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"E sorta in questi anni un'altra Italia, umile e tenace,
orgogliosa e onesta,
moderata ma ferma nel di-
fendere i prìncipi di libertà,
che non ha nessun passa-
fa da nascondere e che so-
prattutto non ha paura di
sperare e di credere. Que-
sta Italia siamo noi, si chia-
ma Forza Italia".
4
IL CARATTERE
E LE PASSIONI
L'UOMO_______ 80 II primo Governo
la vita di Silvio
Berlusconi .
Berlusconi, l ’infanzia,
4 II carattere e le 92 La traversata l’adolescenza,
passioni del deserto i compagni di scuola
20 l piccoli segreti 98 I grandi
di Silvio appuntamenti
28 Lo stile di vita 104 II Tax Day, meno
34 Gli amici di sempre
tasse, più sviluppo
106 Security day:
20
I PICCOLI
prima di tutto
L'IMPRENDITORE la sicurezza
SEGRETI
DI SILVIO
42 C o struire 108 La vittoria Cosa fa Silvio
un im pero in Europa Berlusconi nel
112 Azzurra, la nave tempo libero?
48 Le c ittà del fu tu ro
54 Una TV della libertà
libera veram ente 118 La vittoria
di primavera
LO SPORTIVO 120 II valori 28
della libertà LO STILE
60 La passione sportiva 122 II programma DI VITA
per un’Italia Come si veste e
IL POLITICO più giusta cosa ama
più moderna il leader
68 Nasce Forza Italia più competitiva di Forza Italia

7 Tutti per uno... 78 Credo laico


8
9
Nel nome del padre
Lo studente
di Forza Italia
83 Dal primo discorso
34
10 Una madre per amico in Parlamento GLI AMICI
16 Oroscopo 94 In difesa della sovranità
27 A proposito de l’Elogio popolare DI SEMPRE
della Follia 103 Mozione conclusiva Gli am ici che
36 Gianni Letta, l’ambasciatore del primo Congresso lo hanno
36 Marcello Dell’Utri, amici Nazionale di Forza Italia accompagnato
dall’università 105 Fisco, le 10 proposte negli anni
37 Fedele Confalonieri di Forza Italia
38 Dicono di lui... 106 II progetto azzurro per
40 Le cover di Silvio la sicurezza dei cirradini
47 La vera storia delle holding 109 Berlino 1999, Forza Italia
65 A mio padre nel PPE
67
76
II medagliere del Milan
La discesa in campo
120 Questo è lo Stato Liberale
126 Lettera agli Italiani
42
COSTRUIRE
UN IMPERO
l passaggi della vita
Direzione Editoriale
Direzione Artistica e Realizzazione d e ll’imprenditore:
Michele Concina e Alberto Costa le idee e le
Direzione per la fotografia realizzazioni
M ìtySim onetto
Coordinamento Redazionale
Sandro Bondi
Hanno collaborato
Antonio Palmieri, Max Bruschi, Silvia Mainardi, Marco Valle
60
Foto di: Livio Anticoli-Olympia, Studio Buzzi, Elisabetta Caselli, LA PASSIONE
Gianfranco Cavaliere, Rudy Drey, Pino Farinacci, Maurizio Galimberti, SPORTIVA
Maki Galimberti, Mauro Galligani, Giorgio Lotti, Leanne Newton, Il M ilan di
Aldo Poggi, Sandro Rossi, Antonio Scattalon, Cosimo Sergi Berlusconi e i
Stampa: Mondadori Print personaggi del
Marzo 2001 mondo sportivo
Linea Azzurra - Periodico Quindicinale - AulTrib.Rom a n. 2S'200Q del 01 -02-2000 - Dir. Resp. Manuela Bravi
68 ■«««

E d i t o r i a l e
NASCE F o rasi ito lio
^ -- k-J-
FO RZA ITALIA
Berlusconi
scende in
campo e fonda Gentile lettrice, gentile lettore,
Forza Italia con questo num ero speciale di Linea Azzurra de-
dicato a Silvio Berlusconi desideriam o far conosce-
re m eglio anche a Lei e ai Suoi am ici non solo i pro-
80 getti che il nostro Presidente intende realizzare per
IL P R IM O
cam biare rItalia, m a anche gli aspetti m eno cono-
G O VERNO
BERLUSCONI sciuti della sua vita, i suoi ideali e i suoi valori, il suo
Forza Italia vince
m odo di lavorare, l'im pegno e l'entusiasm o che gli
le elezioni
e sale al governo hanno consentito di raggiungere grandi obiettivi.
del Paese L'entusiasm o del Presidente Berlusconi ha conta-
giato anche noi e ci ha convinti a scendere in cam po,
92 a im pegnarci nella vita pubblica, a m ettere a dispo-
LA TRAVERSATA sizione le nostre capacità e le nostre competenze pro-
DEL DESERTO
Berlusconi va
fessionali per evitare un futuro soffocante e illibera-
a ll’opposizione le e per garantire invece a tutti gli italiani un futuro
e continua la ^ iotra v e rs a ta
lunga lotta
di libertà, di prosperità e di giustizia.
nei d e se rto
p e rla libertà Così è nata ed è cresciuta Forza Italia, che ora è il
più grande m ovim ento politico italiano. È un parti-
to diverso dagli altri, è il partito della gente di buon
98 senso e di buona volontà, il partito degli italiani che
I GRANDI
APPUNTAMENTI portano nel cuore un grande amore per gli altri e per
Le giornate del
Congresso
il proprio Paese, il partito degli italiani che voglio-
di Milano, no risolvere i problem i, che vogliono passare dall'I-
del Tax Day e del
Security Day
talia delle parole all'Italia del "fare".
Q ueste pagine Le faranno conoscere più da vici-
no una persona che in ogni sua attività ha saputo
112 sem pre cogliere il nuovo ed ha avuto il coraggio e la
AZZURRA,
capacità di realizzarlo, resistendo con straordinaria
LA NAVE DELLA
U n u fR X tenacia ad una serie incredibile di calunnie e di at-
LIBERTA
Di porto in porto tacchi personali.
i successi
della nave Siam o certi che dalla lettura di queste pagine Lei
della libertà saprà trarre le m otivazioni per contribuire, insiem e
con noi, a costruire un Paese m igliore, un Paese li-

«Programma 122 bero, prospero e giusto dove, com e dice Silvio Ber-
lusconi, "tutti abbiano la possibilità di dare il m eglio
per un'Italia IL PROGRAMMA
pìù giusta PER UN'ITALIA
pio moderna di sé e di realizzarsi, dove per tutti sia possibile te-
PIÙ GIUSTA
pìù competitiva nere aperta la porta alla speranza".
PIÙ MODERNA
PIÙ COMPETITIVA
On. Guido Possa
Presidente Club Forza Italia
vìve l'uom o che vuole cam b iare il P àèse?
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Abbiam o ripercorso la sua vicenda um ana,

^ d a ll'in fa n z ia m ilanese a l liceo dei Padri.

Salesiani.. E poi, l'università, il lavoro, le sfide


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e le vittorie. M a, soprattutto, vi raccontiam o


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, 4 *' *W . - P*t ' ■'Vv- • ^ ,1 . ^ •

gli affetti, le passioni, le am icizie, gli am ori


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t «.di Silvio Berlusconi ^

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BUV*5* ’ *v ^ **f.
L'uomo

ìi ca ra tte re
e ie passioni

D
al padre Luigi, milanese tutto
d'un pezzo, di stampo antico,
Silvio acquisisce il senso del do-
vere, l'amore per il lavoro, la capacità di
sacrificio, il rispetto per la parola data.
Papà Luigi e mamma Rosa gli trasmet-
tono positività e serenità. Ma l'infanzia
del futuro Presidente è segnata dalla
guerra. Una tragedia immane che Sil-
vio, come i suoi coetanei, non potrà mai
dimenticare. E i ricordi di quel periodo
lontano nel tempo lo commuovono an-
cora oggi: "Tacciamo un po'di conti: sono
nato nel 1936 e avevo dunque sei anni quan-
do la guerra entrò, disastrosamente, nella
nostra vita quotidiana. Poi arrivò il 1943, la
grande crisi, la caduta del fascism o, l'8 set-
tembre, i tedeschi, la paura, i bombardamenti.
M io padre era militare al momento della di-
sfatta. I tedeschi avevano iniziato la caccia
al soldato italiano e lui si fec e convincere
da alcuni suoi am ici a riparare con loro in
Svizzera. Fece la scelta giusta. Salvò la sua
vita e salvò il fu tu ro di tutti noi. Per que-
sta lontananza lui soffrì molto, mia madre
s o ffi molto. Per m e f i uno struggimento de-
vastante, il chiodo fisso dei m iei pensieri:
papà, il mio papà.
M ia madre si era trovata con due fig li pic-
coli e il peso di due anziani: suo padre e la
mamma di mio padre, che manteneva con il
proprio lavoro di segretaria alla Pirelli a M i-
lano. Tutti i giorni doveva arrivare in uffi-
cio molto presto, cosa che la costringeva ad
alzarsi alle cinque per prendere la corriera
che la portava a Lomazzo, dove trovava il
treno delle Ferrovie Nord per Piazzale Ca-
dorna, a M ilano. Da lì a piedi fin o alla Pi-
relli. Alla sera, cammino inverso, nel buio.
La sua vita era così: ogni giorno avanti e in-
dietro su quella strada, prima con la mia so-
rellina nella pancia, e poi di fretta alla sera
per tornare ad allattarla. E con un ricordo
indimenticabile. Quello di vedersi un mitra
piantato sul petto e la quasi certezza di la-
sciarci la pelle. Accadde quando in treno im- ►
A SCUOLA
La classe
Sotto lo sguardo severo

Tutti per
degli assistenti spirituali
e del professore, i
ragazzi della V° ginnasio
del Liceo Sant’Ambrogio
si mettono in posa per la
foto di classe. Il terzo a
sinistra in alto è Silvio
Berlusconi
UNO...
N el 1991 Silvio Berlusconi ricorda
s i
p e r C ap ital i s u o i an n i sco lastici

C
redo di essere stato fortunato
con la mia classe, così viva e u-
nita, e con i miei professori, tutti
di buon livello. Almeno tre, anzi, super-
lativi. Ma non furono anni facili. Si stu-
diava molto, li pomeriggio, la sera dopo
cena, il mattino presto. Una disciplina
dura, dal ginnasio sino all’esame di ma-
turità. Cominciò il caro don Olmi a mar-
tellarci in testa la gram m atica latina e
greca. Venivamo interrogati ogni giorno
e non c’era scampo: alla fine verbi e de- 7
clinazioni li sapevamo davvero. Impa-
rammo così a studiare sul serio, a stare
sui libri sino a capire a fondo e ricordare
bene. Al liceo furono i professori di let-
tere ad affascinarci. In particolare don
Muffarti per il latino e il greco e don Bia-
gini per l’italiano. Ci insegnarono a co-
municare. Esigevano chiarezza di con-
tenuti, pulizia di linguaggio, “consecutb”
delle argomentazioni ed equilibrio del-
la composizione. Ci è rimasto anche il
gusto della parola giusta e l’aspirazione
all’etimo, alla radice del significato. Con
i compagni c’erano un’intesa profonda
e una grande carica umana che ci ve-
niva dalle famiglie di provenienza. Di li-
vello medio basso, direbbero oggi i so-
ciologi. E naturalmente, nel gruppo con-
tarono molto alcune individualità. Dob-
biamo a questa esperienza quel senso
di rispetto e simpatia che proviamo per
gli altri, specialmente per i più umili. Do-
po il liceo la “squadra”, professori e com-
pagni, è rimasta davvero molto unita.
Con tutti ci vediamo spesso. Non solo
alla ricerca del tempo perduto...
L'uomo

Luigi Berlusconi
ìi ca ra tte re
e ie passioni
4 pedi ad un uffuciale delle SS di portar via li-
Nel nomedel PADRE
na signora ebrea destinata al campo di ster- La grande personalità d i Lu ig i B erlusconi ha inciso profondam ente
minio. Tutti erano paralizzati dalla paura,
nella vita d el fondatore della Fininvest. P e r Silvio è stato un genitore,
ma non mia madre. Afferrò per il bavero l'uf-
un consigliere, un am ico. E Fino a ll’ultim o giorno è stato a l suo fianco
ficiale tedesco e si mise a gridare: «Vai via\,
dì che non l'hai trovata e vattene di qui». H
adre severo, ma affettuoso e poi am ico e consigliere, Luigi Berlusconi è
tedesco incredulo le dette uno spintone fa -
cendola cadere e le puntò addosso il fucile:
«Zitta tu, o ti ammazzo». M a lei ebbe il fe -
P una presenza centrale nella vita di Silvio. N ato a S aranno nel 1908 e tra-
sferitosi giovanissim o a M ilano, Luigi viene assunto com e sem plice im piegato
gato di continuare: «Guardati in giro: se mi alla Banca R asini, m a inizia subito a fa r carriera. Il titolare, C arlo R asini, lo ri-
spari, tu da questa carrozza non scendi vi- cordava com e “un collaboratore fedelissim o, di una dedizione assoluta. Prim a
vo». Allora quello si guardò intorno e vide di dare agli im piegati una m atita nuova si faceva restituire il m ozzicone di quel-
tutte quelle facce spaventate che erano di- la vecchia, spegneva le luci superflue. Altri tem pi”. Luigi andrà in pensione co-
ventate m inacciose, che non si sentivano m e D irettore G enerale de ll’Istituto di C redito, m a non cesserà di lavorare; ini-
di lasciare sola una donna con una grande ziò subito a seguire le attività delle società del figlio, quell’Edilnord che firm erà
pancia, piccola di corpo ma grande di spi-
M ilano 2 e M ilano 3. Sin dagli inizi papà Berlusconi ha creduto ferm am ente nel-
rito, che metteva in gioco la sua vita per sal-
le idee del suo ragazzo tanto da affidargli com e capitale iniziale della sua pri-
ii vaine un 'altra. U tedesco diventò paonazzo,
m a società l’intera sua liquidazione e aiutandolo poi ad ottenere gli altri finan-
strinse il dito sul grilletto, ebbe un attimo di
esitazione e poi se ne andò. Il treno ripartì, ziam enti necessari, curando i bilanci delle sue prim e società e consigliandolo
mia madre aveva vinto, ma la tensione, lo con la sua lunga esperienza. Lo si vedrà nei m om enti cruciali, com e la crea-
spavento la stremarono e l'ultima parte del- zione di C anale 5, l’ingresso nel cam po della pubblicità e del cinem a, l’acqui-
la sua gravidanza ne risentì. M a seguitò a sto della Standa, sem pre al fianco di Silvio. Un vincolo fortissim o, dunque, rin-
fare il suo dovere sia in ufficio che in casa. saldato anche dallo sport. Papà
Mia madre non si è mai vantata di quell'e- Luigi, infatti, trasm ette al suo pri-
pisodio. Lo raccontarono i suoi quotidiani m ogenito la grand e passione
compagni di viaggio. per il M ilan. D ive n ta to p re si-
Ero orgoglioso di lei e avevo imparato che se dente della squadra rossonera,
si supera la paura, se si ha coraggio, alla fi-
Silvio ricorderà spesso quei po-
ne si vince".
m eriggi d o m e n ica li qu an do il
Iniziò in quei giorni una lunga e dolo-
rosa attesa d ie durò sino alla primave-
papà lo portava a gioire e a sof-
ra del 1945. Sino al giorno del ritorno. frire per il “D iavolo” .
"Quando la guerra fin ì", ricorda Berlu- La prim a “C oppa del M ondo”
sconi, "e cominciarono a tornare tutti quei vinta dal suo M ilan stellare non
padri, zii efratelli che si erano sottratti ai ra- può che dedicarla a papà Luigi.
strellamenti tedeschi e alla deportazione in
un campo di lavoro o nei lager, per me iniziò
invece un altro periodo d'apprensione e di at-
tesa. Andavo ogni giorno ad aspettare il tre- LA FAMICLIA
nino che veniva da Como. Lì arrivavano i ri- Un giovanissimo Silvio Berlusconi
fugiati che tornavano dalla Svizzera. Torna- con la madre Rosella, il padre
vano in tanti, ma non mio padre. Per un me- Luigi e la sorellina minore
se ci andai tutti i giorni. M i arrampicavo su Maria Antonietta
un paracarro che era il mio posto d'osserva-
a scuola

loSTUDENTE
I rico rd i d ei su o i in seg nanti e dei
su oi com pagni d i classe

perfezionare il carattere di Silvio


A ci penseranno i Padri Salesiani del
Liceo SanfAmbrogio di via Copernico a
Milano. Una scuola dura, dove il giova-
ne Berlusconi impara a “stare sui libri
fino a capire a fondo e ricordare bene”.
Padre Erminio Furlotti, quarantanni e
più d’insegnamento al liceo, ricorda co-
sì lo studente Berlusconi: “Era geniale,
disinvolto, padrone di sé e di facile co-
municativa tanto che, in occasione di vi-
site di autorità, gli veniva affidato il di-
scorso ufficiale che sapeva anche im-
provvisare lì per lì. Aveva capito l’intera-
zione tra attenzione e memoria e la sfrut-
tava al meglio”.
Guido Possa, compagno di scuola rac- 9
conta: “Gli studi in quegli anni erano se-
veri e i professori rincaravano la dose:
andava avanti solo chi si impegnava a
fondo. Così faceva Silvio, che eccelleva
in italiano, latino e greco, materie che ri-
chiedono finezza espressiva orale e scrit-
ta. Gli piacevano le poesie e la grande
letteratura. Berlusconi riusciva bene an-
che negli sport ed era il più bravo della
classe nella corsa veloce. Nella dinami-
ca relazionale all’interno della classe,
Berlusconi occupava tra i compagni u-
na posizione centrale, data la sua pro-
rompente ed estroversa vitalità. Susci-
tava tuttavia qualche invidia il suo buon
gusto nel vestire, la parola facile, l’au-
reola di successo con le ragazze, la pas-
sione per lo spettacolo e il canto e so-
zione. Poi, dopo tante attese a vuoto, comin- cia. M olti altri bambini non rividero più il prattutto la sua capacità di tenere un’in-
ciai a stare più lontano. No, non era soltan- loro padre e io fu i fortunato. Quel momento tensa vita sodale fuori dalla scuola nel-
to pudore, era delusione, era dolore. Volevo mi è rimasto nella memoria come quello più le poche ore lasciate libere dallo stu-
poter piangere senza dare a nessuno lo spet- straziante e più felice della mia vita". dio. Berlusconi ha sempre avuto molto
tacolo delle mie lacrime. Perché il treno se ne Con la fine della guerra, la serenità tor- cari i suoi compagni di classe mante-
andava via e m io padre non c'era. Poi un na nella famiglia finalmente riunita. Fi- nendo con loro stretti rapporti. Non po-
giorno arrivò. Lo riconobbi da lontano, ebbi nite le elementari, Silvio frequenta la chi sono stati per lunghi anni suoi colla-
un tonfo al cuore, mi scattarono le gambe e scuola media e il ginnasio dai Salesiani boratori nella vita imprenditoriale.
con una corsa sfrenata piombai tra le sue brac- di via Copernico. È una scuola im pe- ►
L'uomo

ra o K c a c = a K O

Rosella Berlusconi
ìi ca ra tte re
e ie passioni
una M A M M A
◄ gnativa, dove si studia sodo. Il giova-
ne Berlusconi fa i conti con i ferrei rego-
lamenti salesiani: sveglia alla sette, co-
lazione, messa, lezioni, compiti, studio.
com e A M ICO
Unica distrazione concessa da mamma Una donna severa, determ inata, battagliera e, a l tem po stesso, una m a-
e papà, un film il sabato pomeriggio. Ma dre affettuosa, protettiva, tenerissim a. Un ritratto d i R osella B erlusconi
dove trovare i soldi? Silvio è intrapren-
dente. L'ostacolo si può aggirare. Di-
a sig n o ra Rosa, chiamata Rosella sin dagli anni dell’adolescenza, oggi ha do-
venta assistente dell'operatore del cine-
ma vicino a casa. L dici nipoti, m a al primo posto nel suo cuore restano i suoi figli: “I ragazzi li ho fat-
ti io, i sacrifici per loro li ho fatti io. Ma voglio bene anche ai miei nipoti. Sono tutti bel-
Intraprendente, a volte cocciuto, co-
munque carismatico: in classe e in ora- li, intelligenti, affettuosissim i”. La nipote del cuore è Marina: “Fra di noi c’è cóm e
torio è il capo. E un fluido” , confessa. La signora Rosella è una donna picco-
dimostra anche lina, dritta, curata, attenta, ma anche battagliera. Dice sem -
un preciso senso pre ciò che pensa, anche e soprattutto a suo figlio Silvio. Lei
pratico: sbriga i era contraria alla sua entrata in politica e continuava a ripe-
com piti prima tergli “perché?’. Lui le rispondeva, tormentato: “Mamma, lo
degli altri, poi devo fare, non vedi com e siam o com binati? Bisogna pure
10 aiuta i compagni che qualcuno si faccia avanti. I com unisti sono rim asti gli
più lenti o meno
stessi, disferanno l’Italia, non ci sarà più libertà, non si potrà
studiosi. In cam-
più lavorare” . Una sera deH’invem o 1993 m am m a Rosella
bio di qualche
guardò diritto negli occhi suo figlio. Poche parole, semplici:
spicciolo. Ma se
il compagno “Se senti il dovere di farlo, devi trovare il coraggio di farlo” .
non strappa al- J Da quel mom ento è stata al fianco di Silvio anche in politica,
meno il sei me- sem pre pronta a ridargli la carica. “Un giorno del ’94”, rac-
—i

no, lui restituisce conta, “ho trovato Silvio stanco, preoccupato, dem oralizza-
il compenso. In- 8, to. Gli ho detto: Silvio! Non puoi deludere chi ha fiducia in te.
som m a, una Devi andare avanti, ma prima imponiti una sosta: ritroverai
specie di "sod - s il tuo coraggio, la tua energia, il tuo entusiasm o e la tua fede
disfatto o rim borsato" ante litteram. e ritornerai il com battente di sem pre”. All’ingresso della casa di mamma Rosa c’è
Dirà più tardi Silvio Berlusconi, ormai un bellissimo bassorilievo. Una Madonna col bambino che offre una rosa. È di Pie-
padre di cinque figli: "Non si ottiene nul-
tro Canonica. “Sa la storia di questa Madonna? Quando ho com piuto settantènni,
la senza applicazione e senza sacrifici".
Silvio, che era a Parigi, mi ha m andato settanta rose alte com e sono alta io. Poi,
Dopo la maturità classica il giovane Ber-
a mezzanotte, sento suonare il campanello. Era lui, si è scusato dell’ora, mi ha riem-
lusconi comunica a papà Luigi che gli
studi all'Università vuole pagarseli da pito di baci e mi ha portato in casa, aiutato dal suo autista, questa Madonna, pe-
solo. Come? Con Fedele Confalonieri, santissima. Mi ha detto che era stata scolpita nel 1936, l’anno in cui è nato lui, e per
destinato a diventare l'amico di una vi- questo ha voluto donarmela. ‘Perché questa sei tu e questo sono io che ti offro u-
ta, organizza un complesso musicale, "I na rosa’”. La signora Rosella è fiera dell’am ore che i figli hanno per lei: “Ogni do-
quattro doctores". m enica S ilvio mi invita ad Arcore. Può avere qualunque personaggio a tavola,
Si esibiscono nei ritrovi studenteschi, ma mi fa sedere sem pre alla sua destra. Quando parlo tutti mi stanno ad ascolta-
alle feste universitarie e private. "M a re, con attenzione e con rispetto, lo sono orgogliosa di tutto quello che hanno rea-
mai nei night-club - ricorda Berlusconi lizzato i miei figli, per questo ringrazio il Signore. Ma sono particolarm ente orgo-
con un sorriso - perché eravam o ragaz- gliosa del riguardo e dell’affetto che hanno per me”.
//
zi di buona fam iglia

IL BABBO
Silvio con il piccolo
Luigi, il “ cucciolo”
della famiglia
Berlusconi.
Luigi è nato il 18
ottobre 1988

tsùjrrz a**

IL TEMPO DELLA due ragazzi crescono felici a M ilano, vecchietto del W est...".
nella casa di via San Giminiano, e poi La vita professionale di Berlusconi si fa
NUOVA GENERAZIONE ad Arcore. Il padre sta diventando ra- sempre più fitta di impegni, giornate e
ilano. Silvio Berlusconi, una mat- pidamente un personaggio pubblico, notti dedicate al lavoro. La famiglia è se-
M tina, passa davanti alla Stazione
Centrale. Lo attende l'im previsto. Si
un imprenditore di successo. M a la vi-
ta della famiglia non cambia, a Silvio
rena, ma qualcosa nel rapporto con Car-
la cambia agli inizi degli anni Ottanta.
chiama Carla Dell'Oglio. Sta aspettan- non piace ostentare, vuole die i suoi ra- L'amore si trasforma in sincera amicizia.
do l'autobus. Improvvisamente Silvio gazzi crescano come tutti i loro coeta- Silvio e Carla, di comune accordo, de-
dimentica tutto. Si presenta, scherza, si nei e, soprattutto, lontani da ogni cla- cidono di continuare la loro vita se-
offre di accompagnarla a casa. Lei ter- more. guendo ognuno le proprie aspirazioni.
giversa e infine accetta. Si sposeranno Racconta Pier Silvio: "Papà anche quan- Ma molte cose continuano a unirli; in-
il 6 marzo 1965. Il 10 marzo 1966 nasce do veniva a casa per rilassarsi, era sempre nanzitutto, Marina e Dudi.
Maria Elvira, detta M arina; due anni a nostra disposizione e il suo tempo libero lo La vita continua. Una sera Berlusconi, al
dopo, il 28 marzo 1968, arriva Pier Sil- impegnava a farci divertire: ci raccontava Teatro Manzoni di Milano, vede recita-
_N
vio, subito soprannom inato D udi. I indovinelli, storie, faceva Vimitazione del re Veronica Lario. E subito amore. Qual- ^
L'uomo

12

do classico e discreto. Ha ereditato dal


il ca ra tte re papà la stessa passione per il lavoro. Al-
la scrivania resta anche dodici ore al
e ie passioni giorno.
Pier Silvio, che dopo un terribile inci-
dente stradale alle Bermuda si è rico-
struito con lo sport uno straordinario
fisico da atleta, è il responsabile di tut-
◄ che anno dopo si sposano e nascono Bar- te le produzioni e di tutti i palinsesti di creatività e la libera formazione del ca-
bara (1984), Eleonora (1986) e Luigi Canale 5, Italia 1 e Retequattro. rattere, anche attraverso la pratica del-
(1988) che porta il nome del nonno. le arti e della musica. Silvio Berlusconi
Il tempo passa... Marina, la figlia pri- IL SABATO ha sempre avuto un culto per la fami-
mogenita, 34 anni, è ora vicepresidente glia e dedica alla famiglia tutto il tem-
della Fininvest, mentre Piersilvio, 31 an-
È PER I BAMBINI po d ie riesce a sottrarre al lavoro.
ni, è vicepresidente di Mediaset e nu- er i suoi tre ragazzi, mamma Vero-
mero uno di Rti, la società che controlla
le attività televisive.
P nica ha scelto la scuola steineriana.
Ispirato al pensiero di Rudolf Steiner, fi-
"Parliamo della scuola, degli amici, del M i-
lan, di quel che ho fatto io e che hanno fa t-
to loro.
Marina è una ddle donne-manager più losofo ed educatore austriaco, il meto- Spesso ci mettiamo al piano e cantiamo in-
ammirate d'Italia. Ama vestirsi in mo- do è stato concepito per stim olare la sieme. Sono tutti intonati e con un buon ta-
LA GRANDE

veronica, i §
i* ^
FAMIGLIA
Da sinistra, Silvio
con Marina

il grande e Pier Silvio; con


Barbara, Eleonora
e Luigi; a fianco,

amore ^ una foto di Veronica


Berlusconi con
Eleonora e Luigi

Salvo essere poi io il prim o a viziarlo".


