Sei sulla pagina 1di 2

Sadava, Hillis, Heller, Berenbaum

La nuova biologia.blu

SINTESI DI FINE CAPITOLO


Capitolo C1 – L’architettura del corpo umano
Lezione 1 – L’organizzazione gerarchica del corpo umano
I tessuti sono insiemi di cellule con origine embrionale simile che presentano struttura e
funzioni analoghe all’interno del corpo umano.
Il tessuto epiteliale è costituito da uno o più strati di cellule di forma regolare adiacenti le
une alle altre, che poggiano su una membrana basale. Le cellule possono avere forma
appiattita, cilindrica o cubica. A partire dalle funzioni che svolge, viene diviso in tre gruppi:
il tessuto di rivestimento forma l’epidermide e le mucose che ricoprono e proteggono le
superfici corporee, il tessuto ghiandolare produce e secerne sostanze, il tessuto
sensoriale è formato da cellule specializzate nel recepire gli stimoli.
Il tessuto muscolare permette il movimento del corpo ed è diviso in tre tipi. Il muscolo
scheletrico striato è responsabile dei movimenti volontari, è formato da filamenti di actina
e di miosina disposti in maniera ordinata a formare fibre muscolari grandi e polinucleate
che sono controllate dalle fibre nervose. Il muscolo liscio è presente nel rivestimento di
molti organi interni cavi come l’intestino, la vescica e i vasi sanguigni. Il muscolo cardiaco
si trova solo nel cuore e ha un aspetto striato, ma è caratterizzato da una contrazione delle
fibre del tutto involontaria.
Il tessuto connettivo è costituito da cellule di forma irregolare disperse all’interno di una
matrice extracellulare composta soprattutto da due fibre proteiche: il collagene e l’elastina.
Si divide in tessuto connettivo propriamente detto, a sua volta diviso in denso, lasso e
adiposo, e tessuto connettivo specializzato, che comprende la cartilagine, il tessuto
osseo e il sangue.
Il tessuto nervoso è formato da due tipi cellulari: i neuroni e le cellule gliali. I neuroni
sono cellule eccitabili che raccolgono gli stimoli e trasmettono gli impulsi nervosi ad altri
neuroni e da altri tessuti, mentre le cellule gliali hanno funzione di sostegno e protezione.

Sadava,&Hillis,&Heller,&Berenbaum&&
La#nuova#biologia.blu##
©&Zanichelli&editore&2016&
Lezione 2 – Organi, tessuti, sistemi e apparati
L’unione di più tessuti costituisce gli organi, che a loro volta formano i sistemi e gli
apparati. Le cavità interne del corpo sono rivestite da membrane epiteliali che possono
essere mucose (se in comunicazione con l’esterno) o sierose (se interne). La superficie
esterna del corpo è invece rivestita dalla cute, che è composta da uno strato più esterno
che si rigenera continuamente, l’epidermide, e uno strato più interno, il derma, formato di
tessuto connettivo. All’interno del derma ci sono cellule recettoriali, terminazioni nervose,
ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare.

Lezione 3 – L’omeostasi: la regolazione dell’ambiente interno


Il termine omeostasi indica la capacità dell’organismo di mantenere condizioni stabili al
proprio interno. Tale capacità è resa possibile da un sistema di controllo composto da tre
componenti: il recettore, un centro di regolazione e l’effettore.
L’omeostasi, inoltre, è regolata attraverso meccanismi di feedback negativo o positivo. Un
esempio di sistema a feedback negativo è la regolazione della temperatura corporea in
un animale endotermo, che è controllata dall’ipotalamo.

Lezione 4 – La rigenerazione dei tessuti


La capacità di rigenerarsi non è uguale per tutti i tipi di tessuto, ma è garantita dalle
cellule staminali, ovvero cellule indifferenziate che si moltiplicano e differenziano in
risposta a segnali specifici per sostituire le cellule morte o danneggiate. Sono divise in
unipotenti, multipotenti, pluripotenti o totipotenti in base alla loro capacità di differenziarsi
in uno o più tipi cellulari.

Lezione 5 – Le cellule tumorali


Il termine cancro indica una serie di patologie differenti che possono avere un decorso
molto variabile in ciascun individuo, tutte caratterizzate da una crescita incontrollata di
cellule. La causa del cancro è spesso l’accumulo di mutazioni a carico degli oncogeni e
degli oncosoppressori che regolano il ciclo cellulare.
Un tumore è definito benigno se rimane confinato nel tessuto in cui si è sviluppato,
mentre è maligno se dà luogo a metastasi, ovvero cellule tumorali che invadono altri
tessuti e causano l’insorgenza nuovi tumori.
I fattori che inducono mutazioni e possono provocano il cancro si dividono in fattori
ambientali, tra cui sostanze chimiche mutagene e virus, fattori ereditari, ovvero
mutazioni a carico delle cellule germinali, e fattori casuali, per esempio errori nella
duplicazione del DNA.
Sadava,&Hillis,&Heller,&Berenbaum&&
La#nuova#biologia.blu##
©&Zanichelli&editore&2016&

Potrebbero piacerti anche