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NOTE SULL' « ENCICLOPEDIA » DEL FILOSOFO GIUSEPPE

Author(s): Renato Criscuolo


Source: Byzantion , 1974, Vol. 44, No. 2 (1974), pp. 255-281
Published by: Peeters Publishers

Stable URL: https://www.jstor.org/stable/44170443

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NOTE SULL' «ENCICLOPEDIA»
DEL FILOSOFO GIUSEPPE

I. - Un' altra fonte dell' Enciclopedia

Descrivendo il cod. Rice, gr., 31 (= K.II.4), che conti


nella sua stesura più ampia quella larga raccolta di sc
diversi di vari autori conosciuta come Enciclopedia del filo
Giuseppe 0, Girolamo Vitelli indicò le fonti di gran p
dei trattati che essa contiene (2). L'indagine fu proseg
da Nicola Terzaghi il quale si occupò della rhetorica e di qu
parti dell' Enciclopedia delle quali il Vitelli non aveva chi
la provenienza (3). Egli stabilì che esse derivano princ
mente dal de anima di Alessandro di Afrodisia e dai trattatelli
omonimi contenuti nel Compendio della filosofia aristotelica
scritto dal contemporaneo e amico di Giuseppe, Giorgio
Pachimere (4). Tuttavia, per le parafrasi del de memoria et
reminiscentia e del de animalium motione aristotelici non
trovando una corrispondenza esatta né in Alessandro, né
in Pachimere, egli sospettò, almeno per la prima parafrasi,
l'esistenza anche di una terza fonte. Ma non poté indicarla (s).

(1) M. Treu, Der Philosoph Joseph, in B.Z., VIII (1899), 1-64,


e, in part., 45-46 ; Ch. Walz, Rheiores Graeci, III, Stuttgartiae et
Tubingae, 1834 (fotorist. 197), 463-466 ; Ueberweg-Heinze, Grund-
riss der Geschichte der Philosophie, II, Berlin, 1928, 286 ; K. Krum-
bacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, II, München, 18972,
451.
(2) G. Vitelli, Indice dei codici greci Riccardiani, in Studi italiani
di filologia classica, II (1894), 471-542.
(3) N. Terzaghi, Sulla composizione dell Enciclopedia del filosofo
Giuseppe, in Studi italiani di filologia classica, X (1902), 121-132 =
N. Terzaghi, Studia Graeca et Latina (1901-1956), I, Torino, 1963,
588-599. Le successive citazioni si riferiranno a questa riedizione.
(4) Tezraghi, o. c., 595.
(5) Terzaghi, o. c., 596.

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256 R. CRISCUOLO

Quest' altra fonte è Michele Efesio


e dal suo ampio commentario all
suddette sono tratte le due parafr
e ciò che nella prima si trova di Al
direttamente, ma attraverso Miche
avverte il Wendland che lo pubbli
mente nel suo commento al de memor
passi dal de anima di Alessandro Í
frasi, le saltuarie corrispondenze, c
di senso o di definizioni, con alcuni
dal Terzaghi (2), son dovute non a d
tità della materia con la consegue
uniformità di espressione.
L'ampiezza del commentario di Mic
di ricavarne una parafrasi costring
di scelta e di adattamento di passi c
Enciclopedia - valga come esempi
(cod. Rice., 31, ff. 309-342), traspos
di un mal noto scrittore vissuto
quasi del tutto. Questo lavoro pre
zione, breve esposizione dell' opera
che Michele suol premettere al suo
seppe trae l'ossatura della sua par
completata da passi, più o meno am
convenientemente con quanto è stat
Il merito di Giuseppe è tutto qui :
alla scelta dei passi, a una rielaborazi
espressioni, ma, nei luoghi prescelt
parola o costrutto, riporta testual
nel de animalium moiione è present
frasi, un maggiore sforzo di conden
merito notevole se si pensi che in m
con molto minor fatica al Compendi
e che avrebbe potuto farlo anche in

(1) Michaelis Ephesii in Parva Naturalia Commentario edidit


Paulus Wendland = Commentario in Aristotelem Graeca edita Consilio
et auctoritate Academiae Literarum Regiae Borussicae, XXII, I,
Berolini, 1903, XII.
(2) Terzaghi, o. c., 596.

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 257

fatto si può congetturare : Giuseppe attribuiva, nei suoi in-


tenti pedagogici, al de memoria et reminiscentia importanza
assai maggiore che ad ogni altro trattatello dei parva naturalia
e desiderava perciò una fonte che gli consentisse di compilare
una parafrasi più consistente e chiara di quella scarna e troppo
concettosa di Pachimere : inoltre egli riteneva necessario dar
risalto, come appunto fa Michele, alla connessione fra memoria
e fantasia e trattare con una certa ampiezza anche di questa
facoltà dell' anima. Quanto al de animalium motione, non è
altrettanto facile indicare la ragione della preferenza accor-
data a Michele perché assai esigua, sul tipo di quelle di Pachi-
mere, è la parafrasi che Giuseppe trae dall' amplissimo com-
mentario di lui : a ogni modo, se scarsa è la scelta di passi dal
commento, anche qui l'uso che Giuseppe fa dell' introduzione
ad esso è largo e basta a costruire una parafrasi che eguagli
quella di Pachimere.
A chi voglia poi farsi un' idea del procedimento di Giuseppe
nella compilazione di queste due parti della sua Enciclopedia,
serviranno, non suffragando i lavori dei dotti sopra citati,
le corrispondenze seguenti fra esse, con riferimento ai fogli
che le contengono nel cod. Rice., 31, i commentari di Michele
e il Compendio di Pachimere. Citerò i primi, l'uno nella sud-
detta edizione di Wendland, l'altro in quella di Hayduck, con
le sigle w e ha ; il secondo, nella traduzione latina fattane dal
Bechi, con la sigla p (*).

I. - de memoria et reminiscentia : cod. Rice, gr., 31, ff. 247v-251v.

f. 247v, 29-35-f. 248r, 1-5 cf. p. p. 227, 16-24 e 34-36.


f. 248r, 5-35 cf. w. p. 2, 16-35 ; p. 3, 4-20.
f. 248v cf. iv. p. 3, 21-31 ; p. 4, 1-20, 30-32.
f. 249r cf. w. p. 5 ; p. 6, 1-3 ; p. 8, 30-35 ;
p. 9, 1-5, 13-24.

(1) Michaiiis Ephesii in libros de partibus animalium, de anim


motione, de animalium incessu commentarla edidit Michail Haydu
Commentarla in Aristotelem Graeca ... XXII, II, Berolini, 190
Georgii Pachymerii Hieromnemonensis in universam fere Ari
philosophiam epitome e graeco in latinům sermonem conversa
lippo Bechio, Basileae, 1570.

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258 R. CRISCUOLO

f. 249v cf. w. p. 9, 24-27 ; p. 10, 2-14 ;


p. 11, 25-27; p. 12, 9-26;
p. 13, 1-16.
f. 250r cf. w. p. 13, 16-18 ; p. 14, 4-22,
27 ; p. 15, 2, 11-17 ; p. 18,
14-16, 32; p. 19, 1-15, 29;
p. 20, 5-13; p. 24, 15-p25,
3.
f. 251rv cf. w. p. 25, 5-13 ; p. 26 ; p. 27, 1,
14-15; p. 38, 8-16, 20-29;
p. 39, 13, 23-26 ; p. 40, 5-27.

II. - de animalium motione : cod. Ricc. gr.t 31, ff. 251v-253r

f. 251v cf. ha. p. 103, 2-16, 21-25 ; p. 104,


1-2, 13-17 ; p. 105, 4-16, 26-
29.

f. 252r cf. ha. p. 106, 3-21 ; p. 113, 1-11 ;


p. 114, 22-31 ; p. 115, 1-22.
f. 252v cf. ha. p. 115, 22-23 ; p. 116, 1-10,
17-22; p. 117, 13-14, 18-19
24-27; p. 119, 7-10; p. 122,
29-31 ; p. 123, 1.
f. 253r cf. ha. p. 123, 4-12 ; p. 124, 8-11,
18-20, 28-30; p. 126,3-9;
p. 127, 26-32 ; p. 128, 1-7,
20-23 ; p. 129, 24-25 ; p. 131,
1-2.