Silvio Berlusconi Dai più piccoli di casa, Luigi ed Eleo-
nora, una volta s'è fatto anche intervi-
vj ... Sf ’*•-*.*- «i-A Ji r
. *V'« .•*
ha sempre avuto stare. Non era però un compito a casa,
un vero e proprio un'esercitazione imposta dal metodo
:
steineriano o un nuovo gioco.
culto per I giornalisti in erba la combinarono bel-
lento musicale. Gielo dico sempre: potrem- la: all'insaputa del genitore pubblica-
mo mettere su un coro o un'orchestra". lafamiglia. rono lo "scoop" sul settimanale Tv Sor-
Ma a volte nasce qualche discussione: risi e Canzoni.
risolta dem ocraticam ente, con il Pre- Anche oggi, P a p à , d a b a m b in o ti p ia c e v a g io c a r e
sidente in perenne minoranza. a l p a llo n e? chiese Luigino.
Il motivo? Sempre il solito, comune pe- ogni momento "A ltroché, il problem a era di trovare un
raltro a tante famiglie: "Succede quan- pallone", fu la risposta di Silvio.
do c'è da accogliere in casa qualche nuo-
del suo tempo libero Ed Eleonora: A d esso p a p à ch e h a i una
vo inquilino: un cane, un gatto, uno scoiat-
tolo. Io voto contro, regolarmente; ina re-
è dedicato sq u a d ra tu tta tu a, ti s e n ti p iù fo r te ?
"No. Non è una questione di forza, è ima
golarm ente perdo. ai suoi cari questione di amore".
L'uomo

ìi ca ra tte re
e ie passioni

____
BERLUSCONI
E 1FIGLI

#fr > aJ *
In queste pagine
alcune immagini
di Silvio Berlusconi
-y- 1 e dei suoi figli, a
w^. •- sinistra con Marina
la primogenita,
sopra con Dudi,
a destra con le più
JWSK piccole Barbara
ed Eleonora
L'uomo

ìi ca ra tte re
e ie passioni

<LA BATTAGLIA
m PIÙ DIFFICILE
ra le sue vittorie, quella del maggio
T 1997 è stata la più importante e la
più sofferta, quella contro il tumore.
L'ha raccontata lui stesso, tre anni do-
po. Sem brava un incontro come tan-
ti, quel giorno di luglio, tra l'ex presi-
dente del Consiglio e i ragazzi di una
comunità per il recupero di alcolisti e
di tossicodipendenti, la "P iccola co-
l'Oroscopo
Ecco il profilo astrologico d i S ilvio B erlusconi, nato sotto il segno della B ilancia il 29 settem bre 1936. Secondo
g li stu d io si delle stelle il suo destino era già tutto scritto n el firm am ento.

Il carattere
S ilv io B e rlu s c o n i, n a to a M ila n o il 2 9 s e tte m b re 1 9 3 6 , B ila n c ia . C o m e la m a g g io r p a rte d e i n a ti s o tto q u e s to s e -
g n o è un p e rs o n a g g io c o m u n ic a tiv o , c a p a c e di fo rti p a s s io n i e a m o ri p ro fo n d i. C a ris m a tic o , g ra z ie a lla g ra n d e a -
d a tta b ilità e a l ta le n to in n a to , s p ic c a in a ttiv ità c h e lo p o rta n o d i fro n te al g ra n d e p u b b lic o , ha o ttim e c a p a c ità di
g iu d iz io , d i a n a lis i e d i s in te s i, c o s tru is c e o g n i ra g io n a m e n to co n lo g ic a s trin g e n te , rie s c e a c o n fe rire c h ia re z z a
a o g n i a rg o m e n to .

L’am icizia
A m ic iz ia e a m m ira z io n e lo a iu ta n o a s v ilu p p a re le te n d e n z e più p o s itiv e d e lla s u a n a tu ra , m e n tre il c a ra tte re ro -
b u s to lo re n d e c a p a c e di a s s o rb ire a n c h e le più d iffic ili a v v e rs ità d e lla v ita e tra rn e p ro fitto p e r ra g g iu n g e re le p ro -
p rie m e te .
D a lla B ila n c ia , S ilv io B e rlu s c o n i tra e la s u a c a p a c ità d i s a p e rs i a d a tta re a g li a v v e n im e n ti e a lle s itu a z io n i, c o -
g lie n d o il m e g lio d a o g n i c irc o s ta n z a , s e n z a s u b ire in flu e n z e n e g a tive .
C o m b a tte n te d e te rm in a to e te n a c e , h a c o m e s e g re to un fiu to p re c is o c h e g li fa s u b ito c o m p re n d e re q u a li s o n o
i p e rs o n a g g i c h e g li s a ra n n o p iù c o n g e n ia li e q u a li, p rim a o po i, s a ra n n o fo n te d i d e lu s io n e . L a s u a in d o le c ritic a
lo p o rta a v a lu ta re co n s e re n ità le d iv e rs e fa c c e d e lla v e rità e d e lla p e rs o n a lità u m a n a ; e s ig e n te e in s ta n c a b ile ,
h a in n a n z itu tto il c u lto d e l la v o ro e deH’e ffic ie n z a . — - ../

Le stelle di quest’anno
Q u e s t’a n n o il tra n s ito d i S a tu rn o n e l s e g n o d e i G e m e lli ric h ie d e rà u n o s fo rz o di p u n tu a liz z a z io n e e di c o n s o li-
d a m e n to , m e n tre il tra n s ito d i G io v e n e l s e g n o d e llo S c o rp io n e d a rà g a ra n z ia d i ris u lta ti a ll’im p e g n o p ro fu s o . Le
b a tta g lie d e l le a d e r di F o rz a Ita lia c o in v o lg e ra n n o in te re s s i e c o n o m ic i e p o litic i, p e r c u i s i tro v e rà a d a ffro n ta re
u n a c o n c o rre n z a a g g u e rrita , m a c ’è d a c re d e re c h e n o n s a rà c e rta m e n te lui a d a rre n d e rs i.
A s tra lità n u m e ro s e e p o te n ti g a ra n tira n n o e ffic ie n z a e v ig o re , fa c e n d o v iv e re a B e rlu s c o n i u n p e rio d o m o v i-
m e n ta to e fa tic o s o , m a al te m p o s te s s o d e n s o d i s u c c e s s i e s o d d is fa z io n i n e lla v ita p riv a ta e in q u e lla p u b b lica .
D o p o un lu n g o p e rio d o d iffic ile , le s te lle s o n o q u e s t’a n n o n u o v a m e n te co n il s u o se g n o .

munita" di don Gigi Vian e di don An- Dopo tre anni Berlusconi fu operato il 5 maggio: "Per
tonio Zuliani, sulle colline di Cone-
gliano Veneto.
"C'è stato un momento della mia vita in cui
di silenzio Berlusconi , fortuna - ha spiegato in seguito - il tu-
m ore era localizzato ed è stato possibile
vincerlo.
ho dovuto sfoderare tutta la mia voglia di re- ha raccontato Sono riuscito a v en irfiori dal tunnel e a su-
sistere, la mia forza d'animo. Sapete, ragaz- perare un periodo terribile. Fu dura, eppure
zi, ho avuto un cancro. il dramma della sua mi battei con coraggio per tutta la campa-
Ho vissuto mesi da incubo, ma ho continuato gna elettorale. Erano in gioco le elezioni am-
a lavorare senza fa r trasparire nulla. Poi so-
malattia. Una prova ministrative, ma più ancora il sogno di ini-
no stato operato, ho affrontato le dovute te-
rapie e ce l'ho fatta. E ho ricominciato con
e un esempio ziare a cambiare l'Italia.
L'ultimo giorno fu tremendo. Era la m a-
ancora più grinta". di forza di volontà. nifestazione di chiusura p er l'elezione a ►
L'uomo

ìi ca ra tte re I CUCCIOLI CRESCONO

e ie passioni Silvio Berlusconi


con figli più piccoli

A Sindaco di G abriele A lbertini. In Piazza


D uom o, a M ilano, c'erano trecentom ila
persone.
Parlai con la solita forza, con la solita pas-
sione, ma avevo la morte nel cuore.
La m attina dopo dovevo en trare in sala
operatoria, non riuscivo a non pensarci, e-
ro convinto che il m ale fosse diffuso e in-
curabile".
I clinici del San Raffaele di Milano mi-
nimizzarono e dissero dìe si trattava sol-
tanto di un calcolo al rene. Il segreto ri-

La lunga e sofferta
battaglia
contro il tumore
ha lasciato
nell'animo di
Silvio Berlusconi
un segno profondo ,
indelebile
mase tale per tre anni; soltanto i fami-
liari, gli amici più stretti, quelli di sem-
pre, sapevano della m alattia e della
guarigione;
Ma perché Silvio Berlusconi ha volu-
to violare quel segreto, parlando in
quella occasione?
L'ha spiegato lui stesso, con semplicità:
"Ero davanti a quei ragazzi che lottano per
uscire dalla droga e dall'alcol, volevo fa r
capire che anche i momenti più neri si pos-
sono superare, e m entre li incoraggiavo, Quella lunga battaglia e la sofferta vit- so alla mia vita. Dopo la malattia sono tor-
avvertii che loro stavano pensando che per toria sulla malattia hanno lasciato nel- nato al lavoro con maggiore intensità, ma
me tutto è fa cile perché mi chiam o Silvio l'animo di Berlusconi, un segno profon- il cam biam ento è stato un altro: oggi at-
Berlusconi. A llora mi decisi a raccontare do, indelebile. tribuisco meno importanza d'un tempo al-
quel che ho raccontato". "Da allora ho impresso un indirizzo diver- le apparenze, alle am bizioni, al successo,
alle cose di questa terra. Dopo aver credu- re", ha com m entato il professor U m - tossicodipendenti è stato importante: questi
to di morire ho scoperto nuovi orizzonti e berto Veronesi, "e che Inforza di volontà, ragazzi spesso non sentono di avere una pro-
nuove energie. La vita dopo sim ili prove il coraggio possono essere in questo di gran- spettiva di vita. Invece bisogna porsi delle
cambia davvero". de aiuto. E ilfatto che questa confessione Sil- mete. E così facendo viene la voglia di rag-
"E la conferma che di cancro si può guari- vio Berlusconi l'abbia resa davanti a degli ex giungerle e di superarle".
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N ei momenti di quiete co sa fa Silvio


#

Berlusconi? Un sorprendente ritratto privato

del Presidente di Forza Italia: la m usica, le

buone letture, i fiori, la cucina, l'arredamento


L’uomo

ipiccoli
seg reti
ni Silvio
osa fa Silvio Berlusconi nel poco,

C pochissimo tempo libero che gli


rimane? Ha sempre preferito il ri-
serbo sulla sua vita privata, ma da quan-
do, con la discesa in campo, ha lasciato
le vesti dell'imprenditore per diventare
un personaggio pubblico, molti filtri so-
no ovviamente caduti. Vediamolo, allo-
ra, nel suo privato.
Innanzitutto adora stare in famiglia con
Veronica e i suoi figli, a fare il marito e il
papà. Sono questi gli autentici momen-
ti di felicità. Una passione particolare
Silvio la nutre per la grande pittura. Un
amore nato negli anni giovanili. Per l'e-
22 sattezza dopo la fine del liceo, quando
Berlusconi collaborò per un breve pe-
riodo con un amico di suo padre Lui-

L'antiquariato è una
delle passioni dei
coniugi Berlusconi.
Spesso si divertono
a indugiare
nei negozietti
alla ricerca
di qualche pezzo raro
gi, che fabbricava cornici d'arte. Un la-
voro divertente che perm ise a Silvio
d'accostarsi alla pittura. "Cosi piano pia-
no, sono diventato un collezionista di qua-
dri e d'arte".
Ma la passione, condivisa del resto con
la m oglie Veronica, è autentica e
profonda; lo conferma la sua attenzio-
CON VERONICA
m Silvio Berlusconi
con la moglie Veronica
e i loro tre figli.
I due si conobbero
nel 1980 a Milano,
al teatro Manzoni.
A destra, il giardino
della casa di Arcore,
residenza della
famiglia Berlusconi

ne per la grande pittura veneta - nel-


le sue case fanno bella mostra tele del
Tìntoretto e del Canaletto e una raccolta
di oltre cinquanta vedute di Venezia
- ma non gli dispiace nemmeno l'arte
contemporanea e, soprattutto, le scul-
ture del suo amico Pietro Cascella.
Ci sono poi gli am ici di una vita, i
"com pagni d'avventura" più cari. Ce-
lebri sono le vacanze operose a base di
letture anti stress.
Ogni estate, Silvio Berlusconi raduna
i suoi am ici e collaboratori alle isole
Berm uda: Silvio chiam a questi riti-
ri"esercizi spirituali". Sveglia la mattina
presto, primo incontro a colazione per
commentare le notizie del giorno giun-
te via fax dall'Italia. Poi lo sport, una,
due ore di camminata e di corsa; e poi
un pranzo particolare. Come se si fos-
se in un monastero, Gianni Letta, Mar-
cello D ell'U tri, Fedele Confalonieri e
lui stesso si alternano nella lettura dei ►

à
L'uomo

i piccoli
seg reti
di Silvio
4 grandi classici. "Alle Bermuda corriamo,
leggiamo, meditiamo e ci alleniamo per te-
nere in esercizio il fisico e la memoria, ri-
passando le poesie più celebri e sfidandoci
a vicenda su chi le ricorda meglio".

Dante, Platone,
Sant'Agostino,
Meister Eckhart,
i mistici medievali,
Erasmo da Rotterdam:
ecco i suoi
autori preferiti

DAL POLLICE VERDE


ALLA CUCINA
i hobby, Berlusconi non ne rico-
D nosce nessuno in particolare: "Gli
unici veri hobbies sono lo studio e il lavoro".
E infatti, com e sm entirlo? Se da stu-
dente di ginnasio, nell'ora di italiano,
scriveva non uno ma tre tem i, e poi
passava gli altri due ai compagni m e-
no dotati...
"M i picco di essere un esperto di parchi
e di giardini, credo di aver m esso a dim o-
ra più alberi io di qualunque altro p ae-
saggista "laico", che non faccia cioè il vi-
vaista di mestiere".
Conosce e riconosce tutte le specie di al-
beri, di fiori e di cespugli. Ama indicar-
li con il nome botanico in latino. E come
esperto è intervenuto in numerose tra-
smissioni televisive.
Dopo parchi e giardini, ecco un altro
hobby semiufficiale, rarredamento, co-
ALL'ARIA APERTA
Silvio Berlusconi nel parco Alle Bermuda, in ri, alle luci studiate in un certo modo.
di Arcore con Pier Silvio Anche a Palazzo Chigi, quando diventò nel
estate, Silvio e i suoi 1994 presidente del Consiglio, aveva ri-
strutturato e arredato a modo suo e a sue spe-
me racconta uno che lo conosce bene, amici rileggono i se tutto l'appartamento di rappresentanza
Giuliano Ferrara. "È un suo hobby anche dove si accolgono gli ospiti in visita ufficia-
arredare le case curando ogni particolare: dai
grandi classici del le. Credo sia un caso unico nella storia del-
mobili ai quadri, dalle foto in cornice ai fio - pensiero occidentale la Repubblica italiana". ►

i
L'uomo

ipiccoli LE CANZONI
FRANCESI
seg reti Il giovane Berlusconi
a sedici anni. Il

e»Silvio futuro leader di


Forza Italia,
cantando sulle navi
da crociera della
Costa, si pagò gli
«BUONE LETTURE studi universitari.
A destra, una foto di
E TANTA MUSICA Silvio a tre anni
ma da sempre la musica. Canta,
A suona il piano, la chitarra e il con-
trabbasso. Conosce decine e decine di
canzoni francesi, i suoi autori preferi-
ti sono a Charles Trenet, G ilbert Be-
caud, Charles Aznavour.
Ha inciso Que reste t'il des nos amours,
Dans mon ile e altri capolavori france-
si in un CD per sua figlia Marina.
Un amore che viene da lontano, dagli
anni della giovinezza.
Per pagarsi gli studi universitari, con
l'amico Fedele Confalonieri, si imbarcò
sulle navi della Costa Crociere, come
cantante e intrattenitore. Fedele al pia-
no, Silvio alla chitarra o al contrab-

Sin da ragazzo
la musica
è una delle
grandi passioni
di Silvio Berlusconi
basso, i due im provvisavano duetti
jazz; poi Silvio cantava. Ancora ades-
so, quando si ritrovano, Fedele si esi-
bisce nel suo repertoio di musica clas-
sica e poi lascia il piano a Silvio. La mu-
sica è entrata nel sangue anche dei suoi
figli più piccoli: Eleonora studia Tar-
pa, Barbara il pieino, Luigi il flauto e la
chitarra. Dalla musica classica ai gran-
di libri il passo è breve.
Berlusconi è da sempre un lettore ap-
passionato. I suoi interessi spaziano
dai saggi storici alla politica, dall'eco-
nomia alla filosofia. Con una predile- Le riflessioni
zione per i classici della letteratura.
Nelle sue biblioteche - le biblioteche
del più importante editore italiano, l'e-
ditore della M ondadori, della Einau-
di, della Sperling e Kupfer e dell'Elec-
A proposito de
ta - accanto a migliaia di volumi tro-
vano un posto particolare i libri di cui

■ELOGIO della FOLLIA


Vi proponiam o alcuni passi della prefazione di Silvio Berlusconi a
T E lo g io della Follia ”, il capolavoro d i Erasm o da Rotterdam

farmi conoscere l’Elogio della follia fu, ai tempi dell’Università, un am ico mol-

A to caro. Avevam o avuto una discussione piuttosto accesa, in cui a più ripre-
se mi ero sentito dare del visionario, non ricordo più per quale motivo. L’indo-
mani mi vidi recapitare una copia del capolavoro di Erasmo in un’edizione Einau-
di, con una singolare dedica: ‘Vedrai che ti ci ritrovi”.
Cominciai perciò a leggere. Subito mi catturò l’ammirabile dedica a Tommaso Mo-
ro, che già conoscevo per I’Utopia: non riuscii a staccarmi dalla lettura se non do-
po aver term inato l’ultima riga della splendida, autoironica conclusione.
Al di là dello stile sem pre scintillante, sorretto da una straordinaria intelligenza e da
una sconfinata, sapida erudizione, al di là del riuscitissimo gioco degli specchi tra 27
apparenza e realtà, ragione e assurdo, saggezza e follia, ad affascinarmi nell’opera
di Erasmo fu in particolare la tesi centrale della pazzia com e forza vitale creatrice:
rinnovatore è tanto più originale quanto più la sua ispirazione scaturisce dalle profon-
dità dell’irrazionale. L’intuizione rivoluzionaria viene sem pre percepita al suo mani-
festarsi com e priva di buon senso, addirittura assurda. È solo in un secondo tem -
po che si afferma, viene riconosciuta, poi accettata e persino propugnata da chi pri-
ma l’aw ersava. La vera genuina saggezza sta quindi non in un atteggiam ento
razionale, necessariam em nte conform e alle prem esse e perciò sterile, ma nella
lungimirante, visionaria “pazzia”.
Tutti noi abbiam o certo riscontrato più volte la profonda verità di questa tesi. E
ha personalm ente curato l'edizione, nella mia vita di im prenditore sono stati proprio i progetti a cui più istintivam ente
come l'Elogio della Follia di Erasmo da mi sono appassionato contro l’opinione di tanti, anche amici cari, i progetti per i qua-
Rotterdam (a cui ha dedicato la prefa- li ho voluto dar retta al cuore più che alla fredda ragione, quelli che hanno poi avu-
zione che pubblichiamo qui a fianco), to i m aggiori e più decisivi successi. Ma l’Elogio della follia - u n o dei pochi libri
l'Utopia di Tommaso Moro. E ancora: che da quella lontana prima volta tengo a portata di m ano - offre tante altre chiavi
Il Principe di Nicolò Machiavelli con le di lettura, com e ogni vero capolavoro. In questi ultimi tempi sono portato ad am -
annotazioni di Napoleone, Le sottilis- m irare l’eccezionale ricchezza dell’arte della com unicazione che vi è dispiegata.
sim e astuzie di Bertoldo di Giulio Cesa- Com e l’uso istintivo, magistrale, della battuta arguta, del m otto di spirito, dell’im-
re Croce, De hom inis dignitate, di Gio-
m agine incisiva, del tono apparentem ente lieve e scherzoso per afferm are verità
vanni Pico della Mirandola, La Nuova
anche am are e sostenere coraggiose posizioni morali. Un libro dunque che tra-
Atlantide di Francesco Bacone, La Città
del Sole di Tom m aso Cam panella, Il
scende ogni tempo, da rileggersi anche oggi - non solo per divertim ento ma an-
Manifesto del Partito Comunista di Marx che per apprendim ento - dall’uom o di studio e soprattutto dall’uom o di azione.
e Engels, Il disprezzo del mondo di Era-
smo da Rotterdam, Lo spaccio della be- Silvio Berlusconi
stia trionfante di Giordano Bruno.
SULLA PIAZZA
ROSSA
Silvio e Veronica
a Mosca durante
la visita per

del Trattato
di amicizia
italo-russo
I
L'uomo

10stile
ni vita
a treni7anni veste doppiopetti

D
sami pubblici" quando deve pronun-
blu o grigi di Ferdinando (Sa-
cam icia azzurra, ciare un discorso o partecipare a una tra-
raceni. Da tren tan n i lavora,
viaggia e riceve in tuta blu girocollo.
completi blu o grigi smissione televisiva. Allora indossa l'o-
rologio "N ileg" di papà Luigi che lui
Da trentanni indossa camicie della si- di Ferdinando stesso aveva regalato a suo padre. "È li-
gnora Bianca Mauri, azzurre o a sotti- no scudo che mi rende invincibile", ha det-
lissimi quadratini celesti. Da tren tan - Caraceni e tuta blu. to a "Telecamere". E ci crede per dav-
ni calza scarpe di Albertini di via del vero, tanto che, si dice, ha rinunciato a
Gesù a Milano. Imitatissima ormai la È il Silvio style, un importante incontro una volta che lo
sua m itica cravatta "p u n tasp illi" di aveva dimenticato ad Arcore.
Marinella. "Così non perdo tempo nel do- sempre uguale Ama la puntualità: non sopporta di ar-
ver scegliere".
Non porta orologi, salvo che negli "e -
da treni'anni rivare in ritardo ad un appuntamento
ma non sopporta neppure chi arriva
IN OGNI SITUAZIONE
in anticipo. E soffre quando, im pe- È goloso, ma riesce a mantenersi nel pe-
Silvio Berlusconi si diverte a fare l’arbitro
gnato con un ospite, deve farne atten- so forma, o quasi. Non resiste alla tor-
tra il figlio Pier Silvio e Sylvester Stallone,
il mitico Rocky. In alto, una composizione dere un altro. La dieta: a base di car- ta di mele, la specialità di mamma Ro-
fotografica di Maurizio Galimberti boidrati a mezzogiorno e a base di pro- sella. Detesta l'aglio e la cipolla.
teine la sera. In sette anni di trasferte a Roma per ►
L'uomo

10stile
di vita
◄l'attività politica è andato al ristorante
una sola volta. Non ha mai frequenta-
to e non frequenta i cosiddetti "salot-
ti", né a Milano né a Roma.
All'uria di notte legge i giornali del gior-
no dopo e lavora alla scrivania sino al-
le 2 e mezza. Sono le sole ore in cui non
è perseguitato dalle telefonate e può pre-
parare le "scalette" per i suoi discorsi a
braccio o i testi per i suoi interventi scrit-
ti in Parlamento. Dalla casa di Arcore,
se potesse, non vorrebbe uscire mai.
Ma ama anche la Sardegna, dove tra-
scorre le vacanze estive, e Portofino. Il

Da bambino adorava
i burattini leggeva
Giamburrasca e i libri
di Emilio Salgari
e sognava di fare
il direttore d'orchestra

suo abc nei rapporti con gli altri si con-


densa in tre comandamenti: rispetto,
sincerità e cortesia. Da cui è celebre il
suo intercalare: "Mi consenta...".
Gli piace lavorare in una squadra af-
fiatata: " Perché ognuno ci mette dentro il
meglio di sé. E gli amici sono un dono di
Dio". Dei suoi studi confessa: "Sono sta-
to un po' secchione, ma se dicessi che mi
piaceva fare i compiti mi verrebbe il naso
di Pinocchio". Da bambino andava mat-
to per i burattini, li intagliava nella cor-
teccia di pino e poi li pitturava, scrive-
va il copione e faceva tutte le voci. "Ma
adesso il teatrino della politica, con le sue
marionette, non mi piace proprio".
-

NON AMANO LA VITA MONDANA


A sinistra, Silvio e la moglie Veronica "La giovinezza Da adolescente sognava di fare il diret-
tore d'orchestra, scriveva poesie per far
all’unica prima della Scala di Milano alla
quale hanno partecipato. non è un dato colpo sulle ragazze, leggeva Giambur-
Sopra, Berlusconi, allora Presidente
del Consiglio, a Melfi durante ,
anagrafico è uno
rasca e le Tigri di Monpracem. E i fumet-
ti di Dick Fulmine e Gim Toro.
una visita alle zone industriali
della Basilicata. Il segno di un impegno
preciso per il rilancio del Mezzogiorno,
,
stato dell'anima
Gli piacciono le fiabe, perché alla fine
"vincono i più piccoli e i più buoni".
Ama il teatro: è suo il mitico "M anzo-
uno dei punti fondamentali del programma è una condizione ni", una delle più prestigiose sale di Mi-
della Casa delle Libertà lano. Lì, una sera del 1980, vide recitare
dello spirito" Veronica Lario. "Ho sentito un fulmine ma
non c'era il temporale".
&
L'AMICO PIU'
CARO
Silvio Berlusconi
con Fedele
Confalonieri in
vacanza alle
Bermuda
L'uomo

