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INFERMIERISTICA NELLA SALUTE MENTALE

PROGRAMMA Le malattie mentali nella storia


Presentazione del contesto di studio attraverso un I primi segni di malattia mentale risalgono al neolitico.
breve excursus storico, descrizione della L. 180 del La sofferenza mentale e fisica non erano divise.
13/05/1978 inscritta nella L. 833 del 12/12/1978 che Si pensava che la sofferenza venisse dall’esterno, dalla
istituisce il S.S.N, L. 9 del 2012 – L. 81/2014 magia.
“superamento OPG versus REMS”. Il Dipartimento di Questa idea perdurò fino al medioevo.
Salute Mentale e Dipendenze: le sue articolazioni
Nel medioevo non si ha traccia di luoghi dove
(Unità Operative e Servizi), personale afferente (profili
venivano internate le persone con malattie mentali.
e ruoli)
- Approfondimenti sul T.S.O. e A.S.O. La follia veniva paragonata alla maledizione o alla
- La “Presa in carico” del paziente con diagnosi possessione demoniaca -> definita Dottrina
psichiatrica e portatore di bisogni complessi tra cui demonologica.
anche il soggetto autore di reato (l’infermiere (la purificazione avveniva con la tortura o con il rogo)
nell’equipe forense), il soggetto con uso o abuso di È importante quello che viene scritto in quel periodo.
sostanze (rapporti con i SERT), il soggetto con disturbi Libro, dove erano elencate le manifestazioni e sintomi
diagnosticati in età evolutiva. della possessione demoniaca, che utilizzavano gli
- L’equipe terapeutica inquisitori -> maleus meleficarum (manuale del 1486)
- Case Management: enunciazione del modello;
contestualizzazione in Salute Mentale; strumenti e Cosa succede nel 1400-1500?
criticità. La lebbra sparisce dall’occidente.
- Strumenti di pianificazione del percorso assistenziale La malattia mentale la sostituisce, quindi il male non è
e riabilitativo in ambito territoriale: Piano di più la lebbra ma la malattia mentale prende il suo
Trattamento Individuale (PTI), PTR (Progetto posto. Vengono esclusi dal contesto sociale tutti
Terapeutico Riabilitativo) coloro che erano definiti folli.
- Elementi generali di gestione del farmaco in Salute
I folli venivano raccolti in edifici costruiti intorno alla
Mentale
città, una volta radunati tutti venivano caricati in dei
- Il paziente aggressivo: concetti generali e ruolo
battelli e lasciati andare alla deriva. -> perché era un
dell’infermiere nella gestione dell’aggressività.
Strategie relazionali, tecniche di de-escalation, modo per allontanarli dalla città e ripristinare la
orientamento alla riduzione del ricorso alla purezza e l’ordine.
contenzione. La contenzione. Intorno al 1600-1700 -> è secolo del grande
- Diagnosi infermieristiche in ambito di Salute Mentale internamento. In questo periodo nascono degli istituti
nelle classificazioni diagnostiche cliniche di: che gestiscono i folli -> i così detti ASILI PER LUNATICI,
Schizofrenia e Psicosi, Disturbi di Personalità di tipo dove venivano ospitate le persone che presentavano
borderline, Disturbo depressivo maggiore e disturbo comportamenti particolari.
bipolare, Disturbo ossessivo compulsivo: Gli asili per lunatici nascono in Europa, nelle principali
individuazione del problema correlato, della diagnosi città, arrivando anche in Italia.
infermieristica e successiva identificazione degli Il primo asilo per lunatici fu a Parigi 1656.
interventi da attuare all’interno della pianificazione
La follia perde il carattere mistico-religioso per
assistenziale nei diversi contesti di lavoro
acquisire un carattere di controllo sociale, in
dell’infermiere e di vita della persona assistita.
quest’epoca anche il povero risulta sgradito. (con la
Verranno proposte esercitazioni con descrizione di
caso clinico finalizzate all’individuazione di diagnosi riforma luterana).
infermieristica e pianificazione degli interventi. In questo periodo, post riforma Luterana, c’è una
Durante le lezioni in remoto in modalità sincrona e sorta di laicizzazione e quindi anche il povero diventa
asincrona potranno essere utilizzati o proposti qualcuno di sgradito per la società, perciò in questi
supporti video; sarà inoltre possibile avvalersi di asili per Lunatici veniva rinchiuso chiunque (storpio,
navigazioni in web condivise quali approfondimento povero, delinquente, prostituta, malato di mente...)
esplicativo ai contenuti trattati. Quindi il destino del folle si confonde con quello del
povero e con quello del delinquente, etc.…
(indistintamente dal sesso ed età)
Gli asili per lunatici non avevano a che fare con la cura Sul finire del 1700 ci sono 4 figure che rappresentano
ma alla base c’era la reclusione e la punizione. dei cambiamenti significativi:

Dal 1700-1800  Philippe Pinel:


Fine 700.
Periodo dell’illuminismo e della rivoluzione
È a metà via tra le due correnti di pensiero
industriale.
È il primo a pensare di liberare i malati di mente dai
In Europa e in Italia ci sono nuovi ideali; di modernità ceppi e dalle catene, inquanto non è un approccio
e progresso. umano.
Arriviamo ad un periodo in cui ogni individuo è Secondo lui la malattia mentale ha sede nel cervello e
chiamato a fare la sua parte e partecipare a questa nello stomaco.
modernità. Un individuo si ammala per un eccesso di passione
La follia trae dei vantaggi da questa crescita ma anche che ad un certo punto esplode e la porta a
degli svantaggi comportarsi in un determinato modo. L’alienazione
Vantaggi: si inizia a parlare della follia come di una mentale si cura attraverso il riorientamento morale.
malattia mentale e viene distinta dai poveri e dai
delinquenti. Foucault: dice che Pinel è stato sopravvalutato come
colui che liberando i malati di mente dalle catene
Svantaggi: la malattia mentale diventa un problema
cambia la visione della malattia. Ma in realtà non è
perché il folle non può partecipare a questa crescita
così, perché continua a pensare che la morale sia
della società portando idee.
fortemente legata alla psichiatria, utilizzando i mezzi
È necessario quindi aprire dei luoghi idonei, che
di contenzione. Non porta un cambiamento
successivamente verranno chiamati MANICOMI;
rivoluzionario come si pensa.
ovvero strutture dove dovrebbero essere ricoverati
solo coloro che hanno una malattia mentale (ma nella  Vincenzo Chiarugi:
realtà verrà ricoverato chiunque). Firenze fine 700
In questo periodo vengono costruite delle vere e Gli insani non devono più essere legati e picchiati.
proprie cittadelle autosufficienti con altissime mura Visione organicistica. Vede la follia come una malattia
invalicabili (come delle carceri), inquanto i malati non del corpo. Nel suo trattato fa una categorizzazione
dovevano avere contatti con l’esterno, perché c’era della follia. (“dalla pazzia in genere e in specie”), definì
ancora la preoccupazione che la malattia mentale per ogni malattia dei sintomi.
fosse qualcosa che potesse contaminare e dare  John Conolly:
fastidio al progresso della società. Importante perché fu il primo a togliere ogni forma di
Perciò il bene per la società era quello di confinare il contenzione.
più possibile i malati mentali.  Emil Kraepelin:
Tedesco.
All’interno di queste mura si tenta un approccio più Da ricordare perché viene collegato
medico, si cercano le cause organiche di questa Fu il primo a parlare di demenza precoce (perché
malattia ma sostanzialmente si cercava di recludere e compariva in giovane età), che poi venne ribattezzata
ri-disciplinare i malati di mente. con il termine schizofrenia. (-> intorno al 1900 con
Blue).
Perciò possiamo affermare che la malattia mentale in Nel 1800 vengono fondate le strutture che si
questo periodo continua ad essere incomprensibile ed avvicinano ai futuri manicomi. (inquanto si inizierà a
inguaribile. parlare di Manicomi con una legge del 1904).
Il disturbo psichico è visto ancora come una forma di
Si utilizzano all’interno di questi istituti dei moderni
devianza, il concetto di malattia mentale è ancora
strumenti di contenzione: camice di forza, letti e sedie
collegato all’anormalità, per questo le strutture sono
di contenzione, collari di contenzione, cinghie di
luoghi di custodia di moltissime specie umane.
contenzione.
Nel 1700-1800 abbiamo due correnti di pensiero:
Uno dei capisaldi del manicomio e delle strutture
1. gli psichici: ritiene che la malattia mentale è pre-manicomi era il lavoro, inquanto l’ozio aggravava
vista come una malattia morale dell’anima ancora di più la malattia mentale. (Ergoterapia: il
2. I somatici: ritiene che la malattia mentale lavoro come cura della malattia).
derivi da una disfunzione del Sistema Per il manicomio il lavoro è visto come una cura per la
Nervoso. malattia. Perciò i pazienti erano impegnati in qualche
tipo di lavoro. Inoltre la libertà e la privacy non
esistevano nei manicomi.
Si poteva entrare in manicomio da bambini; perché [Per questo non si parla di cura inquanto nei
troppo vivaci o irrequieti, orfani, ritardati. manicomi vengono ricoverate tutte le persone con
Le donne potevano essere internate dai mariti. comportamenti anomali, scandalosi o le persone
Potevano essere ricoverati gli omosessuali e gli pericolose (alcolisti, prostitute, omosessuali ...)
anarchici. Perciò la letteratura non corrisponde alla realtà.]
2. Ammissione = internamento
Nel 1900: si ha un’accelerazione (esattamente dal Come veniva internato un individuo?
1900 al 1950) perché: L’internamento poteva essere richiesto da
- escono nuove leggi parenti, tutori e doveva essere autorizzato
- si passa dal manicomio all’ospedale provvisoriamente da un pretore e poi serviva
psichiatrico. la certificazione di un medico.
- Il ruolo dell’infermiere si modifica Una volta internato c’era circa un mese di
- Si introducono nuove terapie di shock. osservazione in un reparto particolare,
deputato appunto all’osservazione.
Dal 1904 con la legge del 14 febbraio 1904 n° 36 Successivamente veniva scritta una relazione
“Legge Giolitti” in vigore fino 1968 (quando arriverà sul comportamento del malato di mente e in
la legge Mariotti) si parla di manicomio. base a questa relazione il tribunale civile
Questa legge può essere definita come la prima legge decideva per un ricovero definitivo o per la
italiana di istituzione del manicomio, in questo modo liberazione del malato. (se consideriamo bene
per la prima volta lo stato Italiano si dotava di una i termini utilizzati -> liberazione, possiamo
legge organica, che valesse per tutta la penisola capire che il pensiero era quello carcerario,
italiana, che regolamentassi la materia psichiatrica, che non ha nulla a che vedere con la cura ->
riconoscendo il manicomio sia dal punto di vista dimissione, fine del trattamento di cura)
giuridico che dal punto di vista scientifico. 3. Licenziamento (ovvero la dimissione)
Perciò il manicomio, attraverso questa legge, diventa Per essere dimessi bisognava essere
il luogo centrale ed esclusivo del trattamento dei autorizzati dal direttore.
disturbi mentali (con questa legge si conia la parola Perciò su richiesta del direttore e sempre con
manicomio). il decreto del presidente del tribunale in via di
Attraverso questa legge si regolamenta la gestione del prova (con sorveglianza temporanea della
paziente psichiatrico. polizia) si poteva essere dimessi.
La legge Giolitti rappresenta un progresso rispetto al Se in quel periodo si notava un miglioramento
passato perché: si identifica un luogo per trattare un si veniva dimessi ufficialmente e il paziente
disturbo mentale, ma di fatto non cambia nulla. veniva lasciato a sé stesso. (in quanto il
(nella realtà il malato viene ancora trattato come un paziente psichiatrico non aveva alcun diritto,
carcerato e non ha diritti). perciò una volta che la persona veniva
La legge ufficializza la funzione pubblica della dimessa veniva abbandonata, sola, nessuno la
psichiatria, attraverso il ricovero coatto, cioè ricovero voleva, veniva destinata a morire solo).
obbligato (contro la loro volontà) in quanto si collega Ma in quel periodo era molto difficile essere
la malattia mentale con la pericolosità e quindi il luogo dimessi, inquanto la responsabilità non era
più adatto per gestire questi pazienti considerati folli e solo del presidente del tribunale ma anche del
pericolosi era il manicomio. Come vediamo nella direttore del manicomio (per cui nel caso il
realtà non si parla di cura ma è una legge di controllo paziente dimesso commettesse un reato la
sociale. responsabilità veniva attribuita al direttore).
Il potere a 360°all’interno del manicomio è del 4. Autorità del direttore
direttore del manicomio. Il direttore aveva piena autorità e
responsabilità sul servizio interno sanitario e
L’internamento, ovvero il ricovero è motivato in 10 l’alta sorveglianza su quello economico per
articoli: tutto ciò che concerne il trattamento dei
1. Devono essere custodite e curate nei malati. (potere sovrano)
manicomi le persone affette da qualunque Regio decreto n° 614 del 1909: “regolamento sui
causa da alienazione mentale, quando sono manicomi in attuazione della legge 36 del 1904”
pericolose a sé o agli altri e/o riescano di È un regolamento che va ad attuare/rende esecutiva
pubblico scandalo e non siano e non possano la legge Giolitti sui manicomi.
essere convenientemente custodite e curate
fuorché nei manicomi.
Dal manicomio all’ospedale psichiatrico (dal 900 inconsci è possibile che il soggetto si metta in
al 950) contatto con i suoi problemi più profondi e da
I manicomi vengono dotati di un direttore, che quel momento è possibile fare un lavoro di
normalmente è un neurologo, così da poter avere psicoanalisi efficace.
delle strutture addette allo studio ed avere
un’impronta curativa, di ricerca. Vi è quindi il Cosa succede in una seduta psicoanalitica?
passaggio di nome (da manicomio ad ospedale Il paziente si posiziona in una poltrona e lo
psichiatrico). psicoanalista si posiziona dietro dal campo visivo del
Cambia anche il ruolo di medici ed infermieri, perché paziente (perché così non viene distratto da nulla). A
in qualche modo la società viene a sapere che le questo punto il paziente inizia a parlare di qualsiasi
condizioni all’interno del manicomio sono disumane e cosa, senza censurare ciò che dice e senza un filo
si cerca di gestire il paziente contenendolo il meno logico.
possibile. Sarà compito dello psicoanalista interpretare le
In quel tempo l’infermiere non veniva scelto per associazioni libere che il paziente fa.
competenza ma per sana e robusta costituzione fisica Le sedute durano 50/60 minuti per 4/5 volte a
(srcf). settimana. Può durare anni.
I pazienti nei momenti in cui non lavoravano venivano Ci sono però presupposti che non rendono la
confinati in grandi stanzoni dove potevano essere psicoanalisi adatta a tutti:
sorvegliati a vista. (Non c’era privacy) - È necessaria una certa Inside; ovvero una
L’organizzazione del manicomio seguiva la logica del capacità introspettiva/capacità di guardarsi
panopticon di Bentham; un ideale di carcere ideato da dentro.
un filosofo e giurista che si era ispirato alla mitologia - Viste le sedute molto frequenti durante la
greca (il gigante con centinaia di occhi, e quindi riesce settimana e sempre alla stessa ora si deve
ad avere un controllo maggiore della situazione). Con avere un lavoro che concede questa
questa filosofia Bentham dà l’idea di come dovevano metodologia.
essere costruiti le carceri. I manicomi seguono questa - I soldi, inquanto la psicoanalisi costa.
organizzazione. (appunto per le frequenti sedute)
Dovevano essere dei luoghi il più possibile aperti, in Anche i sogni per Freud sono molto importanti.
modo che una persona sola riuscisse a controllare più Uno dei libri più famosi è “l’interpretazione dei
pazienti contemporaneamente senza che questi si sogni”.
accorgessero di essere controllati. (anche perché il
numero di operatori rispetto al numero di pazienti era La psicoanalisi rimane il modello predominante fino
assolutamente sbilanciato). Inoltre in quel periodo i alla metà del XX secolo.
manicomi erano così popolosi ed ampi che all’interno, Fino a quando, intorno al 1930, iniziano a diffondersi
tra i diversi padiglioni, ci si spostava in bicicletta. (c’era nuove terapie, come la terapia elettro-convulsivante
sovraffollamento importante!) (l’elettroshock) e i farmaci.

Dal 1900-1950 -> La psicoanalisi e Freud Cosa succede intorno al 1930?


In questo periodo c’è un rinnovamento radicale Iniziano a diffondersi le terapie di shock, cioè terapie
In questo periodo gli psicoanalisti affermano che fino che provocano un trauma (elettrico, febbrile,
ad ora si è posto troppo l’accento su come gestire i glicemico) con lo scopo di poter tranquillizzare il
sintomi la malattia mentale, senza pensare da cosa il paziente psichiatrico.
sintomo derivasse. Nascono dall’idea che vi sia un antagonismo tra
Vogliono cercare l’origine della malattia mentale e epilessia e schizofrenia.
non solo gestirla. La schizofrenia era ritenuta la patologia psichiatrica
Nasce la psicoanalisi con tutte le sue teorie: più grave e più pericolosa in assoluto.
- Teoria dell’inconscio; fino a quel momento si Si pensava che si provocassero degli shock (che
pensava che ogni individuo potesse fossero elettrici, febbrili, glicemici) ad un soggetto
controllare se stesso e il proprio particolarmente irrequieto questo si potesse calmare.
comportamento, mentre gli psicoanalisti Questa idea nacque dell’osservazione dei pazienti
ritengono che i nostri comportamenti spesso epilettici dopo le crisi epilettiche e si notò che questi
non sono collegati con il nostro pensiero pazienti avevano bisogno di dormire o erano più
cosciente ma ci sono dei pensieri sottostanti e calmi.
non coscienti su cui bisogna lavorare, perché Perciò questa terapia nacque dall’idea di rendere il
soltanto facendo riaffiorare questi pensieri paziente schizofrenico o con altre patologie più
tranquillo e gestibile.
Le terapie di shock sono varie:
1. Cura del sonno: somministrazione di lacrimale, muovendo con la mano il punteruolo e
barbiturici per farli dormire. rompendo il collegamento tra i lobi frontali.
Nella convinzione che al risveglio fossero più Questo serviva, secondo lui, a levare l’idea fissa.
tranquilli Inquanto secondo lui nei malati di menti c’era
2. Terapia insulinica: nel 1933 a Vienna si inizia un’idea fissa, perciò con questa procedura veniva
a testare lo shock insulinico per curare la scardinato il collegamento tra i lobi frontali e così
schizofrenia. l’idea fissa veniva rimossa.
La tecnica consiste nel somministrare basse dosi di
insulina, via via da aumentare, fino al coma Anni 50: i primi psicofarmaci, permettono di
ipoglicemico. approcciarsi al malato in modo diverso, perché
Nella maggioranza dei casi il coma ipoglicemico o la chiaramente le molecole farmacologiche hanno
morte erano degli effetti collaterali. un impatto sulla mente molto diverso.
Lo scopo era quello di creare delle crisi convulsive. Viene quindi coniato il termine psicofarmaco.
Questo trattamento diede dei buoni risultati, inquanto Nascono alcune sostanze un po' per caso.
i pazienti risultavano più tranquilli. Viene confezionata la Prometazina.
Vengono introdotti la clorpromazina e
Questo comportò che nel 1940 ogni ospedale ebbe l’aloperidolo.
una propria unità insulinica. Divenne quindi un Altri 2 farmaci:
metodo da esportare in tutti gli ospedali. - Carbonato di litio; è uno stabilizzatore
Il trattamento veniva ripetuto dalle 2 alle 5 volte alla dell’umore e viene utilizzato nel disturbo
settimana e provocava anche 40/60 episodi di coma. bipolare e della personalità.
Successivamente si capì che i pazienti potevano essere - Fluoxetina (Prozac); antidepressivo.
salvati dalla morte con il glucosio. Con i farmaci si ha una riduzione dei sintomi,
3. Malarioterapia: inoculazione del plasmodio l’infermiere è meno costretto a contenere.
della malaria.
4. Shock cardioazolico: veniva iniettato il ca ?? Anni 70: Nascono in Inghilterra negli anni 70 i
Provocava gravi crisi epilettiche movimenti antipsichiatria.
5. Elettroshock: ideato dal professor Cerretti. L’opinione pubblica si rivolta. In particolar modo
Iniziò a pensare che con delle scariche elettriche in Inghilterra, con David Cupper.
continuate o alternate potesse essere ripulito da Iniziano a raggrupparsi sempre più persone in
tutte queste idee folli. Iniziò a sperimentare la movimenti che si contrappongono alla psichiatria
pratica prima sui cani, che morirono tutti. tradizionale sostenendo che pratiche come quelle
Successivamente riposizionò gli elettrodi in altri dell’elettroshock e della lobotomia siano pratiche
punti del corpo e lo sperimentò sui maiali e poi disumane e che i pazienti debbano essere curati in
sull’uomo. modo diverso e debbano uscire dai manicomi e
Il primo paziente che sperimentò l’elettroshock essere reinseriti nella rete sociale.
dopo 11 applicazioni senza anestesia generale fu
dimesso in buono stato. Iniziano quindi a nascere nuove leggi, come ad
Ad oggi l’elettroshock si attua in pazienti che non esempio la legge Mariotti -> revisione della legge
hanno nessun tipo di miglioramento con la terapia Giolitti dopo 64 anni.
farmacologica.
La legge Mariotti:
La Psicochirurgia - Fissa ad un numero massimo di posti letto nei
- Muniz: creò la tecnica della lobotomia manicomi, in modo che in ciascuna struttura si
attraverso dei piccoli fori che venivano fatti nel possa vivere dignitosamente.
cranio dell’individuo in cui veniva iniettato - Abolisce l’iscrizione al casellario giudiziario
dell’alcol. In questo modo l’alcol a livello frontale che fino a quel momento era obbligatoria.
distruggeva la sostanza bianca. - Prevede che all’interno dei manicomi le
Questo permetteva di rendere tranquilla una persone possano entrare volontariamente e
persona. che, dopo la cura, possa essere dimessa.
Divenne così famoso che nel 1949 vinse il premio - Prevede inoltre l’istituzione dei CIN, centri
Nobel e a lui vennero titolati diversi francobolli. d’igiene mentale. (in Lombardia chiamati ora
- Freeman: Aveva agevolato la procedura CPS; centro psico sociale)
rendendola ambulatoriale e svolta in pochi minuti. Basaglia denuncia all’opinione pubblica cosa succede
Aveva inventato la procedura della lobectomia all’interno dei manicomi, iniziano quindi dei
trans-orbitale; dove attraverso un punteruolo cambiamenti.
rompi ghiaccio entrava attraverso il dotto
I cambiamenti più importanti che avvengono punibile ma non imputabile, perché in quel momento
all’interno dei manicomi: non era capace di intendere e di volere.
1. Ai malati vengono dati dei loro vestiti Questo vuol dire che un soggetto può essere punito
2. Viene chiamata la parrucchiera ma legalmente non ha in carico nessun tipo di reato.
3. Il malato non viene più chiamato con un
numero I presupposti per l’imputabilità sono la capacità di
4. Il malato può parlare con i propri parenti intendere e di volere.
5. Può scrivere delle lettere ed inviarle Perciò la persona che ha commesso il reato viene
L’obbiettivo ultimo di Basaglia era la chiusura dei periziata da uno psichiatra specializzato in psichiatria
manicomi. forense.
Il periziatore mira a fare una serie di domande molto
Legge 180, detta anche legge Basaglia: è una legge che molto specifiche sull’evento per capire la capacità di
viene titolata “Accertamenti e trattamenti sanitari intendere e di volere di quell’individuo nel momento
volontari e obbligatori”. È una legge che permette la in cui ha commesso l’omicidio.
chiusura dei manicomi e permette che i ricoveri per il A questo punto in base alla pericolosità sociale del
99% siano volontari e solo una piccola parte paziente si può decidere una misura di sicurezza,
obbligatori. Vi sono degli articoli di legge che ne quindi anche il ricovero nelle REMS, o prima negli
definiscono l’obbligatorietà in casi estremi. OPG.
Nel 1980 Basaglia muore e la sua legge viene accusata
di essere incompleta. Perché in realtà chiude i Quali sono le misure di sicurezza?
manicomi senza dotare il territorio di strutture Le misure di sicurezza sono tutti quei provvedimenti
sufficientemente adeguate e preparate per accogliere che vengono fatti nei confronti di un soggetto malato
tutti i malati di mente. di mente che ha commesso un reato, per evitare che il
La legge 180 viene definita una legge quadro, perché soggetto considerato socialmente pericoloso
in tutta la penisola italiana vengono chiusi i manicomi. ricommetta un reato.
Successivamente la legge 180 verrà riassorbita nella Più è elevato il grado di pericolosità del mio paziente
legge 833. più si dovrà pensare ad una misura di sicurezza
In Italia si inizia a parlare di manicomio criminale nel contenitiva.
1876, perché in quel anno ad Aversa si inaugura il Es. se non considero il mio paziente fortemente
primo manicomio criminale sezione per maniaci. pericoloso potrò dare gli arresti domiciliari
In Inghilterra invece si iniziò molto prima a parlare di Se invece lo considero particolarmente pericoloso
manicomi criminali. definisco l’ingresso in una REMS.
La REMS: una struttura di custodia dei pazienti
Nel 1975 vi è una legge di riforma dell’ordinamento psichiatrici che hanno commesso un reato.
penitenziario, e quindi viene sostituita l’iscrizione di
manicomio criminale con quella di ospedale Legge 9 del 2012 “disposizioni per il definitivo
psichiatrico giudiziario (OPG). superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”
vengono chiusi gli OPG.
Perché c’è questo passaggio di dicitura? Legge 81 del 2014 vengono aperte le REMS.
Perché ci sono degli scandali in quegli anni che fanno Dopo le leggi 9 e 81 nascono le REMS, perciò verranno
sì che l’opinione pubblica punti una lente chiusi gli OPG e resteranno solamente le REMS.
d’ingrandimento sui manicomi criminali. Inoltre l’OPG e La REMS sono due realtà totalmente
diverse.
Questi manicomi erano disumani e quindi secondo L’OPG è una struttura prevalentemente carceraria.
l’opinione pubblica all’interno di essi, dove erano La REMS è una struttura sanitaria ma con delle
ricoverati malati psichiatrici che avevano commesso caratteristiche di custodia.
un crimine, si dovevano mantenere delle condizioni
umane e dignitose. Ovviamente dal 2012 al 2014, perché ci fosse il
Perciò dal 1975 si parla di OPG, ma si arriva in un passaggio definitivo da OPG a REMS, ci sono tutta una
ospedale psichiatrico giudiziario? serie di interventi a livello parlamentare per arrivare
In Italia, come in quasi dappertutto, chi commette un alla concretizzazione e costruzione delle REMS.
reato se in quel momento è capace di intendere e di Inoltre le REMS fanno riferimento al DSM,
volere è responsabile e quindi PUNIBILE. dipartimenti di sanità mentale, proprio perché la
Se una persona però ha un disturbo di mente parziale REMS deve essere la misura di sicurezza ultima se non
o totale cosa succede? L’incapacità fa si che sia ci sono alternative della gestione del malato
psichiatrico pericoloso sul territorio.
commissione Europea raccomanda di seguire
l’esempio dell’Italia (che poi seguiranno nel tempo Il
I punti salienti della legge del 2014 sono: Regno Unito, la Germania, il Portogallo)
- L’internato deve essere l’ultima spiaggia. Legge definita ipocrita; inquanto:
Deve essere l’estrema ratio, (eccezionale e - non tratta in nessun punto il regolamento
transitorio) quando non sia percorribile altra interno degli ospedali psichiatrici giudiziari.
strada. - Non parla dei mezzi di contenzione, parla solo
- Il paziente non può rimanere ricoverato per dell’articolo 53, ma non si sbilancia parlando
più della durata della sua condanna. delle contenzioni.
- In ogni caso la misura penitenziaria adottata,
per pz psichiatrici autori di reato non può più Con la 180 vengono abrogati i primi 3 articoli della
essere l’OPG, il ricovero deve avvenire in legge Giolitti.
(R.E.M.S.) Il principio non è più la custodia ma la cura e la salute
- La gestione interna di tali strutture è di dell’individuo.
esclusiva competenza sanitaria. I punti principali della legge 180 sono:
- Ogni regione dovrà «farsi carico» ossia dotarsi
1. Abolizione dei manicomi, perciò chiusura
di una struttura destinata ad accogliere
graduale di quelli già esistenti e divieto di costruzione
queste persone. «regionalizzazione». di nuovi manicomi.
Alcune leggi significative: 2 e 3. Si inizia a parlare di territorialità quindi le cure
- legge Giolitti 1904, prima legge di istituzione sono prevalentemente ambulatoriali e sono in casi più
dei manicomi in Italia. gravi si parla di trattamento ospedaliero.
- Legge Mariotti 1968, che in parte Perché il principio della legge Basaglia è quello che il
migliora/modifica la legge Giolitti. Importante malato si deve reinserire all’interno del suo tessuto
di questa legge è anche l’istituzione dei CIM sociale.
(centri igiene mentale sul territorio), 4. Istituzione di servizi psichiatrici di diagnosi e
l’abolizione dell’iscrizione dei malati di mente cura; quando si chiudono i manicomi vengono aperti i
dal casellario giudiziario (perciò si scollega la PDC, quindi all’interno di ospedali si aprono reparti
malattia mentale dalla pericolosità). che possano curare il paziente in una condizione di
- Legge 180 e 833. acuzia.
5 e 6. Cambia il concetto di cura quindi si parla di
trattamenti sanitari volontari (TSV) e trattamenti
LEGGE 180 del 1978 (Legge Basaglia)
sanitari obbligatori (ASO E TSO). Il tutto deve avvenire
“Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e
nel rispetto dei diritti umani. (diritto di voto, di
obbligatori.”
comunicare…)
È detta legge cornice, inquanto ha validità sull’intero
La legge 180 del ‘78 viene sempre accumunata alla
territorio italiano. È applicabile in tutta Italia.
legge 833, perché quest’ultima include nei suoi articoli
33,33 e 35 tutti gli undici articoli della 180.
Nel 1980 Basaglia muore.
Per questo la 180 e la 833 vengono sempre nominate
Prima della sua morte si stava occupando del
insieme.
territorio per riorganizzare le strutture una volta che i
La legge 833 è la legge che istituisce il sistema
manicomi vengono chiusi.
sanitario nazionale in Italia.
Perciò questa legge, dopo la sua morte, risulta
Accomuna la malattia mentale con tutte le altre
incompiuta ed incompleta.  perché presenta il
malattie. Da questo momento in poi, chiudendosi i
limite di non avere delle linee guida sufficientemente
manicomi, i malati di mente vengono seguiti sul
esaustive e di non aver servizi alternativi sul territorio
territorio.
al manicomio. Per cui molti sottolinearono il fatto che
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da quel momento in poi, nonostante la legge sia una
art.1  I principi: La Repubblica tutela la salute
legge molto valida, il territorio si trova impreparato ad
come fondamentale diritto dell’individuo e interesse
accogliere i malati psichiatrici.
della collettività mediante il SSN.
La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire
Interessante è l’immagine che la legge 180 ha nel
nel rispetto della dignità e della libertà della persona
mondo, perché mentre in Italia ci sono delle critiche
umana.
per la sua incompletezza, è la prima legge mondiale
art.2  Il SSN nell’ambito delle sue competenze
ha disporre la chiusura dei manicomi. L’Italia infatti fu
persegue: la tutela della salute mentale privilegiando
il primo paese ad avere attuato un processo di de-
il momento preventivo e inserendo i servizi
istituzionalizzazione dei manicomi. Tanto è che la
psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo da
eliminare ogni forma di discriminazione e di Si va a tutelare il soggetto che in quel momento ha
segregazione pur nella specificità delle misure una situazione mentale che non gli permette di
terapeutiche, ed a favorire il recupero e il prendere delle decisioni lucide rispetto al suo stato di
reinserimento sociale dei disturbati psichici salute.