Ajiche un sommario esame di queste corrispondenze può


dare un' idea di quanto minuzioso sia stato, specialmente
nel de animalium motione, il lavoro di taglio e rabberciamento
fatto da Giuseppe sulla sua fonte : nei passi prescelti, tutta-
via, le varianti di parole e costrutto rispetto alla fonte sono
talmente lievi che chi mettesse insieme i surriportati passi di
Michele Efesio avrebbe dinanzi a sé, quasi tali quali, le due
parafrasi di Giuseppe. Questi, nella sua compilazione, par che si
sia servito d'un codice di Michele Efesio simile a quelli che
il Wendland indica con la sigla SA, sebbene in qualche luogo
presenti lezioni concordi con quelle dei codici dell' altra fami-

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 259

glia : in nessun caso, tuttavia, lezioni di Giuseppe possono


servire a migliorare il testo di Michele Efesio.

II. - Considerazioni sui codici dell'Enciclopédia

La ricerca della fonte delle due predette parafrasi ha offer


l'occassione di un esame, sia pur parziale, dei codici in c
esse si leggono : a mia saputa, il Laurenziano gr.9 LVIII,
il Veneto Marciano gr.9 Z, 529 (= 847), il Riccardiano gr.9 3
(= K. II.4), il Modenese gr.9 101 (= a.T.8.1.) - tutti nomi
nati dal Terzaghi - , il Vaticano gr ., Ili (ohm 121), il Vatican
gr.9 267 (olim 182), il Barberiniano gr.9 213, a lui ignoti Q
Di questi ho esaminato direttamente i due Vaticani e il Bar
beriniano9 per gli altri mi son servito di microfilm. Indiche
in séguito questi codici rispettivamente con le sigle L ; Ve
R ; M ; V ; Va ; B. Ho esaminato, sul posto, anche il cod
Par. gr.9 3031 (lo indicherò con P), che il Vitelli e, con lui,
Terzaghi (2) pensano in tutto simile-evidentemente quan

(1) Cf. : per L : A. M. Bandini, Catalogus codicum Graecorum


Bibliothecae Laurentianae ..., Il, Florentiae, 1768, 459-462 ; A. War-
telle, Inventaire des manuscrits grecs ďAristote et de ses commenta -
teurs9 Paris, 1963, 32 ; K. von Jan, Musici Scriptores Graeci , Lipsiae,
1895, XCI ; per Ve : A. M. Zanetti, Graeca Divi Marci Bibliotheca
codicum manuscriptorum per títulos digesta , II, Venetiis, 1740, 286 ;
K. von Jan, o. c., LXXXV III-LXXX IX ; per R : G. Vitelli, o. c.,
490 sgg. ; A. Wartelle, o. c., 44 ; per M : V. Puntoni, Indice dei
codici greci della Biblioteca Estense di Modena , in Studi italiani di
filologia classica , IV (1896), 450 = Christa Samberger, Catalogi
codicum Graecorum qui in minoribus bibliothecis italicis as servan tur,
I, Leipzig, 1965, 366 ; A. Wartelle, o. c., 76 ; per Va : G. Mercati-
P. Franchi de' Cavalieri, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices
manuscripti recensiti ... Codices Vaticani Graeci recensuerunt Johannes
Mercati et Pius Franchi de 9 Cavalieri. Tomus I. Codices 1-329, Romae,
1923, 351 ; Wartelle, o. c., 127 ; P. Canart-V. Peri, Sussidi biblio -
grafici per i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana [Studi e
Testi , 261], Città del Vaticano, 1970, 401 ; per V ì Mercati-de'
Cavalieri, o. C., 132-133 ; K. von Jan, o. C., LXIX, LXXIII ; WAR-
telle, o. c., 124 ; Canart-Peri, o. c., 372 ; per B : Seymour de Ricci,
Liste sommaire des manuscrits grecs de la Bibliothèque Barberiniana ,
in Revue des Bibliothèques , 17 (1907), 81-125 ; Wartelle, o. c., 138 ;
Canart-Peri, o. c., 133.
(2) G. Vitelli, Frammenti di Alessandro di Afrodisia nel cod.

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260 R. CRISCUOLO

al contenuto - a R, forse perché


sommario qual è, non consente di
quanto in realtà vi si trovi (x). Orbe
samente da R, contiene solo in parte
dita : vi si leggono la rhetorica, pre
in prosa e in versi giambici a tutt
la medicina, cioè due lunghe lettere
tuario (2) a Giuseppe nelle quali si di
relative alla vita vegetativa e sensi
quattuor mathematicis scientiis o
il de pietāte ; gli estratti da san Ci
Omont, seguendo l'indice latino che,
xviii, si legge sul foglio di guardia d
medicina col vago titolo di excerpta d
né avrebbe potuto fare altrimenti, p
quest' operetta, indicandone l'auto
cancellato dal tempo, più non si legg
zione con altri codici consente di stab
dei due scritti dell' Attuario. Quanto
pur esso in P più non si legge, Om
predetto indice, l'ha indicato com
excerpta de fide orthodoxa. Infatti il D
codice, indicato come fonte : all'
legge, di mano del secolo xvii-xv
compactus est ex verbis divi Dama
et patet conferenti (*). La collazion
tale trattato altro da quello che in
jteçl eõaefieíaç,, cioè de pietāte.
Pure interessante è la nota che, del
in P all' inizio degli estratti da S. Ci

Rice. 63, in Studi italiani di filologia cl


ZA ohi, o. c., 595.
(1) H. Omont, Inventaire sommaire de
Bibliothèque Nationale, III, Paris, 1888,
(2) Treu, O. C., 45, 63-64.
(3) Cod. Par. gr., 3031, f. 156r. Il pred
con P, presenta, da un certo foglio in p
due numeri differiscono di una unità ; le c
al numero maggiore ; per esempio, il f. 156
pure 155r.

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 261

exlat impressus Augustae 1587 sub finem homiliamm quorun-


dam Patrum in praecipuas anni ferias (J). L'identificazione,
certo non facile perché l'indicazione è alquanto vaga, di questa
edizione consentirebbe forse di stabilire la provenienza di
alcune sentenze di S. Cirillo, riportate da Giuseppe, ma che,
a dir del Terzaghi (2), non si trovano né nei codici né nell* edi-
zione del Migne.
Questo è quanto, per amor di compiutezza, c'era da dire
su P : ho poi collazionato, come si vedrà più oltre, anche il
testo del de astronomia presentato da P con quello che leggesi
in altri codici.
Dei codici sunnominati R, secondo l'opinione comune, è
il più completo, in quanto contenente l 'Enciclopedia nella
sua redazione più estesa, e, secondo il Treu (3), anche fra i
migliori. Ho potuto però constatare che Ve è completo
quanto R : a torto il Terzaghi afferma che « la sola medicina
manca nel cod. Ven. Marc. 529 » (4). Zanetti nel suo catalogo
ne dichiara esplicitamente la presenza : « Actuarii ad Iose-
phum Rhacendytam de actionibus et affectionibus spiritus
animalis huiusque nutritione » (8) e l'esame diretto del codice
mostra che essa vi è in realtà contenuta nei ff. 405r-438r.
Anche L è da annoverare tra i codici che contengono l'Enci-
clopedia per intero, nonostante che questa presenti in esso
alcune varianti di struttura. Infatti, quanto al contenuto,
L differisce da Ve e da R nei particolari seguenti : 1) non vi
si trova, all' inizio dell' opera, quell' introduzione in prosa
e in versi giambici di Giuseppe alla sua compilazione, che si
legge invece in Ve, in R, in P e in altri codici e che fu pubblicata
dal Walz e dal Treu (6) ; 2) vi manca la cosiddetta medicina
o physiologia, cioè le due lettere dell' Attuario a Giuseppe
delle quali più su si è discorso a proposito di P e di Ve ; 3)
invece del de pietāte e degli estratti teologici da S. Cirillo, che
chiudono l'Enciclopedia negli altri codici, vi?si leggono un

(1) P, f. 172v.
(2) Terzaghi, o. c., 598-599.
(3) Treu, O. C., 34.
(4) Terzaghi, o. c., 595.
(5) Zanetti, o. c., 286.
(6) Treu, O. C., 34-42 ; Walz, o. C., 467-477.

