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SISTEMAZIONE DI UN TRATTODI TORRENTE DI SCAVO MEDIANTE

BRIGLIE DI CONSOLIDAMENTO
1. Descrizione dei dati del problema

Per il dimensionamento della briglia occorre anzitutto conoscere le caratteristiche


geometriche, granulometriche, idrauliche ed idrologiche del corso d’acqua. I dati di cui si
dispone sono:

 Larghezza della sezione trasversale B=30 m ;


 Lunghezza del tronco di torrente L=2 km ;
 Pendenza media del torrente i=0.01 ;
1/ 3
 Scabrezza del fondo k s=30 m /s ;
 Diametro d 90=0.03 m;
 Peso specifico del materiale d’alveo γ s =2600 N / m3 ;
 Portata del corso d’acqua Q=80 m3 / s;
 Peso specifico acqua γ w =9800 N /m3 .

Calcolo della pendenza di compensazione

Si utilizza la teoria di Shields.


¿
L'ultimo tratto della curva di Shields, corrispondente ad alti valori di ℜ , è relativo alla zona
¿
di completa turbolenza, in cui τ cr è indipendente da ℜ . In questa parte del diagramma vale
la relazione:

τ0
θ= =0.056 (1)
( γ s−γ w ) d
Detta τ 0=γ w Ri l’azione di trascinamento della corrente, è possibile stimare la pendenza
cercata come:

( γ s−γ w ) d (2)
i c =0.056
γw R

Dall’ Equazione (2) si evince come la pendenza di compensazione dipenda dal raggio
idraulico R, quello che fa defluire la portata Q in condizioni di moto uniforme.

Nella formula di Gauckler-Strickler :

2 1
Q=k s AR i 3 2 (3)

si inserisce la relazione di ic, dell’equazione (2), e si esplicita R ottenendo:

( √ )
6 /7
Q
R=
( γ s−γ w ) (4)
K s C 0.056 d
γw
dove C è il contorno bagnato.

L’equazione (4) è risolvibile mediante la seguente procedura iterativa:

1. Si fissa C=B+2
2. Si ricavano R mediante l’equazione (4) e il tirante idrico utilizzando la relazione:
BR
h=
B−2 R
3. Si determina C’=B+2h;
4. Se il valore assoluto della differenza tra C-C’ è minore di una tolleranza pari a 0.01
allora abbiamo trovato il valore di C e di R e di conseguenza di ic , altrimenti si itera
sino a rispettare la tolleranza imposta.

C R h C’ toll

Calcolo altezza briglie

Determinata la pendenza di compensazione ic, si ha che il dislivello totale da realizzare


mediante le briglie è pari a :
H=L ( i−ic ) =¿
Per cui stabilito il numero delle briglie n, ciascuna di esse dovrà avere un’altezza del petto
pari a H/n.
In questa scelta si consideri che generalmente una briglia a gravità in calcestruzzo
generalmente non supera in altezza gli 8 m.

Dimensionamento della gaveta

La briglia presenta una luce di efflusso, in posizione centrale, denominata gaveta o


savanella. È realizzata con sezione trasversale trapezia e i lati, denominati scivoli, inclinati
a 45°.
Si assume una larghezza inferiore rispetto alla larghezza della sezione trasversale e pari
a:

Lg =0.8 B=¿ (5)


Il funzionamento idraulico della savanella è quello di uno stramazzo a larga soglia e
pertanto, in una sezione trasversale, si stabilisce l’altezza di stato critico k. L’altezza di
corrente lenta a monte si ricava invece iterativamente a mezzo della relazione (6):
Cq
Q= ( 11 b0 + 4 b1 ) h0 √ 2 g h 0 (6)
15
ove C q=0.385 è il coefficiente di stramazzo a larga soglia; b 0 rappresenta la larghezza Lg
dell’equazione (6) e b 1=b0 +2 hcosα /sinα la larghezza della gaveta in corrispondenza del
tirante idrico h. L’equazione si risolve per tentativi essendo la h0 incognita; dunque si
modifica il suo valore fino a quando l’espressione non restituisce il valore della portata di
riferimento.

2
Ricavato h 0=¿ si ha h 1=K = h 0=¿.
3

L’altezza della gaveta deve essere tale da riuscire a convogliare tutta la portata di
progetto, e viene assunta pari ad h0 più un franco di sicurezza. Il bordo superiore della
gaveta è leggermente sporgente rispetto al muro d’elevazione per poter allontanare dal
paramento di valle e dal blocco di fondazione la zona d’impatto della lama stramazzante
evitando così gli urti del materiale solido trasportato e le azioni distruttive sul blocco
stesso.