Lo stile
gii am ici
(«sem pre Gianni l'ambasciatore
Letta, una delle figure storiche della “squadra” . Un legam e sincero
nel nom e deiram icizia e della passione p e r l'Italia

1
1 cortile dell'oratorio di Sant'Anto-
nio, la chiesa di via Sebenico, l'isti-
tuto dei Salesiani. È lì dìe Silvio Ber-
U no degli amici più cari di S ilvio B erlusconi è s i-
curam ente G ianni Letta, storico direttore de “Il Tem-
po” , da anni al fianco del P residente. Già conduttore di
lusconi conosce Fedele Confalonieri, il “ Italia dom anda” , una delle prim e trasm issioni politiche
suo amico più caro, nipote di Giovan-
d e lle reti di S egrate, e poi vice p re sid e n te d e lla F inin-
ni Borghi, famoso industriale dei frigo-
vest. Nel 1994 Letta ha se g u ito B erlusconi a P alazzo
riferi: tutti ricorderanno la marca Ignis.
Chigi quale S ottosegretario alla P residenza del C onsi-
Ma allora Borghi era un semplice elet-
tricista con la bottega in piazza Minni-
glio dei M inistri. D opo l’esperienza di G overno, ne è di-
ti. I due ragazzini formano subito una ventato ra m b a scia to re ” personale a Roma. Tutti, alleati
coppia affiatata. Fedele suonava l'ar- ed avversari, apprezzano la sua tra ord ina ria capacità
monium e Silvio cantava nel coro e, in- diplom atica e la sua riservatezza diventata addirittura proverbiale.
tanto, studiava su un pianoforte preso

La stima

Amici dairuniversità
Marcello D ell’Utrì è un altro degli am ici di lunga data di Silvio Berlusconi.
Legati fin dagli anni dell’università a Milano, dalla passione p e r i libri e p e r il calcio

arcello Dell’Utri è nato a P alerm o l’11 settem bre 1941, ha studiato presso il Reai C ollegio
M C apizzi di Bronte ed ha frequentato poi i gesuiti del “G onzaga” nel capoluogo siciliano. C on-
seguita la m aturità classica nella sua città natale, com pie a M ilano gli studi universitari laureandosi in
giurisprudenza presso la Statale.
Dopo un periodo dedicato allo sport, durante il quale fondò e diresse a Rom a una Scuola di form azione sportiva dell’O pus
Dei (Centro Elis), torna a Palerm o per tre anni lavorando alla Cassa di R isparm io di Sicilia. Nel 1973, Silvio Berlusconi (di
cui era diventato am ico negli anni dell’università) gli offre l’opportunità di ritornare a M ilano per lavorare con lui com e suo
assistente. Sono gli anni in cui si costruiscono le fondam enta del G ruppo Fininvest e si lavora in un clim a di grande entu-
siasm o. M arcello ne è contagiato e tenta di volare da solo, incoraggiato dallo stesso Berlusconi.
Ma dopo una breve e travagliata esperienza all’estero con la Bresciano Costruzioni, preferisce ritornare con Silvio im pe-
gnandosi nel settore della pubblicità. Diventa Presidente e Am m inistratore Delegato di Publitalia ’80, la concessionaria del-
la pubblicità televisiva per le tre reti del gruppo Fininvest e dei netw orks europei di cui la Fininvest è azionista.
Partecipa nel 1994 alla fondazione di Forza Italia, dal 1996 è deputato al Parlam ento Italiano e dal 1999 anche al Parla-
m ento Europeo. È presidente della Fondazione Biblioteca di via Senato e dell’associazione culturale “ Il C ircolo” che con-
ta più di cento sedi in tutta Italia. C om e B erlusconi è un appassionato bibliografo, conosce a m em oria tutta la D ivina
Com m edia, è padre di quattro bellissim i figli.
Gli affetti

quando
l'am ico è
D ue caratteri fo rti e leali. U n ’am icizia nata nella M ilano d e ll’im m ediato dopoguerra e proseguita p e r quasi
m ezzo secolo sino a i giorni nostri. La storia del lungo rapporto tra “F id e l” e Silvio

F edele Confalonieri nasce nel 1937 a M ilano e cresce, com e Silvio Berlusconi, nel
quartiere Isola G aribaldi. I due s’incontrano, in una M ilano sem idistrutta dai bom -
bardam enti, neH’oratorio del patronato di S ant’Antonio, l’unico ritrovo per i ragazzi della
zona. Tra i due nasce un’am icizia di ferro: hanno le stesse passioni, il M ilan e la m usi-
ca. Il sodalizio continua anche all’Università.
Poi, per un breve periodo, le loro strade si dividono. Berlusconi fonda la “Cantieri Riu-
niti M ilanesi”, costruisce case e il prim o appartam ento viene acquistato proprio dalla m a-
dre di Confalonieri. Anche “Fidel", com e il Presidente affettuosam ente lo chiam a, fa l’im -
prenditore in proprio. Ma per poco. Toma con l’am ico Silvio e il tandem Berlusconi-Con- 37
falonieri si dim ostra subito vincente. Negli anni febbrili di M ilano 2 e M ilano 3, C onfalo-
nieri sarà sem pre al fianco dell’am ico diventando il suo braccio destro e il consigliere
principale. Anche, e soprattutto, quando S ilvio decide di diversificare le proprie attività.
Ma qual è il segreto di questa intesa? Chi li conosce bene non ha dubbi: un affetto profon-
do, rafforzato da una estrem a schiettezza. Fedele non tem e di contraddire il Presiden-
te. Le loro anim ate discussioni, a porte chiuse, sono leggendarie, com e leggendaria è
la loro perfetta sintonia una volta presa la decisione. Im possibile cercare di separarli. Lo hanno dim ostrato, una volta di più,
gli eventi del 1994. Q uando Silvio scelse d’im pegnarsi politicam ente, “Fidel" fu certam ente tra i più scettici. Ma una volta
che Berlusconi decise di “bere l’am aro calice”, Fedele accettò di sostituirlo alla presidenza di M ediaset. Con la m alcelata
speranza di vedere Silvio, un giorno, tornare a fare l’im prenditore insiem e a lui.

a noleggio da sua madre. com pagno e accom pagna Berlusconi


Il sodalizio musicale proseguirà più tar-
Assieme alla nel corso della sua vita di im prendi-
di con la nascita di un piccolo comples- sua "squadra" tore e di politico.
Molti anni più tardi, parlando ai suoi
so che serviva a rallegrare le feste stu-
dentesche e al tempo stesso a pagarsi Berlusconi collaboratori Berlusconi ricorderà che:
gli studi. Durante gli anni del ginnasio "eravamo forti perché eravamo amici, tra
e del liceo si uniranno a loro, via via, A- ha affrontato noi c'era una intesa profonda e una totale
dalberto Spinelli, Guido Possa, Rom a- identità di valori, c'era un affidamento reci-
no Comincioli, Federico Butera e altri tutte proco, il senso di un impegno e di un tra-
ancora. Seguiranno Berlusconi in tutte guardo comune, la gratificazione di lavo-
le sue imprese. Furono proprio i com-
le battaglie rare insieme e di condividere la gioia dei no-
stri successi".
pagni di scuola e di oratorio il prim o
nucleo di quella "sq u ad ra" che ac-
della vita Dice Gianni Letta: "Per Silvio la fam i-
L'uomo er il capitano della Nazionale Paolo Maldini, il Pre^N
P siderite è un “uomo costruttivo, innovativo, unico”.
Per Franco Baresi, Berlusconi è semplicemente “ge-
niale e forte” . Per Demetrio Alberimi è “straordinario
gii am ici e carismatico”. Roberto Donadoni è telegrafico: “vin-
cente e magico”. Sono i giudizi dei ragazzi del Milan sul-
msem pre l’uomo che in loro ha creduto e che con loro ha vinto tut-
to ciò che c’era da vincere.
'Con lui siamo diventati uomi-
ni, nessuno come lui è capa-
ce di motivarti e di capirti” , ri-
◄glia eg li amici sono i valori principali. A- corda Mauro Tassotti neoal-
lenatore del Milan.
ma avere accanto le persone a cui vuole
bene, che ricambiano la sua stima e il suo
ii a prima volta che in-
affetto". Ancora oggi, Berlusconi crede contrai il Dottor Berlu-
nella "squadra", nel lavoro comune, nei sconi ad Arcore nel lontano
legami forti die nessuno tradisce e rin- marzo del 1987 - dice Arrigo
nega. Se è stata la musica a fargli in- Sacchi - , rim asi colp ito e
contrare Fedele Confalonieri fu invece am m irato dalla sua grande
la passione per il pallone a cementare la um anità. Rim asi affascina-
sua amicizia con Marcello DelTUtri. "Al- to e mi sem brò di conosce-
l'università Silvio mi faceva un po'da tuto- relo da sem pre. Parlam m o
per ore di calcio, abbozzam -
mo le prime strategie per quello che doveva essere
Amicizia, fedeltà, il Milan del futuro.
Ne am m iravo l’entusiasm o, la passione, l'originalità
lealtà, gusto dei programmi, il sogno di fare del Milan la più forte
squadra del mondo, la com petenza, la convinzione
dell'avventura, e la persuasione che c’era in ogni suo ragionam en-
to. Mi ricordo che uscii alle tre del m attino convinto
allegrìa, curiosità che sarei diventato l’allenatore della più forte squa-
dra del m ondo.Berlusconi è una persona generosa
intellettuale: sono e intuitiva, sa prevedere e risolvere i problemi, ha la
capacità di percepire le cose in anticipo e di m ette-
queste le caratteristiche re chiunque a suo agio. Per la mia carriera è stato
fondam entale. Non solo perché ebbe l’intuizione e
del "clan Berlusconi" il coraggio di scegliere uno sconosciuto, ma perché
mi aiutò e confortò in tutti quegli anni, m ettendom i a
disposizione la sua cultura e la sua intelligenza, lo gli
sarò sem pre grato. È stato un grande innovatore nel
re, mi passava i suoi proverbiali "sunti" dei calcio e ha saputo trasform are un grande sogno in
libri di testo. Abbiamo studiato in molti su una grande realtà” .
quelle sue sintesi straordinarie" rievoca og-
gi DelTUtri. "Mafu l'amore per il calcio ad
unirci". DelTUtri mette in piedi il Tor-
aimondo Vianello e Sandra Mondaini, la storica cop-
rescalla Club. Silvio è il Presidente, il
dirigente accompagnatore, l'allenato-
R pia della televisione italiana, di Silvio Berlusconi han-
no tanti, affettuosi ricordi. “La nostra amicizia nacque”, rac-
re e vince tutti i campionati a cui par-
conta Raimondo, “alla fine degli anni Settanta. Due nostri
tecipa nelle categorie giovanili, gli al- amici ci parlarono di un giovane imprenditore milanese che
lievi e gli juniores, del calcio milanese. Silvio stava per lanciare una TV privata e voleva proporci una col-
Vince ripetutam ente anche contro le laborazione. Sandra era scettica, ma i nostri amici insistet-
B erlusconi
formazioni giovanili del M ilan e del- tero e, alla fine, organizzammo un incontro con questo Ber-
n ei giudizi degli
Tlnter. "Poi p er tutti i ragazzi arrivò la lusconi a casa nostra. Quando arrivò ci travolse con il suo
chiamata al servizio militare e la squadra
am ici, dei entusiasmo, con il suo charme. A un certo punto, però, gli
si sciolse. Ma molti di loro sono ancora con collaboratori, chiesi se voleva un caffè, una bibita e lui rispose chieden-
me. Il centravanti è il nostro fotografo uf- degli sportivi domi un panino perché, disse, non aveva avuto il tempo di
ficiale".
i i I I a sempre lavorato tantissimo, in modo quasi disu- a far vedere i sorci verdi alla Rai....
1 1 mano” racconta Marcello Dell’Utrì. “La sua giorna- Riusciva a prevedere l’ascolto che
ta cominciava alle 7, con le prime telefonate da casa. Alle 9 avrebbe ottenuto ogni programma.
era in ufficio: un appuntamento ogni quarto d’ora, più di cen- Interveniva sui copioni, sulle sce-
to telefonate e decine di incontri al giorno. E a fine giornata nografie, sui montaggi di tutte le pro-
continuava a sfornare idee per il giorno dopo, parlandone fi- duzioni. Dava suggerimenti agli au-
no a notte inoltrata. Ha il dono di poter dormire pochissimo”. tori, ai registi, agli attori. Inventava
i format, i titoli dei programmi, gli slo-
Confalonieri aggiunge: “ Bisognava vederlo discutere gans, le prom ozioni. Era davvero
di palinsesti per capire in che modo e perché siamo riusciti l’uomo TV” .

iiP l’autoironia personificata - di- in gravi difficoltà economiche. La sua


EZ. chiara Giuliano Ferrara - pren- visione di un’economia sociale di mer-
de sul serio le cose che fa ai limiti del cato (simile al “compassionate con-
primo della classe, ma sa sorridere di servatism” dell’attuale presidente a-
se stesso. In politica ha portato il patri- mericano) parte da una conoscenza
monio accumulato nell’impresa televi- diretta e profonda del dolore della vi-
siva: sa come far funzionare una mac- ta e fin da bambino ha assaporato due
china per produrre risultati, conosce i frutti fra loro molto diversi: il piacere di
gusti, gli umori e i desideri della gente. produrre ricchezza e il piacere di di-
E quello della porta accanto, quello che stribuirne”.
impari a conoscere e di cui ti puoi fidare, solo che è esagera-
tamente ricco, capace, determinato fino all’inverosimile. Ha u-
na lunga schiera di nemici potenti e accaniti, ma trovare uno
che non lo giudichi simpatico è praticamente impossibile”.
F erdinando Adomato: “Aver fe-
de nelle proprie idee, credere nel
proprio lavoro come in una missione,
rispettare gli impegni assunti con gli
ice Paolo Guzzanti: “Ha un rapporto molto pudico e ri-
D servato con le opere di carità.
È noto che non ha mai licenziato nessuno in vita sua (cosa che
altri: ecco, queste sono le qualità u-
mane che mi colpirono in Berlusconi
e che costituiscono, del resto, grande
gli ha procurato più d’un inconveniente), ma è meno noto che parte del suo successo. Soprattutto di
si occupa direttamente di una quantità di casi umani conosciuta fronte a un mondo politico difficile e
soltanto da pochissimi, lo l’ho visto (con suo imbarazzo) prov- contorto, nel quale ancora troppo spes-
vedere ad operazioni chirurgiche costose, sostenere persone so prevale il cinismo di uomini senza qualità”.

Wl M ichele Persechini, è il cuoco di Silvio Berlusconi. “Or-


■ V I mai so quello che vuole - confida - conosco bene i
suoi gusti. È una persona semplice, diretta, gentile.
S andro Parodi più che il maggiordomo è l’ombra, discreta
e fidata, del Presidente. Lo segue sem pre e dovun-
que.“Solo chi gli sta vicino può sapere quanto lavori, di quan-
Se gli succede di ritardare a tavola, viene in cucina a scu- ta pazienza disponga, di come riesca a caricarsi dei proble-
sarsi, ringrazia con sincerità di accenti e apprezza il lavo- mi degli altri, di quanto sia generoso e paziente. Non c’è nes-
ro ben fatto” . suno, proprio nessuno come lui”.

fare colazione. Al che mi voltai verso Sandra e le e lo comunicammo a Berlusconi che ci invitò
sussurrai “ma siam o certi che questo sia vera- ad Arcore a cena. Fu una serata deliziosa e
mente ricco?” . Gaffe a parte, ne fum m o conqui- un po’ triste; al momento dei saluti, poi, a-
stati e ci trasferimmo a Milano dove partecipam- vevamo tutti e tre un magone tremendo. Re-
\ mo alle prime trasmissioni di Canale 5. Restam- stammo con l’immagine di lui sul portone, so-
mo sorpresi del clima d’entusiasmo che vi regna- lo, che ci salutava. Anche Sandra era tristis-
va, noi abituati ai ritmi “ministeriali” di mamma Rai. sima. Qualche giorno più tardi, lui le telefonò
Silvio era sempre presente, sempre attento, sem- dall’Olanda e le disse: “Oggi è un bel giorno.
pre disponibile. Alla scadenza del nostro impegno, Gullit viene al Milan. Ma non riesco a fe-
però, la Rai si rifece viva e ci propose un contrat- steggiare perché voi mi mancate troppo
to interessante. Decidemmo a malincuore di tor- Sandra crollò, e una settim ana dopo fir-
nare a Roma, dove tra l’altro ancora abitavamo, mammo un nuovo contratto con Canale 5”.
L'uomo

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L'Adriatico • la gMnra VJaggio do Meste a S. Mario di Lcuca Aarai Scegliere u|
r .- • •
L'imprenditore

costruire
un im pero

na storia da sogno americano,

U
il frutto di un'intera vita di lavo-
quella di Silvio Berlusconi, l i - ro — nella prima società del figlio
na favola moderna che, come dicendogli semplicemente "fanne
tutte le storie, rivela l'im pegno, le in- buon uso. Però ricorda che questi ri-
certezze, gli sforzi, il rischio, l'avvedu- sparmi non sono solo tuoi, sono anche
tezza e la lungimiranza imprenditoriale dei tuoi fratelli. Quando sarà il mo-
di un uomo che, dal nulla, ha dato vi- mento giusto, ne dividerai ilfrutto con
ta ad uno dei più importanti gruppi im- loro". E Silvio ha mantenuto il suo
prenditoriali d'Europa. impegno. Tutti i successi di Berlu-
Le sue origini medio borghesi ne sono sconi sono la realizzazione di sfide che
la prova. Non una famiglia di grandi ai più sembravano impossibili. Questa è la chiave fondamentale del
possibilità e tantomeno un impero da "Sono un sognatore pragmatico - dice Ber- successo di Berlusconi imprenditore, del
conservare. All'inizio c'è solo un padre lusconi - altri fanno sogni che restano so- fondatore di aziende, del creativo che
che investe tutta la sua liquidazione — gni, io cerco di trasformare i sogni in realtà". Ira saputo coltivare grandi progetti, ac-
LA GALASSIA
FININVEST
Tutte le attività
del gruppo
fondato da
Silvio Berlusconi

r internet Servizi
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Vita s.p.a.

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&Kupfer

Il Teatro
Manzoni

cendere grandi speranze, lanciare gran- da figlio di un impiegato di banca, ho dovu- devi conquistarti tutto con enorme fatica,
di sfide, realizzare quelle che sembra- to lavorare; lavorare e ancora lavorare. Mia con tanti sacrifìci'. E io rispondo. E vero
vano solo utopie. "Ma nulla mi è statofa - madre mi ripete sempre: 'È una condanna mamma, è così: sempre sangue, sudore e la-
cile - ammette Berlusconi - per arrivare, pesante la tua: non c'è niente difacile per te, crime. Ma questa è runica ricetta che cono- ►
I

L'imprenditore

costruire
un im pero
4 sco. In tutte le attività in cui mi sono im-
pegnato - continua Berlusconi - ho di-
mostrato che si può arrivare a risultati che
possono apparire irraggiungibili. Occorre
sapersi dare degli obiettivi ambiziosi, quasi
delle missioni impossibili. E ci vuole del co-
raggio. Certo il traguardo non deve essere
proibitivo. Bisogna essere obiettivi nella va-
lutazione dei propri mezzi. Ci deve essere li-
na grande umiltà nel lavoro quotidiano, co-
stante, mirato. Ed è importante l'amicizia;
l'unione del gruppo. Occorre infine una as-
soluta lealtà nei comportamenti di tutti ver-
so tutti in ogni situazione".
Con queste regole Silvio Berlusconi ha
costruito un impero. Come recitano di-
ligentemente le schede degli archivi
giornalistici. Nel 1960 inizia l'attività nel
46 settore dell'edilizia.
Costruisce molte residenze a Milano e
poi interi centri residenziali e commer- L'EDITORIA
ciali diventando il primo operatore ita- La sede della
liano del settore. Mondadori a Segrate
Dopo il Centro Edilnord realizza Mila- e alcune delle sue
no 2, Milano 3 e il Girasole. Nel 1978 i- principali riviste
naugura Telemilano, la televisione via
cavo di Milano 2, che presto comincia
a trasmettere su tutta la Lombardia. Nel
1980 fonda Canale 5, la prima rete tele- diolanum e Programma Italia, svilup-
visiva privata nazionale, cui si aggiun- "Non abbiamo pa anche una forte presenza nel setto-
gono Italia 1 nel 1982 e Rete 4 nel 1984. re delle assicurazioni e della vendita
Il successo conseguito in Italia gli con-
mai chiesto di prodotti finanziari. In breve, diven-
sente di sviluppare varie iniziative, in-
serite, come tutte le altre società, nel-
contributi allo Stato, ta il secondo gruppo privato italiano.
"Quando un imprenditore - spiega Ber-
l'ambito della holding capogruppo Fi- non abbiamo lusconi -en tra in un settore nuovo, tut-
ninvest, fondata nel 1978. ti i protagonisti di quel settore e i soliti so-
Diffonde così la televisione commercia- mai invocato loni lo guardano con diffidenza e molti ne
le in Europa: in Francia La Cinq (1986),
in Germania Telefunf (1987), in Spagna
Telecinco (1989). Nel 1989 entra nella
la Cassa integrazione , sorridono.
Quando entrai nell'edilizia e intorno alle
case costruivo, asili, scuole, chiese, impian-
Mondadori e diviene il principale edi- non abbiamo ti sportivi, centri di ricreazione e mi preoc-
tore italiano nel settore dei libri e dei pe-
riodici. Con la Medusa e con Cinema 5
mai sollecitato cupavo della qualità della vita degli abi-
tanti e dell'ambiente che li circonda, met-
diventa anche il primo produttore e di- prepensionamen ti " tendo a dimora alberi a centinaia, i vecchi
stributore cinematografico italiano. costruttori fecero questa previsione: 'quel-
Il Gruppo Fininvest, con le società Me- lo lì non può durare, poverino fallirà! Per-
La vera storia
delle holding
a costituzione delle holding
proprietarie del Gruppo Finin-
ivest che sono italiane, anzi i-
talianissim e, e che pagano all’Erario
italiano fio r di im poste, avvenne nel
1978, e non equivale affatto alla na-
scita del mio gruppo - dice Berlusco-
ni Avevo vent’anni di attività im -
prenditoriale alle spalle che mi era val-
sa anche la nomina a Cavaliere del La-
voro come principale costruttore di cen-
tri com m erciali e residenziali d’Italia.
Il mio “cursus honorum” imprenditoriale
vantava già la realizzazione di molte
residenze in Milano città, del Centro E-
dilnord, di Milano 2 e stavo costruen-
do Milano 3. La decisione di costituire
le holding fu consigliata a mio padre dai
nostri consulenti di fiducia, il dottor E-
doardo Piccitto e il dottor Armando Min-
na, titolari di uno dei più importanti stu-
di professionali milanesi. La nostra atti-
vità imprenditoriale cresceva e si diffe-
renziava in vari settori. Occorreva quin-
di pensare al futuro e prevedere una
sistemazione delle questioni ereditarie
per i figli, per i nipoti e per i diversi mem-
bri della famiglia. I versamenti per la co-
stituzione del capitale furono effettuati
per mezzo di assegni circolari e di con-
to corrente. Una società di revisione ha
ricostruito tutte le operazioni. È quasi un
miracolo perché, come si sa, e come
previsto dalla legge, dopo dieci anni le
banche usano mandare al macero le
che non capisce che così non si guadagna, si non è andata come i vecchi del mestie-
loro documentazioni cartacee. Ma quei
che non si devono viziare così gli acqui- re avevano pronosticato. Al contrario, en-
soldi non servirono a far nascere le te-
renti'. Quando entrai nella televisione tut- trando in settori legati a vecchie consue-
levisioni. La televisione non assorbì li-
ti si misero a dire: 'Ma come può uno che tudini, chi sa innovare, chi sa domandar-
quidità, anzi la generò. Quando la Rai
viene dall'edilizia darsi alla grande infor- si perché si deve fa re sempre nello stesso
aveva il monopolio televisivo, la Sipra
mazione pensando di reggere alla concor- modo, può inventare nuove soluzioni e con-
- è noto - concedeva gli accessi pre-
renza della Mondadori, della Rizzoli, del- seguire grandi risultati". Silvio Berlu- miando i clienti più generosi nel finan-
la Rusconi?'. sconi è sempre lo stesso: la sua capa-
ziare con la pubblicità i giornali di par-
E tutti si fecero delle gran risate. cità di accendere speranze e di saper-
tito che erano tutti in perdita. La nasci-
Quando sono entrato nel calcio mi suc- le trasformare in fatti concreti, il suo
ta di un’alternativa liberalizzò il merca-
cesse la stessa cosa. 'Il calcio è un mondo talento nel creare e motivare squadre
to. Il fatturato di Publitalia passò dai 12
difficile - dissero - sono in tanti a parti- vincenti, il suo entusiasmo contagio-
m iliardi del primo anno ai 76 del se-
re, ma vince una squadra sola. Uno che so, la sua attitudine a non adeguarsi condo, agli oltre 200 del terzo.
non ha esperienza, per vincere deve aspet- ma a resistere e a ribellarsi, sono ri-
tare almeno dieci anni'. In tutti e tre i ca- m aste anche oggi le stesse di allora.
L'imprenditore

Ir V J 1 m
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INNOVATIVA
Una vista

