo di moki denari , mand per lui , cr pofiaglt la mano
fui capo forzfiUo a giurar di dire quanti danari haueua , cr rijpondendo quello iTha
V puer ucr cento libre (foro , limperator gli comand ch'andajj per effe . Et portate che
itmfTM yn
f ^
(,ifgno di tunt'oro , cr linciategliene dieci hbrc,il rm
^

fni^ru. Hofiprefpcrfe ,cr uolfe che definaffe [eco , ft che il pouerello cantra fua uoglia
ranu libre compT UH dcfinoT imperiale nonanta libre d'oro . Con fi fatte angurie trouate,N
dere. ceforo, ch'in lai cofe era fodecitijiimoCT diligentifitmo , affiggeua i fudditi,di ma^ E
ntaa che non u'era piu niuno che gli uolcffe bene . Onde un'huomo non conofcuao
tenendo in man la fpada ignuda , corfe al- palazzi per ammazzarlo ; cr effendogl^
auuiato dietro un gran popolo , egli feri alcuni , ma prefo , cr meffo alla tortura,

non ifeoperfe ucruno che confapeuole di tal cofa flato foffe, cr fntoft pazzflrfu mef*
Mamhtitt Jijlretto . V s ancora N ICCforo gli auguri, cric fcrete cerimonie de' Mani
Aiipigani f) in
. ^ ^ p chiamano Attiiigani , ne gli oratortf loro . Quefla frte di
perjnc offendo differfa per le prouincie Komane,fu cagione di contaminarle fede
scerrere dimoiti. Solto il coflui imperio gli Agoreni con iff effe fcorreriedtedcT gran danno
df
aQeprouineieRomane,crfralialtrccofprcfcro lacittprencipaledegli Euchaiti.
Sacheggiarono qiieji medefimi f Oriente cr i Bulgari il ponente . Hauendo dtms
que nmperatordtlibcrato di far guerra a' Bulgari , unode'fuoi piu familiari gli per
Juafe che uole/J trattar ifuoiuafilli con maggior clcmentia, dicendoli coft a punto

Kiiefiro 1*4
Tinti gridano conira di noi, cr fc dif^atia niuna ci auuerr , tutti s'aUegrcranno , a p
XuagUi a cut egli rifpofe , Iddio m'ha indurato il cuore come quello di Faraone . Non affettar

ftTMiie. dunque che da me quegli, che Hanno fitto di me habbiano mai hauer bene. Chiama^
^
' da tutte le bande le legioni , con quelle fe n'and in Bulgheria cr uenuto
n 4 1
principe loro Crumo,da principio la fortuna gli fu
molto fauoreuole di maniera , che prefe la corte di Crumo ( che coft chiamauano i
Bulgari la flanz4 del principe loro ) cr come habitationi fue, a tutte lefanze meff
il fuo fuggeUo , cafiigando molti de' fuoi che riibbate haueano le fpoglie Crumo .

dunque perdutof d'animo , mand a pregarlo che uoleffc hauer compafion delle file
genti , crfar pace feco con tutte quelle conditioni che gli piaceua } ma Ntceforo dt
uenuto per tal fucceflo molto piu altiero , cr fuperbo ehe prima , non uolfe accettar
conduum ueruna Per laquaeofa Crumo ueduta la eoja dijfrrata , giudic che foffe
.

mefhcri combatter per faluezza della uita . Onde rannate infieme tutte le fue gcn*
Rjt (4 Ni il campo de' Romani,
<ii
li
^
l'efort a porlarft iialorofornente , pofcia di notte affdtato
teftrt.
fentielic alla fteura dormiuano tutti, come quei che giamat haueriano peti
fato
. , , , , , . ,

A fito che in tuitU dif^erationc fofpro per muouerf piu contri di loro , cr inconUt
nente corft al padiglion reale , Niceforo fu amnuccxMo , ma in che modo non ft fa.
Alcuni dicono che occif fo/J da' foi a tradimento per Codio che gli portauano, o HonediN
*
foffe che i Barbari lo feriffcro i cr quegli lo fhuffero d'ammo7::zare , o che quei co*
muiciaffcro a darli ,crchei Barbari lo ff>acciafino , noi fifa Cinter Fh anco fe
rito Stauratio fra la fbaUa drfira , cr gola , cr molti huomhu grandi ui perirono,
iquali erano in magijlrato ,
molti capitani cr perfnaggi iQuftri ; cr inmimcr abile

fu la moltitudine de faldati uili , cr deUe guardie dell'imp. cr altri fcrui che tutti ui
rimafero . A fiacco meffe furono tutte le bagaglie imperiali, cr tutto il forte de R o
mani l Barbari dunque ottennero una gran richexZ4 > cr una gran copia' d'armi,
cr di cauaUi . Stauratio a mala pena feamp } fcampomo ancora a Icuni altri che da
l'ojcurit della notte difefi furono , effendofi quegli nafeofti per le fiepi, ne' paduli,

C <tltri
fi fitti
luoghi-, Crumo tagliata la tefia a Nicefinro , per alquanti giorni lo
B tenne per jpettacolo
togli Caffo del codio
cr frgnal di uittoria confitto fopra una croce j Mi* poi fega^
ty tolta uia la cotenna, il tefehio fornito d'argento iifaua per
^
<U bere U te
,

tazx4 da bere, cr meffoui dentro del uino , beuue cr con effo tnuit i fuoi ctiandio P"* d>
a bere ha nuoua di tanta mortalit di Romani cr dell'imperatore effindo porta*
.

ta a Cofiantinopoli, il pianto per tutto fu grande , perche tutti gli amici cr parenti

de' morti pianfcro. E* ben uero che la morte dell'imp. feem a tutti Caffanno, perche

di quella tutti s'allegrarono . Qurf'huomo fcelerato regn noue ami.

IMPERIO DI STAVRATIO
FIGLIVOL DI NICEFORO.

Icone Uiceforo flato era un huomo fceleratifitmo ,cofi


anco ttituperofifiimamente mor. Stauratio fuo figliuolo effen*
do ferito ritirofii in Andrinopoli , doue per opra d'alcuni magi*
fbratiyfu falutato cr publicato imp. Ma fando mal dcUaferi*
ta entrato che fu nella gran citt , orda un tradimento a Michel
Curopalata ,
per fopranome detto Rangabo,cheper moglie
haueua una fuaforeUu,Cf tutto ci per lafciarCimperio alla fua doma. Mailfe*
nato accortofi del difigno di Stauratio , raunato quel poco reflo delle legioni chera
/rampato nella rotta > La mattina all'alba public Imperatore Michel Curopalata. *

Stauratio queflo ucggrndo , fubito fi fece tondar la ws:fr4,crfccf/ monaco.

IMPERIO
, . , , ,, ,

io8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


IMPERIO DI MICHEL
R A N a A B O.

E N VT o il giorno , Michel Kangabo f n'tmdaUa gran


Chieft , douc dal Patriarca Niccfbro glt fu pojia in tcHa rim
Mthelegiu pcrial coronaima prona bi fogn (perche cofgU fu dimandato)
ra fatiti
che faceffe unoferittodi fuamano al patriarca , promettendo
al Pamar-
co.
in (jucUo di non romper ucrwia ordinMione della chicfa, ne fn

Smanili brattarfi le mani delfmgue de' Chri/iani.Dopo al<juanti giorni


di tichelt. fklut
cr ccrron Imperatrice lafua moglie Procopia . Quejl'huomo era pio cr
danimonobtlecrgenerop) , Tutti(jueichedaNiceforoerano)latiingiuriati,crlc
mogli di cjucijldati che nella guerra erano Hati morti, ei confol col donar a lutti g
una honcia fotnma di danari A Theofmonc moglie di Stauratio, laquale fattifi ton
dar i capelli s'era uefiita di nero ei
, don una gran quantit di danari, afp-gnandede

taenijiert honoreuole per fua flonza > dcUaquale ella fece un monafero, chiamandUo
dtSiduTdii ilmonalerodiStauratio,pcrcheiuierap)tterrato .PerchedeUaferita chchabbiain
detto difopra ei fi mor, non hauendo regnato piu che due mefi, erfei giorni. Qucjlo
'
monafero per corrottione di uocabolo fi chiama Braca, et da alcuni che pur uorriano
tirar quefa noce alla
Greca forma, non fapcndo eglino che il fuo principio uenuto
daU'Hcbraica . Michele olir quefo hauaido trouatiin prigione i moderatori del
monafero Studienfe , cio Platone,cr TheodaroiCT il fratello ancora ofefo ardue
feouo di T hefralonica , CT anco i prindpali monaci di detto monafero , perche con
detto Patriarca conia chicfa non erano d'accordoJi come di fopra s' detto, egli

fece ogni opera , per accordarli cr paefrear infteme, cr riduffe la cofa ad effrtto.
Ifuo fghuolThcofilato diede il nome d'impcradore,CT dal Patriarca fece coro
|
narh . Dopo quefo fece [imprefa contro a' Bulgari , iquali facheggiauanOf errai
nauano la Tracia,hauendo col fuo benigno parlare cr con larghi cr liberali pre
frnti placate alcune feditiofe legioni, ddlcquali alla feoperta ueniua fuiUaneggiato,

cr biafimato, ilche fatto tomojfene alla corte reale . E t perche molti tentarono di ri
nottar la gi fpita frenefta contro alle uencrabili immagini ei cafig alquanto mo
,
deratamente alcuni di loro che fece pigliare, onde meffe fpauento a gli altri .Et un
certo monaco, che forf per mofrarfi dinoto, haueua drizzata [immagine della ma
tiene Ar. dre di DO egli foce tagliar la lingua . Gli Agarcnidinuouo dando ilguafoalTo
,
mm ytnee diente} Lione Armeno capitano di quelle parti uenuto con quegli a battaglia,due mi

^ la di loro tagli a pezzi, facendo una gran preda di caua,cr di (poglie.


prencipe de Bulgari mand amb^ciatori alTimp. dimandandoli
Grumo
la pace con quelle
conditioni che fiate glieran conceffe fatto Thcodofio A dromi teno cr Germano Pa
triarca ; con protef tarli che sci non l'accettaffe in tal modo , chei darebbe addoffo
alla W efcmbria,cr chiamerebbelo autor dcQa ruina de Chrifliani , effendofr piu to
Bo
, , , ,

PAR.TBTERZA. lo^
A fio eletta U guerra cbcUpdce. Michele hauendo fiutata la pace con fi fatte coti"
dioniy di configUo degli ottimati fuoi , Crumo affali la Mcffembria > cr conduffeui
mite machine per pigliar la citt . Perche un certo Arabo diligentifmo artefice,
elfendo andato una uoUa a trouar Niceforo , cr battcxzatofi , da Hiceforo bruttifi
fmoauorononfu fecondai fuoi meriti trattato, anzi cru^bnente battuto, perette
lamentato s'eradiquetouederf cofipoco flmato,la onde per difperatione fe ne
fuggi da' Bulgari , ujuali impararonda lui a fabbricar ogni forte di machine dcQcqua
Il ejfendo molto ben fomiti , fenza indugio cominciomo a batter Mefimbria Vim* ,

peratorc hauendo propofa la cofa della pace al Patriarca,CT ad alcuni de' prbicipa
li facerdoti , a fin che configbaffero <fuel chefoffe il meglio, cr anco fe a Crumo dar

fi
doueano alcuni fuggiti (perche fra [altre cofe cigli dmandaua) il Patriarca cr i
fuerdotifuron di parere che fi faceff: la pace, CT che i fuggiti fidefjcr nelle mania
CmmOtO" conciofiacofa che molto meglio nache alcuni pochi foffer malamente
2 trMati , che una innianerabile moltitudine. Ma i Senatori cortigiani cr Theodoro
Studile rifiutata la pace,negaron che dar fi doueffero i fuggiti, i ejuai fuplicheuohnca

te fi raccomandauano . Laqual cofa imped la pace co i Bulgari . Perche ejuantun*


quef imperatorefoffe di piaceuol natura,cr di retta fede , nondimeno tardi era ne'
maneggi al rifhluerfi , che fu cagione che s'accoftafj facilmente al uoler de' fuoi
il

primati ,0'da quei fi lafcuffe tirare ouunque uoleuano . In quei giorni apparue una cmna.
teHa crinita , laquale mofraua uarie forme , una dellequali fi dice che fuiTun' huo*
M
mo fenza capo . I Bulgari effendofi impadroniti di efembria, fra le moU'altre co*
fecheuilrouaronotfu unagran quantitdi fuocoGrteo . Vimperadore,perche
da certi prigioni intefohauca che Crumo uolea darilguajloaUaThracia, fe nufcl z.Mani
fuori dea citt . La onde U Barbaro difmefii i fuoi difegni, con perdita di miti de'
foiji part cr [imperatore chiamate d'offii parte le genti Romane, di nuouo paf*
t in Thracia , accompagnandolo etiandu) [imperatrice per fino a Cedono Laqual
.

cofa difpiacque tanto a' frodati , che alla fcopcrta fparlauano deUbnperatore . Ma
^
ea fi ne torn a cafiffO" Michele fi mori in Thracu,doue egli non fece cofa ueru
na degna di capitano, o che danno a' nimtei recaffr,c^ non meno le legioni che i Bar
bari ,furon preda de' paefani . Crumo abbandoiute le fue /lonze , piant d campo
al dironpetto di Ucffercitodcl[imperatore,cruouitiaQa battaglia, Romanirima i

fcr perditori per colpa di Lione Armeno capitan delle gciui ([oriente , ilquale come
quel ch'ardcua di difio difarfi lmp.ncl principio della battaglia hauendo /parlato mol
todeWimp. appreffo li /ldati,ckiamandclo effrnimato,cr mal pratico delia guerra,
~
comand alle fue legioni che lo feguitaffero cr abbandonata [ordinanza, ji meffe a

fuggire ,
dchc fu cagione che gli 4 tri eliandio uoltaron le /palle al nimico , in guifa
tale , che Crumo iHcfro non lo poteua credere per la bruttezza dcQa cof, cr temi n

dodi qualche mganno,fece fermar ifiioi. Ma ueduto poi che iRomant alla pazze*
fra cr confufamente fuggtuaiio , comand a' fuoi cfccgi andafft r dietro } la onde
uccifr una gran moltitudine di foldaii,cT capitani, che a pena /camp [imp. con
fi
alcuni pochi ,cra faluamcnto conduffr a Cajiuittnopolt , lafriando per preda de'
fi
Erbari

Din
; Google

4
, . , ,, , .

no DE GLI-ANNALI DI GIO. ZONARA


Barbari k froictoT.cr il padigUon impcriak. Lione da <jurfla cofa prefo eccafone,
cr ardore, mand (juei che confapeuoli erano de' fuoi rfijrgni , a parlar a tjuel poco di
refticciuolo delk legioni campato cr dirli , che non per altro i Komani erano uinti
che per l'ignoranza, cr dappocaggine degli Imperatori ,crchela cofa richiedeutt
m'huomo ualorofo , come Lione capitan delle genti di Leuante ) cr in quefa manie*
ra i faldati fttr mofU a feditione cr non facenano altro che dir mal di Michele , CT
fiondo attorno al padigUon di Lione, lo falutorono imp. Ma egU] fingendo di nonno
kr accettarlo, anzi rifiutando fimpeno , Michel Balbo Tribuno,mefJc mano aHa fpa
da, cr accennato a gU altri che faccfjcro il medefimo , b confrinf ad accettare il ft
tob dclTimperb Michek intef quefe cof , non fi meffe punto in ordine per rifi*
.

fierU , difender Fimperio fuo ma fubito mand Fiifegne imperiaU a Lone,iUjuale


}

entrato nel palazzo , Michele con lamogUe, cr con i figliuoli , raccomandandofi hu


tmbnente,firitirncnacafach nel Faro. Dellaqual tratti fuori. Michele nelTifo
la di Proto fattofi Monaco, iui fini la uita fila; cr Thcofilattofuo fgUuob, ilqual era
fiato nominato imp.fu caftrato cr confinato con la madre, cr con i fratelli.

IMPERIO DI LIONE
A !t M E N 1 O.

OT A L fine hebbe [imperio di Michele , tenuto che Thebbe


Molte cft
th a Mi-
due anni Hor Lione entrato che fu nel palazzo reak , fubito
tite'l Btlb ft cau di doffo la uefia chauea, cr diedelaa Michel Balbo , il*
dome Jpe- quale di fubito f la meffe : il perche molti fecer giuditio , chei
r4H^4 aeU
piccedercbbe ncWimperb a Lione . N quefta cofa fola gUfu
1 Imperio.
augurio d'hauer auenira tanta altezzajna quefto ancora , che
Seguendo appreffo Lione, ei meffe il piede fu l'eftremit dcUa uefia impcriak. j

La qual cofa parue a L ione un maFaugurb . Ad amendue cofioro era fiato pre*
detto che fonano imperatori . Perche Bardane capitano cr patritio , di cui s'
Vn mtiuict
onoftiu fatto di fopra mcntbne , difegnando di farfi imperatore, prima ch'egU affdiffe
rImperio * timperbfcommunicqueflo fuo fecreto difegno con un certo monaco che ffaua in Fi
Lione, Cr bmeUo, il qual fi teneua che prediceffe le cof a uenire ; cr dimandogU fe mai gli
Miihel BW
ho.
era per riufcire il fuo penfiero . li monaco Fefrt a torfi uia da cof fatto difgno,

perche non pur nongU uerrebbe fatta , ma farebbe priuo della robba , cr de gU oc*
chi . Bardane quefio intendendo,fe ne parti mal contento ; cr qucHo Lione,cr Mi*
chel Balbo cr un certo altro che Tomafo fi chiamaua , gU menarono il cauaQo il
Monaco uedendogU da alto,chiam in dietro Bardane br capitano, cr diffeU, Certa
cofa che Iddio non ti uuol dare il regno ; ma daraUo a quei due che menato thanno
il caualb,cio a Lione, cr Michek,a ciafeun di loro al fuo tempo, il terzo fi sforze*
r si, di uenhr a tal degniti, cr metterafit la corona in trfia, ma la cofa non gli uerri
fatta,cr egU perir malamente . Hor quefie fonkcofc che prcdiffc il monaco. Ma
Bardane

X
, , . } , ,, ,

PARTE TERZA ut
A BdrimefeKOipreflarU fede, affidi timperio,ey fi fccetiramoiCT di fopraiobo
dichiarato in che modo cacciato foffe del regtio ,CTdiegU occhi , cr deQa robba pri
nato . Nel rimanente, Lione hauendo ottenuto Fimperio,cre patritio Michel Bai*
boy facendolo capitan deQa guardia iCTcoloncUo della legionde'cor^derati fece
' ^uel Tomafo, il quale ancora eglifu uno di quei ch'apprefp> la cafa del monaco me
nato haueua il cauoQo a Bardane . Kuinando i Bulgari la Tracia , Lione f^cdi am Vin$rid <&
iiir
bafciadari al capitano loro per trattar fico di pace j ma ueduto che qucQo infuperbi-

to per rhauuta utoria,ri/iutaua ogni condition di paceyincontanentegli and addof

fo con la guerra I Barbari uedutaft anco la uittoria dalla loro ,cr che i Romani
s'aano mr/?i in fuga,come perdiff>rcgio confufamente,o- fettca uerun ordine gli an
dauano dietro, chi qua, eri hi la difperfi . DeUaqualcofaaccortofPimpcradore,
(perche egli ftaua in cima iTun monticeOo a ueder il fuccejfo della battaglia) comin
ci ad efortar ifuoia uoltar la fronte arditamente al nimico il che facendo eglino
B gagliardamente, fidfitorimperadoruaaddoffo a' Barbari con gran bramer ii quali
frauentati da quefla cofifubita uoltata de Romani, andaron al difotta ond'egh -, nuc
maggior parteyC' una gran parte di quegli fece anco prigioni } n fu molto lon
etfc la

tono daU'ammazzur Crumo ifteffo,il(j^e percoffoSuna freccia, cadde da cauallo :


crinucro fe la fua guardia tutta inficmcriftrettanon Chaueffe coperto, crdfrj
I

con gli feuiU cr poftolo a cauallo di nuouo fu un'altro cauaUo , facendoli larga la
frrada da fuggire, ei ui rimancua morto . Limperodore dunque trionfando con una
ricca preda, fe nc torn a cafa , n flette molto a cominciar a dar pazKAUiente ad

doffo alle facre immagmi . Et come egli cadffr in quefla frenefa, ecco chio nel di
chiaro . Vokndo Lione ringratiare cr ricompenfar quel monaco che predettogli
bauea F imperio , per uno de fuoifamdiari gli mand molli prefenti . Q^eilo meffo
non s'abbatt a trouar quel monaco , perche di gi era morto , ma trouonne unaltro
die nello fleffo luogo fi Saua cr andatolo a trouare, non lo conofeendo , anv pen
fndt^ che foffe quello a chi Fimp. mandato Fhauca, gli apprefent le cofe manda
teli . Ma il Monaco , nimicifiuno dell' immagini cr acerrimo difenfor di tal fetta,
^
C non uolfe accettar prefenteueruno,et nel dar licentia al mefj che portati gli hauea,
diffcli lo non fon per accettar mai co fa ueruna da unadoratore d'idoli > cr fe Lio u,ne fi

ne non saiHeneda fifattaadorationedegliidoli (che cofr chiamano cofloro le ucne metteffe

rande immagfm) di corto fopra la fua uita,cr il rrgno uerranno danmfifiime feiagu*
re . CXuefe cofe effendo rapportate a Lione , lo meffbnin gran fbfpetto ; la onde
communic tal cofa con un certo de fuoifamiliari chiamato Theodoto Meliffeno , il
quale fauoriua la parte de nnici delFimmagini . Coflui dunque con occulto ingan
00 auuertillo che uoleffe communicar quefla facenda con un certaltro monaco,
ilqual effo conofccua efjcr deQa Beffa oppenione cr metter a effetto quanto quello
gUdiceff, affermando che dettomonaco era pieno deQa gratiadeOo fpirito fante,
cr prediceua le cofe a uenire . Acconfent Fimp. a quanto gli perfuafe Theodoto
ilquale bauuta cotal rifrofla
da queOoJubito and a trouar U monaco , auuifndolo
come Fimp.douetiaaitltra trouarlo in babito priato cr per qualcag/ione, cr au
ucrtillo
,

ut DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


umilio di tutto <}uel che dQiicafeco trattare. L'lmp.lanottc,mutat(^dipamif>er 0
non ejfer eonofciuto feneua dal monaco, incompagnia di Theodoto . il monaco f
condo che da (pteUo era flato iftrutto , /aiuta Lione per imperadore dicendoli , Non
uoter na/condcr la tua macft , n ingannare, cr /beffare la miti nofira . Sappi pur
cmo che malamente tu /enti della religione, cr tu con tutti quei che tnbbidifcono
adoratori flt didoli Ma [etti di tutte le chUfe terrai uia l'imagini
. , cr le iatue,

lunga far la tua uita ,


cr il tuo imperio lungo , cr fortunato ; quando n , di corto
perderai f una cofa, CT Faltra , cr oltre a ci dannerai eternamente fanima tua.Lio
ne intefe quefle cofe cr Hupitofl del monaco per tal pronoflico (come quel che non
fpcua linganno di Theodoto) prefb dalle parole di quello, furiofamente cominci
a incrudchrfl centra fhnagini , cr comand che fubito fo/pr tutte tolte uia-, cr uedu
to di non poter tirar dalla jua il fantiflimo Patriarca Niceforo (come che egli fe riina

gegnaffe) ilquale con parole , cr con ferini riprendeua , cr biaflmaua quel coman*
damento deU'imp. egli lo confin . Dicefl che queflo fant'huomo prima benifltmoan g
tiueduii hauea gli federati coflumi di Lione, cr che damtofofarebbe a' Cattolici, cT
occafion di tumulto nella Chiefa.Perche mettendogli la corona in tefla,parue fentirf

rhetfme
^ dalle /pine . In quella che il Patriarca era menato al coipno a Pre*

ttrNieefini coimefo,ilconfefforTheofanemacflrodelgrancampo,ucdutomff>iritoilpafia^io
|
fMrima fi di quello (che congfocchi difuori certo che non uedeua ilfant'huomo) accefi i for*
l'y
ci,cr prefb rincenfo,di lontano to riceue , cr uagli dietro, cr il patriarca Niceforo
ltlrnUli
alf incontro ,
jiiTyt ucderlo o effer da quel ueduto gli singinocchia dauanti , eflt*
tate. ,
gli riuerenza. Dcllaqualcof marauigliandofl quei che il Patriarca accompagnaM
no , dhnandarongli a cui faceffe riueretvcA , cr egli rifpofe , al confcffor Th^ane
maefro del gran campo j profetando la conpflion di queUo dellaquale ancor non era
degno . Hor effendo ccp della fa chiefa cacciato ^icefbro uenerando,in Ino*
flato
gofuo fu podo Theodoto Meleffeno , che due fhpranomi haueua > perche ancofi
chiamauaCafiitera.checomein cognitionedi Lione egli ueniffe,noni dalafciar
f
nella penna . Efflndo Imp, Michel Rongabo , una certa donniciuola di quelle che

it^erne nel palazzo flauanoal feruitio de f[imp, laquale a tutti irinouamenti deit

Ym fin- infuriata uerfb di quello diceua gridando , Scendi giu cr da luogo agli al*

nulla luna tri . Queta cofk hautdo cofleifatta non una uoita , ma piu uolte, turb m e mente
M fimperadore ila onde egli comunic il parlar di dueflafanciulletta a Theodoto fuo
f l

quando ella co/iiifurta,(T



fuori di mente , che qualcuno le parli, cr dimandi quel chella dice,cr u chi s'appar

tenga il palazzo reale, che nome colui shabbia f di che ftotura , cr forma quel fla t
cr che altro contrafegnoi Queflo conflglio parendo molto buono alfonp. tutto
Hor fecondo il fuo coflume e/fndo prefa la fan*
ip^flo carico diede a Theodoto .
eiulladaqueflofuofurore,Tbeodotoglidimandadituttele cofe dette. Cofleiin*
ontanenteiltu)medLione,crtuttelefattezvdi quello gli racconta, diccndolidi
piu, Se hor bora tu ejci fuori (iella rocca, tu te incontrerai in due huomii,er di
quellochecaualcberauHmuh,frrimperio, Theodoto udite quefle cpfr, non If
rapport

\
, , , ,

l>ARtE terza: li]


A rapport frdcbnentc alTimpcradorey <at diffcli , che tjueUd ftnciuBd pdxxA * m
n dicea cofa certa di cui ft poteffe canore coftrutto . Et ufcito fuori dea rocca ,
s incontra in Lione , CT ceduti tutti i contrafegni che' predettigli hauea lafmciuUa ,

tir da parte quejl'huomo , CT datoft Cun faitro la fede di (Itr fecreti , TheodotogU
prcdiffel'impcrio,affnrmandoUcheci riuelationehaueudiCT dimand

a Lione laricompenj ditate auuifojcr ^noftico quando che lacofa riufeita


fia. Ecco in che modo Theodoto uenne in cotu^cem:a di Lione tCrdiuent fuo
familiare , fj che tolto uia Uiceforo della fua chiefa , Lione in luogo di ricompen*
pt, gli diede il patriarcato di Cofantinopoli. O incomprenfibile abbiffo de' giuditif

di Dio Chifuccede a fi fanto huomo i Hor quejl'huomo fielerato , indegnamen*


tefalitoin quella cattedra, hauendo [impcrador dalla fua, audacemente prefeU
guerra contro aWimmagini. EtLioneaguifa di beiOa trattaua quelli che hono*
Perche da Theodoto iflejp> uentuano tcrribilmen
rar uoleano le uenerande jlatue
.

B te trauagliati cr dal capitan de' camauri dclTlmp. che Jecondo Fu/ accettato , d
chiamato Protopfdte j il quale effendo tutto imbeunato dcQa fetta de gli Iconomaa
chi,non attcndeua fe non a jhUecitarrimp.che pa tutto uoleff ter uia F immagini .
Et recitandofi una uolta in chicfa quelle parole iFljia, A chihaueteuoiajfandglia*
to il Signore fFa forf ilfabro Fimmagiiu di quello i o apparecchia Forefice la fimi
litudine fua fa' che feguita queiihuomo accoflatof aU'impaadore oR'orec
.

chia , diffeU , Sta ad udire o Signore il prefeta CT Medifedi . DaUhora in poi,


Lione fenza uergogna dtuenne feguace di tal ftta , CT quei che non acconfentiuano
alla fua impiei, egli defiaua di fbranarli, cr diuorarliibenche fenza cfaeflo egli aa
d'un'implacabd ira contra quei ch'errauano cr pa ogni picco! fallo , atrocemente
puniua. In qucflagu^a dunque portoci Lione in uerfoipij,cr tutti quegli cuidi

fpiaceuano gli andmenti fuoi . Ma nel gouemo della repuUica, non aa punto flro*
curato , ma tutto follecito, cr uigilante,cr abbaffaua Forgoglio di chi s'infpabiua,
Q CrFoffendeua. Effendo una uolta pregato da uno (d quale un certo fnatore hauea
rubbata la moglie, cr lamentandof coflui d'haua in nano dimandato aiuto, ergiu
fiitia al prefii^te . Lione intejla uait della cofa, fubopriu deFFoffitio il pirfa
dente, cr commife che fecondo il rigor delle leggi punito foff quel rubbato
re dellakrui moglie . Confaiua i magifirati coft ciudi, come anco
quei della guerra , a pafone fcelte pa le piu atte cr miglio
ri. Igouani delle prouincic Romane non diede mai
pa denari, n paancitiaapafone non fi^
. cknti,oauare,o(dKuendejfalaragione
. . I
pa denari. Laqual cofa f ancora
boggidi fi faceffe , il

tutto andrebbe
bene. '

HHH DI

Gqoglc
V
, . , ,

114 DE GLI ANNALI DI Glo. ZONAR.A

DI MICHEL BALBO-
CcndetttUt-
A Michel B4fco lutto in A morto , offendo uenuto a una
grande altezza > perche fra gli altri fuoi uttij veglier fiocca*
fiene di Mi
fhtl Atdbo. tifimo nel parlare,per fu rapportato aWimpcradorc , che oc-
cultamentc <jucllo ordiffe non fo che tradimenti cr tentaff: di
,

ammazzarlo. Qjiefto rapporto fu fatto all' imperadoro, il


giorno auanli che nella chiefa ( fecondo il coHumc)
fi celcbraf
*

lafcjta della natiuit di Chri/lo . Incontanente dunque Michel Balbo fu prefo,cr


'impcrador ifcffoUDlfceffer quello che [efaminaffe delle cofe delle quali era (lato
accufato M ichclefu conuinto da gli accufitori,CT egli difua bocca confoffato U pec
catOffu condennato ad effer abbruciato . Onde al cammo del bagno realc,luogo de*
putato douc ci douca morire , uenne condotto , cr timpcrador in pcrjoiugli andana
dietro per uederlo morire , o feffe perche ncn fi fdaffe di quellt che la cura haueano
di ci, 0 che uvleffc haucr quella allegrezza > CT quelfollazzo di uederlo morire, io
L'imf-era- ncn f . Ma iimpcratricc di quefo accortaf , s'affaticaua di camparlo } Im onde
tri(e frt'Xii
bora con humiltprcgaua il marito , che per riuercntia della fcjla uolcffe differire ti
frr Midxl
iMb. far morire quel poucro condennato cr bora con audacia grande (ueggcndolo ind
rato) lo chiamaua impio, da che non riucriua il uencrando miferio della natiuit del
Saluatorc . Oa qucHe parole commoffo f hnperodore,fi mitig al quanto,zT lafcicf*
fi perfitadcre di differir la morte di Michel Balbo i ma uohatof per alla moglie dif*
Littte indo fc qitefe parole . F. eco iofo a tuo modo , ma tu, cri tuoi figliuoli u'accorgerete di
tuiu thr U quello, che perci ui ucrr addoffo. Inqucfla maniera Michele in tanto camp
futi
itigli
(lemen
fa-
la ulta M araiiiglicrafii forf qualcuno come L ione cofi ben prediceffc le cofe a ue*
tto dajtnt~
ture, auucgna che ncn per diuina riuclationr, n per diurno ffirito le conofceua > tra*
pcroche era huomo fanguinario , nimico di Dio, cr mcnaua uita dishoncfla,crfian
dalofa , Ma qui da fapcre che per grido communc fi dice che da un certo huomo
gli era flato riuclato, che nel giorno della natiuit di C hrtflo ci perderebbe Cimpe*
riOfCr la uita , Kaccontaf ancora che nella libreria reale foffe un libro nel qualefi
conteneuano glioracoli,crle prtfetie degli imperadori c haueano a uen&e,CT
norie forme itti ritratte al naturale d'huomini , cr di befie ,cr che fra l altre anco*

Vil'iitiur
ra ui foffe dipinto un Lione , che fopra il doffo fiolpita haueffe qucfla lettera Gre*
fgurattu. ca, X . Oltre a ci eh'appreffoquefio Lione foffe un'huomo che per lo mezo di
detta lettera lo pafftfie da banda a banda . Si fatte cofe fi conteneuano nel libro, CT
giudicauafi che oracoli Sibillini quelle foffro. Dicefi poi che il rifeotitor di quel
tempo interpretafi Cofeura fignificai ione di quella dipintura ,
erdiceffe che fim*
pcradore haueffe ad effer uccifo Perche quella
il giorno della natiuit di Chriflo .
, , , , , , , ,, , , .

PARTETERZA. 115
X pera pgnipcdua Lione cr Lx lettera X
il giorno di talfcPa
. che per ucdcrf
la pera paffuta con una lancia per lo mezp di detta lettera , quePo era fegnale che
in tal giorno f impcrador doueua effer morto . Quefla cofadaua gran trauaglio al~
Timpcradore , n meno di quefla lo teneua in gran paura un fogno di fua madre
Parue a quella d'effer nella chiefa Blachernia della ucrgine Maria , cr ueder una ^fi-

matrona da molti giouani di bianco uefliti accompagnata, orche dpaubnento dcUa


^
chiefa mandaua fuori fangue ; or che quella matrona commandaua che alTimpera*
tricr foffe dato un uafo pieno di quel fangue -, La quale non lo uolendo , fentijfe dir*

fi da quella iUuflre madonna ; Il tuo pgliuolo empie di fangue tutti quei che mhono*
rano cr non s'accorge che ad ira commuouc me, or il fo pgliuolo . Quefle co*
fe uide infogno la madre di Lione , cr raccontoUe al pgliuolo , pregandolo che non
uoleffe piu ufar la audelt che haueua in uerfo le uenerande immagini. Ma tinfe*
lice huomofaccuaUfordo, or andana pur dietro al fuo trotto
,
prouocaiuio Iddio

^ adira, il finto Tarafto ancora gi paffuto di queia ulta calamitofa apparuc ad


uno in foffio , il qual chiamaua un certo Michele , confortandolo a uoler andar af*
faltarc,or ammaccare Lione . il pronoflico etiandio di Filomcliano monaco cr al*
cune altre cofe infteme, fortemente trauagliauano cr impauritiano Lione . In
queflomeTCo, Michele co' ceppi a piedi fu dato in guardia a Papia,cr Lione flef
fo teneua la chiane delia toppa di detti ceppi cr tutta quella notte , Vimpcrudore
per lo ffran fofpctto , paf fenza dormire . E t andato dentro nella flaiiza di Papia,
trou Michel che fhpra il letto di quello fenxA ucrwi penficro fi dormitia , cr il Pa*
il che haueua fatto il Papia , 0 per honorar Michele
pia in terra diHefo j , 0 come p

giudicaua ,
perche era confapcuole del tradimento ordito aWimpcrodore . Veduto
dunque dormir Michele coft foauementc cr fenza uerun penpero , fl parti adira*
to,cr co'lmouhnento delle mani moflr Tira fua. Niundegli altri s'actorfcdel*
la ucnuta delT imperadore faluo che uno della guardia di Papia i il qual pngendo di
,

dormire de ci che fattohaueuaUmpcradore,ey come adirato,minacciandos'era


^
partito > coflui dunque auuis ogni coja al padrone cr Papia a Michele ; che a*
p
mendue fpauriti ,comminciarono aconpgharp come haiieffero potuto pompar la sij,tlnn
furia, criradcir imperadore. lui Michele diffe al Papia , Se tu uuoi aiutarmi l'auto drl
non piamente io pomper da queflo pericolo, ma etiaiuUoucrr al mio dipgiio. l'-faorJi-
il Papia Ceffort a farlo, ch'ei non era mai per mancarli. AUhora Michele prifp
una lettera a' congiurati , nella quale gli minacciaua , che non ucnendo toflo a far
quello che difcgnatohaucano( il che poteano mandar a efftto agciiolmcnte pcon* Lttitt.

do [inflrutione che efp dato gli hauea) egli uoleua andar a trouar rimpcradore cr
ifcoprirli cr accufar tutti per non efpr pio in quel pericolo . Scritta la lettera la
diede a un garzone del Papia , ilquale era pdato, ordmandoli che a bocca dicefp lo-
ro, che L notte uegnentc fi ucHiffcro in habito di preti, cr che fe ne ueniffero a cor*
te cr che fotto hauefpro i lor pugnali Cofloro ucnuta la notte fecero quanto
.
,
Sj che Michele gli commandaua cr pneuennero al palazzo dell imperadore . La
HHH 1 mattina
, , , , , , ,

ii6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A


nuttind (UUnti giorno i cantori dclTinipcradore ^ iui fon apparecchiati per con* 0
tar folcnncmmte le laudi mattutine , inficme coi(jualidPapia meffe dentro an
cerai congiurati di Michele-, iquali fi ritirarono in un certo ofeuripimo cantone,
per non effer ueduti da ninno. I cantori hauendo gi cantata la maggior parte
degli hinni , ecco che l'imperadore entra nella chiefa , il quale quantunipie hauejj
tata grandifima noce, ma grane, cr rincrefcenole alcrecchie di chi b fentiua,
nientedimeno ei fi riputana CT fi teneua <f effer unecceUentifiimo cr perfettifiimo
mufico cr perci fempre era fblito a comminciargli hinni . Et pur'aHhora (lana
do in piede , inton ad alta noce quef'himo . Tutte le cofe del lorRe fnprem
Condifiderio grande difprncK^ono Et in quella i congiurati fubito meffo mano
.

alle fpadecr a' pugiali nferon fuori del cantone ; Vnperadore ueggendcli ue*
, tutto fbigottito , cr impaurito fi fuggi
nir alla uolta fua in fagrefia cr eglino ini

Hirte di feguendolo , dopo le moUe , cr molte ferite dateli , gli tagliarono la tefia , cr una
tr mano, hauendo egli crudelmente, O" empiamente regnato fette anni, cinque g ^
fi*ocof^ofu ftrafcinatoconmoouitupcrionelccrchiodellacanalleria,
*
CT" iui gittatouia. Ma Michele che era anco co ferri a piedi (perche la chiane
non fitrouaua , haucndola Lione in feno ) con Iute grida fu faluttUo Imperado*
re , dipoi non trouandofi altrimenti la chiane , fu tratto fuori de' ceppi di ferro con
to fpetcvrli pc'l mezp.

IMPERIO DI MICHEL
BALBO AMOBREO.
A Mattina per tempo Michele fe nand alla cbiea ^
publicd*
fa grande per pigliar la corona imperiale, O" fffir
qurla
to impcradore , non fi curando punto , che la chiefa per
lo fcelerato homicidio fconfecrata foffe , da che egli era
toaWattento fuo. Caufiiori del palazzo U moglie dilio*
ne , cr I quattro figliuoli di quello , cio Sabatio (acni fu po*
Gregorio,
Ho nome Coftantino in quea che fu nominato Imperadore ) B^lio ,
,
dquak eri
cr Theodofio. La moglie fece tntmaca, ferrandola in un monafiero,
Signori cri giottanifece caflrare,cr confino
fau mona chiamato il monaflero de tutti

di Prota . Et flandofi alquanto tempo , Theodofio mor cr


Co*
** gli poi nclTifola
%mtino perfi lafaueUa. Il perche feruentifiimamcnte faceua oratiow a Dio,

cr digumaua ,facca Imofina a' poueri, cr altre opere da buon chrifUano ,&

frequentaua molto la flatua del gran padre Gregorio Theohgo,afincK


la fa

nella gli fojj rcnduta come hauea , perche inficme con Fonpero , quefli figluult
diLnK
, , , , . , . .

V
P A R T E T E R Z A. ti 7

A dlMmepnfnoMcorarimpieti pdtertu. V tu uolta in fogno dunque gli appjr^


ue queflo fatto, commmLuidoli che fi leuaffe fufo cr piu uolte le^effe quefle pu*

rote , lej mio } quefU uifione , fe nand fubito alla chic


Confidtoft Cofhmtino in
ji,cr uerun impedimento di ucce lejfe quanto gli era ftato detto E( quantwu ce.

que Michele confinaffe (come s' detto) la moglie cr i figliuoli di Lione, non perci
gli Ufciaua hauer bifogno, anzi gli <tffegn parte delle lor poffcjiiom, da poterfi con
fruitorifujientar honoreuolmcnte . Nacque Michele in Amorio citt della Frigia

fupaiore,neUa quale habitauano Giudei, Attingani, craltragran moltitudine dim


pif ifchequeUacraricetto (tana confufa fetta, creff
(per quanto uien detto) era Ujr,one i

il Principal di quella, Tutto che quefta confufa fetta arnmetteffe il battefimo, nondU i^ihele.

meno dalla circimcifione in fuori, ella offeruaua tutte le cerimonie de gli Hcbrei.
Eimanteneua in cafaappreffodi fe un Giudeo che gli infegnaua. Siche in que-
flhuomo non fi trouaua cofa cofa ueruna di netto , anzi ( per dir coft ) egli era una
fentina di uarie fette . Per quefie cofe le difputationi gli diffiaceuano : perche ue*
deamolto bene che quelle atterrauanolafua opinione peruerfa. Nella fiu adolc*
feentueffendo andato alla guerra, una uolta and a trouar il tribuno per diman

darli non fo che . Qjyllo tribuno haueua a canto un' Attingano, il quale guarda* m^u .

to in uifo Michele , ffe


neWorecchia al tribuno , Cofiui chora cofi humilmente ti
prega , un giorno jia impcrador Romano D<< queflo augurio moffo il tribuno, fu*
bito fi fece familiarifimo Michele cr ffofogli la fua figlia per moglie . Hor Mi*
chele fubito chcbbe occupato Fimperio al finto Patriarca Niccforo, ch'era bandi* Tutto, cU
to , promife di non uoler far nouit ninna nelle cofi della rcligionc,n mutar lo flato fr*

della chiefa , n coHrigner ueruno a tener pui un'opinion , che un'altra delle cof di
aio , perche da qucUo per lettere era flato pregato di rimetter in pie t immagini . u
Ma quefie fur tutte parole. Perche non paf molto, chefeopertoFanimo fio, co* nondimeno
minci a perfeguitari cattolici, crfrn gli altri che da lui furono crudelmente trat* vHt'ineru
tati,fu anco quel fanthuomo di Mcthodio,cr mand in ef ilio Euthinearciuefeouo
C Sardienfe,C7 non per altro che per hauer adorate le fante immagini . Riferrpoi
in Ancrita Methodu) cr Fhonorato Euthimio dal fio figliuol Theoflo crudelmcn*
te battuto,mef} nel numero de' Martiri. Seguendo in tutto,CT per tutto le pedate di
Copronimo , come quel ch'era fiifceratifimo de' Giudei, commandaua che ne' ftba*
tif digiunaffe . Ei non aedeualarefurrettion de' morti, perci fridcua de' be*
ni futuri cr faceaf beffe de' profeti negaua i demonif , non teneua che la fornica*
tiene foffe peccato cr uolea che f giuraffe per iddio moderator delFuniuerfo
Facea frfa della falute Giuda iO'affrrmaua che la Pafqua fidouea celebrar' in
altro tempo , Quefte poche impiet fra le moli'altre c'hauea nel fio pazzo cer*
nello ho giudicato molto a propofto di fcriuerle. Hora tomo alle cofr fatte da lui,
cr alle molte guerre di quei tempi . Tomafo uno di quei tre , de' quali quel Filome*
niano monaco pronofiic in Bardano, come di fopr s' detto , che due di loro haue-
rianoFimperto,oilterzp(ch'quefoTomafo)doueua affralir la tirannide, CT
mettcrf la corona in tefia , ma non ucntr gi mai oR'attento fruo d'haticr il regm > <

HHH 5 queflo

DigitiYc?!'
,, , , , ,,

Ii8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


di qucjoTomfo(dico)moffe frdmone. offendo dunque (come s detto di fpra) D
lttmaft.
da Lione , jbprajlante aRe legioni de' confederati , intcfhchcdu Michcleera
flato ammazzato sfotto color di uolerfar uendetta d'im fi fatto prcncipe da cui moh
ti bcnificif hauuti hauea ,
tutto che non haueffe rocchio ad altro che a uolt rfi far'tm

pcradore , and addoffo a M ichelc , cr raunato uno cffcrcito da non fatfene beffe
occup qttafi tutte le prouinciedOricnte , ordinando chcipublici tributi di quelle

foffer portati a lui . Onde accrefeiute le ricchezze , affili anco gli Agareni , iqua
li aUhora per l'intefine guerre audacemente, ty'fenzaueruna paura andauano fa*
cheggiando cr minando tutte le prouincie cr fifole . Meffcli dunque il freno}
cr accampateci lor' appreffo , uennero ad abboccarfi inficmc cr finalmente a que*
fU accordi , che fe egli otteneua l'hnpaio , che doueffe concederli i confini de' Ro*
mani . Fatto qucflo fi meffe in tefa k corona reale , cr da Giobbo Patriarca d'An*
tiochiafu nominato impcradore . D'indi partitofi con un ffoffo cffcrcito ( perche
non pur gli Agareni ma molt'altri popoli chiamati haucua in fua compagnia in g
^ 4/i*
quella guerra) con maggior' ardire diede mano alla tirannide.
non fu di fangue Patritto, ma di uilifiimo, cr barbaro, cr cotanto bifognof,
Quefo Tomafo

che a flario con quefo cr con quello fi faua a fruire Ma k fortuna , (come ,

s detto) b ffiinf in alto , fi che gli unine in cuore difarfi Re, pigliandofi il nome di

Cofantino cr un figliuol adottino c'hauca s'elcffc per compagno deWimperio .


Venuto alle mani con [effcrcito di Michele , mandatogli contro , una parte di quel*
lo uccife , cr una parte meffe in fuga , fi che egli fabili k fua tirannide , cr pr*

uiltofid'una buona armata, anzi ottenuta quella dclTlmpcradcreda Abido fe ne


pafiinTrackidoueeglifoggiogquafituttele prouincie doriente dalk Opfi*
ciana in fuori gouernata da Cataquik , cr f A rmcniaca , che per goiicmatore ha*
,

uea Otbiano ,
ilquale uccif f adottino figliuolo del tiranno , prefo con inganno
cr aiutia . Venuto dunque Tomafo, ( come s detto ) in Thrack, tutti quei
popoli hebbon ricorfo a lui i Per k qual cofa,di nuouo per mare,cr per ter* p
ra ninfe tmperadore ; cr meffe in rouina le genti di quello , fubito in htogo

del morto adott unaltro figliuolo per nome Anaftafio , ilquab poflo gi [ha*
bito monacale, s'haueiia prefo il fecokrefco , cr ruiuffe poi Michele atak,che
con una grandifiima catena di ferro , che tcnca dalla rocca per fino a un ca*
fleUetto poHo al dirimpetto i s'ingegnaua uietar il paffo al tiranno , a fin che
Toniafo da
paffaff dentro Ma Tomafo fatto un ff-andifiimo sforzo per mare, cr per ter*
.

*jfdto m
l
inuafo k citt cr con agcuolczza rotta k catena penfaua che fubuo che cit*
, ,
i

Tmmoft- uedeffero per l'odio che aU'imperador portauano , quei gli haueffro aprir
li. tutte b porte Ma perche quei che
. difendeuano k citt ,fi portarono da huommi
ualcntifiimi per Tomafo s'affatic in uano , cr caduto gi delk Jpcronza che ha*
,

uea , partifii cr meffefi a fortificare un baftione , che era di' attorno aUa facro*
,

fama chiefa del fatto de gli Anargiri , il q'ial luogo chiamato di Paohno .

Paffati alquanti giorni ,


di nuouo fi meffe a dar l'affalto aUa citt per mare , cr
per terra, con machine, CT con fab. Ma ueduto alla fine che gittaua uia k
fatua.

I
, , , ,
,

*
P A R T E T E R Z A. ito
A fjtica , cr U jpcfa . uolute le fidile dlU fredda Thrucid ( per' era di uerno) di^
ftribui P efferato per le prouincie , a fin che gli flmchi foLUticon alquanto di ripo^
fo fi ricrtafJero,<y Uffirerzu, CT horror di quel uerno fchiudffero . aU' entrar
deU
la primauerdydi nuouo contro alla cittconduffe le fuc legioni da ogni banda,o'con
geliti a piede per terra CT coiigrofja armata per mare dogni intorno accerchioBa.
,

Ma Michele intanto facca proutfirn grande d'armata, cr di gente per terrdi pofeia
confortati i fuoi a portarfi ualentemente,alla fproueduta da piu parte ualorofamcn
te affali le genti del tiranno ; lequali da quefio non affettato affatto fopragiuiite cr*
da l'audace brauura de' ntmici ffaurite,fi meffer in fuga ifi che effendo di quelle mor -

ta una buona parte, la uittoria rimafe appreffo queidca citt. Ni meno hebbe ytnto da

quefio tiranno la rotta per inare,dt quel che per terra s'haueffc hauuto. Vcrche le Midteleptr

ueduta uentrfi contro l'armata impalale , noiifeca rifiUenx/t alcuna, ma * cr


fue naui ,

fchiuato il uenir con quella alle mani, con prefiifiimo remeggiare,fi t trarono alla uol
ta di terra ferma i doue giunte che furono , una parte delle genti la dieder' a gambe,
B
cr ima parte fe ne paffarno da M iclxle , Ma non pacio fi tolfe giu '
dall'imprefa il

tiranno , anzi con maggior animo fcguendola , non uolfe lafciar il bafiioiie, cr man*
d per unaltra armata chin Grecia haueita . Laqualc fubito giunta , le naui fi riti*

ramo appreffo Berida . Dellaqual cofa accortafi [armata di Michele, di notte alla
ffrouiUa andarongli addoffo , fi che ella prefe alcune naui de' nimici, cr alcune n'ab
bruci colfuoco Greco, in tanto che pochtfiimc fur quelle che fi faluorono. Per terra
etiandio fi faceuano ffeffe fcaramuccic , effendo conduttter del campo imperiale
Thec^lo figliuol deltimperatore ; ma in uero in quefie baruffe la cofa di maniera an
daua del pari, che non fi uedeua da qual parte fi piegaffe la uittoria . Ma in quefia

fucceff una certa difgratia , che fu cagione , che le cofe di Thomafo andarono tutte
per terra . Perche jpartofi per tutto il romore che T homafb s'era ribellato aU'imp. ^
^
cr che hauea pofio l'affedio alla citt, Martagone prcncipe de Bulgari, che per an*
138. hauea fatto triegua con Lione,fpontanamentc uenne in foccorfo delPimperato ,,
^
re , occampandofi a Ccdotto . Quefia turb grandemente il Tiranno . Ilqualc giu* Ttmaf*.

dicando che non fifaceffe per lui, il combatter la citt,cT con i Bulgari in un medefi*
mo tcmpo,perche diuifo in tal maniera [effcrcito in due parti, ad amenduegli effr*
citi nimici ueniua ad effer difuguak ,
perci fi rifolu d'andar con tultol campo uni*
to addoffo a' Bulgari cr andatoui cr ucnuto con quegli a battaglia , ui lafci utu
parte de' fuoi prefi cr una parte morti E t quei che dalla jpada de Barbari cr
.

dalla prigionia fcamparono, effendo in dubbio del fuccefio della cofa,pofhmogiu [or
mi.E M Bulgari tutti orgoglitfi per una tal hauuta uittoria , con i lor prigioni,CT una
ricca preda fe ne tornaron acafa. Quefia rotta del tiranno uenuta allorecchie di
quel poco d'armata che rimafia gli era, fiibito quei pochi s arrefero a Michele. Tro
uandofi il tiranno ridotto in quefi'efferc , tutto che le fue forze da ogni banda san*
d.tffero fcemaiido,ncndimcno ci non fi difioglicua punto dal[affedio j ma pur poi uc*
dute che non fiacca profitto , abbandonata la cilt,fi ritir lontano, cr trouato un Ino
go commodo, fortificollo di bajimi, tytrincicrcj^non attendata ad altroch 4
HHH 4 rubbare.
,, . . , ,

no DE G LI ANNALI DI GIO. ZONARA


rubbareiCrmnari ifobborghideQacfO-gualarramemtadiquclldfda che i>
potenti ritirarfi al fcuro
Ai j Michele con grande sfarzo andatoli addoffo , cr r
.

, le gena di Thomma fo indu/lriofamcnte fi meffon in fuga , CT


nato feco a battaglia
una parte fe n'andorno a cafa loro , cT un'altra paf dalla banda delTonp. Quefo
ueggendo il Tiranno , con alcuiu pochi andffen' ad Andrinopoli . Ma Michele fu*
bitogli and dictrc,CT dentro k citta non con machine ,maconU penuria di tutte le
Cndtl mtr cofe ajfcdiollo I cittadini xdutift Hrctit dalk fame, dimandato cr ottenuto il per*
.

di Tema
dalTimp.gh dieder nelle naui legato Thortmafo a cui [imp.fubito fece tagliar
*'
y
lemani , cr i piedi , pofeia pofiolo a cauaUo fu unafino , con ucrgognoffimo fpet*
tacolo fece menarlo a molira per tutta k citt. Fatto quefo lejamin di tutti quei
che confcnticnti, cr confapeuoh erano flati di quefia fua ribellione cr tirannide, O"
certamente chegli nhaucrk confeffatimolti,fHeffabuliopatritiononhaueff fre*
nata kfurUdell imp. con dirli
, Che a'nimid iqtiali accufiuanogU amici
non era d<t
predar fede. Hor Thomafbalk fine tormentato hor con un modo,crhorc(mun'al B
tro miferifimamcntc mori 1 fhmigliante fece ilfuo fgliuol adottino > ilquale effen
/

4oft fuggito nel caHcl di Bizzd, da terrazzani fu prefcyC^' legato, et menato aWanp,
ilquale con uarij tormenti lo fece crudelmente morir come il padre. Rachetata nel
modo detto k feduione , le citi marittime dcUa T brada con tutto quefto ( bench

TJommd/o/bJ|/t'morfo )/fgb.tM4Mo iZ/WJiHlfo , cr/r<< fd//rc Pdmo, CT Prritfco,


Parie &
Herata (Pcrhubo gi fii detta HcraClea) cr ci ficcano per l'odio che portauano alTunff.
frrff da Ma Pallio effondo pa un tcrrenuioto sfafeiata di mura, fu prefa, cr Herachea dalU
uujtele.
banda delmarcfimilmcnte. Michele dunque con quefle uittorie, f ne torn trion*
fondo alk citt , CT ne giuochi Circenft, fatti menar attorno per lo theatro fhpragli
ifmi i fautori di Thommafo , fi content che quei confinati foffcro,fcnza uederne piu
acerbi tormenti, eccetto che da Cherca, cr Tagoreno , iquali non tiolcndo ctiandio
dopo k morte di Thommafo,rcndericafitUichaueatto in guardia. Michele prefigli
per forza, fece mettali in croce . inqucUa chelcgcntiRomane,pakribclliondi t
T^hommafo , fauano impaccati in quefe guerre ciuili , gli Agarcni di Ponente habi
m sfr!
gnafaf.mt i<tnti lungo tlbao (che fpagnuoli fon detti) prefa quefia occafione,raunaiifi uifieme
tn Can dia. ufdti di pouatfimi } cr frettifiimi luoghi , dimandarcii al capitano loro (ilqual efi

chiamano Amcrmtmno) che gli conccdcffetandar a procacciarft altro paefe. Ac*


confcntigltclo il capitano , cr con efii inficme montato fu le galee fece uek, cr tutte
lifole Romane douegli arriuaua Et arriuato fra f altre m Con*
, metteua a fiacco .

dia , cr confidaata kferiilit del luogo,ei mand k maggior parte delle genti a pre
dar il paefe cr effo con alcuni pochi rimafo a guardia delle naui,uattacc fuoco m
tutte, cr abbruciane . Per quefia cofa leuatofi gran tumulto fra le fue genti, cr di*
mandando queUe perche do fatto haueffe , A chape (che cofi fi chiamaua il capitano
Voi mhauete dimandato una migliore fanzaicccou dunque
loro) cofi gli ri/pofe.
un paefe che produce latte cT mele Pigliatcuel dunque , cr halitatelo . Et di*
.

cendoli efii Et le noirc carifitme mogli douefimo con i bambini { Et glt rifpofe.

Quifon delle donne , delle quali di qui a poco uoi harete figliuoli . Da qucjic parole
commofii

N
fa
r
, , , . ..

PARTE TERZA. ni
chili Gtf
co/mof^igli Agareni , foggiogdtafi n/Lx ,/?
fecero fchiaui lutti i pdefmi. Nf/ qual
luti mar-
tempoCiriUoGortiniouefcouo,perlaconfej?mdiChriiofumartiraX4to. Lrni
pcrator' ut tanto cfjctulogli morta la moglie , publicamente moflraua dt non uolerft
piu montare , ma occultamente tram con alcuni fenatori , ch'cjii uolcfjcro pregar
lo che pighafj unaltra moglie . Perche tal dimanda non era fenza honefto colore.
Conciofiacofa che eglino dicevano non effcrragioncuole che gli huomini gouemati
/offro da unImperatore ,crchele mogli loro non hauefjcro un'imperatrice i M
chele da principio moflraua di non uoler accettar quefla lor dimanda 5 ma facendo mi-
ghenc cfli grande wjbntia, ci fi fece dar la fede da loro, che fe pur efli uolcano chei tUk.
ptgliafj iwaltra imperatrice, egluio dopo la fua morte la riconofeerebbono per pa
drona,cr /ignora dclTimperio,cr per imperatori, i figliuoli che nafcefjr di lei

llfcnato con publici contratti promeffo che glie l'hebbe ,


egli fl tolfegiu da quella
fua fmulata pertinacia cr prefa per moglie una certa E ufrofma , laqual fi diceva

effcrc fiata figUucla di Cojhmtino imperadore , ilqualc dalla pia madre Irene (com'
B
habbiam detto) fu accecato ; laqual Eufrofma gran tempo avanti era fiata tofata,ct

nell'ifola del prcncipe ypofla fra le monache, doue dalla fua infantia pnaqueWho
rauiuiitascra. Morto il patriarcaTheodoto che impiamente Jci anni hauea go
vernata quella Chiefa ; Antonio per fopranome Caflmata,fu poio in fuo luogo, il Anten
Capimaia
quale non men di quello era di perucrja religione . Limperatore mandata in Con
Pmriarca.
du una buona armata contro a gli Agareni ,fu vinto CT quei pochi che fcamparo
no in quella rotta gli portaron la nuova .Non per qiieflo fi rimafe di mandarli anco
ra dopo unaltra grofliflima armata, fattola condottadi Cratcroilquale daprima
combatt contro a quegli profperamente , ammazzandone, cr pigliandone molli pri
^
gioni . Ma egli poi con tutti i , come fi al tutto ha
fuoifaldati fidatifl di tal vittoria d, can-

ueffiro privi di forxp ZT che quei giamai piu faffer pcralzorla teiia,fi dutymien
i nemici,
natiendcuano a dar piacer cr buon tempo, cr quella notte fenza metter le fintmel* cr
le poi chebbon molto ben mangiato, cr bevuto, fenza un penfier al mondo fi mef
,

^ fon adormire. Di che effendifi accorti inimici, la notte con horribil grido gli af fcratore.
falirono,cr mguifa tale gli mandaron a fil di fpada , che a pena ne camp uno che
pcrtaffi la nuoua . Perche cr effo Cratero capitan delParmata ,fuggitofi m una na
uc da mercantia , fu anco prefi) , cr poHo in croce Dopo do , Michele di nuouo
. Oerif met

apparecchiata unaltra armata fitto il gouemo <f Oorifa, la mand conira quegli A"*
Coflui andando per Pifile a poco a poco mozz l'ali alle navi decorfali che quelle
andavano facheggiando , cr abbafl anco quel primo orgoglio a quei di Candia . In
Sicilia eliandiofimoffi unaltra fidinone. Impcroche un certo Eufcmioprincipal tufem

del popolo rubb una certa monaca, di cui pazzamente era innamorato . Et dal tradifce U
gouemalore effondo cercato per farlo morire , fi ne fuggi ad A mra in Affrica , pr
mettendoli dar nelle mani la Sicilia cr pagarli un gran tributo ,fe chiamato ei fof
fe impcratorde' Romani . Amira fu contentiflimo,cr conceffelt una gran gente.Eu AgateitK
femio con quefla gente prefa laStdlia,glie la diede in mano, fiche in tal maniera
tifila uenne in podefl de gli Agareni . Ma queflo crudel tiranno , non moUo dopo
pag
, . ., , , ,

Ili DE GLI ANNALI DI CIO, ZONARA


fyag la pena del fuo peccato cr dcUa fua difficrationc , perche crudelijiimmenle D
Harte di fuammazzuto. Ma Michele imperatore dopo l'hautr regnato otto anni, ty none
UmIkU.
meft,dtuenutofametico,0' a([alito da un dolor fi gjrande degli inteftmi, che non p*
teua orinare (che funa cr [altra cofa fi dice) morifi , lafciando l'imperio a Theofi*
Kihelune lo fuo figliuolo . Sotto Michel etiarulto la Dalmat fi ribell a' Romani > ilche fidU
delix DjI ce che anticamente con qucfli iterfi era flato prono fltcato.
malia.
Quando figliarcggiar uedrafii il Balbo
In Babilonia , il Dragon Jggiogato
Pollo da parte il grand'amor decoro,
A fentr i principif di gr<jn male
Cominccr , malgrado fuo, la terra

Qttcjlo Michele fu onoro piu di ciafeun altro

IMPERIO DI THEOFILO. e
Tctflcfa VB I To
che Theoflo hebbe poflo,C" fermato il pi neU'int
morire perio , egli non tefe la mira ad altro che a uolcr dar la merita^
,
i^uci die ut-
ta pena a quei chaucano ammazzato Lione cr aiutato fuo pa
tifo liauea-
1.0 Lioi(c.
dre a farfi impcradore . E t perche niuno di quegli hauejjfe ano

feonderfi, 0 fuggirli delle mani, ei fece raunaril fenato, alla


cui prcfcntia dtffe , Che uolca mandar ad effetto il comandamen
to paterno} Perche offendo quello molto d^iderofb di rimunerare fecondo i meriti
quei che aiutato fhaucano ad acqutflar [imperio ,
il tempo gli era mancato di farlo,
impedito prima dalle guerre, cr poi dalla malattia,cr morte . Ch'a lui dunque ha-
uca co mandato di pagar liberalmente queflo debito . La onde gli efortaua a uolerf
tirar tutti da parte , io dico quei
ch'ammazzato haucano Lione cr fatto imperator
fuo padre. Coforo non intendendo [afiuto inganno, fi tiraron da banda, afferman
p
do eh'erano flati quei ch'aiutato haueano fuo padre. A Dhora Theoflo feoperta la fi*
mj^ttone,diffe loro. Et pache mette fleuoi le federate mani nell'unto del fignore,
cr uifaccflc non pur homicidiali , ma micidiali d' un impcradore t Pofeiafubito uol
tatoft al gouematore , cornandogli che menatigli uia tutti, gli deffe quel cafligo
iufropna chemeritauano. Pur dunque fatti morire tutti per micidiali. Theoflo oltre a do,
torna al mo cacciata uia di corte la matrigna, la riferr dentro nel mcnaflero doner fiata
rajtero.
prima neU'foladel prencipe,npuntogligiouil giuramento che dal Senato ha
uea uoluto Michele . "Volendo dunque quefl'huomo pigliar moglie, mand per o^
gm parte cercar le piu beQc fanciulle che fi trouauano .Tra lequalifulcafiaucr*
gme , bellifsima fopra tutte,cr nata di fangue iUuflre, et dottifstma. Giunte dunque
che quelle glifuron dauanti , guardandole tutti a tomo , tenendo un pomo in mano
per darlo quella che piu gli piaceffc, per fognale, cr pegno di uolcr la per moglie j
in quella che ferm [occhio fopra lcafa,flupitofi della bellezza di qucQa,diffe, Dal

la donna uetmer tutti i mali-, acu cUa con allegro affetto, con boitcfto rofforc, ri
,

PARTE TERZA. Tr;


A Jpof j SiftHJ du Li donna ancor fprabbondano cofe migliori. T heofilo aWhora rima
iolHpefatto del parlar di qucjU ucrgme,lafciata lei, diede il pomo a T heodora P4
flagonia.Caduta giu Ica/a della Jpcranza del regno,fabbric un monaflero afuo no lupa di~
urna m.
mc,nel(jualeefJ)ola fi uiueua a Dio,attendendo di continuo alle lettere.Truouanf
naca.
pu difidcrar maggior dottrina , grafia. In quefla
alcuni fuoi ferini, ne'quali non fi
maniera dunque goucmofsi lcafia,cr come che ella pcrdcfjc un re terreno , nondime
no fi marit al re di tutti ireiCT ni uece d'un terreno imperio, ottenne un regno cele
fle.Limperadore in un medefimo tempo celebrando le fue nozze tcoron T heodora
dcOa corona nut fiale, cr reale. E t perche egli era un grande amator cr offeruator
della giuflitiaconqucich'errauano,eifmofraua feuerifsimo,n fi lafciaua punto
piegare . Ogni fettimana eon laguardia imperiale a cauaBo paffuia per mezzo la
Gimjlilia, e
piazzo, andando alla Chiefa Blachemia della uergine maria . Et quantunque ci non
feuerit dt
portaffe ucrunhonore aS'immjgini ,
nondimeno ei confeffaua (fhaitcrgran fede al Theeflo.

B Saluator Chriflo Giefu , CTatU maire di Dio Et perche cofi in publico fi lafciaua
.

, crei fi pigliaua la cura


ucderc , per agcuobnentc fi potea parlarli di tutte le cofe

che fiueiideuano, uolendo faper che pregio ciafeunaeofa fi uendeffe . Etquaiid


trouaiia che qualcuna uendeffe troppo caro incontanente chiamato il gouematore,
fi

gli dimandano la cagione di talcofa,crfc lo iroiuua in qualche errore, fubito lo pri^


uaua de lufficio > oucro glifaceua un buon rabbuffo dandogli la noma di quanto do

ueafarc . A iiucnnc un gujrno che cofi caualcando , una donna gli fi fece innanzi, do
lendofi che dal Drungario di Bigia gli era fatta ingiuria (chiamauafi cofui Petraic, Drungario
i nome di
cr era fratello dell'imperatrice ) lquale habitando a canto a qucfla donna , haueua un
offcioyil
tolto il lume alla cafa di quella col tirar la fua troppo in alto . Di quella cofa dunque cpiale, cerne
ella fece querela all'imp. contro a Pctrone . lquale chiamato daU'imp. dimandato i'Im da buo

che cofa haueffe di far fco quella donna , riffiof ch'cUa era una cicala, cr ttolca la ni autori,
yuol dire
baia Cui diffeC imp. Guarda che di nuouo ca non mi uenga piu dauanti con tai ques
Tribuno, et
rel, perche la cofa non far buona per te ;cr ad amendue comand eh'andaffer
folto tal no-
iiia
, cr alla donna particolamente che tomaff da luifc Petronc non gli rifaceua o* me l'ho fio-

gm damio. La donna dunque con tal commefiione, dimandato a Petronc il rifaci* fio di fofrt.

mento del danno chcQa patina , Pctrone fnc fece beffe i ondclLi di nuouo tem aU
lamrntarftconlimp. lquale fubito comand ad alcuni fcnatori che andaffer o a uc
Cafligo di
dir fc qucfla donna patiffe danno per la cafa di Pctrone . Andarono , uidcro , cr ri*
Vetrone
ferimoairimpaadorchefi. AWboratimp. ufcitofuoriin piazz4,0' W fematofi
in un luogo ch'a lui porne , fece ucnir Pctrone , cr fattigli fhracciar iui in publico i
panni dinanzi , cr dietro , comand che molto ben battuto foffe fu le ffialle , cr fili

petto i pofeia che rumatogli foffedo che fabbricato hauea in danno di quella donna,
cr che a quella foffe donato non pur quella materia che fi ruinaua , ma il fondo iflefii
fo.E l quello fia per un faggio da conofeer quanto che Theofilo foff ZelatorefoBeci
tifiimo della giuflitia. Ma raccontiamo un'altro fuo fatto,per loquale fi uegga quan*
to ei foffe foQccito del ben de fudditi fuoi . Giunfe un giorno nel porto di CofiatUino*
poh una naue di mcrcantia , tanto carica , che ella fiauafott'acqua per fin di ultima
congiuntura

Digifizi
, .

114 DE GLI ANNALI DI GTO. ZON ARA


congiuntura di [opra. Vimp.ad una finefbra in alto fiandofucr ucggcndo (juefa na* D
ue cotanto carica, ft marauigU affai , cr mand un fuofante a dimandar di cui ella
foffe. Etintefoch'cUaaadcirimperatrice, 0'chedi frefcoera tornata diSoriaJo*
ue [imperatrice mandata lhauea in mercantia, fubito comand a marinai che cauaf*
fer fuori di detta naue ci che efsi u'haueano deUoro ,cr niente di quel che foffe del*
[imperatrtce.llche fatto , incontanente ui fece gittar dentro del fuoco Greco, (yab*
bruciar la naue con le mercantie . Pofeia con mgiuriof parole fuiUaneggiata fimpe
ratrice, diffe , iddio m'ha fatto hnperadore ytu Affatichi di farmi nochiero f Sap
pia che il far mercantia cofa da perfone priuate,a ci quelle habbiano occafione di
foflcntar la ulta loro. Etfenoi oltre alle ricchezze dell'imperio ci ujurperemogli uti
c<xm'<</ifloi/wfrcicpoKfrfpfr]/if
hiar'me tr
Zeott^d p4 quanto alla patria di Paflagona , il fuo padre hchbe nome Marino, crlafua madre
ire,cr "w T
heottifta, di nobd famiglia di quel paefe, cr amendue pif adoratori delf immagini.

Tbroior<nntfr(<Ucbc^<tIfjmpcr<i(Iore,T/7co/fifl4/amii<frc,cfccp(r/oprdiK> e
^
me fi chiamaua Fiorina ottenne la degniti Patritia,CT flantiaua a canto il monajlcro
di Gafhria , da lei ( come diconalcuni) fabbricato C inque fglioline hauea L'imp.
che tal bora u'andauano Tecla , Anna,Anaflafia, Pulcheru,cr Maria. Quefta lor
auola con certi fuoi prefettiuzzi ch'ella faceua a quelle fanciuUme,operaua fi chelle
ramaiianograndemente } onde la buona donna appartatamente F cjrtaua ad adorar
Vimmagini cr cauandone tal hora alcune fuori d'una caffa doue nafcofle le teneua ,
faceua che qucjle fue nipoti le baciauano, cr adorauano ; cr ella glie le mettcua fo

pra il capo, Jipra la fronte, cr fopralegote.Auuenne che funp. dimandando pur


un tratto a quejle fanciulle come foffer Hate trattate da Fauola, quel ch'ella dicefj.
Tacendo F altre , Pulcheria piu piccola di tutte , doppo chhcbbe fcilinguando detto
alcune cofclline da bambina, foggumfe,Lauola ha in una caffa dtbelle bambole(che
cofi chiamaua la bambuia FmmaginOcr pupc.le quali ella ci fa bacixre,mettendole
ci fopral capOyCr fopra la faccia. Tiaqueflo parlar comprefo Fimp.che l'auola infe
^
gnaua loro adorar Fimmagini , non fjfirj che mai piu quelle andaffro da lei. n
perdo mai fece altro diff lacere a qucjU fua fuoccra, laqualc grandemente CTpcrk
parentela , cr molto pi per la uirtu di quella,egli riucriua , tutto che da lei fouente

fi fentiffe riprefo ,
perche egli puniua i cattolici , cr ingiuriaua le fiere immagini > il

perche fi faceua odiar da tutti i fudditi . Vn altra cofa tale auuenne allimperatrice.
Teneua Fimperador per fuo follazzo in cafa un pazzo fcilmguato, ilqualc hauea lii
berti dandar a fua pofta nelle Hanze deUe donne. Accadde dunque ch'entrando un
giorno queflo mattonella camera delF imperatrice, apunto quando che ella bacia*
ua,cr adoraua lefacre immagini, lequali di nafeoHo chil manto non lo fapeffe, gri
Tetitra tS demente ellariucrriuai Vedute che cojluiFhcbbe, dimanda all'imperatrice che coft
yn* tfiaa quelle fimo. Vim^atricc fcmplkcmattc riffondendo diffc ch'erambeUc pupe .

quefto balordo f nc ua dalFimp. quando che deftnaua. da cui offendo

aell'impe.. dimandato donde ei ueniffe. rijfofe , da la Manna(che cofi chiamaua egli Fimpcra*
Tddtre. tricc)cr ho ueduto di belle pupe. L'imp.fubito pcnfatofichc dette pupe fojfcro un*
magini.

Die
,

P A R T E T E R Z A.' I5
nugiijtutto mfiammtto di collera Jneuaa trotur U moglie, cr dicendole
uilUnt,
A
euhnundoUldolalrj,leracontacioche Derider detto gli haueu(che Dcnd^ji
chiamdua per nome il matto) Limperatrice alUrora con una fagace inuentione ingan
n il marito,rijpondcndoli. Bender non
ha uedute immagini altrimenti, ma abbaten
dofi a uenir in camera quando chio mij^cchiaua , ei chiam pupe quelle figure che
dentro lo /pecchia uide rapprefentar/i. Veduto fimpcr. che qucHa rijpofia hauc
del uerifmileje la beuue,cr difneffe ogni collera . Affticandofi quc/l huomo di ti*
rar tutti ncBafua fcntentia,eracrudelifiimo ucrjb ipij,cr acerrimo i^for
della re

ligion chegli approuaua come anco della giufitu . Per la qual cofa con pazXA
, fi

JUecitudine s'ingeputua di difiorre i fudditi dalTadoratione dell immagini CT


pcr^

do puniua molti, per dHhrli,comeffo con isfrenata Imgua diccua, dall idolatria. Ma
d Theofilo per fio ambafeiadore agli Agarcni, Giouni Smgcllo, chera flato fio
maeftro,et[haueapercopagjnodellafuaimpiet}mandollodicocgrandifiimeric sngell*"a
omhor
^ chesxe,cr con alcuni ricchi prefenti al principe loro, per mofbrar le grandifiime rie per
chezze dcWlmperio Komano, affer etiandio a Giouanni eofe digrandijiimo italo* /
re perche di quelle con marauigliof k pompa fi fcruiffe,cr fra faltre cofe,duc fuper*
*
btjiimi bacii doro,tutti fmaltati di pretiofifiime gioie, con ifqutfittfiima elcgantiafat

tuDedeU ancora monete d'oro battute (per quanto uien detto)afin chei le donafje a
quegli Agareni ch luifofj piaciuto,con grn liberalit, CT magn^ccntia > perche
con quetiatti trafiggeffe gli Agarcni,cr coftrigneffe a penfare,cr dar fra foro, Et /
t-oitc,cr tali fon le ricche^ dcferui dcirimperadorc,chcfaran quelle ch'eli fleffo
pofsiede(ArrMatoilSingelloncla cittdi Bjgda(queflaranticaBjbiloiUa)et pre 4.

fentatofi dauantiilprencipeloro,gli fece i ricchi prefenti commeffcgliicr parlato ,iu BabiU

chebbe con queQo,oltre aH'effreflito honortUo marauigliofamente,riempiegl{ tutti "


di glande flupore,fi per i gran donifatti,comc anco per la ff'and'efficacia, gri/M
chauea nel parlare(perche inuero ncragionamenti chauea con quefli, cy quelli era
- elegtifsimo) Ma quel che fopra ogn'altra cofa riempie diflupore ( Barbari fi lafua

gjran Idier alita uerfodi loro. Che fe chi che fia l'andana a trottare, mdato dalpren
dpe loro, per altre cagioni,ei gli daua gran fonone di danari, a fin che quei $ haucf
fero cr a raUegrare,ty marauigliarfi altrefi. Et offendo egli un tratto inuitato a pa* ,

fio dair Antermumne in cafafuai ei port fco uno di quei bacini d'oro, con la fia me
fcirobotperche quello fi lauafjc in detto uafo le mani.Et perche queflo uafo fu ripoflo
con non molta diligentia,(y guardia ( che cofi artificiofamente commeffo hauea Gio
uannia' ftoifamigli,perchenoncapitaffemale)auucnnechefurubbatoi(ycomeche
co gjran diligentiafi cercaffe di qucllo,nondimcno ei non fi ritrou mai. 1 Barbari dun
que di quefta cofa romorcggiando,(y portando innanzi la gran ualuta, CT elegontia
di tal uafo , Giouanni diffe loro,che non fi turbaffero di ci, perche e^li non fi cwram
un quanco tThaurrlo perduto, Oche glifece fiuptre, ueduto che nonfifaceua Bima ue
runa d'hauer perduto fi preciofa cofa.ty eglifibito comand afuoi feruitori che por
taffero raltro.et portato che fu, uie piu che prima etiandio fi marauiglicrono. 1 1 prin*

ape de gli Agareni etiandio akincontro per mo/irar lafua gjran mafftificentia,do*

ci ^<1!' Coogic
,

iitf DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


n a GwMMprcfaUgrandifim,cr dopo tutte [altre cofe, donooli cento Tci^ D
fontuofifsimamcnte uelhti. Hor Giouanni tornato di tjucllaatnba/cena, raccont aU
rimp. tutto quello che fatto hauea, cr fra [altre cofe la qualu /forma
, grandezza,
beBezza,uariet,cr le fgtiredcUecafe principali. Perlaqualcof eimoffedima*
niera tl difidcrio di Thcofib, cheft deliber di far fare un palazzo reale al
tuttofimi
di le .Onde fua commefsione , Giouanni cominci a famefar uno in Briante al tutto
per
j * fmilc a quel di Siria.f che fattone il modello con le
fteffe architetture frgure,CT mi*
furc dcBa larghezza, lunghezza, cr altezza, prellamente uenne a capo dell'opra
.

