Principi fondamentali su cui si basa il sistema sanitario Questo ci fa capire come gli accertamenti e
nazionale: trattamenti sanitari obbligatori siano estremamente
1. Universalità; le prestazioni sanitarie sono delicati ed eccezionali, definiti tali perché prevaricano
erogate a tutta la popolazione un diritto dell’individuo (libertà ed
2. Uguaglianza; tutti possono accedere ai servizi autodeterminazione)
senza discriminazione.
3. Equità; stesse garanzie di prestazioni, ASO: ACCERTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO
trasparenza alla centralità della persona, È distinto dal TSO perché l’ASO può essere
questo significa che c’è libera scelta del considerato una fase prodromica del TSO, cioè
medico curante, scelta del luogo di cura e c’è avviene prima di un trattamento sanitario
il diritto di continuità assistenziale e globalità obbligatorio.
assistenziale. L’ASO è previsto nella legge 833 del 78 e prevede la
possibilità che si possa utilizzare per visitare e valutare
Trattamenti sanitari obbligatori (TSO) e dal punto di vista psichiatrico un cittadino contro la
accertamenti sanitari obbligatori (ASO) sua volontà, quando siano presenti dei multipli e
In generale la legge prevede alcune situazioni in cui un fondati elementi che facciano sì che ci sia la necessità
individuo può essere obbligato a curarsi; patologie di questa valutazione a cui il cittadino si sottrae.
virali diffusive, vaccinazioni obbligatorie. (perciò se si ha un cittadino che probabilmente è in
Ma quando parliamo di accertamenti e trattamenti uno stato di scompenso psichico e che si sottrae alla
obbligatori in caso di malattia mentale si parla di TSO visita psichiatrica. Se abbiamo multipli motivi per cui
e ASO, che fanno capo alla legge 18 e 833 del ’78. questo paziente abbia bisogno di una visita attraverso
questa legge possiamo procedere con la valutazione.
(Se dovessero fare la domanda: “una persona può Bisogna quindi fare degli accertamenti per poter
essere obbligata ad un trattamento sanitario avere dei fondati sospetti, prima di poter procedere
obbligatorio? Noi risponderemo:” si”, “un paziente con l’ASO).
che ha una malattia mentale può essere obbligato ad L’ASO si può svolgere in moltissimi luoghi, ma mai in
un trattamento sanitario obbligatorio?”, SPDC, perché la legge dice che l’spdc non è il luogo
risponderemo:” si secondo la legge 833 e 180”, in adatto, essendo un reparto e non un servizio
generale una persona può essere sottoposta a
trattamento sanitario obbligatorio in caso di PROCEDURA ASO:
vaccinazioni, ma non centra con il trattamento A chi lo si fa? lo si fa ad un paziente conosciuto dal
sanitario obbligatorio per malattia mentale in servizio ma anche ad un soggetto sconosciuto, ma che
quanto questo si fa solo nel caso ci siano motivazioni viene segnalato per avere dei comportamenti strani.
stringenti che sono specificate nella legge 180 e 833.) (es. i vicini chiamano dicendo che il soggetto sta
facendo qualcosa di strano, si sentono urla in casa
Ci sono due articoli nella costituzione italiana; 32 e 13, etc.)
che parlano della libertà individuale. Il soggetto affinché scatti l’ASO deve sottrarsi
L’articolo 32 dice che il diritto alla salute e volontariamente alla visita e rendersi irreperibile.
all’autodeterminazione è un diritto inviolabile. Solo in
determinati casi la legge può decidere di sovrastare Qual è il luogo in cui si può svolgere l’ASO?:
questo tipo di diritto. - al CPS; centro psico-sociale,
L’articolo 13; dice che la libertà individuale è - al domicilio del paziente, dove si può andare
inviolabile. con la polizia
Allora la domanda che chiunque si pone è: com’è - più spesso la polizia municipale preleva il
possibile che partendo da questi due articoli della soggetto e lo porta al pronto soccorso. (dove
costituzione italiana si arrivi a dei verrà chiamato lo psichiatra.
trattamenti/accertamenti sanitari obbligatori che Come funziona un’ASO da un punto di vista tecnico?
chiaramente sono il contrario di quello che c’è scritto Deve esserci la proposta motivata di un medico
negli articoli, (perché vanno a violare la libertà abilitato all’esercizio della professione (iscritto
dell’individuo e vanno a violare il diritto all’albo)
all’autodeterminazione)?
La proposta del medico viene inoltrata al sindaco, 1. Alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti
perché il sindaco è la massima autorità sanitaria trattamenti terapeutici; il soggetto in quel
locale. momento è in uno stato di acuzia psichiatrica,
Il sindaco firma l’ordinanza di accertamento sanitario per cui è necessario intervenire urgentemente
obbligatorio. Nel momento in cui il sindaco del posto perché la sua salute mentale è estremamente
in cui si trova il soggetto in quel momento. compromessa.
A quel punto la polizia locale preleva l’individuo e lo 2. Rifiuto di qualsiasi tipo di intervento da parte
portano nel luogo descritto nella proposta del medico. del malato; nonostante il medico cerchi di
(es. pronto soccorso dove poi sarà chiamato lo fare un’alleanza con il soggetto, quest’ultimo
psichiatra e visitato). rifiuta qualsiasi tipo di intervento, terapia e il
L’esecuzione dell’ordinanza deve avvenire nell’arco di ricovero.
48 ore. 3. Mancanza di condizioni e circostanze che
La polizia municipale, entro 48 ore dalla conferma del permettano idonee e tempestive misure
sindaco, deve ricercare il paziente altrimenti sanitarie extra ospedaliere; non ci sono
l’accertamento sanitario obbligatorio decade, non è condizioni o alternative che consentano di
più valido. adottare delle misure sanitarie al difuori del
ricovero in SPDC.
Come nel TSO anche nell’ASO tutta la procedura di
acquisizione della documentazione; proposta ed Queste tre caratteristiche devono essere presenti
ordinanza e tutta l’esecuzione dell’ordinanza; cioè la CONTEMPORANEAMENTE!
ricerca del soggetto e l’accompagnamento nel luogo
indicato per l’ASO sono competenza della polizia PROCEDURA DEL TSO:
municipale, salvo ulteriore interessamento di altre Il TSO ospedaliero costituisce il provvedimento
forze dell’ordine o dei vigili del fuoco in situazione di sanitario di massima restrizione della libertà
pericolo. individuale, quindi prevede il massimo delle garanzie.
Per attuarlo devono esserci contemporaneamente le
Come può evolvere un’ASO? tre condizioni precedentemente elencate.
Un ASO può evolvere in:
- un trattamento sanitario ospedaliero Non sempre il TSO è preceduto dall’ASO.
- può cessare, ovvero una volta visitato dallo Ci deve essere una prima proposta motivata da un
psichiatra accetta il trattamento sanitario qualunque medico abilitato all’esercizio della
volontario (il ricovero), accetta di prendere le professione (iscritto all’albo).
terapie. viene quindi ricoverato in SPDC Successivamente il medico che richiede il TSO contatta
oppure lo psichiatra valuta una dimissione, un secondo medico, meglio se psichiatra (perché in
ritenendo che non ci sia una gravità tale da realtà lo psichiatra è il medico che ha le migliori
trattenerlo. conoscenze specifiche per valutare le condizioni
psichiatriche di un soggetto), per far eseguire una
Perciò l’accertamento sanitario obbligatorio non si seconda valutazione e la successiva convalida della
può eseguire in SPDC mentre lì si può eseguire un proposta del primo medico.
trattamento sanitario obbligatorio. La legge però dice che il secondo medico deve essere
un medico del sistema sanitario nazionale,
Nel momento in cui il medico decide cosa fare con suggerendo uno psichiatra (senza l’obbligo).
quel paziente deve comunque avvisare il sindaco.
Il sindaco del comune dove si trova il soggetto,
TSO: TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO essendo l’autorità massima in ambito sanitario, è colui
Si esegue indicativamente solo in SPDC, per quanto che emette l’ordinanza.
riguarda il TSO ospedaliero. A seguito dell’ordinanza del sindaco il TSO può essere
Fa riferimento alla legge 833 del 78. eseguito, cioè la polizia deve ricercare il paziente e
È rivolto solo ai malati mentali e non può essere portarlo nell’SPDC.
attuato per trattamenti clinici internistici o d’urgenza
che non siano di natura psichiatrica. Cosa deve contenere la proposta del TSO e anche
È un evento straordinario e non può essere effettuato dell’ASO?
per difesa sociale (pericolosità). - Generalità del paziente e del medico
Ci vogliono delle condizioni stringenti per procedere richiedente. (nome, cognome, indirizzo,
con un trattamento di questo genere. recapito ecc.)
Quali sono le condizioni contestuali per cui si possa
procedere a TSO:
- Nel caso di TSO deve essere indicato il luogo Viene fatta una proposta di proroga di TSO motivata,
in cui ricoverare il paziente (quindi l’SPDC più la quale viene spedita al Sindaco che prolungherà il
vicino) TSO.
- Data, timbro, firma originale e leggibile del Nel caso in cui si ha un paziente a cui sta per scadere il
medico proponente e la motivazione (quindi TSO (i 7 giorni) e ci si dimentica di fare la proroga al
la descrizione circostanziata, cioè ben sindaco, il TSO decade. Quindi il paziente in quel
descritta, delle tre condizioni indispensabili momento può chiedere di essere dimesso e a quel
descritte in precedenza). punto bisogna procedere con un nuovo TSO.
Nel TSO si ha una convalida della proposta, mentre
nell’ASO no perciò il medico convalidante deve LA CESSAZIONE DEL TSO:
informare l’SPDC dell’arrivo di un paziente in TSO. Passati i 7 giorni, bisogna valutare il paziente e nel
L’ordinanza del sindaco; una volta recepita tutta la caso in cui il paziente viene valutato positivamente
documentazione, attraverso PEC o polizia municipale il (Collaborante) il TSO cessa e il paziente continuerà il
sindaco entro 48h dalla convalida procede ad ricovero come ricovero volontario.
emettere l’ordinanza o motiva la sua non emanazione, Il TSO può essere cessato anche dopo tre giorni, nel
cioè spiega il motivo per cui non ha emesso caso in cui il paziente viene valutato collaborante.
l’ordinanza.
