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kN kN
σ A := γ d.SAB⋅ 2m + γ SAT.SAB⋅ 2m = 71 ⋅ σ B := σ A + γ SAT.ARG⋅ ZB = 151 ⋅
2 2
m m
kN
σ C := σ B + γ SAT.SAB⋅ ZC = 227 ⋅
2
m
( )
kN
σ A.eff := γ d.SAB⋅ 2m + γ SAT.SAB − γ W ⋅ 2m = 51.38⋅
2
m
( )
kN
σ B.eff := σ A.eff + γ SAT.ARG − γ W ⋅ ZB = 92.14⋅
2
m
È possibile notare che le due tensioni efficaci B.eff, trovate con i due
metodi, risultano diverse; se calcoliamo le ’ con il metodo dei pesi ci
viene un valore maggiore, quindi quando siamo in condizione di falda in
pressione come in questo caso, per trovare le ’ non si applica mai il
metodo dei pesi 'V 0 = 'i ⋅ zi perché ci darebbe dei valori sbagliati.
E se il gradiente idraulico è
h
i = , allora h = i ⋅ L , quindi
L
sostituendo posso ottenere:
'B = ' ⋅ L − W ⋅ i ⋅ L
E raccogliendo L:
'B = ( ' − W ⋅ i) L
La tensione efficace ’B rappresentata dalla formula ricavata prima:
'B = ' ⋅ L − W ⋅ h
rispetto alla tensione calcolata nell’esempio precedente che era:
'B = '⋅ L
è infatti diminuita della quantità:
W ⋅ h
perché appunto sono in presenza di un moto diretto dal basso verso
l'alto, e quindi di un moto negativo; quindi ’B sarà tanto più piccola
quanto maggiore sarà ∆h.
h
ricavare '= W ⋅ i , e che il gradiente idraulico è i = , da cui si
L
ricava h = i ⋅ L , allora avrò:
'B = W ⋅i ⋅ L − W ⋅i ⋅ L
'B = W ⋅ i ⋅ L − W ⋅ i ⋅ L = 0
avendo appunto l'annullamento delle tensioni efficaci; quindi si ha una
situazione critica che si ha per valori di:
'
iC =
W
E se il gradiente idraulico è
h
i = , allora h = i ⋅ L , quindi
L
sostituendo posso ottenere:
'B = ' ⋅ L + W ⋅ i ⋅ L
E raccogliendo L:
'B = ( ' + W ⋅ i) L
La tensione efficace ’B rappresentata dalla formula ricavata prima:
'B = ' ⋅ L + W ⋅ h
rispetto alla tensione calcolata nel primo esempio (con i serbatoi di
altezza e livello dell'acqua uguale) che era:
'B = '⋅ L
è infatti aumentata della quantità:
W ⋅ h
perché appunto sono in presenza di un moto diretto dall’alto verso il
basso, e quindi di un moto positivo; quindi ’B sarà tanto più grande
quanto maggiore sarà ∆h.
Ricapitolando:
1. se il moto è negativo, allora ho un moto di filtrazione dal basso
verso l'alto;
2. se il moto è positivo, allora ho un moto di filtrazione dall’alto
verso il basso.
Riassumendo invece le formule:
1. ho 'B = '⋅ L quando l'acqua è in quiete, cioè quando il livello di
acqua è uguale nei due serbatoi;
2. ho 'B = ' ⋅ L ± W ⋅ h quando ho un moto, cioè quando il livello di
acqua è diverso nei due serbatoi.
