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22/04/22, 19:42 John Heartfield.

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Chi non conosce la verità è uno sciocco,
ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è
un delinquente. Bertolt Brecht
———————–"Piccolo gruppo
compatto, noi camminiamo per una
strada ripida e difficile tenendoci con
forza per mano. Siamo da ogni parte
circondati da nemici e dobbiamo quasi
sempre marciare sotto il fuoco. Ci siamo
uniti, in virtù di una decisione
liberamente presa, allo scopo di
combattere i nostri nemici e di non
sdrucciolare nel vicino pantano, i cui
abitanti, fin dal primo momento, ci
hanno biasimato per aver costituito un
gruppo a parte e preferito la via della
lotta alla via della conciliazione. Ed ecco
che taluni dei nostri si mettono a
gridare: "Andiamo nel pantano!". E, se
si incomincia a confonderli, ribattono:
"Che gente arretrata siete! Non vi
vergognate di negarci la libertà
d’invitarvi a seguire una via migliore?".
Oh, sí, signori, voi siete liberi non
soltanto di invitarci, ma di andare voi
stessi dove volete, anche nel pantano;
del resto pensiamo che il vostro posto è
proprio nel pantano e siamo pronti a
darvi il nostro aiuto per trasportarvi i
vostri penati. Ma lasciate la nostra
mano, non aggrappatevi a noi e non
insozzate la nostra grande parola della
libertà, perché anche noi siamo "liberi"
di andare dove vogliamo, liberi di
combattere non solo contro il pantano,
ma anche contro coloro che si
incamminano verso di esso. " -V.I.Lenin
(Che fare?)

John Heartfield.
Pubblicato il luglio 5, 2012 da paginerosse-drapporosso

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Helmut Herzfeld nasce a Berlino il 19 giugno 1891; è il primo dei quattro figli di Franz Herzfeld, poeta e
scrittore socialista, e Alice Stolzenberg, lavoratrice tessile. Pochi anni dopo i fratelli Herzfeld saranno abbandonati
dai genitori, e verranno allevati dal borgomastro di un villaggio austriaco.

All’età di quattordici anni Helmut lascia la scuola e, qualche anno dopo, inizia la carriera artistica lavorando nello
studio di un pittore locale. Frequenterà prima la Scuola delle Arti Applicate a Monaco di Baviera, poi la Arts and
Crafts di Berlino; nel frattempo trova lavoro come designer in alcune tipografie, realizzando le sue prime
copertine di libri.

Nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale; Wieland Herzfeld, fratello minore di Helmut, engineer.jpg - 24741
è arruolato nell’esercito tedesco e combatte sul Fronte Occidentale; assieme ad alcuni compagni
Bytes disertori tornerà
a Berlino per prepararsi a combattere la guerra attraverso i suoi lavori. Un anno più tardi anche Helmut verrà
arruolato nella fanteria, ma riuscirà pochi anni dopo ad eludere il servizio militare. Tornato a Berlino nel 1917,
Helmut conosce Georg Gross, due anni più giovane e da lui considerato “l’unico artista che conta”, questo incontro
sarà decisivo per gli anni a venire. L’artista berlinese, infatti, è già da tempo impegnato in opere a carattere
politico-sociale. Helmut, riconoscendo nell’impegno politico il principale fine dell’artista, decide di distruggere
tutti i suoi precedenti lavori perché da lui stesso considerati insignificanti per l’epoca che stava vivendo.

Di lì a poco, in segno di risposta al patriottismo tedesco che avrebbe voluto il motto “Dio punisca l’Inghilterra”
come saluto nazionale, Helmut anglicizza il suo nome in John Heartfield. Nonostante il nuovo nome non venga
mai legittimato dalle autorità tedesche, le successive opere saranno conosciute dal grande pubblico proprio con
questo pseudonimo. Anche il fratello Wieland (autore di numerose poesie) cambierà il cognome e in Herzfelde,
mentre l’amico Gross diventerà George Grosz.

Nel 1918, sull’onda delle notizie riguardanti la rivoluzione d’ottobre, i tre si iscrivono all’appena nato Partito
Comunista Tedesco (KPD); da allora e fino alla repressione nazista continueranno incessantemente a produrre
scritti, disegni, poster e altro materiale per il partito.