Nel momento in cui il sindaco firma l’ordinanza rende RACCOMANDAZIONI:
eseguibile l’ordinamento, quindi attiva l’intervento 1. Nel corso del TSO il malato mantiene tutti i
della polizia municipale, la quale accompagna il suoi diritti, tranne la possibilità di uscire dal
paziente in SPDC. reparto e obbliga il paziente ad assumere la
Nel contempo la proposta, la convalida e l’ordinanza terapia farmacologica
del sindaco arrivano al giudice tutelare, tramite pec o 2. Può eseguire tutti gli atti di ordinaria
nesso comunale, il quale una volta che ha in mano i amministrazione (firmare documenti, votare
documenti ha 48h di tempo per verificare le ecc.)
procedure e convalidare il TSO. 3. Durante tutto il trattamento bisogna ricercare
Il giudice tutelare ha la facoltà di richiedere un la compliace del paziente per cercare di
consulto tecnico, individuato dal tribunale: tramutare il prima possibile il TSO in TVS.
- Per accertare che le motivazioni che hanno 4. Il TSO deve essere circoscritto ad un tempo
portato al TSO siano sufficientemente valide. più limitato possibile.
- Se riceve da parte della famiglia del paziente
delle contestazioni, perché è facoltà del TRATTAMENTO SANITARIO EXTRAOSPEDALIERO
paziente, dei familiari o di chiunque fa le veci Ci sono le due condizioni del TSO ma mentre
de paziente contestare il TSO. (ricorso) trattamento sanitario ospedaliero non ci sono servizi
al di fuori dell’SPDC che possano accogliere il
L’EVOLUZIONE DI UN TSO: paziente, nel trattamento sanitario extraospedaliero
Il TSO ha una durata di 7 giorni, ma sono 7 giorni c’è una soluzione alternativa all’SPDC, dove si può
indicativi perché potrebbe concludersi prima nel caso svolgere il trattamento sanitario. Generalmente è il
in cui il paziente si dimostra collaborante. domicilio.
Al termine dei 7 giorni:
- il ricovero può trasformarsi in volontario,
perché si è riusciti a trovare una compliace da FARMACI PER LE MALATTIE MENTALI
parte del paziente. Ancor più in psichiatria rispetto ad altri reparti le
- Il TSO viene prorogato di altri 7 giorni, nel conoscenze psicologiche che attraversa la relazione
caso in cui non si è riusciti a trovare compliace rappresentano una buona fetta della torta.
con il paziente. Le conoscenze psicologiche sono le condizioni sine
- Il TSO si conclude e si procede con la qua non (necessarie) per entrare in contatto e
dimissione. conquistare l’alleanza del paziente.
(Nella realtà non si passa mai dal TSO alla dimissione Non sono lo psichiatra ma anche all’operatore che
ma dopo il TSO c’è quasi sempre un periodo lavora in psichiatria viene richiesto di superare la
volontario di ricovero, in cui il paziente si riprende semplice padronanza della tecnica infermieristica
bene). assumendo un ruolo emotivamente più attivo nei
Non c’è un limite di proroga del TSO, ma potrebbe confronti del reparto. (entrare in empatia, sapersi
esserci la chiamata del giudice tutelare per avere relazionare).
chiarimenti. L’infermiere deve avere:
I passaggi di proroga di un TSO:
- Consapevolezza delle dinamiche indotte dal Con un paziente cronico si può supporre che il
paziente ci sono dei pazienti che inducono paziente sia consapevole che la malattia è cronica,
delle reazioni da parte degli operatori e quindi non potrà guarire ma al massimo controllare i sintomi
manipolano la situazione e creano delle questo fa innescare un desiderio da parte sua di
dinamiche che sfuggono al controllo abbandonare la cura e non assumere la terapia.
dell’operatore stesso. (es, paziente che abusa Diventando così un paziente incompliante. Inoltre
di sostanza chiede continuamente la terapia al diventa sempre meno collaborante se non ne capisce
bisogno, oppure un paziente aggressivo, l’utilità.
minaccioso che continua ad avvicinarsi con Un paziente acuto invece può diventare poco
fare esplosivo, oppure pazienti borderline che collaborante perché non ha consapevolezza della
richiedono un colloquio con lo psichiatra in malattia e perché a volte sta così male da non pensare
urgenza e poi finalmente quando gli viene alla cura.
concesso non si presentano o arrivano in - Inadeguata capacità di comprensione delle
ritardo) sono tutte situazioni che devono prescrizioni data da: ragioni anagrafiche; in
essere gestite prima di tutto emotivamente quanto la letteratura dice che la compliace è
dagli operatori. più bassa nell’adolescenza e nell’età anziana,
- Consapevolezza dei vissuti personali rispetto oppure ragioni linguistiche, ragioni religiose;
un determinato farmaco. ad esempio il ramadam. (assunzione dei
farmaci dopo il tramonto).
L’assunzione di un farmaco fa parte di un processo - Chiarezza della prescrizione e capacità di
integrato per aiutare il paziente ad alleviare un motivare.
determinato sintomo. Es. ansia, depressione, - Le spiegazioni fornite; non solo i medici
allucinazione. possono spiegare gli effetti e il perché si usi un
Ma non si può pensare che un farmaco da solo risolva determinato farmaco, anche gli infermieri
tutto. hanno le competenze per rispondere alle
Nel disturbo di personalità la terapia farmacologica ha domande dei pazienti.
un impatto relativo di contenimento. In questo - La semplicità oggettiva della prescrizione.
disturbo è più importante la psicoterapia e il - La minimizzazione di eventuali disagi; far finta
contenimento ambientale, il contesto in cui si trova. che i farmaci non abbiano effetti collaterali è
un enorme errore, non considerare eventuali
Compliance: disagi che la terapia farmacologica provoca sul
La definizione classica di compliace era un: paziente ( la terapia farmacologia deve
accettazione passiva da parte di un paziente alla essere un aiuto al paziente).
terapia prescritta. - L’ambiente di vita del paziente; ad esempio:
Successivamente negli anni il significato ha avuto una familiari che supportano il paziente/familiari
serie di evoluzioni arrivando a quello attuale in cui si che disincentivano il paziente.
intende la compliance come: capacità del paziente di - I vissuti del paziente.
accettare e di essere parte attiva del percorso
terapeutico. In psichiatria la mancanza di compliace ha a che fare:
Quindi si può dire che la compliace è un traguardo che - da un lato, con i vissuti del paziente perché
si raggiunge nel tempo ed è fatta da tanti step in cui si ogni farmaco e la via di somministrazione hanno
lavora con il paziente. Non è una condizione acquisita un impatto diverso sul paziente (es. serenase
a prescindere. rende il pz rigido a livello articolare, lo ziprexa
tende a far aumentare di peso)
Ci troviamo quindi di fronte a pazienti complianti Inoltre ci sono dei farmaci che, si sa già, non
quando rispettano la posologia prescritta. verranno accettati dai pazienti perché quest’ultimi
Mentre ci troviamo di fronte a pazienti non complianti hanno quel determinato tipo di disturbo; es.
(detti pazienti impazienti) quando di proposito o paziente bipolare e allo stabilizzatore dell’umore,
involontariamente modificano le dosi o i tempi di il quale non viene quasi mai accettato dal pz
assunzione di determinati farmaci prescritti dal bipolare, perché preferisce stare in uno stato in
medico. cui si sente benissimo piuttosto di rischiare di
prendere uno stabilizzatore dell’umore che gli
Quali sono i fattori che influenzano la compliance? riporta l’umore in equilibrio, che vive in uno stato
- Il tipo di malattia del paziente; cioè il fatto che depressivo.
il paziente abbia una malattia acuta o cronica Importante è anche la via di somministrazione; es.
fa la differenza. ci sono dei pazienti che non vogliono la terapia
intramuscolare (per la paura dell’ago), perciò se si
sanno queste cose e non risulta indispensabile - Evitare cicli rapidi; per ciclo rapido si intende
somministrare la terapia per via intramuscolare si quando ci sono 4 o + episodi maniacali o
può tramutare per Os. depressivi nell’arco di 24 mesi.
Al contrario ci sono pazienti che prediligono la Gli stabilizzatori dell’umore più noti sono:
terapia intramuscolo ed endovenosa perché - Il litio carbonato (carbolitio)
ritengono che sia più efficace. (DA AGGIUNGERE CON LE SLIDE;
- dall’altro, con lo stato di malattia; es. un prelievo ematico litiemia; vuol dire che sono
paziente delirante (o con delirio di veneficio; farmaci che possono essere dosati nel sangue.
paura di essere avvelenato). Indice terapeutico ristretto; significa che quel
farmaco ha una certa pericolosità, tossicità e
È necessario conoscere le caratteristiche, le indicazioni quindi se il soggetto che sta utilizzando quel
pre-somministrazione e di somministrazione, le farmaco fa un’ingestione (a scopo autolesivo)
interazioni farmacologiche, le controindicazioni, gli il rischio di morte è elevato es. con il litio)
effetti tossici, il monitoraggio da eseguire di ogni - Resiliet; è una forma di litio a rilascio
farmaco. prolungato. Questo è dosabile nel sangue
Es; Sicrest- farmaco utilizzato per pazienti bipolari di attraverso il prelievo ematico.
tipo 1, quindi con episodi maniacali. Questo farmaco è - Acido valproico (Depakin); si valuta attraverso
orodispersibile, che va aperto con estrema cautela la valproatemia, quindi si dosa nel sangue.
altrimenti si sbriciola, non va toccato con le mani - Carbamazepina; farmaco utilizzato per
umide altrimenti si scioglie subito perciò va messo trattare sia l’epilessia che la fase maniacale
sotto alla lingua del paziente e deve essere l’ultimo del disturbo bipolare. Anche questo è dosabile
farmaco che si somministra. (cioè per 10-15 minuti nel sangue attraverso la carbamazepinemia.
non deve né mangiare né bere, altrimenti il farmaco - Lamotricina; farmaco utilizzato nell’epilessia e
perde la sua efficacia). nel disturbo bipolare. Va dosato molto
lentamente perchè può dare degli effetti
COME VIENE SOMMINISTRATA LA TERAPIA IN UN collaterali importanti (va aumentato piano).
