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DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA


L’obiettivo del presente Dizionario è quello di offrire al pubblico
un’opera che presenti, nella sua concretezza, la complessità del diritto
della concorrenza e dei problemi ad esso connessi, tanto con rife-
rimento al diritto antitrust e alla disciplina degli aiuti di Stato, quanto
DIZIONARIO SISTEMATICO
con riferimento alle problematiche del diritto dell’Unione europea ed a
DEL DIRITTO

DIZIONARIO SISTEMATICO
quelle del diritto italiano. La scelta del «taglio» della pubblicazione,
appunto un Dizionario, ha permesso di prevedere un numero rilevante
di voci, settantasei per la precisione, sufficiente per trattare con il giusto
approfondimento i numerosi temi di un settore che ha subito negli
DELLA CONCORRENZA
ultimi anni una sensibile accelerazione del suo sviluppo e delle
problematiche ad esso connesse. a cura di

Lorenzo F. Pace è professore di diritto dell’Unione europea presso


Lorenzo F. Pace
l’Università del Molise e Avvocato in Roma. Tra le sue recenti pubbli-
cazioni, ha curato i volumi «European Competition Law: the Impact of
the Commission’s Guidance on Article 102», Edward Elgar Publishing,
2011, e «Nuove tendenze del diritto dell’Unione europea dopo il

Lorenzo F. Pace (a cura di)


Trattato di Lisbona», Giuffrè, 2012. È stato direttore del progetto
europeo «Jean Monnet - European Union and Competition Law» ed è
direttore del progetto per la formazione dei giudici nazionali in materia
di diritto europeo della concorrenza organizzato dall’Università del
Molise in partnership con l’Autorità garante della concorrenza e del
mercato e il Consiglio superiore della magistratura.

Due domande.

ISBN

J 70,00 Jovene editore 2013


DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

Jovene editore 2013


DIRITTI D’AUTORE RISERVATI
© Copyright 2013
ISBN 978-88-243-2233-1

JOVENE EDITORE
Via Mezzocannone 109 - 80134 NAPOLI NA - ITALIA
Tel. (+39) 081 552 10 19 - Fax (+39) 081 552 06 87
web site: www.jovene.it e-mail: info@jovene.it

I diritti di riproduzione e di adattamento anche parziale della presente


opera (compresi i microfilm, i CD e le fotocopie) sono riservati per tutti
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acquirenti, ai sensi della L. 18 agosto 2000 n. 248. È consentita la
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previsto dall’art. 68, co. 4, L. 22 aprile 1941 n. 633.

Printed in Italy Stampato in Italia


Indice

Note sugli autori ....................................................................................................................... p. VII

Introduzione ............................................................................................................................. » IX

I. Profili generali relativi al diritto della concorrenza


La nascita del diritto della concorrenza in Europa: la redazione degli artt. 85 e 86
CEE e il Reg. 17/1962 (L.F. Pace) .................................................................................... p. 3
Il private enforcement del diritto europeo antitrust: evoluzione e risultati (G.A. Be-
nacchio) ............................................................................................................................. » 16
Il private enforcement degli aiuti di Stato: l’action plan e le novità del 2012 (E. Gam-
baro) .................................................................................................................................. » 27
Il diritto di iniziativa economica privata, il diritto antitrust e la tutela della con-
correnza nella giurisprudenza della Corte costituzionale italiana (R. Niro) ............... » 32

II. Diritto antitrust


II.1. I divieti antitrust e alcuni aspetti ad essi relativi
Il concetto d’impresa (G. Caggiano) ...................................................................... » 47
Il pregiudizio al commercio tra Stati membri (M. De Vita) ................................ » 59
Il concetto d’intesa (M. D’Ostuni) .......................................................................... » 69
Le pratiche facilitanti e lo scambio di informazioni (C. Osti) ............................. » 77
Le intese verticali (R. Pardolesi) ............................................................................ » 80
L’abuso di posizione dominante (G. Bruzzone) .................................................... » 95
L’applicazione degli artt. 101 e 102 TFUE nei confronti degli Stati membri
(L.F. Pace) ................................................................................................................ » 111
L’art. 106 § 2 TFUE quale deroga antitrust atipica (D. Gallo) ............................. » 118
I rapporti tra diritto antitrust e diritti di proprietà intellettuale (E. Fabrizi) ..... » 129
Il rapporto tra diritto europeo antitrust e diritto nazionale (L.F. Pace) .............. » 139
L’applicazione extraterritoriale dei divieti antitrust (P. De Pasquale) .................. » 144

II.2. Il public enforcement dei divieti antitrust


Il procedimento antitrust dinanzi all’AGCM (S. Stella) ........................................ » 155
Le decisioni dell’AGCM, con particolare riferimento alle decisioni di accer-
tamento, e la relativa politica sanzionatoria (R. Garozzo) ................................... » 170
Il procedimento antitrust dinanzi alla Commissione (M. Todino) ...................... » 184
Le decisioni della Commissione, con particolare riferimento alle decisioni di
accertamento, e la relativa politica sanzionatoria (E. Botti - A. Zanazzo) .......... » 199
L’imputabilità della responsabilità delle violazioni antitrust e i gruppi di
società (L. De Sanctis) ............................................................................................ » 211
Il ruolo della Guardia di finanza nell’esercizio dei poteri istruttori da parte
dell’AGCM e della Commissione (A. Franceschin) ............................................... » 218

II.3. Il private enforcement dei divieti antitrust


Il giudizio di merito nell’azione antitrust (F. Valerini) ......................................... » 231
La tutela cautelare nell’azione antitrust (P. Comoglio) ......................................... » 247
L’azione di classe per violazione del diritto antitrust (G. Afferni) ....................... » 255
Problemi di giurisdizione e di diritto internazionale privato nell’azione an-
titrust (S. Bariatti) ................................................................................................... » 267
Il giudice competente nel processo antitrust (P. Catallozzi) ................................. » 275
La legittimazione attiva e passiva all’azione antitrust (P. Fattori) ....................... » 283
Le conseguenze civilistiche dell’illecito antitrust (E. Camilleri) .......................... » 290
IV INDICE

Le difese dell’impresa convenuta e il passing on (M. Carpagnano) ..................... p. 298


La prescrizione del diritto al risarcimento danni (M. Melpignano) .................... » 307
Il riparto dell’onere della prova ai sensi dell’art. 3 Reg. 1/2003 anche con rife-
rimento all’art. 101 § 3 TFUE (G.L. Zampa - G. Attinà) ....................................... » 312
L’azione risarcitoria, l’onere della prova e gli strumenti processuali ai sensi del
diritto italiano (R. Caiazzo) .................................................................................... » 324
La quantificazione del danno nel processo antitrust (G. Muscolo) ..................... » 338
Il ruolo dell’analisi economica nella valutazione degli effetti di condotte an-
ticoncorrenziali e nella quantificazione del danno antitrust (G. Notaro -
G. Guardavaccaro) .................................................................................................. » 347
Il rapporto tra il giudizio civile e gli atti dell’AGCM e della Commissione
(A. Trotta) ................................................................................................................. » 361
Arbitrato commerciale internazionale e diritto antitrust (S. Bastianon) ............ » 368

II.4. I rapporti tra public e private enforcement dei divieti antitrust


Le decisioni con impegni e il rilievo per l’antitrust private enforcement (A. Pera) » 379
Le decisioni con settlement e il rilievo per l’antitrust private enforcement
(S. D’Alberti) ............................................................................................................ » 388
I programmi di leniency e il rilievo per l’antitrust private enforcement (P. Cas-
sinis) ........................................................................................................................ » 397
I rapporti tra Commissione, Autorità nazionali e giudici nel settore antitrust
(O. Main) ................................................................................................................. » 405

II.5. La tutela giurisdizionale contro gli atti dell’AGCM e della Commissione in


materia antitrust
La tutela giurisdizionale contro gli atti dell’AGCM in materia antitrust
(A. Leoni) ................................................................................................................. » 419
La tutela giurisdizionale contro gli atti della Commissione in materia antitrust
(G. Gattinara) .......................................................................................................... » 429

II.6. L’antitrust private enforcement in alcuni paesi extra Unione europea


Private enforcement of Antitrust Law in Russia (R. Dashko - A. Dergacheva -
V. Semenikhina) ....................................................................................................... » 443
Private enforcement of Antitrust Law in Brasil (F. de Magalhães Furlan) .......... » 460
Private enforcement of Antitrust Law in the United States of America (A.
Fiebig) ...................................................................................................................... » 471
Private enforcement of Antitrust Law in China (T. Hu) ...................................... » 485

III. Aiuti di Stato


III.1. Il divieto di aiuti di Stato e le relative deroghe
Il concetto di aiuto di Stato (P. Nebbia) ................................................................ » 497
Le deroghe al principio generale d’incompatibilità ex art. 107 §§ 2 e 3 TFUE e
il Regolamento generale di esenzione per categoria (N. Landi) .......................... » 516
Gli aiuti di Stato, l’art. 106 § 2 TFUE e la compensazione di obblighi di ser-
vizio pubblico (D. Gallo) ........................................................................................ » 527
Il rapporto tra l’art. 107 TFUE e le altre norme dei Trattati (G. Biagioni) ......... » 536
La disciplina degli aiuti di Stato a finalità regionale (C. Paolini) ....................... » 543

III.2. La disciplina di diritto secondario e i procedimenti della Commissione in


materia di aiuti di Stato
La normativa di secondo grado in materia di aiuti di Stato (N. Landi) ............. » 559
La procedura della Commissione relativa agli aiuti di Stato nuovi (P. Piroddi) » 565
La procedura della Commissione relativa agli aiuti di Stato illegali e l’obbligo
di recupero (P. Piroddi) ........................................................................................... » 575
La procedura della Commissione relativa all’uso abusivo dell’aiuto di Stato
(P. Piroddi) ............................................................................................................... » 583
La procedura della Commissione relativa agli aiuti esistenti e agli schemi
di aiuti di Stato (P. Piroddi) ................................................................................... » 588
INDICE V

III.3. Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE, le controversie sul recupero de-
gli aiuti illegali e incompatibili dinanzi ai giudici nazionali e il risarcimento
del danno provocato dalla violazione delle norme in materia di aiuti di Stato
nel diritto dell’Unione europea
Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE e i rimedi in capo al giudice
nazionale (Diritto UE) (C. Schepisi) ...................................................................... p. 599
Gli aiuti di Stato in materia fiscale e le conseguenza della violazione dell’art.
108 § 3 TFUE (Diritto UE) (F. De Cecco - M. Di Meglio) ...................................... » 614
Il recupero degli aiuti illegali e incompatibili e le relative controversie dinanzi
ai giudici nazionali (Diritto UE) (M. Merola - T. Ubaldi) ..................................... » 623
Le difese dell’impresa beneficiaria a fronte dell’ordine di recupero del giudice
nazionale, ex art. 108 § 3 TFUE, e della Commissione e dello Stato membro,
ex art. 107 TFUE (Diritto UE) (E. Gambaro) ........................................................ » 638
Il risarcimento dei danni per la violazione delle norme in materia di aiuti di
Stato (Diritto UE) (F. Bestagno) ............................................................................. » 649
Le modalità di calcolo dell’aiuto di Stato da recuperare e del risarcimento
danni per violazione degli artt. 107 e 108 § 3 TFUE (Diritto UE) (G. Biagioni) » 662
Il ruolo dell’analisi economica per il calcolo dell’aiuto da recuperare e del
risarcimento danni per violazione degli artt. 107 e 108 § 3 TFUE (Diritto UE)
(P. Buccirossi) .......................................................................................................... » 671
La tutela giurisdizionale contro le decisioni in materia di aiuti di Stato della
Commissione (Diritto UE) (G. Gattinara) ............................................................. » 679

III.4. Le procedure di notifica e di recupero degli aiuti di Stato in Italia


Le procedure di notifica e di recupero degli aiuti di Stato in Italia (D. Lucaferri) » 691
Le procedure di notifica e di recupero degli aiuti di Stato fiscali in Italia (M.
Di Meglio) ................................................................................................................ » 702

III.5. Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE, le controversie sul recupero de-
gli aiuti illeciti e incompatibili e il risarcimento del danno provocato dalla
violazione delle norme in materia di aiuti di Stato dinanzi ai giudici italiani
La riforma della l. 234/2012 con riferimento agli aiuti di Stato (S. Fiorentino -
D. Gottuso) .............................................................................................................. » 715
Il riparto di giurisdizione per l’applicazione degli artt. 107 e 108 § 3 TFUE
(A. Cioffi) ................................................................................................................. » 724
Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE e le controversie sul recupero degli
aiuti illegali e incompatibili dinanzi al giudice amministrativo (M. Martinelli) » 733
Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE e le controversie sul recupero de-
gli aiuti illegali e incompatibili dinanzi al giudice civile prima della riforma
della l. 234/2012 (A. Perin) ..................................................................................... » 750
Le controversie sul recupero degli aiuti illegali e incompatibili dinanzi al giu-
dice tributario prima della riforma della l. 234/2012 (A. De Stefano) ................. » 764
Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE e le controversie sul recupero de-
gli aiuti illegali e incompatibili dinanzi al giudice del lavoro prima della
riforma della l. 234/2012 (E. Rocchini) ................................................................. » 778
La legittimazione dell’AGCM a ricorrere avverso i provvedimenti della p.a. ex art.
21-bis l. 287/1990 e la violazione delle norme sugli aiuti di Stato (M.A. Sandulli) » 785
Gli aiuti di Stato e la concorrenza sleale (V. Falce - A. Muselli) .......................... » 796
La tutela inibitoria del concorrente nei confronti di condotte illecite ai sensi
delle norme in materia di concorrenza sleale dell’impresa beneficiaria di aiuti
di Stato (A. Genovese) ............................................................................................. » 804

III.6. I rapporti tra public e private enforcement in materia di aiuti di Stato


La cooperazione tra i giudici nazionali e la Commissione nel settore degli aiuti
di Stato (V. Vecchietti - M. Liberati) ....................................................................... » 813
Note sugli autori

GIORGIO AFFERNI - Avvocato in Genova, LL.M. ALESSANDRO CIOFFI - Professore associato di Diritto
(Harvard); Dottore di ricerca in Diritto privato, amministrativo, Università degli Studi del Mo-
Università degli Studi di Pisa; Professore a con- lise
tratto di Diritto privato europeo, Università de- PAOLO COMOGLIO - Avvocato in Vercelli; Dottore di
gli Studi di Genova ricerca in Teoria generale e comparazione pro-
GIULIA ATTINÀ - Avvocato in Roma, Studio legale cessuale, Università degli Studi di Urbino; As-
Freshfields Bruckhaus Deringer, LLM (King’s segnista di ricerca, Università degli Studi di Ge-
College) nova
STEFANIA BARIATTI - Professore ordinario di Diritto SILVIA D’ALBERTI - Avvocato in Roma, Socio dello
internazionale, Università degli Studi di Mi- Studio legale Allen & Overy
lano. Avvocato in Milano, Socio dello Studio ROMAN DASHKO - Avvocato in Mosca, Socio dello
Legale Chiomenti Studio legale Morgan Lewis
STEFANO BASTIANON - Professore associato di Di- MARCO D’OSTUNI - Avvocato in Roma, Socio dello
ritto dell’Unione europea, Università degli Studio legale Cleary Gottlieb Steen & Hamil-
Studi di Bergamo; Avvocato in Busto Arsizio ton
GIAN ANTONIO BENACCHIO - Professore ordinario di FRANCESCO DE CECCO - Lecturer di Diritto del-
Diritto privato comparato, Università degli l’Unione Europea, Università di Newcastle
Studi di Trento; Direttore dell’Osservatorio per- FERNANDO DE MAGALHÃES FURLAN - Managing Part-
manente sull’applicazione delle regole di con- ner della Furlan Associados, Brasila. Già Presi-
correnza dell’Università di Trento dente del CADE
FRANCESCO BESTAGNO - Professore ordinario di Di- PATRIZIA DE PASQUALE - Professore ordinario di Di-
ritto internazionale, Università Cattolica del ritto dell’Unione europea, Università LUM Jean
Sacro Cuore, Milano Monnet Casamassima - Bari
GIACOMO BIAGIONI - Ricercatore di Diritto interna- LAURA DE SANCTIS - Avvocato in Roma, of Counsel
zionale, Università degli Studi di Cagliari; Av- Studio legale Delfino e Associati Willkie Farr &
vocato in Pistoia Gallagher
ALESSANDRO DE STEFANO - Avvocato dello Stato
ELISABETTA BOTTI - Avvocato in Bruxelles, Studio
presso l’Avvocatura generale di Roma
legale Gianni Origoni Grippo Cappelli &Partners
MANFREDI DE VITA - Avvocato in Roma, Socio dello
GINEVRA BRUZZONE - Vice-direttore generale di As- Studio Fontana Galli e Associati
sonime, Responsabile dell’Area Attività d’im-
ANASTASIA DERGACHEVA - Avvocato in Mosca, Stu-
presa e concorrenza
dio legale Morgan Lewis
PAOLO BUCCIROSSI - Direttore e fondatore dello stu- MARIA DI MEGLIO - Funzionario presso la Dire-
dio di consulenza Lear - Laboratorio di econo- zione relazioni internazionali del Dipartimento
mia, antitrust, regolamentazione delle finanze
GIANDONATO CAGGIANO - Professore ordinario di Di- ENRICO FABRIZI - Avvocato in Roma, Socio dello
ritto dell’Unione europea, Università degli Studio Legale R&P Legal
Studi “Roma Tre” VALERIA FALCE - Professore associato di Diritto del-
RINO CAIAZZO - Avvocato in Roma, Socio dello Stu- l’economia, Università Europea di Roma; Av-
dio legale Caiazzo Donnini Pappalardo & Asso- vocato in Roma, Of Counsel Studio legale
ciati; Professore a contratto di Diritto della con- Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners
correnza - teoria e casi, Università degli Studi PIERO FATTORI - Avvocato in Roma, Socio dello Stu-
“Roma Tre” dio Legale Gianni Origoni Grippo Cappelli &
ENRICO CAMILLERI - Professore ordinario di Diritto Partners
privato, Università degli Studi di Palermo; Av- ANDRE FIEBIG - Avvocato in Chicago, Socio dello
vocato in Palermo Studio legale Baker & McKenzie
MICHELE CARPAGNANO - Avvocato in Roma, Studio SERGIO FIORENTINO - Avvocato dello Stato presso
legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Part- l’Avvocatura generale di Roma
ners; Direttore dell’Osservatorio permanente ALBERTO FRANCESCHIN - Ufficiale della Guardia di
sull’applicazione delle regole di concorrenza Finanza
dell’Università degli Studi di Trento DANIELE GALLO - Ricercatore di Diritto dell’Unione
PAOLO CASSINIS - Direttore aggiunto della Direzione europea, Università “Luiss - Guido Carli”
generale per la tutela del consumatore e Re- EDOARDO GAMBARO - Avvocato in Milano, LL.M.
sponsabile della Direzione clausole vessatorie, (Bruges); Socio dello Studio legale Santa Maria
AGCM Studio legale Associato
PAOLO CATALLOZZI - Giudice presso il Tribunale del- ROSARIA GAROZZO - Funzionario presso la Direzione
l’impresa di Roma per gli affari giuridici e il contenzioso, AGCM
VIII NOTE SUGLI AUTORI

GIACOMO GATTINARA - Avvocato; Membro del Servi- CRISTOFORO OSTI - Professore ordinario di Diritto
zio giuridico della Commissione europea; Dot- privato comparato, Università degli Studi del
tore di ricerca, Università degli Studi di Roma Salento; Avvocato in Roma
“La Sapienza”, LLMs (College of Europe, Bru- LORENZO F. PACE - Professore associato di Diritto
ges; King’s College, London); MA (King’s Col- dell’Unione europea, Università degli Studi del
lege, London) Molise; LL.M. (Universität Hamburg); Avvo-
ANNA GENOVESE - Professore ordinario di Diritto cato in Roma
commerciale, Università di Verona; Avvocato in CAMILLA PAOLINI - Dottorato di ricerca in Diritto
Roma dell’Unione europea; ha collaborato e collabora
DANIELA GOTTUSO - Avvocato, Ufficio legislativo del presso Studi legali operanti nel settore a Bruxel-
Ministro per gli affari europei les
GILBERTO GUARDAVACCARO - Funzionario presso la ROBERTO PARDOLESI - Professore ordinario di Di-
Direzione generale tutela consumatore, AGCM; ritto privato comparato, Università degli Studi
Dottore di ricerca in Diritto Industriale, Uni- di Roma “Luiss - Guido Carli”
versità degli Studi di Pavia ALBERTO PERA - Avvocato in Roma, Socio dello Stu-
TIE HU - Avvocato in Pechino, Socio dello studio le- dio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli &
gale De Heng Partners
NICCOLÒ LANDI - Avvocato in Torino, Studio Legale ANDREA PERIN - Avvocato in Velletri; Dottorando di
Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, Ricerca in Diritto processuale civile, Università
LL.M. (University College Dublin) degli Studi di Roma “La Sapienza”
ANNALAURA LEONI - Avvocato; dottoranda di ricerca PAOLA PIRODDI - Professore associato di Diritto del-
in Diritto amministrativo, Università degli l’Unione europea, Università degli Studi di Ca-
Studi “Roma Tre” gliari; Avvocato in Milano
MATTEO LIBERATI - Avvocato in Cagliari; Dottore di EMILIO ROCCHINI - Assegnista di ricerca in Diritto
ricerca in Diritto dell’Unione Europea, Univer- del lavoro, Università degli Studi di Roma “Tor
sità di Cagliari Vergata”; Professore a contratto di Diritto del
DORIANA LUCAFERRI - Esperto presso la Presidenza lavoro, Link Campus University, Roma
del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per il MARIA ALESSANDRA SANDULLI - Professore ordinario
coordinamento delle politiche europee, Ufficio di Diritto amministrativo e Giustizia ammini-
«Mercato interno, concorrenza e aiuti di Stato» strativa, Università degli Studi “Roma Tre”; Av-
OMBRETTA MAIN - Vice Segretario generale dell’Au- vocato in Roma
torità garante della concorrenza e del mercato; CRISTINA SCHEPISI - Professore associato di Diritto
Responsabile a.i. della direzione rapporti co- dell’Unione europea, Università degli Studi di
munitari e internazionali della medesima Auto- Napoli Federico II
rità VALENTINA SEMENIKHINA - Avvocato in Mosca, Stu-
MARCO MARTINELLI - Avvocato in Roma, Studio le- dio legale Morgan Lewis
gale Gianni, Origoni, Grippo e Partners; Dot- SERENA STELLA - Dirigente presso l’Autorità garante
tore di ricerca in Diritto amministrativo, Uni- della concorrenza e del mercato
versità degli Studi “Roma Tre” MARIO TODINO - Avvocato in Bruxelles, Socio dello
MARLENE MELPIGNANO - Funzionario presso la Di- Studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli &
rezione Rapporti Comunitari e Affari Interna- Partners
zionali, AGCM ANDREA TROTTA - Avvocato in Roma
MASSIMO MEROLA - Avvocato, Socio dello Studio TECLA UBALDI - Avvocato, Studio Bonelli Erede
Bonelli Erede Pappalardo; Professore di diritto Pappalardo
della concorrenza - settore pubblico, Collège FABIO VALERINI - Avvocato in Roma; Dottore di ri-
d’Europe, Bruges cerca in Tutela giurisdizionale dei diritti, im-
GABRIELLA MUSCOLO - Giudice presso il Tribunale prese e amministrazioni, Università degli Studi
dell’impresa di Roma di Roma “Tor Vergata”
AURORA MUSELLI - Dottoranda di ricerca, Univer- VALERIO VECCHIETTI - Direttore dell’Ufficio «Mer-
sità di Milano “Luigi Bocconi”; Avvocato in cato interno, concorrenza e aiuti di Stato», Di-
Roma, Studio legale Gianni Origoni Grippo partimento per il coordinamento delle politiche
Cappelli & Partners europee presso la Presidenza del Consiglio dei
PAOLISA NEBBIA - Funzionario presso la Direzione Ministri
generale per la concorrenza, AGCM GIAN LUCA ZAMPA - Avvocato in Roma, Socio dello
RAFFAELLA NIRO - Professore associato di Istitu- Studio legale Freshfields Bruckhaus Deringer
zioni di Diritto pubblico, Università degli Studi LLMs (Queen Mary & Westfield College, Co-
di Macerata lumbia University)
GIOVANNI NOTARO - Funzionario dell’Autorità ga- ANNAGIULIA ZANAZZO - Avvocato in Bruxelles, Stu-
rante della concorrenza e del mercato, Ufficio dio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli &
del chief economist Partners
Introduzione

Il presente Dizionario è il risultato di un progetto dell’Università del Molise cofi-


nanziato dalla Direzione generale concorrenza della Commissione europea iniziato nel
febbraio 2012.
L’obiettivo del presente Dizionario è quello di offrire al pubblico un’opera che pre-
senti, nella sua concretezza, la complessità del diritto della concorrenza e dei problemi
ad esso connessi, tanto con riferimento al diritto antitrust e alla disciplina degli aiuti di
Stato, quanto con riferimento alle problematiche del diritto dell’Unione europea ed a
quelle del diritto italiano. Con questo obiettivo è stato chiesto agli autori di trattare
nelle voci esclusivamente aspetti normativi, giurisprudenziali e di prassi dei singoli
temi. Aspetti dottrinali sono stati volontariamente esclusi prevedendo comunque una
bibliografia al termine di ogni voce per permettere successivi approfondimenti. La
scelta del “taglio” della pubblicazione, appunto un Dizionario, ha permesso di preve-
dere un numero rilevante di voci, settantasei per la precisione, sufficiente per trattare
con il giusto approfondimento i numerosi temi di un settore che ha subito negli ultimi
anni una sensibile accelerazione del suo sviluppo e delle problematiche ad esso con-
nesse.
Riguardo al diritto antitrust, un diritto “giovane” – nato in Europa nel 1952 con il
Trattato CECA, molto dopo l’americano Sherman Act del 1890 – detta accelerazione è
stata determinata dall’abbandono del Reg. 17/1962 e dall’emanazione del regolamento
di modernizzazione, Reg. 1/2003, di cui quest’anno ricorrono i 10 anni dalla pubblica-
zione. Con riferimento al public enforcement, il Reg. 1/2003, ad esempio, ha disciplinato
una pluralità di nuovi istituti (decisioni d’impegni, decisioni di transazione, ecc.), così
come ha determinato la nascita della Rete europea di autorità antitrust e la crescita di
importanza di altri istituti (ad es. i programmi di leniency). Queste modifiche a livello
europeo hanno determinato degli sviluppi sostanzialmente speculari a livello nazio-
nale. Con riferimento al private enforcement delle norme antitrust, il legislatore europeo
aveva emanato il Reg. 1/2003 con l’obiettivo, da una parte, di decentrare l’applicazione
del diritto europeo antitrust e, dall’altra, di facilitare la tutela dei diritti riconosciuti da-
gli artt. 101 e 102 TFUE dinnanzi ai giudici nazionali. Sotto questo secondo aspetto il
legislatore europeo ha dimostrato gli attuali limiti del sistema europeo non essendo
riuscito ancora ad emanare, a quasi 10 anni dall’emanazione del relativo Libro verde,
una normativa specifica sul private enforcement. Ritardi e carenze i cui effetti sono stati
in qualche modo limitati dalla giurisprudenza della Corte di giustizia. Tali mancanze
non hanno però limitato lo sviluppo del private enforcement a livello nazionale anche se
con risultati differenti tra Stati membri. A fronte di ciò, il sistema italiano – anche in
conseguenza delle oltre 110.000 cause di risarcimento danni presentate a seguito della
decisione “R.C. Auto” dell’AGCM – è riuscito a definire con rapidità – nonostante il
ritardo con cui l’Italia si è dotata di una normativa antitrust rispetto ad altri Stati eu-
ropei – dei principi specifici relativi all’azione antitrust, dietro le puntuali indicazioni
fornite dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.
Con riferimento agli aiuti di Stato, le modifiche del settore sono state, a livello
europeo, meno rilevanti rispetto quelle del settore antitrust. In particolare, i principi
relativi alla disciplina degli aiuti di Stato (ad es. le conseguenze della violazione dell’art.
108 § 3 TFUE e degli obblighi di recupero degli aiuti illegali e incompatibili) sono stati
chiaramente definiti nel corso degli anni dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.
In Italia vi è stata una certa difficoltà nell’attuare tali principi, in particolare con riferi-
mento al recupero degli aiuti illegali e incompatibili, e ciò in conseguenza di una serie
di differenti motivi: il differente livello tra la responsabilità della violazione di tali di-
vieti (cioè il livello statale) e il livello in cui gli aiuti possono essere concessi (non solo
X INTRODUZIONE

statale ma anche regionale e locale); i problemi derivanti dall’assenza di procedure di


recupero definite normativamente; la “riottosità” dei giudici italiani ad adeguarsi ai
principi europei sul punto; le differenze derivanti dalle giurisdizioni dinanzi alle quali
gli ordini di recupero potevano essere impugnati (civile, amministrativo, tributario e
del lavoro). Queste importanti carenze sono state risolte, in buona parte, dalla recente
legge 24 dicembre 2012, n. 234, che ha introdotto per la prima vota a livello nazionale
una disciplina organica in materia di aiuti di Stato prevedendo, inoltre, la giurisdizione
esclusiva del giudice amministrativo per l’impugnazione dei provvedimenti in materia
di aiuti di Stato.
Il Dizionario ha cercato di individuare una voce per ognuno di questi temi.
Desidero ringraziare vivamente tutti gli autori e formulare un particolare ringra-
ziamento a Rino Caiazzo, Enrico Camilleri, Alessandro De Stefano e Marina Tavassi
per i consigli relativi alla redazione dell’elenco delle voci.

Roma, 20 aprile 2013


L.F.P.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La nascita del diritto della concorrenza in Europa:
la redazione degli artt. 85 e 86 CEE e il Reg. 17/1962

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. LA REDAZIONE E zare ora, forse più di quanto non è stato
L’ATTUAZIONE DEGLI ARTT. 85 E 86 CEE. – 1. La possibile al momento di entrata in vigore
redazione e l’attuazione dell’artt. 85 CEE. – del Reg. 1/03, l’importanza degli artt. 85 e
1.1. La situazione in Germania. – 1.2. La si-
tuazione in Francia. – 1.3. La redazione
86 CEE e del Reg. 17/1962 per la crea-
dell’art. 85 CEE: la creazione di una con- zione di una cultura del diritto della con-
nessione tra l’art. 85 CEE e il futuro Rego- correnza in Europa e in ciascuno Stato
lamento 17/1962. – 1.4. L’attuazione del- membro dell’allora Comunità economica
l’art. 85 CEE ai sensi del Reg. 17/1962. – 2. europea. Con particolare riferimento al
La redazione e l’attuazione dell’art. 86 Reg. 17/1962, la complessità amministra-
CEE. – 2.1. L’attuazione dell’art. 86 CEE. – tiva di tale regolamento (e in particolare il
III. IL SISTEMA DI APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 85 E
86 CEE DISCIPLINATO DAL REG. 17/1962. – IV. “burocratico” sistema di notifica per otte-
LA TUTELA GIURISDIZIONALE DELLE NORME ANTI- nere l’eccezione ex art. 85 § 3 CEE) valu-
TRUST EUROPEE DISCIPLINATO DAL REG. 17/1962. tata dopo una pausa di dici anni dall’en-
– V. LA CRISI E IL TRAMONTO DEL REG. 17/1962 trata in vigore del Reg. 1/2003, permette di
E L’EMANAZIONE DEL REG. 1/2003. apprezzare l’importanza del Reg. 17/1962
a tal fine.
I. INTRODUZIONE Con il senno di poi, dopo gli impor-
tanti cambiamenti del Reg. 1/2003 nel si-
La presente voce prende in considera- stema di applicazione antitrust europeo,
zione – in un modo eccentrico rispetto si comprende come non è stato tanto im-
alle altre voci del Dizionario – un aspetto portante, come è stato scritto, che il si-
centrale in un volume in materia di diritto stema ex art. 17/1962, per la sua comples-
della concorrenza; cioè il passaggio dal sità, non sia mai riuscito a funzionare
principio dell’economia cartellizzata, ti- come previsto dal legislatore europeo1. Il
pico della prima metà del XX secolo, al vero obiettivo e la grande sfida del Reg.
principio della tutela della concorrenza 17/1962 era infatti quello di creare una
introdotto nel Trattato CECA, prima, e nel “cultura del diritto della concorrenza” in
Trattato CEE, successivamente. Questo Europa2.
momento di passaggio, in primo luogo Non si deve infatti dimenticare che nel
“culturale”, sarà affrontato, dal punto di 1957 nessun paese che sarebbe divenuto
vista giuridico, prendendo in considera- membro della CEE disponeva di una nor-
zione gli aspetti relativi alla redazione dei mativa a tutela della concorrenza, come
divieti degli artt. 85 e 86 CEE e alla reda- oggi noi la intendiamo, cioè di una nor-
zione del Reg. 17/1962, primo regola- mativa che individui il divieto delle intese
mento di attuazione delle norme di con- e di abuso di posizione dominante quale
correnza CEE. comportamento anticoncorrenziale. Sarà
La riflessione tanto sulla redazione dei infatti la Germania che per prima ema-
divieti antitrust quanto su testi di regola- nerà una simile normativa antitrust na-
menti elaborati ormai più di mezzo secolo zionale in Europea la quale, e non è un
fa e non più in vigore, permette di apprez- caso, entrerà in vigore il 1° gennaio 19583.
1 V. A. JONES - B. SUFRIN, «The use of comfort opinions publiques et intégration européenne
letter rather than formal decisions meant that for (Brussels: Bruylant, 2007), 337-53.
many years prior to 1 May 2004 the notification- 3 Sullo sviluppo delle normative a tutela della
and-expemption procedure did not operate in real concorrenza in Francia, Germania, Italia, Spagna
life as had been intended in Regulation 17», EC e Regno Unito, dagli anni ’30 ad oggi v. i contri-
Competition Law, 3rd, 2008, p. 1139. buti in Lorenzo FEDERICO PACE (ed.), The impact of
2 Vedi BRIGITTE LEUCHT, “Tracing European the Commission’s guidance on Article 102 (Chel-
Mentalities: Free Competition in Post-WWII-Eu- tenham and Northampton, MA: Edward Elgar
rope”, in MARIE-THÉRÈSE BITSCH, WILFRIED LOTH, Publishing, 2011), 3 ss.
CHARLES BARTHEL, C. (eds.), Cultures politiques,
4 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

La situazione “culturale” europea in era stato in molti Stati europei fino a quel
quel momento risentiva, naturalmente, momento) ma che, al contrario, la collu-
dell’impostazione che vedeva (con alcune sione rappresentava un pregiudizio per la
e a volte rilevanti differenze tra uno Stato collettività. Non è un caso che le difficoltà
ed un altro) i cartelli tra imprese come maggiori nell’applicazione delle norme
una normale modalità di esercizio del di- antitrust CEE sono state relative, almeno
ritto di iniziativa economica privata. Im- inizialmente, all’applicazione del divieto
postazione questa conseguenza del pecu- di accordi anticoncorrenziali, avendo avu-
liare sviluppo industriale europeo e di to il divieto di abuso di posizione domi-
cartellizzazione delle economie nazionali nante una piena applicazione in Europa
a partire dal 1870 e che ha avuto nel pe- solo più tardi, all’inizio degli anni ’70.
riodo della seconda guerra mondiale il È stato poi il sistema di notifica disci-
suo momento di più forte sviluppo4. plinato dal Reg. 17/1962 ad essere la “ca-
In questa situazione, la funzione del tena di trasmissione” che ha “esportato” il
Reg. 17/1962 era quella di trovare un si- “nuovo” divieto europeo di accordi anti-
stema che riuscisse a garantire l’applica- concorrenziali in ciascuna delle norma-
zione di norme “rivoluzionarie” per la cul- tive a tutela della concorrenza dei singoli
tura giuridico-economica europea, come Stati membri5.
gli allora artt. 85 e 86 CEE, secondo una Questa evoluzione permette di chiarire
interpretazione che “volgesse radical- il perché della sostanziale irrilevanza in
mente le spalle” alla “cartellizzazione” di questa prima fase dell’applicazione giudi-
quegli anni. ziale delle norme di concorrenza (c.d. pri-
E infatti concretamente il sistema del vate enforcement) rispetto all’applicazione
Reg. 17/1962 (e in particolar modo l’ob- amministrativa (c.d. public enforcement)6.
bligo di notifica degli accordi al fine di ot-
tenere l’esenzione ex art. 85 CEE e la com- II. LA REDAZIONE E L’ATTUAZIONE DEGLI
petenza esclusiva della Commissione per ARTT. 85 E 86 CEE
riconoscere tale esenzione) creò nel 1962,
a poco più di quindici anni dalla conclu- Il primo passo nella redazione di
sione della seconda guerra mondiale, un norme a tutela della concorrenza a livello
sistema che permise questo cambiamento europeo è stato compiuto con i divieti del
“culturale”. Infatti, questi due primi fat- Trattato CECA. Ed infatti, mentre la di-
tori, uniti all’autonomia della Commis- chiarazione Schuman del maggio 1950
sione dagli Stati membri nell’applicazione non conteneva nessun espresso riferi-
degli artt. 85 e 86 CEE (fortemente difesa mento alla disciplina dei cartelli7, il 4 ot-
nella formulazione dell’art. 10 Reg. 17/ tobre 1950 Jean Monnet avvertì i capi
1962), permise di definire una nuova e ri- delle delegazioni che se non fossero stati
voluzionaria modalità (per gli Stati euro- inseriti nel Trattato dei chiari divieti rela-
pei) di intendere e regolare i rapporti tra tivamente ai cartelli industriali, il governo
imprese, e questo tramite i divieti anti- americano non avrebbe fornito il proprio
trust; divieti, come detto, sostanzialmente contributo finanziario allo sviluppo del
sconosciuti in Europa fino a quel mo- progetto del Trattato8.
mento. In questo modo facendo accettare, La pressione politica degli Stati uniti
ad esempio, che la collusione tra imprese d’America – ma anche il gruppo di giuristi
non fosse nell’interesse pubblico (come statunitensi presenti nella sede nell’Am-

4 Su questo punto e per una lista di cartelli in- renti Stati membri v. i contributi in Pace, supra
ternazionali attivi nel 1932 v. LORENZO FEDERICO nota 3.
PACE, European Antitrust Law: Prohibitions, Mer- 6 V. ad es. PACE, supra nota 4, 3-33, 70, 100.
ger Control And Procedures (Cheltenham and 7 WYATT C. WELLS, Antitrust and the Formation
Northampton, MA: Edward Elgar, 2007), 8. of the Postwar World (New York: Columbia Uni-
5 Con riferimento al passaggio dal principio versity Press, 2002), 163.
di abuso al principio di divieto riguardo agli 8 REINER SCHULZE - THOMAS HOEREN (eds.),
accordi anticoncorrenziali tanto nel diritto del- Dokumente zum Europäischen Recht. Band 3,
l’Unione europea che nelle discipline dei diffe- Springer Verlatg, Berlin, xxi.
L.F. PACE – LA NASCITA DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA IN EUROPA 5

basciata americana di Parigi che forni- rappresenta un interessante fenomeno di


rono aiuto nella redazione dei divieti9 – confronto tra la cultura giuridica francese
sono alla base del diritto della concor- e quella tedesca.
renza del Trattato CECA10.
I divieti a tutela della concorrenza del 1.1. La situazione in Germania. – Già
Trattato CECA, anche se il relativo testo anteriormente alla prima guerra mon-
era sostanzialmente differente rispetto a diale, la Germania era stata das Land der
quello del Trattato CEE, sono il primo Kartelle, cioè la terra dei cartelli. Una rela-
caso in cui la concorrenza tra imprese è zione del 1920 elencava oltre 2.100 car-
stata individuata come il principio di base telli sul territorio tedesco.
del commercio tra Stati dello spazio euro- La Germania aveva infatti già emanato
peo. nel 192012 normative relative alla disci-
Durante la redazione dei divieti a tu- plina dei cartelli. Esse, pur non dichia-
tela della concorrenza del Trattato CEE la rando tali accordi illeciti, ne vietavano l’u-
pressione politica degli Stati uniti d’Ame- tilizzazione abusiva. Anche in conse-
rica non era più necessaria. Le stesse guenza di questa scelta di politica econo-
parti contraenti valutavano il diritto della mica, l’economia tedesca nei primi 40
concorrenza come una necessità. Come anni del XX secolo era stata organizzata
già detto, in considerazione dell’economia sulla base di cartelli tra imprese piuttosto
europea, fortemente cartellizzata, la ne- che sulla concorrenza tra di esse.
goziazione si incentrò prevalentemente Alla fine della seconda guerra mon-
sul divieto di cartelli industriali più che diale, successivamente all’emanazione da
sul divieto di comportamenti unilaterali parte delle forze di occupazione di una
anticoncorrenziali delle imprese. legge sulla decartellizzazione13, era stata
Durante tale negoziazione le culture istituita dal Governo tedesco una Com-
giuridico-economico dei due più impor- missione di studio per la redazione di
tanti futuri Stati membri, quella francese una normativa in materia di tutela della
e quella tedesca, si scontrarono11. concorrenza. Tale Commissione terminò
i lavori in concomitanza con la discus-
1. La redazione e l’attuazione dell’art. 85 sione sulla redazione delle norme anti-
CEE. – Con riferimento al divieto di car- trust del Trattato di Roma. Questo fatto
telli, la redazione dell’art. 85 CEE (1957) determinò delle “interessanti” difficoltà,

9 V. BRIGITTE LEUCHT, “Transatlantic policy MENS LAMMERS, Internationale Industrie-Kartelle


networks and the formation of core Europe” (PhD (Völkerbunds-Denkschrift) (Berlin: Carl Heym-
diss. University of Portsmouth, 2008), 56, 197. anns Verlag 1930), 140; ERICH ERTEL, Internatio-
10 V. LORENZO FEDERICO PACE, I fondamenti del nale Kartelle und Konzerne der Industrie (Stutt-
Diritto antitrust europeo: norme di competenza e gart: C.E. Poeschel Verlag, 1930); HORST WAGEN-
sistema applicativo dalle origini alla Costituzione FÜHR, Kartelle in Deutschland (Nürnberg: Verlag
europea (Milan: Giuffrè, 2005), 52. V. anche der Hochschulbuchhandlung Krische & Co, 1931);
SCHULZE - HOEREN, infra nota 14, Volume 3, xxi e HORST WAGENFÜHR, Kartellverträge - Deutsche aus-
doc n. 7; WELLS, supra nota 7, xxi. ländische und internationale Kartellverträge im
11 Sugli aspetti generali della redazione degli Wortlaut (Nürnberg: Verlag der Hochschulbuch-
artt. 85 e 86 CEE, v. Pace, supra nota 4, 65 ss. e handlung Krische & Co, 1931); HORST WAGENFÜHR,
111 ss. Kartellgesetzgebung in Deutschland (Nürnberg:
12 Sulla disciplina dei cartelli industriali vedi Verlag der Hochschulbuchhandlung Krische &
FERDINAND BAUMGARTEN, ARTUR MESZLENY, Kartelle Co, 1933); FRITZ WERR, Internationale Wirtschafts-
und Trusts - Ihre Stellung im Wirtschafts- und zusammenschlüsse (Kartell und Konzern) und
Rechtssystem der wichtigsten Kulturstaaten (Ber- Staat als Vertragspartner (Berlin: Heymann, 1936);
lin: Verlag von Otto Liebmann, 1906); CLEMENS HEINRICH FRIEDLÄNDER, Die Rechtspraxis der Kar-
LAMMERS, Kartellgesetzgebung des Auslandes - Be- telle und Konzerne in Europa (Zürich: Polygraphi-
richt an den Völkerbund für die internationale scher Verlag, 1938); FRITZ HAUSMANN, Konzerne
Wirtschaftskonferenz (Berlin: Carl Heymanns Ver- und Kartelle im Zeichen der “Wirtschaftslenkung”
lag, 1927), 104; Kurt Wiedenfeld, Kartelle und (Zürich: Verlag für Recht und Gesellschaft A.G,
Konzerne (Berlin: Walter de Gruyter & Co, 1927); 1938); EMIL EGGMANN, Der Staat und die Kartelle
Oswald Lehnich, Kartelle und Staat unter Berück- (Zürich: Dr. H. Girsberger Verlag, 1945).
sichtigung der Gesetzgebung des In- und Auslandes 13 HAROLD RASCH, “Kartellverbot und Grund-
(Berlin: Verlag von Reimar Hobbing, 1928; CLE- gesetz”, Wirtschaft und Wettbewerb (1955): 679.
6 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

da poco chiarite grazie alla pubblica- molto differente dal precedente periodo
zione dei relativi documenti ufficiali, per dal momento che tale divieto sarebbe
i rappresentanti tedeschi in sede di reda- stato applicato, come nell’esperienza fran-
zione del Trattato14. cese, secondo un principio ex post e caso
Per comprendere la posizione tenuta per caso e non secondo un generale prin-
dalla Repubblica federale di Germania cipio ex ante.
nel 1956/57 al tavolo delle trattative del Il principio che venne poi assorbito
Trattato di Roma, è da sottolineare che al- nella legge tedesca del 1957 riguardo ai
l’interno della stessa dottrina tedesca era cartelli industriali era quella del principio
presente una intensa discussione ri- del divieto con specifiche esenzioni a tale
guardo al modello di disciplina dei car- principio.
telli. La dottrina era infatti divisa tra i so- La disciplina degli accordi verticali era
stenitori del principio del divieto (Verbot- invece regolata da una norma distinta che
prinzip) e i sostenitori del principio dell’a- non rientrava nel principio di divieto (art.
buso (Missbrauchtprinzip)15. 15 GWB ss.).
I primi sostenevano, nel ricordo del di- La legge sulla tutela della concorrenza
sastro politico ed economico della Ger- tedesca fu votata nel 1957 ed entrò in vi-
mania nazista e delle leggi di cartellizza- gore il 1 gennaio 1958, cioè lo stesso
zione, la necessità di vietare qualunque giorno dell’entrata in vigore del Trattato
accordo orizzontale tra imprese anche al di Roma e delle relative norme antitrust.
fine di tutelare il diritto di iniziativa eco- Per concludere, la Repubblica federale
nomica dei singoli. Inoltre, tale dottrina di Germania, durante la redazione del
sosteneva che la “dispersione” del potere Trattato di Roma del 1956/57, non poteva
economico e il riconoscimento generaliz- presentare una chiara “politica concor-
zato del diritto di iniziativa economica renziale” riguardo alla valutazione degli
avrebbe determinato dei risultati di “giu- accordi tra imprese non disponendo in
stizia sociale”16. Secondo questa imposta- quel momento di una definitiva norma-
zione gli accordi anticoncorrenziali tra tiva antitrust nazionale e questo nono-
imprese dovevano essere privi di efficacia stante la convinzione che la normativa co-
giuridica. Essi avrebbero acquisito la pro- munitaria avrebbe avuto un importante
pria efficacia solo dopo la notifica dell’ac- influenza anche sulla (futura) normativa
cordo ad uno specifico organo autonomo tedesca.
di controllo.
I fautori del principio dell’abuso soste- 1.2. La situazione in Francia. – Già ne-
nevano, al contrario, la necessità di for- gli anni ’20 la Repubblica francese aveva
mulare una norma che vietasse i cartelli e emanato normative che regolamentavano
ne escludesse la relativa efficacia giuri- gli accordi tra imprese18.
dica successivamente all’accertamento All’inizio degli anni ’50 era stata isti-
dell’illiceità del cartello17. Questa scelta tuita una Commissione di riforma dell’al-
avrebbe determinato una situazione non lora vigente normativa dell’art. 419 Code

14 V. SCHULZE and Hoeren, supra nota 8. (1955): 421; WERNER BENISCH, Ist das Kartellverbot
15 Su questo punto vedi KNUT WOLFGANG NÖRR, Grundgesetzwidrig?, in Der Betrieb (1956): 37. See
Die Leiden des Privatrechts - Kartelle in Deutsch- also HAROLD RASCH, Wettbewerbsbeschränkungen
land von der Holzstoffkartellentscheidung zum Ge- Kartell- und Monopolrecht; Kommentar zum Ge-
setz gegen Wettbewerbsbeschränkungen (J.C.B. setz gegen Wettbewerbsbeschränkungen, 2ed.
Mohr, Tübingen, 1994), 203. Regarding this di- (Herne: Verlag Neue Wirtschafts-Briefe, 1958).
scussion see, ERNST-JOACHIM MESTMÄCKER, “Der 16 V. ANDREAS HEINEMANN, Die Freiburger Schule
Böhm-Entwurf eines Gesetzes gegen Wettbewerb- und ihre geistigen Wurzeln (Munich: VVF, 1989).
sbeschränkungen”, Wirtschaft und Wettbewerb 17 RUDOLF ISAY, “Wirtschaftliche und rechtliche
(1955): 285; WOLFRAM DOERINKEL, “Abriß der 1. Le- Konsequenzen des Böhm-Entwurfs”, Wirtschaft
sung des Kartellgesetzentwurfs im Bundestag”, und Wettbewerb (1955): 339.
Wirtschaft und Wettbewerb (1955): 572; HAROLD 18 See ROBER PLAISANT and JACQUES LASSIER, Les
RASCH, supra note 13, 679; WERNER BENISCH, “Zur Ententes Industrielles sous forme de Sociétés ou
Problematik eines gesetzlichen Schutzes des Lei- d’Associations (Paris: Juris-Classeurs, 1956).
stungswettbewerbs”, Wirtschaft und Wettbewerb
L.F. PACE – LA NASCITA DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA IN EUROPA 7

pénal (1926) in quanto essa si era dimo- l’art. 59-bis decreto 9 agosto 1953, disci-
strata non efficace e di difficile applica- plinò il délit de coalition, cioè il divieto di
zione. La proposta di legge del 10 luglio tutti gli accordi che avessero ad oggetto o
195219 era probabilmente influenzata dal ad effetto di alterare la concorrenza, ac-
modello di regolamentazione del mercato cordi questi espressamente vietati di di-
europeo della prima parte del XX secolo ritto. Solo due categorie di intese rien-
relativa al “controllo dei cartelli” e non al tranti in tale divieto e previste dall’art. 59-
loro divieto. Tale normativa, infatti, pren- ter del decreto erano esentate dall’illi-
deva le mosse dal presupposto che gli ac- ceità22, e cioè gli accordi imposti da leggi
cordi di cartello tra imprese non fossero o regolamenti (normative ben conosciute
necessariamente negativi e che vi fosse al diritto UE in quanto prese in conside-
quindi la necessità di distinguere tra “ac- razione da una serie di decisioni e di sen-
cordi buoni” e “accordi cattivi”20. Il pro- tenze negli anni ’9023) e gli accordi che de-
getto di legge prevedeva, in linea di prin- terminavano specifici vantaggi per la con-
cipio, la liceità degli accordi tra imprese correnza.
funzionali a migliorare, nell’interesse ge- In considerazione della previsione del-
nerale, la produzione e la distribuzione l’esenzione dal divieto e dal fatto che l’e-
(art. 1 Progetto n. 9951). L’art. 2 del pro- senzione era applicata da giudici (cioè
getto vietava invece solo i comportamenti sulla base di un applicazione ex post e
finalizzati alla costituzione di monopoli, caso per caso) il ‘délit de coalition’ non era
alla creazione di coalition o alla limita- un divieto antitrust come inteso oggi ed
zione e alla soppressione della concor- era profondamente differente dal tipo di
renza sleale (art. 2 Progetto n. 9951)21. divieto di cui allo Sherman Act del 1890.
Tale proposta subì una radicale modi- A fronte di ciò, però, la Francia dispo-
fica. La formulazione finale della norma, neva già nel 1952, cioè prima della ne-

19 Sul punto v. J. HAMEL and G. LAGARDE, Con- pour objet ou pouvant avoir pour effet d’entraver
trole des ententes industrielles, § 231 Traite de Droit le plein exercice de la concurrence en faisant obs-
Commercial (Paris: Librairie Dalloz, 1954), 280; tacle à l’abaissement des prix de revient ou de
CHARLEY DEL MARMOL, “Les Ententes industrielles vente ou en favorisant une hausse artificielle des
en Droit comparée”, La Revue de la Banque prix».
(1929): 86; PIERRE GIDE, Le Projet Français de Loi «Tout engagement ou convention se rappor-
Anti-Trust et les expériences étrangères - Etats-Unis tant à une pratique ainsi prohibée est nul de plein
- Angleterre - Allemagne (Paris: Librairie Du Re- droit».
cueil Sirey, 1953); ANDRÉ TOULEMON, “Le Décret-loi «Cette nullité peut être invoquée par les par-
du 9 août 1953 relatif au maintien ou au rétablis- ties et par les tiers, elle ne peut être opposée aux
sement de la libre concurrence industrielle ou tiers par les orties; elle est éventuellement consta-
commerciale”, Revue trimestrielle de Droit Com- tée par les tribunaux de droit commun à qui l’avis
mercial (1954): 269. PIERRE FORTUNET, “Dirigisme de la commission, s’il en est intervenu un doit être
et libre concurrence - De la réglementation des communiqué».
ententes professionnelles et des conditions de L’art. 59-ter prevedeva: «Ne sont pas visées par
vente par le décret du 9 août 1953”, Revue des So- les dispositions de l’article 59-bis, les actions
ciétés (1954): 236; IOUDA TCHERNOFF and PIERRE concertées, conventions ou ententes»:
OLIVIER LAPIE, “Industrial and trade combinations «1. Qui résultent de l’application d’un texte lé-
under French law”, in LESLIE SCOTT (ed.), Trade gislatif ou réglementaire»;
Combinations in U.S.A., France, Germany, Poland «2. Dont les auteurs seront en mesure de jus-
(Paris: Librairie du Recueil Sirey, 1932), 49. tifier qu’elles ont pour effet d’améliorer et
20 Per un approfondimento di questi aspetti, d’étendre les débouchés de la production, ou d’as-
rinviamo a V. SALANDRA, Il diritto delle unioni di surer le développement du progrès économique
imprese (consorzi e gruppi), Padova, A. Milani, par la rationalisation et la spécialisation».
1934, 38. 23 Cfr. Sentenza della Corte del 3 dicembre
21 DEL MARMOL, supra nota 19, 86. 1987, Bureau National Interprofessionnel du Co-
22 In particolare, il délit de coalition previsto gnac c. Yves Aubert, causa 136/86, Racc. 1987, p.
dall’art. 59-bis decreto del 9 agosto 1953 relativo 4789; 82/896/CEE: Decisione della Commissione,
al mantenimento e al ristabilimento della libera del 15 dicembre 1982, (IV/29.883 - UGAL/BNIC),
concorrenza recitava: «Sont prohibées, sous ré- Gazzetta ufficiale, n. L 379 del 31 dicembre 1982,
serve des dispositions de l’article 59-ter, toutes les p. 1-18; Sentenza della Corte del 30 gennaio 1985,
actions concertées, conventions, ententes ex- Bureau National Interprofessionnel Du Cognac c.
presses ou tacites, ou coalitions sous quelque Guy Clair, causa 123/83, Racc. 1985, p. 391.
forme et pour quelque cause que ce soit, allant
8 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

goziazione delle norme antitrust del Trat- sentanze, irrigidirono le loro posizioni
tato di Roma, di una normativa in mate- pervenendo quindi ad una situazione di
ria di accordi anticoncorrenziali, norma- stallo27. I documenti ufficiali indicano
tiva espressione di una chiara imposta- come i rappresentanti della Repubblica
zione riguardo alla valutazione giuridica federale di Germania riconoscevano però
degli accordi tra imprese. che: «È impossibile imporre a livello eu-
ropeo un principio (cioè il principio del
1.3. La redazione dell’art. 85 CEE: la divieto) che è oggetto di discussione nella
creazione di una «connessione» tra l’art. 85 Germania stessa»28.
CEE e il futuro Regolamento 17/1962. – La situazione fu risolta dal Presidente
Durante la redazione delle norme antitrust del sottogruppo relativo alle norme della
del Trattato di Roma, i rappresentanti concorrenza, il tedesco Hans von der
della Repubblica francese proposero una Groeben, il quale era stato uno dei redat-
norma relativa al divieto di accordi la tori del Relazione Spaak, aveva degli
quale, da una parte, armonizzava le nor- stretti rapporti con la scuola ordoliberale
mative nazionali relative alla “discrimina- di Friburgo e sarebbe stato successiva-
zione sulla base del prezzo” e, dall’altra – mente il primo Commissario per la poli-
relativamente alle pratiche restrittive di tica di concorrenza della Commissione.
concorrenza24 –, conteneva gli stessi prin- Il compromesso proposto da von der
cipi degli artt. 59-bis e 59-ter del decreto Groeben, e accettato dalle parti, fu la pre-
francese 9 agosto 1953. Tale seconda parte visione di una norma di divieto di accordi
della proposta, in particolare, era espres- tra imprese (art. 85 § 1 CEE) che preve-
sione del principio degli accordi “buoni” e desse un’eccezione al divieto, discipli-
“cattivi”, cioè il divieto di accordi anticon- nando inoltre i requisiti in presenza dei
correnziali salvo la possibilità di esentare quali dichiarare non applicabile il divieto
specifiche intese che avessero avuto un ef- (art. 85 § 3 CEE)29. Infine, la norma di di-
fetto positivo sulla concorrenza. vieto prescriveva che «gli accordi e deci-
Diversamente, i rappresentati della sioni, vietati in virtù del presente articolo,
Repubblica federale di Germania avevano sono nulli di pieno diritto» (art. 85 § 2
difficoltà a prendere posizione sul punto, CEE), così come l’art. 53-bis del decreto
non avendo essi stessi ben chiaro quale francese del 1953 ma anche come la Not-
sarebbe stata la formulazione della rela- verordnung tedesca del 1931.
tiva normativa nazionale. I rappresen- Infine, Von der Groeben propose di
tanti tedeschi temevano che la redazione rinviare la decisione che aveva determi-
della norma comunitaria sui cartelli risul- nato lo “stallo”, cioè la modalità di appli-
tasse in contrasto con il loro diritto nazio- cazione dell’autorizzazione dell’art. 85 § 3
nale. Era già chiaro, infatti, che il diritto CEE (tramite il principio del divieto o il
della concorrenza del Trattato avrebbe principio dell’abuso), in un regolamento
avuto una rilevante influenza sul diritto successivo alla firma del Trattato di Roma
statale25. (ciò è dimostrato anche dalle prese di po-
I rappresentanti della Repubblica fe- sizioni del Governo olandese, del Parla-
derale di Germania, dopo un primo mo- mento francese e del Parlamento italiano
mento di esitazione, proposero una nel 1957). A tal fine il 28 novembre 1956
norma contenente il principio del divieto fu redatta la bozza dell’articolo poi dive-
senza eccezioni, qualificando tale propo- nuto, dopo successive elaborazioni, l’art.
sta come unica e immodificabile26. 87 § 2 lett. e CEE30.
A fronte di tale proposta i rappresen- In forza di tale compromesso, e ai
tanti francesi, così come le altre rappre- sensi degli artt. 87 e 88 CEE, si decise che

24 V. SCHULZE - HOEREN, supra nota 8, doc. 51. 30 L’art. 87 § 2 lett. e CEE recitava: “1. Nel ter-
25 Ivi, doc. 62. mine di tre anni dall’entrata in vigore del presente
26 Ivi, p. xxvii. Trattato, il Consiglio, con deliberazione unanime,
27 Ivi, p. xxvii. su proposta della Commissione e dopo consultata
28 Ivi, doc. 65. l’Assemblea stabilisce tutti i regolamenti o le di-
29 Ivi, p. xxxi. rettive utili ai fini dell’applicazione dei principi
L.F. PACE – LA NASCITA DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA IN EUROPA 9

l’art. 85 §§ 1 e 3 CEE sarebbe stato appli- a guisa del principio del divieto, recepito
cato, «fino al momento dell’entrata in vi- nel GWB del 195731.
gore delle disposizioni adottate in appli- La rappresentanza francese sosteneva
cazione dell’articolo 87», dalle «Autorità invece, come previsto dal decreto del
degli Stati membri (…) in conformità del 1953, un’applicazione dell’art. 85 § 3 CEE
diritto nazionale interno» (art. 88 CEE), a guisa del principio dell’abuso, cioè vali-
in questo modo giustificando il richiamo dità degli accordi stipulati dalle parti fino
delle Autorità nazionali direttamente al momento in cui non fosse stata accer-
dalle norme del Trattato (artt. 87 e 88 tata la violazione dell’art. 85 CEE.
CEE). Quindi le Autorità nazionali, ai Il “difficile” compromesso tra le diffe-
sensi dell’art. 88 CEE, erano competenti renti posizioni venne raggiunto con
anche ad applicare l’eccezione prevista l’aiuto del relatore del regolamento, il te-
dall’art. 85 § 3 CEE «in conformità del di- desco Arved Deringer, e fu trasposto nel
ritto nazionale interno». Secondo il com- Reg. 17/1962, primo regolamento di at-
promesso, la scelta della modalità di ap- tuazione degli artt. 85 e 86 CEE.
plicazione dell’art. 85 § 3 CEE (cioè il Il compromesso consisteva nel fatto
principio del divieto o dell’abuso) era così che, a fronte della “norma fondamentale”
temporaneamente lasciata alla scelta de- dell’Art. 1 Reg. 17/1962 secondo cui ac-
gli Stati membri. cordi «di cui all’articolo 85, paragrafo 1
del Trattato (…) sono vietati senza che oc-
1.4. L’attuazione dell’art. 85 CEE ai corra una decisione preventiva in tal
sensi del Reg. 17/1962. – Così come la re- senso» (Art. 1 Reg. 17/1962), le imprese al
dazione del testo dell’art. 85 CEE, anche la fine di ottenere l’esenzione di cui all’Art.
redazione nel 1961 del testo del primo re- 85 § 3 CEE dovevano notificare gli ac-
golamento ex art. 87 CEE, e in particolare cordi ad un unico organo (Art. 4 comma 1
della modalità di applicazione dell’art. 85 Reg. 17/1962)32. Ai sensi dell’art. 9 comma
§ 3 CEE, fu oggetto di forti discussioni. In- 1 Reg. 17/1962 tale organo era la Com-
fatti, il differente principio di giudizio dei missione33. A ciò si accompagnava la pre-
cartelli industriali, da parte dei francesi e visione dell’illiceità retroattiva dell’ac-
dei tedeschi, non era cambiato. cordo, conseguenza del principio di cui
La rappresentanza tedesca sosteneva, all’art. 1 Reg. 17/1962 in caso di rigetto
infatti, l’applicazione dell’art. 85 § 3 CEE dell’esenzione34, conseguenza questa del

contemplati dagli articoli 85 e 86. // Tali disposi- cati, la dichiarazione di cui all’articolo 85, para-
zioni, qualora non siano state adottate entro il grafo 3 non può essere rilasciata”.
termine suindicato, sono stabilite dal Consiglio, 33 ARVED DERINGER, Das Kartellrecht des EWG-
che delibera a maggioranza qualificata su propo- Vertrages im Verhältnis zum nationalen Recht
sta della Commissione e previa consultazione del- (Karlsruhe: Verlag C.F. Müller, 1965), 10. L’art. 9
l’Assemblea. // 2. Le disposizioni di cui al para- comma 1 Reg. 17/1962, rubricato come “Compe-
grafo l hanno, in particolare, lo scopo di: (…) b) tenza”, recitava: “Fatto salvo il controllo della de-
determinare le modalità di applicazione dell’arti- cisione da parte della Corte di Giustizia, la Com-
colo 85, paragrafo 3, avendo riguardo alla neces- missione ha competenza esclusiva per dichiarare
sità di esercitare una sorveglianza efficace e, nel inapplicabili in virtù dell’articolo 85, paragrafo 3
contempo, semplificare, per quanto possibile, il del Trattato le disposizioni dell’articolo 85, para-
controllo amministrativo”. grafo 1”.
31 ARVED DERINGER, Das Kartellrecht des EWG- 34 L’art. 6 comma 1 Reg. 17/1962, rubricato
Vertrages im Verhältnis zum nationalen Recht come “Dichiarazioni ai sensi dell’articolo 85, pa-
(Karlsruhe: Verlag C.F. Müller, 1965), 10. ragrafo 3”, recitava: “Quando la Commissione ri-
32 L’art. 4 § 1 Reg. 17/1962, rubricato come lascia una dichiarazione ai sensi dell’articolo 85,
“notificazione dei nuovi accordi, decisioni e prati- paragrafo 3 del Trattato, essa indica la data a de-
che”, recitava: “Gli accordi, le decisioni e le prati- correre dalla quale la dichiarazione prende ef-
che concordate, di cui all’articolo 85, paragrafo 1 fetto. Questa data non può essere anteriore a
del Trattato, intervenuti dopo l’entrata in vigore quella della notificazione”. V. anche sentenza
del presente regolamento, e per i quali le imprese della Corte del 6 febbraio 1973, SA Brasserie de
interessate intendono avvalersi dell’articolo 85, Haecht contro Wilkin-Janssen, Causa 48-72, Racc.
paragrafo 3, devono essere notificati alla Com- 1973, p. 77, § 25.
missione. Fino a quando non siano stati notifi-
10 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

principio di cui all’art. 1 Reg. 17/1962. La successiva prassi decisionale della


Questi principi erano conseguenza della Commissione optò per una interpreta-
richiesta tedesca di applicazione del prin- zione rigida dell’art. 85 § 1 CEE, ren-
cipio del “divieto”. Però, anche in caso di dendo tendenzialmente vietati tutti gli ac-
illiceità dell’accordo, la notifica dell’intesa cordi orizzontali e rendendo conseguente-
rendeva non comminabili alle parti le mente più ampia l’applicazione dell’art.
sanzioni per la violazione dell’art. 85 § 1 85 § 3 CEE. Tale prassi ha sostanzial-
CEE, e ciò per il periodo di tempo inter- mente trasformato, per i primi 40 anni di
corso tra notifica e decisione di merito applicazione, l’art. 85 § 1 CEE in una
della Commissione (art. 15 comma 5 Reg. norma contenente il principio del divieto,
17/1962)35. con la necessità (ma non l’obbligo for-
Inoltre, il Reg. 17/1962 prevedeva male) di notificare le intese alla Commis-
(come richiesto dalla Francia) l’efficacia sione. Ciò quanto meno per “assicurarsi”
temporanea degli accordi fino alla deci- la temporanea efficacia degli accordi
sione della Commissione, in presenza o stessi e per evitare le sanzioni in caso di
meno della notifica dell’intesa. Però, in illiceità dell’intesa (art. 85 § 2 CEE) con-
assenza di notifica e nel caso in cui l’ac- seguente al rigetto dell’autorizzazione. In
cordo fosse stato vietato ai sensi dell’art. ultima istanza, tale applicazione propo-
85 § 1 CEE, era prevista l’illiceità dell’ac- neva a livello comunitario un sistema si-
cordo ex tunc e senza possibilità di valu- mile a quanto previsto dalla normativa
tazione ex art. 85 § 3 CEE. antitrust tedesca.
La modalità di attuazione dell’art. 85 A ben vedere, tale prassi della Com-
CEE ex Reg. 17/1962 aveva quindi mante- missione è stata determinata dall’influen-
nuto, nella relativa formula di compro- za tedesca a livello CEE (e in particolare
messo, un certo equilibrio tra principio della scuola ordoliberale di Friburgo). La
tedesco e principio francese. dominante influenza tedesca nello svi-
Da questa situazione di “equilibrio”, luppo del diritto europeo della concor-
l’impostazione finale sarebbe stata più vi- renza nei primi anni della CEE era conse-
cina al regime proposto dalla Germania o guenza dell’approfondita riflessione che
dalla Francia a seconda della scelta di in Germania vi era stata sui problemi
fondo relativa all’applicazione dell’art. 85 della concorrenza proprio in conseguenza
§ 1 CEE. Infatti, un’interpretazione più ri- della tragica esperienza nazista e dell’eco-
gida del divieto avrebbe sostanzialmente nomica “cartellizzata” ad essa stretta-
imposto alle imprese, secondo il principio mente connessa.
del divieto tedesco, di notificare gli ac- Tra i personaggi che hanno influen-
cordi sia al fine di richiedere l’esenzione zato questo sviluppo vi fu il prof. Ernst-
ex art. 85 § 3 CEE, ma anche per non in- Joachim Mestmäcker il quale fu nomi-
correre nelle sanzioni in caso di rifiuto nato nel 1960, dietro indicazione dell’al-
dell’esenzione ex art. 85 § 3 CEE. Una in- lora presidente della Commissione, Wal-
terpretazione meno rigida del divieto del- ter Hallstein, consulente speciale della
l’art. 85 § 1 CEE avrebbe determinato un Commissione per la concorrenza.
minore incentivo a notificare alla Com- Il prof. Mestmäcker era allievo di
missione gli accordi e quindi un divieto Franz Böhm, questo ultimo fondatore in-
più simile al principio dell’abuso fran- sieme a Walter Eucken della scuola di Fri-
cese. burgo. La nomina rifletteva la necessità

35 L’art. 15 comma 5, rubricato come “Am- scritta nella notificazione, b) anteriori alla notifi-
mende”, recitava: «Le ammende previste al para- cazione e che restino nei limiti degli accordi, de-
grafo 2, lettera a) non possono essere inflitte per cisioni e pratiche concordate, esistenti alla data di
comportamenti: a) posteriori alla notificazione entrata in vigore del presente regolamento, pur-
alla Commissione ed anteriori alla decisione con ché la notificazione sia stata fatta nei termini in-
la quale questa concede o rifiuta l’applicazione dicati nell’articolo 5, paragrafo 1 e nell’articolo 7,
dell’articolo 85, paragrafo 3 del Trattato, nella mi- paragrafo 2».
sura in cui essi restano nei limiti dell’attività de-
L.F. PACE – LA NASCITA DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA IN EUROPA 11

della Commissione di creare la politica di zioni, così come già previsto nel Trattato
concorrenza comunitaria36. CECA38 (istituto che nel Trattato CECA
Il prof. Mestmäcker rimase consulente era stato imposto dagli Stati Uniti d’Ame-
speciale della Commissione dal 1960 al rica per evitare che le imprese tedesche
1970 influenzando l’interpretazione dei nel settore del carbone e dell’acciaio ac-
principi degli artt. 85 CEE e 86 CEE se- quisissero nuovamente una posizione di
condo la scuola tedesca37. dominanza sul mercato). Diversamente
nel Trattato CEE, non ponendosi il pro-
2. La redazione dell’art. 86 CEE. – Il blema relativo al Trattato CECA, gli Stati
Rapporto Spaak prevedeva che il Trattato membri non inserirono un sistema di
CE disciplinasse, oltre ad una norma sul controllo delle concentrazioni, sistema
divieto di accordi, anche una norma rela- che avrebbe evidentemente limitato in
tiva al divieto di comportamenti monopo- modo consistente l’autonomia degli Stati
listici delle imprese. membri nella “gestione” dell’economia al-
Dai documenti ufficiali risulta che la l’interno dei propri confini.
redazione dell’art. 86 CEE sia stata meno
problematica della redazione dell’art. 85 2.1. L’attuazione dell’art. 86 CEE. –
CEE. Ciò è stato probabilmente determi- L’art. 85 CEE, a differenza dell’art. 85 § 3
nato dall’assenza, al momento della reda- CEE, non necessitava (e non necessita) di
zione del Trattato, di norme similari negli norme di attuazione. Anzi, l’articolo pre-
ordinamenti dei sei Stati fondatori. In- senta, come riconosciuto dalla successiva
fatti, solo in Germania si poneva in quel giurisprudenza CEE, i requisiti di norme
periodo la necessità di introdurre nella avente “effetto diretto”.
legge di tutela della concorrenza una In assenza della necessità di norme di
norma contro i comportamenti unilate- attuazione dell’art. 82 CEE, ed essendo
rali delle imprese. Tale norma, cioè l’a- essa avente “effetto diretto”, l’art. 1 Reg.
buso di posizione dominante, fu poi inse- 17/1962, rubricato come “Disposizione di
rita nel GWB all’art. 22. principio”, recitava: «(…) Lo sfruttamen-
Questo non evitò che nelle «scherma- to abusivo di una posizione dominante
glie» negoziali. La Francia aveva infatti sul mercato ai sensi dell’articolo 86 del
proposto una norma di divieto della do- Trattato, [è] vietat[o] senza che occorra
minanza delle imprese sul mercato. Que- una decisione preventiva in tal senso
sto divieto avrebbe causato gravi conse- (…)».
guenze per le imprese tedesche le quali, in
considerazione della presenza nel territo-
III. IL SISTEMA DI APPLICAZIONE DEGLI ARTT.
rio tedesco di numerose imprese di rile-
85 E 86 CEE DISCIPLINATO DAL REG.
vanti dimensioni, sarebbero potuto essere
17/1962
oggetto di tale divieto. Come noto l’art. 86
CEE formulò, nella sua versione finale, il Come noto, il primo regolamento di
divieto di abuso della posizione domi- applicazione degli artt. 85 e 86 CEE è
nante sul mercato. stato emanato il 6 febbraio 1962 – dopo
Ciò detto, in sede di redazione della circa cinque anni dalla firma del Trattato
norma la discussione si sviluppò maggior- di Roma (1957) –. Il regolamento è en-
mente sulla modalità di limitare il potere trato in vigore il 13 marzo 196239 ed ha
delle singole imprese e sul se disciplinare terminato il periodo di vigenza il 30 aprile
nel Trattato il controllo delle concentra- 2004. Tale regolamento – oltre a regolare

36 OSKAR KLUG, Die Problematik der amtlichen siebzigsten Geburstag, ULRICH IMMENGA (a cura di),
deutschen Kartellpolitik, in LUDWIG KASTL - MAX Baden - Baden, Nomos Verlagsgeselschaft, 1996,
METZNER, Kartelle in der Wirklichkeit Festschrift p. 24.
fuer Max Metzner zu seinem fuenfundsiebzigsten 38 SCHULZE and HOEREN, supra nota 8.
Geburstag, Köln, Heymann, 1963, p. 153, 171. 39 Regolamento n. 17, primo regolamento d’ap-
37 V. HANS FRIEDERICH ZACHER, Grußwort, in plicazione degli articoli 85 e 82 del Trattato CEE,
Festschrift fur Ernst-Joachim Mestmäcker zum in G.U.C.E. P 13 del 21 febbraio 1962, p. 204.
12 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

il centrale elemento della modalità di ai sensi dell’articolo 85, paragrafo 3); art.
applicazione dell’art. 85 § 3 CEE (art. 1 23 Reg. 17/1962 (regime transitorio appli-
Reg. 17/1962), le conseguenze sulla parti- cabile alle decisioni delle Autorità degli
colare disciplina delle decisioni della Stati membri).
Commissione (artt. 2-8 Reg. 17/1962) e gli Il Reg. 17/1962 manteneva in capo alle
organi competenti ad applicare l’art. 85 Autorità nazionali la competenza ad ap-
§ 3 CEE (art. 9 Reg. 17/1962) – non disci- plicare gli artt. 85 e 86 CEE, così come già
plinava aspetti altrimenti non già previsti ai sensi dell’art. 88 CEE. L’art. 9 § 3 Reg.
(anche se succintamente) nel Trattato 17/1962 prevedeva infatti che «fino a
CEE (1957). quando la Commissione non abbia ini-
Con riferimento alla competenza della ziato alcuna procedura a norma degli
Commissione, l’art. 9 comma 1 Reg. 17/ artt. 2, 3 o 6, le Autorità degli Stati mem-
1962 attribuiva all’Autorità CE la com- bri restano competenti per l’applicazione
petenza esclusiva di applicazione dell’art. dell’articolo 85, paragrafo 1 e dell’articolo
85 § 3 CEE. A ben vedere il riconosci- 86, in conformità dell’articolo 88 del Trat-
mento di tale competenza esclusiva era tato, anche se non sono scaduti i termini
nel 1962 sostanzialmente obbligato. Una per la notificazione, indicati nell’articolo
competenza decentrata del potere di au- 5, paragrafo 1 e nell’articolo 7, paragrafo
torizzazione ex art. 85 § 3 CEE avrebbe 2». D’altro canto, non vi sarebbe stato mo-
infatti determinato il rischio di prassi non tivo per eliminare tale competenza, so-
coerenti tra le varie Autorità nazionali e la prattutto in presenza negli Stati membri
Commissione (soprattutto in un mo- di organi che avrebbero potuto cooperare
mento in cui le culture giuridiche ed eco- con la Commissione per la tutela antitrust
nomiche relative alla tutela dai cartelli tra CEE.
imprese erano così differenti tra i singoli La competenza riconosciuta dal Reg.
Stati membri, ed in particolare tra Ger- 17/1962 alle Autorità nazionali non si
mania e Francia). estendeva però – a differenza dell’art. 88
CEE – all’applicazione dell’art. 85 § 3
Le decisioni che la Commissione po-
CEE, competenza esclusiva della Com-
teva emanare in applicazione degli artt.
missione (art. 9 comma 1 Reg. 17/1962).
85 e 86 CEE ai sensi del Reg. 17/1962
Inoltre, le Autorità nazionali non po-
erano la conseguenza dei due elementi so-
tevano esercitare la propria competenza
pra indicati, cioè: da una parte, la previ- ex artt. 85 e 86 CEE parallelamente alla
sione del sistema di notifica per l’applica- Commissione riguardo ad una medesima
zione dell’art. 85 § 3 CEE; dall’altra, la fattispecie (art. 9 § 3 Reg. 17/1962). In-
competenza esclusiva in capo alla Com- fatti, in conseguenza dell’apertura di un
missione dell’applicazione dell’art. 85 § 3 procedimento da parte della Commis-
CEE. Infatti, tra le decisioni della Com- sione sul medesimo caso oggetto di valu-
missione disciplinate, solo gli artt. 2 Reg. tazione di un’Autorità nazionale, l’Auto-
17/1962 (attestazione negativa) e 3 Reg. rità CEE avocava a sé la competenza an-
17/1962 (eliminazione delle infrazioni) titrust per poter giudicare tale fattispecie.
non riguardavano decisioni di applica- Parimenti l’Autorità nazionale non po-
zione dell’art. 85 § 3 CEE. Tutte le altre teva iniziare un procedimento ai sensi del
norme riguardavano il sistema di notifica diritto antitrust CEE per casi oggetto in
degli accordi, e cioè: art. 4 Reg. 17/1962 quel momento di un procedimento istrut-
(notificazione dei nuovi accordi, decisioni torio della Commissione. Ciò non esclu-
e pratiche); art. 5 Reg. 17/1962 (notifica- deva però che le Autorità nazionali potes-
zione degli accordi, decisioni e pratiche sero applicare parallelamente – sebbene
esistenti); art. 6 Reg. 17/1962 (dichiara- nella vigenza del Reg. 17/1962 questo
zioni ai sensi dell’articolo 85, paragrafo fosse una mera ipotesi di scuola – la com-
3); art. 7 Reg. 17/1962 (disposizioni parti- petenza antitrust CEE per la medesima
colari per gli accordi, decisioni e pratiche fattispecie.
esistenti); art. 8 Reg. 17/1962 (durata Al contrario, il Reg. 17/1962 non esclu-
della validità e revoca delle dichiarazioni deva, come confermato dalla sent. Walt
L.F. PACE – LA NASCITA DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA IN EUROPA 13

Wilhelm40, procedimenti paralleli della della norma da parte dei giudici nazionali
Commissione e delle Autorità nazionali il fatto che l’art. 85 § 3 CEE non dispo-
su di una medesima fattispecie: la Com- nesse di “effetto diretto”. D’altro canto,
missione ai sensi del diritto antitrust CE e come chiarito dalla giurisprudenza Sa-
l’Autorità ai sensi del diritto antitrust na- bam41 e confermato dalla giurisprudenza
zionale. Delimitis42, se l’art. 85 § 3 CEE fosse stata
norma avente effetto diretto, la compe-
IV. LA TUTELA GIURISDIZIONALE DELLE
tenza esclusiva della Commissione rela-
NORME ANTITRUST EUROPEE
tiva a tale norma non avrebbe potuto
escludere l’applicazione di tale norma da
Il Reg. 17/1962, così come gli artt. 88 e parte dei giudici nazionali.
89 CEE, non prevedeva – al contrario del Sempre la giurisprudenza Delimitis
Reg. 1/03 – alcun riferimento ai giudici aveva però chiarito – in conseguenza della
nazionali; né, in primo luogo, con riferi- disciplina del Reg. 17/1962 – che nel caso
mento alla competenza di applicazione di intese notificate alla Commissione, i
degli artt. 85 e 86 CEE, né, in secondo giudici non potevano decidere della fatti-
luogo, sotto il profilo della collaborazione specie fino a quando l’Autorità CEE non
con la Commissione o le Autorità nazio- avesse deciso sulla notifica stessa. Nel
nali. caso in cui la Commissione avesse riget-
Riguardo al primo aspetto, ciò era tato la richiesta di autorizzazione, il giu-
comprensibile in quanto i giudici applica- dice poteva però applicare l’art. 85 § 1
vano gli artt. 85 § 1 e 86 CEE in conse- CEE. Nel caso di intese non notificate, i
guenza dell’effetto diretto di tali due giudici potevano decidere immediata-
norme. Essi, quindi, non necessitavano di mente su tali accordi valutando esclusiva-
specifiche norme che ai sensi dei regola- mente la violazione o meno dell’art. 85 § 1
menti ex art. 87 CEE riconoscessero ad CEE, senza possibilità di valutare l’appli-
essi specifiche competenze. cabilità dell’art. 85 § 3 CEE.
Sotto questo aspetto, il Reg. 17/1962 In secondo luogo, il Reg. 17/1962 non
risolveva – anche se indirettamente – uno prevedeva norme relative al collegamento
dei problemi osservati agli artt. 88 e 89 tra Commissione o Autorità nazionali
CEE con riferimento al potere dei giudici (differentemente dal Reg. 1/03). Questo in
nazionali di applicare gli artt. 85 e 86 quanto l’obiettivo principale del regola-
CEE (e in particolare con riferimento al- mento era definire, da una parte, le mo-
l’art. 85 § 3 CEE). L’art. 1 Reg. 17/1962 in- dalità per applicare l’art. 85 § 3 CEE e,
fatti prevedeva – come già evidenziato – dall’altra, definire i poteri della Commis-
che le intese ai sensi dell’art. 85 § 1 (ma sione per realizzare gli obiettivi dell’art. 3
anche gli abusi di posizione dominante ex § 1 lett. g CEE.
art. 86 CEE) erano «vietati senza che
[fosse] necessaria una preventiva deci-
V. LA CRISI E IL TRAMONTO DEL REG. 17/
sione in tale senso». In questo modo era
1962 E L’EMANAZIONE DEL REG. 1/2003
chiarito che i giudici nazionali, ai sensi
dell’art. 1 Reg. 17/1962, applicavano gli Il testo del Reg. 17/1962 negli oltre 40
artt. 85 § 1 e 86 CEE in considerazione anni di vigenza è rimasto sostanzialmente
del relativo effetto diretto. invariato. L’ordinamento CE nel contem-
Sebbene il Reg. 17/1962 avesse quindi po era cambiato profondamente, sia ri-
risolto il problema relativo alla modalità guardo agli aspetti più propriamente nor-
di applicazione dell’art. 85 CEE, rimaneva mativi (le modifiche del CEE, anche in
comunque come limite per l’applicabilità conseguenza della crescita del numero di

40 Sentenza della Corte del 13 febbraio 1969, Fonior (Sabam - Fonior), causa 127/73, Racc.
Walt Wilhelm e altri contro Bundeskartellamt, 1974, p. 51.
causa 14-68, Racc. 1969 p. 1. 42 Sentenza della Corte del 28 febbraio 1991,
41 Sentenza della Corte del 30 gennaio 1974, Stergios Delimitis contro Henninger Bräu AG,
Belgische Radio en Televisie contro Sv Sabam e Nv causa C-234/89, Racc. 1991 p. I-935.
14 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

Stati membri), sia per quanto riguarda gli L’alto numero di notifiche depositate
aspetti più fattuali (la crescita del numero presso la Commissione per ottenere l’e-
di casi rientranti nel campo di applica- senzione ex art. 85 § 3 CEE era conse-
zione del diritto antitrust CE, conse- guenza dell’interpretazione restrittiva del-
guenza della “realizzazione” del mercato l’art. 85 § 1 CEE. Dall’entrata in vigore del
comune). Tali cambiamenti avevano de- Reg. 17/1962 le imprese notificavano fre-
terminato l’emersione di nuovi problemi quentemente le intese poste in essere in
nel sistema di tutela antitrust CEE, in par- considerazione, in un primo momento,
ticolare nel rapporto “verticale” tra Com- dell’incertezza di quale sarebbe stata l’im-
missione e organi dei sistemi di tutela postazione della Commissione riguardo a
della concorrenza degli Stati membri. tale norma di esenzione e, in un secondo
Il rapporto “verticale” tra Commis- momento – dall’inizio degli anni ’70 – in
sione, Autorità e giurisdizioni nazionali considerazione dell’interpretazione re-
divenne un aspetto rilevante del sistema strittiva dell’art. 85 § 1 CEE dell’Autorità
antitrust europeo all’inizio degli anni ’90. CEE. Le conseguenze dell’eventuale illi-
Ciò è stata conseguenza del numero ec- ceità ex tunc delle intese non notificate (e
cessivo di casi antitrust (ad es. notifiche della non applicabilità delle sanzioni nel
ex art. 85 § 3 CEE, denunce presentate al- caso di rigetto dell’esenzione e violazione
l’Autorità CEE, casi iniziati d’ufficio) a dell’art. 85 § 1 CEE) erano per le imprese
cui era sottoposta la Commissione ri- infatti tali da consigliarne la notifica.
spetto al numero di funzionari a disposi- L’alto numero di notifiche era determi-
zione della Direzione generale della con- nato anche da un’interpretazione restrit-
correnza della Commissione stessa. tiva dell’art. 4 § 2 Reg. 17/1962, norma
A parte il fenomeno “fisiologico” del- che era stata prevista paradossalmente
l’aumento nel tempo del numero di de- proprio per ridurre i casi in cui notificare
nunce presentate all’Autorità CE (fatto av- intese poste in essere da imprese attive
venuto tanto in Europa quanto negli Stati nello stesso territorio43.
Uniti d’America e derivante dalla crescita La Commissione aveva “tamponato”
di fattispecie che avevano effetto sul com- inizialmente il problema del numero di
mercio interstatale), la crescita del nu- notifiche tramite soluzioni di carattere
mero di notifiche per ottenere l’esenzione procedurale.
ex art. 85 § 3 CEE – al contrario – presen- In primo luogo, negli anni ’60 la Com-
tava una “dinamica” esclusiva del sistema missione aveva emanato, ad iniziare dal
europeo che vale la pena prendere breve- 196744, una serie di regolamenti di esen-
mente in considerazione. zione per categoria al fine di evitare che le

43 Cfr. Sentenza della Corte del 18 marzo del 30 novembre 1988 relativo all’applicazione del-
1970, Brauerei A. Bilger, cit. e il commento di l’articolo 85, paragrafo 3 del trattato CEE a cate-
Koenraad Lenaerts, Le Juge et la Constitution aux gorie di accordi di licenza di know-how, in G.U. L
États-Unis d’Amérique et dans l’Ordre juridique 61 del 4.3.1989, pp. 1-13; Regolamento (CEE) n.
Européen (Brussels: Bruylant, 1988), 124. 4087/88 della Commissione del 30 novembre 1988
44 Vedi Regolamento n. 67/67/CEE della Com- concernente l’applicazione dell’articolo 85, para-
missione, del 22 marzo 1967, relativo all’applica- grafo 3 del trattato a categorie di accordi di fran-
zione dell’articolo 85, paragrafo 3, del Trattato a chising, in G.U. L 359 del 28.12.1988, pp. 46-52;
categorie di accordi di distribuzione esclusiva, in Regolamento (CEE) n. 417/85 della Commissione
G.U. 57 del 25.3.1967, pp. 849-852; Regolamento del 19 dicembre 1984 relativo all’applicazione del-
(CEE) n. 123/85 della Commissione del 12 dicem- l’articolo 85, paragrafo 3, del trattato CEE a cate-
bre 1984 relativo all’applicazione dell’articolo 85, gorie di accordi di specializzazione, in G.U. L 53
paragrafo 3, del trattato CEE a categorie di ac- del 22.2.1985, pp. 1-4; Regolamento (CEE) n.
cordi per la distribuzione di autoveicoli e il servi- 418/85 della Commissione del 19 dicembre 1984
zio di assistenza alla clientela, in G.U. L 15 del relativo all’applicazione dell’articolo 85, paragrafo
18.1.1985, pp. 16-24; Regolamento (CEE) n. 3, del trattato CEE a categorie di accordi in mate-
2349/84 della Commissione del 23 luglio 1984 re- ria di ricerca e sviluppo, in G.U. L 53 del
lativo all’applicazione dell’articolo 85, paragrafo 3, 22.2.1985, pp. 5-12; Regolamento (CEE) n. 82/91
del trattato CEE a categorie di accordi di licenza della Commissione del 5 dicembre 1990 relativo
di brevetto, in G.U. L 219 del 16.8.1984, pp. 15-24; all’applicazione dell’articolo 85, paragrafo 3 del
Regolamento (CEE) n. 556/89 della Commissione trattato CEE a talune categorie di accordi, deci-
L.F. PACE – LA NASCITA DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA IN EUROPA 15

imprese notificassero alla Commissione riva infatti gli investimenti e le attività


determinate categorie di accordi45. economiche “interstatali” (rectius di rile-
In secondo luogo, negli anni ’80, la vanza comunitaria) con la conseguente
Commissione aveva cercato di «tampo- applicabilità – per via del pregiudizio sul
nare» ulteriormente la crescita del carico “commercio tra Stati membri” – del diritto
di lavoro derivante dalle notifiche delle antitrust CEE. All’aumento del carico di
intese tramite le c.d. comfort letter. Con lavoro si aggiungeva la lentezza con cui le
tali provvedimenti informali (c.d. anche richieste di esenzione ex art. 85 § 3 CEE
«lettere amministrative») la Commissione erano decise dalla Commissione – anche
avvertiva i soggetti che avevano notificato in considerazione del limitato personale
le intese che il caso presentava o meno i della D.G. concorrenza –; tale lentezza era
requisiti per ottenere l’esenzione ex art. stata riconosciuta dalla stessa Corte di
85 § 3 CEE oppure che l’intesa rientrava giustizia47 ed ha influito, ad esempio, an-
nel campo di applicazione di un regola- che sulla redazione del campo di applica-
mento di esenzione. Le comfort letter pre- zione della legge antitrust italiana48.
sentavano però il limite della loro natura Questi fatti imposero alla Commis-
di atti non vincolanti per i singoli, con l’e- sione di trovare un modo per ridurre il re-
vidente limite per la certezza del diritto46. lativo carico di lavoro. Tale soluzione fu
Con l’inizio degli anni ’90 il carico di trovata dalla D.G. concorrenza, in cui era
lavoro della Commissione relativo alle no- allora Commissario per la concorrenza
tifiche e ai procedimenti di cui agli artt. 85 Mario Monti, nel “decentramento dell’ap-
e 86 CEE divenne insostenibile. Tale ulte- plicazione del diritto antitrust europeo” da
riore aumento di attività della Commis- parte delle Autorità e dei giudici nazio-
sione era conseguenza del completamento nali, principio che ha costituito il perno
del mercato interno nel 1992 e quindi del successivo (e vigente) regolamento di
della maggiore importanza del diritto an- applicazione delle norme europee di con-
titrust CEE in un momento in cui le bar- correnza, il Reg. 1/0349.
riere normative tra gli Stati membri veni-
vano lentamente eliminate. Questo favo- LORENZO F. PACE

sioni e pratiche concordate aventi per oggetto i 47 Cfr. Sentenza della Corte del 6 febbraio
servizi di assistenza a terra, in G.U. L 10 del 1973, Sa Brasserie di Haecht c. Wilkin - Janssen,
15.1.1991, pp. 7-8; Regolamento (CEE) n. 3932/92 causa 48/72, Racc. 1973, p. 77.
della Commissione, del 21 dicembre 1992, relativo 48 Sul punto v. LORENZO FEDERICO PACE, Il si-
all’applicazione dell’articolo 85, paragrafo 3 del stema italiano di tutela della concorrenza e il “vin-
trattato a talune categorie di accordi, decisioni e colo comunitario” imposto al legislatore nazionale:
pratiche concordate nel settore delle assicura- l’art. 1 l. n. 287/90, Rivista italiana di Diritto pub-
zioni, in G.U. L 398 del 31.12.1992, pp. 7-14. blico comunitario (2001) 6: 997.
45 V. DANIEL G. GOYDER, EC Competition Law, 49 Sul problema del decentramento del diritto
3rd edition, (Oxford: Oxford University Press, europeo della concorrenza, rinviamo al nostro
1998), 130. Decentralised Application, in GIAN LUIGI TOSATO
46 V. Sentenza della Corte del 10 luglio 1980, and LEONARDO BELLODI (eds.), EU Competition
Anne Marty Sa c. Estee Lauder Sa, causa 37/79, Law: Procedure: Anti-Trust, Merger, State Aids (De-
Racc. 1980, p. 2485. venter: Claeys & Casteels, 2006), 215.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il private enforcement del diritto europeo antitrust:
evoluzione e risultati

Sommario: I. PRIVATE ANTITRUST ENFORCEMENT E Qualche dubbio, invece, potrebbe ri-


COMPETENZE DELL’UNIONE EUROPEA. – II. ALLE guardare proprio il c.d. private enforce-
ORIGINI DEL PRIVATE ENFORCEMENT EUROPEO. –
ment della concorrenza.
III. PRINCIPI E REGOLE COMUNITARIE IN TEMA DI
PRIVATE ENFORCEMENT: I DOCUMENTI DI SOFT LAW.
In quanto non strettamente correlato
– IV. PRINCIPI E REGOLE ELABORATE DELLA CORTE alla definizione di regole sulla concor-
DI GIUSTIZIA. renza bensì di regole sui criteri e modalità
di tutela civilistica di un diritto sogget-
I. PRIVATE ANTITRUST ENFORCEMENT E COM-
tivo, la disciplina del private enforcement
PETENZE DELL’UNIONE EUROPEA
dovrebbe appartenere alla categoria delle
competenze concorrenti, elencate all’art. 4
Il private antitrust enforcement, vale a TFUE, elenco che comprende materie
dire quel meccanismo che consente ad quali “mercato interno” e “protezione dei
imprese o a privati cittadini (dal 2010 an- diritti dei consumatori” nelle quali si po-
che tramite azione collettiva) la tutela ci- trebbe collocare, così come avviene per la
vilistica di una situazione giuridica sog- gran parte delle materie del diritto privato
gettiva che si ritiene lesa da un comporta- europeo, la disciplina del risarcimento del
mento anticompetitivo e che permette, in danno cagionato ad un privato da un’altra
particolare, di agire per ottenere vuoi il ri- persona, fisica o giuridica, privata.
sarcimento del danno, vuoi misure caute- Trattandosi di competenza non esclu-
lari nei confronti di quelle imprese che siva dell’UE, si deve allora applicare la re-
abbiano violato le regole antitrust euro- gola, dettata dal c.d. “principio di sussi-
pee, è nato e si è sviluppato nel solco della diarietà”, secondo la quale tali compe-
disciplina della concorrenza e non in tenze (concorrenti) possono essere eser-
quello del diritto privato (diritto dei con- citate dall’Unione solo se «gli obiettivi
tratti o responsabilità civile). Ciò ha de- dell’azione prevista non possono essere
terminato una prima importante conse- conseguiti in misura sufficiente dagli Stati
guenza per il nuovo istituto sottratto, di membri (…) ma possono (…) essere con-
fatto, alla disciplina e alla evoluzione del seguiti meglio a livello di Unione» (art. 5,
diritto privato europeo. Di esso in effetti comma 3, TUE). Ciò significa che, in linea
non c’è traccia non solo nelle direttive di di principio, la competenza a disciplinare
armonizzazione del diritto privato o nei il private enforcement spetta agli Stati,
regolamenti di uniformazione ma nep- salvo che l’UE non decida di intervenire
pure nei grandi progetti di armonizza- ma solo se dimostra che le sue misure pos-
zione come, ad esempio, il Draft Common sono avere una efficacia maggiore rispetto
Frame of Reference (DCFR) oppure il Draft a quelle eventualmente adottate singolar-
Principles of European Tort Law (PETL). mente dagli Stati membri.
L’istituto ha trovato invece la sua sede na- A rafforzare questa ricostruzione soc-
turale nell’ambito della disciplina della corre un’altra norma in base alla quale gli
concorrenza e, in particolare, della disci- Stati membri sono tenuti a stabilire i «ri-
plina antitrust. medi necessari per assicurare una tutela
Che la disciplina della concorrenza a giurisdizionale effettiva nei settori disci-
livello comunitario appartenga alla cate- plinati dal diritto dell’Unione» (art. 19,
goria delle competenze “esclusive” dell’U- comma 2, TUE). Se apparentemente la
nione europea non vi è alcun dubbio: norma sembra attribuire agli Stati mem-
l’art. 3 del TFUE testualmente sancisce la bri la competenza ad assicurare tutela
competenza esclusiva dell’Unione per giurisdizionale nei settori disciplinati dal-
quanto riguarda la «definizione di regole l’Unione europea, in realtà essa costitui-
di concorrenza necessarie al funziona- sce la piena legittimazione delle Istitu-
mento del mercato interno». zioni di Bruxelles ad agire in luogo degli
G.A. BENACCHIO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO ANTITRUST 17

Stati, esercitando quel potere che deriva titrust europeo, nel rispetto delle sue fina-
dal principio di sussidiarietà che per- lità, degli obiettivi, delle regole e dei prin-
mette agli organi dell’Unione di giustifi- cipi comunitari; b) la giurisprudenza
care l’adozione di un’azione unitaria in della Corte di giustizia costituisce e conti-
funzione del raggiungimento di quella «… nuerà a costituire, anche in presenza di
tutela giurisdizionale effettiva» che molto una eventuale espressa regolamentazione
difficilmente potrebbe essere raggiunta positiva europea e/o nazionale, il princi-
da tutti gli Stati senza un efficace coordi- pale punto di riferimento sia per colmare
namento centralizzante. Come vedremo i vuoti normativi, sia per creare nuove re-
oltre, tale disposizione è stata effettiva- gole vincolanti, sia per valutare la confor-
mente utilizzata dalla Corte di giustizia mità dei diritti nazionali e delle loro solu-
per imporre agli Stati membri, in assenza zioni giurisprudenziali al diritto dell’UE.
di una disciplina positiva sul risarcimento
del c.d. danno antitrust, regole minimali II. ALLE ORIGINI DEL PRIVATE ENFORCEMENT
vincolanti. EUROPEO
Fatto sta che, mancando allo stato at-
tuale una organica disciplina comunita- Il private antitrust enforcement nasce
ria, è compito degli Stati membri discipli- dunque più come strumento per favorire il
nare la materia del risarcimento del rispetto delle regole comunitarie sulla
danno da illecito antitrust, ovviamente nel concorrenza, e dunque sotto il profilo di
quadro delle regole dei Trattati, delle di- un rafforzamento della deterrenza gene-
sposizioni contenute in alcuni sporadici rale, che non come strumento civilistico di
interventi comunitari, dei principi gene- tutela di posizioni giuridiche soggettive.
rali del diritto UE e, soprattutto, dei prin- Le istituzioni comunitarie, e in primo
cipi e regole sancite in questi ultimi anni luogo la Commissione, in questi ultimi
dalla Corte di giustizia in materia. anni hanno premuto per una politica di
A dire il vero, il tema è talmente deli- decentramento nell’applicazione del di-
cato e complesso che molti Stati sem- ritto antitrust; il numero sempre mag-
brano preferire di attendere indicazioni giore di Stati membri e il conseguente au-
più precise da parte dell’Unione per evi- mento delle possibili violazioni del diritto
tare o di adottare soluzioni che poi pos- europeo hanno richiesto un allargamento
sono essere contestate e bocciate da parte dei soggetti, pubblici o privati comprese
dei giudici di Lussemburgo, o di dover ri- le persone fisiche, che possano in qualche
vedere una loro eventuale normativa alla modo contribuire a fare emergere e repri-
luce di successive disposizioni comuni- mere tali violazioni.
tarie, affidando nel frattempo alla giu- Ciò è avvenuto mediante due stru-
risprudenza nazionale l’individuazione menti, quello normativo e quello giuri-
delle regole e delle soluzioni caso per sprudenziale.
caso. L’aspettativa dei legislatori nazionali Infatti, da un lato il Reg. 1/20032 ha at-
è stata alimentata anche da una bozza di tribuito agli Stati membri, in particolare
proposta di direttiva, circolata negli ul- alle varie autorità garanti amministrative,
timi anni, mai pubblicata e successiva- compiti e funzioni prima appartenute alla
mente arenatasi negli uffici di Bruxelles1. Commissione, in merito all’accertamento
Il dato sulla competenza è estrema- delle violazioni di cui agli artt. 101 e 102
mente importante per due motivi: a) la di- TFUE e all’applicazione delle relative san-
sciplina, attuale e futura, del private anti- zioni; dall’altro lato la Corte di giustizia,
trust enforcement si colloca (e si dovrà seguita poi da alcune formali iniziative
sempre collocare) nel solco del diritto an- della Commissione, ha sancito il diritto
1 Si tratta del documento denominato Propo- che, molto probabilmente, sarà presentata nel
sal for a Directive on rules governing damages ac- corso del 2013.
tions for infringements of Articles 81 and 82 of the 2 Reg. 1/2003 del Consiglio, 16 dicembre 2002,
Treaty (2009). Nell’Agenda 2012 della Commis- concernente l’applicazione delle regole di concor-
sione UE era in programma la presentazione e la renza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato, in
discussione di una rinnovata proposta di direttiva G.U.C.E. L 1, 4 gennaio 2003, p. 1 ss.
18 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

degli individui, cittadini o imprese, di Ciò che ha reso possibile l’intervento


agire presso le Corti nazionali per instau- della giurisprudenza comunitaria è stato
rare azioni civili volte sia a far cessare il principio, anch’esso di origine giuri-
comportamenti contrari alle regole comu- sprudenziale, della “diretta applicabilità”
nitarie, sia ad ottenere il risarcimento dei degli artt. 101 e 102 TFUE. Fin dal lon-
danni eventualmente subiti. tano 1974 la Corte di giustizia, decidendo
L’origine giurisprudenziale del private il caso BRT e SABAM, riconobbe che «per
enforcement è incontestabile. Se non ci loro natura, i divieti sanciti dagli artt.
fosse stato il deciso intervento della Corte [101 § 1 e 102 TFUE] sono atti a produrre
di giustizia, secondo la quale il diritto direttamente degli effetti nei rapporti fra i
delle vittime al risarcimento del danno singoli» e che «detti articoli attribuiscono
antitrust è un diritto garantito dall’ordina- direttamente [ai singoli] dei diritti che i
mento comunitario, molto probabilmente giudici nazionali devono tutelare»4.
gli Stati dell’Unione europea avrebbero Già a seguito di questa decisione i giu-
continuato a procedere in ordine sparso, dici nazionali avrebbero avuto la possibi-
chi piuttosto riluttante, come Francia e lità di concedere ai singoli l’opportunità
Germania, a riconoscere il risarcimento di far valere non solo l’unica sanzione
del danno e chi tendenzialmente favore- espressamente prevista dell’art. 101 TFUE,
vole, come i Paesi di Common law, chi ri- vale a dire la nullità dell’accordo lesivo
conoscendolo a determinate condizioni e della concorrenza, ma anche il principio
chi ad altre, tanto che il noto studio Ash- generale del risarcimento del danno ca-
rust3, pubblicato nel 2004, definisce il pa- gionato da un comportamento contrario
norama europeo in tema di private enfor- alla legge.
cement come caratterizzato da uno «sot- Tuttavia, salvo qualche sporadico caso,
tosviluppo totale». i giudici degli Stati membri hanno dimo-
Oggi la situazione è mutata, grazie so- strato per lungo tempo una certa diffi-
prattutto ad alcuni fondamentali inter- denza ad accogliere azioni civili da parte
venti della Corte di giustizia; è vero che la di privati e accordare il risarcimento del
mancanza di una legislazione uniforme danno.
continua a generare incertezze e dubbi È solo a seguito della nota sentenza
nella dottrina, nella giurisprudenza e negli Courage del 20015 della Corte di giustizia
stessi operatori economici, ma almeno le che il private antitrust enforcement entra
decisioni della corte di Lussemburgo prepotentemente anche nelle aule giudi-
hanno contribuito alla formazione di una ziarie nazionali provocando un intenso e
sia pure embrionale forma di armonizza- quanto mai ampio dibattito dottrinale; i
zione e, soprattutto, permettono di affer- convegni, i seminari, le pubblicazioni e gli
mare che, oggi, il risarcimento del danno studi si moltiplicano in modo esponen-
da condotta anticoncorrenziale è ricono- ziale, sia a livello nazionale che comunita-
sciuto in tutti gli Stati membri, alcuni dei rio. Data l’assenza di una disciplina co-
quali hanno anche emanato apposite disci- munitaria, la sentenza del 2001, insieme
pline normative, mentre altri, come l’Italia, alla successiva sentenza Manfredi, del
si affidano ancora alla giurisprudenza. 20066, rappresentano ancora oggi il punto
3 Study on the conditions of claims for dama- gische Radio en Televisie c. SV Sabam e NV Fonior.
ges in case of infringement of EC antitrust rules, re- La diretta applicabilità da parte delle giurisdi-
peribile sul sito della Commissione europea Si zioni nazionali degli attuali artt. 101, §§ 1 e 2, e
tratta del primo studio, in chiave comparatistica, 102 TFUE è stata successivamente consolidata
che dipinge la situazione negli allora 25 Stati dalla Corte di giustizia nei casi Delimitis (28 feb-
membri e dal quale emerge una diversità di mo- braio 1991, C-234/89), Guérin automobiles (18
delli di applicazione giudiziale delle regole comu- marzo 1997, C-285/95) e Masterfood (14 dicembre
nitarie sulla concorrenza; il documento regi- 2000, C-344/98) ed esplicitamente sancita a livello
strava, nel periodo 1957-2003, poco più di 60 casi normativo soltanto con l’articolo 6 del Reg.
di azioni di risarcimento danni decise dalle Corti 1/2003.
nazionali fondate sulla violazione tanto delle 5 C. giust. CE, 20 settembre 2001, C-453/99,
norme nazionali quanto di quelle comunitarie in Courage c. Crehan.
tema di concorrenza. 6 C. giust. CE, 13 luglio 2006, cause riunite da
4 C. giust. CE, 30 gennaio 1974, C-127/73, Bel- C-295/04 a C-298/04, Manfredi c. Lloyd Adriatico.
G.A. BENACCHIO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO ANTITRUST 19

di riferimento essenziale per l’applica- mazione può venire meno qualora la


zione del private enforcement. parte danneggiata abbia avuto una «re-
Per comprendere l’importanza delle af- sponsabilità significativa»8 nella distor-
fermazioni contenute nella sentenza Cou- sione della concorrenza, dal momento
rage è indispensabile premettere che l’in- che, come avviene nella maggior parte de-
tervento dei giudici comunitari era stato gli ordinamenti giuridici, un singolo non
richiesto dalla Court of Appeal per sapere può trarre beneficio dal proprio compor-
se, nel caso di specie, la parte contraente tamento illecito.
di un contratto concluso in violazione del- Dopo queste due importanti afferma-
l’art. 101 TFUE potesse non solo far valere zioni la Corte, in considerazione del si-
la nullità dell’accordo ma ottenere anche il stema di ripartizione delle competenze
risarcimento del danno subito. La richie- tra Stati e Unione, a cui sopra abbiamo
sta del giudice britannico era dettata dal accennato, è costretta poi a precisare che,
fatto che, nell’ordinamento inglese, non è in mancanza (e in attesa) di una eventuale
consentito ad una delle parti di un ac- disciplina comunitaria, spetta comunque
cordo illecito esperire un’azione di risarci- all’ordinamento giuridico di ciascuno
mento danni nei confronti della contro- Stato stabilire o individuare le condizioni
parte, tanto più che, secondo un’interpre- e le modalità procedurali dei ricorsi intesi
tazione fornita fino allora sempre dalla a garantire la tutela dei diritti spettanti ai
Court of Appeal, l’art. 85 TCE (ora 101 singoli in forza dell’effetto diretto del di-
TFUE) sarebbe diretto a tutelare i terzi, ritto comunitario, «purché dette modalità
concorrenti o consumatori e non anche le non siano meno favorevoli di quelle che
parti dell’accordo illecito che sarebbero riguardano ricorsi analoghi di natura in-
entrambe, infatti, le responsabili e non le terna (principio di equivalenza) né ren-
vittime della restrizione vietata. dano praticamente impossibile o eccessi-
La risposta della Corte di giustizia è vamente difficile l’esercizio dei diritti con-
stata ferma e decisa: la piena efficacia del- feriti dall’ordinamento giuridico comuni-
l’articolo 81 TCE (ora 101 TFUE) e, so- tario (principio di effettività)»9.
prattutto, l’effetto utile del divieto sancito
all’articolo 81 § 1 TCE (ora 101 § 1 TFUE), III. PRINCIPI E REGOLE COMUNITARIE IN
sarebbero messi in discussione «se chiun- TEMA DI PRIVATE ENFORCEMENT: I DOCU-
que non potesse chiedere il risarcimento MENTI DI SOFT LAW
del danno causatogli da un contratto o da
un comportamento che possono restrin- Paradossalmente l’Unione europea,
gere o falsare il gioco della concorrenza» pur avendo dato un decisivo impulso alla
(punto 26). risarcibilità del danno antitrust, fatica a
Il diritto al risarcimento del danno trovare il consenso necessario per disci-
«rafforza, infatti, il carattere operativo plinare in via normativa l’istituto, come
delle regole di concorrenza ed è tale da dimostra anche la vicenda della direttiva
scoraggiare gli accordi o le pratiche, del 2009, discioltasi prima ancora di es-
spesso dissimulate, che possono restrin- sere formalizzata come semplice bozza.
gere o falsare il gioco della concorrenza Basti pensare che è soltanto con l’en-
nel mercato comune. In quest’ottica, le trata in vigore del Reg. 1/2003 sull’appli-
azioni di danno incardinate dinanzi ai cazione delle regole di concorrenza (c.d.
giudici nazionali possono contribuire so- “modernizzazione della politica di con-
stanzialmente al mantenimento di un’ef- correnza”) che al private enforcement
fettiva concorrenza nella Comunità»7. viene formalmente fornita una prima ti-
Una volta stabilito il principio che mida base giuridica propria. Il conside-
“qualunque danneggiato” ha diritto di rando n. 7 afferma infatti che le giurisdi-
chiedere il risarcimento del danno a ca- zioni nazionali «tutelano i diritti sogget-
rico di chi abbia violato le regole anti- tivi garantiti dal diritto comunitario nelle
trust, la corte precisa però che tale legitti- controversie fra privati, in particolare ac-
7 Ibidem, punto 27. 9 Ibidem, punto 29.
8 Ibidem, punto 31.
20 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

cordando risarcimenti alle parti danneg- l’applicazione effettiva delle regole di con-
giate dalle infrazioni. Le giurisdizioni na- correnza, come avevano paventato i giu-
zionali svolgono sotto questo aspetto un dici della sentenza Courage, sia di una
ruolo complementare rispetto a quello loro applicazione uniforme e coerente.
delle autorità garanti della concorrenza Alle scarne disposizioni normative sul
degli Stati membri». tema si contrappongono, invece, nume-
L’art. 101 § 2 TFUE in tema di accordi rosi documenti, sia pur privi di efficacia
vietati si limita a dettare una sola norma vincolante, ma fondamentali punti di rife-
di diritto civile, vale a dire la sanzione rimento per i legislatori e le giurisdizioni
della “nullità di pieno diritto” dell’accordo nazionali.
illecito, mentre non si pronuncia l’art. 102 Si tratta di documenti della Commis-
TFUE in tema di abuso. Nulla viene detto sione, quali Libri verdi, Libri bianchi,
poi in tema di risarcimento del danno. proposte di direttiva, comunicazioni, rela-
Nessun’altra norma, di diritto prima- zioni, ma anche risoluzioni del Parla-
rio o secondario, dell’Unione Europea mento e così via dai quali emerge tutta
contiene ulteriori riferimenti alle azioni l’importanza che le Istituzioni europee at-
dei privati di fronte ai giudici nazionali, e tribuiscono al private enforcement e al ri-
meno ancora alle regole o ai principi di sarcimento del danno antitrust in partico-
diritto privato e processuale applicabili. lare.
Nulla, ad esempio, viene detto sull’onere Le proposte della Commissione, anche
della prova, sulla quantificazione del
se non hanno alcun valore vincolante,
danno, sulla prescrizione dell’azione di ri-
sono estremamente importanti non solo
sarcimento del danno antitrust e su tutti
perché offrono ai legislatori e ai giudici
gli altri elementi che dovrebbero contri-
un preciso indirizzo ma, soprattutto per-
buire a creare un quadro preciso di riferi-
ché, come è ormai noto, la Corte di giusti-
mento sia per il giudice sia per le parti
stesse. Ancora più carente è il diritto co- zia, quando è chiamata a valutare la
munitario nel sancire i poteri inibitori dei conformità di una regola o di una prassi
giudici. nazionale al diritto comunitario, molto
Ed è proprio l’assenza di una norma- spesso si avvale proprio delle valutazioni
tiva uniforme o anche di sola armonizza- proposte dalla Commissione. Pertanto è
zione uno dei principali ostacoli ad una molto probabile che le soluzioni adottate
efficace tutela giudiziale. Se, come sopra negli ordinamenti giuridici nazionali sa-
ricordato, in assenza di una disciplina eu- ranno ritenute dalla Corte, in eventuali
ropea è competenza di ciascun ordina- giudizi di rinvio o di inadempimento,
mento nazionale definire «le modalità conformi o meno al diritto comunitario
procedurali dei ricorsi intesi a garantire alla luce, anche, delle valutazioni espresse
la tutela dei diritti spettanti ai singoli in dalla Commissione.
forza dell’effetto diretto del diritto comu- Per questa ragione non è possibile
nitario»10, ciò fa emergere tutta la varietà ignorare le posizioni e le indicazioni
e la diversità dei singoli modelli nazionali espresse nei diversi documenti di soft law
di tutela risarcitoria anche in ordine a in relazione ai principali problemi che
singoli aspetti procedurali che vanno possono scaturire dalle azioni di risarci-
dalla legittimazione ad agire all’ammissi- mento del danno antitrust, problemi che
bilità dei danni punitivi e così via. ancora oggi sono affrontati nelle tavole
Ne consegue una generale e notevole rotonde, nei dibattiti, nei convegni e pub-
incertezza, che coinvolge il danneggiato e blicazioni varie, dalla dottrina, dai giu-
il danneggiante, su quello che potrà es- dici, dagli operatori del diritto.
sere non solo l’esito del giudizio ma anche Il primo importante documento elabo-
l’andamento dello stesso nelle varie fasi rato dalla Commissione europea è stato il
del procedimento, a detrimento sia del- Libro verde del 200511. L’obiettivo era
10 Si vedano le sentenze 10 luglio 1997, C- 11 Azioni di risarcimento del danno per viola-
261/95, Palmisani, punto 27; Courage e Crehan, zione delle norme antitrust comunitarie, del 19 di-
cit., punto 29; Manfredi, cit., punto 62. cembre 2005, COM(2005) 672 def. Si consiglia la
G.A. BENACCHIO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO ANTITRUST 21

quello di invitare esperti ed operatori de- decisione dell’Autorità garante? Una volta
gli Stati membri ad indicare i principali che l’Autorità nazionale abbia accertato
ostacoli all’attuazione di un sistema effi- una violazione del diritto comunitario,
cace per la presentazione di domande di l’accertamento deve essere vincolante an-
risarcimento del danno. che per il giudice del risarcimento? E se
Il Libro verde invitava gli operatori ad una impresa ha aderito al programma di
esprimersi su una serie di questioni rite- clemenza, favorendo così la ricerca delle
nute fondamentali per uno sviluppo effi- prove e la valutazione dei fatti da parte
cace ma anche armonizzato del private dell’Autorità, si dovrebbe poi ridurre l’en-
enforcement e possono essere così rias- tità del risarcimento o questa deve rima-
sunte: nere immutata e rispondente al danno ef-
– il requisito soggettivo dell’atto ille- fettivamente subito?
cito deve necessariamente presupporre Tutte queste questioni rappresentano
l’esistenza di una colpa del danneggiante tutt’ora i punti cruciali dell’istituto e su di
(come in alcuni Stati) oppure si può pre- esse si concentrano dibattiti e prese di po-
vedere una responsabilità oggettiva (come sizione in vista di una futura legislazione,
in altri Stati)? sia essa nazionale che europea.
– Il risarcimento del danno deve essere Il Libro verde è stato poi pienamente
parametrato al danno subito dall’attore condiviso e rafforzato dalla Risoluzione
oppure anche in relazione al profitto ille- del Parlamento europeo, del 200712, che ha
cito ottenuto dell’autore della violazione? aggiunto importanti proposte allo scopo
Si può immaginare un risarcimento pari di rendere sempre più agevole avviare
al doppio o al triplo del danno, allo scopo un’azione per il risarcimento del danno
di aumentare l’effetto deterrente? Gli inte- sul presupposto che le regole comunitarie
ressi dovranno decorrere dalla data della di concorrenza «non avrebbero un effetto
violazione o dalla data in cui si è verifi- dissuasivo e la loro efficacia sarebbe com-
cato il pregiudizio? Nei casi di maggiore promessa se coloro che tengono compor-
difficoltà di dimostrazione dell’entità del tamenti vietati potessero (…) godere del-
danno si può pensare ad una quantifica- l’immunità per le violazioni commesse, a
zione in via equitativa? causa di ostacoli al procedimento di risar-
– È possibile per il convenuto far va- cimento del danno». Così essa aggiunge
lere la c.d. “eccezione di trasferimento del proposte rivolte a favorire un accordo
danno” ed evitare il risarcimento dimo- amichevole e stragiudiziale; a considerare
strando che l’attore ha traslato il maggior un’attenuante l’avere risarcito il danno
prezzo sul successivo acquirente della ca- prima ancora dell’esito finale del procedi-
tena distributiva? mento; a considerare vincolanti, al fine di
– Dato che molto spesso i danni cagio- una applicazione uniforme delle regole
nati da un comportamento illecito di una sulla concorrenza, per tutti gli Stati mem-
o più imprese, se sono ripartiti tra mi- bri la decisione adottata da una qualsiasi
gliaia di consumatori, rendono pratica- giurisdizione o Autorità garante nazio-
mente impossibile o quanto meno antie- nale; a ridurre l’asimmetria informativa
conomico esperire un’azione da parte del che caratterizza molto spesso il danneg-
singolo a causa dei costi, degli oneri, dei giato rispetto alla controparte; a suggerire
ritardi, delle incertezze che ne possono le modalità di quantificazione del danno,
derivare all’attore, quale tipo di azione che dovrebbe essere limitato al danno
collettiva si potrebbe introdurre? emergente e al lucro cessante onde evitare
– Quali possono essere gli effetti della ingiustificati arricchimenti; ad impedire

lettura anche del Working Paper dei servizi della Discussion paper, Private actions in competition
Commissione, SEC(2005)1732, annesso al Libro law: effective redress for consumers and business,
verde, del rapporto del Parlamento Europeo, Re- aprile 2007.
port on the Green Paper on Damages actions for 12 Risoluzione del 25 aprile 2007, in G.U.U.E.,
breach of the EC antitrust rules, dell’aprile 2007 n. C-74 E/653 del 20 marzo 2008.
nonché del rapporto dell’Office of Fair Trade, OFT,
22 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

la possibilità per il convenuto di eserci- stico su quelli che sono, oggi, i diversi
tare il passing on defence; a consentire modelli giuridici nazionali.
azioni collettive anche mediante l’inter- L’obiettivo dalla Commissione è quello
vento di associazioni di categoria; a so- di indirizzare, in assenza di una norma-
spendere il termine di prescrizione dal tiva europea, legislatori e giudici nazio-
momento in cui la Commissione o una nali ad adottare soluzioni che permettano
qualunque Autorità garante abbia iniziato una più ampia convergenza possibile, in
un’indagine, e così altre proposte ancora. modo da giungere se non ad un modello
La duplice valenza dell’istituto del pri- unico, quanto meno ad un insieme di mo-
vate enforcement che dovrebbe, in defini- delli sia pure diversificati, ma il più possi-
tiva, fungere anche da deterrente nei con- bile armonizzati, allo scopo di evitare ec-
fronti delle imprese che non rispettino le cessive disparità di trattamento, di garan-
regole antitrust, ritorna in quasi tutti i do- tire una più efficace tutela del danneg-
cumenti della Commissione, tra i quali il giato e, soprattutto, di assicurare una
Libro bianco del 200813. concorrenza effettiva all’interno del mer-
Si tratta del documento forse più im- cato unico.
portante tra quelli elaborati dalla Com- Le proposte del Libro bianco, spaziano
missione perché, dopo avere ribadito il da temi più di natura processuale, quali la
principio che «il risarcimento del danno è “legittimazione ad agire” (in particolare la
garantito dal diritto comunitario» e avere
questione delle azioni rappresentative e
stigmatizzato la situazione europea (pre-
delle azioni collettive con modalità opt-
senza di diversi «ostacoli di natura giuri-
in)14, la “prova del danno” subito e la pos-
dica e procedurale»; sostanziale «ineffica-
sibilità di “accedere agli elementi di
cia attuale delle azioni di risarcimento del
danno antitrust»), dopo avere esaltato gli prova” (al fine di superare il contrasto tra
effetti benefici del private enforcement (ef- l’asimmetria informativa danneggiato/au-
fetto deterrente e una concorrenza più ef- tore dell’illecito e l’esigenza di garantire la
fettiva), nonché i problemi che potreb- riservatezza delle imprese), il dies a quo ai
bero derivare da una non corretta disci- fini della prescrizione dell’azione di risar-
plina nazionale o eccessivamente diversi- cimento15, fino a temi più strettamente ci-
ficata da Stato a Stato (quali, in primis, vilistici, quali il presupposto soggettivo
l’incertezza del diritto), si dedica quasi dell’illecito (colpa o responsabilità ogget-
esclusivamente a formulare proposte per tiva?), la quantificazione del danno16, il
la soluzione dei principali problemi che si problema del trasferimento del sovrap-
pongono nell’attuazione del diritto al ri- prezzo (passing on theory), fino al tema,
sarcimento del danno. sempre più attuale ed estremamente deli-
Tali proposte tengono conto dei diversi cato che riguarda il valore del precedente.
modelli giuridici degli Stati membri e Quest’ultima questione attiene alla
delle diverse tradizioni giuridiche pre- possibilità di concepire un sistema in
senti. Esse suggeriscono una o più solu- base al quale una volta adottata dalla
zioni alternative per ciascuno dei princi- Commissione o da una qualsiasi delle
pali problemi individuati e rappresentano ventisette Autorità garanti, una decisione
un interessantissimo studio comparati- definitiva, questa possa divenire vinco-

13 Libro bianco in materia di azioni di risarci- 15 Sull’argomento cfr. il documento di lavoro


mento del danno per violazione delle norme anti- dei servizi della Commissione annesso al Libro
trust comunitarie, del 2 aprile 2008, COM(2008) verde sulle azioni di danno, Working Paper
165 def. SEC(2005)1732, p. 74.
14 Il Comitato economico del Parlamento eu- 16 Un documento, denominato «Bozza di do-
ropeo ha commissionato una ricerca per analiz- cumento di orientamento», molto corposo e com-
zare lo stato delle azioni collettive in Europa; i ri- plesso, è stato diffuso nel giugno 2011 con il titolo
sultati, estremamente interessanti, si possono «Quantificazione del danno nelle azioni di risarci-
esaminare nel documento intitolato Collective Re- mento fondate sulla violazione dell’articolo 101 o
dress in Antitrust pubblicato sul sito della Com- 102 del Trattato FUE», disponibile sul sito della
missione europea. Commissione europea.
G.A. BENACCHIO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO ANTITRUST 23

lante per tutti i giudici e le Autorità ga- 2009, una Risoluzione del Parlamento
ranti degli altri Paesi. europeo18. Si tratta di un documento al-
La Commissione tiene molto al rag- trettanto significativo perché, adottato
giungimento di questo obiettivo in quanto quando il dibattito sulle azioni di danno
è il solo sistema che permetterebbe di evi- antitrust si trova ormai in uno stato deci-
tare decisioni contraddittorie, che garan- samente avanzato, contiene alcune affer-
tirebbe una maggiore certezza del diritto mazioni che non potranno rimanere ina-
incrementando, allo stesso tempo, l’effica- scoltate e che potrebbero condizionare
cia e l’efficienza procedurale delle azioni pesantemente alcune delle proposte con-
di risarcimento danni. tenute nel Libro bianco del 2008.
Attualmente in tutti gli ordinamenti Oltre a condividere gran parte delle so-
europei ogni giudice nazionale è tenuto luzioni prospettate dalla Commissione, il
ad attenersi alle decisioni della Commis- documento del Parlamento contiene al-
sione, visto l’art. 16 Reg. 1/200317. cuni elementi di novità che fanno com-
Ma nella maggior parte degli ordina- prendere quanto il dibattito sia ancora
menti, compreso quello italiano, non vi è aperto all’interno delle Istituzioni comu-
nessuna norma che obblighi il giudice ad nitarie e, indirettamente, ci fanno capire
attenersi a quanto deciso dall’Autorità ga- il motivo per cui la bozza di direttiva del
rante, né tanto meno a quanto deciso da 2009 non è ancora stata fatta propria
una Autorità garante appartenente ad un dalla Commissione e pubblicata.
altro Stato membro. Innanzitutto la Risoluzione richiama
L’uniforme applicazione delle regole di la Commissione sul fatto che non abbia
concorrenza nel mercato unico passa an- ancora individuato la base giuridica per
che attraverso il riconoscimento di una l’adozione delle misure proposte, a dimo-
forza vincolante intracomunitaria ai prov- strazione delle difficoltà di inquadramen-
vedimenti delle Autorità di concorrenza, to della disciplina private enforcement nel-
sempre e quando il provvedimento de quo l’ambito della suddivisione delle compe-
abbia valore definitivo, sia stato emanato tenze tra Unione europea e Stati membri.
da una Autorità competente e i destina- Nel merito, poi, la Risoluzione pone
tari del provvedimento abbiano potuto ef- l’accento sul problema della tutela dei
fettivamente far valere le proprie ragioni consumatori e sottolinea lo scarso coordi-
nel procedimento amministrativo. In que- namento delle proposte con l’intera disci-
sto modo i danneggiati potranno provare plina di tutela degli interessi economici di
la violazione della normativa antitrust questi ultimi ricordando che la mancanza
semplicemente allegando la decisione del- di coordinamento potrebbe portare ad
l’Autorità, anche straniera. una «arbitraria o inutile frammentazione
È questa la posizione che la Commis- del diritto processuale nazionale». La Ri-
sione assume nel Libro bianco, posizione soluzione propone quindi di dare mag-
in linea con il modello tedesco scaturito giore slancio e sviluppo non solo alle
dalla riforma della Legge sulla concor- azioni collettive di consumatori o delle
renza (GWB) nella quale viene sancito, loro associazioni rappresentative ma an-
per il giudice nazionale, il carattere vinco- che alle forme di composizione extragiu-
lante di una decisione amministrativa diziale delle controversie (ADR), come si-
(definitiva) emessa non solo dall’Autorità stema che consente una maggiore soddi-
nazionale di concorrenza ma anche da sfazione del danneggiato a fronte di mi-
ogni altra Autorità di qualsiasi altro Stato nori costi e tempi più contenuti.
membro. Ma, soprattutto, il Parlamento euro-
Al Libro bianco ha fatto seguito, nel peo si esprime in maniera molto decisa

17 Art. 16: le giurisdizioni nazionali «quando sioni che siano in contrasto con la decisione adot-
si pronunciano su accordi, decisioni e pratiche ai tata dalla Commissione».
sensi dell’articolo 81 o 82 del Trattato [oggi 101 e 18 Risoluzione del 26 marzo 2009, in G.U.U.E.,
102 TFUE] che sono già oggetto di una decisione C-117 E/161, del 6 maggio 2010.
della Commissione, non possono prendere deci-
24 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

nei confronti di due aspetti in particolare: pea, si trovano a dover valutare la compa-
i danni punitivi e il valore vincolante della tibilità con il diritto comunitario di
decisione delle Autorità garanti nazionali norme nazionali che il giudice del rinvio
di un altro Stato membro. dovrebbe applicare a fattispecie che,
Sul primo punto il documento re- come quelle in materia antitrust, sono di
spinge fermamente la proposta di intro- interesse comunitario. Come più volte af-
durre i c.d. “danni punitivi”, mentre sul fermato dalla giurisprudenza della Corte
secondo rifiuta, senza però motivare la di giustizia, in assenza di una specifica
scelta, l’idea che un tribunale nazionale normativa comunitaria spetta al giudice
debba essere vincolato dalla decisione di nazionale scegliere le regole procedurali e
un’Autorità nazionale garante della con- sostanziali da applicare al caso concreto a
correnza di un altro Stato membro. condizione, però, che le modalità interne
di applicazione delle regole comunitarie
IV. PRINCIPI E REGOLE ELABORATE DELLA
non siano meno favorevoli di quelle che
CORTE DI GIUSTIZIA
riguardano ricorsi analoghi di natura in-
terna (“principio di equivalenza”) né tali
Più volte abbiamo detto che, in as- da rendere praticamente impossibile o ec-
senza di una normativa UE, il legislatore, cessivamente difficile l’esercizio dei diritti
in primis, ma anche i giudici nazionali, conferiti dall’ordinamento giuridico co-
dovranno rispettivamente dettare ed ap- munitario (“principio di effettività”)19.
plicare regole che siano conformi alle re- Tali due principi di creazione giuri-
gole e ai principi dell’UE e, in particolare, sprudenziale si sono rilevati di grandis-
alle regole e ai principi elaborati dalla sima importanza, come vedremo meglio
Corte di giustizia. in seguito. Infatti, proprio in assenza di
In effetti la Corte di giustizia, invocata una disciplina comunitaria, essi costitui-
in questi ultimi anni dai giudici nazionali scono gli unici strumenti per evitare che
in procedimenti di rinvio pregiudiziale, è gli Stati possano frapporre ostacoli di di-
intervenuta in più occasioni per porre un versa natura al fine di scoraggiare l’uti-
rimedio all’assenza di una disciplina co- lizzo dell’arma del risarcimento del danno
munitaria e alla grave carenza di quella e favorire il public enforcement, vale a dire
nazionale. il controllo e l’intervento amministrativo
Già abbiamo ricordato i due impor- a tutela delle regole antitrust.
tanti principi elaborati in materia dalla Così, ad esempio, la sentenza Man-
sentenza Courage e che possiamo così sin- fredi20 del 2006, dopo avere ricordato l’im-
tetizzare: a) chiunque abbia subito un portanza della valutazione da parte del
danno in conseguenza di una violazione giudice del nesso di causalità tra pratica
delle regole comunitarie sulla concor- vietata e danno subito, afferma che in
renza ha diritto ad ottenerne il risarci- mancanza di una disciplina comunitaria
mento; b) anche chi è parte di un con- in materia «spetta all’ordinamento giuri-
tratto stipulato in violazione delle regole dico interno stabilire le modalità di eser-
antitrust può agire per chiedere il risarci- cizio del diritto al risarcimento del danno,
mento del danno. comprese quelle relative all’applicazione
Ma il ruolo della Corte comunitaria della nozione di «nesso di causalità», pur-
non si è esaurito con la formulazione di ché i principi di equivalenza e di effetti-
questi due principi. vità siano rispettati»21.
È nota la posizione dei giudici di Lus- I principi di “effettività” e di “equiva-
semburgo quando, in assenza di una spe- lenza” sono poi invocati in numerosi altri
cifica disciplina sia nazionale che euro- casi; per esempio, laddove il giudice di
19 È opportuno ricordare che tale ruolo delle zionale di dettaglio quando questa risulti essere
giurisdizioni nazionali non viene meno nel caso in contrasto con le regole comunitarie.
in cui il legislatore nazionale disciplini la materia; 20 C. giust. CE, 13 luglio 2006, Manfredi c.
il principio di supremazia del diritto comunitario Lloyd Adriatico, cit.
rispetto al diritto interno s’impone al giudice na- 21 Ibidem, punto 64.
zionale anche in presenza di una legislazione na-
G.A. BENACCHIO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO ANTITRUST 25

rinvio chiede se sia compatibile con il di- nunciata25 affermando che un soggetto,
ritto comunitario il fatto che l’azione di danneggiato da un’infrazione antitrust
risarcimento danni debba essere propo- che intenda conseguire il risarcimento del
sta, secondo un criterio di competenza danno, può sicuramente avere accesso ai
esclusiva, innanzi alla corte d’Appello e documenti relativi ad un procedimento di
non innanzi al giudice individuato se- clemenza riguardante l’autore dell’infra-
condo le regole processuali ordinarie. A zione; tuttavia, in considerazione del peri-
tale domanda la Corte risponde affer- colo che tali comunicazioni possano dis-
mando che tali disposizioni procedurali suadere i soggetti dal fornire spontanea-
non devono essere meno favorevoli di mente i documenti necessari per avvalersi
quelle previste per la violazione delle della possibilità offerta dai programmi di
norme nazionali in materia di concor- clemenza, i giudici nazionali dovranno
renza e non rendere praticamente impos- determinare le condizioni e i limiti ai
sibile o eccessivamente gravoso l’esercizio quali un simile accesso deve essere auto-
del diritto22. rizzato o negato in considerazione, da un
Ancora, il rispetto dei principi di “effet- lato, dell’efficacia e dell’importanza dell’i-
tività” e di “equivalenza” viene richiamato stituto del “programma di clemenza” per
per stabilire quale debba essere il dies a poter giungere all’accertamento dei fatti
quo per quanto riguarda il termine di pre- e, dall’altro, del rischio che una utilizza-
scrizione dell’azione di risarcimento: se- zione incondizionata da parte del giudice
condo i giudici di Lussemburgo dovrà es- in sede di risarcimento del danno induca
sere il giudice nazionale a stabilire se un i responsabili a non aderire al pro-
termine, relativamente breve e non sog- gramma stesso.
getto a sospensione, non abbia per effetto GIAN ANTONIO BENACCHIO
di rendere praticamente impossibile o ec-
cessivamente difficoltoso l’esercizio del di- Bibliografia
ritto al risarcimento del danno23.
Anche il problema dell’ammissibilità G.A. BENACCHIO - M. CARPAGNANO (a cura di),
dei cosiddetti “danni puntivi” o “danni I rimedi civilistici agli illeciti anticoncorrenziali.
Private enforcement of competition law. Atti del
esemplari” è risolto facendo ricorso ai III Convegno di studio presso la Facoltà di Giu-
principi di effettività e di equivalenza. risprudenza dell’università di Trento, 15-16
Dopo avere affermato che il danneggiato aprile 2011, Padova, 2012; S. BASTIANON, La tu-
deve sicuramente avere la possibilità di tela privata antitrust: Italia, Unione Europea e
chiedere il risarcimento tanto del danno Nord America, Milano, 2012; P. BUCCIROSSI - M.
CARPAGNANO, «Is it time for the European Union
emergente quanto del lucro cessante, la to legislate in the field of collective redress in
Corte ricorda che l’ammissibilità del antitrust (and how)?», in Journal of European
danno punitivo non deve essere esclusa Competition Law & Practice, (2013) 4(1), p. 3;
laddove l’ordinamento la riconosca nel- C. TESAURO, «Recenti sviluppi del private anti-
l’ambito di azioni nazionali analoghe alle trust enforcement», in Mercato, concorrenza re-
azioni fondate sulle regole comunitarie di gole, 2011, n. 3, p. 427 ss.; M. CARPAGNANO,
«Vent’anni di applicazione giudiziale delle re-
concorrenza, precisando però che tale gole di concorrenza in Italia: 1999-2010», in G.
possibilità non deve consentire una forma GHIDINI (a cura di), Concorrenza e mercato, Mi-
di arricchimento senza causa24. lano, 2011, p. 284 ss.; M. BARCELLONA, «Fun-
Anche sul problema dell’accesso alle zione compensativa della responsabilità e pri-
prove e in particolare ai documenti che vate enforcement della disciplina antitrust», in
l’impresa abbia spontaneamente conse- M. MAUGERI - A. ZOPPINI (a cura di), Funzioni del
diritto privato e tecniche di regolamentazione
gnato all’Autorità garante al fine di poter del mercato, Bologna, 2009, p. 57 ss.; G. AFFERNI,
godere del “programma di clemenza” la «Azione di classe e danno antitrust», in Mer-
Corte di giustizia si è recentemente pro- cato, concorrenza, regole, 2010, n. 3, p. 491 ss.;

22 Ibidem, punti 71 e 72. 25 C. giust. UE, 14 giugno 2011, C-360/09, Pfei-


23 Ibidem, punti 77-82. derre AG c. Bundeskartellamt.
24 Ibidem, punto 99.
26 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

G.A. BENACCHIO - M. CARPAGNANO (a cura di), Il delle norme sulla concorrenza, Milano, 2009; G.
Private enforcement del Diritto comunitario ROSSI, Illecito antitrust e tutela del consumatore,
della concorrenza: ruolo e competenze dei giu- Torino, 2009; G.A. BENACCHIO - M. CARPAGNANO,
dici nazionali. Atti del II Convegno tenuto L’azione di risarcimento del danno per viola-
presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento zione delle regole comunitarie sulla concorrenza,
8-9 maggio 2009, Padova, 2009; F. ROSSI DAL Quaderni del Dipartimento di Scienze giuridi-
POZZO - B. NASCIMBENE, Il private enforcement che dell’Università di Trento, Trento 2007.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il private enforcement degli aiuti di Stato:
l’action plan e le novità del 2012

Sommario: I. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEGLI AIUTI dei diritti dei singoli in caso di inadempi-
DI STATO. – II. IL PRIVATE ENFORCEMENT NELLO mento dell’obbligo di notifica. Inoltre, i
STATE AID ACTION PLAN DEL 2005. – III. PRO- giudici nazionali svolgono un ruolo fon-
SPETTIVE PER IL PRIVATE ENFORCEMENT IN MATERIA
DI AIUTI NEL NUOVO STATE AID MODERNISATION. damentale nell’esecuzione delle azioni di
recupero di cui all’art. 14 del Regola-
mento di procedura. Si ritiene, tra l’altro,
I. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEGLI AIUTI DI
che la distinzione di ruoli trovi conferma
STATO nel fatto che, come statuito dalla Corte4,
L’art. 108 § 3, ultimo periodo, TFUE la Commissione non possa ordinare il re-
vieta tassativamente allo Stato membro di cupero dell’aiuto solo perché illegale, os-
dare esecuzione a qualunque forma di sia non notificato. Quest’ultima, infatti, è
aiuto, prima che la procedura di autoriz- tenuta a operare una valutazione com-
zazione dinanzi alla Commissione abbia pleta di compatibilità, a prescindere dal
condotto a una decisione finale (il c.d. ob- rispetto della clausola di stand-still e tale
bligo di stand-still). Ai sensi di una conso- valutazione richiede, ovviamente, del tem-
lidata giurisprudenza, si tratta di una po. Al contrario, i giudici nazionali hanno
norma ad effetto diretto, immediata- il potere di ordinare la sospensione e la
mente applicabile dai giudici nazionali restituzione dell’aiuto in ragione della
degli Stati membri1 e, quindi, di una di- sola violazione dell’obbligo di cui all’art.
sposizione idonea a creare diritti ed obbli- 108 § 3 TFUE.
ghi in capo ai singoli, che possono farli Conseguentemente, le azioni intentate
valere dinanzi alle autorità dei propri or- dinanzi ai giudici nazionali offrono un
dinamenti interni. importante mezzo per tutelare i concor-
Ai giudici nazionali viene in tal modo renti ed i terzi interessati lesi dall’aiuto. In
attribuito un ruolo complementare a particolare, i rimedi disponibili dinanzi
quello svolto dalla Commissione in tema alle giurisdizioni nazionali includono: i)
di aiuti di Stato2. In particolare, la Com- la sospensione del pagamento dell’aiuto
missione ha competenza esclusiva in me- illegale; ii) il recupero dello stesso; iii) il
rito alla valutazione di compatibilità del- recupero degli interessi dovuti; iv) il risar-
l’aiuto ai sensi delle disposizioni del Trat- cimento dei danni a concorrenti e terzi in-
tato sul funzionamento dell’UE ed opera teressati; v) l’adozione di misure provviso-
sotto il controllo della Corte di giustizia3. rie contro gli aiuti illegali5.
Al contrario, il ruolo del giudice nazionale Nell’applicare l’art. 108 § 3 TFUE, il
è quello di provvedere alla salvaguardia giudice nazionale deve necessariamente

1 C. giust. CE, 15 luglio 1964, causa 6/64, Co- diritto UE, competenza esclusiva della Commis-
sta v. ENEL, in Racc. 1964, p. 1129; 5 ottobre sione. V., inter alia, C. giust. CE, 17 giugno 1999,
2006, causa C-368/04, Transalpine Ölleitung in causa C-295/97, Piaggio SpA contro International
Österreich GmbH e a. c. Finanzlandesdirektion für Factors Italia SpA (Ifitalia), Dornier Luftfahrt
Tirol e a., in Racc. 2006, p. I-9957. GmbH e Ministero della Difesa, in Racc. 1999, p. I-
2 C. giust. CE, causa C-368/04, Transalpine Öl- 3735, punto 29 e giurisprudenza ivi citata.
leitung, cit., punto 37; 21 ottobre 2003, cause riu- 4 C. giust. CE, 14 febbraio 1990, causa C-
nite C-261/01 e C-262/01, Belgische Staat c. 301/87, Francia c. Commissione - “Boussac”, in
Eugène van Calster e Felix Cleeren e altri, in Racc. Racc. 1990, p. I-307, e 21 marzo 1990, causa C-
2003, p. I-12249, punto 74; 11 luglio 1996, causa 142/87, Belgio c. Commissione - “Tubemeuse”, in
C-39/94, Syndicat français de l’Express internatio- Racc. 1990, p. I-959.
nal e a. c. La Poste e a. - “SFEI”, in Racc. 1996, p. 5 Comunicazione della Commissione relativa
I-3547, punto 41. all’applicazione della normativa in materia di
3 Gli stessi giudici di Lussemburgo hanno più aiuti di Stato da parte dei giudici nazionali,
volte sottolineato la loro incompetenza a decidere 2009/C 85/01, in G.U.U.E. C-85, 9 aprile 2009, p. 1
sulla compatibilità di una misura nazionale con il ss., punto 26.
28 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

qualificare la fattispecie come aiuto sog- 88 § 3 TCE desse luogo a difficoltà nel
getto all’obbligo di notifica e alla conse- qualificare una misura come aiuto di
guente preventiva autorizzazione della Stato ovvero al fine di stabilire se si trat-
Commissione. Pertanto, stante la genesi tasse di un aiuto nuovo o già esistente.
della fattispecie nel diritto UE, i giudici La Comunicazione del 1995 è stata poi
nazionali sono tenuti ad interpretare la sostituita dalla successiva Comunicazione
nozione di “aiuto di Stato” al fine di po- della Commissione relativa all’applicazione
terla sussumere nel caso concreto6. Trat- della normativa in materia di aiuti di Stato
tandosi di una nozione di diritto dell’U- da parte dei giudici nazionali del 20099. Lo
nione, la ricostruzione operata dal giu- scopo principale di questa seconda Co-
dice non può che avvenire in termini di municazione è quello di informare i giu-
diritto UE, applicando le norme di prove- dici nazionali, ed i terzi, dei rimedi dispo-
nienza europea nell’interpretazione da- nibili in caso di violazione delle norme
tane dalla giurisprudenza della Corte di sugli aiuti e di rafforzare la cooperazione
giustizia7. Si delinea dunque un delicato con i primi, promuovendo strumenti più
equilibrio di competenze per cui i giudici pratici per sostenerli e facilitare il loro la-
nazionali sono tenuti a affrontare il tema voro. In seguito alla Comunicazione del
della qualificazione di una misura, in 2009, gli sforzi di sensibilizzazione sono
quanto questione “pregiudiziale”, mentre stati intensificati. Ad esempio, la Com-
è solo la Commissione a poter statuire in missione si è attivamente impegnata a fi-
merito alla compatibilità della misura in nanziare programmi di formazione per i
questione. giudici nazionali e ad inviare i propri
La stessa Commissione, dunque, ha ri- esperti a conferenze e workshops, come
tenuto necessario dare ausilio ai giudici relatori. Nel febbraio del 2012 la Commis-
nazionali nell’adempimento della loro sione, in cooperazione con l’associazione
funzione di custodi delle regole procedu- dei giudici europei di concorrenza, ha te-
rali in materia. Nel 1995 venne pubblicata nuto una conferenza relativa ai maggiori
la prima Comunicazione relativa alla coo- problemi riscontrati dalle giurisdizioni
perazione in materia di aiuti di Stato8. nazionali sia in ambito antitrust sia in
Sulla base del principio di leale collabora- materia di aiuti. Si segnala infine la pre-
zione, la Commissione riteneva che la senza, nello stesso sito web della Commis-
cooperazione tra Stati membri e istitu- sione, di una pagina in cui è possibile rin-
zioni dell’Unione fosse fondamentale per venire le più rilevanti pronunce delle giu-
garantire il raggiungimento dell’obiettivo, risdizioni nazionali in tema di aiuti, già
previsto dai Trattati, di una leale concor- suddivise per Stato membro.
renza nel mercato interno. Alla luce di tali
considerazioni, la Commissione inten- II. IL PRIVATE ENFORCEMENT NELLO STATE
deva concorrere al rafforzamento della AID ACTION PLAN DEL 2005 - OBIETTIVI
cooperazione in diversi modi: una poli-
DELLA COMMISSIONE - ALTRE INIZIATIVE
tica di apertura e trasparenza, la possibi-
lità per i giudici nazionali di rivolgersi a Il piano d’azione nel settore degli aiuti
quest’ultima per chiedere informazioni di di Stato del 2005 è un documento di con-
carattere procedurale e la possibilità di sultazione emanato dalla Commissione al
prendere contatto con i suoi uffici allor- fine di riformare le politiche degli aiuti di
ché l’applicazione degli allora art. 87 § 1 e Stato, procedendo alla c.d. modernizza-

6 Conc. Mengozzi, 17 luglio 2008, causa C- 7 V. causa C-295/97, Piaggio, cit., punto 50; or-
487/06 P, British Aggregates Association c. Commis- dinanza C. giust. CE, 24 luglio 2003, causa C-
sione, in Racc. 2008, p. I-10515, punto 97; causa C- 297/01, Sicilcassa e a., in Racc. 2003, p. I-7849,
368/04, Transalpine Ölleitung, cit., punto 39; 30 no- punto 44.
vembre 1993, causa 189/91, Kirsammer-Hack c. 8 Comunicazione della Commissione del 23
Nurhan Sidal, in Racc. 1993, p. I-6185, punto 14; novembre 1995, in G.U.C.E. C-312, p. 8 ss.
22 marzo 1977, causa 78/76, Steinike und Weinling, 9 In G.U.U.E. C-85 del 9 aprile 2009, p. 1.
in Racc. 1977, p. 595, punto 14.
E. GAMBARO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEGLI AIUTI DI STATO 29

zione della materia10. Il Piano di azione si reso necessaria un’armonizzazione dei


incentrava sul principio «aiuti di Stato procedimenti intentati dinanzi alle corti
meno numerosi e più mirati». L’obiettivo nazionali degli Stati membri. In partico-
centrale, infatti, consisteva nell’incorag- lare, si suggerì l’adozione di una direttiva
giare gli Stati membri a ridurre il livello volta ad uniformare il livello di tutela in
globale di aiuti e, al contempo, a riorien- ciascuno Stato membro, l’identificazione
tare le risorse verso obiettivi aventi un di un preciso termine di prescrizione del-
chiaro interesse comunitario. l’azione e l’individuazione dei rimedi di-
Nel documento, la Commissione dedi- sponibili ai privati stabiliti in uno Stato
cava al private enforcement delle norme in membro per citare in giudizio l’autorità
materia di aiuti due paragrafi e sottoli- nazionale di un altro Stato. Infine, fu evo-
neava, in particolare, come i ricorsi dei cato il rischio di un utilizzo abusivo del
privati dinanzi ai giudici nazionali potes- sistema, soprattutto da parte di operatori
sero contribuire a rafforzare la disciplina economici contrariati dal fatto di non
nel settore in parola. Nel Piano, quindi, la aver ricevuto un aiuto concesso ad altri.
Commissione si impegnava ad operare Nel 2006, l’Esecutivo dell’Unione or-
una sensibilizzazione rispetto al potere dinò uno studio sull’applicazione delle le-
dei giudici nazionali di sospendere, e di gislazioni nazionali in materia di aiuti12.
recuperare a titolo provvisorio, gli aiuti Esso prese come riferimento temporale il
concessi illegalmente prima della loro ap- periodo tra il 1999 e il 2006 ed analizzò i
provazione. ricorsi promossi in materia di aiuti a li-
Nel corso della consultazione pubblica vello nazionale al fine di fornire alla Com-
che seguì la pubblicazione del docu- missione un’analisi dettagliata del quadro
mento11, alcune istituzioni pubbliche e or- dell’applicazione della normativa nei di-
ganismi privati sottolinearono la neces- versi ordinamenti interni. Dallo studio
sità di procedere con cautela in relazione emerse che la maggioranza dei procedi-
all’enforcement delle norme sugli aiuti su menti non era volta a ridurre l’effetto an-
iniziativa dei privati, in ragione del fatto ticoncorrenziale degli aiuti illegali, ma,
che l’applicazione dell’art. 108 § 3 TFUE anzi, che la maggior parte delle azioni
da parte dei giudici avrebbe richiesto erano intentate da contribuenti che ri-
tempo e risorse, soprattutto in funzione chiedevano uno sgravio da un onere fi-
della necessità di specializzazione in ma- scale o da soggetti beneficiari degli aiuti
teria da parte di questi ultimi. Inoltre, dai dichiarati incompatibili. Per di più, il nu-
commenti inviati emersero altri elementi mero dei ricorsi proposti per assicurare il
che la Commissione avrebbe dovuto te- rispetto delle norme in materia di aiuti
nere in considerazione, nel percorrere il era relativamente ridotto.
sentiero della modernizzazione in rela- Nel 200913, quando lo studio venne ag-
zione al private enforcement; in partico- giornato in ragione dell’adesione all’U-
lare, i) l’incertezza quanto ai rimedi di- nione di nuovi Stati membri, la situazione
sponibili negli ordinamenti nazionali a pareva, almeno in parte, migliorata grazie
causa delle differenze significative tra si- all’evoluzione positiva nell’ambito del pri-
stemi giuridici interni, e ii) la mancanza vate enforcement. Il numero delle azioni
di trasparenza delle relative procedure. dirette contro la concessione di aiuti ille-
Pertanto, secondo alcuni operatori, la de- gali era globalmente aumentato, così
centralizzazione dell’enforcement avrebbe come il numero di concorrenti-attori vit-

10 Piano d’azione nel settore degli aiuti di disponibili i singoli commenti pervenuti alla
Stato. Aiuti di Stato meno numerosi e più mirati: Commissione.
12 Cioè, Study on the Enforcement of State Aid
itinerario di riforma degli aiuti di Stato 2005-
2009, SEC(2005) 107 def., 7 giugno 2005. Law at National Level, marzo 2006, Jones Day, Lo-
11 V. Results Of The Consultation On The State vells, Allen & Overy. Lo studio riguardava unica-
Aid Action Plan (SAAP), 9 febbraio 2006, in cui mente quindici Stati membri dell’UE.
13 Cioè, 2009 update of the 2006 Study on the
sono riassunti tutti i commenti inviati alla Com-
missione. Nel sito della Commissione sono anche enforcement of State aid rules at national level, ot-
tobre 2009, Lovells.
30 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

toriosi in giudizio, specialmente allorché Uno dei principali obiettivi della ri-
questi chiedevano la sospensione del pa- forma è quello di concentrare l’azione ex
gamento dell’aiuto illecito. Tuttavia, le ante della Commissione, e conseguente-
corti nazionali sembravano ancora rilut- mente l’applicazione delle norme UE, sui
tanti a concedere il risarcimento dei casi di maggior impatto sul mercato in-
danni derivanti da violazione delle dispo- terno. L’obiettivo, tuttavia, non è quello di
sizioni sugli aiuti. rivedere l’attribuzione delle competenze,
In conclusione, nonostante, dunque, i così come attualmente delineata dal Trat-
ricorsi proposti da soggetti privati dinanzi tato. Rimane infatti ferma la competenza
ai giudici nazionali abbiano ancora oggi esclusiva della Commissione ad applicare
un ruolo limitato nel settore degli aiuti di le norme relative agli aiuti nel mercato in-
Stato, la Commissione ritiene che tali terno, salvo l’effetto diretto del terzo para-
azioni possano essere di notevole benefi- grafo dell’art. 108 TFUE15.
cio per la politica degli aiuti di Stato. In- La necessità di adottare modelli di
fatti, i giudici nazionali possono offrire ai spesa maggiormente efficienti, in partico-
ricorrenti rimedi molto efficaci in caso di lare in un periodo di crisi economica glo-
violazione delle norme, il che a sua volta bale, si dovrebbe tradurre in una defini-
può fungere da deterrente e contribuire a zione delle priorità e un maggiore con-
una maggiore disciplina complessiva nel trollo degli aiuti c.d. considerevoli, con
campo degli aiuti di Stato14. potenziali effetti distorsivi della concor-
renza16. Parallelamente, l’analisi dei casi i
III. PROSPETTIVE PER IL PRIVATE ENFORCE-
cui effetti sul mercato unico apparissero
MENT IN MATERIA DI AIUTI NEL NUOVO
fin da subito scarsi dovrebbe essere sem-
STATE AID MODERNISATION plificata. Ciò dovrebbe condurre, al con-
tempo, ad una maggiore responsabilità da
Nel maggio del 2012, la Commissione parte degli Stati membri nella definizione
ha emanato una Comunicazione in me- e nell’attuazione delle misure di soste-
rito alla modernizzazione della disciplina gno17.
degli aiuti di Stato (la “Comunicazione Le proposte di modernizzazione evi-
sulla Modernizzazione”). Nell’ambito denziate dalla Commissione compren-
della strategia c.d. Europa 2020, che mira dono: a) la revisione del Regolamento de
a trasformare l’Europa in un’economia minimis18; b) la modifica del Regola-
“intelligente, sostenibile e inclusiva”, si ri- mento di applicazione del Consiglio, al
tiene che la modernizzazione del settore fine di permettere alla Commissione di di-
degli aiuti di Stato sia necessaria al fine di chiarare determinate categorie di aiuto
migliorare la qualità dell’analisi della compatibili e dunque dispensate dall’ob-
Commissione e che la stessa rappresenti bligo di notifica ex ante (ad esempio, aiuti
un mezzo per promuovere un impiego in favore della cultura e aiuti destinati a
adeguato delle risorse pubbliche e l’attua- ovviare ai danni causati da calamità natu-
zione di politiche orientate alla crescita, rali)19; c) la revisione del Regolamento ge-
limitando le distorsioni della concorrenza nerale di esenzione per categoria e d) la
che metterebbero a rischio le condizioni modernizzazione del Regolamento di pro-
di parità nel mercato interno. cedura, soprattutto in relazione al tratta-

14 Comunicazione della Commissione relativa Bruxelles, 23 febbraio 2012, SPEECH/12/117 e


all’applicazione della normativa in materia di State aid reform and the new Regional State Aid
aiuti di Stato da parte dei giudici nazionali, cit. Guideline, Bruxelles, 1° febbraio 2013, SPEECH/
15 V. J. ALMUNIA, Presenting the State Aid Mo- 13/92.
dernisation Initiative EP Workshop: State Aid Mo- 18 V. la consultazione pubblica lanciata dalla
dernisation, Bruxelles, 25 settembre 2012, Commissione al fine di modificare il Reg. de mi-
SPEECH/12/657. nimis 1998/2006.
16 V. J. ALMUNIA, Doing more with less - State 19 V. la proposta di Reg. del Consiglio che mo-
aid reform in times of austerity: Supporting growth difica il Reg. (CE) 994/98 del Consiglio del 7 mag-
amid fiscal constraints, Bruxelles, 11 gennaio gio 1998 e il Reg. (CE) 1370/2007 del Parlamento
2013, SPEECH/13/14. europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007,
17 V. J. ALMUNIA, Modernising State Aid Control, COM(2012) 730 final, del 5 dicembre 2012.
E. GAMBARO – IL PRIVATE ENFORCEMENT DEGLI AIUTI DI STATO 31

mento delle denunce e gli strumenti per la trebbe essere inserito nel Regolamento di
raccolta di informazioni di mercato20. procedura (l’attuale Reg. 659/99). La Com-
Le proposte di modernizzazione, fina- missione propone, in particolare, che, ai
lizzate a garantire un utilizzo il più effi- fini dell’applicazione degli artt. 107 e 108
ciente possibile delle risorse pubbliche TFUE, i tribunali degli Stati membri pos-
scarse, sembrano implicare un notevole sano chiedere alla Commissione di tra-
incremento delle responsabilità degli smettere loro le informazioni in suo pos-
Stati membri nel garantire la corretta ap- sesso, ovvero possano invitare la stessa a
plicazione della normativa in materia di presentare il suo parere in merito ad una
aiuti. In particolare, qualora venga au- questione concernente l’applicazione del-
mentato il numero delle ipotesi di esen- le norme sugli aiuti. Inoltre, ove fosse re-
zione dall’obbligo di notifica, gli Stati do- putato necessario per assicurare una coe-
vranno verificare il rispetto ex ante delle rente applicazione di tali disposizioni, la
norme sugli aiuti delle misure c.d. de mi- Commissione, di propria iniziativa, potrà
nimis, dei regimi e dei casi che benefi- far pervenire osservazioni scritte ai tribu-
ciano di un’esenzione per categoria. Ciò nali nazionali (nonché intervenire oral-
dovrà ovviamente avvenire in stretta col- mente, ma soltanto dietro consenso del
laborazione con la Commissione, che giudice nazionale). Al solo fine della reda-
continuerà ad esercitare un controllo ex zione delle proprie osservazioni, la Com-
post su tali misure. Lo stesso Parlamento missione potrà chiedere al giudice nazio-
europeo, nel gennaio del 2013, ha espres- nale che costui le trasmetta, ovvero assi-
so il suo apprezzamento ed il suo sup- curi la trasmissione, di tutta la documen-
porto all’iniziativa della Commissione21. tazione necessaria alla valutazione del
Ma tale maggiore responsabilizzazio- caso23. La stessa Commissione sottolinea,
ne degli Stati dovrà coinvolgere tutte le tra l’altro, che il suo eventuale intervento
istituzioni interne agli ordinamenti nazio- dinanzi ad un giudice nazionale dovrà es-
sere esclusivamente finalizzato alla tutela
nali, inclusi i giudici22. Con specifico ri-
di un interesse pubblico dell’Unione, in
guardo al private enforcement delle norme
qualità di amicus curiae, e non potrà
in materia di aiuti di Stato, si segnala la
avere lo scopo di supportare una delle
proposta elaborata dalla Commissione di
parti nel giudizio pendente24.
un nuovo art. 23a, dal titolo «Coopera-
zione con i tribunali nazionali», che po- EDOARDO GAMBARO

20 V. la proposta della Commissione di modi- tempestività nella trasmissione delle informazioni


fica del Reg. del Consiglio CE 659/1999, e in termini di efficacia dei sistemi nazionali, in-
COM(2012) 725 final, del 5 dicembre 2012. cluso il caso di applicazione delle norme su inizia-
21 Risoluzione del Parlamento europeo del 17 tiva dei privati») che conferma l’affidamento ripo-
gennaio 2013 sulla modernizzazione degli aiuti di sto dalla Commissione nel private enforcement.
Stato, 2012/2920 (RSP). 23 V. la proposta di Reg. del Consiglio del 5 di-
22 In tal senso, depone il § 21 della Comunica- cembre 2012, cit., punto 23.
zione sulla Modernizzazione («la collaborazione 24 V. State aid: Proposed reform of state aid
tra la Commissione e gli Stati membri dovrà essere procedures - frequently asked questions, n. 8.
incrementata per lo meno in termini di qualità e “How will the reform affect national courts?”.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il diritto di iniziativa economica privata, il diritto antitrust e la tutela
della concorrenza nella giurisprudenza della Corte costituzionale

Sommario: I. LA SCOPERTA DEI FONDAMENTI COSTI- era accaduto nel caso della radiotelevi-
TUZIONALI DI UNA LEGISLAZIONE ANTITRUST E A sione (sent. n. 60 del 19591).
TUTELA DELLA CONCORRENZA: LIBERTÀ DI INIZIA-
Sempre immersa in un’ottica econo-
TIVA ECONOMICA, PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA ED
UTILITÀ SOCIALE. – II. LA DISCIPLINA ANTITRUST E mica protezionistica e comunque lontana
L’ATTUAZIONE DELL’ART. 41 COST. LA DERIVAZIONE dal riconoscimento della concorrenza
COMUNITARIA. – III. DALLA CONCORRENZA COME come principio costituzionale, la Corte,
DIRITTO DI LIBERTÀ ALLA CONCORRENZA COME MA- nella sent. n. 46 del 19632, poneva l’atten-
TERIA DI COMPETENZA STATALE: LE MISURE ANTI-
zione sulle limitazioni all’iniziativa eco-
TRUST COME PARTE DELLA REGOLAMENTAZIONE A
TUTELA DELLA CONCORRENZA (E DEL MERCATO) SE-
nomica privata consentite direttamente
CONDO IL MODELLO COMUNITARIO. – IV. GLI SVI- dall’art. 41 Cost., ravvisando l’unica possi-
LUPPI DELLA CONFIGURAZIONE COMPOSITA DELLA bile giustificazione della disciplina autori-
TUTELA DELLA CONCORRENZA: LIBERALIZZAZIONE, tativa della produzione e del commercio
REGOLAZIONE DEL MERCATO E PROMOZIONE DELLA della canapa nei “programmi” e “con-
CONCORRENZA IN VISTA DELLA EFFICIENZA E COM-
trolli” che lo stesso art. 41, al suo terzo
PETITIVITÀ DEL SISTEMA ECONOMICO. – V. IL CON-
TROLLO DELLE OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE
comma, «dà facoltà alla legge di determi-
FRA TUTELA DELLA CONCORRENZA E REGOLAZIONE nare per indirizzare e coordinare l’attività
DEL MERCATO. – VI. TUTELA DELLA CONCOR- economica pubblica e privata a fini so-
RENZA, REGOLAZIONE DEL MERCATO ED AIUTI DI ciali». Ed identificava questi ultimi, in-
STATO: NOZIONE, AMMISSIBILITÀ SUL PIANO COSTI-
nanzitutto, nella difesa, in specie sul mer-
TUZIONALE, REGIME DEI CONTROLLI FRA UE ED
ORDINAMENTO NAZIONALE.
cato internazionale, di un settore agricolo
minacciato dalla concorrenza di prodotti
similari e sostitutivi (fibre tessili artifi-
I. LA SCOPERTA DEI FONDAMENTI COSTITU- ciali), oltre che negli interessi della cate-
ZIONALI DI UNA LEGISLAZIONE ANTITRUST E goria dei coltivatori.
A TUTELA DELLA CONCORRENZA: LIBERTÀ Con la sent. n. 97 del 19693, poi, la
DI INIZIATIVA ECONOMICA, PRINCIPIO DI Corte, chiamata a pronunciarsi sulla legit-
EGUAGLIANZA ED UTILITÀ SOCIALE
timità costituzionale della disciplina del
Le prime tracce del rinvenimento, da rilascio delle licenze di impianto ed eser-
parte della Corte costituzionale, nel det- cizio dei magazzini di vendita di merci a
tato costituzionale, delle basi giustifica- prezzo unico, riconosceva che «la libertà
tive di una legislazione antitrust e, più in di commercio, come gode della tutela ac-
generale, di una legislazione volta a ga- cordata dall’art. 41 della Costituzione,
rantire la libertà della concorrenza e del così soggiace a quei limiti che tale dispo-
mercato risalgono agli anni ottanta. sizione consente di imporre a salvaguar-
In precedenza, l’approccio seguìto era dia di beni che la Costituzione considera
quello – ascritto ad una impostazione eco- preminenti rispetto alla libertà di inizia-
nomica di tipo dirigistico – di ritenere la tiva economica». Fra questi – precisava –
riserva statale di cui all’art. 43 Cost. (e «viene qui in evidenza quello connesso al-
quindi i monopoli pubblici) lo strumento l’utilità sociale, alle cui esigenze deve es-
più adatto ad evitare il rischio che deter- sere subordinata anche la concorrenza,
minate attività d’impresa, in regime di li- che indubbiamente il vigente sistema co-
bera iniziativa, dessero luogo a situazioni stituzionale non considera di per sé ido-
di monopolio o anche di oligopolio pri- nea a realizzare o a rispettare gli interessi
vato, lesive dell’interesse generale, come della società». Nella specie – si affermava

1 C. cost. 27 novembre 1959, n. 60, in G.U., 1ª 3 C. cost. 22 maggio 1969, n. 97, in G.U., 1ª se-
serie speciale, 5 dicembre 1959, n. 295. rie speciale, 18 giugno 1969, n. 152.
2 C. cost. 4 aprile 1963, n. 46, in G.U., 1ª serie
speciale, 13 aprile 1963, n. 101.
R. NIRO – IL DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA 33

– «il potere del prefetto relativo al rilascio normativa codicistica esaminata d’al-
delle licenze per i magazzini a prezzo tronde – proseguiva la Corte – sebbene
unico, al pari del potere del sindaco per i non più idonea a garantire l’effettiva tu-
normali esercizi commerciali, deve ten- tela del mercato concorrenziale nel mo-
dere a disciplinare l’iniziativa economica derno contesto economico – rivelava il
in funzione di scopi di utilità sociale e perseguimento di entrambe le predette fi-
non di interessi meramente settoriali», nalità: essa, infatti, impedendo eccessive
scopi individuati nell’«esigenza di un or- restrizioni della libertà di iniziativa eco-
dinato sviluppo del mercato», atto ad nomica, nel porre condizioni ai patti limi-
«evitare il rischio che la totale liberalizza- tativi della concorrenza, tutelava, in una
zione – specie in una fase di profonda mo- misura sia pure modesta, il mercato nelle
dificazione del sistema di distribuzione sue oggettive strutture.
dei beni, nella quale i numerosi piccoli
operatori non ancora hanno avuto modo II. LA DISCIPLINA ANTITRUST E L’ATTUAZIONE
di dar vita a forme di organizzazione ade- DELL’ART. 41 COST. LA DERIVAZIONE CO-
guate alle trasformazioni sociali in atto – MUNITARIA
possa tradursi nella creazione di mono-
poli non corrispondenti all’interesse dei Ancora nel segno dell’inadeguatezza
consumatori e, quindi, della collettività». degli «strumenti previsti dal vigente ordi-
È, quindi, solo negli anni ottanta, in namento civilistico» ed in specie della nor-
specie con la sent. n. 223 del 19824, che la mativa codicistica inerente alla concor-
Corte, nel salvare la norma di cui all’art. renza, la Corte, qualche anno più tardi, ri-
2596 c.c. relativa ai patti limitativi della peteva il monito contenuto nella sent. n.
concorrenza, dichiarava, per la prima 223 del 1982 circa la necessità dell’ado-
volta, espressamente, la necessità dell’a- zione di una efficace normativa anticon-
dozione di una «opportuna normativa centrazione a carattere generale. Questa
(cioè di una legislazione antimonopolio o volta faceva leva sia su alcuni propri ulte-
antitrust)», idonea ad «assicurare la effet- riori precedenti, anche se riferiti ad uno
tiva tutela del mercato, oggettivamente specifico settore, quello dell’informazio-
considerato, sotto il profilo concorren- ne5, sia sulla acquisita consapevolezza
ziale» ed a «soddisfare così le esigenze della necessità di dar seguito nell’ordina-
della moderna vita economica», alla luce mento interno alle prescrizioni comunita-
del riconoscimento dello “statuto costitu- rie, volte a garantire la tutela della concor-
zionale” della libertà di concorrenza. renza e del mercato, nell’ottica ormai ac-
Quest’ultima, infatti, veniva desunta, ad quisita dell’integrazione europea. E così,
un tempo, dal primo e dal secondo (e dal nella sent. n. 241 del 19906, escludendo la
terzo) comma dello stesso art. 41 Cost. possibilità di applicare alla S.I.A.E.7 diret-
Essa – si osservava – da un lato, «integra tamente l’art. 86 del Trattato istitutivo
la libertà di iniziativa economica che della CEE [ora art. 102 TFUE] in tema di
spetta nella stessa misura a tutti gli im- sfruttamento abusivo di posizione domi-
prenditori» (in specie, leggendo il primo nante, non essendo ravvisabile sempre la
comma alla luce dell’art. 3 Cost.); dall’al- lesione della concorrenza in una parte so-
tro, «è diretta alla protezione della collet- stanziale del mercato comune, tale da pre-
tività, in quanto l’esistenza di un pluralità giudicare il commercio fra gli Stati mem-
di imprenditori, in concorrenza tra loro, bri, la Corte invocava la necessità che una
giova a migliorare la qualità dei prodotti e simile prescrizione fosse introdotta dal le-
a contenerne i prezzi» e soddisfa, quindi, gislatore nazionale, come parte di quella
anche uno scopo di utilità sociale, in vista generale disciplina a tutela della concor-
del quale è legittimato – ove non vincolato renza e del mercato, volta a soddisfare in-
– ad intervenire il legislatore. La stessa nanzitutto «pressanti esigenze» di carat-

4 C. cost. 2 dicembre 1982, n. 223, in G.U., 1ª G.U., 1ª serie speciale, 29 luglio 1981, n. 207 e C.
serie speciale, 22 dicembre 1982, n. 351. cost. 13-14 luglio 1988, n. 826, in G.U., 1ª serie
5 In specie v. C. cost. 14 luglio 1981, n. 148, in speciale, 20 luglio 1988, n. 29.
34 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

tere costituzionale. Tali esigenze venivano “dichiarato” dall’art.1 della medesima


ancora una volta ricondotte allo statuto legge che, appunto, autoqualifica le pro-
della libertà di iniziativa economica deli- prie disposizioni come dettate «in attua-
neato dall’art. 41 Cost., ai sensi del quale zione dell’art. 41 della Costituzione a tu-
detta libertà non può svolgersi in contra- tela e garanzia del diritto di iniziativa eco-
sto con l’utilità sociale e deve soggiacere ai nomica» (comma 1), statuendo altresì che
controlli necessari perché possa essere in- le stesse devono essere interpretate in
dirizzata e coordinata a fini sociali, i quali base ai principi dell’ordinamento delle
sarebbero «fatalmente scavalcati o elusi in Comunità europee in materia di disci-
un ordinamento che consente l’acquisi- plina della concorrenza (comma 4) – la
zione di posizioni di supremazia senza nel Corte si sarebbe espressa molti anni più
contempo prevedere strumenti atti ad evi- tardi, in specie con la sent. n. 270 del
tare un loro esercizio abusivo». In tal 20108. In quest’ultima, a proposito della
modo, infatti, – ribadiva la Corte – non disciplina recata dalla citata legge n. 287
solo «può essere vanificata o distorta la li- in tema di controllo delle concentrazioni,
bertà di concorrenza – che pure è valore la Corte infatti ha precisato che essa, pur
basilare della libertà di iniziativa econo- non essendo «a contenuto costituzional-
mica ed è funzionale alla protezione degli mente vincolato»9, «fa espressa applica-
interessi della collettività dei consumatori zione dell’art. 41 Cost.», essendo volta a
– ma rischiano di essere pregiudicate le garantire la libertà di iniziativa econo-
esigenze di costoro e dei contraenti più mica di tutti gli imprenditori, nonché
deboli». E ciò con il risultato di ostacolare quei fini sociali già rintracciati in prece-
il «programma di eliminazione delle disu- denza dalla medesima Corte nell’assetto
guaglianze di fatto additato dall’art. 3, se- concorrenziale del mercato ed identificati
condo comma Cost. che va attuato anche nell’interesse dei consumatori, dei con-
nei confronti dei poteri privati e richiede traenti deboli, nonché nella protezione
tra l’altro controlli sull’autonomia privata della collettività in generale. E ciò nella
finalizzati ad evitare discriminazioni arbi- «dovuta coerenza con l’ordinamento co-
trarie». munitario e con il principio che “il mer-
Nella motivazione della citata sentenza cato interno ai sensi dell’articolo 3 del
si faceva anche riferimento alla «crescente Trattato sull’Unione europea comprende
presa di coscienza […] di tali pressanti esi- un sistema che assicura che la concor-
genze», dimostrata dalla predisposizione renza non sia falsata” (Protocollo n. 27
di progetti di legge recanti norme per la sul mercato interno e la concorrenza, alle-
tutela della concorrenza e del mercato – gato al Trattato di Lisbona entrato in vi-
ed in particolare del disegno di legge n. gore il 1° dicembre 2009, che conferma
3755 atti Camera, X Legislatura, già ap- l’art. 3, lettera g, del Trattato CE)».
provato dal Senato, che di lì a poco si sa-
rebbe tradotto nella legge 10 ottobre 1990, III. DALLA CONCORRENZA COME DIRITTO DI
n. 287 (Norme per la tutela della concor- LIBERTÀ ALLA CONCORRENZA COME MA-
renza e del mercato). Una simile afferma- TERIA DI COMPETENZA STATALE: LE MI-
zione costituisce chiaro indizio della base SURE ANTITRUST COME PARTE DELLA RE-
costituzionale che – nell’orientamento GOLAMENTAZIONE A TUTELA DELLA CON-
della Corte costituzionale – avrebbe carat- CORRENZA (E DEL MERCATO) SECONDO
terizzato la emananda legge generale anti-
IL MODELLO COMUNITARIO
trust, base peraltro letta nella prospettiva
della integrazione comunitaria. Sulla derivazione comunitaria della
A conferma di tale fondamento costi- normativa antitrust interna o, più in gene-
tuzional-comunitario della l. n. 287/90 – rale, della normativa interna a tutela della
6 C. cost. 3-15 maggio 1990, n. 241, in G.U., 1ª stione dei diritti di utilizzazione economica delle
serie speciale, 23 maggio 1990, n. 21. opere di autori ed editori.
7 Si trattava della Società italiana autori edi- 8 C. cost. 22 luglio 2010, n. 270, in G.U., 1ª se-
tori, titolare di un’esclusiva legale in tema di ge- rie speciale, 28 luglio 2010, n. 30.
9 Su questa precisazione v. infra, § 5.
R. NIRO – IL DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA 35

concorrenza e del mercato la Corte costi- nate a promuovere un mercato aperto e in


tuzionale si è pronunciata ripetutamente, libera concorrenza. Anche nel diritto in-
in particolare a seguito della modifica del- terno, pertanto, la “materia” della tutela
l’art. 117 Cost. ad opera della l. cost. n. 3 della concorrenza non può – ad avviso
del 200110 e della introduzione della previ- della Corte – «essere intesa soltanto in
sione della “tutela della concorrenza” senso statico, come garanzia di interventi
come materia attribuita alla competenza di regolazione e ripristino di un equilibrio
legislativa esclusiva dello Stato. Tale no- perduto, ma anche in quell’accezione di-
vità, che ha portato alla consacrazione co- namica, ben nota al diritto comunitario,
stituzionale espressa della concorrenza, che giustifica misure pubbliche volte a ri-
ha, tuttavia, coinciso anche con una di- durre squilibri, a favorire le condizioni di
versa e più composita configurazione un sufficiente sviluppo del mercato o ad
della stessa da parte della giurisprudenza instaurare assetti concorrenziali», costi-
costituzionale. In base ad essa le preoccu- tuendo «una delle leve della politica eco-
pazioni relative alla protezione delle sfere nomica statale».
di libertà tutelate dall’art. 41 Cost. sem- Su tali basi, nelle decisioni successive,
brano aver ceduto il passo a quelle relative la Corte ha ricondotto alla tutela della
alla tutela del mercato, inteso nella sua va- concorrenza così intesa le misure più va-
lenza oggettiva di sistema economico, rie come, ad esempio, ora misure statali
ispirato al modello comunitario dell’“eco- di liberalizzazione di settori quali l’acqua,
nomia aperta e in libera concorrenza”. l’energia, il trasporto ed i servizi pubblici
A partire dalla sent. n. 14 del 200411, la locali, finalizzate, mediante la predisposi-
Corte ha, infatti, in primo luogo osservato zione delle regole relative all’affidamento
che «dal punto di vista del diritto interno, degli appalti, a garantire la graduale e
la nozione di concorrenza non può non ri- completa apertura dei mercati alla libera
flettere quella operante in ambito comu- concorrenza (sent. n. 401 del 200712), ora,
nitario». In quest’ultimo i principi della viceversa, interventi del legislatore sta-
concorrenza e del mercato non sono svin- tale, ritenuti proporzionati e ragionevoli,
colati da un’idea di sviluppo economico- a sostegno di una campagna promozio-
sociale, cosicché anche il divieto degli nale straordinaria a favore del made in
aiuti di Stato (dei quali si trattava, nella Italy, volti a garantire, in vista dello svi-
specie) – posto al fine di evitare interventi luppo economico del Paese, la diffusione
che falsino o minaccino di falsare la con- appunto del made in Italy nei mercati me-
correnza – può essere derogato: simili diterranei, dell’Europa continentale e
aiuti possono infatti essere guardati «con orientale, e quindi «a promuovere lo svi-
favore ed anzi propiziati» quando ap- luppo del mercato attraverso una campa-
paiano orientati «ad assecondare lo svi- gna che diffonda, con il marchio predetto,
luppo economico e a promuovere la coe- un’immagine dei prodotti italiani asso-
sione sociale», rivelandosi in qualche mo- ciata all’idea di una loro particolare qua-
do «funzionali alla promozione di un lità» (sent. n. 175 del 200513).
mercato competitivo». «Nel diritto comu- Spinta dalla preoccupazione di evitare
nitario» – prosegue la Corte – «le regole la pervasiva espansione dell’area di opera-
della concorrenza non sono quindi limi- tività della materia “tutela della concor-
tate all’attività sanzionatoria della tra- renza”, che sarebbe potuta derivare dalla
sgressione della normativa antitrust, ma suddetta configurazione, con esiti che
comprendono anche il regime degli aiu- avrebbero potuto condurre lontano dallo
ti», interventi regolativi e misure desti- “statuto” dell’art. 41 Cost. e, ad un tempo,

10 Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 che, fra le tante, C. cost., 17 dicembre 2008, n.
(Modifiche al titolo V della parte seconda della 411, in G.U., 1ª serie speciale, 24 dicembre 2008,
Costituzione). n. 53; C. cost. 22 maggio 2009, n. 160, in G.U., 1ª
11 C. cost. 18 dicembre-13 gennaio 2004, n. serie speciale 27 maggio 2009, n. 21.
14, in G.U., 1ª serie speciale, 21 gennaio 2004, n. 3. 13 C. cost. 4 maggio 2005, n. 175, in G.U., 1ª
12 C. cost. 23 novembre 2007, n. 401, in G.U., serie speciale, 11 maggio 2005, n. 19.
1ª serie speciale, 28 novembre 2007, n. 46. V. an-
36 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

consapevole della necessità di scongiurare ditoriale (sent. n. 430 del 200716). In que-
l’evanescenza della linea di confine fra sta prospettiva la Corte ha anche preci-
competenze statali e regionali, la Corte, ha sato che, «una volta che tale scrutinio ab-
poi tentato di precisarne i contenuti. Ed bia esito positivo», delle predette misure
ha chiarito che le regole antitrust costitui- statali deve essere garantita l’inderogabi-
scono solo una parte – e non la più ampia lità anche ove esse incidano – «nei limiti
– della normativa a tutela della concor- della loro specificità e dei contenuti nor-
renza e corrispondono a quelle «misure le- mativi che di esse sono propri» – in am-
gislative di tutela in senso proprio, che biti materiali riconducibili a competenze
hanno ad oggetto gli atti ed i comporta- regionali, dato che anche le Regioni non
menti delle imprese che incidono negati- possono legiferare «in contrasto con gli
vamente sull’assetto concorrenziale dei obiettivi delle norme statali che discipli-
mercati e che ne disciplinano le modalità nano il mercato, tutelano e promuovono
di controllo, eventualmente anche di san- la concorrenza» (sent. n. 430 del 200717).
zione» (sent. n. 430 del 200714). Ad esse, In applicazione di tali criteri, la Corte,
tuttavia, si aggiungono quegli interventi ad esempio, da un lato, ha escluso la ri-
regolatori che, pure, a titolo principale, in- conducibilità alla tutela della concorrenza
cidono sulla concorrenza e che si risol- di una norma statale recante la disciplina
vono in «misure legislative di promozione, delle modalità di erogazione e gestione del
che mirano ad aprire un mercato o a con- «Fondo per il finanziamento degli inter-
solidarne l’apertura, eliminando barriere venti consentiti dagli Orientamenti UE su-
all’entrata, riducendo o eliminando vin- gli aiuti di Stato per il salvataggio e la ri-
coli al libero esplicarsi della capacità im- strutturazione delle imprese in difficoltà».
prenditoriale e della competizione tra im- Una simile disciplina – ha precisato – è co-
prese, in generale i vincoli alle modalità di stituzionalmente illegittima, in quanto ri-
esercizio delle attività economiche» (sent. guarda finanziamenti riferibili ad una plu-
n. 430 del 2007)15. ralità di materie, anche di competenza re-
Proprio con riferimento a tali ultime gionale, in relazione ai molteplici settori
misure, strutturalmente eterogenee, la nei quali le imprese in difficoltà, cui detti
Corte ha avvertito la necessità di fornire finanziamenti sono destinati, si trovino ad
un argine “concettuale”, escludendo la ri- operare: essa, pertanto, configura degli
conducibilità alla materia della tutela «aiuti di Stato, i quali, quando consentiti,
della concorrenza di quelle, fra di esse, lo sono normalmente in deroga alla tutela
«che non intendono incidere sull’assetto della concorrenza» e quindi «non può giu-
concorrenziale dei mercati o che addirit- stificare l’intervento del legislatore sta-
tura lo riducono o lo eliminano». Ed ha tale» (sent. n. 63 del 200818). Analoga-
individuato – come oggetto del proprio mente, anche con riguardo ad una norma
scrutinio – la verifica della “coerenza” statale recante la previsione della proroga
delle norme adottate dallo Stato «rispetto automatica per dieci anni delle conces-
all’obiettivo di assicurare un mercato sioni delle grandi derivazioni idroelettri-
aperto e in libera concorrenza», princi- che, pur stabilita in relazione «ai tempi di
palmente ravvisata nella strumentalità completamento del processo di liberaliz-
delle medesime all’eliminazione di limiti zazione e integrazione europea del mer-
e barriere all’accesso al mercato ed alla li- cato interno dell’energia elettrica, anche
bera esplicazione della capacità impren- per quanto riguarda la definizione di prin-

14 C. cost. 14 dicembre 2007, n. 430, in G.U., modo da garantire “la più ampia apertura del
1ª serie speciale, 19 dicembre 2007, n. 49. mercato a tutti gli operatori economici” (sentenza
15 V. supra nota 14. Tale classificazione sa- n. 401 del 2007): si tratta, in sintesi, di interventi
rebbe stata, poi, ripetutamente ribadita dalla mirati ad assicurare la concorrenza “per il mer-
Corte nelle sentenze successive, talora con una ul- cato”»: così sent. n. 160 del 2009.
teriore articolazione costituita dal riferimento 16 V. supra nota 14.
alle «disposizioni legislative che perseguono il 17 V. supra nota 14.
fine di assicurare procedure concorsuali di garan- 18 C. cost. 14 marzo 2008, n. 63, in G.U., 1ª se-
zia mediante la strutturazione di tali procedure in rie speciale, 19 marzo 2008, n. 13.
R. NIRO – IL DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA 37

cipi comuni in materia di concorrenza e lizzata anch’essa «ad evitare che il conces-
parità di trattamento nella produzione sionario sfrutti il proprio potere di mer-
idroelettrica», la Corte ha affermato che, cato applicando tariffe ingiustificata-
di contro all’autoqualificazione legislativa, mente gravose, attuando pratiche abusive
essa «lungi dal costituire uno strumento a danno dei consumatori» (sent. n. 51 del
indispensabile per tutelare e promuovere 200821). Simili previsioni – ha puntualiz-
la concorrenza, contrasta con i principi zato la Corte – rientrano nella tutela della
comunitari e contraddice apertamente il concorrenza essendo qualificabili quali
fine (la tutela della concorrenza), che pure misure volte ad «evitare che un operatore
afferma di voler perseguire» (sent. n. 1 del estenda la propria posizione dominante
200819). Essa, infatti, prevedendo una pro- in altri mercati» (sent. n. 326 del 2008) o
roga “secca” per dieci anni dei rapporti che un «concessionario estenda abusiva-
concessori in corso, anziché aprire gra- mente la propria posizione dominante in
dualmente il mercato interno dell’energia mercati contigui» (sent. n. 51 del 200822).
seguendo le scadenze naturali delle di-
verse concessioni di grandi derivazioni di IV. GLI SVILUPPI DELLA CONFIGURAZIONE
acque pubbliche, si è posta in contrasto COMPOSITA DELLA TUTELA DELLA CON-
con il principio della gara e quindi proprio CORRENZA: LIBERALIZZAZIONE, REGOLA-
con il fine di tutela della concorrenza e di ZIONE DEL MERCATO E PROMOZIONE
adeguamento ai principi comunitari am- DELLA CONCORRENZA IN VISTA DELLA EF-
biguamente invocati a fondamento della FICIENZA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA
disciplina. ECONOMICO
Dall’altro lato, la Corte ha, viceversa,
salvato norme statali, pur incidenti su Nella giurisprudenza successiva, il
materie di competenza regionale, con giudice costituzionale ha ribadito a più ri-
funzioni evidentemente antitrust, per prese la natura “composita” della tutela
certi versi ritenute “integrative” (o specifi- della concorrenza, comprensiva delle mi-
cative) delle “regole generali” antitrust sure antitrust e di quelle volte ad assicu-
contenute nella l. n. 287/90. È ciò che è rare la concorrenza sia “nel mercato” che
accaduto, ad esempio, nel caso delle “per il mercato” (fra le tante, sent. n. 45
norme aventi ad oggetto la delimitazione del 201023). Quanto a queste ultime, le ha
delle attività di società a capitale intera- individuate in quelle finalizzate a deter-
mente pubblico o misto costituite o parte- minare «la riduzione o l’eliminazione di
cipate dalle amministrazioni pubbliche vincoli al libero esplicarsi della capacità
regionali e locali per la produzione di imprenditoriale e della competizione tra
beni o servizi strumentali all’attività di le imprese, che (come tale) non può tolle-
tali enti, in quanto volte ad «impedire che rare differenziazioni nel territorio nazio-
dette società costituiscano fattori di di- nale» (sent. n. 247 del 201024); misure in
storsione della concorrenza» in forza quanto tali idonee ad «incidere sull’equili-
della loro posizione di privilegio (sent. n. brio economico generale»25. Di simili mi-
326 del 200820). Come anche nel caso sure ha anche riaffermato la derivazione
della disciplina statale volta a determi- comunitaria rivelando la strumentalità
nare, in modo uniforme, il sistema di ta- delle stesse non alla concorrenza in sé,
riffazione dei servizi aeroportuali forniti ma ai principi sui quali l’intero ordina-
in regime di esclusiva (cd price cup), fina- mento comunitario fin dalle origini è

19 C. cost. 18 gennaio 2008, n. 1, in G.U., 1ª se- 24 C. cost. 8 luglio 2010, n. 247, in G.U., 1ª se-
rie speciale, 23 gennaio 2008, n. 4. rie speciale, 14 luglio 2010, n. 28.
20 C. cost. 1 agosto 2008, n. 326, in G.U., 1ª se- 25 Su tali basi la Corte ha, ad esempio, escluso
rie speciale, 6 agosto 2008, n. 33. che si potessero considerare tali quelle adottate
21 C. cost. 7 marzo 2008, n. 51, in G.U., 1ª se- dalla Regione recanti il divieto di commercio su
rie speciale, 12 marzo 2008, n. 12. aree pubbliche in forma itinerante nei centri sto-
22 V. supra nota 21. rici dei comuni con popolazione superiore ai cin-
23 C. cost. 12 febbraio 2010, n. 45, in G.U., 1ª quantamila abitanti: sent. n. 247 del 2010 (su cui
serie speciale, 17 febbraio 2010, n. 7. v. nota 24).
38 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

stato costruito. Esse, infatti, «tendono a 200 del 201228)29. «Una politica di ri-rego-
tutelare essenzialmente i principi della li- lazione» – ha precisato la Corte – «tende
bera circolazione delle merci, della libertà ad aumentare il livello di concorrenzialità
di stabilimento e della libera prestazione dei mercati e permette ad un maggior nu-
di servizi» (sent. n. 45 del 201026) che, in mero di operatori economici di compe-
quanto principi generali del diritto comu- tere, valorizzando le proprie risorse e
nitario, si impongono anche al legislatore competenze» (sent. n. 200 del 201230) de-
nazionale, chiamato a rispettare gli obbli- terminando l’efficienza e la competitività
ghi internazionali: pertanto, quest’ultimo del sistema economico. In altri termini, in
dovrà dettare una disciplina che rispetti i tal modo la Corte ha ravvisato in una re-
principi della tutela della concorrenza po- golazione del mercato “razionale” e cioè
sti dalla normativa comunitaria in quanto non «ingiustificatamente intrusiva», (id
strumentali ad assicurare le libertà comu- est «non necessaria e sproporzionata ri-
nitarie. spetto alla tutela di beni costituzional-
È ancora con riferimento specifico alle mente protetti»), uno degli strumenti di
misure volte a tutelare la concorrenza promozione della concorrenza perse-
“nel mercato” e “per il mercato” – e non guita, a sua volta, solo se ed in quanto ca-
alle misure specificamente antitrust – che pace di produrre effetti virtuosi per il cir-
la Corte costituzionale ha, poi, ulterior- cuito economico (efficienza e competiti-
mente precisato lo “statuto costituzio- vità), inevitabilmente incidenti anche su-
nale” della concorrenza, rilevando la so- gli operatori economici, sui consumatori
stanziale continuità fra gli «sviluppi or- e sugli stessi lavoratori, in perfetta armo-
mai consolidati nell’ordinamento europeo nia con i principi dell’ordinamento comu-
e internazionale» e la propria giurispru- nitario (come affermato nella sent. n. 14
denza sul tema. Quest’ultima ha letto, del 200431), ma anche «all’interno della
nelle pieghe dell’art. 41 Cost., il riconosci- cornice delineata dai principi costituzio-
mento di un principio generale, non già di nali» ed in specie nel rispetto dell’utilità
libertà di concorrenza, ma di liberalizza- sociale individuata dall’art. 41 Cost. Tut-
zione delle attività economiche, espressa- tavia, nella specie, sembra aver identifi-
mente consacrato dall’art. 3, c. 1 e 2 d.l. n. cato la regola (il principio di liberalizza-
138 del 201127 oggetto del giudizio, nella zione) nell’assenza di regolazione («è per-
parte in cui afferma che «è permesso messo tutto ciò che non è espressamente
tutto ciò che non è espressamente vietato vietato dalla legge») delle condotte degli
dalla legge». Tale principio – ha procla- operatori economici, in vista del supe-
mato – «prelude a una razionalizzazione riore e preminente interesse dell’effi-
della regolazione, che elimini, da un lato, cienza e competitività del sistema econo-
gli ostacoli al libero esercizio dell’attività mico nel suo complesso, assegnando alla
economica che si rivelino inutili o spro- regolazione una valenza di “eccezione”
porzionati e, dall’altro, mantenga le nor- atta essenzialmente a correggere le dina-
mative necessarie a garantire che le dina- miche economiche non compatibili con
miche economiche non si svolgano in l’utilità sociale, del cui contenuto non
contrasto con l’utilità sociale» (sent. n. viene fornita una chiave di lettura, ma

26 V. supra nota 23. servanza dei principi costituzionali legati alla tu-
27 D.l. 13 agosto 2011 n. 138 (Ulteriori misure tela della salute, dell’ambiente, del patrimonio
urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo culturale e della finanza pubblica – in particolare
sviluppo), conv., con modif., dalla l. 14 settembre la tutela della sicurezza, della libertà, della di-
2011 n. 148. gnità umana, a presidio dell’utilità sociale di ogni
28 C. cost. 20 luglio 2012, n. 200, in G.U., 1ª se- attività economica come l’art. 41 Cost. richiede».
rie speciale 25 luglio 2013, n. 30. Nello stesso senso v. anche C. cost. 19 dicembre
29 Nella specie la Corte ricorda che la norma 2012, n. 299, in G.U., 1ª serie speciale, 27 dicem-
impugnata conteneva l’indicazione che il legisla- bre 2012, n. 51; C. cost. 23 gennaio 2013, n. 8, in
tore statale o regionale «può e deve mantenere G.U., 1ª serie speciale, 30 gennaio 2013, n. 5e
forme di regolazione dell’attività economica volte sent. n. 8 del 2013.
a garantire, tra l’altro – oltre che il rispetto degli 30 V. supra nota 28.
obblighi internazionali e comunitari e la piena os- 31 V. supra nota 11.
R. NIRO – IL DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA 39

che sembra comunque proporsi princi- protezione assoluta e possono, quindi, su-
palmente come strumentale al medesimo bire le limitazioni ed essere sottoposte al
obiettivo dell’efficienza e competitività coordinamento necessario a consentire il
del sistema economico (non necessaria- soddisfacimento contestuale di una plura-
mente coincidente con la garanzia della lità di interessi costituzionalmente rile-
libertà di concorrenza) e solo residual- vanti». Più precisamente, la Corte rilevava
mente alla tutela di altri beni costituzio- la necessità che la regolazione del mer-
nalmente tutelati. cato – di cui quella recata dalla l. n.
287/90 costituisce un importante esem-
V. IL CONTROLLO DELLE OPERAZIONI DI CON- pio, essendo essa dettata in attuazione
CENTRAZIONE FRA TUTELA DELLA CONCOR-
dell’art. 41 Cost., senza tuttavia esserne
RENZA E REGOLAZIONE DEL MERCATO
l’unica possibile – rifletta il necessario
equilibrio «tra l’esigenza di apertura del
Lo stesso richiamo al collegamento mercato e di garanzia dell’assetto concor-
strumentale fra regolazione del mercato, renziale rispetto alle condotte degli attori
concorrenza, efficienza e competitività del mercato stesso, cioè imprese e consu-
del sistema economico, da un lato, e “ra- matori, da una parte; e, dall’altra, la tutela
gioni” di utilità sociale, di regola coinci- degli interessi diversi, di rango costituzio-
denti con il predetto obiettivo della effi- nale, individuati nell’art. 41 comma 2 e 3
cienza del sistema economico, e solo ec- Cost. che possono venire in rilievo e la tu-
cezionalmente ravvisate nella tutela di al- tela dei quali richiede un bilanciamento
tri interessi costituzionalmente protetti, con la concorrenza». Fra i suddetti inte-
dall’altro, era stato operato dalla Corte co- ressi, tuttavia, – ricordava anche la Corte
stituzionale già nella sent. n. 270 del – sono stati già annoverati interessi «col-
201022. E questa volta in riferimento non legati alla sfera economica, quali in parti-
alle misure di promozione della concor- colare, quelli attinenti alla esigenza di
renza, ma a quelle di tutela della stessa e protezione di una data produzione (sen-
cioè proprio alle misure antitrust. In tale tenza n. 20 del 198034), ovvero a quella di
sentenza la Corte, chiamata a pronun- salvaguardare l’equilibrio di mercato tra
ciarsi sulla legittimità costituzionale di domanda e offerta in un determinato set-
una norma, l’art. 4 comma 4-quinquies tore (sentenza n. 63 del 199135), oppure
d.l. n. 347/03, convertito dalla l. n. 39/0433, strumentali a garantire i valori della con-
volta ad autorizzare un’operazione di correnzialità e competitività delle im-
concentrazione (consistente nell’acquisi- prese (sentenza n. 439 del 199136) o anche
zione di alcuni rami d’azienda di società l’esigenza di interesse generale di ricono-
sottoposte ad amministrazione straordi- scimento e valorizzazione del ruolo di im-
naria e nell’acquisizione del controllo prese di determinate dimensioni (sen-
esclusivo di altre società) in deroga al pro- tenza n. 64 del 200737)». La stessa valuta-
cedimento prescritto dalla l. n. 287/90, zione antitrust relativa ad una operazione
pur richiamando tutti i suoi precedenti di concentrazione, d’altro canto, – osser-
sui fondamenti costituzionali della libertà vava la Corte – implica la considerazione
di concorrenza, respingeva i dubbi di vio- di una serie di elementi, fra i quali vi sono
lazione della stessa libertà e quindi di pure il «test di efficienza anche interna
contrasto con gli artt. 3 e 41 Cost. E ciò dell’esito dell’operazione» ed il «rilievo
proprio sulla base dell’assunto che «la particolare e specifico dell’acquisizione di
sfera di autonomia privata e la concor- un’impresa in stato d’insolvenza» in vista
renza non ricevono dall’ordinamento una degli obiettivi economici del mercato

32 V. supra nota 8. 35 C. cost. 8 febbraio1991, n. 63, in G.U., 1ª se-


33 D.l. 23 dicembre 2003 n. 347 (Misure ur- rie speciale, 13 febbraio 1991, n. 7.
genti per la ristrutturazione industriale di grandi 36 C. cost. 9 dicembre 1991, n. 439, in G.U., 1ª
imprese in stato di insolvenza), conv., con modif., serie speciale, 18 dicembre 1991, n. 50.
dalla l. 18 febbraio 2004 n. 39. 37 C. cost. 9 marzo 2007, n. 64, in G.U., 1ª se-
34 C. cost. 15 febbraio 1980, n. 20, in G.U., 1ª rie speciale, 14 marzo 2007, n. 11.
serie speciale, 20 febbraio 1980, n. 50.
40 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

(competitività del mercato, efficienza del particolare del suo assetto concorren-
sistema economico). E ciò in linea con ziale»; diviene una forma di regolazione
quanto stabilito in particolare dal regola- generale del mercato nella parte in cui dà
mento comunitario sulle concentrazioni luogo al potere del Consiglio dei ministri
n. 139 del 200438, che consente «di ap- di autorizzare, sia pure eccezionalmente,
prezzare le eventuali efficienze generate operazioni di concentrazione vietate «per
dalle concentrazioni», nella prospettiva rilevanti interessi generali dell’economia
ultima della realizzazione degli obiettivi nazionale nell’ambito dell’integrazione eu-
economici del mercato unico. In vista di ropea» (art. 25). E ciò in linea – a parere
un simile scopo – proseguiva la Corte – è della Corte – con lo statuto dell’art. 41
compatibile con il mercato comune anche Cost. che «consente una regolazione stru-
una concentrazione che sia valutata nega- mentale a garantire la tutela anche di inte-
tivamente alla stregua delle norme anti- ressi diversi rispetto a quelli correlati al-
trust (in quanto volta a costituire o raffor- l’assetto concorrenziale del mercato ga-
zare una posizione dominante sul mer- rantito», legittimando ulteriori interventi
cato nazionale tale da eliminare o ridurre del legislatore ordinario il quale può pre-
in modo sostanziale e durevole la concor- vedere, con altri atti normativi, «la possi-
renza), allorquando, ad esempio, una bilità di autorizzare operazioni di concen-
delle imprese partecipanti alla concentra- trazione in vista del contemperamento
zione versi in uno stato di crisi o quando con altri interessi costituzionalmente rile-
l’operazione di concentrazione si riveli vanti, diversi da quelli inerenti all’assetto
«più favorevole per gli utenti di un dete- concorrenziale del mercato». Nella specie,
rioramento della struttura del mercato il giudice costituzionale salvava la norma-
causato dalla potenziale cessazione delle provvedimento recante l’operazione di
attività da parte di una determinata im- concentrazione, ravvisando sufficienti
presa». Ed il fatto che sia previsto un con- giustificazioni alla innegabile compres-
trollo, a livello comunitario, svolto dalla sione non solo della libertà di concor-
Commissione ed eventualmente dal giu- renza, ma anche dell’assetto concorren-
dice comunitario nell’ipotesi in cui gli ziale del mercato da essa derivante, nella
Stati membri adottino provvedimenti per situazione di gravissima crisi nella quale
tutelare interessi diversi da quelli con- versava un’impresa (sottoposta ad ammi-
nessi al mercato concorrenziale – osser- nistrazione straordinaria), che svolgeva il
vava la Corte – «vale solo a distinguere gli servizio del trasporto aereo (l’Alitalia) di
interventi a fini protezionistici degli cui doveva essere garantita la continuità
Stati», non ammessi, «da quelli dovuti ad in un settore particolare, «notoriamente di
interessi pubblici legittimi diversi dalla importanza strategica per l’economia na-
concorrenza»39, viceversa possibili. zionale, meritevole di distinta considera-
In armonia con l’ordinamento comuni- zione, che esigeva di scongiurare distor-
tario, anche nell’ambito dell’ordinamento sioni ed interruzioni suscettibili di rica-
nazionale, il controllo delle operazioni di dute sistemiche in ulteriori comparti».
concentrazione regolato dalla l. n. 287/90
implica – segnalava la Corte – una «valuta- VI. TUTELA DELLA CONCORRENZA, REGOLA-
zione che va al di là del controllo ex post ZIONE DEL MERCATO ED AIUTI DI STATO:
sulla condotta delle imprese tipico della NOZIONE, AMMISSIBILITÀ SUL PIANO CO-
funzione di garanzia»: esso tocca «il con- STITUZIONALE, REGIME DEI CONTROLLI
fine tra tutela della concorrenza e regola-
FRA UE ED ORDINAMENTO NAZIONALE
zione del mercato» nella parte in cui si ri-
solve nella verifica affidata all’Autorità an- Se con riguardo alla disciplina del
titrust circa «il perseguimento dei cosid- controllo delle concentrazioni la Corte co-
detti obiettivi economici del mercato, in stituzionale, solo di recente, ha espressa-
38 Reg. 139/2004/CE del Consiglio relativo al 39 A tal proposito la Corte richiamava affer-
controllo delle concentrazioni tra imprese («Re- mazioni contenute nella Relazione sulla politica
golamento comunitario sulle concentrazioni»). della concorrenza inerente all’anno 2009, redatta
dalla Commissione europea il 3 giugno 2010.
R. NIRO – IL DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA 41

mente provveduto a qualificarla, come si di sostegno dei prezzi che, siano effettuati
è detto, come un esempio di regolazione o no con l’apporto finanziario degli or-
del mercato non necessariamente ricon- gani comunitari, rappresentano sempre
ducibile ad un profilo di tutela della con- attività dirette a modificare le condizioni
correnza, quanto piuttosto di realizza- di concorrenza e soggetti perciò al vaglio
zione degli obiettivi di efficienza e stabi- di merito della loro opportunità, ai fini
lità del sistema economico e del mercato della possibile autorizzazione». Nume-
nazionale (come dimostrato dal riferi- rose sono state le occasioni in cui tale im-
mento anche alla disciplina vigente in al- postazione è stata implicitamente riba-
tri paesi europei) e del mercato unico in dita, nelle quali Corte si è tuttavia limitata
ambito comunitario, in relazione alla di- a pronunciarsi sul rispetto o meno del
sciplina degli aiuti di Stato, questa “con- predetto obbligo di comunicazione di
sapevolezza” della sua natura “comple- progetti recanti probabili “aiuti di Stato”
mentare” rispetto alla disciplina della alle competenti autorità comunitarie da
concorrenza è assai più risalente nel parte, in specie, delle Regioni, configu-
tempo. Già nella sent. n. 120 del 196940, la rando l’eventuale violazione del mede-
Corte – chiamata a pronunciarsi sulla le- simo obbligo quale vizio di legittimità co-
gittimità costituzionale di una delibera le- stituzionale in riferimento all’art. 11
gislativa della Regione Sicilia che dispo- Cost.: talora ha accolto le censure, talaltra
neva aiuti diretti a sostenere il prezzo del le ha respinte, all’esito di un accerta-
mercato degli agrumi e che, tuttavia, non mento di fatto, volto a verificare – in linea
era stata notificata preventivamente alla con l’ottica comunitaria “sostanzialistica”
Comunità economica europea ai sensi – l’intervenuta comunicazione ovvero il
dell’art. 93 del Trattato CEE (attuale 108 parere della Commissione che escludeva
TFUE) – accoglieva la questione in riferi- la configurazione in termini di aiuti di
mento all’art. 11 Cost., fornendo utili pre- Stato degli interventi programmati ovvero
cisazioni. In specie, essa identificava, tra ancora l’avvenuta informale comunica-
gli obblighi nascenti appunto dal Trattato zione delle modifiche apportate al pro-
e vincolanti gli Stati membri (e quindi, al getto originario, ove non sulla base di una
loro interno, anche le Regioni), anche interpretazione in bonam partem delle di-
quello, stabilito dall’art. 93, di comuni- sposizioni legislative sub iudice.
care «i progetti diretti ad istituire o modi- È però ancora una volta nelle pro-
ficare aiuti» e cioè relativi a tutti gli «in- nunce meno risalenti che la Corte è giunta
terventi che la mano pubblica può effet- a precisare le ragioni comunitarie e costi-
tuare per modificare la formazione dei tuzionali e le condizioni dell’ammissibilità
prezzi in regime di concorrenza: regime degli aiuti di Stato, nell’ambito della più
che il Trattato intende sostanzialmente generale regolazione del mercato. Nel
tutelare, pur non disconoscendo la possi- puntualizzare la ratio e la portata applica-
bilità di legittimare tali interventi nell’in- tiva degli artt. 92 e 93 del Trattato CEE
teresse sociale, ma a condizione di parità (ora 107 e 108 TFUE), in specie con ri-
di tutti gli Stati membri e quindi ordina- guardo alle ipotesi in cui per taluni aiuti
riamente sotto il controllo e con l’autoriz- (di importo poco elevato) non si configura
zazione degli organi comunitari». Più neppure il richiamato obbligo di notifica-
precisamente, il giudice costituzionale, zione, essendo essi implicitamente am-
nel confermare l’ammissibilità degli aiuti messi, la Corte ha, dapprima, rivelato che
nella prospettiva comunitaria, osservava «se qualsiasi intervento finanziario accor-
tuttavia che «la struttura del Trattato, dato da uno Stato ad un’impresa può fal-
volto ad assicurare libertà e parità di ac- sare in modo più o meno significativo la
cesso e di condizioni a tutti gli Stati mem- concorrenza, costituendo uno svantaggio
bri sui mercati nazionali di ciascuno, non per gli imprenditori che non ne benefi-
consente discriminazioni nelle operazioni ciano, non tutti gli aiuti hanno un impatto

40 C. cost. 8 luglio 1969, n. 120, in G.U., 1ª se-


rie speciale, 16 luglio 1969, n. 179.
42 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

sensibile sugli scambi e sulla concorrenza 69/2001 del 12 gennaio 2001, sugli aiuti de
fra gli Stati membri» (sent. n. 85 del minimis (ora abrogato), «non si discosta
199941). Pertanto – proseguiva la Corte – da una visione della concorrenza come
per gli aiuti di «importo poco elevato che obiettivo da promuovere: (…) tali aiuti
sono generalmente accordati alle piccole e sono concepiti come fattore di sviluppo
medie imprese (cosiddetti aiuti de mini- da favorire anche mediante la rimozione
mis) e che sono per lo più gestiti da enti delle procedure di autorizzazione per sin-
locali o regionali, la Commissione ha in- goli interventi, le quali sono addirittura
trodotto nel 1992 una regola, detta ap- valutate come un inutile intralcio alla rea-
punto de minimis che fissa una cifra asso- lizzazione di una più equilibrata competi-
luta al di sotto della quale (…) si può con- zione nei diversi settori produttivi». In
siderare non applicabile l’art. 92, para- questa prospettiva la Corte ha ricondotto
grafo 1, del Trattato di Roma [oggi art. alla tutela della concorrenza sia gli inter-
107 TFUE] (…)», regola che tuttavia opera venti di sostegno finanziario al settore
solo ove non vi siano speciali regolamen- produttivo tessile, dell’abbigliamento e
tazioni comunitarie e la cui corretta appli- calzaturiero, consentiti dalla legge finan-
cazione implica l’esclusivo potere qualifi- ziaria per il 200143 e volti a garantire uno
catorio dei competenti organi comunitari «sviluppo equilibrato del sistema produt-
(in specie della Commissione). tivo nazionale, per assicurargli competiti-
Poi, proprio richiamando l’attenzione vità in vista della realizzazione del mer-
sul peculiare regime (di favore) ricono- cato unico europeo», sia le agevolazioni
sciuto a livello comunitario, fra l’altro, (sotto forma di credito di imposta per i ti-
agli aiuti de minimis (ma anche ai cd tolari di reddito di impresa) per gli inve-
fondi strutturali ed agli aiuti alle piccole e stimenti nelle aree svantaggiate di cui alla
medie imprese), la Corte ha, con la sent. predetta legge finanziaria, identificate
n. 14 del 200442, portato alla massima dalla medesima Commissione europea, in
espansione il riconoscimento dell’ammis- pretesa linea con quanto previsto dallo
sibilità degli aiuti di Stato (e quindi delle stesso art. 87, § 3, lett. a) e c), del Trattato
deroghe al divieto degli stessi), invocan- CE (ora art. 3 TUE).
doli, genericamente, come “forme” di in- L’ampiezza e la genericità del ricono-
tervento diretto sul mercato delle istitu- scimento di aiuti di Stato, ritenuti ammis-
zioni pubbliche e qualificandoli come sibili e compatibili con la concorrenza,
«funzionali alla promozione di un mer- contenuto nella richiamata decisione –
cato competitivo», guardati “con favore” parallela all’ampiezza e genericità del
dalla stessa Comunità ove orientati «ad concetto di concorrenza ivi pure configu-
assecondare lo sviluppo economico e a rato – non hanno mancato di sollevare
promuovere la coesione sociale». Il «re- perplessità e di stimolare un mutamento
gime degli aiuti riguardanti sia il campo di atteggiamento della stessa Corte nelle
agricolo sia gli altri settori produttivi, sui decisioni successive, decisamente più
quali l’azione della Comunità è sinora in cauto e severo sia nel ravvisare aiuti di
larga parte intessuta» – ha precisato la Stato in corrispondenza di qualsiasi inter-
Corte – fa parte delle regole comunitarie vento pubblico sul mercato, sia nell’iden-
della concorrenza, come dimostrato dalla tificarne i presupposti di ammissibilità,
stessa sistematica del Trattato, che inseri- sia nell’escluderne la riconducibilità alla
sce le norme relative, appunto, agli aiuti – tutela della concorrenza, anche alla stre-
in specie alle deroghe al divieto degli gua della normativa comunitaria. È così
stessi – all’interno del Titolo V rubricato che, ad esempio, in relazione al sistema di
“Regole della concorrenza”. Anche il Re- tariffazione dei servizi aeroportuali offerti
golamento CE della Commissione n. in regime di esclusiva (c.d. price cup), ha