Milano^, una
delle maggiori
realizzazioni
urbanistiche di
Silvio Berlusco
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L'imprenditore

le Città CITTA MODELLO

del futuro In questa foto una


suggestiva immagine
del lago di Milano 3.,
In basso due immagini
di Milano 2

B
erlusconi il Costruttore. Proba-
bilmente se non ci fosse stata la
consacrazione dell'editoria tele-
visiva a determinare il soprannome di
"Sua Em ittenza", quello di "Sua Resi-
denza" sarebbe stato l'appellativo più
calzante per colui che, negli anni '60
e '70, ha giocato un ruolo di primo pia-
no nel panorama dell'urbanistica e del-
l'edilizia italiana. Silvio Berlusconi l'e-
dilizia, come "passione del costruire",
l'ha sempre avuta nel sangue.
Durante gli studi all'università entra
come Direttore Com m erciale di una
impresa di costruzioni. È bravo e do-
po sei mesi viene promosso Direttore
50 Generale. Si laurea e propone a Pie-
tro Canali, il titolare dell'im presa, di
costituire insieme a lui una nuova im-
presa per realizzare abitazioni di qua-
lità. La proposta è ardita: dividere il ca-
pitale a metà. Pietro Canali rimane e-
sterrefatto, ma poi apprezza e accetta.
Nasce così la "C antieri Riuniti M ila-
nesi S.p.A.".
Papà Berlusconi versa l'intera sua li-
quidazione per la metà del capitale so-
ciale, Silvio ci aggiunge i suoi rispar-
mi e diventa imprenditore. Ci scherza
su: "Milanesi sono io, Cantieri Riuniti è
Canali" ma sa di essersi assunto una
grande responsabilità verso suo padre
e verso tutta la famiglia.
Lavora sodo: acquista terreni in Mila-
no, progetta le case, le realizza, le ven-
de e si prepara - siamo nel 1960 - ad
un progetto di grande respiro.
Una avvincente, difficile avventura, la
costruzione di un intero "p aese" per
4.000 abitanti dotato di tutti i servizi
s

alle porte di Milano. E un impegno e-


norme per un imprenditore alle prime
armi e cade proprio nel mezzo di una
terribile crisi del mercato edilizio. Ber-
9

lusconi deve tirar fuori tutta la sua


creatività e la sua tenacia. Lavora gior-
no e notte, sabato e domenica. Inven-
ta nuove formule di pubblicità e di pro-
m ozione diretta, di com m ercializza-
zione (i finanziam enti per la costru-
zione devono venire dalle vendite),
partecipa alla progettazione con una
squadra di giovani architetti, capita-
nata da Giancarlo Ragazzi ed Enrico
Hoffer, con i quali il sodalizio continua
ancora oggi. La realizzazione lo impe-
gna per quasi dieci anni. Ma da questa
esperienza nasce il progetto di Milano
2: un nuovo modo di concepire la città,
il sogno di Berlusconi urbanista.
Una tenuta di oltre 700.000 metri qua-
drati adiacente a M ilano viene desti-
nata dal Comune di Segrate, in accor-
do con il proprietario, il fam oso tra-
svolatore atlantico Conte Bonzi, a un
progetto di urbanizzazione per 10.000
abitanti. Berlusconi vince la gara per
l'acquisto delle volum etrie e trasfor-
ma il vecchio progetto in un disegno 51
urbanistico assolutamente innovativo,
una città diversa e nuova, che chiama
Milano 2, con tre sistemi stradali, con
percorsi pedonali e piste ciclabili che
non incrociano mai le strade per le au-
tomobili. Un modello urbanistico av-
veniristico ma caratterizzato da ele-
menti evocativi della tradizione come
i ponti ciclabili e pedonali che scaval-
cano le strade veicolari (e alludono a
una sorta di Venezia lombarda), la lun-
ga teoria dei portici che fungono da
spina dorsale di tutta la città, e poi i co-
lori caldi della tradizione lombarda, il
parco che circonda le case creato dal
nulla attraverso la messa a dimora di
centinaia di alberi di alto fusto, la cu-
ra meticolosa sin nei dettagli dell'ar-
redo urbano, gli asili, le scuole, la chie-
sa, i campi gioco, gli impianti sportivi,
un centro commerciale, un centro di-
rezionale, i parcheggi sotterranei e tan-
to verde, tanti fiori, tanti alberi sa-
pientemente allocati sotto la guida per-
sonale di Berlusconi. È una im presa
immane, una grande fatica ma è anche
un grande successo, nonostante le cri- ►
L'imprenditore

le Città A MISURA

del futuro $ f DI UOMO . » • • . .• • *• * * . . \

I ponti ciclabili e
pedonali . . : . ■- ' m ■ : ■ ■ -
consentono di /
> 13:
• ‘

scavalcare le
◄ si ricorrenti del mercato immobiliare. strade veicolari
Uoperazione ripaga generosam ente dando ai cittadini
anche le famiglie che vengono ad abi- la massima «Si
fsr-. -*

tare nel nuovo quartiere sia in termini ■S


di qualità della vita, sia in termini di
valorizzazione del proprio investi- ,

mento. ss

"Milano 2 e Milano 3
sono qualcosa di più
di semplici città. Sono
una maniera nuova di
52 vedere la vita. Sono un
modello da ricalcare,
un prototipo, una
matrice. Ecco perché
sono importanti,
.r
per questo loro essere Un*

un'utopia realizzata e.»*#* SSSfc»

che può avere un


domani, che può dare ,, li'

una vita migliore


a molti abitatori
del futuro"
M ilano 2 diventa un punto di riferi-
mento: le visite di operatori e architet-
ti, soprattutto stranieri, si susseguono,
la sua formula urbanistica viene ana-
lizzata da m olte università estere.
Quelle italiane sono troppo occupate
a studiare i quartieri di m odello so-
vietico e le "macrostrutture".
Tutti cercano di carpire i segreti di un
successo fatto di mille ingredienti sa-
pientemente composti. È la consacra-
zione di Berlusconi quale imprendito-
re illuminato degli anni '70 nel campo
urbanistico - immobiliare.
Sarà verso la fine del decennio che par-
tirà la nuova sfida di M ilano 3. Sem -
pre nelThinterland del capoluogo lom-
bardo, questa volta a Sud, nel Comu-
ne di Basiglio. Il nuovo complesso per
14.000 abitanti su un'area di oltre un
milione e mezzo di metri quadrati met-
te a frutto le esperienze che Berlusco-
ni aveva acquisito con Milano 2.
Aum entano gli spazi verdi, si perfe-
zionano le tecniche costruttive, si la-
vora sui m ateriali, in alcuni casi ad-
dirittura rivoluzionari, le esigenze dei
bam bini e dei ragazzi vengono m es-
se al primo posto.
La costruzione di Milano 3, inizia nel
1978 e richiede oltre dieci anni di im-
pegno. L'attività edilizia passa in se-
guito da Silvio al fratello Paolo e con
lui continua con altre importanti rea-
lizzazioni fra cui Milano 3 City, Mila-
no Visconti, Tolcinasco e altri ancora.
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a lunga sfid a televisiva di Silvio
Berlusconi contro il m onopolio
RAI è la storia di un grande suc-
cesso imprenditoriale e anche la storia
di una battaglia di libertà.
La libertà di fare, finalmente, una tele-
visione dove Tunico metro di giudizio
valido fosse il gradimento del pubblico
e non le pressioni e le costrizioni prove-
nienti dai Palazzi del potere. Logico che

"L'informazione
è un bene prezioso un ,
bene comune anche
quando la proprietà è
di un privato. Questa
convinzione ha ispirato
tutta la mia attività"
un simile intendimento trovasse tanti
oppositori in un Paese dove il m ono-
polio della Rai era considerato un dog-
ma inattaccabile e la Rai stessa fungeva
da braccio per la comunicazione e per
la propaganda dei partiti, d ie conside-
ravano la televisione pubblica "cosa lo-
ro" dove collocare parenti ed amici.
Una prima spallata al monopolio ven-
ne dalla sentenza del 28 luglio 1976 con
la quale la Corte Costituzionale sanciva
la legittimità di trasmissioni da parte di
emittenti private operanti a livello loca-
le. A seguito di questa nuova situazio-
ne, Silvio Berlusconi dà vita nel 1978 a
Telemilano, tv via cavo di Milano 2 die,
due anni dopo, si trasforma in Canale
5, un network costituito da una serie di
emittenti locali. Berlusconi comincia ad
occuparsi personalmente della sua nuo-
va creatura, e mette a segno il suo pri-
mo "colpo": la trasmissione, in diretta
in Lombardia e in differita nel resto d'I-
talia, delle partite del "Mundialito". La
costruzione di una concreta alternativa
al monopolio Rai, però, non poteva pre-
scindere da una condizione essenziale:
la possibilità di trasmettere in contem-
poranea sull'intero territorio nazionale.
E lo stesso Berlusconi a sottolinearlo in
un'intervista del 22 aprile '81: "Non si
può fare vera televisione se non si è collega-
ti in diretta con tutto il Paese e con il mon-
do". E allora Berlusconi ha un'idea ge-
niale. Registra su un "m aster", in anti-
cipo di un giorno, tutti i programmi,
compresi gli spot pubblicitari, e invia
il master con tutto il palinsesto di un'in-
tera giornata alle televisioni locali che li
trasmettono il giorno dopo in contem-
poranea. Per fare un esempio, "Buona
premia rinvenS e d Domenica", la trasmissione dei pome-
la s c ia oradd M ia 57
riggi domenicali viene registrata il sa-
bato. Nello studio un grande cartello ri-
Canale 5. L e a S id c
corda a tutti "oggi è domenica" e quan-
sponsor sono e lis i;
Mike seie do il programma va in onda la dome-
messaggi nica alla stessa ora su tutte le televisio-
deve lancia ni locali, si ha l'impressione d ie sia in
vendite dee diretta. È una diretta virtuale che può
far concorrenza ai programmi della Rai
e consente altresì agli inserzionisti pub-
blicitari di controllare per la prima vol-
ta l'"audience" nazionale dei loro spot
sulle televisioni commerdali e quindi di
giudicare la convenienza del loro inve-
stimento sul nuovo mezzo. Davvero ge-
niale. Ma la Rai insorge e fa causa a Ber-
lusconi accusandolo di aver costruito
"contra legem" una rete nazionale "in
diretta". Berlusconi invoca il principio
liberale secondo cui un cittadino può fa-
re tutto ciò che non è espressamente
proibito dalla legge. La Rai, e con la Rai
la maggioranza dei partiti, afferma il
contrario e cioè die un cittadino può fa-
re solo ciò che la legge espressamente
consente. La lotta contro il monopolio
Rai diventa una battaglia di libertà, una
battaglia contro lo statalismo e la coer-
cizione ingiusta die lo Stato pretende di ►
L’imprenditore

Finalmente
una TV libera
<; esercitare sui suoi cittadini. La battaglia
si trasforma in una guerra a tutto cam-
po, intervengono i pretori e oscurano le
televisioni, i fedelissimi di Canale 5 scen-
dono in piazza, il Governo e il Parla-
mento sono costretti ad intervenire per
riaccenderle. Intanto l'arrivo sulla sce-
na di Berlusconi, la nascita della prima
catena televisiva commerciale naziona-
le e di Publitalia (la concessionaria di
pubblicità), alla fine del 1980, aveva pro-
vocato una vera rivoluzione. Finalmente
le aziende avevano a disposizione un
nuovo mezzo, finalmente era possibile
evitare umiliazioni e soprusi, finalmen-
te era consentito non solo di espande-
re la produzione, ma anche di creare
prodotti nuovi con la certezza di avere
58 a disposizione il mezzo giusto per lan-
ciarli sul mercato, per farli conoscere,
per verificare in poco tempo il gradi-
mento dei consumatori. "Qualcuno - ri-
cordava Berlusconi ai suoi inserzionisti
-vorrebbefar tornare la televisione italiana
indietro di molti anni. Vi ricordate a cosa
eravate costretti per ottenere uno spazio dal-
la Rai, per passare con la vostra pubblicità
su 'Carosello'? Vi ricordate i tempi, per for-
tuna lontani, in cui ilfamoso colonnello Fio- tissima lobby, tutti gli editori della carta tore televisivo e il Berlusconi avversa-
re (il presidente della concessionaria del- stampata, invidiosi dei nostrifatturati pub- rio politico. Ma vengono sonoramente
la pubblicità Rai n.d.r.) vi metteva in fila blicitari, volevano buttarci fio r i dal merca- sconfitti dal voto degli italiani, che evi-
davanti al suo ufficio; senza darvi nemmeno to, annientarci, cancellarci. Ma siamo riu- dentemente vogliono essere liberi di
la certezza di ricevervi ? E solo chi aveva cer- sciti a sopravvivere. Abbiamo resistito, ab- scegliersi la televisione e i programmi
te entrature politiche ed era disposto a ge- biamo lavorato sodo, abbiamo ottenuto ri- che preferiscono. Magari anche il Pre-
nerosi investimenti sui giornali dei partiti sultatifantastici". Gli italiani in effetti so- sidente del Consiglio e il Governo da
riusciva ad ottenere gli spazi pubblicitari?". no con Berlusconi e decretano, di fatto, cui vogliono essere governati.
La resistenza dei difensori del vecchio prima ancora che intervenga il legisla-
ordine televisivo è accanita. Sono anni tore, la fine del monopolio pubblico. Nel LA SCATOLA MAGICA
di ostacoli e di agguati giocati a caval- 1991 Canale 5, Italia 1 e Retequattro ot-
lo tra i banchi del Parlamento e l'aula tengono finalmente l'autorizzazione al-
DEL CAVALIERE
dell'Alta Corte, tesi a imbavagliare la tv la trasmissione in diretta. L'anno dopo l motivo dei successi di ascolto delle
berlusconiana. "Ci pesava m o lt o - a m -
m ette Berlusconi - la minaccia della Cor-
vengono rilasciate le concessioni per le
tre reti nazionali ma Rai e sinistra non
I televisioni Mediaset? Anche aver
puntato sul rapporto diretto con il pub-
te Costituzionale. È stato un periodo du- demordono ancora e presentano dei re- blico attraverso i volti più noti e simpa-
rissimo, la nostra sopravvivenza era conti- ferendum sul sistema delle TV che han- tici. In oltre vent'anni di vita, le reti del
nuamente minacciata. La Rai, la sua poten- no lo scopo di colpire il Berlusconi edi- "Biscione" hanno portato nelle case de-
"Sono orgoglioso del mio operato di imprenditore della
comunicazione. Questo gruppo editoriale, con i suoi
giornali, i suoi settimanali, i suoi libri, le sue televisioni è
un fattore di pluralismo, di democrazia e di libertà,
senza eguali nella storia del nostro Paese".

(da un'intervista a Silvio Berlusconi a P a n oram a)

gli italiani migliaia di ore di programmi, Durante il decennio successivo, ecco tro- mazione televisiva. Mentana, al timone
con un'offerta ricca e articolata die spa- vare spazio tanti altri beniamini del pub- del Tg5 fin dalla prima edizione nel 1992,
zia dalla fiction all'informazione, dall'in- blico, da Gerry Scotti (1983) a Marco Co- ha dato vita a una testata in grado di con-
trattenimento allo sport. lumbro (1984), da Iva Zanicdii con il suo tendere con successo al Tgl il suo storico
Dagli sdiermi di Canale 5, Italia 1 e Rete- "Ok, il prezzo è giusto" fino alla coppia primato in termini di ascolti e di autore-
quattro hanno parlato e sorriso agli ita- Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, volezza.
liani personaggi vecchi e nuovi die sono a Massimo Boldi, Ezio Greggio, Lorella Gli anni '90 portano nelle case degli ita-
diventati "veri e propri amia di famiglia". Cuccarmi. liani i volti di Paolo Bonolis, Maria De Fi-
Tentare di stilare un elenco completo di Per non parlare di Maurizio Costanzo, lippi, Enrico Papi, Luca Laurenti, G au -
questi personaggi sarebbe impresa im- conduttore dd più longevo e seguito talk- dio Lippi, Davide Mengacd, Simona Ven-
possibile. Ma andie volendone ricordare show della tv italiana. E poi per l'infor- tura, Paola Barale, la scanzonata brigata
solo alcuni, non si può dìe cominciare da mazione Emilio Fede, Enrico Mentana e della Gialappa's Band e il nuovo sorri-
Mike Bongiorno, autentica icona della tv Paolo Liguori. Al primo, che con il suo dente "guru" della divulgazione scienti-
nazionale. "Supermike" fu infatti tra i pri- Tg4 ha creato un telegiornale personaliz- fica sul piccolo sdìermo, Alessando Cec-
mi, sul finire degli anni '70 (quando Ca- zato e diverso, è legata la storica "diretta" dìi Paone. E non c'è sufficiente spazio per
nale 5 si diiamava ancora Telemilano), a in occasione dello scoppio della Guerra parlare di Antonio Ricd e di Striscia la no-
credere al sogno berlusconiano tra l'in- del Golfo (16 gennaio '91), dìe segnò di tizia, il più travolgente successo nella sto-
credulità dei più. fatto la fine del monopolio Rai sull'infor- ria della televisione italiana.
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Prima di esserne il Presidente i

Berlusconi è un grande tifoso del M ilan

e San Siro sono nei miei ricordi più car

*' con mio padre mano nella manoA


Lo sportivo

I ■a passione
sportiva

24
marzo 1986. Tre mesi dopo a-
ver salvato la società dal fal-
limento, Silvio Berlusconi fa
il suo ingresso ufficiale nell'azionariato
del Milan. È l'inizio di una nuova epo-
pea sportiva destinata a proiettare i co-
lori rossoneri ai vertici del calcio mon-
diale. Ma per lui, per il Presidente che
unendo capacità manageriali e compe-
tenza sportiva avrebbe portato in via Tu-
rati - la storica sede del Milan - sei scu-
detti e coppe in quantità industriale,
quella data segna anche il coronamen-
to di un sogno antico. Certo, al momento
di prendere il timone del Club e di av-
viarne la rifondazione, Berlusconi è ri-
tornato con il pensiero al "suo" primo
Milan, quello dei Carapellese, dei Puri-
62 celli, dei Tosolini, quello di cui si era in-
namorato negli anni dell'immediato do-
poguerra. Si trattava di un Milan "m i-
nore", ma agli ocelli del tifoso bambino
rappresentava comunque qualcosa di
meraviglioso, un patrimonio di affetti da

"La nostra non è stata


soltanto la vittoria
di una squadra di
,
calcio è stata la
vittoria di quei valori
in cui tutti abbiamo
fortissimamente
creduto"
difendere strenuamente nel corso di ac-
cese discussioni con i compagni di scuo-
la, interisti o juventini che fossero. E poi
a casa, finiti i compiti, c'era sempre il tem-
po di parlarne con il padre, di commen-
tare l'ultima partita, di provare a imma-
CON IL GRANDE
BARESI

CAMPIONI!
Da sinistra, il Presidente e Ruud Gullit con la
Coppa dei Campioni 1989-90. Sopra, con
Franco Baresi, indimenticato capitano del Milan
Stellare; a fianco, con Fabio Capello,
il successore di Arrigo Sacchi

ginarsi la successiva: "Vedraipapà, vince-


remo, dobbiamo vincere...". Fino alla dome-
nica, quando - finalmente - il sogno chia-
mato Milan poteva tradursi in realtà sul
campo. Ed ecco emergere altri ricordi: il
percorso fino allo stadio (l'Arena o San Si-
ro) mano nella mano con papà, la coda
davanti ai cancelli e lui, Silvio, a farsi pic-
colo piccolo per poter entrare con un so-
lo biglietto in due. I successivi novanta
minuti venivano vissuti con il cuore in
gola, tra gli abbracci per ogni goal dei ros-
soneri e lo sconforto quando le cose non
giravano per il verso giusto. Ma anche in
quei casi, papà Luigi sapeva trovare le pa-
role giuste per consolarlo: "Niente paura,
domenica prossima ci ripremo". Già, ci rifa-
remo... Quante volte Silvio Berlusconi a- ►
Lo sportivo

io passione
sportiva
4 vrà ripensato a quelle parole nei momenti
dei grandi trionfi che hanno contraddi-
stinto i suoi quindici anni di Presidenza:
la Coppa dei Campioni a Barcellona, e
poi Vienna, Tokio, Atene... Tappe di una
storia di successi ottenuti anche grazie al-
la perfetta organizzazione societaria che
ha fatto del suo Milan un modello da i-
mitare per tutto il calcio intemazionale.

LA FILOSOFIA MILAN
E I SUOI INTERPRETI
// T T o sognato di viticere la Coppa dei
J L J l C am pioni-ha detto Berlusconi -
ma ho anche immaginato in quale modo, con
quale stile questa vittoria andava conqui-
stata, al termine di quale percorso. La nostra
64 non è stata soltanto la vittoria di una squa-
dra di calciom a è stata la vittoria di quei va-
lori in cui tutti abbiamo fortissimamente cre-
duto: la dedizione alla causa comune; Vai-
truismo e la perseveranza; la capacità di sa-
crificio, la lealtà con tro gli avversari, l'at-
tenzione spasmodica a ogni dettaglio. Do-

l i GRANDE CALCIO,
UNA PASSIONE DI FAMIGLIA
A fianco nella fotografia, Silvio Berlusconi in
tribuna con la piccola Eleonora. Sopra, Luigi
junior saluta in campo il suo idolo, Paolo
Maldini, capitano del Milan e della Nazionale

vevamo vincere ma anche convincere. Con


un gran gioco, rispettando gli avversari ed
entusiasmando i nostri tifosi". L'avven-
tura del Milan di Berlusconi è anche u-
na storia di formidabili allenatori. Stra-
teghi della panchina scelti dal Presidente
non solo per le loro qualità tecniche, ma
anche e soprattutto per la capacità di a-
derire pienamente alla "filosofia-Milan",
ovvero all'ambizioso progetto manage-
riale e organizzativo che ha fatto del club
e della squadra rossonera un esempio
da imitare. V era Berlusconi risulta se- ►
Isentimenti

Nel giorno della vittoria della prima Coppa del Mondo, Silvio Berlusconi dedica il successo del suo Milan al
ricordo commosso di papà Luigi con il quale andava allo stadio per assistere alle partite

O
uesta immagine del Milan Campione d'Europa e del Mondo
allo scoccare dei suoi novant'anni, si fonde e si confonde in
me con tanti ricordi della mia infanzia.
Le dispute con i compagni di scuola, le lunghe ore di studio,
l'attesa di mio padre che tornava tardi dal lavoro e si affacciava sul-
la porta col suo sorriso. Era come se in casa fosse entrato il sole. Ca-
rissimo, dolcissimo papà. E con lui, dopo aver parlato dello studio,
della scuola, subito a parlare del Milan, quasi l'incarnazione dei no-
stri sogni, delle nostre utopie. "Vedrai, papà, vinceremo, dobbiamo
vincere'', come se in campo potessimo andarci noi due. E poi la litur-
gia della Messa insieme la domenica mattina, i commenti e le rifles-
sioni sulla predica, la puntata a comperare le meringhe per la mam-
ma che ci aspettava a casa, in cucina, a preparare il pranzo della fe -
sta, l'unico che si consumava in sala con la tovaglia ricamata e i fio -
ri in mezzo al tavolo. E io sempre a chiedere l'ora, impaziente, timo-
roso di fare tardi. Efinalmente, la mano nella mano, eccoci là all'en-
trata dello stadio, l'Arena o San Siro, e io a farm i piccolo piccolo per
profittare di un solo biglietto in due. E, poi, il cuore ingoia nell'atte-
sa, le braccia al collo per la vittoria, la tristezza per le partite-no. E
mio padre a consolarmi: "Vedrai, ci rifaremo!". Caro vecchio Milan, il
Milan dei Puricelli, dei Carapellese; dei Tosolini, dei Gimona, che non era riuscito a vincere
niente di importante. Caro papà, dalle notti in bianco, con il lavoro portato a casa per fa r
quadrare il bilancio di unafamiglia del dopoguerra. Com'è dolce, ora, ricordarvi insieme. Nel
momento del trionfo, degli osanna, della notorietà intemazionale del Milan di oggi, lascia-
mi, caro vecchio Milan, confondere la mia storia alla tua, lasciami inorgoglire pei' aver con-
tribuito a farti grande e fam oso, lascia che io dedichi questa vittoria, che i campioni rosso-
neri dal campo hanno voluto dedicarmi, a chi nei momenti più difficili mi consolava e mi
incitava: "Chi crede, vince. Vedrai, ce la faremo". Ce l'abbiamo fatta. Domani sogneremo
altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare
ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura
di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan.
Silvio Berlusconi
Lo sportivo

■apassione
11
■jP'” \ .•

lU -:
sportiva . . . . '-r

4 gnata in modo indelebile da due alle-


natori: Arrigo Sacelli e Fabio Capello.
Entrambi votati a un calcio moderno e
spettacolare, i due rappresentarono al-
trettante "scommesse" volute, e vinte, azzeccata: Sacelli non solo porta il Mi- del gioco. La scommessa su Fabio Ca-
dal Presidente. Quando approda al Mi- lan a primeggiare in Italia, in Europa pello è altrettanto azzardata, ma - anco-
lan, nell'estate dell'87, Sacelli non ha e- e nel mondo, conquistando due Coppe ra una volta - risulta vincente. Dopo quat-
sperienza a livello di serie A. Silvio Ber- dei Campioni e due Intercontinentali, tro anni di trionfi ininterrotti sotto la gui-
lusconi lo chiama a Milano da Parma ma con i suoi schemi innovativi forte- da di Sacchi, la squadra viene ritenuta or-
sfidando lo scetticismo generale, con mente sostenuti dal Presidente impone mai al capolinea dalla stampa sportiva.
una di quelle sue famose intuizioni ciré a tutto il calcio italiano una svolta a 180 Ma Berlusconi non lo crede. È convinto
ne hanno contraddistinto la carriera gradi, trasformandolo da difensivo in che quel gruppo di giocatori abbia anco-
d'imprenditore. Mai idea si rivelò più offensivo in omaggio alla spettacolarità ra molto da dare ai tifosi rossoneri e a tut-
E ■

6 scudetti
1987/88 1991/92 1992/93 1993/94 1995/96 1998/99

4 S upercoppe di Lega
1988 1992 1993 1994

3 C oppe dei Cam pioni


1988/89 1989/90 1993/94

3 S upercoppe Europee
1989 1990 1994

2 C oppe Intercontinentali
1989 1990

67

gue, firmando il suo capolavoro nel 1994


Con Berlusconi
,
cambia tutto anche
ad Atene, quando stravince sul Barcello-
na di Cruijff. Meno votata all'offensiva ri-
spetto a quella di Arrigo Sacchi, la squa-
to il calcio italiano. Occorrono nuovi sti- il modulo di gioco: dra di Fabio Capello è imperniata su una
moli. E Presidente individua in Capello, difesa di ferro: perde per strada pochis-
che dirige i ragazzi del vivaio milanista, si passa a una simi punti e stabilisce il primato assolu-
l'uomo giusto per mantenere la squadra to di imbattibilità nelle partite di cam-
ai vertici. Detto fatto. nuova zona veloce, pionato. Un record die rappresenta uno
11Milan di Capello diventa il Milan degli dei tanti fiori all'occhiello di un'epopea
"Invincibili", si aggiudica quattro scudetti
con un pressing calcistico - imprenditoriale che non ha e-
in cinque anni e raggiunge per tre volte
consecutive la finale di Champions Lea-
asfissiante guali nella storia del caldo: quella del Mi-
lan di Silvio Berlusconi.
IL LEADER
POLITICO
Conferenza stampa di
Silvio Berlusconi
presso la sede
della Stampa Estera
a Roma
4 : i partiti di origine democratica ed occidentale

^ che hanno governato l'Italia per cinquantanni

sono stati eliminati dalla "rivoluzione giudiziaria".