REPARTO PSICHIATRICO:
La terapia non può essere lasciata sopra al comodino Gli effetti collaterali degli stabilizzatori dell’umore:
o in mano al paziente. - Tremore delle mani
Generalmente si esce sempre in due operatori per - Nausea
somministrare la terapia per avere più controllo - Nel 50-70% dei casi poliuria ( eccessiva
della situazione; un operatore prepara la terapia e produzione di urina) e polidipsia
controlla il carrello mentre l’altro la somministra (accentuazione del senso di sete)
controllando che il paziente l’assuma. - Il valproato può dare effetto collaterale
Importante è riordinare lo spazio vitale del paziente l’iporessia ; perdita dell’appetito e
(per evitare che il paziente faccia qualcosa di diminuzione di peso
pericoloso per la sua salute). - La carbamazepina può dare piastrinopenia,
leucopenia e quindi va dosato ed eseguito un
I FARMACI CHE SI UTILIZZANO IN PSICHIATRIA: emocromo per valutare i range.
1. Stabilizzatori dell’umore; vengono - Lamotricina può dare: vertigini, atassia (grave
generalmente associati con altri farmaci disturbo del sistema nervoso, in particolare
(ansiolitici, neurolettici, antidepressivi ecc.). del movimento e quindi una difficoltà ad
Hanno la funzione di: eseguire i movimenti volontari).
- Curare un episodio maniacale, ipomaniacale,
depressivo o misto. 2. Antidepressivi: per agire hanno bisogno di un
- Prevenire l’insorgere di un nuovo episodio. determinato spazio temporale (ci vogliono più
- Prolungare l’intervallo di eutimia (buon o meno 4-5 settimane).
compenso, stato d'animo di serenità o neutralità) È quindi importante che il farmaco venga
- Migliorare la prognosi; es. nel disturbo bipolare assunto con continuità e a dosaggi adeguati.
utilizzando lo stabilizzatore dell’umore la prognosi Non vengono utilizzati soltanto nelle
e i sintomi si riducono. depressioni ma anche:
[Il carbolitio è il gold standard che prevengono il - nei disturbi d’ansia, in quanto molti
suicidio. (quindi la prognosi migliora, inquanto c’è antidepressivi hanno una copertura sull’ansia,
un elevata percentuale di rischio suicidario nel
- nel DOC (disturbo ossessivo compulsivo)
paziente bipolare)]
- negli attacchi di panico.
Si dividono in diverse categorie:
1- Triciclici; i primi ad essere stati utilizzati. lattea (la così detta galattorea, segno di
Hanno moltissimi effetti collaterali ma aumento della prolattina).
sono anche molto efficaci. 3- Aumento di peso
2- SSRI; i più conosciuti e utilizzati. 4- La crasi ematica; sbilanciamento del rapporto
Hanno pochissimi effetti indesiderati e tra gli elementi del sangue (tra la parte liquida
sono piuttosto efficaci. e la parte corpuscolata).
(Prozac,Zoloft,Cipralex) 5- Gli EPS; sono i cosiddetti sintomi
3- Atipici; sono antidepressivi utilizzati “in extrapiramidali, quindi sono tutti quei sintomi
seconda battuta”, quando gli altri molto frequenti legati all’utilizzo dei
antidepressivi non sono efficaci neurolettici che possono essere ad insorgenza
(es.Trittico). precoce o tardiva. Sono dei sintomi che
4- SNRI; sono antidepressivi di recente devono essere monitorati attentamente.
introduzione. Sono meno efficaci sugli Precoci:
aspetti ansiosi (quindi non adatti per un - sindrome Parkinson-simile; sindrome
DOC, attacchi di panico) ma sono molto paragonabile al Parkinson, però legate
efficaci sui sintomi tipici della depressione all’assunzione del neurolettico.
(apatia ecc.). Hanno pochi effetti - le reazioni distoniche acute; sono
collaterali. degli spasmi muscolari involontari protratti,
3. Antipsicotici/neurolettici tipici ed atipici; che possono interessare tutte le parti del
vengono utilizzati non solo nel trattamento corpo. (denti chiusi, palpebre chiuse, torsione
dei disturbi psicotici ma anche nel del tronco, tirano fuori la lingua mentre
trattamento dei disturbi di personalità. (Non parlano). Compaiono dopo pochissimo tempo
c’è una terapia specifica per il trattamento dei dall’inizio del trattamento e si curano con dei
disturbi di personalità, i neurolettici sono miorilassanti, delle benzodiazepine e degli
un’opzione). anticolinergici.
Quali sono i principali bersagli? - La acatisia; sintomo molto frequente. Il
- I disturbi del pensiero paziente è irrequieto, ha una tensione
- I deliri accompagnata da ansia e da agitazione. Non
- I disturbi della percezione riesce a stare fermo.
- I disturbi della coscienza (si parla di Tardivi:
derealizzazione; quando il pz si sente - Le distonie tardive; più difficili da curare.
distaccato rispetto ad un ambiente, una sorta - La discinesia tardiva; presenza di movimenti
di irrealtà. Si parla invece di involontari a carico della muscolatura della
depersonalizzazione; quando il paziente si bocca e della lingua.
sente come un osservatore esterno rispetto al - La rabbit sindrome; il paziente muove la bocca
proprio corpo, esce dal proprio corpo e si come se fosse un coniglio. Sindrome
vede da fuori). reversibile sospendendo il neurolettico.
I tempi e le risposte di un antipsicotico impiegano - Sindrome maligna: sindrome rara ma
almeno una settimana per arrivare ad una dose piena estremamente pericolosa perché può portare
nelle 6 settimane. velocemente alla morte. È legata all’utilizzo di
Gli antipsicotici di prima generazione tipici hanno più neurolettici e ad una reazione avversa. I
effetti indesiderati e vanno ad agire sui sintomi parametri vitali del paziente iniziano a
positivi (allucinazioni, deliri…) mente gli antipsicotici sballarsi, il paziente è tremante, inizia ad
atipici hanno meno effetti indesiderati e vanno ad essere rigido, con febbre alta, scialorrea, gli
agire bene sia sui sintomi negativi che su quelli esami del sangue non risultano buoni.
positivi. - Importante è intervenire immediatamente e
Gli effetti collaterali degli antipsicotici: sostenere il paziente nelle sue funzioni vitali,
1- Effetti anticolinergici; bocca secca, ed eventualmente trasportarlo in una terapia
costipazione, visione offuscata, intensiva.
prolungamento del tratto QTC, ad esempio il I neurolettici possono essere somministrati anche per
serenase può dare questo problema (fare via intramuscolare, attraverso una terapia ad azione
sempre un ECG prima della somministrazione) prolungata (depot).
2- Iper-prolattinemia; il risperidone, il 4. Ansiolitici: farmaci che creano più dipendenza
paliperidone sono farmaci che può aumentare e quindi si sentirà il bisogno di aumentare
la prolattina e quindi si può notare che dal sempre di più la dose per avere il beneficio.
capezzolo di una paziente esca una secrezione 5. Ipno-inducenti;
TERAPIA DEPOT Con il termine CONTENZIONE si indica ogni mezzo di
I neurolettici/antipsicotici depot, sono farmaci ad costrizione fisica della libertà di movimento della
azione prolungata, che una volta somministrati per persona o del normale accesso al proprio corpo.
via intramuscolare, raggiungono un livello plasmatico “I mezzi di contenzione sono tutti quegli strumenti o
stabile che si mantiene costante per alcune settimane, dispositivi applicati al corpo, a parti di esso o
3-4-6 settimane. Ha quindi un rilascio lento e nell’ambiente circostante l’individuo, atti a limitare la
costante. libertà dei movimenti volontari dell’intero corpo o di
Si utilizza soltanto per i farmaci antipsicotici. un suo segmento”.
Gli intervalli tra una somministrazione e l’altra
possono variare dalle 2 alle 6 settimane.
Il depot può essere somministrato solo dopo che uno
psichiatra ha visitato il paziente. Perciò anche se il
paziente sta facendo lo stesso depot da 10 anni, tutte Le contenzioni possono essere:
le volte che deve fare il depot deve essere visitato Contenzione in 1^ = immobilizzazione di un
dallo psichiatra, il quale prescrive il depot. solo arto;
Questo perché depot non ha un antidoto (come ad Contenzione in 2^ = immobilizzazione di un
esempio le benzodiazepine è l’anexate), perciò arto inferiore e uno superiore di lato opposto;
bisogna essere sicuri che non ci siano stati effetti Contenzione in 3^ = immobilizzazione di due
collaterali o altre problematiche, prima di arti superiori e uno inferiore o viceversa;
somministrare la dose successiva. Contenzione in 4^ = immobilizzazione dei
Quando si esegue il depot? quattro arti; La più utilizzata.
- Quando il paziente non è compliante, cosicché Contenzione in 5^ = immobilizzazione dei
il paziente non resterà mai “scoperto” del quattro arti e utilizzo di fascia addominale o
tutto dalla terapia. sotto-ascellare.
- Quando c’è un mancato supporto sociale,
a) Il dispositivo limita il movimento individuale?
quindi quando non c’è nessuno che può
controllare il paziente nella somministrazione b) L’individuo ha difficoltà a rimuovere il
dispositivo?
della terapia.
Uno stesso farmaco ha diverse formulazioni e Se entrambe le risposte sono positive, siamo di fronte
a un mezzo di contenzione
possibilità di somministrazione, in base anche alla
compliance del paziente.