41 C. cost. 23 marzo 1999, n. 85, in G.U., 1ª se- 43 Si trattava della l. 23 dicembre 2000 n. 388
rie speciale, 31 marzo 1999, n. 13. (Disposizioni per la formazione del bilancio an-
42 V. supra nota 11. nuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria
2001).
R. NIRO – IL DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA 43

escluso che potesse ritenersi aiuto di mento degli obiettivi delineati dalla stessa
Stato, precisando che di tale meccanismo, Comunicazione della Commissione, che
volto a determinare le misure dei diritti corrispondono a «ragioni di politica so-
aeroportuali sulla base di un calcolo che ciale o regionale» connesse ai positivi ef-
commisura il prezzo delle prestazioni fetti economici dell’attività delle piccole e
rese dai gestori a parametri obiettivi, fon- medie imprese, o anche, «in via eccezio-
dati sulla redditività dell’investimento, si nale», all’«opportunità di conservare una
avvantaggiano tutti i vettori, italiani e struttura di mercato concorrenziale nel
stranieri, e manca dunque «l’elemento caso in cui la scomparsa di imprese possa
della selettività, che è connotato necessa- determinare una situazione di monopolio
rio della nozione di aiuto di Stato» se- od oligopolio ristretto», confermando l’e-
condo la giurisprudenza comunitaria straneità alla tutela della concorrenza an-
(sent. n. 51 del 200844). Così pure, la Corte che di simili aiuti di Stato, posto che que-
ha escluso la riconducibilità di misure re- sti ultimi, «quando consentiti, lo sono in
gionali di sostegno in favore di rivenditori deroga alla tutela della concorrenza»
di generi di monopolio, nonché di incen- (sent. n. 63 del 200846).
tivi per la creazione di imprese da parte Se con l’ord. n. 103 del 200847 con cui
delle donne nei settori dell’artigianato, la Corte, per la prima volta, operava un
commercio, turismo e servizi, alla tutela rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia
della concorrenza, pur ravvisando in circa l’interpretazione di alcune norme del
dette misure i caratteri degli aiuti di Stato Trattato (fra cui l’art. 87 del Trattato CE,
de minimis (sent. n. 217 del 201245). E l’ha ora art. 107 TFUE) in riferimento a dispo-
fatto ricordando non solo che «in tema di sizioni della Regione Sardegna inerenti ad
aiuti di Stato (artt. 107 e 108 TFUE, già imposte regionali, essa si trovava, inciden-
art. 87 e 88 TCE) (…) sono vietati gli aiuti talmente a richiedere appunto alla pre-
concessi dagli Stati, ovvero mediante ri- detta Corte europea una chiarificazione
sorse statali, sotto qualsiasi forma, che, proprio attorno alla configurazione di ta-
favorendo talune imprese o talune produ- luni interventi quali aiuto di Stato, con la
zioni, falsino o minaccino di falsare la sent. n. 185 del 201148 provvedeva diretta-
concorrenza e che incidano sugli scambi mente e puntualmente a fornire specifiche
tra Stati membri», ma anche che «non indicazioni in merito. Ancora una volta in
tutti gli aiuti hanno un impatto sensibile un’ottica di delimitazione dell’operatività
sugli scambi e sulla concorrenza fra gli degli aiuti e di consapevolezza della so-
Stati membri», motivo per il quale «per stanziale loro contrarietà (di regola) alla
gli aiuti di importo poco elevato, general- tutela della concorrenza, la Corte preci-
mente accordati alle piccole e medie im- sava che la nozione di aiuto Stato, ben più
prese e che sono per lo più gestiti da enti ampia di quella di sovvenzione, si ravvisa
locali o regionali, nella disciplina attua- ogniqualvolta si sia in presenza di «inter-
tiva del Trattato è stata introdotta una re- vent[i]dello Stato o di una sua articola-
gola, detta de minimis, che fissa una cifra zione o comunque effettuat[i] mediante ri-
assoluta al di sotto della quale (…) l’aiuto sorse pubbliche», che possono consistere
non è più soggetto all’obbligo di comuni- non solo in prestazioni positive, ma anche
cazione». Nella stessa prospettiva, con ri- in misure che, in varie forme, alleviano gli
ferimento all’istituzione di un Fondo per oneri che gravano sul bilancio dell’im-
il finanziamento degli interventi consen- presa. Tali interventi devono, inoltre, es-
titi negli Orientamenti UE sugli aiuti di sere «idone[i] ad incidere sugli scambi tra
Stato per il salvataggio e la ristruttura- Stati membri», devono «concedere un
zione delle imprese in difficoltà, ha chia- vantaggio al […] beneficiario», vantaggio
rito che esso è strumentale al consegui- che «deve falsare o minacciare di falsare

44 V. supra nota 21. 47 C. cost. 15 aprile 2008, n. 103, in G.U., 1ª se-


45 C. cost. 13 settembre 2012, n. 217, in G.U., rie speciale, 16 aprile 2008, n. 17.
19 febbraio 2012, n. 37. 48 C. cost. 10 giugno 2011, n. 185, in G.U., 1ª
46 V. supra nota 18. serie speciale, 15 giugno 2011, n. 26.
44 I. PROFILI GENERALI RELATIVI AL DIRITTO DELLA CONCORRENZA

la concorrenza (sentenza Altmark, causa Bibliografia


C-280-00 del 24 luglio 2003)», e devono al- R. BIFULCO, «La tutela della conconcorrenza
tresì «superare i limiti al disotto dei quali tra parte I e II della Costituzione (in margine
l’intervento può essere considerato di “im- alla sent. 14/2004 della Corte costituzionale)»,
portanza minore” (de minimis) ai sensi del in Le Regioni, 2008, p. 791; BUZZACCHI, «Princi-
regolamento n. 1998 del 2006 della Com- pio della concorrenza e aiuti di Stato tra di-
missione del 15 dicembre 2006». Una si- ritto interno e diritto comunitario», in Giur.
mile nozione, tanto complessa, «può rite- cost., 2004, p. 277; F. CINTIOLI, «L’art. 41 della
Costituzione tra il paradosso della libertà di
nersi integrata» – ha precisato la Corte – concorrenza e il “diritto della crisi”», in Dir. e
«soltanto ove sussistano tutti i presupposti soc., 2009, p. 383; G. CORSO, «La tutela della
previsti dall’art. 87, n. 1 Trattato CE (ora concorrenza come limite della potestà legisla-
art. 107 TFUE)», per l’accertamento dei tiva (delle Regioni e dello Stato)», in Dir.
quali l’ordinamento comunitario ha deli- pubbl., 2002; GIAMPIERETTI,«Il principio costitu-
neato un «ben preciso riparto di compe- zionale della libera concorrenza: fondamenti,
tenze». In base a quest’ultimo, spetta alla interpretazioni, applicazioni», in Dir. soc.,
2003, p. 439; LIBERTINI, «I fini sociali come li-
«competenza esclusiva della Commis- mite eccezionale alla tutela della concorrenza:
sione, sotto il controllo del Tribunale e il caso del decreto Alitalia», in Giur. cost, 2010,
della Corte di giustizia, la verifica della A. PACE, Problematica delle libertà costituzio-
compatibilità dell’aiuto con il mercato in- nali. Parte speciale, Padova, I ed., 1988; II ed.,
terno, nel rispetto dei regolamenti di pro- 1992, p. 457 ss.; A. PACE, «Gli aiuti di Stato
cedura in vigore. Ai giudici nazionali sono forme di “tutela” della concorrenza?», in
spetta solo l’accertamento dell’osservanza Giur. cost., 2004; A. PACE, «Libertà “del” mer-
cato e “nel” mercato», in Pol. dir., 1993, p. 327
dell’art. 108, n. 3, TFUE e cioè dell’avve- e ss.; L.F. PACE, «II sistema italiano di tutela
nuta notifica dell’aiuto […]. Solo a questo della concorrenza e il “vincolo comunitario”
specifico fine» – precisa la Corte – «il giu- imposto al legislatore nazionale: l’art. 1 I. n.
dice nazionale, ivi compresa questa Corte, 287/90», in Riv. it. dir. pubbl. comunitario,
ha una competenza limitata a verificare se 2001, p. 997; A. PALMIERI - R. PARDOLESI, «L’in-
la misura rientri nella nozione di aiuto». compiuta: ascesa e declino costituzionali della
libertà di concorrenza», in Foro it., 2010, parte
RAFFAELLA NIRO I, p. 2913.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il concetto d’impresa

Sommario: I. LA NOZIONE TRA INDIRIZZO INTERPRE- un’attività riveste un ruolo centrale in


TATIVO-APPLICATIVO E RESTATEMENT DELLA COM- quanto, da un lato, giustifica la distin-
MISSIONE. – II. PARALLELISMO O DIVERGENZA CON
zione con le attività che restano di com-
L’AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE
DELLE LIBERTÀ DEL MERCATO. – III. IRRILEVANZA
petenza esclusiva degli Stati membri; dal-
DEL CRITERIO SOGGETTIVO PER LA VALUTAZIONE l’altro, rappresenta il presupposto mate-
DEGLI ENTI PUBBLICI O PRIVATI. – IV. IL CRITERIO riale del conferimento di diritti esclusivi o
OGGETTIVO PER LE ATTIVITÀ NON-ECONOMICHE ED speciali da uno Stato membro, giustifica-
ECONOMICHE E LA DISSOCIABILITÀ IN CASO DI CU- bili solo per una missione di servizio pub-
MULO TRA DIVERSE ATTIVITÀ SVOLTE DALLO STESSO
blico1.
SOGGETTO. – V. LE ATTIVITÀ A CARATTERE SO-
CIALE. – VI. (Segue) LE ATTIVITÀ PREVIDENZIALI In assenza di definizione nei Trattati,
DI BASE E COMPLEMENTARI. l’interpretazione da parte della Corte di
giustizia e la prassi decisionale della
Commissione includono, nella nozione in
I. LA NOZIONE TRA INDIRIZZO INTERPRETA-
parola, qualsiasi soggetto che eserciti
TIVO-APPLICATIVO E RESTATEMENT DELLA
un’attività economica consistente nell’of-
COMMISSIONE
ferta di beni o servizi su un determinato
Nel diritto dell’Unione europea, la no- mercato. Occorre subito evidenziare che
zione di impresa ha carattere trasversale e l’accertamento dell’esistenza effettiva o
propedeutico dell’applicabilità del diritto potenziale di un mercato di riferimento
della concorrenza, riferendosi ai destina- per una determinata attività può differire
tari di tutte le fattispecie normative anti- in forza delle diverse modalità di organiz-
trust e della relativa applicazione coerci- zazione, da uno Stato membro ad un al-
tiva, nonché a coloro che sono obbligati a tro, così come in periodi diversi a seguito
richiedere autorizzazione preventiva per della riforma di determinati settori mate-
effettuare una concentrazione. riali, come ad esempio per i servizi previ-
Tale categoria giuridica è stata ap- denziali e sanitari.
profondita soprattutto in relazione all’ap- La nozione di impresa ai sensi delle
plicazione del divieto di aiuti di Stato e norme comunitarie sulla concorrenza
della deroga dei servizi di interesse econo- può essere definita di tipo funzionale, in
mico generale (in seguito anche SIEG). quanto si riferisce al tipo di attività svolta
Specie in questi ultimi due settori, la qua- anziché alle caratteristiche dell’operatore
lificazione del carattere economico di che la esercita2. In sostanza, la qualifica-

1 C. giust. CE, 23 aprile 1991, causa C-41/90, Paris/Commissione, in Racc. 2003, p. I-9297, punto
Höfner e Elser, in Racc. 1993, p. I-1979, punto 21; 79; C. giust. CE, 10 gennaio 2006, causa C-222/04,
C. giust. CE, 16 novembre 1995, causa C-244/94, Ministero dell’Economia e delle Finanze c. Cassa di
Fédération française des sociétés d’assurance e a., in Risparmio di Firenze SpA e al., in Racc. 2008, p. I-
Racc. 1997, p. I-4013, punto 14, C. giust. CE, 11 di- 289, punto 108; C. giust. CE, 23 marzo 2006, causa
cembre 1997, causa C-55/96, Job Centre, detta «Job C-237/04, Enirisorse SpA c. Sotacarbo SpA, in
Centre II», in Racc. 1999, p. I-7119, punto 21; C. Racc. 2008, p. I-2843, punto 28; 11 dicembre 2007,
giust. CE, 21 settembre 1999, causa C-67/96, Al- causa C-280/06, Autorità Garante della Concor-
bany, in Racc. 2001, p. I-5751, punto 77; C. giust. renza e del Mercato c. Ente tabacchi italiani, ETI
CE, 12 settembre 2000, cause riunite da C-180/98 SpA, in Racc. 2009, p. I-10893, punto 38; C. giust.
a C-184/98, Pavlov e a., in Racc. 2002, p. I-6451, CE, 1° luglio 2008, causa C-49/07, Motosykletistiki
punto 74: C. giust. CE, sentenze 25 ottobre 2001, Omospondia Ellados NPID (MOTOE) c. Elliniko
causa C-475/99, Ambulanz Glöckner, in Racc. Dimosio, in Racc. 2010, p. I-4863, punto 21.
2003, p. I-8089, punto 19; C. giust. CE, 19 febbraio 2 Conclusioni dell’avvocato generale Jacobs
2002, causa C-309/99, J.C.J. Wouters, J.W. Savel- del 22 maggio 2003, AOK Bundesverband, Bun-
bergh e Price Waterhouse Belastingadviseurs BV c. desverband der Betriebskrankenkassen (BKK), e al.
Algemene Raad van de Nederlandse Orde van Advo- c. Ichthyol-Gesellschaft Cordes e al., cause riunite
caten, in Racc. 2003, p. I-1577, punto 46; C. giust. C-264/01, C-306/01, C-354/01 e C-355/01, in Racc.
CE, 24 ottobre 2002, causa C-82/01 P, Aéroports de 2005, p. I-2493, punto 26.
48 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

zione di impresa ad una persona fisica o dono al «raffinamento» dei criteri di ana-
giuridica (condizione soggettiva) non ri- lisi e di valutazione del carattere econo-
veste vera e propria autonomia concet- mico delle attività ai fini della concor-
tuale ma si «intreccia» con il riconosci- renza.
mento del carattere economico di una de- Sull’evoluzione interpretativa della no-
terminata attività (condizione oggettiva). zione può essere utile riferirsi alla Comu-
In premessa può dirsi che l’elemento nicazione sugli aiuti di Stato ai SIEG
discriminante per la definizione della na- (2011)5 che, in collegamento con gli altri
tura delle attività dello Stato membro (o atti del «pacchetto Alumnia», fornisce per
altre autorità pubbliche) appare la distin- la prima volta un vero e proprio restate-
zione (o la «scindibilità» in caso di cu- ment della giurisprudenza e della prassi
mulo) fra l’esercizio delle prerogative decisionale. Al riguardo, la Commissione
pubbliche («potere d’imperio») e lo svol- è motivata dall’esclusiva finalità di facili-
gimento di attività di natura industriale o tare la conoscenza della materia e confe-
commerciale3. Inoltre, anche un’attività rire certezza del diritto e prevedibilità
svolta da soggetti non-statuali può rive- della propria azione decisionale; invece,
stire carattere non-economico a condi- una Comunicazione interpretativa non
zione che sia contrassegnata in modo pre- assume in quanto tale valore vincolante6.
ponderante dal principio di solidarietà Per meglio esemplificare il rilievo della
(nazionale) e dal controllo dello Stato questione, si può ricordare il contesto de-
membro sul regime applicabile. gli aeroporti regionali. In tale ambito, le
La definizione della nozione rientra attività venivano nel passato considerate
nella competenza del diritto dell’UE che di carattere non-economico, in quanto
però tiene conto del contesto legislativo, rientranti nella politica di coesione eco-
amministrativo e contrattuale della fatti- nomica e sociale, secondo l’orientamento
specie a livello degli Stati membri4, senza espresso nella Comunicazione sugli orien-
però alcun condizionamento dovuto allo tamenti per l’aviazione (1994). Alla luce
status giuridico dei soggetti interessati nel dello sviluppo degli aeroporti regionali e
diritto nazionale. Al contrario, la qualifi- delle compagnie aeree a basso costo ivi
cazione nazionale può trovare diversa o operanti, i giudici dell’Unione si sono pro-
contrapposta valutazione da parte della nunciati per la prima volta nella sentenza
Commissione e dei giudici dell’Unione Aeroports de Paris7, esprimendo un’inter-
che, seguendo la tecnica pretoria, proce- pretazione estensiva del carattere econo-

3 C. giust. CE, 16 giugno 1987, causa 118/85, teria di aiuti di Stato, di «appalti pubblici» e di
Commissione c. Italia, in Racc. 1988, p. 2599, «mercato interno».
punti 7, 14 e 15; 19 gennaio 1994, causa C-364/92, 7 V. da ultimo C. giust. UE, 13 dicembre 2012,
SAT Fluggesellschaft c. Eurocontrol, in Racc. 1995, causa C-226/11, Expedia Inc. c. Autorité de la con-
p. I-43, punti 30 e 31. currence e altri, che ritiene legittima l’applica-
4 C. giust. CE, 23 aprile 1991, Klaus Hòfner e zione, da parte di un’autorità nazionale garante
Frìtz Elser c. Macrotron GmbH, causa C-41/90 in della concorrenza, della nozione di restrizione
Racc. p. I-1979, punto 21. sensibile ai sensi dall’articolo 101 TFUE anche in
5 C. giust. CE, la Corte 16 marzo 2004, AOK assenza delle soglie previste dalla «comunica-
Bundesverband v. Ichthyol Gesellshaft Cordes, zione de minimis» (Comunicazione della Com-
cause riunite C-264/01, C-306/01, C-354/01 e C- missione relativa agli accordi di importanza mi-
355/01, in Racc. 2006, p. I-2493, punto 25. nore che non determinano restrizioni sensibili
6 Comunicazione della Commissione sull’ap- della concorrenza ai sensi dell’articolo 81, para-
plicazione delle norme dell’Unione europea in grafo 1, del trattato che istituisce la Comunità eu-
materia di aiuti di Stato alla compensazione con- ropea (de minimis), G.U.U.E. C-368, 22 dicembre
cessa per la prestazione di servizi di interesse eco- 2001, pp. 13-15). Secondo la Corte, anche la
nomico generale, del 20 dicembre 2011, docu- stessa Commissione è vincolata dalle discipline o
mento C(2011) 9404 definitivo, punti 8-25 (pub- dalle comunicazioni da essa emanate «unica-
blicata in G.U.U.E. C-8, 11 gennaio 2012, p. 4 ss.); mente nei limiti in cui queste ultime non dero-
cfr. una versione precedente più ampia, SEC(2010) gano a una buona applicazione delle norme del
1545 final, 7 dicembre 2010, Guida relativa all’ap- Trattato», v. C. giust. CE, 11 settembre 2008, Re-
plicazione ai servizi d’interesse economico gene- pubblica federale di Germania (C-75/05 P), Glunz
rale, e in particolare ai servizi sociali d’interesse AG e OSB Deutschland GmbH (C-80/05 P) c. Kro-
generale, delle norme dell’Unione europea in ma- nofrance SA, cause riunite C-75/05 P e C-80/05 P.,
G. CAGGIANO – IL CONCETTO D’IMPRESA 49

mico delle attività che vi si svolgono. La cato generale Maduro nelle conclusioni
Commissione ha ovviamente tenuto conto del caso Fenin, gli Stati membri possono
di questo indirizzo in una successiva e organizzare determinate attività in modo
specifica Comunicazione sugli aeroporti da conferire predominanza al principio di
regionali8. Sul diritto applicabile a livello solidarietà sicché assumano carattere
inter-temporale, la recente Sentenza Mit- non-economico, sottraendole così all’am-
teldeutsche Flughafen9 ribadisce che «l’in- bito di applicazione della concorrenza; sul
terpretazione data dalla Corte di una di- versante del principio della libera presta-
sposizione di diritto dell’Unione si limita zione dei servizi non influiscono invece la
a chiarire e a precisare il significato e la modalità organizzative di un’attività a li-
portata della stessa, quale avrebbe dovuto vello nazionale12. Ci sembra opportuno
essere intesa ed applicata fin dal mo- aggiungere che il mercato interno non è in
mento della sua entrata in vigore»10. alcun caso «compartizzabile» mentre la
concorrenza tiene conto soltanto del pre-
II. PARALLELISMO O DIVERGENZA CON L’AM-
giudizio al commercio transnazionale.
BITO DI APPLICAZIONE DELLA CIRCOLA-
Vale pertanto la pena di accennare alla
ZIONE DELLE LIBERTÀ DEL MERCATO
prassi che sembra indicare la natura uni-
taria o duplice della nozione di impresa e,
La nozione di impresa può determi- di conseguenza, il parallelismo o la divari-
nare un diverso ambito di applicazione cazione nell’applicazione delle due disci-
del diritto della concorrenza e della circo- pline.
lazione delle libertà fondamentali11. In al- A favore di un parallelismo applicativo
cune sentenze, la Corte di giustizia, dopo si può ricordare la fattispecie del tra-
aver valutato le caratteristiche economi- sporto dei malati, che la Corte esamina
che di un’attività ai fini dell’applicazione nella sentenza Gloeckner, concludendo
di una delle due discipline, considera suc- che si tratta di un’attività economica in
cessivamente i presupposti di applica- entrambe le prospettive di analisi13. Nel
zione dell’altra. La dichiarata differenza senso di un carattere quasi integrativo fra
di ambiti di applicazione comporta tal- le due discipline, si esprime la sentenza
volta una diversa valutazione del carat- Wouters, che qualifica gli avvocati quali
tere economico delle attività; in altri casi imprese e l’Ordine degli Avvocati quale as-
serve solo a dare completezza di argo- sociazione di imprese, considerando però
mentazione all’analisi giurisprudenziale. giustificabili gli effetti restrittivi della
La principale ragione del diverso cam- concorrenza necessari al buon esercizio
po di applicazione della due discipline de- della professione. Vi si afferma così una
riva dalla diversa rilevanza delle modalità sorta di «traslazione» al settore della con-
di organizzazione delle attività a livello correnza della giurisprudenza sui motivi
nazionale. Come sottolineato dell’Avvo- di interesse imperativo che possono giu-

in Racc. 2010, p. I-06619, punto 65 e giurispru- plicazione dei principi di giurisprudenza conduca
denza ivi citata. alla disapplicazione del citato punto 12.
8 C. giust. CE, 12 dicembre 2000, Aéroports de 10 C. giust. UE, la Corte 19 dicembre 2012,
Paris/Commissione, causa T-128/98, in Racc. causa C-288/11 P, Mitteldeutsche Flughafen AG
2002, p. II-3929. Flughafen Leipzig-Halle GmbH c. Commissione,
9 Il punto 12 delle linee guida del 1994 che non ancora pubblicata, punti 62 e 63, che confer-
prevede che la realizzazione di progetti di infra- mano l’interpretazione del Tribunale.
strutture costituisce una misura di politica gene- 11 Trib. CE, 12 febbraio 2008, BUPA e a./Com-
rale che non può essere controllata dalla Com- missione, T-289/03, in Racc. 2010, p. II-81, punto
missione europea a norma delle regole del Trat- 159 e giurisprudenza ivi citata.
tato relative agli aiuti di Stato e alfinanziamento 12 Comunicazione della Commissione sull’ap-
delle infrastrutture aeroportuali (richiamato an- plicazione delle norme dell’Unione europea in
che al punto 19 degli orientamenti del 2005), la materia di aiuti, cit., considerando 15.
cui applicazione da parte della Commissione deve 13 Conclusioni dell’avv. gen. Poiares Maduro
essere fatta sulla base della evoluzione e della in- del 10 novembre 2005, Federación Española de
terpretazione giurisprudenziale in materia di fi- Empresas de Tecnología Sanitaria (FENIN) contro
nanziamento delle infrastrutture collegate con Commissione delle Comunità europee, causa C-
l’attività di gestione aeroportuale, anche ove l’ap- 205/03 P, in Racc. 2007, p. I-6295, punto 51.
50 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

stificare limiti alla circolazione delle li- ai fini del diritto della concorrenza se
bertà del mercato. adempie ad una funzione di carattere
Nel senso di una diversità di applica- esclusivamente sociale sotto il controllo
zione delle due discipline, la Corte nella di uno Stato membro21; mentre tale atti-
sentenza Freskott14 esclude l’esistenza di vità può rientrare nell’ambito di applica-
una attività economica al fine dell’appli- zione della libera prestazione dei servizi
cabilità delle regole della concorrenza, le cui eventuali restrizioni sono però giu-
poiché gli elementi essenziali del regime in stificabili sulla base di un motivo impera-
esame, specialmente la tipologia delle pre- tivo di interesse generale quale il rischio
stazioni ed l’entità del contributo da ver- di un grave pregiudizio per l’equilibrio
sare, sono stabiliti dal legislatore nazio- economico del sistema previdenziale22.
nale15; la Corte riconosce, al contrario, la In via di principio, la sentenza Viking23
qualificazione di attività economica ai ricorda che le due discipline possiedono
fini della applicabilità della libera circola- ciascuna proprie condizioni di applica-
zione dei servizi, dal momento che il re- zione per cui gli accordi collettivi stipulati
gime in parola è idoneo a determinare tra organizzazioni rappresentative dei da-
ostacoli ai prestatori di altri Stati mem- tori di lavoro e dei lavoratori possono es-
bri, pur giustificabile da motivi imperativi sere esclusi dal campo di applicazione
di politica sociale16. della concorrenza in quanto altrimenti sa-
Nella sentenza Meca Medina17 la Corte rebbero compromessi i loro obiettivi di
di giustizia afferma che le norme in di- politica sociale, mentre tale ragiona-
scussione non costituiscono restrizioni mento non può essere applicato alle li-
alla libera circolazione, giustificate dal le- bertà fondamentali del mercato.
gittimo obiettivo dell’organizzazione e del
corretto svolgimento di una manifestazione III. IRRILEVANZA DEL CRITERIO SOGGETTIVO
sportiva, finalizzata cioè ad assicurare un PER LA VALUTAZIONE DEGLI ENTI PUB-
sano spirito di emulazione tra gli atleti. BLICI O PRIVATI
Non è escluso invece che tali norme pos-
sano rientrare nell’ambito di applicazione Anche per altri profili di diritto dell’U-
della concorrenza18, in quanto la regola- nione, la nozione di impresa si riferisce a
mentazione antidoping è stata adottata da profili soggettivi sostanziali e non formali
un’associazione di impresa in regime di a carattere funzionale e non istituzionale.
monopolio19. Ad esempio, la nozione può riguardare
In relazione all’attività di un ente pre- una «unità economica» costituita da più
videnziale, la sentenza Kattner Stahlbau20 persone fisiche o giuridiche24 a cui impu-
stabilisce che non costituisce un’impresa tare l’azione anticoncorrenziale di un’im-

14 Causa C-475/99 Firma Ambulanz Glöckner v. Trib. CE, 30 settembre 2004, causa T-313/02,
contro Landkreis Südwestpfalz, in Racc. 2002, I- Meca-Medina e Majcen c. Commissione (Meca-Me-
8089, punti 18 e 19 e punto 49. dina), in Racc. 2005, p. II-3291. V anche Trib. CE,
15 C. giust. CE, 22 maggio 2003, Freskot AE 26 gennaio 2005, Laurent Piau c. Commissione,
contro Elliniko Dimosio, Causa C-355/00, in Racc. causa T-193/02, in Racc. 2007, p. II-209, punto 78.
2005, p. I-5263. 19 Ibidem, punti 31 e 34.
16 v. punti 77-79, 88, dispositivo 4. 20 La dicotomia libertà di circolazione/con-
17 Ibidem, punti 54-55, 57, 59-60, 63, 73-74, correnza è riaffermata in senso inverso nella sen-
punto 3. tenza Viking.
18 C. giust. CE, 18 luglio 2006, David Meca-Me- 21 C. giust. CE, 5 marzo 2009, Kattner Stahl-
dina e Igor Majcen contro Commissione, causa C- bau GmbH c. Maschinenbau- und Metall- Beruf-
519/04 P, in Racc. 2006, p. I-6991, punto 43. La sgenossenschaft, causa C-350/07, in Racc. 2011, p.
sentenza ha annullato in appello per un errore di I-1513, punti 66, 72, 74 e 75.
diritto la sentenza del Tribunale di primo grado 22 Ibidem, punto 34.
senza inficiare la correttezza del ragionamento re- 23 Ibidem, punti 73-92.
lativo alla estraneità alle libertà economiche fon- 24 C. giust. CE, 11 dicembre 2007, Internatio-
damentali delle regole puramente sportive e che nal Transport Workers’ Federation e Finnish Sea-
non attengono all’attività economica, come quelle men’s Union contro Viking Line ABP e OÜ Viking
concernenti l’organizzazione dello sport, nonché Line Eesti, Causa C-438/05, in Racc. 2009, p. I-
la regolamentazione antidoping adottata dal CIO; 10779, punti 47-53.
G. CAGGIANO – IL CONCETTO D’IMPRESA 51

presa che non decida in modo autonomo tura pubblica o privata degli azionisti del-
il suo comportamento sul mercato. In l’impresa. L’analisi sulla natura giuridica
questo caso tale azione può essere impu- dell’ente è continuamente «intrecciato»
tata ad un’altra società che eserciti un’in- con il criterio oggettivo, vale a dire con le
fluenza determinante in forza di vincoli argomentazioni sulle modalità di organiz-
economici oppure giuridici25; tuttavia, an- zazione delle attività in discussione.
che quando la società «madre» è titolare Per le attività nell’ambito delle «prero-
della totalità della proprietà della società gative pubbliche», la qualificazione non
«figli», occorre dimostrare il coordina- muta se lo Stato membro agisce tramite
mento nell’attività in esame fra la società un organo dell’amministrazione o tramite
controllante e la società-figlia. un Ente cui abbia conferito diritti speciali
Altrettanto nella disciplina relativa ai od esclusivi29. L’attribuzione di compiti e
trasferimenti di impresa26, la nozione di attività di sorveglianza potrebbe per-
comprende qualsiasi entità economica or- sino essere affidata ad un’impresa privata
ganizzata stabilmente, a prescindere dallo senza che si modifichi la finalità pubblica
status giuridico e dalle modalità di finan- dell’attività, ad esempio la protezione dei
ziamento della medesima, vale a dire cittadini e dell’ambiente, nonché la salva-
qualsiasi complesso di persone ed ele- guardia da danno ambientale e pericoli
menti che consenta lo svolgimento di per la salute30. In generale, l’attribuzione
un’attività economica che persegua un di una personalità giuridica autonoma è
proprio obiettivo e che sia sufficiente- poi ininfluente, se si rileva l’esistenza di
mente strutturata e autonoma27. relazioni finanziarie con lo Stato mem-
Così per l’applicazione del diritto della bro, come ad esempio nel caso di un or-
concorrenza, i giudici dell’Unione non ganismo pubblico di investimento (single
traggono conclusioni sulla natura di im- purpose vehicle), il cui unico obiettivo sia
presa dallo status giuridico del soggetto la gestione e l’esercizio di un’infrastrut-
interessato nel diritto nazionale (società, tura pubblica31.
ente commerciale, impresa pubblica, ente Quanto all’attività dei soggetti in
senza fini di lucro, fondazione, asso- house, non esiste ancora a riguardo una
ciazione, organizzazione internazionale, pronuncia giurisprudenziale, ma si può
etc.28). Secondo l’art. 345 TFUE, il diritto certamente ritenere tale «modalità orga-
dell’Unione è «neutrale» rispetto alla na- nizzativa» irrilevante per la valutazione

25 V. ad esempio, C. giust. CE, 14 dicembre punto 30; sentenze 13 settembre 2007, causa C-
2006, Confederación Española de Empresarios de 458/05, Jouini e a., in Racc. 2009, p. I-7301, punto
Estaciones de Servicio, C-217/05, in Racc. 2008, p. 31, 29 luglio 2010, causa C-151/09, UGT-FSP, p. I-
I 11987, punto 40. 7591, punto 26; 6 settembre 2011, Ivana Scatto-
26 V. ad esempio sentenze della Corte del 16 lon c. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
novembre 2000, Metsä-Serla e a./Commissione, C- della Ricerca, Causa C-108/10, non ancora pubbli-
294/98 P, in Racc. 2002, p. I-10065, punto 27; del cata.
28 giugno 2005, Dansk Rørindustri e a./Commis- 29 C. giust. CE, 24 ottobre 2002, causa C-82/01
sione, C-189/02 P, C-202/02 P, da C-205/02 P a C- P, Aéroports de Paris c. Commissione, in Racc.
208/02 P e C-213/02 P, in Racc. 2007, p. I-5425, 2004. p. I-9297, punto 75. Per ulteriore precisa-
punto 117, e del 10 settembre 2009, Akzo Nobel e zione, v. anche sentenze del 22 gennaio 2002,
a./Commissione, C-97/08 P, in Racc. 2011, p. I causa C-218/00, Cisal di Battistello Venanzio e al.
8237, punto 58. c. Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli
27 Direttiva del Consiglio 12 marzo 2001, infortuni sul lavoro (INAIL), in Racc. 2002, p. I-
2001/23/CE, concernente il ravvicinamento delle 691, punto 23; 11 luglio 2006, causa C-205/03 P,
legislazioni degli Stati membri relative al mante- Federación Española de Empresas de Tecnología
nimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasfe- Sanitaria (FENIN) c. Commissione, in Racc. 2008,
rimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di p. I-6295, punto 25.
imprese o di stabilimenti, G.U.U.E. L 82, 22 30 C. giust. CE, 1° luglio 2008, causa C-49/07,
marzo 2001, p. 16 ss. Motosykletistiki Omospondia Ellados NPID (MO-
28 Sentenze 10 dicembre 1998, cause riunite TOE) c. Elliniko Dimosio, in Racc. 2010, p. I-4863,
C-127/96, causa C-229/96 e C-74/97, Hernández punto 8.
Vidal e a., in Racc. 2000, p. I-8179, punti 26 e 27; 31 C. giust. CE, 18 marzo 1997, causa C-343/
26 settembre 2000, causa C-175/99, Mayeur, in 95, Diego Calì c. Servizi ecologici porto di Genova
Racc. 2002, p. I-7755, punto 32; Abler e a., cit., SpA (SEPG), in Racc. 1999, p. I-1547, punto 22.
52 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

della natura economica dell’attività32. La cro non esclude la presenza del carattere
circostanza che le imprese possano essere economico dell’attività37; costituisce sol-
inquadrate come aziende municipalizzate tanto un criterio pertinente di valuta-
non scongiura eventuali ripercussioni zione, anche se non sufficiente38. Un ente
sulla concorrenza, giacché queste im- non può essere qualificato come impresa
prese sono presenti su uno stesso mercato soltanto quando si limiti ad un’attività di
con altri operatori pubblici e privati. Inol- natura esclusivamente sociale o di pub-
tre, le imprese che percepiscono i finan- blica utilità, svolta al di fuori di un mer-
ziamenti potrebbero sfruttare questi van- cato di riferimento39, vale a dire fuori
taggi per competere con altre imprese su dalla sfera degli scambi economici40.
mercati diversi. Questa posizione è affer- Non esiste la possibilità di esentare
mata nel Reg. 1370/2007 sui servizi pub- una specifica tipologia di enti non com-
blici di trasporto33, nelle conclusioni del- merciali o non profit, ma occorre valutare
l’Avvocato generale Geelhoed nel caso “caso per caso” l’organizzazione delle sue
Asemfo34 e in alcune recenti decisioni attività. Ad esempio, secondo la sentenza
della Commissione35. Cassa di Risparmio di Firenze41 è esclusa
Per gli enti privati, la qualificazione di la qualificazione come impresa di una
impresa e dell’attività economica svolta fondazione bancaria, se l’attività consiste
non è determinata dalla circostanza che nel versamento di contributi per motiva-
un ente sia costituito come associazione zioni esclusivamente sociali e un ruolo
senza scopo di lucro oppure operi senza caratteristico di un’organizzazione carita-
fini di lucro. Se le prestazioni offerte sul tiva42. Tuttavia, non si può escludere che,
mercato da siffatti enti si pongono in con- in determinati ambiti di pubblica utilità,
correnza con quelle di altri operatori eco- le fondazioni possano svolgere attività se-
nomici36, non rileva se l’attività esercitata condo modalità tipiche di un’impresa.
sia senza scopo di lucro o di natura com- Lo stesso principio vale per gli enti
merciale. La carenza della finalità di lu- non commerciali della Chiesa e delle as-

32 Trib. UE, 24 marzo 2011, cause riunite T- sono soddisfatte le condizioni esplicite poste dal-
443/08 e T-455/08, Freistaat Sachsen e Mitteldeut- l’art. 86, n. 1, CE.».
36 Dec. Comm. UE, 23 febbraio 2011, relativa
sche Flughafen/Commissione, punti 128-130. Le
considerazioni rilevanti ai fini dell’argomento in all’aiuto di Stato C-58/06 (ex NN 98/05) al quale la
oggetto sono stati confermati dalla sentenza della Germania ha dato esecuzione a favore delle so-
Corte 19 dicembre 2012, causa C-288/11 P, Mittel- cietà Bahnen der Stadt Monheim (BSM) e Rheini-
deutsche Flughafen AG e al.c. Commissione euro- sche Bahngesellschaft (RBG) nel Verkehrsverbund
pea. Rhein-Ruhr [notificata con il numero C(2011) 632
33 Communicazione SGEI, considerando13. G.U.U.E. L 210, 17 agosto 2011, p. 1, §§ 208-209;
34 V. articoli 5 § 2 e 6 § 1, Regolamento (CE) n. Commission Decision of 25 April 2012 on State
1370/2007 del Parlamento europeo e del Consi- aid implemented by Germany for Zweckverband
glio, del 23 ottobre 2007, relativo ai servizi pub- Tierkoerperbeseitigung Rheinland-Pfalz, not yet
blici di trasporto di passeggeri su strada e per fer- published in the OJ, IP/12/308.
37 Sentenze 16 novembre 1995, causa C-244/
rovia e che abroga i regolamenti del Consiglio
(CEE) n. 1191/69 e (CEE) n. 1107/70, in G.U.U.E. 94, Fédération française des sociétés d’assurance e
L 21017 agosto 2011, p. 2. a. (in Racc. 1997, p. I-4013, punti 17 e 18), 21 set-
35 Conclusioni dell’avvocato generale Geel- tembre 1999, causa C-67/96, Albany (in Racc.
hoed del 28 settembre 2006, Asociación Nacional 2001, p. I-5751, punti da 84 a 87) e Cassa di Ri-
de Empresas Forestales (Asemfo) contro Transfor- sparmio di Firenze, cit., punto 123.
38 C. giust. CE, 16 novembre 1995, Federation
mación Agraria SA (Tragsa) e Administración del
Estado, causa C-295/05, in Racc. 2008, p. I-2999, francaise des societes d’assurance, Societe pater-
punti 110-116, spec. punto 114: «Orbene, se un nelle-vie, Union des assurances de Paris-vie e Caisse
servizio esecutivo interno “proprio” di un’ammi- d’assurance et de prevoyance mutuelle des agricul-
nistrazione pubblica si manifesta su segmenti di teurs c. Ministere de l’agriculture et de la peche,
mercato aperti, senza che siano state adottate mi- causa C-244/94, in Racc. 1995, p. I-4013, punto 22.
39 C. giust. CE, 23 marzo 2006, causa C-237/
sure adeguate e trasparenti per evitare che gli
eventuali vantaggi finanziari e materiali, che esso 04, Enirisorse, in Racc. 2008, I-2843, punto 31.
40 C. giust. CE, Cassa di Risparmio di Firenze,
ricava dalla circostanza di operare per la maggio-
ranza delle sue attività come organo di esecu- cit., punti 120 e 121.
41 C. giust. CE, Wouters, cit., punto 57.
zione di un ente pubblico, vengano utilizzati nella
42 C. giust. CE, 10 gennaio 2006, causa C-222/
concorrenza sui segmenti di mercato aperti, non
04, Cassa di Risparmio di Firenze, cit.
G. CAGGIANO – IL CONCETTO D’IMPRESA 53

sociazioni dilettantistiche sportive. Nella legano ad una «prerogativa dello Stato» e


decisione riguardante l’Italia sull’esen- all’esercizio di pubblici poteri non presen-
zione fiscale dall’ICI43, la Commissione ha tano carattere economico ai fini dell’appli-
ritenuto che i criteri stabiliti dalla legisla- cazione delle norme sulla concorrenza45.
zione italiana in vigore non consentivano Esempi di prerogative dello Stato si ritro-
di escluderne la natura economica nella vano a proposito dei servizi che riguar-
prospettiva del diritto dell’Unione. Nei dano la sicurezza sotto vari profili, quali la
settori delle attività sanitarie e sociali, la navigazione aerea46, il controllo del traf-
convenzione con le pubbliche autorità ap- fico marittimo47, l’organizzazione di mi-
pariva soltanto la condizione necessaria sure di sostegno al lavoro dei carcerati48.
per ottenere un parziale rimborso dal ser- Altrettanto può dirsi per la costruzione di
vizio sanitario nazionale. Per le attività una infrastruttura di trasporto, a condi-
didattiche, il rispetto di una serie di obbli- zione che sia aperta a tutti gli utilizzatori
ghi rilevava al limitato fine della parifica- potenziali in termini di uguaglianza e non
zione mentre insufficiente risultava l’o- discriminazione.
nere di re-investimento dei risparmi di ge- La qualificazione di «attività econo-
stione. Quanto alle sale cinematografiche, mica» deve essere effettuata separata-
le misure riguardano esclusivamente le fi- mente per ogni attività esercitata da cia-
nalità culturali (qualità, interesse cultu- scun soggetto49; pertanto potrebbero ap-
rale, film per ragazzi). Da ultimo, non è plicarsi regimi diversi a seconda di atti-
considerata sufficiente per escludere il ca- vità differenti svolte dallo stesso soggetto.
rattere non economico delle attività ricet- Così, alcune attività svolte dal medesimo
tive, l’onere sull’impresa di applicare soggetto potranno rientrare nel campo di
prezzi ridotti rispetto a quelli di mercato applicazione della concorrenza e della de-
e comportamenti diversi da una «nor- roga in parola, ed altre ne saranno del
male» struttura alberghiera44. tutto escluse. Un ente pubblico può essere
considerato un’impresa soltanto per la
parte delle sue attività qualificabili come
IV. IL CRITERIO OGGETTIVO PER LE ATTIVITÀ
attività economiche50. Nei limiti in cui un
NON-ECONOMICHE ED ECONOMICHE E LA
ente pubblico svolga un’attività econo-
DISSOCIABILITÀ IN CASO DI CUMULO TRA
mica che può essere dissociata dall’eserci-
DIVERSE ATTIVITÀ SVOLTE DALLO STESSO
zio dei pubblici poteri essa agisce come
SOGGETTO
impresa51.
Come accennato, le attività che si ricol- Secondo la giurisprudenza della Corte

43 Ibidem, punto 118. 46 C. giust. CE, 1° luglio 2008, causa C-49/07,


44 V. Dec. Comm. UE, 12 ottobre 2010, Aiuto Motosykletistiki Omospondia Ellados NPID (MO-
di Stato C-26/2010 (ex NN 43/2010 (ex CP 71/ TOE) c. Elliniko Dimosio, in Racc. 2010, p. I-4863,
2006)), Italia, Regime riguardante l’esenzione dal- punto 24.
l’ICI per gli immobili utilizzati da enti non com- 47 C. giust. CE, 19 gennaio 1994, causa C-364/
merciali per fini specifici, punto 38. 92, SAT Fluggesellschaft, cit., punto 27; Trib. CE,
45 Secondo il comunicato stampa (IP/12/1412 12 dicembre 2006, causa T-155/04, SELEX Sistemi
del 19.12.2012) sulla nuova decisione della Com- Integrati SpA c. Commissione, in Racc. 1996, p. II-
missione (il cui testo non è ancora disponibile al 4797, punti 73-82.
momento della scrittura di questo contributo), la 48 Décision de la Commission, le 16 octobre
recente normativa sulla tassazione IMU sarebbe 2002, Aide d’État n. N 438/2002, Belgique, Subven-
invece conforme alle norme in materia di aiuti di tions aux régies portuaires pour l’exécution de mis-
Stato, in quanto limita l’esenzione agli immobili sions relevant de la puissance publique.
al possesso di specifici requisiti. Inoltre, l’inda- 49 Commission Decision of 19 July 2006, case
gine della Commissione avrebbe stabilito, tra l’al- N 140/2006, Lithuania, Allotment of subsidies to
tro, che i controlli fiscali hanno riguardato anche the State Enterprises at the Correction Houses.
gli enti ecclesiastici e le associazioni sportive di- 50 C. giust. CE, 24 ottobre 2002, causa C-82/01
lettantistiche, evidenziando così l’inesistenza di P, Aéroports de Paris c. Commissione, cit., punto
un’esenzione permanente e generale degli enti 74.
qualificati nel diritto nazionale come “non com- 51 Sentenza Aéroports de Paris/Commissione,
merciali”. punto 74, e MOTOE, punto 25.
54 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

e l’orientamento della Commissione52, la ferta di servizi su un mercato) dalla mis-


gestione degli aeroporti e le attività opera- sione di gestione dello spazio aereo e di
tive consistenti nella prestazione di ser- sviluppo della sicurezza aerea. Se l’atti-
vizi aeroportuali alle compagnie aeree e vità economica fosse dissociabile dall’e-
ai prestatori di servizi vari negli aeroporti sercizio dei pubblici poteri, l’ente agi-
costituiscono attività economiche. Nella rebbe come impresa; valutazione opposta
citata sentenza Aéroports de Paris53, in cui deve fornita se la suddetta attività econo-
erano in discussione la messa a disposi- mica risulti indissociabile e, pertanto,
zione a compagnie aeree e a prestatori di «assorbita» dall’esercizio dei suoi «pub-
servizi le installazioni aeroportuali e i re- blici poteri»55. La Corte ha affermato,
lativi canoni fissati a tal fine dalla società contrariamente da quanto statuito dal Tri-
di gestione dell’aeroporto di Parigi, in bunale56, che tale carattere di inscindibi-
quanto gestore delle infrastrutture pub- lità deve essere riconosciuto, sia alle atti-
bliche aeroportuali. La previsione a livello vità di sviluppo della normazione tec-
di diritto nazionale di un regime di «poli- nica57, sia alle attività di consulenza alle
zia speciale» del settore del demanio pub- amministrazioni nazionali in occasione
blico non è stato considerato incompati- delle gare di appalto. A riguardo non ri-
bile con la contemporanea prestazione di leva né che l’assistenza di consulenza sia
altre attività aventi invece carattere eco- prestata solo su richiesta delle medesime
nomico. Questa posizione è stata richia- amministrazioni nazionali (carattere op-
mata negli Orientamenti della Commis- zionale dell’attività), né che sia stato veri-
sione (2005), secondo cui restano in capo ficato il carattere essenziale o indispensa-
agli Stati membri gli oneri derivanti dal- bile delle attività in parola, purché sussi-
l’esigenza di tutelare la sicurezza nel sta un collegamento con il mantenimento
senso più ampio del termine (safety e se- e allo sviluppo della sicurezza della na-
curity), cioè, ad esempio, controllo aereo, vigazione aerea. A proposito della nor-
servizi di polizia, lotta contro gli incendi. mazione tecnica, la Commissione, nelle
Nella più recente sentenza Selex, la Linee direttrici sugli accordi di coopera-
Corte di giustizia considera non separa- zione orizzontale58, ricorda che tale atti-
bile le attività di consulenza svolta nei vità può rientrare nell’ambito dell’eserci-
confronti delle amministrazioni nazio- zio dei pubblici poteri59, ma occorre veri-
nali54 (attività che pure costituisce un’of- ficare caso per caso il carattere econo-

52 C. giust. CE, 26 marzo 2009, SELEX Sistemi 55 C. giust. CE, 26 marzo 2009, SELEX Sistemi
Integrati/Commissione, causa 113/07 P, in Racc. Integrati SpA contro Commissione delle Comunità
2011, I 2207, punti 72 ss. europee e Organisation européenne pour la sécurité
53 La Commissione ha chiarito che le misure de la navigation aérienne (Eurocontrol), Causa C-
per proteggere i cittadini europei dagli attacchi 113/07 P, in Racc. 2011, p. I-2207.
terroristici costituiscono un’attività economica in 56 Ibidem, punti 72 ss.
quanto rientrano essenzialmente fra le responsa- 57 Trib. CE, 12 dicembre 2006, causa T-155/04,
bilità dello Stato, v. COM(2006) 431 def., 1 agosto SELEX Sistemi Integrati/Commissione, in Racc.
2006, Relazione sul finanziamento della sicurezza 2008, p. II-4797.
dei trasporti; COM(2009) 30 def., 2 febbraio 2009, 58 Nelle Linee direttrici sull’applicabilità del-
Relazione sul finanziamento della sicurezza del- l’art. 101 agli accordi di cooperazione orizzontale,
l’aviazione; v. anche Dec. Comm. CE, 19 marzo la Commissione ricorda che la preparazione e la
2003, n. 309/2002, Sicurezza aerea - Compensa- produzione di norme tecniche può rientrare nel-
zione dei costi al seguito degli attentati dell’11 l’ambito dell’esercizio dei pubblici poteri, mentre
settembre 2001. gli organismi di normazione europei sono sog-
54 Trib. CE, 12 dicembre 2000, Aéroports de getti al diritto della concorrenza nella misura in
Paris/Commissione, causa T-128/98, cit., punti 120 cui possono essere considerati un’impresa o
e 121 V. altresì C. giust. CE, 24 ottobre 2002, Aé- un’associazione di imprese ai sensi degli articoli
roports de Paris c. Commissione, causa C-82/01 P, 101 e 102 TFUE.
in Racc. p. I-9297, punto 74, in cui si afferma che 59 Comunicazione della Commissione, Linee
lo status di ente pubblico o parastatale non basta, direttrici sull’applicabilità dell’articolo 101 del
di per sé, a determinare il carattere non econo- trattato sul funzionamento dell’Unione europea
mico delle attività di tale ente. agli accordi di cooperazione orizzontale G.U.U.E.
C-14 gennaio 2011, p. 258 ss.
G. CAGGIANO – IL CONCETTO D’IMPRESA 55

mico dell’attività degli organismi europei poteri63, malgrado la fissazione e la ri-


di normazione60. scossione dei contributi dovuti dagli
Ulteriormente, un ente che svolge atti- utenti dei servizi della navigazione aerea.
vità di regolamentazione esercita concre- Altrettanto, secondo la sentenza Kom-
tamente un pubblico potere anziché pas64, non assume carattere economico
un’attività economica che al contrario l’attività di una pubblica autorità relativa
svolgerebbe se sviluppasse la differente ad una banca-dati relativa a informazioni
attività di organizzazione di gare sportive. comunicate dalle imprese. Tale qualifica-
Nella sentenza MOTOE61, la Corte defini- zione giuridica non cambia né se si consi-
sce come esercizio del «potere pubblico» dera il pagamento ex lege di un corrispet-
l’emissione di pareri conformi sulle do- tivo per la consultazione e la fornitura di
mande di autorizzazione presentate al copie; né per effetto del divieto di impiego
fine di organizzare gare motociclistiche. successivo imposto al soggetto che abbia
L’ente può infatti condizionare l’approva- così ottenuto tali dati65.
zione alla verifica della sicurezza dello
svolgimento delle gare tramite la previ- V. LE ATTIVITÀ A CARATTERE SOCIALE
sione di misure opportune da parte del-
l’organizzatore oppure per motivi obiet- Una delle questioni più attuali e con-
tivi connessi alle particolarità dell’attività troverse relativamente alla configurabilità
sportiva. di una impresa ai sensi del diritto della
Infine, vale la pena di ricordare che l’e- concorrenza o meno è quella relativa al ri-
ventuale corrispettivo per la fornitura di conoscimento delle caratteristiche econo-
un prodotto o l’erogazione di un servizio miche o meno dell’attività degli Enti che
da parte di un ente pubblico, non è suffi- erogano servizi previdenziali66 e sani-
ciente di per sé a qualificare l’attività tari67. Le situazioni di monopolio nell’ero-
svolta come economica se tale corrispet- gazione di servizi sociali a carattere uni-
tivo è previsto dalla legge e non è deter- versale sono state a lungo considerate
minabile direttamente o indirettamente estranee al diritto della concorrenza, in
dall’ente in questione62. La Corte di giusti- quanto svolte da Enti pubblici per finalità
zia nella sentenza SAT Fluggesellschaft ha di tutela sociale a carattere non econo-
stabilito che le attività dall’organizza- mico. Soprattutto, i sistemi di assistenza
zione internazionale Eurocontrol, per la sanitaria variano attualmente tra Stati
loro natura, l’oggetto e le norme applica- membri, assumendo specificità nazionali
bili, si ricollegano all’esercizio di pubblici che condizionano il riconoscimento del

60 La Comunicazione cit. rinvia proprio alla tenbank GmbH contro Republik Österreich, non
sentenza SELEX, causa C-113/07, cit., punto 92. ancora in Racc.
61 Riconosciuti a norma della direttiva 98/34/ 66 Per la tutela sui generis del costitutore della
CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 banca-dati, v. art. 7 della direttiva 96/9/CE del
giugno 1998, che prevede una procedura d’infor- Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11
mazione nel settore delle norme e delle regola- marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle
mentazioni tecniche, G.U. L 204 del 21 luglio banche di dati, o di qualsiasi altro diritto di pro-
1998, p. 37. Cfr. Trib. UE, 12 maggio 2010 nella prietà intellettuale.
67 C. giust. CE, 17 febbraio 1993, Christian
causa T-432/05, EMC Development AB/Commis-
sione, non ancora pubblicata. Poucet c. Assurances générales de France (AGF) e
62 C. giust. CE, 1 luglio 2008, Motosykletistiki Caisse mutuelle regionale du Languedoc-Roussil-
Omospondia Ellados NPID (MOTOE) contro Elli- lon (Camulrac) e Daniel Pistre c. Caisse autonome
niko Dimosio, Causa C-49/07, in Racc. 2010, p. I- nationale de compensation de l’assurance vieillesse
4863, punto 46. La Corte riprende le conclusioni des artisans (Concava), Cause riunite C-159/91 e
dell’avvocato generale Kokott del 6 marzo 2008, C-160/91, in Racc. p. 1-637, punto 13; C. giust.
punti 110. CE, 22 gennaio 2002, Cisal di Battistetto Venanzio
63 V. in tal senso, citate sentenze SAT Flugge- & C. Sas c. INAIL, causa C-218/00, in Racc. p. 1-
sellschaft, punti 28 e ss., nonché Diego Calì & Fi- 691, punto 45; C. giust. CE, 16 marzo 2004, AOK
gli, cit., punti 22-25. Bundesverband e al., cit., punti da 47 a 55; C.
64 C. giust. CE, 19 gennaio 1994, causa C-364/ giust. CE, 16 novembre 1995, Fédération francaise
92, SAT Fluggesellschaft, cit., punti 27, 30 e 31. des sociétés d’assurance e al. c. Ministère de l’Agri-
65 C. giust. UE, 12 luglio 2012, Compass-Da- culture et de la Pèche, Causa C-244/94, in Racc. p.
1-4013, punto 19.
56 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

carattere economico delle attività svolte. zio non economico, non possono essere
Attualmente, invece, un sempre maggiore qualificate come economiche ai fini del-
numero di attività riferite a servizi sociali l’applicazione delle regole della concor-
può essere in linea di principio qualifica- renza. Altrettanto vale quando tali ospe-
bile come «economica». Infatti, benché le dali agiscano in qualità di acquirenti an-
funzioni e l’organizzazione dei servizi so- che di beni in un determinato mercato
ciali si diversifichino considerevolmente (soprattutto medico-farmaceutico) per of-
negli Stati membri, il processo generale frire i loro servizi a carattere non econo-
in corso comprende profonde modifiche mico70.
delle modalità di organizzazione, forni- L’opposta qualificazione del carattere
tura e finanziamento di questo tipo di ser- economico delle attività/servizi è invece
vizi. affermata allorché gli ospedali pubblici ri-
Nel caso di un sistema sanitario nazio- chiedano il pagamento di un prezzo ai pa-
nale, che funziona secondo il principio di zienti o alle loro assicurazione. Quest’ul-
solidarietà, finanziato attraverso oneri so- tima circostanza rivela infatti che lo Stato
ciali, e che offre una prestazione gratuita membro interessato ha inteso sviluppare
sulla base di una copertura universale, un certo grado di concorrenza relativa-
un’attività non può essere considerata mente alla prestazione di servizi sanitari71.
come economica. Altrettanto vale per le
«casse malattia», presenti in alcuni Stati VI. (Segue) LE ATTIVITÀ PREVIDENZIALI DI
membri, che perseguono un obiettivo BASE E COMPLEMENTARI
esclusivamente sociale e, applicano esclu-
sivamente la legge senza possibilità di in- Nel settore della previdenza sociale72,
fluire sull’ammontare dei contributi, sul- la Corte di giustizia distingue nettamente
l’impiego dei fondi e sulla determinazione i «regimi legali di base» dai «regimi com-
del livello delle prestazioni68. plementari facoltativi», anche se resi ob-
Qualora le attività presentino le sud- bligatori dalle autorità pubbliche.
dette caratteristiche, gli ospedali pubblici Per i regimi previdenziali e assicura-
non agiscono come imprese69. In so- tivi di base, la Corte accerta che le presta-
stanza, le attività che di per sé potrebbero zioni erogate all’assicurato non siano
presentare carattere «economico» ma strettamente proporzionate ai contributi
sono effettuate al fine di fornire un servi- da questo versati73; individua così la «soli-

68 Trib. UE, 4 marzo 2003, Federación Nacio- fessionali, non è un’impresa ai fini delle norme in
nal de Empresas de Instrumentación Cientifica, materia di concorrenza contenute nel Trattato,
Mèdica, Tècnica y Dentai (FENIN) c. Commissione, considerato che l’ammontare delle prestazioni e
Causa T-319/99, in Racc. p. II-357, punto 39. quello dei contributi sono in definitiva fissati
69 Le «casse malattia» sono legalmente tenute dallo Stato, v. C. giust. CE, 22 gennaio 2002,
ad offrire ai loro iscritti prestazioni obbligatorie, causa C-218/00, Cisal, cit., punti 43-46. Anche nel
essenzialmente identiche, che sono indipendenti caso del contributo specifico a favore di un ente
dall’ammontare dei contributi versati. Tali casse di assicurazioni agricole, la Corte ha escluso la
non hanno così alcuna possibilità di influire su natura di impresa, v. C. giust. CE, 22 maggio
tali prestazioni. La loro attività, fondata sul prin- 2003, causa C-355/00, Freskot AE c. Elliniko Di-
cipio della solidarietà nazionale, è priva di qual- mosio, in Racc. 0000, p. I-5263, punti 76-79. V. C.
siasi scopo di lucro e le prestazioni fornite sono giust. CE, 12 settembre 2000, cause riunite da C-
prestazioni legali, che prescindono dall’entità 180/98 a C-184/98, Pavlov, cit., sul regime di pen-
della contribuzione. V. C. giust. CE, 17 febbraio sione complementare di categoria dei medici spe-
1993, cause riunite C-159/91 e C-160/91, Christian cialisti stabiliti nei Paesi Bassi.
Poucet c. Assurances générales de France (AGF) e 70 Comunicazione SEGI, parte 2.1.4.
al. e Daniel Pistre c. Caisse autonome nationale de 71 Ibidem, punto 23.
compensation de l’assurance vieillesse des artisans 72 Ibidem, punto 24.
(Cancava), in Racc. 0000, p. I-637, punti 15 e 18 e 73 V. sentenze della Corte del 16 novembre
del 16 marzo 2004, cause riunite C-264/01, C- 1995, causa C-244/94, Fédération française des so-
306/01, C-354/01 e C-355/01, cit. ciétés d’assurance e a. c. Ministère de l’Agriculture
Così un organismo come l’INAIL, che gestisce et de la Pêche, in Racc. 1997, p. I-4013, punto 14;
per legge un regime di assicurazione malattia del 12 settembre 2000, cause riunite da C-180/98
contro gli infortuni sul lavoro e le malattie pro- a C-184/98, Pavlov, in Racc. 2002, p. I-6451, punto
G. CAGGIANO – IL CONCETTO D’IMPRESA 57

darietà» nei regimi legali di assicurazione solidarietà78 e ii) il controllo dello Stato
malattia e di assicurazione vecchiaia, in membro79.
cui il «soggetto-gestore» svolge un’attività I regimi complementari, malgrado
senza scopo di lucro e non influisce sul- presentino una parte delle caratteristiche
l’importo dei contributi, sull’impiego dei dei regimi con una funzione esclusiva-
fondi e sulla determinazione dell’entità mente sociale80, possono essere conside-
delle prestazioni74. Alla medesima conclu- rate attività economica in determinate
sione si perviene in mancanza di un nesso circostanze.
diretto tra i contributi pagati dagli assicu- i) Rispetto al principio di una prepon-
rati e le prestazioni erogate contro i rischi deranza del principio di solidarietà, la
di infortunio sul lavoro, allorché presta- sentenza Fédération française des sociétés
zioni e dei contributi siano fissati dallo d’assurance81 riteneva rilevanti il princi-
Stato75. In particolare, la Corte di Giusti- pio di capitalizzazione, secondo cui le
zia nega la qualità di impresa se la loro at- prestazioni dipendevano solo dall’am-
tività, oltre ad essere caratterizzata da fi- montare dei contributi piuttosto che dal
nalità sociali76 e dall’assenza di uno scopo perseguimento di un fine sociale e le esi-
di lucro, è disciplinata da obblighi di soli- genze di solidarietà manifestate nell’indi-
darietà e senza alcuna facoltà di influenza pendenza dei contributi dai rischi (senza
sulla determinazione del livello delle pre- previa selezione degli assicurati), nonché
stazioni fornite e sull’ammontare dei con- le restrizioni agli investimenti. Anche la
tributi incassati. Opposta valutazione me- sentenza Albany82, un fondo pensione
rita un regime previdenziale che operi in complementare di categoria senza scopo
base al «principio della capitalizzazione» di lucro presentava aspetti di solidarietà
e le cui prestazioni siano legate all’entità con riferimento all’iscrizione obbligatoria
dei contributi versati e ai risultati finan- e alla determinazione dell’importo dei
ziari degli investimenti effettuati dall’Ente contributi e del livello delle prestazioni,
di gestione77. ma se ne discostava in base al principio
Per i «regimi complementari» integra- della capitalizzazione, al controllo della
tivi dei «regimi di base», la Corte ha ela- «camera delle assicurazioni» e all’obbligo
borato due criteri principali che consen- o la facoltà di esentare talune imprese
tono di escludere la natura economica dall’iscrizione.
dell’attività prevista dai diversi regimi le- ii) Per quanto attiene al criterio del
gali: i) la preponderanza del principio di controllo dello Stato, che rafforza l’attua-

75; del 25 ottobre 2001, causa C-475/99, Firma tuto nazionale per l’assicurazione c. gli infortuni
Ambulanz Glöckner c. Landkreis Südwestpfalz, in sul lavoro (INAIL), causa C-218/00, in Racc. 2002
Racc. 2003, p. I-8089, punto 19; del 16 marzo p. I-0691, 45; C. giust. CE, 16 novembre 1995, Fe-
2004, cause riunite C-264/01, C-306/01, C-354/01 e deration francaise des Societes d’assurance, Societe
C-355/01, AOK Bundesverband e a. c. Ichthyol-Ge- paternelle-vie, Union des assurances de Paris-vie e
sellschaft Cordes, Hermani & Co. e al., in Racc. Caisse d’assurance et de prevoyance mutuelle des
2006, p. I-2493, punto 46; dell’11 luglio 2006, agriculteurs c. Ministere de l’agriculture et de la pe-
causa C-205/03 P, FENIN, cit., punto 25 V. Trib. che, causa C-244/94, in Racc. 1995, p. I-4013,
UE, 12 febbraio 2008, causa T-289/03, BUPA, cit. punto 22.
74 V., in particolare, sentenze Cisal, cit., punto 79 Al riguardo v., tra le altre, sentenze Poucet e
44 e Kattner Stahlbau, cit., punto 65. Pistre, cit., punti 8-15; 22 gennaio 2002, causa C-
75 V. C. giust. CE, Poucet e Pistre, cit., punti 15 218/00, Cisal, in Racc. 2004, p. I-691, punti 37-46;
e 18. V. anche, nello stesso senso, C. giust. CE, AOK Bundesverband e a., cit., punti 47-57, e Katt-
AOK Bundesverband e a., cit., punti 52-56. ner Stahlbau, cit., punti 43-68.
76 V. C. giust. CE, Cisal, cit., punti 42, 43 e 45. 80 V. C. giust. CE, AOK Bundesverband e a.,
77 C. giust. CE, 17 febbraio 1993, cause riunite cit., punto 49.
C-159/91 e C-160/91, Poucet e Pistre, in Racc. 1995, 81 V. C. giust. CE, Fédération française des so-
p. I-637, punti 18 e 19; C. giust. CE, Cisal, cit., ciétés d’assurance e a., cit., punti 9 e 17-20.
punto 45 e AOK Bundesverband, cit., punti 47 e 49. 82 C. giust. CE, 21 settembre 1999, causa C-
78 C. giust. CE, 17 febbraio 1993, Poucet e Pi- 67/96, Albany International, cit., punti punti 81-85
stre, cause riunite C-159/91 e C-160/91, in Racc. e 103 ss. V. anche citate sentenze Brentjens, cit.,
1995, p. I-637, punto 17; C. giust. CE, 22 gennaio punti 81-85 e Drijvende Bokken, cit., punti 71-75,
2002, Cisal di Battistello Venanzio & C. Sas c. Isti- nonché Pavlov e a., punti 114 e 115.
58 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

zione del principio di solidarietà, appare tazione sembra essere la circostanza che
rilevante per l’esclusione dell’esistenza di tali servizi potrebbero essere offerti sul
un attività economica sia la designazione mercato da altri soggetti86, mentre appare
dell’organismo gestionale che la gestione irrilevante che la designazione provenga
degli elementi essenziali del regime, spe- dallo Stato a da un soggetto privato come
cie con riferimento alla determinazione i sindacati.
dell’importo dei contributi e del valore La prospettiva dell’alternativa effettiva
delle prestazioni fornite. Nella sentenza o potenziale di servizi sul mercato può al-
AG2R Prévoyance83, la Corte ritiene che lo largare il campo di applicazione della
scopo sociale di un regime assicurativo concorrenza. Ad esempio nel settore dei
obbligatorio per tutti i lavoratori dipen- servizi di edilizia sociale nella Decisione
denti di un settore economico tramite un Irish Social Housing87, la Commissione a
regime di rimborso complementare di sostenuto che in tale attività le «munici-
spese per cure mediche non è, di per sé, palità» entravano in concorrenza con so-
sufficiente ad escludere che l’attività con- cietà di costruzione e di gestione immobi-
siderata sia qualificata come attività eco- liare ed ha ritenuto «economica» tale atti-
nomica. Il controllo dello Stato manca vità, malgrado la motivazione presentata
laddove l’ente abbia un margine di nego- e relativa al principio di solidarietà88.
ziazione sul regime applicabile e la sua In definitiva, le norme della concor-
designazione, tra le altre imprese, sia fon- renza trovano applicazione rispetto a
data sulla sua situazione economico-fi- quelle attività poste in essere da un sog-
nanziaria. getto di propria iniziativa che ne assuma
Per i servizi sociali diretti alla persona, il rischio e la piena responsabilità delle
sono stati considerati a «carattere econo- modalità di svolgimento delle sue attività.
mico» attività quali: il collocamento pub- In altri termini, occorre che sussista a li-
vello nazionale una certa libertà in capo
blico esercitato da agenzie pubbliche84,
ad un soggetto idoneo con autonomi
l’assistenza alla dichiarazione delle impo-
comportamenti a restringere o falsare la
ste da parte di soggetti incaricati da uno
concorrenza sul mercato.
Stato membro e organizzati dalle parti so-
ciali85. La principale ragione di tale valu- GIANDONATO CAGGIANO

83 C. giust. UE, 3 marzo 2011, AG2R Pré- 86 Höfner, cit., para 22; Job Centre, cit., para
voyance c. Beaudout Père et Fils SARL, Causa C- 22.
437/09, non ancora pubblicata; v. punti 41-42, 44- 87 Decision of the Commission of 3 July 2001
46, 64-65. V. anche le Conclusioni dell’avvocato in Case N 209/2001-Ireland, SG (2001) D/289528.
generale Mengozzi del 11 novembre 2010. 88 La Commissione ha considerato successiva-
84 C. giust. CE, 23 aprile 1991, causa 41/90, mente corretto il conferimento di un incarico di
Höfner e Elser, cit., punto 21. servizio di interesse economico generale, v. Com-
85 C. giust. CE, 30 marzo 2006, causa C- mission Decision in Cases No. E 2/2005 and N
451/03, Servizi Ausiliari Dottori Commercialisti Srl 642/2009 (The Netherlands, Existing and special
c. Giuseppe Calafiori, in Racc. 2008, p. I-2941, project aid to housing corporations) of 15 Decem-
punto 63. ber 2009.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il pregiudizio al commercio tra Stati membri

Sommario: I. L’ELEMENTO TRANSFRONTALIERO La struttura degli scambi può essere alte-


NELLE REGOLE DI CONCORRENZA DEL TFUE. – II. rata anche quando un accordo o una pra-
L’ELEMENTO TRANSFRONTALIERO NELLE REGOLE
tica determinano un aumento degli scam-
EUROPEE A PROTEZIONE DELLA LIBERTÀ ECONOMI-
CHE GARANTITE DAL TFUE E NELLE NORME SUGLI bi, se appare comunque probabile che il
AIUTI STATO. – III. IL PREGIUDIZIO AL COM-
DI commercio tra Stati membri si sviluppi in
MERCIO QUALE PRESUPPOSTO PER L’APPLICABILITÀ maniera diversa in presenza dell’accordo
DEGLI ARTT. 101 E 102 TFUE. – IV. IL PREGIU- o della pratica rispetto a come si sarebbe
DIZIO AL COMMERCIO NEL SISTEMA DEL REGOLA- sviluppato in sua assenza
MENTO (CE) N. 1/2003. – V. LA VALUTAZIONE
Quanto al concetto di “commercio”,
DEL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO NELLA PRASSI
DELLA COMMISSIONE EUROPEA. – VI. RECENTI esso non è limitato agli scambi tradizio-
PROFILI APPLICATIVI.
– VII. CENNI SULLA GIURI- nali di beni e servizi a livello transfronta-
SPRUDENZA NAZIONALE. liero. Si tratta di un concetto più ampio,
che copre tutta l’attività economica tran-
I. L’ELEMENTO TRANSFRONTALIERO NELLE
sfrontaliera, incluso lo stabilimento d’im-
REGOLE DI CONCORRENZA DEL TFUE presa. Del resto, questa interpretazione è
coerente con l’obiettivo fondamentale del
Per l’applicazione delle regole di con- Trattato di promuovere la libera circola-
correnza poste dal TFUE si richiede che il zione dei beni, dei servizi, delle persone e
comportamento di impresa sia idoneo a dei capitali1.
pregiudicare il commercio tra Stati mem-
bri. II. L’ELEMENTO TRANSFRONTALIERO NELLE
L’art. 101 § 1 TFUE stabilisce che il di- REGOLE EUROPEE A PROTEZIONE DELLA
vieto ivi disposto sia applicabile a condi- LIBERTÀ ECONOMICHE GARANTITE DAL
zione che, tra l’altro, le intese «possano TFUE E NELLE NORME SUGLI AIUTI DI
pregiudicare il commercio tra Stati mem- STATO
bri». Del pari, l’art. 102 TFUE vieta lo
sfruttamento abusivo di una posizione In effetti, il requisito del pregiudizio al
dominante «nella misura in cui possa es- commercio integra il cosiddetto «elemen-
sere pregiudizievole al commercio tra to transfrontaliero» che, con diversa in-
Stati membri». tensità, ha connotato ciascuna delle nor-
L’iniziale ed intenso dibattito sul signi- me che costituiscono la costituzione eco-
ficato del termine “pregiudicare”, ovvero nomica europea, quali create dal Trattato
se ad esso dovesse attribuirsi un signifi- CEE. Gli estensori di quel Trattato ave-
cato negativo, come è suggerito dal testo vano inteso in tal modo sottrarre all’am-
italiano e da quello olandese (ongunsting bito di applicazione del medesimo le vi-
beivloeden: influenzare sfavorevolmente) cende che rivestissero una rilevanza «pu-
del TCEE, oppure un significato neutrale, ramente interna», rispetto ad un singolo
come consente il francese affecter, è stato Stato membro.
decisamente risolto in favore di questa se- Così, la libera circolazione nella Co-
conda opzione. Si considera, dunque, rile- munità era tradizionalmente fondata sul
vante l’incidenza sugli scambi di per sé principio del divieto di restrizioni discri-
considerata senza che il commercio ne minatorie. Essa cioè sembrava imper-
venga necessariamente ristretto o ridotto. niarsi, almeno in linea di principio, sul di-

1 C. giust. CE, 14 luglio 1981, causa 172/80, Carlo Bagnasco e a./Banca Popolare di Novara soc.
Züchner. Vedi anche C. giust. CE, 19 febbraio coop. a r. l. (BNP); 11 dicembre 1997, causa C-
2002, causa C-309/99, Wouters; del 25 ottobre 55/96, Job Centre 23 aprile 1991, causa C-41/90,
2001, causa C-475/99, Ambulanz Glöckner; del 21 Höfner e Elser.
gennaio 1999 cause riunite C-215/96 e 216/96,
60 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

vieto delle sole misure restrittive suscetti- tizzato la portata di un tale requisito, con-
bili di provocare discriminazioni tra sog- solidando nel tempo la seguente presun-
getti stabiliti in Stati membri diversi. zione di base: «allorché un aiuto finanzia-
Da tempo, tuttavia, la giurisprudenza rio concesso dallo Stato rafforza la posi-
della Corte è orientata nel senso di riferire zione di un’impresa nei confronti di altre
il divieto non solo alle restrizioni di carat- imprese concorrenti negli scambi intraco-
tere discriminatorio, ma più in generale a munitari, questi sono da considerarsi in-
tutte quelle che limitano la possibilità di fluenzati dall’aiuto»3. In tal modo, l’entità
circolare all’interno della Comunità, alla relativamente esigua dell’aiuto, o le di-
stregua di un principio che informa tanto mensioni relativamente modeste dell’im-
le merci quanto il regime dei lavoratori presa che ne beneficia non escludono a
dipendenti, quanto quello dello stabili- priori l’eventualità che il commercio fra
mento e dei servizi. gli Stati membri possa essere pregiudi-
Un tale approccio ha necessariamente cato4.
comportato una progressiva compres- Né reca indicazioni del tutto chiarifi-
sione del rilevo applicativo dell’incidenza catrici, almeno sul piano sistemico, quan-
sugli scambi tra Stati membri ed a fortiori to considerato nel Regolamento (CE) n.
una generale irrilevanza del grado di in- 1998/2006 sugli aiuti d’importanza mi-
tensità dei relativi effetti. nore (de minimis) per cui è possibile af-
È stato ben presto chiarito, inoltre, fermare che gli aiuti che non superino,
che per quanto riguarda le merci – al pari nell’arco di tre anni, la soglia di 200000
della disciplina per la libertà di circola- EUR «non incidono sugli scambi tra Stati
zione dei lavoratori, stabilimento, presta- membri e/o non falsano né minacciano di
zione dei servizi – di cui essa ha costituito falsare la concorrenza, non rientrando
matrice – non assumessero «alcun rilievo pertanto nel campo di applicazione del-
i criteri elaborati nella giurisprudenza l’articolo [107], paragrafo 1 del trattato»5.
della Corte relativa all’art. [101 TFUE], in Come si vede, a differenza della comuni-
particolare per quanto riguarda la no- cazione de minimis, che decreta l’inappli-
zione di pregiudizio per il commercio fra cabilità dell’art. 101 TFUE agli accordi di
stati membri e che in particolare l’art. [34 importanza minore esclusivamente poi-
TFUE] non fa alcuna distinzione fra i ché i medesimi non risultano idonei a fal-
provvedimenti che possono essere qualifi- sare la concorrenza, nel caso degli aiuti di
cati come misure d’effetto equivalente ad Stato una tale soglia di irrilevanza è indi-
una restrizione quantitativa, a seconda stintamente riferita tanto al requisito del
della consistenza del pregiudizio per il pregiudizio alla concorrenza, quanto a
commercio fra Stati membri»2. quello dell’incidenza sugli scambi tra
Ancora in termini generali, si ricorda Stati membri.
che tra le Regole di concorrenza applica-
bili agli Stati membri, l’articolo 107 TFUE III. IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO QUALE
prevede che gli aiuti di Stato siano in- PRESUPPOSTO PER L’APPLICABILITÀ DEGLI
compatibili con il mercato interno, tra
ARTT. 101 E 102 TFUE
l’altro, «nella misura in cui incidano sugli
scambi tra Stati membri». Tanto premesso, è invece notorio co-
Anche in tal caso, peraltro, la giuri- me la condizione del pregiudizio al com-
sprudenza della Corte non ha certo enfa- mercio abbia conservato immutata la pro-

2 C. giust. CE, 5 aprile 1984, cause riunite 295/85, Francia/Commissione; 21 marzo 1991,
177/82 e 178/82, Van de Haar, punto 13. Vedi an- causa C-303/88, Italia/Commissione 21 marzo
che C. giust. CE, 5 giugno 1986, causa 103/84, 1991, causa C-305/89, Italia/Commissione e 14
Commissione/Italia e del 18 maggio 1993 causa C- settembre 1994, cause riunite da C-278 a 280/92,
126/91, Yves Rocher. Spagna/Commissione.
3 C. giust. CE, 17 settembre 1980, causa 730/ 5 Reg. (CE) n. 1998/2006 della Commissione
79, Philip Morris/Commissione, punto 11. del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione de-
4 C. giust. CE, 21 marzo 1990, causa C-142/87, gli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d’impor-
Belgio/Commissione; 11 novembre 1987, causa tanza minore, considerando 8.
M. DE VITA – IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO TRA STATI MEMBRI 61

pria portata nel quadro regole di concor- lora, tenuto conto della debole posizione
renza applicabili alle imprese, in ragione dei partecipanti sul mercato dei prodotti
della natura delle competenze a tal fine di cui trattasi, esso pregiudichi il mercato
attribuite alla Comunità e poi all’Unione in misura irrilevante»8.
Europea. La condizione dell’idoneità a pregiudi-
Per loro espressa previsione, gli artt. care il commercio tra Stati membri è sod-
101 e 102 TFUE sono applicabili alle in- disfatta qualora un insieme di elementi
tese restrittive della concorrenza e agli oggettivi di diritto o di fatto consenta di
abusi di posizione dominante che possano prevedere con un sufficiente grado di pro-
pregiudicare il commercio tra Stati mem- babilità che un’intesa può esercitare
bri. Secondo la giurisprudenza, tale condi- un’influenza diretta o indiretta, attuale o
zione tende a delimitare il campo di appli- potenziale sulle correnti degli scambi tra
cazione delle norme comunitarie di tutela Stati membri9. In tal senso, inoltre, la cir-
della concorrenza fra imprese, rispetto a costanza che un accordo tra imprese ri-
quello dei diritti nazionali della concor- guardi soltanto gli operatori stabiliti in un
renza. Proprio nella misura, infatti, in cui solo Stato membro non è sufficiente, di
un’intesa restrittiva o un abuso di posi- per sé, ad escludere che tale accordo
zione dominante possono pregiudicare il possa incidere sugli scambi intracomuni-
commercio tra Stati membri, l’alterazione tari10, mentre un’intesa che si estenda a
della concorrenza provocata da uno di tali tutto il territorio di uno Stato membro ha,
comportamenti ricade sotto i divieti degli per sua natura, l’effetto di consolidare la
artt. 101 TFUE e 102 TFUE, mentre in compartimentazione dei mercati a livello
caso contrario vi è sottratta6. nazionale, ostacolando così l’integrazione
A questo riguardo, risulta da una giu- economica voluta dal Trattato11.
risprudenza costante che un accordo fra Come anticipato, il pregiudizio al
imprese o un abuso di posizione domi- commercio tra Stati membri funge così
nante, per poter pregiudicare il commer- da criterio di delimitazione tra l’ambito di
cio tra Stati membri, «deve consentire di applicazione del diritto comunitario della
prevedere con sufficiente grado di proba- concorrenza, in particolare gli artt. 101 e
bilità, in base ad un insieme di elementi 102 TFUE e quello del diritto nazionale
oggettivi di fatto o di diritto, che esso sia della concorrenza. Se risulta che la viola-
atto ad incidere direttamente o indiretta- zione addotta non può pregiudicare il
mente, effettivamente o potenzialmente, commercio intracomunitario, o che lo
sui flussi commerciali fra Stati membri, pregiudica solo in misura irrilevante, il
in modo da poter nuocere alla realizza- diritto comunitario della concorrenza
zione degli obiettivi di un mercato unico non è applicabile12.
fra Stati»7. È in questa specifica prospettiva che
Inoltre, siffatta influenza sugli scambi tale nozione assume la più ampia rile-
deve, secondo la giurisprudenza, essere vanza, tanto in termini di principio, quan-
significativa: «[un] accordo non ricade to in chiave applicativa, alla stregua di
sotto il divieto dell’[art. 101 TFUE] qua- quanto si confida di poter illustrare anche

6 C. giust. CE, 13 luglio 1966, cause riunite 9 C. giust. CE, 9 luglio 1969, Völk, cit., del 10
56/64 e 58/64, Consten e Grundig/Commissione; 6 luglio 1980, causa 99/79, Lancôme e Cosparfrance,
marzo 1974, cause riunite 6/73 e 7/73, Commer- e 11 luglio 1985, Remia, cit.
cial Solvents/Commissione; 1 febbraio 1978, causa 10 C. giust. CE, 11 luglio 1989, causa 246/86,
19/77, Miller/Commissione, nonché più di recente Belasco/Commissione.
23 aprile 2009, causa C-425/07 P, AEPI Elliniki. 11 C. giust. CE, 19 febbraio 2002, causa C-
7 C. giust. CE, 11 luglio 1985, causa 42/84, Re- 309/99, Wouters, nonchè, più di recente Concl.
mia e a./Commissione, e 21 gennaio 1999, cause Geelhoed 29 giugno 2006, causa C-238/05, Asnef-
riunite C-215/96 e C-216/96, Bagnasco, cit. Equifax.
8 C. giust. CE, 9 luglio 1969, causa 5/69, Völk, 12 C. giust. CE, 23 novembre 2006, causa C-
punto 7. Vedi anche C. giust. CE, 25 novembre 238/05, Asnef Equifax e Administración del Estado
1971, causa 22/71, Béguelin, e 28 aprile 1998, e la giurisprudenza ivi citata, nonché 25 gennaio
causa C-306/96, Javico, nonché Concl. Mengozzi 2007, causa C-407/04 P, Dalmine/Commissione, e
27 novembre 2008, causa C-425/07, AEPI Elliniki. la giurisprudenza ivi citata.
62 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

nel prosieguo del presente contributo. che presentano la richiesta. Del resto in
Prima di procedere in tal senso, è tuttavia sede di applicazione del meccanismo di
utile svolgere due brevi cenni ad altret- rinvio disposto dal citato art. 22, la Com-
tanti temi, meno arati ma non per questo missione non ha mancato di rilevare che –
privi di significato ai fini di un comples- coerentemente con quanto da essa stessa
sivo inquadramento dell’istituto in parola. declinato nella comunicazione sul rinvio
In materia di concentrazioni tra im- in materia di concentrazioni14 – un’opera-
prese, anzitutto, è ben noto che la compe- zione può formare oggetto di rinvio ad
tenza comunitaria è definita dall’applica- uno Stato membro quando è atta ad avere
zione dei criteri relativi al fatturato conte- un’influenza riscontrabile sulla struttura
nuti nell’articolo 1, paragrafi 2 e 3 del re- degli scambi tra Stati membri, risultando
golamento sulle concentrazioni13. Per applicabili per analogia i criteri di accer-
l’esame delle concentrazioni non vi è una tamento previsti dalle linee direttrici la
competenza concorrente della Commis- nozione di pregiudizio al commercio tra
sione e degli Stati membri: il regolamento Stati membri di cui agli articoli 101 e 102
sulle concentrazioni stabilisce al contra- TFUE15.
rio una chiara divisione delle compe- Ritornando alla disciplina delle intese
tenze. Le concentrazioni «di dimensione restrittive e degli abusi di posizione domi-
comunitaria», ossia quelle che superano nante, si osserva, ancora in termini gene-
le soglie di fatturato di cui all’articolo 1 rali, come il requisito del pregiudizio al
del regolamento sulle concentrazioni, commercio operi anche rispetto a prati-
sono di esclusiva competenza della Com- che realizzate da soggetti stabiliti al di
missione e gli Stati membri non possono fuori del territorio dell’Unione Europea.
applicare a tali concentrazioni la loro Esso rileva dunque, in funzione della c.d.
normativa nazionale sulla concorrenza. applicazione extraterritoriale delle regole
Le concentrazioni che non raggiungono le di concorrenza.
soglie rimangono invece di competenza Come si ricorderà, il tema ha formato
degli Stati membri e la Commissione non oggetto di una raffinata elaborazione giu-
è competente ad esaminarle a norma del risprudenziale, a partire dal caso Materie
regolamento sulle concentrazioni. Coloranti16, in cui la Commissione aveva
Ora, secondo una concezione ampia- rivendicato la propria giurisdizione in
mente condivisa, può ritenersi che la di- base alla cosiddetta «dottrina degli ef-
mensione comunitaria di una determinata fetti» e cioè senza tener conto del luogo
operazione non sia altro che una forma di dove le imprese si trovano o in cui la pra-
definizione su base quantitativa di una tica sia stata compiuta, nel caso in cui gli
concentrazione tra imprese idonea a pre- effetti siano tale da incidere sulla concor-
giudicare il commercio tra Stati membri. renza e pregiudicare il commercio nell’al-
Una tale considerazione oltre che sor- lora Comunità. In quell’occasione tutta-
retta da palesi esigenze di coerenza siste- via, la Corte di giustizia ha poi ricostruito
matica, risulta peraltro avvalorata dal te- la fattispecie enfatizzando che le imprese
nore letterale dell’art. 22 § 3 Reg. concen- interessate operavano all’interno della Co-
trazioni, ai sensi del quale, su richiesta munità tramite società dal loro control-
dello Stato membro, la Commissione può late, rifacendosi in tal modo al principio
decidere di esaminare la concentrazione della territorialità, che è uno dei fonda-
se ritiene che i) incida sul commercio fra menti universalmente riconosciuti del di-
Stati membri e ii) rischi di incidere in mi- ritto internazionale pubblico per la defi-
sura significativa sulla concorrenza nel nizione della giurisdizione. Analoga-
territorio dello Stato o degli Stati membri mente, nel caso Pasta di legno, la Corte di

13 Regolamento (CE) n. 139/2004 del Consi- M.5969, SC Johnson / Sara Lee, su richiesta della
glio, G.U. L 24 del 29 gennaio 2004, p. 1. Comisión Nacional de la Competencia di rinvio
14 Comunicazione della Commissione sul rin- alla Commissione a norma dell’articolo 22, § 1,
vio in materia di concentrazioni, G.U. C-56 del 5 del Reg. (CE) n. 139/2004 del Consiglio.
marzo 2005, p. 2. 16 C. giust. UE, 14 luglio 1972, cause riunite
15 Dec. Comm. UE, 7 settembre 2010, COMP/ 49-57/69, Materie Coloranti.
M. DE VITA – IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO TRA STATI MEMBRI 63

giustizia sembra aver evitato un’esplicita Stati membri, si applica anche nel caso di
adesione alla «dottrina degli effetti», af- pratiche imputabili ad imprese stabilite al
fermando che la competenza della Comu- di fuori dell’Unione Europea e/o di com-
nità si basava su determinati comporta- portamenti materialmente realizzati in
menti degli interessati, cioè sull’attua- paesi terzi21.
zione della pratica concordata17.
Anche successivamente, le Corti euro- IV. IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO NEL REG.
pee hanno costantemente ricercato un (CE) N. 1/2003
elemento di collegamento materiale onde
affermare la giurisdizione comunitaria. E Ciò posto, il requisito del pregiudizio
ciò sia che un’impresa stabilita in un al commercio esplica la propria funzione
paese terzo operasse direttamente all’in- primaria quale criterio di giurisdizione
terno del mercato comune ponendo in es- (Kollisionorme) per la delimitazione tra
sere comportamenti restrittivi della con- l’ambito di applicazione del diritto comu-
correnza18; sia che detta impresa attuasse nitario della concorrenza, in particolare
tali comportamenti restrittivi per il tra- gli artt. artt. 101 e 102 TFUE e quello del
mite di filiali stabilite all’interno della Co- diritto nazionale della concorrenza. Se ri-
munità19; sia, infine, allorché un abuso al- sulta che la violazione addotta non può
l’interno del mercato unico venisse com- pregiudicare il commercio intracomuni-
messo da un’impresa la cui posizione do- tario, o che lo pregiudica solo in misura
minante sia stata accertata rispetto ad un irrilevante, il diritto comunitario della
mercato situato al di fuori della Comu- concorrenza non è applicabile.
nità20. Il sistema trova oggi compiuta disci-
Non è questa la sede per approfondire plina nel Reg. (CE) n. 1/2003, concernente
caratteri e limiti di un tale approccio; l’applicazione delle regole di concorrenza
valga soltanto rilevare che il principio se- di cui agli articoli 81 e 82 del trattato (ora,
condo il quale l’accordo o la pratica de- articoli 101 e 102 TFUE), che all’articolo
vono essere in grado di avere un’influenza 3, regola i rapporti tra gli artt. 101 TFUE
sensibile, diretta o indiretta, attuale o po- e 102 TFUE e le legislazioni nazionali in
tenziale, sulle correnti degli scambi fra materia di concorrenza22.

17 C. giust. CE, 27 dicembre 1988, cause riu- cordi, decisioni di associazioni di imprese o prati-
nite 89, 104, 116-117 e 125-29/85, A. Alshtrom Oy che concordate ai sensi dell’articolo [101 TFUE]
e altri contro la Commissione. In quell’occasione, che possano pregiudicare il commercio tra Stati
l’Avvocato generale Darmon ha concluso che la membri ai sensi di detta disposizione, esse appli-
“dottrina degli effetti” poteva applicarsi purché cano anche l’articolo [101 TFUE] a siffatti ac-
gli effetti del comportamento fossero diretti e pre- cordi, decisioni o pratiche concordate. Quando le
vedibili. Egli ha esposto le sue opinioni in un autorità garanti della concorrenza degli Stati
esauriente resoconto contenente una rassegna membri o le giurisdizioni nazionali applicano la
della “dottrina degli effetti” nel diritto internazio- legislazione nazionale in materia di concorrenza
nale, il relativo principio della legislazione statu- agli sfruttamenti abusivi vietati dall’articolo [102
nitense e le varie basi giurisdizionali per la sua TFUE], esse applicano anche l’articolo [102
applicazione antitrust suggerite dagli accademici. TFUE]». L’art. 3 § 2, dispone che «[d]all’applica-
18 C. giust. CE, 27 settembre 1988, cause riu- zione della legislazione nazionale in materia di
nite, 89. 104. 114. 116. 117. 125-129/85 Pàte de concorrenza non può scaturire il divieto di ac-
Bois. cordi, decisioni di associazioni di imprese o prati-
19 C. giust. CE, 14 luglio 1972, causa 48/69, che concordate che possano pregiudicare il com-
ICI c. Commissione. mercio tra Stati membri che non impongono re-
20 C. giust. CE, 21 febbraio 1973, causa 6/72, strizioni alla concorrenza ai sensi dell’articolo
Continental Can. [101 § 1 TFUE], che soddisfano le condizioni del-
21 Comunicazione della Commissione - Linee l’articolo [101 § 3 TFUE] o che sono disciplinati
direttrici la nozione di pregiudizio al commercio da un regolamento per l’applicazione dell’articolo
tra Stati membri di cui agli articoli 101 e 102 [101 § 3 TFUE]. Il presente regolamento non im-
TFUE, G.U.U.E. n. C-101 del 27 aprile 2004, p. 81, pedisce agli Stati membri di adottare e applicare
§ 100 ss. nel loro territorio norme nazionali più rigorose
22 A termini dell’art. 3 § 1, «[q]uando le auto- che vietino o sanzionino le condotte unilaterali
rità garanti della concorrenza degli Stati membri delle imprese». Infine, l’art. 3 § 3 stabilisce quanto
o le giurisdizioni nazionali applicano la legisla- segue: «[f]atti salvi i principi generali ed altre di-
zione nazionale in materia di concorrenza ad ac- sposizioni di diritto comunitario, i §§ 1 e 2 non si
64 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

Secondo l’art. 3 Reg. n. 1/2003, le legi- quindi un obiettivo differente rispetto a


slazioni nazionali in materia di concor- quello degli articoli 101 e 102 TFUE; il
renza si applicano insieme agli articoli terzo riferito alla legislazione nazionale in
101 e 102 TFUE quando gli accordi, le de- materia di controllo delle concentrazioni23.
cisioni o le pratiche di cui si tratta «pos-
sono pregiudicare il commercio tra Stati V. LE VALUTAZIONE DEL PREGIUDIZIO AL
membri» ai sensi del Trattato. Per il legi- COMMERCIO NELLA PRASSI DELLA COM-
slatore dell’Unione, dunque, se esiste un MISSIONE EUROPEA
potenziale pregiudizio al commercio tra
Stati membri, la legislazione nazionale In una sua Comunicazione del 2004, la
può eventualmente essere applicata paral- Commissione, ispirandosi alla giurispru-
lelamente al diritto dell’Unione (art. 3 § 1) denza dei giudici dell’Unione, ha esposto
e quest’ultimo fungerà da «barriera» (art. determinati criteri pratici, in base ai quali
3 § 2 Reg. 1/03). è possibile valutare se un accordo tra im-
Più in dettaglio, l’art. 3 obbliga le auto- prese ovvero un abuso di posizione domi-
rità garanti della concorrenza e le giurisdi- nante, sia in grado di pregiudicare sensi-
zioni degli Stati membri ad applicare gli bilmente il commercio tra Stati membri24.
artt. 101 e 102 FUE ad accordi e a pratiche Sul piano giuridico formale, con tale
abusive che possano pregiudicare il com- Comunicazione, la Commissione non ha
mercio tra Stati membri, riconoscendo esercitato competenze legislative, ma ha
peraltro alle autorità ed ai giudici nazio- invece agito in veste di Autorità garante
nali la possibilità di applicare altresì, in della concorrenza dell’Unione europea.
via concorrente, il diritto nazionale. Da un lato, questa Comunicazione rap-
Il ricorso ad una tale facoltà non è tut- presenta una spiegazione della prassi am-
tavia incondizionato. Dall’eventuale ap- ministrativa della Commissione, dall’altro
plicazione concorrente della legislazione in essa quest’ultima espone un parere o
nazionale in materia di concorrenza non una raccomandazione generale in mate-
possono comunque scaturire esiti dif- ria di concorrenza, nel quadro della re-
formi da quelli conseguibili in base alle sponsabilità ad essa attribuita ai fini del
sole regole europee rispetto al caso di cui mantenimento e dello sviluppo di un si-
trattasi. Altrimenti, non può esservi alcun stema di concorrenza non falsato nel
margine per il diritto nazionale, a salva- mercato unico europeo25.
guardia del primato del diritto dell’U- Per quanto riguarda i procedimenti
nione e dell’esigenza di una sua uniforme amministrativi a livello dell’Unione, è pa-
applicazione. cifico nella giurisprudenza che la Com-
Ciò, peraltro, con tre temperamenti: il missione, adottando comunicazioni rela-
primo relativo all’ipotesi di norme nazio- tive alla prassi dell’amministrazione, si
nali che vietino o sanzionino le condotte autolimita. Si tratta di norme di compor-
unilaterali delle imprese, in base a criteri tamento da cui la Commissione non può
più rigorosi e stringenti di quelli espressi discostarsi nel singolo caso senza for-
dall’art. 102 TFUE; il secondo concernete nirne le ragioni e rimanendo nell’osser-
norme nazionali estranee al sistema di tu- vanza del principio della parità di tratta-
tela della concorrenza, che perseguono mento26. Nello specifico della Comunica-
applicano quando le autorità garanti della con- direttrici sulla nozione di pregiudizio al commer-
correnza e le giurisdizioni degli Stati membri ap- cio tra Stati membri di cui agli articoli 81 e 82 del
plicano la legislazione nazionale in materia di Trattato», G.U.U.E. 21 aprile 2004, C-101, p. 81.
controllo delle fusioni, né precludono l’applica- 25 C. giust. CE, 1 giugno 1999, causa C-126/97,
zione di norme nazionali che perseguono princi- Eco Swiss; del 20 settembre 2001, causa C-453/99,
palmente un obiettivo differente rispetto a quello Courage e Crehan; del 17 febbraio 2011, causa C-
degli articoli [101 e 102 TFUE]». 52/09, TeliaSonera. Sul ruolo della Commissione
23 Cfr., per una recente ricostruzione del si- nel determinare la politica della concorrenza del-
stema reso dall’art. 3 del Reg. n. 1/2003, Concl. l’Unione europea, C. giust. CE, del 14 dicembre
Cruz Villalón, 25 ottobre 2012, causa C-32/11, Al- 2000, causa C-344/98, Masterfoods.
lianz Hungária Biztosító Zrt e a. / Gazdasági Ver- 26 Per tutte, C. giust. UE, 8 dicembre 2011,
senyhivatal. causa C-272/09 P KME e a./Commissione e giuri-
24 Comunicazione della Commissione «Linee sprudenza ivi citata.
M. DE VITA – IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO TRA STATI MEMBRI 65

zione sul pregiudizio al commercio, essa Ciò posto, sul piano materiale la Co-
pare contenere più di una semplice codifi- municazione, attraverso una dettagliata
cazione della conferente elaborazione ricostruzione dei diversi elementi che de-
giurisprudenziale. In quella sede, infatti, finiscono la nozione di pregiudizio al
la Commissione espressamente definisce commercio, precisa una regola per stabi-
la sua «metodologia per applicare la no- lire quando è in generale improbabile che
zione di pregiudizio al commercio [tra un accordo sia atto a pregiudicare sensi-
Stati membri]»27 e dichiara che, in pre- bilmente il commercio tra Stati membri
senza di determinate circostanze non av- (regola dell’assenza di incidenza sensibile
vierà un procedimento contro le imprese sul commercio). La Commissione in par-
e che non infliggerà loro ammende. Con ticolare, osserva che dal disposto degli ar-
la pubblicazione di tali linee direttrici, la ticoli 81 [101] e 82 [102] e dalla giurispru-
Commissione si è assunta unilateralmente denza della Corte di giustizia e del Tribu-
un obbligo al quale deve attenersi nell’e- nale di primo grado» risulta che nell’ap-
sercizio del suo potere discrezionale di va- plicazione del criterio del pregiudizio al
lutazione in ordine alle condizioni econo- commercio vanno presi in considerazione
miche relative al pregiudizio al commer- il concetto di «commercio tra Stati mem-
cio tra Stati membri. Nel verificare se il bri», quello di «possano pregiudicare» e
comportamento delle imprese ai sensi de- quello de «l’incidenza sensibile»30.
gli artt. 101 e 102 TFUE sia in grado di Sulla scorta dell’analisi di tali para-
pregiudicare sensibilmente il commercio menti, la Commissione conclude rile-
tra Stati membri, essa non può, dunque, vando che gli accordi non sono in grado
applicare una metodologia diversa da di pregiudicare sensibilmente il commer-
quella esposta nelle sue linee direttrici del cio tra Stati membri quando sono soddi-
2004 senza un giustificato motivo28. sfatte le condizioni cumulative esposte in
Per quanto attiene ai procedimenti a li- appresso31:
vello di Stati membri, gli effetti di una tale i) la quota di mercato aggregata delle
comunicazione sono meno stringenti. Dal- parti su qualsiasi mercato rilevante all’in-
l’obbligo di leale cooperazione incom- terno della Comunità interessato dagli ac-
bente a tutte le autorità degli Stati mem- cordi non supera il 5% e
bri (art. 4, § 3, TUE) discende che le auto- ii) il fatturato delle imprese interessate
rità e i giudici nazionali nell’esercitare i non sia superiore a 40 milioni di euro, da
poteri ad essi spettanti ai sensi del reg. n. ponderasi come in relazione alle diverse
1/2003 sono tenuti a prendere debita- ipotesi si accordo32.
mente in considerazione le comunicazioni La Commissione considera peraltro
della Commissione in materia di politica valida una tale presunzione qualora du-
della concorrenza. Sebbene, dunque, le rante due anni consecutivi la summenzio-
autorità garanti della concorrenza e i giu- nata soglia di fatturato non venga supe-
dici nazionali non possano desumere rata di più del 10% e la succitata soglia di
dalla comunicazione della Commissione mercato non sia oltrepassata di più di 2
precetti vincolanti ai fini delle loro valuta- punti percentuali. Per converso essa
zione, essi devono nondimeno avere ri- esclude che la regola dell’assenza di inci-
guardo alle valutazioni ivi espressa29. denza sensibile sul commercio possa ap-
27 Cfr. punto. 3 della Comunicazione. nenti l’acquisto congiunto di prodotti, il fatturato
28 Concl. Kokott 13 dicembre 2012 Causa C- rilevante sarà quello relativo all’acquisto aggre-
439/11 P, Ziegler SA. gato dei prodotti interessati dall’accordo; iii) nel
29 Sul Concl. Kokott il 6 settembre 2012 causa caso di accordi verticali, il fatturato comunitario
C-226/11 Expedia Inc., cit., e giurisprudenza ivi ci- aggregato annuo del fornitore dei prodotti inte-
tata. ressati; iv) nel caso degli accordi di licenza il fat-
30 Cfr. punti 18 ss. della Comunicazione. turato aggregato dei licenziatari dei prodotti con-
31 Cfr. punti 52 ss. della Comunicazione. tenenti la tecnologia oggetto di licenza ed il fattu-
32 Segnatamente: i) nel caso di accordi oriz- rato del licenziante relativo a tali prodotti; v) nel
zontali, il fatturato comunitario aggregato annuo caso di accordi conclusi tra un acquirente e di-
delle imprese interessate relativo ai prodotti a cui versi fornitori, il fatturato relativo all’acquisto ag-
si applica l’accordo; ii) nel caso di accordi concer- gregato, da parte dell’acquirente, dei prodotti in-
teressati dagli accordi.
66 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

plicarsi riguarda un mercato emergente Lo stesso rinvio che la Comunicazione


che non esiste ancora e nel quale di con- della Commissione opera alla precedente
seguenza le parti non realizzano un fattu- Comunicazione sulla definizione del mer-
rato o qualora un accordo o una pratica cato rilevante, non appare risolutivo36. In-
siano per loro natura in grado di pregiu- fatti, questa seconda Comunicazione non
dicare se il commercio tra Stati membri, esclude che la determinazione dei mercati
ad esempio perché interessano le impor- rilevanti, a seconda della questione con-
tazioni e le esportazioni o si applicano a correnziale da risolvere, debba essere più
diversi Stati membri. o meno dettagliata. La Comunicazione
Una tale presunzione è evidentemente sulla definizione del mercato rilevante ri-
destinata ad operare con esclusivo ri- conosce anzi che la definizione del mer-
guardo alla disciplina delle intese restrit- cato è strettamente connessa alle finalità
tive della concorrenza, mentre è per sua di volta in volta perseguite e può portare a
stessa natura inapplicabile agli abusi di risultati diversi, secondo la natura del
posizione dominante. Ogni impresa do- caso di volta in volta in esame37. Viene
minante esprime infatti una quota di mer- così lasciato un sufficiente spazio per un
cato larghissimamente superiore alla so- approccio pratico alla definizione del mer-
glia del 5%, talché per la verifica dell’atti- cato, adattato alle circostanze del singolo
tudine della fattispecie a pregiudicare il caso.
commercio, dovrà precedersi ad una valu- Su queste basi non dovrebbe pertanto
tazione caso per caso, avuto riguardo alla costituire un vizio di legittimità di un
tassonomia elaborata dalla stessa Comu- provvedimento antitrust – in linea con le
nicazione per più comuni tra le figure di esigenze di una prassi amministrativa ef-
abuso di posizione dominate33. ficiente ed economica – il fatto che la
Commissione, nel definire il mercato in
VI. RECENTI PROFILI APPLICATIVI
ordine all’applicazione del criterio del 5%,
non abbia ritenuto di svolgere approfon-
Rispetto alle intese, per altro verso, dimenti istruttori maggiori rispetto a
gran parte dei profili applicativi a soste- quanto strettamente necessario38.
gno delle conclusioni sopra riportate sono Ancora con riguardo all’intensità degli
diffusamente analizzati dalla Commis- accertamenti idonei a ponderare la sussi-
sione nel quadro della propria Comunica- stenza del pregiudizio al commercio, tra le
zione. Ulteriori significative precisazioni linee evolutive della giurisprudenza euro-
sono state poi rese dalla successiva elabo- pea figura quella di una convergenza con
razione giurisprudenziale. le valutazioni richieste per accertare la si-
Così, è stato di recente osservato34 gnificatività di una restrizione della con-
come dal punto di vista sostanziale, la Co- correnza rispetto alla soglia de minimis.
municazione della Commissione si limiti In particolare, nel caso di quote di
alla stringatissima affermazione che, ai mercato relativamente ridotte che si atte-
fini dell’applicazione del criterio del 5%, stavano chiaramente al di sotto della so-
«è necessario determinare» il mercato ri- glia de minimis del 10%, la giurispru-
levante5, mentre essa non puntualizzi il denza europea ha affermato la significati-
grado di dettaglio con il quale occorre ef- vità delle restrizioni della concorrenza nei
fettuare tale determinazione del mercato. casi in cui le imprese coinvolte persegui-
33 Cfr. punti 73 ss. della
Comunicazione 36 Comunicazione della Commissione sulla
34 Concl. Kokott del 13 dicembre 2012, nella definizione del mercato rilevante ai fini dell’appli-
Causa C-439/11, cit. in particolare punti. 57 ss. cazione del diritto comunitario in materia di con-
35 Cfr. punto 55. della Comunicazione. Si ri- correnza, in G.U.U.E. C-372 del 9 dicembre 1997,
corda peraltro che al punto 22 la stessa Comuni- p. 5.
cazione precisa che l’applicazione del criterio del 37 Cfr. punti 10 e 12 della comunicazione della
pregiudizio al commercio è indipendente dalla Commissione sulla definizione del mercato rile-
definizione dei mercati geografici rilevanti. Il vante.
commercio tra Stati membri può essere pregiudi- 38 Concl. Kokott del 13 dicembre 2012, cit.,
cato anche nei casi in cui il mercato rilevante è punto 60.
nazionale o sub-nazionale.
M. DE VITA – IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO TRA STATI MEMBRI 67

vano con le proprie pratiche un oggetto tive nazionali, formatasi in esito a ricorsi
anticoncorrenziale39. Allo stesso modo, al- avverso le decisioni dell’AGCM, sì è dato
cune sentenze dei giudici dell’Unione, corso ad un’interpretazione ampia ed ela-
non richiedono la sussistenza di elementi stica della nozione di pregiudizio al com-
concreti indicativi della significatività mercio, tale da relegare, segnatamente
della restrizione della concorrenza lad- dopo l’entrata in vigore del Reg. (CE)
dove risultava che un accordo fra imprese 1/2003, ad un ambito tendenzialmente re-
aveva un oggetto anticoncorrenziale40. siduale l’applicazione del diritto nazio-
Su questa basi, è stato quindi rilevato nale armonizzato, di cui agli artt. 2 e 3 l.
che per la prova della significatività di una 287/1990.
restrizione della concorrenza per oggetto Un tale orientamento giurispruden-
non possono in alcun caso essere imposti ziale si è consolidato su elementi del tutto
requisiti più severi rispetto a quelli richie- coerenti con quelli fatti propri dalla istitu-
sti, relativamente alla prova della signifi- zioni europee ed in particolare, intorno al
catività del pregiudizio del commercio fra rilievo per cui l’idoneità di un’intesa ad
Stati membri. In conseguenza, qualora ri- incidere sul commercio tra Stati membri,
sulti acclarato che un accordo fra imprese ossia il suo effetto potenziale, è suffi-
avente oggetto anticoncorrenziale è ido- ciente perché essa rientri nell’ambito di
neo a pregiudicare sensibilmente il com- applicazione dell’art. 101 FUE, non occor-
mercio fra Stati membri, da ciò si può de- rendo dimostrare l’esistenza di un pregiu-
sumere senz’altro che questo accordo è dizio effettivo.
idoneo anche a impedire, restringere o fal- In tal senso inoltre, si considera che
sare sensibilmente la concorrenza nel- un’intesa che si estenda a tutto il territorio
l’ambito del mercato interno41. di uno Stato membro può, per sua natura,
L’approccio appena enunciato sembra consolidare la compartimentazione dei
aver trovato il pieno avallo della Corte di mercati a livello nazionale, ostacolando
Giustizia, che pronunciandosi in via pre- così l’integrazione economica voluta dal
giudiziale sul potere di un’autorità nazio- Trattato. Non vi è quindi alcuna contrad-
nale garante della concorrenza di appli- dizione tra la definizione del mercato geo-
care l’art. 101, § 1, TFUE ad un accordo grafico come mercato nazionale e l’appli-
tra imprese, che sia idoneo a pregiudicare cazione dell’art. 101 TFUE. Al contrario,
il commercio tra Stati membri, ma che per il giudice amministrativo rispetto una
non raggiunga le soglie fissate dalla Com- ad pratica restrittiva della concorrenza ap-
missione nella sua comunicazione de mi- plicata all’insieme del territorio di uno
nimis, ha da ultimo statuito che: «un ac- Stato membro, sussiste una forte presun-
cordo idoneo a pregiudicare il commercio zione che tale pratica possa contribuire
tra Stati membri e avente un oggetto anti- alla compartimentazione dei mercati e
concorrenziale costituisce, per sua natura pregiudicare gli scambi intracomunitari.
e indipendentemente da qualsiasi suo ef- Del pari, anche accordi di portata subna-
fetto concreto, una restrizione sensibile zionale (ed anche solo regionale) possono
del gioco della concorrenza»42. soddisfare il requisito del pregiudizio al
commercio tra Stati membri, specie
quando la “chiusura” di un mercato locale
VII. CENNI SULLA GIURISPRUDENZA NAZIO-
possa contribuire ad ostacolare l’integra-
NALE
zione economica voluta dal Trattato43.
Quanto, da ultimo, all’elaborazione Se, allora, il giudice amministrativo
giurisprudenziale delle corti amministra- non si è sottratto alla materiale verifica
39 C. giust. CE, 1 febbraio 1978, causa 19/77, e a./Commissione; 8 luglio 2008, causa T-53/03,
Miller; del 7 giugno 1983, cause riunite da 100/80 BPB/Commissione.
a 103/80, Musique Diffusion française; del 25 otto- 41 Concl. Kokott, 6 settembre 2012, causa C-
bre 1983, causa 107/82, AEG - Telefunken. 226/11, cit.
40 Trib. CE, 8 luglio 2004, causa T-44/00 Man- 42 C. giust. UE, 13 dicembre 2012, causa C-
nesmannröhren-Werke/Commissione; causa T- 226/11, Expedia Inc, punto 37.
50/00, Dalmine/Commissione cause riunite T- 43 Tra le altre, decisioni del Cons. St., sez. VI
67/00, T-68/00, T-71/00 e T-78/00, JFE Engineering del 16 settembre 2011, n. 5171, Listino prezzi della
68 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

del requisito del pregiudizio al commer- prevedendo che le violazioni della disci-
cio nelle ipotesi di applicazione decen- plina sulla concorrenza possano essere
trata del diritto dell’Unione da parte della fatta valere, in via generale, davanti al
autorità nazionale di concorrenza, quello «tribunale competente per territorio pres-
stesso giudice, d’altro canto, non pare in- so cui è istituita la sezione specializzata»
cline a considerare l’eventuale carenza in materia d’impresa. Sono state in tal
della predetta attitudine pregiudizievole, modo poste le necessarie premesse per lo
tale da minare la legittimità complessiva sviluppo, anche in sede civile, di una di
del provvedimento scrutinato. giurisdizione specializzata rispetto al di-
È stato infatti, più volte statuito che ritto della concorrenza che possa elabo-
l’applicazione della disciplina comunita- rare un approccio coerente ed unitario su
ria in luogo di quella nazionale, quand’an- temi che, come quello in epigrafe, siano
che fosse riconducibile ad un errore, non di rilevo per un più diffuso radicamento
determina illegittimità del provvedimento del private enforcement.
dell’Autorità, poiché non potrebbe in al- MANFREDI DE VITA
cun modo ledere il diritto di difesa delle
imprese interessate, avendo, anzi, l’effetto Bibliografia
di comportare le garanzie procedimentali
aggiuntive disposte dal Reg. CE 1/2003. C.D. EHLERMANN, «The Modernisation of EC
Antitrust Policy: a Legal and Cultural Revolu-
Inoltre, l’applicazione della sanzione è di- tion», in Common Market Law Review, 2000, p.
sciplinata in ogni caso dall’art. 15 l. 537; J. FAULL, «Effect on trade between mem-
287/1990, che prevede, nei casi di infra- ber states and community; member state juri-
zioni gravi e tenuto conto della gravità e sdiction», in EEC/U.S. competition and trade
della durata dell’infrazione, l’applicabilità law; annual proceedings of the fordham corpo-
rate law institute, New York, 1990, p. 485; D.J.
di una sanzione amministrativa pecunia- GERBER, «Modernising European Competition
ria fino al 10% del fatturato realizzato in Law; A Developmental Perspective», in Eur.
ciascuna impresa44. Comp. Law Rev., 2001, p. 122; L.F. PACE, Diritto
Meno consolidate, appaiono sul punto Europeo della concorrenza, divieti antitrust,
le indicazioni rese dalla giurisprudenza controllo delle concentrazioni e procedimenti
civile in materia di concorrenza, conside- applicativi, Padova, 2007; A. PAPPALARDO, «La
politica di concorrenza», in Diritto Comunita-
rando tuttavia che in quella sede l’effet- rio, (a cura di) E. PENNACCHINI - R. MONACO - L.
tiva sussistenza di un pregiudizio al com- FERRARI BRAVO, Torino, 1984, vol. II, p. 350 ss.;
mercio quale elemento per affermare o E. PAULIS - C. GAUER, «La réforme des règles
meno l’applicabilità del diritto europeo d’application des articles 101 et 102 du Traité»,
della concorrenza, ha costituito elemento in J.T. - Droit Européen, 2003, p. 19, A. TIZZANO,
rilevante per radicare la competenza del- «L’applicazione decentrata degli articoli 85 e
86 TR. CEE in Italia», in Foro it., fasc. 1, 1995,
l’organo giudicante. Ciò, come noto, in p. 35 e ss.; VAN BAEL & BELLIS, Il diritto Europeo
base alla formulazione previgente dell’art. della Concorrenza, Torino, 2009; J.S. VENIT,
33, comma 2, l. 287/1990 che condizio- «Brave New World: The Modernisation and
nava le regole di riparto di competenza Decentralisation of Enforcement under Arti-
tra Tribunali e Corti d’Appello alla natura cles 81 e 82 of the EC Treaty», in CMLRev,
comunitaria o nazionale delle regole di 2003, p. 545; M. WAELBROECK, «Les rapports en-
tre les règles sur la libre circulation des mar-
concorrenza di volta in volta azionate45. chandises et les règles de concurrence applica-
Il Decreto Legge n. 1/201246 ha, però, bles aux entreprises dans la CEE», in Liber ami-
modificato il predetto art. 33, comma 2, corum Pescatore, Baden-Baden, 1987, p. 319.

pasta e del 17 gennaio 2008, n. 102, Prezzi del latte 45 App. Milano, 7 febbraio 2011, n. 319, App.
per l’infanzia. Vedi anche TAR Lazio, sez. I del 13 Milano, 16 marzo 2011, n. 750 Cass., 23 febbraio
marzo 2008, n. 2312, Panneli truciolati e 26 giu- 2012, n. 2777.
gno 2008, n. 6215. In senso parzialmente dif- 46 Art. comma 2 del d.l. 1/2012 convertito, con
forme sembrano invece porsi TAR Lazio, sez. I, modifiche, dalla l. 24 marzo 2012, n. 27 recante
del 18 giugno 2012, nn. 5609, e 5559, Gara d’ap- Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo
palto per la sanità. delle infrastrutture e la competitività.
44 Per tutte, Cons. St., sez. VI, del 17 gennaio
2008, n. 102, cit.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il concetto d’intesa

Sommario: I. INTRODUZIONE: CONCETTO D’INTESA E nate rispettivamente dall’art. 101 TFUE e


FONTI NORMATIVE. – II. IL RECEPIMENTO DEL dall’art. 2 l. 287/1990.
CONCETTO D’INTESA NELLA GIURISPRUDENZA CIVILE
Le due disposizioni non forniscono una
NAZIONALE. – III. LA FORMA E GLI ELEMENTI CO-
definizione esaustiva della nozione di in-
STITUTIVI DELLE INTESE. – 1. Accordi. – 2. De-
cisioni di associazioni di imprese. – 3. Pra- tesa, né ne identificano puntualmente gli
tiche concordate. – IV. LE INTESE COMPLESSE elementi costitutivi, limitandosi a elencare
E CONTINUATE. – V. I RAPPORTI TRA LA NOZIONE DI le tre forme principali di intesa (accordo,
INTESA E LA NOZIONE DI CONCENTRAZIONE. – VI. decisione di associazione d’imprese, pra-
CONCLUSIONI. tica concordata), nonché a precisare le
principali condizioni in base alle quali si
I. INTRODUZIONE: CONCETTO D’INTESA E
ritiene che un’intesa sia vietata e nulla ex
FONTI NORMATIVE
lege. Si tratta quindi di una nozione molto
flessibile, che consente di estendere il di-
Nel diritto della concorrenza europeo vieto di restrizioni della concorrenza a
e nazionale, è considerata un’intesa qual- qualsiasi forma di collusione tra imprese5.
siasi forma d’interazione o collaborazione Infatti, come riconosce anche la giuri-
tra imprese, attuata mediante una «dire- sprudenza civile italiana, «la nozione di
zione almeno consapevole delle attività»1, “intesa” è oggettiva e […] tipicamente
che sia suscettibile di influenzare la con- comportamentale anziché formale, aven-
dotta commerciale anche solo di una di te al centro l’effettività del contenuto anti-
esse2. Infatti, la riduzione del margine concorrenziale ovvero l’effettività di un
d’incertezza circa il comportamento delle atteggiamento comunque realizzato che
imprese interessate altera il libero gioco tende a sostituire la competizione che la
della concorrenza, che si fonda sul princi- concorrenza comporta con una collabora-
pio secondo cui ciascun soggetto econo- zione pratica»6.
mico deve determinare autonomamente il Sulla base di questi principi, le Corti
proprio operato sul mercato3. europee e la Commissione europea hanno
Un’intesa può intercorrere tra imprese affinato progressivamente il concetto di
concorrenti, ossia attive nello stesso am- intesa, fornendone un’interpretazione
bito merceologico e geografico (c.d. in- estensiva.
tese orizzontali), oppure tra imprese che
operino in fasi diverse dei processi pro- II. IL RECEPIMENTO DEL CONCETTO D’INTESA
NELLA GIURISPRUDENZA CIVILE NAZIONALE
duttivi o distributivi, svolgendo attività
complementari (c.d. intese verticali)4. A questa ampia nozione d’intesa si è
A livello europeo e nazionale, le intese uniformata anche la giurisprudenza na-
restrittive della concorrenza sono discipli- zionale.

1 Cass., sez. I, 1 febbraio 1999, n. 827, in Foro “Consten e Grunding”, in Racc. 1966, p. 299. In
it., 1999, I, p. 831 ss. ambito civilistico italiano, cfr., ex multis, Trib. Bo-
2 C. giust. CE, 8 luglio 1999, causa C-49/92 P, logna, sez. II civ., 11 novembre 2003, n. 5274, in
Commissione c. Anic Partecipazioni - “Anic Parte- Dir. prat. soc., 2004, 13, p. 64 ss.; Cass., sez. III, 2
cipazioni”, in Racc. 1999, p. I-4125; C. giust. CE, novembre 2000, n. 14430, in Giust. civ., 2001, I, p.
16 dicembre 1975, cause riunite 40-48, 50, 54-56, 1897 ss.
111, 113 e 114/73, Suiker Unie e altri c. Commis- 5 C. giust. CE, 6 gennaio 2004, cause riunite
sione - “Suiker Unie”, in Racc. 1975, p. 1663; Trib. C-2 e 3/01 P; BAI e Commissione c. Bayer -
CE, 12 luglio 2001, cause riunite T-202, 204 e “Bayer”, in Racc. 2004, p. I-23; C. giust. CE, 14 lu-
207/98, Tate & Lyle e altri c. Commissione - “Bri- glio 1972, causa 48/69, ICI c. Commissione - “ICI”,
tish Sugar”, in Racc. 2001, p. II-2035. in Racc. 1972, p. 619.
3 Cons. St., sez. VI, 6 giugno 2008, n. 5578. 6 Cass., sez. I, 1 febbraio 1999, n. 827, in Foro
4 C. giust. CE, 16 giugno 1965, cause riunite it., 1999, I, p. 831 ss.
56 e 58/64, Consten e Grunding c. Commissione -
70 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

La prevalenza del diritto della concor- grado di determinare in reciproca auto-


renza europeo, frutto anzitutto dell’appli- nomia i rispettivi comportamenti sul mer-
cazione diretta delle norme del TFUE negli cato. Non si ha dunque intesa laddove
ordinamenti nazionali, trova anche due o più società, sebbene distinte sotto il
espresso riconoscimento nella legge ita- profilo giuridico, costituiscano un’unica
liana. Infatti, l’art. 1, comma 4, l. 287/ 1990 impresa ai sensi del diritto della concor-
impone all’interprete di fare riferimento renza, ossia facciano parte di un’unica en-
«ai principi dell’ordinamento delle Comu- tità economica11.
nità europee in materia di disciplina della Tra loro, le intese si distinguono per il
concorrenza»7. Il rinvio si estende ovvia- grado d’intensità e la forma assunta. L’o-
mente anche alla giurisprudenza delle biettivo dell’art. 101 TFUE e dell’art. 2 l.
Corti europee, che costituisce una fonte 287/1990 è infatti quello di coprire tutte le
del diritto europeo della concorrenza8. forme di concertazione collusiva tra im-
In ossequio ai criteri ermeneutici pro- prese, soffermandosi non tanto sulla for-
pri di tale diritto, il concetto di intesa male natura giuridica, quanto sulla so-
esorbita dai tradizionali canoni interpre- stanza e sul concreto impatto economico
tativi di diritto interno, in particolare di delle relazioni tra imprese.
diritto civile.
1. Accordi. – Il concetto di accordo in
diritto della concorrenza è molto più va-
III. LA FORMA E GLI ELEMENTI COSTITUTIVI
sto rispetto alla tradizionale nozione civi-
DELLE INTESE
listica. Si ha un accordo quando le parti
Da un punto di vista sostanziale, tutte aderiscono a un piano comune che limita,
e tre le forme di intesa presentano un mi- o è atto a limitare, il comportamento di
nimo comune denominatore, consistente ciascuna di esse, disciplinando le loro ri-
nella collaborazione tra imprese, che dà spettive condotte (o la loro inerzia) sul
luogo a comportamenti (anche solo po- mercato.
tenzialmente) diversi rispetto a quelli che L’accordo presuppone che almeno due
sarebbero dettati dalla struttura e dal imprese «abbiano espresso la loro volontà
contesto di mercato. comune di comportarsi sul mercato in
Un’intesa richiede in primo luogo il una determinata maniera»12, con l’obiet-
coinvolgimento di almeno due imprese tivo, anche indiretto, di ridurre i margini
che agiscano di concerto. Per tale ra- di reciproca incertezza circa le rispettive
gione, non rientrano nella nozione d’in- condotte sul mercato.
tesa le condotte unilaterali, poste in es- L’elemento soggettivo del concorso di
sere autonomamente, senza necessità di volontà costituisce il discrimen tra l’ac-
alcuna forma di coordinamento con cordo e le altre forme di intese.
un’altra impresa9. L’incontro di volontà tra due o più im-
Inoltre, la nozione d’intesa «presup- prese può avvenire anche informalmente
pone la partecipazione di soggetti distinti e manifestarsi in modalità atipiche o at-
giuridicamente ed economicamente»10, in traverso comportamenti concludenti13.
7 L’applicazione uniforme del diritto europeo 9 C. giust. CE, 6 gennaio 2004, “Bayer”, cit.
della concorrenza è peraltro stabilita anche dalla 10 App. Torino 19 febbraio 2001, in Riv. dir.
normativa UE. L’art. 16 Reg. 1/2003 riconosce, in- comm., 2002, II, p. 95 ss., su cui v. infra § V.
fatti, la supremazia del diritto dell’Unione euro- 11 C. giust. CE, 10 dicembre 1975, cause riu-
pea e dà prevalenza, inter alia, alle decisioni della nite 95-98/74, 15 e 100/75, Coopératives agricoles
Commissione europea rispetto alle statuizioni dei de céréales c. Commissione e Consiglio - “UCC”, in
giudici nazionali con riferimento a una stessa Racc. 1975, p. 1615; C. giust. CE, 24 ottobre 1996,
questione, allo scopo di «assicurare il rispetto dei causa C-73/95 P, Viho c. Commissione - “Viho”, in
principi della certezza del diritto e dell’applica- Racc. 1996, p. I-5457.
zione uniforme delle regole di concorrenza comu- 12 Trib. CE, 9 luglio 2009, causa T-450/05, Peu-
nitarie», considerando 22 Reg. 1/2003. geot e Peugeot Nederland c. Commissione - “Peu-
8 Cons. St., sez. VI, 12 gennaio 2001, n. 1191; geot”, in Racc. 2009, p. II-2533.
Cons. St., sez. VI, 2 agosto 2004, n. 5368; Cass., 13 App. Milano, sez. I, 13 luglio 1998, in Dir.
sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207, in Foro it., ind., 1999, p. 252 ss.
2005, I, p. 1014 ss.
M. D’OSTUNI – IL CONCETTO D’INTESA 71

Inoltre, non è necessario che venga stipu- mente l’intenzione di voler prendere le di-
lato un contratto o altro negozio validi in stanze dalla condotta collusiva24. Con la
base al diritto civile14. mera (silente) partecipazione a un incon-
Non sono richieste la forma scritta15 o tro in cui viene concluso un accordo, in-
altre formalità, né misure d’attuazione o fatti, l’impresa ingenera negli altri parte-
sanzioni stipulate contrattualmente. In- cipanti il convincimento che essa condi-
fatti, possono costituire accordi anche vida quanto discusso e si impegni ad agire
pattuizioni che non generino obbligazioni conformemente, facilitando in tal modo il
giuridiche quali, ad esempio, una lettera perfezionamento dello schema collusi-
di intenti16 un gentlemen’s agreement17, ri- vo25. Né rileva la circostanza che tale im-
fiuti concertati di effettuare forniture a presa non dia successivamente seguito al-
un distributore comune18, nonché un con- l’accordo.
tratto non più in essere tra le parti, ma Il requisito del concorso di volontà si
che continui a produrre effetti o a essere ravvisa talvolta anche in condotte solo ap-
eseguito19. È poi irrilevante che le im- parentemente unilaterali. Ciò avviene
prese non si siano ritenute – giuridica- quando un’impresa accetti tacitamente le
mente, di fatto o moralmente – obbligate indicazioni unilateralmente proposte da
ad adottare il comportamento concor- un’altra impresa26, o vi si conformi27. In
dato20 o che non lo abbiano concreta- base alla giurisprudenza europea, è co-
mente posto in essere21. munque necessario dimostrare caso per
L’elemento della comune volontà si caso che un’impresa abbia prestato il pro-
ravvisa anche quando un’impresa abbia prio assenso, anche tacitamente, alla con-
partecipato a un accordo perché costretta dotta posta in essere dalla controparte. In
dalle altre imprese che minacciavano ri- altre parole, affinché un’accettazione ta-
torsioni o esercitavano indebite pres- cita dia luogo a un’intesa «è necessario
sioni22. che la manifestazione di volontà di una
Analogamente, è sufficiente che un’im- delle parti contraenti volta a un fine lesivo
presa abbia partecipato, sia pur in ma- della concorrenza costituisca un invito al-
niera passiva, anche a una sola riunione23 l’altra parte, espresso o tacito, alla realiz-
nel corso della quale le parti abbiano rag- zazione comune di tale scopo»28.
giunto un accordo anticompetitivo, salvo A tal riguardo, ad esempio, le corti ci-
che l’impresa stessa manifesti chiara- vili italiane hanno ritenuto che la clausola

14 App. Milano 20 luglio 2004, in Giur. comm., T-Mobile Netherlands e altri - “T-Mobile”, in Racc.
2006, 3, II, p. 448 ss. 2009, p. I-4529.
15 C. giust. CE, 20 giugno 1978, causa 28/77, 24 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite
Tepea c. Commissione - “Tepea”, in Racc. 1978, p. C-204, 205, 211, 213, 217 e 219/00 P, Aalborg Por-
1391. tland e altri c. Commissione - “Aalborg Portland”,
16 Delib. AGCM, 25 novembre 2004, n. 13780, in Racc. 2004, p. I-123; C. giust. CE, 8 luglio 1999,
in Boll. 48/2004. causa C-199/92 P, Hüls c. Commissione - “Hüls”,
17 Cass., sez. I, 1 febbraio 1999, n. 827, in Foro in Racc. 1999, p. I-4287.
it., 1999, I, p. 831 ss.; Cons. St., sez. VI, 2 luglio 25 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, “Aalborg Por-
2002, n. 4362. tland”, cit.
18 App. Milano, sez. I, 11 luglio 2003, in Dir. 26 C. giust. CE, 25 ottobre 1983, causa 107/82,
ind., 2004, p. 157 ss. AEG c. Commissione - “AEG”, in Racc. 1983, p.
19 C. giust. CE, 15 giugno 1976, causa 96/75, 3151; C. giust. CE, 17 settembre 1985, cause riu-
EMI Records c. CBS Schallplatten - “EMI”, in nite 25 e 26/84, Ford c. Commissione - “Ford”, in
Racc. 1976, p. 913. Racc. 1985, p. 2725.
20 Trib. CE, 20 marzo 2002, causa T-9/99; HFB 27 C. giust. CE, 13 luglio 2006, causa C-74/04
e altri c. Commissione - “HFB”, in Racc. 2002, p. P, Commissione c. Volkswagen - “Volkswagen”, in
II-1487; Cons. St., sez. VI, 2 marzo 2001 n. 1189. Racc. 2006, p. I-6585; C. giust. CE, 11 gennaio
21 Trib. CE, 11 dicembre 2003, causa T-59/99, 1990, causa 277/87, Sandoz Prodotti Farmaceutici
Ventouris c. Commissione - “Ventouris”, in Racc. c. Commissione - “Sandoz”, in Racc. 1990, p. I-45.
2003, p. II-5257. 28 C. giust. CE, 6 gennaio 2004, “Bayer”, cit.
22 Trib. CE, 6 aprile 2005, causa T-141/89, Tre- Tale principio richiede un’analisi caso per caso,
fileurope c. Commissione - “Trefileurope”, in Racc. volta ad accertare, sulla base di elementi di fatto,
1995, p. II-791. l’effettiva esistenza di una comune volontà,
23 C. giust. CE, 4 giugno 2009, causa C-08/08, espressa o tacita, tra le imprese interessate.
72 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

del regolamento di una fiera, che esclu- grado di esprimere la volontà collettiva
deva gli importatori paralleli in presenza delle imprese aderenti e di incidere sulle
dei produttori o importatori ufficiali di loro condotte commerciali34. Rientrano
uno stesso prodotto, non costituisse inoltre nell’ambito di applicazione del-
un’intesa. Ad avviso dei giudici, mancava l’art. 101 TFUE anche gli organismi isti-
infatti la «convergenza di volontà delle tuiti da norme di diritto pubblico35 o in-
parti, […] in termini di consapevolezza, caricati dello svolgimento di compiti di
se non di intenzionalità, della scelta»29. interesse generale, qualora le decisioni
adottate esorbitino dall’esercizio della po-
2. Decisioni di associazioni di imprese. testà autoritativa. Ad esempio, costitui-
– Costituisce ugualmente un’intesa ogni scono intese le decisioni di un consorzio
atto, anche di natura non vincolante, che non rientrino nell’adempimento dei
adottato da organi associativi rappresen- suoi compiti di natura pubblicistica o non
tativi di una determinata categoria di im- siano indispensabili a tal fine36.
prese, che abbia l’obiettivo di influenzare Secondo la ricordata interpretazione
le condotte economiche delle imprese as- estensiva del concetto di intesa, costitui-
sociate, falsando in tal modo la concor- scono decisioni di associazioni di im-
renza. prese, ad esempio, regolamenti37, codici
Si tratta, dunque, di atti unilaterali di autodisciplina38, comunicati stampa39,
che, pur non essendo necessariamente at- raccomandazioni40, inviti generalizzati a
tuati da tutte le imprese, sono comunque recedere da contratti in essere con taluni
espressione della volontà collettiva di una fornitori41, circolari42, tariffe professio-
determinata categoria30. Non è richiesta nali43 e codici di condotta44.
una formale adozione della decisione da
parte dell’organo associativo competente, 3. Pratiche concordate. – Svolgendo
se essa è comunque diffusa presso le im- una funzione di chiusura del sistema, la
prese associate31. Né rileva la circostanza nozione di pratica concordata ricom-
che la decisione non imponga obblighi prende fattispecie residuali di collusione
giuridici. che non costituiscono accordi o decisioni
Sono considerati associazioni di im- associative. Si ha una pratica concordata
prese gli enti associativi di vario genere quando due o più imprese, senza aver
(inclusi gli ordini professionali32) che, pur previamente elaborato «un vero e proprio
se privi di personalità giuridica e non piano» o accordo (e quindi, senza l’e-
svolgenti attività economica33, siano in spressione di una comune volontà)45,

29 App. Milano 21 marzo 1997, in Giur. dir. 36 Cass., sez. I, 10 gennaio 2008, n. 355, in
ind., 1997, p. 637 ss. Secondo la Corte, mancava Foro it., 2008, 3, I, p. 739 ss.
la prova che tali regolamenti «fossero frutto di un 37 Delib. AGCM, 7 dicembre 1999, n. 7807, in
accordo, più o meno palese, fra organizzatori Boll. 49/1999.
della manifestazione fieristica, da un lato, produt- 38 Delib. AGCM, 28 ottobre 2004, n. 13698, in
tori e distributori esclusivi, dall’altro». Boll. 44/2004.
30 Cass., sez. I, 13 febbraio 2009, n. 3640, in 39 Delib. AGCM, 25 febbraio 2009, n. 19562,
Foro it., 2010, 6, I, p. 1901 ss. in Boll. 8/2009.
31 Delib. AGCM, 25 febbraio 2009, n. 19562, 40 Delib. AGCM, 3 febbraio 2000, n. 7983, in
in Boll. 8/2009. Boll. 5/2000.
32 TAR Lazio, sez. I, 28 gennaio 2000, n. 466; 41 App. Milano, sez. I, 29 settembre 1999, in
App. Venezia 14 ottobre 2004, in Giur. dir. ind., Dir. ind., 1999, p. 338 ss.
2005, p. 539 ss.; App. Milano, sez. I, 29 settembre 42 Delib. AGCM, 2 luglio 1993, n. 1266, in Boll.
1999, in Dir. ind., 1999, p. 338 ss. 15-16/1993; App. Milano, sez. I, 25 settembre
33 C. giust. CE, 21 settembre 1999, causa C- 1995, in Dir. ind., 1996, p. 304 ss.
67/96, Albany - “Albany”, in Racc. 1999, p. I-5751; 43 App. Venezia 14 ottobre 2004, in Giur. dir.
Trib. CE, 15 marzo 2000, cause riunite T-25, 26, ind., 2005, p. 539 ss.; Delib. AGCM 14 dicembre
30-32, 34-39, 42-46, 48, 50-65, 68-71, 87, 88, 103 e 1994, n. 2550, in Boll. 50/1994.
104/95, Cimenteries CBR e altri c. Commissione - 44 Trib. CE, 28 marzo 2001, causa T-144/99,
“Cemento”, in Racc. 2000, p. II-491. Institut des mandataires agréés c. Commissione -
34 Cons. St., sez. VI, 9 marzo 2007, n. 1099. “IMA”, in Racc. 2001, p. II-1087.
35 TAR Lazio, sez. I, 20 gennaio 2000, n. 466. 45 C. giust. CE, 16 dicembre 1975, “Suiker
Unie”, cit.
M. D’OSTUNI – IL CONCETTO D’INTESA 73

coordinino in maniera consapevole le non seguita da atti di esecuzione, la pra-


proprie condotte commerciali46, sottraen- tica concordata necessita di un comporta-
dosi così al «rischio della concorrenza»47. mento attuativo sul mercato. Tale con-
La giurisprudenza europea, cui si è dotta deve essere idonea a impedire, re-
uniformata la giurisprudenza nazionale, stringere o falsare la concorrenza, tenuto
ha progressivamente identificato tre ele- conto del contesto giuridico ed econo-
menti costitutivi fondamentali di una pra- mico in cui ha luogo; non è necessario in-
tica concordata. Il primo è l’esistenza di vece che essa produca (o abbia prodotto)
un contatto tra le imprese, molto spesso anche concretamente effetti restrittivi51.
consistente in uno scambio di informa- Da ultimo, deve sussistere un nesso
zioni riservate. Esso deve comunque causale tra i contatti tra concorrenti e la
avere un oggetto o un effetto anticoncor- successiva condotta sul mercato52. Ben-
renziale, tale da ridurre – o far venire ché la semplice conoscenza delle inten-
meno – l’incertezza che sarebbe altri- zioni dei concorrenti non vincoli l’im-
menti esistita in relazione alle future con- presa ad adottare un determinato com-
dotte sul mercato di ciascuna impresa48. portamento, si presume che – salvo prova
Il contatto può avvenire in maniera di- contraria che spetta alle parti interessate
retta o indiretta (tramite soggetti terzi) e fornire53 – le imprese partecipanti alla
assumere forme diverse. È peraltro suffi- concertazione che restano attive sul mer-
ciente che sia una sola impresa a rivelare cato tengano conto del contatto avuto con
informazioni riservate idonee a influen- i concorrenti al fine di determinare il pro-
zare la condotta commerciale dell’im- prio comportamento54.
presa che le riceve, salvo che quest’ultima Tale presunzione si applica anche nei
non faccia chiaramente presente di non casi in cui vi sia stato un unico contatto
volerle ricevere49. Infatti, si ritiene soddi- collusivo tra le imprese: infatti, non rileva
sfatto il requisito della reciprocità quando tanto il numero di incontri, quanto la na-
«la divulgazione effettuata da un concor- tura delle informazioni scambiate e, in
rente a un altro, delle intenzioni o della particolare, la loro idoneità a condizio-
condotta futura del primo sul mercato sia nare le imprese interessate, inducendole a
stata richiesta o, quantomeno, accettata sostituire consapevolmente una coopera-
dal secondo»50, che non abbia quindi for- zione pratica ai rischi della concor-
mulato riserve o obiezioni. renza55.
Il secondo elemento è rappresentato Secondo la giurisprudenza europea, la
dalla successiva condotta sul mercato te- presunzione di causalità non è una mera
nuta dalle imprese partecipanti alla con- regola procedurale, bensì parte integrante
certazione. È infatti necessario che, in se- della nozione sostanziale di pratica con-
guito al contatto collusivo, le imprese ri- cordata. Pertanto, anche i giudici nazio-
mangano attive sul mercato. Al contrario nali devono tenerne conto, ferma re-
dell’accordo, il cui presupposto si ravvisa stando la possibilità per le imprese inte-
nella comune volontà delle parti anche se ressate di fornire prova contraria56.

46 Trib. CE, 17 dicembre 1991, causa T-7/89, 49 Trib. CE, 12 dicembre 2007, cause riunite T-
Hercules Chemicals c. Commissione - “Hercules”, 101 e 111/05, BASF e UCB c. Commissione -
in Racc. 1991, p. II-1711; TAR Lazio, sez. I, 13 “BASF”, in Racc. 2007, p. II-4949.
marzo 2008, n. 2312. Ove il coordinamento non 50 Trib. CE, 15 marzo 2000, “Cemento”, cit.;
sia provato, non risultano integrati gli estremi di Trib. CE, 12 luglio 2001, “British Sugar”, cit.
un’intesa, cfr. App. Roma 20 agosto 1993, in Rass. 51 C. giust. CE, 4 giugno 2009, “T-Mobile”, cit.;
giur. Enel, 1994, pp. 718 ss. Cons. St., sez. VI, 22 marzo 2001, n. 1671.
47 C. giust. CE, 14 luglio 1972, “ICI”, cit.; C. 52 C. giust. CE, 8 luglio 1999, “Anic Partecipa-
giust. CE, 8 luglio 1999, “Hüls”, cit.; Cons. St., zioni”, cit.
sez. VI, 10 febbraio 2006, n. 548; Cons. St., sez. 53 Trib. CE, 5 dicembre 2006, causa T-303/02,
VI, 2 marzo 2004, n. 926. Westfalen Gassen Nederland c. Commissione -
48 Trib. CE, 10 marzo 1992, causa T-11/89, “Westfalen Gassen”, in Racc. 2006, p. II-4567.
Shell c. Commissione - “Shell”, in Racc. 1992, p. 54 C. giust. CE, 8 luglio 1999, “Anic Partecipa-
II-757; C. giust. CE, 28 maggio 1998, causa C-7/95 zioni”, cit.
P, Deere c. Commissione - “Deere”, in Racc. 1998, 55 C. giust. CE, 4 giugno 2009, “T-Mobile”, cit.
p. I-3111. 56 C. giust. CE, 4 giugno 2009, “T-Mobile”, cit.
74 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

Il diritto della concorrenza non vieta un’intesa: la Commissione europea,


l’adozione di comportamenti identici da l’AGCM o i giudici civili possono limitarsi
parte delle imprese, né limita il diritto ad accertare l’esistenza di un’intesa com-
delle stesse a reagire in maniera indipen- plessa, senza specificare se si tratti di un
dente ai comportamenti noti dei propri accordo, una pratica concordata o una
concorrenti57. Il semplice comportamento decisione di un’associazione di imprese62.
parallelo dei concorrenti sul mercato non
è di per sé una pratica concordata, perché V. I RAPPORTI TRA LA NOZIONE DI INTESA E
il divieto sanziona solo la collaborazione LA NOZIONE DI CONCENTRAZIONE
consapevole tra imprese.
Tuttavia, quando il comportamento Tradizionalmente, le nozioni di intesa
parallelo appaia anomalo e non esista una e di concentrazione identificano ambiti
plausibile spiegazione alternativa, è possi- distinti. Le intese riguardano il coordina-
bile fondarsi su tali circostanze per dimo- mento delle attività di due o più imprese,
strare l’esistenza di una pratica concor- mentre le concentrazioni configurano si-
data58. tuazioni di crescita dell’impresa, attuata
mediante l’acquisizione del controllo su
nuove attività. Differenze si ravvisano an-
IV. LE INTESE COMPLESSE E CONTINUATE
che dal punto di vista procedurale, es-
Atti o comportamenti, che in sé consi- sendo la valutazione (ex ante) delle con-
derati costituirebbero distinti accordi o centrazioni riservata esclusivamente alle
pratiche concordate, possono essere rite- Autorità preposte alla tutela della concor-
nuti un’unica intesa, complessa e conti- renza.
nuata, quando siano espressione – o si in- Tuttavia, tra le due nozioni vi sono al-
seriscano nel contesto – di un unico piano cuni elementi di sovrapposizione, dal mo-
d’insieme complessivo59, finalizzato a un mento che un’intesa (più in particolare,
obiettivo comune60. In tale situazione, i un accordo) può costituire uno degli stru-
singoli atti o comportamenti, tra loro in- menti attraverso cui si perfeziona una
terdipendenti e complementari, sono con- concentrazione. Di norma, la circostanza
siderati «quali tasselli di un mosaico, i cui che un’impresa sottoposta a un vincolo
elementi non sono significativi di per sé, contrattuale mantenga una propria indi-
ma come parte di un disegno unitario»61. pendenza economica costituisce il crite-
Le intese complesse e continuate sono rio che consente di distinguere un’intesa
dunque caratterizzate da condotte: i) che da una concentrazione.
si svolgono in un arco temporale general- Stante dunque la competenza esclusiva
mente lungo e ii) che coinvolgono più im- delle Autorità della concorrenza nell’ana-
prese che non necessariamente prendono lisi delle operazioni di concentrazione, i
parte a tutti gli accordi e/o pratiche con- giudici civili nazionali possono intervenire
cordate che rientrano nel complessivo solo laddove un accordo tra imprese non
piano d’insieme. sia suscettibile di conferire a una di esse
Non è necessario distinguere di volta «la possibilità di esercitare un’influenza
in volta le forme specifiche assunte da determinante sulle attività»63 dell’altra.
57 C.giust. CE, 14 luglio 1972, “ICI”, cit. 59 Trib. CE, 12 dicembre 2007, “BASF”, cit.
58 C.giust. CE, 28 marzo 1984, cause riunite 60 C. giust. CE, 8 luglio 1999, “Anic Partecipa-
29 e 30/83, Compagnie Royale Asturienne des Mi- zioni”, cit.; Trib. CE, 20 marzo 2002, “HFB”, cit.;
nes e Rheinzink c. Commissione - “CRAM”, in Trib. CE, 20 aprile 1999, cause riunite T-305-307,
Racc. 1984, p. 1679; C. giust. CE, 31 marzo 1993, 313, 316, 318, 325, 328, 329 e 335/94, Limburgse
cause riunite C-89, 104, 114, 116, 117 e 125- Vinyl Maatschappij e altri c. Commissione - “PVC
129/85, Ahlström Osakeyhtiö e altri c. Commis- II”, in Racc. 1999, p. II-931.
sione - “Ahlström”, in Racc. 1988, p. 5193; Trib. 61 Cons. St., sez. VI, 8 febbraio 2008, n. 423.
CE, 14 maggio 1998, causa T-337/94, Enso-Gutzeit 62 C. giust. CE, 8 luglio 1999, “Anic Partecipa-
c. Commissione - “Enso-Gutzeit”, in Racc. 1998, p. zioni”, cit.; Trib. CE, 20 aprile 1999, “PVC II”, cit.;
II-1571; Trib. CE, 13 dicembre 2001, cause riunite Trib. CE, 24 ottobre 1991, causa T-1/89, Rhône-
T-45 e 47/98, Krupp Thyssen Stainless e Acciai spe- Poulenc c. Commissione - “Rhône-Poulenc”, in
ciali Terni c. Commissione - “ThyssenKrupp”, in Racc. 1991, p. II-867.
Racc. 2001, p. II-3757. 63 Cfr. art. 7, comma 1, l. 287/1990.
M. D’OSTUNI – IL CONCETTO D’INTESA 75

Tuttavia, in due casi, i giudici civili na- concentrazione societaria in conseguenza


zionali si sono pronunciati su accordi che delle quali, perseguendosi una politica di
davano luogo a concentrazioni, valutan- gruppo, venga meno [la] competizione tra
doli in base alla (sola) normativa in mate- le società entrate a farne parte le quali
ria di intese. Nel caso Ferro-Mafin64, l’ope- operino nel medesimo settore di mercato
razione di concentrazione non era stata con posizione predominante». In altri ter-
comunicata all’AGCM, in quanto con- mini, secondo tale pronuncia, un con-
clusa prima dell’entrata in vigore della l. tratto per l’acquisto di partecipazioni di
287/1990. Si trattava di un accordo tran- minoranza in un’altra impresa costituisce
sattivo attraverso cui un’impresa aveva un’intesa valutabile autonomamente a
assunto il controllo su un concorrente, as- prescindere dalla disciplina sul controllo
soggettandolo a una rigida disciplina su delle concentrazioni67.
modalità produttive, investimenti, svi- Al contrario, in linea con una giuri-
luppo tecnico e sbocchi sul mercato. sprudenza consolidata, l’intervenuta con-
Il secondo caso, Pagine Italia c. Tele- centrazione tra Telecom Italia e Seat
com Italia65, riguardava invece un’opera- aveva assunto rilevanza decisiva nelle
zione di concentrazione autorizzata dal- (precedenti) valutazioni del giudice del
l’AGCM nelle more del giudizio civile. La reclamo in sede cautelare che, rifor-
causa concerneva le azioni di nullità e ri- mando la motivazione dell’ordinanza di
sarcitoria promosse da Pagine Italia, prime cure68, aveva constatato che un’o-
dopo un’infruttuosa domanda di inibito- perazione di concentrazione non può co-
ria in sede cautelare, in relazione all’ac- stituire un’intesa vietata, perché la neces-
quisizione di Seat da parte di Telecom Ita- saria «partecipazione di soggetti distinti
lia e alla collegata concessione in esclu- giuridicamente ed economicamente» non
siva alla Seat della raccolta pubblicitaria ricorre in un accordo concluso tra due so-
sugli elenchi telefonici pubblici della cietà appartenenti al medesimo gruppo69.
stessa Telecom Italia.
Il giudice civile aveva valutato il con-
tratto con cui Telecom Italia aveva acqui- VI. CONCLUSIONI
stato una partecipazione di minoranza in Nell’ambito del contenzioso civile ita-
Seat e i relativi patti accessori di gover- liano, è dunque ormai pacificamente rico-
nance, senza considerare l’intervenuta nosciuta una nozione ampia d’intesa, atta
concentrazione tra i due gruppi societari, a ricomprendere tutte le forme di collabo-
ma rifacendosi alla sola disciplina in ma- razione consapevolmente adottate dalle
teria di intese e applicando canoni erme- imprese e idonee a alterare la libera con-
neutici del diritto della concorrenza euro- correnza. Nel rispetto del diritto della
peo, sviluppati prima dell’entrata in vi- concorrenza europeo e nazionale, tale no-
gore della normativa sul controllo delle zione ha assunto una valenza autonoma,
concentrazioni66. del tutto distinta rispetto alle fattispecie
In particolare, secondo il giudice del di accordo normalmente riconosciute in
merito, «influenza dominante e restri-
diritto civile.
zione della concorrenza possono realiz-
zarsi anche per effetto di operazioni di MARCO D’OSTUNI

64 Cass., sez. I, 1 febbraio 1999, n. 827, in Foro fluenza dominante all’impresa acquirente, in
it., 1999, I, p. 831 ss. quanto la partecipazione di minoranza acquisita
65 App. Torino 7 agosto 2001, in Dir. ind., non era superiore a quelle di altri investitori isti-
2002, p. 261 ss. tuzionali e partner industriali facenti parte della
66 C. giust. CE, 21 febbraio 1973, causa 6/72, compagine sociale.
68 App. Torino, sez. I, 29 novembre 2000, in
Europemballage Corporation e Continental Can
Company c. Commissione - “Continental Can”, in Corr. giur., 2003, p. 371 ss.
69 App. Torino 19 febbraio 2001, in Riv. dir.
Racc. 1973, p. 215.
67 Tuttavia, nella fattispecie i giudici torinesi comm., 2002, II, p. 95 ss.
hanno ritenuto che l’intesa non conferisse un’in-
76 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

Bibliografia «Intesa restrittiva e nozione di accordo», in


LO SURDO, «“Accordo” contrattuale e “in- Foro it., 2004, I, p. 34 ss.; P. FATTORI - M. TODINO,
tesa” ai sensi della normativa antitrust», in La disciplina della concorrenza in Italia, Bolo-
Contr., 2001, III, p. 299 ss.; ROTONDO, «Brevi gna, 2010; CAIAZZO, «Pratiche concordate: con-
note sulle intese fra imprenditori e lesione certazione e parallelismo cosciente. Limiti e
della concorrenza», in Riv. dir. impr., 1999, II, confini di una categoria logico-giuridica molto
p. 367 ss.; M. SIRAGUSA - C. RIZZA, EU Competi- speciale», in Foro amm. C.d.S., 2006, XI, p.
tion Law, vol. III, Deventer, 2012, p. 16 ss.; I. 3179 ss.; LIBERTINI, «Pratiche concordate e ac-
VAN BAEL - J.F. BELLIS, Il Diritto Comunitario cordi nella disciplina della concorrenza», in
della Concorrenza, Torino, 2009; COLANGELO, Gior. dir. amm., 1997, V, p. 443 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le pratiche facilitanti e scambi di informazioni

Sommario: I. PRATICHE FACILITANTI E SCAMBIO DI loro concorrenti non avranno né la possi-


INFORMAZIONI NEL DIRITTO EUROPEO DELLA CON- bilità né l’incentivo a reagire, senza con-
CORRENZA. – II. LO STATO DELL’ARTE DEL DIRITTO
tare che molto spesso non saranno in
DELLA CONCORRENZA IN MATERIA DI SCAMBIO DI
INFORMAZIONI E ALCUNE COMPLICAZIONI.
grado addirittura di individuare il com-
portamento concorrenziale. Ora, secondo
appunto la tesi seguita dalla Commis-
I. PRATICHE FACILITANTI E SCAMBIO DI IN- sione, una delle poche forme concorren-
FORMAZIONI NEL DIRITTO EUROPEO DELLA ziali possibili nei mercati ove prevale la
CONCORRENZA collusione, è quella della concorrenza oc-
Quello delle pratiche facilitanti e dello culta, e cioè quel tanto di concorrenza che
scambio di informazioni è un interes- le imprese possono azionare, magari per
sante esempio di fattispecie giuridica ela- periodi relativamente brevi, senza timore
borata sulla scorta di una correlativa ela- di palesare immediatamente il proprio
borazione compiuta dalla dottrina econo- comportamento alle altre imprese e po-
mica. In una certa fase storica della sua tersi attendere la conseguente reazione di
prassi decisionale, infatti, la Commis- punizione.
sione Europea si convinse della necessità La Corte di giustizia ha confermato
di intervenire nei confronti di certe prati- l’orientamento della Commissione (e del
che (c.d. facilitanti) che potevano avere Tribunale, al quale le parti erano ricorse
l’effetto di rafforzare la collusione che, in appello), che aveva considerato, in un
per ipotesi, affligge molti mercati oligopo- c.d. caso pilota, l’illiceità di un sistema at-
listici. La tesi essenziale della Commis- traverso il quale i principali concorrenti
sione è che certi comportamenti, a co- nel mercato dei trattori nel Regno Unito
minciare dallo scambio diretto o indiretto si scambiavano regolarmente dati par-
di informazioni commercialmente sensi- ticolareggiati riguardanti le vendite dei
bili tra concorrenti, debbano essere vie- trattori loro e dei loro concorrenti.
tati in quanto hanno per conseguenza di La Corte, riesaminando la sentenza di
eliminare la poca concorrenza che resi- primo grado del Tribunale, osservò infatti
dua in un mercato oligopolistico. che: «nella fattispecie, occorre rilevare
In tali mercati, infatti, secondo la teo- che, per giungere alla conclusione che la
ria economica seguita dalla Commis- riduzione del grado di incertezza sul fun-
sione, la concorrenza risulta fortemente zionamento del mercato riduce l’autono-
compromessa dalla situazione di interdi- mia decisionale delle imprese ed è, di
pendenza, per la quale le imprese, sa- conseguenza, in grado di restringere la
pendo che ogni loro azione provocherà la concorrenza ai sensi dell’art. [101], n. 1, il
reazione diretta dei concorrenti, preferi- Tribunale ha osservato, in particolare,
scono, per mantenere un equilibrio a loro che, in linea di principio, in un mercato
favorevole e non scatenare una guerra dei effettivamente concorrenziale la traspa-
prezzi o altri comportamenti punitivi e renza fra gli operatori economici è tale da
sostanzialmente «autolesionisti», non far- contribuire a intensificare la concorrenza
si concorrenza nel modo tipico dei mer- tra i fornitori, dato che, in un caso del ge-
cati frammentati. In questi, infatti, manca nere, il fatto che un operatore economico
proprio la situazione di interdipendenza, tenga conto delle informazioni sul funzio-
in ragione del fatto che le singole imprese namento del mercato di cui dispone gra-
sono troppo piccole perché il loro com- zie al sistema di scambio di informazioni
portamento possa ripercuotersi diretta- per adeguare il suo comportamento sul
mente sulla posizione delle altre imprese, mercato, considerato il frazionamento
onde le azioni concorrenziali risultano dell’offerta, non è tale da ridurre o annul-
più agevoli, poiché le imprese sanno che i lare, per gli altri operatori economici,
78 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

qualsiasi incertezza sulla prevedibilità del ricorso a punti focali; le partecipazioni in-
comportamento dei propri concorrenti. Il crociate, la sovrapposizione dei compo-
Tribunale ha tuttavia dedotto che, in un nenti degli organi decisionali (c.dd. inter-
mercato oligopolistico fortemente con- locking directorates) di più imprese con-
centrato, come quello in questione, lo correnti, e la partecipazione ad imprese
scambio di informazioni sul mercato può comuni.
consentire alle imprese di conoscere le L’interesse sistematico di tali fattispe-
posizioni sul mercato e la strategia com- cie deriva dal fatto che esse sono conside-
merciale dei loro concorrenti e, di conse- rate in una luce prognostica assai simile a
guenza, può alterare sensibilmente la quella che caratterizza il trattamento
concorrenza in essere fra gli operatori delle operazioni di concentrazione (e alla
economici. disciplina delle esenzioni ex art. 101 § 3
Nell’ambito di questa valutazione, il TFUE): nel senso che si tratta di compor-
Tribunale ha tenuto conto della natura, tamenti dei quali si decreta la illiceità non
della periodicità e della destinazione delle (o comunque non necessariamente) per il
informazioni comunicate nella fattispe- fatto che essi abbiano uno scopo o un ef-
cie. Per quanto concerne, in primo luogo, fetto anticoncorrenziale, ma per il fatto
la natura delle informazioni scambiate, che, come detto, essi possono meramente
segnatamente di quelle relative alle ven- facilitare il raggiungimento di un tale ef-
dite effettuate all’interno di ognuna delle fetto.
aree di distribuzione, il Tribunale ha in-
fatti rilevato che esse sono segreti com- II. LO STATO DELL’ARTE DEL DIRITTO DELLA
merciali e consentono alle imprese parte- CONCORRENZA IN MATERIA DI SCAMBIO DI
cipanti all’accordo di conoscere le vendite INFORMAZIONI E ALCUNE COMPLICAZIONI
effettuate dai loro distributori sia all’e-
sterno sia all’interno dei confini attribuiti, Dovendo dunque riassumere lo stato
così come quelle delle altre imprese con- del diritto concorrenziale in merito allo
correnti e dei loro distributori parteci- scambio di informazioni come risulta
panti all’accordo. In secondo luogo, il Tri- dalla giurisprudenza della Corte, si può
bunale ha osservato che le informazioni ritenere acclarata l’illiceità di quello
relative alle vendite sono comunicate a scambio che si compie su di un mercato
scadenza ravvicinata e sistematicamente. altamente concentrato; concerne informa-
Infine il Tribunale ha constatato che le zioni rilevanti dal punto di vista dei com-
informazioni sono divulgate tra i princi- portamenti di mercato (quali prezzi, ven-
pali fornitori, unicamente a vantaggio di dite, clienti, investimenti, capacità, e via
questi ultimi e ad esclusione degli altri dicendo); prevede che le informazioni
fornitori e dei consumatori». Per conclu- siano scambiate in modo da preservarne
dere che «Alla luce di questo ragiona- la rilevanza commerciale, in particolare
mento, occorre considerare che il Tribu- in quanto siano scambiate a scadenze rav-
nale ha giustamente concluso nel senso vicinate e in forma disaggregata (mante-
che il sistema di scambio di informazioni nendo, cioè, la visibilità delle informa-
riduce o annulla l’incertezza sul funziona- zioni stesse); è posto in essere solo tra le
mento del mercato e che, di conseguenza, imprese partecipanti all’accordo, e non
può alterare la concorrenza tra i costrut- sia diretto ad imprese esterne e, in parti-
tori»1. colare, ai consumatori.
Oltre allo scambio di informazioni, Questo è quanto è acclarato ad oggi.
possono considerarsi pratiche facilitanti, Ma, come spesso accade nel diritto della
tra l’altro, anche: la clausola del cliente concorrenza, la situazione è un po’ più
più favorito; gli annunci sui prezzi o su al- complicata. E tra i vari fattori di compli-
tre condizioni delle transazioni; la stan- cazione che possono menzionarsi al pro-
dardizzazione (volontaria) dei prodotti; il posito, ve ne è uno sul quale vale spen-

1 C. giust. CE, 28 maggio 1998, causa C-7/95, John Deere c. Commissione, in Racc. 1998, p. I-
3111, punti 86 ss.
C. OSTI – LE PRATICHE FACILITANTI E LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI 79

dere qualche parola. Ed è quello della di- natura oligopolistica del mercato, rappre-
stinzione tra un’intesa restrittiva vera e sentato come un elemento rilevante per
propria ed uno scambio di informazioni configurare la illiceità dello scambio, ma
(potenzialmente restrittivo, ma solo in non essenziale. Nel così fare, tuttavia, la
quanto facilita la collusione). In altri ter- Commissione, da una parte, si pone in
mini, laddove più concorrenti si incon- netto contrasto con la giurisprudenza
trino e si scambino i prezzi, magari an- della Corte di giustizia, che pare inequivo-
cora i loro prezzi futuri, dovremo consi- cabilmente considerare che tale caratteri-
derare tale fatto come uno scambio di stica sia prerequisito essenziale perché si
informazioni (e dunque discutere della decreti la illiceità dello scambio3 e, dall’al-
presenza di tutti gli elementi sopra richia- tra, obnubila la distinzione tra pratica fa-
mati), ovvero un vero e proprio cartello? cilitante e cartello, obliando di conside-
La Commissione ha recentemente pro- rare il fatto piuttosto importante che, su
vato a risolvere il problema attraverso la di un mercato che tenda a funzionare in
distinzione tra restrizione per oggetto e modo competitivo, la diffusione di infor-
per effetto2. Scambi di informazioni quali mazioni è non solo pro-concorrenziale
quelli relativi ai prezzi futuri sarebbero ma, stando anche alla teoria economica
anticoncorrenziali per oggetto, laddove classica, è condizione necessaria per l’e-
ad esempio quelli concernenti i prezzi at- splicarsi della concorrenza stessa.
tuali lo sarebbero, almeno potenzial-
mente, per effetto. Ora, a parte i problemi CRISTOFORO OSTI
inerenti alla distinzione, e in particolare
alla sua applicazione, oggetto/effetto, nel Bibliografia
proporre tale tesi la Commissione sembra
M. GRILLO, «Collusion and Facilitating
voler abbandonare la sua stessa teoria, Practices: a New Perspective in Antirust Analy-
fondata, in sostanza, sull’idea che lo sis», in European Journal of Law and Econo-
scambio di informazioni potesse conside- mics, 2002, vol. 14, p. 151; M. IVALDI - B. JULLIEN
rarsi illecito solo in quanto potenzial- - P. REY - P. SEABRIGHT - J. TIROLE, The Econo-
mente atto a produrre certi effetti, e stante mics of Tacit Collusion, Final Report For DG
la presenza di una serie di ulteriori ele- Competition, IDEI Toulouse, 2003; K.-U. KÜHN
- X. VIVES, «Information Exchanges Among
menti, a cominciare dalle caratteristiche Firms and their Impact on Competition», in
del mercato. Non è un caso, dunque, se, Office of the Official Publications of the Euro-
nello stesso documento, la Commissione pean Community, 1995, Luxembourg; C. OSTI,
diparta completamente dal requisito della Antitrust e Oligopolio, Bologna, 1995.

2 Comunicazione della Commissione - Linee di- 3 C. giust. CE, 23 novembre 2006, causa C-
rettrici sull’applicabilità dell’articolo 101 del trat- 238/05, Asnef-Equifax, Servicios de Información
tato sul funzionamento dell’Unione europea agli sobre Solvencia y Crédito, SL contro Asociación de
accordi di cooperazione orizzontale, in G.U. n. C-11 Usuarios de Servicios Bancarios (Ausbanc), in
del 2011, § 55 ss. Racc. 2006, p. I-11125, punti 58 e 61.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le intese verticali

Sommario: I. NATURA E FUNZIONE DELLE INTESE Date queste modalità organizzative,


VERTICALI. – 1. Dal periodo “formativo” al- condizione necessaria per sortire il risul-
l’approccio economico. – 2. La nuova disci- tato ottimale è quella di promuovere il
plina. – II. AMBITO DI APPLICAZIONE. – III. L’IN- coordinamento nella catena del valore. In
TRECCIO DELLE PRESUNZIONI. – 1. Restrizioni
gravi: il prezzo imposto. – 2. Compartimen- effetti, le imprese operanti ai diversi stadi
tazione del mercato. – 3. Limitazioni in sogliono non accontentarsi di operazioni
ambito di distribuzione selettiva e di ri- spot sul mercato, ma sottoscrivono più
cambistica. – 4. Restrizioni escluse. – IV. complessi accordi contrattuali intesi a ri-
ZONE DI SICUREZZA. – 1. Accordi d’impor- durre i costi transattivi, a garantire la sta-
tanza minore. – 2. Piccole e medie imprese. bilità delle forniture e ad assicurare il mi-
– 3. Quote di mercato delle imprese coin- glior coordinamento possibile. Questi ac-
volte. – 4. Inapplicabilità dell’esenzione per cordi contrattuali fra soggetti correlati in
categoria e revoca del beneficio. – V. ESEN-
ZIONE INDIVIDUALE. – 1. I principi di riferi-
verticale mirano a contenere le disecono-
mento. – 2. Effetti pregiudizievoli ed effetti mie esterne, ma portano a sostanziali li-
positivi. – 3. L’itinerario valutativo. – VI. mitazioni del grado di autonomia del sin-
VENDITE ON LINE. – 1. Pro e contro la com- golo operatore, con la conseguenza di in-
mercializzazione in internet. – 2. Vendite nescare risultati potenzialmente anticom-
passive e attive. – 3. Standard qualitativi petitivi: di qui l’etichetta di restrizioni
per gli operatori in rete. – 4. Una disciplina verticali (vertical restraints).
troppo analitica? – VII. LA DISTRIBUZIONE DI L’esempio paradigmatico è dato dalla
AUTOVEICOLI. – 1. Un riaccorpamento sof-
ferto e scampoli di disciplina transitoria. –
relazione che s’instaura tra il produttore e
2. Disciplina degli aftermarkets. il negoziante al dettaglio che distribuisce i
prodotti del primo. Com’è ovvio, i due
soggetti prendono decisioni afferenti ad
I. NATURA E FUNZIONI DELLE INTESE VERTI- attività diverse, con la conseguenza che
CALI quanto risulta ottimale per l’uno non sod-
Per intese verticali s’intendono gli ac- disfa necessariamente le ragioni dell’al-
cordi che intercorrono fra imprese ope- tro. Ne discende la spinta, per l’una parte,
ranti in mercati situati su livelli diversi ad utilizzare il contratto e le sue clausole
della filiera produttiva. Anche se l’avvento come strumenti atti a limitare le scelte di
della “rete” ha ripristinato opportunità controparte, favorendo un esito più con-
ferente per i propri interessi. I vincoli così
d’incontro diretto che sembravano conse-
introdotti possono riguardare la libertà di
gnate al passato, è normale che i produt-
fissazione del prezzo oppure incidere su
tori non provvedano in proprio alla distri-
altri aspetti dell’attività del distributore,
buzione dei loro prodotti, ma raggiun- quali la collocazione del punto vendita, le
gano i consumatori attraverso interme- scelte di assortimento, il modello organiz-
diari professionali, grossisti e distributori. zativo etc.
D’altro canto, è assai diffusa l’organizza- In termini più generali si può allora
zione produttiva in cui il bene finale ri- convenire che l’intesa verticale mira ad al-
sulta dal concorso di diversi stadi, sì che lineare e rendere compatibili interessi di-
l’impresa acquista da un fornitore l’input versamente orientati. Ciò che la rende
necessario allo svolgimento della propria compatibile tanto con interpretazioni vir-
attività. Nell’un caso e nell’altro, le im- tuose, come quelle su accennate, quanto
prese dislocate ai vari snodi di queste “ca- con letture assai più sinistre. Appare evi-
tene del valore”, pur confrontandosi fra dente, infatti, che l’intesa verticale si pre-
loro ad ogni singolo livello, contribui- sta a svolgere funzione di sostegno per un
scono alla complessiva prestazione finale cartello orizzontale (si pensi alla determi-
nei confronti del consumatore. nazione di un prezzo fisso di rivendita,
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 81

imposto da tutti i produttori alla propria comprimere l’autonomia dei suoi distri-
rete di rivenditori, in modo da neutraliz- butori.
zare le spinte concorrenziali destinate ad
erodere l’equilibrio collusivo) oppure per 1. Dal periodo “formativo” all’approccio
la politica unilaterale imposta da un’im- economico. – Non è stato sempre così,
presa egemone ai propri distributori o particolarmente in Europa. Sin dal caso
fornitori. Si tratta, in entrambe le circo- Grundig1, apparve chiaro che il conferi-
stanze, di situazioni in cui è lecito dubi- mento al distributore di una protezione
tare dell’esistenza stessa di un’intesa (ver- territoriale assoluta costituiva, agli occhi
ticale), posto che l’uno dei due soggetti della Commissione, un ‘peccato mortale’,
coinvolti è praticamente costretto a se- per il quale non si dava redenzione: non
guire una traiettoria che contrasta con il tanto per via del suo carattere anticompe-
proprio interesse, sino al punto di far du- titivo, ma perché la ricostruzione per via
bitare dell’esistenza di un accordo. Altra contrattuale delle barriere nazionali met-
situazione in cui l’analisi tradizionale ap- teva a repentaglio l’obiettivo dell’integra-
pare inutilizzabile, sino a prospettare zione dei mercati. Prese così consistenza
un’autentica criticità, è quella, emersa a un’applicazione dilatata del divieto ex art.
più riprese in tempi recenti e con istanze 101 comma 1 FUE, che si tradusse in una
di rimarchevole interesse, di intesa hub & marea montante di notificazioni intese a
spoke, se si preferisce trasversale, in cui verificare l’esentabilità e nella necessità di
un soggetto collocato in un mercato sotto- ricorrere all’espediente delle esenzioni
o sovraordinato funge da ‘navetta’ per la per categoria. L’approccio nei confronti
trasmissione d’informazioni necessarie dell’integrazione verticale da contratto as-
agli operatori attivi nell’altro mercato per sunse contorni assai ruvidi (e, per di più,
organizzare un assetto collusivo: ipotesi, sconsideratamente diseguali), proprio
dunque, di cartello, rispetto al quale, mentre il vento cominciava a cambiare
però, l’accordo verticale non svolge fun- negli U.S.A.
zione servente, ma può spingersi sino al Nondimeno, e con toni di sdegnoso ri-
punto d’incaricarsi di un ruolo pivotale. fiuto per ogni contaminazione econo-
Di là dalle prospettive testé cennate, il mico-funzionalistica, si è per molto tem-
grosso del discorso è dato dai contratti di po preferito escludere che la “Chicago re-
distribuzione e da quelli di fornitura, ri- volution”, che andava maturando oltre
spetto ai quali emerge una prima tassono- Atlantico già alla fine degli anni Settanta,
mia di massima: quella imperniata sulla potesse revocare in dubbio la “mutivalued
distinzione fra concorrenza inter-brand tradition” dell’antitrust comunitario, at-
(che riguarda il confronto competitivo fra tento ad altre finalità, quali l’integrazione
strutture verticali che operano con diversi del mercato, la massimizzazione del nu-
punti vendita oppure si fronteggiano in mero dei concorrenti, la promozione
negozi che presentano un’offerta multi- della libertà d’ingresso nel mercato, la tu-
marca) e concorrenza intra-brand (che in- tela delle imprese medio-piccole, la prote-
tercorre tra rivenditori dei prodotti di uno zione dell’ambiente e, nemmeno a dirlo,
stesso produttore). Fin d’ora vale la pena la competitività internazionale. Peraltro,
di segnalare come sia opinione oggi pre- di là dall’infittirsi delle funzioni ascritte
valente (ancorché, per certi aspetti, con- all’enforcement comunitario, il suo tratto
troversa) quella secondo cui il versante fisionomico davvero autoctono e caratte-
verticale è, in linea di principio, meno pe- rizzante era rappresentato dalla decla-
ricoloso della cospirazione orizzontale e, mata vocazione a privilegiare l’integra-
in ogni caso, una vivace concorrenza in- zione del mercato europeo. Agli occhi
ter-brand è in grado di mitigare il potere della Commissione, gli sforzi intesi a ri-
di mercato di un produttore che punti a muovere le barriere nazionali, che si frap-

1 C. giust. CE, 13 luglio 1966, causa C-23/63,


Consten e Grundig c. Commissione.
82 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

ponevano al dispiegarsi delle quattro li- radicale soluzione di continuità rispetto


bertà, rischiavano di essere compromessi al quadro previgente. D’un sol colpo, ve-
da condotte imprenditive miranti a ri- niva azzerato il capriccioso mosaico di
chiudere i mercati nazionali; in mancan- etichette incerte e discipline disparate; e
za di disciplina specifica, si era così profi- si riportava ad un unico denominatore
lata e ben presto radicata l’idea che le (salve eccezioni limitate e transitorie, su
controspinte private al processo d’integra- tutte quella relativa alla commercializza-
zione potessero essere arginate mercé zione di autoveicoli) il complesso delle in-
l’impiego della disciplina antitrust. L’a- tese verticali, nel presupposto che la loro
spetto forse più sconcertante della vi- idoneità a produrre risultati anticompeti-
cenda fu rappresentato dal patchwork ap- tivi dipendesse in modo determinante dal
plicativo risultante dal contributo dei vari potere di mercato delle parti coinvolte, in
formanti. Spigolando in giro, si scopriva particolare del fornitore, la cui quota di
così che: le esclusive di vendita e di ap- mercato si assumeva rivelatrice del grado
provvigionamento fruivano di esenzione di concorrenza inter-brand. Sotto la soglia
per categoria (tramite Reg. 67/67, prima, del 30%, il nuovo sistema apriva una
e i Reg. 1983 e 1984/83, poi); la distribu- “zona di sicurezza”, che – ove l’intesa non
zione selettiva qualitativa si collocava avesse contemplato un ristretto novero di
fuori dal divieto di intese restrittive; quella clausole e condizioni vietate – innescava
quantitativa incorreva nei fulmini della una presunzione di conformità, esenta-
repressione giudiziale più arcigna; il fran- tiva ai sensi dell’art. 101 comma 3, dai ri-
chising – notoriamente, il ‘favorito della gori dell’art. 101 comma 1. Solo laddove
regina’ – era stato redento dalla Corte di fossero mancate tali condizioni, sarebbe
giustizia2 e poi officiato da apposito inter- stato necessario procedere alla valuta-
vento regolamentare. A chi, a questo zione, caso per caso, della (il)liceità del-
punto, avesse obiettato che i baffi del fa- l’intesa.
vorito sono alquanto posticci – che, fuor
di metafora, i tratti distintivi del franchi- 2. La nuova disciplina. – Il Reg. 2790/
sing, come delineati dal Reg. 4087/ 88, 99 ha dato buona prova di sé. A partire
sono volatili quanto basta per rendere in- dall’entrata in vigore della disciplina sulla
comprensibile la pretesa di fondare, sul- modernizzazione dell’antitrust europeo
l’intuitus personae asseritamente a base di (con l’abbandono della tecnica della noti-
quel rapporto, una così marcata disparità ficazione preventiva), e dunque dal 2004,
di trattamento rispetto ad altri tipi con- il contenzioso verticale attivato dalla
trattuali con spiccatissime somiglianze, si Commissione si è grandemente contratto:
rispondeva con l’espediente di negare, per quanto consta, solo sei casi, tutti
con sufficienza, ogni confronto: l’antitrust chiusi con assunzione di impegni, mentre
comunitario era, semplicemente, diverso. si sono infittite le iniziative (più di 60) ad
Ci volle del bello e del buono perché si opera delle Autorità di concorrenza, a
toccasse con mano l’impossibilità di te- conferma della dimensione normalmente
nere insieme, in nome di un approccio ri- locale/nazionale dei mercati interessati.
solutamente formalistico, un quadro di Alla scadenza del periodo di vigenza e
marcata incoerenza. Le istanze intese a in esito a un processo di revisione iniziato
propiziare un approccio ispirato a un più nel 2008 (e appuntatosi sulla crescita
coerente impianto economico comincia- della grande distribuzione e di quella at-
rono a far breccia intorno alla metà del- tuata via internet), si è posta mano a un li-
l’ultimo decade del secolo scorso e si tra- mitato remake della disciplina. Di là da ta-
dussero nel Reg. 2790/993, che segnò una lune novità di cui si dirà tra un momento,

2 Corte giust. CE, 28 gennaio 1986, causa del 22 dicembre 1999, relativo all’applicazione
161/84, Pronuptia de Paris GmbH c. Pronuptia de dell’art. 81 § 3, del Trattato CE a categorie di ac-
Paris Irmgart Schillgallis. cordi verticali e pratiche concordate, in G.U. L
3 Reg. (CE) n. 2790/1999 della Commissione, 336 del 29 dicembre 1999, p. 21-25.
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 83

il nuovo Reg. 330/104 (destinato a trovare sociazione e il suo fornitore; e si applica,


applicazione sino al 31 maggio 2022) ha altresì, alle intese verticali contenenti pre-
conservato, nella sostanza, il fortunato visioni relative alla concessione o licenza,
impianto di quello precedente; a poche in capo all’acquirente di un bene, di diritti
settimane dalla sua entrata in vigore il di proprietà intellettuale necessari all’uso
quadro normativo è stato completato da del bene stesso (indicazione normativa
una nuova versione degli Orientamenti5. particolarmente importante per il caso di
Nelle note che seguono, dopo aver rias- franchising).
sunto brevemente i tratti che specificano È esclusa, invece, la possibilità di ap-
l’ambito di applicazione di tale disciplina, plicare l’esenzione per categoria agli ac-
si darà conto della metodologia da adot- cordi tra imprese concorrenti, per i quali
tare per asseverare la conformità degli ac- valgono piuttosto le regole previste per la
cordi verticali alla disciplina attualmente collaborazione orizzontale, a meno che si
in vigore. tratti di ipotesi di c.d. dual distribution,
ove, cioè, un produttore attivo anche
II. AMBITO DI APPLICAZIONE
come distributore stipula un accordo non
reciproco con un distributore dello stesso
Il Reg. 330/10 copre gli accordi verti- prodotto o servizio. È del pari esclusa
cali che intercorrono fra due (o più) im- l’applicabilità del Reg. ad accordi per i
prese operanti a livelli diversi della catena quali sia prevista l’applicazione di altro
produttiva o distributiva e riguardano le Reg. di esenzione per categoria (si pensi a
condizioni di acquisto, vendita o rivendita quello relativo alla distribuzione di auto-
di beni o servizi6. Restano, dunque, fuori veicoli, di cui si tratterà più oltre).
quadro, perché in realtà estranei al di-
vieto di cui all’art. 101 comma 1, i con-
III. L’INTRECCIO DELLE PRESUNZIONI
tratti di agenzia ‘puri’, in cui l’agente pro-
spetta il mercato per il preponente senza L’architettura del Reg. si basa, a conti
assumere rischi specifici riguardanti l’at- fatti, su un intreccio di presunzioni, che
tività di commercializzazione di beni e permettono sin dall’inizio di accertare se
servizi. Nondimeno, a detta della Com- l’accordo verticale perseguito sia, o non,
missione, per essere l’agente imprendi- contrastante con le regole comunitarie di
tore autonomo, le clausole contrattuali concorrenza. Il primo passaggio (art. 4)
concernenti il rapporto col preponente comporta la verifica dell’assenza di previ-
(esclusività, divieto di concorrenza per il sioni contrattuali che implicano presun-
periodo successivo alla cessazione del zione di anticompetitività dell’intero ac-
contratto) possono incorrere nel divieto7. cordo (con conseguente preclusione del
Laddove, poi, l’agente assuma rischi rela- beneficio dell’esenzione per categoria,
tivi alla fornitura, all’inadempimento dei circostanza che non comporta di per sé
clienti, alla responsabilità da prodotto di- una valutazione irreversibilmente nega-
fettoso etc., egli viene riguardato alla stre- tiva ma lascia intendere la probabile inat-
gua di distributore indipendente, con tingibilità dei presupposti da integrare ai
tanto di sottoposizione del contratto di fini dell’art. 101 comma 3). Per gli ac-
agenzia alla disciplina generale8. cordi verticali che superino questo vaglio
Il Reg. copre le intese intercorrenti fra pregiudiziale si schiude la possibilità, ove
un’associazione di dettaglianti (nessuno ricorrano talune condizioni specifiche
dei quali vanti un fatturato superiore ai (tra cui, in particolare, quelle previste
€50 milioni) e i suoi membri, o tra un’as- dall’art. 3), di fruire di una presunzione

4 Reg. 330/2010 della Commissione, del 20 Linee direttrici sulle restrizioni verticali adottate 10
aprile 2010, relativo all’applicazione dell’art. 101 § anni prima, in G.U.U.E. 2000/C 291/01.
3, del TFUE a categorie di accordi verticali e pra- 6 Art. 2 Reg. 330/10.
tiche concordate in G.U. L 102 del 23 aprile 2010, 7 Orientamenti cit., § 12 ss.
p. 1-7. 8 Cfr. Commissione 26 maggio 2004, (COMP/
5 Comm., Orientamenti sulle restrizioni verti- C-3/37.980), Souris - Topps, § 101.
cali, in G.U.U.E. 2010/C-130/01, sostitutivo delle
84 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

di compatibilità con le regole di concor- come alle imprese sia data facoltà di di-
renza del Trattato. L’impossibilità di atti- mostrare, a livello di richiesta individuale
vare tale presunzione comporta l’onere di di esenzione, incrementi di efficienza10.
assoggettarsi ad una procedura di auto- Più oltre11, vengono additate possibili giu-
valutazione del carattere restrittivo del- stificazioni per l’adozione della pratica,
l’intesa. quali: I) il contributo ch’essa può fornire,
in fase di lancio di un prodotto nuovo, per
1. Restrizioni gravi: il prezzo imposto. – indurre i distributori ad aumentare gli
La lista delle restrizioni gravi, cinque in sforzi di vendita; II) l’opportunità di farvi
tutto, è inaugurata dall’imposizione di ricorso, per un periodo limitato (da 2 a 6
prezzi, minimi o fissi, di rivendita (resale settimane), per organizzare una campa-
price maintenance, RPM) e di meccanismi gna a vantaggio dei consumatori ad opera
idonei a sortire analogo effetto (es., previ- di un’organizzazione operante in franchi-
sione di un livello massimo di sconto pra- sing; III) il sostegno ch’essa può garantire
ticabile), dal che deriva la piena legitti- alla fornitura di servizi di pre-vendita per
mità di prezzi soltanto raccomandati o in- prodotti di ‘esperienza’ o complessi12.
dicati come massimi, sempre che gli uni e L’apertura così dimostrata è certamen-
gli altri non operino come schermo dietro te significativa sul piano teorico, ma poco
il quale si cela una pratica di RPM. Le ra- promettente per quanto attiene al suo ri-
gioni di tanta ostilità sono risalenti, quan- svolto pratico. Le efficienze indicate sono
to controverse. Il dibattito economico ha tutte di ordine qualitativo e, quindi, di
esplorato ogni sorta di interpretazione, problematica computazione a fronte dei
dalle teorie che vi ravvisano uno stru- pregiudizi quantitativi, in termini di prez-
mento di supporto a collusioni orizzontali zi più elevati, causati dalla RPM.
(fra produttori oppure fra rivenditori) a
quelle che, al contrario, intravedono giu- 2. Compartimentazione del mercato. –
stificazioni efficientistiche in chiave di Altra ‘black clause’ è quella riguardante le
lotta a comportamenti parassitari o di as- misure, dirette o indirette (es.: schemi
sicurazione di qualità del servizio distri- d’incentivazione, pressioni etc.), miranti a
butivo, sino alle denunce della sua ido- limitare la libertà dell’acquirente di riven-
neità a determinare rigidità al rialzo dei dere in determinate aree territoriali o a
prezzi correnti. Sta di fatto che il fronte determinati clienti. Si tratta, anche in
sino a ieri compatto di condanna dell’im- questo caso, di un’indicazione risalente
posizione del prezzo di rivendita (a fronte (‘compartimentazione del mercato’), che
di un atteggiamento assai più permissivo subisce – e qui stanno i motivi di mag-
nei confronti delle restrizioni verticali giore interesse – quattro eccezioni:
non attinenti al prezzo) è stato di recente i) le restrizioni imposte alle ‘vendite at-
infranto dalla sentenza con cui la Corte tive’ in un territorio, o rispetto a una cate-
suprema nordamericana ha smentito il goria di clienti, riservati in esclusiva a un
precedente fissato, quasi un secolo prima, altro compratore. Da notare come per
dal caso Dr. Miles, estendendo anche alla vendita attiva s’intenda quella conclusa
RPM la ‘regola di ragione’ applicata alle con clienti situati nell’area riservata, per
altre intese verticali9. Non sorprende, es. attraverso l’invio di e-mail mercé cam-
dunque, che gli Orientamenti assumano, pagna pubblicitaria mirata (mentre si
al riguardo, un atteggiamento assai più considera “passiva” la vendita perfezio-
‘morbido’ di quello tenuto in passato. Da nata a seguito di richiesta spontanea di
un lato, infatti, si ribadisce l’idea che un quegli stessi clienti);
accordo di tal fatta non si presti a soddi- ii) le restrizioni della vendita a utiliz-
sfare le condizioni di esenzione di cui al- zatori finali imposte dal fornitore a un ac-
l’art. 101 comma 3; dall’altro, si rimarca quirente operante all’ingrosso;

9 US Supreme Court, Leegin Creative Leather 11 Ibidem, § 225.


Products Inc. v. PSKS Inc., 127 S.Ct. 2705 (2007). 12 E qui si ritrova traccia del “free-ride ratio-
10 Orientamenti, § 223. nale” teorizzato, a suo tempo, da Lester J. Telser.
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 85

iii) le restrizioni imposte dal fornitore rola non pregiudicano la possibilità di ap-
ai membri di un sistema di distribuzione plicare a quest’ultima il Reg. di esenzione.
selettiva per quanto attiene alle vendite a Per i divieti di concorrenza – obbligo
distributori non autorizzati a operare nel- di acquisto dell’intero fabbisogno o di sua
l’area che il fornitore ha riservato a tale si- parte preponderante, 80%, dal fornitore o
stema; da impresa da questo designata – in pen-
iv) le restrizioni, imposte ad acquirenti denza di contratto è fissata una durata
di componenti da destinare ad incorpora- massima di cinque anni. Tuttavia, l’esen-
zione, concernenti la rivendita a concor- zione resta praticabile laddove il rinnovo
renti del fornitore. oltre i cinque anni richieda il consenso
esplicito di entrambe le parti e non sussi-
3. Limitazioni in ambito di distribu- stano ostacoli alla facoltà, per l’acqui-
zione selettiva e di ricambistica. – La terza rente, di porre termine all’obbligo allo
e la quarta restrizione grave, idonee a pre- scadere del quinquennio. Il limite dei cin-
cludere l’applicabilità del Reg. 330/10, ri- que anni non trova applicazione quando
guardano la distribuzione selettiva. I ven- beni o servizi sono venduti dall’acquirente
ditori non possono restringere territori in in locali o terreni di proprietà o nella di-
cui i distributori hanno facoltà di vendere sponibilità del fornitore (l’obbligo di non
a utilizzatori finali; e altrettanto vale per concorrenza può, in questo caso, esten-
le categorie di clienti. La presunzione dersi per la durata di occupazione del lo-
d’incompatibilità scatta sia in presenza di cale da parte dell’acquirente).
vendite attive che passive. D’altro canto, i A contratto scaduto, non v’è spazio per
distributori devono essere lasciati liberi di divieti di concorrenza, a meno che essi
vendere o acquistare i prodotti oggetto non siano necessari per proteggere il
del contratto da altri distributori autoriz- know-how trasferito dal fornitore all’ac-
zati facenti parte della medesima rete di quirente, siano limitati al locale in cui
distribuzione selettiva. l’acquirente ha operato in vigenza di con-
La quinta restrizione grave riguarda tratto e non si estendano oltre l’anno dalla
gli accordi fra un produttore di pezzi di cessazione del rapporto.
ricambio e un acquirente che incorpora
tali pezzi nei propri prodotti. Tali pattui- IV. ZONE DI SICUREZZA
zioni non possono impedire o limitare la
possibilità, per utenti finali, riparatori in- Gli accordi verticali che non conten-
dipendenti e prestatori di servizi, di pro- gano le clausole dianzi indicate possano
curarsi pezzi di ricambio direttamente aspirare alla presunzione di compatibilità
dal fabbricante dei pezzi di ricambio con la disciplina europea della concor-
stessi (original equipment manufacturer). renza. A tal fine essi devono rientrare in
una delle “zone di sicurezza” previste da
4. Restrizioni escluse. – Di là dalle re- tale disciplina.
strizioni su indicate, che precludono l’e-
1. Accordi d’importanza minore. – La
senzione per l’intero accordo, il Reg., al- prima è quella concessa agli accordi d’im-
l’art. 5, considera altre tre pattuizioni ver- portanza minore. A tenore della Comuni-
ticali incompatibili con l’art. 101 comma cazione del 200113, si presume che le in-
1: obblighi di non concorrenza per la vi- tese verticali de minimis, in cui nessuna
genza del contratto, obblighi di non con- delle parti detiene una quota di mercato
correnza dopo la cessazione del contratto eccedente il 15%, non determinino restri-
ed esclusione di marchi specifici all’in- zioni apprezzabili per la concorrenza.
terno di un sistema di distribuzione selet-
tiva. In quanto separabili dalla restante 2. Piccole e medie imprese. – Senza rap-
trama dell’accordo, le pattuizioni in pa- presentare un ‘safe harbour’ in senso tec-

13 Comm. relativa agli accordi di importanza della concorrenza ai sensi dell’art. 81 § 1 TCE
minore che non determinano restrizioni sensibili (2001/C 368/07).
86 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

nico, può riguardarsi come equipollente il un’importante novità: al tetto di mercato


trattamento riservato negli Orientamenti del fornitore deve coniugarsi quella, an-
alle PMI14. Vi si legge, infatti, che le im- ch’essa inferiore al 30%, del compratore,
prese medie o piccole, con meno di 250 riferita – si badi bene – al mercato in cui
dipendenti e un fatturato annuale infe- quest’ultimo acquista i prodotti o servizi
riore ai 40 milioni di euro, non sono nor- contrattuali. La doppia soglia era stata
malmente reputate idonee a influenzare auspicata dalla Commissione anche con
in maniera sensibile gli scambi tra Stati riguardo alla versione precedente; ma la
membri, salvo precisare che, quand’anche proposta era rientrata per via della diffusa
gli accordi che le vedono impegnate rien- opposizione degli addetti ai lavori, preoc-
trino nell’ambito di applicazione del di- cupati dalla difficoltà del compito di valu-
vieto ex art. 101 comma 1, «la Commis- tazione sui due versanti. A distanza di
sione si asterrà in genere dall’avviare un dieci anni, quella stessa proposta è rie-
procedimento per mancanza di un suffi- mersa, senza incontrare più alcuna resi-
ciente interesse dell’UE, purché tali im- stenza. Il cambio di atteggiamento si
prese non occupino, congiuntamente o deve, in parte, all’esperienza accumulata
individualmente, una posizione domi- in ordine all’applicazione concreta delle
nante in una parte sostanziale del mer- zone di sicurezza, rivelatesi affidabili e
cato interno». non troppo complesse quanto a computa-
zione, e più ancora all’emersione di dif-
3. Quote di mercato delle imprese coin- fuse preoccupazioni circa la consistenza
volte. – La terza “zona di sicurezza” è crescente del ‘buyng power’ della grande
quella più significativa e rappresenta la distribuzione. In altre parole: i rivenditori
caratteristica saliente del Reg. Come già possono disporre di potere d’acquisto e di
accaduto con la versione del 1999, la vi- vendita, possono cioè attivare il primo nei
gente presunzione di compatibilità con la riguardi di un fornitore in posizione di
disciplina della concorrenza si fonda sulle forza e il secondo nei confronti dei propri
quote di mercato degli operatori coin- clienti a valle: nella più parte dei casi, si
volti. tratta di aspetti strettamente intercon-
L’impiego delle quote di mercato ri- nessi, perché l’ipermercato robusto sul
sponde all’idea, mutuata dalla teoria eco- versante delle vendite dispone anche di
nomica, secondo cui, in presenza di una un cospicuo potere ‘quasi-monopsoni-
significativa concorrenza interbrand, le stico’ perché si pone come punto di
restrizioni verticali possono generare gua- sbocco principale per merci e servizi dei
dagni in termini d’efficienza, consentendo produttori.
un miglior coordinamento all’interno La maggiore attenzione riservata alla
della catena produttiva e risolvendo pro- posizione del distributore ha suscitato
blemi di principal-agent, senza cagionare non poche riserve; ma sembra in linea
rilevanti effetti anticoncorrenziali. In tale con una scelta di campo della Commis-
prospettiva, le quote di mercato sono ado- sione, di cui sarà possibile cogliere, tra
perate quale proxy – non del tutto affi- breve, ulteriori testimonianze.
dabile, ma comunque accettabile – del
market power delle imprese interessate, al 4. Inapplicabilità dell’esenzione per cate-
fine di distinguere gli accordi che, di goria e revoca del beneficio. – Riassu-
norma, non presentano significativi rischi mendo. L’accordo verticale mondo di re-
per la concorrenza da quelli che, invece, strizioni gravi e innervato da operatori
richiedono un più attento scrutinio. non troppo ingombranti appare normal-
Il Reg. 2790/99 postulava, come condi- mente inidoneo a pregiudicare il funzio-
zione di esercizio della presunzione, una namento del mercato e fruisce, pertanto,
quota di mercato (di norma in capo al for- di una presunzione di compatibilità con la
nitore) non eccedente la soglia del 30%. disciplina della concorrenza che lo mette
La nuova disciplina si caratterizza per al riparo da contraccolpi. È vero, infatti,

14 Orientamenti, § 11.
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 87

che l’art. 6 del Reg. facoltizza la Commis- detto in precedenza. Per esse vale, infatti,
sione a tornare sui suoi passi e a dichia- la presunzione d’incompatibilità, la quale
rare l’inapplicabilità dell’esenzione per ca- non esclude la possibilità che, in concreto,
tegoria a reti parallele di restrizioni verti- sia dimostrata la funzionalità della restri-
cali simili che coprono più del 50% del zione ad un miglior assetto concorren-
mercato rilevante; ma tale facoltà deve ziale, ma comporta, per l’impresa che vo-
materializzarsi attraverso apposito Reg., glia perseguire questa traiettoria, un pe-
circostanza che appare alquanto remota. sante fardello probatorio.
Molto più incisiva della disapplicazione Sempre a livello d’inquadramento ge-
appare la possibilità di revoca del benefi- nerale, gli orientamenti richiamano l’at-
cio connessa ad una decisione che con- tenzione: a) sul ruolo cruciale del potere
stati violazione dell’art. 101 ad opera di un di mercato, spiegando che la probabilità
accordo verticale, considerato isolata- del prodursi di un apprezzabile effetto
mente o in combinazione con accordi si- anticompetitivo è connessa all’esistenza,
mili attuati da fornitori o acquirenti con- in capo ad almeno una delle parti, di un
correnti (c.d. effetti cumulativi)15. potere di mercato (comunque minore,
quanto a consistenza, di quello richiesto
V. ESENZIONE INDIVIDUALE per configurare la sussistenza di una posi-
zione dominante) che l’accordo verticale
Le intese verticali che non riescano a contribuisce a creare, rafforzare o ren-
far leva sull’intreccio di presunzioni di cui dere sfruttabile; b) sulla maggiore perico-
si è detto, perché una delle parti dispone losità di intese afferenti a prodotti o ser-
di una quota di mercato superiore al 30%
vizi che recano segni distintivi; c) sul
o perché l’accordo contiene restrizioni
possibile impatto del cumulo di restri-
incompatibili con la disciplina europea
zioni, che potrebbero amplificare, ben ol-
della concorrenza, vanno sottoposte – in
tre la semplice sommatoria lineare, gli ef-
prima approssimazione a livello di self-as-
fetti pregiudizievoli della singola pratica;
sessment ad opera dell’impresa interes-
d) sulla durata della restrizione, che si
sata – ad un’analisi completa, individuale,
non meccanica, che ne stabilisca l’attitu- presume pesi maggiormente quanto più
dine a fruire dell’esenzione ex art. 101 protratta nel tempo.
comma 3. Quanto dire, insomma, che si 2. Effetti pregiudizievoli ed effetti posi-
naviga a vista, anche se non in un mare tivi. – Fra i possibili effetti negativi delle
completamente sconosciuto. Gli Orienta- intese verticali va annoverata, innanzi
menti provvedono, infatti, a scandire i tutto, la foreclosure, ossia la possibilità
principi di riferimento, a prospettare i
che la restrizione verticale sia impiegata
possibili effetti positivi/negativi delle re-
per impedire o rendere più problematico
strizioni verticali e a delineare il metodo
l’acceso al mercato dei rivali: se, per
di analisi.
esempio, i distributori s’impegnano a in-
1. I principi di riferimento. – Per quanto terfacciarsi con un solo produttore, i loro
attiene ai principi di riferimento, occorre punti di vendita restano preclusi ai con-
chiarire subito che l’impossibilità di va- correnti (c.d. raising rival costs). Va messa
lersi dei meccanismi dianzi esaminati non altresì nel conto la possibilità che la pra-
sbocca nell’esito opposto: non comporta, tica riduca la concorrenza inter-brand, fa-
cioè, alcuna presunzione contraria d’in- cilitando la collusione fra fornitori, o
compatibilità con la disciplina di cui al- quella intra-brand, con allentamento della
l’art. 101 comma 1, che va viceversa sag- rivalità fra soggetti facenti capo allo
giata, senza ipoteche pregiudiziali, sulla stesso fornitore. Nemmeno a dirlo, la
base di un esame caso per caso. Il princi- Commissione iscrive, fra i possibili effetti
pio testé enunciato soffre un’eccezione, distorsivi, la creazione di ostacoli al di-
con riguardo alle ‘black clauses’ di cui si è spiegarsi dell’integrazione del mercato.