Principi fondamentali su cui si basa il sistema sanitario Questo ci fa capire come gli accertamenti e
nazionale: trattamenti sanitari obbligatori siano estremamente
1. Universalità; le prestazioni sanitarie sono delicati ed eccezionali, definiti tali perché prevaricano
erogate a tutta la popolazione un diritto dell’individuo (libertà ed
2. Uguaglianza; tutti possono accedere ai servizi autodeterminazione)
senza discriminazione.
3. Equità; stesse garanzie di prestazioni, ASO: ACCERTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO
trasparenza alla centralità della persona, È distinto dal TSO perché l’ASO può essere
questo significa che c’è libera scelta del considerato una fase prodromica del TSO, cioè
medico curante, scelta del luogo di cura e c’è avviene prima di un trattamento sanitario
il diritto di continuità assistenziale e globalità obbligatorio.
assistenziale. L’ASO è previsto nella legge 833 del 78 e prevede la
possibilità che si possa utilizzare per visitare e valutare
Trattamenti sanitari obbligatori (TSO) e dal punto di vista psichiatrico un cittadino contro la
accertamenti sanitari obbligatori (ASO) sua volontà, quando siano presenti dei multipli e
In generale la legge prevede alcune situazioni in cui un fondati elementi che facciano sì che ci sia la necessità
individuo può essere obbligato a curarsi; patologie di questa valutazione a cui il cittadino si sottrae.
virali diffusive, vaccinazioni obbligatorie. (perciò se si ha un cittadino che probabilmente è in
Ma quando parliamo di accertamenti e trattamenti uno stato di scompenso psichico e che si sottrae alla
obbligatori in caso di malattia mentale si parla di TSO visita psichiatrica. Se abbiamo multipli motivi per cui
e ASO, che fanno capo alla legge 18 e 833 del ’78. questo paziente abbia bisogno di una visita attraverso
questa legge possiamo procedere con la valutazione.
(Se dovessero fare la domanda: “una persona può Bisogna quindi fare degli accertamenti  per poter
essere obbligata ad un trattamento sanitario avere dei fondati sospetti, prima di poter procedere
obbligatorio? Noi risponderemo:” si”, “un paziente con l’ASO).
che ha una malattia mentale può essere obbligato ad L’ASO si può svolgere in moltissimi luoghi, ma mai in
un trattamento sanitario obbligatorio?”, SPDC, perché la legge dice che l’spdc non è il luogo
risponderemo:” si secondo la legge 833 e 180”, in adatto, essendo un reparto e non un servizio
generale una persona può essere sottoposta a
trattamento sanitario obbligatorio in caso di PROCEDURA ASO:
vaccinazioni, ma non centra con il trattamento A chi lo si fa?  lo si fa ad un paziente conosciuto dal
sanitario obbligatorio per malattia mentale  in servizio ma anche ad un soggetto sconosciuto, ma che
quanto questo si fa solo nel caso ci siano motivazioni viene segnalato per avere dei comportamenti strani.
stringenti che sono specificate nella legge 180 e 833.) (es. i vicini chiamano dicendo che il soggetto sta
facendo qualcosa di strano, si sentono urla in casa
Ci sono due articoli nella costituzione italiana; 32 e 13, etc.)
che parlano della libertà individuale. Il soggetto affinché scatti l’ASO deve sottrarsi
L’articolo 32 dice che il diritto alla salute e volontariamente alla visita e rendersi irreperibile.
all’autodeterminazione è un diritto inviolabile. Solo in
determinati casi la legge può decidere di sovrastare Qual è il luogo in cui si può svolgere l’ASO?:
questo tipo di diritto. - al CPS; centro psico-sociale,
L’articolo 13; dice che la libertà individuale è - al domicilio del paziente, dove si può andare
inviolabile. con la polizia
Allora la domanda che chiunque si pone è: com’è - più spesso la polizia municipale preleva il
possibile che partendo da questi due articoli della soggetto e lo porta al pronto soccorso. (dove
costituzione italiana si arrivi a dei verrà chiamato lo psichiatra.
trattamenti/accertamenti sanitari obbligatori che Come funziona un’ASO da un punto di vista tecnico?
chiaramente sono il contrario di quello che c’è scritto Deve esserci la proposta motivata di un medico
negli articoli, (perché vanno a violare la libertà abilitato all’esercizio della professione (iscritto
dell’individuo e vanno a violare il diritto all’albo)
all’autodeterminazione)?
La proposta del medico viene inoltrata al sindaco, 1. Alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti
perché il sindaco è la massima autorità sanitaria trattamenti terapeutici; il soggetto in quel
locale. momento è in uno stato di acuzia psichiatrica,
Il sindaco firma l’ordinanza di accertamento sanitario per cui è necessario intervenire urgentemente
obbligatorio. Nel momento in cui il sindaco del posto perché la sua salute mentale è estremamente
in cui si trova il soggetto in quel momento. compromessa.
A quel punto la polizia locale preleva l’individuo e lo 2. Rifiuto di qualsiasi tipo di intervento da parte
portano nel luogo descritto nella proposta del medico. del malato; nonostante il medico cerchi di
(es. pronto soccorso dove poi sarà chiamato lo fare un’alleanza con il soggetto, quest’ultimo
psichiatra e visitato). rifiuta qualsiasi tipo di intervento, terapia e il
L’esecuzione dell’ordinanza deve avvenire nell’arco di ricovero.
48 ore. 3. Mancanza di condizioni e circostanze che
La polizia municipale, entro 48 ore dalla conferma del permettano idonee e tempestive misure
sindaco, deve ricercare il paziente altrimenti sanitarie extra ospedaliere; non ci sono
l’accertamento sanitario obbligatorio decade, non è condizioni o alternative che consentano di
più valido. adottare delle misure sanitarie al difuori del
ricovero in SPDC.
Come nel TSO anche nell’ASO tutta la procedura di
acquisizione della documentazione; proposta ed Queste tre caratteristiche devono essere presenti
ordinanza e tutta l’esecuzione dell’ordinanza; cioè la CONTEMPORANEAMENTE!
ricerca del soggetto e l’accompagnamento nel luogo
indicato per l’ASO sono competenza della polizia PROCEDURA DEL TSO:
municipale, salvo ulteriore interessamento di altre Il TSO ospedaliero costituisce il provvedimento
forze dell’ordine o dei vigili del fuoco in situazione di sanitario di massima restrizione della libertà
pericolo. individuale, quindi prevede il massimo delle garanzie.
Per attuarlo devono esserci contemporaneamente le
Come può evolvere un’ASO? tre condizioni precedentemente elencate.
Un ASO può evolvere in:
- un trattamento sanitario ospedaliero Non sempre il TSO è preceduto dall’ASO.
- può cessare, ovvero una volta visitato dallo Ci deve essere una prima proposta motivata da un
psichiatra accetta il trattamento sanitario qualunque medico abilitato all’esercizio della
volontario (il ricovero), accetta di prendere le professione (iscritto all’albo).
terapie.  viene quindi ricoverato in SPDC Successivamente il medico che richiede il TSO contatta
oppure lo psichiatra valuta una dimissione, un secondo medico, meglio se psichiatra (perché in
ritenendo che non ci sia una gravità tale da realtà lo psichiatra è il medico che ha le migliori
trattenerlo. conoscenze specifiche per valutare le condizioni
psichiatriche di un soggetto), per far eseguire una
Perciò l’accertamento sanitario obbligatorio non si seconda valutazione e la successiva convalida della
può eseguire in SPDC mentre lì si può eseguire un proposta del primo medico.
trattamento sanitario obbligatorio. La legge però dice che il secondo medico deve essere
un medico del sistema sanitario nazionale,
Nel momento in cui il medico decide cosa fare con suggerendo uno psichiatra (senza l’obbligo).
quel paziente deve comunque avvisare il sindaco.
Il sindaco del comune dove si trova il soggetto,
TSO: TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO essendo l’autorità massima in ambito sanitario, è colui
Si esegue indicativamente solo in SPDC, per quanto che emette l’ordinanza.
riguarda il TSO ospedaliero. A seguito dell’ordinanza del sindaco il TSO può essere
Fa riferimento alla legge 833 del 78. eseguito, cioè la polizia deve ricercare il paziente e
È rivolto solo ai malati mentali e non può essere portarlo nell’SPDC.
attuato per trattamenti clinici internistici o d’urgenza
che non siano di natura psichiatrica. Cosa deve contenere la proposta del TSO e anche
È un evento straordinario e non può essere effettuato dell’ASO?
per difesa sociale (pericolosità). - Generalità del paziente e del medico
Ci vogliono delle condizioni stringenti per procedere richiedente. (nome, cognome, indirizzo,
con un trattamento di questo genere. recapito ecc.)
Quali sono le condizioni contestuali per cui si possa
procedere a TSO:
- Nel caso di TSO deve essere indicato il luogo Viene fatta una proposta di proroga di TSO motivata,
in cui ricoverare il paziente (quindi l’SPDC più la quale viene spedita al Sindaco che prolungherà il
vicino) TSO.
- Data, timbro, firma originale e leggibile del Nel caso in cui si ha un paziente a cui sta per scadere il
medico proponente e la motivazione (quindi TSO (i 7 giorni) e ci si dimentica di fare la proroga al
la descrizione circostanziata, cioè ben sindaco, il TSO decade. Quindi il paziente in quel
descritta, delle tre condizioni indispensabili momento può chiedere di essere dimesso e a quel
descritte in precedenza). punto bisogna procedere con un nuovo TSO.
Nel TSO si ha una convalida della proposta, mentre
nell’ASO no  perciò il medico convalidante deve LA CESSAZIONE DEL TSO:
informare l’SPDC dell’arrivo di un paziente in TSO. Passati i 7 giorni, bisogna valutare il paziente e nel
L’ordinanza del sindaco; una volta recepita tutta la caso in cui il paziente viene valutato positivamente
documentazione, attraverso PEC o polizia municipale il (Collaborante) il TSO cessa e il paziente continuerà il
sindaco entro 48h dalla convalida procede ad ricovero come ricovero volontario.
emettere l’ordinanza o motiva la sua non emanazione, Il TSO può essere cessato anche dopo tre giorni, nel
cioè spiega il motivo per cui non ha emesso caso in cui il paziente viene valutato collaborante.
l’ordinanza.
Nel momento in cui il sindaco firma l’ordinanza rende RACCOMANDAZIONI:
eseguibile l’ordinamento, quindi attiva l’intervento 1. Nel corso del TSO il malato mantiene tutti i
della polizia municipale, la quale accompagna il suoi diritti, tranne la possibilità di uscire dal
paziente in SPDC. reparto e obbliga il paziente ad assumere la
Nel contempo la proposta, la convalida e l’ordinanza terapia farmacologica
del sindaco arrivano al giudice tutelare, tramite pec o 2. Può eseguire tutti gli atti di ordinaria
nesso comunale, il quale una volta che ha in mano i amministrazione (firmare documenti, votare
documenti ha 48h di tempo per verificare le ecc.)
procedure e convalidare il TSO. 3. Durante tutto il trattamento bisogna ricercare
Il giudice tutelare ha la facoltà di richiedere un la compliace del paziente per cercare di
consulto tecnico, individuato dal tribunale: tramutare il prima possibile il TSO in TVS.
- Per accertare che le motivazioni che hanno 4. Il TSO deve essere circoscritto ad un tempo
portato al TSO siano sufficientemente valide. più limitato possibile.
- Se riceve da parte della famiglia del paziente
delle contestazioni, perché è facoltà del TRATTAMENTO SANITARIO EXTRAOSPEDALIERO
paziente, dei familiari o di chiunque fa le veci Ci sono le due condizioni del TSO ma mentre
de paziente contestare il TSO. (ricorso) trattamento sanitario ospedaliero non ci sono servizi
al di fuori dell’SPDC che possano accogliere il
L’EVOLUZIONE DI UN TSO: paziente, nel trattamento sanitario extraospedaliero
Il TSO ha una durata di 7 giorni, ma sono 7 giorni c’è una soluzione alternativa all’SPDC, dove si può
indicativi perché potrebbe concludersi prima nel caso svolgere il trattamento sanitario. Generalmente è il
in cui il paziente si dimostra collaborante. domicilio.
Al termine dei 7 giorni:
- il ricovero può trasformarsi in volontario,
perché si è riusciti a trovare una compliace da FARMACI PER LE MALATTIE MENTALI
parte del paziente. Ancor più in psichiatria rispetto ad altri reparti le
- Il TSO viene prorogato di altri 7 giorni, nel conoscenze psicologiche che attraversa la relazione
caso in cui non si è riusciti a trovare compliace rappresentano una buona fetta della torta.
con il paziente. Le conoscenze psicologiche sono le condizioni sine
- Il TSO si conclude e si procede con la qua non (necessarie) per entrare in contatto e
dimissione. conquistare l’alleanza del paziente.
(Nella realtà non si passa mai dal TSO alla dimissione Non sono lo psichiatra ma anche all’operatore che
ma dopo il TSO c’è quasi sempre un periodo lavora in psichiatria viene richiesto di superare la
volontario di ricovero, in cui il paziente si riprende semplice padronanza della tecnica infermieristica
bene). assumendo un ruolo emotivamente più attivo nei
Non c’è un limite di proroga del TSO, ma potrebbe confronti del reparto. (entrare in empatia, sapersi
esserci la chiamata del giudice tutelare per avere relazionare).
chiarimenti. L’infermiere deve avere:
I passaggi di proroga di un TSO:
- Consapevolezza delle dinamiche indotte dal Con un paziente cronico si può supporre che il
paziente  ci sono dei pazienti che inducono paziente sia consapevole che la malattia è cronica,
delle reazioni da parte degli operatori e quindi non potrà guarire ma al massimo controllare i sintomi
manipolano la situazione e creano delle  questo fa innescare un desiderio da parte sua di
dinamiche che sfuggono al controllo abbandonare la cura e non assumere la terapia.
dell’operatore stesso. (es, paziente che abusa Diventando così un paziente incompliante. Inoltre
di sostanza chiede continuamente la terapia al diventa sempre meno collaborante se non ne capisce
bisogno, oppure un paziente aggressivo, l’utilità.
minaccioso che continua ad avvicinarsi con Un paziente acuto invece può diventare poco
fare esplosivo, oppure pazienti borderline che collaborante perché non ha consapevolezza della
richiedono un colloquio con lo psichiatra in malattia e perché a volte sta così male da non pensare
urgenza e poi finalmente quando gli viene alla cura.
concesso non si presentano o arrivano in - Inadeguata capacità di comprensione delle
ritardo)  sono tutte situazioni che devono prescrizioni data da: ragioni anagrafiche; in
essere gestite prima di tutto emotivamente quanto la letteratura dice che la compliace è
dagli operatori. più bassa nell’adolescenza e nell’età anziana,
- Consapevolezza dei vissuti personali rispetto oppure ragioni linguistiche, ragioni religiose;
un determinato farmaco. ad esempio il ramadam. (assunzione dei
farmaci dopo il tramonto).
L’assunzione di un farmaco fa parte di un processo - Chiarezza della prescrizione e capacità di
integrato per aiutare il paziente ad alleviare un motivare.
determinato sintomo. Es. ansia, depressione, - Le spiegazioni fornite; non solo i medici
allucinazione. possono spiegare gli effetti e il perché si usi un
Ma non si può pensare che un farmaco da solo risolva determinato farmaco, anche gli infermieri
tutto. hanno le competenze per rispondere alle
Nel disturbo di personalità la terapia farmacologica ha domande dei pazienti.
un impatto relativo di contenimento. In questo - La semplicità oggettiva della prescrizione.
disturbo è più importante la psicoterapia e il - La minimizzazione di eventuali disagi; far finta
contenimento ambientale, il contesto in cui si trova. che i farmaci non abbiano effetti collaterali è
un enorme errore, non considerare eventuali
Compliance: disagi che la terapia farmacologica provoca sul
La definizione classica di compliace era un: paziente ( la terapia farmacologia deve
accettazione passiva da parte di un paziente alla essere un aiuto al paziente).
terapia prescritta. - L’ambiente di vita del paziente; ad esempio:
Successivamente negli anni il significato ha avuto una familiari che supportano il paziente/familiari
serie di evoluzioni arrivando a quello attuale in cui si che disincentivano il paziente.
intende la compliance come: capacità del paziente di - I vissuti del paziente.
accettare e di essere parte attiva del percorso
terapeutico. In psichiatria la mancanza di compliace ha a che fare:
Quindi si può dire che la compliace è un traguardo che - da un lato, con i vissuti del paziente perché
si raggiunge nel tempo ed è fatta da tanti step in cui si ogni farmaco e la via di somministrazione hanno
lavora con il paziente. Non è una condizione acquisita un impatto diverso sul paziente (es. serenase
a prescindere. rende il pz rigido a livello articolare, lo ziprexa
tende a far aumentare di peso)
Ci troviamo quindi di fronte a pazienti complianti Inoltre ci sono dei farmaci che, si sa già, non
quando rispettano la posologia prescritta. verranno accettati dai pazienti perché quest’ultimi
Mentre ci troviamo di fronte a pazienti non complianti hanno quel determinato tipo di disturbo; es.
(detti pazienti impazienti) quando di proposito o paziente bipolare e allo stabilizzatore dell’umore,
involontariamente modificano le dosi o i tempi di il quale non viene quasi mai accettato dal pz
assunzione di determinati farmaci prescritti dal bipolare, perché preferisce stare in uno stato in
medico. cui si sente benissimo piuttosto di rischiare di
prendere uno stabilizzatore dell’umore che gli
Quali sono i fattori che influenzano la compliance? riporta l’umore in equilibrio, che vive in uno stato
- Il tipo di malattia del paziente; cioè il fatto che depressivo.
il paziente abbia una malattia acuta o cronica Importante è anche la via di somministrazione; es.
fa la differenza. ci sono dei pazienti che non vogliono la terapia
intramuscolare (per la paura dell’ago), perciò se si
sanno queste cose e non risulta indispensabile - Evitare cicli rapidi; per ciclo rapido si intende
somministrare la terapia per via intramuscolare si quando ci sono 4 o + episodi maniacali o
può tramutare per Os. depressivi nell’arco di 24 mesi.
Al contrario ci sono pazienti che prediligono la Gli stabilizzatori dell’umore più noti sono:
terapia intramuscolo ed endovenosa perché - Il litio carbonato (carbolitio)
ritengono che sia più efficace. (DA AGGIUNGERE CON LE SLIDE;
- dall’altro, con lo stato di malattia; es. un prelievo ematico litiemia; vuol dire che sono
paziente delirante (o con delirio di veneficio; farmaci che possono essere dosati nel sangue.
paura di essere avvelenato). Indice terapeutico ristretto; significa che quel
farmaco ha una certa pericolosità, tossicità e
È necessario conoscere le caratteristiche, le indicazioni quindi se il soggetto che sta utilizzando quel
pre-somministrazione e di somministrazione, le farmaco fa un’ingestione (a scopo autolesivo)
interazioni farmacologiche, le controindicazioni, gli il rischio di morte è elevato  es. con il litio)
effetti tossici, il monitoraggio da eseguire di ogni - Resiliet; è una forma di litio a rilascio
farmaco. prolungato. Questo è dosabile nel sangue
Es; Sicrest- farmaco utilizzato per pazienti bipolari di attraverso il prelievo ematico.
tipo 1, quindi con episodi maniacali. Questo farmaco è - Acido valproico (Depakin); si valuta attraverso
orodispersibile, che va aperto con estrema cautela la valproatemia, quindi si dosa nel sangue.
altrimenti si sbriciola, non va toccato con le mani - Carbamazepina; farmaco utilizzato per
umide altrimenti si scioglie subito perciò va messo trattare sia l’epilessia che la fase maniacale
sotto alla lingua del paziente e deve essere l’ultimo del disturbo bipolare. Anche questo è dosabile
farmaco che si somministra. (cioè per 10-15 minuti nel sangue attraverso la carbamazepinemia.
non deve né mangiare né bere, altrimenti il farmaco - Lamotricina; farmaco utilizzato nell’epilessia e
perde la sua efficacia). nel disturbo bipolare. Va dosato molto
lentamente perchè può dare degli effetti
COME VIENE SOMMINISTRATA LA TERAPIA IN UN collaterali importanti (va aumentato piano).
REPARTO PSICHIATRICO:
La terapia non può essere lasciata sopra al comodino Gli effetti collaterali degli stabilizzatori dell’umore:
o in mano al paziente. - Tremore delle mani
Generalmente si esce sempre in due operatori per - Nausea
somministrare la terapia  per avere più controllo - Nel 50-70% dei casi poliuria ( eccessiva
della situazione; un operatore prepara la terapia e produzione di urina) e polidipsia
controlla il carrello mentre l’altro la somministra (accentuazione del senso di sete)
controllando che il paziente l’assuma. - Il valproato può dare effetto collaterale
Importante è riordinare lo spazio vitale del paziente l’iporessia ; perdita dell’appetito e
(per evitare che il paziente faccia qualcosa di diminuzione di peso
pericoloso per la sua salute). - La carbamazepina può dare piastrinopenia,
leucopenia e quindi va dosato ed eseguito un
I FARMACI CHE SI UTILIZZANO IN PSICHIATRIA: emocromo per valutare i range.
1. Stabilizzatori dell’umore; vengono - Lamotricina può dare: vertigini, atassia (grave
generalmente associati con altri farmaci disturbo del sistema nervoso, in particolare
(ansiolitici, neurolettici, antidepressivi ecc.). del movimento e quindi una difficoltà ad
Hanno la funzione di: eseguire i movimenti volontari).
- Curare un episodio maniacale, ipomaniacale,
depressivo o misto. 2. Antidepressivi: per agire hanno bisogno di un
- Prevenire l’insorgere di un nuovo episodio. determinato spazio temporale (ci vogliono più
- Prolungare l’intervallo di eutimia (buon o meno 4-5 settimane).
compenso, stato d'animo di serenità o neutralità) È quindi importante che il farmaco venga
- Migliorare la prognosi; es. nel disturbo bipolare assunto con continuità e a dosaggi adeguati.
utilizzando lo stabilizzatore dell’umore la prognosi Non vengono utilizzati soltanto nelle
e i sintomi si riducono. depressioni ma anche:
[Il carbolitio è il gold standard che prevengono il - nei disturbi d’ansia, in quanto molti
suicidio. (quindi la prognosi migliora, inquanto c’è antidepressivi hanno una copertura sull’ansia,
un elevata percentuale di rischio suicidario nel
- nel DOC (disturbo ossessivo compulsivo)
paziente bipolare)]
- negli attacchi di panico.
Si dividono in diverse categorie:
1- Triciclici; i primi ad essere stati utilizzati. lattea (la così detta galattorea, segno di
Hanno moltissimi effetti collaterali ma aumento della prolattina).
sono anche molto efficaci. 3- Aumento di peso
2- SSRI; i più conosciuti e utilizzati. 4- La crasi ematica; sbilanciamento del rapporto
Hanno pochissimi effetti indesiderati e tra gli elementi del sangue (tra la parte liquida
sono piuttosto efficaci. e la parte corpuscolata).
(Prozac,Zoloft,Cipralex) 5- Gli EPS; sono i cosiddetti sintomi
3- Atipici; sono antidepressivi utilizzati “in extrapiramidali, quindi sono tutti quei sintomi
seconda battuta”, quando gli altri molto frequenti legati all’utilizzo dei
antidepressivi non sono efficaci neurolettici che possono essere ad insorgenza
(es.Trittico). precoce o tardiva. Sono dei sintomi che
4- SNRI; sono antidepressivi di recente devono essere monitorati attentamente.
introduzione. Sono meno efficaci sugli Precoci:
aspetti ansiosi (quindi non adatti per un - sindrome Parkinson-simile; sindrome
DOC, attacchi di panico) ma sono molto paragonabile al Parkinson, però legate
efficaci sui sintomi tipici della depressione all’assunzione del neurolettico.
(apatia ecc.). Hanno pochi effetti - le reazioni distoniche acute; sono
collaterali. degli spasmi muscolari involontari protratti,
3. Antipsicotici/neurolettici tipici ed atipici; che possono interessare tutte le parti del
vengono utilizzati non solo nel trattamento corpo. (denti chiusi, palpebre chiuse, torsione
dei disturbi psicotici ma anche nel del tronco, tirano fuori la lingua mentre
trattamento dei disturbi di personalità. (Non parlano). Compaiono dopo pochissimo tempo
c’è una terapia specifica per il trattamento dei dall’inizio del trattamento e si curano con dei
disturbi di personalità, i neurolettici sono miorilassanti, delle benzodiazepine e degli
un’opzione). anticolinergici.
Quali sono i principali bersagli? - La acatisia; sintomo molto frequente. Il
- I disturbi del pensiero paziente è irrequieto, ha una tensione
- I deliri accompagnata da ansia e da agitazione. Non
- I disturbi della percezione riesce a stare fermo.
- I disturbi della coscienza (si parla di Tardivi:
derealizzazione; quando il pz si sente - Le distonie tardive; più difficili da curare.
distaccato rispetto ad un ambiente, una sorta - La discinesia tardiva; presenza di movimenti
di irrealtà. Si parla invece di involontari a carico della muscolatura della
depersonalizzazione; quando il paziente si bocca e della lingua.
sente come un osservatore esterno rispetto al - La rabbit sindrome; il paziente muove la bocca
proprio corpo, esce dal proprio corpo e si come se fosse un coniglio. Sindrome
vede da fuori). reversibile sospendendo il neurolettico.
I tempi e le risposte di un antipsicotico impiegano - Sindrome maligna: sindrome rara ma
almeno una settimana per arrivare ad una dose piena estremamente pericolosa perché può portare
nelle 6 settimane. velocemente alla morte. È legata all’utilizzo di
Gli antipsicotici di prima generazione tipici hanno più neurolettici e ad una reazione avversa. I
effetti indesiderati e vanno ad agire sui sintomi parametri vitali del paziente iniziano a
positivi (allucinazioni, deliri…) mente gli antipsicotici sballarsi, il paziente è tremante, inizia ad
atipici hanno meno effetti indesiderati e vanno ad essere rigido, con febbre alta, scialorrea, gli
agire bene sia sui sintomi negativi che su quelli esami del sangue non risultano buoni.
positivi. - Importante è intervenire immediatamente e
Gli effetti collaterali degli antipsicotici: sostenere il paziente nelle sue funzioni vitali,
1- Effetti anticolinergici; bocca secca, ed eventualmente trasportarlo in una terapia
costipazione, visione offuscata, intensiva.
prolungamento del tratto QTC, ad esempio il I neurolettici possono essere somministrati anche per
serenase può dare questo problema (fare via intramuscolare, attraverso una terapia ad azione
sempre un ECG prima della somministrazione) prolungata (depot).
2- Iper-prolattinemia; il risperidone, il 4. Ansiolitici: farmaci che creano più dipendenza
paliperidone sono farmaci che può aumentare e quindi si sentirà il bisogno di aumentare
la prolattina e quindi si può notare che dal sempre di più la dose per avere il beneficio.
capezzolo di una paziente esca una secrezione 5. Ipno-inducenti;
TERAPIA DEPOT Con il termine CONTENZIONE si indica ogni mezzo di
I neurolettici/antipsicotici depot, sono farmaci ad costrizione fisica della libertà di movimento della
azione prolungata, che una volta somministrati per persona o del normale accesso al proprio corpo.
via intramuscolare, raggiungono un livello plasmatico “I mezzi di contenzione sono tutti quegli strumenti o
stabile che si mantiene costante per alcune settimane, dispositivi applicati al corpo, a parti di esso o
3-4-6 settimane. Ha quindi un rilascio lento e nell’ambiente circostante l’individuo, atti a limitare la
costante. libertà dei movimenti volontari dell’intero corpo o di
Si utilizza soltanto per i farmaci antipsicotici. un suo segmento”.
Gli intervalli tra una somministrazione e l’altra
possono variare dalle 2 alle 6 settimane.
Il depot può essere somministrato solo dopo che uno
psichiatra ha visitato il paziente. Perciò anche se il
paziente sta facendo lo stesso depot da 10 anni, tutte Le contenzioni possono essere:
le volte che deve fare il depot deve essere visitato  Contenzione in 1^ = immobilizzazione di un
dallo psichiatra, il quale prescrive il depot. solo arto;
Questo perché depot non ha un antidoto (come ad  Contenzione in 2^ = immobilizzazione di un
esempio le benzodiazepine è l’anexate), perciò arto inferiore e uno superiore di lato opposto;
bisogna essere sicuri che non ci siano stati effetti  Contenzione in 3^ = immobilizzazione di due
collaterali o altre problematiche, prima di arti superiori e uno inferiore o viceversa;
somministrare la dose successiva.  Contenzione in 4^ = immobilizzazione dei
Quando si esegue il depot? quattro arti; La più utilizzata.
- Quando il paziente non è compliante, cosicché  Contenzione in 5^ = immobilizzazione dei
il paziente non resterà mai “scoperto” del quattro arti e utilizzo di fascia addominale o
tutto dalla terapia. sotto-ascellare.
- Quando c’è un mancato supporto sociale,
a) Il dispositivo limita il movimento individuale?
quindi quando non c’è nessuno che può
controllare il paziente nella somministrazione b) L’individuo ha difficoltà a rimuovere il
dispositivo?
della terapia.
Uno stesso farmaco ha diverse formulazioni e Se entrambe le risposte sono positive, siamo di fronte
a un mezzo di contenzione
possibilità di somministrazione, in base anche alla
compliance del paziente.
RIENTRANO IN QUESTA CATEGORIA:
Se lo psichiatra si trovasse davanti ad un paziente
non compliante e quindi sapesse già che quando 1) Corpetti con bretelle e cinture
2) Bracciali o fettucce per polsi e caviglie
lo dimetterà non prenderà la terapia per os dovrà
scegliere un farmaco, già durante il ricovero, che 3) Cintole pelviche
4) Cinture di sicurezza per letto
ha anche la formulazione depot, così da poter
impostare questa terapia per la dimissione. 5) Spondine complete per letto

BENZODIAZEPINE E ALTRI ANSIOLITICI Ciò richiama la necessità di un’accurata valutazione


della persona prima di qualsiasi decisione
 Sono tra i farmaci più prescritti in
psichiatria. assistenziale, anche se si tratta
“solo di alzare delle spondine”…
 Possono avere un’azione sedativa o
ipnotica: dipende dalla dose impiegata La contenzione è un evento ancora discretamente
usuale nei Dipartimenti di salute Mentale, nei reparti
oltre che dalla molecola.
 Danno facilmente dipendenza. ospedalieri per acuti così come nelle residenze
sanitarie assistenziali.
LE CONTENZIONI Questo intervento offre sempre un rimando
contraddittorio della pratica sanitaria, spostando
Ci sono diversi tipi di contenzione:
1. Contenzioni ambientali; porte, finestre chiuse continuamente l’ago della bilancia:
- tra la scelta terapeutica e la cultura del diritto,
2. Contenzioni fisiche; quando con le proprie
mani si tiene fermo un individuo. - tra l’apportare un beneficio e controllo del
comportamento e dell’autonomia della persona”.
3. Contenzioni meccaniche; quando si utilizzano
dispositivi.
L’utilizzo delle contenzioni diventa una mal pratica
4. Contenzioni farmacologiche.
quando non vengono rispettate determinate
procedure assistenziali, ossia quando gli operatori
decidono di utilizzare le contenzioni ma poi non l'autorizzazione scritta del direttore o di un medico
gestiscono il paziente. dell'istituto.
Tale autorizzazione deve indicare la natura e la durata
 Quando non vengono rispettate specifiche del mezzo di coercizione.
procedure diagnostiche ed assistenziali.
 Quando è frutto di una ridotta o carente In questi articoli si dice che le misure coercitive
capacità di affrontare e gestire possibili potevano essere utilizzate dagli infermieri solo in casi
alternative sul piano: eccezionali, con il permesso scritto del medico e del
- relazionale con il paziente direttore dell’istituto e si poteva arrivare ad una pena
- ambientale-strutturali e pecuniaria da 300 lire a 1000 lire.
 Quando è frutto di una scelta «terapeutica»
non supportata dalle evidenze.
Oggi cosa dice la legge rispetto alle contenzioni?
Un tempo, cosa diceva la legge? Riferimenti Riferimenti normativi
normativi. (Regio Decreto del 16 agosto 1909 n. 615) Abbiamo due articoli della costituzione, che abbiamo
Si è iniziato a parlare di No Restraint con Jean Philippe trattato con il trattamento sanitario obbligatorio:
Pinel; La prima azione di Jean Philippe Pinel, quella - l’Articolo 13 della costituzione; che parla di
per cui viene ricordato nell’iconografia tradizionale, fu libertà personale,
liberare i malati di Bicetre dalle catene, durante la come diritto inviolabile  la libertà personale è
rivoluzione francese. inviolabile (…) non è ammessa alcuna forma di
limitazione (…) della libertà personale (…) se non
Un altro uomo da ricordare è Conolly, che fu il primo, per un atto motivato dalla autorità giudiziaria e
oltre Pinel a pensare al No Restraint. Decise infatti di nei soli casi e modi previsti dalla legge»
togliere tutti i tipi di contenzione nell’istituto dove - l’Articolo 32 della costituzione; tutela diritto
lavorava.
alla dignità e all’autodeterminazione  «La
Perciò nel mondo il pensiero del No Restraint risale ai
Repubblica tutela la salute come fondamentale
tempi della rivoluzione francese.
diritto dell'individuo e interesse della collettività
In Italia, il pensiero del No Restraint risale al 1909, con
(…). Nessuno può essere obbligato a un
il regio decreto n. 615, attraverso cui si pose
determinato trattamento sanitario se non per
particolare attenzione alle misure coercitive che
potevano essere attuate dagli infermieri solo su disposizione di legge.»
prescrizione medica. Il soggetto ha il diritto di autodeterminarsi per quanto
riguarda la propria cura e salute, ossia che è possibile
Regio Decreto del 16 agosto 1909 n. 615 scegliere autonomamente rispetto a come farsi curare
Art. 34 e se farsi curare.
Non possono ricorrere a mezzi coercitivi se non in casi Oltre a questi due articoli della costituzione, anche il
eccezionali col permesso scritto del medico. Nel caso codice deontologico dell’infermiere parla delle
di contravvenzione a questo divieto sono soggetti ad contenzioni e dice che:
una pena pecuniaria estensibile a L. 1000, senza  Art. 30 “L’infermiere si adopera affinché il
pregiudizio delle maggiori responsabilità in cui ricorso alla contenzione sia evento
potessero incorrere a termini di legge...”.
straordinario, sostenuto da prescrizione
medica o da documentate valutazioni
Art. 60
assistenziali.”
L'autorizzazione indebita dell'uso di detti mezzi rende
passibili coloro che ne sono responsabili di una pena  Art 35 – Contenzione «L’Infermiere riconosce
pecuniaria da l. 300 a l. 1000, senza pregiudizio delle che la contenzione non è atto terapeutico.
maggiori pene comminate dal codice penale. Essa ha esclusivamente carattere cautelare di
L'uso dei mezzi di coercizione è vietato nella cura in natura eccezionale e temporanea; può essere
case private. attuata dall’équipe o, in caso di urgenza
Chi contravviene a tale disposizione è soggetto alla indifferibile, anche dal solo Infermiere se
stessa pena stabilita dal comma precedente. ricorrono i presupposti dello stato di
necessità, per tutelare la sicurezza della
Art. 60 persona assistita, delle altre persone e degli
Nei manicomi debbono essere aboliti o ridotti ai casi operatori.
assolutamente eccezionali i mezzi di coercizione degli
 La contenzione deve comunque essere
infermi e non possono essere usati se non con
motivata e annotata nella documentazione
clinico assistenziale, deve essere temporanea aggressivi e violenti che mettono in pericolo
e monitorata nel corso del tempo per l’incolumità propria e degli altri.
verificare se permangono le condizioni che ne
hanno giustificato l’attuazione e se ha inciso Quando si parla di “pericolo da lui non
negativamente sulle condizioni di salute della volontariamente causato” significa che il pericolo del
persona assistita. danno non deve derivare da chi invoca lo stato di
necessità. Esempio; se arrivo a contenere una persona
ma sono stata io a provocarla allora io non avrei
potuto contenerla. Se il paziente mi denuncia io sono
È possibile contenere una persona appellandosi allo perseguibile, in quanto mi sono appellata
stato di necessità. Per appellarsi allo stato di necessita scorrettamente allo stato di necessità, provocando il
non è necessario essere un sanitario. paziente ed essendo io stessa la causa della
Infatti PER LA NORMATIVA ITALIANA «LO STATO DI contenzione.
NECESSITÀ» RAPPRESENTA UNA SITUAZIONE CHE
PERMETTE A CHIUNQUE (e non solo agli operatori Quando si parla di “né altrimenti evitabile” vuol dire
sanitari) DI AGIRE IN DETERMINATE SITUAZIONI NEI che deve essere l’ultima spiaggia, cioè la contenzione
CONFRONTI DI UNA PERSONA, A PRESCINDERE DAL è ciò che va fatto quando non si può fare altro.
SUO CONSENSO, COMPIENDO UN ATTO CHE Quando si parla di “fatto proporzionale al pericolo”
ALTRIMENTI SAREBBE CONSIDERATO REATO. significa che io contengo quando la contenzione sul
piatto della bilancia è il male minore.
GIURIDICAMENTE NON ESISTE DISPOSIZIONE DI Quando si contiene una persona bisogna sempre
LEGGE CHE IN MODO IMPLICITO O ESPLICITO chiedersi:” è più il male che gli sto facendo
AUTORIZZI IL RICORSO A MEZZI DI CONTENZIONE. contenendola oppure è meglio contenerla altrimenti il
L’unico modo che abbiamo per utilizzare la pericolo supera il danno della contenzione?”
contenzione è appellarci allo stato di necessità.
Lo stato di necessità quindi LEGITTIMA l’utilizzo delle Le caratteristiche imprescindibili che legittimano “lo
contenzioni. stato di necessità” sono:
Quindi è come dire che giuridicamente la contenzione 1. Attualità del pericolo
sarebbe un reato e l’unico modo che si ha per 2. Necessità dell’intervento
utilizzare la contenzione è appellarsi allo stato di 3. Proporzionalità dell’azione
necessità, perché l’Art. 54, cioè l’articolo che parla
dello stato di necessità, è l’unico articolo che legittima
l’utilizzo della contenzione.
Quindi si può utilizzare la contenzione in situazioni di
greve ed imminente pericolo.
TSO Art 54
Art. 54 del codice penale
Si tende ad associare il trattamento sanitario
L’articolo 54: «non è punibile chi ha commesso il
obbligatorio con l’Art 54. Ma sono due cose
fatto, cioè colui che ha contenuto (l’operatore) per completamente diverse.
essere stato costretto dalla necessità di salvare se o Sono due trattamenti obbligatori, coattivi, nel senso
altri dal pericolo attuale di un danno grave alla che il TSO si fa quando ci sono quelle tre condizioni di
persona, pericolo da lui non volontariamente cui abbiamo parlato precedentemente, e quindi anche
causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto contro la volontà dell’individuo viene ricoverato e
sia proporzionale al pericolo.» sottoposto alle cure.
Mentre l’art 54, fa si che ad un paziente, che lui voglia
Per “pericolo attuale”? vuol dire che io posso o meno, si applichino delle contenzioni.
utilizzare la contenzione quando è presente un danno Ma sono due trattamenti coattivi che seguono strade
imminente, cioè quando c’è una rilevante possibilità diverse.
che si verifichi un pericolo.
I pazienti in TSO sono per forza contenuti? No.
Quando si parla di “danno grave alle persone” Posso contenere un paziente Trattamento sanitario
significa che per contenere ci deve essere dei volontario? Si.
comportamenti da parte del paziente piuttosto
L’articolo 54 vale solo per la contenzione meccanica e in tutti i documenti a nostra disposizione
fisica, non per quella farmacologica. (cartella infermieristica, cartella
La contenzione diventa illegittima quando non si informatizzata, registro delle contenzioni,
rispetta l’art. 54. sulle schede di monitoraggio, su psicheweb)
In questo caso si rischiano diversi capi d’accusa. ma bisogna soprattutto motivare il motivo
Tra cui l’Art 57; che parla chiaramente di punibilità se della contenzione.
dalla contenzione derivano danni fisici o psicologici.  Particolare attenzione deve essere posta nella
Elementi di illegittimità alla contenzione si scelta del tipo di contenzione, di cui è
rinvengono nell’art. 571: «Chiunque abusa di mezzi di necessario conoscere le principali
contenzione o di disciplina in danno di una persona caratteristiche e la corretta tecnica di
sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per applicazione. Per essere posizionata
ragioni di educazione, cura o vigilanza, ovvero per correttamente deve passarci più o meno un
l’esercizio di una professione, è punibile, se dal fatto dito dell’operatore. (questo consente al
deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella paziente di non provocarsi fratture, di avere
mente.» una buona circolazione ecc…)
 La prescrizione deve contenere sia il motivo
Si possono realizzare diversi capi d’imputazione se si che il tipo di contenzione.
utilizzano le contenzioni in modo scorretto, non  La prescrizione deve contenere la durata
seguendo quanto dettato dall’articolo 54. della prescrizione; quindi indicare l’ora di
Questi capi d’imputazione sono: applicazione e l’ora di rimozione. La
 Sequestro di persona (art. 605 c.p.), contenzione deve essere limitata al minor
 Violenza privata (art. 610 c.p.), tempo possibile. Bisogna prestare attenzione
 Maltrattamenti alla persona (art. 572 c.p.). allo scontenimento, quindi devono essere
Capiamo quindi che se la contenzione viene applicata
fatte delle valutazioni multi professionali,
in modo non legittimo, non seguendo l’articolo 54, i
derivanti solo da ulteriore verifica delle
capi d’imputazione sono gravissimi.
condizioni del soggetto da parte dell’équipe.
LE CARATTERISTICHE INDEROGABILI PER (poiché nel caso in cui ad un paziente vengono tolte le
PRESCRIVIRE-ATTUARE LA CONTENZIONE: contenzioni e ferisce sé stesso o altri ne risponde
 Si applica la contenzione
l’operatore che lo ha valutato e scontenuto).
quando si ritiene che sia
Inoltre non dovrebbe prolungarsi per più di 12 ore
assolutamente
necessariaquindi un evento consecutive a meno che non lo richieda la condizione
eccezionale ma del soggetto. (motivazioni circostanziate).
imprescindibile:  La prescrizione deve contenere controlli per
• Attuata in casi estremi ed evitare che si verifichino dei danni diretti o
eccezionali indiretti.
(clinicamente definiti)  Soddisfazione i bisogni di base del paziente
• Quando altri interventi meno restrittivi si contenuto.
siano mostrati inefficaci o impossibili da  Supervisione costante, monitorando le
adottare. condizioni cliniche ogni 30’ (parametri vitali,
 Volta a tutelare l’incolumità della persona o orientamento spazio-temporale, corretto
di altri. (es; rischio di farsi o fare del male). posizionamento dei dispositivi meccanici,
Non rientrano in questi casi lo sputo, la se
motilità e sensibilità delle estremità legate)
rovesciata, gli insulti o minacce senza agito.
 Rivalutazione della necessità di contenere
 Approccio standardizzato; in quanto ci sono
dei protocolli molto specifici rispetto alla qualora non sussista più la motivazione che
contenzione. l’ha determinata.
 Pur essendo un atto medico, in situazioni di  Sono inoltre previste delle fasi di
emergenza è l’infermiere che decide la allentamento della contenzione, garantendo
contenzione. al paziente la possibilità di movimento ed
Questa decisione andrà poi RI-valutata dal esercizio attivo-passivo per non meno di 10
medico nel più breve tempo che avrà facoltà minuti ogni 2 ore con esclusione della notte.
di prescriverla o meno. Lo scontenimento deve avvenire con la
 Documentata: scritta e descritta; questo vuol presenza di più operatori.
dire che non solo bisogna scrivere sia che è  Cambio della postura almeno ogni 2 ore
stata contenuta quella determinata persona
 Il comfort e la sicurezza del paziente sono 5. Valutare l’impatto di informazione,
entrambe da perseguire durante il periodo di formazione e appropriatezza organizzativa
contenzione. sulla qualità dell’assistenza della cura;
6. Promuovere azioni sistematiche di verifica e
miglioramento della qualità (MCQ)
relativamente alla gestione delle situazioni di
crisi, ricorso alla contenzione, ecc.; questo
vuol dire che se si arriva a contenere e ho
delle percentuali di contenzioni anche
abbastanza alte vuol dire che c’è qualcosa che
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE
non va. In ogni caso ogni volta che si contiene
AUTONOME 10/081/CR07/C7
una persona, essendo la contenzione un
CONTENZIONE FISICA IN PSICHIATRIA: UNA
evento avverso bisogna interrogarsi su cosa si
STRATEGIA POSSIBILE DI PREVENZIONE – Roma,
poteva fare per evitare la contenzione. 
29 luglio 2010
quindi dopo ogni contenzione bisognerebbe
FINALITA’
fare un mini briefing con gli operatori presenti
 Consapevolezza che la prevenzione dei
in turno, per confrontarsi e capire come si
comportamenti violenti è una condizione per
poteva calmare la situazione che è arrivata poi
rendere efficace la cura
alla contenzione.
 Consapevolezza che la contenzione è un atto
7. Favorire la trasparenza delle strutture di cura
anti terapeutico, rende spesso più difficile la
al fine di migliorare l’accessibilità, vivibilità,
cura
accoglienza e facilitare la comunicazione con
 Consapevolezza che rispondere alla violenza
l’esterno; vuol dire che più una struttura è
non paga.
aperta, accessibile ed è facile comunicare con
Raccomandazioni
il suo personale e con i pazienti ricoverati più
1. Monitoraggio e raccolta sistematica di
si evitano sconfinamenti nella illegalità (cioè
informazioni sul fenomeno della contenzione;
se non si ha nulla da nascondere perché tutto
La regione Lombardia dal 2018 ha creato un
ciò che viene fatto nel reparto è chiaro e
programma chiamato psicheweb che informatizza
trasparente e seguo la legge non si ha motivo
tutte le informazini relative alle contenzioni.
di non permettere le visite, di non far
Quindi tutte le SPDC che contengono hanno questo
telefonare i parenti ecc..).
programma che sono obbligate a compilare tutte le
8. Quando si configura uno stato di necessità per
volte che qualche paziente viene contenuto. Quindi in
il quale trova indicazione l’intervento di
questo programma viene registrato; il sesso del
contenzione, il personale coinvolto deve
paziente contenuto, la sua età, il motivo per cui è
essere formato e deve applicare procedure
stato contenuto, se aveva usato delle sostanze, se il
interne ed istituzionali di gestione,
paziente è in TSO, se era già arrivato contenuto o se è
monitoraggio e tutela; deve quindi conoscere i
stato contenuto successivamente in reparto. Tutto ciò
protocolli.
serve per avere un database sulle contenzioni nella
9. È indispensabile dotarsi di strumenti che
regione e capire quanto nella regione si arriva a
limitino e, dove possibile, eliminino la
contenere. Inquanto la non contenzione è indice di
discrezionalità di applicazione della
qualità mentre la contenzione (soprattutto se la % in
contenzione;
una SPDC è alta) indica che dal punto di vista
10. Regione Lombardia: ha stabilito l’obbligo per
relazionale, di formazione del personale c’è qualcosa
tutti i DSM di redigere un protocollo scritto per
che non va.
regolare la procedura della contenzione
2. Monitoraggio, a livello locale e regionale , dei
meccanica;
comportamenti violenti;
11. Chiarire gli ambiti di competenza;
3. Promuovere la formazione per favorire
12. Condivisione e confronto tra medici, infermieri
pratiche appropriate;
e operatori di supporto su episodi clinici esitati
4. Definire e garantire standard di struttura e di
in contenzione;
processo per la gestione degli atti violenti;
È NECESSARIO ORIENTARE LA PRATICA
PROFESSIONALE E LE PRASSI OPERATIVE,
TERAPEUTICHE E ASSISTENZIALI ALLA RIDUZIONE - Lesioni nervose (specie del plesso brachiale).
DELLE CONTENZIONI FINO ALLA SUA ELIMINAZIONE.  DISFUNZIONI PSICOSOCIALI;
- umiliazione, diminuzione dell’autostima;
Cosa bisogna fare prima della contenzione:
- depressione;
 Valutazione della persona, per capire se
- stress psicofisico;
esistano fattori che inducono lo stato di
- paura e sconforto;
agitazione quali fattori ambientali, temporali,
- aumento del livello di confusione.
ecc.; (valutare i fattori che hanno indotto il
paziente nello stato di agitazione)
L’assistenza infermieristica alla persona sottoposta a
 Tentativi eseguiti per modificare o eliminare i
contenzione fisica si configura come ASSISTENZA ad
fattori di rischio; (tentare qualsiasi cosa prima
ALTA INTENSITA’ ed è paragonabile a quella attuata
di contenerlo)
per il paziente totalmente NON AUTOSUFFICIENTE.
 Consultazione tra i professionisti;
 Valutazione delle controindicazioni all’uso Ruolo e responsabilità dell’infermiere:
della contenzione e di possibili interventi  L’infermiere riporti in cartella infermieristica il
alternativi; (valutare se è meglio contenerlo o motivo, il tipo, l’inizio ed il termine della
non contenerlo) contenzione;
 Spiegazione alla persona ed ai suoi familiari  Siano soddisfatti i bisogni di base;
delle motivazioni;  Registri puntualmente sul diario
 Acquisizione, se possibile, del consenso infermieristico le osservazioni;
informato della persona.  Il paziente debba essere costantemente
supervisionato;
Cosa può succedere dopo?  Siano monitorate le condizioni cliniche
Ci possono essere una serie di complicanze, correlate almeno ogni 15/30 minuti (parametri vitali,
sia a un utilizzo scorretto e/o prolungato dei mezzi orientamento spazio-temporale, corretto
meccanici, di tipo: posizionamento dei dispositivi meccanici, la
 TRAUMI FISICI (o lesioni dirette); causate dalla motilità e la sensibilità delle estremità legate);
presenza del mezzo di contenzione  Siano effettuati esercizi di mobilità attiva e
meccanica. passiva, mediante «scontenimento» parziale
Questi traumi o lesioni dirette possono degli arti (per almeno dieci minuti ogni 2 h;
avvenire per:  Sia garantito il cambio della postura almeno
- Per cadute accidentali; ogni due ore;
- Traumi articolari (distorsioni, lussazioni) e  L’atto dello «scontenimento» sia
fratture ossee; multidisciplinariamente valutato e discusso.
- Morte causata da strangolamento o asfissia
da compressione;
- Cianosi periferiche, abrasioni, ematomi DISTURBI dello SPETTRO DELLA SCHIZOFRENIA
- Dolori articolari. e altri DISTURBI PSICOTICI
 PATOLOGI ORGANICHE E FUNZIONALI (o DSM5  manuale diagnostico e statistico dei disturbi
lesioni indirette); legate alla forzata mentali, edizione 5 del 2013.
immobilità e alla stasi. Nelle edizioni precedenti non si parlava di disturbi
Possono essere: dello spettro della schizofrenia e di altri disturbi
- Infezioni multi-organo, specie polmoniti; psicotici, ma si parlava semplicemente di schizofrenia
- Riduzione della massa, del tono e della forza e altri disturbi psicotici.
muscolare; Nel DSM5 si parla di “spettro della schizofrenia”
- Incontinenza urinaria; perché la schizofrenia non è una patologia netta, che
- Aumento dell’osteoporosi ossea; ha una serie di sintomi uguali in tutti gli individui ma è
- Lesioni da decubito; un accostamento di sintomi che non sono presenti in
- Trombosi venose profonde; Rispetto alle tutti gli individui in contemporanea, ma ci sono diversi
trombo embolie ci sono dei protocolli che pazienti schizofrenici che hanno delle sfumature nella
devono essere eseguiti nel caso in cui il schizofrenia e quindi che hanno una schizofrenia più o
paziente viene contenuto per ore (Eparina). meno severa, un andamento diversificato (pazienti
- Embolie polmonari;
che hanno più scompensi rispetto a pazienti che sono Nello specifico Bleuler si interessa di studiare la
più stabili) e prognosi diverse. frammentazione del pensiero/dell’io.
La diversa composizione di sintomi delinea uno Lui nota che i ragazzi che hanno un’insorgenza
spettro di sfumatura nella schizofrenia che rende ogni precoce di questo disturbo hanno come caratteristica
schizofrenico diverso dall’altro. principale una frammentazione del pensiero.
Quindi  Nel passaggio dal DSM 4 all’attuale versione Evidenzia una certa complessità della malattia, da qui
DSM 5, si è passati ad un concetto più ampio e lui rinomina quella che Kraepelin aveva definito
sfumato di “spettro schizofrenico”intendendo con demenza precoce come “schizofrenia“dall’unione di
questo una gamma di sfumature cliniche anche molto due termini greci; schizo= io divido, phren cervello 
distanti fra loro in termini di severità e livello di “mente divisa”. Intendendo come mente divisa un
funzionamento. grave disturbo della vita psichica che si frammenta,
perde di unità e quindi è come se i vari componenti
frammentandosi non fossero più coordinati tra di loro.
Quindi questa profonda spaccatura è fra il pensiero, le
La schizofrenia fa parte dei disturbi psicotici.
emozioni ed il comportamento. (È come se il paziente
Tra i disturbi psicotici troviamo:
schizofrenico avendo questa sorta di frammentazione
1. DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITA’
dell’io avesse i pensieri che viaggiano in un modo, il
2. DISTURBO DELIRANTE
comportamento che viaggia in un altro e le emozioni
3. DISTURBO PSICOTICO BREVE
che viaggiano per conto loro).
4. DISTURBO SCHIZOFRENIFORME
C’è una sorta di incongruenza in tutto quello che il
5. SCHIZOFRENIA, è forse tra tutti quello più
paziente schizofrenico fa (per esempio può ricevere
grave.
una notizia drammatica e ridere).
6. DISTURBO SCHIZO AFFETTIVO
7. DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DA
La schizofrenia è una malattia di origine
SOST/FARMACI
multifattoriale:
8. DISTURBO PSICOTICO
Nel tempo si è compreso che la schizofrenia è una
9. CATATONIA DOVUTA AD ALTRA CONDIZIONE
malattia multifattoriale, ci sono quindi molti fattori
MEDICA
che contribuiscono al suo esordio; genetici, biologici,
Tutti questi disturbi psicotici hanno la caratteristica
psicologici, sociali. È quindi il risultato di una serie di
comune di presentare delle alterazioni in più ambiti;
combinazioni di fattori che influiscono sul suo
quindi delle funzioni cognitive (percezione, pensiero,
andamento e sulla sua prognosi (proprio per questa
linguaggio), del comportamento, e anche in altri
combinazione di fattori si parla di spettro della
ambiti del funzionamento; affettivo, familiare, sociale,
schizofrenia – un paziente schizofrenico non è uguale
lavorativo con un andamento e severità che cambia
ad un altro).
da paziente a paziente.
Classicamente considerata il disturbo psicotico +
SCHIZOFRENIA grave:
Questo termine nasce a inizi ‘900, ma ancora prima Perché porta generalmente ad un deterioramento
Kraepelin aveva individuato dei pazienti che cognitivo ed ha un andamento tendenzialmente
presentavano un deterioramento cognitivo e una cronico.
giovane età. Al posto di chiamarla schizofrenia
nell’800 Kraepelin cerco di individuare questa strana Schizofrenia e suicidio:
patologia che definì “demenza precoce”, definita C’è una buona percentuale di pazienti schizofrenici
precoce perché colpiva ragazzi giovani e presentava che tentano il suicidio, il 20%, e il 5-6% ci riesce.
inevitabilmente un’evoluzione rapida verso il
deterioramento cognitivo, assimilabile alla demenza Sfatiamo qualche mito:
dell’anziano.  Non è vero che la schizofrenia è una patologia
Bleuler nel 1908 mise in discussione tutto, perché al inguaribile, c’è una percentuale se pur bassa di
posto di focalizzarsi sulla prognosi ed esito di quella guarigione, c’è una percentuale di pazienti che stanno
che Kraepelin chiamava demenza precoce, Bleuler si bene per periodi anche lunghi per poi avere delle
focalizzò sugli elementi strutturali, che caratterizzano ricadute e ci sono pazienti che invece hanno un
la malattia. decorso piuttosto cronico. Ciò dipende dal farmaco
che viene utilizzato e da quanto quel farmaco riesce
ad incidere sulla schizofrenia, dall’insorgenza e da del livello raggiunto prima dell’esordio dei
quanto l’approccio è precoce (cioè quanto prima si sintomi.
interviene).  Persistenza dei sintomi per almeno sei mesi.
 Siccome si dice che nella schizofrenia c’è la Questo periodo di 6 mesi deve comprendere
mente divisa molto spesso ci si sbaglia con lo almeno 1 mese di sintomi (o meno se trattati
sdoppiamento della personalità (cioè quelle persone efficacemente) che soddisfano il Criterio A
che hanno più personalità). (deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato).
 La pericolosità; C’è un margine di pericolosità  Disturbo non attribuibile all’effetto dell’uso di
in quasi tutte le patologie psichiatriche. Un sostanze o ad altra condizione medica.
paziente schizofrenico non è più pericoloso di
un paziente con altre patologie psichiatriche.
Le statistiche dimostrano che la pericolosità di
un paziente psichiatrico è sovrapponibile ad
una persona non psichiatrica.
 Incapacità lavorativa; i pazienti schizofrenici Altra caratteristica della schizofrenia è che ci sono due
possono fare lavori semplici che rientrano principali dimensioni:
nelle sue capacità. 1. I sintomi positivi (s+); sono:
- i deliri,
I sintomi caratteristici della schizofrenia comportano - le allucinazioni,
una gamma di disfunzioni cognitive, comportamentali - il comportamento bizzarro
ed emotive… (ma nessun sintomo considerato - i disturbi formali del pensiero che sono
singolarmente è patognomonico del disturbo). collegati all’eloquio disorganizzato.
La diagnosi comporta il riconoscimento di una I sintomi positivi riflettono una distorsione o
«costellazione di segni e sintomi» associati alla eccesso delle funzioni normali (questo vuol
compromissione del funzionamento lavorativo o dire che quando parlo di sintomi positivi devo
sociale. pensare a qualcosa che viene prodotto in
GLI INDIVIDUI CON IL DISTURBO MOSTRERANNO eccesso)
MANIFESTAZIONI MOLTO VARIABILI NELLA MAGGIOR 2. I sintomi negativi (s-); sono:
PARTE DELLE CARATTERISTICHE. - Catatonia  alterazione della reattività
(SCHIZOFRENIA= È UNA SINDROME CLINICA motoria, che può essere aumentata o
ETEROGENEA). diminuita fino al punto che il paziente può
rimanere bloccato in una determinata
Per fare diagnosi di schizofrenia devono essere due o posizione per ore ed ore.
più dei seguenti sintomi: - Appiattimento affettivo  la cosiddetta
I sintomi principali che non possono non esserci sono: anaffettività. Il paziente schizofrenico è come
1. Deliri; se fosse sempre distaccato e non provasse
2. Allucinazioni; emozioni.
3. Eloquio disorganizzato (es: frequente - Povertà del linguaggio  generalmente il
deragliamento o incoerenza); paziente schizofrenico è un paziente che non
Può inoltre essere presente: ha un linguaggio molto forbito.
4. Comportamento grossolanamente - Abulia  diminuzione delle attività
disorganizzato o catatonico finalizzate.
5. Sintomi negativi (diminuzione - Alogia  diminuzione della produzione
dell’espressione delle emozioni o abulia). verbale.
Rispetto ai sintomi positivi sono deficit cognitivi e - Anedonia diminuzione della capacità di
funzionali più stabili. provare piacere. È come se tutto quello che
Altre caratteristiche: vivono non gli provocasse nessun tipo di
 Presenza di compromissione funzionale in emozione o piacere.
una o più aree principali (lavoro, relazioni - Asocialità  I pazienti schizofrenici sono
interpersonali, cura di sé) pazienti che molto spesso non hanno molti
 il livello del funzionamento in una o più delle rapporti sociali perché hanno alla base una
aree principali, è marcatamente al di sotto mancanza di interesse di coltivare i rapporti
sociali. Quindi spesso il paziente schizofrenico
è spesso un paziente che si auto isola e che delirio di grandezza: cioè quando un individuo crede
viene isolato, perché non coltiva le relazioni. di avere eccezionali capacità, ricchezza o fama;
- Compromissione dell’attenzione  I pazienti delirio erotomanico: il paziente è convinto che una
schizofrenici generalmente hanno un basso certa persona (spesso una celebrità) sia segretamente
livello di attenzione. innamorata di lui;
Quindi a differenza dei sintomi positivi, che delirio di gelosia: il paziente ha la convinzione
rappresentano un eccesso, i sintomi negativi infondata e ossessiva di essere tradito dal proprio
rappresentano la perdita di qualcosa rispetto alla partner.
normalità. delirio nichilista: comportano la convinzione che si
verificherà un evento catastrofico
Nell’arco del tempo i pazienti schizofrenici hanno delirio somatico: concentrano l’attenzione su
meno sintomi positivi e sono meno produttivi perché preoccupazioni che riguardano la salute e il
nel tempo vi è una diminuzione nella produzione della funzionamento degli organi.
dopamina (è uno dei neuro recettori eccitatori). Il paziente è convinto che il proprio corpo abbia
qualche cosa di inusuale, come una rara malattia,
Adesso andiamo ad analizzare nel dettaglio i tre qualche tipo di parassita o un odore sgradevole
sintomi principali della schizofrenia (Delirio,
allucinazioni ed eloquio disorganizzato). 2. LE ALLUCINAZIONI;
Le allucinazioni sono disturbi della percezione e sono
esperienze simil-percettive che si verificano senza uno
stimolo esterno. Una sorta di percezione senza
1. IL DELIRIO; oggetto.
Sono vivide e chiare, con il pieno impatto e tutta la
è un disturbo del contenuto del pensiero che causano
forza delle percezioni normali, e non sono sotto il
un’alterata interpretazione della realtà.
controllo volontario.
I deliri sono convinzioni fortemente sostenute, che Esse possono presentarsi in qualsiasi modalità
non sono passibili di modifica alla luce di evidenze sensoriale.
contrastanti. Le caratteristiche di queste allucinazioni; sono vivide e
chiare, come se fossero percezioni normali, e non
Le caratteristiche del delirio: sono volontarie, cioè non sono controllabili
 Convinzione fortemente sostenuta, che non volontariamente. Inoltre vanno ad interessare i sensi
viene mai messa in discussione. (vista, udito, olfatto, tatto), proprio perché sono
La considera VERITA’ ASSOLUTA. disturbi della percezione.
 L’individuo non è influenzabile dall’esterno,
cioè sia incorreggibile. Indipendentemente Le allucinazioni più frequenti sono le:
• Allucinazioni uditive; le più comuni. Possono
dalle prove che si portano al paziente e dalla
andare da semplici cigolii, ronzii a delle vere e
logica che si cerca di far comprendere al
proprie voci. Queste voci:
paziente, quest’ultimo non cambia idea. - Possono commentare quello che sta facendo
I deliri, come anche le allucinazioni, possono essere: l’individuo.
egodistonici (il paziente lo vive male) ed egosintonici - Possono essere dialoganti, cioè più voci nella
(il paziente lo vive bene). testa del paziente che dialogano tra loro.
Ovvero dei deliri che sono vissuti in maniera più o - Possono essere imperative; cioè che danno
meno angosciante dal paziente. degli ordini (es; ucciditi, mangia ecc.)
- Possono essere teologiche (dare dei consigli)
TRA I DELIRI + FREQUENTI IL DSM-5 CITA: - Possono essere critiche; che criticano tutto
delirio di persecuzione: cioè la convinzione di poter quello che l’individuo fa.
essere oggetto di aggressioni, danneggiamenti, da • Allucinazioni visive; meno frequenti rispetto
parte di un individuo, un’organizzazione … sono i più alle uditive. Possono andare da semplici
bagliori o luci a qualcosa di molto definito
comuni (situazione spesso identificata anche col
(persone o figure)
termine paranoia);
Ci sono anche le cosiddette allucinazioni visive
delirio di influenzamento o delirio di riferimento: zooptiche; attraverso le quali il paziente vede
cioè la convinzione che certi gesti, commenti, stimoli degli animali, insetti. Sono tipiche dell’abuso
ambientali e così via sono diretti a sé stessi, sono di sostanze.
comuni;
• Allucinazioni somatiche tattili; ad esempio DISORGANIZZATO
insetti che strisciano sopra o sotto alla cute, Non solo l’eloquio ed il pensiero sono disorganizzati
termiche (cute bagnata, fredda ecc..). Tipica ma chiaramente anche il comportamento.
della schizofrenia più grave è la sensazione di quindi possiamo passare:
sentire gli organi tagliati, putrefatti o sentire - da un paziente che ha modalità di
che qualcosa che si muove all’interno del comportamento infantili; “stolidità” di tipo
corpo. infantile,
• Allucinazioni olfattive; ovvero sentire degli - ad un paziente in eccitamento (es; che corre
odori, sgradevoli o piacevoli. avanti ed indietro, irrequieto ecc.),
• Allucinazioni geusiche; cioè legate al gusto. - ad un paziente che è bloccato, che non sente
Percezione di particolari sapori. lo stimolo di mangiare, di bere,
Sono spesso legate al delirio di veneficio - a pazienti che presentano dei manierismi
(ovvero la paura di essere avvelenati). (gesti teatrali),
- a pazienti che presentano ecoprassia (quando
Le allucinazioni possono essere presenti anche in altre si imita il movimento della persona che si ha
patologie mentali (es; nella fase di mania del disturbo difronte) o ecolassia (quando si ripetono le
bipolare, nella depressione ecc.) ed organiche (es; parole che sta dicendo l’operatore).
epilessia, tumori cerebrali, utilizzo di sostanze,
demenza, privazione di sonno ecc.). La catatonia
La catatonia può andare dall’estrema attività motoria
3. PENSIERO ED ELOQUIO DISORGANIZZATO; al blocco totale del movimento.
Il pensiero è un flusso di idee che corre Prevalentemente caratterizzato da una alterazione
ordinatamente, noi pensiamo ad una serie di cose ed dell’attività motoria che si mostra attraverso una
in base a ciò che pensiamo poi parliamo. Ma se il mio marcata diminuzione della reattività all’ambiente.
pensiero è disorganizzato il mio eloquio sarà Es. resistenza a istruzioni impartite (negativismo)
altrettanto disorganizzato. al mantenere una postura rigida, inappropriata o
Tanto quanto il pensiero del paziente schizofrenico bizzarra, fino alla completa mancanza di risposte
sarà disorganizzato e frammentato quanto più quello verbali e motorie (mutismo e stupor).
che dirà a parole sarà incomprensibile. Il comportamento catatonico può comprendere anche
Ci sono diversi tipi di pensiero disorganizzato; un’attività motoria non finalizzata ed eccessiva senza
DERAGLIAMENTO: passare da un argomento all’altro motivazione evidente (eccitamento catatonico).
senza finirne mai uno. (deragliamento dei nessi Altre manifestazioni sono i movimenti stereotipati
associativi). ripetuti, lo sguardo fisso, le grimace, il mutismo e
TANGENZIALITA': risposte non correlate alle domande l’ecolalia.
poste. N.B) Benché la catatonia sia stata storicamente
INSALATA DI PAROLE (schizoafasia): Il paziente mette associata ai disturbi dello spettro della schizofrenia e
insieme una serie di parole così scollegate tra di loro altri disturbi psicotici, i sintomi catatonici non sono
da rendere l’eloquio incomprensibile, tanto da specifici.
dimostrare quanto la persona sia sconnessa In realtà la catatonia non si manifesta mai da sola ma
dall’interazione, vivendo in un mondo tutto suo. in concomitanza con altri disturbi mentali (psicotici es.
schizofrenia, bip, depressione, altre condizioni
Chiaramente quando ci sono questi tipi di eloqui il mediche).
pensiero è più o meno frammentato.
È molto importante che l’operatore non faccia finta di 5. SINTOMI NEGATIVI
aver capito tutto quello che sta dicendo il paziente, Nella schizofrenia due sintomi negativi sono
perché in questo modo non lo può aiutare. La cosa più particolarmente significativi:
giusto da fare, quando ci si trova davanti un paziente LA DIMINUZIONE DELL’ESPRESSIONE DELLE
che ha un pensiero disorganizzato e che quindi si EMOZIONI comprende riduzioni nell’espressione delle
esprime in modo altrettanto disorganizzato, con una emozioni facciali, del contatto visivo, dell’intonazione
modalità molto calma cerchiamo di ripetere quello di dell’eloquio (prosodia), e dei movimenti di mani, testa
cui ha bisogno attraverso frasi molto brevi, facendo
e volto che di norma danno un’enfasi emozionale
domande dirette. Tipo:” Hai bisogno di andare in
all’eloquio.
bagno?” “si/no”, “hai fame?” “si/no”. Si cerca quindi
di predisporre già una domanda a cui lui possa L’ABULIA è una diminuzione nelle attività finalizzate
rispondere in modo più diretto. volontarie spontanee.