RIENTRANO IN QUESTA CATEGORIA:
Se lo psichiatra si trovasse davanti ad un paziente
non compliante e quindi sapesse già che quando 1) Corpetti con bretelle e cinture
2) Bracciali o fettucce per polsi e caviglie
lo dimetterà non prenderà la terapia per os dovrà
scegliere un farmaco, già durante il ricovero, che 3) Cintole pelviche
4) Cinture di sicurezza per letto
ha anche la formulazione depot, così da poter
impostare questa terapia per la dimissione. 5) Spondine complete per letto
4. COMPORTAMENTO GROSSOLANAMENTE
L’individuo può rimanere seduto per lunghi periodi di 10. Valutare il comportamento del paziente e lo stato
tempo e mostrare scarso interesse nel partecipare ad di agitazione per rimuovere al più presto la
attività lavorative o sociali. contenzione.
________________________________________
D
D
D
DSM-5 per poter fare diagnosi di disturbo bipolare I è IP
sufficiente, in anamnesi, la presenza di un solo
episodio maniacale. Quindi se un paziente arriva e
presenta un episodio di mania, capiamo che è un
bipolare di tipo 1. L’episodio maniacale lo abbiamo
solo, ed esclusivamente nel bipolare di tipo 1.
La presenza di episodi di depressione maggiore non è
necessaria a fini prettamente diagnostici, nonostante
sia altamente improbabile che un soggetto sperimenti
nella sua vita solo fasi maniacali e ipomaniacali.
Gli studi infatti stimano che il 95% dei pazienti
con disturbo bipolare abbia sperimentato almeno
un episodio depressivo maggiore nel corso
della propria vita.
Una parte del restante 5% probabilmente lo
sperimenterà più avanti nel corso della propria vita.
RIDUZIONE ANSIA
COMPULSIONE
DISAGIO
Il caso di Vincenzo:
Per far diagnosi di DOC è necessario che le ossessioni
EVENTO/OSSESSIONE immagine di atti
creino un forte disagio e che quindi facciano
sessualmente perversi da lui compiuti a danno dei
consumare al paziente un arco di tempo significativo
suoi bambini
durante la giornata.
VALUTAZIONE “Questo pensiero è disgustoso e
Infatti Le ossessioni o compulsioni fanno consumare
può dimostrare che effettivamente sono un pedofilo,
tempo (per es., più di 1 ora al giorno) o causano
e dunque una persona «indegna». Se non riesco a
disagio clinicamente significativo o compromissione
cacciarlo rischio di agirlo e sarei colpevole e ancora
del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in
più indegno”
altre aree importanti.
TENTATIVI DI SOLUZIONE/COMPULSIONI
I sintomi ossessivo-compulsivi non sono attribuibili
Controlli mentali: riproduce più e più volte la fantasia
agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una
a contenuto pedofilo per controllare se suscita in lui
droga, un farmaco) o a un’altra condizione medica.
eccitamento o orrore.
Il DOC per diventare patologico deve disturbare sia la
Tenta di cacciare l’immagine es) facendosi delle docce
vita quotidiana del soggetto che quella di chi sta
per rilassarsi e distrarsi.
intorno.
Evitamento: allontana da sé il bambino o lo evita
Il disturbo non è meglio giustificato dai sintomi di un
(si fa chiude a chiave in camera).
altro disturbo mentale (per es., eccessive
preoccupazioni, come nel disturbo d’ansia
generalizzata; preoccupazioni legate all’aspetto, come
nel disturbo di dismorfismo corporeo; difficoltà di Es) DOC DI CONTROLLO (CHECKING) "controllo –>
gettare via o separarsi dai propri averi, come nel dubbio –> controllo”
disturbo da accumulo; strapparsi peli, come nella In questo disturbo il pz può essere ossessionato
tricotillomania [strappamento di peli]; stuzzicamento rispetto al fatto che possano capitare delle catastrofi o
della pelle, come nel disturbo da escoriazione far male a qualcuno.
[stuzzicamento della pelle]; stereotipie, come nel OSSESSIONE: ha paura di catastrofi/ il costante dubbio
disturbo da movimento stereotipato; comportamento di aver fatto o di poter far male a qualcuno mentre
alimentare ritualizzato, come nei disturbi alimentari; stava guidando, o somministrare terapia
preoccupazione per sostanze o per il gioco d’azzardo, farmacologica.
come nei disturbi correlati a sostanze e nei disturbi da COMPULSIONE: il soggetto rifarà la strada per paura di
addiction; preoccupazioni legate all’avere una aver investito qualcuno, terrà le fiale del farmaco in
malattia, come nel disturbo da ansia di malattia; tasca per controllare di aver somministrato quello
impulsi o fantasie sessuali, come nei disturbi parafilici; giusto.
impulsi, come nei disturbi da comportamento EVITAMENTO: perciò il soggetto tenderà a far fare o
controllare ad altri. l’origine è spesso aspecifica o ignota; un senso di
Altro esempio è il DOC di lavaggio e pulizia; apprensione causato dalla previsione di un pericolo.”
Ossessione: germi nelle mani INTERVENTI:
Compulsione: lavarsi spesso le mani 1. Mantenere modi calmi
Evitamento: evitare di stringere le mani alla gente, Poiché l’ansia è contagiosa.
mettere i guanti. 2. Stare accanto al paziente durante la fase
Un altro DOC è quella dell’ordine e dalla simmetria. acuta dell’ansia tranquillizzandolo
3. Esporre in modo chiaro il contenuto delle
comunicazioni
4. Mantenere bassi gli stimoli ambientali
In quanto vanno in ansia facilmente quindi non
stimolarli eccessivamente.
5. Somministrazione farmaci come da
prescrizione (controllo efficacia ed effetti
collaterali)
6. Capire le cause dell’ansia, quando il pz sta
meglio
7. Aiutare il pz a parlare della propria esperienza
traumatica.
8. Insegnare i segni e i sintomi dell’ansia per
COMUNI DIAGNOSI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI
poterli governare (tachicardia, irrequietezza
ANSIA
ecc.)
COSA È L’ANSIA?
- È un’emozione evoluta rispetto alla paura (Le
I farmaci che vengono utilizzati per la gestione
Doux,1996; Freeman 1999)
dell’ansia:
- Importanza evolutiva della paura: segnala un
- Ansiolitici, che agiscono nell’arco di 20/30
pericolo e ci prepara a metterci in salvo; è automatica,
minuti.
necessita di mediazione cognitiva e una volta attivata
- Antidepressivi (SSRI); che hanno un effetto
prevale su tutte le altre emozioni
anche sull’ansia.
- La paura viene sperimentata quando si
- Stabilizzatori dell’umore.
percepisce una minaccia a uno scopo personale, più è
importante lo scopo altrettanto intensa sarà la paura
PAURA
- L’ansia è rivolta al futuro: la minaccia non si è
Un soggetto ha paura quando sente che il pericolo è
ancora realizzata, lo scopo non è ancora
realistico e imminente.
compromesso (funzione preventiva).
Il soggetto che ha un disturbo ossessivo compulsivo
ASPETTI DISADATTIVI DELL’ANSIA
non ha solo ansia ma anche paura che accada quel
1) La maggior parte dei pericoli collocati nel futuro
determinato evento se lui non compie la compulsione.
per i quali si sperimenta ansia non sono modificabili,
La paura è un’ansia causata da un pericolo
quindi provare ansia non diminuisce la possibilità che
riconosciuto consciamente e realistico. È percepita
essi si verifichino
come una minaccia reale o immaginata. Da un punto
2) Nonostante possa risultare utile per predisporre dei
di vista operativo, la paura è la presenza di un senso
rimedi ai pericoli temuti collocati nel futuro, non serve
immediato di apprensione e spavento.
l’attivazione corporea (utile invece nella paura per il
INTERVENTI:
conseguente comportamento di attacco o di fuga)
1. Rassicurare il pz sulla condizione di essere al
sicuro
L’ansia è una emozione, è una risposta multisistemica
2. Esplorare la percezione del paziente di
del nostro organismo al pericolo e alla paura e ci aiuta
minaccia alla propria integrità
ad avere delle buone prestazioni.
3. Discutere con il pz della realtà delle condizioni
Diventa patologica per durata ed intensità è eccessiva,
per agire su ciò che può essere modificato
quindi non è una semplice ansia ma è qualcosa che ci
4. Coinvolgere il paziente nelle scelte delle
blocca, anche nella più semplice situazione.
strategie di coping
“Una vaga, penosa sensazione di disagio o di paura,
5. Insegnare ed impiegare tecniche che aiutino
accompagnata da una risposta neurovegetativa;
ad eliminare la fobia
6. Incoraggiare il pz ad esplorare i sentimenti 4. Incoraggiarlo ad individuare vie e settori nelle
sottostanti che possono contribuire alle paure quali può realizzarsi
irrazionali
ISOLAMENTO SOCIALE
COPING INDIVIDUALE INEFFICACE Condizione di isolamento provata dall’individuo e
Incapacità di fare una valida stima degli agenti percepita come imposta da altri e come uno stato
stressanti, scelte inadeguate delle risposte messe in negativo minaccioso.
pratica, e/o incapacità di utilizzare le risorse INTERVENTI:
disponibili. 1. Adottare atteggiamento di accettazione senza
Perché il paziente non riesce a mettere in atto da solo pressing
delle risposte adeguate alle sollecitazioni che gli 2. Mostrare di avere considerazione positiva non
arrivano. condizionata dallo stato di malattia del
INTERVENTI: paziente
1. Valutare il livello d’ansia e determinare ciò 3. Supporto e affiancamento nella fase di
che scatena i comportamenti riutualistici conquista della fiducia verso….
2. Se necessario soddisfare i bisogni di 4. Coerenza tra il dire e il fare (onestà)
dipendenza ma solo inizialmente, per passare 5. Modulare la distanza a seconda del livello
poi ad un rinforzo positivo dei comportamenti d’ansia relativo al problema X
indipendenti 6. Trattamento farmacologico:
3. Accettare le manifestazioni ritualistiche somministrazione, controllo di efficacia e
(all’inizio) effetti collaterali
4. Sostenere gli sforzi del pz nell’esplorare il 7. Parlare dei sintomi e segni di aumento
significato del proprio comportamento dell’ansia e di come affrontarli
5. Preparare un programma strutturato di 8. Riconoscimento, rinforzo positivo per le
attività interazioni volontarie del paziente
6. Maggiore è il tempo impiegato nelle attività ,
minore deve essere il tempo concesso ai DEFICIT DI CURA DELLA PERSONA
rituali Stato in cui l’individuo ha una ridotta capacità di
7. Rinforzo positivo ai comportamenti non eseguire o portare a termine le attività di vita
ritualistici quotidiana.