Contro tutto e tutti, Silvio Berlusconi lancia

la sua sfida e chiam a i moderati a raccolta


Il politico

nasce
Forza Ita lia

gennaio "Basta con la politica


1994.
delle parole, delle
Tutti i telegiornali tra-
smettono il messaggio
chiacchiere, dei veti
di Silvio Berlusconi die incrociati, dei vecchi
annuncia di aver ras-
segnato le dimissioni rancori, delle trattative
da tutte le cariche so-
ciali del Gruppo che ha fondato, per sotto il tavolo. Abbiamo
"mettere la mia esperienza e tutto il mio im-
pegno a disposizione di una battaglia in cui voglia di una
credo con assoluta convinzione e con la più
«
{ grande fermezza". La sfida è lanciata, Ber-
politica diversa,
i
lusconi è sceso in campo. di una politica pulita"

L'effetto è enorme. La decisione ha l'im-


patto di un terrem oto: im provvisa-
mente gli scenari della politica italiana
vengono sconvolti, tutte le previsioni
elettorali si rovesciano, la "invincibile
macchina da guerra" della sinistra si
trova sulla strada del potere un osta-
colo imprevisto, i moderati e i demo-
cratici, rimasti privi di una rappresen-
tanza politica trovano un nuovo pun-
to di riferimento. Berlusconi ricorda co-
sì quei momenti: " C e r a nell'aria una
sa cosa era avvenuta per la Democrazia Cri-
stiana. La sinistra aveva fatto approvare li-
na nuova legge elettorale, della quale si fe -
cero le prove con le elezioni amministrative
dell 'autunno. Con il 34% dei voti la sinistra
riuscì a conquistare I '80% dei comuni e chie-
se quindi al Capo dello Stato di sciogliere le
Camere e di indire nuove elezioni. Le otten-
ne, e in molti cominciammo a preoccuparci
perché vedemmo che i partiti moderati, o me-
glio quello che era rimasto dei partiti m o-
derati, non avevano capito che, per compe-
tere, con quella nuova legge bisognava som-
mare voto a voto, come aveva fatto benissi-
mo la sinistra. Antichi odi, antipatie, ran-
cori li dividevano e quindi non riuscirono
a trovare un accordo. Ricordo benissimo di
avere fatto dei sentieri alla volta di questi
protagonisti, cercando di convincerli a ra-
gionare.
Ci sentimmo quasi co-
stretti, in quelfrangente,
a cercare una soluzione.
Era diffìcile trovare il co-
raggio: mi ricordo anco-
ra di quanti dubbi, di
quanti interrogativi, di
quante discussioni, di
quante notti passate ad
occhi aperti e questo co-
raggio non ci veniva,
dobbiamo confessarlo.
Poi lo trovammo, fu con
noi, è rimasto con noi in
questi anni, è ancora qui
presente e sarà con noi da
grande paura, un grande timore; si pensava Era la fin e del '93. L'Italia aveva conosciu- qui in avanti!"
che ilfuturo dell 'Italia potesse essere un fu - to ilfenom eno di Tangentopoli e aveva visto Il 15 gennaio 1994, il Presidente Scalfa-
turo illiberale e soffocante se i comunisti di penalizzata tutta o quasi tutta la classe di- ro, dando seguito alla richiesta della sini-
prim a e di dopo fossero andati al governo. rigente dei partiti democratici occidentali. stra, scioglie le Camere e annuncia le ele-
» M a c'era anche una grande voglia di cam- La Procura di Milano aveva colpito indiriz- zioni anticipate. Dopo tre giorni, il 18 gen-
biamento, una voglia di rinnovamento del zando m olto bene i suoi colpi. Erano stati naio, Berlusconi fonda ufficialmente For-
modo stesso di fare politica, una voglia di eliminati praticamente tutti i piccoli parti- za Italia. Il dado è tratto. Il Presidente at-
rinnovamento morale, una voglia di un nuo- ti, il partito Liberale Italiano, il partito So- tende ancora "un miracolo" da parte del-
vo modo di esprimersi della politica. Non più cial Democratico, il partito Repubblicano, il lo schieramento moderato, ma i vecchi
quel linguaggio da templari che nessuno ca- partito Socialista. Anzi, non tutto il parti- politici "decidono di non decidere". Non si
piva: si sentiva il bisogno di un linguaggio to Socialista, ma gli esponenti che non era- può perdere altro tempo: il 26 gennaio
semplice; comprensibile e concreto. no di sinistra del partito Socialista e la stes- si apre per l'Italia una nuova fase. ►
il politico

im portanti, le decisioni più sag- un lunghissimo applauso le pa-


il • ge, le decisioni più giuste non so- role dell'uomo che hanno scel-
no quelle che scaturiscono dal ra- to come loro leader e lo consa-
Forza Ita lia gionam ento, non quelle che ven-
gono dal cervello, ma quelle che sca-
crano come il nuovo leader dei
moderati italiani.
turiscono da una lungimirante, vi- MOK NEL na EXHUK Quella parte della società italia-
sionaria follia PIU FORZA
1 na - uomini e donne, ragazzi
A li'ITA U A CHF CAMBIA e anziani, operai e studenti, pen-
Le migliaia di persone che affol-
lano la grande sala salutano con sionati e professionisti, madri di
◄6 FEBBRIAIO 1994,
L'INIZIO DELLA
GRANDE AVVENTURA
R oma, dom enica 6 febbraio 1994.
Palafiera. Ore 12.30. Una platea di
migliaia di cittadini venuti da ogni par-
te d'Italia accoglie in un applauso che
sem bra non avere fine Silvio Berlu-
sconi che pronuncia il suo primo di-
scorso da leader politico. E un m o-
m ento storico. Berlusconi, parlando
a braccio, senza uno scritto, senza un
appunto, comincia così: "Mentre veni-
12 vo qui, ho pensato che c'era un matto che sta-
va andando a incontrarsi con altri matti. ..
ebbene; pensando a questa follia che sembra
aver contagiato tutti noi, e tanti altri insie-

"Le sinistre sono fatte


dagli stessi uomini
che per anni hanno
creduto in una
formula di società
che dovunque applicata
ha portato a
disastri incredibili"

me a noi, io pensavo che si era verificato an-


cora una volta quel che avevo scritto nella
prefazione a un bellissimo libro, /"Elogio
della follia' di Erasmo da Rotterdam. In
quella prefazione dicevo: è vera la tesi che vie-
ne fuori da queste pagine. Le decisioni più
1

fam iglia e dirigenti d'azienda - che


affolla la platea del Palafiera è imme-
diatam ente conquistata da un uomo
che, rinunciando a tante sicurezze, si
mette in gioco e rischia in prima per-
sona per evitare al suo Paese un futu-
ro soffocante e illiberale.
"Ho sentito - continua Berlusconi - una
specie di responsabilità che non poteva

ENTUSIASMO
Sin dal suo nascere nel 1994 Forza
Italia ha catalizzato un entusiasmo di
popolo senza precedenti nella storia
della Repubblica italiana
Il polìtico

nasce
II Forza Ita lia
I

MI I I I t t t I M i : ’SU iJ I .!
4 essere elusa e,forse esagerando, mi sono sen-

"Sogno una società tito nella condizione di chi, dovendo partire


per un bel viaggio si è trovato improvvisa-
mente davanti qualcuno bisognoso d'aiuto.
libera, di donne Ecco, nonostante la prospettiva del viaggio,
della vacanza programmata, non sarebbe sta-
e di uomini, >D • m.t'
to possibile girare la testa dall'altra parte; si
sarebbe trattato di una vera e propria omis-

dove non ci sia


lc

sione di soccorso. È per questo - perché ci sen-


tiamo tutti responsabilmente chiamati a usci-
re dal nostro egoismo perforo quanto possia-
la paura, dove al posto
dell’invidia sociale "Siamo qui
per annunciare
e dell'odio di classe, i principi e i valori
stiano enerosi w rr r. \ r */r che ci ispirano,
per indicare con
chiarezza ciò che
la solida amo S i sc riv e fRA P
s : le g g e r si deve fare
75

per il lavoro lleran IM PO STA RAPIN A

per cambiare
ò per la vi IL NUOVO
MIRACOLO
il nostro Paese"
ITALIANO
“ Dopo la guerra mo per il nostro Paese - che noi siamo qui, che
il nostro Paese ha abbiamo risposto a questa specie di chiamata
saputo stupire il alle armi. È per questo che oggi noi siamo qui,
mondo con quello con la volontà di cominciare da qui un lungo
che si chiamò allora cammino, un cammino di speranza e di f i -
“ il miracolo italiano” ,
ducia nel nostro futuro". Comincia così li-
lo credo che anche
na battaglia storica, epocale. Scrive Ber-
oggi noi possiamo
far compiere un salto lusconi "Credevo di avere finito con i tra-
in avanti al nostro guardi e con gli obiettivi, credevo che la mia
Paese e costruire corsa fòsse arrivatafinalmente alla metafina-
un periodo nuovo le, credevo di poter fare il nonno, di leggere i
di sviluppo e libri che non ho letto, di vedere ifilm che non
di benessere” ho visto, di ascoltare le musiche che mi piac-
ciono. M a ecco profilarsi un pericolo grande
per il nostro Paese, qualche cosa che poteva
cambiare la nostra vita e soprattutto la vita
delle persone a cui vogliamo bene: un futuro
incerto, soffocante e illiberale. Ecco allora im-
provvisamente un nuovo irrinunciabile tra-
guardo: garantire al Paese la permanenza nel-
l'occidente, nella libertà, nella democrazia". ►
//T 'Italia è il Paese che s ta ta tra v o lta d a i f a t t i e superata un p o lo delle libertà che sia capace
d a i tem pi. L 'auto affondam ento dei di attrarre a sé il m eglio di un Paese
1—/am o, qui ho le m ie
vecchi governanti, schiacciati dalpe- pulito, ragiotevole, moderno. D i que-
radici, le mie speranze, i miei
so del débito pubblico e d a l sistem a s to p o lo delle libertà do vra n n o fa r
orizzonti. Qui ho imparato,
d i fin a n zia m e n to illegale dei p a rti- p a rte tu tte le fo r z e che s i richiam a-
da mio padre e dalla vita, il no ai principifo n d a m en ta li delle de-
ti, lascia il P aese im preparato e in-
mio mestiere di imprendito- certo nel m o m en to difficile del rin- m o cra zie occid en ta li, a p a rtire da
re. Qui ho appreso la pas- n o v a m e n to e d el p a ssa g g io a una quel m ondo cattolico che ha genero-
sione per la libertà. nuova Repubblica. sam ente contribuito a ll'u ltim o cin-
quantennio della nostra storia u n i-
M
H o scelto d i scendere in cam po e di a i com e in questo m o m en to
occuparm i della cosa pubblica per- l'Italia, che g iustam ente dif- taria. L 'im p o rta n te è saper propor-
ché non voglio vivere in u n Paese il-
liberale, g o vern a to da fo r z e im m a -
ture e da u o m in i legati a doppio filo
a un p a ssa to p o litica m en te ed eco-
nem ica m en te fallim entare.

P
er p o ter compiere questa nuova
scelta di vita , ho rassegnato og-
g i stesso le m ie d im issio n i da ogni
carica sociale del gruppo che ho fo n -
dato. R inuncio dunque a l m io ruolo
d i editore e d i im preìiditore per m et-
tere la m ia esperienza e tu tto il m io
im pegno a disposizione d i una b a t-
taglia in a ii credo con assoluta con-
vin zio n e e con la p iù grande ferm ez-
za. So quel che non voglio e, insiem e
con i m o lti ita lia n i che m i hanno da- fid a d i profeti e salvatori, ha bisogno re anche a i citta d in i ita lia n i g li stes-
to la loro fid u c ia in tu tti questi an- di persone con la testa sulle spalle e si valori che hanno fin qui co m en ti-
ni, so anche quel che voglio. E ho an- di esperienza consolidata, creative e to lo sv ilu p p o delle libertà in tu tte
che la ragionevole speranza d i riu- innovative, capaci d i darle una m a- le grandi dem ocrazie occidentali
scire a realizzarlo, in sincera e leale
alleanza con tu tte lefo r z e liberali e
no e di fa r funzionare lo Stato. I l m o -
vim ento referendario ha cotidotto al- Q uegli obiettivi e quei valori che
invece non hanno m a i tro va -
dem ocratiche che sentono il dovere la scelta popolare di un nuovo siste- to piena cittadinanza in nessuno dei
civile d i offrire a l P aese una a lter- m a d i elezione del Parlam ento. P aesi g o vern a ti d a i vecchi appara-
ti com unisti, p er quanto rivernicia-
M
n a tiv a credibile a l governo delle si- a affinché il n u o v o siste m a
nistre e dei com unisti. funzioni, è indispensabile che ti e ric ic la ti N é s i vede com e a que-
L a vecchia classe p o litica italiana è a l cartello delle sinistre s i opponga sta regola elem entare potrebbe fa re
2 6 gennaio 1 9 9 4 , Silvio Berlusconi annuncia a lla N a -
zione la sua "discesa in cam po". E l'inizio di una lunga,
difficile, sofferta battaglia per l'Italia. Ecco il testo inte-
I grale della sua dichiarazione, un docum ento storico

eccezione proprio l'Italia. G li orfa- in cam po anche a voi, a tu tti v o i - o- m e a l Sud. Vogliam o un governo e li-
n i e i nostalgici del com uniSm o, in - ra, subito, prim a che sia troppo tar- na m aggioranza pa rla m en ta re che
fa tti, non sono so lta n to im prepara- d i - è perché sogno - a occhi bene a- sa p p ia n o dare adeguata d ig n ità a l
ti a l governo del Paese. P ortano con p erti - una società libera, d i donne e nucleo originario d i ogni società, al-
sé anche un retaggio ideologico che d i uom ini, d o ve non ci sia la paura, la fa m ig lia , che sappiano rispettare
stride ef a a p u g n i con le esigenze di d o ve a l p o sto d ell'in vid ia sociale e ognife d e e che suscitino ragionevo-
una a m m in istra zio n e pubblica che dell'odio d i classe stia n o la genero- li speranze p er chi è p iù debole, p er
voglia essere liberale in p o litica e li- sità , la dedizione, la solidarietà, l'a- chi cerca lavoro, per chi ha bisogno
berista in econom ia. L e nostre sin i- m ore per il lavoro, la tolleranza e il di cure, per chi, dopo una v ita opero-
stre pretendono di essere cam biate. rispetto p er la vita . sa, ha d iritto d i vivere in serenità.

D icono d i essere diven ta te libe-


raldemocratiche. M a non è ve-
ro. I loro uom ini sono sempre g li stes-
I
l m o v im en to p o litico che v i pro-
pongo s i chiam a, noti a caso, For-
z a Ita lia . Ciò che vo g lia m o fa m e è
U n governo e una m aggioranza
che portino p iù attenzione e ri-
s p e tto a ll'a m b ie n te ; che sa p p ia n o
si, la loro m en ta lità , la loro cultura, una libera organizzazione di elettri- opporsi con la m a ssim a determ ina-
i loro p iù p rofondi convincim enti, i ci e di elettori di tipo totalm ente nuo- zio n e a lla c rim in a lità , a lla corru-
loro com portam enti sono rim a stig li vo: non l'ennesim o p a rtito o l'enne- zione, a lla droga. Che sappiano g a -
ste ssi N o n credono nel mercato, non sim a fa z io n e che nascono p er d iv i- rantire a i citta d in i p iù sicurezza, p iù
credono n ell'in izia tiva privata, non dere, m a una fo r z a che nasce invece ordine epiilefficien za . L a storia d'I-
credono nel profitto, non credono nel- con l'o b iettivo opposto: quello d i u- ta lia è a una sv o lta . D a im prendi-
l'individuo. N o n credono che il m on- nire, per dare fin a lm en te all'Italia li- tore, da c itta d in o e ora d a c itta d i-
do possa m igliorare attraverso l'ap- na m aggioranza e un governo all'al- no che scende in cam po, sen za nes-
porto libero di tante persone tu tte di- te z z a delle esigenze p iù p ro fo n d a - suna tim id e zza m a con la determ i-
verse l'una dall'altra. N on sono cam- m e n te se n tite d a lla g en te com une. n a zio n e e la serenità che la v ita m i
b ia ti A sco lta te li parlare, guardate i
loro telegiornali p a g a ti dallo Stato,
leggete la loro stam pa. N o n credono
C iò che vogliam o offrire agli ita -
liani è una fo r z a p o litica fa tta
d i u o m in i to ta lm en te n u o v i Ciò che
ha insegnato, v i dico che è p o ssib i-
le fa r la fin ita con una p o litic a d i
chiacchiere incom prensibili, di s tu -
p iù in niente. Vorrebbero trasform a- v o g lia m o offrire a lla n a zio n e è un pide baruffe e d i politicanti senza m e-
re il Paese in una p ia zza urlante, che program m a di governo fa tto solo di stiere. Vi dico che è p o ssib ile realiz-
grida, che inveisce, che condanna. Per im pegni concreti e com prensibili N o i zare insietne un gra?tde sogno: quel-
questo siam o costretti a contrappoivi vo g lia m o rinnovare la so cietà ita - lo d i u n 'Ita lia p iù g iu sta , p iù gene-
a loro. Perché n o i crediam o nell'in- liana, n o i vogliam o dare sostegno e rosa verso chi ha bisogno, p iù pro-
dividuo, nella fa m ig lia , nell'im pre- fid u c ia a chi crea occupazione e be- spera e serena, p iù m oderna ed effi-
v
sa, nella com petizione, nello svilu p - nessere, n o i vogliam o accettare e vin- ciente, protagonista in Europa e nel
po, nell'efficienza, nel m ercato libero cere le grandi sfide p ro d u ttive e tec- m ondo. Vi dico che possiam o, v i di-
e nella solidarietà, fig lia della g iu - nologiche dell'E uropa e del m o n d o co che dobbiam o costruire insiem e,
stizia e della libertà. S e ho deciso di m oderno. N o i vogliam o offrire spa- per n o i e p er i n o stri fig li, u n n u o vo
scendere in cam po con un nuovo m o- zio a chiunque ha voglia d i fa re e co- m iracolo italiano.
vim en to , e se ora chiedo d i scendere struire il proprio fu tu ro , a l N o rd co- Silvio Berlusconi
m

nasce Il CREDO LAICO di


Forza Ita lia FORZA ITALIA
Roma, 6 Febbraio 1994, dal primo discorso a braccio di Silvio Berlusconi.
< UN NUOVO MODO
I valori che sono il fondam ento del nostro impegno civile e politico sono i
DI FARE POLITICA valorifondanti di tutte le grattili democrazie occidetttali
erlusconi sa comunicare davanti ai
B microfoni della radio, davanti alle
telecamere, in diretta davanti a migliaia
N oi crediamo nella libeità,
in tutte le sueforme/ m olteplici e vitali:
la libertà di pensiero e di opinione,
di persone. I suoi interventi non pos- la libertà di espressione,
sono essere paragonati ai comizi di vec- la libertà di culto, di tu tti i culti,
la libertà di associazione.
Crediamo nella libertà di impresa,
nella libertà di mercato, regolata da nonne certe,
chiare e uguali per tu tti.
M a la libertà non è graziosamente "concessa" dallo Stato, perché è ad esso an-
teriore, viene prima dello Stato. E un diritto naturale, che ci appartiene in quan-
to essere um ani e che, se mai, essa sì fonda lo Stato.
E lo Stato deve riconoscerla e difeliderla - in tutte le sue form e-proprio per es-
sere uno Stato legittimo, libero e democratico e non un tiranno arbitrario.
Crediamo che lo Stato debba esseije al servizio dei cittadini, e non i cittadini
al servizio dello Stato.
Per questo - concretamente - crediamo nell'individuo e riteniam o che cia-
scuno debba avere il diritto di realizzare se stesso,
di aspirare al benessere e alla felicità,
di costruire con le proprie m ani il proprio futuro,
di poter educare i fig li liberamente.
Per questo crediamo nella fam iglia, nucleo fondam entale della nostra società.
chio stampo. Preferisce ragionare, di- E crediamo anche nell'impresa,
scorrere, rispondere alle battute degli a- a a ii è demandato specialmente il grande valore sociale della
scoltatori, avvincerli col pathos e con l'i- creazione di lavoro, di benessere e di ricchezza.
ronia. Nei teatri e nei palazzetti dello N o i crediamo nei valori della nostra cultura nazionale che tutto il mondo ci
sport quando è sul podio (esige sceno- invidia.
grafie lineari e riconoscibili ed ha elimi- Crediamo nei valori della nostra tradizione cristiana,
nato gli schieramenti delle nomenkla- nei valori irrinunciabili della vita,
ture di partito alle spalle dell'oratore) al- del bene comune,
terna gli interventi pronunciati dalla po- nel valore irrinunciabile della libertà di educazione e
stazione fissa con brevi camminate sul di apprendimento,
palco, microfono in mano. E spesso scen- nel valore della pace,
de tra la gente improvvisando un sus- della solidarietà,
seguirsi di domande e di risposte. La della giustizia,
sua è un'abilità oratoria naturale affi- della tolleranza, verso tutti, a cominciare dagli avversari.
nata negli anni con l'esercizio, lo studio, E crediamo soprattutto nel rispetto e nell'amore verso chi è più debole, prim i
le letture. Parla a braccio, preparando fra tu tti i m alati, i bambini, gli anziani, gli em argim tu
Desideriamo vivere in un Paese moderno dove siano valori sentiti e condivi-
solo la scaletta e i punti chiave dell'in-
si la generosità, l'altruismo, la dedizione, la passione per il lavoro,
tervento. Ricorda a memoria nomi, ci-
e al tempo stesso - da liberisti - crediamo nei meccanismi del libero mercato
fre, concetti. Non abusa nelle citazio-
che sa combinare insieme gli egoismi individuali e trasforinarli in benessere
ni il che, considerato il "teatrino della po-
collettivo, così come crediamo itegli effetti positivi per tu tti della competizio-
litica" non è poco. Anzi. Come acuta-
ne, della concorrenza e del progresso che non può esserci se non c'è la libertà.
mente fa notare Paolo Guzzanti, "sol-
zione appunto di tipo morale". Appunto,
morale. Perché morale? Perché la gen-
UNO STILE DIFFERENTE
te, il popolo die si riconosce
Con i suoi discorsi a braccio, muovendosi spesso sul
in Silvio Berlusconi, i milio-
palco, Berlusconi inaugura un nuovo stile di
comunicazione politicaujMgerno nei gesti, concreto ni di italiani di tutti i censi
nei contenuti e neifi die hanno fiducia in lui, gli
hanno affidato le loro spe-
ranze di radicale cambia-
mento rispetto alla vecchia
politica e ai vecchi partiti, il
bisogno di modernità ed ef-
umm
ficienza, la loro opposizione MW2KK*l!
AZZURRO DONNA
profonda e sentita al comu-
niSmo, l'amore per la libertà
e la democrazia. Quando ■QUESTA ITALIA
NON! CI PIACE:
vanno ad ascoltarlo, sento- CAMBIAMOLA
no un'esigenza di verità. E INSIEME '

Berlusconi non li delude


mai. Non fa giri di parole,

tanto Berlusconi oggi in Italia ha quel do- che la compongono... Fra leader e pubblico non esprime concetti fumo-
no particolare che gli permette; al di là dei è già operante un contratto stipulato attra- si, non usa bizantinismi. Par-
contenuti infarinati e ben organizzati, di en- verso emozioni di tipo morale. Il pubblico la con il cuore, dice cose sem-
trare in contatto diretto con un comune sen- dei cittadini sente di aver fatto un investi- plici, scherza, ironizza, con-
tire collettivo che è negli occhi e nelle emo- mento. Lui, Berlusconi, sente a pelle che vince con argomentazioni
zioni di una falla tutt'altro che amorfa. An- quel contratto è operante e che su di lui si chiare e nette e dopo un'ora,
zi, una falla fortem ente strutturata, chesi polarizzano attese forti, pesanti, com pli- due ore filate le sue "azzur-
aspetta dei m essaggi e dei doni identici e cate. Il pubblico che circonda il Berlusconi re" e i suoi "azzurri", am-
complementari a quelli che sono già matu- dei discorsi a braccio è, infatti, un pubbli- maliati e conquistati vorreb-
rati autonomamente nelle persone singole co fortem ente emozionato, ma di un'emo- bero die ricominciasse daccapo.
AL QUIRINALE
29 aprile 1994,
Silvio Berlusconi
riceve dal
Presidente della
Repubblica
Tincarico di
formare
il Governo
om riceve

uovcfesecutivo.

ia troppo breve

nf| i rì r P * v ì/ i
r ifB jM i 1
Il polìtico

ìi primo
Governo
Berlusconi
marzo 1994. Ore 22.00. Le ur-
/ ne sono chiuse. C è grande at-
tesa. È appena terminata una
delle più aspre campagne elettorali del-
la storia italiana. Ancora una volta i cit-
tadini hanno la convinzione di vivere u-
na fase cruciale, decisiva. Come per le
elezioni del 18 aprile 1948, che decre-
tarono la sconfitta dei com unisti e la
vittoria delle forze democratiche e oc-
cidentali, a scontrarsi sono due filoso-
fie, due diverse visioni del mondo, del-
la società e dello Stato, due opposti mo-
delli di sviluppo.
Le televisioni trasmettono i primi exit
82 poli. Il verdetto è inequivocabile. La Rai
con la Cirm, le reti Fininvest con la Doxa,
Telemontecarlo con la Directa danno il
Polo delle Libertà in vantaggio. Silvio

LO STATISTA
A destra, Silvio Berlusconi
saluta Giovanni Paolo II.
A sinistra, Berlusconi
al Consiglio Europeo
di Cortù, il primo vertice
internazionale a cui
partecipa come
rappresentante dell’Italia.