4. COMPORTAMENTO GROSSOLANAMENTE
L’individuo può rimanere seduto per lunghi periodi di 10. Valutare il comportamento del paziente e lo stato
tempo e mostrare scarso interesse nel partecipare ad di agitazione per rimuovere al più presto la
attività lavorative o sociali. contenzione.

Gli altri termini li abbiamo citati e spiegati 2) ISOLAMENTO SOCIALE


precedentemente (Apatia, anedonia, alogia, asocialità, “Condizione di isolamento provata dall’individuo e
percepita come imposta da altri e come uno stato
compromissione dell’attenzione, appiattimento
negativo minaccioso.”
affettivo).
Come abbiamo già detto i pazienti schizofrenici hanno
problemi a relazionarsi con gli altri. Per avere relazioni
con gli altri è necessario coltivarle, metterci del
proprio ma molto spesso questi pazienti sono
anaffettivi, che soffrono di anedonia (mancanza di
piacere) quindi molto spesso non hanno interessi.
Quindi hanno difficoltà nel gestire le emozioni, nel
COMUNI DIAGNOSI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI coltivare rapporti interpersonali ed interessi e tutto
ciò li porta ad un isolamento sociale, che inizialmente
1) RISCHIO DI ATTI VIOLENTI CONTRO SÉ STESSI può riguardare un’area specifica (scuola o lavoro) poi
E GLI ALTRI. inizia ad allargarsi a macchia d’olio, si perdono i
“Comportamenti nei quali un individuo dimostra di contatti che si erano riusciti a mantenere prima ecc.
poter essere fisicamente, emotivamente e/o Altri motivi che possono portare all’isolamento
sessualmente pericoloso per sé e per gli altri.” sociale: ad esempio il delirio di persecuzione.
La letteratura dimostra che i pazienti psichiatrici non
sono più violenti o aggressivi di qualsiasi altro INTERVENTI:
cittadino senza diagnosi psichiatrica. Chiaramente 1. Adottare atteggiamento di accettazione senza
però c’è una percentuale di aggressività in psichiatria pressing; ciò significa non pressarlo, in quanto
che appartiene anche questo tipo di paziente il pressing non aiuta il paziente ad uscire dal
(paziente schizofrenico). suo isolamento ma lo confonde
Ci sono però dei predittori di rischio; ulteriormente.
- Giovane adulto maschio 2. Mostrare di avere considerazione positiva non
- Abusa di sostanze condizionata dallo stato di malattia del
- Precedenti atti di aggressività paziente
- Scarsa aderenza al trattamento 3. Supporto e affiancamento nella fase di
conquista della fiducia verso….
Il paziente psicotico schizofrenico per antonomasia è 4. Coerenza tra il dire e il fare
scollegato dalla realtà (vi è una spaccatura tra le (onestà/TRASPARENZA)
emozioni, il pensiero ed il comportamento) e molto 5. Fornire un orientamento (pianificazione degli
spesso sono presenti deliri e allucinazioni e quindi può scopi/obiettivi… pressoché assente) (costruire
mettersi in pericolo in vari modi. routine giornaliera, con il pz)
6. Modulare la distanza a seconda del livello
INTERVENTI: d’ansia relativo al problema
1. Mantenere basso il livello degli stimoli 7. Trattamento farmacologico:
(ipostimolare) somministrazione, controllo di efficacia e
2. Osservazione del paziente effetti collaterali
3. Allontanamento di oggetti pericolosi 8. Parlare dei sintomi e di come affrontarli
4. Cercare di reindirizzare il comportamento violento 9. Riconoscimento, rinforzo positivo per le
5. Trasmettere e mantenere tranquillità (espulsività) interazioni volontarie del paziente
6. Numero di operatori congruo ed adeguato
7. Trattamento farmacologico: somministrazione, 3) COPING INDIVIDUALE INEFFICACE
controllo di efficacia, controllo effetti collaterali ed Incapacità di fare una valida stima degli agenti
assicurarsi che prendino la terapia. stressanti, scelte inadeguate delle risposte messe in
8. Contenzione meccanica pratica, e/o incapacità di utilizzare le risorse
9. Osservazione durante la contenzione (quando il disponibili.
paziente è contenuto è da considerarsi a tutti gli Il paziente schizofrenico interrompe il suo processo di
effetti non autosufficiente) crescita e di autonomizzazione. Molto spesso infatti
hanno difficoltà in molte scelte autonome e di solito
vivono in famiglia.
Quindi difronte ad un paziente che non ha l’elasticità di ascolto, parlare da solo, tappi nelle
per dare delle risposte a delle determinate situazioni orecchie).
come bisogna comportarsi? Generalmente le allucinazioni sono:
1. Se possibile non bisogna sostituirsi al paziente - Tenacemente negate
ma bisogna gradualmente stimolarlo a fare - A volte sono ammesse sotto esplicita
sempre qualcosa in più, in base alle sue domanda, se il paziente ha fiducia
possibilità. nell’operatore.
2. Ricordarsi che nei momenti di - Molto spesso sono desumibili dal
frammentazione, cioè quando il paziente è comportamento del paziente (paziente che
delirante, allucinato o disorganizzato, le cose ride/piange da solo, che chiede del cotone per
che per noi sono più semplici per lui risultano attapparsi le orecchie, la latenza della
complicate. risposta)
Es. chiedere di vestirsi o lavarsi i denti in quei 2. Avvertire il paziente dei movimenti che si
momenti. stanno per compiere su di lui ed intorno a lui
Perciò in quel momento bisogna spingere il 3. Mantenere un atteggiamento di accettazione
paziente a fare il massimo che riesce, che può affinchè il pz ci renda partecipi delle sue
essere anche nulla. allucinazioni. È importante non rafforzare le
Poi man mano che il paziente sta meglio allucinazioni o il delirio (es. quindi non dire
chiedere di più. che sentiamo anche noi le sue voci).
3. Lavorare con il paziente per sviluppare un È molto importante validare il vissuto ma non
buon livello di fiducia il contenuto delle allucinazioni (questo vuol
4. Evitare il contatto fisico evitando una dire spostare l’attenzione non sul fatto che sia
percezione invasiva da parte del pz. vero o meno ma su cosa prova il paziente in
NB: se il paziente schizofrenico è ben quel momento)
compensato si può toccare ma se il paziente 4. Usare termini e modalità che NON rafforzino
sta male è meglio non toccarlo. le allucinazioni.
5. Evitare i comportamenti che inducono 5. Contestualizzare la comparsa o l’aumento
sospettosità (bisbigli, risate, ecc) delle allucinazioni.
6. Coerenza tra il dire e il fare 6. Cercare di distogliere l’attenzione del pz dalle
(onestà/TRASPARENZA) allucinazioni.
7. Strategie per l’assunzione di cibo (sospettosità 7. Indicare al paziente modalità di
di veneficio) ad esempio; gli do cose allontanamento o governo delle voci (radio,
confezionate, oppure gli dico che si deve far attività manuali, «GRUPPI UDITORI DI VOCI»
portare cibo da altre persone. ecc).
8. Verificare l’effettiva assunzione della terapia
(sospettosità di veneficio)  l’ideale è 5) ALTERATI PROCESSI DEL PENSIERO
prepararla davanti a lui. Ci riferiamo ai deliri.
9. Non impiegarlo in attività competitive; meglio Uno stato in cui un individuo incorre nella rottura
se individuali pz operatore delle operazioni e delle attività cognitive.
10. Incentivare la verbalizzazione dei sentimenti
non mettendosi in atteggiamento difensivo INTERVENTI:
verso la rabbia del paziente 1. Accettare il bisogno del pz di affermare la
11. Mantenere un atteggiamento assertivo, propria percezione facendogli comunque
pratico e genuino (risulterà meno minaccioso) sapere la «non condivisione». Inquanto i deliri
non sono confutabili.
4) ALTERATA PERCEZIONE SENSORIALE 2. Non mettere in discussione o negare la
Ci riferiamo alle allucinazioni. convinzione del pz (meglio “il ragionevole
Uno stato in cui un individuo avverte un mutamento dubbio”)
nella qualità o nell’inquadramento degli stimoli che gli 3. Aiutarlo a contestualizzare la comparsa o
giungono (che provengono dall’interno e l’aumento delle convinzioni errate.
dall’esterno), accompagnato da una risposta ad essi Trovare tecniche per controllare tale
condizione
ridotta, esagerata, distorta o compromessa.
4. Dare importanza alla realtà evitando la
tendenza alle ruminazioni sul pensiero
INTERVENTI
distorto (discussioni sulle false idee = inutili e
1. Osservare il paziente per riconoscere i segni
a rischio aggravamento). Molto spesso
della presenza di allucinazioni (atteggiamento
quando ci si trova in difficoltà perché il
paziente ritorna spesso sulle sue idee deliranti 1. Incoraggiare il pz a compiere le attività
e continua a parlare delle sue allucinazioni quotidiane
bisogna riportare l’argomento su qualcosa di 2. Incoraggiare l’indipendenza ma essere
concreto, cambiando discorso. presenti in caso di bisogno
5. Sostenere e aiutare il pz a verbalizzare 3. Incoraggiare e rinforzare positivamente
sentimenti, ansie, insicurezze, ecc. 4. Mostrare al paziente come compiere ciò che a
La messa in discussione o l’indebolimento del lui risulta difficile fare
delirio è un processo articolato ed è diverso da 5. Registrare esattamente lo stato nutrizionale
delirio a delirio e da paziente a paziente. (qualità e quantità)
6. Somministrare spuntini tra i pasti
7. Ovviare la sospettosità verso i cibi con
alimenti in scatola facendolo aprire al pz,
oppure farli preparare e servire come a casa
8. Stabilire un programma per i bisogni
evacuativi se presente regressione o mancato
controllo degli sfinteri

6) ALTERATA COMUNICAZIONE VERBALE


“Lo stato nel quale l’individuo manifesta la capacità di 8) ALTERATO QUADRO DEL SONNO
ricevere, processare, trasmettere e usare un sistema “Interruzione limitata nel tempo, della qualità e
di simboli in maniera ridotta, ritardata o assente.” quantità del sonno (sospensione periodica e naturale
Normalmente il flusso delle idee scorre della coscienza).”
ordinatamente, quindi noi pensiamo a delle cose che Ci possiamo trovare di fronte a due tipi di pazienti:
sono collegate tra loro, questo crea un pensiero che - Psicotici particolarmente irrequieti, in allerta,
poi noi esprimiamo attraverso le parole. Più il nostro quindi non riescono a dormire.
pensiero è chiaro nella nostra mente, più quello che - Che dormono tanto, perché hanno quei
diremo sarà altrettanto comprensibile. sintomi negativi che li portano ad essere
La mente di un paziente schizofrenico è invece apatici, indolenti, rinchiusi in se stessi e quindi
frammentata, quindi più il suo pensiero sarà tendono ad essere poco attivi.
disorganizzato più il suo eloquio sarà altrettanto INTERVENTI:
incomprensibile e disorganizzato. 1. Monitorare e registrare attentamente il
INTERVENTI: quadro del sonno
1. Decodificare i modelli di comunicazione 2. Scoraggiare i sonnellini diurni che
attraverso tecniche di validazione consensuale interrompono il sonno notturno. Tenerlo
e la ricerca di chiarimenti (migliorare occupato con qualcosa che possa interessarlo.
l’autocoscienza). Vuol dire che se noi per 3. Somministrare farmaci come da prescrizione
primi non capiamo cosa ci sta cercando di dire prima di coricarsi
un paziente non riusciremo mai a fare nessun 4. Coadiuvare il sonno con bevande calde e non
passo per aiutarlo. Perché non capiamo cosa stimolanti, bagni caldi,
ci sta dicendo. 5. Far eseguire esercizi di rilassamento e creare
2. Evitare il turn over del personale (favorire la un confort ambientale. (discutibile per la
fiducia). prof.)
3. Spiegare al paziente la ricaduta dei suoi
comportamenti e verbalizzazioni sugli altri APPROFONDIMENTI DISTURBI SCHIZOFRENICI
(effetti…).
4. Usare tecniche di verbalizzazione implicita per FATTORI DI VULNERABILITÀ
favorire la comunicazione (mutacismo).  Disfunzioni dopaminergiche
5. Prevedere e soddisfare le necessità del  Ridotta capacità di processazione delle
paziente fino a quando non riprenderanno informazioni
buoni modelli comunicativi.  Iper-reattività a stimolazioni negative
 Tratti schizotipici di personalità
7) DEFICIT DELLA CURA DELLA PERSONA  Ipercoinvolgimento e criticismo familiare
Stato in cui l’individuo ha una ridotta capacità di  Ambiente sociale iper-stimolante
eseguire o portare a termine le attività di vita  Eventi di vita stressanti
quotidiana.  Abuso di sostanze
INTERVENTI:
SINTOMI PRODROMICI
La prima manifestazione evidente di malattia può rinforzo degli atteggiamenti positivi si parla di famiglie
essere rappresentata da una serie di sintomi a bassa emotività espressa che favoriscono un
prodromici la cui importanza viene spesso decorso più favorevole. Ne risulta un’indicazione nel
riconosciuta solo retrospettivamente: dopo un trattamento psicoeducazionale per le famiglie degli
progressivo scadimento nelle attività scolastiche, schizofrenici.
lavorative o ricreative.
Possono essere presenti ritiro sociale,
IL TRATTAMENTOFARMACOLOGICO:
comportamento particolarmente strano, affettività
Di mantenimento si basa sulla chiara evidenza
anomala, linguaggio insolito, idee bizzarre e strane
esperienze percettive. dell'efficacia degli antipsicotici nel prevenire le
Successivamente il decorso della schizofrenia è ricadute cliniche benché, (a causa dell'eterogeneità
caratterizzato dall'alternanza di episodi psicotici acuti patogenetica e clinica e dei problemi di adesione al
e di fasi stabili di remissione parziale. trattamento) il valore profilattico di questi, sia limitato
La fase di scompenso psicotico è caratterizzata dalla e non arrivi per esempio, ai risultati ottenibili con i sali
comparsa della sintomatologia conclamata che di litio nella patologia bipolare.
differisce per il prevalere dell’una o dell'altra L’uso continuativo di antipsicotici atipici, sia in
dimensione (positiva o negativa) nei vari pazienti. preparazione tradizionale che «long-acting» (allo
In fase florida si raggiunge l'acume di intensità delle scopo di mantenere adeguati livelli di funzionamento
manifestazioni di malattia, e solitamente è richiesto il e di prevenire le ricadute), è con molta probabilità una
ricovero ospedaliero. delle strategie terapeutiche meglio supportate dai dati
Il periodo di risoluzione inizia con il miglioramento dei
sperimentali.
sintomi. Si può arrivare alla completa risoluzione del
quadro, oppure a una remissione parziale, o ancora a
una situazione clinica permanentemente alterata, RIFLESSIONE SU TERMINE GUARIGIONE:
quando s'instaura una forma cronica di schizofrenia. Per alcuni famigliari, pz, parenti, significa
«semplicemente» stabilizzazione dei sintomi, che
CRITERI DI MAGGIORE GRAVITÀ: risulta indubbiamente un obiettivo «impoverente»
Mentre il punto a cui bisogna tendere e lavorare è
• inizio lento e andamento progressivo, rimodulare per quanto possibile l’apparato mentale di
• età di esordio precoce, questi pz affinché ritrovino nuovi punti di forza e di
• sesso maschile, adattamento per reinserirsi nella società e riprendere
• sottotipi disorganizzato o catatonico, una vita.
• cattivo adattamento premorboso,
• familiarità positiva per disturbi psicotici.
I DISTURBI DI PERSONALITA’
In generale i disturbi di personalità possono essere
FATTORI PROTETTIVI
definitici come:
 Tarda età di esordio,
“Un disturbo di personalità è un «pattern» costante di
 caratteristiche individuali precedenti
percepire, rapportarsi, e pensare nei confronti
all’esordio (la presenza di un disturbo di
dell’ambiente e di sé stessi che si manifestano un
personalità, un buon livello di integrazione
ampio spettro di contesti sociali e personali.”
sociale),
Che cos’è un pattern? È uno schema, una modalità
 caratteristiche ambientali (eventi stressanti
costante e ripetuta che un individuo utilizza in una
acuti scatenanti l’esordio o condizioni socio-
vasta gamma di situazioni sociali e personali per
familiari con ridotta tensione
rapportarsi, pensare, percepirle ecc.
interindividuale), modalità d’esordio (in forma
Per dirlo in poche parole è la nostra modalità di
molto acuta con aspetti confusionali mentre
funzionamento.
l’esordio subdolo in tempi relativamente
Però questo schema diventa un disturbo di
lunghi peggiora.
personalità quando questi tratti (rapportarsi ecc.)
risultano eccessivamente rigidi e disfunzionali e quindi
EXPRESSED EMOTION: interferiscono con le relazioni, con l’andamento
Secondo questa teoria se i familiari esprimono iper- lavorativo di un individuo, con il suo benessere. A quel
coinvolgimento, ipercriticismo, ostilità e punto quindi si può parlare di disturbo di personalità.
disapprovazione si parla di famiglie ad alta emotività
espressa ed il loro contesto viene considerato a rischio
per le ricadute. Mentre quando esprimono
comprensione, empatia, tolleranza, messaggi di
Soltanto quando i tratti di perso sono rigidi e tra la nevrosi e la psicosi. È più grave di una nevrosi
disadattivi (disfunzionali) e causano una significativa ma meno grave di una psicosi, è quindi a limite perché
compromissione funzionale o un disagio soggettivo, si trova tra i due.
denotano un disturbo di personalità. La caratteristica principale del disturbo borderline,
Che cos’è quindi la personalità? L’insieme dei tratti. oltre all’imprevedibilità e amplificazione, è
l’instabilità. I pazienti Border sono soggetti
La valutazione può anche essere complicata perennemente instabili.
dal fatto che le caratteristiche che definiscono un
disturbo di personalità possono non essere Nello specifico IL DISTURBO BORDERLINE DI
considerate problematiche da parte del soggetto (cioè PERSONALITÀ:
i tratti sono spesso ego sintonici). È caratterizzato da un «pattern» pervasivo di
Cioè pur soffrendo molto, i pazienti che hanno questi instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine
disturbi di personalità, tendono ad essere poco critici di sé e dell’umore e una marcata impulsività,che inizia
quindi non si accorgono o solo in parte di mettere in entro la prima età adulta ed è presente in svariati
atto dei comportamenti inadeguati. Per questo contesti.
diciamo che i tratti sono spesso ego sintonici, proprio Questo vuol dire che il paziente border presenta un
perché i tratti, essendosi stabilizzati precocemente, pattern radicato e pervasivo (che si spalma in più
fanno parte del suo modo abituale di sentire e quindi contesti) e che prevede un’instabilità nelle relazioni,
il soggetto non li vive come ego distonici, bensì come nell’immagine di sé (identità), nell’umore e una
ego sintonici. marcata impulsività.
In sostanza questo tipo di paziente è convinto che il
problema sia sempre al di fuori di lui, non si mette mai Per comprendere meglio com’è il paziente border:
in discussione. Immaginiamo un paziente ustionato, che si trova in
Per questa scarsa inside (capacità di guardarsi dentro) una camera sterile, che assume antibiotici e
i pazienti più gravi arrivano ai servizi e generalmente antidolorifici per sopportare il dolore.
in urgenza, proprio per questa loro incapacità critica. Immaginiamo lo stesso paziente catapultato in giro
Per ovviare a questa difficoltà, può essere utile per la città senza protezione, senza antidolorifici e
raccogliere notizie supplementari antibiotici. Anche il contatto con l’aria lo farebbe stare
da altre fonti. male. Ecco, il paziente border è come se non avesse lo
strato di pelle emotiva e quindi ha una sensibilità
I disturbi di personalità vengono suddivisi in 3 gruppi: esasperata alle emozioni, perché gli arrivano emozioni
in modo cosi forte (non avendo una “pelle emotiva”)
GRUPPO Disturbo paranoide Caratteristiche che lui non è in grado di mentalizzarle, cioè di mettere
A di personalità principali: il pensiero tra l’emozione e l’agito. E cosa fa una
Disturbo schizoide di persona se non ci pensa quando è sovrastata dalle
personalità Eccentricità emozioni? Agisce.
Disturbo schizotipico Stranezza In poche parole la persona border si carica di
di personalità emozioni e successivamente in preda a tutte quelle
GRUPPO B Disturbo antisociale Caratteristiche emozioni agisce, perché non riesce ad attribuirgli un
di personalità principali: significato, a metabolizzarle, a fermarsi per pensare a
Disturbo borderline cosa si può fare per risolvere quella situazione.
di personalità Imprevedibilità Cioè lui deve buttar fuori con un agito quello che ha
Disturbo istrionico di Amplificazione dentro e che non riesce a gestire, perché lui non
personalità riesce proprio a fermarsi e pensare. Mentre tutti noi
Disturbo narcisistico quando abbiamo un problema o un grande dolore ci
di personalità fermiamo e pensiamo a come affrontare la situazione
GRUPPO C Disturbo evitante di Caratteristiche lui invece fa.
personalità principali:
Disturbo dipendente SINTOMATOLOGIA (soggettiva e oggettiva)
di personalità Ansia devono essere presenti almeno 5 dei seguenti criteri
Disturbo ossessivo Timore per fare diagnosi di disturbo border di personalità.
compulsivo di 1. Sforzi/comportamenti spasmodici per evitare
personalità abbandoni (reali-immaginari).
Vuol dire che questi pazienti si consumano nel
DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’ tentativo di instaurare delle relazioni esclusive per
Borderline dall’inglese significa al limite, sul filo, sul evitare di essere abbandonate. Inquanto hanno il
bordo e sta ad indicare che questo disturbo si trova terrore di essere abbandonati.
Questa paura dell’abbandono deriva da: Per questo motivo generalmente si fa diagnosi
- l’autosvalutazione, perché il paziente si differenziale con il disturbo bipolare, perché tante
percepisce come difettoso, indegno caratteristiche legate all’impulsività si ritrovano anche
- estrema dipendenza, quindi ha il terrore di nella fase maniacale del disturbo bipolare.
essere abbandonato. 5. Ricorrenti minacce, gesti, comportamenti
- Attaccamento instabile che risale al periodo suicidari o autolesivi.
dell’infanzia. Sono molto comuni, generalmente «dimostrativi» e/o
Quando si parla di abbandono non ci si riferisce solo a nel tentativo di controllare i propri picchi emotivi.
separazioni importanti (es. divorzio, lutto, partenze) 6. Instabilità affettiva per reattività dell’umore
ma per i pazienti border l’abbandono può essere (es episodica intensa disforia, irritabilità,
anche qualcosa di molto futile (es. la psicoterapeutica ansia, che di solito durano poche ore o pochi
che non potrà riceverli perché ha un’urgenza, il ritardo giorni).
di pochi minuti, la disdetta di un appuntamento …) In questi pazienti prevale un umore disforico (disforia
2. Relazioni interpersonali instabili e intense  alterazione dell’umore che va tra uno stato
(iperidealizzazione-svalutazione). depressivo e l’irritabilità. La rabbia, in questi pazienti,
Partiamo da una premessa: tutti noi per allacciare e è uno dei sintomi principe ed è molto spesso
mantenere relazioni interpersonali stabili dobbiamo inappropriata, intensa ed esplosiva, collegata ad
avere un’identità stabile, questo ci permette di eventi che loro percepiscono come stressanti e di
autoregolare le nostre emozioni, controllare i nostri conseguenza vi è instabilità nei rapporti che si
comportamenti e quindi instaurare relazioni sane. infrangono.
Al soggetto border manca questa stabilità, capacità di 7. Sentimenti cronici di «vuoto»
controllare le proprie emozioni e comportamenti. In questi pazienti, che sono così instabili e fanno fatica
Quindi le sue relazioni saranno instabili. ad individuare degli obiettivi, a capire cosa credono o
All’interno di queste relazioni il paziente pensa in preferiscono ecc.., percepiscono un senso di vuoto e
modo dicotomico, cioè tutto o nulla. Quindi un’incertezza molto profonda.
generalmente i rapporti iniziano pensando che l’altra 8. Rabbia inappropriata, intensa e/o non
persona sia perfetta, l’uomo/donna ideale ecc. ma è controllata (frequenti eccessi di ira, rabbia
sufficiente un errore da parte di quest’ultimo per costante, scontri fisici).
essere vista come una persona disonesta, ingannevole Questi pazienti hanno degli eccessi di rabbia
ecc. Appunto per questo il paziente border non riesce importanti per eventi apparentemente (per noi)
a vedere gli altri nella loro integrità. trascurabili ma associati spesso ad esperienze di
3. Alterazione dell’identità con rifiuto o di critica. La rabbia può essere sia autodiretta
immagine/percezione di sé instabile, che eterodiretta.
marcatamente o persistentemente instabile. 9. Ideazione paranoide o sintomi psicotici
Come abbiamo detto: il se è l’identità. transitori associati a stress, o a gravi sintomi
Nei pazienti border vi è una mancata integrazione dissociativi.
delle diverse parti dell’identità, questo porta ad una Durante i periodi di stress estremo possono
percezione di se instabile, con conseguente manifestarsi delle idee paranoidi o dei sintomi
improvvisa variazione rispetto ai propri valori, propria deliranti o dissociativi, che però sono transitori.
identità sessuale, progettualità, propositi di carriera.
Quindi avendo una percezione di sé instabile fanno
COMUNI DIAGNOSI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI
fatica ad avere degli obiettivi stabili nella vita; un
unico compagno, un lavoro stabile, un’identità
sessuale chiara ecc. RISCHIO DI AUTOLESIONISMO E ATTI VIOLENTI
Questo non vale solo per loro stessi ma anche per CONTRO SÉ STESSI E GLI ALTRI
tutto ciò che li circonda, percependo in modo instabile
anche gli altri. Il rischio di autolesionismo:
4. Impulsività in almeno due aree è uno stato, nel quale un individuo è a rischio
potenzialmente dannose per il soggetto di compiere su di sé un atto lesivo, non per uccidersi,
(SESSO, AB SOST, DENARO, GUIDA che provoca danno ai tessuti e allevia la tensione.
ABBUFFATE). Il rischio di atti violenti:
Vuol dire che i pazienti border che agiscono comportamenti nei quali un individuo
impulsivamente senza pensare alle conseguenze dimostra di poter essere fisicamente, emotivamente
possono giocare d’azzardo, spendere in modo
e/o sessualmente pericoloso per sé e per gli altri.
irresponsabile, abusare di sostanze, fare abbuffate,
tentare il suicidio, guidare pericolosamente.
Funzioni del comportamento autolesivo:
 sentire dolore Cioè il paziente molto spesso sente quest’ansia ma
 dominare il dolore… dominare gli altri. non sa da dove arriva e non sa come spegnerla.
 punirsi per essere cattivi
 sollievo rispetto a sentimenti troppo intensi di INTERVENTI:
angoscia e di rabbia. 1. Medicare le lesioni che il paziente si è inferto
 esprimere rabbia per sedare la propria ansia senza rinforzare
 dominare la confusione ulteriormente il suo comportamento
2. Stare accanto al paziente durante la fase
INTERVENTI: acuta dell’ansia tranquillizzandolo
1. Osservazione del comportamento agendo ed 3. Somministrazione di farmaci: controllo
interagendo in situazioni di routine. assunzione, efficacia, effetti collaterali
Osservare il paziente ci permette di ricevere delle 4. Correggere le errate interpretazioni del pz
informazioni su di esso. relativamente all’ambiente
2. Contrattare verbalmente con il paziente la 5. Incoraggiare il pz a parlare dei propri
chiamata di qualche operatore in caso sentimenti e ricondurli alla sé senza proiettarli
subentrino idee di automutilazione. sugli altri.
3. Medicare le lesioni senza ulteriore attenzione Molto spesso i pazienti proiettano sugli operatori
per non rinforzare l’atto compiuto. quello che sentono loro. (es. la paziente si sente
Vuol dire che in quel momento la paziente si è arrabbiata e ci chiede perché noi siamo così
tagliata, se ci mostriamo preoccupati o angosciati arrabbiati). Bisogna quindi aiutarli a capire che non
enfatizziamo quello che ha appena fatto e in questo siamo noi ma sono loro che in quel momento si
modo gli diamo un vantaggio, perché tutte le volte sentono in quel modo. E arrivare a capire il perché è
che vorrà l’attenzione di qualcuno si taglierà. molto faticoso.
Quindi bisogna cercare di essere neutri mentre lo 6. Aiutare il pz nella sua ricerca della costanza
medichiamo e spieghiamo che siamo disponibili in degli oggetti. La relazione terapeutica non può
ogni momento se lei chiede il nostro aiuto ma non essere sostenuta da un solo infermiere. (MA
possiamo impedirgli di farsi del male. EQUIPE).
4. Incoraggiare il pz a parlare dei propri I pazienti border hanno in comune, nei primi anni
sentimenti prima del comportamento dell’infanzia, la mancanza di un caregiver (es. madre,
lesionistico. nonna, padre, figura stabile) stabile. Ad esempio la
Poiché parlando con il paziente è possibile capire quali mamma che c’era e non c’era continuamente o
sono i grilletti che fanno scattare l’agito/quali sono le passava da una reazione all’altra (ira; indifferenza;
cose che fatica a sopportare. Così da poterle affetto;), in sostanza si comportava IN MODO
disinnescare precocemente. IMPREVEDIBILE.
5. Agire come modello di ruolo per gestire la Questa instabilità determina il vissuto di INCOSTANZA
rabbia (vedere la rabbia come risposta DELL’OGGETTO interno, tipico del B. e la sua perenne
emotivamente +organizz rispetto all’acting, ricerca, di una costanza dell’oggetto, esterna…
perché prevede perlomeno un interlocutore). (operatore, compagno, amico), che gli faccia da
6. Allontanare gli oggetti pericolosi. supporto esterno.
7. Reindirizzare lo sfogo verso altre IL PZ BORDER è come se fosse rimasto fermo a quei
manifestazioni. vissuti, in cui tutto era imprevedibile e instabile,
8. Presenza congrua di personale. che poi ripropone in età adulta, per cui si aspetta che
9. Somministrazione di farmaci: controllo tutto improvvisamente possa cambiare DENTRO E
assunzione, efficacia, effetti collaterali FUORI DA LUI.
10. Ricorso a TSO e contenzione se necessario. Capite quindi da dove deriva, la percezione instabile e
Osservazione e monitoraggio del pz dicotomico del Border? … (buono o cattivo), (bianco o
contenuto. nero), (mi vuol bene o mi odia) …… ma anche … (sono
buona o cattiva? Gli voglio bene o no?) è la risultante
ANSIA di un ATTACCAMENTO INSTABILE.
Una vaga, penosa sensazione di disagio o di paura, Quando l’attaccamento non è sicuro il bambino avrà
accompagnata da una risposta neurovegetativa; difficoltà a far allontanare la madre/cargiver e, si
l’origine è spesso aspecifica o ignota, un senso di creeranno precocemente problemi di differenziazione,
apprensione causato dalla previsione di un pericolo. di separazione e di vicinanza…
pz per esprimere la rabbia (modalità già +
evolute dell’acting)
NEL CONCRETO, cosa fare? 4. Ripercorrere la vera fonte della rabbia anche
- Dare setting stabili, cioè stabilire degli orari se può significare stare peggio.
(es. orario in cui lo psicologo lo riceve, avere dei Questo è molto complicato, perché vorrebbe dire che
giorni fissi. Questo vale con tutte le persone che lo il paziente dovrebbe capire da solo per quale motivo è
circondano) arrabbiato.
- essere coerenti… 5. Usare cautela nella relazione terapeutica e
- esserci anche quando il pz fa cose discutibili… proteggersi dagli effetti negativi del
Tutto questo, gradualmente crea un attaccamento più controtranfert.
stabile e quindi il paziente «vive» e «sperimenta» LA Vuol dire che questi pazienti mettono negli operatori
COSTANZA DELL’OGGETTO. una forte rabbia (perché sono pazienti instabili che
Nel punto 6. La relazione terapeutica non può essere creano scompiglio all’interno del reparto, faticano a
sostenuta da un solo infermiere. (MA EQUIPE) vuol rispettare le regole ed i confini ecc.). Per evitarla
dire che un solo operatore non può sostenere il carico bisogna evitare di entrare in simmetria con il paziente,
di un paziente border, perché il paziente border è un cioè evitare di prenderla sul personale e metterci a
paziente molto complesso quindi ci vogliono più discutere.
operatori per gestirlo. In più se è un’equipe a gestire 6. Spiegare al paziente quali sentimenti sono
un paziente border è meglio perché avrà sempre una presenti nel normale processo di elaborazione
costanza dell’oggetto (in quanto se non c’è un del lutto così che possa accettarli,
operatore ci sono gli altri che in qualche modo 7. Aiutarlo a trovare un modo per esprimere la
rappresenteranno un punto fermo). rabbia (modalità già + evolute dell’acting)
8. Stabilire i limiti ai comportamenti esagerati e
LUTTO DISFUNZIONALE le conseguenze nell’oltrepassarli.
(elaborazione di sentimenti di perdita/separazione)
“Uso esteso, senza successo, di risposte intellettive ed COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE SOCIALE
emotive con cui individui (famiglie, comunità) cercano Lo stato in cui l’individuo partecipa in maniera
di elaborare il processo di modificazione del concetto quantitativamente insufficiente o eccessiva o
di sé basato sulla percezione della perdita.” qualitativamente inefficace agli scambi sociali.
Come abbiamo già detto di fronte al timore di un Come abbiamo già detto l’interazione sociale è
distacco, di un abbandono (anche per assenza di un altamente compromessa.
operatore per le ferie o malattia) il paziente va in una Quando riescono ad avere un’interazione
sorta di panico e rabbia come se sentisse di aver perso sufficientemente buona e ad avere dei
qualcosa di irrecuperabile. comportamenti indipendenti visto che tendono a
dipendere sempre da qualcuno vanno rinforzati
INTERVENTI: positivamente. Se quindi si sottolineano i loro “passi in
1. Trasmettere accettazione e creare un avanti” tenderanno a farne degli altri.
ambiente non minaccioso. Essere coerenti (tra
il dire ed il fare). INTERVENTI:
Vuol dire che in qualche modo bisogna cercare, 1. Incoraggiare il paziente ad esaminare i propri
difronte all’instabilità del paziente per qualcosa che comportamenti
sente di aver perso, di rimanere coerenti. Cercare di 2. Aiutare il pz a rendersi conto della
fargli vedere in realtà cosa ha perso. Molto spesso disponibilità dell’operatore senza creare
enfatizzando la situazione il paziente da la stessa dipendenza
valenza alla perdita del gatto come alla perdita della 3. Dare rinforzo positivo ai comportamenti
nonna. indipendenti
2. Lasciare libera espressione dei propri 4. Favorire il turn over del personale per evitare
sentimenti di rabbia, frustrazione, collera. la dipendenza con un particolare membro
Poiché è meglio che il paziente si arrabbi piuttosto che 5. Esplorare con l pz i sentimenti legati alle
passi all’acting. paure di abbandono (attaccamento e
3. Invitarlo a scaricare la rabbia attraverso allontanamento sono legati a questi
attività motorie…trovare un modo insieme al sentimenti)
6. Aiutarlo a capire l’interferenza di questi e sulle proprie capacità negative, che possono essere
atteggiamenti con le relazioni corrette espressi direttamente o indirettamente.
7. Aiutarlo a lavorare sulla costanza degli INTERVENTI:
oggetti in funzione di stabilire corrette 1. Accertarsi che i traguardi da raggiungere
relazioni siano realistici. È importante che il pz ottenga
risultati ed eviti il fallimento
ALTERAZIONE DELL’IDENTITA’ PERSONALE 2. Mostrare una accettazione positiva ed
Incapacità di distinguere il sé dal non sé. incondizionata
Abbiamo detto che questi pazienti partono da 3. Fissare limiti al comportamento manipolativo
un’instabilità nelle relazioni, negli obiettivi ecc.. e e declinare le conseguenze se li si violano.
questa instabilità riguarda anche il percepirsi (il (coerenza in tutto il personale)
distinguere il sé dal non sé). 4. Riconoscere gli atti manipolatori del pz per
INTERVENTI: esempio quando tende a mettere l’uno contro
1. Aiutare il pz ad accettare di essere un’entità l’altro i membri dell’equipe (tentativi di
separata. Non interpretare il suo pensiero. umiliazione)
2. Aiutare il pz ad accettare che è un essere 5. Incoraggiare l’indipendenza del pz verso ciò
(ALTERAZIONE DELL’IDENTITA’ PERSONALE) che è sua responsabilità realizzare (decisioni,
separato dall’infermiere distinguendo sempre cura della persona, ecc)
cosa appartiene all’uno e all’altro 6. Aiutare l’aumento dell’autostima attraverso
3. Invitare il pz a discutere dei propri sentimenti l’esame critico dei sentimenti, atteggiamenti e
e a riconoscerli come propri comportamenti (psicoterapia)
Vuol dire che il paziente avendo una disfunzione 7. Aiutare il pz ad identificare attributi positivi ed
sfumata tra il se ed il non se ci induce ad interpretare aspetti indesiderabili di sé (aiutarlo a
le emozioni al posto sue e non a leggerle insieme a lui formulare un programma per arrivare ai
(cosa che dovremmo fare). In questo modo lo cambiamenti desiderati)
rendiamo ancora più dipendente da noi invece di 8. Discutere del suo futuro, analizzare le proprie
aiutarlo. risorse per raggiungere i traguardi prefissati
4. Affrontare la proiezione sugli altri dei propri (progettualità)
sentimenti.
5. Se presenti difficoltà sull’identità di genere Caso clinico di Disturbo Borderline di Personalità
chiedere al pz di descrivere la sua percezione La paziente è un’assistente veterinaria di 23 anni,
di comportamenti femminili e maschile e se ricoverata per la prima volta in un reparto
necessario fornire informazioni sul ruolo psichiatrico. Arrivò a tarda sera, inviata da uno
anche in termini educativi (ed. sessuale) X psichiatra locale, affermando “in realtà non ho
6. Chiamare sempre il pz con il suo nome (evita bisogno di stare qui”.
depersonalizzazione e derealizzazione) Tre mesi prima del ricovero, la paziente aveva saputo
7. Accompagnarlo a trovare modi di validazione che sua madre era incinta. Aveva iniziato a bere
della propria esistenza che non siano molto, apparentemente per dormire di notte.
l’automutilazione. Invitarlo a cercare aiuto Bevendo si trovò coinvolta in una serie di “esperienze
quando sente il bisogno di…. di una notte”. Due settimane prima del ricovero, ebbe
8. Aiutarlo a chiarire i valori e se necessario a dei vissuti di panico ed esperienze nelle quali si
costruirsi un sistema di valori proprio sentiva come se fosse rimossa dal suo corpo ed in uno
9. Uso di foto personali a chiarimento dei confini stato di trance. Durante uno di questi episodi, fu
dell’IO fermata dalla polizia mentre vagabondava su un ponte
10. Rassicurarlo che non verrà lasciato solo a notte fonda. Il giorno dopo, in risposta ad una voce
(diminuzione dell’ansia, ma vant sec, che ripetutamente le diceva di gettarsi dal ponte,
appoggio equipe) corse dal suo supervisore e gli chiese aiuto. Il suo
11. Valutare se utilizzare il contatto per supervisore, vedendola stravolta e notando anche dei
rassicurare il pz (cultura? Fiducia?) segni da taglio sul polso, la inviò da uno psichiatra, che
organizzò il ricovero immediato in ospedale.
ALTERAZIONE DELL’AUTOSTIMA Al momento del ricovero, la paziente appariva come
Autovalutazione e sentimenti su se stesso una bambina in disordine, debole e supplicante. Era
collaborativa, coerente, e spaventata. Sebbene
ritenesse che il ricovero non fosse necessario, accolse mentale da dedicare al proprio figlio. Il padre anch’egli
bene la prospettiva di alleggerirsi dall’ansia e dalla distante emotivamente e poco presente e
depersonalizzazione. responsabile, nell’ambito di una relazione molto
Ammise di aver avuto sentimenti di solitudine e di debole.
inadeguatezza e brevi periodi di umore depresso ed
ansia dall’epoca dell’adolescenza. Recentemente DIAGNOSI DIFFERENZIALE
aveva avuto delle fantasie nelle quali pugnalava se Il disturbo borderline di personalità ha delle
stessa o un bambino piccolo con un coltello. Si caratteristiche in comune con i disturbi dell’umore, in
lamentava di essere “appena un guscio vuoto che è particolare con il disturbo bipolare.
trasparente per tutti”. Entrambi i disturbi presentano stati intensi di euforia
I genitori della paziente si erano separati quando e di depressione. Il disturbo borderline, tuttavia, è
aveva 3 anni, e nei 5 anni successivi aveva vissuto con caratterizzato da una disregolazione emotiva
la nonna materna e con la madre, che avevano un pervasiva e da oscillazioni dell’umore dipendenti dal
grave problema di potus. La paziente di notte aveva contesto, in particolare dalle relazioni interpersonali.
sogni terrificanti durante i quali frequentemente finiva Nel disturbo bipolare, invece, le oscillazioni
a dormire con la madre. A 6 anni andò in un collegio dell’umore si presentano in modo ciclico ed
speciale per un anno e mezzo, dopo di che fu ritirata indipendente dal contesto. circa il 50% dei pazienti
dalla madre, contro il parere della scuola. borderline manifesta anche un disturbo dell’umore
Quando aveva 8 anni, sua nonna morì; e ricorda che (depressione e disturbo bipolare).
cercò di nascondere alla madre il dolore causato
DISTURBI DELL’UMORE
dall’evento. Passò la maggior parte dei due anni
successivi vivendo con vari parenti, incluso un periodo Nel DSM 5 i disturbi dell’umore sono stati suddivisi in
con il padre, che non aveva visto dall’epoca del due categorie distinte:
divorzio. Quando aveva 9 anni, sua madre fu • Disturbi Depressivi
ricoverata con la diagnosi di Schizofrenia. Dai 10 anni, • Disturbi Bipolari
finito il college, la paziente visse con una zia ed uno La caratteristica predominante di questi disturbi è
zio, ma ebbe frequenti contatti con sua madre. Il suo l’alterazione patologica del tono dell’umore.
profitto a scuola fu costantemente buono. Viene definito umore il tono emotivo sostenuto di un
Dall’adolescenza ebbe regolarmente dei ragazzi, con individuo, che influenza in maniera significativa il
un’attiva, ma raramente piacevole vita sessuale. Le comportamento, la personalità e la percezione.
sue relazioni con gli uomini di solito finiscono L’umore è il nostro stato emozionale interno, che
bruscamente in seguito ad arrabbiature dovute a normalmente ha delle fluttuazioni (tristezza, gioia,
delusioni per motivi spesso poco rilevanti. Allora allegria...) influenzate dalle situazioni esterne. Queste
conclude che “non erano adatti a lei”. Aveva avuto fluttuazioni sono fisiologiche e sono una risposta
diverse compagne di stanza, ma difficoltà a condurre adattiva, cioè ci permettono di adattarci a quella
una stabile convivenza a causa della sua gelosia a determinata situazione.
dividere le compagne con altri, ed i suoi tentativi Quando queste oscillazioni si alterano, quindi
manipolativi di impedire loro di vedere altre persone. diventano scollegate, più ampie e sproporzionate agli
Dopo l’università aveva lavorato costantemente e stimoli esterni, perdono la loro funzione adattiva
bene come assistente veterinario. Al momento del parliamo di DISTURBI DELL’UMORE.
ricovero, faceva il turno di notte in un ospedale
veterinario e viveva da sola. DISTURBO BIPOLARE
Il disturbo bipolare è una patologia psichiatrica
INDIVIDUA GLI ASPETTI CHE, ALL’INTERNO DEL CASO,
complessa.
RICHIAMANO IL DISTURBO BORDER.
Rientra nei disturbi dell’umore, presenta un
I dati registrati confermano che il DBP è correlato con andamento cronico e ha un’altissima ereditarietà.
una grave, quando non gravissima compromissione Caratterizzato da oscillazioni patologiche del tono
della qualità delle relazioni primitive. dell’umore: che possono andare dalla profonda
Il quadro dell’ambiente familiare che risulta da questa depressione; all’ipomania (mania lieve), all’euforia
indagine è pertanto quello di una madre poco attenta estrema (mania);
alle reali esigenze affettive del bambino talvolta Il passaggio tra queste fasi può essere relativamente
eccessivamente apprensiva, presa più dalle sue paure, lungo (mesi-anni), consentendo al pz un periodo di
spaventata e spaventante, con poco spazio e tempo
benessere, di buon compenso (eutimia), oppure può È stato invece introdotto il termine “episodi con
essere repentino. caratteristiche miste specifiche”.
N.B Tendenzialmente, quindi non sempre, le fasi Nello specifico si parla di EPISODIO CON
depressive hanno una durata maggiore, mentre le fasi CARATTERISTICHE MISTE quando sono presenti
maniacali o ipomaniacali durano meno almeno tre sintomi sottosoglia della polarità d’umore
(da una settimana a poco più di un mese). opposta. (Quindi quando abbiamo una fase depressiva
e alcuni sintomi maniacali o ipomaniacali oppure una
PANORAMA GENERALE Del Disturbo Bipolare fase maniacale con alcuni sintomi depressivi.)
Il disturbo bipolare ha fasi o episodi, si suddividono in Nello specifico possiamo quindi trovare episodi:
tipi ed hanno un andamento. • depressivi con caratteristiche miste
FASI: sono caratterizzate da oscillazioni del tono • maniacali con caratteristiche miste
dell’umore verso polarità opposte: • ipomaniacali con caratteristiche miste
• Mania In generale sono stati in cui prevale un umore
• Ipo-mania definito “disforico” caratterizzato da agitazione
• Depressione: sintomi sovrapponibili alla psicomotoria, estrema irritabilità e ansia.
depressione maggiore La disforia può anche essere accompagnata
• Mista: condizione transitoria, in cui coesistono da aggressività verbale o fisica.
sintomi depressivi e sintomi maniacali.
Nel DSM5 a differenza del 4 non esiste più una
fase mista, è stata tramutata in episodi con EPISODIO / FASE
caratteristiche miste specifiche. In sostanza un Come abbiamo detto una delle caratteristiche del
episodio o fase mista è quando si mescolano sia Disturbo Bipolare è il fatto che è costituito da
sintomi della fase maniacale – ipo-maniacale sia episodi/fasi.
sintomi della fase depressiva. (almeno 3 sintomi). Possiamo avere quindi:
Generalmente questa fase è caratterizzata da un o episodio di mania, dove l’umore è elevato (il
umore definito disforico (alterazione dell’umore paziente è euforico, su di giri), espanso (il
che è un misto tra agitazione, irrequietezza, paziente ha un ampliamento della risonanza
tristezza, ansia ecc. può comparire anche affettiva, cioè ha dei sentimenti/emozioni
aggressività verbale e/o fisica) amplificate), irritabile (si arrabbia più
TIPO: in base alla sintomatologia, alla durata, alla facilmente).
frequenza, all’intensità dei sintomi il D.B viene diviso Compare ipermotricità (è indaffarato, non si
in diverse etichette diagnostiche: ferma mai) e possono essere presenti sintomi
• tipo 1 psicotici, che sono transitori (cioè legati solo
• tipo 2 all’episodio).
• Ciclotimia o episodio di ipo-mania = Può essere definito
• Disturbi correlati; correlati ad esempio una mania-lieve. Ritroviamo gli stessi sintomi
all’abuso di sostanze. della mania, ma più lievi, attutiti.
ANDAMENTO, può essere: L’umore vira sempre verso l’alto ma con
• «classico»: legato al tipo di disturbo bipolare un’intensità minore (risp alla mania).
(1,2, ciclotimico) Non ci sono mai sintomi psicotici.
• Ciclo rapido: ha un andamento rapido ed il o episodio di depressione bipolare il quadro
soggetto presenta almeno 4 episodi diagnostico e sintomatologico è
(mania/depressione/stato misto ecc.), sovrapponibile a quello della depressione
nell’arco di un anno. maggiore.