Dimensionamento dello spessore del coronamento e della larghezza alla base


Tale determinazione risulta ancora molto incerta e si basa su formule empiriche o su
ipotesi di calcolo non sempre pienamente aderenti alla realtà. Alcuni criteri tengono conto
della resistenza allo scorrimento, altre della stabilità al ribaltamento, ma sempre tenendo
in conto la sola spinta idrostatica. L’elemento che ne rende difficile il dimensionamento è la
sollecitazione cui esso viene sottoposto in seguito agli urti dei massi trascinati dalla
corrente. Kronfellner e Kraus hanno visto che orientativamente la larghezza a base della
briglia può porsi pari a:
b=0.6(H + h)= (7)

da cui lo spessore s del coronamento è pari a :


s=b−θH =¿
Con H altezza della briglia e θ scarpa del paramento di valle assunto pari a 0.2.

Dimensionamento della fondazione


Una valutazione della profondita massima t (m) dello scavo può essere ricavata con la
formula di Schoklitsch (1932):

y 0.2 q0.57 (8)


t=4.75 0.32
−hv =m
d 90

ove y è il dislivello tra i peli liberi a monte e a valle della briglia = H+h-hv, hv il tirante a
valle in moto uniforme pari a, q la portata specifica e d 90 dimensione della maglia del vaglio
che trattiene il 10% in peso del materiale di cui è costituito il fondo del torrente a valle della
briglia espresso nella formula in (mm).
Noto dunque il valore dello scavo prevedibile, si dimensiona l’altezza da dare alla
fondazione, scelta come:
h f =max ( 0.3 ( H + h ) ; t ) = (9)
La larghezza da assegnare alla fondazione dovrà essere maggiore del valore:
(10)
B ≥1.4 h f +b

Infine le sporgenze a monte e valle saranno poste uguali tra loro e pari a:

b m=b v =( B−b
2 )
(11)

hf

Verifiche di stabilità
Il problema statico delle briglie classiche è analogo a quello di un muro a gravità, il cui
stato di equilibrio può indagarsi conoscendo le forze che sollecitano la struttura.

Queste sono: il peso proprio, la spinta sul paramento di monte e le sottopressioni lungo la
linea di contatto calcestruzzo-terreno di fondazione per le varie e possibili condizioni.
Le verifiche di stabilità riguarderanno, essenzialmente, tre condizioni:

 Condizione 1: prima dell’interrimento;


 Condizione 2: dopo l’interrimento – briglia con drenaggi;
 Condizione 3 dopo l’interrimento – briglia senza drenaggi.
Ogni verifica dovrà contenere le seguenti analisi:
 Verifica a scorrimento, in cui il coefficiente di sicurezza, dato dal rapporto fra le
forze verticali e le forze orizzontali, FS>1.3;
 Verifica a ribaltamento, in cui il coefficiente di sicurezza, dato dal rapporto fra
momenti ribaltanti e momenti stabilizzanti, FS>1.5;
 Verifica a schiacciamento, in cui le tensioni sul terreno dovranno essere
preferibilmente negative (compressione), e limitate a 2 kg/cm 2;
 Verifica al sifonamento (solo prima dell’interrimento che rappresenta il caso più
gravoso).

Il terreno che, con il defluire di piene e morbide si ferma a tergo della briglia, è
caratterizzato da:
 angolo di attrito φ=35 °;
 porosità n=0.27 ;
3
 peso specifico del materiale γ s =26000 N / m
 peso specifico del terreno asciutto γ t =γ s ( 1−n ) =18980 N /m3 ;
 peso specifico per terreno saturo d’acqua γ sat =γ t +n γ w =21626 N / m3;

 coefficiente di spinta attiva k a=tan


2
( π4 + φ2 )=0.3073rad ;
 coefficiente di spinta a riposo k 0=0.5;
3
 peso specifico del calcestruzzo γ cls=24 000 N /m .
Condizione 1: Verifiche prima dell’interrimento

L’analisi del caso antecedente l’interrimento è importante in quanto verifica le condizioni di


stabilità comprese tra la fase di completamento dell’opera e la condizione di invaso a
monte della briglia completamente riempito di terreno; questa condizione può durare
diverso tempo.
Dall’analisi della geometria delle forze, le sollecitazioni agenti sono:

Wh

Wm G1
S1 G2

Wv
S2

G3 S4
S3 S5

O
T1

T2

Figura 3 – Sollecitazioni agenti sulla briglia prima dell’interrimento.