Berlusconi ha vinto, la sinistra subisce spresso nelle consultazioni politiche del


una pesante sconfitta. L'emozione in marzo 1994, viene confermato alle Eu-
tutto il Paese è enorme. ropee del giugno successivo. Il partito
Il 27 aprile, a un mese dalle elezioni, il di Silvio Berlusconi si rafforza ulterior-
Capo dello Stato affida a Berlusconi mente e ottiene il 30,6 per cento dei vo-
l'incarico di formare il nuovo Gover- ti che, sommati a quelli delle altre forze
no die otterrà la fiducia del Parlamento del Polo, arrivano al 51,8 per cento. La
il 18 maggio. seconda sconfitta consecutiva porta al-
B consenso popolare per Forza Italia, e- le dimissioni dei segretari di tre partiti
Dal PRIMO DISCORSO
in PARLAMENTO
"C o n se n tite m i d i ricordare - S ig n o r P residente, S i-
g n o ri S etta to ri - il vero s p ir ito che a ttin ia i l G over-
no e chi ha l'onore d i presiederlo. I l nostro è u n P ae-
se d i straordinaria v ita lità , capace d i sla n ci m iraco-
losir che stu p isco n o il m ondo>e d i g io ia d i vivere: D a
qualche tem po, le difficoltà della politica, la crisi del-
le cla ssi d irigenti e u n certo clim a d i sfid u cia hanno
in tro d o tto in Ita lia una dose d i p essim ism o e d i scet-
ticism o che rischia d i tra sfo rm a rsi in u n s o ttile e le-
tale veleno. I l nostro spirito è quello d i rovesciare que-
sta situazione, il nostro sta to d'anim o è quello d i per-
sone che, esperte p iù della v ita e delle sue durezze che
non delle m a lizie della p o litica d i p a la zzo , sanno tu t-
ta v ia che le Is titu z io n i e lo S ta to sono la casa in cui
s i specchia la società. A n c h 'io , com e a ltr i p rim a d i
m e, h o f a t t o u n sogno: il so g n o d i rendere p e rfe tta -
m en te trasparente q u esta casa e d i restituire a lla so -
cietà civile, da cui ta n ta p a rte d i n u o v i p a rla m en ta -
ri provengono, quello slancio, quella v ita lità e quel-

i in co n tri la crea tività che sono il vero, grande p a trim o n io ge-


netico delle g e n ti italiane.
P er tagliare questo traguardo il presidente del Con-

G iovanni sig lio ha bisogno del v o stro a iu to , del sostegno del-


la m a g g io ra n za e del co n tro llo severo delle o p p o si-

Paolo II zioni; m a il P aese ha anche u n fo r te e vorrei dire di-


sperato bisogno d i ritrovare in ta tta la sua natura vo -
litiv a e caparbia, il suo g u sto della sfid a e dell'esplo-
razione delle cose nuove, il piacere d i sconfiggere, do-
vu n q u e s i a nnidino, le c a ttiv e te n ta zio n i della p a u -
ra, d ell'in vid ia e della fa z io s ità .
I l m io obiettivo d i governo resta quello che m i ha spin-
to a d abbracciare la p o litica e l'im pegno civile diret-
to . C redo in u n a g ra n d e im p resa c o lle ttiv a , in u n a
g ra n d e a v v e n tu ra che ha biso g n o d i fu o c o e d i fe d e
m orale. Credo che p o tre m o co stru ire in sie m e u n 'I-
ta lia p iù g iu sta , p iù generosa e p iù sollecita verso chi
h a bisogno e chi soffre, u n 'Ita lia p iù m oderna e p iù ef-
fic ie n te, p iù prospera e serena, p iù o rd in a ta e sicura.
S o n o co n v in to che, con l'a iu to d i D io e degli u o m i-
ni, ce la fa rem o ".

della coalizione progressista. Ma, a di- tografie e i filmati di Berlusconi presi- sette anni di una persecuzione giudi-
spetto degli ottimi risultati elettorali, il dente di calcio in tutti gli stadi d'Italia ziaria die non ha precedenti nella storia
Governo Berlusconi è costretto a difen- ("Chi si sarà mai seduto vicino a Ber- dei Paesi democratici, Silvio Berlusconi
dersi dai durissimi attacchi delle oppo- lusconi in tutti questi anni?" n.d.r.), mo- risulta indenne da ogni condanna no-
sizioni, mentre cominciano a fischiare bilitano tutto l'esercito dei pentiti di al- nostante si sia tentato di tutto per attri-
intorno al Presidente del Consiglio le levamento per cercare di ottenere qua- buirgli un qualche reato e il suo passa-
pallottole delle Procure politicizzate che lunque dichiarazione possa in qualche to e quello delle sue imprese sia stato
iniziano indagini a tappeto sul suo pas- modo coinvolgere il Presidente del Con- "rivoltato come un calzino", nonostan-
sato, andando a scovare persino le fo- siglio. Ancora oggi, aprile 2001, dopo te siano state effettuate oltre 450 visite ►
Il politico

prodotto nazionale lordo, aumentano Sono i primi successi cui stava per se-

ìi primo (senza che venga introdotta alcuna nuo-


va tassa) le entrate dell'erario, diminui-
guire un più vasto e impegnativo pia-
no di riforma dello Stato, di sviluppo

Governo scono, invece, per la prima volta dopo


anni, le spese dello Stato, e cala la pres-
dell'economia e di creazione di nuovi
posti di lavoro.

Berlusconi sione fiscale. Grazie alla legge Premon-


ti nascono 300.000 nuove aziende nel '94
Come ricorda Berlusconi in quei gior-
ni "lavorammo duro alla riforma della Pub-
ed altre 300.000 del 1995. Viene creato blica amministrazione, avevamo prepara-
— per la prima volta nella storia della to una riforma della previdenza che avreb-
Repubblica — il Ministero per la fami- be portato al pareggio le entrate e le uscite
◄della Polizia Giudiziaria e Tributaria glia e vengono stanziati 2.200 miliardi dell'Inps, avevamo già detassatogli utili al-
(con permanenze anche di alcuni mesi) per i nuclei di cittadini bisognosi o che le aziende che avevano preso l'impegno di
agli uffici delle sue aziende, nonostan- abbiano disabili in casa, si rilanciano e investirli per creare nuovi posti di lavoro,
te siano stati analizzati "ai raggi X" più modernizzano le Forze Armate, viene volevamo passare dalle cento tasse esisten-
di un milione di documenti, tra cui 150 inasprita la lotta alla mafia. ti alle otto principali, volevamo arrivare un
conti correnti bancari e 173 libretti al por-
tatore, nonostante lui e i suoi dirigenti
siano stati costretti ad affrontare e a su-
bire 1.151 udienze processuali.
"Andammo al Governo con beata innocen-
Un n u o vo ruolo
za - rammenta Berlusconi - credendo che
la sovranità fosse veramente del popolo>,e che d ell’Italia nel m o n d o
Nell 'arco di pochi mesi
aumentano le entrate
dell'erario,
si incrementa
il prodotto nazionale ,
diminuisce
la pressione fiscale. È
il governo Berlusconi
bastasse essere eletti per poter governare dav-
vero. Vi ricordate tutti cosa si scatenò con-
tro di noi, la santa alleanza dei poteri forti:
mai nessun Governo fu messo di fron te a
tante difficoltà. Governammo ugualmente,
impegnandoci a fondo con estrema coeren-
za, cercando di trasformare in azione politi-
ca quanto avevamo scritto nel nostro pro-
gramma. L'economia prese respiro, fiducia
ed entusiasm o conquistarono m olti im-
prenditori italiani e i risultati vennero".
Nell'arco di pochi mesi s'incrementa il
giorno a poter dire: tutte le norm e fiscali
vigenti sono abrogate, esiste un solo codi-
ce con norme chiare e c o m p r e n s ib ili. An-
che per quanto riguarda il cosiddetto
conflitto di interessi, è Berlusconi a ri-
cordare che "nella prim a riunione del
Consiglio dei M inistri con la delibera nu-
mero uno del Governo fu istituita una com-
m issione di tre saggi che elaborò un dise-
gno di legge che presentam m o in P arla-
mento già nel settembre del '94. Sono sta-
te le sinistre ad insabbiare quel progetto sal-
vo rispolverarlo in occasione di ogni nuo-
va elezione per farn e motivo di propagan-
da elettorale". ►

GLI INCONTRI
Silvio Berlusconi a
colloquio con il
Presidente
americano Clinton.
Sopra, Agnelli e
Romiti presentano
a Berlusconi lo
stabilimento Fiat
di Melfi. A destra,
Eltsin e
Berlusconi,
accompagnati
dalle rispettive
consorti, ascoltano
gli inni nazionali
nella Sala delle
Colonne al
Cremlino
I! polìtico

I PERSONAGGI

ìi primo A destra: 21 novembre 1994.


Silvio Berlusconi saluta

Governo il Segretario Generale delle


Nazioni Unite, durante il vertice
ONU di Napoli sulla criminalità
Berlusconi internazionale.
Sotto: Silvio Berlusconi con
Raissa e Mikhail Gorbaciov
*

◄L’ITALIA
PROTAGONISTA
ual è il ruolo dell'Italia nel mondo?
Q Una domanda importante cui, co-
me segnala Sergio Romano, ben pochi
rispondono: "Di politica estera poco si par-
la perché tutti sono convinti che non serva
sul piano elettorale". Un'affermazione su i

cui si può tranquillamente concordare


se si esaminano i programmi dei vari
partiti, dai DS ai neo centristi.
Unica eccezione: Forza Italia die nel suo
manifesto considera le questioni inter-
nazionali come un tema decisivo.
" Vogliamo un'Italia degna del suo ruolo in
Europa e nel mondo, rispettata e ammirata

"Le nostre radici sono


scavate nella tradizione
liberale, anticomunista
dei Churchill e dei De
Gaulle, dei De Gasperi
e degli Adenauer,
gli uomini che hanno
difeso il sentimento
della libertà"
per il suo presente e non più soltanto per il
suo grande passato. Un'Italia che torni ad
essere protagonista della storia d'Europa, a
giocare un ruolo attivo nel processo di uni-
ficazioneeuropea. Un'Italia che non basi più
la sua politica estera sull'improvvisazione,
ma sulla corretta definizione dei suoi inte-
ressi nazionali e su una conseguente azione
volta a tutelarli nei diversi scacchieri inter-
nazionali attraverso una politica estera at-
tiva e una azione diplomatica qualificata".
Parole diiare cui Silvio Berlusconi, una
volta al governo, diede immediatamente
seguito, determinando così un forte a-
spetto di discontinuità rispetto alle pre-
cedenti esperienze governative. ^

.
Il politico

V
•i

'ii
1;
nprimo
Governo
li
[|
■i

il
L*
Berlusconi

PROTAGONISTA INTERNAZIONALE
Da sinistra, Silvio Berlusconi con Frangois
Mitterrand; l’arrivo a Bonn per il vertice europeo
del giugno *94; la cena dei protagonisti del G7 a
Napoli; l'incontro con il Dalai Lama, premio
Nobel per la Pace

◄Spiazzando i soloni della sinistra euro- un uomo di Stato determinato, punti-


pea, il nuovo Presidente del Consiglio "Per noi l'Europa glioso e lungimirante.
affrontò in modo propositivo e, soprat- A giugno Berlusconi partecipò al Con-
è un orizzonte
,
tutto, efficace una lunga serie d'incon- siglio Europeo di Corfù in cui pose con
tri e di vertici internazionali. di prosperità forza l'esigenza di un nuovo approccio
Da subito Bill Clinton, H elm ut Kohl, con la Russia post-comunista, che an-
Frangois Mitterrand, Boris Eltsin com- di pace, dava aiutata a percorrere il suo cammi-
presero che i loro interlocutori italiani e- no verso la democrazia. A luglio il Pre-
rano diversi da quelli precedenti: per la di libertà " sidente ospitò a Napoli il G-7, il massi-
prima volta si ritrovarono a trattare con mo vertice dei Paesi industrializzati.
I
■l

Fu un incontro difficile per la comples- cedenti.


sità delle questioni in discussione e an-
"Dobbiamo abbattere Forte del successo napoletano, il Presi-
che per la partecipazione della Russia,
fortemente voluta dall'Italia. Berlusco-
il muro che divide dente non ebbe difficoltà a far accettare
alla riunione di novembre del vertice
ni riuscì a mediare tra le differenti posi- l'Italia da gran parte della Conferenza per la Sicurezza e Coo-
zioni e fu il principale artefice della di- perazione Europea di Budapest la linea
chiarazione economica di Napoli che dei suoi italiana volta a prevenire attraverso le
obbligava i singoli governi a privilegia- vie negoziali i conflitti regionali sul con-
re "l'investimento nel capitale umano". Un partner europei " tinente e ad istituire una task force in-
salto notevole rispetto alle politiche pre- ternazionale die potesse adeguatamente ì>
Il polìtico

4 affrontare le emergenze umanitarie.


Fu una iniziativa lungimirante se si pen-
sa die qualche anno dopo scoppiò ai no-
stri confini la crisi dei Balcani con l'eso-
do dei profughi, vittime innocenti dei fan-
tasmi di nuove "pulizie etniche".
A novembre, al vertice del Consiglio Eu-
ropeo di Essen, Berlusconi si battè con
successo per un'attenzione dell'Unione
Europea verso i Paesi mediterranei e, so-
prattutto, per l'approvazione di quattor-
dici grandi progetti ferroviari (tre dei qua-
li riguardavano direttamente l'Italia).

UNA NUOVA
POLITICA
INTERNAZIONALE
A sinistra, il
Presidente con
Clinton a Roma.
Sopra, Berlusconi al
vertice di Budapest
della CSCE.
A destra,
BUDA 1
con il Primo Ministro
inglese Tony Blair

In un pur breve periodo, il Governo


Berlusconi ottenne importanti ricono-
scimenti internazionali. L'ambasciato-
re Renato Ruggiero fu designato alla
guida dell'Organizzazione del Com -
mercio Internazionale e l'Italia entrò
nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite. Un grande successo personale
del Presidente del Consiglio. Un altro
passo significativo per la rilegittim a-
zione dell'Italia sulla scena internazio-
naie fu il convegno dell'ONU sulla cri- Milano. Ho accusato il pool di Milano di a-
m inalità presieduto a Napoli da Ber- "Noi ci impegneremo vere com m esso il reato di cui all'articolo
lusconi. Ma proprio in quell'occasione, 289 del Codice Penale, 'Attentato a un Or-
la Procura di Milano inviò al Presidente gano Costituzionale', ho fornito prove ine-
del Consiglio un invito a comparire. Un
atto senza precedenti, con conseguen-
tomi ad essere ludibili. Quel fatto di Napoli ha cambiato
il corso della nostra storia: ho fondati mo-
ze gravi per l'immagine dell'Italia nel protagonista tivi per ritenere che senza quell'invito a
mondo. "Per quell'episodio - dice Berlu- comparire il Polo delle Libertà avrebbe con-
sconi al prim o Congresso di Forza I- in Europa tinuato a governare. La storia del Paese è
talia - ho presentato alla Procura di Bre- cambiata a causa di quell'evento. Attendo,
scia una denuncia nei confronti del pool di e nel mondo " attendiamo giustizia".
I

^>ODOÌi| golpe giudiziario d


opo

Forza Italia si apre lalu n g a

stagione dell'opposizione. A dispeno

degli avversari, il movimento di

Berlusconi non si dissolve, non si scioglie

ma continua a crescere e a vincere


Il polìtico
in difesa della
■atra v e rsa ta sovranità popolare
dei d eserto li interventi raccolti in questo gole irrinunciabili della democrazia.
G libro che ho v o lu to in tito la re
"D iscorsi per la dem ocrazia", scan-
In ciascuno dei m iei in terven ti ri-
badisco tenacem ente u n concetto: la
in d all'in izio Silvio Berlusconi discono e docum entano il periodo di dem ocrazia tornerà solo quando tor-

S pensò a Forza Italia come a un mo-


vimento d ie fosse l'esatta antitesi
delle strutture chiuse, burocratiche, a-
transizione della nostra storia repub-
blicana che è succeduto alla cosiddet-
ta " rivoluzione giudiziaria".
nerà a valere la reale volontà del po-
polo, il voto liberam ente espresso da-
g li elettori efedelm ente rispettato da-
sfittiche dei partiti rimasti sulla scena i-
taliana per quasi mezzo secolo. D al m io discorso program m atico gli eletti.
Più volte nella primavera del 1994, pre- alle Camere del m aggio 1994fin o al- Q uesto libro docum enta anche la
sentando Forza Italia, il Presidente sot- "traversata del deserto" che ci ha im -
l'u ltim o dibattito del novem bre 2000,
tolineò che il suo voleva essere "un mo-
c'è tu tto il percorso di u n periodo sto- pegnato in modo incessante, assoluto
vimento e un cartello elettorale per cittadi-
ni che nascono ora alla politica ma non la in- rico d u ra n te il quale i p rin c ip i fo n - e perfino doloroso, dal 1994 a oggi, in
tendono come un mestiere a vita; per gli i- dam entali della dem ocrazia sono sta- u n duro lavoro di opposizione in Par-
taliani che sono radicati nella società e nei lam ento e di dialogo costante con i cit-
ti vio la ti e piegati a interessi di par-
te, i d iritti dei cittadini sono sta ti di- tadini nel Paese. Sono state in fin ite e
m in u iti e conculcati, la volontà degli quasi senza interruzioni, in questi an-
elettori è stata dim enticata e tradita, ni, le prove elettorali per le a m m in i-
il governo del Paese è stato consegna- strazioni locali, per l'Europa, per i re-
to a chi non aveva ricevuto nessuna ferendum che abbiamo sostenuto e vin -
legittim azione elettorale, e quindi nes- to affinché non si spegnesse la fia m -
suna legittim azione politica e morale. m a della libertà e Forza Italia, con la
T u tti i m iei discorsi in Parlam en- coalizione resa p iù am pia e p iù ricca
to riflettono questa dram m atica realtà con il passaggio dal Polo alla Casa del-
e h a n n o com e filo c o n d u tto re l'im - le libertà, continuasse a esistere, a re-
perativo di tornare a u n corretto svol- sistere e a crescere per tenere in vita la
gersi della vita democratica, per por- concreta speranza di una alternanza
re fin e a una cultura e a im a pratica e di u n cam biam ento.
politica che ha rispettato soltanto nel- Già questo è stato u n miracolo ve-
la form a, m a non nella sostanza, le re- ro, un miracolo che si perfezionerà con

CONTRO IL
COMUNISMO
Roma, 9
dicembre 1999.
Silvio Berlusconi
festeggia il
decennale della
caduta
del muro di
Berlino
«

la riconquista e il ripristino di una pie- ne della sovranità popolare. tim o m o m en to o g n i passaggio, ogni
na ed e ffe ttiv a d em o cra zia q u a n d o Q uesto sentim ento m i ha spinto a concetto, ogni parola, ogni sfum atura.
sarà concessa fin a lm e n te agli italia- preparare i m iei in terven ti parlam en- L'obiettivo costante è stato quello
n i la possibilità di votare e di decide- tari, sin da quello di insediam ento del di una lim pida chiarezza u tilizzando
re, con il loro vo to , da chi vo g lio n o m io pruno Governo, in m odo diverso u n linguaggio semplice ma solenne nel
essere governati. rispetto a quello consueto dei discorsi tono, il p iù lontano possibile dagli ste-
O g n i passaggio di questi discorsi "a braccio" per i quali ho sem pre u ti- reotipi e dalla retorica della politica po-
è perm eato dal rispetto profondo, qua- lizza to la tecnica della "scaletta" la- liticante.
si sacrale, che sento nei confronti del sciando al contatto im m ediato con gli O g n i testo è sta to d iscu sso con i
Parlam ento com e m assim a istitu zio - ascoltatori, alle loro reazioni, a ll'a t- m iei piti v ic in i collaboratori, G ianni
m osfera d e ll'in - Letta e Paolo Bonaiuti, e poi riletto cri-
contro la scelta ticam ente con i presidenti dei g ru p p i
delle espressioni, parlam entari di Forza Italia Beppe Pi-
delle aggettivazio- sanu ed Enrico La Loggia. A loro va il
n i, delle iterazio- m io p iù affettuoso e riconoscente rin -
n i, del tono e del graziam ento.
ritm o d e ll'in te r- Chi avrà la pazienza di leggere an-
vento. che solo alcuni di questi discorsi potrà
Q uesti tr e n ti- valutare, infine, la continuità e la coe-
no discorsi e i tre renza della m ia azione politica e dei
in te rv e n ti pro- m iei p ro g etti per cam biare l'Italia, e
n u n c ia ti in occa- potrà com prendere m eglio le ragioni 95 .
sione delle grandi profonde che m i hanno spinto a m et-
manifestazioni po- tere la m ia esperienza di uom o del fa -
polari di Forza I- re, le m ie energie e tu tto m é stesso al
talia sono il risul- servizio del m io Paese e dei m iei con-
tato d i u n lavoro citta d in i che, com e mé, hanno a vu to
accurato e di la fo rtu n a di nascere, di vivere e di la-
u n 'a tte n zio n e ai vorare in questa nostra straordinaria
particolari quasi terra e vogliono continuare a farlo da
spasm odica. H o donne e da uom ini liberi.
corretto e ricorret-
to, ho precisato e Silvio B erlusconi
lim ato sino all'ul- Arcore, 31 gennaio 2001

suoi problem i e che conoscono dal basso e "Dobbiamo restare Un successo unico, imprevisto, che sor-
da vicino il dram m a degli ospedali e dei prese gli avversari.
tribunali superaffollati, delle scuole fa ti- una forza viva Qualcuno in quei giorni convulsi pa-
scenti, dei servizi che non funzionano, del ragonò il m ovim ento appena nato a
debito pubblico, delle tasse inique, del la- della societàr non "una m acchina form idabile, allestita con
voro che manca". criteri così nuovi da non poter essere con-
Su queste coordinate sbocciarono mi-
dobbiamo diventare frontata ai vecchi partiti".
gliaia di Club Forza Italia e, da Mila- un partito chiuso, Meno enfaticamente, Berlusconi ha ri-
no a Trapani, da Bari a Trieste, Tltalia cordato proprio al Primo Congresso di
si scoprì azzurra. burocratico" M ilano che Forza Italia fu subito “il ►
Il politico

■atra v ersa ta za Italia che venivano annullate. Cam-


biammo definitivamente idea quando ve-
ca, preservando i caratteri innovativi
della compagine azzurra.

dei deserto demmo quante schedefurono annullate nel-


le elezioni politiche del 1996".
Indicativa al riguardo la dichiarazione
fatta dal Presidente alla Prima assem-
In questi anni travagliati Forza Italia si blea di Azzurro Donna: "Non vogliamo
è man mano strutturata, organizzata, di- che Forza Italia diventi un jnarchio che qual-
4 partito dei valori e dei program m i che è versificata, selezionando un gruppo di- cuno possa utilizzare per propri interessi per-
il contrario dei vecchi partiti, dei partiti i- rigente efficace e coeso, senza perdere sonali. Il nostro statuto ci consente di inter-
deologici, quelli che nascono da un'ideo- tuttavia il suo slancio iniziale, la sua o- venire per conservare integro il fondamen-
logia consolidata e da un gruppo orga- riginalità. Anzi. to ideale di Forza Italia, cacciando i mercanti
nizzato di militanti, quelli per intender- Berlusconi in prima persona ha veglia- dal Tempio. Questo, ve l'assicuro, siamo de-
ci che non tengono in gran conto il pro- to sulle sorti della sua "creatura" politi- cisissimi a farlo".
gram m a, che anzi lo considerano carta
straccia".
Ma a partire dal 1995 Forza Italia, pas-
sata all'opposizione dopo il " golpe po-
litico-giudiziario", fu obbligata a ripen-

"Desideriamo vivere
in un Paese
moderno e giusto ,
dove siano
valori sentiti e
condivisi la generosità ,
Valtruismo,
la dedizione e la
passione per
il proprio lavoro "
sare la propria struttura organizzativa.
L'entusiasmo dei Club, l'intuizione dei
comitati elettorali, non potevano ba-
stare per affrontare i nuovi, gravosi im-
pegni: dunque che fare? Berlusconi si
trovò dinnanzi a una scelta difficile:
poiché "volevamo continuare a restare li-
beri dai vincoli di un'organizzazione. Pen-
savamo che fosse giusto proseguire così e
fum m o comitato elettorale per le elezioni
europee del 1994 e per le elezioni regiona-
li del 1995. Cominciammo a cambiare idea
quando vedemmo che era elevatissim o il
numero delle schede recanti il voto per For-
Nessuno spazio, dunque, a chi appro-
fitta, a chi divide, a chi tradisce lo spi-
rito di Forza Italia.
Su queste coordinate, il m ovim ento
continua a crescere.
E a chi Io accusa d'aver creato un par-
tito-azienda, Berlusconi risponde: "È
un'accusa tanto maliziosa quanto infon-
data. La risposta migliore è nei fatti, nel-
la storia di questi anni, nell'entusiasmo e
nella passione delle migliaia e migliaia di
nostri azzurri che fanno ormai di Forza I-
W
I

talia l'unico vero e grande partito popola- a raccogliere per così tante elezioni conse-
re d'Italia. È difficile pensare che un par- cutive così tanti milioni di voti.
tito-azienda, come qualcuno lo ha voluto Altro che partito-azienda: il nostro è il par-
definire, sottoposto a prove durissime e a tito-baluardo della libertà e della dem o-
pressioni di ogni genere, possa continuare crazia in Italia". ►
L'ORGOGLIO
Milano, 16 aprile 1998. Si v
apre il primo Congresso
Nazionale di Forza Italia.
Berlusconi galvanizza la
platea: “ Forza Italia
esiste, resiste e cresce.
Gli elettori di Forca Italia
esistono, resistono e
crescono”
Il primo Congresso N azionale di