SPECIFICHE SULL’EPISODIO MISTO FASE MANIACALE


L’episodio misto si configura come uno stato in cui «E’ come sniffare cocaina, ogni giorno…ogni giorno
sono presenti, in concomitanza, sintomi della fase sempre di più (…). Ero in uno stato di eccitazione
depressiva e sintomi della fase maniacale. costante, che mi impediva di dormire la notte, di stare
A livello puramente diagnostico, con l’uscita del DSM- fermo in un posto, di non dire sempre quello che
5 è stata eliminata dal manuale la categoria “episodio pensavo di comunicare, una realtà, che sentivo il
misto dell’umore”, presente invece nel DSM-IV-TR. dovere di rendere nota a tutti…»
PER LA DIAGNOSI DI EPISODIO MANIACALE DSM V per prevenire danni a sé o agli altri, oppure
Come possiamo fare diagnosi di episodio maniacale? sono presenti manifestazioni psicotiche.
Ci deve essere un periodo definito di umore 9. D. Il disturbo non è attribuibile all’uso di
anormalmente e persistentemente elevato,espanso o sostanze…o ad altra condizione medica
irritabile e di aumento anomalo e persistente Nella fase di mania e ipo-mania c’è una sorta di
dell’attività finalizzata o dell’energia, della durata di disinibizione, quindi le pazienti femmine sono molto
almeno 1 settimana e presente per la maggior parte provocatorie e provocanti nei confronti degli
del giorno, quasi tutti i giorni (o di qualsiasi durata, se operatori maschi mentre i pazienti maschi nei
è necessaria l’ospedalizzazione). confronti delle operatrici donne.
B. Durante il periodo di alterazione dell’umore e di FASE IPO-MANIACALE
aumento di energia o attività, sono presenti tre (o più) La durata della fase ipo-maniacale è più breve, è
dei seguenti sintomi (quattro, se l’umore è solo di 4 giorni consecutivi. Presenta i sintomi della
irritabile) a un livello significativo e rappresentano un fase maniacale ma con intensità ridotta.
cambiamento evidente rispetto al comportamento Non sono presenti i sintomi psicotici (allucinazioni
abituale: e deliri).
1. Autostima ipertrofica o grandiosità. Il paziente
si sente grandioso, è in grado di fare qualsiasi
cosa. PER LA DIAGNOSI DI EPISODIO IPOMANIACALE
2. Diminuito bisogno di sonno (per es. sentirsi DSM V
riposati/e dopo solo 3 ore di sonno). A. Un periodo definito di umore anormalmente e
3. Maggiore loquacità del solito o spinta persistentemente elevato, espanso o irritabile
continua a parlare. e aumento anomalo e persistente dell’attività
4. Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i o dell’energia, della durata di almeno 4 giorni
pensieri si succedano rapidamente. consecutivi e presente per la maggior parte
Oltre ad essere logorroico, siccome ha delle del giorno, quasi tutti i giorni.
idee molto accelerate, che si susseguono B. Durante il periodo di alterazione dell’umore e
rapidamente nella sua mente, l’eloquio spesso di aumento di energia si presentano sintomi
è disorganizzato, poco comprensibile, simili all’episodio maniacale se pur con
perdono il filo del discorso perché intensità ridotta.
l’accelerazione del pensiero non gli permette Al contrario dell’episodio maniacale l’episodio
di finirlo in modo sequenziale. ipomaniacale non è sufficientemente grave da causare
5. Distraibilità (cioè attenzione troppo una marcata compromissione del funzionamento
facilmente deviata da stimoli esterni non sociale o lavorativo, o da richiedere
importanti o non pertinenti), riferita o l’ospedalizzazione, anche se si riscontrano
osservata. cambiamenti rispetto all’abituale funzionamento
6. Aumento dell’attività finalizzata (sociale, dell’individuo
lavorativa, scolastica o sessuale) o agitazione SE SONO PRESENTI MANIFESTAZIONI PSICOTICHE,
psicomotoria (cioè attività immotivata non L’EPISODIO È, PER DEFINIZIONE, MANIACALE.
finalizzata). Continuano a muoversi, a volte
con attività finalizzate altre volte senza FASE DEPRESSIVA
motivo. È una fase più lunga.
7. Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno Sia nel disturbo bipolare I che nel disturbo bipolare II 
un alto potenziale di conseguenze dannose i momenti di elevazione del tono dell’umore (cioè
(per es., acquisti incontrollati, comportamenti mania o ipo-mania) si alternano ad episodi depressivi
sessuali sconvenienti o investimenti finanziari che spesso sono molto pesanti e invalidanti.
avventati). (Diagnosi differenziale con il Spesso la fase depressiva del disturbo bipolare è
disturbo Borderline  queste stesse particolarmente pesante e può durare a lungo.
caratteristiche le ritroviamo nel disturbo È soprattutto durante le fasi depressive che i pz con
borderline). disturbo bipolare II, vengono diagnosticati. 
8. C. L’alterazione dell’umore è sufficientemente Durante le fasi ipomaniacali infatti, caratterizzate da
grave da causare una marcata scarsa o assente consapevolezza di malattia, il pz
compromissione del funzionamento sociale o tende a non richiedere aiuto.
lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE i giorni (non semplicemente autoaccusa o sentimento
di colpa per il fatto di essere ammalato/a).
8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o
È SOVRAPPONIBILE SINTOMATOLOGICAMENTE ALLA indecisione, quasi tutti i giorni (come impressione
FASE DEPRESSIVA DEL D.BIP ma… soggettiva o osservata da altri).
9. Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di
morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano
specifico o un tentativo di suicidio, o un piano
specifico per commettere suicidio.

B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo


o compromissione del funzionamento in ambito
sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

C. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di


una sostanza o a un’altra condizione medica.
PER LA DIAGNOSI DI DISTURBO DEPRESSIVO
Nota: I Criteri AC costituiscono un episodio depressivo
MAGGIORE DSM V
maggiore.
A. Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati
contemporaneamente presenti durante un periodo di Nota: Risposte a una perdita significativa (per es.,
2 settimane e rappresentano un cambiamento lutto, tracollo finanziario, perdite derivanti da un
rispetto al precedente funzionamento; disastro naturale, una grave patologia medica o
almeno uno dei sintomi è: 1) umore depresso o 2) disabilità) possono comprendere sentimenti di intensa
perdita di interesse o piacere (anedonia) tristezza, ruminazione sulla perdita, insonnia, scarso
Nota: Non comprendere sintomi chiaramente appetito e perdita di peso, annotati nel Criterio A, che
attribuibili a una condizione medica. possono assomigliare a un episodio depressivo.
1. Umore depresso per la maggior parte del Nonostante tali sintomi possano essere comprensibili
giorno, quasi tutti i giorni, come riportato oppure considerati appropriati alla perdita, la
dall’individuo (per es., si sente triste, vuoto/a, presenza di un episodio depressivo maggiore in
disperato/a) o come osservato da altri (per es., appare aggiunta alla normale risposta a una perdita
lamentoso/a). Il paziente depresso vede sempre il significativa dovrebbe essere considerata
bicchiere mezzo vuoto. attentamente.
(Nota: Nei bambini e negli adolescenti, l’umore può Questa decisione richiede inevitabilmente una
essere irritabile.) valutazione clinica basata sulla storia dell’individuo e
2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per sulle norme culturali per l’espressione del disagio nel
tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del contesto della perdita.
giorno, quasi tutti i giorni (come riportato dal
resoconto soggettivo o dall’osservazione). La fase della depressione bipolare è sovrapponibile
3. Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o allo stato depressivo maggiore. Quando un paziente
aumento di peso (per es., un cambiamento superiore entra in reparto in stato depressivo, se non ha sintomi
al 5% del peso corporeo in un mese) oppure di mania o ipomania e non lo conosciamo, può essere
diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i scambiata per depressione maggiore, vengono quindi
giorni. (Nota: Nei bambini, considerare l’incapacità di somministrati quindi antidepressivi e questo
raggiungere i normali livelli ponderali.) diventerebbe un grande problema inquanto si
4. Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni. potrebbero dare alte dosi e a lungo termine di
5. Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i antidepressivi in una depressione maggiore (e
giorni (osservabile dagli altri; non semplicemente ovviamente non si commetterebbero errori perché è il
sentimenti soggettivi di essere irrequieto/a o farmaco che serve) ma se diamo antidepressivi ad un
rallentato/a). paziente bipolare in fase depressiva vira
6. Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i improvvisamente nella fase maniacale, perché
giorni. siccome le fasi sono altalenanti con l’antidepressivo lo
7. Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o spingiamo alla fase maniacale o ipomaniacale.
inappropriati (che possono essere deliranti), quasi tutti Quindi è molto importante fare diagnosi.
N.B) Altri sperimenteranno invece fasi depressive non
Come abbiamo detto, ci sono diversi tipi di disturbo così gravi da incontrare i criteri del DSM-5 per
bipolare: il disturbo depressivo maggiore.
• tipo 1: • tipo 2:
DECORSO CLINICO CARATTERIZZATODALLA PRESENZA DECORSO CLINICO CARATTERIZZATO DALLA
DI ALMENO 1 EPISODIO MANIACALE O UNO O + PRESENZA DI ALMENO 1 EPISODIO DEPRESSIVO
EPISODI DEPRESSIVI MAGGIORI MAGGIORE, ACCOMPAGNATI DA ALMENO 1
EPISODIO IPO-MANIACALE.
N.B) Non vi è mai stato un episodio maniacale
M

________________________________________
D
D
D
DSM-5 per poter fare diagnosi di disturbo bipolare I è IP
sufficiente, in anamnesi, la presenza di un solo
episodio maniacale. Quindi se un paziente arriva e
presenta un episodio di mania, capiamo che è un
bipolare di tipo 1. L’episodio maniacale lo abbiamo
solo, ed esclusivamente nel bipolare di tipo 1.
La presenza di episodi di depressione maggiore non è
necessaria a fini prettamente diagnostici, nonostante
sia altamente improbabile che un soggetto sperimenti
nella sua vita solo fasi maniacali e ipomaniacali.
Gli studi infatti stimano che il 95% dei pazienti
con disturbo bipolare abbia sperimentato almeno
un episodio depressivo maggiore nel corso
della propria vita.
Una parte del restante 5% probabilmente lo
sperimenterà più avanti nel corso della propria vita.

I sintomi psicotici non si presentano mai nella fase


ipomaniacale (e maniacale nel disturbo bipolare I).
______________________
IPO N.B La presenza di almeno un episodio maniacale in
anamnesi impone, secondo i criteri del DSM-5, a
optare invece per una diagnosi di disturbo bipolare di
tipo I.
D

Il disturbo bipolare II è caratterizzato da almeno un


episodio ipomaniacale e da un episodio depressivo
maggiore. Il decorso della malattia è spesso
caratterizzato da prolungati periodi di depressione  Disturbo ciclotimico:
intervallati da periodici episodi ipomaniacali.
Sintomi psicotici, come i deliri, possono presentarsi IPO
solo durante le fasi depressive del disturbo che sono, ____________________________________________
in genere, particolarmente pesanti e invalidanti.
D 4. Farsi rassicurare che se avrà idee suicide si
rivolgerà al personale
Si susseguono almeno 2 anni di numerosi episodi con 5. Incoraggiarlo verso buoni pensieri
sintomi IPO-MANIACALI e numerosi episodi con 6. Aiutarlo ad identificare le fonti di rabbia e
sintomi DEPRESSIVI (Nella ciclotimia, l’intensità dei indirizzarlo a sfogarla senza atti lesivi (es
sintomi ipomaniacali e depressivi è minore rispetto tenendo diario emotivo)
alle diagnosi sopracitate). 7. Identificare le fonti di aiuto nella rete sociale
del pz (amici famiglia)
A differenza del disturbo bipolare di tipo I e II nel
8. Aiutarlo a mettersi in relazione con la realtà
disturbo ciclotimico non ci sono intervalli di buon
allontanando le idee sbagliate
compenso, di eutimia. Il paziente costantemente sta
9. Trascorrere del tempo con il pz (senso di
male.
sicurezza e protezione)
 Tali sintomi non incontrano i criteri diagnostici
ne: del disturbo bipolare II, né della depressione
LUTTO DISFUNZIONALE (d/m…)
maggiore.
Per lutto intendiamo un vissuto di perdita del
 Ma l’assenza di intervalli liberi dalla malattia,
paziente.
può «gravare» in modo importante sul
Uso esteso, senza successo, di risposte intellettive ed
funzionamento del sogg (mai senza sintomi
emotive con cui individui cercano di elaborare il
per + di 2 mesi).
processo di modificazione del concetto di sé basato
COMUNI DIAGNOSI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI sulla percezione di una perdita (reale o) potenziale.
Nella fase depressiva il paziente vede tutto in modo
RISCHIO DI SUICIDIO (d/m  sta a significare che
negativo e in qualche modo ha perso qualche abilità,
possiamo ritrovarla nella fase depressiva e nella fase
pensa di aver perso l’amore di tante persone, pensa di
maniacale del disturbo bipolare)
essersi perso.
Rischio di lesioni autoinflitte che mettono in pericolo
Nella fase di mania il lutto disfunzionale può essere
la vita.
collegato alla perdita della fase maniacale, cioè il
Nella fase depressiva ci sono dei pensieri ricorrenti di
paziente ha il terrore di perdere la fase maniacale e
morte e dell’ideazione suicidarie più o meno
quindi vive come un lutto ad esempio il fatto che
esplicitate. Nella fase di mania, sull’onda
somministrandogli dei farmaci lo priviamo di questo
dell’impulsività e grandiosità, è elevato il rischio
stato per lui grandioso.
suicidario, soprattutto se c’è un concomitante uso di
Nel momento in cui gli viene somministrato lo
sostanze.
stabilizzatore dell’umore (es. litio, che è il farmaco
INTERVENTI:
gold standard utilizzato nei disturbi bipolari, perché è
1. Fare domande dirette per capirne le intenzioni
il farmaco che più di tutti ci mette al riparo dal rischio
(non avere paura di parlare del rischio di
suicidario del paziente) il paziente tende a scendere
suicidio), aiutarlo a riconoscere i campanelli
da questa fase maniacale, di grandiosità e a
d’allarme.
stabilizzarsi.
È importante capire, già all’ingresso del paziente,
Ma quello che noi viviamo come un equilibrio il
capire se lui ha delle intenzioni suicidarie.
paziente lo vede come una perdita, perché vive la fase
Chiaramente non tutti i pazienti dichiarano di
di mania e ipomania come una fase ego-sintonica
avere intenzioni suicidarie.
(cioè sta bene, perché si sente super attivo, sente di
2. Creare un ambiente sicuro intorno al pz.
avere delle capacità in più ecc.). Perciò cercherà di
È quasi impossibile creare un ambiente totalmente
non prendere la terapia. È per questo che da solo il
sicuro, è quindi importante creare un’alleanza con il
farmaco non fa nulla, nel senso che il paziente deve
paziente ed aiutarlo a riconoscere i prodromi
arrivare ad elaborare la sua necessità di assumere una
(campanelli d’allarme) che lo possono far scattare.
terapia. Quindi insieme all’assunzione della terapia
Poiché ci sono delle situazioni, eventi per ognuno di
deve seguire un percorso psicoterapico, di supporto,
noi, che ci fanno stare male e questo può
che lo aiuti ad accettare il fatto che si tratta di una
condizionare, agevolare un intento autolesivo
patologia cronica e quindi che dovrà prendere una
3. Stipulare un contratto/accordo verbale in cui il
terapia a vita. In più il paziente in fase maniacale o
pz si impegna a non farsi del male (a breve
ipomaniacale è terrorizzato dalla caduta nella fase
termine, poi da riformulare)
depressiva, in quanto si tratta di depressioni profonde
e durature e quindi essendo terrorizzato della fase
depressiva si rifugia nella fase maniacale o non avevo fatto niente, però in quel momento non
ipomaniacale. l’avevo chiaro e avevo paura…anche lo psichiatra…
INTERVENTI: spero non ce l’abbia con me…cioè se ce l’ha con me lo
1. Capire a quale stadio dell’elaborazione della capisco… però mi spiace!
perdita si trova. Spiegare ed aiutarlo a INTERVENTI:
riconoscerli. 1. Accettare il pz ed il suo negativismo
Aiutare il paziente ad interpretare ciò che sente per Il paziente vede tutto nero ed è inutile inizialmente
evitare che viva la fase di equilibrio come una fase cercare di fargli vedere tutto in positivo. Bisogna
depressiva. Cercare anche di ridimensionare quello supportarlo e stargli vicino, cercare di non
che il paziente ci sta dicendo, inquanto il paziente assecondare tutto questo negativismo ma
depresso vede tutto, quindi aiutarlo a fare una inizialmente lui non ce la farà a vedere tutto positivo…
graduatoria delle cose (cioè ci sono cose per cui ci vorrà del tempo. È importante non dire la solita
essere particolarmente giù ma cose che lui vede frase che si dice ai depressi “ci vuole un po' di
irrisolvibili invece c’è una via di uscita). volontà”, perché non è questione di volontà. È come
2. Mostrare empatia, desiderio di prendersi cura dire ad un diabetico insulino dipendente “ci vuole un
di lui. (fiducia) po' di volontà”.
3. Mostrare un atteggiamento di accettazione 2. Trascorrere del tempo con il pz
affinché possa esprimersi 3. Ridurre l’attenzione sugli insuccessi e
4. Far esplorare al pz la propria rabbia e farla metterne a fuoco le energie positive
esprimere 4. Incoraggiarlo a partecipare alle attività di
5. Farlo partecipare ad attività motorie per gruppo
scaricare la rabbia (passeggiata) 5. Aiutarlo a capire cosa vorrebbe cambiare di sè
Questo vale per il paziente in fase maniacale, 6. Accertarsi che non diventi dipendente
perché è un paziente molto su di giri. dall’operatore e che si responsabilizzi sui
6. Spigargli i naturali stadi della perdita comportamenti.
aiutandolo a riconoscerli Inizialmente il paziente depresso è un paziente
7. Aiutarlo ad abbandonare la concezione dipendente, che fa fatica a fare le minime cose (alzarsi
idealizzata dell’oggetto perduto facendo dal letto, risponderti…) ma bisogna entrare nell’ottica
accettare gli aspetti positivi e negativi. di renderlo, piano piano, indipendente.
Molto spesso il paziente non ha una visione molto 7. Inserirlo in gruppi alla sua altezza e rafforzarlo
lucida di ciò che sta accadendo. nei risultati ottenuti
8. Rassicurarlo sul bisogno di piangere (piangere 8. Istruirlo sulle tecniche assertive (differenza tra
è importante) comportamenti passivi, assertivi, aggressivi)
9. Sostenerlo nelle scelte che fa per affrontare Vuol dire che il paziente depresso è un paziente
l’elaborazione del lutto tendenzialmente aggressivo, con un’aggressività non
10. Suggerire di affidarsi anche ad un supporto tanto eterodiretto ma soprattutto autodiretta, verso
spirituale sé stesso ma tende anche a farsi terra bruciata intorno
perché è un pz anche ripetitivo, molto egosintonizzato
(cioè pensa a quanto sta male lui, a l’ansia che ha lui,
ALTERAZIONE DELL’AUTOSTIMA(d)
che non si riprenderà ecc. senza pensare agli altri) e
Autosvalutazione e sentimenti su se stesso e sulle
bisogna quindi aiutarlo ad indirizzare questa rabbia
proprie capacità negativi, che possono essere espressi
che ha dentro in un modo più proficuo ed equilibrato.
direttamente o indirettamente.
È sbagliato pensare che Il paziente depresso non sia
Il paziente pensa in assoluto, sempre, di non farcela.
aggressivo, non ha un’aggressività esplicita come può
averla un paziente borderline o in fase di mania ma ha
«in quei momenti mi sembrava che tutti ce l’avessero
un’aggressività implicita. Anche quando un paziente
con me, che fossero arrabbiati con me,
non risponde o non mangia è una forma di
e io… io mi sentivo così impacciato come se avessi
aggressività rivolta a se stesso.
sbagliato tutto e non sapessi più fare niente.
9. Insegnare le tecniche per una buona
anche uno sguardo mi sembrava minaccioso,
comunicazione (messaggi in prima persona,
e avevo paura perché pensavo che tutti mi volessero
no giudizi)
punire per quello che avevo fatto…che poi ora lo so,
10. Se necessario aiutarlo a prendersi cura degli Il paziente bipolare è un paziente che crede di non
aspetti relativi alla cura della persona (igiene poter influenzare in nessun modo la situazione, quindi
trascurata) secondo lui la situazione non si risolverà.
La percezione dell’individuo che la sua azione non
ISOLAMENTO SOCIALE/COMPROMISSIONE influenzerà in maniera significativa un risultato; una
DELL’INTERAZIONE SOCIALE (d) mancanza percepita di controllo su una situazione
I pazienti bipolari sono pazienti che tendono ad attuale o che potrebbe verificarsi nell’immediato.
isolarsi. INTERVENTI:
L’isolamento sociale è il senso di solitudine provato 1. Aiutare il pz ad assumersi la responsabilità
dall’individuo e percepito come imposto da altri e della cura di sé (vedi suggerimenti testo)
come uno stato negativo o minaccioso: l’alterata 2. Aiutare il pz a fissare traguardi realistici
interazione sociale è lo stato in cui un individuo Se il paziente sta molto male non bisogna proporre
partecipa agli scambi sociali in maniera delle cose che per lui sono improponibili. In quei
quantitativamente insufficiente e qualitativamente momenti è per lui difficile anche solo rifarsi il letto o
inefficacie. lavarsi i denti. Pian piano con gradualità riuscirà ad
INTERVENTI: essere più autosufficiente
1. Trascorre del tempo con il pz 3. Aiutarlo ad identificare gli ambiti che può e
2. Mostrare accettazione positiva e non può controllare, verbalizzando i
incondizionata. sentimenti correlati
3. Raggiunta la fiducia nel rapporto individuale, 4. Aiutare il pz ad identificare settori nei quali
proporre la partecipazione al gruppo (all’inizio potrà agire con successo e dare rinforzo
accompagnato) positivo per le azioni e per i risultati (quando
4. Far presente l’assenza del pz all’attività di riuscirà a fare delle cose che prima non
gruppo (in termini positivi) riusciva a fare).
Vuol dire che se per caso il paziente partecipa a delle
attività del reparto e se per caso il paziente non si ALTERATI PROCESSI DI PENSIERO(d/man)
presenta si deve rimandare e al resto del gruppo che Sono i deliri.
questa è solo una fase, che verrà superata e il Stati in cui un individuo incorre nella rottura delle
paziente tornerà a partecipare. Questo permette al operazioni e delle attività cognitive.
paziente di avere una lettura più positiva rispetto al Il delirio segue il tono dell’umore, quindi in fase di
futuro. mania si potrà avere un delirio di grandezza o di
5. Aiutarlo ad adottare atteggiamenti assertivi: persecuzione, e diventando paranoici possono
stare con gli altri scoraggia da comportamenti diventare molto aggressivi (verbalmente e anche
passivi o aggressivi fisicamente).
6. Fornire un feedback delle relazioni del pz con Nella fase depressiva invece il delirio sarà il delirio di
gli altri senza giudizio (può non rendersi conto rovina.
di come viene percepito dagli altri) INTERVENTI:
7. Definire un piano di attività terapeutiche 1. Trasmettere accettazione al suo bisogno di
strutturato (orari, luoghi, ecc) a causa della affermare la propria visione di realtà
sua ridotta capacità decisionale rimandando anche però la non condivisione
Il paziente non ha la capacità di infuturarsi, cioè di 2. Non contrapporsi, discutere o negare le
pianificare il suo futuro e di vedersi nel suo futuro. convinzioni del pz
Perciò la cosa che si può fare è aiutarlo a 3. Con alterazione del pensiero utilizzare la
programmare insieme a lui (con orari e luoghi) tutte le validazione consensuale del verbalizzato e la
cose che deve fare nei giorni successivi così da poter ricerca di chiarimenti x
avere una sorta di schema su cui appoggiarsi e che lo 4. Rinforzare la realtà facendo riferimento ad
renda più autonomo. Calendarizzare quindi le cose eventi reali
che deve fare. 5. Dare rinforzo quando il pz dimostra di essere
8. Dare un rinforzo positivo alle interazioni in grado di distinguere la realtà dal pensiero
volontarie del pz distorto
6. Insegnare al pz strategie che interrompano le
SENSO DI IMPOTENZA (d) idee irrazionali (arresto del pensiero),
sostituendole con idee razionali positive x
7. Porre molta cautela nei confronti del contatto 5. Far eseguire esercizi di rilassamento e creare
fisico soprattutto se presenti pensieri un confort ambientale
persecutori 6. Limitare l’assunzione di bevande stimolanti
I pazienti in fase maniacale tendono ad assumere
NUTRIZIONE ALTERATA, INFERIORE AL FABBISOGNO eccessive bevande stimolanti (redbul, thè, caffè) così
DELL’ORGANISMO(d/ipo/m) da sentirsi più energici possibili.
Lo stato in cui l’assunzione dei nutrienti è insufficiente 7. Per pz con ipersonnia stabilire i limiti del
per soddisfare le necessità. tempo da trascorrere in camera.
Nella fase di mania il paziente o mangia tanto, perché
come è logorroico può darsi che mangi molto, altre Rispetto al disturbo di personalità nel disturbo
volte è talmente indaffarato che dimagrisce molto bipolare sia ha un notevole cambiamento del
perché non ha nemmeno il tempo di mangiare. comportamento quando il paziente sta bene.
INTERVENTI: Mentre nel disturbo di personalità il paziente, che è
1. Dieta adeguata abituato a convivere con determinati tratti
2. Fornire educazione alimentare disfunzionali, non si rende mai conto del tutto di
3. Registrare l’assunzione di cibo e le calorie essere la causa dei suoi problemi, e quindi sente di
4. Controllo giornaliero del peso essere sempre la vittima.
5. Capire le preferenze e le avversioni per la Nel disturbo bipolare il paziente è uscito dalla fase di
scelta di cibi adeguati mania o ipomania o dalla fase depressiva è
6. Consumo di pasti piccoli e frequenti assolutamente consapevole di tutto ciò che ha fatto e
7. Supplementi vitaminici potrebbe quindi avere dei sensi di colpa.
8. Coinvolgere i famigliari nel portare cibi graditi
9. Rimanere accanto al paziente durante i pasti
10. Controllare gli esami di laboratorio RISCHIO DI LESIONI (d-ipo/m)
Uno stato in cui l’individuo è a rischio di infortuni,
ALTERATO QUADRO DEL SONNO (d-ipo/m) quali risultato di condizioni ambientali (interne o
Interruzione limitata nel tempo, della qualità e esterne) che interagiscono con le sue risorse adattive
quantità del sonno. e difensive.
Nella fase maniacale il paziente dorme poco perché è INTERVENTI:
indaffarato. Inoltre nella fase maniacale ha una 1. Ridurre gli stimoli ambientali
estrema sensibilità uditiva (al minimo rumore si 2. Rendere il reparto tranquillo
sveglia) Nella fase depressiva il paziente dorme molto 3. Limitare le sue attività di gruppo
perché la depressione lo blocca nel letto. (ipostimolare)
Quando un paziente bipolare ci dice che non dorme 4. Allontanare oggetti e sostanze pericolose
bene bisogna intervenire subito, perché questo ci 5. In caso di forte agitazione e iperattività
indica che da lì a poco passerà nella fase di mania o rimanere con il pz
ipomania. L’insonnia non è un indicatore 6. Strutturare le attività della giornata (compreso
dell’avvicinarsi nella fase di mania o ipomania ma è il riposo)
anche un grilletto che la fa scattare perché è un 7. Introdurre esercizi fisici sull’iperattività
fattore stressogeno perciò è importante agire afinalistica
tempestivamente (modificando la terapia). 8. Somministrazione farmaci (osservare efficacia
INTERVENTI: ed effetti collaterali)
1. Monitorare e registrare attentamente il
quadro del sonno RISCHIO DI ATTI VIOLENTI CONTRO SE STESSI E GLI
2. Scoraggiare i sonnellini diurni che ALTRI (d/m)
interrompono il sonno notturno Comportamenti nei quali un individuo dimostra di
3. Somministrare farmaci come da prescrizione poter essere fisicamente, emotivamente e/o
prima di coricarsi (pz bip in mania fatica da sessualmente pericoloso per sé e per gli altri.
assum tp) e tab (terapia al bisogno),
INTERVENTI:
successivamente dove prescritto.
1. Mantenere basso il livello degli stimoli
4. Coadiuvare il sonno con bevande calde e non
2. Osservazione del paziente
stimolanti, bagni caldi, leggendo un libro
3. Allontanamento di oggetti pericolosi
4. Cercare di reindirizzare il comportamento 1. Osservare il paziente per riconoscere i segni
violento della presenza di allucinazioni X
5. Trasmettere e mantenere tranquillità 2. Avvertire il paziente dei movimenti che si
6. Numero di operatori congruo ed adeguato stanno per compiere su di lui ed intorno a lui
7. Trattamento farmacologico: 3. Mantenere un atteggiamento di accettazione
somministrazione, controllo di efficacia e affinchè il pz ci renda partecipi delle sue
effetti collaterali allucinazioni
8. Contenzione fisica 4. Usare termini e modalità che NON rafforzino
9. Osservazione durante la contenzione (quando le allucinazioni
il paziente è contenuto è da considerarsi a 5. Contestualizzare la comparsa o l’aumento
tutti gli effetti non autosufficiente) delle allucinazioni
10. Valutare il comportamento del paziente e lo Distogliere il pz dall’allucinazione Indicare al paziente
stato di agitazione per rimuovere al più presto modalità di allontanamento o governo delle voci
la contenzione. (radio, gruppi uditori)

COME SI AIUTA UN PZ BIPOLARE???