15 Cfr. Considerando 13 Reg. 330/10 (nonché voca sia disposta da un’Autorità nazionale di con-
n. 14 per quanto attiene alla possibilità che la re- correnza), in conformità all’art. 29 Reg. 1/2003.
88 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

Sul versante degli effetti positivi, gli strizioni specifiche, organizzata secondo
Orientamenti fanno leva sulla possibilità una tassonomia innovativa, perché ispi-
di impiegare accordi verticali al fine di ar- rata all’equivalenza degli effetti. Vengono
ginare guasti da parassitismo, free ride così individuati i seguenti gruppi di intese:
(l’esclusività del rapporto, per intendersi, a) Monomarchismo (traduzione deci-
vale ad evitare che il dettagliante speculi samente infelice della locuzione ‘single
sugli investimenti promozionali del pro- branding’), categoria in cui rientrano ap-
duttore per promuovere la commercializ- provvigionamento esclusivo, obbligo di
zazione di prodotti di fornitori concor- non concorrenza, imposizione di volumi
renti) ovvero di propiziare l’apertura di minimi di acquisto (attuata, eventual-
nuovi mercati, dove l’impegno iniziale ap- mente, attraverso l’applicazione di prezzi
pare rischioso, salvo poi richiamare uno non lineari, quali sistemi di sconti condi-
stuolo di operatori se e quando le cose zionati e listini composti di due parti, os-
volgono al meglio. Le restrizioni verticali sia commissione fissa e prezzo per unità).
possono altresì servire a salvaguardare la b) Distribuzione esclusiva, col forni-
capacità di certificazione della qualità, a tore impegnato a diffondere il proprio
contenere le conseguenze delle imperfe- prodotto per il tramite di un unico distri-
zioni nei mercati dei capitali, a gestire butore in un determinato territorio.
problemi di standardizzazione, a evitare c) Attribuzione esclusiva di clientela.
aggravi da ‘doppia marginalizzazione’ d) Distribuzione selettiva, in cui la limi-
(che si materializzano laddove il distribu- tazione del numero dei rivenditori di-
tore, fruendo di potere di mercato locale, pende dal criterio fissato per la loro am-
pratichi un sovrapprezzo distorsivo vuoi missione alla rete. Se puramente qualita-
per il fornitore che per l’acquirente fi- tiva, la selezione fondata su criteri ogget-
nale). E non va pretermesso il contributo tivi, necessaria per salvaguardare la
(ad es., delle clausole di non concorrenza qualità del prodotto e proporzionata a
o di quelle che impongono quantitativi di tale fine, sfugge al divieto, che scatta in-
acquisto) ad arginare le tentazioni di vece in relazione agli ulteriori e più diretti
hold-up, rinunzia all’investimento, del ri- criteri di selezione quantitativa.
venditore nei confronti di un fornitore e) Accordi di franchising.
che abbia effettuato investimenti idiosin- f ) Accordi di fornitura esclusiva, in ra-
cratici (o, a colpi di esclusiva, del forni- gione dei quali il fornitore si obbliga a
tore nei confronti di un dettagliante, ad vendere i prodotti contrattuali a un unico
es. un franchisee alle prese con impegni su acquirente.
beni non riciclabili). g) Accordi di pagamento anticipato per
l’accesso, quali commissioni per garantire
3. L’itinerario valutativo. – Il metodo la presenza del prodotto, «pay-to-stay
per la valutazione di compatibilità si arti- fees» o pagamenti per avere accesso alle
cola su due passaggi cruciali. Va accer- campagne promozionali del distributore.
tato, innanzi tutto, se la restrizione abbia Tali accordi, insieme a quelli di ‘gestione
rilevante impatto anticompetitivo e in- per categoria’ (mercé i quali il distribu-
corra, pertanto, nei rigori del divieto di tore affida a un fornitore la commercializ-
cui all’art. 101 comma 1. Se così è, andrà zazione di una categoria di prodotti, com-
allora verificata la sua idoneità a pro- prensiva di quelli dei concorrenti), testi-
durre efficienze e invocare giustificazioni moniano della particolare attenzione de-
obiettive che inneschino l’esenzione di cui dicata dalla Commissione al crescente
all’art. 101 comma 3. potere di mercato della grande distribu-
Con riguardo al primo profilo, occorre zione.
tenere presente che le restrizioni verticali h) Tie-in, o vendita abbinata.
possono essere fra loro assai diverse e i) RPM.
dare, quindi, luogo a effetti di tenore al- Per ciascun gruppo di restrizioni gli
quanto disomogeneo. Non a caso, gli Orientamenti delineano possibili scenari
Orientamenti dedicano la quasi totalità di danno competitivo, facendo leva su fat-
della loro seconda parte all’analisi di re- tori quali: la natura dell’intesa; la posi-
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 89

zione di mercato delle parti, dei concor- alle imprese interessate dimostrare che la
renti e dei compratori dei prodotti con- restrizione attiva efficienze sostanziali e
trattuali; le barriere all’ingresso; il grado spiegare perché essa sia indispensabile
di maturità del mercato; il livello del traf- per apportare benefici ai consumatori
fico commerciale; la natura del prodotto senza eliminare la concorrenza. Anche su
(e quanto altro possa tornare utile all’ana- questo versante gli Orientamenti s’incari-
lisi). Il passo successivo consisterà, dun- cano di indicare, per ciascuno dei gruppi
que, nel valutare la plausibilità dello sce- di pattuizioni su ricordate, le possibili ri-
nario di danno competitivo in vista delle cadute efficientistiche. Per tornare al no-
caratteristiche fattuali del mercato. stro esempio di fornitura esclusiva, i van-
Supponiamo, per meglio intendere il taggi di efficienza vengono individuati nel
processo su delineato, di avere riguardo contributo a risolvere problemi di hold-
ad un accordo di fornitura esclusiva. Al ri- up, mentre poco credito riscuote la giusti-
guardo, gli orientamenti spiegano che il ficazione fondata sul conseguimento di
principale effetto di una tale restrizione economie di scala a livello di distribu-
consiste nella preclusione del mercato ad zione, anche in vista dell’opportunità di
altri acquirenti. Perché tale foreclosure si approdare allo stesso risultato ricorrendo
riveli davvero significativa, occorre che alla meno penalizzante alternativa di un
l’acquirente disponga di una rilevante obbligo di fornitura minima.
quota di mercato a valle (e non a monte, Nell’impossibilità di spingersi più ol-
con buona pace della nuova soglia intro- tre, dato il carattere risolutamente fat-
dotta dal Reg. 330/10), tale da consentirgli tuale dell’indagine da svolgere caso per
d’imporre a controparte produttrice un’e- caso, non sarà inutile ricordare come
sclusiva che tagli fuori altri compratori. molte delle giustificazioni obiettive per le
L’effetto preclusivo risulta tanto più inci- restrizioni verticali si fondino su prospet-
sivo quanto maggiori sono portata e du- tazioni comportamentali (incentivi all’in-
rata dell’accordo. Contano altresì la posi- vestimento per l’acquirente, nel caso della
zione di mercato dei concorrenti nel mer- fornitura esclusiva) piuttosto che su dati
cato a monte (posto che l’effetto negativo strutturali: quanto basta per rendere pro-
è più probabile nei confronti di rivali di blematica la loro prova, a fronte del pre-
dimensioni assai più ridotte), il contropo- sumibile scetticismo delle autorità prepo-
tere negoziale dei fornitori, il livello della ste all’enforcement antimonopolistico.
catena commerciale e la natura dei pro-
dotti (preclusione meno probabile se il VI. VENDITE ON-LINE
prodotto è intermedio e omogeneo). Dato
questo quadro (che, peraltro, non consi- Il Reg. 330/10 (come già il suo prede-
dera il rischio di facilitazione di compor- cessore, ma in un’epoca in cui il feno-
tamenti collusivi e la riduzione della con- meno era agli albori) nulla dice sulle ven-
correnza inter-brand), una situazione ca- dite on-line: ad esse deve applicarsi, per
ratterizzata dalla posizione marginale del- conseguenza, la disciplina a valere per
l’acquirente nel mercato a valle e dalla tutte le restrizioni verticali, segnatamente
breve durata dell’obbligo esclusivo do- per quanto attiene alle clausole proscritte
vrebbe indurre a propendere per la sostan- dall’art. 4 (b) sulle limitazioni di territorio
ziale irrilevanza della restrizione competi- e clientela (con eccezione per il divieto di
tiva. vendite attive nei contratti di distribu-
Ove, invece, sia stata monitorata una zione esclusiva) e dall’art. 4 (c) sulle limi-
consistente incidenza negativa sull’assetto tazioni di vendite attive e passive a utiliz-
concorrenziale, bisognerà considerare la zatori finali nei sistemi di distribuzione
possibilità di integrare le quattro condi- selettiva. Sennonché, l’insufficienza delle
zioni necessarie per valersi dell’esenzione scarne indicazioni disponibili per l’addie-
di cui all’art. 101 comma 3 TFUE. Tocca tro16 e l’animato dibattito accesosi nel-

16 Le linee-guida del Reg. 2790/99 consenti- al 30% che facessero ricorso alla distribuzione se-
vano, ai fornitori con quota di mercato inferiore lettiva, di imporre anche ai rivenditori on-line vin-
90 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

l’imminenza del varo della nuova disci- che rischia di scontentare un po’ tutti. In
plina hanno indotto la Commissione a prima battuta, gli Orientamenti, al § 52,
dettare, negli Orientamenti, un’assai più esprimono un inequivoco favor per la
dettagliata disciplina, che finisce, sotto commercializzazione on-line, in vista della
certi profili, per correggere il tiro rispetto sua capacità di raggiungere clienti altri-
all’impostazione generale. menti inattingibili, e mettono in chiaro
come talune limitazioni all’uso di internet
1. Pro e contro la commercializzazione vadano trattate alla stregua di restrizioni
in internet. – La crescita esponenziale del- alla (ri)vendita, evidentemente proscritte.
l’e-commerce ha esacerbato le criticità Questa formulazione di massima apre la
conseguenti alla possibilità, per le im- via ad una serie di indicazioni assai mi-
prese che gestivano reti di distribuzione nuziose (e controvertibili).
selettiva, di imporre criteri di ammissione
– uno per tutti, la previa gestione di un 2. Vendite passive e attive. – Dissipando
punto di vendita tradizionale – atti a ta- talune delle incertezze pregresse, gli
gliar fuori distributori operanti soltanto Orientamenti iscrivono come vendite pas-
in rete (“pure internet players”). La linea di sive la più parte delle modalità di com-
resistenza alle molte pressioni miranti mercializzazione in rete: la creazione/uti-
alla piena liberalizzazione delle vendite lizzazione di un sito, il contatto attivato
on-line si fondava sul pericolo, ventilato dal cliente, la sua richiesta di informa-
con particolare veemenza dai produttori zioni a venire, la scelta delle lingue utiliz-
di beni di marca (in particolare, articoli di zate nel sito18. La dicotomia ‘vendite at-
lusso, cosmetici, prodotti di alta tecnolo- tive/passive’ viene rafforzata, a favore
gia etc.), che la commercializzazione in delle seconde, mercé l’individuazione di
rete potesse sfruttare – e, alla fine, steri- quattro restrizioni hard-core, che impli-
lizzare – gli sforzi promozionali, partico- cano presunzione d’incompatibilità col
larmente importanti per queste tipologie divieto di cui all’art. 101 comma 1:
di prodotti, ad opera del commercio tra- – clausole che impediscono a clienti
dizionale. I produttori – così correva l’ar- dislocati in un territorio (esclusivo) di vi-
gomento principe – che si avvalgono di si- sualizzare il sito dell’esclusivista di altro
stemi di distribuzione esclusiva/selettiva territorio o che prevedono il reinstrada-
dovrebbero poter controllare le vendite in mento automatico dei clienti verso il sito
internet con le stesse tecniche utilizzate del produttore o di altri distributori;
per le reti fisiche di rivenditori (sino a po- – accordo per interrompere le transa-
ter escludere soggetti, come eBay, ope- zioni con i consumatori ove risulti dai
ranti solo sul versante del commercio dati della carta di credito che il loro indi-
elettronico); e proprio questa eventualità rizzo non si trova nel territorio (esclusivo)
veniva denunciata come minaccia incom- del distributore;
bente dai protagonisti dell’e-commerce17. – limitazione dell’ammontare com-
Al termine di un tormentato braccio di plessivo di vendite che possono essere
ferro è emersa una linea di compromesso, realizzate on-line;

coli qualitativi, compreso quello di associare a net potrebbe mitigare i costi dell’informazione ne-
tale tipo di commercializzazione quella attuata cessaria alla migliore commercializzazione dei
attraverso un negozio fisico e finanche di esclu- prodotti, con massima opportunità di monitorag-
dere in toto il sistema di vendita in internet in gio da parte del produttore (il che risospinge-
presenza di una giustificazione oggettiva, quale la rebbe i rilievi cennati nel testo sul solo versante
necessità che gli operatori on-line si avvantaggias- degli articoli la cui vendita richiede un’esperienza
sero parassitariamente degli investimenti e del- sensoriale; e, in prospettiva aziendalistica, si è os-
l’assistenza post-vendita effettuati da chi gestisce servato che il free riding potrebbe funzionare al-
un un punto di vendita tradizionale. Al di fuori l’incontrario, con i clienti impegnati nell’esplora-
della distribuzione selettiva, la restrizione delle zione del web prima di recarsi nei punti di vendita
vendite passive (peraltro definite in modo assai fisici.
incerto) veniva invece riguardata alla stregua di 18 Opzione ora avallata, sia pure con riguardo
una forma di compartimentazione dei mercati. alla regolamentazione previgente, da Corte giust.,
17 Per inciso, si è fatta valere anche l’argo- 13 ottobre 2001, C-439/09, Pierre Fabre Demo Co-
mentazione contraria, a tenore della quale inter- smétique.
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 91

– accordo in forza del quale il distribu- portanza nei sistemi di distribuzione se-
tore si obbliga a pagare un prezzo più ele- lettiva. A mo’ di esempio, la Commissione
vato per i prodotti destinati ad essere ri- addita la facoltà, per il fornitore, di su-
venduti on-line. bordinare l’ammissione di distributori
Mette conto rilevare come, per questa alla propria rete alla disponibilità di punti
via, il mondo dell’e-commerce veda pre- di vendita “non virtuali”; o, ancora, di ri-
cluse strategie che possono viceversa es- chiedere che l’uso, da parte dei propri di-
sere legittimamente perseguite nell’am- stributori, di piattaforme di terzi per la
bito della distribuzione tradizionale. La commercializzazione dei prodotti oggetto
discriminazione così attuata desta molti del contratto sia conforme alle indica-
interrogativi. Di là dalle perplessità di or- zioni del fornitore stesso.
dine economico, consistenti riserve si ap-
puntano sul carattere sostanzialmente 4. Una disciplina troppo analitica? – Le
innovativo di (almeno) talune delle restri- ragioni per un trattamento delle vendite
zioni fondamentali testé indicate, ciò che on-line diverso da quello riservato alla di-
vale a renderle impraticabili a livello di stribuzione tradizionale non sono ovvie.
soft law (cui pertiene lo strumento delle li- Con ogni probabilità, esse attengono al
nee direttrici). È vero, infatti, che la Com- profilo dell’integrazione del mercato e al
missione si richiama all’art. 4 (b) Reg. pericolo, controintuitivo rispetto alla glo-
330/10, e quindi alla compartimentazione balizzazione promossa da internet epperò
del mercato e della clientela; ma non c’è non suscettibile di negazione pregiudi-
chi non s’avveda che restrizioni quali ziale, che le opportunità offerte dalle
quelle pertinenti all’ammontare delle ven- nuove frontiere della tecnologia siano uti-
dite on-line e al differenziale di prezzo lizzate per isolare i mercati.
non hanno alcuna parentela con tale pre- Rimane, in ogni caso, l’impressione di
visione normativa. un’eccessiva analiticità, esposta al rischio
Vengono invece assimilati alle vendite di tradursi in una rigidità ingiustificata
attive, che possono essere soggette a re- alla luce delle ancora ridotte esperienze in
strizione se rivolte a territori o clientela materia.
riservati in esclusiva ad altri distributori,
la pubblicità specificamente indirizzata VII. LA DISTRIBUZIONE DI AUTOVEICOLI
(es., banner che mostrino un collega-
mento territoriale su siti di terzi) e, più in Il Reg. 461/10 ha segnato, sia pure con
generale, gli sforzi compiuti per risultare dilazione al 1° giugno 2013, la fine del re-
reperibili in un determinato territorio o gime particolaristico per gli accordi pri-
da un determinato gruppo di clienti. mari (tra produttori e distributori) in ma-
teria di distribuzione di autoveicoli. La di-
3. Standard qualitativi per gli operatori sciplina settoriale permane, invece, per
in rete. – La controspinta di quanti paven- quanto attiene alla distribuzione di pezzi
tavano il pericolo di sciacallaggio nei con- di ricambio e alla prestazione di sevizi di
fronti dei negozi fisici, i soli reputati in riparazione e di manutenzione (c.d. mer-
grado di fornire i servizi post-vendita ri- cato secondario, o aftermarket).
chiesto dai clienti e necessari per soste-
nere la commercializzazione dei prodotti 1. Un riaccorpamento sofferto e scam-
interessati, si è materializzata in un con- poli di disciplina transitoria. – La nuova di-
trapposto nucleo di determinazioni, a te- sciplina dà corpo a un parziale movi-
nore delle quali al fornitore è lasciata mento di ritorno, posto che quella previ-
aperta la possibilità di esigere il rispetto gente, ossia il Reg. 1400/02 sulle intese
di standard qualitativi in relazione all’uso verticali stipulate nel settore automobili-
di siti internet per la rivendita dei suoi stico19, aveva rimosso il favor accordato ai
beni: profilo, questo, di particolare im- costruttori di autoveicoli dai precedenti
19 Reg. (CE) n. 1400/2002 della Commissione, verticali e pratiche concordate nel settore auto-
del 31 luglio 2002, relativo all’applicazione del- mobilistico, in G.U. L 203 dell’1 agosto 2002, p.
l’art. 81 § 3, del Trattato a categorie di accordi 30-41.
92 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

regolamenti d’esenzione (Reg. 123/85 e tutto concedere modesti delle norme con-
Reg. 1475/95), sostituendolo con un tratta- cernenti la tutela contrattuale del distri-
mento notevolmente più severo e restrit- butore/contraente debole. Il rapporto si
tivo di quello riservato alle imprese attive concludeva col riconoscimento che le di-
in altri ambiti merceologici. Tale scelta era sposizioni devianti rispetto al solco della
stata giustificata da una serie di fattori, tra disciplina generale in materia di intese
i quali: a) l’esigenza di adeguare la disci- verticali risultavano «eccessivamente ri-
plina di settore alla nuova filosofia comu- gide, troppo complesse e/o ridondanti», sì
nitaria in tema di intese verticali; b) l’evo- che «un approccio più basato sugli effetti
luzione registrata, nel comparto automo- e flessibile avrebbe propiziato risultati
bilistico; e, soprattutto, c) la constatazione migliori per i consumatori». Di qui l’au-
del mancato raggiungimento degli obiet- spicio per il riaccorpamento alla disci-
tivi perseguiti dal precedente Reg., che plina generale sulle intese verticali: che
non aveva garantito ai consumatori gli ef- peraltro, come già ricordato, si è verifi-
fetti benefici derivanti dal processo d’inte- cato, per quanto riguarda il mercato pri-
grazione comunitaria20. mario, solo dopo un triennio di transi-
Sin dai suoi albori, peraltro, il Reg. zione, durante il quale la Commissione ha
1400/02 era parso contraddire la deriva li- avallato, sia pure a tempo determinato,
beralizzatrice in campo distributivo, la- un pacchetto di previsioni che si erano di-
sciando intravedere vere e proprie disto- mostrate inefficaci, quando non “cost in-
nie sistemiche, rivelatrici di una sorta di ducive” (si pensi all’implausibile multi-
vocazione a indirizzare lo sviluppo e le branding o ai «punti di vendita addizio-
condizioni di concorrenza del settore. nali», inutilmente concepiti come mezzi
Nessuna sorpresa, dunque, che la Com- per aprire nuovi mercati e promuovere la
missione si sia indotta a tornare sui suoi concorrenza intrabrand).
passi. In un rapporto valutativo del 2008,
essa aveva dovuto prendere atto: i) del de- 2. Disciplina settoriale degli aftermar-
ludente impatto del Reg. sulla concor- kets. – Per gli accordi verticali inerenti la
renza intrabrand, con tanto di mancato distribuzione di pezzi di ricambio e per la
raggiungimento dell’obiettivo d’incorag- fornitura di servizi di riparazione e di ma-
giare la diversificazione dei modelli di di- nutenzione la nuova disciplina è entrata
stribuzione; ii) dell’infruttuosità del tenta- in vigore dal 1° giugno 2010, «in modo da
tivo di promuovere la commercializza- continuare a garantire un’adeguata tutela
zione di marche diverse nel medesimo della concorrenza sui mercati dei servizi
salone d’esposizione, escludendo gli ob- di assistenza post-vendita per autovei-
blighi di non concorrenza dal beneficio coli» (considerando n. 19). In questo set-
dell’esenzione per categoria, al duplice tore, infatti, il Reg. 1400/02 aveva conse-
fine di garantire l’accesso dei costruttori guito risultati più soddisfacenti, contri-
al mercato e accrescere l’indipendenza e buendo a salvaguardare la capacità com-
l’autonomia dei rivenditori; c) degli esiti a petitiva degli operatori non appartenenti

20 Relazione sulla valutazione del Reg. 95/ zione dei mercati nazionali [Commissione 10 ot-
1475 sull’applicazione dell’art. 85(3) del Trattato a tobre 2001, COMP/36.264, Mercedes Benz, parzial-
certe categorie di accordi per la distribuzione di mente annullata da Trib. I grado 15 settembre
autoveicoli e relativo servizio di assistenza alla 2005, T-325/01; Commissione 20 settembre 2000,
clientela [COM (2000), 743 definitivo]. Nell’ottica COMP/36.653, Opel Nederland/General Motor Ne-
della Commissione, gli elevati differenziali di derland; Commissione 28 gennaio 1998, IV/
prezzo tra gli Stati membri, solo in parte giustifi- 35.733, Volkswagen, decisione confermata da
cati da diversi livelli di tassazione, apparivano il Trib. I grado 6 luglio 2000, T-62/98, salva la ridu-
frutto di un livello di concorrenza insufficiente e zione dell’importo della sanzione; la sentenza del
della compartimentazione del mercato interno, Trib. I grado è stata confermata da Corte giust. 18
cui il previgente regime non aveva posto rimedio. settembre 2003, C-338/00] – avevano acuito la
I comportamenti illeciti attuati, negli anni prece- segmentazione del mercato comune, rafforzando
denti la riforma del 2002, da alcuni costruttori – la determinazione dell’esecutivo comunitario a
che avevano ostacolato le vendite transfronta- rinnovare la disciplina di settore, per promuovere
liere, in aperta violazione del dogma dell’integra- la convergenza dei prezzi nell’Unione.
R. PARDOLESI – LE INTESE VERTICALI 93

alle reti ufficiali, mercé l’agevolazione del- Bibliografia


l’accesso alle informazioni tecniche, alle D. GERADIN - A. LAYNE-FARRAR - N. PETIT, EC
apparecchiature e ai pezzi di ricambio. competition law and economics, Oxford, 2012;
Il Reg. 461/10 ha inteso preservare e, F. WIJCHMANS - F. TUYTSCHAEVER, Vertical agree-
per certi profili, completare il quadro pre- ments in EU competition law, Oxford, 2011; A.
vigente. Gli accordi verticali relativi ai JONES - B. SUFRIN, EC competition law, Oxford,
mercati secondari fruiscono di esenzione 2008; M. MOTTA, Competition policy - Theory
and practice, Cambridge, 2004; R.J. VAN DEN
se: BERGH - P. CAMESASCA, European competition
I) non contengono una delle restri- law and economics: a comparative perspective,
zioni fondamentali di cui all’art. 5 Reg. London, 2006; I. VAN BAEL - J.F. BELLIS, Compe-
461/10, ossia: a) restrizione delle vendite tition law of the European community, The Ha-
di ricambi da parte dei membri di un si- gue, 2005; R. WHISH, Competition law, London.
stema di distribuzione selettiva a ripara- 2003; S. BISHOP - M. WALKER, The economics of
EC competition law: concepts, application and
tori indipendenti che li usino per riparare measurement, London, 2002; V. KORAH - D. O’-
o manutenere un autoveicolo; b) restri- SULLIVAN, Distribution agreements under the EC
zione, concordata fra un fornitore di parti competition rules, Oxford e a., 2002; E.Z. ZEV-
di ricambio (e relativa attrezzatura) e un GOLIS, «Resale price maintenance (RPM) in Eu-
fabbricante di autoveicoli, della possibi- ropean competition law: legal certainty versus
lità, per il primo, di vendere tali beni o economic theory?», in European Competition
L. Rev. 2013 (34), 25; V. H.S. E. ROBERTSON,
servizi a distributori o riparatori indipen- «Online sales under the European Commis-
denti o a utilizzatoti finali; c) restrizione, sion’s block exemption regulation on vertical
concordata tra un fabbricante che usa agreements» (part 1), in European Competition
componenti nell’assemblaggio degli auto- L. Rev., 2012 (33), 132, e (part 2), ibid., 179; R.
veicoli e il fornitore di dette componenti, SUBIOTTO - C. DAUTRICOURT, «The reform of Eu-
della possibilità, per quest’ultimo, di im- ropean distribution law», World Competition,
34 (1), 2011, 11; G. FAELLA, «Adelante con jui-
primere il proprio marchio o logo sulle cio: limiti e occasioni perse della nuova esen-
parti fornite: zione per categoria delle intese verticali», in
II) si conformano all’art. 4 del Reg. Mercato Concorrenza Regole, 2011, 29; B. CA-
330/10. Con riguardo alle reti autorizzate RUSO, «Il nuovo regolamento di esenzione delle
di assistenza e riparazione, peraltro, il su- intese verticali: l’analisi economica e le modifi-
peramento della soglia del 30% è presso- che mancate», in Concorrenza e mercato, 2011,
765; R. SICCA, «Il nuovo regolamento generale
ché inevitabile, posto che, a parere della di esenzione degli accordi verticali: elementi
Commissione, l’aftermarket dell’assistenza innovative e interessi in gioco», in Concorrenza
è tendenzialmente monopolistico perché e mercato, 2011, 811; M. BRENNING - LOUKO - A.
limitato ai veicoli di una singola marca. A GURIN - L. PEEPERKORN - K. VIERTIÖ, «Vertical
conti fatti, ciò porta alla conclusione, al agreements: new competition rules for the
limite del paradosso, che gli accordi rela- next decade», in Competition Policy Newletter,
2010, (2), 14; S.M. COLINO, «Recent changes in
tivi non possono fruire di esenzione per the regulation of motor vehicle distribution in
categoria e devono assoggettarsi a proce- Europe - Questioning the logic of sector-speci-
dura individuale21. fic rules for the car industry», in Competition
Ai sensi dell’art. 6 Reg. 461/10 – e sulla L. Rev., 2010 (6), 203; G.M. PELECANOS, «Euro-
falsariga dell’analoga previsione conte- pe’s reform of the regulatory framework of mo-
nuta nell’art. 6 del Reg. 330/10 –, la Com- tor vehicle Distribution», CPI Antitrust J., April
2010 (1); I. LIANOS, «New kids on the block: re-
missione si riserva di dichiarare l’inappli- tailer-driven vertical practices and the new re-
cabilità del Reg. stesso agli accordi verti- gulation of vertical restraints in EU competi-
cali a base di reti parallele di restrizioni tion law», in The CPI Antitrust Journal, June
similari che coprano più del 50% del mer- 2010 (2); M. LAO, «Resale price maintenance:
cato rilevante. the internet phenomenon and free rider is-
sues», in Antitrust Bulletin, 55 (2), 2010, 473;
ROBERTO PARDOLESI G.T. GUNDLACH - J.P. CANNON - K. MANNING, «Free

21 Cfr. Commissione 13 settembre 2007, COMP/ E-2-39.140 a 143, Daimler_Chrysler, Fiat, Toyota,
Opel, nonché Orientamenti, § 57.
94 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

riding and resale price maintenance: insights Competition Policy (a cura di A. EZRACHI - U.
from marketing research and practice», in An- BERNITZ) Oxford, 2009, 161; I. LIANOS, «Collu-
titrust Bulletin, 55 (2), 2010, 381; G. BRUZZONE - sion in Vertical Relations under Article 81 EC»,
A. SAJA, «Le regole europee del 2010 sugli ac- in Common Market Law Review, 45 (4), 2008,
cordi verticali: approccio economico e utilizzo 1027; G. FAELLA, «Le intese verticali», in Trat-
delle presunzioni giuridiche», in Contratto e tato dir. priv. UE. La concorrenza, a cura di
impresa/Europa, 2010, 635; P. MARSDEN - P. A. FRIGNANI e R. PARDOLESI, Torino, 2006, 105;
WHELAN, «Selective distribution in the age of B.E. HAWK, «System failure: vertical restraints
online retail», in European Competition L. Rev., and EC competition law», in Common Market
2010 (31), 26; I. LIANOS, «The vertical horizon- Law Review, 32 (4), 1995, 973; L.G. TELSER,
tal dichotomy in competition law: some re- «Why should manufacturers want fair trade?»,
flections with regard to dual distribution and in The Journal of Law & Economics, 3, 1960,
private Labels», Private Labels, Brands and 86.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’abuso di posizione dominante

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. POSIZIONE DOMI- L’applicazione dell’art. 102 TFUE ri-
NANTE. – 1. Definizione. – 2. Accertamento chiede la verifica di tre condizioni: la po-
della posizione dominante. – 3. Posizione sizione dominante (che non è vietata in
dominante collettiva. – III. PARTE SOSTAN-
ZIALE DEL MERCATO COMUNE. – IV. NOZIONE DI
quanto tale), una condotta abusiva, il pre-
ABUSO. – V. GIUSTIFICAZIONI OGGETTIVE ED EFFI- giudizio al commercio tra Stati membri.
CIENZA. – VI. TIPOLOGIE DI ABUSO. – 1. Rifiuto L’art. 3 l. 287/1990 che disciplina l’a-
di contrarre. – 2. Margin squeeze. – 3. Prezzi buso di posizione dominante «all’interno
predatori. – 4. Rapporti di esclusiva e del mercato nazionale o in una sua parte
sconti condizionati. – 5. Pratiche leganti. – rilevante» segue sostanzialmente la stessa
6. Abusi di sfruttamento. – 7. Altre tipolo-
formulazione, salvo che per l’irrilevanza,
gie di abuso.
nel caso del diritto nazionale, del requi-
sito del pregiudizio al commercio tra
I. INTRODUZIONE Stati membri.
Nelle regole di concorrenza del TFUE, La nozione di pregiudizio al commer-
la disciplina del comportamento unilate- cio, rilevante anche per l’applicazione del-
rale di impresa è costituita dal divieto di l’art. 101, è stata interpretata in modo
abuso di posizione dominante. L’art. 102 ampio dalla giurisprudenza. In partico-
TFUE dispone che «È incompatibile con lare, in Commercial Solvents la Corte di
il mercato interno e vietato, nella misura giustizia ha indicato che comportano un
in cui possa essere pregiudizievole al pregiudizio al commercio anche le con-
commercio tra Stati membri, lo sfrutta- dotte che pregiudicano il mantenimento
mento abusivo da parte di una o più im- di una concorrenza effettiva nel mercato
prese di una posizione dominante sul comune1. Ciò può avvenire, ad esempio,
mercato interno o su una parte sostan- quando la condotta determini o sia ido-
nea a determinare l’esclusione di un con-
ziale di questo». La prescrizione è accom-
corrente dal mercato europeo o dal mer-
pagnata da un elenco esemplificativo di
cato di uno Stato membro. Nelle Linee di-
comportamenti che possono costituire
rettrici della Commissione europea sulla
pratiche abusive: a) imporre direttamente
nozione di pregiudizio al commercio tra
o indirettamente prezzi d’acquisto, di ven-
Stati membri di cui agli artt. 101 e 102 del
dita o altri condizioni di transazione non
Trattato2 sono indicate alcune modalità
eque; b) limitare la produzione, gli sboc-
attraverso le quali può verificarsi il pre-
chi o lo sviluppo tecnico a danno dei con-
giudizio al commercio in relazione alle di-
sumatori; c) applicare nei rapporti com-
verse tipologie di condotta abusiva del-
merciali con altri contraenti condizioni
l’impresa in posizione dominante.
dissimili per prestazioni equivalenti, de-
terminando così per questi ultimi uno
II. POSIZIONE DOMINANTE
svantaggio concorrenziale; d) subordinare
la conclusione di contratti all’accetta- 1. Definizione. – La verifica della posi-
zione da parte degli altri contraenti di zione dominante è un presupposto neces-
prestazioni supplementari che, per loro sario per l’applicazione della disciplina
natura o secondo gli usi commerciali, non dell’abuso.
abbiano alcun nesso con l’oggetto dei Nella sentenza United Brands la Corte
contratti stessi. di giustizia ha definito la posizione domi-

1 C. giust. CE, 6 marzo 1974, cause riunite C- 2 Comunicazione della Commissione relativa
6 e 7/73, Istituto Chemioterapico Italiano SpA e alle linee direttrici sulla nozione di pregiudizio al
Commercial Solvents Corporation c. Commissione commercio tra Stati membri di cui agli articoli 81
- “Commercial Solvents”, in Racc. 1974, p. 223, e 82 del Trattato, in G.U.U.E. C-101, 27 aprile
punti 31 e 32. 2004, p. 81.
96 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

nante come «una posizione di potenza In particolare, la definizione del mer-


economica grazie alla quale l’impresa che cato è funzionale a tenere conto del vin-
la detiene è in grado di ostacolare la per- colo esercitato sull’impresa dalla possibi-
sistenza di una concorrenza effettiva sul lità per gli acquirenti di rivolgersi ad altri
mercato in questione, ed ha la possibilità fornitori per soddisfare le loro esigenze
di tenere comportamenti alquanto indi- (sostituibilità dal lato della domanda).
pendenti nei confronti dei concorrenti, Nella definizione del mercato rilevante
dei clienti e in ultima analisi dei consu- occorre tenere conto di una pluralità di
matori»3. fattori tra cui la funzione d’uso, le caratte-
Nel linguaggio economico, questa no- ristiche e i prezzi dei prodotti, le prefe-
zione viene abitualmente tradotta in ter- renze dei clienti, la loro disponibilità a
mini di potere di mercato, ossia di capa- spostarsi, il grado di deperibilità del pro-
cità dell’impresa di applicare in maniera dotto e i costi di trasporto in relazione al
redditizia prezzi superiori a quelli che prezzo. Nel mercato rilevante sono in-
prevarrebbero in situazione di concor- cluse anche le imprese che a fronte di una
renza: una posizione dominante è una si- piccola ma significativa e durevole varia-
tuazione di significativo e durevole potere zione dei prezzi del prodotto sarebbero in
di mercato. grado e troverebbero conveniente conver-
Nella sentenza Hoffmann – La Roche tire rapidamente alla produzione di que-
la Corte di Giustizia ha chiarito che la po- st’ultimo parte della propria capacità pro-
sizione dominante non coincide con il duttiva (sostituibilità dal lato dell’offerta).
monopolio: essa può sussistere infatti an- Una volta individuato il mercato rile-
che in presenza di una qualche forma di vante, occorre per prima cosa analizzare
concorrenza residua4. se la disciplina derivante dalla concor-
2. Accertamento della posizione domi- renza effettiva sia sufficiente ad escludere
nante. – Affinché vi sia una posizione do- la sussistenza della posizione dominante.
minante occorre che i vincoli derivanti Rileva, a questo fine, l’analisi della posi-
dall’esistenza di concorrenti, attuali e po- zione di mercato dell’impresa rispetto a
tenziali, e dalla forza negoziale dei clienti quella dei suoi concorrenti6.
siano insufficienti a disciplinare i com- Più elevata è la quota di mercato del-
portamenti dell’impresa, in modo da l’impresa in relazione a quella dei concor-
escludere un significativo e durevole po- renti, maggiori sono le probabilità che
tere di mercato. essa possa esercitare un significativo po-
Tipicamente, l’accertamento della po- tere di mercato. Nella sentenza Hoffmann-
sizione dominante richiede una prelimi- La Roche, a fronte di quote di mercato tra
nare definizione del mercato rilevante, os- il 72% e l’87%, la Corte di giustizia ha so-
sia dell’ambito merceologico e geografico stanzialmente invertito l’onere della prova
in cui le imprese sono in concorrenza tra riguardo alla sussistenza della posizione
loro. Il mercato del prodotto e geografico dominante: «benché l’importanza delle
può essere visto come il più piccolo quote di mercato possa variare da un mer-
gruppo di prodotti e la più piccola area cato all’altro, si può ritenere che quote
geografica in cui è possibile, in ragione molto alte costituiscano di per sé, e salvo
delle possibilità di sostituzione esistenti, circostanze eccezionali, la prova dell’esi-
una consistente restrizione della concor- stenza di una posizione dominante»7.
renza in funzione dell’oggetto o dell’ef- Nella sentenza Akzo, la Corte di giustizia
fetto della pratica considerata5. ha ritenuto che una quota di mercato del
3 C. giust., 14 febbraio 1978, causa C-27/76, 5 App. Milano 18 gennaio 2006, in Massima
United Brands Company e United Brands Conti- redazionale, 2006.
nental BV c. Commissione - “United Brands”, in 6 C. giust., 9 novembre 1983, causa C-322/81,
Racc. 1978, p. 207, punto 65. NV Nederlandsche Banden Industrie Michelin c.
4 C. giust., 13 febbraio 1979, causa C-85/76, Commissione - “Michelin I”, in Racc. 1983, p.
Hoffmann - La Roche & Co. AG c. Commissione - 3461.
“Hoffmann - La Roche”, in Racc. 1979, p. 461, 7 C. giust., 13 febbraio 1979, “Hoffman - La
punto 39. Roche”, cit., punto 41; cfr. anche il caso Tetra Pak,
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 97

50% costituisse comunque un serio indi- Quote di mercato relativamente ri-


zio della sussistenza di una posizione do- dotte possono essere considerate un indi-
minante8. catore utile a escludere una posizione do-
Oggi è comunque generalmente rico- minante. La Commissione europea, ad
nosciuto che la quota di mercato, per esempio, ritiene che al di sotto della
quanto elevata, non costituisce mai l’u- quota di mercato del 40% la sussistenza
nico indicatore di cui tenere conto nel va- di una posizione dominante sia “improba-
lutare la sussistenza della posizione domi- bile”. Né la Commissione né tantomeno la
nante. Negli Orientamenti del 20099 la giurisprudenza, comunque, associano a
Commissione europea non ha indicato al- questa soglia una presunzione assoluta di
cuna quota di mercato al di sopra della assenza di posizione dominante. In linea
quale essa presume la sussistenza di una teorica, anche una quota del 40% po-
posizione dominante. Anche se, seguendo trebbe essere accompagnata da un signifi-
l’impostazione della Corte di giustizia nel cativo potere di mercato in presenza di
caso Akzo che ad oggi non è stata abban- particolari ostacoli alla capacità dei con-
donata dalla giurisprudenza successiva, si correnti, inclusi i concorrenti potenziali,
ritenesse opportuno presumere la posi- di espandersi e disciplinare in modo effi-
zione dominante in presenza di una quota cace il comportamento dell’impresa in
di mercato superiore al 50%, è chiaro che posizione dominante.
si tratta di una presunzione semplice, su- Se un’impresa non ha la quota di mer-
perabile mostrando che sussistono vincoli cato più elevata all’interno di un determi-
concorrenziali sufficienti a impedire l’e- nato mercato rilevante, si può escludere
sercizio di un significativo potere di mer- che essa disponga individualmente di una
cato da parte dell’impresa. posizione dominante in tale mercato12.
Affinché vi sia una posizione domi- Anche qualora l’impresa detenga una
nante, occorre che la quota di mercato sia quota di mercato elevata, l’esercizio di un
stabile, e non solo temporanea10. Il rilievo significativo e durevole potere di mercato
della quota di mercato come segnale di può essere precluso dalla concorrenza po-
dominanza può essere scarso, ad esem- tenziale. Occorre valutare, a tal fine, se vi
pio, nel mercato di un prodotto innova- sia una realistica possibilità di un in-
tivo. La quota di mercato non fornisce, gresso sul mercato di nuovi concorrenti
inoltre, informazioni rilevanti sul potere (o dell’espansione di imprese già ope-
di mercato nei cosiddetti bidding markets ranti) che sia sufficientemente tempestivo
in cui le imprese competono tra loro per e su scala tale da disciplinare l’impresa.
l’intera quota di mercato all’inizio del pe- L’efficacia della concorrenza potenziale
riodo. Una significativa riduzione della come fattore disciplinante dei comporta-
quota di mercato dell’impresa in pochi menti d’impresa può risultare ridotta se vi
anni, a fronte dell’aumento delle quote di sono barriere di natura regolamentare,
mercato dei concorrenti, può essere un tecnica o economica (associate ad esem-
indicatore dell’assenza di una posizione pio alla necessità di sopportare costi irre-
dominante11. cuperabili per operare nel mercato) tali

dove la quota di mercato era intorno al 90%: C. “AstraZeneca”, in Racc. 2010, p. II-2805, punti
giust., 14 novembre 1996, causa C-333/94 P, Tetra 242-254.
Pak International SA c. Commissione - “Tetra Pak 9 Comunicazione della Commissione - Orien-
II”, in Racc. 1996, p. I-5951. tamenti sulle priorità della Commissione nell’ap-
8 C. giust., 3 luglio 1991, causa C-62/86, AKZO plicazione dell’articolo 82 del trattato CE al com-
Chemie BV c. Commissione - “Akzo”, in Racc. portamento abusivo delle imprese dominanti
1991, p. I-3439, punto 60; cfr. anche Trib. CE, 30 volto all’esclusione dei concorrenti, in G.U.U.E.
gennaio 2007, causa T-340/03, France Télécom SA C-45, 24 febbraio 2009, p. 7.
c. Commissione - “France Télécom”, in Racc. 10 C. giust., 13 febbraio 1979, “Hoffmann - La
2007, p. II-117, punti 99-100; Trib. CE, 17 dicem- Roche”, cit., punto 41.
bre 2009, causa T-57/01, Solvay SA c. Commis- 11 App. Roma 28 febbraio 2000, in Giorn. dir.
sione, in Racc. 2009, p. II-4621, punti 277-279; amm., 2000, vol. 9, p. 902.
Trib. UE, 1° luglio 2010, causa T-321/05, AstraZe- 12 App. Milano, 16 gennaio 1996, in Giur. dir.
neca AB e AstraZeneca plc c. Commissione - ind., 1996, p. 583.
98 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

da impedire o ritardare l’ingresso o lo svi- gna quindi valutare le condizioni di con-


luppo dei concorrenti13. Fattori quali la correnza effettiva e potenziale su questo
disponibilità di marchi affermati o di di- mercato, nonché il possibile effetto disci-
ritti di proprietà intellettuale, una strut- plinante derivante dalla forza negoziale
tura produttiva verticalmente integrata dei fornitori.
che includa ad esempio anche una rete di- Un’impresa può detenere una posi-
stributiva, il controllo di un’infrastruttura zione dominante solo in alcuni dei mer-
essenziale, l’ampiezza della gamma di cati in cui opera; può inoltre essere domi-
prodotti offerti o l’esistenza di effetti di nante come fornitore ma non come acqui-
rete non conferiscono di per sé una posi- rente, o viceversa.
zione dominante, ma possono contribuire L’abuso può riguardare anche un mer-
alla sua esistenza nella misura in cui de- cato diverso da quello in cui l’impresa de-
terminino significativi ostacoli all’entrata tiene la posizione dominante; affinché si
o all’espansione dei concorrenti. configuri un comportamento vietato biso-
Il potere negoziale degli acquirenti gna però che vi sia un nesso tra la posi-
può costituire in taluni casi un fattore ri- zione dominante e il presunto comporta-
levante nell’analisi della posizione domi- mento anticoncorrenziale. Ciò può avve-
nante. Occorre verificare se l’importanza nire ad esempio se un’impresa dominante
commerciale dei clienti dell’impresa, la in un dato mercato geografico pone in es-
loro capacità di passare a fornitori con- sere in altri mercati geografici comporta-
correnti, di favorire nuovi ingressi nel menti volti a ostacolare l’esportazione del
mercato e di integrarsi a livello verticale o prodotto nel mercato in cui è dominante,
anche solo di minacciare in modo credi- per preservare la propria posizione in tale
bile di agire in tal senso siano sufficienti a mercato14. In British Gypsum, è stato con-
disciplinare i comportamenti di mercato siderato un abuso da parte dell’impresa
dell’impresa in modo da escludere una si- assicurare in un mercato contiguo a quel-
tuazione di significativo e durevole potere lo in cui detiene la posizione dominante
di mercato. un trattamento preferenziale ai clienti
Nella maggior parte dei casi di abuso che si impegnano a restarle fedeli nel
la posizione dominante è dal lato dell’of- mercato in cui è dominante, così da pro-
ferta, ossia riguarda il fornitore di un pro- teggere la propria posizione in quel mer-
dotto; può esservi tuttavia una posizione cato15. In Tetrapak II, la Corte di giustizia
dominante anche dal lato della domanda, ha sostenuto che in circostanze eccezio-
ossia in capo all’acquirente di un pro- nali è possibile anche un abuso in un
dotto. Questa possibilità è espressamente mercato diverso da quello in cui è dete-
prevista dalla lettera dell’art. 102 TFUE, nuta la posizione dominante volto a re-
che indica tra i comportamenti abusivi stringere la concorrenza nel mercato non
vietati l’imposizione di prezzi “d’acquisto” dominato. Nel caso di specie, che riguar-
non equi. Per accertare che vi sia una po- dava presunte pratiche leganti e prezzi
sizione dominante dal lato della domanda predatori, si è ritenuto che le circostanze
occorre identificare il mercato rilevante eccezionali fossero presenti perché Tetra
dal lato degli acquisti (quali siano i possi- Pak aveva comunque una posizione di
bili sbocchi per un dato prodotto e quindi preminenza anche nel mercato non domi-
quale sia la più piccola area merceologica nato, questo era contiguo al mercato do-
e geografica in cui è possibile, in ragione minato e la maggior parte dei clienti di
delle possibilità di sostituzione esistenti, Tetra Pak acquistava prodotti in entrambi
un abuso da parte di un acquirente); biso- i mercati16.
13 C. giust., 14 febbraio 1978, “United Brands”, BPB Industries plc e British Gypsum Ltd c. Com-
cit., punto 122; Trib. CE, 23 ottobre 2003, causa T- missione, in Racc. 1995, p. I-896.
65/98, Van den Bergh Foods Ltd c. Commissione, 16 C. giust., 14 novembre 1996, “Tetra Pak II”,
in Racc. 2003, p. II-4662. cit., punti 27-31; cfr. anche C. giust., 17 febbraio
14 Dec. Comm. UE, 5 dicembre 2001, 2003/ 2011, causa C-52/09, Konkurrensverket c. TeliaSo-
569/CE, COMP 37.614, “Interbrew”, in G.U.U.E. L nera Sverige AB - “TeliaSonera”, in Racc. 2011, p.
200, 7 agosto 2003, p. 1. I-527, punto 87.
15 C. giust., 6 aprile 1995, causa C-310/93 P,
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 99

La giurisprudenza comunitaria ha sot- condotta, piuttosto che ai fini della quali-


tolineato che la posizione dominante deve ficazione di un determinato comporta-
essere valutata autonomamente nei sin- mento come abusivo21.
goli casi: l’accertamento di una posizione
dominante in un caso specifico non può 3. Posizione dominante collettiva. – Ol-
essere automaticamente utilizzato per tre che all’abuso da parte di una singola
l’applicazione della normativa in un caso impresa, l’art. 102 fa riferimento all’abuso
successivo17. Questo approccio si applica da parte di «più imprese» di una posi-
anche nei mercati liberalizzati, caratteriz- zione dominante. Nella sentenza Vetro
zati in precedenza da una situazione di piano, il Tribunale di primo grado ha
monopolio a norma di legge: la sussi- chiarito che la nozione di posizione domi-
stenza della posizione dominante dell’ex nante collettiva è distinta da quella di ac-
monopolista va valutata alla luce delle cordo o pratica concordata ai sensi del-
nuove condizioni del mercato18. l’art. 101, e deve essere dimostrata auto-
Un’impresa può essere considerata in nomamente22. In particolare, per provare
posizione dominante ai fini dell’applica- l’esistenza di una posizione dominante
zione della disciplina dell’abuso in corri- collettiva occorre dimostrare che «due o
spondenza a vari livelli di potere di mer- più entità economiche indipendenti sia-
cato, sino al limite estremo di una perma- no, su un mercato specifico, unite da tali
nente situazione di monopolio. Nel caso vincoli economici che per tale motivo esse
Compagnie Maritime Belge, relativo ai detengono insieme una posizione domi-
comportamenti di prezzo di una confe- nante rispetto agli altri operatori sullo
renza marittima con una quota di mer- stesso mercato»23. I giudici europei hanno
cato superiore al 90%, la Corte di giusti- per la prima volta ritenuto sufficiente-
zia ha accettato la qualificazione di pra- mente provata la sussistenza di una posi-
tica abusiva in relazione all’applicazione zione dominante collettiva nel caso della
selettiva di prezzi bassi ma comunque su- conferenza marittima Cewal, in quanto
periori ai costi, che in genere non sarebbe oltre agli accordi tra le compagnie marit-
considerata un abuso19. Più in generale, time costitutivi della conferenza Cewal
nei casi in cui l’impresa gode di una posi- (esentati ai sensi dell’art. 101 § 3 TFUE),
zione dominante che si avvicina al mono- esistevano tra le compagnie legami tali da
polio (cd. superdominanza) la giurispru- fare adottare loro una linea d’azione co-
denza ha in alcuni casi mostrato disponi- mune sul mercato. La conferenza operava
bilità ad accettare un’analisi troncata dei in concreto come una singola impresa e
possibili effetti anticoncorrenziali del prendeva decisioni unilaterali in autono-
comportamento dell’impresa, ponendo su mia rispetto alle imprese aderenti24. Nella
questa l’onere di provare l’assenza di tali pronuncia che ha respinto il ricorso con-
effetti20. Nella recente pronuncia pregiu- tro la decisione del Tribunale, la Corte di
diziale nel caso Telia Sonera, la Corte so- giustizia ha confermato che la posizione
stiene che in generale il grado di potere di dominante collettiva richiede che le im-
mercato dell’impresa dominante è rile- prese si presentino sul mercato come un
vante per la valutazione degli effetti della singolo soggetto; l’esistenza di un accordo

17 Trib. CE, 22 marzo 2000, cause riunite T- 21 C. giust., 17 febbraio 2011, “TeliaSonera”,
125 e 127/97, The Coca-Cola Company e Coca-Cola cit., punti 78-82.
Enterprises Inc. c. Commissione, in Racc. 2000, p. 22 Trib. CE, 10 marzo 1992, cause riunite T-68,
II-1737, punti 81-82. 77-78/89, Società italiana vetro SpA e a. c. Com-
18 Trib. Milano 5 dicembre 2005, in Dir. ind., missione - “Vetro piano”, in Racc. 1992, p. II-1405,
2006, vol. 5, p. 447. punto 360.
19 C. giust., 16 marzo 2000, cause riunite C- 23 Ibidem, punto 358.
395-396/96 P, Compagnie maritime belge tran- 24 Trib. CE, 8 ottobre 1996, cause riunite T-24-
sports SA e a. c. Commissione - “Compagnie Mari- 25-26, 28/93, Compagnie maritime belge tran-
time Belge”, in Racc. 2000, p. I-1442. sports SA e Compagnie maritime belge SA, Dafra-
20 C. giust., 14 novembre 1996, “Tetra Pak II”, Lines A/S, Deutsche Afrika-Linien GmbH & Co. e
cit. Nedlloyd Lijnen BV c. Commissione, in Racc.
1996, p. II-1207, punto 67.
100 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

o di altri vincoli giuridici non è indispen- e il volume della produzione e del con-
sabile; l’accertamento della posizione do- sumo della merce in questione, come
minante potrebbe infatti «risultare da al- pure le abitudini e le capacità economi-
tri fattori di correlazione e dipenderebbe che dei venditori e degli acquirenti»28.
da una valutazione economica e, in parti- Non si tratta quindi di considerare solo le
colare, da una valutazione della struttura dimensioni geografiche e della popola-
del mercato di cui trattasi»25. Sia nel con- zione coinvolta, ma anche il rilievo del
trollo delle concentrazioni26, sia con ri- mercato dal punto di vista della produ-
ferimento all’abuso di posizione domi- zione e del consumo. La giurisprudenza
nante27, la giurisprudenza ha indicato ha ritenuto che anche mercati corrispon-
che, in assenza di legami strutturali, per denti a una parte del territorio di uno
dimostrare una posizione dominante col- Stato membro potessero costituire «una
lettiva occorre dimostrare che vi sono le parte rilevante» del mercato comune29;
condizioni di un oligopolio collusivo: a) il persino singoli porti o aeroporti possono
mercato deve essere sufficientemente tra- essere considerati tali quando hanno un
sparente da consentire alle imprese di particolare rilievo commerciale30. Può co-
monitorare eventuali comportamenti de- stituire una parte rilevante del mercato
vianti; b) il sistema deve essere reso sta- comune anche una pluralità di piccoli
bile da una credibile minaccia di puni- mercati locali distinti, contigui31 o non
zioni in caso di deviazione; c) fattori contigui32.
esterni, tra cui in particolare la reazione
dei concorrenti attuali o potenziali e degli IV. NOZIONE DI ABUSO
acquirenti non devono essere in grado di
pregiudicare i risultati dell’equilibrio col- Il presupposto logico della disciplina
lusivo. contenuta nell’art. 102 TFUE è che la po-
sizione dominante genera una “speciale
responsabilità” dell’impresa per il cor-
III. PARTE SOSTANZIALE DEL MERCATO CO-
retto funzionamento del mercato33; è per
MUNE
questo motivo che determinati comporta-
L’art. 102 TFUE si applica quando la menti sono vietati se posti in essere da
posizione dominante riguarda il mercato imprese dominanti e sono considerati le-
comune o una sua parte rilevante. La ra- citi se posti in essere da imprese che non
tio sembra quella di escludere dall’ambito sono tali. La nozione di “speciale respon-
di applicazione le ipotesi in cui il mercato sabilità” non aiuta però, in quanto tale, a
interessato può essere considerato “di im- distinguere i comportamenti legittimi da-
portanza minore” (de minimis). gli abusi.
Nella sentenza Suiker Unie la Corte di La giurisprudenza ha presto indicato
Giustizia ha indicato che, nel compiere che il divieto dell’abuso di posizione do-
tale valutazione, è necessario «prendere minante non riguarda soltanto i compor-
in considerazione, fra l’altro, la struttura tamenti con cui l’impresa sfrutta il pro-

25 C. giust., 16 marzo 2000, “Compagnie Mari- 30 C. giust., 10 dicembre 1991, causa C-179/90,
time Belge”, cit., punto 45. Merci Convenzionali Porto Genova c. Siderurgica
26 Trib. CE, 6 giugno 2002, causa T-342/99, Gabrielli SpA, in Racc. 1991, p. I-5923; C. giust.,
Airtours plc c. Commissione, in Racc. 2002, p. II- 29 marzo 2001, causa C-163/99, Repubblica porto-
2592. ghese c. Commissione, in Racc. 2001, p. I-2638.
27 Trib. CE, 26 gennaio 2005, causa T-193/02, 31 C. giust., 5 ottobre 1994, causa C-323/93,
Laurent Piau c. Commissione, in Racc. 2005, p. II- Société civile agricole du Centre d’insémination
217, punto 111. de la Crespelle c. Coopérative d’élevage et d’insé-
28 C. giust., 16 dicembre 1975, cause riunite mination artificielle du département de la
C-40-48, 50, 54-56, 111, 113-114/73, Coöperatieve Mayenne, in Racc. 1994, p. I-5097, punto 17.
Vereniging “Suiker Unie” UA e a. c. Commissione, 32 C. giust., 4 maggio 1988, causa C-30/87, Co-
in Racc. 1975, p. 1663, punto 371. rinne Bodson c. SA Pompes Funèbres des Régions
29 C. giust., 25 ottobre 2001, causa C-475/99, Libérées - “Bodson”, in Racc. 1988, p. 2507.
Firma Ambulanz Glöckner c. Landkreis Südwestp- 33 C. giust., 9 novembre 1983, “Michelin I”,
falz, in Racc. 2001, p. I-8137, punto 38. cit., punto 57.
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 101

prio potere di mercato nei confronti delle cesso concorrenziale e i comportamenti


controparti commerciali (cd. abusi di volti ad escludere i concorrenti in modo
sfruttamento), ma anche i comporta- abusivo, che sono oggetto del divieto.
menti nei confronti dei concorrenti (cd. Con riferimento agli abusi escludenti,
abusi escludenti). In particolare, nella la giurisprudenza comunitaria riconosce
sentenza Continental Can la Corte di Giu- che all’impresa dominante non è vietato
stizia ha indicato che l’art. 102 «non ri- competere, anche in modo aggressivo, e
guarda soltanto le pratiche che possano ha da tempo tradotto il problema in ter-
causare direttamente un danno ai consu- mini di condotte che deviano dalla “con-
matori, bensì anche quelle che recano correnza normale” (o “concorrenza nel
loro pregiudizio modificando un regime merito”). Nella sentenza Hoffman-La Ro-
di concorrenza effettiva»34. Di fatto, i casi che, la Corte ha indicato che la nozione di
di applicazione dell’art. 102 TFUE da abuso riguarda “il comportamento del-
parte della Commissione europea hanno l’impresa in posizione dominante atto ad
riguardato prevalentemente abusi a carat- influire sulla struttura di un mercato in
tere escludente. cui, proprio per il fatto che vi opera detta
Un’altra caratteristica della disciplina impresa, il grado di concorrenza è già
che è stata chiara fin dall’inizio è il carat- sminuito e che ha come effetto di ostaco-
tere oggettivo del concetto di abuso35. La lare, ricorrendo a mezzi diversi da quelli su
dimensione soggettiva, e in particolare il cui si impernia la concorrenza normale tra
carattere intenzionale o meno, della con- prodotti o servizi, (…) la conservazione
dotta, non rileva per la sua qualificazione del grado di concorrenza ancora esistente
come abuso, anche se può rilevare in una sul mercato o lo sviluppo di detta concor-
fase successiva ai fini della determina- renza”37.
zione della sanzione. Il compito, quindi, è quello di accer-
I casi di applicazione del divieto di tare quali condotte escludenti dell’im-
abuso di posizione dominante da parte presa dominante non costituiscano “con-
della Commissione europea e sottoposti correnza normale” o “concorrenza nel
al vaglio della Corte di Giustizia non sono merito”. Nel 2004 la Commissione euro-
particolarmente numerosi e i criteri ap- pea ha promosso un ampio dibattito sulle
plicativi hanno generato un ampio dibat- modalità applicative della disciplina del-
tito. Del resto, il tema della disciplina l’abuso, anche per fare fronte alle accuse
della condotta unilaterale delle imprese è spesso rivolte all’approccio europeo di
uno dei più delicati del diritto della con- mirare alla protezione dei concorrenti, in-
correnza, in tutti gli ordinamenti36. vece che del processo concorrenziale, e
Nella disciplina dell’abuso di sfrutta- alle critiche incentrate sull’eccessivo for-
mento, in particolare, il rischio è quello di malismo dei criteri di valutazione. Dopo
una deriva verso una generalizzata rego- ampie consultazioni, nel 2009 sono stati
lazione dei mercati. Nella disciplina dei pubblicati gli «Orientamenti sulle priorità
comportamenti escludenti, invece, la dif- della Commissione nell’applicazione del-
ficoltà è distinguere tra i comportamenti l’art. 102 TFUE al comportamento abu-
(anche aggressivi) dell’impresa domi- sivo delle imprese dominanti volto all’e-
nante che fanno parte del normale pro- sclusione dei concorrenti»38. In tale docu-

34 C. giust., 21 febbraio 1973, causa C-6/72, Roche”, cit., punto 91; cfr. anche C. giust., 14 ot-
Europemballage Corporation e Continental Can tobre 2010, causa C-280/08 P, Deutsche Telekom
Company Inc. c. Commissione - “Continental AG c. Commissione - “Deutsche Telekom”, in
Can”, in Racc. 1973, p. 215, punto 26. Racc. 2010, p. I-9555, punto 177; C. giust., 17 feb-
35 C. giust., 13 febbraio 1979, “Hoffmann - La braio 2011, “TeliaSonera”, cit., punto 43.
Roche”, cit., punto 91. 38 Comunicazione della Commissione - Orien-
36 Cfr. ad esempio ICN, Report on the Objecti- tamenti sulle priorità della Commissione nell’ap-
ves of Unilateral Conduct Laws, Assessment of plicazione dell’articolo 82 del trattato CE al com-
Dominance/Substantial Market Power and State- portamento abusivo delle imprese dominanti
Created Monopolies, 2007. volto all’esclusione dei concorrenti, in G.U.U.E.
37 C. giust., 13 febbraio 1979, “Hoffmann - La C-45, 24 febbraio 2009, p. 7.
102 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

mento, la Commissione europea propone recente prassi decisionale la Commissione


uno schema strutturato di valutazione ha dedicato particolare attenzione all’im-
che intende seguire nell’applicazione del- patto, attuale o potenziale, delle condotte
l’art. 102 TFUE agli abusi escludenti. dell’impresa dominante sul mercato39.
In estrema sintesi, la Commissione di- Gli Orientamenti della Commissione
chiara che nell’applicazione dell’art. 102 non sono vincolanti per i giudici europei
TFUE la finalità «è la tutela dell’efficace e per i giudici nazionali. Essi costitui-
processo concorrenziale e non la semplice scono comunque, come sottolineato nel
tutela dei concorrenti. Questo può anche parere dell’Avvocato Generale Mazak nel
significare che usciranno dal mercato i caso Telia Sonera «una base utile di riferi-
concorrenti che presentano ai consu- mento»40.
matori un’offerta meno interessante in Pur essendovi pronunce dei giudici eu-
termini di prezzo, scelta, qualità e innova- ropei che sembrano prescindere dall’ap-
zione» (§ 6). Occorre impedire che le im- proccio proposto dalla Commissione per
prese dominanti «ostacolino lo svolgi- seguire modelli più tradizionali41, un
mento della concorrenza effettiva preclu- certo numero di sentenze recenti racco-
dendo il mercato ai loro concorrenti in glie alcuni degli spunti proposti negli
modo anticoncorrenziale con conseguenti Orientamenti, in particolare attribuendo
effetti negativi per il benessere dei consu- rilievo all’analisi dell’impatto anticoncor-
matori, sia in forma di prezzi più elevati renziale della condotta dell’impresa domi-
di quelli altrimenti vigenti, sia in altra nante sul mercato ai fini della sua qualifi-
forma, ad esempio limitando la qualità o cazione come condotta abusiva42. I giu-
riducendo la scelta dei consumatori» (§ dici europei hanno anche in più occasioni
19). In questo contesto la Commissione accolto il principio in base al quale per
propone una nozione di abuso escludente accertare se i comportamenti di prezzo
basata su due elementi: la preclusione (la dell’impresa dominante siano abusivi oc-
condotta ostacola o impedisce l’effettivo corre valutare la loro idoneità ad esclu-
ingresso dei concorrenti, attuali o poten- dere dal mercato un’impresa «almeno al-
ziali, alle forniture o ai mercati) e l’im- trettanto efficiente» rispetto all’impresa
patto anticoncorrenziale, attuale o proba- dominante43. Ciò significa, in particolare,
bile. La condotta ha un impatto anticon- che nel valutare se determinati prezzi
correnziale quando, precludendo il mer- siano escludenti tenuto conto del livello
cato ai concorrenti, consente all’impresa dei costi si potrà fare riferimento alle con-
di aumentare i prezzi o peggiorare le con- dizioni di costo dell’impresa dominante.
dizioni di offerta a danno dei clienti.
Secondo questo approccio, la condotta
V. GIUSTIFICAZIONI OGGETTIVE ED EFFI-
dell’impresa dominante può essere quindi
CIENZA
qualificata come abusiva solo sulla base di
una credibile teoria del danno concorren- L’art. 102 TFUE, a differenza dell’art.
ziale che da essa può derivare. Nella sua 101 TFUE, non indica specifiche condi-

39 Dec. Comm., 24 marzo 2004, 2007/53/CE, lekom”, cit., punti 252-254 e 259; C. giust., 17 feb-
COMP 37.792, “Microsoft”, in G.U.U.E. L 32, 6 braio 2011, “TeliaSonera”, cit., punti 66-74; C.
febbraio 2007, confermata in appello in Trib. CE, giust., 27 marzo 2012, causa C-209/10, Post Dan-
17 settembre 2007, causa T-201/04, Microsoft mark A/S c. Konkurrencerådet - “Post Danmark”,
Corp. c. Commissione - “Microsoft”, in Racc. 2007, non ancora pubblicata, punto 44; Trib. UE, 29
p. II-3619; Dec. Comm., 13 maggio 2009, 2009/C marzo 2012, causa T-336/07, Telefónica, SA e Te-
227/06, COMP 37.990, “Intel”, in G.U.U.E. C-227, lefónica de España SA c. Commissione - “Telefo-
22 settembre 2009, p. 13. nica”, non ancora pubblicata, punti 201 e 275-
40 Concl. Mazak, 2 settembre 2010, causa C- 276.
52/09, “Telia Sonera”, in Racc. 2011, p. I-00527, 43 C. giust., 14 ottobre 2010, “Deutsche Te-
nota 21. lekom”, cit., punto 177; C. giust., 17 febbraio
41 C. giust., 19 aprile 2012, causa C-549/10 P, 2011, “TeliaSonera”, cit., punti 31-33; C. giust., 27
Tomra Systems ASA e a. c. Commissione, non an- marzo 2012, “Post Danmark”, cit., punti 21-22, 25
cora pubblicata. e 38; Trib. UE, 29 marzo 2012, T-336/07, “Telefo-
42 C. giust., 14 ottobre 2010, “Deutsche Te- nica”, punti 189-191.
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 103

zioni in presenza delle quali una condotta in questo modo conto dei diversi fattori
restrittiva della concorrenza è comunque che rendono più o meno conveniente
compatibile con il Trattato (cd. eccezione avere rapporti commerciali con un deter-
legale). La giurisprudenza comunitaria ha minato soggetto.
però da tempo affermato il principio per Il rifiuto di contrarre da parte dell’im-
cui il comportamento restrittivo della presa dominante può però configurare un
concorrenza dell’impresa dominante può abuso ai sensi dell’art. 102 TFUE quando
non essere ritenuto abusivo ai sensi del- determina un impatto negativo sulla con-
l’art. 102 TFUE se si fonda su giustifica- correnza. Ciò può accadere in particolare
zioni oggettive e le restrizioni della con- quando l’impresa dominante è vertical-
correnza sono necessarie e proporzio- mente integrata e dispone di un fattore
nate44. della produzione (bene o servizio) l’ac-
In alcune recenti sentenze la Corte di cesso al quale è essenziale per operare in
Giustizia ha mostrato disponibilità a te- un mercato in cui anch’essa opera6. Il ri-
nere conto nell’applicazione dell’art. 102 fiuto può riguardare ad esempio: l’accesso
anche di giustificazioni in termini di in- a un’infrastruttura fisica (porti, aeroporti,
crementi di efficienza idonei a compen- reti)47; a un servizio di distribuzione; a un
sare l’impatto anticoncorrenziale sui con- sistema di prenotazione; a pezzi di ricam-
sumatori45. bio o pezzi accessori48; a un’informazione
Mentre l’onere di provare la posizione proprietaria o a un diritto di proprietà in-
dominante e il carattere anticoncorren- tellettuale.
ziale della condotta spetta al soggetto che Può costituire un abuso non solo l’in-
denuncia l’abuso, l’onere di provare che la terruzione di un rapporto commerciale
condotta è giustificata per motivi ogget- già esistente, ma anche il rifiuto di fornire
tivi o di efficienza ricade sull’impresa do- un soggetto con cui non vi sono ancora
minante. relazioni commerciali.
Secondo la giurisprudenza, affinché il
VI. TIPOLOGIE DI ABUSO
rifiuto di concedere l’accesso a un bene o
servizio sia abusivo occorre che esso sia
1. Rifiuto di contrarre. – A differenza indispensabile per operare nel mercato in
dell’impresa operante in condizione di cui l’impresa richiedente è concorrente
monopolio legale che, in base all’art. 2597 dell’impresa dominante. Non vi è abuso,
c.c., a fronte di una richiesta di presta- quindi, se il bene, l’infrastruttura o il ser-
zioni ha l’obbligo di contrarre assicu- vizio può essere duplicato con costi e
rando la parità di trattamento, l’impresa tempi ragionevoli o se vi sono comunque
in posizione dominante in linea di princi- modalità alternative, attuali o potenziali,
pio è libera, come le altre imprese, di sce- di operare sul mercato interessato49. Nella
gliere con chi contrarre e di porre fine a sentenza Oscar Bronner la Corte di Giusti-
rapporti commerciali esistenti. Queste zia ha indicato che l’impresa a cui fare ri-
scelte fanno parte della normale strategia ferimento nel valutare se sia possibile rea-
economica di un’impresa che può tenere lizzare modalità alternative di accesso al

44 C. giust., 15 marzo 2007, causa C-95/04 P, COMP IV/34.689, “Sea Containers c. Stena Sea-
British Airways plc c. Commissione - “British link”, in G.U.C.E. L 15, 18 gennaio 1994, p. 8.
Airways”, in Racc. 2007, p. I-2373, punti 69 e 86; 48 C. giust., 31 maggio 1979, causa C-22/78,
C. giust., 3 ottobre 1985, causa C-311/84, SA Cen- Hugin Kassaregister AB e Hugin Cash Registers Ltd
tre belge d’études de marché - télémarketing (CBEM) c. Commissione, in Racc. 1979, p. 1869; C. giust.,
c. SA Compagnie luxembourgeoise de télédiffusion 2 marzo 1994, causa C-53/92 P, Hilti AG c. Com-
(CLT) e SA Information publicité Benelux (IPB) - missione - “Hilti”, in Racc. 1994, p. I-693.
“Télémarketing”, in Racc. 1985, p. 3270, punto 27. 49 C. giust., 26 novembre 1998, causa C-7/97,
45 C. giust., 17 febbraio 2011, “TeliaSonera”, Oscar Bronner GmbH & Co. KG c. Mediaprint Zei-
cit., punto 76; C. giust., 27 marzo 2012, “Post tungs- und Zeitschriftenverlag GmbH & Co. KG,
Danmark”, cit., punti 40-43. Mediaprint Zeitungsvertriebsgesellschaft mbH &
46 C. giust., 6 marzo 1974, “Commercial Sol- Co. KG e Mediaprint Anzeigengesellschaft mbH &
vents”, cit. Co. KG. - “Oscar Bronner”, in Racc. 1998, p. I-
47 Dec. Comm., 21 dicembre 1993, 94/19/CE, 7817.
104 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

mercato è un’impresa della stessa dimen- dell’impresa deriva chiaramente un pre-


sione dell’incumbent50. giudizio per la concorrenza e quindi per i
Un secondo requisito che deve essere consumatori.
soddisfatto affinché il rifiuto di contrarre In alcuni casi è stato considerato abu-
sia abusivo è che esso determini l’elimina- sivo anche il rifiuto di contrarre da parte
zione di una concorrenza effettiva dal di un’impresa dominante non vertical-
mercato51: l’oggetto della tutela infatti mente integrata. Nel caso United Brands,
non è il singolo concorrente, ma la con- ad esempio, l’interruzione delle relazioni
correnza, a vantaggio dei consumatori. commerciali con un distributore conside-
Il rifiuto di contrarre non è conside- rata abusiva costituiva una ritorsione alla
rato abusivo se ha una giustificazione og- commercializzazione da parte del distri-
gettiva (ad esempio, assenza di capacità butore di prodotti di un’impresa concor-
disponibile, mancanza di solvibilità della rente56.
controparte)52.
Nel caso in cui l’oggetto della contro- 2. Margin squeeze. – Un’ulteriore tipo-
versia sia l’accesso a un diritto di pro- logia di abuso a carattere escludente con-
prietà intellettuale o a un’informazione siste nella cosiddetta compressione dei
proprietaria, la Corte di Giustizia ha po- margini di rivendita (margin squeeze). Si
sto un ulteriore requisito perché il rifiuto tratta del caso in cui un’impresa vertical-
di contrarre possa essere considerato mente integrata che detiene una posi-
abusivo: occorre che esso pregiudichi l’of- zione dominante nel mercato di un input
ferta di un nuovo prodotto per il quale vi a monte e opera in concorrenza con altre
è una potenziale domanda da parte dei imprese nel mercato a valle, fissa i prezzi
consumatori53. Nel caso Microsoft, il Tri- dell’input a un livello così elevato o i
bunale ha considerato sufficiente, in prezzi di vendita del proprio prodotto nel
luogo di questo criterio, dimostrare che il mercato a valle a un livello così basso da
rifiuto di contrarre ostacola lo sviluppo non lasciare all’impresa concorrente at-
tecnico a danno dei consumatori54. tiva solo nel mercato a valle un margine
In linea generale va tenuto presente di rivendita sufficiente per continuare ad
che un obbligo generalizzato dell’impresa operare57.
a contrarre potrebbe avere effetti negativi Nella valutazione della presunta im-
sui suoi incentivi a innovare e investire e possibilità di continuare a operare sul
indurre comportamenti di free-riding da mercato occorre in linea di principio fare
parte dei concorrenti, volti a sfruttare op- riferimento a un’impresa “altrettanto effi-
portunisticamente gli investimenti effet- ciente” rispetto all’impresa dominante: i
tuati dall’operatore dominante55. I requi- costi da prendere in considerazione per
siti individuati dalla giurisprudenza pos- valutare la profittabilità della perma-
sono essere visti come funzionali a limi- nenza sul mercato sono quindi, in via
tare l’obbligo a contrarre a circostanze prioritaria, quelli dell’impresa dominan-
eccezionali, quando dal comportamento te58.
50 C. giust., 26 novembre 1998, “Oscar Bron- 55 Comunicazione della Commissione -
ner”, cit.; C. giust., 29 aprile 2004, causa C-418/01, Orientamenti sulle priorità della Commissione
IMS Health GmbH & Co. OHG c. NDC Health nell’applicazione dell’articolo 82 del trattato CE
GmbH & Co. KG. - “IMS”, in Racc. 2004, p. I-5069. al comportamento abusivo delle imprese domi-
51 C. giust., 3 ottobre 1985, “Télémarketing”, nanti volto all’esclusione dei concorrenti, cit., §
cit.; C. giust., 26 novembre 1998, “Oscar Bron- 75.
ner”, cit.; Trib. UE, 17 settembre 2007, “Micro- 56 C. giust., 14 febbraio 1978, “United Brands”,
soft”, cit. cit.
52 C. giust., 6 aprile 1995, causa C-241/91 P, 57 Trib. UE, 30 novembre 2000, causa T-5/97,
Radio Telefis Eireann (RTE) e Independent Tele- Industrie des poudres sphériques SA c. Commis-
vision Publications Ltd (ITP) c. Commissione - sione - “Industrie des poudres sphériques”, in
“RTE”, in Racc. 1995, p. I-808. Racc. 2000, p. II-3759.
53 C. giust., 6 aprile 1995, “RTE”, cit.; C. giust., 58 Trib. CE, 30 novembre 2000, “Industrie des
29 aprile 2004, “IMS”, cit. poudres sphériques”, cit.; Trib. CE, 10 aprile
54 Trib. CE, 17 settembre 2007, “Microsoft”, 2008, causa T-271/03, Deutsche Telekom AG c.
cit. Commissione, in Racc. 2008, p. II-485; C. giust.,
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 105

Affinché la compressione dei margini Nella sentenza Akzo la Corte di Giusti-


abbia un impatto restrittivo della concor- zia ha osservato che se i prezzi sono infe-
renza potenzialmente pregiudizievole per riori ai costi medi variabili (AVC) sarebbe
i consumatori occorre che l’input sia es- più profittevole per l’impresa cessare la
senziale per operare nel mercato a valle. produzione e si può quindi presupporre il
La Corte di Giustizia, nella sentenza Telia carattere predatorio della condotta, salva
Sonera, ha sostenuto la necessità di dimo- la possibilità per l’impresa di spiegare di-
strare l’impatto restrittivo della concor- versamente il proprio comportamento. Se
renza del margin squeeze, ma ha ritenuto il prezzo copre i costi variabili e parte dei
che si tratti di un abuso autonomo ri- costi fissi di produzione (è superiore al
spetto a quello consistente nel rifiuto di costo medio variabile AVC ma inferiore al
contrarre59. costo medio totale ATC), il carattere pre-
datorio non può essere presunto: occorre
3. Prezzi predatori. – Viene definita pre- dimostrare l’esistenza di un «disegno in-
datoria la condotta in base alla quale l’im- teso ad eliminare un concorrente»63.
presa sopporta intenzionalmente per un Negli Orientamenti del 2009, la Com-
certo periodo un sacrificio in termini di missione sviluppa l’intuizione sottostante
profitti in modo da precludere il mercato la pronuncia della Corte nel caso Akzo,
a uno o più concorrenti, con l’obiettivo di proponendo l’utilizzo di ulteriori indica-
aumentare il proprio potere di mercato. tori di costo: il costo medio evitabile, dato
La possibilità di applicare in futuro prezzi dalla somma del costo medio variabile e
più elevati grazie alla riduzione della con- della media dei costi fissi che l’impresa
correnza nel mercato rende razionale un avrebbe potuto evitare rinunciando a pro-
comportamento che nel breve periodo durre nel periodo rilevante (AAC) e il co-
non sarebbe profittevole. sto medio incrementale di lungo periodo
All’impresa dominante non è vietato (LRAIC), che è la media di tutti costi ne-
competere, anche in modo aggressivo, nei cessari per realizzare un determinato pro-
confronti dei concorrenti e dei nuovi en- dotto, inclusi i costi che nel breve periodo
tranti60. In particolare, l’art. 102 TFUE sono fissi e irrecuperabili ed esclusi i costi
non è volto ad assicurare la permanenza comuni.
sul mercato di concorrenti meno effi- Secondo la Commissione, se i prezzi
cienti dell’impresa in posizione domi- sono inferiori al costo medio evitabile, la
nante61. Sono però vietati quei comporta- sussistenza di un sacrificio nel breve pe-
menti che, attraverso il loro impatto sulla riodo può essere presunta. Se l’impresa
concorrenza, sono suscettibili di determi- invece pratica un prezzo superiore al co-
nare su un orizzonte di tempo più ampio sto medio evitabile ma inferiore al costo
un pregiudizio per i consumatori62. medio incrementale di lungo periodo
Per determinare il carattere predatorio (LRAIC), non si può presumere che la
della condotta, viene in genere verificato condotta comporti un sacrificio. Infatti
se i prezzi applicati dall’impresa domi- può essere comunque conveniente co-
nante siano inferiori a determinati indica- prire i costi medi evitabili e parte degli al-
tori di costo. Valutare se un prezzo sia tri costi incrementali. In queste ipotesi,
“sottocosto” rispetto ai costi dell’impresa per dimostrare che il comportamento è
dominante consente di accertare se la con- predatorio occorrono altri elementi atti a
dotta sia idonea a precludere il mercato a provare che vi sia una strategia esclu-
un concorrente altrettanto efficiente. dente.

14 ottobre 2010, “Deutsche Telekom”; C. giust., 17 61 C. giust., 17 febbraio 2011, “TeliaSonera”,


febbraio 2011, “TeliaSonera”, cit. cit., punti 31-33; C. giust., 27 marzo 2012, “Post
59 C. giust., 17 febbraio 2011, “TeliaSonera”, Danmark”, cit., punti 21-22.
cit., punti 54-58; cfr. anche Trib. UE, 29 marzo 62 C. giust., 27 marzo 2012, “Post Danmark”,
2012, “Telefonica”, cit., punti 178-181. cit., punto 20; C. giust., 17 febbraio 2011, “Telia-
60 Dec. Comm., 14 dicembre 1985, 85/609/CEE, Sonera”, cit., punto 24.
COMP IV/30.698, “ECS c. Akzo Chemie”, in 63 C. giust., 3 luglio 1991, “AKZO”, cit., punti
G.U.C.E. L 374, 31 dicembre 1985, p. 1, punto 81. 71 e 72.
106 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

Considerare il costo medio incremen- cupero delle perdite sopportate (cd. re-
tale può essere appropriato, in partico- coupment)66.
lare, nei mercati in cui i costi sono preva- In presenza di particolari circostanze,
lentemente fissi e i costi variabili sono ir- la giurisprudenza ha considerato un
risori64. abuso di posizione dominante anche l’ap-
Nella sentenza Post Danmark, la Corte plicazione selettiva di prezzi superiori ai
di giustizia ha considerato i nuovi indica- costi medi totali, nell’ambito di più ampie
tori di costo, sostenendo che l’applica- strategie escludenti67. Di regola, tuttavia,
zione da parte dell’impresa dominante di l’applicazione di prezzi superiori ai costi
prezzi superiori al costo medio evitabile medi totali non è considerata una pratica
del prodotto considerato ma inferiori al predatoria, in quanto non è in grado di
costo medio totale attribuibile a tale pro- precludere il mercato a un’impresa altret-
dotto non può essere considerata di per sé tanto efficiente8.
un abuso escludente65.
La prassi decisionale della Commis- 4. Rapporti di esclusiva e sconti condi-
sione e la più recente giurisprudenza zionati. – Imporre ai clienti di rifornirsi
della Corte di Giustizia attribuiscono un esclusivamente, o per la maggior parte
peso crescente alla valutazione dell’effet- dei propri acquisti, dall’impresa domi-
tiva capacità della condotta di esercitare nante è in linea di massima considerato
un effetto di preclusione e di comportare un abuso di posizione dominante69. Può
una restrizione della concorrenza a costituire un comportamento abusivo an-
danno dei consumatori. In Post Danmark che un’esclusiva imposta di fatto. Ad
la Corte ha indicato che, se i prezzi sono esempio, il comodato gratuito di un refri-
superiori ai costi medi incrementali ma geratore con il vincolo di utilizzarlo solo
inferiori ai costi medi totali, per valutare per i prodotti dell’impresa è stato conside-
se la condotta sia restrittiva occorre veri- rato, in particolari condizioni, assimila-
ficare se essa comporti un effetto, attuale bile a un obbligo di acquisto esclusivo70.
o potenziale, di esclusione restrittivo della Simmetricamente, l’obbligo per i for-
concorrenza e, quindi, pregiudizievole nitori di servire esclusivamente l’impresa
dell’interesse dei consumatori. Gli ele- dominante può costituire un abuso a ca-
menti di cui tenere conto in questa valu- rattere escludente dal lato della do-
tazione includono in linea di principio an- manda71.
che la valutazione di eventuali barriere al- Nell’applicazione dell’art. 102 TFUE
l’entrata che consentirebbero lo sfrutta- non rilevano i motivi che possono rendere
mento del potere di mercato al termine più o meno conveniente l’accettazione del
della fase di concorrenza aggressiva. Co- vincolo di esclusiva all’interno del rap-
munque, sinora la Corte di giustizia ha porto bilaterale; ciò che conta è l’idoneità
escluso la necessità di provare che al ter- dell’esclusiva ad avere un impatto nega-
mine della fase di concorrenza predatoria tivo sulla struttura della concorrenza nel
vi sarebbe una realistica possibilità di re- mercato rilevante72. La dottrina ha sotto-

64 Dec. Comm., 20 marzo 2001, 2001/354/CE, 68 C. giust., 27 marzo 2012, “Post Danmark”,
COMP 35.141, “Deutsche Post AG”, in G.U.C.E. L cit., punto 36.
125, 5 maggio 2001, p. 27. 69 C. giust., 13 febbraio 1979, “Hoffmann - La
65 C. giust., 27 marzo 2012, “Post Danmark”, Roche”, cit.
cit., punto 44. 70 Trib. CE, 23 ottobre 2003, causa T-65/98,
66 C. giust., 14 novembre 1996, “Tetra Pak II”, Van den Bergh Foods Ltd. c. Commissione - “Van
cit., punto 44; C. giust., 2 aprile 2009, “France den Bergh Foods”, in Racc. 2003, p. II-4662.
Télécom”, cit., punto 37. 71 Dec. Comm. UE, 22 febbraio 2006, 2006/
67 Trib. CE, 8 ottobre 1996, “Compagnie mari- 520/CE, COMP/B-2/38.381, “De Beers”, in G.U.U.E.
time belge”, cit.; C. giust., 3 luglio 1991, “Akzo”; L 205 del 27 luglio 2006, p. 24.
C. giust., 2 marzo 1994, “Hilti”, cit.; C. giust., 10 72 Trib. CE, 23 ottobre 2003, “Van den Bergh
luglio 2001, causa C-497/99 P, Irish Sugar plc c. Foods”, cit.; C. giust., 27 aprile 1994, causa C-
Commissione, in Racc. 2001, p. I-5335. 393/92, Comune di Almelo e a. c. NV Energiebedrijf
Ijsselmij, in Racc. 1994, p. I-1508.
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 107

lineato che, da un punto di vista econo- struttura concorrenziale a pregiudizio dei


mico, per effettuare tale valutazione oc- consumatori. Rileva, a questo fine, valu-
corre verificare se l’esclusiva determini un tare se lo sconto praticato dall’impresa
aumento del potere di mercato dell’im- dominante sarebbe concretamente repli-
presa dominante. Rileva, a tal fine, consi- cabile da un’impresa altrettanto effi-
derare quale sia la parte di mercato inte- ciente78, quanto sia rilevante la parte della
ressata dall’esclusiva, la durata della domanda interessata dalla condotta, qua-
stessa73, l’esistenza di canali alternativi at- le sia la durata della condotta e se i con-
traverso i quali i concorrenti potrebbero correnti dispongano di canali alternativi
comunque accedere al mercato74. Se l’e- per accedere al mercato9.
sclusiva è necessaria per realizzare inve- La giurisprudenza ha sottolineato
stimenti specifici a vantaggio del con- come sconti basati su soglie individualiz-
traente, questa circostanza può essere zate, definite in relazione al singolo
considerata come giustificazione in ter- cliente, e retroattivi, ossia applicati anche
mini di efficienza. agli acquisti effettuati prima del supera-
Gli sconti fedeltà, condizionati all’im- mento della soglia, vadano valutati con
pegno da parte del cliente ad acquistare particolare attenzione in quanto possono
esclusivamente dall’impresa dominante, avere un rilevante impatto preclusivo80.
sono assimilabili a un obbligo di acquisto
esclusivo75. Tradizionalmente nell’appli- 5. Pratiche leganti. – Abusi a carattere
cazione dell’art. 102 TFUE gli sconti con- escludente possono essere realizzati an-
dizionati a determinati comportamenti che attraverso l’offerta congiunta di più
dell’acquirente (acquisti al di sopra di una prodotti da parte dell’impresa dominante.
determinata soglia nel periodo di riferi- L’impresa può infatti fare leva sulla posi-
mento), se posti in essere dall’impresa do- zione dominante detenuta nel mercato di
minante, sono stati valutati come tenden- uno dei prodotti per precludere ai concor-
zialmente abusivi76, salva la possibilità di renti il mercato del prodotto abbinato.
giustificarli mostrando che vi è una di- L’effetto di restrizione della concorrenza a
retta connessione con una riduzione dei pregiudizio dei consumatori può avvenire
costi di produzione o distribuzione del- nel mercato del prodotto abbinato, nel
l’impresa77. mercato del prodotto principale o in en-
La dottrina ha evidenziato come que- trambi i mercati.
sto approccio nei confronti degli sconti Rientrano in questa categoria di abusi
costituisca un’area critica del diritto anti- le pratiche di vendita abbinata o tying, in
trust europeo in quanto può limitare in- base alle quali l’impresa condiziona l’ac-
giustificatamente l’esplicarsi della con- quisto del prodotto principale all’acquisto
correnza di prezzo. Queste critiche sugge- del prodotto abbinato81. Il vincolo può
riscono che il carattere abusivo degli avere natura contrattuale o natura tec-
sconti condizionati dovrebbe essere valu- nica, quando il prodotto principale è dise-
tato tenendo conto della loro capacità di gnato per operare solo con il prodotto ab-
precludere il mercato a concorrenti effi- binato dell’impresa. Un’altra pratica le-
cienti, con un impatto negativo sulla gante potenzialmente abusiva è il bund-

73 Dec. Comm. UE, 17 marzo 2010, 2010/C- cit., punto 59; Trib. CE, 7 ottobre 1999, causa T-
133/05, COMP/39.386, “Contratti a lungo termine, 228/97, Irish Sugar plc. c. Commissione - “Irish
Francia”, in G.U.U.E. C-133 del 22 maggio 2010, Sugar”, in Racc. 1999, p. II-2975, punto 173.
p. 5. 78 Dec. Comm. UE, 13 maggio 2009, 2009/C
74 OCSE, Fidelity and Bundled Rebates and 227/07, COMP/C-3/37.990, “Intel”, in G.U.U.E. C-
Discounts, OECD Policy Roundtable, 2008. 227 del 22 settembre 2009, p. 13.
75 C. giust., 13 febbraio 1979, “Hoffmann - La 79 OCSE, cit.
Roche”, cit. 80 C. giust., 9 novembre 1983, “Michelin I”,
76 Trib. CE, 30 settembre 2003, “Michelin II”, cit., punto 71; C. giust., 15 marzo 2007, “British
cit.; C. giust., 15 marzo 2007, “British Airways”, Airways”, cit.
cit. 81 C. giust., 2 marzo 1994, “Hilti”, cit.; C.
77 Trib. CE, 30 settembre 2003, “Michelin II”, giust., 14 novembre 1996, “Tetra Pak II”, cit.
108 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

ling puro (vendita aggregata), in cui i pro- deve essere in qualche modo replicabile
dotti sono venduti solo insieme, in pro- da concorrenti efficienti (anche attraverso
porzioni fisse. Nel caso Microsoft, ad l’offerta di un diverso insieme di pro-
esempio, il sistema operativo Windows dotti).
era venduto solo nella versione che inclu-
deva Windows Media Player82. Un’ulte- 6. Abusi di sfruttamento. – L’elenco
riore pratica legante è il bundling misto, esemplificativo di pratiche abusive conte-
in cui i due prodotti sono venduti anche nuto nell’art. 102 TFUE include chiara-
separatamente ma il pacchetto è venduto mente condotte in cui l’impresa domi-
a un prezzo inferiore al prezzo comples- nante sfrutta iniquamente il suo potere di
sivo dei due prodotti acquistati separata- mercato, a prescindere dall’impatto della
mente. Si tratta quindi di uno sconto con- condotta sulla struttura concorrenziale
dizionato all’acquisto di più prodotti. del mercato: l’imposizione di prezzi o al-
L’offerta congiunta di prodotti da tre condizioni di transazione ingiustifica-
parte delle imprese è una normale pratica tamente gravose, la limitazione della pro-
di mercato, che può avere molte giustifi- duzione a danno dei consumatori, l’appli-
cazioni economiche, tra cui la riduzione cazione di condizioni diverse per presta-
dei costi di transazione per i clienti. zioni equivalenti, il subordinare la
Per valutare se le pratiche leganti, conclusione di contratti all’accettazione
quando poste in essere dalle imprese in di prestazioni supplementari che non
posizione dominante, abbiano carattere hanno alcun nesso con l’oggetto dei con-
abusivo occorre anzitutto valutare atten- tratti stessi.
tamente se sussista una posizione domi- L’applicazione dell’art. 102 TFUE in
nante. Nel caso degli aftermarkets, ossia realtà si è principalmente focalizzata su-
dei prodotti complementari rispetto al gli abusi a carattere escludente che re-
prodotto principale che vengono utilizzati stringono la concorrenza, piuttosto che
successivamente al suo acquisto (ad sugli abusi di sfruttamento. I motivi sono
esempio cartucce, pezzi di ricambio), è principalmente due.
importante identificare correttamente il Anzitutto, la posizione dominante non
mercato rilevante. Occorre chiedersi, te- è vietata in quanto tale e il suo sfrutta-
nendo conto della sostituibilità dal lato mento, anche attraverso l’applicazione di
della domanda, se vi sia un mercato rile- prezzi elevati, normalmente trova rispo-
vante dei prodotti secondari, o se il mer- sta nel mercato stesso, inducendo l’en-
cato rilevante sia quello dei prodotti se- trata di nuovi concorrenti e l’offerta di
condari compatibili con il prodotto prin- prodotti alternativi. Pertanto, precludere
cipale di quella determinata marca, o se si in via generale l’esercizio del potere di
debbano considerare insieme il prodotto mercato dell’impresa dominante potrebbe
principale e i prodotti secondari in risultare alla fine dannoso per la stessa
quanto le condizioni di prezzo applicate concorrenza e per i consumatori. Quando
sui secondi influiscono sulla scelta del vi sono ostacoli strutturali allo sviluppo
prodotto principale. del processo concorrenziale (ad esempio
In base alla giurisprudenza, affinché in situazioni di durevole monopolio natu-
l’offerta congiunta possa risultare abu- rale) la soluzione più appropriata è la re-
siva, occorre comunque che vi sia poten- golazione ex ante.
zialmente una domanda distinta per il La seconda criticità, nell’applicazione
prodotto principale e il prodotto abbi- dell’art. 102 TFUE agli abusi di sfrutta-
nato83. mento, è che individuare quando una
Negli Orientamenti del 2009 la Com- condotta è eccessivamente gravosa è com-
missione sottolinea infine che, perché vi plicato. Occorre infatti fare riferimento a
sia un impatto escludente anticoncorren- uno standard (il prezzo “equo”) che non è
ziale, la strategia di offerta congiunta non di facile individuazione. L’analisi tipica-

82 Trib. CE, 17 settembre 2007, “Microsoft”, cit. giust., 14 novembre 1996, “Tetra Pak II”, cit.; Trib.
83 C. giust., 2 marzo 1994, “Hilti”, cit.; C. CE, 17 settembre 2007, “Microsoft”, cit.
G. BRUZZONE – L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 109

mente richiede precise informazioni sui prezzi diversi a clienti con le stesse carat-
costi dell’impresa attribuibili al prodotto teristiche, a parità di condizioni di costo,
e una valutazione sul margine di profitto determinando per questi un ingiustificato
accettabile. svantaggio nella concorrenza87. La giuri-
La Corte di Giustizia, nella sentenza sprudenza ha sottolineato l’importanza di
United Brands, ha riconosciuto che prati- verificare che si tratti effettivamente di
care un prezzo eccessivo «privo di ogni transazioni equivalenti; l’impresa non è
ragionevole rapporto con la prestazione tenuta, in particolare, a praticare gli stessi
fornita» costituisce un abuso rilevante ai prezzi in mercati che presentano diverse
sensi dell’art. 102 TFUE. In quel caso, la condizioni economiche e concorrenzia-
Corte ha ritenuto che la Commissione, li88. In vari casi di applicazione dell’art.
alla quale spettava l’onere di provare il ca- 102 TFUE il divieto di discriminazione
rattere iniquo delle condizioni applicate, dei prezzi è stato utilizzato per rimuovere
non avesse assolto a tale compito in modo pratiche pregiudizievoli per il mercato in-
adeguato. Secondo la Corte, la Commis- terno, che comportavano ad esempio un
sione avrebbe dovuto dimostrare anzi- diverso trattamento sulla base della na-
tutto che la differenza tra costi e prezzi zionalità o del domicilio dei soggetti89.
era eccessiva e, in caso di risposta affer- La discriminazione non è considerata
mativa, provare che il prezzo applicato abusiva se l’impresa dimostra che è ogget-
era iniquo, in quanto tale o rispetto al tivamente giustificata. La dottrina ha sot-
prezzo di prodotti in concorrenza con il tolineato che un divieto di per sé della di-
prodotto considerato84. scriminazione di prezzo, anche da parte
Il metodo del confronto del prezzo ap- dell’impresa dominante, può avere conse-
guenze indesiderabili per il mercato e per
plicato dall’impresa dominante con il
i consumatori. Infatti, applicando prezzi
prezzo di prodotti equiparabili per valu-
diversi l’impresa può riuscire a soddisfare
tarne l’eventuale iniquità è stato successi-
una parte più ampia della domanda po-
vamente richiamato in varie decisioni
tenziale. Se obbligata ad applicare a tutti
della Commissione e pronunce della Cor-
il medesimo prezzo, l’impresa lo fisse-
te85. È essenziale, in questi casi, che il rebbe, tenendo conto delle caratteristiche
confronto venga effettuato con riferimen- dei mercati, a un livello che non necessa-
to a situazioni effettivamente compara- riamente sarà il prezzo più basso. Impe-
bili. dire la discriminazione di prezzo può
La Corte ha sottolineato che l’impresa quindi comportare una riduzione delle
dominante non può fare leva su costi ele- quantità complessive vendute e il man-
vati derivanti dalla propria inefficienza cato accesso al prodotto per i clienti con
per giustificare il livello dei prezzi appli- minore disponibilità a pagare.
cati86.
Costituisce un possibile abuso di sfrut- 7. Altre tipologie di abuso. – Tra le ulte-
tamento anche la condotta attraverso la riori pratiche che sono state considerate
quale l’impresa dominante effettua una abusive ai sensi dell’art. 102 TFUE appare
discriminazione di prezzo, applicando utile ricordare: l’imposizione da parte del-

84 C. giust., 14 febbraio 1978, “United Brands”, 86 C. giust., 13 luglio 1989, causa C-395/87,
cit. Ministère Public c. Jean-Louis Tournier, in Racc.
85 Dec. Comm. UE, 20 marzo 2001, n. 2001/ 1989, p. 2565.
354/CE, COMP/35.141, “Deutsche Post AG”, in 87 C. giust., 15 marzo 2007, “British Airways”,
G.U.C.E. L 125, del 5 maggio 2001, p. 27; Dec. cit.
Comm. UE, 23 luglio 2004, COMP/36.568 - Scand- 88 C. giust., 14 febbraio 1978, “United Brands”,
lines Sverige c. Porto di Helsingborg; C. giust., 4 cit.
maggio 1988, “Bodson”, cit.; C. giust., 13 luglio 89 C. giust., 17 maggio 1994, causa C-18/93,
1989, cause riunite C-110 e 241-242/88, François Corsica Ferries Italia Srl. c. Corpo dei Piloti del
Lucazeau e a. c. Société des Auteurs, Compositeurs porto di Genova, in Racc. 1994, p. I-1812; C.
et Editeurs de Musique (SACEM), in Racc. 1989, p. giust., 2 marzo 1983, causa C-7/82, Gesellschaft
2823. zur Verwertung von Leistungsschutzrechten mbH
(GVL) c. Commissione, in Racc. 1983, p. 483.
110 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

l’impresa dominante ai propri distributori rato abusivo indurre le autorità pubbli-


di un divieto all’esportazione90; le con- che, attraverso la trasmissione di infor-
dotte volte ad ostacolare l’accesso di pro- mazioni ingannevoli, al rilascio di un cer-
dotti esteri nel mercato di uno Stato mem- tificato di protezione complementare94.
bro91; le operazioni di acquisizione che ri-
ducono la concorrenza nel mercato92 (an- GINEVRA BRUZZONE
che se l’utilità dell’applicazione dell’art.
102 TFUE a queste ultime fattispecie è Bibliografia
stata sostanzialmente ridimensionata con
l’introduzione del sistema di controllo pre- C.D. EHLERMANN - M. MARQUIS (a cura di),
European Competition Law Annual 2007: a
ventivo delle concentrazioni). Reformed Approach to article 82 EC, Oxford-
Nel caso Promedia la Commissione ha Portland, 2008; D. CARLTON, «Should “Price
ritenuto che in particolari circostanze an- Squeeze” Be a Recognized Form of Anticom-
che un uso pretestuoso della litigation da petitive Conduct», in J. of Comp. Law and Eco-
parte dell’impresa dominante possa es- nomics, 2008, vol. 4, p. 2; G. FAELLA, «Incentivi
sere considerato abusivo: occorre dimo- alla fedeltà ed esclusione: sconti e premi fide-
lizzanti», in MCR, 2008, p. 117; A. HEIMLER - G.
strare, a tal fine, che l’azione in giudizio BRUZZONE, «Abuso di posizione dominante», in
non possa essere ragionevolmente consi- Codice commentato della concorrenza e del mer-
derata un tentativo dell’impresa di far va- cato (a cura di A. CATRICALÀ e P. TROIANO), To-
lere i propri diritti e serva quindi solo a rino, 2010, p. 78; OCSE, Excessive Pricing,
danneggiare la controparte e, inoltre, che OECD Policy Roundtable, 2011; R. O’DONO-
rientri all’interno di un piano volto a eli- GHUE - A.J. PADILLA, The Law and Economics of

minare la concorrenza. Comportando una Article 82 EC, Oxford, 2006; C. OSTI, «Abuso di
posizione dominante», in Enc. dir., Annali, vol.
limitazione dell’accesso alla giustizia, 5, Milano, 2012; A. RENDA - J. TEMPLE LANG (a
questa modalità di applicazione dell’art. cura di), Treatment of Exclusionary Abused un-
102 va limitata a ipotesi del tutto eccezio- der Article 82 of the EC Treaty - Comments on
nali93. Nel caso Astra Zeneca, è stato con- the European Commission’s Guidance Paper,
siderato abusivo da parte dell’impresa do- CEPS, Bruxelles, 2009; E. ROUSSEVA - M. MAR-
QUIS, «Hell Freezes Over: A Climate Change for
minante un utilizzo strumentale delle
Assessing Exclusionary Conduct under Article
procedure amministrative nel settore del- 102 TFEU», in J. of Eur. Comp. Law and Prac-
la protezione della proprietà intellettuale, tice, vol. IV(1), 2013, p. 32; R. WHISH - D. BAI-
idoneo a restringere la concorrenza sul LEY, Competition Law, Oxford, 2012, cap. 5, 17,
mercato; in particolare, è stato conside- 18 e 19.

90 C. giust., 14 febbraio 1978, “United Brands”, bert/Gillette e altri”, in G.U.C.E. L 116, 12 maggio
cit. 1993, p. 21.
91 Trib. CE, 22 novembre 2001, causa T-139/ 93 Trib. CE, 17 luglio 1998, causa T-111/96,
98, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di ITT Promedia NV c. Commissione, in Racc. 1998,
Stato (AAMS) c. Commissione, in Racc. 2001, p. II- p. II-2941.
3415; Trib. CE, 7 ottobre 1999, “Irish Sugar”, cit. 94 Trib. UE, 1° luglio 2010, “AstraZeneca”, cit.,
92 C. giust., 21 febbraio 1973, “Continental confermata da C. giust., 6 dicembre 2012, C-
Can”, cit.; Dec. Comm. UE, 10 novembre 1992, 457/10 P, AstraZeneca AB e AstraZeneca plc. c.
93/252/CEE, COMP IV/33.440, “Warner-Lam- Commissione, non ancora pubblicata.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’applicazione degli artt. 101 e 102 TFUE
nei confronti degli Stati membri

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. IL COMBINATO DI- II. IL COMBINATO DISPOSTO DEGLI ARTT. 101
SPOSTO DEGLI ARTT. 101 TFUE E 4 N. 3 TUE. – TFUE E 4 N. 3 TUE
1. Misure nazionali che rafforzano l’effetto
di una intesa vietata dall’art. 101 TFUE. – Con riferimento al combinato disposto
2. Misure nazionali che favoriscono l’ado- degli artt. 101 TFUE e 4 n. 3 TUE, la giu-
zione di accordi contrari all’art. 101 TFUE. risprudenza comunitaria ha sostenuto
– 3. Misure nazionali che impongono la
conclusione di accordi in violazione del- che, «anche se di per sé l’articolo [101] del
l’art. 101 TFUE. – 4. Misure nazionali che Trattato riguarda esclusivamente la con-
privino la propria normativa del carattere dotta delle imprese e non le disposizioni
statuale che le è proprio. – III. IL COMBINATO legislative o regolamentari emanate dagli
DISPOSTO DEGLI ARTT. 102 E 106 § 1 TFUE. – Stati membri»3, è pur vero che «l’art. 101
IV. LA VINCOLATIVITÀ DELLE MISURE NAZIONALI TFUE, in combinato disposto con l’art. 4,
ILLEGITTIME E LA RESPONSABILITÀ PER DANNI DEI
PRIVATI E DEGLI STATI MEMBRI PER LA VIOLAZIONE
n. 3, TUE, fa obbligo agli Stati membri di
DEGLI ARTT. 101 E 102 TFUE. non adottare o mantenere in vigore prov-
vedimenti, aventi natura legislativa o re-
golamentare, atti ad eliminare l’effetto
I. INTRODUZIONE
utile delle norme in materia di concor-
Gli artt. 101 e 102 TFUE sono norme renza applicabili alle imprese»4.
dirette ai privati e, in particolare, alle im- In particolare, quattro sono le ipotesi a
prese. In taluni casi, però, questi divieti cui tale giurisprudenza è applicabile. In-
possono essere applicati nei confronti de- fatti, ricorre «siffatta ipotesi allorquando
gli Stati membri e, specificatamente, ai uno Stato membro imponga o agevoli la
sensi del combinato disposto degli 101 conclusione di accordi in contrasto con
TFUE e art. 4 n. 3 TUE (già artt. 10 e 81 l’articolo 101» (prima e seconda ipotesi)
TCE) e degli artt. 102 e 106 § 1 TFUE (già «o rafforzi gli effetti di siffatti accordi»
artt. 82 e 86 § 1 TCE)1. A tale riferimento, (terza ipotesi) «ovvero qualora privi la
la Corte di giustizia ha sostenuto che gli propria normativa del carattere statuale
Stati membri, ai sensi del principio del- che le è proprio, demandando la respon-
l’effetto utile delle norme di concorrenza, sabilità di adottare decisioni d’intervento
non possono emanare normative nazio- in materia economica ad operatori pri-
nali le quali rendano «praticamente inef- vati» (quarta ipotesi)5.
ficaci le regole [comunitarie] di concor- Tali ipotesi sono infra prese in consi-
renza applicabili alle imprese»2. derazione a secondo dei casi in cui l’art.

1 Da ultimo, v. C. giust. UE, 3 marzo 2011, ottobre 1995, DIP spa c. Comune di Bassano del
AG2R Prévoyance contro Beaudout Père et Fils Grappa - “DIP”, cause riunite C-140/94, C-141/94 e
SARL. - “AG2R”, causa C-437/09, in Racc. 2011, p. C-142/94, in Racc. 1995, p. I-3257, punto 14; C.
I-973, punti 28 e 40. giust. CE, 21 settembre 1999, Brentjens’ Handel-
2 C. giust. CE, 16 novembre 1977, S.A. G.B. - sonderneming BV c. Stichting Bedrijfspen-
B.M. c. Association des détaillants en tabac (ATAB) sioenfonds voor de Handel in Bouwmaterialen -
- “ATAB”, causa 13/77, in Racc. 1977, p. 2115, “Brentjens’, cause riunite C-115/97 a C-117/97, in
punto 33; C. giust. CE, 18 giugno 1991, Eelliniki Racc. 1999, p. I-6025, punto 113; C. giust. CE, 19
radiophonia tileorassi anonimi etairia e panellinia maggio 1993, Paul Corbeau, causa C-320/91, in
omospondia syllogon prossopikou ert c. dimotiki Racc. 1993, p. I-2533 punto 11.
etairia pliroforissis e sotirios kouvelas e nicolaos 3 C. giust. CE, 18 giugno 1998, Commissione
avdellas e altri - “ERT”, causa C-260/89, in Racc. c. Repubblica Italiana, causa C-35/96, in Racc.
1991, p. I-2925, punto 35; C. giust. CE, 5 ottobre 1998, I-3851, punto 53.
1995, Centro servizi spediporto srl c. spedizioni ma- 4 Da ultimo, v. C. giust. UE, “AG2R”, punti 24.
rittima del golfo srl - “Spediporto”, causa C-96/94, 5 C. giust. CE, 18 giugno 1998, Commissione
in Racc. 1995, p. I-2883, punto 20; C. giust. CE, 17 c. Repubblica Italiana, cit., punto 54.
112 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

101 TFUE sia direttamente applicabile al alle intese poste in essere (e alla commi-
comportamento delle imprese; ad iniziare nazione della sanzione alle imprese che le
dalla prima fattispecie, in cui il comporta- hanno poste in essere) a prescindere dalla
mento privato è sempre sanzionabile ai dichiarazione di illegittimità della norma-
sensi dell’art. 101 TFUE, fino alla quarta tiva nazionale per violazione del combi-
fattispecie in cui il comportamento pri- nato disposto degli artt. 101 TFUE e 4 n. 3
vato, essendo parte di una misura norma- TUE. Ciò in quanto gli accordi, in tali due
tiva, non può essere oggetto dell’applica- casi, sono posti in essere da imprese li-
zione dell’art. 101 TFUE, se non dopo l’ac- bere nelle loro scelte imprenditoriali.
certamento dell’illegittimità della norma-
tiva statale. 3. Misure nazionali che impongono la
conclusione di accordi in violazione del-
1. Misure nazionali che rafforzano l’ef- l’art. 101 TFUE. – La terza fattispecie, ri-
fetto di una intesa vietata dall’art. 101 feribile alla sentenza CNSD9, riguarda l’i-
TFUE. – La prima fattispecie, riferibile potesi in cui una normativa nazionale im-
alla giurisprudenza BNIC/Clair6, riguarda ponga ad imprese la conclusione di ac-
il caso in cui una normativa statale cordi in contrasto con l’art. 101 TFUE. In
“rafforzi” l’effetto di una intesa vietata ex tale ipotesi, il comportamento delle im-
art. 101 TFUE7. Ai sensi di tale giurispru- prese non è sanzionabile ai sensi dell’art.
denza, una normativa è illegittima quan- 101 TFUE in quanto è imposto diretta-
do sono presenti due requisiti: mente dalla misura normativa10. Però le
– Un’intesa contraria all’art. 101 TFUE; imprese, nel momento in cui realizzano la
– Una normativa che estenda, even- prescritta intesa anticoncorrenziale, de-
tualmente e successivamente, la vincolati- vono porre in essere, nel caso in cui go-
vità dell’accordo anticoncorrenziale a dano «di un margine discrezionale nell’e-
soggetti terzi. secuzione della normativa nazionale»11,
comportamenti tali «da preservare (…) il
2. Misure nazionali che favoriscono l’a- grado di concorrenza che la pratica attua-
dozione di accordi contrari all’art. 101 zione (…) [potrebbe lasciar] sussistere»12.
TFUE. – La seconda fattispecie è riferibile Se ciò è rispettato, l’intesa conclusa dalle
al caso in cui una normativa nazionali imprese sarà sanzionabile ai sensi dell’art.
“faciliti” la conclusione di accordi in vio- 101 TFUE solo se posta in essere successi-
lazione dell’art. 101 TFUE (giurispruden- vamente alla dichiarazione di illegittimità
za Ahmed Saeed8). Nel caso in cui la mi- comunitaria della normativa nazionale (v.
sura normativa crei delle condizioni che infra § IV).
favoriscano la conclusione di accordi in Diversamente, nel caso in cui le im-
violazione dell’art. 101 TFUE, la misura prese, ponendo in essere quanto previsto
statale è illegittima per violazione del dalla normativa nazionale, realizzino
combinato disposto degli artt. 101 TFUE comportamenti che restringano la con-
e 4 n. 3 TUE. correnza più di quanto la normativa stes-
Tale ipotesi, così come anche l’ipotesi sa «lasci sussistere», ebbene i relativi ac-
della giurisprudenza BNIC/Clair, per- cordi saranno sanzionabili direttamente
mette l’applicabilità dell’art. 101 TFUE ai sensi dell’art. 101 TFUE13.
6 C. giust. CE, 30 gennaio 1985, Bureau Natio- Flugreisen e Silver Line Reisebüro GmbH c. Zen-
nal Interprofessionnel du Cognac c. René Clair, trale zur Bekämpfung unlauteren Wettbewerbs e.
causa 123/83, in Racc. 1983, 391. V., C-66/86, in Racc. 1989, 803; C. giust. CE, 27 ot-
7 Per il caso di normativa illegittima perchè tobre 1994, John Deere Ltd. c. Commissione, T-
abbia omologato e reso legalmente vincolante 35/92, in Racc. 1994, II-957.
una intesa vietata ex art. 101 TFUE esclusiva- 9 C. giust. CE, 18 giugno 1998, Commissione
mente tra coloro che hanno posto in essere prece- c. Repubblica italiana, cit.
dentemente tale comportamento, v. per tutte, C. 10 Ibidem, punto 55.
giust. CE, 1 ottobre 1987, A.S.B.L. Vereniging van 11 Trib. CE, 30 marzo 2000, Consiglio nazio-
Vlaamse Resibureaus c. A.S.B.L. Sociale dienst van nale degli spedizionieri doganali c. Commissione,
de plaatselijke en gewestelijke overheidsdiensten, T-513/93, in Racc. II-1807, punto 71.
causa 311/85, in Racc. 1987, 3801. 12 Ibidem, punto 73.
8 C. giust. CE, 11 aprile 1989, Ahmed Saeed 13 Ibidem, punto 74.
L.F. PACE – L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 101 E 102 TFUE NEI CONFRONTI DEGLI STATI MEMBRI 113

4. Misure nazionali che privino la pro- denza Reiff la partecipazione delle im-
pria normativa del carattere statuale che le prese nel procedimento non ha effetto di-
è proprio. – La quarta fattispecie, relativa retto sul mercato (fatto questo che distin-
al combinato disposto degli artt. 101 gue la fattispecie Reiff da quella CNSD). In
TFUE e 4 n. 3 TUE, riguarda il caso in cui Reiff la procedura culmina con l’adozione
lo Stato membro «privi la propria norma- di un provvedimento che costituisce la
tiva del carattere statuale che le è proprio, “condizione sospensiva”15 dell’efficacia sul
demandando la responsabilità di adottare mercato dell’intesa posta in essere dai pri-
decisioni di intervento in materia econo- vati e vietata ai sensi dell’art. 101 TFUE.
mica ad operatori privati». Tale fattispe- Una misura nazionale che rientri nella
cie, riferibile alla giurisprudenza Reiff14, fattispecie Reiff è in violazione del combi-
riguarda quelle normative che prevedono nato disposto degli artt. 101 TFUE e 4 n. 3
una sequenza procedimentale nella quale TUE quando il contenuto della proposta
partecipano soggetti privati che sono an- delle imprese costituisca una intesa in
che destinatari del provvedimento finale. violazione dell’art. 101 TFUE e sia stata
Nel procedimento normativo, il ruolo formulata da soggetti che non siano indi-
delle imprese è quello di formulare una pendenti dalle imprese destinatarie del
proposta di accordo che sia comunque provvedimento finale (cioè in assenza di
vietato ai sensi dell’art. 101 TFUE. Al ter- “esperti indipendenti”). In questo senso, il
mine del procedimento è emanato un provvedimento finale rappresenta esclusi-
provvedimento nel quale la proposta delle vamente gli interessi delle imprese che
imprese perde la propria autonoma rile- hanno partecipato direttamente (o tra-
vanza e si fonde nel provvedimento stesso. mite “esperti non indipendenti”) al proce-
Tale provvedimento finale dovrebbe rap- dimento;
presentare il contemperamento delle di- Anche nel caso in cui la proposta non
verse istanze (compresa quella delle im- sia stata definita da esperti indipendenti
prese che saranno poi le destinatarie del (quindi essa rappresenti solo gli interessi
provvedimento) chiamate dalla legge ad dei privati destinatari del provvedimento
esprimersi in vista dell’interesse pubblico finale e non l’interesse generale16), la mi-
da soddisfare. Ai sensi di tale procedi- sura finale è comunque legittima se lo
mento, le imprese sono anche destinatarie Stato membro non «abbia rinunciato ad
del provvedimento normativo finale. esercitare il suo potere di decisione in ul-
Affinché una normativa nazionale tima istanza o a controllare l’applicazio-
rientri nella fattispecie prevista dalla giu- ne» della «proposta» poi contenuta nella
risprudenza Reiff sono necessari due di- misura normativa17. La misura finale sa-
stinti elementi: rebbe illegittima se, ad esempio, l’organo
i) La partecipazione nella sequenza pubblico che adotta la misura finale do-
procedimentale di soggetti privati (cioè vesse necessariamente accettare la propo-
imprese) tramite la proposta di un ac- sta dei privati non potendo quindi rifiu-
cordo vietato ai sensi dell’art. 101 TFUE. I tarla. In questa ipotesi la proposta delle
privati sono o i destinatari diretti del imprese costituirebbe semplicemente una
provvedimento finale, o i rappresentanti intesa vietata «sottoposta a condizione so-
gli interessi dei destinatari del provvedi- spensiva».
mento finale (cioè i c.d. esperti non indi- In altre parole, ai sensi della giurispru-
pendenti); denza Reiff, la procedura nazionale è ille-
ii) Un provvedimento normativo al ter- gittima se essa non elimini il «rischio di
mine del procedimento. Nella giurispru- intesa»18. Questo rischio esiste se la mi-

14 C. giust. CE, 17 novembre 1993, Bundesan- 16 C. giust. CE, Procedimento penale c. Ma-
stalt für den Güterfernverkehr c. Gebrüder Reiff nuele Arduino, causa C-35/99, in Racc. 2002, p. I-
GmbH & Co. Kg., causa C-185/91, in Racc. 1993, I- 1529, punto 37.
5801. 17 Ibidem, punto 40.
15 Concl. Darmon del 14 luglio 1993 nella 18 Conclusioni dell’avv. gen. Darmon relative
sent. Reiff, cit., causa C-185/91, punto 99. alla sentenza Reiff, cit., punto 105.
114 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

sura adottata al termine del procedi- soltanto comportamenti anticoncorren-


mento rappresenti esclusivamente gli in- ziali adottati dalle imprese di loro propria
teressi dei privati partecipanti al procedi- iniziativa e non i provvedimenti statali»21.
mento e destinatari della misura finale. Il diritto UE prescrive, però, che «a
In considerazione del fatto che il com- norma dell’art. 106, n. 1, TFUE, al quale
portamento dei privati nella procedura corrispondeva precedentemente l’art. 86,
(cioè la proposta di accordo) è imposto da n. 1, CE, gli Stati membri non emanano
una normativa nazionale e non ha un ef- né mantengono, nei confronti delle im-
fetto diretto sul mercato, tale comporta- prese pubbliche e delle imprese cui rico-
mento, come supra ricordato, non può es- noscono diritti speciali o esclusivi, alcuna
sere valutato ai sensi dell’art. 101 TFUE. misura contraria alle norme dei Trattati,
L’applicazione dell’art. 101 alle imprese è specialmente a quelle contemplate dagli
infatti possibile solo successivamente alla artt. 18 TFUE e da 101 TFUE a 109 TFUE
dichiarazione di illegittimità della misura inclusi, salvo quanto previsto all’art. 106,
nazionale come chiarito dalla giurispru- n. 2, TFUE»22. Conseguentemente, sono
denza Cif (v. infra § IV). illegittime quelle misure che rendano
«praticamente inefficaci» tali norme. Una
III. IL COMBINATO DISPOSTO DEGLI ARTT. misura nazionale che rendesse l’art. 102
102 E 106 § 1 TFUE TFUE «praticamente inefficace» sarebbe
L’applicazione dell’art. 102 TFUE nei quindi illegittima in virtù del combinato
confronti degli Stati membri è previsto in disposto degli artt. 102 e 106 § 1 TFUE.
due distinti filoni giurisprudenziali. Due sono i requisiti perché una misura
Quello relativo al combinato disposto de- normativa sia in violazione del combinato
gli artt. 102 TFUE e 4 n. 3 TUE19, e quello disposto degli artt. 102 e 106 § 1 TFUE:
relativo al combinato disposto degli artt. i) Una misura normativa che crei una
102 e 106 § 1 TFUE. Questi, però, si rife- posizione dominante in capo ad una im-
riscono al medesimo principio, cioè al di- presa. Con riferimento a questo primo
vieto nei confronti degli Stati membri di elemento, una misura nazionale può
adottare misure contrarie all’effetto di- creare, tramite il riconoscimento di un di-
retto dell’art. 102 TFUE. Sotto questo ritto speciale o esclusivo ai sensi dell’art.
aspetto, infatti, l’art. 106 § 1 TFUE costi- 106 § 1 TFUE, una posizione dominante23
tuisce una specificazione dell’art. 4 n. 3 (anche collettiva24) in capo ad imprese. La
TUE20. creazione di una posizione dominante
La giurisprudenza relativa al combi- mediante la concessione di diritti speciali
nato disposto degli artt. 102 e 106 § 1 o esclusivi non è, però, di per sé incompa-
TFUE prevede che «l’art. [102] contempla tibile con l’art. 106 § 1 TFUE25.

19 V. C. giust. CE, 5 ottobre 1995, “Spediporto”, anche C. giust. CE, 19 marzo 1991, Repubblica
cit., punto 20; C. giust. CE, 17 ottobre 1995, DIP francese c. Commissione, causa C-202/88, in Racc.
spa c. Comune di Bassano del Grappa, cause riu- 1991, p. I-1223.
nite C-140/94, C-141/94 e C-142/94, Racc. 1995, p. 22 Da ultimo, v. Sentenza della Corte del 3
I-3257, punti 14-24; C. giust. CE, 4 maggio 1988, marzo 2011, “AG2R”, punto 25. Tra le tante v. an-
Corinne Bodson c. SA Pompes Funebres des Re- che C. giust. CE, 19 maggio 1993, Paul Corbeau,
gions Liberees, causa 30/87, in Racc. 1988, p. causa C-320/91, in Racc. 1993, p. I-2533, punto 12.
2479, punto 34; C. giust. CE, 1 ottobre 1998, Au- 23 C. giust. CE, 23 maggio 2000, Entreprenør-
totrasporti Librandi Snc di Librandi F. & C. contro foreningens Affalds/Miljøsektion (FFAD) c. Køben-
Cuttica spedizioni e servizi internationali Srl, causa havns Kommune, causa C-209/98, in Racc. 2000,
C-38/97, in Racc. 1998, p. I-5955, punto 27. p. I-3743, punto 65.
20 C. giust. CE, 5 ottobre 1994, Societe civile 24 C. giust. CE, 5 ottobre 1995, Centro servizi
agricole du centre d’insemination de la Crespelle c. spediporto srl c. Spedizioni marittima del golfo srl,
Cooperative d’elevage et d’insemination artificielle causa C-96/94, in Racc. 1995, p. I-2883, punto 33;
du Departement de la mayenne, causa C-323/93, in C. giust. CE, 27 aprile 1994, Comune di Almelo e
Racc. 1994 p. I-5077, punto 15. altri c. NV Energiebedrijf Ijsselmij, causa C-393/92,
21 C. giust. CE, 13 dicembre 1991, Regie des te- in Racc. 1994, p. I-1477, punto 42.
legraphes et des telephones c. GB-Inno-BM SA, 25 C. giust. CE, 23 maggio 2000, Entreprenør-
causa 18/88, in Racc. 1991, p. I-5941, punto 20; v. foreningens Affalds/Miljøsektion (FFAD) c. Kø-
L.F. PACE – L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 101 E 102 TFUE NEI CONFRONTI DEGLI STATI MEMBRI 115

ii) La misura normativa è collegata al- sarà ascrivibile esclusivamente allo Stato
l’abuso di posizione dominante dell’im- membro che ha emanato la normativa e
presa. La giurisprudenza comunitaria af- non alla relativa impresa29.
ferma che uno Stato membro contrav-
viene al combinato disposto degli artt. IV. LA VINCOLATIVITÀ DELLE MISURE NAZIO-
102 e 106 § 1 TFUE solo in due casi26: NALI ILLEGITTIME E LA RESPONSABILITÀ
– Nel caso in cui «l’impresa (…) è in- PER DANNI DEI PRIVATI E DEGLI STATI
dotta, con il mero esercizio dei diritti MEMBRI PER LA VIOLAZIONE DEGLI ARTT.
esclusivi [o speciali] che le sono attribuiti, 101 E 102 TFUE
a sfruttare abusivamente la sua posizione
dominante»27. Cioè l’impresa pone in es- Una impresa è responsabile di com-
sere una violazione dell’art. 102 TFUE in portamenti in violazione dell’art. 101 o
conseguenza della semplice esistenza del 102 TFUE quando essa disponga di di-
diritto speciale o esclusivo riconosciutole. screzionalità nel proprio agire30. Se uno
In questa ipotesi, l’abuso di posizione do- Stato membro imponga ad una impresa
minante è quindi conseguenza non tanto un comportamento in violazione degli
del comportamento dell’impresa quanto artt. 101 e 102 TFUE, o crei una situa-
della normativa statale. zione normativa che non permetta all’im-
– Nel caso in cui i diritti speciali o presa di determinare la propria azione, il
esclusivi riconosciuti dallo Stato membro conseguente comportamento illecito non
«sono atti a produrre una situazione in può essere imputato all’impresa31.
cui l’impresa è indotta a commettere Questo è il caso in cui una norma
abusi del genere»28. In questa ipotesi, nei nazionale escluda l’applicazione dell’art.
limiti in cui il comportamento dell’im- 101 TFUE alle imprese (giurisprudenza
presa sia l’unico che possa essere posto in Reiff32), o quando il comportamento delle
essere, la violazione dell’art. 102 TFUE imprese, imposto da una misura norma-

benhavns Kommune, causa C-209/98, in Racc. lov e altri c. Stichting Pensioenfonds Medische Spe-
2000, p. I-3743, punto 66; C. giust. CE, 21 settem- cialisten, cause riunite C-180/98 a C-184/98, in
bre 1999, Brentjens’ Handelsonderneming BV c. Racc. 2000, p. I-6451, punto 127.
Stichting Bedrijfspensioenfonds voor de Handel in 28 C. giust. CE, 13 dicembre 1991, Regie des te-
Bouwmaterialen, cause riunite C-115/97 a C-117/ legraphes et des telephones c. GB-Inno-Bm SA,
97, in Racc. 1999, p. I-6025, punto 91; C. giust. CE, causa 18/88, in Racc. 1991, p. I-5941, punto 20; C.
21 settembre 1999, Maatschappij Drijvende Bokken giust. CE, 17 luglio 1997, GT-link a/s c. de danske
BV c. Stichting Pensioenfonds voor de Vervoer- en statsbaner (DSB), causa C-242/95, in Racc. 1997,
Havenbedrijven, causa C-219/97, in Racc. 1999, p. p. I-4449, punti 33 -34; C. giust. CE, 25 giugno
I-6121, punto 83; C. giust. CE, 18 giugno 1998, 1998, Chemische Afvalstoffen Dusseldorp BV e altri
Corsica Ferries France SA c. Gruppo Antichi Or- c. Minister van Volkshuisvesting, Ruimtelijke Orde-
meggiatori del porto di Genova Coop. Arl e altri, ning en Milieubeheer, causa C-203/96, in Racc.
causa C-266/96, in Racc. 1998, p. I-3949, punto 40. 1998, p. I-4075, punto 61; C. giust. CE, 17 maggio
26 C. giust. CE, 12 settembre 2000, Pavel Pav- 2001, TNT Traco SpA c. Poste Italiane SpA e altri,
lov e altri c. Stichting Pensioenfonds Medische Spe- causa C-340/99, in Racc. 2001, p. I-4109, punto
cialisten, cause riunite C-180/98 a C-184/98, in 44; C. giust. CE, 22 maggio 2003, Connect Austria
Racc. 2000, p. I-6451; C. giust. CE, 23 maggio Gesellschaft für Telekommunikation GmbH c. Te-
2000, Entreprenørforeningens Affalds/Miljøsektion lekom-Control-Kommission, causa C-462/99, in
(FFAD) c. Københavns Kommune, causa C-209/98, Racc. 2003, p. I-5197, punto 80; C. giust. CE, 21
in Racc. 2000, p. I-3743; C. giust. CE, 21 settem- settembre 1999, Brentjens’ Handelsonderneming
bre 1999, Brentjens’ Handelsonderneming BV c. BV c. Stichting Bedrijfspensioenfonds voor de Han-
Stichting Bedrijfspensioenfonds voor de Handel in del in Bouwmaterialen, cause riunite C-115/97 a
Bouwmaterialen, cause riunite C-115/97 a C- C-117/97, in Racc. 1999 p. I-6025, punto 93.
117/97, in Racc. 1999, p. I-6025; C. giust. CE, 21 29 C. giust. CE, 19 maggio 1993, Paul Corbeau,
settembre 1999, Maatschappij Drijvende Bokken causa C-320/91, in Racc. 1993, p. I-2533.
BV c. Stichting Pensioenfonds voor de Vervoer- en 30 C. giust. CE, l’11 novembre 1997, Commis-
Havenbedrijven, causa C-219/97, in Racc. 1999, p. sione e Repubblica francese c. Ladbroke Racing
I-6121; C. giust. CE, 21 settembre 1999, Albany Ltd., cause riunite C-359/95 P e C-379/95 P, in
International BV c. Stichting Bedrijfspensioenfonds Racc. 1997, p. I-6265, punto 33.
Textielindustrie, causa C-67/96, in Racc. 1999, p. I- 31 Ibidem, punto 33.
5751. 32 Bundesanstalt fuer den Gueterfernverkehr v.
27 C. giust. CE, 12 settembre 2000, Pavel Pav- Reiff, cit. a nota 127, p. I-5801.
116 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

tiva, costituisca un’azione in violazione caso in cui il comportamento dell’impresa


dell’art. 101 TFUE che non vada al «di là non vada oltre quanto richiesto dalla nor-
di quanto richiesto dalla disciplina» na- mativa nazionale) e nell’ipotesi della giu-
zionale (giurisprudenza CNSD33). risprudenza Reiff, il comportamento delle
In modo analogo, con riferimento al- imprese, sebbene costituiscano potenzial-
l’art. 102 TFUE, questa è la situazione in mente violazioni dell’art. 101 TFUE, non
cui il comportamento abusivo dell’im- può essere sanzionato. Questo in quanto
presa alla quale è stato riconosciuto un le imprese pongono in essere compor-
diritto speciale o esclusivo sia l’unico che tamenti imposti dalla normativa stessa.
possa essere posto in essere dall’impresa Però, come ricordato dalla giurispru-
(giurisprudenza Macrotron34 e RTT35). denza CIF, le imprese che pongono in es-
L’ipotesi in cui le imprese possano non sere un comportamento vietato dagli artt.
applicare il diritto antitrust comunitario 101 e 102 TFUE non possono essere esen-
in conseguenza degli obblighi imposti da tate dalla responsabilità quando esse sono
una normativa nazionale, senza conse- obbligate a non applicare la normativa na-
guenze giuridiche per il proprio compor- zionale illegittima. Secondo il diritto UE,
tamento, devono essere interpretate in un privato non è obbligato a disapplicare
modo restrittivo36. In particolare, ciò è
la misura nazionale in violazione del
possibile solo quando tale comporta-
combinato disposto degli artt. 101 TFUE
mento è una diretta conseguenza delle
e 4 n. 3 TUE o degli artt. 102 e 106 § 1
norme nazionali. Al contrario, quando il
comportamento anticoncorrenziale possa TFUE anche se egli supponga che la mi-
essere in qualche modo attribuito alla di- sura normativa sia illegittima. In questa
screzionalità dell’impresa, esso sarà sog- ipotesi, l’impresa può continuare ad ap-
getto alla disciplina antitrust UE37. plicare la normativa nazionale sebbene
In questo senso, non è esclusa la re- quest’ultima, essendo in violazione del di-
sponsabilità dell’impresa nelle fattispecie ritto UE, non sia vincolante per i privati40.
relative alla giurisprudenza BNIC/Clair38 e Una impresa che ponga in essere com-
Ahmed Saeed39. Parimenti l’impresa, ai portamenti imposti da una normativa in
sensi della giurisprudenza CNSD, non è violazione del combinato disposto degli
sottratta dalle conseguenze del proprio artt. 101 TFUE e 4 n. 3 TUE o degli artt.
comportamento in violazione dell’art. 101 102 e 106 § 1 TFUE non violerà, quindi, il
TFUE nel caso in cui il comportamento diritto UE. L’impresa non dovrà quindi ri-
sia andato oltre quanto richiesto dalla sarcire i danni causati a terzi da tale com-
normativa vigente. portamento41. In questa ipotesi, e in pre-
Come già chiarito, nell’ipotesi dalla senza dei requisiti della giurisprudenza
giurisprudenza CNSD (e in particolare nel UE42, sarà lo Stato membro che ha ema-

33 C. giust. CE, 18 giugno 1998, Commissione Garante della Concorrenza e del Mercato, cit.,
c. Repubblica italiana, causa C-35/96, in Racc. punto 69.
1998, p. I-3851. 38 C. giust. CE, 30 gennaio 1985, Bureau Na-
34 C. giust. CE, 23 aprile 1991, Klaus Hoefner e tional Interprofessionnel du Cognac c. Guy Clair,
Fritz Elser c. Macrotron GmbH, causa C-41/90, causa 123/83, in Racc. 1985, p. 391.
Racc. 1991, p. I-1979. 39 C. giust. CE, Ahmed Saeed Flugreisen c. Zen-
35 C. giust. CE, 13 dicembre 1991, Regie des te- trale Zur Bekaempfung Unlauteren Wettbewerbs,
legraphes et des telephones c. GB-Inno-BM SA, cit., p. 803.
causa 18/88, Racc. 1991, p. I-5941. 40 C. giust. CE, CIF c. Autorità garante della
36 Trib. CE, 30 marzo 2000, Consiglio Nazio- Concorrenza e del Mercato, cit.
nale degli Spedizionieri Doganali c. Commissione, 41 Ibidem.
causa T-513/93, in Racc. 2000, p. II-1807, punto 42 V., tra le molte, C. giust. CE, 19 novembre
60; C. giust. CE, 9 settembre 2003, Consorzio In- 1991, Andrea Francovich e altri c. Repubblica ita-
dustrie Fiammiferi (CIF) c. Autorità Garante della liana, cause riunite C-6/90 e C-9/90, in Racc. 1991,
Concorrenza e del Mercato, causa C-198/01, in p. I-5357, punti 33-36; C. giust. CE, 2 agosto 1993,
Racc. 2003, p. I-8055, punto 67. M. Helen Marshall c. Southampton and South
37 Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Do- West Hampshire Area Health Authority, causa C-
ganali c. Commissione, cit., punto 61; C. giust. CE, 271/91, in Racc. 1993, p. I-4367, punti 30, 34-35;
Consorzio Industrie Fiammiferi (CIF) c. Autorità C. giust. CE, 5 marzo 1996, Brasserie du Pêcheur
L.F. PACE – L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 101 E 102 TFUE NEI CONFRONTI DEGLI STATI MEMBRI 117

nato tale misura illegittima ad essere ob- l’Autorità nazionale antitrust che accerti
bligato a risarcire i relativi danni43. la relativa illegittimità. Tale principio è
La Corte di giustizia ha inoltre chia- applicabile tanto al combinato disposto
rito quando una impresa sia obbligata a degli artt. 101 TFUE e 4 n. 3 TUE, quanto
non applicare una misura nazionale in a quello degli artt. 102 e 106 § 1 TFUE.
violazione del combinato disposto degli Nel caso in cui le imprese continuino
artt. 101 TFUE e 4 n. 3 TUE o degli artt. ad applicare la misura nazionale in viola-
102 e 106 § 1 TFUE. La Corte ha soste- zione del diritto comunitario anche suc-
nuto nel caso CIF che le imprese sono ob- cessivamente all’accertamento dell’illegit-
bligate a disapplicare la misura nazionale timità, esse non solo saranno sanzionabili
illegittima successivamente all’accerta- per il loro comportamento ma, in pre-
mento dell’illegittimità comunitaria stes- senza dei requisiti previsti dal diritto UE,
sa. L’accertamento non deve essere neces- saranno obbligate a risarcire i danni cau-
sariamente conseguenza di un procedi- sati da tale comportamento44.
mento di infrazione ex art. 258 TFUE. A
tal fine è sufficiente una decisione del- LORENZO F. PACE

SA c. Bundesrepublik Deutschland e The Queen contro Bundesrepublik Deutschland, cause riunite


contro Secretary of State for Transport, ex parte: C-178/94, C-179/94, C-188/94, C-189/94 e C-
Factortame Ltd e altri, cause riunite C-46/93 e C- 190/94, in Racc. 1996, p. I-4845, punti 22, 26-72.
48/93, in Racc. 1996, p. I-1029; C. giust. CE, 26 43 C. giust. CE, CIF c. Autorità garante della
marzo 1996, The Queen contro H. M. Treasury, ex Concorrenza e del Mercato, cit.
parte British Telecommunications plc., causa C- 44 C. giust. CE, 20 settembre 2001, Courage
392/93, in Racc. 1996, p. I-1631, punti 39-46; C. Ltd c. Bernard Crehan e Bernard Crehan c. Courage
giust. CE, l’8 ottobre 1996, Erich Dillenkofer e altri Ltd e altri, causa C-453/99, Racc. 2001, p. I-6297.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’art. 106 § 2 TFUE quale deroga antitrust atipica

Sommario: I. STRUTTURA, RATIO, AMBITO DI APPLICA- Stato ratifichi decisioni adottate da im-
ZIONE E ORIGINALITÀ DELL’ART. 106 TFUE: IN prese o si comporti di fatto come un ope-
PARTICOLARE, L’ART. 106 § 2 QUALE PRINCIPALE
ratore economico, di applicare al mede-
STRUMENTO DI CONTEMPERAMENTO TRA TUTELA
DELLA CONCORRENZA ED EROGAZIONE DEI SERVIZI
simo gli artt. [101-106 TFUE]»1.
DI INTERESSE ECONOMICO GENERALE. – II. I PRE- In questa sede ci si concentrerà esclu-
SUPPOSTI DI ATTUAZIONE DELL’ART. 106 § 2. – III. sivamente sull’art. 106 TFUE, quale di-
SERVIZIO UNIVERSALE, PRESUNZIONE DI LEGITTI- sposizione chiave dei Trattati in tema di
MITÀ DEI MONOPOLI E SUA INVERSIONE, TRA INTER- intervento pubblico nell’economia, anche
PRETAZIONE RESTRITTIVA ED ESTENSIVA DELLA NO-
e soprattutto quando trova applicazione
ZIONE DI “OSTACOLO” ALL’ASSOLVIMENTO DELLA
MISSIONE DI INTERESSE GENERALE. – IV. L’EFFI-
in combinazione con gli artt. 101 e 102
CACIA DIRETTA DELL’ART. 106 § 2. TFUE.
La norma esprime tre esigenze di con-
temperamento tra interessi nazionali e
I. STRUTTURA, RATIO, AMBITO DI APPLICA-
comunitari, strettamente connesse e so-
ZIONE E ORIGINALITÀ DELL’ART.
106
vrapposte, riconducibili al bilanciamento
TFUE: IN PARTICOLARE, L’ART.
106 § 2
tra la sovranità statale nell’economia (e
QUALE PRINCIPALE STRUMENTO DI CON-
nel welfare), che si concretizza in partico-
TEMPERAMENTO TRA TUTELA DELLA CON-
lare nell’esistenza di monopoli e nell’ero-
CORRENZA ED EROGAZIONE DEI SERVIZI DI
gazione di servizi pubblici, e l’applica-
INTERESSE ECONOMICO GENERALE
zione del diritto dell’Unione, anche e so-
La normativa antitrust può applicarsi prattutto antitrust.
a misure statali sulla base sia degli artt. Un primo contemperamento è previsto
101 e 102 TFUE, in combinato disposto nel primo §, dove è posto il divieto di
con l’art. 4, § 3 TUE, sia dell’art. 106 emanare o mantenere, nei confronti di
TFUE in combinazione con gli artt. 101 e imprese pubbliche e di imprese titolari di
102 TFUE. diritti speciali o esclusivi, «alcuna misura
I presupposti giuridici sono differenti, contraria alle norme dei trattati, special-
dal momento che, mentre gli artt. 101 e mente a quelle contemplate dagli artt. 18
102 TFUE si rivolgono solamente alle im- e da 101 a 109 inclusi». Il TFUE, quindi,
prese, l’art. 106 TFUE si indirizza sia agli da un lato ritiene naturalmente legittimi i
Stati che alle imprese, che sono peraltro monopoli e le altre intrusioni dello Stato
collegate, a diverso grado e a vario titolo, nell’economia, non costituendo la conces-
con i pubblici poteri e preposte allo svol- sione di un diritto esclusivo una viola-
gimento di servizi di interesse economico zione per se del diritto UE, dall’altro, san-
generale (in prosieguo anche SIEG). cisce il principio di parità di trattamento
Come chiarisce l’Avvocato generale Ma- tra imprese private e imprese sotto “in-
duro nelle conclusioni del 10 novembre fluenza” pubblica. Quanto alle caratteri-
2005 nella causa FENIN, «[i]n via di prin- stiche delle diverse tipologie d’impresa ri-
cipio, le regole del diritto della concor- chiamate nel §, dal diritto derivato e dalla
renza si applicano solo agli operatori eco- giurisprudenza UE risulta che il carattere
nomici operanti su un mercato e non agli pubblico di un’impresa non dipende dai
Stati, salvo il caso in cui essi eroghino rapporti formali di proprietà, bensì dal
aiuti alle imprese». Sottolinea, tuttavia, potere di controllo effettivo esercitato
l’Avvocato generale, che «un’esigenza di dallo Stato sulla medesima2. Con riguar-
coerenza implica la possibilità, laddove lo do, invece, all’impresa titolare di un di-
1 C. giust. CE, 11 luglio 2006, causa C-205/03 delle relazioni finanziarie fra gli Stati membri e le
P, in Racc. 2006, p. I-6295. loro imprese pubbliche, in G.U.C.E. L 195, 29 lu-
2 All’art. 2, § 1, secondo trattino, Dir. 80/723/ glio 1980, p. 35, modificata prima dalla Dir.
CEE, 25 giugno 1980, relativa alla trasparenza 2000/56/CE, 26 luglio 2000, in G.U.C.E. L 193, 29
D. GALLO – L’ART. 106 § 2 TFUE QUALE DEROGA ANTITRUST ATIPICA 119

ritto esclusivo, si tratta di un soggetto, ge- dell’art. 106 TFUE nell’ambito dell’ordina-
neralmente privato, al quale l’autorità mento dell’Unione, esso si situa nella sez.
pubblica, nel quadro dei suoi poteri rego- prima (“Regole applicabili alle imprese”),
latori, normalmente con atto di diritto capo 1 (“Regole di concorrenza”), titolo
pubblico, riserva una posizione domi- VI (“Norme comuni sulla concorrenza,
nante sul mercato. Il diritto speciale, in- sulla fiscalità e sul ravvicinamento delle
fine, si configura allorché l’esercizio di legislazioni”), parte III (“Politiche dell’U-
un’attività economica è riservato per nione e azioni interne”) TFUE. Tale collo-
legge ad un numero ristretto di operatori cazione costituisce di per sé una novità:
economici3. mentre le regole della concorrenza si indi-
Un ulteriore contemperamento è con- rizzano alle sole imprese, la norma, pur
tenuto nel secondo §, il quale introduce situata nella relativa sezione, è diretta, ol-
una deroga, operante in particolare, ma tre a queste ultime, anche e soprattutto
non solo, rispetto al § precedente, nei li- agli Stati membri, i quali, in ragione del
miti in cui l’applicazione delle regole di potere di influenza detenuto sulle imprese
concorrenza e delle altre norme dei Trat- e investiti di una particolare responsabi-
tati costituisca un ostacolo «all’adempi- lità in relazione al comportamento di que-
mento, in linea di diritto e di fatto, della ste ultime, sono i destinatari principali
specifica missione» affidata ad «imprese dell’art. 106 § 1 TFUE. Per quanto riguar-
incaricate della gestione di servizi di inte- da l’art. 106 § 2 TFUE, il discorso è simile,
resse economico generale o aventi carat- ma non identico. Pur essendo, in teoria,
tere di monopolio fiscale» e sempre che lo indirizzata alle imprese, piuttosto che di-
sviluppo degli scambi non sia «compro- rettamente agli Stati, la disposizione è
messo in misura contraria agli interessi stata interpretata, in concreto, dalle istitu-
dell’Unione». zioni europee, nel senso di rivolgersi an-
Un ultimo contemperamento, infine, è che alle autorità pubbliche – dalle quali,
sotteso ai primi due §§, letti congiunta- peraltro, origina l’atto di incarico per la
mente. La ratio dell’art. 106 TFUE consi- prestazione dei servizi pubblici da parte
ste, infatti, nel trovare un equilibrio tra delle imprese – che in questo modo diven-
due interessi contrapposti: da un lato, la tano anch’esse destinatarie della norma.
gestione, da parte degli Stati, di settori ri- L’art. 106 TFUE, pertanto, rappresenta
servati e chiusi al mercato allo scopo di una speciale deroga antitrust, dal mo-
conseguire direttamente scopi di inte- mento che, nel rivolgersi agli Stati, oltre
resse generale; dall’altro, il vincolo, posto che alle imprese, incide, a differenza delle
dal diritto dell’Unione, di sopprimere gli altre regole della concorrenza, sulla pro-
ostacoli e garantire una concorrenza non prietà delle imprese nonché sugli equili-
falsata dal mercato integrato. In tale con- bri e le relazioni del mercato.
testo, l’art. 106 § 3 TFUE conferisce alla Per quanto riguarda i rapporti tra §
Commissione il potere normativo di adot- primo e secondo della norma, da una loro
tare autonomamente decisioni e direttive lettura congiunta si evince che la conces-
attraverso le quali l’Unione ha imposto sione e il mantenimento di diritti speciali
agli Stati membri, a partire dalla metà de- ed esclusivi sono legittimi, in concreto,
gli anni ottanta, politiche di privatizza- solamente rispetto ad imprese che svol-
zione e liberalizzazione dei settori di inte- gono funzioni di interesse generale, i cui
resse generale4. obblighi di servizio pubblico sono, ap-
Per quel che riguarda l’inquadramento punto, controbilanciati dal trattamento

luglio 2000, p. 75, e poi dalle Dir. 2005/81/CE, 28 mente, un’influenza dominante per ragioni di
novembre 2005, in G.U.U.E. L 312, 29 novembre proprietà, di partecipazione finanziaria o della
2005, p. 47, e 2006/111/CE, 16 novembre 2006, in normativa che la disciplina».
G.U.U.E. L 318, 17 novembre 2006, p. 17, è scritto 3 Per una distinzione tra diritti speciali ed
che va considerata impresa pubblica, sulla base di esclusivi cfr. l’art. 2 Dir. 95/47/CE, 13 ottobre
una valutazione pragmatica e funzionale, «ogni 1994, in G.U.C.E. L 268, 19 ottobre 1994, p. 15.
impresa nei confronti della quale i poteri pubblici 4 Cfr., a titolo esemplificativo, la Dir. 80/723/
possano esercitare, direttamente o indiretta- CEE, cit.
120 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

favorevole loro accordato. Ciò, tuttavia, strizione del mercato e della concorrenza,
non significa che l’art. 106 § 2 TFUE si in particolare (ma, come si è sopra
riassuma semplicemente nell’introdurre scritto, non esclusivamente) la conces-
una deroga al primo §: il campo di appli- sione, da parte del primo, e/o l’esercizio,
cazione ratione personae dei due §§ si “in- da parte della seconda, di diritti speciali o
terseca” ma non è equivalente, dal mo- esclusivi ai sensi dell’art. 106 § 1. Si tratta
mento che non tutte le imprese esercenti delle seguenti condizioni: i soggetti bene-
SIEG, ai sensi del secondo §, sono titolari ficiari della deroga devono essere imprese
di diritti speciali o esclusivi in base al che operano nei settori di interesse eco-
primo §. Se è corretta la conclusione per nomico generale; a tale scopo, le imprese
cui, quando vi è un monopolio, è molto devono essere incaricate dallo Stato; la re-
frequente che il servizio svolto sia di inte- strizione alla concorrenza e al libero mer-
resse economico generale e che, in un cato non deve compromettere lo sviluppo
caso come questo, la lettura combinata degli scambi in misura contraria agli inte-
dei due §§ è sempre necessaria, costi- ressi dell’Unione; per costituire oggetto di
tuendo il secondo §, in buona sostanza, deroga, le norme sulla concorrenza, alle
l’unica giustificazione per l’esistenza del quali dette imprese sono sottoposte, de-
monopolio medesimo, non è vero il con- vono “ostare” all’adempimento della mis-
trario, e cioè che, quando vi è un SIEG, sione loro affidata.
l’impresa che lo svolge sarebbe sempre ti- Per quel che riguarda la prima condi-
tolare di un diritto esclusivo. Il risultato è zione, i due concetti chiave sono quelli di
una possibile dissociazione tra art. 106 § 1 “impresa” e di “servizio di interesse eco-
e art. 106 § 2 TFUE. Nella sentenza BUPA, nomico generale”. In questa sede, va ri-
infatti, è scritto che «il riconoscimento di cordato che per impresa si intende qual-
una missione SIEG [di servizio di inte- siasi soggetto esercente un’attività econo-
resse economico generale] non presup- mica (offerta di merci e/o servizi) in am-
pone necessariamente che all’operatore bito di mercato, a prescindere dallo status
preposto a tale missione venga concesso giuridico e dalle sue modalità di finanzia-
un diritto esclusivo o speciale per assol- mento, tenuto presente che non tutte le
verla», dal momento che «[l]a concessio- imprese svolgono, se considerate nel com-
ne di un diritto speciale o esclusivo ad un plesso delle loro funzioni, sempre e co-
operatore costituisce solo lo strumento, munque attività di rilevanza economica.
eventualmente giustificato, che consente Con la locuzione “servizio di interesse
a tale operatore di svolgere una missione economico generale” si intende qualsiasi
SIEG»5. Ciò vuole dire che l’attribuzione attività di carattere economico orientata
di una missione di interesse economico al perseguimento di finalità di interesse
generale può consistere in un obbligo im- pubblico – quindi non di carattere com-
posto a molti o addirittura a tutti gli ope- merciale – e all’assolvimento di obblighi
ratori, come avviene, appunto, nel mer- di servizio pubblico6. La triplice circo-
cato irlandese delle assicurazioni private stanza che una tale locuzione sia presente
di malattia al vaglio del Trib. UE in BUPA. nel TFUE, che non sia mai stata modifi-
cata durante le varie conferenze di revi-
II. I PRESUPPOSTI DI ATTUAZIONE DELL’ART.
sione dei Trattati e che sia stata ampia-
106 § 2 mente accolta negli atti di diritto derivato
e nella giurisprudenza – ma non nel Pro-
L’applicazione dell’art. 106 § 2 è condi- tocollo sui servizi di interesse generale n.
zionata al rispetto di quattro condizioni, 26 introdotto con il Trattato di Lisbona –,
il cui perfezionamento deve essere pro- non significa che detta espressione sia
vato dallo Stato e/o dall’impresa che in- esente da dubbi e perplessità. Considerato
voca la norma, al fine di giustificare la re- che è l’attività ad essere economica, non

5 Trib. CE, 12 febbraio 2008, T-289/03, in C-147 e 148/97, Deutsche Post AG c. Gesellschaft
Racc. 2008, p. II-81, punto 179. für Zahlungssysteme mbH GZS e Citicorp Karten-
6 C. giust. CE, 10 febbraio 2000, cause riunite service GmbH, in Racc. 2000, p. I-825, punti 37-61.
D. GALLO – L’ART. 106 § 2 TFUE QUALE DEROGA ANTITRUST ATIPICA 121

l’interesse ultimo che caratterizza e defi- che regionale o locale9, a condizione che
nisce il servizio, stricto iure, l’espressione l’attribuzione dell’incarico avvenga nell’e-
corretta sarebbe quella di servizio econo- sercizio delle loro funzioni10. Quanto alla
mico di interesse generale piuttosto che natura giuridica dell’incarico, esso può
quella di SIEG. Quanto alla fornitura e al- essere conferito mediante una legge11, un
l’organizzazione del servizio, così come atto amministrativo, come una conces-
all’individuazione della missione di inte- sione12, o altro strumento di diritto pub-
resse generale e degli obblighi di servizio blico (regolamento, contratto di diritto
pubblico che la definiscono (alto livello di pubblico, ecc.)13. Inoltre, in alcune sen-
qualità, sicurezza, continuità e accessibi- tenze, rese ai sensi dell’art. 267 TFUE, i
lità, parità di trattamento, promozione giudici UE, investiti della questione circa
dell’accesso universale e dei diritti degli la necessità di attribuire la missione di in-
utenti), l’art. 1 Prot. n. 26 sui servizi di in- teresse generale attraverso una gara o co-
teresse generale dispone che le autorità munque una procedura di pubblico ap-
nazionali, regionali e locali godono di palto, rendono esplicito che «non risulta
“ampia discrezionalità”. Nella stessa dire- né dal disposto dell’art. [106 § 2 TFUE] né
zione si pongono il Trib. UE e la C. giust. dalla giurisprudenza relativa a tale dispo-
UE, con la differenza che il primo afferma sizione» che detta missione debba essere
espressamente che il controllo che le isti- attribuita ad un operatore solo in seguito
tuzioni UE sono chiamate a compiere ad una siffatta procedura14. Con riferi-
deve essere circoscritto alla verifica dell’e- mento alle caratteristiche intrinseche del-
sattezza materiale dei fatti e dell’assenza l’atto di incarico, lo Stato deve definire
di un errore manifesto di valutazione7, con precisione il contenuto degli obblighi
mentre la seconda si limita a osservare imposti all’impresa, nel quadro della mis-
che gli Stati possono, nel rispetto del di- sione affidatale, individuando esatta-
ritto dell’Unione, «definire l’ampiezza e mente le imprese destinatarie15. Infine,
l’organizzazione dei loro servizi di inte- sulla base di quanto si è già scritto circa la
resse economico generale», potendo pren- parziale dissociazione, ratione personae,
dere in considerazione «obiettivi propri tra il primo e il secondo § dell’art. 106
della loro politica nazionale»8. TFUE, l’incarico può essere conferito an-
Per quanto concerne la seconda condi- che a più imprese private, non rientranti
zione, l’incarico può provenire da autorità nel novero di quelle previste dall’art. 106 §
pubbliche operanti sia a livello nazionale 1 TFUE. Ciò significa che, nel caso di una

7 Trib. CE, 15 giugno 2005, causa T-17/02, 10 C. giust. CE, 14 luglio 1981, causa 172/80,
Fred Olsen c. Commissione, in Racc. 2005, p. II- Gerhard Züchner c. Bayerische Vereinsbank AG, in
2031, punto 216; Trib. CE, 12 febbraio 2008, Racc. 1981, p. 2021, punto 6.
“BUPA”, cit., punti 166-169; C. giust. CE, 22 otto- 11 C. giust. CE, 14 luglio 1971, causa 10/71,
bre 2008, riunite T-309/04, 317/04, 329/04, 336/04, Pubblico Ministero lussemburghese c. Madeleine
TV2/Danmark A/S e altri c. Commissione, in Racc. Muller, vedova J.P. Hein e altri, in Racc. 1971, p.
2008, p. II-2935, punto 101. 730, punto 10; C. giust. CE, 10 febbraio 2000,
8 C. giust. CE, 21 settembre 1999, causa C- “Deutsche Post”, cit., punto 45.
67/96, Albany International BV c. Stichting Bedrijf- 12 C. giust. CE, 27 aprile 1994, causa C-393/92,
spensioenfonds Textielindustrie, in Racc. 1999, p. Comune di Almelo e altri c. NV Energiebedrijf Ijs-
I-5751, punti 103-104; C. giust. UE, 20 aprile selmij NV, in Racc. 1994, p. I-1477, punto 47.
2010, Federutility e altri c. Autorità per l’energia 13 Sulla molteplicità delle figure giuridiche
elettrica e il gas, causa C-265/08, in Racc. 2010, p. dell’atto cfr. C. giust. CE, 23 ottobre 1997, causa
I-3377, punto 29; C. giust. UE, 21 dicembre 2011, C-159/94, Commissione c. Francia, in Racc. 1997,
Enel Produzione SpA c. Autorità per l’energia elet- p. I-5815, punti 65-66.
trica e il gas, causa C-242/10, non ancora pubbli- 14 Trib. CE, 15 giugno 2005, “Olsen”, cit.,
cata, punto 29. punto 239; Trib. CE, 26 giugno 2008, causa T-
9 Cfr. la Dec. Comm. UE, 17 dicembre 1981, n. 442/03, SIC - Sociedade Independente de Comuni-
82/371/CEE, relativa ad una procedura di applica- cação, SA c. Commissione, in Racc. 2008, p. II-
zione dell’art. 85 del trattato CEE, in G.U.C.E. L 1161, punti 145-154.
167, 15 giugno 1982, p. 39, modificata dalla Dec. 15 C. giust. CE, 2 marzo 1983, causa 7/82, Ge-
Comm. UE, n. 82/777/CEE, 4 novembre 1982, in sellschaft zur Verwertung von Leistungsschutzrech-
G.U.C.E. L 325, 20 novembre 1982, p. 20, punto ten mbH (GVL) c. Commissione, in Racc. 1983, p.
65. 483, punti 30-31.
122 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

pluralità di soggetti esercenti servizi di in- sione. Escluse tutte queste ipotesi, la con-
teresse economico generale, l’incarico clusione è che si tratta di un interesse ri-
non deve essere conferito separatamente conducibile, in maniera immediata, di-
con un atto o un mandato individuale16. retta e autonoma, all’Unione, nella sua in-
La terza condizione prevista dall’art. terezza, e prevalente, proprio per tale ra-
106 § 2 TFUE consente all’impresa incari- gione, sui singoli interessi nazionali. In
cata della gestione di SIEG di avvalersi di quest’ottica, la nozione di interesse dell’U-
una tale deroga a condizione che gli nione, definito in termini positivi e non
scambi intracomunitari non siano pregiu- semplicemente in rapporto agli interessi
dicati in misura contraria agli interessi nazionali, consiste nella realizzazione
dell’UE. Innanzitutto, dal testo della di- delle finalità enunciate dall’insieme delle
sposizione si desume implicitamente che, norme dei Trattati aventi una certa inci-
in taluni casi, la restrizione del mercato denza sui rapporti tra Unione e Stati
derivante dall’attribuzione ex lege dello membri in materia di intervento pubblico
svolgimento di un’attività di interesse ge- nell’economia.
nerale in capo ad un’impresa non produce
automaticamente effetti negativi sul vo- III. SERVIZIO UNIVERSALE, PRESUNZIONE DI
lume degli scambi tra Stati membri. Tale LEGITTIMITÀ DEI MONOPOLI E SUA IN-
circostanza, di per sé poco chiara, solleva VERSIONE, TRA INTERPRETAZIONE RE-
dubbi ancora maggiori se si considera che STRITTIVA ED ESTENSIVA DELLA NOZIONE
la norma ipotizza, sempre in via impli- DI “OSTACOLO” ALL’ASSOLVIMENTO DEL-
cita, che gli scambi possano venire com- LA MISSIONE DI INTERESSE GENERALE
promessi senza comportare necessaria-
mente una lesione degli interessi UE. Ora, Per quanto riguarda la quarta condi-
a prescindere dalla formulazione letterale zione, va svolta una considerazione preli-
della norma, che sconta, forse più qui che minare circa il campo di applicazione ra-
in altre parti, la sua origine fortemente tione materiae dell’art. 106 § 2 TFUE. Lad-
compromissoria, bisogna comprendere in dove la disposizione afferma che le im-
cosa consista la nozione di “interesse del- prese incaricate della gestione di servizi
l’Unione”, alla luce del quale valutare lo di interesse economico generale sono sot-
sviluppo degli scambi. Un tale concetto toposte alle norme dei Trattati, “in parti-
non si identifica semplicemente nella colare” alle regole di concorrenza, nei li-
somma di interessi nazionali, potenzial- miti in cui la loro applicazione non osti
mente confliggenti, in quanto tali, gli uni all’adempimento della missione loro affi-
con gli altri. Né potrebbe essere visto data, viene reso esplicito che dette im-
come la somma degli interessi delle im- prese possono godere di un trattamento
prese operanti nell’insieme degli Stati differenziato non solamente rispetto al di-
membri. Non potrebbe neppure qualifi- ritto antitrust, ma anche ad altre regole di
carsi come “interesse del mercato in- diritto primario, tra le quali gli artt. 34 ss.
terno”, posto che quest’ultimo si identi- TFUE disciplinanti le libertà di circola-
fica con lo sviluppo degli scambi, svi- zione17 e soprattutto l’art. 107 TFUE in
luppo che, come si è visto, seppure rara- tema di aiuti di Stato. Ciò detto, è indub-
mente, può essere turbato senza che bio che la deroga sia portata ad operare
l’interesse UE venga messo in discus- soprattutto nei confronti del combinato
16 Trib. CE, 12 febbraio 2008, “BUPA”, cit., del Golfo di La Spezia Coop. arl e Ministero dei Tra-
punto 183. sporti e della Navigazione, in Racc. 1998, p. I-3949,
17 C. giust. CE, 10 dicembre 1991, causa C- punto 59; C. giust. CE, 23 maggio 2000, causa C-
170/90, Merci convenzionali porto di Genova SpA 209/98, Entreprenørforeningens Affalds/Miljøsek-
c. Siderurgica Gabrielli SpA, in Racc. 1992, p. I- tion (FFAD) c. Københavns Kommune, in Racc.
5889, punto 27; C. giust. CE, 23 ottobre 1997, 2000, p. I-3743, punto 35; C. giust. CE, 19 aprile
causa C-157/94, Commissione c. Paesi Bassi, in 2007, causa C-295/05, Asociación Nacional de Em-
Racc. 1997, p. I-5699, punto 43; C. giust. CE, 18 presas Forestales (Asemfo) c. Transformación Agra-
giugno 1998, causa C-266/96, Corsica Ferries ria SA (Tragsa) e Administración del Estado, in
France SA c. Gruppo Antichi Ormeggiatori del Racc. 2007, p. I-2999, punti 79-80.
porto di Genova Coop. arl, Gruppo Ormeggiatori
D. GALLO – L’ART. 106 § 2 TFUE QUALE DEROGA ANTITRUST ATIPICA 123

disposto dell’art. 106 § 1 con l’art. 102 alle autorità dei singoli Stati membri era
TFUE ed è in quest’ottica che va qui esa- che tali diritti fossero attribuiti al fine di
minata. perseguire interessi di natura non econo-
Fino alla metà degli anni ottanta, le mica18.
iniziative delle istituzioni UE, innanzi- Ebbene, se esaminato da solo, l’art.
tutto quelle poste in essere da Commis- 106 § 1 TFUE non aggiunge nulla di
sione e C. giust. UE, si ispiravano alla tesi nuovo, essendo il divieto, ivi previsto, im-
secondo cui l’intervento pubblico nell’eco- posto agli Stati, di violare i Trattati nella
nomia, in particolare nei settori di inte- concessione di diritti speciali o esclusivi,
resse generale, dovesse ritenersi compati- connaturato allo stesso sistema UE. Un
bile prima facie e fino a prova contraria altro discorso è capire se e in che misura
con il diritto dell’Unione. Tale assunto si le autorità pubbliche, nel concedere di-
poggiava sull’interpretazione letterale del- ritti speciali e soprattutto diritti esclusivi
l’art. 106 § 1 TFUE, il quale, nel presup- ai sensi dell’art. 106 § 1, debbano rispet-
porre l’esistenza dei monopoli, ne sottin- tare norme indirizzate alle imprese, in
tendeva la piena legittimità. Se questi non particolare l’art. 102 TFUE. L’applica-
fossero considerati, in principio, ammis- zione combinata dell’art. 106 § 1 TFUE
sibili ai sensi del diritto UE, sottolineava con l’art. 102 TFUE, in questo senso, com-
la Corte, sarebbe evidentemente contrad- porta l’imposizione di obblighi nuovi in
dittoria una norma specifica dei Trattati capo agli Stati membri. Ed è sulla base di
dedicata alla loro regolamentazione. In questa combinazione tra norme che la C.
questo modo, i giudici presumevano che giust. UE, in concreto, muta approccio.
la concessione di un diritto esclusivo A partire dalla sentenza Terminali di
fosse sempre legittima, rientrando nel- telecomunicazione19, passando per nume-
l’ampia discrezionalità concessa dal di- rose altre pronunce20, la Corte abbandona
ritto UE agli Stati in materia di politica l’interpretazione “solitaria” dell’art. 106 §
economica, in linea con altre norme dei 1 TFUE e la minimalistica applicazione
Trattati, tra cui, in particolare, l’art. 345 del combinato disposto di questa norma
TFUE, che attribuisce alle autorità nazio- con l’art. 102 TFUE21 e, nel confrontarsi
nali piena libertà rispetto agli assetti pro- direttamente con la questione della com-
prietari delle imprese e alle relative forme patibilità dei monopoli statali con i Trat-
giuridiche. Per molto tempo, dunque, la tati, reinterpreta l’art. 106 § 1 TFUE, letto
C. giust. UE, sulla base dell’art. 106 § 1 in combinazione con l’art. 102 TFUE. Tale
TFUE, segue un approccio improntato al- reinterpretazione si concretizza nell’atte-
l’indifferenza nei confronti della conces- nuazione del “dogma” della legittimità ex
sione, da parte dello Stato, di diritti spe- se del monopolio. Nel farlo, i giudici, in
ciali o esclusivi in capo ad imprese pub- alcuni casi, si spingono fino a capovolgere
bliche o private. L’unica condizione posta l’interpretazione della logica e della ratio

18 C. giust. CE, 30 aprile 1974 causa 155/73, gio 2003, causa C-462/99, Connect Austria Gesell-
Giuseppe Sacchi, in Racc. 1974, p. 409, punto 14. schaft für Telekommunikation GmbH c. Telekom-
19 C. giust. CE, 19 marzo 1991, causa C-202/ Control-Kommission, in presenza di Mobilkom Au-
88, in Racc. 1991, p. I-1223. stria AG, in Racc. 2003, p. I-5197; C. giust. CE, 31
20 C. giust. CE, 27 ottobre 1993, causa C-69/91, gennaio 2008, causa C-380/05, Centro Europa 7 Srl
Procedimento penale contro Francine Decoster, in c. Ministero delle Comunicazioni e Autorità per le
Gillon, in Racc. 1993, p. I-5335; C. giust. CE, 27 ot- garanzie nelle comunicazioni e Direzione generale
tobre 1993, causa C-92/91, Procedimento penale per le concessioni e le autorizzazioni del Ministero
contro Annick Taillandier, in Neny, in Racc. 1993, delle Comunicazioni, in Racc. 2008, p. I-349.
p. I-5383; C. giust. CE, 17 luglio 1997, causa C- 21 C. giust. CE, 3 ottobre 1985, causa 311/84,
242/95, GT-Link A/S c. De Danske Statsbaner SA Centre belge d’études de marché - télémarketing
(DSB), in Racc. 1997, p. I-4449; C. giust. CE, 12 lu- (CBEM) c. SA Compagnie luxembourgeoise de télé-
glio 1998, causa C-163/96, Procedimento penale a diffusion (CLT) e SA Information publicité Benelux
carico di Silvano Raso e altri, in Racc. 1998, p. I- (IPB), in Racc. 1985, p. 3261; C. giust. CE, 4 mag-
533; C. giust. CE, 8 giugno 2000, causa C-258/98, gio 1988, causa 30/87, Corinne Bodson c. SA Pom-
Procedimento penale a carico di Giovanni Carra e pes funèbres des régions libérées, in Racc. 1988, p.
altri, in Racc. 2000, p. I-4217; C. giust. CE, 22 mag- 2479.
124 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

sottese all’art. 106 § 1 TFUE elaborata in nate»22. Per capire quando sia indispensa-
seno alle istituzioni europee. In questo bile una tale restrizione della concor-
modo, i giudici realizzano un chiaro revi- renza, le autorità nazionali dovevano pro-
rement e sostanzialmente invertono la (in- vare che non esistessero ipotetici rimedi
discussa, fino a quel momento) presun- alternativi alla concessione del diritto
zione di legalità dei monopoli. In questi esclusivo e quindi che il solo diritto esclu-
stessi casi, quindi, la Corte rimette in di- sivo garantisse l’assolvimento della mis-
scussione la dicotomia “esistenza/eserci- sione di interesse generale. Si trattava,
zio” del diritto esclusivo sulla quale si pertanto, di applicare il criterio, astratto e
fonda la giurisprudenza precedente, se- comparativo, dell’investitore privato in
condo cui l’esistenza del monopolio sa- un’economia di mercato, già utilizzato in
rebbe sempre legittima, a differenza del altri settori del diritto dell’Unione, inclusi
suo esercizio, che andrebbe invece sotto- gli aiuti di Stato23.
posto al vaglio delle istituzioni europee. Ora, solamente una (ri)valorizzazione
In un tale contesto, è particolarmente dell’art. 106 § 2 TFUE e una (re)interpre-
significativo che la Corte, nel contribuire tazione, maggiormente flessibile, della no-
a “smantellare” le diverse situazioni di zione di “ostacolo” ai sensi dell’art. 106 § 2
monopolio negli Stati membri, abbia in TFUE avrebbe consentito agli Stati di giu-
una prima fase della sua giurisprudenza, stificare i diritti esclusivi concessi alle loro
de facto, sorvolato sull’applicazione del- imprese esercenti SIEG. L’art. 106 § 2
l’art. 106 § 2 TFUE ovvero, laddove si sia TFUE viene, allora, (ri)scoperto dalla
posta la questione, lo abbia interpretato Corte per bilanciare l’espansionismo del
in maniera molto restrittiva. Da qui l’ob- diritto UE antitrust in importanti settori
bligo di dimostrare, da parte di Stati e/o di interesse pubblico. La logica che si
imprese che invocavano la deroga, che pone alla base di un tale mutamento di in-
l’applicazione del diritto antitrust ren- dirizzo è evidente: se il diritto esclusivo –
desse «incompatibile», in potenza o in formalmente ammissibile – viene oramai
atto, «lo svolgimento dei compiti affidati» considerato, nella maggior parte dei casi,
all’impresa incaricata del SIEG. Al centro illegittimo, l’unica via da percorrere, per
del ragionamento si poneva, pertanto, la l’impresa che ne è titolare e per lo Stato
nozione di «ostacolo» all’adempimento che lo ha concesso, è quella della sua giu-
dei compiti di interesse generale: ad una stificazione ex post ai sensi dell’art. 106 § 2
sua interpretazione restrittiva corrispon- TFUE. In questo modo, la Corte riequili-
deva, infatti, una rilevante compressione bra l’orientamento iniziato a partire dalla
dei margini di applicazione della deroga. sentenza Terminali di telecomunicazione,
Il collegamento tra detta interpretazione col risultato di fornire alla deroga ampia
e gli obblighi di trasparenza imposti allo utilità pratica, in linea con la dottrina
Stato è chiaramente effettuato nella pro- dell’“effetto utile”, valorizzandone il più
nuncia Ahmed Saeed, nella quale la Corte possibile le potenzialità applicative, rima-
afferma che l’art. 106 TFUE va interpre- ste sostanzialmente inespresse per parec-
tato nel senso che esso non osta «ad una chio tempo, attraverso una rimodulazione
limitazione degli effetti delle regole di del principio di proporzionalità: nono-
concorrenza purché essa sia indispensa- stante la reiterata puntualizzazione che
bile per l’adempimento di un compito di «[l]’art. [106 § 2 TFUE], in quanto disposi-
interesse generale imposto a vettori aerei, zione che consente di derogare alle norme
a condizione che la natura di tale compito del Trattato, dev’essere interpretato re-
e la sua ripercussione sulla struttura delle strittivamente»24, i giudici chiariscono che
tariffe vengano chiaramente determi- «il tenore stesso dell’art. [106 § 2 TFUE]

22 C. giust. CE, 17 gennaio 1989, causa 66/86, télégraphes et des téléphones c. GB-Inno-BM SA
Ahmed Saeed Flugreisen e Silver Line Reisebüro causa 18/88, in Racc. 1992, p. I-5941, punto 22.
GmbH c. Zentrale zur Bekämpfung unlauteren 24 C. giust. CE, 23 ottobre 1997, Commissione
Wettbewerbs e.V., in Racc. 1989, p. 803, punto 58. c. Paesi Bassi, cit., punto 37.
23 C. giust. CE, 13 dicembre 1991, Régie des
D. GALLO – L’ART. 106 § 2 TFUE QUALE DEROGA ANTITRUST ATIPICA 125

evidenzia come deroghe alle norme del ritto esclusivo ai sensi dell’art. 106 § 1
Trattato siano consentite purché necessa- TFUE.
rie all’adempimento della specifica mis- Questa tesi viene recepita, perfezio-
sione affidata all’impresa incaricata della nata e sviluppata, nell’ambito della giuri-
gestione di un servizio di interesse econo- sprudenza UE, a partire dalla sentenza
mico generale»25. In particolare, l’incom- Corbeau28, che costituisce in questo senso
patibilità assoluta tra attuazione delle re- un punto di svolta e che dà inizio alla se-
gole antitrust e svolgimento della missione conda fase dell’approccio UE all’art. 106 §
di interesse generale lascia il posto all’esi- 2 TFUE. La Corte, in questa pronuncia, al
genza che tale svolgimento sia reso non fine di bilanciare l’approccio fortemente
indispensabile ma (solamente) più diffi- pro-concorrenziale adottato in merito al-
cile dall’applicazione delle norme UE. In l’interpretazione dell’art. 106 § 1 TFUE,
quest’ottica, la Corte si fonda su una serie valorizza l’art. 106 § 2 TFUE, al punto da
di misure adottate dalla Commissione, ne- ritenere tale norma, in concreto, l’unico
gli anni novanta, ai sensi dell’attuale art. strumento, offerto dai Trattati, di giustifi-
106 § 3 TFUE, relative al settore postale, cazione dei monopoli.
concernenti, in particolare, la regolamen- Nella pronuncia era richiesto alla
tazione del servizio di postacelere in Corte di stabilire se il monopolio della
Olanda26 e Spagna27. La Commissione do- corrispondenza attribuito all’ente postale
veva pronunciarsi circa la legalità, in en- belga potesse essere giustificato da fina-
trambi i paesi, dell’affidamento in esclu- lità di interesse generale in ordine a ser-
siva di tale servizio a determinate imprese. vizi specifici e inscindibili dal servizio di
A tale fine occorreva capire se l’estensione base, come la raccolta a domicilio, il po-
della posizione dominante, detenuta da stacelere e la possibilità di cambiare la
dette imprese, dal mercato dei servizi po- destinazione del plico in transito. La ri-
stali di base ai servizi di postacelere po- sposta che dà la Corte è affermativa e si
tesse giustificarsi in base all’art. 106 § 2 poggia sulle esigenze di universalità del
TFUE. Si trattava cioè di ammettere la servizio pubblico e sulla considerazione
possibilità di sussidi incrociati da attività che l’obbligo di fornire il servizio postale
redditizie, non riconducibili alla nozione universale per la raccolta, lo smistamento
di SIEG (“postacelere”), ad attività non ed il recapito della corrispondenza, «sod-
redditizie (servizio postale di base) eserci- disfa un bisogno vitale della colletti-
tate dal medesimo soggetto. Sebbene, in vità»29, assolvendo una funzione sociale,
entrambe le misure, la Commissione ab- dal momento che è prestato, ad un livello
bia escluso, in punto di fatto, la compati- qualitativo medio e ad una tariffa unica e
bilità di questi monopoli legali con i Trat- fissata ad un livello accessibile a tutti, a
tati, il ragionamento proposto, seppure chiunque ne faccia richiesta.
solo abbozzato, si poggiava su un’interpre- Con la sentenza Corbeau, quindi, la
tazione innovativa dell’art. 106 § 2 TFUE. Corte perviene alla conclusione che, in
La Commissione, infatti, accetta l’idea che determinate situazioni, in assenza di mo-
uno Stato membro possa concedere l’eser- nopolio legale, le autorità nazionali sareb-
cizio in esclusiva di un servizio non di in- bero costrette, per mantenere il proprio
teresse economico generale, nella misura equilibrio finanziario, a rinunziare al si-
in cui questo sia necessario per garantire stema della perequazione tariffaria e ad
l’equilibrio economico del servizio postale adottare delle tariffe differenziate, a di-
di base, e dunque dell’insieme delle atti- scapito degli utenti, soprattutto di quelli
vità svolte dall’impresa già titolare del di- appartenenti alle categorie più deboli.

25 C. giust. CE, 23 ottobre 1997, Commissione 90/456/CEE, in G.U.C.E. L 233, 28 agosto 1990, p.
c. Paesi Bassi, cit., punto 38. 19, punti 13-14.
26 Cfr. la Dec. Comm. UE, 20 dicembre 1989, 28 C. giust. CE, 19 maggio 1993, causa C-320/
n. 90/16/CEE, in G.U.C.E. L 10, 12 gennaio 1990, 91, in Racc. 1993, p. I-2533, punti 16-19.
p. 47, punti 16-18. 29 Concl. Tesauro, 9 febbraio 1993, causa Cor-
27 Cfr. la Dec. Comm. UE, 1° agosto 1990, n. beau, cit., punto 15.
126 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

La tesi per cui l’art. 106 § 2 TFUE è in- meno restrittivi potenzialmente utilizza-
vocabile dallo Stato e/o dall’impresa inca- bili dallo Stato per consentire l’assolvi-
ricata del SIEG a condizione che risulti mento delle missioni di interesse gene-
compromesso l’adempimento della speci- rale. Ciò vuole dire che l’autorità nazio-
fica missione attribuita a quest’ultima, nale deve limitarsi a dimostrare le ragioni
senza che debba essere minacciata la sua per cui l’abolizione di tali provvedimenti è
stessa sopravvivenza, viene accolta dalla tale da pregiudicare l’esercizio del diritto
Corte nella giurisprudenza successiva a in condizioni economicamente accetta-
Corbeau, avente per oggetto l’interpreta- bili31.
zione congiunta degli artt. 106 § 1 e 102 Nonostante talune eccezioni all’inter-
con l’art. 106 § 2 TFUE. In alcune sen- pretazione flessibile dell’art. 106 § 2 TFUE
tenze i giudici si limitano a riproporre esistano, nella giurisprudenza sia della
struttura argomentativa e conclusioni Corte32 che soprattutto del Tribunale33, ad
della sentenza Corbeau, mentre in altre il oggi, vale quanto ribadito nella sentenza
ragionamento formulato in quest’ultima Correos: perché l’art. 106 § 2 TFUE, possa
causa è ulteriormente sviluppato e perfe- trovare applicazione non è necessario che
zionato. Una tale estensione riguarda, in risulti minacciato l’equilibrio finanziario
particolare, due diversi profili: origine o la redditività economica dell’impresa in-
dell’esclusiva e onere della prova. caricata della gestione di un SIEG, es-
Quanto all’origine dell’esclusiva, a pro- sendo sufficiente che «possa risultare
posito della questione riguardante la le- compromesso l’adempimento delle speci-
gittimità di clausole d’acquisto e di ven- fiche funzioni assegnate all’impresa, o
dita esclusiva di elettricità disposte nelle che il mantenimento di tali diritti sia ne-
condizioni generali di un’azienda regio- cessario per consentire al loro titolare di
nale di distribuzione di energia elettrica, adempiere le funzioni di interesse econo-
la Corte, nel soffermarsi sulle condizioni mico generale affidategli in condizioni
economiche nelle quali si trovava, nel economicamente accettabili»34.
caso di specie, l’impresa esercente il servi-
zio pubblico e sui costi che essa doveva IV. L’EFFICACIA DIRETTA DELL’ART. 106 § 2
sopportare, nella sentenza Comune di Al-
melo, applica l’approccio Corbeau all’ipo- Illustrata la centralità, nell’ambito del-
tesi in cui la riserva di cui essa usufruiva l’art. 106 § 2 TFUE, delle due nozioni di
non avesse natura legale, ma dipendesse, «pregiudizio contrario agli interessi del-
invece, dalla condotta di quest’ultima sul l’Unione» e di «ostacolo all’adempimento
mercato30. della missione di interesse generale», bi-
Per quanto riguarda la ripartizione sogna capire se la loro ricostruzione, con
dell’onere della prova nell’ambito dell’art. riferimento alle fattispecie oggetto d’e-
106 § 2 TFUE, ovviamente, la Corte non same della Corte, spetti a titolo esclusivo
mette in discussione l’assunto in base al alle istituzioni UE oppure se possa essere
quale colui che invoca l’eccezione deve di- svolta anche dalle autorità nazionali, giu-
mostrare che siano rispettati tutti i pre- dici compresi, investiti dell’interpreta-
supposti di attuazione, ivi compreso il zione e dell’applicazione dell’art. 106 § 2
principio di proporzionalità. Tuttavia, in TFUE. Quanto alla qualificazione di im-
talune pronunce, i giudici chiariscono che presa e di incarico della missione di inte-
spetta alla Commissione provare, in posi- resse generale, invece, problemi non si
tivo, l’inesistenza di altri provvedimenti pongono, rientrando nella competenza

30 C. giust. CE, 27 aprile 1994, Comune di Al- ning en Milieubeheer, in Racc. 1998, p. I-4075,
melo, cit., punti 46-49. punto 67.
31 C. giust. CE, 23 ottobre 1997, Commissione 33 Trib. CE, 19 giugno 1997, causa T-260/94,
c. Paesi Bassi, cit., punto 58. Air Inter SA c. Commissione, in Racc. 1997, p. II-
32 C. giust. CE, 25 giugno 1998, causa C-203/ 997, punto 138.
96, Chemische Afvalstoffen Dusseldorp BV e altri c. 34 C. giust. CE, 15 novembre 1997, causa C-
Minister van Volkshuisvesting, Ruimtelijke Orde- 162/06, in Racc. 1998, p. I-9901, punti 34-36.
D. GALLO – L’ART. 106 § 2 TFUE QUALE DEROGA ANTITRUST ATIPICA 127

delle autorità nazionali, il cui esercizio è l’Unione” e la valutazione di pregiudizio


soggetto al controllo delle istituzioni UE. ad esso arrecato dalla restrizione degli
In tale sede bisogna capire se le im- scambi intracomunitari. In buona so-
prese incaricate di un determinato SIEG stanza, ci si domanda se sia ammissibile
e/o le imprese concorrenti sottoposte alle estendere integralmente l’efficacia diretta
regole UE, intenzionate a far cessare l’e- anche alla frase finale dell’art. 106 § 2
senzione dalle regole di concorrenza di TFUE.
cui beneficiano le prime, possano invo- La Corte, in qualche caso, ha chiarito
care davanti ai giudici nazionali l’art. 106 che spetta alla Commissione, anche alla
§ 2 TFUE, rispettivamente, per richie- luce dell’ampio potere discrezionale con-
derne o contestarne l’applicazione. feritole in base all’art. 106 § 3 TFUE, l’ob-
Dall’analisi della giurisprudenza si ri- bligo di definire l’interesse dell’Unione al
cava che la Corte, inizialmente, aveva ne- fine di valutare se ed in quale misura sia
gato che l’art. 106 § 2 TFUE conferisse a stato compromesso lo sviluppo degli
persone fisiche o giuridiche posizioni sog- scambi. In questo senso, mentre la Com-
gettive direttamente azionabili dinanzi ai missione provvederebbe a controllare ex
giudici nazionali. La Corte riteneva, in- post che gli Stati abbiano correttamente
fatti, che la complessa valutazione degli applicato le altre tre condizioni richieste
interessi in causa, richiesta dalla norma, dall’art. 106 § 2 TFUE, in relazione a que-
fosse di competenza esclusiva della Com- sta condizione essa eserciterebbe un po-
missione. Secondo i giudici UE, la ratio tere discrezionale ben più ampio, quello
della disposizione non era dissimile da cioè di definire, in prima persona e a ti-
quella di altre clausole derogatorie delle tolo esclusivo, la nozione di interesse del-
regole di concorrenza, come l’art. 101, § 3 l’Unione37. Nel seguire tale ragionamento,
TFUE, allora prive, appunto, di efficacia la Corte ritiene ammissibile scomporre la
diretta. Negli sviluppi giurisprudenziali si norma, almeno sotto il profilo dell’effica-
è assistito ad un costante mutamento di cia diretta, negando in questo modo la
indirizzo, che ha portato la Corte a con- tesi secondo cui l’assenza di un pregiudi-
sentire l’invocabilità dell’art. 106 § 2 zio agli scambi contrario agli interessi
TFUE da parte dei singoli dinanzi ai giu- dell’Unione costituirebbe lo sviluppo lo-
dici nazionali, al fine di accertare l’osser- gico e normativo del più ampio requisito
vanza delle condizioni ivi previste35. Il ra- richiesto dalla prima frase dell’art. 106 § 2
gionamento dei giudici UE è stato nel TFUE. Nonostante tali ragionamenti, la
senso di sottolineare che, in assenza del Corte pare rifiutare l’automatismo in base
riconoscimento di efficacia diretta del- al quale la titolarità esclusiva richiede
l’art. 106 § 2 TFUE, in particolare della sempre un intervento necessario e pre-
nozione di “ostacolo” all’adempimento ventivo della Commissione. Allo stato at-
della missione di interesse generale, i sin- tuale, quindi, il giudice nazionale deve,
goli non avrebbero potuto far valere quei innanzitutto, constatare che il soggetto
diritti derivanti dai divieti, direttamente intenzionato a giovarsi dell’eccezione sia
efficaci, contenuti nelle norme dei Trattati un’impresa; in secondo luogo, controllare
nei confronti delle quali opera la deroga36. che questa sia stata incaricata di una mis-
Il discorso è più complesso per quel sione di interesse generale; in terzo luogo,
che concerne il concetto di “interesse del- pronunciarsi sul rischio che tale missione

35 C. giust. CE, 17 gennaio 1989, Ahmed Saeed, NV Fonior, in Racc. 1974, p. 313, punto 18; C.
cit., punti 53-57; C. giust. CE, 22 gennaio 2002, giust. CE, 18 giugno 1991, causa C-260/89, Elli-
causa C-218/00, Cisal di Battistello Venanzio & C. niki Radiophonia Tiléorassi AE c. Dimotiki Etairia
Sas c. Istituto nazionale per l’assicurazione contro Pliroforissis e Sotirios Kouvelas, in Racc. 1991, p.
gli infortuni sul lavoro (INAIL), in Racc. 2002, p. I- 2925, punti 33-34; C. giust. CE, 19 ottobre 1995,
691, punti 17-18. causa C-19/93, Rendo e altri c. Commissione, in
36 C. giust. CE, 27 marzo 1974, causa 127/73, Racc. 1995, p. I-3319, punti 18-19.
Belgische Radio en Televisie e société belge des 37 C. giust. CE, 23 ottobre 1997, Commissione
auteurs, compositeurs et éditeurs c. SV SABAM e c. Paesi Bassi, cit., punto 69.
128 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

possa essere compromessa dall’applica- Services in the European Union, Oxford, 2011;
zione delle regole dei Trattati. Ebbene, D. GALLO, I servizi di interesse economico gene-
qualora ritenga che queste tre condizioni rale. Stato, Mercato e Welfare nel diritto dell’U-
nione europea, Milano, 2010; L. HANCHER - P.
siano soddisfatte, egli può consentire l’ap- LAROUCHE, «The Coming Age of EU Regulation
plicazione, in toto, dell’art. 106 § 2 TFUE, of Network Industries and Services of General
senza attendere un preventivo “via libera” Economic Interest», in The Evolution of EU
da parte della Commissione, la quale po- Law, (eds.) P. CRAIG - G. DE BÚRCA, 2nd edition,
trà intervenire per fare prevalere le norme Oxford, 2011, p. 743 ss.; V. HATZOPOULOS, Regu-
dei Trattati, solamente nel caso in cui rav- lating Services in the European Union, Oxford,
2012; M. KRAJEWSKI - U. NEERGAARD-J. VAN DE
visi il rischio di un pregiudizio agli scambi GRONDEN (eds.), The Changing Legal Framework
a danno degli interessi dell’Unione. for Services of General Interest in Europe, The
Hague, 2009; U. NEERGAARD, «Services of Gene-
DANIELE GALLO ral Economic Interest under EU Constraints»,
in European Economic and Social Constitutio-
Bibliografia nalism after the Treaty of Lisbon, (eds.) D.
SCHIEK - U. LIEBERT - H. SCHNEIDER, Cambridge,
J.L. BUENDIA SIERRA, «Writing Straight with 2011, p. 174 ss.; W. SAUTER - H. SCHEPEL, State
Crooked Lines: Competition Policy and Servi- and Market in European Union Law. The Public
ces of General Economic Interest in the Treaty and Private Spheres of the Internal Market
of Lisbon», in EU Law After Lisbon, (eds.) A before the EU Courts, Cambridge, 2009; E. SZY-
BIONDI - P. EECKOUT - S. RIPLEY, 2012, p. 347 ss.; SZCZAK - J. DAVIES - M. ANDENAS - T. BEKKEDAL
G. CAGGIANO, La disciplina dei servizi di interesse (eds.), Developments in Services of General Inte-
economico generale. Contributo allo studio del rest, The Hague, 2011; J. VAN DE GRONDEN - C.S.
modello sociale europeo, Torino, 2008; L. CE- RUSU, «Services of General (Economic) Inte-
RASO, I servizi di interesse economico generale e rest post-Lisbon», in The Treaty of Lisbon and
la concorrenza “limitata”. Profili interni, comu- the Future of European Law and Policy, (eds.)
nitari e internazionali, Napoli, 2010; M. CRE- M. TRYBUS - L. RUBINI, Cheltenham, 2012, p.
MONA (a cura di), Market Integration and Public 413 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


I rapporti tra diritto antitrust
e diritti di proprietà intellettuale

Sommario: I. L’INTERAZIONE TRA LE DUE NORMA- plina a protezione dei diritti in questione
TIVE: FINALITÀ CONVERGENTI O CONFLITTO INTRIN- e le regole antitrust; intreccio che si ri-
SECO? – II. I DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE
solve, secondo alcuni, in un insanabile
E LA DISCIPLINA IN MATERIA DI INTESE. – 1. Gli
accordi di trasferimento di tecnologia. – 2. conflitto tra i due ambiti normativi, se-
Gli accordi di standardizzazione. – III. I DI- condo altri, nel perseguimento di obiettivi
RITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE E L’ABUSO DI convergenti.
POSIZIONE DOMINANTE. La seconda tesi è quella sostenuta dal-
l’esecutivo comunitario, che ha, in più oc-
I. L’INTERAZIONE TRA LE DUE NORMATIVE:
casioni, rilevato come il diritto della con-
FINALITÀ CONVERGENTI O CONFLITTO IN-
correnza e la disciplina a tutela della pro-
TRINSECO?
prietà intellettuale perseguano, pur con
strumenti diversi, analoghe finalità, es-
La normativa a tutela della proprietà sendo entrambi volti a favorire l’alloca-
intellettuale attribuisce al titolare del zione efficiente delle risorse e ad incenti-
bene immateriale una protezione di tipo vare la ricerca e l’innovazione2. Secondo
assoluto. Il titolare di un brevetto, di un la Commissione europea, la normativa
diritto d’autore, di un marchio o di altre antitrust non si pone in antitesi con la
“privative” ha un diritto esclusivo di sfrut- protezione assicurata dai DPI, ma inter-
tamento di tali beni: può impedirne tout viene, nei limiti di quanto necessario, per
court l’utilizzo da parte di terzi o può con- evitare un uso indebito di tali diritti di
sentirlo (normalmente mediante la con- privativa, in modo da assicurare un con-
cessione di licenze) imponendo delle limi- fronto competitivo genuinamente basato
tazioni volte a proteggere i propri inte- sui meriti.
ressi1. Non è questa la sede per approfondire
Invero, lo sfruttamento esclusivo, che le argomentazioni che stanno alla base
porta con sé un intrinseco incentivo all’in- dell’una e dell’altra tesi. Ciò che preme ri-
novazione e uno stimolo alla creatività levare è che l’interazione tra le due disci-
umana, costituisce la sostanza stessa dei pline ha dato luogo ad una ricca casistica
diritti di proprietà intellettuale (“DPI”). e a diversi interventi regolatori (e di soft
Tale caratteristica tipica dei DPI deter- law), di cui si darà brevemente conto nei
mina un inevitabile intreccio tra la disci- §§ che seguono3.
1 Ovviamente, il titolare di una privativa può cembre 2010, relativo all’applicazione dell’arti-
anche disporne in via definitiva, cedendo i relativi colo 101 § 3 TFUE del Trattato sul funzionamento
diritti di sfruttamento a terzi. dell’Unione europea a talune categorie di accordi
2 Cfr. Comunicazione della Commissione re- ricerca e sviluppo, in G.U.U.E. L 335, 18 dicembre
cante Linee direttrici sull’applicazione dell’arti- 2010, p. 36-42, e Reg. 1218/2010/UE della Com-
colo 81 del Trattato CE agli accordi di trasferi- missione, 14 dicembre 2010, relativo all’applica-
mento di tecnologia, in G.U.U.E. C-101, 27 aprile zione dell’articolo 101, paragrafo 3, del Trattato
2004, p. 2-42, punto 7; Comunicazione della Com- sul funzionamento dell’Unione europea a talune
missione recante Linee direttrici sull’applicabilità categorie di accordi di specializzazione, in
dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento G.U.U.E. L 335, 18 dicembre 2010, pp. 43-47), ov-
dell’Unione europea agli accordi di cooperazione vero nell’ambito di accordi aventi ad oggetto la
orizzontale, in G.U.U.E. C-11, 14 gennaio 2011, p. gestione in comune di diritti d’autore per il tra-
1-72, punto 269. mite di collecting societies (cfr., da ultimo, Dec.
3 La presente trattazione si concentrerà unica- Comm. UE, 16 luglio 2008, COMP C2/38.698, “CI-
mente sulle principali fattispecie rilevanti ai sensi SAC”). Giova altresì ricordare, incidentalmente,
degli artt. 101 e 102 TFUE, tralasciando altri am- la ricca casistica relativa all’interazione tra le di-
biti in cui le normative in questione vengono a scipline nazionali in materia di DPI e le disposi-
contatto: si pensi alle questioni che possono sor- zioni sulla libera circolazione delle merci all’in-
gere con riferimento ai DPI nel contesto di ac- terno dello S.E.E. In particolare, si segnala il c.d.
cordi di ricerca e sviluppo e di specializzazione «principio dell’esaurimento», in base al quale il
(cfr. Reg. 1217/2010/UE della Commissione, 14 di- diritto di impedire le importazioni di prodotti in
130 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

II. I DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE E di cessione)4 di brevetto, di diritto d’au-


LA DISCIPLINA IN MATERIA DI INTESE tore sul software e di know-how5.
L’esecutivo comunitario ha, infatti, as-
1. Gli accordi di trasferimento di tecno-
logia. – Gli accordi tra due imprese rela- sunto nei confronti di tali accordi un atteg-
tivi al trasferimento di DPI sono stati og- giamento via via più benevolo, giungendo
getto di analisi da parte della Commis- nel 2004 a dettare regole più flessibili ri-
sione europea, nel contesto di regola- spetto al passato, attraverso la fissazione
menti di esenzione per categoria, sin dagli di un numero più limitato di restrizioni
anni ’80. La materia è attualmente disci- fondamentali (c.d. «lista nera») e l’introdu-
plinata dal Reg. 772/2004 e dalle linee di- zione di principi di analisi economica (cui
rettrici sull’applicazione dell’articolo 101 risulta intrinsecamente sottesa la conside-
TFUE agli accordi di trasferimento di tec- razione dei benefici riconducibili ai rap-
nologia (“Linee direttrici”). porti contrattuali in questione)6.
L’evoluzione normativa testimonia il Il Reg. 772/2004 dispone l’esenzione
crescente favor con cui la Commissione dall’applicazione dell’art. 101 TFUE agli
europea ha valutato, negli anni, gli ac- accordi che intervengono tra due (e solo
cordi cui si applica il citato regolamento, due) imprese7, a condizione che le stesse
ovvero quelli di licenza (e, in alcuni casi, detengano: i) una quota di mercato con-

circolazione all’interno dello Spazio Economico diritti d’autore sul software), il regolamento trova
Europeo non può essere giustificato da ragioni di applicazione soltanto quando gli stessi siano di-
tutela della proprietà intellettuale qualora il bene rettamente connessi con lo sfruttamento della
sia stato messo in commercio dal titolare della tecnologia sotto licenza (per esempio, perché
privativa, o con il suo consenso, in uno qualsiasi volti ad autorizzare il licenziatario ad apporre il
dei Paesi dello S.E.E. Sul punto cfr. sentenze della marchio del licenziante sui prodotti che incorpo-
C. giust. CE: 31 ottobre 1974, causa 15/74, Centra- rano la tecnologia sotto licenza) e non costitui-
farm c. Sterling, in Racc. 1974, p. 1147; 14 luglio scano l’oggetto principale dell’accordo (cfr. Linee
1981, causa 187/80, Merck c. Stephar, in Racc. direttrici §§ 49 e 50). Il Reg. 772/2004 non si ap-
1981, p. 2063, (in materia di brevetti); 22 giugno plica, invece, agli accordi aventi ad oggetto l’ac-
1994, causa C-9/93, IHT Internationale Heiztech- quisto di beni e servizi. Giova rilevare, tuttavia,
nik-Uwe Danzinger c. Ideal-Standard - Wabco che, in talune circostanze, disposizioni relative
Standard - “Ideal Standard”, in Racc. 1994, p. I- alla cessione all’acquirente o all’uso da parte di
2789; 17 ottobre 1990, causa C-10/89, SA Cnl-Su- quest’ultimo di DPI (in particolare relativi a mar-
cal c. Hag GF - “HAG II”, in Racc. 1990, p. I-3711 chi, diritti d’autore e know-how) possono rien-
(in materia di marchi); 8 giugno 1971, causa trare nel campo di applicazione del Reg. 330/2010
78/70, Deutsche Grammophon c. Metro, in Racc. in materia di intese verticali. Quanto, poi, alla va-
1971, p. 487; 24 gennaio 1989, causa 341/87, EMI lutazione di licenze di marchio al di fuori del con-
Electrola GmbH c. Patricia Im- und Export ed altri, testo di regolamenti di esenzione, cfr. Dec. Comm.
in Racc. 1989, p. 79; 18 marzo 1980, causa 62/79, UE, 23 dicembre 1977, n. 78/253/CEE, IV/171,
SA Compagnie générale pour la diffusion de la télé- 856, 172, 117, 28.173, “Campari”, in G.U.C.E. L
vision, Coditel, ed altri c. Ciné Vog Films ed altri, in 70, 13 marzo 1978, p. 69-78.
Racc. 1980, p. 881 (in materia di diritto d’autore). 6 È stato, inoltre, ampliato l’ambito di operati-
4 L’art. 1, comma 1, lett. b), del Reg. 772/2004, vità dell’esenzione, che si estende ora, come già
stabilisce espressamente che «sono considerati accennato, anche agli accordi relativi alle licenze
accordi di trasferimento di tecnologia anche le di diritti d’autore sul software.
cessioni di brevetti, di know-how, di diritti d’au- 7 Nel valutare individualmente accordi di li-
tore sul software, o di una combinazione di tali di- cenza conclusi tra più di due imprese, ma aventi
ritti, ove parte del rischio connesso allo sfrutta- la medesima natura di quelli ricompresi nel Reg.
mento della tecnologia rimanga a carico del ce- 772/2004, la Commissione europea applicherà per
dente, in particolare quando il corrispettivo della analogia i principi enunciati nel regolamento
cessione dipende dal fatturato realizzato dal ces- stesso (cfr. Linee direttrici § 40). Si noti come an-
sionario per i prodotti realizzati utilizzando la che i c.d. pool tecnologici (ovvero gli accordi volti
tecnologia ceduta, dai quantitativi prodotti o dal a mettere in comune delle tecnologie al fine di
numero di atti di utilizzazione della tecnologia in concedere in licenza – anche – a terzi il pacchetto
questione». di DPI in tal modo costituito) non rientrino nel
5 Si noti che il regolamento si applica solo agli campo di applicazione del Reg. 772/2004, indi-
accordi il cui principale obiettivo è il trasferi- pendentemente dal numero delle parti coinvolte.
mento dei citati DPI. Con riferimento agli accordi Tali accordi risultano, comunque, espressamente
aventi ad oggetto la concessione in licenza di altri disciplinati in un’ampia sezione ad essi dedicata
diritti di proprietà di beni immateriali (come, ad nell’ambito delle Linee direttrici (§§ 210-235). Per
esempio, i marchi e i diritti d’autore diversi dai quanto concerne la prassi decisionale della Com-
E. FABRIZI – I RAPPORTI TRA DIRITTO ANTITRUST E DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE 131

giunta non superiore al 20% nei mercati pre in relazione ad accordi tra imprese
rilevanti del prodotto e delle tecnologie, non concorrenti), un atteggiamento più
se concorrenti; ii) una quota di mercato permissivo con riferimento alle restri-
individuale non superiore al 30%, se non zioni riguardanti il territorio in cui, o i
concorrenti (sempre con riferimento ai clienti ai quali, il licenziatario può ven-
mercati rilevanti del prodotto e delle tec- dere i prodotti contrattuali (art. 4, comma
nologie). 2, lett. b). In particolare, a differenza di
L’accordo non deve poi contenere al- quanto previsto nel regolamento sulle in-
cune restrizioni considerate fondamentali tese verticali, il Reg. 772/2004 consente la
(“hardcore”). Anche su questo aspetto, il restrizione delle vendite passive nel terri-
Reg. 772/2004 distingue l’ipotesi in cui le torio esclusivo o al gruppo di clienti esclu-
parti siano concorrenti8 da quella in cui le sivo assegnati dal licenziante ad un altro
stesse operino su mercati diversi. licenziatario nei primi due anni in cui
Sono considerate restrizioni fonda- quest’ultimo vende i prodotti contrattuali
mentali tra concorrenti (anche se sono in quel territorio o a quel gruppo di
previste talune eccezioni) quelle che inci- clienti. In sostanza, è consentito al licen-
dono sulla libertà di una parte di determi- ziante di accordare ad un proprio licen-
nare i prezzi di rivendita, quelle che limi- ziatario una protezione territoriale asso-
tano i quantitativi che le parti possono luta, per i primi due anni, durante i quali
produrre e vendere, quelle che si risol- quest’ultimo è normalmente costretto ad
vono nella ripartizione dei mercati o della affrontare costi significativi (e spesso irre-
clientela9 e quelle che impediscono al li- cuperabili) legati alla prima immissione
cenziatario di sfruttare la propria tecnolo- del prodotto sul mercato. Dopo i primi
gia o ad entrambe le parti di svolgere atti- due anni, tuttavia, la restrizione delle ven-
vità di ricerca e di sviluppo. dite passive tra licenziatari è considerata
Per quanto concerne gli accordi tra hardcore.
imprese non concorrenti, sono conside- Il regolamento individua, poi, all’art.
rate restrizioni fondamentali l’imposi- 5, alcune restrizioni c.d. “escluse”, che,
zione di un prezzo di rivendita (fatta salva seppur non coperte dall’esenzione, non
la possibilità di raccomandare un prezzo impediscono agli accordi in cui sono inse-
o imporre un prezzo massimo) e il di- rite di beneficiarne. Si tratta dell’obbligo
vieto, per un licenziatario membro di un imposto al licenziatario: i) di concedere in
sistema di distribuzione selettiva e ope- licenza esclusiva o cedere, in tutto o in
rante nel commercio al dettaglio, di effet- parte, al licenziante (o ad un terzo da esso
tuare vendite attive o passive agli utilizza- designato) i diritti relativi ai perfeziona-
tori finali. Si tratta, in entrambi i casi, di menti separabili od alle nuove applica-
disposizioni sostanzialmente identiche a zioni della tecnologia sotto licenza realiz-
quelle previste, per i distributori, nel Reg. zati dal licenziatario stesso (c.d. clausola
330/2010 in materia di intese verticali. Ri- di retrocessione); ii) di non contestare la
spetto a tale regolamento, si registra in- validità dei diritti detenuti dal licenziante
vece, nell’ambito del Reg. 772/2004 (sem- nel mercato comune (c.d. clausola di non

missione europea in materia, cfr. i comunicati France Telecom/Matsushita/Philips, in G.U.C.E. C-


stampa: IP/00/1135, del 9 ottobre 2000, COMP 174, 19 giugno 2001, p. 6.
37.506, DVD patent licensing group, relativo ad un 8 Con riferimento agli accordi tra concorrenti,
patent pool per tecnologia DVD; IP/02/1651, del 12 si distinguono quelli “reciproci” (per i quali la
novembre 2002, COMP 37.920, 3G Patent Commissione europea mostra un approccio più
Platform, relativo ad un accordo tra produttori di rigoroso) e quelli “non reciproci” (che vengono
materiale di comunicazione mobile di terza gene- trattati con maggiore benevolenza). Per le defini-
razione (3G); IP/03/1152, del 7 agosto 2003, zioni cfr. l’art. 1, comma 1, lett. c) e d).
COMP 38.787, Koninklijke Philips Electronics/ 9 Si noti che, a differenza di quanto si dirà in-
Sony Corporation e IP/06/139, del 9 febbraio 2006, fra a proposito degli accordi tra non concorrenti,
caso COMP 38.767, FIPCOM/ Koninklijke Philips nell’ambito degli accordi tra concorrenti non
Electronics, relativi a licenze per CD registrabili sono mai ammesse le restrizioni delle vendite
Philips/Sony; cfr. anche COMP C3/38.143, DVB-T passive tra licenziatari.
132 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

contestazione)10, fatta salva la facoltà di zione su nuove bozze di regolamento e di


prevedere che l’accordo cessi qualora il li- linee direttrici, dalle quali sembra traspa-
cenziatario effettui tale contestazione rire un atteggiamento più rigoroso con ri-
(c.d. termination clause)11. ferimento ad alcuni temi su cui nel 2004
Gli accordi che non rientrano nel si era, invece, registrata una notevole
campo di applicazione del Reg. 772/2004 apertura da parte della Commissione eu-
sono soggetti a valutazione individuale. ropea13.
Nell’ambito di tale analisi, rivestono par-
ticolare importanza l’esistenza di tecnolo- 2. Gli accordi di standardizzazione. –
gie sostituibili12, la posizione di mercato Un ulteriore rilevante punto di contatto
delle parti, dei concorrenti e degli acqui- tra la disciplina antitrust e i DPI si riscon-
renti di prodotti realizzati sotto licenza, le tra con riferimento ai c.d. accordi di stan-
barriere all’ingresso e la maturità del mer- dardizzazione (o normazione tecnica), ov-
cato. Sono, inoltre, previste regole per la vero a quegli accordi aventi ad oggetto la
revoca del regolamento in casi indivi- definizione delle specifiche tecniche o
duali, nonché per la sua disapplicazione qualitative di prodotti, servizi, processi o
in caso di reti parallele di accordi simili metodi di produzione, attuali o futuri. La
che coprano più del 50% di un mercato ri- definizione di uno standard (c.d. “norma”)
levante. può, infatti, comportare – e sempre più
Il Reg. 772/2004 rimarrà in vigore sino frequentemente comporta – l’integrazione
al 30 aprile 2014. In vista di tale data, la di una o più tecnologie protette da diritti
Commissione europea ha avviato, a fine di proprietà intellettuale; il che fa sorgere
2011, una prima consultazione pubblica, delicati problemi, specialmente in termini
conclusa il 3 febbraio 2012. Sulla base di selezione delle tecnologie da includere
delle osservazioni ricevute, è stata poi in- nello standard e di accesso ai relativi DPI
detta, il 20 febbraio 2013, una consulta- da parte dei terzi14.

10 La ratio che sta alla base di tale esclusione è Con specifico riferimento al marchio, cfr. Dec.
che i DPI invalidi costituiscono un freno all’inno- Comm. UE, 23 marzo 1990, n. 90/186/CEE,
vazione e vanno, pertanto, eliminati (cfr. C. giust. IV/32.736, “Moosehead-Whitbread”, in G.U.C.E. L
CE, 25 febbraio 1986, causa 193/83, Windsurfing 100, 20 aprile 1990, pp. 32-37, punto 15.4, in cui
International c. Commissione, in Racc. 1986, p. la Commissione europea ha ritenuto che una
611, punto 92, ove si afferma che «manifesta- clausola di non contestazione non costituisse una
mente una clausola del genere non rientra nell’og- sensibile restrizione della concorrenza, in consi-
getto specifico del brevetto, il quale non può es- derazione della scarsa notorietà del marchio di
sere interpretato nel senso di garantire una tutela cui si trattava.
anche contro le azioni di contestazione della vali- 11 In caso di accordi tra imprese non concor-
dità del brevetto, tenuto conto dell’interesse pub- renti, è considerata una restrizione “esclusa” an-
blico all’eliminazione di ogni ostacolo che po- che quella che limiti la facoltà del licenziatario di
trebbe derivare per l’attività economica da un bre- sfruttare la propria tecnologia o delle parti di
vetto concesso indebitamente»). Per quanto con- svolgere attività di ricerca e sviluppo. Si noti che,
cerne le clausole di non contestazione concluse nel caso di accordi tra concorrenti, la medesima
nel contesto di accordi di composizione transat- limitazione è considerata una restrizione fonda-
tiva e di non rivendicazione cfr. Linee direttrici §§ mentale.
204-209. Il tema è stato recentemente affrontato 12 Cfr. Linee direttrici § 131.
in maniera approfondita dalla Commissione euro- 13 Per esempio, la Commissione europea pro-
pea nel contesto dell’indagine relativa al settore pone di eliminare la previsione (cui si è accennato
farmaceutico, avviata all’inizio del 2008 e con- supra) che consente, nell’ambito di accordi tra non
clusa l’8 luglio 2009. A seguito dell’indagine, la concorrenti, di accordare al licenziatario una pro-
Commissione europea ha condotto “esercizi di tezione territoriale assoluta per i primi due anni di
monitoraggio” degli accordi di composizione delle attività, allineando così il Reg. 772/2004 al Reg.
controversie brevettuali, cui ha fatto seguito l’av- 330/2010 in materia di intese verticali. Un “passo
vio di procedimenti formali nei confronti di al- indietro” si registra anche con riferimento alle
cune imprese farmaceutiche. Al riguardo, cfr. Dec. clausole di retrocessione ed alla termination clause.
Comm. UE: 2 luglio 2009, COMP 39.612, “Servier 14 Un altro profilo delicato, su cui si concen-
(perindopril)”; 7 gennaio 2010, COMP 39.226, tra l’attenzione della Commissione europea, è
“Lundbeck”; 19 aprile 2011, COMP 39.686, quello relativo alla necessità di consentire a tutti i
“Cephalon”; 18 ottobre 2011, COMP 39.685 “Fen- concorrenti di partecipare al processo di defini-
tanyl”. zione della norma.
E. FABRIZI – I RAPPORTI TRA DIRITTO ANTITRUST E DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE 133

Queste ed altre questioni sono state og- nevoli e non discriminatorie (fair, reaso-
getto di un intenso dibattito, che ha con- nable and non-discriminatory terms – c.d.
dotto alla revisione del capitolo dedicato «impegno FRAND»).
agli accordi di normazione tecnica delle li- Le Linee guida non chiariscono cosa
nee guida “orizzontali” (“Linee guida”), debba intendersi per «condizioni eque,
ora assai più dettagliato che in passato15. ragionevoli e non discriminatorie»18. Ven-
In particolare, le Linee guida forni- gono, però, proposti alcuni metodi che
scono un quadro analitico delle proce- possono essere seguiti per stabilire se il
dure che, se seguite dalle organizzazioni canone richiesto sia ragionevole in rela-
di normazione, determinano l’inapplica- zione al valore economico dei DPI19.
bilità ai relativi accordi dell’art. 101 § 1 Non è questa la sede per esaminare nel
TFUE16. dettaglio le previsioni contenute nelle Li-
La sensazione è che la Commissione nee guida. Giova, però, rilevare come le
europea voglia indurre tali organizzazioni misure indicate dall’esecutivo comunita-
ad affrontare i problemi che possono sca- rio appaiano alquanto pervasive e, in ta-
turire dall’introduzione di DPI all’interno luni casi, suscettibili di costituire un di-
di uno standard prima della sua adozione, sincentivo alla partecipazione al processo
ovvero prima che il settore sia vincolato a di standardizzazione da parte dei titolari
determinate tecnologie. di DPI.
In particolare, la Commissione euro-
pea richiede: i) che, in fase di definizione III. I DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE
della norma, i partecipanti all’accordo E L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
rendano nota l’esistenza di diritti di priva-
tiva ad essi riconducibili e che possano In linea generale, qualsiasi impresa,
essere essenziali per l’attuazione della anche se detiene una posizione domi-
norma stessa17, e ii) che coloro i quali de- nante, è libera di scegliere le proprie con-
siderino che la loro tecnologia sia inclusa troparti commerciali e può, quindi, rifiu-
nello standard, si impegnino irrevocabil- tarsi unilateralmente di contrarre.
mente per iscritto – anche in questo caso, Ciò vale, naturalmente, anche per le
prima che sia adottata la norma – a con- imprese (in posizione dominante) che di-
cedere in licenza i relativi DPI a tutti i spongano di DPI20. Per costante giuri-
terzi interessati a condizioni eque, ragio- sprudenza, atteso che l’utilizzo esclusivo

15 Cfr. Comunicazione della Commissione re- 17 Ciò al fine di evitare che si realizzino casi di
cante Linee direttrici sull’applicabilità dell’arti- c.d. «patent ambush», ovvero situazioni in cui un
colo 101 del trattato sul funzionamento dell’U- soggetto, nel partecipare all’adozione della nor-
nione europea agli accordi di cooperazione oriz- ma, non riveli di essere titolare di DPI relativi a
zontale, in G.U.U.E. C-11, 14 gennaio 2011, punti tecnologie essenziali ai fini dello standard e suc-
257-335. cessivamente richieda il pagamento di royalties
16 La Commissione europea riconosce, tutta- per l’utilizzo di tali diritti. Cfr. il noto caso Ram-
via, che «le organizzazioni di normazione riman- bus, (v. infra III).
gono totalmente libere di istituire norme e proce- 18 La difficoltà di valutare il rispetto di tali
dure che non violano le regole di concorrenza pur condizioni è emersa chiaramente nel caso Qual-
essendo diverse» da quelle descritte nelle Linee comm (Dec. Comm. UE, 24 novembre 2009,
guida (cfr. § 279). Ove l’accordo di standardizza- COMP 39.247, “Qualcomm”). Il procedimento era
zione non si conformi ai principi illustrati nelle stato avviato dalla Commissione europea, ai sensi
Linee guida (§§ 280-286), occorrerà prendere in dell’art. 102 TFUE, per valutare se le royalties ap-
considerazione gli effetti probabili della norma plicate da Qualcomm per l’utilizzo dei propri DPI
sui mercati interessati. Nel condurre tale valuta- fossero eccessivamente elevate. L’istruttoria è
zione assumono rilevanza diversi fattori, quali le stata, poi, chiusa nel 2009 dopo che i denuncianti
quote di mercato dei beni o dei servizi basati sullo avevano ritirato le segnalazioni (o dichiarato di
standard, la libertà dei partecipanti agli accordi di volerlo fare).
sviluppare norme o prodotti alternativi (non 19 Cfr. Linee guida §§ 289-290.
conformi alla norma concordata), le modalità di 20 È appena il caso di notare come la titolarità
partecipazione al processo di definizione, le con- di un DPI non conferisca automaticamente al-
dizioni di accesso allo standard, etc. (Linee guida cuna posizione dominante (cfr. C. giust. CE, 18
§§ 292-299). febbraio 1971, causa 40/70, Sirena srl c. Eda srl ed
altri, in Racc. 1971, p. 69, punti 16 ss.).
134 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

fa parte delle prerogative del titolare di un per il quale esisteva chiaramente una do-
diritto di proprietà intellettuale, anche manda potenziale da parte dei consuma-
«un diniego di licenza, pur provenendo da tori.
un’impresa in posizione dominante, non La decisione della Commissione euro-
può costituire di per sé un abuso di tale pea è stata confermata dal Tribunale di
posizione»21. Ed infatti, se un’impresa in primo grado e dalla Corte di giustizia del-
posizione dominante avesse l’obbligo di l’Unione europea, che hanno ribadito
concedere in licenza a terzi i propri DPI, come dall’esercizio del diritto esclusivo da
non sarebbe incentivata ad allocare consi- parte del titolare possa, in «casi eccezio-
derevoli risorse nella ricerca e sviluppo, nali», derivare un comportamento abu-
mentre i concorrenti potrebbero essere sivo. In particolare, nel caso di specie rile-
tentati di sfruttare i suoi sforzi, anziché vava il fatto che il rifiuto avesse ad og-
investire autonomamente (c.d. “free-ri- getto un bene indispensabile per l’attività
ding”)22. di cui si trattava, avesse ostacolato l’emer-
In circostanze eccezionali, tuttavia, gere di un prodotto nuovo, non fosse giu-
ove il rifiuto riguardi input indispensabili stificato e avesse consentito ai titolari di
per esercitare un determinata attività, la riservarsi un mercato derivato, esclu-
libertà in parola può essere compressa dal dendo qualunque tipo di concorrenza
diritto della concorrenza. sullo stesso25.
La questione in oggetto è stata affron- Le condizioni in presenza delle quali
tata per la prima volta dalla Commissione un rifiuto di concedere licenze di DPI26 sia
europea nel caso Magill23. In quell’occa- riconducibile ad un abuso sono state, poi,
sione, l’esecutivo comunitario ha condan- chiarite dalla Corte di giustizia dell’Unio-
nato tre emittenti televisive, titolari dei di- ne europea nel noto caso IMS Health27.
ritti d’autore relativi agli elenchi settima- Il giudizio traeva origine da una do-
nali dei rispettivi programmi, per aver ri- manda di pronuncia pregiudiziale sotto-
fiutato di fornire in anticipo tali elenchi posta alla corte dal Landgericht di Fran-
ad un editore, che intendeva pubblicare coforte sul Meno nell’ambito di una con-
una guida radiotelevisiva completa, con- troversia tra IMS Health Gmbh (“IMS”) e
tenente informazioni sui programmi di NDC Health Gmbh (“NDC”), entrambe at-
tutte e tre le emittenti. Nel ritenere tali tive nel mercato dei servizi di dati sulle
condotte abusive, la Commissione euro- vendite regionali del settore farmaceutico
pea ha attribuito un significativo rilievo al in Germania. Con la collaborazione del-
fatto che il rifiuto impedisse l’introdu- l’industria farmaceutica, IMS aveva crea-
zione sul mercato di un nuovo prodotto24, to una struttura c.d. «a 1860 aree» per la

21 Cfr. C. giust. CE, 5 ottobre 1988, causa C- 25 Trib. CE, 10 luglio 1991, causa T-69/89, Ra-
238/87, Volvo AB - Erik Veng ltd - “Volvo”, in Racc. dio Telefis Eireann c. Commissione, in Racc. 1991,
1988, p. 6211, punto 8. Cfr. anche C. giust. CE, 5 p. II-485; Trib. CE, 10 luglio 1991, causa T-76/89,
ottobre 1988, causa 53/87, Consorzio italiano della Independent Television Publications Ltd c. Com-
componentistica di ricambio per autoveicoli (Ci- missione, in Racc. 1991, p. II-575; C. giust. CE, 6
cra) e Maxicar c. Régie nationale des usines Re- aprile 1995, cause riunite C-241/91P e C-242/91P,
nault, in Racc. 1988, p. 6039. Radio Telefis Eireann (RTE) e Independent Televi-
22 Cfr. Comunicazione della Commissione re- sion Publications Ltd (ITP) c. Commissione, in
cante Orientamenti sulle priorità della Commis- Racc. 1995, p. I-743, punti da 53 a 56.
sione nell’applicazione dell’articolo 82 del Trat- 26 Per quanto concerne, più in generale, la
tato CE al comportamento abusivo delle imprese questione circa l’accesso ad una infrastruttura es-
dominanti volto all’esclusione dei concorrenti, in senziale (c.d. essential facility), cfr. C. giust. CE, 26
G.U.U.E. C-45, 24 febbraio 2009. novembre 1998, Oscar Bronner GmbH & Co. KG
23 Dec. Comm. UE, 21 dicembre 1988, n. 89/ c. Mediaprint Zeitungs - und Zeitschriftenverlag
205/CEE, IV/31.851, “Magill”, in G.U.C.E. L 78, 21 GmbH & Co. KG, Mediaprint Zeitungsvertriebsge-
marzo 1989, p. 43-51. sellschaft mbH & Co. KG, Mediaprint Anzeigenge-
24 All’epoca, non esisteva una guida omnicom- sellschaft mbH & Co. KG - “Oscar Bronner”, in
prensiva che fornisse le informazioni sui pro- Racc. 1998, p. I-7791.
grammi di tutte le emittenti e i consumatori do- 27 Cfr. C. giust. CE, 29 aprile 2004, causa C-
vevano, pertanto, acquistare tre guide separate, 418/01, IMS Health Gmbh/NDC Health Gmbh -
pubblicate dalle tre emittenti. “IMS Health”, in Racc. 2004, p. I-5039, punto 34.
E. FABRIZI – I RAPPORTI TRA DIRITTO ANTITRUST E DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE 135

presentazione dei suddetti dati, che fun- di un nuovo prodotto», la corte ha rile-
zionava, di fatto, come standard del set- vato come risulti necessario che l’impresa
tore. IMS, facendo leva sul proprio diritto che chiede la licenza non voglia limitarsi
d’autore, aveva poi ottenuto dal giudice a riprodurre prodotti o servizi che sono
tedesco diverse ingiunzioni che vietavano già offerti dal titolare del DPI, ma sia in-
a NDC e ad altri operatori di utilizzare tenzionata a proporre prodotti o servizi
strutture derivate da quella a 1860 aree. nuovi non presenti sul mercato e per i
Nell’ambito di tali giudizi, veniva quindi quali esiste una potenziale domanda da
chiesto alla Corte di giustizia se il rifiuto parte dei consumatori.
di concedere la licenza di diritto d’autore Tale condizione, che aveva destato ri-
sulla struttura a 1860 aree potesse costi- levanti problemi interpretativi, è stata poi
tuire un abuso di posizione dominante28. ulteriormente chiarita dal Tribunale di
Nel rispondere al quesito, la corte osser- primo grado nel caso Microsoft30. Se-
vava che, «affinché il rifiuto di un’impresa condo il tribunale, affinché sia soddi-
titolare di un diritto di autore di dare ac- sfatto il requisito della novità è sufficiente
cesso ad un prodotto o ad un servizio in- che si ravvisi la possibilità per i licenzia-
dispensabile per esercitare una data atti- tari di innovare il prodotto o il servizio in
vità possa essere qualificato abusivo, è questione, proponendolo con caratteristi-
sufficiente che siano integrate tre condi- che diverse rispetto all’impresa in posi-
zioni cumulative, e cioè che tale rifiuto zione dominante31. In altre parole, non è
costituisca ostacolo alla comparsa di un richiesto che l’oggetto della privativa
nuovo prodotto per il quale esiste una do- serva a realizzare un bene effettivamente
manda potenziale dei consumatori, che nuovo e non esistente in senso proprio sul
sia ingiustificato e idoneo a escludere mercato, ricorrendo il pregiudizio alla
qualsiasi concorrenza sul mercato deri- concorrenza anche laddove venga ostaco-
vato»29. lata l’emersione di sviluppi tecnologici32.
Con particolare riferimento alla condi- Come già si è detto, un altro terreno su
zione relativa all’«ostacolo alla comparsa cui si intersecano diritti di privativa e
28 La medesima questione era stata oggetto di ver di queste ultime e i sistemi operativi di Micro-
un intervento anche da parte della Commissione soft; informazioni ritenute indispensabili per ope-
europea, la quale, in sede cautelare, aveva impo- rare nel mercato dei sistemi operativi per server
sto a IMS di concedere ai propri concorrenti, a ti- per gruppi di lavoro, considerata la necessità per
tolo oneroso, una licenza sulla struttura in parola i server dei concorrenti di Microsoft di dialogare
(cfr. Dec. Comm. UE, 3 luglio 2001, n. 2002/165/ con l’architettura Windows (Dec. Comm. UE, 24
CE, COMP D3/38.044, “NDC Health/IMS Health”, marzo 2004, COMP C-3/37.792, “Microsoft”).
in G.U.C.E. L 59, 28 febbraio 2002, pp. 18-49). L’e- In via meramente incidentale, si segnala
secuzione della decisione della Commissione eu- come, nell’ambito della valutazione preventiva di
ropea era stata, però, sospesa in sede di impugna- operazioni di concentrazione in settori ad alto
zione dal presidente del Tribunale di primo grado sviluppo tecnologico, la Commissione europea sia
(ordinanza, 26 ottobre 2001, causa T-184/01 R, di recente intervenuta in maniera alquanto perva-
IMS Health/Commissione) e tale sospensione era siva, subordinando l’autorizzazione delle opera-
stata, poi, confermata dal presidente della Corte zioni in questione all’assunzione di impegni volti
di giustizia dell’Unione europea (ordinanza, 11 essenzialmente a garantire l’interoperabilità tra i
aprile 2002, causa C-481/01 P(R), NDC Health/ prodotti/sistemi dell’impresa dominante e quelli
IMS Health e Commissione). dei concorrenti. Cfr. Dec. Comm. UE: 19 maggio
29 C. giust. CE, 29 aprile 2004, “IMS Health”, 2006, COMP M.3998, “Axalto/Gemplus”; 29
cit., punto 38. marzo 2010, COMP M.5669, “Cisco/Tandberg”; 26
30 Trib. CE, 17 settembre 2007, causa T-201/ gennaio 2011, COMP M.5984, “Intel/Mcafee”.
04, Microsoft Corporation c. Commissione - “Mi- 31 Sul punto della novità del prodotto, il Trib.
crosoft”, in Racc. 2007, p. II-3601. La Commis- UE ha osservato come «il vantaggio artificiale in
sione europea aveva ricondotto ad un abuso di termini di interoperabilità che la Microsoft si ri-
posizione dominante il rifiuto opposto da Micro- servava, in forza del suo rifiuto, dissuadeva i suoi
soft, operatore sostanzialmente monopolista nel concorrenti dallo sviluppare e immettere sul mer-
mercato dei sistemi operativi per personal compu- cato sistemi operativi per server per gruppi di la-
ter (Windows), di fornire alle imprese attive nel voro dotati di caratteristiche innovative, a danno,
mercato collegato dei sistemi operativi per server in particolare, dei consumatori» (Trib. CE, 17 set-
per gruppi di lavoro (in cui Microsoft deteneva tembre 2007, “Microsoft”, cit., punto 653).
una posizione di dominanza) le informazioni ne- 32 In ambito nazionale, si segnala la recentis-
cessarie per consentire l’interoperabilità tra i ser- sima sentenza con cui il Consiglio di Stato, annul-
136 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

normativa antitrust è quello degli stan- abuso occorre che essa i) non possa ragio-
dard (v. supra II.2). nevolmente considerarsi diretta a far va-
In relazione a tale argomento, con spe- lere i diritti dell’impresa e pertanto abbia
cifico riferimento all’applicabilità dell’art. carattere meramente defatigatorio, e ii)
102 TFUE, riveste particolare interesse la sia concepita nell’ambito di un piano
vicenda che ha riguardato la società Ram- avente lo scopo di eliminare la concor-
bus Inc., nei confronti della quale la Com- renza. Nel confermare la decisione della
missione europea, nel 2007, aveva avviato Commissione europea, il tribunale ha af-
un procedimento per accertare un possi- fermato che «solo in circostanze del tutto
bile abuso di posizione dominante. Ram- eccezionali il fatto di intentare un’azione
bus era “accusata” di aver fatto in modo giudiziaria può costituire un abuso di po-
che il JEDEC, un’organizzazione di nor- sizione dominante» e che «i due criteri
mazione statunitense (di cui anche Ram- cumulativi, costituendo un’eccezione al
bus inizialmente faceva parte), adottasse principio generale della tutela giurisdizio-
come standard, per le c.d. memorie nale, che garantisce il rispetto del diritto,
DRAM, tecnologie su cui essa vantava di- devono essere interpretati e applicati re-
ritti di privativa, per poi richiedere royal- strittivamente»34.
ties particolarmente elevate per le relative Una questione in parte analoga è stata
licenze. Il procedimento si è concluso nel oggetto di una recentissima pronuncia
2009 con l’accettazione degli impegni della Corte di giustizia dell’Unione euro-
proposti da Rambus, consistenti, in sin- pea35 nel noto caso AstraZeneca. Nel 2005,
tesi, nella rinuncia alle royalties su deter- la Commissione europea aveva irrogato
minati brevetti e alla pretesa di royalties ad AstraZeneca una sanzione di 60 mi-
più contenute su altri33. lioni di euro: i) per aver reso dichiara-
Anche un’azione a tutela delle proprie zioni deliberatamente ingannevoli di-
privative può, in circostanze eccezionali, nanzi agli uffici dei brevetti ed ai giudici
costituire, di per sé, un abuso di posizione nazionali di taluni Stati membri, al fine di
dominante. prolungare illegittimamente la protezione
La questione è stata affrontata dal Tri- brevettuale del suo farmaco “Losec” (e
bunale di primo grado nella causa ITT così escludere dal mercato i fabbricanti di
Promedia, avente ad oggetto l’impugna- prodotti generici), e ii) per aver chiesto
zione di una decisione (di archiviazione) strumentalmente la revoca delle autoriz-
della Commissione europea in cui era zazioni all’immissione in commercio del
stato affermato che, affinché un’azione Losec in Danimarca, Svezia e Norvegia, al
giudiziaria, instaurata da un’impresa do- fine di ritardare ed ostacolare la vendita
minante per tutelare i propri DPI, sia qua- di farmaci generici in quei Paesi ed impe-
lificabile, di per sé, alla stregua di un dire le importazioni parallele del proprio

lando la pronuncia del TAR Lazio, ha confermato 33 Cfr. Dec. Comm. UE, 9 dicembre 2009,
il provvedimento assunto dall’AGCM nei confronti COMP 38.636, “Rambus”.
di Bayer Cropscience ai sensi dell’art. 102 TFUE 34 Trib. CE, 17 luglio 1998, causa T-111/96,
(cfr. Cons. St., sez. VI, 29 gennaio 2013, n. 548). ITT Promedia NV c. Commissione - “Promedia”, in
Nel 2011, l’AGCM aveva sanzionato il comporta- Racc. 1998, p. II-2937, punti 60 e 61.
mento posto in essere dalla società, dominante nel 35 C. giust. UE, 6 dicembre 2012, causa C-
mercato italiano dei fungicidi a base di fosetyl-alu- 457/10P, AstraZeneca AB, AstraZeneca plc c. Com-
minium, consistente nel negare l’accesso a due missione - “AstraZeneca”, non ancora pubblicata.
studi, da essa condotti sugli effetti della predetta 36 Cfr. Dec. Comm. UE, 18 giugno 2005, COMP
sostanza sull’uomo e sull’ambiente, ritenuti neces- A-37.507/F3, “AstraZeneca”. Nel 2010, il Tribu-
sari (in quanto non duplicabili, ai sensi della nor- nale UE ha ridotto la sanzione irrogata, ritenendo
mativa di settore) per ottenere l’autorizzazione al- che la Commissione europea non avesse dimo-
l’immissione in commercio di prodotti a base di strato che le condotte poste in essere in relazione
tale sostanza. Secondo l’autorità, la situazione era al secondo abuso fossero idonee a limitare le im-
tale per cui risultava «necessario contemperare la portazioni parallele verso la Danimarca e la Nor-
discrezionalità del titolare del diritto di privativa vegia (cfr. Trib. UE, 1 luglio 2010, causa T-321/05,
in merito alle modalità di esercizio del suo diritto AstraZeneca AB e AstraZeneca plc c. Commissione,
con l’esigenza di preservare la concorrenza». in Racc. 2010, p. II-2805).
E. FABRIZI – I RAPPORTI TRA DIRITTO ANTITRUST E DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE 137

prodotto36. Con riferimento al primo dei sussumere le condotte volte ad estendere


due abusi contestati, la corte ha rilevato una protezione brevettuale in un illecito
come il comportamento «costante e li- anticoncorrenziale, «le stesse devono con-
neare» di AstraZeneca, mediante il quale notarsi di un evidente intento escludente
la società aveva deliberatamente tentato alla luce di un quid pluris che si aggiunga
di indurre gli uffici dei brevetti e le auto- alla mera sommatoria di comportamenti
rità giudiziarie in errore al fine di mante- leciti per i rispettivi ordinamenti ammini-
nere il più a lungo possibile il suo mono- strativo e giudiziario»40.
polio sul mercato in oggetto, non rien-
ENRICO FABRIZI
trasse nel concetto di concorrenza basata
sui meriti37.
Con riferimento al secondo abuso, la Bibliografia
corte ha osservato come sull’impresa che
detiene una posizione dominante in- F. AMMASSARI, «Gli accordi di trasferimento
comba una particolare responsabilità, che di tecnologia», in Codice commentato della
concorrenza e del mercato, (a cura di) A. CATRI-
non le consente di «utilizzare procedure CALÀ e P. TROIANO, Torino, 2010, p. 566 ss.; E.
normative in modo da impedire o rendere AREZZO, «Introductory notes regarding the inter-
più difficile l’ingresso di concorrenti sul section between intellectual property rights and
mercato, in assenza di motivi attinenti competition law (1988-2011)», in Conc. Merc.,
alla difesa dei legittimi interessi di un’im- 2012, p. 419 ss.; I. BRINKER, «Competition Law
presa impegnata in una concorrenza ba- and Copyright: Observations from the World of
Collecting Societies», in Competition Law and
sata sui meriti o in mancanza di giustifi- Intellectual Property - A European Perspective,
cazioni oggettive»38; ciò anche quando le vol. 50, The Netherlands, 2012, (a cura di)
procedure seguite siano perfettamente le- G. CAGGIANO, G. MUSCOLO e M. TAVASSI, p. 203
gittime in base ad altre norme, diverse dal ss.; B. CARUSO, «Diritti di proprietà intellettuale
diritto della concorrenza, che regolino la e intese restrittive della concorrenza: princi-
materia39. pali decisioni e sviluppi normativi dell’ultimo
decennio nell’ordinamento dell’Unione euro-
A livello nazionale, nel caso Pfizer, il pea», in Conc. Merc., 2012, p. 481 ss.; F. DE-
TAR Lazio ha escluso che la mera tutela NOZZA, «Intellectual Property and Refusal to
di diritti e di interessi legittimi costituisca Deal: “Ad Hoc” versus “Categorical” Balancing»,
un abuso di posizione dominante. La sen- in Competition Law and Intellectual Property -
tenza aveva ad oggetto un provvedimento A European Perspective, cit., p. 259 ss.; G. GHI-
DINI, «The bride and the Groom. On the intersec-
con cui l’AGCM aveva sanzionato Pfizer
tion between Intellectual Property and Antitrust
per un abuso di posizione dominante con- Law», in Competition Law and Intellectual
sistente in «comportamenti volti a proro- Property - A European Perspective, cit., p. 27 ss.;
gare artatamente la naturale scadenza M. GRILLO, «Le linee guida sugli accordi di coo-
della protezione brevettuale accordata al perazione orizzontale», in Merc. Conc. Reg., II,
proprio prodotto, mediante utilizzo stru- 2011, p. 324 ss.; A. ITALIANER, «Prepared remarks
mentale ed improprio delle procedure on: Level-playing field and innovation in tech-
nology markets», conference on Antitrust in
amministrative». Il TAR ha ritenuto che la Technology 28 January 2013, Palo Alto (US); V.
società farmaceutica non avesse utilizzato KORAH, Intellectual property rights and the EC
impropriamente le procedure ammini- competition rules, Oxford, 2006; C.E. MEZZETTI,
strative e ha statuito che, al fine di poter «Diritto di proprietà intellettuale e abuso di

37 Così facendo, la corte ha, in qualche modo, cembre 2012, “AstraZeneca”, cit., punto 99 e
temperato le conclusioni cui era giunto il giudice Trib. UE, 1 luglio 2012, “AstraZeneca”, cit., punti
di prime cure, affermando che «[I]l Tribunale 355-361). Cfr. TAR Lazio, sez. I, 9 settembre
non ha affatto dichiarato che le imprese in posi- 2012, n. 7467.
zione dominante dovessero essere infallibili nelle 38 Cfr. C. giust. UE, 6 dicembre 2012, “Astra-
loro transazioni con le autorità regolamentari e Zeneca”, cit., punto 134.
che ciascuna dichiarazione oggettivamente ine- 39 Cfr. C. giust. UE, 6 dicembre 2012, “Astra-
satta resa da una siffatta impresa costituisse un Zeneca”, cit., punto 132.
abuso di detta posizione, anche quando l’errore 40 Cfr. TAR Lazio, sez. I, 9 settembre 2012, n.
fosse stato commesso involontariamente e imme- 7467. Nel momento in cui si scrive, è pendente
diatamente rettificato» (cfr. C. giust. UE, 6 di- l’appello davanti al Consiglio di Stato.
138 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

posizione dominante: da Magill a Microsoft», ces and Competition Rules: Striking the Right
in Dir. ind., III, 2008, p. 245 ss.; V. MOSCA, «Di- Balance», in World. Comp., 2003, p. 527 ss.; S.
ritti di proprietà intellettuale e disciplina delle SATTLER, «Standardisation under EU competi-
concentrazioni - Rassegna delle decisioni co- tion rules - the Commission’s new Horizontal
munitarie (2003-2011)», in Conc. merc., 2012, Guidelines», in E.C.L.R., vol. 32, VII, 2011, p.
p. 447 ss.; A. MUSELLI, «I diritti di proprietà in- 343 ss.; M. SCUFFI, «Le interferenze tra i diritti
tellettuale e l’abuso di posizione dominante - di proprietà intellettuale e la disciplina anti-
Rassegna delle decisioni comunitarie (1988- trust: problematiche processuali e sostanziali»,
2010)», in Conc. Merc., 2012, p. 425 ss.; L.F. in Conc. merc., XIII-XIV, 2005-2006, p. 486 ss.;
PACE, «Il sistema italiano di tutela della concor- M. SIRAGUSA, «The EU Pharmaceutical Sector
renza e il «vincolo comunitario» imposto al le- Inquiry. New Forms of Abuse and Article 102
gislatore nazionale: l’art. 1 l. n. 287/90», in Riv. TFEU», in Competition Law and Intellectual
dir. pub. com., XI, 2001, p. 997; R. PARDOLESI-M. Property - A European Perspective, cit., p. 177;
GRANIERI, «Vizi e virtù dei diritti di proprietà L. TOFFOLETTI, Progresso tecnico e bilanciamento
intellettuale nell’era digitale», in Merc. Conc. di interessi nell’applicazione dei divieti antitrust,
Reg., I, 2004, p. 7 ss.; L. PEPPERKORN, «IP Licen- Milano, 2009.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il rapporto tra diritto europeo antitrust e diritto nazionale

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. I PRINCIPI GENE- Ai fini dell’oggetto della presente voce,
RALI RICONDUCIBILI ALLA GIURISPRUDENZA. – III. per il diritto UE è irrilevante la distin-
LA DISCIPLINA EX REG. 1/03 PER LA SOLUZIONE
zione tra conflitto fra diritto antitrust UE
DEI CONFLITTI TRA DIRITTO ANTITRUST UE E NOR-
MATIVE NAZIONALI. – 1. L’art. 3 comma 2 Reg. e normative antitrust nazionali, da una
1/2003 e la disciplina del rapporto tra di- parte, e fra conflitto tra diritto antitrust
ritto antitrust UE e diritto antitrust degli UE e normative che disciplinano fattispe-
Stati membri. – 2. Il rapporto tra diritto an- cie rientranti nel campo di applicazione
titrust europeo e le legislazioni nazionali in degli artt. 101 e 102 TFUE, dall’altra. Il te-
materia di fusioni. – 3. Il rapporto tra di- sto dell’art. 103 § 2 lett. e TFUE non di-
ritto antitrust europeo e normative che per-
seguono «un obiettivo differente da quello stingue infatti tra i due tipi di norme ma
degli artt. [101 e 102]». prescrive semplicemente tout court che
«le disposizioni di cui al paragrafo 1 han-
no, in particolare, lo scopo di (…) definire
I. INTRODUZIONE
i rapporti fra le legislazioni nazionali da
Gli artt. 101 e 102 TFUE non impedi- una parte e le disposizioni della presente
scono agli Stati membri di emanare nor- sezione nonché quelle adottate in applica-
mative antitrust (o normative che si appli- zione del presente articolo, dall’altra».
chino alle fattispecie di cui agli artt. 101 e Quello che per l’UE è rilevante è che
102 TFUE) e ciò determina la possibilità gli artt. 101 e 102 TFUE mantengano il
di conflitti tra il diritto antitrust UE e le loro «effetto utile», cioè che gli Stati
normative dei singoli Stati membri. An- membri non prevedano normative, qua-
che per tale motivo, l’art. 103 § 2 lett. e lunque sia la finalità di queste, che esclu-
TFUE prevede la possibilità di emanare dano l’efficacia di tali divieti2.
misure per definire i rapporti tra artt. 101 Ai sensi del diritto UE, due sono i cri-
e 102 e misure ex 103 TFUE, da una parte, teri in base ai quali risolvere i conflitti tra
e normative nazionali, dall’altra. diritto antitrust UE e normative nazionali:
Con riferimento ai principi del rap- i) i principi generali del diritto UE; ii) le
porto tra artt. 101 e 102 TFUE e norma- previsioni delle Direttive o Regolamenti
tive nazionali, la Corte di giustizia ha ri- eventualmente emanate ex art. 103 § 2
fiutato già nella sent. Walt Wilhelm il lett. e TFUE.
principio della teoria delle due barriere
(Zweischrankentheorie). Secondo tale risa- II. I PRINCIPI GENERALI RICONDUCIBILI ALLA
lente impostazione i conflitti, in partico- GIURISPRUDENZA
lare, tra diritto antitrust UE e diritto anti-
trust nazionale non potrebbero sorgere in Come sopra anticipato, il rapporto tra
quanto non vi sarebbe la possibilità di ap- artt. 101 e 102 TFUE e diritto degli Stati
plicazione parallela dei due set di divieti membri è definito dal principio generale
antitrust. La teoria è stata rifiutata dalla secondo cui gli Stati membri non possano
Corte di giustizia che ha sostenuto che «le emanare normative che rendano «pratica-
Autorità nazionali competenti in materia mente inefficaci le regole di concorrenza
di intese possono instaurare un procedi- [UE] applicabili alle imprese»3. In altre
mento [ai sensi della disciplina antitrust parole, gli Stati membri non possono
nazionale] anche nei casi che costitui- emanare normative che permettano alle
scono oggetto di una decisione della Com- imprese di porre in essere comportamenti
missione»1. vietati dagli artt. 101 § 1 e 102 TFUE (o

1 C. giust. CE, 13 febbraio 1969, Walt Wilhelm 2 Ibidem.


e altri contro Bundeskartellamt - “Wilhelm”, 3 Ibidem.
causa 14-68, in Racc.p. 1, punto 4.
140 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

vietare intese esentate ex art. 101 § 3 Anche in presenza di misure ex art.