Forza Italia, la mobilitazione

contro il fisco ingiusto e le

manifestazioni per l'ordine e la

sicurezza. Tre tappe

fondamentali nel percorso

politico di Silvio Berlusconi


Il politico

i grandi
appuntamenti

ilano, Forum d'Assago. 16

M ap rile 1998. Silvio Berlu-


sconi apre ufficialm ente il
primo Congresso Nazionale di Forza
Italia. Davanti a migliaia di convenu-
ti - a centinaia di ospiti e di rappre-
sentanti della stampa di tutta Europa
- il Presidente inizia il suo appassio-
nato discorso. È orgoglioso: "Siamo qui,
finalm ente. A qualcuno dei nostri molti
critici non sembrerà neppure vero, e forse
gli dispiacerà, perché il partito di plastica,
il partito virtuale, il partito aziendale, que-
100 sto partito che non c'è, indiscutibilmente,
incori tes tabi Imen te c 'è" .
Un boato d'applausi. Nelle parole del
Presidente si ritrova tutto il m ovi-
mento. Il congresso inizia. Entusiasmo,
certo, ma un dato è incontrovertibile:
quattro anni dopo la sua fondazione,
Forza Italia è presente e radicata in tut-
to il Paese e "dopo aver raccolto le ade-
sioni di centoquarantamila azzurri, dato
vita a 117 congressi in tutte le province e
le principali città d'Italia, dopo aver eletto
oltre tremila dirigenti e delegati a questo
congresso, Forza Italia è qui".
Per di più, come Berlusconi ricorda dal
podio, i sondaggi indicano Forza Ita- Em erge così dai lavori d'A ssago un
lia com e il prim o partito italiano, "Siamo scesi partito di valori e di programma, de-
un'indicazione che sarà ampiamente cisam ente collocato al centro del si-
conferm ata da tutte le elezioni suc- in campo come partito stema politico.
cessive. Il Congresso deve fissare le li- Ma senza ritorni al passato. A chi ve-
nee politiche del partito e una strate-
di governo, oggi de negli Azzurri la continuazione ag-
gia a lungo termine, capaci di riporta- siamo partito giornata della vecchia Democrazia Cri-
re il Polo delle Libertà al governo del stiana, Berlusconi risponde che Forza
Paese; da qui la centralità dell'am bi- d'opposizione; Italia "è un partito liberale ma non eli-
zioso docum ento program m atico, tario, anzi un partito liberaldemocratico
frutto del lavoro delle com m issioni, dobbiamo prepararci popolare, è un partito cattolico ma non
che i congressisti sono chiamati a giu- confessionale, è un partito laico ma non
dicare e votare. a tornare al governo " intollerante e laicista, è un partito nazio-
LA DIVERSITÀ
Dalla tribuna, il Presidente
sottolinea con forza: “ Questo è
un Congresso molto diverso
da quelli dei partiti tradizionali”

naie ina non centralista". Pochi la colgono, ma Bossi da quel mo-


Nel corso del Congresso il Presidente "Dobbiamo aprirci mento inizia un lento riavvicinamen-
riconferm a la sua stim a verso gli al- to verso il Polo delle Libertà e il suo
leati, Alleanza N azionale e il Centro alla società, leader.
Cristiano D em ocratico e, allo stesso
tem po, apre la porta a nuovi contri-
a tutte Il congresso - che si chiude il 18 apri-
le volutam ente (cin qu antann i esatti
buti, nuove energie politiche e cultu- le sue espressioni dopo quel 18 aprile del 1948, il giorno
rali. Sarà, nel tem po, il caso di Fran- in cui gli italiani scelsero l'occidente,
cesco C ossiga, di im portanti settori a tutta VItalia che la democrazia e la libertà) con una im-
della diaspora cattolica e socialista e pressionante manifestazione di popo-
persino dei repubblicani di La Malfa. lavora, che ama, lo in piazza Duomo a Milano - segna
Quelle giornate vedono anche una pri- un indiscutibile successo.
ma, cauta apertura alla Lega Nord. che si dà da fare" La stam pa nazionale ed estera rico- ►
4 nosce che Forza Italia è un soggetto Com e dirà il Presidente nel suo d i- gli italiani, che la rappresenta al Parla-
politico stabile e credibile, con una sua scorso di piazza Duomo: "Oggi, in que- mento europeo, che governa Regioni, Co-
identità originale e, soprattutto, con la sta piazza, parìa un partito che è ormai ra- muni e Province d'Italia, che si è dato li-
capacità di esprimere una forte cultu- dicato nella fiducia di milioni di italiani, na classe dirigente e un'organizzazione
ra di governo. una fiducia rinnovata e accresciuta in o- che ha superato brillantem ente la prova
Dai club e dai comitati elettorali è na- gni prova elettorale; un partito che com- del suo primo Congresso.
to un nuovo movimento politico. pete per rappresentare la maggioranza de- Il partito attorno al quale si raccoglie il Po-
Idocum enti

Mozione conclusiva del


1° CONGRESSO
NAZIONALE
di Forza Italia
M ilano 16 • 18 aprile 1998

l Congresso, ascoltata la relazione del Presidente Silvio Berlusconi, la ap-

I prova. Preso atto, inoltre, delle conclusioni a cui sono pervenute le otto C om -
missioni di lavoro, le fa proprie. In particolare, alla luce dell’am pia e approfon-
dita discussione politica svoltasi sulla relazione del Presidente Berlusconi, sot-
tolinea i seguenti punti:
1. La netta opposizione di Forza Italia al governo Prodi e alla m aggioranza
delle sinistre che tendono a una sistematica occupazione di tutti i posti di pote-
re e a un soffocante controllo delle istituzioni della società e del mercato.
2. Il confermato impegno a realizzare una riform a dèlio Stato che Forza Ita-
LA CONCLUSIONE i lia per prima ha chiesto in Parlamento. Limite allo statalism o invadente, prim a-
DEL CONGRESSO to della società civile, reali strum enti di autogoverno locale, Senato delle auto-
18 aprile 1998, Berlusconi parla in nomie, un Presidente eletto direttamente e dotato di reali poteri, il Federalismo,
piazza del Duomo a Milano: una Giustizia fondata sulla garanzia dell’assoluta imparzialità dei giudici, sono
Noi siamo Imposizione al regime, ' le condizioni indispensabili per portare a livello europeo le nostre istituzioni.
siamo l’opposizione al fisco 3. Il Polo per le Libertà rappresenta oggi per la dem ocrazia italiana lo stru-
vessatorio, siamo l’opposizione
m ento insostituibile per garantire ai cittadini l’evoluzione verso il bipolarism o e
alla mala giustizia,
siamo l’opposizione alla per assicurare quella funzione di opposizione che è essenziale in qualsiasi
disoccupazione. Noi vogliamo democrazia. Per costruire la necessaria alternativa alle sinistre occorre, inoltre,
liberare l’anima e il corpo dar vita ad una alleanza politica e program m atica di tutte le forze moderate.
del nostro Paese 4. Con il suo Primo congresso nazionale Forza Italia raccoglie e rilancia
da questa maggioranza arrogante, la sfida per la crescente afferm azione di un m ovim ento politico che dia fo r-
prevaricatrice e illiberale” za e voce alla società civile, ai ceti m edi produttivi, alle categorie sociali più
deboli, a tutti i cittadini che sentono insopprim ibile il bisogno di realizzare i lo-
ro diritti di libertà.

lo delle libertà. Qui c'è il futuro. Ma il fu - lia, nel segno della libertà e della dem o-
turo non arriva da solo. "Dobbiamo trasformare crazia. Da domani la splendida Italia che
Tutti insieme, adesso, dobbiamo lavorare voi rappresentate si rimette al passo con
nelle nostre città p er costruirlo, per dare
questo autunno di i suoi doveri quotidiani, con le sue spe-
vera libertà al nostro Paese, per il bene del- democrazia in una ranze e le sue trepidazioni con la sua gioia
la nostra Nazione e di tutti gli italiani, tut-
ti insiem e, uniti nel nom e di Forza Ita- primavera di libertà " di vivere e la sua infaticabile capacità di
lavoro e di innovazione".
Il politico

UN CODICE
ìi ta x day: FISCALE UNICO
Berlusconi a Verona

meno ta sse annuncia:


“ Arriveremo infine a

p iù sviluppo eliminare le oltre


tremila leggi fiscali
per arrivare a un
codice unico, con
norme chiare e
comprensibili,
da tutti”

erona, 28 m aggio 1999. Nella

V città scaligera, una delle capi-


tali economiche del Nord-Est i-
taliano, Silvio Berlusconi lancia la sua
battaglia "contro il fisco ingiusto". Col-
legato via satellite con altre 108 città i-
taliane, il Presidente di Forza Italia ri-
badisce la sua opposizione al regime
! delle tasse ingiuste: è il "tax day".
Ai veronesi e alle migliaia e migliaia di
elettori e simpatizzanti raccolti lungo
104 la penisola, in sale, piazze, cinema, tea-
tri e palazzetti dello sport, Berlusconi
anticipa i cardini del progetto fiscale di
Forza Italia. Si tratta di una "rivoluzio-
ne copernicana" che prevede un model-
lo di società con meno tasse e più svi-
luppo. Una battaglia contro un fisco op-
pressivo, in nome del concetto di "giu-
sta imposta", di quella "norma di diritto
naturale che ci dice che pagare le tasse è giu-
sto, a patto che si tratti di una giusta im-
posta. Voglio dire che riconoscere allo Sta-
to un terzo di quanto si è guadagnato è am-
missibile, farsi portare via più del 50 per
cento è inaccettabile". menti, più investimenti uguale più svilup-
Per Berlusconi a Verona quel 28 mag- "Noi proponiamo po, più sviluppo uguale meno disoccupa-
gio non è una semplice manifestazio- zione, meno disoccupazione uguale più ric-
ne di partito, ma l'occasione per pre-
una minore tassazione chezza". Dunque, il progetto: "Meno tas-
sentare all'intera Nazione un proget- sulle persone e sulle se sia per le imprese, gravate da un prelie-
to organico e alternativo di governo. E
lo fa con chiarezza e determinazione.
Inizia con una denuncia: "La ricetta del-
imprese riducendo, vo fiscale che è il più alto in Europa, sia per
le fam iglie, che vedono la loro capacità di
spesa e di risparmio ridursi sempre di più".
le sinistre prevede più tasse. M a più tasse a solo tre le aliquote Si deve arrivare a un Codice fiscale u-
significa meno sviluppo, meno sviluppo si- nico, con "norme chiare e comprensibili da
gnifica più disoccupazione; più disoccupa- e abolendo la tassa tutti". E poi, ridurre a due le aliquote
zione significa più povertà. Il nostro sche- // Irpef con un'area di esenzione totale
ma al contrario si fonda su una diversa e-
sulle successioni per quanti abbiano redditi inferiori ai
quazione: meno tasse uguale più investi- 20-22 m ilioni, con un'aliquota del 23
1994, una crescita del prodotto interno lor-
Fise do del quattro per cento all'anno, con la
creazione, in una economia che è la metà
Le 10 proposte di Forza Italia della nostra, di quattrocentomila nuovi po-
1 Riedizione della Legge Tremonti sulla detassazione degli utili sti di lavoro ogni anno".
reinvestiti dalle imprese Un programma ambizioso ma possibi-
2 Abolizione della tassa sulle successioni le, a condizione che si ripensi "la mac-
3 Abolizione della tassa sulle donazioni china amministrativa dello Stato, una mac-
4 Esenzione totale per i redditi sotto i 20-22 milioni china nella quale il tempo si è ferm ato da
5 Aliquota del 23% per i redditi da 22 a 200 milioni decenni, mentre il mondo attorno si è infor-
6 Aliquota m assim a del 33% per i redditi superiori ai 200 milioni matizzato e viaggia su Internet. Bisogna
7 Facilitazioni per l’em ersione delle im prese dal som m erso costruire uno Stato "leggero" chefaccia po-
8 Passaggio dalle cento im poste attuali a poche im poste principali che cose ma le faccia bene, e che per il re-
9 Distribuzione del carico fiscale dalle persone ai consumi sto ceda il passo ai privati, secondo quel con-
1 0 Unico Codice delle leggi fiscali con l’abrogazione delle cetto di sussidiarietà che è uno dei cardini
oltre 3000 leggi attuali. della nostra concezione dello Stato libera-
le".
Ma, al di là dei programmi, delle cifre,

RIVOLUZIONE
COPERNICANA ■- *

Per il leader di Forza


Italia “ c’è bisogno
di una rivoluzione
copernicana, una
rivoluzione a 180°
dello Stato,
di questo nostro
Stato ammalato
di burocrazia,
ammalato
di centralismo’’

ImSKm .

per cento per i redditi sino a 200 milio- delle previsioni, vi è un punto in parti-
ni e una del 33 per cento per quelli su- “Siamo arrivati colare su cui il leader di Forza Italia si
periori. Il progetto prevede anche la è soffermato nel suo discorso verone-
graduale riduzione deH'Irap, la sop-
ad un bivio: se. Riguarda le categorie più deboli, gli
pressione delle im poste sulle succes-
sioni e sulle donazioni. Da cento im-
dobbiamo scegliere anziani, i pensionati, un punto fonda-
mentale, irrinunciabile: " ... Per una fa-
poste si deve passare a poche imposte tra impoverimento m igliaformata da una persona di 75 anni
principali. "La nostra ricetta", sostiene con coniuge, con un reddito inferiore ai 22
Berlusconi, "si ispira a quella della signo- e prosperità milioni, per questefamiglie noi diciamo che
ra Thatcher e del Presidente Reagan. E non non ci deve essere neppure la preoccupa-
solo. II premier spagnolo Aznar nei primi tra declino zione di fare la dichiarazione dei redditi, per-
tre anni del suo governo ha realizzato, ap- ché a un certo momento della vita si ha il
plicando quanto a noi è stato impedito di e sviluppo" diritto di vivere sereni, si ha il diritto, dopo
fare con la caduta del nostro Governo nel aver tanto dato, finalm ente di riceverei".
Il politico

"La libertà dalla paura Ifatti


secu rity day: è un diritto il Progetto
prima di tutto fondamentale azzurro per
di ogni cittadino. la sicurezza
lasicurezza Se uno Stato dei cittadini
non garantisce 1 Affidare alla responsabilità del
Parlam ento gli indirizzi e

ilano. Paialido. 16 ottobre


questo diritto le priorità della politica

M 1999. Ancora una volta, in di-


retta via satellite con oltre
cento città, Berlusconi parla all'Italia.
Sulla sicurezza. Un problema dramma-
fondamentale
viene meno
giudiziaria e criminale.
2 Giungere a un vero ed efficace
coordinamento dell’azione delle
forze dell’ordine.
3 Riassegnare alle forze
tico, che inquieta e spaventa e davanti la base stessa dell’ordine il pieno diritto
al quale il governo non sa, o non vuole
reagire. Troppi interessi, troppe paure, della sua legittimità" all’attività investigativa,
lasciando al Pubblico Ministero
troppe incertezze: il frutto perverso di il controllo sulla legalità
una cultura "buonista" e permissiva. del loro operato.
Una certa stampa, di fronte all'escala- Perciò vi è "qualcosa" di ben più grave. 4 Far recuperare il controllo del
106 tion della violenza - due milioni e 782 Davanti ai fatti di sangue - solo a Mi- territorio allo Stato.
mila reati denunciati nel 1998 - conti- lano, nove omicidi in nove giorni - che 5 Dotare le forze dell’ordine di
nua a sottolineare la mancanza di mez- continuano a ripetersi lungo tutta la pe- mezzi e tecnologie moderne,
zi. Eppure, come sottolinea Forza Italia, nisola, Forza Italia elabora un piano an- di una formazione e
il nostro Paese spende per gli apparati ticriminalità che il Presidente presen- un addestramento adeguati e
di polizia il 13,7 per cento del prodotto ta il 16 ottobre, e d ie diverrà il "Proget- continuativi e introdurre la
cultura della responsabilità
e del merito.
6 Rendere la pena effettiva.
7 Riorganizzare le carceri.
8 Tutelare anche
econom icam ente le vittime.
9 Regolamentare l’immigrazione
clandestina, fattore di criminalità.
1 0 Rivedere il ruolo delle
am m inistrazioni locali e delle
associazioni di cittadini nella
prevenzione della criminalità.

nazionale mentre la Francia investe il to Azzurro per la sicurezza dei cittadini e mità. Per garantire ai cittadini la libertà dal-
7,8 per cento, la Germania l'8,7. "Qual- per la prevenzione dei reati". "Fra i diritti la paura, oggi lo Stato, oltre a riacquistare il
cosa", quindi, non funziona. Ma non per fondamentali di uno Stato moderno noi ri- controllo del territorio, deve innanzitutto
colpa degli uom ini dello Stato, come teniamo infatti che ci debba essere anche il prevenire il crimine e non solo reprimerlo.
Berlusconi con forza ricorda: "Lo testi- diritto di ogni cittadino a non avere paura. Questo problema si può risolvere solo con la
moniano i tanti feriti che ogni anno si an- Se lo Stato non adempie a questo suo fo n - riorganizzazione di tutto l'apparato dell'or-
noverano tra gli uomini delle forze dell'or- damentale dovere, se non difende i cittadini, dine pubblico, in modo da fa r rivivere, ren-
dine, lo testimoniano i loro caduti!". viene meno la base stessa della sua legitti- dere effettiva e concreta quella fondameli-
^ E R M $ R E LA '
.\ CRIMINALITÀ^^
16 ottobre-«99, { £
Palando dìTVIilaiiP-
Sìlvio Berlusconi v
presentali Pmgetto
'sullasictfrezza

tale funzione dello Stato sin qui trascura- proponiamo detrazioni fiscali per le vitti-
ta che è la prevenzione dei reati. È per que- me che hanno subito danni al proprio la-
sto che diciam o che occorre creare una voro o alla propria impresa, o che hanno
struttura, un'organizzazione, una mac- perduto giornate lavorative o hanno dovu-
china che prevenga il crimine, con tutti i to sostenere spese mediche".
mezzi che la moderna tecnologia mette a Conclude con un messaggio forte, di-
disposizione, con tutti i mezzi che la mo- retto a tutti i cittadini: "Non vi lascere-
derna scienza dell'organizzazione ci inse- mo soli, non vi lasceremo indifesi, farem o
gna. È per questo che oggi noi siamo qui di tutto per garantire in tutte le città e i
a presentare questo nostro progetto, il Pro- paesi d'Italia il diritto a condizioni serene
getto Azzurro per la tutela e la difesa dei di vita, di lavoro, di svago.
cittadini". I professionisti del crimine devono sape-
Ma, anche in quest'occasione e anco- re che non lasceremo nulla di intentato af-
ra una volta, il pensiero di Berlusconi finché siano contrastate le loro attività, af-
va ai più deboli, alle vittime. fin ch é siano ridotti i loro spazi operativi,
Il punto più sofferto del suo appassio- affinché siano sanate le ferite che essi in-
nato discorso al Paialido di M ilano è fliggono alla coscienza dei cittadini. L'e-
dedicato alle "vittime dei reati e ai loro fa - sercito del male, quell'esercito che fa della
miliari, poiché lo Stato non li assiste. Noi violazione dei diritti e della vita dei cit-
proponiamo l'istituzione di un fon do na- tadini la sua professione e la sua bandie-
zionale p er il congruo risarcimento delle ra, noi lo vinceremo lavorando e combat-
vittime che versano in stato di necessità, e tendo insieme".
li politico

in tutta Europa. Un successo che premia

■avitto ria la coerenza e la tenacia di un leader, la


chiarezza di una linea politica, la con-

in Europa cretezza di un programma. Europeista


convinto, Berlusconi ha impostato una
campagna di largo respiro, corredata
da proposte e analisi innovative quan-
e elezioni europee del 13 giugno

L
to realistiche.
1999 segnano un punto di svol- Coraggiosamente, Forza Italia ha posto
ta importante. I risultati delle ur- gli elettori davanti ad una scelta di cam-
ne sono netti: il governo di sinistra gui- po. Da una parte vi è chi, come i post-
dato da Massimo D'Alema esce pesan- comunisti, vuole un'Europa statalista,
temente sconfitto mentre Forza Italia, burocratica, elitaria. Dall'altra vi è chi
con il 25,2 per cento dei voti, si confer- vuol costruire l'Europa dei popoli e del-
ma il primo partito nazionale. Ma non le libertà un'Europa della solidarietà e
solo: Berlusconi con tre milioni di pre- della giustizia per tutti, un'Europa ca-
ferenze, risulta il candidato più votato pace di ridurre le tasse, far crescere l'e- >
L’approdo europeo

Berlino 1999.
Forza Italia ^ PPE
dicembre 1999. Berlino, città m artire del com uniSm o. A dieci anni dalla
2 caduta del m uro della vergogna, si riunisce l’assise del Partito P opolare
Europeo, il grande raggruppam ento dei m ovim enti m oderati di ispirazione cri-
stiana del continente. A ll’ordine del giorno, l’adesione di Forza Italia, il sor-
prendente partito che da sei anni è il principale punto di riferim ento di tutte le
forze che in Italia si oppongono alla sinistra. Alla sua testa Silvio Berlusconi,
il leader politico che, nonostante fosse all’opposizione, nonostante fosse quo-
tidianam ente attaccato e crim inalizzato, ha raccolto tre m ilioni di preferenze
personali. Un record assoluto, in Italia com e nel resto del continente.
Eppure i resti del cattocom unism o, la parte più a sinistra della vecchia De, pun-
tano i piedi. Non vogliono Berlusconi nel PPE. Hanno assicurato ai loro referenti
della sinistra che mai e poi mai il Presidente di Forza Italia entrerà nel Partito
Popolare Europeo. Ma, considerati i program m i e le tesi congressuali, verifi-
cati i valori e i principi che ispirano l’azione e l’iniziativa politica di Forza Italia an-
che alla luce della collaborazione instauratasi nel G ruppo del Parlam ento Eu-
ropeo, i deputati tedeschi, spagnoli, portoghesi, francesi e via via tutti gli altri,
hanno ormai deciso: il posto di Forza Italia è nel PPE. Il 2 dicem bre Silvio Ber-
lusconi viene invitato a Berlino, Forza Italia entra ufficialmente nella grande fa-
miglia della libertà e della dem ocrazia in Europa.
Nel suo discorso al congresso berlinese, il Presidente sottolinea com e Forza
Italia sia un “un partito nuovo ma che ha radici profonde, visto che gli elettori so-
no gli stessi dei partiti di tradizione dem ocratica e occidentale che hanno par-
tecipato alla fondazione dell’Europa e hanno garantito all’Italia cinquant’anni
di benessere nella dem ocrazia e nella libertà. Questi partiti, tra il ’92 e il ’94, fu-
rono esclusi dalla com petizione elettorale, ma non furono cancellati i loro elet-
tori. Era perciò necessario che scendessero in cam po degli uom ini nuovi per
dare dignità al loro passato e speranza al loro futuro” . Concludendo Berlusconi
si sofferma sui temi dell’Europa e paria non di allargamento della Comunità, ma
di riunificazione. “Poiché dobbiamo pensare a quello che vollero i nostri padri, va-
le a dire ricostruire l’unità spirituale dell’Europa che era stata distrutta da due
guerre mondiali e da due totalitarismi. Dobbiamo per questo ritrovare quello slan-
cio etico e spirituale di cui c’è ancora bisogno; solo così potremo costruire un’Eu-
ropa non solo dell’economia ma anche dei valori”.

Fanno parte del gruppo di Forza Italia al P arlam ento Europeo: Silvio Berlu-
TRE MILIONI DI PREFERENZE sconi, Antonio Tajani, Pier Ferdinando Casini (C C D ), Generoso An-
Le elezioni europee rappresentano per dria, Renato Brunetta, Luigi Cesaro, Raffaele Costa, Marcello Dell’Utri,
Berlusconi un momento fondamentale. Carlo Fatuzzo, Enrico Ferri, Francesco Fiori, Giuseppe Gargani, Jas Gaw-
Grazie al suo successo personale Forza ronsky, Giorgio Lisi, Raffaele Lombardo (CCD), Mario Mantovani, Mario
Italia risulta il primo partito italiano.
Walter Mauro, Francesco Musotto, Giuseppe Nisticò, Guido Podestà, A-
Sopra, Silvio Berlusconi con Helmut
Kohi. In questa pagina, Berlusconi al malia Sartori, Umberto Scapagnini, Vittorio Sgarbi, Guido Viceconte,
vertice europeo di Essen Stefano Zappalà.
Il polìtico

i«vitto ria lia immagina


un continente u-

in Europa iiito, forte, poli-


ticamente coeso.
Per Berlusconi
la moneta uni-
ca, l'Euro, non
< conomia, dimezzare la disoccupazione. basta, non può
Nella sua battaglia per l'Europa, Silvio bastare.
Berlusconi lancia un progetto politico Il sogno, l'obiet-
"alto", di portata storica. tivo è un conti-
In contrapposizione ai risultati falli- nente che "deve
mentari della sinistra: "Nei primi cinque confrontarsi con il
mesi del 1999 la sinistra europea ha fatto per- resto del mondo,
dere all'Euro più del 10 per cento sul dolla- anche con gli Sta-
ro e, sempre grazie alla sinistra, la crescita ti Uniti d'America, come un'unica entità. getto politico, un 'Europa che pensi alla si-
dell'economia continentale è stata la metà di Un'Europa che possa percorrere la strada curezza dei suoi cittadini integrando le pro-
quella degli USA". Il leader di Forza Ita- dell'integrazione per diventare un forte sog- prie difese, i propri eserciti, un'Europa che,

LA GRANDE
110 MOBILITAZIONE
In occasione delle
elezioni europee tutta la
struttura di Fòrza Italia
sm obilita comrisultati •
entusiasmanti
'Andremo in Europa,
a Strasburgo
con una squadra che
avrà come primo
impegno
la difesa degli
interessi dell'Italia"

dopo aver garantito la sicurezza ai cittadi-


ni europei, possa intervenire anche fu ori
GLI AMICI EUROPEI
dai suoi confini, in difesa dei diritti fonda-
Silvio Berlusconi^Wlargareth Thatcher.
La “ Lady di ferrar e da sempre uno mentali dell'uomo
dei punti di riferimento del Presidente. Su questi punti program m atici il 13
Sopra, a colloquio con giugno 1999 gli italiani si sono ritrovati
il primo ministro spagnolo Aznar e hanno dato fiducia a Silvio Berlusconi
e a Forza Italia.
I
I
Prim avera 2 0 0 0 , una grande nave

tocca dieci porti. È A zzurra,

l'audiforium galleggiante di Silvio.

Da Genova a N apoli, da Catania a

* **
Venezia sui mari d'Italia sventola la
ì *T*:èt#:
m r*
bandiera di Forza Italia
Il politico

Azzurra, ia nave
delia libertà
rentuno m arzo 2000. Genova.