• AIUTANDOLO AD AMMETTERE DI AVERE UN
DISTURBO
• PSICOEDUCAZ: CHE DISTURBO E’? INFORMAZ
SU COME CI SI CURA NEL MONDO,
PRODROMI es) entro 1 sett dall’inizio dei sint
si può interv con succ
COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE SOCIALE (d- • GARANTENDO CONTINUITA’: disturbo
ipo/m) cronico, import la continuità tp
Lo stato in cui l’individuo partecipa in maniera • NO SOSTANZE STIMOLANTI (dalla cocaina, al
quantitativamente insufficiente o eccessiva o caffe)
qualitativamente inefficace agli scambi sociali. • SONNO REGOLARE: mantenendo la stessa
INTERVENTI: fascia oraria
1. Comprendere il perché dei comportamenti del Il sonno è un import organizz dell’attività celebrale,
pz avere orari irreg facilità l’instab
2. Stabilire dei limiti ai comportamenti • IMPARARE TECNICHE AUTOGEST STRESS:
manipolativi con le conseguenze se non tecniche di «stress management»
rispettati • AIUTARE IL PZ A REGOL LE EMOZIONI:
3. Evitare di discutere, contrapporsi o partendo da un diverso modo di vedere le
patteggiare con il paziente cose
4. Dare rinforzo positivo ai comportamenti non • EMPOWERMENT: pz al centro del proprio
manipolativi perc di cura
5. Guidare il pz a riconoscere le conseguenze del
proprio comportamento e a far accettare la L’APPROCCIO AL PAZIENTE IN FASE MANIACALE
responsabilità delle proprie azioni Il paziente affetto da Disturbo Bipolare, come detto
6. Aiutare il pz a riconoscere gli aspetti positivi di sopra, è una persona frequentemente intelligente,
sé (aumento autostima) creativa, geniale ma durante la fase di scompenso
maniacale può presentare scarso insight di malattia,
una ridotta tolleranza allo stress ed una bassa soglia di
ALTERATA PERCEZIONE SENSORIALE (m/d)
irritabilità, per cui l’approccio del personale medico
Intendiamo le allucinazioni.
infermieristico dovrà essere estremamente delicato e
Uno stato in cui un individuo avverte un mutamento
prudente.
nella quantità o nell’inquadramento degli stimoli che
Pertanto sarà opportuno:
gli giungono (che provengono dall’interno e
- Evitare contraddizioni dirette, rimandare
dall’esterno), accompagnato da una risposta ad essi
- Distrarre, spostando l’attenzione del paziente su
ridotta, esagerata, distorta o compromessa.
altro in caso di diverbi: ee) bere una cioccolata
INTERVENTI:
insieme.
- Aiutare la consapevolezza di malattia, aumentare il un’intensa perdita di piacere e interesse per tutte, o
livello di critica del paziente rispetto alle sue quasi, le attività. Una riduzione della stima di sé e
condizioni cliniche. della fiducia in sé stesso e una visione del futuro triste
e pessimistica accompagnano la flessione del tono
Caso clinico di stato maniacale dell’umore.
Riccardo, 24 anni, giunse al Pronto Soccorso urlante: Dal punto di vista psicomotorio si può trovare
mentre giocava a basket aveva cominciato a dire a rallentamento e mancanza di energia o viceversa
tutti che poteva comunicare con Dio. Secondo gli agitazione, in genere accompagnata da ansietà e
amici, che lo avevano accompagnato al PS, Riccardo irritabilità. Si possono presentare inoltre una
nella settimana precedente era progressivamente riduzione della concentrazione e della memoria,
apparso sempre più euforico, “eccitato”, nonostante sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o
non facesse uso di droghe o alcolici. Il consulente inappropriati, che spesso conducono a idee di morte
psichiatra, chiamato dal medico del pronto soccorso, più o meno strutturate. Possono essere coinvolti
contattò, dietro consiglio degli amici, la fidanzata del anche la sfera dell’appetito, che può aumentare o
paziente, che riferì quanto segue. diminuire, e il ritmo sonno-veglia con insonnia o
Riccardo sino ad una settimana prima era stato bene e ipersonnia.
non aveva manifestato comportamenti “strani” o Durante questo disturbo si modificano in maniera
insoliti. Viveva con la sua ragazza e lavorava part time consistente il pensiero e il comportamento
in un bar. Circa 10 giorni prima aveva cominciato a dell’individuo, così come anche funzioni vegetative di
dire “cose strane” soprattutto a contenuto religioso. base. Si determina pertanto un disagio e una
Non dormiva più la notte ed era diventato compromissione significativa del soggetto, per la
sessualmente molto esigente con la fidanzata. Aveva durata di un singolo episodio o di più episodi
anche iniziato a lavorare di più “per bruciare ricorrenti, intervallati da periodi di benessere. La
l’eccessiva energia” ed era apparso a tutti più Depressione è uno dei più importanti fattori di rischio
logorroico ed estroverso. La fidanzata aveva anche per il suicidio.
scoperto che Riccardo aveva speso una somma
ingente di denaro per l’acquisto di un’auto di grossa Caso clinico di Depressione
cilindrata, acquisto non programmato e non G.M. è una casalinga di 43 anni, coniugata e madre di
ponderato con la sua consueta attenzione. due figli; è giunta alla nostra osservazione inviata dal
Il consulente psichiatra decise di ricoverare Riccardo e medico curante. La paziente viene descritta dai
di impostare una terapia con uno stabilizzatore familiari come una donna attiva nello svolgere le
dell’umore. proprie mansioni, tranquilla e piuttosto remissiva nei
confronti del marito. Negli ultimi mesi ha mostrato
IL DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE crescenti difficoltà nello svolgere le normali attività di
Nella antichità, il medico greco Ippocrate di Cos casalinga, turbata dalla sensazione di non saper più
descrive la condizione di melanconia (in greco prendere alcuna decisione: “... non riesco più a
μελαγχολία) come una malattia caratterizzata da decidere cosa comprare, mi sembra di sbagliare, anzi
"paure e scoraggiamenti, che durano a lungo". penso di aver sempre sbagliato, ...quello che prima
La parola “depressione” deriva dal verbo latino facevo senza alcun problema ora mi preoccupa”.
“deprimere” che vuol dire “premere verso il basso”. Riferisce di sentirsi molto triste e completamente
Sebbene il termine depressione sia largamente senza speranza, soprattutto la mattina, mentre, con il
utilizzato a livello colloquiale per descrivere quegli trascorrere delle ore, nota un leggero miglioramento.
stati emozionali caratterizzati da tristezza, Nelle prime ore della sera avverte il desiderio di
abbattimento e pessimismo, una persona affetta da coricarsi, “un’altra giornata è terminata”, riuscendo
depressione non è solo semplicemente triste. tuttavia a dormire solo per poche ore. Spesso nella
La depressione è infatti caratterizzata dall'associazione notte si sveglia e non riesce a riprendere sonno; la
di un tono dell'umore continuativamente basso con mattina è costretta ad alzarsi molto presto. Nelle
sintomi che causino interferenza significativa sulla ultime settimane G.M. ha espresso in alcune occasioni
capacità funzionale dell'individuo. il desiderio di morire “per porre fine alle sofferenze”.
Riferisce di sentirsi in colpa per “qualcosa di molto
Clinica e Diagnosi grave che è successo alcuni anni fa”, se ne vergogna e
Dal punto di vista clinico per parlare di depressione teme che, raccontando questo episodio, possano
maggiore deve manifestarsi un umore depresso e\o determinarsi delle nuove conseguenze. Infine G.M.
racconta di aver causato con la propria condotta il quale l’importanza attribuita dalla persona è di gran
licenziamento del marito, evento peraltro accaduto lunga eccessiva.
anni prima senza particolari conseguenze Tale preoccupazione causa disagio clinicamente
sull’economia familiare. significativo e non risulta meglio attribuibile ad un
altro disturbo mentale (l’insoddisfazione riguardante
L’APPROCCIO CON IL PAZIENTE DEPRESSO le misure e la forma del corpo dell’anoressia nervosa)
Il paziente depresso spesso non mostra Frequentemente il difetto è localizzato nel viso.
apprezzamento per i trattamenti, può lamentarsi in Il paziente attribuisce a questo presunto difetto la
continuazione, dicendo che non c’è nulla da fare e che causa di ogni insuccesso (reprimendo i reali conflitti,
tutto è inutile: non è insolito che lo staff medico- che vengono così proiettati o simbolizzati nel
infermieristico lo percepisca come un paziente disturbo), per cui frequentemente (nel 75% dei casi)
“difficile”. Pertanto diventano fondamentali il ricorre alla chirurgia estetica.
confronto fra colleghi ed il sostegno al paziente da L’esordio è spesso rintracciabile in adolescenza, il
parte dell’intera equipe rispetto all’importanza delle decorso è cronico. Il rischio di condotte autolesive è
cure. molto alto.
Alcuni suggerimenti utili: Il trattamento può basarsi su A.D che possono
- Validare la sofferenza del paziente: la depressione attenuare la ripetitività, l’intrusività e la ricorrenza
non è segno di debolezza, di scarsa volontà, di pazzia; ossessiva della preoccupazione.
- Incoraggiare il paziente dando una ragionevole  Disturbo da accumulo (nel DSM 5 diventa una
speranza: le cure per la depressione sono efficaci, la vera e propria patologia, a sé stante, cessando di
situazione migliorerà con il tempo; rientrare nel DOC): o “hoarding” (dal termine
- Evitare di dire al paziente che deve farsi forza e anglosassone to hoard, che significa appunto
superare la situazione (colpevolizzazione) “accumulare”, “ammassare”) o anche disposofobia
- Valutare la situazione familiare del paziente: I (letteralmente: paura di mettere in ordine), è un
parenti si rendono conto del problema del paziente? disturbo caratterizzato dal bisogno ossessivo di
Lo incoraggiano a curarsi o remano contro? Ci sono accumulare una notevole quantità di oggetti o
situazioni familiari e non che mantengono lo stato di animali, spesso non utili o utilizzabili, e dall’incapacità
stress del paziente? di disfarsene.
- Ascoltare il paziente, trasmettendogli interesse e L'accumulo compulsivo, a seconda della sua entità,
comprensione, anche rimanendo in silenzio. provoca una più o meno grave limitazione dello
svolgimento delle attività quotidiane: la persona
DISTURBI OSSESSIVO-COMPULSIVI affetta da questo disturbo può infatti faticare a
DISTURBI OSSESSIVO-COMPULSIVI: PRINCIPALI muoversi in casa, cucinare, dormire, o lavarsi.
CAMBIAMENTI DAL DSM-4 AL DSM-5 L’accumulo può avvenire nell’abitazione, in ufficio o
I disturbi ossessivo compulsivi (doc) facevano parte nell’automobile e riguardare specifiche categorie di
dei disturbi d’ansia (insieme quindi ai disturbi di oggetti.
panico, fobie ecc.). Nel tempo poi il DOC ha assunto In presenza di accumulo di grado severo può
una sua autonomia e quindi è stato catalogato come aumentare il rischio di insorgenza di malattie (per via
categoria diagnostica assestante Nel DSM 5 lo della scarsa igiene), incendi, infestazioni, fratture o
troviamo quindi in un capitolo a parte, insieme ai ferite, provocate dall’ingombro costituito dagli oggetti
disturbi che hanno a che fare con le compulsioni e le accumulati.
ossessioni (che sono il disturbo di dismorfismo In passato questa categoria diagnostica era inclusa nel
corporeo, il disturbo di accumulo, la tricotillomania, il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC): nel tempo e
disturbo da escoriazione). grazie a diverse ricerche cliniche effettuate sono state
• Indipendente, dai Disturbi d’Ansia (nel dsm 4 evidenziate numerose e sostanziali differenze fra le
era classificata fra i disturbi d’ansia) due entità cliniche, al punto da pensare di distinguerle
• Include nuove diagnosi: in due diagnosi diverse.
 Disturbo di dismorfismo corporeo: si basa La prevalenza del disturbo da accumulo è più alta
sulla presenza di una intensa preoccupazione per un nella popolazione generale rispetto al DOC: infatti
supposto difetto nell’aspetto fisico della persona. Tale molti accumulatori non manifestano altri sintomi
difetto può non esser visibile o, se presente, esser ossessivi
rappresentato da una piccola anomalia, rispetto alla Inoltre, il disturbo d’accumulo sembrerebbe
rispondere meno del disturbo ossessivo compulsivo ai
farmaci serotoninergici ed al trattamento cognitivo Tra i farmaci e le sostanze che possono indurre quadri
comportamentale (CBT). analoghi al Disturbo Ossessivo Compulsivo vanno
La CBT specifica per Hoarding è mirata ricordati, in particolare, le anfetamine e altri farmaci
all’individuazione delle credenze di fondo che portano neurostimolanti (compresi gli analoghi della
il soggetto al comportamento di accumulo, allo dopamina, utilizzati per il trattamento della malattia di
sviluppo di abilità e competenze organizzative e Parkinson) e la cocaina.
sociali, ed all’apprendimento di tecniche di Anche metalli pesanti (piombo, mercurio, ecc.) e
rilassamento e di controllo degli impulsi. tossine ambientali direttamente o indirettamente
 Tricotillomania (disturbo da strappamento di attive a livello del sistema nervoso centrale possono
peli, che nel DSM 4 era compresa tra i Disturbi indurre sintomatologie analoghe a quelle del Disturbo
del Controllo degli Impulsi): Ossessivo Compulsivo, in relazione alla tossicità
Fa parte del capitolo dei disturbi ossessivo intrinseca, all'intensità dell'esposizione e alla
compulsivi nel DSM-5 ed è caratterizzato dal sensibilità individuale.
comportamento compulsivo di strapparsi peli e capelli Per stabilire che è presente un Disturbo Ossessivo
dal corpo. Compulsivo correlato all'uso di farmaci o sostanze è
Questo disturbo porta spesso a calvizie, aumenta i necessario evidenziare una chiara relazione tra
livelli di stress del soggetto e mina le relazioni assunzione/interruzione del farmaco/sostanza e
interpersonali. l'insorgenza dei sintomi ossessivo-compulsivi.
Il termine tricotillomania si deve al medico Nelle persone in terapia farmacologica per la cura di
francese François Henri Hallopeau e deriva dal greco una malattia specifica va differenziato se a scatenare il
thrìx (capello), tìllō (strappare) e manìa (mania). Disturbo Ossessivo Compulsivo sia la terapia assunta o
Questo disturbo è caratterizzato dal “ricorrente la condizione clinica di base che ne ha motivato la
bisogno di strapparsi peli o capelli per piacere, per prescrizione.
gratificazione o alleviamento della tensione” e  Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi
colpisce sia adulti che bambini. correlati dovuto a un’altra condizione medica
In casi molto gravi questo disturbo si associa alla In concomitanza con specifiche condizioni cliniche, per
tricofagia, ossia l’ingestione di peli e capelli strappati. lo più di natura neurologica (demenze, malattia di
 Disturbo da escoriazione/Skin-picking Parkinson ecc.) o, comunque, con ripercussioni a
(stuzzicamento della pelle): livello del sistema nervoso centrale (infezioni ecc.).
Anche detto dermatillomania, viene definito nel DSM- • Lo specificatore ‘’Con scarso insight’’ del
5 come una condizione caratterizzata da un ricorrente DSM-IV, viene ulteriormente specificato per
stuzzicamento della pelle che può causare lesioni consentire una accurata distinzione tra gli
cutanee e da ripetuti tentativi di ridurre o individui con buon insight, scarso insight e
interrompere tale comportamento. insight assente/delirante
Tale disturbo può comparire in varie età, ma spesso • Per il Disturbo Ossessivo-compulsivo viene
esordisce nell’adolescenza e si manifesta con aggiunto lo specificatore ‘’correlato a Tic’’,
maggiore frequenza nelle donne. per le importanti implicazioni cliniche
La problematica dello skin picking si riscontra Nel DSM-4 quando si parlava di disturbo ossessivo
nell’1,4% della popolazione. compulsivo si doveva specificare anche “con scarso
L’oggetto delle attenzioni di chi soffre di insight o meno” quindi se provocava o meno disagio al
dermatillomania sono le piccole irregolarità e le paziente. Mentre nel DSM 5 non è più sufficiente
imperfezioni cutanee: brufoli, cicatrici, calli e croste di specificare con scarso insight ma bisogna proprio
precedenti escoriazioni. distinguere in modo preciso se l’insight è buono,
Le aree più colpite sono quelle maggiormente esposte scarso o assente/delirante.
e più facilmente accessibili. In più è stato aggiunto uno specificatore “correlato a
Esistono due sottotipi di Disturbo da Escoriazione: Tic” per dare delle informazioni clinico diagnostiche
• quello automatico, quando lo stuzzicamento importanti allo psichiatra.
avviene mentre si è intenti a fare altro,
• quello focalizzato, quando il fenomeno si
presenta come risposta ad un impulso o ad I TRE SPECIFICATORI: Capire il tipo di insight.
uno stato emotivo negativo. CON INSIGHT BUONO O SUFFICIENTE: L’individuo
 Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi riconosce che le convinzioni del disturbo ossessivo-
correlati indotto da sostanze/farmaci: compulsivo sono decisamente o probabilmente non
vere, o che esse possono essere o possono non essere chiaramente eccessivi. Nota: I bambini piccoli
vere. ES) il soggetto crede che la casa non brucerà se possono non essere in grado di articolare le
la stufa non verrà controllata 30 volte. ragioni di questi comportamenti o azioni
CON INSIGHT SCARSO: L’individuo pensa che le mentali.
convinzioni del disturbo ossessivo-compulsivo siano
probabilmente vere. ES) il soggetto crede che la casa DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
probabilmente brucerà, se la stufa non verrà A. Presenza di ossessioni, compulsioni, o entrambi:
controllata 30 volte
CON INSIGHT ASSENTE/CONVINZIONI DELIRANTI:
OSSESSIONE
L’individuo è assolutamente sicuro che le convinzioni
del disturbo ossessivo compulsivo siano vere. ES) il
soggetto crede che sicuramente la casa brucerà se la
stufa non verrà controllata 30 volte. Questo
RICOMPARSA DISAGIO
appartiene ad una percentuale scarsa di soggetti. OSSESSIONE

RIDUZIONE ANSIA
COMPULSIONE
DISAGIO

L’ossessione; può essere un impulso, un pensiero ma


Specificare se:
anche un’immagine che corre nella mente del
CORRELATO A TIC: L’individuo ha una storia attuale o
paziente. Ha la caratteristica di essere ricorrente,
passata di disturbo da tic.
persistente (cioè si fa fatica a mandarle via), pervasiva
(è difficile pensare ad altro), disturbanti ed intrusive
CARATTERISTICHE DISTURBO OSSESSIVO-
(cioè anche se il pz cerca di scacciarle, di ignorarle ma
COMPULSIVO E DISTURBI CORRELATI
non ci riesce, sfuggono al suo controllo). È prevalente
A. Presenza di ossessioni, compulsioni, o
rispetto agli altri pensieri. L’unico modo, secondo il
entrambi: LE OSSESSIONI sono definite da 1) e 2):
paziente, per mandarle via è la compulsione.
1. Pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e
La persona è consapevole che tali pensieri sono
persistenti, vissuti, in qualche momento nel
prodotti dalla propria mente; lotta attivamente per
corso del disturbo, come intrusivi e
allontanarli, le ossessioni sono ego-distoniche
indesiderati e che nella maggior parte degli
(contrastano con i pensieri e le convinzioni della
individui causano ansia o disagio marcati.
persona)
2. Il soggetto tenta di ignorare o di sopprimere tali
Ossessioni =preoccupazioni =idee prevalenti =paure
pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con
altri pensieri o azioni (cioè mettendo in atto una
Esempi di ossessioni:
compulsione).
“Potrei infettarmi con il virus Hiv se tocco la porta del
LE COMPULSIONI sono definite da 1) e 2):
bagno della discoteca” o
1. Comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le
“Non devo pensare al nome delle persone a cui voglio
mani, riordinare, controllare) o azioni mentali
bene in ospedale, altrimenti potrebbero ammalarsi”,
(per es., pregare, contare, ripetere parole
“Se non controllo che tutti i file siano chiusi, qualcosa
mentalmente) che il soggetto si sente
di brutto accadrà”,
obbligato a mettere in atto in risposta a
“Potrei dire qualcosa di brutto senza accorgermene”.
un’ossessione o secondo regole che devono
essere applicate rigidamente.
Le compulsioni: sono dei comportamenti, azioni
2. I comportamenti o le azioni mentali sono
ripetitive (per es., lavarsi le mani, riordinare,
volti a prevenire o ridurre l’ansia o il disagio
controllare, aprire e chiudere uno sportello) oppure
o a prevenire alcuni eventi o situazioni
delle azioni mentali (per es., pregare, contare,
temuti; tuttavia, questi comportamenti o
ripetere parole mentalmente).
azioni mentali non sono collegati in modo
Le compulsioni sono ripetitive, stereotipate (cioè il pz
realistico con ciò che sono designati a
che ha delle compulsioni le ripete più volte durante il
neutralizzare o a prevenire, oppure sono
corso della giornata, sempre uguali a sé stesse o dirompente, del controllo degli impulsi e della
seguendo delle precise regole). condotta; ruminazioni relative al senso di colpa, come
Sono finalizzate a scacciare le ossessioni, quindi di nel disturbo depressivo maggiore; pensieri intrusivi o
prevenire o ridurre l’ansia, ma purtroppo il preoccupazioni deliranti, come nei disturbi dello
beneficio/sollievo che ne traggono è solo spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici;
momentaneo. oppure pattern di comportamenti ripetitivi, come nel
Inoltre sono intenzionali quindi avvertite come disturbo dello spettro Autistico).
obbligatorie, urgenti.
Di solito l’esordio è piuttosto precoce, intorno ai 20
Quindi le compulsioni sono comportamenti
massimo 30 anni.
ingiustificati, stereotipati e ripetuti, riducono l'ansia
Questi pazienti possono diventare anche molto
connessa ad un'ossessione, la persona si sforza senza
aggressivi quando gli viene vietato di mettere in atto
successo di non emetterli
la loro ossessione.
Compulsioni più comuni:
• Pulizia, ordine, simmetria, anche con cerimoniali
molto elaborati
• Esecuzione di pratiche ripetitive, alle quali il
soggetto attribuisce un valore magico e protettivo
• Controllare in continuazione di avere eseguito una
certa azione.

Il caso di Vincenzo:
Per far diagnosi di DOC è necessario che le ossessioni
EVENTO/OSSESSIONE  immagine di atti
creino un forte disagio e che quindi facciano
sessualmente perversi da lui compiuti a danno dei
consumare al paziente un arco di tempo significativo
suoi bambini
durante la giornata.
VALUTAZIONE  “Questo pensiero è disgustoso e
Infatti Le ossessioni o compulsioni fanno consumare
può dimostrare che effettivamente sono un pedofilo,
tempo (per es., più di 1 ora al giorno) o causano
e dunque una persona «indegna». Se non riesco a
disagio clinicamente significativo o compromissione
cacciarlo rischio di agirlo e sarei colpevole e ancora
del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in
più indegno”
altre aree importanti.
TENTATIVI DI SOLUZIONE/COMPULSIONI 
I sintomi ossessivo-compulsivi non sono attribuibili
Controlli mentali: riproduce più e più volte la fantasia
agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una
a contenuto pedofilo per controllare se suscita in lui
droga, un farmaco) o a un’altra condizione medica.
eccitamento o orrore.
Il DOC per diventare patologico deve disturbare sia la
Tenta di cacciare l’immagine es) facendosi delle docce
vita quotidiana del soggetto che quella di chi sta
per rilassarsi e distrarsi.
intorno.
Evitamento: allontana da sé il bambino o lo evita
Il disturbo non è meglio giustificato dai sintomi di un
(si fa chiude a chiave in camera).
altro disturbo mentale (per es., eccessive
preoccupazioni, come nel disturbo d’ansia
generalizzata; preoccupazioni legate all’aspetto, come
nel disturbo di dismorfismo corporeo; difficoltà di Es) DOC DI CONTROLLO (CHECKING) "controllo –>
gettare via o separarsi dai propri averi, come nel dubbio –> controllo”
disturbo da accumulo; strapparsi peli, come nella In questo disturbo il pz può essere ossessionato
tricotillomania [strappamento di peli]; stuzzicamento rispetto al fatto che possano capitare delle catastrofi o
della pelle, come nel disturbo da escoriazione far male a qualcuno.
[stuzzicamento della pelle]; stereotipie, come nel OSSESSIONE: ha paura di catastrofi/ il costante dubbio
disturbo da movimento stereotipato; comportamento di aver fatto o di poter far male a qualcuno mentre
alimentare ritualizzato, come nei disturbi alimentari; stava guidando, o somministrare terapia
preoccupazione per sostanze o per il gioco d’azzardo, farmacologica.
come nei disturbi correlati a sostanze e nei disturbi da COMPULSIONE: il soggetto rifarà la strada per paura di
addiction; preoccupazioni legate all’avere una aver investito qualcuno, terrà le fiale del farmaco in
malattia, come nel disturbo da ansia di malattia; tasca per controllare di aver somministrato quello
impulsi o fantasie sessuali, come nei disturbi parafilici; giusto.
impulsi, come nei disturbi da comportamento EVITAMENTO: perciò il soggetto tenderà a far fare o
controllare ad altri. l’origine è spesso aspecifica o ignota; un senso di
Altro esempio è il DOC di lavaggio e pulizia; apprensione causato dalla previsione di un pericolo.”
Ossessione: germi nelle mani INTERVENTI:
Compulsione: lavarsi spesso le mani 1. Mantenere modi calmi
Evitamento: evitare di stringere le mani alla gente, Poiché l’ansia è contagiosa.
mettere i guanti. 2. Stare accanto al paziente durante la fase
Un altro DOC è quella dell’ordine e dalla simmetria. acuta dell’ansia tranquillizzandolo
3. Esporre in modo chiaro il contenuto delle
comunicazioni
4. Mantenere bassi gli stimoli ambientali
In quanto vanno in ansia facilmente quindi non
stimolarli eccessivamente.
5. Somministrazione farmaci come da
prescrizione (controllo efficacia ed effetti
collaterali)
6. Capire le cause dell’ansia, quando il pz sta
meglio
7. Aiutare il pz a parlare della propria esperienza
traumatica.
8. Insegnare i segni e i sintomi dell’ansia per
COMUNI DIAGNOSI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI
poterli governare (tachicardia, irrequietezza
ANSIA
ecc.)
COSA È L’ANSIA?
- È un’emozione evoluta rispetto alla paura (Le
I farmaci che vengono utilizzati per la gestione
Doux,1996; Freeman 1999)
dell’ansia:
- Importanza evolutiva della paura: segnala un
- Ansiolitici, che agiscono nell’arco di 20/30
pericolo e ci prepara a metterci in salvo; è automatica,
minuti.
necessita di mediazione cognitiva e una volta attivata
- Antidepressivi (SSRI); che hanno un effetto
prevale su tutte le altre emozioni
anche sull’ansia.
- La paura viene sperimentata quando si
- Stabilizzatori dell’umore.
percepisce una minaccia a uno scopo personale, più è
importante lo scopo altrettanto intensa sarà la paura
PAURA
- L’ansia è rivolta al futuro: la minaccia non si è
Un soggetto ha paura quando sente che il pericolo è
ancora realizzata, lo scopo non è ancora
realistico e imminente.
compromesso (funzione preventiva).
Il soggetto che ha un disturbo ossessivo compulsivo
ASPETTI DISADATTIVI DELL’ANSIA
non ha solo ansia ma anche paura che accada quel
1) La maggior parte dei pericoli collocati nel futuro
determinato evento se lui non compie la compulsione.
per i quali si sperimenta ansia non sono modificabili,
La paura è un’ansia causata da un pericolo
quindi provare ansia non diminuisce la possibilità che
riconosciuto consciamente e realistico. È percepita
essi si verifichino
come una minaccia reale o immaginata. Da un punto
2) Nonostante possa risultare utile per predisporre dei
di vista operativo, la paura è la presenza di un senso
rimedi ai pericoli temuti collocati nel futuro, non serve
immediato di apprensione e spavento.
l’attivazione corporea (utile invece nella paura per il
INTERVENTI:
conseguente comportamento di attacco o di fuga)
1. Rassicurare il pz sulla condizione di essere al
sicuro
L’ansia è una emozione, è una risposta multisistemica
2. Esplorare la percezione del paziente di
del nostro organismo al pericolo e alla paura e ci aiuta
minaccia alla propria integrità
ad avere delle buone prestazioni.
3. Discutere con il pz della realtà delle condizioni
Diventa patologica per durata ed intensità è eccessiva,
per agire su ciò che può essere modificato
quindi non è una semplice ansia ma è qualcosa che ci
4. Coinvolgere il paziente nelle scelte delle
blocca, anche nella più semplice situazione.
strategie di coping
“Una vaga, penosa sensazione di disagio o di paura,
5. Insegnare ed impiegare tecniche che aiutino
accompagnata da una risposta neurovegetativa;
ad eliminare la fobia
6. Incoraggiare il pz ad esplorare i sentimenti 4. Incoraggiarlo ad individuare vie e settori nelle
sottostanti che possono contribuire alle paure quali può realizzarsi
irrazionali
ISOLAMENTO SOCIALE
COPING INDIVIDUALE INEFFICACE Condizione di isolamento provata dall’individuo e
Incapacità di fare una valida stima degli agenti percepita come imposta da altri e come uno stato
stressanti, scelte inadeguate delle risposte messe in negativo minaccioso.
pratica, e/o incapacità di utilizzare le risorse INTERVENTI:
disponibili. 1. Adottare atteggiamento di accettazione senza
Perché il paziente non riesce a mettere in atto da solo pressing
delle risposte adeguate alle sollecitazioni che gli 2. Mostrare di avere considerazione positiva non
arrivano. condizionata dallo stato di malattia del
INTERVENTI: paziente
1. Valutare il livello d’ansia e determinare ciò 3. Supporto e affiancamento nella fase di
che scatena i comportamenti riutualistici conquista della fiducia verso….
2. Se necessario soddisfare i bisogni di 4. Coerenza tra il dire e il fare (onestà)
dipendenza ma solo inizialmente, per passare 5. Modulare la distanza a seconda del livello
poi ad un rinforzo positivo dei comportamenti d’ansia relativo al problema X
indipendenti 6. Trattamento farmacologico:
3. Accettare le manifestazioni ritualistiche somministrazione, controllo di efficacia e
(all’inizio) effetti collaterali
4. Sostenere gli sforzi del pz nell’esplorare il 7. Parlare dei sintomi e segni di aumento
significato del proprio comportamento dell’ansia e di come affrontarli
5. Preparare un programma strutturato di 8. Riconoscimento, rinforzo positivo per le
attività interazioni volontarie del paziente
6. Maggiore è il tempo impiegato nelle attività ,
minore deve essere il tempo concesso ai DEFICIT DI CURA DELLA PERSONA
rituali Stato in cui l’individuo ha una ridotta capacità di
7. Rinforzo positivo ai comportamenti non eseguire o portare a termine le attività di vita
ritualistici quotidiana.
8. Incoraggiare il riconoscimento delle situazioni INTERVENTI:
che provocano pensieri ossessivi o 1. Incoraggiare il pz a compiere le attività
comportamenti ritualistici e spiegare come quotidiane
interromperli. 2. Incoraggiare l’indipendenza ma essere
presenti in caso di bisogno
INCAPACITA’ 3. Incoraggiare e rinforzare positivamente
Percezione che la propria azione non avrà influenza 4. Mostrare al paziente come compiere ciò che a
significativa su un risultato; mancanza percepita di lui risulta difficile fare
controllo di una situazione in atto o che potrebbe 5. Registrare esattamente lo stato nutrizionale
verificarsi nell’immediato. (qualità e quantità)
Il paziente pensa che qualsiasi cosa faccia per gestire 6. Somministrare spuntini tra i pasti
quella situazione non sia significativa, non cambi il 7. Stabilire un programma per i bisogni
risultato. evacuativi se presente regressione o mancato
INTERVENTI: controllo degli sfinteri
1. Lasciare che il pz si assuma la responsabilità
della propria cura A SEGUIRE ALCUNE TECNICHE CHE LO
2. Aiutarlo a fissare traguardi realistici. Cioè far PSICOTERAPEUTA PUÒ UTILIZZARE, PER TRATTARE IL
fare delle cose che sappiamo che il paziente PZ, DOPO AVERLO CONOSCIUTO E DOPO AVER
riesce a fare. ANALIZZATO IL SUO VISSUTO.
3. Aiutarlo ad identificare settori della propria
vita controllabili e non, verbalizzando i
sentimenti legati ad essi TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
(molto usata es. nel DOC ma non solo)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale anche
chiamata terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è PATOLOGIE CON COMPORTAMENTI VIOLENTI
un termine ombrello con cui si indicano • TOSSICHE: alcol; allucinogeni; analgesici;
le psicoterapie oggi più diffuse e che vengono anfetamine; anticolinergici; antidepressivi;
utilizzate per trattare un'ampia gamma di antipsicotici; steroidi; cocaina…
disturbi psicopatologici. • NEUROLOGICHE E MEDICHE: epilessia,
Il termine "cognitivo" fa riferimento a tutto ciò che encefaliti, emorragia cerebrale; demenza;
accade internamente alla mente. tumori cerebrali; ipossia, ipertensione;
Il termine "comportamentale" fa riferimento invece alterazione glicemia; ipo/ipertiroidismo;
ai comportamenti manifesti, da parte del sogg. infezioni sistemiche; encefalopatia epatica,
È una terapia direttiva, adattata al trattamento insufficienza renale…
individuale, di coppia e in gruppo e di breve durata, • PSICHIATRICHE: schizofrenia; disturbo
dove il terapeuta istruisce il paziente ed assume bipolare; disturbi deliranti; disturbi di
attivamente il ruolo di “consigliere esperto” personalità.
permettendo di evidenziare dei cambiamenti e
miglioramenti.
Essa è finalizzata a modificare quelli che la teoria di
riferimento definisce i pensieri distorti, Tipologie di approccio:
le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi Ci sono diverse tipologie di approccio all’aggressività e
del paziente, con lo scopo di facilitare la riduzione e diverse teorie che spiegano perché un soggetto
l'eliminazione del sintomo o del disturbo psicologico. diventa aggressivo:
A differenza di altre psicoterapie, la TCC si focalizza 1. Etologico: di Lorenz. È un’istintivista. Ha il
prevalentemente sul presente cioè si orienta alla merito di aver chiarito che l’aggressività non
soluzione dei problemi attuali. ha un significato intrinseco patologico. È un
I pazienti apprendono alcune specifiche abilità istinto primario innato negli animali che serve
(coping), che possono utilizzare anche in seguito. per preservare la specie, per permettere
l’evoluzione.
L’AGGRESSIVITA’ 2. Psicologia comportamentista: di Dollar,
«Etimologia» dell’aggressività Miller, Sears.
 Dal punto di vista etimologico, la parola Deriva da un esperimento fatto all’università
aggressività deriva dal latino aggredior (ad-gredior): di Yale, che riassume l’origine dell’aggressività
“ad” che significa “verso” “contro” come conseguenza di uno stato di
frustrazione. Quando un soggetto subisce una
“gradior” che significa “andare” “procedere”
frustrazione (cioè una tensione che deriva da
“avanzare”“aggredire”
mancato appagamento di un’aspettativa)
questa porta ad un comportamento
 L’American Psychiatric Association
aggressivo. Generalmente la frustrazione ha
definisce l’aggressione come «un atto energico fisico,
come obiettivo dell’aggressività l’individuo più
verbale o simbolico».
debole.
Può essere:
3. Determinismo biologico: Moyer.
 adeguato e di autoconservazione,
Questa teoria dice che noi abbiamo una sorta
(autodifesa-per tutelarsi)
di programmazione insita nei geni, quindi non
 inadeguato come nel comportamento ostile e
sono tanto i fattori sociali, ambientali o
distruttivo,
l’istinto che ci porta ad essere aggressivi ma è
 diretto verso l’ambiente, un’altra persona , o
la nostra genetica che ci porta ad essere più o
verso se stessi”
meno aggressivi in base a delle alterazioni
In italiano il termine aggressività ha vari significati;
recettoriali, di neurotrasmettitori o enzimi,
atteggiamento verbale, atteggiamento fisico, auto o
ormoni o danni cerebrali che noi possiamo
etero diretto, di un singolo o di un gruppo, verso un
avere (infatti la serotonina sembra esercitare
singolo o verso un gruppo.
un contenimento dell’aggressività).
Importante quindi quando si scrive in consegna
I neurotrasmettitori (serotonina, adrenalina o
spiegare bene il contesto e descrivere in modo
noradrenalina) hanno delle funzioni che
accurato il tipo di aggressività.
vanno a modificare l’umore e l’aggressività,
quindi dei difetti nella loro recezione o
metabolizzazione influiscono sugli agiti
aggressivi di un individuo.
I neurotrasmettitori che favoriscono
l’aggressività sono:
- La noradrenalina; che è il neurotrasmettitore
legato al meccanismo attacco-fuga.
- L’acetilcolina
- Dopamina
Ovviamente in
Il neurotrasmettitore che inibisce l’aggressività è la
psichiatria non è un solo fattore che determina una
serotonina. Quindi se si ha meno serotonina si tende
situazione ma più fattori; i fattori sociali, psicologici e
ad avere un atteggiamento più aggressivo.
biologici determinano lo sviluppo di una possibile
Inoltre il deficit selettivo e completo dell’attività
Il problema dell’aggressività non riguarda solo
dell’enzima monoamminossidasi A, il metabolismo
l’intenzionalità del comportamento aggressivo (cioè
difettoso di neurotrasmettitori monoammici, e la
dove vuole andare a parare, qual è il suo obiettivo) ma
mancanza di alcuni recettori serotoninergici (5HT1B)
anche la direzionalità, cioè se l’aggressività è auto,
determinano un accrescimento dell’aggressività.
etero diretta o in entrambi i sensi.
Alcuni ormoni che aumentano l’aggressività; il Tutti questi aspetti cambiano l’approccio, le dinamiche
testosterone (ormone steroide femminile e maschile) e l’evoluzione della scena.
incrementa l’aggressività offensiva. Mentre le donne L’aggressività auto-diretta; quando la persona rivolge
hanno l’estradiolo che spiega la mitezza della donna verso sé stessa la propria aggressività diventandone il
l’ormone maschile tende ad incrementare bersaglio.
l’aggressività. a) verso se stessi: (graffiarsi, strapparsi i capelli,
battere la testa, procurarsi bruciature, tagliarsi,
Altri danni cerebrali sono collegati a danni che
provocarsi fratture o danni interni…)
interessano le strutture limbiche; ipotalamo,
amigdala, la corteggia prefrontale ecc.
Aggressività eterodiretta; quando la persona rivolge
Alcuni studi affermano che l’ipotalamo se stimolato in la propria aggressività verso gli altri, uomini, animali o
alcune porzioni inibisce l’aggressività. oggetti.
Questa aggressività può essere:
L’amigdala che si trova nel lobo temporale, è a) Violenza fisica: comport. motori distruttivi.
responsabile della gestione di situazioni emotive e in  verso oggetti (pantoclastia)
alcuni esperimenti sulle scimmie alle quali vengono  verso persone (graffi, sberle, pugni,
tolti i lobi temporali e quindi anche l’amigdala si è calci, morsi, ferite…)
dimostrato che le scimmie erano più domabili e b) Aggressività verbale:
riuscivano ad affrontare maggiormente la paura offese, insulti, minacce, parole o frasi ingiuriose,
(messi vicino a dei serpenti si avvicinavano umilianti o volgari. Possono presentarsi da sole od
tranquillamente). accompagnare le violenze fisiche.
Quindi un danno a livello frontale o pre frontale incide
sulla regolazione dell’aggressività. Quando si dice che Una forma di aggressività è l’aggressività mascherata:
un paziente è frontalizzato vuol dire che quel paziente forme mascherate  Forme simboliche, attenuate,
riuscirà a gestire diversamente la sua aggressività, socialmente permesse: maldicenza, sospetti
tenderà ad essere più disinibito e quindi più ingiustificati, ironia, satira, lazzi, frizzi, motteggi,
aggressivo e pericoloso. frecciate, chiusura affettiva, premure e cortesie
insistenti, dimenticanza di nomi/appuntamenti,
indifferenza.