TFUE). Sarebbe contraddittorio, da un 103 § 2 lett. e TFUE (v. art. 3, reg. 1/03), il
punto di vista giuridico (ma anche dal principio generale dell’effetto utile degli
punto di vista economico), che gli Stati artt. 101 e 102 TFUE mantiene la propria
membri abbiano permesso di definire nel efficacia. L’eventuale violazione di tali
TCEE (e ora nel TFUE) i divieti di cui agli principi da parte di norme, eventualmen-
artt. 101 e 102 TFUE e che, successiva- te emanate ex art. 103 § 2 lett. e TFUE, de-
mente, gli stessi Stati membri emanino termina quindi l’illegittimità di queste ul-
delle misure le quali, al contrario, permet- time.
tano alle imprese di porre in essere com-
portamenti vietati dagli artt. 101 e 102 III. LA DISCIPLINA EX REG. 1/03 PER LA SO-
TFUE. Simili normative impedirebbero LUZIONE DEI CONFLITTI TRA DIRITTO AN-
l’applicabilità del diritto antitrust UE pre- TITRUST UE E NORMATIVE NAZIONALI
giudicandone il c.d. effetto utile. Il legislatore europeo ha emanato mi-
Questo non esclude però che, secondo sure ex art. 103 § 2 lett. e TFUE ai sensi
i principi generali, le normative nazionali dell’art. 3 Reg. 1/2003. Tale norma disci-
possano vietare più di quanto vietato ex plina tre differenti ipotesi relative al rap-
artt. 101 § 1 e 102 TFUE. Infatti, se una porto tra diritto antitrust UE e normative
normativa nazionale vieta un accordo nazionali.
non vietato dall’art. 101 § 1 TFUE o essa L’art. 3 comma 1 Reg. 1/03 disciplina
vieta un comportamento unilaterale non l’obbligo per le autorità antitrust e giudici
vietato dall’art. 102 TFUE, ciò non deter- nazionali di applicare gli artt. 101 e 102
mina alcun pregiudizio per il mercato in- TFUE ogni qualvolta essi inizino un pro-
terno (art. 3, comma 3, TUE) cedimento ai sensi del diritto antitrust de-
Il rapporto tra l’art. 101 § 3 TFUE e le gli Stati membri per casi di rilevanza co-
normative nazionali presenta una partico- munitaria e che rientrino nelle fattispecie
larità in quanto l’art. 101 § 3 TFUE disci- di cui agli artt. 101 e 102 TFUE (è quindi
plina un’eccezione al divieto di cui all’art. ipotizzabile l’applicazione parallela del
101 § 1 TFUE. Riconoscere che le norma- diritto antitrust della UE e degli Stati
tive nazionali possano vietare intese esen- membri su di una medesima fattispecie)5.
tate dall’art. 101 § 3 TFUE significherebbe Il reg. 1/2003 chiarisce che tale obbligo
violare il principio dell’effetto utile. E in- dell’art. 3 comma 1 Reg. 1/2003 ha la fi-
fatti, la funzione dell’art. 101 § 3 TFUE, nalità di «garantire l’effettiva applica-
zione delle regole di concorrenza comuni-
cioè la creazione di «un armonico svi-
tarie e il corretto funzionamento del mec-
luppo delle attività economiche nel com-
canismo di cooperazione contenuto [in
plesso della Comunità»4, sarebbe infatti tale] regolamento» (cons. 8 Reg. 1/2003).
vanificata se misure nazionali vietassero
intese al contrario esentate ex art. 103 § 3 1. L’art. 3 comma 2 Reg. 1/2003 e la di-
TFUE. Le intese a cui sia applicabile l’art. sciplina del rapporto tra diritto antitrust
101 § 3 TFUE, sia tramite decisioni indi- UE e diritto antitrust degli Stati membri. –
viduali, sia tramite Regolamento di esen- L’art. 3 comma 2 prima parte Reg. 1/2003
zione, non possono essere vietate da nor- stabilisce la competenza esclusiva de facto
mative nazionali. del diritto UE con riferimento alle intese

4 Ibidem, punto 5. colo 81 del trattato a siffatti accordi, decisioni o


5 L’art. 3 comma 1Reg. 1/2003 recita: «Quan- pratiche concordate. Quando le autorità garanti
do le autorità garanti della concorrenza degli della concorrenza degli Stati membri o le giuri-
Stati membri o le giurisdizioni nazionali appli- sdizioni nazionali applicano la legislazione nazio-
cano la legislazione nazionale in materia di con- nale in materia di concorrenza agli sfruttamenti
correnza ad accordi, decisioni di associazioni di abusivi vietati dall’articolo 82 del trattato, esse
imprese o pratiche concordate ai sensi dell’arti- applicano anche l’articolo 82 del trattato».
colo 81, paragrafo 1, del trattato che possano pre- 6 L’art. 3 comma 2, prima parte Reg. 1/2003
giudicare il commercio tra Stati membri ai sensi recita: «Dall’applicazione della legislazione nazio-
di detta disposizione, esse applicano anche l’arti- nale in materia di concorrenza non può scaturire
L.F. PACE – IL RAPPORTO TRA DIRITTO EUROPEO ANTITRUST E DIRITTO NAZIONALE 141

che rientrino nel campo di applicazione operata in quanto, secondo la giurispru-


dell’art. 101 TFUE6. Essa impone infatti denza comunitaria, mentre un accordo a
che «dall’applicazione della legislazione cui è riconosciuta una Decisione di auto-
nazionale non [possa] scaturire un risul- rizzazione ex art. 101 § 3 TFUE è certa-
tato diverso da quello prodotto dall’appli- mente vietato ai sensi dell’art. 101 § 1
cazione dell’articolo [101] del Tr. UE» TFUE, al contrario un accordo che rientri
(Comm., XXXII Relazione sulla politica di nella disciplina di un Reg. di esenzione ex
concorrenza, punto 17.4.). La competenza art. 101 § 3 TFUE non è necessariamente
esclusiva de facto del diritto antitrust UE in violazione dell’art. 101 § 1 TFUE7.
con riferimento alle intese rientranti nel Tale norma presenta rilevanti profili di
campo di applicazione dell’art. 101 TFUE illegittimità, nell’opinione di chi scrive, in
è giustificata dal Reg. 1/2003 per la crea- quanto in violazione del principio di pro-
zione di «condizioni eque per gli accordi, porzionalità8.
per le decisioni di associazioni di imprese L’art. 3 comma 2 seconda parte Reg.
e per le pratiche concordate nel mercato 1/2003 disciplina il rapporto tra l’art. 102
interno» (cons. 8, Reg. 1/2003). Per tale TFUE e le normative antitrust nazionali
motivo è necessario, secondo il Reg. che regolano fattispecie concrete rien-
1/2003, «definire, a norma dell’articolo tranti nell’art. 102 TFUE prevedendo, in
[103 § 2 lett. e] del Trattato, i rapporti fra coerenza con il principio generale dell’ef-
le legislazioni nazionali e il diritto comu- fetto utile del diritto antitrust UE, che le
nitario in materia di concorrenza» (cons. discipline nazionali possano vietare più di
8, Reg. 1/2003). quanto vietato dall’art. 102 TFUE9.
L’art. 3 comma 2 prima parte Reg.
1/2003 definisce una regola più rigida al 2. Il rapporto tra diritto antitrust euro-
principio dell’effetto utile del diritto anti- peo e le legislazioni nazionali in materia di
trust UE. Infatti, secondo tale disposi- fusioni. – L’art. 3 comma 3 prima parte
zione, le discipline nazionali non possono Reg. 1/2003 prevede una deroga rispetto
vietare più di quanto imposto dall’art. 101 agli artt. 3 comma 1 e 3 comma 2 Reg.
TFUE, mentre il principio generale del- 1/2003. L’art. 3 comma 3 prima parte Reg.
l’effetto utile, al contrario e come sopra 1/2003 prescrive che gli artt. 3 comma 1 e
già visto, non proibisce (in quanto non 3 comma 2 Reg. 1/2003 «non si applicano
necessario per il raggiungimento degli quando le autorità garanti della concor-
obiettivi di cui all’art. 3 comma 3 TUE e il renza e le giurisdizioni degli Stati membri
protocollo 27 sul mercato interno e la applicano la legislazione nazionale in ma-
concorrenza) che le normative nazionali teria di controllo delle fusioni». La neces-
vietino più di quanto non vietato dall’art. sità di non applicare l’art. 3 comma 1 Reg.
101 § 1 TFUE, salvo il caso delle intese 1/03 riguardo alle normative nazionali in
esentate ex art. 101 § 3 TFUE. materia di concentrazioni è conseguenza
Il Reg. 1/2003 distingue correttamente del fatto che le concentrazioni sono confi-
tra accordi che «soddisfano le condizioni gurabili anche come accordi o come prati-
dell’articolo [101 § 3 TFUE] del Trattato» che tra imprese e come tali ricadono nel
e quelli «che sono disciplinati da un rego- campo di applicazione degli artt. 101 o
lamento per l’applicazione dell’articolo 102 TFUE ai sensi della giurisprudenza
[101 § 3] del Trattato». La distinzione è Philip Morris e Continental Can10. Se l’ob-

il divieto di accordi, decisioni di associazioni di europea e Commissione, causa 32-65, in Racc. p.


imprese o pratiche concordate che possano pre- 296.
giudicare il commercio tra Stati membri che non 8 Ci permettiamo di rinviare al nostro, Diritto
impongono restrizioni alla concorrenza ai sensi europeo antitrust, Cedam, 2007, p. 199.
dell’articolo 81, paragrafo 1, del trattato, che sod- 9 L’art. 3 comma 2, seconda parte Reg. 1/2003
disfano le condizioni dell’articolo 81, paragrafo 3, recita: «Il presente regolamento non impedisce
del trattato o che sono disciplinati da un regola- agli Stati membri di adottare e applicare nel loro
mento per l’applicazione dell’articolo 81, para- territorio norme nazionali più rigorose che vietino
grafo 3, del trattato». o sanzionino le condotte unilaterali delle imprese».
7 C. giust. CE, 13 luglio 1966, Repubblica ita- 10 C. giust. CE, 21 febbraio 1973, Europembal-
liana contro Consiglio della Comunità economica lage Corporation e Continental Can Company Inc.
142 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

bligo dell’art. 3 comma 1 Reg. 1/2003 fosse e 3 comma 2 Reg. 1/2003. L’articolo pre-
applicabile anche al caso diapplicazione scrive che gli artt. 3 comma 1 e 3 comma
della normativasul controllo delle fusioni, 2 «non precludono l’applicazione di nor-
le Autorità nazionali antitrust valutando me nazionali che perseguono principal-
una concentrazione non di rilevanza co- mente un obiettivo differente rispetto a
munitaria secondo il diritto statale (art. 21 quello degli articoli [101 e 102] del Trat-
comma 3 Reg. 139/2004), costituendo le tato»11.
fusioni fattispecie rientranti nella fattispe- Il fatto che una norma persegua «prin-
cie degli artt. 101 e 102 TFUE, dovrebbero cipalmente un obiettivo differente ri-
iniziare un procedimento anche ai sensi spetto a quello degli articoli [101 e 102]
dei divieti antitrust europei. del Trattato» determina delle conse-
L’art. 3 comma 3 prima parte Reg. guenze rilevanti in quanto nel caso di ap-
1/2003 prevede quindi una deroga alla di- plicazione di simili normative l’organo
sciplina dei casi di conflitto tra diritto an- nazionale competente non deve iniziare
titrust UE e normative antitrust nazionali un procedimento ai sensi degli artt. 101 e
(art. 3 comma 2 Reg. 1/2003). 102 TFUE. Quindi nulla esclude, da una
La conseguenza della deroga dell’art. 3 parte, che possa essere istruito un proce-
comma 3 Reg. 1/2003 determina la «rie- dimento di valutazione relativamente ad
mersione» dei principi generali del rap- un accordo ai sensi di una normativa na-
porto tra art. 101 e 102 TFUE e normative zionale siffatta (ad es. in materia di di-
degli Stati membri (cioè il divieto per le vieto di abuso di dipendenza economica o
normative antitrust statali di valutare la disciplina in materia di concorrenza
come leciti comportamenti vietati dagli sleale), senza obbligo ex art. 3 comma 1
artt. 101 § 1 e 102 TFUE, salvo il caso di Reg. 1/2003 dell’apertura di un procedi-
intese esentate ex art. 101 § 3 TFUE). mento di valutazione della specifica fatti-
Essa, in particolare, determina «la deroga specie ai sensi dell’art. 101 TFUE.
alla limitazione» dell’art. 3 comma 2 Reg. D’altra, nulla esclude, e infatti la
1/2003 rispetto al principio dell’effetto norma non preclude tale possibilità, che
utile del diritto antitrust UE. Le norma- sia iniziata una duplice valutazione da
tive degli Stati membri relative al con- parte delle competenti Autorità statali. La
trollo delle concentrazioni possono vie- prima, nei confronti dell’intesa ai sensi
tare fusioni che non siano vietate ex art. della normativa che protegge «un obiet-
101 TFUE. tivo differente rispetto agli articoli [101 e
Le normative statali sul controllo delle 102 TFUE]»; la seconda, in applicazione
concentrazioni devono però vietare fu- della disciplina antitrust UE e degli Stati
sioni che costituiscano una violazione membri.
dell’art. 101 TFUE. Esse non possono vie- L’art. 3 comma 3 seconda parte, reg.
tare fusioni che, sebbene vietati ai sensi 1/2003 permette quindi di applicare paral-
dell’art. 101 § 1 TFUE, siano esentate ex lelamente due discipline aventi finalità
art. 101 § 3 TFUE o rientrino, ma è un differenti le quali si applicano entrambe,
«esempio di scuola», in Reg. di esenzione anche se con finalità differenti, alle fatti-
ex art. 101 § 3 TFUE. specie regolate dagli artt. 101 e 102 TFUE.
L’art. 3 comma 3 Reg. 1/2003 prevede
3. Il rapporto tra diritto antitrust euro- che le normative statali che «perseguono
peo e normative che perseguono «un obiet- (…) un obiettivo differente» dagli articoli
tivo differente da quello degli artt. [101 e [101 e 102 TFUE], possono derogare alla
102]». – L’art. 3 comma 3 seconda parte previsione di cui all’art. 3 comma 2 Reg.
Reg. 1/03 prevede un’ulteriore deroga a 1/200312. Nei rapporti tra diritto antitrust
quanto disciplinato dagli artt. 3 comma 1 UE e tali normative si applica quindi il

contro Commissione, causa 6-72, in Racc. 1973, p. alla tutela di «altri legittimi interessi», v. L.F. PACE,
215. cit., p. 35.
11 Riuardo alla differenza tra norme di «tutela 12 L’art. 3 comma 3 Reg. 1/2003 recita: «Fatti
della concorrenza» e normative che siano dirette salvi i principi generali ed altre disposizioni di di-
L.F. PACE – IL RAPPORTO TRA DIRITTO EUROPEO ANTITRUST E DIRITTO NAZIONALE 143

principio dell’effetto utile del diritto anti- di normative nazionali aventi finalità dif-
trust UE (v. supra § I) e non le regole defi- ferenti dagli artt. 101 e 102 TFUE. L’ecce-
nite ex art. 3 comma 2 Reg. 1/2003 (cfr. zione dell’art. 3 comma 3 Reg. 1/2003 non
cons. 9 reg. 1/03). permette però, come espressamente indi-
Anche in questo caso (così come nel cato dalla norma stessa, anche la deroga
caso delle normative relative al controllo ai principi generali del rapporto tra di-
delle concentrazioni) la deroga dell’art. 3 ritto antitrust UE e normative nazionali
comma 3 Reg. 1/2003 non ha altra conse- (v. cons. 9 Reg. 1/2003), cioè il principio
guenza se non quella di permettere nuo- dell’effetto utile degli artt. 101 e 102
vamente l’applicazione del principio del- TFUE. Non è infatti ipotizzabile che tali
l’effetto utile del diritto antitrust. Tale normative nazionali, le quali tutelano in-
norma prevede una «deroga alla limita- teressi distinti da quelli dell’art. 101 e 102
zione» dei principi generali prevista dal- TFUE, deroghino a tale principio. Le nor-
l’art. 3 comma 2 Reg. 1/2003. mative aventi «un obiettivo differente» ri-
La conseguenza dell’assenza di una si- spetto agli artt. 101 e 102 TFUE non pos-
mile eccezione è che una normativa na- sono quindi rendere lecito un comporta-
zionale avente una funzione differente da mento altrimenti vietato dagli artt. 101 e
quella degli artt. 101 e 102 TFUE (ad es. 102 TFUE o vietare un accordo esentato
in materia di divieto di abuso di dipen- ai sensi di un Reg. di esenzione per cate-
denza economica o la disciplina in mate- goria.
ria di concorrenza sleale) non avrebbe po-
tuto vietare un accordo che al contrario LORENZO F. PACE
sarebbe stato valido ai sensi dell’art. 101 §
1 TFUE. In questa ipotesi l’art. 3 comma 2 Bibliografia
Reg. 1/2003 avrebbe imposto che l’intesa, P. CASSINIS, «Art. 3 Reg. 1/2003», in Codice
in quanto rientrante nella fattispecie di- commentato della concorrenza e del mercato,
sciplinata dall’art. 101 TFUE, non sarebbe Utet Giuridica, 2010, p. 236; L. DANIELE, «Art. 3
potuta essere stata vietata ai sensi della Reg. 1/2003», in (a cura di A. ADINOLFI, L. DA-
normativa avente «un obiettivo diffe- NIELE, B. NASCIMBENE, S. AMADEO), L’applicazione
del diritto comunitario della concorrenza. Com-
rente» rispetto a quella degli artt. 101 e mentario al regolamento (CE) n. 1/2003 del
102 TFUE. Questa situazione avrebbe Consiglio del 16 dicembre 2002, Milano, Giuffrè
avuto quale conseguenza ultima quella di 2007; L.F. PACE, Diritto europeo antitrust, Ce-
non permettere la concreta applicazione dam, 2007.

ritto comunitario, i paragrafi 1 e 2 non si appli- delle fusioni, né precludono l’applicazione di


cano quando le autorità garanti della concorrenza norme nazionali che perseguono principalmente
e le giurisdizioni degli Stati membri applicano la un obiettivo differente rispetto a quello degli arti-
legislazione nazionale in materia di controllo coli 81 e 82 del trattato».
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’Applicazione extraterritoriale delle regole antitrust

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. L’APPLICAZIONE tralizzare gli effetti extraterritoriali delle


EXTRATERRITORIALE DEGLI ARTT. 101 E 102 norme in questione. Tali legislazioni, note
TFUE. – III. (Segue) LA SENTENZA PASTA DI LE- come blocking statutes o lois de blocage,
GNO. – IV. (Segue) RECENTI SVILUPPI. – V. GLI
ACCORDI BILATERALI E MULTILATERALI.
impediscono l’esercizio dei poteri delle
Autorità degli Stati stranieri, vietando la
produzione di prove dinanzi ad un tribu-
I. INTRODUZIONE nale o ad Autorità amministrativa, op-
Il fenomeno dell’applicazione extrater- pure proibendo il rispetto dei comandi e/o
ritoriale del diritto interno, se è ben cono- delle direttive emanate da Autorità stra-
sciuto al diritto internazionale privato, ha niere, ovvero negando il riconoscimento e
sollevato numerosi problemi nell’ambito l’esecuzione di sentenze pronunciate da
del diritto internazionale pubblico che, tribunali stranieri. In generale, le disposi-
com’è noto, vieta agli Stati, in applica- zioni di blocco attribuiscono larghi poteri
zione dell’obbligo di non ingerenza negli di intervento, per lo più discrezionali, ad
affari interni di altri Stati, di svolgere alcune Autorità dello Stato del foro, al
qualsiasi attività, attraverso i propri or- fine di far rispettare i divieti da esse stabi-
gani, in territorio altrui, senza il consenso liti e fissano sanzioni in caso di inottem-
dello Stato ospite. In particolare, il dibat- peranza delle loro prescrizioni.
tito si è concentrato sull’applicazione ex- Ai limiti introdotti dalle legislazioni di
traterritoriale della disciplina della con- blocco vanno aggiunti quelli eventual-
correnza, perché in tale settore si regi- mente imposti da norme di diritto inter-
strano importanti ed intricate correla- nazionale generale al potere degli Stati di
zioni fra mercato (globale) e Stato, fra attribuire alle disposizioni antitrust un
ambito di intervento privato e ambito di determinato ambito di applicazione e di
intervento pubblico. L’applicazione delle garantirne, in via giurisdizionale o stret-
regole sulla concorrenza di un qualsiasi tamente amministrativa, l’attuazione. Tali
Stato implica la valutazione automatica limiti vanno ricostruiti in relazione alla
della loro efficacia extraterritoriale, ov- volontà dello Stato del foro di portare ad
vero la determinazione degli effetti su attuazione, al proprio interno, taluni co-
fatti o comportamenti lesivi della concor- mandi normativi aventi efficacia extrater-
renza che siano venuti in essere all’estero. ritoriale. Pertanto, il potere normativo
Infatti, accade di frequente che una pra- dello Stato potrebbe essere esercitato le-
tica anticoncorrenziale non si esaurisca gittimamente sul suo territorio, ma risul-
entro i confini spaziali di uno Stato (ove tare illegittimo se ed in quanto destinato a
le imprese in questione hanno la loro sede produrre effetti all’estero.
e/o i loro affari), ma li travalichi, produ- In questa prospettiva, vanno conside-
cendo i suoi effetti – talvolta i suoi princi- rate tanto le norme che eventualmente
pali effetti – sul territorio di un altro decretino l’illegittimità di uno o più cri-
Stato. teri di collegamento, isolatamente consi-
Nondimeno, l’applicazione delle re- derati, che lo Stato può utilizzare per
gole sulla concorrenza di uno Stato a definire l’ambito di applicazione delle
comportamenti tenuti da imprese stra- proprie disposizioni sulla concorrenza;
niere all’estero ha frequentemente incon- quanto quelle che stabiliscano criteri utili
trato la ferma opposizione da parte degli a dirimere conflitti tra le legittime pretese
Stati stranieri interessati, che si è tra- di due o più giurisdizioni statali.
dotta, talvolta, in proteste diplomatiche In ogni caso, la ricerca di principi ge-
volte a far valere lamentate violazioni di nerali idonei a porre margini alla compe-
sovranità, ma molto più spesso, nell’ado- tenza normativa o a quella giurisdizionale
zione di legislazioni ad hoc dirette a neu- di uno Stato va svolta con riferimento ad
P. DE PASQUALE – L’APPLICAZIONE EXTRATERRITORIALE DEI DIVIETI ANTITRUST 145

una precisa fattispecie ed al conflitto che La chiarezza delle norme in parola ha


in ordine alla medesima si instaura tra le influito sulla cospicua prassi delle istitu-
contrapposte pretese sovrane di due o più zioni dell’UE, sebbene riflessioni di note-
Stati. Di conseguenza, il giudizio sulla le- vole respiro possano nascere dalle diverse
gittimità di un determinato criterio di col- interpretazioni, di volta in volta, prospet-
legamento ha valore soltanto qualora ri- tate dal principio degli effetti. In parti-
sponda all’esigenza di risolvere in con- colare, la Commissione ha richiamato
creto una controversia. espressamente tale principio in ogni sua
Guardando alla pratica della regola- decisione, mentre il giudice dell’UE ha as-
zione extraterritoriale della concorrenza, sunto posizioni difformi ed ha giustificato
l’aspetto più importante (e grave) è quello l’estensione dell’ambito di applicazione
dell’asimmetria tra normazione e prassi. del diritto comunitario antitrust ad im-
In realtà, alcuni comportamenti ritenuti prese straniere alla luce di vari criteri, tal-
illegali in un Paese, sono autorizzati in un volta modellati sulla teoria degli effetti,
altro; talvolta le Autorità competenti sono talvolta forgiati sulla c.d. teoria dell’unità
riluttanti a condannare pratiche che chia- del gruppo di imprese, che considera ap-
ramente falsano la concorrenza; oppure punto come una sola entità il gruppo eco-
species aventi caratteristiche strettamente nomico formato dalla società madre e
analoghe sono oggetto di giudizi discor- dalle sue affiliate.
danti. Inoltre, il raccordo tra Autorità – ad Nello specifico, la posizione della
eccezione di quelle che, operando nel- Commissione appare rigorosamente coe-
l’UE, fanno parte dell’European competi- rente sin dalle prime decisioni del 19641,
tion network (ECN) – appare estrema- in quanto essa ha utilizzato costante-
mente fragile ed occasionale. Di sovente, mente il principio degli effetti per valu-
è difficile ottenere da Autorità di altri tare la legittimità dell’applicazione della
Paesi le informazioni ed è ancora più fati- normativa comunitaria in relazione a de-
coso far eseguire le decisioni adottate o ri- terminate pratiche anticoncorrenziali2.
scuotere ammende. Così, tale Istituzione ha indirizzato le sue
decisioni sia ad imprese stabilite nell’UE
II. L’APPLICAZIONE EXTRATERRITORIALE DE-
sia ad imprese stabilite al di fuori del suo
GLI ARTT. 101 E 102 TFUE
territorio3, ritenendo che non avesse al-
cun rilievo la localizzazione della sede
Nell’ordinamento dell’UE, l’ambito di delle imprese responsabili di una restri-
applicazione della normativa sulla con- zione alla concorrenza, ma dovessero es-
correnza risulta semplificato dal dettato sere presi in considerazione soltanto gli
degli artt. 101 e 102 TFUE che condiziona effetti prodotti all’interno del mercato co-
l’operatività delle due disposizioni all’esi- mune dalle medesime restrizioni. Pure,
stenza di un effetto anticoncorrenziale attraverso un processo di perfeziona-
delle pratiche vietate sul territorio del mento del principio e di affinamento dei
mercato interno. Pertanto, la disciplina di presupposti per il suo corretto funziona-
cui agli artt. 101 e 102 TFUE si estende mento, la Commissione è giunta ad attri-
potenzialmente a tutti i comportamenti buire rilievo soltanto agli “effetti diretti ed
che, pur posti in essere all’estero, produ- immediati, ragionevolmente prevedibili e
cano effetti distorsivi sul libero gioco d’importanza sostanziale nell’ambito del
della concorrenza nell’UE. mercato comune”4. In presenza di situa-
1 Cfr. Dec. Comm. CE, 11 marzo 1964, Grosfi- concentrazione tra due imprese – la WorldCom
lex-Fillistorf e 10 giugno 1964, Benedix-Mertens et Inc. e la Sprint Corp. – attive nel settore delle tele-
Straet, in G.U. n. 58, 9 aprile 1964, e n. 92, 10 giu- comunicazioni a livello mondiale ed aventi sede
gno 1964, rispettivamente. negli Stati Uniti. Sul punto v., anche, Trib., 28 set-
2 Cfr., anche, Dec. Comm. CE, 24 aprile 1996, tembre 2004, causa T-310/00, MCI, Inc. c. Com-
Gencor-Lonrho, in G.U. L 11, 14 gennaio 1997. missione delle Comunità europee - “MCI”, in Racc.
3 Con Dec. Comm. UE, 28 giugno 2000, 2004, p. II-3253.
COMP/M.1741, “MCI WorldCom/Sprint”, in G.U. 4 In tal senso le Concl. Comm. UE, cause riu-
L 300, 18 novembre 2003, la Commissione ha ri- nite 6 e 7/73, “ICI” e “Commercial Solvents Cor-
tenuto incompatibile con il mercato comune una poration”, in Racc. 1974, p. 230.
146 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

zioni particolarmente complesse, tale Isti- Dyestuffs o Ici8 per l’armonia tra le con-
tuzione ha comunque ribadito l’impor- clusioni a cui giungono la Commissione e
tanza degli “effetti qualificati” con argo- la Corte sulla legittimità della propria
mentazioni approfondite e adeguata- competenza, sebbene i metodi utilizzati
mente costruite e collegate. differiscano sostanzialmente. Infatti, la
Al contrario, la Corte di giustizia ha prima Istituzione giustificava la legitti-
manifestato un orientamento altalenante, mità delle sanzioni che aveva imposto a
che fonda la legittimità della competenza tre imprese straniere in base alla dottrina
soprattutto sulla teoria dell’unica entità degli effetti, pur alludendo agli stretti rap-
economica, riconducendo i comporta- porti di controllo che le società madri
menti delle affiliate comunitarie alle so- avevano sulle affiliate9. E tale orienta-
cietà madri situate al di fuori dell’UE5; ma mento veniva seguito dall’avvocato gene-
ha utilizzato il criterio della rilevanza de- rale che, nelle sue conclusioni, si preoccu-
gli effetti anticoncorrenziali per il mer- pava di richiamare i requisiti imposti dal
cato comunitario. diritto internazionale e di precisare che la
Invero, i giudici di Lussemburgo han- teoria degli effetti era applicabile soltanto
no costantemente esteso il campo di ap- qualora: i) la pratica o l’accordo avesse
plicazione delle regole comunitarie anti- prodotto una restrizione diretta ed imme-
trust a tutti i casi in cui la pratica anti- diata alla competenza comunitaria o na-
concorrenziale alterava – direttamente o zionale; ii) l’effetto fosse razionalmente
indirettamente, di fatto o in potenza6 – il prevedibile a prescindere dall’elemento
commercio tra gli Stati membri o la strut- intenzionale; iii) l’effetto prodotto fosse
tura stessa del mercato interno. A tal fine, sostanziale10. Nondimeno la Corte, schi-
i medesimi giudici talvolta hanno fatto ri- vando il grosso problema delle implica-
corso, sia pure solo per implicito, alla teo- zioni della dottrina degli effetti sull’eserci-
ria degli effetti, senza peraltro dimostrar- zio dei poteri da parte delle istituzioni
ne la vigenza nell’ordine comunitario. Ad dell’UE, legittimava la competenza della
esempio nel caso Beguelin, del 1971, hanno Commissione sulla base di un mero crite-
affermato che, qualora gli effetti di un ac- rio di territorialità: il “principio dell’unità
cordo restrittivo della concorrenza si fos- economica dell’impresa” o “dell’unità di
sero prodotti sul territorio comunitario, comportamento” e imputava alla società
non avrebbe costituito ostacolo all’appli- madre il comportamento anticompetitivo
cazione delle regole dell’UE il fatto che della società partecipata, specificando
un’impresa, parte di tale accordo, avesse che allorché una società stabilita in uno
la sua sede nel territorio di uno Stato Stato terzo avesse utilizzato il suo potere
terzo7. Altre volte, i giudici dell’UE hanno di decisione per imporre ad una affiliata
esteso l’applicazione degli artt. 101 e 102 comunitaria una decisione in materia di
TFUE a società di Paesi terzi basandosi prezzi concordata con altre imprese sa-
sulla circostanza che i comportamenti rebbe incorsa in una pratica vietata dal-
anti-concorrenziali – e non già gli effetti – l’art. 101 TFUE. Va rilevato che la pru-
si fossero manifestati nel mercato in- denza del giudice di Lussemburgo era
terno. Al riguardo, va ricordato il caso dettata non soltanto dalla volontà di re-

5 C. giust. CE, 14 luglio 1972, causa 48/69, Im- 7 C. giust. CE, 25 novembre 1971, causa 22/71,
perial Chemical Industries Ltd. c. Commissione - Béguelin - “Béguelin”, in Racc. 1971, p. 949, punto
“ICI”, in Racc. 1972, p. 619, punto 134; 21 feb- 10/12.
braio 1973, causa 6/72, Europemballage Corpora- 8 Si fa riferimento a C. giust. CE, 14 luglio
tion e Continetal Can Company Inc. c. Commis- 1972, “Imperial Chemical”, cit., punto 134. Speci-
sione - “Continental Can”, in Racc. 1973, p. 215, ficamente, la fattispecie riguardava una pratica
punto 16; 6 marzo 1974, “Istituto Chemioterapeu- concordata tra numerosi produttori di materie
tico”, punto 36. coloranti con la quale erano stati fissati i prezzi
6 C. giust. CE, 30 giugno 1966, causa 56/65, dei prodotti.
LTM-MBU, in Racc. 1966, p. 261; 13 luglio 1966, 9 Dec. Comm. UE, 24 luglio 1969, Materie co-
cause 56/64 e 58/64, Costen and Grunding e altri - loranti, in G.U. L 195, 7 agosto 1969.
“Costen and Grunding”, in Racc. 1966, p. 457. 10 Cfr., Concl. Mayras, 2 maggio 1972., “ICI c.
Commissione - “ICI”, in Racc. 1972, p. 669 ss.
P. DE PASQUALE – L’APPLICAZIONE EXTRATERRITORIALE DEI DIVIETI ANTITRUST 147

spingere formalmente il principio dell’ef- vocato generale che ribadiva con fer-
fetto, a causa delle note controversie sul- mezza la validità della teoria degli “effetti
l’autonomia delle società figlie quanto qualificati” e collegava, quindi, l’esercizio
dalla volontà di aprirsi a criteri più lineari della competenza comunitaria alle conse-
e, quindi, di più semplice applicabilità. guenze di comportamenti antitrust pre-
viamente e specificamente determinati;
III. (Segue) LA SENTENZA PASTA DI LEGNO
vale a dire agli effetti diretti, immediati,
ragionevolmente prevedibili e sostanziali.
Se la teoria dell’unità economica si è Sebbene gli elementi di fatto e di di-
consolidata in numerose pronunce11, al- ritto della fattispecie implicassero almeno
trettanto numerose sono le decisioni della una generica valutazione del criterio degli
Corte in contrasto con essa, presentate effetti, ancora una volta, la Corte evitava
talvolta come novità assolute talaltra con disinvoltura lo scoglio e legittimava
come riprese da passate acquisizioni12. In l’esercizio della competenza sulla base del
realtà, gli improvvisi cambiamenti della principio di diritto internazionale della
Corte – che hanno giustamente sconcer- territorialità “oggettiva”. Infatti, affer-
tato la dottrina – diventano acrobatici nel mava che il divieto di intese anticoncor-
noto caso Pasta di legno13. La “storica” renziali trovava applicazione anche nei
sentenza nasce dal ricorso presentato da confronti di imprese non comunitarie, sia
quarantuno produttori di pasta di legno, che operassero direttamente all’interno
tutti stabiliti fuori dalla (allora) Comu- del mercato comune; sia che agissero per
nità, contro la decisione della Commis- il tramite di affiliate stabilite nell’Unione;
sione del 19 dicembre 1984, relativa ad un sia, infine, che si limitassero a commer-
procedimento di applicazione della disci- cializzare sul territorio comunitario i pro-
plina comunitaria della concorrenza14. Il pri prodotti, indipendentemente dall’ubi-
ricorso si fondava sul presunto illegittimo cazione delle fonti di approvvigionamento.
esercizio, secondo il diritto internazio- Dunque, il luogo dove l’intesa viene
nale, della competenza extraterritoriale “posta in atto” diventava l’elemento fon-
dell’UE. dante la legittimità dell’esercizio della
In particolare, nella decisione impu- competenza comunitaria soprattutto qua-
gnata, la Commissione confermava la sua lora, come nella specie, l’intesa si realizza
tradizionale adesione alla dottrina degli all’interno del mercato comune (criterio
effetti e riteneva applicabile la disciplina “dell’implementazione”). Ne conseguiva
antitrust comunitaria alle operazioni e ai che, per l’attuazione della normativa del-
comportamenti anticoncorrenziali posti l’UE, fosse sufficiente un legame ragione-
in essere da imprese site in Stati terzi, al- vole tra la pratica anti-concorrenziale ed
lorché essi fossero attuati nel (o anche il territorio del mercato interno.
nel) territorio comunitario e produces- La rigida interpretazione ed applica-
sero in questo effetti rilevanti. Altrettanto zione del principio di territorialità ogget-
coerenti appaiono le conclusioni dell’av- tiva ha sollevato però numerosi dubbi e

11 V. supra nota 5. Ed inoltre C. giust. CE, 31 13 C. giust. CE, 28 settembre 1988, cause
ottobre 1974, causa 15/74, Centrafarm BV e De Peij- riunite 89, 104, 114, 116, 117, e 125-129/85, Pasta
per c. Sterling Drug - “Centrafarm”, in Racc. 1974, di legno - “Pasta di legno”, in Racc. 1988, p. 5193
p. 1147, punto 41; 14 febbraio 1978, causa 27/76, ss.
United Brands Company e United Brands Continen- 14 Dec. Comm. CE, 19 dicembre 1984, Pasta di
tal BV c. Commissione delle CE “United Brands”, in legno, n. 85/202/CEE, in G.U. L 85, 26 marzo
Racc. 1978, p. 207, punto 28; 20 giugno 1978, Tepea 1985. In particolare, la Commissione riteneva in-
BV c. Commissione “Tepea”, causa 28/77, in Racc. compatibile con la disciplina comunitaria rile-
1978, p. 1391, punto 47; 13 febbraio 1979, causa vante una pratica concertata tra produttori di pa-
85/76, Hoffmann-La Roche c. Commissione delle CE sta di legno stabiliti negli Stati Uniti, in Svezia, in
- “Hoffman”, in Racc. 1979, p. 461, punto 122. Canada, in Finlandia, in Norvegia, in Portogallo
12 C. giust. CE, 12 dicembre 1974, causa 36 ed in Spagna e tra numerose associazioni profes-
74, Walrave et Koch c. Association Union Cycliste sionali con la quale venivano fissati i prezzi dei
Internationale - “Walrave”, in Racc. 1974, p. 1405, loro prodotti.
punto 11.
148 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

perplessità. Non va sottovalutata, in pri- in materia di concentrazione. Peraltro,


mo luogo, la potenziale discriminazione anche il considerando 10 del reg. 139/04,
tra imprese comunitarie ed imprese non del 20 gennaio 200417, riprendendo con
comunitarie. Difatti, agli accordi conclusi poche modifiche il considerando 11 del
tra le prime che, di fatto o in potenza, im- reg. 4064/89, sancisce: «si dovrebbe consi-
pedissero, restringessero o falsassero la derare che una concentrazione abbia di-
concorrenza era in ogni caso applicabile mensione comunitaria quando il fatturato
il divieto di cui all’attuale art. 101, par. 1, totale delle imprese interessate supera de-
TFUE. Viceversa, gli accordi conclusi tra terminate soglie, e ciò indipendentemente
o con imprese non comunitarie erano vie- dal fatto che le imprese che attuano la
tati soltanto qualora producevano un ef- concentrazione abbiano o no nella Comu-
fetto all’interno dell’UE. In secondo luo- nità la loro sede o il loro campo princi-
go, va considerata la difficoltà a giustifi- pale di attività, qualora vi svolgano atti-
care la competenza di diritto comunitario vità sostanziali».
rispetto a condotte omissive realizzate al-
l’esterno; ovvero, se la condicio sine qua IV. (Segue) RECENTI SVILUPPI
non, perché la disciplina comunitaria sia
operativa, è l’attuazione dell’accordo nel- I più recenti atti dell’Unione sull’appli-
l’UE, appare improbabile l’applicazione di cazione degli artt. 101 e 102 TFUE nulla
tale disciplina alla categoria degli accordi dicono in merito all’applicazione del di-
che impongano obblighi di «non fare». ritto europeo della concorrenza oltre i
Non ricadono, cioè, nel divieto di cui al- confini dell’Unione18. Qualche riferimento
l’art. 101, par. 1 TFUE, quelle pratiche all’argomento si rinviene nelle Linee diret-
che, impedendo un determinato compor- trici la nozione di pregiudizio al commer-
tamento, favoriscano talune imprese e, di cio tra Stati membri di cui agli articoli 81 e
conseguenza, alterino il gioco della con- 82 del trattato19, che richiamano gli effetti
correnza. transfrontalieri degli accordi illeciti e il
Successivamente, nel caso Gencor15, il criterio di valutazione oggettivo degli
Tribunale, riprendendo quanto affermato stessi e dei loro effetti pregiudizievoli. In
nella sentenza Pasta di legno, ha precisato particolare, di tali linee si segnalano i se-
che «il criterio dell’attuazione dell’intesa guenti punti: i) «Il criterio del pregiudizio
viene soddisfatto con la semplice vendita al commercio limita il campo di applica-
nella Comunità, indipendentemente dal- zione degli attuali artt. 101 e 102 TFUE
l’ubicazione delle fonti di approvvigiona- agli accordi ed alle pratiche abusive che
mento e degli impianti di produzione», ed possono avere un livello minimo di effetti
ancora «qualora sia prevedibile che una transfrontalieri all’interno della Comunità
progettata concentrazione produca un [oggi Unione europea]. Secondo quanto
effetto immediato e sostanziale nella Co- stabilito dalla Corte di giustizia, la capa-
munità, l’applicazione del regolamento cità dell’accordo o della pratica di pregiu-
[4064/89, del 21 dicembre 198916] è giusti- dicare il commercio tra Stati membri
ficato con riferimento al diritto interna- deve essere “sensibile”» punto 13; ii) «La
zionale pubblico». È di palmare evidenza valutazione degli effetti sul commercio si
un’apertura del Tribunale alla teoria degli basa su fattori oggettivi. Non è richiesta
effetti, sia pure circoscritta alla normativa l’intenzione soggettiva da parte delle im-
15 C. giust. CE, 25 marzo 1999, Gencor Ltd c. sul funzionamento del regolamento n. 1/2003
Commissione - “Gencor”, causa T-102/96, in Racc. (SEC(2009)574) e la Comunicazione della Com-
1999, p. II-753). missione - Orientamenti sulle priorità della Com-
16 In G.U. L 257, 21 settembre 1990. missione nell’applicazione dell’articolo 82 del
17 In G.U. L 24, 29 gennaio 2004. trattato Ce al comportamento abusivo delle im-
18 Reg. 1/2003 del Consiglio, del 16 dicembre prese dominanti volto all’esclusione dei concor-
2002, concernente l’applicazione delle regole di renti (2009/C 45/02); Comunicazione della Com-
concorrenza di cui agli artt. 81 e 82 TCE (oggi missione sulla cooperazione nell’ambito della rete
artt. 101 e 102 TFUE) (G.U.C.E. L 1, 4 gennaio delle Autorità garanti della concorrenza (G.U. C-
2003, pp. 1-25); Comunicazione della Com- 101, 27 aprile 2004, pp. 43-53).
missione al Parlamento e al Consiglio - Relazione 19 In G.U.C.E. 2004 C-101/7.
P. DE PASQUALE – L’APPLICAZIONE EXTRATERRITORIALE DEI DIVIETI ANTITRUST 149

prese interessate. Se, tuttavia, è provato Inoltre, il tema dell’applicazione extra-


che le imprese hanno inteso pregiudicare territoriale della normativa europea della
il commercio tra Stati membri, ad esem- concorrenza ha assunto particolare ri-
pio perché hanno cercato di ostacolare le lievo nell’ambito dei procedimenti di cle-
esportazioni o le importazioni da altri menza dinanzi alla Commissione UE20.
Stati membri, questo è un fattore perti- Infatti, la Comunicazione dell’Unione sul
nente da considerare» punto 25; iii) «I ter- trattamento sanzionatorio favorevole in
mini “possano pregiudicare” ed il riferi- vigore, precisa, nell’incipit, che essa «sta-
mento fatto dalla Corte di giustizia a “un bilisce le linee generali per ricompensare
grado di probabilità adeguato” implica la cooperazione all’indagine della Com-
che non sia necessario, per applicare il di- missione fornita da imprese che fanno o
ritto comunitario, stabilire se l’accordo o hanno fatto parte di cartelli segreti aventi
la pratica abbiano o abbiano avuto un’ef- ripercussioni negative sulla Comunità».
fettiva incidenza sul commercio tra gli Vale a dire che essa trova applicazione al
Stati membri. È sufficiente che l’accordo di fuori del territorio dell’Unione, qualora
o la pratica siano “idonei” ad avere un ef- sia stato posto in essere o vi sia la minac-
fetto di questo tipo» punto 26; iv) «L’ap- cia di un pregiudizio al mercato interno
plicabilità del diritto comunitario si ed ai consumatori europei. Sicché, con ri-
estende alle categorie di accordi e di pra- ferimento a tale problematica trova con-
tiche che sono atte ad avere effetti tran- ferma ed attuazione la teoria degli effetti.
sfrontalieri, indipendentemente dal fatto E questo sia perché i procedimenti di le-
che un accordo o una pratica particolari niency interessano imprese di nazionalità
abbiano effettivamente tale incidenza» diverse e di Paesi extracomunitari, sia
punto 27; v) «L’espressione “correnti degli perché toccano interessi economici “glo-
scambi” ha carattere neutro. Il presuppo- bali”, sia perché coinvolgono solitamente
sto non è che il commercio venga ristretto gruppi societari aventi sedi legali tanto
o ridotto. La struttura degli scambi può nell’UE quanto in altri Paesi. Si tratta,
essere alterata anche quando un accordo dunque, di procedimenti che richiedono
o una pratica determinano un aumento un’effettiva ed efficace collaborazione tra
degli scambi. In effetti, si applica il diritto la Commissione europea e le Autorità
comunitario se è probabile che il com- della concorrenza presenti nel mondo.
mercio tra Stati membri si sviluppi in ma- Va altresì sottolineato che, in generale,
niera diversa in presenza dell’accordo o i casi di immunità dalla sanzione termi-
della pratica rispetto a come si sarebbe nano con pronunce della Corte di giusti-
probabilmente sviluppato in sua assenza» zia sulla concessione del beneficio e/o sul-
punto 34; vi) «Quest’interpretazione ri- l’esatto importo dell’ammenda da irro-
flette il fatto che il criterio del pregiudizio gare. E, non di rado, accade che le im-
al commercio serve a stabilire il diritto prese facciano valere, tra i motivi di
applicabile, ossia a distinguere gli accordi ricorso, l’assoggettabilità a discipline non
e le pratiche che possono avere effetti europee in ragione della propria sede le-
transfrontalieri tali da giustificare un esa- gale al di fuori dell’UE. Motivo che viene
me ai sensi del diritto comunitario della puntualmente rigettato dalla Corte in
concorrenza dagli accordi e dalle pratiche virtù della teoria degli effetti (v. ad esem-
che non hanno tali effetti» punto 35. pio caso Tokai carbon21).

20 Comunicazione sulla non imposizione o 21 Caso Tokai Carbon - COMP/37.667. Le im-


sulla riduzione delle ammende nei casi di intesa prese che avevano preso parte alle condotte anti-
tra imprese, in G.U.C.E. C-207, 18 luglio 1996, so- competitive erano otto: la Sgl Carbon Ag (Germa-
stituita dalla Comunicazione relativa all’immu- nia), la Carbone-Lorraine S.A. (Francia), la Ibidem
nità dalle ammende e alla riduzione dell’importo Co. Ltd, la Tokai Carbon Co. Ltd., la Toyo Tanso Co.
delle ammende nei casi di cartelli tra imprese, in Ltd., la Nippon Steel Chemical Co. Ltd. (Giap-
G.U.C.E. C-45, 19 febbraio 2002, p. 3, a sua volta pone), la Intech Edm B.V. (Olanda) e la Graftech
sostituita dalla Comunicazione del 2006, in International Ltd. (Usa), che ha ottenuto la piena
G.U.U.E. C-298, 8 dicembre 2006, p. 17. immunità per aver informato la Commissione eu-
150 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

V. GLI ACCORDI BILATERALI E MULTILATERALI canto a generici obblighi politici di coope-


razione per disciplinare l’intervento delle
Il sistema descritto è arricchito e com- imprese sui mercati interessati, conten-
pletato da dettagliati meccanismi di coo- gono spesso disposizioni di grande rilievo
perazione e di coordinamento dell’attività per il settore indicato.
delle Autorità competenti che sono stati Sotto il secondo profilo va ricordato
predisposti, da un lato, per la crescente che numerosi accordi di associazione ac-
interdipendenza delle economie nazio- colgono disposizioni dirette a disciplinare
nali; dall’altro, per la notevole importanza il libero gioco della concorrenza tra le
che la corretta applicazione del diritto parti. Per tal via, gli Stati terzi si impe-
della concorrenza ha per il funziona- gnano ad introdurre nel loro ordinamento
mento dei mercati e degli scambi. Inoltre, disposizioni analoghe a quelle comunita-
come già notato, in mancanza di collabo- rie ed un comitato paritetico d’associa-
razione tra Autorità competenti, il rischio zione sorveglia il rispetto degli obblighi
di conflitti è molto alto per la possibilità assunti. Il sistema incontra tuttavia un li-
che siano adottate decisioni contradditto- mite dovuto all’impossibilità di sanzio-
rie e per l’elevata probabilità che siano nare comportamenti anti-concorrenziali
messi in causa gli interessi fondamentali alla luce dell’accordo; infatti, è lasciato
di un altro Paese. alla discrezionalità degli Stati prevedere
In tale contesto, vanno evidenziati gli appropriate sanzioni in caso di violazione
effetti positivi della cooperazione tra la delle norme disciplinanti la concorrenza.
Commissione europea e l’Antitrust Divi- A ciò vanno aggiunti taluni accordi
sion del Department of Justice (DOJ) degli specifici, quali i trattati bilaterali con gli
Stati Uniti, instauratasi già da alcuni de- Stati Uniti d’America25, il Canada26, il
cenni. La collaborazione tra Unione e Usa Giappone27 e la Corea28; nonché i memo-
ha permesso la risoluzione, in via ammi- randum d’intesa con il Brasile (firmato il
nistrativa e/o giudiziaria, dei procedi- 9 ottobre 2009), la Cina (firmato il 6 mag-
menti mediante conferma ed applicazio- gio 2004) e la Russia (firmato il 10 marzo
ne della teoria degli effetti così come for- 2011). In tali intese, le attività di coopera-
mulata dalla giurisprudenza dell’Unione. zione sono basate sul principio della co-
La maggiore parte dei procedimenti re- mitas gentium, sia negativa sia positiva, e
centi ha riguardato il settore delle teleco- sono attuate mediante svariati strumenti:
municazioni, dei trasporti aerei o della la notifica, lo scambio delle informazioni,
tecnologia (ad esempio, i casi: World- il coordinamento delle attività e l’assi-
Com/Mci22, General Electric/Honeywell23, stenza tra le Autorità competenti.
Amadeus24). Sempre nell’ambito delle questioni at-
L’UE opera di concerto con le omolo- tinenti l’applicazione degli artt. 101 e 102
ghe Autorità degli Stati terzi anche nel TFUE al di fuori dell’ordinamento UE, esi-
quadro di accordi internazionali apposi- stono poi contesti di collaborazione multi-
tamente stipulati. Tale collaborazione laterale. Innanzitutto, a partire dal 1° gen-
spesso è accessoria alla politica commer- naio 1994, norme antitrust corrispondenti
ciale, oppure è la prima tappa verso l’e- ai contenuti degli artt. 101 e 102 TFUE
ventuale adesione. Sotto il primo profilo sono in vigore all’interno dello Spazio
va osservato che, sebbene gli accordi Economico Europeo (composto dai Paesi
commerciali non siano in principio diretti UE e dai rimanenti Stati aderenti all’Aels –
a regolare la concorrenza tra le parti, ac- Associazione europea di libero scambio).
ropea del cartello. Sulla questione v. altresì Trib. 23 Dec. Comm., 13 luglio 2001, COMP/M.2220,
CE, 15 giugno 2005, cause riunite T-71/03, T- General Electric/Honeywell, G.U.C.E. L 48, 2004,
74/03, T-87/03, T-91/03, Tokai Carbon - “Tokai Car- p. 1.
bon”, in Racc. 2005, II-1181, e C. giust. CE, 10 24 Cfr. comunicato stampa della Commis-
maggio 2007, C-328/05 P, SGL Carbon c. Commis- sione, IP/00/835, del 25 luglio 2000.
sione - “SGL”, in Racc. 2007, I-3921. 25 In G.U.C.E. L 95, 27 aprile 1995, pp. 47-50.
22 Dec. Comm. 2003/790/CE, COMP/M.1741, 26 In G.U.C.E. L 175, 10 luglio 1999, p. 50.
MCI WorldCom/Sprint, in G.U.C.E. L 300, 2003, 27 In G.U.C.E. L 183, 22 luglio 2003, p. 12 ss.
p. 1. 28 In G.U.C.E. L 202, 4 agosto 2009, p. 36.
P. DE PASQUALE – L’APPLICAZIONE EXTRATERRITORIALE DEI DIVIETI ANTITRUST 151

Meno stringenti, sotto il profilo consi- zione dei danni, mancando di poteri al-
derato, gli accordi conclusi tra l’UE ed i l’uopo necessari. D’altro canto, l’Autorità
Paesi in via di sviluppo che non impon- del Paese da cui la condotta antitrust ha
gono allo Stato terzo l’obbligo di discipli- origine non dispone di poteri adeguati,
nare l’attività delle imprese sul mercato oppure non ha interesse a cooperare, pro-
secondo i rigorosi parametri comunitari, prio perché la pratica non produce effetti
giacché in taluni Paesi in via di sviluppo negativi sul mercato nazionale.
la stessa nozione di libertà di concorrenza Infine, va segnalato che il sistema più
è sconosciuta. In generale, questi Paesi evoluto di collaborazione è rappresentato
sono parti dell’accordo multilaterale di dall’International Competition Network
Cotonou, entrato in vigore il 1° aprile (ICN), costituito tra le Autorità di concor-
2003 (G.U.C E. L 317, 15 dicembre 2000). renza di tutto il mondo. Il forum interna-
In siffatto contesto, la cooperazione zionale è stato costituito a New York il 25
tra le parti è diretta ad assicurare il co- ottobre 2001, sulla base di un progetto
stante sviluppo delle capacità giuridiche e predisposto inizialmente dal Dipartment
normative necessarie a tutelare la libertà of Justice e dalla Federal Trade Commis-
economica, ad impedire che sia ostaco- sion statunitensi, dal Canadian Competi-
lata la competitività ed a salvaguardare le tion Office e dalla Commissione europea.
esigenze dei consumatori. Invero, le parti L’ICN è soprattutto una rete virtuale che,
riconoscono la fondamentale importanza grazie al suo carattere informale, ha faci-
delle regole di concorrenza per garantire litato i contatti tra i suoi membri, anche
un contesto favorevole agli investimenti, attraverso congressi annuali e riunioni
un processo di industrializzazione dure- periodiche in cui vengono discusse pro-
vole e un accesso trasparente ai mercati. blematiche di rilievo ed esaminate que-
Di conseguenza, viene vietato – sia pure a stioni relative a pratiche anticompetitive
determinate condizioni – ogni tipo di pra- di interesse comune.
tica anti competitiva, compreso l’abuso di L’adesione all’ICN è volontaria ed
posizione dominante sul mercato comu- aperta a tutte le Autorità di concorrenza
nitario e/o sul territorio degli Stati ACP. nazionale o multinazionale competenti a
Inoltre, la Commissione partecipa atti- dare attuazione alla normativa antitrust.
vamente alle attività di un certo numero L’ICN coopera molto attivamente con le
di organizzazioni multilaterali come, l’Or- organizzazioni internazionali (ad esem-
ganizzazione per la cooperazione e lo svi- pio, OCSE, OMC, UNCTAD), con le asso-
luppo economico (OCSE), l’UNCTAD, ciazioni di professionisti, le associazioni
l’Organizzazione mondiale del commer- di consumatori e, più in generale, con gli
cio (OMC). In tali sedi viene promossa la esperti di settore (ad esempio, accade-
convergenza delle politiche attraverso il mici).
dialogo e lo scambio di opinioni e, in al- L’obiettivo dell’ICN è la realizzazione
cuni casi, attraverso la creazione di prati- di una convergenza procedurale e sostan-
che raccomandate. Più precisamente, il ziale nell’applicazione della normativa
dibattito è concentrato soprattutto sui antitrust attraverso la definizione di prin-
cartelli internazionali hard core, il cui cipi-guida e l’adozione di raccomanda-
“nucleo duro” è costituito da accordi oriz- zioni non vincolanti dirette ad eliminare
zontali (tra imprese concorrenti) che pro- le difficoltà di procedure farraginose o
ducono gli effetti più nocivi per i consu- duplicative, per avvantaggiare i consuma-
matori e per il commercio internazionale, tori e per migliorare la cooperazione in-
in quanto diretti a fissare i prezzi o le ternazionale in materia di tutela dell’as-
quantità prodotte e a ripartire i mercati. setto concorrenziale dei mercati. Nel caso
Tra questi, i cartelli all’esportazione rap- in cui viene raggiunto un consenso gene-
presentano la pratica anticompetitiva più rale su talune raccomandazioni o «best
grave sul piano internazionale, giacché, practices», la loro attuazione è rimessa
molto frequentemente, l’Autorità del alle Autorità nazionali.
Paese “vittima” non è in grado di con-
durre un’azione adeguata alla reintegra- PATRIZIA DE PASQUALE
152 II.1. I DIVIETI ANTITRUST E ALCUNI ASPETTI AD ESSI RELATIVI

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Napoli, 2005; E.M. FOX, «The WTO’s First Anti- 2004, p. 19.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il procedimento antitrust dinanzi all’AGCM

Sommario: I. CARATTERI GENERALI DEL PROCEDI- mento di trasparenza e di certezza del di-
MENTO ANTITRUST AVANTI ALLA AUTORITÀ GARANTE ritto per le imprese sottoposte agli accer-
DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO. – II. PRE- tamenti, dall’altro un vincolo per la stessa
ISTRUTTORIA. – III. FASE ISTRUTTORIA. – 1. AVVIO
DEL PROCEDIMENTO. – 2. POTERI ISTRUTTORI. –
Autorità. Da ciò discende, secondo la giu-
IV. SUB-PROCEDIMENTO CAUTELARE. – V. SUB- risprudenza del giudice amministrativo5,
PROCEDIMENTO IMPEGNI. – VI. PARTECIPAZIONE DI che l’eventuale inosservanza delle disposi-
SOGGETTI TERZI. – VII. COMUNICAZIONE DELLE zioni a cui la stessa Autorità si è autovin-
RISULTANZE ISTRUTTORI. – VIII. DIRITTI DI DIFESA
colata determina un vizio procedimentale
DELLE PARTI. – 1. IL DIRITTO AD ESSERE SENTITI.
– 2. L’ACCESSO AL FASCICOLO.
idoneo a riverberarsi in un vizio di legitti-
mità del provvedimento finale.
La disciplina del procedimento anti-
I. CARATTERI GENERALI DEL PROCEDIMENTO trust, che risulta dal complesso normativo
ANTITRUST AVANTI ALLA COMMISSIONE EU- appena descritto, presenta un carattere di
ROPEA specialità rispetto alla disciplina generale
La disciplina dei procedimenti che si del procedimento amministrativo prevista
svolgono dinanzi all’Autorità, sia ai fini dalla l. n. 241/90; tuttavia, come è stato os-
dell’accertamento della violazione degli servato dalla dottrina e affermato dalla
articoli 101 e 102 TFUE, che degli artt. 2 e giurisprudenza, il complesso dei principi
3 della l. n. 287/90, si desume dal com- ricavabili dalla l. n. 241/90 si pone come
plesso di più fonti normative: da alcune canone interpretativo delle leggi di set-
disposizioni della l. n. 287/90; dal d.P.R. tore, eventualmente imponendo di non
30 aprile 1998, n. 217, adottato ai sensi fermarsi ad una interpretazione letterale
dell’art. 10 c. 5, l. n. 287/90 recante il re- della lex specialis, ma di cercare, tra i si-
golamento sulle procedure istruttorie1, gnificati e le interpretazioni possibili di un
che disciplina le fasi del procedimento testo, quello che è meglio in grado di sod-
istruttorio, i poteri di indagine dell’Auto- disfare le esigenze conoscitive e partecipa-
rità e i diritti delle parti e dei terzi; dalle tive tutelate in via generale dal legisla-
delibere con le quali l’Autorità ha adottato tore6.
la Comunicazione per l’applicazione del- Come si è visto supra, la disciplina na-
l’articolo 14-bis l. 10 ottobre 1990, n. 287 zionale è largamente ispirata alla corri-
(misure cautelari)2, la Comunicazione spondente disciplina comunitaria, sicché,
sulla non imposizione e sulla riduzione nonostante alcune differenze anche signi-
delle sanzioni ai sensi dell’articolo 15 l. n. ficative, si registra una certa specularità
287/90 (programma di clemenza nazio- fra norme comunitarie e nazionali, che
nale)3, la Comunicazione sulle Procedure consente di utilizzare la giurisprudenza
di applicazione dell’art. 14-ter l. n. 287/90 comunitaria quale utile parametro per ve-
(impegni)4. rificare la legittimità e correttezza dei
Le citate Comunicazioni adottate dal- procedimenti svolti dinanzi all’Autorità.
l’Autorità costituiscono da un lato un ele- Incidentalmente va rilevato che la

1 Reg. in materia di procedure istruttorie di 4 Delibera AGCM 6 settembre 2012, n. 23863 -


competenza dell’Autorità garante della Concor- Procedure di applicazione dell’art. 14-ter l. 10 ot-
renza e del mercato, in Gazzetta Ufficiale del 9 lu- tobre 1990, n. 287, in Boll. n. 35 del 17 settembre
glio 1998, n. 158. 2012.
2 Delibera AGCM 14 dicembre 2006, n. 16218 5 TAR Lazio, sez. I, 9 maggio 2011, n. 3964; 10
pubblicata sul sito istituzionale www.agcm.it. maggio 2010, n. 10572 confermata da Consiglio
3 Delibera AGCM 15 febbraio 2007, n. 16472, di Stato, sez. VI, 30 maggio 2011, n. 3230.
successivamente modificata dalla Delibera AGCM 6 Consiglio di Stato, VI, 12 novembre 2012, n.
6 maggio 2010, n. 21092 pubblicata sul sito istitu- 7265.
zionale www.agcm.it.
156 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

riforma introdotta dal Reg. n. 1/03 richie- fase pre-istruttoria; a differenza della
derebbe un adeguamento della disciplina Commissione, in questa fase l’Autorità
nazionale, con particolare riguardo all’a- non dispone di poteri istruttori di accerta-
bolizione del sistema di notifica delle in- mento. Ciò significa che, al fine di valu-
tese, che rimane invece previsto a livello tare la sussistenza del fumus della sussi-
nazionale dall’art. 13 l. n. 287/90. stenza della violazione ai fini di un even-
Lo scopo delle regole procedurali nazio- tuale avvio dell’istruttoria, l’acquisizione
nali, così come quelle comunitarie, è degli elementi utili è sostanzialmente ri-
quello di assicurare il pieno esercizio dei messa alla collaborazione dei soggetti de-
diritti di difesa delle imprese indagate, nel stinatari delle richieste di informazioni,
rispetto del principio c.d. di “parità delle non essendo queste assistite da poteri
armi”, elaborato dalla giurisprudenza del- sanzionatori in caso di omessa o insuffi-
l’Unione. A tale scopo, infatti, è volta la ciente risposta. Né, in questa fase, l’Auto-
minuziosa regolamentazione dei poteri rità dispone di poteri ispettivi, che po-
istruttori dell’Autorità, nonché dei diritti tranno essere esercitati solo dopo l’avvio
e facoltà delle parti, con particolare ri- del procedimento. La giurisprudenza am-
guardo al diritto di essere sentiti e di ac- ministrativa ha chiarito che gli adempi-
cedere agli atti del fascicolo istruttorio, menti posti in essere informalmente nella
come si vedrà meglio nel prosieguo. fase che precede l’avvio dell’istruttoria
Anche a livello nazionale, come prima sono non solo legittimi, ma doverosi, ri-
a livello comunitario, si è affermata la na- spondendo a criteri di economicità e
tura amministrativa del procedimento buon andamento dell’attività amministra-
che si svolge dinanzi all’Autorità e, conse- tiva secondo cui l’avvio di un procedi-
guentemente, l’impossibilità di applicare mento antitrust, in particolar modo a se-
gli istituiti e le norme di carattere proces- guito di denuncia, deve essere preceduto
suale, sebbene la natura “contenziosa” da una prima delibazione degli elementi a
delle procedure conferisca un ruolo cen- disposizione8. L’Autorità può avviare un
trale ai principi del contraddittorio e della procedimento ex officio sulla base di
partecipazione al procedimento delle im- istanze, segnalazioni, denunce di terzi in-
prese indagate, in una logica di tutela dei teressati (pubbliche amministrazioni, pri-
loro diritti di difesa7. vati, associazioni di consumatori – cfr.
Il procedimento antitrust dinanzi al- art. 12 c.c. 1, l. n. 287/90); di domande di
l’Autorità si suddivide in tre fasi: i) la fase ammissione al programma di clemenza;
pre-istruttoria, che precede l’apertura for- di elementi informativi in qualunque
male del procedimento; ii) la fase istrutto- modo acquisiti e a sua disposizione. An-
ria, che è volta ad acquisire gli elementi di che una denuncia anonima può ritenersi
prova utili all’accertamento della viola- idonea ad attivare i poteri pre-istruttori e
zione ipotizzata in sede di avvio in con- istruttori dell’Autorità9.
traddittorio con le parti; iii) la fase di Con riguardo alla durata della fase pre-
chiusura del procedimento, con l’ado- istruttoria, il giudice amministrativo ha
zione del provvedimento finale. ritenuto che non possa riscontrarsi al-
cuna compromissione del diritto di difesa
II. PRE-ISTRUTTORIA delle parti derivante dal ritardo con cui
La fase che precede l’apertura dell’i- l’Autorità procede all’avvio, evidenziando
struttoria è caratterizzata dalla informa- che il lasso temporale che intercorre tra
lità, diversamente dalla corrispondente l’arrivo della segnalazione e l’avvio dell’i-
disciplina comunitaria. Infatti, né l’art. 12 struttoria si configura come necessario a
c.c. 1, l. n. 287/90, né il Reg. sulle proce- valutare la sussistenza di un fumus di un
dure istruttorie regolano nel dettaglio la infrazione10.

7 TAR Lazio, sez. I, 15 aprile 1999, n. 873. 9 Cons. St., sez. VI, 29 settembre 2009, n.
8 Cons. St., sez. VI, 12 febbraio 2002, n. 652; 5864.
30 agosto 2002, n. 7451; 27 gennaio 2004, n. 3729. 10 Cons. St., sez. VI, 3 marzo 2009, n. 2012; 2
marzo 2009, n. 1190.
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 157

Qualora l’Autorità ritenga che non sus- “elementi essenziali in merito alle pre-
sistono elementi sufficienti per avviare un sunte infrazioni” è volta a consentire alle
procedimento istruttorio, adotta una de- parti di avere contezza delle presunte vio-
cisione di archiviazione che viene comu- lazioni loro contestate e di porle conse-
nicata al denunciante. La decisione di ar- guentemente in grado di difendersi. Va
chiviazione non preclude all’Autorità di tuttavia evidenziato che la contestazione
potersi attivare in futuro in presenza di formulata in sede di avvio si fonda sugli
ulteriori elementi informativi sulla mede- elementi al momento disponibili ed è
sima fattispecie o se mutino le circo- dunque necessariamente sommaria. Sul
stanze di fatto o di diritto su cui si fonda punto, la giurisprudenza ha costante-
l’archiviazione. Anche il giudice ammini- mente affermato che «l’analiticità delle
strativo nazionale, dopo un primo orien- argomentazioni riguarda la fase conclu-
tamento negativo ormai superato, si è siva del procedimento, che costituisce l’e-
conformato alla giurisprudenza comuni- sito della fase istruttoria, mentre non
taria, ammettendo la legittimazione dei sempre può caratterizzare la fase di avvio,
soggetti denuncianti ad agire avverso la nella quale, invece, devono essere con
decisione di archiviazione. I giudici precisione identificati i soli profili delle
hanno precisato che il denunciante può condotte delle imprese oggetto dell’inda-
far valere l’interesse a che l’Autorità gine, al fine di mettere in grado le stesse
prenda in esame e si pronunci sulla sua di poter proficuamente partecipare all’i-
denuncia, e non l’interesse ad ottenere struttoria»13. Con specifico riferimento
l’avvio del procedimento11. Il Consiglio di alla definizione del mercato rilevante con-
Stato ha altresì evidenziato che l’Autorità, tenuta nel provvedimento di avvio, il TAR
nell’esercizio della propria discrezionalità ha evidenziato che «non può ritenersi im-
tecnica non è tenuta ad approfondire spe- modificabile l’ipotesi delimitativa pro-
cificamente ogni punto della segnalazione spettata nella comunicazione di avvio del
dell’illecito, essendo sufficiente che esa- procedimento, che vale soltanto a identi-
mini complessivamente il tema posto alla ficare le coordinate generali, merceologi-
sua attenzione, cogliendone le linee por- che e geografiche, del mercato, doverosa-
tanti e dandone conto12. mente suscettibili di precisazione e speci-
Nelle ipotesi in cui gli Uffici dell’Auto- ficazione in funzione delle acquisizioni
rità, sulla base degli accertamenti effet- istruttorie successive»14.
tuati, ritengano che sussista un fumus di Con riguardo al termine di conclusione
violazione, sottopongono la proposta al del procedimento, per le intese e gli abusi
Collegio, che adotta il provvedimento for- esso è fissato di volta in volta dall’Autorità
male di avvio del procedimento istrutto- in relazione alle peculiarità del caso di
rio. specie ed è prorogabile, prima della sca-
denza e con adeguata motivazione, al fine
III. FASE ISTRUTTORIA
di garantire all’Autorità massima libertà
nell’esercizio dei poteri istruttori15. Qua-
1. L’avvio del procedimento. – Il provve- lora nel corso del procedimento l’Autorità
dimento di avvio del procedimento deve intenda contestare alle stesse parti nuove
contenere gli elementi essenziali in me- infrazioni connesse con l’oggetto del pro-
rito alle presunte infrazioni, il termine di cedimento adotta un provvedimento di
conclusione del procedimento, il respon- ampliamento oggettivo dell’istruttoria op-
sabile del procedimento, nonché il ter- pure qualora l’Autorità intenda contestare
mine entro il quale le parti possono chie- la medesima infrazione ad altri soggetti
dere di essere sentiti dagli Uffici (cfr. art. adotta un provvedimento di ampliamento
6 d.P.R. n. 217/98). L’indicazione degli soggettivo, fermo restando che ciò non
11 TAR Lazio, sez. I, 9 aprile 2001, n. 3056; 28 14 TAR Lazio, sez. I, 24 dicembre 2011, n.
marzo 2002, n. 2369. 10180.
12 Cons. St., sez. VI, 17 aprile 2007, n. 1738. 15 Cons. St., sez. VI, 12 novembre 2003, n.
13 Tra le altre, TAR Lazio, sez. I, 17 novembre 7265.
2011, nn. 8945, 8952, 8954 e 8955.
158 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

può pregiudicare i termini per la difesa di esercizio che alle regole poste a garanzia
delle parti coinvolte nell’istruttoria. dei soggetti investigati.
Il responsabile del procedimento cura il L’Autorità può innanzi tutto richiedere
corretto svolgimento dell’attività istrutto- di fornire informazioni o esibire docu-
ria e pone in essere gli incombenti proce- menti, in ogni momento dell’istruttoria, a
durali, nonché decide in merito alle chiunque ne sia in possesso, imprese, enti
istanze di accesso agli atti e alle istanze di o persone (cfr. art. 14 c.c. 2, l. n. 287/90).
riservatezza presentate dalle parti. La richiesta deve contenere gli elementi
Secondo la giurisprudenza prevalente, puntualmente indicati dall’art. 9 Reg.
peraltro conforme a quella comunitaria, il sulle procedure istruttorie al fine di porre
provvedimento di avvio dell’istruttoria ha il destinatario in grado di comprendere il
natura di atto endoprocedimentale e, poi- contesto a cui si riferisce la stessa, lo
ché privo di autonoma e immediata lesiti- scopo, i termini e le modalità con cui la
vità, non è autonomamente impugnabile. richiesta deve essere soddisfatta e, infine,
Eventuali vizi potranno dunque essere le sanzioni applicabili in caso di rifiuto,
fatti valere in sede di impugnazione del omissione o ritardo, senza giustificato
provvedimento finale. motivo, o nel caso in cui siano fornite
Si segnala tuttavia una sentenza del informazioni o esibiti documenti non ve-
giudice di primo grado, il quale ha rite- ritieri. A quest’ultimo riguardo è stato os-
nuto che l’autonoma impugnazione del- servato che l’importo delle sanzioni irro-
l’atto di avvio del procedimento e di auto- gabili risultano complessivamente di lieve
rizzazione delle ispezioni possa essere ec- entità ed appaiono inadeguate a garantire
cezionalmente ammessa laddove «rigoro- un efficace enforcement della disciplina17.
samente circoscritta all’an dell’esercizio In questa sede deve ritenersi applica-
del potere amministrativo non potendo in- bile il c.d. divieto di autoincriminazione,
volgere il quomodo dello stesso», essendo nei termini stabiliti dalla Corte di Giusti-
così «le censure ammissibili […] solo e
zia, secondo cui, al fine di garantire il
soltanto quelle afferenti alla competenza
rispetto dei diritti di difesa, non può im-
dell’Autorità ad avviare lo stesso, vale a
porsi alle imprese l’obbligo di fornire ri-
dire alla prospettata carenza in concreto
sposte attraverso le quali sarebbero in-
del potere, laddove gli altri vizi dedotti, re-
dotte a confessare l’esistenza della tra-
lativi alle modalità di esercizio del potere,
sgressione, che deve essere provata invece
devono ritenersi invece non immediata-
mente ed autonomamente lesivi e, quindi, dalla Commissione18. In tal senso è orien-
in questa sede inammissibili, in quanto, tato anche il giudice nazionale19.
una volta che l’Autorità abbia legittima- L’ispezione costituisce uno strumento
mente avviato il procedimento avendone istruttorio fondamentale a disposizione
competenza, gli stessi possono essere fatti dell’Autorità e particolarmente incisivo
valere in sede di eventuale impugnazione per i soggetti che vi sono sottoposti. L’art.
del provvedimento conclusivo del procedi- 10 Reg. sulle procedure istruttorie pone
mento, sulla cui legittimità possono re- una serie di garanzie volte ad assicurare il
fluire con efficacia viziante»16. rispetto dei diritti di difesa ed evitare in-
terventi arbitrari o sproporzionati. Sul
2. Poteri istruttori. – I poteri istruttori punto, si segnala che il giudice ammini-
dell’Autorità sono modellati su quelli strativo ha respinto la tesi secondo cui il
della Commissione e disciplinati nel det- potere ispettivo dell’Autorità, così come
taglio dal Regolamento sulle procedure disciplinato dall’art. 14 c.c. 2, l. n. 287/90,
istruttorie sia con riguardo alle modalità sarebbe in contrasto con l’art. 8 CEDU20.

16 TAR Lazio, sez. I, 26 gennaio 2012, nn. 864- 19 TAR Lazio, sez. I, 5 luglio 2001, n. 6139
865. confermata da Cons. St., sez. VI, 23 aprile 2002,
17 FATTORI - TODINO, La disciplina della concor- n. 2199.
renza in Italia, Bologna, 2010, p. 407. 20 Cons. St., sez. VI, 11 aprile 2006, n. 1999. Si
18 C. giust. CE, 18 ottobre 1989, Orkem, C- segnala inoltre TAR Lazio, sez. I, 26 gennaio
374/87. 2012, nn. 864 e 865, che ha ritenuto manifesta-
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 159

L’ispezione è autorizzata dal Collegio e i di imprese che non hanno ancora rice-
funzionari che svolgono l’ispezione eser- vuto la notifica dell’avvio del procedi-
citano i loro poteri su presentazione di un mento «certo non preclude all’Autorità di
atto scritto, che precisi l’oggetto dell’ac- utilizzare elementi istruttori legittima-
certamento, nonché le sanzioni che pos- mente acquisiti presso soggetti già desti-
sono essere irrogate nel caso in cui, nel natari della notificazione nei confronti di
corso dell’accertamento ispettivo, non imprese terze, in quel momento ancora
vengano fornite le informazioni o esibiti i estranee al procedimento, per l’assenza
documenti richiesti. Con riguardo alla nei loro confronti di significativi indizi».
scelta di esercitare il potere ispettivo il In breve, «se nel corso di un accertamento
giudice ha ritenuto che «l’esercizio del po- ispettivo presso un’impresa già destinata-
tere ispettivo è una facoltà attribuita al- ria della notificazione, si rinvengono do-
l’Autorità dalla legge, non soggetta ad al- cumenti da cui emerge la responsabilità
cun onere motivazionale, e la valutazione di altre imprese, tali documenti possono
di opportunità di procedere a ispezione o essere utilizzati anche nei confronti di
ad altra forma di richiesta di documenti dette imprese, fino a quel momento estra-
attiene al merito amministrativo ed è in- nee al procedimento»23.
sindacabile in sede giurisdizionale, atteso Nello svolgimento dell’attività ispettiva
che, diversamente, il giudice si sostitui- svolta dall’Autorità collaborano i militari
rebbe del tutto, sovrapponendo le sue va- della Guardia di Finanza, i quali agiscono
lutazioni di opportunità, all’autorità am- avvalendosi dei poteri di indagine previsti
ministrativa nell’esercizio del relativo po- di fini dell’accertamento dell’imposta sul
tere»21. valore aggiunto e delle imposte sui red-
Va poi segnalato che il giudice ritiene diti. Nel caso di opposizione dell’impresa
ammissibile l’acquisizione, nell’ambito di all’ispezione vi è dunque la possibilità di
un’istruttoria in corso, di documenti non procedere attraverso l’attivazione dei po-
direttamente pertinenti con la violazione teri coercitivi della Guardia di Finanza.
contestata, senza che a tal fine possa pre- Nel corso dell’ispezione i soggetti inte-
tendersi l’apertura di una nuova istrutto- ressati possono farsi assistere da consu-
ria o l’estensione di quella già avviata; lenti di propria fiducia, senza tuttavia che
l’opposta tesi condurrebbe infatti alla ir- l’esercizio di tale facoltà possa compor-
ragionevole conseguenza di impedire l’ac- tare la sospensione dell’attività ispettiva
quisizione di documentazione rilevante ai (cfr. art. 10 c.c. 6 d.P.R. n. 217/98).Nono-
fini antitrust per consentirla solo dopo l’a- stante l’assenza di una previsione norma-
pertura di un’istruttoria, che peraltro, si tiva esplicita, deve ritenersi che anche in
dovrebbe basare su elementi non più ac- sede di accertamento ispettivo svolto dal-
quisibili, con il rischio oltretutto di non l’Autorità debba trovare protezione il c.d.
ritrovare successivamente quegli elementi legal privilege, ovvero il diritto alla riserva-
informativi suscettibili di dimostrare un tezza delle comunicazioni tra l’impresa e i
comportamento anticoncorrenziale del- propri consulenti legali esterni nei limiti
l’impresa22. individuati dalla giurisprudenza comuni-
Quanto all’utilizzo di elementi istruttori taria. In questo senso sembra orientato
nei confronti di imprese non destinatarie anche il giudice nazionale, il quale, ri-
dell’avvio del procedimento, il Consiglio di chiamandosi agli orientamenti giurispru-
Stato ha precisato che l’art. 8 d.P.R. n. denziali comunitari sul punto, ha ricor-
217/1998, se pure impedisce all’Autorità dato che «il legal privilege copre gli atti in-
di esercitare poteri istruttori nei confronti terni nella misura in cui gli stessi riprodu-

mente infondata la questione di legittimità costi- l’esercizio dello stesso è immediatamente sinda-
tuzionale sollevata in merito al citato art. 14, cabile in sede giurisdizionale.
comma 2, l. 287/1990, affermando che, in propo- 21 TAR Lazio, sez. I, 26 gennaio 2012, nn. 864
sito, è sufficiente porre in rilievo, da un lato, che e 865, cit.
il potere ispettivo è previsto dalla legge per fina- 22 Cons. St., sez. VI, 23 aprile 2002, n. 2199.
lità costituzionalmente rilevanti, dall’altro, che 23 Cons. St., sez. VI, 16 settembre 2011, n. 5171.
160 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

cano il testo o il contenuto di comunica- quello di evitare abusi nell’utilizzo dello


zioni con avvocati indipendenti”, non po- strumento cautelare26; secondo altri l’in-
tendosi ravvisare tale condizione nella tento è invece quello di garantire i diritti
“documentazione contenente solo ac- di difesa delle parti e la celerità del proce-
cenni generici a questioni di interesse le- dimento, ponendo un argine all’eccessivo
gale»24. prolungamento dell’efficacia di misure
Ai fini dell’accertamento istruttorio, fondate su un accertamento sommario,
l’Autorità può avvalersi del potere di di- che possono incidere in modo penetrante
sporre perizie, analisi economiche e con- sulle posizioni giuridiche soggettive dei
sultazione di esperti in ordine a qualsiasi soggetti interessati27. È stato osservato
elemento rilevante ai fini dell’istruttoria. che, in ogni caso, dovrebbe ritenersi am-
L’art. 11 Reg. procedure istruttorie pre- missibile un provvedimento di secondo
vede a tal fine il contraddittorio con le grado con contenuto di revoca o di ridu-
parti che devono essere poste in grado di zione del dispositivo del provvedimento
presentare il proprio punto di vista in me- cautelare precedentemente adottato28.
rito ai risultati25. Nella prassi, l’Autorità non indica un ter-
mine di efficacia delle misure cautelari. Al
IV. SUB-PROCEDIMENTO CAUTELARE
riguardo è stato osservato che la data fi-
nale dovrebbe ritenersi allora quella coin-
Il potere dell’Autorità di adottare mi- cidente con la data fissata per la conclu-
sure cautelari è stato introdotto dall’art. sione dei procedimenti29.
14 c.c. 1 d.l. 4 luglio 2006, n. 223 conver- La seconda differenza tra la disposi-
tito, con modifiche, dalla l. 4 agosto 2006, zione nazionale e quella comunitaria ri-
n. 248. Detta previsione ha colmato una guarda l’ammontare della sanzione pecu-
lacuna nel nostro ordinamento, ade- niaria prevista in caso di inottemperanza
guando il sistema nazionale di enforce- all’ordine cautelare. Infatti, l’art. 14-bis
ment a quello comunitario. Vi sono tutta- c.c. 3, prevede che il limite massimo ap-
via da segnalare alcune differenze tra la plicabile è pari al 3% del fatturato dell’im-
disciplina nazionale – art. 14-bis l. n. 287/ presa inadempiente, mentre l’art. 23 § 2
90 – e quella comunitaria – art. 8 Reg. n. Reg. CE n. 1/03 prevede un limite mas-
1/03. Una prima differenza riguarda la simo del 10% del fatturato. La ratio della
durata dell’ordine cautelare: mentre il ci- scelta del legislatore nazionale, anche in
tato art. 8 prevede che le decisioni della questo caso, non è chiara. Al riguardo, si
Commissione «sono applicabili per un de- è osservato che tale scelta sembra essere
terminato periodo e possono, se necessa- dovuta ad un giudizio di gravità attenuata
rio e opportuno, essere rinnovate», l’art. della violazione, che, invece, nella sua og-
14-bis dispone che le decisioni dell’Auto- gettiva consistenza, è da considerarsi gra-
rità «non possono essere in ogni caso rin- vissima nell’equilibrio del sistema30.
novate o prorogate». Non è ben chiara la Sul piano procedurale l’art. 14-bis l. n.
ratio che ha indotto il legislatore nazio- 287/90 non ha introdotto alcuna disci-
nale a prevedere un divieto di rinnovo o di plina specifica, limitandosi a prevedere
proroga non previsto dal legislatore co- che l’Autorità può adottare “d’ufficio” le
munitario. Secondo alcuni lo scopo è misure cautelari. Sul punto vi è dunque

24 TAR Lazio, sez. I, 3 settembre 2012, n. 7467. 26 ASSONIME, I nuovi poteri dell’Autorità ga-
25 Il giudice amministrativo ha chiarito che rante della concorrenza e del mercato e dell’Autorità
non trovano applicazione in materia le norme del per le garanzie nelle comunicazioni, Circ. n. 43/06,
codice di procedura civile, atteso che la legge an- R. Soc. 07, 4.
titrust disciplina in via autonoma e speciale i 27 Faella, G. Comm. 07, II, 253.
mezzi istruttori di cui può avvalersi l’Autorità nel- 28 LIBERTINI, in Poteri e garanzie del diritto anti-
l’ambito dei procedimenti che, pur avendo carat- trust, a cura di BRUZZONE, Bologna, 2008, 54; Oli-
tere contenzioso e richiedendo un attento rispetto vieri, I poteri cautelari dell’Autorità garante, in 20
del principio del contraddittorio, hanno carattere Anni di Antitrust, a cura di RABITTI - BEDEGONI - BA-
amministrativo e non giurisdizionale (Cons. St., RUCCI, p. 442.
sez. VI, 12 febbraio 2001, n. 652). 29 LIBERTINI, op. cit., 54.
30 LIBERTINI, op. cit., 54.
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 161

una piena corrispondenza tra la disci- fese delle parti, può revocare oppure con-
plina nazionale e quella comunitaria, in fermare le misure cautelari, deliberando
quanto anche la Commissione non è sog- in tal caso che le parti interessate inviino
getta ad un obbligo di adozione di misure un’informativa circa le iniziative adottate
cautelati a fronte di richieste in tal senso per conformarsi alla misura.
da parte dei denuncianti31. Sul piano sostanziale, i presupposti per
Con la Comunicazione relativa all’ap- l’adozione della misura cautelare sono co-
plicazione dell’art. 14-bis l. n. 287/9032, stituiti dal fumus boni juris, il quale sussi-
l’Autorità ha inteso definire l’ambito e le ste qualora ad una prima sommaria valu-
procedure per l’adozione delle misure tazione della fattispecie l’esistenza dell’in-
cautelari tenendo conto, da un lato, dei frazione può ritenersi provata con un
principi generali dell’ordinamento nazio- certo grado di probabilità, e dal periculum
nale e comunitario, e, dall’altro, delle in- in mora, il quale sussiste qualora, ad una
dicazioni del giudice amministrativo in prima delibazione della fattispecie, l’ur-
modo da garantire alle parti la possibilità genza di intervenire deriva dalla necessità
di difendersi senza pregiudicare le esi- di prevenire il rischio che, nelle more
genze di celerità proprie dell’istituto33. della conclusione del procedimento,
La Comunicazione distingue tra la possa produrre un danno grave e irrepa-
procedura per l’adozione di misure caute- rabile per la concorrenza.
lari e la procedure di misure cautelari nei Sul contenuto delle misure cautelari si
casi di estrema gravità e urgenza. Con ri- evidenzia che esso non è predeterminato
guardo alla prima ipotesi, qualora l’Auto- dalla legge e che esso deve essere determi-
rità ritenga prima facie sussistenti i pre- nato in concreto dall’Autorità nel rispetto
supposti per l’adozione di misure caute- del principio di necessarietà, nel senso
lari, avvia il sub-procedimento, anche che non devono sussistere opzioni meno
contestualmente all’avvio dell’istruttoria, restrittive della libertà delle imprese per
indicando alle parti un termine, non infe- prevenire il rischio di un danno grave e ir-
riore a sette giorni, entro il quale esse reparabile, nonché al principio di propor-
possono presentare le proprie difese. È fa- zionalità, nel senso che le misure imposte
coltà delle parti chiedere di essere sentite non devono risultare eccessive rispetto
dinanzi al Collegio. L’Autorità, valutati gli allo scopo. L’Autorità dunque individua
elementi acquisiti, adotta il provvedi- nel caso concreto le misure più adeguate
mento cautelare e richiede alle parti di in- a prevenire il rischio di un danno grave e
viare un’informativa circa le iniziative irreparabile per la concorrenza, che pos-
adottate per conformarsi a detto provve- sono avere sia un contenuto interdittivo
dimento. che un contenuto positivo34.
Con riguardo alla seconda ipotesi, e
dunque nei casi di estrema gravità e ur- V. SUB-PROCEDIMENTO IMPEGNI
genza tale da rendere indifferibile l’inter-
vento, l’Autorità, anche contestualmente Il potere di adottare le decisioni con
all’avvio dell’istruttoria, adotta misure impegni è stato introdotto dalla l. 4 ago-
cautelari provvisorie senza sentire prima sto 2006, n. 248, che ha convertito in
le parti. Esse potranno presentare le pro- legge con modifiche il d.l. n. 223/2006,
prie difese e chiedere di essere sentite di- che conferisce all’Autorità un potere ana-
nanzi al Collegio entro il termine di sette logo a quello già previsto dall’art. 9 Reg.
giorni dalla notifica del provvedimento n. 1/03 per la Commissione, in un’ottica
con cui è stata adottata la misura caute- di decentramento dell’applicazione del di-
lare provvisoria. L’Autorità, valutate le di- ritto antitrust comunitario e di armoniz-
31 FATTORI - TODINO, La disciplina della concor- 34 Per una rassegna dei provvedimenti caute-
renza in Italia, Bologna, 2010, 423. lari adottati dall’Autorità si veda STELLA, Com-
32 Delibera AGCM 14 dicembre 2006, n. 16218. mento all’art. 14-bis della l. 287/1990, in Com-
33 Si veda TAR Lazio, sez. I, 14 settembre mentario breve alle leggi sulla proprietà intellettuale
2007, n. 8592 sul potere dell’Autorità di adottare e concorrenza, a cura di MARCHETTI - UBERTAZZI,
misure cautelari inaudita altera parte. Quinta edizione.
162 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

zazione dei poteri dell’Autorità con quelli legge che le parti possono presentare, con
delle altre Autorità nazionali e comuni- congruo anticipo rispetto al termine di tre
tarie. mesi previsto dalla legge, una versione
Il sub-procedimento per la valutazione non definitiva degli stessi. A seguito della
degli impegni è disciplinato dall’art. 14-ter presentazione della versione preliminare
l. n. 287/90, nonché dalla Comunicazione degli impegni – per la quale deve essere
adottata dall’Autorità al fine di rendere utilizzato l’apposito formulario – le parti
edotte le imprese circa le modalità di pre- possono chiedere di essere sentite dalla
sentazione degli impegni e le procedure Direzione competente al fine di fornire
per la valutazione degli stessi, recente- precisazioni, chiarimenti e eventuali inte-
mente modificata alla luce delle indica- grazioni necessarie alla comprensione del
zioni del giudice comunitario e nazio- contenuto degli impegni proposti e della
nale35. Secondo la giurisprudenza del giu- loro efficacia a risolvere i problemi anti-
dice amministrativo, l’Autorità si è auto- concorrenziali prospettati in sede di avvio
vincolata al rispetto della procedura di dell’istruttoria. Viene precisato che entro
applicazione dell’art. 14-ter dalla stessa il termine di tre mesi dall’avvio dell’istrut-
adottata e l’eventuale inosservanza di tali toria, come previsto dall’art. 14-ter l. 287/
disposizioni determina inevitabilmente 90, le parti interessate dovranno presen-
un vizio procedimentale idoneo a riverbe- tare la versione definitiva degli impegni
rarsi in un vizio di legittimità del provve- proposti. L’Autorità si riserva comunque
dimento finale36. la possibilità di consentire in ipotesi ecce-
Il sub-procedimento per la valutazione zionali, sulla base di una motivata e tem-
degli impegni è avviato a seguito dell’ini- pestiva istanza di parte, la presentazione
ziativa delle parti. Una prima questione di impegni oltre il termine indicato. Sul
che si è posta è quella della natura del ter- punto, la Comunicazione precisa che la
mine previsto dall’art. 14-ter l. n. 287/90, il previsione del termine per la presenta-
quale dispone che «entro tre mesi dalla zione degli impegni «si giustifica alla luce
notifica dell’apertura di un’istruttoria per della finalità della norma, che ha una fun-
l’accertamento della violazione degli artt. zione deflattiva, volta anche a realizzare
2 o 3 della presente legge o degli artt. [101 l’economia procedimentale dell’azione
e 102 TFUE], le parti possono presentare amministrativa. Tale funzione è coerente
impegni…». Un primo orientamento del con l’esigenza di indurre il destinatario
giudice amministrativo si è espresso per dell’istruttoria dell’Autorità a presentare
la natura non perentoria, ma meramente tempestivamente gli impegni idonei a ri-
sollecitatoria di detto termine, afferman- muovere gli effetti della propria condotta,
do che «la tempestività della presenta- inibendo la prosecuzione della istrutto-
zione degli impegni va rapportata, di ria»”. Si rileva dunque una chiara indica-
volta in volta, alla fattispecie concreta e zione dell’Autorità a che gli impegni ven-
alla valutazione operata dalla stessa Auto- gano presentati, nella versione definitiva,
rità circa l’idoneità delle misure proposte entro il termine di tre mesi dall’avvio del-
ad eliminare i profili di illiceità»37. In dot- l’istruttoria.
trina si registrano posizioni diverse: vi è Spetta alle parti l’iniziativa della presen-
chi si è pronunciato per la natura non pe- tazione degli impegni e la definizione del
rentoria del termine38 e chi invece si è contenuto degli impegni proposti. Come
espresso per la posizione opposta39. Nella precisato dalla giurisprudenza ammini-
citata Comunicazione sulle procedure di strativa, l’imposizione di obblighi all’im-
applicazione dell’art. 14-ter l. 287/90, si presa postula che gli impegni siano esat-

35 Delibera AGCM 6 settembre 2012, n. 23863 37 TAR Lazio, sez. I, cit., 9 maggio 2011, n.
- Procedure di applicazione dell’articolo 14-ter l. 3964.
10 ottobre 1990, n. 287, in Boll. n. 35 del 17 set- 38 PERA, in Poteri e garanzie del diritto antitrust,
tembre 2012. a cura di BRUZZONE, 61.
36 TAR Lazio, sez. I, 9 maggio 2011, n. 3964. 39 LIBERTINI, Giorn. dir. amm. 06, 1286; CIN-
TIOLI, G. comm. 08, I, 119.
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 163

tamente quelli che l’impresa ha proposto, viene adottato un formale provvedimento


non potendo l’Autorità aggiungere ulte- di rigetto (cfr. Best practices – marzo
riori obblighi a quelli che l’impresa si è di- 2010). La dottrina si era inizialmente
chiarata pronta ad accettare. Più in parti- espressa per l’autonoma impugnazione
colare, il giudice ha affermato che «l’Au- del provvedimento di rigetto41, così come
torità esercita un potere discrezionale un primo orientamento giurispruden-
nella valutazione degli impegni proposti, ziale. Il Consiglio di Stato ha invece
ma, se ritiene che detti impegni siano ido- escluso che il provvedimento di rigetto
nei a fare venire meno i profili concorren- possa essere oggetto di autonoma impu-
ziali in relazione ai quali ha avviato la gnazione42. Il Consiglio di Stato, con am-
procedura di accertamento, arresta il pro- pia motivazione, ha accolto la tesi della
cedimento e rende obbligatori gli stessi natura endoprocedimentale del provvedi-
senza avere la possibilità di aggiungere mento di rigetto degli impegni, di per sé
integrazioni non previste dall’impresa e, pertanto inidoneo ad incidere immediata-
quindi, con la stessa non previamente mente e direttamente sulla posizione giu-
concordate»40. ridica soggettiva delle imprese propo-
Successivamente alla presentazione nenti. Il provvedimento di rigetto, infatti,
degli impegni, nella loro versione defini- non determina un arresto procedimentale
tiva, si apre dunque la fase di valutazione in senso proprio, ma si limita a determi-
degli stessi. nare la prosecuzione dell’iter procedi-
Nel caso in cui l’Autorità ritenga di mentale (principale), il cui esito può avere
non esaminare gli impegni, in quanto tar- diverse possibili conclusioni. La posizio-
divi o in quanto la condotta è suscettibile ne assunta dal giudice di secondo grado,
di integrare restrizioni gravi della concor- come dallo stesso rilevato, non priva l’im-
renza, o manifestamente inidonei a far presa del diritto di far valere nella compe-
venir meno i profili anticoncorrenziali tente sede giurisdizionale eventuali vizi
dell’istruttoria, delibera il rigetto degli relativi alla fase di esame degli impegni.
stessi, dandone comunicazione alla parte «Al contrario, siffatti vizi, concernendo
proponente. Da quel momento prosegue il una fase endoprocedimentale, si riverbe-
procedimento principale – volto all’accer- reranno con effetto viziante sul provvedi-
tamento della sussistenza della violazione mento finale e potranno essere fatti valere
contestata in sede di avvio – sulla base in sede giudiziale, sia pure con i consueti
delle regole procedimentali che lo disci- limiti propri dei vizi di carattere procedi-
plinano. mentale»43.
Con riguardo al provvedimento di ri- Nell’ipotesi in cui l’Autorità ritenga di
getto degli impegni, si è aperto un ampio procedere all’esame degli impegni propo-
dibattito in dottrina in merito all’am- sti e li valuti non manifestamente infon-
missibilità della autonoma e tempestiva dati, con delibera, ne dispone la pubblica-
impugnazione di detto provvedimento. zione sul Bollettino e sul sito internet del-
Detta questione non si è posta in ambito l’Autorità entro quarantacinque giorni
comunitario ove la prassi applicativa dalla scadenza del termine di tre mesi
della Commissione è improntata alla so- previsto per la presentazione degli impe-
stanziale de-procedimentalizzazione della gni stessi. Con la pubblicazione degli im-
fase di valutazione degli impegni e non pegni si apre la fase del c.d. market test,
40 Tra le altre, TAR Lazio, sez. I, 11 luglio degli impegni, sotto il profilo della presenza di un
2011, n. 6172; 3 settembre 2012, n. 7467. effetto direttamente caducante, ha nel caso di
41 SIRAGUSA, in BARUCCI - RABITT BEDOGNI, 20 specie annullato il provvedimento di rigetto degli
anni di antitrust, p. 399. impegni e – derivatamente – il provvedimento di
42 Cfr. TAR Lazio, sez. VI, 16 novembre 2010, chiusura (accertamento della violazione e san-
n. 33474, annullata da Cons. St., sez. VI, 20 luglio zione) impugnato in via principale. Sulla sen-
2011, n. 4393. Per completezza, si segnala la sen- tenza è allo stato pendente appello e non risul-
tenza del TAR Lazio, 11 luglio 2011, n. 6172, nella tano ad oggi altre pronunce del TAR nello stesso
quale il giudice, pur avendo escluso in linea di senso.
principio l’invalidità del provvedimento finale in 43 Cons. St., sez. VI, 20 luglio 2011, n. 4393,
ragione dell’illegittimità della decisione di rigetto cit.
164 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

che è volta a consentire ai terzi interessati cono in un quid novi rispetto agli impegni
di presentare le proprie osservazioni in iniziali, ma solo in una elaborazione ulte-
merito all’idoneità e all’adeguatezza degli riore di uno degli impegni, esse non si
impegni proposti a risolvere i problemi possono configurare come elementi es-
concorrenziali oggetto dell’istruttoria. Il senziali ai fini della complessiva valuta-
giudice amministrativo ha sottolineato la zione di idoneità e dunque non sussiste
piena cogenza del principio, di ispira- l’obbligo di procedere nuovamente al
zione comunitaria ed espressamente ri- market test»45. Quando invece le integra-
chiamato nella Comunicazione dell’Auto- zioni non sono mere modifiche accessorie
rità, secondo cui l’accettazione degli im- agli impegni iniziali, ma sono determi-
pegni deve essere preceduta da una fase nanti per l’adozione del provvedimento di
di pubblicità e contraddittorio procedi- accettazione, il principio di pubblicità im-
mentale, nell’ambito della quale gli inte- pone che la loro accettazione sia prece-
ressati possono presentare osservazioni. duta dalla fase del contraddittorio46.
Da ciò discende che la violazione di tale Nella propria Comunicazione, l’Auto-
forma di pubblicità dà luogo ad un vizio rità ha precisato che le modifiche acces-
procedimentale in grado ex se di inficiare sorie devono essere strettamente con-
la validità del provvedimento di accetta- nesse all’esito del market test e costituire
zione degli impegni44. quindi una «elaborazione ulteriore degli
I terzi interessati possono presentare le impegni già presentati». Al fine di conte-
proprie osservazioni entro trenta giorni nere la durata del sub-procedimento della
decorrenti dalla data di pubblicazione de- valutazione degli impegni, in un’ottica di
gli stessi sul sito internet. La Direzione economicità ed efficacia dell’azione am-
competente, qualora lo ritenga necessa- ministrativa, l’Autorità ha indicato che
rio, può formulare richieste ai soggetti l’intera procedura di pubblicazione e va-
che possano fornire elementi utili alla va- lutazione degli impegni deve concludersi,
lutazione degli impegni ed è tenuta ad fatte salve specifiche esigenze istruttorie,
informare tempestivamente le parti in entro tre mesi dalla data di pubblicazione
merito all’esito del market test, rispetto al degli impegni, termine che è sospeso per
quale è consentito l’accesso. il tempo necessario all’acquisizione del
Come indicato nella Comunicazione parere obbligatorio, laddove previsto.
dell’Autorità, entro il termine di trenta Nelle ipotesi in cui l’Autorità ritenga gli
giorni dalla scadenza del termine per la impegni proposti idonei a risolvere le
presentazione delle osservazioni dei terzi, preoccupazioni concorrenziali prospettate
ovvero sessanta giorni decorrenti dalla in sede di avvio dell’istruttoria, chiude il
data di pubblicazione degli impegni stessi procedimento con la decisione con cui ac-
sul sito internet – le parti che hanno pro- coglie gli impegni e li rende obbligatori.
posto gli impegni possono rappresentare
per iscritto all’Autorità il proprio punto di VI. LA PARTECIPAZIONEE ALL’ISTRUTTORIA
vista in merito alle osservazioni presen-
tate dai terzi. Al fine di tenere adeguata- L’art. 7 Reg. procedure istruttorie con-
mente conto dell’esito del market test, le templa la facoltà di intervento nel procedi-
parti proponenti possono introdurre mo- mento antitrust dei soggetti pubblici o
difiche accessorie agli impegni, per una privati, nonché delle associazioni di con-
sola volta. Sul punto, la giurisprudenza sumatori cui possa derivare un pregiudi-
ha chiarito che «le modifiche agli impegni zio diretto, immediato e attuale dalle in-
possono essere effettivamente qualificate frazioni oggetto dell’istruttoria o dai prov-
come accessorie in quanto non si tradu- vedimenti adottati in esito alla stessa47. La

44 Cons. St., sez. VI, 30 maggio 2011, n. 3230, 46 Cons. St., sez. VI, 30 maggio 2011, n. 3230.
conferma TAR Lazio, sez. I, n. 10571/2010. Nello 47 Cons. St., sez. VI, 10 febbraio 2006, n. 1271,
stesso senso si è espressa anche la dottrina, cfr. LI- secondo cui né i singoli consumatori, né le loro
BERTINI, Giorn. dir. amm. 6, 1288). associazioni sono parti necessarie nei procedi-
45 TAR Lazio, sez. I, 9 maggio 2011, n. 3964. menti dell’Autorità.
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 165

norma prevede che la richiesta motivata delle circostanze contestate prima della
di intervento debba essere presentata en- adozione del provvedimento finale. La co-
tro trenta giorni dalla pubblicazione sul municazione delle risultanze istruttorie
bollettino del provvedimento di avvio. Al corrisponde sostanzialmente alla conte-
riguardo, è stato osservato che la fissa- stazione degli addebiti tipica dei procedi-
zione di un termine così ristretto non ap- menti che si svolgono dinanzi alla Com-
pare ragionevole, anche in considerazione missione.
dei termini ampi fissati per la conclusione Il contenuto della Comunicazione del-
del procedimento, essendo preferibile ri- le risultanze istruttorie risulta più pun-
tenere ammissibile una richiesta di inter- tuale nella indicazione degli elementi es-
vento tardivo tutte che questa non causi senziali di fatto e diritto su cui si fondano
un ingiustificato aggravamento del proce- le contestazioni mosse alle parti rispetto
dimento (FATTORI, in Commentario breve al contenuto del provvedimento di avvio
alle leggi di proprietà intellettuale e Concor- dell’istruttoria, che, come sopra visto, de-
renza, p. 3053). In questo senso appare linea in modo sommario le infrazioni
orientata anche la prassi dell’Autorità. contestate, non potendo l’Autorità eserci-
Per quanto attiene ai diritti di parteci- tare poteri di accertamento nella fase pre-
pazione, il Reg. distingue tra: le facoltà istruttoria48.
esercitabili dai soggetti intervenuti nel Come più volte affermato dalla giuri-
procedimento, per i quali è prevista la fa- sprudenza la fase istruttoria serve a indi-
coltà di presentare memorie scritte, do- viduare la corretta imputazione degli ad-
cumenti, deduzioni e pareri, nonché acce- debiti che si cristallizza con la comunica-
dere ai documenti (contraddittorio scrit- zione delle risultanze istruttorie (CRI), al
to), e quelle esercitabili dai soggetti ai ricevimento della quale le parti hanno
quali è stato notificato l’avvio dell’istrutto- ampio margine per esercitare il diritti di
ria (le imprese alle quali è stata contestata difesa. Il provvedimento finale non può
l’ipotesi di violazione e i soggetti denun- contenere imputazioni diverse da quelle
cianti), per i quali è ammessa anche la fa- contestate con tale comunicazione, che
coltà di essere sentiti in una apposita au- costituisce «la definitiva delimitazione
dizione (contraddittorio orale). dell’imputazione: ove emergessero ulte-
riori elementi nella fase procedimentale
VII. LA COMUNICAZIONE DELLE RISUL-
successiva, sarebbe necessario, per modi-
TANZE ISTRUTTORIE
ficare l’imputazione, procedere a nuova
contestazione, in quanto la decisione fi-
Un momento procedurale fondamen- nale deve riferirsi alle imputazioni conte-
tale per l’esercizio dei diritti di difesa state, in analogia a quanto si verifica nel
delle parti è costituito dall’invio della Co- processo penale»49.
municazione delle risultanze istruttorie ai La ricostruzione dei fatti e la qualifica-
soggetti denunciati e denuncianti previsto zione giuridica effettuata nella Comuni-
dall’art. 14 Reg. procedure istruttorie. La cazione delle risultanze istruttorie, quale
Comunicazione delle risultanze istrutto- atto degli Uffici, non intacca l’autonoma
rie assolve infatti allo scopo di consentire valutazione dell’Autorità in sede di ado-
alle parti di conoscere gli elementi proba- zione del provvedimento finale, potendo
tori su cui è fondata la contestazione pertanto il Collegio giungere ad una diffe-
mossa nei loro confronti, al fine di per- rente determinazione in merito ad una
mettere loro di esprimere la propria posi- specifica questione50. Il giudice ha altresì
zione sulla veridicità e rilevanza dei fatti e affermato che «la decisione non deve ne-

48 Il giudice amministrativo ha ritenuto che 49 Tra le altre, cfr. la giurisprudenza consoli-


assume particolare rilievo, ai fini della ricostru- data del Consiglio di Stato: Cons. St., sez. VI, sen-
zione degli elementi di fatto e di diritto su cui si tenze 1 marzo 2012, n. 1192, 2 ottobre 2007, n.
fonda la contestazione, la parte della comunica- 5085 e 20 maggio 2011, n. 3013.
zione che contiene le «Valutazioni giuridiche» 50 Cons. St., sez. VI, 29 settembre 2009, n.
(Cons. St., VI, 30 agosto 2002, n. 7451). 5864; TAR Lazio, sez. I, 22 ottobre 2008, n. 12535
e 12536.
166 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

cessariamente essere una copia della co- parti ammesse a partecipare al procedi-
municazione degli addebiti, ma può (e, mento. Nella prassi, l’Autorità ammette di
anzi, deve) tenere conto degli elementi regola tali soggetti a partecipare all’audi-
che emergano dalla procedura ammini- zione.
strativa, senza che ciò sia in contrasto con Quanto alle modalità di svolgimento
il diritto di difesa (che è rispettato allor- dell’audizione, essa, come detto, si svolge
ché la decisione non ponga a carico degli dinanzi al Collegio. All’audizione parteci-
interessati infrazioni diverse da quelle pano anche il Capo di Gabinetto, il Segre-
precedentemente contestate, e prenda in tario Generale, il Consigliere giuridico, il
considerazione soltanto fatti sui quali gli Responsabile della Direzione istruttoria
interessati hanno avuto modo di manife- competente in relazione al procedimento
stare il proprio punto di vista)»51. di cui trattasi, il responsabile del procedi-
Nella Comunicazione delle risultanze mento, nonché ogni altro funzionario la
istruttorie, gli Uffici fissano alle parti un cui presenza sia ritenuta utile allo svolgi-
termine – almeno trenta giorni prima mento dell’audizione stessa53.
della chiusura della fase istruttoria – en- Dinanzi al Collegio, gli Uffici espon-
tro il quale esse possono presentare me- gono gli addebiti prospettati nella Comu-
morie scritte e documenti (cfr. art. 14 c.c. nicazione delle risultanze istruttorie. Suc-
2 Reg. procedure istruttorie)52. cessivamente, le parti e gli altri soggetti
ammessi a partecipare all’audizione
VIII. I DIRITTI DI DIFESA DELLE PARTI espongono le proprie osservazioni e repli-
che, tenendo comunque conto di quanto
1. Il diritto ad essere sentiti. – Il diritto già rappresentato nelle memorie scritte. Il
ad essere sentito è sancito dall’art. 14 c. 5 giudice ha avallato la correttezza della
Reg. procedure istruttorie, il quale stabili- prassi dell’Autorità che è solita assegnare
sce che le parti hanno diritto di essere un tempo indicativo per lo svolgimento
sentite dinanzi al Collegio, presentando delle difese orali54.
apposita richiesta che deve pervenire en- Il giudice amministrativo ha più volte
tro cinque giorni dal ricevimento della co- affermato che «non sussiste un obbligo,
municazione delle risultanze istruttorie. A per l’Autorità procedente, di diffondersi
seguito di detta richiesta il Collegio fissa in un’analitica confutazione delle argo-
la data di audizione, che viene comuni- mentazioni delle parti, essendo suffi-
cata alle imprese. ciente, al fine di ritenere integrata la pie-
L’audizione finale rappresenta l’occa- nezza del contraddittorio e garantite le
sione per le parti di esporre oralmente al prerogative difensive delle parti, che le
Collegio le proprie osservazioni in merito loro argomentazioni difensive siano state
alle contestazioni mosse nei loro con- prese in esame ed adeguatamente consi-
fronti, anche completando le memorie derate, senza necessità che alle stesse
scritte. siano opposte diffuse controdeduzioni»55.
Per quanto riguarda il diritto delle parti
all’audizione, esso è riconosciuto solo alle 2. L’accesso al fascicolo. – Il diritto di
imprese alle quali sono contestate le vio- accesso al fascicolo istruttorio si atteggia
lazioni, qualora presentino la richiesta nel procedimento antitrust come stru-
con le modalità e i tempi sopra indicati. mento di tutela del diritto di difesa delle
A tale audizione hanno la facoltà di parti, in quanto consente loro di cono-
partecipare anche i denuncianti e altre scere gli elementi di prova posti a fonda-

51 TAR Lazio, sez. I, 16 marzo 2005,n. 12835). nizzazione e il funzionamento dell’Autorità in


52 Nella prassi il termine concesso dall’Auto- Boll. n. 1/2013 del 21 gennaio 2013.
rità è maggiore di quello minimo indicato al fine 54 Nel caso di specie, il Collegio aveva fissato
di garantire alle parti un tempo adeguato per re- un termine di venti minuti, cfr. Cons. St., sez. VI,
plicare alle contestazioni, comunque compatibile 23 aprile 2002, n. 2199.
con il termine fissato per la chiusura del procedi- 55 Da ultimo, si veda TAR Lazio, sez. I, 21 giu-
mento. gno 2012, n. 5689.
53 Si veda l’art. 18 del Reg. concernente l’orga-
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 167

mento delle contestazioni e di manife- Sono legittimati a presentare l’istanza


stare efficacemente il proprio punto di vi- di accesso al fascicolo del procedimento
sta al riguardo56. istruttorio le imprese interessate, i sog-
Il diritto di accesso al fascicolo nel- getti denunciati e gli eventuali interve-
l’ambito del procedimento istruttorio è nienti.
regolato dall’art. 13 Reg. procedure istrut- Il diritto di accesso deve tuttavia es-
torie, che si ispira alla corrispondente di- sere contemperato con l’opposto interesse
sciplina comunitaria e alla prassi seguita alla salvaguardia della riservatezza delle
dalla Comunicazione. Pertanto, anche nel informazioni, la cui indiscriminata rivela-
procedimento antitrust nazionale assu- zione potrebbe arrecare pregiudizio alle
mono rilievo sia la Comunicazione della imprese interessate. Tale contempera-
Commissione riguardante le regole per mento deve essere effettuato sulla base
l’accesso al fascicolo istruttorio57 sia le in- delle regole contenute nel citato art. 13
dicazioni fornite dal giudice comunitario Reg. procedure istruttorie, il quale indivi-
sul diritto di accesso agli atti el fasciolo dua i limiti al diritto di accesso.
della Commissione. Per quel che attiene all’accesso ai do-
Il giudice nazionale ha ritenuto quindi cumenti contenenti informazioni riservate
applicabile anche dinanzi all’Autorità il è previsto che «il diritto di accesso [sia]
principio c.d. della parità delle armi, ela- consentito, in tutto o in parte, nei limiti in
borato dalla giurisprudenza comunitaria, cui ciò sia necessario per assicurare il
in base al quale l’impresa interessata deve contraddittorio» (art. 13 c. 2 Reg. proce-
avere una conoscenza del fascicolo com- dure istruttorie).
parabile a quella della Commissione, non Relativamente ai documenti conte-
potendo spettare a questa decidere da nenti segreti commerciali è sancita una ge-
sola quali siano i documenti utili per la nerale inaccessibilità, fatta eccezione per
difesa delle imprese. L’utilizzo da parte il caso in cui tali documenti forniscano
della Commissione di documenti a carico elementi di prova di un’infrazione o es-
delle imprese, non comunicati alle stesse, senziali per la difesa di un’impresa. In
potrebbe comportare solamente l’inido- questa ipotesi gli Uffici possono consen-
neità di tali documenti come mezzi di tire l’accesso, ma solo limitatamente agli
prova e, lungi dall’avere per effetto l’an- elementi di prova o essenziali alla difesa
nullamento di tutta la decisione, avrebbe della parte.
importanza soltanto qualora l’addebito In entrambe le ipotesi appena deli-
possa essere provato unicamente con rife- neate, gli Uffici, nel consentire l’accesso ai
rimento a tali documenti58. documenti, devono tenere conto, adot-
L’eventuale violazione del diritto di di- tando tutti i necessari accorgimenti, «del-
fesa non determina di per sé l’illegittimità l’interesse delle persone e delle imprese a
del provvedimento dell’Autorità. Il giu- che le informazioni riservate o i segreti
dice infatti ha chiarito che è «alla luce de- commerciali non vengano divulgati» (art.
gli addebiti effettivamente mossi dall’Au- 13 c. 4 Reg. procedure istruttorie). È in-
torità alle imprese interessate e alle difese fatti principio generale quello secondo cui
svolte da quest’ultime che si può valutare la garanzia del diritto di difesa della
la rilevanza per tale difesa dei documenti parte, realizzata mediante l’accesso, e
che non sono stati comunicati»59. dunque attraverso la conoscenza di tutti
È onere delle parti interessate indicare gli atti a disposizione dell’Autorità proce-
i fatti e le circostanza poste dall’Autorità dente, deve essere bilanciata con il legit-
alla base del provvedimento e dagli stessi timo interesse delle imprese alla tutela dei
sconosciute al fine di accertare l’illegitti- propri segreti aziendali. Analogamente,
mità del diniego di accesso, con conse- anche in ambito comunitario sono sot-
guente lesione dei diritti della difesa60. tratti all’accesso i documenti che conten-
56 TAR Lazio, sez. I, 13 marzo 2008, n. 2312. 17 dicembre 2007, n. 6469 e 29 settembre 2009, n.
57 Com. 22 dicembre 2005, n. 2006/C325/07. 5864; 15 marzo 2013, n. 1568.
58 Cons. St., sez. VI, 12 febbraio 2001, n. 65; 59 Cons. St., sez. VI, 17 gennaio 2008, n. 102.
60 Cons. St., sez. VI, 2 settembre 2009, n. 1190.
168 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

gono «segreti d’affari», al fine di tutelare della quale tali informazioni vanno rese
il «legittimo interesse di un’impresa a che accessibili solo se essenziali, e non sem-
talune indicazioni strategiche sui suoi in- plicemente utili, all’esercizio del diritto di
teressi essenziali nonché sul mercato o difesa e solo quando la prova dell’infra-
sullo sviluppo delle sue attività non siano zione si fondi unicamente su di esse, do-
divulgate a terzi» (cfr. Comunicazione vendosi in quest’ultimo caso adottare i
della Commissione 97/C23/03). tutti gli accorgimenti sopra indicati ne-
Il punto di equilibrio tra le due esi- cessari a far sì che la natura segreta del-
genze contrapposte (accesso e riserva- l’informazione in esso contenuta non
tezza) è stato indicato dal giudice nazio- venga sacrificata, o venga scarificata nella
nale, che si è pronunciato in modo minore misura possibile62.
conforme alla giurisprudenza comunita- Sono infine sottratti all’accesso gli atti
ria. In particolare, è stato chiarito che il interni, ovvero le note, le proposte ed ogni
principio della «parità delle armi» «non altra elaborazione degli Uffici con fun-
comporta che in ogni caso il diritto di ac- zione di studio e di preparazione del con-
cesso prevalga sulle esigenze di riserva- tenuto di atti (art. 13 c. 5 Reg. procedure
tezza, ma implica che debba essere con- istruttorie), mentre possono essere sot-
sentito alle imprese di avere contezza del tratti all’accesso, in tutto o in arte, i ver-
contenuto dell’intero fascicolo, con indi- bali delle adunanze del Collegio, i docu-
cazione degli atti segretati e del relativo menti inerenti a rapporti tra l’Autorità e le
contenuto, e che in relazione ai docu- Istituzioni dell’Unione europea, nonché
menti costituenti elementi di prova a ca- tra autorità e gli organi di altri Stati o di
rico o comunque richiesti dalle imprese altre organizzazioni internazionali, dei
per l’utilizzo difensivo a discarico la se- quali non sia stata autorizzata la divulga-
gretazione debba essere strettamente li- zione (art. 13 c. 6 Reg. procedure istrutto-
mitata alle c.d. parti sensibili. L’individua- rie).
zione di queste ultime, poi, deve avvenire Le richieste di riservatezza possono es-
nell’ambito di un giudizio comparativo di sere formulate agli Uffici con apposita
bilanciamento di configgenti interessi, al- istanza motivata, che deve contenere l’in-
l’esito del quale deve comunque essere as- dicazione dei documenti o parti di docu-
sicurata alle imprese oltre alla cono- menti che si ritiene debbano essere man-
scenza dell’intero fascicolo attraverso le tenuti riservati63. Il responsabile del pro-
procedure del tipo di quelle indicate, l’ef- cedimento deve pronunciarsi con provve-
fettiva conoscenza degli elementi di prova dimento motivato. Il giudice ha chiarito
dell’infrazione o degli elementi essenziali che l’art. 13 Reg. procedure istruttorie,
per la difesa»61. «laddove prevede un onere procedimen-
Nel consentire l’accesso ai documenti tale a carico dei soggetti che intendono
che contengono informazioni riservate o salvaguardare la riservatezza o la segre-
segreti commerciali gli Uffici devono tezza delle informazioni fornite […], non
adottare tutti gli accorgimenti necessari esclude tuttavia, come è dato desumere
al fine di evitare la divulgazione di infor- dal […] comma 4 dello stesso art. 13, che
mazioni «sensibili» per le imprese, me- l’Autorità possa ritenere ex officio che ta-
diante l’omissione dei brani delicati nelle lune informazioni afferiscano a dati sen-
copie dei documenti o mediante la prepa- sibili o a segreti commerciali, assicuran-
razione di versioni non riservate (art. 13 done una adeguata protezione»64.
c. 4Reg. procedure istruttorie). L’accesso può essere differito, con prov-
Dalla giurisprudenza amministrativa vedimento motivato, fino a quando non
emerge un’indicazione di cautela nel trat- sia non sia accertata la rilevanza dei do-
tare le informazioni riservate, alla luce cumenti oggetto della richiesta ai fini
61 In tal senso Cons. St., sez. VI, 12 febbraio 62 Cons. St., sez. VI, 17 gennaio 2008, n. 102.
2001, n. 652; 17 gennaio 2008, n. 102. Analoga- 63 Si veda art. 13, comma 7, del Reg. sulle pro-
mente, TAR Lazio, sez. I, 13 gennaio 2003, n. 80; cedure istruttorie; Cons. St., sez. VI, 17 dicembre
26 gennaio 2012, nn. 864-865; 3 settembre 2012, 2007, n. 6469.
n. 7467, e 10 febbraio 2012, n. 1344. 64 Cons. St., 6 settembre 2010, n. 6481.
S. STELLA – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALL’AGCM 169

della prova dell’infrazione e, comunque, cipio del contraddittorio ed al diritto di


non oltre la comunicazione delle risul- difesa»65.
tanze istruttorie al fine di garantire il
pieno esercizio del diritto di difesa. Suc- SERENA STELLA
cessivamente all’invio della comunica-
zione delle risultanze istruttorie, infatti, Bibliografia
gli uffici rendono disponibile alle parti A. FRIGNANI - D. WAELBROECK, Disciplina
l’indice del fascicolo istruttorio, con la de- della concorrenza nella CE, Torino, 1996; CIN-
scrizione sommaria anche del contenuto TIOLI - OLIVIERI, I nuovi strumenti di tutela anti-
dei documenti riservati o parzialmente ri- trust: misure cautelari, impegni e programmi di
servati, dovendo comunque consentire clemenza, Milano, 2007; A. LALLI, Disciplina
l’accesso ai documenti su cui si fonda la della concorrenza e diritto amministrativo, Na-
poli, 2008; G. BRUZZONE (a cura di), Poteri e ga-
prova della violazione. ranzie nel diritto antitrust, Bologna, 2008; P.
Quanto alle modalità di esercizio del di- FATTORI - M. TODINO, La disciplina della concor-
ritto di accesso, le parti possono presen- renza in Italia, Bologna, 2010; A. LALLI, Il pro-
tare istanza scritta e motivata, sulla quale cedimento istruttorio e impegni; M. MONTAL-
il responsabile del procedimento prov- BANO, Le misure cautelari nel diritto antitrust; G.
vede entro trenta giorni. Il giudice ammi- ROMANO, «La comunicazione alle imprese delle
nistrativo ha affermato che la mancata risultanze istruttoria e l’audizione finale, e Il
diritto di accesso ai documenti e la tutela della
ostensione dei documenti nel corso del riservatezza», in A. CATRICALÀ - P. TROIANO (a
procedimento istruttorio, lamentata dalla cura di), Codice commentato della Concorrenza
ricorrente, «avrebbe dovuto essere fatta e del mercato, Torino, 2010; M. SIRAGUSA, Le de-
valere con l’apposita azione per l’accesso cisioni con impegni; G. OLIVIERI, «I poteri cau-
ai documenti amministrativi prevista dal- telari dell’Autorità Garante della concorrenza e
l’art. 116 c.p.a., mentre, in assenza di spe- del mercato», in RABITTI BEDOGNI-BARUCCI (a
cifica richiesta durante il procedimento o cura di), 20 Anni di Antitrust, Torino, 2010; P.
FATTORI, Procedure istruttorie dell’Agcm; S.
di omessa proposizione della specifica STELLA, Istruttoria, Misure cautelari, F. GHEZZI,
azione avverso l’eventuale diniego, la cir- «Impegni», in MARCHETTI - UBERTAZZI (a cura
costanza non può essere utilmente evi- di), Commentario breve alle leggi su proprietà
denziata per invocare una lesione al prin- intellettuali e concorrenza, Padova, 2012.

65 TAR Lazio, sez. I, 17 novembre 2011, n.


8944.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le decisioni dell’AGCM, con particolare riferimento alle decisioni
di accertamento, e la relativa politica sanzionatoria

Sommario : I. I POTERI DI ACCERTAMENTO E SANZIO- tale procedimento, ove vengano accertate


NATORI DELL’AGCM. – II. FINALITÀ E PRESUPPO- infrazioni ai divieti sopra richiamati,
STI DELLA SANZIONE PECUNIARIA. – 1. La gravità
l’AGCM, secondo quanto previsto dall’art.
dell’infrazione. – III. LA DISCIPLINA SANZIONA-
TORIA. – 1. I principi di diritto comunitario.
15 comma 1, l. n. 287/90, ha il potere-do-
– 2. Ambito di applicazione della l. n. vere di imporre misure ripristinatorie
689/81. – IV. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE. della situazione alterata dalle condotte il-
– 1. Discrezionalità dell’AGCM. – 2. Metodo lecite delle imprese, le quali vengono cri-
di quantificazione. – 3. Importo base: indi- stallizzati nella diffida, recante, come me-
viduazione del fatturato rilevante. 4. Circo-
stanze aggravanti. – 5. Circostanze atte- glio si vedrà, un termine «per l’elimina-
nuanti. – 6. Limite edittale. – V. IL SINDACATO zione delle infrazioni stesse». Inoltre,
GIURISDIZIONALE SULLE SANZIONI. – VI. LA DIF- l’AGCM, «nei casi di infrazioni gravi» di-
FIDA. – 1. Contenuto. – 2. Misure comporta- spone del potere-dovere di irrogare una
mentali e strutturali. – VII. INOTTEMPERANZA sanzione amministrativa pecuniaria. Con
ALLA DIFFIDA.
la stessa decisione, infine, l’AGCM fissa «i
termini entro i quali l’impresa deve proce-
I. I POTERI DI ACCERTAMENTO E SANZIONA- dere al pagamento della sanzione» (art. 15
TORI DELL’AGCM comma 1, l. n. 287/90).
Il nucleo essenziale dei poteri attri-
buiti all’AGCM è costituito dall’attività di II. FINALITÀ E PRESUPPOSTI DELLA SANZIONE
PECUNIARIA
accertamento e qualificazione di atti, fatti
e comportamenti alla luce dei divieti di Il potere sanzionatorio previsto dal-
intese restrittive della concorrenza e l’art. 15 comma 1, l. n. 287/90 è uno dei
abuso di posizione dominante (arrt. 2 e 3 principali mezzi attribuiti all’AGCM per il
l. n. 287/90, nonché artt. 101 e 102 TFUE), perseguimento della propria finalità istitu-
ai fini della conseguente adozione di zionale di vigilanza sul corretto funziona-
eventuali misure sanzionatorie, di tipo mento del mercato. Le sanzioni pecunia-
pecuniario o interdittivo. rie irrogate dell’AGCM, dunque, oltre a
Tale attività non presenta carattere di- svolgere una funzione punitiva nei con-
screzionale, in quanto si concretizza in va- fronti dell’impresa responsabile dell’infra-
lutazioni di carattere tecnico ed è volta a zione, hanno essenzialmente una funzione
garantire il ripristino di un corretto fun- deterrente. In dettaglio, esse hanno lo
zionamento del mercato, alterato dalle in- scopo, da un lato, di sanzionare le imprese
frazioni alle regole di concorrenza, a tu- responsabili dell’infrazione (scopo dissua-
tela dell’interesse pubblico1. Mediante l’at- sivo specifico) e, dall’altro, di dissuadere
tività di accertamento, l’AGCM controlla il altre imprese dall’assumere o dal conti-
rispetto da parte degli operatori dei divieti nuare in comportamenti anticoncorren-
sopra richiamati e, nel contempo, assolve ziali (scopo dissuasivo generale). Anche le
ad una funzione di certezza giuridica, for- condotte già cessate sono sanzionabili,
nendo indicazioni utili alle imprese al fine poiché, come confermato dalla giurispru-
di adottare strategie compatibili con la denza nazionale, «diversamente opinan-
concorrenza. La funzione di accertamento do, dovrebbe ammettersi che, accertata la
e di repressione viene svolta facendo uso commissione di infrazioni gravi, l’Autorità
di un procedimento in cui viene dato am- non ha il potere di sanzionarle (allorché
pio spazio alla tutela del contraddittorio, ormai cessate), con conseguente neutra-
il quale si conclude con l’adozione di un lizzazione delle funzioni, anche di deter-
provvedimento che viene pubblicato sul renza, dall’ordinamento assegnate alla mi-
Bollettino Ufficiale dell’AGCM. All’esito di sura»2. In generale, il potere sanzionatorio
1 Cfr. Cons. St., 23 4. 2002, n. 2199. 2 Cons. St., 3 aprile 2009, n. 2092.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 171

di cui all’art. 15 è strutturato in modo da in cui trovi applicazione il programma di


garantire la finalità di desistenza dal com- clemenza, non può legittimamente aste-
pimento dell’illecito piuttosto che la fina- nersi dall’esercizio del potere sanzionato-
lità punitiva3. La necessità di garantire, in rio. Il legame tra la gravità dell’infrazione
via prioritaria, la funzione deterrente delle e la doverosità dell’esercizio del potere
infrazioni è alla base della novella del te- sanzionatorio risulta ulteriormente raf-
sto dell’art. 15, apportata dall’art. 11 com- forzato dalla circostanza che il ricorso al-
ma 4, l. n. 57/2001. In virtù di tale riforma, l’istituto della chiusura del procedimento
attualmente non è più previsto un limite con impegni di cui all’art. 14-ter l. n.
minimo della sanzione, bensì solo un mas- 287/90, non è considerato opportuno per
simo edittale, corrispondente «al dieci per le infrazioni di rilevante gravità, per le
cento del fatturato realizzato in ciascu- quali, in linea con l’orientamento comuni-
na impresa o ente nell’ultimo esercizio tario, risulta prevalente l’esigenza dell’e-
chiuso anteriormente alla notificazione sercizio del potere-dovere di accerta-
della diffida». Prima della novella, era in- mento funzionale alla comminazione di
vece previsto un minimo edittale, corri- una sanzione5. Nella prassi dell’AGCM, la
spondente all’1% del fatturato realizzato gravità della violazione risulta apprezzata
da ciascuna impresa limitatamente ai sulla base di una pluralità di elementi in-
«prodotti oggetto dell’intesa o dell’abuso dividuati sulla scorta della giurisprudenza
di posizione dominante». Tale limite è comunitaria e nazionale, quali la natura
stato opportunamente rimosso così da dei comportamenti contestati, il contesto
consentire, da un lato, una maggiore fles- nel quale i comportamenti sono stati at-
sibilità della politica sanzionatoria del- tuati e l’importanza delle imprese che li
l’AGCM e, dall’altro, il raggiungimento di hanno posti in essere6. A quest’ultimo ri-
un livello dissuasivo della sanzione in rap- guardo, la giurisprudenza ha confermato
porto alla dimensione economica globale che, anche nel rispetto del principio di
dell’impresa. Nella stessa ottica, infine, va proporzionalità della sanzione, occorre
inquadrata l’introduzione dei programmi tenere conto, tra l’altro, della capacità
di clemenza, la quale ha inserito un ele- economica del soggetto sanzionato de-
mento ulteriore di riforma all’art. 15 l. n. sunta dalla dimensione economica del
287/904 volto ad assicurare la scoperta dei gruppo di appartenenza7. Peraltro, con ri-
cartelli segreti, prevedendo esplicitamente ferimento all’applicazione di distinte san-
la possibilità di concedere l’immunità dal- zioni nei confronti di più società facenti
l’ammenda a fronte della collaborazione parte di uno stesso gruppo economico,
qualificata delle imprese. Quest’ulteriore occorre prendere come parametro di rife-
modifica appare infatti funzionale ad rimento anche il fatturato di ciascuna so-
agevolare l’efficacia dell’intervento del- cietà, allorché «il contributo dato da cia-
l’AGCM. scuna impresa all’infrazione [è] uguale a
quello delle altre»8. Entrambi i parametri
1. La gravità dell’infrazione. – Il presup- sono tenuti presenti nella prassi del-
posto per l’irrogazione della sanzione pe- l’AGCM al fine di garantire l’efficacia de-
cuniaria di cui all’art. 15 comma 1 l. n. terrente delle sanzioni applicate nei con-
287/90, è che l’infrazione accertata sia fronti di condotte poste in essere da più
grave. In presenza di tale elemento, la società facenti parte di un unico gruppo9.
comminazione della sanzione è doverosa Sotto il profilo oggettivo, la gravità della
per l’AGCM, la quale, al di fuori dei casi violazione va valutata, in primo luogo,

3 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368. 5 Cons. St., 2.3.2009, n. 1190 e 19.11.2009, n.
4 I programmi di clemenza sono stati intro- 7307.
dotti in Italia sulla base della di quanto disposto 6 In tal senso, cfr. Provv.ti AGCM, 13 marzo
dall’art. 14, comma 2, d.l. 4 luglio 2006, n. 223, 2003, n. 11795 e 15 giugno 2011, n. 22521.
convertito con modifiche dalla l. 4 agosto 2006, n. 7 Cons. St., 29 gennaio 2013, n. 548.
248, che ha inserito nell’art. 15 un’esplicita previ- 8 Cons. St., 3 aprile 2009, n. 2083.
sione al riguardo, ora rinvenibile nel comma 2- 9 V. Provv.ti AGCM, 13 marzo 2003, n. 11795 e
bis, dell’art. 15 l. 287/1990. 28 novembre 2001, n. 22558.
172 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

sulla base della natura della restrizione possibilità di apprezzare l’entità della gra-
concorrenziale. Alla stregua di questo cri- vità dell’illecito ai fini della quantifica-
terio, le intese aventi ad oggetto la fissa- zione della sanzione15. Coerentemente
zione dei prezzi, la ripartizione del mer- con tale principio, la qualifica di “molto
cato o la limitazione della produzione grave” dell’abuso di posizione dominante
(c.d. hardcore violations) configurano al- sembra essere ritenuta giustificata dalla
cune delle più gravi restrizioni della con- giurisprudenza solo ove siano presenti ul-
correnza10. Tra gli indici rilevanti di gra- teriori elementi aggravanti, quali la siste-
vità dell’intesa si annovera la segretezza maticità e la reiterazione delle condotte
degli accordi di carattere orizzontale11 e, abusive, la consapevole sottrazione al
in particolare, delle intese orizzontali di controllo dell’Autorità di regolamenta-
prezzo. Secondo anche l’orientamento zione, il comprovato intento anticoncor-
consolidato della giurisprudenza nazio- renziale perseguito nei confronti dei con-
nale, tale tipo di intese sono molto gravi correnti, la recidiva e la cessazione delle
per la concorrenza «poiché ne ostacolano condotte solo a seguito di una pluralità di
la capacità di garantire l’efficienza alloca- procedimenti sanzionatori16.
tiva e di mantenere il livello dei prezzi il
più basso possibile»12. L’effetto concreto III. LA DISCIPLINA SANZIONATORIA
della restrizione, diversamente, assume
un valore marginale nella valutazione di La disciplina del potere sanzionatorio
gravità dell’illecito, dovendosi dare rilievo dell’AGCM è caratterizzata, in primo
predominante alla natura della restri- luogo, da un notevole processo di armo-
zione e agli elementi ulteriori che mag- nizzazione con quanto previsto a livello
giormente aggravano il peso dell’illecito13. dell’Ue. Tale ancoraggio al diritto comuni-
Tuttavia, allorché l’impatto concreto del- tario trova la sua ragion d’essere nel fatto
l’infrazione sul mercato sia misurabile, in che l’Autorità, applicando in via diretta gli
giurisprudenza è stato anche affermato il artt. 101 e 102 TFUE, deve garantire una
principio secondo cui l’AGCM è tenuta a coerenza applicativa ed interpretativa
valutare la stessa circostanza ai fini della delle disposizioni comunitarie anche sotto
graduazione della gravità dell’infrazione. il profilo delle ammende17. D’altra parte,
Nella fattispecie, si è pertanto ritenuto la disciplina delle sanzioni pecuniarie ap-
che dovesse confermarsi la qualificazione plicate dall’AGCM è soggetta al rinvio,
come grave, anziché come molto grave, di operato dall’art. 31 l. n. 287/90, alle dispo-
un’intesa di prezzo in considerazione del sizioni contenute nel capo I, sezioni I e II
fatto che non vi era prova del pregiudizio l. n. 689/81 (concernenti, rispettivamente,
per il funzionamento del mercato e di un i principi generali applicabili in materia di
nesso di causalità certo tra l’intesa e l’au- sanzioni amministrative e il relativo pro-
mento dei prezzi e, dunque, della lesività cedimento di applicazione). Tale ri-
della condotta per il mercato14. Analogo chiamo, come più volte evidenziato anche
orientamento è stato adottato con ri- nella giurisprudenza nazionale, opera, se-
guardo alla fattispecie di abuso di posi- condo previsto dallo stesso art. 31, solo
zione dominante, laddove si è ritenuto nella misura in cui le stesse disposizioni
che, ai fini della verifica del presupposto risultino «applicabili». Di conseguenza, le
di applicabilità della sanzione, la sua qua- specifiche e diverse disposizioni, anche di
lificazione come illecito “grave”, in ragion origine comunitaria, in materia di illeciti
della natura della restrizione, appare dif- antitrust sono spesso ritenute prevalenti
ficilmente negabile, ferma restando la rispetto a quelle dettate dalla l. n. 689/8118.

10 Cons. St., 2 marzo 2009, n. 1190. 15 Cons. St., 24 giugno 2010, n. 4013.
11 Cons. St., 23 maggio 2012, n. 3026. 16 Cons. St., 10 marzo 2006 n. 1271e 20 di-
12 Cfr., tra le tante, Cons. St., 17 gennaio 2008, cembre 2010, n. 9306.
n. 102 e 9 febbraio 2011, n. 896. 17 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368, 27 giugno
13 Cons. St., 29 maggio 2012, n. 3189. 2005, n. 3408 e 8 febbraio 2008, n. 424.
14 Cons. St., 29 settembre 2009, n. 5864. 18 Cfr. Cons. St., 29 settembre 2009, n. 5864.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 173

1. I principi di diritto comunitario. – senso che, nel caso di enti dipendenti


Secondo l’orientamento consolidato della dalla stessa Autorità pubblica, qualora
giurisprudenza amministrativa, il ri- una condotta costitutiva di una stessa in-
chiamo alla l. n. 689/81 non può che es- frazione alle regole di concorrenza sia
sere interpretato in senso conforme alla stata commessa da un ente e successiva-
normativa comunitaria e, quindi, non può mente proseguita fino alla sua fine da un
determinare una sostanziale restrizione altro ente succeduto al primo, il quale
della portata dei divieti di cui agli artt. 2 e non ha cessato di esistere quale ente giu-
3 l. n. 287/90, sia pure sotto il profilo san- ridico, tale secondo ente può essere san-
zionatorio. In tale prospettiva, il principio zionato per’l’integrale durata dell’infra-
di “stretta interpretazione” della disci- zione nel suo complesso se è provato che
plina sanzionatoria, inteso quale corolla- tali due enti sono stati sotto la tutela della
rio del principio di legalità di cui all’art. 1 stessa Autorità pubblica. Con riferimento
l. n. 689/81, è stato ritenuto non applica- a tale ultimo aspetto, è stato puntualiz-
bile alla normativa antitrust19. Nella zato che «affinché due o più enti possano
stessa ottica, trovano invece applicazione, considerarsi sottoposti alla “tutela” del
a fini sanzionatori, i principi stabiliti dal- medesimo soggetto pubblico non è suffi-
l’ordinamento comunitario in materia di ciente che quest’ultimo detenga il capitale
imputabilità dell’illecito al successore di di entrambi gli enti»21.
un’impresa che ha cessato di esistere, do-
vendosi ritenere incompatibile con tale 2. Ambiti di applicazione della l. n.
disciplina la regola dell’intrasmissibilità 689/81. – I principi generali di cui al Capo
dell’obbligazione di cui all’art. 7 l. n. I, Sezione I l. n. 689/81 trovano applica-
689/81. Il principio di origine comunita- zione anche in materia di sanzioni pecu-
ria è stato ritenuto legittimamente appli- niarie applicate dall’AGCM, fatta salva la
cabile là dove l’attività d’impresa di una verifica di compatibilità, da effettuarsi
società formalmente esistente ma sostan- caso per caso, con le specifiche norme l.
zialmente non attiva – perché in liquida- n. 287/90. In linea con tale orientamento,
zione – è stata continuata da un’altra im- il principio generale del ne bis in idem, il
presa (che ne aveva acquistato il ramo quale è riconosciuto, in ambito penale,
d’azienda) secondo il criterio della succes- dall’art. 649 c.p.p.), è stato ritenuto esten-
sione economica. Alla fattispecie, pur non sibile agli illeciti amministrativi contem-
essendo direttamente applicabile il prin- plati dal diritto della concorrenza. Al ri-
cipio della continuità giuridica elaborato guardo, si è chiarito che il divieto di bis in
a livello comunitario si è infatti ritenuto idem non si applica quando con la stessa
applicabile l’ulteriore principio secondo condotta vengono commessi più illeciti,
cui una violazione delle norme in materia ossia nel caso di concorso formale di ille-
di concorrenza può essere imputata al citi. In tal caso, «a fronte di un’unica con-
successore economico della persona giu- dotta e di un unico soggetto agente, si
ridica che ne sia l’autore, affinché l’effetto hanno più lesioni, di diversi beni giuridici
utile di tali norme non venga pregiudicato tutelati, e dunque, mancando l’identità di
a causa delle modificazioni apportate, in bene giuridico tutelato, non vi è bis in
particolare, alla forma giuridica delle im- idem»22. Inoltre, in tema di elemento sog-
prese interessate20. In un altro caso con- gettivo dell’illecito, trova riconoscimento,
cernente la questione dell’individuazione ai sensi dell’art. 3 l. n. 689/1981, il princi-
del soggetto sanzionabile in caso di suc- pio secondo cui per le violazioni colpite
cessione di enti pubblici, la giurispru- da sanzione amministrativa è sufficiente
denza ha fatto riferimento a quanto sta- la coscienza e volontà della condotta at-
tuito dalla Corte di Giustizia e, in partico- tiva o omissiva, sia essa dolosa o colposa,
lare, al principio in base a cui gli artt. 101 senza che occorra la concreta dimostra-
e 102 TFUE devono essere interpretati nel zione del dolo o della colpa, atteso che la

19 Cons. St., 2 marzo 2001, n. 1189. 21 Cons. St., 3 aprile 2009, n. 2083.
20 Cons. St., 23 aprile 2002, n. 2199. 22 Cons. St., 20 dicembre 2010, n. 9306.
174 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

norma pone una presunzione di colpa in ad un’infrazione unitaria, in ragione della


ordine al fatto vietato a carico di colui che persistenza, nel tempo, di una stessa stra-
lo abbia commesso, riservando poi a que- tegia applicata e ripetuta nel tempo, ido-
sti l’onere di provare di aver agito senza nea ad alterare la concorrenza nel mer-
colpa. Tale principio è infatti ritenuto cato interessato. Ciò in aderenza alla no-
compatibile con quello, di origine comu- zione di “permanenza” dell’illecito che,
nitaria, secondo cui perché un’infrazione come chiarito dalla stessa giurisprudenza
alle norme del Trattato sulla concorrenza amministrativa, si caratterizza per la na-
si possa considerare intenzionale, non è tura ripetuta dell’azione illecita e il carat-
necessario che l’impresa sia stata conscia tere generalmente immateriale del bene
di trasgredire tali norme, ma è sufficiente protetto5. In tale ipotesi, trattandosi di un
che essa non potesse ignorare che il suo illecito di carattere permanente, occorre
comportamento aveva come scopo la re- prendere in considerazione non già la sin-
strizione della concorrenza. In tal senso, è gola condotta bensì il momento di «cessa-
stato così affermato che la sussistenza zione della permanenza» della violazione
dell’elemento soggettivo può desumersi in da parte dell’impresa responsabile. In-
via indiziaria dagli elementi oggettivi fatti, è pacifico che «la prescrizione quin-
della fattispecie23. Inoltre, è astrattamente quennale del diritto di riscuotere le
applicabile anche l’esimente del legittimo somme dovute, prevista dall’art. 28 l. 24
esercizio di un diritto dell’incumbent con novembre 1981 n. 689, inizia a decorrere
riferimento alla difesa dei propri interessi dalla cessazione della permanenza in ap-
economici. A tal fine, secondo la giuri- plicazione della regola posta dall’art. 158,
sprudenza, occorre che vi sia una situa- 1º comma, c.p.»26. Inoltre, trovano appli-
zione di danno o di pericolo per tali inte- cazione le norme relative al pagamento
ressi, che sia certa e attuale; in questo rateale delle sanzioni (art. 26 l. n. 689/81)
contesto, è stato precisato che, al fine del- e quelle concernenti la procedura di ri-
l’operatività di un’esimente putativa, «non scossione coattiva della sanzione, ivi com-
basta un mero criterio soggettivo, riferito presa la disciplina della maggiorazione
al solo stato d’animo dell’agente, occor- per il ritardo nel pagamento delle san-
rendo invece dati di fatto concreti, i quali zioni, prevista dall’art. 27 comma 6 l. n.
siano tali da giustificare l’erroneo convin- 689/81. La maggiorazione deve essere cal-
cimento in capo all’agente di trovarsi in colata a far data da quando la sanzione
tale stato e occorre che l’errore non sia era originariamente esigibile, ovvero dalla
colpevole»24. Sotto il profilo procedimen- data di scadenza del pagamento stabilita
tale, tra le norme applicabili in virtù del dall’Autorità nel provvedimento finale an-
suddetto richiamo, viene in considera- che in ipotesi di contenzioso favorevole
zione quanto previsto dall’art. 28 l. n. alle parti in una delle fasi del processo
689/1981 in materia di prescrizione. Tale amministrativo, precedenti la sua defini-
norma, ai sensi della quale «Il diritto a ri- zione con sentenza passata in giudicato27.
scuotere le somme dovute per le viola-
zioni indicate nella presente legge si pre- IV. QUANTIFICAZIONE
scrive nel termine di 5 anni dal giorno in
cui è stata commessa la violazione», viene In sede di quantificazione della san-
applicata nella prassi dell’AGCM tenendo zione, l’AGCM tiene conto dei criteri indi-
in considerazione la nozione di “perma- cati dall’art. 15 comma 1, l. n. 287/90 (gra-
nenza” dell’illecito amministrativo. La no- vità e durata della violazione), dei criteri
zione assume rilevanza in presenza infra- indicati dall’art. 11 l. n. 689/81, in forza
zioni concorrenziali connotate da una del richiamo operato dall’art. 31 l. n.
pluralità di condotte illecite riconducibili 287/90, nonché, più di recente, dei criteri

23 Cfr., tra le tante, Cons. St., 23 aprile 2002, n. 26 Cfr., tra le tante, Cass., sez. I, 28.8.1997, n.
2199. 8162.
24 Cons. St., 20.12.2010, n. 9306. 27 In tal senso, cfr. Cass., SS.UU., n. 23318/09
25 Cons. St., 20.12.2000, n. 2196. e Cons.St., 25 maggio 2012, 3058.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 175

adottati dalla Commissione nei nuovi guito della concertazione tra di esse inter-
«Orientamenti per il calcolo delle am- corsa nel periodo oggetto di osserva-
mende inflitte in applicazione dell’arti- zione»30. Inoltre, in presenza di un’intesa
colo 23, paragrafo 2, lettera a), del regola- unitaria e complessa, le condotte delle
mento (CE) n. 1/2003», di cui alla Comu- singole imprese devono essere inquadrate
nicazione della Commissione 2006/C e collocate nel contesto complessivo della
210/02. Nella prassi dell’AGCM, pertanto, concertazione, dovendo essere conside-
la gravità dell’infrazione, ai sensi dell’art. rate come «tasselli di un mosaico, i cui
15 comma 1, oltre a costituire il necessa- elementi non sono significativi di per sé,
rio presupposto per l’irrogazione della ma come parte di un disegno unitario,
sanzione, rappresenta uno dei criteri di qualificabile quale intesa restrittiva della
quantificazione della stessa. Sul punto, concorrenza»31.
nel rinviarsi alle precedenti considera-
zioni, occorre anche tenere conto di 1. Discrezionalità dell’AGCM. – Sulla
quanto disposto dall’art. 11 l. n. 689/1981, base di una consolidata giurisprudenza
sulla cui base, nella quantificazione della nazionale e comunitaria, la determina-
sanzione, si ha riguardo alla gravità della zione dei criteri sanzionatori, così come
la sussunzione del caso specifico nei cri-
violazione, all’opera svolta dall’agente per
teri così prefissati, costituisce espressione
l’eliminazione o l’attenuazione delle con-
di un potere ampiamente discrezionale
seguenze della violazione, nonché alle sue
dell’AGCM, la quale trova un proprio li-
condizioni economiche. La giurispru-
mite nel solo rispetto dei generali principi
denza ha statuito che il riferimento alla
della ragionevolezza e della proporziona-
gravità del fatto ex art.11 l. n. 689/1981
lità, nonché nel vincolo di coerenza co-
«significa qualcosa di diverso rispetto alla
munitario32. In questo contesto, gli orien-
gravità della violazione di cui all’art. 15
tamenti forniti dalla Commissione per il
comma 1 della legge n. 287/1990 e con-
calcolo delle sanzioni sopra richiamati
sente la valutazione di tutta la comples-
hanno un valore orientativo e non vinco-
siva condotta dell’autore della viola-
lante per l’AGCM, e comunque, secondo
zione»28. La durata della violazione costi-
la giurisprudenza, «non impediscono,
tuisce un ulteriore elemento di partico-
anzi auspicano, una valutazione comples-
lare rilevanza nell’iter di quantificazione
siva dell’illecito»33, che viene effettuata
della sanzione. Nel determinare la durata nella prassi dall’AGCM.
dell’infrazione, va preso in considera-
zione il protrarsi dell’illecito in ragione 2. Metodo di quantificazione. – Il per-
della volontaria omissione di un contra- corso motivazionale dei provvedimenti
rius actus29. In materia di intese, la durata dell’AGCM risulta ispirato da una cre-
dell’infrazione non deve essere valutata in scente armonizzazione con i principi del-
modo formalistico, in funzione del pe- l’Ue, culminato, da ultimo, nell’adozione
riodo durante cui un accordo è in vigore, di un metodo di computo delle sanzioni
bensì in funzione di quello durante il largamente similare a quello accolto dalla
quale le imprese hanno adottato un com- Commissione europea negli orientamenti
portamento vietato. A tal fine, laddove sopra richiamati. Sulla base di tale me-
venga in considerazione un’intesa com- todo, l’AGCM più di recente usualmente
plessa, avente ad oggetto ed effetto la de- procede all’individuazione di un importo
terminazione concordata di una politica base della sanzione in termini percentuali
di prezzo, rileva la «persistente applica- sul fatturato cui l’infrazione si riferisce,
zione delle politiche di prezzo coerente- nell’ambito di un range variabile in rela-
mente determinate dalle imprese a se- zione, in primo luogo, alla gravità dell’in-

28 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368. 32 Cons. St., 29 dicembre 2010, n. 9575;
29 Cons. St., 3 aprile 2009, n. 2083. conforme, Cons. St., 29.12.2010, n. 9565.
30 Cons. St, 9 febbraio 2001, n. 896. 33 Cons. St., 20 dicembre 2010, n. 9306.
31 Cons. St., 8 febbraio 2008, n. 421, 17 di-
cembre 2007, n. 6469.
176 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

frazione. L’importo così ottenuto viene eventuali altri criteri di quantificazione


poi moltiplicato per il numero di anni di utilizzati36.
durata dell’infrazione, pervenendo così
alla definizione dell’importo base della 3. Importo base: individuazione del fat-
sanzione applicabile a ciascuna impresa. turato rilevante. – Ai fini del computo del-
In un secondo momento, l’AGCM valuta l’importo base della sanzione, nella prassi
poi la posizione di ciascuna impresa sulla dell’AGCM viene preso in considerazione
base dell’esistenza di eventuali circo- il valore globale delle vendite dell’im-
stanze aggravanti ed attenuanti, perve- presa, compreso il fatturato infragruppo,
nendo, infine, alla individuazione dell’im- relativamente ai beni o dei servizi a cui
porto finale della sanzione da irrogare l’infrazione, direttamente o indiretta-
alle imprese coinvolte. La giurisprudenza mente, si riferisce. Si tratta di un criterio
nazionale ha confermato la legittimità di la cui legittimità è stata confermata dalla
tale metodo di computo, assumendo che giurisprudenza nazionale, secondo cui la
gli orientamenti della Commissione costi- fissazione dell’importo base della san-
tuiscano un appropriato criterio guida zione va effettuata «tenendo conto del va-
per le valutazioni in tema di qualifica- lore delle vendite dei beni oggetto dell’in-
zione della gravità dell’infrazione e di frazione», conformemente a quanto pre-
commisurazione della sanzione34. Sulla scritto nel punto 12 dei nuovi orienta-
base di tale orientamento, è stata così menti per il calcolo delle ammende prima
confermata anche la correttezza dell’ac- richiamati37. Tale valore, essendo similare
corpamento dei soggetti partecipanti ad a quello previsto nel testo previgente del-
un’intesa in categorie, fasce o gruppi l’art. 15 l. n. 287/90, risulta connesso con
omogenei, fondati sulle quote di mercato quello delle vendite realizzate nei mercati
detenute nel mercato rilevante, a cia- rilevanti sotto il profilo merceologico, ma
scuno dei quali è abbinato un certo im- «non comporta la necessità di separare
porto base; in tale ipotesi, gli importi base dal fatturato ogni voce specifica non per-
sono stati ritenuti correttamente determi- fettamente coincidente con il prodotto
nati, non secondo un criterio matematico, tipo oggetto della pratica»38. La giurispru-
bensì secondo una logica di «progressi- denza ha richiamato al riguardo il criterio
vità» (in termini di percentuali) rispetto stabilito a livello comunitario, affer-
alla quota di mercato detenuta, partendo mando che l’art. 23, § 2, lett. a) del Reg.
dalle imprese con quote inferiori al fine di CE n. 1/2003 permette di determinare
assicurare un grado via via crescente di l’importo di base dell’ammenda utiliz-
dissuasività e deterrenza35. D’altra parte, zando «il valore dei beni o servizi anche
nella giurisprudenza nazionale è stato indirettamente riferibili all’infrazione»39.
espresso l’auspicio che l’AGCM adotti una Con riguardo alla base di fatturato degli
maggiore trasparenza circa la quantifica- enti associativi, nella prassi dell’AGCM
zione della sanzione, mediante l’indica- vengono ad essere prese in considera-
zione esplicita, oltre che dell’importo fi- zione le entrate contributive dell’ente con-
nale della sanzione, anche degli elementi nesse all’infrazione, quali le quote di iscri-
per la sua quantificazione, con partico- zione dei professionisti appartenenti ad
lare riferimento alla percentuale del fattu- un ordine professionale cui sia stata im-
rato per il computo dell’importo base putata l’infrazione40. La legittimità di tale
della sanzione, alla percentuale di mag- criterio è stata confermata dalla giuri-
giorazione o riduzione applicata per cir- sprudenza con la precisazione che ciò ap-
costanze aggravanti o attenuanti, nonché pare giustificato, benché le entrate asso-

34 Cfr. Cons. St., 25 marzo 2009 e 9 aprile 37 In tal senso, tra le tante, Cons. St., 9 feb-
2009, n. 1705; conformi anche Cons. St., 23 giu- braio 2011, n. 896 e 24 settembre 2012, n. 5067/
gno 2006, n. 4017 e 16 marzo 2006, n. 1397. 2012.
35 Cfr. Cons. St., 29 dicembre 2010, n. 9575. 38 Cons. St., 2 marzo 2004, n. 926.
36 Cons. St., 17 dicembre 2007, n. 6469, 20 39 Cons. St., 13 dicembre 2011, n. 6525.
maggio 2011 n. 3013 e 17 dicembre 2007 n. 6469. 40 V. Provv. AGCM, 23 giugno 2010, n. 21279.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 177

ciative «non ineriscano ad un fatturato in comportano il cambiamento della per-


senso stretto»41. sona giuridica che ha commesso l’infra-
zione, che resta consapevole del fatto che
4. Circostanze aggravanti. – Coerente- in caso di nuova violazione sarà applicata
mente con gli orientamenti della Com- la recidiva5.
missione, l’AGCM considera il ruolo di
leadership svolto da un’impresa come una 5. Circostanze attenuanti. – La giuri-
circostanza aggravante. Essa comporta sprudenza ha confermato che legittima-
l’applicazione di una maggiorazione del- mente viene considerata come circo-
l’importo base della sanzione a carico di stanza attenuante il ruolo di follower svol-
quell’impresa che abbia assunto delle ini- to dall’impresa, in considerazione della
ziative di organizzazione e di promozione ridotta quota di mercato dalla stessa dete-
dell’infrazione, ovvero un ruolo altrimenti nuta, oltre che della mancata emersione,
particolarmente significativo. Tale orien- a carico della stessa, di elementi compro-
tamento, secondo la giurisprudenza, è vanti il ruolo di leadership accertato nei
una corretta espressione del principio per confronti di altre imprese. In correlazione
cui, ai fini della quantificazione della san- con il riconoscimento del ruolo di fol-
zione, occorre tenere conto del ruolo con- lower, è stata pertanto ritenuta corretta
cretamente svolto da ciascuna impresa l’applicazione di una riduzione sull’im-
partecipante all’infrazione42. In linea con porto base della sanzione, escludendo che
quanto previsto a livello comunitario, detta riduzione debba essere computata
inoltre, è stata confermata la legittimità nella fase di determinazione dell’importo
dell’applicazione dell’aggravante consi- base46. In applicazione di quanto previsto
stente nell’adozione, da parte dell’impresa dall’art. 11 l. n. 689/81, le iniziative as-
sanzionata, di misure finalizzate ad osta- sunte dalle imprese dopo l’avvio dell’i-
colare l’accertamento ovvero a dissimu- struttoria possono essere considerate
lare l’infrazione durante l’istruttoria43. quale ravvedimento operoso che com-
Inoltre, viene applicata dall’AGCM anche porta il riconoscimento di un’attenuante,
l’aggravante della c.d. recidiva. Quest’ul- allorché queste siano idonee ad eliminare
tima circostanza si configura laddove o attenuare le conseguenze dell’infra-
venga constatata la commissione di una zione. In tal senso, assumono rilevanza,
stessa o analoga infrazione a quella già ad esempio, delle misure finalizzate a li-
oggetto di precedente accertamento. In- mitare l’incremento di prezzo concordato;
fatti, non è necessario che emerga l’asso- diversamente, le iniziative assunte dalle
luta identità degli illeciti, quanto la ricon- imprese in attuazione di obblighi legisla-
ducibilità della condotta alla stessa tipo- tivamente previsti, quali l’obbligo sanzio-
logia di illecito antitrust44. La giurispru- nato di fornire le informazioni richieste o
denza ha precisato che il termine di di fornire la documentazione nel corso
cinque anni fissato per l’accertamento degli accertamenti ispettivi sono inconfe-
della recidiva dall’art. 8-bis, l. n. 689/81 renti47. Il riconoscimento dell’attenuante
non è compatibile con la disciplina anti- non comporta la necessità di applicare
trust e, pertanto, la valutazione del tempo una riduzione dell’importo base in una
trascorso ai fini dell’applicazione dell’ag- misura predeterminata in termini percen-
gravante è rimessa alla valutazione del- tuali, in quanto la l. n. 689/1981 si limita a
l’Autorità. Inoltre, la recidiva può essere stabilire che il ravvedimento operoso sia
contestata ad un’impresa anche in rela- preso in considerazione nella quantifica-
zione a un caso verificatosi quando il ma- zione della pena tra minimo e massimo,
nagement e la proprietà della società senza fissare rigide percentuali di ridu-
erano diversi, perché tali mutamenti non zione. A tal fine, anche laddove il ravvedi-

41 TAR Lazio, sez. I, 25 febbraio 2011, n. n. 44 Cons. St., 20 aprile 2011, n. 2438.
1757. 45 Cons. St., 29 settembre 2009, n. 5864.
42 Cons. St., 9 febbraio 2011, n. 896. 46 Cons. St., 2 marzo 2009, n. 1190.
43 Cons. St., 23 aprile 2002, n. 2199. 47 Cons. St., 9 febbraio 2011, n. 896.
178 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

mento non abbia eliminato le conse- che la sanzione non superi il massimo
guenze dell’illecito, va valorizzata la tem- edittale previsto dalla legge, il limite dal
pestività e l’efficacia del ravvedimento, 10% del fatturato dell’ultimo esercizio,
nonché, secondo la giurisprudenza, la cir- previsto dall’art. 15 l. n. 287/90, va rap-
costanza che l’impresa abbia sopportato portato all’ammontare della sanzione
un costo ingente per attuare il ravvedi- astrattamente applicabile a seguito dell’i-
mento operoso, senza certezza di recu- ter di computo sopra illustrato. Ove detto
pero integrale dell’investimento48. Sempre ammontare superi il massimo edittale,
sulla base di quanto dettato dall’art. 11 l. pertanto, l’AGCM applica una decurta-
n. 689/81, nella prassi dell’AGCM si tiene zione dell’importo eccedente. Come con-
conto delle condizioni economiche nega- fermato dalla giurisprudenza, infatti, il
tive dell’impresa. Sotto tale profilo, la giu- massimo edittale non rileva all’atto della
risprudenza ha ritenuto legittima la determinazione dell’importo base della
prassi consolidata dell’AGCM consistente sanzione, in quanto la misura del 10% del
nel considerare la situazione di perdite in- fatturato dell’ultimo esercizio costituisce
genti in bilancio per almeno tre esercizi il «limite all’applicazione della sanzione,
come un’attenuante che comporta una ri- come determinata in concreto dall’Auto-
duzione dell’importo base della sanzione; rità»52. Inoltre, ai fini del computo del li-
per converso, nel caso di perdite solo per mite edittale, viene in considerazione il
un esercizio, l’applicazione dell’atte- fatturato globale realizzato dall’impresa,
nuante va esclusa in quanto la predetta si- anche qualora l’infrazione sia stata realiz-
tuazione è insuscettibile di pregiudicare zata nell’ambito di un mercato nazionale,
irrimediabilmente la redditività econo- atteso che il dato letterale della norma
mica dell’impresa49. In giurisprudenza «rinvia al fatturato tout court, senza di-
non si rinviene un uniforme orientamento stinguere tra il fatturato raccolto sul mer-
circa il valore da attribuire all’esistenza di cato nazionale e il restante fatturato»53.
un quadro normativo facilitante la com- D’altra parte, nella quantificazione della
missione dell’illecito. Talvolta, infatti, è sanzione si deve tener conto dell’intero
stata considerata come attenuante la cir- fatturato anche perché esso indica la ca-
costanza che le condotte in violazione pacità economica dell’impresa e consente,
della normativa antitrust fossero giustifi- quindi, di comminare sanzioni dissua-
cate da confusione applicativa del quadro sive.
normativo di riferimento50. In senso di-
verso, in altra sentenza, non è stata consi- V. IL SINDACATO GIURISDIZIONALE SULLE
derata circostanza idonea ad attenuare la SANZIONI
sanzione «la novità del caso e il contesto
normativo in fase evolutiva, che pur po- In materia di sanzioni pecuniarie irro-
tendo ingenerare incertezze sulle corrette gate dall’AGCM, secondo quanto ora
condotte da tenere, avrebbero imposto espressamente previsto dall’art. 134,
una condotta prudentemente orientata in comma 1 lett. c) c.p.a., il giudice ammini-
senso pro concorrenziale, e non giustifi- strativo dispone del potere di ridetermi-
cavano, invece, una condotta di chiara nare l’ammontare della sanzione nell’eser-
chiusura alla concorrenza, specialmente cizio di una giurisdizione di merito54.
per un monopolista legale che è tenuto a D’altra parte, la giurisprudenza ammini-
limitare le condotte non concorrenziali a strativa aveva già da tempo ritenuto co-
ciò che è strettamente necessario per il stantemente di poter esercitare un sinda-
fine istituzionale perseguito»51. cato di merito nella giurisdizione sulle
sanzioni antitrust tenuto anche conto del
6. Limite edittale. – La giurisprudenza fatto che la devoluzione della materia
ha confermato che, al fine di verificare delle sanzioni antitrust al giudice ammi-
48 Cons. St., 20 dicembre 2010, n. 9306. 52 Cons. St., 2 marzo 2009, n. 1190.
49 Cons. St., 9 febbraio 2011, n. 896. 53 Cons. St., 3 aprile 2009, n. 2083.
50 Cons. St., 24 giugno 2010, n. 4013. 54 Tra le tante, cfr. Cons. St., 9 febbraio 2011,
51 Cons. St., 20 maggio 2011, n. 3013. n. 896.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 179

nistrativo non poteva comportare una ri- cato inciso da un illecito antitrust siano
duzione di tutela rispetto a quanto previ- ripristinate condizioni simili a quelle che
sto innanzi al giudice ordinario in mate- vi si sarebbero potute riscontrare in as-
ria di sanzioni pecuniarie55. Tale orienta- senza di infrazione»58. La diffida è neces-
mento risulta coerente con quello tradi- sariamente strumentale ai provvedimenti
zionalmente accolto dalla Cassazione la di accertamento tesi ad eliminare le infra-
quale ha ritenuto che rientra nella giuri- zioni alle norme in tema di concorrenza,
sdizione esclusiva del TAR Lazio la cogni- affinché si possa svolgere correttamente il
zione della opposizione avverso i provve- libero gioco della concorrenza. L’esercizio
dimenti irrogativi di sanzione ammini- del potere di diffida risulta pertanto giu-
strativa pecuniaria emessi dall’AGCM56. stificato anche nei casi di infrazione ces-
sata, assolvendo, in tal caso, ad una fun-
VI. LA DIFFIDA
zione di certezza giuridica. D’altra parte,
la giurisprudenza ha evidenziato la diver-
Nelle decisioni con cui viene accertata sità degli obiettivi della diffida e dell’isti-
l’esistenza di un’infrazione alle regole di tuto dell’accettazione degli impegni, affer-
cui all’art. 2 e 3 l. n. 287/90, ovvero agli mando che «contenuto della diffida e im-
artt. 101 e 102 TFUE, l’Autorità è tenuta pegni si pongono su due piani diversi: la
ad esercitare il potere di diffida previsto diffida deve restare entro i limiti di cui al-
dall’art. 15 l. n. 287/90. La norma conferi- l’art. 15 della legge n. 287/90 e all’art. 5 del
sce all’Autorità, in particolare, il potere- Reg. CE n. 1/03 e non deve costituire uno
dovere di fissare «alle imprese agli enti in- strumento per imporre misure estranee al
teressati il termine per l’eliminazione contenuto dell’illecito accertato; mentre
delle infrazioni», con ciò individuando, gli impegni non sono strettamente vinco-
quali possibili destinatari della diffida, i lati e possono anche riguardare misure
soggetti responsabili dell’infrazione. Tra estranee al contenuto della diffida»59.
quest’ultimi possono annoverarsi, oltre
alle imprese, anche gli «enti interessati», 1. Contenuto. – Il contenuto della dif-
ovvero, secondo quanto disposto dall’art. fida è correlato al tipo di illecito conte-
2 comma 1 l. n. 287/90, i «consorzi», le stato e può comportare tanto un obbligo
«associazioni di imprese ed altri organi- di fare (come nel caso, ad esempio, degli
smi similari», che rientrano tra i destina- abusi escludenti), quanto di astenersi da
tari dei divieti e che, come tali, sono te- determinati comportamenti (è questo tipi-
nuti ad ottemperare anche all’ordine di ri- camente il caso degli accordi e delle prati-
mozione dell’illecito. Come chiarito dalla che concordate restrittive della concor-
giurisprudenza, l’ordine di cessazione del- renza). Nella prassi dell’AGCM, la diffida
l’infrazione costituisce un atto dovuto da ha spesso un contenuto generico, risolven-
parte dell’AGCM ed ha la specifica finalità dosi nell’ordine di cessare «immediata-
non solo di eliminare i comportamenti mente» ovvero entro un determinato ter-
oggetto di infrazione, che come fatti sto- mine la condotta illecita accertata, senza
rici non potrebbero essere cancellati, ma indicare alle parti alcuno specifico com-
anche quella di rimuovere, ove possibile, portamento60. Una diffida generica, se-
le conseguenze anticoncorrenziali di essa, condo la giurisprudenza, è pienamente
ovvero di porre rimedio per il futuro agli conforme al dettato dell’art. 15 in quanto,
effetti della violazione anticoncorrenziale a tal fine, è sufficiente che l’Autorità inviti
accertata7. La diffida ha dunque una fina- le imprese a porre termine all’illecito ri-
lità essenzialmente ripristinatoria, ovvero scontrato, adottando le misure idonee61.
è volta «ottenere che nello specifico mer- La giurisprudenza ha infatti escluso la ne-

55 Tra le altre, v. Cons. St., 2 agosto 2004, n. 59 Cons. St., 8 febbraio 2008, n. 424.
5368. 60 In tal senso, cfr. provv. AGCM 8 luglio 2000,
56 Cass., SS.UU., 5 gennaio 1994, n. 52. n. 8546 e 29 aprile 2009 n. 19814.
57 Cons. St., 2 marzo 2004, n. 926. 61 Cons. St., 20 maggio 2011, n. 3013.
58 Cons. St., 6 novembre 2006, n. 6522; con-
forme: Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368.
180 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

cessità che la diffida abbia un contenuto di maggiore complessità, tuttavia, il conte-


specifico, tale da imporre condotte chiare, nuto della diffida può dover assumere dei
analitiche, in modo da evitare un’interpre- connotati più specifici, ovvero comportare
tazione del suo contenuto. Tale potere di non solo la prescrizione di un obbligo ne-
imporre un ordine generico non deter- gativo di astenersi dal comportamento
mina, secondo la giurisprudenza, «alcun censurato, ma anche l’imposizione, da
vulnus al principio di legalità purché parte dell’AGCM, di un obbligo positivo di
siano sufficienti i parametri per valutare porre in essere le misure individuate dal-
l’esattezza e la completezza dell’attività di l’AGCM come necessarie alla rimozione
ottemperanza in relazione al contenuto dell’illecito. In tal caso, la diffida reca l’in-
del provvedimento di accertamento del- dividuazione di uno specifico termine, la
l’infrazione interpretato alla luce delle cui determinazione in concreto, secondo
norme e dei principi – interni e comuni- quanto previsto dal richiamato art. 15 l. n.
tari – del diritto della concorrenza»62. Al 287/90, è rimessa alla discrezionalità del-
fine di identificare il contenuto di una dif- l’AGCM. Il termine assegnato varia in rela-
fida generica, occorre, in primo luogo, at- zione alla complessità delle misure che de-
tenersi ad una interpretazione letterale vono essere adottate dalle imprese cui, di
dell’ordine, secondo cui essa è da inten- solito, viene normalmente imposto anche
dersi come una intimazione ad astenersi, l’obbligo della presentazione di un’appo-
anche per il futuro, dai comportamenti sita relazione illustrativa circa le misure
anticoncorrenziali accertati63. Peraltro, assunte al fine di ottemperare all’ordine.
«l’eliminazione dell’infrazione» raramente La diffida è tuttavia legittima anche
si realizza con un mero comportamento quando non reca l’indicazione di tale ter-
negativo comportando, al contrario, il più mine, atteso che, in tale ipotesi, deve pre-
delle volte una condotta positiva, consi- sumersi che l’AGCM abbia inteso imporre
stente nell’adozione di misure, strutturali l’immediata eliminazione delle infrazioni.
(quale, ad esempio, lo scioglimento di una La giurisprudenza sembra tuttavia pro-
società comune) o comportamentali (ad pensa a circoscrivere la possibilità di in-
esempio, revoca o modifica di una deli- giungere una diffida senza uno specifico
bera associativa). Le iniziative necessarie, termine solo in particolari circostanze,
inoltre, possono investire anche rapporti come quando ciò sia reso necessario dalla
negoziali con soggetti terzi (ad es. conces- natura dell’infrazione (si pensi all’ipotesi
sione di una licenza, stipulazione di nuovi in cui si sia di fronte ad abusi e comporta-
contratti con tra un’impresa in posizione menti aventi un effetto di esclusione o di
dominante ed i propri clienti). Nella gene- espulsione dal mercato dei soggetti nuovi
ralità dei casi, pertanto, la diffida deve es- entranti) e, comunque, la rimozione del-
sere comunque interpretata ed attuata da l’infrazione non presenti particolari diffi-
parte delle imprese, nell’esercizio della coltà di ordine tecnico65. La diffida, inol-
propria autonomia decisionale, in modo tre, può investire anche comportamenti
coerente con la sua finalità ripristinatoria, che le imprese interessate devono tenere
ovvero in modo che l’effetto anticoncor- nei confronti di soggetti terzi; in tal caso,
renziale della condotta venga ad essere eli- secondo la giurisprudenza, l’AGCM ha il
minato. Ciò, secondo la giurisprudenza, dovere di motivare adeguatamente la pro-
appare rispondente all’esigenza di tutelare pria determinazione, mediante una pon-
la libertà d’impresa, in quanto rimette alla derata valutazione della posizione delle
stessa la scelta della condotta più idonea a imprese interessate e dei soggetti terzi
realizzare l’apertura del mercato, evitando (quale quella di una parte lesa rispetto al-
che il diritto antitrust possa assumere con- l’infrazione accertata), nonché di indicare
notazioni dirigistiche, in contrasto con la espressamente i comportamenti imposti
sua filosofia liberista di fondo64. Nei casi alle imprese66. La determinazione del con-

62 Cons.
St., 2 agosto 2004, n. 5368. 64 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368.
63 Cons.
St., 2 marzo 2004, n. 926; conforme: 65 Cons. St., 30 dicembre 2002, n. 8230.
Cons. St., 20 maggio 2011, n. 3013. 66 Cfr. Cons. St., 2 marzo 2004, n. 926.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 181

tenuto della diffida, in ogni caso, va effet- porre alle imprese specifiche misure,
tuata sulla base della motivazione e del di- detto potere è connaturato al ruolo del-
spositivo del provvedimento: l’inibitoria, l’AGCM. È tuttavia necessario, in tal caso,
infatti, non può prescindere dalla pun- motivare esaurientemente tale necessità;
tuale individuazione delle condotte rite- in particolare, secondo la giurisprudenza,
nute lesive, quali parametri cui rapportare «l’Autorità dovrà valutare la fattispecie
la necessaria verifica di ottemperanza alla concreta al suo esame, i riflessi della spe-
diffida, non essendo – in caso contrario – cifica diffida sulle posizioni di terzi e l’i-
altrimenti verificabile il comportamento doneità delle misure imposte sotto il pro-
lesivo della libera concorrenza67. Come filo della ragionevolezza e della propor-
chiarito dal Consiglio di Stato, le condotte zionalità, considerato che ciò che è atto
da adottare per ottemperare alla diffida dovuto è la diffida ma non anche l’inclu-
vanno ricostruite sulla base del principio sione nella diffida di tali specifiche mi-
comunitario dell’effetto utile, in base al sure»71. La questione dei limiti entro i
quale qualsiasi disposizione, anche una quali l’AGCM possa fare ricorso a specifi-
disposizione di carattere repressivo, ri- che misure, in mancanza di un’espressa
chiede un’applicazione o un’interpreta- previsione nella disciplina nazionale si-
zione che sia funzionale al raggiungi- mile a quella prevista nell’ordinamento
mento della propria finalità. Tale princi- comunitario, è oggetto di controversia so-
pio «raccorda la descrizione dell’illecito prattutto con riferimento alle misure
accertato e delle sue conseguenze alla fi- strutturali. Al riguardo, la giurisprudenza
nalità della diffida (di rimozione della re- più recente ha infatti evidenziato che
strizione del mercato), consentendo di «l’art. 15 della legge n. 287/1990 e l’art. 5
enucleare uno spettro di condotte dovute del Regolamento CE n. 1/2003 appaiono
al fine di rimuovere l’effetto anticorren- testualmente finalizzati alla eliminazione
ziale dell’illecito»68. A tal fine, occorre per- delle infrazioni ed alla cessazione delle
tanto valutare non solo la formale confor- medesime» e, pertanto, non consentono
mità delle misure alle prescrizioni dettate di aggiungere all’ordine di rimozione
dall’AGCM ma la loro sostanziale idoneità della condotta antigiuridica una modifica
a rimuovere la restrizione accertata. Inol- strutturale del sistema, «ove non stret-
tre, è da tenere presente che la diffida ri- tamente funzionale alle finalità anzi-
guarda solo i comportamenti imposti alle dette»72. In questa prospettiva, nella fatti-
imprese, mentre non concerne «la qualifi- specie concreta, da un lato, è stata confer-
cazione giuridica del tipo di invalidità che mata la conformità al principio di legalità
dall’accertamento delle infrazioni si tra- delle misure comportamentali adottate
smette, o meno, ai contratti stipulati “a dall’AGCM (consistenti, in sintesi, in nuo-
valle”»9. Nei casi di infrazione cessata, ve modalità di conduzione delle imprese
l’AGCM impartisce l’ordine di astenersi in comuni, in modo da assicurarne la piena
futuro dal porre in essere comportamenti autonomia ed impedire lo scambio di
analoghi a quelli oggetto dell’infrazione informazioni ritenuto illecito) e, dall’al-
accertata70. tro, è stata affermata l’illegittimità delle
misure strutturali (consistenti nell’assun-
2. Misure comportamentali e struttu- zione di iniziative atte ad eliminare la
rali. – L’Autorità, come sopra anticipato, compresenza di più società petrolifere nel
ha il potere di disporre misure strutturali capitale sociale delle imprese comuni og-
o comportamentali nel rispetto dei prin- getto di accertamento). Queste ultime
cipi di adeguatezza e proporzionalità. La sono state infatti ritenute «in contrasto
giurisprudenza ha riconosciuto che, ben- con quel principio di proporzionalità, che
ché l’art. 15 l. n. 287/90 non attribuisca deve considerarsi commisurato alla mera
espressamente all’AGCM il potere di im- rimozione delle condotte antigiuridiche,

67 Cons. St., 8 febbraio 2008, n. 423. 70 Cfr. Provv. AGCM, 28.6.2011, n. 22558.
68 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368. 71 Cons. St., 2 marzo 2004, n. 926.
69 Cons. St., 2 marzo 2004, n. 926. 72 Cons. St., 8 febbraio 2008, n. 423.
182 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

nei termini di cui al predetto art. 15 della particolare, l’art. 15 comma 2, prevede
legge n. 287/90»73. L’adozione di misure che, in caso di inottemperanza alla dif-
strutturali da parte dell’AGCM, secondo la fida, l’AGCM «applica la sanzione ammi-
prospettiva accolta dalla giurisprudenza, nistrativa pecuniaria fino al dieci per
sembrerebbe perciò soggetta ad una pon- cento del fatturato ovvero, nei casi in cui
derata applicazione del principio di pro- sia stata applicata la sanzione di cui al
porzionalità, di origine comunitaria, se- comma 1, di importo minimo non infe-
condo cui i provvedimenti che incidono riore al doppio della sanzione già appli-
sulle situazioni soggettive degli interessati cata con un limite massimo del dieci per
debbono essere proporzionati ed adeguati cento del fatturato come individuato al
alla situazione cui intendono porre rime- comma 1, determinando altresì il termine
dio, in modo da non imporre misure ec- entro il quale il pagamento della sanzione
cedenti tra le varie possibili misure alter- deve essere effettuato. Nei casi di reite-
native. Inoltre, deve sempre essere im- rata inottemperanza l’Autorità può di-
posta la misura meno restrittiva e meno sporre la sospensione dell’attività d’im-
invasiva, corrispondente a quanto stretta- presa fino a trenta giorni». Si tratta di un
mente necessario per raggiungere lo meccanismo sanzionatorio improntato
scopo. In questa prospettiva, la giurispru- ad un criterio di progressione graduale
denza sembra aver accolto un orienta- degli interventi repressivi, volto ad otte-
mento sostanzialmente favorevole all’“ar- nere, mediante successivi interventi in-
monizzazione” dell’art. 15 l. n. 287/90 con giuntivo-sanzionatori, la desistenza dal
quanto previsto dall’art. 7 Reg. CE n. 1/ comportamento vietato nel rispetto della
2003, il quale attribuisce espressamente libertà e dell’autonomia dell’impresa. La
alla Commissione il potere di adottare sanzione pecuniaria per l’inottemperanza
una misura strutturale non solo nell’ipo- prevista dall’art. 15 comma 2 non ri-
tesi in cui non esista un rimedio compor- chiede la gravità come requisito75 e, per-
tamentale parimenti efficace di quello tanto, ove venga accertata la violazione,
strutturale ma anche quando la misura deve essere applicata la sanzione pecu-
strutturale presenti delle connotazioni niaria nella misura prima richiamata.
meno onerose per l’impresa, rispetto ad Alle sanzioni pecuniarie, in funzione di
una misura esclusivamente comporta- chiusura, si aggiunge la sospensione, fino
mentale. Si tratta di un punto cruciale a trenta giorni, dell’attività d’impresa,
della tematica in esame, in relazione alla sanzione che, avendo natura di estrema
quale la giurisprudenza non sembra an- ratio punitiva per la reiterazione dell’i-
cora aver raggiunto un chiaro punto di nottemperanza, non è stata sin qui adot-
equilibrio fra le esigenze di tutela dell’au- tata dall’AGCM. Sotto il profilo oggettivo,
tonomia dell’impresa e quelle di efficacia l’illecito di inottemperanza viene inte-
grato anche dalla persistenza – imputa-
dell’intervento repressivo e ripristinatorio
bile all’impresa – della situazione di man-
dell’AGCM.
cata concorrenzialità nel mercato di rife-
rimento, dovuta all’adozione di compor-
VII. L’INOTTEMPERANZA ALLA DIFFIDA
tamenti solo formalmente rispettosi della
diffida, ma sostanzialmente diretti ad
L’inosservanza dell’ordine, ai sensi eludere l’imposizione della diffida perché
dello stesso art. 15 comma 2 l. 287/90, non idonei a rimuovere totalmente le
comporta l’adozione di un nuovo provve- conseguenze dell’illecito. Rientra in tale
dimento sanzionatorio, che viene deli- categoria la prospettazione di misure non
berato dall’AGCM a seguito di apposito realizzabili con certezza da parte dell’im-
procedimento in contraddittorio con le presa, in quanto sospensivamente condi-
imprese interessate, attuato secondo il zionate al verificarsi di eventi futuri di in-
modello previsto dalla l. n. 689/8174. In certa verificazione. Ciò in quanto, se-

73 Cons. St., 8 febbraio 2008, n. 423. 75 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368.
74 TAR Lazio, sez. I, 30 agosto 2003, n. 7186. 76 Cons. St., 6 novembre 2006, n. 6522.
R. GAROZZO – LE DECISIONI DELL’AGCM 183

condo la giurisprudenza, «ai fini del ri- Bibliografia


spetto delle prescrizioni volte a rimuo- AQUILANTI, «Sub art. 15», in Diritto antitrust,
vere situazioni anticompetitive, occorre (a cura di) A. FRIGNANI - R. PARDOLESI - A. PA-
valutare non solo la formale conformità TRONI GRIFFI - L.C. UBERTAZZI, Zanichelli, 1993;
P. CERVO, Le sanzioni amministrative, Giuffrè,
delle misure alle prescrizioni ma la loro
1999; P. FATTORI e M. TODINO, La disciplina della
sostanziale idoneità a rimuovere i profili concorrenza in Italia, Bologna, 2004; E. FRENI,
stigmatizzati dall’Autorità»76. Quanto al «Le sanzioni dell’Autorità garante della con-
profilo soggettivo dell’illecito, l’elemento correnza e del mercato» in Le sanzioni delle au-
psicologico necessario a concretare la torità amministrative indipendenti, (a cura di)
sussistenza dell’inottemperanza non si ri- M. FRATINI, Padova, 2011; A. FRIGNANI - R. PAR-
DOLESI - A. PATRONI GRIFFI - L.C. UBERTAZZI, Di-
solve nella ricorrenza di un dolo specifico ritto antitrust, Zanichelli, 1993; M.A. SANDULLI,
di elusione ma «nella semplice consape- «Sanzioni amministrative», in Enc. giur., 1992;
volezza di contravvenire ad un divieto, M.L. SCHIAVANO, «sub art. 15», in Commentario
nell’impossibilità di ignorare che la con- breve alle leggi su proprietà industriale e concor-
dotta incriminata per oggetto o per ef- renza, IV ed., Padova, 2007; C. LO SURDO, «La
diffida e le sanzioni inflitte dall’Autorità ga-
fetto determina la persistenza delle con- rante della concorrenza e del mercato (art. 15,
seguenze dell’illecito»77. l. 10.10.1990, n. 287)», in Codice commentato
della concorrenza e del mercato, a cura di A. CA-
ROSARIA GAROZZO TRICALÀ e P. TROIANO, Torino, 2010.

77 Cons. St., 2 agosto 2004, n. 5368.


DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il procedimento antitrust
dinanzi alla Commissione europea

Sommario: I. CARATTERI GENERALI DEL PROCEDI- mentali, i poteri dell’Autorità ed i diritti


MENTO ANTITRUST AVANTI ALLA COMMISSIONE EU- delle parti e dei terzi. Nondimeno, si regi-
ROPEA. – II. L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO. – 1. I
stra complessivamente una certa specula-
poteri di indagine della Commissione. – 2.
Le denunce e la partcipazione dei terzi al rità fra norme comunitarie e nazionali, la
procedimento. – 3. Effetti dell’avvio del cui preoccupazione di fondo è di “inqua-
procedimento. – III. COMUNICAZIONE DEGLI drare” i poteri di indagine dell’ammini-
ADDEBITI E RISPOSTE DELLE PARTI. – IV. LA PRO- strazione, prevedendo come contrappeso
CEDURA DI TRANSAZIONE NEI CASI DI CARTELLI. – una serie di garanzie a tutela delle parti
V. I DIRITTI DI DIFESA DELLE PARTI. – 1. Il di- indagate nel procedimento, in nome di
ritto ad essere sentiti. – 2. L’accesso al fa-
scicolo di indagine. quel principio c.d. di “parità delle armi”,
canonizzato dalla giurisprudenza dell’U-
nione.
I. CARATTERI GENERALI DEL PROCEDIMENTO Il procedimento antitrust europeo ha
ANTITRUST AVANTI ALLA COMMISSIONE EU- natura amministrativa. Il complesso dei
ROPEA
poteri di accertamento della Commis-
La disciplina dei procedimenti di ac- sione risponde ad una logica inquisitoria,
certamento di intese restrittive della con- poiché ad essa è rimesso il compito di
correnza e abusi di posizione dominante raccogliere le prove dell’illecito ed indivi-
ai sensi degli artt. 101 e 102 TFUE si ri- duare compiutamente l’infrazione. Dalla
cava in parte dalle disposizioni contenute natura amministrativa del procedimento
nel Reg. UE n. 1/2003 [Regolamento del discende che istituti e norme di carattere
Consiglio CE n. 1/2003 concernente l’ap- processuale non risultano applicabili,
plicazione delle regole di concorrenza di sebbene la natura “contenziosa” delle pro-
cui agli artt. 81 e 82 del Trattato, in cedure, che possono condurre ad una de-
G.U.U.E. n. L 1 4 gennaio 2003] e in parte cisione di accertamento, inibitoria e san-
dal Reg. UE 773/2004 [Regolamento (CE) zionatoria delle condotte vietate, conferi-
773/2004 della Commissione, del 7 aprile sca un ruolo centrale ai principi del con-
2004, relativo ai procedimenti svolti dalla traddittorio e della partecipazione al
Commissione a norma degli articoli 81 e procedimento delle imprese indagate, in
82 del trattato CE, in G.U.U.E. n. L 123 una logica di tutela dei loro diritti di di-
del 27 aprile 2004 +]. fesa1.
Tale disciplina riveste un ruolo essen- I procedimenti antitrust innanzi alla
ziale al fine di garantire che la tutela della Commissione si suddividono in tre fasi: i)
concorrenza sia improntata ad un ade- la fase pre-procedimentale, che precede
guato livello di effettività, in un contesto l’apertura del procedimento; ii) la fase
di trasparenza e certezza giuridica. procedimentale propriamente detta, che è
Come si vedrà nel prosieguo, la disci- circoscritta al contraddittorio con le
plina dell’Unione ha largamente ispirato il parti; iii) la fase di chiusura del procedi-
legislatore nazionale, sebbene quest’ul- mento, con l’adozione del provvedimento
timo abbia fatto delle scelte più garanti- finale.
ste, intervenendo a regolamentare in ma- La fase detta pre-procedimentale o
niera più dettagliata le varie fasi procedi- pre-istruttoria precede l’apertura formale
1 Sulla natura amministrativa e non giurisdi- in materia di concorrenza sono soggette ad un in-
zionale dei procedimenti dinanzi alla Commis- cisivo sindacato giurisdizionale, potendo il Tribu-
sione, cfr. C. giust. CE, 15 luglio 1970, C-45/69, nale valutarne la legittimità in fatto e in diritto:
Boheringer Manheim; Trib. CE, 10 marzo 1992, T- cfr. T. UE, 14 maggio 1998, T-348/94, Enso
11/89, Shell c. Commissione. La legittimità dei Española c. Commissione; Trib. CE, 18 dicembre
procedimenti antitrust è stata ribadita anche in 1992, cause riunite T-10/92, T-11/92, T-12/92 e T-
base al rilievo che le decisioni della Commissione 15/92, Cimenteries CBR e altri c. Commissione.
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 185

di un procedimento ed è quella in cui la la fase in cui la Commissione raccoglie le


Commissione si attiva ai fini della repres- prove, effettuando le ispezioni nei locali
sione di un illecito, sulla base di una noti- dell’impresa e acquisendo le informazioni
zia criminis relativa ad una violazione dalle parti stesse e da soggetti terzi. La se-
delle regole di concorrenza ricevuta da conda fase del procedimento, avente ca-
terzi (o più di frequente da una delle parti rattere quasi-giurisdizionale, inter partes,
dell’intesa stessa che intende accedere al inizierebbe con l’invio della Comunica-
programma di clemenza o raccolta d’uffi- zione degli addebiti alle parti, a seguito
cio. La Commissione può esercitare in della quale queste ultime avrebbero, per
tale fase tutti i suoi poteri formali di inda- la prima volta dall’avvio del procedi-
gine, non essendo necessaria a tal fine la mento, la possibilità di presentare le pro-
previa adozione di una decisione di avvio prie osservazioni in merito agli addebiti
del procedimento. Ciò è stato confermato ad esse indirizzati, cosicché la Commis-
anche dalla giurisprudenza, secondo cui sione sarebbe vincolata ad adottare una
la Commissione non è tenuta ad adottare decisione solo con riguardo alle contesta-
e pubblicare alcun provvedimento di av- zioni rese note alle imprese indagate e ri-
vio dell’istruttoria, né a comunicare alle spetto alle quali le stesse abbiano avuto la
parti l’oggetto esatto dell’indagine all’atto possibilità di difendersi3.
dell’ispezione, o in un momento succes-
sivo, fino alla comunicazione degli adde-
biti, senza che ciò integri una lesione dei II. L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO
diritti di difesa delle parti2.
La fase procedimentale propriamente La Commissione avvia un procedi-
detta si apre con l’avvio del procedimento mento antitrust allorché intenda adottare
per presunta violazione degli artt. 101 e una delle decisioni di cui agli artt. 7-10
102 TFUE, che la Commissione tende ad Reg. 1/2003, ossia decisioni di accerta-
adottare solo nella fase terminale dell’in- mento di una condotta illecita, decisioni
dagine, in occasione della comunicazione di accettazione degli impegni proposti
degli addebiti; solo da tale momento le dalle parti al fine di porre rimedio a tale
imprese indagate assumono la qualifica condotta, decisioni che impongono mi-
di parte dal punto di vista sostanziale ai sure provvisorie (ad esempio, provvedi-
fini dell’esercizio dei diritti di difesa e ac- menti cautelari), ovvero decisioni che di-
quistano tutti i diritti di partecipazione al chiarano inapplicabili le norme antitrust
procedimento. in un determinato caso.
A conclusione del procedimento istrut- Il procedimento può essere avviato ex
torio, la Commissione può adottare uno officio, a seguito di una presentazione di
tra i diversi provvedimenti di cui agli artt. domanda di clemenza da una delle parti
7-10 del Reg. 1/2003. Le decisioni con cui dell’intesa, o per effetto di una denuncia
si conclude il procedimento istruttorio presentata da terzi (pubbliche ammini-
devono essere congruamente motivate, strazioni, privati, associazioni rappresen-
secondo i principi generali dell’ordina- tative di consumatori).
mento ed in virtù della loro natura di atti Nella prima ipotesi (avvio ex officio) la
suscettibili di incidere su situazioni giuri- Commissione può intervenire spontanea-
diche soggettive di terzi. mente, a seguito di un’analisi degli ele-
Secondo la giurisprudenza della Corte menti in qualunque modo acquisiti e a
di giustizia, i procedimenti antitrust sa- sua disposizione. Di regola, la Commis-
rebbero suddivisibili in due diverse fasi sione raccoglie informazioni utili all’avvio
procedimentali. La prima fase, di carat- delle indagini principalmente attraverso
tere chiaramente amministrativo, sarebbe indagini di settore condotte dalla stessa in

2 C. giust. CE, 14 luglio 1972, cause riunite 1989, C-27/88, Solvay c. Commissione; Trib. CE,
48/69, 49/69, 51/69-57-6, ICI e a. c. Commissione. 30 settembre 2003, cause riunite T-191/98 e da T-
3 C. giust. CE, 18 ottobre 1989, C-374/87, 212/98 a T-214/98, Atlantic Container Line e altri c.
Orkem c. Commissione; C. giust. CE, 18 ottobre Commissione.
186 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

virtù dei poteri di cui dispone ex art. 17 TFUE nella medesima fattispecie oggetto
Reg. 1/2003. dell’istruttoria comunitaria (cfr. art. 11,
La normativa dell’Unione non stabili- par. 6, Reg. 1/2003).
sce un termine entro il quale il procedi- La decisione di avviare il procedi-
mento debba essere avviato, con la conse- mento non costituisce un atto impugna-
guenza che la Commissione può avviare il bile ai sensi dell’art. 263 TFUE5.
procedimento in qualunque momento nel
corso delle indagini, ma in ogni caso non 1. I poteri di indagine della Commis-
oltre: i) l’adozione della Comunicazione sione. – Il Reg. 1/2003 (Capitolo V) ed il
degli addebiti, ii) la pubblicazione della Reg. 773/2004, attribuiscono alla Com-
comunicazione con cui la Commissione missione, nella fase pre-procedimentale,
rende nota la sua intenzione di rendere una serie di poteri formali di accerta-
vincolanti gli impegni proposti dalle im- mento, ossia il potere di effettuare inda-
prese coinvolte o iii) la pubblicazione di gini per settore economico e per tipo di
una comunicazione in cui la Commis- accordi (art. 17, Reg. 1/2003), di richie-
sione rende nota la sua intenzione di dere informazioni (art. 18, Reg. 1/2003),
adottare una decisione con impegni, al di raccogliere dichiarazioni (art. 19, Reg.
fine di ricevere commenti dai terzi inte- 1/2003), e di compiere accertamenti ispet-
ressati, o una decisione con cui dichiara tivi (artt. 20 e 21, Reg. 1/2003).
l’inapplicabilità degli artt. 101 o 102 Il potere della Commissione di racco-
TFUE al caso in esame, o iv) la richiesta gliere dichiarazioni dal personale delle
alle parti di manifestare il proprio inte- imprese nel corso degli accertamenti
resse ad avviare discussioni in vista della ispettivi, previsto ex art. 20, § 3, lett. e
transazione (cfr. art. 2, Reg. 622/2008). Reg. 1/2003, rappresenta uno degli stru-
Generalmente, la Commissione as- menti di indagine più efficaci, ove si con-
sume la decisione di avvio del procedi- sideri che, nella prassi, la Commissione si
mento nella fase terminale dell’indagine e è avvalsa largamente di questo mezzo
la notifica alle parti solo contestualmente istruttorio, soprattutto nei casi di cartelli
alla notifica della comunicazione degli complessi. A fronte, difatti, dei sofisticati
addebiti, dandone notizia in forma abbre- meccanismi posti in essere dai membri
viata nella Gazzetta Ufficiale4. In talune del cartello per nascondere le evidenze
circostanze, la Commissione ha antici- dei comportamenti illeciti, le domande
pato l’adozione della decisione di avvio fattuali rivolte al personale delle imprese
alla fase immediatamente successiva alle hanno frequentemente consentito alla
ispezioni, al solo fine di incardinare la Commissione di accedere alle informa-
propria competenza e scongiurare un ri- zioni rilevanti sulla struttura ed il funzio-
schio di conflitto con indagini avviate namento dei cartelli [Documento di la-
contestualmente da altre autorità anti- voro dei servizi della Commissione che
trust della UE. L’avvio del procedimento accompagna la relazione sul funziona-
da parte della Commissione priva difatti mento del Reg. n. 1/2003, COM 24 aprile
tutte le Autorità Nazionali della Concor- 2009, SEC(2009)574]. L’art. 4 Reg. 773/
renza degli Stati Membri della compe- 2004 prescrive le corrette modalità di ver-
tenza ad applicare gli artt. 101 e 102 balizzazione delle dichiarazioni relative ai

4 Sull’assenza di un obbligo per la Commis- l’infrazione (C. giust. CE, 11 novembre 1981, C-
sione di notificare alle parti la decisione di avvio 60/81, IBM c. Commissione). D’altro canto, qual-
del procedimento prima del suo annuncio sulla siasi vizio della decisione di avvio del procedi-
Gazzetta Ufficiale o a mezzo comunicato stampa, mento può essere invocato dalla parte in sede di
cfr. C. giust. CE, 14 luglio 1972, C-57/69, ACNA c. impugnazione della decisione finale (C. giust. CE,
Commissione. 11 novembre 1981, C-60/81, IBM c. Commissione;
5 In tal senso si è espressa la Corte di Giustizia Trib. CE, 17 febbraio 2000, T-241/97, Stork Am-
nel caso IBM, statuendo che l’avvio del procedi- sterdam c. Commissione; Trib. CE, 13 dicembre
mento costituisce una misura procedurale prepa- 1999, cause riunite T-189/95, T-39/96 e T-123/96,
ratoria della decisione finale, non essendo essa SGA c. Commissione; T. UE, 7 marzo 2002, T-
idonea ad esprimere la posizione finale della 95/99, Satellimages TV5 c. Commissione.
Commissione circa l’avvenuto compimento del-
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 187

fatti oggetto di indagine che i funzionari identità, e tale richiesta non sia manife-
della Commissione possono raccogliere in stamente priva di giustificazione. La giu-
corso d’ispezione presso qualsiasi rappre- risprudenza ha in proposito chiarito che,
sentante o membro del personale dell’im- qualora un soggetto fornisca volontaria-
presa o dell’associazione di imprese og- mente informazioni e richieda che la sua
getto dell’accertamento ispettivo. I chiari- identità non sia rivelata, la Commissione
menti forniti da membri del personale ha l’obbligo di non rivelare l’identità del
devono permanere nel fascicolo della denunciante6.
Commissione nella forma in cui sono stati La Commissione in genere non con-
registrati nel corso dell’accertamento. In sente alle imprese indagate l’accesso a do-
chiave garantista, la norma consente al- cumenti attraverso i quali sia possibile ri-
l’impresa soggetta all’accertamento di ret- salire all’identità dei denuncianti infor-
tificare entro un termine le dichiarazioni mali. Tali documenti non possono essere
rilasciate dal personale che non sia stato perciò utilizzati nel procedimento, e la
autorizzato a rilasciare dichiarazioni ai Commissione deve procedere a reperire
funzionari della Commissione. indipendentemente da essi le prove del-
Ai sensi dell’art. 23 del Reg. 1/2003, la l’infrazione. L’obbligo di mantenere se-
Commissione può, mediante decisione, greti i documenti forniti dai denuncianti
irrogare ammende fino all’1% del fattu- non è, tuttavia, assoluto, poiché la Com-
rato totale realizzato durante l’esercizio missione può utilizzare in ogni caso quei
sociale precedente dalle imprese e asso- documenti indispensabili a provare l’in-
ciazioni di imprese soggette ad ispezioni frazione, ai sensi dell’art. 15, Reg. 773/
qualora queste, intenzionalmente o per 2004 CE, cercando nondimeno di preser-
negligenza, forniscano una risposta ine- vare la riservatezza in relazione alla pa-
satta o fuorviante. ternità del documento.
2. Le denunce e la partecipazione dei 2) Chiunque abbia un interesse legit-
terzi al procedimento. – Mentre le de- timo – imprese ma anche individui – può
nunce di terzi rappresentano uno stru- presentare una denuncia formale alla
mento poco rilevante nella lotta ai car- Commissione. Le denunce possono essere
telli, le cui indagini sono generalmente indirizzate in una delle lingue ufficiali
avviate a seguito di domande di clemenza dell’Unione europea alla Commissione la
presentate da imprese partecipanti alle quale dovrà trattare la denuncia nella
intese stesse, esse assumono maggior ri- stessa lingua. Ai sensi dell’art. 5 Reg. 773/
lievo nelle indagini per condotte abusive 2004, la denuncia deve necessariamente
ai sensi dell’art. 102 TFUE, ambito in cui contenere le informazioni richieste nel
è frequente l’avvio di procedimenti istrut- Formulario C, disponibile sul sito della
tori su impulso di reclami presentati da Commissione Europea (Direzione gene-
terzi concorrenti o clienti. rale Concorrenza). Qualora il denuncian-
1) Le denunce possono essere formali te ritenga che i documenti presentati siano
o informali. Le denunce informali pos- riservati o contengano segreti industriali,
sono essere presentate oralmente o per il carattere riservato di tali documenti
iscritto, e non conferiscono al denun- deve essere chiaramente indicato alla
ciante i diritti di partecipazione al proce- Commissione, attirando l’attenzione sulle
dimento contemplati dal Reg. n. 773/ restrizioni all’utilizzazione di tali docu-
2004. Le denunce informali possono es- menti e fornendo una versione non riser-
sere non ufficiali, allorché non sia resa vata della denuncia affinché questa possa
nota l’identità delle persone che le presen- essere trasmessa all’impresa interessata.
tano, o perché sono presentate in modo Sono legittimati a presentare una de-
anonimo o perché i denuncianti chiedono nuncia, individualmente o in gruppo, i
alla Commissione di tenere segreta la loro concorrenti dell’impresa, i suoi clienti di-

6 C. giust. CE, 7 novembre 1985, 145/83 Stan-


ley Adams c. Commissione.
188 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

retti, i consumatori finali e le loro asso- anticoncorrenziali, ma non è obbligata ad


ciazioni, i sindacati, gli Stati membri effettuare indagini relative ad ogni de-
(comprese le autonomie locali). Questi ul- nuncia e a stabilire se è stata commessa
timi non devono provare il loro interesse un’infrazione10. Ad ogni modo, la Com-
legittimo, posto che nei loro confronti missione è tenuta a decidere in merito a
esso si presume sussistente7. Le imprese, una denuncia entro un termine ragione-
invece, sono considerate portatrici di un vole, tenuto conto della complessità del
interesse legittimo se sono attive nello caso sottoposto al suo esame e degli inte-
stesso mercato rilevante in cui è attivo ressi delle parti coinvolte.
l’autore della condotta denunciata o se la Se la Commissione, ad esito di queste
condotta in questione è in qualche modo indagini, ritiene di non essere in possesso
in grado di ledere i loro interessi in modo di elementi sufficienti per agire, ne deve
diretto8. Infine, la giurisprudenza ha rico- dare notizia al denunciante che potrà
nosciuto che anche i semplici consuma- eventualmente presentare ulteriori infor-
tori possono avere un interesse legittimo mazioni entro un termine stabilito dalla
se danneggiati dalla violazione delle Commissione prima che questa decida di
norme antitrust9.
rigettare definitivamente la denuncia. In
La denuncia deve essere presentata
ogni caso, la mancata comunicazione, da
compilando il c.d. “Formulario C”. Tale
parte della Commissione, della propria
modello richiede l’identificazione del de-
intenzione di non perseguire l’infrazione,
nunciante, una descrizione degli accordi
o dei comportamenti denunciati, una de- non impedisce alla stessa di riaprire il fa-
scrizione dei prodotti e servizi interessati scicolo qualora lo ritenga opportuno, in
dalla condotta, le informazioni relative al particolare se il denunciante fornisce en-
mercato rilevante (in particolare quanto tro il termine stabilito nuovi elementi di
alla struttura e alla posizione delle im- fatto e di diritto idonei a corroborare la
prese interessate). Il denunciante dovrà propria denuncia11. La lettera con cui la
anche spiegare sotto quali profili le con- Commissione comunica la propria inten-
dotte denunciate violino gli artt. 101 e 102 zione di non aprire un procedimento co-
TFUE, ma la Commissione non è tenuta stituisce un atto interlocutorio, quindi
ad attenersi a tale valutazione giuridica. non impugnabile ai sensi dell’art. 263
Nella fase successiva alla presenta- TFUE12.
zione della denuncia, la Commissione ha Una denuncia è considerata ritirata se
il dovere di esaminare con attenzione i il denunciante non presenta le sue osser-
fatti e le questioni di diritto portate alla vazioni nel termine stabilito dalla Com-
sua attenzione dai denuncianti al fine di missione, che non può essere inferiore a
stabilire se rivelino l’esistenza di condotte quattro settimane art. 7, Reg. 773/2004.