S1=γ w h ( H +h f ); ( H + hf )
b 1=
2
1 2
S2= γ ( H +h f ) ; ( H + hf )
2 w b 2=
3
1 2 hf
S3= k ( γ sat −γ w ) h f b 3=
2 a 3
1
S4 = γ ( hv +h f )2; b 4=¿ ¿ ¿
2 w

1 2 hf
S5= k ( γ sat −γ w ) h f ; b 5=
2 0 3
B
T 1=γ w ( hv +h f ) B ; f 1= =¿
2
1 2B
T 2= γ ( h+ H−h v ) B ; f 2=
2 w 3
1
G1=γ c Hs; c 1=b v +b− s
2
1 2
G2= γ c H (b−s); c 2=b v + ( b−s )
2 3
B
G3=γ c hf B ; c 3=
2
1
W m =γ w bm ( H +h); c 4 = bm +b +b v
2
1
W v =γ w hv bv ; c 5= b v
2

Verifica a scorrimento

La verifica allo scorrimento sul piano di posa della fondazione del muro di sostegno
consiste nell’imporre l’equilibrio alla traslazione orizzontale tra tutte le forze instabilizzanti
e resistenti che intervengono nel problema, richiedendo che l’equilibrio sia soddisfatto con
un opportuno fattore di sicurezza alla traslazione, pari a 1.3.
In particolare:

G 1 +G 2+ G 3+ W m +W v −T 1−T 2❑
F S= ≥ 1.3 (12)
S 1 +S 2+ S 3−S4 −S5

Verifica a ribaltamento

La verifica al ribaltamento consiste nell’imporre la verifica alla rotazione intorno al punto


più a valle dell’opera di sostegno, valutando le azioni ribaltanti e quelle stabilizzanti. Si
ipotizza che un eventuale ribaltamento dell’opera possa avvenire per rotazione attorno al
punto O esterno inferiore della fondazione. In particolare, in riferimento alla Figura 3. La
stabilità al ribaltamento è assicurata se il rapporto tra il momento delle forze stabilizzanti
Ms e quello delle forze ribaltanti Mr, calcolati entrambi rispetto allo spigolo di valle della
fondazione, risulti almeno pari a 1.5 . In particolare si ha:

S4 b 4 + S5 b5 +G 1 c 1+G 2 c 2+ G 3 c 3 +W m c 4 +W v c5
F S= >1.5 (13)
S 1 b 1+ S 2 b 2+ S 3 b 3+T 1 f 1 +T 2 f 2

Verifica a schiacciamento
La stabilità allo schiacciamento è assicurata quando la sollecitazione massima sul terreno:

N M (14)
σ 1,2=
±
A W
risulta inferiore a quella massima ammissibile ovvero 2 kg/cm 2

dove si è indicato con:


 N (N): somma algebrica delle forze verticali, assumendo, per convenzione, positive
quelle rivolte verso l’alto;
 A (m2): area della sezione della fondazione, per una striscia di larghezza 1 m
(A=1*Bf);
 M (N*m): somma algebrica dei momenti riferiti al baricentro della sezione resistente,
assumendo, per convenzione, positivi i momenti che hanno verso orario;
 W(m3): Modulo di resistenza riferito alla sezione di fondazione, per una striscia di
2
1∗B
larghezza 1 metro ( W = ¿.
6

Con le convenzioni anzidette, le sollecitazioni σ negative corrispondono alla


compressione, mentre le positive alla trazione.
Le forze agenti sono le medesime delle altre verifiche, ma in questo caso si aggiunge il
peso della lama stramazzante sulla gaveta, e si ricalcolano i bracci delle forze, riferendoli
al baricentro della sezione resistente, ovvero della fondazione. Si andranno, quindi, a
rivalutare i bracci delle forze verticali, essendo quelli delle forze orizzontali uguali ai
precedenti.