QueftoJlelJ Imp.ueduto che le mura della citt dalla parte del mare per
, foffe
[antichit, per altri cafi,franano per ruinare,magnifrcanu7itefece rifarle,
cr mot*
to piu alte che prima , fabbric ctiandio un granfrimo
alloggiamento fotto'l fuo no
me, nel luogo a punto doue fclcuanofrar le meretrici . Nella libidine
quefr'huomo fu
cr trouandofr pur un tratto pazzamente innamorato duria bellifsi* -
Cafiit'a dt
Tee//, Cr ^fraciulla chera donzella dcl[imperatrice , laqual cofa grandemente diffiaceua a ^
dio orali, effa imperatrice j dicefi che grandifumi giuramenti fece di non haucr gi
mai altra
dc-HTf, le uolta conofeiuto altra donna-, cr che di tal errore allhorcommeffo amarmalte
fi
dolfe,cr dimandonne perdono alla moglie. Ma [odio terribile chegli portauaallefa
ae inimagini,fu cagione che tutte queie cofe foffer riputate un zero. Co furiofa rab
maggior che ucrun'altro imperador fatto per [adietro
ta-^ 7 aro s'haueffr,pcrfeffd
di.
adoratcn,cr dipintori delle faae immagini 5 cr per quefra cagione crudclifsi*

f
mitre. mamente meffe ut prigione cr torment un certo la/otro monaco eccellentifsimo
,
dipintore . llquale rifanato alquanto delle piaghe hauute di nuouo effciidofi
meffo a
dipigncr del[ immagini, [impcrador di nuouo fattoU metter k mani ddoffo,fopra le
mani fece metterli piaftre dt ferro infocate, a fin che niun gi mai piu haueffe ad ado
rar [opre delle fine mani. Et il monaco per tal cagione
ffjrrfe quefro tormento > ma
[imperador rimafe ingannato dalla fua jperanzd. Perche, come fi racconta,quefio co
fcffarono.dopo tai t^ti,ufcito di prigione con le piaghe ancor nelle maiii,con [aiu F
to della diurna gratia dipinfr molte uenerande hnagini,cr dopo la
morte del tiranno,
in Calce dipinj quella bella facraimagine del Saluadare
, crtomollainquel[cffcr
cboggift ucde,comcche per [adietro ftata foffe fcancellata,erafa.Lofrcffo
tmp.pri
miermente torment acerbifiimamente quei due fratelli Theofaiio
, cr Theodoro,
amendue confr(fori,iquali con le tcfrbnonianze deprofrti,CT delle fcrittitre,del[im*
^ riprcndcuano.Pofcia fattigli pugnere, cr intagliar fotulmente i uolti lo*
Tetdar , fo informe di lettere ,CT dentro in quelle punture
, cr intagli metter dcl[inchiofrro,
uolfe ch'inefsiappariffao,crfilcggeffero alcuni ucrfi lambici, la fententia
dcqiiali
itifomma quefra. Sappia ciafeun che difidera di uifitar la citt per la quale i
purisfi
m pie di ChriHocamminarono cr donde ufc la fallite di tutlol mondo,che cofioro
imbrattati di molt'opcre brutte ffinti dal[error dellafuperfritione per [incredulit
,
hro,nelfkcro luogo ueduti molti uafi maluagi gli adorarono j dclqual luogo come ap
pofrati effendo fcacciati lontano fidato fe ne uennero ncBa citt reale,
, frtiza per ha
ucrpoj'ta giu la krofcelerata pazzk-prr tlche a guifa di maluagi
fimo itati conden*

nati
, ,

1 A R T E T E R Z a; I 17

A futi 4 portdr quefltfegnali infronteicr di nuouo di detta citt partiti fi fono.

Quefo acerbo perjccutore fece mob'altri confefjbri , CT meffeli nel numero de*
martm.zT io lafcio ad altri lafatica di raccontarb tuttLStudiofisfimofu anco queio
imperadore di compor laudi,cans^y cr hinni ffbrituali. E fra l'abre che egli com-
TetfU fu
pojcf quella chef cantailgiomo delie palme , che comincia . VfeitefuonGenti.
(cmpcfittrt
Vfeite fuori popoli. Trouandoft padre di cinque figliuole, CT fnza uerun figlio ma* dt Idudx.
fchioyjuifecratamente amaua Maria minor di tutte, onde la diede per moglie ad Alef
fo Mofola huomo Armeno,deUa fxmigUa de Cruti,giouane di graue,cr gratiofisfi*
mo affetto cr pofeia che fhebbe con mobe,cT norie degniti honorato,i fucceffo di
.

tempo, lo dicHar cr falut Cefare,cr alla fine mandollo in Lombardia con un buo* neffo M-
no efrcito.ll M.jfola trouandoft in queftaguifa itmalzato.cr fauorito, non hebbe for fola digene
Todell'tm-
ZA di fuggir imutdij,cr Podio di quefo,cr qucUo.Perchemobi inuidiofi l'accufaro*
feradete, et
no come perfona che affiraffe aWimperio.ma mentre che uiffe la figlia deb'tmp cofi
ecfore di~
B fatte calunnie non hebber mai luogo.Ma all impcrodor effendo nato un figliuolo chu uien mina-
moto Michele, o'abu morta la moglie, fubto mutato il modo del uiuae ff ontano*
,
(*.

mente fi fece far la cherica,tj ucBitofi d'habito uilisfimofifecc monaco, cr fabbrica


to il mona/iero (fAnthemio, itti fini la uita,crfu fotterrato. HauendogU Arabi affa*
Sf>edit!ne
prouincie Komane,Tbcofilofatta Pimprefa cotra loro, men fco Theofobo,et
lite le
di Infilo
Manucllo,huomti ualorofuzT brani gucrricrn de'quaU Mannello da tutti era tcnu*
eonira gli
to nobile CT^encrofo cr dico etiandio da'nnici , come quel che piu uobe era flato Arabi.
condotticr (feferchcon ottima riufcita,cr gran fcudicre(grancatiallericcio che ci Teofobt, et
uogltamo dire)di Michel Kangabo. Ma Thetfiobo di natione era Perfiano cr nella l>Uiiuellt.

citt imperialedoue egli sera nutrito,uiuea baffamte,(j da plcbeo.E bai nero che

fi dice, che fuo padre nacque della fiirperealdi PerfiacT che mancate le famiglie
reali de'Perfiani, intefero che fra U Romani foffe uno di fangue reale,CT che uaiifi

feroacercorlo.Ma chetrouato che fu,Pimperadore itefa la cofa,lofaccffe grande,


cr ricchisfimo dandogU la degnit patrilia,et unafua forclla per moglie. Confidatofi
Q
dunque Theofilo di quefii due,affah i nnici.Et accoflatifigfeferciti l'un all'abro,
mbrael capan de Saracini , lafciato un de' fuoi fatrapi con nonanta mila perfone a
combatter coni Romani, effo foffe per paura, per fuperbia,partisfi. 'Venutigli
cfcrciti alle mani,mobi diqu,cr di l morirono. Ma finalmente cominciate le legio
Ciiujue effe
ni a fuggire, rimpcradore farebbe flato prefo , f Theofobo col fuo campo Perfiano
diiioni di
ucnuco nongU foffe in foccarfo ,cr con un brano {hratagemma non haueffe uccellati Tcoflo (on
gli Agarcm. A Uhora dunque l'imp.fe ne torn a Coflantmopoli i cr fanno uegnente Itagli Aga
di nuouo attaccata la baruffa con gli Agarcni, rimaf fperiore, con gran mortabt reni.
de nimici,cr con la prefa di mobi prigioni, fra bqualifu uno conofeiuto dal Domefli
co delle legioni lui ottima tcflnonunza , afformando chera huomo
, if^uale refe di

da amendue le mani, eccellente caualcatore, cr huom chebenifii


prcntifiimo, detio
mqfapea maneggiar due lande infieme Uorfacendofi il trionfo per l'haua nto*
.

riaconi giuochi Ctrcenfi, l'impcrador comand a quell' Agarcno tanto lodato, che
caualcaffcfCr maneggtaffe due lande. Fece f Agareno quanto gU
fo comandato cr 4
riguar*

Cjoogli
,,

ii8 DE G LI ANNALI DI GIO. ZONARA


U fua drikezza. LimpJo laud affai, cr marauigboffialtrefi di
riguariMti molbr jy
bd.Ma Cratao Thcodoro, che poco dopo fu coronato deQa corona del martirio, et
uno di <}uei ^i.marthri, cfjndo a canto a Theoflo fi rideua , et [acca beffi di quclC
Agareno. lqual atto fece adirar fortemente llmp. iquak uoltatofi a Cratao diffit
Graim Et tu effeminato (pache Cratao aa Eimuco) farai tu una tal cofa i Con due lana
Tetdm Qratcro) nenfo gi io fchcrmirc , attefo che indo non mi fon ejprcitato,
prrche nelle guerre non fi fchemfee cofi, ma uengafi a faiti con una lanciafola, cy
jfflnia facciafi da douao, che con Coluto di Dio,a me btffla [animo gittarlo a terra. L'im
mendue perotore qucjlo udendo , s'accefe di tant'ira che diffe (giurando pafe fleffo) incona
It m*Mi. Cratao alUrorafea
tancnte iofonpa ammazzarti fe fubito tu non lo getti atterra .

za uaun' indugio , con un'aHa fenzafrro gitt giu da cauaUo C Agareno. Di nuo*
uo facendo Ctmprefa contro agli Agareni, la cofa riufei poco felice a Romani. Per*
che ui manc poco che Cimpaatore fleffo > ingannato da' nimici , non rimaneffe lor
prigione . Di che auucdutofi Manuello , fubito chumate tutte le fue genti ,fi ficca E
dentro fra' bcnrifhrctti nimici , commandando a quelle che dietro a lui andaffero a

fcfa dell'impa. llqualc pala gran paura diuenuto attonito, ftauafermo come
coprire C7 ifeufar la fua dappocaggine dtffeche fuggir non uoleud
Mdnuetla
fclwjV"- pcf non lafciar ilfuo popolo . Et come che piu uoltc follecitato fffe ad ufeir fuori
fio dt ma- dcUa battaglia , pa
gjran paura, come fe hauuti haueffe i ceppi a' piedi , non po*
m delti
muouafi . La onde ManueUo sfodaatagli la jfada addofjo , diffcli ,Se tu non
Aiartm.
,fiifeguitioimpaatore,iot'ammzza. Pache meglio che tu muoia, che effr
pref, con tanto forno cr d^onor della Romana . Quejie fi fatte tma
republica

TeafiU in-
^ MonucUo , a pena hebbon forza difarlo tornar in jicffo , cr fguitarlo,
cr fcampare -, pa laqual cof ci chiam ManucUo fio faluadorc, cr rimunaoUo lar
c/m filua- gamente . Ma non pafi molto che le lingue de gli inuidiofigli fcca mutar animo
ta l'haued.
inuaf di queUo,CTriduff rlo a tale, con dargli od intenda che Monuclloaffiroiki
aU' impalo, ch'egli hebbe in animo difargli cauar gli occhi. Della qual cofa hauuto f
notitiaMannello, fi fugg fu' confini de gli Agareni, facendo intenda al capitano lo
fiTei^
lU%Je- ro chcglifoffetcrche fegli prometteua la fua fede di non lo sforzar a mutar reli*
Bi. gione,ch'effo fe ne fariaritrato dalla fua. Teeelo il Barbaro, cr con allegrezza
grande riccueto . E t in tomo che fu appreffo di loro , effendo fatto grnaal delTef*
facito,jfe(fo hebbe uittoria de' Pafiani, c;- acquifojii gran trionfi. Si che a gli
Agareni aa carifiimo , crfacca marauigliarli. Hora Theofib difpiuccndo grande*
Uaiiuillt
unente la fua fuga, meffe in cuore di farlo ritornare . La onde faittagli utu Icttaa,
fi
7" ttcllaqual con giuramento gli prometteua la fede fua di nonfarb dijfiacae,anzi hono

gli AjrgK- rarlo,etfuggelLaalacolfuofuggellomandoglicla


pa un monaco,efonandolo alar*
nare, TomaManucUoimamchemcdo,paeffacofadarida^craftuta,fame*
ftiai qui raccontare . Abboccatofi col monaco che ilfaluo conJmto dell imp. porta
togli hauea, CT premeffgU di tornare fenza fallo uauno ,feneuaa trouar il pr^ci
pa andar in Capadocia a far uendetta
^
^ pedegfi ifmaeliti , dimandandogli [cffacito
di quei ch'accufato Chaueano , pache iut ftauano , dimandandogli anco di gratta che
feco
. , , ,

P A R. T E T E R. Z A. 1 ii9

A fcmncU(feil(ofigUuolo,dfinches'cfercitalfencira^cdcQ4gucrrj. lPrcnci
pegltconccffecio che itolfe. Varufii duit(ju: Manucllo , CT orriuato dppreffod
conlim Rottmi , tolto in fu4 compdgnu d figliuol del prcnape de gli Agjrcni , con
andar a caccia accompagnato da molti flruito
dlcuni pochi Sarjc.-m , finf di uoler ,

ri Hor (fiondo chei )i uide dentro nel tenitorio de Romani , uoltatoft al giouanc,
abbracciano dicendo , Tu figliuolo tornatene a cafa tua , che io me ne u da Roma^
ni. Tornato cIk fu a Conjlantinopoli, con allegrezza 7 &fcffag>^>dc furiceuuto ft.

da tmp. cr fubno della degnit di Maefbro ornato, nel facro baltcp.nw tenne Miche
le figliuol delFimp. llcfual M ichcle dal patre fubitofu coronato cr dichiarato Impc
rador Romano. Morto Antonio Patriarca dopo l'baucrgoucmata la Chieji i^.an^
ni, Giouanni Singcllo detto di fopra ,
precettore, cr iniHgator di Theofilo nel fatto
^
delTimmagini , fu Fatto patriarca , tlcjual nenia chiamato Unni cr per [l^efia fua, smerli,

cr per gfincantefmi ne quali era molto ben pratico . Lempio Thec^lo ncUifcla Vatrtaru.

di Panormo , che per fopranomc fi chiama Antigone, confin il fmtifimo Mrthodio


]g
ilqual poi fu patriarca ma prima lo fece con nari] modi tormentare, cr cauarli tuta
,

T^rmcnn
ti i denti , cr non per altro fe non perche qnef'huomo alla /coperta sopponeua alla
fa pcruerf oppenione delF immagini.s contento di qucHo , fece ferrarlo dentro in ,

un monumento con due ladroni, de quali efpndone morto uno,d dolor, cr affanno,et
tamolcFhaehe foffrrfequcl fanthuomo ^Fhorribil puzzar di quel corpomorto,
non pofibil con human parlare (Tifprimcre. Stando/ dunque lui ferrato il buon Tcefine
buomo, ecco che quei due frateUityconfeffori Theofane,cr Theodoro,dopo Finta fmuea Me
giumenti) delle faccie offendo banditi,arriuati ehe furono nel porto di Carta, per un dh.
pefeatore fanulior diM ethodio,gh fcriffcro alcuni pochi ucrfetti,che in fententia dico
no cefi ,aI morto che uiue,cr a quel ehin/eme uiuo,cr morto,ilquale tutto che in
terra fa, cammina per per li cieli,gFincatenati letterati, al fommerfo nede cathene
mandon que/a lettera. A quai fratelli per lo fleffo pefeatore eofi riferiffe il fanthuo

^
mo. Quel ch uiuente te fotterrato,faluta quei che ^ pari legamenti come lui jnop

prefri} i nomi de quali fritti fon ne' cele/i libri, cr le fronti trapaffute,cr intagliate
con hoiwreuol uoti . Stato che fu quejlo huomo fettanni ncUa frpoltura , egli ne fu
canato, cr nel palazzp treale riferrato, / che ninno potea uedcrlo fe non quel che lo
fruiiu , cr Theo/lo} ilquale ftudiofamente leggendo le fcritture
,
quando trouaua
qualche puffo dubbio, cr feuro,dimandaua a Methodio la dichiaration di qucUo > cr q
per quefta cagione qualunque uolta ei caualcaua,fempre uoleua bauerlo freo. AlFen jj^duune *
trar della prima nera , Fimperator di nuouo moffe guerra agli Agareni , cr minata di TeofU
una gran parte della Scria , prefe le citt cr Sozzfipetra ancora.patria deW A mcr
mumne-, bench quello pur affli, ma inuanolo pregaffe che uoleffehaucr riguardo AS*""**
alla fui patria cr lafciarla /are . In que/a gufi dunque Fimperator fe ne torn
felicemntte a cafa . Theofobo effendo lafciato al gommo delle legioni , perche trop
po sindugiaua a dar la paga a Pcrfiani (haucuaFimp. un Pcr/ano) quelli
effrrcito J p.
pieni di coHera,etdi (dcgno,b falutarono al fuo diffetto impcr.quantunquc egli{ben Iuimiq lm~
che m nano) saffaticaffe di buon cuore di torgligiu da que/o lor uolcrc, con dir icro pr^adere

IH che
. , . ,

30 de gli annali
di gio. zonara
^infieme contilo loro ntcfjrhaucriano in eihremo pericolo. Fatto <]ueflo,Theo d
fobo fcrctumaite che i Perfumi non lo feppono, diede dUuifo di tuttol fatto aU'imp.
giurandogli la fede fu,cbe per tal cofa ci non haueuu occaflon di penfxr a mal ninno
perche egli non uhauea acconfcntito,n uolea tal carico . Tornato poi a Co/tantino
poliyfubUo and a trouar [imp. da cui lietamente fu accettato, cr pofto nella fua pri
ma degnila . a Pafiani anco fu perdonato fenzA darli altro caftigo ,
fatuo che doue
o'.ino fempre flati tulli infieme per [atiucnire non gli fu piu comportato i
f Amer~ ,

mumne con ptTche quegli erano j o. mila, fpartiti furono ui diuerfe prouincie , due mila per pr
U ruina di uincia,con ordine che fleffero (Obbedienti a' gouematori di quelle E quefl quel che
PerfianiyZT con Tfcfo/bto. Hor l'Amcrmumne per lo gran dolore prefo
^diL del *

uluiiL de Pttria,non fi penfaua mai di poter hauer ripofo,fe non fi uendi*


U fua /u- caua di Theoflo. Ondefaputo che la patria di quello era Amorio diliberofi d'affe~
tua. diarlo,cr pigliarlo.Ma Pimp. di tal cofa auuifato/ubito con buono e(fcrcito,et uarii
fortificamenti la forni dandogli per fopraflante, cr generai gouematore Theodo-
,
g
ro Cratero,di cui s' fatto mention di fopra , crgli altri che poi martirtzztt furono
dagli AgarenifCio^i.Vfciancofvoriincamponmp.pcrandarcontroagliAga
Kotu di
rcni,ZT uenuto alle mani con il fgliuol delT A mermumnc,fu meffo in fuga .La notte
*
ucncntc facendo Manuel la fcnttnclla,egli fenti alcuni Pcrfiani ( perche la lingua lo*
intcndeua bcnifimo) che con gli Agaraii traltauano di tradimento , onde datone
Tradimen-
tedi per auuifo aU'imp. gli perfuafe che la mattina auanti giorno uolcffe partrfi dal campo.
/m*. Partici dunquc,caualcando a tutta briglia . L'Amcrmumne per qucfla partita delT
imp.tenendoft(icuro,pofePaffedio ad Amorio, ma con tutto che piu uolte glideffe

Vt^altoaiicntcdimeno ei non jccuanuUaipercheualorcftfimamente fi difendeuano


quei di dentro i fi che gli Agareni perduta la fpcranza di poterlo pigliare, erano per
partirfuzj quei di dentro per rimaner Uberi, loro per una queilione nata, non
f fra
foffe fiato uno per nome Boiditz/e,che tutto accefo <fira non I baueffe tradito, et dato
nelle mani a' ntmiei. Hor prefa che fu quefia citt , e' non i pofiil a raccontare la
^
moltttudmc della gente che ui fu tagliata a pezzi- Moke migliaia di donne, cr di fan*
ciuUi,ty i prmcipali capitani,ccmc CaUflo,Cofiantino,Cratao,Thcodoro patritif,
Cr altri moki di norie degnit,cr preture honorati, furon menati prigioni cr fatti

fchiaui T heofilo che a Dorileo fi trouaua , intefa quejla rubu, al principe di quefi
' . Agareni o Jfmacliti mand unambafeieria , pregandolo che per la fbmma di uenti*

quattro centinaia (f oro ei uoleffe reiiderk tutti quei perfonaggi honorati cr fm>i pa*
renti ch'egli hauea prigioni. LAmcrmumne con arroganza grandifrima cacci

Mia detti ambafeiatori , con dir loro che faria bene fiato un gran pazzo a Uberar quei

fi pcczzo , pcT haucT egli jpefo in quella imprefa intorno a mtUc cen
1 1 datert di

'Teefilo per doro. Tornati gU ambafeiatori con le trombe nel ficco, quella rotta tra*
It ctUmiii fiffe tanto l'animo di Theoflo , che per modo ninno potea confblarft , anzi jauafcn
de'prigicK,
^a mangiare , ili cofa ucruna uolea bere faluo che un poco d'acqua freddifitmaco*
tne quella dcUa naie, in tanto che per quefia cofa cicale in una incurabile cfulce*

re/ ratione d'intcfini. Onde tomatofene a Coftantinopoli cr perduta la fj^anzA di


guarire

D;^
, ,. ,

P A R T E T E R Z A.'
A gturhefchim d /c il [auto, dinunisndo loro che uolcffcro.olJcriur fedelt jUa fud
moglie, cr di fuo figliuolo, cy difender loro fimperio . Promeffo che
(jucgli hebbo*

no di farlo , Fimperator che fempre haucud hiuuto d Jjpetto Theofobo dall' bora in
poi che Perfiani falutato Fhaueano Imp. in tal fofpetto piu che mai confcrmojii per
lo tradimento ordito da Perfiani ,
come di [opra s' detto cr tanto piu che de rap*
portatori non gli mancauano , T/bi
i <ptali affrmuano < he quelli a pcrfuafione di Theo^
fobo finto l'haueano. Pcriaqual cofa fentendofi mancarii fiato, per paura che
Theofobo , morto che foffe non cer caff farfi tiranno , lo fece metter in prigione in
tomo al fuo palazzo. Pofeia fentendofi di gi uicinifiimoaUofpirare, comand che
Hauutala dunque , gli meffe le
tagliata gli foffe la teia.cr portatagli iui dauanti .

manifprql capo cr maneggiandoli i capelli , fi dice che diffe , Gi io non fon piu
Theofilo n tu Theofobo iCT dette queiie parole , fpir dopo l'hauer regnato 1 2.
^
. ,
*'
anni, cr tre mefi, feongiurando per prima la moglie , cr Theottifio gouematore,
B che quafi era partecipe deWitnperio,cbe non uoleffer foffvrir che timniagim fi rimet
tefier in piede , 0 che Giouanni foffe tolto del patriarcato

IMPERIO DI MICHELE
FIGLIVOL DI THEOfILO, ET '

DI THEODOR
'
? * V
A.

H E o F 1 1 o effondo morto nel modo che s detto, Fimperio


uenne alle mani di Michel fuo figliuolo ,che ancora era picco!
fanciullo-,a cui lafciato haueuail padre per tutori Mannello
maefbro , cr TheottiHo patritio . Ma il gouerno era
appreffo
T heodora impcratrice , Laquale fpra tutte Faltre cure,fi pre T edn.i ri-
f quefld per la prima,di tor uia la perfecutione contro < cottoli ^f
ci per Fddonaton delle ucnerande immagini, acconfentendogli Theottifh patritio.
Perche ManueUo non approuaua che quella fetta f^e fpentd " "
'
,cr per do la cofa fi
mandaua in lungo. Maperdiuinaprouidentia,eWendofi ManueUo ammalato^
cr
difigfaue malattia , che jperonza ueruna non tufi uedeua di campare j ecco che al^
cuoi monaci lo uanno a ut)itare,mandandogli come jlaiia-, con debole,
uo cr baffo i menaci
ce rifpondendo che fifentia mancare , i monaci gli diffcro : Qjiando tu uoglia onori fromtnon,
f
reFadoratmdclFimmagini,crefortdrl'impcratnce arimetterle in piede, enon
piffer molto che tu rihauerai la fanit del corpo,et t 'acquifierai lafahte deWanima. ^
Promife ManueUo difarlo,onde la malattia cominci a dar uolta, cr la fanit a
ritor
nate , fi che nhauuto che fu and a trouar Fimperatrice, cr entrato a
fi ragionar con
queUa delle uenerande immagini , la foUccitaua a rimetterle in piede, il
medefimo fa
ceano la madre,et i fratelli Patntif di qucUa.Et Fimperatrice,come dice per
fi prouer
hofin quefio affare era come il rafoio mfuk pietra , do piu che altri andana di d
111 i buone

.
- -lgii: OOglc
, , ..

131 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


buone gambc.Et primu richimuti dal confinOiZT dal bando tutti i confinali, cr ban D
diti da Tbeofilo,0 liberatine anco molti dalle prigmi,ordin poi che fi faceffe una

diligente ir.quifttionc dcUa fetta di quei che l'tmnugim abhorriuanoiilche fattoci tro*

u che i cattolici erano molto piu grjn numcro.Ma prima ch'cUa faceffe far tale m*
Gieuj/wi l quifttioiie,pritt del patriarcato Giouannijcomepcrfnauidegnadt tJ grado, ilquale
pnuo idf<t luogo meffe quel facro,cT diurno huo
federatamente imito hauea fi anni, cr in fuo
Methadioi folto il cui pontificato,/! fece la ccrca,et cefi iimmagini ftiren publi

fio in fuo camcntc in pie rimeffe,et adorate. Adhora dicefi che rimpcratricc con injiantia gran
lucro . difitma preg il Patriarca,c;'gli altri Pontefici, ly i monaci , che uoleffir con calde,
idln i-rr-
Dio la fabitedeWimp. fuo marito, che hauendoe^
fcrucntioraticii dimandar a il

fio* ^
fri.-^Ui
tu con animi dinoti. Iddio non rigett l'oration de fuoiferui, anzi perdon
de Theofilo.Raccontanfi qiicjte cofc,CT tengonft per certe da quei che uegganolhuma

funi i. n i (4 a
13 , 0 . p_ f ninno far gi mai che non gli prefii fcde,fc non coloro iquali non ere
g
dono che appreffo a io habbiano ^mforxA le preghiere de fanti, cr che non fan
no .tccozZar in/icme la bont di Dio con i peccati degli hiiomiiii. In ejucjo mexio dun
quefuron rimefje in pie timagini.HorGiouannifu priuato del patriarcato (anzi piu
toBo lu/mr) cj conciato in un certo monafiero,doue egli trottate Funmaginidt Chri
iiaiuta aU'crccchic
Jo,cr della uergine Maria,fubito catt lorgli occhi.Laqualcofa
Giouaimi dcWimpcratriee ffiiita quefla donna da un finto zelo comand cbqitcH impio
,
frufrjic.
canali gli occhi, ma il fuo comandamento non fu mcjfo ad efftto , perche alcu*
ni placaron la giufa ira di quella s nondimeno cUa lo fece
molto ben con uerghe bat^^

tcre cr darli loo. battiture. Nf pereto qucfiigamiatore con i fitoi feguact infici

poterono fior faldi,come che dogni lor degnit priuatifojjcrotanzt ordirono un


hr-anuo >

bruttifiimo trattato contro a quel fauthuomo di Metodioa:oj iteramentc


degna detta
erdito ce:t-
ir 4 Mito- lordijferationc,y bcjliulit.Subomarono cojoropcritia di denari una certa donnic

ciucla,(aqual andaffe a lamcntarfi d'effire fiata contaminata dal detto Methodio I

principali del fenato furono deputati a ricercar la ucrit di quefo fatto . Compari^ F
cr tanto quanto da quei maluagi era fiata tmboc
fcc dauanti loro quefta femmina
caia dice, in futa faccia riprendcndo,craccufando quel fanthucmo. Methodio
fbrcltofi nette ffiattc > fenza punto pcraUhora feufarfi , tacque
per alcuni giorni

vnnw 'f
Mauedutopoiche tuttala Chicfa di quefio fatto {aua mal contenta, y panico*
Ihi mrm- larmcntc Manucllo Macfiro , atta prefentiadt mtalaChicfaiiifiemeraunau,al
bri gemuti zatift lo
mofhr pubhcamcntc a tutu le fue para ucrgogfofe ,
f I panili dinanzi ,
riorti, cr qu.liafatto uedute furono non pur mortificate, ma fecche, cr perci non punto atte

ueiierco .
Quefla cofa rec nell'animo a ctrcoli.wti itnagrandif*
da
fjfitaf-- finta attegrezX4i y molto Hupore atte perfone dt fona mente jy uergcgna,y
ptf^h. dijpcrationeutriji. Et dimandato il jaiuhuomo come ficcatigli fi folfcroimein*

brigciiitai[l,coftrtfpof,Occorfcmi un tratto andar a Rom4 per alcune mie f ac*

cende ; doue Jiando alquanti giorni, ecco che il dianolo mtnfianun tutto detta

libidine detta carne . Quejlo carnai ardore ferrea punto ficemare , di giorno ui

giorno in andana crcfcetido . Ondto temendo dt non cader in qualche maggior' cr*
rore,
, ,

P A R T E T E R Z
A. 13?
A rcrryfy rhnmer di dentro, cr di fuori contjmtuto,jrdciUe, cr diuolmentc fregai
i prinapi de gli A pofloli,Pietro,et Paolo,che m foccorrcffero in cofi gran pericolo. mi
La notte dormendo,io me gli indi amendur datunti,cr paruemi che Pietro con le fue
dita mandaffe maneggiando i membri genitali,^' nu diceffe,ch'io non hauefi paura,
et a me pareua in quella che il fuoco mi confumafj i detti membri,fi che per lo dolore MU Lb,j;
chefntir mi parue io mi deflai. DaUhora in qua iofento morte le dette parti , n gi
mal hofentito piu moMia ucruna di libidine . UlanucUo maejhro uedute cr udite
queBe cofe,fubito iui publicamente dimanda quella donna,laqual egli fi fece uemr da
uanti,chi jfinta Fhaueffe a calunmar queShiiom da bene,et minacciatala di metterla '

al tormaito,ty farle confeffar per forca il nero, fe per amore iui publicamente non
rhaueffe detto ; reco ch'ella feoperfe come flauayZT chi flati foffero i pri
tutto'l fatto

mi muentori di quefla nouella,o' che danari dati le hauefjlro alla mano , cr quanti
promefii alla fin del giuoco. La onde quefli malfattori furiano itati cajhgatifecondo

B ilmerito loro,f Melodia non haueffe pregato per loro. Et coft and qucjlo fatto /li T rad*rj d
prencipe de Bulgari intefo che f imperio era gouemato da una donna, et da un piccai /"< ri-
fanciullo gli pcrrompalalega,crmuouer
mand per alcuni de' fuoi a dire, ch'era
guerra allimp.Romaiu).Rifcrifielil'impcralrice,cheualorofamcnte era per mojbar 4 ^

li la fronte-, et che fe ella con [aiuto di Diofon rimafla uincitricc,effo faria pure jU b ulnari da
to uinto da wu donna,maf anco auuenuto foffe chella rimanefjc perdente, egli ha^
ueria guadagnato motto poco honore,in haiter uinta,etfupcrata unafaninetta. Que

fia farijpofa fu di frte,chcUa abbaf [ardire a Barbari-, onde efi giudicarono


per lor meglio il ritmar la pace,ikhe ben lofio fecero.La forcQa del prencipe deBul

gari effendo fiata una uolta prefa,men;re che ella


f ne utffe in corte, fu battezuta,
et ammaeflrjta nelle lettere.il lra:cllo hauendola dimandata,la rihebbe,dando in juo
fcambio Theodoro Cufara,huomj litterato. Tornata chella fu in Bulgaria , non at
tefad altro che a tieder di tirar il fratello alla religion chrifliana, di quella con effo
continuo ragionando, cr magnificando come cofe diurne i miflcrif de' chrifiiani,
lui di

^ Et quantunque egli dal Cuifara haueffe intefe le medefime cofe altreft , non per gi
mai primahaueauolutodiflorfda' coHumidellafuapatria ,maalla fine lapeHe,cx * ^u!rari
uaiuta nel fio paefe,riduffe lui,CT la fa gente alla piet.Perche trouandofi
la fame .1/

generalmente tutto'l popolo fieramente tormentato da quefa et da quella,con la mor


cini'Uu"
hj. '
talit di molttyCr fenza ueruno fcampo,il prencipe loro tutto trauagUato,ct mal con^
tento, ricorfe per aiuto a colui che dalla foreUa gli era fiato predicato, pregandolo di

notamente che liberargli uolefJ,cr dalla pejc,et dalla fame. Laqual iniuKotione ha
uendo app di quello trouato luogo,perchc luno,cr [altro flagello cefi,quefi'huo

mo conofciuta la potentia dtuma,dimand che mandato gli foffe qualcheduno da cui


poteffe effer ammaefhrato nelle cofe della chrifliana reltgione,ZT battezzato, llchc
fufatto,effcndogli mandato il ponteficc.Et perche i Bulgari haueano diliberato dam
mazxare queflo lor prcncipe,pcrctoche hauca uoltate le fpalle alle leggi de lor paf^
fati-Jl prencipe confidatofi nel fegno della croce, che portar fi fece dauanti,umfe tutti
I fuoi nhnici cr fece fi, che tutti abbracciarono il chrijtianefimo . Pofeia per alcuni
111 3 fuoi

Dgilfe
. , .

134 15E gli annali DI GIO. ZONARA


fuoi ambafcUdort dutund aU'mpcratrice,che par trouarft egli con il fuo popolo ri D
ferrati in luoghi pur troppo fuor di mifura fhelti,eUa uoleffe concedali cjiulche par
ticeUa del tcnitorio Romano,et che all'incontro ei promcttcua una papctua pace, et
kga.Contentojfenc Fimpaatriceycr conceffe loro lutto quel paefe che fra quel che
Pm mI^ fi chiama Fcrrato,cri primi confini Roma,crBulgarcfchi,etDebcb^.l Bulgari *

grica.
hauendonc prefo il pofeffo,gU pofa nome Zagpra . Oiule in Ponente fu fermata la
pace Ma in Leuante trouauafi una moltitudine grande di Manichei iquali ignorane
temente dal uolgo chiamati ueniuano Pauliani,uocabolo ch'compoio dt Paolo, CT"
I Manithei di Giouonni i iquali come che <tppre]To di quelli famofifoffao,capi dcH'haefia pa,
f quella pcruafa oppenione non furono, ma fi bene^fludiofifiunifcguaci Hor ha*
**
uendo in animo rimpaatrice di tirarli da quella fetta alla uera religione , mand fra
loro per trattar la cofa alquanti huomini lUujhri cr famofi, iquali perche finza uc*
runa deihrezzrtyCT ingegno la maneggiarono,per non purgittaron uia lafatica,zr
Fopra,ma fcccr che quei popoli fi ribetlaffero, che in nero eratw molte migliaia, cr g
con gli ifmaclili coUegatifi infieme,pigliaffer Farmi contro a'Romani,con dar lor mol
te dannofe rotte. Michele ufeito gi de gli anni della pueritia,cr f<^to giouane animo
foyfojfcrirnonpoteuache l' imperio fojj in altre mani che ueUefue,aquefto sag

giugiuua che da Barda fuo zfo materno era foUccitato a uoler gouemar [imperio a
nodo fuo . Era quefio Barda uno de' tuttori di Michele imp. Mannello ancora,effcn
do nata gran controuerfiafra lui,cr Tbeottifio dettator delle lettere (erano etiandio
quefii due tutori dcH'imp. ) abbandonata la corte oue ftantiar fhlcua,fe nand a fior
a cafa fua,CT d quiui andandofouente a la corte,attendeua al goitcmo, cr maneg*
gio dell'imperio. Quefia cofa piacque grandemente a Barda ; ilqual era tutto intento
4 rimuouer dalla corte,et dalla fila degnit T heottiUo . Perche come quel chordcua
di difiderio difarfi imp.tcmeua che quello non [impediffe, Haueua [imp.per fuo pe*
'
dagogo un certo homuiuolo uile,z^ di mala uita, ma per tanto caro al giouanetto im
foratore, che diftderaua honorarlo di maggiore,o- pui degno grado} et ci dimand
p
ingratia alla madre.Ma Theottifio coniraponcndoglifi,a^rma non efjcrragtoneuo
le che a un pedagogo fi deffe grado che fopraflefie a lafua qualit, a fin che le deg
t dall'indegnit macchiate nonfojfero. Da quefio tempo in l, il pedagogo non potea
T heottifio,laqual cofa fu occafione a Barda di uenr alFottentofuo.
/offerir di uedere

Per uia dunque del pedagogo fece foffiar nelTorecchie all'imp.uarie calunie contra 4

II Thftni.
Theottiiojjpronando la leggerezza di quello contro a efio,alla fine fece tanto che il

jlt per fi, pedagogo perfuafe all' imp. che fo)iefpedicnte il torlo giu di quel grado che tcneua.
nftnni^ di Mabcnglimejie intefia ,checioiionpotea for/ fe non con [ammazzarlo, perche
t>t^>^^^^H*^llouiuutofofie, [imperatrice era fimpre per d^nderlOfCr maniencrlo
mri/
nella fua autorit. Dihberatofi dunque d' ammazzarlo, s'affettaua folamcnteche
quell ufcijie della cammeradellimperatrice. Perche ejio era quello che glirtferiua
tutto quello che fi faccua,0diccua. Vfccndone dunque fuori,ccco che gli
fi Jfiffte
addofio il micidiale} V eduto t heotiifio contra di fe la jfada nuda in alto,fi ficca /otto
una panca , doue il micidiale Majjata la ffada , ficcogUela nel corpo i cr ti Barda
etiandio
. ,

P A R T
E T
E R Z A. 135
A clijndio trdttd fuori la j^add , mbuccLtud chumjue gli haueffe uoluto dar foccorfo
Morto nelmodo detto, Theottifto , rrniperatrice hauutane lanuoua
,
gridandoufci
fuori di cdmeru ,
us molte parole ingiuriofc al figliuolo, cr al fratello, ad amcndue
chiedendo da dio una fi fatta morte .Mail Barda per aggiugner male a male , eftrf
ageuole molto piu lauta da uenir al fo di legno, perfuade al'imperador che bifognet
ua tor uia della corte f imperatrice. Di che hauuto cjucUa fentore per ifchiuar L mor
te de' parenti, giudic che buona eofa foffe,il non far rififlcnzaima chiamato U fenato,
Tfoirrd cS
diffcgli. Ecco chio importo di corte; Et perche Timperador non pofp dire, cThaucr t* f*liHeU
troujte iimperuli fanze note di Tefori, perci io ui d qui in nota la fomma.et qui f manjjid
tit de' danari che ci fono. E t fubito comand a Teforieri che deffero il conto delto fuori duor
le, Cr ri;i-
ro,cr dclTargento. Coloro dtffero efferui mille cr nonanta centinaia doro, et quaU
che tre mila d'argento, imperatrice oltre a do diffe pvuarift molte, cr moltaltre
diiuf* m
unmonaflt
ricchezze ffrandisfune drogai forte . Et detto queflo partisfi di corte Hor Michele no.

B prefo il gouemo, cotanto g^an The/ro in cortisfimo tempo mand male, cr confa* SiuUamOm
m menti [mi.,
in buffni, in adulatori,crcarrclticriicrcome fi dice lo fdalacquaua a carrate.
furtti di
Confmati queiii thefori,cT uenrndo il tempo di dar la paga a tutti gli ufficiali. Mi* Michele.
chele non hauea da fdtsfarli . Onde fu coftretto a farfondere un platano d'oro , due
Lioni d'orojcr due Grifoni, cr altrijlrumcnti di fi fatto metalb che omauano la cor PUlino di
te,con marauiglia, crfiupor dognuno che gli uedea } cr di tutto fece batter danari. oro,^ due
Il medefmo fece delle uejle reali , alcune dellequali ancora intere dopo la fua morte Grifimidl
or.
uennero alle mani a Bafilio , che di tanta fomma di danari non trou fe non tre centi*
naia. Non contento Michele che fiu mare fi foffe partita di corte , a pafuafione di
Earda;gli fece tofar i capclli,cr fimibnente alle forclle,cr riferrolle tutte nel mona*
fiero dt Cariano togliendo bar do chaueano.Thcodora trafitta dal dolor di quefie co

fe,fi mori in quel monaflero,n5 molto dopo tanta calamit. Ma le fue figliuole, etfar
relle delfimpcradcre,gagliardamente foffrfero quefli fienti, in che Bafilio Ma*
fin
cedomeo ottenuto [mpcno , dindt cattatele , nel monafer della lor auola
materna ,
Q
che di GaHria fi chiama, le conduff. Tolta uia della corte la madre dell imp. (come
s' detto) tuttol maneggio uenne in mano a Barda, a cui il nipote diede tl grado hono
Imfreft di
Doppo queflo , Michele corniciando a metter la barba, Michele etti
rato dt Mvcfro di Palazzo.

moffe guerra a glt Agarenicr pofe [affedioaSamofatalorcittpofla foprafEu* trottai, A.


frate.Gli Agareni ferrate ben le porte,j ne flquano dentro alla citti,pcr dar ad in* tabi.

tender a nimid, con queflo dtfenderp con le mura, c'haueffcro paura. Qjieiiacofa
crebbe lardtr a R ontani , fi che flracuratamente piantarono le tende , trabache , cr
padiglioni, ty alla pazzefea fe n'andauano affiaffo, crfenza fuff etto,per tutto. Gli
Agareni finta per tre giorni quefla lor paura finalmente alla ffiroueduta aperte le tMtadi
,
Michele,
porte, con horril grida dteder addoffo a' K omani,affalendo il campo loro. N iuno di
quelli affett queflo terribil affaho, ma tuttifi meffeno a fuggire , e da' nimici fopra*
fatti, una parte dt lor fu prefa,cr una parte morta. I Manichei ancora dando aiuto
a gli uenderon per gran fomma di denari molti honorati capitani, prefi da
ifmaelitt,

toro in quella rotta.Etpoco ut manc che CimpcradoriHeffo non


foffe prefo,o' fU
111 4 ue*

Dicu ' Googk


, . , ,, , , , ,

i;<J DE CIL! ANNALI DI GIO. ZON ARA


uelociti del camUo non lo fcampmi delle mani denbnici,cert<mente che ut rimane*
ua. il campo tutto,cr il padigUon delTimp.con offtifua munitione fu prcfo, cr ogn'al
tra cofa meffa a fuco . Ver allhora dunque fcamp fimp. Intefo poi che gU Agarcni
di nuouo affilile haueano le prouincieRomuie, con mollo maggior cffrcilo and
eontra di loro. Ma gli Agarcni per dtfufali tragetli da huomini a piede alla ffrouedu
R omani , gli mcffon'in fuga , cr tmpcradcr di nuouo fria flato prcfo fc
ta affiliti i
Mannello Macflro, DomeificodcUe legioni f non l'haueffefaluato. N ccfftndo
I nimici di ruiiure il tenitorio de Romani, Peirona zio del re, eontra di lor ccn biiai

efjcrcilofu mandato, ilqualc non hauendo ardire di ucntr a battaglia co'nimici, anzi
fuggendola, fnalmcnte and a trouar un monaco che fc ne jaua in un monte, huemo
famofo di uiriu , CT di conofeenzA delle cofe a ucnirc, cr configltosfi feco fc doucua
0 " co'nimici . Il monaco hauendoli detto che si,con prometterli la uit*
Piitona R
fKriA bemf-
attacca la battagliai cr f cffercito de gli Agarcni rimafe al difot

fimo fm- . /o cr A mero prencipe loro mortoci cui figUuolo,che non fi trono a quefla battaglia,
luttende co perche era andato fuori a rubbare ,intcfa nuoua
la di cotal rotta, cr della morte del
Ajare-
fj ^ fuggire, ma fuggendo fu prefo,ct dato nelle mani al capitano. Di*
cefi che Amer auantilx battaglia detta, hauendo dimandato a un prigione come fi
il luogo di quel campo, che nome haueffe il fiume che per quello cor*
chiamaffe
cr come tutto quel paefe fi nominaffe. cr che haucndogli colui riff>oJlo,CheU
rena,

Amer {re, fi
chiamaua Lalacaonc , il luogo della uallc Plofante cr il fiume Gire , egli
Mede Ufua pref augurio da quclH nomidicefjc. Per me il fine di quefla guerra farsfortu*
nattfiimo . Perche Lalacaone uuol dir affittione di popolo , Ptofantc cafo ; cr che
il nome del fiume fignificaua che' fuoi fariano accerchiati cr trappolati da nimici .
,

li Pctrona hauuta qucHa uitoria fe ne torn trmfante a Cojaminopoli , dame con


grandifiimo honor fu riccuuto cr fatto fubito Domcfiico delle legioni . Perche d
gu M anucHo M aciro era morto . N pafi molto che anchora effo mori . Morii
Barda uedutififuor de gli occhi tutti cofioro , gouernaua il lutto a modo fuo . A uue* .

M
gna che ichc l non attcndeua ad altro che a glifficttacoU , a far correr cauaUi CT
cocchi ,
n fia chi penft che uolcffe ch'altri reggeffe il cocchio , Im*
anzi effo feffo
A ugufo ucflito da cocchiere reggeua il cocchio , cr io facca correr a ga*

t"'
bagordi , abbattimenti cr nelle giofre . N anco qui flaua tulto'l male ,
hitlitle .
perche uclcua ancora che t piu honorati,cr degni perfonaggi partedalla fua, o"
parte eontra di fc corre ffro hor a cauallo , cr bora in cocchio cr bene fpefjb per
ferzA glie lo ficea fare A uuenne un tratto che offendo egli ucfuo di color V cne*
tiano,crilPrafiu) dettator delle lettere del Dromo cr altri perfonaggi iliiifri
ueHiti d'altri colori cr di gi per montar cr correre , al Protonotario
fu cocchi

del Dromo portate furono lettere da un che era nuouamcnte giunto , ncUcquali gli
tra Muifato che i Soracini accampati s erano in Melange, cheuolgarmcntefidi
ce Malagu ili Protonotario dunque con uolto addolorato per quefla nuoua fe nc
ua a trouar l'inqjeradorc cr dichiarali come fla la cofa , moirandoli le lettere ,

Tutto fdegnofo con occhio torto uoltatoglifi fimpcradorediffe. Trcuanu'omi io in


facendolo
,, ., , } ,

PARTE TERZA 37
A faccndjto in un fi fatto abbattimento, per f^igncr a nun manca colui cVi l nel mcz
ZO,cr tu (ciocco balordo ardifci di ueiiir a parlarmi dcUe fcorrerie de'Saracii iEca
co qui chi fofj qrcjl'hcnorato imperadore cr comedcUe cofe della rcpublica ci

fi pigtiafj la cura . Hora attendendo egli a fi fatte cofe uanc , il Barda maneggiaua
a fuo modo tutte le cofe, crtrouando/i fatto Cefire , non attendeua ad altro , che
a trottar Coccaftone di farfi imperadore N nte altrofece di buono que fi'huomo,fe
nonthe egli mejfe in piede un glande Hudio,perehe le lettere andaffero auanti. ?cr~ g fi

che di gi la ftlofbfia s'era al tutto difineffa , anzi che come al tutto morta fi giaccua loffia,

fi
che quafi piu non f ne fentiua uiua pur una fauiUa CT tutto qucjo per cagion
dell' ignoranzi dcU'impcradore . M*t ccim ad ogni arte liberale ordin la fitta ficuo^

la , deputandegU tl fitto dottore , cr a ciafiun di quegli il fiuo fialario del publico fiof
pra tutti pel ordin prefidente un gran dottore commune a tutti, che fi chiamaua l io
^
ne fibfiofo , la fama delia cui dottrina era ffarfia per tutto, cr per tal cofiafiu anco gi
auucime
m
B molt'honorato da Thcofilo Impcradorc. Et hauendo cofiui molti dijccpoli , .

che uno di loro molto ben dotto in Gccmctria , andando in Oriente ,fiiprcfio da' Sa

racini , dato per ifichiauo a un famofio cr honorato Barbaro . Hcrdpre neipc de


gli Agarcni dilcttandofi grandemente cCitdar ragionar di qualche bel paffo, CT di
qualche arguta (peculal ione filofi)fica cr fiopralutto de' principif dctlercgclc
,

della Geometria > auticnne che il padrone di qucQo fidare fichuuofioiicnte andana
ancora egli ad aficoltar fi fiattc dijf'Ute CT ragionamenti, cr un giorno cffiaido ac
compagnato dallo ficolar fiuo fihtauo, dottori haiieano dciuieatc,ctficrmatc certe fi
gare Gcomeirice , cr s'ajfaticauano di mofhrar,cr perfuadcrcchedtriangolofiofi

fie il principio d'ogni figura, cr che tutte da quello naficeano crm quello fi ri
fiolucano, cr che tl cerchio di tutte quelle figure c'hanno il contenuto uguale c ca
pacifiunoi cr altre cofie tali iqucfo (colare fiattofi innanzi alfiuo padrone diman
dolio figli fioffie fiato lecito muoucr qualche dubbio a quei dottori fiopra le cofie che
haiieano . Concc(Jcgllo il padrone j allhcru quefio ficolarc dimand lo
C
ro che dichiarar gli uolcffcro la ragione di quanto lui publicamrntc infiegnato hauea
no. A quefiapropofia non hauendo , n fiapendo eglino che fi rifondere, il prenci
pede gli Agareni chiamato a fi quello ficbiauo , dimandoUo fi bafiato gUfofific Fani
mo di ctofiarc,et rifondendo quello che fi, il principe gli comand che lo diecjfi. Lo

fickiauo dunque ccminciatofi da capo dichiar tutte le cofie a una a una, ridendone di
ciaficuna la ragione,CT cjfonendo la cagione,Gli auditori udite le fie parote,con piu
diligente accuratezza ccminciaron a confiidcrar quelle Jpeculalioni ,
a(fottigliando

mollo piu gl'ingegni loro ; cr fiupitifi di quello fibiauo,danandoroiib fi in Cojlanti


nopolt fir troiuilfi uetiui altro filmile a lui . Ri(pofie egli che ue n'erano molti affai

j piu eccelle ni i di lui , ma fra gli altri il maedro di tH(f i


,
huomo che ncUc cofie della
filofiofia non hauea pari. Quefta cofia intendendo il prcncipc de gli Agareni,
s'innamor di maniera di quel maeflro che con ardente difio difitderaua di ue
,

dcrlo . Onde gli fcri/fi , pregandolo cr efiortandolo a uolcr ire a trouar lo, et fior lo
partecipe della fina fipicntia 5 cr libcrabiKnte trattato, CT con
gran benignit qu(l
lo ficbiauo,
, . , , ,, ..

138 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


lo fchMio,a lui propio diede Ir lettere da portare. MaLonc temendo di nmineor* O
rrr in (jualeke feiagura per la lettera mandatali da un ntmieo , menato feeo lo fehia
Uo,moflroUa al dettatordel Dromo, cr fece chela fchiauo tlelJodiceffe come
flaua la cofa . Hor queftafu la cagion che uemte in conofeenza di Thce^lo, cr hoa
ncreuolmi nte da quello trattato, con molti benefci fattigli ,
cemmandato gli fu che
uolcffc publicamenti leggere . nfucceffo di tempo fu anco fatto uejcouo di Thcp>
faionica. Ma morto Thcofilo,perche egli non uolfe odoror fimmaginiJnfieme con .

gli altri uefeoui Iconcmachi ,fu prtuato della fua degniti . il Barda dunque trouato
quejrhuomo dar in otto, lo meffe per capo di tutti i maedri,crfcefi, che le lettere

gli quaft morte , rifufeitarono CT in pochifimo Jpatio crebbero affai . il medefmo


rtmeffe anco in pi le leggi ciuiii,che al tutto s'eranotralaJciate,cr efj fieffo frequt n
taua molto i gtudicij . Per tale fudio,o" cura prefaft d'innalzar le lettere, certamen
te che quejhuomo degno di gran lode imam uero ptrtl refo de' fuoi portamenti, g
fopra modo degno di uituperio, crfeomo M orto quelfant'huomo di A! etodio CT
paffutofene alle celeji flanze , dopo che quattro anni gouemata hebbe la chiefa
Ignatio monaco, nipote di Nicefero generale Imperadorc, cio figliuol d'una fua fi*
tnau4,da ghudajCr figliuolo di Michel Rangabo,fhtto d cui regno effondo cajhrato da Lione,
iitrdd (tn*
tofattfi i capcglt, lungo tempo domata hauea la fua carne con grandiftmi fudori cT

effercitij } dall'imperatrice Theodora , che alihora haueua il gouemo , fu fatto Po*

triarca dt Cojlantinopoli . Hot perche qucfto fant'huomo d'ignatio , hauea uietato


f entrar in chiefa al Barda,pcrcioche fenza ueruna cagione hauea lafciata la moglie,
ZT per quanto fi ragionaua , tcneuafi la nuora > per il Barda Cefare cacciatolo uia

delpatruarcato,cr in molti modi tormentato, finalmente lo rinchiuf in una fcpoltu*

Ffi Sf4l~
ra. Della qual poi cauatolo, confinoUo neHifola di Mitilino, it fclamentecofi
ta favat' male tratt qued'huom da bene, ma molt altri uefeoui ancora cr tutto ci perche
M. cfi erano d'accordo con Ignatio,ncUa cofa dcU'haitergli prohibito Fentrar in chiefa i

cr in luogo di detto Ignatio,fece patriarca Fotio huomo grande, cr principal fecre* E


torio, cr molto famojo in dottrina . Et perche in Coffantinopoli fi trouaiiano gli am
1 ledati del
bafciadori del papa Romano, mandati a pofla contro agli lconomachi,il Barda,pcr*
ffa aeean-
Jenlana 4 fuafe loro,che uolcffcr tener dalla fua. La onde raunati nella chiefa de' fona Apo*
^li I coito fioi, ancora eglino pruiaron della fua degniti Ignatio che era iui flato chiamato dal
madiu confino. Etinqueflaguifapaffrono ledetteccfe . I Rufii popolo della Scithia,
1 Rny?i </-
habitanti nel monte Tauro , con una groffa armata affaldo il mar E ufino, minaccia*
faluna il
mtreEuprn uano d'andar a Coflantinopoli . Ma
non gli riufei il diffi^no , che dalla diurna pr*
ut. uidentia gli fu impedito ; la qual fece che al diffietto loro,o per dir meglio , che pr*
Gii /r 4re uata l'ira diurna, fenza far cofa ueruna, fiaroncofretti a partirfi, Magh Agarct
III ruMwnt
di CandUa non attendevano fe non a ruhbar tifale CicLade CT tutta quella cojhera
Vijale Ci
tladc. del mare . La terra etiandio m quefhgiomi ffieffe uolte grandemente trem j ma
Tenemua- ffiecialmt nte horrendo terremuoto fu quel che auuenne il giorno dell'
A ffuntione
( 0.
Et numa di quefie coft perci difloglicua Michele da' bagordi, cr dalle gioflre, an*
V che tutto I gutrno s efercnaua ui effe in quei luoghi fbretti , che fi chiamano di San
Maman:e

'v.
, , . . ,

P A R T E T E R Z A. ijp
A Manumte , Coftui tolfe uia <]ucl ccnw che col fuoco ordinato da paffui imperado*
ri, fi dau4 Him luogo allaltro , a fin che gli Agarcni non potcffcr alia ffroucduta af
ftltrli, dar ilguaHo a paefucT ftrgU huomimfchiaui cr per qucfla cagione i fuoi
^
paffati, baueano edificato un cacUo ht Tarfb in cima (T un alto coflc , il qual cajlcl
lo fi chiamauu Lullo, doue gli hahitanti accortifi della uenuta de gli Agarcni,accen
^
deuano il fuoco, il qual ucdutofi fui colle Argeo , fubito iui f naccendeua un'altro,

fy poi in ifmaite, cr dopo quefto in Egilo, cr in Mimante unaltro , tanto che acce
fofi anco in Cizico,cr in Mocilo, finalmente 'acccndeuaful coUe di S.Auff'ntio
Con quefli fuochi dunque in breuifimo tempo ueduti , i paefani fi dauano auuifo l'un
[altro, fi che prcflamente fortificati i luoghi ,fchiuauano gli affolli de' Barbari. Et
dal mente Auffentio aU'imp. fi daua auuifo della uenuta de nunici Hor qucflo fcioc
co Imp. Michele, perche impedite non gli foffer le fue giofhre CT correrie, da que
fli accefi fuochi,egli lotolf uia in tutti i luoghi uicini a Cojantinopoli.Solcu4 ripren

B dcr i pacati imperadori dell'hauer hauuto poca cura di fender parcamente, ma ha


uer attefo alla fontuofit, cr pompa grande . E t uantandoft egli d'effer moderato, j
auuenneehes' incontr in una donna che tomaua dal bagno ionde egli [montato da M
i>Uibelt.
cauallo, accompagnolla a cafa con
alcuni pochi giouanafbri confpeuolid' ogni fuo

fcacto, cr cenato chebbe con quella , tonioffene a piede alla corte . Di quefe ba*
ir, come di cofe benfatte,gloriar fi folcua , tutto che gli airi le teneffer pazzie , con

le quali fi ter aita addoffo [odio di tutti . Ma fopra tutto era mal iioluto ,
perche man
tcneua appreffo di fe alcumfceleratigiouani, i quali loJfronauanoafar ogni ribai

deria. Vefliuanficpflordauefcoui,crfngcuano([offertreilfantofacrifitiofenz4
ftngue, Rondo fempre Michele m quefia compagnia }
facendo un giuoco non punto
da ridere, ma piu toflo borrendo }Crpot meffo di l'aceto mejcolato con la fenapa in pugni d'J
amigieu*-
tazze doro fnaltate di gemme, dauano a bere di quella beuanda a tutti i compagni,
C giocatori . Che piu f chi uolefe raccontar tutte le sfacciataggini, cr beffult di
queRa compagnia , di cui era partecipe l'imperadore rechereb'oe ad altrui naufea,
Q
crmolefiia. Per torniamo araceontarUmortedclBarda,crdel[imperadorijlcf
fo, crloccafione che ^efeBafilio di farfi familiar di Michele. Fu Bafilo di Ma
*'
cedonia , cr tiacque di perfone uih , tutto che uno fcrittor delle cof fatte da quello
dica,cheuemjfedagli Arfacidi. Prefo chebbonoi Bulgari, Andrinopolt , fuo pa*
dre,cr fua madre furai'anco prrft,cr menati in Bulgaru, hauendo eglino feco que
fio bambino ch'ancor lattaua . Morto che fu Crumo prcncipe de' Bulgari, il fuo fue
ceffore hauendo riceuute molte rotte da' R anani, fece pace con [imperadore,cr li
ber tutti i prigioni che hauca (che coft erano rimafli d'accordo) cr in qucjlo tempo
Bufilo era di gigiouanetto , nel quale mentre che era bambino f uidcro alcuni fe
gnali,che [imperio gli promcitcuano} fra' quali fu anco quejlo,chc qui racconter. A^uride

In quellet effendo fuo padre, cr fua madre un giorno occupati nei mictac , quefio
bambino domina al fole, cr in quella, ecco ucnir un'aquila gi a baffo , CT preff a
terra } la quale aperte [ah, gli faceua ombra, di queRa coft acccrtafi la madre , ac

coflataf al bambino, com inci a gridare, cr con ifafri cacciar uia laquila . Et ter
*
nata
. ,

14 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tuiu li tttiirc d Uuoroyld ntedefma nquiLt torn dforlofteffo bcnificio al bambino ; Q
li madre di nuouo accorufcnc,cj impaurita, cerfe a cacciarla uia . Ma ueduto aU
la fine che qnefl'ucccUaccio fempre rttornaita ,
ella cominci a pcnjr alla cofa cr
giudicoBa per buon augurio . Crefeiuto li fanciullo , fuo padre meri onde la madre -,

fra gli altri diffhi, che per la gran poucrt foffcriua, l'effer uedoua gli daua piu
chalira cofx traiiaglio } fi che quello giouanetto che non hauea da uiuere ,fi dijpofe

d'acconciarfi perferuitor di qualcuno Andato dunque alla cittgrande, ty la fera


.

fan Dio-
entrato per la porta aurea , gittofri in terra a dormire appreffo la chicfa ili'

mede . La notte il martire apparifee al fagjreHano (che iui anco non era monafler
Segno del
Sogrefttoie
uertmo') commandandoli che uada a metter dentro fimpcrodore. vfeitofuoriquea
di S. Dio- ft'huomo, n ueggendo altri che Bafilio che dormiuaj pens che quel fhgpo foffe fra
mede. to una baia . Torn la feconda uolta il martire a commandar il ntedefhno al fagre
fiano, ^ egli di nuouo ufi to fuori , n trouando altri che Bafilio il qual dormiua, fk
milmente giudic quel fogno per una baia. Ma tornato Laterza uolta a far ilmcdea
fimo il martire , commandando al ftgreflano , che mettefjc dentro quel che iui fuori
giaceua, perche cffocralmper adora il fagreflanodefmoBafilio ,CT riccuutolo
nel fuo albergo, lo tratt fecondo la fua pofhbtlta . Haucua qucfofa^eflano un fuo
fratello medico, il qual fcruiua Theofiluzzo parente dtlimperadcr Michele,CT<ii
Barda ecfore, cr perche era huomodi piccolifrima ftatura,pcr lo chiamauano
Theofiluzzo. Horilfagreflanoriuelatoilfognoalfu) fratello,pregolloche uolcfr
fe acconciar Bafilio al feruitio di qualche prcncipe 11 medico lo coiulujfe al filo pa*
drciic . Ma primieramente amcndue,fopcrto il fhgiw a Bajilio feactamenteji fe*
cer giurar la fde, che ucnendo all'imperialdegnita uoleffe ricordarfi di loro. A
Theofiluzzo piacendo molto l ffre,et la qualit di Bafilto ( perche era huomo gran
de,di belle fattezze, pronto di mano, dejro,ty con capcgli lunghi, cr creffii) b fe*
ce foprajian.c a' fuoi cozzoni, cr caualcatori,ihqual uffitio communemente uicn det
to 0 gran fcudurc , ogran cauallaizzo , Ccrcuua eliandio iimpcradore d'hatur un
p
uale nte caualcatore, CT cozzme . Perche flato gli ira condotto un cauaUo con tut*
te quelle belle fattezze, V bont che in un tal animale fi poffano defidcrare,ma per

era o)hiuto,fuperbo, cr non uolea patn- che uerun gli montaffe addoffo . Et ancia*
to Fimperador a uederlo , command ad alcuni che ui montaffer fujo Tentarono .

molti di caualcarlo , ma ninno mai pot flar falda , perche qucja ferocifilma bcjlU
sfrenata gli gittaua tuttiaterra. La qual cofadi^iacque molto all'mpcrodor,che

fi dolca di non hauer un ualente caualcatore . Quejio ueggendo ThecifiluzZP,difJ


itfiUo di^ che effonhaucauntale,cy che fe limperadoruokua, lofarta uenire. Per fuocom*
uiengrim
mandamento dunque fu chiamato Bafilio -, il quale prefo il caual per lo fircno,comm *
tiuaUene,
(IO di Mi> ci a dhnejlicarlo confargli carezze, hfciarlo , fblletcarlo, cr come s'ufa cianciarli
nelt. attorno } poi defhrifiimamentc faltatogli addoffo, fenz* molto maneggiarlo nel prin*
cipio,alla fine cominciatolo a toccar bemfilmo con la sferzd , lo facea correr a tutta

briglu, cr fermar poi come gli placca . Queftacoft piacque tanto ali'unperadare
che meffe Bafilio nel numao de gli altri fuoi caualcatori, cT infucccffoditcmpolo
. , ...

? PARTE TERZA.' "

A fece ^iCn cJtuUcricch j il <jual honorc grande , n punto lontano dalli famiba*
riti dclTi/npcradore . Tanto crebbe di giorno in giorno Cmor che CimpcradorgU
portana, che Cefare cominci hancrglt grand'midu , O" portargli odio non picco*
TtfJir* h*
lo E thattntdo una uoka imperodore inuitatu fra mdre a un banchetto , per or* doumt tpttl
dote fro w Henne anco '
Baflio cauaQcriccio . Limperatrice guardatolo fi
fornente
lo, th di

in uoltOfCT curiofrmcnte , come diurnamente infrirata , d^e. Coititi la pefie deSa Ba/iiio au .
mia famiglia s CT ci mofbr doucr'auuatirc per alcuni fcgnalt chcgigli iraiioftati ainr.
mofratt dalfro marito . Ma Michele prefe il tutto per una baia , nifi lafci punto
ter gi dalfamcrcheiportaua a Bafilio il (jual finalmente cgfi fece jko contenere

]{ perche Cefrre dtuenne d'itn maranimo in uerfo di Bafiltoi fi che egli cercano d"ain
mozzar lo, cr Bafilio lui . Michele haucua publicato di uoicr far gnora a gli Ago
B reni di Candu ; Onde Cefrre andato aUo chiefa dello madonna , ch( per frpranome
Au^tat
fi-chiama Hodegia (cio uie di condottieri) ecco che ncHaccoftarfi alTJltare, la ue*
fi
gnijcante
Ha fcnzaucrunaeuidente cagione gli cade gi delle frolle. Quefio augurio a Cf* U mone di
fare era gli altri che lo uidero porne molto cattino Trouandofi l'anperadore da Bitrdj.
,
.

tutti Hituprrato, perche data hatica tutta la poteft a Cefrre, fi che poteffefare, CT

diffar CI d>e gli piaccua,cr tanto piu che quel frcea quafi il tutto contro a ogni do*
nere i fimtbiiaite le ccniinut riprenfioni chei ne riportaua , lo fecero fuegbar da un
profndifimto fanno ; in tanto che correffc,cr riuoc alcune cojc fatte da lui . QKf
}la cofr grandifiimamciite di tacque a Cefrre, u polca darfi pace di uederfiftemar
fr
fautorit . Nondimeno andando t'imperadorc alla guerra, egli [accempagn ma
Bafilio non attendeua ad altro che a dime male con Mtchelacr di gli al detto Cefr*
re erano fiate tefe l'infidic , ma temendo della potaitia , (y
delie ricchezze di qud*

lo,ccloro cui dato era il carico dammazzarlo, ecco che ujccndo Cefrre del fro pa*

C digliene con grandifiima pompa cr compagnia per andar a trouur l'wipc.iti quelia Morie di
che fu da lui,ey fedendogli a canto parlauajeco, Bafilio jiandoli in pi di dietro , con tarda.
. crimj,c7 mouimcnti di mani lo mmacciaua. Cefrre per altra caghn uoltandofi [ubilo
in dictroycr Ueggendo quel mouimcnto di mani, s'accorfe beinfiimo di quel che uolca
dir i onde gitici a' piedi delfimp. dotte i congiurati non hebber ardir di numneh
tcrlo , fi prima Baflio non fu quello che gli metteffe mano , tirandogli una fioccata
A llhora gli altri pref ardire, lo tagliorno tutto in pezzi- E t quefio tifine c'hcbbc la
aita di qiirfio huomo Limp.
. difmeffr quell tmprcfr contro a gli Agarenije nc tor* di
n a Cvfiatitmopoli,et a Bafilio diede per mcglic E udocia figlia d'lnccro,gi fua con F.Hdo(ia,et

cubina.Et dopo quefio ncllgran Chiefr difegnollo imp. facendolo coronar per ma* di Rijilio.
Lio?///-
no di Folio Patritrca.icbbeBafilio un figliuolo d E udocia, et chiamcllo Lionama fi
ul ut tafi-
truca chefoffe piu tofto di Al ichclc, cr che pregna fofie E udocia quando chct la die Lo,o di Mi'
de a Bafilio.Hor Michele che tutto'ljuo tempo confrmaua in cauaLarc,mangiare,rt diele.
Muh'le da
bcrCfCr che fruente pir Ccmbriacarf ufciua dclfrnno,bencbc frnra quefio, pocoan
cccaftone a
co iihaueffr,diedc occafwne a Bafilio daim.tzxarlo.Pcixhr dopo un fatto abbatti*
Baflio di
mento a cauillo, net luogo di fan Mamantc,nrlqual hauea corfr Michele in cocchio i amma7^-tr
rim.ffio chefimnccntc fi mefi a cena, doue prefrmi fi troitaron Bafilio, cT B udocia lo.

V auucrjic

Googk
. .

141 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


amtcme ancora che ini fi trott un certo Bufitlmo remator della galea imperiate j H
tptale perle fife beBe pUtexzc diurnuto era familianfiimo deO'imperadore j onde
tjneH'huomo cominci con laudi grandifiime a magnificar la defhrezzadt Michele^
* Cf^lafagacitanelcorrer in cocchio. Le tfuai laude piactfuero tanto a Michele di gii
P^lK)ltouinobeuto,di'eiglidiedele JucfcarpedipurpurayCr common
Bj/Uim di
retMor di- che fe le metteffe , falutxyllo imperadore . Vergognandoli di ci Bafilino, cr
uienlmpe~ riguardandoinuifoBafilto,rimperadore s'odtra grandemente} onde Bafilio gli ac*
rodare.
ccnna chefir le metta, CTubbidiJca. Mcjfeche{jHelfelhebbe,[impcradoradirato
contro aBafiliodiffe-yL'mfiegne dell'impaio ftaimo meglio a coftui ch'a te Non
m' egli forf lecito far'unaltro imperador , fi come ho fatto te i Dalbora in poi
Bafiojollecito, CT dclTimpcrio, crdella Hita,fidtlcr pmtoBo<tufar la forza,
che patte (jucfto,et communicato tlfodtfegno con akuni, auuenne che di nuouo Mi
chele cenando s'embriac di forte , che bifogfi menarlo a braccianella camera rea*
'

k,chcguardaaSanMamante}douee^fubitopofiofia giacer fulletto , dormala


^
eom'm tafj . Onde Bafiho ufeito fuori ruppe le ferrature della camera ielPimpe*
radore, a fin che i camerieri non potefiro ferrarla , Fatto queio,mfieme con i con*
giurali occifori entrar dcntro,et in quel tumulto l'imperador fi deji, et alzate amen
due le mani, ecco che uno di qiuUi di gi entrato dentro , mefjo mano aUa ffiada, ta*
Morte di glioglicle amenduc , C7 torneffene a' compagni . M ichele , che per lo uino chauea
Miditle. nel capo, non potea muouerfi,n ancofuggire,miferabilmentc fui letto giacendo gri*
daua } fi
che uno de gU altri congiurati auucdutofi che quello ancor uiucua , tra*
pafi entro, cr tanto a dentro ficcogli la Jpada nel petto, che paffuta anco nel ucn*
tre, gli fltomo fuori le budella.

IMPERIO DI BASILIO
MACEDONICO.
Orto Michele in quel modo che meritaua la fua mal menata
uim i BaflUo fito c hebbe occupato d palazzo, mand uno de F
camerieri a fargli far Cefequie. CoHui riuoltolo in un fiacco di pe -
li di cauaHoyfiotterroQo nel monaflero Chrifhpolitano Rrgn
confila madre 1 fola undici Hor fermato chebbe Ba
filio il pi ne IT imperio, cT da tuttifialutato eh'eifu imperadore,
chumati I praicipalt del fenato , alla prefentu loro aperfic i thefri , nequalt ei non

Lj mti de trou fie non tre ccntmau d'oro. Onde configliatofi con efifo loro , di comun conficntia
doHan ;cnto u ordinato, che chi da Michele fen^ ueruna cuidente cagione riccuuto hauef
f
doueffe renderne almeno la met. Deputati dunque per uirtu di queflo de*
Muh^ fu
rif . ri4/ j / cretOyi nfcotitori,non mcn di jooxentinaia d'oro fii riportato al fifco.Bafilio andato
//i. alia Chiefia grande per effer partecipe del fkcrtficio fienza fangue,da Folio Patriar*
ca gliftt proibito, chiamandolo publicamente imcidialc} per la lyial cofa adiratofi Ba
filio.
,

PARTE TERZA. M3
*-
fitiOfCT ordittJto un concilio, cacci del patriarcato fothfotto colar che viginflamcn
te da Barda Cefare flato [offe priuato di quella fdia Ignatio, et che efjo fatto ,
mca ^^
tre che ignatio uiuea/ion fffe legittimo Patriarca/} che di queiio prcteto /erutto* ri
ft^rimeffe nella fua fedu Ignatio. A Baftlio nel principio delfuo imperio , soppo/ero t tmeff.
due patritij,cioGiorgto,CrSabbatio. ma cf/cndopref,furon fatti morire. Bafilio ifiai*ri

con imperiali corone coron tre fMoifigliuoli,Coftantio,Lione,o' Alcffandro.Et d


quarto minor di tutt/per nome Stefano,uolendo egli far patriarca, lo mcfj nel nume f di
ro de Chcrici della Chief j CT quattro figliuole ch'egli hauea , fece tutte monache
nel monaflero reale di /anta Eufemia, fece Bafilio iimpre/a contro a gli Agarcni di
Candia,ma ui rimafe perditore, con la morte di molti defoi, cr rf/o faria flato prc*

f, fe Theofilatto
AboHatto padre di Lacapeno Romano che poi regn , /campato
non rhaueffe. TomatocbefuaCoHantinopoli, mand contro a gli Agarcni in Con*
dia, Chriiiofano fuo parente} ilquale con l'hauerli combattendo ualor/amente uinti, *

medefimo Bafilio and contro a gU Agarcni di


^
abbaf la lor barbarefca audacia . il

ponente, cr contro d Kanicbcfchc a un certo Cbrifbchtro obbedtuano,cr pref al*


cune caflctta,cr fcheggiatcle,dtliberosf ancor di metter raffedio a Tbefrica prt*
cipal citt loro-, ma conofciiao che la cof richiedeua un lungo af/rdiotO" che di/ficil i

mente la citt fi potea pigliare, partisfttet con le naui paffuto l'E ufrate che fuori era
fhoccato,tutti quei luoghi uicini meffe a fcco,prcfe molte caficQa,con alcuni de'Bar
bari fece pacc,cr alcuni gli s'arrefero} fi che trionfante,cT gloriofo paffuto per mez
zo la citt,fe ne torn alla corte. Ma hauendo ChrifcchtroprcncipedcManichet,af
falite le prouincic Romane,zTfocheggiatole, fimpcrador gli mand contro il Dome
flico delle legioni ; ilquale perche fcco non hauea un competente effercito , giudic
nonfarf per lui il uenir a giornata co' nimici } ma quando fc la uedeua bcUa , nel uc*
derbconpocafauiezzafbandatiandarap)Qasxo,glitrattauamale}ficheconque-
fiomodo gfiuiet Fondar predando il paefe. Onde Chrifochiro conqueUa pocapre
da che fatta hauea, fc ne torn a cafa. Queio ueggendo il Dome flico delle legioni
comand a due capuani che con le lor legioni lo fcguitaffcro^'che non uclea patir che
Manichei andaffao fhracorrendo in qua, cr la, cr focheggiando il paefe. La fera
tffcndof Chr^ochiro accampato a pi del monte, cr * Romani fui giogo di quello fcr j l

nutiifra quei foldati de'due capitani detti nacque gr cBtefa del ualore^ella gagliar

du, cr fuperiorit de amendue . Et perche tutti flauanofui uantarf dteffer l'un piu
^
ualcnte che Faltro,uno di loro,per metter fine a tonta lite,cr rachetar il tumulto, dtf

fe,A che propofito, compagni foldati, uantarci in aria, della gagUardia noihra ,da u rimtfli
che noi habiamo qui uicini i nimici,co'quali pofiam far pruoua del noUro ualore, cr f

mofbrar co' fatti,cT con le parole chi lano i piu gagliardifQ u fio concetto generai

,
I ro J V V 1
J
perta di corpi morti. Fu anco amnueczato Chrifochiro, cf molti prefi, cr legati con
la tefia di Chrifochiro mandati furono aS'imperadore.Morto Ignatio patriarca dopo
Fhauer
, .,

144 DE GLI ANNALIDI GTO. IGNARA


ftin ri- l'haurrgouematd U chief undici anni . Folio da Bafilio fu la feconda uolta ritornato D
mejfo nel ma la cofa non paf fcreta.ft
nel patriarcato. A fnnpcrador fur tefe alcune infidte,
fiUrureM,
che il Principal di tjucUe Curcua Romano fu accecato, et gli altri bcnisfimo frullati,
Cafiigo it
gli injdut rafafatto,CT confnati.ntcmo alla primauera,l'impcrjdor col fuofgltuol Ccjlan*
ieri. tino,moffc guerra alia Soru,cr per forza prefe chebbe alquante cafcla,alcune ai*
Guerra di And
tre ueduto come fiate erano trattate quelle nel pigliarle, s'arrefcro d'accordo.
iajilio ecn-

IT9 alla Sc- poi addofp) a


Gcrmanicia, cr abbruciatili i borghi , fi meffe all'affedio tT Adata. Et
ria. prrclfci cittadini non fi dtfendeanofenon quajche per baunpercios'arrcndcaa
no,Eafilio dimand loro,fatto che fperanza esft flauano cofi duri finza uolerft arrcn
Adata. dcre, attefo che toHo toflo la citt era per effer prefki Vn certo buomo neccbto di

molt'annigli rifpofe coft,lofn certisfwio non effer ordinato dal ciclo che al prefente

fta prefa la citt da te,ma da un'altro che deue ufeir de' tuoi lombi, per nome Coflan
Oratolo fai
tino. E t moflrando timpcrador il fuo figliuolo, cr dicendo,qucjlo Coflantino,il uec
chio negaua effer quel Coflantino dacui doueua effer pref la citt. Ma un altro di b
quei che difeenderebbono da lui . Bafilio per quefla cofa tutto infiammato d'ira , con
maggior forza che prima jbrigneua,cr combatteua la citt, ma ueduto non far profit
1/ taftaiio to uauno, cr che il freddo aggrauaua molto iejfcrcito, fi tolfe uia da qucU'affedio
Andrea ta-
difegnando partirfi . per comand che tutti iprigionifoffcr'ommazzati, a fin che
ghaaftX:
Amer non gli s'hauefj afar guardia ueruna,et che non ueniffe lor ioccafion di far qualche
Amareno, nouit . Hauendo i Tarfenfi, cr Mihtinci Agarcni affralite le prouincie Romane, li
0%

capitano Andrea frenaua l'audacia loro facendogli gran rifijlatza.Et perche Amc*
ra lor capitano gli mand una lettera piena di bcfcmmic,diccndoli,cbe fe effo l'affiti
tana , che il figliuol di. Maria non era pcrgiouarli ; perdo Andrea attaccata quella
lettera a una immagine della uergine Mona , dtffc. Madonna rimunera U fremito di
quefl'hucmo arrogante.Et detto quefto conduffe Icffrcito contro al bcjemnuatore,
cr attaccata la battaglia , i nimici fi meffer m fuga ; k onde U maggior parte di lor
fur morti,cr effo Amera fcannato fi che pochifur quegli che coifuggirfeampaffr* f
;

ro. Ma perche il capitano Andrcapcr inuidiafuaccufatod'haucr potuto/nanon uo


luto pigliar Tarfoi Pimperadargli tolfe il capitaniato,cr dicdcb a Stippiota,cbe da
ho Stifpo. giouanc uantatorcgli promettcua pigliar Tarfo,crfar cojc grandi ima l'amico non
ta ritto
quante ne pronufe-, anzi che inconfideratamcate effendofiac*
frcecoftucruna di
dagli Aga
campato, riccuuc una mak rotta . Perche i Barbari intefo che nel filo campo non fa*
reni.
cca frnlttirik ucruna , di notte affaltatoh, ammazzaronne una gran moltitudine cr

molti in quclk fproucdulta baruffa cofi al buio fi rutnauano cr ammasczauano Fun


Faltro, di meda che gli Ag.imii rimafcro uinccnti. In tale Hato trouandofi le cofe di

J. cuante, quelle di ponente ancora franano peggio. Perche l'Italia che obbediua a gli
Kuine Jole
imperadori Romani,cr la maggior parte della Sicdiaicr altri popoli afrai,fiotto Mi*
in ponente
Pcrchegli Agarcni di Cartagine fatta un or
dagli Aga chele fur fatti tributarij de' Cartagmeft.
reliidiCiT mata , cr prrf molti cafrelluzzi, finalmente fc n andarono all'affedio di Ragugk
tagmt. Ma t Ragugei per loro ambafciatori hauendo dimandato fccorfo , Bafiltogli man*
d m aiuto cento naui da battaglia . lche mtendcndoglt Agarcni , partinfi da bat*
taglia
. , . .