Dopo aver curato l’aspetto grafico del libro Deutschland, Deutschland, über alles dell’amico Kurt Tucholsky,
Heartfield entra in contatto con la casa editrice che aveva prodotto il libro, e, nel giro di poco tempo, inizia a
lavorare per il periodico propagandistico A-I-Z (acronimo di Arbeiter-Illustrierte-Zeitung : Giornale Illustrato dei
Lavoratori). Questa rivista ebbe un tale successo in Germania, che anche i nazisti crearono il loro A-B-Z (Arbeiter-
Bilder-Zeitung, la cui traduzione, anche in questo caso, corrisponde a Giornale Illustrato dei Lavoratori). Tra il
1929 e il 1938 Heartfield produrrà incessantemente materiale per la rivista.

Nel 1933, poco dopo l’ascesa al cancellierato di Hitler, le SA occupano l’abitazione di Heartfield, il quale è
costretto a fuggire a Praga. Di lì a poco anche A-I-Z dovrà spostare la sua sede nella capitale cecoslovacca; la
propaganda e la repressione nazista limiteranno notevolmente la diffusione del giornale, fino a quando nel 1939
l’occupazione tedesca della Cecoslovacchia costringerà A-I-Z a chiudere.

Nello stesso anno i nazisti chiedono l’estradizione in Germania di Heartfield. Egli trova rifugio a Londra, dove
(nonostante fosse sconosciuto ai più) collabora fin da subito con alcune importanti riviste. Con l’entrata in guerra
dell’Inghilterra, le autorità britanniche iniziano ad essere sospettose di fronte ad alcune forme d’arte,

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specialmente quelle sperimentali di un rifugiato tedesco. Per qualche mese verrà “ospitato” in alcuni campi di
internamento assieme ad alcuni amici rifugiati; avrà poi la fortuna di essere trasferito in ospedale e, dopo poche
settimane, di essere rilasciato.

Nel 1950, dopo venti anni di soggiorno in Inghilterra, torna nella Germania dell’Est, dove viene celebrato e
onorato

Muore a Berlino nel 1968. Mostre retrospettive delle sue opere sono state allestite in molte città europee

John Heartfield
 

Stamps of Germany (DDR) 1971, MiNr 1646.jpg

John Heartfield en un sello.

John Heartfield (9 de junio de 1891 – 26 de abril de 1968) fue artista alemán del período dadaísta,
especializado en el fotomontaje.1

Su nombre real era Helmut Herzfeld. Vivió una infancia poco común (fue abandonado por sus padres) y mostró
desde muy pronto un raro talento artístico. Durante la Primera Guerra Mundial, se vio obligado a alistarse en el
ejército (aunque luego lo abandonó, fingiendo una depresión nerviosa). Fue en este momento cuando, a modo de
protesta, cambió su nombre por el de John Heartfield.

Al finalizar la guerra, Heartfield se unió al grupo Dadá, así como al Partido Comunista. A partir de este momento,
el trabajo del artista alemán tendría una gran carga de denuncia política (fue muy crítico con la República de
Weimar, al igual que su amigo Bertolt Brecht). Cada vez más implicado en el terreno del fotomontaje, trabajó en
revistas ilustradas. Durante 1930 y 1931, viajó por la Unión Soviética.

Cuando el régimen de Hitler se estableció en Alemania, Heartfield huyó a Checoslovaquia. Fue durante el período
de la Segunda Guerra Mundial cuando su trabajo resultó más productivo y más representativo de su personalidad
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como artista. La mayoría del arte de Heartfield es una crítica satírica al Tercer Reich, y en particular a la figura de
Adolf Hitler (una de sus obras más conocidas es “Adolf, el superhombre, traga oro y vomita basura“). Asimismo,
condenó el antisemitismo y la sociedad industrial capitalista. (“El capitalismo les está robando su última pieza de
pan“, “La conquista de las máquinas“).

No volvió a su país natal hasta 1948 (a Leipzig, en la República Democrática Alemana). Desempeñó trabajos de
profesor universitario y fundó su propia editorial. Para entonces, ya estaba gravemente enfermo. Fue durante la
década de los cincuenta, y en Alemania del Este, cuando su obra fue realmente reconocida por el público.

Heartfield continuó en activo durante varios años, viajando regularmente a China (donde rodaría su primera
película, una obra autobiográfica), y comisariando algunas exposiciones propias. Su mano aparece en la portada
del primer disco de la banda System of a Down.

Cabe destacar que su obra influyó, en gran medida, al famoso fotomontador Josep Renau.

Informazioni su paginerosse-drapporosso
...."L’ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo
del socialismo all’inizio in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalistico, preso separatamente...." Lenin -Sulla parola
d’ordine degli Stati Uniti d’Europa-Pubblicato sul Sozial-Demokrat, n. 44, 23 agosto 1915.
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