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262 R. CRISCUOLO

compendium iuxta Peripatéticos vir


trattatello de fide et de divinis dogm
del trattato aristotelico de sensu et
stretta : questa negli altri codici s
P, la contengono tutti, è articolat
il secondo è una lunga digressione negl
ciante con le parole àXX' ávaXr¡nxéov
con le parole xal rfjç óo/ifjç (Ve, ff. 3
Va, ff. 215r-228v ; R, ff. 234r-242v
256r-265v), la quale non si legge i
che di questo capitolo il Terzaghi
né a me è ancóra riuscito di reperir
meno in parte connessa col sesto libr
di Teofrasto.
Con la stessa struttura ch'essa presenta in Ve e in R, l'En-
ciclopedia si legge anche in V fin quasi alla fine del Quadrivio :
qui l'amanuense pon fine al suo lavoro, nel bel mezzo del
trattatello de astronomia, interrompendolo, a f. 361r, con le
parole xov f¡Xtov èjio%i)ç à<peXeîv (2).
Anche B, almeno nelle intenzioni dell' amanuense, il quale
forse « non trasse infino a co' la spola », avrebbe dovuto con-
tenere l'Enciclopedia per intero, nell' ordine in cui essa è
disposta in Ve e in R, come dimostra l'indice premesso al-
l'opera (B, ff. l-2v). In realtà però essa s'interrompe, a f.
275v, in fine del trattato de corpore ; il f. 276 reca sul recto
il disegno d'un altare sormontato da una croce, sul verso è
stato tracciato un oroscopo ; non vi è traccia di mutilazione ;
nell' indice una mano, forse del secolo xviii, ha scritto, a
fianco del titolo tieqì aá/iaroç, hic desinit codex.
In conclusione, Ve, R, B, V e L sono da considerare, nono-
stante le lievi differenze intercorrenti fra L e gli altri, completi,
o in realtà o almeno nelle intenzioni iniziali degli amanuensi,
né, per il momento, sono a conoscenza di altri codici che
contengano l'Enciclopedia per intero, o almeno in gran parte.
Quanto a P, a Va e a M, essi fan parte di quel numeroso
gruppo di codici che contengono solo più o meno parzialmente

(1) Bandini, o. c., 459-462 ; Terzaghi, o. c., 595.


(2) Mercati-de Cavalieri, o. c., 133.

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 263

Y Enciclopedia, la quale dovè avere come testo scolastico gran


diffusione, soprattutto per la rhetorica, sicché furon molti
coloro che, magari contro lo spirito e gli intenti del compilatore,
intrapresero a trascriverne questa o quella parte 0.
L'età dei codici di cui qui si tratta, secondo i rispettivi
catalogatori, è questa : sono del secolo xiv Ve, P, Va, R, V ;
del secolo xv L e M. Tuttavia, il Heiberg, in uno studio di
cui si parlerà oltre, assegna V al secolo xv (2). Né il Seymour
de Ricci, né il Wartelle, né il catalogo manoscritto dei codici
greci Barberiniani, che trovasi alla Biblioteca Vaticana, indi-
cano l'età di B ; la forma della scrittura, la disposizione su
due colonne, il frequente uso del rosso e, soprattutto, la forma
dello schema oroscopico tracciato sul verso dell' ultimo foglio
m'inducono a pensare che la sua composizione sia da collo-
care tra la fine del secolo xiv e l'inizio del xv. Si vedrà poi
come questo codice dipenda strettamente da R.
L'esame dei codici in questione è limitato in tutti, eccetto
P che ne è privo, alla parte contenente le due parafrasi de
memoria et reminiscentia e de animalium motione : però in
L, in Ve, in P, in R e in V, i soli che lo contengono (parzial-
mente però V), esso si estende anche al trattatello de astrono-
mia, l'ultimo dei quattro che compongono il Quadrivio.
*
* *

Mia sia consentita, a questo punto, una bre


tutto inutile digressione. Di questa piccola
scientifica medioevale, tramandataci da una
codici, anonima, o attribuita talora a Michele Ps
a un monaco, Gregorio il Solitario, o Anepon
nel secolo xi ; talaltra ancóra a un monaco E
volte pubblicata sotto il nome di Michele Psello
V. Rose il quale, negata la paternità di Psello,

(1) Treu, o. C., 46.


(2) J. L. Heiberg, Anonymi Logica et Quadrivium cum scholiis
aniiquis ed.id.it J. L. Heiberg , Kobenhavn, 1929, XIV.
(3) Band ini, o. c., 390-391 ; Treu, o. c., 46 ; Krumbacher, o. c.,
437, 442 ; K. von Jan, o. c., XXV note 1-2.

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264 R. CRISCUOLO

gnarla a Gregorio il Solitario (*). I


sua volta, come di anonimo, prem
codici di cui si era, più o meno larg
parte di quelli in cui essa si legge,
V (2). In questi, però, e anche in Ve e in P non nomi
nati dal Heiberg, incorporato, trecento anni dopo la sua
composizione, nell* Enciclopedia di Giuseppe, il trattatello
de astronomia presenta alcune particolarità : qui si notano
ad esempio delle lievi modificazioni che Giuseppe apporta
talvolta, a torto o a ragione, agli scritti di cui si appropria.
A un certo punto, occupandosi del computo con il quale
è possibile ricavare dal canone di Tolemeo la posizione del
sole in un dato istante, l'autore fa, a mo'd'inciso, una inte-
ressante precisazione di tempo, che permette, fra l'altro, di
stabilire quando l'operetta fu composta (*). Egli dice : jiqoo-
tidévteç ràç rexQaeTtjQÍdaç ahivéç elaiv ànò xfjç ßaotXeias
0iXínnov y>rj(piÇó[iEva.i &%Qi rov òevqo, ijyow rov, <3<piç êrovç,
ave' (4). Ripresentando, a trecento anni di distanza, questo
scritto, Giuseppe non s'è dato pena di aggiornare questo
computo, ma è stato abbastanza accorto da omettere l'inciso
suddetto : esso infatti manca in L, in P, in Ve, in R e in V (5).
Perfino in L che, pure, a f. 359v, riporta quella stessa sotto-
scrizione, attribuente il Quadrivio a Gregorio il Solitario,
che si legge nel cod. Vat. gr., 1026, a f. 213r, e in altri codici
che nulla hanno a che fare con l'Enciclopedia di Giuseppe (•).
Ancóra una determinazione di tempo s'incontra nel trattatello
e anche questa manca nella trasposizione fattane da Giu-
seppe (').
È vezzo di costui sopprimere, a volte, incisi esplicativi,

(1) V. Rose, Pseudo-Psellus und Gregorius monachus , in Hermes,


II (1867), 465-467.
(2) J. L. Heiberg, o. e., V-XIX.
(3) V. Rose, o. e., 467 ; K. von Jan, o. c., LXI, LXIX.
(4) Heiberg, o. c., p. 108, 13-14.
(5) L, 353v, 6-7 ; Ve, 471r, 11 ; P, 129r, 25-27 ; R, 337v, 33 ; V,
360, r 17.
(6) Heiberg, o. e., XIII, XIX ; Bandini, o. c., 390-391.
(7) Heiberg, o. e., p. 109, 9-10 ; L, 353v, 32-33 ; Ve, 471r, 21 ; P,
129v, 25 ; R, 338r, 21 ; V, 360r, 2.