P A R T E T E R 2 ^
*45
fd^l i il che itendendogli Agarcni, partitifi daU'affcdio di R<igugu,fc n
(Odarona
A
dddofj aOd Lombardia^ cr prefi U citt di B<trf,cr fcruitifi di (juelht come cornino*
Agjreni
do ricetto t occuptoron tuttd U hombardu . Gli ultri popoli dttcord da gli
paura de
appresi , udito <juel ch'era auuenuto a Ragugia , cr come inimici hauuto
gli aiuti impcrb,difolti s' erano dalTafp:dio.,ct ancora eglino
dimandaron foce orp>,

fommettendi^i aW imperio Romano , Baflio battuta la loro ambaJc^iojC^ con cjuel


la fcffa armata ,cy pernia del Re de Tranchidiede lor aiuto. Dimand Bafilioa Sukdn re
detto Re con lettere /ite, che uolcffe in quella guerra Agarcnica tener da quella deh
le legioni R ornane CT mandarli foccorfo . Da coflor dunque uinti gli Agarcni , il
ut i ftef
'

da' frante-
prencipe loro chiamato Sultano ui rimaj prigione, cr dal Re de' Franchi fu coudot
fi,il R.C de'
to a Capita . Dotte offendo flato due anni gi mai fu ueduto ridere , fi
che maratti *
, ptah (fi de
gliandofcnc il Re,dijfe, che chi gli daua nuoua che quel Barbaro haueffe tifo , da lui lortft tonfi
haueria una buona mancia. A uuemie che pur un giorno uno gli port la nuoua che il Xlieei Mf-
CM di C*.
Barbaro hauea rifo ; onde il Re fattolo chiamare , dimandagli la cagione di quelfuo
2 fu4, CT Be
rifa Cui riffofcil Barbaro, Io uidi alcune ruote di carrette, cr mentre che luna par neueni.
;

te di quelle toccaua tetra, l'altra andana t alto ; cr quando qucHa ch'era in alto,an*

daua a baffo,queOa da baffo andaua in alto. La onde io ho molto ben confideremo che Le nfe hit
cofi ancora uadano girando lecofe humaneiO'quct' quello che mi moffearide-
mane fnm
ftmili alle
re i penfttomi che cc^ anco poteffe auuaiir delle cofe mie icche fi come al prefen
ruote de'
te io mi tniouo abbuffato infn a tcrra,io potrei anco un giorno ejfcr Icuato in alto torri.

li Re confidcrata la uerit di qucHo parlare, cr hauuto compafione alla mutata far


ma del Sultanoyglt diede molto maggior libert che prima,crfecelfi fuo familiare,
feruendoft defuoi configli, come Shuemo prudente. li Sultano huomo aftutifitmo,et
malttiojo,con afiuto inganno fheff il Rr. Perche auuedutofi chilRefaua con gran
fofpctto che Capua,et Bcncucnto prefe da lui nuouamentc,non tentaffero di tornare
tri libert, dtffelt i Se tu uuoi firmar U piede nel dominio di queie citt, rgii tifarne*

fieri mandar a flantiar altroue i piu honorati cittadini di quelle. Perche il uolgo da fi
Q
fola non haucr mai animo di tentar nouit ueruna . li Re giudicato che quefto con*
figlio fuffe per recarli utile,cr commodo,fi diliber di mandarlo a cffrtto,pcrci oc*
cultamcntc crdm che fatte foffer molte catene di ferro In tanto il maluagio Sulta-
no parlando con i cittadini deU'una, cr delTaltra citt , cr dico con i principali , cr
fattofi lor familiare, cr domefico, d^e hr fecretamente , Che il Re hauea in animo
di condur legati, cr prigioni nel fuo paef tutti i principali cittadini . Et che perfc*
gnal di CI, ci ficca far catene , manette , cr altri frumenti di ferro perche non po*
tefferofuggire I cittadini trottata la uerit di quefia cof,cr penfatifi che queflo
Sultano cofi parlatogli haueffe per beniuolemia che gli portaffe , un giorno offendo
il Re ufeito fuori alla caccia , gliferraron le porte dietro . il qual ueduto finalmente
Sultano hauuta da cittadini una tl Sultane
di non potcTui entrare, tomoffene al filo paefe . il
hi uano *[
larga rimuncratione per la libert che haucano ottenuta per fuo mezo , ritorn nel
fedi* Ca-
fuo primiero Hato . N fi tofto gli fcce[Jc,chc egUfieffo moiffe guerra a
Capuani, fua,0ie

cr Bcncuentani. I quali trouatifijirctti daffaffcdio, per loro ambafeiadorijimatis neuenl. ,

dato KK K
, , , .

4^ 35E GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


dato perdono cd Re del comneffo misfatto, con gran fommefime dimandauangU D
aiuto . Ma egli rifiutata la lor ambafeeria , diffe che fi raJkgraua de&a lor ruma i
la onde eglino fpedita un'altra ambafeena alTimpcradorBafilto prcgaronlo che uo
,

leffe in quel fi gran pericolo foccorrcrU . Gli Ambafeiadori ottenuto il foccorfo /


,
ne tomauano a cafa, hauendo con dibgcntia fpcdtto un meffo a lor cittadini che
ftef*
fer di buonanimc, perche efi ueniuano congran foccorfo Qfflo mefp> fu prefo
da' nimici, dal quale il Sultano udito donde ci ueniua , cr che allegra nuoua portaffe
4 gli affedti, gli diffe. Se tu uuoi la uita, fa che tu dica a' tuoi alle mura,che fimpe
Vnme(foii fador non uuol dar lorfoccorfo, altrimenti ftppia che fubito io p>npcrammaxxar*
coturni /> ti . Promife quel fante difarlo cr legato fiondo donanti le mura , diff d'hauere
perche tato era mandato, Cf che [imperatore fubito era per
fi%
^ foccorfo . Onde incontaneiUe dal Sultano , cr da' fuoi fu tagliato in pezri .
re. li foldano dunque perduta la fperanza di poter pigliar quelle citi ,par tifi . LA *
de ntera di Tarfo ancora effondo andato contro ad Efma citt deU'Euripo con un gran g
Agoreni chiamate Cumparie, non fece co fi ucru*
pi di^Tar-.
f,di Con-
^ che effo riceuuta unaferta mortale, fi mori lafciandoui anco mora
d^, Crdt ta la maggior parte dcU'effcrcito filo. SuetoApocapa prencipediCandia etian*
Ctrt^$ae. dio, haucndo fatto generale
d^un'altra fua groffa armata Fotio huomo ualentifia
mo , mandoUa a dar il guajlo,focheggiare cr ruinar tutta la cofliera del mare E*

gcOfCrnfole ancora. Ma andandoli contro ramata Romana, armiraglio deiU


quale era Niccta Oortfo Patritio, cr Drungario, oucr Tribuno , di quella nouiga
tiene, uennero aUc mani sin tanto che queUo ualente armiraglio una parte dcBe no*
ui de' nimici abbruci co'l fuoco Greco, una parte rouin con Tarmi, o" molteanco
d quelle meffe a fondo . Contuttoci, quei pochi che da tanti, cr
f gran pericoli
/camparono , non contenti delTefferfi cojiftluati, effndofi proueduti d'alcune cor*
falefche naui, andarcn a trauagltar,cr ruintril Pclopcncfjh, cr Tifolc uicine . Ma
il medefmo Drungario ucnuto nel porto di Caichri,crintcfb chele nata nimiebe
^
ffeffo andauano a pofarfi bora intorno a Methona, bora a Pilo, cr bora a Patraff,
conprcHezza grandifvna pernia d'argani fatte paffir le fue galee per terraTl*
flhmo Corintiaco, alla fproueduta affaltoUcJ che padutifi d'animo i nimici perca*
tal non penfato, n affettato affalto,una parte di loro con le nauifuron mefi a fondo,
cr una parte abbruciati ,CT folio lor capitano ui rimafe morto . In quefta guift
dunque Tarmata Candiotta fe n'and inruina. Ma d' Ajfriea partiteli o.gran
naui per andar a' danni delle prouincic R ornane ,fcorfcro per fino al Xante, cr aUd
Cefalonia. Cantra di loro fu fpedito Uarfmo capitan deU'armata . Ma perche
Gli fchiaui rematori fi fu^iroiiojafciando le galee meze uote,Tarmiragito giudic che
Agjreni in nonfoffc buono [appiccar Li zuffa co' nimici tonde all'impcradordato auuifodei
de' fucceffo, fece fi che fu fatta la cerca di queifuggitiui quali ben tofto furon trouatL
, i

mettere fpauento a' marinari, fenzA per far morir uerun Chriifiano, di not*
Om}l*l.i
A" ^***' prigione trenta fchiaui A gareni cr tutti tigner di fiiliggine perche
nnirr. conofcui non foffero ; cr pefeia che gli hebbe molto benfatti frujiare attorno alla
piazXd
, , , , ,, , . ,

PARTH TERZA
A p'uzx4 t camnund chefoffero mcruti nel Pelop:ncffo,cr tui tutti impalai,
Quefia cofa meffe un cotale fpauento a' mxrnwucT foidtti deWamaU,che k o
te afjliti i nimici, gli ruppero, una parte nuccifero, cr una parte fcer prigioni
Dipoi feorf fin' in Sicilia , grandifUmo danno diedero alle citt collegate , cr folto-
Gfi AtJ
pefie a' Cartjginef . Gli Arabi Mcfcmbriani olire a ci , intefb che tarmata de'
Romanifene tiMa in olio, fattifi traghettar con nauinelk Fenicia, crnclkSork,
non piccol danno diedero ad amendue quejle coHiere, cr prouicie . Bafilio uolen

do purgarft dclfhomicidio di Michele , ut molti luoghi dclk citt reale ,fece fabri^ fa d, imare,
cor nuouechiefe all' Arcangelo Michele, crnelk reai corte ifteffa una molto ma^ CI'tfoU.

gnyica cr fontuofa > dandogli il nome di chicfi nuoua . Stando} t dunque i marina^ rMcbe di
ri occupati in quejle fabriebe , n mai ceffando le loro /palle di portar qualche ca* the.

rico ,nlelor mani dempir , o notar corbelli , larmata in tanto fe ne jlaua ino= ^
*
tio. Laqual cofa fu cagione che gli Agarenifenza paura ueruna baldanzofornente

B fachcggiafjro tutta Ucofa di mare in quejla fk,maruinaronoanco Siracufa


perche [mperador teneua affaticati i marinari nelle fabriche ; il qual fabric etian*
dio una chiept in bonor d'Elia Thefbitenfe , perche lhauea in grandi^ima riuerena
'
za, fjdiuolione ,fperandohaueraefferdaquellonclcarrodelfuoco portato /k
nel cielo . perci intefa k prefa,CT ruta de' Siracufanijnand oleum che s'opa
poncfjcro aglifederati Agareni ima nmt fece cofa ueruna dibuono . Mandouui
poi Foca Niceforo , auolo di quel Foca , cx fu poi impcradore , con potente effer Kitt-

cito , huomo ueramente fortiftmo cr peritifimo dell'arte militare , il quale diede


molte rotte a gli Agarem . Mentre che qucjo Baftho Impcradore prima che uenif
feataldegftit,fcruiuaaThei^luzzP, come di fopras' detto, inficme ccnqucllo
and nel Pcloponeffo cr entrato nelk chiefadi fant Andrea , doue fi uiuea un mo*
naco lrtuofifiuno > queflo monaco fenxA tener punto conto dt TheofluzXfi guar
,
dato chebbe in uolto Fiafilio , per gran riuerenza leuofli in piedecr adoratolo , aa
moreuolijiimamente riceucllo, cr carezzoUo . Que/ht cofa hauendo intefa una don*
^
na uedoua , principal di quel luogo cr molto ricca , cr familiare affai del monaco
mand a chiamarlo cr dimandoUo perche cagione non haueffe honorato Theofie
luzxp prencipe illuftre cr parente dell' impcradore, n anco uoluto pur parlarli, o
moiirar ucrun fegito iamareuolexXA , ma folamentc al feruitare fatto quegli hono
ri, Non fu fuor di propofito k dimane
che alk fua conditionc non fi conueniuano i
da donna, perche elk fapeua bene chi fofje queflo monaco. Il quale v m*nM
di quefla

rifpof. Sappi ch'io uidi TheofUuzxfl huomo priuato ,0''Raftlio Impcradore, nelPeUfa^
cr p^ci come impcradore rhonorai. lo ti dico per certo, che Iddio [ha difegna*
to impcradore. La donna udito queflo, partito che fu il monaco, crini eiiandio
rimaflo Bafilio ammalato dopo k
partita dt Theofilixo fio padrone , humanifii Vnlred
inamente accett in cafa fua Bufilo, (yrihauuta chequcllo hebbek finit, pre <?#
gollo caldamente che uoleffe efer fratello adottiuodil fuo figliuolo i il che fatto
Bufilo ,crdalci hauuta una certa fomma di danari , elk fubtto gli prediffc che fa
riUeimpaadore,crpregollochtencnutoaqucUa degniti, ut^ffe diici,cr del ntMfiiu,
KKK 1 fuo

Goo^It
}
,, , . , , ,

I4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


/mo figliuolo ricordarfi , accadendo che foffero anco uiui . Fatto qurflo Bafilio fi D
parti cr fubito ch'cifu fatto impcradore,fe nand co'l figliuolo a Coftantino*
poli cr prefcntogli molli pretioft doni . Egli all'mcontro la riceu houoreuoltfiir
inamente fO" Indegnit di principal portator della ffiada , diede al fuo figliuolo,
ilcjuale egli pa diurna inffiiratione prefo hauea per fuo fratello. Rifece molte

chiefe , che per uarif terremuoti erano rouinate , cr torco grande , & la uolta del

tempio di S. Soffia, aperta , cr che nnaccixua rouina , con uarie machine cr <ir
tificij fbrinfe bcnifiimo infieme cr fermoUo . A
molti Giudei hauendogli dato da*

nari cr molti piu anco prontefii , perfuafe che fifaceffero chriHiani . Fatta cheb

I JUtpi ri- bela pace con Rufii, oper tanto, che queUanatione uenne alla fede diGiefu Chri*
itueno il
prontefjh che quegli hebbono di batteTXorfi , ei gli mand il Patriarca .
fio ; cr
baltffim.
Ma in quella che doueano lafciar la lor religione , cr uentr alla noihra , comincia
rotto a trottar moke feufe , cr tirar de' calci , cr dubitare cr finalmente diffao al
-,

Patriarca , Se noi non ueggiamo un miracolo , di quelli che tu affermi effere fiati
quali rqpo
fatti da Chrijio , noi non fiamo mai per <bracciar la tua dottrina . A

fe il Patriarca dimandate ci che uoi uolcte ; Et efiuGettifi quel libro che contien
,

le cofe di Chriflo (differo) nel fuoco i CT f


quello flar faldo fcnx4 abbruciarft

noi pigltaremo per un chiaro /eguale, che ucro iddio fta quello ch' da te predi
dicato . il cr s'accefe fubito un^an fuoco . Allhora il pon
Patriarca fu contento ,

tefice abbate le mani , cr gli occhi al cielo,diffe , Glorifica il nome tuo o Chrifio
Id

dio cr detto quefio gittl'EuangeUo nel fuoco } cr lafciatoui fior per molto fpa*
Ii0 non $'ab tempo , non hebbe danno ueruno 1 Earbari ueduto quefio miracolo , rima
tio di
hrutcU nel
fero molto jhtpefatti ,cr cofi aederono alla predicatione , cr dimandaron dinota
fu($.
mente (Teffer battezzati . Et cofi and quefio . Nel rimanerne , Cofiantino , uno
de' figliuoli dell'lmpcradore,cril piu caro che egli haueJfe,mori
di morbo, li

padre acerbamente dolcnde^i della fua morte , non poteua trouar pace , ni confola
tione , cr difideraua pur che prefentato gli foffe umo innanzi . Eraui tn quei gior p
niuncertoTheodoro monaco, per fopranome Santabareno , molto familiar del
Timperodore per la buona opimone chauea della uirt diquelb,cr fi credeua che
poteffe farfi Principal degli Euchaiti. Dicefi dunque che quefio
monaco mofira
Jl SdnlJfd
rtnt fu ye- Baftlioil fuo figliuol Coffantinouiuo, facendo che Cofianttnoacatialloandaffcin
der a contro al padre ; cr trottatolo tabbracciaffe cr fubito che l'hcbbe abracciaio ffia
-, .

ImI' mini-
riffe idi, fi che l'imperador non lo uedeffe piu . Con queHe , cr molte altre ope
me -viua del
Santabareno fece di maniera rimanere fiupefatto [iinpaadore , che
fue fi^lmtl re fimli, il
di
Coflitum*. quello pendei tutto da lui , crglt hauea tanta fede , che dogni cofi fi fidau
quello i cr con fuifceratifiimo amore
[amaua. Ma Lione fuo figliuolo che era
gi huomo fatto , prefe per moglie la figliuola di Martinaccio , cr poi dal pi
dre fu falutato Imperadore ; il qual Lione uedendo che il padre amaua cofi calda
mente quefio Santabareno nhaueua gran dijpiacere, crnon haueua punto buon
animo uerfo lui , anzi lodiaua molto , cr lo chumaua incantatore , maliardo cr
ingannator dellimp. fuo padre.Qucfte parole ch'eran come pugnalate a quefio mo
. . . IWCO

"V
, , , , , ,

P A R T E T R R Z A. i\9
A tuxoth camme ffcro di mjtiicr<t,chc fi dilibrr di uaidicarfcne ; Ondefin^niofi 4f
fettionatijitmo di Lionc,un giamo trouatolo diffU , D-< che tu fri giomne,cT
impe. s

porti un pugnai
il (piai lui , cr cjiulchi con tuo padre yc' fx mc^tcri che ancora tu
tuo padre cfiundo
fottoycr per poter adoprarlo contro a (jualchc pcra,et porgerlo a
di tuo padre, te lokc in
lo ricbiegga il bifogno,etfc non per altro per poter fruirtenc in difefa
det
^lundo auuenijfc che qualche infidiatorc, cr traditor uoleffe ammazzarlo . Drflm
ganno non hauendo Lione kauuto aiiuedimcnto alcuno,come dal Santabarcnofu con
figliato fi r.afcofc un pugnaletto in una fcarpa . Di qucfto
pugnale feruitofi il Santa

bareno per occafion diuendetta , saccofia alTimpcrador dicendoli li tuofigliuol ti


Huol tradire,^ per feg^l di ci, guarda che nel iicnir teco alla caccia, ei porta fiotto

un pugiul naficofto . Vdito quHo Bafilio fuori alla caccia Lione ac


, efice fiubito
,

compagna tlpadre, lyglttrouatoil pugnai nafiofio nella ficarpa . La qualcofia


fece che Faccuf del SantabarenohauelJc color di ucrit. Vuolfifcufiar,crdifrn

dcr Lione , ma ninna ficufia o difcfiagli ammeffia CT il padre lutto s accende d" ira
3 ,

contro al figliuolo j onde ferratolo in una camera , fii


mette in cuore di farli cattar gli
occhi, al che fare, dal Santabareiio era jollreitato, cr ccrtamenteche la cofa harcb

be haimo effetto, il Patriarca,c; i principali del Senato ccn molti pr leghi non ha
fic

Duragli qucfi'iray Lione tenuto folto buona



uefjlr fatto mutar ficntcniia ali'imp.

guardia, O" tanto tempo paffia, che pur una uolta l'impcrador fi truoua a un banchet
to con alcuni Senatori > il c^ a certi tempi far fi jleiia per un certo fognai di beni
uolenza. Nella caftouefii feccqueio banchetto era un papagaQo in gabbia at
taccata nella corte . Et pache efurfio uccello come fi fa, molto pronto cr in
, fi
chinato al contrafar cpiefti, CT quelli, per hauendo udito uno, che non faccua altro j, f,,

che dolcrfit del cal di Lione, chiamandolo tuttauia per noma qucf'uccello per con liberar Li

trafar colui , taf hora gridaita O Lione, Lione . Dalla qual uoce prefia occafionc
"*

quei ch'erano a tauola di pregar per Lione } fi che Icuatifi in piede cr tutti amara
mente piangendo dijficro Oh non ciaccufer ella quefa uoce del papagallo o im
^ v
peratore,fc tanto tempo ftiamo a ricordarci di quel poucrin ferrato ,
chiamandolo
ella per nome,cr noi efifiendo appreffio di te di grandautor it,CT potcntia f Deh fj>o
gliati homai di quellira tua , o fignore , la qual tu hai centra di lui . L ieuagli uia la

guardia cr con piaceuol cr paterno uolto abbraccialo . Quefte parole hebbero


tanta forza appreffio nmperadcre,che pojlagi intieramente l'ira
,
placofiiin ucrfio

ilfigliuolo,raccettollo in gratia, rimettendolo ncUa degli (f.i primiera . A uuenne pei


che andato Bafilio a caccia, sincontr in un a ruio di Jmifiurata,(T difiufiata grMdcz ijjiiu ju
Z4, il qual portaua le coma alzate in alto. Limpcrador dunque mejjoglffi dietro, -wj corn.tf4
in quefa che douea con la ffada in manoferirlo , la bcjlia fi mette a difefia ,(ycon
un ramo delle conta prefio l'impcrador per la cintola, Icuotlo in alto, cr fi le coma
io tcneafoffefio, cr m uero aUhora Chaueria forf morto ,fe fiato nonfofj jeampa
IO da uno che meffio mano aUa jfada tagli la cintola Al quale per fuo pagameli .

tolKiioreuolc,cr liberale, per hauerto fialutato , rimperador command cheta


gliata fofic la tefia j pigliando per colorita fiufa quefio che hauea meffio mano al
^
KKK 5 l4
-
. , .

150 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


rf per d^fx dellimpcradore, cr che mcritawt un grande, cr honorato prea
nitrir U fu mio . Qjicfo fu dumjue il fruito che riport, deU'effcre flato foQecito della fabicz*

ttnfauMf Z4deU'impcradore. Hor rimperadorpercoffo da quel corno, e^ndofigli riuoltati


" gli interiori , foprauiffe ft , ma non molto cr mortfii Rrgn Baflio inficme con
Michele unanno, cr fola ty.lafciando fimperioaUone fuo figliuolo maggio
re di tutti gli altri fuoi, che dopo luirimafero .

IMPERIO DI LIONE
filosofo.
V B 1 T o che Lione fu fatto hnpcradore,fubito,dico,fimef
fiu cuore di uendicarf del Santabarcno. temendo che Ma g
da Folio amico fuo non foffedifefo,fnteft alcune occaftoni,
cacci del Patriarcato il Patriarca , confinandolo nel monafle
ro de gli Armeni, cr deputando patriarca il fuo fratello Sic
fono > il quale perche in Hcraclca non era uefeouo ninno , dal
Prol otrono fu eletto. Fatto quefo , commanda fimpcradore cfcf il
di quella chic fa

Santabarcno da gli E uchaiti condotto gli fra , della qual chiefaegU era uefeouo,
Mandctiandioa Chrifopoli nel monaja diFilippico , douc Michel mpaadore
crf<to cauar il corpo fuo della fcpchtcra ,cr con gran commitiua
per^e rcc riporlo in un arca di marmo nella chiefa de fanti
trupartMl Apoftoli , effondo prcfcntiaquefte efrquie il fuo fratello Aleffandro,cr Stefano
Ccjiantm*. patriarca . Ordin per marftro , cr dettator del Dronw , Zauz4 Stiliano la cui
,

F di tanti honoa
Sri
''
*'* contento, che penfatofr un nuouo nome, chiamaualo. Padre alfim*
^
Vedeii fo- pcradore . Rinou la chief di fan T omafo infreme con molt'altri edifitif abbrucia
Ir m1 Soi, ta . E ffendogli menato prigione il Santabarcno , lo fece metter fotta buona guar
ubrtn.
feal Pegana , cr ^cia che fhebbe molto crudelmente battuto , confrnotlo
in Athcne , n molto dopo cemmand che gli foffer canati gli occhi . Ma paffali
parecchi anni lo richiam dal confino ,
cr oper che ci frffc benignamente trattato.
Hcl rimanente Magone capitano di Lombardia , CT genero del Re di Francia , ud
. ta la morte di Baflio , rotta la lega che con li Romani hauca , sufurp tutta quel

la prouincia Per la qual cofa fimperadore cernir di lui mand il fopraftante del
^ .

la Mcnfa , con le legioni di Ponente > il quale effndo uinto in battaglia


,
perfe qua

f i tutta la
gente che fico hauca menata, cr egli a pena fi falucol fuggire. Mor
to Stefano Patriarca , in fuo luogo fucccffc Antonio , che per fopranomc fi chia~
maua il Caulca 1 Bulgari fatta che hebbero la pace con li Romani , con quel
li amichcttolmente trafficauano > ma i publici rifcotiiori , cr dacieri ,
gli faceiia

no pagar ingiufc gabcUc. Laqualccfaporuca Simon principe loro ^ che bafte


. uole
, , ,

PARTE TERZA. I5t


uole occjponepjjc di muouer guerra a' Komantt come che gran tem^ prima cer Guerra ie'

caia fe [hauefje , Ma andato lor contro l'effcrcito Romano, ui rimafe uinto ,


per*
che una parte di lor furono ammazzati cr il capitano loro ancora CT una parte

firon fatti prigioni, aquali Simoncfcce taglr ilnaf, cr lafcioUi tornar a Coflanti*
nopoli . Da cjucfia brutta fcchratczza prouocato lunp. con niobi prefenti jpinfe i '

Turchi habitantiful Danubio,cbe Vngrt fi chijmano,apiglur Pormi contro a' Bui


gari, cr fargli il peggio che pctcuano. Etcffoancara per mare, cr per terra fi meta
teua >n punto daffulirli,dando tuttol carico di tal imprefta Foca Nierforo Patritw,
ilquale hauea fatto Domeflico delle legioni . Ma prima ehefi ucniffe JtiXrm: , egli

mand il rifiotitore a Simone per trattar feco di pace . Il Barbaro giudicando che
tal meffo daliimperadore mandato gb foffe con inganno per i/piar le cofe fue, difatto

lo fece metter in prigione,cr fece r^Rentia a Foca . Et in tanto che fi Ha occupato

in <]ueHagucrra,gU Vngrt focheggi^ il fuo paefe. Per uobatc le jpaUe a Foca, fi

ne ua centra di loro, cr uenuto con epi alle mani , uirimafe perditore } perche molli
^
de fuoi Bulgari furon morti, pur affai prefi, CT effo Simone amala pena fi falua
Dcroftolo , che Dnjhra. Limperadore compr da gli Vngri tutti i Bulgari pri*
gioni) pala qual cofa Simone gli fpcdiun'ambafcaiapa trattar feco di pace.
Lione preHando fede aUc fue parole , gli mand Chaosfatte pa far con effo U
pace .Ma il Barbaro diHenutolo , cr meffo in prigione , and addoffo a' Turchi,
Crmcffegbm fuga, crdatol guaflo al paefe loro, faifje ahionc che mai fareb
he feco la pace, f renanti nongli foffao tutti i fuci Bulgari prigioni , ma ribauuti

che gli bebbe,tton pacio uolfe far feco pace . llche ueggendo [impaadore meffe
inficine tutte le fue legioni di Leuante ,crdi ponente , cT mandoUe contro d Bui*
gari . Lequalt ucruite alle mani con Simone , riandaron col pieggio . Di poi jlandofi

Lume a pigUar foUaxzfi in certi campi con una giouanc chiamata Zoeff figbuola di
Zauzo , da alcuni gli furono tefe l'infidie per ammazzarlo. dcUequali hauuto fento*
reZocffepernonfochebifbigUo, defl Cimp.che dormiua, ilquale incontanente

fe ne torn a CoHantinopoli , crfchiugU aguati, n mobo doppo la morte delTim


peratnee Thccfanone ,
prefe per legittima moglie queHa fua concubma cr chia*
molla imperatrice.Ma quefta allegrezZA fu breue.Pcrche ift capo di uinti mefi cUa

fi mor.Lionefuauifato, di mob'altre infidie apparecchiateli da Bafibo Pcilo con- s.tmera Em


fobrino di Zauzo. CoHui communte il fuofecreto con Samona E unuco , pregande* "X"
lo prima che non uolcffe parlar nulla di quanto da bii udirebbe. Era quejto Sa
mona Agareno , ilquale mtefo queflo tradimento ordito contro all'impcradore and

ftibuo a ruiclargbelo . La onde limperadore fatto metter le mani addoff a Ba tradimmi


filio, era compagni , a Samona diede l'officio di principal portator della ffa^ ordtteli, fi

da, cr fccelo fuo familiare. Prefe Lione anchor la terza moglie Eudociadina
none Opftciana , quale era donna' di gran beUezzA . Mane ancho quefta uiffe
mobo con effo bii . Perche ingrautdataft , nel partorire , mori inficme con la creae EmJhu m
tura. Limperadore difiderofhifhauer ftgbuob, cr ^cciabnente perche do gli

craftatopronofticatoi fuqueft'huomoamatordituttele fcicntie,cr di quella je


^ **'*"

. KKK 4 creta
, , ,

^
t5 DE GLI ANNALI DI GIO. ZON AR A
'
creta ancora, trattare per ma incantcfimi indouina le cof auenirecra anco pra* D
tico nella fcicntiademouimentio'corft delle ftcUe, orde' pianeti, nelUejual Ir*
uaua chegli harebbe un figliuolo [ucce (far nclT imperio ) prefe la quarta moglie
detta Carbonopfma xtxna-, laquale egli non cefi [ubilo chiam imperatrice, n
fu battezzato dal pa*
partor un figliuolo , ilqual
NhoUu Ta-
triaru. truTcu KicoUo. Perche doppo la morte d'Antonio, che quella fedia cofiamino
Lione im- poUtona goucrtialu hauea molti anni , il MiUico Nieolao fu fatto patriarca . L'im*
feratore f pcradoT doppo il nafcttcnto dcl figliuolo , chc Coftatiiiiio fu chiamato , nomin
la fia moglie imperatrice , Ma perche hauea pref la quarta moglie , dalla Chic*

fa fu fcommunicato otuf egli a nome della Beata r heofincnc fua prima moglie CT
IMO. per honor.irla fce fabbrtcaruiu chicfi, uicina a quella de fatui ApocU , C/i
fjbbrnhe
fece riporre il fuocorpo. Fece ancounaltra Chicfa fttoilnomc di. S.Laz
qualfece riporre il corpo di quclh portato da Cipro ; cr un altra nefab
G b'^A^are
minijteUa bricahoitor di Maria Maddalena. Hortrouando Formata ili otio, perche i marinai
g
ihe Lione erano occupati nel fabbricare i Formata de gli Agarcni min Taurominio , cr pre*
[y^-^'fellfoUdiLcmno, ne quai luoghi mor una ff-an gente . L'impcradorfecondo il
il giorno dcHa Pentcccflea far oratione nella Chiefadi fanMo*
rJniii'ou' ccftume andando
freumiie. CIO quando et fu mino al cancclb della fagrcjiu, dalla banda di [opra u/c fuori uno,
ilqualc con un pefntc baflon chc pcrtaua in mano,pcrcof} L tejla dell'impcradore,
T radimen- ^ in ucro chci Fhaucrcbbc tutto f-acaffato , fe il bafloue nel cader giu non haue/J

pcrcoffo inuncandcUicre chiui pcndcua,<yinqucllo perduta la maggior


primati ueduto ufeir fuor del p molto faiigue del*
*dl

dor. Fimpcradorc turbarono grandemente cr perche Alcffandro fuo frateUo non nifi

trou ,
perdo molti prefer jbfpetto , che di tal tradimento r foffe conftpeuolc , Ma
colui che hauea fatta tale fccUratezz^,cffendo meffo alla tertura, non iwntin ttcru^
no clx di tal cofa foffe flato fuo compagno , onde tagliateli le mani , cr i piedi , fugit
tatoncl fuoco. AU Marco monaco chc fupplito hauea il Thctracdio dcl gran fab*
^
DinlfiMi:~
^ 4 ( 0 , trcuandofi prefonte a que/o fatto dijfc , Quesla cofa Imperadorc da Da*
Ite dt M.ir-
predetta con qucHe parole Qijf 1 che il tuo nimico fcelcratameiUe ha
-,

itme.ijcj
finto, cr quei che thanno ai odio, nel mezzo della feftiuit,glo*
.

dati fi fono . s-ippt^ dunque che da bora iimanzf tu regnerai cci anni. Et
quanto ffe il monaco auuenne . Perche i ione in capo dicci armi , nello flef*

Fura di Sa i 8''" M Samena di cui s'dct


accuntuUio che
to di fopra ,
pa la grandautorti c'hauca appreffo Fimpcradorc ,

hcbbein poco tniipo una ff-andifoutia quantit di Theforo, fi fuggi per lomarfone
con quello a gli Agarcni, doucche era nalo. Manclpajfare Hall, daCoHan
Andronico fu prefo , cr rcnciiato a CoHantinopoi
tino fogliuol del capitano

tutto clx diceffcchc peruoto andana alla Croce Sirichana . Limpcradcrencn


amor che Simona portaua , commi
*
fi
togliendo giu pumo dallo fuifccrato al

(e a Corall ino che effondo dimandato dal Senato dotte quello andana, rijpon*
dcjfc che non sera fuggito , ma m
pellegrinaggio andato alla.croceSiricha*
, , . .1 , , ,

^ PARTS TERZA. ' I55


A U. Hor il ghrti fgucnte alla prefcmU del 'Seiinto dimandando timpcradcre
Coftjntino con giuramento f il Samona era fuggito { Coffantino hauntopau^
ra del Ijurgiuro , diff , che il Samena fe n'andana a Melitene (tu patria , onde
'
''
rimpiratire lutto Jdegnato, lo mand Hia.l Samona oltre aOauecchia cr flrettaa*
micuia chauca con limperatcrefu emato aiKO delladegni Patritia,cr fatto cam^ ,

mcriere > onde in efuefla fila grandeTXU ffffe uolte indujj F impcratar a far molte .t

cofe contro al doucre cr cpiejla fra Faltre , Che uolff9 rx<tril Patriarca a rimct*
ferii la fcomunica,el accettarlo ncUacomunion della "Chiefa,et fattolo chiamare a fe,
non potendo piegarlo , o tirar nella fua fententia , fubito comand che da Cablanti* Carfw di
ncpoli con una nane foffe condotto in iru,(yd'tiii a piede nclmonaHero Galacre*
J^|^*^*<**
nOydaliiifabbricatOyO'eioauuenne a qtieio Patriarca lanno undecima del fuo
Patriarcato iEt in luogo di quello fu fatto Patriarca Singelo Euthimio ,
huomo fa^ / /14-

cro ilquale con tutto'l fuo potere s'oppofe all'imperatore a finche quel non publi triana.
,

caff uiu legge , che a ciafeun foffe lecito , fi come fatto hauea egli , di pigliar la/*
ccnda , la terxA , cr etiandio la quarta moglie A ttendendo gli Agarent a rumar,
cr trauagliar le prouincieRonunc,rimperator mand conira doloro fHimmerio
Dromo, facendolo capitano delTarmata,0' commandandoli che in
Dettator del
fua compjgnu mrnaffe il capitano Andronico . Mail falfo Samona che tencua mor
talifitma nimicitia con la famiglia Duchcjcu , cr procurauali quanto polca ogni
ruma LHiwm?-
fiibcrn mt de gli amici d' Andronico ch'andaffe adaiiiiertirloche nonuoleffe
a patto ucruno andar con rHimmeriOytiqual hauea commefiion dalTimperatore di
cattarli gb occhi . Andronico dunque non uolfe andar con CHimmerio ; ilquale ha* i.

uaidodafe fla meffi inrotta l'armata de'nimici,anci prefala tutta, Andronico


ueduta la cofa differata , con i fuoi ferui cr parenti prefe un fi:rtc cafello detto la
Cabala non molta lontan da leonino. Hor perche il Samona non ceffaua di pr*

uocar cantra di quello nmperadore,cr Andronico ancora inti udendo clw Nico*
'
lao era fiato cacciato del Patriarcato perduta ogni fferanzadi tornar ht grafia
^ ,
^
delf imperatore con tutta la famiglia fe ne fuggi da gli Agareni. Limperatore
hauendo ntrfo quefio , nhebbe grandiJ?imo difpiacere , ueggendo ch'era per ha* ,, ,,

tT per nimico quello di cui per fua difefa s'era fruito in tutti i tempi . Scrit*
,

tagli dunque una lettera, ncllaquale gli premetteua il perdono di tutte Foffrfe CT
oltreaciochepotcfj tornar ficuramente,(ymolialtii gran benefitijyCr fattala a
modo dt'una candela di cera dicdela a un Saracino chei cau di prigione, che andaffe
/nz altro indugip a portarla ad A ndronico 1 Samona battendo chiamalo a f oc*
cubamente quefio Saracino gli diffe, oh non fai tu, che tu porti in mano La riuna di fwt
tJ la Soria f Se dunque cr la patria,cr tl tuo po*
tu uuoi con fcruar fatta pericolo

mano dVzzero imper che tal era il nome di


polo,fa che tu confegni cotrfia cera in
colui che teneua Andronico m cafa'fu Fece il Saracino q>ian!o dal Samona gU fu
.

comandato . Gli Agareni dunque udito il tenor di quella lettera , incontanente


meffero in prigione Andronicocon tutti t fuot,douc Umifero fi mori,cr alcuni
di quei fuoi non potendo pi in tuun modo /offerir gb itemi cr i difagi della
,
prigione
, , , , .

154 DE GLI ANNA LI DI GIO, ZON ARA


prigione, rincgtronUfcde. MiCoSMlino, o^dcum altrteoncffo lui,fvggi- D
di prigione, CT Microftmentc tnejii in rotta alquanti Agareni che gli pcrfcguU
Il eaf>!iOt* tonano yftalmente fijiduarono cr ficonduffcro a Coftantinopoli , imperai
Cofanuno
^ alienamente lo rccu , facendogli molti gran prcfiui cr dandoli i piu ffran*

MreUlimr.
etondo gli difje No t'inganni il tuo nome Cojantino , n ti
te in Cofla penfar d'haucr a ottener il regno, perbauertuintefochcimCc'ftantmodruecjfcr
imo(oh,(on impcrador deRomani. Perche tu hai afapcr certo che quello dette effer queflo mio

' figliuolo . Etfetu ti contenterai domar la tua Sporta la cofa andr benpa te. Ma
Lldeji^. fe tumachincrai
cojjtuoue, crdifidcrcrai la tirannide, ja ficurochcpcrqucfia
UT li L- porta ( moflratagli la porta de l aureo triclmio ) paffer la tua tefia faiza il rcfto
del corpo, ilchc poi gl'auuenne. Venuto a Coftantinopol: il padre disamena con aU
clini altri da Mihtina, cr ucduto'l figliuolo in tanta riputationc,cr con tante ricebez
ze,J ne uolfe uiiicr lui con cjfo lui . Impcroche Cimpcradore honorcuolisfimamcn
tcriccuutiglihauea, cr contro ad ogni douerc , menati dentro nella gran Chiefa g
queft'huomini profani. Ma il Simona non uolfe che fio padre uijle^c, anzi gli

perfuafe che fe ne tomaffeacafa per mantcncrfi nella Ja religione , dicendogli che


ancora egli era per fare il medefimo , come fc la [offe ueduta bella .Perla fcHa del
la Penthecofle , Lmc coron il fuo figliuol Ct fantino , cr nominoQo impcradore .
Cirevatie-^
1,'cdiofoSamonatrouandofibauer par feruitcrc un certo Coftantino Eunuco dina
Po/igoniM , lo diede per feruitorc all'imperatrice . E t perche qucfto Eunuco
mtfritti
di Lfne. diuennc [opra mpdo caro aH'mpcradorc,cr all'onperatrice , il prefano Smona
CeHantin jneffo da inuid4 l'accus aB'tmpcradore , dicendoli che [imperatrice nera innamo
E in
^ pa-gclofia lo fece radere, py far monaco, ma non fette molto a richia

TZI'-iiai marie, ffogliatolo dell'habuo monajiico, farli ripigliar i uef menti ciuili, cr ha
dtcMfai. uerlopermoltopiucaro,crfamiliar che prima . La qual cofa recaua un'infoppor
tabu dolore al Samona . Oper dunque il Santond per un de' fuoi che firitto foffe un
Il iamona bbel famofo pieno d'OigiUTie ,CT gettato pcT douc l'imperadoTc houcM a pajjjre
|
un l^t
^ 'fro^oiio [impcradore ,crfcne dolji affai , cercando con diligcmia chi fatto l'ha
conjpeuoli dcQa coja ,fecc intender a Lione che il Simona nera
iTitJcni-
ud ione, flato [autore. E t perche la Luna s'cclifi, [mperador mand a chiamare il Metro
r.clijfe del- pclita Sinado per intender da lui quel de tal cofa fignificaffe. cr di tal copi priua
*Wfn/cf//c^oncTco Sinado dal Simona, rifioje. Quefo cccliffc Simona
^
^d
^ feiagura . Ma fe tu pafferaiil dii}, di luglio fenza cader m dfgra*

tu ucruna , tu lafcamperai . Dimandato anco poi il Sinado di tal cofa daU'mpcra


dor, rtjfofc, che tutta quella influcntia della Luna era per i^ogarfi fopra colui
chefoffe d prono doppo dilu. La onde [impcradore giudicaua che tal perfona fof
feAlcffandro fio' fratello , mamucrofalfmcntc. Perche certamente aUa fine bi
fognaua che a qucU'huomo trqisfimo auuentffe tal difgratia . Lione dunque fu
bito che conobbe che il Simona era fato [autor di quel libelfamop) , non pur
lo cacci di fuori della corte, ma fattolo tutto radere, rifcrroUo incerti confini t

tkhegli auuciwc auaiui d di i}.diL uglio . Cofantino Eunuco a cui Samona haue
M4
, , , ,

T
P A R T E T E R Z A i JJ

A ud muiJiei, cr procurtau la mcrte,infito luogo fujatto cammnere,et fabbricato gb


fu un momflero ne* Nofif , Hor lin^teratore effcndo mobo infermo una gratke
fcorrenza i corpo per la contaminatione del uentricolo deOo domaco, dhtenne tan
to debole, chei non potfar dinanzi alfenato, fecondo Fu/nza, il fermone del digiu^
HOtilqual fermone ft chiama , Silentio . Parl nondoneno alcune poche cofette , di
mandando che i Padri cofcrittiuoleffero di lui ricordarft ,cr mantener la fede alla

fua moglie ,cralfuo figliuolo cr bench diceffe che <jueOa era per effer [ubima
y
*'
uoba che gUparlaffci non perciomori cofidi fubito ma uiff perfino al Maggio,
BtaUhora morendo , lafci [imperio al fuo fratello Aleffandro,confegnandcb tlfuo
'fgliuolo.cr (negandolo che n'haueffcgran cura,cr daKch nutriffejo" alla fategli
lafciaff [imperio. Etc}uandoffulmorire,ueggendofel comparir dauanti,dicef
che diffe y Ecco il mal tempo dopo 1 3. mefi. Regn L ione z j. anni, cr tre mefi.

" IMPERI.O DALESSANDRO


FRATEL DI LIONE.
Lessandro fermato chebbe il piencirimperio,pabito
richiam dal monaflcro di Galacreno il Patriarca Nieolao , CT Cacoia
lo rimeffe neUafediadi Coflantinopoli, mandando in bando E u ^athimia
thimio , a cui piiblicamente fi toba la degniti cr da' feguaci di
Nieolao detto molta uillania. Aleffandro ottenuto chebbe Firn Im l furi
perio,non fece cofa ueruna degna d'imperatore,anzi non atten mc^o.
deua fe non alle delbie , atte caccie , alF imbriacarf i, atta crapulale a luffuriare. La
curadelFanperio cr detta Republica commiffe a' cerretani cr huomini di uolgo,
i<]uaU aitanti [imperio kauuti hauea per compapti dette fue fceleratezzc feaeteumo ^
^ ~ " *
de' cpiab detto Bafbzxo prof>oflo saa dichiararfuofucceffor dell' impaio Pache .

[animo fuo aadiuola cabrare Cojlantinofgbodclfuo fratello, o" farlo pafona


prillata . Et certamente che [hauaiafatto, (e tofio non haueffe fnba la uba j che la
duiina prouidentia rottigb 1 fuoi difegni, impedigh il poterne uenir a capo . Diman
dando egli un giorno a cati incantatori fe douea uiua lungo tan(>o,hcbbe({ucfla
riff olla , che uiucria lungo tempo f a un porcodi bronzo poHo nel theatro aggiun
to halleffei denti, cric parti ucrgognofe. Che ((uel faria un prmctpio da farlo jlar
faldo contro a Lion fuo fratello. Etinuero coflor non diffao iluaoin altro,f ujiandr.
non che efi aguagbarono al porco qucf'huomofatto fchiauo della golayde* conuiti
,

cr dtflempaatijiimo netta Luffuria . Crcdrtte loro Aleffandro , affai piu fuor del
fenno che porci , cr a cpiell'opra di bronzo aggiunfe cfuelle parti . Mandandogb a
dunandar per fioi ambafciddonSononprencipe de' Bulgari fcfoffe per mantener la , , .

pace . Aliffandro cou mille dijfregi rtceiti <^uef'ambafceria,cr con pan fuperbia
riffcndcndogli,arrogantcmentegbminaccio. Simone non potendo foffrireque ru

fi*
, , . , .

'tj6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


fta ingiuru , fuUto s'am centro a Romani . Hor A kfjfindro attendendo di conti n
nuo a fior fu conuiti,cr fu lo fhcuazKitre , hauendo un giornofltto ufeito fuori del
iagtio y definato , cr molto ben empiutcfi il corpo dt uiuandc,trdi umo,di modo che
ccmuit tamburo ,f meffe a giucar alla pulii j la onde in quel
Merle di
AUjtandre' filt<troyCrpirgarfihorquhorl4perdaralapaiLi,glifiruppeno alcune urne y fi
che ufcendoligran copta di (ngue pel nafo, crperlo mcmbroyin ungiamo mcrijUy
kaiicndo prima or dinatii tutori al nipote, cr igouematori dcli'impoio con un fuo
Tutori di fcritto , cio il Patriarca Ntccolo,Macilro Stefaiu) , Maejro Giouanm Elada , ret
Copantwo.
^ ^ ^ iqualihouca tolti dalla cerrctaneria , CTfatti fenatori CT Patri*
tif, cio Ba/lhxo , cr GabrieUopolo

IMPERIO DI COSTANTINO
FIQLIVOL pi LIONE. g

EN V To chebbc Alcjfandro come che p'.rifchcrzoyfimpe*


rio im'anno cr un mef , mor , come f detto , ( che tutta la po
tcH ricaddencUc mani di ConRantino fgliuol di Licite , ilqual
era molto fanciullo . Perche jlamcnte haiica fett'anni
CoHantino figliuol del duca A kjfo , cr Dcmeftico delle legio*
ni, udita la morte dAlcffandro(pcrche aWhcra ft irouaua fuori
d llacUta) fi perche egli non potea piu tener occuLe certe fcintillc chaueadtdifi
. dcrio dell'imperio, fi anco perche fpronato ft uidc da altri a quefla imprefa , tato de'

i'rjhmtin* quali ft dice che fu il Patriarca Nicolo (che non efjndofi anco manifcftato il tejla*
pur* nel mento d'A Icffandro , non fapea defer tutor\ di. Colf untino ) diede mano alla tirati*
hrtlrrffar(i

*
^ compagnia molti fcelti faldati , di notte per una certa parta entr

lejfk
in CcBantinopoHyCr occupata con gran lumi la porta del Cerchio equcjircycr fu*
tifi amia alcuni fenatori cr rannata dalla fua um gran turba di popolo , da quella
conalleg;re uocifu jbUato imperatore Icguardiedi quefta porta non udendo
.

aprirla, ecco che il gran cauallerizzodi Cojantino fidatefi nella forte7:z>i delle
,

braccia, nel uolcrla con g^and' audacia cauar di gangheri, per un bucoda maiali*
ria fu paffto da banda a banda,cT fubito cadde m terra morto . Cojantino ueduto
quedo , partifit cr andoffene nel iheatro doue fi conattcua a cauaOo j Dipoi in

Calce, pafindoauanti in/ino alle fentmelle . Ma maejro Giouanni Elada uno de


II. tutori, raccolti infiemealcwndcUcccmpagniCycr. di quei dell'armata, gli matui a
far rifillatza al tiranno . E t ncnuti con quello alle mani , molti dalTuna cr l'altra
banda morircno i ma ut fu ucafo Gregora figlaiol del Duca,ct Michel fuo cugino,ct
Curitiio Armeno . Ptr la perdita di cojlcro jhndo trauagliato mdto Conjantino,
dtltbcrofii pur finalmente dandar a far buon animo alle fcgemi,0' mquclla che
,
fpronato tlcanaOo, egli flracorrcjin alla prima fquodra , tl canaio fvpra il bjlrica

,
locaddciondrfiibitoglifuuiioaddofio, che gli tagli la tefiadt netto, crporioUaa
Ccjtin
, , , , ,

PARTE TERZA. -r 157


Cojldtitino , entvMdo per roccidental parta, dclfaureo Triclimo /? ce)He rimpc*

radar L ione pronoflicato huuea . Che queflo Duca Coftantino non fbffe per otte
ner [imperio , [tmperadore CT i fuoi cortigiani d'ahroue udito haueano . Per
che un certo Nicolo Publicanot ilijual'pcrun gran debito c'hauea con la repuhli
ca , rinegata hauea la religione cr hauuto ricorfo agl'lfmaelitt , come (fucl che era
molto ben pratico nella/hvlogta, feruta hauea una lettera al Logotheta del Dro* Pmn/ic
moylafommadcQaefualerafjuefta. Non hauiate paura del Duca. Perche come
temerariamente tenter di far cofe nuoue , cofi fubito al tutto rumato fia . Kuchc*
tata aueja reUione, Maefbro Gregora fuocerodelfeditiofo , ty Lione Cherosfat

te , fi ritirorno nella gran Chief . Ma i tutori cauatigli fuori ,


gli rafano ,
perfora
gli monaci nel monafiero dello Jludioicr fattine frujlare alcuni alari y trionfando
gli mmauano attorno a moRra, ad alcuni cauaron gU occhi, ad alcuni tagliaron
la tefta.cr alcuni altri conficcarono fopra certe troni da Chrifopoli per fino a Leu

B cote. Et molti piu di confntimcnta loro periti farebbono , s'alcuni de' giudici lemera
non baueffer contai parole jrenatalatcmerith^odicendoipercbefatcuoiqucfte de meri,
cofe fenza comandamento deWimperadore i iiquale effendo fanciullo , niuno che
creda che di fuo uolcre fi facciano tai cofe . Con tutto do , fatti tofar i capelli alla

moglie di Coflantino duca, crii fuo figliuob Stefano, gli lafciaron tornarfene in
Pc^gonia. I tutori dunque dell imperadare , tomo il Patriarca quanto gli altri , go
uernando ogni cofa a modo loro , fecer molte cofe contro a ogii bijgno, cr ogiu do
fiere , n s'accordauan fra loro
}
perche quello che alcuni cb lor faceuano , gl'altri
fannullauanoifcheilgoucrnononerad'un fola, ma di molti. HorSimeonpren
cipe deBuigari , giudicato che non uifoff alcuno tmperadore, fi pem di poter age
uolmente pigliar la citt reale, la onde con gran gente r^altto Cc^lantinopoli, cr ac ^
campatofi fuori delle mura , cominci a tentar di pigliarlo . Ma ueduta la fortezza >
cr fermezza delle mura cr U moltitudine di quei che le difendeuano , cr le jpeff

machine che u erano fopra , come f diuenuto foffe in un fubito altro huomo da quel
chegli era , fi diliber far la pace , cr andoffene a f Hebdomo. Ji Patriarca dunque,

cr gCaltri tutori menomo con effo loro l'imperador nella reai BlachemLt,doue anco
uenne Simone, effendoft prima dotti' un l'altro gCoRaggi, cr col capo baffo riceuuta
unampia , cr flice beneditione,mangi infieme con fimp. Ma poi effendolt diffia
cinte le conditioni della p4ce,partitf fenza accordo ueruno , con molti prefnti per
dati a lui, cr a' fuoi figliuoli . Hor perche l'imperador non faccua altro di continuo
che dimandar fu madre, cr amaramente piagner la lontananza di quella, che da
Aleffandro era gi fiata mandata fuori della citt , i tutori furono cojlretti a farli
ritornare . Tornata chella fu , prefe tutto'l gourmo , CT maneggio , cr tolti ap madre

preffo di f per fuoi configliert cammerier Cofiantino cr due fratelli Gorgiltf


il
^
primieramente cacci uia il patriarca 5 dipoi i feruitori <f Aleffandro , do Bafiltz ^cuema dt
zo crGabbrieQopolOfCr gli altri anchora. Cojlantino cammericrc era quello
che polena il tutto. Nel rimanente il Bulgaro Simone hauendo con iurte feor
'
rene dato il guafio aUa Thracid , ui fece far unalto , cr forte bajlione, fpe

Gqpglc
,, ,, , , , , ,

ij8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


RMn4 di
rondo per uU di {jueBo poter piglrAndrinopolt. Ma ueduto che il difegno non O
Andnrxf* gli riujcui , j meffeo tentar altra (brada CT con denari corrotti alcuni di cjuei che
,

li. difendenano la citt , finalmente per tradimento la pref , cr rmola > ma la llle
citudine delT imperatrice la ricuper alT imperio Romano . Ma ueduto cjucfia pru

dente donna di non poter rififlcre a tanti, cT t^i <tfj^i che daua Stmoni alla Thra
da, fece pace ccn gh/maebti,et rannate infienu tutte le legioni cefi di ponaite,come
KMM ie' di Leuante , a Lion oca Domefuo delle Icgiom ede la cura dtfar guerra con Si
tul^tri.
mecnc ,CT con quello venir a giornata . Cojlui attaccata la battaglia , con honora
ta uittona fupera i Bulgari , tagliandone a pezzi una gran parte . Ma perla tra
ebezza CT per lo gran [udore, trouandofi quafi fuori di feflcffo, [mont da cauallot
traunaeerta fontana andaricriarfi, in quella il fuo cavallo fuggito di mano al
[eruitore che lo teneva ,
per la pianura del campo [c nandaua tutto gioiofo[altcUan
do . lqiial cavallo, perche era grande meff tanta paura aWefprcito, che penfatift
tuttiche morto fo/J il Domelico , saflennero dal combattere CT perjeguitar gli e
rimici . DeOaqual coj accortofi Simeone , che flava veder la riufeitadi qucjto

fatto d'arme , [ubito fimfea confortar i [voi cr farli uoltar la fronte a' Romani.zT
[ubito affJili quelli che erano rimafli quafi al tutto filettiti , tuttigli mejfe in fuga
neUaquale molli da loro flcfi calpejlatifi perironoyet molti da bulgari giunti da quei
furon morii crii Domenico delle legioni a gran pena hebbe tempo difaluarf in
Mefembru , effendogh flati morti molti capitani cr tribuni . Giovanni Boga Ma
fu con prefczza Jpedito per chiamar , cr menar (co in aiuta'in qucfla guerra con
^Poftli Ta\ tro a Bulgari i cr Ronuno Lacapeno fatricio tribuno de
popoli detti Pazzfiutci
Trutta. tarmata , hebbe commesfione di fbraccrrer con tarmata il luo del mare cr dar aiuto
al Domc flico cr paffar daWaltra ripa i compagni menati dal Boga ilquale ben to

fio con esfigiunfi . M<( effendofraii, cr Lacapeno nata difeordia, i Pazxin<*ci ve


dvto che non attendevano [e non a dtrfx utQania tun l'altro cr poco curarft di paf
parUdil,fenetomaronacafaloro. Alcuni coft contano lacera, CT che la cugion
^
della rotta de' Romani fu tefferli negato quejo aiuto ; ma alcuni altri la raccontano

in altra guifa cio Che perfeguitando foca i rotti Barbari, fi kuaffe un romore,che
-,

il tribuno deU'armata partito fi foffe per andar a pigliar il regno, crfarfi impcrado
re . il Domefiico , di maniera
Ilche udendo fi turbaffe , che lafciato di perfeguitar
immiciy fene tomoffealbaflioneperinten^ meglio la uerit della coptiO' che
in qitcfio mezzo mutatafi la forte della guerra , i Romani fuggiffero , interpretan
do per fuga il ritorno del Domefiico , cr che i 'Bulgari ceffati dt fuggire uoltaffer U
fivntc cr tagiaffer a pezzi la retroguardia de'Romani. Del ritorno fatto d Do
tnefco al bafUone fu cagione la cupidig del regno , laqualc confumandolo di den
,
tro , egli fi meffe in cuore , che (ffe flato vero il remore ffarfo del Tribuno divo
tir paffar li auanti, zxvfurpaifi il principato. Tornati che furon dalla rottati

Ctndtvrjm
Bogtf , cr Lacapeno ,
della difeordu laro fufatto giuduio , fi che il Romanofu con
^M di L4 dennato ad effcrlt cavali gli occhi ,
come autor della ricevuta rotta , per ne
iiftnf. gligentia, o per indvflru. Ma da alami che potevano molto appo ltmperatrice
. , , , , .

r
P A R. T H T E R. Z A. i$9

A fit da tdlfentcntk liberato. Il Bulgaro Simeone leuatofi in fk(>erbiat^^uitto


rUyCcrfe ad affalirCoSantinopoUitna andato cantra dt lui Foca DomjUco delle le*
gioni cr attaccata la baUaglia neOe Catafarteyi Barbari nandaron con la piggiore.
,

Et perche molti ,cr dico perfonaggitUufbri,ardeuanodidtfo difarfitmperadori,


nmo per tanto lo bramaua , (pianto cheLion Foca DomcjUco delle legioni , anzt
grande, cr ab
fe b teneuaficuro ; fi perche per la nobi, CT fua potemia ftuedeua
trefi perch'egli hauea per moglie la forella di CoHantino E unuco cammeriere, il(ju4
poteva eb c^ uobua in corte . Lequai cefe ueggendo il pedagogo deU'onperator
CofiantinOyCr temendo che a (JueUo non auuemffe (jualche fciagura^li perfuafi che
uoleffe farft amico Romano tribuno deWarmata , cr tencrb appreffo di
fi
per fua
guardia . Limperator dunque di fua propia mano firiffe al Tribuno -, ilqual riccuu j/ Kf ma

B far ogni fuo sforzo (purch poteffi) di torre al cammerier pff


ta la bttera,promifi di
(piellagranpoteflchauea. t^/bcammericr andato al luogo dou era Formata,

cr comandato che tofb quella fi ilaccaffe dal lito, ecco cheti Tribuno in habito di Cf/k
fimo gli and incontro , cr riuerentemente parlandogli , a poco a poco lo conduffe re, <y im.
alle galee . Et accoflatifi alla capitana , a molti huomini uabnti chiui apparechiati fcrtm

hauea,comandche b pigliaffero, dicendo. Pigliate coJlui,crprefo che Fu, cr


meffo fu k galee i fuci compagni fubito fuggircno chi qua , chi l . Di quefta cofa
hauendo hauuto nuoua [imperatrice ,CT tutti i primati , fi tudiarcno affai serfubb
to' mandar on a dimandar al tribuno , che cofi uokffc dir quello Qn^t che andaro*
nofuroncon fifteaetiati aia dalle genti dellarmata, llgiomouencnte [imperato
re chmati a fi il patriarca, cr Maeilro Stefano , mand alcuni che fuori della citt
teak menaffer uia fua madre . Ma ella gittataglifi al coUo cr amaramente piana
gelido, [imperatormoffo a compafion diki,lufcbUa{areimaprefa jopradi fi
tutta b poter fubito fece Domeflico dette kgioni maefhro Ghuanni Garida. Mai
Q
Tribuno Lacapeno , con [armata non altrimenti
fomito , che fi haueffe hauuto a
combattere , il giorno detta Nuntiata giunfc a Coftantmopoli , cr prefi porto nel
Bucokonte E t incontanente il Patriarca, cr Maefhro Stefano fi partiron di corte,

cr detta citt . Il Romano con foknne cr publtco ^amento effondo fiato co-
tretto a prometter dinonufir mai uerun &adimento alFimperatore, giurato che
hebbe , fmont nella citta cr infieme con Cofiantino entrato netta chiefkdel Faro,
data che s'hebber [un [altro la fede , difegnato fu grande Heteriarca , cio fommo
amico . Vimperadore oltre a cb diffe a Foca chefieffe di buon animo,ne fi togliefi
giudi fi>eranza,ma ajpettajfi alquanto. Perche egli non molto dopo era per
fi
pet^ar ancora a l cafofuo,cr tenerne conto . Fatto queio,att' imperator fu data per
moglie Lena figliuola di Romano , cr la terza fiUa di Pafquafur fatte k nozze,i:T
tuttek cerimonie cr preghiere per manodiNicolao Patriarca. Subitodunque il
Romano fu nominato pac dell'imperatore, cr Criftofano fuo figliuolo grande He
teriarca Foca ueggendo queflo, fubito diede mano atta t&annide , cr chiamali a fi
.

Coftantin Cammeriere , cr ari primati , afferm di uoler folamentefar il tutto per


benefitio dellimperatore Ma Romano per una c erta donnicciuola conofiiuta da
.

lutti.

Digiti; ji^tJoogle
, .

iK DE GLI ANNAtl DI GIO. ZONARA


tutti, ttund nel campo di Foca una lettera foferitta di propU mano deWimperatore, D

Lmii Toc ^ fuggeUata col fuggello doro , Lujuale dichiaraua efjrfalfo il prete/lo con cui di
tot fuo
imprefa fifeufaua ,CT difcndeua Foca . La buona donna col mojbrar fecr^
mente ft fatta lettera nel campo, fece fiche molti uoltttelcffalleaFocafftritirora
de Ute- Ito daOa banda dcU'imperatcre. Ma Foca andatofene a Chnfopoli,cr ini abbondo
nato da'fuoi , fi meffe a fuggire, cr in un certo cajlcUo , che anticamente per la la
mcntation di Lione ft chiama Gaclconc,fu prej,cr accecato,CT menato a Coftanti*
napoli. Etcjucflofuillincchebbclafua tirannide. Ma con tutto cto furono oppa
altre infidie. impcrochc da alcuni condotti furono
Traimemi rechiate aU' imperatore molt'
fceferu. certi giouona/hi , che alla caccia CaffaLffero . Ma egli accorteci del pattato, fece

morire gli autori di quello. Fu anco cacciata della corte, crdcQacitt,Zoe madre
dcU'imperatore,come quella che haiiefe uoluto far tradimento al padre deHimpera
tore,cr fattili tofari capelli, f n'entr nel monafterodi fantaEufernia Hor il
g
Romano a 24 . di Settembre ottenne la degniti di Cefarc , C7 H Deccmbre feguente
dal patriarca Nicolao , di confentoncnto di Cojlantino, fu coronato imperatore.

IMPERIO DI ROMANO
lACAPENO.
Ktmdn OM A N o Lacapenoi^ cotanti, cTcofi fattibonorinoncon
(he
, tento ,
poco dopo fece parimente coronar imperatrice lafuamo
U bri
C gfie Theodoru . Dipoi ancora il fuo figliuol Cri/iofano,publi
jJai 4
Jljiume, cando che di ci era confcnticntc Cofantino una in uero cantra
ferie , (T fua uoglia , anzi che il poucrello di ci grandemente fi lamenta
fer li fuci
ua con tutti quei che fapeua poterfi fidare j CT colai andamenti
yfurfa d
tm. gli dijpiaceuano affai,ma non haucua ardir di contradvrli . Scoperteci un tradimen

10 apparechiato a Romano da Anaftagio cappellano , capo di tal congiura , per di

fefa certamente di Cofiantmo , i confapeuoli di quello prefi,cr puniti furono a punto


come uolfe Romano, cr il cappellano fu tofato . Laqual cofa diede occafione a Ro
tei^iuraif mano di metter folto di f Cojlantino , come che prima fin' althora tenuto haueffe ii
freji. primo luogo ui tutte le proclamationi cr falutationi . Hor Simone Bulgaro hauendo
mandato U campo contro alla citt , Romano gli mand contro le fue genti, a fin che
11 nimico non rumaffe , cr guafaffe Famcnit , cr bellezza de' luoghi alla citt uici
K.KIM, er ni. Ma il Bulgaro affaluigli ualarofamaue , molti de' prmcipali del campo di Ro*
dinifi dd!i mano ut furon mcrti,<y una parte de'foldaii nel fuggirfi alle naui che paffauono, ca
da'
deuano in mare, cr saffiogauano , cr una parte dal lumico fur morti , cr una parte
ri.
prefi unii . Ridotto a quejlo termine a Pega il campo Romano, cr i Bulgari abbru
ciaron il palazzo reai di quel luogo, cr quanti edfitif erano fopraqu:l litoaWin
contro della citt , effendouifra mezzo il canale. Morta Theodo: 4 imperatrice mo
glie di Romano} Soffia moglie dell imperator Cbri/lcfano, prefe tlnomccl impera
trice.
. .

I> A-R T E T E R Z /.* '


' iRl
;
,
trice. Simonc prencipe de Lulgjri di nuouo fi meffe aU'afJcdio eC Andrtopoli
tj in ucro ilfuo dijcgno non gli farebbe riufcito,/i cittadini uedutift pnui'di
uettoujglu , cr forzati <td arrenderfi dalla fame , non gli haueffer dato loro Hej*
fi, cria citta neUc mani . in qucHi giorni ancora Lion Tripolitano con una grafi dal-

fa armata per mare affaU i Romani. Ma l'armata Romana andatagli contro,

apprcjjo aifola di Lenno uccife ejuafi tutti gli Agareni , CT affond le naiti,fi
'

che a mala pena fcamp Lione Tripolitano. Stmene Bulgaro hauendo con tot
grofj campo rumata La Macedonia , o~ !* i'hracia , f n'and alla uoLa di Caftan
tmopoU , cr piantato il campo apprcjjb Blacherna , dimand d'abboccarft conRo
mano i ilquaft non gli dift>iaccndo la cofa , con l'armata andoffene alla ripa di Cofr
midto , doueanco uenne Simonccon le fue genti iCT iut parlato c'hcbbono infie*
me molte cofe, tutto che Romano fuccfj molti honorati prejenti a Simone,ftpar
tiron fcnzaucruna buona rifolu.iciie , ilche pane che figniftcaffe una coppia d'a>^
!
qutle, che come fi dice, fopra di {cruciando ,
guerreggiato c iKbbcn infteme con
gran grida un buon pezzo, jubito fi ftiartirono, l'una uolando uerfo la citt, CT
I
l'altra uerfo la Thracia. Romano che della potcft dell'imperio non fi fatiatu, ^
non contento ihauer coronato imperatore il fuo ftgliuol maggiore , come quel che
(fogni fuo facramento , cT giuramento fatto s'era feerdato , coron ancora impc* \
peratori gli altri fuci due figliuoli minori, cr un nipote nato di Chriftofanoftcbe
l'imperio Romano che gi fono la cura d'un foto era flato , diuenne partito in p4

pezzi, cr alla cura di pin capi. Et ilfuofigliuol piupiccol di tutti detto Theo*
flatto, cui hauca dtftgnato darti Patriarcato di Coftantmopoli , fatto tojre, lo
fece prete, cr dalpotrioira ch'era allhora, fu ctundio difcgnato Singelo Do
po la morte di Nicalao che tornato nella fiu degnit , tredici anni tenuta hauca la inarca,
fedia di Cotawinoppli, Stefano uefeom Amafeno fu fatto patriarca. Sunone
Prencipe de' Bulgari , hiiomo fangumario , cr nimico del ripofo,moffc guerra a
Crabati, ma da quegli fu uimo ,CT fra certe jhrettezze di monti , perfe l'cffcrcito.
Inquefto mezzo l'impcrador uicn'auuifto , che la Jlatua pofta fopra il piu alto Smane

arcadi X.erolofo in uerjbpoikntc, mutata s'era in forma di Sonon Bulgaro, cr


che quando a detta ftatua tagliata foffe la teff a , Simone era anch'egli per morire
l'.chc effendo poco dopo flato fatto , nella mcdcfima bora mor Simonc di dolor di
ftomaco , fi come poi fuauuifatodiligcntancnte l'Imperatore dell' bora, cr punto- U tejaa

dcUa fua morte. A\ortoqucfto Simonc,il principato de Bulgari uenne alle ma-
mdi Pietro figUuol della feconda moglie di quello, ilquale hauendo ueduto che il
fuo popolofi moria di fame, cr hauca paura fopra tutto deiformi de' Romani,

come che anco tcmcfj gli atri popoli uicini,tticontanente ffed una ambafceria
all imperatore a dimandarli paee,cr che piacendoli , era etiandiopcrapparcn* Uf-ue con
tarf fcco . AU'impcrator non gli difpiacqiie punto n fiuia n l'altra cofa,a tal che
"*
effo Pietro in perfona Henne a Coffaiitmopoli , cr fatta la pace fra loro, prefe per
moglur una nipote di quello, figliuola di Crflofano fuo ftgliuol maggiore. Mora
non contento Romano (fbaucrfi uicffo folto Coftantino, andana ctiandio cercando oc, mona,
LLL cafone
, , , , .

t6t DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


cufionc (fMeporli Crijiofano . Pereto indettata a pofa fatta una gran moltitudine D
diBulgari,fccechefdnu))'amentcdimandaJfcro,chc Criftofano auanti Coftanttno
nominato [offe , come fe cojiretto [offe da <jueQa fedii ione a farlo eontra fua uoglu,
fj cofifu fatto , cr egli acconfenti alla richieda . Dipoi fnza hauer punto paura di
'
Dio la cui potentUjCrdiuinitinuocatahauea nel fermar con folcnne giuramento
gli accordi, cr patti n punto fpauentato da la itergogna apprcfjh i fudditi, conun
-,

d anco che gli altri due fuot figluioli auanti di C oftantino f(lut.itifoffcro} f che cjuel
10 ch'era di ragione il primo , dtuenne il quinto, CT antepoio ancor gli harebbe U mi
nere dettoRomano, f primanon foffemorto . Etinqueja maniera tlueroimpera
tore,cui per legge hcreditaria fi nenia fimperio , diuent unimperator pojiccio .

M<< la ucndetta come che a paffo lento , finalmente gli uenne addofjh , fi come altro*
urdn-ajU. Morto Stiano Amafno, che tre anni quella fedia Patriarcale poffedu-
rnfine ta hauea , un certo moiuco per nome Trifone eon quefio patto ottenne il patriar*
iriarcap,
cato,che dopo un certo tempo, Jpontaiiamcnte lo rinutitufr a Theofilattooncor fan
g
/ crudeli filmo uerno , una grandifiimafatne, ey horren
^4 ^iKil ^
fMTiaruito, do abbrucciamcnto . Mor anco aliitoratimpcrator Chrifitfano. Finito il tempo .

r/I (0)1 $n- deputato , il Patriarca Trifone , non uolfe rinuntur il Patriarcato fi come era rana
gancio fer ^od'occordo
, ma uolfe con le mani, CT co' piedi tenerlo Et dolendofi fonperato
con mal animo jffrrendo defiere fiato uccellato, il uefeouo Ccfariaije per far
Crudelfi-
mo yeri.0. 11 piacere,con inganno afiutifiimogiunfe aUx trappola la fcmpltcitdclpatriarca,a

famt. CUI andato a parlare come Hate foffe il fio piu grande amico del mondo , dificli,
fi
Fmm*.
Vimpcrator grandemente s'affatica di torti il Patriarcato , ma egli non ha cofa ueru
na da poterti incolpare per uenir ali'attaito fio > cr quei che contratij ti fano,per ul
timo rimedio fon ridotti a quefia accufa , che tu fii al tutto ignorantifitmo, cr che tu
non fai pur una lettera . Perdo e' ti bifogna con ogni prcjtczzei ribatter ancor que
fia accufa de gli auuerfarij tuoi i fiche faabnentetiucrr a fatto,
fi alla prcfintia
di

molti tefiimomj , prrefo un foglio di carta , ui fcriticrrai ju fi tuo nome , cr della de* j,

gnittuadelpatriarcato,ficKcficndo tale finitura portata all imperatore, gli au


tierfirij tuoi rimarranno conuinti cr non haueran piu che dir cantra dite. A que*
ilo coiifiglio acconfinti fi fimpltce huomo cr alla prefenfia di molti firiffi in fu un
fimphei parole , Trfone per la mifiricordia di Dio Arciuefi
foglio di carta quefie
cono della nuoua Roma cr uniucrfal Patriarca . Quefia carta pan il Cefanen

fi
alT imperatore , hauendo prima di fipra a tal fiferittione , a nome del Patriarca
fritta unarinuntiadel Patriarcato. Siche per quefia uia Trifone fu caccuto di
quella fidia , cr fi figliuol dell'imperatore fatto Patriarca . Dopo qucHo, farma*
^ qidndet i mila nani ,fi dice che uenne ad affaltor la citt . Contro al*

tjwnXc mi <<rprr^ al Faro flette in orduie l'armata Romana, cr in un fibito afflitta*


ta naui . Li ruppe i Eorbari cr abbruci un gran numero di dette naui col fuoco Greco-, i'oi
tre fuggitefi uerfo Leuante , s'incontraron in Barda Foca Patritio capitan deli'efir*
cito , ilqualc ueduti molti de nimid ufiiti fuori di nane per andar a bufear da uiuere,
.
gli tagli tutti a peiv. UinfdefimoficeCurcuaDomcfiico delle legioni, pigltan*
done

V
, . , , , ,, ., , , .,

PARTE TERZA 5
A done molti, C moki anco amrtuzziidone. EttUlmodo per mire, cr per ter^
ra trouandoft i Roj?( mal trattati fe ne flauano /aldi dentro ncQc lor nani > neHequa
,

U finalmente trouandoft priui di uettouaglia,fi diUbaaron di tonutrfene acafa loro.


Ma fubito jlaccatifi datancore,dinuouolegalery cr 4 W Romane gli furono ad*
ioffo , CT in due battaglie gli uinfcro . Pochfiime dunque di tante nani Barbare fi
faitarcno , tamandofene a cafa loro, perdorlanuouaduna cotanta rotta riceuuta,
iRofii dunque riceuuto molto maggior danno di quel che fpcrauano s'aflcnnero dal
prouocar li Romani . Gli Agarcni ancora da Curcua dcmtcjbco delle legioni,<y da ^tt* de

Theofib filo fratello ,


auolo di quel Giouanni che poi ottenne [ imperio, piu uolte
furon uirui cr moke citt che prefe haueano , gli furon tolte
cr mefii in rotta
Ma Ramano imperatore , per quanto fi uede , cfiderato il fuo fpergiuro cr U
rotta fdepromeffaa Celammo ne gU accordi fatti feco,dikberofii con la Ubera*
lit cr carit placar l'ira di Dio . La onde oltre alialtre dtfiributioni che fece,
^
B pag ancora tutti i debiti che quefii cT quelli haueano j la fonima de' quaU fu 19. u bhertU-
ccntouia, cr le polize del debuo abbruci tutte publicamcntc in piazza. Pag t* miti-
ancolapigione pertuiti quelli che tcneuano cafra pigione . llche fudigrangioua
mento a debitori ima agiudttio mio, di moko poco a Romano, anzi di ucruno, fi
pache egli daua di quel daltri , cio del publico >
fi anco pache con tutto ci ei fi ri
tencua l' impaio che rubbato hauea cr ingannato quello a cui s'afpettaua > cr al* f lacare id-
trefi pache dando una minima particella del moko che pofjdeua in quella fua
f*
luit impalale , egU attribuiua fi fatta opaa a carit , laqual cofa come fc uno

faaificaffe un bue del fuo uicino cr a' pouai deffe runghte de piedi di quello cT
pa fe fi manguffe tutto'l refiante j ouao fe chi e he fia difprcgiato il matrimonio le
guttmo ,fifUa:^ffe conia mogUc d'altrui, arde danari del marito di quella def*
fc Umofina a pouai , pa ottena il padon di quell'adultaio cr do fia detto fecon
do il para humano . Ma chi con dUgentia confidai la diurna bont , forf
trouai
che ne ancor taicofe fon difutili. Nel tempo di quefio lmpaatoreRomano,un'im*
^
magine di C hriflo non fatta da uauna mano , ma diurnamente impreffa in uno feiu* jma-r!e di
gatoio, fu portata a CoftantinopoU. Quefia immagine gi folcita effa in Edeffat fot
ma trouandoft detta citt in paicolo d'effa ruinata , gU Agareni che aUhor la tene*
nano , con tal immagine da' Romani ottennao la falucxXA Nc io ft^o tempo an
caa ueima d Armenia duegiouani attaccati iificme , uno de quaU efjcndo morto
fakro non uiffe moko dopo, tutto che i medici gkfegaffa il morto daddoffo nel luo Due giou*
godoueinficmeaano congiunti, pache ci non glircc punto d'aiuto. Horcome "
Romano fenzauaungiufto titolo s'iifurpaffctimpaio, cri figluokdel titold'im*
paatore ornaffe , non facendo uauna fiima di Cojlantino uao, cr naturaifucceffor
del principato anzi facendolo inferiore a lutti i fuoi di cafa , da me fin qui Hata e*
ffoflo Hor mi bifogna feguitar il refio del fucceffo , a fin che uegga
fi ,
che fe al*
quanto tardi la prouidcntia di Dio tochi i cattiui , dMido loro ffiatio di pentimento -,

nondimeno fc dalla malitia quei non fi partano , ella finalmente gU truoua , cr gii

tafiiga con maitata pena . Romano dunque hauendo gi regnato uentifci anni

LLL z Ceflan*
, , , , , . .

<f4 DE GLI -ANNALI DI GIO. ZON ARA


co Cofiiiitino diidaud pur petifottio in che modo cr perche m poteffe ricuperdr tim D
tutti I /USI

f^liuoli
pcrioi cr per uciiir al Juo difegno , per uu dalcuni ,moffei figliuoli contro al pa*
atcciMo del dre , 0 uno piu toHo cr <}ue]lo fu Stefano . Perche Convitino effendo perfon
regno. di maggior conjataca d'animo che gli altri , non dona cof orecchia a gli mfiigato/ri,
M4 l'altro tolti infila compagnia gli armci,ualorojamcnte affalt il padre cr prc
folo , conjinollo neli'ifola di Prota,comandando che foffe tofato, cr effo col parente,
Crcol fratello prefer fopra di loro tuttol maneggio dell' imperio . Ma e non era
pofrtbile che s'accordajjcr' infteme , CT uenuti in difcordia in alcune cofr,cr l'un
contrajlando contro a l'altro , cr con fofpetti non piccoli , Stefano l andana inges
gnando di cacciar Cojlantino , cr Coftantino Stefano , ilcjual come quel che fu molto
piu foUccito che l'altro , cr tanto piu che Lena fua moglie a ci far lo fpronaua, tolti
in fua compagnia alcuni capitani di guerra, definando freo una mattina amendue

i fratelli
,
gli meffr le mani addoffo,cj tuno incontanente mand neli'ifola di Panor
mo , oucr Antigonia , cr l'altro in Terebinto, con ordine che foffer tofati amendui.
j
Ef neWeffer menati al confino , amendue difidcrarono di ueder una uolta il padre
lquale ucdutigli , /bito diffe Io ho generati i figliuoli cr innalzati , cr efii m'han
no ridutto in mente . Stefano dunque <T indi fu menato a Preconncfo,cr d'iui a' Ko*
di,crda Rodi a Mitilino j a Coftantino fu confegnata Samotracia , dcUaqualijoU
non gli era lecito ujcire. Et perche piu uoltecgli tent fuggir/} , cr per quefta
cagione auuelen , cr free morire il capitan della guardia , perdo dagli altri fu am
maztito . Stefano fi mori in Le/bo , dopo dicccnouc anni ch'iui fi u^e Il padre
loro fi mori ncU'ifola di Prota . Et cof ciafcun di loro pag la pena delle fue com
me/fe fcelcratezze

IMPERIO DI COSTANTINO F
FIGLIVOL DI LIONE, RICVPERATA
CHE HEBBfi LA POTESTa'.