ESERCIZIO
Vediamo ora dal grafico ( ’h0, ’V0) come, quando scarico il terreno, le h
diminuiscano di meno rispetto alle V. Scaricando infatti da C a D,
LA FASE INIZIALE 0
VV 1
Nella fase 1 invece ho che e1 =, da cui mi posso ricavare
VS
VV 1 = VS ⋅ e1 ; dalla figura si può notare che cambia il volume dei vuoti
VV, quindi VV 1 ≠ VV 0 e cambia il volume dei vuoti perché, nella fase 1
dopo la compressione, VV1 viene compresso; invece VS1 = VS0 = VS , quindi il
volume della parte solida VS invece rimane uguale. Il volume totale
nella fase 1 dopo la compressione vale:
V1 = VV 1 + VS
e andando a sostituire VV 1 = VS ⋅ e1 ottengo:
V1 = VS ⋅ e1 + VS
e raccogliendo VS:
⎛ VS ⋅ e1 VS ⎞
V1 = VS ⎜ + ⎟ V1 = VS (e1 + 1)
⎜ VS VS ⎟⎠
⎝
Quindi in conclusione V si calcola con la formula:
V = V0 − V1
e se la deformazione è data dalla formula:
V H
= =
V0 H0
allora si può andare a sostituire:
V V0 − V1
= =
V0 V0
Ricordando che V0 = VS (e0 + 1) e V1 = VS (e1 + 1) posso ottenere:
VS (e0 + 1) − VS (e1 + 1) e0 − e1
= =
VS (e0 + 1) e0 + 1
e0 + 1 − e1 − 1 e
= =
e0 + 1 e0 + 1
Quindi si può scrivere la relazione tra i cedimenti e l'indice dei
vuoti e:
e
=
e0 + 1
1 e
mV = ⋅
'V e0 + 1
e
Se infine vado a sostituire ∂V = nella formula precedente
'V
1 e
mV = ⋅ , allora ottengo:
'V e0 + 1
∂V
mV =
e0 + 1
RR = V
CR = V
SR = V
log 'V log 'V log 'V
(R = ricompressione) (C = compressione) (S = rigonfiamento)
Questi tre valori sono adimensionali. Nel tratto di rigonfiamento ho che
CR CR
SR ≅ ÷ , quindi SR ≅ 5% ÷ 10% di CR;
10 5
praticamente lungo il tratto di rigonfiamento SR, il
quale è scarico, il recupero di quanto ha ceduto il
1
terreno può essere di circa, cioè di circa il 10%.
10
Se metto nel grafico e al posto di ottengo degli altri indici:
e e e
Cr = − Cc = − Cs = −
log 'V log 'V log 'V
Indice di ricompressione Indice di compressione Indice di rigonfiamento
(tratto AB) (tratto BC) (tratto CD)
Si usa il segno meno perché le rette si trovano nella parte negativa di
e.
Si possono poi ricavare i parametri di compressibilità:
RR = V
CR = V
SR = V
log 'V log 'V log 'V
con gli indici Cr, Cc e Cs. Ricaviamo ad esempio il parametro CR con
l’indice Cc, quindi prendiamo in esame solo la formula:
V
CR =
log 'V
e
Se la deformazione vale = , posso andare allora a sostituire:
e0 + 1
1 e
CR = ⋅
log 'V e0 + 1
Quindi adesso devo determinare il termine e, che comunque posso
e
ricavare dalla formula dell’indice Cc = :
log 'V
e = Cc ⋅ log 'V
Adesso posso andare a sostituire e = Cc ⋅ log 'V nella formula del
parametro di compressibilità CR, ottenendo infine:
1 Cc ⋅ log 'V Cc
CR = ⋅ CR =
log 'V e0 + 1 e0 + 1
E riportando tutti e tre i parametri di compressibilità, calcolati in
funzione dei loro relativi indici, ricavo le seguenti formule:
Cr Cc Cs
RR = CR = SR =
1 + e0 1 + e0 1 + e0
1. RR e Cr risultano in genere superiori ai valori in sito;
2. CR e Cc sono i valori per le argille a bassa sensività;
3. SR e Cs aumentano all'aumentare dell'entità dello scarico.
'P
Nel caso di OCR = = 1 quindi, si usa il parametro di compressibilità
'V 0
e
CR = V
e il suo relativo indice Cc = perché siamo in
log 'V log 'V
presenza di un terreno NC, il quale è rappresentato dalla linea di
compressione vergine (cioè la linea che non è mai stata sottoposta a
ricompressione).