' 1 1
c 1= B−b − s
2 m 2
1 2
c '2= B− ( b−s ) −b v
2 3
c3 '

1
c 4 ' = (B−b¿¿ m)¿
2
1
c 5 '= ¿ ¿
2
f 1 ' =0

f '2= ( 12 − 13 ) B
1
W h =γ w hs; c 6 '= ¿ ¿
2
Note le quantità in gioco, si può passare alla verifica. Come anticipato si considerano
positive le forze verticali (N) rivolte verso l’alto e positivi i momenti (M) che hanno verso
orario. Si ottiene:

∑ F v =¿¿; M ; σ 1; σ 2

Verificare che tutta la sezione risulta soggetta a uno sforzo con valori accettabili al
massimo pari a 2 kg/cm2.

Verifica a sifonamento
La verifica a sifonamento deve essere eseguita poiché la briglia, a causa del dislivello
piezometrico che si instaura tra monte e valle del manufatto, provoca un moto di filtrazione
sia nell’ammasso permeabile al di sotto della base di fondazione, sia ai lati dell’opera. Il
fenomeno, noto come sifonamento, procede progressivamente da valle verso monte ed è
caratterizzato da una continua asportazione di materiale fine di fondazione.
Per effettuare la verifica al sifonamento si può applicare la regola di Bligh-Lane. Questa,
dedotta dall’osservazione del comportamento di numerose traverse in murature fondate su
rocce sciolte di vario tipo, stabilisce che lo sviluppo complessivo del percorso di filtrazione,
lungo la superficie di contatto tra il terreno e la fondazione del manufatto, deve soddisfare
la seguente relazione:
1
Lv + L 0
3 (15)
FS=
∆H

La definizione della lunghezza del percorso di filtrazione tiene conto della circostanza che i
tratti verticali contribuiscono alla riduzione del rischio di sifonamento in misura maggiore di
quelli orizzontali di pari lunghezza; ciò è imputabile al fatto che i depositi sedimentari che
costituiscono il substrato di fondazione delle briglie, sono sempre molto meno permeabili
in direzione verticale che in direzione orizzontale.
Il valore ricavato di FS va confrontato con il valore del coefficiente di sicurezza limite FS*
che, in funzione della tipologia di terreno presente, è posto pari a 3 (terreno sabbia e
ghiaia).
Condizione 2: Verifiche dopo l’interrimento, condizioni drenate
In questo caso si considera che l’invaso di monte sia riempito di materiale d’alveo
trascinato dalle piene e che esistano nel corpo briglia dei dreni adeguatamente
dimensionati per annullare le spinte dell’acqua presente all’interno dell’ammasso terroso a
tergo della briglia stessa
La presenza dei dreni, connette idraulicamente l’invaso di monte, riempito di materiale
d’alveo e d’acqua, con quello di valle, per cui il livello idrico di valle sarà il limite sotto il
quale il materiale accumulato a monte può considerarsi completamente immerso in acqua,
mentre quello sopra si può considerare asciutto. In tali condizioni le sollecitazioni agenti
sul manufatto sono le seguenti:

Wh

Wm1
S2 G1
S1 G2

Wm2 Wv
S3
S5 S4 G3 S6
S7

O
T1
Figura 4 – Sollecitazioni agenti sulla briglia dopo l’interrimento in condizioni drenate.

S1=γ w h ( H +h f ) =¿; ( H + hf )
b 1= =¿
2
1
S2= γ k a ( H−h v ) 2=¿; ( H −h v )
2 t b 2= +h v +h f =¿
3
S3=γ t k a ( H−h v ) (h v + hf ); b 3=¿ ¿ ¿

1 2
S4 = k ( γ sat −γ w ) ( hv +h f ) ; b 4=¿ ¿ ¿
2 a
1
S5= γ w ( h v + hf )2; b 5=¿ ¿ ¿
2
1 2
S6 = γ w ( h v + hf ) ; b 6=¿ ¿ ¿
2
1 2 1
S7 = k ( γ sat −γ w ) h f ; b 7= h f
2 0 3
B
T 1=γ w ( hv +h f ) B ; f 1=
2
1
W m 1=γ t bm ( H −hv ); c 4 = bm +b +b v
2
1
W m 2 =γ sat bm hv ; c 4 = bm +b +b v
2
1
W v =γ w hv bv ; c 5= b v
2
Restano analoghe al caso precedente le sollecitazioni dovute al peso proprio del
manufatto.

a. Verifica a scorrimento

G 1 +G 2+ G 3+ W m 1+ W m 2 +W v −T 1❑
F S= >1.3 (8.16)
S 1+ S 2+ S 3+ S 4 + S5−S 6−S7

b. Verifica a ribaltamento

S6 b6 + S7 b 7+ G 1 c 1 +G 2 c 2 +G 3 c 3+W m 1 c 4+ W m 2 c 4 +W v c 5
F S= >1.5
S1 b1 + S2 b2 +S 3 b3 + S4 b 4 + S5 b5 +T 1 f 1