Vn I T o che Coftantino hebbe ricuperato T imperio, eicoro^


n imperatcre il pio figUuol Romano ; cT pfr ricompen/r quei
Cejl4ntin
fa U riiU-
che l'baueano aiutato a cacciar uiai compari, cre Mae/hro
faution de
l'imperio n Foca Barda, cr Domejlico delle Legioni di Lcuante",cr Ni*
fenfcegru- ccforo pio figliuolo, che poi fu imperatore , fece gouernator
tu 4 gita- chiamaua Lione fece

di Lciunte 3 cr raitro pio figliuolo qual fi
wiri p- 4
cr diuerfi honori Fece poi ca
gouemator di Ca padocia ,cr^gH diede ttarif ,
, .
<titri
ntim.
ftrar Romano gioirne figliuolo di Stefano
impcradore.cr fece anco caftrare Ba*
/ilio Romano uccchio , nato d'iinafantcfca,crMicbclfigliiioldi Crif*
fizliuol di

- tafano,

V , p.,
, , , , . ,

> R t B t fe R 2 A'. 1(^5

toftno comod chcfoffc fatto prete Fu queffo Coiantino molto


. religiofo ucrfo id

dio cr dato tutto a gli jbidij delle buone lettere , ilche p uede per gli fcritti fuoi, cr Virt , cr
Ulti) dt
per le belle Epi/hle fante da lui,lcqualt tutto che non hobbiano tutta quella pulitez
flantun
za deVarte oratoriajmcntedtmcno fono piene, et molto ben colorite d"alcune UUe p*
giare rethorice. Diede anco opaa a uap (fogni forte, ilche p conofee in quei fuoi
fcritti,co'qiialipunf la morte della moglie.Heb^ ancor conofeenza della Filofopa,
Uquale aa /lata q:up al tutto difmeffa cr fu anco affai ben
i pratico ncU'altrc feien
tte , Icquali egli rimcfj in piede ordinandogli jludtj , cr i dottori che ftiipgnafp;
ro. Et quejte furon le fue uirtu Alrf nel gouemo dell'imperio fu molto dapoco,
iracondocr crudele cantra a chi errauai inefrabile nel punire , cr grande amator
delumo. Nel conferir tmagiflrati , ei non gli conferma a quei che n'eran degni,
ma a triffi cr fccUrali , cr a quegli che o daU'imperatrice ,odal cammerier Bap*
horacccmandati gli erano, iquali ucndcuano i magifkati. Et cop auueniua che
rimperio non era in ogni coja bene cr rettamente gouemato. Molti tradmenti
P ,

orditi gli furono primieramente da Theofanc cammeriere , ilquale hauea in tal af


,
T ti'dmeHm
fare molti compagni cr particolarmente Romano ncUifola di Prota. Dipoi da aicu tierdui jU
ni altri che s'ingegnauano di rimetter in Coifantinopoli Stefano che
p trouaua in Le* i'imfetad
Mi< Coftantino hauuto notula dell'uno, cr dell' altro tradimento, fece morir i tra re.
fho.
ditori^crmeffe molto piu diligente guarda a'dipdcrop dell'imperio 1 Turchi {che
coppi chiamauangliVngrKcome difopra s' detto) iquali per altri tempi erano ufi*
I Tunhi
tiadarefpcfpaddoffoaUeprouincie Romane, per un tempo fene jcrono in gran
cu.ro Vii
ripofo ,
perche Bole^ude lor capitano, cr Gtla principe <f una certa parte, nennero rir.'jt^
4 trouar l'impcradore > cramendue efjfcndcfi battezzati , CT molto bene Pati injirut noli l ini.
ti ne' fecrett delia nojha religione cr fatti Patritif , con una gran fomma di danari, (lunejimc.
,

fe ne tomaron al paefe loro,menando jeco un facerdote per opra delquale molti ucn
nero alla religion chripiana . EtGila ueramente pette faldo nella fede man* , cr
tenne la pace t Laltrorottalalcga fatta con iddio, prej forme contro a' Roma*
ni , cr uolcndofar il medepmo contro a' Franchi
,fu prefo,cr meffo in croce. Elga Elgj rrci.
etiandio moglie del Duca de Rq^i , che con una fua armata trauagliato hauca i Ro rade Kof.

mani , morto che fuil manto


, p
nando a trouar [imperatore , cr battezzata che
cUafu , cr fecondo d merito della fua degnit trattata , tomojfcnc al pio paefe .
L'impcrator morta chefu la fua nuora ,pgliuola dHugon re de Franchi penfando
al dar unaltra moglie alfuopghuol Romano, glie ne diede una ch'era molto fan*
ciuUetta , di baffa anzi uilifitma mano (che d'hoii p diceua che fbffcnata) ma d'u*
na eccellcntiptma bellezza , anzi quap che in quefia parte pareiia un miracol di no*
Teoftion
tura ; laqualc hauendo nome AnaPafia lafciato qiieio nome da parte
, ,
chiamaron moglie di
Theofanona . Lanno i z. dell'imperio di CoPantino mori Thcoplatto Patriarca, Romano un
,

offendo palo in quella degnit 13. anni Che contro al coPumc de' uccchi,deUct di frradare.
1 Cofiwfii,lt
il padre,Paua anco folto la cura de' pedagogi.
6.anmfufattofacerdote,et t cgnantc
morte di
Pofeia bberato da giogo,pce molte cofe contro ad ogni honep,o per meglio par
tal
Teofilal
lare, contro ad ogidouere. Impcroche faoccamente s'eradato al mantener bei ca*
fatriarcd.

LLL 3 uaUi,

Googli
, , , f

d6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tuUitCtmi,cr<dlec<tccie,cr (dtrefmilicofe. EtefJcndogU il fiero giorno delUg^im D
ijuinta feria, auuifato,in ({nella che celcbraua la meffa, che una cauaUa grande che
,

fra molte altre egli nutriua,hauea partorito ; per la grandtfima allcgrexxrt fpaccia^
chebbe il facrifitio,f nand quafi corraido a Cofmidio, perche ini ha
tornente finito

uealafua ftalUity ueduto nato il cauaUino,tomoficne alla chicfa,cr fit la feHa del
paltone del faluatore . il caualcar fu cagion dcUa fua morte perche ufoi
la fotta -,

do farlo arditifimamente , un giorno correndo percoffe del corpo in un cufici poflo


Ktrino, ficheti fangue in gran copia gli ufei per bocca.Onde flato due anni am
Plietto pa
^ malato, fra luna pelle,cr faltra gli s'cmpi tutta la uita d'ac({ua
trurc. cr morifii
. In fuo

luogo fucceffe PoUetto monaco caftralo huomo di utu cr d'Elcxfucntia eccellente,


che dal Cefarienfe fu eletto uefeouo. Perche lHeraclicnfc,haucndo offefo Cefare,
non pot por Fottio fuo,la<pul cofa diede occaftone a' mormoratori, di caluma
niar il patriarca. Ma publicatoche fu, and atrouar I imperatore, cr accufti
g
i parenti del uecchio Romano , auucrtiUo che uoleffc metter freno alla loro aua^
ritia . Lacjual cofa n egli ud fenza molcBia, cr f imperatrice Lena a pcrfuafio
ne di Eafilio eunuco , che fu poi cammeriere,moffe il marito contro al Patriarca,
cacando occaftone di priuarlo del Patriarcato . In qucio tempo la ucnaanda ma*
no del Precurfor Giouanni Batifa, pa uh cato diacono chiamalo lobbo , da Antio*
ykttm de chia fu portata a Coftantmopoli . Limpaator poi mand una g^offa armata con*
tro agli Agareni di Candia che tutta la cofa di mare fottopofa a Romani molefla*
*'***'
uano . Ma pa
Fignorantia deWamiraglio, cr per la uegUgeatia etiandio, ella
and ruma, cria maggior parte delle genti di ({ucUa fu o preft o morta,
in

che pochi fi faluarono . Et effo armtragio farebbe fato prefo,fela fua guat/
dia non fe lo foffe meffo in mezzo cr ualorofamente combattendo fbiatolo , cf
datogli eommoditfCT tempo di montar f la nauc capitana, cr ft^ggirf. Melri*

B4fit Ttee manente , Barda Poca , domefico delle lcgioni,in altra gutfa portofi contro a gli A*
frtjj>erame garcni di Leuante } il<]uale gouanando la guerra con gran famezzA > cr da ualente F
CT mcffe a ficco tutti quct pacf , per liquali gli
in '^rienie
centro Rottiono figltuol delFimperutore, di fl>arbato cffctido gi fitto
Aomtrn. huomo,per lo dipo chauea d'hauer la potef , cr li gouemo nelle mani , con Faiuto
Coftantino della moglie cominci a procurarla morte al padre. Ih Una puTgagiooe che (pielpi

f*
douea mettendo molto ueleno . Ma ofuffe a cafh,o per uolonta di Dio, m quel
UtfJucl btcbetalmcdicinauienportataalFimperatore,lamaggiorparte fiuers, fiche Firn
naie. peratore nonne beuue fe non un pocoimo che auanzota era nella tazzA > ''u inconta
nentc bcuutolajfcnti prefo da ccccfiut dolori, cr da ffaucnti di gran pericolo tra*
uagliato , ma nondimeno, ^nche con fatica, par quefia uolta egli ufei fuori del pcrico
b.Lanno ij. del fuo imperio, andato fui monte olimpo, fitto colore di uolcrfi racco*
odio di c* mandare alle preghiere de'monaci,per Fimprefa che difegnaua far contro a gU\Aga
fitntmo (tn retti(che in ucro,per quanto uicn detto,ei non uand fe non per confultarfi conTheo
(T* ?$btt
Ci:dceno,dcl modo che douea tener per leuar il Patriarcato a PoUctto)(Findi

fi
parti ammalato, et tomoffene a Cofan tinopoli,nc molto dopo paf di quefa uita,
ofoffe
3 , 6 .

PARTBTERZA " 167


pw^chcilfigUuoh gU
A foffepcrk diflmpnaturaMcorpo,
te per ifpacciarlo.VifJe qucjl'hucmo
^.atwi,et due mefi. Regno col fuo padre Lio

ne, <T colfuo zio Alefptndro conia madre 1 . annixon Lacapeno tiranno 1 .

Cr finalmente folo iJ.CT infino alla morte pens di leuar il pontificato a Folletto. Di
chealquantigiorniauantiilfuomorireylanottecong;randilrtdafiirfrntin gii*
cefi
cammera delTimperadorc . Et che penfandofi egU che ci fatto Pietre rit.
tar molti fafli netta
diligentia int^^i Pfi<oc
[offeda qualche perfona , faccjfe far le guardie con gran
pereto penfofl che ci uc atmera d$
zo per tutto; cr che gi mai non fi uedeffe chi gli tiraffe .
n^emiracokffamcntepcropradtDio. Cepanme.

IMPERIO DI ROMANO
FANCIVLLO.
B ORT o, che fu nel modo che s' detto, Coftantino,Romanofuo
figliuolo prefe [impcrio;Chiamauaftfanciutto,non perche netta

fanciuttcfca et egli otteneffe il regno (


perche di gi era huomo
ma a dtffrrza di Romano fuo aolo materno Jjuomo uec Spr4neme
fatto)
di fanciid^
chiOfCr di moltanm. Ma per f chi che fiagudicaffe che chia
U.
matofoffe fanciullo per haucr egli menata una aita fanciuttcfca,
certamente che quefo fi conucrrebbe a fuoi cofumi, Subito chela poteflgli uenne
Bafilio

aie mani, ci fece coronare impcr. ti fuo fgliuol Baflio. EffendogU poi nato un'altro lioitin

figliuolo,ei gli pofe nome Cofiantino per amor de fauolo, Qucft'huomo tuttofi diede
atte delitie,a piaceri, atte pompe CT a far ita con perfonc difonefic,crfcelerate,zp
Ufura dett'impcrio diede a Bringa Giofefo cameriere. Niccforo Foca maefbro,et Do
mcHico dette legioni con buono effercito offendo fiato mandato contro agl'Agarcni
Nitefiro d*
di Candia,cr fette mefi continui hauendo jpcfiifimc uolte combattuto con quelli, cr mt A-
battute le lor casella con molte machine da a^ediarc,finalmentc le prefcxuin Con garem dq
Candia.
dencc lor metropoli,cr prefe Curupe lor capitano,cr quel che dopo lui era il princi
pale efri. Et fe Foca nonfojfc flato richiamato da
quclTimprefa per lo /parfo gri
fra
do, ilqual andana tutta uiacrcfccndo, ciochcPimpcrwRomanoprefofariadacos
lui, che di Candia cacciaffe gli Agareni, certamente eh' ci fi faria fggiogata tutta Fi
L ion Fom
Romano fpedi Lione Foca fratei di
fola,cr i Saracini di quella fariano fiati cacciati . rompe ^li
Niceforo con buoneffercito contro a Camada ftgnor di Caicpo.ilqual fupcratc le bar Aj^areni d

barefchc fquadrc,uccifc la maggior parte del campo loro , et il recante fece prigio mente.
ne, fiche altri non gU fcamp dette mani, che il capitan loro CT a mala pena , con
alami pochi. Tornato dunque Lione, honorcuoUfimamente fu riceuuto, et datogli il
trionfo per fhauuta mttoria.Scoperfefi in quefii giorni una congiura fatta contro al= Con^'iure
o
pimiia cru^
rimp.etgl'autori,ct confapeuoli di quella effendo tutti prefi, crudelmente fiiron fatti
delmeme.
morire . Hor Foca tiiceforo maefiro , richiamato di Candia,
non fu lafciato tornar a
Cofiantinopoli.magli fu comandatochc conFeffcrcito fc n'andaffe in Oriente. Impe
roche s'affettoua un'altro ajfalto di Camada. Andato dunque in Seria , et ucnuto co
LLL 4 nimici

0^
Digiiz-;^^Ty CjOOgk
, , , , ,
T

%
r68. DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR A
umici di fattoidrmc , cm honorata , cf gloriofa uittoru gli fupcr cr ruutd D
fi Bnrr<{ roccrf in fuori ui gttaditgn grandifiime ricche
:^ , cr ^cc (juaft in
P^ioniiitb^dndoetundio un gran numero di Chrijlidni fchidui temi
ti in catena . Romano nel principio del fto imperio , flato in traudglio grande per
gli A garetti che ruinauano tutte le prouincie Romane dicefi ch'un giorno egli di
mand a Foca Niceforo , donde procedefp: che le cofe de' Romani , atidaffcr coft ^

per lind
w r W4 , cr efre N iceforo aUa Ubera cofi gU rijfrofe . Qwflo auuienne perche tu
fru di Ni- comandi cr il mo padre conduce Ceffercito Perche tu malamente gouemi f im*
.

ff/ro/fro periOtO'effo tutto intento al far denari. Ala (Quando tu uogli,cT gl" dtiimi, o"
^urMion . Md nontipcnfoT per che tal mutatione fia per
dellt refu-
unfubito. Dette quefle parole, rimperador gU comand che gouernaf^
tlicj. fe la rcpublica a fuo modo j On<ic Niceforo fubilo riuolf fanimo a raffettar lecof
della militia ,
ordin le uecchie legioni , cr fece anco delle nuoue , facendole effer*
citare in tutte le cofe attenenti alTarte militare. Finito dmqucchebbc da far quelle g
compagnie chcuolf,ct armati perfino a' zappatori, facendo tutto'l contrario del det
to del Prtfeta , do delle falci Ifade, cr degfaratri lance,fadlmente ottenne que
Marte di g/; honorati trionf.Romano tenuto c'hebbe imperio malamente tre anni cr piu, fi
Kamant.
jjcofio di uclcno , (y alcuni altri che confumato sera nella fa diftcm*
peratiftma Ubidine ; cr lajci iimpcrio ad amendue i fuoi figliuoli cr a Theofano

, nafua moglie. Morto chefu, Niceforo Foca fu chiamato a CofantinopoUdJl'im* i

peratrice, cr della Bcrroana preda trionf, portando etiandio una parte della ueHa

Batija. Fatto quefo in queftaguifa uccell 2ringa,apprcffodel quale era


Ni (fora 4-
<* ffpftto che diftderafj di farf imperadore . And una fera con un fami
flutj^nte
fwfre il glio a trouarlo a cafa cr tiratolo da parte in Utogofcreto con giuramenti, cr con
,

M hjiraidc imprecai ioni gli afferm d'hauer hauuto gan tempo auanti difderio di me
wtafolitoria, cr che di gi Ihaueria abbracciata, fe la beniuolcntia degU impe
^^^Jare
radori non Fhaueffe impedito . Si che non accadeua cIk ninno Ihaueff a fofpctto
p
penfiffe ch'egli haueffe punto di difderio di farf imp. percioche fubito era per la
feiar l goiiemo. E t detta quefa parola , mofhrogli un cilitio fatto difetole chci por
tana fatto fu la nuda carne. Con tal parlare,y con la mofhra di tal cilitio fece f,che
il cammerier Bringa gli figitt a' picdi,dimandandolipcrdono Stiano imperado
,

Marte di
refgUuol di Ldeapeno, che in Mctimna di Lefbo era tenuto in guardia, era etiandio
ingan fofpctto tenuto-, onde fubito fenza ueruna cagione apparente , fu morto , cr
credefi che do foffe per oga dellimperatrice The^anona. Ma Pietro gencipe de*
Bulgari,morta che fu la fua moglie,uolendo rinouar la lega, mand per oflaggi a Co
Premipi de
fi^-'"P^^^*^P*^fihuoli,cio Borife,cr Romano, a qiuU dopo la morte di quel
iid^ari. comeffo il tornacene a cafa loro, cr pigliar'il gincipato del padre. Imperoche
'*
,
quattro figliuoli d"un certo prcncipe Bulgaro,Dauid,Moife,Aaron,(ySamucllo,fa
cenano grande inRantia a Bulgari che ribellar fi uolcffero.Hor Foca Niceforo effen
dofnc tornato a cafa fua in Capadocia , il cammerier Bringa fi penti iThauergUelo
concefji Et andando gufando al modo di Untarli^ al tutto dinanzi dglocchi, ferif*

fcd
. , .

P A R T E A. T E R Z 169
A' fed GioudiminuclhrOtG' d Curcud Romano mefro , mcnduefmcfincWarte del
Lt guerrd, cr capitdtti in Oriente , che quando eglino haueffa pref Foc4,cr fatto*
lo monacoy morire in qualche altro modo, che Giouanni prefoilgouemo delie le*
gicni <f Oriente,Domefiico di quelle farebbe fatto-, cr Romano Domejico di quelle
di Ponente Hor queii due riceuute le lettere , fubito andaron a moibrarle a foca , ulcef^
'**
fdlecitandoloarellarfi. NegaudFocadiuolerlofare,diceffedadouero,fmuld
tornente . La onde cofioro sfoderategli le fpade addoffo, minaccaron iammxeX/xr*
^ unftti"
lo,jc non acconfentiua. Vinto dunque Foca da qucHa necefit , non fece lor piu rift^ tire.

Henzaf che da tutte le legioni d Oriente fu falutato impcradore de'Romani. Diceft


che egli non pur ardeua di difio difarf imperodore , ma che fopratutto era innamo*
rato ardentemente di Theofanona imperatrice, cr che mentre egli flaua d Cojdnti*
ttopoli, che con effa hatteo jbretto comercio .

B IMPERIO DI NICEFORO
FOCA.
I V N TA la nuoiu a Cojiantinopoli delle eofe di Foca, Giffo
cammericre fiprefeun gran trauaglio ; CT Barda Foca padre di
Niceforo f fuggi ncUa gran Chieja , il cui altro figliuolo detto Tumuli
Lione fcampato col fuggire, f nand a congiugnerfi col fratclf leunof in

io. Quefte cofe in maggior didibio, cr trauaglio meffono il cam


mericre ilquak pcrl'o^linatione fua,da tutti di maniera era
odiato, che ognun dtfiderauauedcrlo morto, da chet altro bauea prefo l'imperio, era fan
Perlaqiidlcoj'a tutti concorfero alla granCbiefa. llBringa udita la cofa, feip^a imperade-
confiderar che fi fatta furia del popolo bifognaua placar con parole piaceuoU ,
uie
pm l^mcrudeli con le minacele, cr con la crudelt dicendo loro ch'era pcrrachetar
^ ,

queltumultobento)lo,perche hauea ordinato che ciafeuno gli portajfe in fenoli co*

fio del comprato frumento. Queftacofa udendo il popob, molto piu crudelmente
infuriofiii cr Bajtliogia cammericre , nimico di aringa , hauendo attorno una' gran
conutiua di gente , uenuta che fu la fera armati tutti i fuoifcruitori, mandogli per di*
uerfi luoghi della citt i iquali congiuntif col popolo , corfero a ruinar le cafe di tutti

gli auuerfrij cr ffecialmente quelle di Bringa , cr amrnazX/tron anco molti Et


. nel far quejo , per tutto andauano gridando N iceforo impcradore . Il perche la far
tuna di Barda , cr quella del Bringa fi mut . Perche quello riprej Canim , ufei
fuori di Chieft.cr quefto con raccomandarfi humilmente u'cntr dentro. Ma Bafilio
cammcrterc,mcffa inordine l'armata infeme con tutti i fuoi,cr menata fico etiandio
lanane impcriale,andoffcne a Cbrifopoli, cr dindi conduffero Niceforo ncWHebdo
mo,et daU'Hcbdomo,con tuttol popolo che lo feguitaua,ncHa gran Chicfaouc dal
nw
patriarca Polietto fu coronato. Ma Theofanona fubito fu cacciata di corte,cT mena* fvn.
ta nel Petreo, cr Giofefo cameriere effeado confinatQ in Paflagonia in capo di due
,

anni

GoogU
. ,

170 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


toountorilU, MdBardd padre di Niceforo fu fluttitoCcfire, copechi giorni do* D-
po^ Pimpcradorprefe per moglie The^cmona -, il quale dall'horac^ Barda fuo fi*
Uffor,
gjjyp/j, fchercare era fiato con una lancia amaxx^o da Plaufafuo cugino, afte
nuto s'era dal mangiar carne , ma aUhora di nuouo ne cominci a mangiare . li Po
triarca facendo le cerimonie dello ftonfalitio ncQa nuoua chiefa dcQa corte,in quel*
i'^ccoH alcaiiccUo del facTorio per entrar dentro, cinon fof-
Le feevnJe
ne:(i(e"a[>- f^ft ft^<> ( f <^omc era ufanzi) u'entraffe , dicendoli ,Enon fa meiai che tu

fTcfJ'otGre fq tanto ardito che tu entri nel jacrariOffe prima tunonfailapenitentiadiqueietue


cifeno it fecondenozzr. Qucftacofadift>iacqucg;randctncnteall'imp.cr udirofttco'lPa*

fA triarca Effendofi poi etiandio ftarfa la fama che tenuti haueua a battefimo i ftgltuo
Il icmfara H di Thcofonona i dallo Heffo patriarca glifu prohibito Pandore, cr il metter d pie*

tin imfedt de in terra facra ,crdipiu feccli intendere o che faceffe diuortio o al tutto
, s'afte*
fie d mairi froiwr/j prefcnte alle cofe faae . Ma
Pimpcradore, come quel ch'era an*
^jfg
co fortemente innamorato di Thcofonona, non uolfe ripudiarla, ma commife lacau* g
fa a' piu gran facerdoti, cr a principali del Senato j i quali riffofero ,
Che non tifo*
gnaua che luogo ucruno haueffe quel Canone che da Copronimo huomo federato e*
ra fiato fatto ,tyconun loro (critto dichiararon ualido d matrimonio di iqiceforo
con Theofanona . Ma il patriarca (latta duro fui fuopropofito,nfuolfemaitor
gi di quello per fin che Barda Cefare padre dePPimp. con giuramento neg che Si*
ceforotcniitihaucffe al battefimoi figliuoli di ThetfanonaiCTStiliano Protopapa
della corte, che ft diceua hauer dato tal nome giur nel conftglio di non faperne cofa
ueruna,n d'haucmc fatto parola con alcuno . Patto qudo,d patriarca finalmente
riceu in chiefa Siceforo. Dimandando i Saraeini Sietlienfi a Niceforo un certo tri*
buto che per antica conuentione diceuano doucr hauer ^'Romani, Siceforo non
uolcndo foffvrir chefdiceffe che al fuo tempo i Romanifoffer trutarij de Saraci*
tii,ftcdcontradiloro ManueUoPatritiofiglxuolbaftardodcl fuo zfo Lione, il qual
Msnuellt i
Lione cffendoDomcftico'ftclle legioni Jottodprtto Romano, perche tentatohauea
f
I* dagl' A- di farft impcradore , era flato accecato . Hor coflui giunto in Sicilia con una grofpt,
. i*rm in
^ armata , non pur non fece cofa ueruna dcgiia di memoria , ma etiandio per
'
r ignoranza fua, cr gioucnil bcftialit, o piu toBo tcmcril,graucmente diede di coz
zo nella fua ruina,percbe effo con tutto Peffcrcito fu ammazzato, cr tal fine hebber
le cofe di Sicilia . Contro dla Cilitia etiandio da gli Agarcni tenuta, mand maeflro
Giouaniii Zimifea, deputato Domefiico d'Oricnie . il qiulc giunto in Adana, ot*
tenne honorata uittoria de gli Agarcni di quel luogo . Per la qual uittoria , la fua

vntcrie dj
^*ttfamacrebbe,comediualarofocapitano. Ma Siceforo iftejfo in perfona,Pan*
Kicefiro m ftcondo deW imperio fuo,con un grofto effcrcito and addojfo alla Cilit'ia, menan*
ciliod. do ancora foco Theofanona con i fuoi figliuoli, mettendola in Dricibio cafteUo po*
,
Ho fu la bocca della Cilitia ; cr prefe AnabarzA , Roffo cr Adana citt di quella
prouincia, cr altri piu cafteUi. Son fi diliber gi di batter Tarfo,cr MoffeiUa,
0 foffe per capoti del ucmo,o pur che l'amor di Theofanona, lo ttrafj a dietro , con
cui fe nand in Capadocia ; Ma allentrata della primauera , tornato in CiUiia,fpe*
di

N
, , , ,

PARTETER-ZA.
A di Lione fuo fratello contro a Tarfo , cr effoJeffo fi mcjfc aWaffedio di Mojpflia ;

U qual citi per efjr diuifa dal fiume Saro , che gli pajja per tjirzo, eff>ugnata ch'ei
n'hcbbe una parte, gli Agareni gittatoui il fuoco, fi ntiraron nellaltra > la quale c*
gli ctiandio prefr cr niuno di quei che ui fi trottarono gli fcamp deUe mani , 1 Tur
fenft ancora ,
udita la prefa di Moffefia ,
chiamato f imperadore , gli confegnarono
nelle mani la citt. Paffati che furon tre giorni, Formata ifEgittomandata in fc^

corfo de Tarfnfi,non pot mai pigliar terra, fi che tornandofen in dietro,^ per la
tempera de' ucnti, cr porgli affolli hauuti dalle galee de Romani , per la maggior di
parte capit male. Limperador tornato a Coflantinopoli,cr portate fecole porte Eji/i.

di bronzodi Tarfo,o" di Moffcflia, fatte con marauigliofb artificio , aggiunti chci

u'hcbbc molti begli ornamenti, una parte di quelle accommod al muro ucrfo Icuan*
aUa rocca,CT una parte a quel uerfo ponente, offerendo ancora a Dio co d
B If accanto

me primitie dellafatta ffcditionc, alcune uencrande croci, le quali erano fiate pref
da Barbari, quando che lo Stippiota Domenico delle legioni, ncWaffcdiar Tarf, f,Me ebd-
pcrla fua impriidcntia furono icr roQocoUe nel tempio di finta Sofa. Reflitu U man de'
ctundio all'imperio Romano Pifla di Cipro, prefa da gli Agareni piu tanpo in- Barbari,
nanzi. A ffalt poi ancor la Sofia, cr pref una gran parte delle citt pofle a can^
to il Libano , cr lungo la maritu , cr unaltra parte lafci minate , andoffene poi
ad Antiochia. Maueduto che 'gli Antiocheni ualorofamcnte fi difcndcuaiio cr ideila
a ci fitrouauam g^an penuria per le uettouaglie, che gli mancaua
chegli oltre Sona,

no , CT<mccra per ilpaefc che era tutto allagato dalle pioggie , partifi , tornandolo
fene a Cofantinopoli cr portando feco una facra , cr diurna immagine del falua
tornoflroGiefuC.hrifo, laquale futrouata in una pentola in Hierapoli di Soria i del Salua-

cr ftmilmenteunapartedecape^di fonGiouanBattifta , bagnati ancor di fan^ tote eiefu,

Q gue. f u certamente ualorofb nella guerra quello imperadore, cr d'ogni intorno


allarg i confili dcHimperioRomano. Ma par certe altre cagioni fi tar addoffo
tdio di tutti, cr furon quefe-, In prima attendendo i faldati che flati gli cran de
compagni nella ribellione a minare , cr metter a facco ci ohe gli daua pe piedi
*
non fi curaua punto di tal cofa , n pumua quei che faccuano il male j cr quan=
tunqueegliuedeffech'efi haueano rumate, CT faccheggiate molte, (y molte ca*
p
p di perfonaggihonorsti,cr de plebei ancora, come fc mal niuno accaduto non on cufica
re flti
pffe, non fe ne faccua finta ; anzi piu lofio hauea piacere che i cittadini foffer ingi
' riati.tuttocheLiquclliaiutatojMcnutofoffcalladcgnitdcltimperio . Oltre a ci
folto color delle continue guerre, non attendeua ad altro che a metter nuoui taglioni
ni, crnuouc gabelle, craccrefcer le uecchieicr con quante angarie potcua,CT
fapeua, aggrauaua i fudditi,i quali da pidati ancora in ogni luogo non erano
punto meglio trattati , che fe nimici flati pffero . Appreffo , per le ffcffe ffe
diiioni
,
pigliando feufa (Teficr pcnuriqfo di danari ,
feem una parte di quelle
difirtbutioni che far folcuano al Senato ,crgli annuali prcfinti che
fi fi dauano an*
ticamente alle Chiefe , cr altre cafe pie, Icu al tutto uia . Con un fuo decreto ancou
ra ordin che i findi delle chiefe non s'accrefiefiero, perche (come diceua egh)i
facerdoti

Digi ^
, , , ,, , , .

171 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


fkccrdoti non ijpcndetmo tali ricchezze in fouucntion dcUe chiefe} Efjndopoi D
nato gran litigio
fra il Sommo paftore cr i principali ftcerdoti intorno aUu cofa del
dar le ucci, attribuendoft (jucfri la liccntia,cr poteji r/rggtrf ,cr <f<tpprojMrr,rt
quelli riprendendo le loro dettioni, come quce che fatte non foffero fenza pafrioni,
cr afftti carnali, cr frnza pazzo, cr inconfiderato giuditio,cr affaticandofi di uo
ler trouarfi prcfcntc a tutti i lor configli , ej giudici] j L'imperatore prefa occafio^

ne da tal contrajo ufurpatafi Pintera poteJ cr autorit deleggere i ueJcoui,fece


un decreto, che frnza fra liccntia ninno foffc mandato algoucnio di chicfa alcuna
Ogni uolta dunque che ci fentiua effer morto qualche uefeouo, ci mandaua algouera
no di quella chiefa uacante qualcun defuoi fcruitori , a fin che fendendo quel fer*
uitor parcamente, egli poteffe tirar il rimanente afe . Et in tanto ch'ei fu impera*
dor, niuna prouincia fi trou gi mai frnza perfine deputate da lui, che difrgnaf*
fer tutte le cofi afro modo, fenzA frioni, frnza r ilieditori, fenzA gente da guerra, o
fenzA protonotai 5 i quali riduceuano i poucri fudditi , crudelmente opprefri, in eftre
^
ma calamita, frnza hauer punto di riguardo a' mcndicifrtmi. mperoche cfri gli feri*
uctiano nel numero de fildali ordinati afarefiorrerte, cr quei che di quejo nume
ro erano frati prima, metteuano fra marinari ; cr quei che auanti erano flati filda*
ti delParmata ,facetianfanti a piede ; cr quei che alla pedona guerreggiato hauea*
no, metteuano fra la cauaOeria leggiere.cr i cauai leggieri fra le genti d'arme,a eia*

H'icffcre fcun affrgnando piu gjraue pefi nella guerra . Che piti i tutto era intento alla miti*
non fu fu-tia, cr non ad altro . La onde di fra propia autorit fece un decreto , che tutti ifol*
Jcnim
dtoft
dati ammazzati nella gucrra,con lo jeffo honor che i martiri adorati foffero,0 che
itlUgutr^
M. lafefra loro con le medefime laudi, cr folennit fi celcbrafj . Et il Patriarca,or
fi
alcuni de principali facerdoti non gli fi foffero ualarofamcnte oppofri , con iprinci*
pali etiandio del Senato, con dimandarli m che modo cr pa qual ragione quei che j

alla guerra ammozzauano cr cherano ammazzati fi poteffer giudicar Martiri,o


pari a Martiri glifrommunicati dalla chiefa cr priui per tre anni della tremen*
da, o" finta communione forf che quelfuo egregio decreto fi firia conformato .
-,
^
Che qucf'huomo foffc etiandto un brutttfruno auaro manifi-fta cofa . mperoche
Sttmtmm fin al tempo fuo effondo frmpre fiato il denaio (0 ducato^d'aro di pefi dun frfio d'un
to delle mo oncia, egli lo riduffe a un pefi molto minore , detto Tetartero ZT quei de tributi a
,
mete nM
un pefi maggiore, cr quei che donaua,crfr>endeua a un pefi minore. Eteffoendo
u.
fiata confile tudtne antica, che tutte le uecchic
monete di quattro dramme con Firn*
pronta dcWimpcradore, ualeffor tanto quanto che le nuoue battute da ciafeuno impe
radere ,
egli command che Ufuefi fiendeffor per molto piu . Et a che fine i per*
che i mercanti diftdaofi d' hauer folamcnte di quelle, per laccrefrimento del cam*
bio, chera molto glande , ei faceffe molto piu guadagno .Dalle quali cofi trouan*
dofi grandemente ueffati 1 cittadini,quci che la cura
haueano del mcrcato,non atten*
deuunopiuamcttcr pregio alle cofe chef uendeuanoi in tanto che ogni merca*
dante cr bottegaio uatdeua le cofi afuo modo cr quei che haueano a comprarle
diuentuan piu poucri . Quefe co
fi, cr molialtre ancor di piu {che jficilmctuefi
potriano

Diii
. , ,,
-
.
c

PARTE TERZA. ?3
Niceforo unodio crudcti/Si)no,/i che
A potrmo rdecont^ tutte) tironio addoffo

tutti dijldcrduano cffr leruti da fi futta tirannide M4 fopra tutto fii inolejlijii^
per
mo alle pcrfonc, che uolfe cerchiar dt mura il palazzo reale . Perche hauuto
mitra f^ojfaro
riuclationc che doucua in (jueUoeffer ammazzato, et fi pcnftua che le

per farlo fteuro . Maeglidoucuafar qucflodifcorfo . Se ucraftalariuclationc ,il


che immutabile , CT j
fatto ancora ( par parlar cofi ) dtuinamcntc ordinato hi fogna
incuitabile fia.Mafecon cjualunque foUccitudinc, CT diligentia
quello fi poffafchi- M il fuofa-

uare , adunque e' non far ucro , erfe nero egli non fta , ogntfoUccuudvie far ua= Li^^o,filu-

di
na M<* egli fenza confiderar ucritna di qaeje cofe , con grandifima Ipcfa cinfc
Jlf'
muro il palazzo reale , il qual cofi cinto ancor fi uede al di d'hoggi ;
onde i cittadini
^

giudicauano che quclfoffc un caflcUo,et una fortezza tirannica fatta per ruitia loro.

Ma finita quefla fua rocca , a punto quando ci fi penfaua che le fuc cofe foffero fi*
che nulla
cure, aUhora finalmente trouandofiiui dentro ammazzato, saccorf,

B giouatoglihaueatalfabrica,crtalimmaginatioiie. Ma lafciam per bora il parlar J

cofe fatte da lui . Tornando d Antiochia , lungo la


di tal cofa CT feguitiamo le
quale paffa il fiume Oronte , ci fece fui monte Tauro quel camello, che aldid hog *
giMaurofi chiama, lafciandoinfuoluogoatrauagliargli Antiocheni MichclBur*
za, da lui fatto Pairitio CT nominato capitan del monte Tauro ; cT un certo Fiero
nu huomo ualorofo , coHantc , cr peritifimo nclgouer*
filo fruitore , caflrato fi ,

nar i foldatio'i difgn foprafante degli aUggiamcnti, a fin che trouaffe nella dii* p
tia luogo doue rcfjcrcito poteffe fucniare . Tonuto iimpcradorea Coflantinopo* flru del

li Burza con ijpcfj correrie trauagliauagli Agarcni, n ad altro penfaua , che a


,
il

trouar uia, cr modo di pigliar la citt, cr acquiflarfi fama Vna uolta dunque ha* .

ucndo di nafcoio mifurata l altezza d'una certa torre , meffe in ordine molte fcale
medefima altezza,
della di ucrno una notte che neuigaua,
ZT la luna non luccua, 0 "

chetamente s'accofl alle mura,CT appoggiatcui le fcale, con 3 00. follati ( che tan
ti filza che niun j n'accorgefj, menati haueafreo) ui mont fu ,
tagliando a pez^
piedi FJtto qucHo
Zi le guardie della torre cr ciafcun'altro che gli dette per li > >

auuis il inacjhro di campo del ftcccffo della cofa, cr chiamollo in aiuto . il inac*
,

flro di campo glie lo negaua; perche il grido era che fimpcrador coiwimdato gli
haucfjc che non deffe l'affako ad A ntiochia, perche appo d'ognuno f dicea perfer*
mo,chc qualunque uoUa la citt d Antiochia [offe prcfj,cbe liinpcrador morrebbe.
Hor gli A ntiocheni uedute prefe le lor torri, tanto piu allcgj'amcntc iui fi raimrono
tutti per cacciarne 1 Rom.ll nueRro di campo, bench flcfjc in dubbio, et trattagliato
molto,tanto per lo comandamento dell'imp. quanto per la ruma et morte del Bun^,
cr della brau.1 compagnia che {eco hauca,alla fine giudic che n [offe lecito lafciar
capitar male tanti huominh onde con tutto Ceffcrcito diede Faffaltq ad Antiochia.La
qual cofa fece perder le forze a Barbari Etil Burza , che di gi hauea perduta la
fperanza di ftluarf,riprefe animo, et tagliata la doppia porta,al macfhro di campo,
diede libera dirada d'entrar dentroifi che co queflo Antiochia uenne fotta la potefi
de' Kom. Di quefla prefa hauto iauifo Pimp-maggior fu il dolor ch'ei nbcbbe,che la
allegrezza.
. , ,

I!t4 DE GLI ANNALI Df (LIO. ZONARA


4Uegrczti y CT crudelmente ddiratofi col nueiro di campo , CT con il Burzd , con D
uillanie,cr minacele ricompens ft honorata imprefa loro cr Icuatogli il gouemo,
cemmand al macjhro di campo che non ufeiffe fuor di cafa . Accadde ancor un'ala
tra cofa che incrudcli mollo tl popolo cantra ionperadore,c l'imp. contro al popou
SeJitime 10. Vn giorno di Domenica effendo andato Pimpcradore fecondo l'antico coflume
de jf/i Ar-
defoi anteceffori alla chiefa in Pegano,auucnne che gli Armati, cr i marinari,eft
meni, et de
fetido nato diffarer fra loro, con gran romore uenner fra lor all'arme, cr molti del-
mdrinei.
l' una, cr dell'altra parte uirimafer morti. Lacjual cofa prima che fimpcrador
tomaffe,cffcndo auuifata a' cittadmi, il temerario popoLaxo , dtinfoft in tanti fijua*

dreni, cr andato ad incontrargli Armeni , che fe nc tornauano , con buoni baHoni


Il f fotti gli cominci a dar addeffo beBulifrtmamcnte,cr arnmazzome alcuni , cr non con
difltglie da tento di queflo, fimcffe dietro aWimperadore per la piazzd doueft uendeua il pane,
la diuolicn
con parole dishonefie,cr ingiuriofe ; in tanto che crefeiuto il tumulto, cr il concorf
di tinefo
del popolo,cr le grida alzalefi fino al ciclo, chi tiraua de /afri alt imp.CT chi gli git
rt. g
taua addoffo della polucre,^^ con horrende uiUanic lo fcgiatarono per fino alla pixz
za laftrica ta, doue qucBa colonna di porfido Etfe alcuni de piu honorati citta
.

dini di quel luogo toflo non haucfjer prcfbwlmczodi loro l'imp. cr racchetatoli

tumulto del tumultuofo popolazzo , cr pofeia cofi nel mezo di loro con allegre ucci
accompagnato, cr condotto timpcradore al fuo palazzo, forf forf che di tal fedi
tione nato faria qualche gran male. Di qui fi ffarfe un gran bifbiglto,che timpera
dor difrimulata l'ira fua, era per uendicarfene quando fi foffer fatti i giuochi, cr ba
gordi della cauaUeria . A Iquanti giorni dapoi ,
facendoft tai giuochi , t imperadore
conduffe i foldati armati nel mezo del Thealro, ofoffe perche deffero un poco difo
lazzo al popolo co'l far una fcaramuccia da beffe , che poi shaueffeafar da doucro,
0 pur per impaurhrlo,io non fo. In quella che' foldati meffer mano alle frode, il popo
10 che fi trouaua nel theatro,pcnfandofi che cifoffe il giuoco di cui prona sera frar
fo il grido, a gran furia confufamente fi meffe a fuggire, cr ncltujcir fuori per quel
j
^
le ikettezz/c nel calpeflarfitun Poltro, molti ui morirono, cr crcfciuto farebbe d
male,fe rima/li non fi foffer difuggire , ueduto timpcradore fior faldo nella fua fi
dia I parenti de' morti piangendoli,publicamente frarlauano dell'imperadorc,pcr

la qual cofa uedutofi in difgrcuia di tutti i cittadini cr da tutti odiato , di mura cinfe
11 palazzoreale }Cr finite che quelle furono, egli fcffuolca tenerne le chiaui,nu
con tutto ci a punto allhora gli auuenne quello di che hauea paura , n ueruna utili
Turchi Vn
l recogli La penfatafortezzA . Andando i Turchi , (gli Vngri dico) dando ilgua
gn contro
alla Tra- fio alla Thracia,t imperadore fcriffe al praicipc della Bulgaria, cfce non gli lafciaf
cie. fe paffar il Danubio, cr minar le prouincie Romane . Negoglieb li Bulgaro, per
che timpcrador etiandio a lui non hauea uoluto dar foccorfo,quando che da mede
fi
mi uenne trauagliato iEt tanto plche trouatoficofirettoad hauerpace conquel
1 tLtJli co-
11, non gli pareua giufio di romperla, cr pigliar tarmi fenzA qualche Icgitti
mcfi con-
tro a' Bul- ma cagione. L'impaadore dunque hauuta quefta ripulfa , fredi Caloctro fi
laii. ghuol del prcncipcdi CherfonioaSfendofiUbo prcncipe di Rofria, per farli pi
gii4r
, . , , ,

PAR T E TERZA. | 7J

K glr rami contro a' Bulgari. Leffcrco de Kufii duncjue urnuto ncU Bug<mJ,per
tutto (Togni intorno U mcffc a. facco , cT rtiut 5 crfatta chcbbe una innumcrabU
prcdjytomolfcnericcoacafaO'ti fomiglunte fece lanno Jgucnte . Nel tempo di
queflo foca imp. fu ungran Tcrremuoto-, ilijuale tutto che in Ccflantinopoli non fa* Tentnau-
ceffe damo uerunoacQaltre citt nondimeno fece gran danno j CT del mefe di Mag*
gio furono alcuni fi cattiui uenti , cheguafarono deUe biade . La onde fuccefj una
gran fame , dcUaquale Niccforofi ferut per fuo guadagno j perche ripiaii i fuoigra
nat di frumento ,
carisfmo lo uaidcua a chi n'hauca bifogno , n punto frafe {U ffa
pcnjjua che (come nc'Proucrbii dice Salomone ) egli farla publicamcnte maladctto
dal popolo } anzi fi uantaua dt effer benignifimo, cr caritcuolc inuerfo i fudditi , da di 84/1/1

che per un ducato d'oro ei dona lor due mine di frumentoi cr poco fi curaita cThaucr

dinanz a gf occhi Feffempio di Bgfilio Macedonico , ilquale in coft fatta careflia non
s'eracofi portato: Perche andando, fecondo il fuo cofume, un giorno alia Chiefa

B de fanti ApojlolifCruedutialcunicittadiniaddoloratidolcrfidclmifcrojlatoloro,
dimandoglt parche cofi mal contenti fofjaro i Kifpofcrli quegli . Ef come pofumo
noi non efjer mal contentt , Signore , da che noi ci ueggiam la morte a bocca , cr
fiamo coltrati a comprar due mine di frumento per un ducato { A Uhora Eafilio ud*
ta quefa cofa, ptanfecon effo loro, cr donatoli una buona fomma di danari, tempr
quel gran dolor che gli afftgcua ; ppfeia maladetti i magijirali, che di cotal careflia
'

non i haitcaiio aimfato , fltto aperti i granai imperiali, comand che per un ducato
fi deffer dodici mine di frumento E t quello fi, chef port da nero tmperadore
ma coftut da taucrnicrc j ilquale non pur non dfrdc ucr unaiuto al mifero popolo tra
Magliaio dalla penuria , ma giacerebbe la calamit cr inhumanifmamente fece
maggiori le piaghe de' trafitti dalia fame . il fuo fratei Lione ancora da amarisfimo,
cr ingordisf mo mercante portandoli , angaregguiua audelisfimamcnte il popol del
la cittiCr del contorno . Onde portandofi amendue malamente inuerfo glaffit*
fi
U' , aU'mcontro ueniitano dal popolo fuillancggiati cr con pungenti motti marfica*
^
ti. E/ un giorno ucdiito limpcradorc un fidato canuto fra glabri fldali giouanct*
ti cr noueUi , iquali effo andana riueggendo , dimandolli ; Perche eff ndo fi uec*
chio dato fi foffe aHartc della militia f Cui rifpofe l mgegnof cr afuto uecchio. Che
ll'hora fi trouaua molto piu gagliardo che quando era giouaiKiPerche nella fua gio
uentunonhaueria potuto alzar da terra pur un mezzo ducato di frumento, crebe
aUhora cofi uecchio potea portarne in fpalla ageuolmcnte per due ducati.Limpera* cchiro 4 N
dorintefe bcimfimo quel pungente motto, ma mefrato di non intenderlo, pafi
ouanti all'altro . Hor bench Niceforo ardemisfimamente da prima , haueffr ama-
ta Thcofancna , nondimeno poi egli fr nafcnne , fia perche foffe fatio di lri, che
lofaceffe per contincntia , 10 non f . Perche anco ncadolefcenza fua , ci non fn
molto inclinato alla libidine . MacBa pofio un grande odio al marito , frfj
per*
che lo ucdcua tolto gm di quel primo amor che gli portaudl, percagton de figliuoli

(perche molu andauano mormorando che Niceforo uolea cajbrar tutti 1 fuoi figliuo*
Il
, cr taf dar
Imperio a Lione fuo fratello ) occultamente nenne a parlamento con
Gwuaimf
, ,, ,, , , , . .

176 DE G LI ANNALI DI GIO. ZONARA


Ttttfjiit- Gioujnni 7,mifcd,foffc perche elU ne [offe innamordtx ( era quefl' huomo lunx D
i:e fa con- ccceUentu di bilczix , cr grxtij , che coftrignciu ognuno a riguardarlo per nu
) oT ch'ella lo giudicale ncn mcn che fe nimico di biiccforo. Alcuni anco
'z'rmifia di
dicono , chcllx tifata feco ; fi che fprorutolo contro a Niecforo , j^mj alanti ( co*
UictfoTt. me per prouerbio fi dice ) il carro che da fc carretu , CT ci fece a tempo . Perche
Citniannifenza (jucjh era molto adirato contro ali'imperadore, alquale era folletto
per finuidia ,cr per i mah raparti del fratello, et pcrciofupriuo della potfra della
guerra , cr ridotto a far ulta ciuile cT fatto ctiandto Dettator del Dromo ; la^uat
.
potel,comc che honoreuole foffe, eifrla giudicaua di ff-an molefrta. A tutti que*
fri mali s'aggtunfe, che frantiando cgh nel Temmate, gli fu comandato che non ufcif

fcdicaja . Qneftecofe dunque hauendo commofjo Giouonnia grand'ira contro a


ti icefaro , CT tanto piu che qucUa meretrice lhauea ancor meglio ottizzatot egli fi
'
meffe in cuore di farfi impcradore con taiuto di quella . Onde in un mcdefimo lem*
po riticlil fuo frcrcto afuoi piu frrctti , crfrcrcti amici cr meffoft aliimprefa, in E
fri la mezza notte montato con quelli in una barchetta,fr n'and alla corte, da quella
MutetUone mare aufrino la bagna Buccoleonc fi chiama quefro luogo, perche iui
^hc il .

intagliato un Lione di pietra ,


ilqualc fedendo fopra un bue parimente di faffo , gli
tiene il piede finOro Jipra un corno cr gli torce il collo . Douc arriuato che fu li

Znifea , uide calata giu dalle mura una grande /porta cr in quella entrato , dalle
donzelle di Thcofancna fu tirato fu . In compagnia fua erano ichel Burza, nin* M
eo deir impcradore per quella fua iconfderata ira,zy Lione Abalante , cr rheo*
doro Nero che per la fua negrezza A zipotheodoro nenia chiamato, cr altri due.
Ucrte di Entrati dunque fenza Hrepito nella camera dclT imperador ( che quefro anco per
Nterfir . Qpra di Thei^anona gli fucceffe ) cr trouatolo in terra addormentato , alcuni di lo*
ro, per meglio fuiUancggiarlo ,co calci lo defrareno , crdefratochefu in quella

che fi uolea leuar fu , uno di loro gli diede fu la tefra una ferita mortale , ilqual colpo
gli fece perder tanimo, cric forze. Et menato dinanzi al Zimifra che frdea fui g
letto reale gi nenia meno cr di qu\ cr di l ucma fofrentato E t dimandato per
,
qual cagione egli Fhaueffe trauaghato tanto ; non rifpofe altro , fr
non chediffegjri*
dando , Aiutami frgnore . Comand dunque allhora il Zimifra a congiurali che con
. i pomi delle fpade gli pefrajjlr le gote , cr rompcffcrli i denti . Fatto quefro , uno
di loro di maniera gh ficc unaBa nelle reni ,
che diagli u fri fuori pel petto . Hor
'
leuatofi il remore fra le guardie ( che di gi s' erano accorte del tradimento ) icon*
giurati gli tagharon la tefra cr moHratolo fuori per una finefrra , in quefro modo
rachctaronquelromore . Dicefi che Niccforo pochi giorni auanti haueatrouate
certe tauolcttc che gli dauano indicio di tal tradimento . Lione fratello dcU'tmpc*
radorc udita la fua morte , con il fuo figliuol niccforo fi fuggi nella gran Chicfa
Era quefr'impcradore d'anni cinquantafette quando fu morto, cr di quefri, fri
mezzo fu impi radere .

IMPERIO
i. . . ,
, , , .

PARTE TERZA.
IMPERIO DIGIOVAN
z 1 M I s C A.

Hor il Zimifca
detto mori Nicefcro. haucndo
E L modo che s' da Nice-
imperio i figliuoli di fert fon M~
ottenuto ilrcpto, i rteffe per compagni deli
r.tdUif.
Romano muor fanciulli ; cr d Baftlio cammeriere , come a quel
lo ch'era molto pratico ne maneggi , cr che da Niceforo crafta
Prcpdcntia cotmni/c tut
to honorato con la nuoua dcgnitd di ,

gfufficii a parenti di Ni
BBsnam tol goucrno. Coflui fubitolcu tutti

ch'a lui pareua gUdiftdcraffcr'oncohenc ,


neU
cefhro , cr a tutti gli altri ctiandio ,

rifoU di Lefho confin lionc curatordel palazzo cr


iljuofigliuol Nieeforo ,^a
Barda fecondo figliolo delmedcfimoaffegn un altro
t^nc, perche non paffaff^^
p Ettutti
AmafiaituttigUahrichedaNceforopendeano,^attoancormalumente.
dal bando . Fra quali erano quei tener la ce-t
quei che da tiiceforo erano Bali banditi , richiam
approuar quel deaeto chegli hauc rena, je fri
uefeoui , che rifiutato haueano di fofcriucre cr
tu fatto, che fcnzdfud faputa non fi poteffe crear ucfcouonmo. And dipoi il
il Polictto non uc loUfcio e^a-
Ma
ZmfcaaOa gran Chiefa perfarfi coronare .
homicidio Cofi fatta ripulfa , cr riprenfione foffirrfe
re per cagion del commeffo
,
.

aUegodi
con granifhumiltd, cr paticrt il Zimifca cr pcrfuafcufa,crdiffa
per conwics/orie di Theo*
non haucr con k{4 c mani annr.^:cCAto n iceforo , ww che
Il patriarca aWiiicontro
fanona uccifolhaueanoAbalantc,crAzZpothcodoro.
dimand che uolejfe bandir della corte, cr della citt Theofanona , cr confi^
gli

noria ,croltrea ci dar bando a quei' chuccifo


haueano siceforo , cr che quel li*

bro deaeto che nominato habbiamofoffeftracciato,cr ch'effo faceffe la debita pe


- lutentia. promife Giotunni di far U tutto, cr incontanente
mand la guardia a ca*
^ uar fuor di corte Theofanona fhracci quel deaeto iui portatogli , cr promife
,
di

difpenfar apoucri tutti quei beni chauea effendo pafona prillata. Fatte quefie co*
fe, il giorno della natiuit di Chrifo, iddio, cr faluatornofiro, fulafcialoen*
trar in Chiefa , cr coroiuUo , hauendo egli confinata Theofmona nel Prcconnefo
Hor effendo nel modo detto , dichiarato , cr coronato anperadcrc , auucnne che la

trouaua fenz4 uefeouo } 'La onde egli diede quella degnila a


un ycjtpuo di
grand' Antiochia fi
gli haueual'tmpaio, con
calo monaco chiamato Theodoro,ilqualepronojicato
dirli che non doucua n hauer fretta ,
forzi ufurparlof , ma affettar che
n con la

U diurna potenttaghc lo meitcffc alianti. Quefto monaco fatto che fu uefeouo'^ gli
caiiar di Leuantc i Manichei che della /or brutifi*
dimand che uolefjc
di ffatia , ,

ma fetta contaminauano molti, cr mandarli in Ponente, Acconfcntirimpcradorea ialiti


f*.
t Manichei il Patriarca Pclictto, tren
quefa dimanda ,CT a Filtpopoli fece andar
di qiiea ulta, cr iuf^
tacinque giorni doppo la proclamationc del Zimifca , paf
eletto U Monaco Baftlio Scamandreno. Gli
Agarcni giudicando che nonfof
lufto fu
^
MMM feben

Digitize oogle
, }

17 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


J, d'An.
cr fatta d accordo una cot^tderatm fra toro con raiuto, 0-fauor de Carlgjincf ft
t:d,u. meffono oa'ajjcdio di Antiochia apprcfj a Dafne . Ma in <\ueU che ualoroftj?mu*
mente i cittadini attendono a difendcrfit[ imperatore udita la congiura
di quella gen
te comand al capitano di Mefopotamia che a glf affcdiati
deffe aiuto . Coflui rn*
lo a battaglia con c{Jo loroytutto che eglino di nmero
l'auanzaffcr affai,nondimeno
gli ruppe cr meffe in fuga . Ma i Ku^i effcndofi foggfogata la natione , cr la pr
uincia de' Bulgari , inficme col Borifa , cr Ronwno capitanif feordatift delia patrtt

dilerarono metter la lorfetUa dellimperio tcr tutto qtieflo


vii fi
a perfuafione di
Calociro j ilqualc gli promife che quando haueffer uoluto chiamarlo
imperatore de
R omani.effo era per far con loro una perpetua pace, cr darli molte piu cofe di quel
che gli
[offe fato promeff. Cojloro allettati dalla bont del paefe cr mcfi in ^att
,
defperan::^ daSc parole di Calociro * alle lettere dell'imperatore che
, felino hauea
loro di uolcrlt mantener tutto quello che da Nicefhro gli era
flato promeffo , non uol
fero dar orecchia, cr gli ambafeiatori che glie l'apprefentorno, trattaron male. Per
Barit Da- laqualcofaeffcndo l'imp. coHrctto a dar loro oddoffo con la guerra contro
a Rufi
ropr_ *T4. mand te legioni Romane
fotto la cura di Barda Scier macfko.cr capitano, cr
fra
alianti gli era morta . Laqual cofa mtendendo
ZleconT Sfendoih
Kuf, Bui. l^hari , armati i Bulgari, cr chiamati per compagni cr confedera
X-fn,et ti in quella guerra
i Pazvnaci di Scitia , cr i Turchi che tengano
la Patmonia , cr
meffo uifieme un'effercito di qualche 300. mila perfone, meffe a fuco tutta la Tra*
eia . Sclero che con tatua moltitudine non haucua ardir di uciiir alle mani, perche
inferii f uedea , con Forte, cr con Faiutia per gli] uinfe . impcroche afutamen*
te tir i Pazzinaci foli in unmbofiata cr una parte di quegli uccife , cr una parte
prefe uiui . Dipoi con gli altri per buona durata combatt del pari}
Ma un giorno au
uenne che un certo ScUa,cr di grandezza di corpo , cr d'animofitfupcriore a tutti
gli altri fuoi , ueduto caualcarc Scier attorno alle fuc legioni, cr cfortarle a combat j
ter ualorofamcntc,ff>rcn auanii il cauallo cr con la
jfada tirogli un colpo fu la te*
fa } ma ribattuto in dietro cr dalla durezza cr pan lifciatura delfelmetto, non po*
te penetrare. Scier all'incontro con tanto utgorofo ardimento diede
a lui un fenden
te fopra'l capo che lo diuifc in due parti ,fi che Cuna dalluna banda del cauallo,
, cr
Taltra dal!altra giu cadde . Dalquale atto fiauriti i Barbari
, f meffer in fuga cr i
Romani andati lor dietro , molti n
ammazzarono , cr molti prefir prigioni , cr
fi*
guitate haUiriano ancora le reliquie di quelli jlracbc
, cr finte,
fi la uenuta
della notte non gli hatiejfi trattenuti. Intanto che cofi contro
a Rufh fi com*
batte. Barda Foca figliuol di Ltonc,parlitofi d'Amafiadouc trouaua confina
fi

ei'ti'one f
CapadocU,cr fottof forte con una grofiifima compagnia
no pututip dhuomini fcdi:iofi,tcntfarf ttranno,pigliandofi Finfignc delFimpc
, cr glihabiti
hmrrteHU rio.Ma il fuo padre Uonc con Coltro figliuol Niccforo^cbbc in aniinodi
paffar ds
Lf/l>o in Tracia, con laiuto dell Arciuefiouo Abidaio. Mafeopertof
qurfofuo di
'"f '
figno,fu condcwiato ad ejfirli cauau gU occhi inficine col figliuolo iiiceforo. Vim
pcrador
, ,.

'
> A R T E f R 2 A. '
i7>
A perMOf nondimeno y dicefi , che occultamente comandafse mnBri che /o-
,
lamcnte mojhafjrro dt uolcrli ccecare, ma che non
gUoffrndefpr punto Ltuifia ,
Tatto quefio fubito che gli Scithifwron mandati in
difperfme , Sclero hebbe lettere
daUnpcradoreneUequali glicomandaua,che pajfato
inLeuantcconCefJcrcito,
andaffe ad opprimer Barda Foca . Sclero dunque arriuato in
Cefarea,et Foca uedu*
tofi abbandonato dalla fuafanione perche
, tuttifc ne paffauano dalla banda di Scie
TO , fdo con ifm feruitori fe ne fuggi con
ff-an ^eftcTtza al cafiel TiropeoyCTcf
fendouigia ideino , ecco chela cauaUeria mandata da Sclero gli ghigne
addofjb .Et
un certo Cojlantuio Corone piu che gli altri audace,
pajfato auanti a gli altri fuoi CafiMiat
compagni cr corfo addofjo con grand'impeto a Foca che *-**"f da
, metteua in ordine la re
troguardiadcfuoi, con tff orche eyerudeUfme uiUame cominci a ingiuriarlo
A cui rijpofe foca, E gli non te lecito ingiuriare un huomo poHo in tanta calamit.
Ma acco^atoghfi molto piu prefo Carene ,
per uolalo ferire , Foragli diede un
fi
^an colpo fu l'elmetto della mozza ferrata , che con quello ancho gPinfranfe la te
fta per lo qual colpo caduto in terra , col fangue mand fuori l'anima
.
. Quei che
5 feguitauan Foca , uedtuo coftui in terra meno,
fi fermarono . Hora Scier ucdu
to che Foca era digU entrato nel cafkao gli
perfuafe che , commetterfi al* uoleffe
lafede dell imperodore per conmdamcnto del quale fatto chcrico
, fu
confinato a
Scio. Kichiamato in Ponaitc lo Scier, l'impcradcrc dd
perla foQecitudinediBafi*
eammerien- , prefa per moglie Tkcodora figliuoU dt
lio **
CefUntin Porfrogenito
l'anno fecondo deU'mperio fuo, aU'entrar della primaucra, con un
grcffo campo,
ryunabela armata muoueguena aRusfr. tlquale
nelPandaraJU uolta loro, le
{piede gli Scithi ftto colar da'rbafceria
ucnneroadincontrarb pcrifpiarlc fue
f^ . Ma fnpnador che benisfmofjpeua per quel che ucnuli
foffero , cornati
do loro che andaffrro attorno attorno a tuito'lcampo,
cr che confidcrato che l'ha-
ucliir molto baie fe n'andafero. Partite che quelle furono
, efo con cinque mi*
,

C Hifalrggura,cr quattro mila cauaUi gli anddietro,cr alla fbroueduta


accoftosfiaUagrm PcrJLbe, crfortific le
trineicreilaqualcofarccgrande fba
^o a gli Scubi delmonte Tauro. EtCalociro autor
ditutto qucfto malech'iui
fi trouaua preft nte , intefe farriuo dcU'imperadore
,fe nefugg nel campo de Ruf*
fi , portando la nuouadclla ucnuta di quello i dichetuttoche
fi turbafero afsai,
noibimcno piantaron'il fuo campo apprefso quel de
Romani Hor timpcradore .

andato auanuaPcrfilabe, impetuofamente diede


addofto a qualche otto mila fan
fuoridcUa citta s'cfscratauanoi iquali fojlenutoc'bebbonQ
alquanto untale
afsaUo , gli uoltaron le ffaUe Quei di dentro ufeiti fuori in ordina per dar
.
loro aiuto , cr molto ben armati come richiedcua il bifogno una parte di loro
, fi ,
fi^morti^' Romani, cr un'altra parte uolendofi
rittrarneUa citt, crtrouatafi
chiufa ufhradadalUcaualleriaperlicampifen'andaronodi^erft,
in tantochechi
fu morto ,cr chi fu prefo
.
Quei che rimaji erano nella cut ueggendo quefo
,
ferraron dentro , C7 t^ettaron l'affedto . il giorno uencnte arriuando Bafilto
MMM I eammcriere

Djqi'. joogk
, , , , , ., , . , ,

i8o DE G LI ANNALI DI GIO. ZONARA


c4mmcricre con tutto F effcrcito , C impcrodore con tanto maggior farxA foOecit^ D
di pigliar la citt , Onde alcuni di loro con le /cale montati fopra le mura , uccifcro
aperte le pwic
akjuanti Barbari ch'iui trouarono , onde calatiji giu di dentro , cr
Vrffa i
, Prcfd nel tnodo
detto PerjlUbc , il Borif unchord
Verftlie. fcccr Ltrgd FcntTutd dU'cfJcTco
re de' Barbari fu prefo ; ilijuale dallimperodore con tutti gli altri Bulgari fu huma^
liccntiato dandarfne libero a ca/. Perche egU nego
nij^tmamaite trattato, CT
perche m^iiScithi
iTefferandatoa far guerra a' Bulgari, ma fi bene aKujii Et
$ erano ritirati in una fartezxA ,Fimperador
comand che quella etiandiofoffe pre*
dietro da tal imprefa con/i
f<i cr ff lanata . Ma ueduto che i faldati fi tirauano a
derata la diffcultdi pigliarla per cagion del fito , effo fu il pruno che a piede Fa/
dcUa lor dappocaggf
falijje cr con quefto fio atto fece che uergogiiatifi i faldati
parte di quet
ne, lo feguitarono cr prc/<* ualorofamente la detta fortezza >

pofa in PerftUbe una


di dentro uccifcro, et una parte fecer prigioni.Fatto quefto,et
potentisfma guardia, fe nand a Dorc/lolo,
che Dri/lra etiandio fi chiama, doue e
capitan de ncU'andare prefe alcune citta , RufhCT
accampato sera SfendoftUbo
Hor giunto aUa feopertafu gli occhi de nimtc noi*
cr rum alquante calleUa .
tutto l giorno fi combatte
Prtf4 ii due gFcffcrcili fubito uenner aUe mani cr poco mcn che
Dorcjlelo^
del pari j ma uenuta U fera i Rufii per la fhrachexza fi meffeno
mfuga . crperje*
tucTO Dr
Romani molli di quei fur morii nclU lor fuga cr molti prejt . il n*
guitandogh i ,
flr4.
manente ft ritir in Dorofolo . Onde Fimpcrador fatto unalto muro dauanti la et
la guardia al Danubio, pmhei
t, fe ne ftauaadajbcttarle galeeche faceffer
Rufi non potcjfcffuggire . Sfndoftlabo meffe
catena tutti quei Bulgari c haue- m
dice cherano temendo che non faceffer feditione , o
ua feco , che zo.miU ft ,

larmata , imperai^
non fe ne paffaffer dalia banda de' Romani Giunta che fu .

gli ambafciadorid altre caiteOa,


cominci a batter U citt, alquale CoHontia cr
a lui con tutte le lor caficQa. I Romi*
corfero a dimandarli perdono, arrendendofi
Dorofolo , perche ualo f
mglacccttarono, ma molti giorni conftunorno ncUaffcdiar
rofifimamente ft diffendeuano i Barbari di dentro. Ma perche per le molte, CT
,'
molti di lor ueniano fanti cr oltre a ci le uettoi^
/befj battaglie che /ifaceano ,
tanto piu che
glie mancatiano ,
perdo cominciaron a perderft danimo j cr
qualche due mila fanti pofimMonofii^ fe
filabouiu notte che pioueua affai con
chebbe una buona preda di tutte le cofe n^^
nand a cercar del frumento cr fatta
ne torn a Dorofolo ma prima uccife un
buon numero di feruiwide
erffarie , fe ,
per la ripa del fum ,
Romani , iquali /montati in terra , fe nandauano a fpa/fo fu
impera-
chi per una cofa cr chi per unaltra Qfirflo fatto diff tacque tanto aU
gU minacci di farU morve ,fe di nuo*
dor che adtratof con i capitani deUarmata,
Veduto poi che di gi erano paffati circa
uo haueffer lafciatoandar fuori i Barbari.
hauea la citta , dihberojii di domarla ccm
a feffmta giorni, cr che in uano affediata
iltgaiXA offeruo, che
U fame;perd:ogniintorno affcdiataU , con grandifma
ni'irt a banda. Barbari vouatif umtimmol-
non gU foffer portate uettouaglie da
I
. , , , , .

^ A II r E T R. Z A ^ iSt
A teJatt'iMUccic fitte cfpmdo fdtati fitori,et ucdcndofj ancora tormentati daUafame,

crfuor d^o^t f\>eranza di uettouaglia , d'aiuto ,'wta parte di lor giudicarono che
fufe da fuggirli , una parte iarrcndcrf a'Konwii,cr ma parte da pigliar altri par
titi. Lo Sfendoftlubo auucrti, cr efort i fuoi che di nuouo tentuffero la lor forte con \
^
rarmi,ey" cercar di faluarftconmajfonoratauhtorUt od anteporre un honefla
morte a ma calamitofa uita . Quefiafententia piacque tanto al popolo, che ilgior
no uencnte non ricufondo pmto di morire , con i Romani ueimer alle nuni,cr uincen
do bora iww,Jcr bora l'altro effercito } f imperador^h'accorto s'era che le ftretture
di que[Jbtogo poteuano effer di gjrand^ aiuto a nimici perche i fuoi non ui fariano po
tuli andar ing;roffo cr ben ferrati infieme, prejlamcnte auuertl i fuoi capitani che a
poco a poco ritirandoli conduceffcr le compagnie loro nella pianura. lhe facendo
eglino, i Barbari ft penfron che per paura i Romanifuggifjero i onde con^angjr
di ft meffano a feguitarL Venuti dunque in un piano, cr aperto campo, Cimperador
diede il fegno a' fuoi Romani che uoltaffer la fronte a Barbari i Oche fatto, la batta
,

glia s'appicc piu crudel che mai j onde iimperadore mand lAacfbro Barda Sclao
con le jitc compapiie a chiuder il pafp> a' Barbari che tornar non poteffero ncUa cU*
t Hot effondo fiata per molta durata la uittoria dubbiofa , finalmente fi dice che
Romani diurnamente foffero aiutati . Imperoche una gran pioggia fubito uenne che
neUa faccia percoteua i barbari, cr oltre a ciofu ucduto da molti m'huomo a caual*
lo che difendeua i Romani , cr mctteua fottofpra le compagnie de' Barbari Et
quel giorno era la fella del capitan Theodoro , gloriofo martire . Gli Scithi dunque TheoJr
cofbretti a fuggire , fuggiuano uerfo la citt , ma non potendo cntrarui , effondo fer* '*

rati ipafit dallo Sclero, nel contorno della citt fitron morti, CT da lor medefm
etiandiotm Faltro calpcjandoft, perirono .ficheti numero de' morti non fi pu fa*
pere j cr alcuni pochi che camparono , tutti erano faiti . Che il gran capitan Theo
doro in aiuto foffe a' Romani contro a' Barbari , s' faputo per quefto. Che una
Q certa donnicciuolaCoftantiiuipolitana, rcligiofa,cr modefta, U giorno auanti la
detta battaglia, infogno gli porne ueder la uergine Maria andar itmanxjiconuna
gran compagina cr dare O Signor Theodoro , il mio, o" tuo Giouanni foSlien
grauifiimc battaglie , ua dunque tojlainaite a darli aiiUo . Q^Jla donnicciuola rU
uel quefto fuo fogno a molti , iquali notato'l giorno , ritrouaron finalmente che do
auucnne il giorno auanti la battaglia ultima . La onde Pimpcradore per render
gratic almartire della fatica durataper lm,gli\fece unabelliftima ChiefainEu*
chania , uuoi Euchaita , hauendo minata la uccchia , doue fi trouaua il fuo cor*

po dopo molte battaglie foHenute ,fotterrato cr ripoft . e' nomin la citt Theo*
doropoli , annullandoliil fuo uecchio nome Mail Barbaro Sfctuloftlabo uedutofi
.

cr per tutto priuo d'aiuto, ardi fauore , mand ambafeiatori aU'impc*


in tutto,
c>. ZimL
radore a dimandarli perdono, CT obre a dodi potafene tornar a cafa,d^cffernu* fi* imfera
merato fra i confederati de' Romani, cr finalmente che i Taurofdti poteffer li*
beramente negotiare per le prouincie de' Romani . Tutte le dette cofe conceffe
"
cbegCbcbbe I imperadore lo Sfcndoftlabo in perfona fond a trouarc pregando*
,
miM 3 bebe
, , , , , , , , . ,

ttx. DE GLI ANNALI tl (5I0. ZON ARA


lo che uolcffe trutur con i , che uoleffcr dsr il puffo per lo puefe toro et O
Kufi che fenetomujjraci^a. Vimperudore huucndo ricercati i Pazzptacidi
queja cofa, CT che fuoi compagni et confederati uolcfpro effer ncQa gumra,cr di
piu che non puffaffer il Danubio per rumar la Bulgaria } i Pazzinaci^ tutto accon
fentirono ,
fatuo che non uolfero con patto niuno dare il puffo a' Rusfi . Doppoi
efendoft finita la guerra Kujiica nel modo chete detto di fopra, Fimperador fene
torn a Cojlantinopoli cr da tutte le qualit di perfone,cofi di bajiaconditionrf

come di nabli[angue, fu honoruolifiimamente (Lrtutti riccuuto . Il Patritcrcafat*

lo congregare tutti ifacerdoti, gli ujci fuori incontro cr medefimamente Sena*


tOyCril popolo offerendogli alquante ghirlande cr corone cr un carro con quat-
tro bellijiimi cauoi bianchi ,
pregaronlo che montatoui fu , uoleffe trionfare . Ha
egli pref le corone, fi
content di montare fu in un di quei canai bianchi, cr cofi

poe [opra il carro tutte le


trionfare-, pofeia uefie de' Re Bulgari cr /pr<i quelle
affettata un'immagine della uergine Maria , egli a cauaUo andana dinaiadi al carro .
Arriuato che fu neUa piazza detta Placata , fatte por giu finfegne Bulgarefchea
vteifitne Borife,locre Maefhro. Ma Sfendoflabo nel tomarfena cafaconifuoi Kusft,
de'f^i . ia uninofcata di Pastinaci giunto alla ffroueduta , fu tagliato a pezzi . Qw
fio medefimoimperadorefcAbric una funtuofchief in Calce ad honordiChriflo
Saluadore . li Patriarca Bafilio Scamandreno doppo quattro anni dal giorno della
*
fua creatione , per alcuni fuoi delitti , da un concilio fu depofo cr A nlonto Stud^
te fu fatto Patriarca . L'imperadorc prefe Farmi contro ad alcune citt pref in
Leuante per Fimperio Romano, lequali serano ribellate ,ma alcune fenzA adoprat
btf3TzadelFarme,crde'foldati,glis'arrefhroffontaneamente,cr alcune abre bk
fogn adoperare il ualor de fhldati,cr cefi a fuo mal grado, le riduffe fhtto il primo
giogo. Et nel tornarfette a cafa,
ukte molte beUifiime cr frultiferifime poffefUo*

niappreffo odAnabarzA, cr Podando , cz in molte altre prouincie , CT danan*


d di cui cr intc/ che erano di Bafilio cammeriere , parte acqui* g
quelle foffro,

Hate da Niceforo Foca , parte da lui mentre che fu Domefico deUe legioni , o*
parte anchor da altri allimperio Romano, CT tutte donategli) fe ne dolfc ,CT dif
del publi*
fi effer copi ingiufla,cr imqua, che uno eunuco godeffe tante pofiefiioni
Vimf. Zi- eo acquiflate col fudor cr col [angue di tanti ualenttfiimi huomiui
Qwdfe paro*
mtfcMjer effimdo rapportate da uno al caflrato de Bafilio , h ff infero ad ordire un tradi*

mento aU'imperadore che temprato un certo fuo ueleno , non di quella forte che
, fi
f"'*

con grandifiima preflezZA ff accia altrui , ma di quella che a poco a poco fa intifi*
glie lo diede a bere
IO cr chirc, con denari corruppe lo [calco dell'imperadore,cr fece che
gli andauano man*
ienai.
in Itf, bichier di uino. Bcuuto che lhebbe, a px>co a poco le frze

cando cr finalmente fi mori , lafciando Fimjxrio a gli heredi di quello, Bafilio cr

Coflantino figliuoli di Romano; Regn quf.-ffhuomo fei atmi,crfei mefi. Rr*


fami a dire una folcofa , che quafi m'era ufeita di mente cr quella , che
bob
, Foca curator del palazzo, cr Niceforo fuo figliuolo, fi come di [opra raccontato
fecreto comandammo deUimp.conferuati
gFocchi contro
biamo, eficndogliperun
, , ,

. . P A R T E T E R Z A. 1S5
dIUfentetuU data che carni gli fofproitton contenti di queBa tanta liberalit di *', Cr
Nyr*
mottofi meffono in cuore tTacquiftarft il regno ^cr a qucfto efftto fi feceroamici

molti cittadiniiCr cortigiani,ma effndofi tal trattato feoperto


giurati,furon prefi,
^ uk d'uno de' con*
cr /fw trouarpiu mifericordia, 0 clementia,accecati} cr que* fncurJu u
^
fio fu il fj ambitioae .
fine che trou la lor felicit , regno mc
tt$,

IMPERIO DI BASILIO
PORFIROGENITO.
RA 2 afilio di ucnti anni, cr Coflantino di diecifette quando
,
^ imperio , che pernia hereditaria gli ftue*
B
niua, gli torn neUe mani. qua come che nnfegne,cr gli
habiti dell'imperio fi portaffero, tutta l'autorit , cr potejl
nondimeno era interamente apprejfo il prefdente 'Bafilio.
Bafilio impcradore che ancor non ftfidaua di fi feffo, n fi ue* prudente
di idfiti*
deuahauerben fermo il piede, acconfenua a tutto quel cheuoleua il cameriere,
non altrimenti di quel che fa il difcepolo al maefiro cr in tutto , cr per tutto a quel
saccommodaua nelgouemo, cr maneggio della Republica,per poter poi,quando lo
richiedejfel tempo , tener i medefmi modi cr ne ruotoli de'foldati , cr nel man*
tener le gturidiiioni , cr la ragione de cittadini . Era quefto imperadore Baftlio iTun
pre/lo , erfueghato ingegno , cr non dijfoluto , cr dappoco come il fratello . Su* Ritrn di
bito che quejii due fratelli hebber ottenuto l'imperio, il prefdente richiam dal con* ThetfMteii

fino la madre loro, G" rcndeglielaicr per cIk hauea per fhjfettoil Maefiro
egli
Earda Sclero capitano , a cui obbediuatu) tutte le genti da guerra di Levante per
j
C leuatagh queBa degnit , lo fece gouemator di Mefopotamia . Lo Sclero non po* Kibetlitne

tendo foffnir quefla cofa , altra che egli ardeua di dftdaio difarfi imperadare deli S.ten
, CT
ftrouaua ffronato a ribellarfnprefe nondimeno quel gouemoima con tutto ci
feoperto il fuopenfiero fecreto a molti, trou quaft tutti i faldati prontifimi alle
fueuoglie,pcr lagratia grandifma che haucua appreffo dt loro, per le ualoro*
feimpref fatte.. La onde mandato a chiamar fccrctamcnte tl fuo figltuolRoma*

no , che era a Coftanttnopoli fubito fi fece re mettendofi la corona in tefia


, , cr
inpiele fearpe dtpurpura. Hor offendo in quefla maniera falutatoimperadore
con gran foUccitudme fimeffea far danari, cr confederarfteon Amida che
( E-
metaettandio ft chiama') con Martiropoli,ouuoi Amera di Miefcrciina
,creon
gli Arabi . Confederato che fi fii con cofloro , con diltgcntia grande fc n'and al*
la tiolta di Coflantiitopolt , tutto ripieno di buona fperanza , la qual gli crebbe per
lo fogno ifun certo uirtuofh
Segni delU
monaco
, che fognato haucua di ueder una donna
ufiTd impe
qual fedendo in lu$go eminente, come per
la
far le fctitinelle ft fuole , a detto ni
t MMM 4 Seller

Digii-.
, , , .