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 265

ch'egli ritiene superflui, a volte aggiungerne, negli scritti


che rimaneggia. Eccone esempi cavati anch' essi dal de astro-
nomia. L'anonimo autore, parlando dello zodiaco, s'esprime
cosi : èv ôœôexa To/xaîç ôiaiQov/Àevoç èv alç xà òvoxaíôexa
Çáôta • Kqióç , Tavgoç ... èipeÇijç ovtcoç ànò òvoftãv
èxxelfieva nçòç âvaxoXáçQ). Giuseppe ha soppresso i nomi dei
segni, forse perché, secondo lui, ben noti, col bel risultato
di privare d'ogni riferimento la successione in consequentia :
èq>e(f}ç oiStcoç ànò ôva/amv èxxelfieva tiqòç àvaxoXáç. Poco più
oltre, l'intervento di Giuseppe è, invece, additivo : l'anonimo
autore elenca i nomi egizi dei mesi ; Giuseppe, per maggior
chiarezza sovrappone a ciascuno il corrispondente nome latino,
grecizzato, s'intende (*). Mutamenti di siffatto genere, fre-
quenti in ogni parte dell' Enciclopedia, posson servire, per il
Quadrivio, da criterio di distinzione fra i numerosi codici in
cui esso si legge : l'attingono a Giuseppe quelli che presentano
le particolarità sunnotate ; alla fonte, invece, quelli che ne
son privi, come i codici di cui si è servito il Heiberg per la
sua edizione. Questi, pur avendo conosciuto e citato L, Re
Y, non dice che in essi il Quadrivio è inserito in una compila-
zione di gran mole, che porta il nome di Giuseppe. Analogo
criterio di distinzione potrebbe servire pei numerosi codici
che contengono la sola Logica di Gregorio Aneponimo, edita
anch' essa, insieme col Quadrivio, dal Heiberg, raccogliendo
le varianti ch'essa presenta nella trasposizione nell' Enci-
clopedia.
*
♦ *

Eccoci alla collazione, della quale le considerazio


denti sono un necessario complemento, dei codici n
indicate. Nel riportare le varianti citerò, ogni volta
possibile, i luoghi paralleli nelle fonti-i commentari
Efesio, nelle citate edizioni del Wendland (w) e del
(ha) ; l'anonimo del Quadrivio nella citata edizione d

(1) Heiberg, o. c., p. 105, 26-28 ; L, 352r, 33-34 ; Ve, 4


P, 128r, 30-31 ; V, 359r, 6-7.
(2) Heiberg, o. c., p. 108, 18 ; L, 353v, 12-13 ; Ve, 471r
P, 129r, 31-129V, 4 ; R, 338r, 1-3 ; V, 360r, 22-25.

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266 R. CRISCUOLO

(hb) - affinché i passi in cui esse


mente inquadrarsi nel contesto. Inol
migliore, che corrisponde quasi sem
citate edizioni delle fonti, un segno
in nessun caso alle differenze che
mostra rispetto alle fonti : di esse l
intendeva dare un'idea.
Ho diviso la collazione in tre parti, quante sono quelle del-
V Enciclopedia esaminate, a ciascuna ho attribuito una sigla
e in ciascuna ho ordinato numericamente le varianti dimodoché
esse saranno designate in séguito, all'occorrenza, con la sigla
della parte dove s'incontrano e col numero che in essa hanno.

1 TtEQÌ ļivr'ļir'c, xal rov fivrj/iovevsiv (= me : L, ff. 285-289v, Ve, fi.


376r-380r ; R, ff. 247v-251v, B, ff. 251vb-255rb, V, ff. 271v-274av,
Va, ff. 238r-244r ; M, ff. 67v-71v).

1) L, 285r, 10 ; Ve, 376r, 17 ; Va, 238r, 5


R, 247v, 29 ; B, 251vb, 3 ; M, Xexréov ri ré èari
67v, 20; V, 271v, 10
Xexxéov ri è ari xal òià riva
alrtav (cf. w. 6, 6-7 ; Arist.,
449b3)t

2) L, 285v, 1 ; Ve, 376v, 5 ; R, 248r, 14 ; B, 252ra, 4 ; V,


Va, 238v, 4 ; M, 68r, 8 271v, 32
aïoOrjaiv {lèv èygriyoQÓrmv ... xexoipwftévaìv.
yiveodai , <pavraolav ôè xal
xoi/uofiévcov
(cf. w. 2, 26) t

3) L, 285v, 19 ; Ve, 376v 18 ; R, 248r, 28 ; B, 252ra, 28 ;


Va, 238v, 24; M, 68r, 22 V, 272r, 12.
in fj ri]v yivo/névrjv vvv ré- Sri el ... fj rr¡v yeyovvlav.
TMOOIV ... fj riļv ysyovvïav
(cf. w . 3, 13) t

4) L, 285v, 33 ; Ve, 376v, 29 ; R, 248v, 4 ; B, 252rb, 11 ;


Va, 239r, 10; M, 68r, 33 V, 272r, 24
énôxsirai yàg rf} <pavraorixjj ... rfjç ànd rijç xar' ¿végyeiav

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 267

dwáfjiei xà ànò xfjç xax9 èvég- aladtfaecoç yivófieva èyxaxa-


yeiav aladtfaecoç yivó/ieva Xelppaxa.
éyxaxaXel/i/jiaxa
(cf. w. 3, 26-27) t

5) L, 286r, 12; Ve, 377r, 7; Va, 239r, 26 B, 252rb, 32


M, 68v, 10 ; R, 248v, 16 ; V, tf yàg òià xov tf yàq ôià xov
272v, 1. aiaQrjxrjqlov èv alaOrjxrjqiov...
tf yàg õià xov alaOrjxrjgíov , na - xã> aladrjxixœ èv xą> alaO
qóvxoç xov aladrjxov9 èv xfy yivo/iévrj èvéç>- xixœ yivopL
alaOrjxixœ yivopLvrj èvéqyeia yeta ... èvéqyeia xfjç
xfjç aiadrjxixfjç yv%fjç> aï- a laOrjxixfjç y>v-
adrjaiç èaxi ... õxav dè ¡xrjxêxi %fjç yivrjxai ...
xov aladrjxov naqóvxoç tf èvéQ-
yeia xfjç aladrjxixfjç rpv%fjç
yivrjxai ...
(cf. w 4, 7-12) t

6) L, 286r, 26 ; Ve, 377r, 17 ; R, 248v, 27 ; B, 252va, 14 ;


Va, 239v, 12; M, 68v, 22. V, 272v, 13
àXXà xà tzsqI xoúxcdv xal atiOiç ... niéacopev.
nièaofiev
(cf. w 4, 19) t

7) L, 286r, 33 ; Ve, 377r, 22 ; Va, 239v, 19


M, 68v, 26; R, 248v, 32;
B, 252va, 23; V, 272v, 18
Xßtf xov xi 'mov xoivóxsQov ènl %qtf xò xvnov xoivóxegov
xfjç (pavxaalaç âxoveiv
(cf. w 4, 30) t

8) L, 286v, 11 ; Va, 240r, 4 ; Ve, 377r, 32 ; R, 249r, 6 ; B,


M, 69r, 4. 252vb, 8; V, 272v, 29
õxav ... ânXœç yivrjxai ļitf nqoa- ... yivrjxai [l
XoyiÇo/iévrj 8xi öde ó xvnoç vrj ...
ãXXov xivóç èaxiv
(cf. w 5, 16-17) t

9 L, 286v, 30 ; Ve, 377v, 14 ; M, 69r, 17-18


Va, 240r, 24; R, 249r, 20;

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268 R. CRISCUOLO

B, 252vb, 34; V, 273r, 10.