(8.17)

c. Verifica a schiacciamento

Nuovamente si calcolano i bracci riferendoli al baricentro della fondazione:


' 1 1
c 1= B−b − s
2 m 2
' 1 2
c 2= B− ( b−s ) −b v
2 3
c 3 '=0

1
c 4 ' = ¿ ¿)
2
1
c 5 '= ¿ ¿
2
f 1 ' =0

1
W h =γ w hs; c 6 '= (B−s−b¿¿ m)¿
2
Note le quantità in gioco, si può passare alla verifica. Come anticipato si considerano
positive le forze verticali (N) rivolte verso l’alto e positivi i momenti (M) che hanno verso
orario.

Condizione 3: Verifiche dopo l’interrimento, condizioni non drenate


Nel caso di briglia interrata a monte ma sprovvista di drenaggi si hanno le sollecitazioni
dovute alla spinta idrostatica sommate a quelle del terreno saturo sul paramento di monte;
spinta idrostatica sul paramento di valle sommata ad un’ulteriore spinta del terreno
immerso tra il fondo alveo ed il piano di fondazione; spinta dovuta alle sottopressioni lungo
il piano di contatto tra la fondazione ed il terreno (l’andamento delle sottopressioni si
assume variabile linearmente lungo il piano di fondazione).

Wm G1
S1 G2

Wv
S3 S2

G3 S4
S5

T1
O

T2
Figura 5 – Sollecitazioni agenti sulla briglia dopo l’interrimento in condizioni non drenate.

S1=γ w h ( H +h f ); ( H + hf )
b 1=
2
1 2
S2= γ ( H +h f ) ; ( H + hf )
2 w b 2= =¿
3
1 2 hf
S3= k ( γ sat −γ w ) ( H +h f ) ; b 3= =¿
2 a 3
1
S4 = γ ( hv +h f )2; b 4=¿ ¿ ¿
2 w

1 2 hf
S5= k ( γ sat −γ w ) h f ; b 5= =¿
2 0 3
B
T 1=γ w ( hv +h f ) B ; f 1=
2
1 2B
T 2= γ ( h+ H−h v ) B ; f 2=
2 w 3
1
W m =γ sat bm H ; c 4 = bm +b +b v
2
1
W v =γ w hv bv ; c 5= b v
2

a. Verifica a scorrimento

G 1 +G 2+ G 3+ W m +W v −T 1−T 2❑
F S= =¿ 1.3 (8.18)
S 1 +S 2+ S 3−S4 −S5

b. Verifica a ribaltamento

S4 b 4 + S5 b5 +G1 c 1+G 2 c 2+ G3 c 3 +W m c 4 +W v c5
F S= >1.5 (8.19)
S 1 b 1+ S 2 b 2+ S 3 b 3+T 1 f 1 +T 2 f 2

c. Verifica a schiacciamento

Nuovamente si calcolano i bracci riferendoli al baricentro della fondazione:

' 1 1
c 1= B−b − s
2 m 2
' 1 2
c 2= B− ( b−s ) −b v
2 3
c 3 '=0

1
c 4 ' = (B−b¿¿ m)¿
2
1
c 5 '= ¿ ¿
2
f 1 ' =0

f 2' =( 12 − 13 ) B
1
W h =γ w hs=¿; c 6 '= (B−s−b¿¿ m)¿
2
Note le quantità in gioco, si può passare alla verifica. Si considerano positive le forze
verticali (N) rivolte verso l’alto e positivi i momenti (M) che hanno verso orario.

2. Conclusioni

Come si evince dai risultati riportati nei paragrafi precedenti, e nella tabella riassuntiva
sottostante,……… le verifiche risultano soddisfatte (???.).

Scorrimento Ribaltamento
Schiacciamento [ ]
kg
cm
2

σ1 σ2
Prima Interrimento
Dopo Interrimento CD
Dopo Interrimento SD
Sifonamento

Tabella 1 – Risultati verifiche statiche ed idrauliche.


Di seguito si riportano gli elaborati grafici:
 TAVOLA 1 – Profilo longitudinale della sistemazione del torrente;
 TAVOLA 2 – Vista valle della briglia di consolidamento;
 TAVOLA 3 – Sezione trasversale della briglia di consolidamento.

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