1*4 de gli annali d gio. zonar


^
Sclero tu in mimo VimperLtl uerga Lo Sclero giudicando che tal uerga /gn^*
.

caff [ira di Dw,cT la ruina de' Romani per [inteHine guerre loro , tutto interpre
taua a fuo comodo, cr per augurio certifiimo che fuo doueffe'jeffcr[imperio,cr ({ue
fio perche lo deftderaua . Arriuato il grido della tirannide dcUo Scier a Cojantino
polligli impcradori mettendo infteme (juanti faldati poterono , s'apparecchiardh di
far r^iftcnza,haucndo per prima mandato il patriarca auanti ad incontrar lo Scie
ro a Nuomcdia,<:y propofeli molte conditioni di pace, che in nero non erano da far
fcne hclfc , ma nondimeno non poterono ottener da lui cofa ueruna . Anzi che effo
moHrata la'Jcarpa roffa al patriarca gli diffe , che non poteua coft per poco cauarft
qucQe [carpe chuna uolta calzate sera. Hauuta quejla rijpofa, gU imperatori fi ui
dcr coHretti a farla con rarmc,cr difegnaron generai deU'efjrcito loro Piero E untt
Vtett tu- cofigliuoldiFoca,dicuisparlatodif(>pra.Horattaccatafilabattaglia fraglief
timo t rollo
farciti a Lipara, (che Licando etmdio fi chiama') gli impcr uli per alquanto di fpa
tio iialorofamcnte fletter[aldi, ma finalmente furon rotti, effendo ommzzati molti de B
loro,cr prefe le lrinciere,cr jcheggiate Tramando ancora populatifiima citt far
.

refe allo Scier , ilquale ne cau m gran thefsro . In qucHa maniera hauendo tnte
le genti degli imperatori, molti, cr molti (dijfierati di potafi in altra nwiiera fai

non Jlamcnte de principali fldati, ma di


tiare) fe ne paffaron dalla fua banda,ej

co molti ancora di /ngue cr di potere iUufhri . Venuta quefla nuoua aWorccchie


lotuVro- del camcricre,Lione Protouefliario fu (fedito centra quello con fommo imperio, cr
^ maneggiar iTtutto fecondo che a lui piaceua,non altrimenti che fe fiato fof
^ potefl da' Latini uien chiamata Dettatura . Co/lui ucnuto aUc ma
fre
fo il Dm- nicol capitan generale del campo dello Sclere, cr hauendo tentato in nano con lar~
rt. ghe promeffe gli animi de faldati , di notte effendo paffato auanti ) affali lo Sclero .
C^flo tratto fu cagione che ifaldati per paura che le lor mogli,cr i figliuoli non ca
pitaffer malc,abbandonato lo Scier ,fi ritiromo dalla banda di Lione . Il che ueg
gendo lo Scier tutto fpauentato,con molta gente a piedi cr a cauaSlo mand contro
a Lione macHro Michel Burzafche tenca dalla fua,cr Romaito Patritio T aronite j
^ i quali effendo rotti da Lione,lo Sclero in perfona con tutto lcffircito [and affalta
cr ammazz Piero capitan de gli alloggiamenti Hor
re, cria ninfe, cr prefe uitto,
quanto qucjla uittoria accrebbe le forcCjCr [ardir dello Scier, tanto abbafi quelle
degli imperadori,crquaf riduffe m difficrationc,zy fpcciabnente perche il tiranno

Bali. Va tcncua ancora il mare Per la qual cofa il cameriere mandata [ormata contra le na
.

Na,Mule, ut dello Sc!ero,cr uenuta con quelle alle mani , le ninfe cr mand in ruina > il mede
fimo uedutofi hauer pacificato il mare,prefa la cura delle prouincie,mand Erotico
Veffercito alla guardia di Nicea Metropoli di Bithinia
, Lo Sclero hauendo tentato in nano di
iKruima l
pigliar b per forza, fi pens di poterb domar con Ufame, cr con tradimento ; onde
len.
Siici
tiraua a lungo l'affedio .
Queflo ueggendo [Erotico, fi diltber dingannar il nimi
co } CT fatta portar molta rena ne granai cr fopra qucUa fatto un fuolo di frumen
to , a ci pareffe che [offe tutto frumento , a prigioni che prefi hauca mofir i gra
noi mezf^ pieni cr conmmd loro chandafir a dire allo Scier , che quantunque
egli
, . , , .

P A R. T E T E R. 2 A.
egli non fi troudfjm perieoi ueruno per conto deUx fme nondimeno tjiundo effo
& ^

andar fteuro con alquanti foldati a fua feeka egli era per darUneU
uoleffe Ufcixrlo ,

le mani la citt, v tener daJk fua Di quefta luioua aUegratofi lo Scier , creden^

do che nera fumigli prontife lafciarlo ufeire. LErtica dunque con. la maggior
Coflantinopoli EtloSclc*
parte de' cittad, cr de foldati ufeito fuori, fe n'and a .

llcamcricr Bafilio
ro entrato in Nicea,sauuidebenijUmodeffcre flato uccellato .
in dubbio,
partito che fu d'indi lo Sclcro,cT appreffatofi alla citt. Bench egUfteffe
con fan
pure alla fine fi rijlu di richiamar dal bando foca Barda, CT richiamatolo f
giuramento lo a prometter di gi mai non difiderar il regno > ***^'
ttfiimo coftrinf penl
tar eofa ueruna che foffe contro a gli imperatori, cr dopo ci , aratolo macftro,cr sdert.

gennai capitano delle genti che rima/le gli nano', con gran quantit di da^i fpc^
dillo cltro a Scino, il quale intef la cofa,allhor finalmente
giudicato dhaun un
B
a batta*
auunfario pari a lui, fi parti, cr andato auanti, appreffo Amorio uennno
i capita*
gha,cr egli rhnafe uincente , con fbaun rotti i nimici . il giorno ucgtiaite
ni de gli effneiti fi dilibnarono di combattn a corpo a corpo, erfr
alar due dicidn

tutta la lite . Scino fit il primo (come dicono alcuni) che con la mazza ferrata pct^ Duello di

foca fui capo, altri dicono che sfbdnatagli la fbada addoffo , foca non poteffe
sdm , cr
coffe
unorecchia alfuo cauaUo

tanto ritir or che dalla punta della jpada non
fi, foffe feffa

Ala Foca aH incontro inguifa tale con la maza ferrata pncoffcfu la tefia Sclao,che

tutto fhalordito cadde ful collo del cauaHo, cr la fua guardia fmontatolo da cauaUo,
crfenza forze , lo port uia tutto infanguinato ; cr difarmatolo
ad una fontana lo
riaiarcno alquanto rafciugandoli il fanguc : In quel mezfl il fo cau^o , frappato
pala briglia, f nandaua faltando con li crini tutti infan*
delle mani di chi lo tenca

guatati, fenzA ucruno addoffo . La qual cofafu cagione che T cffacito di


Scino ue
*
duto coft qucflo cauaUo, (che grande aa di pafona,cr per nome aa chiamato
Q
gitlio) fi penfron che foffe morto il capitano ilaondetuttiabuone^ gambe confu*
fornente ftmeffonoa fuggire. Foeaqueflo ueggcndo,non ft lafci punto fu^
qucHa occafme delle mani cr fatto <mfmo a fuoi , ft meffe a pafeguitarli iftche
a mmazzatine un gran numero , molti anco ne fece prigioni cr molti anco
colpe* v
quei po*
flatifi l'un l'altro perirono . Lo Scino aUhora paduta ogni finanza eo

chi foldati che gli rimafao, fette fuggi da Cofdra Babilonio alquale limpaado*^ -,

re dimand pa fuoi ambafeiadori che uon uoleffe dar ricetto al tiranno , che con*
,

trapofosaa al fiio padrone i pache raccettandolo hauacbbedato cattino efem*


pio,ilquale col tempo gli haueria potuto far danito. il Babilonio intefo che lo Hcffo B4
di Fo*
ambafciadore portano Icttae a Scino , cr a faldati ancora , fbfaitte di man bileno met

ca, nelle quali promettcua il padano atutti, purch


ft togheffa gi dallim* fi
*
prefa cr s'humiliafjao aU'impaadorc , prefe lo Scino, cr rambafciadorc, cr
, ro.

meffcli ut prigione Et qucBa filar iufcitadcBafua ribellione. MaAntonioPa*


.

triarca , hauendo rifiutata la fua degnit , che hauca tenuta fei anni cr
poco do*

po effendo morto la chiefa flette uacantc quattro anni cr mezp ? pur alla fine Si*
,
la
calao Chrifobergo ft fatto Patriarca . I Bulgari in queflo mezp hauendo udita
fftofte
, ,

l8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


morte delZiimfca,feca timuUo, cr (]uattroJrateUi , cio Duuidy Moij, Aaraiy D
Guerrd fy-Smucllodicderlimperio . iquaifrateUifichimatunoper fopranomeComito
Bui^nrefca po/l
, pdU del Conte,chc apprejj di loro fu huomo illuRre,cr di gr4nfama,cr
Cio

di tal padre nacquero quejli figliuoli . La jlirpc reale fra loro era mancata , uiuea

pero ancora Romano pglmol di Piero , ma era Eunuco. Di quefi quattro fratelli fu
hito mor Dauid, cr Moife nella prefa di Serra , da iin colpo di fafjo fu ammazza*
to SamucUo ammazz Aaronne con tutta la famiglia , da un figliuolo fuo infuori
i

che per due nomi fi chiamaua.cio Giouanni, cr Sfrndoflabo ; chi dice che f ammaz
x perche lintero gouemo gli rimaneffcncHc mani} archi perche parca che tenef*
fc dalla parte de'
Romam.imperochccr luna,cr faltra cofa uien delta. Hor
quefoSamucllo haucndoegli foloacquiflatofiil prcncipato de' Bulgari ^ in quella
ch'i R omani Hanno occupati nelle guerre eiuili , fi meffe a trafeorrer tutti i lor paefi

di Ponente fenza hauer contraflodaniuno, n foUmentegh focheggi, ma gli ^ef


perfe Jaccndofene fgnore . Per laqualcofa Fimperatore , libcratofi dalla tirannide j
dello Sclero, cr ardendo di difio di cafligar il Barbaro, diliberofi d'andar in perfona

con Carmi addofio a quello . Vfc fuori dunque con f effercito fenza communicar il
fuo difegno n a MaeHro Barda Domeflico delle legioni di Leuante,n con ucrim al
tro de Capitani di Leuante . Hor effendo di gi entrato ne' confini de' Bulgari CT
hauendo comandato a MaeftroLionMcliffcno]chegli ucnifjc dietro per guardar i

i pafi Hretti ,effo fi meffe in cuore di uolcr affediorc Sardica ,


che Triadizza anco

ra fi dice . Ma Contofefano Domeflico delle legioni di Ponente, confiderato che f


Vunp. haucua uit torio, che fempremai pa Cauucnire era per far le guerre daf,n
uolcr altro capitano che fc Hcffo,faccndofi poca ftima di lui, cr degli altri capitani}
s'ingegn che i defegni di quello non haueffer buon pne ; Va dunque a trottar Cimp.
L'm^annt
Comode
^ diccUchc ilMel^cnopcrdiftodi farfi Tiranno , con gran fretta fc ne tomoua a
per farfiimpnrator per forza, crauucrtlUo che feuokamantenetfi
^
Mihtf'm in Hate , che gb bifognaua jiibito ritirar F effercito in dietro . Quefla cofa diflurb
p
fetadtr Ha- ft fattamente l'animo dcll'imp. che fubito auuis al popolo che tornaffe a dietro. Sa*
i retto a giornata con l'imp. ueduta
fitio
fnucQo che in cima de' monti fi Haua,n ordina di tienir
da' Bul^an
^ jj qudio, cT giudicato che per paura fi ritiraffe, fubito gli uenne a la coda

.
crdaqucflo fproucdutoaffalto fopragiuntii Romani ,fi meffon' a fuggire. Onde
SamucUo non pur prefeg allo^iamcntiloro,mailpadiglion dclTimperatore con
Cmfegne imperiali ,cr a gran fatica faluofi l'imperatore a FiUppopoU. Doue
tutte

hauendo trouato Mcltffcno ,adiratofi grandemente contro a Contofefano, gli diffe


molte acerbifimc uiUantc cr perche Contofefano non le potendo foffr&e ,ft cor*
rucci fieramente , [imperatore di gran collera accefo , Icuatofi da federe gli corfe

addoffo,cr pigliatolo per la barba, cr perii capelli, lo fhatt in terra. Iprencipi

. deUe legioni Romane uedendo Iquefl'atto grandemente s'ad&aron contro aU'impc*


rodore. Foca perche ingannato fi itcdcua daUa fuaj]>cranza,cr chele fue co*
andauaii innanzi comc'l granchio, altri perche di lor
fe ,comc fi dice per proucrbio ,

nmcra fatto ftima non gli > effondo comunicati i dtfegni della guerra'^ cr altri per al
tre
, , , , , , . .

P A R T E T E R Z A. i8;^

A tre edgioni j rdm<tft infeme d Cdriftano, aearm imperdtor Foed Bdrdd et dderti
U corondypenfdiidofi eglino dbauer bemf^mu) trdttdtd qurjht lor ribeOione Lo Scie
ro che iBdbilonid era gudrddto,cr tenuto in prigione, fuori dagni fud jferunzd ^nam.ifM
cdudto di prigione . Perche effendo [imperio de' Perfi minato Saracini , wi r im^.
certo Perpdno che per nome ficHamdUdIn^o,fef^tdntoben parlare dlpopo
h, che lo commoffd pigliar fdrmi contro a SdTdcini fotta la fua condotta, crlbe*
rarft dal giogo delia feruit
. Cofdra come che piu uolte con effo lor ucrujj alle ma rdtmi, <U
ni tfempre fe ne part con la te/la rotta ; p che difpcratopdi poterne riportar uitto- fc4 i mef-

ria , ricorfe per aiuto a cpiei Romani che egli tcneua prigioni cr canati che gli hcb* P *" P'S'*
tedi prigione , con lo Scier tratt del modo di maneggiar quella guerra, cr diman
dogli perdono delThauerlo mal trattato . Lo Sclero da principio ricufata l'impreji
della guerra , pnalmente per li preghi di Cofdra acconfenti ma con quePo fol pat*

to ,c^ non uoleua menar foco a combatter con li Saracini, fo noni Romani foli,

B Onde ricercate tutte le prigioni, tre mila Romani uifuron trouati,a' quali furon da*

te[armi cr ufoiti fuori fotto la guida cr condotta dello Sclero, uinjcro i Perftani)
cr uinti che gli hebbono, dilibcraronp tutti daccordo con lo Scirro , di non ritornar
piu da Cofdra,temendo che quefoo Barbaro di nuouo non gli mctteffo in prigione,ue*
dutigli hauer dato tal faggio della lor uirtu. lAa Cofdra in quel che p mctteuano in or
dine per fuggire mand lor dietro una gran turba per rattenerli , laquale tutto che
,

di numero auanzaffo i Romani , nondimeno attaccata con quella la foaramuccia , ri*

mafe molto inferiore a loro , perche da efi Romani furon gli altri tagliati a pezzi.
Lo Sclero dunque entralo con ifuoi ne conpi de' Romom ,fubito fe ne ua a trouar
foca , perche di gi intefo hauea che quello haueua meffo mano alla tirannide,zr uo
leafarpReper forca, fi che lo Sclero andando da lui,Jperaua d'hauerli ad effor
compagno non pur nella guerra , ma neWimpaio, foca contcntatop (fhauerlo per
compagno gli promife , che fole cofogli riufoiuan bene, di uoler prima per fola citt

Q di CoPantinopoli cr il dominio di molti popoli,cT di molte prouincie , dipoi confo*


gnor a lui [Antiochia, la Celrpria , la Feniciaja Paleftina,Mejhpotamia, cr fEgit !

to,cr con giuramento Pabili queUaccordo j llquale foce tanto buon' animo allo Scie
ro che' arditamente gli comparfe dauantiana non p tefoo Foca [hebbe nella rethe,che
prillatolo deWhabito reale,lo mifo in prigione con buona guardia Et chiamate afe
le fue genti , fi Rabili nella pia tirannide Lo Sclero prona che foffo prefo , acciofo
le cofe haueffor hauuto mala riufeita , egli haueffe potuto hauere qualche ricetto,ZT

fferanza di fxluarp, fece opera che di nafeofoo il fuo pgliuol p fuggijfo, cr pngendo
ribeUarfi dal padre, fo n'andaffo alTimperatore .Fecelo il giouane chiamato Roma
no,cr dall imperatore con allegrezza grande fu riccuuto,cz fubito fatto,c^ difogna

toMaelro. HorFoca mand Deipna Patritio con una parte delle genti a Cri*
fopoli , al dirimpetto di Cojlantinopoli effo con il rimanente deU'eJforcito fe
n'and alla uolta dAbido. Ma [imperadore incontanente andato ad alfaltrDel*
pna a Crifopoli con un campo di Rufo, che con Bladimero lor capitano fatto ha*
uea parentado cr pigliata una fua forer per moglie che per nme Anna p chia*
, , . , ,

188 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


tAjJi rf* ndud , CT perdo haued ottenuto aiuto da tjueUo , cr con ageuolezzd fupcrdti i ni O
lo , iheheb Dipoi eoi fuo fratel Cojantino ,
mici jjpTf/f Delfina , crfecclo fubito impalare .
he fotM dl-
uenne info andoffene
ad Abido . Et fiondo amcnduegrelJerciti in punto per combattere .Fo*
lentifimo , co pafi duanti con ilfuo,cr ueduto Bafilio a cauaUo confortar le fue genti , a tutta
Cr nnnuUi briglia fpronato il cauaUo corfe alla uolta fua , fperando deffer fuori dogm impac*
tiate le re-
do, pericolo Malunrjue uolta gittato haucfJaterra.Ka prima che molto foffe paf
fe fatte dal
Cameriere. fatoauantia' fuoi,alcuni dicono che cadde da cauaUo, cr altri che paffto un certo
monticeUo, cr fmontato da cauaUo, cr diSefof in terra, pafi di quefa'ui*
ta } cr altri che da unogU fu data una ^ita mortale . Coflantino fratel deW impera*
dor fi uantaua ihauerlo anrmazXAto ,mafalfamente , perche il corpo di quello non
hauea ferita ninna j altri furono che differo ( la qual cofa ha molto piu del ucrifrmdey
che Bafilio rhaucua fatto attofricar dal fuo fralco, contaminato con denari. Hor
morto che fu Barda , fuofu tutto meffo in Ruma , chi fu ammazzato, CT
teffercito

chi prefo , cr fimperadorgli caflig come a lui piacque , effendofi egli al tutto mu*
tatoda quello che era , cr diuenuto fuperbo , arrogante , fofpcttoj contra tutti, cr
duntmplacabiCira-,cr non folamcnte contro a^altri,ma contra il camericral*
Calamit ,
trefi . Et perche egli Chaucua in odio cr uoleuahaucr fopra dijc tutto'l carico del
Cr morte
del Came-
gouemo , perdo fubito gli licu interamente il maneggio, comandandoli che non
riere %rfi- ufciffe cafa j n molto doppo lo confin cr ricercando diUgcntcmcmc tutte le co*
Ito.
fr fatte da qucUo annuU la maggior parte di qucUc. Non contento diqucfiofpogli
interamente un monajcro da detto cammericrfabricato , cr non pur meffe mano al
le poffesponi , cr Ir cafe di qucUo , ma etiandio alle cofe faac , alle tduole ,CTco*
lomte predofe. Per le quaicofe, affalito il cammerieredaunaefirema pafrione
animo , diuenne in poco tempo tanto debole , cr afeiutto cr tremante , che altro
non parcua ehun corpo morto che ffiraffe , fi che in pochi pochi giorni ci p mori
tafilio ri
mifcrabilmente . BaplioaUhora effendo impcradorLidoucro, cr Muediutfr di
fiutate le
quanta foUedtudine,CT cura foffe bifogno per ben goucmarilrcgno,difmeffr le P
fompejita-
to fi diede reali dclUie, li funtuop,cr fj>lcndidiueilimcnti,crogni folazZP, crdelicatez*
al gouenio zatcomeche prima uiuuto foffe altrimenti, crattefohaueffcagliamori,alman*
deli'im[^
no.
giar,et berc,a' folaxxi , C
uUe pompe reali. In tal maniera effendofi prefa per fi
tutta ^autorit , al fratello non lafci altro che il nome d'impcradorc , affcgnandoli

una guardia per hoiior fuo , ma piccola per , n molto funtuofa. Le quai cofe det*
to fuo fratco , come perfona dhumilc , cr piacettol natura , cr che p contentoua
dandar aUa caccia, cr di praticar con ifoi pari, allegramente foffaiua, fettz4
punto contraporp al fratello .Et tale era lo fiato loro .Lo fclcro , morto che fu il
Barda cr egli liberato di prigione , non p difiolfc punto dal primo fuo difogno, an*
Tti pi che mai tutto era Molto a uolcrfarp impcrodore Mi pur alla fine ammonito
con lettere dalCimperodor che uoleffehormai ripofarp, n procurar piu di bagnar
la terra di fangue humano con il continuo fuo guerreggiare, cr ffedanente dt quel
de' Chriiiani i cr anco uedutpp molto trauagliato dalla uccchi lia cr frnza buona
fferonza di uchir oliiattento fuo, con alcuni patti and a n ouar [impcrador.ilquale
jlandqfi
, , . .

PAR.TETERZA.
cr uedendo uenir lo Sclero a piede alla oj*
A lidndofi afcder [otto il rral padigUone ,

per Uuccchiaia,comeMco per la grandezza del


ta fuaji<]u, ardi lfo/lenuto/

corpo, diccfi che ffe , Quello cui ho hauuto paura, mi uicn


hor menato a mano

Altrifon che cono che lo Sclero in qucU'andar


dalTonpcrodore perdeffelauijla,
al padiglion delT impe
cr che per ci fi faceua menar a mano j Hor ucnuto apprcffo
Faltre infegne
rodare che fubuos'auuide che cjucUohauea le /carpe roffe (^chc tutte
depoRe hauea.cr ritenuteft quelle fcarpc,o per dimenticanza,o per iftracura
reali
parlar /eco, fc pri*
tacine) dicono alcuni che limp. gli uok le f/alle, n uolfe mai
ma non lo uide in tutto cr p- tutto in habito priuato GiWdtr dunque chebbe uia

lo Scier quelle odio/e /carpe dauaut il padiglione,cr entrato dentro, fimpcr odore

fi leu da fdere,cr portagli la man dcRra , fi mcjfc a parlar feco, cr amenduc man
giorno a una fleffa tauola cr beuuero a un medefmto bichierc . In quefla guif efr
fendo/t /opua la ttrannide dello Scier, timp.lo dtfegn
maefhro del palazzojafctn

nelle lor degnit tutti quei che [haueano aiutato,etfauorito, et


contentandofi che
B do
cia/un godeffe ctiandio quei beni che da quello riceuuti haneffe mentre che regna*
ua . Hor limperadore uedutofi libero dal fafidio delle nbeUioni,/e n'and in Tra*
fia,cr a Theffalonica per render grafie di tanto benefitio alfamofo
manire ; Po/cia

lafciatouiper capuano unhuom/amofo conungroffo campo, per impedir le /corre*


Samucao,/c ne torn a Coflantinopoli . Diquiitipoi /ene nand
rie,cr gli afflili
inSpagna,cffcndo morto Dauid nucRro delpalaxzo,dalquale fi trouaua confituito
berede di quella ftgnoru che effo Dauid tenuta hauca . E prefo che hebbe il poffeffo % fenicia.

diqudUjCr meffo'l freno a Giorgio fratei di Dauid,co'l/arbflar contento dello fio*


to c hauea nella baffo fpagna cr per ficurezza hauuto per oflaggio un figliuol di
,

quello , fc nand in Fenicia, doue egli abba/ [orgoglio alftgnor di Tripoli, a quel
Damafco, Tiro, cr di Bcritio,i quali congiwrattfi in/ieme , con molte /correrie

molefauano il tenitorio d Antiochia di Dafnc,er coflrinfgli a fruir a Romani^


hauuti gli o/laggt da tutti loro , tornofjnc a ca/a . In quella effondo morto Nicolo sctlt chr

^ Chri/obcrgo , dopo I haucr tenuto il patriarcato dodici anni , cr otto mefi , Sifino s*-

maejlro,huomo dalla fua giouent molto ben infbrutto nelle lettcre,fu fatto Patriar*
cani quale retta ch'egli hebbe quella chicfa tre anni, effendofene paffato ad altra
uita,fu eletto Patriarca Sergio, il quale era foprafantc del monaflero di tAanucUo,

cr parente del Patriarca fotio. Et perche SamueUoprencipe de' Bulgari non pur

metteua a ficco la Tracia,et la Aacedoma,ma la Grccia,ey la Moreaipcrtimpc


radere fedi centra di lui maeftro Ntceforo Vrano gouernator Ponente , il quale
ueduto che Samuello hauca piantati i paglioni ,cr b trabacche fu'l fiume Sper*
Ma pache il fiume pa le
chio , al dirimpetto dall'altra ripa accampi . molte

pioggie ac fiuto, aa fioccato fuori, Samuel non temeua punto gli affalti de' Roma*
^
ni. Ma [ Vrano hauendo una notte trouato guado da paffare,chetamente fece paf*
far l tutto l'effrcito cr alla fprouifla affali Samuel che fnza
,
uaun fofficttofi ^ bu/-

fiaua ; Onde i Barbari rimaRi attoniti d'un fi fitto ffiroueduto,cr non affettato affai gari.

to,fenza pur metta mano all'armi , furon ammazzai Fm etneo finito Samuel con

un
. , ,

ipo DE GLI ANNALI DI GIO. ZONA^jf


imfuofiglmh,crMcnhcfarim)jUtpreftprigioni,feMfc^^^
jy
corpi mortiycroccultmaite fuggiti. FMtoquefioJmperadorc/lcJfo
fece guerra
4 Bulgari,cr prefe alcune cajeUa in Sjrdica,fe ne torn a Mofmopoli .Oltre a ci
per mano de'fuci capitani prefe lagrande,c;r piccola PerfUaba
, ty Phfcoba . Per
Oobromcro ancora gUfu data nelle inant Bcrrca, perche egli s'era ritirato dalla
par
te de Romani . Serbu ctiandtofu prefa, cr Nicolo (che per la
fua piccola Hatura,
Nicolinxo era chiamato) folto la cui cura quella era pofla
,fu prefo j maquantun
que eifoffe ornato della degniti di Patntio, nondimeno fi
fugg , cr tomofjaie a Sa*
SudiitAn muello. Vimp.pciprefcBudma,crneIlaffcdiarla,Samiicllofen'andadajfaltar
rm^foti. Andrmopoli , in quel tempo a punto che fuori delle mura fi celebrauano i
giuochi,
cr prefe tutte le mercerie, crfattimclti prigioni, partii, ma timperaiare preft
\xit fu c'hcbbe Budma,tomandofcne al
fiume Axio,che Bardarlo gi fu chiamato,trouatolo
m*.
effcrfi pofatOflo prefe . Perche cffcndofUccato fuori quejlo fiume, i Barbari
lira*
curatamente guardauanoi padiglioni in fipenfaron mai che i Romani
foffer per g
pafftrc tal fiume. hla l'impcradorctrouato ilgiudo^T fatto paffartefferctto,dc*
po thaucr tagliati a pezzi molti Bulgari , meffe a facco il padiglicn di Samuello
cr
S<tfU, mto'lrefio del campo cr Samuello fi fahi col fuggire . Htbbe ancor l'impera-
dor nelle mani la diti di Scopia, che gli fu data m guardia da Romano
figliuolo di
Piero gi prencipc de Bulgari, di cui Samuello pojlarhauca. Fatto quejlo
, cr
. .
tornatofcneaCojlantinopoli,ordiiiuntributofopralipoucri, che da ricchi erano

mTct ^ 9'*^ tributo fi chianuua AUclcngioi Et bench molti,cr il pairiar*


jnet teline cafieffofludiojamcnte lo pregaffero che togheffe uia cefi fcelerata,cr difufata
g^a
mi, erte uezZ4,nondimenoeghflette falde nel fuopropofito.PerchclaiatofiinfuperbiapcT
riuhe^. te gran uittorie hauute, diuenne infolcntifiano con tutti,
mgegnandofi d'effer piu te
muto,chc amato da fiidditi ; n uolea piu trattare i cittadmi,n i fldati
fecondo tm
fo antico, che da iurtffcriti s ha in luogo di !egge,ma come a luipiaceua,cr di
fua te

> 1 -, quali finiplice


mente dcttauale lettere fenzi pulitura ucruna. llfifcoriempi didanari,jhraiido
le
porte di qucUo,am: murandole . Perche la fama che dentro accumulato
u'hMcffe
loo. mila talcntid'oroichedegUaltridanarinonfipuofapcrcilconto,di maniera
che ripiaie lejlamcr fu coflretto a fotterrarU , in alcune cauenic fatxe
, cr canate a
mododi Laberinto. Lecaffctteancohaueuapicnedigioie,conunagranqiiantitdi
quelle candide,che per nome particoLire,perle chiamanoi et d'alcune
fi poche mfuo
ri, non fi feruiua di ucruna di quelle, et quettc poche ufaua per ornamento della pur
pura,laqualfimcttcua in doffo,quandoufciua fuori m publico,o pernjpondcr' agli
ambafetadm , o per qualchefcjlafolenne . Valtre difutilmcntc ferrate tcneua nc%
N e tempi di gucrra fu huonu di uario,ct diucrjo ingegno ; anzi doppio . Ala
ftaiizr
racchetati i romori,diuennefurtofo.Difiimulaua l'tra,ct quando gii parcua
Umpo ei
kfcopriua,eifopra i delmquenti la sfogaua.E perche cgU era buomoiofinatina*

tura.
, , , , , , ,

P A R. T E T E R. Z A. ipi
A lur4,per non fi dgcuolntente mutaua i decreti chaued fxttiiOnJe s'und nolta s'ddi

rduacmaUunOydl pUcar/i era duro. Et ci fid detto affai per dichiardtion de' coflu
mi joi. Torniamo hard a dir de le cof fatte da lui ordinatamente, il prencipc deli B Ktila di
Gierufale,
gitto,rottd la confederalione che hauea con li Romani, ruin il tempio di Gcrufalcm
me.
medoue il fepokro di Chrifio, cr il monaflero di quel luogo. Ma t imperatore, at
tendeua a dar il gtufio aUa Bulgheria con iffeffe feorrerie cr rabbruciaua,cr Sa
mucllo non potendo farii rififtenza > attendena a ferrar i pafii del regno, cr con far
tcTCce ) cr caBeQd occupar le flrettezze de pafi . L'imperatore tornato cr con

gran farza hauendo tentato di paffar audnti,qiiantunquc dal ualor delle guardie fop
fe ruttdto ,
nondimeno ei non fi tolfe punto giu daU'imprefa , anzi fette falda, tcn Crudeli il
R afille co*
tondo hard per hard di pigliar il caieiio i cr in tanto mand un de fuoi capitani con
ir 4' Bui*
il fud legione d ueder fe per qualche tragetto shaucffe potuto aprir la ^ada . Co gan.
ftui per monti cr balze andato,tT entrato dentro con Fingannare i Bulgari , fu al
B bt fproueduta addofp) dietro alle ffalle alle gu.irdic con tant' impeto, che fpauentate,
non atte fao a guardar il paffo, ma a campar la uitd . Allhcra [effcrcito Romano
fenza effer impedito da ninno rimata lafortezzu,paf auanti liberamente, cr per
feguitando i nimici chefuggiuano,n'uccife molti, cr molli prefe prigioni cr Samuel
10 a gran pena faluofi. Limperatore canati gli occhi a tutti i prtgtoni,ch'erano qual
che ij. nula ad ogni cento di loro lafciando uno con un'occhio fola, per Icr guida , gli
comand che fe ne tomajfcr al capitan loro . Samuello dunque ueduta una fi fatta Merle di ta

barbara audelt , incontanente per Faccrbifimo dolore ufeito fuori di fe flefj , al muelle, Cr
di Gabriel*
tutto perfe le forze, cr cadde fbramortito in terrai cr quantunque egli fi riaiaffe al
l*.
quanto , nondimeno di dolor di flomdco morifi , lafciando il principato de Bulgari a
Gabriello fio figliuolo, ilquale Romano etiandio fi chiamaua ma e non paf l'amo,
che Bladifllabo Giouanni (di due nomi era ancor cofui) fuo cugino, cr figliuolo dA
ratine, Fuccife . Ma
Fimpcratoreprefo (come habbiamo detto) il caflello che quelle

C firetture difendeua cr pref anco tutte F altre fortezze con i lor difenfori fe nan
,

d a Mofinopoli . Douc hauuta la nuoua della mone di Samuello , prefe tutlol ri


manente delle cdfiella,cr fortezze de' Bulgari. Ma Roman Gabriello figliuol di
Samuello (che ancora non era Hata morto) per fuoi ambafciadori mand a promet
teralfimpcratorelruitcrhomaggioicrnonpaf molto, che parimente giunf
un feruitor di Bladifllabo , ilquale diede nuoua come GabrieUo era flato morto dal
fuo padrone, cr molti altri perfonaggi illuflri de Bulgari,rictsrfcro dalFimperatore,

11 quale mtefo che Bladililabo trattaua cofe diuerfc da quelle che promeffe hauea,
di nuouo affaltata la Bulgaria, per tutto <F ogni intorno la meffe afacco,ct prefi A cri
da rcal citt de" Bulgari cr molte altre cajiclla per mano de fuoi capitani, fe ne ri
torn a Coflantinopoli . Pi nuouo poi moffa guerra a Barbari detti , cr occupate
le lor terre, una ffran parte di loro ( dico de Bulgari)ucfe,cr una parte fece prigio
ni. il prcncipe de' quali Giouanni Bladifllabo,in quella che Bafili l'im
affrdiaua Durazzo,mo
padrenifee
ri, hauendo fioreggiato quel popolo due 4 nni cr cinque mcfi . ilche intendendo
di luna Id
l'imperatore, fibito ufei fiori in campo, a cui s'arrefro uppreffo ad Andrinopoli Bulgaria.

perfonaggi

Digiti; . a' y CoogK:


, , . , .

192 de GLI AUfTALl DI GIO. ZONARA


pcrfoM^i illu/ri jpii de' Bul^ifi,ditndoglt nelle nuiii
PernicOyfy trcnticin^ue al* D
Barbari enandio {infero t
frcwftWk cherimaBeu erano . MoU'altridi quefii
Dauid arcatefeouodem
lu. Maria etiandiomoglie di GiouanniBladiJllabo , per
cederli tuttala Bulg^ia , perche
Bulgaria mandato all imperatore, gli promifedi
ella ottenefj da lui , quel che uolcua >
ne molto dopo in perfona con trefuoi pguuoli,
figliuoh'jmcora clm fuggiti term
cr fri figliuole and a trouarlo . Tre altri fuoi
d'andar a darfi nelle moti alTn
aUa montagna con buona guardia, coOrctti furono
Maejtro, cr gli altri patrit^ Hor
pctratore i fra liquali l'unpcrator fece Prufitano
cailcllaruinate, cr alcune fortifica
foggiogata che shcbbe tutta U Bulgaria ,
alcune

te, col mcttcrui entro una competente


guardia,fe nand ad Athcne a jodi^acu
ebebbe, cr confeaate alla [ita chiefa mol
ni Iloti fattiaUa ucrgine Maria ; cr donate
a CcjlantinopoU cr hebbe il trionfo j nelquale
egli
te cofe pretiofe,torno(fene
che uolgarmcntc fi chiama
in tefla quella mitra diritta
ufo , cheuuol T fu* dir quella

che la portano tu teflay cr coft ornato g


perbta che fi pigliano dentro dtloroftefii quei
andpcrfinoaltempiodifantaSoffia,perfodisfarimancoraalcuniuotifam^^^
preg mollo Ihrcttamcnte che uoleffc torma queU
angaria
arriuato ,
li Patriarca Io
de' poueri detta Allelcngio , ma non pot ottenerlo i tutto che efio imp. promejjo
,
"Euf^tt Bulgheria . U QucHo Patri^ca Sergu
haueffe di annuUarlo foggiogata chaueffe
funede nel
rhaucr pafeiuta quella Chiefa zo. anni, pafi
all altra ulta , 0 in fuo luogofu
"

fatruacat
a Sait.
dopo
pollo E ujlatio , Principal di tutti facerdott della Chiefa
i
Palatina . Domata la m
paria popoli detti Crabatari Sirmio ancora fifommeffimo aU' imperio
cr
Rem
, i
qi^scraribeUt
no. h'impcratorpoifccenmprefadegliAbafgiyilprencipede
to.
hebbe la nuoua che dietro ribeUati gli s erano XippU
Doue arriuato ch'ei fu,
Sediten* (yatritif, nu ben tojlofi racheto quefio
cr Niceforo figliuoldi Borda Foca, cr tutti
di Nift/r,
dal Xippia,cr d Xippia poifu prt
tumulto} perche ejjndo flato Foca ammazzato
Cr di Xif~
fo cr menatoa Coflantinopoli
prigione Hor I mperatore librato da q^ft tm^
fio.
paccio,ucnneagiornatacongliAbafgi,crcffciidofiattaccataunhorribdbattaglid^
molti da l'uno , cr l'altra parte ,fi /partirono
con ugual
fra loro , dopo l'occifm di
uenUti un'altra uolta alle mani , i
Romani rimaja uittonofi cr Gwr
uittoria . Ma ,
ne
piu adentro dcQa Spagna detta ibcru ,
gio prcncipe de gli Abafgtfe ne fugg nel
tanto di tcnitorio aUimperotore quanto chei dimando, don*
Hette molto a conceder
Fatte tutte qui [le cofe pro/pcra*
dolianco per ofiaggto il fuo figlmcl Paiicratio .
d'andar in Sicia , ma una infermit mortale
mente , fi mojfe col campo , con animo
la )m morte
L fopragiunje , che tal dijegno gli ruppe . Ma poco auanti
Mertf <1E
ftatio Patriarca,
gouematahauea quella Chiefa caiholica. Etpncl
che otto anni
/?jlie pmn-
AkfrogouernatordelMcnallerodeBofludioportaUimpcratorchefiauanclkM
<arr4, & di
pairtar*
iaftlio I m- infermo , Giouan Batifla perci fubtto da quello fu fatto
la tefla di fan ,
feradctt.
ca,mala fera ifleffa fi mori imperatore , ilqual uiffe CT regno fettantadiu a^
rejtodcl tempo fu cola
ni ifolo hebbe d geuemo cmquanta anm , cr alquanto piu , il

lcgaprimuramentcdelpadre,poidiFoca, cr dopoluidelZmifca.
pnoio
. . ,

PARTE TERZA. 193

IMPERIO DI COSTANTINO
FRATEL DI BASILIO.
Orto che fu il uecchio Bafilio , il fuo fratei Coflaniino fu*

bito prefe limperio , che d'et non era molto minor di lui. Et
perche egli tra di natura diffolutijitmo cr imprudente ,CT4U*
uczzo allo ftarfene fciopcratocTotiofb,(pcrcheilfuo fralcl
Baflio non kauea mai fatto cofa ucruna di faputadi quello)
perci fatto impcradore,tenne anco lo ftrffo modo di uiucre, et
commeJJilgoucmoadalirifCT'dicoa perJone che niun faggio deUindufiru loro
mai dato non haucano, cr non pur ignobili, ma n anco Uberi ; anzi pagani rozzi, CT

B altuUoB.trbarijcfp>ncnattcnJetia fenona' foUazx* traila gola, alla biffuria, al


pazzo gioco, anzi beiiial, de' (Lidi, alle giojlrCfO'aUa caccia. Et quantunqucci
foffe di corpo grande, cr robuU)?tmo ; nondmen per la dappocaggine fua,CT uU*
tdilTanimo ,tm fi jludtauadiracchctaritumuUi de Barbariconlc guerre, ma i

con prcfcnti,cr con degnila. Etifuddmperunfcmpliccfoffetto,puniua. Era


perfona di poca laulura , che facilmente dona orecchia alle calunnie fdcgtiofo CT
collerico , ttu non perci tanto gli duraua come al fratello ,crfi placaua molto piu
agcuolmcntcicr quando fi trciiaua haucr trattato mal qualcuno, incontanente fi

rauucdeia . Etpcrche egli putiiuancOa perfona molti, perci la pena per lo piu
ufata da Uii era il cauar lorgU occhi,come pena piu che moUaltre Icggtai , la quale
cofhignc Ita iccndennal4ripofrft,cr non far piu del male. Di Lena fua Qojh^
moglie,
figliuolad'Alippiohuomo potcntifimo in quei tempi, hebbe tre figluioUnc nella fua lio, erf-
gioumi il icr morta che fitlor la madre,ei le fece nutrire in corte. MaEiidociafua Inule.
figliuoli maggiorc,perche per una malattia rimafeguafta del uolto,fifece ffontana
^
mente monaca . Dell'altre due fatto che
, fu imperadore , non fi prefe ucruna cu*

ra. Coflui fu huomo prontifimo al donare} ma percioche egli non ufiua rettamene
te la benignit ,
per cadeua in tutti quei uitif che contrari} fono alla liberalit . im*
pcroche egli confcriua i piu grandi honori
, cr magifbrati a D<trbari fioi familiari, i

quali per ifchiaiii comprati haucua, cr fatti cafhrare , cr datoli ilgouerno della fua
camera, cr di fxrloaddormeiUare acofioro parimente denauai denari a corra*
-,

tei agli altri non tra fi liberal nel donare . Et qucjU furono i fuci colimi. Hora
racconter qualfoffe la fita fortuna 1 Pazzinaci popoli di Scithia (come detto hab*

biam di fpra) paffato il Danubio,non piccai danno dauano alla Bulgaria . NidCc*
fantino Diogene gouemator di Strmio , che Duca CT capitano <fci Bulgaria an
" *
cor detto, gli diede una talrota, che gli coftrinfe a paffar di ldal Danubio, crpc* *

f rr l'.trmi Ef perche morto Bafitio (il qual con gran clcmentia concedeua tempo
u tributari} di pag.tre) Imperio era ereditar di due annate del tributo ,
Coflanttno Atntit j di
co:t acerba i rudclt gli rtjcolfc di tre anni ancora cheglifu imperadorc,n hcb Ciftua mt.
NNN be

y
Digit'
, . , . .

fM DE GLr AfJPTALr DI Gio: ZO:n AR A


be alcun riguardo a' poucri , i <juali tutto'l tempo del fuo imperio , hebbon cattiuiJH* jy
kvmtsa h me ricolte . il capitan dt Samo uinp: formata de gli Agaretii mandata contro
ili Altre-
alfiJ(>leCiclade,crdadodictnauiin fuori le quali et prejccon tuttii lormarina*
m uuitt.
ri cr tutte [altre mand in mina , M j fmperadore effendo molto in l conglt an*
ni, oltre alla debolezza della uecchiaia, trouandofida altra malattia trauaglia

tOyCrefJindoP difpoflo d'eleggere un fucceffar dell'imperio, [tmeffe in cuore di


far Coflammo Dalaffcno Patritio , cr darli la figliuola per moglie , CT hauerlo per
fuo genero . M and dunque a chiamarlo in Armenia, douc quello fi tuuea ma aitan
ti che arriuaffe , fi mut d'animo , cr per marito della fua jigliuola cr imperadore
eleffc un huom de prencipali , nobile , cr alzato alla degniti dt gouematore M4
perche la cofa era difficiletta alquanto, perche qucU'huomo iHu)bre di Komano Ar*
giropoUtano , il qual egli dijgnato hauea per imperadore ,crfuo genero , haueua
fraudf vfa
moglie i che fa cofiui i finge d'effer lutto d'ira infiammato ucrfo di lui , cr di uolcrlo
ta m diutr-
Ile.
far morire ila onde fubito mandati i birri a pigliarlo , cr menarlo alla morte , ardi* g
na che alla moglie tagliate fiaiio le chiome ,
crche poi fa fatta monaca . Queid
donna non fapendo il difegno dell' imperadore , f content molto iiolciuicri di quella
mutation di Rato nero In quella ordina he
Merle di > perci lafciataf tofare , f ueft di , c

Ctfltnttn. Romano Argiropolitano nel palazzo reai menato fa, cr mi gli fa fubuo fpojar la fe
conda fgliuoU . Perche Li terzi (per quanto uien contato) non uolfe hauerlo per
marito, perche la fua prima moglie contro a fua uoglta , da lui era fata fcparata In

qiieRa maniera dichiarato Cefare,prefe per fua moglie Zocna. Et Coftantino il


terzo giorno dopo la cclcbration dt quejic nozze, mori, che fettanta anni,ej piu b*
uca, cr tre anni meno un mefefu imperadore .

IMPERIO DI
ARGIROPOLITANO.
ROMANO
^
Benj-itii OM A N o che Argiropolif chiamana , fubito c'bebbe meffo
di Lemitne.
il pie nell'imperio , tolfe uia del tutto quel tanto odioj tributo
detto AUelengioiO" accrebbe il falario ch'era uftto darft del

ffeo imperiale, per liberalit de gli imperatori, a' cantori della


gran cbiefa Impcroche egli fapea benifimo che [ordinario
.

falario non gltbaftauaiauuegnachenel tempo che daUimpe


radere fa lor ordinato > CT pagato , egli f trouaua prouifor della chiefa di finta Sof*
fa . Tutti quei ch'aano debitori o al publtco, o a perfone priuate, liber da' lor de*
biti,a quegL awmUandoli,et per quefi pagandoli. Dijlribui una gran fmma di dona
ri per [anima di Coftaiitin fuo fuocero, rifcatt molti prigioni , et ricri quei uefeoui
che per cagion dcl[ Allclengio s'erano ridotti a gran pouert; cr confol tutti coloro
ahe dal morto imp.crano flati trauagluti,cT a]fiuti,0 nella ulta, o con la conffcattoa
de' beni,o altri modi. M a fece mettere in prigione, cr poi acccecarc il Prufiano mae
jiroBulgaroiconcicfucoJ cIk egli lo prefe ajojfetto, che non haueffe qualche oc
culto
, . . .

PARTE TERZA.' 9T
A culto maneggio con Theodora forclU di Zoena imperatrice > cr Theodcra confin
4 Prfrro . In ww torrr /ree metter prigione CoHanim Diogene marito iuna Jiunh-
pot ligliuoUd'uiufuaforclli, perche haura tentato di farfi tiranno. Aldrpdcrio
della uedoua moglie di Giorgio prcncipe de gli Abafgiy(dopola morte di (fucilo, k
quale gli dmiMdk rinouation della cga,cr moglie (nrfuofigliuolo^bcnignamens xhtfpx/ra
te fdtsfcce,rinouandok lega-, cr mandata in Abajgia fa Lena fua nipote fi^uok .

del fuo fratcl Bafilio,cr curator del palazzo cre Pancratio ffofo di quella Efjrn*
dofi poi dilibcrato di pigliar la citt di Colepo, che Bcrrea etiandio fi dice, fi meffe in
ordme con quanto gli bifognaua per tal'mprefa Impcroche Niceforo, cr Giouan*
.

ni impcradori hauendo prefe molte citt della Fenicia, cr della Scria, CT foggioga Palamitaf4

tele all'imperio Romano ; Bafilio che uenne dopo loro , effendo occupato nelle ^e*
ditioni contro a' Bulgari, non hebbe tempo di Jlabiltrle folto Hobbedientia delTimpc*

rio, ma non per niuna di quelle mentre ch'ei uiffe ,ft prefe ardir diltbcrarfi dalgio* garenh
B go della foggetlione Ma effendo imp. Cojlantino, cT gouemando fimperio difp)^
lutamentc ; a gU Agareni parue tempo di far quelleffetto che molto tempo auanti
difcgnato haucano j La onde tagliate a pezzi le guardie,prefcro le citt .Et il pren*

ape di Calcpo con continue /correrie , cr facheggiamenti moleftaua Antiochia, CT


gli altri uictni popoli della Scria foggetti a' Romani dal quale (uiuendo ancor Co ,

flantino ) bruttamente fu uinto il capitan (f A ntiochia, d quale con perdita della mag
gior parte dc'fuoi,a pau faluofi . Onde R ornano dato che gli hebbe uno feambio,
egli jeffo in perfona and a quella guerra E( quantunque gli ambafeiatori Cale HmhtfcnU
pitoni con molti prefntigli andaffer incontro per k uia,cr dtmaiidafferli perdonan
Z4,con prometterli la rinouation della feruit , cr lo fborfamento de' non pagati tri
butiyCT di tutti quei che per l'auucnirc eifoffe per imporli, fnza eccettione, ofeuft
uerutu > cr bench ancora da molli capitani illuftri perfuafogUfoffe l'accettar que
fi partili cr non andar piu auanti ; nondimeno ei non fi uolfe punto ter gi del fuo
Q d^egno, paifandof di poter con grande ageuolezzauincer gli Agarai,c acqui 7
farfi con lhaueme uittorit,una gran fama. Pa ffato dunque auanti in Sona, fece, cr
fortific le fue trincine . MagU Arabi huommi audaci, cr molto fpediti nel correr
4 caualloyCr ignudi,di qu,cr di k da le trincine meffno l'tmbofcate ; cr fe alcuno
ufciua fuori a pafcolare,oabbeunare,fubito alla ffroueduta gli nano addoffo,cr .

tammazzauano, o almeno lo faceuan prigione } il che fu eagionc che cr ifaldati, cr


i caualli fi moritiatio difame, c;"fete.Auuezzatifi poi molto piu a cofi fatte forre

rie,cr fcaramuccie , cr riprendendo i Romani di dappocaggine , fubito calaron gi


ccrraido da' moiui, cr Icuato un Barbarico grido,mojlrandofi dcffn una grandini
ma moltitudmc,perche non corrcuaiio lutti ferrati inficine, ma di/pnft,crfcnza ue
runa ordinanza afftltaron le trincine imperiali . La onde cotanto ffauento me/fono
4 Romaniychc confiifamcnte k diedn a gambe ; cr rimp.ftrffo dalla fua impaurita
guardia abbandonato,farebLc fato prefo, fe da uno non fofje fato meffo a cauallo,
cr fatto fuggirc.l Romani dunque fenza unun ordine fggtuano ieri Barbari fu
pcfatti d'una colai non affettata fuga,non f meffon a pnjeguitarli ma entrati nelle-
,

NNN - trincine.
I9tf DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
trtcicrCfCT preft alcuni pochi pcrfonaggi ilLtjh"i,cr fachcgguto il padiglion impe* D
rUle,picno di norie ricchezxj^,cr caricatele [opra con tutte [altre bagd
t lor caualli
Etmano erw gUe,fi partirono . L'imp.fKT la foUecitudineyty diligcntia de
foi foldaii condotto in
An^Jocfci4,cr di quiui p^i a Collantinopoli, non fi mantenne in quel medcfnno animo

Al edifica
prima,anzi diuetme piggiore^ che con grande anfet confiderando alle
Ut. cofe perduic, d'impe.diuame uttaccrbOyCt crudelrifcotitore, ricercando da figliuoli
tutti i paffuti uecchi debiti de lor padri,et contro afudditi,rirdifcando quegli edi/tif
reali, che o dal tempo,o dal fuoco erano flati ruinati. D/ qui Henne che molti furon pri
ui delle paterne cafe,et fpogliati delle lor antiche ricchezze, riducendofi a una cjire
ma penuria.Et con tutto ci, di cotante rendite ei non ne mcttcua alcuna nel fifeo, ma
il tutto confumiua in un monaflero,et in una chiefa fabbricata aU'honor della madre
di Dioirt non pur quefli denari ui ffendeua,ma g^an fomma degli allri,tqualicgU ca
uaua fuori del fifeo fi che di lui fi ucrificaua quel che gi dtffe uno. Ruma, Edifica,et
quadre muta in tonde.Vnaft fatta ffefa et entrata ordm a' monaci, che con
le cofe
g
Manta ar-
ucncuoc non era a fi fatta forte di perfan, ma a huomini dcluiofi,ty di buon tempo,
ri luti. deputati dal publico per tutte le prouincie,iy nelle citt piugrafc,et abbondanti. Et
di ci fa detto affai . Amer fgfiuol di Calcpo , entrato in Co/antinopoli, con molti

Pace Cale- prcfcntifattiaUimp.impetr da bii la pace,cr rinouoUa. Zoeru imperatrice andata


fitjna. a PetreiOffece monaca la fua forclla Theodora. Diogene Cofantino dopo La partita
Theodo a deliimp. da CoHantinopoli, offendo /coperto che tcntaua di ftrfi Re, fu cofretto a
diurnia ma
fuggirli in Schiauonia,cr ejfeindo pr^o, cr efaminato,fi gett gi da alto,defidcran
nata:
do piu toflo morire, che dalla forza effer coflrctto a riuclare i complici. In quefli gior
ne Ar<<ti affaltoTono la Mefhpotamia, i Pazzinaci la Bulgaria , et gli Agarcni la
Ufljti i la cofa di mare della Schiauonia ; con i quali foli effendo uenuta alle mani l'armata
g!i A4rf Romana,abbruci
la maggior parte delle lor nauncr quei pochi (he di qucfla batta

una tcmpeftanelmar Siciliano, pcrirono.D'affrica etian


^ '
dtoufette fuori qualche mille naui, rumarono molte ifole,cr alcuni luoghi fu la mari
^
na.Ma le galee Romane hauendone prefe una parte,nuccifer molti,cy joo.prigic
ni mcatcnati mandaron all'tmp. Ma Giorgio Maniacc principale Spatario,cTgoucr
tutor delle citt poflc fui fum E iifrate,ha!icndo prefa Edcffa,mand alltinpe. una
tpiftaLi cpiflola iui trouata,fcritta di mano del Saluator noflro Chrijlo Ci icfti. e /fendo laCap
feruta di padoci iyF Armenia,!:^' la Paflagonia,fieramente trauagliate dalla fame,cr dalle ca
imita dii uallcttc quafi tutto'l paefe di Leuante,molti furon co/hretti ad abbandonar la patru,
n;he^ Sa..
^ ccrcorfi moni paefi,a' quali [imp.donando libiralmcnte una buona fomma di da
nari perfolleiiamento loro,pcrfuafe che f ne tornaffero a cafa . CXu ejo jleffj inip.

nno:t,crrifccin Co/lantinopoh gli /pedali, v altre ca/cruinate,doue anticamen


te fi raccettauano i lcprofi,o daltra malattia inatrabilccifcce anco laqiiid^to della
citt. Finite que/lc cofe, la morte gli sauuicitiaiu, et qui bifogna cfporrc in che modo
egli mori. Venuto alla degnila dcWmpcrio,ei fi promctteua una lunga uita, 0'd'ha*
uer a regnar gran tempo tutto che gii ci foffe di feffanta anni, CT s'aniaua fbgnan
-,

do di uoler in ogni modo lafciar un fo figliuolo lrede delltmpcrh, come che niuno
. non

'V
, ,

.
*
' '

PAR T E TERZA. .

ipv
A nanfe n'hduefje ancora j CT non confiicraua il frfnato , che U fua impaairicc era
gi donna di cinquanta amii , a- non piu atta a conciperc. Laonde da prmeipio
non attendeva ad altro, giorno, crnottCtche dar addoffoaOa donna, (^permeglio '

poterlo fare,u(aua diuerf iintioni, attaccando al collo alla moglie varie gemme,
cho
pareva haueffer virt difar concipcr fgliucli o~ ella volentieri faceva iltutto , n
ancoftfckiuaua daglimanti,cr dalle malie . M<t veduto aUtfinc che in vano
saf
faticaua,nepotra ventre al fila difegn , ci non amava piu la moglie come prima, di
rado la vffitaua cr tanto piu che mancategli le forze per [et et non poteva
, piu
ufar con lc[. Pajfati dviujuc che ftrono alcuni anni del fvo imperio ci dtuenne ni* .mjire
,

mica dcWimpcratncc . EtcllaaR'tnco .trouedutaf dijpregiare , tanto piuche i'^dulur*


la fila libidine la rodeva , cominci crudelmente ad odiar lui . Haucua
Romano un
Rimuco, (che era anco {lato filo fauitore avanti che foffeimpcradorc) il qiule
ha*
uea un filo fratcUo chiamalo Michele], giovane di maraviglio
fa bcUeia conceffali
dallanatura. Cojhti raccomandato dal fvo fratello allimpcradorc.fu
^ elcttoper ~*f*^
uno de Camerieri . Limperatrice hauendogli dato d'occhio,
fc n innamor di for*
te.che ella ardena.cT piu di giorno in giorno fc n infiammava, per la
commodii che
hauea divederlo ogni giorno, anzi a tutte [bore . Et ciuanlunque prima ella
haucf*
fehauuto in odio [Eunuco, nondimeno allhoracUa lochunuua
fpcjfo a ragionar
jco.cr nel ragionar cefi alla domedica , [amica in mcn di che entrava a dimandar*
li come fieffe Michele . Piu volte battendo fatto qiico giuoco [accorto Eunuco
, Cjplui.
s'atttiide chella nera innamorata j onde fece intender alfratello che tal hora
andaffe
a mfitar [imperatrice cr chefe da quella uedeffe punto taitato.chc
-,

fi arditamaite
fenza ucrgognarfi cominciaffe a metterli le mani in fcno.toccarla, baciarla, et abbrac
darla . Che piu f cotanto fi fcaldaron i ferri, che U cofa andauantifiii
aWufar con
Idio-fi uennefra loro a tale, che publicamcnte ciafeun uedciu che quefta donna or*
deua dell'amor di Al icbele.cr fc ne marmaraua non pur in carte, ma per
ogni canton
delladttil'mpcradar fola era quello che non ne fapea nulk anzi che dormendo
[ tmpcra. in unojeffo letto con [imperatrice , ei commandUua a Michel che
gli fic*
gaffe i piedi Et chi quel che non creda che maneggiaffe anco i piedi deWimpera*
.

triccf Et cefi [tmpcradc'y dtuenne quafi


ruffiano, cr concubino damendue. Et
bench lafuaforcUa Pulchcria, cr altri molttgU feopriffer
quefta ccmedta,cr [au*
uifaffcr cheftguardaffc ; il buon mcnchione non fece altro fc non che prefo alquait*
,
to a fofpetto Michele gh dimand fcucrofoffe che [imperatrice [amaffe
, -, erne*
gando la cofa Al ichclc, cigli diede il giuramciUo . Giur etfaljamcnte Michele, che
nonfoffe vero . Ondc[impcrador veduto tal giuram.cnto tenne per certo che
, il
tutto gltfoffc flato appofto. Ma
per fi fatto giuramento falfo,dicc che Michele
fi fu d,
prry da una crudclifiima malattia . Dicono alcuni
che a certi tempi egli ufciuaftic*
rt di fe {ieffo, crflorceuagli occhi, cr tremante cadeva in terra . Di poi tornaua in
fe {ieffo il che anco gli auucnn: piu volte alla prefentia dcl[impcratore
idqualc do
Irndoji del cafo di quc{{huoiK3
, tanto piti giudicaua che falfo
foffe il romor cIk di
quello s crafpxrfo perche non pcnfiua mai che untale poteffe innamorarfi d'alcu*
,

NNN 5 n4

'
Digli.; -J
, . , , . .

198 D.E GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


A doniui, n ucrwu donna di lui . A Icuni ancora fono , i quali affrrmanOfChe di tal D
innamoramento [ impcradorfoffe conftpeuolc } ma che conofcendo la fua donna luf*
furieftjiima , ei fffniffe ch'ella foffe innamorata di M
ichele cr con tjueUo baueffe

4 fare,cr mofhrafje non faperne nulla , acci la donna non haucffe ad ufar con alni
Mora effndo le cof in quefio termine , auuenne che l'imperador s'ammal, ei^an*

, fi che pareua un
dofegli tutta la faccia morto naturalejCr co'l fiatare fpeffo, a fati*
capoteuaraurr lo IpiritOyCr gli caddero quaf tutti icapegli del eapo. l^qual

,
0 con maLc .
malattia fi fluna che dalla moglie procurata gli foffe , 0 con ucleni .

Trouandoft egli cofi md diffojlo , fe n'and a lauarft in un certo bagno della corte , i

cr and (dico) da fe fnza che altri lo foflcneffe , in tanto che ntuno, haueria mai :

M'fff di giudicato che fjffe flato per morir fi fubito . Ma


andato che fu del corpo ,c^poi >

Ktmdtit,
calatofi nel bagno ,
che fini la tragedia > perche alcuni gli tuffaron gi nel*
iui fi dice

Facqua la tefa,ZT per gran pexxA b> tenner folto ; tanto che effondo quafi mortojo
traffer fuori, cr dtfiefcrlo fui letto . Della qual cofa effendoft ffarfo il grido, l im* e

pcratrice ancora per tal cafo fingendo di piagnere, and per ucderlo > ma fatta cer*
ta,chc quello era morto , fubito partici Stato che ei fu alquanto a giacere fcnz4
.

parlare, mand fuori per bocca una certa materia ncra,cr fpir . Regn qiicf huo*
mo cinque anni, cr mezp cr dalla fua ptieritiafu bcnif^imo tnfhutto iirllc Ictlcrr ,

(j'nellecofe Greche,c^ non era ignorante deUe leggi ciuili. Ma nondineenoeift pem
faua,cr uantaua di faper molto piu che non fapeua

IMPERIO DI MICHEL
PAFLAGONIO.
OM A N o fatto c'hcbbc qucflo fine ,
Fimperatrice fututU
Z*m4 ft M ichele E t bench i fuoi familiari,
intenta a far impcrodore . |
inpcradtr
cio quei che erano flati jeruitori di fuo padre, la configliaffero

a uoler foprafeder alquanto,cr meglio configliarfi, nondimeno


di uenir a capo
fattaf befjr di qucflo lor conftglio ,ffllccitaua
Mi
del fuo difcgno,et tanto piu,chc lEunuco Giouanni frateldi
poco ch'ella haueffe in*
hauea meffa quejla pulce nell'orecchia , che ogni
chele, gli
Incontanente dunque l'amica met*
duoito che tutti loro (ariano flati ammazzati.
le ucfli reali, cr fattolo feder nell imperiai fedta cr ella
te ut dffo a Michele
findogli a feder a canto , cfort lutti a uolcrlo con effa lei falutare
imperadore , C
la meffa
fargli riuercntia Alcuni dicono che quella fiefft notte foffe celebrata
.

chiamato da Uro m corte, il quale trouo


dello fhonfalitio da Alcfo Patriarca ,
Michele che hauea prefo Fimpcrio. Publicatofi fuori cm*
Romano morto , cr
nuotto impcradore parte pn farloft a*
fio fatto tutta la citt ctiandio faltt il
,
,
ucderfi liberati dall'odio di
qm
mico,cr parte con allegrezza grandifima per
che era morto. Ma Fimperatrice petifondo deffcrfi molto bene accommodau.
, , ,

PARTE TERZA. t99

fo,ncfaceafenonquclchcucdcuJchejcfJepircUirlegrato. hUaU fine non po


tendo pi fimularc, cominci a mutar cojiumi,cr hjucr Li a folletto ni perche te*
menda ch'cHi nat gU ftcefjc qualche male fcherzo nella uita^ cacci di corte i prcn*
eipali (cruitori ch'ella haiirUy cr toltegli le piu familiari,cr inirinfcche donzcUe,glie
n'ajfcgn dell'altrc come lui piacela } jnabnente fatte molto ben chiuder le flanze
delle fue donne , douc anco ella jlaua , cr pcfalc di piu una buona guardia , non la-
feiaua andar uerun a parlarle , fe prima il capitan di Ila guardia non fapea chi quel

[offe , cr ci che andafj a fare . Perche lefempio di fe jleffo gli mettea paura , cr
t configli anco di GiouanniEunucoJuo fratello, acio far lo fpronauano. Eraqucjlo Ceflum di

eunuco huomo acuto cr fui gliato,cr d'un cerucllo che non fi lafciaua cofi mtender

B da tutti, doppio con quei c'hauea a fare, pronto, follecito, o" nelle faconde infa i*
gabile,ZT non punto dato alla dcUcatezz^i delle utuande , o al uino . Pero non trala
Jciauacofaueruna che attenente folj al gouerno della republica. nqucflo flato
dunque fu ridotta Fimperatrice . Ma
Michele prej fopra di fe il gouerno publico,
Caggrauaiuloglifipiututtauiailmaleaddofjo(,ilquale alcuni interpretauano una
uendctia di Dio per lo fi>crgiurofatto,non alirimenti di quel che gi auucnne a Saul,

craUri una pazzia, cr debolezza di ceruel'.o) tutto'l pefo del gouerno dell'imperio
rimafe fopra le ffialle dell'Eunuco , tutto che di giueflito foffe da monaco, CT
fi

nell'habuo Jblamcntefaceffeprofefiion di quella Ulta. Ma Cojntin Dalaffeno Pa U DaLt(fe.


" '
tritio ,
cr fentendo la creatton del nouello imperatore, fi corrucci
fandofi in cafa
fortemente che nelle mani d'un tal' huomo foffe uenuta quella degnit . Laqual cofa

conturb grandemente l'animo di Michele, come quel che teneua che il Dalaffeno
difidcraffe di farfi unperadore Per laqual cofa Gtouanni mand uno dal DaLfJ*
.

no, ilqual con giuramento gli affrmaffe che non hauca da temer di cofa uerunat cr
Q
And il Dalaffeno cr dallimperatore fu
che ti^lo andafj a trouar I tmperalore .
benignamente nceuutOfCr'honori, o'dirobbafattog^ande,ma con ordine per .

che non paniffe della citt. Ma N(crf4 fratei dell'imperatore , difcgnato capitano f^ieeta Ca.
dlAniiochia Dafnea, non fu lafciato entrar nella citt. Perche hauendoammaz
***
zato il rifcotitor delle publiche gabelle , dal qual fi tencuano crudebnentc angarpg*
giati , per paura che qtiefo Niceta di ci nongb puniffc , gb ferraron le porte fu gli
occhi ,n giamat tuffer lafciarlo entrar dcn.ro, f prima con giuramento non pr*
mtfe loro di non riconofeer quell' homicidio . Ma Jenza farfi conto di quel giuramen
to, entrato che ui fu ,fecc tm. rtr mobi, cr poi prefi cr legati alcuni de piu honorati

cr gran cittaduu , mandogli a Collantmopoli, cr fcrtjfe a Gionanni fuo fratello, che


dagli A ntiochcni. periiaffettion che portauano al Dalaffeno, era jiato ferratofuori.
Per queia cofa il Dalaffeno fu confinato ncU'ifola Platena > cr Cofantin capitano Coflantm

luogcmro dolendofi di quefla ingiuria , crpublicando lo fpergturo di Niceta, fu

ferrato m una torre, il Dalaffino poi rimenato a CoHantuiopoli da Platena, fu


NNN 4 '
mcjj
. , ,

joo DE GLI ANNALI DI GIO. ZON ARA


et
meffh ncU torre . In tomo <t (jucji giorni gli Agjrciii prefon W ira, cr i PoTxitidci D
per tutto andauaiio predando le promeie R ornane . Morro che f Niceta capitan
ti

d" Antiochia, Cojlantino parimente fratello de li" imperatore fuceeffe nel fuo luogo,
Cojixntne
Capitano di cr raltrofuo fratello fu deputato Protoueftiario . Et perche gU Agareni d Affrica,
Antiedi ,
di Sicilia mdeflauano affai ii//f,cr tutta la marina > C armata de Romani man*
et Tiimefli d a fendo molte Icriuui con tutte le perfoneche u erano dentro ine prefero anco
et di Le-
molti uiui, alcuni de' quali furon mandati aUimpcratorc ,CT alcuni altri fui luto
u-ifite,
confttifopra le troni . Pancratio prcncipe de gli A bafgt , a cui limpcrator R orna
Kiielli'ne
no hauca data per moglie la fua nipote , ruppe la puec , ripigltandofi quelle cafIella,
delVAb4f..
cr citt , che gi cedute haucua a' Romani , cr forf lo fece per ucndicar ingiurie
fitte aWimpcrator zio della Cuadoiuu. Pazzinact fttcntc paffando
il Danubio,
1

malamente trattauano i paeft , cr tutti quei che faccuano prigtom ammazzauano .


ideffit di Gli Arabi meffon Caffedio intorno a Edcfft, cr Chaucriano prefa ,fc CoHantino ca*
fefadtCe- pit and' Antiochia fratei dcH'impaatore, non gli haueffe dato aiuto ila foUccitudme
fimitino.
5
cr indufhia delqualc iimpcrator rimuner dt forte , che lo fece Domcftico delle le*
gionidt Iettante.Morto Amer prcncipe dEgitto ila udoua fua moglie chera
Trie^uj ti Chrijliana ,
tnficmc col figliuolo s'ingegn di far pace con li R emani . La onde Cim
ili Editili. pcratorcfccc con effo lei wia triegua per jo. anni, ticiuui tu dtfeordia quei due fra
icUi Agarcni che fignorcggiattano la Sicilia, luno de' quali dimandato haucua aiuto
Gierrh mj
a runpcratore,Giorgio Manucc Patritio gli fu mandato in foccorfo,et deputato an*
tiiace tutte
th prej^era cogouemator di Lombardia . Coflui prima chegli arriiuff in Sicilia, hebbe la nuo
mente tem u come i delti due fratelli s erano rappacificati , cr per niclar l'entrata ncU'tfola al
l.tttejfeinManiacc s'appareccbuuano, cr a quedo effetto haueano hauuto aiuto da Cartagi*
SialUf non
ne Al4 uctiiiti alle mani con il Maniace .finalmente icffcrcito Romano ninfe , con
dimeno ei
graiidifwuoccifiMc di Cartaginefu hautituqucfla uittoria ,ruin anco in qucflo
fu nulami
te tratta: 0 . principio I . citt -,
dipoi a poco a poco andando innanzi quello Maniacc in] pochi
giorni racqnij alTimpcrio Romano tutta la Sicilia . In qucjio tempo la citt dE
p
deffx fu per cffi r prefi con inganno da gli Arabi . Perche dodici de lor prencipali
condujjroa Edefft 500, Cammelli ,
che cufeun di quelli pertana due coffe , cr den
tro di eiafeuna ca un'huomo armato i cr dieder nome di uolcrfar un prefente aU'im
pcratoreicrf'folfro flatilafcialientrar dentro, [animo lorocra d'i^eir la notte
O.ci/itne dellz caff cr pigliar La citt. Hor
non accett dentro fc non quei dodici
la citt
degli Ar-
pcrfonaggi , cui fece g^-atidc honorc seri lor fcruitori con i Cammelli rima fcr fuori.
ni tri, (he
pigliare E- lf perche un certo Armeno mendico ,
perito nella Imgua Arabica che fc ne iiaua di
d(?.icia infuori fra gU Arabi a dimandar la Imtofina , ud che un de rinch tufi faldati dimand
gjnno l'era doue
foffro , fubitofe n'and dentro nella citt , cr trouato il goucmatore,raccon
nii
togli l'uigamo .
Qn-)io goucrnxtorc lafciaii quei dodui capi de gli Arabi ncUacit
n.
.i a tauo t che mangutuno, ufc fuori con molti defuoi cr aperte le caff ammaz*
j tutti gli armati che u erano dentro i pofeu tenuto nella citt, ammazz undtc di
quei dodici prcihipi di- gli Arabi, ^ al duodecimo ttgU amendue lcmani,ilnafb,
cr [orecchie , c lafciollo andar a portar la nuoua di tal rotta a cafa . M4 il Carta

.
gwfp

V
,, . ,


P A R T B T E R Z A. ' IO*
A giiiefr udita la gran mortalit de fuoi , con un molto maggior effercito di nttouo an* .

d in Sicilia . Maniaco accampato/} all'incontro di cjucUo , comanda al capitan dclf


armata Stefano Patritio parente dclTimpcratore (che cofui ancora inftemc col Ma*
niacefii mandato a cfue/a imprcfa) che con dillgentia guardi la marina ,a /in che il

Cartagincfe fuggir non poffa > ijuando auuenga che uinto fia . Ma il prcncipc loro
(dico de' Cartagine/}} ueduta attaccata la battaglia, CT che in cjuella era morta tan*
ta moltitudine d' Africani a che per lo gran numero comprender non fi potctu,fcap* ^
palo delia battaglia , monta in un batcUo cr ingamiati quei dell'armata , fc ne tor
na a cafa . M
Qucja cofa di/fiacque tanto a oniace, che fenza ri/petto ucruno dif*
fc molta udania al capitan dellarmata . lquale ccn/tdatofi della parentela chauea

con [imperatore non fi pot tener che aWuicontronon gli nlponde/Jc ingiuriof*
mente, tanto gli dilpiacquedi ueder/i fuillaneggtare} onde il Maniacc di cotan*

ta tra s'accefe , che lo batt molto bene . Per laqual cofa Stefano fubito nc die*
B de auuifo al cabrato Giouanni fratello delta fua moglie, che per fopranomc fi 5,ryr,,

chiamatia orfanotrofo, cheuuol dir nulritor di]pupitii , (y nella lettera aggimifc toyiailMa
che il Maniacc tentaua di farrellione . Laqual cofa fu cagione che il Maniacc fu fiate /w-

prefo, legato menato a Codantinopoli, poflo in prigione , ty priuo di tutta quelli *


autorit chauea , Ltqualc interamente fu data a Stefano . Co/lui per lo fio mal go*
ucrno fece fi , che non molto doppo l'ifola tornin potc/i degli A garetti ma ; (pra
tutto gl'auucnne per la fia auarnia , ty folamcntc Mcfina gli rimai? (laqual anco
citt deli ifola di Sicilia) per lo granualcrcdi Catacalone Ambujo gouernatordi
quella , lquale ctiandio uccife ungran numero , anzi molte migliaia di nimici. il ca cmtujlone
fhato Giouanni /ratei deWimperadorc ardendo di dtfiderio d'effer Patriarca , fi fece difnd;
^r(!ina.
amici molti de' principali facerdoti , iquali gli promifcrodi priuardelpatriarcato
A leffo ,
come quel che lum era flato fatto patriarca per commune elettione, ma Cau ,

torit dellimperadore . A kffo lmcontro rijpofe loro in tfbeila maniera , Se ucro


(comeuoi dite) ch'io f}a fiato fatto patriarca contro a Canoni , fano ancor priuati
Q Uff>er^ga'
quache da me foirn Rati eletti. Quefia rifpoRafu di tale efficacia, che gli altri fa* e'haueua di

cerdoti fi diRolfcro dalla diuotione degli accufatori del patriarca, ty f Orfanotrofo


rinu/ mg.iniuto dalla fua fperanza j lquale come per fona a/uttfima nel cauar de*
naricoH molte ftraordiiurie angarie, fi meffe a molc/iarc acerbamente i fiidditi .a .

onde la fua forella Maria madre di Michel Calcano, che poi fu impcradore, toma*
ta da E ffefoydoue era Rata per uoto,cy raccontato quanto malamente trattatifofjc-
roifudJiti con/} fatte nuouea'igarie,preg che s'importabilpcfo f/Jc tolto uia. Al*
laquale fgbig.uzzando rifpofe lOrfanotrc^, che ella parlaua come donna,che non
fipcua quanti denari bifognauaall'imperto . Ma Zoeiia imperatrice, fi dice, che gli
^
ord un tradimento . Perche con prefenti, CT promeffepcrfuafc al medico ch'era per
dargli utu purgatione , che in luogo dellottima medicina , uoleffe darli del ucleno ,
nu [Orfinotr^o accortofi dell inganno, fthiu il pericolo Hor c/fendo in quefa
guifa da co/lui gouemata la rcpublica i juoijr-atctli non mcn di lui ( come huomini
tngiujliftmijcr auarisfm) anagarcggiauono tutti -,
Et quantunque [impcrador per
- qiic/Li

Digitizd by CJ j
. , , ,
,

101 DE GLI 'ANNALI DI GIO. ZON/RA


i^uelid cagione gl" haucjjc in odio,nondimeno il fuo fra tei maggiore Giuanm caBra O
Michele la to, non lafciaualormetter'il freno, cr bora gli fruftua, horcopriiiailormitfato
piene Jdl
^ lafciaud che [ mperador lo fapefj . crefrendo la crucici malattia

lutfin"'^ deWanperadore , che piu freffo del fritto ufciua fuor di frfieffr n piu tanto com'e
della I on. ra ufato fi lafriaua ueder in pubiico ,
n piu ufaua la pompa reale, fi ficuro fedendo
utrfatiene ncUa fra imperiai fcdia rifrendeua comera ufato . Anzich attorno a cjucDa hauen
dclU ma-
attaccar le cortine ,
quei che con diligcntia lo guardauano, in quella che s'ac
* '
cergeuano a'Jcgnati ( ch'erano molti ) cheil male era per affalnrlo, CT canario fuo*

ri del fi nfr ,frbito ttrauano le cortine , comandando a tutti gf oBanti che fi pariijfe*
re. Qucjo fi Brano accidente,fi come era prefio aU'affaltrlo,cofi ancora m un frbi*
to lo lafriaua. V edutofi M ichele in fi mal termine condotto, a poco a poco s'afiene
ua d'andar dalla moglie , foffe per la uergogna dhauerla fi mal ricompenfata del
beneficio riccuuto da lei , onero di uederft cofi fpeffo prefo da qucQ'accidente, cT
in un frbitOy pur che non fi uedeffe piu potente allufr con leiyio non fo. Alami g
dicono, che hauendo egli ccnfcfjato [adulterio fino, cria morte delfonperadore fico
antcccffrrc afaccrdoti ,
fra [altre cofe gli frffc da lor cornme/jb , che s'aficnefie
dal coito cr che per qui Ba fieffa cagione ci diffiens per [amor di Dio una gran
femma di ,CT and a Thcffalcnica m pellegrinaggio
danari . Fabbric molte chiefe
'
a uifitar il martire Demetrio, pregandolo che liberar lo uoleffe da tal infcrmita.Ma
non pur non fu libcrato,ma diuenne ancor hidrcpico . Lequaicofeucggendotlfuo
fratei Gicuanni , per paura che una uolta quel non moriffe alla Jproueeluta in un j*
Miri'f l Ca- hitOfty che [imperio rmuneffe per legge hereditarta nelle mani di Zoena, et cbefr

ht fra cafatarimaneffe rumato a fatto-, con parole chauean grancolor


Tev* '

per fro frccefsor nell'imperio dichiari Mi*


Iurecr da diucrit,perfradeaHtmperadoreche
Zaciaadoi chetfro nipote figliuold'una fra fcrcllj , CT lo publichi Cefare. Et perche ( come
tata (er fi-
detto, Z ocna era hfrede di quello , con arte ancora ridufsc lei a far la fua uoglia.
fintala
. j^adrcd' un figliuol mie, una matrona nobile . A mcndue dun*
que I fratelli parlato chebber di quefia cofa con lei,frbito nominarcn figlml adotti*
uo di Zoena, Michel Caldano ; di che ella fi content , fi perche di natura era pia*
ceuole, crahrefi perche ncn ordina di contraporfi alle uolont Icro . Raunati dun
que nella Chiefa Blachcmia il fenato cr tutti gU altri che compieuano lordine cr
grado imperatorio Limperatrte e fu menata in pubiico, cr entrata dentro aUefer*
-,

rate della capella , fi piga m braccio per fuo figliuolo Michele di gi adottato CT
[imper odor frbito lo dichiara Cefare, cr tuttol popolo per tale lo faluta. Fatto
quefio', Giouanni fi penfaua d'cfser ucnuto a capo dt ogni fro difiderio cr elhaucre
fiabilito per frmpre [imperio in cafa fua i ma qucBa cofa fu cagion di rumar a fatto
lui,C7 lutti ifroi amici, c parenti, fi
come al fro luogo dtrafit . l Bulgari (co*
me di frpra s detto) efien^ fiati foggugati dallimpcradcr Bafilio , per un tempo
frjfrrjero quefio giogo di fermtu, cr la ruma del regno loro . Finalmente andando
eglino penjando al modo di liberarfrne , cr
non uolcr piu fiar ad obcdicnza CT
mancandogli m quefio affare un capo i ecco che un ceno Dcluno di uii jangue nato,
crpieit
, , , . .