7 Trib. CE, 18 settembre 1992, T-24/90, Auto- zione di imprese che rappresenti gli interessi delle
mec c. Commissione. imprese danneggiate dalla condotta anticompeti-
8 A titolo esemplificativo, è utile ricordare che tiva (Trib. CE, 24 gennaio 1995, T-114/92, BENIM
ai sensi della giurisprudenza comunitaria e della c. Commissione); un’impresa il cui ingresso nel
prassi della Commissione sono stati ritenuti por- mercato sia impedito da pratiche leganti messe in
tatori di un interesse legittimo a presentare de- atto da altre imprese fornitrici di un determinato
nunce: i concorrenti delle imprese accusate di prodotto (T. UE, 11 luglio 1996, cause riunite T-
aver commesso un’infrazione (C. giust. CE, 3 lu- 528/93, T-542/93, T-543/93 e T-546/93, Métropole
glio 1991, C-62/86, AKZO c. Commissione); un’im- Télévision c. Commissione).
presa esclusa da un sistema di distribuzione 9 Trib. CE, 7 gennaio 2006, cause riunite T-
(Trib. CE, 12 dicembre 1996, T-19/92, Leclerc c. 213/01 e T-214/01, Österreichische Postsparkasse c.
Commissione); un distributore vincolato da un di- Commissione.
vieto di esportazioni (Dec. 30 ottobre 2002, n. 10 Trib. CE, 18 settembre 1992, T-24/90, Auto-
2003/675/CE, casi COMP/35.587 PO Video Games, mec II.
COMP/35.706 PO Nintendo Distribution e COMP/ 11 C. giust. CE, 18 ottobre 1979, C-125/78,
36.321 Omega-Nintendo); la parte di un contratto GEMA.
di licenza di diritti di proprietà intellettuale che 12 Trib. CE, 27 giugno 1995, T-186/94, Guérin
contenga clausole anticompetitive (Dec. 2 aprile automobiles c. Commissione.
2003, n. 2003/600/CE, AOIP/Beyrard); un’associa-
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 189

Se il denunciante presenta le proprie sistenza dell’infrazione, questi ha comun-


osservazioni, la Commissione può riget- que il diritto di veder definito l’esito di
tare la denuncia mediante decisione, in una denuncia da parte della Commis-
cui specifica le ragioni per cui un’azione sione, mediante una decisione. Quest’ul-
della Commissione non sarebbe giustifi- tima potrà eventualmente costituire og-
cata. getto di un ricorso giurisdizionale ai sensi
Un procedimento instauratosi a se- dell’art. 263, § 4, TFUE. Il diritto del de-
guito di una denuncia può concludersi nunciante a veder definito l’esito della sua
con una decisione che accerti e sanzioni denuncia è stato riconosciuto dalla giuri-
la violazione degli artt. 101 o 102 TFUE sprudenza comunitaria18, che, tuttavia, ha
ovvero con il rigetto della denuncia per negato che il denunciante vanti il diritto
assenza di un interesse dell’Unione a pro- ad una decisione favorevole al proprio in-
seguire le indagini, o perché la denuncia teresse particolare19.
non fornisce elementi idonei a valutare la Qualora la Commissione non adotti
sussistenza di un’infrazione13. Nel deci- una decisione definitiva in cui rigetta la
dere se rigettare o meno una denuncia la denuncia entro un arco di tempo ragione-
Commissione ha un ampio margine di di- vole, il denunciante potrà agire in carenza
screzionalità, essendo rimessa al suo ap- ai sensi dell’art. 265 TFUE.
prezzamento la valutazione circa l’oppor- Relativamente ai diritti dei denun-
tunità o meno di perseguire un’infrazione cianti a seguito dell’avvio del procedi-
nell’interesse pubblico14. Pertanto, i de- mento, il diritto dell’Unione conferisce
nuncianti non hanno titolo per ottenere loro il diritto di partecipare al procedi-
una decisione che accerti l’eventuale esi- mento avviato dalla Commissione per
stenza dell’infrazione da essi prospettata. l’accertamento della sussistenza della vio-
Inoltre, la Commissione può assegnare di- lazione, ancorché con delle limitazioni ri-
versi gradi di priorità nell’istruzione delle spetto alle imprese indagate.
denunce, secondo il criterio c.d. dell’inte- In linea di massima al denunciante
resse pubblico comunitario, inteso come non è garantito il diritto di accesso al fa-
gravità della presunta infrazione, proba- scicolo riconosciuto alle parti di un pro-
bilità di poterne accertare l’esistenza ed cedimento antitrust20. Tuttavia, ai sensi
ampiezza degli accertamenti istruttori da degli artt. 7 e 8 del Reg. 773/2004, il de-
espletare15. Ad ogni modo, la Commis- nunciante ha accesso ai documenti in
sione ha sempre l’obbligo di fornire le ra- base ai quali la Commissione intende ri-
gioni del rigetto di una denuncia16. La gettare la denuncia, e deve essere infor-
Commissione è invece tenuta a condurre mato di tale intenzione in modo da poter
un’indagine allorché il denunciante sia presentare ulteriori informazioni. Inoltre,
uno Stato membro17. il denunciante ha diritto a ricevere una
Infine, sebbene l’autore di una denun- versione non riservata della Comunica-
cia non abbia diritto ad ottenere che la zione degli addebiti e può presentare os-
Commissione istruisca un procedimento servazioni per iscritto in merito al conte-
istruttorio finalizzato ad accertare la sus- nuto della Comunicazione degli addebiti

13 C. giust. CE, 28 marzo 1985, C-298/83, 19 C. giust. CE, 17 maggio 2001, C-449/98P,
CICCE c. Commissione; T. UE, 16 dicembre 1999, IECC c. Commissione; C. giust. CE, 4 marzo 1999,
T-198/98, Micro Leader c. Commissione. C-119/97P, Union française de l’express (Ufex) e a.
14 C. giust. CE, 17 maggio 2001, C-449/98P, c. Commissione; C. giust. CE, 18 ottobre1979, C-
IECC c. Commissione. 125/78, GEMA.
15 Trib. CE, 18 settembre 1992, T-24/90, Auto- 20 In tal senso si è espressa la giurisprudenza
mec II. comunitaria nell’interpretazione dell’art. 19, Reg.
16 C. giust. CE, 4 marzo 1999, C-119/97P, CEE 6 febbraio 1962, n. 17/1962; si ritiene che
Union française de l’express (Ufex) e a. c. Com- tale conclusione rimanga valida con riguardo al-
missione. l’art. 27, Reg. CE, 16 dicembre 2002, n. 1/2003
17 Trib. CE, 18 settembre 1992, T-24/90, Auto- (Trib. CE, 15 luglio 1994, T-17/93, Matra Hachette
mec II. c. Commissione).
18 C. giust. CE, 18 marzo 1997, C-282/95P,
Guerìn.
190 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

adottata dalla Commissione. A tal fine stabilisce un meccanismo di scambio di


quest’ultima fissa un termine, non infe- informazioni in virtù del quale, quando
riore a quattro settimane, entro il quale un’autorità avvia un’indagine, comunica
tali osservazioni devono essere presen- alle altre autorità le informazioni relative
tate. Il denunciante può anche richiedere al caso subito dopo l’adozione della prima
di esprimersi nel corso dell’audizione misura investigativa. Qualora la stessa de-
delle parti destinatarie della comunica- nuncia venga presentata davanti a più au-
zione degli addebiti e, se lo ritiene oppor- torità o presentata davanti ad un’autorità
tuno, la Commissione può consentire la non idealmente collocata ad accertare
partecipazione del denunciante. Il denun- l’infrazione, i membri della rete determi-
ciante non ha, tuttavia, accesso al fasci- nano quale sia l’autorità competente en-
colo del procedimento. tro in termine indicativo di due mesi,
Una questione non disciplinata esplici- informando i denunciati dell’avvenuta
tamente dalla normativa dell’Unione ri- riallocazione del caso.
guarda l’ammissibilità dell’intervento di Ai sensi dell’art. 9, Reg. 773/2004, la
terzi nel procedimento una volta che que- Commissione è tenuta ad informare il de-
sto sia cominciato, e se questi possano ac- nunciante nell’ipotesi in cui decida di ri-
quisire gli stessi diritti dei denuncianti, ti- gettare una denuncia per i motivi di cui
picamente il diritto a ricevere una ver- all’art. 13, Reg. 1/2003. Ai sensi di tale
sione non riservata della Comunicazione norma, l’avvio di un procedimento in-
degli addebiti. La questione è stata risolta nanzi alla Commissione preclude alle au-
positivamente nel caso Österreichische torità nazionali la trattazione del mede-
Banken, dove la Commissione – la cui de- simo caso; le autorità, d’altro canto,
cisione è stata confermata dal Tribunale hanno facoltà di rigettare una denuncia
di I grado – ha ammesso a partecipare al nel caso in cui la medesima presunta in-
procedimento un partito politico consen- frazione sia – o sia stata – trattata innanzi
tendo a questo l’accesso ad una versione ad un’altra autorità. Inoltre, le autorità
non riservata della comunicazione degli nazionali hanno il potere di sospendere il
addebiti nonostante il procedimento fosse procedimento in corso qualora sia avviato
stato iniziato su iniziativa della Commis- un procedimento davanti ad un’altra au-
sione21. torità, avente ad oggetto la stessa infra-
zione.
3. Effetti dell’avvio del procedimento. – Un rigetto della denuncia ai sensi del-
Come noto, il Reg. 1/2003 realizza un si- l’art. 13 Reg. 1/2003 è legittimo se le due
stema di applicazione decentrata degli indagini parallele hanno ad oggetto un’in-
artt. 101 e 102 TFUE, nell’ambito del frazione dello stesso tipo e la condotta
quale le autorità nazionali di concorrenza dalle medesime imprese in uno stesso
e i giudici nazionali partecipano, insieme mercato del prodotto e geografico. Se l’i-
alla Commissione, all’applicazione di dentità fra le fattispecie è solo parziale, la
dette norme. I criteri utili per individuare Commissione può rigettare la denuncia
quale sia l’autorità meglio collocata per solo relativamente a quelle condotte che
trattare un caso sono contenuti nella Co- coincidono con quelle già oggetto di inda-
municazione sulla cooperazione nell’am- gine a livello nazionale.
bito della Rete delle autorità nazionali Ad ogni modo, né la Commissione né
della concorrenza (Com. 27.4.2004, n. le autorità nazionali sono tenute a riget-
2004/C101/03) e nella Comunicazione tare una denuncia perché un’altra auto-
sulla procedura applicabile alle denunce rità sta esaminando lo stesso caso. Difatti,
(Com. 27.4.2004, n. 2004/C01/05). vi è un certo grado di discrezionalità nello
Al fine di incentivare la collaborazione stabilire l’opportunità di sospendere o
fra autorità nazionali di concorrenza e tra meno un’indagine per l’accertamento di
queste e la Commissione, il Reg. 1/2003 un illecito antitrust.

21 Trib. CE, 7 giugno 2006, cause riunite T- 213/01 e T-214/01, Österreichische Postsparkasse c.
Commissione.
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 191

III. LA COMUNICAZIONE DEGLI ADDEBITI E l’indicazione delle prove a sostegno delle


RISPOSTE DELLE PARTI ipotesi probatorie formulate dalla Com-
missione24.
La Commissione è tenuta a comuni-
La ricostruzione dei fatti e la qualifica-
care alle parti indagate in un procedi-
zione giuridica effettuata nella Comuni-
mento antitrust gli addebiti mossi nei loro
cazione degli addebiti mantengono pur
confronti, al fine di permettere loro di
esprimere la propria posizione sulla veri- sempre un carattere provvisorio, con la
dicità e rilevanza dei fatti e delle circo- conseguenza che la decisione finale può
stanze contestate. L’invio della Comunica- discostarsi dalla ricostruzione operata
zione degli addebiti costituisce dunque inizialmente negli addebiti, eventual-
un obbligo posto a tutela del diritto di di- mente anche a seguito delle osservazioni
fesa delle parti. presentate dalle parti. In tale ottica la giu-
La Comunicazione degli addebiti non risprudenza ha escluso che una decisione
può essere autonomamente impugnata ai finale sia annullabile a causa della non
sensi dell’art. 263 TFUE; tuttavia, even- esatta corrispondenza tra le conclusioni
tuali profili di illegittimità ad essa atti- definitive raggiunte nella decisione finale
nenti potranno essere contestati in sede di e quelle inizialmente formulate nella Co-
impugnazione della decisione finale22. municazione degli addebiti25. Ad ogni
Essa rappresenta la “cristallizzazione” modo, nella decisione finale la Commis-
degli addebiti che la Commissione muove sione non può discostarsi radicalmente
alle imprese indagate all’avvio del proce- dalle conclusioni espresse nella Comuni-
dimento. La corrispondenza tra addebiti cazione degli addebiti senza dar conto dei
formulati in questa sede e violazioni con- nuovi elementi probatori acquisiti in
testate nella decisione finale è rilevante ai istruttoria e tali da giustificare una modi-
fini dell’esercizio dei diritti di difesa delle fica nelle valutazioni26.
parti, poiché queste devono potere svol- Se la Commissione intende imporre
gere le proprie osservazioni e difese su ad- delle sanzioni, la Comunicazione deve al-
debiti loro noti ed appropriatamente con- tresì contenere considerazioni relative ai
testati. Così, se la Commissione ritiene di profili sanzionatori e fornire una valuta-
formulare nuovi addebiti in base alle ulte- zione provvisoria circa la durata dell’in-
riori informazioni raccolte dovrà inviare frazione, la sua gravità ed il titolo di im-
un’ulteriore Comunicazione degli adde- putazione della stessa (dolo o colpa). Ciò
biti23. non implica, tuttavia, che la Commissione
Per quanto riguarda il contenuto, la debba fornire indicazioni circa il possi-
Comunicazione degli addebiti deve conte- bile ammontare dell’ammenda oppure sui
nere una descrizione dei fatti considerati parametri che intende applicare nel cal-
rilevanti, l’analisi giuridica degli stessi e colo della sanzione27.
22 Siffatta preclusione non parrebbe avere ca- 217/00P e C-219/00P, Aalborg Portland and others
rattere assoluto, dal momento che la Corte ha la- c. Commissione; Trib. CE, 15 giugno 2005, cause
sciato aperta la possibilità di impugnare una Co- riunite T-71/03, T-74/03, T-87/03 e T-91/03, Tokai
municazione degli addebiti che sia priva di qual- Carbon c. Commissione, confermato in appello da
siasi apparenza di legalità: C. giust. CE, 11 no- C. giust. CE, 10 maggio 2007, C-328/05P, SGL Car-
vembre 1981, C-60/81, IBM c. Commissione. Si bon/Commission. Si vedano anche C. giust. CE, 7
veda anche Trib. CE, 18 dicembre 1992 cause riu- giugno 1983, cause riunite 100 a 103/80, Musique
nite T-10/92, T-11/92, T-12/92 e T-15/92, Cimente- Diffusion française c. Commissione; Trib. CE, 8 lu-
ries CBR e altri c. Commissione. glio 2004, T-48/00, Corus UK c. Commissione.
23 Cfr. Trib. CE; 27 settembre 2006, T-59/02, 25 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite
Archer Daniels Midland c. Commissione. C-204/00P, C-205/00P, C-211/00P, C-213/00P, C-
24 La giurisprudenza ritiene che la Commis- 217/00P e C-219/00P, Aalborg Portland and others
sione non sia tenuta a spiegare i fatti in maniera c. Commissione; Trib. CE, 8 luglio 2004, T-44/0,
dettagliata, potendo limitarsi ad illustrare in Mannesmannröhren-Werke c. Commissione.
modo sintetico gli elementi sui quali intende fon- 26 Trib. CE, 13 luglio 2006, T-464/04, Indepen-
dare la propria accusa: cfr. C. giust. CE, 15 luglio dent Music Publishers and Labels Association
1970, C-45/69, Boehringer Mannheim c. Commis- (Impala) c. Commissione.
sione; C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite 27 Ad esempio, non costituisce una violazione
C-204/00P, C-205/00P, C-211/00P, C-213/00P, C- dei diritti di difesa delle parti il fatto che la Com-
192 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Se la Commissione fonda la propria zione degli addebiti32. Le osservazioni


accusa su specifici documenti probatori – sono presentate in forma scritta e pos-
a prescindere dal fatto che tali documenti sono contenere tutti gli argomenti noti
provengano dall’impresa o da terzi – è te- alla parte ed idonei a confutare le allega-
nuta a fornirne copia alle imprese inda- zioni della Commissione nonché delle
gate, in modo da permettere a queste di proposte alla Commissione di sentire per-
presentare le loro osservazioni sul valore sone in grado di confermare le circo-
probatorio di tali documenti. A tal fine, è stanze invocate dalla parte nelle proprie
prassi della Commissione allegare alla osservazioni. Infine, la parte può allegare
Comunicazione degli addebiti una lista alle proprie osservazioni tutti i documenti
dei documenti rilevanti. che ritenga rilevanti ai fini probatori.
La giurisprudenza ha escluso che la
Commissione possa fondare le proprie ac- IV. LA PROCEDURA DI TRANSAZIONE NEI
cuse sui documenti non rivelati alle CASI DI CARTELLI
parti28, pur ammettendo la possibilità che
la Commissione fornisca tali documenti Nel giugno 2008 la Commissione ha
in un momento successivo all’invio della adottato il Reg. 622/2008/CE riguardante
Comunicazione degli addebiti29. le transazioni nei procedimenti relativi ai
Nella Comunicazione degli addebiti, la cartelli (c.d. “settlement”), introducendo
Commissione fissa alle parti un termine, l’art. 10-bis nel Reg. 773/2004.
non inferiore a quattro settimane, per la La transazione (o settlement) è un isti-
presentazione di osservazioni scritte. Il tuto che consente alle imprese indagate
termine deve essere ragionevole e tale da dalla Commissione nel quadro di un’i-
consentire alle parti di difendersi in modo struttoria per presunto cartello di “con-
effettivo. Generalmente il termine con- trattare” una riduzione della sanzione
cesso è di due o tre mesi ma, nei casi più pari al 10% in cambio dell’ammissione di
complessi, sono stati fissati termini di responsabilità e della rinuncia ad alcuni
cinque mesi o oltre30. Poiché la determi- diritti di difesa previsti nel procedimento
nazione dell’ampiezza di questo termine è (repliche scritte alla comunicazione degli
in larga misura rimessa alla discreziona- addebiti, diritto d’accesso al fascicolo e al-
lità della Commissione, il giudice dell’U- l’audizione formale). La procedura di
nione potrà censurarla soltanto nei casi di transazione viene in rilievo successiva-
manifesta irragionevolezza ed arbitra- mente alla fase istruttoria vera e propria
rietà31. (quando cioè le prove della sussistenza
La presentazione di osservazioni alla dell’illecito sono già state raccolte), ed è
Comunicazione degli addebiti costituisce sostanzialmente una “scorciatoia” proce-
una facoltà – e non un obbligo – per le durale finalizzata ad abbreviare i tempi
parti. Ne consegue che, in sede di impu- del procedimento, incentivando le parti
gnazione della decisione finale innanzi al affinché esse rinuncino consapevolmente
Tribunale, le parti possono sollevare an- all’esercizio dei diritti di difesa e ammet-
che quelle obiezioni che avrebbero potuto tano la propria responsabilità, in cambio
includere nelle repliche alla Comunica- di una riduzione della sanzione pecunia-

missione modifichi la propria posizione rispetto Europemballage Corporation e Continental Can


al ruolo dell’impresa nell’ambito di un cartello, Company c. Commissione; C. giust. CE, 11 no-
anche qualora una tale diversa valutazione impli- vembre 1981, IBM c. Commissione, C-60/81.
chi un incremento dell’ammenda (Trib. CE, 15 31 Ad esempio, nel caso Volkswagen c. Com-
giugno 2005, cause riunite T-71/03, T-74/03, T- missione il Tribunale ha ritenuto ragionevole un
87/03 e T-91/03, Tokai Carbon c. Commissione). termine di due mesi nell’ambito di un procedi-
28 C. giust. CE, 6 aprile 1995, C-310/93P, BPB mento in cui la Commissione aveva impiegato un
Industries e British Gypsum c. Commissione; T. anno per l’analisi dei documenti istruttori: cfr.
UE, 29 giugno 1995, T-30/91, Judgment Solvay c. Trib. CE, 6 luglio 2000, T-62/98, Volkswagen c.
Commissione. Commissione.
29 Trib. CE, 14 maggio 1998, T-334/94, Sarrió 32 Trib. CE, 12 dicembre 1991, T-30/89, Hilti c.
c. Commissione. Commissione confermato in appello da C. giust.
30 Cfr. C. giust. CE, 21 febbraio 1973, C-6/72, CE, 2 marzo 1994, C-53/92, Hilti c. Commissione.
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 193

ria applicabile. La procedura di transa- aprire formalmente la procedura di tran-


zione è facoltativa sia per le parti che per sazione avviando delle consultazioni bila-
la Commissione. Quest’ultima in partico- terali con le parti tese a: i) informare le
lare gode di un ampio margine di discre- parti dei riscontri probatori raccolti nell’i-
zionalità nel decidere se verificare l’inte- struttoria e degli addebiti che la Commis-
resse delle parti a partecipare a discus- sione intende formulare a loro carico; ii)
sioni in vista di una transazione, tenendo consentire alle parti di esporre i propri ar-
conto di vari fattori quali il numero delle gomenti in merito ai capi di imputazione;
parti in causa, le prevedibili contrastanti iii) discutere l’ammontare massimo del-
posizioni in merito all’imputazione della l’ammenda irrogabile sulla base degli ele-
responsabilità, il livello di contestazione menti probatori contenuti nel fascicolo
dei fatti e la necessità di giungere entro istruttorio.
un termine ragionevole ad un consenso Se la fase consultiva/negoziale dà un
con le parti indagate circa l’oggetto e la esito positivo, la Commissione fissa un
portata delle infrazioni da contestare. termine di almeno quindici giorni entro il
La procedura di transazione si in- quale le imprese possono presentare una
staura su impulso formale della Commis- proposta irrevocabile di transazione in
sione, la quale, qualora ritenga che l’in- forma scritta; si tratta di un atto partico-
sieme dei riscontri probatori raccolti nel- larmente importante perché permette alle
l’indagine sia tale da consentirle di pro- parti di rappresentare alla Commissione i
vare la sussistenza del cartello, e dopo termini della transazione sulla base delle
aver valutato che il ricorso alla transa- proprie aspettative. Nella proposta le
zione sia appropriato nel caso in que- parti devono: i) riconoscere l’infrazione
stione, prende contatto con le parti per addebitata loro dalla Commissione; ii) in-
sondare l’interesse di queste al raggiungi- dicare l’importo massimo della sanzione
mento di un accordo transattivo. L’inizia- che sono disposte ad accettare; iii) confer-
tiva formale della Commissione può an- mare di essere state sufficientemente
che scaturire da una segnalazione infor- informate degli addebiti che la Commis-
male di una delle parti indagate, che ma- sione intende muovere nei loro confronti;
nifesta il proprio interesse a raggiungere iv) rinunciare all’accesso al fascicolo e al-
un accordo transattivo. l’audizione orale; v) acconsentire alla ri-
Alle parti viene poi concesso un ter- cezione della comunicazione degli adde-
mine non inferiore a due settimane nel biti e della decisione definitiva in una lin-
quale esse devono dichiarare per iscritto gua ufficiale dell’Unione, che potrebbe es-
il proprio interesse a ricorrere alla proce- sere diversa dalla lingua procedimentale
dura di transazione. Con tale dichiara- scelta dalla parte.
zione scritta, tuttavia, le parti non ricono- Spetta poi alla Commissione adottare
scono di aver commesso un illecito anti- una comunicazione degli addebiti che ri-
trust né si assumono la relativa responsa- specchi o meno la proposta di transa-
bilità, ma esprimono esclusivamente la zione. Per garantire l’esercizio effettivo
propria disponibilità a trattare con la dei diritti di difesa, in questa fase la Com-
Commissione. Nel caso in cui alcune delle missione può sentire le eventuali ar-
parti indagate desiderino transigere, men- gomentazioni delle parti, in fatto ed in
tre altre si rifiutino (i cosiddetti casi diritto, sugli addebiti mossi nei loro con-
“ibridi”), la Commissione può valutare fronti, in modo da poter modificare, al-
l’opportunità di abbandonare immedia- l’occorrenza, la propria analisi prelimi-
tamente la procedura di transazione a nare.
fronte dell’impossibilità di realizzare Se la comunicazione degli addebiti ri-
quelle economie procedurali e ammini- flette fedelmente la proposta di transa-
strative cui è sotteso l’istituto del settle- zione, le parti rispondono entro un ter-
ment. mine fissato dalla Commissione (di al-
Laddove le parti aderiscano alla pro- meno due settimane) semplicemente con-
posta della Commissione nei termini so- fermando, in termini inequivocabili, che
pra descritti, quest’ultima può decidere di la comunicazione degli addebiti corri-
194 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

sponde al contenuto delle loro proposte di propria opinione sulla veridicità e rile-
transazione e che quindi esse manten- vanza dei fatti e delle circostanze ipotiz-
gono l’impegno di seguire la procedura di zate dalla Commissione e sui documenti
transazione. In assenza di siffatta rispo- usati dalla medesima a sostegno delle
sta, la Commissione prende atto che la proprie imputazioni33.
parte non intende tener fede al proprio Il diritto ad essere sentiti è sancito dal-
impegno a transigere e può eventual- l’art. 27, § 1, Reg. 1/2003, il quale stabili-
mente decidere di abbandonare la proce- sce che le parti hanno diritto di essere
dura di transazione. sentite dalla Commissione prima dell’ado-
La Commissione può comunque adot- zione di decisioni che ordinano di porre
tare una comunicazione degli addebiti fine all’infrazione, che impongono misure
che non rispecchi la proposta di transa- provvisorie o che applicano sanzioni e pe-
zione delle parti. In tal caso, le ammis- nalità di mora. Ai sensi dell’ultimo com-
sioni formulate dalle parti nella proposta ma dell’art. 11, Reg. 773/2004, la tutela
di transazione si intendono ritirate e non del diritto delle parti ad essere sentite si
possono essere utilizzate come prove con- sostanzia nell’obbligo per la Commissione
tro alcuna parte del procedimento. Nel di esaminare, nella decisione finale, esclu-
contempo le parti non sono più vincolate sivamente gli addebiti in relazione ai
dalla loro proposta di transazione e riac- quali le parti hanno avuto modo di espri-
quistano i diritti di difesa cui avevano ri- mersi, ovvero quelli contenuti nella Co-
nunciato, da esercitarsi entro un nuovo municazione degli addebiti o in eventuali
termine. successive comunicazioni supplementari
Una volta che le parti hanno confer- inviate alle parti del procedimento.
mato l’impegno a giungere a una transa- Dal combinato disposto degli artt. 10 e
zione alla luce delle imputazioni conte- 11 del Reg. 773/04 si evincono le modalità
nute nella comunicazione degli addebiti, di attuazione del diritto ad essere sentiti
la Commissione può emanare una deci- nei procedimenti antitrust. In primo luo-
sione che rispecchi il contenuto della pro- go, la Commissione deve notificare per
posta di transazione e della comunica- iscritto alle parti gli addebiti nei loro con-
zione degli addebiti. fronti. Una volta messe al corrente degli
In caso di esito positivo della proce- addebiti, le parti devono essere sentite
dura, l’importo finale dell’ammenda in- dalla Commissione prima che questa con-
flitta viene ridotto per tutte le parti che sulti il Comitato Consultivo di cui all’art.
hanno aderito al settlement nella misura 14 del Reg. 773/2004/CE e prima che que-
fissa del 10% (fatto salvo, come detto, l’e- sta adotti qualsiasi decisione. Le imprese,
ventuale cumulo con la riduzione della oltre al diritto di accedere al fascicolo
sanzione in virtù dell’applicazione del istruttorio di cui si dirà infra, hanno la fa-
trattamento di clemenza), giacché la ridu- coltà di replicare per iscritto, entro il ter-
zione d’ammenda che la Commissione mine stabilito dalla Commissione, indi-
concede in virtù della transazione non è cando le questioni ritenute rilevanti e de-
modulabile. positando prove documentali; inoltre,
hanno facoltà di richiedere un’audizione.
V. I DIRITTI DI DIFESA DELLE PARTI
Per quanto riguarda il diritto delle
parti all’audizione, ogni impresa a cui la
1. Il diritto ad essere sentiti. – Il diritto Commissione abbia inviato una Comuni-
ad essere sentiti costituisce un diritto cazione degli addebiti ha diritto a svilup-
strumentale al pieno esercizio del diritto pare i propri argomenti nel corso di
di difesa. Secondo la giurisprudenza, in un’audizione, qualora lo richieda. A tale
virtù di tale diritto alla parte deve essere audizione partecipano anche i denun-
concessa, durante il procedimento ammi- cianti e altre parti interessate, che pos-
nistrativo, l’opportunità di esprimere la sono anche essere ammessi ad esporre la

33 C. giust. CE, 7 giugno 1983, cause riunite 100 a 103/80, Musique Diffusion française c. Com-
missione.
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 195

propria posizione durante l’audizione associazioni di persone o di imprese di


(Art. 12, Reg. 773/2004). presentare osservazioni scritte anche suc-
Le audizioni sono condotte da un con- cessivamente all’audizione orale.
sigliere-auditore indipendente e incari- Alle audizioni, che sono condotte in
cato di assicurare il corretto svolgimento privato, la Commissione può invitare le
delle audizioni. A seguito dell’amplia- Autorità nazionali di concorrenza o i rap-
mento del mandato del consigliere-audi- presentanti di altre autorità degli Stati
tore, la funzione di questa figura si membri. Le parti e i denuncianti possono
estende oggi all’intero procedimento am- essere sentiti separatamente o in presenza
ministrativo. Art. 14, Reg. 773/2004. di altri soggetti convocati. Pur in assenza
I consiglieri-auditori, a garanzia della di un obbligo in tal senso, nella prassi la
loro indipendenza, rispondono del loro Commissione tende ad effettuare in un’u-
operato direttamente al Commissario per nica sessione le audizioni di tutte le im-
la concorrenza e possono essere selezio- prese parti del procedimento e dei soggetti
nati anche tra candidati esterni alla Com- terzi interessati, compresi i denuncianti,
missione. Essi, quindi, da un lato svol- provvedendo a far sgomberare l’aula
gono un ruolo di collegamento e direzione quando la discussione verta su informa-
tra le parti e la Commissione; dall’altro zioni riservate. Le persone invitate a par-
lato, hanno una funzione di garanzia dei tecipare possono comparire di persona o
diritti di difesa delle parti, dovendo vigi- tramite propri rappresentanti legali o sta-
lare sul corretto svolgimento del contrad- tutari. Le imprese possono essere assistite
dittorio (accesso e audizioni) e sull’obietti- da consulenti legali o da altre persone
vità dell’eventuale successiva decisione. In qualificate ammesse dal consigliere-audi-
particolare, il consigliere-auditore vigila tore. Di norma il primo ad essere sentito è
affinché tutti i pertinenti elementi di fatto, il funzionario della Commissione respon-
in particolare gli elementi oggettivi relativi sabile del caso (il rapporteur), cui seguono
alla gravità dell’illecito – siano essi favore- le parti. Se il consigliere-auditore vi ac-
voli o sfavorevoli agli interessati – siano consente, le parti interessate, i denun-
presi in considerazione nell’elaborazione cianti, i terzi invitati all’audizione, i servizi
dei progetti di decisione della Commis- della Commissione e le Autorità degli Stati
sione. A tal fine, il consigliere-auditore membri possono rivolgere domande nel
viene costantemente informato sullo stato corso dell’audizione, anche ulteriori ri-
della procedura fino alla comunicazione spetto alle questioni trattate dalla parti
al Commissario per la Concorrenza della nelle loro presentazioni.
bozza di decisione, in relazione alla quale La giurisprudenza comunitaria ha af-
ha facoltà di presentare le sue osserva- fermato che la Commissione non è tenuta
zioni. Il consigliere-auditore si occupa an- a concedere alle parti interessate il diritto
che degli aspetti di carattere organizzativo ad ottenere la comparizione ed interro-
del contraddittorio, stabilendo la data, il gare i testimoni a carico, sul rilievo che il
luogo e la durata dell’audizione. Inoltre, procedimento antitrust rimane pur sem-
egli decide circa l’ammissione di nuovi do- pre un procedimento amministrativo34.
cumenti nel corso dell’audizione, nonché La Corte ha altresì affermato che non è
in merito a quali persone devono essere configurabile un diritto assoluto della
sentite per conto dei soggetti interessati e parte ad interrogare testimoni a carico o a
se tali persone debbano essere sentite se- discarico, poiché anche il diritto all’equo
paratamente o in presenza di altri parteci- processo non si risolve nell’obbligo di
panti all’audizione. Inoltre, con la finalità convocazione di ogni testimone, quanto
di ampliare il diritto al contraddittorio, e piuttosto in una sostanziale “parità delle
previa approvazione del direttore compe- armi”, tale che nel corso del procedi-
tente, può consentire a persone, imprese e mento contenzioso all’accusato è data oc-

34 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite 217/00P e C-219/00P, Aalborg Portland and others
C-204/00P, C-205/00P, C-211/00P, C-213/00P, C- c. Commissione).
196 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

casione di contestare i sospetti che gra- oggetto, quali documenti devono essere
vano su di lui35. resi disponibili, come devono essere trat-
Al termine dell’audizione, il consi- tate le informazioni confidenziali, etc.
gliere-auditore presenta al Commissario (Comunicazione della Commissione ri-
alla Concorrenza un rapporto contenente guardante le regole per l’accesso al fasci-
le proprie osservazioni in merito alle que- colo istruttorio, Com. 22.12.2005, n. 2006/
stioni procedurali e, più in generale, al- C-325/07).
l’opportunità di acquisire maggiori infor- Il diritto di accesso è accordato, su ri-
mazioni o di ritirare alcuni addebiti. Una chiesta, ai destinatari della Comunica-
volta conclusa la fase orale, il consigliere- zione degli addebiti; la Commissione deve
auditore elabora un rapporto finale sul ri- garantire l’esercizio del diritto di accesso
spetto del diritto al contraddittorio nel prima di adottare una decisione che ac-
procedimento in oggetto, che è trasmesso certa una violazione, impone misure
al Commissario per la Concorrenza, al Di- provvisorie o impone sanzioni. L’accesso
rettore Generale per la Concorrenza, al è garantito in un’unica occasione e si
Direttore della Direzione responsabile del estende a tutti i documenti contenuti nel
caso, alle autorità nazionali di concor- fascicolo, mentre non si estende alle os-
renza e all’autorità di Sorveglianza EFTA; servazioni delle altre parti del procedi-
il rapporto è inoltre allegato alla bozza di mento, salvo che le stesse contengano
rapporto presentato al Collegio dei Com- prove a carico o a discarico.
missari. In funzione di massima garanzia L’accesso al fascicolo non costituisce
della trasparenza amministrativa, una co-
un diritto fine a se stesso, ma è funzionale
pia del rapporto è fornita alle parti in-
all’esercizio dei diritti di difesa, con la
sieme alla decisione finale ed è pubbli-
conseguenza che l’eventuale violazione
cata, unitamente a quest’ultima, sulla
del diritto d’accesso può determinare l’il-
Gazzetta Ufficiale.
legittimità della decisione della Commis-
2. L’accesso al fascicolo di indagine. – sione solo laddove abbia compromesso in
L’accesso al fascicolo della Commissione maniera decisiva l’esercizio del diritto di
costituisce una delle garanzie procedurali difesa della parte37. In tale ottica, il rifiuto
volte a garantire il rispetto del principio del diritto di accesso è rilevante ai fini
di parità delle armi e del diritto di difesa della validità di una decisione se riguarda
nell’ambito del procedimento antitrust36. documenti la cui conoscenza avrebbe per-
Il diritto di accesso al fascicolo è rego- messo all’impresa indagata di imprimere
lato dall’art. 27, § 2, Reg. 1/2003, nonché un corso diverso all’istruttoria della Com-
dalla Comunicazione della Commissione missione.
sull’accesso al fascicolo, che disciplina il Si noti inoltre che il diritto di accesso
sub-procedimento di accesso e stabilisce, è garantito solo nella fase che precede l’a-
inoltre, quali sono i titolari del diritto in dozione della decisione della Commis-

35 C. giust. CE, 28 giugno 2005, cause riunite della Commissione di documenti a carico delle
C-189/02P, C-202/02P, C-205/02P a C-208/02P e C- imprese, non comunicati alle stesse, potrebbe
213/02P, Dansk Rørindustri e altri c. Commis- comportare solamente l’inidoneità di tali docu-
sione. menti come mezzi di prova e, lungi dall’avere per
36 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite effetto l’annullamento di tutta la decisione,
C-204/00P, C-205/00P, C-211/00P, C-213/00P, C- avrebbe importanza soltanto qualora l’addebito
217/00P e C-219/00P, Aalborg Portland and others possa essere provato unicamente per mezzo di
c. Commissione; C. giust. CE, 6 aprile 1995, C- tali documenti. Se invece, il documento non rive-
310/93P, Bpb Industries Plc E British Gypsum Ltd lato sia fra quelli che scagionano l’impresa, la
c. Commissione; Trib. CE; 18 dicembre 1992 Corte ritiene che questa possa ottenere l’annulla-
cause riunite T-10/92, T-11/92, T-12/92 e T-15/92, mento della decisione semplicemente dimo-
Cimenteries CBR e altri c. Commissione. strando che la mancata conoscibilità di tale docu-
37 La Corte di Giustizia ha infatti chiarito che mento abbia compromesso la propria difesa nel
in base al principio della «parità delle armi», l’im- corso del procedimento. v. C. giust. CE, 7 gennaio
presa interessata deve avere una conoscenza del 2004, cause riunite C-204/00P, C-205/00P, C-
fascicolo comparabile a quella della Commis- 211/00P, C-213/00P, C-217/00P e C-219/00P, Aal-
sione, con la conseguenza che l’utilizzo da parte borg Portland and others c. Commissione.
M. TODINO – IL PROCEDIMENTO ANTITRUST DINANZI ALLA COMMISSIONE 197

sione. Un diniego di accesso al fascicolo cessibili o mediante la preparazione di


non può, infatti, inficiare la validità della versioni non riservate39. La necessità di
decisione qualora avvenga in un mo- tutelare i soggetti che forniscono infor-
mento successivo all’adozione di tale mazioni alla Commissione dalle eventuali
atto38. ritorsioni dell’impresa incriminata è stata
Le procedure per l’accesso al fascicolo espressamente riconosciuta dalla giuri-
sono contenute nella citata Comunica- sprudenza in noti casi di presunto abuso
zione sull’accesso al fascicolo (Com. di posizione dominante40.
22.12.2005, n. 2006/C325/07). L’accesso al Per quanto riguarda i documenti in-
fascicolo istruttorio può avvenire secondo terni della Commissione, essi consistono
tre modalità. La Commissione può: i) for- nella corrispondenza fra la Commissione
nire alla parte un CD-ROM contenente e le Autorità nazionali garanti della con-
copia dei documenti appartenenti al fa- correnza e fra Autorità nazionali, nonché
scicolo; ii) inviare per posta copie dei do- nelle bozze, opinioni, memoranda o note
cumenti cartacei accessibili; iii) invitare provenienti dagli uffici della Commis-
le parti ad esaminare il fascicolo istrutto- sione o di altre autorità pubbliche per uso
rio accessibile presso i propri uffici. interno o destinate al comitato consul-
I documenti a cui può essere negato tivo. In proposito, la giurisprudenza ha
l’accesso sono quelli contenenti segreti specificato che l’accesso ai documenti che
aziendali, informazioni riservate e fatti fanno parte di discussioni e consultazioni
salvi i documenti interni della Commis- preliminari in seno ad un’istituzione può
sione o di altre Autorità antitrust degli essere negato anche una volta adottata
Stati membri. la decisione. Inoltre, la circostanza che
Costituiscono segreti aziendali le in- un’impresa non disponga del diritto di ac-
formazioni tecniche e finanziarie relative cesso ai sensi del regime applicabile in
al know how di un’impresa, i metodi per materia di procedimenti di concorrenza
valutare i costi, i segreti di produzione o i non pregiudica la possibilità che questo
processi produttivi, le fonti di approvvi- soggetto, come qualsiasi altra persona, di-
gionamento, le quantità prodotte e ven- sponga eventualmente di un diritto di ac-
dute, le quote di mercato, le liste dei cesso a siffatti documenti in forza dei
clienti e dei distributori, i piani di mer- principi sanciti dal Reg. CE 30.05.2001 n.
cato, la struttura dei costi e dei prezzi e la 1049/2001 sull’accesso del pubblico ai do-
strategia di vendita. I documenti che con- cumenti detenuti dalle istituzioni dell’U-
tengono segreti commerciali sono di re- nione41.
gola sottratti all’accesso, tranne nei casi In genere, l’istanza di riservatezza può
in cui essi forniscano elementi di prova di essere presentata esclusivamente dalla
un’infrazione o elementi essenziali per la persona o impresa che abbia fornito le
difesa di un’impresa, nel qual caso l’ac- informazioni alla Commissione e non da
cesso è consentito limitatamente a tali un diverso soggetto. Allorché un soggetto
elementi; in questi casi, la Commissione è presenti informazioni o osservazioni alla
comunque tenuta ad adottare tutti gli ac- Commissione nel corso di un procedi-
corgimenti necessari per evitare la divul- mento antitrust, questi ha l’onere di indi-
gazione di informazioni “sensibili” per le viduare le informazioni ritenute riservate,
imprese mediante l’omissione dei brani motivando la propria richiesta di riserva-
delicati nelle copie dei documenti resi ac- tezza. La parte richiedente deve inoltre

38 T. UE, 21 ottobre 1997, T-229/94, Deutsche Group plc c. Commissione. Ciò premesso, il giu-
Bahn c. Commissione. dice ricorda che l’interesse di un soggetto ad ac-
39 Cfr. C. giust. CE, 24 giugno 1986, C-53/85, cedere ad un documento in nome di un generale
AKZO. principio di trasparenza dell’azione amministra-
40 C. giust. CE, 6 aprile 1995, C-310/93P, BPB tive ha un diverso (minore) peso specifico rispetto
Industries e British Gypsum c. Commissione; T. a quando l’accesso è strumentale all’esercizio dei
UE, 1 aprile 1993, T-65/89, BPB Industries and diritti di difesa come accade nell’ambito di un
British Gypsum c. Commissione. procedimento amministrativo repressivo in mate-
41 T. UE, 9 settembre 2008, T-403/05, MyTravel ria di concorrenza.
198 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

fornire una versione non riservata del do- cumenti incriminanti o idonei a provare
cumento entro il termine stabilito discre- la non colpevolezza dell’impresa. Nel va-
zionalmente dalla Commissione alla luce lutare l’opportunità o meno di rivelare tali
delle esigenze specifiche di celerità del documenti la Commissione si impegna a
procedimento. In genere può escludersi tener conto di fattori quali la rilevanza e il
che la Commissione accetti richieste di ri- carattere indispensabile delle informa-
servatezza relativamente ad informazioni zioni, il grado di sensibilità delle stesse e
risalenti nel tempo, come ad esempio la serietà dell’infrazione (Com. 22.12.2005,
informazioni relative al fatturato, alle n. 2006/C325/07, § 24).
vendite e alle quote di mercato risalenti a
MARIO TODINO
più di cinque anni prima.
L’istanza di riservatezza è normal-
mente accolta qualora i soggetti che Bibliografia
hanno fornito informazioni alla Commis- BELLAMY & CHILD, European Community
sione possano essere esposti a forme di ri- Law of Competition, Londra, 2010; G. HIRSCH -
torsione da parte delle imprese indagate F. MONTAG - F.J. SÄCKER, Competition Law: Eu-
(questo il caso, ad esempio, delle parti de- ropean Community practice and procedure: arti-
nuncianti abusi di posizione dominante). cle-by-article commentary, Londra, 2008; P. FAT-
TORI - M. TODINO, La disciplina della concorrenza
In tal caso l’anonimato delle imprese che in Italia, Bologna, 2010; L. ORTIZ BLANCO, EC
hanno fornito informazioni è garantito Competition Procedure, Oxford, 2006; M. TO-
rendendo accessibile solo una versione DINO, Regolamento CE 7 aprile 2004 n. 773/
confidenziale o un riassunto delle infor- 2004, in A. CATRICALÀ - P. TROIANO (a cura di),
mazioni fornite. Codice commentato della Concorrenza e del
Se la Commissione intende rigettare la mercato, Torino, 2010; I. VAN BAEL - J.F. BELLIS,
Il diritto comunitario della concorrenza, Torino,
richiesta di riservatezza, o revocare l’ac- 2009; I. VANDENBORRE - T. GOETZ, «EU Competi-
cettazione provvisoria, essa è tenuta ad tion Law Procedure», in Journal of European
informare le imprese interessate per Competition Law and Practice, n. 3, 2012, p.
iscritto, e a concedere loro un termine en- 578; D. WAELBROECK, «Le développement en
tro il quale presentare le loro osservazioni droit européen de la concurrence des solutions
o, in caso di disaccordo, rivolgersi al con- négociées: Que va-t-il rester aux juges?», in
Global Competion Working Paper, 2008, p. 7; W.
sigliere-auditore. WILS, «The Use of Settlements in Public anti-
I documenti sottratti all’accesso pos- trust Enforcement: Objectives and Principles»,
sono essere resi accessibili dalla Commis- in World Competition, 2008, p. 336; W. WILS,
sione se sono necessari a provare un’in- «EU Anti-trust Enforcement Powers and Pro-
frazione degli artt. 101 e 102 TFUE. La ci- cedural Rights and guarantees: The Interplay
tata Comunicazione sull’accesso al fasci- between EU Law, National Law, the Charter of
Fundamental Rights of the EU and the Euro-
colo chiarisce che il carattere riservato di pean Convention On Human Rights», in World
un documento non può costituire un im- Competition, 2011, p. 189; R. WISH - D. BAILEY,
pedimento assoluto all’utilizzabilità di do- Competition Law, Oxford, 2012.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le decisioni della Commissione, con particolare riferimento
alle decisioni di accertamento, e la relativa politica sanzionatoria

Sommario: I LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE IN zitutto ordinare alle imprese interessate


SEGUITO ALL’AVVIO DEL PROCEDIMENTO ANTITRUST. dall’accertamento di porre fine all’infra-
– II LE DECISIONI DI ACCERTAMENTO ED ELIMINA- zione constatata, esercitando un potere
ZIONE DI UN’INFRAZIONE. – III ALTRE DECISIONI. –
1. DECISIONI CON IMPEGNI. – 2. Decisioni che che corrisponde alla c.d. diffida o inibito-
impongono misure cautelari. – 3. Decisioni ria ai sensi della normativa italiana anti-
di constatazione di inapplicabilità. – IV LA trust. A tale ordine, la Commissione può
POLITICA SANZIONATORIA DELLA COMMISSIONE. – 1. affiancare quello di porre in essere con-
Osservazioni generali: La natura delle san- dotte tali da garantire il ripristino delle
zioni. – 2. Intenzionalità e negligenza: l’ele- condizioni concorrenziali sul mercato
mento soggettivo dell’illecito. – 3. Sanzioni (c.d. misure correttive o rimedi). La Com-
per violazione di norme procedurali. – 4.
Sanzioni per violazione di norma sostan- missione inoltre, in caso di accertamento
ziali: presupposti, entità, criteri di quantifi- di un’infrazione, normalmente infligge a
cazione. – 5. I destinatari delle sanzioni. – 6. dette imprese un’ammenda ai sensi del-
La penalità di mora. – 7. Prescrizione. l’art. 23 Reg. 1/03, e può eventualmente ir-
rogare loro delle penalità di mora ai sensi
I. LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE EURO- dell’art. 24 del medesimo Regolamento
PEA IN SEGUITO ALL’AVVIO DEL PROCEDI- (cfr. più nel dettaglio infra § IV.6).
MENTO ANTITRUST La disposizione in parola, che sostitui-
sce l’art. 3 del previgente Reg. n. 17/1962,
In seguito all’avvio di un procedimento ha ampliato il novero dei poteri della
istruttorio antitrust, la Commissione può Commissione, sostanzialmente accen-
adottare uno dei provvedimenti previsti tuando il carattere quasi-repressivo del
dagli artt. 7-10 Reg. n. 1/03, di cui il prin- diritto della concorrenza. Infatti, nell’or-
cipale è la decisione di constatazione ed dinare la cessazione dell’infrazione, la
eliminazione di un’infrazione (art. 7). La Commissione è ora espressamente dotata
Commissione, inoltre, può: i) accettare gli del potere di imporre rimedi non solo
impegni proposti dalle parti al fine di comportamentali, ma anche strutturali;
porre rimedio ad una potenziale infra- nonché – in presenza di un legittimo inte-
zione (art. 9); ii) adottare provvedimenti resse – del potere di accertare un’infra-
cautelari (art. 8); nonché iii) adottare deci- zione già cessata.
sioni di constatazione di inapplicabilità Per quanto riguarda i rimedi che la
delle norme antitrust (art. 10). Mentre l’a- Commissione può affiancare all’ordine di
dozione di decisioni di accettazione degli far cessare un’infrazione, il Reg. n. 1/03 in
impegni ha visto un notevole incremento primo luogo stabilisce che debbano essere
negli ultimi anni, la Commissione non ha necessari al fine preposto, e proporzionati
ancora adottato alcuna misura cautelare all’infrazione commessa. La Commis-
ex art. 8, né alcuna decisione ex art. 10. sione, inoltre, è obbligata a privilegiare
l’adozione di rimedi di tipo comporta-
II. LE DECISIONI DI ACCERTAMENTO ED ELI-
mentale: quelli di tipo strutturale possono
MINAZIONE DI UN’INFRAZIONE
essere imposti soltanto nei casi in cui i
primi non siano egualmente efficaci, o ri-
L’art. 7 Reg. 1/03 disciplina i poteri sultino eccessivamente onerosi per l’im-
della Commissione nei casi in cui, in se- presa interessata.
guito a denuncia formale o d’ufficio, con- Un rimedio di tipo comportamentale
stati il compimento di un’infrazione ai può consistere in un ordine sia negativo,
sensi degli artt. 101 e/o 102 del Trattato sia positivo. Già in vigenza del precedente
FUE, da parte di una o più imprese o di Regolamento, infatti, la giurisprudenza
un’associazione di imprese. In tali casi, la aveva riconosciuto che la Commissione
Commissione mediante decisione può an- potesse imporre ordini di natura positiva,
200 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

quali, esemplificativamente, l’ordine di Come anticipato, l’art. 7 Reg. n. 1/03


fornire materie prime1, o determinate disciplina i poteri della Commissione an-
informazioni, anche qualora protette dal che rispetto a infrazioni già cessate. Il pro-
diritto d’autore2, o ancora di adeguare la cedimento avviato dalla Commissione, in-
politica aziendale in materia di sconti alla fatti, non è necessariamente destinato a
clientela3. concludersi con un provvedimento di dif-
Quanto invece ai rimedi strutturali, fida, che presuppone che la condotta anti-
che possono consistere nella modifica concorrenziale sia ancora in essere. Que-
della struttura dell’impresa, ovvero del suo sto perché, al momento della chiusura
assetto proprietario, il considerando 12 dell’istruttoria, le condotte oggetto di in-
Reg. n. 1/03 precisa che gli stessi sono pro- dagine potrebbero essere già cessate, per
porzionati solo in presenza di un rischio naturale esaurimento, o perché, in co-
sostanziale del perdurare o del ripetersi stanza di indagine, le imprese coinvolte
dell’infrazione, derivante dalla struttura abbiano deciso di modificare le stesse in
stessa dell’impresa. In questo senso, un ri- senso conforme alla norme in materia di
medio di tipo strutturale potrebbe essere concorrenza. In tali casi, la Commissione
opportuno, ad esempio, per porre rimedio può comunque constatare tali condotte
anticoncorrenziali tramite decisione, an-
al rifiuto, da parte di un’impresa domi-
che nel caso in cui non intenda imporre
nante verticalmente integrata, di conce-
una sanzione, o il termine di prescrizione
dere l’accesso alle proprie infrastrutture
per farlo sia già decorso, purché in pre-
essenziali ai concorrenti downstream; ov- senza di un legittimo interesse: il che av-
vero a condotte di c.d. margin squeeze. Ad viene, ad esempio, nei casi in cui vi sia il
oggi la Commissione non ha ancora impo- rischio di reiterazione dell’infrazione; ov-
sto un rimedio strutturale sulla base del- vero al fine di chiarire un particolare
l’art. 7. Ha tuttavia accettato, in alcuni principio di diritto, o di facilitare le azioni
casi riguardanti in particolare il settore c.d. follow-on per il risarcimento del dan-
energetico, rimedi strutturali proposti no. In questo senso, il Reg. n. 1/03 codi-
dalle imprese ex art. 9 (cfr. infra). fica quanto già stabilito in precedenza
Si deve poi ricordare che, qualora la dalla giurisprudenza, la quale aveva da un
decisione comporti delle misure corret- lato riconosciuto il potere della Commis-
tive, oltre all’ordine di cessazione dell’in- sione di constatare un’infrazione già ces-
frazione, la Commissione può disporre la sata5; dall’altro, aveva dato un’interpreta-
nomina di un soggetto fiduciario (trustee) zione rigorosa di tale potere, specificando
incaricato di vigilare sull’ottemperanza che la dimostrazione dell’esistenza di un
alla decisione da parte delle imprese de- interesse legittimo deve avvenire in con-
stinatarie, entro i limiti delineati dalla creto, mediante riferimento a circostanze
Corte nel caso Microsoft4. proprie al caso di specie6. In ogni caso, se
1 C. giust. CE, 6 marzo 1974, cause riunite 4 Trib. CE, 17 settembre 2007, causa T-201/04,
6/73 e 7/73, Istituto Chemioterapico Italiano S.p.A. Microsoft c. Commissione, in Racc. 2007, p. II-
e Commercial Solvents Corporation c. Commis- 3601, dove il Tribunale in buona sostanza ha rico-
sione, in Racc. 1974, p. 223. Ciò nei casi di viola- nosciuto la possibilità per la Commissione di farsi
zione dell’art. 102. Il medesimo obbligo, infatti, assistere, nell’esecuzione delle misure correttive
non può essere imposto in caso di violazione del- da un esperto esterno, ed eventualmente anche di
l’art. 101, sebbene i giudici nazionali possano di- istituire un sistema di controllo che preveda la de-
sporre misure ulteriori in relazione alle conse- signazione di un soggetto fiduciario indipen-
guenze civilistiche della violazione del divieto di dente, purché quest’ultimo non eserciti su delega
intese anticompetitive (Trib. CE, 18 settembre poteri di indagine che solo la Commissione è le-
1992, T-24/90, Automec c. Commissione, in Racc. gittimata ad esercitare.
1992, p. II-2223). 5 C. giust. CE, 28 marzo 1983, causa 7/82,
2 C. giust. CE, 6 aprile 1995, cause riunite C- GVL c. Commissione, in Racc. 1983, p. 483.
241/91 P e C-242/91 P, Radio Telefis Eireann (Rte) 6 Cfr. Trib. CE, 6 ottobre 2005, cause riunite T-
e Independent Television Publications Ltd (Itp) c. 22/02 e 23/02, Sumitomo Chemicals c. Commis-
Commissione (“Magill”), in Racc. 1995, p. I-743. sione, in Racc. 2005, p. II-4065. Per un esempio di
3 Trib. CE, 6 ottobre 1994, causa T-83/91, Tetra tale dimostrazione, cfr. Dec. Comm. CE, 3 ottobre
Pak International c. Commissione, in Racc. 1994, 2007, Morgan Stanley/Visa International e Visa Eu-
p. II-755. ropa, in appello Trib. UE, 14 aprile 2011, causa T-
E. BOTTI - A. ZANAZZO – LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE 201

la Commissione menziona nel corpo di 101 di una società di consulenza, qualora


una decisione che un’impresa ha com- questa contribuisca attivamente e volon-
messo un’infrazione del diritto antitrust, tariamente ad un’intesa tra produttori
deve raggiungere la medesima conclu- operanti su un mercato distinto da quello
sione anche nel dispositivo della stessa. In su cui essa stessa opera9.
caso contrario, infatti, le imprese rischie-
rebbero di essere esposte ad azioni per il II. ALTRE DECISIONI
risarcimento del danno in relazione ad as-
serzioni non contestabili in sede giurisdi- 1. Decisioni di accettazione degli impe-
zionale, potendo le stesse impugnare sola- gni. – L’art. 9 Reg. 1/03 prevede che la
mente il dispositivo di una decisione7. Commissione, qualora intenda adottare
Le decisioni della Commissione per in- una decisione volta a far cessare un’infra-
frazioni antitrust possono essere indiriz- zione agli artt. 101 e 102 FUE, e le im-
zate tanto alle imprese che abbiano diret- prese interessate propongano degli impe-
tamente commesso l’infrazione, quanto gni tali da rispondere alle preoccupazioni
alle imprese controllanti che esercitino espresse loro nella valutazione prelimi-
un’influenza determinante nei loro con- nare, può mediante decisione rendere
fronti, tale da escluderne l’indipendenza. detti impegni obbligatori. Tale decisione
Il comportamento di una società control- può essere adottata per un periodo di
lata, infatti, può essere imputato alla so- tempo determinato10, e accerta che l’inter-
cietà controllante, qualora la prima, pur vento della Commissione non è più giusti-
avendo una personalità giuridica distinta, ficato, senza giungere alla conclusione
non determini in modo autonomo il pro- dell’eventuale sussistere o perdurare del-
prio comportamento sul mercato, ma ap- l’infrazione. In questo senso, non pregiu-
plichi sostanzialmente le istruzioni im- dica la facoltà delle autorità nazionali di
partitele dalla seconda. In particolare, procedere autonomamente a detto accer-
poi, nel caso in cui una società control- tamento, né di adottare una decisione in
lante detenga il 100% del capitale della senso difforme da quella della Commis-
propria controllata, secondo la giurispru- sione11.
denza della Corte – confermata di recente Una volta che gli impegni siano stati
nel noto caso Akzo Nobel 8 – la Commis- resi obbligatori, peraltro, come precisato
sione può presumere l’esercizio di un’in- dal secondo comma dell’art. 9, il procedi-
fluenza determinante sulla controllata, mento può essere riaperto, su domanda o
salvo dimostrazione, il cui onere incombe d’ufficio, qualora i) intervengano modifi-
sulla controllante, della sua effettiva au- che della situazione di fatto rispetto a un
tonomia gestionale. Qualora, quindi, la elemento su cui si fonda la decisione; ii)
Commissione accerti il compimento di le imprese interessate contravvengano
un’infrazione da parte di una società con- agli impegni assunti; oppure iii) la deci-
trollata, e provi che il capitale della stessa sione sia stata fondata su informazioni in-
sia interamente detenuto da una control- complete, inesatte o fuorvianti.
lante, quest’ultima potrà essere ritenuta La disposizione in parola codifica ciò
responsabile in solido per il pagamento che, in vigenza del precedente Regola-
dell’ammenda. mento n. 17, costituiva una mera prassi
Inoltre, la Commissione può stabilire informale della Commissione12. Tale pras-
la corresponsabilità per violazione dell’art. si, nel silenzio della legge, era ammessa in

461/07, Visa Europe c. Commissione, in Racc. Treuhand AG c. Commissione, in Racc. 2008, p. II-
2001, p. II-1729. 1501.
7 Trib. CE, 12 ottobre 2007, causa T-474/04, 10 Il Regolamento tuttavia non impone che la
Pergan Hilfsstoffe für industrielle Prozesse GmbH Commissione fissi una durata determinata. Cfr.
c. Commissione, in Racc. 2007, p. II-4225. Trib. CE, 11 luglio 2007, causa T-170/06, Alrosa
8 C. giust. CE, 10 settembre 2009, causa C- Company Ltd c. Commissione, in Racc. 2007, p. II-
97/08 P, Akzo Nobel NV c. Commissione, in Racc. 2601, punto 91.
2009, p. I-8237. 11 Considerando 13 Reg. 1/2003.
9 Trib. CE, 8 luglio 2008, causa T-99/04 AC- 12 Cfr. C. giust. CE, 17 novembre 1987, cause
202 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

ragione dell’ampio margine di discrezio- particolare, si può ad esempio ricordare


nalità di cui godeva anche allora la Com- che le stesse sono solo raramente soggette
missione nello stabilire le proprie priorità a controllo giurisdizionale. Da un lato, in-
di enforcement, e nel decidere di archi- fatti, le parti difficilmente possono pro-
viare un caso qualora l’intervento non porre impugnazione contro una decisione
fosse più giustificato. In mancanza di una fondata sul proprio consenso, volontaria-
esplicita previsione normativa, tuttavia, il mente prestato, specie per quanto ri-
processo decisionale presentava, nel com- guarda i profili sostanziali della stessa; e
plesso, non pochi aspetti problematici; in infatti nella pratica questo non si è mai
particolare, esso risultava poco traspa- verificato. Dall’altro, sebbene in via di
rente, sia rispetto ai terzi, sia più in gene- principio i terzi, pur non essendo parte
rale nei confronti della comunità legale. interessata ai sensi dell’art. 27 Reg. 1/03,
Per rimediare a tali questioni, l’art. 27 possano impugnare una decisione con
Reg. 1/03 ha quindi stabilito che la Com- impegni, qualora ritengano di aver subito
missione, qualora intenda adottare una un pregiudizio dalla stessa, nella pratica
decisione ai sensi dell’art. 9, deve pubbli- ciò è avvenuto di rado14. Esiste inoltre il
care un’esposizione sommaria dei fatti e il rischio concreto che gli impegni proposti
contenuto essenziale degli impegni o del- non siano proporzionali alle preoccupa-
l’azione proposta, cosicché i terzi interes- zioni identificate dalla Commissione nel-
sati possono presentare le loro osserva- l’ambito del procedimento. Sul punto, pe-
zioni entro il termine stabilito, non infe- raltro, la Corte ha recentemente confer-
riore a un mese. L’art. 30 ha inoltre intro- mato che, in via di principio, gli impegni
dotto l’obbligo di pubblicazione di tali delle parti possono anche eccedere le mi-
decisioni. sure che la Commissione potrebbe im-
Come ricordato anche dalla giurispru- porre con una decisione di accertamento,
denza13, la ratio delle decisioni con impe- stanti le diverse finalità dei due tipi di de-
gni consiste principalmente in ragioni di cisione. La Commissione, infatti, nell’ac-
economia processuale, su modello dei c.d. cettare gli impegni proposti, non è tenuta
consent decrees di diritto statunitense. a cercare alternative meno onerose o più
Esse infatti garantiscono una soluzione moderate, e può limitarsi a verificare se
più rapida ed efficace ai problemi di con- quanto proposto sia sufficiente a rispon-
correnza, attraverso la partecipazione at- dere alle preoccupazioni concorrenziali15.
tiva delle imprese alla determinazione Si deve poi rilevare che, in particolare
delle scelte di mercato da compiere. Inol- a partire dai tempi più recenti, la Com-
tre, le decisioni con impegni, nella misura missione ha adottato un numero signifi-
in cui consentono di evitare l’accerta- cativo di decisioni con impegni, superiore
mento pieno dell’infrazione, presentano a quanto inizialmente anticipato. Tali de-
vantaggi significativi anche per le im- cisioni statisticamente hanno riguardato
prese, in particolare dal punto di vista soprattutto indagini ai sensi dell’art. 102
delle conseguenze sul piano reputazio- FUE, nel contesto delle quali – come già
nale, nonché in ambito civilistico. ricordato – la Commissione ha talvolta
A fronte di questi vantaggi, tuttavia, le accettato rimedi anche di tipo struttu-
decisioni con impegni presentano anche rale16. La maggior frequenza di decisioni
alcuni aspetti problematici. Tra questi, in ex art. 9 nei casi di abuso di posizione do-

riunite 142 e 156/84, British American Tobacco 15 C-giust. UE, Alrosa, cit., punto 61.
Company Ltd e R.J. Reynolds Industries, Inc. c. 16 Dec. Comm. UE, 18 marzo 2009, COMP/
Commissione, in Racc. 1987, p. 4487, punto. 23. 39.402, “Preclusione del mercato del gas da parte
13 C. giust. UE, 29 giugno 2010, causa C- di RWE”, non ancora pubblicata; Dec. Comm. UE,
441/07 P, Commissione c. Alrosa Company Ltd., in 4 maggio 2010, COMP/39.317, “E.On”, non an-
Racc. 2010, p. I-5949, punto 35. cora pubblicata; Dec. Comm. UE, 14 luglio 2010,
14 Cfr. Trib. UE, cause riunite T-148 e 149/10, caso COMP/39.596, “British Airways, American
Hynix Semiconductor c. Commissione, ricorso Airlines e Iberia”, non ancora pubblicata; Dec.
contro la decisione della Commissione nel caso Comm. UE, 29 settembre 2010, caso COMP/
Rambus (COMP/38.636), non ancora deciso. 39.315, Eni, non ancora pubblicata.
E. BOTTI - A. ZANAZZO – LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE 203

minante, peraltro, è coerente con il limite stituisce una novità Reg. 1/03, che codifica
previsto dal considerando 13 Reg. 1/03, peraltro quanto già riconosciuto in prece-
secondo cui la Commissione non può ac- denza dalla giurisprudenza nel noto caso
cettare impegni nei casi in cui intenda in- Camera Care18. Nella prassi, tuttavia, la
fliggere un’ammenda, in particolare, Commissione ha fatto un uso alquanto li-
quindi, nei casi di intese hardcore. Inoltre, mitato del potere di adottare misure cau-
i casi di abuso di posizione dominante, in telari; in particolare, post-modernizza-
ragione della loro inerente maggior com- zione, non risultano adottate misure cau-
plessità in termini di analisi e onere pro- telari adottate sulla base dell’art. 8.
batorio, si prestano particolarmente ad
essere risolti tramite accettazione di im- 3. Decisioni di constatazione di inappli-
pegni. Questi, infatti, garantiscono una cabilità. – Ai sensi dell’art. 10 Reg. 1/03, la
modifica della condotta dell’impresa do- Commissione può, mediante decisione,
minante, evitando al contempo onerose stabilire d’ufficio l’inapplicabilità degli
analisi giuridico-economiche dell’infra- artt. 101 e/o 102 FUE ad un determinato
zione, che sarebbero maggiormente espo- accordo o pratica. Tale disposizione può
ste al rischio di annullamento in sede giu- essere applicata solo in casi eccezionali,
risdizionale. dettati da superiori ragioni di interesse
Appare inoltre opportuno ricordare pubblico comunitario; a tal proposito, il
che, a fronte della facoltà delle imprese considerando 14 Reg. 1/03 menziona l’e-
oggetto di indagine decidano di proporre ventualità che un accordo o una pratica
impegni, non sussiste alcun obbligo per la non siano in precedenza stati vagliati
Commissione di adottare una decisione ai dalla giurisprudenza e dalla prassi ammi-
sensi dell’art. 9, piuttosto che ad agire ai nistrativa, rispetto cui appaia quindi op-
sensi dell’art. 7; né, in caso di mancata ac- portuno chiarire la legislazione, nonché
cettazione degli impegni proposti, la garantirne un’applicazione coerente. Ne-
Commissione è tenuta a motivare l’inido- gli intenti del legislatore, tale disposizione
neità degli stessi a concludere il procedi- avrebbe dovuto contribuire a garantire la
mento17. certezza giuridica nel sistema di ecce-
Peraltro, qualora le imprese non ri- zione legale introdotto dal Reg. 1/03. Ad
spettino gli impegni resi obbligatori da oggi, tuttavia, si deve rilevare che l’art. 10
una decisione ai sensi dell’art. 9, la Com- non ha ancora mai fatto oggetto di appli-
missione può infliggere loro un’ammenda cazione da parte della Commissione.
ai sensi dell’art. 23 Reg. 1/03, nonché
eventualmente irrogare delle penalità di IV. LA POLITICA SANZIONATORIA DELLA
mora ai sensi dell’art. 24 del medesimo COMMISSIONE
Regolamento (cfr. più nel dettaglio infra
§ IV.6). 1. Osservazioni generali: La natura delle
sanzioni. – L’art. 23 Reg. 1/03 conferisce
2. Decisioni che impongono misure alla Commissione il potere di irrogare
cautelari. – L’art. 8 Reg. 1/03 prevede che, sanzioni pecuniarie nei casi di violazione
nei casi di urgenza dovuta al rischio di un di norme antitrust sostanziali e procedu-
danno grave e irreparabile per la concor- rali.
renza, la Commissione possa adottare Il ricorso allo strumento sanzionatorio
d’ufficio misure cautelari mediante deci- ha assunto nel corso degli anni una rile-
sione, ove constati prima facie la sussi- vanza crescente, poiché si è compreso che
stenza di un’infrazione. Ai sensi del se- attraverso un’adeguata efficacia deterrente
condo comma, tali decisioni sono applica- delle sanzioni è possibile garantire un’ef-
bili per un determinato periodo di tempo fettiva applicazione della normativa anti-
e possono, se necessario ed opportuno, es- trust. L’effetto dissuasivo della sanzione è
sere rinnovate. Anche tale disposizione co- al contempo specifico e generale: attra-

17 Trib. CE, Alrosa, cit., punto. 130. R, Camera Care Ltd. c. Commissione, in Racc.
18 C. giust. CE, 17 gennaio 1980, causa 792/79 1980, p. 119.
204 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

verso la repressione di un singolo caso di 23 Reg. 1/03 prevede la possibilità per la


infrazione, infatti, la Commissione mira Commissione di irrogare sanzioni, fino al
ad imporre il rispetto delle norme anti- limite del 1% del fatturato, in caso di vio-
trust sia nei confronti dei responsabili lazione di norme procedurali da parte di
dell’illecito, sia nei confronti delle altre un’impresa nel corso di un procedimento
imprese che potrebbero porre in essere antitrust.
condotte contrarie agli artt. 101 e 102 Più in particolare, possono essere san-
FUE. zionate le imprese che:
L’art. 23 reg. 1/03 prevede espressa- – forniscono informazioni incomplete,
mente che le sanzioni antitrust non hanno inesatte o fuorvianti in risposta a richieste
natura penale, ma amministrativa. In al- di informazioni della Commissione, nel
cuni Stati membri, tuttavia, si è ritenuto corso di indagini di settore o in sede di
che la sola sanziona amministrativa non istruttoria o durante ispezioni nella sede
avesse un adeguato effetto dissuasivo nei dell’impresa;
casi di violazioni più gravi; pertanto sono – presentano in maniera incompleta,
state introdotte anche delle sanzioni di nel corso di accertamenti ispettivi ex art.
tipo penale per le fattispecie di maggiore 20 Reg. 1/03, di libri o documenti richiesti
disvalore sociale. dalla Commissione;
– rifiutano di sottoporsi ad accerta-
2. Intenzionalità e negligenza: l’ele- menti ordinati dalla Commissione me-
mento soggettivo dell’illecito. – Le san- diante decisione;
zioni possono essere inflitte quando la – non rettificano risposte incomplete
violazione di norme antitrust sostanziali o fornite da un membro del loro personale;
procedurali sia avvenuta “intenzional- – violano o rimuovono i sigilli apposti
mente o per negligenza”19. dai funzionari della Commissione nel
L’intenzionalità ha luogo quando il corso di ispezioni.
comportamento delle imprese è volonta- Con particolare riferimento alle ispe-
rio e, quindi, vi sia l’obiettivo specifico – o zioni, una sanzione ai sensi dell’art. 23
quantomeno la consapevolezza – di vio- Reg. 1/03 può essere imposta non solo
lare la normativa antitrust20. L’infrazione qualora la Commissione proceda diretta-
è invece commessa con negligenza quan- mente agli accertamenti, ma anche nel
do l’impresa agisce senza avere contezza caso di ispezioni richieste dalla Commis-
dei profili anticoncorrenziali della pro- sione, ma svolte in concreto dalle autorità
pria condotta. Come stabilito in giuri- nazionali.
sprudenza, infatti, la mancata conoscenza Il legame tra sanzioni per violazione di
delle norme in materia di concorrenza norme di procedura e percentuale del fattu-
non costituisce una causa di esclusione rato rappresenta una delle novità intro-
della responsabilità per l’impresa21; tutta- dotte dal Reg. 1/03 rispetto alla normativa
via, la circostanza che un’infrazione sia previgente, che poneva dei limiti edittali
stata commessa con negligenza costitui- considerati non sufficientemente dissua-
sce – ai sensi degli Orientamenti adottati sivi: ai sensi del Reg. 17/1962, l’entità
dalla Commissione per il calcolo delle delle ammende poteva difatti oscillare tra
ammende22 – una circostanza attenuante un minimo di 100 ed un massimo di 5000
idonea a ridurre parzialmente l’ammon- “unità di conto”.
tare finale della sanzione. Il primo esempio di applicazione di
una sanzione per violazione di norme
3. Sanzioni per violazione di norme procedurali ex art. 23 Reg. 1/03 è rappre-
procedurali. – Il primo paragrafo dell’art. sentato dal caso E.on Energie AG, relativo
19 Reg. 1/2003, Art. 23. United Brands c. Commissione, in Racc. 1980,
20 C. giust. CE, 13 novembre 1975, causa 1978, p. 207.
22 Orientamenti per il calcolo delle ammende
26/75, General Motors c. Commissione, in Racc.
1975, p. 1367. inflitte in applicazione dell’art. 23, paragrafo 2,
21 C. giust. CE, 14 febbraio 1978, causa 27/76, lettera a) del regolamento CE n. 1/2003, in
G.U.C.E. C-210 del 1 settembre 2006, p. 2 ss.
E. BOTTI - A. ZANAZZO – LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE 205

ad una violazione dei sigilli apposti dalla norme sostanziali antitrust. In particolare,
Commissione nei locali di un’impresa nel le ammende possono essere inflitte alle
corso di un’ispezione. La società, sospet- imprese o alle associazioni di imprese
tata di aver preso parte ad accordi anti- quando, intenzionalmente o per negli-
concorrenziali, aveva infatti rimosso i si- genza:
gilli apposti dalla Commissione nei locali – abbiano commesso un’infrazione agli
in cui erano custoditi documenti fonda- artt. 101 e 102 FUE;
mentali ai fini dell’accertamento dell’in- – non abbiano rispettato una decisione
frazione; era stata quindi sanzionata con che impone misure cautelari;
un’ammenda di 38 milioni di euro ai sensi – abbiano violato gli impegni da esse
dell’art. 23 par. 1. La decisione è stata assunti e formalizzati con decisione della
confermata sia dal Tribunale23 sia dalla Commissione adottata ai sensi dell’art. 9
Corte di giustizia24, la quale ha precisato Reg. 1/03.
che un’impresa non può contestare il va- Con riferimento alle sanzioni sostan-
lore probatorio di un sigillo limitandosi ziali, il Regolamento fissa un limite mas-
ad invocare la possibilità che questo sia simo del 10% del fatturato annuo dell’im-
difettoso, essendo necessari ulteriori ele- presa nell’esercizio precedente. Entro
menti probatori. Inoltre, la Corte ha stabi- questi limiti, tuttavia, la Commissione
lito che la mancata riduzione dell’am- gode di un potere discrezionale nella de-
menda da parte del Tribunale non costi- terminazione dell’ammontare delle san-
tuisce una violazione del principio di pro- zioni, anche se è sempre richiesto il ri-
porzionalità, poiché una tale violazione si spetto dei principi di proporzionalità e di
avrebbe soltanto nei casi in cui un’am- parità di trattamento25.
menda sia, oltre che incongrua, anche ec- Nel 2006 la Commissione ha pubbli-
cessiva, al punto da essere sproporzio- cato i nuovi Orientamenti per il calcolo
nata. In proposito, la Corte ha osservato delle ammende26, indicando i criteri a cui
che una violazione di sigilli è un’infra- essa si è imposta per determinare l’am-
zione particolarmente grave per sua na- montare della sanzione; con l’obiettivo di
tura: infatti, se la Commissione fosse riu- garantire una maggiore obiettività e tra-
scita ad accertare le pratiche anticoncor- sparenza riguardo al livello delle sanzioni.
renziali, avrebbe potuto infliggere un’am- La maggiore trasparenza non si traduce,
menda entità ben maggiore rispetto a tuttavia, in una piena prevedibilità del-
quella effettivamente irrogata per viola- l’ammontare della sanzione27, poiché la
zione dei sigilli. Pertanto, la Corte ha rite- possibilità di calcolare l’esatto ammon-
nuto che l’ammontare della sanzione non tare dell’ammenda ne diminuirebbe l’ef-
potesse essere considerato eccessivo. fetto deterrente.
Gli Orientamenti sono opponibili alla
4. Sanzioni per violazione di norme so- Commissione, che può discostarsene solo
stanziali: presupposti, entità, criteri di mediante un’adeguata motivazione in cui
quantificazione. – La Commissione può siano indicate ragioni compatibili con il
imporre, ai sensi del secondo comma del- principio di parità di trattamento e la tu-
l’art. 23 Reg. 1/03, sanzioni alle imprese tela del legittimo affidamento28. Pur non
che abbiano commesso una violazione di essendo a priori vincolanti nei confronti
23 Trib. UE, 15 dicembre 2010, causa T-141/ BASF (Vitamine), in Racc. 2006, p. II-497, punto.
08, E.on Energie AG c. Commissione, in Racc. 250.
2010, p. II-5761 28 Ex multis, Trib. CE, 24 aprile 2004, cause
24 C. giust. UE, 22 novembre 2012, causa C- riunite T-236/01, T-239/01, T-244/01, T-246/01, T.-
89/11 P, E.on Energie AG c. Commissione, non an- 251/01, T-252/01, Tokai Carbon c. Commissione, in
cora pubblicata. Racc. 2004, p. II-1181, punto. 353; C. giust. CE, 28
25 V. C. giust. CE, 22 maggio 2008, causa C- giugno 2005, cause riunite C-189/02P, da C-
266/06 P, Evonik Degussa c. Commissione, in 205/02P a C-208/02P, C-213/02P, Dansk Rorindu-
Racc. 2008, p. I-81. stri, in Racc. 2007, p. II-89, punto 209 ss.; C. giust.
26 Orientamenti per il calcolo delle ammende, CE, 18 maggio 2006, causa C-397/03P Archer
cit. Daniels Midland, in Racc. 2006, p. I-4429, punto.
27 Trib. CE, 15 maggio 2006, causa T-15/02, 91.
206 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

delle Autorità nazionali, gli Orientamenti La porzione del valore delle vendite
possono essere da esse assunti come cri- presa in considerazione ai fini della deter-
teri orientativi per il calcolo delle san- minazione dell’importo base della san-
zioni. Per quanto riguarda l’Italia, la giu- zione può raggiungere il 30%29. Al fine di
risprudenza amministrativa ha stabilito determinare se la proporzione del valore
che essi costituiscono un parametro di ri- delle vendite debba attestarsi su valori vi-
ferimento per la quantificazione delle am- cini oppure distanti dalla soglia del 30%,
mende ai sensi della normativa antitrust è necessario tenere conto anche della gra-
italiana. vità dell’infrazione. In proposito, gli Orien-
L’iter di calcolo per determinare l’am- tamenti prevedono che la gravità debba
montare delle ammende si svolge in due essere determinata prendendo in conside-
fasi principali. In una prima fase, viene razione tutti gli elementi rilevanti, tra cui,
fissato l’importo base della sanzione per in particolare, la natura dell’infrazione.
ciascuna impresa, calcolato sulla base di Gli Orientamenti precisano che gli ac-
una proporzione del valore delle vendite e cordi orizzontali di fissazione dei prezzi,
tenendo conto altresì della gravità e della spartizione dei mercati e limitazione della
durata dell’infrazione; mentre in una se- produzione (c.d. intese hard core) rappre-
conda fase l’importo base così fissato sentano le più gravi restrizioni di concor-
viene modificato al rialzo o al ribasso al renza, meritevoli dunque di un tratta-
fine di tener conto di eventuali circo- mento sanzionatorio più severo; in questi
stanze aggravanti o attenuanti. Ad ogni casi, pertanto, la proporzione del valore
modo, come ricordato, per espressa previ- delle vendite al fine del calcolo dell’im-
sione dell’art. 23 par. 2 Reg. 1/03 l’am- porto base si dovrà attestare sui valori più
montare finale non potrà superare il li- alti previsti30. Ulteriori fattori da prendere
mite del 10% del fatturato annuo dell’im- in considerazione ai fini della determina-
presa nell’esercizio precedente. zione della gravità riguardano poi la
L’importo base è calcolato proporzio- quota di mercato aggregata delle imprese
nalmente al valore delle vendite dei beni o partecipanti, il perimetro geografico del-
servizi a cui l’infrazione si riferisce realiz- l’infrazione e la circostanza che alle prati-
zate dall’impresa nell’area geografica inte- che illecite sia stata data o meno attua-
ressata e nell’ultimo anno in cui l’impresa zione.
ha partecipato all’infrazione. L’area geo- Successivamente alla determinazione
grafica di riferimento non può comunque delle proporzione del valore delle vendite,
essere più ampia dello Spazio Economico è previsto che l’importo come sopra deter-
Europeo (SEE), salvo il caso – previsto minato sia moltiplicato per il numero di
dal punto 18 degli Orientamenti – in cui anni di partecipazione all’infrazione31. Ri-
tale estensione superi il territorio dello spetto alla disciplina previgente32, i nuovi
SEE, come avviene ad esempio nel caso Orientamenti conferiscono alla durata
di accordi mondiali per la ripartizione dei della partecipazione all’infrazione una
mercati. In queste ipotesi, l’importo base maggiore incidenza sull’ammontare fi-
può essere calcolato a partire dal valore nale dell’importo base. Questa maggiore
totale delle vendite nell’area geografica in- severità è evidente anche nella previsione
teressata, determinando poi le quote delle di un meccanismo di arrotondamento in
vendite di ciascuna impresa che ha preso eccesso della durata delle infrazioni33, per
parte all’infrazione su quel mercato ed ap- cui i periodi di partecipazione all’illecito
plicando tale quota al valore delle vendite superiori ai sei mesi ma inferiori all’anno
aggregate dalle imprese stesse all’interno debbono essere conteggiati come un in-
dello SEE. tero anno, mentre i periodi inferiori ai sei

29 Orientamenti per il calcolo delle ammende, 32 In base alla quale la proporzione del valore
cit., punto 21. delle vendite poteva essere aumentata fino al 50%
30 Orientamenti per il calcolo delle ammende, in caso di durata inferiore ai 5 anni e sino al 10%
cit., punto 23. in caso durata superiore ai 5 anni.
31 Orientamenti per il calcolo delle ammende, 33 Orientamenti per il calcolo delle ammende,
cit., punto 24. cit., punto 24.
E. BOTTI - A. ZANAZZO – LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE 207

mesi devono essere conteggiati come un titolo di negligenza; la prova, fornita dal-
intero semestre. l’impresa, che la partecipazione all’infra-
Infine, la Commissione può aggiun- zione sia stata sostanzialmente margi-
gere all’importo base una somma ulte- nale; la collaborazione dell’impresa inda-
riore (c.d. entry fee), compresa tra il 15 ed gata nel corso del procedimento; nonché,
il 20% del valore delle vendite nei casi di da ultimo, la commissione dell’infrazione
intese particolarmente gravi (quali gli ac- su autorizzazione o incoraggiamento da
cordi orizzontali di fissazione dei prezzi, parte delle autorità pubbliche o della
ripartizione dei mercati e limitazione legge.
della produzione), con l’obiettivo di rag- Sebbene gli Orientamenti attuali, a
giungere un maggior effetto deterrente differenza di quelli precedenti, difettino
per questo tipo di violazioni34. di un’esplicita previsione che autorizzi la
Una volta stabilito l’importo base, se- Commissione ad applicare al singolo caso
gue una seconda fase di determinazione anche circostanze atipiche, al di là di
della sanzione, in cui la Commissione cal- quelle espressamente contemplate, sem-
cola, effettuando una valutazione globale bra potersi ritenere – in mancanza di una
del singolo caso, gli eventuali incrementi previsione in senso contrario – che l’e-
o riduzioni dell’importo in relazione alla lenco menzionato continui ad essere me-
sussistenza di circostanze aggravanti o at- ramente esemplificativo e non tassativo.
tenuanti35. Inoltre, gli Orientamenti non indicano
Gli Orientamenti contemplano espres- quale debba essere l’entità in concreto
samente tre circostante aggravanti36, os- dell’incremento o della diminuzione di-
sia la recidiva; il rifiuto dell’impresa di scendente dall’applicazione delle circo-
cooperare nel procedimento, impedendo stanze. Tale valutazione, infatti, spetta
di fatto le indagini; il ruolo di capofila alla Commissione, che decide caso per
nell’infrazione. Per quanto riguarda la re- caso nell’ambito del proprio potere discre-
cidiva, si segnala in particolare l’impor- zionale38.
tante innovazione degli Orientamenti del Da ultimo, gli Orientamenti prevedono
2006, a mente della quale la Commissione che l’ammenda possa essere incremen-
può ora aggravare il trattamento sanzio- tata, in determinati casi, allo scopo di ga-
natorio anche nel caso in cui la prece- rantire l’effetto dissuasivo. A tal fine, la
dente decisione di accertamento dell’in- Commissione può tenere in considera-
frazione sia stata adottata da un’Autorità zione un duplice ordine di elementi39, che
di concorrenza nazionale. sono: i) il fatto che l’impresa in questione
Per quanto riguarda invece le circo- abbia realizzato un fatturato di notevole
stanze attenuanti37, gli Orientamenti men- entità in mercati diversi da quelli cui l’in-
zionano: l’immediata cessazione dell’ille- frazione si riferisce – si deve pertanto ne-
cito a seguito dell’intervento della Com- cessariamente trattare di un’impresa mul-
missione; la commissione dell’illecito a tiprodotto40 –; ii) l’ammontare degli utili il-

34 Orientamenti per il calcolo delle ammende, 39 Orientamenti per il calcolo delle ammende,
cit., punto 25. cit., punti 30 e 31.
35 Orientamenti per il calcolo delle ammende, 40 L’applicazione di questo coefficiente molti-
cit., punto 27. plicatore avviene tipicamente nei casi in cui l’in-
36 Orientamenti per il calcolo delle ammende, frazione sia commessa da una controllata te-
cit., punto 28. nendo conto del fatturato della controllante
37 Orientamenti per il calcolo delle ammende, (grande impresa): si vedano ad esempio le sen-
cit., punto 29. tenze Trib. UE, 8 marzo 2011, T-37/05, WWT, in
38 C. giust. CE, 28 giugno 2005, Dansk Rørin- Racc. 2011, p. II-41; 13 luglio 2011 cause T-
dustri e altri c. Commissione, cit., punti 169-173. 141/07, Otis, in Racc. 2011, non ancora pubbli-
Cfr. anche Trib. CE, 30 settembre 2003, causa T- cata; T-42/07 Dow Chemical, non ancora pubbli-
203/01, Michelin c. Commissione, in Racc. 2003, cata; T-39/07 ENI, non ancora pubblicata; T-
p. II-4071, punto 292, dove il Tribunale ricorda 38/07, Shell, non ancora pubblicata; T-144/07,
che «la precedente prassi decisionale della Commis- ThyssenKrupp, non ancora pubblicata; 14 luglio
sione non funge di per sé da contesto normativo per 2011, T-189/06 Arkema, non ancora pubblicata.
le ammende in materia di concorrenza». Ad ogni modo, nella giurisprudenza dell’Unione
208 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

leciti realizzati tramite l’infrazione, qua- Commissione può direttamente richie-


lora la stima di tale importo sia possibile. dere il pagamento da ciascuna delle im-
Solo in circostanze eccezionali, invece, la prese i cui rappresentanti siano parte de-
Commissione può concedere, a richiesta, gli organi decisionali dell’associazione.
una riduzione della sanzione, alla luce Qualora neppure in tal modo sia possibile
della limitata capacità contributiva del- raggiungere la totalità dell’importo, la
l’impresa. Gli Orientamenti precisano che Commissione può chiedere il pagamento
tale riduzione non può basarsi esclusiva- del saldo a ciascuno dei membri dell’orga-
mente sulla constatazione di una situa- nizzazione presenti sul mercato interes-
zione finanziaria sfavorevole o deficitaria; sato dall’infrazione. Le imprese possono
al contrario, essa può essere concessa comunque evitare il pagamento dimo-
solo previa dimostrazione oggettiva, da strando di non avere attuato la decisione
parte dell’impresa, del pregiudizio grave e dell’associazione, oppure di non esserne
irrimediabile alla propria redditività eco- al corrente, oppure di essersi attivamente
nomica e al valore degli attivi, che conse- dissociate da esse in un momento ante-
guirebbe dall’imposizione di un’ammenda riore all’avvio delle indagini. In ogni caso,
alle condizioni altrimenti previste. Nella per ciascuna impresa è sempre valido il li-
prassi, i casi in cui la Commissione abbia mite del 10% del fatturato annuo nell’e-
applicato una riduzione della sanzione sercizio solare precedente.
per accertata incapacità contributiva del- Un’ulteriore ipotesi è rappresentata
l’impresa, o in generale abbia adottato dalle sanzioni indirizzate alla società con-
una metodologia di calcolo della sanzione trollante per infrazioni antitrust commesse
più favorevole alle imprese condannate, dalla controllata, quando la prima eserciti
restano ipotesi statisticamente eccezio- un’influenza determinante nei confronti
nali applicate molto restrittivamente41. della seconda (si veda più ampiamente su-
pra). In questi casi, la società madre potrà
5. I destinatari delle sanzioni. – Nella essere ritenuta solidalmente responsabile
maggior parte dei casi, il destinatario per il pagamento della sanzione.
della sanzione è l’impresa o l’associazione Inoltre, una non perfetta coincidenza
di imprese responsabile della violazione. tra il soggetto responsabile dell’infrazione
Tuttavia, in alcuni casi non vi è una ed il soggetto tenuto al pagamento della
perfetta coincidenza tra il responsabile sanzione può avere luogo in caso di suc-
dell’infrazione ed il soggetto tenuto al pa- cessione di imprese. Secondo una giuri-
gamento dell’ammenda. sprudenza ormai consolidata, infatti, la
Una prima ipotesi è contemplata nel- modifica del nome o della forma giuri-
l’art. 23, par. 4 Reg. 1/03, il quale prevede dico-organizzativa di un’impresa non
che – in caso di sanzione irrogata ad un’as- esclude la responsabilità della società suc-
sociazione di imprese non solvibile – l’asso- cessivamente costituita per i comporta-
ciazione sia tenuta a richiedere ai propri menti anticoncorrenziali della prima, qua-
membri un contributo a concorrenza del- lora tra le due entità vi sia un’identità dal
l’importo dell’ammenda. In mancanza, la punto di vista economico-sostanziale42.
l’applicazione del moltiplicatore in considera- ammontare pari al 25-50% dell’importo base
zione del fatturato globale del gruppo è preceduto della sanzione; infine, nel caso Animal feeds
da un accertamento della responsabilità della ca- phosphates (Dec. Comm. UE, 20 ottobre 2010,
pogruppo, anche solo sulla base della presun- caso COMP/ 38.866, non ancora pubblicata), in
zione di esercizio di un’influenza determinante cui la è stata riconosciuta una riduzione dell’am-
sulla controllata (v. supra). menda pari al 70% ad una delle imprese parteci-
41 Nel 2011, ad esempio, la Commissione ha panti.
applicato riduzioni di sanzione per incapacità 42 C. giust. CE, 16 dicembre 1975, cause riu-
contributiva nel caso dell’acciaio pre-compresso nite da 40/73 a 48/73, 50/73, 54/73, 56/73, 111/73,
(Dec. Comm. UE, 30 giugno 2010, COMP/38.344, 113/73 e 114/73, Suiker Unie, in Racc. 1975, p.
Prestressing steel non ancora pubblicata) a tre im- 1663; C. giust. CE, 28 marzo 1984, cause riunite
prese; nel caso Bathroom fittings (Dec. Comm. 29/83 e 30/83, Compagnie Royale austrienne des
UE, 23 giugno 2010, caso COMP/39.0292, non mines in Racc. 1984, p. 1679; C. giust. CE, 11 di-
ancora pubblicata) a tre imprese che hanno be- cembre 2007, causa C280/06, ETI, in Racc. 2007,
neficiato di una riduzione dell’ammenda per un p. I-10893.
E. BOTTI - A. ZANAZZO – LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE 209

6. La penalità di mora. – L’art. 24 Reg. tive ai criteri per la quantificazione della


1/03 prevede la possibilità per la Commis- penalità di mora; è comunque previsto il
sione, in cinque casi tassativamente elen- rispetto dei principi di proporzionalità e
cati, di irrogare mediante decisione alle di parità di trattamento.
imprese e alle associazioni di imprese una L’applicazione della penalità di mora
penalità di mora giornaliera, al fine di co- prevede una procedura articolata in due
stringere le stesse a: fasi. Nella prima, la Commissione intima
– porre fine ad un’infrazione agli artt. all’impresa l’adozione di determinati
101 e 102 FUE conformemente ad una de- provvedimenti, pena l’irrogazione di una
cisione di accertamento adottata ai sensi penalità per ogni giorno di ritardo. Se
dell’art. 7 Reg. 1/03; l’impresa non adempie, la Commissione
– rispettare una decisione che dispone fissa l’ammontare definitivo sulla base
provvedimenti provvisori ai sensi dell’art. della durata dell’inottemperanza: più pre-
8 Reg. 1/03; cisamente, l’ammontare viene calcolato
– rispettare impegni resi obbligatori nel momento in cui l’impresa ottempera
mediante decisione adottata ex art. 9 Reg. ai propri obblighi, a partire dalla data fis-
1/03; sata nella prima decisione. In sede di cal-
– rispondere ad una richiesta di infor- colo dell’ammontare definitivo, la Com-
mazioni effettuata ai sensi dell’art. 17 o missione può, per espressa previsione del-
dell’art. 18 par. 3 Reg. 1/03; l’art. 24 par. 2, fissare il quantum in una
– sottoporsi ad accertamenti ispettivi misura inferiore a quella che risulterebbe
disposti con decisione adottata ex art. 20 dalla decisione originaria.
par. 4 Reg. 1/03. La misura della penalità di mora è
Si tratta quindi di ipotesi che riguar- stata oggetto di una recente pronuncia del
dano sia violazioni di tipo sostanziale, sia Tribunale dell’Unione nel caso Microsoft43.
violazioni di tipo procedurale. Il Tribunale ha confermato la decisione
La penalità di mora è inflitta per ogni del 2004 con cui la Commissione ha impo-
giorno di ritardo a decorrere dalla data sto a Microsoft una penalità di mora per
della decisione, sino all’effettivo adempi- non aver permesso ai suoi concorrenti di
mento da parte dell’impresa. avere accesso, a condizioni ragionevoli,
La misura non ha natura punitivo-san- alle informazioni relative all’interoperabi-
zionatoria, bensì coercitiva, essendo fina- lità. Tuttavia, l’ammontare della penalità è
lizzata a garantire l’attuazione della deci- stato ridotto in quanto il Tribunale ha
sione principale della Commissione. La preso in considerazione una lettera, da-
penalità di mora si caratterizza inoltre tata 1° giugno 2005, in cui la Commis-
per la sua accessorietà rispetto alla deci- sione dava atto che la Microsoft potesse li-
sione principale: in caso di annullamento mitare la distribuzione dei prodotti svilup-
di quest’ultima, infatti, anche la prima è pati dai suoi concorrenti «open source» in
destinata ad essere annullata. base alle informazioni relative all’intero-
L’ammontare della penalità di mora perabilità non coperte da brevetto e non
può raggiungere il valore del 5% del fattu- innovative, durante la pendenza della
rato medio giornaliero realizzato dall’im- causa T-201/04. Secondo il Tribunale, il
presa nell’esercizio precedente. Tale som- fatto che la Commissione abbia accettato,
ma è stata aumentata rispetto a quanto in considerazione della litispendenza, che
previsto dal previgente Reg. CEE n. la Microsoft attuasse per un certo periodo
17/1962, al fine di aumentarne la finalità una prassi che poteva comportare il man-
coercitivo-deterrente. Per il resto, a diffe- tenimento di una situazione che la deci-
renza di quanto previsto in materia di sione del 2004 aveva lo scopo di eliminare,
sanzioni ex art. 23, non sono state adot- potrebbe essere preso in considerazione
tate dalla Commissione linee guida rela- nell’ambito della determinazione della

43 Trib. UE, 27 giugno 2012, causa T-167/08,


Microsoft c. Commissione, non ancora pubblicata.
210 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

gravità del comportamento sanzionato e, adempimenti vengono effettuati per ini-


pertanto, nella fissazione dell’importo ziativa delle Autorità nazionali, senza una
della penalità di mora. richiesta della Commissione in tal senso.
È sufficiente che un atto interruttivo
7. Prescrizione. – L’art. 25 Reg. 1/03 venga notificato ad uno dei partecipanti
prevede un termine di prescrizione in ma- perché la prescrizione sia interrotta an-
teria di imposizione delle sanzioni. Per le che nei confronti di tutti gli altri. Infine, è
violazioni di carattere procedurale, la pre- prevista la sospensione dei termini di pre-
scrizione è triennale, mentre nei casi di scrizione nelle more di un ricorso pen-
violazione di norme sostanziali la prescri- dente dinanzi alla Corte di giustizia con-
zione è quinquennale. Il dies a quo da cui tro la decisione della Commissione.
decorre il termine di prescrizione è costi-
tuito dal giorno in cui la violazione ha ELISABETTA BOTTI - ANNAGIULIA ZANAZZO
avuto luogo; se l’infrazione ha carattere
continuato o è ripetuta, il termine decorre
dal giorno in cui è stato commesso l’ul- Bibliografia
timo atto illecito. S. BASTIANON, Diritto Antitrust nell’Unione
L’onere di provare la durata di un’in- europea, Milano, 2011; BELLAMY & CHILD, Euro-
frazione e, quindi, di dimostrare che il pean Community Law of Competition, Londra,
termine di prescrizione per l’imposizione 2010; G. HIRSCH - F. MONTAG - F.J. SÄCKER, Com-
della sanzione non è ancora decorso, petition Law: European Community practice
spetta alla Commissione44. Inoltre, qua- and procedure: article-by-article commentary,
Londra, 2008; P. FATTORI - M. TODINO, La disci-
lora non riesca a raccogliere prove idonee plina della concorrenza in Italia, Bologna, 2010,
a determinare con esattezza la durata, la p. 447 ss.; L. ORTIZ BLANCO, EC Competition
Commissione può comunque far valere la Procedure, Oxford, 2006; P. NEBBIA, Sanzioni
presunzione per cui l’adesione di un’im- (Art. 23, Reg. CE 16.12.2002, n. 1/2003), in A.
presa ad un accordo implichi – in man- CATRICALÀ - P. TROIANO (a cura di), Codice com-
canza di un’espressa manifestazione di mentato della Concorrenza e del mercato, To-
volontà a rinunciarvi – che l’adesione sia rino, 2010, p. 336 ss.; L. TOSATO - L. BELLODI, EU
Competition Law, Procedure, Leuven, 2006; A.
continuata45. LEGROTTAGLIE, Sanzioni, in L.C. UBERTAZZI, Com-
La norma prevede anche la possibilità, mentario breve alle leggi su proprietà intellet-
per la Commissione o per le Autorità na- tuale e concorrenza, Padova, 2012, p. 2677 ss.;
zionali, di interrompere la prescrizione me- I. VAN BAEL - J.F. BELLIS, Il diritto comunitario
diante, in particolare, l’invio ad un’im- della concorrenza, Torino, 2009; R. WISH - D.
presa di richieste di informazioni, il con- BAILEY, Competition Law, Oxford, 2012, p. 275;
ferimento di un mandato scritto ai propri W. WILS, «Optimal Antitrust Fines: Theory and
Practice», in World Competition, 2006, p. 183
agenti per effettuare ispezioni e accerta- ss.; W. WILS, «The European Commission’s
menti, l’apertura di un procedimento, l’in- 2006 Guidelines on Antitrust Fines: A Legal
vio della comunicazione degli addebiti. and Economic Analysis», in World Competi-
La prescrizione è interrotta anche se tali tion, 2007, p. 197 ss.

44 Trib. CE, 16 novembre 2006, causa T-120/ quella consolidata giurisprudenza in tema di prova
04, Peróxidos Orgánicos SA c. Commissione, dell’intesa secondo cui «la tacita approvazione di
punto 52; Trib. UE, 17 dicembre 2009, causa T- un’iniziativa illecita, senza distanziarsi pubblica-
58/011, Solvay SA c. Commissione, in Racc. 2006, mente dal suo contenuto senza denunciarla agli
p. II-4441, punti 294-295. organi amministrativi (…) rappresenta una moda-
45 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite C- lità passiva di partecipazione all’infrazione”» ed ha
204/00P, C-205/00P, C-211/00P, C-213/00P, C- l’effetto di incoraggiare la continuazione della
217/00P e C-219/00P, Aalborg e altri c. Commis- stessa: C. giust. CE, 8 luglio 1999, causa C-49/92 P,
sione, in Racc. 2004, p. I-123. Ciò in conformità a ANIC Partecipazioni, in Racc. 1999, p. I-4125.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’imputabilità della responsabilità delle violazioni antitrust
e i gruppi di società

Sommario: I. IL PROBLEMA DELL’IMPUTAZIONE DELLA risprudenza comunitaria ha fatto riferi-


RESPONSABILITÀ NELL’AMBITO DI UN GRUPPO. – II. mento l’Autorità Garante della Concor-
IL FONDAMENTO GIURIDICO DELL’IMPUTABILITÀ E I renza e del Mercato (“Autorità”), il cui ap-
PRINCIPI GENERALI. – III. L’APPLICAZIONE DEI
PRINCIPI IN MATERIA DI IMPUTABILITÀ. – 1. L’eser-
proccio ha trovato di recente conforto da
cizio dell’influenza determinante. – 2. La parte del TAR Lazio2. Si noti però che il
prova dell’esercizio dell’influenza determi- Consiglio di Stato sinora ha avuto occa-
nante. – IV. LE CONSEGUENZE DELLA DISCIPLINA sione di pronunciarsi solo sulla questione
DELL’IMPUTABILITÀ. dell’individuazione del soggetto passivo
della sanzione, in un caso in cui l’infra-
I. IL PROBLEMA DELL’IMPUTAZIONE DELLA RE- zione alle regole di concorrenza era stata
SPONSABILITÀ NELL’AMBITO DI UN GRUPPO posta in essere da un ente e proseguita da
una società, che aveva rilevato da detto
Le decisioni delle autorità della con- ente le attività d’impresa nel mercato rile-
correnza riguardano per lo più società vante3.
che fanno parte di gruppi, che possono
assumere forme molto diverse tra loro,
ma che di regola sono costituiti da una II. IL FONDAMENTO GIURIDICO DELL’IMPUTA-
BILITÀ E I PRINCIPI GENERALI
pluralità di società giuridicamente auto-
nome e soggette a direzione unitaria di La questione dell’imputabilità nell’am-
una holding, che ne detiene anche il con- bito di un gruppo è stata affrontata dalla
trollo. È un dato scontato che un gruppo Corte di Giustizia (“Corte”) partendo dal-
possa costituire un’unica entità econo- l’idea di dover imputare un comporta-
mica e, quindi un’impresa ai sensi delle mento, e non soltanto una sanzione, e fa-
regole di concorrenza, che è tenuta a ri- cendo quindi riferimento non solo alle
spondere dell’infrazione di queste regole norme sanzionatorie, ma anche alle di-
secondo il principio della responsabilità sposizioni di diritto sostanziale di cui agli
personale. Tuttavia, un gruppo, in quanto artt. 101 e 102 TFUE e alla stessa nozione
tale, non può essere destinatario delle de- di “impresa” utilizzata per stabilire che gli
cisioni delle autorità di concorrenza, che, accordi infragruppo non rilevano dal
per poter essere applicate ed eseguite, punto di vista concorrenziale. In partico-
non possono che essere indirizzate a per- lare, è stato sulla base dell’“unità d’a-
sone giuridiche o a persone fisiche deter- zione”, che connota detta nozione, che la
minate. Il che implica che, quando si trat- Corte ha superato la formale separazione
ta di un illecito riconducibile ad un’im- giuridica tra le società di un gruppo e ha
presa/gruppo, debbano essere individuate individuato i soggetti cui le autorità di
in concreto le società tenute a subirne le concorrenza possono indirizzare le loro
conseguenze. Le norme di diritto della decisioni, stabilendo che: «il comporta-
concorrenza nazionali e comunitarie1 non mento di una controllata può essere
contengono indicazioni specifiche a tale ascritto alla società controllante in parti-
riguardo e sono stati i giudici comunitari colare qualora, pur avendo personalità
a stabilire che una società può rispondere giuridica distinta, tale controllata non de-
della violazione commessa da un’altra so- termini in modo autonomo la propria li-
cietà del suo gruppo, anche se non ha par- nea di condotta sul mercato, ma si at-
tecipato all’ideazione e all’attuazione di tenga, in sostanza, alle istruzioni che le
detta violazione, e a delineare le condi- vengono impartite dalla società control-
zioni alle quali ciò può accadere. Alla giu- lante, alla luce, in particolare dei nessi

1 Artt. 101 e 102 TFUE, artt. 5, 7 e 23 Reg. 2 TAR Lazio, sez. I, 9 gennaio 2013, n. 125.
1/2003, artt. 2, 3, 15 e 31 l. 287/1990 e l. 689/1981. 3 Cons. St., sez. VI, 3 aprile 2009, n. 2083.
212 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

economici, organizzativi e giuridici che Dal fatto che controllante e controllata


uniscono le due entità giuridiche. Infatti costituiscono un’“unica impresa” discen-
ciò si verifica perché, in tale situazione, la de, in primo luogo, che si deve ritenere
società controllante e la sua controllata che l’illecito sia stato commesso da cia-
fanno parte di una stessa unità econo- scuna di esse. Quanto alla controllante,
mica e formano così una sola impresa ai essa risponde non perché è personal-
sensi dell’art. [101 TFUE] e, pertanto, la mente implicata nella sua realizzazione o
Commissione può emanare una decisione perché ha istigato la sua affiliata a porlo
che infligge ammende nei confronti della in essere, ma perché si ritiene che l’abbia
società controllante, senza necessità di di- commesso essa stessa a causa dei legami
mostrare l’implicazione personale di que- economici e giuridici che la uniscono alla
st’ultima»4. Sempre secondo la Corte, sul controllata, consentendole di determi-
presupposto che costituiscano un’unica narne il comportamento di mercato. L’im-
entità economica con il soggetto che ha putazione a suo carico dell’infrazione, se-
posto in essere l’infrazione, la responsabi- condo la giurisprudenza, non si traduce
lità può essere attribuita anche a società in una forma di responsabilità obiettiva
che non detengono la totalità o la maggio- perché «anche se la società controllante
ranza del suo capitale, quali una5 o più di non partecipa direttamente all’infrazione,
quelle che detengono il suo controllo con- essa esercita, in tale ipotesi, un’influenza
giunto6. Può anche essere ritenuta re- determinante sulle controllate che hanno
sponsabile una società consorella, che partecipato ad essa»10. La reale interfe-
pur non detenendo quote nel capitale so- renza sul comportamento dell’affiliata è
ciale di quella che ha posto in essere l’in- dunque l’elemento centrale intorno a cui
frazione esercita comunque un’influenza ruota l’attribuzione della responsabilità
determinante su di essa in virtù dei vin- alla società madre. Nell’ambito di un
coli economici e giuridici che intercor- gruppo può essere quindi chiamato a ri-
rono tra loro7, fermo restando che le due spondere dell’infrazione solo il soggetto
società consorelle debbano far parte di che abbia effettivamente esercitato un’in-
un’“unica entità economica” e che non è fluenza determinante sul comportamento
sufficiente che il loro capitale sociale sia di mercato della società che l’ha posta in
detenuto dai medesimi soggetti8. Infine, essere e non quello che sia solo potenzial-
la Corte ha ritenuto che nel caso in cui mente in grado di far ciò. Il che è quanto
non sia possibile individuare una società dire che, ai fini dell’imputabilità, non è
cui imputare la responsabilità dell’infra- sufficiente che la società controllante
zione in qualità di controllante e/o di re- goda della mera possibilità di esercitare
sponsabile del coordinamento dell’azione un’influenza determinante sull’autore del-
dell’“impresa”, la Commissione può rite- la violazione ai sensi del Reg. 139/2004 e
nere responsabili in solido le singole so- degli artt. 5 e 7 della l. 287/1990 in mate-
cietà componenti questa entità9. ria di concentrazioni. In secondo luogo,

4 C. giust. UE, 20 gennaio 2011, causa C- 8 C. giust. CE, 2 ottobre 2003, causa C-196/99
90/09, General Química SA e altri c. Commissione P, Siderúrgica Aristrain Madrid SL c. Commissione
europea, in Racc. 2011, p. I-1, punti 37 e 38; TAR delle Comunità europee, in Racc. 2003, p. I-11005.
Lazio, sez. I, 9 gennaio 2013, punto 6, cit. 9 C. giust. CE, 28 giugno 2005, cause riunite
5 C. giust. UE, 19 luglio 2012, cause riunite C- C-189/02 P, C-202/02 P, da C-205/02 P a C-208/02
628/10 P e C-14/11 P, Alliance One International e P e C-213/02 P, Dansk Rørindustri A/S (C-189/02
Standard Commercial Tobacco c. Commissione e P), Isoplus Fernwärmetechnik Vertriebsgesellschaft
Commissione c. Alliance One International e altri, mbH e altri (C-202/02 P), KE KELIT Kunst-
“Alliance”, non ancora pubblicata. stoffwerk GmbH (C-205/02 P), LR af 1998 A/S (C-
6 Trib. CE, 27 settembre 2006, causa T-314/01, 206/02 P), Brugg Rohrsysteme GmbH (C-207/02
Coöperatieve Verkoop- en Productievereniging van P), LR af 1998 (Deutschland) GmbH (C-208/02 P)
Aardappelmeel en Derivaten Avebe BA c. Commis- e ABB Asea Brown Boveri Ltd (C-213/02 P) c. Com-
sione delle Comunità europee, in Racc. 2006, p. II- missione, in Racc. 2005, p. I-5425.
385. 10 C. giust. CE, 10 settembre 2009, causa C-
7 C. giust. UE, 1° luglio 2010, causa C-407/08 97/08 P, Akzo Nobel NV e altri c. Commissione delle
P, Knauf Gips KG c. Commissione europea, in Comunità europee - “Akzo”, in Racc. 2009, p. I-
Racc. 2010, p. I-6375. 8237, punto 77.
L. DE SANCTIS – L’IMPUTABILITÀ DELLA RESPONSABILITÀ DELLE VIOLAZIONI ANTITRUST 213

dal fatto che costituiscono un’unica “im- sono la holding e/o le società intermedie,
presa” deriva che controllante e control- attraverso cui essa detiene il capitale della
lata possono essere ritenute solidalmente controllata che ha violato il diritto della
responsabili del pagamento dell’ammen- concorrenza; ciò a condizione che la
da, fermo restando che le responsabilità stessa holding e dette società intermedie
personali di ciascuna di loro potrebbero siano “imprese” ai sensi degli artt. 101 e
non essere identiche. Dal fatto che con- 102 TFUE, ovverosia che non si limitino a
trollante e controllata costituiscono un’u- detenere partecipazioni e ad esercitare i
nica impresa non deriva invece alcun ob- diritti ad esse connessi13. L’illecito, come
bligo per la Commissione quanto all’ap- detto, può essere imputato anche a so-
plicazione e alla determinazione delle cietà consorelle, ad una o più società ma-
sanzioni. I giudici comunitari, infatti, si dri di un’impresa controllata congiunta-
sono limitati ad indicare alla Commis- mente e a società che detengono parteci-
sione i criteri giuridici sulla base dei pazioni di minoranza nel soggetto che ha
quali, eventualmente, imputare l’infra- posto in essere l’infrazione, ma che go-
zione nell’ambito di un gruppo, ma non dono di diritti più estesi rispetto a quelli
hanno imposto ad essa alcun obbligo di normalmente attribuiti agli azionisti di
verificare sistematicamente se il compor- minoranza14.
tamento della società che ha posto in es- Quanto all’oggetto dell’influenza deter-
sere l’infrazione debba essere attribuito al minante, l’imputazione della responsabi-
di fuori di essa. E in effetti dalla prassi si lità non implica necessariamente che la
evince che una stessa capogruppo non controllante abbia interferito sul compor-
sempre è stata condannata per il compor- tamento illecito, dando istruzioni affinché
tamento delle proprie controllate. Tanto fosse posto in essere, o che abbia interfe-
meno i giudici comunitari hanno inteso rito sulla politica commerciale “in senso
limitare la discrezionalità della Commis- stretto” della sua controllata, dando diret-
sione quanto alla valutazione dei rapporti tive su aspetti quali fissazione dei prezzi e
strutturali ed economici infragruppo, alla decisioni in materia di produzione e di-
scelta dei soggetti cui eventualmente irro- stribuzione dei prodotti. Secondo la giuri-
gare le sanzioni e alla determinazione del- sprudenza, infatti, la mancanza di autono-
l’ammontare di queste ultime. mia nel mercato è solo uno degli indizi da
cui si deduce l’unità economica tra con-
trollante e controllata e, pertanto, l’as-
III. L’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI IN MATERIA senza di direttive di politica commerciale
DI IMPUTABILITÀ
non è sufficiente ad escludere che la
1. L’esercizio dell’influenza determi- prima possa esercitare un’influenza deter-
nante. – La responsabilità viene di regola minante sulla seconda. La società madre
attribuita alla società che ha esercitato potrebbe interferire su decisioni strategi-
un’influenza determinante quando l’ille- che della controllata, quali quelle relative
cito è stato compiuto11, ma non è escluso alla definizione di programmi e di strate-
che possa essere chiamata a rispondere gie aziendali, alla politica degli investi-
un’altra società del suo stesso gruppo/im- menti e alla politica delle risorse umane,
presa, cui essa abbia ceduto le proprie at- che anche se non riguardano direttamente
tività nel settore in cui è stata posta in es- la gestione commerciale, possono comun-
sere l’infrazione12. I soggetti cui viene ge- que avere ripercussioni sul suo comporta-
neralmente attribuita la responsabilità mento di mercato15.
11 Trib. UE, 9 settembre 2011, causa, T-25/06, c. Commissione - “Gosselin”, in Racc. 2011, p. II-
Alliance One International, Inc. c. Commissione 3639.
europea, “Alliance One”, non ancora pubblicata. 14 Trib. UE, 12 luglio 2011, causa T-132/07,
12 Trib. UE, 13 luglio 2011, causa T-39/07, Eni Fuji Electric Co. Ltd c. Commissione europea, non
SpA c. Commissione europea, non ancora pubbli- ancora pubblicata.
cata. 15 Trib. CE, 12 dicembre 2007, causa T-112/05,
13 Trib. UE, 16 giugno 2011, cause riunite T- Akzo Nobel NV e altri c. Commissione delle Comu-
208/08 e T-209/08, Gosselin Group NV (T-208/08) e nità europee, in Racc. 2007, p. II-5049.
Stichting Administratiekantoor Portielje (T-209/08)
214 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

2. La prova dell’esercizio dell’influenza della controllata che ha infranto le norme


determinante. – L’esercizio di un’influenza in materia di concorrenza, la controllante
determinante da parte della controllante possa esercitare un’influenza determi-
può essere provato non solo in base al nante sul suo comportamento e che sussi-
comportamento della controllata, ma può sta quindi una presunzione relativa che
essere rintracciato dalla valutazione dei essa eserciti effettivamente un’influenza di
vincoli economici, giuridici e organizza- tal genere20. La Commissione non è obbli-
tivi tra le due società. La giurisprudenza gata a valersi di questa presunzione e può
non ha individuato in dettaglio in che cosa decidere di accertare l’esercizio effettivo
consistano questi vincoli, facendo pre- dell’influenza determinante da parte della
sente che le loro caratteristiche variano ed controllante sulla base di altri elementi di
è quindi necessario un accertamento caso prova o attraverso una combinazione tra
per caso, in cui vengano complessiva- detta presunzione ed altri riscontri (c.d.
mente considerati tutti gli elementi ad essi duplice base), fermo restando il suo ob-
pertinenti. Tuttavia, ha ritenuto che l’eser- bligo di applicare lo stesso criterio di valu-
cizio dell’influenza determinante non sia tazione per tutte le società madri coinvolte
legato alla mera dipendenza economica nell’infrazione21. Se invece intende valer-
della controllata dalla controllante16. Dalla
sene, potrà limitarsi a dimostrare che la
prassi emerge che gli elementi cui fanno
controllante detiene la totalità o quasi del
più frequentemente riferimento le auto-
capitale sociale della controllata e potrà
rità di concorrenza sono i rapporti socie-
tari, la struttura gerarchica del gruppo, la ritenere quest’ultima solidalmente respon-
costituzione di comitati per il coordina- sabile per il pagamento dell’ammenda in-
mento delle attività delle società control- flitta alla stessa controllata. Ciò a meno
late, la comunanza di amministratori e di- che detta controllante non fornisca ele-
rigenti tra le società del gruppo, la condi- menti di prova idonei a dimostrare che
visione del personale tra controllante e non costituisce un’unica entità economica
controllata e l’esistenza di flussi informa- con la sua affiliata, alla luce dei vincoli or-
tivi tra le due società. ganizzativi, economici e giuridici infra-
Quanto all’onere della prova, esso in- gruppo, e che quest’ultima quindi si com-
combe di regola sulla Commissione, cui porta in maniera autonoma nel mercato.
spetta dimostrare che la società control- La giurisprudenza si limita a rilevare che,
lante esercita un effettivo potere direttivo a tal fine, non valgono affermazioni prive
sulla controllata, tenendo conto di tutte le di riscontri concreti22, ma non chiarisce
circostanze del caso specifico e, in parti- ulteriormente le modalità attraverso le
colare, dei suddetti vincoli organizzativi, quali le parti possono confutare la presun-
giuridici ed economici infragruppo17. Di zione in esame. Da alcune sentenze si
tali vincoli la Commissione deve anche evince che non sia necessario che la con-
provare in concreto l’intensità e l’impatto trollante fornisca la prova diretta e incon-
sul comportamento della filiale18. Tutta- futabile del fatto che la controllata si com-
via, i giudici comunitari ritengono che, nel porti autonomamente23; da altre che non
caso in cui detenga direttamente o indiret- sia sufficiente che la controllante fornisca
tamente il 100% o quasi19 del capitale solo elementi idonei a mettere in dubbio
16 C. giust. CE, 12 luglio 1979, cause riunite 19 Trib. CE, 30 settembre 2009, causa T-
32, 36 e 82/78, Bmw Belgium Sa ed altri c. Com- 168/05, Arkema SA c. Commissione delle Comu-
missione delle Comunità europee, in Racc. 1979, p. nità europee, in Racc. 2009, p. II-180.
2435. 20 C. giust. UE, 10 settembre 2009, “Akzo”,
17 C. giust. UE, 15 giugno 2012, causa C-494/ cit., punto 60; TAR Lazio, sez. I, 9 gennaio 2013,
11 P, Otis Luxembourg Sàrl e altri c. Commissione punto 6, cit.; diff. Delib. AGCM, 25 luglio 2012, n.
europea, non ancora pubblicata. 23770, Boll. 30/2012, punto 249, per cui si tratta
18 Trib. UE, 2 febbraio 2012, causa T-76/08, EI di una presunzione di responsabilità obiettiva.
du Pont de Nemours and Company, DuPont Per- 21 C. giust. UE, 19 luglio 2012, “Alliance”, cit.
formance Elastomers LLC e DuPont Performance 22 Trib. UE, 16 giugno 2011, “Gosselin”, cit.
Elastomers SA c. Commissione europea, non an- 23 Trib. UE, 9 settembre 2011, “Alliance One”,
cora pubblicata. cit.
L. DE SANCTIS – L’IMPUTABILITÀ DELLA RESPONSABILITÀ DELLE VIOLAZIONI ANTITRUST 215

tale circostanza24. Si può, in ogni caso, ri- ritenuta responsabile anche se non ha
tenere che per confutare la presunzione in istigato la controllata a commettere l’ille-
esame, la società madre potrebbe dimo- cito, se è rimasta estranea all’ideazione e
strare di non poter essere ritenuta respon- all’attuazione della violazione e persino se
sabile alla luce delle situazioni particolari, non ne era a conoscenza. La controllata,
ed esulanti dall’ordinario, che caratteriz- dal canto suo, non può esimersi dalla re-
zano il suo gruppo25. Ad esempio, po- sponsabilità dell’infrazione per il fatto che
trebbe provare di essere solo un investi- detta infrazione sia imputata anche alla
tore finanziario, o di detenere la parteci- sua controllante.
pazione del 100% nella controllata solo La Commissione mantiene intatta la
per un periodo temporaneo, o di non po- propria discrezionalità nell’individuare i
ter esercitare pienamente i diritti che deri- soggetti cui applicare le sanzioni e, segna-
vano dal possesso del suo capitale sociale tamente, nel decidere se irrogarle alla sola
alla luce del quadro normativo di riferi- controllante, alla sola controllata oppure
mento26. In ogni caso, gli elementi forniti ad entrambe, ritenendole responsabili in
dalle parti devono essere valutati con par- solido per l’intero ammontare di dette
ticolare attenzione dalla Commissione, sanzioni, o per parte di esso. Dal fatto che
che non è tenuta a produrre ulteriori ele- l’infrazione venga imputata all’impresa
menti per contestarli, ma deve indicare nel suo complesso non deriva però che la
specificamente le ragioni per cui le argo- sanzione debba essere la stessa per tutte
mentazioni delle parti non sono idonee a le società coinvolte e spetta alla Commis-
confutare la presunzione di esercizio effet- sione la determinazione dell’ammenda ir-
tivo dell’influenza determinante27. Allo rogata a ciascuna di esse, nel rispetto dei
stesso onere di motivazione è tenuto il Tri- principi del diritto comunitario e tenendo
bunale nel giudizio di appello contro le conto della sua peculiare situazione, spe-
sue decisioni. Ciò che bilancia almeno in cie per quanto riguarda la durata della
parte il fatto che la presunzione in esame sua partecipazione all’infrazione e l’esi-
riduce fortemente l’onere probatorio della stenza a suo carico di precedenti con-
Commissione e aggrava invece in misura danne per infrazioni antitrust. Il sistema
significativa quello delle parti, per le quali di imputazione ha tuttavia conseguenze
è molto difficile ribaltare detta presun- molto significative sul metodo di calcolo
zione. E non è forse un caso che sinora de- della sanzione, considerato che il limite
cisioni e sentenze sull’imputabilità sono massimo del 10% del fatturato, ai sensi
state annullate per difetto di motivazione. degli artt. 23 Reg. 1/2003 e 15 l. 287/1990,
viene commisurato al fatturato del grup-
po; l’ammontare della sanzione, pertanto,
IV. LE CONSEGUENZE DELLA DISCIPLINA
può risultare superiore al 10% del fattu-
DELL’IMPUTABILITÀ
rato della controllata. La Commissione,
Per come è stato concepito lo stru- inoltre, può applicare alcune maggiora-
mento dell’imputazione della responsabi- zioni della sanzione, quali quella prevista
lità nell’ambito del gruppo ha determi- per le imprese che hanno un fatturato
nato un ampliamento dei destinatari delle particolarmente rilevante in settori di-
decisioni delle autorità di concorrenza e versi da quelli cui si riferisce l’infrazione e
un rafforzamento dei loro poteri sanzio- quella a titolo di recidiva28, che, a seconda
natori. La controllante, infatti, può essere dei casi, può essere applicata all’im-
24 Trib. UE, 16 giugno 2011, causa T-197/06, 27 C. giust. CE, 29 settembre 2011, causa C-
FMC Corp. c. Commissione europea, in Racc. 521/09, Elf Aquitaine SA c. Commissione europea,
2011, p. II-3179. non ancora pubblicata.
25 Trib. UE, 9 settembre 2011, “Alliance One”, 28 Orientamenti per il calcolo delle ammende
cit. inflitte in applicazione dell’articolo 23, paragrafo
26 Concl. Kokott, 23 aprile 2009, causa C- 2, lettera a), del regolamento (CE) n. 1/2003,
97/08 P, Akzo Nobel NV e altri c. Commissione delle G.U.C.E. C-210, 1° settembre 2006, pp. 2-5, §§ 28-
Comunità europee - “Akzo”, in Racc. 2009, p. I- 30.
8237, punti 67.
216 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

presa/gruppo o alla controllante e/o alla delle parti a livello nazionale e comuni-
controllata. tario.
Non stupisce, quindi, che negli ultimi Resta da chiedersi, infine, se le regole
anni la Commissione e l’Autorità abbiano sull’imputabilità diano luogo all’applica-
fatto più frequentemente ricorso all’impu- zione di sanzioni che, oltre ad essere ele-
tazione anche a società diverse da quelle vate, abbiano anche un’efficace azione
che avevano posto in essere le infrazioni; deterrente. Nel sistema concepito dai
per la Commissione, in particolare, l’attri- giudici comunitari, infatti, l’attribuzione
buzione della responsabilità alle capo- della responsabilità può avvenire in capo
gruppo è divenuta una delle armi princi- a società in grado di interferire solo indi-
pali per la repressione dei cartelli. Resta rettamente sul comportamento di mer-
da chiedersi quale sia l’impatto del mag- cato delle loro controllate e a prescindere
gior utilizzo dell’imputazione infragruppo dalla dimostrazione di qualsiasi nesso tra
su altri strumenti di politica di concor- esercizio da parte di dette società dell’in-
renza. Non è escluso che il coinvolgi- terferenza e comportamento restrittivo
mento delle società capogruppo si tra- della concorrenza. Nella prassi questo
duca in un incremento delle azioni di meccanismo ha dato luogo ad una presso-
consumatori e di imprese per il risarci- ché costante attribuzione di responsabi-
mento dei danni causati dalle infrazioni lità a società holding non operative, ovve-
antitrust. Una conclusione di tal genere rosia che detengono la totalità, o quasi,
sembra meno scontata per quanto ri- del capitale delle controllate e che restano
guarda l’utilizzo da parte delle imprese di estranee alla gestione della politica com-
strumenti quali impegni, programmi di merciale. Nelle decisioni delle autorità di
clemenza e transazioni con la Commis- concorrenza e nelle sentenze del Tribu-
sione per la riduzione delle sanzioni. nale ha assunto particolare rilevanza la
L’ampia discrezionalità di cui gode que- funzione di direzione unitaria cui sono
st’ultima, quanto all’imputazione della re- deputate dette holding. Per i giudici co-
sponsabilità nel gruppo, può avere un im- munitari, infatti, una holding altro non è
patto significativo sulla scelta di dette im- che una società finalizzata a raggruppare
prese di ricorrere a questi strumenti. Esse partecipazioni in altre società, la cui fun-
dovranno valutarne i benefici con partico- zione consiste nell’assicurarne l’unità di
lare cautela, tenendo presente anche in direzione, in particolare tramite il con-
che misura essi consentono di escludere o trollo degli investimenti e del bilancio29.
limitare non solo la responsabilità della Ed è l’esercizio di detta funzione uno de-
società che ha posto in essere l’infrazione. gli elementi più frequentemente utilizzati
ma anche di quella che la controlla. Inol- per imputare la responsabilità a società di
tre, è la società controllata ad aver posto questo tipo. A tale proposito, la Corte, da
in essere l’infrazione e la controllante di un lato, ha lasciato intendere che una hol-
regola è estranea allo svolgimento di atti- ding non deve essere automaticamente ri-
vità commerciali. Pertanto la partecipa- tenuta responsabile del comportamento
zione di quest’ultima alla presentazione della sua controllata. Dall’altro, ha indi-
di impegni, alla richiesta di partecipare cato che non è escluso che, nonostante il
ad un programma di clemenza o alla tran- fatto che non intervenga direttamente nel
sazione con la Commissione, potrebbe es- mercato, una holding possa esercitare
sere indizio di interferenza da parte sua un’influenza determinante sulla politica
sul comportamento della sua affiliata e commerciale della sua controllata, in con-
acquisire rilevanza ai fini dell’imputabi- siderazione della funzione di direzione e
lità non solo nel procedimento nel corso coordinamento che le è propria, e che,
del quale sono adottate le iniziative sud- pertanto, l’effettività di un tale esercizio
dette, ma anche in altri procedimenti, che possa presumersi quando essa detenga
dovessero essere avviati nei confronti una partecipazione totalitaria, o quasi,

29 Trib. UE, 14 luglio 2011, causa T-189/06, Arkema France SA c. Commissione europea, non
ancora pubblicata.
L. DE SANCTIS – L’IMPUTABILITÀ DELLA RESPONSABILITÀ DELLE VIOLAZIONI ANTITRUST 217

nel suo capitale30. Nonostante queste indi- fatti, che il Tribunale ha ritenuto che la
cazioni, dalla prassi si evince che, tal- predisposizione di programmi di com-
volta, le autorità di concorrenza hanno fi- pliance antitrust da parte della control-
nito per attribuire la responsabilità del- lante non valesse ad escludere la sua re-
l’infrazione ad holding che detenevano la sponsabilità32 e che il fatto che una hol-
totalità o quasi del capitale sociale delle ding avesse ordinato alla propria control-
società, che avevano posto in essere l’in- lata al 100% di cessare qualsiasi pratica
frazione, ma non avevano esercitato in idonea a costituire un’infrazione alle re-
concreto la funzione di direzione unita- gole della concorrenza, in seguito all’ispe-
ria31. Il sistema di imputazione si presta zione che aveva avuto luogo nella sua
dunque ad essere applicato in modo da sede, fosse di per sé sufficiente a provare
mettere in discussione la stessa ragion l’influenza determinante esercitata su
d’essere dei gruppi, che sono creati per questa controllata non solo dalla stessa
accentrare la direzione nella capogruppo holding, ma anche della società che con-
e decentralizzare le attività commerciali trollava quest’ultima al 100%33. Alla luce
nelle società operative. Inoltre, potrebbe di questi orientamenti, le società control-
condurre all’ampliamento del novero dei lanti potrebbero essere disincentivate dal-
soggetti responsabili dell’infrazione senza l’adottare cautele per prevenire l’illecito
però punire necessariamente il soggetto antitrust.
che gestisce l’impresa nel mercato. Si
consideri, infatti, che la struttura dei rap- LAURA DE SANCTIS
porti gerarchici all’interno dei gruppi può
essere molto diversa e che gli amministra-
tori delle società operative, nonostante Bibliografia
siano nominati dalla capogruppo, pos- MONTESA - A. GIVAJA, «When Parents Pay for
sono trovarsi a godere effettivamente di their Children’s Wrongs: Attribution of Liabi-
un’ampia indipendenza nella gestione lity for EC Antitrust - Infringements in Parent-
delle attività commerciali. Pertanto, l’im- Subsidiary Scenarios», in World Competition
29, 2006, p. 555; K. HOFSTETTER - M. LUDESCHER,
putazione a detta capogruppo potrebbe «Fines against parent Companies in EU Anti-
non essere idonea a cogliere l’effettivo ge- trust Law: Setting Incentives for ‘Best Practice
store dell’impresa, che è il soggetto che Compliance’», in World Competition 33, 2010,
più d’ogni altro, sotto la pressione delle p. 55; R. BURNLEY, «Group Liability for Anti-
sanzioni, dovrebbe organizzare l’attività trust Infringements: Responsibility and Ac-
in modo conforme alle regole di concor- countability», in World Competition 33, 2010,
renza. Tanto più che punire la capogrup- p. 593; A. RESEINKAMPFF - U. KRAUTHAUSEN, «Lia-
bility of Parent Companies for Antitrust Viola-
po, che non interferisce effettivamente tions of their Subsidiaries», in E.L. Rev., 2010,
nelle attività commerciali, potrebbe non p. 38; W. VAN MEERT - A.L. HAMILTON, «Parental
avere l’effetto deterrente auspicato dalle liability», in Competition Law Insight, 3 mag-
autorità di concorrenza. Si consideri, in- gio 2011, p. 7.

30 C. giust. UE, 29 settembre 2011, causa C- Schindler Holding Ltd e altri c. Commissione euro-
520/09, Arkema SA c. Commissione europea, non pea, non ancora pubblicata.
33 Trib. CE, 18 dicembre 2008, causa T-85/06,
ancora pubblicata.
31 Cfr. Delib. AGCM, 2 agosto 2012, n. 23794, General Química e altri c. Commissione, in Racc.
in Boll. 31/2012. 2008, p. II-338.
32 Trib. UE, 13 luglio 2011, causa T-138/07,
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il ruolo della Guardia di finanza nell’esercizio dei poteri istruttori
da parte dell’AGCM e della Commissione

Sommario: I. IL NUCLEO SPECIALE TUTELA MER- verso poteri e compiti di polizia, tributari
CATI DELLA GUARDIA DI FINANZA. – II. I POTERI e doganali con riferimento alla tutela di
ISTRUTTORI DEL CORPO DELLA GUARDIA DI FI-
interessi sia economico-finanziari del bi-
NANZA. – III. GLI INTERVENTI ISPETTIVI DELLA
GUARDIA DI FINANZA. – 1. Gli interventi ispet-
lancio pubblico, delle Regioni, degli Enti
tivi disposti dall’AGCM. – 2. Gli interventi locali e dell’Unione europea2, sia del mer-
ispettivi disposti dalla Commissione euro- cato, della concorrenza e del consuma-
pea. – 3. Gli interventi ispettivi svolti su ri- tore3.
chiesta di un’Autorità antitrust di un altro Il “Nucleo Speciale Tutela Mercati”
Stato membro. – 4. Esecuzione di altre atti- della Guardia di finanza4, attraverso il
vità su richiesta dell’AGCM. – 5. L’iniziativa “gruppo antitrust”, è la componente spe-
della Guardia di finanza. – IV. UTILIZZABILITÀ
AI FINI FISCALI DEI DATI ACQUISITI NEL CORSO DI
cialistica incaricata di prestare collabora-
ATTIVITÀ ISPETTIVE. – V. IL DIRITTO DI ACCESSO
zione all’AGCM, ed è altresì competente a
AGLI ATTI E L’OSTENSIONE DEI DOCUMENTI IN POS- valutare, gestire ed indirizzare il flusso
SESSO DELLA GUARDIA DI FINANZA. informativo e le segnalazioni in materia
verso la stessa Autorità. In particolare,
I. IL NUCLEO SPECIALE TUTELA MERCATI tale Nucleo è interlocutore esclusivo del-
DELLA GUARDIA DI FINANZA
l’Autorità e, in quanto tale, destinatario
dei provvedimenti da essa provenienti, sia
Il Corpo della Guardia di finanza svol- si tratti di deleghe di attività, sia di richie-
ge un’attività di law enforcement1 attra- ste di collaborazione5.
1 Alla Guardia di finanza sono stati attribuiti quanto ivi di interesse, è il Gruppo antitrust a col-
compiti e poteri di polizia giudiziaria (art. 57 laborare con l’AGCM. Il reparto, nel suo com-
c.p.p.), tributaria (artt. 30 e 31 l. 4 gennaio 1929), plesso, è il referente per l’intera istituzione anche
valutaria (art. 26 e segg d.P.R. 31 marzo 1988, n. dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e del-
148), doganale, amministrativa e di pubblica sicu- l’autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici.
rezza, da ultimo riaffermati con il Decreto Legi- 5 Con riferimento all’attività di collabora-
slativo 68/2001. zione, ed in particolar modo al potere di delega di
2 A titolo di esempio, lungi dal porre in essere attività da parte dell’Autorità verso la Guardia di
solamente attività di verifica della posizione fi- finanza, si deve far riferimento a quanto previsto
scale di persone fisiche e giuridiche, il Corpo ex art. 12, comma 2 l. 10 ottobre 1990, n. 287, che
della Guardia di finanza svolge la propria attività dispone che «L’Autorità può, inoltre, procedere,
nel settore del contrasto a fenomeni quali rici- d’ufficio o su richiesta del Ministro dell’industria,
claggio, corruzione, finanziamento al terrorismo, del commercio e dell’artigianato (…), ad indagini
crimine organizzato, traffico di valuta, narcotraf- conoscitive di natura generale nei settori econo-
fico, usura, contraffazione di prodotti e mezzi di mici nei quali l’evoluzione degli scambi, il com-
pagamento, favoreggiamento dell’immigrazione portamento dei prezzi, o altre circostanze fac-
clandestina, violazioni doganali, nonché svolge ciano presumere che la concorrenza sia impedita,
attività anche a tutela dei mercati finanziari e di ristretta o falsata», per la qual cosa può, ai sensi
vigilanza sulla spesa pubblica. di quanto stabilito dal successivo art. 14 comma
3 Tali ultime competenze, ed in particolare la 2, «(…) in ogni momento dell’istruttoria richie-
materia ed i rapporti con l’Autorità garante sono dere alle imprese, enti o persone che ne siano in
state appositamente disciplinate con normativa possesso, di fornire informazioni e di esibire do-
interna (Circolare 114.000 del 30 aprile 1996 del cumenti utili ai fini dell’istruttoria; disporre ispe-
III Reparto Operazioni). zioni al fine di controllare i documenti aziendali e
4 Il Nucleo Speciale Tutela Mercati, istituito di prenderne copia, anche avvalendosi della colla-
nel 1995, è il Reparto speciale del Corpo della borazione di altri organi dello Stato; disporre peri-
Guardia di finanza che si occupa di vigilare sulle zie e analisi economiche e statistiche nonché la
regole del mercato, ed in particolare su: i) la tu- consultazione di esperti in ordine a qualsiasi ele-
tela dei marchi, brevetti e proprietà intellettuale; mento rilevante ai fini dell’istruttoria».
ii) la sicurezza dei prodotti; iii) fenomeni di pira- Da ultimo, anche il vigente protocollo di in-
teria audiovisiva ed informatica; iv) le violazioni tesa (art. 1) tra Autorità e Guardia di finanza pre-
all’economia pubblica, l’industria ed il commer- vede una collaborazione da parte della Guardia di
cio. finanza nel «(…) reperimento e nell’elaborazione
Il reparto si compone di diversi Gruppi, di dati, di notizie e di informazioni utili per gli ac-
ognuno dei quali è referente di una Authority: per certamenti di competenza dell’Autorità, svolge
A. FRANCESCHIN – IL RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA 219

Di conseguenza ogni elemento di un vero subdelegare, anche parzialmente, le


accertamento ispettivo o pre-ispettivo ori- richieste di collaborazione ed assistenza
ginato dall’Autorità6 o ad essa destinato ad altro Reparto dislocato sul territorio,
su iniziativa dei Reparti del Corpo dislo- laddove ritenuto opportuno a secondo dei
cati sul territorio nazionale7, ad oggi differenti casi che si possano prospet-
“transita” per il Nucleo Speciale. In estre- tare11, garantendo comunque un necessa-
ma sintesi, e pur pacifica la possibilità rio supporto tecnico).
che altri Reparti della Guardia di Finanza Nel merito, tale potere di delega trova
riscontrino8 violazioni alle norme vigenti applicazione in ogni fase del procedi-
in materia in sede di ordinaria attività d’i- mento con cui l’AGCM esercita i propri
stituto, al Nucleo sono demandati9 com- poteri istruttori e sanzionatori. Possono
piti di collaborazione in sede di ispezioni così essere demandate attività utili all’in-
condotte dall’AGCM ovvero dalla Com- dividuazione degli elementi probatori di
missione europea, o su richiesta di un’Au- un comportamento illecito ovvero finaliz-
torità di concorrenza di un altro Stato zate all’acquisizione degli elementi di cui
membro, sul territorio nazionale. all’art. 12, comma 2, l. 287/1990, nonché
Se tale forma di cooperazione è, in attività di verifica dell’ottemperanza alle
concreto, la più sviluppata, non va trascu- decisioni adottate dall’Autorità.
rata la circostanza che tale componente Al Nucleo, in quanto “componente
specialistica10 possa dar corso alle istanze specialistica” della Guardia di finanza,
di assistenza o di altra natura (deleghe di inoltre vengono anche affidati compiti di
attività nel settore della concorrenza ov- “vaglio” preliminare di potenziali illeciti;
vero della tutela del consumatore, richie- in tal senso, il Nucleo rappresenta il “col-
ste di informazioni nei confronti di sog- lettore” delle segnalazioni d’iniziativa rac-
getti economici pervenute dall’AGCM, ov- colte nelle ordinarie attività d’istituto da

studi ed indagini di settore e sottopone all’Auto- vede la compresenza di Reparti ccommadd. terri-
rità ogni elemento, anche autonomamente acqui- toriali (Brigate, Tenenze e Compagnie, Gruppi) e
sito, che ritenga rilevante ai fini dell’applicazione Nuclei di Polizia tributaria (questi ultimi presenti
della normativa a tutela della concorrenza ed in in sede di capoluogo di Provincia): a tutti questi
materia di pubblicità ingannevole». A mero titolo Reparti è demandato il compito di assolvere fun-
d’esempio, studi, analisi e carotaggi sull’intero zioni di polizia economica e finanziaria a tutela
territorio nazionale possono essere condotti nei del bilancio pubblico, delle regioni, degli enti lo-
settori petrolifero (prezzi delle benzine e dei ga- cali e dell’Unione europea con strumenti e poteri
soli e relativi comportamenti delle società di set- di polizia amministrativa e giudiziaria e di pub-
tore), delle commodities (prezzi di beni di prima blica sicurezza.
necessità quali il grano, il pane, la pasta, l’acqua e Corollario di quanto normativamente previsto
relativi comportamenti delle società operanti è che ogni Reparto dislocato sul territorio, nello
nello specifico settore). svolgimento della ordinaria attività di preven-
6 Cfr. l. 10 ottobre 1990, n. 287, art. 14, in base zione, ricerca e repressione, può originare segna-
al quale «(…) l’Autorità può in ogni momento del- lazioni verso l’AGCM.
l’istruttoria richiedere alle imprese, enti o persone 8 In materia, peraltro, l’Autorità nazionale che
che ne siano in possesso, di fornire informazioni può irrogare il provvedimento sanzionatorio è la
e di esibire documenti utili ai fini dell’istruttoria; sola AGCM, per cui l’eventuale riscontro effet-
disporre ispezioni al fine di controllare i docu- tuato dai militari della Guardia di finanza si so-
menti aziendali e di prenderne copia, anche avva- stanzia in una segnalazione indirizzata all’Auto-
lendosi della collaborazione di altri organi dello rità Garante, direttamente ovvero per il tramite
Stato; disporre perizie e analisi economiche e sta- del Nucleo speciale tutela mercati.
tistiche nonché la consultazione di esperti in or- 9 Al Nucleo speciale tutela mercati – ed in par-
dine a qualsiasi elemento rilevante ai fini dell’i- ticolar modo al dipendente Gruppo antitrust –
struttoria». sono demandati compiti in materia di tutela della
7 Il Nucleo Speciale Tutela Mercati, come concorrenza e del consumatore, nonché di colla-
detto, rappresenta una componente specialistica borazione con l’Autorità. In altri termini, anche
del Corpo della Guardia di finanza, per ordina- alla luce del vigente protocollo d’intesa, le richie-
mento destinato a svolgere la propria attività in ste di collaborazione saranno fatte pervenire al ci-
un particolare settore dell’economia a tutela del tato Nucleo, il quale potrà demandare gli accerta-
mercato e dei consumatori. La presenza della menti richiesti anche ad altri Reparti sul territo-
Guardia di finanza sul territorio nazionale è in- rio.
vece organizzata secondo una struttura che pre- 10 Il Nucleo speciale tutela mercati.
220 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

parte dei Reparti dislocati sull’intero ter- comma 1, lett. b), e comma 2 l. 52/1996.
ritorio nazionale al fine di valutare la sus- Tale norma statuisce che nell’espletamen-
sistenza di fumus di violazione e, laddove to delle istruttorie di cui al titolo II della l.
ne ricorrano i presupposti, rimetterle al- 287/1990, l’Autorità può avvalersi della
l’AGCM, quale dominus del procedimen- collaborazione dei militari della Guardia
to, e la conseguente emanazione dei prov- di finanza, che agiscono con i poteri e con
vedimenti di competenza. le facoltà previste dai d.P.R. 26 ottobre
È infatti utile sottolineare che le com- 1972, n. 633 e 29 settembre 1973, n. 600
petenze specifiche del Nucleo non pregiu- (cioè la normativa vigente in materia di
dicano in alcun modo l’iniziativa di altri imposta sul valore aggiunto e di accerta-
Reparti della Guardia di finanza, che man- mento delle imposte sui redditi) e dalle al-
tengono un loro autonomo potere di se- tre norme tributarie.
gnalazione all’Autorità (generalmente per Come si vedrà nel prosieguo, inoltre,
il tramite del Nucleo speciale tutela mer- tale strumento legale opera anche nell’i-
cati) di elementi in potenza lesivi della li- potesi di assistenza agli agenti della Com-
bera concorrenza che emergano dallo missione europea in relazione all’esecu-
svolgimento delle ordinarie attività di po- zione di accertamenti ispettivi sul territo-
lizia amministrativa, giudiziaria e di pub- rio dello Stato nel caso di opposizione da
blica sicurezza12. parte dell’impresa oggetto di provvedi-
Da ultimo, sotto il profilo delle compe- menti ispettivi.
tenze demandate ad esso, il Nucleo – tanto La Guardia di finanza ricopre un ruolo
di propria iniziativa quanto su richiesta di primo piano con riferimento sia al sup-
dell’AGCM – può fornire all’AGCM docu- porto alle attività ispettive, sia di acquisi-
menti di analisi al fine di individuare pos- zione “probatoria” nelle istruttorie con-
sibili fenomeni distorsivi della libera con- cernenti l’osservanza delle regole di con-
correnza anche avvalendosi, come già evi- correnza italiane ed europee, giacché que-
denziato, delle risorse (uomini, strutture e ste – in particolar modo al momento della
mezzi) dislocate sul territorio. ricerca della c.d. smoking gun – sovente
sono rinvenibili dall’esame della docu-
II. I POTERI ISTRUTTORI DEL CORPO DELLA
mentazione contabile ed extra-contabile
GUARDIA DI FINANZA
delle imprese oggetto di accertamento.
In conseguenza la collaborazione tra
In tema di collaborazione con l’AGCM la tax law enforcement agency italiana e
in materia di tutela della concorrenza ed l’AGCM ha trovato specifica formalizza-
accertamento – o quanto meno segnala- zione attraverso la stipulazione di un pro-
zione – delle violazioni alla normativa og- tocollo d’intesa di ciò il 12 dicembre 1997
getto di approfondimento, tra Guardia di ad oggi ancora vigente14.
finanza e AGCM esiste una collabora-
zione “storica”, benché l’intervento ad
III. GLI INTERVENTI ISPETTIVI DELLA GUAR-
adiuvandum della Guardia di finanza,
DIA DI FINANZA
quale organo dello Stato ex lege13 depu-
tato alla tutela degli interessi economici e La richiesta di assistenza alle attività
finanziari della Stato italiano e dell’U- ispettive può trarre origine sia dell’AGCM
nione europea, abbia trovato fondamento che dalla Commissione europea: nel pri-
nell’ordinamento nazionale, nell’art. 54, mo caso dovrà collaborare con i funzio-

11 Una simile evenienza occorre, in particolar sorse nel settore de qua attraverso l’istituzione del
modo, laddove le attività richieste dall’AGCM (a Nucleo speciale, non limita, dimidiandoli, com-
titolo d’esempio, si pensi ad un commad. carotag- piti, poteri e prerogative degli altri Reparti dislo-
gio nei confronti di diversi operatori economici cati sul territorio.
operanti nel medesimo mercato di riferimento) 13 V. da ultimo, d.lgs. 19 marzo 2001, n. 68.
investano una pluralità di soggetti economici di- 14 La collaborazione permea l’intera attività
slocati sull’intero territorio nazionale. dell’Autorità, e si estende anche alla materia della
12 Come già sottolineato, la circostanza che la tutela del consumatore, d.lgs. 6 settembre 2005,
Guardia di finanza abbia destinato proprie ri- n. 206.
A. FRANCESCHIN – IL RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA 221

nari dell’Autorità italiana15 mentre nel se- zione, con esclusione dei luoghi di resi-
condo caso, collaborerà con gli agenti e i denza o di domicilio estranei all’attività
funzionari della Commissione europea16. aziendale oggetto dell’indagine; ii) con-
Come si vedrà oltre (v. infra § III.1 e trollo ed estrazione di copia dei docu-
III.2), se da un lato il discrimen circa il do- menti aziendali formati e utilizzati ai fini
minus dell’attività ispettiva (AGCM o dell’attività d’impresa, indipendentemen-
Commissione europea) non implica diffe- te dal livello di responsabilità e rap-
renze circa l’attività richiesta alla Guardia presentatività dell’autore del documento;
di finanza, dall’altro diverse sono le iii) audizione dei soggetti con qualifiche
norme da cui originano i relativi poteri aziendali. In ogni caso, giusto quanto di-
ispettivi. sposto in tema di accertamenti ispettivi
dal sopra richiamato d.P.R.18, i funzionari
1. Gli interventi ispettivi disposti dal- dell’AGCM incaricati esercitano i loro po-
l’AGCM. – L’accesso presso l’impresa nei teri dietro presentazione di un atto scritto
cui confronti è in corso un’attività istrut- che precisi tanto l’oggetto dell’accerta-
toria in ambito antitrust, e l’ispezione dei mento, quanto le sanzioni in caso di ri-
relativi locali aziendali, sono disposti, fiuto, omissione o ritardo, senza giustifi-
sulla base delle potestà conferite dalla l. cato motivo, nel fornire le informazioni
287/1990, unicamente dall’AGCM se- ed esibire i documenti richiesti nel corso
condo modalità operative analoghe a dell’ispezione, ovvero nel aver fornito
quelle previste (v. infra § III.2) per l’esecu- informazioni ed esibito documenti non
zione delle attività ispettive di compe- genuini.
tenza della Commissione europea. Analogamente, anche il potere di ac-
Ai funzionari dell’AGCM – cui si ri- cesso e ricerca documentale della Guar-
corda viene attribuita, nell’espletamento dia di finanza nel contesto operativo in
delle loro funzioni, la qualifica di pub- esame trova la propria base giuridica ne-
blico ufficiale17 – alla pari degli agenti gli artt. 14, comma 2, l. 287/1990, e nelle
della Commissione, sono demandati pre- potestà previste dai già richiamati art. 54,
gnanti poteri sia in sede pre-ispettiva, sia comma 4, l. 52/1996 così come riportato
durante la fase c.d. ispettiva, nell’esercizio agli artt. 8, comma 4, e 10, comma 8
dei quali possono, ai sensi di quanto san- d.P.R. n. 217/1998, ovvero, laddove previ-
cito ex artt. 14, comma 2, l. 287/1990 e 8 sto, ex art. 22 l. 262/2005.
comma 4, d.P.R. 217/98, avvalersi dei mi- Come si è gi avuto modo di eviden-
litari della Guardia di finanza. ziare, infatti, l’art. 54, comma 4, l. 52/1996
In particolare, per effetto del combi- dispone che l’AGCM nel corso delle istrut-
nato disposto degli artt. 14, comma 2, l. torie antitrust possa avvalersi della colla-
287/1990, 8 e 10 comma 5 d.P.R. 217/98, borazione dei militari della Guardia di fi-
ad essi sono attribuiti poteri di: i) accesso nanza, i quali agiscono con i poteri e con
ai locali, terreni e mezzi di trasporto del le facoltà azionabili nel corso delle atti-
soggetto nei cui confronti si svolge l’ispe- vità di verifica fiscale.
15 La possibilità dei funzionari dell’AGCM di 52, cit., laddove espressamente statuisce che per
farsi coadiuvare dai militari della Guardia di l’assolvimento dei propri compiti istituzionali
finanza in sede di intervento ispettivo trova la «l’Autorità garante della concorrenza e del mer-
propria base giuridica in una molteplicità di di- cato dispone dei poteri di cui al Titolo II l. 10 ot-
sposizioni, di rango primario e non. Su tutte, si tobre 1990, n. 287, e, in caso di opposizione del-
vedano l’art. 14, comma 2 l. 10 ottobre 1990, l’impresa interessata e su richiesta della Commis-
n. 287 («anche avvalendosi della collaborazione sione delle Comunità europee, può chiedere l’in-
di altri organi dello Stato») e l’art. 8, comma 4 tervento della Guardia di finanza che esegue gli
d.P.R. 30 aprile 1998 n. 217 («ai sensi dell’art. 54, accertamenti richiesti avvalendosi dei poteri d’in-
comma 4, l. 6 febbraio 1996, n. 52, l’Autorità dagine ad essa attribuiti ai fini dell’accertamento
può avvalersi della collaborazione della Guardia dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte
di finanza») nonché, quanto espressamente sta- sui redditi».
tuito dall’art. 5, lett. ii) del vigente protocollo 17 Cfr. legge 10 ottobre 1990, n. 287, art. 14
d’intesa, già integralmente riportato (vedi nota comma 3.
n. 13). 18 Cfr. d.P.R. 30 aprile 1998, 217, art. 10
16 Cfr. l’art. 54, comma 2 l. 6 febbraio 1996 n. comma 2.
222 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

In altri termini, dunque, allorquando le Nell’alveo di tali poteri, una menzione


finalità ispettive comportino la necessità particolare merita il potere di accesso25,
di superare eventuali opposizioni all’ac- in quanto rende possibile al funzionario
cesso manifestate dai soggetti ispezionati, della Commissione di invitare la società a
sarà facoltà dei funzionari dell’AGCM ri- porre a disposizione la documentazione
correre, tramite specifica istanza19, alla aziendale di volta in volta ritenuta utile ai
collaborazione della Guardia di finanza, la fini del compimento dell’istruttoria, ricer-
quale agirà con le più penetranti ed inci- care e conseguentemente prendere cogni-
sive potestà ad essa conferite dai già citati zione della documentazione medesima –
dd.P.R. n. 633/1972 e n. 600/197320. sia essa ufficiale o meno26 – relativa all’at-
tività esercitata dall’impresa. Ciò, non
2. Gli interventi ispettivi disposti dalla solo all’interno degli spazi aziendali, ma
Commissione europea. – In tema di poteri anche – se ritenuto necessario – in altri lo-
d’indagine, il Reg. 1/2003 attribuisce alla cali, terreni, mezzi di trasporto, ovvero in
Commissione pregnanti poteri ispettivi spazi adibiti a domicilio privato previa
nei confronti delle imprese. In partico- autorizzazione a procedere concessa –
lare, il Reg. 1/2003 riconosce ai funzio- laddove ne ricorrano i presupposti (in
nari della Commissione europea la facoltà proposito, cfr. art. 21, comma, 3 Reg.
di eseguire21 ispezioni presso imprese e 1/2003, in successiva nota n. 35) – dall’Au-
l’accesso ed il controllo dei documenti torità giudiziaria in esito a specifica e mo-
aziendali22, nonché attraverso l’esperi- tivata richiesta formulata dalla Commis-
mento di audizioni e la raccolta di dichia- sione europea.
razioni23 di carattere amministrativo ed L’esercizio di tali poteri richiede la
apposizione, laddove necessario, di sigilli presentazione di un mandato scritto che
ai locali ed ai documenti aziendali24. precisi oggetto e scopo degli accerta-

19 Tale formalità viene adempiuta attraverso Nell’espletamento dei predetti poteri, senza
una normale richiesta indirizzata ai militari inter- preclusioni di sorta, potrà essere richiesta la col-
venuti, della quale verrà dato atto nel verbale al- laborazione dell’AGCM e, conseguentemente,
l’uopo redatto. della Guardia di finanza (ex legge 52/96, art. 54).
20 Da ultimo, anche la legge 28 dicembre 22 Cfr. Reg. 1/2003, art. 20 comma 2 lett. a),
2005, n. 262, in materia di tutela del risparmio, lett. b), lett. c).
23 Cfr. Reg. 1/2003, cit., artt. 19, 20 comma 2
nell’affrontare la tematica dei soggetti economici
sottoposti all’attività di vigilanza di più Autorità lett. e), 27.
24 Cfr. Reg. 1/2003, cit., art. 20 comma 2 lett. d).
di regolazione richiama, nel disciplinare le moda-
25 Cfr. Reg. 1/2003, cit., art. 20 comma 2, lett. a).
lità di coordinamento tra le stesse, l’attività di col-
laborazione de qua. 26 In ambito fiscale, si è soliti distinguere tra
21 In estrema sintesi, alla Commissione, in ag- contabilità e documentazione aziendale “uffi-
giunta ai poteri ad essa attribuiti in sede pre- ciale”, prevista ex lege e “parallela”. Quest’ultima,
ispettiva, quali la possibilità di richiedere infor- in particolare, non viene fatta rientrare nella de-
mazioni e raccogliere dichiarazioni, (Reg. 1/2003, terminazione di volume d’affari e reddito ai fini
artt. 18 e 19) sono demandati pregnanti poteri della quantificazione del quantum debeatur, e
ispettivi, di seguito analiticamente elencati: i) nella maggior parte dei casi è prova dell’esistenza
possibilità di accesso ai locali, terreni e mezzi di dei ccommadd. “redditi occulti” o “nero” azien-
trasporto di imprese e associazioni di imprese; ii) dale. Un tale distinzione, ed in particolar modo il
facoltà di controllo dei libri e qualsiasi altro do- concetto di documentazione “parallela”, esiste an-
cumento connesso all’azienda, con annessa possi- che nel contesto in trattazione, laddove si fa rife-
bilità di estrarre copia ovvero ottenere, sotto qual- rimento, a mero titolo d’esempio, a comunica-
siasi forma, copia; iii) potere di apporre sigilli ai zioni cartacee od elettroniche e registri non uffi-
locali, libri e documenti aziendali per la durata ciali riportanti fatti aziendali di tipo strategico
degli accertamenti, nella misura in cui ciò risulti (quale la pianificazione di un comportamento an-
necessario al loro espletamento; iv) possibilità di ticoncorrenziale a medio-lungo termine) ovvero
richiedere a appresentante ovvero dipendente del- più marcatamente operativo (quale può essere la
l’impresa o dell’associazione di imprese elementi concertazione di prezzi e/o quantità tra imprese
chiarificatori in ordine a fatti, circostanze, docu- concorrenti), in grado di formare la prova di un
menti e situazioni relativi all’oggetto ed allo scopo comportamento illecito nel corso del procedi-
degli accertamenti, verbalizzandone peraltro le ri- mento istruttorio a carico della società mede-
sposte. sima.
A. FRANCESCHIN – IL RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA 223

menti27, nonché le sanzioni previste in ispezione e ricerca previsti in ambito fi-


caso di violazione di queste28. scale ex d.P.R. 600/1973 e d.P.R. 633/1972,
Sotto il profilo del rapporto tra AGCM come disposto dalla più volte citata “legge
e Commissione, quest’ultima è tenuta a comunitaria” per il 199431.
informare preliminarmente delle attività Nel caso una tale ipotesi si dovesse ve-
l’Autorità a tutela della concorrenza nel rificare (opposizione dei soggetti econo-
cui territorio devono essere effettuati gli mici interessati) i funzionari dell’AGCM
accertamenti29. saranno in ogni caso tenuti a dare con-
Il legislatore nazionale ha disciplinato creta esecuzione agli accertamenti, al fine
il rapporto di collaborazione all’attività di garantire, in ultima istanza, l’adempi-
ispettiva e di accertamento condotta della mento del mandato degli agenti della
Commissione europea attraverso i già ri- Commissione, anche coattivamente.
chiamati art. 54, comma 1, lett. b), e A loro volta, allorquando sarà opposto
comma 2 l. 52/96. ai titolari dell’attività ispettiva (gli agenti
Di fatto, i funzionari della Commis- della Commissione) un rifiuto all’accesso,
sione30, prima di procedere ad ispezione piuttosto che un diniego circa l’esibizione
nei confronti dei soggetti economici og- di determinati documenti, ovvero in ogni
getto di procedimento istruttorio, ne altra situazione nella quale siano poste in
danno informazione all’Autorità garante essere condotte finalizzate ad impedire
nazionale, chiedendo al contempo idonea l’esercizio delle attività ispettive in corso,
collaborazione. i militari della Guardia di finanza pre-
Quest’ultima, a sua volta, si può avva- senti durante la fase ispettiva – su richie-
lere, previa specifica istanza, dell’inter- sta dell’Autorità nazionale – procede-
vento dei militari della Guardia di fi- ranno all’esecuzione degli accertamenti
nanza, i quali opereranno esercitando, richiesti con le potestà ispettive loro con-
laddove necessario (vale a dire in caso di ferite dai dd.P.R. n. 633/72 e n. 600/73, se-
rifiuto o comportamento ostativo da condo quanto disposto ex art. 10, comma
parte dell’impresa), dei poteri di accesso, 8, d.P.R. n. 217/199832.

27 Reg. 1/2003, cit., art. 20 comma 3. con banche, Poste italiane Spa, gli intermediari fi-
28 Reg. 1/2003, cit., art. 23. nanziari, le imprese di investimento, gli O.I.COM-
29 Reg. 1/2003, cit., artt. 18, comma 5, e 19, MAR. (organismi di investimento collettivo del ri-
comma 2 e 20, comma 3. sparmio), le S.G.R. (società di gestione del rispar-
30 Reg. 1/2003, cit., art. 20 commi 5 e 6. mio) e le società fiduciarie, nazionali o stranieri,
31 Non si rinvengono particolari preclusioni in corso ovvero estinti da non più di cinque anni
all’applicazione, in ambito antitrust, dei poteri in dalla data della richiesta; 2) alle banche, alla so-
ambito fiscale. I limiti, infatti, sono quelli previsti cietà Poste italiane Spa, per le attività finanziarie
dalla stessa normativa fiscale, per cui, a titolo d’e- e creditizie, alle società ed enti di assicurazione
sempio, un accesso domiciliare rimane precluso per le attività finanziarie, agli intermediari finan-
laddove non vi sia una autorizzazione ad hoc rila- ziari, alle imprese di investimento, agli organismi
sciata dalla Autorità giudiziaria competente per di investimento collettivo del risparmio, alle so-
territorio. cietà di gestione del risparmio e alle società fidu-
32 La normativa fiscale di cui agli artt. 51 e 52 ciarie, dati, notizie e documenti relativi a qual-
del d.P.R. 633/72 (in tema di imposta sul valore siasi rapporto intrattenuto od operazione effet-
aggiunto) e 32 e 33 d.P.R. 600/73 (in tema di ac- tuata, ivi compresi i servizi prestati, con i loro
certamento delle imposte sui redditi), ivi applica- clienti, nonché alle garanzie prestate da terzi o
bile, consente ai militari della Guardia di finanza, dagli operatori finanziari sopra indicati e le gene-
tra l’altro, di: i) procedere all’esecuzione di ac- ralità dei soggetti per i quali gli stessi operatori fi-
cessi, ispezioni e verifiche nei confronti soggetti nanziari abbiano effettuato le suddette operazioni
che esercitino attività economiche; ii) richiedere e servizi o con i quali abbiano intrattenuto rap-
copie o estratti degli atti e dei documenti deposi- porti di natura finanziaria; 3) ad autorità ed enti,
tati presso notai, procuratori del registro, conser- notizie, dati, documenti e informazioni di natura
vatori dei registri immobiliari e altri pubblici uffi- creditizia, finanziaria e assicurativa, relativi alle
ciali; iii) richiedere, previa autorizzazione rila- attività di controllo e di vigilanza svolte dagli
sciata ad hoc dal Comandante regionale, 1) ai stessi, anche in deroga a specifiche disposizioni
soggetti sottoposti ad accertamento, ispezione o di legge; 4) invitare i contribuenti, indicandone il
verifica il rilascio di una dichiarazione conte- motivo, a esibire o trasmettere atti e documenti
nente l’indicazione della natura, del numero e de- rilevanti ai fini dell’accertamento nei loro con-
gli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti fronti, nonché bilanci o rendiconti e dei libri o re-
224 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Tuttavia, deve essere sottolineato che il guite le operazioni secondo le modalità di


richiamo alle facoltà ispettive demandate esecuzione delle attività già sopra de-
alla Guardia di finanza non ha alcuna in- scritte.
cidenza sulla natura e sulla finalità degli
accertamenti in esame, cioè gli accerta- 4. Esecuzione di altre attività su richie-
menti rimangono finalizzati all’applica- sta dell’AGCM. – Alla luce di quanto si-
zione del diritto della concorrenza. nora esposto, emerge come – per effetto
Alla luce delle considerazioni sopra delle attribuzioni e funzioni ex lege de-
formulate, è evidente che la presenza mandatele nel settore della tutela del mer-
della Guardia di finanza in sede ispettiva cato – la Guardia di finanza abbia nel
assolve molteplici funzioni, tra cui anche tempo assunto il ruolo di referente privi-
quella deterrente in ordine ad eventuali legiato dell’AGCM nell’esperimento dei
comportamenti non collaborativi da parte propri compiti. Ed infatti, il Nucleo spe-
dei soggetti economici interessati. Il vero ciale tutela mercati, attraverso il dipen-
quid pluris della partecipazione del Nu- dente Gruppo antitrust, non solo fornisce
cleo, però, risiede nell’aspetto tecnico del- costantemente un apporto in fase ispet-
l’assistenza fornita e finalizzata ad indivi- tiva, ma – nell’ambito della procedura
duare i documenti utili all’attività istrut- istruttoria avviata dall’AGCM – garantisce
toria (attraverso una preliminare analisi anche l’esecuzione di specifici atti da que-
del materiale raccolto unitamente ai fun- st’ultima delegati, e l’acquisizione di ele-
zionari titolari del procedimento, alla ri- menti conoscitivi di carattere generale in
cerca della “prova principe”, della c.d. relazione ai propri compiti istituzionali34.
smoking gun), nonché ad un eventuale Sotto il profilo normativo, tale facoltà
esame, nel merito, di talune specifiche ri- di delega sono disciplinate agli artt. 10,
sultanze documentali ritenute potenzial- comma 4, e 14, comma 2, l. 287/1990, nel
mente rilevanti33. richiamare l’art. 54, comma 4, l. 52/1996,
nonché l’art. 27, comma 2 codice del con-
3. Gli interventi ispettivi svolti su ri- sumo e l’art. 8, comma 2, d.lgs. 145/2007.
chiesta di un’Autorità antitrust di un altro Queste si riferiscono genericamente ad
Stato membro. – Il Reg. 1/2003, nell’am- una attività collaborativa non ulterior-
bito dei rapporti di collaborazione nella mente specificata, legittimando le ipotesi
c.d. Rete di autorità, prevede che, al fine di delega dianzi indicate, che dovranno
di garantire un’efficace applicazione degli solo essere formalizzate in uno specifico
articoli 101 e 102 TFUE, le diverse Auto- provvedimento da parte dell’AGCM.
rità nazionali, oltre ad assicurare la pro- Peraltro, considerato sia il tecnicismo
pria collaborazione alla Commissione eu- che caratterizza il settore, sia il fatto che
ropea, debbano prestarsi reciprocamente le risultanze istruttorie dovranno essere
(ex art. 22, comma 1, Reg. 1/2003) assi- valutate dal dominus del procedimento –
stenza mediante l’esecuzione di qualsiasi cioè l’AGCM o la Commissione – prima
tipologia di accertamento o misura di ac- dell’emissione di qualsivoglia provvedi-
quisizione secondo la disciplina in mate- mento di conclusione del procedimento
ria vigente nello Stato in cui vengono ese- istruttorio, non stupisce che le attività de-

gistri la cui tenuta è prevista dalle disposizioni tri- cadere che il momento di valutazione iniziale dei
butarie. documenti prodotti dal soggetto ispezionato veda
33 In prima approssimazione, è corretto affer- la materiale collaborazione anche dei militari in-
mare che la ricerca della commad. smoking gun tervenuti.
(sia che si tratti di documenti ufficiali relativi a 34 Non vi è una casistica codificata di atti dele-
prezzi praticati, quantità vendute, rapporti con gabili alla Guardia di finanza. A mero titolo d’e-
clienti e fornitori, sia che si tratti di valutare il si- sempio: la predisposizione e somministrazione di
gnificato e la rilevanza delle comunicazioni che questionari, l’effettuazione di “carotaggi” sul terri-
avvengono all’interno degli Uffici) non differisce torio nazionale, la verifica dei prezzi relativi a de-
sensibilmente dalle attività che i militari della terminate categorie di beni e prodotti, nonché
Guardia di finanza svolgono sulla documenta- ogni accertamento preliminare volto a permettere
zione aziendale in sede di apertura di una attività all’AGCM una valutazione circa l’esistenza dei pre-
di verifica fiscale. Conseguentemente, può ben ac- supposti per l’avvio dei procedimenti istruttori.
A. FRANCESCHIN – IL RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA 225

legate sono perlopiù funzionali alla ri- la possibilità che la Guardia di finanza
cerca di documenti e all’assunzione di rinvenga elementi potenzialmente rile-
informazioni. Nel dettaglio, l’operato vanti da segnalare all’AGCM piuttosto
della Guardia di finanza si focalizza sul- che, con la collaborazione dell’AGCM,
l’individuazione delle principali informa- alla Commissione.
zioni societarie5 delle imprese che si tro- A titolo di mero esempio, ci si riferisce
vano “sotto la lente” dell’AGCM, nonché alle potenziali segnalazioni di cui po-
sull’acquisizione sia della documenta- trebbe essere destinataria l’AGCM a se-
zione aziendale, sia di elementi rilevanti, guito dell’analisi della documentazione
anche attraverso questionari, ai fini della contabile ed extracontabile36 rinvenuta in
conoscenza dei mercati di interesse, siano sede di accesso effettuato ai fini fiscali. In
essi locali o nazionali. concreto, scambi di corrispondenza, po-
tenziali fenomeni di concertazione dei
5. L’iniziativa della Guardia di finanza. prezzi, ovvero accordi di ripartizione di
– Se l’AGCM rappresenta il fulcro dell’i- quote di mercato potrebbero essere mag-
struttoria e del procedimento attraverso giormente approfonditi dal Nucleo Spe-
cui vengono irrogate sanzioni, cionono- ciale Tutela Mercati e i relativi risultati
stante la Guardia di finanza – a prescin- successivamente trasferiti all’Autorità Ga-
dere dalle attività effettuate su delega od rante, in quanto “indici” di una violazione
in collaborazione – mantiene un significa- alla normativa antitrust.
tivo ed autonomo ruolo di vigilanza dei Inoltre non va sottovalutato che fonte
mercati in ordine alla correttezza dei privilegiata per l’acquisizione di elementi
comportamenti adottati dalle imprese. informativi di interesse in tale specifico
Ciò è la risultante di due ordini di mo- settore possono risultare essere i dati rac-
tivi. colti e le notizie che emergono a seguito
In primo luogo, in virtù dei compiti di indagini di polizia giudiziaria, condotte
istituzionali assegnateli ed in ragione dalla Guardia di finanza in completa au-
delle specifiche attribuzioni e poteri di tonomia rispetto alla collaborazione con
“polizia economico – finanziaria “, richia- l’AGCM.
mate nell’incipit della presente voce, la In particolare, alcune tipologie di ille-
Guardia di finanza provvede alle attività, cito penale possono in re ipsa presentare
tipicamente di polizia, di prevenzione, ri- risvolti significativi in termini di distor-
cerca e repressione delle violazioni di tipo sione delle dinamiche competitive dei
economico-finanziario. mercati37 (si pensi bid rigging nel caso di
In secondo luogo, grazie ai compiti af- turbata libertà degli incanti ex art. 353
fidatigli ex lege – che comportano l’effet- c.p.) e, pertanto, gli elementi, notizie e do-
tuazione di accessi e attività di ricerca do- cumenti raccolti, previo “nulla osta” con-
cumentale all’interno degli spazi aziendali cesso dall’Autorità Giudiziaria38, possono
nell’esecuzione, perlopiù durante lo svol- essere “riversati” alla componente specia-
gimento di attività di verifica fiscale – vi è listica per le valutazioni di merito39.

35 A mero titolo d’esempio: dati fiscali, vo- su merci, ex art. 501-bis c.p.; illecita concorrenza
lume d’affari conseguito; sede legale ed ammini- con minaccia o violenza, ex art. 513-bis c.p.
strativa; eventuali sedi secondarie ed Uffici, anche 38 Il nulla osta è l’autorizzazione rilasciata
attraverso attività sul territorio, dei soggetti eco- dall’Autorità giudiziaria – senza particolarità for-
nomici oggetto di indagine. malità – su richiesta (generalmente) della polizia
36 In tema di documentazione contabile ed ex- giudiziaria ai fini della divulgazione ovvero tra-
tracontabile, si richiama quanto evidenziato in smissione a terzi di alcune o di tutte le notizie in-
merito ai concetti, rispettivamente, di contabilità tegranti la notizia di reato e l’esito delle indagini
ufficiale e contabilità parallela. preliminari). Tale autorizzazione è fondamentale
37 A mero titolo esemplificativo, fattispecie alla polizia giudiziaria per non incorrere nelle
penali la cui commissione può di norma compor- ipotesi di cui all’art. 326 c.p. e 329 c.p.
tare anche distorsioni concorrenziali nel mercato 39 A titolo d’esempio, si pensi al caso in cui un
di riferimento sono il: rialzo e ribasso fraudolento Reparto della Guardia di finanza, a seguito di at-
di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di tività di indagine (di iniziativa dell’AGCM o dele-
commercio, ex art. 501 c.p.; manovre speculative gate da questa) disveli non solamente il compor-
226 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

In definitiva, non vi è dubbio sulla le- Oltre alla previsione di cui all’art. 28
gittimità di eventuali segnalazioni di ini- Reg. 1/2003 in materia di segreto d’ufficio
ziativa della Guardia di finanza di tale relative agli accertamenti condotti dalla
specie e, soprattutto, sulle conseguenti Commissione europea, infatti l’art. 12
azioni istruttorie ed ispettive da parte del- d.P.R. 217/1998 dispone che le informa-
l’ACGM che da queste potrebbero nascere, zioni acquisite nell’ambito delle attività
sebbene non esista uno specifico obbligo istituzionali, svolte in materia di concor-
normativo di segnalazione40. Infatti, il fon- renza dall’AGCM e, conseguentemente,
damento giuridico (almeno in tema d’in- dalla Guardia di finanza nell’ambito del
tese restrittive della libera concorrenza e correlato rapporto di collaborazione e di
di abusi di posizione dominante) va rinve- attività delegata, possono essere utilizzate
nuto nell’art. 12, comma 1, l. 287/1990, soltanto per lo scopo per il quale sono ri-
laddove si chiarisce che l’AGCM, valutati chieste e, alla luce di quanto previsto dal-
gli elementi comunque in suo possesso o l’art. 14, comma 3, l. 287/1990, così come
quelli portati a sua conoscenza da pubbli- richiamato anche dalla citata disciplina in
che amministrazioni o da chiunque vi ab- materia di pratiche commerciali scorrette
bia interesse, procede ad istruttoria per e pubblicità ingannevole, sono tutelate
verificare l’esistenza di infrazioni ai divieti dal segreto d’ufficio anche nei riguardi
stabiliti negli articoli 2 e 3 l. 287/1990. delle pubbliche amministrazioni, fatti
salvi gli obblighi di denuncia di cui all’art.
IV. UTILIZZABILITÀ AI FINI FISCALI DEI DATI 331 c.p.p. e quelli di collaborazione con le
ACQUISITI NEL CORSO DI ATTIVITÀ ISPET- istituzioni dell’Unione europea.
TIVE Le sopra richiamate disposizioni deb-
Nella materia oggetto della presente bono considerarsi tassative ed inderoga-
voce assume particolare rilevanza la que- bili. Conseguentemente, sulla base di una
stione dell’utilizzabilità ai fini fiscali delle interpretazione letterale della norma, ad
informazioni e dei dati acquisiti nel corso oggi non appare possibile utilizzare, ai
delle attività istruttorie. fini fiscali, elementi documentali poten-
In particolare, sussistono specifiche zialmente rilevanti che dovessero essere
disposizioni normative, quale l’art. 36 individuati nell’ambito delle attività pre-
d.P.R. 600/73 rubricato come «comunica- state in collaborazione con l’AGCM41.
zione di violazioni tributarie», derogato- Da quanto sopra chiarito discende che
rie all’obbligo generale per i soggetti pub- l’Autorità non può segnalare ai Reparti
blici di comunicare dati e notizie, rile- della Guardia di finanza atti, informa-
vanti sotto il profilo tributario, al Corpo zioni e documenti di cui la stessa si trovi
della Guardia di finanza. in possesso per motivi d’ufficio, ovvero fa-

tamento delittuoso inizialmente investigato, ma procedimento istruttorio e vagliare nel merito le


anche comportamenti potenzialmente in grado di ipotesi formulate nella specifica materia dalla
violare le disposizioni in materia di concorrenza. Guardia di finanza.
Per meglio chiarire, si ipotizzi il caso di indagini 40 Si fa riferimento all’assenza della previ-
di polizia giudiziaria per turbata libertà degli in- sione di un obbligo di legge che obbliga l’invio al-
canti nel particolare contesto di appalti o conces- l’AGCM delle informazioni raccolte dalle Ammi-
sioni di lavori pubblici. In tale ambito, a fronte nistrazioni pubbliche (di polizia o meno), sulla
delle conclusioni cui si può pervenire in tema di falsariga di quanto previsto, in materia tributaria,
violazioni alle disposizioni del codice penale, po- dall’art. 36 d.P.R. 600/73.
trebbe anche emergere (a seguito di ccommadd. 41 In tal senso, anche la citata circolare
indagini tecniche quali le intercettazioni telefoni- 114000, laddove statuisce che, pur pacifica la pos-
che, ovvero a seguito di perquisizioni, sequestri sibilità, da parte della Guardia di finanza, di uti-
ed altre attività tipiche della polizia giudiziaria) il lizzare ai fini fiscali elementi acquisiti ad altri
comportamento, potenzialmente costitutivo di un fini, richiama la deroga espressa nel contesto in
cartello, da parte di un gruppo più o meno ri- trattazione ai sensi dell’art. 14, comma 3 l.
stretto di società che si aggiudicavano – secondo 287/1990, per cui Tutte le notizie, le informazioni
criteri prestabiliti di “offerta” concertati – le gare o i dati riguardanti le imprese oggetto di istrutto-
dividendosi il mercato. Una tale evenienza, po- ria da parte dell’Autorità sono tutelati dal segreto
trebbe ben essere portata a conoscenza dell’auto- d’ufficio anche nei riguardi delle pubbliche am-
rità, la quale potrebbe di conseguenza aprire un ministrazioni.
A. FRANCESCHIN – IL RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA 227

centi parte delle proprie istruttorie, in nanza, ai sensi degli artt. 22 e ss. legge 7
corso e concluse, che abbiano rilevanza di agosto 1990, n. 241, che hanno dato ori-
comportamenti in violazione delle norme gine a procedimenti istruttori è necessa-
tributarie. rio sottolineare che, se da un lato, tali ri-
Ad oggi, l’unica deroga possibile a tale chieste di accesso sono da ricondursi alla
segreto riguarda i casi in cui la richiesta necessità di veder riconosciuto ed appli-
di esibizione provenga dall’Autorità giudi- cato l’interesse all’esercizio, attuale e con-
ziaria, e quindi, ex art. 256 c.p.p., nell’ipo- creto, in relazione al diritto di difesa, dal-
tesi in cui ci si trovi nell’alveo di indagini l’altro deve considerarsi che nei procedi-
di carattere penale. Ed in tal senso, fanno menti tributari la citata normativa trova
eccezione alla regola generale sul segreto limitata applicazione42. Inoltre la Guardia
le ipotesi di reperimento, anche in sede di di finanza non è l’organo deputato all’e-
ispezione antitrust, di fonti di prova atti- manazione del provvedimento finale per
nenti a situazioni configuranti un illecito il quale i documenti sono stati acquisiti in
penale, rispetto alle quali i militari della sede di istruttoria, che sono al contrario
Guardia di finanza, ex art. 347 c.p.p., deb- l’AGCM e la Commissione Europea.
bono agire in relazione alle proprie quali- Per tale motivo, è bene chiarire sin
fiche di polizia giudiziaria. d’ora che sussiste la fondata possibilità
Va da ultimo sottolineato che non si che la richiesta di accesso dei documenti
rinvengono, invece, limitazioni all’esecu- richiesti venga negata e trasmessa per
zione di autonome, successive e distinte competenza all’AGCM ovvero alla Com-
attività di constatazione e accertamento missione europea.
di violazioni tributarie nel caso in cui, an- A dimostrazione di quanto sopra
che in esito allo svolgimento di attività di espresso, il Reg. CE 1049/2001 e, a livello
collaborazione all’AGCM, emergano ele- nazionale, l’art. 2 comma 2, d.P.R. 184/
menti fiscalmente rilevanti nei confronti 2006 recante la disciplina in materia di
del soggetto ispezionato. In tal caso, l’atti- accesso ai documenti amministrativi at-
vità potrà essere avviata e sviluppata in tuativo della l. 241/1990, statuiscono che
modo indipendente rispetto agli accerta- il “diritto in trattazione” si esercita con ri-
menti condotti dall’AGCM o dalla stessa ferimento ai documenti materialmente
Guardia di finanza in collaborazione con esistenti al momento della richiesta e de-
esso e, conseguentemente, la documenta- tenuti alla stessa data da una pubblica
zione rinvenuta potrà essere utilizzata del amministrazione, di cui all’art. 22, com-
procedimento tributario (trattandosi, ap- ma 1, lettera e) l. 241/90, nei confronti
punto, di nuovo e diverso procedimento). dell’autorità competente a formare l’atto
conclusivo o a detenerlo stabilmente.
V. IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI E L’O-
Ciò pone un primo importante quesito
STENSIONE DEI DOCUMENTI IN POSSESSO
circa la legittimità di richieste di osten-
DELLA GUARDIA DI FINANZA
sione di atti in possesso della Guardia di
finanza, in quanto essa non è l’autorità
Con riferimento alle richieste di ac- competente a formare né l’atto conclusivo
cesso ad atti da parte di imprese oggetto del procedimento antitrust, né un even-
di un procedimento istruttorio antitrust a tuale avviso di accertamento43 ai fini fi-
documenti detenuti dalla Guardia di fi- scali44.
42 Cfr. su tutti, T.A.R. Lazio, sez. II, 9 dicem- buente il maggior imponibile e la conseguente
bre 2009, n. 12668. maggiore imposta, sia irrogata la sanzione. Tale
43 In questa sede è sufficiente ricordare che in provvedimento amministrativo prende il nome di
campo tributario il Corpo della Guardia di fi- avviso di accertamento. Prima rilevante conse-
nanza riveste una funzione di “constatazione” di guenza di quanto sopra brevemente espresso, è la
eventuali infrazioni alla normativa di settore da non impugnabilità del verbale di constatazione
parte dei soggetti “verificati” attraverso l’emana- della Guardia di finanza in via disgiunta dal suc-
zione di atti (certamente formali ed ufficiali) pro- cessivo avviso di accertamento dell’Agenzia delle
dromici e funzionali alla successiva emissione, da entrate.
parte dell’Ufficio dell’Agenzia delle entrate, del- 44 Cfr. T.A.R. Lazio, Roma, sez. III, 25 novem-
l’atto con il quale viene sia “notificato” al contri- bre 2008 n. 10690, in cui il collegio ha ricono-
228 II.2. IL PUBLIC ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

In secondo luogo, anche qualora si vo- procedimento antitrust, arrivando a stabi-


lesse ritenere ammissibile una richiesta di lire che il diritto di difesa del soggetto
accesso motivata dal fatto che il procedi- economico “indagato” prevale sul diritto
mento istruttorio ha avuto origine a latere delle altre imprese alla tutela dei loro se-
di un’attività di verifica fiscale, dovrà va- greti commerciali, e dunque l’ammini-
lutarsi necessariamente chi sia il soggetto strazione deve rendere noti al richiedente
ispezionato ai fini antitrust e chi, invece, i documenti, ancorché in versioni non ri-
il soggetto oggetto di verifica sotto il pro- servate o sotto forma di elenco di atti47.
filo fiscale45. Non è escluso, infatti, che a Il significato di quanto sopra espresso
seguito di una verifica fiscale – per i mo- è evidente. Assumendo che il documento
tivi sopra riportati in tema di accesso a per cui è stato richiesto l’accesso riguardi
documentazione sensibile ai fini, tra gli un terzo soggetto (e laddove non risulti
altri, antitrust – le eventuali segnalazioni sostanzialmente fondamentale nell’impal-
inviate all’AGCM diano origine a procedi- catura difensiva in sede giudiziale, per cui
menti istruttori nei confronti di più so- sarebbe immediatamente accessibile), il
cietà che si ritiene possano, in attuazione Consiglio di Stato, sulla base degli orien-
di un unico disegno illecito, avere abusato tamenti della giurisprudenza dell’Unione,
di una posizione dominante ovvero aver non esclude che la tutela del controinte-
posto in essere altri comportamenti re- ressato possa essere limitata nella misura
strittivi della concorrenza. Se, quindi, la in cui ciò sia funzionale ad una completa
verifica è stata effettuata nei confronti di realizzazione del diritto di difesa, attra-
altro soggetto giuridico portatore di un verso il (solo) accesso di documenti ri-
interesse concreto ed attuale, emerge evi- guardanti terze parti in versione non ri-
dente il problema di eventuali controinte- servata. In altri termini, da un lato
ressati nel procedimento ex art. 22, com- l’AGCM o la Commissione – nella loro
ma 1 lett. c) legge 241/90, meritevoli di tu- qualità di autorità emananti il provvedi-
tela e delle garanzie previste ex art. 3 mento finale – qualora non ritenessero
d.P.R. 184/2001. “superata” la prova della necessità dell’ac-
In tale contesto, peraltro, ha avuto cesso, valuteranno inammissibili richieste
modo di soffermarsi ed argomentare il della specie per difetto di interesse con-
Consiglio di Stato, sez. VI, statuendo, con creto ed attuale all’accesso stesso48, dal-
sentenza n. 1671 del 6 febbraio 2001, che l’altro, invece, laddove dovessero acco-
gliere la domanda di accesso, potranno
certamente il diritto di accesso nei proce-
comunque procedere a fornire la docu-
dimenti antitrust è una esemplificazione
mentazione in versione non riservata,
del diritto di difesa e del diritto al con-
espungendo quindi parti anche corpose e
traddittorio46 e che la giurisprudenza co-
rilevanti dei documenti richiesti.
munitaria ha riconosciuto il principio di
parità delle armi tra accusa e difesa nel ALBERTO FRANCESCHIN
sciuto il diritto delle ricorrenti all’accesso ai do- inaccessibilità agli atti di cui trattasi sia tempo-
cumenti amministrativi relativi al procedimento ralmente limitata alla fase di pendenza del proce-
ispettivo dell’Autorità per la Vigilanza sui Con- dimento tributario, non rilevandosi esigenze di
tratti Pubblici di lavori, servizi e forniture, avente “segretezza” nella fase che segue la conclusione
ad oggetto l’attestazione SOA di una società, ivi del procedimento con l’adozione del procedi-
inclusi rapporti, relazioni ed ogni altro docu- mento definitivo di accertamento dell’imposta
mento redatto dalla Guardia di Finanza ed acqui- dovuta” richiesta agli presentata all’Agenzia delle
sito al procedimento stesso. In tale caso, la ri- entrate.
chiesta di accesso degli atti ispettivi redatti dalla 45 La richiesta di accesso agli atti della veri-
Guardia di Finanza non era stata presentata alla fica fiscale, infatti, potrebbe essere presentata da
Guardia di finanza, ma all’Autorità competente un soggetto terzo rispetto alla verifica stessa, con
ad emettere il provvedimento finale. Cfr. anche ovvie implicazioni in tema di interesse all’osten-
Cons. Stato, sez. IV, 21 ottobre 2008 n. 5144, in sione e tutela dei controinteressati.
ipotesi di un procedimento tributario in cui è 46 Cfr. Corte Giustizia UE, 13 luglio 1966,
stata ritenuta legittima la non ostensibilità degli cause 56/64 e 58/64, Consten - Grundig.
atti facenti parte della procedura di accerta- 47 Cfr. Trib. CE, 29 giugno 1995, T. 30/91, Sol-
mento e definizione di illeciti tributari. Il Consi- vay; Trib. CE, 29 giugno 1995, T. 36/91, I.C.I. o.
glio di Stato ha, al riguardo, precisato che “la 48 Cfr. T.A.R. Lazio, 29077/2010.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il giudizio di merito nell’azione antitrust

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. LE AZIONI CIVILI gione del ruolo riconosciuto dall’Unione
ANTITRUST. – 1. Le azioni antitrust: tipologie europea al private enforcement alla luce
e loro cumulabilità. – 2. La controversia anche del principio di sussidiarietà del-
antitrust derivante da un’eccezione: natura
e regime processuale. – III. MODALITÀ DI MA- l’intervento amministrativo rispetto all’in-
NIFESTAZIONE DELLA CONTROVERSIA ANTITRUST. – tervento2.
IV. I PRESUPPOSTI PROCESSUALI E IL RITO APPLI- Poiché molti degli aspetti rilevanti per
CABILE. – V. L’OGGETTO DEL GIUDIZIO. – VI. L’I- il processo (anche) di merito sono ap-
STRUZIONE PROBATORIA. – VII. LA POSIZIONE
profonditi in altre Voci alle quali, quindi,
DELLA COMMISSIONE NEL PROCESSO CIVILE. –
VIII. PROCEDIMENTI PARALLELI TRA AUTORITÀ A si farà, via via, specifico rinvio, in questa
TUTELA DELLA CONCORRENZA E GIUDICI CIVILI. – sede saranno esaminati e variamente arti-
IX. L’ARTICOLO 16 REG. 1/2003. – X. LA SO- colati soltanto i seguenti profili: (a) indivi-
SPENSIONE DEL PROCESSO CIVILE. – XI. IL GIUDI- duazione delle azioni esperibili davanti al
CATO CIVILE.
giudice civile con particolare riferimento
alle modalità di eventuale cumulo; (b) al-
I. INTRODUZIONE cuni aspetti dell’eccezione di nullità anti-
trust; (c) l’oggetto del giudizio e l’esistenza
Il sistema di tutela giurisdizionale ci-
di una questione antitrust di natura indi-
vile relativo alle violazioni del diritto anti-
trust europeo e italiano è articolato, more sponibile; (d) la possibile esistenza di pro-
solito, principalmente sulle forme di tu- cedimenti paralleli; (e) il giudicato civile.
tela di merito e cautelare. A tal fine sono, però, necessarie tre
In questa voce saranno affrontate le premesse relative alla disciplina antitrust
principali e caratteristiche questioni che che possiedono un’immediata ricaduta
ricorrono nell’ambito della tutela di me- sul sistema processuale e che per la loro
rito davanti al giudice civile italiano quan- pacificità possono essere sinteticamente
do occorre fare applicazione delle regole richiamate.
della competition law europea ed italiana. i) La prima premessa è che il sistema
Un sistema di tutela giurisdizionale di del diritto della concorrenza, comunitario
merito che certamente conosce regole par- e interno, è fondato su un doppio binario
ticolari, ma che – diversamente da altri di tutela: un primo binario è affidato alla
settori dell’ordinamento come, ad esem- Commissione europea e alle autorità ga-
pio, la tutela della proprietà intellettuale1 ranti nazionali (il c.d. public enforce-
– non conosce un apparato di norme spe- ment). Il secondo binario, poi, è affidato
cifiche volte a garantire una maggiore effi- alle autorità giudiziarie nazionali (ma an-
cacia ed efficienza delle situazioni giuridi- che arbitrali) (il c.d. private enforcement)
che tutelate, e che tengano conto della pe- e che, a livello europeo, ha trovato il suo
culiarità della materia trattata. fondamentale riconoscimento nella cele-
Disciplina autonoma e specifica la cui bre pronuncia Courage3.
opportunità è ancora più avvertita in ra- ii) La seconda premessa è che inevita-
1 Con riferimento alla proprietà intellettuale, Commissione di non intervenire poiché, in appli-
ad esempio, il legislatore del d.lgs. 30/2005 ha mo- cazione del principio di sussidiarietà, le ragioni di
dellato gli strumenti processuali alla peculiarità tutela avanzate dal querelante avrebbero potuto
della materia come avviene, tra i molti, per la de- trovare adeguata forma di tutela davanti al giu-
scrizione (art. 129), all’inibitoria (art. 131), alla tra- dice civile con la precisazione che «il giudizio ita-
scrizione (artt. 138 e ss.), e al fondamentale aspetto liano è idoneo a trattare il caso di Automec». Ciò
relativo all’onere della prova (art. 121, comma 2). escluderebbe, quindi, l’esistenza di un sufficiente
2 A tal proposito, devono essere ricordate le interesse comunitario ad esaminare una que-
sentenze Trib. CE, 10 luglio 1990, T-64/89 (c.d. stione pure astrattamente rientrante nelle compe-
Automec I) e alla successiva Trib. CE, 18 settem- tenze della Commissione.
bre 1992, T-24/90 (c.d. Automec II) ove i giudici 3 C. giust. CE, 20 settembre 2001, C-453/99,
europei hanno ritenuto corretta l’operato della Courage Crehan.
232 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

bilmente, l’esistenza di un doppio binario sul diritto nazionale e la conseguente di-


di tutela rende necessario prevedere mec- sapplicazione della normativa nazionale
canismi che regolino il rapporto tra i due confliggente.
sistemi di tutela garantendo i principi Ed infatti, poiché i soggetti dell’ordina-
fondamentali che ne regolano il funziona- mento europeo sono tenuti a rivolgersi
mento. alle giurisdizioni degli Stati membri per
Senonché, attualmente, quel rapporto far valere i diritti comunitari riconosciuti
è oggetto di una specifica – sebbene non dal diritto europeo, gli Stati membri sono
esaustiva – normativa europea (e, cioè, il obbligati a garantire l’accesso alla giusti-
Reg. 1/2003). Viceversa, con riferimento zia per la tutela di situazioni comunitarie
ai rapporti tra l’attività dell’AGCM e i giu- a condizioni di effettività, equivalenza e
dici civili non sono oggetto di una speci- non discriminazione (c.d. dottrina Rewe5).
fica disciplina di riferimento. Viceversa, laddove il giudice nazionale
Sarà, quindi, necessario individuare dovrà applicare le norme processuali in-
quali sono: (a) le forme di (eventuale) col- terne su un caso meramente interno (e,
laborazione tra le autorità amministrative cioè, che non assume alcun rilievo per
e le autorità giurisdizionali, (b) gli stru- l’ordinamento comunitario) non potrà
menti che possono evitare che i due bi- mai disapplicare le norme interne, ma ne
nari possano giungere a soluzioni config- potrà portare la cognizione alla Corte Co-
genti e le eventuali norme che presiedono stituzionale per l’eventuale dichiarazione
la soluzione dell’eventuale conflitto. di illegittimità costituzionale.
iii) La terza premessa riguarda l’indivi- Inoltre, come si dirà, la distinzione ap-
duazione e l’interpretazione delle norme pena tratteggiata è rilevante nel sistema
processuali delle quali il giudice nazio- del diritto processuale della concorrenza
nale dovrà fare applicazione nello svolgi- in considerazione dell’attuali regole di
mento del processo di merito. competenza.
A tal fine, infatti, appare necessario di-
stinguere due ipotesi: la prima ricorre
II. LE AZIONI CIVILI ANTITRUST
quando il giudice nazionale è chiamato a
tutelare diritti di origine comunitaria Una volta individuato l’oggetto di que-
mentre la seconda ricorre quando il giu- sta voce nel processo di merito che attua
dice nazionale è chiamato a tutelare diritti il c.d. private enforcement, dobbiamo indi-
che rilevano soltanto per il diritto interno. viduare quali sono le azioni di merito che
Sebbene quella distinzione stia pro- possono coinvolgere l’applicazione del di-
gressivamente perdendo quell’efficacia di- ritto antitrust.
stintiva originaria, essa è ancora impor- L’individuazione deve muovere dalla
tante4 anche perché quando il giudice na- constatazione che il c.d. private enforce-
zionale deve applicare le norme proces- ment deve (rectius: dovrebbe) essere volto
suali interne in un processo che vede a trarre tutte le conseguenze giuridiche de-
coinvolti diritti di origine comunitaria rivanti dalla violazione dei diritti soggettivi
sarà tenuto a interpretare quelle norme riconosciuti dalle regole di concorrenza.
alla luce della normativa europea che
comprende anche i principi enunciati 1. Le azioni antitrust: tipologie e loro
dalla Corte di Giustizia tra cui, anche, il cumulabilità. – Dobbiamo ora individua-
principio della prevalenza del diritto UE re le tipologie di azioni che possono ve-
4 C. App. Milano, ord., 31 gennaio - 5 febbraio prospettazione della parte ricorrente che invoca
1996 Comis - Ente autonomo fiera internazionale l’applicazione della legge nazionale, la resistente
di Milano e altri – sebbene in maniera che merite- non adduce elementi idonei a dimostrare che la
rebbe maggiore approfondimento – ha ritenuto fattispecie ricadrebbe sotto la previsione della
che «la configurazione di una fattispecie quale normativa comunitaria, le circostanze prospet-
violazione ricadente nell’ambito della legge nazio- tate vengono considerate solo alla luce della legi-
nale antitrust ovvero della normativa comunitaria slazione nazionale».
non è certo indifferente; in alcune ordinanze in 5 C. giust. CE, 16 dicembre 1976, C-33/76,
materia […] ci si è attenuti al principio di allega- Rewe.
zione delle parti, rilevando che, se a fronte della
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 233

dere coinvolta l’applicazione del diritto tata soltanto a quella fattispecie fondata
della concorrenza. soltanto sulla violazione antitrust8.
A tal fine può essere utile partire dal- Ed ancora, la nuova formulazione con-
l’esame delle lettere c) e d) dell’art. 3 d.lgs. sente anche di superare quell’orienta-
168/2003 che individuano la competenza mento che non riteneva rientrassero nella
del c.d. Tribunale delle imprese. Le se- competenza della Corte di appello (e
zioni specializzate, infatti, sono compe- quindi fossero proponibili in via subordi-
tenti per le «controversie di cui all’arti- nata) le azioni puramente contrattuali
colo 33, comma 2, della legge 10 ottobre proposte per il caso in cui l’azione princi-
1990, n. 287” e nelle “controversie relative pale di nullità non fosse risultata fondata9.
alla violazione della normativa antitrust Questa conclusione tiene conto anche
dell’Unione europea». di ciò che l’interpretazione restrittiva del-
Orbene, quanto alle controversie di cui l’art. 33 l. 287/1990 era principalmente
all’art. 33, comma 2, l. 287/1990 esse sono dovuto anche alla circostanza che l’affer-
quelle aventi ad oggetto azioni di nullità e mazione di competenza della Corte di ap-
le azioni di risarcimento del danno. pello per una certa controversia aveva
Quelle azioni comprendono, però, an- come effetto quello di privare quella con-
che le azioni di merito di mero accerta- troversia di un grado di giudizio10.
mento volte soltanto all’accertamento del- Viceversa, con riferimento alle «con-
l’esistenza di situazioni antigiuridiche troversie relative alla violazione della nor-
purché dipendenti dall’applicazione della mativa antitrust dell’Unione europea»
normativa antitrust6. non vi può essere nessun dubbio su ciò,
Ma v’è di più. Ed infatti, il comma 3 che la competenza del c.d. Tribunale delle
dell’art. 3 d.lgs. 168/2003 prevede che la imprese comprenda qualsiasi azione che
competenza delle sezioni specializzate in preveda come propria ragione giuridica la
materia di impresa comprende anche normativa antitrust comunitaria.
«tutte le cause e i procedimenti che pre- Del resto, il Trattato, da un lato, com-
sentano ragioni di connessione»7. mina la nullità di pieno diritto degli ac-
La nuova formulazione della norma at- cordi e delle pratiche che abbiano per og-
tributiva della competenza in materia an- getto o per effetto di restringere la con-
titrust consente di superare quella giuri- correnza nel mercato comune (art. 101
sprudenza di merito che aveva affermato TFUE), dall’altro lato, vieta l’abuso di po-
che in presenza di un concorso di illeciti sizione dominante (art. 102 TFUE).
di natura diversa nella medesima fattispe- Anche con riferimento al diritto euro-
cie che danno luogo ad una duplice azione peo, quindi, tra le azioni che possono
la competenza del giudice antitrust è limi- essere esperite in caso di violazione della

6 C. App. Milano, ord., 21 gennaio - 23 gennaio dal diritto comune (per il quale valgono le ordina-
1992 Caririvest S.p.A. - Nuova Samim S.p.A., in rie regole di competenza per materia e valore) e
una fattispecie di abuso di posizione dominante. quelli del diritto speciale che assegnano alla Corte
7 Secondo Trib. Verona, 10 dicembre 2012, in di Appello una speciale competenza per materia.
ilcaso.it, «l’espressione fa riferimento alle cause e 9 C. App. Milano, sent., 21 marzo - 14 aprile
ai procedimenti che presentano un vincolo di 1995, B.B. Center s.a.s. - Parabella.
connessione oggettiva propria con le cause e i 10 Per completezza, però, è da dire che esi-
procedimenti previsti dai primi due commi della steva anche un’ulteriore elemento di valutazione
norma sopra citata, con esclusione quindi dei casi che ha portato la giurisprudenza a preferire un’in-
di connessione oggettiva impropria e di connes- terpretazione restrittiva di quella norma consi-
sione soggettiva». stente in ciò che la competenza della Corte di ap-
8 C. App. Milano, ord., 27 settembre - 8 otto- pello era una competenza funzionale. Oggi, per
bre 1994 Telesystem s.p.a. - SIP ha affermato che effetto dell’attribuzione della competenza in ma-
l’abuso di posizione dominante può consistere teria alle sezioni specializzate anche quell’argo-
anche nell’inadempimento da parte dell’impresa mento viene meno (sia a voler ritenere che i rap-
nei confronti della sua controparte. In quel caso porti tra tribunale ordinario e sezione specializ-
l’inadempimento dà luogo ad un concorso di ille- zata siano ascrivibili ad un riparto di competenza
citi di natura diversa nella medesima fattispecie per materia ovvero piuttosto ad una mera riparti-
con la conseguenza che il preteso danneggiato ag- zione interna come affermato da Cass., 22 no-
giunge in tal caso gli strumenti di tutela offerti vembre 2011, n. 24656).
234 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

normativa antitrust rientrano senz’altro trasse nell’ambito della competenza fissata


le azioni di nullità e di risarcimento del dall’art. 33 l. 287/1990. E ciò sul duplice
danno11. presupposto (a) che quell’indicazione do-
Peraltro, quelle azioni possono essere vesse essere interpretata restrittivamente e
proposte in un processo con unico og- che (b) un ordine (di natura costitutiva)
getto (processo oggettivamente semplice) avente ad oggetto obblighi di fare rien-
oppure possono essere proposte cumula- trasse tra le attribuzioni dell’AGCM14.
tivamente. Né ha avuto miglior fortuna la tesi di
E così, l’azione di nullità (che può fon- ritenere ammissibile una domanda avente
dare una azione dichiarativa o di mero per oggetto l’esecuzione di un obbligo a
accertamento) può essere cumulata, ad contrarre sul modello degli artt. 2932 e
esempio, con un’azione di condanna alle 2957 cod. civ.15. A tal proposito è da dire
restituzioni (c.d. ripetizione dell’inde- che la prevalente giurisprudenza di legit-
bito)12. timità ha ritenuto che le norme che pon-
Ed ancora, l’azione di risarcimento del gono l’obbligo di contrarre nei casi di mo-
danno può essere proposta in via auto- nopolio legale non possono estendersi per
noma o in via cumulata come domanda
analogia nei casi di monopoli di fatto16.
consequenziale ad una di accertamento
Ciò nonostante, una parte della giurispru-
della nullità di un’intesa ovvero di accer-
tamento della violazione del divieto di denza ha ritenuto di seguire un’interpre-
abuso di posizione dominante. tazione più estensiva di quelle norme am-
Oltre alla tutela di accertamento e di mettendo l’ammissibilità di un’azione co-
condanna la prassi giudiziaria ha dimo- stitutiva sebbene a livello di mero obiter
strato come sia particolarmente avvertita dictum17. Sicuramente, però, quella tipo-
l’esigenza di ottenere (tanto in sede caute- logia di azione costitutiva è ritenuta am-
lare che di merito) provvedimenti costitu- missibile dalla giurisprudenza con riferie-
tivi e inibitori. mento, quantomeno, ai rapporti tra im-
Esigenza avvertita specialmente con prenditore e utente finale18.
riferimento alla fattispecie di abuso di po- Infine, deve essere sottolineato che
sizione dominante anche alla luce della l’attore, se ne ricorrono tutti i presuppo-
c.d. essential facility doctrine. sti, potrà dolersi dell’eventuale rifiuto di
Orbene, con riferimento alle richieste contrarre come violazione del divieto di
di tutela13 (eventualmente anche anticipa- concorrenza sleale e, quindi, il suo inte-
bile in sede cautelare) la giurisprudenza ha resse potrà trovare adeguata tutela, se del
escluso che quella tipologia di azione rien- caso, in quella sede19.