àXXà xal xov Xoyixov. Xéyo- àXXà xal xov Xoyixov av/iße-
pev ... õxi xov votļtov xará ßqxös ¿axt ftv^/xr¡.
0Vfißeßr]x0g iaxi ¡¿vr¡nr¡
(cf. w 8, 34-9, 2) t

10) L, 287r, 32 ; Ve, 378r, 8 ; R, 249v, 12 ; B, 253rb, 21 ; V,


Va, 241r, 6 ; M, 69v, 13. 273v, 5.
OVX èv&ê%ex ai voeīv ... ra it- ... rá lòia ...
dia ô vovç
(cf. w 11, 25-26) t

11) L, 278v, 33 ; Ve, 378v, 3 ; B, 253vb, 5


Va, 241v, 18; M, 70r, 9; R,
250r, 4; V, 274r, 1.
... ol otpQayiÇôfievoi ... èvatjfial- ... tcõ xaigœ ...
vovai TO) X7]QW XÒ X fjļ CHpQa-
ylôoç èxxvnoifta
(cf. w. 14, 5) t

12) L, 288r, 18 ; Ve, 378v, 19 ; R, 250r, 20 ; B, 254ra, 4 ; V,


Va, 242r, 13; M, 70r, 24 274r, 20
el ôè fii¡ xò Cwygacprjfxct ļtvrļ- ... fiV7]f¿ovevoi/xev, nœç ...
ļiovĒvoļiEv, nœç ftvt)[iovevo[iev
xò ájtóv ;
(cf. w 14, 31) t

13) L, 288r, 25 ; Ve, 378v, 24 ; R, 250r, 25 ; B, 254ra, 15 ; V,


Va, 242r, 20; M, 70r, 29 274r, 25
fi7]ôóXa>ç jiQoaevvo&v Sxi fil- ... xovxo Xéyexat Çûov
/irj/iá èaxi xovxo Çwov xivóç,
xóxe Xéyexat Çã>ov
(cf. w 15, 13) t

14) L, 288v, 9 Ve, 379r, 6 ; Va, 242v, 13 ; M,


¿X xov [téqovç xov xgavov xal 70v, 12 ; R, 250v, 6 ; B, 254rb,
xadaQov xivaç xinjOeîaa xivtj- 10, V, 274v, 7
aeiç ... ... xivrjôefoai xivijoetç ...
(cf. w 19, 10) t

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 269

15) L, 288v, 11 ; Va, 242v, 15 ; Ve, 379r, 7 ; R, 250v, 7 ; B,


M, 70v, 13 254rb, 14; V, 274v, 9
TÒ ffvvsļ (êç rą> xaBaqã)

ãvaXvofl xal olov Et>Qr¡Of¡


(cf. w 19, 12) t

16) L, 288v, 12 ; Ve, 379r, 9 ; B, 254rb,


Va, 242v, 17 ; M, 70v, 15 ; R
,250v, 9; V, 274v, 10
où náatjç rovTo yàç pádijoiç ov náorjç tovto fiádrjoiç
(cf. w 19, 13) t

17) L, 288v, 13 Ve, 379r, 10; Va, 242v, 19;


õrav ... àvaXvaav reç Evqr¡- M, 70v, 16 ; R, 250v, 1
ato/tev xò fiéçoç 254rb, 19 ; V, 274v, 11
(cf. w 19, 14) t Srav ... eùçtfaofiev xò /néçoç
18) L, 288v, 15 Ve, 379r, 10 ; M,70v, Va, 242v, 20
ör av dè öXov ävaMßw/tev 17 ; R 250v, 11 ;
ôfjÀovôxiôXrjv ànoXéaav- B, 254rb, 21; V,
reç 272v, 12
(cf. w 19, 15) t ... âjioreXéoavreç ... dater eXéoav reç

19) L, 289r, 8 ; M, 71r, 6 Ve, 379r, 32; R, Va. 247r, 24


xal evdèç âvefivtfodtjv 250v, 33 ; B, 254va,
rfjç Xvgaç rov xQÚrov 31, V, 274r, 2
[iovoixov ... áv£fii/xvr¡odr¡v ... áve[xi[i,vr¡adr¡v
(cf. w 24, 22-23) f (fit abras.)
20) L, 289, v, 7; M, Ve, 379v, 23; R, 251r, 23; B,
71r, 31 Va, 244r, 1. 255ra, 8 ; V,
èv rq> ßtßXico Çtjret rà iv r<5 Çrjreïràèv
iv rã> X^Qrfl ygdftftata rã) x^QrTÌ ygá/i/ta-
(cf. w 38, 26-27) f ra èv rœ x^6Tîl
yçáfifta ra

21) L, 289v, 17 ; M, Ve, 379v, 31 ; R, 251r, 31 ; B,


71v, 6 âveyeÍQov rat n á/t- Va. 244r, 12 255ra, 25 ; V,
noXXa d là rýv rov èv rfj ... ôtà rov èv rfj 274av, 4
xaQÔlq t iyçov evxivrjolav xaçôlq. eixiwj- ... ná/tnoXa (sic)
(cf. w 39, 23-26) f atav dtàrovèvrf} xoq-
dtļ eéxiVT)olav.

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270 R. CRISCUOLO

22) L, 289v, 18 ; Ve, 379v, 31 ; V, 27


Va, 244r, 13 ; M, 71v, 7 ; R, ansq è
251r, 31 ; B, 255ra, 27.
ã nagevox^ovv ra xijv òiávoiav
(cf. w 39, 26) t

23)L, 289v, 20 ; Ve, 379v, 33 ; R, 251r, 33 ; B. 255ra, 35 ; V,


Va, 244r, 15; M, 71v, 8. 274av, 7
ôiò xal óqyrj xal q>6ßog ov ... ánoxad lax axai
Qaôlcoç ànoxaQiax avrai
(cf. w 40, 15-18) t
24) L. 289v, 27 ; Ve, 380r, 6 ; Va, 244r, 23 ; M, 71 v, 14 ; R, 251
4 ; B, 255rb, 7 ; V. 274av, 12.
návxa rà aco/iaxixà náQr¡ où fodtcoç ànoxaQioravxai.
A torto, quindi, il Terzaghi attribuisce a R la lezione ánoxaOlaxarat

2 jisqI Çéwv xivijtîscoç (=mo : L, ff. 289v-292r ; Ve, ff.380r-382r


R, ff. 251v-253r ; B, ff. 255r-257r ;|V, ff. 274av-276v ; Va, ff. 244
247r; M, ff. 71v-73v).

1) L, 290r, 12 ; Ve, 380r, 21 ; i B, 255va, 5


Va, 244v, 16 ; M, 71v, 30 ; R,
251v, 21 ; V, 274av, 30
rwv xará xóitov xivov/névcov ... ôsî êxtòç rjQSfxeîv
ôsl xi èxròç f)QËfj,eîv
cf. ha 103, 21) t

(2) L, 290r, 15 Ve, 380r, 24; Va, 244v, 20;


elxa Xêyei 6xi nçcoxov xivovv M, 71v, 32 ; R, 251v
xò Çâov 255va, 10; V, 274av, 32
... TÒ JIQ&XOV XIVOVV XÒ
(cf. ha, 103, 24) f

3) L, 290r, 22 Ve, 380r, 29 ; Va, M, 72r, 4


ôéôsixxai ôè èv xm 0 xvjç 244v, 27 ; R, 251v,
<pvoixf}ç âxQoácreaiç 29 ; B, 255va, 20 ;
(cf. ha. 104, 15) f (2). V, 275r, 4
... èv t$ ivváxtp

(1) Terzaghi, o. c., 596.