8. Incoraggiare il riconoscimento delle situazioni INTERVENTI:
che provocano pensieri ossessivi o 1. Incoraggiare il pz a compiere le attività
comportamenti ritualistici e spiegare come quotidiane
interromperli. 2. Incoraggiare l’indipendenza ma essere
presenti in caso di bisogno
INCAPACITA’ 3. Incoraggiare e rinforzare positivamente
Percezione che la propria azione non avrà influenza 4. Mostrare al paziente come compiere ciò che a
significativa su un risultato; mancanza percepita di lui risulta difficile fare
controllo di una situazione in atto o che potrebbe 5. Registrare esattamente lo stato nutrizionale
verificarsi nell’immediato. (qualità e quantità)
Il paziente pensa che qualsiasi cosa faccia per gestire 6. Somministrare spuntini tra i pasti
quella situazione non sia significativa, non cambi il 7. Stabilire un programma per i bisogni
risultato. evacuativi se presente regressione o mancato
INTERVENTI: controllo degli sfinteri
1. Lasciare che il pz si assuma la responsabilità
della propria cura A SEGUIRE ALCUNE TECNICHE CHE LO
2. Aiutarlo a fissare traguardi realistici. Cioè far PSICOTERAPEUTA PUÒ UTILIZZARE, PER TRATTARE IL
fare delle cose che sappiamo che il paziente PZ, DOPO AVERLO CONOSCIUTO E DOPO AVER
riesce a fare. ANALIZZATO IL SUO VISSUTO.
3. Aiutarlo ad identificare settori della propria
vita controllabili e non, verbalizzando i
sentimenti legati ad essi TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
(molto usata es. nel DOC ma non solo)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale anche
chiamata terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è PATOLOGIE CON COMPORTAMENTI VIOLENTI
un termine ombrello con cui si indicano • TOSSICHE: alcol; allucinogeni; analgesici;
le psicoterapie oggi più diffuse e che vengono anfetamine; anticolinergici; antidepressivi;
utilizzate per trattare un'ampia gamma di antipsicotici; steroidi; cocaina…
disturbi psicopatologici. • NEUROLOGICHE E MEDICHE: epilessia,
Il termine "cognitivo" fa riferimento a tutto ciò che encefaliti, emorragia cerebrale; demenza;
accade internamente alla mente. tumori cerebrali; ipossia, ipertensione;
Il termine "comportamentale" fa riferimento invece alterazione glicemia; ipo/ipertiroidismo;
ai comportamenti manifesti, da parte del sogg. infezioni sistemiche; encefalopatia epatica,
È una terapia direttiva, adattata al trattamento insufficienza renale…
individuale, di coppia e in gruppo e di breve durata, • PSICHIATRICHE: schizofrenia; disturbo
dove il terapeuta istruisce il paziente ed assume bipolare; disturbi deliranti; disturbi di
attivamente il ruolo di “consigliere esperto” personalità.
permettendo di evidenziare dei cambiamenti e
miglioramenti.
Essa è finalizzata a modificare quelli che la teoria di
riferimento definisce i pensieri distorti, Tipologie di approccio:
le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi Ci sono diverse tipologie di approccio all’aggressività e
del paziente, con lo scopo di facilitare la riduzione e diverse teorie che spiegano perché un soggetto
l'eliminazione del sintomo o del disturbo psicologico. diventa aggressivo:
A differenza di altre psicoterapie, la TCC si focalizza 1. Etologico: di Lorenz. È un’istintivista. Ha il
prevalentemente sul presente cioè si orienta alla merito di aver chiarito che l’aggressività non
soluzione dei problemi attuali. ha un significato intrinseco patologico. È un
I pazienti apprendono alcune specifiche abilità istinto primario innato negli animali che serve
(coping), che possono utilizzare anche in seguito. per preservare la specie, per permettere
l’evoluzione.
L’AGGRESSIVITA’ 2. Psicologia comportamentista: di Dollar,
«Etimologia» dell’aggressività Miller, Sears.
Dal punto di vista etimologico, la parola Deriva da un esperimento fatto all’università
aggressività deriva dal latino aggredior (ad-gredior): di Yale, che riassume l’origine dell’aggressività
“ad” che significa “verso” “contro” come conseguenza di uno stato di
frustrazione. Quando un soggetto subisce una
“gradior” che significa “andare” “procedere”
frustrazione (cioè una tensione che deriva da
“avanzare”“aggredire”
mancato appagamento di un’aspettativa)
questa porta ad un comportamento
L’American Psychiatric Association
aggressivo. Generalmente la frustrazione ha
definisce l’aggressione come «un atto energico fisico,
come obiettivo dell’aggressività l’individuo più
verbale o simbolico».
debole.
Può essere:
3. Determinismo biologico: Moyer.
adeguato e di autoconservazione,
Questa teoria dice che noi abbiamo una sorta
(autodifesa-per tutelarsi)
di programmazione insita nei geni, quindi non
inadeguato come nel comportamento ostile e
sono tanto i fattori sociali, ambientali o
distruttivo,
l’istinto che ci porta ad essere aggressivi ma è
diretto verso l’ambiente, un’altra persona , o
la nostra genetica che ci porta ad essere più o
verso se stessi”
meno aggressivi in base a delle alterazioni
In italiano il termine aggressività ha vari significati;
recettoriali, di neurotrasmettitori o enzimi,
atteggiamento verbale, atteggiamento fisico, auto o
ormoni o danni cerebrali che noi possiamo
etero diretto, di un singolo o di un gruppo, verso un
avere (infatti la serotonina sembra esercitare
singolo o verso un gruppo.
un contenimento dell’aggressività).
Importante quindi quando si scrive in consegna
I neurotrasmettitori (serotonina, adrenalina o
spiegare bene il contesto e descrivere in modo
noradrenalina) hanno delle funzioni che
accurato il tipo di aggressività.
vanno a modificare l’umore e l’aggressività,
quindi dei difetti nella loro recezione o
metabolizzazione influiscono sugli agiti
aggressivi di un individuo.
I neurotrasmettitori che favoriscono
l’aggressività sono:
- La noradrenalina; che è il neurotrasmettitore
legato al meccanismo attacco-fuga.
- L’acetilcolina
- Dopamina
Ovviamente in
Il neurotrasmettitore che inibisce l’aggressività è la
psichiatria non è un solo fattore che determina una
serotonina. Quindi se si ha meno serotonina si tende
situazione ma più fattori; i fattori sociali, psicologici e
ad avere un atteggiamento più aggressivo.
biologici determinano lo sviluppo di una possibile
Inoltre il deficit selettivo e completo dell’attività
Il problema dell’aggressività non riguarda solo
dell’enzima monoamminossidasi A, il metabolismo
l’intenzionalità del comportamento aggressivo (cioè
difettoso di neurotrasmettitori monoammici, e la
dove vuole andare a parare, qual è il suo obiettivo) ma
mancanza di alcuni recettori serotoninergici (5HT1B)
anche la direzionalità, cioè se l’aggressività è auto,
determinano un accrescimento dell’aggressività.
etero diretta o in entrambi i sensi.
Alcuni ormoni che aumentano l’aggressività; il Tutti questi aspetti cambiano l’approccio, le dinamiche
testosterone (ormone steroide femminile e maschile) e l’evoluzione della scena.
incrementa l’aggressività offensiva. Mentre le donne L’aggressività auto-diretta; quando la persona rivolge
hanno l’estradiolo che spiega la mitezza della donna verso sé stessa la propria aggressività diventandone il
l’ormone maschile tende ad incrementare bersaglio.
l’aggressività. a) verso se stessi: (graffiarsi, strapparsi i capelli,
battere la testa, procurarsi bruciature, tagliarsi,
Altri danni cerebrali sono collegati a danni che
provocarsi fratture o danni interni…)
interessano le strutture limbiche; ipotalamo,
amigdala, la corteggia prefrontale ecc.
Aggressività eterodiretta; quando la persona rivolge
Alcuni studi affermano che l’ipotalamo se stimolato in la propria aggressività verso gli altri, uomini, animali o
alcune porzioni inibisce l’aggressività. oggetti.
Questa aggressività può essere:
L’amigdala che si trova nel lobo temporale, è a) Violenza fisica: comport. motori distruttivi.
responsabile della gestione di situazioni emotive e in verso oggetti (pantoclastia)
alcuni esperimenti sulle scimmie alle quali vengono verso persone (graffi, sberle, pugni,
tolti i lobi temporali e quindi anche l’amigdala si è calci, morsi, ferite…)
dimostrato che le scimmie erano più domabili e b) Aggressività verbale:
riuscivano ad affrontare maggiormente la paura offese, insulti, minacce, parole o frasi ingiuriose,
(messi vicino a dei serpenti si avvicinavano umilianti o volgari. Possono presentarsi da sole od
tranquillamente). accompagnare le violenze fisiche.
Quindi un danno a livello frontale o pre frontale incide
sulla regolazione dell’aggressività. Quando si dice che Una forma di aggressività è l’aggressività mascherata:
un paziente è frontalizzato vuol dire che quel paziente forme mascherate Forme simboliche, attenuate,
riuscirà a gestire diversamente la sua aggressività, socialmente permesse: maldicenza, sospetti
tenderà ad essere più disinibito e quindi più ingiustificati, ironia, satira, lazzi, frizzi, motteggi,
aggressivo e pericoloso. frecciate, chiusura affettiva, premure e cortesie
insistenti, dimenticanza di nomi/appuntamenti,
indifferenza.
LA VIOLENZA
Dall’aggressività si può passare alla violenza.