11 C. giust. CE, 20 settembre 2001, C-453/99 legale di contrarre non sia espressamente previsto
Courage Crehan; C. giust. CE, 13 luglio 2006, C da come avviene, ad esempio, all’art. 18 d.lgs. 23
295/04 a 298/04 Manfredi Lloyd Adriatico Assicu- maggio 2000, n. 164 (G.U., 20 giugno 2000, n.
razioni, Fondiaria Sai SpA., Assistalia SpA. 142) e agli artt. 3 e 4 d.lgs. 16 marzo 1999, n. 79
12 C. App. Genova, sent., 14 ottobre 1996, Le (G.U. 31 marzo 1999, n. 75).
sorelle di Fiorella arcodia & C. s.n.c. - Parabella s.r.l. 16 Per l’interpretazione restrittiva delle norme
secondo cui la domanda restitutoria, connessa a si veda Cass., 23 gennaio 1990, n. 355; Cass., 23
quella di nullità per accessorietà, sebbene non febbraio 1994, n. 1785.Nella giurisprudenza di
espressamente indicata come quella risarcitoria, merito, seppur con riferimento alla tutela caute-
deve essere ritenuta comunque compresa nell’am- lare, si veda C. App. Milano, ord. 7 luglio -15 lu-
bito dell’art. 33 l. 287/1990 anche in ragione del glio 1992 AVIR s.p.a - ENEL s.pa. in una fattispe-
più stretto legame di dipendenza che corre tra l’a- cie di abuso di posizione dominante laddove la
zione di ripetizione e la domanda di nullità ri- Corte ha addirittura escluso che l’azione costitu-
spetto all’azione di risarcimento rispetto sempre a tiva volta a condannare l’ENEL alla stipulazione
quella di nullità. C. App. Milano, sent., 21 marzo - di un contratto a condizioni economiche diverse
14 aprile 1995, B.B. Center s.a.s. - Parabella. da quelle in atto avrebbe dato luogo (all’epoca) ad
13 Tipica azione implicante l’obbligo a con- un’azione neppure riconducibile alle azioni di cui
trarre è quella che emerge nel caso C. giust. CE, all’art. 33 l. 287/1990.
10 luglio 1980, C-37/79 Marty. 17 C. Cass., sez. III, 23 febbraio 1983, n. 1403.
14 C. App. Roma, ord., 9-21 dicembre 1993, De 18 Cass., sez. un., 15 marzo 1985, n. 2018;
Montis s.r.l. & Catering Roma - Aeroporti di Cass., 12 gennaio 1993, n. 266.
Roma s.p.a. 19 Se l’attore fonda la propria domanda sulla
15 Ovviamente nelle ipotesi in cui un obbligo violazione del divieto di concorrenza sleale pro-
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 235

Da ultimo, deve essere evidenziata a mento della Commissione europea op-


parte la richiesta di tutela inibitoria di pure di un’autorità garante nazionale.
merito sulla cui ammissibilità come rime- La distinzione, come si avrà modo di
dio generale e sulla sua riconduzione ad osservare, rileva dal punto di vista proces-
una tipologia di azione (di accertamento, suale con riferimento agli oneri di allega-
di condanna o costitutiva) piuttosto che zione e prova dei fatti costitutivi della do-
ad un’altra la discussione è sempre stata manda (v. infra § X).
vivace senza, però, essere giunta ad un
approdo sicuro. 2. La controversia antitrust derivante
Laddove poi l’azione civile antitrust da un’eccezione: natura e regime proces-
comporti la condanna ad obblighi di fare suale. – Sin qui abbiamo ipotizzato che
infungibile o di non fare la sentenza di l’applicazione della normativa antitrust
condanna pronunciata dal giudice civile derivi dall’attività dell’attore che fonda la
potrà essere «assistita» dalla previsione di propria domanda proprio su una viola-
una «somma di denaro dovuta dall’obbli- zione di quella normativa.
gato per ogni violazione o inosservanza Tuttavia, l’applicazione delle norme
successiva, ovvero per ogni ritardo nell’e- antitrust può essere resa necessaria non
secuzione del provvedimento» ai sensi soltanto perché una parte ha posto a fon-
dell’art. 614-bis c.p.c. damento della propria domanda (even-
Sempre con riferimento alle azioni oc- tualmente riconvenzionale) la violazione
corre fissare, per quanto si avrà modo di della normativa antitrust nazionale o eu-
osservare più avanti, che le controversie ropea: ed infatti, quell’applicazione può
antitrust, proprio in ragione dell’esistenza essere determinata da un’eccezione solle-
di un doppio binario di tutela (v. supra § vata dalla parte ovvero rilevata d’ufficio
I), sono distinte tra azioni follow-on e dal giudice.
azioni stand-alone. In primo luogo, viene in rilievo l’ecce-
La distinzione tra le due tipologie di zione di nullità antitrust (che attiene al-
azioni consiste in ciò, che nell’ambito di l’ordine pubblico economico) che rappre-
un’azione c.d. follow-on l’attore introduce senta un’eccezione c.d. in senso lato e,
la propria domanda dopo che si è pro- cioè, rilevabile d’ufficio dal giudice20 e che
nunciata su quella intesa o prassi o com- rappresenta l’esatto simmetrico dell’a-
portamento commerciale la Commissione zione di nullità21.
europea oppure un’autorità garante na- In secondo luogo, viene in considera-
zionale. Viceversa, nelle azioni c.d. stand- zione l’eccezione con la quale la parte, ov-
alone la domanda proposta dall’attore vero il giudice d’ufficio, eccepisce, ad
prescinde dall’esistenza di un provvedi- esempio, che le condizioni economiche del

pone una domanda diversa per causa petendi e levato d’ufficio il carattere abusivo di una clau-
per petitum rispetto ad una domanda fondata sola contrattuale di informarne le parti della con-
sulla violazione della normativa antitrust: così C. troversia e di dare loro la possibilità di discuterne
App. Roma, ord., 11 maggio - 23 giugno 1993 Par- in contraddittorio secondo le forme previste al ri-
rini & C. s.r.l. - Bizzarri Franco & C. s.n.c. e altri. guardo dalle norme processuali nazionali».
20 Più precisamente l’eccezione di nullità anti- 21 Cass., sez. un., 4 settembre 2012, n. 14828,
trust non è posta nell’interesse di una delle parti dopo aver ricordato che l’essenza della categoria
come avviene nelle ipotesi di nullità di prote- della nullità, «risiede nella tutela di interessi gene-
zione: ne deriva che non trova applicazione il rali, di valori fondamentali o che comunque tra-
principio affermato da C. giust. CE, 21 gennaio scendono quelli del singolo» ha precisato che il ri-
2013, C-472/11, Banif Plus Bank Zrt - Csaba e Vick- lievo officioso della nullità deve avvenire in tutte le
toria Csipai secondo cui «il giudice nazionale che ipotesi in cui l’azione proposta postula la validità
abbia accertato d’ufficio il carattere abusivo di del contratto come avviene nelle ipotesi di azione
una clausola contrattuale non è tenuto, per poter di adempimento ovvero di risoluzione del con-
trarre le conseguenze derivanti da tale accerta- tratto. In quell’occasione, però, la Suprema Corte
mento, ad attendere che il consumatore, infor- ha lasciato aperta la questione relativa a sapere se
mato dei suoi diritti, presenti una dichiarazione sebbene la tradizione giurisprudenziale e dottri-
diretta ad ottenere l’annullamento di detta clau- nale dell’orientamento favorevole al rilievo d’uffi-
sola. Tuttavia, il principio del contraddittorio im- cio il rilievo officioso della nullità debba operare
pone, di norma, al giudice nazionale che abbia ri- anche nel cado di azione di annullamento.
236 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

contratto azionato dall’attore sono frutto così individuando la corretta disciplina


di un abuso di una posizione dominante. processuale applicabile (prima fra tutte le
Peraltro, al rilievo officioso della nul- regole di competenza).
lità consegue che le parti hanno la possibi- Senonché, esiste anche un secondo
lità di formulare una domanda che ne sia gruppo di ipotesi nel quale rientrano tutte
conseguenza (arg. ex art. 183 comma 5, le controversie rispetto alle quali una que-
c.p.c.) e, quindi, anche una eventuale do- stione antitrust non emerge dalla do-
manda di risoluzione potrà essere conver- manda: si pensi, ad esempio, ad una con-
tita in (o cumulata con) azione di nullità22. troversia contrattuale nella quale po-
trebbe accadere che il convenuto eccepi-
III. MODALITÀ DI MANIFESTAZIONE DELLA
sca la violazione della normativa antitrust
CONTROVERSIA ANTRITRUST
oppure che nessuna delle parti (“non inte-
ressate” all’eccezione in quanto parti di
Orbene, quanto appena visto con rife- un’intesa vietata dalla quale non vogliono
rimento all’azione e all’eccezione e la cir- recedere) sollevi nel corso del procedi-
costanza che la legge processuale faccia mento la relativa questione come sembra
riferimento alle «controversie relative alla essere accaduto nel noto arbitrato oggetto
violazione della normativa antitrust» eu- della sentenza Eco Swiss Benetton23.
ropea per individuare la competenza del In questi casi è impossibile stabilire a
c.d. Tribunale delle imprese impone una priori che la controversia sarà una contro-
precisazione rilevante anche per l’indivi- versia antitrust: ecco allora che è necessa-
duazione del giudice competente. Ed in- rio mettere in evidenza che la natura della
fatti, dal punto di vista descrittivo, ri- controversia può mutare (rectius: può
spetto alle cause normalmente indicate “svelarsi”) in corso di causa con conse-
come «controversie antitrust» non appare guente mutamento delle regole proces-
possibile sempre e comunque determi- suali applicabili.
nare in limine litis la loro natura. In altri Peraltro, non è detto che sempre e co-
termini non è sempre possibile ipotizzare munque la controversia antitrust im-
ab origine la necessità della soluzione di ponga al giudice di pronunciare principa-
una questione antitrust. liter su una questione antitrust, come av-
L’individuazione di due gruppi di ipo- viene, ad esempio, nel caso in cui il giu-
tesi chiariranno il problema e potranno dice rigetti la domanda dell’attore in
rappresentare il presupposto di alcune accoglimento dell’eccezione di nullità an-
conseguenze in ordine alla previsione di titrust sollevata dal convenuto.
alcuni obblighi processuali di carattere Ciò a meno che le part, a seguito del ri-
strumentale. lievo officioso del giudice, non chiedano al
In un primo gruppo di ipotesi rien- giudice un accertamento con efficacia di
trano certamente quelle controversie giudicato della questione antitrust relativa
nelle quali è possibile individuare sin dal- alla nullità del contratto (cfr. retro § III.2).
l’atto introduttivo che vi sarà una «que-
stione antitrust»: le azioni di risarcimento
IV. I PRESUPPOSTI PROCESSUALI E IL RITO
del danno i cui «elementi di diritto costi-
APPLICABILE
tuenti le ragioni della domanda» risie-
dono nella violazione del diritto della con- Orbene, con riferimento ai presuppo-
correnza e quelle nelle quali l’attore fa va- sti processuali il processo civile avente ad
lere in via d’azione la nullità di un ac- oggetto una controversia antitrust pre-
cordo derivante dalla violazione della senta alcune ricorrenti questioni sia per
disciplina antitrust. Con riferimento a quelli relativi al giudice (e, cioè, giurisdi-
questo gruppo di ipotesi sarà possibile sin zione e competenza) che alle parti (con
dalla domanda introduttiva comprendere particolare riferimento alla tematica della
che si tratta di una controversia antitrust legittimazione ad agire).
22 In questo senso espressamente Cass., sez. 23 C. giust. CE 1 giugno 1999, C-126/97, Eco
un., 4 settembre 2012, n. 14828. Swiss China Time Ltd contro Benetton Interna-
tional NV.
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 237

Poiché questi temi sono affrontati fun- inequivoci indici normativi (e.g. art. 140-
ditus in alcune Voci di questo dizionario bis codice del consumo) – che il diritto al
si rinvia ad esse per il necessario ap- risarcimento del danno è diritto piena-
profondimento. mente disponibile al quale la parte po-
In questa sede, però, è bene ricordare trebbe rinunciare o rispetto al quale ope-
ancora una volta la regola fondamentale rano i consueti istituti processuali che
in materia di competenza sulla “contro- presuppongono la disponibilità del diritto.
versie antitrust”: la legge 24 marzo 2012, Senonché, il processo civile antitrust (e,
n. 27 ha attribuito al c.d. Tribunale per le cioè, ogni volta che per effetto dell’azione
imprese anche la competenza sulle con- proposta o dell’eccezione sollevata diviene
troversie di cui all’articolo 33, comma 2, necessario conoscere della violazione della
legge 10 ottobre 1990, n. 287 e alle con- normativa antitrust) presuppone sempre e
troversie relative alla violazione della nor- comunque la necessità di risolvere una
mativa antitrust dell’Unione europea e a questione (e, cioè, quella della validità ov-
tutte le cause e i procedimenti che pre- vero dell’abuso di posizione dominante)
sentano ragioni di connessione. che ha natura indisponibile.
L’attrazione delle “controversie anti- Esemplificando: in presenza di una
trust” nell’ambito della competenza del domanda di esecuzione di un contratto,
c.d. Tribunale delle imprese determina ove il giudice dovesse rilevare la nullità
per tutte le controversie l’applicazione del del contratto azionato in quanto inte-
rito ordinario di cognizione di primo grante un’intesa vietata, il giudice deve
grado, con la possibilità del doppio grado esaminare la questione della (in)validità
di giudizio e la garanzia del ricorso ordi- anche perché essa rappresenta un presup-
nario per cassazione. posto logico necessario della decisione.
Peraltro, il processo civile antitrust non Per ragioni di chiarezza espositiva
differisce da un ordinario processo ordina- chiamerò l’oggetto di questa cognizione
rio di cognizione e si svilupperà secondo le del giudice (che, eventualmente, può an-
consuete fasi che possono essere indivi- che dar luogo a decisione laddove vi sia
duate nella fase (a) di introduzione del giu- domanda in tal senso formulata da una
dizio; (b) di trattazione e (c) di decisione. delle parti) “questione pregiudiziale anti-
Nelle “controversie antitrust”, infine, trust”, senza con ciò alludere all’esistenza
non è previsto l’intervento obbligatorio di un rapporto tra accertamento ammini-
del pubblico ministero. strativo e accertamento giurisdizionale
della violazione della normativa antitrust.
La “questione pregiudiziale antitrust”,
V. OGGETTO DEL GIUDIZIO
proprio come è stata qui posta, rappre-
Le azioni che rientrano nell’ambito senta una costante del processo civile an-
delle controversie antitrust, riconducibili titrust e la fonte di tutte le peculiarità di
come visto, ad azioni contrattuali ovvero questo giudizio24.
extracontrattuali hanno ad oggetto diritti Ed ancora. L’enucleazione di questa
soggettivi disponibili. “pregiudiziale” consente anche di focaliz-
Rispetto a quei diritti trovano applica- zare meglio quel che può avvenire in un
zione tutti gli istituti processuali che pre- processo civile antitrust.
suppongono la disponibilità dell’oggetto Una prima ipotesi: il giudice decide la
del processo, primo fra tutti l’onere di al- “questione pregiudiziale antitrust” perché
legazione in capo alle parti e la disponibi- una parte ha proposto una domanda in
lità dei mezzi di prova, il principio di non tal senso.
contestazione, la confessione nonché la In quest’ipotesi non v’è dubbio che la
possibilità di transigere la controversia. sentenza, una volta passata in giudicato,
Nessuno può seriamente mettere in di- non consentirà di rimettere in discussione
scussione – anche alla luce dei chiari ed tra le parti l’accertamento compiuto in or-
24 Il che non esclude, ovviamente, che altre stioni disponibili come ad esempio quelle relative
peculiarità del processo civile antitrust ricorrano al calcolo del risarcimento del danno dovuto in
anche con riferimento alla risoluzione di que- conseguenza di una violazione antitrust.
238 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

dine alla validità o invalidità antitrust del Ed infatti, la Commissione ha il potere


contratto (art. 2909 c.c.)25. di accertare e sanzionare un accordo,
Una seconda ipotesi: il giudice conosce un’intesa o una pratica anche laddove
della “questione pregiudiziale antitrust” essa sia già cessata: i comportamenti suc-
per effetto del rilievo della corrispondente cessivi (come, ad esempio, lo scioglimen-
eccezione (ad istanza di parte o rilevata to consensuale del rapporto) non hanno
officiosamente) avremo una cognizione alcun effetto alcuno sulla possibilità di un
incidenter tantum su quella questione. intervento amministrativo sanzionatorio.
In quest’ipotesi il rilievo della nullità Inoltre, vi è una indubbia presenza di
fa pervenire al rigetto della domanda di un interesse pubblico comunitario sotteso
risoluzione con accertamento incidenter ai poteri della Commissione e, in partico-
tantum della nullità, senza effetto di giu- lare, l’art. 16 Reg. 1/2003, insieme alla
dicato sulla “questione pregiudiziale anti- possibilità che la Commissione interven-
trust”26. ga a vietare un comportamento già og-
La terza ipotesi: il giudice accoglie o getto di una decisione giurisdizionale che
respinge la domanda proposta senza co- quel comportamento obbligava a tenere
noscere della questione perché nessuna in spregio al diritto antitrust.
delle parti l’ha sollevata ovvero il giudice La natura indisponibile della que-
non l’ha rilevata non vi sarà stata alcuna stione, infine, non è contraddetta dall’as-
cognizione della questione. senza nel nostro ordinamento proces-
In questo caso, pur non avendo il giu- suale dell’intervento obbligatorio del pub-
dice espressamente affrontato la que- blico ministero.
stione di validità o invalidità, laddove l’a- Anzi, sebbene con esclusivo riferi-
zione proposta presupponga la validità del mento alle controversia antitrust europee
contratto azionato e venga accolta dal giu- è lo stesso diritto comunitario, con una
dice saremo in presenza di quel fenomeno disposizione immediatamente applicabile
meglio noto come “giudicato implicito”27. al processo nazionale, che all’art. 15 Reg.
Peraltro, la “questione pregiudiziale 1/2003 prevede la possibilità per la Com-
antitrust” deve essere, a parere di chi missione di “partecipare” in veste di ami-
scrive, essere qualificata come questione cus curiae al processo civile.
indisponibile alle parti. Con quell’intervento sarà possibile alla
Ed infatti, l’applicazione della norma- Commissione svolgere un’attività essen-
tiva antitrust europea e italiana, sia a li- ziale per la risoluzione della questione pre-
vello amministrativo che giurisdizionale, giudiziale antitrust e, cioè, il fondamentale
è di rilievo “costituzionale” e comporta potere di allegazione dei fatti rilevanti in
che le relative norme siano – tendenzial- giudizio oltre che, ovviamente, il potere di
mente – “applicate” ai casi concreti come chiedere mezzi di prova al riguardo.
effettivamente si svolgono nella realtà e Ed infatti, in assenza di un intervento
che gli oggetti e gli effetti anticoncorren- di quel genere il più delle volte – anche in
ziali siano eliminati dalla realtà al fine di considerazione della complessità in fatto
tutelare la workable competition nel mer- e in diritto della materia – il giudice po-
cato interno e, simmetricamente, che non trebbe addirittura non «percepire» l’esi-
vengano sanzionati accordi che non vio- stenza di una questione antitrust.
lano la normativa antitrust. Ed anche laddove egli la dovesse «per-
Inoltre, vi è un’ulteriore ragione che cepire» potrebbe non avere la possibilità
rafforza la tesi della qualificazione della di pronunciare la nullità di un’intesa o
questione antitrust come una questione qualificare un comportamento come abu-
indisponibile. so di posizione dominante sol perché il
25 A tale ipotesi deve essere equiparata l’ipo- 26 L’affermazione è tratta da Cass., sez. un., 4
tesi in cui il giudice non abbia rilevato d’ufficio la settembre 2012, n. 14828, ancorché la conclu-
nullità e la parte impugna la sentenza facendo va- sione non appare pacifica.
lere il motivo di nullità e proponendo una conse- 27 Cass, sez. un., 9 ottobre 2008 n. 24883 an-
quenziale azione di nullità. corché la tematica del “giudicato implicito” e la
sua estensione sono oggetto discussione.
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 239

potere di rilevare la nullità è strettamente sarebbe, possibile giungere validamente


condizionato dai fatti allegati e provati o ad una transazione (art. 1972 c.c.).
emergenti ex actis28. In quarto luogo, poi, parti qualunque
Se ciò è vero significa che, almeno “di comportamento le parti vogliano assu-
fatto” le parti potrebbero avere la possibi- mere, poiché quel comportamento – ipo-
lità di esprimere la loro volontà in ordine, tizzato in violazione in violazione delle di-
ad esempio, alla nullità della loro intesa. sposizioni di cui agli artt. 101 e 102 TFUE
Ed infatti, se le parti non allegano in – sarebbe tendenzialmente irrilevante ri-
giudizio i fatti rilevanti per poter ravvi- spetto all’azione dell’autorità amministra-
sare e quindi pronunciare la nullità anti- tiva: essa è, infatti, competente ad accer-
trust la conseguenza potrebbe essere tare ex officio e con penetranti poteri
quella che sulla questione di validità del istruttori eventuali comportamenti dif-
contratto possa calare il giudicato. formi, a sanzionare e soprattutto a ordi-
Il che francamente lascia molto per- nare l’eliminazione delle conseguenze
plessi e, soprattutto, depotenzia notevol- pregiudizievoli per il mercato.
mente il private enforcement. In conclusione in ogni controversia
Dalla qualificazione della questione antitrust esiste sempre una questione pre-
pregiudiziale antitrust in termini di indi- giudiziale che è indisponbibile alle parti
sponibilità seguono alcune importanti ed è rappresentata proprio dall’accer-
conseguenze processuali. tamento della violazione caratterizzata
In primo luogo, le parti non hanno il dalla non negoziabilità della “questione
monopolio dell’allegazione dei fatti sì che, pregiudiziale antitrust” e rispetto alla
laddove l’ordinamento prevede l’inter- quale l’ordinamento ha l’ambizione (in-
vento de terzo (e, cioè, la Commissione vero di difficile realizzazione a sistema
europea ex art. 15 Reg.) sul modello del- processuale vigente) che venga risolta
l’intervento del pubblico ministero (art. correttamente.
70 c.p.c.), il terzo è ammesso ad allegare e
provare fatti ulteriori e diversi da quelli VI. L’ISTRUZIONE PROBATORIA
allegati dalle parti originarie.
In secondo luogo, poi, la natura indi- Passando ad occuparci del “cuore” del
sponibile della questione si coglie sul processo civile e, cioè, dell’istruzione pro-
piano probatorio: affermare che le parti batoria ed in particolare della distribu-
non hanno la disponibilità della validità zione dell’onere della prova nell’ambito
antitrust significa negare loro – sul punto delle azioni di nullità e di risarcimento
– ogni prova che presuppone la disponibi- del danno, ai sensi del diritto UE e del di-
lità del diritto: il principio di non conte- ritto italiano, è opportuno sottolineare
stazione (art. 115 c.p.c.) la confessione, il che è soprattutto rispetto all’onere della
giuramento. prova che si misura la capacità del si-
In terzo luogo, poi, le parti non po- stema processuale di realizzare un effi-
trebbero validamente stipulare una tran- ciente sistema di private enforcement.
sazione. Ed infatti, l’asimmetria delle parti ri-
Ciò appare rilevante specialmente con spetto alle fonti di prova ha sempre fatto
riferimento alle controversie contrattuali riflettere sulla possibilità di una diversa
(ad esempio un contratto avente ad og- distribuzione dell’onere della prova al fine
getto uno scambio di informazioni con di poter rendere più efficiente il private
impegno a fissare prezzi concordati tra enforcement29.
imprese in un mercato oligopolistico): la La constatazione iniziale, però, è che
violazione della normativa antitrust porta con poche eccezioni applicabili soltanto
il contratto ad avere causa illecita e, quin- quando la controversia riguarda la viola-
di – secondo il nostro ordinamento – non zione della normativa antitrust comunita-
28 Cass., sez. un., 4 settembre 2012, n. 14828. no può considerarsi assolto dalla produzione
29 Cass., 2 febbraio 2007, n. 2305 in Dejure per del provvedimento dell’AGCM ancorché quella
l’affermazione secondo cui l’onere di allegazione produzione non sia sempre e comunque necessa-
dell’attore che domanda il risarcimento del dan- ria.
240 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

ria, la circostanza che il processo abbia cito – normalmente custodita segreta-


ad oggetto una “controversia antitrust” mente e gelosamente dai partecipanti ad
non determina (per ciò soltanto) l’applica- un’intesa vietata.
zione di norme di diritto probatorio diffe- L’unica forma di collaborazione previ-
renziate salvo poche eccezioni applicabili sta dal codice di procedura civile è la ri-
soltanto quando la controversia riguarda chiesta di informazioni alla pubblica am-
la violazione della normativa antitrust co- ministrazione ai sensi dell’art. 213 c.p.c.
munitaria (sul punto v. supra § I). che, però, è interpretata nel senso che non
Ed infatti con riferimento alle contro- possono essere richiesti che documenti o
versie antitrust nazionali non opera nep- informazioni già disponibili presso la pub-
pure l’art. 16 Reg. 1/2003 ond’è che anche blica amministrazione: non sarà, quindi,
le c.d. azioni follow-on non godono di un possibile ex art. 213 c.p.c. che il giudice ci-
particolare regime probatorio in qualche vile chieda all’AGCM di elaborare dati an-
modo formalmente semplificato: la giuri- corché già i suo possesso o fornire valuta-
sprudenza, infatti, ritiene che la previa zioni tecniche od ancora svolgere una
decisione amministrativa abbia una effi- qualche forma di indagine ancorché rien-
cacia probatoria (seppur di “prova privile- trante tra i suoi poteri istituzionali32. Ne
giata”) che consente comunque al giudice deriva che, a fortiori, appare da escludere
di valutare anche le altre prove offerte de jure condito la delega di indagini al-
dalle parti e, comunque, all’impresa già l’AGCM confidando anche nei suoi poteri
sanzionata di offrire prova contraria30. istruttori così potendo dare ingresso a
A maggior ragione le controversie an- prove (atipiche) raccolte dall’AGCM nel
titrust nazionali c.d. stand-alone presen- corso di quell’accertamento.
tano una difficoltà probatoria al limite Inoltre, un ulteriore fattore di com-
della probatio diabolica dal momento che: plessità – al quale neppure una consu-
(a) manca qualsiasi norma di discovery lenza tecnica potrebbe dare talvolta rispo-
processuale e (b) le norme in materia di sta – è dato dal fatto che quando esiste
esibizione documentale come l’art. 210 una questione antitrust nel processo civile
c.p.c., sono interpretate in maniera re- questa implica quasi sempre la necessità
strittiva ed in ogni caso – salvo qualche ti- che il giudice debba confrontarsi con fat-
mida apertura specialmente nell’ambito tispecie costruite con concetti giuridici
della tutela della proprietà industriale e indeterminati e che richiedono valuta-
intellettuale – non consentono un’attività zioni economiche complesse.
esplorativa (c.d. fishing expedition); (c) il Del resto dalla semplice lettura di un
giudice civile non dispone dei penetranti qualsiasi provvedimento di un’autorità
poteri istruttori di cui dispone l’autorità della concorrenza e delle stesse norme si
amministrativa e/o il giudice penale31. può intuire e dare per dimostrata la com-
Diviene così praticamente impossibile plessità tecnica della materia.
per l’attore in giudizio fondare la propria Da un lato, infatti, gli elementi costitu-
domanda, ad esempio, depositando in giu- tivi perché operi la sanzione della nullità
dizio quella che viene chiamata smoking di cui al secondo paragrafo dell’art. 101
gun – cioè la prova documentale dell’ille- TFUE, ad esempio, sono rappresentati (i)
30 Cass., ord., 4 marzo 2013, 5327, in Diritto e struttoria. Peraltro, ai sensi dell’art. 54 della l. 6
giustizia del 5 marzo 2013; Cass., 13 febbraio febbraio 1996, n. 52 l’Autorità si avvale della col-
2009, n. 3640 in Dejure. laborazione dei militari della Guardia di Finanza,
31 Ad esempio, ai sensi dell’art. 14, comma 2, che agiscono con i poteri e con le facoltà previste
l. 287/1990 l’AGCM può in ogni momento dell’i- dai decreti del Presidente della Repubblica 26 ot-
struttoria richiedere alle imprese, enti o persone tobre 1972, n. 633 e 29 settembre 1973, n. 600 (in
che ne siano in possesso, di fornire informazioni materia di imposta sul valore aggiunto e di accer-
e di esibire documenti utili ai fini dell’istruttoria; tamento delle imposte sui redditi) e successive
disporre ispezioni al fine di controllare i docu- modificazioni e dalle altre norme tributarie.
menti aziendali e di prenderne copia, anche avva- 32 Trattasi di applicazione di un principio giu-
lendosi della collaborazione di altri organi dello risprudenziale pacifico con riferimento alla ri-
Stato; disporre perizie e analisi economiche e sta- chiesta di informazioni alla pubblica amministra-
tistiche nonché la consultazione di esperti in or- zione: Cass., 25 ottobre 1982, n. 5557; Cass., 23
dine a qualsiasi elemento rilevante ai fini dell’i- novembre 1983, n. 7000 entrambe in Dejure.
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 241

dall’esistenza di un’intesa (ii) che abbia mente con l’ausilio di specifiche cogni-
per oggetto o per effetto quello di restrin- zioni o strumentazioni tecniche34.
gere la concorrenza e (iii) che rechi pre- Probabilmente, proprio l’esistenza di
giudizio al commercio tra gli Stati mem- queste difficoltà probatorie “giustificano”
bri. Ma v’è di più: ed infatti, potrebbe ac- due orientamenti della giurisprudenza. Il
cadere che sebbene l’intesa integri quei primo orientamento è quello che ha rico-
presupposti, la nullità sia esclusa dalla nosciuto la legittimazione ad agire alle as-
constatazione (e prova) che quell’intesa sociazioni dei consumatori all’azione di
contribuisce a migliorare le condizioni accertamento della violazione della nor-
della concorrenza. mativa antitrust sottolineando che lo scopo
Molto spesso quei concetti giuridici in- dell’azione dell’associazione è di spianare
determinati devono essere “riempiti” di la strada alle iniziative dei singoli tramite
contenuto attraverso l’individuazione di il superamento degli ostacoli di ogni ge-
una (eventualmente tra le tante) regole nere di cui tale strada potrebbe essere dis-
tecniche a disposizione: ne deriva che il seminata35. Il secondo orientamento, poi,
mutamento della regola tecnica indivi- è quello che, facendo leva sull’atipicità dei
duata per dare contenuto alla norma giu- mezzi di prova consente un’ampia circo-
ridica ha importanti riflessi sul tema del- lazione probatoria tra procedimento am-
l’allegazione dei fatti. Ed infatti, sarà pos- ministrativo e giudizio civile.
sibile individuare quali fatti siano rilevanti
e bisognosi di prova soltanto quando è VII. LA POSIZIONE DELLA COMMISSIONE NEL
stata individuata la norma tecnico-econo- PROCESSO CIVILE
mica (quale il costo marginale o l’effetto Più articolata, invece, la situazione
del comportamento su di “una parte del con riferimento al diritto antitrust euro-
mercato interno”) da impiegare per “riem- peo dove l’art. 15 Reg. 1/2003 prevede che
pire” di contenuto la norma da applicare la Commissione e le autorità garanti na-
al caso concreto. zionali possono “partecipare” ai processi
Ne derivano problemi pratici tanto civili nei quali si debba fare applicazione
con riferimento alla fase di amministra- degli articoli 101 e 102 TFUE. Questa par-
zione della prova che di ammissione della tecipazione risponde alla duplica fun-
prova derivanti dalla constatazione che zione di collaborazione tra autorità anti-
«le analisi economiche necessarie alla trust e giurisdizioni nazionali non solo
qualificazione di una situazione o di un’o- con riferimento all’individuazione della
perazione sotto il profilo della normativa corretta individuazione e interpretazione
sulla concorrenza costituiscono in genere, del diritto applicabile, bensì, anche, e so-
tanto sul piano fattuale, quanto su quello prattutto, alla possibilità di allegare fatti
del ragionamento elaborato a partire rilevanti che sono in grado di corretta-
dalla descrizione dei datti stessi enunciati mente qualificare la fattispecie sottoposta
intellettuali complessi e difficili»33. al giudice come fattispecie implicante
Il che rende particolarmente difficile una «questione pregiudiziale antitrust»
oltre la stessa individuazione non soltanto (sul punto v. supra § VI).
dei fatti principali ma anche dei fatti se-
condari dai quali poi muovere per con- VIII. PROCEDIMENTI PARALLELI TRA AUTO-
sentire l’applicazione delle presunzioni e RITÀ A TUTELA DELLA CONCORRENZA E
consente di ritenere che nel diritto pro- GIUDICI CIVILI
cessuale antitrust alla consulenza tecnica
d’ufficio si chiederà, più che valutare L’esistenza di un doppio binario di tu-
prove già acquisite, di rappresentare una tela, l’uno affidato alla Commissione eu-
fonte oggettiva di prova risolvendosi nel- ropea (il c.d. public enforcement) e l’altro
l’accertamento di fatti rilevabili unica- ai giudici nazionali ove si debbano tute-

33 Trib. CE, 11 luglio 2007, T-351/03, Shneider (resa in materia di responsabilità civile per infil-
Elettric. trazioni di acqua).
34 Cass., 5 febbraio 2013, n. 2663 in Dejure 35 Cass., 18 agosto 2011, n. 17351.
242 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

lare i diritti soggettivi riconosciuti dall’or- action, «può sospendere il giudizio quan-
dinamento europeo in conseguenza della do sui fatti rilevanti ai fini del decidere è
violazione della normativa antitrust (il in corso un’istruttoria davanti a un’auto-
c.d. private enforcement) non deve, però, rità indipendente ovvero un giudizio da-
fare dimenticare che alla Commissione vanti al giudice amministrativo». Ed in-
europea è riconosciuto un ruolo fonda- fatti, nulla viene detto in ordine all’effica-
mentale per l’attuazione del diritto della cia che è destinata a spiegare la futura de-
concorrenza36. cisione amministrativa che, in base, alla
Il ruolo della Commissione europea in giurisprudenza italiana, potrà tutt’al più
materia è idoneo anche a spiegare i pro- avere una mera efficacia probatoria e non
pri effetti sui processi giurisdizionali già di “giudicato”.
come dimostra l’esistenza dell’art. 16 Reg.
1/2003. 37. IX. L’ARTICOLO 16 REG. 1/2003
Ne deriva che le autorità della concor-
renza e i giudici civili nazionali possano Più complessa, invece, la situazione
pronunciarsi “sui medesimi casi” con con- con riferimento al diritto europeo dove,
seguente possibilità di un conflitto tra un tuttavia, non è mai stato messo in discus-
provvedimento amministrativo ed uno sione il principio per il quale il giudice ci-
giurisdizionale. vile non incontra mai nell’esercizio della
Ond’è che appare opportuno analizzare sua funzione giurisdizionale alcun limite
attraverso quali regole processuali – se ve quanto all’an del suo potere derivante dal-
ne sono – è possibile evitare provvedimenti l’esercizio potenziale o attuale delle com-
contrastanti “sui medesimi casi” iniziando petenze della Commissione come dimo-
la nostra analisi prima dal diritto proces- stra chiaramente l’assenza di un qualsiasi
suale antitrust nazionale per, poi, esami- potere di avocazione da parte della Com-
nare il diritto processuale antitrust UE missione di un caso pendente davanti a
Ed infatti, con riferimento al diritto un giudice nazionale.
antitrust nazionale non esiste una norma E ciò differentemente da quanto previ-
che formalmente imponga al giudice civile sto per l’avocazione da parte della Com-
di non adottare decisioni in contrasto con missione di casi oggetto di valutazione da
il provvedimento adottato dall’AGCM. parte delle autorità antitrust nazionali ai
Anzi, rappresenta un caposaldo del diritto sensi del diritto europeo (art. 11, comma
amministrativo italiano quello della possi- 6, Reg. 1/2003).
bile disapplicazione da parte del giudice Orbene, passando ad esaminare i mec-
di un provvedimento amministrativo38. canismi per evitare possibili contrasti tra
Ma v’è di più. Ed infatti, la giurispru- decisioni, essi possono consistere in (a)
denza ha sempre avuto modo di affer- meccanismi di coordinamento tra esiti
mare che dal provvedimento dell’AGCM del procedimento (così nel caso della so-
non potrebbe mai derivare un vincolo spensione del processo nazionale e del-
equiparabile al giudicato39. l’obbligo previsto dall’art. 16 Reg. 1/2003)
La conclusione appena riferita, del re- ovvero in (b) meccanismi di coordina-
sto, non appare contraddetta neppure dal mento informativo tra Commissione e
sesto comma dell’art. 140-bis codice con- giudici nazionali.
sumo in base al quale il tribunale che Orbene, sub a) sebbene il principio ge-
deve decidere l’ammissibilità di una class nerale sia quello della leale cooperazione

36 Compito che deve essere comunque realiz- 38 La questione della disapplicazione dell’atto
zato nel rispetto del diritto europeo e ferma la amministrativo da parte del giudice civile risale
soggezione del suo operato all controllo di legitti- all’art. 5 l. 20 marzo 1965, n. 2248, all. E.
mità della Corte di giustizia 39 Ne deriva che la medesima questione può
37 In tal senso, oltre all’art. 16 Reg. 1/2003, de- essere sempre riproposta al giudice ordinario lad-
pongono i principi ricavabili da C. giust. CE, 21 dove ne ricorrano i presupposti e salva la que-
maggio 1987, C-249/84, Albako Margarinefabrik.- stione dell’efficacia probatoria che deve essere ri-
Bundesanstalt für landwirtschaftliche Marktord- conosciuta al provvedimento dell’AGCM: C. App.
nung e da C. giust.C.E., 18 luglio 2007, C-119/05 Milano, 5 febbraio 1996, App. Milano, 29 settem-
Lucchini - Repubblica Italiana. bre 1999, App. Roma, 16 gennaio 2001.
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 243

tra tutte le autorità preposte all’enforce- zione non avviene soltanto quando l’og-
ment delle norme antitrust, esiste una re- getto di accertamento amministrativo cor-
gola fondamentale con riflessi processuali risponde (in tutto o in parte) all’oggetto
non trascurabili40. Quella norma è rappre- del processo civile.Quella norma opera,
sentata dall’art. 16 Reg. 1/2013 che rap- infatti, anche quando l’oggetto e le parti
presenta l’applicazione del principio ge- del procedimento antitrust siano differenti
nerale secondo il quale una volta che la da quelle del processo giurisdizionale.Così
Commissione abbia legittimamente eser- avviene, ad esempio, laddove un profes-
citato i propri poteri gli Stati membri (id sionista agisca nei confronti di un cliente
est ogni organo dello Stato membro, ivi per il pagamento del proprio onorario de-
compreso il giudice civile) devono aste- terminato in base a tariffe fissate dalla as-
nersi nell’ambito dell’esercizio delle pro- sociazione professionale di appartenenza
prie competenze dall’adottare misure che e che sono state nel frattempo dichiarate
abbiano come effetto quello di privare incompatibili con il mercato comune da
l’effetto utile di un atto comunitario41. una decisione della Commissione.
La primazia dell’attività della Com- Ma quali sono le decisioni della Com-
missione porta con sé la necessità che la missione che non possono essere contra-
decisione giurisdizionale debba cedere state da parte del giudice nazionale?
tutte le volte in cui quest’ultima contenga Esse sono senz’altro le decisioni con le
accertamenti e comandi incompatibili a quali la Commissione constata l’esistenza
quanto risulta accertato o ordinato in una di un’infrazione (caso Masterfoods43). In
decisione della Commissione. E ciò tanto questo caso di follow-on litigation il giu-
nel caso in cui il provvedimento della dice non potrà mettere in discussione la
Commissione sia essa precedente o suc- portata della decisione della Commis-
cessivo al provvedimento del giudice (vedi sione dovendo, viceversa, trarne, ai sensi
infra § XII per l’individuazione di alcuni dell’art. 16 Reg. 1/2003, tutte le conse-
strumenti processuali)42. guenze giuridiche previste dal proprio or-
Una norma rispetto alla quale la mag- dinamento per garantire una piena effica-
gior parte degli autori ha manifestato per- cia alla decisione in questione. Ne deriva
plessità perché – a loro dire – avrebbe am- che il giudice potrà rigettare la domanda
pliato gli effetti delle «decisioni» della risarcitoria, in ipotesi, per intervenuta
Commissione oltre i confini fissati dal prescrizione, ma non perché non c’è una
Trattato ove si fa riferimento alla loro effi- violazione del diritto antitrust.
cacia vincolante nei confronti dei destina- Ed ancora, se la decisione della Com-
tari e perché sarebbe in contrasto con i missione ha accertato che una certa in-
principi fondamentali previsti dalle costi- tesa ha un oggetto anticoncorrenziale, il
tuzioni nazionali di separazione dei po- giudice potrà rigettare la domanda risar-
teri e dell’indipendenza dei giudici dal- citoria perché l’intesa non ha avuto effetti
l’amministrazione. anticoncorrenziali. O, ancora, potrà riget-
Tuttavia, è bene esaminare la portata tare quella domanda perché il danno la-
precettiva e l’ambito di operatività della mentato non è causalmente dipendente
norma premettendo che la sua applica- dalla condotta anticoncorrenziale ovvero
40 Comunicazione relativa alla cooperazione 41 Sugli effetti dell’esercizio della competenza
tra i giudici nazionali e la Commissione nell’ap- sul contenuto e sull’efficacia di una sentenza ci-
plicazione degli articoli 85 e 86 del trattato CEE vile: C. giust. CE, 21 maggio 1987, C-249/84 Al-
del 1993 (93/C 39/05) [d’ora in avanti «la Comuni- bako Margarinefabrik (c.d. Burro di Berlino); C.
cazione del 1993»], la Comunicazione della Com- giust. CE, 18 luglio 2007, C-119/05 Lucchini.
missione relativa alla cooperazione tra la Com- 42 La primazia del diritto comunitario è il cri-
missione e le giurisdizioni degli stati membri del- terio per risolvere i conflitti derivanti dalla con-
l’UE ai fini dell’applicazione degli artt. 81 e 82 del temporanea applicazione del diritto antitrust ad
trattato Ce del 2004 (2004/C-101/04) [d’ora in opera della Commissione e dei giudici nazionali:
avanti «la Comunicazione del 2004»]ed infine, nel C. giust. CE, C-14/68 Walt Wilhelm e C. giust. CE,
settore degli aiuti di stato, la Comunicazione della C-253/78 e 1-3/79 Procuratore della Repubblica
Commissione relativa alla cooperazione tra i giu- (c.d. cause «Profumo»).
dici nazionali e la Commissione del 1995 (95/C 43 C. giust. CE, 14 dicembre 2000, C-344/98,
312/07). Masterfood Ltd - HB Ice Cream Ltd.
244 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

perché quella condotta anticoncorren- tamente consentita (il procedimento, in-


ziale non ha avuto effetti dannosi per il fatti, è avviato e la decisione non è ancora
presunto danneggiato. Ed infatti, in que- stata adottata), poiché se dovesse, in ipo-
sto caso non vi sarebbe alcun contrasto tesi, ritenere che la Commissione deci-
tra il provvedimento amministrativo (ove derà molto probabilmente in senso oppo-
la circostanza che l’intesa abbia un og- sto a quanto affermato nella misura cau-
getto anticoncorrenziale è sufficiente per telare, il suo provvedimento non potrà,
adottare il provvedimento sanzionatorio) per le ragioni appena viste, produrre un
e il rigetto fondato sull’inesistenza di un effetto incompatibile con la misura nel
danno (che, evidentemente, non ha rap- frattempo adottata ed efficace.
presentato un profilo oggetto della deci- Con riferimento, invece, alle decisioni
sione della Commissione). con le quali la Commissione ai sensi del-
L’effetto vincolante della decisione l’art. 9 Reg. 1/2003 rende obbligatori gli
della Commissione si misura su quanto impegni presentati dalle imprese «per far
da essa accertato e deciso, con la conse- cessare un’infrazione» occorre procedere
guenza che l’ampiezza dei suoi effetti sul con alcuni distinguo: occorre sottolineare
giudizio civile dipenderà necessariamente che quella decisione è priva del carattere di
dal confronto tra contenuto dell’accerta- accertamento, nulla dicendo in ordine alla
mento (id est aver accertato alcuni fatti ed qualificazione dei fatti in termini di viola-
averli qualificati come violazione degli zione o meno delle norme sulla concor-
artt. 101 e 102 TFUE) e la fattispecie og- renza. Ond’è che il giudice può qualificare
getto del giudizio civile. i fatti passati rispetto alla decisione sugli
Un’altra ipotesi di decisione vincolante impegni come integranti, o no, un illecito
sono le decisioni di constatazione di inap- antitrust traendone tutte le conseguenze.
plicabilità che la Commissione ha poi il Viceversa, la questione relativa all’ap-
potere di emettere ai sensi dell’art. 10 plicabilità o no dell’art. 16 alle decisioni
Reg. 1/2003. Viceversa non rientrano nel- che rendono obbligatori gli impegni si
l’ambito di operatività dell’art. 16 Reg. pone con esclusivo riferimento (a) ai
1/2003 la decisione di procedere ad una comportamenti successivi all’adozione
archiviazione. Con riferimento, invece, ai della decisione e (b) con riferimento alla
più recenti strumenti del public enforce- loro compatibilità con le norme sulla con-
ment dobbiamo esaminare il rapporto del correnza.
giudice civile con: (i) le misure cautelari Qui il giudice sarà vincolato in base
adottate dalla Commissione; (ii) le deci- all’art. 16 Reg. 1/2003 non potendo, ad
sioni con cui si rendono obbligatori gli esempio, affermare che il comportamento
impegni ed infine (iii) le decisioni relative conseguente agli impegni contenuti nella
alle transazioni (c.d. settlment). relativa decisione sia qualificabile come il-
Orbene, con riferimento alle misure lecito antitrust e, quindi, costituisca fatto
cautelari adottate dalla Commissione non illecito che obbliga a risarcire il danno. Di-
vi è dubbio che il giudice non possa para- versamente, laddove il giudice dovesse
lizzarne gli effetti con un proprio provvedi- constatare che il comportamento posto in
mento almeno finché questo spiega la pro- essere dalle imprese è diverso da quello
pria efficacia (caso Burro di Berlino44). Po- previsto dalla decisione potrà adottare una
trebbe essere qui opportuno che il giudice decisione che qualifichi il diverso compor-
civile valuti l’opportunità di sospendere il tamento come illecito, fermo restando che
processo pendente davanti al lui conce- compete alla sola Commissione (eventual-
dendo opportuni provvedimenti provvisori mente correttamente sollecitata dal giu-
non incompatibili con la decisione caute- dice) procedere alla eventuale revoca della
lare, in attesa dell’esito del procedimento. precedente decisione ed adottare eventual-
Del resto, in questa ipotesi non è pos- mente una diversa decisione.
sibile fare applicazione della seconda Da ultimo resta da esaminare se la
parte dell’art. 16 Reg. 1/2003, pure astrat- transazione possa venire in rilievo ai sensi
44 C. giust. CE, 21 maggio 1987, C-249/84, Al- bako Margarinefabrik.-Bundesanstalt für land-
wirtschaftliche Marktordnung.
F. VALERINI – IL GIUDIZIO DI MERITO NELL’AZIONE ANTITRUST 245

dell’art. 16 Reg. 1/2003. Orbene, poiché la Ecco allora che l’unica ipotesi di so-
Commissione generalmente richiede alle spensione possibile sarà quella discrezio-
imprese interessate «un riconoscimento nale così come previsto in due ipotesi ti-
in termini inequivocabili della responsa- pizzati dal legislatore.
bilità delle parti per l’infrazione, descritta La prima fattispecie è quella prevista
sinteticamente per quanto riguarda i fatti dall’art. 16 Reg. 1/2003: ed infatti, nella
principali, la loro qualificazione giuri- parte in cui obbliga i giudici a non assu-
dica, e la durata della loro partecipazione mere decisioni che possano «configgere»
all’infrazione», non vi è nessuna preclu- con decisioni già assunte dalla Commis-
sione a ritenere che anche questa tipolo- sione e, soprattutto, con decisioni sempli-
gia di decisione sia equiparata quanto agli cemente «contemplate» consente al giu-
effetti dell’art. 16 Reg. alle decisioni di dice civile di «valutare se sia necessario o
constatazione dell’infrazione, dal momen- meno sospendere» il procedimento.
to che da questa differisce soltanto per la La seconda fattispecie è quella previ-
semplificazione del procedimento. sta dall’art. 140-bis, comma 6, del d.lgs.
Fin qui abbiamo visto l’efficacia delle 205/2006 in base al quale nella fase di am-
decisioni della Commissione europea: ma missibilità di un’azione di classe il tribu-
è possibile ipotizzare una efficacia pan- nale può decidere di sospendere il giudi-
europea delle decisioni emanate da Auto- zio «quando sui fatti rilevanti ai fini del
rità antitrust nazionali? Questa ipotesi è decidere è in corso un’istruttoria davanti
stata solitamente risolta in senso negativo a un’autorità indipendente ovvero un giu-
dalla prevalente dottrina e dalla maggior dizio davanti al giudice amministrativo».
parte delle osservazioni presentate alla
Commissione in occasione della pubblica-
zione del Libro Verde e il Libro Bianco XI. IL GIUDICATO CIVILE

sulle “Azioni di risarcimento del danno La circostanza che la sentenza del giu-
per violazione delle norme antitrust co- dice abbia avuto ad oggetto una contro-
munitarie”, sebbene alcuni Stati membri versia antitrust potrebbe avere effetti an-
(è il caso della Germania) prevede la vin- che sul giudicato che, ai sensi del combi-
colatività anche delle decisioni di autorità nato disposto degli articoli 323 c.p.c. e
garanti degli altri Stati emmbri dell’UE. 2909 c.c., l’ordinamento riconosce alla
sentenza non più soggetta ai mezzi di im-
X. LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO pugnazioni.
L’esistenza di un doppio binario di tu- E ciò sebbene in una fondamentale
tela rende molto frequente l’ipotesi che il pronuncia la Corte di Giustizia (Eco Swiss)
giudice civile si interroghi sulla opportu- abbia affermato che «il diritto comunitario
nità di sospendere il giudizio civile anti- non impone a un giudice nazionale di di-
trust in attesa di una decisione della Com- sapplicare le norme di diritto processuale
missione europea ovvero di un’autorità nazionale, ai sensi delle quali un lodo arbi-
nazionale della concorrenza. Opportunità trale interlocutorio avente natura di deci-
e non necessità in quanto (a) nessuna sione definitiva che non ha fatto oggetto di
norma prevede un obbligo di sospensione un’impugnazione per nullità entro il ter-
del processo civile in attesa della decisione mine di legge acquisisce l’autorità di cosa
dell’autorità amministrativa che, peraltro, giudicata e non può più essere rimesso in
potrebbe anche non essere mai adottata e discussione da un lodo arbitrale succes-
(b) l’interpretazione dell’art. 295 c.p.c. non sivo, anche nel caso in cui un contratto, la
consente di sospendere il processo civile cui validità giuridica è stata stabilita dal
se non in attesa di una pronuncia giurisdi- lodo arbitrale interlocutorio, sia tuttavia
zionale idonea a incidere con efficacia di nullo ai sensi dell’art. 85 del Trattato (dive-
giudicato sulla situazione giuridica og- nuto art. 81 CE), poiché il termine d’impu-
getto del processo sospeso45. gnazione fissato non rende eccessivamente

45 Esclude espressamente un rapporto di pre- il giudizio civile, sia sotto l’aspetto processuale
giudizialità tra il procedimento amministrativo e che sostanziale, App. Roma, 16 gennaio 2001.
246 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

difficile o praticamente impossibile l’eser- mento della Commissione europea che ha


cizio dei diritti conferiti dall’ordinamento esercitato una sua competenza (esclusiva
giuridico comunitario»46. o no) dovrebbe poter essere comunque ri-
Ed infatti, recentemente, la Corte di Giu- messo in discussione eventualmente tra-
stizia, pur muovendo il proprio ragiona- mite un’impugnazione straordinaria. In
mento sempre dall’importanza del giudi- ogni caso, poi, dovrebbe essere preferita,
cato come principio fondamentale in quan- in subiecta materia, un’interpretazione dei
to funzionale ad esigenze di certezza, ha limiti oggettivi del giudicato civile tale per
avuto modo di porre alcuni importanti prin- cui il giudicato non potrebbe mai coprire
cipi in materia. Principi che, seppur espres- l’antecedente logico necessario relativo
si con riferimento alla materia degli aiuti di alla questione antitrust (v. supra § IV). E
Stato e al principio dell’abuso del diritto ciò non soltanto nelle ipotesi in cui il giu-
all’imposta sul valore aggiunto, potrebbero dice non si sia espressamente pronun-
essere destinati ad avere un ruolo decisivo ciato sul punto, ma anche nei casi di mera
con riferimento ai processi civili aventi ad cognizione incidentale.
oggetto controversie antitrust e che in que- In questo modo è possibile garantire
sta sede ci si limita a ricordare consape- maggiore efficacia alle norme antitrust in
vole che l’argomento richiede un approfon- quanto il giudice di un eventuale secondo
dimento non possibile in questa sede. processo ove la medesima questione della
Ed infatti, quanto alla sentenza Luc- violazione, o no, del diritto antitrust do-
chini in essa è affermato il principio in vesse venire in rilievo, non sarebbe vinco-
base al quale «il diritto comunitario osta lato alla precedente sentenza e potrebbe
all’applicazione di una disposizione del riesaminare la questione di validità anti-
diritto nazionale, come l’art. 2909 del co- trust anche, eventualmente, alla luce di
dice civile italiano, volta a sancire il prin- successive emergenze, quali, ad esempio,
cipio dell’autorità di cosa giudicata, nei li- un provvedimento amministrativo adot-
miti in cui l’applicazione di tale disposi- tato sulla specifica posizione.
zione impedisce il recupero di un aiuto di FABIO VALERINI
Stato erogato in contrasto con il diritto
comunitario e la cui incompatibilità con Bibliografia
il mercato comune è stata dichiarata con J. CAVALLINI, Le juge national du provisoire
decisione della Commissione divenuta de- face au droit communautaire. Le contentieux
finitiva»47. francais et anglais, Bruylant Bruxelles, 1995; F.
Quanto, poi, alla sentenza Fallimento CINTIOLI, Giudice amministrativo, tecnica e mer-
Olimpiclub essa ha affermato che «il di- cato, Milano, 2005; G. CUMMING - B. SPITZ - R.
ritto comunitario osta all’applicazione, in JANAL, Civil Procedure Used for Enforcement of
EC Competiotion Law by the English, French
circostanze come quelle della causa prin- and German Civil Courts, Kluwer, 2007; C.S.
cipale, di una disposizione del diritto na- KERSE - N. KAHN, EC Antitrust Procedure, Lon-
zionale, come l’art. 2909 del codice civile, don, 2005; R. NAZZINI, Concurrent Proceedings
in una causa vertente sull’imposta sul va- in Competition Law, Oxford, 2004; M. NEGRI,
lore aggiunto concernente un’annualità fi- Giurisdizione e amministrazione nella tutela
scale per la quale non si è ancora avuta della concorrenza, vol. II, La tutela della concor-
renza innanzi al giudice civile, Torino, 2012; L
una decisione giurisdizionale definitiva, ORTIZ BLANCO, EC Competition procedure,
in quanto essa impedirebbe al giudice na- Oxford, 2006; F. ROSSI DAL POZZO - B. NASCIM-
zionale investito di tale causa di prendere BENE, Il private enforcement delle norme sulla
in considerazione le norme comunitarie concorrenza, Milano, 2009; A. SIBONY, Le juge et
in materia di pratiche abusive legate a le raisonnement économique en droit de la con-
currence, Paris, 2008; F. VALERINI, Il rapporto tra
detta imposta»48. la Commissione europea e i giudici nazionali nel
Dall’esame delle sentenze lo scrivente sistema del diritto processuale della concor-
autore trae l’ipotesi che il giudicato civile renza, Tesi di dottorato, Università di Roma
emesso in contrasto con un provvedi- Tor Vergata, 2010.
46 C. giust. CE, 1 giugno 1999, C-126/97, Eco 47 C. giust. CE, 18 luglio 2007, C-119/05 Luc-
Swiss China Time Ltd contro Benetton Interna- chini - Repubblica Italiana.
tional NV. 48 C. Giust. C.E, 3 settembre 2009, C-2/08 Fal-
limento Olimpiclub.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La tutela cautelare nell’azione antitrust

Sommario: I. CENNI ALL’EVOLUZIONE DELLA COMPE- delineato dalla l. 287/1990. La predetta


TENZA CAUTELARE IN MATERIA ANTITRUST. – II. LA legge, infatti, ripartiva in modo chiaro i
COMPETENZA CAUTELARE DOPO IL D.L. 1/2012: LE
SEZIONI SPECIALIZZATE IN MATERIA DI IMPRESA. –
ruoli e le competenze spettanti all’AGCM
III. (Segue) IL RITO APPLICABILE E I PROBLEMI e all’a.g.o., la prima destinataria di una
ANCORA APERTI. – IV. TUTELA CAUTELARE E PROV- funzione prettamente preventiva e deter-
VEDIMENTI AMMINISTRATIVI. – V. I REQUISITI PER rente, la seconda incaricata di intervenire
LA CONCESSIONE DEI PROVVEDIMENTI CAUTELARI. – nella fase risarcitoria. Nei fatti, tuttavia,
VI. IL CONTENUTO DEI PROVVEDIMENTI CAUTE- una simile distinzione ha progressiva-
LARI.
mente perso di importanza. Anche a li-
vello comunitario, del resto, la distinzione
I. CENNI ALL’EVOLUZIONE DELLA COMPETEN- tra la funzione deterrente e sanzionatoria
ZA CAUTELARE IN MATERIA ANTITRUST (attribuita alla Commissione) e la fun-
Il legislatore del 1990, nel delineare la zione compensativa (attribuita all’a.g.o.)
prima disciplina in materia antitrust, non è così netta come potrebbe apparire.
aveva originariamente devoluto alla Corte Secondo la stessa Corte di Cassazione, del
di Appello le controversie tra privati resto, le controversie in materia antitrust,
aventi ad oggetto la violazione delle nor- pur se tra privati, assumono comunque
me interne in materia di concorrenza. La rilevanza pubblicistica2.
Corte decideva in unico grado, con conse- La scelta del legislatore trovava la pro-
guente deroga al principio del doppio pria ratio nell’esigenza di garantire una
grado di giurisdizione di merito, stante la celere definizione della controversia, di
ritenuta assenza di copertura costituzio- evitare un’eccessiva dispersione dei con-
nale di tale principio. Come espressa- tenziosi tra i vari uffici giudiziari e di as-
mente precisato dall’art. 33 della legge an- sicurare un maggiore livello di specia-
titrust, ad essa era ovviamente devoluta lizzazione e, quindi, di preparazione dei
anche la giurisdizione cautelare relativa giudici incaricati dell’applicazione delle
alle medesime controversie. norme antitrust.
Proprio con specifico riferimento alla Progressivamente, però, le originarie
normativa antitrust, la Consulta aveva di- intenzioni sono state frustrate dalla fram-
chiarato manifestamente inammissibili mentazione della competenza, sia di me-
sia la questione di costituzionalità solle- rito che cautelare, in materia.
vata con riferimento agli artt. 3 e 24 Cost., Fino all’istituzione delle sezioni spe-
avente ad oggetto l’asserita irragionevo- cializzate in materia di impresa (su cui
lezza della scelta di eliminare il doppio cfr. infra par. II), infatti, la competenza è
grado di giurisdizione di merito, sia la stata progressivamente suddivisa fra la
questione di costituzionalità sollevata con Corte di Appello (per le controversie con-
riferimento agli artt. 3, 24 e 111 Cost., cernenti la violazione della normativa ita-
avente ad oggetto l’asserita disparità di liana, ai sensi dell’art. 33 l.at.), le sezioni
trattamento, soprattutto nei confronti dei specializzate in materia di proprietà indu-
cittadini meno abbienti, nel prevedere la striale (per le controversie concernenti la
competenza della Corte di Appello anche normativa sia italiana che comunitaria in-
per cause di modesta entità1. terferenti con i diritti di proprietà indu-
Tale opzione legislativa confermava, striale, ai sensi di quanto previsto dall’art.
inoltre, l’impronta marcatamente ammi- 134 c.p.i.) e gli ordinari uffici giudiziari,
nistrativista del sistema di tutele antitrust giudici di pace e tribunali (per le contro-

1 C. cost., 26 ottobre 2007, n. 351, in Foro it., in Foro it., 2005, I, c. 1014 e Cass., 2 febbraio
2008, I, c. 713. 2007, n. 2305, Foro it., 2007, I, c. 1097, con nota
2 Cfr. Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207, di PARDOLESI.
248 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

versie aventi ad oggetto la violazione della predetta previsione in materia di azioni di


normativa antitrust comunitaria). classe.
Ciò solleva evidenti perplessità erme-
II. LA COMPETENZA CAUTELARE DOPO IL D.L. neutiche. Se non vi sono dubbi per le
1/2012: LE SEZIONI SPECIALIZZATE IN azioni di classe individuate dalle lettere a)
MATERIA DI IMPRESA
e c) dell’art. 140-bis, le quali saranno cer-
tamente devolute ai tribunali ordinari se-
Il d.l. 24 gennaio 2012, n. 1 (intitolato condo le regole di competenza territoriale
“Disposizioni urgenti per la concorrenza, individuate dal quarto comma di tale
lo sviluppo delle infrastrutture e la com- norma, le perplessità sorgono invece con
petitività”, detto più gergalmente “decreto riferimento alle azioni di classe in mate-
liberalizzazioni”), convertito in legge, con ria antitrust, vale a dire quelle individuate
modificazioni, dall’art. 1, comma 1, l. 24 dalla lett. b) di cui sempre al predetto art.
marzo 2012, n. 27, recuperando parzial- 140-bis. Non è chiaro, infatti, se tali
mente un’idea già ipotizzata prima della azioni siano comunque devolute alle se-
riforma del diritto societario del 2003, ha zioni specializzate in considerazione della
trasformato le sezioni specializzate in generale attribuzione delle controversie
materia di proprietà industriale ed intel- in materia antitrust oppure se, invece, tale
lettuale in sezioni specializzate in materia criterio non operi per le azioni di classe,
di imprese (la definizione “tribunale delle alle quali, quindi, continuino ad appli-
imprese”, contenuta nella rubrica dell’art. carsi i criteri di competenza individuati
2, non trova, infatti, successivo riscontro dall’art. 140-bis c.p.c. La ratio della no-
nel testo della norma). vella (volta ad individuare un unico giu-
Alla novella del 2012 (e precisamente dice competente per le violazioni alla nor-
alla legge di conversione) va certamente mativa in tema di concorrenza) porte-
ascritto il merito di aver razionalizzato, rebbe certamente a ritenere che anche le
una volta per tutte, le regole in tema di azioni di classe in materia antitrust siano
competenza per le controversie antitrust, comunque devolute alle sezioni specializ-
devolvendo espressamente alle sezioni zate. Stando ad un’interpretazione più ri-
specializzate sia le controversie di cui al- gorosa e più coerente con il dato norma-
l’art. 33, comma 2, l. 287/1990, come pre- tivo, tuttavia, dovrebbe optarsi per la so-
visto dalla lett. c) del nuovo art. 2 d.lgs. luzione opposta.
168/2003, sia quelle fondate sulla viola- Al pari della disciplina previgente, po-
zione della normativa antitrust comunita- sta la competenza delle sezioni specializ-
ria. Semmai, il legislatore può essere criti- zate, il riparto territoriale tra le varie se-
cato per non aver avuto il coraggio di de- zioni è determinato secondo le ordinarie
volvere alle sezioni specializzate tutte le regole di competenza per territorio conte-
controversie in materia di concorrenza, nute nel codice di rito, come prevede ora
ivi comprese quelle in materia di concor- espressamente il nuovo art. 4, il quale, di
renza sleale c.d. pura, le quali, nonostante fatto, prevede una competenza su base re-
l’affinità con la materia antitrust riman- gionale (come già si è accennato in prece-
gono tuttora di competenza del giudice denza), salvo stabilire, per le sezioni spe-
ordinario. cializzate istituite in sedi che non siano
L’opera di razionalizzazione compiuta capoluoghi di regione (di fatto la sola se-
dal legislatore del 2012 presenta, tuttavia, zione specializzata di Brescia), la compe-
una ulteriore e più grave lacuna. La ver- tenza relativamente alle controversie che,
sione iniziale del d.l. 1/12 devolveva alle secondo gli ordinari criteri, dovrebbero
sezioni specializzate anche le azioni di essere trattate dagli uffici giudiziari del ri-
classe ai sensi dell’art. 140-bis d.lgs. spettivo distretto di corte di appello. An-
206/05. La legge di conversione, tuttavia, che per quanto riguarda la materia caute-
pur avendo esteso la competenza delle se- lare, si applicheranno gli ordinari criteri
zioni alle controversie in materia anti- di competenza per territorio di cui agli
trust, ha inspiegabilmente eliminato la artt. 669-ter e seguenti c.p.c.
P. COMOGLIO – LA TUTELA CAUTELARE NELL’AZIONE ANTITRUST 249

III. (Segue) IL RITO APPLICABILE E I PRO- 2009, le decisioni in tema di competenza


BLEMI ANCORA APERTI devono assumere la più snella forma del-
l’ordinanza, senza necessità di ricorrere al
La novella del 2012 non ha risolto i più complesso procedimento di cui agli
dubbi sorti già con riferimento alla disci- artt. 189 e seguenti c.p.c. Rimane tuttora,
plina originaria in relazione alla natura però, una significativa differenza; se si
delle sezioni specializzate. Il legislatore ritenesse che si verta in tema di compe-
ancora una volta non ha chiarito se le se- tenza, l’ordinanza emessa sul punto po-
zioni specializzate in materia di impresa trebbe essere impugnata solo con il rego-
siano da ricondursi a mere suddivisioni lamento necessario di competenza. Qua-
interne al medesimo ufficio giudiziario, al lora, invece, si trattasse di una mera que-
pari delle sezioni lavoro, oppure se, in- stione di riparto di lavoro degli affari
vece, debbano essere qualificate come uf- interni all’ufficio, la violazione andrebbe
fici giudiziari separati, al pari delle se- fatta valere o ai sensi dell’art. 83-ter disp.
zioni specializzate agrarie. La questione att. c.p.c. o come motivo di nullità della
ha importanza non solo teorica, visto che, sentenza stessa laddove sia violato anche
nel primo caso, il riparto tra le sezioni in- l’art. 50-bis c.p.c.
tegrerebbe una mera questione di riparti- Per quanto riguarda gli aspetti più
zione degli affari interna all’ufficio giudi- specificamente processuali trova certa-
ziario, mentre nel secondo caso ci si tro- mente applicazione, pur in assenza di
verebbe di fronte ad una vera e propria espresso riferimento, la disciplina gene-
questione di competenza. Sul punto, la rale dei procedimenti cautelari di cui agli
stessa giurisprudenza di legittimità è in- artt. 669-bis e seguenti c.p.c., ferma re-
certa. Da un lato vi sono pronunce che stando, ovviamente, la deroga alla compe-
optano per quest’ultima soluzione rile- tenza del tribunale ordinario a favore
vando che i) da un punto di vista stretta- delle sezioni specializzate in materia di
mente letterale, gli artt. 3, 4 e 5 del d.lgs. impresa.
168/2003 parlerebbero espressamente di Sotto la vigenza dell’originaria ver-
competenza, ii) le sezioni specializzate sa- sione dell’art. 33 della legge antitrust, in-
rebbero istituite solo presso alcuni di- vece, si discuteva circa la composizione
stretti di Corte d’Appello e la relativa com- dell’organo giudicante in fase cautelare.
petenza sarebbe ultradistrettuale, iii) in- Secondo una prima opinione, anche
fine, la ratio ispiratrice sarebbe diversa ri- avanti alla Corte di Appello, in assenza di
spetto a quella sottesa all’istituzione delle specifica previsione normativa che preve-
sezioni lavoro3. Dall’altro vi sono pro- desse la necessaria collegialità, i provvedi-
nunce in senso esattamente opposto, in menti cautelari potevano essere valida-
cui le sezioni specializzate vengono equi- mente adottati dal Consigliere Istruttore
parate alle sezioni lavoro e alle sezioni fal- nominato per la trattazione del procedi-
limentari, stante la differenza, di disci- mento cautelare5. Secondo un’altra opi-
plina e di criteri di composizione, rispetto nione, invece, la trattazione necessaria-
alle sezioni specializzate in materia agra- mente collegiale del procedimento avanti
ria4. alla Corte di Appello avrebbe dovuto im-
L’importanza pratica di tale questione porre analoga soluzione anche in sede
è (probabilmente) destinata a diminuire, cautelare6. Tale questione aveva significa-
visto che, in seguito alla riforma del co- tivi risvolti pratici, soprattutto in tema di
dice di rito operata dalla legge 69 del competenza per la fase di reclamo, devo-

3 Cass., 25 settembre 2009, n. 20690, in Giur. luglio 2005, in Dir. ind. 2005, p. 192, con nota di
it., 2010, p. 1365 e in Dir. ind., 2010, p. 50, con CRISCUOLI.
nota di CASABURI. 6 Cfr., App. Torino 7 agosto 2001, in Dir. ind.,
4 Cass., 22 novembre 2011, n. 24656, in Foro 2002, p. 261, con nota di PORTINCASA, App. Roma
it., 2012, I, c. 95. 16 gennaio 2001, in Danno e resp., 2001, 284, con
5 Cfr. App. Milano 4 novembre 2009, in Foro nota di BASTIANON, App. Catanzaro 3 luglio 1998,
it., 2009, I, c. 3497, App. Milano 10 novembre in Foro it. 1999, I, c. 2359 e Riv. dir. comm., 2000,
2005, in Foro it., 2006, I, c. 1187 e App. Milano 20 II, p. 29, con nota di GENOVESE.
250 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

luta, nel primo caso, alla medesima se- giudizi avanti all’a.g.o. tra privati, non es-
zione di Corte di appello in composizione sendo neppure configurabile, del resto,
collegiale, mentre, nel secondo caso, alla l’applicazione dell’art. 295 c.p.c. in tema
competenza di altra sezione della mede- di sospensione necessaria in caso di pen-
sima Corte oppure ad altra Corte. denza di procedimento (considerato oltre
La devoluzione delle controversie in tutto che il procedimento avanti al-
materia antitrust alle sezioni specializzate l’AGCM non ha natura giurisdizionale)8.
pare aver risolto la questione. Stante il ge- In proposito, tuttavia, va segnalato co-
nerale principio di coincidenza del giu- me, in tema di azione di classe, l’art. 140-
dice del cautelare con il giudice del me- bis, comma 6, cod. cons. (peraltro in modo
rito, considerando inoltre che la riserva di analogo a quanto disposto dall’art. 16
collegialità delle sezioni specializzate è Reg. 1/2003 per i procedimenti di rile-
prevista solo per la fase di decisione (cfr. vanza comunitaria) preveda che il tribu-
art. 50-bis c.p.c.), il procedimento caute- nale possa disporre la sospensione qua-
lare, così come l’istruzione della contro- lora sui fatti rilevanti ai fini del decidere
versia, è affidato al giudice monocratico. sia in corso un’istruttoria dell’AGCM. Il
carattere facoltativo della sospensione
IV. TUTELA CAUTELARE E PROVVEDIMENTI
(unito alla specialità di tale previsione)
AMMINISTRATIVI
non può che confermare, tuttavia, il sum-
menzionato orientamento volto ad esclu-
L’assetto delineato dalla legge antitrust dere un rapporto di automatica pregiudi-
ha indotto alcuni interpreti, soprattutto zialità della causa ordinaria rispetto al
nei periodi immediatamente successivi al- procedimento avanti all’autorità.
l’emanazione della medesima legge a rite- Indipendentemente da questo, con spe-
nere che AGCM e a.g.o. non solo avessero cifico riferimento alla materia cautelare,
ruoli e compiti distinti, ma che l’a.g.o. deve certamente escludersi che l’a.g.o.
fosse in qualche misura subordinata alla possa adottare provvedimenti cautelari
prima. Secondo tale opinione, rimasta pe- intesi ad anticipare gli effetti di provvedi-
raltro minoritaria, i poteri del giudice or- menti emessi dall’AGCM9. La misura cau-
dinario sarebbero meramente integrativi telare disposta in sede civile, infatti, dovrà
rispetto a quelli dell’AGCM. L’opinione sempre essere strumentale e quindi fun-
prevalente (e, ormai, consolidata sia in zionale ad una successiva (per quanto
dottrina che in giurisprudenza) ritiene, eventuale) pronuncia giurisdizionale di
tuttavia, che la competenza del giudice merito.
ordinario (pur nella differenza dei ruoli Più complicato, invece, è il rapporto
svolti) sia concorrente e autonoma ri- tra il giudizio civile e le eventuali misure
spetto a quella dell’AGCM, soprattutto in cautelari emesse a tutela della concor-
considerazione della differenza di fun- renza proprio dall’AGCM, secondo quan-
zioni e di compiti tra organi amministra- to previsto dall’art. 14-bis della legge anti-
tivi e giudice ordinario7. trust. Analogo problema si potrebbe porre
Da ciò deriva, conseguentemente, che con riferimento alle misure cautelari
il procedimento pendente avanti all’Auto- emesse dalla Commissione Europea in
rità non è pregiudiziale nei confronti dei applicazione dell’art. 8 del Reg. 1/2003.
7 Cfr. Cass., 13 febbraio 2009, n. 3640, in Foro TINCASA, secondo cui è da escludersi la sussistenza
it., 2010, I, c. 1901 (la quale, comunque, parla di dei presupposti della sospensione, sia con riferi-
“prova privilegiata”), Cass., sez. un., 4 febbraio mento alla pendenza del procedimento avanti al-
2005, n. 2207, in Giur. it., 2005, p. 1675, con nota l’AGCM sia in relazione alla pendenza del proce-
di CANALE, App. Napoli 24 novembre 2008, App. dimento di impugnazione del provvedimento
Catania 21 settembre 2006, App. Milano 29 set- emesso dall’Autorità avanti al giudice ammini-
tembre 1999, in Dir. ind., 1999, p. 338, App. Mi- strativo; secondo App. Roma 16 gennaio 2001, in
lano 18 luglio 1995 e App. Milano 8 ottobre 1994, Giur. comm., 2002, II, p. 362, invece, la sospen-
entrambe edite in Foro it., 1995, I, p. 276, con sione potrebbe essere richiesta solo in pendenza
nota di BARONE. del procedimento amministrativo avanti al TAR.
8 In giurisprudenza cfr. App. Torino 7 agosto 9 Cfr. App. Roma 14 gennaio 1993, Foro it.,
2001, in Dir. ind., 2002, p. 261, con nota di POR- 1993, I, c. 3377, con nota di VALDINA.
P. COMOGLIO – LA TUTELA CAUTELARE NELL’AZIONE ANTITRUST 251

Si tratta, tuttavia, di poteri cautelari V. I REQUISITI PER LA CONCESSIONE DEI


certamente distinti e connotati da una PROVVEDIMENTI CAUTELARI
differente funzione (tutela dei diritti sog-
gettivi dei soggetti privati nel caso del- I presupposti per la concessione di
l’a.g.o., tutela generale della concorrenza una misura cautelare sono gli stessi pre-
nel caso dell’AGCM e della Commissione). visti per le ordinarie misure cautelari,
Ciò presenta significative differenze sia vale a dire il fumus boni iuris e il pericu-
sotto l’aspetto strettamente processuale lum in mora. Ovviamente, al pari delle
sia sotto il profilo dei possibili contenuti azioni ordinarie, per quanto riguarda la
del provvedimento. Innanzi tutto, diffe- dimostrazione del primo requisito e,
rente è il potere di impulso, rimesso quindi, la verosimiglianza della sussi-
esclusivamente alla volontà della parte stenza di una condotta anticoncorren-
istante, avanti all’a.g.o., di carattere ne- ziale illecita, occorre distinguere a se-
cessariamente officioso, invece, senza al- conda che l’azione risarcitoria segua (c.d.
cuna possibilità di istanza ad opera dei azioni “follow-on”) o meno (c.d. azioni
privati, nel caso di misure urgenti da “stand-alone”) un preventivo accerta-
parte di AGCM e Commissione. Fermo re- mento della violazione delle norme anti-
stando il dovere di sentire la parte desti- trust da parte dell’AGCM. I provvedi-
nataria dei provvedimenti, infatti, il po- menti dell’Autorità, infatti, per quanto
tere di iniziativa, anche in presenza di se- non siano pregiudiziali nei confronti del-
gnalazioni o di richieste ad opera di parti l’azione risarcitoria e non esplichino effi-
private, è rimesso esclusivamente alla cacia di giudicato su quest’ultima, agevo-
scelta discrezionale dell’AGCM o della lano inevitabilmente la prova della con-
Commissione. Analogamente, la diversità dotta illecita anche, o forse soprattutto,
di funzioni incide sui presupposti per l’e- in sede cautelare. Può discutersi se, nel
missione di provvedimenti cautelari; in giudizio di merito, per provare l’illecito
particolare, l’emissione di misure urgenti sia sufficiente la produzione del provve-
da parte dell’AGCM o della Commissione dimento antitrust, come ritenuto in giu-
può essere fondata sul rischio di un risprudenza10, seppure un po’ impro-
danno alla concorrenza ma non sul possi- priamente (visto che la Suprema Corte
bile pregiudizio in capo ad un privato. qualifica come “prova privilegiata” il
Anche per quanto riguarda il possibile provvedimento emesso dall’AGCM, o la
contenuto dei provvedimenti al giudice decisione confermativa di tale provvedi-
civile è consentito esclusivamente adot- mento emessa dal giudice amministra-
tare misure volte a tutelare la specifica tivo, ma non specifica se ciò implichi una
posizione della parte che le ha richieste, presunzione11, una inversione dell’onere
senza possibilità, invece, di imporre mi- della prova12 o un mero onere rafforzato
sure di portata generale. a carico dell’impresa13). Certamente, in-
Rimane fermo, comunque, il dovere vece, in sede cautelare il provvedimento
del giudice italiano di conformarsi ai emesso dall’AGCM potrà fondare l’emis-
provvedimenti adottati in sede comunita- sione di un provvedimento cautelare. Ov-
ria (anche in via cautelare ai sensi dell’art. viamente, l’a.g.o. non potrà valersi, ai fini
8 Reg. 1/2003), come previsto dall’art. 16 civilistici, né in sede cautelare né nel giu-
del medesimo regolamento. dizio di merito di un provvedimento del-
10 In proposito, la Corte di Cassazione, in una 10, 1, c. 2674 con nota di PALMIERI, secondo cui
delle più importanti pronunce in materia anti- non solo vi sarebbe un’inversione dell’onere della
trust, ha ritenuto sufficiente, ai fini della dimo- prova, ma l’impresa non potrebbe neppure conte-
strazione della condotta illecita, la produzione di stare la sussistenza della violazione in base allo
copia del provvedimento sanzionatorio emesso stesso materiale probatorio o alle stesse argomen-
dall’AGCM (cfr. 13 febbraio 2009, n. 3640, in Foro tazioni già disattese dall’AGCM.
it., 2010, I, c. 1901; in senso conforme cfr. Cass, 12 Cfr. Cass, 14 marzo 2011, n. 5942, in Foro
14 marzo 2011, n. 5942, Cass., 21 marzo 2011, n. it., 2011, 6, 1, c. 1724.
6347, entrambe in Foro it., 2011, 6, 1, c. 1724. 13 Cfr. Cass., 31 agosto 2011, n. 17891, in Resp.
11 Cfr., sostanzialmente in questi termini civ. on line, 2011, 10 e Cass., 26 maggio 2011, n.
Cass., 20 giugno 2011, n. 13486, in Foro it., 2011, 11610.
252 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

l’AGCM la cui efficacia sia stata sospesa pregiudizio dalla condotta anticoncorren-
dal giudice amministrativo14. ziale) e, pertanto, paia aver dato risposta
Diversamente, invece, avviene qualora positiva alla stessa risarcibilità del danno
le azioni follow on siano basate su provve- traslato15.
dimenti emessi dalla Commissione in ap- Ulteriori problemi si hanno nel caso in
plicazione del diritto comunitario. In tal cui si chieda una misura cautelare inibi-
caso, infatti, in considerazione di quanto toria in funzione di una successiva azione
previsto dal Reg. 1/2003, il giudice nazio- risarcitoria (come, ad esempio, nel caso
nale non può discostarsi dal provvedi- di richiesta di cessazione di un comporta-
mento emesso, con conseguente inconte- mento anticoncorrenziale potenzialmente
stabilità delle violazioni ivi accertate, sia produttivo di un danno per il privato).
in sede di merito sia, a maggior ragione, Come si dirà meglio nel prossimo para-
in sede cautelare. grafo, la giurisprudenza, pur negando la
Per contro, nel caso di azioni pro- configurabilità di una tutela inibitoria di
mosse in assenza di provvedimenti del- merito, ammette la possibilità di richie-
l’autorità (c.d. azioni “stand-alone”), l’at- dere un provvedimento inibitorio stru-
tore dovrà farsi carico di un compito cer- mentale ad un’azione risarcitoria o, ma è
tamente più complesso, dovendo allegare più discusso, ad un’azione di nullità. Nes-
e provare in termini di verosimiglianza i sun problema, ovviamente, si ha qualora
fatti costitutivi della pretesa cautelare e, si sia già prodotto un danno; in tal caso il
quindi, l’illiceità della condotta e la poten- provvedimento, finalizzato a contenere
ziale lesività della stessa. l’entità del danno, avrà contenuto conser-
Sono doverose alcune brevi precisa- vativo rispetto alla pronuncia risarcitoria
zioni soprattutto con riferimento alle do- che sarà emessa nel giudizio di merito.
mande cautelari strumentali ad azioni ri- Più problematico, invece, è il caso in cui il
sarcitorie, in cui la sussistenza del fumus danno non si sia ancora verificato e il
boni iuris presuppone la prova, in termini provvedimento inibitorio sia richiesto
di verosimiglianza, della sussistenza di un proprio per evitarne la causazione. In tal
danno. caso, infatti, il provvedimento inibitorio
Un primo problema si ha in caso di difetta di qualsiasi strumentalità (sia in
c.d. danno traslato (c.d. “passing-on”), il funzione conservativa sia in funzione an-
quale si realizza allorché un operatore po- ticipatoria) rispetto alla futura sentenza
sto in posizione intermedia nella catena di merito (evitando il danno, infatti, non
economica trasferisca il danno subito da vi potrà essere alcuna sentenza risarcito-
comportamenti anticoncorrenziali di un ria). Il dibattito sul punto non può certo
fornitore sui propri clienti. È discussa, in- dirsi concluso e assestato, molto dipen-
fatti, la risarcibilità di tale forma di danno dendo, infatti, dalla risoluzione dalle an-
e, conseguentemente, la stessa legittima- cora controverse questioni concernenti
zione ad agire dei danneggiati finali. Ov- l’ammissibilità dell’azione inibitoria di
viamente, qualora difetti la legittimazione merito e l’esatta definizione della nozione
in sede di merito analoga carenza si avrà di strumentalità delle misura cautelare ri-
anche in sede cautelare. A questo propo- spetto al giudizio di merito.
sito, giova ricordare come la giurispru- Il secondo presupposto per la conces-
denza, sia comunitaria che italiana, pur sione di una misura cautelare è il c.d. pe-
con specifico riferimento alle azioni di riculum in mora, vale a dire la dimostra-
nullità, abbia riconosciuto la legittima- zione, sempre in termini di verosimi-
zione ad agire dei consumatori (in defini- glianza, del rischio di incorrere in un pre-
tiva, quindi, di chiunque abbia subito un giudizio grave e irreparabile nel tempo

14 Cass., 11 giugno 2003, n. 9384, in Arch. civ., un., 4 febbraio 2005, n. 2207, in Foro it., 2005, I,
2004, p. 210. c. 1014, con note di PALMIERI, PARDOLESI e SCODITTI.
15 Cfr. C. giust. CE, 13 luglio 2006, cause riu- Cfr. anche App. Torino, 6 luglio 2000, in Danno
nite C-295 e - 298/04, Manfredi c. Lloyd Adriatico e resp., 2001, 46, con note di BASTIANON e RO-
assicuraz., in Danno e resp., 2007, 19 e Cass., sez. SCIONI.
P. COMOGLIO – LA TUTELA CAUTELARE NELL’AZIONE ANTITRUST 253

necessario per ottenere la tutela in via or- dimenti di cui all’art. 700 c.p.c. (misura di
dinaria. Sul punto, tuttavia, la materia frequente utilizzo, del resto, in questa ma-
antitrust non presenta significative pecu- teria). Già nel vigore di tale norma, tutta-
liarità rispetto alla disciplina ordinaria via, si riteneva che la competenza caute-
dei procedimenti cautelari. lare della Corte di Appello si estendesse a
qualsiasi provvedimento cautelare, purché
VI. IL CONTENUTO DEI PROVVEDIMENTI CAU- ovviamente strumentale ad una domanda
TELARI di merito azionabile avanti alla medesima
Corte ai sensi dell’art. 33 legge antitrust17.
Nel vigore della versione originaria
Analoga soluzione deve ritenersi ora,
della legge antitrust si discuteva se la
stante la riproposizione della medesima
Corte di Appello avesse una generale com-
formula normativa.
petenza in materia cautelare (tale cioè da
Si discute, inoltre, sul possibile conte-
poter anticipare anche gli effetti di even-
tuali provvedimenti inibitori da parte del- nuto dei provvedimenti d’urgenza adotta-
l’AGCM) o se, invece, tale competenza bili. Analogamente all’art. 700 c.p.c., in-
fosse necessariamente strumentale alle fatti, l’art. 33, nella sua versione origina-
controversie di merito (azione di nullità e ria, non specificava (né avrebbe potuto
azione risarcitoria) ad essa devolute. Dot- specificare) quali fossero i provvedimenti
trina e giurisprudenza erano orientate concretamente adottabili dalla Corte di
proprio in quest’ultimo senso, sulla base Appello.
della necessaria strumentalità fra il prov- Il problema è rimasto sostanzialmente
vedimento cautelare e il giudizio di me- immutato anche a seguito della devolu-
rito16. Simile conclusione merita con- zione alle sezioni specializzate della com-
ferma anche dopo l’introduzione della c.d. petenza in materia antitrust.
strumentalità attenuata delle (o meglio di Le maggiori incertezze si sono riscon-
alcune) misure cautelari, frutto della trate in relazione ai provvedimenti di tipo
riforma del codice di rito operata dalla l. inibitorio. Si tratta di una questione con-
80/2005. Analogamente deve ritenersi ora nessa alla configurabilità di provvedi-
per le sezioni specializzate in materia di menti inibitori definitivi; qualora, infatti,
impresa, le quali hanno competenza cau- fosse possibile richiedere anche nel giu-
telare solo in relazione alle controversie dizio di merito un’inibitoria, allora inevi-
antitrust ad esse devolute. In caso contra- tabilmente tale possibilità dovrebbe es-
rio, del resto, vi sarebbe il rischio di con- sere ammessa anche in sede cautelare, in
flitti e sovrapposizioni, soprattutto con le quanto anticipatoria alla tutela di merito.
funzioni attribuite all’AGCM, in quanto In realtà, a dire il vero dopo numerose
l’a.g.o. potrebbe emettere provvedimenti incertezze, la giurisprudenza, pur esclu-
in grado di interferire con quelli emessi dendo la configurabilità di un’inibitoria
dalla medesima Autorità di merito definitiva (vale a dire un’azione
Altro problema è quello relativo al pos- di merito avente un contenuto esclusiva-
sibile contenuto dei provvedimenti d’ur- mente inibitorio), ritiene comunque am-
genza. L’originaria versione dell’art. 33 missibile una tutela cautelare inibitoria
della legge antitrust attribuiva specifica- purché strumentale ad una successiva
mente alla Corte di Appello la competenza azione di nullità o risarcitoria; la stru-
ad emettere “provvedimenti d’urgenza” in mentalità della misura cautelare, infatti,
relazione alle violazioni di cui ai titoli da I si osserva sempre in giurisprudenza, non
a IV della legge antitrust. Pur non essendo implica necessariamente anche l’identità
richiamata direttamente la norma, l’e- del contenuto della misura cautelare con
spressione utilizzata (provvedimenti d’ur- il possibile contenuto del successivo prov-
genza) rimandava chiaramente ai provve- vedimento di merito18.
16 Cfr. App. Catanzaro, 3 luglio 1998, in Foro braio 1998, in Gius, 1998, p. 3077 e App. Torino
it., 1999, I, c. 2359 e App. Roma 14 gennaio 1993, 17 febbraio 1995, in Giur. it., 1996, I, p. 288.
in Foro it., 1993, I, c. 3377. 18 Cfr., in questo senso, App. Milano 5 febbraio
17 Cfr., in giurisprudenza, App. Napoli 9 feb- 1996; in senso conforme a tale orientamento, pur
254 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Ancor più discussa è l’ammissibilità di Riv. it. dir. pubbl. comunitario, 2006, p. 983, F.
provvedimenti cautelari inibitori a conte- CINTIOLI, «Le nuove misure riparatorie del
nuto positivo, vale a dire provvedimenti danno alla concorrenza: impegni e misure
cautelari», in Giur. comm., 2008, I, p. 109, M.
che incidano sull’autonomia negoziale NEGRI, Giurisdizione e amministrazione nella
delle parti imponendo la conclusione di tutela della concorrenza, vol. II, La tutela della
contratti o l’esecuzione di specifiche pre- concorrenza innanzi al giudice civile, Torino,
stazioni. Sono ammesse misure cautelari 2012, C. GARILLI, «Funzione, presupposti e
positive in relazione a contratti già in es- contenuto dei provvedimenti d’urgenza in ma-
sere19. teria antitrust», in Nuova giur. civ., 2002, I, p.
Per converso, la giurisprudenza preva- 855, GU. OLIVIERI, «I nuovi poteri cautelari del-
lente esclude l’ammissibilità di provvedi- l’autorità garante della concorrenza e del mer-
cato tra diritto comunitario e diritto interno»,
menti che impongano, in via d’urgenza, in Mercato, concorrenza, regole, 2007, 51, G.
obblighi di contrarre in quanto, in as- OPPO, «Costituzione e diritto privato nella tu-
senza di una preventiva manifestazione di tela della concorrenza», in Riv. dir. civ., 1993,
volontà delle parti, il giudice finirebbe per p. 543, I. PAGNI, Tutela specifica e tutela per
sovrapporsi indebitamente all’autonomia equivalente - Situazioni soggettive e rimedi nelle
negoziale delle parti20. Nella sostanza, in dinamiche dell’impresa, del mercato, del rap-
tali casi difetterebbe il necessario requi- porto di lavoro e dell’attività amministrativa,
Milano, 2005, M. SCUFFI, Diritto processuale
sito della strumentalità della misura cau- della proprietà industriale ed intellettuale - Or-
telare rispetto alla possibile sentenza di dinamento amministrativo e tutela giurisdizio-
merito (non essendo configurabile, salvi i nale, Milano, 2009, ID., «Le sezioni specializ-
pochi ed eccezionali casi previsti per zate in funzione di «giudice unico» della con-
legge, la possibilità di ottenere in via giu- correnza», in Dir. ind., 2011, p. 271, L. SOR-
diziale una sentenza di merito che faccia DELLI, Provvedimenti cautelari nel diritto

luogo di un contratto non concluso)21. industriale, nel diritto di autore e nella concor-
renza, Padova, 1998, M.S. SPOLIDORO, «Provve-
PAOLO COMOGLIO dimenti provvisori del diritto industriale», in
Riv. dir. ind., 1994, I, p. 359, M. TAVASSI - M.
Bibliografia SCUFFI, Diritto processuale antitrust, Milano,
1998, G.L. TOSATO - L. BELLODI, Il nuovo diritto
L. ARNAUDO, «Le misure cautelari nel di- europeo della concorrenza - Aspetti procedurali,
ritto antitrust comunitario e nazionale», in Milano, 2004.

se con differenti sfumature, si vedano App. Milano 19 App. Milano 19 aprile 2005.
16 maggio 2006, in Giur. it., 2007, p. 919, con nota 20 Cfr., in questo senso, App. Torino 29 no-
di GUIZZARDI, App. Milano 23 luglio 2005, in Foro vembre 2000, in Corr. giur., 2001, p. 371, con nota
it., 2006, I, c. 1187, App. Catanzaro 3 luglio 1998, di PAGNI e App. Milano, 15 luglio 1992, in Foro it.,
in Foro it., 1999, I, c. 2359 e in Riv. dir. comm., 1992, I, c. 3393, con nota di MATRORILLI.
2000, II, p. 29, con nota di GENOVESE, e App. Roma 21 In questo senso si veda App. Milano 23 lu-
21 dicembre 1993, in Foro it., 1994, I, c. 3518. glio 2005, in Rass. dir. farm., 2006, p. 15.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’azione di classe per violazione del diritto antitrust

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. LEGITTIMAZIONE che nei confronti di tutti i membri della
ATTIVA E PASSIVA. – III. INTRODUZIONE DEL GIUDI- classe che abbiano aderito all’azione. I
ZIO E TRATTAZIONE DELLA CAUSA. – IV. GIUDIZIO DI
consumatori o utenti che non hanno ade-
AMMISSIBILITÀ. – 1. Non manifesta infonda-
tezza. – 2. Omogeneità dei diritti. – 3. Con- rito rimangono liberi di promuovere
flitto di interessi. – 4. Adeguatezza del pro- azioni individuali. Tutte le azioni di classe
ponente. – V. DECISIONE SULL’AMMISSIBILITÀ promosse per una stessa violazione de-
DELL’AZIONE. – VI. SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO. – vono essere riunite, anche d’ufficio. Dopo
VII. ADESIONE ALL’AZIONE. – VIII. SENTENZA DI che è scaduto il termine per aderire all’a-
CONDANNA. – IX. RINUNCE E TRANSAZIONI.
zione non possono essere promosse nuo-
ve azioni di classe per la stessa violazione
I. INTRODUZIONE (c.d. consumazione dell’azione di classe).
L’azione di classe svolge diverse fun-
L’azione di classe è entrata in vigore il zioni collegate tra loro. In primo luogo,
1° gennaio 2010. Essa è disciplinata dal- essa favorisce l’accesso alla giustizia delle
l’art. 140-bis cod. cons. Tra i diritti tipici vittime di danni di scarsa entità. In se-
che possono essere tutelati mediante l’a- condo luogo, essa consente alla responsa-
zione di classe è previsto anche il diritto bilità civile di svolgere la propria funzione
al risarcimento del danno causato da una deterrente. Infine, l’azione di classe svolge
violazione del diritto antitrust (art. 140 una funzione di economia processuale,
bis comma 2, lett. c, cod. cons.). La legge dal momento che consente di risolvere
prevede che l’azione di classe possa essere nell’ambito di un unico processo una mol-
promossa per le sole violazioni compiute teplicità di pretese che diversamente
dopo il 15 agosto 2009 (art. 49 comma 2, avrebbero richiesto (se fatte valere in giu-
l. n. 99/2009). Nel caso in cui la violazione dizio) un numero altrettanto elevato di
sia iniziata prima di questa data, ma sia giudizi individuali. A questo proposito,
continuata anche successivamente, l’a- molto istruttivo è il caso dell’intesa re-
zione di classe può essere promossa al strittiva tra compagnie di assicurazioni
solo fine di ottenere il risarcimento del sul mercato dell’assicurazione RC Auto.
danno causato dopo il 15 agosto 20091. Secondo alcune testimonianze, in seguito
Le caratteristiche fondamentali dell’a- all’accertamento di questa intesa da parte
zione di classe sono le seguenti. Essa può dell’AGCM2, sono state promosse centi-
essere promossa solo da consumatori o naia di migliaia di azioni individuali nei
utenti e non invece da altri soggetti, quali confronti delle compagnie di assicura-
le imprese o i professionisti in genere. L’a- zione per il risarcimento del danno.
zione deve essere promossa oltre che nel-
l’interesse dei proponenti anche nell’inte-
II. LEGITTIMAZIONE ATTIVA E PASSIVA
resse di tutti gli altri consumatori o utenti
che fanno parte della stessa classe, e cioè Come detto, l’azione di classe può es-
che si trovano in una posizione omogenea sere promossa solamente dai consumatori
rispetto a quella dei proponenti, per es- o dagli utenti (in seguito, per brevità, si
sere stati vittime della stessa violazione parlerà solo di consumatori). In partico-
antitrust. I membri della classe che non lare, per quanto riguarda le violazioni an-
promuovano l’azione hanno l’onere di titrust, ci si domanda se l’azione di classe
aderire all’azione (c.d. opt-in). La sen- possa essere promossa esclusivamente dai
tenza che definisce il giudizio fa stato, ol- consumatori che hanno acquistato diret-
tre che nei confronti dei proponenti, an- tamente dalle imprese che hanno parteci-

1 Per la disciplina transitoria cfr. App. Napoli Campania; Trib. Roma (ord.) 25 marzo 2011, Co-
(ord.) 29 giugno 2012, Assoconsum c. Banca della dacons c. Unicredit.
2 Delib. AGCM del 28 luglio 2000, n. 8546.
256 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

pato alla violazione, oppure possa essere che di conseguenza non è necessario un
promossa anche dai consumatori che non mandato sostanziale, ma è sufficiente un
hanno acquistato direttamente da queste mandato meramente processuale5. Questa
imprese, ma sui quali il danno è stato tra- impostazione è preferibile perché con-
slato lungo la catena produttiva o distri- sente la semplificazione della procedura e
butiva mediante un aumento del prezzo il contenimento dei costi per i proponenti
(c.d. traslazione del danno o passing-on). (non essendo necessari la registrazione
La questione non è mai stata affrontata del mandato e il pagamento della relativa
frontalmente, né dalla giurisprudenza ita- imposta).
liana, né da quella comunitaria. Qui basti La legge prevede che l’azione di classe
osservare che qualora si dovesse ritenere debba essere promossa davanti al Trib. del
che i consumatori acquirenti indiretti capoluogo della Regione dove l’impresa
sono legittimati ad agire in giudizio per il ha la propria sede (art. 140-bis comma 4,
risarcimento del danno, non dovrebbero cod. cons.). Questa disposizione ha fatto
esserci dubbi sul fatto che essi sarebbero dubitare che l’azione possa essere pro-
ugualmente legittimati a promuovere mossa esclusivamente nei confronti delle
un’azione di classe. Infatti, nel caso di una imprese e non invece nei confronti di altri
violazione antitrust, la legge attribuisce la soggetti che agiscono per scopi professio-
legittimazione attiva a promuovere un’a- nali, quali i professionisti diversi dalle im-
zione di classe indipendentemente dal prese, gli enti pubblici e le associazioni
fatto che il danno si sia verificato nell’am- professionali. Tuttavia, prevale la tesi che
bito di un rapporto contrattuale. Peraltro, ammette che possa essere promossa un’a-
almeno in Europa, sembra destinata a zione di classe anche nei confronti dei
prevalere la tesi secondo la quale la legitti- professionisti diversi dalle imprese, sulla
mazione attiva ad agire in giudizio per il base della considerazione che anche que-
risarcimento del danno spetti anche ai sti soggetti sono assoggettati alle disci-
consumatori acquirenti indiretti. pline per le quali è ammessa l’azione di
I consumatori possono esercitare l’a- classe (e cioè, ad esempio, la disciplina
zione sia direttamente che indirettamente delle clausole vessatorie, la disciplina anti-
mediante mandato a un’associazione di trust e quella sulle pratiche commerciali
consumatori o a un comitato apposita- scorrette). Non si comprenderebbe allora
mente costituito. Sino a oggi quasi tutte le perché essi debbano essere sottratti alla
azioni di classe promosse (di cui una sola possibilità di essere convenuti in giudizio
in materia antitrust) sono state proposte mediante un’azione di classe6.
mediante mandato a un’associazione di La disposizione che introduce la com-
consumatori3. A questo proposito, si è di- petenza speciale esclusiva del Trib. del ca-
scusso della natura sostanziale o mera- poluogo della Regione dove ha sede l’im-
mente processuale del mandato dal consu- presa convenuta, comporta che non possa
matore all’associazione ex art. 140-bis essere promossa un’azione di classe esclu-
comma 1, cod. cons. In un primo mo- sivamente nei confronti di un’impresa
mento si era affermata la tesi che il man- con sede all’estero. Un’impresa estera po-
dato dovesse avere natura anche sostan- trà essere convenuta solamente insieme
ziale secondo quanto previsto dall’art. 77 con una o più imprese con sede in Italia
c.p.c.4. In un secondo momento, con inter- presso uno qualsiasi dei Trib. dei capoluo-
pretazione verosimilmente destinata a im- ghi delle Regioni dove queste imprese ab-
porsi, si è ammesso invece che il meccani- biano la propria sede (ex art. 33 c.p.c.).
smo di sostituzione processuale previsto Infatti, un’azione di classe per viola-
in materia di azione di classe è speciale e zione del diritto antitrust può essere pro-
3 Vedi il Contatore azioni di classe dell’Osser- 5 App. Torino (ord.) 23 settembre 2011, Altro-
vatorio permanente sull’applicazione delle regole consumo c. Intesa Sanpaolo.
di concorrenza (www.osservatorioantitrust.eu). 6 Cfr. Trib. Roma (ord.) 20 aprile 2012, Coda-
4 Trib. Torino (ord.) 28 aprile 2011, Altrocon- cons c. Policlinico Gemelli.
sumo c. Intesa Sanpaolo; Trib. Torino, 7 aprile
2011, Adoc. Banca Popolare di Novara.
G. AFFERNI – L’AZIONE DI CLASSE PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST 257

mossa nei confronti di ciascuna delle im- davanti al Trib. del capoluogo della Re-
prese che hanno partecipato alla viola- gione in cui ha sede l’impresa convenuta
zione, dal momento che sussiste tra loro o una delle imprese convenute. La legge
la responsabilità solidale per tutto il prevede alcune eccezioni per le Regioni
danno causato dalla violazione. Il propo- più piccole. Più precisamente, per la Valle
nente non ha l’onere di convenire tutte le d’Aosta è competente il Trib. di Torino,
imprese che hanno partecipato alla viola- per il Trentino Alto Adige e il Friuli-Vene-
zione, non sussistendo un’ipotesi di liti- zia Giulia è competente il Trib. di Vene-
sconsorzio necessario. Egli può ottenere zia, per le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo e il
la condanna delle sole imprese convenute Molise è competente il Trib. di Roma e
al risarcimento di tutto il danno causato per la Basilicata e la Calabria è compe-
dalla violazione antitrust. Per quanto ri- tente il Trib. di Napoli (art. 140-bis
guarda in particolare l’azione di classe, si comma 4, cod. cons.). Nei Trib. dei capo-
deve ritenere sulla base dei principi gene- luoghi di Regione dove è stata istituita la
rali in materia di responsabilità solidale sezione specializzata in materia di im-
che il proponente possa chiedere che la presa (c.d. Trib. delle imprese), l’azione di
classe sia definita in modo tale da ricom- classe antitrust deve essere assegnata a
prendere tutti i consumatori che hanno questa sezione. Invece, nel Trib. di Ca-
acquistato direttamente o indirettamente gliari (unico Trib. di capoluogo di Re-
da una delle imprese che hanno parteci- gione che abbia competenza per le azioni
pato alla violazione, anche se alcune di di classe, ma presso il quale non è stata
queste imprese non sono state convenute istituita una sezione specializzata in ma-
in giudizio. teria di impresa) la causa verrà assegnata
L’impresa che abbia risarcito il danno secondo gli usuali criteri per materia.
subito da tutti i consumatori che hanno Il Trib. tratta la causa in composizione
promosso o aderito all’azione ha diritto di collegiale (art. 140-bis comma 4, cod.
regresso nei confronti delle altre imprese cons.). Inoltre, è previsto l’intervento fa-
secondo le disposizioni comuni. In sede di coltativo del pubblico ministero, limitata-
regresso si dovrà tenere conto della gra- mente all’udienza di ammissibilità dell’a-
vità della rispettiva colpa e delle conse- zione. A questo fine, il proponente ha l’o-
guenze che ne sono derivate (art. 2055 nere di notificare l’atto introduttivo del
c.c.). A questo proposito, ci si domanda se giudizio anche a questo ufficio (art. 140-
il giudice del regresso possa tenere conto bis comma 5, cod. cons.).
anche del ruolo svolto dall’impresa che L’azione di classe deve avere per og-
esercita o subisce la domanda di regresso getto l’accertamento della violazione anti-
nel consentire la scoperta della violazione trust e la condanna del convenuto al ri-
antitrust denunciando la sua esistenza alla sarcimento del danno a favore del propo-
Commissione europea o all’AGCM nel- nente e degli aderenti all’azione. È fatto
l’ambito di un programma di clemenza. In salvo il caso in cui la violazione antitrust
ogni caso, l’azione di regresso potrà essere sia già stata accertata dalla Commissione
esercitata in via riconvenzionale nell’am- europea, nel qual caso il relativo accerta-
bito dello stesso processo di classe, sia me- mento è vincolante per il giudice nazio-
diante la chiamata in causa del correspon- nale e quindi non necessita un accerta-
sabile, sia mediante l’estensione della rela- mento ulteriore (art. 16 § 1 Reg. 1/2003).
tiva domanda agli altri convenuti7. Nella giurisprudenza immediatamente
successiva alla sua entrata in vigore, era
discusso se il proponente potesse pro-
III. INTRODUZIONE DEL GIUDIZIO E TRATTA-
muovere un’azione di classe al solo fine di
ZIONE DELLA CAUSA
ottenere l’accertamento della violazione,
Come detto, l’azione di classe si pro- riservandosi di chiedere la condanna del
muove con atto di citazione in giudizio convenuto al risarcimento del danno in
7 La chiamata in causa del terzo nell’ambito Trib. Napoli (ord.) 1° ottobre 2011, Unione Nazio-
di un’azione di classe è stata ammessa da Trib. nale Consumatori c. Wecantour.
Milano (ord.) 20 ottobre 2011, Aduc c. Microsoft;
258 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

un separato giudizio (c.d. biforcazione davanti a Trib. diversi, il Trib. che è stato
dell’azione di classe)8. La recente riforma adito successivamente deve ordinare la
dell’azione di classe, attuata con d.l. cancellazione della causa dal ruolo. Peral-
1/2012, convertito con modificazioni in l. tro, è prevedibile che normalmente le im-
27/2012, sembra avere chiarito – con una prese convenute abbiano interesse a far
poco elegante ma efficace ripetizione – rilevare la pendenza di un’altra azione di
che l’azione di classe deve avere per og- classe promossa nei loro confronti per la
getto, sia l’accertamento della responsabi- stessa violazione davanti a un altro Trib.
lità, che la condanna al risarcimento del Infatti, più alto è il numero di azioni di
danno (cfr. art. 140-bis comma 2, § 1, cod. classe pendenti e più alta è la probabilità
cons.). che una di esse venga dichiarata ammissi-
Il divieto di biforcazione è posto prin- bile.
cipalmente a tutela dei consumatori che Nel caso in cui il Trib. successiva-
promuovono o aderiscono all’azione. In mente adito abbia ordinato la cancella-
sua assenza, il consumatore che avesse zione della causa dal ruolo, il proponente
promosso o aderito a un’azione di classe può promuovere una nuova azione di
di mero accertamento della responsabi- classe davanti al Trib. adito per primo,
lità del convenuto non avrebbe modo in oppure può limitarsi ad aderire a quella
seguito di ottenere una sentenza di con- già promossa. Se sceglie di promuovere
danna dello stesso convenuto al risarci- una nuova azione di classe, questa verrà
mento del danno. Infatti, come si è detto, riunita a quella promossa per prima. Tut-
l’adesione a un’azione di classe comporta tavia, il consumatore proponente sarà
la rinuncia a far valere lo stesso diritto parte del processo e potrà compiere tutti i
mediante un’azione individuale. La pro- relativi atti processuali. Diversamente, se
mozione o l’adesione a un’azione di classe sceglie di aderire all’azione già promossa,
di mero accertamento diventerebbe così egli non sarà parte del processo e non po-
una trappola senza via d’uscita. Inoltre, il trà compiere autonomamente alcun atto
divieto di biforcazione è perfettamente processuale.
coerente con la funzione di economia La legge precisa che non possono es-
processuale dell’azione di classe. Infatti, sere promosse nuove azioni di classe per
anche ipotizzando che la promozione o la stessa violazione nei confronti delle
l’adesione a un’azione di classe di mero stesse imprese dopo la scadenza del ter-
accertamento della responsabilità non mine fissato dal Trib. per aderire all’a-
comporti la rinuncia a promuovere un’a- zione. Se la nuova azione di classe è riu-
zione individuale per la condanna dello nita a quella già promossa prima del-
stesso convenuto al risarcimento del l’udienza di ammissibilità, il Trib. può
danno, l’azione di classe di mero accerta- decidere sulla sua ammissibilità con rife-
mento dovrebbe essere seguita da una mi- rimento a tutte le domande ed eccezioni
riade di azioni individuali per la con- proposte da proponenti e convenuti nel-
danna al risarcimento. Come efficace- l’ambito dei rispettivi atti giudiziali. La
mente scritto, l’azione di classe divente- questione si complica se l’azione di classe
rebbe così un mostro dalle mille teste è riunita a quella già promossa dopo l’u-
paragonabile all’Idra di Lerno. dienza di ammissibilità. In questo caso,
Tutte le azioni di classe promosse per non si può escludere che il consumatore
la stessa violazione antitrust e nei con- che ha promosso la nuova azione di classe
fronti delle stesse imprese devono essere abbia formulato domande nuove o sia
riunite tra loro (art. 140-bis comma 14, soggetto a eccezioni nuove che non siano
cod. cons.). Più precisamente, se le di- state oggetto del giudizio di ammissibi-
verse azioni sono state promosse davanti lità. Si prenda il caso in cui sia stata am-
allo stesso Trib., queste vengono riunite messa un’azione di classe promossa da un
d’ufficio. Se invece sono state promosse consumatore acquirente diretto, ad esem-

8A favore: Trib. Roma (ord.) 25 marzo 2011, Codacons c. Unicredit. Contro: App. Torino (ord.)
27 ottobre 2010, Codacons c. Intesa Sanpaolo.
G. AFFERNI – L’AZIONE DI CLASSE PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST 259

pio un passeggero che ha acquistato il bi- tutte queste condizioni sono poste a tu-
glietto direttamente dalla compagnia ae- tela di interessi pubblici o di terzi estranei
rea accusata di avere partecipato a un’in- al processo, quali la corretta amministra-
tesa restrittiva della concorrenza. Suppo- zione della giustizia e la tutela dei consu-
niamo che dopo l’ammissione di questa matori interessati ad aderire all’azione.
azione venga promossa una nuova azione Proprio per questa ragione, come si è
di classe entro il termine di legge da parte detto, la legge prevede l’obbligo di notifi-
di un consumatore acquirente indiretto, care l’atto introduttivo del giudizio al
ad esempio un passeggero che abbia ac- pubblico ministero presso il Trib. adito, il
quistato il biglietto aereo da un tour ope- quale può intervenire limitatamente al
rator nell’ambito di un pacchetto turi- giudizio di ammissibilità (art. 140-bis
stico. In un caso di questo tipo, non si può comma 5, cod. cons.).
escludere a priori che l’azione promossa
dal consumatore acquirente indiretto sia 1. Non manifesta infondatezza. – Il re-
inammissibile, ad esempio perché mani- quisito della non manifesta infondatezza
festamente infondata (ad esempio, perché svolge una duplice funzione. Da una
il prezzo dei biglietti venduti ai tour ope- parte, si vuole evitare che l’impresa con-
rator era stato fissato prima che l’intesa venuta sia esposta al discredito che può
cominciasse a produrre i suoi effetti), op- derivare dalla promozione di un’azione di
pure perché il diritto dei consumatori ac- classe quando essa è manifestamente
quirenti indiretti non è omogeneo rispetto infondata. Dall’altra parte, si vuole evitare
al diritto dei consumatori acquirenti di- che i consumatori che hanno subito un
retti (ad esempio, perché i tour operator danno ingiusto rinuncino al diritto di
acquistano grandi quantità di biglietti e agire su base individuale per aderire a
quindi negoziano individualmente il un’azione di classe che non ha alcuna
prezzo). Non è chiaro allora se in un caso possibilità di portare a un risultato utile.
di questo tipo il Trib. debba sottoporre la Il Trib. si pronuncia sulla non manifesta
nuova azione al giudizio di ammissibilità infondatezza all’esito di un giudizio som-
prima di riunirla a quella promossa per mario sulla base degli atti difensivi delle
prima, oppure più semplicemente debba parti (atto di citazione, comparsa di costi-
ritenere che le due azioni di classe si rife- tuzione e risposta ed eventuali memorie
riscono a fatti diversi e quindi lasciare autorizzate) e della documentazione da
che esse procedano separatamente. queste prodotta in giudizio. Il proponente
non ha l’onere di dimostrare la veridicità
dei fatti allegati, salvo che questi siano
IV. GIUDIZIO DI AMMISSIBILITÀ
manifestamente falsi. Il giudizio è quindi
Prima della trattazione vera e propria, fondamentalmente ispirato al principio si
la legge prevede che il Trib. debba pronun- vera sint exposita9. Tuttavia, esso ha l’o-
ciarsi con ordinanza sull’ammissibilità nere di allegare un insieme di fatti che –
dell’azione di classe. L’azione è inammissi- se provati nel corso del giudizio – siano
bile quando è manifestamente infondata, sufficienti a condurre all’accertamento
quando sussiste un conflitto di interessi della violazione e alla condanna del con-
tra il proponente e il convenuto o tra i di- venuto al risarcimento del danno. Diver-
versi membri della classe, quando i diritti samente, il giudizio successivo all’ammis-
dei diversi membri della classe non sono sione dell’azione di classe non potrebbe
omogenei tra loro e infine quando il pro- portare ad alcun risultato utile, né per il
ponente non appare in grado di curare proponente, né per gli aderenti all’azione.
adeguatamente gli interessi della classe. Ad esempio, sarebbe manifestamente
La mancanza di qualunque condizione infondata l’azione in cui il proponente si
di ammissibilità della domanda può es- fosse limitato ad allegare il solo fatto di
sere rilevata d’ufficio dal Trib. Infatti, un contemporaneo e rilevante aumento

9 App. Roma (ord.) 27 gennaio 2012, Coda-


cons c. BAT.
260 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

dei prezzi praticati dalle imprese conve- ponente dovrà dimostrare l’esistenza di
nute. Infatti, come è noto, il solo aumento un criterio omogeneo per il calcolo del
dei prezzi – per quanto rilevante – non è danno subito da ciascun membro della
di per sé un fatto sufficiente a dimostrare classe, come previsto dall’art. 104-bis,
l’esistenza di una violazione antitrust10. comma 12, cod. cons.
Se la classe è stata definita in modo
2. Omogeneità dei diritti. – Il requisito adeguato, la prova della violazione sarà di
dell’omogeneità dei diritti svolge la fun- norma comune a tutti i suoi membri. Per-
zione di consentire al Trib. di verificare tanto, l’onere del proponente sarà per lo
che sussistano i presupposti affinché tutte più limitato alla dimostrazione della pos-
le pretese dei proponenti e dei potenziali sibilità di una prova comune del nesso di
aderenti all’azione possano essere decise causalità e dell’esistenza di un criterio
nell’ambito di un’unica istruttoria co- omogeneo per il calcolo del danno. Inol-
mune a tutti i membri della classe11. Que- tre, almeno per le violazioni antitrust più
sto è il presupposto fondamentale affin- gravi (quale ad esempio un cartello per la
ché l’azione di classe possa svolgere la fissazione del prezzo), il proponente po-
propria funzione di economia proces- trà avvalersi della presunzione che la vio-
suale12. Diversamente, l’azione di classe si lazione abbia causato un aumento del
ridurrebbe a una somma di azioni indivi- prezzo pagato da tutti i consumatori14. Ri-
duali di difficile se non impossibile ge- mane ferma la possibilità che il conve-
stione. A questo fine, il Trib. deve verifi- nuto dimostri che per una qualche ra-
care che il proponente sia in grado di di- gione la violazione – pur essendo diretta a
mostrare (nel corso del giudizio) me- determinare un aumento illecito del prez-
diante mezzi di prova comuni a tutti i zo – eccezionalmente non abbia causato
membri della classe tutti i presupposti alcun danno ai consumatori (nel qual
dell’accertamento della responsabilità del caso l’azione potrebbe essere dichiarata
convenuto e della sua condanna al risarci- inammissibile perché manifestamente
mento del danno. Correlativamente, il infondata), oppure che abbia causato un
Trib. deve anche verificare che il conve- danno ad alcuni consumatori e non ad al-
nuto sia in grado di dimostrare mediante tri (nel quale caso l’azione potrebbe es-
mezzi di prova comuni a tutti i membri sere dichiarata inammissibile per difetto
della classe tutte le eccezioni e i fatti con- del requisito dell’omogeneità dei diritti).
trari all’accertamento della propria re- Ad esempio, il convenuto potrà cercare di
sponsabilità e alla conseguente condanna dimostrare già nella fase preliminare del
al risarcimento del danno. giudizio che l’intesa restrittiva della con-
Nelle azioni di classe antitrust il pro- correnza non ha mai avuto esecuzione,
ponente dovrà dimostrare la possibilità di oppure che alcuni consumatori non sono
una prova comune della violazione, del stati interessati dagli effetti negativi del-
nesso di causalità (e cioè del fatto che la l’intesa, perché ad esempio godono di un
violazione abbia causato un danno a tutti regime tariffario “bloccato” in base alla
i membri della classe) e, infine, del quan- legge o per contratto. In questo secondo
tum del danno risarcibile. caso, nulla vieta che il proponente, preci-
Per quanto riguarda la possibilità della sando e modificando le proprie domande
prova comune del danno risarcibile, non e conclusioni ex art. 183 comma 5, c.p.c.,
è necessario che il proponente dimostri chieda che la classe sia definita in modo
che tutti i membri della classe hanno su- tale da escludere i consumatori i quali
bito un danno identico13. Piuttosto il pro- non si trovino in una posizione omogenea

10 Cfr. negli USA con specifico riferimento a 13 In questo senso App. Roma (ord.) 27 gen-
un’azione di classe antitrust, Bell Atlantic Corp. v. naio 2012, Codacons c. BAT; Trib. Roma (ord.),
Twombly, 550 U.S. 544, 127 S.Ct 1955 (2007). Codacons. c. Policlinico Gemelli; App. Torino (ord.)
11 Cfr. Trib. Roma (ord.) 11 aprile 2011, Coda- 23 settembre 2011, Altroconsumo c. Intesa San-
cons c. BAT. paolo; Trib. Firenze (ord.) 15 luglio 2011, De Zordo
12 Cfr. App. Roma (ord.) 27 gennaio 2012, Co- c. Quadrifoglio.
dacons c. BAT. 14 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305.
G. AFFERNI – L’AZIONE DI CLASSE PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST 261

rispetto al proponente e agli altri membri che il legislatore italiano ha adottato una
della classe15. serie di cautele (onere di adesione, valuta-
Per le ragioni esposte si deve ritenere zione preliminare nel merito, condanna
che il requisito dell’omogeneità dei diritti alle spese per la parte soccombente, etc.)
non dovrebbe porre eccessive difficoltà al tali da far ritenere che il rischio di abusi
consumatore soprattutto quando questo da parte dei proponenti sia praticamente
si possa avvalere di una precedente deci- inesistente. Si dovrebbe poter parlare
sione della Commissione europea o del- quindi di un favor per l’ammissione dell’a-
l’AGCM che accerti in via definitiva l’esi- zione di classe antitrust.
stenza della violazione. Questa relativa fa-
cilità si spiega anche sulla base della con- 3. Conflitto di interessi. – L’azione è
siderazione che l’azione di classe può inammissibile quando sussiste un con-
essere promossa solo nell’interesse di flitto di interessi tra il proponente e il
classi di consumatori, i quali nella norma- convenuto oppure tra i diversi membri
lità dei casi si trovano in una posizione della classe16. Quanto al primo caso, viene
omogenea tra loro per la semplice ragione in mente l’esempio quasi di scuola del co-
che le imprese hanno interesse a imporre mitato organizzato dal convenuto al fine
a tutti i propri clienti consumatori condi- di promuovere un’azione di classe desti-
zioni contrattuali e politiche commerciali nata a non andare a buon fine. Quanto al
comuni. secondo caso, invece, viene in mente l’e-
È prevedibile invece che il requisito sempio del proponente che proponga
dell’omogeneità dei diritti sia più proble- un’azione di classe nell’interesse sia di
matico per le azioni di classe proposte consumatori acquirenti diretti che di con-
nell’interesse di consumatori acquirenti sumatori acquirenti indiretti. In questo
indiretti (nei limiti in cui la giurispru- caso, i consumatori del primo tipo po-
denza riterrà che anche questi soggetti trebbero aver interesse a far valere il di-
siano legittimati ad agire per il risarci- fetto di legittimazione attiva dei consu-
mento del danno). Infatti, in questi casi, il matori del secondo tipo, ad esempio per-
prodotto o servizio oggetto della viola- ché il patrimonio del convenuto non è
zione antitrust è interessato da diversi sufficiente a garantire la soddisfazione
passaggi, tra l’impresa che ha partecipato delle pretese di tutti i membri della classe.
alla violazione e il consumatore finale, i Tuttavia, in un caso di questo tipo, c’è da
quali possono amplificare le differenze dubitare che l’azione sia inammissibile,
esistenti tra i diversi consumatori e non tanto per il conflitto di interessi,
quindi far sì che non sia possibile ritenere quanto ancor prima per la mancanza del
che nella specie i diritti di tutti i membri requisito dell’omogeneità dei diritti.
della classe siano omogenei tra loro.
In ogni caso, si deve ritenere che il re- 4. Adeguatezza del proponente. – In-
quisito dell’omogeneità dei diritti non fine, l’azione è inammissibile quando il
debba essere interpretato in modo così ri- proponente non appare in grado di curare
goroso da rendere l’ammissione di un’a- in modo adeguato l’interesse della classe.
zione di classe eccessivamente difficile o Sino a oggi la giurisprudenza ha valutato
praticamente impossibile. Ciò si deduce la sussistenza di questo presupposto
agevolmente dalla scelta del legislatore esclusivamente sotto il profilo dell’ade-
italiano di sostituire il requisito dell’iden- guatezza finanziaria e organizzativa del
tità dei diritti con il requisito meno re- proponente. Ad esempio, ha ritenuto ade-
strittivo dell’omogeneità dei diritti. Inol- guate le associazioni iscritte all’elenco
tre, un approccio non eccessivamente ri- delle associazioni di consumatori e utenti
goroso è suggerito dalla considerazione rappresentative a livello nazionale isti-

15 In via generale su questa possibilità v. Trib. 16 La rilevanza del conflitto di interessi tra i
Milano (ord.) 20 dicembre 2010, Codacons c. Vo- membri della classe è stata ammessa come obiter
den Medical Instruments. dictum da Trib. Roma (ord.) 11 aprile 2011, Coda-
cons c. BAT.
262 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

tuito ex art. 137 cod. cons.17. Invece, non lato la riserva, ogni eventuale nuova ini-
ha ritenuto adeguati alcuni consumatori ziativa giudiziale dovrebbe essere pre-
che avevano promosso un’azione di classe clusa ai consumatori che abbiano aderito
nei confronti di alcune banche per l’ille- all’azione, dal momento che l’adesione,
cita applicazione di commissioni di mas- come si è visto più volte, comporta la ri-
simo scoperto, dal momento che gli stessi nuncia a ogni azione risarcitoria indivi-
consumatori avevano allegato che i propri duale (art. 140-bis comma 3, cod. cons.).
conti corrente bancari avevano un saldo
negativo18. V. DECISIONE SULL’AMMISSIBILITÀ DELL’A-
ZIONE
Tuttavia, il presupposto dell’adegua-
tezza può rilevare anche sotto altri profili. Il Trib. decide sull’ammissibilità dell’a-
Ad esempio, potrebbe essere dichiarata zione con ordinanza all’esito della prima
inammissibile per inadeguatezza l’azione udienza (art. 140-bis comma 6, cod.
mediante la quale il proponente chieda la cons.). La giurisprudenza ha precisato che
condanna del convenuto al risarcimento come nel giudizio ordinario la trattazione
di solo una parte del danno causato dalla non deve essere necessariamente orale,
violazione antitrust. In questo caso, la ma le parti possono chiedere termini per il
mancata ammissione dell’azione di classe deposito di memorie scritte21. Nel caso in
servirebbe a impedire che gli aderenti al- cui l’azione sia dichiarata inammissibile,
l’azione siano privati del diritto di agire il Trib. dispone in merito alle spese del
individualmente per ottenere il risarci- giudizio e ordina la più opportuna pubbli-
mento di quella parte di danno arbitraria- cità a cura e spese del soccombente. Inol-
mente lasciato fuori dall’azione di classe. tre, può condannare il proponente al risar-
Infatti, in base al principio della c.d. in- cimento del danno per lite temeraria ex
frazionabilità della domanda di risarci- art. 96 c.p.c. (art. 140-bis comma 8, cod.
mento del danno, i consumatori che cons.). Peraltro, è degno di nota il fatto
hanno aderito all’azione non possono pro- che, almeno sino a oggi, i Trib. che hanno
porre nuove azioni individuali neppure dichiarato inammissibile l’azione hanno
per chiedere il risarcimento di quella per lo più compensato le spese tra le parti.
parte del danno non richiesta nell’ambito Nel caso in cui l’azione sia dichiarata
dell’azione di classe. Rimane ferma la ammissibile, il Trib. definisce la classe (e
possibilità che il proponente formuli cioè individua i caratteri dei diritti indivi-
espressa riserva di chiedere il risarci- duali oggetto del giudizio, specificando i
mento del danno ulteriore in un separato criteri in base ai quali i soggetti che chie-
giudizio19. Si deve ritenere, infatti, che la dono di aderire sono inclusi nella classe o
riserva gioverebbe anche agli eventuali devono ritenersi esclusi dall’azione), fissa
aderenti all’azione di classe. Tuttavia, non il termine della pubblicità e ne stabilisce
si vede come una simile riserva possa le modalità più opportune, al fine di con-
svolgere una qualche utile funzione del- sentire l’adesione all’azione da parte dei
l’ambito di azione di classe antitrust e non membri della classe e, infine, fissa un ter-
si riduca invece a una lesione del diritto mine ulteriore per il deposito in cancelle-
del convenuto a che tutte le pretese di ria delle adesioni. Il termine per il depo-
controparte nascenti da uno stesso rap- sito delle adesioni non può essere succes-
porto siano concentrate in un unico pro- sivo di oltre centoventi giorni dalla sca-
cesso20. A questo si aggiunga che, anche denza del termine per l’esecuzione della
nel caso in cui il proponente abbia formu- pubblicità (art. 140-bis, comma 9, cod.

17 Trib. Napoli (ord.) 9 dicembre 2011, Asso- 2005, n. 26687; Cass., sez. III, 6 agosto 1997, n.
consum c. Banca della Campania, confermata sul 7275; Cass., sez. II, 8 luglio 1981, n. 4488.
punto da App. Napoli (ord.) 29 giugno 2012. 20 Cfr. Cass., sez. un., 15 novembre 2007, n.
18 Trib. Torino (ord.) 28 aprile 2011, Altrocon- 23726.
sumo c. Intesa Sanpaolo; Trib. Torino (ord.) 7 21 Trib. Milano (ord.) 20 dicembre 2010, Coda-
aprile 2011, Adoc c. Banca Popolare di Novara. cons c. Voden Medical Instruments, confermata
19 Cfr. tra le tante Cass., sez. III, 6 dicembre sul punto da App. Milano (ord.) 3 maggio 2011.
G. AFFERNI – L’AZIONE DI CLASSE PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST 263

cons.). Con la stessa ordinanza con cui nendo un’azione individuale o una nuova
ammette l’azione, il Trib. determina an- azione di classe, avendo cura, in questo
che il corso della procedura assicurando, secondo caso, di rimediare alla causa di
nel rispetto del contraddittorio, l’equa, ef- inammissibilità24.
ficace e sollecita gestione del processo
(art. 140-bis comma 11, cod. cons.). VI. SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
Per quanto riguarda la pubblicità ai
fini dell’adesione, la legge dispone espres- Nel caso in cui sulla stessa violazione
samente che la sua esecuzione è condi- antitrust oggetto dell’azione di classe sia
zione di procedibilità della domanda. Per- in corso un’istruttoria della Commissione
europea o dell’AGCM, oppure sia pen-
tanto, il proponente ha l’onere di soste-
dente un processo davanti al TAR Lazio o
nere i relativi costi (che possono essere
al Consiglio di Stato, il Trib. investito del-
anche ingenti per le azioni di classe na-
l’azione ha la facoltà di sospendere il giu-
zionali, quali saranno di norma le azioni
dizio (art. 140-bis comma 6, cod. cons.;
antitrust) se vuole che l’azione possa pro-
art. 16 § 1 Reg. Ue 1/03). Questa eventua-
cedere nella fase successiva del processo.
lità potrebbe verificarsi spesso nelle azioni
La giurisprudenza ha precisato che il di classe antitrust, dal momento che è pre-
Trib. non ha il potere di imporre i costi vedibile che la stragrande maggioranza di
della pubblicità sul convenuto, neppure esse verrà promossa dopo la pubblica-
quando la fondatezza del diritto del pro- zione della decisione della Commissione
ponente sia evidente (ad esempio, perché europea o dell’AGCM di aprire un’istrutto-
la violazione antitrust è già stata accer- ria nei confronti della convenute per una
tata da una decisione della Commissione sospetta violazione antitrust, oppure dopo
europea o dell’AGCM)22. A questo propo- la decisione delle stesse autorità che ac-
sito, si è osservato, da una parte, che il certi la sussistenza della violazione, ma
convenuto non avrebbe interesse a ese- comunque prima che le relative decisioni
guire spontaneamente la pubblicità e, dal- siano passate in giudicato. Infatti, i sog-
l’altra parte, che il Trib. non avrebbe gli getti legittimati a promuovere un’azione
strumenti per indurre il convenuto ad di classe, da una parte, non hanno gli stru-
adempiere all’ordine di esecuzione anche menti per scoprire autonomamente una
contro la propria volontà23. violazione antitrust (che per lo più sarà te-
L’ordinanza che decide sull’ammissibi- nuta segreta dai partecipanti) e, dall’altra
lità dell’azione è reclamabile davanti alla parte, possono avere interesse in certe cir-
Corte d’Appello nel termine perentorio di costanze ad agire subito dopo l’apertura
trenta giorni dalla sua comunicazione o dell’istruttoria, ad esempio al fine di rac-
notificazione se anteriore. Sul reclamo la cogliere il maggior numero possibile di
Corte decide con ordinanza in camera di adesioni.
consiglio non oltre quaranta giorni dal Nel valutare l’opportunità di una so-
deposito del ricorso. Nel caso in cui il spensione del giudizio il Trib. dovrà te-
Trib. abbia ammesso l’azione, il reclamo nere conto degli interessi contrapposti
non sospende il procedimento davanti al alla tempestività e alla correttezza del giu-
Trib. (art. 140-bis comma 7, cod. cons.). dizio. A questo proposito, si può osser-
Non è ammissibile il ricorso per la cassa- vare che le decisioni della Commissione
zione dell’ordinanza della Corte d’Appello europea, così come le sentenze dei giudici
che abbia dichiarato inammissibile l’a- dell’Unione europea, sono vincolanti per
zione. A questo proposito, la Corte di Cas- il giudice nazionale. Invece, le decisioni
sazione ha osservato che la decisione dell’AGCM, così come le sentenze dei giu-
della Corte d’Appello non preclude la pos- dici amministrativi italiani, non sono vin-
sibilità per il proponente di far valere colanti per il giudice ordinario. Tuttavia, è
nuovamente il proprio diritto propo- pacifico in giurisprudenza che il giudice

22 Cfr. Trib. Torino (ord.) 15 giugno 2012, Al- 24 Cass., sez. I, 14 giugno 2012, n. 9772, Coda-
troconsumo c. Intesa Sanpaolo. cons c. Intesa Sanpaolo.
23 Ibidem.
264 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

ordinario debba presumere la sussistenza del Trib. di Napoli nella parte in cui di-
di una violazione antitrust che sia stata chiara compensate le spese giudiziali nei
accertata dall’AGCM25. È prevedibile quin- rapporti tra convenuto soccombente e
di che in tutti questi casi il Trib. sospen- consumatori che hanno aderito all’azione
derà il giudizio, salvo che l’esito del giudi- pur non facendo parte della classe28.
zio pendente davanti a una di queste au- L’atto di adesione deve essere deposi-
torità non sia praticamente certo o la re- tato in cancelleria entro il termine fissato
lativa decisione non sia irrilevante ai fini dal giudice nell’ordinanza che ammette
dell’azione di classe (ad esempio, perché l’azione. Esso deve contenere l’elezione di
la decisione dalla Commissione europea o domicilio, l’indicazione degli elementi co-
dall’AGCM che accerta la violazione è stitutivi del diritto fatto valere e la relativa
stata impugnata sotto il solo profilo del- documentazione probatoria (art. 140-bis
l’entità della sanzione, oppure solamente comma 3, cod. cons.). Ad esempio, se l’a-
da parte di un’impresa che non è stata zione di classe è stata promossa nei con-
convenuta nell’azione di classe). fronti di una compagnia di assicurazione,
l’aderente dovrà indicare nell’atto di ade-
VII. ADESIONE ALL’AZIONE
sione gli estremi della polizza sottoscritta,
allegando copia del relativo contratto.
Come detto, la sentenza che definisce Tuttavia, non è chiaro se per promuovere
il giudizio fa stato anche nei confronti dei o aderire a un’azione di classe il consu-
consumatori membri della classe che ab- matore che alleghi di essere stato vittima
biano aderito all’azione. Quindi, i consu- di una violazione antitrust sia tenuto a
matori che facendo parte della classe, così dare la prova scritta del proprio acquisto.
come definita nell’ordinanza di ammis- La tesi più restrittiva avrebbe l’effetto in-
sione dell’azione, vogliano potersi avva- desiderabile di impedire di fatto l’eserci-
lere degli eventuali effetti favorevoli della zio di un’azione di classe nei confronti di
sentenza hanno l’onere di aderire all’a- imprese responsabili di gravi violazioni
zione (c.d. opt-in). Non è ammesso invece antitrust. Ad esempio, difficilmente sareb-
l’intervento nel giudizio ai sensi dell’art. bero proponibili azioni di classe in caso
105 c.p.c. (art. 140-bis comma 10, cod. di violazioni antitrust che hanno per og-
cons.). L’adesione comporta la rinuncia a getto generi alimentari o più in generale
promuovere azioni individuali per il risar- prodotti di largo consumo, dal momento
cimento del danno causato dalla stessa che i consumatori non sono solito conser-
violazione antitrust. vare la prova scritta di questo tipo di ac-
Il consumatore che aderisce all’azione quisti (ad esempio, gli scontrini della
di classe non diventa parte del processo26. spesa). La tesi meno restrittiva invece
Egli non può compiere atti processuali. In consentirebbe al giudice di ritenere pro-
particolare, non può impugnare la sen- vato il fatto dell’acquisto mediante il ri-
tenza che respinga una domanda formu- corso a presunzioni semplici (ad esempio,
lata dal proponente. Di contro, l’aderente è statisticamente provato che ogni ita-
non essendo parte del processo non può liano consuma in media una certa quan-
essere condannato alle spese processuali tità di un certo prodotto alimentare).
o al risarcimento del danno per lite teme- L’atto di adesione può essere deposi-
raria. Desta perplessità quindi una re- tato nella cancelleria del Trib. da ogni
cente sentenza del Trib. di Milano che ha consumatore personalmente oppure me-
condannato un consumatore che ha ade- diante il proponente. La riforma del 2012
rito a un’azione di classe alle spese e al ri- ha precisato che l’atto di adesione può an-
sarcimento del danno per lite temeraria che essere trasmesso (in cancelleria o al
in solido con il proponente27. Ugualmente proponente) mediante posta elettronica
errata sembra una successiva sentenza certificata o fax. La giurisprudenza ha in-

25 Cfr. Cass., sez. I, 13


febbraio 2009, n. 3640. 27 Trib. Milano (sent.) 13 marzo 2012, Coda-
26 Trib. Torino (ord.)
15 giugno 2012, Altro- cons c. Voden Medical Instruments.
consumo c. Intesa Sanpaolo. 28 Trib. Napoli (sent.) 18 febbraio 2013, Maggi
c. Wecan Tour di Goa.
G. AFFERNI – L’AZIONE DI CLASSE PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST 265

vece precisato che la firma dell’aderente geneo per la liquidazione del danno, il
deve essere autenticata e che la relativa Trib. assegna alle parti un termine non
autenticazione non può essere fatta dal superiore a novanta giorni per raggiun-
difensore, dal momento che l’adesione av- gere un accordo sulla liquidazione del
viene senza il suo ministero29. Va da sé danno dovuto a ciascun consumatore.
che questo obbligo di autenticazione, se Scaduto il termine senza che l’accordo sia
confermato dalla giurisprudenza succes- stato raggiunto, il Trib. su istanza di an-
siva, renderà ancora più difficoltosa l’ade- che una sola delle parti liquida le somme
sione a un’azione di classe. Ci si può chie- dovute ai singoli aderenti.
dere quindi se non sia sufficiente che La sentenza di condanna diviene ese-
all’atto di adesione sia allegata copia del cutiva dopo che sono decorsi centoottan-
documento di identità dell’aderente, se- ta giorni dalla sua pubblicazione. Sulle
condo quanto comunemente accettato somme pagate dal convenuto entro que-
per la partecipazione a concorsi pubblici. sto termine non sono dovuti interessi o al-
tri accessori o diritti31. Questa disposi-
zione eccezionale svolge la funzione di
VIII. LA SENTENZA DI CONDANNA
contemperare l’interesse dei consumatori
In caso di condanna del convenuto il a ottenere il pagamento immediato di
Trib. può liquidare il danno risarcibile al quanto loro dovuto e l’interesse contrap-
proponente e ai membri della classe in via posto del convenuto soccombente a predi-
equitativa secondo quanto previsto dal- sporre la provvista per i pagamenti. Entro
l’art. 1226 c.c. La legge prevede il caso in questi limiti, essa può essere ritenuta
cui il Trib. non possa liquidare una compatibile con la giurisprudenza della
somma uguale per tutti i consumatori che Corte di giustizia europea che impone che
hanno proposto o aderito all’azione di le vittime delle violazioni antitrust pos-
classe. In questo caso, il Trib. deve fissare sano pretendere anche il pagamento degli
un criterio omogeneo per la liquidazione interessi sulle somme dovute a titolo di ri-
del danno subito da ciascun consumatore sarcimento32.
o sottoclasse di consumatori (gruppi di In caso di impugnazione di una sen-
consumatori aventi certe caratteristiche tenza di condanna, la Corte d’Appello cui
in comune). Ad esempio, secondo quanto sia stata richiesta la sospensione della
ammesso dalla giurisprudenza in caso di provvisoria esecutività della sentenza ai
azioni individuali, il Trib. potrà liquidare sensi dell’art. 283 c.p.c., deve tenere conto
una somma pari a una percentuale del anche dell’entità complessiva della somma
prezzo pagato da ciascun consumatore, dovuta dal convenuto soccombente, del
senza dover specificare con riferimento a numero dei creditori (i.e. dei consumatori
ogni singolo consumatore la somma che avendo proposto o aderito all’azione
esatta di cui egli è creditore30. Oppure, nel abbiano ottenuto una condanna a loro fa-
caso in cui la violazione abbia causato vore), nonché delle connesse difficoltà di
danni di differente entità a diversi gruppi recupero di quanto pagato in esecuzione
di consumatori, il Trib. potrà stabilire per della sentenza di primo grado in caso di
ciascuna sottoclasse percentuali diverse accoglimento dell’appello. La Corte può
del prezzo pagato dai consumatori per il disporre che la somma complessivamente
prodotto o servizio interessato dalla viola- dovuta sia depositata e resti vincolata
zione. nelle forme più opportune sino al passag-
La riforma del 2012 ha precisato che, gio in giudicato della sentenza (art. 140-
nel caso in cui stabilisca un criterio omo- bis comma 13, cod. cons.).

29 Trib. Torino (ord.) 15 giugno 2012, Altro- mento degli interessi dal giorno della pubblica-
consumo c. Intesa Sanpaolo. zione della sentenza.
30 Cfr. Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305. 32 C. giust. CE, 13 luglio 2006, cause riunite C-
31 Errata sul punto è quindi Trib. Napoli 295/04 - 298/04, Manfredi, in Racc. 2006, p. I-
(sent.), 18 febbraio 2013, Maggi c. Wecan Tour di 6619, punto 97, dove si precisa che il pagamento
Goa, la quale prevede una condanna al paga- degli interessi costituisce una “componente es-
senziale dell’indennizzo”.
266 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

IX. RINUNCE E TRANSAZIONI Bibliografia


La legge dispone che le rinunce e le AFFERNI, «Azione di classe e danno anti-
transazioni intervenute tra le parti (i.e. trust», in Mercato concorrenza regole, 2010, p.
491 ss.; ID., «Class action e danno antitrust: il
proponenti e convenuti) non pregiudicano caso Traghetti», in Consumatori, diritti e mer-
i diritti degli aderenti che non vi hanno cato, 2012, p. 118 ss.; BRUZZONE - SAIJA, «La
espressamente consentito. Gli stessi diritti class action da danno antitrust: prime conside-
sono fatti salvi in caso di estinzione del razioni», in Assonime note e studi, n. 6/09; BUC-
giudizio o di chiusura anticipata del pro- CIROSSI - CARPAGNANO, «Is it time for the Euro-

cesso (art. 140-bis comma 15, cod. cons.). pean Union to legislate in the field of collective
redress in antitrust (and how)?», in Journal of
L’effetto di questa disposizione sulla pro- European Competition Law & Practice, 2013, p.
babilità che l’azione di classe si chiuda 3 ss.; CAIAZZO, «Illecito anticoncorrenziale, tu-
con una transazione dipenderà dalle cir- tela del consumatore e class action: una nuova
costanze del caso. Da una parte, il conve- era per il private enforcement in Italia?», in An-
nuto potrebbe non avere interesse a chiu- titrust fra diritto nazionale e diritto della Unione
dere una controversia se non può confi- Europea, (a cura di) E.A. RAFFAELLI, Milano,
2011, p. 183 ss.; CAMILLERI, «Azione di classe a
dare sul fatto che l’eventuale transazione tutela dei consumatori e comportamenti anti-
sarà vincolante per tutti gli aderenti. In un concorrenziali: criticità e velleità di un tenta-
caso di questo tipo, il convenuto potrebbe tivo di trade-off», in AIDA, 2010, p. 415 ss.; C.
anche avere difficoltà a valutare la conve- CONSOLO - B. ZUFFI, L’azione di classe ex art. 140-
nienza della transazione e quindi a stabi- bis cod. cons.: lineamenti processuali, Padova,
lire le condizioni dell’offerta. D’altra parte, 2012; GIUSSANI, «Azione di classe e tutela anti-
trust: profili processuali», in Banca borsa e ti-
nei casi in cui i consumatori non avreb- toli di credito, 2011, p. 371 ss.; L. PROSPERETTI -
bero interesse a promuovere azioni indivi- E. PANI - I. TOMASI, Il danno antitrust: una pro-
duali, il convenuto può confidare sul fatto spettiva economica, Bologna, 2009; SANTA MA-
che, una volta definita l’azione di classe, RIA, «L’azione collettiva risarcitoria conse-
non potrà essere promossa nei suoi con- guente a comportamenti anticoncorrenziali fra
fronti, né una nuova azione di classe per Libro bianco e legge italiana», in Il private
enforcement delle norme sulla concorrenza (a
la stessa violazione, a causa della consu- cura di) F. ROSSI DAL POZZO - B. NASCIMBENE, Mi-
mazione dell’azione, né un numero signi- lano, 2009, p. 75 ss.; SCUFFI, «Tutela antitrust
ficativo di azioni individuali, a causa dei del consumatore e azioni di classe», in Diritto
costi eccessivi di questo tipo di azione ri- industriale, 2009, p. 341 ss.; M. TAVASSI, «Tutela
spetto all’interesse del singolo consuma- antitrust e azione di classe: il modello italiano,
prime esperienze», in I rimedi civilistici agli il-
tore. leciti anticoncorrenziali (a cura di) G.A. BENAC-
GIORGIO AFFERNI CHIO - M. CARPAGNANO, Milano, 2012, p. 69 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Problemi di giurisdizione e di diritto internazionale privato
nell’azione antitrust

Sommario: I. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE. LE strittivo (e dunque illecito), e di conse-


FONTI NORMATIVE. – II. IL GIUDICE COMPETENTE guenza se è colpito da nullità o se merita
IN MATERIA DI ATTI LIMITATIVI DELLA CONCOR-
un’esenzione in deroga, e di determinare
RENZA. – III. LA LEGGE APPLICABILE AGLI ATTI LI-
MITATIVI DELLA CONCORRENZA. – IV. IL GIUDICE
anche il momento della commissione del-
COMPETENTE E LA LEGGE APPLICABILE ALLE CON- l’illecito e i soggetti responsabili. Le conse-
TROVERSIE DERIVANTI DA RAPPORTI CONTRATTUALI. guenze dell’illiceità e della nullità sono in-
vece lasciate al diritto nazionale, che deve
I. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE. LE FONTI essere individuato attraverso una norma
NORMATIVE
di conflitto. Difficoltà possono poi nascere
nella determinazione del luogo del com-
Con l’attribuzione ai giudici di tutti gli portamento illecito, che rileva anche per
Stati membri del potere di applicare di- l’individuazione del giudice competente,
rettamente gli articoli 101 e 102 TFUE soprattutto ove si tratti di cartelli, che ve-
nella loro totalità, l’art. 2 Reg. n. 1/2003 dano coinvolte numerose imprese stabilite
ha aperto la strada all’avvio di procedi- in più Stati e/o che violino anche il diritto
menti giudiziari relativi a controversie tra di Stati terzi. Non è dunque scontato che
le parti a un contratto vertenti sulla nul- una controversia tra privati relativa alle
lità di questo per contrasto con norme conseguenze di un comportamento anti-
sulla concorrenza e a controversie sul ri- concorrenziale sul mercato italiano sia
sarcimento del danno da illecito anticon- soggetta alla competenza del giudice ita-
correnziale tra concorrenti o tra imprese liano, né che la legge regolatrice di tali
e consumatori, fino ad allora piuttosto conseguenze sia la legge italiana.
rare. Tali controversie sono destinate ad Le regole sulla giurisdizione e il diritto
aumentare, sia per effetto della previsione applicabile in materia di comportamenti
di disposizioni che permettono azioni col- anticoncorrenziali devono ricercarsi in al-
lettive in vari Stati membri, sia più in ge- cuni strumenti normativi, anch’essi di
nerale per la maggiore conoscenza e dif- fonte comunitaria, fondati sull’art. 81
fusione del diritto antitrust e la conse- TFUE, in particolare il Regolamento (CE)
guente maggiore consapevolezza delle n. 44/2001 sulla giurisdizione e il ricono-
conseguenze della sua violazione, sia in- scimento e l’esecuzione delle sentenze in
fine per l’impulso che a essa sarà dato materia civile e commerciale (c.d. Bruxel-
dalla ormai prossima presentazione di les I)3, il Regolamento (CE) n. 864/2007
norme comuni europee sul private enfor- sulla legge applicabile alle obbligazioni
cement da parte della Commissione1. non contrattuali (c.d. Roma II) e il Rego-
Le norme del Trattato, le relative regole lamento (CE) n. 593/2008 sulla legge ap-
di applicazione contenute negli atti di di- plicabile alle obbligazioni contrattuali
ritto derivato e la prassi di riferimento di- (c.d. Roma I)4. I documenti sul private
sciplinano solo alcuni tra gli aspetti della enforcement predisposti dalla Commis-
fattispecie che rilevano per il giudizio da- sione hanno finora trascurato gli aspetti
vanti al giudice nazionale2. Invero, esse transfrontalieri delle controversie. Indica-
permettono di valutare se un accordo è re- zioni di carattere generale alquanto suc-

1 V. i documenti predisposti dalla Commis- 3 La nuova versione Reg., adottata il 12 dicem-


sione al seguente sito: http://ec.europa.eu/comm/ bre 2012 e recante il numero 1215/2012, è stata
competition/antitrust/actionsdamages/index.html. pubblicata in G.U.U.E., L 351 del 20 dicembre
2 Si ricorda che le norme dell’Unione sulla 2012, p. 1 ss., e si applicherà dal 10 gennaio 2015.
concorrenza costituiscono il parametro di riferi- 4 Si ricorda che la Convenzione di Roma è an-
mento per l’interpretazione del diritto della con- cora in vigore per i contratti conclusi anterior-
correnza italiano per effetto del richiamo a esse mente all’entrata in vigore del Regolamento
operato dalla l. 10 ottobre 1990 n. 287. Roma I, cioè prima del 17 dicembre 2009.
268 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

cinte sono ora contenute nel più recente nel caso Freeport, non è necessario che le
studio presentato al Parlamento europeo domande proposte nei confronti dei vari
sulle azioni collettive in materia antitrust5. convenuti abbiano identico fondamento
normativo e, una volta accertata la con-
II. IL GIUDICE COMPETENTE IN MATERIA DI
nessione tra le domande, non è neppure
ATTI LIMITATIVI DELLA CONCORRENZA
necessario “verificare ulteriormente che
dette domande non siano state presentate
Alla luce della giurisprudenza della esclusivamente allo scopo di sottrarre uno
Corte di giustizia relativa al Regolamento di tali convenuti ai giudici dello Stato
n. 44/20016, una controversia nella quale membro in cui egli ha il suo domicilio”8.
si discuta della violazione di obblighi di- Di conseguenza, il giudice italiano
sposti dalla legge quale è un illecito anti- avrà giurisdizione sia nei confronti di
concorrenziale è certamente una contro- convenuti con domicilio o sede in Italia,
versia in materia civile e commerciale, e ovunque si siano manifestate le conse-
in particolare in materia di obbligazioni guenze dell’illecito, sia nei confronti di
non contrattuali. Su di essa è competente soggetti che, pur domiciliati o con sede al-
in primo luogo il giudice naturale del con- l’estero, abbiano partecipato alla commis-
venuto, cioè il giudice dello Stato del suo sione di illeciti anticoncorrenziali accanto
domicilio ai sensi dell’art. 2 Reg. Al domi- a convenuti domiciliati o con sede in Ita-
cilio delle persone fisiche è equiparata la lia e quivi convenuti.
sede delle persone giuridiche, intesa sia E invero, l’art. 6 punto 1 Reg. Bruxel-
come sede statutaria, sia come sede del- les I è stato ritenuto idoneo a fondare la
l’amministrazione centrale, sia infine giurisdizione del giudice italiano sulla do-
come centro dell’attività principale (artt. manda di accertamento negativo dell’esi-
2 e 60). Dato che l’art. 2 Reg. disciplina stenza di un’intesa anticoncorrenziale e
solo la giurisdizione, le norme processuali della sua incidenza sui prezzi proposta
interne indicheranno poi quale tra i giu- nei confronti di una pluralità di conve-
dici italiani è fornito della competenza nuti, potenzialmente lesi dall’eventuale
territoriale a pronunciarsi. intesa, alcuni dei quali aventi sede all’e-
In caso di pluralità di convenuti domi- stero. Secondo il giudice, tra le domande
ciliati anche in altri Stati membri, ai sensi proposte nei confronti dei vari convenuti
dell’art. 6 punto 1 questi potranno essere sussisteva l’esigenza di una trattazione
attratti davanti al giudice del domicilio o unica nei termini indicati dalla Corte di
della sede di uno di essi qualora tra le do- giustizia poiché esse miravano a far ac-
mande sussista un nesso – presente fin certare l’insussistenza di un illecito so-
dall’avvio della causa – così stretto da ren- stanzialmente unico9.
dere opportune una trattazione unica e Accanto al giudice del convenuto, la
una decisione unica per evitare il rischio giurisdizione e la competenza territoriale
di giungere a decisioni incompatibili7. La spettano al giudice del luogo dell’illecito
presenza di un tale collegamento tra le do- ai sensi dell’art. 5 punto 3 Reg. Bruxelles
mande proposte nei confronti dei diversi I, che è stato interpretato dalla Corte di
convenuti, tuttavia, è condizione suffi- giustizia come idoneo a indicare sia il
ciente per l’applicazione dell’art. 6 punto luogo dell’azione, sia quello dell’evento
1: come affermato dalla Corte di giustizia dannoso10. Nessuna indicazione è stata
5 Collective Redress in Antitrust, a cura di P. 8 C. giust. CE, 11 ottobre 2007, causa C-98/06,
Buccirossi e altri, IP/A/ECON/ST/2011-19, PE in Racc. 2009, p. I-8319 ss., punto 54.
475.120 del giugno 2012, disponibile al sito 9 Trib. Milano, 8 maggio 2009, in Riv. dir. in-
www.europarl.europa.eu/studies. tern. priv. proc., 2011, p. 404 ss. Il cartello in que-
6 Si ricorda che i criteri di giurisdizione con- stione, nel settore della gomma sintetica, era stato
tenuti nel Regolamento si applicano anche nei accertato e sanzionato dalla Commissione con
confronti di convenuti domiciliati in Stati terzi ri- Dec. del 29 novembre 2006 (COMP/F/38.6838).
spetto alla Comunità per effetto del richiamo del- 10 C. giust. CE, 30 novembre 1976, causa 21/
l’art. 3, comma 2, prima frase della l. 218/1995. 76, Mines de Potasse d’Alsace, in Racc. 1977, p.
7 C. giust. CE, 27 settembre 1988, causa 189/ 1735, In questo caso la norma europea individua
87, Kalfelis, in Racc. 1990, p. 5565. direttamente il giudice territorialmente compe-
S. BARIATTI – PROBLEMI DI GIURISDIZIONE E DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 269

ancora fornita sull’interpretazione di que- ad accertare che un’intesa anticoncorren-


sto criterio di giurisdizione in relazione a ziale non ha causato danni a determinati
illeciti anticoncorrenziali, sebbene nelle soggetti convenuti, domiciliati in altri
note pronunce Courage e Manfredi la Stati membri, poiché si configurano più
Corte abbia affermato la necessità che condotte illecite ed effetti dannosi diffe-
l’ordinamento interno preveda adeguati renziati per ciascuno di essi, che si sareb-
procedimenti per il ristoro del danno11. bero prodotti all’estero. Il giudice, tutta-
Nel caso di atti limitativi della concor- via, non ha dichiarato la carenza di giuri-
renza sarebbe opportuno che la norma sdizione nei confronti dei soli convenuti
venisse interpretata nel senso della coin- domiciliati negli altri Stati membri, ma
cidenza tra i due luoghi o che venisse co- ha dichiarato la nullità della domanda di
munque valorizzato il luogo dell’attua- accertamento negativo, ritenendo che nel
zione dell’intesa in adesione alla teoria caso di illeciti “riverberantesi su una mol-
degli effetti, come sembra potersi dedurre teplicità di rapporti contrattuali e di mer-
dalle sentenze Pasta di legno della Corte di cato, ciascuno potenzialmente con carat-
giustizia12, relegando in secondo piano il teristiche diverse” l’attore deve provare
luogo della condotta13. Di conseguenza, il non solo “la mancanza di un titolo giuri-
giudice italiano sarebbe competente quan- dico di eventuali pretese risarcitorie dei
do la restrizione alla concorrenza si pro- convenuti”, ma anche e preliminarmente
duca in Italia. Per quanto poi concerne il deve identificare e allegare i “fatti e con-
danno, è noto l’orientamento restrittivo dotte da cui desumere tale mancanza,
della Corte che esclude qualsiasi rilievo al non necessariamente comuni per cia-
luogo in cui si manifestano le conse- scuno dei convenuti (o dei gruppi interna-
guenze patrimoniali ulteriori dell’illecito zionali cui fanno capo)”, in modo da per-
nella sfera dell’attore14. Nel caso di una mettere il regolare svolgimento del con-
controversia tra imprese concorrenti, la traddittorio16.
sentenza Marinari sembrerebbe indicare Il medesimo cartello ha dato luogo an-
lo Stato in cui esse competono per il mer- che un’azione in Inghilterra proposta
cato, dove, ad esempio, l’attore lamenta dalle parti lese dal comportamento anti-
una riduzione delle vendite, piuttosto che concorrenziale per ottenere il risarci-
quello in cui egli ha la propria sede e su- mento del danno17. In primo grado il giu-
bisce il depauperamento economico indi- dice inglese ha rifiutato di sospendere il
retto. Nel caso, invece, di una controver- giudizio per litispendenza rispetto al giu-
sia proposta da un consumatore, il luogo dizio pendente in Italia, avviato per pri-
del danno tenderà a coincidere con il do- mo, almeno per la maggior parte dei con-
micilio dell’attore15. venuti. Secondo il giudice inglese, l’art. 27
Il Trib. di Milano, nella cit. sentenza Reg. Bruxelles I obbliga il giudice adito
dell’8 maggio 2009, ha ritenuto che l’art. 5 per secondo a sospendere il giudizio pre-
punto 3 e l’art. 6 punto 1 Reg. Bruxelles I venuto solo quando vi sia identità di parti,
non valgano ad attribuire la giurisdizione mentre nel giudizio inglese Eni – attrice
italiana in relazione a una domanda volta in Italia – non era stata convenuta. Quan-
tente a pronunciarsi proprio per la prossimità al- glese nel caso Cooper Tire & Rubber Company &
l’illecito. Si segnala che la C. giust. UE ha recen- ors v. Shell Chemicals UK Ltd & ors [2009] EWHC
temente stabilito che l’art. 5 punto 3 si applica an- 2609 (Comm).
che a una domanda di accertamento negativo, di- 14 C. giust. CE, 19 settembre 1995, causa C-
retta a far dichiarare l’assenza di responsabilità 364/93, Marinari, in Racc. 1997, p. I-2719 ss.
da illecito civile (25 ottobre 2012, causa C-133/11, 15 In materia di atti illeciti non è previsto un
Folien Fischer, inedita). foro speciale a favore del consumatore come av-
11 C. giust. CE, 20 settembre 2001, causa C- viene invece per i contratti di consumo.
453/99, Courage, in Racc. 2003, p. I-6297 ss., e 13 16 Si segnala che il giudice ha correttamente
luglio 2006, cause riunite C-295/04 a C-298/04, ammesso l’ammissibilità di un’azione di accerta-
Manfredi, ivi, p. I-6619 ss. mento negativo dei danni.
12 C. giust. CE, 27 settembre 1988 e 31 marzo 17 Cooper Tire & Rubber Company & ors v.
1993, cause riunite C-89/95 e altre, Ahlstroem Shell Chemicals UK Ltd & ors [2009] EWHC 2609
Osakeyhtioe e a., in Racc. 1995, p. I-1307 ss. (Comm).
13 In questo senso si è espresso il giudice in-
270 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

to alla richiesta di sospensione per con- spinto l’eccezione da questi proposta che
nessione tra i due procedimenti, il giudice gli attori non potessero richiedere il risar-
inglese ha ritenuto di non poterla acco- cimento di pretesi danni subiti nel Regno
gliere – sebbene riconoscesse il legame tra Unito poiché la Dec. della Commissione
di essi e la maggiore vicinanza del giudice non aveva accertato gli effetti del cartello
italiano alla controversia – a motivo del in tale Stato19.
rigetto della domanda in Italia e della pre- Non pare condivisibile, invece, la sen-
vedibile lunghezza del procedimento di tenza del Trib. di Arnhem del 26 ottobre
appello. 2011, che ha utilizzato l’art. 6 punto 1 per
Il giudice inglese ha invece accertato affermare la giurisdizione sebbene tutti i
la propria giurisdizione sulla base dell’art. convenuti fossero domiciliati in un altro
6 punto 1 Reg. Bruxelles I in considera- Stato membro, ritenendo che per attirarli
zione della sede in Inghilterra di alcuni tutti nel foro fosse sufficiente che la giuri-
convenuti (c.d. anchor defendants), seb- sdizione sussistesse nei confronti di uno
bene non fossero destinatari della Dec. di essi (appartenente allo stesso gruppo di
della Commissione e apparentemente non imprese degli altri convenuti) in quanto il
avessero partecipato al cartello. Le so- danno da esso causato si era verificato nei
cietà inglesi erano tuttavia parti degli Paesi Bassi ai sensi dell’art. 5 punto 3.
stessi gruppi ai quali appartenevano al- Questa soluzione contrasta con la chiara
cuni dei partecipanti al cartello, destina- giurisprudenza della Corte di giustizia,
tari della Dec. della Commissione, e ave- secondo la quale l’art. 6 punto 1 “si ap-
vano attuato il cartello vendendo alcuni plica solo se la causa di cui trattasi è pro-
dei prodotti in questione18. Il giudice in- posta dinanzi ai giudici nella cui circo-
glese, invece, non ha ritenuto di poter af- scrizione è situato il domicilio di uno dei
fermare la giurisdizione sulla base del- convenuti”20.
l’art. 5 punto 3 poiché, nel caso di un car- È opportuno ricordare anche il foro
tello di ampiezza europea realizzatosi at- della succursale, agenzia o filiale, stabilito
traverso incontri in più Stati membri, non dall’art. 5 punto 5 per le controversie rela-
era possibile localizzare l’evento dannoso tive all’esercizio della loro attività, e il
in Inghilterra unicamente perché il primo foro prorogato dalle parti, ai sensi dell’art.
incontro era ivi avvenuto. Sebbene alcuni 23 dello stesso Regolamento, che pre-
danni si fossero prodotti in Inghilterra, il scinde da qualsiasi collegamento tra il
giudice ha ritenuto di non fondare co- giudice e la controversia21. Infine, la com-
munque la propria giurisdizione sull’art. petenza può risultare da una proroga ta-
5 punto 3 poiché – seguendo l’interpreta- cita ai sensi dell’art. 24, quando il conve-
zione fornita dalla Corte di giustizia – nuto compare in giudizio senza eccepire
avrebbe potuto valutare solamente questi l’incompetenza del giudice adito.
danni, che costituivano una parte molto
limitata dell’illecito nel suo complesso. III. LA LEGGE APPLICABILE AGLI ATTI LIMITA-
In un caso più recente, relativo an-
TIVI DELLA CONCORRENZA
ch’esso a un cartello accertato e sanzio-
nato dalla Commissione, il giudice in- Il secondo problema riguarda l’indivi-
glese, adito per il risarcimento dei danni duazione del diritto che il giudice nazio-
nei confronti di più convenuti, ha re- nale – come sopra individuato – dovrà ap-
18 In questo senso si erano già pronunciati in ABB e a., disponibile al sito http://jure.nl/bu3546,
Roche Products Ltd & ors v. Provimi Ltd [2003] che nei confronti di uno dei convenuti con sede in
EWHC 961 (Comm), e ora più recentemente in Svizzera ha applicato le corrispondenti disposi-
Toshiba Carrier UK Ltd & ors v. KME Yorkshire Ltd zioni della Convenzione di Lugano del 2007.
& ors [2011] EWHC 2665 (Ch), nonché Nokia Cor- 20 C. giust. CE, 27 ottobre 1998, causa C-51/97,
poration v. AU Optronics Corporation & ors [2012] Réunion européenne, in Racc. 2000, p. 6511. La
EWHC 731 (Ch). sentenza del Trib. Arnhem, TenneT e a. c. Alsthom
19 Bord Na Mona Horticulture Limited & Bord e a., è disponibile al sito http://jure.nl/bu3548.
Na Mona PLC v. British Polythene Industries PLC 21 C. giust. CE, 16 marzo 1999, causa C-
& ors [2012] EWHC 3346 (Comm). Nello stesso 159/97, Castelletti, in Racc. 1999, p. I-1597.
senso Trib. Arnhem, 26 ottobre 2011, TenneT e a. c.
S. BARIATTI – PROBLEMI DI GIURISDIZIONE E DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 271

plicare agli atti limitativi della concor- zione della concorrenza da cui deriva
renza e alle loro conseguenze, che trova l’obbligazione extracontrattuale su cui si
ora soluzioni specifiche, e del tutto ine- basa la pretesa”. Inoltre, se il giudice sia
dite in questo settore, nel Regolamento n. stato adito in quanto giudice del domici-
864/2007 sulla legge applicabile alle obbli- lio di uno dei convenuti, l’attore può sce-
gazioni non contrattuali (c.d. Roma II). gliere di fondare le proprie pretese esclu-
Il Regolamento Roma II contiene una sivamente sulla lex fori “qualora la restri-
regola generale, che stabilisce in primo zione della concorrenza su cui si basa la
luogo l’applicazione della legge dello pretesa contro ciascuno di detti convenuti
Stato ove si verifica il danno diretto (art. 4 interessi direttamente e sostanzialmente
§ 1) o, in secondo luogo, quella dello Stato anche il mercato dello Stato membro di
della residenza abituale del presunto re- tale giudice”. Sembra doversi ritenere che
sponsabile e della vittima, se comune (art. per l’applicazione di questa disposizione
4 § 2), e una disposizione ancora più ge- debbano sussistere entrambe le condi-
nerale che a determinate condizioni per- zioni – una restrizione della concorrenza
mette alle parti di scegliere la legge appli- che produca effetti in più Stati e una plu-
cabile all’illecito e alle sue conseguenze ralità di convenuti.
(art. 14). Queste disposizioni però non si Per gli illeciti che ostacolano la con-
applicano nel caso di alcuni illeciti speci- correnza in più Stati, quindi, l’attore avrà
fici, tra i quali rientrano proprio gli atti li- una pur limitata possibilità di scegliere la
mitativi della concorrenza22, che sono in- legge applicabile alla controversia, tra la
vece soggetti esclusivamente alle disposi- lex fori e il diritto di ciascuno Stato le cui
zioni dell’art. 6. Questo prevede in via ge- norme antitrust sono state violate. Il con-
nerale l’applicazione del diritto dello venuto o i convenuti si troveranno così
Stato sul cui mercato la restrizione ha o esposti a un diritto unico, anche se i com-
potrebbe avere effetto (art. 6, § 3, lett. a)23. portamenti abbiano violato normative di
Il considerando n. 22 precisa inoltre che Stati diversi. Non si tratta però di un di-
l’art. 6 riguarda le violazioni della legisla- ritto non prevedibile per i convenuti dato
zione sulla concorrenza a livello sia na- che la lex fori può applicarsi alla gene-
zionale che comunitario. ralità dei comportamenti solo se il mer-
Il legislatore europeo ha però voluto cato di questo Stato sia direttamente e so-
indicare una soluzione nei casi in cui stanzialmente interessato dal comporta-
l’atto limitativo della concorrenza pro- mento.
duca effetti in più Stati (multijurisdiction Il giudice si troverà quindi ad appli-
violations), che, sulla base dell’art. 6, § 3, care una legge diversa dalla lex fori
lett. a, sarebbero soggetti al diritto di cia- quando la giurisdizione si fonda sul do-
scuno di essi. In questi casi, ai sensi della micilio del convenuto e la concorrenza
lett. b, se l’azione di risarcimento del sul mercato di questo Stato non è ostaco-
danno sia stata proposta dinanzi al giu- lata dal comportamento, oppure quando,
dice del domicilio del convenuto, l’attore in caso di multijurisdiction violations che
può scegliere di fondare tutte le proprie interessino anche questo paese, l’attore
pretese su una sola legge, quella del giu- non abbia chiesto che venga applicata in
dice adito, “purché il mercato in tale via esclusiva questa legge. Ancora, il di-
Stato membro sia tra quelli direttamente ritto applicabile potrà essere un diritto
e sostanzialmente interessati dalla restri- straniero quando la giurisdizione sia de-

22 Il Regolamento Roma II definisce la restri- Stato membro o del mercato interno, quando tali
zione della concorrenza al considerando n. 23 accordi, decisioni, pratiche concordate e abusi di
come comprendente “divieti di accordi tra im- posizione dominante siano vietati dagli articoli
prese, decisioni di associazioni di imprese e le [101] e [102] del Trattato o dalla legge di uno
pratiche concordate che abbiano per oggetto o Stato membro”.
per effetto di impedire‚ restringere o falsare il 23 Si ricorda che tutte le norme di conflitto del
gioco della concorrenza in uno Stato membro o Regolamento hanno carattere universale, pos-
nel mercato interno, nonché il divieto di abusare sono cioè richiamare sia la legge di uno Stato
di una posizione dominante nell’ambito di uno membro della Comunità, sia la legge di Stati terzi.
272 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

terminata dalla localizzazione di una fi- Reg. Roma II, saranno regolati dalla legge
lale o succursale o dalla scelta delle parti. nazionale individuata ai sensi dell’art. 6.
L’art. 15 Reg. Roma II fornisce poi un Se l’illecito produce effetti in uno o più
elenco non esaustivo delle questioni che Stati diversi da quello del foro, il giudice
rientrano nell’ambito della legge applica- dovrà applicare le norme nazionali di tali
bile. Tuttavia, alcune di esse vengono ri- Stati, tenendo in considerazione anche la
solte dal diritto dell’Unione quando si la- loro concreta applicazione da parte delle
menti la violazione delle disposizioni di autorità nazionali. Il giudice in questo
questo. Ove si tratti di un’intesa di dimen- caso non potrà però richiedere o ricevere
sione europea, invero, le norme di riferi- aiuto dalle autorità degli altri Stati mem-
mento sulla base e la portata della re- bri sulla base della Comunicazione del
sponsabilità, compresa la determinazione 2004 poiché l’art. 15 § 3 Reg. n. 1/2003
dei soggetti responsabili del comporta- prevede che le autorità nazionali possano
mento (art. 15 lett. a Reg.), sono conte- presentare osservazioni scritte solo ai giu-
nute nel Trattato e soprattutto nel diritto dici del proprio Stato. Inoltre, data la di-
derivato, comprensivo della prassi appli- versità delle norme nazionali in materia
cativa della Commissione e delle sentenze di illecito e delle sue conseguenze, le solu-
della Corte di giustizia, che forniranno zioni potranno divergere quanto all’esi-
una nozione unitaria dei comportamenti stenza del danno, all’ammontare del risar-
vietati e permetteranno di accertare l’esi- cimento, e così via.
stenza di deroghe (art. 15 lett. b), che
escludano l’illiceità e quindi qualsiasi ri- IV. IL GIUDICE COMPETENTE E LA LEGGE AP-
sarcimento. Divergenze potranno aversi PLICABILE ALLE CONTROVERSIE DERI-
sul diritto al risarcimento del danno a VANTI DA RAPPORTI CONTRATTUALI
causa dell’esistenza di notevoli differenze
nelle legislazioni nazionali dal punto di È poi possibile – sebbene si ritenga
vista del diritto sostanziale e processuale. che avvenga con minore frequenza – che
Difficoltà potranno presentarsi, ad esem- il giudice nazionale si trovi a conoscere di
pio, in relazione alla prescrizione, che è controversie nascenti da un contratto
disciplinata dall’art. 25 § 2 Reg. n. 1/2003 nelle quali vengano in considerazione le
con riferimento all’attività di controllo norme antitrust, ove, per esempio, gli
della Commissione (e delle autorità na- venga chiesto di dichiarare che un con-
zionali quando applichino in via diretta le tratto non produce restrizioni alla concor-
norme comunitarie di concorrenza). È renza, oppure una parte opponga la nul-
possibile anche che la durata del termine lità del contratto, ai sensi dell’art. 101 § 2
per la proposizione dell’azione privata TFUE o delle corrispondenti norme na-
differisca nei diversi Stati o che decorra zionali, alla domanda della controparte di
da momenti diversi. Nella sentenza Man- adempimento o di risarcimento del danno
fredi la Corte di giustizia ha affermato che per inadempimento del contratto stesso.
“spetta all’ordinamento giuridico interno Analizzando le disposizioni rilevanti
di ciascuno Stato membro stabilire il ter- in modo molto sommario, in questi casi il
mine di prescrizione per chiedere il risar- foro competente è diverso secondo la qua-
cimento del danno causato da un’intesa o lità dell’attore. Ai sensi dell’art. 16 Reg.
da una pratica concordata vietata dall’art. Bruxelles I, infatti, il consumatore può
[101 TFUE], purché siano rispettati i promuovere l’azione sia davanti ai giudici
principi di equivalenza e di effettività”, dello Stato del domicilio o della sede del
ma che il giudice deve garantire la piena convenuto, sia al giudice del proprio do-
efficacia delle norme comunitarie e tute- micilio. Il primo è criterio di giurisdi-
lare i diritti da esse attribuiti ai singoli (§§ zione, e deve essere integrato dalle norme
81, 89). nazionali processuali, il secondo è anche
Quando, invece, si tratti della viola- criterio di competenza territoriale. Que-
zione di norme nazionali – seppur ormai sta disposizione, che mira a proteggere la
rara nella prassi, almeno italiana – tutti parte debole del contratto, si applica nel
gli elementi dell’illecito, elencati all’art. 15 caso di contratti di vendita a rate di beni
S. BARIATTI – PROBLEMI DI GIURISDIZIONE E DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 273

mobili materiali, di prestito con rimborso drebbe altrimenti modificata la propria


rateizzato o altra operazione di credito legge regolatrice secondo l’identità dell’at-
connessa con una tale vendita, o per qual- tore.
siasi altro contratto di consumo se l’atti- L’art. 9 Reg., poi, introduce alcune mo-
vità del professionista si svolge nello difiche al trattamento delle norme di ap-
Stato del consumatore o è rivolta a tale plicazione necessaria rispetto all’art. 7
Stato. È dubbio, peraltro, che essa si ap- della Convenzione, che, come si accen-
plichi ad azioni collettive in cui i consu- nato, continua ad applicarsi ai contratti
matori agiscono attraverso un’associa- stipulati prima dell’entrata in vigore Reg.
zione poiché la disposizione in parola Roma I. L’art. 7 della Convenzione per-
sembra volta a tutelare la parte debole mette l’applicazione delle norme di appli-
singolarmente considerata. cazione necessarie della lex fori (§ 2) e la
Per gli altri contratti di consumo e per considerazione delle norme di applica-
la generalità dei contratti si applicherà in- zione necessaria della legge di un altro
vece l’art. 5 punto 1 Reg., che prevede la paese con il quale il contratto presenti
competenza del giudice del luogo della uno stretto legame (§ 1). Le norme anti-
consegna della merce o della prestazione trust nazionali, quindi, possono applicarsi
del servizio per le controversie fondate, ri- o venire in considerazione, secondo i casi,
spettivamente, su un contratto di compra- attraverso queste disposizioni. Quando,
vendita o di prestazione di servizi, o del invece, il contratto violi il divieto di intese
giudice del luogo di esecuzione dell’obbli- dell’art. 101 TFUE, il § 2 dell’art. 7 si ap-
gazione dedotta in giudizio negli altri plicherà direttamente sancendo la nullità
casi24. Potranno venire in considerazione, del contratto per costante giurisprudenza
se del caso, anche il giudice del domicilio della Corte di giustizia, che nella sentenza
di uno dei convenuti ai sensi dell’art. 6 Ecoswiss, ha qualificato le norme anti-
punto 1, il giudice della filiale ai sensi del- trust del diritto dell’Unione come regole
l’art. 5 punto 5, o il giudice prorogato di ordine pubblico dell’Unione25.
esplicitamente o implicitamente ai sensi, L’art. 9 Reg. Roma I, invece, contiene
rispettivamente, degli articoli 23 e 24 Reg. una definizione delle leggi di polizia come
n. 44/2001. le disposizioni “il cui rispetto è ritenuto
Quanto alla legge applicabile, è noto cruciale da un paese per la salvaguardia
che ai sensi Reg. Roma I le parti possono dei suoi interessi pubblici, quali la sua or-
scegliere la legge regolatrice del contratto ganizzazione politica, sociale o econo-
(art. 3), e che, in mancanza di scelta, sono mica, al punto da esigerne l’applicazione
previsti criteri di collegamento specifici a tutte le situazioni che rientrino nel loro
per alcuni tipi contrattuali più frequenti. campo d’applicazione, qualunque sia la
Negli altri casi si applica la legge dello legge applicabile al contratto” secondo lo
Stato della residenza o della sede del pre- stesso Regolamento. Viene confermata
statore caratteristico (art. 4). Regole spe- l’applicazione delle norme di applicazione
ciali volte a proteggere la parte debole necessaria del foro (§ 2), mentre viene li-
sono poste all’art. 6 a tutela dei consuma- mitato il ricorso alle norme di applica-
tori, che – a differenza di quanto avviene zione necessaria di Stati terzi ove si pre-
per la giurisdizione, come detto poc’anzi – vede che possa essere dato effetto alle
si applicano anche quando l’azione venga leggi di polizia “del paese in cui gli obbli-
avviata da associazioni. La “sostituzione” ghi derivanti dal contratto devono essere
del soggetto legittimato ad agire non pare o sono stati eseguiti, nella misura in cui
debba influire sulla determinazione della tali leggi di polizia rendono illegale l’a-
legge applicabile al contratto, che ve- dempimento del contratto” (§ 3). Questa

24 Si ricorda che questa competenza, per co- 25 C. giust. CE, 1° giugno 1999, causa C-126/97,
stante orientamento della Corte di giustizia, sussi- Ecoswiss, in Racc. 2001, p. I-3055 ss. Cfr. sul
ste anche quando viene contestata la nullità del punto F. MUNARI, L’incidenza delle norme comuni-
contratto. tarie antitrust sull’autonomia delle imprese, in Dir.
comm. int., 2007, p. 593 ss.
274 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

disposizione permette dunque di mante- lois en droit de la concurrence», in J. dr. intern.,


nere il rispetto delle regole di concorrenza 1995 p. 321 ss.; L. IDOT, «Droit de la concur-
europee e nazionali nella misura in cui, rence», in Les conflits de lois et le système juri-
dique communautaire, A. FUCHS - H. MUIR WATT
ad esempio, si discuta di un obbligo di
- E. PATAUT (dir.), Paris, 2004, p. 255 ss.; M.
non concorrenza, di una clausola di fissa- HELLNER, «Private International Enforcement
zione dei prezzi o di ripartizione dei mer- of Competition Law. The Application of Fo-
cati, che debbano trovare esecuzione in reign Competition Law», in Yb. Priv. Int. Law,
uno o più Stati. 2002, p. 257 ss.; C. KESSEDJIAN, «Competition»,
in Transnational Tort Litigation: Jurisdictional
STEFANIA BARIATTI Principles, Oxford, 1996, p. 173 ss.; G. MÄSCH,
«Vitamine für Kartellopfer - Forum shopping
Bibliografia im Europäischen Kartelldeliktsrecht», in
IPRax, 2005, p. 509 ss.; A. MATON - S. LATHAM -
J. ADOLPHSEN, «The Conflict of Laws in Car- M. KUIJPER - T. ANGERBAUER, «Update on the Ef-
tel Matters in a Globalised World: Alternatives fectiveness of National Fora in Europe for the
to the Effects Doctrine», in J. Priv. Int. Law, Practice of Antitrust Litigation», in Journ. Eur.
2005, p. 151 ss.; S. BARIATTI, «Violazione di Competition Law & Practice, 2012, p. 586 ss.; F.
norme antitrust e diritto internazionale pri- MUNARI, «L’entrata in vigore del Regolamento
vato: il giudice italiano e i cartelli», in Riv. dir.
Roma II e i suoi effetti sul private antitrust
intern. priv. proc., 2008, p. 349 ss.; J. BASEDOW,
enforcement», in Nuovi strumenti del diritto in-
Weltkartellrecht, Tübingen, 1998; ID., «Jurisdic-
tion and Choice of Law in the Private Enforce- ternazionale privato, Liber Fausto Pocar, Mi-
ment of EC Competition Law», in J. BASEDOW lano, 2009, p. 757 ss.; M. NEGRI, «Il “cartello
(ed.), Private Enforcement of EC Competition delle vitamine” e la giurisdizione per connes-
Law, Dordrecht, 2007, p. 229 ss.; J. BASEDOW - sione nelle azioni risarcitorie antitrust», in
S. FRANCQ - L. IDOT, International Antitrust Liti- Int’l Lis, n. 3-4, autunno 2007, p. 143 ss.; P.
gation. Conflicts of Laws and Coordination, BUCCIROSSI e a. (eds.), Collective Redress in Anti-
Oxford, 2012; M. DANOV, Jurisdiction and Judg- trust, IP/A/ECON/ ST/2011-19, PE 475.120 del
ments in Relation to EU Competition Law giugno 2012, disponibile al sito www.euro-
Claims, Oxford, 2010; L. DI GIAMBATTISTA, «Da- parl.europa.eu/studies. C. RYNGAERT, «Foreign-
mages actions for breach of EC Treaty anti- To-Foreign Claims. The US Supreme Court’s
trust rules: a critical assessment of the Euro- Decision (2004) v. The English High Court’s
pean Commission’s Green Paper», in Dir. UE, Decision (2003) in The Vitamins Case», in Eur.
2006, p. 729 ss.; J. FITCHEN, «Allocating Juri- Comp. Law Rev., 2004, p. 611 ss.; C. WITHERS,
sdiction in Private Competition Law Claims «Jurisdiction and Applicable Law in Antitrust
within the EU», in Maastricht J. Eur. and Comp. Tort Claims», in Journ. Bus. Law, 2002, p.
Law, 2006, p. 381 ss.; L. IDOT, «Les conflits de 250 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il giudice competente nel processo antitrust

Sommario: I. LA TRADIZIONALE RIPARTIZIONE DI cazione di una serie di interventi norma-


COMPETENZA TRA CORTE DI APPELLO E TRIBU- tivi che, negli anni, hanno interessato –
NALE. – II. LA SEZIONE SPECIALIZZATA PER LA
direttamente o indirettamente – la mate-
PROPRIETÀ INDUSTRIALE E INTELLETTUALE. – III.
IL PASSAGGIO AL TRIBUNALE DELLE IMPRESE. – IV. ria e non già il frutto di un disegno unita-
LA COESISTENZA DI DIFFERENTI REGIMI PROCES- rio rispondente a criteri di efficienza e ra-
SUALI. LA CLASS ACTION. – V. I POSSIBILI MODELLI zionalità.
ORGANIZZATIVI DEL TRIBUNALE DELLE IMPRESE. L’art. 33, comma 2, della legge n. 287/
90, assegnava alle Corti di appello compe-
I. LA TRADIZIONALE RIPARTIZIONE DI COMPE- tenti per territorio la cognizione sulle
TENZA TRA UFFICI GIUDIZIARI TRA CORTE azioni di nullità e di risarcimento del
DI APPELLO E TRIBUNALE danno, nonché sui ricorsi volti ad otte-
nere provvedimenti d’urgenza, in conse-
Sino all’entrata in vigore della norma- guenza della violazione della normativa
tiva che ha istituito il Tribunale delle im- antitrust nazionale1.
prese, operata con l’art. 2 del decreto- L’individuazione di uno specifico or-
legge 24 gennaio 2012, n. 1, modificato gano competente a decidere in unico
nella legge 24 marzo 2012, n. 27, e con ef- grado era espressione della volontà del le-
fetto a decorrere dal 22 settembre 2012, la gislatore di devolvere la cognizione di tali
tutela dei diritti dei singoli soggetti av- controversie a giudici ritenuti particolar-
verso le violazioni della normativa in ma- mente qualificati, avuto riguardo alla
teria di antitrust è stata affidata, relativa- complessità dei giudizi, di pervenire alla
mente alle azioni civili, a distinti uffici creazione in tempi rapidi di criteri giuri-
giudiziari sprudenziali certi e omogenei, nonché di
Tale articolazione della tutela civili- favorire la formazione di un giudice spe-
stica era determinata non solo dalla ne- cializzato, in relazione all’elevato tecnici-
cessità di assicurare un diffuso presidio smo della materia, funzionale anche ad
giudiziario su tutto il territorio nazionale, una risposta giudiziaria particolarmente
ma anche della esigenza di individuare un celere.
determinato ufficio giudiziario in fun- La cognizione della Corte di appello
zione delle natura delle violazioni denun- era, dunque, circoscritta a quelle condotte
ciate, del valore dell’importo risarcitorio i cui effetti anticoncorrenziali si esauri-
richiesto, dell’esistenza di una relazione vano all’interno del mercato nazionale o
di interferenza con la tutela di determi- di una sua parte rilevante, senza pregiudi-
nati diritti ovvero dello strumento proces- care il commercio fra Stati membri2.
suale utilizzato. La devoluzione di tale contenzioso al
Questo frastagliato sistema di compe- giudizio in unico grado delle Corti di ap-
tenze costituiva il risultato della stratifi- pello è stata ritenuta coerente con l’art. 24
1 Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207, in 30175, la competenza della corte d’appello a giu-
Foro it., 2005, I, 1014 – superando il precedente dicare sulle azioni risarcitorie non richiede che
rappresentato da Cass., 9 dicembre 2002, n. sia individuabile uno specifico atto del quale
17475, ivi, 2003, I, 1121 – ha affidato alla compe- debba predicarsi la nullità e del quale chi agisce
tenza della Corte di appello, ai sensi dell’art. 33, l. per il risarcimento debba essere destinatario at-
287/1990, anche la cognizione delle domande pro- tuale o potenziale, essendo sufficiente che l’attore
poste dal consumatore finale danneggiato da una deduca e dimostri, ai fini dell’accoglimento nel
contrattazione che non ammette alternative per merito della domanda, di essere un operatore del
l’effetto di una collusione “a monte”, ancorché mercato in cui si è consumato l’illecito e di averne
non sia partecipe di un rapporto di concorrenza perciò risentito un pregiudizio economico.
con gli imprenditori autori della collusione, 2 Vedi, in proposito, Cass., sez. Un., 29 aprile
aventi ad oggetto l’accertamento della nullità del- 2005, n. 8882, in Corr. giur., 2006, 368, la quale
l’intesa e la condanna al risarcimento del danno. sottolinea che l’ambito di applicazione della l.
Secondo Cass., sez. un., 30 dicembre 2011, n. 287/1990 è circoscritto alla alla repressione di
276 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Cost., in considerazione dell’inesistenza cognizione, risultava essere competente,


nel nostro ordinamento del principio del in applicazione dei principi generali, il
doppio grado di giurisdizione al quale il Tribunale ordinario ovvero il Giudice di
legislatore ordinario fosse tenuto a con- pace, qualora il valore della causa rien-
formarsi3. trasse nella competenza di quest’ultimo.
In relazione al carattere eccezionale La competenza del Tribunale, priva
dell’art. 33, comma 2, della l. n. 287/90, in dei limiti che caratterizzavano quella
quanto introduttiva di un criterio di com- della Corte di appello, è stata estesa per
petenza funzionale, è stato evidenziato effetto del Reg. n. 1/2003, il quale, oltre a
che la cognizione della Corte di appello confermare il ruolo dell’autorità giudizia-
dovesse considerarsi “chiusa”, ovvero cir- ria in ordine all’applicazione degli artt.
coscritta unicamente alla tutela di quelle 101 § 1 e 102 TFUE, in materia di intese e
situazioni giuridiche soggettive indicate abusi di posizioni dominanti, ha attri-
espressamente dalla norma, con conse- buito alla stessa autorità giudiziaria an-
guente non esperibilità dinanzi a quell’or- che il potere di valutare la sussistenza dei
gano giudiziario di azioni ulteriori, sia requisiti per l’esenzione individuale di cui
pure relative a domande accessorie o con- all’art. 101 § 3 TFUE, potere originaria-
nesse, siano esse proposte dall’attore o, in mente riservato in via esclusiva alla Com-
via riconvenzionale, dal convenuto4. missione6.
Inoltre, per le medesime ragioni, i ri- Siffatto sistema di articolazione delle
medi azionabili dinanzi alle corti di ap- competenze ha palesato evidenti ineffi-
pello sono stati giudicati tassativi, con il cienze imponendo non di rado alla vit-
risultato di trovarsi in presenza – nella tima di un illecito antitrust nazionale che
materia in oggetto – di un giudice a co- intendesse ottenere una piena tutela delle
gnizione parziale. proprie ragioni di adire sia la Corte di ap-
In particolare, è stata evidenziata la pello che il Tribunale, con instaurazione
preclusione delle corti di appello rispetto di giudizi paralleli o consecutivi.
alle domande restitutorie o di arricchi- Le conseguenze negative di un tale
mento senza causa, che potevano acce- quadro normativo consistevano, essen-
dere ad un accertamento di un’intesa ille- zialmente, in un incremento dei costi e
cita, ovvero all’emanazione di provvedi- della difficoltà di accesso alla giustizia a
menti cautelari con effetti costitutivi ov- carico dell’attore, oltre che dei costi del-
vero privi del carattere di strumentalità l’amministrazione della giustizia, costret-
rispetto ad azioni di nullità e di risarci- ta ad impiegare più uffici giudiziari in
mento del danno5. merito alla valutazione della medesima
In relazione alle domande aventi per condotta.
oggetto la tutela avverso condotte asseri- Inoltre, veniva sottolineato anche il ri-
tamente violative della normativa anti- schio della dilatazione dei tempi proces-
trust comunitaria, nonché della norma- suali, in relazione a possibili proposizioni
tiva antitrust nazionale, ma non proponi- di eccezioni di incompetenza che avreb-
bili dinanzi alle Corti di appello, in ra- bero potuto richiedere decisioni interlo-
gione della riferita limitatezza della loro cutorie e/o l’instaurazione di nuovi giu-

quegli illeciti antitrust rilevanti nel solo mercato alcuna delle disposizioni dettate dalla citata l.
nazionale, quand’anche la relativa condotta rien- 287/1990.
tri nella previsione di un regolamento comunita- 5 Vedi, Cass., ord. 23 febbraio 2012, n. 2777,
rio. con riferimento ad una domanda di ripetizione di
3 Cfr. App. Milano, ord., 5 febbraio 1992, in M. indebito.
TAVASSI - M. SCUFFI, Diritto processuale antitrust, 6 Evidenzia la possibilità di un’applicazione
Milano, 1998, 505. più coerente delle regole di concorrenza da parte
4 Cass., 21 dicembre 2010, n. 25880, in Giur. dei giudizi nazionali aditi per risolvere liti inte-
it., 2011, 2359, ha escluso la cognizione della rindividuali a seguito dell’entrata in vigore del
Corte di appello, attesa la natura eccezionale Reg. 1/2003, che ha introdotto «una integrazione
della competenza a questa attribuita, a quelle do- maggiore fra i sistemi giudiziari nazionali e la
mande che trovano un mero antecedente storico e competenza della Commissione, nel quadro della
logico nella declaratoria di nullità (totale o par- modernizzazione del diritto della concorrenza»,
ziale) di un precedente contratto per violazione di Cass., 10 agosto 2012, n. 14394.
P. CATALLOZZI – IL GIUDICE COMPETENTE NEL PROCESSO ANTITRUST 277

dizi, con conseguente ripetizione delle at- casi in cui veniva in gioco, anche in via di
tività processuali svolte, essendo di dub- fatto e per effetto di un legame econo-
bia praticabilità il ricorso ai principi della mico, l’esercizio di un diritto di proprietà
traslatio judicii in caso di uffici giudiziari industriale che, dunque, avrebbe rappre-
che non appartengono allo stesso grado. sentato un mero elemento di contesto in
occasione del quale viene realizzato l’ille-
II. LA SEZIONE SPECIALIZZATA PER LA PRO-
cito antitrust.
PRIETÀ INDUSTRIALE E INTELLETTUALE
In relazione alla possibilità che la nor-
ma avesse ricevuto, in applicazione di tale
Il codice della proprietà industriale, ultima opzione ermeneutica, un ambito
approvato con d.lgs. n. 30/05, ha attri- di applicazione particolarmente esteso,
buito alle sezioni specializzate in materia era stato ipotizzato che uno dei suoi ef-
di proprietà industriale e intellettuale, fetti sarebbe stato quello di un’abroga-
istituite poco prima con il d.lgs. n. 168/03, zione tacita della competenza funzionale
le controversie in materia di illeciti affe- della Corte di appello prevista dalla l. n.
renti all’esercizio dei diritti di proprietà 287/90.
industriale ai sensi della l. n. 287/90 e de- In ogni caso, appare evidente che l’in-
gli artt. 101 e 102 TFUE, la cui cognizione troduzione delle sezioni specializzate,
spetta al giudice ordinario (art. 134, lett. lungi dal semplificare e rendere omoge-
a), ampliandone in tal modo la compe- neo il quadro normativo relativo all’indi-
tenza loro originariamente riconosciuta viduazione del giudice competente per la
dal decreto istitutivo7. tutela civile degli illeciti antitrust, ha in-
Siffatta previsione – sostanzialmente trodotto un ulteriore elemento di compli-
rimasta inalterata dalla l. n. 99/09 e dal cazione e frammentazione, prevendendo
successivo d.lgs. n. 131/10 – ha creato ri- una nuova deroga agli ordinari principi in
levanti problemi interpretativi in ordine materia di competenza civile e rimet-
all’individuazione della relazione di affe- tendo ad un concetto di non univoca in-
renza che deve sussistere, affinché operi terpretazione, quale quello di “afferenza”,
la competenza della sezione specializzata, l’operatività di siffatta deroga.
tra la condotta illecita e il diritto di pro- Con riferimento al primo aspetto, in-
prietà industriale che si assume essere fatti, va evidenziato che le sezioni specia-
leso8. lizzate erano state istituite presso dodici
Infatti, secondo una tesi restrittiva, Tribunali e Corti di appello, all’evidente
tale relazione presupponeva che l’illecito fine, da un lato, di favorire la formazione
antitrust costituiva la ragione fondante di giudizi specializzati in materie caratte-
della domanda dell’attore, rappresen- rizzate da un particolare tecnicismo e, dal-
tando l’elemento costitutivo della causa l’altro lato, di consentire la formazione di
petendi della domanda medesima9. orientamenti giurisprudenziali omogenei.
Secondo altra tesi, sarebbe stata prefe- La loro competenza è stata estesa, per
ribile un’interpretazione estensiva della espressa previsione del richiamato art.
norma, tale da riconoscere la competenza 134, lett. a), anche a quelle materie “che
delle sezioni specializzate in tutti quei presentano ragioni di connessione, anche

7 L’istituzione delle sezioni specializzate non tale situazione ricorra sia nelle ipotesi in cui la
determina, comunque, l’insorgenza di questioni domanda di concorrenza sleale si presenta come
di competenza tra tali sezioni e quelle ordinarie, accessoria a quella di tutela della proprietà indu-
trattandosi di una ripartizione normativa delle striale e intellettuale, sia in tutte le ipotesi in cui,
funzioni tra sezioni del medesimo tribunale e, ai fini della decisione sulla domanda di repres-
dunque, attenendo alla distribuzione degli affari sione della concorrenza sleale o di risarcimento
giurisdizionali all’interno dello stesso ufficio: così dei danni, debba verificarsi se i comportamenti
Cass., ord., 22 novembre 2011, n. 24656, in AIDA, asseritamente di concorrenza sleale interferi-
2011, II, 569. scano con un diritto di esclusiva: così, Cass., ord.,
8 In ordine all’affine, ma distinto, concetto di 18 maggio 2010, n. 12153.
interferenza utilizzato nella medesima disposi- 9 App. Milano, 26 aprile 2005, in Foro it.,
zione normativa con riferimento agli illeciti per 2005, I, 1885.
concorrenza sleale, la giurisprudenza ha ritenuto
278 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

impropria, con quelle di competenza delle giornali a spese del soccombente (art. 126
sezioni specializzate”. c.p.i.).
Il codice della proprietà industriale
presenta alcune varianti rispetto all’ordi- III. IL PASSAGGIO AL TRIBUNALE DELLE IM-
nario processo di cognizione disciplinato PRESE
dal libro II del codice di procedura civile e
prevede specifici strumenti processuali, La complessità della disciplina proces-
in relazione alle peculiarità dei diritti che suale, sotto il profilo dell’individuazione
vengono fatti valere. del giudice competente e delle regole ap-
Può evidenziarsi in proposito, con rife- plicabili, ha costituito, unitamente ad altri
rimento alla fase istruttoria, il potere del fattori (tra cui, in particolare, le asimme-
giudice, in attuazione della c.d. discovery trie informative tra gli attori del mercato e
sollecitata da una parte (e pur in assenza i consumatori, la difficoltà per i soggetti
dei presupposti richiesti dagli artt. 210 e che si assumono lesi da condotte anticon-
ss. c.p.c.), di disporre l’esibizione di docu- correnziali di fornire la prova del danno e
menti o elementi che confermino gli in- del nesso di causalità tra la condotta e il
dizi della fondatezza della domanda della danno medesimo, nonché i costi e i tempi
parte istante o di richiedere informazioni necessari per ottenere una decisione giu-
alla controparte, anche sull’origine e sulle diziaria), un elemento di ostacolo per la
reti di distribuzione di merci e prestazioni crescita del private enforcement.
Ciò ha determinato una svalutazione
di servizi che violano un diritto contem-
delle azioni civili quale strumento finaliz-
plato dal codice (artt. 121 e 122 c.p.i.).
zato ad assicurare una piena tutela della
Inoltre, qualora venga disposta una
concorrenza nello spazio europeo, rele-
consulenza tecnica d’ufficio, il consulente
gandole ad un ruolo secondario ed ancil-
può ricevere documenti inerenti ai quesiti
lare rispetto all’attività delle autorità na-
posti dal giudice anche se non prodotti in
zionali amministrative (public enforce-
causa e ciascuna parte può nominare più ment), che, invece, ha registrato negli ul-
di un consulente (art. 120, comma 5 c.p.i.). timi anni un notevole sviluppo sia in
In merito alla fase decisoria, va sottoli- termini assoluti, che in confronto con il
neato, oltre alla riserva di collegialità ex private enforcement.
art. 50-bis c.p.c., il più ampio spettro di Al fine di semplificare e razionalizzare
misure correttive e di sanzioni civili a di- l’assetto normativo relativo alla compe-
sposizione del giudice e, in particolare, il tenza degli uffici giudiziari nelle cause ci-
suo potere di disporre, anche nei con- vili aventi per oggetto gli illeciti antitrust,
fronti di terzi, l’inibitoria della fabbrica- nonché di riservare la trattazione di tale
zione, del commercio e dell’uso delle cose contenzioso ad un giudice specializzato, il
costituenti violazione del diritto, l’ordine legislatore, recependo le indicazioni pro-
del ritiro dal commercio e la distruzione venienti sia dalla dottrina, sia dall’Auto-
delle stesse, con fissazione di penali per il rità Garante della Concorrenza e del Mer-
caso di violazione o inosservanza esecu- cato, ha provveduto a modificare il rife-
zione dei provvedimenti e di ritardo nel- rito sistema di competenze con l’approva-
l’esecuzione (art. 124 c.p.i.). zione dell’art. 2, d.l. n. 1/12, conv. nella l.
Sono, altresì, previsti specifici criteri n. 27/12, le cui disposizioni si applicano
per la liquidazione del risarcimento del ai giudizi instaurati dopo il centottante-
danno, prevedendo, quale facoltà della simo giorno dalla data di entrata in vigore
vittima, di chiedere la restituzione degli della legge di conversione del decreto e,
utili realizzati dall’autore della violazione dunque, il 21 settembre 2012.
(art. 125 c.p.i.). Operando una modifica del d.lgs. n.
Da ultimo, può menzionarsi il potere 168/03, tale norma procede, in primo
dell’autorità giudiziaria di ordinare che il luogo, ad una nuova denominazione delle
provvedimento decisorio, sia espresso in sezioni specializzate in materia di pro-
sede cautelare, sia al termine di un giudi- prietà industriale ed intellettuale, modifi-
zio di merito, sia pubblicato in uno o più cata in sezioni specializzate in materia di
P. CATALLOZZI – IL GIUDICE COMPETENTE NEL PROCESSO ANTITRUST 279

impresa e, quindi, alla istituzione di dotte poste in essere in violazione della


nuove sezioni specializzate in materia di normativa antitrust.
impresa in quei Tribunali aventi sede nei Viene, inoltre, riconosciuto lo stretto
capoluoghi di regione (escluso Aosta ed collegamento tra la materia della proprie-
incluso Brescia) sprovvisti di una sezione tà industriale e intellettuale con quella,
specializzata per la proprietà industriale. apparentemente antitetica, della concor-
Può, sul punto, evidenziarsi che, nell’o- renza, rappresentando, in realtà, due fac-
riginario progetto governativo, così come ce della stessa medaglia.
trasfuso nel decreto legge, le sezioni spe- Anche sotto il profilo dell’efficienza, la
cializzate in materia di impresa erano pre- scelta appare condivisibile, atteso che le
viste nel numero di dodici e coincidevano sezioni specializzate per la proprietà in-
con quelle già esistenti in materia di pro- dustriale hanno maturato, nel corso degli
prietà industriale e intellettuale, che vede- ultimi anni, una specifica expertise in ma-
vano la loro denominazione modificata. terie economiche-commerciali ed anti-
Il Parlamento ha, poi, preferito, una trust, soprattutto per quanto riguarda la
più intensa articolazione territoriale delle liquidazione del danno derivante da con-
sezioni, incrementando a venti il numero dotte lesive della libertà di impresa.
dei tribunali destinati ad ospitare le se- Inoltre, l’utilizzo di uno strumento or-
zioni specializzate in materia di impresa. ganizzativo già esistente e operativo –
A tali sezioni viene riconosciuta la quanto meno nelle realtà giudiziarie inve-
competenza in materia di proprietà indu- stite dal maggior numero di controversie
striale e concorrenza sleale, nei limiti di in materia – dovrebbe consentire un’at-
quanto previsto dall’art. 134, d.lgs. n. tuazione della riforma e una transizione
30/05, diritto di autore e violazioni della al nuovo modello organizzativo più celere
normativa antitrust, sia italiana, sia euro- e con minori difficoltà, attraverso l’im-
pea, accentrando, in tal modo, presso tali piego di strutture e risorse già esistenti,
uffici giudiziari la competenza in ordine rispetto all’alternativa della creazione ex
agli illeciti antitrust e provvedendo conte- novo di nuove sezione su tutto il territorio
stualmente alla corrispondente modifica nazionale.
dell’art. 33, comma 2, l. n. 287/90, che
aveva previsto la competenza delle Corti IV. LA COESISTENZA DI DIFFERENTI REGIMI
di appello. PROCESSUALI. LA CLASS ACTION
Alle stesse vengono, inoltre, attribuite
competenze ulteriori in materia di con- La riforma operata con il d.l. n. 1/12
troversie societarie che vedono interes- ha sicuramente semplificato il quadro
sate società per azioni, in accomandita normativo in esame, nel tentativo di indi-
per azioni, a responsabilità limitata, coo- viduare un unico ufficio giudiziario com-
perative, europee e cooperative europee, petente (sia pure non esclusivamente)
nonché di contratti pubblici di appalto di nella materia degli illeciti civili antitrust e
lavori, servizi o forniture rilevanza comu- di ridurre l’articolazione territoriale del
nitaria in cui sia parte (o partecipi al con- presidio giudiziario di prima istanza a
sorzio o al raggruppamento temporaneo venti Tribunali.
affidatari) una delle predette società. Il legislatore del 2012 non si è, tutta-
La competenza delle sezioni specializ- via, preoccupato di coordinare il nuovo
zate, così come indicata, è espressamente assetto di competenze con la normativa in
estesa alle cause e ai procedimenti che tema di azione di classe o class action (pe-
presentano ragioni di connessione. raltro interessata da alcune modifiche),
Tale intervento legislativo è finalizzato introdotta dapprima con l’art. 2, comma
alla rimozione del principale fattore di 446, legge 24 dicembre 2007, n. 447 (legge
criticità derivante dalla pluralità di uffici finanziaria per il 2008), e, quindi, con
giudiziari competenti a giudicare in mate- l’art. 49, legge 23 luglio 2009, n. 99, che
ria e, quindi, del principale fattore proce- hanno introdotto l’art. 140-bis del d.lgs. 6
durale ostativo ad una piena ed efficiente settembre 2005, n. 206 (codice del con-
tutela privatistica dei soggetti lesi da con- sumo).
280 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

In realtà, il Governo aveva affidato alle Occorre premettere che, secondo la


sezioni specializzate in materia di im- tesi più accreditata, l’azione di classe si
presa anche la competenza a giudicare atteggia a strumento alternativo al liti-
sulla azioni di classe, ma, in sede conver- sconsorzio facoltativo, con la funzione di
sione del decreto legge, il Parlamento ha superare l’apatia razionale degli interes-
deciso di sopprimere la relativa disposi- sati, e quale veicolo processuale diretto a
zione, preferendo lasciare inalterata il vi- facilitare la proposizione di azioni seriali
gente assetto di competenze. e, al tempo stesso, a restituire efficienza
L’azione di classe, nella sua ultima e alla macchina della giustizia.
vigente formulazione – modificata, come Il carattere prettamente processuale
già evidenziato, dallo stesso d.l. n. 1/12 –, dell’istituto, sia pure contraddistinto dalla
mira a consentire una tutela processuale funzione di deterrenza ad esso attribuita,
dei diritti individuali omogenei e collettivi è reso palese anche dall’adesione al si-
dei consumatori e degli utenti mediante stema del c.d. “opt in”, in cui l’adesione al-
lo strumento che consente e facilita la l’azione di classe è rimesso ad una
proposizione congiunta delle relative do- espressa dichiarazione di volontà del sin-
mande giudiziarie e la loro trattazione golo soggetto, rispetto a quello opposto
unitaria nell’ambito dello stesso giudizio10. del c.d. “opt out”, in forza del quale la par-
Tra le situazioni giuridiche soggettive tecipazione all’azione per è automatica
tutelabili mediante il nuovo strumento per ciascuno dei soggetti rientranti nella
compaiono, accanto ai diritti contrattuali categoria di soggetti pregiudicati dallo
spettanti a consumatori e utenti che ver- specifico comportamento (c.d. classe)
sano nei confronti di una stessa impresa senza la necessità di una apposita manife-
in situazione omogenea, inclusi i diritti stazione di volontà in tal senso, richiesta,
relativi a contratti stipulati ai sensi degli invece, per conseguire l’effetto di rima-
articoli 1341 e 1342 c.c., e ai diritti omo- nere estranei all’azione medesima.
genei spettanti ai consumatori finali di un Le principali differenze tra la tutela
determinato prodotto o servizio nei con- degli illeciti antitrust affidata allo stru-
fronti del relativo produttore – anche a mento della class action e quella rimessa
prescindere da un diretto rapporto con- all’iniziative individuale del danneggiato
trattuale – anche i diritti omogenei al ri- risiedono, per quanto più strettamente
storo del pregiudizio derivante agli stessi non conseguenti alla struttura delle azio-
consumatori e utenti da pratiche com- ni, oltre alla partecipazione necessaria del
merciali scorrette o da comportamenti p.m., prevista per la fase di ammissibilità
anticoncorrenziali. dell’azione di classe, nella diversa artico-
Deve ritenersi che gli illeciti antitrust, lazione sul territorio nazionale degli uffici
in quanto rientranti nel più ampio genus giudiziari competenti in primo grado e
dei comportamenti anticoncorrenziali, nel diverso atteggiarsi dei poteri affidati
possono essere tutelati anche con il ri- al giudice.
corso alla class action, laddove si preferi- Sotto il primo aspetto, l’art. 140-bis,
sca la tutela associata dei propri diritti in d.lgs. n. 206/05, sulla falsariga di quanto
luogo di quella individuale. all’epoca previsto dalla normativa istitu-
L’alternatività degli strumenti proces- tiva delle sezioni specializzate per la pro-
suali a disposizione delle vittime degli il- prietà industriale e intellettuale, prevede
leciti antitrust – ciascuno caratterizzato la concentrazione delle azioni solo in al-
da una propria peculiare disciplina – evi- cuni tribunali specificamente indicati
denzia che l’auspicata uniformità della di- quali competenti in modo da evitare di-
sciplina processuale applicabile al tipo di spersione, aggravio nel carico di lavoro
contenzioso in esame non può conside- per i giudici e maggiore specializzazione
rarsi completamente raggiunta, residuan- per le sezioni individuate e da agevolare
do ancora problemi di coordinamento tra la formazione di orientamenti giurispru-
i diversi istituti. denziali uniformi, funzionale a maggiori
10 Per una prima sentenza di accoglimento di una calss action, sia pure in tema di “vacanza ro-
vinata”, v. Trib. Napoli, 18 febbraio 2013, n. 2195.
P. CATALLOZZI – IL GIUDICE COMPETENTE NEL PROCESSO ANTITRUST 281

vantaggi in termini di prevedibilità e qua- zioni specializzate per la proprietà indu-


lità delle decisioni. striale e intellettuale è stata improntata,
I Tribunali competenti sono indivi- oltre che dai soddisfacenti risultati che
duati secondo criteri diversi da quelli uti- tale strumento aveva dato, anche dalla
lizzati dal d.lgs. n. 168/03, per cui risul- considerazione che l’innesto di un nuovo
tano essere 11, mentre le originarie se- sistema di articolazione delle competenze
zione specializzate per la proprietà indu- su un modello organizzativo preesistente
striale e intellettuale erano 12; anche gli avrebbe consentito un’attuazione della
ambiti di competenza territoriale si pre- riforma celere e senza rilevanti problemi
sentano diversi e non coincidenti. di natura organizzativa all’interno dei sin-
In ordine al secondo aspetto, si sottoli- goli uffici giudiziari interessati.
nea che si è ritenuto opportuno affidare Nella realtà, l’implementazione della
importanti poteri discrezionali al giudice riforma ha dato luogo ad alcune criticità
nella gestione del processo – tali da ri- riconducibili, da un lato, a differenti inter-
chiamare alla mente l’esperienza anglo- pretazione del dato legislativo, dall’altro,
sassone del “case management” –, nella alla non omogeneità, soprattutto sotto il
consapevolezza, evidentemente, che il re- profilo quantitativo, del contenzioso devo-
cupero dell’efficienza del processo non luto alle singole sezioni specializzate.
può che passare anche attraverso l’abban- Per quanto attiene al primo aspetto,
dono della tendenza a procedimentaliz- l’interpretazione letterale del dato legisla-
zare nei singoli dettagli ogni aspetto dell’i- tivo sembra chiara nel prevedere che le
ter processuale. “vecchie” sezioni specializzate per la pro-
In particolare, l’autonomia del giudice prietà industriale e intellettuale, presenti
nella gestione del processo si palesa so- nei dodici Tribunali, vengono ridenomi-
prattutto nell’ampia discrezionalità rico- nate in sezione specializzata in materia di
nosciutagli nella determinazione del con- imprese, mentre in quei Tribunali sprov-
tenuto dell’ordinanza con la quale am- visti di una sezione specializzata per la
mette l’azione di classe. proprietà industriale vengono istituite
Può, conclusivamente, ritenersi che il nuove sezioni.
legislatore del 2012 ha perso un’occasione La volontà del legislatore di ridenomi-
per semplificare ulteriormente e rendere nare le sezioni per la proprietà indu-
più efficiente la disciplina processuale ap- striale, istituendone di nuove solo nei Tri-
prestata a tutela delle vittime di illeciti an- bunali che ne sono sprovviste, risponde,
titrust. infatti, all’esigenza di facilitare e accele-
Un coordinamento tra le due norma- rare l’avvio delle sezioni, attraverso l’im-
tive esaminate, oltre a rispondere ad esi- piego di strutture e risorse già esistenti.
genze di coerenza logica e giuridica, Inoltre, sempre dalla lettura del dato
avrebbe consentito, da un lato, una tutela legislativo si evince che il nucleo princi-
più efficace e celere delle situazioni sog- pale delle competenze è quello della pro-
gettive, avuto riguardo ai poteri direttivi prietà industriale e della concorrenza e
del processo riservati al giudice della class che le ulteriori competenze sono aggiun-
action, e di accesso più facile e intuitivo, tive e neanche integrali rispetto alla mate-
dall’altro, una maggiore specializzazione ria di riferimento (societaria o contratti
dei giudici, con conseguente beneficio in pubblici), venendo in rilievo una limita-
termini di qualità e celerità delle decisioni zione soggettiva (in relazione al tipo di so-
e formazione di orientamenti giurispru- cietà) ed oggettiva (in relazione ad alcuni
denziali omogenei. solo dei contenziosi derivanti dall’applica-
zione del diritto societario o del codice
V. I POSSIBILI MODELLI ORGANIZZATIVI DEL
dei contratti pubblici).
TRIBUNALE DELLE IMPRESE
Altra tesi interpretativa, facendo leva
sulla previsione normativa che richiede la
La scelta del Governo, prima, e del le- destinazione alla sezione specializzata di
gislatore, poi, di sviluppare la disciplina magistrati dotati di specifiche compe-
per le sezioni specializzate in materia di tenze, sull’incremento delle materie devo-
impresa sul modello preesistente delle se- lute alla sezione, nonché sull’istituzione
282 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

di nuove sezioni nei tribunali che erano avevano solo una sezione competente per
sprovvisti delle sezioni specializzate per la il contenzioso in materia societaria.
proprietà industriale e intellettuale, ha ri- Il secondo modello, particolarmente
tenuto che si fosse sempre in presenza di indicato per gli uffici di dimensioni più
una nuova sezione. grandi, prevede l’istituzione di una sola
In merito al prevedibile carico di la- sezione mediante l’accorpamento delle
voro destinato alle sezioni, l’analisi degli originarie sezioni esistenti che si occupa-
attuali flussi e pendenze induce a ritenere vano in prevalenza delle materie attri-
– secondo una valutazione effettuata in buite alla competenza delle sezioni spe-
via prognostica – rilevanti diversità sotto cializzate in un’unica sezione, con possi-
il profilo quantitativo, a causa delle non bilità di prevedere una ripartizione dei
omogeneità, sotto il profilo economico, giudici in due collegi, ciascuno dei quali
dei territori in cui operano gli uffici giudi- presieduto da un Presidente di sezione.
ziari interessati dalla riforma. Infine, l’ultimo modello, previsto per
In relazione alla difficoltà insorte, il gli uffici in cui vi sono già due sezioni che
Consiglio Superiore della Magistratura ha si occupano prevalentemente delle mate-
ritenuto opportuno intervenire con una rie attribuite alla competenza delle nuove
delibera con la quale, disattendendo la sezioni specializzate – con attribuzione
tesi interpretativa fondata sull’interpreta- netta della materia societaria e di quella di
zione letterale della legge, ha espresso proprietà industriale – consiste nel mante-
l’avviso che le sezione specializzate in ma- nimento delle due sezioni con due Presi-
teria di impresa fossero in tutti i casi denti di sezione, uno dei quali con fun-
nuove sezioni, ritenute “non sono auto- zione di coordinatore (con eventuale com-
maticamente sovrapponibili alle sezioni petenza specifica di una in materia socie-
in materia di proprietà industriale ed in- taria) dell’altra in materia industriale.
tellettuale”11. Tale ultimo modulo organizzativo ri-
La riferita diversità tra le varie situa- sulterebbe coerente con il dettato legisla-
zioni esistenti si porrebbe, secondo il tivo, il quale non esclude che le sezioni
Consiglio, in senso contrario all’indica- specializzate in materia di impresa possa
zione di un modello organizzativo unico articolarsi, al loro interno, in una o più se-
che comporterebbe, per la sua applica- zioni, come avviene per le sezioni lavoro
zione in tutti gli uffici, stravolgimenti dei Tribunali di dimensioni più grandi.
della composizione delle sezioni esistenti PAOLO CATALLOZZI
ed il rischio di creare strutture scarsa-
mente specializzate, almeno nella prima Bibliografia
fase di operatività della riforma.
Per tale ordine di ragioni, la delibera AA.VV., Lineamenti giuridico-economici del-
l’azione di classe, (a cura di) GAMBINO e FALCE,
ha suggerito la possibilità di ricorrere, Roma, 2010; G. CASABURI, «La tutela della pro-
elaborando una disciplina secondaria im- prietà industriale e il tribunale delle imprese»,
prontata alla massima elasticità e flessibi- in Dir. ind., 2012, 526 ss.; P. FATTORI - M. TO-
lità, a diversi modelli organizzativi. DINO, La disciplina della concorrenza in Italia,
Il primo modello prevede un’unica se- Milano, 2009; M. TAVASSI - M. SCUFFI, Diritto
zione con collegi specializzati, formati da processuale antitrust, Milano, 1998; M. TAVASSI,
«Dalle sezioni specializzate della proprietà in-
giudici che si occupino della “materia del- dustriale e intellettuale alle sezioni specializ-
l’impresa”, in via esclusiva o concorrente zate dell’impresa», in Corr. giur., 2012, 1115 ss.;
con altre materie, in relazione a quegli uf- M. TAVASSI, «Tutela antitrust e azione di classe:
fici che, già in passato, vedevano l’attribu- il modello italiano, prime esperienza», in I ri-
zione dell’intera materia societaria e della medi civilistici agli illeciti anticorrenziali. Pri-
materia della proprietà industriale alla vate enforcement of competition law, Milano,
2012; C. TESAURO, «Recenti sviluppo del private
stessa sezione ovvero, pur non avendo una antitrust enforcement», in Mercato Concor-
sezione specializzata in materia di diritto renza Regole, 2011; A. VANZETTI - V. DI CATALDO,
di proprietà industriale ed intellettuale, Manuale di diritto industriale, Milano, 2012.
11 Si tratta della risoluzione adottata con deli-
bera dell’11 luglio 2012.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La legittimazione attiva e passiva all’azione antitrust