LA VIOLENZA
Dall’aggressività si può passare alla violenza.
La parola VIOLENZA deriva dal termine latino
violentum, e quindi dal verbo violare, che rinvia a vis,
ossia forza, prepotenza. Indica una situazione fisica o
psicologica che provoca un danno o addirittura la Inoltre conoscere le fasi del ciclo di aggressività.
morte di un essere animato. I fattori legati all’organizzazione:
La violenza quindi succede l’aggressività, è la fase FATTORI UMANI
successiva. Non è detto che l’aggressività porti per • Clima di reparto: interazioni tra staff-
forza alla violenza. pazienti, tra membri dello staff e tra
La violenza è: “ogni costrizione di natura fisica o staff-dirigenza.
psicologica che provochi danno, sofferenza o morte di • Caratteristiche del personale:
un essere animato” scatenata da una sottostante competenza, motivazione, qualifica,
“dimensione” detta aggressività. attitudine, numero; anche
(Francois Heritier) semplicemente il numero di personale
È possibile distinguere l’aggressività senza violenza e il numero di uomini fa la differenza.
e l’aggressività con violenza: l’aggressività anticipa la • Formazione continua.
violenza. FATTORI STRUTTURALI E ORGANIZZATIVI
 Architettura del reparto;
 Arredi;
 Organizzazione degli spazi;
 Organizzazione delle attività;
 Regole.
LA DISTRUTTIVITA’ L’AGIRE PROFESSIONALE DEVE ESSERE VOLTO A:
DISTRUTTIVITÀ, dal latino “destruere”, significa o Prevenire, ridurre e trattare gli stati di
“disfare quello che era stato costruito (cioè fatto con agitazione psicomotoria e gli agiti aggressivi.
struttura), ……”. Rimanda ad un comportamento che è o Per evitare il passaggio dall’agitazione,
capace di eliminare “l’oggetto” precedentemente all’aggressività, alla violenza
costruito.
Per questo motivo la distruttività è contemplata come IL RISCHIO NON PUÒ MAI ESSERE ELIMINATO:
«l’atto estremo in un agito aggressivo» può essere rigorosamente valutato e gestito ma gli
Cosa è fondamentale conoscere quando si parla di esiti non possono comunque essere garantiti.
aggressività: IL RISCHIO È DINAMICO: e dipende da circostanze che
I fattori predisponenti i rischi: possono mutare spesso nel breve periodo.
Demografici: età, sesso (maschio al di sotto dei 40 La valutazione deve essere a breve termine e deve
anni) essere sottoposta a frequenti revisioni.
- Anamnestici: storia di dipendenza o abuso di alcool
o sostanze; FASI DEL CICLO AGGRESSIONE
Storia personale: di comportamenti violenti e/o SMITH, SCHEMATIZZA LE FASI CHE TIPICAMENTE SI
condotte auto o etero aggressive…; atteggiamento SUCCEDONO IN UN EPISODIO DI AGGRESSIVITÀ: IL
non collaborativo o storia passata di mancata COMPORTAMENTO AGGRESSIVO, INFATTI, AVVIENE
compliance; oppure manifestazioni di: ansia, paura SECONDO UNA PROGRESSIONE CHE, SE CONOSCIUTA
ecc.… DAL PERSONALE SANITARIO, PUÒ ESSERE
- Clinici: abuso di sostanze, disturbi psichiatrici, INTERROTTA.
(Disturbi della personalità -antisociale e borderline);
(psicosi: deliri; allucinazioni); (disturbo bipolare: stati
maniacali o misti), ma anche insufficienza mentale
grave, autismo ecc.
- Organici: sottovalutati
- Contesto: fattori ambientali che possono
peggiorare la situazione.
È importante fare una corretta e approfondita
anamnesi, perché ci offre molti elementi per
scongiurare episodi aggressivi.
È importante essere attenti durante i colloqui con il
paziente e indagare sul suo rischio suicidario, perché Questo è quello che accade quando si innesca il ciclo
anche gli agiti auto-aggressivi fanno parte dell’aggressione.
dell’aggressività.
1) Fase del fattore scatenante (trigger=grilletto): di fronte (leggermente orientati di fianco, 30° circa,
attivazione psicofisiologica perché in questa posizione, avendo i piedi a 30° il
caratteristica di qualunque atto aggressivo con baricentro è più stabile e nel caso di autodifesa risulta
deviazione della linea basale = aurosal (cambiamenti più semplice proteggersi e non cadere). Inoltre in
somatici e psicologici). questa posizione il paziente si sente meno attaccato.
Coincide con il momento dell’insorgenza della  nel rispetto della distanza sociale che deve
situazione di crisi, caratterizzato da uno scostamento essere almeno di un metro e mezzo (spazio di
dalla linea basale psico-emotiva dell’utente. movimento autonomo), inquanto è il diametro che
L’intervento d’elezione è quello del riconoscimento permette di non violare lo spazio di sicurezza del
precoce del fattore scatenante e del tentativo della paziente e ci permette di allontanarci più
sua rimozione. velocemente. Una cosa da non fare mai è andare
I grilletti possono essere uno o più di uno, quindi ci troppo vicino al paziente senza aver capito in che
possono essere uno o più fattori scatenanti che condizione è, perché nel momento in cui ci
possono determinare un innalzamento della linea avviciniamo entriamo nello spazio del pz, che ad
psico-emotiva, quindi un disequilibrio emotivo da esempio nello schizofrenico è indefinito (poiché il
parte del paziente. (es. rabbia o paura, mancanza di corpo dello schizofrenico è come se fosse fuso con
alternative, fattori di provocazione, fattori stressanti l’ambiente e come se gli organi dello schizofrenico
 possono innescare una razione aggressiva). non fossero racchiusi, quindi toccarlo è un grave
Segni clinici: errore).
 Aumento del tono della voce  Inoltre importante è non fissare: lo sguardo e
 Espressione facciale tesa il movimento oculare sono i fattori più rivelatori della
 Sguardo minaccioso condizione psicologica/emotiva di una persona; si
 Sudorazione profusa tratta infatti della parte più istintiva dell’uomo che si
 Tremore (delle mani o delle labbra) manifesta all’esterno, cioè verso l’ambiente
 Gesticolazione accentuata circostante. Uno sguardo molto mobile, che tende
 Deambulazione afinalistica spesso a cercare il pavimento o che evita palesemente
 Accentuazione di tic nervosi di incontrare gli occhi dell’interlocutore è sintomatico
 Respiro accelerato (quindi più superficiale, di disagio in quella situazione, di insicurezza e del
arriva perciò meno ossigeno al cervello che desiderio di essere lontano da quella situazione. Uno
determina a lungo andare minore lucidità). sguardo fisso, penetrante, con le pupille dilatate, le
 Comparsa di ansia, paura, angoscia palpebre ben aperte è invece segno di forza, di
 Esplicitazione di sentimenti di rabbia sensazione di sicurezza e superiorità nei confronti
 Dispercezioni uditive e visive; sono dei segni della situazione che vive.
clinici che ci permettono di capire che si sta Bisogna quindi imparare a saper calibrare lo sguardo,
innescando un ciclo dell’aggressività. Non in quanto in alcuni momenti è bene che lo sguardo sia
sempre è semplice individuarle se non si è fisso, deciso, soprattutto con un paziente antisociale,
attenti e soprattutto non è semplice che ti sfida e che se capisce di avere davanti un
disinnescarle in urgenza. operatore debole probabilmente attacca. In altri
 Sensazione di essere insultato o deriso momenti avere uno sguardo deciso ma più
 Disinibizione verbale e comportamentale accogliente, meno sfidante è più indicato perché il pz
capisce che non si ha intenzione di andare allo scontro
COMPORTAMENTI E AZIONI con lui. Questo vale anche nei confronti dei pazienti,
1.  Presentarsi con nome, cognome, ruolo, bisogna osservare come quest’ultimi ci guardano (se
etc.: oltre che per educazione questo serve per abbiamo un pz che guarda per terra, che è a disagio
percepire/misurare la reattività del paziente (es. cerchiamo di capire come poterlo aiutare prima che
paziente completamente coperto che non ci risponde lui sia agiti e passi all’azione, oppure se abbiamo un pz
o che inizia ad urlare capiamo che non è il momento che ci guarda fisso, con gli occhi sgranati e ad un certo
giusto per avere un’interazione con il pz), e per essere punto fessura gli occhi questo è un indice che deve
trasparenti con i paranoici, poiché quest’ultimi hanno farci prestare attenzione; in quanto quando il pz passa
bisogno di chiarezza e trasparenza in tutto quello che dall’occhio sgranato all’occhio fessurato significa che
si fa. sta focalizzando il bersaglio).
 Avvicinarsi all’utente lentamente e standogli Un altro indice di irrequietezza è quando tremano le
labbra oppure i pz si mordono o si stringono le labbra.
È come se il pz stia trattenendo la sua rabbia ma da un 12. Non dare mai impressione di fretta,
momento all’altro potrebbe lasciarla andare. sorpresa o improvvisazione o in alcuna attività
Altro segno di aggressività è l’abbassamento del capo, terapeutica.
in quanto è una modalità istintiva di proteggere una
delle zone più a rischio; il collo. Quindi quando È molto difficile rimuovere un trigger, cioè un grilletto.
qualcuno si sta preparando ad una possibile lotta Sicuramente l’aggressività contro l’aggressività non
tende ad abbassare il collo verso il basso, per funziona ma volte possono esserci delle figure che
proteggersi. È un movimento istintuale, involontario possono sciogliere la situazione (ad esempio un prete,
ma spesso accade. un cappellano, quindi figure che il pz crede possano
 Braccia rilassate e mani in vista; le braccia risolvere il suo problema  come ad esempio il
difronte ad un pz agitato devono essere ben visibili, dermatologo per la pz che pensava di avere i vermi
non incrociate, non in tasca perché anche questo a nella pelle).
livello atavico fa vedere al pz che può stare tranquillo Altre volte invece possono esserci figure che
perché non abbiamo nulla in mano. complicano la situazione (ad esempio i parenti se il pz
2.  Accogliere l’utente in un ambiente non ci va d’accordo ecc.).
tranquillo (allontanare interferenze e interruzioni dal Questo per dire che ci possono essere tanti trigger
flusso comunicativo) e con vie di fuga accessibili. fuoricampo che possono innescarsi ma anche tanti
Quindi se bisogna fare un colloquio con un pz è meglio personaggi esterni od interni che possono complicare
portarlo in un ambiente abbastanza ampio, dove non o migliorare la situazione.
ci sia un telefono che squilla continuamente o
qualcuno che entra ed esce perché potrebbe 2) Fase dell’escalation: ulteriore deviazione della
disturbare ed irritare il pz. Devono esserci delle vie di linea basale. La tempestività di evitare il progredire
fuga accessibili e bisogna individuarle subito (non dell’escalation dipende dalla tempestività
portarlo mai in guardiola, poiché è un ambiente dell’intervento soprattutto in questa fase.
chiuso e possono esserci degli oggetti pericolosi). È caratterizzata da uno scostamento marcato e rapido
3. Allontanare interferenze e interruzioni dal dalla linea psico-emotiva dell’utente (escalation) che
flusso comunicativo necessita di interventi tempestivi da parte dell’equipe
4. Valutare l’opportunità della compresenza di curante attraverso una negoziazione che faccia
un collega al colloquio e/o preallertare il medico deviare il pz dal percorso comportamentale aggressivo
reperibile. Se ci si trova con un paziente con rischio e bloccare l’escalation dove c’è una crescita
potenziale di aggressività bisogna andare almeno in esponenziale dell’aggressività.
due e non bisogna mai dargli le spalle. Per trasformare i contenuti di minaccia e di violenza
5. Descrivere all’utente l’ambiente in cui si in espressioni dialettiche negoziabili all’interno della
trova, le azioni/atti clinici che realizziamo, le regole relazione terapeutica, in un lavoro di
di reparto e i diritti garantiti (dubbi non chiariti, desensibilizzazione che ha come obiettivo prioritario
sospetti, frustrazioni = stimoli irritativi). È importante l’impedire il passaggio alla fase successiva del ciclo
descrivere l’ambiente in cui si trova e tutto ciò che dell’aggressività e il contenimento del
viene eseguito inquanto per il pz è fonte di ansia. comportamento aggressivo.
6. Rispettare i tempi e le modalità di De escalation: graduale risoluzione di una situazione
espressione dell’utente. potenzialmente violenta e/o aggressiva attraverso
7. Tenere un tono di voce basso, caldo e l’uso di espressioni verbali e fisiche di empatia e di
Rassicurante. alleanza, in un contesto che eviti lo scontro e si basi
8. Osservare i segni clinici e lo stato emotivo sul rispetto. La de-escalation consiste in interventi di
dell’utente per un precoce riconoscimento della fase desensibilizzazione progressivamente volti a ridurre e
del ciclo dell’aggressione. contenere lo sviluppo “naturale” del ciclo
9. Riconoscere e accogliere i messaggi emotivi e dell’aggressività, attraverso tecniche di estinzione
razionali della comunicazione dell’utente. progressiva. Si utilizzano tecniche di comunicazione
10. Raccogliere l’anamnesi con attenzione atte a modulare gli stimoli positivi e quelli avversativi:
segnalando la positività per pregressi atti aggressivi e TALK DOWN. Ciò mira a deviare il percorso dal
abuso di sostanze (droghe, alcol, farmaci). confronto aggressivo alla soluzione del conflitto.
11. Individuare (se possibile) il fattore Approccio verbale utilizzando una comunicazione
scatenante e operare per una sua diretta (diretta espressamente alla persona, con l’uso
rimozione/attenuazione. del nome) specifica (basata sulle rivendicazioni del
momento, con frasi brevi e termini semplici) e positiva individualizzata, centrata sugli elementi alla base del
(atteggiamento non giudicante e controaggressivo, conflitto e volta alla loro risoluzione. Prima di parlare
volto a trasmettere la disponibilità a collaborar per la bisogna cercare di capire qual è lo snodo, cioè capire
soluzione dei problemi, tramite il riconoscimento per quale motivo il pz è cosi irritato. Se si comprende
positivo delle sue istanze). quale sia il problema si può iniziare la negoziazione.
Trasformazione progressiva dei contenuti di violenza e 5. Calma e autocontrollo della propria
di minaccia in espressioni dialettiche che possono comunicazione verbale e non verbale (misurare
essere negoziate. silenzi, gesti, parole e espressioni)
6. Proporre alternative possibili per affrontare
SEGNI CLINICI la situazione senza il ricorso alla violenza (sottrae
 Incremento dell’agitazione psicomotoria energia all’escalation).
(ipervigilanza, irritabilità marcata e Quando il pz si trova nella fase dell’escalation la
atteggiamento polemico) parola chiave è negoziare, quindi proporre delle
 Inibizione delle abituali capacità di alternative (Es. vuoi guardare la tv, vuoi mangiare,
comunicazione e risoluzione dei problemi vuoi bere ecc.). In qualche modo questo tranquillizza il
(scarsa concentrazione, difficoltà nel paziente perché sposta l’attenzione su altro ed il fatto
sostenere il colloquio, prevalenza di idee che l’operatore sia disponibile ad offrire delle
dominanti con interpretatività) alternative un po’ neutralizza gli intenti del pz.
 Paura di sé e/o degli altri. 7. Adottare una postura neutrale: braccia
La natura ci insegna a comportarti secondo le 3F: rilassate ai lati del corpo, palmi delle mani aperte e
Flight, Fight, Freeze. Cioè o io fuggo o combatto o visibili, spalle e gambe non contratte.
mi congelo/blocco (es. alcuni animali fingono la 8. Evitare qualunque contatto fisico senza
morte). Nel nostro caso noi non possiamo fuggire averne chiesto prima esplicito consenso (vale anche
o fingerci morti, quindi ci rimane il combattimento per qualcosa che appartiene al pz).
ma è l’ultima cosa a cui dobbiamo arrivare a fare. 9. Proporre l’assunzione di terapia
La paura non può essere eliminata né da noi né farmacologica per ridurre lo stato morboso alla base
dal paziente, ma può essere elaborata. Quindi dell’aggressività. Molto spesso i pz se sono irrequieti
possiamo aiutare il paziente ad elaborare la paura non vogliono prendere la terapia. È importante la
e quindi a darle un significato. Possiamo inoltre negoziazione (capire se vale la pena cedere a dare la
imparare a gestire la nostra paura nel tempo. terapia orale piuttosto che quella intramuscolo).
 Allucinazioni o deliri dal contenuto violento 10. Utilizzare relazioni significative per l’utente
 Confusione mentale (parenti, amici, vicini, prete, assoc.ne, altri utenti)
 Aumento delle attività del SNC, del sistema per favorire il calo della tensione individuale e
endocrino e dell’apparato circolatorio (il collettiva.
corpo si prepara alla lotta o alla fuga)
 Scarso controllo degli impulsi (aggressività
verbale, contro la proprietà, verso sé stesso o
terzi)
COMPORTAMENTI E AZIONI
1. Mantenere un’osservazione intensiva
dell’utente, rilevando e valutare costantemente la Il paraverbale
(intonazione,
variazione dei segni clinici (contatto visivo costante, timbro, volume
no “sguardo fisso”). Quindi osservare il paziente che e inflessione
sta andando in però osservandolo da lontano. della voce) il
38% Il linguaggio non
2. Non lasciarlo solo, non rimanere da soli con verbale (corpo)
lui e non girargli le spalle il restante 55%..
3. Rispettare l’eventuale scelta di un
interlocutore privilegiato tra gli operatori. Quando il
pz è in una fase di escalation e siamo in più di un
operatore intorno a lui, spesso il paziente sceglie con
chi vuole parlare. Assicurarsi che la propria comunicazione non verbale
4. Utilizzare una comunicazione diretta e non sia minacciosa.
11. Lasciare spazio sufficiente di movimento per ferma il paziente e il terzo prende il telefono per
lui e per noi stessi. Quindi non continuare a fare chiamare il medico di guardia e la polizia). Quindi gli
domande o pressare quando vediamo che è in una interventi sono focalizzati sulla sicurezza (auto ed
fase di escalation. eteroprotezione) e sul contenimento.
12. Muoversi verso spazi di sicurezza, evitando
1. Viene raggiunto il punto culminante di
zone chiuse e angoli per non trovarsi “spalle al
scostamento dalla linea psico-emotiva basale, con una
muro”.
prossimità imminente all’agito aggressivo.
13. Avere una via di uscita/di fuga sempre
2. L’utente rompe oggetti (pantoclastia),
Accessibile.
brandisce i pugni verso terzi, strattona e spinge
14. Avere con sé cordless e cellulare carichi.
provocatoriamente, accorciando le distanze fisiche
15. Custodire i materiali pericolosi (taglienti,
dagli operatori e coinvolgendoli in un conflitto aperto
caustici, etc.) in locali chiusi e accessibili solo per
non più negoziabile.
operatori.
3. L’attenzione va focalizzata sulla sicurezza e
16. Valutare gli effetti personali e gli oggetti a
sulla riduzione delle conseguenze.
disposizione dell’utente.
(auto/eteroprotezione devono essere max e
17. Chiedergli di deporre gli oggetti contundenti,
prioritarie)
taglienti o pericolosi in suo possesso.
4. In caso di pericolo d’incolumità, valutare la
18. Interporre qualcosa tra noi e l’utente
possibilità di allontanamento nel caso che l’intervento
(poltrona, scrivania, tavolo, etc.).
di altri operatori non sia immediatamente disponibile.
19. Non sotto/sovrastimare pregressi agiti
aggressivi.
SEGNI CLINICI
20. Valutare l’opportunità di comunicargli le
 Interruzione brusca della comunicazione con
nostre sensazioni di paura, minaccia, pericolo.
gli operatori e chiusura comunicativa completa
21. Evitare di sminuire, svalutare ridicolizzare le
dell’utente, con passaggio a forme di aggressività
richieste e i bisogni dell’utente.
fisica verso oggetti e persone fisiche non arginabili
22. Evitare di pressare, iperstimolare, minacciare
dagli operatori sanitari;
(lasciare tempo ma non infinito).
 Sentimenti di collera e frustrazione
23. Evitare di polemizzare, criticare o giudicare
incontrollabili;
24.Evitare di assecondare idee bizzarre e
 Determinazione ferma di arrivare al contatto
aspettative irrealizzabili.
fisico per liberare aggressività;
25.Utilizzare il cibo, il paradosso e l’umorismo
 Aggressività franca con manifestaz aggressive
come deterrenti/depotenzianti l’aggressività.
esplosive.
26.Evitare contro aggressività
(verbale/gestuale), direttività (devi…fai…) e
COMPORTAMENTI E AZIONI
oppositività (Signor NO!!!).
a) Coinvolgere e concentrare tutti gli operatori
disponibili nella gestione della fase della crisi
3) Fase critica: raggiungimento della massima
b) Mettere in sicurezza gli operatori e gli altri
distanza dalla linea basale psicoemotiva. Si
utenti attraverso lo spostamento verso zone a
passa all’atto.
maggior protezione, evitando lo scontro fisico e prove
È una fase di attivazione psicomotoria caratterizzata
di forza
da cambiamenti fisici, emotivi e psicologici che si
c) Chiamare il medico di guardia
producono in una situazione di minaccia reale o
d) Contenimento relaz/fisico/farmacologico
percepita come tale.
secondo procedure concordate e codificate.
Mentre nelle fasi precedenti si poteva riavvolgere il
nastro, si poteva fare qualcosa per evitare che il pz
4) Fase del recupero: graduale ritorno alla linea
esplodesse, in questa fase non si può più fare nulla.
basale psicoemotiva ma con livello di aurosal
Vuol dire che tutto quello che è stato fatto è stato
ancora elevato e potenzialmente recettivo. Dove il
inefficace o non si è fatto in tempo a fare nulla perché
paziente inizia a tranquillizzarsi.
il pz è esploso improvvisamente.
1- Fase recupero nella quale si assiste a un
Bisogna mettersi in sicurezza e cercare di evitare che
progressivo ritorno verso la linea basale.
si verifichino danni. Bisogna essere estremamente
2- È una fase particolarmente delicata nella
organizzati e ognuno deve sapere qual è il suo ruolo e
quale vanno evitati troppi stimoli
cosa fare (un operatore prepara la terapia, un altro
3- Occorre mantenere un monitoraggio attivo di emozioni negative per sentimenti di vergogna e di
ma distante colpa. Il paziente potrebbe passare da un agito etero-
4- Comunicazioni intempestive o troppo precoci aggressivo ad un agito autolesivo per i sensi di colpa.
tentativi di ri-elaborazione dell’episodio Nella fase della depressione post-critica (down)
possono infatti costituire eventi scatenanti si completa il ritorno rapido alla linea basale psico-
aggiuntivi (triggers) favorenti il riacutizzarsi emotiva, con una marcata caduta del tono dell’umore
della crisi o una sua trasformazione in repliche in senso depressivo. (colpa-vergogna)
dell’evento. È la fase nella quale è pertinente e indispensabile
In questa fase vanno evitati troppi stimoli perché è trovare spazio di confronto anche con l’utente
possibile che si riattivi il trigger. sostenendo la revisione critica degli eventi.

SEGNI CLINICI  evitare contraccolpi emotivi


 Riduzione dell’agitazione psicomotoria con controproducenti per il pz;
rilassamento corporeo transitorio dell’utente a  impedire la sedimentazione di reazioni e
seguito dell’agito aggressivo; controreazioni che possano incidere negativamente
 Latenza delle pulsioni aggressive; sulla relazione tp.
 Temporaneo rallentamento dell’attività In questa fase è molto importante cercare di
dell’apparato circolatorio, del sistema endocrino e rielaborare con il pz quello che è accaduto.
del SNC; In questa fase il pz ha ristabilito un minimo di
 Ripresa lenta e discontinua equilibrio e anche nei pazienti più compromessi (i
delle capacità comunicative. paranoici più gravi) hanno uno spazio su cui si può
lavorare. Quindi in questa fase è possibile analizzare
COMPORTAMENTI E AZIONI quello che è accaduto, insieme a lui. Solo ragionando
1. Mantenere un’osservazione intensiva insieme al paziente si può ragionare affinchè ciò che è
dell’utente, rilevando e valutare costantemente la accaduto venga gestito meglio da entrambi i lati (pz e
variazione dei segni clinici senza intervenire operatori) nelle volte successive.
attivamente (salvo per auto/eteroprotezione), senza
nessun tipo di sollecitazione. (Lasciarlo stare) SEGNI CLINICI
2. Impedire l’innesco nell’utente di un  Stabilizzazione dell’attività dell’apparato
meccanismo automotivante di rinforzo negativo del circolatorio, del sistema endocrino e del SNC;
comportamento aggressivo che lo possa rendere  Riacquisizione del controllo delle pulsioni
ripetibile (concessione di privilegi, sospensione aggressive;
indefinita delle regole, minimizzazione dell’accaduto,  Ripristino completo delle capacità
etc.) comunicative;
3. Evitare stimoli innecessari o eccessivi  Ritorno alla linea basale psico-emotiva con
all’utente. espressione di vissuti di vergogna, colpa o
4. Evitare rimproveri e biasimi di tipo morale rimorso e stato emotivo tendente alla
5. Evitare tentativi troppo precoci di depressione.
rielaborazione dell’episodio aggressivo attraverso COMPORTAMENTI E AZIONI
domande, richieste di chiarimento o confronti 1. Rassicurare l’utente senza mettere in campo
6. Rispettare i tempi di maturazione di una giudizi di valore, morali o personali
visione critica degli eventi da parte dell’utente 2. Riflessione in equipe allargata sull’evento
7. Assistere l’utente nella soddisfazione dei aggressivo alla ricerca di connessioni con la storia
bisogni di base concentrando su questi la priorità individuale dell’utente
assistenziale 3. Utilizzo di strumenti di rilettura delle criticità
8. Contenere i sentimenti di rabbia, incontrate (es. scheda del rischio clinico) per
frustrazione e impotenza emergenti nell’equipe elaborare piani di intervento efficaci rispetto casi
9. Invitare la forza pubblica a allentare il analoghi di aggressività
controllo diretto sull’utente, mantenendola 4. Segnalazione in cartella clinica medica/inf.ca.
rapidamente disponibile in caso di riattivazione della
crisi Quando bisogna negoziare bisogna farlo sempre nelle
prime due fasi dell’aggressività (fase del trigger e
5) Fase della depressione post-critica: comparsa dell’escalation) e non negoziare mai/quasi mai nella
fase della crisi, perché in quel momento non ha le  Infastidire, minacciare, ricattare,
capacità emotive e cognitive per fare un iperstimolare, giudicare o polemizzare
ragionamento (poiché è tutto impulso) ma anche  Assumere atteggiamenti negativi o punitivi
perché quando il pz è finalizzato ad arrivare allo  Assecondare idee bizzarre o aspettative irreali
scontro (cioè sta facendo quella determinata cosa per
arrivare allo scontro) se gli operatori scendono a RICORDARSI SEMPRE DI
compromessi in quel momento si crea un rinforzo,  Riconoscere il punto di vista e il sentire
cioè un vantaggio (il cosiddetto vantaggio secondario) dell’utente (accettazione non giudicante)
 perché così il paziente ogni volta che vorrà  Porsi come obiettivo primario l’ascolto dei
ottenere qualcosa da loro saprà come farlo. bisogni e delle richieste dell’utente
 Porre il pz di fronte a scelte alternative, in
Inoltre se un pz alza la voce per fargliela abbassare gli modo da impegnarne l’attenzione e distrarlo
operatori devono parlare a voce bassa poiché: dall’intenzione aggressiva originaria
- per ascoltarci dovrà stare in silenzio o  Evitare di agire contro-aggressività
abbassare il tono di voce. mascherata (impazienza, rifiuto di incontrare
- Non gli vengono dati nuovi trigger l’utente, riduzione della sofferenza a somma
Inoltre anche la storia ce lo insegna  i più grandi di sintomi o questione diagnostica, eccessiva
oratori in assoluto sono stati i politici, proprio perché importanza ai regolamenti, eccessiva
sanno modulare il tono della voce. Mentre lo sguardo sedazione farmacologica)
è più difficile da controllare, la voce è più modulabile,  Invitare il pz a parlare di sé stesso,
(anche se a volte l’adrenalina in circolo non ci prestandogli attenzione e chiedendo i motivi
permette di controllarla bene es. quando balbettiamo della sua rabbia.
dall’ansia, quando si ha la voce un po’ interrotta ecc.).  Usare frasi brevi, dal contenuto chiaro,
Quando però una persona riesce a controllare la sua semplice, trasparente e veritiero (non
voce, è uno degli strumenti più potenti che ha. ingannare l’utente)
Uno dei più grandi oratori era Hitler.  Prepararsi una serie non eccessiva di
È stata studiata la capacità oratoria di Hitler che ha domande, evitando quelle troppo vaghe,
trascinato le folle, proprio perché lui aveva questa brusche o intrusive oppure che richiedano
modalità: risposte monosillabiche
Cominciava i suoi discorsi con un breve ritardo,  Ripetere sintetizzando frasi e concetti del
partiva con tono calmo e basso per poi andare cliente, incoraggiare riprendendo l’ultima
crescendo facendo delle pause e accentuando le affermazione, riassumere quanto da lui
parole che secondo lui focalizzavano il discorso. espresso (conferma)
La sua capacità oratoria era così significativa e  Ricercare sempre un’alleanza terapeutica con
importante che i servizi segreti britannici (antecedenti l’utente (accettazione e possibilità di
alla Cia) avevano progettato di cambiargli il tono della esprimere aggressività in forme contenute)
voce mettendo nel cibo degli ormoni femminili.
Questo per dire che noi abbiamo tantissimi strumenti ANALIZZARE QUANTO SI VERIFICA NELLA RELAZIONE
per de-scalare un paziente, anche i più strani. CON L’UTENTE AGGRESSIVO ATTRAVERSO DUE
L’importante è conoscerli e saperli utilizzare. DOMANDE:
 l’atteggiamento e le risposte dello staff sono
COMPORTAMENTI DA EVITARE di beneficio per l’utente (miglior controllo di
 Affrontare le criticità da soli (Superman) sé)?
 Girare le spalle all’utente, chiudersi in un  lo staff dimostra un controllo maggiore di
angolo/senza vie di fuga, essere sprovvisti di quello richiesto all’utente?
cell/cordless
 Toccare l’utente senza il suo permesso Riassumiamo nei 10 punti a seguire l’atteggiamento
 Guardare l’utente fisso negli occhi (sfida) da tenere in caso di anche potenziale Aggressività, per
 Pressare/stressare l’utente/il contesto «descalare» un pz:
(negoziazione continua)
Dominio 1  LO SPAZIO PERSONALE (free & safe)
 Evitare di agire contro-aggressività (verbale o
RACCOMANDAZIONI CHIAVE:
gestuale), direttività (Devi…Fai…) e
rispettare lo spazio personale del paziente e il vostro
oppositività (Signor/a No)
Dominio 2  NON PROVOCARE (do not be SONO:
provocative) 1) CORTECCIA PRE-FRONTALE (TUTOR):
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: Supervisiona IL NOSTRO COMPORTAMENTO, TIENE A
Evitate di innescare l’escalation iatrogena FRENO LA RABBIA /AGGRESS/IMPULSIV
Dominio 3  STABILIRE UN CONTATTO VERBALE IN QUESTA ZONA «ABITANO» prudenza, razionalità,
(establish verbal contact) saggezza
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: 2) AMIGDALA:
• solo una persona interagisce Coinvolta nelle risposte ansia/paura/rabbia e
• presentate voi stessi e fornite informazioni connessa con ippocampo e ipotalamo. Se ad ES) la
(orientare/rassicurare) rimuoviamo chirurgicamente alimenteremmo le
Dominio 4  ESSERE CONCISI (be concise) risposte aggressive
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: LA CORTECCIA PREFRONT TIENE A BADA L’AMIGDALA
• essere semplici e concisi CHE ALTRIMENTI
• la ripetizione è essenziale SOSTERREBBE INDISTURBATA LA RABBIA
3) IPOTALAMO: Assieme all'amigdala, alla formazione
reticolare del tronco encefalico e ad altre porzioni
Dominio 5  DESIDERI E SENTIMENTI (wants and dell'encefalo, l'ipotalamo prende parte alla
feelings) costituzione del sistema limbico.
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: Il sistema limbico è un insieme di strutture
Utilizzare le free information cercando di leggere tutto encefaliche, che hanno un ruolo chiave nelle reazioni
ciò che il paziente esprime. emotive, nei processi di memoria a breve termine
Dominio 6 Ascoltare attentamente quello che il nonché nel comportamento …
paziente sta dicendo (listen closely to what patient is
saying) LA CORTECCIA PREFRONTALE + AMIGDALA+
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: IPOTALAMO = Rappresentano una sorta di
• uso dell’ascolto attivo «CONSIGLIO DI GUERRA»
• uso della “Legge di Miller” la risposta prevista (nella norma), dovrebbe essere la
Dominio 7  Accordo o d’accordo di essere in + congrua… poiché derivante da un’analisi congiunta.
disaccordo (agree or agree to disagree) Ma alterazioni a livello di queste strutture
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: anatomiche, comporteranno ovviamente risposte
cercare qualcosa su cui essere d’accordo (fogging) meno adeguate agli stimoli ricevuti dai soggetti.
Dominio 8 Dettare la regola e mostrare chiari limiti
(Law and clear limits) ORGANIZZAZIONE DSM.D EQUIPE EQUIPE
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: FORENSE
• Stabilire le condizioni di base del lavoro DIPARTIMENTO in generale
• L’impostazione dei limiti deve essere Fino a qualche anno fa si parlava di dipartimento
ragionevole e compiuta in modo rispettoso di salute mentale, la lettera D venne aggiunta
• allenare il paziente a mantenere il controllo successivamente e sta per Dipendenze. Quindi ad
Dominio 9  Offrire possibili scelte e ottimismo oggi, quando si parla di DSMD si intende il
RACCOMANDAZIONI CHIAVE: dipartimento di salute mentale e delle
• Offrire scelte
dipendenze.
• Affrontare la questione dei farmaci
Dobbiamo inoltre chiederci come può essere
• Essere ottimisti e offrire speranza
definito in generale un dipartimento; un
Dominio 10 Debrief= “Interrogare”rivalutare
complesso di unità operative che integrano per
RACCOMANDAZIONI CHIAVE:
• rivalutare a fondo con il pz omogeneità, complementarità, affinità attività di
• rivalutare il processo con lo Staff diagnosi e cura a diversi livelli assistenziali, pur
mantenendo una loro autonomia. All’interno
APPROFONDIMENTO dell’organizzazione dipartimentale si raggruppano
CHI DETTA LEGGE AL NOSTRO CERVELLO? attività complesse e semplici a cui è richiesta una
Chi gestisce il «circuito della rabbia»? inibendola o programmazione e un coordinamento unitario
meno? che è quello dell’asst di appartenenza. Per
esempio; il dipartimento chirurgico-ortopedico b) Decidere di far seguire un percorso
integra reparti come urologia, chirurgia generale, territoriale che sarà gestito dal CPS di
ortopedia, endoscopia digestiva etc., ogni reparto competenza.
mantiene una propria autonomia ma tutti fanno Anche se un soggetto dovrebbe andare alla REMS
parte dello stesso dipartimento che a sua volta fa il percorso sarebbe a termine, cioè pari alla
capo alla stessa asst. condanna (10 anni di condanna, 10 anni di
REMS).
Il DSMD si occupa della tutela della salute Quindi alla dimissione si rende necessario
mentale svolgendo attività di prevenzione, pensare ad un progetto di reinserimento
diagnosi, cura e prevenzione in tutte le età della territoriale, che richiederebbe un percorso di
vita. Al suo interno ci sono diverse unità raccordo fra CPS e REMS. E proprio in tal senso
operative: che diciamo che il dipartimento collabora
- l’unità operativa di neuropsichiatria funzionalmente con le residenze per l’esecuzione
infantile; che segue l’utente sino ai 18 anni delle misure di sicurezza.
attraverso servizi di consulenza ambulatoriali ma
anche semiresidenziali o residenziali a seconda
della necessità dell’utente.
- Il DSM; dipartimento di salute mentale. Da dove nasce il DSMD? È il risultato della legge
Si occupa dei disturbi mentali dai 18 anni in poi. A n.15 del 2016, che a sua volta scaturisce dalla
sua volta dispone di diversi servizi; ospedalieri, necessità di rispondere ad un radicale
ambulatoriali, semi residenziali e residenziali. cambiamento (avvenuto negli ultimi 10 anni
- Il SERT o SERD; si occupa di affrontare circa) dei bisogni assistenziali della popolazione.
problematiche legate alle dipendenze. Si può Questa legge pone uno sguardo attento alle
trovare con la dicitura SERT (ci si riferisce ad patologie epidemiologicamente emergenti;
un servizio dedicato esclusivamente al autismo, disturbi di personalità, disturbi del
trattamento delle dipendenze da sostanze  comportamento alimentale e intervenendo
Eroina, cocaina, anfetamina, ecstasy) o SERD precocemente su questi disturbi e sulle psicosi.
(si occupa delle dipendenze a 360°, non solo Inoltre, questa legge prevede che vengono
da sostanze ma di tutte – per esempio del dedicate più risorse alla fascia di età
gioco d’azzardo, del tabacco etc.). In questi adolescenziale e dei giovani adulti nell’ottica che
servizi è garantito l’anonimato ed è previsto il quanto prima si intercetta e si interviene sul
sostegno alle famiglie. disturbo mentale in modo mirato ed efficiente
- REMS; residenze per esecuzione delle quanto più la prognosi migliora.
misure di sicurezza. Il dipartimento di salute [Slide] DSM.D  DA DOVE NASCE
mentale collabora con le REMS al fine di L’INTEGRAZIONE FRA D.S.M E DIPENDENZE?
garantire piani individuali di cura e di L’esigenza di considerare il profondo
reinserimento sociale a livello territoriale. mutamento dei bisogni di salute della
Ricordiamo infatti che non è detto che un popolazione che si è progressivamente
paziente psichiatrico autore di reato finisca configurato, negli ultimi 10 anni, specie in ambito
per forza alle REMS, inquanto sono l’ultima psico-sociale… 
spiaggia, quando non ci sono altri percorsi Rispondendovi adeguatamente con specifici
territoriali alternativi e che garantiscano una programmi di provata efficacia.
sicurezza. (legge 81 del 2014) A) Con particolare riguardo ai soggetti in età
Il giudice, infatti, tenuto conto della adolescenziale e giovane adulta
pericolosità sociale del paziente potrebbe: B) E nei confronti di popolazioni cliniche
a) Decidere di affidare il paziente alla REMS. particolarmente significative dal punto di vista
epidemiologico e/o dell’impatto sulla salute
pubblica (Autismo, Disturbi di Personalità, DCA,
Intervento precoce sulle psicosi, interventi sulla
sofferenza psichica della popolazione
adolescenziale…).
• L’articolo 53 identifica e definisce l’area
della salute mentale. L’aspetto cruciale, di
portata rivoluzionaria, consiste nella seguente
affermazione: “Afferiscono all’Area di Salute
Mentale gli ambiti delle Dipendenze, della
Neuropsichiatria dell’infanzia e
dell’adolescenza, della Psichiatria, della
Psicologia e della Disabilità Psichica” (art. 53
comma 2).
Questo vuol dire che specifica che appartengono
alla suddetta area anche gli ambiti dell’Area di
Salute Mentale gli ambiti delle Dipendenze, della Dipartimento di salute mentale e dipendenze
Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, D.S.M.D.
della Psichiatria, della Psicologia e della Disabilità La struttura operativa (cioè lavora sul territorio
Psichica, servizi che prima non erano tutti realizzando dei percorsi di cura e di riabilitazione
compresi nello stesso dipartimento. È per questo individualizzati) integrata ed interdisciplinare (offre
che si crea un nuovo dipartimento con l’acronimo questi percorsi che sono continuativi ed integrati tra
DSMD. Questo nuovo dipartimento permette di l’ospedale ed il territorio, quindi non è una struttura
slegata dal contesto in cui opera ma mantiene i
rispondere in modo più ampio e articolato a
rapporti sia con i servizi formali; consultorio, scuola,
diverse problematiche che accomunano una
comune, sia con i servizi informali; le associazioni di
vasta fascia di popolazione, perché riesce al suo volontariato. Inoltre, essendo integrata ed
interno attraverso più servizi con diverse interdisciplinare offre una presa in carico più efficace
specializzazioni e con diversi livelli assistenziali a degli utenti, perché è trasversale) che programma e
garantire una maggiore continuità fra ospedale e coordina gli interventi inerenti alla tutela e alla
territorio. promozione della salute mentale, avvalendosi del
• Viene così definita la composizione di un concorso dei diversi servizi dell’Unità Operativa di
dipartimento nuovo, denominato «di salute Psichiatria e della collaborazione delle Agenzie formali
mentale e delle dipendenze» e informali presenti sul territorio di competenza.
• un ambito nuovo e più comprensivo, ma
D.S.M.D. - Obiettivi principali:
soprattutto capace di tener conto dei bisogni
 coordinare le attività sanitarie e sociali
comuni a una fascia di popolazione sempre
finalizzate alla cura, all'assistenza e alla tutela
più ampia e trasversale rispetto alle della salute mentale;
competenze dei diversi servizi.  promuovere, seguire lo svolgimento e
• Inoltre è sottolineato il ruolo chiave verificare l'esito di progetti finalizzati alla cura
dell’integrazione interdisciplinare, la e alla riabilitazione di coloro che presentano
continuità ospedale/territorio, il contributo un disagio psichico;
delle formazioni sussidiarie, delle reti sociali e  promuovere la salute mentale, attraverso
familiari nei percorsi di cura. attività di prevenzione nel territorio;
 privilegiare la presa in cura dei pazienti con
problematiche psicopatologiche gravi,
tenendo conto dei problemi e delle esigenze
posti dalle famiglie.
 perseguire la tutela dei diritti degli utenti e la
personalizzazione e umanizzazione dei
trattamenti, anche attraverso programmi di
formazione professionale e inserimento notturna. Con acronimi diversi CRA, CRM, CPA, CPM
lavorativo; etc. che si differenziano in base al rapporto fra
 lavorare in modo integrato con altri servizi intensità riabilitativa e assistenziale che offrono. In
ospedalieri (Neuropsichiatria dell'infanzia e quest’area ci sono anche le comunità terapeutiche per
dell'adolescenza, …) ed esterni: le UONPIA e per i SERT.
Istituzioni/Agenzie del territorio (ASL; MMG, Area della semi-residenzialità: Senza posti letto ma
associazioni di famigliari, di utenti, con un’apertura giornaliera e attività riabilitative
volontariato, ecc.); mirate. Ne fanno parte sia i centri diurni delle UOP
 realizzare programmi di formazione e che delle UONPIA
aggiornamento del personale, di
miglioramento di qualità del servizio e di SERVIZI DELLE UNITÀ OPERATIVE (UOP) DI
ricerca. PSICHIATRIA:
Ora spieghiamo più nello specifico i servizi che fanno
Dipartimento di salute mentale e dipendenze parte dell’unità operativa di psichiatria, dove si
D.S.M.D. trovano e cosa fanno.
Il Dipartimento di Salute Mentale può comprendere Il servizio principe è il CPS; centro psico sociale
più Unità Operative che hanno al loro interno servizi (questo in Lombardia, in altre regioni d’Italia lo
che operano in ambito: troviamo con l’acronimo CIM; centro d’igiene
 Territoriale mentale, ma è la stessa cosa).
 Ospedaliero - CENTRO PSICO SOCIALE «C.P.S»
 Residenziale SERVIZIO TERRITORIALE, TITOLARE DEL PROGETTO DI
All’interno di uno stesso dipartimento possono CURA del soggetto portatore di disagio psichico, dove
integrarsi più UOP (unità operative) e che ogni UOP ha una serie di interventi integrati permettono la
al suo interno più servizi che hanno diversi livelli realizzazione del piano terapeutico individuale (PTI).
assistenziali, che possono essere territoriali o Qui si trovano gli ambulatori dei medici del territorio
ospedalieri o residenziali, a seconda di dove sono che seguono i diversi pazienti in carico al servizio, ma
dislocati e delle loro peculiarità clinico assistenziali. dove si trovano anche le cartelle dei pazienti. Come
utente mi rivolgo al CPS per incontrare e fare il
LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE D.S.M.D.
colloquio con lo psichiatra, lo psicoterapeuta,
l’assistente sociale o l’educatrice di riferimento.
Quindi al CPS troviamo le diverse figure che si
coordinano e a cui ogni pz può fare riferimento
durante il proprio percorso di cura.
Al CPS fanno base anche gli infermieri che escono a
fare le visite domiciliare, in quanto è un servizio
territoriale. Quindi gli infermieri si spostano, vanno a
casa dei pazienti e lì svolgono diversi tipi di
prestazioni.
Quindi quando diciamo che il CPS è titolare del
progetto di cura intendiamo che è dal CPS che partono
tutti i progetti di assunzione in cura o presa in carico
Area degenza: è un’area con posti letto, per cui in del paziente (PTI).
questa aerea troveremo i reparti ospedalieri dove è Se dovessimo immaginarlo lo potremmo immaginare
previsto il ricovero (SPDC per le UOP e il reparto di come un polipo; dove la testa è rappresentata dal CPS
neuropsichiatria infantile per le UONPIA). mentre i tentacoli sono i vari servizi del dipartimento
Area di intervento territoriale: racchiude i centri con cui il CPS si integra; neuropsichiatria infantile,
psicosociali (CPS o CSM) e ambulatori annessi per le sert/d, spdc, le residenzialità etc.
UOP. Inoltre, c’è il polo territoriale e gli ambulatori
per le UONPIA (cioè la neuropsichiatria infantile). C.P.S.: Quali sono le funzioni di un CPS;
Fanno parte dell’area territoriale anche i servizi per le  Funzione di accoglienza/filtro della domanda
dipendenze, cioè i SERT e SERD. di salute (relativa alla salute mentale), può essere
Area della residenzialità: quindi delle comunità. presentata dalla persona stessa (quindi colui che
Sempre con posti letto, perché è prevista la degenza poi diventerà un paziente del servizio), dalla sua
famiglia o, da altri soggetti o dai servizi Vi si accede in seguito all’apertura di un PTR, cioè di
sociosanitari; in tutti questi casi il CPS rappresenta un progetto terapeutico riabilitativo che viene
la prima porta d’accesso, che valuta la domanda predisposto per quel determinato paziente ed insieme
sia nella sua pertinenza sia nella sua urgenza al pz, su questo progetto vengono evidenziate le aree
(quindi alla priorità che quella domanda si ritiene deficitarie, quindi le aree su cui bisogna andare a
abbia). lavorare e su cui il pz deve essere supportato. 
Si può accedere sia con l’impegnativa del medico Opera nell’ambito di Progetti Terapeutico Riabilitativi
di medicina generale con la specifica del quesito (PTR) personalizzati e consente di sperimentare e
diagnostico ma anche direttamente. In molti CPS è apprendere abilità:
previsto anche un servizio di urgenza, quindi un  nella cura di sé;
medico di guardia (psichiatra) dedicato che  nelle attività della vita quotidiana;
accoglie, valuta e tratta le urgenze  nelle relazioni interpersonali individuali e di
 Interventi ambulatoriali, domiciliari e gruppo;
territoriali; come sappiamo il CPS è un servizio  nelle attività con finalità d’inserimento
territoriale dove i pazienti seguono un percorso lavorativo, chiaramente non sono offerti a
ambulatoriale ma sono previste anche visite tutti i pazienti. Richiedono una valutazione
domiciliari. preventiva e verranno considerate le capacità,
I destinatari di tale intervento sono tutti i cittadini le abilità e potenzialità di quel determinato
sofferenti di quadri rientranti nella sfera dei paziente.
disturbi psichici, dal 18esimo anno di età.
In base alla necessità valutata si predisporrà un - Day hospital «D.H»
diverso tipo di intervento. area di assistenza per prestazioni diagnostiche e tP a
Gli interventi e le prestazioni erogate dal CPS breve e medio termine in regime di ricovero diurno
vanno dalla certificazione, alla prima visita per in ambito ospedaliero.
l’inquadramento diagnostico e in base a ciò si Permette di effettuare tutte quelle prestazioni che
valuterà il percorso di cura. diversamente richiederebbero un ricovero
I percorsi di cura sono tre: la consulenza, la ospedaliero.
soluzione in cura e la presa in carico e sono Cosa viene fatto durante questo day hospital:
identificati in base alla complessità del quadro  accertamenti diagnostici vari e complessi;
clinica.  trattamenti farmacologici mirati.
 Interventi sulla crisi psichiatrica a livello L’utente vi accede in base a programmi concordati
territoriale; il CPS ha la possibilità di organizzare con i servizi territoriali.
degli interventi territoriali sull’urgenza e di
trattarla. Quindi, per quanto possibile di - Servizio PSICHIATRICO DIAGNOSI E CURA
scongiurare un possibile ricovero del pz. «s.p.d.c»
 Propone attività riabilitative, risocializzante, di SERIZIO ospedaliero deputato ai trattamenti
assistenza propria della patologia psichiatrica. In terapeutici della patologia in fase acuta, in regime di
base alla necessità del pz al suo quadro clinico. ricovero ordinario e d’urgenza.
 Lavora in regime di autonomia o in raccordo  Ubicati all’interno dei Presidi Ospedalieri;
con la rete di servizi formali e informali presenti  Deputato ai ricoveri in regime volontari e in
sul territorio. TSO; inoltre, i ricoveri possono essere effettuati in
Gli orari di apertura sono diversi per ogni CPS. Sono regime ordinario o di urgenza e in TSV (volontario)
aperture giornaliere con chiusure la domenica o anche o TSO.
già dal sabato. Il costo è quello del Ticket per l’utente, È molto importante specificare il tipo di ricovero
mentre nessun costo è previsto per le patologie fin da subito, inquanto la gestione da un ricovero
riconosciute esenti. all’altro cambia. Va specificato in tutta la
- CENTRO DIURNO «C.D» modulistica e nella cartella infermieristica e
SERVIZIO SEMIRESIDENZIALE TERRITORIALE CON medica.
FUNZIONI TERAPEUTICHE E RIABILITATIVE Perché un ricovero possa essere in TSO devono
Si trova a livello territoriale, quindi non in ospedale è essere contestualmente presenti 3 condizioni (di
un servizio semiresidenziale, dove il pz va a svolgere cui abbiamo già parlato). I TSO possono essere
specifiche attività per poi tornare a casa. attuati solo all’interno degli SPDC.
 Spesso sono reparti chiusi.
Strutturalmente dotati di misure e di procedure Accolgono pazienti psichiatrici che non sono in grado
atte a favorire il bisogno di sicurezza psicofisico di vivere in quel momento in autonomia e offrono un
delle persone ricoverate; questo vuol dire che al pacchetto di prestazioni.
di là delle porte aperte o chiuse per garantire un Lo strumento operativo delle strutture residenziali è il
profilo di sicurezza sono necessari una serie di PTR, quando un paziente entra in una struttura di
protocolli e attenzioni per scongiurare atti etero o questo tipo si apre un progetto terapeutico
auto lesivi. Queste accortezze vanno dal deposito personalizzato che ha degli obiettivi riabilitativi.
dei taglienti in un luogo idoneo, alla rimozione e Il PTR è il filo conduttore del percorso comunitario.
custodia dei lacci delle scarpe, corda All’interno del PTR viene trascritto il percorso di cura
dell’accappatoio, caricabatterie e tutto ciò che concordato con il paziente e personalizzato in tutte le
può essere utilizzato in modo incongruo dal sue fasi; dall’ingresso alla dimissione.
paziente, per arrivare alla sorveglianza a vista in  L’accesso, il trattamento e la dimissione dei pz
quei casi particolarmente a rischio. avvengono in conformità ad un programma
Ci sono soltanto solo 4 SPDC a porte aperte in personalizzato: Progetto Terapeutico
Italia, tra cui quella di Mantova. Riabilitativo (PTR).
 Il lavoro del SPDC è integrato con i servizi  PTR concordato, e periodicamente verificato
territoriali (CPS) per favorire la continuità con l’equipe della SR, con i pazienti e il case
terapeutica e la presa in carico del soggetto grave, manager dei C.P.S. di competenza.
portatore di bisogni complessi; per questo è Il PTR viene aggiornato periodicamente o ogni
importante che il paziente che è ricoverato ed è volta in cui ci sia un cambiamento significativo
già in carico al CPS mantenga i contatti con i suoi nel percorso del paziente.
curanti  questo significa continuità di cura, cioè È prevista anche una verifica, periodica e condivisa
il curante segue il pz ovunque questo si trovi. Il con il paziente e con le equipe referenti, degli obiettivi
paziente non deve sentirsi abbandonato. preventivati nel progetto.
Ugualmente per un paziente nuovo deve essere Dopo la chiusura degli ex-ospedali psichiatrici la
garantita, già prima della sua dimissione una residenzialità rappresenta l’area dell’assistenza
continuità cure con il CPS e con gli altri servizi psichiatrica dove sono avvenuti i cambiamenti più
necessari per la sua cura. profondi e significativi. È stata una delibera del 2007 a
 Esplica attività di consulenza agli altri servizi portare ad una riqualificazione e differenziazione delle
ospedalieri; residenzialità psichiatriche. In base alla combinazione
 Numeri posti letto limitati (1 ogni 10.000 di diversi livelli di intensità riabilitativa e assistenziale
abitanti). Dal ‘78 in poi il numero di posti letti è si individuano diverse tipologie di residenzialità
limitato ed è legato al bacino di utenza. 1 ogni all’interno di una stessa area.
10.000 abitanti.
Avremo quindi residenzialità che sono inserite
nell’area riabilitativa, residenzialità che sono inserite
LE STRUTTURE RESIDENZIALI
nell’area assistenziale e residenzialità leggere.
Collocate in località urbanizzate facilmente accessibili
(al fine di evitare ogni forma di isolamento), max 20 In sostanza le residenzialità si distinguono in base alla
posti letto. Accolgono pz psichiatrico, non in grado di combinazione tra i livelli assistenziali e riabilitativi; il
vivere autonomamente, offrendo “PACCHETTI DI che da origine a residenzialità con caratteristiche
PRESTAZIONI”. assistenziali e riabilitative, quindi con un’offerta
Dire struttura residenziale o comunità è assistenziale e riabilitativa più o meno intensa. In base
sostanzialmente la stessa cosa. quindi al tipo di necessità del paziente l’equipe si
Le comunità solitamente si trovano in contesti orienterà nella scelta della residenzialità più idonea.
facilmente raggiungibili e quindi ben inseriti nel Scelta che poi potrà modificarsi nel tempo a seconda
territorio. Un po' al contrario del concetto di delle evoluzioni del paziente.
manicomio, che prevedeva l’isolamento.
Il senso è proprio quello, cioè evitare l’isolamento (DELIBERAZIONE N. VIII/4221 DEL 28.2.2007)
sociale e anche il sovraffollamento, per cui sono LA COMBINAZIONE TRA:
previsti all’interno della struttura massimo 20 posti
letto.
Intensità riabilitativa certo grado di autonomia. In questi appartamenti di
Dei programmi attuati e livello di intensità solito un oss, regolarmente, supervisiona il paziente
Assistenziale presente. nelle aree del quotidiano in cui mostra difficoltà. (fare
la spesa, pulizia etc.) e poi al rientro in CPS scrive tutto
in cartella. In caso di problematiche particolari
riferisce alla figura competente (infermiere, psichiatra,
INDIVIDUA + TIPOLOGIE assistente sociale) per poi decidere in equipe come
DI AREE RESIDENZIALE poter intervenire.