T Sotto una pioggia battente, mi-


gliaia di persone fanno la fila per
imbarcarsi sulla grande nave attraccata
al porto. E Azzurra, un gigantesco tra-
ghetto della Grimaldi Lines la cui stiva
"La libertà
viene trasformata in un vasto audito-
rium capace di ospitare 5mila persone.
è la nostra filosofia,
Per aprire la campagna elettorale delle
Regionali - una cam pagna difficile
la nostra fede,
quanto aspra - Silvio Berlusconi Ira vo- la nostra religione,
luto circumnavigare la penisola e toc-
care dieci porti, dieci regioni. Ancora u- la nostra bandiera"
na sfida. L'ennesima.
Non a caso il Presidente ha voluto i-
naugurare la crociera elettorale proprio
nel porto di Genova, una delle roccaforti

114
A NAPOLI
Berlusconi saluta gli
azzurri partenopei.
Nella foto grande,
un momento della
navigazione

del comuniSmo italiano e non a caso Ber-


lusconi, più die parlare della campagna
elettorale, parla della libertà, il bene più
grande da cui derivano tutti gli altri be-
ni. "La libertà - spiega - è l'essenza del-
l'uomo, l'essenza della sua intelligenza e del
suo cuore; della sua capacità di amare e di
creare". "La libertà è come una corda tesa
che non si spezza d'un colpo ma si allenta,
si sfilaccia, si infeltrisce e diventa infine li-
bertà minore, libertà condizionata, libertà li-
mitata, libertà che non c'è più."
Parla soprattutto ai giovani con l'inten-
to "di farli innamorare di più, in maniera
"La lib e rtà è l’essenza deH 'nnm n
l’essenza della sua in te llig e n za
e del suo cuore, della sua capaci
di a m a re e dì c re a re ”
più profonda e consapevole, di un bene la cui lizzato. Anche l'altro totalitarismo, il nazi-
importanza si coglie appieno soltanto quan- "Noi concepiamo la smo, ha affascinato molti giovani perché ha
do lo si perde. Come succede per l'aria, la sa- saputo vellicare gli istinti più bassi, gli istinti
lute, la pace. politica come una più belluini e feroci, la volontà di dominio
Le due terribili ideologie che hanno insan- sugli altri, il delirio di onnipotenza.
guinato il secolo scorso hanno saputo affa- guerra contro la Il liberalismo, la nostrafilosofia; la nostra re-
scinare i giovani. Il comuniSmo, che si è pre- ligione della libertà non ha un appeal così
sentato come il bene assoluto, come una gran-
povertà, una guerra immediato, così forte, altrettanto penetran-
de utopia, la Gerusalemme celeste traspor-
tata in terra. Ma poi si è rivelato essere l'im-
contro le tasse ingiuste, te nelle giovani menti. Per questo io sono
qui, per accrescere il vostro amore, la vostra
presa più criminale e disumana della storia una guerra contro la passione per la libertà. Voglio farv i inna-
dell'uomo. Eppure ha affascinato milioni morare della libertà". E ancora: "La libertà
di giovani e, ancora oggi, una certa cultura criminalità" è la possibilità di utilizzare "liberamente" le
lo considera come "un bene" che non si è rea- nostre conoscenze, le nostre risorse, i beni ►
II politico

Azzurra, mnave
della libertà
4 che legittimamente possediamo con l'unico
limite di non ledere i diritti degli altri".
"È il primo diritto che ci appartiene come
persone, come uomini e donne; per diritto
naturale. Non è graziosamente concesso dal-
lo Stato, anzi è ad esso anteriore, viene pri-
ma dello Stato che ha come principale com-
pito proprio quello di garantirci l'esercizio
della libertà".
Il secondo scalo è altrettanto significati-
vo. Livorno è la città rossa per eccellen-
za, qui è nato nel 1921 il Pei.
Anche a Livorno, cuore della Toscana
rossa, migliaia di persone vengono ad
ascoltare Berlusconi. Quel giorno il lea-
der di Forza Italia, assieme a Marcello
Pera, Gaetano Pecorella e Sandro Bon-
116 di, discute di giustizia e "giusto proces-
so". Domenica 2 aprile una Napoli en-
tusiasta accoglie Azzurra: una flotta di
imbarcazioni attende nel Golfo la gran-
de nave e nel cielo gli aerei "d ella li-
bertà" salutano rammiraglia di Forza I-
talia. Davanti al calore dei partenopei
Berlusconi si emoziona: "È uno spetta-
colo toccante. Continueremo la nostra cro-
ciera-crociata perla libertà, con nel cuore il
ricordo di una giornata davvero indimen-

ticabile". Stesso calore a Catania, a Reg-


gio Calabria e a Bari. Le genti del Sud
festeggiano e acclam ano Berlusconi
con spettacoli folcloristici, bande m u-
sicali e tanta amicizia.
Nei porti di Bari, Pescara, Ancona, Ri-
m ini, Venezia, decine di m igliaia di
persone attendono l'arrivo di Azzur-
ra. Sono quasi centomila le persone die
si succedono nel grande auditorium
della nave. È un successo m ediatico
senza precedenti. I sessanta giornali-
sti ospitati a bordo riem piono quoti-
diani e televisioni con i resoconti gior-
SULLA PLANCIA
Sopra: il Presidente con la madre, Rosella.
A sinistra, Berlusconi con la banda musicale
di Forza Italia. In basso nella pagina sinistra,
rimmenso auditorium allestito airinterno
della nave. In basso, in questa
pagina, Azzurra durante la navigazione

nalieri dei discorsi e delle conferenze


stam pa del Presidente. Nella città di
San Marco decine di imbarcazioni ac-
compagnano in corteo Azzurra lungo
il Canal Grande mentre una folla di ve-
neziani applaude dalla riva. Berlusco-
ni ricorda la scadenza delle elezioni re-
ÉXCUtCM
gionali del 16 aprile: "una scelta di cam-
■■ imiiimn ranni tB^nann «« po fra la certezza della libertà e il forte ri-
rv'fuiu
schio di un regime".
GRIMALDI LINES
Un augurio e una speranza che pochi
giorni più tardi si sarebbero realizzati
pienam ente, con una nuova ed am -
plissima vittoria.
Il politico

iovitto ria
di prim avera
edici aprile 2000. L'Italia cambia

S volto. Le votazioni per l'elezio-


ne diretta dei presidenti e dei con-
sigli delle 15 Regioni a statuto ordinario
consacrano la vittoria della Casa delle
Libertà che conquista il Piemonte, la
Lombardia, il Veneto, la Liguria, l'A -
bruzzo, il Lazio, la Puglia e la Calabria,
che si aggiungono così alla Sardegna
e al Friuli-Venezia-Giulia. I numeri so-
no chiari. Per la sinistra si tratta di u-
na sconfitta bruciante. Il giorno se-
guente M assimo D 'A lem a è costretto
a rassegnare le dimissioni.
Ma, nonostante l'indiscutibile verdet-
118 to popolare, la maggioranza delegitti-
mata dal voto rifiuta di tornare alle ur-
ne e sottoporsi al vaglio delle elezioni.
Pur di restare al potere la sinistra for-
ma un nuovo governo designando co-
me presidente del Consiglio Giuliano
A m ato, che non si era neppure pre-
sentato come candidato al giudizio de-
gli elettori.
11 m ancato raggiungim ento del quo-
rum nei referendum del 21 maggio, se-
gna un'ulteriore grave sconfitta della
sinistra. Intanto l'elezione dei "gover-
natori" regionali dà un forte impulso inazione professionale, ma anche la politica
alle richieste di autonom ia e di fede- "In un Paese come il fiscale nel senso che il prelievo e la spesa deb-
ralism o e il 26 luglio, in Sicilia, una bono essere vicini ai cittadini, laddove si pro-
giunta di centrodestra sostituisce quel-
nostro è necessario ducono le risorse. Una parte del gettito f i -
la di centrosinistra.
anche un federalismo scale deve essere attribuita allo Stato cen-
Il successo della primavera 2000 è an-
che e soprattutto la vittoria di Silvio Ber-
lusconi e della sua leadership. Per il lea-
,
solidale che sviluppi
trale per l'assolvimento dei suoi compiti ir-
rinunciabili e a un fondo di solidarietà da as-
segnare alle regioni econom icamente più
der di Forza Italia è, infatti, tempo "di coordinamenti e svantaggiate.-
assegnare allo Stato centrale le materie che Il resto deve essere amministrato dalle Re-
gli competono (la politica estera, la difesa,, la sinergie reciproche gioni che lo producono e sottoposto al con-
giustizia, le grandi infrastrutture naziona- trollo ravvicinato da parte dei cittadini. Toc-
li, fru tto di una programmazione centra- tra tutte le ca a loro il giudizio sulla corrispondenza fra
le), mentre alle nuove autonomie regionali le risorse messe a disposizione delle ammi-
saranno assegnate la sanità, la scuola, lafor-
Regioni italiane" nistrazioni e i servizi forniti ai cittadini".
L'ITALIA CHE CAMBIA
A sinistra, un momento della
spettacolare campagna elettorale della
primavera 2000. Sotto, un incontro tra
Berlusconi e il Presidente Ciampi.

r |
pnlhl y

Ma, e Berlusconi lo sa bene, le regiona- do sarà Presidente del Consiglio pro-


li segnano anche l'inizio della lunga
"I quattro punti porrà "al Parlamento un disegno di legge
campagna elettorale per il rinnovo del cardinali del nostro che, una volta varato, diventerà la norma a
Parlamento, una scadenza che allarma cui mi atterrò scrupolosamente. Ma mi si
la sinistra e i suoi alleati. Non a caso, pro- liberismo: la libertà, consenta di aggiungere che gli italiani nel-
prio dopo la vittoria di primavera rico- la loro grande maggioranza mi votano per-
mincia la campagna contro il leader di l'economia sociale ché sono convinti che l'ultimo pensiero di
Forza Italia. Come e più che in passa- Berlusconi sarà quello di approfittare della
to, vengono mobilitati tutti gli strumenti, di mercato, i diritti carica di Presidente del Consiglio, una po-
tutti i mezzi per attaccare, demonizza- sizione esposta a tutti i controlli possibili e
re e criminalizzare il fondatore di Forza
individuali, immaginabili. Gli italiani pensano, vice-
Italia che, ancora una volta, risponde versa, che altri possano essere tentati di fa -
con ferma determinazione. Con i fatti,
il principio vorire gli a m id o gli amici degli amici, ma
contro le parole vuote. Sul conflitto d'in- di sussidiarietà" sono sicuri che io non potrò mai essere né
teressi, Berlusconi sottolinea che quan- tentato né comprato da nessuno".
ivalori
della libertà

DEMOCRA
n una d elle sue prim e interviste
politiche Silvio Berlusconi dichiarò
seccam ente: "Io sono, com e diceva
Raymond Aron, un anticomunista senza
complessi". E, dunque, senza timori, sen-
za reverenze, senza mediazione. E in
un'altra più recente: "L'anticomunismo
è un dovere morale della memoria". Dal ri-
fiuto netto del
to ta lita rism o SILVIO BERLUSCONI
marxista, dalla
denuncia sen-
za rem ore de-
gli errori e de-
gli orrori del
120 com uniSm o -
il "d io che ha
fa llito " -il lea-
der di Forza I-
talia Ira poi svi-
luppato una
IS C O R S I
precisa filoso- P ER LA
fia della libertà.
Per Berlusconi, D EM O CRAZI
infatti, "la li-
MO.NDUXm
bertà itone qual-
cosa di generico, è la libertà individuale, la
libertà di ogni individuo, di tutti gli indi-
vidui. La libertà non è mai conquistata una
volta per tutte.
La si conquista giorno per giorno combat-
tendo coloro che vogliono lim itarla nelle
scuole, nello sport, nel lavoro, nella attività
Q uesto è lo STATO LIBERALE
politica, nei rapporti con lo Stato. Il prez-
L o S ta to n o n è q u a lc h e co sa d i su p erio re, è se m p lic e m e n te u n 'a s s o c ia -
zo della libertà è l'eterna vigilanza. Difen-
z io n e tra persone. N o i d ecid ia m o , p e r v iv e re m e g lio , d i d a rci d elle regole
dere la libertà, sempre e dovunque, è la mis-
sione più alta, più nobile, più entusia- co n d iv ise, d i dare v ita a u n a c o n v e n zio n e che è lo S ta to .
smante". Al tempo stesso non vi è alcun L e p erso n e q u in d i ven g o n o p rim a d ello S ta to ; la so cietà civile, i l ra p p o rto
alibi per l'egoism o e lo sfruttamento. che c 'è fra tu tti n o i, v ie n e p rim a d ello S ta to e a d esso n o i a ffid ia m o il com -
Anzi. "Per noi la migliore società è quella p ito p rim o d i difeìidere i n o str i d iritti, d i g a ra n tire a t u tti e a ciascuno l'e-
dove vi è il maggior benessere possibile per se rc izio d ei n o s tr i d ir itti. P er q u e sto c'è lo S ta to e t u t t i coloro che lo im -
il maggior numero di persone. p e rso n a n o , che n e so n o l'in c a rn a zio n e , t u t t i g li u o m in i d e llo S ta to s o -
Nessuna produzione di ricchezza può esi-
I
sfere se la libertà individuale non viene ri-
spettata". Perciò è necessario battersi
per "un'economia sociale di mercato non
distorta dai privilegi, un'economia che cor-
risponda ai valori fondam entali dell'etica
laica e cristiana e che promuova la prospe-
ritàgenerale".
Ecco perché è indispensabile avere "la
consapevolezza che bisogna prima creare
ricchezza per poterla poi distribuire ai me-
no fortunati, a coloro che per molti moti-
vi non sono stati toccati dalla diffusione
del benessere.
Questo è quello che noi abbiam o sempre
messo in pratica e che portiamo nel cuore".
Su questi principi Silvio Berlusconi ha
incardinato il suo impegno politico e
sociale. Lo conferm ano, una volta di
più, i suoi libri "L'Italia che ho in men-
te" e "D iscorsi per la dem ocrazia" , e-
diti da Mondadori.
Il prim o è una selezione dei tanti di-
scorsi a braccio pronunciati da Berlu- 121
sconi in questi anni di lotta politica e
offre uno spaccato unico della storia
di Forza Italia; si va dal primo discor-
so del febbraio 1994 alla commemora-
zione del decennale della caduta del
muro di Berlino, dall'apertura del pri-
mo Congresso Nazionale di Forza Ita-
lia all'intervento alla prima assemblea
nazionale di Azzurro Donna e ai di-
scorsi in occasione del Tax day e del
Security day.
I "D iscorsi p er la D em ocrazia" sono
invece una raccolta dei più significati-
vi interventi parlamentari di Silvio Ber-
lusconi che testimoniano la coerenza
no, co m e ta li, n o s tr i d ip e n d e n ti, so n o a l s e r v iz io d e i c itta d in i
della sua azione politica e la sua fede
N o n p o s s ia m o a c c e tta re che lo S ta to v o g lia c o n tr o lla r e t u t t o e t u t t i ,
nella democrazia fondata sul rispetto
che v o g lia in v a d e re la n o s tr a v ita , che p re te n d a d i reg o la m en ta re tu tte
della volontà degli elettori e sul dirit-
le n o stre a ttiv ità , che p re te n d a d i im p o rc i sem p re p iù ta sse , sem p re p iù to dei cittadini di vedersi fedelmente
regole, sem p re p iù d iv ie ti! V o g lia m o essere c itta d in i, n o n s u d d iti rappresentati in Parlam ento dai loro
Q u in d i s ia m o d i fr o n te a d u e teo rie d i base, a d u e filo s o fie , a d u e conce- eletti. "Per la semplicità del linguaggio e
z io n i c o m p le ta m e n te o p p o ste, in c o n c ilia b ili tra loro, e che sp ieg a n o per- la incalzante forza espressiva, questi di-
ché i p r o ta g o n is ti d ella sin istra , che h a n n o c a m b ia to s im b o li e n o m e m a scorsi rappresen tano incontestabilmente-
so n o sem p re g li ste ssi, c o n tin u a ttp co n coerenza a v o le r d o m in a re la s o - scrive l'editorialista della Mondadori - li-
c ie tà , a d a ve re u n a m e n ta lità s ta ta lis ta , d ir ig is ta , g iu s tiz ia lis ta . N o n no degli esem pi più alti e più nobili di o-
p o sso n o e n o n v o g lio tio cam biare. ratoria parlamentare nella storia della Re-
pubblica".
politico
La modernizzazione dello Stato, l'Italia "on line",

le riforme istituzionali, la rivisitazione dei codi-

ci, le grandi opere, il piano per il Sud, la rivolu-

zione fiscale, il rilancio del sistem a scolastico e

della ricérca scientifica. Ecco l'Italia nuova, il pro-

getto della C asa delle Libertà, l'Italia del 2 0 1 0 .


li politico

Le cinque grandi
“missioni"
per cambiare l'Italia
Riorganizzazione dal profondo di tutti gli appa-
1 rati dello Stato per un nuovo modello di Stato
informatizzato e digitalizzato ed estensione della u-

la Pubblica Amministrazione alla scuola, all'univer-


sità, alle imprese, a tutti i cittadini entro il 2005.

Riforma dell'architettura istituzionale dello Sta-


2 to: elezione diretta del Capo dello Stato, dimez-
zamento del numero dei parlamentari, devoluzio-
ne alle Regioni della responsabilità per la scuola,
per la sanità e per la difesa dei cittadini dalla cri-
minalità urbana.

Rivisitazione del complesso delle leggi e dei Co-


3 dici per giungere alla formazione di Testi uni-
ci e di un nuovo Codice delle norme fiscali con l'a-
brogazione di migliaia di leggi.

Realizzazione del nostro "Piano per le grandi


4 opere" indispensabili per il nostro Paese: stra-
de, autostrade, ferrovie, ponti, porti, m etropolita-
ne, reti idriche. Difesa del territorio per resistere al-
le calamità naturali e valorizzazione del nostro gran-
de patrimonio ambientale e artistico.

Attuazione del nostro "Piano per il Sud", chia-


5 ve di volta dello sviluppo nazionale: lotta al-
la crim inalità, nuove infrastrutture, incentivazio-
ne del turism o e dell'agricoltura, m eno burocra-
zia, convenienza fiscale per gli im prenditori ad W
investire nel M eridione.
Le cinque "strategie Vf

per migliorare
la vita degli italiani
Attuazione della nostra ricetta per il benessere:
1 meno tasse sulle famiglie, sul lavoro e sulle im-
prese, meno burocrazia, meno divieti, meno sper-
peri di denaro pubblico, per avere più sviluppo e più
lavoro, più risorse da investire per il bene di tutti.

Attuazione di una nuova politica sociale per aiu-


2 tare chi è rimasto indietro e per aiutare chi aiuta
gli altri: aumento ad 1 milione delle pensioni mini-
me, nessuna imposta sulle famiglie con redditi infe-
riori a 20-22 milioni, "buono scuola" e "buono salu- 125
te", meno vincoli e più incentivi per il volontariato.

Attuazione del nostro "Progetto per la preven-


3 zione dei re a ti" con la riorgan izzazion e del-
l'in tero apparato della sicurezza per proteggere
davvero i cittadini: controllo del territorio, forze
dell'ordine m eglio equipaggiate e m eglio pagate,
rapidità dei processi, certezza della pena, control-
lo dell'im m igrazione clandestina.

Attuazione del nostro "Piano per la scuola, per


4 la alfabetizzazione digitale e per la ricerca scien-
tifica", le vere ricchezze del nostro futuro: sospen-
sione della riform a dei cicli scolastici, le tre "I", In-
glese, Internet, Im presa, più investim enti e meno
vincoli per la ricerca.

5 Difesa dell'am biente e della salute dei cittadi-


ni con controlli più efficaci e rigorosi su aria,
acqua e alim enti.
■■■■■■MB
Lettera agli italiani
Cara amica, caro amico,
l'appuntamento elettorale del 13 maggio sarà un appuntamento con la
Storia, una scelta decisiva per cambiare l'Italia e garantire la nostra li-
bertà, la nostra sicurezza, il nostro benessere.
Viviamo nel 2000 ma la nostra amministrazione pubblica è rimasta quel-
la di un secolo fa. Tutti gli apparati dello Stato sono antiquati, obsoleti,
costosissimi ed inefficienti. La macchina politico-burocratica rallenta lo
sviluppo dell'economia e crea difficoltà di ogni genere ai cittadini e alle
imprese. Noi stiamo lavorando da tempo con le più importanti aziende
internazionali di consulenza organizzativa ad un nuovo modello di Sta-
to, completamente informatizzato e digitalizzato, a cui i cittadini pos-
sano rivolgersi "on line" da casa o dall'ufficio pei' ottenere tutti quei ser-
vizi, ne abbiamo contati più di cento, che la pubblica amministrazione
del futuro dovrà essere in grado di fornire.
'è poi da ammodernare l'architettura istituzionale dello Stato con
l'elezioné diretta, da parte dei cittadini, del Presidente della Re-
pubblica, con il dim ezzam ento del num ero dei parlam entari e l'attri-
buzione ai governi locali, più vicini alla gente, delle responsabilità in
materia di istruzione, di form azione e di sanità.

D
obbiam o m ettere m ano al com plesso delle leggi. Oggi in Italia
esiste un num ero incalcolabile di leggi che non garantisce cer-
tezza del diritto e serenità a chi vuole operare nel pieno rispetto delle re-
gole. Si tratta di rivisitare il codice civile, il codice penale, i codici delle
procedure, si tratta di abrogare m olte leggi, di riunire le norm ative
delle varie m aterie in testi unici e di dare vita a un nuovo Codice fisca-
le abrogando le attuali più di tremila leggi fiscali. È un immane lavoro
a cui chiameremo i migliori fr a i nostri giuristi.

C
i sono da m ettere finalm ente in cantiere le grandi opere. L'Italia
ha accumulato un grave ritardo nelle infrastrutture rispetto agli
altri Paesi europei: il nostro sistema autostradale è da completarsi in più
punti, i collegamenti ferroviari internazionali sono rimasti progetti sul-
la carta, devono essere realizzate o completate le metropolitane nelleprin-
cipali città, è necessario intervenire sulle reti idriche del Sud e realizza-
re un grande piano di opere per resistere alle calamità naturali con la mes-
sa a regime degli alvei del Po, dell'Arno, del Tevere e dei sistemi torren-
tizi di molte regioni.
l Sud infine è la nostra grande opportunità, il tesoro nascosto che
IN IM P EG N O C O N C R E T O : J dobbiamo saper valorizzare per fa r ripartire lo sviluppo dell'intero Pae-
se. Il "Piano per il decollo del Sud" è un punto fondam entale del nostro
progetto per l'Italia.

P
er quanto riguarda il program m a economico, la nostra "Ricetta
per l'equità fiscale, per il benessere, per il lavoro e per la solidarietà"
si sostanzia dei principi dell'economia sociale di mercato che è parte fon -
dam entale del nuovo program m a del Partito Popolare Europeo. I no-
stri obiettivi fondam entali sono la guerra alla povertà, alla disoccupa-
zione, alle tasse ingiuste, alla burocrazia eccessiva, alla criminalità. Il pri-
mo dei traguardi che ci prefiggiamo è quello di fa r entrare nell'area del
UN IM P E G N O P R E C IS O : benessere i sette milioni e mezzo di nostri concittadini che vivono nel-
l'indigenza. Per realizzare questo obiettivo è necessario dare un forte im-
pulso all'economia per creare nuovi posti di lavoro e attuare una nuo-
va, forte politica sociale. La ricchezza delle nazioni è data dal numero dei
cittadini che lavorano e dal livello qualitativo della loro attività. Se vo-
gliamo un'Italia prospera e competitiva nel mondo della "Nezv Economi/"
dobbiamo investire nella cultura, nella formazione, nell'istruzione.

O
uesta è la m issione che ci assegniamo per l'Italia. Per l'Italia del
2010, per l'Italia del nuovo millennio. Non è un progetto di cen-
tro, di sinistra o di destra: è sem plicem ente ciò che è indispensabile e
urgente fare per il bene dell'Italia e di tutti gli italiani se vogliamo fa r cre-
scere il nostro benessere, la nostra sicurezza, la nostra libertà.
V

E una grande sfida, un compito tanto esaltante quanto difficile ma vale


la pena di provarci. Per queste ragioni l'appuntamento elettorale che ci
attende sarà fondam entale: sarà davvero una scelta di campo, la scelta
decisiva da cui dipenderà il nostro futuro.

S
ono sicuro che l'Italia che ho in m ente io sia com e quella che hai
in m ente tu: un Paese nel quale nessuno debba sentirsi un cit-
tadino di serie B, un Paese dove nessuno debba sentirsi abbandonato
nella m alattia e nella povertà, un Paese dove tutti possano sentire lo
Stato e le sue istituzioni com e la propria casa e non com e un nem ico
in agguato, un Paese dove nessuno debba sentirsi a rischio solo per-
ché sono al governo i suoi avversari, un Paese dove tutti abbiano la
possibilità di istruirsi, di realizzarsi, di dare il meglio di sé, un Paese
libero, prospero e giusto dove p er tutti sia possibile tenere aperta la
porta alla speranza.
Con i più cordiali auguri A , / k )
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Milano, aprile 2001

Egregio Signor

Egregio Signor

i Club Forza Italia sono onorati di inviarLe questo numero


di Linea Azzurra, dedicato a Silvio Berlusconi.

Desideriamo far conoscere meglio anche a Lei e ai Suoi


amici non solo i progetti che il nostro Presidente intende realizzare
per cambiare l’Italia, ma anche gli aspetti meno conosciuti della
sua vita, i suoi ideali e i suoi valori, il suo modo di lavorare,
l’impegno e l’entusiasmo che gli hanno consentito di raggiungere
sempre grandi obiettivi.

L’entusiasmo del presidente Berlusconi ha contagiato anche


noi e ci ha convinti a scendere in campo, ad impegnarci nella
vita pubblica, a mettere a disposizione le nostre capacità e le
nostre competenze professionali per evitare un futuro soffocante
e illiberale e per garantire invece a tutti gli italiani un futuro
di libertà, di prosperità e di giustizia.
Così è nata ed è cresciuta Forza Italia, che ora è il più
\

grande movimento politico italiano. E un partito diverso dagli


altri, è il partito della gente di buon senso e di buona volontà,
il partito degli italiani che portano nel cuore un grande amore
per gli altri e per il proprio Paese, il partito degli italiani che
vogliono risolvere i problemi, che vogliono passare dall’Italia
delle parole all’Italia del “fare”.
Queste pagine Le faranno conoscere più da vicino una
persona che in ogni sua attività ha saputo sempre cogliere il
nuovo ed ha avuto il coraggio e la capacità di realizzarlo,
resistendo con straordinaria tenacia ad una serie incredibile di
calunnie e di attacchi personali.

Siamo certi che dalla lettura di queste pagine Lei saprà


trarre le motivazioni per contribuire, insieme a noi, a costruire
un Paese migliore, un Paese libero, prospero e giusto dove,
come dice Silvio Berlusconi, “tutti abbiano la possibilità di dare
il meglio di sé, di realizzarsi, dove per tutti sia possibile tenere
aperta la porta alla speranza”.

Il prossimo 13 maggio ci attende un appuntamento con la


Storia. Dovremo fare una scelta di campo, la scelta decisiva.

Il nostro auspicio è che anche Lei scelga, insieme a noi,


l’Italia della giustizia, della modernità, del benessere e della libertà.
Con i più cordiali saluti e i più vivi auguri

IOn. Guido Possa


Presidente Club Forza Italia

” I Suoi dati sono trattati elettronicam ente da Forza Italia. Via D ell'U m iltà. 3 6 - 0 0 1 8 7 Rom a - Titolare del trattamento - per fmalità di propaganda elettorale.
R e s p o n s a b i l e del t r a t t a m e n t o è Cernii I n t e r a c t i v e M e d i a S . p . A . - Via T o sc a n a 9 - 10099 San M auro T orin ese (T O ).
Ai sensi delibati. 13. legge 675/1996 Lei potrà esercitarci relativi diritti fra cui consultare, modificare e cancellarci Suoi dati scrivendo a: Forza Italia- C.P. 1 2 2 2 - 1 0 1 9 9 Torino”.

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