(2) Il riferimento, essendo i libri aristotelici ordinati secondo le

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 271

4) L, 290r, 22 ; Ve, 380r, 29 ; R, 251 v, 29 ; B, 255va, 21 ; V,


Va, 244v, 28 ; M, 72r, 5 275r, 4
rov avxoxivr¡xov xò áxívrjxov ... xò avxoxivr¡xov xò axivr¡xov
àgxv t&v âÃÀcov Kivr¡ae(úv
èaxlv
(cf. ha. 104, 16) t

5) L, 290 r, 26 380r, ^a> 245r, 3; M.


ovô* ôXœç âv yévrjxai r xívr¡aiQ ^r' ® ^ 25 lv, 32 , B,255va,
r 27; V, 275r, 7
ovô * ôXîoç âv yêvoixo xívrjOiç
(cf. ha. 105, 16) t

6) L, 290r, 33 Ve, 380v, 5 ; Va, 245r, 9 ; M,


ovx âv ôvvrjxai xovxo noirjaai 72r, 12 ; R, 252r, 2 ; B, 2
(cf. ha. 106, 12). 1 ; V, 275r, 12
ovx âv dvvaixo ...

7) L, 290v, 5 R, 252r, 8, B, Ve, 380v, 11;


avxrj èv xœ 6 xrjç cpv- 255vb, 15 ; V Va, 245r, 17
aixfjç âxQoàaeœç ôédeix- 275r, 19 72r, 19
xai ... èv xœ èvvá - ... èv xą> èvá-
(cf. ha. 113, 5) t (35). xą> ... xą> ...

8) L, 290v, 21 ; Ve, 380v, 23 ; R, 252r, 21 ; B, 256ra, 4 ; V


Va, 245v, 6; M, 72r, 32 275r, 33
xò ôè ů nrjQsxixòv ôtzsq èaxlv xò ôè ÍTtrjQsxtxòv ötieq èax
èv xoîç vevQoîç ... Ôvva/Aiç ôè èv xoîç vevgoïç xaO* fjv v7ir¡Qe
èaxiv èv xoîç vsvqoîç xaO 9 fjv xeïxai xò aœ/xa ...
vnrjQSxeîxai xò aœ/ia ...
(cf. ha. 115, 6) t

9) L, 290v, 26 ; Ve, 380v, 28 ; V, 275v, 1


Va, 245v, 11 ; M, 72v, 3 ; R, ... avaxéXXexai
252r, 24; B, 256ra, 11

lettere dell'alfabeto greco e non secondo la serie numerica, è al-


l'ottavo, non al nono libro del de physica auscultatione (cap. 5, pp.
256-258 e cap. 7, pp. 260-261 Bekker) ; vedi pure Terzaghi, o. c.,
597, nota 1.

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272 R. CRISCUOLO

xà ôè xaxmp^xei Te xa^ ovaxéX-


Xet

(cf. ha, 115, IO) t

10) L, 290v, 29 ; Ve, 380v, 30 ; V, 275v, 4


Va, 245v, 14 ; M, 72v, 5 ; R, ... avaxéXXexai ...
252r, 27; B, 256ra, 15
fj ovoxèXXeoQai re xal <pg ir-
te iv no io v <3 iv

(cf. ha. 115, 12) t

11) L, 291r, 15 ; Ve, 381r, 8 ; R, 252v, 2 ; B, 256ra, 34 ; V,


Va, 245v, 27; M, 72v, 14 275v, 15
tò èv rã) nQaxTôj ôuoxxóv rò èv reo ngaxxixü) ...
(cf. ha. 115, 23) f

12) L, 291r, 28 ; Ve, 381r, 26 Va, 246r, 22 R, 252v, 22 ; B,


M, 72v, 32 ... 8xi ov ... Sri ovòè 256va, 2 ; V,
3xav xò vorjdèv nqaxxóv ... nçaxxóv ... 276r, 1
nqaxxóv èaxt õxe ôè ov nqax-
xivovfieda, róv ...
Sxav ôè oů
nçaxxóv ...
(cf. ha. 116,
20) t

13) L, 291v, 23 ; Ve, 381v, 18 ; B, 256vb, 15


Va, 246v, 28 ; M, 73r, 22 ; R, xal rovxo nqòç rò ôe(tór
253r, 18 ; V, 276r, 28
xal xovxo náXiv nqòç xò ôe-
iióv
(cf. ha. 124, 28-30) f

14) L, 291v, 33 ; Va, 247r, 10 ; Ve, 381v, 25 ; R, 253r, 19 ; B,


M, 73r, 20 256vb, 29; V, 276v, 1.
fiáqoç ë%eiv xal xov<póxr¡xa ¡ Ságeoç ê%eiv xal xo
(cf. ha. 127, 17) f

3 Jteql âoxQovo/ilaç ( =as : L. ff. 351v-359v ; Ve, ff. 4


ff. 127v-134r ; R, ff. 336v-342v; V, ff. 359r-361r).

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L1« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 273

1) L, 352r, 3-7 ; P, 128r, 7-10 Ve, 469v, 22-24 ; R, 336v, 16-


rov otiv ĄXtov xb' fioÍQaç ànò 18 ; V, 359r, 23-24
rov TiQÒç ¿qQJjv rijv a<paīgav rov oñv ÝjXlov x&' (Aolgaç ànò
fAeaovQavrjfÂCLToç èq>' êxárega rov ngòç ¿gOijv ri¡v oņaīgav
rà [Aégr¡ êxr gê%ovroç ônóaaç fAeaovgavtffiarog èq> 9 êxár ega
xaì ànò rov larjļi,egivov è<p ' rà /négri àqtlorarcu, av/jißaivei...
êxárega rà fiégr¡ àfplararai,
av/jißatvei ...
(cf. hb. 104, 21-24) f

2) L, 352r, 32 Ve, 470r, 15 ; P, 128r, 29 ; R


ngóç re vórov avròv xaì ßog- 337r, 3 ; V, 359v, 5
gãv nagexxXlvov reç ... nagaxXívovreç ...
(cf. hb. 105, 23) t

3) L, 352v, 20 ; P, 128v, 16 Ve, 470v, 1 ; R, 337r, 22 ; V,


c trrjglÇeiv ôoxovaiv &ç ngòç 359v, 18.
aīaOrļoiv arrjglÇeiv ôoxovat ngòç aia -
(cf. hb. 106, 19) t Otļoiv

4) L, 353r, 17 ; P, 129r, 8 Ve, 470v, 24 R, 337v, 13 ;


rjriç xal xévrgcp àvaXoyeî xévrgœv ... V, 360r, 2
(cf. hb. 107, 18) t ••• xévrgov a.c. ...
xévrgcov p.c.

5) L, 353r, 22 ; P, 129r, 13 ; R, 337v, 18 ; V, 360r, 6


Ve, 470v, 28. t<j> piļ rovrœv poig&v
rņ firjxei rovrœv poigäv
(cf. hb. 107, 23) t

6) L, 353v, 4-5 ; P, 129r, 24-25 Ve, 471r, 9 ; R, 337v, 31 ; V


ràç Xomàç eîval (pa/uev rov 360r, 16
èq>e£fjç nag ' ' AXeÇavdgev<u ... rov nag * *AXe£av6gevai
ļXrļV0Q fAYJVÓÇ
(cf. hb. 108, 12) t

7) L, 354r, 14 ; Ve, 471v, 12 ; R, 338r, 33-34 ; V, 360v, 12,


P, 129v, 30 xal ô elaevexOelç àgiOjuàç fiĄ
iàv 6 eloeve%Qeiç âgiO/iòç piļ eigeOfj èxxelpevoç
eigeOfj èyxelftevoç
(cf. hb. 109, 24) t

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274 R. CRISCUOLO

8) L, 354r, 34 ; Ve, 471v, 28 ; R, 3


P, 130r, 13 ... ãnoyeíov aeXtfvrjç, èmxv-
xà Xenxà ôiaoxenxópeQa ano- xXov, xévxgov
yelov aeXtfvrjç, èmxvxXov, xèv-
XQOV
(cf. hb. 110, 14-15) t