V
parametro di compressibilità CR = . Quindi mi posso ricavare:
log 'V
= RR ⋅ log 'V
V V = CR ⋅ log 'V
da cui posso ottenere la deformazione totale per i due tratti:
V = RR ⋅ log 'V + CR ⋅ log 'V
dove, dal grafico, si può calcolare che:
'P ' +
log 'V = log 'P − log 'V 0 = log log 'V = log ( 'V 0 + P ) − log 'P = log V 0 P
'V 0 'P
H
Se so che la deformazione è data da V = ottengo:
H0
H
H0 ⋅ = ( RR ⋅ log 'V + CR ⋅ log 'V ) H0 H = H0 ⋅ RR ⋅ log 'V + H 0 ⋅ CR ⋅ log 'V
H0
Se infine sostituisco i valori logaritmici precedentemente trovati e
raccolgo H0 ottengo:
⎛ 'P ' + P⎞
H = H0 ⎜ RR ⋅ log + CR ⋅ log V 0 ⎟
⎝ 'V 0 'P ⎠
È quindi importante valutare la pressione di preconsolidazione ’P e il
rapporto di sovraconsolidazione OCR per capire quanto deve essere ∆P per
arrivare alla compressione, cioè per arrivare graficamente alla linea di
compressione vergine.
pagina precedente, questo calo sarà più veloce ai margini del provino,
vicino alle pietre porose, e meno veloce al centro del provino; quindi
praticamente al centro del provino la pressione dell’acqua in uscita sarà
maggiore rispetto alla pressione dell’acqua in uscita ai margini del
provino e vicino alle pietre porose. Collegando i livelli dei piezometri,
troveremo un andamento curvo. A mano a mano che l'acqua esce, la curva si
spiana e quindi diventa una retta orizzontale, quindi il moto di
filtrazione è finito e sono finiti anche i cedimenti. Consideriamo adesso
t100, cioè il tempo in cui è avvenuta il 100% della consolidazione; a
questo punto le tensioni efficaci ’V cominciano ad essere costanti. Il
punto sul grafico che rappresenta t100 (indicato poi nel grafico
precedente con il simbolo ) si trova con l’intersezione del
prolungamento del tratto rettilineo finale e della tangente al punto di
flesso (indicato dal simbolo ). Da t100 hanno inizio i cedimenti
secondari, e cioè il coefficiente di consolidazione secondaria C dato
dalla formula:
C =
logt
Il coefficiente di consolidazione secondaria C ci indica la pendenza
del tratto rettilineo, esprimendolo come rapporto tra la variazione di
altezza sulla variazione di tempo. C può anche essere espresso in
funzione dell’indice dei vuoti e con la seguente formula:
e
Ce =
logt
H
Allora, ricordando che = , C sarà:
H0
H 1
C = ⋅
H0 logt
da cui posso determinare il cedimento H in funzione del tempo:
H = C ⋅ logt ⋅ H0
Determino poi logt:
t
logt = logt − log t100 = log
t100
e infine ottengo:
t
H = C ⋅ log ⋅ H0
t100
Questa formula rappresenta i cedimenti in un certo istante t.
Si =
( )
q ⋅ B 1 − 2
⋅ IW
Eu
dove:
1. Eu è il parametro elastico che devo attribuire al terreno;
2. IW è il coefficiente di influenza che dipende:
1. dalla forza zona caricata;
2. da D;
3. dallo spessore dello strato deformabile.
Sc invece corrisponde a
∆H, e cioè al cedimento
di consolidazione che
avviene dopo aver
applicato il carico.
Ss, infine, è dovuto ai
cedimenti che proseguono
nel tempo sotto carico costante; sono delle deformazioni a tensioni
efficaci ’ costanti e sono più marcate per le argille che per le sabbie.
retta, quindi applico uno sforzo N 2 > N 1 ,ottenendo quindi una seconda
curva nel grafico ( max, ) e un secondo punto per disegnare la retta delle
nel grafico ( , ’). La soluzione migliore è considerare tre provini.
La retta inclinata nel grafico ( , ’), mi consente di conoscere C’ e ’,
cioè i due parametri che mi interessano per calcolare la resistenza a
taglio del terreno = c '+ '⋅ tan ø '.
La prova di taglio diretto però ha alcuni svantaggi:
1. l’apparecchiatura non consente di controllare bene le condizioni di
drenaggio dell’acqua;
2. è fondamentale che la fase di taglio sia condotta con velocità di
spostamento orizzontale sufficientemente lenta;
3. lo stato tensionale è noto nei suoi valori medi solo sul piano
orizzontale mediano;
4. non è possibile costruire il cerchio di Mohr.