Sei sulla pagina 1di 2

Il ritratto

Con in maestri fiamminghi si ha la nascita di un' impostazione diversa del ritratto: il personaggio dipinto si distacca dal
fondo, prende forma e volume, ruota verso chi guarda e si pone in dialogo con lui.
L'arte fiamminga è legata all'avvento di una cultura cittadina, imprenditoriale, laica e commerciale, dove siallarga le fascia
sociale che ricorre al ritratto. Non più solo regnanti, vescovi, aristocratici, ma mercanti,banchieri, rappresentanti finanziari
che desiderano farsi ritrarre in pose e atteggiamenti che spesso imitano quelli dei potenti, ma sono l'espressione di una
nuova consapevolezza sociale. Ecco che le tipologie di ritratto si ampliano, da quello di profilo, ufficiale, usato da regnanti
e alti prelati, a quello di tre-quarti usa-to dalla nuova borghesia.I pittori fiamminghi del XV secolo, a cominciare da Jan
van Eyck e da Robert Campin, vanno considerati i
veri fondatori del ritratto moderno per aver saputo rendere la varietà dei tipi fisici, delle età, delle espressioni, le vibrazioni
sentimentali.
Arte fiamminga
Le fiandre Nei primi decenni del XV secolo, quasi in concomitanza con l’apparizione dell’arte
rinascimentale a Firenze, ma in totale autonomia, le Fiandre diventano un centro di capitale
importanza nel panorama della pittura europea; importanza che deriva loro sia
dall’originalità e qualità delle opere prodotte sia dall’influenza profonda esercitata su altri
paesi.
Si può affermare che nel ‘400 le Fiandre costituiscano un centro di orientamento
fondamentale quanto quello italiano, che con alti e bassi si prolungherà poi fino in piena età
barocca. Quando si fa riferimento alle Fiandre e Paesi Bassi si parla geograficamente di un
territorio che comprendeva gli attuali Belgio, Olanda, Lussemburgo ed anche una porzione
del nord-est della Francia; attraverso il matrimonio del duca di Borgogna con il casato dei
conti di Fiandria. Le Fiandre erano all’epoca una delle regioni più densamente popolate del
continente con città dalla vita economica fiorente e vivace, fondata soprattutto
sull’industria dei tessuti di lana, sul commercio e sulle banche.

I riferimenti
La pittura fiamminga riflette fedelmente sia la condizione sociale aristocratica che quella borghese, il gusto per la sontuosità
(corone e gioielli), la luminosità delle organizzazioni cromatiche e per il quadro concepito come un oggetto prezioso, si
fondono con un fortissimo realismo, con una dettagliata descrizione analitica mai vista prima. La matrice di questo tipo di
pittura è da ricercarsi principalmente nella miniatura, l’arte di una corte – quella Borgognona. Intorno al 1400 la miniatura
raggiunse esempi di qualità eccelsa, nell’area Parigi Digione, grazie ad una schiera di artisti fiamminghi che si esprimevano
mediando lo stile gotico con alcuni dei tratti che caratterizzeranno la nuova pittura: il realismo nordico, i valori spaziali e
luminosi, la sensibilità atmosferica.

Pittura ad olio
Nei paesi fiamminghi dal secondo decennio del quattrocento le opere iniziarono ad essere
commissionate da parte di una nuova borghesia. Mentre in Italia troviamo un favorire della
visione prospettica, nei Paesi Nordici resta centrale l’attenzione descrittiva per il dettaglio. La
qualità pittorica e il livello di verosimiglianza raggiunto dagli artisti fiamminghi è dovuto in
particolare della tecnica a olio. La pittura a olio, già presente in precedenza, venne migliorata
da Jan Van Eyck portandola ad una qualità altissima. I colori venivano ricavanti dalla
macinazione di sostanze colorate di origine minerale o vegetale alla quale venivano mescolate
oli essenziali. Questa garantiva diversi vantaggi, come: - Il pennello è più controllabile; - Il
colore è più stabile e di conseguenza si degrada meno facilmente; - I colori possono essere
diversamente diluiti e stesi in sottilissime velature, consentendo di creare effetti di trasparenza
e di luce, di realizzare immagini in profondità o di descrivere minuziosi dettagli; - Asciugando
più lentamente vi si possono creare effetti sfumati. Con la tecnica a olio vi è l’introduzione
della tela che veniva preparata con una imprimitura di gesso macerato in acqua e con aggiunta
di colla animale, che garantiva una buona adesione del pigmento.

Le caratteristiche
Le tematiche erano molteplici: religiosa, ritratti (Si passò dal profilo alla posa a tre quarti), paesaggi e nature morte.
I dipinti si caratterizzano per l'effetto di verosimiglianza che si avvicina alla fotografia.
Nei quadri le figure principali, quanto i vari oggetti raffigurati in secondo piano, sono raffigurati con incisività e precisione
scrupolosa, quasi scientifica. Nella costruzione così precisa dell’immagine, i pittori fiamminghi giungono alle soglie della
prospettiva, anche se in realtà non arrivano a comprenderne completamente i meccanismi ottici e le leggi geometriche.
I Fiamminghi sviluppando l'interesse verso la realtà e la rappresentazione naturalistica, arrivarono a una completa integrazione
tra figure e paesaggio, dove la luce è l'elemento che unifica tutta la scena.
La luce dei fiamminghi, non è selettiva, ma illumina con la stessa forza l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande,
utilizzando più fonti luminose, che moltiplicano le ombre e i rilessi, permettendo di definire acutamente le diverse superfici ed i
diversi materiali.

Potrebbero piacerti anche