RESIDENZIALITÀ AREA RIABILITATIVA SRP1 AREA Residenzialità


Quali sono le finalità dell’area residenzialità, cioè qual
è il senso di inserire un paziente in una comunità?
In primis si inserisce il paziente in un contesto più
protetto, dove si possono realizzare dei laboratori,
delle attività ed un percorso specifico. Tutto questo ha
lo scopo di supportare il paziente nelle abilità già
acquisite ma anche di potenziarle quando è possibile.
Il fine ultimo è ricercare il massimo di autonomia
Queste comunità accolgono pazienti che necessitano possibile per quel paziente per poi reinserirlo nella
di programmi a maggior intensità riabilitativa. Ne comunità.
fanno parte le CRA; comunità riabilitativa alta
assistenza sulle 24h e le CRM; comunità riabilitativa FINALITÀ DI PROMOZIONE DELL'AUTONOMIA DEL
media assistenza sulle 12h. PAZIENTE E IL SUO REINSERIMENTO NELLA SOCIETÀ,
MEDIANTE L’OFFERTA DI:
1. Opportunità socio-riabilitative attraverso
l’attivazione di specifici laboratori interni alla
struttura e sul territorio;
2. Percorsi per la formazione e l’inserimento
RESIDENZIALITÀ AREA ASSISTENZIALE SRP2 socio-lavorativo nei soggetti con adeguate
potenzialità;
3. Attività per il mantenimento e/o lo sviluppo
delle residue capacità e potenzialità di base
dei singoli utenti;
4. Sostegno alle relazioni socio-familiari dei
pazienti.
In ogni caso, i programmi residenziali che necessitano
In quest’area troviamo invece le comunità che di eventuale prosecuzione o diversa articolazione
accolgono pazienti che necessitano più di interventi devono essere ridefiniti in accordo con il DSM
conservativi e assistenziali e che non necessitano di inviante, dall’ ATS di residenza dell’utente, con la
interventi riabilitativi erogati in modo intensivo. Ne condivisione dell’Organismo di Coordinamento.
fanno parte le CPA; comunità protetta alta assistenza Proprio per scongiurare i programmi residenziali a
sulle 24h e le CPM; comunità protetta media tempo indeterminato, quindi senza una dimissione, i
assistenza sulle 12h. percorsi di cura nelle loro articolazioni e durata
devono essere definiti o ridefiniti in accordo con il
RESIDENZIALITÀ LEGGERA SRP3 DSM inviante e con l’ats di residenza dell’utente.
SI TRATTA DI PROGRAMMI SANITARI PER RISPONDERE
AD ESIGENZE ABITATIVE DI UTENTI, CLINICAMENTE TANTO NELL’AREA RESIDENZIALE CHE TERRITORIALE
STABILIZZATI. L'obiettivo principale è di evitare/ridurre la cronicità,
PERMETTENDO LORO DI COMPLETARE IL PROPRIO intesa come stato costante e immodificato di perdita
PERCORSO RIABILITATIVO. delle abilità sociali e raggiungere la massima
Corrispondono ad appartamenti dislocati sul autonomia possibile per favorire scelte evolutive.
territorio, dove vivono uno o più pazienti che sono Quindi la comunità deve lavorare verso l’autonomia
seguiti dal servizio ma che dimostrano di avere un del paziente allontanando il più possibile la
cronicizzazione e la perdita delle abilità che invece verbale, la raccolta delle informazioni dai familiari
sono indispensabili per vivere fuori in un ambiente e dai caregivers.
meno protetto rispetto a quello comunitario. Per • Si avvale dell’attività di osservazione
questo l’operatore deve sempre pensare al paziente quotidiana o periodica per verificare
come colui che uscirà dalla comunità psichiatrica e la l’andamento dello stato psico-fisico e
comunità deve essere vissuta come un frammento del comportamentale della persona, ne registra i
percorso di vita. cambiamenti, le salienze e le disfunzioni.
• Garantisce un’attività di monitoraggio
Trattamenti finalizzati alla promozione
appropriata e congrua alla patologia.
dell'autonomia, della crescita personale e della
• Gestisce, tramite protocolli condivisi anche
capacità di adattamento, sia attraverso la
farmacologici, segni/sintomi che espongono la
ricostruzione dei rapporti affettivi, relazionali e sociali,
persona assistita a pericoli immediati
sia tramite azioni intese all'attivazione delle risorse dei
• Effettua la diagnosi infermieristica e attua gli
soggetti ospitati e del contesto a cui appartengono. 
interventi infermieristici pianificati
in generale sia nell’area residenziale che territoriale
• Garantisce la corretta applicazione delle
non è sufficiente lavorare solo sul paziente
procedure diagnostico-tp.
(promuovendo la sua crescita personale e migliorando
• Instaura una relazione terapeutica con la
le sue capacità di adattamento) ma è necessario
persona assistita/famiglia per supportare la
lavorare anche sul contesto di appartenenza di
presa di coscienza dello stato di salute.
quell’utente, attivando tutte le risorse possibili,
ASSISTENTE SOCIALE
risaldando i rapporti familiari, affettivi, le relazioni
• Utilizza strumenti di valutazione sociale e
sociali. Solo così il paziente sarà capace di reinserirsi e
conduce interviste con la persona e la
diminuire il rischio di ricadute, cioè appoggiato e
famiglia.
sostenuto da una rete solida. Quindi mai perdere di
• Compartecipa all’elaborazione e attuazione
vista il contesto e pensare al paziente come slegato
del progetto individualizzato di cura e socio-
dalla rete.
riabilitativo nell’ambito dell’equipe multi-
SINTESI: RUOLO E FUNZIONI DEGLI OPERATORI professionale
DELLA S.M.: • Coordina i vari interventi sociali nella
MEDICO PSICHIATRA gestione della presa in carico della persona assistita
• Formula la diagnosi e prescrive la terapia • Assolve alla funzione di case manager;
farmacologica • Privilegia i rapporti con il contesto sociale e
• Svolge attività di consulenza clinica istituzionale (assistenza economica, abitativa,
• Elabora nell’ambito dell’equipe inserimento in Istituti/Comunità)
multidisciplinare i pti /ptr • Attua le procedure di inserimento lavorativo
• Può svolgere intervento psicoterapico e ne monitora, con le restanti figure professionali,
PSICOLOGO l’andamento.
•  Si occupa della prevenzione del disagio e EDUCATORE PROFESSIONALE
della promozione della salute psicologica • Programma, attua e verifica interventi
• Favorisce l’espressione il riconoscimento e la educativi mirati al recupero ed allo sviluppo delle
comprensione delle dinamiche individuali e di potenzialità dei soggetti per il raggiungimento di
gruppo livelli sempre più avanzati di autonomia;
• Favorisce lo sviluppo di strategie di • Compartecipa all’elaborazione e attuazione
adattamento del progetto individualizzato di cura e socio-
• Se abilitato, può fare psicoterapia riabilitativo nell’ambito dell’equipe multi-
professionale.
INFERMIERE • Lavora in modo coordinato con le altre figure.
• Utilizza strumenti di valutazione e conduce • Utilizza strumenti di valutazione e conduce
interviste con la persona e la famiglia. interviste con la persona e la famiglia.
• L’attività di valutazione della persona • Assolve alla funzione di case manager
comprende la raccolta dell’anamnesi personale, TERAPISTA DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA
familiare e sociale, l’osservazione diretta del • collabora alla valutazione della disabilità
comportamento e del linguaggio verbale e non psichica e delle potenzialità del soggetto,
analizzandone i bisogni e le istanze evolutive,
nonché le risorse del contesto familiare e socio- 1. Competenza professionale;
ambientale; 2. Metodologia-Luoghi e Strumenti condivisi;
• Utilizza strumenti di valutazione e conduce è necessario trovare un tempo ed uno spazio
interviste con la persona e la famiglia. condiviso per progettare, ma per farlo è
• svolge, nell'àmbito di un progetto terapeutico indispensabile avere una visione d’insieme e
elaborato da un'equipe multidisciplinare, comune.
interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti 3. Obiettivi condivisi;
con disabilità psichica. 4. Capacità di accogliere le istanze ed i bisogni;
• Assolve alla funzione di case manager 5. Modalità empatiche di interazione-Sintonia
-Sincronia;
Gli operatori della salute mentale 6. Non intrusività E rispetto;
IL RUOLO ESERCITATO DAGLI OPERATORI NON È SOLO 7. Stabilità dei suoi membri;
DETERMINATO DALLA LORO FORMAZIONE DI BASE E l’instabilità dei membri di un’equipe penalizza il
SPECIALISTICA O DAL LORO PROFILO PROFESSIONALE paziente e anche l’equipe che perde una parte di
MA, ANCHE E SOPRATTUTTO: storico del paziente.
 Dalle loro caratteristiche personali; 8. Coerenza delle risposte;
 Dalle loro esperienze pregresse; Se l’equipe parte da una visione comune sarà
 Dai contesti organizzativi; implicita da parte di ogni membro della stessa
 Dalle capacità di perseguire risultati in gruppo. equipe dare risposte coerenti e non generare
confusione nel paziente. Ma non è sempre così. È
EQUIPE DSMD importante però mantenere la coerenza tra ciò
Non è la somma degli operatori di un contesto che si dice e ciò che si fa.
organizzativo ma il luogo delle loro interazioni, il 9. Emersione della vulnerabilità- gestione dei
luogo dove elaborare Progetti terapeutici significativi conflitti.
per le persone, favorenti l’inclusione sociale del Per fare tutto quello che abbiamo detto fin ora è
soggetto. fondamentale far uscire dall’equipe i conflitti,
La definizione dello spazio programmatico e operativo parlare delle difficoltà che ogni membro incontra
dell'équipe sarà possibile quando e se i ruoli nella gestione di un caso.
professionali che la compongono saranno precisati,
chiariti, rispettati e rafforzati. Oggetto: Indicazioni per il funzionamento delle micro-
Il lavoro di équipe è la dimensione capace di integrare equipe ex DGR 5340/2016 Egregi in indirizzo con la
i diversi ruoli e le diverse funzioni in un sistema teso Legge 17/02/2012 n.9
alla realizzazione di obiettivi comuni;
MICRO-EQUIPE FORENSE
è necessaria una metodologia condivisa, ovvero
lo Stato ha affrontato il tema dei pazienti psichiatrici
specifiche descrizioni che mettano in relazione le
autori di reato, dando indicazioni per il superamento
competenze generali di ogni ruolo con il contesto
degli OPG*, strumenti ormai da tempo obsoleti.
operativo e metodologico e con le finalità definite
In applicazione di tale normativa, la Regione
dell'intervento;
Lombardia con la Deliberazione X/5340 del 27
La metodologia si costituirà come modo
giugno 2016 ha previsto l’istituzione di micro-equipe
interdisciplinare che andrà a regolare le diverse
forensi, operative all’interno delle articolazioni dei
specifiche competenze all'interno dell'équipe.
Dipartimenti di Salute Mentale e delle Dipendenze
(DSMD).
Così come l’operatore, in psichiatria, è una risultate di
Pertanto, le micro-equipe forensi non sono strutture
un mix di aspetti anche l’equipe di lavoro non è la
gerarchicamente e funzionalmente autonome
semplice somma di operatori seduti intorno ad un
all’interno delle ASST, e le funzioni da esse svolte
tavolo. Ma perché si svolga ed abbia anche una
sono funzioni fondamentali e precipue* dei DSMD dai
qualità necessita di uno spazio operativo, cioè un
quali dipendono.
luogo dove ritrovarsi e uno spazio di pensiero, cioè è
Laddove per un qualsiasi motivo non fossero
necessario che tutti gli appartenenti all’equipe si
operative micro-equipe forensi le funzioni previste
ritaglino un tempo per elaborare, programmare,
sono comunque svolte dal DSMD, secondo diversa
condividere insieme il progetto di cura.
organizzazione che lo stesso Dipartimento vorrà darsi.
FATTORI FAVORENTI L’EQUIPE TERAPEUTICA
Le micro-equipe forensi sono quelle equipe dedicate prossimità con le autorità e le istituzioni
ai pazienti psichiatrici che hanno commesso un reato. coinvolte nella gestione del paziente autore di
Per contestualizzare: con la legge n 9 del 2012, lo reato. (Svolgono la loro funzione sul paziente
stato prevedendo il superamento degli ospedali e sul suo percorso agendo in maniera diretta
psichiatrici giudiziari ha riaffrontato il tema dei o con modalità di consulenza e raccordo tra
pazienti psichiatrici autori di reato. In attuazione a tale gli enti/istituzioni e l’equipe curante del CPS.)
normativa la regione Lombardia con la delibera del 27
giugno 2016 ha previsto la nascita di micro-equipe LA PRESA IN CARICO (percorsi di cura)
forensi operative all’interno del DSMD. Queste micro- NPIA
equipe forensi non sono organi autonomi inquanto I percorsi territoriali:
sono inserite nelle asst e dipendenti dai DSMD. Il PSSR (Il piano sociosanitario Lombardia) 2002-2004
Qualora per vari motivi non fossero attive, cioè non ci della Regione Lombardia propone una
fossero, le loro funzioni devono essere svolte dal riorganizzazione dell’assistenza territoriale
DSMD e sopperirà a tale mancanza. identificando tre diversi percorsi, in base alla
Le equipe forensi sono composte da personale con complessità del quadro clinico del paziente che si
competenze clinico-terapeutiche, assistenziali, rivolge al servizio:
riabilitative e sociali. Queste competenze che si 1. la consulenza: una modalità di lavoro strutturata tra
devono integrare fra loro al fine di dare risposte DSM e medicina generale per gli utenti che non
complete ai cittadini con diagnosi psichiatriche e necessitano di cure specialistiche;
autori di reato e che si trovano al loro domicilio, alle Può essere definita come una modalità di rapporto tra
REMS, in carcere o in una residenzialità. il CPS e il medico di medicina generale o medici di
Come abbiamo già detto le micro-equipe forensi non altre discipline. È rivolta a patologie più lievi. Si attiva
sono autonome ma sono gestite dalle singole asst, in quando l’equipe del CPS dopo una prima fase di
base a criteri complessi come; il numero, il bacino di valutazione diagnostica ravvisa la necessità di attivare
utenza, la capienza degli istituti penali etc. un percorso di cura specialistico per quell’utente.
Il personale dedicato alle micro-equipe di psichiatria In concreto consiste in una visita fatta al paziente che
forense, proprio perché professionisti esperti della necessita di un parere specialistico ma al termine del
materia, utilizza strumenti di osservazione e consulto (ad esempio con uno psichiatra) il paziente
valutazione dei bisogni sociosanitari dei pazienti. proseguirà la cura presso il proprio medico di
Questi strumenti permettono di monitorare il rischio medicina generale. Lo specialista che ha eseguito la
di reiterazione di reato, cioè la pericolosità sociale, consulenza si incaricherà di informare il medico
applicando specifici protocolli e coinvolgendo tutti gli inviante (cioè il medico di base) con il consenso
enti ed i servizi che possono essere utili al caso. Per dell’utente e generalmente con una relazione scritta.
questo possiamo dire che le equipe forensi In questo modo vi è una corresponsabilizzazione del
rappresentano una sorta di interfaccia territoriale tra medico di medicina generale, che sarà colui che
le autorità e i servizi sociosanitari, intervenendo proseguirà con il monitoraggio del paziente post
proprio nella gestione del percorso disposto per il consulenza.
paziente autore di reato, sia con modalità dirette che Il servizio rimane a disposizione per ulteriori necessità
con modalità di consulenza. o chiarimenti in merito alla consulenza che è stata
eseguita.
Il personale assegnato alle micro-equipe di
psichiatria forense adotta strumenti di: 2. l’assunzione in cura: percorso di trattamento
• monitoraggio e di valutazione dei bisogni «continuativo» per gli utenti che necessitano di cure
sociosanitari, connessi al rischio di recidiva specialistiche ma non necessitano di interventi
criminale, esercitando funzioni di expertise*, complessi e multi-professionali;  
all’interno delle linee di intervento integrate, Può definirsi come l’inizio di un rapporto terapeutico
facendo anche riferimento a protocolli duale con un singolo specialista, psichiatra o
d’intesa tra enti (sanitari, sociali, locali, psicoterapeuta. Senza coinvolgimento strutturato di
giudiziari) attivi presso i territori. altre figure professionali, perché il paziente non ha
• Si impegna inoltre a garantire il recepimento bisogno di ulteriori interventi.
ed il rispetto di tali protocolli. L’assunzione in cura si basa su un contratto accordo
• Le equipe forensi rappresentano sul territorio condiviso con l’utente a cui viene prospettato un
la naturale interfaccia sociosanitaria di percorso di cura con lo psichiatra o con lo psicologo
ma è rivolto a pazienti che non presentano bisogni chiaro. Gli operatori raccolgono le informazioni
complessi, ossia pazienti con disturbi medio lievi, dove necessarie e stabiliscono un appuntamento con lo
al di là della diagnosi vi siano però delle sufficienti specialista più idoneo.
abilità per lavorare sulle proprie difficoltà. b) Fase di valutazione della domanda:
Ha uno snodo cruciale al termine del quale va
3. la presa in carico: percorso di trattamento condivisa con l’utente l’intenzione di cura, ossia
integrato per gli utenti che presentano bisogni l’intervento che si intende intraprendere insieme
“complessi”. al paziente.
È un percorso di cura per gli utenti gravi, che È successiva alla fase di accoglienza e coordinata
presentano bisogni complessi e richiedono programmi da uno specialista psichiatra o psicologo.
articolati nel tempo. A cosa serve? Serve ad approfondire il caso,
La presa in carico prevede: quindi con una valutazione si verifica
1- Intervento integrato di un’equipe l’appropriatezza, l’urgenza e la complessità del
multidisciplinare, per esempio psichiatra, caso.
psicologo, infermiere etc. Quindi più figure Inoltre, la valutazione del caso permette di fare
professionali che si integrano. Questo perché una prima analisi e di avere un orientamento
il paziente ha bisogno di più interventi e più diagnostico, se pur prematuro, che indirizzerà i
professionalità, vista la complessità. passi successivi.
2- Nel percorso di presa in carico vengono Esempio: potrebbe capitare che il paziente non si
formulati piani terapeutici riabilitativi sia rivolto al servizio giusto; paziente con
personalizzati (PTI). dipendenza da sostanze che si rivolge al CPS e non
3- Una presa in carico presuppone un’analisi ha una comorbilità psichiatrica. A questo punto
della rete del paziente, questo perché per verrà indirizzato al SERT.
saperci muovere e coordinare meglio Come si sviluppa la fase di valutazione: può
dobbiamo capire quali sono le risorse che concludere l’intervento di per sé o può attivare il
abbiamo a disposizione. percorso di cura ritenuto più idoneo per l’utente.
4- Prevede sempre, non solo la formulazione di Può articolarsi in uno o più incontri, proprio
un PTI, ma anche la figura del case manager, nell’ottica che un solo incontro può non essere
che è l’operatore di riferimento che sufficiente per fare un inquadramento corretto e
monitorerà in modo costante il percorso di approfondito. Durante la valutazione sarà poi
cura. auspicabile il coinvolgimento in primis del
paziente ma se necessario anche della famiglia.
Prima di decidere verso quale percorso orientare il La fase di valutazione della domanda
paziente, questo modello prevedere: (che ne implica l’accoglimento/appropriatezza
a) Una prima fase di accoglienza: possiamo della richiesta) può concludere l’intervento di per
definirla come sé, oppure generare l’attivazione del percorso di
una fase iniziale di rapporto con l’utente o con cura ritenuto più idoneo.
altri soggetti interessati; familiari o servizi di cui il
paziente usufruisce.
Rappresenta un po' il biglietto di visita del servizio
stesso, quindi è molto importante perché è la
prima impressione che l’utenza ha e può fare la
differenza.
Chi può rivolgersi al servizio? Direttamente
l’utente, il medico di base, i familiari, altri servizi
specialistici quindi chiunque ne abbia la necessità.
Come si accede al CPS? Si accede direttamente o
telefonicamente e anche senza impegnativa,
perché in questa fase siamo ancora nella fase di
accoglienza e quindi di raccolta delle informazioni
che serveranno per inquadrare il caso.
LA PRESA IN CARICO DEL PZ PSICHIATRICO
Ovviamente sarebbe meglio presentarsi con
un’impegnativa se il quesito diagnostico è già
Comporta un impegno progettuale che tenga conto Es. la diagnosi di schizofrenia comporta un decorso
dei molteplici aspetti del paziente in carico (sociali, cronico, MA deficit cognitivi e sociali di grado
sanitari, relazionali e lavorativi, gestionali, pratici, variabile.
legali, ecc.). Interventi mirati in alcuni casi, con monitoraggi clinici
Nel progetto la centralità del paziente è standard, possono consentire una adeguata gestione
fondamentale, non è un punto di arrivo ma è il punto del caso, NON CONFIGURANDO UNA PRESA IN
di partenza. Se voglio aiutare qualcuno devo il più CARICO CONTINUATIVA.
possibile condividere con lui il come farlo e se non si PERTANTO…L’equipe multidisciplinare potrebbe
instaura un rapporto di fiducia con il paziente o con i attivare
familiari il progetto di cura è già naufragato. 1. prese in carico cliniche: sono legate alla
Si rivolge ad un soggetto che è riconosciuto parte gravità clinica del disturbo, quindi un po' ai
attiva di una relazione di cura e si fonda su un sintomi. Coincidono spesso con gravità
rapporto di alleanza e di fiducia con l’utente, i suoi connesse a esordi o riacutizzazione
familiari e le persone del suo ambiente di vita. sintomatologica, eventi vitali stressanti o di
MAGGIORI GARANZIE QUALITATIVE SE REALIZZATA rottura del tessuto sociale di supporto del
ATTRAVERSO IL MODELLO DEL CASE MANAGER paziente. Queste prese in carico sono
attivabili al bisogno.
DEFINIZIONE DI PAZIENTE GRAVE
2. o prese in carico integrate: (riabilitative,
Abbiamo due ordini di gravità:
assistenziali, di supporto) questa presa in
Una gravità riferibile alla acuzie e ai rischi posti dal
carico invece è più stabile nel tempo, come
caso clinico; generalmente si riferisce o all’esordio di
una linea continuativa, perché è legata alla
un disturbo psicotico o alla riacutizzazione dello stesso
gravità del paziente nel suo quotidiano con
disturbo. Ad esempio una paziente con una psicosi
ripercussioni della sintomatologia sulle abilità,
post partum oppure un paziente già noto con un
sulle relazioni, insomma con delle
disturbo bipolare in fase maniacale.
ripercussioni durature ed importanti in
Una gravità riferibile alle disabilità o alterazioni del
differenti aree. Ci riferiamo quindi ad un
funzionamento sviluppate dal paziente nel corso della
paziente complesso che richiede, nel tempo,
malattia e ai riflessi sociali che queste comportano. In
un programma articolato.
tale condizione l’approccio multidisciplinare integrato
Quindi la gravità connessa a deficit cognitivi e delle
ha lo scopo di dare una risposta a bisogni multipli, con
relazioni e ai riflessi sociali sviluppatesi nel corso della
l’obiettivo di recuperare o mantenere competenze
malattia.
sociali di base (concetto di cronicità complicata;
In tale condizione l’approccio multidisciplinare
paziente “gravoso”).
integrato ha lo scopo di dare una risposta a pz che
Non è legato all’esordio o all’acuzia ma è un quadro di
presentano bisogni “complessi” e che richiedono
disabilità che si è strutturato nel tempo con delle
programmi articolati nel tempo (recup/manten
importanti compromissioni su più livelli di
competenze).
funzionamento. Per questo l’intervento di un’equipe
Es: paziente paranoico delirante, che non riesce a
multidisciplinare è necessario per supportare un
tenere un lavoro, che è particolarmente ritirato ma
paziente così compromesso nelle diverse fragilità che
che non è più grave di altri momenti.
presenta, per questo si dovrà lavorare il più possibile
sulle sue competenze, affinché non si deteriori
In pratica si può definire un paziente grave quando
sempre di più. Questo paziente risulterà per il servizio
risponde non solo a parametri di gravità diagnostica
un utente “gravoso”, nel senso che la sua gravità
ma anche psicosociale.
legata alla cronicità comporta anche un grande carico
di lavoro per gli operatori che si trovano a gestire un
LA PRESA IN CARICO DI PZ CON DISTURBI MENTALI
paziente così faticoso, complicato, deteriorato. Ciò
GRAVI È UNA MISSION DEL DSM, nel senso che il
impone per il servizio uno schieramento di risorse
dipartimento di salute mentale, quindi tutti i servizi
importante ma anche a lungo termine.
che si occupano del paziente, diventa titolare (cioè
LA GRAVITÀ È SEMPRE PRESA IN CARICO?
che è il servizio incaricato) e garante (cioè che
non sempre la gravità diagnostica presuppone una
controlla, garantisce, vigila il corretto funzionamento
presa in carico.
del progetto di cura) della presa in carico e della
continuità terapeutica.
Tutti gli attori devono essere coinvolti attivamente nel risocializzazione, reinserimento nel contesto
progetto di cura di un paziente soprattutto se grave; sociale; attività semiresidenziale (o di Centro
dal paziente stesso che è fruitore, ai servizi, ai Diurno) che favorisca un ancoraggio forte al
familiari. Assume inoltre una grande rilevanza la figura progetto di cura attraverso il legame
del case manager. fondamentale con la rete territoriale primaria
(naturale) e secondaria (servizi)
Appare centrale in tal senso la funzione attribuita al  attività di assistenza: attività di sostegno al
servizio territoriale di TITOLARE e GARANTE della paziente nei suoi aspetti deficitari, attività
presa in carico e della continuità terapeutica, a cui finalizzata a sostenere e migliorare il
devono concorrere tutte le strutture dell’UOP e DSM funzionamento psicosociale, attività domiciliare.
coinvolte nel processo di cura.  attività di intermediazione: attività per
In questa prospettiva deve essere assicurata la contrastare gli effetti di deriva sociale connessi
funzione di un referente del percorso di cura per i con la patologia e con lo stigma: utilizzo di
pazienti gravi (C.M). opportunità fornite dalle agenzie territoriali
(servizi sociali, realtà cooperativistiche e di lavoro
Il percorso di presa in carico si configura come protetto, gruppi di volontariato) individuazione di
progetto caratterizzato da: potenziali reti informali, valorizzando i cosiddetti
facilitatori o aiutanti naturali;
Sostegno e informazione alla famiglia.
 attività di coordinamento: attività sul singolo
caso che garantisca integrazione delle diverse
aree di attività, dei diversi erogatori che
partecipano al progetto di cura, e garantisca
continuità al PTI.

La presa in carico del paziente grave si presenta come


un percorso organizzativamente molto complesso
perché si ha a che fare con un paziente di per sé molto
difficile, multiproblematico. Un paziente che ha molti
bisogni; da quelli sociali a quelli sanitari, che
richiedono la messa in campo di altrettante
professionalità e di tutti i servizi coinvolti e
coinvolgibili per aiutarci. Questo ne determina
implicitamente la difficoltà nel coordinare e integrare
fra loro le risorse a disposizione.

IL PERCORSO DELLA PRESA IN CARICO, si articola in


diverse attività: Gli strumenti di pianificazione del percorso
• Attività clinica assistenziale e riabilitativo in ambito territoriale, ossia:
• Attività riabilitativa - il piano individuale PTI
• Attività di assistenza - il piano terapeutico riabilitativo PTR.
• Attività di intermediazione
• Attività di coordinamento PIANO DI TRATTAMENTO INDIVIDUALE P.T.I.
 È lo strumento operativo della presa in carico.
 attività clinica: attività psichiatrica e Nel senso che è lo strumento attraverso cui si
psicologica (colloqui, psicoterapia, scrive nero su bianco cosa si farà, passo per
farmacoterapia) ambulatoriale e domiciliare, passo insieme al paziente, nel suo percorso di
centrate sull’utente e i suoi bisogni, orientate allo cura.
sviluppo della relazione e del contratto  Redatto dalla micro-equipe del CPS, perché il
terapeutico. CPS è il perno da cui partono tutti i percorsi di
 attività riabilitativa: attività di riabilitazione, cura e la presa in carico è un percorso di cura.
Per cui è l’equipe del CPS a redigere i PTI.
 Permette di evidenziare la metodologia di 2) Declina Il percorso clinico-assistenziale di
approccio e di risposta ai problemi/bisogni ciascun utente in una struttura residenziale
specifici dell’utente (motiva la presa in carico). (descrive tutte le attività erogate e erogabili)
Compilare il PTI significa definire cosa e come 3) nello specifico è definito ed elaborato
si intende agire e significa motivare la presa in dall’equipe della struttura residenziale.
carico, nel senso che partendo dai problemi Il piano terapeutico riabilitativo è pensato e
presenti o emergenti che si sono rilevati è gestito dall’equipe della comunità in cui è
necessario giustificare la necessità di questo inserito il paziente, per affrontare il nuovo
tipo di percorso. percorso riabilitativo. L’equipe della
 Attraverso la definizione degli obiettivi di residenzialità rimane in contatto con l’equipe
salute da raggiungere e gli interventi attuati del CPS, che è quella che ne ha determinato
per raggiungerli. Chi scrive il PTI deve avere in l’invio.
mente prima gli obiettivi da perseguire e 4) Coerente con il Piano di trattamento
riportare poi gli interventi necessari per individuale (PTI), in accordo con il CPS
raggiungerli e chi legge un PTI deve riuscire a territoriale, che rimane titolare della presa in
capire il percorso che si intende fare carico. Questo vuol dire che il PTR è collegato
concretamente al PTI.
 Prevede verifiche e il monitoraggio di tutto il Ad esempio, un paziente che si trova in una
percorso (aggiornato periodicamente). Per comunità avrà già un PTI aperto nella sua
questo il PTI deve essere aggiornato cartella, cartella che si troverà nel suo CPS di
periodicamente o tutte le volte che vi sono dei competenza, CPS che rimane sempre e
cambiamenti in positivo o in negativo ma comunque titolare della presa in carico ma
rilevanti per il percorso (es. modifica della una volta che il paziente viene inserito in una
terapia, perdita del lavoro etc.) comunità sarà l’equipe della comunità a
 Rappresenta la sottoscrizione di un stipulare il PTR. Il PTR non si andrà a sostituire
“accordo/impegno di trattamento”. Firmato al PTI, ma lo completerà. Ciò significa anche
dal Case Manager, Psichiatra, Direttore UOP, che il PTR viene elaborato successivamente al
dal pz (Il pz può non firmare). Il progetto deve PTI. Andrà a delineare il percorso riabilitativo
quindi essere condiviso con il paziente e che il paziente per X tempo farà in quella
controfirmato dalle figure precedentemente comunità. Perciò può esistere un PTI senza
descritte. PTR ma non potrà mai esistere un PTR senza
P.T.I. PTI.
 È contenuto nella cartella clinica del pz 5) Strumento di verifica per monitorare
 Presuppone e stimola il lavoro d’equipe, l’andamento del progetto. Anche il PTR
perché è a partire dal PTI che l’equipe ragiona, prevede degli aggiornamenti e verifiche
poiché riassume tutto il percorso del paziente. periodiche per vedere se quello che si sta
 Identifica il ruolo del Case Manager. facendo per e con il paziente è efficace e
 Presuppone un linguaggio comune a tutti gli anche se gli obiettivi prefissati si stanno
operatori del DSM. Il linguaggio deve essere raggiungendo o meno.
chiaro per far capire a chi legge cosa si sta 6) È una sorta di contratto terapeutico tra: Case
facendo sul campo. Manager, equipe CPS, struttura residenziale e
pz. Quindi come il PTI prevede la firma di tutti
PIANO TERAPEUTICO RIABILITATIVO P.T.R questi soggetti ma il PTR prevede anche una
È lo strumento operativo che si utilizza nella firma in più, ovvero quella della residenzialità,
progettualità di ogni singolo paziente inserito in una comunità in cui si trova il paziente in quel
comunità/residenzialità. Il PTR è definito come uno momento.
strumento operativo nel senso che al suo interno si AGGIUNGERE SLIDE ESEMPIO PTR
descrivono tutte le attività che il paziente sta
svolgendo o svolgerà, in un’ottica riabilitativa. RIASSUMENDO
1) Nella realizzazione del “Lavoro a Progetto” Piano Trattamento Individuale PTI
sul singolo utente si stende il P.T.R.  Rappresenta l’impegno del DSM alla cura
dell’utente secondo il modello della “presa in
carico”
• Compilato dal CPS, indica gli obiettivi del
programma residenziale La presa in carico da parte del servizio di
• Fa parte della cartella clinica neuropsichiatria infantile prevede una particolare
• Controfirmato dall’utente attenzione al bambino e ai suoi vissuti emotivi, ma
Progetto terapeutico riabilitativo (a cura della anche un’attenzione a tutta la famiglia. Viene posta
comunità) PTR particolare attenzione ai diversi ambiti che il bambino
• Elabora per singolo utente obiettivi, tempi, frequenta e, in accordo con la famiglia, può essere
verifiche coinvolta anche la scuola.
• Descrive le attività previste per la
La Neuropsichiatria può essere dotata sia di posti
realizzazione degli obiettivi
letto (reparti di NPIA)  quindi può prevedere il
• Contiene tutti gli elementi del programma,
ricovero per patologie sia neurologiche che
relativi alla tipologia quantitativa degli
psichiatriche acute, o svolgere attività di tipo
interventi e al mix di attività previsto
ambulatoriale specialistica e riabilitativa su tutto il
• Fa parte della cartella clinica
territorio.
• Controfirmato dall’utente
In assenza di un reparto di NPIA il minore viene
ricoverato in SPDC o in psichiatria in base ai protocolli
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE(NPIA) aziendali.
Si occupa di soggetti con disturbi diagnostica in età Le unità di neuropsichiatra dispongono anche di posti
evolutiva. in strutture residenziali o semi-residenziali, che
Il professionista medico che si occupa dei disturbi rispondono ai bisogni di quegli utenti per la quale
dell’infanzia e l’adolescenza è il neuropsichiatra l’assistenza ambulatoriale non è sufficiente, quindi si
infantile. rende necessaria una maggiore intensità di cura e
La struttura ha come obiettivo la prevenzione, la integrazione degli interventi con un parziale o totale
diagnosi, la cura e la riabilitazione di patologie allontanamento di vita.
neurologiche e psichiatriche e di disturbi
neuropsicologici di bambini e adolescenti fino al Dopo i 18 anni il paziente viene preso in carico dal
compimento del 18° anno. Successivamente se il DSM, nello specifico dal CPS di competenza.
trattamento dovrà proseguire proseguirà all’interno Non bisogna però pensare ad un passaggio
dei servizi del dipartimento di salute mentale (DSM). burocratico, solo formale tra un servizio e l’altro ma
ad un passaggio di consegne, di informazioni sul
LE PRINCIPALI AREE DI INTERVENTO RIGUARDANO: nuovo utente dall’equipe uscite e quella entrante.
• disturbi del comportamento in età evolutiva;
• disturbi dell’umore nell’infanzia e IL CASE MANAGER e il modello del CASE
nell’adolescenza; MANAGEMENT
• disturbi d’ansia in età evolutiva Il modello del case management è di provenienza
• autismo statunitense, quindi nato ed utilizzato in un contesto
• disturbi d’ansia e depressione in età evolutiva; sanitario molto diverso da quello europeo. Deriva
• enuresi ed encopresi; dall’unione di due diversi approcci rispetto ai problemi
• disturbi della nutrizione; che presentano le persone affette da disturbi mentali;
• deficit d’attenzione e iperattività ADHD; quindi, la parola Case è di stampo medico-clinico,
• disturbi generalizzati dello sviluppo; centrata sulla necessità di prestare le cure,
• disturbi del linguaggio rivolgendola alla singola persona sofferente.
• disturbi dell’apprendimento; disgrafia, La parola Manager esalta più la necessità di
discalculia, disortografia etc. organizzare un programma che permetta di
Molto spesso ci si aiuta con dei test di screening e sistematizzare gli interventi nei confronti dei pazienti
diagnostici. più gravi e gravosi, per ottenere la massima efficacia
possibile.
Quando il servizio di neuropsichiatria prende in carico È quindi un modello che permette di pianificare
un utente generalmente coinvolge nel percorso del l’assistenza, valutando e verificando in itinere le
minore; sia i familiari, perché si sta parlando di un risorse ed il raggiungimento degli obiettivi che si erano
minore ma anche in alcuni casi l’ambiente scolastico. prefissati insieme all’equipe e al paziente.
Perché scegliere il modello del CASE MANAGEMENT? organizzazione, in questo caso non decide per tutti ma
Per ottimizzare le risorse, ossia per raggiungere il ha il quadro più completo della situazione, per cui è il
massimo risultato possibile dal progetto di presa in punto di riferimento per equipe e paziente) che,
carico è necessario garantire: all’interno di una relazione significativa con il pz,
► L’INTEGRAZIONE: Integrare significa rendere assume una funzione specifica di monitoraggio del
completo, aggiungendo ciò che manca, quindi percorso e ne favorisce l’integrazione: È IL GARANTE
migliorare, perfezionare. “DELLA PRESA IN CARICO”, cioè colui che controlla e
Il modello di case management permette di garantisce il corretto funzionamento dei servizi.
perfezionare, migliorare un progetto di cura In pratica il case manager è il professionista che vigila
perché prevede nella pratica di integrare ciò affinché la presa in carico funzioni come previsto.
che è stato progettato coinvolgendo il
paziente a livello riabilitativo assistenziale con L’individuazione avviene all’interno della
ciò che poi verrà realizzato. Questo micro-équipe e con il consenso del paziente.
presuppone una coerenza di fondo, inquanto L’individuazione avviene seguendo dei criteri; la scelta
non si può avere un’idea e prefiggermi degli non è casuale ma è il frutto del pensiero della micro-
obiettivi senza pensare step by step equipe che si occupa del caso e che dovrebbe anche
concretamente nel quotidiano come essere condivisa con il paziente.
raggiungerli e cosa serve. Il case manager non è colui che tra l’equipe si offre e
► IL COORDINAMENTO: perché un progetto non deve essere nemmeno per forza lo psichiatra ma
funzioni è necessario coordinare, cioè dovrebbe essere la figura più significativa per il
connettere fra di loro gli attori coinvolti. paziente, la figura in grado, più di altre, di sostenerlo
► LA CONTINUITA’DELL’ASSISTENZA AL PZ E nel percorso terapeutico riabilitativo che deve
DELLE RISORSE: significa che l’equipe curante affrontare.
seguirà il paziente nei diversi setting, intesi Quindi è l’operatore di cui il paziente si fida di più e
come luoghi di cura. con cui ha un rapporto di vicinanza.
Qualunque sia il percorso e il setting in cui si trova È importante che la scelta del case manager venga
i suoi curanti continueranno a gestire il paziente, condivisa per quanto più possibile con il paziente.
fornendo il supporto più idoneo per quello
specifico momento.