P A R. T E T E R Z A. 103
'
A cr pirn d'Jngdnno , (ToButii ( per cfiunto uicn r^erito )fuggitof da Cojlantino* nM
poli , cr andatofcnc in BulgxrU , fi public per figUuol bjjardo d' Aronne , che fu

fratei di SamucUo prcncipe de' Bulgari ; il perche da quei Barbari fu eletto Ke i Si

che allhcra quella gente Ba fcopcrta fi ribell, cr mcffcfi fubito a predare. Per fre ri U Bulga
nar qucBe loro feorrerie , fu Jpedito contra di loro un certo capitan con molta gente, "o.
ilquale perche malamente irattaua i fuoi faldati ,fedi notte non fi foffe fuggito , ccr
tornente che da loro faria fiato ammazzato per lo fdeg^io che contra di lui haueano
Onde Peffercitofuo per paura di non cffcrdi do pumto , fi ribell , aeando per fio
capitano un certo di natione Bulgaro chera fra loro , chiamato Ticcomcro, ne con*
tento di quefio nommoUorc di Bulgaria . Le cofe de Bulgari dunque effendo cefi p.r de' Bui
perche chi dalla banda di Bollano ,crchida quella di Ticcomcro ritira* pf /'*
diuif , fi ^
ua i ecco che Bollano con inganno tir nella rethe [auucrfariofuo , elcggcndofclo et
chiamando per compagno non pur del regno, ma della guerra contro a Romani.

B A cccttato chebbe il partito limai accorto Ticcomcro cr unitofi col Boliano, ecco
che raunato tutto il popolo inficme , Boliano diffe. Le cofe de Bulgari non fon mai
per effer ficure , cr in buono flato folto due re. Per fe noi uolete proueder bene a'
cafi uofri difidcratc la uofira faluezZA , ammaxZAte un di noi. Et fe uoi mi
cr
conofeete della Birpe di SamueUo , ammazzate il T iccomero j quando n , ebbe*
dite a lui,cr ammazzate me. Non fi lofio hebbe fiiie qucBc parole , che ad alta
noce da tutti fu falutato re, crii Ticcomcro lapidato In qucBa maniera effendofi .

Bollano impadronito del tutto , prefe BurazXP , affali la Grecia , ottemic NicopoU
con tutto'l tenitorio , paefe uicino ,
perche fpontanamcntc gli sarrefero i cittadini,
che piu fofferirnon potcuano l' infatiabil rapacit deW Orfnctrofo , cr come per
prouerbio fi dice ,
de paefi Romani , fece preda de Mifi . Limperadore hauuto
auuifo di qucfla ribellione, sinfiamm tutto di difiderio di pigliar l'autor di queUa,et
diceua che co fa iniqua fiata farebbe , seglt haucfjc foffrrtoche pur una minima par
ticclla di quello imperio foffe fiata fmembrata , non uc nhauendo egli aggiunta pur
^
ueruna . Ma perche cr non ui fi ucdeua fperanza che foffe per campar molli gior*
tu, che in tanto era erefiuta l'hidropifla ,
che tutto'lcorpohaueua enfiato , tutti i

parenti fuoi lo pregarono che uolcffc difmctter una tal imprefa., cr 1 prcncipuli del
fenato lo fconfigliauano. Maeglt confermatofi in quefio fuo difidcrio , f/lenendo
con le forze dell'animo la debolczZi* del corpo,and uia contro a quei fcditioji, douc
accadde uncafo marauigUofo . Che effendo egli una notte fieramente dal fuo mal tor
mentalo, niuno fi penfaua che foffe per leuarfi la matiina fguente . Ma egli all'alba
fu ueduto a cauallo,et caualcar auanti tutto f effercito. Entrato\chefuncQa Bulgaria
cr apparccchiaiidofi a far giornata, prima chefragl'effercitisattaccaffeil fiuto
^arme , auuennc un ca fo che fem[a ueruna fatica diede la uittoria alTimpcradore
Imperoche AlufianoPatritiouerofigliuolodiquello Aronne effendo fa' Romani,
cr hauendo fatto un poco di difpiacere aWanp.per cafiigo del fiu) fallo non glifu al*
tro impoBo , je non chefe ne /teff in cafa , non praticaffe nella corte cr non en* i

truffe in CoBtntmopvlifnzalicentia deWimperadore.Bi quefiafua calamit dolcn


dofi

DigitiiL.. JOgle
, , .

i 04 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


^oJiAlufunoJntcfachcglihcbbcltrihclimdclIu )Uituiicne,crl'elett)ndiDo
Ptr'cftii D
cui bifognjua obbedire , fi fugg di cafs cr miuto/ di punnt
AdulUn i , cr Ueftiofa^
I Armena,fnfc d'effer famiglio di Teodorocano,crd'andarl campai fi che d nm
B/f4r fi
f^iogaii. non fiiconofciuto
fin che non giunfe in Bulgaru in anco iut fi diede cofi fubuoaeo
iiofcerc , ma nel ragionare , occorfe che alcuni feccr mentionc d"Aronne . OnifegjU
Se cifttfp alcun dc'fuci figliuoli, avteporrcflc uoi unfuofigUuol legittimo a uu
dijfci

bafiardoi Et affermando tutu per una uocc di difiderarardaitisfimamerne cheti


prcncipalo ucnijfc alti mani duno del cui nafcimento non haueffer a jlar in dubbio,ct
chefenza uertin fojfetto foffe difiirpe reaki ecco che egli di fatto fcuopire ilfccrto
a un de cjiiei che piu dogn altro conofeenza haucua della famiglia d: Arcarne Coflw
j

con maggior dil:gcnza,cr piu fifamente guardandolo mfaccia,finalmenie


diffe difim
dcrar di ucdcrc un certo fognai in lui,che non l haueria potuto punto ingannare J
Et
quefto era un neo nero nel gcmbito defiro, accerchiato da molti peli. Et ueduto che
thebbe, crtoltofigiu degni folfctto, mginochtoffegliaptcdi, erbacioUi, dk E
caldo agli altri di mano in mano che giunto ucra uno ucraniciitc di
Jlirpcrca*
le . Molli duticjuc uoltate
jfaQe a quel della cui fiirpe'ftauano in dubbio ,
le ri*
fi
toraron dalla parte di colui che per legittima concfceiiano . Ma cfjcndo
cofi diuifo
il goiiemo cr fra loro in difeordia i principi , ognun guidicaua che quel regno in

quella guifa non fi potefie mantenere -, laonde con queji patti ccniictmcro in*
ficme, chedicomun configlio goucrnaffero amciidue la rcpublicat ma con tifi*
to ci l une era fofpctto , cr tramaua tradimenti all'altro Mrf Alufiano molto piu
Vallano fu
fironto,a intento a tradir laltro, meffe j ptedi atlanti a Coliano. Il perche apparec
accecala.
conuito,et inuitotoui tl fo coUega,nel piu bel del mangiar,cr bere fattegli
metter le mant alla ffiroutfia addoffoyaccecollo.ior A lufiano hauendo egli fle otte
nulo [imperio di qucjlagente Scitica, ordin che Jccrctamcnte
foffe detto alCimpe*
radore , che egli era per arrenderglifi , quando che riccuar lo uolcffe humana
, cr
clementemente , cr premiato in quella maniera che un talmcnto richiedeua . Vim*
pcradore accettala [offrta , gli conceffc l'andar a irouarlo , promettendo di ren*
^
derli il contracambio di And dunque Alufiano incontanente a tro*
tal beneficio.

Mario , cr fubitofu creato Maero . Vimpcradore allhora fenza ucruna itfficul-


t meffe la briglia a quella gente fenza re , cr dijpcrfa, cr di nucuo all'impeno Ro
mancrfoggiogollaicr tornato a Cojantinopoli hebbe il trionfo, ndquale oltre a
molt'altri prigioni , men feco il cieco Dottano . Ma ftando egli male , cr ueggen*
KnUU fi iofi uiciao al morire , difpregiato [imperio cr abbandonata la corte ,
,
fi ritir in
fi monaca.
eh ei fabbricato haucu ne borghi, cT dategli il nome demaraui*

gltoj Anargiri, cr iui gittata uia la purpura, cri' altre infegne imperiali, crf'H^
tofi rader il capo , fi
fece monaco, cr uefttofi della corta ueHc della Chrijhana
fqmmefiione cr humilt, duna fiera coreggia della uolontaria morttficaticne cin*
fi

f , comeqtielthe contro alla fila


uoglia carn.de mcni-icxrfiuoleua. Diqitcjia co*

fa effendo auuifata l'imperatrice , a piede fi mefie in uta , cr and a troiiarh , ma

f ilza potalo uedef parlarli fu mandat.i tua CT io ncn s foje lo facefie pa la ucr*
gegnu
, , , . . , , , , ,

P A R T E T E R Z A.
lOj
gogna ihduerU cof nuljttuvte trattata ouer perche tutto alla penitanudatop
fof[e,ty per ci non uolcffe rinouar la memoria deB'affettion portatale. Partij^i dun
que fewea parlarli . Ma egli in queia pia mutatione non uiffe molto, cr in quel po^
co di tempo non fece mai altro che piagner H peccato commeffo contro a Konmo .
Nfir imperio p mofhr tuttauia clemente, crgiullo per quanto egli potette-, ma ipioi
patelli machiaron la fua bont di glande ignominia. Alenai diconche regn jtte
anni cr alcuni alquanto piu

IMPERIO DI MICHEL
CALAFATO.
O p p o quefo la maeP de' R omani uetme alle mani di Cefa^ Il Calefi-
tefer oper*
rc,pcr Copra cr indujria del pio Zio. Perche Michele intp.no
ieWOrftt-
minato Chauea p Cefare come fcritto habbiam di jpra , ma co^ notrofai
me quel che fen'era pentito, nclTainorinucrfo di quello man* f.UlQ Impe.

tenuto non sera . Per laqual cofa fuori della citt gC era Rato
affigliatoCaUoggiamento, cr uietatogU Fandaraueder firn
perudore ji-uz^t cfpr chiamato Mi partito che fu Cimperadorc di corte, come
5 e detto , i fuoi fratelli a nome dcll'impcradore pnfero cr frriffrno una lette*

ra neUaquale permefjo gli era l'andar in corte . )oue giunto che fu , per con*
figlio dcll'Orfanotrcfo , ei giudic che non foffe da far cofa ueruna.fenxA conpnti*
mento dell'imperatrice . Vanno dunque a trouarla cr Cefare gittatoglip a pie*
di ,
tutti d'accordo gli rammentaron l'adottione cr confantifmo giuramento pr*
mifrrli la lor fede , che Michel Calafato haueria folamcntc ilnomc Simperadore
ma che tutta Cautorit cr
poti-p faria appreffo di lei cr che di loro non aUrimen
tip potria pruircchedifchiaui comprati a dettar contami. Con quejlc parole e f*
p maniera la placarono, anzi incantarono, che ella di natura piaceuole tutta p
rimcffr nelle lor mani . il Calafato dunque pre/ lo feettro imperiale , cr /i 0 rifine i*
corona in tePa, dcBaqualnon era punto degno, non tanto pcrlauiltdcl fangue
MuM Cam
/n/nfi, cr
(perche il fro padre folca impegolar le nani) quanto che per la fccleratczzudc' 1 ItfiuM.
fuoi ccjumi. Perciochc cojtui fu huomo naturalmente pieno di frode, d'animo
iniquo , cr ingr.tto , che gtamai non hebbe riguardo n a parentela, ne amicitia;
che tuttauia nella lingua hebbe il contrario di quel chauca nel cuore cr una co*
fa:^diccua,.cr un'altra occultamente ordina. Et a tutte quePe fue freleratezze
s'aggiugncua una fua particolar inuidia . Ne' tempi pericolofi d'animo feruile mo*
fcrosp fi mpre mai, cr auarisfimo ,jdcgnofo , cr mutabile-, cr por ogni piccola oc*
capone d'anucodiucntaua nimico, ma non cop era facile a placarft, cr di fdegno*
fo diuentar clmcnte . Ma quantunque ei foffe tale , nondimeno ci uenne alla de*
gnit dell'imperio con ruma cr dipruttione dellOrfanotrofo fuo zio, cr ditiu*
tala
f ,. , , , , , , , , ,, ,

%o 6 DE G LI ANNALI-DI GIO ZONARA


L'Orfat^ ta U fiutfoniglu . Impaoche egli nonfcpfx molto fitmlar cr fngere ifuoi co* &
trofi mal hauendo chiamato il fuo zio ftgnore , fattolf
frnm i nt4 per alcuni pochif^ani giorni
trattato dal
Calefatto.
feder a lato, era lui rimcfj ogni cofa , a poco a poco poi andana fccmandoglt l'auto,
riti cr fhonorc . Alla fine , in tutto cr per tutto fi fece beffe delTautoriti , di

<jucho<iuafi in ogni cofa, anzi faceua molte cofe chelotaffauano,cy mordeua*


no . L'Orfdiiotrt^o dunque tutto che della fua cura , ej diltgemia ufata uiucrfo d
fuo nipote fi pcntifp, nondimeno per aUhora non banca da poter rimediarui,nu
perci occultamente tramaua dentro dife flefjh non fo che contea di quello, cr di ra*
do andana da lui . Horauucnnc che fra lui crii fuo fratei Coflantuio nacque difcor
dtagrande,crPimpcratorc fra tutti gli altri fuoi parenti non banca il piu caro di
queHo CoHantino , alquale ci diede il titolo dinobilij^imo ;cr perche l'imperator
non lo cajig iThaucr quello ada fua prfentid acerbamente riprefo f Orfanotrofo,
cojlui per lo gran dolore di fi fatta ingiuria fe n'and a flantiar molto lontano dada ,

citt L aqualcofi effendoft jfaputa, una gran parte delfenato Fond a trouare,non 5
per amer che gli portaffero , ma per guadagnarfi la beniuolenza di quedo . Lun*
paatcrquefoucggcndo, per paura che molti piu non fi raunaffero iui da lui, gli

fcrifc una lettera , nc daquale dopo F haucrlo taffato di fuperbia , lo preg che iiolcf*
fe tornar ada corte . A nd F Orfanotrofo, ma non trouato in corte Fimperatore , il*

quale poco euratof d'affettar il zio era andato a uederi giuochi , CT ffettacoli Cir*
cenft , di cotanta tra s'accefe per un talcfcomo, che di nuouo partici . A dhoraFini

pi rat ere al lutto ada /coperta diuenne umico diquefto fuo zio cr mandata una na
ue per lui , ccmandcgli che fi prefentajfe fubito cr rendeffe ragtonc di cotanta fua
fhperbia , cr alterigia CT nel ucnir fu quefta nauc F Orfanotrofo a corte, Fimpera*
torr da un luogo alto douc flaua a ucderlo ucnrc , con un contrafegno dato a quei
che lo conduccuano , comand che non entraffe in porto cr di fatto mondatali una
galea fccelo condurre a un confilo che difegnato gli hauea j cr in quefla guija rimu*
nercdod'haucrlo primieramente fatto Cefare cr poi anco imperatore . Leuato che
Il CaUfit ^
to fa taflrar ffuM ichclc qucjo fuo zio dinanzi a gli occhi, incontanente fece metter le mani ad*
tu tt I furi deffo a tutti i }uoi parenti , cr fenza hauer riguardo put a' uecchi cr barbati che
gicuani cr fanciudi , tutti gli fece cafrare, io dico cliandio quei chaucuan fgltuo-
Lui di ce
Zoena. li. H or hauendo in tal maniera trionfato defuci parenti ,
giudicaua che gli reiaff
ancora a uincer una altra Hcrculea battaglia , cio di cacciar anco ma di corte Fmt*
pc ratricc ,c di far ci fi mette in ordme ,
perche a farb era foUecitato dal fio zfo
Coifantino .
Qucfi'ignobiiifimofigluiolo dunque contro ada nobtliftma fua madre
ma bruttifimafamafa /porger per tutto,rammentandclc tutti ipcccati pa/fati, chia
mandola jenza fua colpa maliarda cr ini^ntalricr , con dolcr/i ch'ella hatte/fc tiolu*

to farlo mcrne . Wd che fio io a raccontar il tutto i Egli la cacci di corte , con*

fine da ncd'ifola del prcncipe i cr finalmente fenza hauer 1 igurdoa bcntfitij riccuM
tt da lei
,
gli fece tefar capelli cr pigliar un'altro habiio cr ui luogo delia purpu
ra hcreditata daglumichi bifauclifuoi , uejtrfi da monaca . Fatto queiio, come fe
a capo di tutte lefuefaccnde uenuto feffe , tutto lieto cr infoiente fi diede a JlUz,
I . a piaceri

V
, , , , , , . . ,

'PARTE TERZA.- - 107


A d" pUceri , er dUe dclitte . Mala vendetta che non dcrmina punto , tcn lofio ucn
ne addofio a tpief'wiquo , CT ingrato . Perche publicata/i per la citt quella tautd
fta (crleratezza , era ueramente coft pietofa a
veder come tutti fiauano meft , CT
addolorali, non altrimenti che feefii propi) in quella calamit trouaitftfoffero. aIU
fine non fi poteron aftener dallo /parlare a piena bocca di quejto malvagio
tiranno.
Sfdii ione
Et tutte le donne amaramente pungendo nonfacean altro che chumar limperatri
fer nata U
ce. Fmabnente tutta la citt alla feoperta cominci a far feditione. Etperpunir
tonfino di
la sfacciattagginc di qucR'huomo ,fenza /limar la ulta ,
tutti dieder di mano a quel Zoena.

che pi gli uenne bene, cr corfero a furore alla corte i Nel principio qucjio tumuU
to non lo turb molto , ma veduta poi la rabbiafa furia della plebe , che a cento a ccn

togli andava contro cr tutta uia crefceua cr obre a ci,che la ftu guardia fiaua

con paura , CT fo/petto ( perche ancora quella hauea hauuto per male la /celer tez
za fatta contro alla regina) tutto impaurito cominci a tremare . M4 quc/lo a/fan*
B no gli fu alquanto feemato dal Nobibfiimo. lqualc udita que/ia feditione offendo
egli in cafa , armati i fuoi ft ruttori , che molti ne mantcneua , per mezzo la piazZ4

and alla corte, cr incontanente mand ptr f imperatrice, cr contro a' feditiofi /pc
di alcuni che di luoghi nafcoili con lance cr frombole gli deffer' addoffo , il perche

molti furon ammazzati. Kimcnata che fu l'imperatrice ui cortc,fubito la fecero afeen


deretnunaboThcatrOfCrmo/lraronlaalrom.reggiinte popolo, per frenar con
tal mezzo il furor di quello . Ma la coft fu come un aggiugner legno al fuoco cr

molto piu infiamm d ira , anzi di rabbia il popolo . Perche vedutala eglino mutata
di ucjlmenti , la guerra {'incrudel piu affai contro alla ttramicfca malignit 5 onde U
fiuta lanpcratrice Zoena , tutti fi uoltarono a Theodora forcUa di quella laquale Theodora i
.(come di fopra s' detto) per comandamento della forella , mutato hauciu habito, et fidultia Im
perairite.
ue/lire cr mandato a chiamarla per un che gi era fiato firuitor di fuo padre , da

una grangente accompagnata dalla fua cafa perfino alla gran Chiefa, di fanta Sofi

fid lui da tutto' l fenato , dal popolo, cr da facadoti fu [aiutata imperatrice Qjte .
^ ,

fa copi priu d'ogm fperanza Michele,^- tutti ifuoi feguaci . Pero temendo di non
effer ammazzato , abbandonata la corte con il Nobilifitmo mont fu la nauc impe^^
riale cr andoffene alfamofo monafiero dello fiudio, cr ivi fpogbatofi di tutte le ve
piu difi
fie hnperiab fi uef'i da monaeo.U popolo intendendo quefia cof, n potendo
fimular la fua allegrezza > << gr<m furia corfi a trouarlo Al a auicinandofi il tramon
tardel fole, gli afjrttionati di Theodora temendo che Zoena non lo rtchiamafj
per non efft r corretta ad hauer la forella per compagna dell' imperio ,fubito ffiedi*

Hor mentre che fuori delfa^ Mithete,Cr


ron alcuni chandaffir a cauarb gl'occhi ad amendue
CoftiMue
erario del mona fiero fiudu-nfi erano condotti, la moltitiubne del popolo che u era
fon tuteta^
concorfa ,
gli jbcffaua cr dicea uillanie non piccole,cantando alcune canzpnc come 14.

nelle tragedie sufa , m fin che nel luogo chiamato Sigma , cavati gb furon gli occhi.
CoHantmo con animo ualcntefoffcrfe quefia fua calamit, ma MicMe fortemente

fi
lamentava . Finita quefia tragedia, i minij'tri di tal cafiigo,tomaron a Theodora
fbe ancor era in Chiefa. Laqital copi non piacca molto a Zoena che tornata fi nera
a cortei

Digi"'Gd by Googic
, , . . , , ,

ao8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


acorte-, perche come donna arnhitioffitma patirnon poteua d'haner la frell4ptr H
compagna nella potrfia . Mrf il Senato bauendo in gran Kenrratione amendue, <juea
fU come loro imperatrice di moltannt.cr (juejla come noucllamcniefatta,per efiere
fiata cagione dtgittar a terra la tarannideipcrftafe a (juella di piu anni che uokffe
accettar la [creila per compagna . Theothra dunque entrata in corte, haura la Jief*

fa potefi che la [creila ; crg/i accecati [uron banditi , hauendo eglino finito f jmpr*
no loro in quattromeficr cinque gio ni ube uolcffe iddio' che perduto thaucfjrr^

ancoauanti.

IMPERIO DI ZOENA, ET
THEODORA SORELLE.
Ss E N D o capitato rmpcrioRomano alle mani didonne,niu g
no penfaua piu a tradirle , ma tutti , cofi prcncipali del fenato,
come i tribuni de faldati fauano a obbedienza . Amendue dim
que inficine jedeuano in mae/l, tutte le reali cerimcnie
fi fia
ceano a loro , affegnata le fu fecondo tufo la guardia cr femr
pre haueano dattomo i prcncipahfcnatori cr i piu uenerandi
magijhrati ; tutte le liti cr controuerfie,accordi,fcntcntie cr altri maneggi publtci,
ildar audicnT^t all'ambafcerie cr i parlamenti cr configli fi [accano dauanti loro.
Hor temendo Zoena che tutto'l gouemo interamente non ueniffc alle mani della foe
reit (perche alcuni di do bifhigliauano , attefo che quella era fiata cagione di caca

dar iiia il tiranno) o [offe chella difiideraffc d'hauer qualche huomo cb'ufaff [eco,
ella fi dtlibcr d'hauer marito , cr che alla corte fi proucdefjc tCuiw Imperatore :

Condottole fu dunque Cofiantin Dalaffeno,fottocolorche per altra cagione [offe


fiato chiamato . Ma
perche nel filo parlare ci fi moftro affiro,fcucro, dingegno
j
cr huom non trattabile, perdo fu rfiutato V oltofii poi lanimo di quefia
ofiinato,

donna ad un altro che n per nobiht,n per uirtu , n per degnila c magiftrati hauu
ticrafamofimaperlo fuobcllifiimo affetto, degno ucramente dellimperio icr
tanta, cr taleaala bellecca di qucfibuomo,chc bafiaua a far innamorar di lui ctian
dio chi non [offe fiato punto inchinato alla luffuria A cofiui dunque a piota uela
uoltata sera limperatrice j ma a quefio fiuo ardente difo fi contrapofe una malattia,
che [uh itamente tcljc la ulta a quefihuomo. La cui moglie non fu fenza [off etto d'ha
ucrlopergclofiaauuelctuto,periions'haucrauedcrpriujdcl fuo uiiicnte marito,
t.oena pi-
^ un'altra dinanzi a gli occhi che con effo fi giaceffe. Qjicllo dunque dalla fferan*

clflan
<idf imperio rimafie ingannato,crl'unpcratrice dal fuo difio. Ma alla fine uohofa
in: %Jkt- fi con tutto
l'animo a Cofiantino fchcrmidorc, huomo nobilc,di [angue illufirc,et d'ec
ni!.l>re.
celiente belle ZXA > ilqiialc morta che glifu la prima moglie , come che pigliata n'ka*
ueffe unaltra, nipote da canto frate Ilo di R o nano imperatele, noiidtmciio da quel
, lo non hauca mai ottenuto honore ale uno\i binui ro che p: r fi fatta parentela pr?
ticaua

/
. . , , .

f
P A R T B T B R Z A. io

X tic<xu 4 U cortf,cr iWimpcrmrice molto cjro,crfjnulurc} cr cHx^comc donna d'uni,


mo rculCfCr al donar Lv^bifitma^U fccr prcfcnti di uabita di moki talmti . La quai-
cofit fu cagiotic che le cjtliuclmguc,crijofpett(^prcfer ardore di ffarlar di loro-,

fiche Mtcbcle fiicccffor diKomaiio , ebe le medefune dicerie ancora egUvdueba*


uca ottaiMO c hebbe l'imperio j con/tn s Lefho quell' huomo, fingendo che haiicfj
,

commeffoim J che grandi errori , ma la nera cagione fu la gchfa qucHo con A


fino fi flette Cojiantino tuilol tempo deWimperio di Michele, cr dopo quello, Caltro
Michele non gli fu punto piufauorcuolc . Ma tornata la potell nelle mani a Miche
le, dal confino fv richumato a Cojluntinopoli . Et quando fu uicino alla citt in que
fio filo ritorno, hebbe per comandamento di fermarfi cr apprefp) U tempio Demo
cranio dell'Arciduca ,
da uno mandato a pojla dalla corte fu ucflitodclla ucHe impe
rialcjcr cofi uejlito da tutta la comitiua cr guardia dell'imperatore fu accompa
guato dentro della citt to lameffa del congiunto fu celebrata da un certo facerdo
te perche Aleffo che fojfrirnon potr le terze nozv,celcbrarim la uolfe tnondime
g
no il terzo didapoi fece la cerimonia della coronatione . Lo fchermidor dunque in
quefaguifa hebbe la corona , cr lo fccttro imperule.

IMPERIO DI COSTANTINO
SCHERMIOOaE.
Vesta cofa diede fine alla potefli delleduc jrellc , laqual
era durata tre mefi ,cypoi uenne alle mani del) Schermidore.
Cofluicr i denari, cric dignitdonaua fenza uerunaragione, :(4 ,'/>rc-

0 prudente confglio. Le degniti confcriua indifferentemente d^aUia de


alle pafne che di quelle non ncran punto degne, cr sin un
giorno gli fofj accaduto notar il fifeo ,
o l'Erario, ei giudtcaua
che non importaffe milia A quei nondimeno
da cui quando aa perfona priuata,

fi
troiuua effere fiato ojfifb , perdon liberalmente , CT fi diede al tutto a' puceri,
zratlc dcUiie } cr CI fece , parte percacavruia qucU'afanno , crtrauaglio dani
mo che tutto mgombrato ihauea nel tempo delle file calamit, uedutofi di nuouo,CT
fuor d'ogt filo pci^icro condotto m fifelice porto com'era quello delf imperiai p
tentia 5 cr w parte per far cofa p-ata all'imperatrice, cr mofhrarfiigli aUcpo, come
a quelle eh erano perfne cU dcbol natura . Riuolf l'animo alle lettere , piu lofio
a gli huomini li.tcrati , tutto che egli a fatica , s'intcndcffe un pochetto de' primi eie
menti de Ile lettere In qucjieffere effendo ridotto lo fiato dell imperio , le prouin
eie Romane fi trouarono haucr poco ripofo . ImpcrocheunccrtoSciiha perno sufim
incBoiftUuo fuggitofi da Cofiaii:inopoli,cr fatta una buona rannata di gente,
J
n'ando a fermare il piede a guij'a di faluattta fiera nelle montagne della Schuuonia,
cr pofeufi diede al trauagltar con rubbar , et facheggiar tutti 1 popoli uicini lufalli uanuu
000 de'Ro
. , , , ., , , ,

no DE GLJ ATJNA LT DI GIO. ZONARA


c' Ronuni , come fono i Tribdiii, cr i SeruLmi cr altri . Vduafi (jucid noui D
4 CoftantinopolifCimpcratore fcrifjc al gouemator di Durazzoychcconqucih
Boifllauo (che Stefano ancora Ji chiamaua ) faceff giornata . feccia U goutfna*
tor di Durazzo , ma floltamcnte , come quel che niuna pratica o feienza hauca
dellarte de' capuani cr riduffe i ftioi foldati in una gran ruina i fiche effo con alcun
ni pochi a pena fi falu^O" tutto'Ir munente deU'esercito gU fu tagliato a pez%
lo Stfcff
fenza poter menar le mani, o uendicarfi del nimico. Etinqucfta guift andaron
midcrt in- le cofe di Schiauonia . Lo Schermidore (perche delle fue cofe dtmcflicbc bifogna
firme con parlar lungamente ) cfpndogli morta la feconda moglie jgiudicaua di non duerfi
Zoena fi tir
ne m luogo
piu accompagnare
,0"far le terze nozze > ma fi teneiu afua pofla una uedoua con
di moglie
fobrina della fua moglie, nel principio occultamente , ma poi alla fine palcf 'cmciUe,
tn* de ^li Era coRei ergiouanetta molto cr beUifiima cr dicUa nobil famiglia de gli Scic*
Scleri. ri. Et in guifa tale con fi fatto nodo gli animi loro cran legati iuficme CT di

maniera innamorati [un delT altro , che fe a tutte lhorc non fi foffir trouati ififie fi

me , la uitagli
faria fiata piu che morte acerba il pcrclK queta dontu ffonta .

namente , abbandoiuti tutti i fuoi , lo feguit in quell'efilio di cui s' fitto di fpra
mentiune,a fin che come uinamorata potcfjc fempre ueder chi l'amaua,cznon
haueffe a Rar da lui lontana . Hauendo dunque accompagnato qucf'buoino , glifo*
ceqiunte fruitu mai feppe fare, con ogni fuo sforzp fcemauali [affanno, face*
ualilelfefedelfuo,accioconglialtritrauagli,qucldcU'inopia non haueffeoneoa
foffrrirc. Perche cHaetiandioaUhorahauea qualche fficranza ( ma per uana )
ch'egli haucfj un giorno a riufeer Imperatore Hor uenuto chcifu aWaltczza del*
[imperio , in cotanta fua profferita non fi uolf feordar di qucRa donna i ma di ma*
nicra maneggi la cofa con [imperatrice , che fu mandato per lei, accio fi
prouc
deffe a' commodi di quella . Et [imperatrice che per li haue4
fuoi moli'anni dtfmeffo

[cfJcrgclofa,Cfcra diuenuta , per la pruoua di moki mah, piu temperata , glie


lo ccnccffc In qucfla guift dunque Sclercna , da M ittlino fu condotta a Cofaiiiino j
poli , a CUI non fu cofi in un tratto apparcchiato un fitntuofb cr rtebo allogtamcn-
to ,
n una molto honorata fcruit ,
ma in fhcccffo di tempo le fu affigliata unaguar*
dia reale , cr la fi unga nel palazzo . Perche lo Schennidor pngcita di uolcrlc fab*
brtear uiu cafa nello flcfjh luogo douc ella habitaua ,
per pottr , fatto color d'andar
a ueder lafabrica , piu fpeffo uederla . Et in queRa maniera per ucrgogna, and
coprendo quefio fuo tanto amore , ma alla fine gittatafi dietro alle ffpaUc ogni ucrgo*
gna cr fimulattone , ci trattaiia qucfla donna n:u come concubina, o mezza moglie,
ma come ucra moglie, carifiima, cr dilcttifitma . Degli impalali Tbefori dunque,
come da un ben corrente cr largo fiume , abbondauangU le richrzze in cafa, cric
urne dell'ero per ella cran tuttauia aperte 5 perche [imperatore alla fcopcrta and*
uada ki, n giuntai 'oaucria foferto dtuiucrc,fc di continuo non s'haucfjc godi*
ta la fua pratica ;ma il tinto hauca commiimcato prima con [ imperatrice, da
quella ha utiU licvnna i n folamcntc di qucRo ma di trarfcla ancor in corte Anzi .

fi
dice che di confaitimcnto dell'imperatore ,fra quefie due donmcuiole fi fece lega
. . di pir*
,, ,

P A R T E T E R Z A. IIT
A d perpelU4 dmcitu . Sclrrrnj duncfuc rhonor eC A ttgu/a actfuijlo^i , CT gran tcm
po primi f'haixi acifui)htu Ix dcgmta , cr il titolo d'anperutricc ,
di che fignorx
era chiamata . Et /enzafdegno o molcjlu [imperatrice [offerta tutte tjucje cofe .

Afft chrcffendoil marito mczz<oio fra lei cT f Augufla , guxai ella non farebbe
andata a frouarlo, Jc prima eon diligenza non baticffedmundato,fe con lui fat4

fpffr [amata donna . Sclercna


dunque pofta in tanta altezza di felicit, con ffcran
Za aneor di tofe maggiori , ceco che con amarifuno , cr molto pianto deli' Impera^

tare aimnalatafi', futto menfii . Dopo la morte di coftei, [imperatore fu grande^ Gvg
mente trauagltato dalle guerre ciutli. Impcroche Giorgio Maniace , huomo cr

d'animofortifimo, cr di prontifuna mano cr ijpcrimentatiftmo nel gouemar cf^


frcitii mentre che le donne haueano il gouemo,effendo mandato alla difefa d'italu, no umMC

Crricuperar lecofe oecupateda' foref Iteri, attendeua a guerreggiar co ntmiei. >*<

. M a uenuto [imperio alle m.m di Cojlantino Schermidore ,


Romaiu) Scier', fratei

B delTomata dama , diuciiuto per amar della forcUa richiftmo ( perche dalT impera^
tare hauea ottenutala degnitadi hMejhro , ey di gran cauaUcrizzo ) tratt molto
male m L euante la cafa del Maniace che gli era uteina, cr do fece ricordandofi deU
leuecchk ingiurie ricetiiue da quello, per Icqtialiinuna certa quefilone era flato
meffo al difotto . Diffcf anco che coflui fleffo hebbe a far con la donna del Manuce.
Hot quelle coj uenutcgli all'orecchia,grandifimofdegno,zr dolor gli recarono.
Dopo quefio per opra del medefimo Romano Scier , gli fu anco leuato ilgoucmo
chauea . La onde ci fi meffe in cuore, che per haucr poco fauoreuolc lo Sclero, qua
Umqiic Molta tornato [offe a Cofantinopoli,ci fona accettato per imperatore j cr fot
to quefio penfero ,
alla fcopcrta fi meffe a qucfla imprefa di farfi imperatore . Vn
gran numero di faldati dunque concorfero da luijjauendolo per un gran capitaiio,cr
huom ualc/rofifiimo ncUarmt . Fatto dunque imbarcar tutto [cffcrcito fuo , traghet^
tar lo fece in quella parte di terra fcrma,chc al dirimpetto dell Italia uolta. Da que
fla coffa effendo l'imperatore molto dijlurbato,fcriffe una fua lettera al Maniace, nel*
^
aqualc gh promettcua egli perdonanza d'offi fa,0faceua anco grande offcrte,piir
che pofajje giu l armi . il Maniace dunque fiondo [aldo con animo di uoler feguitar '

[imprefa, ecco che [imperatore gli muoucgucrra,0' alle fuc genti affegna per cae
pitan generale non un huom ualorofo,CT pratico della guerra ( temendo che un tale
non tentaffe il medefmo che il Manuce) ma un caftrato huomo di gran fcde,feruitor
di cammera llquale andando auanti con[cfprcito , il Maniace affretta i pafii per
.

giugner alla ffroueduta addoffo a' nimici, cr romperli, cr attaccata fltto lafcara*
m
muccia, effendo egli nella prima [quadragli mette rotta. Mrf come uolfe la dima
prouidciitUfChc tutte le nojlre cofe gouema,!a fortuna della guerra gli uolt le fpat*

lr,cr t fiioi fldatt rimafer uinli . Perche in quella ch'ei caualcaua per la [quadra,
rompendo [ordinanze quegli chei chiamaua,fubito disfatta la tefluggine , dteder
,
luogo, cr egli riceme una ferita mortale ; onde per la gran copia del[angue ufcitoli,
nuncandoglilattifla laforzA ,ghufccrondimanolercdnc cr caduto daca*
uallo fubitomorifU,non molto loiitan dal campo douc fi [acca la battaglia. Gli
OOO 1 imperiali

Digitizaftjy Google
1^
. } . .

tu DE G LI ANNALI DI GIO. ZONARA


imperiali nondimeno non hebber ardir d'affalirlo prima che uedeffer difperf &D
mejii ifuoifoldali in fuga , rimafi fpaiicntati per la morte del capitan loro . A libo
ra fi, che corfi addo ffo al corpo del mifero gli tagliarono la tefta , portandola al lor
,

capitano , laqualedi fatto egli mand aiionperatore . lcfuak la fece attaccar nel
piu alto luogo del Theatro cr al cairato , perche profperamcnte la cofa riufcita
gli era , ordin il trionfo > flando egli a ueder queflo fpettacolo ncUa fagjrejUa delia
Chiefa del faltiadore in Calce, lacjuale riguarda fu la piazzai flauaft ,dtco ,iui
Kihtllitne
di yheajilo in mezzo delie due imperatrici con gran maejl E t quefto fu il fine di Maniace.
F.r"ic, TM AIrf fi leu fu un altra tirannide , di cui fu autore Tbeofilo Erotico . CoHui inlcfa
tlieiMa. morte del fecondo Michele nipote del primo
la come [ imperio era rmtaflo in

man dt donne ; fattifi amici i Cipriotti con grand'arte , doue egli era goucrnatore,fu
bito fi ribell . Ma qucHo tumulto fenza molto indugio deli'armala mandata cen-
tra di lui furachetatoi perche [Erotico fu uinto, cr tutta [ifla in fcruit ridai*

ta. Mortoche fu Alefj Patriarca, dopo [hauer diciatto anni cjuictamciite tcnu* e
'Xiffota di

Alejftt a-
ta (fucila fedia. Michele per fopranome CeroLiofu eletto m luogo filo. Malo
f
trutrea. v Schermidore tolfc fuori del Monaftero d' Aleffo ,ucnticin(fHe centinaia d'ero <ta

Orfano- (jticUo accumula te


.' Giouanni cajlrato , detto [Orfanotrofo , fratelo dell impera*
.

info ia.ee dar Michel Paflagonio


, e/findo tmperadore lo Schermidore , finalmente fu por*
calo.
tato a Mitilino cr iui accecato cr chi dice che ci gli auucnne per comandamen*
,
-,

to di Theodora fenza fapula deU'impcradcrc ; cr chi per comandamento dellim*


perudore ficco adirato per lo fofferto bando di tant'anm inimcri amente ima il mi*
fao dopo cfuefta fiua perdita de gli occhi , poco fcpraiiiffc W j un'altra tiranni*
de molto piu atroce fi leu in piede contro allo Schermidore, di cui fi autore Lio*
Kibellione ne Tomicio, fio parente da canto di madre. Cojlui habitandom rcliade( che
di Lionr
cofi gi fu chiamata Andrinopoli per amor dOrefc figliuol d' Agamennone) ha*
Torni io

Andrinrfo-
ueua i Macedoni luttia fua diuot urne , cr obbedientifitmi , come (fucilo ehediuir*
li^ia lina- tu, et d'rccclicnza auanzaua tintigli altri Perche d'afpetto , CT di fama , cr w p
.

tna:a Ore- gegno cgh era pcifona da farne gran conto j haiteiia ctiandio in fi un'altra cofa,
PiaL-.
che tiratia le pcrjhne a difidcrar di farli piacere. Anurgnaebe di lui pazz^mai*
te (fi come di moltaliri auuiene ) sera leuato il grido , che farebbe un giorno im*
perator Romano. Et l'impcrator non pur non l'amaiia come parcntcchegU era,
T-ufre/na fo
relU dello ma [odiala grandemente. Ma aW incentro Euprcpia forella di quello, ftifeera*
behermide- tamente amaua quefl'huomo ,cr lo fxtioriua , laqual era donna cr matrona d'ani*
mo grande > cr collante , cr innalzata molto dalla fortuna , cr fatta ricca i n ella
ctiandio era mollo cara al fi-atcUo ,
perche egli la temeua ucdeiidola di cefi mora*

uiglioj prudentia E t perche quejla ucncratida matrona non itcdciu haucr dal
fi

fratello grandezza ueriina dhonori , n da qucUo cfiere ili nata , ella non frequen*
tana punto la corte , cr fc pur aitennc che ella uaiidafjc qualche uolta , fuperba*
mente parl fempre con effo lui, con par ole mordaci riprendendolo, con filentio,
cr quafi che per dtfprcgio difiimuLndo [ira che con effo hauca per tali,CT fi fitte
cofe . L'impcradcm aU'utconlro hauendo per grandifiimo dtjfiaccre che qucHa
. ^ fua

Digii''
, , , , , , , ,

A fu4 forcJUcontMa fuijccrata fmccriamafp; il'fornicio ,prr f}-artrli iutt da


faltro, cr farli fior lontani , frcr il Tcmitio goucrnator de gli Spagnucli, uafftQi de
Romani , ilchc fu un confinarlo folto un honorato titolo, cr colere . Nctandardun
cjuc cojui a talgoumw, ne perci ccfjndo la fama che di lui sera per lutto fparfa,

ilchc lo mctlcua in grandi fima fpcranza d haucr a uenire a grandifima altezza > al^
cuni prrfcro da (jurja cofa occafione CT arddre di dirne gran male con f imperato
Dalle parclr dcrjuali cotanto fu commoffo limperatore che fece tofar i capelli II Ttruni
rt .
fotte /rete-
al Tomft , giudicando di levarli uia con efit ogni jpcranza che ejucUo sbaucffe po
Po d'Iiona-
tuta hattrre di grandezze uc/illo d'un'hainlo nero monafiico , per ofcurarcon Tf,t terfra

(jttclla negrezza ogni jfleiidor di fortuna che ejucHo poteffe affettare . Ne pur non te, Cr fatte
rel'gtefe
ficemmofjpuntoapittdilui l'imperatore , iicggendolo pcfoin tanta bafjzza,
maetiandio fi ridea mcUo di lui, creandolo uidceoftparterfi. Mai Macedoniche
per aitanti (cerne s' detto ) marauigliofamaite Famauano cT (fcrauanne ogni he*
B bene , di notte lo eaitarcn fuori di Coftantinopolt cr cciidufferlo ad Andrinopoli}
doue ofofjc per la folleeitudine de' fuoifautori , o per Codio e ne portauano all'impc
ratore, che per ncn fb che cofa malamente trattati haucila cr gli hauea fo i fldti
/petti, cr perci da loro era odiato , una gran parte , anzi la maggiore , de gli cjfcr
citi fi raim a fua diuotionc . Subito dunque ch'iuifuron raimati inficmc, congran^,
Il Teriiitie
difmia fefa, cr allegrezza tutti falutaron imperator il Toniitio . Laonde cglifcn
afaleCe-
za mettenti indugio in mezzo, con la fita /attiene fi meffe allimprcfa,crfubito
Pantirtfe-
fe ne ua alla uolta di Coftantinopolt per pigliarlo. Et perche un gran numcrocoft
difoldati , come di cittadini ce rreuano aiuti egli fi meffe in jpcranza che niuno fof*
fe per effer ardito di farli rififcnza j ma che incontanente i cittadini fpontanamen*
te fcfjr per aprirli le perle della citt iCT tanto piu che gli cfprcitidOricntc dal
le guerre erano molto occupati, cricittadmi di Conftantinopcli erano moll'adi
rati con l'imperatore perche non facea di lorefueUa Clima ch'cftt hatieriano uoliito.

^ La mattina dunque meffa in ordinanza la battaglia fe nand alla uolta delle mura
,
della citt intorno a Blu hema , cr donando che le porte gli faffer aperte cr con
grandi, cr targhe promrfj fi Hudiauadmdurre le guardie a farlo. Lequali faccn
dofi beffe di lui cr uccellandolo cr (tllancggiandolo , et cominci a batter le mu
ra . L'ittiperatcre con alcuni pochi foldati , col popolo della citt , cr ah uni fcrui
tori del fenato, che tuli? infeme apcnaorriuatianoal numero dt miUc, meffe in
fi
punto per difenderfi j cr luuendo meffe quefte genti fu le mura per rifider al tiran'
ho, ei fi peiifaii con quefto mezzo di metter paura a ghauucrfxrif. Fatto qttrfto
fi meffe a federe inmacft in unalta loggia imperiale, dcDaqualc da nimicipotcua
effer ueduto,tr egli aUinccntro ucdeua loro . Ma i Macedoni auuczzi a fhejfvggia*
re cr riderfi daltrui, ueduto chebbon timp. una parte di loro alla /coperta
lo ftaUx

nrggiauano, cr una parte fatte molte raunatc cantarono carte canzone cemche, cr
fattarotto ,
percotcndo la terra co piedi . Pofcfpmtoauantiuno /quadrone centra
quei che fuori deUe mura centra di Uro erano fiati mandati parte coflr infero a riti
,
rarft dentro alle porlc,cr parte a gitiarfi ne fc/n et romperfi il colivi che taiilafu
fi
, ,, . . . ,

*114 DE GLI annali DI GIO. ZONARA


la paura ch'entr nel cuore a tutti , che quegli am ora che flauan fopra le mora, fai* D
tondo gutfmeffen a fuggire , CT quei che guardauano le bocche della citt , fenza
rammentarfi di ferrar le porte ,f ritirarono . In tanto che fe quella guerra koHeff
hauuto unhuomo chaueffe faputo ufar la uittoria , ninna cofa haucria potwo im^e*
dir al T omitio Tentrar nella citt , cr ottener fattento fuo M a come piacque a
Dio ch'altrimcnti ordinato hauca , ilTiranno fi lafci fappar di mano qucfa i cta-
fione i Fimpcrador con lutto qucjlo fu in pericolo non piccolo, et uicino alla fu i ri ina.
Perche hauendo uno de fuci nimici fcaricato unarco alla uolia fio per anitnarzar*.
, la freccia non lo tocc
, ma fi bene un giouanctto fcruitor
lo di caminera , n per*

ci fu mortale la ferita . il qual tratto fu cagione che lo fa guardia tutta impauri*


ta , fubito fi part ; Fimperadore in fedia come ftaua fu portato altrour. il Temi
tio non s hauendo faputo fcruir di queUa profpera occofione , la fortuna gli fi comin
ci a uoltar centra . Perche' effendo rinouatc le guardie alla citt, Cr di quelle mol*
to ben fornita , il Tiranno che la mattina ucnentc diede di nuciio Faffalto alla terra , ^
fii ributtato poco meno chei non ui lafci la ulta . Perche con una ortifeiofa i*u-
china effendo tirattfafi di pcfocFun talento contro a quei di fuori,unodirizxotoa
lui, lo falli fi ima gli meffe tanta paura, cr parimente aUa fia guardia, che rotta
Fordinanza, fe ne tomaron alle trinciere, cr lafciarono Bar di batter la citt Po*
chi giorni dunque iui indugiando, conciofta cofa che ucdra alcuni de fuoiritirorfi
dalla parte deU'impcradore , cr alcuni altri fhandarfi CT fuggire , dalFajfcdio del*

la citt fi diBolf , penfandofi di poter con ageuokzXA pigliar le coBcUa della Tra
eia . ma da quelle fuanco ributtato . In tanto glFcfJcrciti di Lcuantc effendo giunti,
furono ff editi contro al Tiranno llchc hauendo intef i confederati del tiraimo
.

per paura che qualche gran ruina non iicniffc loro addoffo , cr tanto piu che il capi
tan di quelle genti di Leuante appreffo di loro sera accampato , cr alcuni a bocca
CT ultri con lettere foUecitana a fuggirfi, CT ritirar dalla banda dell imperudore i
quafi tutti abbandonato il tiranno con gFimpcriali fi congiimfro ; cr dico non fola j,
mente ifoUati c/ottiwW . ma ctiandio i piu henorati pcrflnaggi , i capitani , ergo*
ucmatori del campo . Vn folo di quei piu grandi ( che Batazzo fi chiamaua , fi ri
11 rorvieto mafe col tiranno . Il quale effondo abbandonato da tutti , CT fmza fperanza ucrit
cr ffj di poterfi faluare , inficme con il Batazzo fi fugg in una Chic fi . La onde amen
5*^7* ^ incatenali furono condotti allo fchcmiJcre , da cui furono accecati . Et
intalguififurachctataUfeduione . Fin qui raccontate habbiamo le guerre di den
tro perdo bora uegniamo a dar di quelle di fuori cr comincercnci dalla ^edition
,

de Rufii . La qual gente hauendo ancor altre uoltcaffliti i Romani, era fiata uin
Giw4 it' fa , cTjupcrata . Ma effendofir confederata con efit , cr congiunta per uiadi pa
rrntadi, praticauano amichcuobncntc ificmc, cr ncgoliaiianoaUadomcfica. Hor
effndo uenuit in quefli giorni a Coflantinopoli molti Taiirojcili i uender le lor mcr
cantic , che da noBri iieniuano mercantate > auHcnnc che fra loro cr alcuni Romani
nacque gran contefa , cr da pugni fi uenne alle ferite cr dalle ferite fi iicnnc agli
bomicidij } intanto che uno Scua perfonaggio henoratofu morto . Qjirfla cofa diede
occaficne

Digiti.
. ,
T.

r P A R T E T E R Z A.
A occafme al prencipc de R ufii di fiuo metter infime pur affiti nuutTij , ehe apprefi
fio di loro fi ebumno Monoxili,cio Nauilifd'wtcri legni , cr fopra <jueHt metter
Pro-
$pu fi gran moltitudine di gente , che qtufi ogni numero pjjfiiua j cr paffitrU
pontide, cr muouer guerra a Romam fienza protejiar
lugli . Della cojuiuenutd

per alcuni ]uoi ambafeiadori , ehe uo


effiendoauuifiato ftmpcradore gli mand a dir
,

poftrgtu l'armi , ch'egli era pronto a fioJifargli di quanto fiiniftro auucnuto


gli
Icffc

fofjc M
J il Barbaro bauendo fuperbamme nceuutigli ambujciatcri , cr con hi-
jlmi , cr mordaci parole parlato loro , con ingiuria , cr ucrgogna rimandogli in*
dietro. Limpcrador dunque ueduta la cofia della pace dilperata, ancora egli fi mrffie
in pmo con l'amau per combattere . Ef perche quctfa fina armata era lontana
alla difftfa delle prouincie , ci raun infeme
quante galee , cr naui da carico ei po*

t hauerc , CT (pra quelle pojla una gran qua/uit di fuoco Greco , mandoQc con*
tro alla nimica armata , fiondofene egli in cima del
porto a ueder la riufeita della co*

j, fa. Hor effiendo gu paffiata la maggior parte del giorno , i Barbari fc ne fauano
anco in rtpofo , n punto pero rompcuanolordinanxA> Laondcl'imperadoreco*
manda a Theodorocano che con tre galee ttada a prouocar i Barbari alla battaglia.
Cefi ui non cominci a uclcggiare,
ma incontanente attacc la battaglia, cleomi
altre mjicme con le perfio T/ri.rw4
fuoco Greco abbruci alquante nani de' Barbari cr alcun
omelie
nr meffie a fondo .cruna ne prefe , nella quale fialtato , alcuni uccife , cr gli altri
fpauentdtfiorte,chenonhebbon'ammodmoturfi. HorucdMorimperadorcche
con toma proficrt tre galee fole haueano bauuto fi fatto ardire , fiubito diede Afe*
gnoallenauidacarico,tcquaifimojfiero per fiarbattaglia. llcbeucggcndoiBar*

bari , fienzJ penfar a battaglu altro , ro.ta l'ordinanza fi mcffiininfiuga ,crapo


eoa poco ritirarono-, cr i Rowjn oltre a ci diurnamente anco aiutati furono. Im*
fi
pcroche fubtto leuofii un uento di Leuantc , Aquale con tanta forza ffigncua cr ah
zana Tonde ucrfo ponente, CT nelle naui de' Barbari, che molte dt quelle cojlrinf
andar a fondo , cr molte a percuoter nelle pietre , cr negli fcoglt , cT fficzxarfi > et
^ i marinai cT altri che uaanfcpra , in parte affogarono , crmparte fuggtronalit
to , ma qucHi etiandio capuoron male ,
perche i foldati cheranoin terra tutti gTuc

fono . In quefia guifia effiendo fiata uinta una fi gran moltitudmc di Barbari , Tim
perjdorcghrw)dttanuuittoria,fie ne torn allacorte. Dichiarata qttejlaBar*
bare guerra de Taitroficithi , bora narrar me ne bifogna un altra della gente Tur
fica

chcfcj ,
laqualc in qucfii giorni affali le parti doriente cr prr fino a qucRo giorno
le trauagluuio iTwrchifionogcntcHtmnica,popolifitma,crlibcra,laqualchabita
la porle Scttcurmale de monti Coucaft.Perchc quando iVcrfiam,per ladificordu
*
nata fra li Maccdoni,riciipiraron'A regno loro, come dijopra s' mofirato,rt poi um , ^
ti daSaracini, di nuouo lo pcrdcrono j i Saracini non ubbidiuano a un prencipc foto, uame.
ma per i difiarcri nati fra loroj diuifero in piu fattiom,
et gli uni combat tcuaiio con
tro agTalaifCr fcggtogauanli. La onde Macomctto figliuol cT lmbrach,ct prcncipe
dcPtrfiam,de'Corafimt,dc'^\edi,cr daleuni altri popoli, effiendo rimaHo perdente
mUagucrrachc egli mojfie agl' Indiani, et Dabiloni/ al tempo diBafiilioPorfirogcnh
OOO 4 loi con

Digiti? f
.

n6 Dn GM ANNALI DI GIO. ZONARA


tOy con t (liuto de Turchi dd lui chiamti^ fottoilcjpitm'dtodiTdngroUpiccMu* jy
* Irto , fiubncnte , nimici . Per Uqtul coft toriutofcnc u cufi non uolfc che i
ninfe i
r
T/<rcW fcnctoriuffir nel piefe loro ytnxritcncrb per feruirfene ancori contro ad
rij de Sa- alcuni altri . Icjujlt iteduto di non poter tomarfne a ejji che per b ponte del fiw.tie
taciH. Arafide (quefio film.' non fi pu paffar fe non per b ponte detto , ilqualc hi due
fortifinic torri ,
una di qt, cr uiu di U , da molli foldatt ben guardate ) fi ribtUaro
no , CT fuggirono alla montagna (perche con tante migliaia di gente cbauca Maco
metto non ardiiuno far battaglia, attefo ch'esfi non erano piu tre mila)cr per ha*
uer da ubere, al tciideUano afarcfcoireric,cr predare i Saraeini . Macoimtto quo*
fio ueggendo, centra di quei mand io nula perfonr,fotto la cura di dicci capitani de
i fuoi i ma i Turchi affaltatigli dinotte alla fproucduta,con ageuolczza grande nuc*
cifcr la maggior parte, cr il refiante torn co'capitani fuoi a Macomctto;, llqiulc pa
fciachr per gran rabbia hebbe cauatigrocchi/ quei dieci capitani, ciminaccidi
dar cofi crudcl cajligo a quei foldali ch'erano riioriiali , che tutti pir paura fe ne ri*

corfero daTurchi iquali raunato un graiuTcfJcrcito di rnoWairi Jerui fuggui cr di
.

huomini federati che non godenano fe non di rubbare,c;- j[fafuiarc,ueiitiero abatta

M.K#CTrt/J glia con Macometo,cr gl'uccifcro un gran numero di Saraeini, fra liquali mori anco
fnirtt. Macomctto i/ejJh.Tangrolipicc dunque di confentimento digl'efjl rciii,prcf tutto'l
dominio, cr imperio che obbedito haueua a Macor.u tto, rum flibito le torri del fu*
me Arafide.Fattofi dunque largo et ficuro il paffo del pontey a lui coiicorfc unagjran
moltitudine diTurchi.lnquefaguifa fatto forte da quejanumerofup.ma gente Tur
chcfca,a tutti i Suracmi licit lo Huto.t^urpandolo per jr.cr per la fua naimCyel gli
Cullumt Agareni cofrinfe finalmente a darli ubbidienza . Pofeia con L forza hauendofi fog*
contro a gf Arabi mand Cutlumo fuo nipote figlio iTunfuo fra*
^Tabf}u^
rat dir tcUo,con un buoncffrrcito.Ma da loro effendofuperato et umto,ff>cdi aUimifuci am
bafciadori.al prcncipc chedaWimp.cra Juto ccnfcgndto alla Media (che cefi gi uc
niiiJ chiamato il Daaffradano)cr dim Jiidogti il paffo. Cojui non pur ghia uolfe
j
concedere, ma ctundio con l'armi gl'and contro . Ma ni perfe molti dcjuoi,cr c(fo
rimafe iiinto, cr prigione . Hor il Cutlumo tcrnatojlne dal fio zio Tangrolipicr,^
raccontandogli la guerra della Media, celebr molto la feri lill di qmlpacfe, affrr*
mando che con la jteffa ageuolczza fi potria piglurc ,
i quel che fi fa a goderfi una
donna-, perche donne chianuua ccjlui quei con cut combattuto hauca.Ma il Tangroli
pice tutto fdegnato cantra di lui per la rotta chericeutta hauca,cffo in perfona and
cantra a gP Arabi Et il Cutlumo per paura di qualche cafigo, con lutti i fuoi fifug
KjcL'ion di
g, et preft Pafara citt dcCcrafmi,dal Sultano (che cefi fi chiamaua il Taiigrolipi*
Ctalwno.
ce) ribcoftyCt al zb,da cui fu affediato, gran tempo fece rtfifcnza, perche cotan*
to forte era il luogOyche in nano qucflo fuo zio s'affticaua.Ma intanto che egli iaua
occupato in qucjiaguerra,ci mand con buono efcrcito A fan contro alla M edia. Co
/l con impeto entrato nel pacjc,ct attaccata b battaglia co'Komani, ut rimaji mir
*'*
tOyCoii la perditi dell' cfcniioja alcuni pochi infuori. DeUaqualcoft hauHtoiiuoiu
il SultatiOyfenc dolfc grande menlc,^ diftderofo di rtfarfi di cotanta pcrta, ad A h*
j mo
C . ,

PARTE TERZA., 117 ^


^ mo bramo fuo fratello da canto di madrc,confegn micfercilo di qtulcbe loo mi 3
^

ljperfonc,ctmdndoUocontroj'Romani.Mailgou(rnatordtBaJf]iracanehaucndo
'

mandato a dimandar aiuto alTimp.af^ettauailLiparitiprcnapcd'uiu parte dcUl*

bera,nrgmdicaHa chefoffe buono far battaglia co' Turchi, fc prima per ordine deU
l'imperadorc non gli ueniua il foccorfo . Standofi dun<jue i Rjomani dentro le torfyr
tezZP, Alimocheucdeuadinon poter combattere , dibberof^i di pigliare il borgo
dArze,che non era cerchuto di mura, cr habitato lo uedea da un ijuaft infinito
mero di ricchijiimi mercatanti, <y penfauaft al fermo di poterlo pigliare al primo afi
fabo.ma rimaf ingannato, ajfalito ebe l'hcbbc. Imperochc i terrazzani congranco
pia di legni forti hauaido ferrati i paf?i,djllc fincjlre delie lor cafc,C7 da gli iifci, con
dardi, crfreccic che tirauanojucctfermobi de' nimici. Dur cfucflo fatto fcigiomi
interi -, onde il capitan de' Turchi ueduto che gli Aromi ualorofijiimamcnteffdifen
deuano,cr che per aia (Taffedio ci non potala fi ageuolmcntc piglurb, /? comegiu^
B dicalo hauca,fi dijfcj di fupcrarli co'l fuoco j il perche gettatolo nelle lor cafe,i ter
razzoni ucdutolo attaccato,(y crcfccr con fwta grande J meffon a fuggire > la ouc i
T urchi prefb tl borgo,ui trouaron una gran copta d'oro, cr d'argento, cr altre rice
chrzzftchc il fuoco non banca potuto confumarr. Fatto cfucjio diniizuo smuiarcno
contro aWrffercito Romano.E t perche di gi era giunto il Lipartta con un gran nu*
nuro d'thcri, intorno alla fera s'attacc la battaglia ,
onde A limo, CT Corofauc che
parimente era capitan de' Barbari, con tutte le Icr genti fi meffon infuga,^ i R orna Turchi,
ni gli pcrfcgnitaronofna ungran pezzo in l delia notte. Ma il Liparita nellaltro
corno combattendo, da' nimicifu prefo j cT i Romani tornati al campo Palpcttarono
affu,non fapmdo quel che auucnutofoffe j ma alla fine da uno fumo auifti che quel
lo era prefo, 7 menato uia,da nimici con gran fretta. La qual cofa rec lor drandif
ftto dolore ; ma i barbari lo conduffero al Swlt jno. Hor iimp. difdcrofo dt rifcattar
lo, (pedi ambafeiadori al Sultano co una grjnfomma didanari aqu^i'eff tto,ct con
-C molli prefenti al Sultano , dimandandoli Mieora che uolrjfefir pace cr lega, con li
Romani.ll Subano in dono gli rend il Liparita , donandoli tutti quei danari che per Aifiatto ie
lofio rifatto mandati hauca l'i mp. cjrtandolo a non iiolcr pia per laucnirc pigliar
l'armt contro a' Turchi; cr cjfo ctiandic ffedi all'imper.unan:bjfciatore,da lorebia
maio Seriffo j L'effer tfe I r quello jiefjh che gi folata effer appo di noi tl Sm=
gelio. Che f come quefto rimancua in luogo del patrurca morto,cof anco morto che
era il Striffo ucccdcua.Hor coflui entrato in Cofantinopoli, conggan fu^
j

perbia pari con limp.dtmjndandoli che uolcffefarf iributmo del Sultano; mafen
za oUfJif r la,pi Itcnutato . La qual cofa legn tanto il Sultano , che diniiouo moffe
f
guerra a' Romani; fi che in quei giorni la gente Turchefeapaf tanto ananli,ch'el= ttteua-
la foggitig (Ito Lciantcxt' infno al dirimpetto di CoHaminopolifcondulJ. in tr.

quefta guijadunque pajforno le cofe de' Turchi I PoTximtci nelT Europa faceuano

granruina. Co/loro fon grntc di Sci:hia,populofa affai,habitante dilaXil Danubio,


cr che per fio prcncipe haiiea Tiracca, huomo nobile f,ma da poco.Ma quefto po^
poh era fiiifccrattf imo aun altro prcncipc, che f chiamauaCigcnc,Hquac tutto

che
. , , , , , . , ,

2i8 de g li annali di gio. zonara


Cigene chcfoffedi fmgucute, nondimeno era huomoualcn:/hno,cr banca faUe moke ho
pa^inacji
^ ttorateimprefe. La onde ilTiracco a tradimento singcgnatud'amnuzzarlo. D
fe ne
dalla
<t>tucduloft Cigote ,fottcft amiche ducdcUc tredici tTtbit tpo^i tl Donubto,cr
fan
deli' J m/>. uetmefene nel pacj'e dcRomani , affermando che fe riera fuggito alitmp. a cuifria
per recar utile glande. Limpcradore , hauuto auuifo dca cofa , comand al preft*
Cgfre fi dente della prouincia che benignamente uolcffc riceucr gli Scithi itti rtcorfi , Ogaic
poi andato a Coilantinopoli,0' comparfo dinanzi all impjriceu ri fkerofatilo batte*
jimoyiy fu fato patritioi onclegli perfuafe a fuoi Scithi, che anecra cgLiio uolcfft ro
battezxarji. Pofeia effaido pojo alle Jlanzefii la ripa del Danubio, pa^ua fubtto tl
fiume, cr jatheggiaua cr ammazzaua quei di T tracco daudoglitUfire affai Id , .

onde il T tracco per fuoi ambafeutori con limperador fi dolfe molto di quel fuggiti*
uo, protefiandcUchefcnonglimcttefJ ilfrcno,tuttalanationde'PazZfiucieraper
effcrli nimica A qucflo rijpofcli l'impcradore che non era mai per darli ncQe mani
quel che fuggito s'era da lui, ne uietarli ancora il caligar chi Ihauea iioluto tradi*
re. il Tnaccohauuta quanta nuoiia, cfjcndopcrlaucmata ghiacciatoli Danubio
interamente , con tutta la fua gente paffeUo a piede cr prefo tl tenkono Romano ,
diede il giiajlo a ci che gli uenne pc' piedi , Ma l'impcradore incontanente mand
in aiuto al prefidentedcUa proidneia cr a Cigene un groffo effreito. 1 Pazzina*
ci che gran copia dt uettouaglie cr dt nini cr altre beuande faltc di mele troua*
ta haueano, cr con ingordigia non piccola fe n erano pieni, caddtro in un gran fuf-
Rtffd dt' j di corpo. Dichehauutanuoua Cigene , perfuafe alle gemi Romane che uolt fi
Pa:^r.ar, fcr andare ad affaltargli , Giammalati Barbari che conira di fc uedcanouenirle,
hefoima, ripieni Parme, CT chiedendo miferuerdu, s'aircferoa
di jfiauento, gitturcnuia
dall fiiTtit
nJlaTinAHl
ntmici TWii quei che capitomo alle mani di Cigene , 6 ftrano ammazzati, uen*
.

^4114. duti perijchiaui. llrefodiquiUa mcliiiudinc a' Romani parucchc potepreffer


commoda, felcuatebrParmi fi mandajpro a iar in Bulgaria, chcperlaituggur
parte era difabitata, per la ruma di quei popoli non molto tempo prima hauuta. il
j

che per comandamento dclPimpcradorc fi fece il T tracco cr ifuot primati efi


fcndogli menali auanti, fi battezzarono-, fichcatuttinai piccole degnu confc*
rite furono . Et perche in quelli giorni i Romani gucrrcggiauano co' Turchi in

Leuantc, Pimpcradore fatta la fccltadiqumdcci nula P azzittaci, cf datoli Par*


j mi, zTcanaUfCr capitani della Icrnattcnc, CT falligli paffir a Chrifopoli , co*
a hbrTaiiJi
xnandloro che andajjcro in lbcru,alfgnaiidoli una guula del uiaggio. Co/loro arri
fiati a Damitri, fi fermarono, n uolfcromularpm auanti, atra tcriiatt a dietro per
tu
, finoalgolfo,o'acauallo appreffo il monajiero di Santo Turafio, paffuto lima*
fjimt re, tanto fenaiidaron per terra, che con gli altri de Ha ir nationc fi ccngiunfe*
trujua MI
Il che fatto, O" piantate le lor trabacche fu la ripadd Danubio, fcorrcuano
' per tutta la 'fuucia , mettendola a fiacco CT tal bora uittcria riportando delle gcim
tt Romane mandate cvniradt loro, alla libera, cr finza ccniraio alcuno fcctre*

Mano tutta U Tracia, c Macedonia, fichcggundu non pur tpaefi lon ani, ma
~ I uitwi a Cejtaminopcli . Alla fine feccr iritgiia per in n:a anni con i Romani Et .

qui fio

>

X.
0.
. ,

PAR.TE TERZA.
A tfUcftofuiljinedrUaguerradcVitzzixiifi^ KadSilUr.crtnctffuidpi-ncditrx*
lrfUirlfproumcicKomane,aUnnernbbando,alcur4eruM>'.do,CT alcMicaggiugncn
do al fuo imperio. Intorno a <}urfto umpOyrmiprradcrefccfcrfc alcuni tradimmo W^mw-
ti orditigli da Remano BoiU. Era epull'humodi fanguc uile , cr mzo micio, $o di Rema
per difetto di natura cr m parte ptrebe cefi s'era r*
"
prillo di parlare fpedito,pjrie

gli aunetzo a pofia fatta , il che ueriiia a farlo mollo piu fcilwguato . Dicefui piu *
^

che d'altrhmmofpigliaua diletto l'imperadcrc , C" l^ fciocchcrta di cjitrliochc nel


parlare itfiita ad ognabro folUzzo anteponeua jEf eotanto fc Pira fatto f miliare,
che ad ognhora poteva andar da lui,cr parlarli . Oltre a ciaton meno a ijHifto ba
tordo che alThuperadore era tuttauia aperta la ftanza delle denne , da pcterui afta
pofa andare, CT da ogni banda ueniua ijurft'hucmo arricchito . E r quantuncjuc dal
fio bafiifiimo, <r uttifimo Baio , alla degnila Senatoria venuto foffe, nondimeno di ,

cotanta jfr licita non contento, fi meffe anco a difdcrar di farf imperadorc,il che saf

faticava che gli uenifJ'fattOiccnlhjUcrdilrgnjtod'an.mazzarPimperadcre . La


B
onde tutti color eh'eifapcua che uoleffa nule aU'impcradorcyCigli trouaua,cr Trattale d,
priva il fio fecrcto difegno yCrfe uedeua ch'eglino P approuaffero, incontanente con yt,o /(tUra

darlorofprranzcgrjndt/iimc.gliefortauaaiwlrrrffrfecoaci^ifattafc lcrdtaim t^ime cen


-
prefa. Ma fgli trovava al fuo difegno contrarij, eidiccua d'hauirli cefi parlato eg

per tentarli,^ far pruoua della Icrfedc tniicrfo Pimperadore, CT Ldata l integrit
loro , aflmtavadi volerne far fede alPimpcradcre . Et perche con molti trattato ,

hauea efiicfto negolio,i fioi congiurati giudicavano che la cofa foffe per riufcirli age
uolmcntc Pcrchcnon fhlamentehauea co/ui la libert d'entrar in camera deQ'm
.

peradore<juand'cidormwa,o giaceva con Pimpcratricci ma fidate gli erano anco le


chiavi dcOc piu occulte , c pretiofc cofe . il perche riufeito gli farebbe il difegno,

da imo de confapeuolt non foffe fiato accufato,cr trovato in fui fatto con lajfiada
f
in mano,cen la qual voleva ammazzar Pimperadore . Ma
egli per la fiu fciocchcz

Q Z>i nottf^ punito, ma folamcnte i congiurati Qncfto imperudore uclcndofi moikar


.
SciaUffta-

benigno , cr liberale ,trapaffaua per ogni regola ,CT mifura-, perche pariitoft
magmficentu, cadde nel uitio delle prodigatt Perche in guifa ta^
dulia virt della .
^
schermi
k eglifciatacquaua,cr donava i publichi thefori,chenonconfidcraua a cut, n quan ^
Mangani(cbcperquan dea dcU'o
to, n quando bifognaua. Pcrcheedificandoilmonafterodc
lofi dice, et lo cominci per amor della fua innamirata Sclereiia, per poter
andare "ente,

a vederla fitto pretefto dt veder la fabrica) ccnfumatochebbc il theforo pu-


ffiefio
blico,CT del fifco,e (fndo ridotto in gran necefiit, non saBcnnc da dishoncjli modi
di far denari E t perche alcune prouincic erano efcnti,cr m luogo di pagar tributi,
difendevano gli jirctti pafii, non lafiandoiii a danno delle prouincic Romane paffar _

iBurbai'i iigli tolte uiatvtte leguardie,crdm<hedcttcprcuincic pagajjcroiltri* .


.
.

- '
buio. Per la qual cofa i Barbari fenza fatica, 0 travaglio veruno uipotcron entra*
re , La colpa dvttqvc tutta di qucB'hucmo , che Porientc dali'armi Barbarcfchc e
jcggivgato. L'mperatricc Zocnaeffindogimoltoattcmpata(,chepaffjtihauca
fettanta anni) fi mori ic^ Pimperadore noncomead huom ficcnucmua,foffcrfeU
.i jVd

Dtgitizov; ;>
> V JOglt
HO DE GLI ANNALI BI GIO. ZONARA
fuamorteym domcfcamcnle pi4nfc , cr iccft che {affomiglt a gli angicUi perche
.i i>
per [humidi del luogo della jcpoltnra germogliato era fuori un fungo j cr egli lo
. , . chiamaua mamfcfto fegiul delia diurna prouidaitia , a fin che fi fapc^c che l impc
' rairice crariccuuta in cielo fa gli angioli . Ma come quel ebancora tutto di libidi*
neardeua,fitirnellacortcunaccrtagiouanetta,figliHoladclprTncipeAlano,dat(i
per cftaggto a' Romani, aggitignendolc la guardia rcale,cT unafontuofifitmajprft,
1 $ iclcrmi cr nommaiidciu A ugufla . Et fencn haueffe hauuto paura Theodora imperatri*
derji^Ua^
f r, amji piu tojio della uergogna nella qual caduto farebbe per b quarto matrimo*
taf,
l'haucriu iicmiiiata impcra ricc , cr tharebbe coronata .Ma queOa felicit
ghuola del d' A uguHa non gli dur molto} PerikcdcpolamcrtedcU'imperadoreyeUaritom
frcncipe dlfopriminoato . Ma ucgniamo bora alla morte dcU'impcradore . Dopofef
i ^ '"fpt^radorc ,
non flette molto aeffer prefo dalle gotte , che nel principia
dor iVm- ghfiorjctal'humcr ne' piedi, fi che non potcua n andar n flore. Et quatidocrj
nuLt Ji^ct cofircltto a muoui rfi,o egli fi ficca portarc,oucro di qit.crdi li fomentilo ccn gran
dejlcnlo andana .
^
Matfucccjfo di tempo cotal influenza gli ucimcanco ncQe ma
iH.cr pe'fiia eenfuo gran dolore nclb fpalic . Finalmente gli tcrmcntauano tuUo'l
eorpoycffcndogi entrate nelle euigiunturedciroffa. A quefta malattia fopragiun*
jc unaltra,cio un'ccccfliuo dolc r di fianco, fi
che n egli ,
n i foi prinuii haueano
piufperanza che deueffe uiucr molto ; i prcncipaldc' quat fuoi primati cr<( Giouan
Cionanu tU dettator di lettere ,
huom cafrato , cr nato di uilifltmo ^igiie, incttiflimo in ogni
de: to' or di moneggio,cr fi ben perito grammatico,ehe nel iiolcr ingegnarfi di parlar Attico, ei
rettamente, ncfcriucua fenza qualche difetto . A cofiut commeffo
ir'dJl'se
IMO.
hduea tutto'l gouemo l'tmperadore, cr fattelo prcncipaldcl Senato . Etauann co
flu il gouemo della republica era Hato nelle mant d'una liro,aqucftoin tutto difli

wnir,cT di fangucyCr di facundia, cr di fapere nel gowtmc delia citt . Aid ueduto
limpcradore, chequrfl'huomoglt s'opponcua a fronte feoperta, qualunque uolta oc
correua chegli cemmandaffe qualche cofa che bcua fiata nonfoff,cT non una uol .

ta fola ci fatto hauca, ma pur affat }di^iacendoli grandemente la ^


libert di queHo
Licudc fi chtomaua) per non hauer pi queflo eontraio, gli leu t uffi
Irr^rmir'
fu i lio,crdiedclo a Ciouanni , per potcreauarfi Icfue uoghe . QucfloGiouantii duna
prmo detto quCfCr gli altri magnatiyUcduta difperata la eofa della janit dcUimp.gli perfuafno
tt/fieio
. gjjf. uoleffe penfar a un fucccffore,ty[auuerttrcno ehe il Protcuontc fru fiato mol
fatto a quella dcgpit ,ilquatc perche gouemaua la Bulgaria , lontano dalla citt fi
trouaua . Fu dunquefpcditounmcffoachiamarb;Crdtnafccfio,pcrcbcTbcodo
ra non lo fapeffe ma la cofa non and tanto occulta, ch'ella non ucnijfc in cogniiio
:

zhetdor f ^ ^ tmperadore ad un'altro di gi data hauca la poteft E ffendo dunque l'm


mene il pie peradcTc Ulema al morn-e,Lfciatolo nella real cafa di Al anganta, per l'induiiria de'
deurti fuoi tmmftri ella mont m una barca , cr f ne pafi al gran paitzzo reab > E t lui
'

Pr
4^ (oncoirendoalei la guardia impcrialc,cr i piitgrati Senatori, da tutti fufaiutata im

c.rff peratrice, come quella a cui per legge dhcrcdit fi conucnia limperio, i^ftaco
,^4.4. fucnutaalforeccblcdeQofchcrmidore^gliaccrebbc molto il d torero :dc)oljmcn
te

V
, , , . , . ,

P A R T E T E R Z A. zi
A tef^4uifj tanto che potefj col pianto cr co fofpiri far fede del dolor che prefo
nhaueaipofcucjyir. Regn (jucjibuom dodici anni, (y etto mef. u fepobo

in Mangania ni un luogo fxbricato da lui.


^

IMPERIO DI THEODORA
IMPERATRICE.
H E o do r a ottenuto cHa fla rimperio, perche di gi pjf=>

fata hauca [et di poter far figliuoli, ella non uolfe pigliar ma Auleru,
rito n haucr impcrador ueruno > ma pigliatafi gran diletto di cr fetuiti
y

(Quella potef imperiale , tutta la uolfe perfe ; cr a ci fare la dt Thtad*~

foQecilauano grandemente t fuoi fcruitori , a' ijuali ella diede i


piu gran goiierni cr magiflrati il goucrno delle cofciuili
B .

ella cemmife a Sirtgello Lione, che perfopraneme fi chiamaua Paralpondilo, il qual

fu gi fruitore dellimpcrator Michclr.Ma effu fedeua al tribunale, cf rijpondeua


a g// ambafeiadori, ereaua i magiflrati, tenej ragione,dimaiidaua il fio parere a tut
ti,CT nelle eofe publiche, cr priuate intcrpofc lafua fententia . Et fu affai fortuna
to il fuogourmo . Perche niuno le fi contrapof , nc i fudditi fi fcccr beffe de fuoi

decretane ueruna nationc al tempo fuo moffe guerra a Romani cr olti'c a ci tutte
le parti deWanno hebbon la fua debita temperatura, cr la terra produff abbondan
Vana fhe-
tifimi frutti . E t quantunque ella ottenejfe l'imperio effendo molto in l con gli an i
ni,nondnncno fi promcttcua anco una molto piu lunga uita j auuegna che ella fi tre
Theedera.
uaua fona , n diiraiu fatica . Ma perche la mortegli sauuicinaua (come che al*

cuni Monaci le hauefjerpromeffomoltanni ancor di uita) cri fuoi famigliari ue-


dutala molto aggrauata dal dolore degli inteiuirfi inder fuori di fperanza ,che
ella haueffe a campar molto ,
perci tutti raunatifi infcine , fi configaron fra loro
di trouar uno che in fio luogo a fucccdcr haueff,cr conferuar loro quella profperi
t, grandc7Xa,cr felicita che fi trouauano , E t Bando in queflo lor configlio foffic*

fi, ecco che alla mente gli fouuennc Michele Stratiotico, cr a tutti lor paruc che fof Mijiel Slrd

fe qucBo a punto chefrt difiderauano,cr cercauano E ra coBui Coflantinopolitano liotiot flit

mp.
fi , ma inettifimo in qualunque fi foffe maneggio cr particolarmente a un fi gran

prcncipato , non tanto per la fiu naturale fiocchexza,CT balordaggine,quanto che


per lafua decrepit . Perche non erafolamentc uecchio, ma al tutto decrepito rim*
bambtto . Perfuafero dunque aW imperatrice che uolcffc farlo imperadorc cr ella
fubito fece coronarlo, hauendol prima cojbrctto con fantifimo giuramento a non uo*
ler far cofa ninna ne' maneggi dclTimpcriofenza configlio laro. Fatto quejloCim* Minte di
pcrairicc paji di qucjla tuta huuendo regnato unanno, cr noue mefi Theedera.
>

.
14 .
- IMPERIO

Digiti; 'doy GoogL


tiz DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA
IMPERIO DELLO STRATIO-
TICO OVER DI MICHELE MILITAR^


CHE SI CHIAMAVA IL VECCHIO.