La parola VIOLENZA deriva dal termine latino
violentum, e quindi dal verbo violare, che rinvia a vis,
ossia forza, prepotenza. Indica una situazione fisica o
psicologica che provoca un danno o addirittura la Inoltre conoscere le fasi del ciclo di aggressività.
morte di un essere animato. I fattori legati all’organizzazione:
La violenza quindi succede l’aggressività, è la fase FATTORI UMANI
successiva. Non è detto che l’aggressività porti per • Clima di reparto: interazioni tra staff-
forza alla violenza. pazienti, tra membri dello staff e tra
La violenza è: “ogni costrizione di natura fisica o staff-dirigenza.
psicologica che provochi danno, sofferenza o morte di • Caratteristiche del personale:
un essere animato” scatenata da una sottostante competenza, motivazione, qualifica,
“dimensione” detta aggressività. attitudine, numero; anche
(Francois Heritier) semplicemente il numero di personale
È possibile distinguere l’aggressività senza violenza e il numero di uomini fa la differenza.
e l’aggressività con violenza: l’aggressività anticipa la • Formazione continua.
violenza. FATTORI STRUTTURALI E ORGANIZZATIVI
Architettura del reparto;
Arredi;
Organizzazione degli spazi;
Organizzazione delle attività;
Regole.
LA DISTRUTTIVITA’ L’AGIRE PROFESSIONALE DEVE ESSERE VOLTO A:
DISTRUTTIVITÀ, dal latino “destruere”, significa o Prevenire, ridurre e trattare gli stati di
“disfare quello che era stato costruito (cioè fatto con agitazione psicomotoria e gli agiti aggressivi.
struttura), ……”. Rimanda ad un comportamento che è o Per evitare il passaggio dall’agitazione,
capace di eliminare “l’oggetto” precedentemente all’aggressività, alla violenza
costruito.
Per questo motivo la distruttività è contemplata come IL RISCHIO NON PUÒ MAI ESSERE ELIMINATO:
«l’atto estremo in un agito aggressivo» può essere rigorosamente valutato e gestito ma gli
Cosa è fondamentale conoscere quando si parla di esiti non possono comunque essere garantiti.
aggressività: IL RISCHIO È DINAMICO: e dipende da circostanze che
I fattori predisponenti i rischi: possono mutare spesso nel breve periodo.
Demografici: età, sesso (maschio al di sotto dei 40 La valutazione deve essere a breve termine e deve
anni) essere sottoposta a frequenti revisioni.
- Anamnestici: storia di dipendenza o abuso di alcool
o sostanze; FASI DEL CICLO AGGRESSIONE
Storia personale: di comportamenti violenti e/o SMITH, SCHEMATIZZA LE FASI CHE TIPICAMENTE SI
condotte auto o etero aggressive…; atteggiamento SUCCEDONO IN UN EPISODIO DI AGGRESSIVITÀ: IL
non collaborativo o storia passata di mancata COMPORTAMENTO AGGRESSIVO, INFATTI, AVVIENE
compliance; oppure manifestazioni di: ansia, paura SECONDO UNA PROGRESSIONE CHE, SE CONOSCIUTA
ecc.… DAL PERSONALE SANITARIO, PUÒ ESSERE
- Clinici: abuso di sostanze, disturbi psichiatrici, INTERROTTA.
(Disturbi della personalità -antisociale e borderline);
(psicosi: deliri; allucinazioni); (disturbo bipolare: stati
maniacali o misti), ma anche insufficienza mentale
grave, autismo ecc.
- Organici: sottovalutati
- Contesto: fattori ambientali che possono
peggiorare la situazione.
È importante fare una corretta e approfondita
anamnesi, perché ci offre molti elementi per
scongiurare episodi aggressivi.
È importante essere attenti durante i colloqui con il
paziente e indagare sul suo rischio suicidario, perché Questo è quello che accade quando si innesca il ciclo
anche gli agiti auto-aggressivi fanno parte dell’aggressione.
dell’aggressività.
1) Fase del fattore scatenante (trigger=grilletto): di fronte (leggermente orientati di fianco, 30° circa,
attivazione psicofisiologica perché in questa posizione, avendo i piedi a 30° il
caratteristica di qualunque atto aggressivo con baricentro è più stabile e nel caso di autodifesa risulta
deviazione della linea basale = aurosal (cambiamenti più semplice proteggersi e non cadere). Inoltre in
somatici e psicologici). questa posizione il paziente si sente meno attaccato.
Coincide con il momento dell’insorgenza della nel rispetto della distanza sociale che deve
situazione di crisi, caratterizzato da uno scostamento essere almeno di un metro e mezzo (spazio di
dalla linea basale psico-emotiva dell’utente. movimento autonomo), inquanto è il diametro che
L’intervento d’elezione è quello del riconoscimento permette di non violare lo spazio di sicurezza del
precoce del fattore scatenante e del tentativo della paziente e ci permette di allontanarci più
sua rimozione. velocemente. Una cosa da non fare mai è andare
I grilletti possono essere uno o più di uno, quindi ci troppo vicino al paziente senza aver capito in che
possono essere uno o più fattori scatenanti che condizione è, perché nel momento in cui ci
possono determinare un innalzamento della linea avviciniamo entriamo nello spazio del pz, che ad
psico-emotiva, quindi un disequilibrio emotivo da esempio nello schizofrenico è indefinito (poiché il
parte del paziente. (es. rabbia o paura, mancanza di corpo dello schizofrenico è come se fosse fuso con
alternative, fattori di provocazione, fattori stressanti l’ambiente e come se gli organi dello schizofrenico
possono innescare una razione aggressiva). non fossero racchiusi, quindi toccarlo è un grave
Segni clinici: errore).
Aumento del tono della voce Inoltre importante è non fissare: lo sguardo e
Espressione facciale tesa il movimento oculare sono i fattori più rivelatori della
Sguardo minaccioso condizione psicologica/emotiva di una persona; si
Sudorazione profusa tratta infatti della parte più istintiva dell’uomo che si
Tremore (delle mani o delle labbra) manifesta all’esterno, cioè verso l’ambiente
Gesticolazione accentuata circostante. Uno sguardo molto mobile, che tende
Deambulazione afinalistica spesso a cercare il pavimento o che evita palesemente
Accentuazione di tic nervosi di incontrare gli occhi dell’interlocutore è sintomatico
Respiro accelerato (quindi più superficiale, di disagio in quella situazione, di insicurezza e del
arriva perciò meno ossigeno al cervello che desiderio di essere lontano da quella situazione. Uno
determina a lungo andare minore lucidità). sguardo fisso, penetrante, con le pupille dilatate, le
Comparsa di ansia, paura, angoscia palpebre ben aperte è invece segno di forza, di
Esplicitazione di sentimenti di rabbia sensazione di sicurezza e superiorità nei confronti
Dispercezioni uditive e visive; sono dei segni della situazione che vive.
clinici che ci permettono di capire che si sta Bisogna quindi imparare a saper calibrare lo sguardo,
innescando un ciclo dell’aggressività. Non in quanto in alcuni momenti è bene che lo sguardo sia
sempre è semplice individuarle se non si è fisso, deciso, soprattutto con un paziente antisociale,
attenti e soprattutto non è semplice che ti sfida e che se capisce di avere davanti un
disinnescarle in urgenza. operatore debole probabilmente attacca. In altri
Sensazione di essere insultato o deriso momenti avere uno sguardo deciso ma più
Disinibizione verbale e comportamentale accogliente, meno sfidante è più indicato perché il pz
capisce che non si ha intenzione di andare allo scontro
COMPORTAMENTI E AZIONI con lui. Questo vale anche nei confronti dei pazienti,
1. Presentarsi con nome, cognome, ruolo, bisogna osservare come quest’ultimi ci guardano (se
etc.: oltre che per educazione questo serve per abbiamo un pz che guarda per terra, che è a disagio
percepire/misurare la reattività del paziente (es. cerchiamo di capire come poterlo aiutare prima che
paziente completamente coperto che non ci risponde lui sia agiti e passi all’azione, oppure se abbiamo un pz
o che inizia ad urlare capiamo che non è il momento che ci guarda fisso, con gli occhi sgranati e ad un certo
giusto per avere un’interazione con il pz), e per essere punto fessura gli occhi questo è un indice che deve
trasparenti con i paranoici, poiché quest’ultimi hanno farci prestare attenzione; in quanto quando il pz passa
bisogno di chiarezza e trasparenza in tutto quello che dall’occhio sgranato all’occhio fessurato significa che
si fa. sta focalizzando il bersaglio).
Avvicinarsi all’utente lentamente e standogli Un altro indice di irrequietezza è quando tremano le
labbra oppure i pz si mordono o si stringono le labbra.