Ritornando alla domanda iniziale “perché scegliere il


modello del case manager?”  per quei motivi che
abbiamo appena spiegato e perché ci aiuta ad evitare
la così detta parcellizzazione specialistica a favore di
un progetto unitario.
Scegliere il case management si traduce in un
miglioramento dell’efficacia e dell’assistenza.
Questo modello è rivolto ai pazienti più gravi, che
hanno il massimo bisogno e la minima possibilità di
gestirlo legata all’incapacità di riconoscerlo.
Ne deriva che più sono complessi i problemi dei LE PRINCIPALI FUNZIONI DEL CASE MANAGER
pazienti più è potenzialmente elevato il rischio che i 1) ACCOMPAGNAMENTO DELL’UTENTE NEL
pazienti utilizzino impropriamente i servizi, oppure PERCORSO DI CURA: attraverso una buona
che vi sia un aumento delle ri-ospedalizzazioni etc. relazione e un’alleanza con il paziente;
valutazione della richiesta di un bisogno senza
Chi è IL CASE MANAGER? dispersione di risorse in quanto si ha un solo
L’operatore che si occupa della presa in carico, interlocutore (referente specifico); In sintesi il
è responsabile dei risultati clinici e finanziari, Case manager è il referente specifico che
lavora in collaborazione con altri operatori. permette la valutazione del bisogno senza
Nell’ambito della Salute Mentale e nello specifico disperdere le risorse. È colui che stimola e
delle Unità Operative di Psichiatria, IL C.M. È IL sostiene la maggiore autonomia possibile del
REFERENTE COMPLESSIVO DEL PERCORSO DI CURA O
DEL PROGETTO (cioè è la persona a cui fa capo un
paziente accompagnandolo nel suo percorso NELL’EQUIPE MULTIPROFESSIONALE CHE LAVORA SUL
senza sostituirsi a lui. PROGETTO DEL PAZIENTE EMERGE LA NECESSITA’ DI
2) INTEGRAZIONE e INTERMEDIAZIONE DEI UN OPERTORE DI RIFERIMENTO, UN PUNTO FERMO
SERVIZI COINVOLTI NEL PERCORSO DI CURA: AL QUALE CONVERGONO TUTTI GLI ASPETTI DEL
attraverso una migliore conoscenza dei servizi PROGETTO E DAL QUALE PARTONO OSSERVAZIONI
per favorire l’accesso, per superare la UTILI ALLA GESTIONE DEL CASO.
frammentarietà e una maggiore coerenza
È IN TALE CONTESTO CHE TROVA REALIZZAZIONE IL
degli interventi ed una migliore
LAVORO DEL CASE MANAGER.
organizzazione del lavoro; Quindi, il C.M. ha
anche una funzione di integrazione e DIVERSI MODI PER DEFINIRE IL C.M
intermediazione tra l’utente e i servizi inseriti  l’operatore che si occupa della presa in carico
nel contesto di vita dello stesso utente. Per (resp dei risultati clinici, lavorando in collab con…)
cui attraverso una sorta di mappatura del  il referente complessivo del percorso di cura
territorio fa si che l’utente abbia tutte le o del progetto.
informazioni possibili per usufruire al meglio  il garante “della presa in carico” (relazione
delle strutture in rete. Fa anche si che le significativa con il pz, assume una funzione
diverse strutture dialoghino tra loro, specifica di monitoraggio del percorso e ne
scambiandosi tutte le informazioni importanti favorisce l’integrazione).
sul paziente e sul progetto che si sta • operatore di riferimento (al quale convergono
seguendo. tutti gli aspetti del progetto e partono osservazioni
3) COORDINAMENTO DELLA MICRO-ÉQUIPE: sul caso).
Condivisione del progetto senza
sovrapposizione di ruoli, con attivazione delle Il C.M. non deve farci pensare ad un operatore toti
risorse al momento e nei tempi adeguati;
Quindi, il C.M. coordina la micro-equipe
sovrapposizioni di ruolo, significa che ognuno
all’interno della micro-equipe coopera con le
altre figure professionali, nel rispetto delle
differenti competenze. Se la micro-equipe si
coordina bene al suo interno verranno inserite
le figure e le risorse giuste quando serve.
4) REFERENTE DEL PERCORSO DI CURA: quale
garante del progetto e delle qualità e delle
prestazioni erogate; Il case manager è garante
del percorso di cura.
5) MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PTI:
Attraverso la riformulazione degli obiettivi,
l’adeguamento al programma con una
costante verifica della congruità della presa in potente, cioè che decide senza confrontarsi,
carico.; significa semplicemente che la presa consultarsi con il resto della micro-equipe.
in carico non è una fotografia statica ma è un Dovrebbe farci pensare al responsabile di un processo;
percorso working in progress, quindi è punto fermo sia per il paziente sia per l’equipe di cui il
necessario che il C.M. verifichi, monitorizzi, C.M. fa parte.
aggiorni il progetto tutte le volte che lo ritiene Persona prossima; inquanto è la persona che il
necessario, cioè tutte le volte che ci sono dei paziente sente più vicino, che dovrebbe intercettare
cambiamenti degni di nota nel percorso di per primo i suoi bisogni, perché ha un punto di vista
quell’utente. privilegiato e dovrebbe stimolare alla massima
autonomia a cui il paziente può aspirare.
Perché l’infermiere case manager in psichiatria? Agente di collegamento; cioè quella figura dotata di
L’Infermiere è preparato a comprendere il quadro savoir-faire (saper fare) che ben si raccorda con gli
totale dell’assistenza del paziente, i problemi attuali e altri operatori coinvolti nella progettualità.
quelli potenziali. Professionista prossimo; la sua competenza e la sua
esperienza gli dovrebbero permettere di gestire al
meglio anche le situazioni più critiche, in urgenza e più Da qui viene l’importanza per gli operatori della salute
complesse. Ma anche di saper riconoscere le proprie mentale di analizzare la rete dei loro pazienti.
emozioni e reazioni. È importante capire la rete del paziente per sapere su
quali risorse poter contare e in che misura.
Reti sociali
Sono un insieme relazionato di legami sociali che si Nel modello del case management il contesto
intersecano nei nodi. comunitario del paziente, ossia le reti sociali di cui fa
parte, si devono osservare e sono rilevanti, inquanto
sono caratterizzate da una trama di relazioni sempre
in movimento.
Quindi le reti non sono contesti fissi, non sono
fotografie istantanee della realtà, ma cambiano,
evolvono, regrediscono. Per questo il compito
dell’operatore di rete, ossia del Case Manager, è di
Un insieme di punti congiunti da linee, i primi
sostenerlo. Da ciò ne deriva che la migliore
rappresentano le persone o anche i gruppi, le
conoscenza di una rete è sempre quella diretta, quindi
seconde le interazioni” (Barnes).
avere la possibilità di andare al domicilio del paziente,
Si intuisce quindi che la rete è fatta di persone, ma
di conoscere le persone che lo circondano, di tastare
per chiamarsi tale queste persone devono avere
con mano la realtà in cui vive è impagabile per un
dei legami tra di loro ed essere significative per il
operatore, anche perché spesso il riferito del paziente,
paziente.
dei familiari o delle persone che incontriamo in
ambulatorio non è detto che corrispondano al vero, o
perlomeno non è detto che siano racconti oggettivi.
Vedere consente all’operatore di ragionare su quello
che serve e su quello ho a disposizione e su cosa non
può contare.

le Reti sociali
Le reti sociali sono realtà dinamiche e sviluppano
relazioni di reciprocità dove l’operatore di rete è colui
che sostiene tali movimenti, sia con le reti primarie
che secondarie.
Due grandi categorie:
Dimensione=ampiezza densità=quanto la rete è 1) Reti primarie (sono le reti affettive,la famiglia,
fitta e vi sono interconnessioni fra i membri gli amici, i vicini significativi, ecc);
composizione: anch’essa importe. 2) Reti secondarie formali (istituzioni e
organizzazioni deputate a fornire servizi alla
Questa tabella ci fa vedere come le reti possono persona) e informali (associazioni e le
assumere connotazioni diverse in base alla loro organizzazioni di volontariato o di privato sociale).
ampiezza e densità interna. Incrociando infatti le Tipi di rete
dimensioni di una rete e la loro densità potremmo NEL CAMPO DELLA SALUTE MENTALE POSSONO
fare una serie di riflessioni; ad esempio, se ci troviamo ESSERCI 3 TIPI DI RETE:
davanti ad una rete di dimensioni ridotte e a bassa 1. Rete centrata sulla famiglia (richiedono pochi
densità, quindi con poche persone al suo interno, aiuti materiali, ma un elevato investimento
potremmo immaginare che l’utente sia piuttosto terapeutico e sono a rischio nel tempo);
isolato, perché significa che intorno a lui gravitano 2. Rete centrata sui vicini/amici (ben
poche persone. Se invece ci troviamo difronte ad una compensate sul piano materiale e clinico, ma
rete di dimensioni ridotte ma ad alta densità estremamente fragili, non reggono le crisi);
probabilmente supporremmo che il paziente è chiuso 3. Rete centrata sui servizi (richiedono un
all’interno del suo nucleo familiare. enorme investimento operativo).
Sulla famiglia: il paziente ha come riferimento i dell’operatore. La visione, quindi, può peccare di
familiari che rispondono a tutte le esigenze di soggettività, per questo lavorare in equipe,
supporto. Spesso in questi casi si constata un certo confrontandosi con gli altri sicuramente aiuta ad
isolamento sociale, i rapporti con i servizi discontinui. avere un quadro meno discrezionale.
Sui vicini/amici: dove i rapporti con la famiglia sono È interessante compilarle insieme al paziente, per far
spesso inesistenti, deboli e i servizi hanno spesso emergere come egli vede la sua rete, per poi
svolto un ruolo importante. incrociare le informazioni.
Sui servizi: il paziente non vive a casa, consuma i pasti Parlare con il paziente, scrivere la rete con lui serve
in varie strutture, riceve contributi economici e si per capire con che occhi il paziente vede la sua realtà,
rivolge al servizio per molti motivi (gestione del perché è da lì che bisogna partire.
denaro, compagnia, sostegno psicologico...).
Il paziente si rivolge al servizio anche per quei bisogni
che la rete primaria non è in grado di soddisfare.

Stadi dell’intervento di rete


1) Esplorazione delle reti: identificazione della
natura delle reti presenti;
In questo, intendiamo sia le reti degli operatori
che dei servizi. Queste reti si sviluppano a partire
dai singoli operatori, vuol dire che in osservazione
allo studio delle carte di rete ci permette di
ricostruire che si sono sviluppate nel tempo
intorno al paziente.
In alcuni territori avremo delle reti molto
sviluppate, efficienti ed integrate, perché gli
operatori hanno costruito rapporti con i colleghi e
con gli altri settori. In altri territori le reti sono più
LA CARTA DI ROUSSEAU
deboli e carenti, perché questo lavoro non è stato
È costituita da una serie di simboli con i quali vengono
fatto o non è stato possibile farlo.
indicati la natura delle reti e i legami presenti.
2) Mobilitazione delle reti; le reti devono essere
Chiaramente l’operatore ha un’agenda di riferimento
sempre osservate, per capire i loro movimenti
che gli consente di individuare il tipo di risorsa e anche
nel tempo e nello spazio, nelle relazioni
il tipo legame tra le risorse: forte, debole, conflittuale,
interne ed esterne. Questo nell’ottica che una
ambivalente, rotto/divorzio, discontinuo.
rete non deve essere statica ma è dinamica,
Questo tipo di rappresentazione della rete aiuta
perciò si dovrebbe migliorare nel tempo e
moltissimo gli operatori ad assumere uno sguardo di
l’operatore dovrebbe indirizzarla verso la
rete, quindi uno sguardo più ampio, a 360°.
condivisione e l’autonomia. Quindi è
Capire il tipo di legame fa la differenza per riuscire a
l’operatore responsabile di interrogarsi sulla
capire quali servizi, quali soggetti ha a disposizione e
rete a disposizione e soprattutto su come
quanta potenza e affidabilità hanno all’interno della
migliorarla.
rete. Quindi utile per capire quanto su questi soggetti
CARTE DI RETE
a) La carta di rete ci permette di rappresentare
graficamente le reti e di comunicare in modo
sintetico sia con gli operatori sia con i pazienti;
perché le risorse sono schematizzate e
visualizzabili su un foglio. Si può vedere quindi sul
foglio quanti amici ha il paziente, se ha dei nonni,
fratelli, se ha figli etc.
b) Esse non sono fotografie quindi non solo non
sono statiche ma neanche oggettive, ma sono più
che altro ritratti, quindi indicano come il C.M.
vede la rete, rappresentando lo sguardo
si possa contare o quanto invece sia necessario - La multidimensionalità; più soggetti possono
lavorare anche su di loro. assumere più funzioni.
Es. nella figura successiva il papà a sia funzioni di
aiuto nell’emergenza che supporto normativo.
- La reciprocità; in questo chiedo si chiede al
paziente se lui ricambia ciò che gli altri fanno
per lui o quando hanno bisogno. Da ciò si
capisce quanto il paziente si mette in gioco e
quanto invece è dipendente.

Riassumendo; grazie all’esplorazione effettuata dal


C.M. e dall’utilizzo intelligente di questi strumenti è
possibile formulare una valutazione delle reti del
paziente.
Sintesi che metterà in evidenza la distribuzione del
carico di cura, le esigenze assistenziali del paziente e
le aspettative sia del paziente sia dell’operatore.
Ci aiuterà quindi a costruire un progetto realistico.

Una rete che funziona bene permette…


 MAGGIORE RESISITENZA ALLO STRESS
 MAGGIORE TENUTA DEI LEGAMI
 MIGLIORE STABILITA’ CLINICA PER LA
TAVOLA DEL SUPPORTO
PERSONA
Questa tabella, una volta compilata, ci permette di
 MIGLIORE AUTONOMIA DELLA PERSONA
studiare la qualità del supporto ricevuto dal paziente
 MINORE GRAVOSITÀ PER IL SERVIZIO
da parte delle sue reti primarie e secondarie.
 MINORE AUTOREFERENZIALITÀ PER IL
Da questa tavola si capisce ad esempio se i ruoli sono
SERVIZIO
rispettati o se le reti primarie si attivano in supporti
che apparterrebbero alle reti secondarie, e viceversa.
LA RETE SOCIALE È UNA DETERMINANTE:
Come si compila la tavola del supporto?
L’operatore con le sue parole tocca i punti che  DI PROCESSO e DI ESITO: peggiore è la rete
servono a costruire la mappa. Ad esempio: se tu hai sociale più frequenti sono i ricoveri ed il tempo
bisogno di aiuto per X problema da chi vai? (da tua trascorso in ospedale (ricadute sul: benessere,
mamma, da tuo fratello, dall’assistente sociale, da tua resilienza, inserimento abitativo, lavorativo, ...)
moglie, da tuo figlio etc.). La rete sociale ha sia un effetto preventivo se ben
È molto importante far risaltare le sfumature e il organizzata e stabile sia un effetto di tampone perché
soddisfacimento o meno del bisogno portato può aiutarci ad arginare certe situazioni prima che
dall’utente, proprio per capire quali sono realmente le sfuggano al nostro controllo. Per esempio, potersi
figure supportive. affidare ad una buona rete familiare spesso può
Altra caratteristica della tavola sono: evitare il ricovero del paziente.
QUIZ
LA LEGGE 180 DI FATTO SANCIVA LA CHIUSURA DEI MANICOMICHE ANNO ERA?:
1980
1987
1976
1978

LA LEGGE 431/1968 (LEGGE MARIOTTI) QUALI INNOVAZIONI HA INTRODOTTO NELL’AMBITO


PSICHIATRICO?:
Rimozione dei CIM
Possibilità di ricovero in TSO
Possibilità del paziente di sapere di quale malattia era affetto
Tutte le precedenti
Nessuna delle precedenti

PRIMA DELLA LEGGE 180 LA MALATTIA MENTALE ERA CONSIDERATA:


Connessa al concetto di presunta pericolosità sociale
Condizione di esclusione dai diritti civili
Bisognosa di custodia più che di cura
Tutte le precedenti

CHI SVILUPPO’ LA TECNICA DELLA LOBOTOMIA?


Sigmund Freud nel 1950-55
Jacob Klasi 1922
Franco Basaglia 1978
Nessuna delle precedenti

IN CHE ANNO INIZIANO I MOVIMENTI DELL’ ANTIPSICIATRIA?


1980
1960-1970
1978
COSA SIGNIFICA REMS?
Residenze per l’Esecuzione della Misura di sicurezza Sanitaria
Riabilitazione e misure di sicurezza
Residenze per misure sanitarie

QUANDO NASCONO I PRIMI PSICOFARMACI?

Anni 50
Nel 55
Anni 60
Anni 40

QUALI SONO STATE LE FIGURE SIGNIFICATIVE DELLA PSICHIATRIA DEL 1700-1800?


Vincenzo Chiarugi, Philippe Pinel, Sigmund Freud
John Conolly, Emil Kraepelin, Sigmund Freud, Antonio Egas Moniz
Vincenzo Chiarugi, Philippe Pinel, John Conolly, Emil Kraepelin
Philippe Pinel, John Conolly, Ladislaus J. Von Meduna, Antonio Egas Moniz

ESTREMI DELLA LEGGE GIOLITTI ?


L. n36 del 1904
Resta in vigore fino al 1968
L. n36, 14 Febbraio 1904
Tutte le precedenti
Nessuna delle precedenti
LA LEGGE GIOLITTI PUO’ ESSERE CONSIDERATA ?
La prima legge di istituzione degli OPG
La prima legge Europea di istituzione dei manicomi
La prima legge Italiana di istituzione dei manicomi
La legge che sancisce la chiusura degli ospedali psichiatrici
Nessuna delle precedenti

ESTREMI REGOLAMENTO SUI MANICOMI «IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 36 DEL 1904»
Regio Decreto n 618 del 1909
Regio Decreto n 36 del 1904
Regio Decreto n 618 del 1900
Regio Decreto n 615 del 1909
Nessuna delle precedenti

IN CHE ANNO MUORE FRANCO BASAGLIA?


1983
1978
1981
1980

MEDUNA NEL 1933 INTRODUSSE UNA NUVA TECNICA DI TRATTAMENTO?


Shock cardiazolico
Elettroshock (ESK)
La psicanalisi
Terapia del sonno
Nessuna delle precedenti

L’ELETTROSHOCK PUO’ DEFINIRSI?


Induzione di crisi convulsive
Induzione di crisi convulsive attraverso l’uso di insulina a dosi elevate
Induzione di crisi convulsive attraverso scariche di corrente elettrica al cervello mediante elettrodi
Induzione di crisi convulsive, prevalentemente utilizzata nei pazienti affetti da disturbo bipolare
Tutte le precedenti
Nessuna delle precedenti

LA LEGGE MARIOTTI DEL 68 FRA LE ALTRE COSE:


Abolisce l’iscrizione dei pz al casellario giudiziario
È il primo intervento di rilievo, a revisione della legge del 1904
Tutte le precedenti
Nessuna delle precedenti

L’ORDINANZA DEL T.S.O. VIENE EMESSA DAL:


a) Giudice tutelare
a) Medico Psichiatra
b) Sindaco
c) Prefetto
IL PAZIENTE NON IN T.S.O. PUO’ ESSERE CONTENUTO FISICAMENTE ?
a) si, sempre
b) si, ma solo se prescritto dal medico
c) no, mai
d) si, ma solo con il consenso dei familiari
LA LEGGE 180 DEL 1978 DEFINISCE:
a) le norme generali che istituiscono il sistema sanitario nazionale
b) procedimenti relativi agli accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori
c) la chiusura degli SPDC
d) l’istituzione della NeuroPsichiatria Infantile

IN QUALE AMBIENTE/STRUTTURA SANITARIA DEVE ESSERE OSPITATO IL PAZIENTE SOTTOPOSTO AL


TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO (T.S.O.)?
a) al domicilio del paziente adeguatamente assistito
b) in Comunita’ Terapeutica
c) in tutte le sedi della Unità Operativa di Psichiatria /UOP)
d) in SPDC

NELL’APPLICAZIONE DEL T.S.O. QUALE E’ LA SEQUENZA CORRETTA NELLA QUALE


SI ESEGUONO I TRE ATTI PREVISTI?
a) ordinanza; proposta; convalida.
b) convalida; ordinanza; proposta.
c) proposta; convalida; ordinanza.
d) prescrizione; ordinanza; esecuzione.
DURANTE IL T.S.O. LA FUNZIONE DI TUTORE NEI CONFRONTI DEL PZ E’ ESERCITATA DA:
a) il primario
b) il giudice tutelare
c) il sindaco
d) un familiare
L’ACCERTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO (ASO) PUO’ ESSERE RICHIESTO DA:
a) dal medico
b) dal sindaco
c) dal giudice tutelare
d) da due medici

IN CHE ANNO FU PROMULGATA LA LEGGE 180?


a) 1980
b) 1968
c) 1978
d) 1970

L’ASO PUO’ ESSERE EFFETTUATO:


a) al domicilio
b) al pronto soccorso
c) al cps
d) tutte le precedenti

PAROLE CHIAVE DELLA LEGGE 180:


a) Volontarietà, territorialità e de-istituzionalizzazione
b) Obbligatorietà delle cure, de-ospedalizzazione e pieno godimento dei diritti civili
c) Cure ambulatoriali, istituzione dei DSM e abolizione degli OPG
d) Nessuna delle precedenti

FARMACI RAPPRESENTANO:
a) La parte di trattamento in assoluto più rilevante e non contrattabile
b) Un frammento della risposta tp globale al pz
c) uno strumento di intervento utile, da somministrare sempre perché indispensabili di fronte alle fragilità del
pz
d) Uno strumento a cui ricorrere quando non si sa come intervenire
e) Tutte le precedenti
Nessuna delle precedenti

L’INFERMIERE DEVE POSSEDERE?


a) L’opzione di poter obbligare il pz ad assumere il farmaco perché prescritto
b) La capacità di tenere in considerazione i vissuti personali rispetto all'utilizzo di un particolare farmaco, in
quel particolare paziente
c) Deve essere asettico e pratico nella somministrazione della terapia
d) Deve tralasciare i vissuti del pz rispetto al farmaco, per non addentrarsi in interpretazioni che non sono di
sua competenza

LA COMPLIANCE DEL PZ è INFLUENZATA DA MOLTI FATTORI?


a) Il tipo di malattia, adeguate prescrizioni mediche, la chiarezza della prescrizione
b) La chiarezza della prescrizione, l’ambiente di vita del pz, la minimizzazione dei disagi
c) Il tipo di malattia, le condizioni economiche del pz, inadeguate prescrizioni mediche, la chiarezza della
prescrizione
d) Presenza di un medico che faccia decidere al pz dosi e tipo di farmaco da assumere
e) Tutte le precedenti

L’INFERMIERE DEVE POSSEDERE?


a) Consapevolezza delle dinamiche indotte dal pz
b) Capacità di estorcere informazioni utili al progetto terapeutico
c) Sempre la possibilità di informare i famigliari del pz, anche a sua insaputa
d) Sempre, la possibilità di ricorrere come prima opzione al farmaco
CONTRARIO DI COMPLIANCE è:
a) Non compliance
b) Significa mancata adesione del pz inconsapevole o deliberata
c) Il pz nn è compliante nell’accettazione o assunzione della tp farmacologica, prescritta dal medico
d) Tutte le precedenti
e) Nessuna delle precedenti

IL CONSENSO DEL PZ:


a) Va sempre ricercato, salvo caso eccezionali
b) Va conquistato, aiutando il pz a capire che il farmaco non altera il suo corpo ma modifica il suo pensiero
c) Va estorto a qualunque costo, perché il pz per stare meglio deve assumere i farmaci
d) Nessuna delle precedenti
Tutte le precedenti
NECESSARIO CONOSCERE?
a) Non è necessario conoscere approfonditamente un farmaco se prescritto dal medico
b) Le indicazioni pre/post somministrazione di un farmaco possono non essere seguite in caso di urgenza
c) Indicazioni/controindicazioni di un farmaco, modalità di somministrazione, interazioni farmacologiche
d) Nessuna delle precedenti

CONDIZIONI FREQUENTI POSSONO ESSERE:


a) il rifiuto del farmaco o richiesta eccessiva di farmaci
b) utilizzo del farmaco nei momenti critici
c) prescrizione di più farmaci quando la diagnosi non è chiara
d) la sospensione della somministrazione di tutti i farmaci perché il pz non collabora
e) tutte le precedenti
È necessario anche:
a) valutare la possibilità di essere in 2 operatori durante la somministrazione della tp farmacologica, non
perdere mai di vista il carrello/il farmaco
b) somministrare la tp personalmente e controllare la deglutizione
c) ripulire la zona dopo le manovre …
d) non lasciare la tp sul comodino
e) Tutte le precedenti

PRINCIPALI FARMACI PSICHIATRICI SONO?


a) antidepressivi, neurolettici, ansiolitici, ipotensivi
b) Stabilizzatori umore e antidepressivi
c) Stabilizzatori umore, antidepressivi, neurolettici, ansiolitici
d) Farmaci sedativi
e) Nessuna delle precedenti
Gli eps :
a) Sono gli effetti collaterali extra piramidali e possono essere precoci o tardivi
b) possono essere tipici o atipici
c) Sono legati all’età
d) Sono più frequenti nel sesso femminile e nei pz giovani
e) Si risolvono somministrando gli appositi antidoti
f) Nessune delle precedenti
g) tutte le precedenti
La tp depot:
a) Può essere somministrata a tutti i pz che rifiutano la terapia
b) Può essere somministrata in urgenza per il suo effetto rapido
c) È priva di effetti collaterali
d) È bene tenere sempre l’antidoto a disposizione
e) Si somministra anche per via E.V se il pz rifiuta la somministrazione I.M
f) Nessuna delle precedenti
GLI ANSIOLITICI SONO?
a) I farmaci più prescritti al mondo
b) Possono avere un’azione sedativa
c) Possono avere un’azione ipnotica
d) Possono indurre a dipendenza
e) Devono essere sospesi con gradualità, per evitare spiacevoli effetti astinenziali
f) Tutte le precedenti
Gli eps :
a) non possono essere evitati
b) vanno gestiti aumentando il dosaggio del farmaco
c) sono «episodi psicotici selettivi»
d) riferiti dal pz o osservati, vanno minimizzati per evitare che il pz si spaventi o non assuma la terapia
e) nessune delle precedenti
f) tutte le precedenti
L’infermiere svolge la funzione di:
a) Di semplice somministratore di terapie
b) Non deve porsi nella posizione di intermediazione tra il medico per non perdere l’alleanza con il pz
c) Non deve porsi nella posizione di intermediazione tra il medico per non sembrare avere interessi legati alle
case farmaceutiche
d) intermediazione tra il medico che ha prescritto il trattamento farmacologico e il paziente
e) Deve porsi come mediatore tra il medico che ha prescritto il trattamento farmacologico e il paziente, perché
non si può «lavorare» con un pz che sin dall’inizio rifiuta la terapia
f) Nessuna delle precedenti
Tutte le precedenti

LA CONTENZIONE MECCANICA È DA CONSIDERARSI:


a) Pratica necessaria per tutti i pazienti in TSO
b) Pratica necessaria per tutti i pazienti in stato di agitazione psicomotoria
c) Evento straordinario e motivato e non metodica abituale di accudimento
d) Tutte le precedenti

NELL’OSSERVAZIONE DEL PAZIENTE CONTENUTO VALUTI:


a) Eventuali lesioni da mezzi di contenzione fisica
b) Parametri vitali di base
c) Globo vescicole
d) Tutte le precedenti

DURANTE IL PERIODO DI CONTENZIONE, IN AMBIENTE OSPEDALIERO, L’INFERMIERE


DEVE MONITORARE IL PAZIENTE OGNI:
a) 30 minuti
b) 15 minuti
c) 8 ore
d) 1 ora

LA CONTENZIONE MECCANICA È DA CONSIDERARSI:


a) pratica necessaria per tutti i pazienti in TSO
b) pratica necessaria per tutti i pazienti in stato di agitazione psicomotoria
c) evento straordinario e motivato e non metodica abituale di trattamento
d) tutte le precedenti

LA CONTENZIONE PUO’ ESSERE DI TIPO:


a) strutturale
b) meccanica
c) farmacologica
d) tutte le precedenti
QUALE DI QUESTE AFFERMAZIONI È DA RITENERSI SCORRETTA?
a) il paziente una volta ricoverato in S.P.D.C. è da ritenersi incapace di intendere e volere
b) il paziente in T.S.O. può ricorrere presso il giudice tutelare affinché questi verifichi la legittimità del ricovero
c) il paziente ricoverato in S.P.D.C. non può mai autodimettersi
d) il paziente ricoverato in S.P.D.C. può rifiutare le terapie e gli accertamenti diagnostici proposti dal medico

QUALE DEI SEGUENTI AMBITI PSICHIATRICI FORMULA PROGRAMMI DI TIPO RIABILITATIVO ?


a) CPS
b) CRA
c) CPA
d) Tutte le precedenti
 
Il CPS È UNA STRUTTURA?
a) ospedaliera
B) territoriale
c) manicomiale
d) residenziale

Quali tra queste attività NON viene svolta nei CPS:


a) Attività di valutazione
b) Attività di ricovero in regime di TSO
c) Attività psico/socio riabilitative
d) Attività di collaborazione con i servizi distrettuali di base socio sanitari
 
Quale, tra le seguenti, è una figura professionale che NON opera NELLA UOP:
a) Infermiere
b) Assistente Sociale
c) Educatore Professionale
d) Logopedista

L’UNITA’ OPERATIVA DI PSICHIATRIA COMPRENDE:


a) Cps
b) Spdc
c) Comunità protette
d) tutte le precedenti

ORGANISMI DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE SONO:


a) comitato tecnico
b) direttore di dipartimento
c) nucleo di valutazione qualità
d) tutte le precedenti

IL CPS PUO’ INTERVENIRE SUI PAZIENTI:


 a) in urgenza
b) in ambulatorio
c) al domicilio
d) tutte le precedenti

L’SPDC È UNA STRUTTURA?


a) ospedaliera
b) territoriale
c) residenziale
d) ambulatoriale
IL CENTRO DIURNO (C.D.) È UN SERVIZIO DI TIPO:
a) Territoriale
b) Residenziale
c) Ospedaliero

IL CENTRO DIURNO È:
a) un servizio con funzioni terapeutico/riabilitative
b) un servizio con funzioni diagnostico/terapeutiche
c) un servizio con funzioni di residenzialità a bassa assistenza

QUALI TRA LE SEGUENTI STRUTTURE HA IL CARATTERE DELLA COMUNITÀ TERAPEUTICA ? (RISPOSTA MULTIPLA)
a) cra
b) cpa
c) cps
d) spdc

QUALI TRA LE SEGUENTI SONO FUNZIONI SPECIFICHE DELLA COMUNITÀ RIABILITATIVA ASSISTENZIALE (CRA)
a) accogliere pazienti con disturbo psichiatrico grave
b) progettare percorsi di trattamento riabilitativi e risocializzanti
c) affiancare e sostenere la famiglia e/o le figure di riferimento
d) tutte le precedenti
e) nessuna delle precedenti

Il CRA E’ UNA STRUTTURA?


a) ospedaliera
b) territoriale
c) manicomiale
d) residenziale

IL RICOVERO IN S.P.D.C. E’ FINALIZZATO AL:


a) trattamento terapeutico residenziale
b) trattamento terapeutico riabilitativo
c) trattamento terapeutico nelle fasi acute della patologia
d) trattamento terapeutico semi-residenziale

QUALI TRA QUESTE NON È UNA CARATTERISTICA NECESSARIA ALL’ÉQUIPE


TERAPEUTICA DSMD?
a) Modalità empatiche di interazione
b) Intrusività
c) Coerenza nelle risposte
d) Stabilità

NEL LAVORO IN EQUIPE IN PSICHIATRIA VI SONO LE SEGUENTI FIGURE:


a) psichiatra
b) infermiere
c) psicologo
d) tutte le precedenti

LE EQUIPE FORENSI SONO STRUTTURE:


1) previste all’interno dei DSMD
2) previste all’interno delle carceri
3) previste all’interno dei tribunali
4) previste in generale nelle comunità psichiatriche
LE EQUIPE FORENSI SONO STRUTTURE:

a) gerarchicamente e funzionalmente autonome all’interno delle asst


b) non sono strutture funzionalmente autonome all’interno delle asst.
c) non sono strutture funzionalmente autonome all’interno delle regioni di cui fanno parte
d) non Sono strutture funzionalmente autonome all’interno delle case circondariali.

LE EQUIPE FORENSI SONO STRUTTURE CON FUNZIONI:


1) fondamentali e precipue dei DSMD dai quali dipendono
2) fondamentali e precipue delle provincie dai quali dipendono
3) non fondamentali nell’assetto dei DSMD dai quali dipendono
4) ausiliarie dei DSMD dai quali non dipendono

LADDOVE NON FOSSERO OPERATIVE MICRO EQUIPE FORENSI


1) I pz potranno rivolgersi ad altre Regioni
2) Questa possibilità non è contemplata dalla legge
3) Il Giudice svolgerà le funzioni previste
4) Le funzioni previste sono comunque svolte dal DSMD

ESSE RAPPRESENTANO UN RIFERIMENTO PROFESSIONALMENTE QUALIFICATO PER I PAZIENTI PSICHIATRICI


AUTORI DI REATO, OVE QUESTI SONO IN CARICO:
1) REMS
2) Carcere
3) Residenzialità
4) Domicilio
5) tutte le precedenti

IL PERSONALE ASSEGNATO ALLE MICRO EQUIPE DI PSICHIATRIA FORENSE ADOTTA STRUMENTI DI :


1) monitoraggio e valutazione delle risorse economiche
2) monitoraggio degli esiti del percorso e della coerenza nel tempo del PTI formulato, anche attraverso
l’impiego di strumenti di valutazione validati sul tema del risk assesment e risk management
3) monitoraggio e di valutazione dei bisogni socio sanitari
4) tutte le precedenti

LE EQUIPE FORENSI RAPPRESENTANO, SUL TERRITORIO


1) la naturale interfaccia socio sanitaria di prossimità con le autorità e le istituzioni coinvolte nella gestione
del paziente autore di reato.
2) la loro funzione sul paziente e sul suo percorso agendo in maniera diretta o con modalità di consulenza e
raccordo tra gli enti/istituzioni e l’equipe curante del CPS.)
3) la loro funzione sul paziente indipendentemente dagli altri servizi ma raccordandosi unicamente con carcere
e tribunale
4) hanno esclusive competenze legali si interfacciano con le istituzioni coinvolte nella gestione del paziente
autore di reato

IL PROGETTO TERAPEUTICO È:
a) l’insieme di obiettivi ed interventi orientati al benessere del paziente
b) l’insieme di linee guida e protocolli che l’infermiere mette in pratica nella relazione terapeutica con un
paziente affetto da una patologia psichiatrica
c) uno scambio ben definito e particolareggiato di informazioni tra il medico e l’infermiere circa l’esigenze del
paziente affetto da una patologia psichiatrica
d) uno strumento di intervento utile alla gestione dell’ansia degli operatori in particolari situazioni critiche
Quali fra le seguenti affermazioni NON caratterizza il Progetto Terapeutico:
a) Valutare le problematiche presenti a livello bio-psico-sociale attraverso l’osservazione del paziente per
comprendere le caratteristiche individuali, la storia evolutiva, le paure e il modo di difendersene, gli elementi
di deficit e le risorse.
b) La condivisione del Progetto Terapeutico da parte del paziente e /o della famiglia non è necessaria in
quanto basta l’accordo tra i membri del team sanitario.
c) Identificare i bisogni specifici di ogni paziente (bisogno che può anche non essere trasmesso in maniera
diretta o addirittura negato come strategia difensiva).
d) Stabilire obiettivi mirati, condivisi e percorribili
 
LA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI AVVIENE PER:
a) i casi complessi
b) gli invalidi
c) tutti i casi
d) i casi lievi
 
IL PROGETTO TERAPEUTICO INDIVIDUALE (P.T.I.) È PROGETTATO E REALIZZATO DALL’EQUIPE DI QUALE TRA I
SEGUENTI SERVIZI DELL’UOP (UNITÀ OPERATIVA DI PSICHIATRIA)
a) equipe del CPS
b) equipe della CRA
c) equipe del SPDC
d) equipe della CPA

IL PIANO DI TRATTAMENTO INDIVIDUALE DESCRIVE GLI OBIETTIVI CONDIVISI CON IL PAZIENTE E PROPOSTI DA
a) responsabile della uop
b) direttore di dipartimento
c) case manager
d) psichiatra di riferimento
 
QUALI DATI POSSONO ESSERE CONTENUTI NEL PTI :
a) dati anagrafici
b) tipologia delle prestazioni erogate dall’èquipe
c) verifiche periodiche
d) tutte le precedenti

IN QUALE STRUTTURA VIENE COMPILATO IL PTR :


a) spdc
b) cps
c) d.h.
d) cra/cpa/cpm

IL PERCORSO DI CURA IN PSICHIATRIA PUO’ ESSERE:


a) consulenza
b) assunzione in cura
c) presa in carico
d) tutte le precedenti

LA PRESA IN CARICO E’:


a) Connotata da attivita’ cliniche ma non riabilitative ne’ assistenziali
b) Rivolta alla risoluzione delle problematiche di minore complessita’
c) Coordinata per la sua complessita’/gravita’ dall’equipe del SPDC
d) Caratterizzata da elevata complessita’ organizzativa e lavoro d’equipe multiprofessionale

DOVE VIENE CONSEVATO IL P.T.I. IN:


a) segreteria del Dipartimento
b) cartella clinica
c) archivio storico
d) nello studio del medico

Il lavoro in rete, in ambito psichiatrico, quali organismi vede coinvolti :


a) DSM
b) Famiglia
c) Enti Locali
d) Tutti i precedenti
 
IL CASE MANAGER E’ :
a) responsabile del coordinamento dell’assistenza
b) responsabile della tenuta degli archivi
c) responsabile dell’approvvigionamento del materiale di consumo
d) tutte le precedenti

IL MODELLO DEL CASE MANAGER PREVEDE CHE:


a) l’operatore coordini l’assistenza
b) l’operatore coordini il progetto riabilitativo
c) l’operatore coordini le verifiche del progetto
d) tutte le precedenti

CHI INDIVIDUA L’OPERATORE CASE MANAGER DEL CASO :


a) il medico psichiatra
b) il coordinatore
c) l’èquipe terapeutica
d) lo psicologo

IL CASE MANAGER HA IL RUOLO DI:


a) agente di collegamento nella rete del paziente
b) professionista
c) facilitatore
d) tutte le precedenti

«LA PSICHIATRIA DI COMUNITÀ» HA ANCHE L’OBIETTIVO:


a) Di sviluppare progetti individualizzati intervenendo su variabili di contesto
b) Di creare un percorso alternativo al TSO
c) Di sviluppare e incentivare percorsi di cura gruppali
d) Di creare un percorso comunitario
e) Di individuare percorsi comunitari limitati a CPA-CPM all’interno della regione di appartenenza

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