I c H E L E VI qurBafita urcchiaUcjfendofdtlomfvrddorr,
Muliele li- bcni^vi^imjmcntc trailSeneHori,cr lu pkbe,difirihuctido4
berale fu qfHryii.cT quegli dcgnitJiyCr honori chr U capacit loro trapafr
c Setiatc-
Juuano . Macon i foldati, cr jf>rciabnentc con quegli che per
n, Crflf-
bei, macTU degniti foprafando a gli altri ,
gran tempo attemti erano jlati
riti fon t fai condottieri d'efprcithfccc di gran lunga tutto'l contrario . Per-
Itali.
che cfjndo quegli ucniiti nuovamente alla citt ,
non pur noiiglt fece honor ninno,
g
ma n anco gli diede buone parole . I prencipalt de' quali furono due perfonaggi ,

amendue Maci}ri,cr nuli di fangue illaHrc. l quali erano ucnuti a quella grandezes

cr per forte ottima d'haucr ben faputogoucrnarc cffcrciti, CTperla frtezcn dtUe
I faria Cam maniyCr molto piu anco per fanimefua j L'uno de quali fi chiamaua facio Comne
rei: a.
no,cr faltro Ambujlo Catacallo di patria Coloniefe , alquale fubito ch'eifufalto im
Amhufla
Caliitath, pcradore,egli Icu il goucrno d' Antiochia, et dicdclo a M ichelfuo confobrino, facen
dolo anco Maef}ro,crgli aggiunfe il fopraiiomc d'Vrano ,
perche pareffe che foffe
difccfo da quel uecchio,C7 antico Vrano . Non conlcnto di queffo,accrbifimamente
riprefe qucflo A mbufo,comc fe malamente portato fi foffe nel fo goucrno, cr ha
ueffe feemate le compagnie dcfoldati,cf f>jfc flato grane a ciafeuno, cr nel riprvn
dcrlo non s'aflcnnc anco dalle uillanir,cr ingiurie} cr uoh do alcuni altri perjonag
gihonorattflimiyCreompagni di quello difenderlo, ri non feppc ateo aUcneifidal
morder audelmente ancora lFo, et haucr rifpctto a effo Comneno . Quefa eofa fe
cccaderfali a'foldati,ucdutoche Michele era tatohberaUfliino con gli altri,
^
era
lor non hauea pur uoliito dar buone parole j ma non perci tcntaron iiouii ut runa,

fe prima non faceffer nuova pruoua di quello. Ma prima chio uciiga allafcdiiicnc h
SeJitiare ro, mi bifogna raccontar unaltro tumulto, cr queio. il prrfidente Thcodi^to cu,
di Tbeadc- gino di Coflantino Schermidorc,haucndo molto per male che qucflo Michel flffe fat
fia fttfidtn
to Imp. fubito tolti Jcco i fuoi fcruilori ,
cr alcuni altri leggieri di ccrucllo come lui,
le.
la mattina alfalba da quefla fua guardia accerchiato Jc nand a paffeggiar per me

zo la piazza, dicendo che fimperio sappartcncua a lui che era parente di Cablanti
no Schcnmdore,cr ad alta tace gridava effcrli flata fatta ingiuru grande . Pofeia
andato alle publiche prigtoni,chc il pretorio fi chiamano. CT Jfezzatc le mura,die
dcagliimprigiciLti fujcir fuori libero, llmedcjmo fece m quella guardia, CT
prigione che a Calce, jferando per opra di qucfli liberati uem al fuo dtflgno.
Ma mtefo che le compagnie de foldati rannate centra di fe alla corte ,
era
no ptr iiemrli fubito addoffo, fe ne ricorfe alla gran ehiefa,doue abbandonato
egli Job con Jo figliuolo, perche i fuoi foldati dozzfnai s' erano dij\erfi,cc
coche
, .

' PARTE TERZA. 1^3


A coche hguttrdii lo cuux fuori , cT cauato , fu conjinjto CT bjwdito . il fuo
difcgao hauendo bmuo <jue)h riufciu , U plebe per ifcherno cantra di lui cantai Ctfnum
uaqucja canz/one. Quello chel pazzo Schemidor pcnfato , Scioccamente s'ha*
uea ben toflo fece , Nel rimanente capuani di Leuantc uedutifi molto ingiuriati, CT Jirtgi'iti
uolcndo un'alira uolta tetUar la lorforte,fnc uanno a trouar Lion ProtofinccBocbe fTocurattc il

maneggiaua le cofe del communc , pregandolo ebe uoglia effer lor mezztuo a pre*
gar Itn^n radere ebe non fi getti cofi loro foLuncntc dietro alle fpjQe , battendo tutti

glaltri ricettato gran frutto delia liberalit fuai CT tanto piu cbegraltri fe ne fiauano
a liuicr in folazv > cr efii nelle continue battagbe per d^a dellimperio Romano
Ma (jucflo Laonc non punto piu temperato , modello dclT impe.ncl confolar cofo*
Kicbc fi cT reprner loro Taffanno da tanto dolor nato i non pur non gli
dolcuano,
cottfol n plac lo /degno di che erano ripieni, ma glie Faccrebbe, feemando col fuo

parlar la uirtu di ciafeuno di loro , cr liccntiandoli tutti fenza fame punto /lima. Da

quella feconda ripulf alterati , giudicaron che non foffe piu da indugiare } La onde
confortatifi Fwi Caliroaqttefl'imprcfa, fi dilibcrarono di condurre a capo quanto
che neW animo s'eran propoli ; ma parucli di chiamar a qucjlo lor configlio per com .

paglia cr aiuto qucB'iUujlre et ualent'huom di Briainio,capitan delle genti di Mace . \

doma, ergouernator di Capadocia , ilquale ancora egli hauca non fh che rancar nel

cuore contro ali'impcradorc Cojlui hauendogU promeffa ogni opra fua, nel confiti*
.

larfi eglino di elegger un niiouo impcradore,di comun conjcntimcnto di tutti, il Com


ncnoa tutti fu antcpoHo. Fatta quella conclufione,tuttife ne tornaron a cafa loro,ba
ucndo pero dato auui/b aU'impcradore. Partici anco Briennio con le file legioni, cr
drriuato nella proutneia dOrtcntc,inficmc ccn Giouanni Opfra Patritio,ilqual por
tana ficco Foro, fi meffe a dar ordine di diftribuir a' faldati le paghe. Et hauendogia
conuiicuto,a etafeun foldato mifiaraua una certa quantit di frumcnto,0' accrcfccua
lor la paga. LOpfara gli fi coiitrapofe in do dicendo di non hauer tal commefiione
daU impcradore. il Briennio con arroganza grande gli comand che taccffe,0" /u
^
ceffe do che comandato gli foffe. LOpfara fiondo falda nella ftu oppiiiione,et con
maggior audacu negandologh, Briennio tutto accefo if ira, lo prefe per li capelli, cy
per la barba,cr (battutolo in terra, lo mcife in catena . CXuefia cofa ucnu:a alForcc
j
chic al capitan di Pifidia,cr Licaonu, che uidnohaucua gFalloggiameiUi,giudicaa lopfara ac
do mutai cofa per un principio di tirannide, alla ffrouifitfe n'and con le fuclegio* cetaio,^ i

ni ad afjaltr il padiglione di Briennio, et allo /ciotto Opfra lo diede prigionneile ma mandMtal


^
iii ilquale incontanente fattili cauar gl'occhi ,
mandullo ali'impcradorc dandogli
auuifo de'fiuoi difoncjli fatti. Accaduta quefia cofa, i congiurati fi raiinaron inj cme,
cr con tutto cto maggior inianza che prima fi faccuan l'un l'altro di mandar a effet
to la cofa, zS" tanto put checFaltrouc fi raiinaiiano a loro molti, cr moltifoldati.Pcr*
che l intcni ion di tutti loro era che un foldato foffe impcrodore, E t con pefiimo animo
ubbidiuano a un togato > n perdo ardiuano di [coprir qucfto lor difidcrio,ma (lana*
no ccn IpcranZa di poterlo manifcHarc per la prima bcBa occa/ionckcucnutagli
foffe . Ma intefo poi che Cemeno affiiraua alla corona, cr che egli era
il il capo di
.
quefl'im*
,

4 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Il Ctmne- qucjlimprcfi,cT dalle piu nobfaniglKaiutatoi giudicando fMlmetite cheli coj D-
"* ^^^ebbe a punto,romc cfSi difidcrato baucano , CT prefa toccaficn commoda, eia
di pjfjaratumiil compagno, cr effer tl primo a flntarlo im
lo pJL
SutA pcradcre . La onde il Comneno rannata una gran gente , rifcoffc i tributi per tutto

Leuante, deputando i rifeotitori, c canccUicri che teneffer conto di ci che portato

gli [offe. Di poi fi moffe col campo ucrfo Nicca , effendo gi chiamato ^tuttii

fiioifaldati impcradcre,ct difidcraua di pigliar quella citt,pcr haucr iin ridotto don
de ufctrc,cT dotte al ficuro ricorrer pateffe m qualunque cafo chefoffe potuto acca
dire. Prcfula dunque, CT pojiaui una competente guardia ,fe liaiid ad accamparfi
ini Icntan dodici jiadtf . Ma Miche lefatte ucntr tutte le legioni di Ponente , CT quei
pochi di quelle di L euante,chc mancato non hauean di fede, deput generai capitano
Thcihloro EuiiHco,domcfiico di Lcuantc,fermtor di Tbccdora imperatrice, aggiu*
gncndeli per compagno Macjlro Ararne , fratei della moglie del Comneno . llqiiale

accampatofi alTmcontro de nimtc ,


fnalmentc attuccaron la battaglia in quel luogo E
che da paefani lui chiamato f Orco. Nellaqiul battaglia, il dcjhro corno de Canne
Il Cernite nuni,^lf:mjhro de gli impalali fu rotto, cr Romano Scier che nhueaU cura,
neuwily il l;nifhodeComncniani,goucrnatodallAmbuJlo,mcfJ in fuga
deflro degl' imperiali, pafi alianti per finoagralloggiamcntt loro,cT fracciatt tut
linule i
JeiiMo'p ti I padiglioni,CT le trabacche, gittollc per terra. iorfi come quejio fatto accrebbe
fui offnr de gl'animi a'Comcniani,cofi per lo eontrario,jbigotii di forte glimpcriali,che fi mef*
l'imftri. qucRo fuggire non jlamentc furon morti ifoldati di bajja lega,
iiifi/gaict in

ma i capitani ancora, cr molti anco furon pnji j cr il Comneno ottenne una ccrt^U
ma uittona . Michele intefa la cofa effer andata contro al fiio penftero , uolf 'c depor

limpcriojna perche la cefi non piacque a fUoi famhari,cgli non potette farlo, furo
no dunque (fediti per ambafeiadort al Comneno alcumhoncrati pcrfonaggi feriti

fra padri cojeritti, cio Colantmo Lichude pre/idcntc,Alopocr Michel pfeUo


prcnetpe di Filofof; CT fomma della loro ambafcicriafu qucjta. Che itmpcrador
la

hauca adottato per fucceffnr dell'imperio il Commeno, difcgnatolo Cefare,ct per ^ ^


donatogli ogni ingiuria,^' parimente a coloro che erano Rati autori della tirannide.

Le qual cofe alla prefenza dellefcrato effendo riferue al Comneno, ifoldati ccmin*
>'
domo afar tumulto , affermando che non erano mai perfofferire chil capitano loro
in altro habito ueduto foffe, che deponeffe i uejlimcnti impcruli ch'uiu uolta iicfiti

sera.Lcquat parole da molti piu per adulation che altro cranodettc. Spanuajt que*

fla raunata,il Comneno tir da parte gambafciadori,diccndoli, Se ud uoglutepro


mettermi di rferir alcuni fecrcti aHimpcradorc,io ue gli dtr,fcoprcndoui quel ch'io
tengo nafeofto nellanimo . iqualt promcffochebber difarlo fedelmente,^ fccreta^
mente, diffc,Che per aUhorafi comentaua delThabito di Cefare, n rxercaiia limpe
riale ; ma che con tutto ci riccrcaua qiicfto , Che limpt rader non defe mai [im*
pirio ad altri, cr eonfcrmaffe di non efer mai fur priuar dcprantf toro quegli a cui
ma uolta donati glhaucfacT oltre ccio che uokfiedara Ir t qualche particella

della pcteji imperiale , a fu che potefe cniare alcuni delle piu pi.colcdtgnii CT
uialZiorli
,
. . , , , , ,

A malfarli d'nugiftrut i fldatrfchi. Che impctrundo tuicof,eruptr fur tu pucr,


cr uiidur A Coftuntinopoli cr perche (jucjc cofe dijpiuccuano u'fuoi foldati , ch*ei
furcbbc due lettere, neltmu fedelmente feriuendo tutte (fiicfle facte conmefimi,
cr ncWaltra il contrurio fmuUtmente per rucchetur' i foldati . Dimand anco che
il muneggio delle cofe communi foffe tolto dcQc mani a colui che aUbora f ujuu con
ojfcfufuu,cr defuoi . Dette queile purole,C7 confegnate lor L lettere, efortogli a

purttrf . il CT udite le fccretc commeftioni fe ne pref


uecekio Michele riccuutcle
grundijtimo pierc,cr acconfvtia tutte le dimande dclComneno ,aggiugnai*
do ancora qHe}fo,chc ft come il Conmeno per loro auuifite gli huueua alcune cofefe
crete, coft egli ancora per efi medefoni uoleua aiuiifrlt alcuni altri maggior fecreti,
cio che con giuramento gli andaffer a dire,et affcrmare,ch non pafferia molto tem
po, ch'egli era per clcggerloft per compagno dellimperio ila qual cofa per alcune
Cagioni ci diffxriua aHhora . Quefle cofe effndo per gli ambafeiadori auuifate al * dell'tm^
B Comneno, egli fe le beuuc per uerc , n anco gli altrifi mofraron duri al contentar
fcnc,ey fpecialnu nte perche il maneggio delle cofe communi CT la poter doucua
ejfer Icuata al procuratore i cr tutti gi s'erano diliberati di pofargi l'armi j CT

oBciierfi dalla tirannide . Ma prima che il uecchio hnperudore


fp a
tieni gli accor

di col Comneno, per confermar (fi come ei fi penfua) in uerfo di fe la bcniuolentia

de togati cittadini haucua fatto uno fentto , col quale con giurmmto ajlrignctu -
, . *

f m a uno a uno, a non uolrr nominar imperodore Comneno il ,


n conferirli mai tal
honorc i oltre a ci alcuni de' Senatori con denari, alcuni col darli qualche g^ado,cr '

degnila, cr altri con altri uarifaUcttmenti haucua tirati a confermar con lalorfo
fcrittione la fcntcntia di quelle lettere . Ma udita la uenuta del Comneno , il quale il
d uegnente doucua entrar nella citt, alcuni de' padri coferittperfone fcditiofc,cr
par tuli, la mattina ft raunarono nella chiefa difinta Soffia , co quali anco taccom*
pagnsrono i capi, cr principali delle compagnie, cr con alte grida dimandarono I4
prefentia del Patriarca I{ quale da ogni banda ferrate ben le portc,mand 1 figlino
Q
li di filo fratello a dimandar quel che uoleano } i quali eglino effendo crefiiuto il con*
corfo della moltitudutc, mmacciarono di pigliarli, cr trattarli male, fe il patriarca fu
bito non ucniua fuori . Dicrfi communemente che quelle cefe furono fatte a poja
fatta, cr con artifitio , a fin che parefie chil patriarca feffe fiato coftretto ad ufchr
fuori in compagnia de feditiofi . Venuto dunque a baffo dalla piu alta flanza della

caf, in habito ponteficaie, cominci a riprender quei cherano un , come fe gli ha*
ueffer fatta forza ; onde i piu audaci fra quei pditu>ft,anzi piu lofio , gli autori dcBj
fedttionc,mcffofdo in mezo, richiefcrlo che tioleffe andar per loro ambafciadorc al*
ltmpcradore cr dtmandarU in dietro quello fcritto , al quale erano Hati forzati a
fttoferiuerfi E t quefta anco fu una cofa finta Perche poco poco dopo alla feoper*
.

ta falutarono impcradore il Comneno, co'l fauor, cr aiuto etiandio del Patriarca ii

quale auuifato [hauea che non induggtaffc punto cr etiandio dimandatogli il pre*
modelfuuore, cr aiuto datoli -,cr con arroganza hauea auuifato il uccchio hnpe*
'

pcradore,dK fi partiffc di corte . Il uccchio Michele bauutoqucfloauuifo da pren*


PPP cipali
, , , , , . ,

tlS I>E G LI ANNALI


DI GIO. ZONARA
tipuli fdcrrdoli , dimnd loro, che premio erano per darli per Cimpcrio i ipialigli D
; a
rijhoi'cro, il regno cclefle . AHhora fpogliatof de gli haliti impcrtali ,ft part di
corte .Etti Comneno mand fubito f Ambuflo,chc di gi Chauca creato curatordel
palrczOfCon rejjcrcitoa pigliar lacitt,cilpopclotuttoconcorfeccnfttfamente
veder quejo noucQo imperadore,^ honorar grandemente Ventrata fm nella citt .

IMPERIO DISAACO
COMNENO.
I c H E t-E [opra detto hauendo tenuto (jucWimperioun'ann
Marie i2i no ne fu finalmente prhiato cr non uiffe molto dopo . Mini g
MiMe. Cornneno.frmato c'kcbbc il pi nell'imperio, con manifefto fc*
gnale dichiar di non hauer attribuito a Dio, ma a fcjteffotac
quijlo d'una fi fatta degniti ; mpcroche nelle fuc monete ,fcce

imprimer [immagine fua con una Jpada in mano,n altro gli re*
Arr^rtnX* non che quella cr non altro acquiflato gli hauea f imperio . Quei che
a dire (e

hberulua, aiutato l'haueano , hbcralifiimamentc rimuner j CT r ingrattati tutti con gran pre*
O" rafja- fietXAy diede opera che ciafeun fc ne temaffe a cafafua ; a fin che fiondofette feiope
ti iLl Qem
riJfijCr u folazzo per la citt, non haueffer cagione, o di far tumulto, o kuarfi con*
Itene.
tro al popolo . Grandemente honor il patriarca, CT honorati gradi diede a' figlino
li delfuo fratello, che gli fece fopraflanti a' piu grandi magifhrali . A ccmpiacnncn*
to ancor del ?atriarca,aUa ehicfa,attribui la procura delle cofe ccclcfiajiche If*

pcroehe coneiofoffe cofi che per in fin a quel giorno il gran proucditorc > cr guar*
duno de' uafi, per antico eoftumefoffc flato deputato daKhnpcrodore, coHm la crea
p
tion amcnduc quefii iffittali diede nelle mani al patriarca , Icuandonc la poteii al
publtco . Kcmin poi Augufla la fua moglie cr Giouanni fuo fratcQo curatcr del
palazzOfCr gran D omelteo . E t perche tutti ifuoi anteceffari dopo Bafilio Porf*
rogenito non molto bene diffienfato haueano il thcfbro del fifco,0' dell'erario publi*
co } anzi fpefolo parte ne lor piaceri , ej nelle fabriche de' monafteri cr parte m
confderatamente a Icr piacer donato ; in tanto che non meno gli imperiali thejbri
che f aario publico , erano rimaSli afeiutti } perci qucflo Comneno per corregger
qurjlo uitio, non cominci a farlo deliramente ,cra poco a poco, ma fi come hauea
commandato d^cffire fcolpito nelle monete con la ffiada in mano , cofi anco ne gli al*
trincgotijdafunofoportofii, perche fubito apparccchiatofi di tagliar aude [enfia*
gioni,faiza uolerc con bnpiafhi medicare cr intenerire } in quel giorno Ueff che
mut U tirannide con l'imperio legittimo, annull tutte le cofe fatte dal fuo antccef*
fare tndtffrcntrmente ; fi .he fe quello a ninno hauea donato qualche eofa,cgU fubi*
toglie la toghr:ra,gitt anco a terra molte cofe fatte da' paffati imperadori ci
non
, , ,

P A R T E T B R. Z A. tif
no foLancnte con gran dmto del uolgo , mj. del Sen.tto ancoru . Che piu i in fi4c*

ceffo di tempo ,fiprefe anco ardire di metter mano alle coj diurne cr ter uia mol*
te cofe conjccrate ,cT deputate a maiajla i i anzi per dirla piu ehiara fommeffe
tjHciche ut uiucuano , ad alcuni minijiri , cr dtJpenfaUri i i quali Lifiatoli tanto fo*
Lmcnte che gli bajaffe per uuicrCfCrucsUre, tutto il rriame attribuiuano al /*
/co. Intanto dunque clx quefi'huomo andana aQa giornata rinouando bora una
coja , cr bor un altra , cr mutandole , ei ji tar addojjo [odio uniiierfalmcntc di tut

ti , coji de' padri cofcritti , come unco dtUa plebe de' faldati , a' quali egli non
la perdon punto , fiche non s'aicnne dallo femar loro le ricchezze } ma fpecial*
mente a tutti quei che ne' luoghi fcri mcnaiian la lor uita . Et nuina cofa era bajlca
noie ddiHorlo da qucji fuoi tratti , non il parlare , non la paura, non l'odio ,
non le
riprcnfioni, tanto era diuenutofupabo,cr altiero. Nemcn fuperbo diluiera il
Patriarca , il quale uoleua commandarli
> CT /c egli aiiucniua , che non ottcneffe te

cofe che gU dtmandaua , ei l'haucua per male , cr gli diceua uiUania ; finalmente
2
bebbe arredi minacciarlo, cr dirli che fi come ci gU haueua dato [imperio, che
era aiuo per Icuargliclo . Le quai cofe non potendo piu /offerir qttefio fi fatto impc* i

radere ,ficc opra di dar piu toHo , che riceucre La onde douenJo un giorno an*
.

dar il patriarca al fuo monafiao per celcbrarui folcnmfiimanuntc lafrjla de gli efi Confinati,

de gli Angioli cb'iui erano adorati i et ui mand uno jquadron di faldati (per del fa.
ferciti

che della cbiefa di fatua Soffia non iiolfe canario fuori , perche non nafeeffe lumul
to,o fiala chicrejia ,ofia'l popob ) che pigliaffero lui , cT i fuoi nipoti , cr me*
naffirh a un deputato cimfino . Dipoi andando paifxndo ^ priiiarb del patriarcato^
fi
jeru delTopra dalcu/u principali facerdoti, cr del Pfeo , che infieme raccolfe

molte uarte , cr bruite quereb , mettendob in una oralbne ; cr per alcuni auuis
detto Patriarca, che uobffe mofhrar di r fiutare fpontanamcntc il ponteficatoiperche

feomo era per e/firli tolto. Ma negando audaccmeiUe


altrimenti con publico fuo
diuolab fare, ecco chclamortebuaWmperadore ogni fafltdto,crtrauaglio di
priuarb . Pache non pafi molto , che gli uenne portata la iiuoua della morte del
patriarca . li meffo che con queia nuoua ucniua, fi pcnjua darli grande allcgrez*
Z4,CT fccmarhil fiiidto, ma auuennc il contrario, pache mutatofi d'opinione,
pianfi , cr filptr ,cTcon marauigliofx , cr honorata pompa fece richiamar dal
bando li fuo corpo cr fottaarb nel monajlao fatto da lui , cr a nipoti refi tutte
k lor prime degnu. Et alla chiefa diede pa patriarca CojlantwoLicude,prc Cofitmr
fidente , cr protouefliarb , huomo che lungo tempo con gran laude haueua ammi P*
ntjrate k cofe publichc ,crchcaa molto fedek > alquale hauendo gi lo Schermi^
dar impaadore datala cura della prouedtoria de' Mangani ,commcffo hauca
gli , parimele tutte k fcritture dclk loro efintioni . Le quali dfidcrando qticio
tmpcradore Comneno iThauer nclk mani, us un'arte piena di fcclcralczza,cr
una Meramente diauokfca malitia fi
cau del capo. Imp< roche effendo gi il Lieu*
de a noci difignato , cr creato facerdote , egli lo chiam in fecreto , cr auucrtillo
PPP X che

Digi: 7; byGoogL
, ,, , , , , , , , , , , ,

ii8 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A .

che di lui fi fpargeuno alcune cofe, per le <}uaji gli era uictata Tamtnifhraiiont del* D
le cofe fiere > cr che non fc ik difndendo publicanicwe nel configlio , ci non pot*
tu effer unto patriarca , Ma nondimeno sci gli dai nelle mani i priuilegi cr le

giuriditiom de' Mangani, cheffo era per finger di non ftprr nulla delle querele
date cantra di Lii cr che fai endocofi , ninna copigli impedirebbe teffer unto pon*
tepee . Il Licude che fi uedeua non poter piu tornare ad fuo primiero ftato cr che
lofar cefi , gli era gran uergogna , fubito con gran preftezza portogli ci che di*
mandaui , non gli offendo contradetto da nmo, C7 cefi fu fatto Pairiarca. il
Comnenodopo ci fece Fimprepi contro a gli Vngari, cr Scithi,chc Paznuci p
Speiiliont chiamano . Magli Vngari gli dimandaron la pace cr ci la concefje loro , Et do*
(ontra gli iiendo andar addoffo agli Scithi da parte cr ancor
, ima parte di quegli fi tiraron
yngri, C eglino dimandomo la pace , cr Chebbono perche non tutu ubbidmano a imo fU fpt
,
icubi.
fignare cr capitano , Ma uno di loro chiamato Scltc ,
piu degli altri audace , Cv n
una parte delle genti Romane attacc la paramuccia ,<y fuuinto,(yconlaperm g
dita di molti de fuoi fuggiti .
,
M a iimpcradorc mofffi di quiiti col campo , intcr*
noallapncdi jettembre fc n'and a Lubtzzo dono pcriitu furiolifima, cr gran
pioggia cr per una grandifima fraordinaria ncuc , pi ri la maggior parte de ca*
ualli cr ui perirono anco molli foldati per lo gran freddo > cr perche i pumi ha
ueano fioccato fuori , cr
allagato il paej cr l'acquc non haucano sfogamento niu*
no , perci le uettouaglie in un fubito mancarono cr gli huoimni , cr cauaUt co* i

nunciarcno a patir gran fame . Ma ceffata la pioggia cr mancata la nciie , firn*


pcradore ufeito fuori del fuo padiglione, f n'and un gio no a folazzo fitto una
quercia iui uicina , hauendo Monio alcuni de fuoi primati 5 ma ecco che in un
Kuina d'u- tr
atto fentitop un ffandefracaffi, egli ZT tutti ifuoip fuggirono , iiptcjlo fi fu*
lta ^uenu.
reno difcojlati dalla quercia , ch'ella fueltap in pn dalla radice ,
cadde . Riiontaio
dunque a Copantinopoli, per raidcr grata a Dio, che cop campata gli haucaU
Ulta , dentro alla corte fece fabricar una chicfi a bener di faina Teda martire , per* .

che il giorno chegli pomp dal pencolo de Da quercia , fi


celebrata la pfla di quel* ^
la : ma perci ci gli fice una tal chicfa, che bcnipimo dichiarata la gran uilt dcD'a
iiimo fuo . Onde iimpcrador Giouanni pgliitol d'hleffi fuo cenfibrino , honorcuo*
lip.mametuc la rifece cr dcdicoDa al SaLator nofiro Chrijo Gicft .

H o a A mi fu mcjlicri raccontare come qucHo iftaco Cemneno deponeffe f rm


ft<o
Cam- pcrio come che gli firittori in ci non s'aecordino . Impcrochc il dottiamo pfeU
,
mena defa-
lo , huoino di molte parole raccontai che effndo quefo impc. motto uago dcUa eoe*
iie t'inipe-

nj.Cr per-
eia cr piu uoUc con la Un. a hauca feriti degli orp cr de' porci cinghiali.
,
piu

O La onde ungiamo effendo alla caccia.da un freddo ucntofu pcrainentc pcrcoffi nel
m. cojlato, fiche da una uchcmcmipima febbre affalito,fucojhrcltoa mcitcrf inlets
lo. Et il di uegnrntc tcrmmtandolo di maniera il dclor di cupa, che 11: n polca quaft
rihaucrilpatOyCi fece chiamar Cojlantin Duca (uedutep con pO(a,omiinafl>eran*
ZA di campar la Ulta) cr conjgnolli l'impirio nelle inani,et abbracci ima ulta mol*
lo migliore.
, , , , ,

'
P A.R T E TERZA. il9
A to migliore: M4 lTrucecfiodice,che e/Jlndo alla cuccia intorno 4 "Napoli , gli

s'dpprcfent dauanti un porco cmghule , bombile nt U'afpctto , CT pcrfcgiutando


lo egli a tutta briglia, che porco fi gitt nel mare cr ffiart uiajicbe mai piu fi uia
il

de . onde molli giudicarono che que/o non foffe un ucro f^co , ma una diaboltot
appparitionci Vimprradore in qurl (diccqucjio Tracefio) che da un certo fubito
tanto impaurito che cadde da cauallo,cr tut
ffilendore a giufa di baleno fu tocco, O"
!

tofbalordito , in terra dillcfo gittaua fcbiumu per bocca . Che d'indi poi leitato cT
pofio mima barca da pefcatori,foff
portatoti corte ter flato ck fu alquanti'
giorni ammalato, che fi faceffe rader i capcgli.cr in luogo di pur pura,
uciiito di ci*

prima raffica
Ulto, nandaffea menar la fua ulta nel monaflcro Studicnfc, hauendo
f
piato f imperio a Cofianlm Duca ; Nel qual monaflcro , tutto che ricuperaffie la fio
atta, flette mentre che uiffic. Regn due amii,cr tre mefi,a' fi
hnomoualorofo. Laudi ii-l
fi

cr forte, di natura arrogante, prcHo ne maneggi,cr pcritifiimo nell'arte della guer


2 ra. Noner4g4litterato,maamatordcllelettae,0deglihuominidotti.Nelm4
trimonio fu fi caflo, che per uiaggio efficndofi ammalato, cj" efiortato da medici a uoa
krufar con donne fie difidcraua guarire, rtfpofe che gi mai non era per haucr a far
con altra che con la fina moglie . offendagli rimproucrato che hauea dfidcrato il re*
pto,nffiDndeua,che non hauea potuto patire f imperio un fieruo fiuo compapto, che
gli hauea negati ifuoi mentati premij

IMPERIO DI costan-
ti N D V C A.

Osta n t i n Duca prefidente (come s' detto) hauendo


fienza fatica ucruna ottenuto rimperio , a piu alti padi di de*
Liberatili

gnit innak molti Senatori cr molti plebei . E t quei che il


^
Comnctio bauea priuali de lor honori , che erano fiati molti
cirimeffe ne primi podi, na poco ui manc che ei noti foffe
affogato a tradimento. Perche flantiando egli nel Manganico
a Cofatumo fprouedim
palazzo i congiurati conuenner tutti in qucflo , che fe
alla

egli fie ne puf*


tafffe detto che nella piazza della cittjifbffc leuato tumulto, fubito
O"
ferebbeaOapancorte permareicrptrci operarono ,cheitmpcri4 barca, *rd,t,
p
queichcUrcggeuano(cheProtocarabi daluolgo uengon chiamati) che compagm *Jfis-crCa~

decongiuratierano,tmfitrouaffiTuiprefcmi. Limpcrador dunque fcntcndo


dtr che sera leuato tumulto , giudic ben per lui Candarfenc
a diritto alla gran cor-

te. Ni trouando iui in punto (imperiai barca,mont fii in un batcUo che ut trott ap^
prefifo.
ticlttauigare,cccoche[imperialbarcacomparifcc,laqualcconlof})ef*
tagliando loiide del mare, da marinari a
fo remeggiare , cr con impeto futiofo
a
diritto jenandaua addoffoal batcUo,con animo dimetterlo fondo, crajfgar

fimpcradore. Et piando ad alta uoce quei cheran con effo lui nel batcllo,che
PPF 3 uoltati

Digtttz^^ <obgk'
'

^4
. , . .

Z 30 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


uoUati in dietro i ranf, cr il timone ad altra banda , non gli andaffer addoffo i <juei D
: marinai come attoniti ( che cofi uolje Iddio ) ubbcdtrono , fy ritiraronf . In <]ue
fla guifa hauendo /chinato il pericolo , ucnne in cogmtione bem^imo dall'ordito tra*
f
dtmento , cr ddjcbi ,crin che modo ordito' offe > la onde cafUg tutti i colpenoUiCT"
Itfci /larginnocenti Et bench cjueBo Cojlantmo fi gloriaf/e d'ef/er nato della
nabli famiglia di quei uecchi Duchi Andronico Pamhcrio cr CoBantm , mente*
dimeno (come di/opra s detto) qucfta famiglia , perche CoBantino tentato hauea
d'ufurpar/ [imperio ,fotto CoBantin Porfvrogenito ( figliuolo dcU'mperator Lion

fih/ofo) che quaiitunque imperatore foffe , nondimeno per la fua tenera et jlaua

ancor fmto tutori , fu d fondamenti piantata , fi che non ni rimufe niun mafebio.
Gli antichi dunque di qucB' imperatore per quanto uicn dettojtebbon origine da una
donna . Il perche egli non era tenuto de ueri Duchi, ma uenuto per linea indiretta,
fi
che quafi che adulterato era qucBo fuo parentado, onde molti lo chiamauan Duchi
Ladt dl no, cr non Duca.per diminutione. Quanto al reflo poi, egli era huomo pio in ucrfo
Dhm.
g
iddio, di buon cofiumi, amator della giuflitia , ma d'mgcgno tarJo,cr grofJb,cr
fi co
me egli fi dilettaua delle perfone candide , cr ftneere, cofi anco amaua jopra triodo i
denari ,CT non ifludtaua in altro che in trouar uia.fcr modo d'accumular thfori
Per laqual cofa tutta la fua cura era dtri-zCAta a due cofe i [una d'aumentar le publi*
chegabcllc,(y i tributi, cr per quefta cagione ci uendeua tutti i luoghi , ouer le piasi
sue deputate a' rifcotimcnti , cr uendeuae,dico, a ciafeuno che le uolcua , cr la rac*
colta de tributi, cr dcBc gabelle prejlaua a baiuhieri a intatffo . Laltra cofa che
gli era molto a cuore fu , il uoler egli fieffo udirle liti, cr fferiuer di fua mano i de-
creti . e' ben uero che nelfargiuBitia , cr fententiare , ci non offeruaua fempre il

rigor,cr tcnor delle leggi , ma in qualche cofa (come effo dueua) in luogo di ragio*
ne ufaua la fua uolont} fi che mutata la ragione, hauea nel fentcntiar rifletto al-

le perfone . Et perche di fua natura era parco , cr tenace , per dentro di fe fieffo
diliberato sera , di non uoler hauerfaflidio di guerre, ma con prefenti , cT altri fe*

gnali di bctuuolcnza farf amici Brcttigli altri popedi


^
, cr riconciliarli con [imperio
Per U tra-
. Romano . Il perche a due commodi hauea tefa la mira i [uno di non ffiender piu nel
fpeditioni di guerra ; [altro di non attendir adeiltro m queflo fuo'/ipof che oBac
feria c >e- cumular thefori . Laqual cofi fu cagione che non pure et tralafctaffe il tener conto
amtamen*. deruotolidefoldati, mafuori di quegli ancora leuaffei puiualcnti, cr forti, per
la grandezza de lor faLoi/ , onde i Barbari diuennero piu feroci , cr animofi , cr le
legioni Romane per lo contrario paurofe , cr uiU , cr l'imperio andana feeman*
s

do . Imperoche molte prouincie dOriente , parte facheggiate,cr minate, cr pm^


j!!**!*'^-* tC(i<n/m/cMe7iiM/joocrMfMtr. Ne anco in Ponente tutte le cofandauan bene, fi
perche i CT tdtrefi diuenuti dappochi Perchegli Vzxi ( po
fidati erano feemati,

iaZ. poli ancor di Scithia che di ualore


cr moltitudine, cr di nobilt, fproBdi gran hot*
ga Pazzinaci) hauendo con le mogli, cr con figluioli paffatol Danubio , igoucr*
notori delle citt uicine lAaeBro Nueforo Bottaniate , cr Maefiro Bafilio A poca*
po, in damo saffaticarono per uietar il paffo, fi che detti popoli tnte Iclegioni,
prefer
, . , , , , , . ..

P A R T E T E R Z A. x}i
A preffT prigioni amauiuc (juefH capitani , pofcU pafpUo tuttol Danuhi,ricmpiao
no tutta quella riua . Che tutti gli fcrittori conuengono in qucfto , che foffcro 6o,
nula, cr pm , quei che poteuano portar arme . Dindi\ partiti , cr andati prcdan >a

do per tutta la Macedonia , paffomo auanti per fin in Grecia . Lequai cofc come '

che molefte foffcro alTimperatore ynondimeno e' nonfifaccacontodi fargcntetpcr


non hauer a /pendere cr per ifcufarfi andana dicen^yche quello aa un popolo in
' fuperabtlc . Perci con prefenti mandati hro per li fuoi ambafciadori ,fperaua (Tot
tener la pace da Lr capitani Ma perche alla fcoperta ognuno bfuillancgguuaAue
duto cheperlafua auaritia non andana contra i Barbari, perci egli alla fine ufc'ifuo
ri,cr appreffo a Cherobachi accampofli , cr per quanto uicn detto, egli non hauea
fecopiuche i^o. foldati. Ma procurando egli difar gente ^ ecco che in unir Mo gU
portatala nuoua (Tuna fubitayZfgran mortalit di qucQa'gente . Laquale da
una crudclifima peflc trouandofi g^auemente fritta , i Pasxinaci, cr Bulgari ut
cini affalitala alla /proucduta , tutta la d^tiffcro, da capitani in fuori con alami al
g
tri pochi , che a mala pena col fuggire paffaron il Danubio . Queia fu cofa uera
mente miracolofa cr da Dio . Perche l'imperatore perduta la fperanza dogni aiu
to humano , con lagrime , humilt cr riuerentia ricorfe a Dio per aiuto A ucn*
ne qtieflo [anno fefio dell'imperio fuo\ auanti alquale a ucntre dt Settembre
fu un
chic/ cr le cafe. In ^ ertemM-
hombil terremuoto , per loquale in molti luoghi ruinaron le
qiui giorni ancora
in Cizzfco ruin un beUifiimo cr marauigltofo tempio', di Paga

ni cr in Nicea caddea terra, queQagrande , cr famofa Chiefa de fanti padrt


Del mefe di Maggio ancora , correndo la quarta indittione apparve una /iella cri
,

.nita , che il fle al fuo tramontar feguiua j cr da prima apparue della grandezza
della Luna Dipo/J come fe nata gli foffe la chioma ,
tanto s'andaua jeemando ,
quanto che quella crejceua,cy per quaranta giorni continui utde, coni raggi uol
fi
ti uerfoLeuante . Morto che fu il Patriarca Cofantin L ichude , di po f hauer go ,

vernata aueBa Chicfi quattro anni crfimeftyCiouan Xiflino fu fatto Patriar


^ -J

cadiCo/iantinopoli, QveHhuomo era Tnbifondeo , cr in ogiu


flentia dottifli
mo, cruna de' principali fenatori. EI abbandonate /fontanamente tutte quefie Lchkde.
ftttif rader i capelli yfmejfe frequentari monaftri del mon. e Olimpo,
a
cr far ultafchtaria . Doue efjndopgran tempo mantenuto, fu eletto Patriarca, co
me degno di quella frda. Ma [imperatore e/fendo aggrauato da uiu acerba cr lunga
malattia,ZT veduto non trovare fcampoaUafua vita , lafci l'imperio a tre fuoi
fi
figliuoli } due de quali cio Michele,crAndronico,efJendo egli priuataperfona,heb

be dEudociafiumoglie,maCofiantinohebbe di lei, nominata ch'ella Augufia. fu u/ijiuta. ,

Onde cofluifolo fu da lui dichiarato degno della purpura , cr perci fubito dopo la
tmrtedelpadre,fopragtialtriornatodeB'mfegne imperiali. Deput poi ancora gli

abncrfecelicapi,crgouematorideffimperio,lafciandoUpirpadrona,/gnora,a'
gouematrice dcimpeno la lor madre imperatrice , cr nutrice parendoli chetila
,

fo/fj donna modefla, non meno atta a' gouerni , che ai'aJkuar figliuoli ingeniofa t

Ma prima volle hauer da lei un giuramento fritto , nelqual gli prometteffe di nou
PPP 4 piu

Digit. cJ^Google
, , , , , ,, .

%lt DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


piu mirititrfi . EthjUtttolo,lodicdeingUJrdal patrrcd. Et tutti i Srtutori D
coHrinfe anco a giurar, cr promrtttr con un lorofcritto , di non rffcr mai per crear
Marte del- altro imptrotor che i ^i figliuoli . Fatte quefle cofe mori , dopo Chauer regnato
Vtmp,
fett'anni, cr mezzo . Vijj ijucfl'huomo in tutto 6o. anni , cr qualche cofk di piti.

In uita haucua nominato Cefare il fio fratello cr hauutolo per fio confgliere , cr
confapeuol di tutti i fecrctt. Et quantunque ci [offe ignorante, egli per amaua la
dottrina cr riucriua molto gli huomini dotti cr fleua dire, che haueria piu lofio
uoluto effer nobilitato dalla dottrina che daW imperio . Dicciw etiandio che a quei

che gli haueffer ordito qualche tradimento,non era mai per far altro malr,che tener*
li per ifchiaui, perche le leggi tolgono loro la libert.

IMPERIO DELLIMPERATRI-
CE EVDOCIA.
VD o c A dunque , per uigor del tc/lamento del morto ima
I

peradore fucceffe neWimperio con fuoi figliuoli, cr prefr [opra


di fe il maneggio delle cofe comuni , come quafi maefira de fuoi

figliuoli cr infieme con efi al tribunal fedelt ,


tenendo ella il

cr finiftrofuo lato ; cofi


luogo di mezzo CT i figlioli il defhro
faccua ne configli cr parlamcmi , cofi nelia frollar le liti, CT
controucrjie culli , cofi nel dar udienza a gli ambafciadori cr cofi nellandate fon
ZhJccm P Unni .Mai Barbari auuczz a metta a fiacco f Oriente , non affollano alla gioma
mreiar i bar
ta di frorrcr per prouincie Komanc,CT trauagliarle affai > auuegna che ( come $ e
U
barid O-
detto) paFauaritia dcWimpaiUorc,ifoldati arano fremati CT afflitti grandemente.
rimtr, lon-
tra al fua Et fe akuniauuezzi
alla guerrartmafiiucnerano,cofloro non eran punto dibuoa

giuramen- animo di uoler uenir alle mani co' nimici perche le paghe gli erano ritenute Per
,
ilguafo a
p laqualcofa i Barbari bora erano addoffoallaMefopotamia , bora donano
to ftflia
marno Dio danncggiauanolaCtli
cotfrni, craltenitoriodi Melitene citt di Capadocia , bora
gene.
eia , hor ffaliuan tutta la Capadocia,CT bora CcUf ria. Et le nuoue di queie co*
a
fe turbauanofortementePanimo dell'imperatrice .Et
perche molti andauan dicen*
do, che la cofi richiedeua untmpcratore,tcmfndo cQa chedaUarcpubUca non nefof*
feacato qualcuno ch'efft cr i figliuoli
, cT trouaffero fcaualcati deU'impaio, co*
fi

linci a giudicar che foffr buono <fclrggafcne uno a fitto modo pa fino marito,cT i
quefia maniaa mantcnafc,cTfigliuoli ncUa potcft . Affinytafi chella non prefe
Creine, et
degniti di punto Diogene pamarito,pa conto di lafriuia,odtfidaio di cauarfi U fue uogUe
Dugene , camali,ma comchuom ualcrof>,cT forte, ffiaimcntatoncirartemilitarc,parifilic*
dieubo da recolmcz?tpdbqueUoaJkfrsrzF,CTcormide'nimici. Ettantopiu ch'cjfoaa na*
la fngione,
to dt ftngue iUuiire, cr famoj pa molte honoratc imprefe fatte. Suo padre
hauendo
dikeaue
pa moglie una nipote di Romano Argiropolitano,ejfradoconiiiiito d'haua uoluto
Imf.
farfi imp.ft ruppel collo da fr fir]fo,pa non cjfrr
cojirctto con la tortura a riuclar i

confa*
I.
.

' PARTE TERZA. Bejlarchi,


M3
A tonfapeuoU delftUto.Ma quejlo Diogene romano, carnato dcUa iegph A'
iui un tratto Incntratofi ne
et capitan di Sardkaera fiato fatto dal Duca.Et perche
PazVfmci,ucci/ nbattea molti, et molti prcjiancornhaucadcuiuietlctcflede'mor
timandate inficme con i uiui all'impe. pero da lui Bejlarca era llato creato con una
bonorata patente, neUaquale effo imperadore fcriueua che quella degniti non gFera
donata,mafibendatainricon^enfade gli honoratifuoi portamenti. Trouando/dun

que iui i udita la morte deWmtperadore metteua in punto di farfi imperadore , <y
fi

occupar il regno . Et uditofi quefio fuo difegno, [imperatrice diede ordine che [offe
prefoyfi come eifu, menato legato a Cofiantinopoh,cr iui conutto,cr come trad*
tor condeimato,cr mi ffo in difretto Dipoi come condennato, di nuouo menato da*
.

uanti il trunal tmpc riale , perche la fentcntia centra di lui fi cenfermaffe.


Maue*
uto chefujtuttiquet che uifi trouaron prefinti fi moffera compafione di lui
dolen*

decidi fi fatta fuafc'iagura. Perche non filamente egli era huomodi gran fortez^,
ancora infeme con gli altri fi moffe a piet di
f ma di beUtsfmo af^ttoJ,'imperatrice
hjet fe ci foffe per mnainoramenlo,io non peffo affrrmareun tanto che la fcnteiitia
della condamagione fi mut in perdono, fi che liberato fi uand in Capadociafua pa
tria. W a Fmipcratrice,r(fcndo ancora egli in cammino, lo richiam in dietro,cr fe*
celo Maejhro genti } Et perche di gi fra frJUJJdlliberatasera
cr capitan delle
dhauer quefio fortifimhuomo per marito , CT farlo imperadore ondimeno dal N
dal Pa* di
fuo giuramentOyCr dalla peUza fcritta difua mano, tenuta ui buona cuftedia
triarca,fi uedeua impedire i fuoi difegnii per difidcraua di rthauerla. La onde fi
pen
sunafcelerataafutia,crcommunicataLconunodc'fuot Eunucki,di quello frruifri
come di rufliano,auucrtcndolo di ci che minutamente negotiar douea col Patriarca, di fu m.

Va dunque Fornico a trouarlo,crcofifeco parla. Sappi fignore chefimpcratri*


ce grandemente innamorata del tuo nipote(hauea qucjlhuomo un nipote per nome
*
Barda, giouanelafriuo,cr molto dato alia lujfuria)cr quando tu acconfemi, cio uo
- gli renderli quella poliz4 del giuramento che di fuo hai nelle mani, CT perfuadalc
^ ch'ella poffa farlo, fenzt fuo peruolo ,fubito per pigliarlo per marito > cr darli la
foteft imperiale nelle mani, li Patriarca da quejle lufmgheallettato,cr canato fuor
'di cervello, [Eunuco lo ricerc che uolcffe anco fopra quefa facendo tentar gFani*
ani defrnator Ad uno ad uno dunque mandogli a chiamar il patriarca, dicaido lo*
ro che quei tempi riehiedeuano un'impcradore, che pigliaffc la dtffefr della repuUi*
co. Che effndo governato Funperio Romano da uiudotina,(y da fanciulli fili,cne
non pafferta molto, che non folamcntc i paefi lontam, ma le prouincie uicine alla cit*
tandertono nelle mani de'nimici.Et aqueflifuoi parlari aggiug^eua, che quella po
Uza delgiuramento fatto dall'imperatrice era ingtujla, cr iniqua, CT dkea mal del*
[imperadore morto che glie Fhauea fatta fare non per zelo della faluczxa della repu
blica,ma per una fua priuata gelcfia,cofa chera difufata,ej contraria ad ogni buo*
nalc^e. Aquefefueperfiiafioniacconfcntendo lamaggiorpartcdiloro, anzian*
cara quelli che gli serano oppofti,da'prcfenth ej da pronteffe affai contamiiuti, CT
iirati all'imperatrice rinmd queUa fua poltzd* Et ella hauutala , comunic il fuo
,

Digitr ^ by Coogli
. . ,

134 DE GLI AMMALI DI (Sto. ZON ARA


cdjofiglmol maggiore , cr con Ccjdrr, chutnuto aU corte. iUfiule tro
cottftgtio D
uato^ prefente allo /pofalifio, CT gioiate del tno nelle utecf lutptiaUf eUa prefe per
nutrito Diogene . In quefa gufa dunque fu didtarato imperadore il /tttmo meft
cb'Eudociaco'fuoifgliuoUreginatobuea.

IMPERIO DI DIOGENE.
ROMANO.
Om A N o Diogene ottenuto Fimperio, ingann la fferan*

za dEudocyC^aiutrice fu di metterlo in tantaabeT^ La


quale ejjndo egli condennato , n mancandogli altro chea ur
drrf auanti il boia , non pure [campato ihauea da un fi manife*
^
fio pericolo ,
ma pofto nella fedia impcruk > perfuadrndofi
cThauerlo hauere in ogni cofa obbedientifitmo , cr d'houera co

mandar aU'imp.Ma egli ch'era di natura arrogante et tfrenato, per un tempo hauen
do fatto frza aUafua natura, acconfenti a tutte le'uogUe deU'imp.fingendo humilt,
et fontefiiongrande.Ma come quel che non poteua piu [offrir tal gtogo,pre/lamente

fcoffolo, torn alla [ua natura , cr uol[e hauer Ubera la potef. Et perche le co[e di
Leuante fi trouauano in male fiato,cr ad alcune non era piu rnnedio,et alcune flaua
no per perderfi afatto,ei public l'impreja per Leuante , cr mand a piantar il [uo
padiglkne nella parte Leuante poHa al dirimpetto di Cofiantinopolt,perdueca*
gioni ; Cuna per uietar le[correrie de Barbari,cr proueder fecondo l [uo potere alla

fduezza de [udditi . Laltra per acqiiiHarfi fama , cr farfi tenere non [cbiauo deU
Fanperatricei ma imperadore. Partiti^ dunque dalla corte pafi in Leuante , non
hauendo per [eco un competente efnrcito, cr quel che menaua non era ben forni*
todicaualli d'arme ^ cr altre cofeneceffarie. Perche non era pofiibilecofiau
tratto rimetter in piede un efercito interamente, per dappocaggine tralafciato hot*
go tempo [enz4 fame punto jlima 1 faldati dunque cofi mal in affetto , cr tanti
quanti efji^fot hauere raun infieme inqucUa prouincia d'Oriente,ch parte deU
Frigia I nimici [aputo che F imperadore in perfona ut [i trouaua ,
cr che egli era
buomo tale , che non temeua perfoluezxa de fuoi metterfi a pericolo della tuta , per
che era un ualorofo guerriere tCr di fmfurata fortezza (n perci diligentemente
ffiato haueano i Barbari in che flato fi trouaffe
Cefcrcito [uo ) giudicaron fra loro
r'>- che [offe bene andar cautamcnte,cr perci ricuftron di far giomata.Laonde il Sul*
tono fi ritir,cr canate fuori delfiio barbarefeo efrcito due parti,a capitani dclFu*
na comand che pigliaffero il cammmo deU'auftrale cr fuperior Afia, cTaquei
ll Sultne
/g-.'/j Nf. deWab-a uer[o Aquilone . Quefli ci che gli dotta pe piedi [acheggiauana , cr rui
lifxru. , la ruma*
nauanef^ cr con un fubito, e fprouiflo affalto andati addoffo a Ncoccftria
rotto , cr carichi di preda f ne partirono . Di quefla nuoua attriliatofi limpcrad:*
re.
, , , ,, [

~ -
'
P A R T E T E R Z A'. ^ TT) i>5>

A re, fiMo^lfei piu fprditi joldati, estoltigli feco, pende di{ufxle<ymontuofe,

fi meffe 4 camminjrc, tanto che pafi auanti i nimici , Et ajjaltatigli alla f^rouedm.
ta, in guifa tale gli ffauent , c^fuhito fi mefjan a fuggire cr
im lafaaron la pre
da,crlc hagagUeloro. Ma non perci uoccorfe grande occifion di Barbari,per*
che i faldati Jbracchi del cammino , non poteron piupcrfeguitarli. I prigioni non* r'imferato-
dimeno cr opialtra coft predata , fior mefii in libert . Fatto cjueflo , o'id'indf re.

partito/! ,
prefe il cammtn delia Soru , mandando a Militina uno [quadrati digen
te,crdiCalepotraf}unagranpredad'huomini,crdibeiiame. Di li partito/!, CaUf.
andoffene aHierapolidi Boria ,cr apparecchiandofi cCaffediarla , lacitt gUsar^

. refe d'accordo . Et perche i Barbari una parte deUe\genti Romane [operata ha*
ueano cr niun de gli altri ingegnato s'era di dar loro aiuto 5 cr perci fimpcradore
bauutane la nuoua , flandof egli nella prefa citt , preflamcntc and a [occorrer i
uditi . Et il gouernator di Colepo , hauuto Canuifo della rotta de' Romani , effo con

B le [u gemi fc n paf/ dalla parte de' Barbari, fperando che [obito l'tmperadoran*
coro haucfjc ad effer fatto prigione , Et perche i Barbari d'ogni imorno haueano
accerchiato il campo de' Romani, timpcrador fenza auuijrli di uoler far batta-

glia , conduffe fuori delle trinciere l'ejrcito , cr/nza


uerun fon di tromba ,al*
tro mamfefio fegno affaltatigli ruppe cr meffe in fuga
Etfc iefcrcito
, tutti gii .

Ronrjno glifoffc alquanto piu lungi andato dietro , certamente che nhaucria per*
tata una grandif?ima,cshonorata uittoria. Impcrothe i caualii Arabi nel primo laudili
i npeto fon molto ueloci , anzi non hanno pari nel correre , ma prefhsfimo fi flracca* axJh.
no, ncorron molto lontano. Ma ritornati indietro , fi comeefU non [cguitaron
di dar dietro a' ntmici , cefi anco S un marauigliof [ucceffo cr d'una gran gloria fi
/fogliarono , MaalPimperador parue affai che i Romani hauejjcr ardire d' affai*

tar i nimici, poia giu la lor prima paura. Perfuo comandamento la rocca di Hic* ,

rapali fu fabbricata . Pel cammino hauendo prefe alcune caccila cr alcune lafcia*
te, come fortifiime, che pigliar non fipoteuano, giunje finalmente in Aleffandria
g
citt di C ilitia Etnei partir/! portata gli fu La nuoua che A moria era flato [acheg*
.

giato, cr molti u'cranonma/ii morti. Et come che la cofa gli diffiacefie molto
nondimeno ueduto non poter darli aiuto , condufj ifaldati a [uemar in luogo , do*
Me e/?i non haue/fcrapatircarefiia diuettouagliaueruna,csegli tornacene alla
reai atta , diuenuto piu che mai arrogante , come f fatto haueffe cofe affai, non 0 *
lamcnte in beneficio <T altri^, ma dcUa imperatrice alirefi . Ma
ella che uedea la [ua

fferanzA haucr hauuto contrario effetto , fene faua molto addolorata , npotea pa
'tir d'effer nprefa . Intorno aO entrar della primaucra f imperadore fece un'altra
ffieditione ,crandato[eneaCe[area, cTiiintefo che una grandifiima moltitudine
-di Turchi ifracorreua per quella prouincia , una parte delle [ue genti mand auan* di Dtrrene

ti , cr lui mc/J in ordinanza il re/lantedell'efjrcito, and con grandifiimoanpe*


tocontra di loropcr gli ruppe, cr ammazz tutti i prigioni, dipoi prefe il cam* tkt.W
min deir Eufrate hauendo fatto capitano il Filareto. Era quefl'huomo della fami* ymti.
glia de' Brachanif,ilquale come che
fi pareffe
che [offe molto ffienmentato nell arte
militari
, , , , ,

15 < DE GLI ANNALI DI GIO. ZONAR.A


niliUre t nondimeno egli meruMUMuitd ft
fcelerittd che elk era <d tutto contTitrU Q
i fuo nome, CT aUufujfaind, L<]ual non richiedcua altro^che un huom uartuol cr
mutar della uirtit. A colini dunque confegnato mcTOP l'efercao,effo prcfe la uolU
t^tudel di Settentrione. Maglinmcimefp>grantcrroreajoldatidelfihoreto,fccerdifor"
rilarett$.
te,che abbandonata luoghi doueeroito flati pc^Ual guardia , fi fuggirono. Onda
perfcguendoli , gli tolferotutte le bagagli > CT ditti fornimenti di empo i la
I TiirM
auontit Capadoeid,cr
rumano C4 qualcoft rec grandifuno dolore aU'impcradore,o' paffuti
fadocia, cr dato'l guaito a tutto'l tenitorio, fc n'andaron ad Iconio , citt fcltafana fi perla frea
iftnio. quentia delle perfone, come anco per tutte quelle cof che hanno ri nome di buone.
L'imperadore udita quefla cofa in Sebaflia, 0 '
egli anco prefe loflcffo camnnoMd
hauuto fauuifbcy della rninadidetta cut,tylapartitadcTurchicbedeUa fa
ucnuta haueano hauuto paura,a Catagurio capitan della grande Antiocbia,manda
ta una parte delle legioni Romane, cornandogli che fe n'andaffe a MofuctidCT affai
taffe i Turchi cherano per paffar di l. Mai Turchi giunli nella pianura di Tarfo, g
da gr Armeni affaltati , perfero quaft tutta la fatta preda cr hauuta la fpia de gta*
guati de Romania Mofuc/tia,di notte mcfjfi in cammio,fuggirono.la qualcofare
c grandisftmo dolore alTimperadcre ilquale difj^eratofi di poterne piu riportar uit
tona fc netornaaCoflantinopoli. Perche gi saituicuua fautunno, nelqual tempo
il gran tempio Blachemio s'abbruci , cio lanno <*578 dalla crealion del mondo .

Venuta poi la primaucra, fatto curatordel palazzo Mannello Protoproedro Coma


neno figliiiol if un fratello d'ifaco imperadore, lo fece generai capitano delle legioni
Ccfui come chegiouanetto foffe , nondimeno con fi fatta prudentia da uecchip reffe
Tefcrcito, che uinf i Barbari . Per loqual fucceff'Diogene haucndoglicne inuidia,

amul CS li'Uatagli la maggior parte delle genti, lo mand in Sona. D'indi poi partito il Co
nempre- nmeno con quei che gli rimafcro,et andatofene a Sebaflia,ecco che gli fi fcuopre ad
fo da' THT~ doffo tinagran moltitudine di TurchUquaU fingendo di fuggire, ei gl' and dietro,cr
hbe
fgiino arttficiofamente riuoltatifi ,ddcder addoffoadi^erfi Romani ,CT ucc^ che
^ *'
^
nbebbermolti,cnttolti;fattiprigioni,a'ilcapitanManuclloancora,glifacbeg
gfaron'il campo. QueBacofa certamente, CT la fama altrefi della Repubbca Cho
neo, crdelfamofo tempio degf Idoli poflo nel pretorio occupato daBarban, turba
rem grandemente l'imperadore fi che egli fi riflu con tutto'l cuore dimuoucr lar
guerra fubito', CT foccorrer chi era poBo in manifeflo pericolo . -Ma in quella che
gli a perfuafion iTalcuni andana prorogando la cofa, ecco che comparifee il Cornac

no incompagnia di quel Turco che [hauea fatto prigione . ,


llquale, perche il Suka
no per non j che fallo lodiaua cr haucamanato tefcrcito a pigiarlo , per paura
di qualche gran cafhgo , fe ne ncorfe dalTimperadore, cr fubuofu fatto prefidente^
Caitiwaii, come che huomo foffe di piccola Batura,cr di brutifimo ometto. Hor ucnuta la pii
m<UKT<<,<< pena s'era fiaccato dal porto, che una colomba non in tutto nera, magri'
^Tdntl*^
/ha hte 8 /* uolartmtomo allafuanauc ,n gi mai di cofi uolar fcrm^
uanie. per fin chci non la prefe con mano cr mandoUa all'imperatrice ilcbe fu giudicato -,

un mal augurio per lui che prefa fhauea, vpft^^o>ipoi''itttce a cui mandolla. Oltre
, , , ,
T V


PARTE TERZA.* *
^yT

A A ci il padiglion dcll'imp.rfjcndofi rotto il legno che nel mezZP lofuflcnt<iUd,cr di


co djfefaiZ'iclJcr tocco da niunoycadde per tcrr4ul(Jital tignai fu ricevuto per moi
tocattwo. Mamimdiquciecofi hcbbeforzudidtfurbartallcgrrzZfidcirimp.fi
cb'ei non pujfafp' avanti nelle prouincic di Levante, tutto intento contro alfvoccHu
m ',alla parftmonia.Efpndo alloggiito in aicvne cafette, dentro a qveUc cadde ilfuo
co,cr non fo d'onde cr abbrucioUe a fatto, ilqual augurio a lut non piacque punto
DtdipartitofiyCrfnperato Aly,ct lafciataft a dietro Ceforca j'ccc,z:r fortific una
trincier in un luogo che Cripega fi chiama . Dokc cffcndogliji ribellata una Icgio^
v*-
ne, perch'egli cafiigali (ueramcntc hauca per lor misfatti alcuni Scmitzi,rfj incon
tallente montato a cauallo cr menato fcco tutto icfcrctto corfe dietro a gli ammuti*
n4H,o~ tmpauriUi di forte,che fi riunirono col refio del campo.Dipci andato a T hco
dofopoli , comand a ciafeun de faldati eh: dietro fi portaffer da uiucr per due mefi,
attefo che bifhgnaua camminar per luoghi difrti, CT diuifo l'cfcrcito , con una parte n
^^
.
di qttcUo,mand il RuffeUo Latino ualcntifimogucrrin e contro Chiliatoctadunal
g
tro capuano affignandonc un altra partc,gU comod ch'or, daffe adanni di Mantzi*
cierto , cr il rimanente appreffo di fc ritenne , ma in vero molto difpari alla guerra
ebefardouea. iMi Mantzieierto abbandonato da' Turchi impauriti, hauuta la fde ^

dcU'uiip.gli s'arrcfe d'accordo.Molti,et molti dc'fitoi faldati ufciti fuori a pafcolarc,

da'niitttc fur fubilo cpprcsfi. Di che hakuta la nuciiatimp.mandfi:bito centra di lo


ro Maefhro Hiceforo Brunnio ccn alquante compagnie , ilquale ucnuto alle mani co'
Turchi, cr ucduic le fue genti fhracchc,mand fubito a dimandar'atuto. Et rimp.chB
nonftpca quaifoffir le forze de' iitmici , riprefe il Briennio di dappocagine cT ccn
quello adtrosfi. Aucnr.c in quel tempo che un facerdotc recitava quclt E uangclio. E t

fe eglino hamio perfeguitato me, ancora uoi perfeguitaranno, cr con tutto ci ei man
d Maciro Niceforo Bafilacio con una parte delle genti in fo foccorfo,ct congiun
te ch'elle fi furono col Ericnnio,pcr buona pezzu di qua, CT di l fi combatt del pa
ri.llBafllaciodtpoi con le fue genti (nonhauendo il Briennio fatto cofabucna)paffa
^ to avanti fra i primi ruppe i niniici et gli perfeguit per fiiu) alle trinciire, ecco che
cffendogti ferito folto il cauallo,egli faltgiu in piede-, CT perche perla gran pefo del 1 1

l'armi non fi potea mmtere , fuda'nimici prefo. Et in quella che le menavano al


Su!tano,ei non fi port fe non come fi eonueniua ad un perfonaggio nobile, cr heno
rato,n il Sultano lo tratt da prigione,ma ffeffe notte fattoi chiamare afe gli diman
dava dcll'tmp. mojlrandogli le fue gcnti.Et bench il B.tfilacio le lodafTe, nondimeno
ci diccua che non fi facca per lui,di venir aHemaiii con limp.In quefo mezzo limp.
ufciio fuori delle trincierc col rcHo dell'cfiTcito,pcT lipr quel che fifaceua,pcr in
fin alla fera fc iir flette in cima a certe cellule. Tornato poi a gli alberghi dentro alle
trincicrc, ecco che i Turchi l'acccrchiauano,cy dentro tiravano delle lande, crcon
dificmpcraie grida et urli beftiali che intronavano quelTcfercito,fne paffarcn quel
tanolte . Lamattinaitno [quadrone d'Vzzi f ne fuggi, erricorfe da' Turchi iU
<jUil cefa refi fhfictti anchor quegl! V zzi eh' erano rimafii . h'bnperador dun
a
ijuc con gratidifiima prefiezZA mand u il Chiliato a richia/hargl'rfirati in dietro.
. ,

13S DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Ma non unendo tjucUi ( perche il Tarconte uno di <juei capitani ,intcfaU uenuta
Fi^d del del Sultano, al R uffeUo pcrfuafb hauea ,
che con le fue genti fe ne fuggifje nel n nito
KufftU*%
rio de'Ronuati) Diogene fi dtliber il difeguente difar battaglia cr ccn lami pr
uar la fua urntura In quella, ecco che dinanzi gli comparifconogranafciadoridcl

Sultano par trattar feco di pacc^na Fimp, gli tratt ccn poca cortrfia cr humanit i
Dity^enefu
nero ette pur gli diede potefldi parlare, dir ilfatto loro, cfrtandcgliauolcrri
ferb-imente
riftUMi jii fer& al Signor loro che fe egli uolea parlar delle conditioni della pace , che partitef
amba/aada di quel luogo doue accampato s'era , mandaffe a piantar piu lontano i padiglioni,et le
TI del SultM
trabacche a fin chiui effo poteffefar una trinciera,et fortificarla.io dico doue allbore
Ito , fi tira
i Barbati haiieano i lor padiglioni. Et parlato che gli hebbe quefe cofe con arrogan*
ddfjfi una
jjfiOJ na- ZA gmde, comand lor che fe n'andaffcro.lquali riferite tai cofe al Sultano,cgU del*
na. le ccnditioni cominci a amfigliarfi con i fuor, Ma Timp.tutto di fuperbia pieno,ad at

cuni fuoi familiari diede orecchia, iquai gli diceano che il Sultano hauea paura, non fi
trouando competente efercito da combattereiCr che perci trattaua di far pace,per
poter haucrtcmpodi far piugcnte.La onde fenza uolcr ajpettar'il ritornodegli am
bafeiadori, confidcrar ucrun altra cofa,fece fonar a battaglia. Et come che quefU
cofa non affettata commoucfj molto i Barbari, nondimeno ben tofo fi mcffcnhwr*
dinanza da combattere , n punto fi mouciiano per andar contro a' Romani bench
da quegli affaliti foffero,aitz a poco a poco fi ritirauano,finzA fuggir, combattere.
E t effendo gi ucnuta la fera, Fimp. che fi trouaua haucr lafciato alla guardia de' pa*
diboni molto mcn gente di quel che haueriabifognato, per paura che da niauci fa*
eheggiatinon foffirojirifolu d'abbandonar la battaglia, cr tomarfene alle trineie*
re . Voltatici dunque in dietro lo flendardo imperiale, hauendo egli prima fatto auui
far Ccfcrcito chcfaceffero il mcdefimo,quei ch'erano attorno a lui, fenza tumulto ob
bcdironoana quei che nell'ordinanza erano lontani,giudicaron che quella partita del

Disene f l'imp.foffc una fuga,ilche fu ffarfo per tutte le compagnie da A ndtronico figliuolo di
l'iiifidcU Cefare.Pcrcbe Qefare,ZT i fuoi figliuoli tallhcra fparlauan deUimpe, cr di nafeo^
j
dAndroni- gl ordinano tradimcnti.Qucli' Andronico dunque,che a una gran parte dcll'ejcrcito
ce * fre/o
comandaua, fubito con i fuoi ff renato il cauaUo,fc ne torn dentro alle trinciar, la*
da 7 urd.
qual cofa fu cagione che tutti gli altri ancora fi mcffcnin fuga.Limp.ueggendolt cof
fottofopra,et confufamente tornare Jiftm,efortando a fermarfi ancor quei che tor
naiianoMa tutitfaceano il Jrdo,n s'arreftauano difuggtrc.Pa laqual cofa i nimici
che contro ad ogni lor penfiero uida quefta fuga deRomani, giudicando la cofa m*
racolof,fubitoaffalironrimp.llquale fenza puntorifiutar di combattae,pa buona
durata fortifiimamcntefece rifijtcnza . Ma finalmente effi ndogli ammazzati molti
de'fuoi,<y molti prefi,da'Barbari che taccachiarono fu foprafatto, ma n cefi anco
mai s'arrcf.Alla fine hauendo cgltfaui molti,et molti morii,et in quejio combatti*
mento riccuuta una ferita nella mano,fi trouaua fbracco,chc non potea difenderfi, n
fuggire del mezzo della battaglia,pcrche il fio cauaUo gli era flato ferito-, per fu eo
ftrettoalajciarli pigliare, et menar uia prigion daBarbari. il Sultanoche per nome
Arano fi chiamaua iiueft quella nuouafi rallegr affai, che cofi porta la natura
, , , , . , ,

P A R T E T E R Z A. t^9
A nu non per di tal uettoria Icuojii in fuperbU. A nzf che delia fua moderanzi, cr giu
dAxtot
raccontano cofe ajiai La onde in ^neUinfaMc chebbe tal nuoua dcBa prefa
.
ftilia fi
Sull dna m
deliunp. per t inwtoderato fueceffo non potea credcrla.Et effendogli menato dauan yerfa D>>
t^on uolfe mai creder chefeffe quello, fe prima da gli ambafeiatori che poco auanti jfour frigia

mandasi gli hauea non gli fu affermato ,Et BafiLicio diBenuto prigione de turchi, e.
.
il

effendogli menato dauanii , ptangaidc gli/igitt piedi . AlUora il Sultano, quaf


che diurnamente t/ptrato , ufcl fuori della fua fedia cr fecondo il coflume, co piedi
gli ealc addoffo jlando quello a giacer in terra -, Dipoi prcflo per la mano , Icuollo
fufoy cr abbrariatclo, con tai parole lo confol , Non ti pigliar affanno o Imperado*
re, che cofi nonno le cofe humane . Et io non fon per trattarti da prigione , ma da

imperatore. Et fubito fattegUaffegnar un padiglione honoratifuno,cif^uigi


imperiali fmpre uolfe nauerlo aUa tauola fua CT quanti prigioni ei dimand, tan*
,

tigli refe . Effcndcfi in qurfla morder per alquanti giorni portato fcco,parlandogU

B dtmeiicamcnte, CT fattogli graiuic honorejabili fecouna perpetua pace, promct


tendoglidi uoler che ifgUuclilcro sapparentaffcro infieme. Pofeia bbcralmente
lo mand a cafa fua con una gran compagnia di gente cr honormaraugliofo, CT
molto piu di quel che fi potr fperarc. Limperatcr dunque aUaBarbarejca ueftito

( perche il Sultano donata g hauea una lunga uefa alla Paganc}ia)fcnanda


Thcodojhpoli , cT uti fi ferm tanto che guaruo feffe della ferita della mano , cr fi
riprcfcI ucHtmi mi aU'ufaitza R emana . Di li poi parlitofi con gli ambafeiatori del
Sultano , sauui ucrfh CofantinopoU . Ma la fuaprefa effindo fiata auuifatain
Cofiantinopcli fra
, i
principali nacque gran ccnircuerfia, perche alcuni uoleano
che all'imperatrice fi rendeffe l' mirra potefi, alcuni al maggior figliuolo di quella,
cr alcum altri chella feffe commune alla madre cr a tutti i figliuoli . in tanto ecco
che uien lor la nuoua della liberation di Diogene , cT inficine una lettera fcritta di
fiu mano, neQaqualc gli auuifaua come le cofe gli fefferfucceffe Onde il lumuLo fi .

fece maggiore, CT molto piu fi cominci fra loro a dubitar di quel che shaueffe a far
^
mtalcajo. Giouanni Cefare dunque , cj i fuoi figliuoli, che fempre {comesdet*
to) nimici erano fiati di Diogene , prefa occafione da quefia cofa, cr chiamati in fua
compagnia alcuni fenatori che tcneuano dalla fua, il principal de' quali era il Pfello Ccn fauta-
riti di Gi
huomo digranifhonorc, cr nimico di Diogene , confinoron l'imperatrice Eudccia in wwni
Cefi
un monafiero che efifa uicino al canale della Propontidc fabbricato hauea cr cmi* re
,

naron Michele imperatore . Dipoi ffiediron per tutto lettere imperiali , auuifndo nei frtmaa
tutti i prouineiali,che non uolcffcrrutcuer Diogene pcriinperatornel fuo ritorno, n dfU'imfc..
ria.
fargli uerun honor degno di quel grado . Et dequefio configUo fu autore il Pfrllo

fi
com egli ficfforacconta in quella hiBoria . Diogene di quefia cofa hauiito auuifo,
in quella che intorno al caftel di Docia accampato s'era ; Cefre cantra di luifficdi il

fuo figUuol Cojlantino prefidente , onde Diogene di li partitofi , and in Capadocia,


perche Criffwio Franco con i fuoi paefani umto s'era con Cofiantino Giunto dune
que m Capadocia, mand contea di laro Thcodcro Hahatte ; ilqualc effendo da quei
umto,cT prcfo,fu accecato , Qwfia cofa difpiacquegrandancntc a Diogene , che
, ,

140 DE GLI ANNALI DT GIO. ZONARA


con lefue Retiti fi trotuua nel frti^imo Cafi Ilo Tiropco i in tJtnto che egli tir JoBa D
fua il Cataturio Armenia Cdpiun d'Annochia,itquule feco menando molti joldatifet
tolto in fua compjgtiU Dtogrnr,cr condottolo in Cibila ^ itti afficttaud d'bauer aiuto

dal Siiltano^ perdo ceffaUd di far gente. Pcrciodinuouocontra dtlorofumanda


1 1 Catiu- to Andronico Jigliuol maggiore di Ccfare ; Et uenuti alle mani , il Cataturio fu am*

Diogenein Adana . Laqual citt cffaidoaf*

ne i 4711- *
fcdiata da Andronico,Diogcne s'arrefe , con patti, che depojlo timperio, cr rafifi i
capelli , menafie Ulta (rinata . Perche i principali jacerdoti mandati glifurcn dalTim

peratcrejquali congiuramento gU affermarono che non gli fria fatto ucrundijfia


cere . Confidatofi egli dunque di quejte parole,ucftijiida ccrrottOyO" alla fede An
dronico fi rmtffc . Hauuto che coflui ihebbe nelle mani,andoffene a Cotiaio^o" iui
flette ad affettar ch'auuifato glifeffe quel che doueuafarc, eff ndo Diogene avma^
tato di uclcno , che per quanto fi dice , a tradimento gli era /iato dato . lui addun*
qiie per cemandamento dell'impc ratorc,ali'moccnte canati fitrcn gU occhiatila pre g
f 'tza de prcncipali fcerdoti, chc con mal animo folfi ferola calamit di qucjihuo
A Dieeene
tentroalia mo . Ma niuiiofi faccd conto di loro . Priuato dunque de gh cechi fi cntdcUfima

fede I remef mente, perche egli non fu medicato com'il doiier uoleiu , l . trfia gli senfi cr del*
/hS Ij. pi^gi/jf cominciar on a dar fuori de ucrmi , fi che l'aria d ogni intorno a lui horrt m
'
^ *
dame lite ripiaia di puzzore fi fentiua . fu condotto neW
In qucjla c. tanta calamit
c<h
Morte il 1fola di Prota , nel cui piu atto luogo egli hauea edificalo i n mona/h ro . Deue non
itiegene. molto tempo ci uiffe ,crpoifu fepolto, cr per ordine deliimperatrice udocia,fun
tuofifime efequie fatte glifurono , hauendo egli regnato fokmcnte tre anni, cr otto
mefi . Tutto quel che foffxrfc qucfihuomo, dicefi che gli fu fatto per commefiion di
Cefare, fenza faputa dell'imperatore Michele, ilqualc ut nero era di piaceuole , ma
pigra natura, cr tanto poco atto all' imperio, che non potetia anco ben gouemar le
cofe di poca bnportanza, cr minime . Si che Cefare fuozio pefimamenie fauendefi
di quella fua fimplicit per unfuo priuato odio ,fece tanto male a Diogene.
, p

IMPERIO DI MICHELE
FIGLIVOL DEL flVCA.
ERcH E Michele non era punto atto a gouernar limperio,
perdo eifece foprafanle a lutti maneggi Giouanni Metropo*
lita di Sida , ilquale come che caf Irato foffe , nondimeno i ra un
'
ualenthuomo . Dalgouenio della Grecia , cr del Pclop>onefJ
richiam unaltro cafrato detto hticcforo , ilquale da giouanet*
to fu chiamato alia corte daQo S chermtdore,^^ perche egli era
piccolo di jiatwra,per diminutione chumato ueuiua N ict fcruzzo cr era anco Ha*
ta fruitor di Coflantin Duca padre dtquef'io AUchelc, perche l'haiuua tnuato
buomo di fagacif^ano uigegno,ej molto detto , ma per d'animo uilc,cr picn d'aflu
tic.
, , . , , .