Sommario: I. LA LEGITTIMAZIONE GIUDIZIALE ANTI- specie civilistiche – sia agli stessi obbiet-
TRUST. – II. (Segue) LA GIURISPRUDENZA COMU- tivi perseguiti dalla legislazione a tutela
NITARIA. – III. (Segue) LA GIURISPRUDENZA NA-
della concorrenza.
ZIONALE. – IV. LA LEGITTIMAZIONE PASSIVA.
Nel nostro ordinamento, il tema della
legittimazione all’azione nell’ambito del
I. LA LEGITTIMAZIONE GIUDIZIALE ANTITRUST contenzioso antitrust – ed in particolare
È ben noto che gli articoli 101 e 102 l’individuazione dei soggetti dotati di le-
TFUE, così come gli artt. 2 e 3 l. n. gittimazione attiva – è stato oggetto di un
287/1990 (Legge antitrust) – in materia ri- laborioso percorso giurisprudenziale, lar-
spettivamente di intese restrittive della gamente tributario della giurisprudenza
concorrenza e di abusi di posizione domi- comunitaria ed in particolare di quelle
nante – costituiscono norme direttamente pronunce della Corte di Giustizia, che,
applicabili ai rapporti fra i privati, in come vedremo, hanno stabilito una soglia
quanto tali idonee a far sorgere in capo ad di tutela minima per tutti i soggetti ope-
essi situazioni giuridiche soggettive diret- ranti nel mercato comune (sia imprese
tamente invocabili davanti al giudice or- che consumatori).
dinario (private antitrust enforcement)1. In tal modo, per successivi approdi ca-
In questa prospettiva, complementare ratterizzati da una sempre maggiore con-
a quella dell’enforcement pubblicistico ad sapevolezza delle specificità della legisla-
opera delle autorità di concorrenza, si zione antitrust e della sua applicazione da
pone il tema della legittimazione ad agire, parte del giudice civile, operante sul
tipicamente annoverata fra le condizioni piano della tutela delle posizioni giuridi-
dell’azione, con cui ci si riferisce alla tito- che soggettive dei singoli, ma comunque
larità del potere (legittimazione attiva) e volta, in chiave complementare al public
del dovere (legittimazione passiva) di pro- enforcement, ad assicurare una maggiore
muovere o subire un giudizio rispetto al efficacia complessiva alla normativa e ad
rapporto dedotto in causa. accrescerne la deterrenza preventiva, la
Se tuttavia in linea generale la legiti- questione della legittimazione è venuta
matio ad causam si appunta in capo al affrancandosi dalle elaborazioni condotte
soggetto al quale – ovvero nei cui con- sul piano della applicazione della disci-
fronti – è attribuita la titolarità del rap- plina codicistica della concorrenza sleale.
porto giuridico controverso, l’individua- Si tratta, d’altro canto, di risultati coe-
zione dell’attore e del convenuto nell’am- renti con i contenuti dell’ampio dibattito
bito di un’azione giudiziale antitrust di- sviluppatosi a livello comunitario dai pri-
pende da una serie di variabili connesse mi anni 2000 (in parte ancora in corso),
sia alle peculiarità della normativa in ma- incentrato essenzialmente sull’effettività
teria di concorrenza – le cui categorie (si dei rimedi giudiziali nelle controversie an-
pensi alla nozione di “impresa” e di “in- titrust e sulla opportunità di un eventuale
tesa”) si connotano in chiave di marcata intervento normativo comunitario al ri-
specialità rispetto alle tradizionali fatti- guardo2. Nel corso di tale dibattito, le isti-

1 C. giust. CE, 30 gennaio 1974, causa 127/73, intesi ad ottenere provvedimenti di urgenza in re-
BRT c. SV Sabam e NV Fonior. Nel nostro ordina- lazione alla violazione delle disposizioni di cui ai
mento assume rilievo l’art. 33, comma 2, l. 287/ titoli dal I al IV sono promossi davanti al tribu-
1990, come modificato dall’art. 2, comma 2, d.l. nale competente per territorio presso cui è isti-
1/2012 convertito, con modifiche, dalla l. 24 mar- tuita la sezione specializzata di cui all’articolo. 1
zo 2012, n. 27 recante «Disposizioni urgenti per la del decreto legislativo 26 giugno 2003, n. 168, e
concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la successive modificazioni».
competitività» secondo il quale «Le azioni di nul- 2 Cfr. Libro Verde della Comm. UE, Azioni di
lità e di risarcimento del danno, nonché i ricorsi risarcimento del danno per violazione delle nor-
284 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

tuzioni comunitarie (ed in primis la Com- Corte ha affermato che l’effetto utile del
missione ed il Parlamento) hanno chiara- divieto di cui all’art. 101 § 1 TFUE po-
mente riconosciuto l’importanza del pri- trebbe subire una seria limitazione qua-
vate enforcement come strumento della lora non fosse pienamente garantita ai
politica di concorrenza, auspicandone la soggetti danneggiati la possibilità di agire
diffusione e l’affermazione come effettivo in sede di risarcimento dei danni deri-
rimedio giudiziale azionabile presso le vanti da condotte anticoncorrenziali.
corti nazionali degli Stati membri, ricono- Il giudice comunitario, in particolare,
scendo, appunto, a “chiunque” sia stato chiamato a pronunciarsi in via pregiudi-
leso da una condotta anticompetitiva ille- ziale sulla compatibilità con il diritto co-
cita avvenuta nel mercato comune la legit- munitario della regola giurisprudenziale
timazione ad agire per invocare il ristoro inglese che nega il diritto al risarcimento
del pregiudizio subito3. del danno al soggetto che fonda la sua do-
Sul piano strettamente processuale, in manda su un atto illecito di cui condivide
attesa di un possibile intervento norma- la responsabilità, la c.d. in pari delicto
tivo comunitario volto a stabilire norme doctrine5, ha precisato che qualunque sog-
uniformi in materia di tutela giudiziale getto è legittimato a far valere in giudizio
antitrust, la questione della legittimazione la violazione dell’art. 101 TFUE e chie-
attiva e passiva – e dunque del perimetro dere il risarcimento del danno causatogli
della tutela assicurata dall’AGO a fronte da un contratto o da un comportamento
di violazioni della normativa antitrust – idoneo a restringere o falsare il gioco
continua ad essere disciplinata dalle re- della concorrenza nel mercato comune6.
gole interne degli Stati membri. Secondo la Corte di Giustizia, l’eserci-
zio di tale diritto rafforza, attraverso la
II. (Segue) LA GIURISPRUDENZA COMUNITA-
tutela giudiziale nel caso specifico, il ca-
RIA
rattere operativo delle regole di concor-
renza comunitarie ed è in grado di disin-
I contorni della legittimazione attiva centivare le imprese dall’adottare com-
ad invocare in giudizio la normativa anti- portamenti anticoncorrenziali svolgendo
trust sono stati compiutamente delineati una funzione deterrente e di prevenzione
dalla giurisprudenza comunitaria – in generale. In questo senso, secondo la
chiave di garanzia della effettività della Corte, le azioni di risarcimento proposte
tutela giudiziale – dalla Corte di Giustizia davanti alle giurisdizioni nazionali pos-
nella sentenza Courage c. Crehan4, vero e sono contribuire in misura sostanziale al
proprio leading case in materia. mantenimento di un’effettiva concor-
In tale pronuncia, in linea con l’ap- renza nella Comunità7.
proccio seguito in materia di effetto di- Questo orientamento è stato succes-
retto delle disposizioni del Trattato, la sivamente consolidato nel caso Manfre-

me antitrust comunitarie, COM/2005/0672 def.; dice nazionale, al fine di ottenere dalla contro-
Libro Bianco della Comm. UE in materia di parte il risarcimento dei danni subiti a causa del-
azioni di risarcimento del danno per violazione l’assoggettamento della parte stessa ad una clau-
delle norme antitrust comunitarie Bruxelles, 2 sola contrattuale in contrasto con l’art. 81 [ora
aprile 2008, COM (2008) 165 def. 101 TFUE] e ii) se, di conseguenza, il diritto co-
3 Cfr. Risoluzione del Parlamento europeo del munitario osti ad una norma di diritto nazionale
2 febbraio 2012 sulla relazione annuale sulla poli- che non riconosca ad un soggetto il diritto di fon-
tica di concorrenza dell’Unione europea, §§ 25-27. darsi sui propri atti illeciti per ottenere un risarci-
4 C. giust. CE, 20 settembre 1999, Courage and mento danni. Nel caso in cui il diritto comunita-
Crehan, C-453/99, Racc. 2001, p. I-6297. rio osti ad una norma nazionale di tale natura, il
5 Al fine di una migliore comprensione della giudice nazionale richiedeva di conoscere quali
portata della pronuncia è utile ricordare che il circostanze dovessero essere prese in considera-
caso sottoposto all’esame della Corte di Giustizia zione per valutare la fondatezza della domanda di
ha avuto ad oggetto le seguenti questioni pregiu- risarcimento danni.
diziali: i) se una parte di un contratto idoneo a re- 6 C. giust. CE, 20 settembre 1999, “Courage”,
stringere o falsare il gioco della concorrenza ai cit., punti 23-26.
sensi dell’art. 81 [ora 101 TFUE] possa dedurre la 7 C. giust. CE, 20 settembre 1999, “Courage”,
violazione di tale disposizione dinanzi ad un giu- cit., punto. 27.
P.- FATTORI – LA LEGITTIMAZIONE ATTIVA E PASSIVA ALL’AZIONE ANTITRUST 285

di8, in cui la Corte di Giustizia si è pro- gole nazionali (principio di equivalenza),


nunciata in via pregiudiziale sul rinvio da né tali da rendere praticamente impossi-
parte del Giudice di Pace di Bitonto adito bile o eccessivamente difficoltoso l’eserci-
in una controversia originata dalle vi- zio del diritto a chiedere il risarcimento
cende di una intesa restrittiva della con- del danno subito a seguito di una viola-
correnza nel settore assicurativo9. zione delle regole comunitarie di concor-
La Corte, sulla base dei principi di renza (principio di effettività).
equivalenza e di effettività del diritto co-
munitario, ha risolto alcune specifiche III. (Segue) LA GIURISPRUDENZA NAZIONALE
questioni procedurali relative alle azioni
giudiziali fondate su una violazione delle A livello nazionale, il riconoscimento
regole comunitarie di concorrenza (quali della legittimazione attiva delle imprese
la legittimazione ad agire, il nesso di cau- vittime di un illecito anticoncorrenziale
salità, il computo del termine di prescri- (vuoi in quanto contraenti diretti e/o indi-
zione delle azioni, nonché le voci del retti di un operatore dominante o vittime
danno risarcibile). Con particolare riferi- di intese restrittive della concorrenza)
mento alla legittimazione, ha poi affer- non ha mai avuto risvolti particolarmente
mato che, al fine di garantire l’effetto utile problematici, essendo pacifico che i sog-
delle disposizioni comunitarie in materia getti del mercato a cui la normativa anti-
di concorrenza «chiunque ha il diritto di trust si rivolge ed a cui presta tutela ri-
chiedere il risarcimento del danno subito comprendono necessariamente le im-
quando esiste un nesso di causalità tra prese.
tale danno e un’intesa o pratica vietata Maggiori difficoltà, ed anzi vere e pro-
dall’art. [101 TFUE]»10. prie resistenze, sono invece sorte in rela-
Con riferimento alle modalità concrete zione all’individuazione della legittima-
di esercizio di tale diritto nei singoli ordi- zione attiva in capo ai consumatori finali
namenti nazionali la Corte, in ossequio al che, per definizione, nell’ambito di tran-
principio di autonomia procedurale, ha sazioni di carattere economico, si pon-
precisato che «In mancanza di una disci- gono ad un livello della catena diverso ri-
plina comunitaria in materia, spetta al- spetto a quello in cui si è concretamente
l’ordinamento giuridico interno di cia- realizzata la fattispecie restrittiva della
scuno Stato membro designare i giudici concorrenza.
competenti e stabilire le modalità proce- Il tema è stato affrontato in una serie
durali dei ricorsi intesi a garantire la tu- piuttosto ravvicinata di pronunce, ricon-
tela dei diritti spettanti ai singoli in forza ducibili al richiamato caso RC Auto, in
dell’effetto diretto del diritto comunita- cui la Corte di Cassazione ha avuto modo
rio»11. di esprimersi rispetto alla controversa
In particolare, la Corte ha stabilito questione della legittimazione dei consu-
che, in assenza di una normativa comuni- matori finali danneggiati da un illecito
taria in materia, le disposizioni nazionali antitrust concretatosi in una fattispecie
in tema di legittimazione attiva non de- collusiva a promuovere azioni risarcitorie
vono risultare meno favorevoli di quelle ex art. 33 c. 2 l. n. 287/90.
relative alle azioni di risarcimento del Attraverso un processo di approfondi-
danno fondate su una violazione delle re- mento ed elaborazione della ratio e degli

8 C. giust. CE, 13 luglio 2006, Manfredi c. la sanzione di 700 miliardi di lire ad esse irrogata;
LLoyd Adriatico Assicurazioni, cause riunite C- il Consiglio di Stato con sentenza n. 2199 del 23
295-298/04, in Racc. 2006, p. I-6619. aprile 2002, ha parzialmente riformato la pronun-
9 L’intesa illecita era stata accertata e sanzio- cia del TAR Lazio, confermando però i capi della
nata dall’AGCM con Provvedimento del 28 luglio decisione relativi all’illiceità dello scambio di
2000, n. 8546, I377, caso “RC Auto”. La decisione informazioni sensibili.
è stata oggetto di impugnazione davanti ai giudici 10 C. giust. CE, 13 luglio 2006, Manfredi, cit.,
amministrativi: il TAR Lazio, con sentenza n. punto 61.
6139 del 5 luglio 2001 ha respinto i ricorsi delle 11 C. giust. CE, 13 luglio 2006, Manfredi, cit.,
compagnie assicurative confermando per l’effetto § 62 ss.
286 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

obbiettivi della disciplina, la posizione rapporto contrattuale tra le parti) il giu-


della Cassazione si è attestata, a partire dice aveva fornito un’interpretazione as-
dal 2005, nell’affermare espressamente la sai restrittiva della tutela apprestata ai
legittimazione attiva ai sensi della disci- singoli dalle regole di concorrenza. Se-
plina antitrust nazionale anche dei consu- condo la Cassazione, infatti, «le norme
matori finali, intesi quali “soggetti del degli art. [101 e 102 TFUE] sono rivolte
mercato” al pari delle imprese, rialli- alla tutela della libera concorrenza tra im-
neando finalmente il proprio orienta- prese […] destinatari diretti di tali norme
mento con la giurisprudenza comunitaria sono pertanto gli imprenditori commer-
nel ricordato caso Courage12. ciali, legittimati ad avvalersene per otte-
Questa posizione, ormai consolidata nere l’effettiva libertà di concorrenza: l’u-
dalla Suprema Corte, ha rappresentato un tente singolo potrebbe trarre vantaggio in
radicale “ripensamento” di quella origina- fatto, solo in via riflessa ed indiretta dai
riamente espressa in precedenti pronunce generali benefici della libera concorrenza
dove era stata invece negata la legittima- di mercato, ma non può ritenersi diretta-
zione ad agire ai sensi della normativa na- mente investito della legittimazione giuri-
zionale di concorrenza dei consumatori dica a dolersi di asserite violazioni poste
finali che si ritenevano danneggiati da un in essere da un’impresa o da un gruppo di
illecito antitrust. imprese»13.
Il precedente orientamento della Cas- Questa impostazione venne successi-
sazione, come anticipato, si fondava su vamente confermata dalla Cassazione.
una concezione delle regole di concor- anche per le disposizioni nazionali, nella
renza ampiamente ispirata all’imposta- sentenza Axa del 200214. Secondo la
zione codicistica della disciplina della Corte, l’azione proposta dal consumatore
concorrenza sleale e, dunque, sulla tutela finale per chiedere il risarcimento del
dell’imprenditore dalla attività scorretta danno derivato da un’intesa restrittiva
del concorrente. In questa prospettiva, le della concorrenza non sarebbe rientrata
regole di concorrenza avrebbero tipica- nella cognizione esclusiva della Corte
mente esaurito i loro effetti tra gli im- d’Appello in unico grado di merito, ai
prenditori, unici soggetti legittimati ad sensi dell’art. 33 c. 2, della citata l. n.
avvalersi della tutela speciale apprestata 287/90, in quanto riveste «i caratteri di
dall’ordinamento al rapporto concorren- un’ordinaria azione di responsabilità, as-
ziale. soggettata agli ordinari criteri di compe-
Sulla scorta di questa impostazione, tenza»15.
dunque, la Corte aveva recisamente ne- Una simile interpretazione, pur non
gato la possibilità per i consumatori finali negando astrattamente la possibilità per il
danneggiati da un illecito antitrust di av- consumatore finale di chiedere il risarci-
valersi degli strumenti di tutela previsti l. mento del danno antitrust in giudizio per
n. 287/90. il tramite delle ordinarie regole di respon-
In particolare, già nel 1999, in rela- sabilità civile ai sensi dell’art. 2043 c.c., ri-
zione all’applicabilità delle regole comu- tagliava tuttavia per tale soggetto un
nitarie di concorrenza in una controver- ruolo marginale rispetto all’applicazione
sia relativa ad un rapporto contrattuale giudiziale delle regole di concorrenza fon-
tra un consumatore ed un istituto banca- date sulla legge nazionale antitrust (essen-
rio (le disposizioni nazionali antitrust zialmente limitato alla attività di impulso
pure invocate dall’attore nel caso di spe- e segnalazione all’AGCM).
cie furono ritenute dalla Corte inapplica- Di lì a poco, tuttavia, questi esiti inter-
bili perché entrate in vigore in un mo- pretativi furono messi in discussione, al-
mento successivo alla stipulazione del l’insegna di una maggiore consapevolezza
12 Cfr. sentenza Cass., sez. un. del 4 febbraio 13 Cass., sez. I, 4 marzo 1999, n. 1811.
2005, n. 2207 (caso Unipol). Tale orientamento è 14 Cass., sez. I, del 9 dicembre 2002, n. 17475.
stato successivamente consolidato con la sen- 15 Cass., n. 17475, cit.
tenza n. 2305 del 2007 e ribadito nella successiva
pronuncia del 26 maggio 2011, n. 11610.
P.- FATTORI – LA LEGITTIMAZIONE ATTIVA E PASSIVA ALL’AZIONE ANTITRUST 287

del ruolo e della funzione della legisla- mercato inteso come «luogo nel quale si
zione antitrust nell’ordinamento. esplicita la pretesa di autoaffermazione
Nel 2003, in particolare, in occasione economica della persona attraverso l’eser-
di un ulteriore esame della questione ori- cizio della impresa, [e che] è perciò stesso
ginato da un’azione risarcitoria proposta luogo della competizione»19.
da un assicurato nei confronti di una im- Di conseguenza, è da considerarsi ille-
presa anch’essa parte dell’intesa RC Auto, cito ogni fatto che riduce tale autonomia,
la terza Sezione Civile della Corte di Cas- assimilando o avvicinando i comporta-
sazione, con una ordinanza interlocuto- menti di mercato all’esecuzione di accordi
ria16, mise in discussione quanto statuito antecedenti ovvero comunque conforman-
nella richiamata pronuncia Axa. Con una doli oggettivamente ad un certo grado di
interpretazione attenta alle tesi ed ai sug- collaborazione che sostituisce o riduce la
gerimenti della dottrina, la Corte rilevava competizione. Secondo la Corte, la tutela
come anche il consumatore finale possa accordata dalla legge antitrust non ignora
subire un danno da una condotta anti- la plurioffensività del comportamento ille-
competitiva e come la sua azione in sede cito, di modo che un’intesa vietata è su-
giudiziale possa assumere un ruolo rile- scettibile di ledere «anche il patrimonio
vante nell’ottica di una maggiore effi- del singolo, concorrente o meno dell’au-
cienza nella repressione delle pratiche tore o degli autori della intesa»20.
concorrenziali rimettendo la questione, Sulla base di tali considerazioni la
ritenuta di particolare importanza, alle Corte, ritenendo che la violazione di inte-
Sezioni Unite della Corte. ressi riconosciuti come rilevanti dall’ordi-
A seguito dell’ordinanza di rimessione, namento giuridico integra, almeno poten-
con sentenza resa a Sezioni Unite17, la Su- zialmente, il danno ingiusto ex art. 2043
prema Corte ha preliminarmente ricono- c.c., ha affermato che colui che subisce
sciuto la diversità dell’ambito e di fun- un danno da una contrattazione che non
zione tra la tutela codicistica dalla con- ammette alternative per l’effetto di una
correnza sleale a cui, come detto, il prece- collusione a monte, ancorché non sia par-
dente orientamento era ampiamente tecipe di un rapporto di concorrenza con
ispirato e quelli propri della legge anti- gli autori della collusione, ha a propria di-
trust, escludendo l’esistenza di valide ra- sposizione l’azione di cui al citato art. 33
gioni per negare la legittimazione davanti c. 2.
alla giurisdizione ordinaria, ai sensi del- Nel 2007, con la sentenza n. 2305, an-
l’art. 33 c. 2 l. n. 287/1990, al consumatore ch’essa resa nell’alveo delle azioni di
finale. danno promosse dai consumatori finali
In particolare, secondo la Cassazione a danneggiati dal cartello RC Auto, la terza
Sezioni Unite, contrariamente alla richia- Sezione della Corte di Cassazione ha ulte-
mata sentenza n. 17475 del 2002, «la riormente consolidato quest’orientamen-
legge antitrust non è la legge degli im- to, ribadendo che la legge antitrust «non è
prenditori soltanto, ma è la legge dei sog- la legge degli imprenditori soltanto, ma è
getti del mercato, ovvero di chiunque ab- la legge dei soggetti del mercato» e che «il
bia interesse, […], alla conservazione del consumatore, quale acquirente finale del
suo carattere competitivo al punto da po- prodotto offerto al mercato, chiude la fi-
ter allegare uno specifico pregiudizio con- liera che inizia con la produzione del
seguente alla rottura o alla diminuzione bene, sicché la funzione illecita di un’in-
di tale carattere»18. tesa si realizza per l’appunto con la sosti-
Secondo la Corte, la legge italiana an- tuzione del suo diritto di scelta effettiva
titrust così come le norme del Trattato che tra prodotti in concorrenza»21.
la hanno ispirata, sono poste a tutela della Attraverso il riconoscimento della le-
struttura e della logica competitiva del gittimazione ad agire dei soggetti danneg-
16 Cass., sez. III, ordinanza n. 15538 del 17 ot- 19 Cass., sez. un., caso Unipol, cit.
tobre 2003. 20 Cass., sez. un., caso Unipol, cit.
17 Cass., sez. un., caso Unipol, cit. 21 Cass., sez. III, del 2 febbraio 2007, n. 2305.
18 Cass., sez. un., caso Unipol, cit.
288 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

giati da un illecito antitrust, siano essi problematicità, almeno sul piano sistema-
consumatori finali o imprese, la giurispru- tico della individuazione dell’oggetto della
denza interna si è dunque uniformata alle tutela, ed è governata dalla regola gene-
indicazioni delle corti comunitarie, per rale per cui spetta all’attore individuare
cui qualunque danneggiato in presenza di correttamente il debitore dell’obbliga-
determinate condizioni procedurali deve zione dedotta in giudizio24.
poter adire i giudici nazionali per ottenere Qualche difficoltà interpretativa ed ap-
il risarcimento del danno subito, in nome plicativa rispetto alla definizione del sog-
dell’effettività delle regole di concorrenza getto convenuto è suscettibile semmai di
nel mercato comune22. derivare dal fatto che legittimati passivi
Da ultimo, la legittimazione ad agire nel contezioso antitrust sono tipicamente
dei consumatori finali nell’ambito del le imprese, intese nella ampia eccezione
contenzioso antitrust è stata espressa- sostanzialistica stabilita dalla Corte di
mente riconosciuta anche dal legislatore Giustizia come ogni entità che esercita
italiano. L’azione di classe, infatti, intro- un’attività economica sul mercato co-
dotta nel 2009 quale nuovo strumento di mune a prescindere dalla sua qualifica-
tutela processuale a favore dei consuma- zione giuridica e dalle sue modalità di fi-
tori, ricomprende espressamente nel no- nanziamento25.
vero dei diritti tutelabili «anche» tramite La giurisprudenza nazionale, in fedele
l’azione di classe «i diritti omogenei al ri- applicazione dei principi comunitari, ha
storo del pregiudizio» derivante ai consu- fatto applicazione di tale nozione, ricono-
matori «da comportamenti anticoncor- scendo la legittimazione passiva anche ad
renziali»23. L’azione di classe, dunque, è enti non-profit26, ordini professionali27,
intesa come uno strumento che completa società che gestiscono le infrastrutture
e rafforza la tutela individuale del consu- come, ad esempio gli aeroporti28, nonché
matore nei confronti degli illeciti anti- alla Agenzia del Territorio29.
trust, riconosciuta, come visto, solo a se- Per converso, va esclusa la legittima-
guito di una complessa evoluzione giuri- zione passiva dell’ente o della persona fi-
sprudenziale. sica che non svolge attività imprendito-
riale e non può dunque commettere una
violazione delle regole della disciplina an-
IV. LA LEGITTIMAZIONE PASSIVA
titrust.
Nell’ambito del contenzioso giudiziale Ciò premesso in linea generale, di par-
antitrust, la questione della legittimazione ticolare rilievo, anche pratico, per il con-
passiva non presenta profili di particolare tenzioso in materia di concorrenza è in-
22 Per completezza, può essere opportuno se- dividuazione del giudice competente e, specie nei
gnalare, con riferimento al tema della effettività casi caratterizzati della modesta entità del pregiu-
della tutela antitrust a vantaggio dei consumatori dizio economico, ha comportato nei fatti un
finali, la recente modifica legislativa con cui sono onere che è spesso apparso sproporzionato ri-
state semplificate le regole in materia di compe- spetto alla reale entità del danno subito dai con-
tenza del giudice civile per le controversie fondate sumatori finali.
su una violazione delle regole di concorrenza na- 23 Cfr. art. 140-bis del 6 settembre 2005, n. 206
zionali e/o comunitarie. La l. 27/2012 ha, infatti, – c.d. Codice del consumo –, come modificato dal
attribuito alle «Sezioni Specializzate in materia di dall’art. 6, comma 1, lett. e), d.l. 24 gennaio 2012,
Impresa» la competenza relativamente alle «con- n. 1, convertito, con modificazioni, dalla l. 24
troversie di cui all’art. 33, co. 2°, della l. n. marzo 2012, n. 27.
287/1990» e la cognizione sulle «controversie re- 24 Ai sensi dell’art. 163, comma 3, c.p.c.
lative alla violazione della normativa antitrust 25 Cfr. ex multis, C. giust. CE, 23 aprile 1991,
dell’Unione Europea». Con tale disposizione è C-41/90, Höfner e Elser.
stato dunque superato il precedente sistema di tu- 26 App. Milano, ordinanza del 5 febbraio 1996.
tela antitrust, basato sulla competenza in primo 27 App. Milano, ordinanza del 29 settembre
ed unico grado della Corte d’Appello competente 1999.
per territorio per le controversie basate sulla vio- 28 App. Bologna, 17 aprile 2012.
lazione della l. 287/1990. Tale sistema, ispirato da 29 In una fattispecie di abuso di posizione do-
pur comprensibili esigenze di specializzazione del minante nel mercato dei servizi di informazione
giudice e concentrazione del contenzioso ha però commerciale sugli operatori economici, cfr. App.
generato notevoli complessità applicative nella in- Torino, 11 febbraio 2010.
P.- FATTORI – LA LEGITTIMAZIONE ATTIVA E PASSIVA ALL’AZIONE ANTITRUST 289

vece la questione della solidarietà passiva Bibliografia


delle parti di un’intesa restrittiva, che sus- G. AFFERNI, «Il risarcimento del danno per
siste ogni qualvolta (come tipicamente ac- violazione del diritto antitrust comunitario:
cade nei casi di fattispecie collusive, quali competenza, danno risarcibile, e prescri-
accordi o pratiche concordate) più sog- zione», in Danno e responsabilità, 2007, pp. 26-
getti concorrono a realizzare l’illecito e ad 33; A. BARLETTA, «Le domande dei consumatori
occasionare il danno30. nei confronti dei responsabili di comporta-
menti anticoncorrenziali: questioni di compe-
Nonostante tale questione non sia tenza, legittimazione ed interesse ad agire», in
stata puntualmente affrontata dalla giuri- Riv. dir. proc., 2006, 1, p. 380; S. BASTIANON, La
sprudenza nazionale, autorevole dottrina tutela privata antitrust: Italia, Unione Europea
ha rilevato come in tal caso trovi applica- e Nord America, Milano, 2012; S. BASTIANON,
zione l’art. 2055 c.c., ai sensi del quale nel «Antitrust e tutela civilistica: anno zero», pp.
caso in cui il fatto dannoso sia imputabile 393-398; in Dir. ind., 2003, 2, p. 172; G.A. BE-
NACCHIO - M. CARPAGNANO, L’azione di risarci-
a più persone, tutte sono obbligate in so-
mento del danno per violazione delle regole co-
lido al risarcimento del danno. munitarie sulla concorrenza, Trento, 2007, 46
Da ciò consegue non solo che il dan- ss.; P. FATTORI - M. TODINO, La disciplina della
neggiato potrà esperire l’azione nei con- concorrenza in Italia, Bologna, 2010, pp. 491-
fronti di uno più partecipanti al cartello, 496; M. LIBERTINI, «Ancora sui rimedi civili
ma che l’impresa che ha risarcito il danno conseguenti a violazione di norme antitrust»,
ha diritto di regresso contro ciascuno de- in Danno resp., 2004, p. 933; C. RABITTI BEDOGNI
- P. BARUCCI (a cura di), 20 anni di Antitrust, To-
gli altri, nella misura determinata dalla rino, 2010; M. SCUFFI, «La tutela giurisdizio-
gravità della rispettiva colpa e dall’entità nale della concorrenza», in Codice Commen-
delle conseguenze che ne sono derivate. tato della Concorrenza e del Mercato (a cura di),
Nel dubbio, le singole colpe si presumono A. Catricalà - P. Troiano, Torino, 2010, pp.
uguali31. 1387-1417; C. TESAURO, «Recenti sviluppi del
private antitrust enforcement», in Mercato
PIERO FATTORI Concorrenza e regole, 2011, n. 3, pp. 427-462.

30 A livello comunitario il principio della re- 31 Tale principio, pur sotto il diverso profilo
sponsabilità solidale dei soggetti che hanno parte- della presunzione dell’apporto causale di ciascun
cipato ad un cartello è stato espressamente rico- danneggiante, è stato espressamente ritenuto ap-
nosciuto dalla Comm. EU come principio gene- plicabile dalla Corte di Cassazione nel conten-
rale comune a livello UE nel Commission Staff zioso giudiziale antitrust. Cfr. Cass., sez. III, 10
Working Paper che ha accompagnato il Libro maggio 2011, n. 10211.
Bianco sulle azioni di danno antitrust (2008).
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le conseguenze civilistiche dell’illecito antitrust

Sommario: I. LA NULLITÀ COME SANZIONE ESPRESSA E d’altra parte, alquanto generica ap-
PER LA VIOLAZIONE DEL DIVIETO DI ACCORDI. – II. pare la formulazione dell’articolo 33 della
LA NULLITÀ DELLE INTESE NELLA LEGGE 10 OTTO- legge 287/1990, il cui comma 2 contempla
BRE 1990, N. 287. – III. RIPERCUSSIONI A CA-
RICO DEI CONTRATTI C.D. “A VALLE” DI INTESA IL-
sì “azioni di nullità o di risarcimento del
LECITA. – IV. IL TRATTAMENTO CIVILISTICO DELLE danno” quali tipici rimedi sostanziali cui
IPOTESI DI ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE. attingere in relazione alle violazioni “di cui
ai titoli da I a IV” della medesima legge,
I. LA NULLITÀ COME SANZIONE ESPRESSA
giustapponendoli a tecniche di tutela cau-
PER VIOLAZIONE DEL DIVIETO DI ACCORDI
telare; ma senza anche precisare l’indole
RESTRITTIVI
(contrattuale o aquiliana) del rimedio ripa-
ratorio evocato, così lasciando aperto l’in-
L’illecito antitrust – con ciò dovendosi terrogativo se si tratti di una forma rime-
intendere tanto l’atto negoziale o ammini- diale ad uso dei soli soggetti danneggiati,
strativo, quanto l’atto giuridico in senso epperò terzi all’atto compiuto, ovvero a tu-
stretto, integranti violazione della disci- tela delle posizioni di quanti all’atto stesso
plina antimonopolistica europea e/o na- abbiano concorso ma da posizione di de-
zionale – non sempre mette capo a conse- bolezza significativa rispetto all’altrui mag-
guenze civilistiche univoche. gior potere negoziale1. Ed ancora, rispetto
Ricadute dirette, dal punto di vista a questa seconda ipotesi, se vi vada scorta
considerato, è dato invero rintracciare una misura risarcitoria destinata ad affian-
unicamente in relazione agli illeciti sussu- carsi alla nullità del contratto (e quindi da
mibili nel genere degli accordi restrittivi ricondurre all’art. 1338 c.c.), ovvero un ri-
della concorrenza, vietati dall’articolo sarcimento del danno da accordare pure in
101, comma 1, del Trattato sul funziona- presenza di contratto valido (ad esempio
mento dell’Unione europea (di qui in poi ex art. 1440 c.c.).
anche TFEU), come dall’articolo 2 della Le comminatorie di nullità per gli ac-
legge 10 ottobre 1990, n. 287. Laddove, cordi restrittivi della concorrenza, conte-
infatti, la prima norma richiamata pre- nute, come detto, nel Trattato sul funzio-
vede, al comma 2, essere “nulli di pieno namento dell’UE e nella legge antimono-
diritto” gli accordi o le decisioni, vietati ai polistica nazionale, sono ritenute norme
sensi del comma 1, la omologa disposi- di ordine pubblico economico2, essendo
zione della legge antimonopolistica nazio- funzionali – seppur a livelli diversi – a ga-
nale recita che “le intese vietate sono nulle rantire la strutturazione concorrenziale
ad ogni effetto” (art. 2, comma 3, legge n. del mercato interno3. Da qui il loro ope-
287/1990). rare ipso iure, indipendentemente cioè da
Nessuna analoga previsione risulta, qualsivoglia statuizione giudiziale – do-
per contro, espressamente riconnessa al- tata, infatti, di mera valenza dichiarativa
l’abuso di posizione dominante (artt. 102, – nonché a prescindere da previ provvedi-
TFEU e 3, legge 287/1990), alla violazione menti di accertamento delle infrazioni da
del divieto sugli aiuti di stato (artt. 107 e parte di Autorità nazionali4 o Commis-
ss. TFEU) ovvero ancora a quella del di- sione europea.
vieto di concentrazioni restrittive (Reg. Va però subito aggiunto che non tutte
CE 139/2004 ed art. 6, legge 287/1990). le fattispecie riconducibili al genus delle

1 V., in tal senso, alcune indicazioni in C. 3 Cfr. art. 3 TFEU e protocollo n. 27 allegato al
giust. UE., 20 settembre 2001, C-452/99, Courage TFEU, nonché art. 1, comma 4, l. 287/1990
Ltd v. Crehan. 4 Cfr. Cass., 1 febbraio 1999, n. 827, in Danno
2 Cfr. C. giust. CE, 1 giugno 1999, C-126/97, e resp., 1999; più di recente si veda l’obiter dictum
Eco Swiss China Time Ltd v. Benetton Internatio- contenuto in App. Napoli, 9 febbraio 2006, in
nal Nv. Danno e resp., 2006, 1133 e ss.
E. CAMILLERI – LE CONSEGUENZE CIVILISTICHE DELL’ILLECITO ANTITRUST 291

intese restrittive della concorrenza e dun- sole oggettivamente non separabili dal re-
que assoggettate al divieto di legge sog- sto del regolamento negoziale9.
giacciono alla sanzione civilistica in esa- La formula della “oggettiva separabi-
me, dovendosi ad esempio escludere quel- lità”, impiegata dalla Corte di Giustizia,
le, come le pratiche concordate, sfornite ha invero indotto qualche commentatore
dei tratti della negozialità o alle quali non a sottolineare la diversità di presupposti
siano comunque riferibili la categorie di sui quali riposerebbe la “regola” della nul-
validità ed invalidità. lità parziale ex art. 101, comma 2, TFEU,
Mancando una specifica disciplina eu- rispetto a quelli (essenzialità) prefigurati
ropea in tema di nullità del contratto, lo dall’articolo 1419 c.c.
statuto della invalidità che fulmina le in- Si tratta, tuttavia, di una sfumatura
tese vietate ricade sotto il governo de- terminologica cui non pare possa attri-
gli ordinamenti nazionali5. Troveranno, buirsi un peso così rilevante. Al contrario,
quindi, piena applicazione le regole gene- spettando alle legislazioni nazionali,
rali dettate dal codice civile agli artt. 1418 come detto, la definizione delle regole so-
e ss. c.c., quali quelle sulla legittimazione stanziali applicabili, sembra preferibile
attiva assoluta, sulla rilevabilità ex officio, una interpretazione che nella “oggettiva
sulla insanabilità del vizio e la imprescrit- separabilità” scorga nulla più che una
tibilità dell’azione. semplice indicazione di principio, desti-
Nondimeno, i vincoli di omogeneità nata ad una successiva declinazione con-
delle tutele nell’ambito dell’Unione euro- creta giusto alla stregua delle regole spe-
pea, legati al principio di effettività6, in cifiche dettate da ciascun ordinamento10.
una con l’efficacia diretta orizzontale Altro “indirizzo” della Corte di Giusti-
delle disposizioni del Trattato a presidio zia in tema di nullità ex art. 101, comma
della concorrenza7 e con il riconosci- 2, TFEU è poi quello concernente l’opera-
mento, oggi esplicito, della competenza tività ex tunc della stessa sanzione11. La
dei giudici nazionali8 nell’applicazione fattispecie negoziale colpita da invalidità
degli artt. 101 e 102 TFEU, propiziano il ai sensi della norma citata non è atta a
delinearsi di talune direttive di conver- spiegare alcun effetto sin a far data dal
genza “forzata” tra sistema e sistema, per tempo della sua venuta ad esistenza; per
lo più ad opera di indirizzi espressi dalla conseguenza, gli effetti eventualmente già
Corte di Giustizia. prodottisi al momento in cui venga resa la
Così è, ad esempio, per l’ampiezza del- sentenza dichiarativa possono venire neu-
l’effetto caducatorio spiegato dalla san- tralizzati attraverso azioni restitutorie,
zione civilistica di cui all’art. 101, comma quali, nel nostro ordinamento, quella di
2, TFEU. ripetizione dell’indebito oggettivo (art.
Come chiarito dalla Corte del Lussem- 2033 c.c.).
burgo fin da una ormai risalente pronun-
zia, solo le clausole che immediatamente
II. LA NULLITÀ DELLE INTESE NELLA LEGGE
confliggano con il divieto di cartelli ven-
10 OTTOBRE 1990, N. 287
gono fulminate da nullità, mentre non an-
che l’intero accordo (contratto) che le Benché in larga misura sovrapponibile
contenga, a meno che non si tratti di clau- a quella contenuta nel Trattato sul funzio-
5 Cfr. C. giust. CE, 30 giugno 1966, C-56/65, CE, 30 gennaio 1974, C-127/73, BRT v. Sabam e
Société Technique Minière v. Maschinenbau Ulm Nv Fonior.
GmbH; C. giust. CE., 10 luglio 1997, Palmisani v. 8 Cfr. art. 6, Reg. CE, 1/2003 del 16 dicembre
Istituto nazionale della previdenza sociale, 261/95. 2002.
6 Cfr. C. giust. CE, 16 dicembre 1973, C-33/76, 9 Cfr. già C. giust. CE., 13 luglio 1966, Joined
Rewe-Zentralfinanz AG v. Landwirtschaftskam- Cases 56 -58/64, Consten SaRL and Grundig-
mer fü das Saarland; più recentemente C. giust. Verkaufs-GmbH v. Commissione.
CE, 13 marzo 2007, C-432/05, Unibet (London) 10 Cfr. C. giust. UE, 14 dicembre 1983, C-
Ltd e Unibet (International) Ltd v. Justitiekan- 319/82, Société de Vente de Cimets et Bétons de
slern (Unibet). l’Est v. Kerpen & Kerpen.
7 Chiaro in tal senso l’indirizzo della Corte di 11 C. giust. CE, 6 febbraio 1973, C-48/72, Bras-
Giustizia sin dal caso BRT/Sabam: cfr. C. giust. serie de Haecht v. Wilkin - Janssenn (Haecht II).
292 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

namento della UE, la disciplina antimo- di effetti, senza la necessaria mediazione


nopolistica interna (legge 287 del 1990) di provvedimenti autorizzativi o statui-
presenta, invero, alcuni tratti di “singola- zioni giudiziali (art. 1, comma 2, Reg. CE
rità” giusto in tema di nullità delle intese 1/2003); così non parrebbe potersi dire
restrittive. per le fattispecie “esentate” di rilievo me-
Una prima (apparente) deviazione con- ramente nazionale, bisognose di una spe-
cerne la insanabilità del vizio e la pienezza cifica autorizzazione da parte della Auto-
dell’operare ex tunc della relativa sanzione rità garante.
(invalidativa); una seconda riguarda, per In altri termini, l’autorizzazione del-
così dire, i presupposti della comminato- l’AGCM fungerebbe, per esse, non solo da
ria di nullità, con ricadute sulla sua esatta medio necessario ai fini della messa al ri-
fisionomia, nell’alternativa tra nullità paro dalla nullità, altrimenti automatica;
strutturale da illiceità della causa (ex art. ma, in un’ottica tutta interna alla san-
1418, comma 2, c.c.) e nullità testuale o da zione civilistica, ammonterebbe a (“singo-
divieto (art. 1418, comma 3, c.c.). lare”) provvedimento sanante con valenza
È, invece, formalmente venuto meno costitutiva, i cui effetti potrebbero vieppiù
l’ulteriore e non meno rilevante elemento retrodatare quantomeno fino alla richie-
differenziale, costituito dalla devoluzione sta formulata dagli stessi privati coinvolti.
alla Corte di Appello competente per ter- Passando, poi, al secondo dei profili,
ritorio delle cause scaturenti da violazioni prima segnalati, non può non farsi riferi-
della legge 287/1990, a fronte della ordi- mento al fatto che l’enfasi, posta dal
naria competenza del Tribunale, in me- comma 2 dell’art. 2 della legge 287/1990,
rito alle violazioni degli artt. 101 e 102, sulla misura dell’effetto distorsivo della
TFEU. concorrenza, spiegato dalle intese vietate
L’articolo 2, comma 2, del d.l. 24 gen- (“impedire, restringere o falsare in ma-
naio 2012, convertito nella legge 24 niera consistente”), rende tale parametro
marzo 2012, n. 27 ha, infatti, modificato quantitativo parte integrante del divieto
il testo previgente dell’articolo 33 della dettato dalla norma e, per conseguenza,
legge antimonopolistica interna e devo- ne fa un presupposto della comminatoria
luto al Tribunale delle imprese compe- (di nullità) ivi prescritta.
tente per territorio la cognizione delle Ne esce ulteriormente corroborata la
azioni dipendenti da violazione delle di- tesi – già riferibile, peraltro, alle stesse in-
sposizioni concorrenziali sia europee che tese di rilevanza comunitaria – per cui di
nazionali. nullità c.d. testuale, ex art. 1418, comma
Tornando ai tratti che parrebbero ve- 3, c.c., deve propriamente parlarsi, piutto-
der divergere la disciplina interna da sto che di nullità strutturale (art. 1418,
quella comunitaria in tema di nullità delle comma 2, c.c.) da illiceità della causa, at-
intese restrittive, deve dirsi, innanzitutto, teso che questa ultima, se per l’appunto il-
come la legge 287 del 1990 preveda, al- lecita, tale dovrebbe rimanere a prescin-
l’art. 4, comma 1, che “L’Autorità può au- dere da qualsivoglia dato quantitativo,
torizzare, con proprio provvedimento, per qui viceversa discriminante.
un periodo limitato, intese o categorie di Di più, però, vi è che descrivere quella
intese vietate ai sensi dell’art. 2” le quali ri- in esame come una nullità che non solo si
spondano a requisiti di fatto largamente collochi a ridosso del divieto, ma che ri-
sovrapponibili a quelli che presiedono manga inscindibilmente legata alla lettera
alle esenzioni individuali ex art. 101, della norma che lo pone, vale quanto dire
comma 3, TFEU. di una nullità che, in tanto si profila, in
Mentre, quindi, il principio della esen- quanto tutti gli elementi costitutivi del di-
zione automatica, delineato dal regola- vieto stesso risultino integrati dalla fatti-
mento CE n. 1 del 2003, fa sì che le intese specie concreta. Ebbene, rientrando fra
di rilevanza comunitaria le quali soddi- questi ultimi anche l’apprezzamento circa
sfino i requisiti di cui alla citata norma la misura dell’effetto distorsivo (“in mi-
del Trattato (art. 101, comma 3, TFEU), sura consistente”), effettuabile compiuta-
risultino pienamente valide e produttive mente solo da parte della AGCM, sembre-
E. CAMILLERI – LE CONSEGUENZE CIVILISTICHE DELL’ILLECITO ANTITRUST 293

rebbe uscirne corroborata la tesi della III. RIPERCUSSIONI A CARICO DEI CONTRATTI
pregiudizialità necessaria di una statui- C.D. “A VALLE” DI INTESA ILLECITA
zione sanzionatoria della stessa Autorità.
Senonché, in merito ad entrambi i Strettamente collegato al tema della
profili segnalati, vale a dire tanto in me- nullità che investe le intese vietate è poi
rito alla sopravvivenza del meccanismo quello della sorte dei contratti che vi si si-
autorizzatorio previsto dall’art. 4 della tuino, per così dire, a valle. Tema non og-
legge 287/1990, quanto alla pregiudizia- getto di alcuna previsione esplicita né da
lità amministrativa che sembrerebbe de- parte del TFEU, né della disciplina anti-
sumersi dalla lettera dell’articolo 2 della monopolistica interna, epperò di notevole
medesima legge, il mutato quadro di rife- rilevanza pratica, come testimoniato dal
rimento comunitario, e segnatamente crescente interesse prestatovi dalla giuri-
l’entrata in vigore del regolamento n. 1 sprudenza nazionale e comunitaria, spe-
del 2003, rende a ben vedere le richiamate cie all’indomani dell’entrata in vigore del
disposizioni interne ormai apertamente Reg. 1/2003.
confliggenti con i principi che ispirano il Se è scontato infatti che il trattamento
nuovo ordito normativo, tra i quali spic- dei c.d. contratti a valle ricada sotto il go-
cano giusto la esplicita esclusione di qual- verno dei singoli ordinamenti nazionali3;
sivoglia pregiudizialità amministrativa ai non v’è dubbio, tuttavia, che la tutela –
fini della dell’esperimento dei c.d. private contrattuale o aquiliana che sia – del con-
remedies, da un canto, e l’automatismo traente a valle, terzo rispetto all’intesa e
del meccanismo di esenzione individuale, per lo più consumatore finale, assuma
dall’altro. uno specifico rilievo nell’ottica di garan-
Da qui la tesi di una interpretatio abro- zia dell’effetto utile della norma sul di-
gans delle due norme citate della disci- vieto di cartelli, nonché nel quadro del
plina interna, sostenuta da parte della nuovo modello di antitrust enforcement
dottrina ed implicitamente accolta anche europeo, oggi orientato anche in dire-
dalla giurisprudenza allorché, ad esem- zione di rimedi d’indole privatistica14.
pio, richiede unicamente che sia il giudice Nel panorama continentale, il contri-
a motivare congruamente l’accertamento buto forse di maggior rigore concettuale
di una restrizione consistente, quale pre- nell’approccio al tema in esame proviene
messa di una comminatoria di nullità a dalla letteratura tedesca, presso la quale
carico di un’intesa12, anziché dover essere invale la distinzione tra contratti attuativi
l’Autorità garante a pronunciarsi pregiu- dell’intesa – i c.d. Ausführungsvertäge o
dizialmente sul punto. ancillary contracts, tra i singoli cartellisti
Resta, tuttavia, difficilmente supera- e terzi complici – e contratti a valle in
bile l’argomento formale che, per le viola- senso stretto, i c.d. Folgeverträge, intercor-
zioni di esclusiva rilevanza nazionale, ri- renti tra i singoli cartellisti e terzi del
manda alla singola disciplina interna; di- tutto estranei all’intesa, ignari della sua
sciplina in relazione alla quale, per altro stessa esistenza.
verso, non può neppure postularsi un “pa- Senonché, mentre i primi, in quanto
rametro comunitario” di interpretazione, funzionali al completamento del quadro
se ed in quanto questo si pretenda si pre- regolamentare, prima ancora che alla tra-
tenda di attingere da una fonte seconda- duzione in pratica, del disegno cospirato-
ria quale in definitiva rimane il Regola- rio, sono senz’altro leggibili come un
mento 1/03. tutt’uno con l’intesa vietata e dunque

12 Cfr. l’obiter dictum contenuto in Cass., 2 mente la Corte di Giustizia con la pronunzia Cou-
febbraio 2007, n. 2305. Si veda anche Cass., 13 rage (C. giust. UE., 20 settembre 2001, C-452/99,
febbraio 2009, n. 3640. Courage Ltd v. Crehan) laddove ribadisce che solo
13 Ciò implicitamente si coglie già da C. giust. una legittimazione attiva al risarcimento del
UE, 14 dicembre 1983, C-319/82, Société de Vente danno (da illecito antitrust) estesa a chiunque
de Cimets et Bétons de l’Est v. Kerpen & Kerpen. possa garantire piena efficacia dell’articolo 101
14 In questa prospettiva si colloca esplicita- TFEU ed effetto utile del divieto in esso sancito.
294 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

esposti alla medesima sua sanzione; i se- diretto allo scambio di informazioni nel
condi sono viceversa considerati immuni ramo RCA.
al dispositivo invalidativo, in ragione dei Senonché, mentre l’intervento chiarifi-
presupposti innanzitutto teorici che vi at- catore delle Sezioni Unite della Cassa-
tengono, a partire dalle cause che vi zione ha risolto affermativamente l’inter-
danno luogo. rogativo circa la legittimazione attiva dei
In Italia, la sorte dei contratti che, per consumatori finali ad agire ai sensi del-
lo meno nella determinazione di uno dei l’articolo 33 della legge antimonopolistica
contraenti (già parte di un accordo di car- nazionale17, dubbio rimane il tipo di ri-
tello), diano corso in tutto o in parte a percussione che la illiceità (/nullità) del-
quanto abusivamente concertato a monte, l’intesa a monte possa avere sulla sorte
si è imposta all’attenzione della giurispru- del contratto a valle.
denza in almeno due occasioni: la qualifi- Rinviando ad altra voce di questo Di-
cazione – da parte di Banca d’Italia ed zionario per la disamina della tutela risar-
AGCM – delle Norme Bancarie Uniformi citoria collegata all’illecito antitrust, giova
(NBU) alla stregua di decisioni di un’asso- qui soffermarsi sull’alternativa invalida-
ciazione di imprese (l’ABI) potenzial- tiva, la quale funge comunque da presup-
mente in grado di condizionare la dina- posto per pretese restitutorie relative ad
mica negoziale dei rapporti intrattenuti eventuali prezzi sovracompetitivi versati
dalle singole banche con la clientela fi- o più in generale a prestazioni eseguite in-
nale15; e l’accertamento – da parte della debitamente.
AGCM – di un cartello tra le principali Un primo orientamento, che è parso
compagnie assicurative nel ramo RCA, implicitamente avallato dalle stesse Se-
consistente nello scambio di informazioni zioni Unite nel 200518, identifica nel con-
sensibili, preordinato al controllo artifi- tratto a valle lo sbocco dell’intesa, essen-
ciale della dinamica tariffaria16. ziale a realizzarne gli effetti distorsivi e
Il contenzioso che ne è scaturito si è, pertanto colpito esso stesso dalla mede-
invero, principalmente imperniato su una sima comminatoria di nullità che fulmina
questione pregiudiziale, concernente la il cartello vietato. Quella del contratto a
stessa legittimazione attiva dei consuma- valle sarebbe, in altri termini, una ipotesi
tori finali – ove contraenti a valle – ad at- di nullità derivata, frutto del collega-
tivare rimedi civilistici (azioni di nullità e mento negoziale intercorrente tra il car-
di risarcimento del danno) a fronte di ille- tello ed il contratto che darebbe attua-
citi antitrust, ai sensi dell’articolo 33 della zione compiuta al disegno cospirativo.
legge 287/1990. Ad avviso di altra parte della giurispru-
Nel merito, tuttavia, le azioni spiegate denza e della dottrina, quella che colpi-
hanno oscillato tra domande risarcitorie e rebbe il contratto a valle di intesa vietata
restitutorie – queste ultime accompagnate sarebbe piuttosto una nullità diretta an-
da domande tendenti alla declaratoria di corché virtuale (ex articolo 1418, comma
nullità del contratto o di singole sue clau- 1, c.c.), dipendente cioè da un conflitto
sole – avanzate dai contraenti a valle con- con una norma imperativa quale l’articolo
tro banche o assicurazioni, rispettiva- 2 della legge 287/1990, da cui, al di là della
mente in quanto aderenti all’ABI e ree di nullità di tipo testuale che vi è contenuta,
avere riversato nei contratti con la clien- dovrebbe ricavarsi di una direttiva impe-
tela clausole che compongono le NBU; o rativa di ordine pubblico economico19.
perché coinvolte nel cartello orizzontale Privo di riscontri giurisprudenziali è,

15 Cfr. decisione Banca d’Italia 3 dicembre con l’intesa illecita che si sta a monte Cass., 2 feb-
1994, n. 12; parere AGCM 6 ottobre 1994, I105B. braio 2007, n. 2305, che tuttavia vi trae argo-
16 Cfr. provvedimento AGCM 28 luglio 2000, mento a sostegno piuttosto della sussistenza del
n. 8456. nesso di causalità ai fini del perfezionamento
17 Cfr. Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207. della fattispecie di responsabilità aquiliana.
18 Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207, cit. 19 Cfr. App. Brescia 29 gennaio 2000. In senso
Più chiaramente già Trib. Roma 24 febbraio 1997. contrario v. tuttavia Cass., 11 giugno 2003, n. 9384.
Pone il contratto a valle in stretta continuità
E. CAMILLERI – LE CONSEGUENZE CIVILISTICHE DELL’ILLECITO ANTITRUST 295

invece, l’indirizzo che qualifica quella dei In merito, infine, alla tesi della nullità
contratti a valle come una nullità struttu- parziale del contratto a valle, derivante da
rale (art. 1418, comma 2, c.c.) da illiceità nullità (parziale) del suo oggetto (artt.
parziale dell’oggetto (ad esempio prezzo 1418, comma 2 e 1346 c.c.), deve rilevarsi
per la sua parte sovracompetitiva): se ed come essa risulti innanzitutto riferibile
in quanto il contratto a valle sia riprodut- solo a parte delle tipologie di cartello, vale
tivo delle determinazioni di un’intesa (a a dire unicamente gli accordi i cui conte-
monte) confliggenti con l’articolo 2 della nuti siano successivamente traducibili in
legge 287/1990 (segnatamente le cartelliz- clausole destinate ad essere riprodotte in
zazioni del prezzo) esso risulta nullo, per tutto o in parte nei contratti con soggetti
lo meno limitatamente alle clausole già terzi alla concertazione illecita (tipica-
oggetto della convenzione vietata. mente, per non dire unicamente, i cartelli
Invero, ciascuna delle ipotesi conside- di prezzo). Inoltre, vi è che anche in rela-
rate presenta limiti in punto di teoria ge- zione al genere di cartelli che possano
nerale del contratto prima ancora che di dirsi rispondere al modello siffatto, ciò
praticabilità concreta. cui i cartellisti reciprocamente si impe-
La tesi della nullità derivata postula gnano, e che costituisce dunque oggetto
un collegamento che nondimeno tecnica- dell’accordo illecito, è a ben vedere l’uni-
mente difetta tra intesa e contratto a formazione delle condotte contrattuali,
valle. Ancorché unilaterale, infatti, il col- non già i singoli termini convenuti: l’alli-
legamento negoziale suppone che il nego- neamento del prezzo piuttosto che un de-
zio dipendente, seppur autonomo sotto il terminato prezzo.
profilo causale, sia comunque funziona-
Ciascuna delle tesi sulla invalidità del
lizzato, nella comune rappresentazione e
contratto a valle, vuoi come nullità di-
volontà delle parti, alla realizzazione degli
retta, vuoi come nullità derivata, si scon-
scopi divisati con il contratto principale;
tra con ostacoli teorici difficilmente sor-
senonché, è giusto siffatta funzionalizza-
zione che deve qui dirsi mancante, a tacer montabili che attengono, come detto, in-
d’altro per l’essere il terzo contraente a nanzitutto ai presupposti della nullità.
valle ignaro del disegno cospiratorio as- Maggiormente plausibile parrebbe, vice-
sunto a monte con il cartello e comunque versa, la via risarcitoria, avendo però cura
controinteressato alla sua attuazione. di precisare come la esistenza di un valido
Venendo poi alla ipotesi ricostruttiva contratto non consenta qui di discorrere
della nullità diretta, derivante cioè da illi- di responsabilità aquiliana bensì di una
ceità della causa per contrasto con norma forma di responsabilità contrattuale, le-
imperativa, può ben dirsi come l’articolo gata ad una genesi della fattispecie nego-
2 della legge 287/1990, nel vietare le in- ziale che, seppur senza attingere alla so-
tese restrittive, tenda in realtà ad assicu- glia patologia qualificata dei vizi del vo-
rare una certa strutturazione concorren- lere, risulti comunque perturbata dall’esi-
ziale del mercato. Di talché, quand’anche stenza di uno squilibrio nei rapporti di
vi si voglia attribuire una qualche ultratti- forza tra le parti contraenti – l’uno cartel-
vità rispetto al solo divieto delle intese ed lista, l’altro terzo ignaro – ed ulterior-
includervi anche quello di dare loro mente aggravata dalla tenuta di compor-
corso, deve aggiungersi come non il sin- tamenti che presentino una indoneità
golo contratto attuativo di cartello sia in decettiva da parte del contraente più
grado di per sé di generare gli effetti di- forte: in altri termini una classica vicen-
storsivi che la norma intende contrastare, da riconducibile entro il paradigma del
bensì la serie di contratti che inveri il di- dolo incidente, ai sensi dell’articolo 1440
segno distorsivo divisato con l’intesa. c.c.20

20 Di responsabilità contrattuale quale rimedio avesse tenuto un comportamento contrario a


“correttivo” disponibile quante volte una conven- buona fede nella fase delle trattative parla ormai
zione negoziale presenti condizioni diverse da esplicitamente la giurisprudenza: cfr. Cass., 25 lu-
quelle che si sarebbero avute se una parte non glio 2006, n. 16937; Cass., 5 febbraio 2007 n. 2479.
296 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

IV. IL TRATTAMENTO CIVILISTICO DELLE IPO- che quella infrastruttura detenga o con-
TESI DI ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE trolli, risultino illegittimi22.
Del pari, sulla base di orientamenti
Se è vero che il divieto di abuso di po-
persino più risalenti e consolidati, ven-
sizione dominante costituisce il secondo
gono reputati illegittimi, in presenza di
pilastro – unitamente a quello sui cartelli
determinate circostanze a corredo della
– del diritto comunitario della concor-
esistenza di una posizione dominante,
renza e, di riflesso, delle legislazioni anti-
l’interruzione di fornitura a vecchi clien-
monopolistiche nazionali, è pur vero che
ti23, il rifiuto di rifornire imprese non con-
per l’illecito in cui si risolve la sua viola-
correnti24 nonché i rifiuti di concedere li-
zione non è dato rinvenire alcuna previ-
sione normativa concernente le conse- cenze per lo sfruttamento di diritti di pro-
guenze civilistiche prodotte. prietà intellettuale25.
Com’è noto, il genus dell’abuso di po- Dal punto di vista che ci occupa, quello
sizione dominante si divarica nelle due cioè delle conseguenze civilistiche dell’il-
specie dell’abuso da sfruttamento e da im- lecito antitrust, non v’è dubbio che fatti-
pedimento o escludente; al di là delle dif- specie come quelle considerate rilevino
ferenze significative che corrono tra le principalmente come scaturigine di pre-
due ipotesi e del costante aggiornamento tese risarcitorie; è tuttavia particolarmen-
dei criteri in base ai quali esse vengono te interessante notare come, per lo più
diagnosticate21 – profili su cui l’economia mediante provvedimenti di natura caute-
di queste pagine non consente di soffer- lare, in presenza di illegittimi rifiuti di
marsi – non v’è dubbio come il contratto contrarre, tanto la Commissione europea
assuma pur sempre un ruolo cruciale, ora quanto il giudice nazionale si siano tro-
perché siano alcuni suoi contenuti (impo- vati ad emanare vere e proprie ingiun-
sti), ora perché sia il rifiuto stesso della zioni di concludere un contratto. Così è
sua conclusione ad inverare un abuso stato ad esempio, ad opera della Commis-
perpetrato dall’impresa detentrice di posi- sione, nel caso BBI/Boosey & Hawkes, del
zione dominante. 198726, ed altrettanto è accaduto ad opera
In relazione all’abuso consistente in della Corte di Appello di Milano nei casi
un rifiuto di contrarre, la giurisprudenza Novamont e Blevacanze27.
comunitaria e, di riflesso, le stesse auto- Passando alla disamina delle possibili
rità nazionali hanno da tempo aperto alla conseguenze civilistiche da riconnettere a
dottrina nordamericana delle essential fa- quelle ipotesi di abuso di posizione domi-
cilities, così da ritenere che in presenza di nante ove siano, invece, il contratto ed i
una infrastruttura qualificabile come es- suoi termini regolamentari il medio della
senziale per l’accesso ad un determinato perpetrazione dell’illecito stesso deve
mercato, il rifiuto, non obiettivamente dirsi come, nel silenzio della legge, si af-
giustificato, alla conclusione di contratti faccino anche in tal caso due distinte op-
diretti a consentirne e regolarne l’uso, ov- zioni interpretative. L’una tendente a po-
vero la proposizione di clausole eccessiva- stulare la nullità c.d. virtuale del contratto
mente onerose, da parte dell’incumbent per contrarietà con norma imperativa

21 Scontato, qui, far riferimento, oltre che alla 24 Cfr. C. giust. UE, 14 febbraio 1978, C-27/76,
giurisprudenza comunitaria, alla Comunicazione United Brands v. Commission.
della della Commissione 2009/C 45/02 intitolata 25 C. giust. UE, 29 aprile 2004, C-418/01, Ims
«Guidance on the Commission’s enforcement prio- Health GmbH v. NDC Health GmbH, cit.
rities in applying Article 82 of the EC Treaty to abu- 26 Si osservi, al riguardo, che talora la Com-
sive exclusionary conduct by dominant under- missione ha ingiunto di ottemperare all’obbligo di
takings». contrarre attraverso propri provvedimenti di na-
22 Cfr. Per tutte C. giust. CE, 26 novembre tura cautelare: cfr. la decisione della Commis-
1998, C-7/97, Bronner v. Mediaprint; C. giust. UE, sione 87/500/CEE del 27 luglio 1987 nel caso
29 aprile 2004, C-418/01, Ims Health GmbH v. BBI/Boosey & Hawkes.
NDC Health GmbH. 27 Cfr. App. Milano, ord., 12 aprile 1995, CEIT/
23 Cfr. C. giust. CE, 6 marzo 1974, C-6/73, Isti- Novamont-Ciuffo Gatto; App. Milano 19 giugno
tuto Chemioterapico Italiano and Commercial 2001, Bluevacanze S.p.A. c. I Viaggi del Ventaglio
Solvents v. Commission. S.p.A., Turisanda S.p.A. e Hotelplan Italia S.p.A.
E. CAMILLERI – LE CONSEGUENZE CIVILISTICHE DELL’ILLECITO ANTITRUST 297

(artt. 102 TFEU o 3, legge 287/1990)28; l’al- per la controparte abusata e che si inten-
tra, viceversa, propensa a scorgere nella derebbe, viceversa tutelare.
condotta abusiva la sola scaturigine di È in ragione di questi elementi che ri-
una responsabilità contrattuale a carico sulta quindi maggiormente plausibile l’al-
dell’impresa dominante. ternativa risarcitoria, dovendosi tuttavia
Risulta, invero, d’ostacolo alla tesi della aggiungere, quanto all’indole della postu-
nullità virtuale (ex art. 1418, comma 1, lata responsabilità, che si dovrebbe inten-
c.c.) la distinzione concettuale tra regole dere quella in esame come una responsa-
di validità e regole di responsabilità29; di- bilità di natura contrattuale, ad instar del-
stinzione alla cui stregua la violazione di l’articolo 1440 c.c.
una norma di condotta, qual è certamente ENRICO CAMILLERI
quella che fa divieto all’impresa in posi-
zione dominante di tenere condotte abu- Bibliografia
sive, non può che metter capo a risvolti ri- LIBERTINI, «L’applicazione delle norme anti-
sarcitori, a meno del ricorrere di previ- trust europee», in Manuale di Diritto Privato
sioni normative espresse30. europeo, a cura di C. CASTRONOVO e S. MAZZA-
MUTO, Milano, 2007, vol. III, 367 e ss.; LIBERTINI,
Per altro verso, poi, in punto di poli- «Le intese illecite», in I Contratti della Concor-
tica del diritto, può bene aggiungersi come renza, a cura di A. CATRICALÀ e E. GABRIELLI, To-
l’opzione invalidativa riferita al contratto rino, 2011, 82 ss.; CAMILLERI, Contratti a valle,
con cui si abusi della posizione domi- rimedi civilistici e disciplina della concorrenza,
nante, non potrebbe che essere radicale e Napoli, 2008, 91 ss.; Van Bael & Bellis, Il diritto
travolgere cioè l’intero regolamento d’in- comuinitario della concorrenza, Torino, 2009,
92-92; PACE, I fondamenti del diritto antitrust
teressi31. Da qui, dunque, il profilarsi di europeo: norme di competenza e sistema appli-
un rimedio contro l’abuso perpetrato che cativo dalle origini alla Costituzione europea,
rischierebbe di risultare persino peggiore Milano, 2005.

28 Cfr. Trib. Roma, ord. 7 agosto 2000; Trib. nell’alveo dell’articolo 9, comma 3 l. 192/1998 in
Milano 13 marzo 1985. In senso critico v., tutta- tema di abuso di dipendenza economica.
31 Si noti, per inciso, che la tesi proposta da
via, Trib. Alba 12 gennaio 1995.
29 Cass., sez. un., 19 dicembre 2007, n. 26724. una dottrina minoritaria, tendente a postulare,
30 Non a caso, infatti, autorevole dottrina re- nel caso di specie, una nullità del contratto con
puta che in tanto possa considerarsi nullo in con- sostituzione automatica di clausole ex art. 1339
tratto che inveri un abuso di posizione domi- c.c., non risulterebbe praticabile, se non altro per
nante, in quanto se ne riconduca la fattispecie il difetto di una fonte sostitutivo-integrativa, pree-
sistente alla decisione giudiziale sulla invalidità.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le difese dell’impresa convenuta ed il passing-on

Sommario: I. LE DIFESE DELL’IMPRESA CONVENUTA contenziosi antitrust nazionali è stato


NELLA GIURISPRUDENZA ANTITRUST ITALIANA. – 1. quello del difetto di competenza del giu-
Competenza. – 2. Legittimazione. – 3. As- dice adito.
solvimento dell’onere probatorio. – II. IL
PASSING-ON: IMPLICAZIONI GIURIDICHE DI UN FENO-
Come noto, nell’originaria formula-
MENO ECONOMICO COMPLESSO. – III. IL RILIEVO zione delle norme sulla competenza giu-
DEL PASSING-ON NEL CONTENZIOSO GIUDIZIALE AN- diziale in materia antitrust il legislatore
TITRUST. – IV. LA DIFESA PASSING-ON NELLA GIU- nazionale aveva riservato alla competenza
RISPRUDENZA. – 1. La giurisprudenza nord- esclusiva della corte di appello compe-
americana. – 2. La giurisprudenza della tente per territorio la cognizione in primo
Corte di giustizia dell’Unione europea. – 3.
La giurisprudenza degli Stati membri UE ed unico grado delle azioni civili antitrust
(cenni). – 4. La giurisprudenza italiana. di dimensione nazionale1. La mancanza
di un’espressa previsione da parte del le-
gislatore per le violazioni comunitarie
I. LE DIFESE DELL’IMPRESA CONVENUTA NEL- aveva creato un’anomalia (sanata solo di
LA GIURISPRUDENZA ANTITRUST ITALIANA
recente) per cui mentre le controversie
Non è possibile ipotizzare in astratto antitrust nazionali dovevano essere cono-
tutte le difese che una impresa convenuta sciute in primo (ed unico) grado dalla
può proporre in un contenzioso giudiziale corte di appello competente per territorio,
antitrust. È fin troppo evidente che ogni quelle comunitarie, a seconda del loro va-
contenzioso si caratterizza per specificità lore, ricadevano in primo grado nella co-
tali da rendere ogni processo profonda- gnizione del giudice di pace o del tribu-
mente diverso dagli altri. nale.
Tale diversità è ancora più accentuata Questo unicum, anche a causa della
nel contenzioso antitrust caratterizzato, non sempre evidente linea di demarca-
come noto, da varietà fattuali complesse e zione nelle fattispecie antitrust tra appli-
qualificazioni giuridiche spesso commiste cazione delle regole nazionali e comunita-
ad analisi economiche. rie, ha creato una notevole incertezza nel-
Uno sguardo retrospettivo alla giuri- l’individuazione in concreto del giudice
sprudenza antitrust nazionale degli ultimi competente e ha consentito alle parti di
vent’anni, tuttavia, consente di rilevare al- utilizzare con particolare successo l’ecce-
cuni elementi difensivi ricorrenti. Di se- zione di incompetenza del giudice, di
guito tali elementi saranno solo sintetica- volta in volta adito dall’attore2.
mente illustrati per lasciare spazio alla Tale unicum, risulta ormai espunto
questione della difesa passing-on, princi- dall’ordinamento, posto che con l’istitu-
pale oggetto della presente analisi. zione delle “Sezioni Specializzate in ma-
teria di Impresa”, la l. 27/20123 nel tenta-
1. Competenza. – L’argomento difen- tivo di razionalizzare il complesso del
sivo indubbiamente più ricorrente nei contenzioso legato alle “attività economi-

1 La formulazione dell’art. 33, comma 2, l. corte adita ha dichiarato la propria incompetenza


287/1990 nella versione precedente a quella modi- (a favore del Tribunale di Milano) a conoscere la
ficata dal d.lgs. 1/2012 convertito in l. 27/2012, controversia ritenendo le condotte oggetto di
stabiliva infatti che «Le azioni di nullità e di ri- causa rientranti nel novero del diritto comunita-
sarcimento del danno, nonché i ricorsi intesi ad rio della concorrenza e ciò nonostante la mede-
ottenere provvedimenti di urgenza in relazione sima fattispecie sostanziale fosse stata valutata
alla violazione delle disposizioni di cui ai titoli dal dall’Autorità garante della concorrenza e del mer-
I al IV sono promossi davanti alla corte d’appello cato ai sensi della l. 287/1990 ed in particolare
competente per territorio». dell’art. 3 (cfr. Delib. AGCM, 16 novembre 2004,
2 Cfr. ex multis, App. Milano, 7 febbraio 2011, n. 13752, in Boll. 47/2004).
Brennercom Spa c. Teleocm Italia Spa in cui la 3 Legge di conversione del d.l. 1/2012.
M. CARPAGNANO – LE DIFESE DELL’IMPRESA CONVENUTA E IL PASSING ON 299

che, produttive e commerciali” ha disposto 3. Assolvimento dell’onere probatorio. –


che le corti di appello cedano il passo alle Altrettanto utilizzate sono le argomenta-
neonate sezioni, investendo queste ultime zioni difensive volte a rilevare il mancato
anche delle “controversie di cui all’art. 33, assolvimento dell’onere probatorio gra-
comma 2, della l. 287/1990” (oltre a devol- vante sull’attore. L’azione di danno anti-
vere loro pure la cognizione sulle paral- trust, a differenza delle ordinarie azioni di
lele “controversie relative alla violazione danno extracontrattuale, può contare su
della normativa antitrust dell’Unione eu- rilevanti presunzioni semplici poste a fa-
ropea”). Appaiono così superati, almeno vore del danneggiato in merito alla sussi-
pro futuro i ricordati problemi legati al stenza del nesso causale e del danno deri-
precedente sistema di tutela “frazionata” vato da un illecito anticompetitivo già ac-
nelle controversie antitrust4. certato dall’Autorità garante della concor-
renza e del mercato (o dalla Commissione
2. Legittimazione. – Un altro argo- europea)7.
mento difensivo ampiamente utilizzato, Nonostante l’operare di tali presun-
specie nelle azioni promosse dai consu- zioni semplici, l’onere probatorio resta
matori finali, è stato quello volto a rile- molto difficile da assolvere per l’attore e
vare il difetto di legittimazione attiva ad non sono affatto infrequenti pronunce in
invocare la tutela della legge antitrust na- cui il giudice ha rilevato sia nel conten-
zionale. Nell’ordinamento giuridico in- zioso tra imprese che tra consumatori e
terno, infatti, la legittimazione attiva del imprese l’insufficienza dell’apparato pro-
consumatore finale danneggiato da una batorio proposto dall’attore.
pratica anticompetitiva nazionale è una
conquista relativamente recente, essendo
II. IL PASSING-ON: IMPLICAZIONI GIURIDICHE
stata espressamente riconosciuta, sulla
DI UN FENOMENO ECONOMICO COMPLESSO
base dell’art. 33, comma 2, l. 287/ 1990,
soltanto nel 2005 con la sentenza della Strettamente connessa alla comples-
Corte di cassazione, sezioni unite, 4 feb- sità probatoria è la difesa passing-on, pro-
braio 2005, n. 2207 (caso Unipol)5. Prima babilmente la più controversa argomenta-
d’allora, l’orientamento della Corte di zione difensiva proponibile in un conten-
Cassazione è significativamente rappre- zioso giudiziale antitrust, oggetto di ana-
sentato dalla sentenza nel caso Monta- lisi nei paragrafi successivi.
nari: «le norme degli art. [101 TFUE] e Il fenomeno del passing-on, che in ita-
[102 TFUE] sono rivolte alla tutela della liano può essere tradotto come fenomeno
libera concorrenza tra imprese […] ne della traslazione, è direttamente imputa-
consegue che destinatari diretti di tali bile alla struttura del mercato concorren-
norme sono gli imprenditori commer- ziale.
ciali, i quali sono gli unici legittimati ad Si tratta di un fenomeno di tipo eco-
avvalersene, non l’utente singolo, il quale nomico, riconducibile alle relazioni verti-
può trarne solo un vantaggio in via ri- cali che legano il processo produttivo a
flessa ed indiretta»6. Un simile orienta- quello distributivo, per cui ciò che av-
mento fortemente restrittivo, come si in- viene in un determinato stadio della ca-
tuisce, era suscettibile di essere utilizzato tena del valore tende a ripercuotersi sul li-
dai convenuti al fine di schermare le vello successivo. E ciò con un’intensità
azioni di danno antitrust promosse dai variabile in funzione della struttura dei
consumatori finali nei loro confronti. mercati interessati e della pressione con-

4 Cfr. sul punto App. Bologna, sez. III, 17 7 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305 ed
aprile 2012. anche sez. III, 26 maggio 2011, n. 11610 in cui è
5 Il nuovo orientamento, ormai consolidato, è stato precisato che «la prova dell’interruzione del
stato ribadito costantemente dalla Corte di cassa- nesso causale […] non può consistere nel rimet-
zione, cfr. da ultimo Cass., sez. III, 26 maggio tere in discussione le medesime circostanze di
2011, n. 1160. fatto il cui accertamento è già contenuto nel prov-
6 Cass., sez. I, 4 marzo 1999, n. 1811. vedimento sanzionatorio».
300 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

correnziale attuale (o potenziale) riscon- stante, altri ancora, invece, riescono a


trabile in ciascuno di essi. neutralizzarne gli effetti o a differirne la
È proprio per il verificarsi di questo fe- propagazione nel tempo.
nomeno, rilevante anche in altre branche La possibilità di trasferire un danno
del diritto come il diritto tributario e patrimoniale al livello successivo della ca-
quello ambientale, che un mercato con- tena del valore dipende, infatti, da una se-
correnziale trasmette gli effetti benefici rie di fattori riconducibili alla struttura ed
alla società ed ai consumatori finali: i alle caratteristiche dei mercati interessati.
prezzi minori, le migliori qualità dei Tale possibilità dipenderà, ad esempio,
beni/servizi ed il maggiore tasso di inno- dall’elasticità della domanda e dell’offerta,
vazione di un mercato specifico, benefi- dal lasso di tempo durante il quale il so-
ciano i consumatori (e la società in ter- vrapprezzo illecito viene praticato, dalla
mini di efficienza) perché tali effetti sono effettiva sostituibilità del bene intermedio
determinati dalla concorrenza ai livelli a cui il sovrapprezzo (o la infraprodu-
superiori, riversandosi, successivamente, zione) si riferisce. L’eventuale traslazione
nel mercato finale. del danno dipenderà anche dalla tipologia
Allo stesso modo, anche gli effetti dan- di contratti in essere nei vari stadi della fi-
nosi, le illecite distorsioni della concor- liera: in numerosi settori, ad esempio, è
renza e, dunque, i sovrapprezzi, le minori frequente l’utilizzo di contratti di approv-
produzioni, le inefficienze e così via, tran- vigionamento medio - lungo - lunghissimo
sitano lungo la “catena del valore”, dal- periodo in cui il prezzo delle materie
l’alto verso il basso: dal livello produttivo, prime è convenuto tra le parti in modo da
fino al consumatore finale8. risultare insensibile ad eventuali succes-
Il passing-on deve intendersi, pertanto, sive variazioni transitorie di prezzo9.
come un fenomeno neutro che, nel bene e Si consideri, inoltre, che in un mer-
nel male, si verifica in tutte le economie di cato concorrenziale la reazione tipica de-
mercato. gli operatori economici a fronte di un in-
Nell’ambito del contenzioso giudiziale cremento del prezzo di un bene interme-
antitrust, il passing-on rileva in quanto de- dio (ad. esempio di una materia prima)
termina la traslazione di un danno (o di consiste nel cercare immediatamente un
una sua parte) da uno stadio all’altro della prodotto sostitutivo (il cui prezzo non è
“catena del valore”. nel frattempo aumentato) del bene impie-
Se, in linea teorica, il funzionamento gato nella produzione. Il produttore, in-
di tale meccanismo traslativo appare in- fatti, temendo che i propri clienti orien-
tuitivo (e di comune esperienza), la pre- tino la propria domanda verso concor-
cisa definizione e dimostrazione nell’am- renti più efficienti, cerca in primo luogo
bito di un contenzioso civile dell’effettivo di evitare il maggior costo semplicemente
impatto del passing-on nelle singole posi- non sostenendolo e ricorrendo ad un so-
zioni giuridiche è spesso sfuggente. Nella stitutivo low cost. Se la sostituzione di
realtà, infatti, non tutti i soggetti che si quel bene intermedio è possibile in tempi
avvicendano lungo la “catena del valore” rapidi, il sovrapprezzo trasmesso ai con-
trasferiscono integralmente il danno al li- sumatori sarà inesistente o, tutt’al più,
vello successivo; alcuni riescono a trasfe- impercettibile10. Se invece il bene si rivela
rirlo solo in parte assorbendone il re- difficilmente sostituibile, il sovrapprezzo
8 In altre parole: «Il consumatore, che è l’ac- tuale traslazione sul consumatore finale dell’au-
quirente finale del prodotto offerto al mercato, mento del costo connesso ad un incremento del
chiude la filiera che inizia con la produzione del costo delle materie prime avviene, normalmente,
bene. Pertanto la funzione illecita di un’intesa si a distanza di circa sei mesi dall’incremento di
realizza per l’appunto con la sostituzione del suo prezzo registrato nel mercato della singola mate-
diritto di scelta effettiva tra i prodotti in concor- ria prima. Cfr. sul punto i dati raccolti e pubbli-
renza effettiva con una scelta apparente»; cfr. cati da The Economist, 20 gennaio 2011.
Cass., sez. un., 20 gennaio 2005, n. 2207. 10 Il che ovviamente, non intacca il valore giu-
9 Ad esempio recenti studi nella filiera agro- ridico e la fondatezza (qualora sussista un nesso
alimentare hanno rilevato che in virtù dell’attuale di causalità) delle pretese risarcitorie del danneg-
assetto dei contratti cd foreward buying, l’even- giato.
M. CARPAGNANO – LE DIFESE DELL’IMPRESA CONVENUTA E IL PASSING ON 301

illecito si materializzerà in buona parte causa della funzione compensativa del ri-
nei costi di produzione del prodotto finale sarcimento del danno.
e, pertanto, sarà (in tutto o in gran parte) Va da sé che in caso di traslazione in-
trasmesso, in linea di principio, ai consu- tegrale o parziale del danno al livello suc-
matori finali. cessivo, si aprirà la strada della legittima-
In un mercato monopolistico, invece, zione attiva ai danneggiati del livello sot-
l’incremento del prezzo non sarà mai tostante.
uguale all’incremento del costo, per la I vantaggi per l’originario convenuto
semplice ragione che il monopolista non di una simile evoluzione dello scenario
è, per definizione, un price taker ma tende processuale devono essere attentamente
a fissare il prezzo e la quantità di produ- valutati in funzione delle caratteristiche
zione esattamente dove la sua curva di co- del caso di specie. Infatti, non è da esclu-
sto marginale intercetta i suoi ricavi mar- dere che tale evoluzione possa avere delle
ginali. Con la conseguenza che in un mer- conseguenze negative per il convenuto, il
cato monopolistico i consumatori finali, quale a fronte del vantaggio consistente
in linea di principio, non sopporteranno nella riduzione (se non eliminazione) del-
integralmente il sovrapprezzo illecito ma l’esposizione al rischio antitrust nei con-
solo una parte. fronti del danneggiato diretto (ad es. il di-
stributore che ha acquistato per rivendere
III. IL RILIEVO DEL PASSING-ON NEL CON-
i beni/servizi cartellizzati), potrà veder
TENZIOSO GIUDIZIALE ANTITRUST
espandere la propria esposizione al ri-
schio antitrust ad una platea potenzial-
Nell’ambito di un’azione giudiziale an- mente più ampia di danneggiati (gli ac-
titrust, la corretta comprensione dell’im- quirenti indiretti), ovvero coloro i quali
patto del fenomeno del passing-on nel- hanno acquistato i beni/servizi da inter-
l’ambito dei mercati interessati (e la sua mediari (ad es. i clienti del distributore).
puntuale dimostrazione) può risultare de- Tale rischio appare ancora più rilevante
terminante per il successo della parte at- qualora gli acquirenti indiretti siano con-
trice o di quella convenuta. sumatori finali, i quali come noto, dal
Il passing-on, infatti, ha un importante 2010 dispongono, in Italia, di un efficace
rilievo sia sotto un profilo processuale strumento di aggregazione processuale
(i.e. per la corretta identificazione dei quale l’azione di classe disciplinata dal-
soggetti legittimati attivi e passivi) che da l’art. 140-bis del Codice del Consumo11.
quello sostanziale (i.e. per l’esatta indivi- L’utilizzo strategico della traslazione
duazione e quantificazione del danno ri- del danno può avere anche una connota-
sarcibile). zione non difensiva e servire all’attore
La passing-on defence può essere utiliz- danneggiato (ad es. il consumatore finale)
zata dalle imprese convenute in un’azione per chiedere in giudizio al soggetto che ha
di risarcimento del danno antitrust per posto in essere una violazione delle regole
contrastare la tesi dell’attore ogniqual- di concorrenza il risarcimento dei danni
volta questi abbia realmente traslato il patrimoniali traslati dall’operatore inter-
danno antitrust ai propri clienti. Se il con- medio (ad es. il distributore) (offensive
venuto, infatti, riesce a dimostrare che il passing-on).
danno patrimoniale lamentato dall’attore
è stato in realtà interamente trasferito al
IV. LA DIFESA PASSING-ON NELLA GIURI-
livello sottostante, questi perderà la legitti-
SPRUDENZA
mazione attiva, non avendo di fatto subito
alcun danno. Se, invece, si riesce a dimo- L’utilizzo della difesa passing-on nel-
strare che il danno è stato traslato solo in l’ambito del contenzioso antitrust è stata
parte, la passing-on defence consentirà al oggetto di grande attenzione da parte
convenuto di ridurre l’entità del danno ri- della giurisprudenza nordamericana già
sarcibile all’attore e ciò, essenzialmente, a sul finire degli anni sessanta del secolo

11 D.lgs. 206/2005.
302 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

scorso. Il tema dell’ammissibilità della di- trust è stata affrontata per la prima volta
fesa passing on, come illustrato nel para- dalla corte suprema nordamericana nel
grafo successivo, ha assunto un impor- caso Hanover Shoe v. United Shoe Machi-
tante rilievo specie per le sue implicazioni nery Corporation.
di competition policy, intrecciandosi con La corte suprema, stabilendo una con-
il tema della legittimazione attiva e pas- troversa rule of law valida ancora oggi, ri-
siva, della tutela effettiva offerta dal pri- gettò le argomentazioni dell’impresa con-
vate antitrust enforcement nei confronti venuta fondate sulla passing-on defence. E
delle vittime degli illeciti indipendente- ciò indipendentemente dalla circostanza
mente dalla loro posizione lungo la “ca- che, nel caso di specie, l’attore acquirente
tena del valore” ed alla stessa efficacia di intermedio non avesse in realtà sofferto
deterrenza (generale e specifica) connessa alcun danno patrimoniale in quanto
ai rimedi civilistici nel contenzioso anti- aveva traslato i maggiori costi ai propri
trust. E non poteva essere altrimenti po- clienti.
sto che la corte suprema statunitense, al Secondo la corte, riconoscere la vali-
fine di ridurre le notevoli difficoltà prati- dità della difesa passing-on avrebbe con-
che connesse all’esatta ricostruzione in sentito agli autori di un illecito antitrust
giudizio dell’entità del danno traslato, ha di conservare più facilmente i profitti de-
negato all’indirect purchaser la legittima- rivanti dalla condotta anticompetitiva. E
zione attiva ad agire in giudizio per otte- ciò in quanto, tale difesa complicherebbe
nere il risarcimento del danno, limitando notevolmente la quantificazione del dan-
al direct purchaser la legittimazione a ri- no, finendo per disincentivare la proposi-
chiedere il risarcimento – in triplum12 – zione delle azioni di risarcimento.
del danno sofferto. E ciò nonostante que- Qualche anno più tardi, nella pronun-
sti lo avesse interamente trasferito al li- cia Illinois Brick v. Illinois14, la Corte Su-
vello sottostante. Tali regole, come de- prema confermò la regola dell’inammissi-
scritto nel paragrafo successivo, sono bilità della difesa passing-on esplicitan-
state elaborate nei casi Hanover Shoe Co. done il corollario secondo cui agli acqui-
del 1968 e Illinois Brick Co. del 197713. renti indiretti, sui quali, come illustrato
Anche in Europa, dove la questione si nel paragrafo precedente, vengono tipica-
è posta molto più recentemente, il dibat- mente traslati gli effetti dannosi della pra-
tito in merito alla possibilità di utilizzare tica anticoncorrenziale, non poteva essere
la difesa passing-on nel contenzioso giudi- accordata legittimazione ad agire in giu-
ziale ha assunto un’ampiezza molto si- dizio per far valere una violazione del di-
mile a quella nordamericana, coinvol- ritto antitrust (c.d. offensive passing-on).
gendo considerazioni di competition po- E ciò in quanto l’eventuale azione di
licy. Giova precisare fin da subito che in risarcimento proposta da tali soggetti,
Europa la regola vigente (anch’essa di de- avrebbe comportato una problematica
rivazione giurisprudenziale) è di senso duplicazione – o moltiplicazione a se-
diametralmente opposto a quella norda- conda della lunghezza della “catena del
mericana: essendo riconosciuta la legitti- valore” su cui il danno viene di volta in
mazione ad agire a “chiunque” abbia su- volta traslato – delle azioni nei confronti
bito un danno come conseguenza di un il- del soggetto che ha commesso l’illecito,
lecito antitrust e ciò indipendentemente con il rischio di una duplicazione/molti-
dalla propria posizione lungo la “catena plicazione della esposizione alla respon-
del valore”. sabilità risarcitoria. Ciò avrebbe inoltre
determinato insuperabili ostacoli per l’e-
1. La giurisprudenza nordamericana. – satta individuazione delle responsabilità
La difesa passing-on nel contenzioso anti- (disperse lungo la catena del valore) e per
12 Cfr. Sect. 4, Clayton Act, 15 U.S.C. § 15, ai 13 Hanover Shoe Co. v. United Shoe Machi-
sensi del quale il danneggiato da un illecito anti- nery Corp., 392 US 481 (1968); Illinois Brick Co.
trust può ottenere in giudizio un “risarcimento” v. Illinois, 431 US 720 (1977).
pari a tre volte l’entità del danno patrimoniale su- 14 Illinois Brick Co. V. Illinois, 431 U.S. 720
bito. (1977).
M. CARPAGNANO – LE DIFESE DELL’IMPRESA CONVENUTA E IL PASSING ON 303

la precisa individuazione e quantifica- mettere la legittimazione ad agire in capo


zione dei danni subiti. agli acquirenti indiretti.
A seguito di tale importante sentenza Per completezza, si rileva che le per-
si è sviluppato nella comunità antitrust plessità emerse nel dibattito appena ac-
nordamericana un vivace dibattito15 in cennato hanno trovato un notevole acco-
cui sono stati anche proposti richiami di glimento a livello statale: in ben trentasei
attenzione in merito alla necessità di ri- Stati americani e nel distretto di Colum-
considerare la validità della Illinois Brick bia sono, infatti, stati adottati provvedi-
rule16. È stato perfino sostenuto in dot- menti legislativi, c.d. Illinois Brick repealer
trina che tale regola incentivi comporta- statutes, che hanno espressamente rico-
menti collusivi tra l’acquirente diretto nosciuto la legittimazione ad agire degli
(unico soggetto legittimato a citare in acquirenti indiretti nel contenzioso anti-
causa il cartellista o il monopolizzatore), trust19.
e lo stesso cartellista/monopolizzatore. A livello statale la questione dell’am-
Questi, infatti, potrebbe avrebbe l’inte- missibilità della passing-on defence è stata
resse a “comprare” il silenzio dell’unico recentemente analizzata dalla corte su-
legittimato all’azione attraverso una spar- prema della California che, pur negando
tizione delle rendite illecite derivanti dalla l’ammissibilità di tale difesa, ha comun-
violazione antitrust17. que riconosciuto la legittimazione attiva
Ad oggi, a livello federale, la Corte Su- degli acquirenti indiretti (caso Clayworth
prema non ha ancora avuto l’occasione di v. Pfizer20). Sebbene in linea con la pro-
tornare sul tema. L’azione civile di risarci- nuncia di Hanover Shoe, quindi, l’ordina-
mento del danno, che in base al Clayton mento statale californiano rappresenta un
Act deve peraltro essere triplicato in nome modello differente da quello federale, in
della funzione sanzionatoria e deterrente quanto: i) non ammette la difesa passing-
accordata al private antitrust enforce- on, ma ii) ammette la legittimazione ad
ment18, viene quindi riconosciuta soltanto agire in capo agli acquirenti indiretti.
all’acquirente diretto, in quanto soggetto
che più probabilmente ha interesse a pro- 2. La giurisprudenza della corte di giu-
porre tale azione (vuoi perché, a causa stizia ed il dibattito comunitario. – In am-
della sua posizione lungo la “catena del bito comunitario l’ammissibilità della
valore”, è destinato a subire un danno pa- passing-on defence è stata implicitamente
trimoniale tutt’altro che trascurabile e affrontata dalla Corte di giustizia nella
perché non può essergli eccepita la difesa pronuncia pregiudiziale nel caso Courage
passing on) e che più fruttuosamente può v. Crehan del 200121 in cui, come noto, è
farlo, avendo maggiori informazioni uti- stato sancito il diritto di “chiunque” abbia
lizzabili in giudizio rispetto ai meno subito un danno come conseguenza di un
“informati” acquirenti indiretti. illecito antitrust ad agire in giudizio per
In sintesi, dunque, si può affermare ottenere il risarcimento. Tale statuizione
che, a livello federale, l’ordinamento sta- costituisce un chiaro riconoscimento al-
tunitense si caratterizza per: i) non am- l’ammissibilità della difesa passing-on,
mettere la difesa passing on e ii) non am- posto che, sotto il profilo della legittima-

15 Nell’ambito del quale le più note espres- che la regola del caso Illinois Brick crea tra il car-
sioni sono quelle favorevoli al passing-on di Lan- tellista e l’indirect purchaser.
des e Posner, esponenti della Scuola di Chicago 18 Cfr., supra, nota 12.
improntata ai criteri di efficienza economica, e 19 Tra questi, si può annoverare anche il Ca-
quelle critiche di Harris e Sullivan, volte a difen- lifornia Cartwright Act., CAL. BUS. & PROF.
dere la necessità di tutelare ogni posizione giuri- CODE § 16720.
dica soggettiva danneggiata da un illecito concor- 20 Clayworth v. Pfizer, Inc., 49 Cal.4th 758, 233
renziale, e quindi anche gli acquirenti indiretti. P.3d 1066 (Cal. 2010).
16 Cfr. Antitrust Modernization Common Re- 21 C. giust. CE, 20 settembre 2001, causa C-
port and Recommendations (2007). 453/99, Courage Ltd c. Bernard Crehan e Bernard
17 Si parla a tal proposito dell’Illinois Wall, fa- Crehan c. Courage Ltd and Others, in Racc. 2001,
cendo riferimento agli incentivi alla collusione p. I-6297.
304 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

zione ad agire, non tollera alcun limite fettivamente traslato il danno su terzi sog-
alle azioni di risarcimento del danno in- getti (e ciò al fine di evitare problemi di
cardinate dagli acquirenti indiretti. duplicazione del risarcimento e di arric-
Il principio statuito dalla Corte di giu- chimento senza causa) e dall’altro di favo-
stizia ha assunto particolare rilevanza rire la proposizione delle azioni da parte
nell’ambito del dibattito scaturito a livello degli acquirenti indiretti attraverso l’in-
comunitario in merito all’effettività della troduzione di una “presunzione semplice
tutela giudiziale antitrust in Europa a se- che il sovrapprezzo illegale sia stato loro
guito della pubblicazione, nel 2005, del li- trasferito nella sua interezza”27.
bro verde della Commissione europea In attesa di una proposta di direttiva
sulle “Azioni di risarcimento del danno comunitaria in materia di private antitrust
per violazione delle norme antitrust co- enforcement più volte annunciata negli ul-
munitarie”22. Tale documento ha ufficial- timi anni, il tema della traslazione del
mente aperto la consultazione pubblica danno è stato ulteriormente discusso nel-
sull’opportunità di ammettere nell’ordina- l’ambito alla “consultazione in materia di
mento comunitario la “eccezione di tra- quantificazione del danno nei casi anti-
sferimento del danno”23. trust” del 201128 ed in relazione all’avan-
La Corte di giustizia è tornata sul tema zamento dei lavori di proposta legislativa
della necessità di favorire ed incentivare le comunitaria in materia di class action an-
azioni civili come strumento di enforce- titrust del 201229.
ment della normativa antitrust nel 2006 Nel frattempo, sembra essere ormai
con la pronuncia pregiudiziale nel caso acquisito a livello di politica legislativa
Manfredi v. Lloyd Adriatico Assicurazioni24. UE il principio, condiviso dal parlamento
A distanza di poco più di cinque anni dalla europeo e dalla Commissione, secondo
precedente pronuncia, la corte ha com- cui l’obiettivo primario delle azioni di ri-
piuto il definitivo passo in avanti verso il sarcimento del danno per violazioni della
pieno riconoscimento della legittimazione disciplina antitrust è quello di assicurare
ad agire anche a favore degli acquirenti un “risarcimento completo” ai danneg-
indiretti, affermando che «chiunque ha il giati. Ciò significa da un lato escludere le
diritto di chiedere il risarcimento del ipotesi (tipiche del sistema di common
danno subìto quando esiste un nesso di law) di danno esemplare e punitivo e, dal-
causalità tra tale danno e un’intesa o pra- l’altro, ammettere nel contenzioso giudi-
tica vietata dall’art. [101 TFUE]»25. ziale l’ammissibilità dell’argomentazione
Nell’ambito del dibattito sviluppatosi a passing-on.
livello comunitario, la Commissione euro- Distanziandosi nettamente dall’ap-
pea ha elaborato una posizione più avan- proccio federale nordamericano30, dun-
zata in merito alla ammissibilità della di- que, il modello comunitario i) ammette la
fesa passing-on. In particolare, nel libro difesa passing-on e ii) la legittimazione ad
bianco del 200826, la Commissione ha agire in capo agli acquirenti indiretti.
proposto di ammettere la difesa passing
on solo quando il convenuto è in grado di 3. La giurisprudenza negli stati membri
dimostrare con certezza che l’attore ha ef- dell’ue (cenni). – Con riferimento all’am-

22 Cfr. Libro verde: Azioni di risarcimento del mento del danno per violazione delle norme anti-
danno per violazione della norme antitrust comu- trust comunitarie, COM (2008) 165 final, § 2.1.
nitarie, COM (2005) 672 final, p. 3. 27 Commissione europea, libro bianco, § 8.
23 Ibidem, p. 8. 28 Cfr. Bozza di documento di orientamento.
24 C. giust. UE, 13 luglio 2006, cause riunite Quantificazione del danno nelle azioni di risarci-
C-295/04 - C-298/04, Vincenzo Manfredi c. Lloyd mento fondate sulla violazione dell’art. 101 e 102
Adriatico Assicurazioni SpA, Antonio Cannito c. TFUE.
Fondiaria Sai SpA, Nicolò Tricarico c. Assitalia 29 Cfr. European Parliament Resolution of 2
SpA, and Pasqualina Murgolo c. Assitalia SpA - February 2012 on «Towards a Coherent European
“Manfredi”, in Racc. 2006, p. I-6619. Approach to Collective Redress» (2001/2089(INI)).
25 C. giust. UE, 13 luglio 2006, Manfredi, cit., 30 Nonché dal modello vigente nello Stato
§ 61. della California.
26 Libro bianco in materia di Azioni di risarci-
M. CARPAGNANO – LE DIFESE DELL’IMPRESA CONVENUTA E IL PASSING ON 305

missibilità della difesa passing-on, le solu- denti, la Corte di cassazione ha costante-


zioni giurisprudenziali affermatesi negli mente riconosciuto a partire dal 2007 la
Stati membri dell’Unione europea si col- legittimazione attiva di ogni soggetto del
locano lungo la linea, come visto molto mercato leso da una condotta anti-com-
sottile, tracciata dalla giurisprudenza petitività illecita a proporre una azione
della Corte di giustizia nei richiamati casi giudiziale antitrust, indipendentemente
Courage e Manfredi. dalla sua posizione lungo la catena del va-
Pronunce volte a riconoscere l’ammis- lore, purché il danno lamentato sia ezio-
sibilità della difesa passing-on si riscon- logicamente collegato all’illecito antitrust.
trano in Inghilterra31, Germania, Fran- Tale impostazione, da ultimo confermata
cia32, Danimarca33, oltre che in Italia34 (su dalla Corte di cassazione nella richiamata
cui si ritornerà più diffusamente nel pros- sentenza n. 1160/201136, neutralizza qua-
simo paragrafo). In tali Stati membri, no- lunque limitazione alla legittimazione at-
nostante i tribunali abbiano fin ora avuto tiva di stampo nordamericano.
poche occasioni di affrontare diretta- La questione della ammissibilità della
mente tale questione (nei pochi casi di- difesa passing-on è stata oggetto di speci-
sponibili la difesa passing-on ha assunto fica analisi per la prima volta in un con-
rilievo incidentale o è stata sviluppata nel- tenzioso antitrust dalla corte di appello di
l’ambito di obiter dicta) è comunque pre- Torino nel caso Juventus FC SpA del
valsa l’interpretazione volta ad ammettere 20007. In tale caso, la società Indaba In-
la difesa passing-on nel contenzioso anti- centive co., attiva nel mercato della forni-
trust. E ciò sulla base dei principi generali tura di servizi di turismo e specializzata
dell’ordinamento giuridico in tema di le- in eventi sportivi, convenne in giudizio ai
gittimazione attiva e di compensazione sensi dell’art. 33, comma 2, l. 287/90, la
del danno. Società Juventus F.C. SpA. La società at-
Si segnala che il governo del Regno trice lamentava di essere vittima di un
Unito, all’esito di una ampia consulta- abuso di posizione dominante della so-
zione pubblica avente ad oggetto il private cietà convenuta nel mercato della vendita
antitrust enforcement, ha reso pubblica la dei biglietti per la finale della Champions
propria posizione in materia di passing-on League del 28 maggio 1997.
defence precisando la propria contrarietà La corte si era trovata a decidere una
alla introduzione nell’ordinamento giuri- situazione antitrust complessa dal punto
dico inglese di presunzioni semplici rela- di vista della legittimazione attiva. Se-
tive alla avvenuta traslazione del danno al condo la corte: «[…] il problema delicato
livello successivo della catena del valore35. è costituito dalla concorrenza in capo allo
stesso soggetto sia della qualità di com-
4. La giurisprudenza italiana. – In Italia partecipe all’intesa vietata […] sia di even-
non esiste un’espressa presa di posizione tuale vittima della posizione dominante
del legislatore in merito all’ammissibilità […]». La corte, superata tale questione
della passing on defence nei casi di diritto preliminare (ed anticipando la giurispru-
antitrust nazionale, né vi è un chiaro lea- denza Courage) rilevò che anche all’in-
ding case in materia. terno di una intesa anticompetitiva «i
Giova precisare che in perfetta ade- partners possono essere in posizione eco-
renza alla giurisprudenza della Corte di nomica equiordinata o subordinata», ri-
giustizia richiamata nei paragrafi prece- badendo «la natura soltanto compensa-
31 Emerald Supplies v. British Airways [2010] 33 Corte Suprema, 20 aprile 2005, GT Linien
EWCA Civ 1284; ed anche Devenish Nutrition Li- A/S (in insolvency) v. DSB and Sandlines.
mited v. Sanofi-Aventis SA (France) & Ors [2008] 34 App. Torino, 6 luglio 2000, Indaba Incentiva
EWCA Civ 1086. Company s.r.l. v. Juventus F.C. S.p.a, in Danno e
32 Tribunal de Commerce de Nanterre, 11 resp. 2001, 46; App. Cagliari, 23 gennaio 1999, in
maggio 2006, R.G. 2004FO2643, Arkopharma v. Giur. it., 2000, 346.
Rochel/Hoffmann La Roche; Tribunal de Com- 35 Cfr. UK Government, Private Actions in
merce de Paris, 26 gennaio 2007, R.G. 2003/ competition law: a consultation on options for
04804, Laboratoires Juva v. Rochel/Hoffman La reform, 29 gennaio 2013.
Roche. 36 Cass., sez. III, 26 maggio 2011, cit.
306 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

tiva» dell’azione risarcitoria riconobbe la Bibliografia


legittimazione attiva esclusivamente al AFFERNI, «La traslazione del danno nel di-
«soggetto che [ha] concretamente subito ritto antitrust nazionale e comunitario», in
un danno». La corte ha ritenuto «privo di Concorrenza e mercato, n. 16/2008, a cura di
legittimazione attiva il soggetto che abbia GHIDINI - LIBONATI - MARCHETTI, Giuffrè, 2009,
concorso a traslare il danno a terzi, e così 494-521; BENACCHIO - CARPAGNANO, «L’azione di
ai consumatori finali. Infatti, poiché la risarcimento del danno per violazione delle re-
consapevolezza della partecipazione ad gole comunitarie sulla concorrenza», in Qua-
derni del Dipartimento di Scienze giuridiche del-
un’intesa illecita in capo a parte attrice l’Università di Trento, Trento, 2007; REALEY -
era latente, ripetutamente dichiarata e su- GREEN - GEORGE (cur.), Competition Litigation,
bita nella prospettiva di una traslazione UK Practice and Procedure, Oxford, 2010, pp.
del danno […]», tale elemento fu ritenuto 459-464; BUCCIROSSI - CARPAGNANO, «Is it time for
sufficiente ad «esclude[re] l’incolpevo- the European Union to legislate in the field of
lezza in capo a parte attrice che versava in collective redress in antitrust (and how)?», in
Journal of European Competition Law & Prac-
una situazione di dolo» e ad escludere di
tice, Oxford, 2012; CARPAGNANO, «Vent’anni di
conseguenza il diritto al risarcimento del applicazione giudiziale delle regole di concor-
danno. renza in Italia: 1999-2010», in G. GHIDINI (cur.),
Più recentemente, la Corte di cassa- Concorrenza e mercato, Milano, 2011, pp. 284-
zione, nel documento sottoposto alla 304; CARPAGNANO, «Responsabilità civile per
Commissione europea nell’ambito della violazione delle regole sulla concorrenza nel
consultazione pubblica sul Libro Bianco diritto dell’Unione Europea», in R. SACCO
(cur.), Digesto delle Discipline Privatistiche, To-
in materia di azioni di risarcimento del rino, 2012, pp. 846-865; R. COOTER, «Passing
danno antitrust38, ha assunto una posi- On The Monopoly Overcharge: A Further
zione particolarmente favorevole in me- Comment On Economic Theory», in U. Pa. L.
rito alla ammissibilità del passing-on nel- Rev., 1981, p. 1531; P. FATTORI - M. TODINO, La
l’ordinamento nazionale, ritenendo “del disciplina della concorrenza in Italia, Bologna,
tutto ragionevole” la proposta di stabilire 2010; HARRIS - SULLIVAN, «Passing On the Mo-
nopoly Overcharge: A Comprehensive Policy
sia a favore dell’attore che del convenuto, Analysis», in U. PA. L. Rev., 1979, p. 269; LAN-
a seconda dei casi, «una presunzione di DES - POSNER, «Should Indirect Purchasers
trasferimento del maggior prezzo a valle Have Standing to Sue Under the Antitrust
della catena commerciale fino al consu- Laws? An Economic Analysis of the Rule of
matore finale»39. Illinois Brick», in U. CHI. L. Rev., 1979, p. 602;
L. PROSPERETTI - E. PANI - I. TOMASI, Il danno An-
MICHELE CARPAGNANO titrust, Mulino, 2009.

37 App.Torino, 6 luglio 2000, Indaba Incentiva data 11 luglio 2008, disponibile nella pagina web
Company s.r.l. c. Juventus F.C. S.p.A., in Danno e della Commissione Europea.
resp., 2001, 46. 39 Documento della Corte di cassazione, cit.,
38 Documento della Corte di cassazione di p. 12.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La prescrizione del diritto al risarcimento danni

Sommario: I. L’AZIONE RISARCITORIA PER DANNO AN- Quanto alla durata del periodo pre-
TITRUST NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO. scrizionale, l’art. 2947 c.c. stabilisce un
– II. INQUADRAMENTO NELL’AMBITO DEI DANNI termine breve quinquennale per la pre-
LUNGOLATENTI NELLA GIURISPRUDENZA DI LEGITTI-
MITÀ NAZIONALE. – III. LE INIZIATIVE DELLA COM-
scrizione delle azioni risarcitorie di cui
MISSIONE EUROPEA. trattasi, in deroga al termine di prescri-
zione ordinario di 10 anni. Tale disposi-
zione prevede che «il diritto al risarci-
I. L’AZIONE RISARCITORIA PER DANNO ANTI-
mento del danno da fatto illecito si pre-
TRUST NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO ITA-
scrive in cinque anni dal giorno in cui il
LIANO
fatto si è verificato». Nell’individuare il
Nell’ordinamento italiano vengono in momento di realizzazione dell’evento di
rilievo due disposizioni in tema di pre- cui all’art. 2947 c.c. la giurisprudenza fa
scrizione delle azioni di risarcimento del riferimento alla produzione del danno e
danno antitrust. In particolare, l’art. 2935 non alla realizzazione dell’atto illecito,
c.c. stabilisce il dies a quo da cui deve farsi laddove l’evento non sia stato immediata-
decorrere la prescrizione, quale che sia la mente conseguente a quest’ultimo4. Più
sua durata, individuando nel «giorno in nello specifico la Cass. ha chiarito che,
cui il diritto può farsi valere il momento qualora la percezione del danno non sia
di decorrenza dei termini». A tale ri- evidente, il termine di prescrizione dovrà
guardo, la giurisprudenza ha chiarito che farsi decorrere dal momento in cui la pro-
la possibilità di far valere il diritto si rife- duzione del danno si manifesta all’esterno
risce esclusivamente ad una possibilità le- divenendo oggettivamente percepibile e
gale, dando rilievo alle sole cause giuridi- conoscibile, non potendo invece rilevare il
che impeditive dell’esercizio di tale di- momento in cui il fatto del terzo deter-
ritto, quale ad esempio una condizione mina la modificazione produttiva di con-
sospensiva non ancora verificatasi o un seguenze dannose per l’altrui diritto5.
termine non scaduto1. Di conseguenza, Sul rapporto tra l’art. 2947 c.c. e l’art.
impedimenti di fatto, come ad es. l’igno- 2935 c.c. è ugualmente intervenuta la Su-
ranza del danneggiato, non sono idonei a prema Corte, indicando che mentre la
impedire il decorso della prescrizione2. prima disposizione fissa un termine breve
Gli impedimenti soggettivi e gli ostacoli quinquennale per il diritto al risarci-
di fatto che sono causa di sospensione mento del danno per fatto illecito, l’art.
della prescrizione, difatti, sono espressa- 2935 c.c. stabilisce che la prescrizione co-
mente disciplinati dall’art. 2941 c.c., che, mincia concretamente a decorrere solo
come osservato dalla Cass., non contem- dal momento in cui il danneggiato può
pla tra le sue ipotesi tassative «l’ignoranza far valere il proprio diritto6. Tali norme ri-
da parte del titolare del fatto generatore guardano, quindi, profili differenti atti-
del suo diritto, né il dubbio soggettivo nenti al medesimo istituto giuridico e, in
sulla esistenza di tale diritto ed il ritardo quanto operanti su piani giuridici diversi,
indotto dalla necessità del suo accerta- non possono considerarsi legate da un
mento»3. rapporto di species a genus7.

1 Cass., civ., 12 marzo 1994, n. 2429, in Rep. 4 Cass., civ., 15 marzo 1989, n. 1306.
Foro it., 1994, voce Prescrizione e decadenza, n. 12. 5 Cass., civ., 12 agosto 1995, n. 8845.
2 Cass., civ., sez. III, 10 febbraio 1995, n. 1490, 6 Sul punto cfr. infra § II.
in Mass. Foro it., 1995. 7 Cass., civ., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305,
3 Cass., civ., sez. III, 7 novembre 2005, n. in Corr. giur., 2007, n. 5, p. 648.
21495 in Giust. civ., 2006 p. 1223.
308 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

II. INQUADRAMENTO NELL’AMBITO DEI DANNI che non potesse rilevare quale dies a quo
LUNGOLATENTI NELLA GIURISPRUDENZA DI né l’accertamento definitivo in sede giudi-
LEGITTIMITÀ NAZIONALE ziaria dell’illecito anticoncorrenziale, né
tantomeno il momento di produzione del
L’interazione tra le summenzionate di-
danno, coincidente nel caso di specie con
sposizioni è stata successivamente affron-
la sottoscrizione della polizza e il conse-
tata e specificata dalla Cass. nella sen-
guente versamento del premio. In partico-
tenza resa dalle sez. un. nel 20078. Con
lare, secondo il giudice di legittimità la
tale pronuncia la Suprema Corte tenta di
dare una risposta alle perplessità sollevate prima ipotesi confliggerebbe con la neces-
dalla Corte giust. UE nel caso Manfredi, sità di garantire l’autonomia procedurale
esaminando la conformità del quadro della tutela privatistica ex art. 33 l. n.
normativo italiano in materia di prescri- 287/90 dai procedimenti di natura ammi-
zione delle azioni risarcitorie da illecito nistrativa che si svolgono dinanzi al-
antitrust con i principi di equivalenza ed l’AGCM. Ad avviso della Corte, in nessun
effettività1052. Nelle conclusioni cui giun- caso può considerarsi «la definitività del-
ge, la Corte non sembra tuttavia optare l’accertamento amministrativo dell’illi-
per una soluzione particolarmente garan- ceità dell’intesa come una sorta di pregiu-
tista del principio di certezza del diritto. diziale amministrativa all’azione di risar-
La controversia alla base delle que- cimento del danno aquiliano»13. Difatti,
stioni portate all’attenzione dei giudici di l’illiceità di una condotta per contrarietà
legittimità non differiscono sostanzial- alle norme concorrenziali può essere ac-
mente dai fatti di causa della sentenza certata per la prima volta in sede di civile
Manfredi della Corte UE e della fattispe- di risarcimento dei danni o dichiarazione
cie da cui ha tratto origine un’ulteriore di nullità, pur con le inevitabili difficoltà
precedente pronuncia della Cass. in tema di allegazione probatoria da parte dei sin-
di legittimazione ad agire10. Trattavasi nel goli nell’ambito di tali tipi di giudizi.
caso in esame di un’azione risarcitoria ex Allo stesso modo la Corte non condi-
art. 33 della l. n. 287/9011 per il danno su- vide la tesi sostenuta dall’impresa assicu-
bito da un assicurato per effetto dell’in- rativa alla luce del rapporto tra gli artt.
tesa accertata nel 2000 dall’AGCM, danno 2947 e 2935 c.c., i quali operano secondo
consistente nella maggiorazione del pre- la Corte su piani giuridici distinti e non
mio assicurativo12. L’impresa assicurativa può, quindi, ritenersi che una disposi-
convenuta aveva eccepito l’avvenuta pre- zione prevalga sull’altra in forza di un
scrizione del diritto al risarcimento, la cui rapporto di specialità. L’art. 2947 c.c., os-
decorrenza doveva computarsi secondo la serva la Cass., si limita a fissare una du-
stessa dal momento della stipulazione rata breve per la prescrizione dell’azione
della polizza. La Corte d’App. di Napoli risarcitoria di una delle ipotesi di illecito,
disattendendo tale tesi aveva fatto risalire escludendone il periodo durante il quale
il decorso della prescrizione alla data di non sia possibile far valere il diritto. Per-
accertamento definitivo dell’illecito, ossia tanto, «il verificarsi del fatto» cui tale di-
dalla pronuncia con cui il Cons. St. aveva sposizione fa riferimento per la decor-
sostanzialmente confermato l’accerta- renza della prescrizione va interpretato in
mento effettuato dall’AGCM nel provvedi- base all’art. 2935 c.c., che disciplina speci-
mento de quo. La Cass. non ha condiviso ficamente tale aspetto, e anche alla luce
nessuna delle due tesi citate, ritenendo del criterio di fondo su cui si impernia la

8 Ibidem. 12 Provvedimento AGCM del 28 luglio 2000, n.


9 Corte giust.UE, Manfredi, 13 luglio 2006, 8546, pubblicato in Boll. n. 30 del 14 agosto 2000,
cause da C-295/04 a C-298/04, in Racc. 2007, I- sostanzialmente confermato dalla giurispru-
6619. denza; TAR Lazio, 5 luglio 2001, n. 6193, in Foro
10 Cass., civ., sez. un., 4 febbraio 2005, n. amm., 2001, 2117; Cons. Stato, 23 aprile 2002, n.
2207, in Foro it., 2005, I, 1014. 2199, in Corr. giur., 2003, 4, 491.
11 L. 287, 10 ottobre 1990, G.U. 13 ottobre 13 Cass., civ., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305
1990, n. 240. cit.
M. MELPIGNANO – LA PRESCRIZIONE DEL DIRITTO AL RISARCIMENTO DANNI 309

disciplina della prescrizione «secondo il del danno si giustifica per due ragioni. Da
quale l’inerzia del titolare del diritto ac- un lato viene dato rilievo alla natura
quista significato solo di fronte alla possi- stessa dell’illecito che, in quanto configu-
bilità di esercizio del diritto stesso, rante un’intesa vietata dall’art. 2 l. n. 287
quando cioè l’atto di esercizio vale a sod- /90, si caratterizza per la sua segretezza.
disfare l’interesse tutelato»14. Richia- Dall’altro lato la Corte prende in conside-
mando la propria precedente giurispru- razione le caratteristiche del danneggiato,
denza interpretativa dell’art. 2947 c.c., la il quale, in quanto consumatore, rappre-
Corte evidenzia che l’evento cui tale di- senta l’ultimo anello nella filiera del mer-
sposizione fa riferimento per il decorso cato e non può, quindi, assumersi che ab-
dei termini non può essere fatto risalire bia una conoscenza approfondita delle di-
né al momento in cui l’agente realizza l’il- namiche concorrenziali e delle eventuali
lecito, né al momento in cui la condotta distorsioni delle stesse.
del terzo determina «ontologicamente il La Corte rimette alla competenza del
danno all’altrui diritto», dovendolo invece giudice di merito l’individuazione caso
riferire all’esteriorizzazione del danno, per caso del momento in cui il danneg-
ossia quando quest’ultimo diviene ogget- giato abbia avuto adeguata e ragionevole
tivamente percepibile e riconoscibile. Di conoscenza del danno subito e della sua
conseguenza, l’evento di cui all’art. 2947 ingiustizia usando l’ordinaria diligenza e
c.c. non viene inteso come comprensivo a partire dal quale la sua inerzia potrà ri-
della sola condotta illecita alla cui cessa- tenersi colpevole.
zione far risalire il dies a quo, ma come Tuttavia, rispetto a tale profilo la Cass.
includente anche il danno ingiusto cagio- precisa che la conoscenza del danno in-
nato, attribuendogli, quindi, centralità giusto che una vittima può acquisire per
conformemente alla più recente interpre- effetto di proprie indagini o di idonea
tazione data dalla giurisprudenza dell’art. pubblicizzazione di stampa e mezzi di co-
2043 c.c., secondo cui l’ingiustizia non municazione non necessariamente coin-
deve attribuirsi alla condotta bensì al cide con la pubblicazione del provvedi-
danno. Nell’individuare l’istante di este- mento di avvio delle indagini o di accerta-
riorizzazione del danno dal quale l’inerzia mento dell’illecito da parte dell’AGCM.
del titolare del diritto assume rilievo, la Ciò in forza dell’autonomia tra accerta-
Cass. fa riferimento al momento in cui il mento amministrativo delle condotte vie-
grado di informazioni di cui dispone il tate e tutela civilistica di risarcimento del
soggetto leso sul danno ingiusto subito è danno e dichiarazione di nullità degli ac-
oggettivamente tale da consentirgli di cordi vietati.
esercitare il diritto risarcitorio. Vi può, Se è indubitabile che la soluzione cui
quindi, essere uno “scollamento” tempo- giunge la Cass. risponde alle perplessità
rale tra il momento in cui il danno viene sollevate dai giudici lussemburghesi nella
inferto e il momento della sua percezione sentenza Manfredi citata, tuttavia la scelta
da parte del danneggiato, a partire dal operata sembra privilegiare l’esigenza di
quale quest’ultimo può ritenersi in stato effettività della tutela offerta rispetto alla
di inerzia (c.d. lungolatenza del danno). certezza del diritto. Difatti, di certo non
Con riferimento alla specifica ipotesi in agevole appare l’accertamento demandato
esame nel giudizio de quo, la Corte indivi- ai giudici di merito, i quali dovranno sta-
dua l’esteriorizzazione del danno nel mo- bilire secondo le circostanze di ciascun
mento in cui il danneggiato è stato ade- caso concreto il momento in cui può rite-
guatamente e ragionevolmente informato nersi che il danneggiato usando l’ordina-
circa il fatto che la maggiorazione di pre- ria diligenza avrebbe potuto avere oggetti-
mio pagata era conseguenza di un’intesa vamente sufficiente coscienza del danno
illecita tra imprese assicurative. Secondo patito, dell’ingiustizia dello stesso e della
la Corte nel caso di specie la lungolatenza sua riconducibilità a un dato agente.

14 Ibidem.
310 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

III. LE INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE EU- rantiscano un sistema efficace di azioni di


ROPEA risarcimento del danno antitrust» allo
scopo di «creare un quadro giuridico che
A soluzioni parzialmente diverse dalla consenta azioni più efficaci». In tale con-
giurisprudenza italiana di legittimità esa- testo la Comm. prende posizione anche
minata giunge la Comm. europea nel Li- rispetto al problema del decorso del ter-
bro Bianco sulle azioni di risarcimento mine di prescrizione con delle soluzioni
del danno per violazione delle norme an- tese a garantire un’effettiva tutela minima
titrust comunitarie 15. del diritto delle vittime al risarcimento
La necessità di un intervento nell’am- del danno da illecito concorrenziale non-
bito del private enforcement era stato evi- ché condizioni di maggiore parità e cer-
denziato dalla Comm. già nel 2004, tezza del diritto in tutta l’Unione.
quando fu realizzato uno studio che met- Tenuto conto delle difficoltà dei sin-
teva in evidenza le profonde differenze a goli di far valere le proprie pretese risarci-
livello nazionale delle forme di tutela ap- torie, la Comm. propone di far decorrere
prontate per il risarcimento dei danni il termine di prescrizione dal momento in
conseguenti ad una violazione della nor- cui ragionevolmente si possa ritenere che
mativa a tutela della concorrenza. Alla gli individui danneggiati siano venuti a
pubblicazione dei risultati di tale studio conoscenza dell’illecito e non prima che
ha fatto seguito la predisposizione del Li- l’infrazione sia cessata. Mentre la giuri-
bro Verde del 2005, nel quale la Comm. ri- sprudenza italiana richiede la prova del-
levava un’inefficacia delle azioni di risar- l’oggettiva possibilità per il danneggiato
cimento e l’assenza di una tutela effettiva, di avere un set di informazioni tale da
ascrivibile in gran parte a vari ostacoli consentirgli di esercitare il diritto risarci-
giuridici e procedurali presenti a livello torio, la Comm. fa riferimento al mo-
nazionale16. mento in cui si può ragionevolmente pre-
In tale contesto la Comm. ha cercato sumere che la vittima dell’infrazione sia
di indicare soluzioni tese a facilitare l’ac- stata a conoscenza della stessa e del pre-
cesso alla giustizia per i singoli che fac- giudizio che le ha causato. Soluzione que-
ciano valere i diritti che possono trarre st’ultima che appare non poco sbilanciata
dagli effetti diretti degli artt. 101 e 102 a favore del danneggiato, con l’imposi-
TFUE. Il dibattito sul risarcimento del zione di un onere probatorio probabil-
danno antitrust si era sviluppato in Eu- mente eccessivo a carico dell’autore del-
ropa fin dagli anni ’90 e da più parti era l’illecito per superare tale presunzione.
stata ravvisata l’esigenza di delineare i Inoltre, pur condividendo la separa-
tratti essenziali del contesto giuridico so- zione tra tutela privatistica e accerta-
stanziale e procedurale delle azioni di ri- mento in sede amministrativa dell’illecito
storo dei danni antitrust. antitrust, la Comm. giunge a una solu-
Con il successivo Libro Bianco la zione di compromesso che tiene comun-
Comm. ha inteso rilanciare le proposte que conto delle necessarie interazioni tra
già contenute nel Libro Verde recependo, i due tipi di tutela. La soluzione proposta
inoltre, la giurisprudenza medio tempore nel Libro Bianco prevede, difatti, il de-
sviluppatasi, con particolare riferimento corso di un nuovo termine di prescrizione
al leading case Manfredi. In particolare, di almeno due anni in attesa della defi-
nel Libro Bianco la Commissione indivi- nizione amministrativa o giurisdizio-
dua «una serie di regole minime che ga- nale dell’accertamento dell’infrazione alle

15 Libro Bianco della Commissione in «mate- of EC competition rules», disponibile sul sito in-
ria di azioni di risarcimento del danno per viola- ternet della Commissione. Al rapporto Ashurst ha
zione delle norme antitrust comunitarie» adottato fatto seguito la pubblicazione del Libro Verde, in-
il 2 aprile 2008 COM (2008) 165 def. titolato «Azioni di risarcimento del danno per vio-
16 I risultati dello studio commissionato all’uf- lazione delle norme antitrust comunitarie», COM
ficio Ashurts sono stati resi noti il 31 agosto 2004 (2005)672 def., accompagnato dal relativo docu-
con un rapporto intitolato «Study on the condi- mento di lavoro dei servizi della Commissione
tions of claims for damages in case of infringement [SEC(2005)1732].
M. MELPIGNANO – LA PRESCRIZIONE DEL DIRITTO AL RISARCIMENTO DANNI 311

norme di concorrenza17. Laddove sia pen- ritto comunitario negli ordinamenti na-
dente un procedimento di accertamento zionali.
dell’illecito, il termine di prescrizione non
MARLÈNE MELPIGNANO
potrà scadere definitivamente nelle more
di quest’ultimo, a prescindere dall’effet-
tiva conoscenza da parte della vittima del Bibliografia
pregiudizio contra iure subito. Per la
G. AFFERNI, «Il risarcimento del danno per
Commissione è necessario in tali ipotesi violazione del diritto antitrust comunitario:
fissare un nuovo termine di prescrizione competenza, danno risarcibile e prescrizione»,
che inizi a decorrere dall’accertamento in Danno e resp. n. 1, 2007, p. 19; S. BASTIANON,
definitivo effettuato dall’autorità o giu- «Tutela risarcitoria antitrust, nesso causale e
dice nazionale. Si evita in tal modo che al danni “lungolatenti”», in Corr. giur. n. 5, 2007,
danneggiato sia preclusa qualunque p. 648; G.A. BENACCHIO - M. CARPAGNANO (a cura
di), I rimedi civilistici agli illeciti anticoncorren-
azione risarcitoria prima che sia concluso
ziali Private enforcement of competition law,
in maniera definitiva l’accertamento della Atti del III Convegno di Studio tenuto presso la
condotta anticoncorrenziale da parte Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di
delle competenti autorità. Trento, 15-16 aprile 2011, Padova 2012; R.
La Comm. privilegia tale soluzione ri- CAIAZZO, Illecito anticoncorrenziale, tutela del
spetto ad una sospensione dei termini in consumatore e class action: una nuova era per
pendenza di un procedimento di accerta- il private enforcement in Italia?, Atti del IX
Convegno Antitrust fra diritto nazionale e di-
mento, in quanto la sospensione potrebbe ritto dell’Unione Europea, Treviso, 20-21 mag-
intervenire in una fase avanzata del de- gio 2010; M. CARPAGNANO, Prove tecniche di pri-
corso del termine e residuerebbe un vate enforcement del diritto comunitario della
tempo limitato per approntare un’azione concorrenza, in Danno e resp. n. 1, 2007, p. 34;
risarcitoria e perché, in assenza di un’ade- P. FATTORI - M. TODINO, La disciplina della con-
guata pubblicità dei provvedimenti di av- correnza in Italia, Bologna, 2010, p. 481; M.R.
MAUGERI, «Violazione della disciplina antitrust
vio e chiusura dei procedimenti di accer- e la tutela dei privati: competenza, prescri-
tamento, risulterebbe difficile per i dan- zione, duplicazione dei danni e deterrenza», in
neggiati stimare il tempo residuo per Nuova giurisprudenza civile, 2008, p. 175; B.
esercitare i propri diritti. NASCIMBENE - F. ROSSI DAL POZZO, «La prescri-
Infine, con riferimento alle infrazioni zione delle azioni risarcitorie antitrust alla luce
ripetute e continuate la Comm. ritiene che dei principi della certezza del diritto, di equi-
valenza e di effettività», in Il private enforce-
il termine di prescrizione possa decorrere ment delle norme sulla concorrenza, Milano,
solo dopo che l’infrazione sia cessata. 2009, p. 123; L.F. PACE, «L’applicazione del di-
Le soluzioni proposte dalla Comm. ritto antitrust da parte dei giudici nazionali:
tendono a privilegiare un trattamento in- l’influenza dell’armonizzazione negativa della
dubbiamente favorevole per i consuma- Corte di giustizia e l’esperienza italiana», in
tori, assicurando in tal modo l’effettività Studi sull’integrazione europea, n. 3 2011, p.
483; M.R. TUFARELLI, «La Corte di Cassazione
della tutela dei loro diritti, senza tuttavia di fronte al danno da illecito antitrust: un’oc-
trascurare le esigenze di certezza del di- casione persa!, commento alla sentenza della
ritto, che devono reputarsi imprescindi- Cass., sez. I, 9 dicembre 2002, n. 17475», in
bili nel processo di integrazione del di- Giust. civ., 2003, p. 2144.

17 Punto 2.7 del Libro Bianco, cit.


DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il riparto dell’onere della prova ai sensi dell’art. 3 Reg. 1/2003
anche con riferimento all’art. 101 § 3 TFUE

Sommario: I. LA PROVA DELL’ILLECITO ANTITRUST. LE nere della prova di un’infrazione dell’arti-


INTESE EX ART. 101 TFUE. – 1. La prova degli colo [101 § 1 TFUE], o dell’articolo [102
elementi costitutivi di un’intesa: l’art. 101 § TFUE] incombe alla parte o all’autorità
1 TFUE. – 2. Restrizioni per oggetto e re-
strizioni per effetto e il caso della pratica che asserisce tale infrazione. Incombe in-
concordata. – 3. La prova degli effetti pro- vece all’impresa o associazione di imprese
competitivi: l’art. 101 § 3 TFUE. – II. L’A- che invoca l’applicazione dell’articolo [101
BUSO DI POSIZIONE DOMINANTE: L’OBIETTIVA GIU- § 3 TFUE] l’onere di provare che le condi-
STIFICAZIONE. CENNI. zioni in esso enunciate sono soddi-
sfatte…». Il principio generale in materia
I. LA PROVA DELL’ILLECITO ANTITRUST. LE IN- di onere probatorio di cui all’art. 2697
TESE EX ART. 101 TFUE cod. civ. trova pertanto applicazione an-
che in relazione alla violazione dei divieti
L’analisi di un qualsiasi comporta- antitrust, italiani ed europei, con la conse-
mento – accordo o pratica concertata – guenza che spetterà all’Autorità di concor-
alla luce dell’art. 101 TFUE è necessaria- renza (in un contesto di public enforce-
mente composta da due fasi in cui si deve ment) ovvero all’attore (in un giudizio ci-
valutare: (i) se quel dato comportamento vile) fornire le prove circa l’esistenza di
ha per oggetto ovvero per effetto (attuale o un’intesa anticompetitiva (e quindi dimo-
potenziale) una restrizione della concor- strare il soddisfacimento della prima parte
renza; e, in caso di risposta positiva alla del test ex art.101 § 1 TFUE), mentre spet-
prima parte del test, (ii) se tale comporta- terà all’impresa sotto accusa dimostrare
mento produce effetti pro-competitivi in che l’intesa produce effetti pro-competitivi
grado di bilanciare gli effetti anticompeti- (e quindi il soddisfacimento della seconda
tivi alla luce dell’art. 101 § 3 TFUE1. Solo parte del test ex art. 101 § 3 TFUE)3.
qualora un comportamento soddisfi la
prima parte della valutazione ma non la 1. La prova degli elementi costituitivi di
seconda sarà possibile qualificarlo come un’intesa: l’art. 101 § 1 TFUE. – Il concetto
un’intesa restrittiva della concorrenza in di “intesa”, da un punto di vista letterale,
violazione dell’art. 101 TFUE2. La partico- non appartiene al diritto comunitario, es-
larità della struttura di questa norma è sendo invece previsto dall’art. 2, comma
che le due parti del test ivi previsto impli- 1, legge n. 287/1990 quale sintesi delle tre
cano l’assolvimento di due distinti oneri tipologie di comportamenti plurisogget-
probatori ricadenti su soggetti diversi. tivi collusivi rilevanti per il diritto della
L’articolo 2, Reg. 1/2003 prevede al ri- concorrenza nazionale e comunitario. In-
guardo che «…[i]n tutti i procedimenti na- vero, l’art. 101 TFUE (e il citato art. 2,
zionali o comunitari relativi all’applica- legge n. 287/1990) prevedono che questi
zione degli articoli [101/102 TFUE], l’o- comportamenti possano assumere essen-

1 Per una completa comprensione delle fatti- 81, paragrafo 1, del trattato che non soddisfano le
specie ex art. 101 TFUE si vedano le Linee diret- condizioni di cui all’articolo 81, paragrafo 3, del
trici sull’applicabilità dell’articolo 101 del trattato trattato sono vietati senza che occorra una previa
sul funzionamento dell’Unione europea agli ac- decisione in tal senso [e gli] accordi, le decisioni e
cordi di cooperazione orizzontale, G.U.U.E. del le pratiche concordate di cui all’articolo 81, para-
14 gennaio 2011, C-11, pp. 1-72 e gli Orienta- grafo 1, del trattato che soddisfano le condizioni
menti sulle restrizioni verticali G.U.U.E. 19 mag- di cui all’articolo 81, paragrafo 3, del trattato non
gio 2010, C-130, pp. 1-46. sono vietati senza che occorra una previa deci-
2 L’art. 1, commi 1 e 2, Reg. 1/2003 del Consi- sione in tal senso (…)».
glio, 16 dicembre 2002, concernente l’applica- 3 Da ultima, C. giust. UE, 29 novembre 2012,
zione delle regole di concorrenza di cui agli arti- causa T-491/07, Groupement des cartes bancaires -
coli 81 e 82 del trattato, in G.U.U.E. L 1, 4 gen- “CB” c. Commissione non ancora pubblicata,
naio 2003, prevede che «…[g]li accordi, le deci- punto 74.
sioni e le pratiche concordate di cui all’articolo
G.L. ZAMPA - G. ATTINÀ – IL RIPARTO DELL’ONERE DELLA PROVA AI SENSI DELL’ART. 3 REG. 1/2003 313

zialmente la forma dell’accordo, quella di discussioni che inevitabilmente prece-


pratica concordata ovvero di decisione di dono il raggiungimento di un vero e pro-
un’associazione di imprese, ognuna delle prio accordo, spesso accompagnati da
quali è caratterizzata da elementi costitu- comportamenti di per sé incompatibili
tivi differenti oggetto dell’onere probato- con un atteggiamento collusivo (ad esem-
rio di chi intende dimostrare una viola- pio, l’avvio di una guerra di prezzi). La
zione dell’art. 101 TFUE. Commissione ha nel tempo cercato di
estendere la portata della nozione di “ac-
a. L’accordo. – La prova circa la con- cordo” (essenzialmente, al fine di esten-
clusione di un accordo esige la dimostra- dere la durata dell’illecito) fino ad inclu-
zione della comunanza di intenti tra le dervi anche le fasi preparatorie basandosi
parti del medesimo, ovvero l’intenzione sull’assunto che sia sufficiente la conver-
reciproca di restringere la concorrenza in genza di intenti sul solo generico inte-
un determinato modo attraverso la con- resse di limitare la concorrenza reciproca
vergenza espressa o tacita su un meccani- per integrare un’infrazione ex art. 101
smo collusivo determinato4. Una volta di- TFUE e la giurisprudenza di merito ha,
mostrata la partecipazione di un’impresa quantomeno in qualche occasione, se-
a riunioni in relazione alle quali è stata guito la Commissione su questa strada6.
fornita la prova della sussistenza di un ac- La questione, a quanto ci consta, non è
cordo, ossia del fatto che nell’ambito della allo stato ancora stata oggetto di un pro-
quale almeno altre due imprese hanno nunciamento chiaro della Corte di Giusti-
raggiunto un consenso su un meccanismo zia. Invero, la giurisprudenza della su-
collusivo determinato, la compartecipa- prema corte comunitaria ha sempre ri-
zione della prima impresa all’illecito è chiesto, al fine di dimostrare la sussi-
presunta, salvo che quest’ultima sia in stenza di un accordo, la prova della
grado di dimostrare in maniera obiettiva comune volontà di due o più imprese di
di essersi “dissociata”, ossia di averne comportarsi sul mercato in un determi-
preso pubblicamente le distanze, oppo- nato modo7, ovvero che vi sia una conver-
nendosi al piano collusivo e dichiarando genza espressa o tacita su un meccanismo
agli altri partecipanti di aver preso parte collusivo non generico o di principio ma
agli incontri in un’ottica diversa, inter- determinato e specifico nei suoi tratti es-
rompendo qualsiasi contatto, diretto e in- senziali8, anche se non delineato in tutti i
diretto5. La giurisprudenza delle corti eu- suoi dettagli. Il generico obiettivo di re-
ropee appare meno chiara, invece, circa stringere la concorrenza, senza che vi sia
la rilevanza ex art. 101 § 1 TFUE di quelle un livello minimo di condivisione almeno
condotte prodromiche al raggiungimento su un piano di massima per attuare tale
di un vero e proprio accordo, quali ad restrizione sul mercato non dovrebbe per-
esempio il tentativo di accordo ovvero le tanto essere sufficiente per dimostrare la

4 Trib. CE, 20 marzo 2002, causa T-9/99, HFB II-178, punto 56; Trib. CE, 8 luglio 2008, causa T-
Holding e altri c. Commissione, in Racc. 2002, p. 53/03, BPB c. Commissione, in Racc. 2008, p. II-
II-1487, punto 199; Trib. CE, 17 dicembre 1991, 01333, punto 178; Trib. CE, 20 marzo 2002, causa
causa T-7/89, Hercules Chemicals c. Commissione, T-9/99 HFB Holding e altri c. Commissione, cit.,
in Racc. 1991, p. II-1711, punto 256. punti 151?157 e 206; Trib. CE, 6 aprile 1995,
5 C. giust. CE, 7 gennaio 2004, cause riunite causa T-148/89, Tréfilunion c. Commissione, in
C-204/00 P, C-205/00 P, C-211/00 P, C-213/00 P, C- Racc. 1995, p. II-1063, punto 82.
217/00 P e C-219/00 P, Aalborg Portland e altri c. 7 C. giust. UE, 8 luglio 1999, causa C-49/92 P,
Commissione, in Racc. 2004, p. I-123, punto 81; Commissione c. Anic, in Racc. 1999, p. I-4125,
Trib. CE, 6 aprile 1995, causa T-141/89, Tréfileu- punto 130; C. giust. UE, 15 luglio 1970, causa
rope Sales Sarl c. Commissione, non ancora pub- 41/69, ACF Chemiefarma c. Commissione, in Racc.
blicata, punto 85; Trib. CE, 10 marzo 1992, causa 1970, p. 661, punto 112.
T-12/89, Solvay c. Commissione, in Racc. 1992, p. 8 Trib. CE, 26 ottobre 2000, causa T-41/96,
II-907, punti 98-100; Trib. CE, 17 dicembre 1991, Bayer c. Commissione, in Racc. 2000, p. II-3383,
causa T-7/89, Hercules Chemicals c. Commissione, punto. 173; C. giust. UE, 29 ottobre 1980, cause
cit., punto 232. riunite 209-215, 218/78, Heintz Van Landewyck
6 Trib. UE, 16 giugno 2011, causa T-195/06, Sarl e a. c. Commissione, in Racc. 1980, p. 3125,
Solvay Solexis c. Commissione, in Racc. 2011, p. punto 86.
314 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

prova di un accordo ai sensi dell’art. 101 essere aggirato mediante l’adozione di


TFUE. mezzi più informali rispetto ad un ac-
cordo vero e proprio. Ne consegue che l’u-
b. La pratica concertata. – La pratica
nica differenza tra tali modalità di collu-
concertata è l’altra modalità attraverso cui
sione risiede nel diverso onere probatorio
la collusione rilevante ai sensi dell’art.
che deve essere soddisfatto10. Gli elementi
101 TFUE può manifestarsi. Essa invero
costituivi di una pratica concertata ex art.
oggi rappresenta la nozione chiave nella
101 TFUE sono i seguenti: (i) l’esistenza
c.d. lotta ai cartelli, rappresentando lo
di una concertazione tra imprese idonea,
strumento con cui, nella larga maggio-
in concreto, a ridurre l’incertezza sulla
ranza dei casi, la Commissione cerca di
loro condotta commerciale futura; (ii) l’e-
dimostrare la sussistenza di fenomeni col-
sistenza di un comportamento sul mer-
lusivi orizzontali. La differenza tra le due
cato che dia seguito a tale concertazione;
fattispecie è, pertanto, non di carattere
nonché (iii) un nesso causale tra i primi
qualitativo – si tratta di due fattispecie
due elementi11. Come vedremo, questi tre
che cercano di cogliere il medesimo feno-
elementi si atteggiano in maniera diversa
meno collusivo – bensì nell’intensità della
a seconda che intervengano nell’ambito di
prova che deve essere fornita. La pratica
una pratica concertata per l’effetto ovvero
concertata è in buona sostanza un’altra
per l’oggetto.
modalità attraverso cui la collusione rile-
vante ai sensi dell’art. 101 TFUE può es- c. Le decisioni delle associazioni di cate-
sere qualificata sotto il profilo giuridico. goria. – Infine, la terza categoria di “in-
Più precisamente, nella definizione che la tese” rilevanti ai sensi dell’art. 101 TFUE
consolidata giurisprudenza ha fornito, la è rappresentata dalle decisioni delle asso-
pratica concordata individua una forma ciazioni di categoria. Si tratta della cate-
di coordinamento tra imprese che, pur goria giuridicamente più semplice e, rela-
non raggiungendo il livello di un vero e tivamente alle altre due, di minor rilievo
proprio accordo, costituisce una consape- pratico. In relazione a questa fattispecie,
vole collaborazione tra le imprese stesse la casistica che si è venuta a formare sul
e, di conseguenza, elimina o riduce la punto è chiara nell’indicare che nessuna
concorrenza sul mercato9. La distinzione particolare formalità nella formazione
risiede proprio nella necessità di com- della volontà dell’ente esponenziale è ri-
prendere nell’ambito di applicazione del- chiesta per la sua prova, essendo suffi-
l’art. 101 TFUE forme di coordinamento ciente che quest’ultima sia manifestata,
lesive della concorrenza aventi diverse ca- ad esempio, anche mediante raccoman-
ratteristiche. Ciò al fine di evitare che il dazioni, regolamenti, codici di condotta,
divieto espresso dall’art. 101 TFUE possa comunicati stampa ovvero circolari12.

9 C. giust. UE, 4 giugno 2009, causa C-8/08, T- dere sia gli elementi di un accordo, sia di una pra-
Mobile c. Commissione, in Racc. 2009, p. I-4529, tica concordata. Naturalmente, tale nozione non
punto 26; C. giust. UE, 16 dicembre 1975, cause esime la Commissione dalla necessità di provare
riunite 40 a 48, 50, 54 a 56, 111, 113 e 114/73, che ciascuna tipologia di condotta collusiva rien-
Coöperatieve Vereniging “Suiker Unie” UA e a. c. tra nella fattispecie ex art. 101 TFUE (v. Trib. CE,
Commissione, in Racc. 1975, p. 1663, punto 26; C. 20 marzo 2002, causa T-9/99, HFB Holding c.
giust. UE, 14 luglio 1972, causa 48/69, Imperial Commissione, cit., punto 191) e che, quantomeno
Chemicals c. Commissione, in Racc. 1972, p. 619, nel momento iniziale e in quello finale, la con-
punto 64. dotta infrattiva si qualificava per essere un ac-
10 A conferma della sostanziale equivalenza cordo ovvero una pratica concertata.
tra le due forme di collusione, la casistica della 11 C. giust. UE, l’8 luglio 1999, causa C-49/92
Commissione, come confermata dalla giurispru- P, Anic partecipazioni, cit., punto 118.
denza, ha sviluppato il concetto di infrazione 12 Trib. CE, 15 settembre 2005, causa T-325-1,
unica e continuata stante la difficoltà, nella pra- DaimlerChrysler AG c. Commissione, in Racc.
tica, di individuare una linea di demarcazione 2005, p. II-3319, punto 210; Trib. CE, 26 gennaio
netta tra le due nozioni nell’ambito di comporta- 2005, causa T-193/02, Laurent Piau c. Commis-
menti collusivi complessi e articolati nel tempo. sione, in Racc. 2005, p. II-209, punto 75; C. giust.
In questo modo, la Commissione utilizza il con- UE, 19 febbraio 2002, causa C-309/99, Wouters, in
cetto di infrazione unica e continuata per sanzio- Racc. 2002, p. I-1577, punto 64; Trib. CE, 28
nare forme di collusione che potrebbero racchiu- marzo 2001, causa T-144/99, Istituto dei manda-
G.L. ZAMPA - G. ATTINÀ – IL RIPARTO DELL’ONERE DELLA PROVA AI SENSI DELL’ART. 3 REG. 1/2003 315

d. Gli elementi di prova. – Per quanto zioni confessorie concordanti di altri sog-
riguarda in generale la qualità e consi- getti) che possa corroborarne il conte-
stenza degli elementi probatori per corro- nuto.
borare l’accertamento di una violazione
della concorrenza, la giurisprudenza ri- 2. Restrizioni per oggetto e restrizioni
chiede che questi siano gravi, precisi e per effetto ed il caso della pratica concor-
concordanti tra loro13. In considerazione data. – a. Le restrizioni per oggetto e per ef-
della complessità delle infrazioni anti- fetto. – Una volta dimostrata l’esistenza di
trust e del loro essere tipicamente artico- un’intesa, nelle diverse forme viste in pre-
late nel tempo, non tutti gli elementi de- cedenza che questa può assumere, al fine
vono necessariamente rispondere a tali di provare la violazione dell’art. 101
criteri con riferimento ad ogni elemento TFUE deve essere dimostrato che quella
dell’infrazione. È, infatti, sufficiente che il stessa intesa ha per oggetto o per effetto
complesso degli indizi invocato, global- di restringere il gioco della concorrenza.
mente valutato, soddisfi tali requisiti14. Si tratta di requisiti alternativi e pertanto
Essi da un lato devono essere quindi con- una volta dimostrato che un’intesa ha un
siderati nel loro insieme e non atomistica- oggetto anticoncorrenziale non sarà ne-
mente; dall’altro, non tutte le fasi di cui cessario procedere ad un’analisi dei suoi
inevitabilmente si compone un illecito effetti16 per dimostrare la sua esistenza17.
continuato quale è una intesa in viola- Questi, infatti, assumono rilevanza solo al
zione dell’art. 101 TFUE richiedono la fine di determinare la gravità della con-
stessa intensità probatoria15. La confes- dotta e, quindi, sono idonei ad influire
sione fa piena prova dei fatti ammessi nei sulla determinazione della sanzione. La
confronti di chi vi ha proceduto. Dichia- distinzione tra restrizione per l’oggetto e
razioni confessorie hanno trovato ampia restrizione per l’effetto produce, pertanto,
adozione nell’ambito dei programmi di immediate conseguenze sull’onere proba-
clemenza che la Commissione ha svilup- torio che deve essere assolto per la rela-
pato negli ultimi 15 anni. Al riguardo, si tiva dimostrazione. Per questo motivo, le
rileva che tali dichiarazione fanno prova Corti comunitarie sin dalle prime applica-
anche nei confronti delle altre imprese zioni del diritto della concorrenza hanno
coinvolte se viene fornito almeno un altro cercato di tracciare i confini distintivi tra
elemento di prova (ad esempio, dichiara- i due concetti18. Con riferimento alle re-

tari abilitati presso l’Ufficio europeo dei brevetti c. Dresdner Bank AG e altri c. Commissione, in Racc.
Commissione, in Racc. 2001, p. I-3541; C. giust. 2006, p. II-3567, punti 59-67; C. giust. UE, 7 gen-
UE, 27 gennaio 1987, causa 45/85, Verband der naio 2004, cause riunite C-204/00 P, C-205/00 P, C-
Sachversicherer e.V. c. Commissione, in Racc. 211/00 P, C-213/00 P, C-217/00 P e C-219/00 P, Aal-
1987, p. 405; C. giust. UE, 8 novembre 1983, borg Portland e altri c. Commissione, cit., punti
cause riunite 96-102, 104, 105, 108 e 110/82, N.V. 5557.
IAZ International Belgium e a. c. Commissione, in 16 Trib. CE, 28 febbraio 2002, causa T-395/94,
Racc. 1983, p. 3369; Dec. Comm. UE, 9 luglio Atlantic Container Line AB c. Commissione, in
1980, IV/27.958 - National Sulphuric Acid Associa- Racc. 2002, p. II-875, punto 76 e C. giust. UE, 30
tion, G.U.C.E. L 190, 5 luglio 1989. Con riferi- giugno 1966, causa 56/65 Société Technique Mi-
mento alla possibilità che le decisioni di associa- nière c. Maschinenbau Ulm GmbH, in Racc. ed.
zioni di imprese possano assumere anche la italiana, p. 262.
forma di comunicati stampa. V. la recente deci- 17 Naturalmente, la valutazione circa gli ef-
sione del 25 febbraio 2009 adottata dall’AGCM fetti di una intesa è rilevante ai fini della determi-
con il provvedimento n. 19562, caso Listino prezzi nazione della gravità dell’infrazione nell’ambito
della pasta, pubblicata sul Boll. n. 8/2009. della quantificazione dell’eventuale sanzione. Si
13 Trib. CE, 6 luglio 2000, causa T-62/98, Volk- rileva inoltre, come meglio spiegato nel prosie-
swagen c. Commissione, in Racc. 2000, p. II-2707, guo, che la valutazione degli effetti gioca anche
punto 43. un ruolo cruciale nell’ambito della prova contra-
14 Trib. CE, 8 luglio 2004, cause riunite T- ria la quale, per giurisprudenza costante, può es-
67/00, T-68/00, T-71/00 e T-78/00, JFE Engineering sere fornita nell’ambito delle pratiche concertate
e altri c. Commissione, in Racc. 2004, p. II-2501, per l’oggetto.
punto 180. 18 Trib. CE, 27 settembre 2006, causa T-
15 Trib. CE, 27 settembre 2006, cause riunite 168/01, GlaxoSmithKline c. Commissione, in Racc.
T-44/02 OP, T-54/02 OP, T-56/02 OP e T-60/02 OP, 2006, p. II-2969, punto. 111; Trib. CE, 28 febbraio
316 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

strizioni per oggetto, ovvero quelle con- economico e giuridico di cui la restrizione
dotte che per loro natura obiettiva restrin- fa parte, il tutto nell’ambito di una analisi
gono la concorrenza, la giurisprudenza c.d. “controfattuale”. Per poter compiere
più risalente ha spesso fatto riferimento, tale analisi occorre considerare come la
in maniera non sistematica, alla mera concorrenza si svolgerebbe in mancanza
“idoneità” dell’intesa a restringere la con- dell’intesa19. Inoltre, anche se l’intenzione
correnza. L’idoneità di una intesa a deter- delle parti non è un elemento determi-
minare effetti anticoncorrenziali sarebbe nante a tali fini, dello stesso se ne può tut-
quindi sufficiente per qualificarla quale tavia tenere conto20. Replicando nella so-
restrizione per l’oggetto prescindendo da stanza le motivazioni alla base della sud-
una analisi dei suoi effetti (concreti o an- divisione esistente nel diritto statunitense
che potenziali). Per restrizione per og- tra pratiche restrittive “per se” e quelle in-
getto normalmente ci si riferisce alle c.d. vece soggette alla c.d. “rule of reason”
hard core restrictions, ossia quelle restri- (analisi degli effetti), la ratio della distin-
zioni che, per tabulas, rappresentano le zione tra pratiche restrittive per l’oggetto
più gravi violazioni dell’art. 101 TFUE: e pratiche restrittive per l’effetto ai sensi
queste includono sicuramente le intese di dell’art. 101 TFUE risiede nel grado di
prezzo, l’allocazione della clientela, la ri- probabilità che la pratica in questione
partizione dei mercati e la limitazione possa effettivamente determinare effetti
della produzione (sotto il profilo orizzon- anticoncorrenziali. Una pratica con og-
tale) nonché la fissazione dei prezzi di ri- getto restrittivo, dunque, avrebbe sempre
vendita (RPM) e le clausole di protezione associato un elevato grado di probabilità
territoriale assoluta (sotto il profilo verti- che la stessa possa determinare effetti re-
cale). La categorie delle restrizioni per strittivi, tanto elevato che il legislatore co-
l’oggetto non è limitata alle sole restri- munitario ha ritenuto sufficiente la prova
zioni hard core anche se, all’atto pratico, del suo oggetto per sanzionarla21. L’esem-
queste ne riflettono i casi largamente pre- pio paradigmatico sono i cartelli di prez-
valenti. Per valutare se si è in presenza di zo ai quali sono normalmente associati
una restrizione per l’oggetto è sempre ne- solo effetti negativi, sia in termini alloca-
cessario valutare sia il contenuto delle tivi, sia redistributivi. Più che di mera
previsioni dell’intesa, sia gli obiettivi per- idoneità, pertanto, l’elemento distintivo
seguiti dalle parti sia, infine, il contesto dovrebbe invero essere rintracciato nell’e-

2002, causa T-395/94, Atlantic Container Line AB l’applicazione dell’articolo 81, paragrafo 3, del
c. Commissione, in Racc. 2002. p. II-0875, punto trattato, in G.U.U.E. C-101 del 27.4.2004 p. 97-
76; C. giust. UE, 17 luglio 1997, causa C-219/95 P, 118, laddove è chiarito che «…[l]e restrizioni della
Ferrière Nord c. Commissione, in Racc. 1997, p. I- concorrenza per oggetto sono quelle che per loro
4411, punti 14-15; C. giust. UE, 8 novembre 1983, stessa natura possono restringere la concorrenza.
causa 96/82, Nv Iaz International Belgium c. Com- Si tratta di restrizioni che, alla luce degli obiettivi
missione, in Racc. 1983, p. 3369, punto 25. delle regole di concorrenza comunitarie, hanno
19 C. giust. UE, 23 novembre 2006, causa C- una potenzialità talmente alta di produrre effetti
238/05, Asnef-Equifax, in Racc. 2006, p. I-11125, negativi sulla concorrenza che è inutile, ai fini del-
punto 49; C. giust. UE, 2 maggio 2006, causa l’applicazione dell’articolo 81, paragrafo 1, dimo-
328/03, O2 GmbH & Co. OHG c.Commissione, in strare l’esistenza di effetti specifici sul mercato.
Racc. 2006, p. II-1231, punti 66-69 e 116; C. giust. Questa presunzione si basa sul carattere grave
UE, 28 maggio 1998, causa 7/95 P, John Deere Ltd della restrizione e sull’esperienza acquisita, che ha
c. Commissione, in Racc. 1998, p. I-3111, punto dimostrato che le restrizioni della concorrenza per
76; C. giust. UE, 11 dicembre 1980, causa 31/80, oggetto possono verosimilmente determinare ef-
L’Oréal, in Racc. 1980, p. 3775, punto 19; C. giust. fetti negativi sul mercato e pregiudicare gli obiet-
UE, 30 giugno 1966, causa 56/65, Société Techni- tivi perseguiti dalle regole di concorrenza comuni-
que Minière, cit. tarie. Le restrizioni per oggetto, quali la fissazione
20 Comunicazione della Commissione relativa dei prezzi e la ripartizione del mercato, provocano
a linee direttrici sull’applicabilità dell’articolo 101 riduzioni della produzione ed aumenti dei prezzi,
del trattato sul funzionamento dell’Unione euro- determinando una cattiva allocazione delle ri-
pea agli accordi di cooperazione orizzontale Testo sorse, in quanto i beni e i servizi richiesti dai con-
rilevante ai fini del SEE, in G.U.U.E. C-11 del sumatori non vengono prodotti. Tali restrizioni
14.1.2011 p. 1-72, §§ 24 e 25. determinano inoltre una riduzione del benessere
21 Ciò è ben chiarito al para. 21 della Comuni- dei consumatori, i quali devono pagare un prezzo
cazione della Commissione - Linee direttrici sul- più elevato per i beni e i servizi in questione…».
G.L. ZAMPA - G. ATTINÀ – IL RIPARTO DELL’ONERE DELLA PROVA AI SENSI DELL’ART. 3 REG. 1/2003 317

levato grado di probabilità che, in con- Una volta fornita questa prova, la giuri-
creto22, tenendo sempre presente il conte- sprudenza consolidata della Corte di Giu-
sto economico e giuridico in rilievo, una stizia ritiene che sia possibile presumere
determinata intesa produca effetti anti- che tali imprese non abbiano non potuto
concorrenziali23. In buona sostanza, scat- tenere conto della concertazione nel deter-
terà la presunzione (assoluta) di restri- minare il proprio comportamento sul
zione per l’oggetto tutte le volte in cui si è mercato25. La medesima giurisprudenza
in presenza di un’intesa che, per la sua fa salva la possibilità di fornire la prova
natura, caratteristiche specifiche e per contraria da parte dell’impresa volta a di-
l’ambito in cui viene posta in essere, reca mostrare di non aver tenuto conto dei
di per se un elevata probabilità di deter- contatti intercorsi con i concorrenti nel
minare effetti restrittivi. Questo è, come determinare la propria condotta sul mer-
detto, il caso per quelle intese orizzontali cato. Si tratta, pertanto, di una presun-
c.d. hard core quali i cartelli di prezzo, di zione semplice (iuris tantum) e la cui fun-
allocazione dei mercati e della clientela zione è semplicemente di invertire l’onere
etc., le quali, si badi bene, sono un sotto- probatorio. La casistica della Commis-
insieme della più ampia categoria delle sione europea e la successiva giurispru-
intese restrittive per l’oggetto. Fuori dai denza comunitaria hanno però sino ad ora
casi di restrizioni per l’oggetto, affinché applicato tale presunzione come fosse una
un’intesa possa essere considerata anti- presunzione (di fatto) assoluta, non rite-
competitiva dovrà essere fornita la prova nendo sostanzialmente mai soddisfatta la
che dalla medesima siano derivati ovvero dimostrazione della prova contraria, at-
possano derivare effetti anticompetitivi. traverso la richiesta di una probatio diabo-
La prova dunque può riguardare non solo lica. Ciò che dovrebbe essere richiesto
gli effetti attuali, e quindi già verificatesi, all’impresa che vuole ribaltare la presun-
ma anche gli effetti meramente poten- zione è la dimostrazione che i contatti in-
ziali24 e, pertanto, l’illiceità di una intesa tercorsi con i concorrenti (i.e. la concerta-
può invero derivare anche solo dimo- zione) non hanno in alcun modo influito
strando la probabile verificazione di ef- sul suo comportamento sul mercato. In al-
fetti restrittivi nel caso specifico. tre parole, per superare la presunzione iu-
b. Il caso delle pratiche concordate. – ris tantum, dovrebbe essere sufficiente
Con specifico riferimento alle pratiche prendere in considerazione il comporta-
concertate – come verrà illustrato in se- mento sul mercato delle imprese coinvolte
guito – la distinzione tra restrizioni per e valutare se questo sia compatibile con la
oggetto e restrizioni per effetto assume concertazione. Qualora l’impresa riesca a
particolare rilevanza. Nel fornire la prova dimostrare che la concertazione non ha
di una pratica concordata per l’oggetto, è influito sul suo comportamento in quanto
necessario dimostrare che le imprese il comportamento è oggettivamente in-
hanno partecipato ad una concertazione compatibile ovvero trova la sua oggettiva
avente ad oggetto lo scambio di informa- spiegazione in altre ragioni, la presun-
zioni commercialmente sensibili e che le zione semplice dovrebbe ritenersi confu-
stesse sono rimaste attive sul mercato. tata26. Diversa è invece la prova richiesta
22 Concl. Trstenjak, 30 giugno 2009, causa C- 142/84 e 156/84, BAT e Reynolds c. Commissione,
501/06 P, GlaxoSmithKline c. Commissione, in in Racc. 1987, p. 4487, punto 54; C. giust. CE, 10
Racc. 2009, p. I-9291, punto 91. dicembre 1985, causa 31/85, SA ETA Fabriques
23 Una formulazione in questo senso sembra d’Ébauches c. SA DK Investment ed altri, in Racc.
scaturire dalla giurisprudenza della Corte di Giu- 1985, p. 3933, punto 12.
stizia (C. giust. CE, 4 giugno 2009, causa C-8/08, 25 C. giust. UE, 4 giugno 2009, causa C-8/08, T-
T-Mobile, cit., punto 31), la quale ha indicato che Mobile, cit. punti 51-53; C. giust. UE, l’8 luglio
l’essenza delle restrizioni per oggetto debba es- 1999, causa C-49/92 P, Anic partecipazioni, cit.,
sere rappresentata dalla loro “idoneità in con- punti 121-126; Trib. CE, 24 ottobre 1991, causa T-
creto” di restringere la concorrenza. 1/89, Rhône-Poulenc SA c. Commissione, in Racc.
24 C. giust. CE, 28 maggio 1998, causa 7/95 P, 1991, p. II-867, punti 121-123.
John Deere Ltd c. Commissione, cit., punto 77; C. 26 La giurisprudenza non ha ritenuto che tale
giust. UE, 17 novembre 1987, cause riunite standard fosse sufficiente: Trib. CE, 16 giugno
318 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

in relazione alle pratiche concordate per stenza di un oggetto ovvero di effetti anti-
l’effetto. Invero, si ricorre a tale fattispecie competitivi ma richiede altresì la valuta-
proprio laddove non sia possibile fornire zione degli eventuali effetti pro-competi-
la prova della concertazione (ovvero pos- tivi generati dall’intesa stessa alla luce
sano essere al più provati contatti ma non dell’art. 101 § 3 TFUE29. L’art. 101 § 1
che nell’ambito degli stessi vi siano stati TFUE è, infatti, inapplicabile qualora le
comportamenti collusivi) ma, diversa- condizioni previste dal terzo paragrafo
mente dall’ipotesi precedente, sia possi- dello stesso articolo siano soddisfatte e
bile osservare comportamenti sul mercato siano tali da almeno compensare gli ef-
da parte di imprese che risultino prima fa- fetti restrittivi associati all’intesa ai sensi
cie incompatibili con una condotta con- del primo comma del medesimo arti-
correnziale in quanto paralleli o apparen- colo30. Dal punto di vista della struttura
temente coordinati. La giurisprudenza co- della norma, ciò vale sia per le intese re-
munitaria prevede che qualora non sia strittive per l’oggetto, sia per le intese re-
possibile fornire la prova di contatti «…[i]l strittive per l’effetto. Se entrambe le tipo-
parallelismo di comportamenti [possa] es- logie di intese possono, in astratto, dar
sere considerato prova di una concertazione luogo a guadagni di efficienza ex art. 101
soltanto qualora la concertazione ne costi- § 3 TFUE, l’applicazione di tale eccezione
tuisca l’unica spiegazione plausibile…»27.
appare tuttavia più complessa in rela-
Tuttavia, una volta provata l’esistenza di
zione a restrizioni per l’oggetto31. Come
contatti, i comportanti paralleli e/o coor-
chiarito in precedenza, poiché nell’ambito
dinati osservati sul mercato si conside-
rano causalmente imputabili alla collu- di queste sono ricomprese le intese che,
sione. In tale evenienza, spetterà peraltro per loro natura e caratteristiche specifi-
alle imprese di dimostrare che tali com- che si presume che producano effetti anti-
portamenti sul mercato hanno una di- competitivi, è evidente che la dimostra-
versa origine ovvero siano spiegabili altri- zione che questi effetti anticoncorrenziali
menti (ad esempio, per dinamiche oligo- sono più che compensati dai guadagni di
polistiche derivanti dalla struttura con- efficienza che l’intesa può generare risulta
centrata del mercato rilevante)28. “ardua”. Se da un punto di vista econo-
mico, l’analisi degli effetti positivi e nega-
3. La prova degli effetti pro-competitivi: tivi di una intesa non può essere disgiunta
l’art. 101 § 3 TFUE. – L’accertamento circa in due momenti differenti, entrambi “col-
l’esistenza di un’intesa restrittiva non lassandosi” nell’ambito della medesima
esige solo la dimostrazione della sussi- valutazione32, dal punto di vista giuridico,
2011, causa T-195/06, Solvay Solexis c. Commis- 30 Dec. Comm. UE, 29 dicembre 2003, caso
sione, cit., punti 117-118; C. giust. UE, 18 luglio COMP/C2/ 38.287, Telenor / Canal+ / Canal Digital,
2007, causa C-189/02, Dansk Rørindustri A/S e al- punto 197; C. giust. UE, 13 luglio 1966, cause riu-
tri c. Commissione in Racc. 2005, p. I-5425, punti nite 56/64 e 58/64, Consten e Grundig c. Commis-
132 e ss.; C. giust. UE, 8 luglio 1999, causa C- sione, in Racc. edizione italiana, p. 575.
199/92, Hüls AG c.Commissione, in Racc. 1999, p. 31 Trib. UE, 29 novembre 2012, causa T-
I-4287, punti 163-168. 491/07, Groupement des cartes bancaires “CB” c.
27 Sentenze riunite C-89/85, C-104/85, C- Commissione, cit., punto 274; Trib. CE, 15 luglio
114/85, C-116/85, C-117/85 e C-125/85 to C- 1993, causa T-17/93, Matra Hachette c. Commis-
129/85, A. Ahlström Osakeyhtiö e.a. (Woodpulp II), sione, in Racc. 1994, p. II-00595, punto 85 e C.
in Racc. 1994, p. I-99, punto 71. giust. UE, 13 luglio 1966, cause riunite 56/64 e
28 C. giust. UE, 4 giugno 2009, causa C-8/08, T- 58/64, Consten e Grundig c. Commissione, cit.
Mobile, cit., punto 28.; C. giust. UE, 2 maggio 32 Una separazione netta delle due fasi appare
2006, causa 328/03, O2 GmbH & Co. OHG c. Com- artificiosa, e potrebbe costituire un limite nell’ap-
missione, cit., punti 77-79 e 114. plicazione dell’art. 101 TFUE. A favore dell’indivi-
29 Per una completa disamina dell’art. 101.3 sibilità del primo e terzo paragrafo dell’art. 101
TFUE, e della giurisprudenza ad esso relativa, TFUE: C. giust. UE, 14 dicembre 1977, causa
nonché del ruolo che l’analisi economica svolge 59/77, Établissements A. De Bloos SPRL c. société
nell’analisi delle efficienze si veda la Comunica- en commandite par actions Bouyer, in Racc. 1977,
zione della Commissione relativa a Linee diret- p. 2359, punto 11; C. giust. UE, 6 aprile 1962,
trici sull’applicazione dell’articolo 81, paragrafo causa 13/61, Kledingverkoopbedrijf de Geus en Uit-
3, del Trattato, G.U. del 27 aprile 2004, C-101, p. denbogerd c. la società di diritto tedesco Robert Bo-
97-118. sch GmbH, in Racc. 1963, p. 89.
G.L. ZAMPA - G. ATTINÀ – IL RIPARTO DELL’ONERE DELLA PROVA AI SENSI DELL’ART. 3 REG. 1/2003 319

l’art. 101 TFUE contempla due momenti sfatte37. Così come già ricordato, l’auto-
distinti: da un lato, l’analisi degli aspetti rità che intende contestare tali argomenti
anti-competitivi (inefficienza allocativa); ed elementi di prova deve fornire una
dall’altro, l’analisi degli effetti pro-compe- spiegazione o giustificazione a fonda-
titivi (efficienza produttiva)33. Tale distin- mento del loro rigetto, in mancanza della
zione produce immediate conseguenze quale si deve ritenere che l’onere della
giuridiche nella diversa ripartizione del prova sia stato soddisfatto e che, quindi,
relativo onere probatorio. Tuttavia, una le condizioni previste dall’art. 101 § 3
sintesi tra effetti anticompetitivi e pro- TFUE trovino applicazione38. Si tratta di
competitivi connessi ad un’intesa è co- condizioni cumulative, due di carattere
munque inevitabile, essendo necessario positivo e due negativo. Il terzo paragrafo
fare un vero e proprio bilanciamento che dell’art. 101 TFUE richiede, in parti-
tenga conto delle implicazioni comples- colare, che l’intesa (i) contribuisca a
sive che discenderebbero dall’intesa, posi- migliorare la produzione e distribuzione
tive e negative. Questa valutazione sem- dei prodotti o a promuovere il progresso
bra avvicinarsi a quanto richiesto dalla tecnico o economico (efficienze produt-
giurisprudenza la quale, sin dalle sue tive/distributive); (ii) riservi una parte dei
prime applicazioni, ha sottolineato la ne- benefici ottenuti ai consumatori (c.d. pas-
cessità di analizzare un’intesa nell’ambito sing-on); (iii) non imponga delle restri-
del suo contesto di riferimento34, e quindi zioni non strettamente necessarie/indi-
di effettuare un’analisi di tipo economico spensabili per raggiungere tali obiettivi
(v. supra)35. La distinzione tra i due para- (proporzionalità/indispensabilità); e (iv)
grafi dell’art. 101 TFUE risulta, quindi, non dia alle imprese interessate la possi-
più sfumata. Con riferimento all’onere bilità di eliminare la concorrenza per una
della prova, incombe all’impresa che chie- parte sostanziale dei prodotti in questione
de l’applicazione dell’art. 101 § 3 TFUE (non eliminazione della concorrenza). Si
l’onere di provare che le condizioni in tratta, quindi, di una valutazione delle ef-
esso enunciate sono soddisfatte (v. l’art. 2, ficienze che un’intesa restrittiva può es-
Reg. 1/2003 citato supra)36. L’impresa che sere idonea a generare e la probabilità
intende avvalersi dell’art. 101 § 3 TFUE che le stesse si materializzino, del fatto
deve quindi dimostrare, con argomenti ed che sia necessario che una parte equa di
elementi di prova convincenti, che tutte le queste vada a diretto beneficio dei clienti
quattro condizioni previste da tale dispo- nonché, infine, che il carattere restrittivo
sizione sono cumulativamente soddi- di tale intesa sia strettamente necessario

33 Trib. CE, 18 settembre 2001, causa T-112/ Commissione, in Racc. 1982, p. 2015; C. giust. UE,
99, Métropole télévision (M6), Suez-Lyonnaise 30 giugno 1966, causa 56/65, Société technique
des eaux, France Télécom e Télévision française 1 minière c.Commissione, cit.
SA (TF1) c. Commissione, in Racc. 2001, p. II- 36 Cfr., C. giust. UE, 17 gennaio 1984, cause
2459 punto 74. riunite 43/82 e 63/82 VBVB e VVVB c. Commis-
34 C. giust. UE, 19 febbraio 2002, causa C- sione, in Racc. 1984, p. 19, punto 52.
309/99, Wouters, cit. punto 97; C. giust. UE, 28 37 Dec. Comm. UE, 19 dicembre 2007, caso
febbraio 1991, causa C-234/89, Delimitis, in Racc. COMP/34.579 - Mastercard, COMP/36.518 - Euro-
1991, p. I-935, punto 23. Commerce e COMP/38.580 - Commercial cards, in
35 Trib. CE, 15 settembre 1998, cause riunite G.U.U.E. C-264, 6 novembre, 2009, p. 8, punti
T-374/94, T-375/94, T-384/94 e T-388/94, European 680-690; Trib. CE, 27 settembre 2006, causa T-
Night Services e altri c. Commissione, in Racc. 168/2001, GlaxoSmithKline c. Commissione, in
1998, p. II-3141, punto 136-137; C. giust. UE, 12 Racc. 2006, p. II-2969, p. 57, punto 235 (confer-
dicembre 1995, causa C-399/93, Oude Luttikhuis e mata sul punto da C. giust. UE, GlaxoSmithKline
altri c. Commissione, in Racc. 1995, p. I-4515, c. Commissione, 6 ottobre 2009, in Racc. 2009, p.
punti 10-20; C. giust. UE, 15 dicembre 1994, I-9291).
causa C-250/92, DLG c. Commissione, in Racc. 38 Trib. UE, 29 novembre 2012, causa T-491/
1994, p. I-5641, punti 31-35; C. giust. UE, 28 gen- 07, Groupement des cartes bancaires - “CB” c.
naio 1986, causa 161/84, Pronuptia c. Commis- Commissione, cit., punto 277; C. giust. UE, 6 otto-
sione, in Racc. 1986, p. 353; C. giust. UE, 6 otto- bre 2009, cause riunite C-501/06 P, C-515/06 P e
bre 1982, causa 262/81, Coditel e altri c. Commis- C-519/06P, GlaxoSmithKline c. Commissione, cit.,
sione, in Racc. 1982, p. 3381; C. giust. UE, 8 giu- punto 83.
gno 1982, causa 258/78, Nungesser e Eisele c.
320 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

per l’ottenimento delle efficienze e che mico, essendo necessario tenere presenti
permanga un sufficiente grado di con- le caratteristiche e la struttura del mer-
fronto concorrenziale. Con riferimento cato; la natura e l’entità degli incrementi
alla prima condizione, la giurisprudenza di efficienza; l’elasticità della domanda e
ha chiarito che possono essere presi in l’entità della restrizione della concor-
considerazione solo i benefici oggettivi renza. La giurisprudenza ha sottolineato
derivanti dall’intesa e che deve essere poi che i consumatori ottengono una congrua
valutata l’importanza economica degli in- parte delle efficienze generate dall’intesa
crementi di efficienza così prodotti39. So- solo qualora la concorrenza eserciti una
stanzialmente, l’impresa che volesse so- pressione sufficiente ad assicurare che i
stenere che la prima condizione prevista risparmi di costo siano traslati sui consu-
dall’art. 101 § 3 TFUE è soddisfatta do- matori stessi e tali vantaggi economici
vrebbe dimostrare che si tratta di un in- non rappresentino semplicemente un be-
cremento di efficienza obiettivo e che esi- neficio a vantaggio delle parti dell’ac-
ste un legame causale diretto sufficiente cordo42. La terza condizione richiede, in-
tra l’accordo restrittivo e gli incrementi di
vece, che l’impresa dimostri che grazie al-
efficienza40. Inoltre, deve fornire prove
l’accordo o alla restrizione si realizzano
che confermino tali incrementi cosicché
maggiori incrementi di efficienza di quelli
questi possano essere verificati. Con par-
ticolare riferimento allo standard proba- che si avrebbero in loro assenza, ossia che
torio da soddisfare, per dimostrare che la la restrizione sia indispensabile43. L’ul-
prima condizione dell’art. 101 § 3 TFUE è tima condizione implica la dimostrazione
soddisfatta occorre effettuare «…un’ana- che l’intesa non sia in grado di eliminare
lisi dettagliata, ampia e convincente ba- la concorrenza, valutazione che richiede
sata, sia nelle ipotesi che nelle deduzioni, l’analisi delle diverse fonti di approvvigio-
su dati empirici e fatti concreti…»41. Per namento presenti sul mercato per i clienti
quanto riguarda la seconda condizione, finali, il livello di pressione concorren-
l’impresa deve dimostrare che almeno ziale che queste esercitano sulle parti del-
una congrua parte dei benefici ottenuti l’intesa e dell’influenza dell’accordo su tali
grazie all’intesa siano traslati ai consuma- pressioni concorrenziali44. L’analisi eco-
tori o, quanto meno, che siano trasferiti nomica svolge, quindi, un ruolo essen-
benefici tali da compensare gli effetti ne- ziale nel dimostrare che le quattro condi-
gativi dell’accordo restrittivo. L’analisi da zioni cumulative previste dall’art. 101 § 3
svolgere in tale contesto è di tipo econo- TFUE sono soddisfatte45.