È come se il pz stia trattenendo la sua rabbia ma da un 12. Non dare mai impressione di fretta,
momento all’altro potrebbe lasciarla andare. sorpresa o improvvisazione o in alcuna attività
Altro segno di aggressività è l’abbassamento del capo, terapeutica.
in quanto è una modalità istintiva di proteggere una
delle zone più a rischio; il collo. Quindi quando È molto difficile rimuovere un trigger, cioè un grilletto.
qualcuno si sta preparando ad una possibile lotta Sicuramente l’aggressività contro l’aggressività non
tende ad abbassare il collo verso il basso, per funziona ma volte possono esserci delle figure che
proteggersi. È un movimento istintuale, involontario possono sciogliere la situazione (ad esempio un prete,
ma spesso accade. un cappellano, quindi figure che il pz crede possano
Braccia rilassate e mani in vista; le braccia risolvere il suo problema come ad esempio il
difronte ad un pz agitato devono essere ben visibili, dermatologo per la pz che pensava di avere i vermi
non incrociate, non in tasca perché anche questo a nella pelle).
livello atavico fa vedere al pz che può stare tranquillo Altre volte invece possono esserci figure che
perché non abbiamo nulla in mano. complicano la situazione (ad esempio i parenti se il pz
2. Accogliere l’utente in un ambiente non ci va d’accordo ecc.).
tranquillo (allontanare interferenze e interruzioni dal Questo per dire che ci possono essere tanti trigger
flusso comunicativo) e con vie di fuga accessibili. fuoricampo che possono innescarsi ma anche tanti
Quindi se bisogna fare un colloquio con un pz è meglio personaggi esterni od interni che possono complicare
portarlo in un ambiente abbastanza ampio, dove non o migliorare la situazione.
ci sia un telefono che squilla continuamente o
qualcuno che entra ed esce perché potrebbe 2) Fase dell’escalation: ulteriore deviazione della
disturbare ed irritare il pz. Devono esserci delle vie di linea basale. La tempestività di evitare il progredire
fuga accessibili e bisogna individuarle subito (non dell’escalation dipende dalla tempestività
portarlo mai in guardiola, poiché è un ambiente dell’intervento soprattutto in questa fase.
chiuso e possono esserci degli oggetti pericolosi). È caratterizzata da uno scostamento marcato e rapido
3. Allontanare interferenze e interruzioni dal dalla linea psico-emotiva dell’utente (escalation) che
flusso comunicativo necessita di interventi tempestivi da parte dell’equipe
4. Valutare l’opportunità della compresenza di curante attraverso una negoziazione che faccia
un collega al colloquio e/o preallertare il medico deviare il pz dal percorso comportamentale aggressivo
reperibile. Se ci si trova con un paziente con rischio e bloccare l’escalation dove c’è una crescita
potenziale di aggressività bisogna andare almeno in esponenziale dell’aggressività.
due e non bisogna mai dargli le spalle. Per trasformare i contenuti di minaccia e di violenza
5. Descrivere all’utente l’ambiente in cui si in espressioni dialettiche negoziabili all’interno della
trova, le azioni/atti clinici che realizziamo, le regole relazione terapeutica, in un lavoro di
di reparto e i diritti garantiti (dubbi non chiariti, desensibilizzazione che ha come obiettivo prioritario
sospetti, frustrazioni = stimoli irritativi). È importante l’impedire il passaggio alla fase successiva del ciclo
descrivere l’ambiente in cui si trova e tutto ciò che dell’aggressività e il contenimento del
viene eseguito inquanto per il pz è fonte di ansia. comportamento aggressivo.
6. Rispettare i tempi e le modalità di De escalation: graduale risoluzione di una situazione
espressione dell’utente. potenzialmente violenta e/o aggressiva attraverso
7. Tenere un tono di voce basso, caldo e l’uso di espressioni verbali e fisiche di empatia e di
Rassicurante. alleanza, in un contesto che eviti lo scontro e si basi
8. Osservare i segni clinici e lo stato emotivo sul rispetto. La de-escalation consiste in interventi di
dell’utente per un precoce riconoscimento della fase desensibilizzazione progressivamente volti a ridurre e
del ciclo dell’aggressione. contenere lo sviluppo “naturale” del ciclo
9. Riconoscere e accogliere i messaggi emotivi e dell’aggressività, attraverso tecniche di estinzione
razionali della comunicazione dell’utente. progressiva. Si utilizzano tecniche di comunicazione
10. Raccogliere l’anamnesi con attenzione atte a modulare gli stimoli positivi e quelli avversativi:
segnalando la positività per pregressi atti aggressivi e TALK DOWN. Ciò mira a deviare il percorso dal
abuso di sostanze (droghe, alcol, farmaci). confronto aggressivo alla soluzione del conflitto.
11. Individuare (se possibile) il fattore Approccio verbale utilizzando una comunicazione
scatenante e operare per una sua diretta (diretta espressamente alla persona, con l’uso
rimozione/attenuazione. del nome) specifica (basata sulle rivendicazioni del
momento, con frasi brevi e termini semplici) e positiva individualizzata, centrata sugli elementi alla base del
(atteggiamento non giudicante e controaggressivo, conflitto e volta alla loro risoluzione. Prima di parlare
volto a trasmettere la disponibilità a collaborar per la bisogna cercare di capire qual è lo snodo, cioè capire
soluzione dei problemi, tramite il riconoscimento per quale motivo il pz è cosi irritato. Se si comprende
positivo delle sue istanze). quale sia il problema si può iniziare la negoziazione.
Trasformazione progressiva dei contenuti di violenza e 5. Calma e autocontrollo della propria
di minaccia in espressioni dialettiche che possono comunicazione verbale e non verbale (misurare
essere negoziate. silenzi, gesti, parole e espressioni)
6. Proporre alternative possibili per affrontare
SEGNI CLINICI la situazione senza il ricorso alla violenza (sottrae
Incremento dell’agitazione psicomotoria energia all’escalation).
(ipervigilanza, irritabilità marcata e Quando il pz si trova nella fase dell’escalation la
atteggiamento polemico) parola chiave è negoziare, quindi proporre delle
Inibizione delle abituali capacità di alternative (Es. vuoi guardare la tv, vuoi mangiare,
comunicazione e risoluzione dei problemi vuoi bere ecc.). In qualche modo questo tranquillizza il
(scarsa concentrazione, difficoltà nel paziente perché sposta l’attenzione su altro ed il fatto
sostenere il colloquio, prevalenza di idee che l’operatore sia disponibile ad offrire delle
dominanti con interpretatività) alternative un po’ neutralizza gli intenti del pz.
Paura di sé e/o degli altri. 7. Adottare una postura neutrale: braccia
La natura ci insegna a comportarti secondo le 3F: rilassate ai lati del corpo, palmi delle mani aperte e
Flight, Fight, Freeze. Cioè o io fuggo o combatto o visibili, spalle e gambe non contratte.
mi congelo/blocco (es. alcuni animali fingono la 8. Evitare qualunque contatto fisico senza
morte). Nel nostro caso noi non possiamo fuggire averne chiesto prima esplicito consenso (vale anche
o fingerci morti, quindi ci rimane il combattimento per qualcosa che appartiene al pz).
ma è l’ultima cosa a cui dobbiamo arrivare a fare. 9. Proporre l’assunzione di terapia
La paura non può essere eliminata né da noi né farmacologica per ridurre lo stato morboso alla base
dal paziente, ma può essere elaborata. Quindi dell’aggressività. Molto spesso i pz se sono irrequieti
possiamo aiutare il paziente ad elaborare la paura non vogliono prendere la terapia. È importante la
e quindi a darle un significato. Possiamo inoltre negoziazione (capire se vale la pena cedere a dare la
imparare a gestire la nostra paura nel tempo. terapia orale piuttosto che quella intramuscolo).
Allucinazioni o deliri dal contenuto violento 10. Utilizzare relazioni significative per l’utente
Confusione mentale (parenti, amici, vicini, prete, assoc.ne, altri utenti)
Aumento delle attività del SNC, del sistema per favorire il calo della tensione individuale e
endocrino e dell’apparato circolatorio (il collettiva.
corpo si prepara alla lotta o alla fuga)
Scarso controllo degli impulsi (aggressività
verbale, contro la proprietà, verso sé stesso o
terzi)
COMPORTAMENTI E AZIONI
1. Mantenere un’osservazione intensiva
dell’utente, rilevando e valutare costantemente la Il paraverbale
(intonazione,
variazione dei segni clinici (contatto visivo costante, timbro, volume
no “sguardo fisso”). Quindi osservare il paziente che e inflessione
sta andando in però osservandolo da lontano. della voce) il
38% Il linguaggio non
2. Non lasciarlo solo, non rimanere da soli con verbale (corpo)
lui e non girargli le spalle il restante 55%..
3. Rispettare l’eventuale scelta di un
interlocutore privilegiato tra gli operatori. Quando il
pz è in una fase di escalation e siamo in più di un
operatore intorno a lui, spesso il paziente sceglie con
chi vuole parlare. Assicurarsi che la propria comunicazione non verbale
4. Utilizzare una comunicazione diretta e non sia minacciosa.
11. Lasciare spazio sufficiente di movimento per ferma il paziente e il terzo prende il telefono per
lui e per noi stessi. Quindi non continuare a fare chiamare il medico di guardia e la polizia). Quindi gli
domande o pressare quando vediamo che è in una interventi sono focalizzati sulla sicurezza (auto ed
fase di escalation. eteroprotezione) e sul contenimento.
12. Muoversi verso spazi di sicurezza, evitando
1. Viene raggiunto il punto culminante di
zone chiuse e angoli per non trovarsi “spalle al
scostamento dalla linea psico-emotiva basale, con una
muro”.
prossimità imminente all’agito aggressivo.
13. Avere una via di uscita/di fuga sempre
2. L’utente rompe oggetti (pantoclastia),
Accessibile.
brandisce i pugni verso terzi, strattona e spinge
14. Avere con sé cordless e cellulare carichi.
provocatoriamente, accorciando le distanze fisiche
15. Custodire i materiali pericolosi (taglienti,
dagli operatori e coinvolgendoli in un conflitto aperto
caustici, etc.) in locali chiusi e accessibili solo per
non più negoziabile.
operatori.
3. L’attenzione va focalizzata sulla sicurezza e
16. Valutare gli effetti personali e gli oggetti a
sulla riduzione delle conseguenze.
disposizione dell’utente.
(auto/eteroprotezione devono essere max e
17. Chiedergli di deporre gli oggetti contundenti,
prioritarie)
taglienti o pericolosi in suo possesso.
4. In caso di pericolo d’incolumità, valutare la
18. Interporre qualcosa tra noi e l’utente
possibilità di allontanamento nel caso che l’intervento
(poltrona, scrivania, tavolo, etc.).
di altri operatori non sia immediatamente disponibile.
19. Non sotto/sovrastimare pregressi agiti
aggressivi.
SEGNI CLINICI
20. Valutare l’opportunità di comunicargli le
Interruzione brusca della comunicazione con
nostre sensazioni di paura, minaccia, pericolo.
gli operatori e chiusura comunicativa completa
21. Evitare di sminuire, svalutare ridicolizzare le
dell’utente, con passaggio a forme di aggressività
richieste e i bisogni dell’utente.
fisica verso oggetti e persone fisiche non arginabili
22. Evitare di pressare, iperstimolare, minacciare
dagli operatori sanitari;
(lasciare tempo ma non infinito).
