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LO SPETTATORE E L’OPERA D’ARTE:

COMUNICAZIONE E INTERAZIONE
L’opera d’arte comunica

 Quando ci poniamo davanti ad un’opera


d’arte riceviamo inconsapevolmente o
consapevolmente dei messaggi. Ogni
immagine ha delle funzioni comunicative
che vengono percepite dallo spettatore.
Nel momento in cui quest’ultimo
comprende il significato dell’immagine si
pone in contatto con essa.
LE FUNZIONI
DELL’IMMAGINE

FUNZIONE FUNZIONE
FUNZIONE FUNZIONE SPAZIALE
ESPRESSIVA
ESTETICA NARRATIVA
Lo spettatore, con
Lo spettatore è colpito
Lo spettatore è affascinato alcuni elementi
dagli stati d’animo Lo spettatore è coinvolto
dall’aspetto piacevole compositivi, vive all’interno
della scena rappresentata. dall’opera d’arte
del messaggio suscitandone dello spazio della scena
L’opera d’arte con per la storia che essa
ammirazione. rappresentata nel
questa funzione coinvolge rappresenta.
dipinto
emotivamente lo spettatore
LA FUNZIONE EMOTIVA DELL’IMMAGINE:

LO SPETTATORE DEVE EMOZIONARSI

L’INTERAZIONE TRA UOMO-OPERA


D’ARTE PUO’ VERIFICARSI NEL
MOMENTO IN CUI L’IMMAGINE
SUSCITA EMOZIONI NELLO
SPETTATORE. IN QUESTO DIPINTO
DEL PITTORE CARAVAGGIO DOVE
VIENE RAPRPESENTATA LA SCENA
DI GIUDITTA E OLOFERNE (1599) I
SENTIMENTI CHE POSSONO
EMERGERE SONO DI DISGUSTO,
REPULSIONE, PAURA. IL SENSO
DRAMMATICO DEL MOMENTO
VIENE PERCEPITO NELLO STESSO
MODO DALLO SPETTATORE CHE SI
SENTE COINVOLTO NELLA SCENA.
SI STABILISCE ATTRAVERSO
L’EMOTIVITA’ UN CONTATTO TRA
OPRTA D’ARTE E SPETTATORE.
LA FUNZIONE SPAZIALE DELL’IMMAGINE:

LO SPETTATORE ENTRA NELLA SCENA

Un altro esempio di contatto tra


spettatore e opera d’arte è
rappresentato nell’Annunciata di
Palermo, dipinto di Antonello da
Messina nel 1476. In questa
immagine la Vergine Maria è colta
nel momento dell’arrivo dell’angelo
Gabriele il quale dovrà annunciargli
che sarà la madre del figlio di Dio.
Nella scena non vediamo l’angelo
ma lei si rivolge allo spettatore
alzando la mano quasi ad
allontanarci da lei. In quest’opera la
scena ha la sua piena conclusione
quando lo spettatore ponendosi
davanti al dipinto assume il ruolo
dell’arcangelo Gabriele.
LA FUNZIONE SPAZIALE DELL’IMMAGINE:

LO SPETTATORE ENTRA NELLA SCENA


Las Meninas (Le damigelle d'onore) è
un dipinto a olio su tela realizzato nel 1656
dal pittore Diego Velázquez. In
quest'opera è dipinta l'Infanta Margarita, la
figlia maggiore della nuova regina,
circondata dalle sue dame di corte ed il
pittore rappresentato mentre dipinge il re
Filippo IV e sua moglie Marianna che lo
spettatore può vedere solo nello specchio
in fondo alla stanza. Il pittore sta infatti
realizzando il ritratto dei due regnanti
spagnoli ma sembra che il lavoro sia stato
interrotto dalla presenza di qualcuno che
potremmo essere noi nel momento in cui
ci posizioniamo davanti l’opera. I volti dei
personaggi rappresentati sono tutti rivolti
verso questa nuova presenza (lo
spettatore) che idealmente si troverebbe
nello stesso spazio occupato dai due
regnanti in posa. Il contatto tra spettatore
e ompera d’arte si crea ancora una volta
con la presenza fisica dello spettatore nel
momento in cui osserva la scena
divenendo “parte integrante” dell’opera .
La partecipazione attiva dello
spettatore: la performance
 La performance art, resa in italiano come performance
d'arte o performance d'artista, è un'azione artistica,
generalmente presentata ad un pubblico, che spesso
investe aspetti di interdisciplinarità e che pone allo
spettatore un MOMENTO DI RIFLESSIONE su questioni
politiche o sociali. Un'azione performativa coinvolge
generalmente uno o più dei quattro elementi base: il
tempo, lo spazio, Il corpo del performer e il pubblico che
diventa un componente attivo per la riuscita dell’azione
artistica.

 Le prime performance art possono essere identificate negli


anni sessanta, con il lavoro di artisti come Allan Kaprow,
che coniò il termine happening.
La partecipazione attiva dello
spettatore: The artist is present

Marina Abramovic: The artist is present


Una famosa performer è Marina Abramovic, un'artista serba residente negli Stati Uniti d'America e attiva fin dagli anni
sessanta del XX secolo. Per tre mesi, ogni giorno, l’artista si è seduta quasi immobile per 7 ore guardando gli occhi di
chi, di fronte a lei, volesse mettersi in gioco: The Artist is present. La performance, tenutasi al MOMA di New York, è un
fluire continuo di emozioni tra due persone. Il pubblico poteva liberamente sedersi di fronte a lei vestendo un ruolo
fondamentale per una riflessione sull’INCOMUNICABILITA’, LA REPRESSIONE DELLE EMOZIONI E IL SILENZIO. Tra le
sequenze più intense la partecipazione inaspettata di Ulay, suo compagno di vita e di arte per dodici anni che, invitato
alla retrospettiva come ospite d’onore, decide ad insaputa dell’Abramovic di partecipare alla performance: l’artista,
facendo un’eccezione alle rigide regole della performance, allunga le mani fino a toccare quelle dell’ex, mentre dai suoi
occhi scorrono lacrime vere, momento di intensa verità nell’opera. 
Lo spettatore interagisce
con l’opera: l’arte interattiva
 Le installazioni interattive
rappresentano un genere artistico
strettamente intrecciato alla
sperimentazione con le tecnologie
digitali.

La componente partecipativa dello


spettatore si rafforza con l’uso delle
nuove tecnologie, sia hardware che
software che diventano parte
integrante dell’opera concepita
dall’artista con l’intento di rendere lo
spettatore attivamente partecipe
alla sua creazione.

Daniel Rozin è artista nel campo


delle nuove tecnologie applicate
all’interactive digital art capace di
esaltare, con le sue opere, il concetto
di interattività

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