9) L, 354v, 32 P, 130v, 1 Ve, 472r, 12; R


itQooxlßepev avxío rov nQOúxtOe/iev avrà 339r,3 ;V,361r,1
èmxvxXov ágidfxã xã> xov èmxvxXov ngoorídepev avr
(cf. hb. Ill, 13) t âQidfictí xã> ini xov inu
xvxXov áçidfiã

10) L, 355r, 2 ; P, 130v, 9 ļ Ve, 472r, 21 ; R, 339 r, 13 ; V,


xal êxàaxù) x&v è<pe$i}ç £<w- 361r, 14.
ôUov ... èxáaxjj ...
(cf. hb. 111, 16) t

11) L, 355r, 6 ; P, 130v, 13 ; Ve


R, 339r, 17 ; V, 361r, 17 tv' iv
lv' èniTÔfiw xal jícqI xovxcov xcùv
diaXtjyxofteda (cf. hb. Ill, 22) t

12) L, 355r, 27 ; Ve, 472v, v, 8 ; R, 339r, 33 ; V, 361r, 33


P, 130v, 29. ... Xéyeiv ôvvaodai xýv avvo-
xal ônov xaxavxrjctei ô àgi- âov.
O/idç, èxeî Xéyeiv ylveadai x^v
(JVVOÒOV

(cf. hb. 112, 12) t

13) L, 356r, 16-17 ; P, 131 v, 11-13 Ve, 472r, 12-13 ; R, 340r, 10-11 ;
rã> ôè xévxQcp xov âaxéqoç V : deest.
jtQOOxlde/iev, el ôè fieíÇcov, xò rã ôè xèvx qc¡> xov âaxéçoç
ifinaXiv xã> fièv ènixúxXco nqoa- TiQoariOsfiev, ãnò ôè xov xév-
xíOsftev, ànò ôè xov xévxqov xqov xov àaxèqoç ácpaiQov/xeda
xov âaxégoç àcpaïqovfieQa
(cf. hb. 114, 12) t

14) L, 356v, 6 ; Ve, 473v, 3 ; R. 340r, 7 ;


P, 131v, 30. V : deest.

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 275

el /¿èv èkarrœv f¡ ó EÌaeve%- ... rœv nò'


delç âQid/Lcòç avrov rov âoré-
QOÇ TCÛV Q7l
(cf. hb. 115, 1) t

15) L, 356v, 17; P, Ve, 437v, 11 R, 340r, 35 ; V :


132r, 6 ... ènioa%OévToç ... deest.
ánò rov èntavvaxOévroç ... èneiaaxOév -
aqiOfiov toç ...
(cf. hb. 115, 10) t

16) L, 356v, 31, P, 132r, 16 Ve, 473v, 20; R, 340v, 11;


èv èmTÓ/jMp eigrjaOco V : deest.
(cf. hb. 115, 22-23) f èv emro/xfj ...

17) L,356v, 31. P, 132r, 16 Ve, 473v, 21 R, 340v, 12 ;


ènei ôè rovro ènl ôè rovro ènei ôè ôtà V : deest.
ei rœv èno% œv r¡ ... rovro r¡ ... ènei òè rovro
xaráXr¡y)ig ( òiá legitur in r¡ ...
õieanovôaarai , margine) (cf.
ha... hb. 115, 23).

18) L, 357r, 14, Ve, 473v, 33 ; R, 34


P, 132r, 29 ... a%r'¡iari.
nXeíova ... rœv elqrjfÂêvœv
èyyqáfpeodai axtf/tara
(cf. hb. 116, 15 )t

19) L, 357r, 24 ; P, 132v, 10 ; Ve, 474r, 12


R, 341r, 3 ; V : deest. ... per' avrœv ...
o ôè noXv fier ' avròv inoxeí-
[levoç "Aqrjç
(cf. hb. 117, 3) t

20) L, 357v, 9 ; Ve, 474r, 23 ; R, 341r, 14 ; V : deest


P, 132v, 22 xará riva ...
xará rivaç rœv nQoeiQrj/Ltévœv
ôtareOœat a xq par lo/xœv
(cf. hb. 117, 3) t

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276 R. CRISCUOLO

21) L, 357v, 12-13 ; Ve, 474r, R, 341r, 17 ; V : deest


26-27 ; P, 132v, 24-25. ... oí rwv xaxonoiãv ...
eïnsQ x&v âyadonoi&v ... eīev
el x&v xaxonoi&v Svxeç iXa%ov
(cf. hb. 117, 20-23) t

22) L, 358r, 31 ; P, 133v, 5. Ve, 474v, 23 ; R, 341v, 24 ; V :


fiéxet ôvaecoç vfjç êavx&v deest
(cf. hb. 119, 9) t ... xijç êavxœv âvoecoç

23) L, 358v, 8 ; Ve, 475r, 7-8 ; R, 341v, 33 ; V : deest


P, 133v, 13-14 âXX* oCtco ftèv oxtiftaxioftoïç
àXX' otirco fièv xal xolç jiqòç
fjXtov àXXoiovvcai a%v'paxian°ls
(cf. hb. 119, 19-20) t

24) L, 358v, 13 ; Ve, 475r, 13 ; R, 342r, 3 ; V : deest


P, 133v, 18-19 xal èx x&v xXiftá xcov Oéoetç
xal al x&v xXifiáxcov dè Oé-
oeiç

(cf. hb. 119, 26) t

25) L, 359v, 8 ; Ve, 475v, 30 ; R, 342v, 23 ; V : deest


P, 134v, 10. ... ¿ÇrjXayfiévoiç ...
xoïç ¿S rjXXay/iévoiç a%r'ļiaxio-
ftoîç
(cf. hb. 122, 8) t

Da quanto ho esposto fin qui, traggo e propongo le con-


clusioni seguenti.
I codici esaminati devono esser divisi in due parti : dall'
una L, risalente a un esemplare alquanto diverso e, in genere,
migliore ; dall'altra Ve, Va, P, M e i codici che da Ve discen-
dono : R, B, V. In L, infatti, come già più volte notato, il
contenuto dell' Enciclopedia e, in particolare, l'articolazione
della parafrasi de sensu et sensibilibus sono leggermente diversi
che negli altri codici. L, inoltre, è privo di tutti gli errori e
di tutte le lacune che variamente si riscontrano in Ve, Va,
M, R, B, V (vedi specialmente me, 14, 18, 20, 21 ; mo 3, 7 ; as
1, 9, 13) e presenta contro tutti gli altri le lezioni particolari

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L'« ENCICLOPEDIA» DEL FILOSOFO GIUSEPPE 277

di mo 5, 6. Quanto agli errori particolari di L, nella parte


esaminata non c'è che l'omissione di articolo di mo 2 e Iota-
cismo di as 17 : sicché L è una copia fatta accuratamente
su un esemplare di buona fattura, assai vicino all'originale.
Pare, poi, che l'estensore di quest'esemplare abbia avuto
dinanzi, oltre ali 'Enciclopedia, anche qualche trattatello ad
essa estraneo e perfino qualcuno dei codici delle fonti cui
Giuseppe attingevi da poter effettuare un lavoro di sostitu-
zione e di scelta non solo del contenuto, ma anche di certe
lezioni. È superfluo insistere ancora sulle particolarità di
contenuto di L : a sostegno della supposta origine composita
del suo esemplare, richiamo ora l'attenzione sulla sottoscri-
zione che si legge in L, in fine del Quadrivio, a i35&v-yQr'yÓQio<;
rad' íygafev xxX. - identica a quella che appare nel Vat.
gr. 1026, nel Vat. gr. 15 e in altri codici (x) estranei all' Enci-
clopedia, e mancante invece nei codici di questa ; come pure,
a mo' d'esempio, sulla lezione che L presenta in as 2, uguale
a quella che leggesi nel Heiberg, il quale, si ripete, si è servito
per la sua edizione di codici estranei ali 'Enciclopedia, e diversa
dalla lezione riportata dai codici di quest'ultima : diversità
che ha la sua spiegazione pella tendenza di Giuseppe a sosti-
tuire, non sempre a proposito, un verbo composto, trovato
nella sua fonte, con un altro di struttura e significato affine.
Queste sono le ragioni che persuadono a separare L dal gruppo
degli altri codici.
La comune origine di questi è provata, oltre che dalle
differenze di contenuto ch'essi collettivamente presentano
rispetto a L (queste differenze per Va e M, parziali come sono,
si riducono all'estensione maggiore della parafrasi de sensu
et sensibilibus, mentre in Ve e P a quest'ultima s'aggiunge
anche la diversità dei trattati che chiudono l'Enciclopedia),
anche e soprattutto, almeno per Ve, Va e M, da varianti ed
errori congiuntivi comuni (vedi specialmente me 14; mo 5,
6 ; as 2 ; me 20, 21 ; mo 3, 7 ; as 9). Nel caso di P di questi
due argomenti è valido soprattutto il primo perché, a sostegno
del secondo, la brevità della parte comune esaminata non
consente di addurre che l'unica, sebbene importante, variante
di as 2 della quale già si è parlato più su.