4
PARTE TERZ; 41.
A tic CoBui effndo deputato dettator di lettere , prefa c'hebbe Molto ben in man U
brigtiadcQ-imperw,tolfeduffitioUSidenJyCr meffe Cefarein foffetto} intanto
<he focena tutto ti^io dell'imperatore maneggundolo a filo modo come fr flato
,

^fofjfcbiauo. Niunacofafifxceuaycbenonpafajfeperlecoftuimani. Etbcn

che amolti amteniffe il perder ilor benino chi per una, cr chi per un'altra cagione, 'e >

cr le perfone fi trouaffer figarcggiate , CT ridotte in grandtflime calamit ,


ninno
per fi trouaua che fe ne pigkxflc affanno. mpcrocheF imperatore occupato in co
fefanciullefchc,dairhonoranjitmo Michel Pfcllo prenctpede Pilofofi parca che
,
ammacflrato foffe ncBe lctterc,bora neUagramatica.hora ne' uerfi , hwa nella diffv
renzadelle lingue, bora nelle Rcthorice dcclamationi, erbora ne' precetti dcQa
Filof<^a,tutto che nonfoffe atto a mima di quefle cofe A
quefi fludi) dunque tut
to intento l'imperato de Romani, tutto'lgouemo dell'imperio hauea ad un'altro
commeffo , er dico ad un folo , fi che tutto quel che piaceua al fopradetto dettator

B delle lettere, eiuoleua che per legge fo/Jriceuuto. Il perche larepublicajT^oua


ua in mafafetto, a- kprouincicdOricnte peggio che prima trauagliate,crafflM ......
tefitrouauano. Perche fubito che il Sultano feppe,comc a Diogene
foffer fuccefle
le cofe cr con quanta gran crudcltde fuoi
foffe Hata ammazzato , tutto che egli %.
honoreuoliflimamente Itberato thaueffe , cr rimandato oFfiio imperio, cr che le con
ditioni della pace fatta con effo erano molate grandiflimo dolor ne
-,
prefe CT pofet
moffe tutte lefuegemi contro a paefi de' Romani , iquali egli non piu affxliua per
facheggiare, ma perfoggiugarU,crpoffederli,cr tanto piu che niuno fttrouaua
che contro a lui pigliale Forme. Trouandofilecofeinquefleffer Fimperator Kibell,v.e
fece
un buon'esercito , deputando genera! capitan di quello Ifacio Comneno, erperfuo
eoUegaRufieUoLatmo,acutobbediuano ^oo.fuoipaefani. Ma coftui condotto *

feffcrcito ad Iconio ,perunafua certa cagione , con tutti ifuoi ribeUoflt. hor' per
fecombatteuaconhTurchi,crboraruinauaipaefiRomani. Et ifacio Comneno frefa d'i.
colreBodelFe/fercito da' Turchi fu uinto,cr molti de' fuoi uirimafer morti, molti
^
preft,crilcampogU fu focheggiato, dimamerachegUancora uenneinpoteflde
nimici , da' quali conma gran fomma di danari rifeattofU . Hor Fimperatore cre Ufa
generaifopraflante di queflagi^a il fuo zio GiouanniCcfarei diche hauutonuo
Ita il RufeUo , occup Smgorio prima che quel
paffaffe il canale , cr a dirimpetto a
luiaccampofli Et bench Cefare gli prometteffe il perdono del fallo commeffo
-,

con patto che metteffe gi Farmi ,cr fene tomaffe dall'imperatore nondimeno con
Barbarcfcamfolcntta,fenz4 penfar punto all arrenderfi, attacc la fcaramuccia,
cr ninfe Cefare , cr con mok'altri prefo , cr hauendolo legato , cr injicme ancora
EaftlioMalefa , poco auanli con Diogene liberato , menogli feco uerfo Cofiantino*
poi ( rffendoglifolamenUfcappatodellemaniilEottaniatacollega di Cefareconal
cuni altri pochi) crritrofii a Cbrfopoli, dotte incontanente attacc
fuoco alle cafe,
Nc ci fu mezzo da mitigar quefihuomo Barbaro , tutto che l'imperatore gli promet
tcffefxrh Cunkor del Palazzo ergi* mandaffe la moglie,CT 1 figliuoli,con richie

Q.Q.Q. derh

-10.1.
jfl .
. , , , . ,
I

H DE GM ANNALI DI GIO. ZONARA*
derlo follmente di queflo che pofdjfe giu rami Per Uqual coft haucndo faputo B
che con danari i Turchi erano fiati chiamati centra di lui, CT urggendo non poter
loro fior a petto , incontanente cau di catena Cefare cr fahitoHo Imperadore, af>
fermando ejfcr per hauer molti dada fua indueflo affare . E t perche inconfidera
Il Kuffello tornente con barbarefea ferocit haucua affaltati i Turchi , i Franchi n mandar^
^0 a terra molti morti ,cr gli altri di gi mefi in fuga alla diftefa perfeguitaronoi tte

ro che molti, cr molti fi fermarono, perche in guifa tale erano ihracchi i lor canai

li , che non poteiian piu correr lor dietroMail KuffcQo cr Cefare da alcuni po
.

chi accompagnati a tutta briglia andauan lor dietro , cr effindofi dilungati pur affai
da loro , ecco che gli uicn addoffo una gran moltitudine,anxi molte migliaia di Tur
chi,co'cfualialordiffettocoflrcttifuronoa' combattere ima fprafatti dalla molti
tudine , effendogU morti folto i caualli , amendue fur prefi . Ma dalla fua moglie
con gran prcHezzafu rifcoffoEtrimpcratore rifeoffe Cefarei alcjuale effen
flimJlca.
do menato , arriuato che fu alla Propontide , fi fece rader i capelli cr mutatofi di
panni , fi fece monaco,tcmendo che il nipote , per Chaiiuto titolo d'imperatore,non lo
faceffe morire . Ma ilRifcBo effondo rifeattato , come t detto, con la moglie , CT
con il rcflo de' Franchi fe n'and nella prouincia de glt A meni , dotte ancora prima
gran tempo s'era uiuuto . Limperator dunque fpedi ben tofio cantra di lui il prefi
dente A leffo Comneno , giouanctto fi , ma prudente cr ualorofo llquale arriuato .

AleJJe Com A mafia , occultamentefece uitcndcr a' Turchi, che quando gli haueffer dato neRe
netto cento mani il Rufjcllo , egli era per ifborfarloro una gran quantit di danari. 1 Turchi
diute de' dunque con il Rufp-Hofingendofd'c/Jer amici, gli mcfjcr le mani addoff,cr perdei

^!taUe.ur
quantit di danari lo uenderono A leffo incontanente fu menato a Co
, ilquale da

feti. ftantinopoli, cr dopo molti crudelifiimi tomenti fu ferrato in una torre E t per
,
.

che folto qiteflo imperatore fu una gran careflia, fiche per una moneta d'oro non fi
potcua ancor hauer un'intero Medimnodi grano , ma un pinaccio ( ch' un quarto
di M edimno ) manco , per quefla publica calamit gli diede il fopranome , in tanto
f
che ancora al di dhoggi fi chiama cofi , n per altro nome e conofiuto , che per Po
Lanw terzo dell'imperio fuo,la gente Crabatora , laquale da alcuni
rapinacelo .

. chiamata Seruiana , meff mano a uoierc impadromrfi della Bulgaria , cr prefe alcu
.

u^olen ni luoghi ima per


molte battaglie fatte, con foccifione di molti dairutia,cr Faltra
in
tane di pOTte, finalmente gli perfe, cr trouatafi uinta > fu cacciata fmri del tcnilorio de' Ro
fi-
gli^URul mani ,CTccftrcttaatomarfcnenelfuopaef. Vncerto Nefiorio gi fcruitor del

f quefo imperatore , effendo fatto Beflarca , cr capitano di tutta la riuiera


j
" Danubio , frefe l'ami contra di lui, cr fatta una congiura con un certo Tato.ca
lieJlcTio
pitan de' Pazziuaci piant il campo dauanti a Coflantinopoli E t auuifato dall'tm
,

pcratcrc , che iiolcffc pofr giu tarmi > et riffofe di farlo pur che Niceforo dettatar
di lettere ,
pefle della republica , cr mina del popolo, o dato gU foffe nelle mani , o

foffe ammazzato . Et effttdogli amendue qucfccofe negate dall'imperatore, uol


tate le fpalle a Coflantinopoli, fi uoltuerfo la Trac,crtn^fftl<i <* faccocontutta
laMa
,

PARTE TERZA. 143'


X UMdcedon,criluoghiuimidclUBulgjrUffenepjjifraiPJ3XnM. Miche-
le hauendo huuuto un figliuolo di Maria Alxna,kquale baucua nominata Augura,

per la memoria del padre lochiamo CofiantinOtO" ornatolo deU'infegne imperiali, *


gli diede per moglie una figliuola di Kterto duca di Lombardu > aquale condota
tachcUafu a Cofiantinopoli,cipofenome Helena. Inqucfligiomi nacque in Co* etUfuam*
ftantinopcli unfaiKiuUo co' i pi di capra,cr conunfol occhio ut fronte. Hor perche g^e.

iBarbari non attendeuano f non a ruinar i paeft doriente cr tagUar a pezxi chiun "f
queglidaua pa It piedi ,gli Aftani perci fe ne fuggirono a CoRantinopoli. Et pera
che ntuno fi pighaua la cura del ben publtco , auuegna che rimperatore attendeua a
gUfludij,crall'impararfarucrfilambicidalPfeUio,la careia cominci a trauaa
gliarCfCr premer tulli quei della citt , Et per meglio, cr piu chiaramente dichiarar ^
qucHa calamit, io dico che da una gran pefc accompag;iata fu qucfla horribil fa*^*
me . In tanto che la mortalit ut fucceffe cotanta , cr tale,che 1 uiuenti non baSana*
no per fottcrrar i moni . Pache tanti ne moriuano , cheffieffo (fieffo molti infieme
g
ut un cataletto fi uedcuan portati a fottcrrare,cr molti anco pa le firadc
fi giacca
uano fenza fcpcltura . La onde , cr paqueflo , cr per finique angarie, cr efora
fieni , ogni cefa aa piena di pianto , cr dt dolore . In quefo fiato trouandofi limpe
sUrfon
rio, i principali gouematori di
Lcuante, fi ribellarono, cr NiceforoBottaniata a
hauendo eglino antepcflo,k> /aiutarono impaatore . Laqual cofa ri*
tutti gli altri fi f* J >"p.
empi Michele di dtfiurbo, cr di paura . Pache publicamente s'andaua cantando
che la lettera, N. firia fupaiore alla M. Era quefo Bottaniate di /angue nobile, cr
fltma/i che difeendef/e da foca . L'impaator dunque pa li foi araldi ,con pr*
mcffaiTuna gran quantitdidanarimandarichieda iTurchi, chegliuolcf/a dar
nelle mani quefii Jeditiofi . Il Bottaniate in tanto ef/endofi pref il nome, cr l'habito
d"impaatore, come s detto, prefe il cammino di Coftantmopoli. Ma in ponente
ancora nacque un altra fiditionci Pache Nia/oro Briennio capitan di Durasccp, ^*^^'**
hauendo fiputo che quefia dcgnitgli aa fiata tolta , cr egli ancora ribell pi* fi ,
gliando/i l'm/egjiie dcU'onpcrio,cr/acendo/i/ortc con quelle legioni che /eco iui ha*
ucua . Et /atto quefo , s'auuia ua/o Andrinopoli douc egli aa nato . Et iui toUo
in fua compagnia il fuo fratei Giouaimi,cr a fe tirati molti fildati pagani
, cr molti
Macedoni , mef/e mano aUa tirannide. Theodorocanc quefio ueggendo con una
parte delle gemi di quello uenne alle mani , ma ui rima/e uinto, cr pre/o . Anzi che
i Redefiini , cr Pannij ,firittraron dalla parte del Briennio . La onde con dtltgcn*
zafollecitando quefia ribellione , cr mandandola innanzi , elef/e curator del paloz*
Zfi tl /uo fratello ,CT coni c/acito mandoUo a ^oHantinopoli , ffiaando dt /ubito
pigliarlo impaoche egli fi aedeua che il fenato , tanto per fodio che portauano
.

M
4 N le e/oro dettatore , quanto che per la fimplicit di ichele ,/of/e per andarli in*
coniro,crcomedirfi/uole,riccucrloincollo. Male co/e non gariu/cirono fecon
do il dijcgfio . Perche quei chei mand , affilite le mura Blachcniie , fecer alcune
fcaramuccte di poco momento , cr fenza prefitto ueruno . Onde pafjati auantipcr

0,00. lopon
, . ,, , , , . ,

Z44 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


Io ponte alTaltra pitrte di terrd frma al dirimpetto della ai , abbrucUron tutti gU D
cd^tij^ey indije ne tomaron ad Athira . L'imperatore da tanti mali accerchiato,

tr
aff fuori
di prigione, cr di cathcna il RufeUo cr con dolci parole, CT" denari do
cioujmii natili bauendol placato, l'wduff a uoler andar infcme col prefdente Alcfp} Comne
C^ i
^ delle genti conjlantinopolane , ad ^altar Ciouaimijratel di Briennio.

^^iouanm faputa cfuefa cofa col fuggir faluofii, cr ben prejlo . Nondimeno molti
rotuid
iLufelh. Macedoni che iuifuron lafciati parte prefi, cr parte morti rimafono . in tanto una
,
fognati g;ran moltitudineM pazzinaci hauendo affaltato AndrinopoUiC" (juitii piantato'l
campo , non al tendeua fe non a dar il guaito al tenitorio della citt i cr da loro il Bri
enruo con buona fomma di danari ottenne, che dindi fi partiffcro . Ma il RujJUo ue
nuto alle mani con Giouannifratcl di Briennio, chera per dar Paffalto a Cizzico, CT
uoler fommetterfi quel popolo, combattendo lo ruppe, ninfe Effendofene onda
to al cielo Giouanni Xifilino Patriarca,dopo l'hauer gouemata quella Chiefa undi

QoftmoMomco huomo ignorante certa* g


flmontlpa
nente , ma dogtiarabuona qualit ornato i ilperche etiandio dell'imperatore era

iriarcMt. tenuto in grande Bima . Nel rimanente , il Bottaniatajtaucndo meffe inficme molte
legioni di diuerft popoli , (sfattifi anco amici i Turchi,capitan de quali era Cutlu*
. mo ,
nobiltfiimo Perfano , ilquak col Sultano , di cui era parente , contrafaua del
regno,cr la cofalera per ueniralTarmi. Laqualcofarecgrandifiimo doloreolCa
Uffa, la cui autorit fra loro grandifrima , come quel che fi tien' effer difeefo da Ma
cornetto iimpcroche egli confrderaua molto bene cheuenendo fra loro affarmi, le
cofe non andrebbon bene . Et bench non fra il coftume fra loro che il detto Cal^a
fimuoua punto del fuo luogo cr pratichi in publico ; nondimeno fattofr beffe di tal
cojlumc cr legge, and fiito trouarli,(y perfuafe loro,che pojo giu il combatte
re , il Sultano riteneffe intero il regno,cr al parente con ogm aiuto foffe ftuoreuole,
a fin che fommetteffe le prouincie Romane,cr le frgnoreggiaffe . Fermati quefli oc
1 1 BottanU cordi , il Cutlumo entrato nel paefe Romano diede glande aiuto al Bottaniata, ilqua
i (Tta
le fornito di conueneuolccffercito,saffrettaua dandar a pigliar Nicea, perche i E
faldati chelaguardauano hauendogliela tradita , jfrontanamente con effo congiunti
{erano cr ogni giorno alcuni da CojlantinopoU fipartiuano , 0"alui ricorrcuano.
Succedendoli m quefla guifa le cofe fecondo il diftderio ,
il Bottaniata alla prefentU
d una grandtfrima rannata di popolo cr di tutti i prencipali magifrati cr facerdo
ti, il giorno della gjran folemtit dcffEuangclifrno , in Coflantinopoli fu dichiarato,
cr nominato imperatore j dicio effcndojlatiautori EmiUano Patriarca d' Antiochia,
CT il uefeouo d' Iconio I principali dunque della republica , effendoft diufi input
trib ,
poi mefrifi infreme aguij di Falange , andaron ad affalir d palazzo reale po*

fio al dtrtmpetto f Oriente cr prefolo ui meffer dentro guardia de' lor faldati,

^Imperatore ^ monafer dcUo fludio condujjcro Michele,che con la fua moglie Maria, cr
dtMnta Mo figliuolo nel reai palazzo Blachemio sera fuggito , fi che toltogli [imperio , lo ue
*(. ftron da Monaco, hauendo egli regnato
fri anni,cr fri meft . Tutto quefto
auitcn*
ne quei
, .

P A R T E T E R. Z A. 14T
tif fjuet fahato,ncl(puk la Cbkfa , fecondo il codiane degli antichi,
celebrar fuoh
X
Urefurrcttionda' mortidclSignore ,cr fduator noftro Chrijlo Giefu. Michele
efjndo cacciato di fiato nel modo detto , il Bottaniata fcrtza ucruna fatica hauendo

ottenmiimperio.fen'andaCoIhuuinopoli. Ma Niccfbro dettatore di lettere, oc


tultamcnte ufeito della citt, fe nand a trottar il KufeUo ch'era alle flanze in Mera*
elea . Mai cittadini che haueano cacciato M
ichele CT fatto la guardia al palazzo

per Ire giorni fenza il fio prcncipe,fcriffcro al Bottaniata che uoleffe ucnir con gran
prcfczza . lqualc mandato il Boriila fuofermtore a pigUarne ti^ffilfi"^ efjotm
flette molto dopo^ ad andarut^ cr del tutto tmpadrotiirfu

IMPERIO DI NICEFORO
B
BOTTANIATA.
I V N To chefi il Bottaniata in corte , il terzo giorno folenne
^ 1 14.
della Pafjua fi coronato dal Patriarca icr in qucflo fio prin*
buon faggio di liberalit, che tutti
^
cipio ci diede di fe quefo
quanta crediti chaueua il fifco,ei gli atmuU fenza uer una cc*
cettione,cr con im Imorato editto ordin nuota libri di conti.
Al Briennio ehancor la fia tirannide tcncua in Ponente , per
degnit di Cefarefi uolea metter giu l'armi
fioi ambafetadori mand a prometter la
cr a quei che lofauoreggiauano etiandio confermaua tutti quei gradi d'honore che ^^

da efio Briennio hauuti haueano . Mail Brienmo chardeua di difio di farfi impcr a*
tore,giamai nonuol/ecedere,cr la feconda, crtcrzaambajceriarifut con alteri ^ defidcra
gia,cr fipfrbia grande,cr contro al generofo ufato cfiume con ignominia riceuca,
ljmffri
crliccntiauagUambafciadori.llBottaniatadunque,uedutochecojiuirifiutauaogni
^
^ buona condition (Taccordo,cr di pace,contrafia uoglia prefe Panni contra di lui,cr Co
ornato Ale Comneno del titolo di Nobilifimo,crfattologran Domcflicocrgene
fio
ntnff 0TV4t9

Romane legioni, mandollo contra di lui.ll Comneno dunque ucnuto di moUt de


tal capitano delle
aWamii col Briennio in quel luogo che per gli fpefi cr molti rampolli dacque. Cala
bria fi dice, con grande ageuoltA fifir l'eficrcito di quello, cr dopo fhattnli am
mozzati mollifoldati,cr gli altri mefi infigafirefe il tiranno , crfiltolofubito acce
care,miferamcntc lo condufjc a CofantinopoU.Et qucflo fu il fine c'hebbe il tumulto stMi'm de
fatto dal nfero Brienmo. Ma i B^rungi etiandio singegnarono
con unafideuata fedi ta^en^i

Itone d'ammazzar Pimp.nondimeno da unaltro fquadron di gente Romana furon at* Il itnena

terrati,ondcriuoUatifiperultimorimedioafiieghi,oltenncroilpadono . Horper^ tafi^hap


che al Bottaniata mori la moglie, molte ucrgini, tutto che egli di gi fofie fatto hnpo
" teme al generare gli erano offrte, cifra [altre Zoena figliuola di Cfiantin nuca,
,

MaeglifcontenlauadhaucreoPimp. Eudocia,o Maria moglie deWanteccfior fuo. yiuB l'eim

Q_C^Q, 3 Mand ftumark.


, , ,, . , , , ,
. , , , , ,

24 <f DE G LI ANNALI DI GIO. ZONARA


Mand dunque a richieder Eudocia, la quale (per quanto uien detto) non ricufando D
qucfio matrimonio, ecco che da alami menaci gli
fu u-tato, ondegli prefe fimp.
Maria ; nel qual matrimonio , egli non fece punto di meglio , di quel che fatto haue^
riafehaueffe prefa Eudocia cr forf anco fece peggio . Impcroche queflo fo
fatto fu un dipjoncfto cr uergognojo adulterio . E t quello certamente, che hauea
celebrata la meffa del congiunto Hor Michele che po*
, fu priuato del facerdotio
co fa era imperadore fattifi rader i capegli, come s' detto, di uoler del conci*
,
Ho, fa creato ucfcQuo Effefino } doue andato che egli
fu una uoltaa uiptarqucl*
la chieja fc ne torn poiamenarla
, fuauita nel monafiero di Mannello. Et do*
po che Meo il Bottaniata perfe l'imperio, in quella chegli Haua per morire, et
dimand perdono all'imperatrice Maria , che di gi era fatta monaca cr egli e*
tiandio perdon a lei, pregando iddio che parimente uolcffc perdonargli. Nel
Sedkione rimanente , il Protoproedro Nicefvro Baflacio , che in Durazzo al Bricnnio era
di Nictfara
fucceffo , egli ancora per gran brama che hauea dellimperio raunato infeme un
,
iafiUnt,
buon cffercito prefe il camino di Theffalonica . Doue arr inalo cr intef , che il
,

Bottaniata fatto era di gi imperadore gli fcriffe alcune lettere humili , come fuo
,
fcritor fedele ima in tanto occultamaite tentautdi ribcllarf
, chiamando in fuo

uiuto i Pazzinaci . DcUaqual cofa hauuto chcbbc nuoua il Bottaniata,mandogli una


patente tutta indorata, nellaquale promettea perdonarli qtteflo fallo
cr di piu darli
titolo honorcuole di nobil^no Ma non udendo egli acconfentire, n piegarf ei
il
. ,

mand contra di lui Aleffo Comneno che di gi nominato haueua A ugujio . An*
Aleffa Com ,

urna rcm- dato dunque il Comneno a Thefftlonica cr meffo in rotta il campo di quejl'buomo,
fetl 84,7/4 prefa chebbe la rocca della ct prefe anco lui cr per commandamento deU'im*
,
ria C7gU peradore gli cauargli occhi
,
(auarli oc*
fa . Quefta rotta del Briennio cr di Bafilacio fu co*
gion che gli altri , i quali moffe haueano norie feditiom contro alTimperadore diuc*
ih,.

SeJitlane
nati piu modcRi , pofarono giu larmi M a contro a Turchi l' imperadore jfed'i in
Lcuantc con uncompetente cffercito Coftantino fglitiolo gidiCofantinducaim*
di Ceflunti
perodore , con ampia poter . Cofiui paffttocheifu a Chrifopoti fubito comuicl
p
M Omc4, ,

atcntardifarnouit, ^ dalU turba de' fddatichiui fttrotiaua,fu falutatoimpe*


rodare . Malimperadore riuoltatigli animi de'faldati dalla fuo parte con denari
parte con promeffe dhonori, cr parte con altri modi, fece di maniera che Co*
itaniino gli
fu dato nelle mani . Et hauutolo che lhebbe , chi dice che fu raf cr
Patriarca' fatto monaco cr chi che fu unto facerdote CT confinato in un'ifola . Morto che
AnttajKiia
fu Emiliaiw fiintiochnio Patriarca , in fuo luogo fccefj Niceforo , che per fopra*
pronome fi chiamaiia M auro . Hor quclimperadore parte per la fila molta ct,cT
il Bal/4ni4 in parte per la fua naturai deltcatura fi uedea mdto poco intento algoiicmo della re*
te fer Li puhlica i onde commeffo thauea tutto interamente al Vcfcouo Sidenfc . Oltre a ci
mJui^ii
egli hauea due feruitori , limo chiamato Boriilo , cr faiTo Germano -, i quali come
de' fuai fer
ttnarij i a-
placca loro mcttcuano ogni cofa in ifcompiglio crctiandio aU'imperador lorpa*
,

dima. drone fxccano far alar modo cr per la troppa sfaccUtaggme di cofkro , egli era
odiato
, , , , . , ,

P A R T E T E R Z A. 14?
A odiato ctiandio dalle pcrfoiK degne, crhonorMc. Ka 'Niceforo dettatore, efjcn*
doft ritirato da <]ucUo fu meffo in prigione , ma perche il KuffeUo mo*
da Kuffello ,

ri di morte fubitana, perci ci uenne in foretto d'hauerhauuelenato. La onde <U Kuffeil tt


parenti di detto Kuffello fu dato nelle mani al Botlaniata , dacia fu confinato in un'i di tinefor

filetta pofla al dirimpetto delia citt imperiale Eti cortigiani temendo che fi una tot or H
.
f
uoUa et f^c andato dinamdaKtmperadc/re,ei faria forf di nuouo rimeffincl fno
grado , cr haucriu poi priuati loro di tutti i lor gradi i perci perfuafero aU'impe
radere che cefiui haucua una grandifimafimma di danari , la qiule s'appartcneua
alfifeo. L'tmperador dunque mand S trabone Romano , aBhora gran prencipe
della compagnia , ad efxminar qucjbuomo er dimundarli doue nafiofigli haitcfi

fiicracoftuiquei mcdefim cortigiani perfuafero cheinegnimodo uolcffi farlo


morire Coftui dunque paffuto nclTlfola , inguifa tale torment qucflhuomo , che
.

mor fui tormento! tuttoch pronteffo haueffi di metter in fritto ogni cofa /c-

B dclmente, fi tolto foffe giu del tormento. Ecco il fine ch'egli hebbe. HoriCom^ tCemnen!^
ncnilfcio,crAlcffi, fuord'ogni miliira erano honorati, cr amati, cr di piu *

nominati fuceeffiri deU imperio . Per la qual cofa i cortigiani, cr fiecialmente quei
due jrui , che detti habbiamo , cominciarono a fiarlar di loro con fimperodore cr iLontjfn
accularli che difignato haticffero di pigltarf l'imperio cr occultamente poi anda^ tulummati
nano biafimando,cr tifando quel grand'amore che timperadar portano loro.
I Coimicni dunque hanuto fintar di quefio cofa, temendo che cantra di loro non
fi
faceffe qualche piggior difigno, cr configlio , cr come anco il grido , per tarden^
tcdifo chaueano del regno , communicata la cofa con quei che fifidauano partU
, fi
rotto della citt , CT pigliato Andrinopoli , tiraron dalla loro quajfi tutte le legioni.

Et Aleffo , aiUcpoHo al fio frutti maggiore , flutato imperadore , fi perche per Jtlrjfi fi.

la fuaperitiadcU'artc militare era motto piu che quello amato da gli cffircti,^ al*
tre
fi
perche da' fuoi familiari con gran (olccitudine,cTpromeffifu raccommanda*

Q to . Effndo dunque in queflagufi dichiarato imperadore, facio non thebbe moU


to per male i onde
fi n'and
aHa Molta di Cofantinopoli , apparecchiato quando ri*
,
cercato l haueffi il bifogno d'affcdiarlo . Jl Bottaniata intefa la cofa
, mejfi Icguar*

dic alle mura 1 I Nemnzi gente Francioft poflt erano alia guardia d'ima torre alla
porta dcUa citt , che Carfia fi chiama j Coloro occultamente con i Comneni trai* L
tarano di tradimento , La mattina dunque del giouedi della fittimana della filutifr* de'

ra pafiionc del iiojiro Saluatore , i Comneni diedono [affatto al muro di fuori poflo v'*
,
al dirimpetto dcUa torre , guardata da Nemitzi, cr ci fecero con [intendmicnto di

quegli cr ttrandvgli delle lanciate faccano lordar luogo Et perche quei che*
,

rana fu le mura erano combattuti da' Nemitzi, n poteuano a un tratto difenderfi da


nimici di fuori cr di dentro che da luoghi aitigli tirauano de dardi cr delle ficc*
eie ,
perci sarrrflaron dall'affalto Onde quei che battcuano le mura , con le fra*
.

le montai cui fu , irrotte le porte ,feccr libera [entrata a congiurati Veduta que*
.

fta cofa quei che le mura di dentro dtfindcano, cio la turba confufa rozzatcr igno*
QQ.Q, 4 rame
, , , , ,

148 GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


TMtr dcUd guerra y atad gente raccolta (fogni forte cr plebea , accofltaiuida D
ftraccar mwricciuoU , chi s'appreiaua di fccndtre , chi di gittarfi gi a fcauezza*

collo , cr chi di fuggire . La onde i Ccmeni ancora prefero le mura di dentro al


tutto uotedi d^nforiycraperteancole porte di queUe, donde fi ua dentro nella
citt } fi
che fubtto ognuno fi meffe a facheggiar ogni copi , CT quefti che a facheg*
giar fi meffono , nano una moltitudine mefcolata di Thraci , di Macedoni ,diRo
mani , cr d'altri Barbari , non punto migliori, che i nimici in uerfb il popolo . In
tanto che la cof non fi ferm qui , ma pafi auatui infino allo fpargimentq del fans
gue,cr le ucrgini confecrate a Dio furono contaminate , le matrone uiolate
, ,
fogliate le chiefe di tutti gli ornamenti loro, n saftcnncro anco da fgaofna
ti calici } anzi che molti sfacciatifiimi rubbarono quegli , che pieni erano anco d'hoa

j ^ ftie confecrate, uerfandole per terra. I Senatori ancora ch'efii incontrauano


tirauan giu dcBc mule,rj fpogliatine alcuni , mezi nudi cr a piedi , lafciauan per
I leflradc . Vn giorno intero dur quefia calamit , cr il male publicamcnte feorfe g
per fino al Bue,fcnz4 far differenza piu da un che unaltro ; alcuni per fi lafciarxmo
firaportar per fino al Filadelfo ,cr piu l ancora cr i Comneni con pochifiima
compagnia lafciati erano foli , perche tuttol rimanente dcHe lor genti attendeua\t
rubbarchorquyhorliSichearriuatial toro non haueano ardire di paffar piu
auanti di maniera , che ogni poca gente , che affaUti gli haueffe , con grimi 4gruo-

Il ttt*n4
* ^^tti cr (lati nelle mani del Bottaniata. Ma mutar non fi
poirtM il decreto diuino . Per il che, il Bottaniata udito come i Comneni erano en
u ftft mo-
Ki. tratidentrojfubito abbandonato il palazzo, G" alla pazzcjca gittate uia le /carpe,
di purpura , fe nentr nel monaficro detto pcribletta , di cui dopo Romano
Argiropolitano imperatore, egli era chiamato fecondo fabricatorei
fattifi dunque rader icapegli,cr mutatofidi panni, uejifii

da monaco. Nel qual monafteroelfendofi lUuuto a


quanto tempo, ui mori, cr fu fottcrrato . Et
j
perche ninno fece rififienzA d Comitc*
ni perci jenza ueruna fatua
,
cntraronoi palazzo, per
piana , cr ficura
, uia. ,

Tale dunque fu il
principio loroytalefcn*

trar ncQa citt , cr i prin*


cipij deW imperio , cr
regno.

IMPERIO
, , , , , . ^

PARTE TERZA.
IMPERIO D* ALESSO

C O M N B N O.
Vesti Cemmhauendog4p<^,cry^nfcrm<ttoUpiede
neWimpcrio , rtundarono a caiiar del momflero Caniclco k kr
madre, tr le mogli, cr conduffirle nelk corte . Perche quando
cjii fi rAeUarono , le dette donne fubito fi fuggirono neUa gran

chieft di finta Sdjfia j Della qual chiefa furon canate fuori dal
Bottaniata cr meffe in quel monafero , a fin ch'elle non po*
ttffcr mandar innan > cr in dietro meffo ueruno a' feditiofi , n altro diffiiacere ri*
ceuerono da lui . Hor quafi che prna che fermaffcr' il pie neWimperio > di fubito ^
annullarono molte cofe fatte dal Bottaniata, n comiciarono a farlo nel tempo che fe fatte Id
H
alla fcopcrta meffer mano alla tirannide , ma paffatolo dalquami giorni ,conunlor aottoruta.

breue fcritto annullarono molti fuoi decreti t-annicamente . Pofeia , coronato che
fu A Icffo dell imperiai corona , ad ifaciofu dato il fecondo grado di degt , dando
gli un nuouo titolo cr nome mai prna ufato , cio , di Scbajlocratore , che uuol

quafi dire Agujiimpcradore , perche tal nome molto piu eccellente che non Ce ^^
fare . Et perche k /or madre di gi prefo hauea Ihabito monacale , perci non le , J^ui
fi
poteano dar linfcgne dcU'nperio , n k corona cr il titolo dnperatrice ; non
,
mata,

dimeno participefecerk del nome nperatorio . Con tutto ci cUa fi prefe il maneg
giof cr gouemo d'ogti cofa . Effondo t quefta guifa dtfiribuito I nperio fia a
mendue appreffo k madre , a gli altri due loro minori fratelli diedero altri honori
Adrkno chiamarono Protofcbafto,cioPrnaguto,cTNiccforo,Augufto,fa
, ma
condolo Drungario , cio Tribuno deliarmata . Haucano anco alcuni cognati
riti delle foreUe, cioMeliffcno Kiceforo,CT Michel Taronite. Quefio ch'era
^
marito della lor forcQa maggiore cr cartfina aUa madre ,zrdalor molto hono
rata , nomiarono Panhiperfebaflo , cio AugufUfino , mettendo anco fu di nuouo

quefta degnit. Et al Meli^eno, che ancora egliileuante ribellato t'era al Bot


tornata , n anco pofate hauea gin rarmi , diedero fopranome cr titolo di Cefo
il

re , affcgnandoli perfila ftanza Theffolonica , cr tiraronlo doQa loro cr tanto a


t, 0lU

a gli altri affegnaronot entrate corrijpondcnti a' gradi loro. Per fogna
coftui quanto che
hber^
kqual cofa hauendo eglino in quefta maniera compartite Fcntrate dellimperio , an
V piutofto le publiche,il fijco imperiale, t erario publico s'andaua'uotando
apocoapocofichefnperadore cffendobifogttojdidanari,non fokmcntetolfc c^a.
ukgli annuali donatiui, ch'anticamente s'erano ufati donare a' perfonaggi honoraiit stato di m
ma etiandio a' Senatori leu le lor ricchezze. Coron nperatricck fua moglie
Irene nipote di Giouanni Duca ecfore} EtkprimanperatriceMarkAkna,col
fuo figliuolo Coftanno , che partorito haueua a Michele Duca quando ch'era im fgUmlo.
pcradore

] Google
, ,

ijo DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


pcradore , cr che il padre , ejjcndo ancor fanciullo coronato hauea , ufcatdo ancora D
le [carpe di purpwra, fi parti di corte, crritirofi nel palazzodel Manganicomon
naikro . Impcroche eUa teneva ancor[aldo il poffeffo dell'uno, cr deWaltro biogoi,
cr del monaficro neWEbdomo, per uigoreCuna bolla aurea del Bottaniata . lui dun
que fi flava co'l figliuolo, con gli imperiali feruigi deputati a f, tralui. Ancor
trncua il fuo figliuolo Finfcgne del regno , cr dopo l'impcradore era nominato lui ,

crdopoqucUo fofcriueualc patenti della bolla aurea. Ma alquanto dopo muta*


tafi di panni , ueflifii dhabito nero monacale , parte fpontanamente , cr parte per*
cheil tiraimo la colrinfe a farlo . Alfigliuolofwronoancoralcuatelefcarpedipur*

C^m pura, cr al Comneno lafciato folo il nome con la potef deWimperio . Et quefo fo*
ffS
taiumente pra CI baili . Il Pontefice de IT imperiai citt , Fmclito Cofimo, cui non piaceua pun

rifiuta il fa to il maneggio delle cofe publiche ,


n uedea poter uenir ad ammaidatm veruna ,
trtartat.
command al fuo fruitore che pigliaffe il SaUero , ergU andaffe dietro , cr in que*
fla gtiifa partifii dada fua chiefa ; n piu uolf tornarui , tutto che da gli imperadori b
nejoffc pregato ,
pache benifiimo pafeiuto hauea quel fidel popolo cinque armi, cr
nouemefi. Deputaron dunque aUa chiefa un'altro patriarca , il qual fu un certo
tujhalio
fatriario.
Euflratio Cajlrato monaco , n dotto , nc pratico ne' goucrni, ma fi bene huomofcm
pltce , cr piu atto alT otio , cr aUo flarfcnc in un cantone che altro . Ccfliii tenuta
c'hcbbe qucfla degniti tre anni ,
da gli imperadori per una certa cagione non ben
Suolar mi cr in fuo luogo fu pofoKicolao monaco, che per fopranemefi
intefa, fu privato,
nati fatri- chiamava grammatico ; Cojui hauea confumato tutto'l tempo della vita fua ne
arca gli fludij perci non era perfona ignorante, tutto che non faffe molto dotto . Il
,

\iitoria dt Comneno fatto nuouamcnte imp. hebbe la nuoua che Kuberto Franco huomo afiuto,
Ruberti cr ualorofifiimo guerriere fatta hauea timpref contro a Durazzo > la onde ancor
Frana.
egli n'and in perfona per impedirlo. Et venuti alla battaglia il Comneno ui
fi ri*
mafe vinto cr bruttamente fu cofbrctto afuggirfi con la perdita , non pur de' dez^
zinali , cr ucnturcri , ma ctiandio di perfenaggi honorattfiom , cr di fnguc reale j
p
cr oltre a ci tutto'l campo gli fu facheggiatoda' nimici . Hor tornato l'mipcrado*
re a CoHantinopoli co/J vinto , i Barbari per rotai uittoria infuperbiti , ada ficura fi
meffeno ad affalir tutti, crinueroefii prefeno molte caflclla, come Cafloria, CT
Lariffa,fegnando ancora di rumar Cofantuwpoli . Mafimpcradore di nuouo
ufeito fuori in campo con un buon efcrcito,cr^ Cafloria cacciata uu la Barba*
Strati^em refa guardia, fe nand contro a Kuberto, cr conafutiacrarteuinfelamalitia
ma del di Ruberto. Imperoche egli comand al fuo fratello Adriano che
mi eno con- fi uciiffdcl*

tro a Batter
l'habito imperiai icrconfgnatali una parte dclTefircito, che connro a Rubato
tt. fteffempimto, CT cir commeundo quegli la battaglia, gli uoltaffclc fpade, CT
fi metteffc a fuggire . pache egli con il rcio dcUejacito per difufti traghetti uole
ua afftlar le trmcicrc di Franchi , fi come fece, facheggundo tutti i lor padiglio*
m,cr aimiiazzondo una gran gente . Andato dun jue Ruberia impetuofamente
ddoffo al fimo impaadore,ecco che il dct.o finto tmpaadorc a tutta triglu fi fvg*
gf*
, , , . , ,, ,

P A R T E T E R Z A. '
2Ji
ge. Pcrilche il Bjrktro fette tettea tMo piu buono, CT s'infupcrbiiU , come ( nttf
nokiueffebdUKo ardire di ucnir [eco alle mani, MainqucUa effendogU portata
li nuoua del guafto dato alle trincitre , cr dell'occhione di quei che le guardaua-
no , fubito perfe le forv > cr , t<trdire cr partii . Limperadore tornato a Co* Tradimmo
lo fcafeiU
jiatumopoh , feoperfe un tradimento orditogli j onde egli preje i capi di quello , .fra
quali crono i capitani delle legioni cr molti popolani cr padri confcritti , che fi
giudicauano confapcuolt della congiura , ma molti falfamcnte , prr quanto uien ris
[erto > cr perci chiamati in giiidicio , per priuarli d lor beni. R acchetato il tumula
tOfCr'affalto fatto da Ruberto, ecco che allimperio Romano fi fcuoprano aUroa
uc dc'ntmici. Parche iTurchi hauendo feggiogato roriente, non saicncuano
d'andar addoffo aU'lfole . Imperoche il Zacha Turco cr non dico quel nobile cr Turchi fe-
famoj, ma uno crudele cr fcel&ato , con alcune poche nauiaUa jprouedutahaa doli delle
ftle.
uendo prefa ilfbladiScio, cr iui fatta una buona armata , prefe anco Flfoladi
Ktbellione
Lefho, di Samoydi Rodi,cr moltaltre ; dcUequalt per dall'annata Romana fu caca Cardia,
B di
ciato. AU l'ijladi Candu , cr di Ciproanchora fi ribellarono, [imapreftdaRaa (j- Cifin.
pjmmato , cr l'altra da ccrice , M.a quefie non molto doppo racquiUate fila

reato all'imperio Romano. Perlaqual cofa trouandofi Fimperadorealbifogpo di


danari, sand penfaiido perhaucnic, alcuni modi lontanifiimidaogni htimania Auarhia
del Cmne>
t, perche ir ifcotitori dimandauaiu) tributi audcli , <y iniqui , cT<tquci che non
no.
erano debitori di pagante mruno , Icuaiwio tutti i beni . Per tutto dunque fi mona
dall aiuti procuratori, che fcriueffer tutti I beni de fudditi, cr campi, cr poffefr
fimi, allequalifimetteuano nuouinomi, troiiati da loro, cio Hipertima,cr Hi-
perplea , come f dir uolesfi Sipracciifi , cr foprabbondanii i n pur quefi cr
cr altri modi d cHorfioni cr dangarie , sandauano trouando , ma alle chiefe filea Hutittiont
uauano le lorcofe [acre . Quefo jlcffo imperadore hauendo trouata la moneta fai* di moneta.

fificatada'fuoiaiucceffori, lafccedibronzo, finche tale s'ufaffe perle ffcfedela


firn paio , ma ne' pagamenti de tributi uoleua haua ottimi ducati doro , aQc uolte
ancora denari mezi d'oro ,craUe uolte di rame E t trouandofi al bifogpo di rame,
ci fece I denari , o uogltan dir quattrini d'una fcja parte d'una dramma , cr disfece
alcuni lauori publichi di bronzo ,
perfarne denari di due dramme , cr ordm ancoa
ra nuoue decerne . La fanciulla cIk partorita gli hauea la fua moglie AuguRa, Ana
fieliuoli
nafu chiamata , per cagwn deU'aytola , cr /pofata a Cofiantino figliuolo di Maria dH Cornac
A lana}il quale effendo morto auanti che far fipotcfferlcnozzc, egli la diede poi no.

per moglie al figliuol maggiore di Nieeforo Briennio (il qual di fopra detto habbia
mo , cIk fu accecato , perche cerc doccupar f imperio) cr perci diede ancora a
lui il titolo d'Auguftifiimo. EffendogU poi nato un figliuolo , che dal patriarca neU
la chic fa di fama Soffia fu battezzato' gli pofe
,
iiomeGiouanni,cr di fubito coronol-
lo imperadore . Nacqucrli ancora due altri figliuoli, cio Andronico, cr ifaa
do cr tre altre figliuole , cio Maria , Throdora cr Eudocia . Q^a Maa,
ria promij per moglie a Gregorio figliuolo cUqucl Gabra Theodoro Augufio,

cr mar*

"bgiiiidl^' Google
,

iji DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


cnuortre. Ma poi, come gli piacque, rifiuttUaUparenteU di coftuitCrliccn D
ttolo , trou alla figliuola un altro marito, cio Hiceforo figliuolo di Forbeno Co*
tacalonei A Eudoc diede permaritoil figliuolo di Cofiantin lafitai il quale non

tratt la moglie come figliuola iunimpcradare , ma come fe flato gli fit^e da


moltopiudi ki } onde fu cagione che fnnperatrice fua fuoccra per qucfta ccjapiu
erptu uolte turbata , effendo la figliuola ammalata , la fece tofare , cr lui cacci
tua di corte. L'ultima fua figliuola il Comneno diede per moglie a un giciianctto
TmrmM> non gi nato di fangue illufire , ma di bellezza cccellentifiima . Sotto queflo tmpem
'W.
radere fu un terremuoto molto terribile , cr giorno che fi ce*
Jpaticntoj , in quel

Icbra la memoria di Sun Nicolo , per lifuoi miracoli .fi che molte cafe , molte Chic*

fe, molti portici, checuopronle uic


pMche, minarono, cr uccifer molte per*
I PdTjl^
. nquetimedefimi giorni, iPazzinaci
abbandonata paefi loro, fine paf
ti mettena fone

facto UTra forononcUe prouincie ,cr ne' paefi de Romani, cr tutta la Thracia, crMace*
M4 addojfo con Pormi, per Farro
(14, cr
don focheggiarono , Et fimperadore andandogli
tedonia.
ganza de'foldati uituperofamaUc fu uinto . Ma rinouata la battaglia ,
perche piu

modijli gi erano diucnuti i faldati, cr folamente indio'firmarono tutta la

ronza loro , i nimici non potendo rififtere al primo affalto , gittaron per terra Par*
mi, ty con grcat pianti, cr foffiirt, finalmente da Romani ottennero mifiricor*
Pa^liitaa Vna gran moltitudine dunque di Scuhi peri , cr gli airi tutifancatenati uen*
d .
mandati in
hit* lena.
duti furono alpincanto Ma Pimperadore fatta una fcelta di quelli , prefi un gri
.

numero de piu giouani, cr robufii, cr con lelor mogli , cr figliuoli mandogli


ad habitar nella prouincia di Moglena , cr di quei fece un eccellente legione . iqua*
U etiandio al di dhoggi fe ne fiatino in quel luogo iCT per fuccefiione chiamandofi
Wtnftrtof Pazzinaci M oglcniti . Scoperfefi ancho unaltro tradimento ordito aOimperadore,
l,t^ Arte- cri principali capi di quello, cio Vmpertopolo, Franco di nalione, cr Ariete
he iraditefi capitani dPeferciti , infieme con
Armato , amendue nobili , cr i congiurati effindo
fon fwiiti.
pref, tutti ilor barigli fwr<moconfifcati,crcfiipuniti,cruergognojmcntemenati
^
fpra un carro, alla finefuron banditi . Prill anco ePogm hoaare , cr degpit una
legione di Manichei che in quefti giomi contro alla prouione fatta loro per and*
Nitt/irt
traditore f calegge, andati erano alla guerra. Vnnuouo tradimento Mieora ordito fualPim*
U fona pcradore neiquale ara capo Diogene figliuolo di Niceforo Porfirogarito impera*
del futira^
dare huomo ueramente Pinumc^ile fortezza, ma non gi d'ingegno, (ydPani*
dimento.
mo cefi felice , magnanimo . Cofiui hauendo differita la cofa , fu fiopcrto ,fi che
pag la pena del fuo difegno. Perche prefo,cr meffo aUa tortura, per^ ri*
uclaffii congiurati, finabnente cauati gli furon
gPocchi, crconfifeati tuttii fuoi
Sfeddieiie
di franti:! bau Auucnne poich un g^fjhcfcrcito di Franchi, gente di ponente , fe ne
.

yerjo Le- uame aQa Molta di CoHattinopoli citt imperiale, per paffarfine in Lcuantc ; ri mo*
uante. Imperoche
urincnto de' quali da molti parenti fu auuijato. uninfinita moltitudine

di LccuHe uenuta di Ponente , fu cotanta , cr tale che nel iiolar fi poreggiaua alle
Lccu/h,
nuuole, cr ofiuraua ri fole, cr arriuata chella fu a Cojiantinopolt fermefii,
,

Paffaii
,, , , , . , , ,, , . , , ,

A Pdfftti ideiti Tronchi aNiceodi BithinUt tenuta da Turchi, molti daTuna,cT


di
faltra parte uccifi furono ima finalmente prefache tbebbon per forZ4 , prr una. Prefa
**'*''
gran fommadidanari , uenderonlaalfimpcradore. Andatipoi auanti, alcuni di
foro , con fatica , V fpargimento di fangue prefero Antiochia pofla fui fiume O AntothU,

ronte ; alcuni altri dt loro dopo molte batterie , prcfcro Gerufalemme . Quefle fu*
^
rono dunque le cofe che fecero i Franchi . in qaeti tempi fi leu fu la fcelerata fet*
Ut de'Bogomdi , il cui predicatore , prencipal dottore , cr Apofoluo rifugio fu rr4mfci.

. un certo Bafilio medico , uciito da monaco , tutto che di Satana^o piu tofto dentro,
Cr fuori copato foffe . Cofui come che quindici anni fli attejo haucffaUoftudio Ure(i-
ii quella fceleratifiima dottrina cinquantadue anni , no '.dimeno ad altro non attefe ca de Bo-
mat , che ad infegnarla , in tanto che di quella riempie quafi tuttol mondo . Alla s*mdi.

fine andato ancora a Coliantinopoli,fu conofeiuto per manifeiifiimo ,0" capitai


- nimico deQa ucrit . Perche [imperadore conofeiuta Fimpict fiia,finfi di pre^

B fiorii gran fede, chumandolo maeflrotO' faluadordc gli animi erranti. Con
quefle cr molialtre lufmgheuoli, cr dolci parole fece che aUa fine (bench a gran
pena , cr tardi) quefio pejiilentifiimo huomo mand fuori il ueleno della federa*

tezza /ua-j fi che hauendo prefa quefia feluaggia fiera alla trappola, public per lut*
to lafuafceleratifiima dottrina cr difprcgtatala cr riprcuatola , di cominun con*

fentimento di tutti , nd Theatro de caualii fece abbruciar quefio gran trufftorc


cr barro Contro aU'imperadore ancora nacque unaltra feditione, autor della qua*
.

le fu un cert'buomo che fi facea figliuolo di Diogene imperadore . Coflui rauna* g-


ta uifieme una gran moltitudine di Comani, fi meffe a facheggiar la Tracia,^' darli ^ene.cr

ilguafio,ricercando le cittcheuolefJcroriccuerlo,et accettar per imperadore. Alta de' Cem*-

fine per tradimento de cittadini dun certo cafidletto di Tracia, effendoui entrato
dentro cr flutato imperadore , fu prefo cr accecato cr cofi hebbe fine la co*
flu tirannide ieri Commi che uittifcamparono,f ne tomarno a cafa loro. Que* .

fioimpaadore,uedutoche[hoffiedaldegliorfani,cr altri pur affai luoghi pi} do*


^
ue mintftrar fi foleua il uiucre a poueri uccchi , uacauano > prefe [entrate cr pof* spedai de

fefiioni di tutti cr attribuille oBhofpedal de gli orfani cr aggiunteuate anco mol* jJi orfimi.

te del fuo , rinouoUo fubito , con grande fficfi cr dentro ut pofe un buon numero
di uecchi poueri perche nutriti ui foffero Nfflo fteffo luogo fabbric uarij allog*
- giamenti di monaci, cr di monache.Ordin anco di piu una fcuolo di fframmatici,nel
la quale i pupilli hauefferad effer ammacfirati, cr fimilmentei figliuoli de' pone*
affegnando loro i maejlri cr pedagoghi
ri , cr il uiuer honefio tanto a quei che
mparauano , quanto a quei che mfegnauano . Et quefi' quanto fin qui ho giudi*
A*
calo degno d'efjreofjcruato. Vnaltra congiura di nuouo fi
leu contro all tmpe*
radere capo, cr autor deUaquale fii Michel Anema,cr compagni fiiron mollica*
pitani , cr pcrfonaggi bonorati di guerra . Ma prima che ucmffcr alCefftto ,
furo
no feoperti , cr prefi cr i capelli , cric barbe furon leuate loro non con rafoi
ma con art^ciofa untionc. Ma [Anema effendocondennato a perder gli occhi,
. intanto
. ,

XJ4 DE GLI ANNALI DI GIO. 250NARA


intanto che de gli altri ft fdceatjuel bello spettacolo, ecco che trameffouicnem'ce D
ditto deirimperatore col quale fu liberato da cc^i fatto caftigo . A tutti poi efendo
confifcati i beni , chi in un luogo , cr chi in unaltro fu confinato . Gran tempo ha
uendohaimtotutto'i gouemo ,v maneggio nelle mani la madre delTimperadore
di tutte Tangarie, creHorfoni con cui trauagltati erano i fudditi, qu^t ognuno
La madre
dell imfe^
dalia la colpa a lei} La qual cofa come che con malanimo foffrriffe il figlmcbche
radere fi di rame folamente era impcradore nondimeno per la riuerenza che gliportaua,
forte di ter non uclea priuarla centra fuauogliadicotal pot (l. Di che auuedutafiL donna t
te.
per paura dt non effer finabnaite cacciata dt corte al fuodifpctto, partiffcucda
fe , rinuntiando al figliuolo tutta la potefi , cr il gouemo . cr andoffene a faro

Mene della
tiar nel monafero di Pantepotto da lei fabbricato N elquale 'poi che alquanti an
madre dello ni reale, cr magnifica uita hebbe menata, finalmente cfp-iuo molto in U con gli
mf. anni morifi . L A uguffo impcradore anchora poco piu dun anno doppo la morte
detta madre, marifi , cfjndoftal fin della fuauttarafii
capelli, cr prefChabM E
rieti <TA- to da impcradore , morta effen*
monaco , lafciandoji dietro molti figliuoli j iquali
Itffe m
yer
do anco la madre loro in mcn dunanno dopot marito, prefe fattola fua protet
f I figline-
li dt filo fra tione, era' mafehi diede moglie, CT alle fanciulle marito ,'bctmolo , CTccrtefe
felle, mofh-andofi in tutto cr per tutto con effo loro . Quefo impcradore nel principio
n molto amaua la fua moglie , n anco molto gli era nimico ; ma come quel chera
Tertamerti
grandemente luffuriofo , per quanto uien detto , poca fideltgti mantcneua , cr po*
d^Alefie in
fantamente offeruaua le debite leggLdcl matrimonio . 1 a onde la fua moglie Aita
uerfie lame co
glie. gufia tutta ardcua di gclofia, erdinuidia. Ma ucnuto poi molto in l col tempo,

fi
che quegli ardori di libidine piu non lo tomcntauano , perche iet gi Jpenti
gli hauca, allhcra riuolto tutto'l fuo amore alci , fuifeaatifimamente Pamaua,

n fi
potcua mai , fe non con gran fatica , flaccarftgU dattorno . llcbe fu cagione
che per l'auucnirc la potcntiadelfimperatrice diuenne gfandifuna cr tutto di uo^
tonta dclfimpcradore,ilqualediucnuto infermo de piedi, n potendo piu andare, jp

perche per la corrottiondcglihumorichealle congiunture fi ritrauono, era co*


farfine di contnuo nel letto } paci effa gouemaua il tutto , cr effo con*
tretto a

fermauacioche ella faccua nna ella di giaandtuafegnando che doppo la morte


del marito tutta la potefi gli rimaneffi nelle mani, cr chil figliuolo gPhaueffiad
efjcr in ogtii cofa Mediente , cr fottopoHo > ilche egli non era mai per fare , per*
che dt gi era gjrande , cr prefa hauea per moglie la figliuola del prcncipe de gli
Vngart, cr hauuto di lei figliuoli . Queflo gioitane nondimeno temea grandemen*
te di non perder con f imperio ancor la tta, ueduto che la madre fmifuratamcnte a*
T>ijierd4 maua la fua figlia maggiore , crii fuo genero Brimnio . Per la qifol cofa il gio*
dellimfera uaneandaua trouandoa uno a unotuttii fuoi parenti, erd popolo ctiandio,cr
trite, et del
con tutti fi dolala ficretamente a tm per uno del mtfiro fiato fuo , ricordando loro d
figlmel.
giuramento che fatto haueano obltgondofi quafi tutti di non effir mai per darPinq
no nette mani ad altri che a lui. Cofioro udai ijuoi lamenti , gli faccuan buonata*
, , , , ,,,, .

PARTETERZA. ijy
A wo i cr promettcuanli ogni loro aiuto . Limperatrice che feppe quejl' andamenti ,
sadir dt forte , chella fece un publico commandamento, che ninno gli andafj.a

pariire, cr per tutto meffe le fpie , ZT le guardie , a fin che il figUuolo'^non poteffe
parla- piu con ucruno . Egli nondimeno mai non ccjfaua di tirar dalla fua quafi tut*
tt , bora da fe fleffo facendoci offitio, cr bora per tua de gli amici juoi, CT jfecial*
mente perche il fuo fratei piu giouane tencua dalla fua,tutto che [altro fratello Ah*
dronico a cpicUo fleffo fratello cr aU'tmpcradcr ancora foffe contrario . Perche
quefh etiandio effendo gi di buona et , haucuan prefo moglie , Andonico erano*
mutato A ugf imperatore , faacio cr Briennio Cefari cr forbeno matto deWaU
tra figliuola
,
fhpra tutti Augufitfiimo . Cofi pafftuano allhora le cofe , tutto che
mutato [ordute de tempi , io bobbio, prima ejpoftc le cofe che doucano effer dipoi
Vn Latino dt Ponente nommato Baimundo, figliuolo di quel R uberto, di cui ne'hi*
BMimtndo
fioria s fatto mention di fopra , f ne uenne ut Leuantc cr aKmipcrodore offerfe mmo m
fuo fcruio, cr con giuramento fermati gli accordi, crrueuuta una quafi che in* teuame.fi
il

numcrJiil fhmmadi danai , cr non flamente ruppe


prefe Anciochia di Sorta ,

ogni accordo fatto y ma dtfegn di muoucr guerra a Romani. Ma facendo egli di*
re^fnl
fegnodt tornafene ut Ponente, haueua paura per Maggio di non effer pref da nume fa fe
qualche gouemator delle prouincie Romane cr effer mandato legato nelle ma*
tuaWtmperadore , come mancator dt fede } la onde fi pens quejta malitia .
Et ede fuori quefionome, che foffe morto cr fattofi metter in una caffo ,com*
mand a fuoi fcruitori , che dtceffcro dt condurre a caf loro quel corpo mar*
'
to . Con quef'allutia fi condufjh nel fuo regno,cT grandemente dolutofi dclT impe*
rotore , commoffe nwlti de' fiiot paefani a piglia forme contro a Romani , cr fatto
lor capitano, cr pafjto il mac,con gran foUecitudtne procurano di piglia Duraz*
zo . Ma pofeia che tirato hebbe in lungo faffedio , cr dati molli danni a cittadini,
cr ancora riceuutineda loro, eduto di non poter piglia lo, f nand aUa^olta (fd*
cuni abrt luoghi , ma per fenzA profitto ,fi che finalmente per fuoi ambafeiatori
Q
mand a dimanda la pace aWimpaatcrc che allhor fi trouaua in Theffilonica,ilqua
le d'mdi partitofi , fe nanddfippreff a Colonia Europea cr lui fatta una trmcicra,
colBarbao pace, cr cofi hebbe fine la Baimundica
tratt delle conditioni della
guerra, il PotriacaSiccologoucmata chegli hebbe la Cbieja ir. ani, effendo W
gli uechifitmo , pafi di quefla ulta ; cr [imperatore con gran pompa fattolo fottcr
rae , meffe nella jfedia Patriarcale unaltro in luogo filo cr tolfclo del Clero dcQa
Chiefa, cr dico quello che dell'ordine de Diaconi era nipote da canto di fratello del
uefeouo Calcedoncnfc eletto , cr poHo fra i primati
del patriarca,pcrfona in fin dal
la fua giouentu molto ben pratico nelle lettere fiere , cr profane j cefiui dico che dal
prcfntc imperatore fu dichiaralo Patriarca.
ratcre cotanto aggrauato dal male che parca che uoleffc fpirarc , fopra
Alquanti giorni dapoi effendo t impe xitjf,
il fuo letto
^
wn del f
diHcfu fu quel panno facro che paide dinanzi a quell' tmmagme del nojhro Saluadore f*
eh' pofta ut Calcc,cr di piu ancora con cffofu tocco il fuo corpo , ui tanto che la fu
< ria

D - Qpoglc
, ,

t^6 DE GLI ANNALI DI GIO. ZONARA


ria del male di maniera cal che ft moffe , cr pefioft a federe, parl , dimand ilka
, B
cino da lauarfi le timi, et mangi,et a a poco tanto and migliorando che ribcb
V4fi* rw* he in tutto la fanu. Liberato che fu da tjiirifa malattia,fra la plebe della citt iiondt*
re J^arfede
meno fi Iett un uano tumulto,percbe per tutto jfiarfo eradgridocheCimpcratordo*
la morte de
l'imf.
uca quellanno morire il giorno del graitfabbato . Non pur fra la plebe fi ffiarfe que
fio remore, ma etiandio nella corte , cr nel palazXP reale } laqual coj ancora
gr<n trattaglio allanimo dellimperatore , tutto che non fuffe punto infermo ,neda

ueruna molcflta trauagUato} fi che confolar non fi pot mai fin che paffato non fu quel
Via^ld'A giorno cr conofeiutofi uano tal romorc i laqualcofa tolfc uta la paura a tutti , pochi
/*/7V giorni dopo ; f imperatore con le donne , come che di uemo foffe,partito da CofianU
napoli fe nand in Cbcrfbneffo > ne di quid partifii ( attendendo a riueder iruotoU
de faldati )fin che al principio deWcfrate egli non feppe che [imperatrice ammalata
con [ imperiai nauc arrutafoffe a CoRantmopoli , Allhora egli etiandio in m gior
no fc nando alla rcal citt , cr cominciando quella a guarire , fi diede tutto alla cura
E
del goucmo,C7 maneggio delPimperio ,crpcrlopiu frandofi nel Filopatio, in ceni
giorni deputati, in maefr fedendo in un luogo dond'ei potea ueder una bcUa,cr gran
pianura,ad ognuno era Iccitq porgerh delle fuplicatmi f cr egli fattefrle metter da
uanti ,
legger fe le fiacca da' notai,per ueder le dimande di eiafeuno j E t uedutele , a
tutti fiibtto fiacca faiuerlariffiofra,cr confirmatarenderla a'fuplicanti. Tenuto
ehbcbbe queHo modo gran tempo,dinuouo con f imperatrice,cr tutta la compagnia
deUc donzelle partitoftje n'and a fior tutta la uernata a pie del monte Papitio ,
Dijfnde di
con tutta la famiglia . AlT entrar poi della prnnauera fe n 'and apprefjb a Itlipo
Aieffecotn
Maniei. poli,cr ini fi frette tutta la primauera, [cjlate ,'cr parte dellautunno, attendem
do largamente a diffiutar coni Manichei, chedaluolgoPauliciani chiamati fono.
Jmperochc iui dimoraua una gran moltitudine di fi fatta gente da(Giouan Zimifea
cattata di Leuante , cr iui poHa a frantiare )cralla cattolica fede tir molti di loro.

Ma effendo gi quafj[paffata la met dellautunno , fc nc torn a Cofrantinopedi.


Et perche [imperatrice potcua affai, il poter del fuo genero Briennio ancora era
TotmiM di
triermit.et
grande , cr fru uolgo era fama , chogni cofa paffaffe per le fue mani . Queflo
ioltrtnadel giouane etiandio era molto dato allo Hudio di uarie fcicnttc , ni anco punto meno di
M fua trtt- lui lafua moglie, anzi piu tofrouiepiu di lui frudiofi della lingua Attica, cr di
cotanto fttilcr acuto ingegno, che attifrima fi uedeaacauar fuori piu nafeo*
i
Ai fenfi ilqual^dono in parte hauca dalla fua buona natura , cr in parte dalla
fbllcatudine , cr biduftria . Statuii quefradonna quafi di continuo fu' libri, era
praticar'a bella poHa per imparare , cr con gli huomini dotti Si che per quefte
.

fue qualit cr della fua donna , Cefare da tutte le lingue ucnia celebrato. Le quai
cofe tutto che tormentaffer [animo grandemente del figltuoldelPimperadorc, gfa
dichiarato imperadore nondimeno egli le fofftriua . Ma tutte quefre cofe nel pr

ceffo del parlar fi narreranno . Fiora qui raccontar uoglio alcune coje cho lafrioa
te . Nel tempo^ di quefr'imperadore furcn molti abbruciammi , cria citta ut u
'

*
. .
rifluoghi

I
, . . > , , . ,

PARTETHRZA. ,
A rif luoghi abbruci. hUfral'aUrCy auumtecheneUa fnrimMera pn UMruino^
fa cr bombii fui ia di ucnto fra le moltaitre cofr che minarono ^ruin anco quel*
,

la jiatua pofiaincimadiqucUa grandifrmta tenda colonna di Porfido, nella piaz*

za detta Placato laquale nel fuo cader gii , uccife moki ch'iui fi trottarono a ca*
fo. QttcHa Batua di marautgliofa
grandezza cr ecceUcntifrima beUezx4,in
^
quel cadere in moki pezzi fr ruppe . Vn'altro giorno , che fu quello nel qual fi
celebra la memoria di Pietro cr Paolo prendptde gli Apojiok di Chrifto , in futa Pi^u.

fera cominci una grandtfiima pioggia , crdur per fino aShora jleffa del gior
no feguente , fenza mai crjfare allentarfi . La onde per [impeto furiofo di quel*
[acque, caddero mokecafe, CT le uaUi dacque ripiene pareano una Beffa cofa
col mare cr moke perfone , con moko befiume ancora perirono . cofi a punto c
comio racconto accoder qucBe due mine Hot effondo un tratto auuifto limpe* ifeditime

rodare che un groffo efcrcUo di Turchi fi mettcua infiemc , per uenir a' darmi del* Turehefi*
. ^

B le proutneie Romane , come che infermo de' piedi fi foffe per U gran copia de gli
humori che gin gli calauano,con fuoi gramfitmi tormenti cr dolori , n poteffe an*
darinpcrfonaamoflrarU la fronte i nondimeno fottoUcapitaniatodi Camize Eu*
Bario , mand contro di loro uno fquadronc d'otto mila perfone . Era queflo Za*
nuze il primo di tutti i capitani > ma con tutto ci uenuto alle mam con un gran nu*
mero di lumtci , fu nto , crpref,cr una parte de' fuoi foldati far morti
,
una
parte col fuggir faluofii. Limperadore hauuta quefia nuoua, non fi pot tener
^
ch'effo in perfonanqp andaffe contra loro } ma non hebbe gratia giamaidi trouar i
Turchi , perche efii udita la fua uenuta , a tutta briglia fenza mai fcrmarfi fugg
rono .Macon tutto qucBo egk rihebbe Canute } ilquale con la promeffa di gran
premif ,
perfuafe aqiici che b guardavano , che con effo lui uoleffero fuggirfene da
[ impcr odore i dchc fecero iCT [onperadore lietamente lo uide, (j-akberator di
quello donata c hebbe una gran fomma di danari , tomoffena Coflantinopok N
pafi, che fatta un altra fredition conira iBarbari, trouando
Q moko tempo doppo
li citt di Filomclio uota di foldati ( perche tutti intef la fa uenuta , con ir lor co*

fe piu care s'eran fuggiti ) fenza ueruna fatica piglioUa . Daccordo ancora pre*
fe alcune cafleUi, cr /ptlnche, lequaUda pacfont Catafigie dette fono, cbri* itumanhi
gk pome fpediente, men fe* dAlc/fa^m
fiigificr gli habitanti di quefli luoghi, perchecofi
co , non hauendo i con c combattere ; cr quei che giouani erano cr robuBi fe* '*"f
ce andar a piedi, cr a' uecchi.crdebokaffegn cavalcature. Et fe chi che fa
'

fra quei fi
trouaua mfermo, da tanta uecchiezza fi aggrauato,(y ftracco che non

poteffe fior a cavallo , ci gli faceva metter nelle targhe cr da giouani gagliardi , '
|

forti ,cr robuBi portar fu le fpallfi,^ effo nel cavalcare fe occorreva ch'ei uc*
deff qualcun di loro hauer fame, fete, difiderar qualche altra cofa, egli fubU
to con tutto quel che poteua , lo ricriaua In queBo viaggio tornandofen' a cafa
ecco che i Turchi di Ponente gli uengon incontro,dicendok che il prenctpe loro uo*
leafar pacc,CT lega con i Romani. Laqual cofanon]diffuccndo punto all'imp.ecco
RRR chela
, , , , ..,

158 15E GLI ANNALI


DI GIO. ZONARA
thc la matlu H prenci(>e de'Barbm,non Satrapa,nu della Hirpe del Sultano, Uijual
da/oietndio sultano era chiamato, crdt lontano fmontato da cauaSo a piede
and a trouar fimperatore ch'era a cauallo CT fattali gran riucrenza
^ , CT fermata

. fecolapacc,congran fommadi danarihauuta in dono dall' anperatore per fe,CT


peri fuoitomoflcneacafafua,crrimperatcired CoJantinopoU . Dal'thora in poi
effendogli crefetuti i dolori de' piedi
,
per la piu fe ne faiia in letto cr l'impcrap-ice
gouemaiu il tutto. Etperchepareach'in fatto cUauolcffc ttfurparfi tuttaqimta
lautorit , il filo figliuolo che di gi dichiarato era imperatore a tutto fo potere sin

MalatiU Jj
gfgft^uadicontrapcrglif . Ma [imperatore aggradato, cr fracco da'iU malattia
AUft. portarnel palazzo grande che riguardaua a Icuantc ; doue ogni giorno ficea
far nuoui configli di medici, cr curarfi ; i iudiajdc' quali uamuano da prona; ma fi*
italmaite di comun confntimento conchiufero di uolcr ficcar nello flomaco dclTimpe
ratorc un ferro affocato ; Et perche [aria di quel palazzo , come quel che foggetto
era troppo aWoirpjgli parea poco temperata,portar lo fcciono in Mangana,ofof*
g
f fatto a cafo , o per ordine de' cicli che iui lo fpingeffero a morire, io non fb. Mei*
lidi ciomarauigliandofi,conchiudonchetal ferro adopraffer per alleggerirgli i

dolori . 1/ luogo detto Mangana ctiandio un aUeggnimento , anzi una medicina di


dolori, per una bottega da medici che u' dentro ,
con ottimi rimcdif da cacciar nu i
dolori .
Quegli che di fi fatte tmprefe fi gloriano, dicono che tal rottorio non fu fot
toaUapazzcfcaaWimperatore ima altri fon che dicono che cefi era fiato predetto
Oraetli Jet che doucua auuenirli . Perche di lui dicono cfjcrc fcritto da quei che fittofcuri cnig
^ biWt fritte le uite, le profferita, cr feiagure de' Rea^he douea morire i un ha*
" mo infocato, perche fi fatti fcrittori aguagliano a untiamo quel ferro colquale infoca
tofarfifuole un rottorio allo Romaco, perlafua punta torta . Mane il rottorio n
la mutation del luogo giou punto alTinfermo,che pian piano camminaua al tcrmme
dcUauita, l medici nondimeno negauano che foffeffacciata icy alcuni monaci gli
pronofluuuano che non era per morir prima ch'egli andaffe alfanto fcpolcro di Chri
^
^
fio in Ccruflemaie ,
doue eft diceuano che adorato che [baurff , ei deporrebbe la

corona. Et alle coflorpromeffc,(^profctie egli credeua. Perche noi fumo (Una


tura tale,che ageuolmente ap^uiamo quei parlari che ci piacciono , CT che ci fon
commedt . La onde il mifero non s'accorfe clic di gi egli era giunto al pafjh ejhrcmo
della fua uitu , prima charriuaffc in Gerufklcmme , hauendo gi pcfta gin (bench
non ijfontanamcnte,Li carena CT fe con uerit dir fi poffa,ci cammin alla fupemd
Morfei* A- Gerufdemme, metropoli de' primogemi che fono jerittim eie lo. A' if.d'AgoRo
tt/fo Ctm-
^nf,(iue,[annodcl[undccimafMdiRrutioiK,qHejto Imperatore Au^ocra fui
dar gli ultimi tratti ; CT aUhora l'imperatrice tutta affannata iiolf uedcrlo coft paf

farcyCj con cftrema fatica tirar il fiato, accompagnata ctiandio daBc figliuole Hor
effendogia paffuta la maggior parte del giamo erti fole non piu fopra la tefta , per
dir c<^i ,
n a corda fopra U noi , anzi camminando al tramontare ,
ecco che al figlio
dcl[ imperatore uien detto che fo padre gi mancaua cr flauaful paffare e n
, , ,

PARTE TERZA
A ff<1/0 dunque ticHt cafa douc quello morendo gccua, non per pungerlo, ma per ajii

curarft che nero fojie che morijie ct uedutolo,f n'ujc fucri fubito
cr montato 4 *]
cauaBo con Ufua compagina, cr moltaltri, partii da Mangana . Tatto qMjlo,f^
bitoghAba^giucnmidAhajgu in compagnia deBafanciiiBachedoueaeffcr moglie
del jigliucl maggior di Cefarc, incontrandolo, atzorvn le uoci,cr fccerligran riucren
'

tia . Allhora, dicono , che f imperatrice con gran dolore raccont all' imperatore

che era fui morire, la partita del figliuolo cr che egli a eia non rifpofe cofa neruna, o

foffe che non uolcfJc,ochc non poteffe > ma che bene alz k mani in alto ; cr io non i

fo f bfjceffe con pregar male, o bene al fuo fgliuob . A Lri fono che nirgano che*
gli alzaffe le mani, perche un che Ila per ifpirarc non pu farlo , ma dicono che l'im
peratrice lo chiam piu uoUe,dicendli,che il fuo fgliuol fi partiua per andarli a ruh
bar il regno, cr f imperio ;cr che egli alquanto ofcuramentc foghign ; o foffe che fi
faceffe beffe di quel parlare, da che ella fi penjua che fpirando egli , cr uoltando le
B fpallca qiiefe cof terrene, ei fofj follccito dell'imperio ; onero che uoleffe mo
jtrar quel che fmtiua di tal cof dentro fe fleffo } Perche alcuni dffJro,cril Porfi
rogeiiuo imperatore fpectalmcnte, che non fenzA conjglio del padre egli entr
in Palazzo , Cr che dal mcdcfimo conceffo anco gli fu il partirfi , cr che per fc*

gnodi ci eglibcLbedalui il fuo anello iCT che tutto queflo fu fatto di nafeofo
aH'tmperatrice,crfenz,i faputa di qucQa. Nel partir/ dunque , la fama di fu^ gium
bitofi ffarfe preflamente ditutto'l fucceffo ila onde i parenti di queflo noucUoim Ctmnen i
peratore , CT molti tribuni di faldati, cr fcnalori ancora concorfero da lui. Ma
cammando con prefiezZA 4Ua gran corte , ecco che gli uicn detto che i Siringi ,

prcfalaftradadeUeguare,doueefiihabitaHano,nonuiUfciaiiaHpajfarucruno, .

o andare alla corte .


Quefia nuoiu haucndol diflurbato , mand loro uno de' yZTra
fuoi che gli dimandaffe , che copi efi uolcfferfare mand ctiandio a dar auuifo alla ptriieri.

Cbtcfa che f imperodore tra morto , CT cheffo uoleua effer dichiarato , cr publica*
^ toimpcradore. Il che fece tutta Uchierefa, crii Patriarca. Mai Barangiri*
ffofcro al meffo , il qual dimandato gli hauea per quel che non uoleffero che fimpe^
gradar entraff m corte , che uiuente fimperodore non uoleuan foffrrir che uerun
altro u'entraff . Etaffcrmandoegli,ehedigirimperadoreeramorto,iBaran*
gi fatto che gli hebber giurar che c^t foffe , conceffer [ entrar in corte all'imperado^
rr , Dof arriuato , cr entrato ch'ei fu con i fuoi , configUofli in che modo ei do^
ueffe portarft con la madre, co frmeUi ,
con le fhrcUe,cr con Briennio Cefare ; per^
che ternata ancora , cr hauea foffetto che non tcntajjr qualche nouit Il padre
tutto quel giorno flette in tranfito cr con difficult moriua ; ma alla fine in fu la fi*
ra pafi di qucHa uita . V ifj quef'impcradore anni qualchefttanta , regn tren*
tajette, c7quattromefi,cralquanti giorni, crmortfannodcl mondo 66i6.cr c
ammimjtrfiliccmcnte l'imperio , tutto che cefi profpero non faceffe il fine . Per*
che qujf da tutti tfiotfcruitori fu abbandonato, che a mala pena ui */
fi fine trouor*
no alcuni pochi, che il fo corpo ultimamente laiiar poteffero ,""^'^''"
., , , , , , , , , , . .

i<?o DE GLI ANNALI DI GIO. ZON ARA


gli orti menti imperLdi da ornarlo fecondo U grado fuo, cr menofatti glifur<m con* j)
ucncuoli funerali , efjcndo fccefftr nell' imperio non un uno ftrano , ma il fuo pr*
pio figliuolo , cr dico (pici figliuolo a cui donato egli hauea firn peno. Et cofi
fi
uede che ninna cofa humana {labile , cr ferma , anzi ogni coft piena d'mfedclt,
tMud i'A cri Jgnali accennano di peggio. Tuquefi'Aleffo Comneno( per ben dichiarar a
Itjfi Cam-
uerranno, i fuo' coflumi) non feroce, non arrogante, non collerico, n aua*
YO,ZT tanto difiderofo di danari , che uolefe accumulargli cr metterli {otterr
Onde nella Thejrcria dopo la fua morte non fi trougran copia di danarilnchina*
tifiimo cr promifiimo fii alla mifericordia ,
tardo al cafigare , di coflumi icmpe*
rati , facile al dar udienza , nel uiiter moderato ,
non punto dedito al uuio ,trufato
adafcokaruolenticriiutrtuofifO-honorarli. Amata la dottnna, non per quan
to fi conueniua , ma honejlamente s fu huomo affai ben commodo , non altiero uerfo
color con cui uiuea piaceuole
, , allegro cr familiare come fi uiuuto foffe con i fuoi
pari. Il perche ifuoi fruitori flauano confammo ripesato, cr dinanzi a lui fn* ^
za paura , o foffietto cr fpecialmentc quando non urr prefente fimperatrice , U
qual in tutto fi mofhaua feuera , orgogliof cr abicra cr con a/frezza ripren*
deua chi dalla modeflia fi difcoflaua . Belle cofe in ucro fon queic i cr chi uorr
certomeme fon baflcuolt a far perfette le Uudi d'unhuom prtuato :
te yirt ud
un impern non per fon tali , che facciano al tutto buono unimperadore . Perche alfhuom
dor molto priuato bafl'effcT moderato, ragioneuole,pLtcabile,cr temperato nel uitto,cT
ffMcllen nelueflito. Ma fimpcrodore oltre a ci deueeffr grand'amatore, CT offeruator
gtttftiiia , houer cura cr tener buon cohto de cittadini cr difender le leggi
nod7e twl
ledun^ antiche. Ma AleffoComneno attefe molto piu, cr con foUccitudinegrandc,amu*
mopTiua- tarfordmationi,crglif{atutidegliantichi,anzannuUarglt,zy'mancggileco*

f, non come communi, crpublichciflimandoft<fcffemenongoucmatore,c7'am*


minifkatorc , ma fignore cr b
corte , cr b citt reale chiam, cr giudic che fof*

f fua cafa propia .



A
padri coferitti non refe il giufto , cr meritato honorc , n di
^
lor tenne 1 conto che b
ragione richiedeua ; anzi ch'ei s'ingcgi piu lofio di met*
ferii a baffo , Oltre a queflo , ci non offeru in tutte le cofe b ucra CT retta rego*
b della giufiitb ,b qual di fua natura uuolc, che a cufeun fi dia quel che merita
Ma egli a' fuoi parenti, cr alcuni fauitori diede le carrate de' danaridel publico .

furnminiikando loro una larghifitma ffiefk, a fin che poteffero effer ricchifim,man*
tener una gran famiglb , non conueneuole a perfone priuate , ma a gli impcradori j
cr poteffero oltre a ci prouederfi di caf in grandezza pan alle citt cr in ma* ,

gnificcntia a' palazzi reali . In uerf poi il refio deUa nobilt non fi moir cofi bc*
ntgno E t queflo quanto io uogUo dir di quefihuomo , erti cui honor m'c molto a
cuore . Et Icdettecofe non permettonche lComnenogiudicatofiaimpcrador per*
queflo potr anco ucruno dire , che fiato egli fta huomo con ino Che
diligcntifiimamcntc andr ricercando le qualit de gli imperatori , io fon
V . jqUK di parere che non jene troucruauno di quelli che fimpcrio Romano anticamen*
- te

#
. , .

P A R T E T E R Z A. l(5i

A trhinno ottrm^o , nel <fudlc non fi fu potuto dcfidcrar


qujUhe coft di piu per fur
perfette le fue laudi Onde auuicne che il gouerno di ciafcimo per lo pili giudicar fi
.

delie per la aualit de'fuoi portamenti yCT cofiumi E t nmo mai per trouarfene
che al tutto fia fiato netto di peccato , o fenzd cattiui affetti .
Quejlu fola prof>riea

t di Dio ettimo , che in huomo gij mai non per trouarfi .


Qui far fine al mio Cenclufo
fcruiere, CT rattcrr [hifioria mia che piu in l non uada, parendomi che pur trop^ iifdelt'f
pera.
po lungi caniinata fia. Lo faiuer bora le eofe che nfiano ,
io noi ho giudieato
molto utile , 0 commodo . Et fe ad alcuno parer utile ej'teffopra mia , fia tutta la

gratu, CT it lode di Dio ; per lo eui aiuto tutte le cofe buone fi fanno Al a fe an=
co ella parer nana fouerchia ,fia mia tutta la colpa CT tengafi mio fi utto , cT
parto ,
che poffa defior [altrui memoria .

IL FINE DELLA TERZA ET


VLTIMA PARTE.-

-
<11
,

J .

R E G I S T R
DELLA PRIMA PARTE.
ABCDEFGHIKLM.
Tutti fono Quaderni.

REGISTRODELLA
SECONDAfARTE.
AA BB CC DD EE FF GG HH II KK LL MM NN OO
PP Q,Q.RR.

Tutti fono Q^emi eccetto RR cb Duerno,


REGISTRO DELLA
TERZA PARTE.
AAA BBB CCC DDD EEE FFF GGG HHH III KKK
LLL MMM NNN OOO PPP Q.Q.Q RRR.
Tutti fono Quaderni , eccetto RRR cb Duerno

La TouoL jcparatamente pofla nel principio deffopera

IN V I N E G I ^ PER LODOVICO
DE GLI ^ V ^ N Z I,
M D L X.
'iC

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