Sentimenti di collera e frustrazione
23. Evitare di polemizzare, criticare o giudicare
incontrollabili;
24.Evitare di assecondare idee bizzarre e
Determinazione ferma di arrivare al contatto
aspettative irrealizzabili.
fisico per liberare aggressività;
25.Utilizzare il cibo, il paradosso e l’umorismo
Aggressività franca con manifestaz aggressive
come deterrenti/depotenzianti l’aggressività.
esplosive.
26.Evitare contro aggressività
(verbale/gestuale), direttività (devi…fai…) e
COMPORTAMENTI E AZIONI
oppositività (Signor NO!!!).
a) Coinvolgere e concentrare tutti gli operatori
disponibili nella gestione della fase della crisi
3) Fase critica: raggiungimento della massima
b) Mettere in sicurezza gli operatori e gli altri
distanza dalla linea basale psicoemotiva. Si
utenti attraverso lo spostamento verso zone a
passa all’atto.
maggior protezione, evitando lo scontro fisico e prove
È una fase di attivazione psicomotoria caratterizzata
di forza
da cambiamenti fisici, emotivi e psicologici che si
c) Chiamare il medico di guardia
producono in una situazione di minaccia reale o
d) Contenimento relaz/fisico/farmacologico
percepita come tale.
secondo procedure concordate e codificate.
Mentre nelle fasi precedenti si poteva riavvolgere il
nastro, si poteva fare qualcosa per evitare che il pz
4) Fase del recupero: graduale ritorno alla linea
esplodesse, in questa fase non si può più fare nulla.
basale psicoemotiva ma con livello di aurosal
Vuol dire che tutto quello che è stato fatto è stato
ancora elevato e potenzialmente recettivo. Dove il
inefficace o non si è fatto in tempo a fare nulla perché
paziente inizia a tranquillizzarsi.
il pz è esploso improvvisamente.
1- Fase recupero nella quale si assiste a un
Bisogna mettersi in sicurezza e cercare di evitare che
progressivo ritorno verso la linea basale.
si verifichino danni. Bisogna essere estremamente
2- È una fase particolarmente delicata nella
organizzati e ognuno deve sapere qual è il suo ruolo e
quale vanno evitati troppi stimoli
cosa fare (un operatore prepara la terapia, un altro
3- Occorre mantenere un monitoraggio attivo di emozioni negative per sentimenti di vergogna e di
ma distante colpa. Il paziente potrebbe passare da un agito etero-
4- Comunicazioni intempestive o troppo precoci aggressivo ad un agito autolesivo per i sensi di colpa.
tentativi di ri-elaborazione dell’episodio Nella fase della depressione post-critica (down)
possono infatti costituire eventi scatenanti si completa il ritorno rapido alla linea basale psico-
aggiuntivi (triggers) favorenti il riacutizzarsi emotiva, con una marcata caduta del tono dell’umore
della crisi o una sua trasformazione in repliche in senso depressivo. (colpa-vergogna)
dell’evento. È la fase nella quale è pertinente e indispensabile
In questa fase vanno evitati troppi stimoli perché è trovare spazio di confronto anche con l’utente
possibile che si riattivi il trigger. sostenendo la revisione critica degli eventi.
le Reti sociali
Le reti sociali sono realtà dinamiche e sviluppano
relazioni di reciprocità dove l’operatore di rete è colui
che sostiene tali movimenti, sia con le reti primarie
che secondarie.
Due grandi categorie:
Dimensione=ampiezza densità=quanto la rete è 1) Reti primarie (sono le reti affettive,la famiglia,
fitta e vi sono interconnessioni fra i membri gli amici, i vicini significativi, ecc);
composizione: anch’essa importe. 2) Reti secondarie formali (istituzioni e
organizzazioni deputate a fornire servizi alla
Questa tabella ci fa vedere come le reti possono persona) e informali (associazioni e le
assumere connotazioni diverse in base alla loro organizzazioni di volontariato o di privato sociale).
ampiezza e densità interna. Incrociando infatti le Tipi di rete
dimensioni di una rete e la loro densità potremmo NEL CAMPO DELLA SALUTE MENTALE POSSONO
fare una serie di riflessioni; ad esempio, se ci troviamo ESSERCI 3 TIPI DI RETE:
davanti ad una rete di dimensioni ridotte e a bassa 1. Rete centrata sulla famiglia (richiedono pochi
densità, quindi con poche persone al suo interno, aiuti materiali, ma un elevato investimento
potremmo immaginare che l’utente sia piuttosto terapeutico e sono a rischio nel tempo);
isolato, perché significa che intorno a lui gravitano 2. Rete centrata sui vicini/amici (ben
poche persone. Se invece ci troviamo difronte ad una compensate sul piano materiale e clinico, ma
rete di dimensioni ridotte ma ad alta densità estremamente fragili, non reggono le crisi);
probabilmente supporremmo che il paziente è chiuso 3. Rete centrata sui servizi (richiedono un
all’interno del suo nucleo familiare. enorme investimento operativo).
Sulla famiglia: il paziente ha come riferimento i dell’operatore. La visione, quindi, può peccare di
familiari che rispondono a tutte le esigenze di soggettività, per questo lavorare in equipe,
supporto. Spesso in questi casi si constata un certo confrontandosi con gli altri sicuramente aiuta ad
isolamento sociale, i rapporti con i servizi discontinui. avere un quadro meno discrezionale.
Sui vicini/amici: dove i rapporti con la famiglia sono È interessante compilarle insieme al paziente, per far
spesso inesistenti, deboli e i servizi hanno spesso emergere come egli vede la sua rete, per poi
svolto un ruolo importante. incrociare le informazioni.
Sui servizi: il paziente non vive a casa, consuma i pasti Parlare con il paziente, scrivere la rete con lui serve
in varie strutture, riceve contributi economici e si per capire con che occhi il paziente vede la sua realtà,
rivolge al servizio per molti motivi (gestione del perché è da lì che bisogna partire.
denaro, compagnia, sostegno psicologico...).
Il paziente si rivolge al servizio anche per quei bisogni
che la rete primaria non è in grado di soddisfare.
Anni 50
Nel 55
Anni 60
Anni 40
ESTREMI REGOLAMENTO SUI MANICOMI «IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 36 DEL 1904»
Regio Decreto n 618 del 1909
Regio Decreto n 36 del 1904
Regio Decreto n 618 del 1900
Regio Decreto n 615 del 1909
Nessuna delle precedenti
FARMACI RAPPRESENTANO:
a) La parte di trattamento in assoluto più rilevante e non contrattabile
b) Un frammento della risposta tp globale al pz
c) uno strumento di intervento utile, da somministrare sempre perché indispensabili di fronte alle fragilità del
pz
d) Uno strumento a cui ricorrere quando non si sa come intervenire
e) Tutte le precedenti
Nessuna delle precedenti
IL CENTRO DIURNO È:
a) un servizio con funzioni terapeutico/riabilitative
b) un servizio con funzioni diagnostico/terapeutiche
c) un servizio con funzioni di residenzialità a bassa assistenza
QUALI TRA LE SEGUENTI STRUTTURE HA IL CARATTERE DELLA COMUNITÀ TERAPEUTICA ? (RISPOSTA MULTIPLA)
a) cra
b) cpa
c) cps
d) spdc
QUALI TRA LE SEGUENTI SONO FUNZIONI SPECIFICHE DELLA COMUNITÀ RIABILITATIVA ASSISTENZIALE (CRA)
a) accogliere pazienti con disturbo psichiatrico grave
b) progettare percorsi di trattamento riabilitativi e risocializzanti
c) affiancare e sostenere la famiglia e/o le figure di riferimento
d) tutte le precedenti
e) nessuna delle precedenti
IL PROGETTO TERAPEUTICO È:
a) l’insieme di obiettivi ed interventi orientati al benessere del paziente
b) l’insieme di linee guida e protocolli che l’infermiere mette in pratica nella relazione terapeutica con un
paziente affetto da una patologia psichiatrica
c) uno scambio ben definito e particolareggiato di informazioni tra il medico e l’infermiere circa l’esigenze del
paziente affetto da una patologia psichiatrica
d) uno strumento di intervento utile alla gestione dell’ansia degli operatori in particolari situazioni critiche
Quali fra le seguenti affermazioni NON caratterizza il Progetto Terapeutico:
a) Valutare le problematiche presenti a livello bio-psico-sociale attraverso l’osservazione del paziente per
comprendere le caratteristiche individuali, la storia evolutiva, le paure e il modo di difendersene, gli elementi
di deficit e le risorse.
b) La condivisione del Progetto Terapeutico da parte del paziente e /o della famiglia non è necessaria in
quanto basta l’accordo tra i membri del team sanitario.
c) Identificare i bisogni specifici di ogni paziente (bisogno che può anche non essere trasmesso in maniera
diretta o addirittura negato come strategia difensiva).
d) Stabilire obiettivi mirati, condivisi e percorribili
LA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI AVVIENE PER:
a) i casi complessi
b) gli invalidi
c) tutti i casi
d) i casi lievi
IL PROGETTO TERAPEUTICO INDIVIDUALE (P.T.I.) È PROGETTATO E REALIZZATO DALL’EQUIPE DI QUALE TRA I
SEGUENTI SERVIZI DELL’UOP (UNITÀ OPERATIVA DI PSICHIATRIA)
a) equipe del CPS
b) equipe della CRA
c) equipe del SPDC
d) equipe della CPA
IL PIANO DI TRATTAMENTO INDIVIDUALE DESCRIVE GLI OBIETTIVI CONDIVISI CON IL PAZIENTE E PROPOSTI DA
a) responsabile della uop
b) direttore di dipartimento
c) case manager
d) psichiatra di riferimento
QUALI DATI POSSONO ESSERE CONTENUTI NEL PTI :
a) dati anagrafici
b) tipologia delle prestazioni erogate dall’èquipe
c) verifiche periodiche
d) tutte le precedenti