(1) Heiberg, o. e., XIX.

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278 R. CRISCUOLO

Quanto ai rapporti che intercorro


tutto affermare che R è copia di V
copie di R. R, infatti, partecipa di
sioni di Ve-me 8, 15, 17, 18, 19, 2
1,3, 4, 6, 9, 10, 13, 15, 17 - e mos
errori e lacune : me 2, 3, 4, 6, 10,
8, 12, 18, 20, 21, 23, 24, 25. In verità
offerta da R non è proprio quella d
perché lo scriba, forse in moment
primo caso di colmare l'omissione
guente sgrammaticatura con una s
modo verbale ; nell'altro, di correg
semplice, l'errore. In as 19, poi, lo
a correggere del tutto l'errore di V
Ma queste varianti di R da Ve risp
l'errore e la lacuna da cui hanno
as 19 è cosi elementare e, proba
dipendenza di R da Ve, nonché in
come a ben considerare i /passi cit
persuadere. B, a sua volta, mostra
sioni, già riferite, di R - anche
delle quali si è testé discusso - ai
in me 11, e alcune omissioni di fr
mo 1, 13. Inoltre, come già accen
ficazioni del suo indice, che ripete
Y Enciclopedia per intero ; R invec
Lo stesso può dirsi di V che, oltre
condivide anche le varianti, presen
suoi propri : me 22 ; mo 9, 10. A
certamente non mutilo (termina c
contiene, contrariamente alle prom
pedia per intero e sembra, per d
esso sia alquanto più recente di R
mente dai catalogatori, il Heiber
Perciò V è indubitatamente copia d
da B al quale oppone, ricambiato, e
V : me 22 ; mo 9, 10 ; per B : me

(1) Heiberg, o. c., XIV.

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L'« ENCICLOPEDIA » DEL FILOSOFO GIUSEPPE 279

Restano ora da esaminare i rapporti fra Ve, completo, e i


codici parziali P, Va et M. Quanto a P, la parte comune
esaminata, sebbene breve, basta a stabilirne la completa
indipendenza da Ve. P, infatti, è privo di tutte le lacune ed
errori che Ve presenta, particolarmente numerosi, nel de
astronomia. La derivazione inversa, poi, di Ve da P, sarebbe
sostenibile soltanto prescindendo dal contenuto dei codici,
completo l'uno, parziale l'altro e, a volerla sostenere nono-
stante questo, richiederebbe complicate ipotesi concomitanti
- aver integrato l'amanuense di Ve codici parziali dell'En-
ciclopedia per ricavarne uno completo, oppure aver contami-
nato un codice completo con uno parziale - alle quali non
conviene ricorrere quando, senza di esse, può giungersi a
conclusioni più semplici e probabili. P, quindi, verosimil-
mente, discende direttamente dal prototipo da cui hanno
origine, immediata o mediata, anche M, Va e Ve.
Nel caso di Ve e Va, invece, le parti comuni collazionate
non consentono di affermare se essi siano testimoni indipen-
denti d'un esemplare derivante dal suddetto prototipo o se
il secondo derivi dal primo : l'inverso è poi da escludere per
le stesse ragioni esposte a proposito di P, come pure non è
possibile che, a parte le differenze di contenuto, Va, più antico,
derivi da M, più recente né, perché più corretto, questo da
esso. Tuttavia, l'indipendenza di Va da Ve è, a parer mio,
piobabile. Essi, accanto a varianti, errori e omissioni comuni,
presentano, reciprocamente, qualche variante, omissioni ed
errori propri : Ve contro Va in me 8, 15, 19 (quest'ultimo
errore era anche in Va, ma fu poi, visibilmente, corretto) ;
mo 14 ; Va contro Ve in me 1, 5, 7, 18 ; mo 12. In complesso,
però, considerato il numero e la qualità degli errori, Va pare
più corretto di Ve e, a volerne sostenere a ogni costo la deri-
vazione da Ve, bisognerebbe, innanzi tutto, proporre la cor-
rezione, da parte del copista di Va, del grave errore di Ve in
me 8, correzione che la difficoltà del passo in questione e
la naturale disattenzione degli amanuensi al senso del testo
copiato non rendono credibile.
Che M sia affine a Ve e a Va, nonostante sia esente dalle
caratteristiche omissioni congiuntive di me 20, 21, è provato
dalle varianti che con essi oppone a L in me 14, 17, 18 ; mo
3, 5, 6, 7, e dalla comune maggiore estensione del trattatello

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280 R. CRISCUOLO

de sensu et sensibilibus. L'esame


il testo di M è quasi sempre mig
sicché non potrebbe sostenersi l
né dall'altro. Non crederei, tutta
mone indipendente dell'esemp
Va, e per la sua correttezza e, sp
in esso delle omissioni di me 20,
Ve e Va, indipendentemente l'u
potuti incorrere se non per un d
difetto che, ovviamente, si sareb
rispecchiato anche in M. Sempre
che M sia contaminato, ipotesi c
rebbe, fra l'altro, il permanere in
di mo 3, 7. Perciò io propendo a c
direttamente dallo stesso protot
e indipendentemente l'uno dal
Va. Della diversità e delle proba
tipo da cui ha origine L e della dis
so più su, sicché si può, in con
stemma dei codici.

Y ^-O
/ '
/
/ L *
iVe

b/

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137.204.24.180 on Saff:ffff on Thu, 01 Jan 1976 12:34:56 UTC
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L'« ENCICLOPEDIA » DEL FILOSOFO GIUSEPPE 281

In esso X indica l'originale, probabilmente simile, nel con-


tenuto, a Ve ; a e b indicano, rispettivamente, il prototipo di
L e quello del gruppo degli altri codici : a si sarebbe, attin-
gendo anche ad altre fonti, alquanto allontanato da x nel
contenuto, producendo le diversità che si notano in L ; d,
poi, indica l'esemplare, discendente da b, che ha dato vita
a Va e a Ve.
Cosi termina il presente studio il quale potrebbe es
sussidio, almeno nella eliminatio, a chi, rifacendo il dif
lavoro del Walz, intendesse por mano ad una nuova ediz
della rhetorica, come auspicava il Terzaghi e, dopo di
De Falco Q, giacché questa è l'unica parte dell 'Encicl
che non sia senza pregio (2). Molti sono i codici in cu
sovente sola fra le parti dell' Enciclopedia, si legge,
parer mio, anche dalla sola collazione di L e di P con l'ed
del Walz, il quale li ha ignorati entrambi, potrebbe ott
sene un testo migliore.
Renato Criscuolo.

(1) Terzaghi, o. e., 589 ; V. De Falco, Sulla Retorica del filosofo


Giuseppe , in Historia, V (1931), 635-638.
(2) V. De Falco, o.e., 627.

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