39 C. giust. UE, 13 luglio 1966, cause riunite atto a compensare gli inconveniente che ne deri-
56/64 e 58/64, Consten e Grundig c. Commissione, vano sul piano della concorrenza (…)».
cit. dove si legge che «…[l]’esistenza di un miglio- 40 Dec. Comm. UE, 8 maggio 2001, casi
ramento della produzione e della distribuzione IV/36.957/F3 Glaxo Wellcome, IV/36.997/F3 Ase-
dei prodotti di cui trattasi, prescritta per la con- profar e Fedifar, IV/37.121/F3 Spain Pharma,
cessione dell’esenzione dev’essere valutata alla IV/37.138/F3, G.U.U.E. L 302, 2001, p. 1-043,
luce dell’articolo 85. In primo luogo, il migliora- punto 169.
mento non può consistere nei vantaggi che i con- 41 Dec. Comm. UE, 19 dicembre 2007, caso
traenti traggono dall’accordo per quanto riguarda COMP/34.579 - Mastercard, COMP/36.518 - Euro-
la loro attività di produzione o di distribuzione, Commerce e COMP/38.580 - Commercial cards,
vantaggi che sarebbero incontestabili e che fareb- cit., punto 690.
bero apparire l’accordo come indispensabile in 42 C. giust. UE, 25 ottobre 1977, causa 26/76,
ogni suo elemento al miglioramento in tal modo Metro SB-Großmärkte GmbH & Co. KG c. Com-
inteso. Un siffatto metodo soggettivo, che fa di- missione, in Racc. 1977, p. 1875, punti 46-48.
pendere il contenuto della nozione di migliora- 43 C. giust. UE, 18 settembre 2001, causa T-
mento dalle particolarità dei rapporti contrattuali 112/99, Métropole Télévision c. Commissione, cit.,
di cui trattasi, non corrisponde agli scopi dell’ar- punto 145.
ticolo 85. In secondo luogo, il fatto stesso che il 44 C. giust. UE, 30 ottobre 1978, causa 209/78,
Trattato prescriva che la limitazione della concor- Van Landewyck c. Commissione, in Racc. 1980, p.
renza dev’essere “indispensabile” al migliora- 3125, punto 187-189.
mento, indica chiaramente che quest’ultimo 45 Commissione Europea, Libro bianco sulla
dev’essere rilevante. Il miglioramento deve in spe- modernizzazione delle norme per l’applicazione
cie consistere in un rilevante vantaggio obiettivo, degli articoli 85 e 86 del Trattato, G.U.C.E. C132
G.L. ZAMPA - G. ATTINÀ – IL RIPARTO DELL’ONERE DELLA PROVA AI SENSI DELL’ART. 3 REG. 1/2003 321

II. L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE: L’O- unicamente sul dato testuale dell’art. 102
BIETTIVA GIUSTIFICAZIONE. CENNI TFUE, ed assecondandone così un’inter-
pretazione restrittiva e formalistica, si
Come più compiutamente spiegato in
perverrebbe alla conclusione che ogni
altra parte del presente lavoro, la prova di
condotta con effetti escludenti e/o di
un abuso di posizione dominante implica,
quale condizione preliminare necessaria, sfruttamento di una impresa dominante,
la dimostrazione circa l’esistenza di una per sua natura, costituirebbe una restri-
posizione dominante in capo ad una im- zione della concorrenza, non lasciando
presa46 nonché che tale impresa ha abu- spazio per una comparazione tra effetti
sato di tale particolare posizione sul mer- anticompetitivi e competitivi che possano
cato, adottando una condotta volta ad legittimare l’adozione di quel dato com-
escludere un concorrente47 ovvero a sfrut- portamento sul mercato49. Sulla base di
tare la propria posizione48. Diversamente tale interpretazione si avallerebbe, tra l’al-
da quanto avviene per le intese, l’art. 102 tro, una rilevante discrepanza sostanziale
TFUE non contempla lo svolgimento di tra l’art. 101 TFUE (ai sensi del quale è
un’analisi sugli incrementi di efficienza possibile giustificare una pratica in consi-
eventualmente generati dal comporta- derazione delle efficienze da questa gene-
mento ritenuto abusivo. Nell’art. 102 rate) e l’art. 102 TFUE (il quale apparen-
TFUE non vi è, infatti, una eccezione temente non tiene conto di eventuali
equivalente a quella prevista dall’art. 101 incrementi di efficienza generati dalla
§ 3 TFUE. La differenza nel dato testuale pratica restrittiva) la quale apparirebbe
dei due articoli ha portato, almeno ini- difficilmente riconciliabile con quanto
zialmente, a dare una lettura ed un’inter- stabilito dalla giurisprudenza la quale,
pretazione più formalistica dell’art. 102 sulla base di una interpretazione teleolo-
TFUE, volta ad escludere la possibilità di gica, ha rilevato che gli art. 101 e 102
prendere in considerazione eventuali giu- TFUE, sebbene su piani diversi, perse-
stificazioni per un comportamento rite- guono lo stesso interesse pubblico, ovvero
nuto abusivo. Tuttavia, soffermandosi a mantenere un’effettiva concorrenza sul

del 12 maggio 1999, p. 1, punto 57 «…Sarebbe France Télécom c. Commissione, in Racc. 2009, p.
quanto meno paradossale privare della sua so- I-2369; Trib. CE, 17 settembre 2007, causa T-
stanza l’articolo 85, paragrafo 3, laddove tale di- 201/04, Microsoft c. Commissione, in Racc. 2007,
sposizione contiene in realtà tutti gli elementi di p. II-3601; C. giust. UE, 15 marzo 2007, causa C-
un “principio di ragionevolezza” […] rischierebbe 95/04 P, British Airways, in Racc. 2007, p. I-2331;
infine di sviare l’articolo 85, paragrafo 3 dal suo Trib. CE, 30 settembre 2003, causa T-203/01, Mi-
stesso oggetto, che è quello di fornire un quadro chelin c. Commissione (Michelin II) in Racc. 2003,
giuridico alla valutazione economica delle intese p. II-4071; C. giust. UE, 16 marzo 2000, causa C-
e non quello di permettere di evitare l’applica- 396/96 P, Compagnie maritime belge transports SA
zione delle regole di concorrenza in base a consi- c. Commissione, in Racc. 2000, p. I-1365; C. giust.
derazioni politiche». UE, 26 novembre 1998, causa C-7/97, Oscar Bron-
46 Trib. CE, 17 luglio 1998, causa T-111/96, ner, in Racc. 1998, p. I-7791; C. giust. UE, 14 no-
ITT Promedia c. Commission, in Racc. 1998, p. II- vembre 1996, causa C-333/94, Tetra Pak Interna-
2937 punto 139. Per il concetto di posizione do- tional SA c. Commissione, in Racc. 1996, p. I-
minante, C. giust. UE, 14 febbraio 1978, causa 5951; C. giust. UE, 3 luglio 1991, causa 62/86,
27/76, United Brands c. Commissione, in Racc. Akzo chemie BV c. Commissione, in Racc. 1991, p.
1978, p. 207, punto 65. L’art. 102 TFUE si applica I-3359; C. giust. UE, 9 novembre 1983, causa
alle imprese in posizione dominante, a prescin- 322/81, Michelin c. Commissione (Michelin I) in
dere dal ruolo svolto sul mercato, venditore o ac- Racc. 1983, p. 3461; C. giust. UE, 13 febbraio
quirente: Trib. CE, 17 dicembre 2003, causa T- 1979, causa 85/76, Hoffman - La Roche, in Racc.
219/99, British Airways c. Commissione, in Racc. 1979, p. 461.
2003, p. II-5917, punto 101. 48 C. giust. UE, 11 novembre 1986, causa 226/
47 C. giust. UE, 17 febbraio 2011, causa C- 84, British Leyland; C. giust. UE, 14 febbraio 1978,
52/09, Konkurrensverket c. TeliaSonera Sverige AB, causa 27/76, United Brands, cit.; C. giust. UE, 13
G.U.U.E. C-103, 2 aprile 2011, p. 3; Trib. UE, 9 novembre 1975, causa 26/75, General Motors, in
settembre 2010, causa T-155/06, Tomra Systems Racc. 1975, p. 1367.
ASA c. Commissione, in Racc. 2010, p. II-4361; 49 Concl. Jacobs, 28 ottobre 2004, causa C-
Dec. Comm. UE, 13 maggio 2009, COMP/C- 53/03, Synetairismos Farmakopoion Aitolias &
3/37.990 - Intel, G.U.U.E, C-227, 22 settembre Akarnanias (Syfait) c. Glaxosmithkline AEVE, in
2009; C. giust. UE, 2 aprile 2009, causa C-202/07, Racc. 2005, p. I-4609, punto 72.
322 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

mercato50. Per cercare di surrogare que- dimostrare che gli argomenti e gli ele-
sto vuoto normativo, la giurisprudenza menti di prova invocati da tale impresa
comunitaria, nel contesto di un approccio non possono essere accolti e che quindi la
sostanziale alla valutazione delle condotte giustificazione presentata deve essere re-
unilaterali e riconoscendo il sempre mag- spinta53. L’apertura verso la possibilità di
giore ruolo che l’analisi economica gioca, sollevare argomenti difensivi di questo ge-
ha via via sviluppato sempre di più il con- nere anche per un abuso di posizione do-
cetto di obiettiva giustificazione. Ciò, an- minante si è riflessa nel graduale e pro-
che al fine di permettere ad un’impresa in gressivo riconoscimento della necessità di
posizione dominante di avvalersi effetti- prendere in considerazione tutti gli ef-
vamente del diritto di tutelare legittima- fetti, attuali o potenziali, generati da una
mente i propri interessi commerciali51, condotta ritenuta abusiva. Se inizial-
senza necessariamente essere limitata mente la giurisprudenza aveva negato la
nella sua condotta dalla “speciale respon- possibilità di considerare difese di natura
sabilità” che grava su ogni soggetto do- economica per giustificare una condotta
tato di potere di mercato dominante. Il abusiva54, successivamente tale orienta-
concetto di obiettiva giustificazione per la mento è stato mitigato e superato con il
condotta dell’impresa dominante è basato riconoscimento che gli effetti negativi (re-
sul principio di proporzionalità ed opera strittivi) possono essere bilanciati da van-
come una eccezione ad una condotta rite- taggi in termini di efficienza che vadano
nuta, prima facie, abusiva. In tale catego- anche a beneficio dei consumatori, fermo
ria, la giurisprudenza si è soffermata, in restando che la pratica sotto scrutinio
particolare, sulla c.d. “meeting competi- non deve eccedere quanto necessario per
tion defence” ovvero l’argomento in base conseguirli55. Sembra quindi possibile ar-
al quale l’impresa dominante deve poter gomentare che la valutazione dei guada-
far fronte alla concorrenza, con azioni di- gni di efficienza sia entrata, mediante il
fensive, purché ciò non si rifletta in con- concetto di “obiettiva giustificazione”, a
dotte volte ad intraprendere azioni nei far parte degli elementi da valutare nel-
confronti dei concorrenti non basate sulla l’ambito di una analisi completa dell’art.
concorrenza “on the merits”52. L’onere di 102 TFUE, sulla falsa riga di quanto pre-
dedurre argomenti ed elementi di prova a visto dall’art. 101 § 3 TFUE.
supporto di un’eventuale giustificazione GIAN LUCA ZAMPA - GIULIA ATTINÀ
obiettiva spetta, specularmente rispetto a
quanto avviene alla luce dell’art. 101 § 3, Bibliografia
all’impresa dominante interessata. Analo- AITKEN, MITCHELL, «Efficiency defences un-
gamente, spetta poi a chi afferma la sussi- der Art. 81 EC: is the hurdle getting higher?»,
stenza della violazione dell’art. 102 TFUE in Comp. L.J., 2009, VIII (1), p. 55-71; BELLIS,

50 C. giust. UE, 21 febbraio 1973, causa 6/72, 1987, Hilti, G.U.C.E, L 65, 11 marzo 1988. punto
Continental Can c. Commissione, in Racc. 1973, p. 80.
215, punto 25. 53 Trib. CE, 17 settembre 2007, causa T-201/
51 C. giust. UE, 16 settembre 2008, cause riu- 04, Microsoft c. Commissione, cit., punto 1144.
nite da C-468/06 a C-478/06, Sot. Lélos kai Sia EE 54 Trib. CE, 30 gennaio 2007, causa T-340/03,
ed altri c. GlaxoSmithKline AEVE Farmakeftikon France Télécom c. Commissione, in Racc. 2007, p.
Proïonton, in Racc. 2008, p. I-7139, punto 50. II-107, punto 217; Trib. CE, 30 settembre 2003,
52 C. giust. UE, 16 marzo 2000, causa C395/96 cause riunite T-191/98 e da 212/98 a 214/98, Atlan-
P e C-396/96 P, Compagnie Maritime Belge, cit., tic Container c. Commissione, cit., punto 1112; C.
punto 119; Trib. CE, 7 ottobre 1999, causa T-228/ giust. UE, 9 novembre 1983, causa 322/81, Miche-
97, Irish Sugar, in Racc. 1999, p. II-2969, punto lin I, cit., punto 85.
190; comunicato stampa della Commissione del 55 C. giust. UE, 17 febbraio 2011, causa C-
10 ottobre 1997, IP/97/868 The Digital Under- 52/09, Telia Sonera c. Commissione, in Racc. 2011,
taking; C. giust. UE, 3 luglio 1991, causa C-62/86, p. I-527, punto 76; Trib. CE, 17 settembre 2007,
Akzo c. Commissione, cit., punto 156; Dec. Comm. causa T-201/04, Microsoft c. Commissione, cit.,
UE, 18 luglio 1988, Napier Brown, G.U.C.E. L 284, punti 1091 e ss.; C. giust. UE, 15 marzo 2007,
19 ottobre, 1988, p. 41; Dec. Comm. UE, 5 dicem- causa C-95/04 P, British Airways c. Commissione,
bre 1988, BPB, G.U.C.E. L 10, 13 gennaio 1989 cit., punto 86; Trib. CE, 30 settembre 2003, causa
punti. 132-133; Dec. Comm. UE, 22 dicembre T-203/01, Michelin II, cit., punto 98.
G.L. ZAMPA - G. ATTINÀ – IL RIPARTO DELL’ONERE DELLA PROVA AI SENSI DELL’ART. 3 REG. 1/2003 323

KASTEN, «Will efficiencies play an increasingly of “Objective justification” of an Abuse of do-


important role in the assessment of conduct minant position: Can it help to modernise the
under Article 102 TFEU?», in Competition Law analysis under Art. 82 EC?», in Comp. L. Rev.,
and the enforcement of art. 102, (a cura di) II (2), marzo 2006, pp. 27-72; VAN BAEL, BELLIS,
ETRO e KOKKORIS, Oxford, 2010, pp. 129-138; Il diritto comunitario della concorrenza, Torino,
ETRO, KOKKORIS, «Toward an economic ap- 2009, pp. 76-109; ZAMPA, «Efficiency under the
proach to art. 102 TFUE», in Competition Law EU Merger Regulation», in E.B.O.R., IV, 2003,
and the enforcement of art. 102, (a cura di) pp. 573-622; WAELBROECK, «The Assessment of
ETRO e KOKKORIS, Oxford, 2010, p. 1-36; MAH- Efficiencies under Article 102 and the Com-
TANI, «Thinking outside the object box: and EU mission’s Guidance Paper», in Competition
and UK perspective», Eur. Comp. J., VIII (1), Law and the enforcement of art. 102, (a cura di)
aprile 2012, pp. 1-39; ROUSSEVA, «The concept ETRO e KOKKORIS, Oxford, 2010, pp. 115-128.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


L’azione risarcitoria, l’onere della prova
e gli strumenti processuali ai sensi del diritto italiano

Sommario: I. PREMESSA: RATIO E PARADIGMA NOR- II. NATURA DELL’AZIONE RISARCITORIA E


MATIVO DI RIFERIMENTO. – II. NATURA DELL’A- L’ASSOLVIMENTO DELL’ONERE DELLA PRO-
ZIONE RISARCITORIA E L’ASSOLVIMENTO DELL’O-
VA: L’AN, L’ELEMENTO SOGGETTIVO, IL
NERE DELLA PROVA: L’AN, L’ELEMENTO SOGGET-
NESSO CAUSALE E IL DANNO.
TIVO, IL NESSO CAUSALE E IL DANNO. – III. L’O-
STACOLO DELL’ASIMMETRIA INFORMATIVA E GLI
a) Colui che agisce per ottenere il ri-
STRUMENTI PROCESSUALI A DISPOSIZIONE DELL’AT-
TORE. – 1. Artt. 115, comma 2, 116, 210, 213
sarcimento dei danni subiti in conse-
c.p.c. – 2. La consulenza tecnica d’ufficio e guenza di una violazione antitrust ha, in
delle parti: artt. 191 e 201 c.p.c. primo luogo, l’onere di provare il ricor-
rere del fatto.
L’onere della prova gravante sull’attore
I. PREMESSA: RATIO E PARADIGMA NORMA-
è, con riferimento a tutti gli elementi co-
TIVO DI RIFERIMENTO
stitutivi dell’illecito, particolarmente gra-
Come visto la giurisprudenza comuni- voso. Le parti lese dalla condotta restrit-
taria1 e nazionale2 hanno da tempo rico- tiva si trovano, infatti, in una posizione di
nosciuto a colui che abbia subito un forte asimmetria informativa rispetto al-
danno a seguito di una violazione della l’impresa che l’ha posta in essere, soprat-
normativa antitrust il diritto di ricorrere tutto in ragione del fatto che molto spesso
in sede civilistica dinanzi al giudice na- l’esistenza della condotta illecita non è
zionale al fine di ottenere il ristoro dei pubblicamente nota (o lo diviene dopo
danni subiti. Tale diritto è stato ricono- molto tempo) e gli effetti dannosi della
sciuto non solo ai soggetti direttamente condotta sul mercato possono essere in
lesi dalla condotta restrittiva, ma anche alcuni casi dedotti solo in via presuntiva
ai cosiddetti acquirenti indiretti, ovvero a attraverso un’articolata prova a contenuto
coloro che non hanno avuto alcun rap- prettamente economico.
porto commerciale diretto con l’autore In tal senso, è opportuno distinguere
dell’infrazione e che possono tuttavia le azioni stand alone, ovvero quelle che
aver subito un danno perché su di loro è non traggono origine da un precedente
stato ad esempio trasferito, lungo la ca- procedimento antitrust accertante l’infra-
tena di distribuzione, un sovrapprezzo il- zione, da quelle follow-on, fondate su una
legale. violazione della normativa antitrust già
La responsabilità per danni derivanti accertata dall’Autorità di concorrenza con
da illecito antitrust è una responsabilità provvedimento definitivo.
di tipo extracontrattuale ex art. 2043 c.c., Nel primo caso, l’onere della prova a
trovando il proprio fondamento nel fatto carico dell’attore sarà certamente più gra-
illecito altrui (la violazione delle norme a voso, non essendo egli coadiuvato dalle
tutela della concorrenza) ed essendo su- risultanze istruttorie dell’accertamento
bordinata all’accertamento dei tradizio- condotto dall’Autorità di concorrenza.
nali requisiti dell’illecito aquiliano: danno Mentre nel caso di abuso di posizione do-
ingiusto, nesso di causalità fra condotta e minante colui che subisce la condotta
danno, elemento soggettivo dell’autore abusiva in qualche caso dispone della
dell’illecito. prova documentale della stessa (ad esem-
L’onere della prova degli elementi co- pio negli abusi escludenti), nel caso di in-
stitutivi dell’illecito grava sull’attore. tesa, invece, l’asimmetria informativa è

1 C. giust. CE, 20 settembre 2001, causa C- 2 Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207, Uni-
453/99, Courage e Crehan, punti 24 e 26 e C. giust. pol, in Danno e resp., 2005, p. 495 e Cass., sez. III,
CE, 13 luglio 2006, Cause Riunite C-295?298/04, 2 febbraio 2007, n. 2305, Fondiaria Sai, in Giust.
Manfredi, punti 59 e 61. civ. Mass., 2007, 2, p. 164.
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 325

difficilmente superabile. La casistica con- prendano decisioni in contrasto con una


ferma tale considerazione, contando un decisione o sentenza di questo genere.
numero di gran lunga superiore di azioni Dunque le decisioni definitive della
follow-on rispetto a quelle stand alone. Commissione hanno già valore di prova
Con riferimento alle azioni follow-on, vincolante circa la sussistenza dell’illecito
proprio al fine di superare l’asimmetria nei giudizi civilistici in materia di risarci-
informativa gravante sull’attore del proce- mento del danno che abbiano identità di
dimento civilistico, si è sviluppato un in- oggetto e di parti, mentre secondo il Libro
dirizzo normativo e giurisprudenziale che Bianco anche le decisioni delle Autorità
tende a conferire al precedente provvedi- antitrust nazionali dovrebbero avere tale
mento di accertamento dell’infrazione va- forza, non solo dinanzi i giudici nazio-
lore di prova privilegiata. nali, ma anche dinanzi a quelli degli altri
In tal senso il Libro Bianco3 prevede Stati Membri.
che ogniqualvolta la Commissione euro- La giurisprudenza italiana ha mutuato
pea constati in una decisione l’infrazione in parte tale approccio. Se da un lato, in-
dell’art. 101 o dell’art. 102 TFUE, le vit- fatti, le decisioni definitive della Commis-
time di tale infrazione possano, in appli- sione risultano avere il valore di prova
cazione dell’articolo 16, § 1 Reg. 1/20034, vincolante stante l’art. 16 del Reg. 1/2003,
citare tale decisione come prova vin- alle decisioni dell’Autorità Garante della
colante in un procedimento civile per Concorrenza e del Mercato (AGCM) viene
danni. riconosciuto, invece, il valore di prova
Per quanto riguarda le decisioni delle privilegiata. In particolare, la Cassazione
Autorità nazionali, il Libro Bianco pro- ha riconosciuto a queste ultime valore di
pone che i giudici nazionali che devono prova particolarmente pregnante in rela-
statuire in merito ad azioni di risarci- zione alla sussistenza dell’illecito (non al
mento danni relative a violazioni degli ar- nesso di causalità col danno, all’esistenza
ticoli 101 o 102 TFUE sulle quali un’Auto- del danno stesso e al suo ammontare5)
rità nazionale di concorrenza apparte- senza escludere, però, la possibilità per la
nente all’ECN (European Competition parte convenuta di offrire prova contra-
Network) abbia già adottato una decisione ria6. In sostanza, in base a questo indi-
definitiva constatando una violazione di rizzo si configura nei fatti un’inversione
tali articoli, o in merito alle quali una dell’onere della prova a carico del conve-
Corte abbia emesso una sentenza defini- nuto.
tiva confermando la decisione dell’Auto- In conclusione, si prospetta un doppio
rità nazionale per la concorrenza o con- binario, ove le decisioni definitive della
statando essa stessa una violazione, non Commissione assumono il valore di prova

3 Libro Bianco della Commissione Europea in 14 marzo 2011, n. 5941, in Dir. e fiscalità assicur.,
materia di risarcimento del danno per violazione 2012, 1, I, p. 190; Cass., sez. III, 14 marzo 2011,
delle regole comunitarie antitrust, 2 aprile 2008. n. 5942, in Foro it., 201, 6, I, p. 1724; Cass., sez.
4 Reg. 16, § 1 Reg. 1/2003: «Quando le giuri- III, 10 maggio 2011, n. 10211, in Foro it., 2011,
sdizioni nazionali si pronunciano su accordi, de- 10, I, p. 2675. In particolare, nella decisione n.
cisioni e pratiche ai sensi dell’articolo 81 o 82 del 13486 del 20 giugno 2011, in Foro it., 2011, 10, I,
trattato che sono già oggetto di una decisione p. 2674 la Cassazione ha chiarito che «gli atti del
della Commissione, non possono prendere deci- procedimento in esito al quale l’Autorità garante
sioni che siano in contrasto con la decisione adot- per la concorrenza ed il mercato ha accertato la
tata dalla Commissione. Esse devono inoltre evi- sussistenza dell’illecito anticoncorrenziale ed ir-
tare decisioni in contrasto con una decisione con- rogato al professionista una sanzione costitui-
templata dalla Commissione in procedimenti da scono una prova privilegiata, nel senso che al
essa avviati». professionista è consentito fornire la prova con-
5 Cass., sez. I, 13 febbraio 2009, n. 3640, in traria dei fatti accertati, senza che sia possibile
Giust. civ. Mass., 2009, 2, p. 237: la prova privile- nel giudizio civile rimettere in discussione i fatti
giata si riferisce unicamente alla «sussistenza del costitutivi dell’affermazione di sussistenza della
comportamento accertato o della posizione rive- violazione della normativa in tema di concor-
stita sul mercato e del suo eventuale abuso». renza in base allo stesso materiale probatorio o
6 Cass., sez. I, 13 febbraio 2009, n. 3640, in alle stesse argomentazioni già disattesi in quella
Giust. civ. Mass., 2009, 2, p. 237; Cass., sez. III, sede».
326 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

vincolante mentre quelle delle Autorità concorrenza sleale accertato. Anche in


antitrust nazionali il valore di prova privi- questo caso si assisterebbe ad un ribalta-
legiata circa la sussistenza del fatto ille- mento dell’onere della prova, in quanto
cito salvo prova contraria del convenuto. graverebbe sul convenuto l’onere di for-
b) Come noto, ai sensi dell’art. 2043 nire prova contraria.
c.c., l’esistenza dell’elemento soggettivo è c) Una volta provati il fatto illecito e
condizione necessaria per configurare un l’elemento soggettivo, secondo quanto
illecito civile e poter richiedere il risarci- previsto dall’art. 2043 c.c., chi agisce per
mento dei danni subiti. Lo stesso approc- ottenere il risarcimento del danno ha l’o-
cio è stato adottato anche nell’ambito nere di provare lo stesso ed il nesso cau-
della responsabilità amministrativa7. sale con la condotta illecita.
Sul punto, il Libro Bianco propone Applicando tale principio all’azione di
che una volta che la vittima abbia dimo- danni da illecito antitrust emerge la diffe-
strato una violazione degli articoli 101 o renza fra il public enforcement e, appunto,
102 TFUE, l’autore dell’infrazione venga il private enforcement.
ritenuto responsabile per i danni causati Nel primo caso, infatti, è sufficiente la
a meno che non dimostri che la viola- prova dell’esistenza di una violazione an-
zione è il risultato di un errore realmente titrust affinché l’autore della condotta
scusabile. Un errore è scusabile se una venga sanzionato. In altre parole, che la
persona ragionevole che avesse agito con condotta vietata abbia o meno prodotto
un elevato livello di diligenza non avrebbe degli effetti pregiudizievoli sul mercato
potuto essere consapevole del fatto che il assume un’importanza al momento della
suo comportamento era idoneo a limitare quantificazione della sanzione, ma non è
il normale funzionamento concorrenziale elemento costitutivo per l’accertamento
del mercato8. della condotta illecita.
La prova dell’elemento soggettivo po- Sull’attore di una causa volta ad otte-
trebbe risultare gravosa in quanto ai sensi nere il risarcimento del danno derivante
della normativa antitrust l’accertamento da un illecito antitrust grava, invece, l’o-
di un illecito concorrenziale non è condi- nere di offrire la prova dell’effettivo
zionato alla verifica della consapevolezza danno subito e del suo collegamento cau-
dell’autore dell’antigiuridicità del suo sale con la violazione. L’accertamento
comportamento9. In altre parole, l’ele- della violazione da parte dell’Autorità an-
mento soggettivo non è tenuto in conside- titrust (ove questo sia avvenuto), infatti,
razione al momento dell’accertamento non implica necessariamente che un
della condotta illecita, di conseguenza il danno si sia prodotto. In ogni caso, come
provvedimento definitivo di condanna detto, il provvedimento accertante l’infra-
dell’autore dell’infrazione difficilmente zione assumerebbe valore di prova privi-
potrebbe essere utilizzato come prova pri- legiata in relazione alla sola sussistenza
vilegiata in tal senso. Per superare l’osta- dell’illecito.
colo probatorio, si potrebbe applicare Il Libro Bianco non contiene alcuna
analogicamente ai casi di illecito antitrust indicazione in proposito, limitando l’ana-
l’art. 2600 c.c. che prevede, in materia di lisi del nesso causale al solo caso di azioni
concorrenza sleale, una presunzione di di risarcimento del danno intentate da ac-
colpa a carico degli autori di un atto di quirenti indiretti, ovvero nel caso di co-

7 Cons. Stato, sez. V, 14 settembre 2012, n. Nella pronuncia n. 6917 del 2 agosto 2011, il TAR
4894, in Foro amm. C.d.S., 2102, 9, p. 2329. Lazio ha ritenuto che, per le violazioni colpite da
8 Libro Bianco, § 2.4. Sull’errore scusabile cfr. sanzione amministrativa, è richiesta la coscienza
TAR Napoli, sez. IV, 6 luglio 2012, n. 3277, in Foro e volontà della condotta attiva o omissiva «senza
amm. TAR, 2012, 7-8, p. 2452. che occorra la concreta dimostrazione del dolo o
9 Cons. Stato, sez. VI, 23 aprile 2002, n. 2199, della colpa, atteso che la norma [art. 3 della l.
in Foro amm. C.d.S., 2002, p. 977; Cons. Stato, 689/1981] pone una presunzione di colpa in or-
sez. VI, 2 marzo 2004, n. 926, in Foro amm. dine al fatto vietato a carico di colui che lo abbia
C.d.S., 2004, p. 890; Cons. Stato, sez. VI, 20 aprile commesso, riservando poi a questi l’onere di pro-
2011, n. 2438 in Foro amm. C.d.S., 2011, p. 1314. vare di aver agito senza colpa».
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 327

loro che non hanno avuto alcun rapporto lità logica o per il tramite di presunzioni
commerciale diretto con l’autore dell’in- probabilistiche che si fondino su un rap-
frazione, ma che possono tuttavia aver su- porto di conseguenza costante fra antece-
bito un danno perché su di loro è stato ad dente e dato consequenziale»14.
esempio trasferito, lungo la catena di di- Tale presunzione probabilistica non
stribuzione, un sovrapprezzo illegale. A esclude, però, la possibilità per il conve-
favore degli stessi il Libro Bianco pro- nuto di offrire la prova contraria. La giu-
pone di prevedere l’adozione di una pre- risprudenza, infatti, esclude in modo una-
sunzione semplice di traslazione del so- nime l’approccio del “danno in re ipsa”,
vrapprezzo illegale nella sua interezza. In secondo cui ad ogni violazione antitrust
particolare, l’acquirente indiretto non sarebbe riconducibile un danno per i con-
avrebbe l’onere di dimostrare la trasla- sumatori. Tale approccio è in primo luogo
zione del danno (passing on offensivo) al smentito dai fatti, ad esempio nel caso di
fine di ottenere il risarcimento, mentre il intese a cui non sia stata data attuazione.
convenuto dovrebbe dare la prova della Inoltre, nella sentenza Manfredi è stato
mancata traslazione, al fine di escludere o specificato che «l’art. [101] deve essere in-
ridurre il proprio obbligo di risarcire il terpretato nel senso che chiunque ha il di-
danno (passing on difensivo). ritto di far valere la nullità di un’intesa e,
Per ottenere indicazioni circa la por- quando esiste un nesso di causalità tra
tata dell’onere probatorio relativo al nesso essa ed il danno subito, di chiedere il ri-
causale ci si deve dunque rifare alla giuri- sarcimento di tale danno». L’esistenza, e
sprudenza comunitaria e nazionale. la prova, del nesso di causalità è dunque
Secondo la Corte di Giustizia, spetta elemento imprescindibile ai fini della ri-
agli Stati membri stabilire le modalità chiesta risarcitoria. In ragione di quanto
dell’azione di risarcimento, comprese sopra, la Cassazione nella sentenza n.
quelle relative all’applicazione del nesso 2305/200715 nel caso Unipol ha definito
di causalità10. l’approccio del danno in re ipsa «aber-
Sul punto la giurisprudenza nazionale rante».
è in primo luogo unanime nel riconoscere Dunque, l’accertamento della viola-
che il contratto a valle è inscindibile dalla zione antitrust ribalta l’onere della prova
volontà anticoncorrenziale dell’impresa circa la (in)sussistenza del nesso di causa-
in quanto è lo strumento attraverso cui si lità fra violazione e danno lamentato dal
realizza il vantaggio anticompetitivo11. singolo sul convenuto, il quale per contra-
Venendo alla portata dell’onere proba- stare le presunzioni deve «dimostrare che
torio gravante sull’attore, nel caso Uni- la sequenza causale percorsa risulta spez-
pol12 la Cassazione ha ritenuto che lo zata da uno o più fatti diversi che da soli
stesso possa dirsi assolto quando l’attore sono stati idonei a procurare il danno, op-
alleghi in giudizio l’accertamento svolto pure, ancora, accertare che quei fatti, in-
dall’AGCM e la polizza assicurativa sotto- sieme con l’intesa illecita, abbiano as-
scritta13. sunto il carattere di equivalenti causali
Altrimenti, il giudice può desumere l’e- nella produzione del danno»16.
sistenza del nesso causale tra l’intesa e il La suprema Corte ha chiarito che il
danno «attraverso criteri di alta probabi- convenuto «è sempre ammesso a fornire
10 C. giust. CE, cause riunite C-295?298/04, mento del 20% circa del prezzo medio delle po-
Manfredi, punto 61. lizze RC auto.
11 Ex multis, Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, 13 In senso conforme Cass., sez. III, 2 febbraio
n. 2207, Unipol, in Danno e resp., 2005, p. 495, in 2007, n. 2305, Fondiaria Sai, in Giust. civ. Mass.,
cui si osserva che «il cosiddetto contratto a valle 2007, 2, p. 164 e Cass., sez. III, 21 marzo 2011, n.
costituisce lo sbocco dell’intesa vietata, essenziale 6347, in Giust. civ. Mass., 2011, 2, p. 163.
14 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305,
a realizzarne e ad attuarne gli effetti».
12 Azione di follow-on ad un procedimento Fondiaria Sai, in Giust. civ. Mass., 2007, 2, p. 164.
15 Cass., sez. un., 4 febbraio 2005, n. 2207,
dell’AGCM, in esito al quale l’Autorità ha accer-
tato un’intesa posta in essere da alcune compa- Unipol, in Danno e resp., 2005, p. 495.
16 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305,
gnie assicurative che aveva portato ad un au-
Fondiaria Sai, in Giust. civ. Mass., 2007, 2, p. 164.
328 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

la prova contraria alla citata presunzione Per danno emergente si intende la per-
di responsabilità, dimostrando cioè l’in- dita patrimoniale subita che, nel caso di
terruzione del nesso causale tra la parte- procedimento per danni antitrust, sarà
cipazione al comportamento anticoncor- costituito dalle spese sostenute dall’attore
renziale illecito e l’aumento delle tariffe, per limitare gli effetti dannosi della con-
ma per fare ciò non può richiamare circo- dotta accertata (per esempio in caso di
stanze che sono già state oggetto di accer- cartello sui prezzi da parte di alcuni di-
tamento, nel procedimento sanzionatorio, stributori, il maggior costo dell’approv-
da parte dell’AGCM, né sono ammissibili vigionamento delle materie prime al-
prove generiche, riferite alla situazione trove22), dagli investimenti sopportati dal-
generale del mercato assicurativo; infatti, l’impresa danneggiata che non hanno
la prova dell’insussistenza del nesso cau- dato i risultati pianificati a causa degli ef-
sale deve riguardare situazioni specifiche, fetti della condotta illecita subita (si pensi
attinenti alla singola impresa assicura- agli investimenti sopportati da operatori
trice, al singolo assicurato, alla singola nuovi entranti nel mercato delle tele-
polizza, tali da dimostrare che l’aumento comunicazioni resi vani dalle condotte
del premio sia riferibile a circostanze con- escludenti dell’operatore dominante23 ol-
crete e non, invece, all’intesa illecita posta tre ad eventuali vendite di beni e servizi in
in essere dalle compagnie»17. perdita – c.d. prezzo negativo) oltre che
Il giudice è tenuto a valutare tutte le da tutte le spese sopportate per l’accerta-
prove offerte dal convenuto per superare mento del danno (spese giudiziali, ricorso
la presunzione di causalità18. alla consulenza tecnica).
d) Il danno consiste nella lesione del- Il lucro cessante sarà invece costituito
l’interesse del consumatore a godere dei dal guadagno che il danneggiato avrebbe
vantaggi di un mercato competitivo19. potuto conseguire in assenza della con-
Come chiarito nella sentenza Manfre- dotta incriminata. Nel caso di intesa sui
di20 il danneggiato ha diritto a vedersi ri- prezzi, il mancato guadagno consiste nel
conosciuti il danno emergente ed il lucro minor prezzo che i clienti avrebbero do-
cessante, oltre gli interessi, ossia ha di- vuto pagare per acquistare i beni interes-
ritto a vedere risarcito il valore reale della sati dalla concertazione. Nel caso di
perdita subita. abuso escludente, consistente ad esempio
Tale approccio risulta condiviso dal Li- nel rifiuto a concedere l’accesso a risorse
bro Bianco della Commissione oltre che essenziali o nella conduzione di politiche
dalla stessa normativa speciale interna21. di “margin squeeze” e di prezzi predatori,
17 Cass., sez. III, 10 maggio 2011, n. 10211, in ultraindividuale della libertà contrattuale, concre-
Foro it., 2011, 10, I, p. 2675. In senso conforme tantesi nel diritto a godere dei benefici della com-
Cass., sez. III, 20 giugno 2011, n. 13486, in Foro petizione commerciale» Cass., sez. III, 2 febbraio
it., 2011, 10, I, p. 2674; Cass., sez. III, 18 agosto 2007, n. 2305, Fondiaria Sai in Giust. civ. Mass.,
2011, n. 17362, in Giust. civ. Mass., 2011, 7-8, p. 2007, 2, p. 164. In senso conforme Cass., sez. un.,
1175; Cass., sez. III, 22 settembre 2011, n. 19262, 4 febbraio 2005, n. 2207, Unipol, in Danno e resp.,
in Resp. civ. e prev., 2012, 3, p. 857; Cass., sez. III, 2005, p. 495.
9 maggio 2012, n. 7039, in Giust. civ. Mass., 2012, 20 C. giust. CE, “Manfredi”, cit., § 95 e ss.
5, p. 577. 21 Si vedano l’art. 125 Codice Proprietà Intel-
18 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305, lettuale e l’art. 158 legge sul diritto d’autore.
Fondiaria Sai, in Giust. civ. Mass., 2007, 2, p. 164. 22 Caso International Broker, App. Roma 31
Nel caso di specie la Suprema Corte ha cassato la marzo 2008 in Il merito 2008, 11, 29.
sentenza di merito che aveva ritenuto sussistente 23 Nel caso “Telsystem”, App. Milano, 24 di-
il danno quantificandolo in misura pari alla san- cembre 1996, in Danno e resp., 1997, p. 602 è
zione irrogata alla compagnia assicurativa dal- stato chiarito che «il ritardato ingresso sul mer-
l’Autorità Garante, definitivamente confermata cato di un concorrente in grado di offrire un ser-
dal giudice amministrativo, senza svolgere alcun vizio nuovo a causa dell’altrui condotta illecita si
accertamento, neanche mediante consulenza tec- configura come danno da lucro cessante. Tale
nica, in ordine ai fatti allegati dalla compagnia, al danno deve essere risarcito anche nel caso in cui
fine di verificare il nesso di causalità tra l’intesa il concorrente, non essendo potuto entrare sul
ed il danno e senza detrarre dal premio lordo le mercato nel momento prescelto, abbia successi-
somme non incassate dall’assicuratore perché re- vamente deliberato la messa in liquidazione della
lative ad imposte e oneri. propria impresa, rinunciando definitivamente ad
19 Esso, in particolare, consiste nell’«interesse operare su tale mercato».
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 329

così come nel caso di intese fra concor- vizio innovativo sul mercato25. La perdita
renti volte al boicottaggio di un soggetto di chances può però in alcuni casi consi-
terzo, il lucro cessante è costituito dal stere in un danno emergente da maggior
mancato profitto. Esso è rappresentato costo ad esempio come nel caso RC Auto
dal valore attuale dei margini di profitto dove si è ritenuto di farlo coincidere con
persi in conseguenza del comportamento la perdita di possibilità per i consumatori
illecito (sia per mancato o ridotto mar- di concludere polizze assicurative più
gine sulle vendite effettive di beni e servizi vantaggiose26.
sia per mancati ricavi aggiuntivi da cui La quantificazione del lucro cessante e
sottrarre i costi fissi e variabili necessari della perdita di chances (ma non del
per produrre tali ricavi). danno emergente che, salvo il caso in cui
I mancati ricavi aggiuntivi, al netto dei consista in perdita di chances, dovrebbe
costi fissi e variabili aggiuntivi necessari sempre potersi quantificare in modo ana-
per produrre tali ricavi, coincidono in de- litico) presuppone un confronto fra la si-
terminati casi con il c.d. danno da perdita tuazione di fatto determinatasi a seguito
di chances che consiste nel mancato con- dell’illecito antitrust e uno scenario ipote-
seguimento, causato dalla condotta ille- tico nel caso in cui lo stesso non avesse
cita, di un bene o di un vantaggio su cui il avuto luogo (metodo controfattuale o “but
soggetto danneggiato aveva riposto affi- for”). I principali metodi indicati nella let-
damento24. A differenza del lucro cessante teratura economica per individuare lo
tradizionalmente inteso, il conseguimen- scenario controfattuale sono: a) il metodo
to di tale vantaggio, in assenza del com- “before and after”; b) il metodo “yardstick”;
portamento restrittivo, non è certo e dun- c) i metodi contabili. Sinteticamente col
que in questo caso il danno sarà calcolato metodo “before and after” la stima del
applicando al valore del guadagno futuro “counterfactual” emerge dal confronto tra
la probabilità percentuale che esso po- lo scenario precedente all’infrazione anti-
tesse essere conseguito dal soggetto dan- trust e quello successivo ad essa, pren-
neggiato. Ad esempio nel caso Telsystem, dendo a riferimento lo stesso mercato
la perdita di chances è stata dedotta dalla geografico e del prodotto. Tale metodo è
mancata opportunità per un’impresa di stato utilizzato dal giudice italiano in di-
essere il primo operatore a fornire un ser- verse occasioni27. Il metodo “yardstick”,

24 Caso Telsystem, App. Milano, 24 dicembre tato che l’operatore monopolista offriva il servizio
1996, in Danno e resp., 1997, p. 602. broadband ai concorrenti allo stesso prezzo appli-
25 Nel caso Telsystem (App. Milano, 24 dicem- cato a livello retail, di conseguenza gli altri opera-
bre 1996, in Danno e resp., 1997, p. 602) è stato tori non erano in grado di replicare le offerte sul
specificato che «il risarcimento del danno provo- mercato a prezzi competitivi. In questo caso il lu-
cato dall’abuso di posizione dominante nel set- cro cessante è stato quantificato nel mancato
tore delle telecomunicazioni va determinato te- utile determinato dalla perdita di clientela, para-
nendo conto, fra l’altro, della perdita dell’oppor- metrata alla quota di mercato nei servizi su rete
tunità di presentarsi quale prima impresa concor- tradizionale (narrowband) detenuta dall’impresa
rente sul mercato liberalizzato dei gruppi chiusi attrice anteriormente all’infrazione. Tale percen-
di utenza. Tale opportunità deve ritenersi un bene tuale è stata poi applicata alla dimensione com-
acquisito al patrimonio della società per effetto plessiva del mercato dei servizi su banda larga nel
dell’attività imprenditoriale da essa intrapresa la periodo oggetto dell’abuso, ovvero al fatturato di
cui realtà non è contraddetta dalla difficoltà pra- Telecom Italia, unica impresa operativa sul nuovo
tica di una esatta quantificazione cui si può ov- mercato nel periodo dell’infrazione. In altre pa-
viare attraverso una consulenza tecnica d’ufficio». role la corte ha ipotizzato che in assenza di infra-
26 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305, zione, l’operatore nuovo entrante avrebbe acqui-
Fondiaria Sai, in Giust. civ. Mass., 2007, 2, p. 164. sito sul mercato dei servizi a banda larga la stessa
27 Si veda, ad esempio, il caso Albacom, App. quota che deteneva sul mercato più maturo dei
Roma, 20 gennaio 2003, in Foro it., 2003, I, p. servizi su rete tradizionale. Sulla stessa fattispecie
2474, avente ad oggetto un abuso escludente di e con lo stesso esito si veda le decisione App.
Telecom Italia nel mercato dell’accesso a Internet Roma, 20 gennaio 2003, Wind, in Dir. ind., 2003,
a banda larga. La condotta di Telecom Italia era p. 548. Un’altra applicazione del metodo “before
stata sanzionata dall’AGCM nel procedimento and after” si rinviene nella decisione BluVacanze
A285 - Infostrada/Telecom Italia - Tecnologia ADSL (App. Milano, 11 luglio 2003, in Foro it., 2004, I,
del 27 aprile 2001. In particolare, era stato accer- p. 597) dove il danno derivante da una condotta
330 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

invece, confronta, in uno stesso periodo sulla base delle spese sostenute dall’im-
temporale, la situazione del mercato geo- presa per ripristinare la sua immagine
grafico o del prodotto nel corso dell’infra- danneggiata30.
zione con quella di un mercato geografico I danni punitivi, invece, generalmente
contiguo o di un mercato del prodotto si- in Italia non vengono riconosciuti, tenuto
mile. Una delle poche applicazioni di tale conto della funzione compensativa del
metodo si rinviene nella sentenza Avir c. danno antitrust e delle limitazioni poste
Eni, che ha avuto ad oggetto la fornitura dal codice civile al danno risarcibile. Iso-
di gas da parte dell’operatore dominante lato caso di riconoscimento dei danni pu-
ad un cliente industriale a condizioni in- nitivi si rinviene nel procedimento succes-
giustificatamente gravose28. Infine, i me- sivo alla pronuncia pregiudiziale relativa
todi contabili utilizzano i bilanci dell’im- al caso Manfredi nel quale il giudice ha ri-
presa per individuare i profitti contabili conosciuto all’attore non solo il sovrap-
ottenuti nel passato dalla stessa per prezzo pagato in conseguenza dell’intesa
proiettarli nel futuro e stabilire il valore fra le compagnie assicurative, ma anche
dei profitti che l’impresa vittima di un’in- «una somma di danaro tale da aver anche
frazione avrebbe ottenuto se la condotta l’effetto deterrente nei confronti della
illecita non fosse stata attuata. parte convenuta e di terzi»31. Tale approc-
Il danno può essere anche liquidato cio non ha, però, trovato applicazioni ul-
dal giudice in via equitativa, come ad teriori.
esempio è accaduto nel caso Fondiaria
Sai29 ove il risarcimento è stato quantifi- III. L’OSTACOLO DELL’ASIMMETRIA INFORMA-
cato in una percentuale del premio pa- TIVA E GLI STRUMENTI PROCESSUALI A
gato dagli assicurati assumendo che nel DISPOSIZIONE DELL’ATTORE
caso l’intesa non fosse avvenuta gli stessi
avrebbero pagato un prezzo inferiore. 1. Artt. 115 c. 2, 116, 210, 213 c.p.c. –
Il risarcimento può anche estendersi Nelle cause di risarcimento del danno an-
al danno reputazionale o danno all’imma- titrust un problema spinoso è rappresen-
gine che si configura nel caso di esclu- tato dall’accesso alle prove visto che i con-
sione di un’impresa da un mercato in cui sumatori si trovano, come detto, in una
aveva acquisito un certo grado di popola- posizione di forte asimmetria informativa
rità, oppure nell’impossibilità per un’im- rispetto alle imprese che hanno adottato
presa di proporre offerte competitive a la condotta illecita.
differenza dei concorrenti. In questo caso Tale asimmetria informativa potrebbe
il danno può essere quantificato anche essere superata garantendo nelle azioni

di boicottaggio è stato parametrato al fatturato maggio 2012, in Giust. civ. Mass., 2012, 5, p. 577
realizzato dall’impresa lesa nell’anno precedente (in cui si fa riferimento ai premi assicurativi pa-
la condotta restrittiva rimodulato sulla base della gati in Europa).
crescita complessiva che il mercato aveva subito. 29 Cass., n. 2305/2007.
In questo caso, dunque, lo scenario di riferimento 30 Nella sentenza Bluvacanze (App. Milano, 11
ha subito aggiustamenti dovuti a fattori esterni. luglio 2003) il giudice ha osservato che «il distri-
Altri esempi di applicazione del metodo “before butore che, in conseguenza di una campagna
and after” si rinvengono nel caso Valgrana (App. stampa costituente parte integrante dell’illegittima
Torino, 7 febbraio 2002, confermato da Cassa- strategia escludente attuata da alcuni fornitori,
zione, 10 gennaio 2008, n. 355 in Foro it., 2008, 3, abbia subito un pregiudizio alla propria immagine
I, 739), Inaz Paghe (App. Milano, 10 dicembre e reputazione commerciale, ha diritto al risarci-
2004, confermata da Cassazione, 13 febbraio mento del danno, quantificabile in via equitativa».
2009, n. 3640 in Foro it., 2010, 6, I, p. 1901) e In- 31 GdP Bitonto, 21 maggio 2007. In sostanza il
ternational Broker (App. Roma, 31 marzo 2008, in giudice ha voluto fare applicazione del metodo
Il merito, 2008, 11, p. 29). inizialmente suggerito dalla stessa Commissione
28 In questo caso il danno, nella forma del so- europea nel Libro Verde del 2005 in base al quale
vrapprezzo versato, è stato calcolato facendo rife- il danno avrebbe dovuto essere quantificato in un
rimento non alle condizioni di un mercato conti- ammontare doppio di quello effettivo in ossequio
guo, ma a quelle di un mercato ritenuto vicino a al principio di effettività dettato dalla Corte di
condizioni di concorrenza perfetta, ovvero la Giustizia nella propria pronuncia pregiudiziale.
piazza di Londra. Decisione App. Milano, 16 set- Relativamente a tale decisione è pendente l’ap-
tembre 2006. Conforme Cassazione n. 7039, 9 pello dinanzi la Corte d’Appello di Bari.
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 331

follow-on la divulgazione del materiale – indipendentemente dal fatto che la


probatorio acquisito durante l’istruttoria richiesta di trattamento favorevole venga
condotta dall’Autorità di concorrenza. accettata, respinta o non determini al-
Tale divulgazione, ove non circoscritta, cuna decisione da parte dell’Autorità di
potrebbe, però, dar luogo a degli abusi. concorrenza.
Per bilanciare tali opposte esigenze, il La tutela si applica nel caso in cui la
Libro Bianco propone di riconoscere in divulgazione venga ordinata da un giu-
tutta l’UE un livello minimo di divulga- dice, sia prima che dopo l’adozione di una
zione inter partes, sulla falsa riga di decisione da parte dell’Autorità per la
quanto previsto dalla Direttiva 2004/ concorrenza.
48/CE in materia di diritti di proprietà in- Altra proposta contenuta nel Libro
tellettuale – c.d. Direttiva Enforcement32 –, Bianco e volta a garantire l’attrattività dei
volta a garantire che l’accesso alle prove si programmi di clemenza è quella di limi-
fondi sull’allegazione dei fatti da parte tare la responsabilità civile del beneficia-
dell’attore e su un rigoroso controllo giu- rio dell’immunità rispetto alle richieste di
risdizionale della fondatezza dell’azione e risarcimento presentate dai suoi partner
della proporzionalità della richiesta di di- contrattuali diretti ed indiretti. Il benefi-
vulgazione. ciario dell’immunità avrebbe l’onere della
Altro punto cruciale affrontato dal Li- prova di dimostrare la misura in cui la sua
bro Bianco è quello dell’interazione fra responsabilità dovrebbe essere limitata.
accesso alle prove nei procedimenti di pri- In materia di accesso alla prova, si re-
vate enforcement e l’attrattiva dei pro- gistra una notevole apertura da parte
grammi di clemenza nell’ambito del pu- della giurisprudenza comunitaria.
blic enforcement. Il Tribunale comunitario ha specifi-
Infatti, la divulgazione “indiscrimi- cato che l’accesso ai documenti di un fa-
nata” delle prove fornite dall’impresa che scicolo non può essere negato per il sol
ha fatto richiesta di trattamento favore- fatto che tale accesso possa rendere meno
vole potrebbe risolversi in un boomerang efficaci i programmi di clemenza. Un di-
nei suoi confronti in quanto la stessa po- niego di accesso deve essere, quindi, mo-
trebbe essere esposta in sede civilistica tivato sulla base di specifiche motivazioni
alle richieste di risarcimento dei danni collegate allo scopo dell’investigazione33.
fondate proprio sulle prove fornite in sede Allo stesso modo, sempre il Tribunale
antitrust. Tale circostanza potrebbe avere ha ritenuto che l’interesse di una società,
un effetto deterrente sull’efficacia dei pro- che ha preso parte ad un cartello vietato, a
gramma di clemenza, strumento di gran- evitare azioni di risarcimento del danno
de efficacia nella scoperta delle intese an- non può essere considerato un interesse
ticoncorrenziali. commerciale meritevole di tutela tale da
Sul punto, il Libro Bianco propone limitare l’esercizio del diritto alla raccolta
che sia garantita una tutela adeguata con- delle prove. In particolare, il Tribunale ha
tro la divulgazione delle dichiarazioni ri- sottolineato che lo scopo del Regolamento
lasciate dalle imprese che presentano ri- 1049/2001 è quello di dare a chiunque il
chiesta di trattamento favorevole, in par- più ampio diritto all’accesso alla docu-
ticolare che tale tutela si applichi: mentazione detenuta dalle istituzioni co-
– a tutte le dichiarazioni rilasciate da munitarie, dunque la deroga a tale princi-
tutti i richiedenti il trattamento favore- pio va applicata in modo restrittivo.
vole, relativamente ad una violazione del- Cruciale per la definizione dell’am-
l’articolo 101 TFUE (anche quando la piezza della disclosure dei documenti rac-
normativa nazionale antitrust viene appli- colti nell’ambito di un procedimento di
cata in parallelo); clemenza è la sentenza Pfleiderer34. In essa

32 Dir. 2004/48/CE del Parlamento Europeo e 33 Trib. UE, 15 dicembre 2011, T-437/08, CDC
del Consiglio, 29 aprile 2004. Si veda in partico- Hydrogene Peroxide/Commissione.
lare l’art. 6. 34 C. giust. UE, 14 giugno 2011, C-360/09,
Pfleiderer AG/Bundeskartellamt.
332 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

la Corte di Giustizia ha dato risposta alla un procedimento di clemenza, spetta al


domanda di pronuncia pregiudiziale ri- giudice nazionale adito stabilire di volta
messa dal giudice tedesco35 in merito al- in volta se agli attori debba essere con-
l’ampiezza del diritto di accesso agli atti cesso tale accesso37. Il giudice nazionale,
di un procedimento istruttorio in materia inoltre, ha il compito di verificare se le
di intese. In particolare, il Tribunale na- norme applicabili non siano meno favore-
zionale chiedeva se tale accesso dovesse voli di quelle che disciplinano domande
essere integrale e potesse essere accor- simili di natura interna né siano formu-
dato anche con riferimento ai documenti late in modo da rendere impossibile o ec-
volontariamente trasmessi dalle imprese cessivamente oneroso il conseguimento
partecipanti al cartello e richiedenti il del risarcimento. Dunque, la portata del
programma di clemenza, ai fini della pro- diritto di accesso non è stata chiarita, ma
posizione di una domanda di risarci- è stata rimessa alle valutazioni caso per
mento del danno in sede civile da parte di caso dei giudici nazionali38.
un’impresa terza danneggiata dall’accer- Venendo a quanto previsto dalla nor-
tato cartello. A tal proposito, l’Avvocato mativa interna italiana, i mezzi istruttori
Generale Mazak nelle sue Conclusioni36 di cui possono avvalersi la parte attrice ed
aveva proposto che le dichiarazioni au- il giudice per l’accertamento del danno e
toincriminanti non fossero rese accessi- per la quantificazione del risarcimento
bili a differenza di tutte le informazioni sono:
preesistenti presentate dall’impresa nel- su iniziativa o istanza di parte: i) pro-
l’ambito della procedura di clemenza. duzione di documenti; ii) prove testimo-
Nella sentenza, la Corte di Giustizia ha niali; iii) interrogatorio formale della con-
osservato che, in assenza di specifiche di- troparte; iv) richiesta di consulenza tec-
sposizioni comunitarie che regolino il di- nica; v) richiesta di ordine di esibizione di
ritto di accesso ai documenti relativi ad documenti ex art. 210 c.p.c.;

35 Decisione dell’Amtsgericht Bonn, 4 agosto (National Grid Electricity Transmission PLC c.


2009. ABB Limited and others, 12 giugno 2009) azione
36 Presentate il 16 dicembre 2010. follow-on intentata dalla società inglese di ge-
37 La Corte ha chiarito che «le disposizionidel stione della rete elettrica e gas per il risarcimento
diritto dell’Unione in materia di intese, ed in par- dei danni derivanti dal cartello “Gas Insulated
ticolare il regolamento n. 1/2003, devono essere Switchgear”. In particolare, il giudice chiedeva
interpretate nel senso che esse non ostano a che l’intervento della Commissione per stabilire se la
un soggetto, danneggiato da un’infrazione al di- sentenza Pfleiderer (che riguarda un caso di di-
ritto della concorrenza dell’Unione e che intenda sclosure di documenti raccolti durante un’istrut-
conseguire il risarcimento del danno, ottenga l’ac- toria antitrust dinanzi il giudice nazionale) po-
cesso ai documenti relativi ad un procedimento di tesse essere applicato anche nei confronti della
clemenza riguardante l’autore di tale infrazione. Commissione, ovvero se il giudice nazionale po-
Spetta tuttavia ai giudici degli Stati membri, sulla tesse chiedere alla stessa la disclosure di docu-
base del loro diritto nazionale, determinare le menti raccolti durante un’istruttoria e, nel caso di
condizioni alle quali un simile accesso deve es- risposta positiva, come dovesse effettuarsi il ba-
sere autorizzato o negato, ponderando gli inte- lancing test fra protezione dei richiedenti l’immu-
ressi tutelati dal diritto dell’Unione» (Plfeiderer, § nità e diritto alla disclosure. La Commissione,
32). dopo aver risposto affermativamente al primo
38 Nel prosieguo della causa che ha generato quesito, ha chiarito che le imprese che cooperano
la sentenza Pfleiderer, il giudice tedesco ha negato volontariamente nell’ambito di un programma di
l’accesso ai documenti depositati dai leniency ap- clemenza non dovrebbero essere esposte al ri-
plicants, ritenendo che le vittime dell’intesa aves- schio di subire conseguenze più dannose rispetto
sero già avuto accesso alla versione non confiden- a quelle che non cooperano. Il giudice dovrebbe
ziale della decisione, all’indice dei documenti del- quindi decidere sull’istanza di accesso valutando
l’istruttoria e ad altri documenti non legati al pro- di volta in volta se per ogni singolo documento ri-
gramma di clemenza, e che dunque disponessero chiesto la disclosure esponga o meno l’immunity
già di elementi sufficienti per esercitare il diritto applicant ad una responsabilità maggiore rispetto
di difesa in sede civile. Dunque, nel caso concreto ai co-cartellisti. Inoltre, il giudice dovrebbe valu-
è stato adottato l’approccio suggerito dall’Avvo- tare la proporzionalità della richiesta, ovvero sta-
cato Generale Mazak. bilire se il documento richiesto sia in effetti rile-
Altra applicazione concreta della sentenza vante e non esistano mezzi alternativi per otte-
Pfleiderer è rappresentata dal caso National Grid nere le informazioni in esso contenute.
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 333

per ordine del giudice: i) consulenza provvedimento discrezionale del giu-


tecnica; ii) richiesta di informazioni alla dice42; ii) lo stesso deve riguardare non
P.A.; iii) ispezioni; iv) interrogatorio li- documenti generici, ma documenti che
bero delle parti; v) giuramento suppleto- siano stati specificamente indicati dalla
rio o estimativo; vi) approfondimento parte istante e dei quali sia noto il conte-
della prova testimoniale. nuto43; iii) che risultino indispensabili ai
Prima di esaminare alcuni esempi di fini della prova dei fatti controversi44; e
uso concreto dei più comuni e rilevanti di iv) non siano altrimenti acquisibili dalla
tali strumenti, vale la pena rilevare come parte45.
in determinati casi la giurisprudenza ab- Applicando tali principi alla fattispecie
bia fatto ricorso al c.d. fatto notorio, cioè di interesse, pare ragionevole concludere
nozioni di fatto che rientrano nella co- che anche gli atti di un’istruttoria con-
mune esperienza (art. 115 c. 2 c.p.c.), ad dotta dall’Autorità antitrust possano es-
esempio per la prova della sussistenza del sere oggetto di un’istanza ex art. 210
nesso causale39. c.p.c., purché siano specificamente indivi-
Per quanto qui di interesse, ci si sof- duati dall’attore nella stessa. L’attore po-
fermerà ora sulla richiesta di ordine di trà, ad esempio, chiedere l’esibizione dei
esibizione dei documenti ex art. 210 documenti richiamati dalla decisione fi-
c.p.c., sulla richiesta di informazioni alla nale a fondamento delle valutazioni del-
P.A. e sulla consulenza tecnica. l’Autorità o di altri indicati nell’elenco dei
Secondo quanto previsto dall’art. 210 documenti presenti nel fascicolo istrutto-
c.p.c., su istanza di parte il giudice può rio. Inoltre, considerato il punto iv), la
ordinare all’altra parte o a un terzo di esi- parte istante dovrebbe dimostrare di aver
bire in giudizio un documento o altra richiesto l’accesso all’AGCM e che questo
cosa di cui ritenga necessaria l’acquisi- sia stato negato. A tale conclusione si per-
zione al processo. Tale istanza incontra i viene pure considerando il disposto del-
limiti previsti dall’art. 118 c.p.c. in rela- l’art. 213 c.p.c., ai sensi del quale il giu-
zione all’ispezione di cose. L’esibizione dice, fuori dei casi previsti negli articoli
non può pertanto essere disposta qualora 210 e 211 c.p.c., può richiedere d’ufficio
costringa la parte o il terzo a violare uno alla pubblica amministrazione le infor-
dei segreti previsti dagli articoli 351 e 352 mazioni scritte relative ad atti e docu-
del codice di procedura penale (cioè, se- menti dell’amministrazione stessa che è
greto di stato, segreto professionale o se- necessario acquisire al processo. La giuri-
greto d’ufficio), oppure comporti un grave sprudenza è unanime nell’affermare che
danno alla parte o al terzo40. Quanto al la richiesta di informazioni alla p.a. è
grave danno esso è ravvisabile, ad esem- provvedimento discrezionale del giudice
pio, nella lesione del diritto alla riserva- che non può essere esercitato in sostitu-
tezza allorché la stessa, prospettabile zione o in alternativa al mancato adempi-
come conseguenza dell’esibizione, appaia mento dell’onere probatorio della parte
di notevole entità41. Ai sensi di costante che ometta di chiedere l’esibizione a ca-
giurisprudenza: i) l’ordine di esibizione è rico della p.a., qualora ne ricorrano i pre-

39 Cass., sez. III, 2 febbraio 2007, n. 2305, prova a carico della parte istante». Cass., sez. lav.,
Fondiaria Sai, in Giust. civ. Mass., 2007, 2, p. 164. 8 agosto 2006, n. 17948, in Giust. civ. Mass., 2006,
40 App. Milano, 22 luglio 1997, in Giust. civ., 10; Cass., sez. lav., 25 maggio 2004, n. 10043, in
1998, I, p. 246. Giust. civ. Mass., 2004, 5. In questo lo strumento
41 Cass., sez. VI, 23 agosto 2011, n. 17602, in processuale differisce dall’ordine di discovery ti-
Giust. civ. Mass., 2011, 9, p. 1246. pico della procedura anglosassone che riguarda
42 Cass., sez. III, 2 febbraio 2006, n. 2262, in categorie di documenti anche solo potenzial-
Giust. civ. Mass., 2006, 2; Cass., sez. I, 17 maggio mente esistenti e nella disponibilità della parte
2005, n. 10357, in Giust. civ. Mass., 2005, 5. che riceve l’ordine.
43 In particolare, tale mezzo istruttorio «non 44 Cass., sez. I, 8 settembre 2003, n. 13072, in
può essere richiesto ed ammesso al solo scopo di Giust. civ. Mass., 2003, 9.
indagare se la prova possa essere rinvenuta nei 45 Cass., sez. I, 10 gennaio 2003, n. 149, in
documenti stessi, altrimenti lo stesso servirebbe a Giust. civ. Mass., 2003, p. 42; Cass., sez. lav., 25
supplire al mancato assolvimento dell’onere della maggio 2004, n. 10043, in Giust. civ. Mass., 2004, 5.
334 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

supposti ex art. 21046 e relativamente alle Quanto all’ordine di esibizione ex art.


prove che essa sia in grado di procurarsi 210 c.p.c. rivolto invece a parte conve-
direttamente7. Di conseguenza, la richie- nuta, se è vero che esso è generalmente ri-
sta di informazioni non può avere ad og- tenuto non suscettibile di esecuzione
getto l’esibizione di una prova precosti- coattiva in caso di rifiuto in quanto non è
tuita in possesso della p.a. Il presupposto prevista una norma che ne disciplini le
della richiesta è, oltre quello della neces- modalità di attuazione50, è anche vero che
sità dell’acquisizione, l’impossibilità per è pacifico che il giudice possa trarre da
la parte di produrre o fornire in giudizio tale “contegno processuale”, se il rifiuto è
documenti della p.a. e/o informazioni ad ingiustificato, argomenti di prova a
essi relativi, il che equivale a dire che l’i- danno della parte in diretta applicazione
niziativa del giudice sarebbe possibile con dell’art. 116 c. 2° c.p.c.
riguardo a fatti o ad atti della p.a. che non Con specifico riguardo al diritto di ac-
potrebbero provarsi altrimenti48. cesso ai documenti formati o stabilmente
In ambito antitrust, la materia è rego- detenuti dall’Autorità nei procedimenti
lata dalla l. 287/1990 e dal d.P.R. 217/ concernenti intese e abusi di posizione
1998. dominante, l’art. 13 del d.P.R. 217/1998
In particolare, l’art. 14 l. 287/1990 e prevede che lo stesso «è riconosciuto nel
l’art. 12 del d.P.R. 217/1998 prevedono corso dell’istruttoria dei procedimenti
che tutte le informazioni ed i dati riguar- stessi ai soggetti direttamente interessati
danti le imprese oggetto di istruttoria da di cui all’articolo 7, comma 1. Qualora i
parte dell’Autorità sono tutelati dal se- documenti di cui al comma 1 contengano
greto d’ufficio anche nei riguardi delle informazioni riservate di carattere perso-
pubbliche amministrazioni e che gli stessi nale, commerciale, industriale e finanzia-
possono essere utilizzati soltanto per lo rio, relative a persone ed imprese coin-
scopo per il quale sono stati richiesti. volte nei procedimenti, il diritto di ac-
Nel caso in cui la richiesta di informa- cesso è consentito, in tutto o in parte, nei
zioni e dati raccolti durante un’istruttoria limiti in cui ciò sia necessario per assicu-
venga indirizzata da un giudice, come per rare il contraddittorio. I documenti che
esempio nel caso di istanza ai sensi del- contengono segreti commerciali sono sot-
l’art. 210 c.p.c. o in applicazione dell’art. tratti all’accesso. Qualora essi forniscano
213 c.p.c., riteniamo che l’opponibilità del elementi di prova di un’infrazione o ele-
segreto d’ufficio debba essere circoscritta menti essenziali per la difesa di un’im-
alla sola ipotesi in cui l’ostensione del do- presa, gli uffici ne consentono l’accesso,
cumento possa arrecare un grave danno limitatamente a tali elementi. Nel consen-
al soggetto terzo, e debba in ogni caso es- tire l’accesso nei casi di cui ai commi 2 e
sere adeguatamente ed analiticamente 3 e nel rispetto dei criteri ivi contenuti, gli
motivata dall’Autorità49. uffici tengono conto, adottando tutti i ne-

46 Cass., sez. lav., 13 marzo 2009, n. 6218 in onde ottenere il risarcimento dei danni subiti in
Giust. civ. Mass., 2009, 3, p. 454. conseguenza dell’illecito. La richiesta, in partico-
47 Cass., sez. Trib., 27 giugno 2003, n. 10219, lare, riguardava la versione confidenziale della co-
in Giust. civ. Mass., 2003, 6. municazione delle risultanze istruttorie ed alcuni
48 Cass., sez. I, 12 dicembre 1988, n. 6734 in documenti utili alla ricostruzione dei costi interni
Giust. civ. Mass., 1988, 12. di Vodafone (peraltro piuttosto datati perché risa-
49 Recentemente, l’AGCM si è opposta all’or- lenti a vari anni prima). In tale circostanza, l’Au-
dine di trasmissione di parte della documenta- torità ha motivato genericamente il suo rifiuto
zione acquisita dalla stessa Autorità nell’ambito sulla base del vincolo del segreto d’ufficio di cui
del procedimento istruttorio A357 (avente ad og- agli articoli 14 della l. 287/1990 e 12 del d.P.R. n.
getto l’abuso di posizione dominante perpetrato 217/1998, senza dare motivazioni ulteriori circa il
da Telecom e Wind, accusata delle stesse condotte danno che sarebbe derivato alla convenuta a se-
Vodafone ha evitato la condanna offrendo impe- guito dell’ostensione degli stessi documenti.
gni, sul mercato dei servizi di telefonia mobile), 50 Cass., sez. III, 10 dicembre 2003, n. 18833,
ordine formulato ai sensi dell’art. 213 c.p.c. dal in Giust. civ. Mass., 2003, 12; Cass., sez. lav., 6 di-
Tribunale di Milano nell’ambito della causa civile cembre 1983, n. 7289, in Giust. civ. Mass., 1983,
intentata dalla società BT Italia contro Vodafone 11.
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 335

cessari accorgimenti, dell’interesse delle geneo rispetto all’oggetto dell’attività am-


persone e delle imprese a che le informa- ministrativa posta in essere dall’Autorità
zioni riservate o i segreti commerciali non non può ritenersi un interesse giuridico ai
vengano divulgati». sensi dell’art. 24 comma 7 l. 241/1990, in
Dunque il d.P.R. 217/98 tutela l’accesso quanto totalmente estraneo alle finalità,
“procedimentale” o “partecipativo”, volto non solo di carattere partecipativo, ma
a consentire alle parti in causa l’esercizio anche di imparzialità e trasparenza del-
del diritto di difesa51. I soggetti legittimati l’attività amministrativa, cui sono preor-
sono le parti del procedimento e gli inter- dinate le norme sull’accesso ai documenti
venienti. dell’Amministrazione53. In definitiva, in
Esso si distingue dall’accesso c.d. ragione della ratio del “corpus” normativo
“informativo” da parte di terzi che non in materia, gli interessi giuridici conside-
hanno partecipato al procedimento e che rati dall’art. 24 comma 7, l. n. 241 del
è riconosciuto dagli artt. 22 e ss. della l. 1990 devono ritenersi quelli – e solo quelli
241/1990. In particolare, l’art. 24 c. 7 pre- – coinvolti dall’azione amministrativa in
vede che «deve essere garantito ai richie- relazione alla quale la richiesta di ac-
denti l’accesso ai documenti amministra- cesso, ancorché successivamente alla con-
tivi la cui conoscenza sia necessaria per clusione del procedimento, sia stata avan-
curare o per difendere i propri interessi zata». Applicando tale principio alla fatti-
giuridici. Nel caso di documenti conte- specie di nostro interesse, dunque, l’ac-
nenti dati sensibili e giudiziari, l’accesso è cesso agli atti dell’AGCM è ammissibile
consentito nei limiti in cui sia stretta- purché si dimostri che l’interesse all’ac-
mente indispensabile». L’art. 23 prevede, cesso sia collegato all’attività amministra-
inoltre, che «il diritto di accesso nei con- tiva cui inerisce il documento del quale è
fronti delle Autorità di garanzia e di vigi- chiesta l’ostensione.
lanza si esercita nell’ambito dei rispettivi L’accesso informativo incontra i limiti
ordinamenti». In questo caso il bene giuri- previsti per l’accesso procedimentale, cioè
dico tutelato è la trasparenza dell’attività lo stesso non può estendersi alle informa-
amministrativa ed i soggetti legittimati zioni riservate di carattere commerciale.
sono i titolari di un interesse diretto, con- Il punto è stato trattato dalla sentenza
creto e attuale volto alla tutela di situa- Alitalia54, in cui il Tar ha specificato che
zioni giuridicamente rilevanti collegata al anche nel caso di accesso ex art. 24 com-
documento del quale è richiesto l’accesso. ma 7 l. 241/1990 trovano applicazione le
Sulla natura dell’interesse tutelato dal- garanzie «di riservatezza delle informa-
l’accesso informativo, il Tar Lazio, nella zioni di carattere commerciale, indu-
sentenza n. 24996 del 13 luglio 201052 ha striale e finanziario, e di inaccessibilità
chiarito che «un interesse del tutto etero- degli atti contenenti i segreti commerciali,

51 Cons. Stato, sez. VI, 17 gennaio 2008, n. 54 TAR Lazio, 10 febbraio 2012, n. 1344, in
102, in Foro amm. C.d.S., 2008, 6, p. 1868. Foro amm. TAR, 2012, 2, p. 452. Alitalia, in parti-
52 Causa intentata dal Codacons a seguito del colare, ha presentato ricorso al TAR Lazio per ot-
diniego di accesso da parte dell’AGCM a tutta la tenere l’annullamento del provvedimento con cui
documentazione raccolta dalla stessa Autorità l’AGCM le negava l’accesso ad alcuni atti del pro-
nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle com- cedimento sanzionatorio I/641 (conclusosi con il
missioni di massimo scoperto bancario. provvedimento n. 15604 del 14 giugno 2006) che
53 La decisione puntualizza che «diversa- aveva accertato il ricorrere di un’intesa fra alcune
mente opinando, d’altra parte, si perverrebbe alla compagnie petrolifere nel mercato del jet fuel, ac-
paradossale conclusione che ogni p.a. potrebbe cesso richiesto da Alitalia ai fini di valutare l’e-
essere destinataria di richieste di accesso indiscri- speribilità di un’azione di risarcimento danni in
minate, per il solo fatto di formare – o detenere – sede civile. In particolare, l’AGCM ha consentito
stabilmente documenti, anche da parte di soggetti alla ricorrente accesso a tutta la documentazione
che perseguono un interesse completamente non riservata e l’indice di tutti i documenti conte-
estraneo agli interessi, siano essi pubblici o pri- nuti nel fascicolo, negando l’accesso ai documenti
vati, coinvolti dall’azione amministrativa e, interni, predisposti dalle parti del procedimento,
quindi, per fini totalmente diversi da quelli per i contenenti informazioni sensibili in tema di ven-
quali l’accesso agli atti è stato legislativamente dite, costi e strategie commerciali. Tale approccio
previsto». è stato condiviso dal TAR.
336 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

recate dal ridetto art. 13 del d.P.R. gnizioni tecniche, quando cioè i dati co-
217/1998, che possono essere superate stituenti l’oggetto della prova invocata
solo alle condizioni previste dalla stessa non siano percepibili, per la loro intrin-
disposizione, ovvero specificamente lad- seca natura, dall’uomo di normale dili-
dove tali atti risultino essenziali per la di- genza e debbano essere perciò rilevati dal
fesa». Il Tar ha anche specificato che «il consulente tecnico, che dunque in questo
c.d. principio di parità delle armi non caso adempie la duplice funzione di indi-
comporta, neanche per il diritto comuni- viduare e valutare l’oggetto della prova56.
tario, che in ogni caso il diritto di accesso In questo caso (in cui la consulenza costi-
prevalga sulle esigenze di riservatezza, ma tuisce fonte di prova) è necessario e suffi-
implica, più limitatamente, ma comunque ciente che la parte interessata deduca il
incisivamente, che sia consentito alle im- fatto e che il giudice ritenga che l’accerta-
prese di conoscere il contenuto dell’intero mento richieda specifiche cognizioni tec-
fascicolo in possesso della pubblica ammi- niche57.
nistrazione, anche con l’indicazione degli Per quanto fin qui detto, emerge con
atti eventualmente secretati e del relativo evidenza la funzione e l’utilità di tale
contenuto, e che, in relazioni ai docu- mezzo di prova specie in relazione alla
menti costituenti elementi di prova a ca- quantificazione del danno subito in conse-
rico o comunque richiesti dalle imprese guenza di un illecito antitrust che spesso
per l’utilizzo difensivo a discarico, la se- implica l’utilizzo di nozioni tecniche ed in
cretazione sia strettamente limitata alla generale il ricorso a prove economiche di
c.d. parti sensibili del documento». particolare complessità58. Sul punto, la
Cassazione ha osservato, con riferimento
2. (Segue) La consulenza tecnica d’uffi- ad un’azione di risarcimento del danno
cio e delle parti: artt. 191 e 201 c.p.c. – Al- derivante da un’intesa restrittiva, che «una
tro mezzo istruttorio di cui può avvalersi volta accertata l’intesa e dimostrato che
il giudice, e la stessa parte nel contraddit- nel periodo di durata della stessa il consu-
torio (artt. 191 e 201 c.p.c.), del procedi- matore ha contrattato con un parteci-
mento volto al risarcimento del danno an- pante all’intesa, nel determinare l’ammon-
titrust è quello della consulenza tecnica. tare del danno, il giudice può fare ricorso
La consulenza tecnica non rappresenta a criteri probabilistici. Il partecipante al-
un mezzo di prova, ma piuttosto un l’intesa può dare la prova contraria. Ove
mezzo di ausilio per il giudice, volto alla intenda farlo chiedendo la predisposi-
più approfondita conoscenza dei fatti già zione di una consulenza tecnica di ufficio,
provati dalle parti, la cui interpretazione deve indicare specificamente quali mo-
richiede nozioni di scienza specialistica. menti o fasi vadano verificati e su quali
In altre parole, la consulenza tecnica non atti ritualmente acquisiti al processo»9.
può sopperire all’inerzia delle parti del Le valutazioni espresse dal consulente
procedimento, non potendo essere dispo- tecnico d’ufficio non hanno efficacia vin-
sta per ovviare alle carenze probatorie im- colante per il giudice che, in applicazione
putabili alle parti stesse55. In alcuni casi, del principio della libera valutazione delle
però, la consulenza può costituire essa prove ex art. 116 c.p.c., può legittima-
stessa fonte oggettiva di prova, quando in mente disattenderle attraverso una valu-
particolare si risolva in uno strumento, tazione critica che sia ancorata alle ri-
oltre che di valutazione tecnica, anche di sultanze processuali60 o ad altre argo-
accertamento di situazioni di fatto rileva- mentazioni tratte da proprie personali
bili solo con il ricorso a determinate co- cognizioni tecniche61 e che risulti con-
55 Cass., sez. lav., 5 ottobre 2006, n. 21412, in 58 Cass., sez. I, 20 giugno 1996, n. 5718, in
Giust. civ. Mass., 2006, 10; Cass., sez. I, 5 luglio Giust. civ. Mass., 1996, p. 898.
2007, n. 15219, in Giust. civ. Mass., 2007, 7-8. 59 Cass., sez. III, 21 marzo 2011, n. 6347, in
56 Cass., sez. III, 19 gennaio 2006, n. 1020, in Foro it., 2011, 6, I, p. 1723.
Giust. civ. Mass., 2006, 1. 60 Cass., 14 gennaio 1998, n. 333.
57 Cass., sez. III, 7 dicembre 2005, n. 27002, in 61 Cassazione, sez. II, 26 febbraio 1998, n.
Giust. civ. Mass., 2005, 12. 2145 in Foro it. 1998, I, 2197.
R. CAIAZZO – L’AZIONE RISARCITORIA, L’ONERE DELLA PROVA 337

gruamente e logicamente motivata. Allo lia?», in IX edizione della conferenza “Antitrust


stesso modo, come detto, la consulenza fra diritto nazionale e diritto dell’Unione Euro-
può costituire fonte oggettiva di prova, pea”, Treviso, 20-21 maggio 2010; A. FRIGNANI,
«L’onere della prova nelle cause risarcitorie da
ovvero il giudice può trarre dalla stessa illecito antitrust», in Dir. ed econ. dell’ass.,
elementi di giudizio determinanti ai fini 2011, IV, p. 1332 ss.; V. MOSCA, «Private enforce-
della decisione della controversia, anche ment antitrust: accertamento e quantificazione
nel caso in cui tali dati siano difformi o in del danno», in Il dir. ind., 2010, V, p. 457 ss.; G.
contrasto con altre risultanze istrutto- MUSCOLO, «Il danno da illecito antitrust», in X
rie62. edizione della conferenza: “Antitrust fra diritto
nazionale e diritto dell’Unione Europea”, Tre-
RINO CAIAZZO viso, 17-18 maggio 2012; M. TAVASSI, «Il risarci-
mento del danno in materia antitrust nella
esperienza dei giudici italiani», in Il private
Bibliografia enforcement delle norme sulla concorrenza, (a
S. BARIATTI - L. PERFETTI, «Prime osserva- cura di) F. ROSSI DAL POZZO - B. NASCIMBENE,
zioni sulle previsioni del “Libro Bianco in ma- 2009, p. 41 ss.; M. TODINO - E. BOTTI, «Azioni ri-
teria di azioni per il risarcimento del danno sarcitorie per illecito antitrust. Recenti svi-
per violazione di norme antitrust” della Com- luppi e interazione con il public enforcement»,
missione e del Codice del consumo», in Il pri- in X edizione della conferenza: “Antitrust fra di-
vate enforcement delle norme sulla concorrenza, ritto nazionale e diritto dell’Unione Europea”,
(a cura di) F. ROSSI DAL POZZO - B. NASCIMBENE, Treviso, 17-18 maggio 2012, p. 9 e ss.; L. VA-
2009, p. 3 ss.; R. CAIAZZO, «Illecito anticoncor- SQUES, «Private enforcement della disciplina an-
renziale, tutela del consumatore e class action: titrust in Italia: si può fare?», in Danno e re-
una nuova era per il private enforcement in Ita- sponsabilità, 2012, VIII-IX, p. 824 ss.

62 Cassazione, 19 aprile 1988, n. 3064.


DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La quantificazione del danno nel processo antitrust

Sommario: I. LE FUNZIONI DEL PROCESSO ANTITRUST finder of the fact, della cui professionalità
E LA FASE ISTRUTTORIA. – II. I TIPI DI PROVA NEL è profilo indispensabile la perizia nella
PROCESSO ANTITRUST. – 1. L’uso della consu-
gestione della fase istruttoria e la capacità
lenza tecnico-economica. – III. LA SELE-
ZIONE DEGLI ESPERTI DA PARTE DELLE CORTI. – IV.
di correlazione di questa con quella deci-
LA GESTIONE DELLA PROVA DA PARTE DEL GIUDICE soria.
SPECIALIZZATO E IL RUOLO DEGLI ECONOMISTI. – La voce esamina alcune questione po-
IV. LA VALUTAZIONE DELLA PROVA E IL SUO STAN- ste dalla prova nel processo di concor-
DARD. – 1. Il valore probatorio delle deci- renza ed in particolare nelle azioni di pri-
sioni della Commissione e dell’Agcm. – 2. vate enforcement di condanna al risarci-
La liquidazione equitativa del danno. – VI. mento del danno da illecito antitrust:
IL MODELLO DI GIUDICE ANTITRUST.
Ancorché la stessa applicazione della
regola generale dell’onere della prova in
I. LE FUNZIONI DEL PROCESSO ANTITRUST E questo processo presenti alcune criticità,
LA FASE ISTRUTTORIA le norme di diritto sostanziale a proposito
Il discorso sul private enforcement del esulano dalla mia disamina.
diritto antitrust, quale attuazione delle re- Esulano da questa altresì le norme, di
diritto processuale, relative alla gestione
gole del diritto della concorrenza davanti
della prova nella fase della sua raccolta,
alle corti, è anche un discorso sul pro-
cioè istruttoria, con particolare riferi-
cesso, e non può che iniziare dalla identi-
mento all’accesso delle parti alla prova.
ficazione della funzione del processo
Sono invece oggetto di esame i tipi di
stesso.
prova più utilizzati nella prassi del pro-
Nel dibattito generale a proposito, al
cesso di concorrenza e, in particolare, la
processo sono state attribuite diverse fun-
prova tecnico-economica, e dunque le
zioni: tra queste quella epistemica, quella norme sulla consulenza tecnica applicati
economica e quella di mera soluzione di ai casi antitrust.
conflitti. Speciale attenzione è prestata alle re-
La premessa al mio discorso è la iden- gole sulla valutazione della prova raccolta
tificazione, per il processo antitrust, un da parte del giudice nella fase di decision
processo fact intensive per eccellenza, di making, e allo standard di evidenza dei
una preminente funzione di ricerca della fatti richiesto per la condanna al risarci-
verità dei fatti, ancorché come mera ve- mento del danno e la sua liquidazione.
rità processuale. Conclude la voce una proposta di mo-
In questo contesto la prova costituisce dello di giurisdizione e di giudice ottimale
il mezzo privilegiato di acquisizione delle per la private litigation antitrust, e la sua
informazioni utili per l’accertamento di importanza per trasformare il nostro si-
detta verità e in esso si situano le teorie stema in materia da sistema tradizional-
inglesi e nordamericane sulla law of evi- mente caratterizzato dal public enforce-
dence. ment in sistema effettivamente a due pila-
L’accertamento attendibile dei fatti ri- stri, in cui il private enforcement giochi un
levanti del caso attraverso la valutazione ruolo essenziale nella tutela dei diritti.
delle prove raccolte è uno dei criteri di
giustizia e razionalità della decisione, che
II. I TIPI DI PROVA NEL PROCESSO ANTITRUST
non si esaurisce nella corretta interpreta-
zione delle disposizioni rilevanti per il La attribuzione al processo di concor-
caso, ma si estende all’accertamento veri- renza di una precipua funzione epistemo-
tiero dei fatti controversi. logica ha effetti anche sulla selezione del
Da ciò discende il ruolo del giudice tipo di prove utilizzate nella prassi dell’ac-
della concorrenza come giudice del caso, certamento della verità dei fatti.
G. MUSCOLO – LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO NEL PROCESSO ANTITRUST 339

In particolare la scelta legislativa di processi di concorrenza sono fatti econo-


prove legali e la tesi favorevole alla gerar- mici: sono fatti economico-contabili an-
chia delle prove costituiscono dei limiti che quelli rilevanti per il risarcimento del
controepistemici, che come tali non ap- danno causato dalle modalità anticoncor-
paiono particolarmente adatti alla appli- renziali della attività di impresa. Per-
cazione nei casi di azioni di risarcimento tanto, al centro del dibattito sulla prova
del danno antitrust. nei processi di concorrenza sta certa-
Ad esempio, la fattispecie della confes- mente l’uso della prova economica.
sione, prova legale per eccellenza, è decli- Se il processo antitrust ha una fun-
nata nel diritto della concorrenza in zione prevalentemente di ricerca della ve-
modo speciale nel contesto del public rità dei fatti ed è nel contempo denso di
enforcement all’interno dell’istituto dei fatti economici vien da chiedersi come si
programmi di clemenza, ma nel private atteggi nel suo contesto il rapporto tra il
enforcement di un litigio tra privati è diffi- diritto della concorrenza intellettuale e la
cilmente ipotizzabile. scienza economica, dal momento che la
Inoltre, le prove dirette e tipiche, e so- ricerca scientifica è stata ritenuta il mo-
prattutto quelle documentali, ancorché dello ideale di attività epistemica.
acquisite con la disclosure, non esauri- Il ricorso alla prova tecnica nel pro-
scono i mezzi per raggiungere l’evidenza cesso e in specie alla prova economica nel
dei fatti. processo di concorrenza origina da una
In questa materia grande rilevanza as- apparente situazione di asimmetria epi-
sume l’uso della prova indiretta e atipica1; stemica tra il giudice e l’esperto, a cui fa
un esempio è offerto nel collegato settore seguito una deferenza epistemica
della proprietà industriale: in attuazione Nel sistema nordamericano le Federal
della Dir. CE 48/04 (enforcement), l’art. Rules of Civil Procedure (FRCP) preve-
121 c. 4 c.p.i. prevede che dalle risposte dono la nomina di un technical advisor
delle parti e dal rifiuto di ottemperare gli nominato dalla Corte e sono stati gli stu-
ordini di divulgazione, la corte possa diosi nordamericani ad aprire il dibattito
trarre argomenti di prova, ribadendo la sull’uso dei saperi scientifici ed economici
regola generale dell’art. 116 c.p.c. sulla ri- da parte delle Corti e sull’emersione della
levanza del comportamento processuale. Economic Science for Litigation2 e anche i
Un discorso particolare poi merite- leading cases in argomento appartengono
rebbe poi l’uso della massima di espe- alla giurisprudenza delle corti americane,
rienza nel contesto probatorio del pro- ancorché alcuni attengano a fattispecie di
cesso antitrust, proprio per la natura pre- diritto brevettuale3.
valentemente economica dell’ambiente ri- Parlare di prova economica nel pro-
spetto a cui debbono verificarsi topoi e cesso antitrust italiano significa parlare di
standards utilizzati. consulenza tecnica, e quindi di applica-
zione degli artt. 61 ss. e 191 ss. c.p.c.4;
1. L’uso della consulenza tecnico-econo- nel sistema italiano la ratio della previ-
mica. – Gran parte dei fatti rilevanti nei sione dell’ausilio di un esperto è identifi-

1 Vedi a proposito CGE, 2006, CT-44/02 OP 3 Vedi Daubert vs Merrel Dow Pharmaceuti-
Dresdener Bank and ors vs Commission, sull’uso cals, Inc, 509 U.S. 579/1993; General Electric co vs
di “coincidenze e indizi”, Cass., 13 febbraio 2009, Joiner, 522 U.S. 16/1997; Kumho Tire co vs Carmi-
n. 3640, Inaz Paghe v. Associazione Nazionale Con- chael, 118 S. Ct. 29/1998; 119 S. Ct. 1167/1999.
sulenti del Lavoro e App. Milano, 11 luglio 2003, Una traduzione italiana del caso Daubert è in Riv.
Bluvacanze vs Viaggi del Ventaglio. trim. dir. proc. civ., 1996, 277 ss.
2 La definizione di «forensic economics» data 4 Nella giurisprudenza italiana la consulenza
dalla National Association of Forensic Economics tecnica è stata utilizzata ad es. in App. Milano 24
negli US è la seguente: «Forensic economics is the dicembre 1996 Telsystemc. Sip; App. Milano, 16
discipline that applies economic theory to the issue settembre 2006, Avir v. Eni; App. Milano, 10 di-
of pecuniary damages», definizione coerente con il cembre 2004, cit. Ha fatto invece ricorso alla li-
contesto di preminenza del private enforcement; quidazione equitativa per insufficienza di infor-
nel dibattito europeo la definizione è estesa a mazioni sul controfattuale App. Torino, 7 feb-
tutte le fasi del processo legale di enforcement. braio 2002, Valgrana c. Consorzio Grana Padano.
340 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

cata nell’accelerazione dell’indagine tec- nomica pone al giudice una serie di que-
nica e quindi del processo rispetto alla so- stioni specifiche, per la soluzione delle
luzione di un problema tecnico da parte quali sin qui soltanto la citata giurispru-
giudice; il presupposto è quindi una ina- denza americana ha elaborato un corpus
deguatezza culturale del giudice rispetto di linee guida, che con opportuni adatta-
a scienza e alla tecnica relativa e non as- menti, possono fondare un insieme di
soluta5. buone prassi anche per le corti italiane.
Si tratta di una tesi in qualche modo Un primo gruppo di questioni attiene
tributaria del modello del giudice come alla fase di ammissione e raccolta della
“perito dei periti”, ormai superato da prova, e concerne la selezione degli
quello del giudice come selettore e utiliz- esperti10: nel nostro sistema la questione
zatore dei saperi altrui. di qualificazione è risolta dagli artt. 61 ss.
È un argomento su cui il Libro Bianco6 c.p.c. e 13-18 d.a. c.p.c. che dettano
tace, ma su cui la Commissione è recente- norme sulla designazione del consulente e
mente intervenuta7 con il Documento di sulla tenuta dell’albo dei consulenti tec-
orientamento, una Raccomandazione che nici d’ufficio.
porta linee guida non vincolanti per le Nel contenuto minimo di ogni albo
Corti nazionali sulla quantificazione del non è prevista la presenza di esperti in
danno da illecito antitrust8. Una certa rile- economia, ed è prescritta l’iscrizione del
vanza a proposito assume anche il corpo consulente a un albo professionale, cu-
di buone prassi per l’uso della prova eco- mulativamente alla «speciale competenza
nomica nei procedimenti avanti alla Com- tecnica in una determinata materia».
missione9. L’applicazione queste regole crea non
Il Guidance Paper fornisce alle Corti poche difficoltà quando si tratta di nomi-
guidelines per la quantificazione del dan- nare un esperto in materia antitrust, in
no, sia al concorrente sia al consumatore, genere un economista e non iscritto a albi
sia per pratiche di aumento prezzi, sia per professionali.
pratiche di esclusione, con un approccio La specialità della materia può richie-
sintetico a differenti modelli econome- dere alcune prassi applicative particolari,
trici, tutti fondati sul metodo but for si- quali ad es. la nomina di un panel di più
mulatorio. esperti nei casi difficili, qualificabili come
«caso di grave necessità» ai sensi del com-
III. LA SELEZIONE DEGLI ESPERTI DA PARTE
binato disposto degli artt. 61 e 191 c. 2
c.p.c., oppure la nomina di esperti anche
DELLE CORTI.
fuori dall’albo dei consulenti o da quello
Nel case management di un processo di del distretto per garantirne la «speciale
concorrenza, la gestione della prova eco- competenza tecnica» e specializzazione.
5 Vedi in giurisprudenza Cass., 10 luglio 1999 pared for the European Commission. Oxera and a
n. 7319 e precedenti conformi. multi-jurisdictional taem of lawyers led by Assi-
6 Libro Bianco della Commissione Europea makis Komninos. With economic assistence from
sulle azioni di risarcimento del danno per viola- dr. Walter Beckert, professor Eric Van Dammer,
zione delel norme comunitarie antitrust, Bruxel- Professor Mathias Dewatripont, Professor Julian
les, 2 aprile 2008 COM(2008)165. Il Libro Bianco Franks, Dr. Adrian Ten Kate and Professor Patrick
è stato predisposto dalla Commissione delle Co- Legros. - December 2009».
munità Europee su incarico del Parlamento Eu- 8 Guidance Paper on calculation of antitrust
ropeo, con Risoluzione del 25 aprile 2007 damages, Bruxelles 2011.
(2006/2207(INI)), in accoglimento delle conclu- 9 DG Competition, Best practices for the sub-
sioni del Libro Verde della Commissione pubbli- mission of economic evidence and data collection
cato il 19 dicembre 2005. Per maggiori informa- in cases concerning the application of articles 101
zioni vedasi il Documento di lavoro della Com- and 102 TFEU and in merger cases, cit.
missione sulle azioni di risarcimento del danno 10 La tripartizione di questioni di cui in ap-
per violazioni delle norme comunitarie antitrust e presso ci viene proprio dalla giurisprudenza nor-
la Relazione sulla valutazione di impatto. damericana dal caso Daubert, che detta anche un
7 Il Quantification Paper è stato preceduto elenco di tests per le Corti nell’uso della prova tec-
dall’Oxera Report, pubblicato il 19 gennaio 2010, nica; nonostante le recenti critiche di cui do
dal titolo «Quantifying antitrust damages: to- conto, la giurisprudenza in questione costituisce
wards no binding guidance for courts - Study pre- un buon modello per le prassi applicative.
G. MUSCOLO – LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO NEL PROCESSO ANTITRUST 341

Tuttavia nel processo italiano la non co- La prima regola è quella della dire-
gnizione specifica nelle materie tecniche zione della udienza e del processo da
oggetto di causa non è di per sé causa di parte del giudice: questi è l’unico vero ma-
nullità della consulenza, ma di impugnabi- nager del caso e l’esperto deve operare
lità della sentenza sotto il profilo di argo- come mero ausiliario tecnico, senza dele-
mentazioni tecniche riportate dal giudice ghe alla gestione o alla decisione.
oppure di sostituzione del consulente. Il secondo principio che deve regolare
I due punti critici della selezione degli la gestione della consulenza è il principio
esperti economici sono quindi individua- del contraddittorio con parti e i loro
bili nella qualificazione e nell’indipen- esperti, non soltanto come diritto di di-
denza e sono collegati tra loro più di fesa tecnica, ma anche come identifica-
quanto possa apparire. zione del conflitto tra le posizioni con-
Circa il primo punto la corte deve sa- trapposte sui profili tecnici del caso.
per effettuare un bilanciamento tra il ri- Quindi la discussione delle questioni
fiuto della c.d. junk science in Courts e la tecniche deve essere garantita non sol-
inadeguatezza della pura scienza accade- tanto nel corso delle indagini del consu-
mica alla ricerca della verità processuale; lente, con o senza giudice, come pre-
il modello proponibile potrebbe essere scritto dall’art. 194 c. 2 c.p.c., ma anche
quello elaborato dalle corti americane di nel corso delle udienze, coinvolgendo così
una Forensic Science for Litigation, in cui l’esperto nominato dall’ufficio e quelli no-
l’economista, senza perdere in qualifica- minati dalle parti nel case management.
zione, sia capace di agire come traduttore In questo contesto, il Documento di
del sapere economico per il giudice. orientamento, frutto di un more economic
In punto indipendenza poi, la norma approach, ma in generale chiaro per lin-
dell’art. 63 c.p.c. sulla ricusazione non è guaggio e contenuti, può costituire un va-
sufficiente garanzia, giacché nella prassi lido ausilio al momento della formula-
la scarsità di consulenti dotati delle ne- zione dei quesiti al consulente, in partico-
cessarie competenze accresce il rischio di lare per la ricostruzione del controfat-
interferenze tra il ruolo di consulenti di tuale relativo alle voci di danno e al nesso
parte e quello dei di consulenti di ufficio. eziologico delle stesse con l’illecito, anche
A proposito del collegamento tra le due se la distinzione delle fattispecie di questo
predette criticità, la comparazione tra i si- soffre di una certa qual semplificazione.
stemi di common law che prevedono la In particolare risulta utile al giudice
cross examination degli expert witnesses e l’approccio di stampo sincretico, che non
quelli di civil law, che vedono gli esperti privilegia un modello, comparativo e simu-
nominati dalle corti, ne evidenzia la speci- latorio, rispetto a un altro11, e gli permette
fica bias issue: i secondi sono più indipen- di richiedere con maggior cognizione di
denti ma rischiano di portare davanti al causa all’esperto economista nominato,
giudice una scienza più middle ground. uno spiegamento di scienza ad uso forense
e non meramente accademico.
IV. LA GESTIONE DELLA PROVA TECNICA DA
La modificazione dell’art. 195 c.p.c.
PARTE DEL GIUDICE SPECIALIZZATO E IL
dall’art. 46 l. n. 69/200912 [estremi] – che
RUOLO DEGLI ECONOMISTI
prescrive che una relazione provvisoria
Un secondo gruppo di questioni, che sia trasmessa dal consulente alle parti che
attiene ancora alla fase di raccolta della debbono formulare su questa osserva-
prova, è quella della direzione dell’esperto zioni, di cui il consulente deve tener conto
nella gestione del caso antitrust. A questo nella relazione definitiva – ha recepito ap-
proposito, oltre alle regole dettate dagli pieno detti principi e il nuovo regime
artt. 194 ss., il giudice deve tener fermo della consulenza appare specialmente
un duplice principio. idoneo al contenzioso antitrust.
11 Vedasi in particolare il punto 107 del Docu- sviluppo economico, la semplificazione, la com-
mento, p. 41 e punto 173, p. 61. petitività nonché in mataria di processo civile,
12 L. 18 giugno 2009 n. 69, Disposizioni per lo pubblicata in G.U. 140 del 19 giugno 2009.
342 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

V. LA VALUTAZIONE DELLA PROVA E IL SUO La giurisprudenza nordamericana nel


STANDARD caso Daubert fissa tre criteri generali di
valutazione della consulenza: reliability,
Un terzo gruppo di questioni, quelle relevance and consistency (affidabilità, ri-
forse di più difficile soluzione, si pone in levanza, coerenza), ed elenca ancor una
relazione alla valutazione della prova eco- volta per la applicazione di ciascuno degli
nomica, in particolare in caso di conflitto specifici tests.
di conclusioni tra gli esperti, sia nominati In particolare, quanto al criterio di
dalla corte, nel caso di nomina di un colle- coerenza, richiamato talora anche dalla
gio di consulenti o di espletamento di con- giurisprudenza italiana, il giudice deve
sulenze successive, anche in diversi gradi verificare dapprima la coerenza interna,
del giudizio, sia tra il consulente tecnico sia allo stesso expertise, quale relazione
d’ufficio e i consulenti di parte; si tratta di logica e non contraddizione tra le pre-
problematiche che, dalla fase istruttoria, messe e le conclusioni, sia al processo,
si riverberano su quella decisoria3. quale non contraddizione con le altre
Nella giurisprudenza italiana è conso- prove ed elementi di prova raccolti; dipoi
lidato il principio di discrezionalità della la coerenza esterna, come non contraddi-
corte nella valutazione della consulenza, zione con i fatti notori dell’ambiente inte-
quale corollario del principio secondo cui ressato, a cui ho già fatto cenno sopra.
è il giudice il perito dei periti; questo Tuttavia, nel dibattito internazionale,
orientamento, unito a quello sugli oneri al c.d. exclusionary ethos nella valutazione
di motivazione delle corti di merito in della prova tecnica da parte delle Corti,
punto recepimento delle conclusioni del che si fonda su tests di verificazione dei
consulente si traduce in una di assenza di risultati della stessa, e che è proprio della
criteri sulla valutazione di consulenza da giurisprudenza nordamericana, si con-
parte del giudice. trappone il c.d. discursive ethos, che con-
Il Documento di orientamento può es- fida nella scelta da parte del giudice della
sere di ausilio anche nella fase di deci- storia economica più plausibile tra quelle
sione e valutazione della consulenza, in presentate dalle parti e dai loro esperti e/o
cui sono più frequenti i conflitti di opi- proposte dall’esperto.
nioni, spesso dovute alla appartenenza a
diverse scuole di pensiero economico, tra 1. Il valore probatorio delle decisioni
il consulente d’ufficio e i consulenti di della Commissione e dell’Agcm. – Un parti-
parte, di difficile risoluzione da parte del colare aspetto del dibattito sulla prova nei
giudice, abituato a maneggiare un set di processi di concorrenza è quello correlato
regole piuttosto che a scegliere tra diversi al regime della cooperazione tra le Corti
modelli econometrici. nazionali da un lato e la Commissione e le
L’applicazione delle linee guida aiuta a Autorità nazionali per la concorrenza dal-
innalzare lo standard della prova richie- l’altro, che costituisce uno dei punti no-
sta, sino alla dimostrazione, mediante il dali di raccordo tra il private e il public
ricorso ai metodi comparativi e simula- enforcement del diritto antitrust.
tori, della esistenza delle singole voci di Le norme dettate dagli artt. 15 e 16
danno e può avere l’effetto di limitare il ri- Reg. CE 1/2003 sulla modernizzazione
corso delle Corti alla liquidazione equita- della concorrenza, in applicazione dei
tiva, diffusa nella prassi14. principi di diritto affermati dalla Corte di
13 A proposito del case management in rela- tivo, richiedendo anche una risposta documen-
zione alla prova economica, di grande interesse è tale.
il modello offerto dalla giurisprudenza dell’Au- Nulla vieta di utilizzare l’hot tub method anche
stralian Competition Tribunal, mediante la prassi nel nostro sistema, potendo esso prescindere dalla
del c.d. hot tub approach, adottato anche dalla cross-examination, e anzi, il modello di gestione
giurisprudenza statunitense: la corte dirige l’inte- delle udienze dedicate alla consulenza economica
razione tra gli esperti sia nella fase di pre-trial, sia sopradescritto in certa qual misura lo recepisce.
in quella di trial, cioè pone all’esperto o agli 14 Anche se lo stesso Documento di orienta-
esperti ogni questione rilevante, in particolare mento fa riferimento alla liquidazione equitativa
per la identificazione dei punti di conflitto effet- (punto 8, p. 9).
G. MUSCOLO – LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO NEL PROCESSO ANTITRUST 343

Giustizia Europea15 sono norme pluridi- rapporto alla Costituzione italiana e alla
rezionali, che, se da un lato hanno lo maggioranza delle Costituzioni Europee.
scopo di garantire la uniforme applica- Su questa questione un landmark case
zione del diritto comunitario, dall’altro è è certamente rappresentato dalla deci-
diretta a offrire soluzioni al tipo norma- sione del Tribunale di Milano nel caso Bu-
tivo di problema posto dalla prova nel tadiene17, in cui è stata esercitata una
processo antitrust. azione follow on di mero accertamento in
In particolare l’art. 15 regola gli stru- quattro capi di domanda.
menti di cooperazione tra le Corti nazio- Le parti attrici infatti domandavano al
nali da un lato e la Commissione e le Au- tribunale l’accertamento negativo i) dell’e-
torità Nazionali per la concorrenza dal- sistenza del cartello; ii) della partecipa-
l’altro 16, che hanno lo scopo precipuo di zione ad esso di Eni e altre società del
favorire la raccolta di informazioni sui gruppo; iii) in ogni caso degli effetti del
fatti anticoncorrenziali da parte del giu- cartello sui prezzi; iv) e dei danni ai con-
dice e vanno quindi a impattare sull’onere correnti.
della prova e l’accesso alla medesima, La decisione è stata di inammissibilità
esulando da questa trattazione. dei primi tre punti per rischio di conflitto
Di maggior rilievo per questa tratta- con la decisione della Commissione e di
zione è invece l’art. 16 Reg., che prevede il contrasto con l’art. 16 del Reg. 1/2003 e
vincolo delle decisioni della Commissione del quarto punto per difetto di prospetta-
per il Giudice nazionale: questa norma, se zione specifica.
da un lato offre al litigante un ulteriore Per la questione in esame, un rilievo
meccanismo di alleggerimento dell’onere critico tuttavia si impone sul terzo punto:
della prova, dall’altro, attribuendo alle de- l’esistenza o no degli overcharges non at-
cisioni di public enforcement valore di tiene all’esistenza del cartello e della con-
prova legale nel processo di private enfor- dotta illecita ex art. 101 TFUE, ma al
cement, interessa anche sotto il profilo dei nesso causale e alla quantificazione del
tipi di prova e della valutazione delle evi- danno, e la pronuncia di inammissibilità
denze processuali. sotto questo profilo appare fondata su
Circa la dibattuta questione della una interpretazione troppo estensiva del-
estensione del vincolo, l’interpretazione l’art. 16.
dominante delle corti è quella più restrit- Sul modello di quest’ultima norma il
tiva, che lo limita all’accertamento, posi- sopracitato il Libro Bianco18 propone la
tivo, della sussistenza dell’illecito, non del vincolatività per le corti delle decisioni
suo nesso causalità con il danno e del delle Autorità Nazionali di accertamento
danno stesso; tale interpretazione appare dell’illecito anticoncorrenziale, nel caso di
la sola costituzionalmente orientata in azioni follow on19.

15 Caso C-344/98, Masterfoods, 2000, ECR I- 38.638 Butaiene Rubber(BR) and Emulsion Sty-
11369. rene Butadiene Rubber (ESBR) di accertamento di
16 Agli artt. 15 e 16 del regolamento dà attua- un cartello tra 13 società sul mercato di settore, in
zione in specie la Raccomandazione 101/04 sulla cui è stata azionata una Italian torpido nei con-
cooperazione tra la Commissione e le Corti degli fronti della causa pendente avanti alla High Court
Stati membri, anche se alcune norme rilevanti a of Justice UK.
proposito possono individuarsi anche nelle altre 18 I due sistemi presi a modello dal legislatore
cinque Raccomandazioni attuative della Commis- europeo sono quello tedesco e quello inglese; vedi
sione. Invero le linee guida portate nella Racco- a proposito l’espresso richiamo alle Sezioni 26 e
mandazione diretta ai giudici soffrono di una 20 del UK Enterprise Act 2002, inserite come se-
certa tautologia rispetto al testo delle disposizioni zioni 47A e 58° nel UK Competition Act e alla se-
citate e comunque non vanno oltre la mera ese- zione 33 dell’omologo tedesco nel citato capitolo
gesi del medesimo; manca la risposta alle que- del Documento di Lavoro.
stioni interpretative che più di frequente ricor- 19 Vedi il Libro Bianco al § 2.3, che peraltro ri-
rono nella applicazione degli artt. 15 e 16. chiama espressamente l’art. 16 § 1 Reg., defi-
17 Trib. Milano, 29 aprile 2009 in Int’l lis con nendo nella versione inglese, la decisione della
nota di M. STELLA, La prima pronuncia, cit. azione Commissione come «binding proof in civil proce-
follow on rispetto alla decisione della Commis- dures» e il Documento di Lavoro, cap. 4.
sione del 29 novembre 2006 in Case COMP/F/
344 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Anche in questa fattispecie, benché l’in- Inoltre proprio l’automatismo del vin-
tenzione manifestata dal legislatore comu- colo che attribuisce alle decisioni assunte
nitario nel formulare la proposta sia quella in sede di public enforcement natura in
di garantire la uniformità della applica- senso lato di prova legale nel processo di
zione del diritto comunitario, e ormai an- private enforcement, costituente quindi un
che nazionale, della concorrenza20, l’inter- contro limite epistemico, urta contro la
prete può ben attribuire alle norme sul vin- funzione eminentemente epistemica di
colo una ulteriore ragion d’essere, incenti- questo.
vante il private enforcement in relazione La soluzione potrebbe piuttosto rinve-
alle questioni di prova, avendo le Autorità nirsi nella prassi giurisprudenziale di
Nazionali poteri e strumenti inquisitori di quasi tutti gli Stati membri23, che ha sem-
cui sono generalmente sprovviste le corti21. pre ritenuto gli accertamenti delle Auto-
Proprio rispetto a questo scopo la pro- rità Nazionali come prova privilegiata
posta offre il fianco ad alcune critiche: il della sussistenza dell’illecito, o al più nella
vincolo opererebbe ovviamente soltanto controproposta dello Stato italiano24, di
nelle azioni follow on e non anche in fondare sulla decisione della Autorità Na-
quelle stand alone, e soltanto per le deci- zionale una presunzione salva prova con-
sioni di accertamento dell’illecito e non traria, con una mera inversione dunque
anche per quelle di accertamento nega- dell’onere della prova.
tivo, e limitatamente all’accertamento del Tuttavia nella fase di accertamento
fatto causativo del danno, non essendo dell’ammontare del danno la decisione
questione del danno stesso nel procedi- della Autorità Garante non può neanche
mento avanti alla Autorità. costituire la “prova privilegiata” di cui
Pertanto può rilevarsi da un lato che alla giurisprudenza di legittimità italiana,
proprio nelle azioni in cui non vi è stato riferendosi questa soltanto alla «sussi-
un precedente procedimento avanti alla stenza del comportamento accertato o
Autorità nazionale, si registra un consi- della posizione rivestita sul mercato e del
stente numero di hard cases, e dall’altro suo eventuale abuso»25.
che proprio nei casi di reiezione del ri-
corso l’accesso alla prova è spesso risul- 2. La liquidazione equitativa del danno.
tato più difficile; infine le parti non go- – In punto onere della prova sulla liquida-
drebbero di alcuna facilitazione per la zione equitativa del danno la giurispru-
prova del nesso causale e del danno, e per denza di legittimità ha affermato il princi-
la sua liquidazione22. pio secondo cui «la liquidazione del

20 Vedi in particolare il considerando 22 del stratura, deliberazione del 10 settembre 2008.


Regolamento. Vedi inoltre di Assonime - Associazione fra le So-
21 In effetti il Libro Verde, prevedendo come cietà Italiane per Azioni, Comments on the White
opzione possibile, circa l’effetto delle decisioni Paper on damages actions for breach of EC anti-
della Autorità Nazionale, la introduzione nel pro- trust rules, 15 luglio 2008. Tutti i pareri citati sono
cesso di una presunzione iuris tantum di esistenza favorevoli in generale alla iniziativa della Com-
dell’illecito accertato dalla decisione amministra- missione ma contrari in particolare al vincolo
tiva, riconduceva il tema all’ambito probatorio; di delle decisioni delle Autorità Nazionali per le
alcuni pareri in tal senso espressi durante le con- Corti, ancorchè con argomenti diversi tra loro.
sultazioni, dà atto il Documento di lavoro. 23 Circa i precedenti in cui l’accertamento del-
22 Vedi a proposito, all’esito della pubblica- l’AGCM è fonte di convincimento del giudice nella
zione del Documento di lavoro e delle consulta- sua libera valutazione delle prove, vedi in partico-
zioni della Commissione sul medesimo, della Pre- lare, in casi di azione follow on: Cass., s.u. 4 feb-
sidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento braio 2005 n. 2207; App. Milano, 19 aprile 2005,
delle Politiche Comunitarie le Osservazioni delle App. Roma, 20 gennaio 2003, App. Roma, 16 gen-
Autorità Italiane concernenti il Libro Bianco della naio 2001, Trib. Roma, 14 agosto 2000App. Mi-
Commissione Europea in materia di risarcimento lano 25 settembre 1995, le ultime due con riferi-
del danno per violazione delle norme antitrust co- mento ad accertamenti negativi della Autorità.
munitarie, del 16 luglio 2008; della Corte Su- Vedi poi Cass., 13 febbraio 2009 n. 3640.
prema di Cassazione, Osservazioni a seguito del 24 In questo senso sono tutti i pareri citati.
meeting del 6 novembre 2007 con i giudici nazio- 25 Cass., 16 febbraio 2009, n. 3640 caso Asso-
nali relativo al private enforcement in materia di ciazione Nazionale Consulenti del Lavoro c. Inaz
concorrenza, del Consiglio Superiore della Magi- Paghe.
G. MUSCOLO – LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO NEL PROCESSO ANTITRUST 345

danno può ritenersi legittima nel solo caso ed è particolarmente inidoneo alla quanti-
in cui il danno stesso non sia meramente ficazione del danno in materia antitrust,
potenziale, bensì certo nella sua esistenza per la difficoltà di identificare i parametri
ontologica, pur non essendo suscettibile di riferimento della equità, da reperirsi
di prova del quantum, e richiede altresì, nell’ambiente economico e per il rischio
onde non risultare arbitraria, l’indicazione insito nella liquidazione equitativa sia di
di congrue, anche se sommarie, ragioni sottocompensazione, sia di sovracompen-
del processo logico su cui è fondata»26. sazione del danno antitrust.
La liquidazione equitativa del danno è
prevista anche dalla norma speciale del- VI. IL MODELLO DI GIUDICE ANTITRUST
l’art. 125 del d.lgs. 30/2005 c.p.i. per i casi Quanto esposto suscita alcune rifles-
di antitrust interferenti con la proprietà sioni: la prima è che il ruolo del giudice
industriale e intellettuale, ed è comunque della concorrenza è in larga parte quello
diffusa nella prassi delle corti nella liqui- di giudice del caso, finder of the fact, della
dazione del danno sia da contraffazione cui professionalità è profilo indispensa-
sia da illecito anticoncorrenziale o da bile la perizia nella gestione della fase
concorrenza sleale. istruttoria e la capacità di correlazione di
Ad esempio, nelle numerose azioni fol- questa con quella decisoria.
low-on che hanno fatto seguito al noto La seconda riflessione è che nei pro-
caso RC Auto) i giudici di pace allora cessi di concorrenza accanto al ruolo del
competenti hanno liquidato i danni su giudice si pone quello dell’economista, un
base equitativa, secondo il parametro del ruolo sinora indubbiamente diretto e rile-
sovraprezzo praticato per effetto del car- vante nel processo legislativo europeo, più
tello assicurativo ai consumatori, inciden- nella adozione della c.d. soft law, ed in spe-
talmente indicato dallo stesso provvedi- cie nella adozione di Linee guida, che nella
mento della Autorità Garante nel 20%27. c.d. hard law, ma sinora indiretto e più di-
In tali casi il ricorso alla liquidazione scusso nei procedimenti avanti alle corti.
equitativa invece che a una consulenza A questo proposito, se da un lato il
tecnica poteva giustificarsi unicamente more economic approach ha creato quello
con l’esigenza di semplificazione dell’ac- che è stato denominato «a market for eco-
certamento dell’ammontare del danno in nomic expertise in competition litigation»,
un contenzioso di massa. facendo partecipare l’economia al gioco
Infatti, nessun effetto, neanche di pro- delle regole processuali, d’altro canto, al-
va privilegiata, poteva annettersi alla sta- l’inverso, la scienza economica forense ha
tuizione sul punto contenuta nel provve- reagito sul dibattito scientifico sull’econo-
dimento dell’Autorità Garante, in cui la mia dell’antitrust, creando una scientific
menzione dell’effetto anticompetitivo del competition tra economisti forensi e non.
cartello era stata effettuata, secondo le La terza riflessione attiene a rapporto
competenze della Autorità stessa, unica- tra giudice ed economista nel processo
mente ai fini di ricostruire la fattispecie antitrust: in primo luogo la asimmetria di
dell’illecito, e certamente non allo scopo informazione è certamente meno rile-
di fornire elementi per la liquidazione del vante tra Autorità per la Concorrenza e
danno, esulante dai compiti di public giudici specializzati da un lato ed esperti
enforcement. economisti dall’altro, di quanto non lo sia
Anche il Documento di orientamento28 tra questi ultimi e giudici generalisti.
menziona la liquidazione equitativa del In secondo luogo, anche tra giudice
danno da parte delle Corti, preoccupan- specializzato ed economista forense, la
dosi di rilevare che le linee guida che esso suddivisione dei ruoli è stata ben descritta
contiene non sono incompatibili con tale come attribuzione al giudice di un ga-
modalità di calcolo del danno. tekeeping role e al consulente del compito
La liquidazione secondo equità integra di translator per la corte di un sapere di-
un livello minimo di standard probatorio verso da quello giuridico.
26 Cass., 14 marzo 2002 n. 12577. 28 Vedi Documento di orientamento, p. 9,
27 Vedi Cass., 28 luglio 2000 n. 1377. punto 8.
346 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

La conclusione è che unicamente un cessuale civile), EGT, VIII, Roma, 1988; L. CA-
modello di giudice della concorrenza eu- STELLI, «Recenti interventi comunitari in mate-

ropeo, di elevata professionalità, di rigo- ria di risarcimento del danno da violazione di


norme antitrust: riflessi sulla disciplina nazio-
rosa specializzazione, di spiccata capacità nale», in Giur. Comm., 2009, I, 1198, 1219; M.
di cooperazione con gli altri attori del- DAMASKA, Il diritto delle prove alla deriva, Bolo-
l’enforcement antitrust e di networking con gna, 2003, edizione originale, Evidence Law
i colleghi di diversi Paesi è in grado di Adrift, New Haven-London, Yale University
stare al centro del sistema così rico- Press, 1997; A. GAVIL, After Daubert: Discerning
struito, senza deleghe di decisione a sog- the Increasingly Fine Line between Admissibility
getti del processo che, pur se importantis- and Sufficiency of Expert Testimony in Antitrust
Litigation, 65, Antitrust L.J. 663, 1997; A. GAVIL,
simi, sono privi di legittimazione demo- Defining Reliable Forensic Economics in the
cratica a dire il diritto Post Daubert/Kumbo Era: Case Studies from
A questo proposito, l’art. 2 l. 24 marzo Antitrust, 57 Wash & Lee L Rev., 831, 2000; A.
2012 n. 27, che ha convertito, con modifi- GAVIL, Making Economics more useful in Com-
cazioni il d.l. 24 gennaio 2012 n. 1, ha co- petition cases; procedurals rules governing ex-
stituito in sezioni specializzate in materia perts opinions, Fordham Corporate L.I. Rev.;
GRAHAM «The expert fitness Predicament: De-
di impresa, le sezioni specializzate per la termining “Reliable” Under the Gatekeeping of
proprietà industriale e intellettuale, isti- Daubert, Kumbo and Proposed Amended Rule
tuite con il d.lgs. 27 giugno 2003 n. 168, e 702 of the Federal Rules of Evidence», in 54 U.
ha razionalizzato le competenze in mate- Miami Law Rev, 2000, pp. 217 ss.; A. KOMNINOS,
ria antitrust, attribuendola a dette sezioni EC private antitrust enforcement. Decentralized
con duplice grado di giudizio, a prescin- application of EC competition law by national
dere dalla ormai superata distinzione tra courts, Oxford-Portland, 2008; A. KOMNINOS,
Resolving Juridictional Issues, relazione ine-
antitrust comunitario e antitrust nazio- dita nel Joint Training Programme for Judges,
nale e dalla interferenza con il diritto Jevon Institute, University College of London,
della proprietà intellettuale. Londra, 5 febbraio 2010, I. LIANOS, «Judging”
La riforma, se attuata, avrebbe potuto Economists: Economic expertise in Competi-
costituire una grande occasione di intro- tion Law Litigation. A European View», in I.
duzione nel nostro Paese del modello di LIANOS - I. KOKKORIS, The reform of EC Competi-
tion Law, New Challenges, Walter Kluver-Au-
giudice della concorrenza proposto. stin, Boston, Chicago, New York, The Nether-
La applicazione fattane, almeno nei lands; G. MUSCOLO, «Il “volto non comune”
tribunali dell’impresa di maggiori dimen- della verità processuale», in AA.VV., Processo e
sioni, cioè in quelli davanti a cui pendono verità, (a cura di) A. MARIANI MARINI, Pisa, 2005;
il maggior numero di processi in materia G. MUSCOLO, «Criteri di applicazione degli artt.
antitrust, quali Milano e Roma, con la co- 81 e 82 nelle controversie tra privati», in G.
stituzione di due diverse sezioni, con la BRUZZONE, Poteri e garanzie nel diritto antitrust,
Bologna, 2008; G. MUSCOLO, in Concorrenza e
attribuzione a quella romana di compe- Mercato, 2009; G. MUSCOLO, «Public e private
tenze in materie promiscue e del tutto di- enforcement (Alcune questioni in tema di
somogenee e con la previsione di una per- prova nel processo antitrust)», in C. RABITTI BE-
manenza massima decennale dei giudici DOGNI e P. BARUCCI, Vent’anni di antitrust, To-
specializzati nelle sezioni, è contraria alle rino, 2010; C. OSTI - A. PRASTARO, Italy, in The
rationes che hanno ispirato la legge e ne Private Competition Enforcement Review, 2009;
L. PROSPERETTI, E. PANI, I. TOMASI, Il danno anti-
ha vanificato gli effetti29. trust. Una prospettiva economica, Bologna,
GABRIELLA MUSCOLO 2009; PROTETTÌ - PROTETTÌ, La consulenza tecnica
nel processo civile, Milano, 1994; M. TARUFFO,
Sui confini, Scritti sulla giustizia civile, Bolo-
Bibliografia gna, 2002; M. TARUFFO, La semplice verità: il
MAULETTA, Il procedimento di istruzione pro- giudice e la costruzione dei fatti, Bari, 2009:
batoria mediante consulente tecnico, Padova VELLANI, «Consulenza tecnica nel diritto pro-
2002; BARONE, Consulente tecnico (diritto pro- cessuale civile», in DI civ., IV, Torino, 1988.
29 Vedi a questo proposito le deliberazioni 67 il triennio 2012/2014. Per una proposta di attua-
e 429/VV/212 del Consiglio Superiore della Magi- zione conforme invece alla ratio legis vedi Asso-
stratura, rispettivamente sulla istituzione del tri- nime - Associazione tra le Società Italiane per
bunale delle imprese e sulla formazione delle ta- Azioni, Circolare n. 19 del 27 giugno 2012, Le se-
belle di organizzazione degli uffici giudicanti per zioni specializzate in mataria di impresa.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il ruolo dell’analisi economica nella valutazione degli effetti
di condotte anticoncorrenziali e nella quantificazione del danno antitrust

Sommario: I. DANNO RISARCIBILE E SOGGETTI DAN- Da tale ricostruzione discende, in pri-


NEGGIATI NELLE FATTISPECIE ANTITRUST. – II. LA mo luogo, una conferma della notazione
DEFINIZIONE DELLO SCENARIO “CONTROFATTUALE”
secondo la quale la bipartizione tra lucro
E IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA. – III.
BREVE RASSEGNA DEI METODI PIÙ COMUNEMENTE cessante e danno emergente ha valenza
UTILIZZATI PER L’ANALISI DEGLI EFFETTI DI CON- meramente descrittiva e non ontologica.
DOTTE ANTICONCORRENZIALI. – IV. DAGLI “EF- Conferma tanto più evidente ove si tratti
FETTI” DELLA CONDOTTA ALLA DETERMINAZIONE di definire il pregiudizio arrecato ad un
DEL DANNO. – V. CRITERI DI ORIENTAMENTO PER
complesso di beni ed utilità organizzati
LA VALUTAZIONE DELLE EVIDENZE ACQUISITE.
per l’esercizio di un’attività di impresa, at-
teso che il “valore” degli asset è normal-
I. DANNO RISARCIBILE E SOGGETTI DANNEG- mente funzione della loro idoneità ad es-
GIATI NELLE FATTISPECIE ANTITRUST sere utilizzati per produrre nuove utilità.
Dell’illecito antitrust si dice corrente- Nel caso del danno da illecito anti-
mente che sia un illecito plurioffensivo. trust, potranno ragionevolmente classifi-
Le conseguenze pregiudizievoli della carsi come danno emergente le spese so-
condotta anticoncorrenziale, in effetti, stenute dall’attore per reagire alla con-
sono suscettibili di proiettarsi nella sfera dotta anticoncorrenziale, nonché – a con-
patrimoniale di una pluralità di soggetti, dizione che si ritenga di ravvisare il nesso
situati a diversi livelli della catena produt- di causalità – il complesso dei costi soste-
tiva e distributiva e, allo stesso tempo, di nuti per l’accertamento dell’illecito. Per
sostanziarsi in danni di diversa natura a contro, non altrettanto pacifica potrebbe
carico dello stesso o di diversi operatori, essere, ad esempio, la qualificazione del
dovendosi ormai pacificamente ricom- danno da inutilizzabilità degli investi-
prendere in tale novero anche il consuma- menti specifici effettuati (c.d. sunk costs),
tore finale1. la cui perdita di valore è strettamente
Usando le categorie tradizionali della connessa con la ridotta o annullata capa-
responsabilità civile, alla vittima dell’ille- cità di produrre i profitti programmati.
cito antitrust si riconosce il diritto di agire Dalle osservazioni che precedono
per ottenere il risarcimento del danno pa- emerge la centralità dell’indagine sul
trimoniale che sia conseguenza imme- nesso di causalità quale criterio ineludi-
diata e diretta dell’evento, nelle sue com- bile, nel quadro di una nozione esclusiva-
ponenti tradizionali del danno emergente mente compensativa della responsabilità
e del lucro cessante. civile, al fine di ritagliare quelle – e solo
Peraltro, muovendo da una nozione di quelle – tra le perdite e mancate acquisi-
patrimonio individuale inteso non come zioni di beni o utilità, che siano eziologi-
somma aritmetica di valori, bensì quale camente riconducibili all’evento dannoso,
entità dinamica strutturalmente unitaria, quale che sia la sfera giuridico-patrimo-
in virtù dei collegamenti funzionali che niale nella quale esse si sono prodotte.
intercorrono tra i diversi beni ed utilità In altri termini, una corretta ricostru-
che lo compongono, l’interprete è chia- zione del nesso di causalità è funzionale
mato a considerare il complessivo im- sia ad una puntuale definizione dell’area
patto prodotto dall’evento lesivo sul patri- del danno risarcibile (neutralizzando i ri-
monio della vittima, definendo e quantifi- schi di sotto o sovra-compensazione, ov-
cando in denaro – nel caso di risarci- vero di duplicazione di risarcimenti), sia
mento per equivalente – la perdita o la alla corretta collocazione del danno in
mancata acquisizione di beni o utilità ve- capo al soggetto in cui effettivamente esso
rificatasi per effetto dell’illecito. si è radicato, vuoi per esservisi originaria-
1 Cass., SS.UU., 4 febbraio 2005, n. 2207.
348 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

mente prodotto, vuoi per effetto di suc- ridicamente rilevante e per raggiungere la
cessiva traslazione nell’ambito delle dina- prova dell’an del danno o per individuare
miche del mercato. elementi su cui fondare un accertamento
Come detto, la prova del nesso di cau- presuntivo. Analogamente, in sede di
salità grava sull’attore, il quale può incon- quantificazione, le evidenze economiche
trare rilevanti difficoltà connesse con la possono efficacemente svolgere il ruolo di
natura spesso prognostica delle valuta- elementi di fatto da assumere a fonda-
zioni e l’alto tecnicismo della materia, ag- mento di una valutazione equitativa.
gravate dall’asimmetria informativa nor- Il problema della individuazione e
malmente esistente tra l’attore e il conve- quantificazione del danno da sovrap-
nuto. Per l’assolvimento di tali oneri pro- prezzo anticoncorrenziale presenta profili
cessuali, le tecniche di analisi economica di particolare complessità nei casi – non
rappresentano uno strumento di indubbia infrequenti – in cui esso venga traslato
utilità. La loro applicazione, peraltro, pre- dalla prima vittima (acquirente diretto) ai
suppone iter logici e valutazioni differen- propri clienti (acquirenti indiretti), me-
ziati a seconda del tipo di illecito antitrust diante aumenti di prezzo suscettibili a
che si assuma a riferimento, rilevando in loro volta di riversare i propri effetti
questa ottica, non tanto la classificazione lungo tutta la catena produttivo/distribu-
legislativa, quanto la distinzione, fondata tiva, fino al cliente finale.
sugli effetti prodotti sul mercato, tra prati- La traslazione del danno antitrust (fe-
che di sfruttamento e pratiche escludenti. nomeno di c.d. passing on) è stata indiret-
tamente presa in considerazione dal Li-
Pratiche di sfruttamento. – Nei casi in bro Bianco della Commissione il quale, ri-
cui un illecito antitrust – sia esso ricondu- chiamando la giurisprudenza della Corte
cibile al novero delle intese ovvero degli di Giustizia, ha riaffermato «l’importanza
abusi di sfruttamento – abbia determi- del principio compensativo e del presup-
nato un prezzo sovraconcorrenziale ov- posto che il risarcimento deve poter es-
vero una riduzione dell’output, si produce sere concesso a chiunque abbia subito un
un trasferimento di ricchezza a favore danno e possa dimostrare un sufficiente
dell’autore o degli autori dell’illecito, a ca- nesso causale con l’infrazione»3, con ciò
rico di altri soggetti del mercato, per lo attribuendo rilievo, ai fini della legittima-
più situati a valle nella catena produt- zione attiva, al c.d. passing on offensivo.
tivo/distributiva. Allo stesso tempo, la Commissione ha
Il sovrapprezzo anticompetitivo pagato anche ammesso il passing on difensivo, in
da questi ultimi – nei limiti in cui non capo agli autori dell’infrazione, atteso che
venga traslato ad altri soggetti – costitui- «rifiutare questo argomento di difesa de-
sce un pregiudizio di natura patrimoniale terminerebbe un arricchimento senza
che, in presenza degli ulteriori presuppo- causa da parte degli acquirenti che hanno
sti della responsabilità extracontrattuale, trasferito il sovrapprezzo e un’indebita
può essere oggetto di una domanda risar- compensazione multipla per il sovrap-
citoria. Emblematica, in tal senso, appare prezzo illegale da parte del convenuto»4.
la nota vicenda delle azioni intentate dai In definitiva, l’inquadramento della
consumatori nei confronti delle imprese materia proposto a livello comunitario ri-
assicurative sanzionate dall’Agcm2. sulta perfettamente in linea con la richia-
L’analisi economica si rivela in questi mata tradizione giuridica nazionale in
casi un supporto fondamentale per indivi- punto di funzione compensativa della re-
duare e definire l’area del pregiudizio giu- sponsabilità civile5. Vi sono, per contro,

2 Cfr. AGCM, Provv. n. 8546/2000, in Boll. 14 4 Cfr. LibroBianco, cit.


agosto 2000, n. 30. In giurisprudenza si veda, da 5 Cfr. App. Torino, 6 luglio 2000, secondo la
ultimo, Cass., 10 maggio 2011, n. 10211. quale dalla natura compensativa dell’azione ri-
3 Cfr. Libro Bianco in materia di azioni di ri- sarcitoria discende l’esclusione della legittima-
sarcimento del danno per violazione delle norme zione attiva sostanziale in capo al soggetto che
antitrust comunitarie, 2 aprile 2008, COM(2008) abbia concorso a traslare il danno ai consuma-
165 def. tori finali.
G. NOTARO – G. GUARDAVACCARO – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA 349

significative distanze rispetto alla posi- sarcibili deve necessariamente prendere


zione assunta sul punto dalla Corte Su- le mosse dalla determinazione del quan-
prema degli Stati Uniti, la quale, da un tum di sovrapprezzo anticoncorrenziale
lato, ha escluso che l’autore dell’illecito che l’operatore, in concreto, è riuscito a
possa eccepire il passing on per ridurre o traslare a valle.
escludere l’obbligazione risarcitoria6 e, Quanto al consumatore finale che ab-
dall’altro lato, ha negato la legittimazione bia effettuato l’acquisto pagando un so-
attiva agli acquirenti indiretti, essenzial- vrapprezzo anticompetitivo e che intenda
mente sulla base della duplice motiva- agire giudizialmente per richiedere la “re-
zione che gli acquirenti diretti sono co- stituzione” del surplus, non vi è dubbio
loro che ricevono il maggior danno dall’il- che il tema da affrontare con gli stru-
lecito antitrust, nonché coloro che si tro- menti dell’analisi economica sia pur sem-
vano nella posizione più vantaggiosa per pre quello della determinazione del so-
agire giudizialmente7. vrapprezzo. In questa ottica, non sembra
Ciò posto, la maggiore complessità qui assumere alcuna specifica rilevanza il
dell’analisi in caso di passing on può es- tema tecnico-giuridico degli strumenti
sere legata alle specifiche modalità con le concretamente azionabili, avuto riguardo,
quali la traslazione è stata effettuata nel in particolare, all’ipotesi in cui il dante
caso concreto, soprattutto in ragione del causa del consumatore non sia autore né
fatto che raramente essa si presenta sotto partecipe dell’illecito antitrust e, pertanto,
forma di ricarico tel quel sul prezzo di ri- possa difettare il requisito dell’ingiustizia
vendita e in ogni caso, anche nell’ipotesi del danno ai fini dell’esperimento di un’a-
in cui la vittima dell’illecito antitrust riu- zione risarcitoria nei suoi confronti.
scisse a traslare integralmente il sovrap- Ciò posto, merita comunque eviden-
prezzo, essa non verrebbe per ciò solo a ziare come il “danno” di tali soggetti sia
compensare integralmente il danno. La un danno qualificabile, in ottica risarcito-
traslazione, infatti, comportando un au- ria, come danno emergente, essendo per
mento del prezzo di rivendita, produce, a definizione esclusa la configurabilità di un
condizioni date, una contrazione dell’out- lucro cessante per il consumatore finale.
put del soggetto che la pone in essere. Vi sarà, piuttosto, un insieme di con-
A fini risarcitori, occorre pertanto con- sumatori potenziali che non hanno perfe-
siderare l’effetto complessivo della trasla- zionato l’acquisto in ragione del sovrap-
zione così come prodottosi in concreto, prezzo, per i quali, a tacere delle difficoltà
muovendo dalle due ipotetiche situazioni di ordine probatorio circa il fatto negativo
estreme nelle quali la vittima non trasla del mancato acquisto e circa il nesso cau-
affatto il sovrapprezzo, ovvero lo trasla in- sale, non sembra possa configurarsi un
tegralmente. Nel primo caso si avrà una vero e proprio danno di natura patrimo-
situazione nella quale la vittima dell’ille- niale.
cito assorbe completamente il sovrap-
prezzo, sotto forma di aggravio di costi, Pratiche escludenti. – Le pratiche di
riportando un danno che, secondo la ter- questo tipo possono realizzarsi attraverso
minologia tradizionale, può definirsi co- manovre sui prezzi (prezzi predatori,
me danno emergente. Nel caso di trasla- sconti fidelizzanti, margin squeeze, price
zione integrale, invece, il pregiudizio in squeeze) o per mezzo di condotte di na-
questione sarà completamente trasferito tura diversa, quali accordi di esclusiva,
a valle dalla (prima) vittima dell’illecito la ostacoli all’accesso a essential facilities, ri-
quale, peraltro, riporterà un danno da fiuti a contrarre, etc.
perdita di possibilità di profitti derivante In caso di condotta escludente i con-
dalla riduzione dell’output. Tali essendo le correnti (tutti o alcuni di essi), se la pra-
situazioni estreme, il processo di indivi- tica sortisce effetti, subiscono un effetto
duazione e quantificazione dei danni ri- negativo sull’output che può concretiz-
6 Cfr. sentenza Hanover Shoe (392 U.S. 481), 7 Cfr. sentenza Illinois Brick (431 U.S. 720),
del 1968. del 1977.
350 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

zarsi tanto in una riduzione, quanto in un bili. Il solo scenario osservabile è quello
mancato incremento atteso delle quan- nel quale avviene (o che incorpora) la
tità. condotta. In altri termini, si può osser-
Posto che il pregiudizio di natura pa- vare soltanto ciò che è accaduto, ma non
trimoniale, in entrambi i casi, dovrà es- come sarebbe stata la realtà se tutto fosse
sere valutato in termini di differenza tra rimasto identico, ma senza che la con-
flussi di cassa attesi e flussi effettivi, il dotta “incriminata” avesse avuto luogo.
corretto inquadramento del nesso cau- L’approccio più comunemente utiliz-
sale, da effettuarsi sulla base delle evi- zato per colmare questo gap informativo è
denze economiche, svolgerà anche in que- quello di costruire uno scenario “contro-
sto caso un ruolo decisivo al fine di circo- fattuale”, con il quale comparare la realtà,
scrivere l’area del danno risarcibile, la quale, per definizione, incorpora gli ef-
espungendo in particolare gli eventuali fetti della condotta. Ad esempio, nel caso
mancati guadagni lamentati dalla parte di un cartello o di un abuso di sfrutta-
che siano eziologicamente riconducibili a mento economico lo scenario controfat-
circostanze diverse dall’illecito antitrust. tuale dovrà produrre una stima del prezzo
In termini non dissimili, l’analisi eco- che tenga conto di tutti i fattori che inci-
nomica dovrà guidare le valutazioni volte dono sul prezzo stesso ad eccezione del
a ricostruire con precisione l’impatto dei cartello (o dell’abuso). Comparando il
mancati guadagni sulla valutazione degli prezzo effettivo con quello dello scenario
asset della vittima dell’illecito, al fine di fu- controfattuale si può ottenere una stima
gare il rischio che, sotto le forme apparen- del cosiddetto sovrapprezzo da cartello
temente distinte del risarcimento del lucro (cartel overcharge), ovvero quanto hanno
cessante e del danno emergente, si finisca speso in più gli acquirenti del bene (sia
per compensare più pregiudizi patrimo- imprese che consumatori finali) per via
niali aventi in realtà matrice unitaria. del cartello tra le imprese produttrici di
Un problema peculiare riguarda poi le quel determinato bene. Nel caso di un
ipotesi, non infrequenti, in cui l’impresa abuso escludente (prezzi predatori, refu-
vittima della pratica escludente viene sal to deal, tying & bundling e altri), lo sce-
espulsa dal mercato, presentandosi la ne- nario controfattuale dovrà produrre una
cessità, in tali casi, di fare riferimento an- stima dei costi sostenuti e/o delle vendite
che ad un orizzonte temporale (futuro) che l’impresa esclusa avrebbe realizzato
per la valutazione dei mancati profitti fu- in assenza dell’abuso da parte dell’im-
turi. presa dominante. Alla stessa stregua,
Per contro, nessun particolare pregiu- comparando le vendite stimate dello sce-
dizio sembra possa derivare nel breve pe- nario controfattuale con quelle effettiva-
riodo ai consumatori per effetto delle con- mente realizzate dall’impresa, è possibile
dotte qui considerate. Gli acquirenti finali, ottenere una stima delle vendite non rea-
infatti, specie nel caso di prezzi predatori, lizzate per via dell’esclusione.
potrebbero addirittura trarre un vantaggio La costruzione dello scenario contro-
immediato dalla pratica anticoncorren- fattuale rappresenta dunque il momento
ziale, salvo porsi in seguito, ove la strate- centrale di qualsiasi esercizio volto a mi-
gia escludente abbia successo, un diverso surare l’effetto di un cambiamento del re-
problema di pratica di sfruttamento. gime concorrenziale o, più in generale, di
qualsiasi intervento di policy. Se, da una
II. LA DEFINIZIONE DELLO SCENARIO “CON- parte, il problema della ricerca del tas-
TROFATTUALE” E IL RUOLO DELL’ANALISI
sello mancante per la determinazione del
ECONOMICA
danno è teoricamente ben definito, dal-
l’altra, come debba essere effettivamente
Il problema principale nella determi- costruito lo scenario controfattuale è più
nazione del danno da illecito antitrust controverso. Ciò perché, come vedremo
consiste nel fatto che gli effetti di una nella sezione successiva, esistono una
qualsiasi condotta lesiva della concor- pluralità di metodi utili a tale fine, molto
renza non sono (direttamente) osserva- diversi da loro, che si basano su ipotesi
G. NOTARO – G. GUARDAVACCARO – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA 351

più o meno restrittive, che richiedono una misurare gli effetti al fine di pervenire alla
quantità di dati e informazioni più o costruzione di uno scenario “controfat-
meno significativa e, soprattutto, che se tuale” (da comparare a quello fattuale
applicati allo stesso problema possono che, per definizione, incorpora anche gli
dare risultati anche molto diversi tra loro. effetti della condotta). Tali dati possono
La sezione che segue tratterà, sebbene in riferirsi ad “altri mercati”, a periodi tem-
maniera non esaustiva, le metodologie porali diversi da quelli nei quali si rea-
più comunemente utilizzate per la deter- lizza l’infringement, oppure a mercati di-
minazione del danno. Si tratta, implicita- versi sullo stesso arco temporale nel quale
mente, di approcci alternativi che mirano si verifica la condotta. La scelta di quale
allo stesso obiettivo, ovvero alla costru- approccio utilizzare dipende essenzial-
zione dello scenario controfattuale. mente dalla qualità e dalla quantità dei
dati e delle informazioni disponibili.
III. BREVE RASSEGNA DEI METODI PIÙ CO-
Esempi di “altri” mercati possono essere
MUNEMENTE UTILIZZATI PER L’ANALISI
sia mercati nazionali dello stesso bene ma
DEGLI EFFETTI DI CONDOTTE ANTICON-
in aree geografiche diverse da quelle in
CORRENZIALI
cui si realizza la condotta sia mercati
esteri dello stesso bene. Perché i dati pro-
Esiste un’ampia gamma di metodi e venienti da altri mercati possano essere
modelli per l’analisi degli effetti delle con- validamente utilizzati per la costruzione
dotte anticoncorrenziali, con ciò inten- dello scenario controfattuale è necessario
dendo sia le pratiche di sfruttamento che che in essi non operino le imprese che
quelle escludenti. Tali metodi possono es- hanno posto in essere la condotta restrit-
sere classificati in modi diversi, ma in tiva né che in tali mercati siano presenti
realtà mirano tutti alla costruzione dello condotte simili poste in essere da imprese
scenario controfattuale a ciò che viene os- diverse. Ad esempio, se si volessero misu-
servato e che, per definizione, incorpora rare gli effetti di un presunto cartello tra
la condotta delle imprese. D’ora in avanti, imprese attive solo in alcune province ita-
si farà, pertanto, riferimento indistinta- liane, il prezzo dello scenario controfat-
mente alle condotte anticoncorrenziali es- tuale potrà essere stimato calcolando una
sendo i metodi e i modelli non differen- media (semplice o ponderata in maniera
ziati per fattispecie e utilizzabili sia per adeguata) dei prezzi del medesimo bene
quantificare il sovrapprezzo dovuto alla nelle rimanenti regioni d’Italia (o in mer-
pratica di sfruttamento sia le mancate cati esteri non troppo “dissimili” dall’Ita-
vendite connesse alla condotta esclu- lia). Qualora la numerosità degli “altri
dente. Inoltre, sempre per finalità esposi- mercati” sia particolarmente elevata è op-
tive, alcuni metodi verranno descritti portuno costruire modelli empirici con-
prendendo come riferimento il sovrap- trofattuali che tengano conto anche di
prezzo causato da un ipotetico cartello; possibili differenze tra mercati (che inci-
ovviamente, per quanto detto sopra, nulla dono sul prezzo di equilibrio e quindi su-
vieta di applicare le medesime tecniche gli effetti della condotta). Ad esempio, i
per la quantificazione delle vendite che “‘diversi” mercati potrebbero differen-
non si sono realizzate per via dell’esclu- ziarsi per via del numero di imprese in
sione dal mercato. essi presenti. Dato che la struttura di mer-
I metodi più comunemente utilizzati cato (numero di imprese) è una variabile
possono essere raggruppati nelle seguenti concorrenziale che impatta sul prezzo fi-
tre categorie: i) metodi che si basano su nale, se nei mercati usati come compara-
comparatori (o “yardstick”); ii) metodi di tori il numero di imprese è diverso da
natura finanziaria e iii) metodi basati su quello nel mercato in cui avviene l’infrin-
modelli economici che descrivono il com- gement, comparando i dati di prezzo del-
portamento delle imprese. l’uno con quelli degli altri non si avrebbe
i) I metodi basati su comparatori una stima soltanto dell’effetto del cartello
(comparator) utilizzano dati non influen- (la sola cosa che qui interessa) ma una
zati dalla condotta della quale si vogliono stima degli effetti del cartello che incor-
352 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

pora anche le differenze di prezzo dovute ciò comporta che il controfattuale sia in
a differenze nella struttura del mercato. L’u- qualche modo “inquinato” dagli effetti del
tilizzo di modelli empirici opportuna- cartello. Anche in questo caso, la disponi-
mente costruiti consente appunto di per- bilità di dati di buona qualità può consen-
venire alla stima del prezzo nello scenario tire lo svolgimento di esercizi di natura
controfattuale “neutralizzando” tutte le econometrica, che consentono di stimare
differenze di prezzo tra mercati ad ecce- il prezzo che sarebbe prevalso nel mer-
zione del cartello (che, si ricorda, è l’unico cato in assenza del cartello in maniera più
determinante del prezzo di cui si vogliono attendibile di quanto (non) facciano i me-
misurare gli effetti). todi a linea retta. La figura che segue illu-
L’altra grande famiglia di metodi ba- stra precisamente questo. La linea B (Line
sati su comparatori è quella che utilizza B) mostra lo scenario fattuale, ovvero
dati provenienti dallo stesso mercato in l’andamento del prezzo del bene oggetto
cui avviene l’infringement ma in un di- del cartello prima, durante e dopo il car-
verso momento temporale (generalmente tello stesso; la linea A, che rappresenta lo
prima o dopo). Tali metodi si distinguono scenario controfattuale, è quello che si
in due grandi categorie, quelli, più sem- può ottenere mediante l’utilizzo di metodi
plici, “a linea retta” e quelli, più com- econometrici. La superiorità di tali me-
plessi, su basi di natura econometrica. In todi rispetto ai metodi a linea retta deriva
entrambi i casi, l’assunto di fondo è che lo essenzialmente dal fatto che i primi sono
scenario controfattuale alla condotta in grado di fornire una stima del prezzo
possa essere desunto da dati ed informa- nello scenario controfattuale che tiene
zioni precedenti o successivi o durante conto anche del cambiamento intervenuto
l’attuazione della condotta. I metodi “a li- in altri fattori (che rilevano per il prezzo)
nea retta” sono dei metodi molto apprez- ma indipendenti dal cartello. Ad esempio,
zati soprattutto per la loro semplicità; tut- se durante il periodo nel quale ha operato
tavia, come vedremo, il grado di impreci- il cartello è cambiato anche il prezzo degli
sione di questi metodi può essere note- input del bene (per ragioni indipendenti
vole. I principali metodi a linea retta sono dal cartello) utilizzando opportunamente i
tre: “Before”, “After” e “Before/After”. Il me- metodi econometrici sarà possibile pro-
todo “Before” assume semplicemente che durre un controfattuale che tenga anche
il prezzo nello scenario controfattuale sia conto della variazione del prezzo dell’in-
quello immediatamente precedente l’ini- put intervenuta contemporaneamente al
zio della condotta. “After” assume, invece, cartello, evitando, quindi, di imputare
che il prezzo che sarebbe prevalso nel tutta la variazione di prezzo al cartello, so-
mercato in assenza della condotta è vra o sottostimandone gli effetti.
quello immediatamente successivo alla
fine della stessa. Il metodo “Before/After”
assume, infine, che, i prezzi che sarebbe Esempio di applicazione dei metodi basati
prevalsi in assenza del cartello sono quelli su serie storiche
che si trovano lungo una retta che con-
giunge il prezzo immediatamente prima
dell’inizio della condotta “Before” con
quello immediatamente dopo “After”. Il
vantaggio principale del metodo “Before”,
che, come ricordato si basa su dati pre-
cartello, è quello di fornire un controfat-
tuale non contaminato dagli effetti del
cartello; può essere tuttavia difficile ac-
certare il momento nel quale il cartello
inizia a produrre effetti. Lo svantaggio
principale del metodo “After” è che il car-
tello può continuare a produrre effetti an-
che dopo la fine “ufficiale” dello stesso; Fonte: Figura riprodotta da Oxera (2009).
G. NOTARO – G. GUARDAVACCARO – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA 353

Laddove fossero disponibili, per gli pane e pasta), che, in qualche modo possa
anni nei quali ha operato il cartello, sia essere interessato dagli stessi shock del
dati per il mercato nel quale avviene l’in- bene oggetto del cartello. In altre parole,
fringement sia dati per altri mercati dello se per ipotesi il cartello interessasse il
stesso bene, si può adottare una tecnica, mercato della pasta secca, la crescita,
ancora più sofisticata, definita in gergo sullo stesso periodo, del prezzo medio del
difference-in-difference. Tale tecnica con- pane può essere utilizzata per depurare
sente di isolare abbastanza bene gli effetti l’aumento di prezzo della pasta dall’au-
del cartello sul prezzo da altri fattori mento di costo intervenuto sullo stesso
come costi, domanda, fattori istituzionali periodo. Anche in questo caso è possibile
che pure impattano sul prezzo ma non utilizzare tecniche di natura econome-
hanno niente a che vedere con il cartello. trica per svolgere esercizi più sofisticati
Supponiamo, ad esempio, che nel periodo e/o stimare l’effetto di interesse tenendo
del cartello il prezzo del bene sia aumen- conto di altri fattori che impattano sul
tato del 20% e che il prezzo del principale prezzo dei beni.
input per produrre tale bene sia aumen- ii) I metodi di natura finanziaria com-
tato del 40%. Se l’incremento di prezzo prendono un insieme di strumenti che
del bene (20%) fosse interamente attri- vengono applicati per quantificare alcuni
buito al cartello, con ogni probabilità gli indicatori di natura finanziaria nello sce-
effetti del cartello verrebbero sovrastimati nario controfattuale. La differenza princi-
perché non si terrebbe conto del fatto che pale rispetto ai metodi descritti in prece-
anche i costi per le imprese sono aumen- denza è più da ritrovarsi nell’ambito di
tati. La porzione di aumento del prezzo applicazione dei metodi (applicati ad in-
dovuto al solo aumento dei costi può tut- dicatori di natura finanziaria) che non
tavia essere misurata sulla base dell’incre- nelle tecniche stesse. Un esempio tipico di
mento del prezzo medio sugli ‘altri mer- applicazione dei metodi finanziari consi-
cati’, che per definizione non sono in- ste nel determinare (direttamente) la red-
fluenzati dal cartello. Sempre continuan- ditività di impresa che ritiene di essere
do con il nostro esempio, supponiamo stata danneggiata dalla condotta di una o
che sullo stesso periodo di tempo del car- più imprese nello scenario “controfat-
tello il prezzo in tali mercati sia media- tuale” e compararla con quella effetti-
mente aumentato del 7%. L’effetto del car- vamente osservata al fine di quantificare
tello può essere quindi stimato sottraendo il danno subito per via della condotta.
l’aumento dei prezzi dovuto al solo au- La redditività dell’impresa (esclusa) po-
mento dei costi (7%) all’aumento del trebbe, ad esempio, essere stimata fa-
prezzo di mercato del bene oggetto del cendo riferimento al proprio costo del ca-
cartello (20%), producendo, nel nostro pitale, ovvero al tasso di profitto minimo
esempio, una stima dell’effetto del car- che un’impresa dovrebbe realizzare in
tello sul prezzo del bene pari al 13%. L’i- mercati competitivi per remunerare i pro-
potesi alla base della metodologia diffe- pri portatori di capitale (sia di rischio che
rence-in-difference è che sia il mercato di debito). Laddove il tasso di profitto rea-
dove avviene il cartello sia gli altri mercati lizzato fosse inferiore al costo del capitale
rispondano tendenzialmente allo stesso e si dimostrasse che ciò è una conse-
modo ad (eventuali) shock sul prezzo in- guenza della condotta (escludente) di
tervenuti durante il periodo del cartello e un’impresa, la differenza tra i due tassi di
che, pertanto, l’unica differenza tra i due rendimento potrebbe essere imputata al-
set di mercati sia la presenza del cartello l’abuso. Alternativamente, la profittabilità
in uno ma non negli altri. Il metodo ap- nello scenario “controfattuale” potrebbe
pena descritto può essere applicato anche essere misurata sulla base dei profitti ef-
qualora non fosse possibile disporre di fettivamente realizzati da altre imprese
dati sui prezzi dello stesso bene negli ‘al- che operano all’interno della medesima
tri’ mercati (e sul medesimo arco tempo- industria e/o di imprese che operano in
rale), ma soltanto di dati relativi ad un settori comparabili in termini di rischio-
bene merceologicamente affine (ad es. sità dell’investimento e della struttura di
354 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

mercato e/o sulla base dei profitti realiz- vamente a 1) e 2) daranno inevitabil-
zati dall’impresa esclusa prima dell’inizio mente luogo a equilibri di mercato di-
e/o dopo la fine della condotta. Anche i versi, e quindi a stime diverse degli effetti
metodi di bottom-up costing sono general- del cartello, è essenziale che tali assun-
mente ricompresi tra i metodi di natura zioni vengano effettuate nella maniera
finanziaria. Questi ultimi forniscono una più coerente possibile con quanto avviene
stima del prezzo che si sarebbe osservato nella realtà e, possibimente, con l’aiuto di
in assenza del cartello in base di criteri di specialisti del settore in grado di indiriz-
natura contabile, costruendo il prezzo zare tali scelte.
nello scenario controfattuale applicando
un mark-up al costo unitario di bene. Il IV. DAGLI “EFFETTI” DELLA CONDOTTA ALLA
costo unitario è quello delle imprese ap- DETERMINAZIONE DEL DANNO
partenenti al cartello; il mark-up viene ge-
neralmente stimato mediante tecniche di Oltre alla stima degli effetti della con-
analisi finanziaria applicate in mercati dotta sulla variabile rilevante (prezzo nei
comparabili ma competitivi. casi di cartello e/o abuso di sfruttamento,
iii) Infine, i metodi basati su modelli vendite nei casi di abusi escludenti), la
economici assumono che gli esiti di mer- quantificazione dei danni da condotte an-
cato (prezzi e quantità) possano essere ticoncorrenziali richiede elementi ulte-
considerati come equilibri di modelli nei riori. Nei casi di cartello, la determina-
quali, data la funzione di domanda di cia- zione dei danni subiti dalle imprese ac-
scuna impresa, le imprese competono tra quirenti il bene oggetto del cartello ri-
loro per massimizzare i rispettivi profitti. chiede anche una stima del pass-on,
L’interazione tra imprese può avvenire in ovvero, della parte di danno da “sovrap-
modi diversi: in alcuni casi le imprese prezzo” che l’acquirente del bene oggetto
competono definendo in maniera stra- del cartello non riesce a trasferire a valle8.
tegica il prezzo del proprio prodotto; in Ad esempio, nel caso di un ipotetico car-
altri le imprese decidono la quantità pro- tello tra produttori di cemento, tutte le
dotta lasciando che sia il mercato a defi- imprese che acquistano il cemento sono
nire il prezzo. I beni prodotti dalle im- costrette a pagare un prezzo più elevato
prese possono essere differenziati (cia- di quello che avrebbero corrisposto in as-
scuna impresa produce un bene che è suf- senza della condotta. Quanto tali imprese
ficientemente differenziato – o almeno siano effettivamente penalizzate dal car-
percepito come tale – da quello prodotto tello (che ha incrementato il prezzo di un
da un’altra) o omogenei (tutte le imprese loro input), dipende dalla misura in cui
producono lo stesso identico bene). I costi esse riusciranno a riversare l’aumento di
delle imprese possono essere simmetrici prezzo a valle. Ciò posto, effettuare una
(uguali per tutte le imprese) o meno. L’ap- stima credibile del pass-on richiede l’ap-
plicazione di tali metodi per la stima degli plicazione di tecniche piuttosto com-
effetti di una determinata condotta pre- plesse, la cui trattazione esula dallo scopo
suppone: 1) la scelta di una forma di inte- del presente contributo. In linea generale,
razione tra imprese; e 2) la stima dei pa- si può affermare come vi sia una diffe-
rametri della funzione di domanda e/o renza tra il caso in cui le imprese a valle
della funzione di costo di ciascuna im- comprano tutte dal cartello e il caso in cui
presa. Combinando 1) e 2) è possibile ot- soltanto alcune di esse comprano dalle
tenere un equilibrio di mercato (prezzi, imprese colluse. Nel primo caso, secondo
quantità e profitti per ciascuna impresa) un risultato ben noto nella teoria econo-
nello scenario “controfattuale”, da com- mica, il pass-on è compreso tra il 50%,
parare con quello fattuale (che incorpora come avverrebbe se l’impresa acquirente
anche gli effetti della condotta). Ovvia- fosse un monopolista con una domanda
mente, dato che assunzioni diverse relati- lineare (a valle), e il 100% se il mercato a

8 Ovviamente, non c’è necessità di considerare il pass-on quando gli acquirenti del prodotto og-
getto del cartello sono i consumatori finali.
G. NOTARO – G. GUARDAVACCARO – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA 355

valle delle imprese coinvolte nel cartello è profitto che l’impresa avrebbe realizzato
concorrenziale. In altre parole, il danno su tali vendite10. Qualora tali informazioni
(da overcharge) per l’impresa che acquista non siano disponibili, il danno da volume
un fattore produttivo a prezzi di cartello è può essere quantificato a partire da alcune
al massimo pari al 50% di quanto pagato ipotesi sul prezzo di riferimento adottato
in eccesso sui propri acquisti (se l’acqui- nel cartello (monopolistico o meno) e
rente è monopolista)9 mentre, se il pass- sulla tipologia di mercato oligopolistico
on è il 100%, il danno (da overcharge) per nello scenario “controfattuale”.
l’impresa che acquista un fattore produt- La quantificazione del danno per l’im-
tivo a prezzi di cartello è pari a zero (in presa esclusa richiede, oltre alle vendite
quanto l’aumento di prezzo viene river- che non hanno avuto luogo per via del
sato completamente a valle). Nel secondo comportamento dell’incumbent, una sti-
caso (soltanto alcune delle imprese nel ma dei costi sostenuti e/o dei profitti che
mercato a valle acquistano l’input al l’impresa non ha realizzato (per via dell’e-
prezzo del cartello), il pass-on per queste sclusione). Spesso la perdita di profitto
imprese sarebbe prossimo allo zero, in per l’impresa che ha subito l’abuso viene
quanto, operando in tale mercato anche stimata applicando i margini di profitto
imprese non soggette all’aumento dei co- realizzati dall’impresa alle vendite non
sti (per via del cartello a monte), le im- realizzate per via dell’esclusione. Il pro-
prese che acquistano a prezzi di cartello blema principale nella prova di queste ti-
difficilmente riuscirebbero a trasferire a pologie di danno non è di tipo concet-
valle l’aumento dei costi. In linea di prin- tuale, ma sta nelle difficoltà per l’impresa
cipio, stimare empiricamente il pass-on che ne chiede il risarcimento di quantifi-
effettivo in un caso specifico non è impos- carlo in maniera adeguata, di provare il
sibile. Ciò richiede l’applicazione di tecni- nesso causale tra danno lamentato e con-
che econometriche a dati (affidabili) sui dotta abusiva, nonché di separare l’effetto
prezzi di acquisto dei fattori produttivi, della condotta escludente da altri fattori
sui prezzi finali e sui volumi effettiva- che potrebbero aver concorso alla ridu-
mente venduti, i quali possono essere di zione delle vendite (incompetenza del ma-
non facile reperimento. nagement, mancanza di risorse, ciclo eco-
La considerazione del pass-on effettivo nomico avverso e altri fattori).
non esaurisce la determinazione del dan-
no per le imprese che acquistano un bene V. CRITERI DI ORIENTAMENTO PER LA VALU-
oggetto di cartello. In altre parole, quan- TAZIONE DELLE EVIDENZE ACQUISITE
d’anche le imprese acquirenti di tale bene
fossero in grado di riversare completa- Come mostrato nella sezioni prece-
mente a valle l’aumento di costo, esse sa- denti, esistono una serie di metodi comu-
rebbero comunque danneggiate in quan- nemente utilizzati per la determinazione
to, essendo la curva di domanda di un’im- del danno causato da un illecito concor-
presa negativamente inclinata, ciascuna renziale. In linea generale, nessun metodo
impresa venderà comunque meno unità è assolutamente superiore ad un altro, ma
del suo prodotto, realizzando profitti infe- possiede determinate caratteristiche che
riori (danno da volume). In linea generale, lo rendono più o meno adatto per essere
la quantificazione del “danno da volume” applicato ad un caso specifico. Nell’am-
richiede una stima dell’elasticità della do- bito della presente sezione verranno, per-
manda dell’impresa (per stimare la ridu- tanto, forniti alcuni criteri di orienta-
zione delle vendite causate da un aumento mento per valutare le evidenze acquisite
del prezzo per via dell’aumento del costo in materia di determinazione del danno
marginale di produzione) e del margine di in sede giudiziale o in altro contesto.

9 Formalmente, l’eccesso di spesa per via del 10 L’elasticità della domanda di un’impresa in-
cartello può essere espresso moltiplicando il so- dica la riduzione della quantità vendute a seguito
vrapprezzo da cartello (cfr. nota successiva n. 11) dell’aumento del prezzo da parte della stessa im-
per la quantità acquistata del fattore produttivo. presa.
356 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

La premessa di fondo alla trattazione del cartello (o di altra condotta) da altri


che segue è che in nessun caso la valuta- fattori devono essere soddisfatte alcune
zione dei danni in un caso specifico do- condizioni. In primo luogo, i mercati uti-
vrebbe essere effettuata sulla base di lizzati alla base delle comparazioni de-
informazioni storiche sugli effetti dei car- vono “assomigliare” quanto più possibile
telli in quanto c’è un rischio molto con- al mercato nel quale avviene l’illecito in
creto che gli effetti del cartello possono tutti i principali aspetti che incidono sulla
essere sovra o sottostimati. La figura che formazione del prezzo.
segue mostra, infatti, come, considerando Ad esempio, se i mercati utilizzati
un numero piuttosto elevato di cartelli av- come comparatori presentano un mag-
venuti in passato, il sovrapprezzo da car- giore grado di concentrazione di quello
tello sia variato in un intervallo piuttosto nel quale ha luogo il cartello, il prezzo
ampio, compreso tra 0 (il cartello non ha medio del bene in tali mercati potrebbe
prodotto alcun aumento di prezzo) e il addirittura superare quello del bene og-
70% (il cartello ha aumentato i prezzi del getto del cartello, mostrando un impatto
233%). In altre parole, dato che in base ai negativo del cartello sul prezzo! Ciò non è
dati storici il sovrapprezzo da cartello, la ovviamente una limitazione intrinseca del
cosiddetta cartel overcharge, varia da 0 al metodo, ma una conseguenza del fatto
70%, considerarne la media (pari al 15- che esso è stato applicato a mercati etero-
20%) può comportare che vengano attri- genei dal punto di vista del grado di con-
buiti effetti significativi ad un cartello centrazione.
che, di fatto, non ne ha avuto alcuno; di- Un esempio ulteriore nel mercato del
versamente, nel caso di effetti ‘reali’ pari credito bancario appare particolarmente
al 70%, potrebbe accadere che gli effetti calzante. È noto come il credito (bancario
reali del cartello siano anche più del triplo e non) nelle regioni del Sud Italia sia più
di quelli stimati11. costoso che nel Nord Italia per diverse ra-
gioni, ma soprattutto perché, a parità di
Distribuzione del sovrapprezzo da cartello condizioni, la rischiosità degli investi-
in studi empirici di cartelli avvenuti nel menti nel Sud supera quella nel Nord.
passato Una eventuale comparazione dei tassi
d’interesse Nord-Sud dovrà, pertanto, te-
nere inevitabilmente conto di queste dif-
ferenze per evitare che la stima degli ef-
fetti di una condotta sia distorta verso
l’alto (se il cartello avvenisse nelle regioni
del Sud e le regioni del Nord fossero uti-
lizzate come comparatori) o verso il basso
(se il cartello avvenisse nelle regioni del
Nord e le regioni del Sud fossero utiliz-
zate come comparatori). La disponibilità
di dati su altre variabili (concentrazione,
costi, quantità prodotte, etc.) che inci-
dono sulla determinazione del prezzo può
Fonte: Figura riprodotta da Oxera (2009). consentire l’utilizzo di metodi econome-
trici, che, per loro natura sono in grado di
I metodi basati su comparatori sono tenere presenti le differenze osservabili
certamente in grado di fornire elementi tra mercati, aumentando quindi notevol-
utili alla valutazione del danno da illecito mente la precisione di questi esercizi. Oc-
antitrust. Tuttavia, affinché tali metodi corre, tuttavia, rilevare, come anche tale
riescano effettivamente ad isolare l’effetto approccio non sia completamente risolu-

11 Il sovrapprezzo da cartello è definito, in-


Pr ezzocartello – Pr ezzocontrofattuale
––––––––––––––––––––––––––––––– .
fatti, dalla seguente formula: Pr ezzocartello
G. NOTARO – G. GUARDAVACCARO – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA 357

tivo in quanto esiste sempre una compo- gene e sottostimati nel caso inverso. La fi-
nente di eterogeneità non osservabile (in gura seguente mostra appunto le criticità
gergo unobserved heterogeneity), che può appena descritte facendo riferimento ad
inficiare la bontà dell’esercizio. In questo un caso concreto di cartello, che nella fi-
senso, perché tale esercizio non presenti gura è individuato dalle due rette verti-
le limitazioni appena descritte è impor- cali, dove, durante il periodo in cui ha
tante che venga effettuato comparando i funzionato il cartello è intervenuto un au-
dati di prezzo (e, se possibile, delle pro- mento significativo dei costi delle imprese
prie determinanti) del mercato dove av- che partecipavano al cartello. Come si
viene il cartello con quelli di altri mercati può vedere, l’applicazione dei metodi a li-
(comparatori) su più periodi di tempo. Il nea retta “After” (linea orizzontale in alto
metodo difference-in-difference rappre- che collega le rette verticali che indivi-
senta una delle alternative più promet- duano il cartello) e “Before/After” (linea
tenti per lo scopo prefigurato. obliqua che collega le rette verticali che
Come mostrato in precedenza, i me- individuano il cartello) produce una
todi basati su serie storiche possono es- stima negativa degli effetti del cartello in
sere distinti in due grandi categorie, quanto le stime di prezzo prodotte da
quelli, più semplici, “a linea retta” e questi due metodi sono inferiori ai prezzi
quelli, più complessi, su basi di natura di cartello (il cartello ha ridotto il
econometrica. In entrambi i casi, si as- prezzo!). Il metodo “Before” (linea oriz-
sume che lo scenario “controfattuale” zontale in basso che collega le rette verti-
della condotta in violazione delle norme cali che individuano il cartello), invece,
sulla concorrenza possa essere desunto produce una stima del prezzo che sarebbe
da dati ed informazioni immediatamente prevalso nel mercato se non ci fosse stato
precedenti o successivi all’espletamento il cartello che non tiene conto dell’au-
della condotta. Esiste, tuttavia, un’impor- mento dei costi (di natura esogena) per le
tante differenza nella performance delle imprese e, pertanto, produce una sovra-
due categorie di metodi in relazione alla stima dell’effetto del cartello.
determinazione dello scenario “controfat-
tuale” in quanto, a differenza dei metodi Prezzi nello scenario controfattuale otte-
econometrici, i metodi “a linea retta” non nuti con i metodi a linea retta
riescono per loro natura a “produrre” uno
scenario controfattuale che tenga anche
conto dei cambiamenti intervenuti ad al-
tri fattori esogeni alla condotta delle im-
prese. Ad esempio, se durante il periodo
nel quale ha operato un cartello si registra
anche un cambiamento significativo del
prezzo dei fattori produttivi utilizzati dal-
l’impresa e/o della quantità prodotta, il
prezzo di vendita dell’impresa varierà an-
che per tali ragioni, che i metodi ‘a linea
retta’ non riescono a catturare. Ciò fa sì
che qualsiasi differenza tra il prezzo os-
servato (frutto della condotta e del cam-
biamento dei costi e/o della quantità pro- Le considerazioni appena svolte por-
dotta dall’impresa) e quello dello scenario tano quindi a sconsigliare l’applicazione
controfattuale sarà imputata alla con- di tali metodi quando si registrano impor-
dotta delle imprese, ancora una volta so- tanti variazioni nei costi e nelle quantità
vrastimando o sottostimando gli effetti prodotte delle imprese nel periodo in cui
della condotta. In particolare, gli effetti la condotta vietata avrebbe esplicato i
della condotta verranno sovrastimati se suoi effetti. In altre parole, per poter es-
nel periodo del cartello i costi delle im- sere prese in considerazione, le evidenze
prese saranno aumentati per ragioni eso- prodotte sugli effetti di una determinata
358 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

condotta ottenute applicando tali metodi sia dell’aumento dei costi) con quello
dovrebbero essere accompagnate da al- dello scenario controfattuale (frutto del-
trettante evidenze sul fatto che i costi e le l’aumento dei costi ma non della concer-
quantità prodotte non sono variati in ma- tazione) può dare un’idea di quanto ha in-
niera significativa nel periodo in cui la ciso il cartello sul prezzo di mercato.
condotta avrebbe avuto attuazione12. È, tuttavia, necessario che i metodi
Da questo punto di vista, le evidenze econometrici vengano applicati in ma-
ottenute sulla base dei metodi econome- niera corretta altrimenti anch’essi potreb-
trici applicati alle serie temporali non bero dare delle indicazioni fuorvianti. In
presentano le (vistose) limitazioni appena particolare, è essenziale che i modelli uti-
discusse. In particolare, essi, se ben co- lizzati siano ben specificati, stimati in
struiti, sono in grado di produrre scenari maniera corretta e tengano adeguata-
controfattuali che tengano conto del fatto mente conto delle caratteristiche dei dati
che la condotta delle imprese non è l’u- alla base della stima.
nica cosa che può essere cambiata prima I metodi difference-in-difference co-
e dopo l’illecito concorrenziale, come, ad struiscono lo scenario controfattuale sulla
esempio, i costi e le quantità prodotte base di quanto accaduto nel periodo in
dalle imprese. La figura che segue illustra cui ha avuto luogo il cartello in mercati
alcune elaborazioni ottenute sulla scorta che, in qualche modo, si comportano
di metodi di natura econometrica appli- come quello nel quale ha avuto luogo la
cati alle serie temporali per lo stesso caso condotta contestata. In particolare, l’ef-
considerato nella figura precedente, nel fetto di un’ipotetica concertazione tra le
quale si verificava anche un aumento dei imprese X, Y e Z avente ad oggetto il
costi di produzione nel periodo del car- prezzo di un bene nella regione (A), po-
tello. La figura, mostra, infatti come il trebbe essere misurato prendendo come
prezzo dello scenario controfattuale au- riferimento l’evoluzione del prezzo dello
menta (per via dell’aumento dei costi) du- stesso prodotto in un’altra regione (B),
rante il periodo nel quale il cartello ha dove le imprese X, Y e Z non operano. In
operato, ma non fino a raggiungere il altre parole, l’andamento del prezzo nella
prezzo di cartello. La differenza tra il regione B dovrebbe già incorporare l’im-
prezzo che si è realizzato nel mercato patto di tutte le altre forze che determi-
(frutto sia della concertazione tra imprese nano il prezzo del bene ad eccezione della
condotta, in maniera tale da permettere
Prezzi nello scenario controfattuale otte-
di isolare “quanta parte” del prezzo è im-
nuti con i metodi econometrici
putabile alla sola condotta delle imprese.
Nonostante tale metodo sia attraente, im-
plementarlo in maniera corretta è meno
immediato di quanto possa sembrare. La
difficoltà che si presenta più comune-
mente è la mancanza di comparatori ap-
propriati e, di conseguenza, la scelta, o la
necessità, di considerare comparatori che
si prestano meno al caso in questione. Ad
esempio, se la condotta riguarda il bene
(A), come comparatore potrebbe essere
utilizzato un bene (B), merceologica-
mente vicino ad (A), commercializzato
nello stesso ambito geografico di (A) da

12 Con riferimento alle quantità prodotte si di scala che verrebbero perse. Si suggerisce, per-
osserva come, per definizione, il comportamento tanto, di tenere conto dell’andamento delle quan-
coordinato di una o più imprese tenda a ridurre le tità prodotte nei settori caratterizzati da econo-
quantità prodotte, comportando un aumento dei mie di scala.
costi unitari di produzione per via delle economie
G. NOTARO – G. GUARDAVACCARO – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA 359

imprese che non hanno partecipato alla di due tipi. Per quanto riguarda l’analisi
concentrazione (eg. pane e pasta). Op- della profittabilità nello scenario contro-
pure, alternativamente, se la condotta fattuale, è essenziale che le imprese utiliz-
contestata riguardasse imprese attive su zate come comparator siano effettiva-
tutto il territorio nazionale, si potrebbe mente comparabili alle imprese danneg-
utilizzare come comparatore il prezzo giate dalla condotta. Ciò potrebbe essere
dello stesso bene (A) ma commercializ- opportunamente valutato comparando la
zato (da imprese diverse) in uno o più performance dell’impresa danneggiata con
paesi esteri. Non è, tuttavia, difficile im- quella dei propri comparator in un arco
maginare, in entrambi i casi, fattori che temporale diverso da quello in cui si è
potrebbero inficiarne l’utilizzo come realizzata la condotta. Per quanto ri-
comparatori nel nostro esempio. È, in- guarda i metodi di bottom-up costing, è
fatti, piuttosto probabile che il prezzo di essenziale che i costi di produzione utiliz-
(B), merceologicamente attiguo ad (A), zati alla base dell’esercizio, ovvero quelli
oppure, il prezzo di (A) in paesi esteri delle imprese appartenenti al cartello,
siano soggetti a forze diverse da quelle siano opportunamente efficientati in
che impattano su (A) nel territorio nazio- quanto alle condotte collusive è general-
nale oltre alla condotta contestata, come, mente associato anche un certo grado di
ad esempio, differenza negli shock di do- inefficienza produttiva.
manda e offerta (nel primo caso) o cam- La criticità principale dei metodi ba-
biamenti nell’assetto istituzionale (nel se- sati su modelli economici risiede nella
condo caso). Le considerazioni appena circostanza che la loro implementazione
svolte non devono portare a considerare richiede che venga effettuato un numero
come inaffidabile e quindi, non prendere più o meno elevato di ipotesi semplifica-
in considerazione qualsiasi evidenza pro- trici, che può essere confermato o meno
dotta sulla base di metodologie difference- nella realtà. Esempi di tali ipotesi sono la
in-difference, ma, si prefiggono, piuttosto, natura della competizione tra imprese, la
di fornire al lettore alcuni elementi per struttura dei rispettivi costi, la forma
poter valutare il grado di ‘bontà’ delle evi- della domanda di ciascuna impresa, la
denze acquisite. A tale riguardo, sarebbe quantità di informazioni che ciascuna im-
opportuno che le evidenze sugli effetti presa ha dei propri concorrenti, nonché
della condotta presentate sulla base di tali altre ipotesi. Con ciò non si vuol dire che
metodologie fossero accompagnate da al- tali metodi siano di fatto inapplicabili, ma
tre evidenze che giustifichino le scelte dei più semplicemente che qualsiasi evidenza
comparator effettuate. Ciò potrebbe sem- presentata sulla base di tali tecniche
plicemente essere effettuato presentando debba quantomeno essere accompagnata
alcune evidenze che mostrino come, in un da documentazione che mostri come le
periodo diverso da quello nel quale si è ipotesi effettuate consentano in qualche
realizzata la condotta, l’andamento del modo di replicare la realtà di mercato os-
prezzo oggetto della condotta sia stato servata. Ad esempio, nel caso di un car-
piuttosto simile a quello del bene utiliz- tello, l’applicazione dei modelli proposti
zato come comparator. È bene tener pre- dovrebbe produrre una stima del prezzo
sente come il test appena suggerito sia (medio) di mercato in un periodo nel
una condizione necessaria ma non suffi- quale il cartello non ha operato non
ciente perché le evidenze presentate siano troppo diverso da quello effettivamente
considerate attendibili in quanto, almeno osservato (nello stesso periodo).
in teoria, è sempre possibile che oltre alla Quanto detto finora riguarda gli effetti
condotta, vi siano altri shock, contempo- di condotte anticoncorrenziali, a prescin-
ranei alla condotta, che impattano nel dere dalla fattispecie. Sono però necessa-
tempo sul bene oggetto della condotta rie due precisazioni, una per la quantifi-
non concorrenziale in maniera diversa da cazione del danno nel caso di pratica di
come impattano sui comparator. sfruttamento e l’altra nel caso di condotta
Le limitazioni principali dei metodi di escludente. Nel primo caso, ai fini della
natura finanziaria sono sostanzialmente quantificazione del danno per l’impresa
360 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

che acquista a prezzi sovraconcorrenziali cato e altri fattori. Dato che i metodi pro-
è necessario vagliare anche le evidenze posti possono cogliere alcuni di questi
prodotte su quanta parte del sovrap- aspetti ma non tutti, è necessario acqui-
prezzo l’impresa è riuscita a trasferire a sire elementi ulteriori per testare la veri-
valle (pass-on). In genere, il pass-on è dicità dei claim presentati e la misura in
compreso tra il 50% e il 100% (nel qual cui essi siano in grado di influenzare gli
caso si ricorda che il danno da sovrap- effetti attribuiti alla condotta.
prezzo sarebbe pari a zero). In linea gene-
rale, è possibile immaginare un livello del GIOVANNI NOTARO - GILBERTO GUARDAVACCARO
pass-on inferiore al 50%, che comporta
un danno maggiore per l’impresa, in cir-
Bibliografia
costanze particolari come, ad esempio,
nei casi di cartello al quale non aderi- G.A. BENACCHIO - M. CARPAGNANO (a cura di),
scono tutte le imprese produttrici. Ciò Il private enforcement del diritto comunitario
della concorrenza: ruolo e competenze dei giu-
perché, laddove ricorra tale evenienza, le
dici nazionali. Atti del convegno tenuto presso la
imprese che acquistano il bene dal car- Facoltà di Giurisprudenza di Trento, 15-16 giu-
tello sono soggette alla pressione concor- gno 2007, 2007; G.A. BENACCHIO - M. CARPA-
renziale delle altre e, pertanto, possono ri- GNANO (a cura di), L’azione di risarcimento del
baltare il sovrapprezzo a valle in maniera danno per violazione delle regole comunitarie
più limitata. Peraltro, in tali casi ci si sulla concorrenza, 2007; R. BLUNDELL - M. COSTA
aspetterebbe un sovrapprezzo da cartello DIAS, «Evaluation Methods for Non-Experi-
mental Data», in Fiscal Studies, 2000, vol. 21,
non elevato per via del vincolo competi- no. 4; BUNDESKARTELLAMT, Private Kartellrecht-
tivo rappresentato a monte dalle imprese sdurchsetzung: Stand, Probleme, Perspektiven,
non appartenenti al cartello. Discussion Paper, 2005; G. FLORIDIA, «Il risarci-
Nel secondo caso, la quantificazione mento dei danni nella proprietà intellettuale e
degli effetti delle condotte escludenti sulle nel diritto antitrust», in Il diritto industriale,
performance delle imprese escluse (man- 2011, 313; G. NOTARO, «Assessing Methods for
the quantification of Antitrust Damages: An
cate vendite, mancati profitti e altri ele- Application to the Pasta Cartel in Italy», forth-
menti), richiede anche la prova del nesso coming in Journal of Competition Law and
di causalità tra condotta e deterioramento Economics; OXERA - A. KOMNINOS et al, Quan-
della performance. Ciò comporta che l’im- tifying Antitrust Damages. Towards Non-bin-
patto della condotta sulla performance ding Guidance for Courts, study prepared for
debba essere separabile da altri fattori the European Commission, 2009; A. TOFFO-
LETTO, Il risarcimento del danno nel sistema
che concorrono alla performance dell’im- delle sanzioni per la violazione della normativa
presa stessa, come, ad esempio, ineffi- antitrust, 1996; G. VETTORI (a cura di), Concor-
cienze di varia natura, capacità del mana- renza e mercato. Le tutele civili delle imprese e
gement, mutamenti del contesto di mer- dei consumatori, 2005.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il rapporto tra il giudizio civile e gli atti dell’AGCM
e della Commissione

Sommario: I. I CONTORNI DELLA TUTELA OFFERTA esse offrono a ciascun soggetto presente
DAL GIUDICE ORDINARIO ED AMMINISTRATIVO. – II. sul mercato un’azione diretta al giudice or-
LA VALUTAZIONE DELLE DECISIONI ANTITRUST
dinario per la declaratoria di nullità delle
NELLA GIURISPRUDENZA CIVILE. – III. LA VALUTA-
ZIONE DEI PRECEDENTI GIUDIZIARI NEL PROCEDI-
intese e/o delle clausole contrattuali vietate
MENTO AVANTI ALL’AUTORITÀ. e per il risarcimento del danno subito.
Tale ambivalenza, che origina dalle
differenti modalità di esercizio e dalle fi-
I. I CONTORNI DELLA TUTELA OFFERTA DAL
nalità ultime della tutela pubblicistica
GIUDICE ORDINARIO ED AMMINISTRATIVO
e privatistica, chiaramente comporta la
Il sistema di tutela dei diritti e degli in- possibilità che ciascuno dei predetti or-
teressi dei soggetti presenti sul mercato gani possa essere chiamato a decidere,
(sia imprese che consumatori) prevede nell’ambito delle proprie competenze, in
l’intervento, con finalità e poteri diversi, merito alla medesima vicenda.
dell’Agcm, del giudice amministrativo e Infatti, l’azione di tutela (pubblicisti-
del giudice civile. ca) del mercato esercitata dall’Agcm e
In tale contesto, si suole distinguere le dalla Commissione europea non preclude
modalità di implementazione della tutela e anzi può pacificamente concorrere con
antitrust tra public e private enforcement; l’azione dei privati avanti al giudice ordi-
l’attuazione “pubblica” del diritto della nario; in realtà, nella generalità dei casi,
concorrenza prevede un controllo accen- gli accertamenti di stampo pubblicistico
trato che nel nostro ordinamento è affi- precedono, nel senso che aprono la stra-
dato, nel quadro della l. 287/1990 e del- da, all’intervento a scopi essenzialmente
l’attuazione diretta delle norme di fonte risarcitori dei concorrenti e/o utenti, che
Ue, all’iniziativa e ai poteri istruttori del- invece è oggettivamente limitato al piano
l’Agcm (fermo restando il potere di inter- della conflittualità privata.
vento, per le fattispecie di rilevanza co- Il nostro ordinamento, quindi, non
munitaria, della Commissione europea). prevede alcun nesso di consequenzialità o
Parallelamente, l’implementazione di accessorietà necessaria tra procedimento
stampo “privatistico” del diritto antitrust amministrativo in materia antitrust e pro-
si realizza in modo diffuso attraverso l’ac- cesso civile, e l’uno non costituisce condi-
cesso diretto al giudice ordinario compe- zione di procedibilità dell’altro come del
tente per territorio da parte del soggetto resto oggi espressamente affermato in via
interessato ad agire. generale in materia di risarcimento del
Al giudice amministrativo, invece, danno dall’art. 30 c.p.a.
spetta il compito di esercitare il controllo Allo stesso modo, le finalità di con-
sulla legittimità degli atti e dei provvedi- trollo dell’operato dell’Agcm (che oggetti-
menti dell’Agcm, in modo da assicurare vamente qualificano l’estensione e l’am-
una tutela giurisdizionale piena ai sog- bito di operatività dei giudizi instaurati
getti comunque incisi dall’operato di que- avanti al TAR e al Consiglio di Stato) non
st’ultima (o che, in ipotesi, ne vogliano de- impediscono che il provvedimento impu-
nunciare l’inerzia). gnato nel processo amministrativo sia in-
Pertanto, nel sistema di tutela dise- vocato davanti al giudice civile a sostegno
gnato dalla l. n. 287/1990 le disposizioni di di un’azione risarcitoria.
diritto sostanziale (art. 2: divieto di intese; In tal caso, naturalmente, l’esito del
art. 3: divieto di abuso di posizione domi- giudizio amministrativo, in termini di an-
nante) agiscono contemporaneamente su nullamento o conferma dell’operato del-
due piani paralleli e concorrenti: da un l’Agcm, può comunque avere importanti
lato, esse attribuiscono penetranti poteri riflessi sul convincimento del giudice or-
inibitori e sanzionatori all’Agcm; dall’altro dinario e sull’articolazione degli accerta-
362 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

menti istruttori nel corso del giudizio ci- zione in sede giurisdizionale degli atti e
vile che si propone di porre rimedio ai delle decisioni dell’Agcm che è invece ri-
danni causati dalle violazioni del diritto messa in via esclusiva al giudice ammini-
antitrust agli operatori concorrenti e/o ai strativo.
consumatori. In origine il sistema italiano La giurisdizione esclusiva del giudice
di tutela della concorrenza privilegiava amministrativo, con competenza funzio-
indubbiamente il ruolo e i poteri del- nale radicata per il primo grado nel TAR
l’Agcm, lasciando uno spazio sostanzial- del Lazio (cfr. artt. 133 e 135 c.p.a.), pre-
mente residuale all’intervento del giudice suppone l’esercizio di un sindacato di le-
ordinario; ciononostante, l’importanza e gittimità sugli atti, anche omissivi (silen-
le potenzialità di affiancare al public zio), dell’Agcm, con cognizione estesa al
enforcement una consistente tutela di merito in relazione al potere sanzionato-
stampo privatistico è ormai generalmente rio (cfr. art. 134 c.p.a.).
riconosciuta, anche sulla scorta del Libro Conformemente alla tradizionale im-
Bianco che la Commissione ha pubblicato postazione del giudizio amministrativo,
in proposito nel 2008 (Libro Bianco in non sono considerati impugnabili i prov-
materia di azioni di risarcimento del danno vedimenti non definitivi, perché non im-
per violazione delle norme antitrust comu- mediatamente lesivi1.
nitarie, COM(2008) 165 def.). Si è invece ammessa l’impugnazione
In tale contesto, analogamente a tutte del provvedimento di archiviazione di un
le cause fondate su profili di responsabi- procedimento anche da parte di soggetti
lità civile ex art. 2043 c.c., l’accertamento estranei allo stesso la cui posizione, era
richiesto al giudice civile ruota essenzial- suscettibile di essere lesa dal comporta-
mente sull’accertamento della sussistenza mento asseritamente anticoncorrenziale2.
dell’illecito, sull’esistenza di un danno in- Quanto all’ambito dei soggetti legitti-
giusto e sulla ricorrenza di un nesso cau- mati a proporre l’impugnazione dei prov-
sale tra la condotta contestata al conve- vedimenti dell’Agcm avanti al giudice am-
nuto e il danno asseritamente subito dalla ministrativo, la giurisprudenza nel tempo
parte attrice. si è attestata su posizioni sempre più per-
Più in dettaglio, occorre all’evidenza missive, secondo cui tale facoltà deve es-
riconoscere il ruolo decisivo assunto dalle sere riconosciuta a ciascun soggetto tito-
modalità di valutazione da parte del giu- lare di una posizione giuridica differen-
dice civile delle decisioni assunte dal- ziata e, quindi, – oltre che ai destinatari
l’Agcm all’esito di un procedimento istrut- del provvedimento – alle imprese concor-
torio relativo alla medesima condotta an- renti e alle associazioni dei consumatori3.
ticoncorrenziale denunciata in giudizio. Appare infine opportuno precisare che
Tale profilo, come si vedrà, costituisce il sindacato del giudice amministrativo è
il punto cruciale ai fini dell’effettiva realiz- assai penetrante: sebbene questi non
zazione di una tutela di stampo priva- possa sostituire le proprie valutazioni di
tistico nel settore antitrust, in quanto, merito a quelle dell’Agcm, è ammessa in
necessariamente, la maggiore o minore sede giurisdizionale la verifica puntuale
vincolatività dell’accertamento fattuale della verità dei fatti posti a fondamento
compiuto dall’Agcm si riflette sull’imme- del provvedimento di quest’ultima, al fine
diatezza dell’ulteriore accertamento de- di appurare se la ricostruzione degli stessi
mandato al giudice in sede civile. e le connesse valutazioni proposte dal-
La suddetta interrelazione tra accerta- l’Agcm – ivi incluse le relative complesse
mento amministrativo e giudizio civile considerazioni di analisi economica –
(che sarà affrontata in dettaglio nel se- siano immuni da travisamenti e vizi lo-
guente § II) introduce il tema della valuta- gici4.
1 TAR Lazio 20 febbraio 2004, n. 1631 in Foro 3 Cfr. Cons. St., sez. VI, 22 giugno 2011, n.
amm. TAR, 2004, p. 422. 3751 in Foro amm. C.d.S., 2011, 6, p. 2082.
2 Cfr. Cons. St., sez. VI, 20 maggio 2011, n. 4 Cfr., tra le tante, Cons. St., sez. VI, 8 febbraio
3013 e Cons. St., sez. VI, 9 giugno 2008, n. 2761 in 2007 n. 515, Cons. St., sez. VI, 12 febbraio 2007 n.
Giorn. dir. amm., 2008, 8, p. 907. 550, in Giorn. dir. amm., 2008, 2, p. 155 e, da ul-
A. TROTTA – IL RAPPORTO TRA IL GIUDIZIO CIVILE E GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE 363

II. LA VALUTAZIONE DELLE DECISIONI ANTI- possono prendere decisioni che siano in
TRUST NELLA GIURISPRUDENZA CIVILE contrasto con la decisione adottata dalla
Commissione. Esse devono inoltre evitare
Il tema del rapporto tra il contenuto decisioni in contrasto con una decisione
del provvedimento amministrativo (del- contemplata dalla Commissione in proce-
l’Agcm o della Commissione, a seconda dimenti da essa avviati. A tal fine le giuri-
dei casi) e la valutazione che di quest’ul- sdizioni nazionali possono valutare se sia
timo è necessariamente chiamato a fare il necessario o meno sospendere i procedi-
giudice civile (allorché sia stata promossa menti da esse avviati. (…) Quando le au-
un’azione per il risarcimento del danno torità garanti della concorrenza degli
causato dall’illecito antitrust oggetto del Stati membri si pronunciano su accordi,
provvedimento amministrativo) si svi- decisioni o pratiche ai sensi dell’articolo
luppa essenzialmente in relazione al va- 101 o dell’articolo 102 del trattato che
lore più o meno vincolante da attribuire sono già oggetto di una decisione della
all’accertamento dei fatti compiuto nel Commissione, non possono prendere de-
corso del procedimento antitrust. cisioni che siano in contrasto con la deci-
Nel corso di un giudizio risarcitorio, sione adottata dalla Commissione». All’e-
infatti, assumono evidentemente un ruolo videnza, il meccanismo delineato nell’art.
di primo piano sia le conclusioni sull’ac- 16 del Reg. 1/2003 si propone di preser-
certamento della condotta illecita, che le vare l’applicazione uniforme del diritto
eventuali valutazioni del provvedimento Ue e, pertanto, chiede ai competenti or-
amministrativo sulla effettiva ricorrenza gani giurisdizionali e amministrativi degli
di effetti negativi sul mercato causati Stati membri di riconoscere la prevalenza
dalla condotta illecita. delle decisioni assunte in sede sovrana-
In tale contesto, occorre dare atto che zionale.
l’art. 33 l. n. 287/1990 non prende posi- In altri termini, il sistema di tutela Ue
zione in merito al valore da attribuire nel prevede in linea generale che, qualora la
giudizio civile di nullità o di risarcimento Commissione abbia accertato una infra-
del danno al provvedimento dell’Agcm zione agli artt. 101 e 102 TFUE, le vittime
che abbia accertato un illecito antitrust, di tale infrazione possano utilizzare la de-
così avallando un’impostazione dei rap- cisione della Commissione quale prova
porti tra private e public enforcement in vincolante in un processo civile per danni,
termini di competenza concorrente e au- con ciò promuovendo l’applicazione uni-
tonoma del giudizio civile rispetto ai po- forme del diritto antitrust e, in ultima
teri di accertamento dell’illecito antitrust analisi, la certezza del diritto.
affidati all’Agcm. In assenza di un riferimento esplicito
Diversamente, volgendo lo sguardo al- nell’art. 33 l. n. 287/1990, invece, i provve-
l’Ordinamento Ue, l’art. 16 del Reg. 1/ dimenti dell’Agcm non sono assistiti da
2003 dispone in termini generali il princi- alcun analogo meccanismo di prevalenza
pio della prevalenza delle decisioni conte- (sulla vincolatività dei provvedimenti del-
nute nei provvedimenti antitrust della l’Agcm nei confronti del giudice civile, v.
Commissione rispetto ai procedimenti infra in questo §)5.
delle autorità giurisdizionali e ammini- Ciò premesso, occorre ulteriormente
strative degli Stati membri che abbiano precisare che la previsione dell’art. 16 del
ad oggetto la medesima fattispecie. Reg. 1/2003 di assoluta prevalenza e vin-
Il predetto art. 16 del Reg. 1/2003, in- colatività per i giudici nazionali delle de-
fatti, dispone che «quando le giurisdizioni cisioni della Commissione in tema anti-
nazionali si pronunciano su accordi, deci- trust (vincolatività della valutazione in
sioni e pratiche ai sensi dell’articolo 101 o fatto e in diritto della Commissione)pre-
102 del trattato che sono già oggetto di senta rilevanti profili di criticità dal punto
una decisione della Commissione, non di vista sistematico.

timo, Cons. St., sez. VI, 16 settembre 2011 n. 5172 5 Cfr. Cass., 13 febbraio 2009, n. 3640 in Foro
in Foro amm. C.d.S., 2011, 9, p. 2854. it., 2009, I, c. 1901.
364 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Infatti, l’incondizionata soggezione dei strativa (nazionale o comunitaria) – il ri-


giudici civili alle decisioni di un’autorità chiamo dell’attore in sede civile alla deci-
amministrativa (quale, in ultima analisi, è sione dell’Agcm (o della Commissione)
la Commissione), appare – ad avviso dello che ha accertato la sussistenza di un ille-
scrivente – potenzialmente in contrasto cito antitrust, eventualmente pronuncian-
con uno dei principi fondamentali del no- dosi anche sulla ricorrenza di effetti sul
stro ordinamento costituzionale, ossia la mercato, ha il valore di un’allegazione
rigorosa ripartizione di competenze tra probatoria particolarmente solida, anche
organi amministrativi e potere giurisdi- alla luce dei complessi e articolati accer-
zionale delineata dagli artt. 101 e 102 tamenti istruttori su cui si fondano i prov-
Cost6. vedimenti amministrativi antitrust (ivi in-
Pertanto se si ritiene, correttamente ad cluse, tra le altre, le complesse valutazioni
avviso di chi scrive, che il principio dell’in- e simulazioni di carattere economico e/o
dipendenza di giudizio degli organi giuri- le risultanze dei market test 7).
sdizionali debba comunque essere preser- A ben vedere, infatti, è il complesso
vato anche rispetto al contenuto delle de- degli accertamenti eseguito dall’Agcm in
cisioni adottate in materia antitrust della sede di public enforcement a costituire la
Commissione, appare più opportuno e ap- prova privilegiata con cui deve misurarsi
propriato inquadrare la questione in ter- il giudice civile chiamato a pronunciarsi
mini di previo accertamento dei fatti di sulla domanda di risarcimento dei danni
causa, anziché di inderogabile cogenza causati da un comportamento illecito
delle decisioni della Commissione.
sotto il profilo antitrust.
Quanto ai provvedimenti dell’Agcm, si
A fronte di una siffatta allegazione,
deve ritenere che – in assenza di una nor-
che per relationem richiama il complesso
ma analoga a quella dell’art 16 del Reg.
delle attività istruttorie compiute nel
1/2003 – la questione debba essere impo-
stata riconoscendo una valenza di prova corso del procedimento amministrativo, il
particolarmente privilegiata alle circo- convenuto potrà allegare fatti nuovi o ten-
stanze oggetto dell’accertamento del- tare di proporre nuove e più accurate ri-
l’Agcm e poste a fondamento della do- costruzioni di fatti già esaminati nel corso
manda giudiziale (ossia, l’illecito antitrust del procedimento davanti all’Agcm; tutta-
e i relativi effetti sul mercato). via, in difetto di nuovi e convincenti ele-
Il previo accertamento dell’illecito an- menti, capaci di indurre il giudice a diffe-
titrust in sede amministrativa, infatti, renziare le proprie valutazioni rispetto a
comporterebbe in sede giurisdizionale quelle che hanno determinato l’esito del
l’inversione dell’onere della prova in capo procedimento amministrativo, il conve-
al convenuto, il quale potrà tuttavia op- nuto è destinato a vedere la propria difesa
porre a detta prova privilegiata nuove e soccombere8.
diverse allegazioni, la cui valutazione sarà Da ultimo9 la Cassazione, in riferi-
comunque rimessa al pieno e libero ap- mento al cartello delle compagnie assicu-
prezzamento del giudice. ratrici per la responsabilità civile delle au-
Tenendo presente il tipico caso di tovetture10, ha ribadito che nel giudizio
azioni c.d. follow on – ossia quelle fondate promosso dal consumatore per il risarci-
su un illecita distorsione della concor- mento del danno subito da un’intesa re-
renza già accertata dall’autorità ammini- strittiva della concorrenza:
6 Per l’individuazione dei principi fondamen- 8 Cfr., ex multis, Cass., 13 febbraio 2009, n.
tali del nostro ordinamento costituzionale quale 3640, in Foro it., 2010, I, c. 1901; Cass., 10 maggio
limite all’applicazione diretta e prevalente delle 2011, n. 10211, in Foro it., 2011, I, c. 2675; Cass.,
norme di fonte UE, cfr. C. cost., 27 dicembre 20 giugno 2011, n. 13486, in Foro it., 2011, I, c.
1973, n. 183, in Foro it., 1974, I, c. 314 e C. cost., 2674; Cass., 20 aprile 2012, n. 6269.
8 giugno 1984, n. 170 in Foro it., 1984, I, c. 2062. 9 Cass., 4 marzo 2013, n. 5327.
7 In estrema sintesi, nel corso di un market 10 Cfr. provvedimento Agcm del 28 luglio 2000
test ci si propone di simulare e/o valutare l’anda- n. 8546.
mento del mercato in presenza di determinati
presupposti fattuali.
A. TROTTA – IL RAPPORTO TRA IL GIUDIZIO CIVILE E GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE 365

– gli atti del procedimento ammini- della concorrenza) ai fini dell’adozione di


strativo avanti all’Agcm che ha accertato un provvedimento sanzionatorio non è
la sussistenza dell’illecito antitrust costi- necessaria la prova puntuale della ricor-
tuiscono «una prova privilegiata, nel sen- renza di effetti negativi sul mercato (es.
so che al professionista è consentito for- aumento dei prezzi).
nire la prova contraria dei fatti accertati La prova del danno, invece, necessaria-
senza che sia possibile nel giudizio civile mente assume un valore decisivo nel suc-
rimettere in discussione i fatti costitutivi cessivo giudizio risarcitorio promosso in
dell’affermazione di sussistenza della vio- sede civile, atteso che il giudice non può
lazione della normativa in tema di con- certo riconoscere il diritto al risarcimento
correnza in base allo stesso materiale pro- di un danno che, in effetti, l’attore non sia
batorio od alle stesse argomentazioni già riuscito a provare di aver subito (o che
disattese in quella sede»11; non sia riuscito a circoscrivere adeguata-
– l’assicurato ha il diritto di avvalersi mente ai fini della sua quantificazione).
della presunzione che il premio corrispo- Analogamente, l’adozione di un prov-
sto sia stato superiore al dovuto per ef- vedimento sanzionatorio da parte del-
fetto del comportamento collusivo della l’Agcm, non impedirà all’impresa conve-
compagnia di assicurazioni oggetto del- nuta nel giudizio civile di contestare la
l’accertamento contenuto nella decisione pretesa risarcitoria dell’attore ricorrendo
dell’Agcm; l’impresa coinvolta in tale ac- alla tesi del c.d. danno traslato (ed impo-
certamento può tuttavia fornire, in con- nendo uno specifico accertamento del
creto, la prova contraria circa l’insussi- fatto da condursi in sede di giudizio ci-
stenza o l’interruzione del nesso causale vile, eventualmente anche mediante il ri-
tra l’illecito anticoncorrenziale e il danno corso alla consulenza tecnica d’ufficio).
di cui si chiede il risarcimento; Se infatti il soggetto che denuncia di
– in tal caso, però, la prova contraria aver subito un danno economico ha avuto
non può essere tratta da considerazioni la possibilità di traslare – in tutto o in
generali relative al mercato di cui è causa parte – tale danno sui propri clienti (via
(già oggetto dell’accertamento avanti al- via lungo la catena economica sino al
l’Agcm) ma «deve riguardare situazioni e consumatore finale), tale soggetto, in ul-
comportamenti che siano specifici del- tima analisi, risulterebbe non essere stato
l’impresa interessata: che attengano cioè effettivamente (e/o interamente) danneg-
alla singola impresa assicuratrice, al sin- giato dal comportamento illecito accer-
golo assicurato od alla singola polizza, e tato nel procedimento avanti all’Agcm e,
che valgano a dimostrare che – nel caso per l’effetto, la relativa pretesa risarcitoria
oggetto di esame – il livello del premio ne risulterebbe (ridotta o) vanificata.
non è stato determinato dalla partecipa- Ad avviso dello scrivente, il valore di
zione all’intesa illecita». prova privilegiata attribuito al provvedi-
La Cassazione, pertanto, pur ricono- mento amministrativo sembrerebbe inol-
scendo un valore di prova privilegiata al- tre in una certa misura destinato a con-
l’accertamento dei fatti compiuto dal- solidarsi qualora la legittimità di que-
l’Agcm, si mantiene decisamente lontana st’ultimo sia stata confermata dai giudici
dall’attribuire alla decisione di quest’ul- amministrativi. Tuttavia, le eventuali sen-
tima alcun effetto preclusivo o di limita- tenze di conferma dei giudici amministra-
zione dell’oggetto del giudizio civile. tivi non limitano la facoltà del giudice ci-
Occorre inoltre considerare che non vile di giungere a conclusioni divergenti
sempre la decisione dell’Autorità ammini- nella valutazione del caso concreto.
strativa affronta in termini compiuti e/o Si ricorda infatti che nel giudizio am-
adeguati il delicatissimo tema degli effetti ministrativo il giudicato si forma con
dell’illecito sul mercato di riferimento. esclusivo riferimento ai vizi dell’atto indi-
Infatti, nel caso di infrazioni gravi viduati dal giudice alla stregua dei motivi
(quali ad esempio le intese restrittive di ricorso12, e che quindi – fermo restando
11 Cass., 20 giugno 2011, n. 13486. 12 Cfr., ex multis, Cons. St. 2 febbraio 2012 n.
602 in Foro amm. C.d.S., 2012, II, p. 200.
366 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

il sopra richiamato valore di prova privi- ment rispetto alle possibili concorrenti
legiata riservato al provvedimento del- decisioni del giudice ordinario non impe-
l’Agcm (che sia o meno stato confermato discono, in linea di principio, che que-
nel giudizio amministrativo) – nulla pre- st’ultimo sia chiamato a pronunciarsi ri-
clude al giudice civile di giungere a una guardo a un illecito antitrust a prescin-
diversa valutazione del caso concreto alla dere da un previo intervento dell’Agcm.
luce di nuovi e diversi elementi di prova13. Pertanto, sebbene più limitate in nu-
Merita un cenno, infine, il tema della mero nella pratica (per una pluralità di ra-
possibilità di sospensione del giudizio ci- gioni, e in primis per le notevoli difficoltà
vile allorché la medesima fattispecie sia connesse all’allegazione e alla prova dei
contemporaneamente oggetto di un pro- fatti costitutivi della pretesa), si suole af-
cedimento amministrativo antitrust. fiancare alle azioni c.d. follow on le azioni
Il silenzio serbato sul punto della l. n. stand alone, ossia quelle che non presup-
287/1990 rende difficile configurare – in pongono una previa valutazione dell’ille-
termini generali e in via analogica con cito denunciato da parte dell’Agcm.
l’art. 295 c.p.c. – una facoltà di sospen- Pertanto, se da punto di vista teorico
sione del giudizio civile che sia rimessa la cognizione del giudice civile in caso di
alla discrezionalità dell’organo giudicante azioni stand alone è piena e non soggetta
per la contemporanea pendenza di un a limitazioni di sorta, dal punto di vista
procedimento amministrativo (anziché di probatorio tali azioni si presentano parti-
un giudizio). colarmente problematiche, in quanto l’at-
Al tempo stesso, occorre dare atto che tore asseritamente danneggiato non potrà
tale facoltà di sospensione è invece espres- avvalersi delle risultanze istruttorie acqui-
samente prevista da due norme speciali. site in sede amministrativa e dell’inver-
Il già citato art. 16 del Reg. CE n. 1/03, sione dell’onere della prova che, come
il quale appunto, onde evitare decisioni in detto, è ad esse associato dalla giurispru-
contrasto con quelle della Commissione, denza della Corte di cassazione.
dispone che «le giurisdizioni nazionali Nelle azioni stand alone l’attore dovrà
possono valutare se sia necessario o meno pertanto fornire adeguata prova diretta
sospendere i procedimenti da esse av- della propria pretesa dimostrando, in ap-
viati». plicazione dei comuni principi in tema di
Allo stesso modo, l’art. 140-bis comma responsabilità civile da danno ingiusto, la
6, d.lgs. 206/2005 (c.d. Codice del Con- sussistenza dell’intesa anticoncorrenziale
sumo) prevede ora, nel quadro della disci- o dell’abuso di posizione dominante, il
plina della class action per la repressione danno subito e il relativo nesso di causa-
degli illeciti in danno dei consumatori, lità che lega quest’ultimo all’illecito de-
che il Tribunale all’esito della prima nunciato.
udienza possa «sospendere il giudizio In tale contesto, il tema della valuta-
quando sui fatti rilevanti ai fini del deci- zione da parte dell’Agcm delle eventuali
dere è in corso un’istruttoria davanti a decisioni, anche di carattere cautelare,
un’autorità indipendente ovvero un giudi- adottate dal giudice ordinario in merito a
zio davanti al giudice amministrativo». fattispecie identiche o similari rispetto a
quelle oggetto di indagine si profila, dal
III. LA VALUTAZIONE DEI PRECEDENTI GIUDI- punto di vista sistematico, esattamente
ZIARI NEL PROCEDIMENTO AVANTI AL-
simmetrico alla situazione inversa che è
L’AUTORITÀ
stata affrontata nel paragrafo precedente.
Infatti, considerata l’autonomia del-
Le diverse finalità e il non omogeneo l’accertamento tra procedimento ammini-
ambito di applicazione degli accertamenti strativo e procedimento giurisdizionale,
dell’Agcm nell’espletamento dei propri l’Agcm potrà senz’altro includere le deci-
compiti di attuazione del public enforce- sioni adottate dai giudici civili nazionali e

13 Cfr., ex multis, Cass., 22 settembre 2011, n.


19268.
A. TROTTA – IL RAPPORTO TRA IL GIUDIZIO CIVILE E GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE 367

comunitari in casi contigui con quelli og- TODINO, La disciplina della concorrenza in Italia,
getto di indagine tra gli elementi di ana- Bologna, 2010; V. MANGINI - G. OLIVIERI, Diritto
lisi raccolti nella fase istruttoria, senza Antitrust, Torino, 2012; P. MARCHETTI - L.G.
UBERTAZZI, Commentario breve alle leggi su pro-
tuttavia essere vincolata in alcun modo prietà intellettuale e concorrenza, Roma, 2012;
alle valutazioni e alle conclusioni formu- M. NEGRI, Giurisdizione e amministrazione
late da questi ultimi. nella tutela della concorrenza, Torino, 2006; I.
Anche in questo caso, pertanto, appare PAGNI, «La tutela apprestata dal giudice ordina-
corretto inquadrare la relazione tra l’i- rio in materia antitrust» in Contratto, intese ed
struttoria che dovrà compiere l’Agcm e abusi nel diritto della concorrenza, (a cura di)
l’eventuale acquisizione di decisioni e/o A. CATRICALÀ ed ENRICO GHEZZI, Torino, 2011; A.
POLICE, Tutela della concorrenza e pubblici po-
provvedimenti del giudice civile, anche di teri, Roma, 2007; A. RAFFAELLI, «L’applicazione
natura cautelare, in termini di accerta- del diritto antitrust comunitario tra giudici na-
mento fattuale e analisi del materiale pro- zionali e commissione», in Riv. dir. proc., 2008,
batorio. p. 662; M. TAVASSI - M. SCUFFI, Diritto proces-
suale antitrust Milano, 1998; L. VASQUES, «Pri-
ANDREA TROTTA vate enforcement della disciplina antitrust in
Italia: si può fare?», in Danno e resp., 2012, p.
Bibliografia 824; G. VERDE, «Autorità amministrative indi-
M. DE VITA, Il diritto della concorrenza nella pendenti e tutela giurisdizionale», in Dir. proc.
giurisprudenza, Torino, 2009; P. FATTORI - M. amm., 1998, p. 739 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Arbitrato commerciale internazionale e diritto antitrust

Sommario: I. PREMESSA. – II. ABRITRABILITÀ DELLE lità in arbitri delle controversie antitrust.
CONTROVERSIE ANTITRUST NEGLI STATI UNITI. – In tale pronuncia, infatti, rilevato che la
III. ARBITRABILITA’ DELLE CONTROVERSIE ANTI- normativa a tutela della concorrenza era
TRUST NELL’UNIONE EUROPEA. – IV. LA COOPERA-
ZIONE TRA GIUDICI, ARBITRI E COMMISSIONE UE
stata emanata con lo specifico fine di tu-
IN MATERIA ANTITRUST. – V. ARBITRATO COMMER- telare l’interesse nazionale nell’ambito di
CIALE INTERNAZIONALE, ORDINE PUBBLICO E DI- una libera e competitiva economia di
RITTO DELLA CONCORRENZA. – VI. CONTROLLO mercato, i giudici americani hanno rite-
DEL GIUDICE IN SEDE DI IMPUGNAZIONE E RICONO- nuto che l’avvio di un’azione legale ai
SCIMENTO DEL LODO ARBITRALE.
sensi dello Sherman Act o del Clayton Act
presentasse una rilevanza che trascende
I. PREMESSA le singole parti coinvolte per cui doveva
Da tempo il tema dell’arbitrabilità delle ritenersi che il Congresso non avesse in-
controversie antitrust e dei problemi ad teso prevedere la possibilità che tali con-
essa sottesi è divenuto un punto fermo sia troversie fossero definite al di fuori delle
delle trattazioni maggiormente orientate aule delle corti giudiziarie1. Leggendo la
verso i profili dell’arbitrato commerciale sentenza, peraltro, risulta evidente che le
internazionale, sia delle trattazioni mag- vere ragioni della soluzione adottata dai
giormente orientate verso quello che viene giudici americani erano: a) l’intimo le-
comunemente definito il private enforce- game esistente tra il private enforcement
ment del diritto della concorrenza. Le ra- della normativa antitrust ad opera della
gioni di ciò sono alquanto intuitive: da un giustizia togata e la possibilità per le corti
lato, in quanto nell’attuale momento sto- di concedere il tipico risarcimento “tri-
rico l’arbitrato commerciale rappresenta, plo”; b) i contratti che presentano ele-
con riferimento al commercio internazio- menti di illiceità sotto il profilo concor-
nale, il principale strumento di soluzione renziale sono, molto spesso, contratti di
delle controversie nelle quali, molto spes- adesione, per cui non può escludersi il ri-
so, vengono in rilievo anche aspetti diret- schio che la clausola arbitrale negli stessi
tamente connessi al diritto della concor- contenuta sia il frutto dell’imposizione
renza; dall’altro lato, in quanto gli arbitri, unilaterale ad opera della parte economi-
proprio perché sempre più spesso chia- camente più forte, e non il risultato di
mati a dirimere controversie in materia una libera ed equa negoziazione tra le
antitrust, concorrono in misura rilevante parti; c) la presunta incompatibilità tra le
a favorire l’attuazione del diritto della con- caratteristiche tipiche dell’arbitrato (sem-
correnza ad opera dei privati. plicità, rapidità e riservatezza) e l’intrin-
seca complessità delle controversie in ma-
teria antitrust; d) il fatto che il diritto
II. ABRITRABILITÀ DELLE CONTROVERSIE AN-
della concorrenza costituisce una materia
TITRUST NEGLI STATI UNITI
troppo seria per essere devoluta alla com-
Negli Stati Uniti il tema dell’arbitrabi- petenza di soggetti che, il più delle volte,
lità delle controversie antitrust ruota es- provengono da quel mondo economico la
senzialmente intorno a due contrapposti cui attività rappresenta il destinatario na-
leading cases. Il primo è costituito dalla turale delle regole antimonopolistiche.
sentenza American Safety Equip. Corp v. Il secondo leading case risale al 1985
J.P. Maguire & Co. del 1968 nella quale i ed è rappresentato dalla sentenza della
giudici della Corte di appello del secondo Corte Suprema Mitsubishi Motors Corp. v.
distretto hanno escluso la compromettibi- Soler Chrysler-Playmouth, Inc. Con tale
1 American Safety Equipment Corp. v. J.P.
Morgan, 391 F. 2d 821, 826 (1968).
S. BASTIANON – ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E DIRITTO ANTITRUST 369

pronuncia la Corte Suprema, pur senza cendo applicazione della legge nazionale
procedere ad un formale overruling della da cui originano le controversie mede-
pronuncia del 1968, ha sancito il princi- sime.
pio dell’arbitrabilità delle controversie in- Per quanto riguarda, invece, il tema
ternazionali antitrust rilevando che con- dell’arbitrabilità delle controversie anti-
siderazioni di cortesia internazionale, trust domestiche la sentenza Mitsubishi
rispetto delle capacità dei tribunali stra- non ha inciso sulla perdurante validità
nieri e sensibilità alle esigenze del com- dell’American safety doctrine. Tuttavia, nel
mercio internazionale impongono il ri- corso degli anni successivi diversi giudici
spetto delle clausole arbitrali sottoscritte distrettuali hanno spontaneamente esteso
dalle parti2. la giurisprudenza Mitsubishi anche a fat-
Per giungere a tale conclusione la tispecie puramente di diritto interno3,
Corte Suprema ha, innanzitutto, escluso contribuendo in tal modo a rafforzare ul-
qualsiasi rilevanza della tesi secondo cui teriormente l’istituto dell’arbitrato.
le controversie antitrust nascono, di re-
gola, da contratti di adesione e che, con-
III. ABRITRABILITÀ DELLE CONTROVERSIE
seguentemente, la clausola arbitrale in
ANTITRUST NELL’UNIONE EUROPEA
essi contenuta si espone al rischio di es-
sere unilateralmente imposta dalla parte All’interno dei Trattati (intendendosi
economicamente più forte. In secondo con tale espressione sia il TUE sia il
luogo, con specifico riferimento all’asse- TFUE) non esiste una previsione che san-
rita inidoneità dell’istituto dell’arbitrato a cisca esplicitamente la possibilità di defe-
consentire un’efficace e corretta gestione rire agli arbitri la soluzione di controver-
delle complesse liti antitrust la Corte su- sie attinenti al diritto antitrust. L’art. 272
prema ha dichiarato apertamente di dubi- TFUE, infatti, prevede unicamente la
tare che le controversie antitrust possano competenza della Corte di giustizia a giu-
essere ritenute aprioristicamente inadatte dicare in virtù di una clausola compromis-
ad essere compromesse in arbitri. Infine, soria contenuta in un contratto di diritto
con specifico riferimento alla fondamen- pubblico o di diritto privato stipulato dal-
tale importanza della legislazione anti- l’Unione europea o per conto di questa;
trust all’interno del sistema capitalista mentre il successivo art. 273 TFUE stabili-
statunitense e del ruolo svolto dalla treble sce che la Corte di giustizia è competente
damages action, la Corte suprema ha a conoscere di qualsiasi controversia tra
escluso che l’istituto dell’arbitrato potesse Stati membri in connessione con l’oggetto
rappresentare un ostacolo alle funzioni dei trattati, quando tale controversia le
compensativa e deterrente di tale azione. venga sottoposta in virtù di un compro-
Partendo, infatti, dall’assunto secondo cui messo. Da un punto di vista strettamente
gli arbitri sono vincolati al rispetto della letterale, pertanto, le norme in questione
volontà delle parti, i giudici hanno messo nulla dicono a proposito del tema di fondo
in luce il fatto che se le parti hanno con- della compromettibilità in arbitri di con-
venuto di devolvere alla competenza di un troversie antitrust, posto che tali norme
collegio arbitrale determinate controver- non sanciscono in alcun modo, né esclu-
sie, ivi comprese quelle relative al diritto dono, la possibilità per i privati di devol-
antitrust statunitense, il collegio arbitrale vere alla giustizia arbitrale le loro contro-
è tenuto a risolvere tali controversie fa- versie in materia antitrust. Da sempre, tut-

2 Mitsubishi Motors Co. v. Soler Chrysler- 714 F. Supp. 973 (N.D. III. 1989); Western Int’l.
Playmouth, 473 U.S. 614 (1985). Media Corp v. Johnson, 754 F. Supp. 871, 873-874
3 Genna v. Lady Foot Int’l., Inc., 1986-2 Trade (S.D. Fla. 1991); Syscomm Int’l. Corp. v. Synop-
cas. (CCH) (E.D. Pa. 1986); Gemco Latinoame- tics Comms., Inc., 25 F. 3rd 1437 (9th Cir. 1994);
rica, Inc., v. Seiko Time Corp., 671 F. Supp. 972, Crown Homes, Inc., v. Landes, 27 Cal. Rptr. 2d
980 (S.D.N.Y. 1987); Kowalski v. Chicago Tribune 827 (cal. App. 2 Dist., 1994); Georges Fischer
Co., 854 F. 2d 168, 173 (7th Cir. 1988); GKG Ca- Foundry System, Inc. v. Adolph H. Hottinger Ma-
ribe, Inc. v. Nokia-Mobira, Inc., 725 F. Supp. 109 schinenbau GmbH, 1994 - 1 Trade cas. (CCH)
(d.P.R. 1989); Cindy’s Candle Co. v. WNS, Inc., 70.556 (E.D. Mich. 1994).
370 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

tavia, la prassi decisionale della Commis- vente la Commissione ha subordinato l’ac-


sione ha mostrato un deciso favor nei con- cettazione degli impegni di natura com-
fronti dell’istituto dell’arbitrato con speci- portamentale al fatto che le parti della
fico riferimento al tema delle controversie concentrazione si obbligassero a devol-
antitrust. A mero titolo esemplificativo, vere alla giustizia arbitrale la soluzione di
infatti, si deve osservare che, nella vigenza eventuali controversie relative al rispetto
del Reg. 17/1962, la Commissione ha degli impegni assunti nei confronti della
spesso subordinato la concessione di un’e- Commissione (c.d. impegno ad arbitrare o
senzione individuale ai sensi dell’art. 101, arbitration commitment).
§ 3 TFUE alla comunicazione, da parte dei Per quanto riguarda il panorama giu-
beneficiari, di ogni lodo o procedimento risprudenziale, per contro, da un lato non
arbitrale relativo all’applicazione o all’in- può essere sottaciuto il fatto che ad oggi
terpretazione degli accordi esentati dal di- la Corte di giustizia non si è mai pronun-
vieto4. Inoltre, lo stesso Reg.556/89 in ma- ciata esplicitamente sul tema dell’arbitra-
teria di esenzioni per categoria di accordi bilità delle controversie antitrust; dall’al-
di licenza di know how prevedeva espres- tro lato, che nelle sentenze Nordsee7, Co-
samente la possibilità per la Commissione mune di Almelo8 e sentenza Eco Swiss
di revocare il beneficio dell’esenzione nel China Time Ltd. c. Benetton9 la questione
caso in cui fosse stato accertato che un della deferibilità agli arbitri della contro-
lodo arbitrale relativo ad un accordo esen- versie antitrust è stata ritenuta un dato
tato era in grado di produrre effetti anti- ormai acquisito. Tale conclusione trova
concorrenziali incompatibili con le condi- ulteriore conferma a seguito dell’entrata
zioni previste dall’art. 101, § 3 TFUE5. In- in vigore del regolamento n. 1/2003 rela-
fine, merita di essere ricordata la deci- tivo alla c.d. modernizzazione delle regole
sione UIP, relativa ad una serie di accordi antitrust nell’Unione europea. A tale pro-
conclusi da tre società americane per la posito, infatti, si osserva che la regola
distribuzione in comune dei film all’in- della riconosciuta compromettibilità delle
terno dell’Unione europea, nella quale la controversie antitrust ha sempre trovato
Commissione ha imposto alle parti l’ob- un limite nell’impossibilità per gli arbitri
bligo di sottoporre a giudizio arbitrale (al pari dei giudici nazionali) di conce-
qualsiasi controversia relativa all’assegna- dere un’esenzione individuale ex art. 101,
zione dei film che sarebbe potuta insor- par. 3 TFUE e di irrogare sanzioni pecu-
gere con un gestore6. Considerazioni ana- niarie in caso di accertata violazione della
loghe si impongono con riferimento alla normativa antitrust, in quanto di compe-
prassi della Commissione in materia di tenza esclusiva della Commissione. Sen-
operazioni di concentrazioni. Come noto, nonché, nel momento in cui tale monopo-
il Reg. 139/04 (come, del resto, il Reg. lio della Commissione viene meno a van-
4064/1989) prevede la possibilità per la taggio di una competenza concorrente dei
Commissione di dichiarare un’operazione giudici nazionali, il principio della gene-
di concentrazione compatibile con il mer- rale compromettibilità in arbitri delle
cato comune in considerazione degli im- controversie antitrust impone di ricono-
pegni assunti dalle imprese e finalizzati a scere anche in capo agli arbitri il potere di
fugare i dubbi della Commissione sulla applicare l’art. 101 TFUE nella sua inte-
natura anticoncorrenziale dell’operazione rezza, con il solo limite del divieto di
di concentrazione. In tale contesto, so- comminare sanzioni.
4 Dec. Comm. UE, 15 dicembre 1975, Bayer/ 6 Dec. Comm. UE, 12 luglio 1989, UIP, in
Gist Brocades, in G.U.C.E. L30, 5 febbraio 1976, G.U.C.E. L226, 3 agosto 1989, p. 25.
p. 13; dec. Comm. UE, 23 dicembre 1971, Henkel/ 7 C. giust. CE, 23 marzo 1982, causa 102/81,
Colgate, in G.U.C.E. L14, 18 gennaio 1972, p. 14; Nordsee, in Racc. 1984, p. 1095 ss.
dec. Commi. UE, 18 luglio 1975, Kabelmetal, in 8 C-giust. UE, 27 aprile 1994, causa C-393/92,
G.U.C.E. L222, 22 agosto 1975, p. 34. Comune di Almelo, in Racc. 1996, p. I-1477 ss.
5 Reg. 556/89 della Commissione relativo al- 9 C. giust. CE, 1 giugno 1999, causa C-126/97,
l’applicazione dell’art. 85 § 3 del trattato a catego- Eco Swiss Chine Time Ltd. c. Benetton, in Racc.
rie di accordi di licenza di know-how, in G.U.C.E. 2001, p. I-3055.
L61, 4 marzo 1989, p. 1.
S. BASTIANON – ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E DIRITTO ANTITRUST 371

IV. COOPERAZIONE TRA GIUDICI, ARBITRI E titrust rende opportuno, anche per gli
COMMISSIONE UE IN MATERIA ANTI- stessi arbitri, ricercare la possibilità di
TRUST una cooperazione con la Commissione al
fine di ottenere informazioni e/o pareri in
Il regolamento n. 1/2003, oltre a san-
grado di chiarire talune questioni di con-
cire la diretta applicabilità da parte dei
correnza particolarmente complesse, dif-
giudici e delle autorità garanti nazionali
ficili o nuove. L’art. 15, § 1 sancisce la pos-
degli artt. 101 e 102 TFUE, contiene una
sibilità per i giudici degli Stati membri di
serie di norme in materia di cooperazione
chiedere alla Commissione di trasmettere
tra la Commissione, da un lato, e le giuri-
loro le informazioni in suo possesso o i
sdizioni nazionali, dall’altro lato, finaliz-
zate principalmente ad assicurare un’ef- suoi pareri in merito a questioni relative
fettiva, efficace ed uniforme applicazione all’applicazione delle regole di concor-
delle regole di concorrenza europee. Tali renza comunitarie. Sebbene la norma
disposizioni assumono nell’economia del non specifichi l’oggetto di tali informa-
Reg. 1/2003 una portata fondamentale, in zioni e/o pareri, è ragionevole ritenere che
quanto strettamente funzionali al sistema l’auspicato scambio di informazioni abbia
dell’eccezione legale previsto dalla ri- quale scopo quello di mettere in grado le
forma legislativa. È chiaro, infatti, che al- giurisdizioni degli Stati membri di racco-
l’interno di un sistema caratterizzato gliere dati in merito alle procedure in
dalla competenza parallela della Commis- corso nonché pareri su questioni giuridi-
sione, delle autorità garanti nazionali e che ed economiche. Per quanto riguarda
delle giurisdizioni degli Stati membri ad le questioni c.d. “giuridiche”, preso atto
applicare integralmente l’art. 101 TFUE, che a questi ultimi è fatto divieto di ricor-
il riconoscimento in capo ai giudici nazio- rere allo strumento del rinvio pregiudi-
nali del potere di effettuare le complesse ziale, a maggior ragione dovrebbe am-
valutazioni relative alla ricorrenza, nei mettersi per gli arbitri la possibilità di
singoli casi concreti, delle condizioni pre- sottoporre alla Commissione quesiti su
viste dall’art. 101, § 3 TFUE presuppone questioni giuridiche, giacché solo per tale
un efficace sistema di monitoraggio e col- via sarebbe possibile instaurare un’effi-
laborazione tra l’organo centrale e gli or- cace forma di cooperazione con la Com-
gani periferici. In tale contesto, una mec- missione, indispensabile per favorire una
canica applicazione degli strumenti di corretta applicazione della normativa an-
cooperazione previsti dal regolamento n. titrust europea da parte dei tribunali arbi-
1/2003 ai giudizi arbitrali sembra doversi trali. Sotto tale profilo, d’altra parte, si os-
escludere per la fondamentale ragione serva che nel contesto del controllo delle
che la cooperazione di cui al Reg. 1/2003 concentrazioni, la Commissione è solita,
tra la Commissione e le giurisdizioni na- nell’ambito dei cc.dd. commitments to ar-
zionali si fonda essenzialmente sull’art. 4, bitrate, prevedere espressamente la possi-
§ 3 TUE (già art. 10 TCE) il quale si riferi- bilità per gli arbitri di richiedere alla
sce ai rapporti tra l’Unione e gli Stati Commissione un’interpretazione auten-
membri. Ciò, peraltro, non significa che tica degli impegni prima di prendere una
non si possa immaginare una qualche decisione finale nonché la possibilità per
forma di cooperazione anche tra la Com- la stessa Commissione di sottoporre agli
missione e gli arbitri, che sia compatibile arbitri proprie osservazioni motivate10.
con le caratteristiche tipiche (riserva- Per quanto riguarda, invece, eventuali ri-
tezza, rapidità, autonomia) dell’arbitrato. chieste di informazioni di natura econo-
D’altra parte, la sempre crescente diffu- mica, lo strumento che più si addice a for-
sione dell’arbitrato nel commercio inter- nire un’adeguata copertura dogmatica è
nazionale e la sempre maggiore frequen- senz’altro quello della consulenza tecnica
za con la quale gli arbitri sono chiamati d’ufficio, espressamente prevista in Italia
ad interpretare ed applicare le norme an- per il processo ordinario di cognizione
10 Dec. Comm. UE, 22 novembre 2004, Piag- gio/Aprilia, COMP/M3570, in G.U.C.E. C7, 11 gen-
naio 2005, p. 5.
372 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

(art. 191 e ss. c.p.c.) e pacificamente am- sione, peraltro, mentre l’Avvocato gene-
messa con riferimento al giudizio arbi- rale Saggio aveva espressamente qualifi-
trale. L’art. 15, n. 3 del regolamento n. cato l’art. 101 TFUE come norma di or-
1/2003 prevede, inoltre, la possibilità per dine pubblico economico, la Corte di giu-
le autorità garanti della concorrenza na- stizia si è limitata, da un lato, a stabilire
zionali di presentare d’ufficio osserva- che l’art. 101 TFUE costituisce una dispo-
zioni scritte, e previa autorizzazione della sizione fondamentale indispensabile per
giurisdizione competente anche osserva- l’adempimento dei compiti affidati alla
zioni orali, agli organi giurisdizionali dei Comunità e, in particolare, per il funzio-
rispettivi Stati membri in merito a que- namento del mercato interno; e, dall’altro
stioni relative all’applicazione degli artt. lato, a sottolineare che nei limiti in cui il
101 e 102 TFUE. Analoga facoltà è attri- giudice nazionale debba, in base alle pro-
buita anche alla Commissione. A tale pro- prie regole di procedura interne, acco-
posito, appare evidente che se si ritiene gliere un’impugnazione per nullità di un
che le osservazioni (orali e/o scritte) del- lodo arbitrale fondato sulla violazione
l’autorità garante e della Commissione co- delle norme nazionali di ordine pubblico,
stituiscono una sorta di intervento del esso deve ugualmente accogliere una do-
terzo, si dovrebbe necessariamente esclu- manda fondata sulla violazione del di-
dere la possibilità che tali osservazioni vieto sancito dall’art. 81 CE.
vengano presentate nell’ambito di un giu- In Italia le norme antitrust (nazionali
dizio arbitrale rispetto, al quale l’istituto ed europee) sono state espressamente
dell’intervento del terzo non ha cittadi- qualificate come norme di ordine pub-
nanza. L’arbitrato, come noto, deriva la blico dalla Corte di appello di Milano
propria legittimazione dalla natura patti- nelle pronunce Istituto Biochimico Ita-
zia della convenzione arbitrale sotto- liano Giovanni Lorenzini c. Madaus del
scritta dalle parti e, pur nel silenzio della 200211 e Terra Armata c. Tensacciai del
legge, segue fedelmente uno schema dua- 200612. In entrambi i casi, i giudici di Mi-
listico. Per tale motivo, a meno che non si lano hanno sottolineato, sebbene in rela-
voglia vanificare del tutto il diritto dell’au- zione al problema della compromettibi-
torità garante e della Commissione di pre- lità in arbitri delle controversie antitrust,
sentare osservazioni, si potrebbe pensare che le norme sostanziali antitrust sono
ad una forma di cooperazione tra la Com- bensì norme imperative, di ordine pub-
missione, le autorità garanti nazionali e blico economico, ma non hanno ad og-
gli arbitri, sulla falsariga di quanto da getto diritti indisponibili.
tempo riconosciuto nell’ambito degli arbi- In Svezia, la Corte di appello di Svea
trati internazionali in materia di investi- ha sottolineato che, sebbene in Svezia la
menti, senza che ciò determini necessa- nozione di ordine pubblico è intesa in
riamente una violazione del carattere pri- senso restrittivo, «another example of an
vato ed indipendente dell’arbitrato. award capable ob being deemed to in-
fringe Swedish ordre public is where the
V. ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIO- award infringes on competition law in
NALE, ORDINE PUBBLICO E DIRITTO DELLA
Sweden or in the European Comunity»13.
CONCORRENZA
Analogamente, con riferimento al di-
ritto europeo della concorrenza, il Tribu-
A livello di diritto dell’Unione europea nale di Bruxelles nella vicenda SNF/Cytec
la questione se le norme antitrust costitui- ha stabilito che «il n’est pas contesté que
scono norme di ordine pubblico è stata les artiche 81 et 82 du Traité CE consti-
affrontata dalla Corte di giustizia nella tuent des dispositions d’ordre public au
sentenza Eco Swiss China. In quell’occa- sein des Etats membres»14.
11 App. Milano 13 settembre 2002, n. 2090, in 13 Judgment of 4 May 2005 of the Svea Court
Riv. arb., 2004, p. 105. of Appeal, Stockholm (Case No T 6730-03).
12 App. Milano 15 luglio 2006, n. 1897, in Riv. 14 Tribunal de première instance de Bruxelles,
arb., 2006, p. 744. 8 mars 2007, Société SNF SA c. Société Cytec, in
Rev. arbitrage, 2007, p. 303.
S. BASTIANON – ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E DIRITTO ANTITRUST 373

Di contro, il Tribunale federale sviz- ampio a seconda dei casi, che spetta a
zero, nella sentenza Terra Armata c. Ten- loro in caso di appello, di opposizione, di
sacciai ha stabilito che fanno parte del- exequatur, o di qualsiasi altra impugna-
l’ordine pubblico soltanto quei valori es- zione o altra forma di controllo contem-
senziali e generalmente riconosciuti che, plata dalla normativa nazionale applica-
in base ai prevalenti valori in vigore in bile.
Svizzera, devono essere considerati come Ciò che invece continua ad apparire
le pietre fondanti di ogni ordinamento ancora incerto è il problema della natura
giuridico. Conseguentemente, sulla scorta e dell’intensità del controllo che i giudici
di tale definizione di ordine pubblico, i possono/devono effettuare allorché sono
giudici elvetici hanno concluso che il di- chiamati a pronunciarsi in sede di impu-
ritto antitrust non appartiene all’ordine gnazione o di riconoscimento di un lodo
pubblico15. che ha fatto/non ha fatto applicazione
A livello internazionale è interessante della normativa antitrust. In via di prima
osservare che il rapporto finale sull’ordine approssimazione si può dire che sono
pubblico quale eccezione al riconosci- astrattamente configurabili due tipi di
mento di lodi arbitrali internazionali re- controllo: uno massimalista, l’altro mini-
datto dal Comitato sull’arbitrato commer- malista.
ciale internazionale dell’International Law Secondo l’approccio massimalista, il
Association (ILA) utilizza proprio la nor- controllo del lodo da parte del giudice sta-
mativa antitrust quale esempio di lois de tale, tanto in sede di annullamento quan-
police o di public policy rule16. to in sede di riconoscimento, dovrebbe es-
sere ampio e approfondito al fine di veri-
VI. CONTROLLO DEL GIUDICE IN SEDE DI IM- ficare compiutamente se l’arbitro ha
PUGNAZIONE E RICONOSCIMENTO DEL
provveduto ad applicare correttamente la
LODO ARBITRALE
normativa antitrust; per contro, secondo
l’approccio minimalista il controllo del
Per quanto riguarda gli Stati Uniti giudice statale dovrebbe essere di tipo
nella pronuncia Mitsubishi, la Corte Su- estrinseco, limitato cioè a verificare che
prema ha espressamente riconosciuto che l’arbitro abbia preso in considerazione le
il principio dell’arbitrabilità delle contro- norme antitrust e, laddove ritenute appli-
versie antitrust deve essere accompagnato cabili, le abbia applicate in modo non ma-
dalla possibilità per le corti giudiziarie di nifestamente irragionevole, restando pre-
verificare in sede di attuazione del lodo cluso ogni controllo sul modo in cui una
che gli interessi tutelati dal diritto anti- data norma sia stata applicata. L’esame
trust siano stati effettivamente presi in della giurisprudenza in questa sede ri-
considerazione dagli arbitri, sulla base chiamata conferma la criticità del pro-
del rilievo secondo cui la Convenzione di blema in esame e soprattutto il carattere
New York attribuisce a ciascuna parte affatto risolutivo della distinzione tra ap-
contraente il diritto di rifiutare l’attua- proccio minimalista e approccio massi-
zione del lodo nel caso in cui ciò si ponga malista. Appare evidente, infatti, che an-
in contrasto con l’ordine pubblico. Analo- che le pronunce nelle quali è stato affer-
gamente, a livello europeo la Corte di giu- mato che il mancato riconoscimento di
stizia nelle sentenze Nordsee e Eco Swiss un lodo straniero (come pure l’annulla-
China ha riconosciuto che se un arbitrato mento di un lodo nazionale) per contra-
convenzionale solleva questioni di diritto rietà all’ordine pubblico presuppone una
comunitario, i giudici ordinari possono violazione grave e manifesta del diritto
esaminarle, in particolare nell’ambito del antitrust, più che avallare la tesi minima-
controllo del lodo arbitrale, più o meno lista sembra evidenziare un altro aspetto

15 Tribunale federale svizzero, 8 marzo 2006, Conference (2002), Committee on International


Tensacciai SpA v. Terra Armata Srl, in ASA Bulletin, commercial arbitration, Final report on public
n. 3, 2006, p. 521. policy as bar to enforcement of International ar-
16 International Law Associations, New Delhi bitration awards, Recommendation 1 (e).
374 II.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

del problema: vale a dire che la semplice giudice statale ritenga che la decisione ar-
errata valutazione, in termini antitrust, di bitrale non sia giuridicamente “corretta”;
un fatto o di una circostanza da parte de- g) nel caso in cui gli arbitri abbiano com-
gli arbitri non è sufficiente per far invo- pletamente omesso qualsiasi valutazione
care l’eccezione dell’ordine pubblico, po- dei profili antitrust del caso sottoposto
sto che non ogni errore degli arbitri costi- alla loro decisione oppure abbiano adot-
tuisce necessariamente una minaccia al- tato una soluzione che, anche a prima vi-
l’ordine pubblico. Ciò che conta, invece, è sta, costituisce una irragionevole applica-
che l’errore degli arbitri non determini zione delle norme antitrust in grado di ar-
una lesione dei valori fondamentali tute- recare pregiudizio all’ordine pubblico (ad
lati dalla norma che si ritiene essere stata es., perché si è esclusa l’esistenza di una
male applicata o interpretata. Come è fa- posizione dominante in capo ad un’im-
cile intuire il problema si sposta, dunque, presa che detiene il 100% del mercato ri-
interamente sul concetto di ordine pub- levante) il giudice statale deve poter pro-
blico e sulla rilevanza che tale nozione cedere ad un riesame dei fatti all’esito del
deve assumere in sede di annullamento, quale può eventualmente annullare il
riconoscimento o esecuzione di un lodo lodo o rifiutare il riconoscimento o l’ese-
arbitrale. A tale proposito è interessante cuzione del lodo straniero.
sottolineare che, nell’ambito delle racco-
mandazioni contenute nel rapporto finale STEFANO BASTIANON
sull’ordine pubblico quale eccezione al ri-
conoscimento di lodi arbitrali internazio- Bibliografia
nali redatto dal Comitato sull’arbitrato
L. IDOT, «Arbitration and EC law», in Int’l
commerciale internazionale dell’Interna- Bus.c L. Rev., 1996, p. 561; M. BLESSING, «Man-
tional Law Association (ILA), sono stati datory rules of law versus party autonomy in
individuati i seguenti principi-guida: a) international arbitration», in J. Int’l Arb., 1997,
nell’ambito dell’arbitrato commerciale in- p. 23; C. BAUDENBACHER, «Enforcement of EC
ternazionale la regola della definitività del and EEA competiton rues by arbitration tribu-
lodo deve costituire un principio fonda- nals inside and outside the EU», in C.-D. EH-
LERMANN - I. ATANASIU (eds.), European competi-
mentale cui si può derogare solo in casi
tion law annual 2001: effective private enforce-
eccezionali; b) nell’ambito di questi casi ment of Ec antitrust law, Oxford, 2003, p. 341;
eccezionali figura senz’altro l’ipotesi in A. KOMNINOS, «Arbitration and the moderniza-
cui il riconoscimento o l’esecuzione di un tion of European competition law enforce-
lodo si pongono in contrasto con l’ordine ment», in World competition, 2003, p. 215; N.
pubblico; c) le norme antitrust costitui- SHELKOPLYAS, The application of EC law in arbi-
scono norme di ordine pubblico; d) non tration proceedings, Groningen, 2003; M. DOL-
MANS - J. GRIERSON, «Arbitration and the moder-
qualsiasi errata applicazione o interpreta-
nization of EC antitrust law: new opportuni-
zione delle norme antitrust da parte degli ties and new responsabilities», in ICC Interna-
arbitri costituisce una violazione dell’or- tional Court of Arbitration Bulletin, vol. 14, n. 2,
dine pubblico; e) affinché un lodo possa 2003, p. 37; L. IDOT, «Arbitration and the
considerarsi in contrasto con l’ordine reform of regulation 17/1962», in C.-D. EHLER-
pubblico per violazione della normativa MANN - I. ATANASIU (eds.), European competition

antitrust è necessario che il riconosci- annual 2001: effective private enforcement of EC


antitrust law, Oxford, Portland Oregon, 2003,
mento o l’esecuzione del lodo (e, quindi, i p. 307; L.G. RADICATI DI BROZOLO, «Arbitrato e
suoi effetti) determinino concretamente diritto della concorrenza: il problema risolto e
una violazione dei fondamentali valori le questioni aperte», in Riv. arb., 2004, p. 9;
politici, sociali ed economici dello Stato L.C. RADICATI DI BROZOLO, «Antitrust: a para-
di esecuzione o riconoscimento; f ) qua- digm of the relations between mandatory rules
lora gli arbitri abbiano analizzato e deciso and arbitration - A fresh look at the “second
le questioni antitrust presenti nel caso look”», in Int. A.L.R., 2004, p. 23; M. BOWSHER,
«Arbitration and competition», in Competition
sottoposto alla loro decisione deve esclu- litigation in UK, London, 2005, p. 398; C. SERA-
dersi per il giudice statale la possibilità di GLINI, «L’affaire Thalès et le nonusage im-
un riesame, in fatto e in diritto, della de- modéré de l’exception d’ordre public», in Cah.
cisione arbitrale, anche nel caso in cui il dr. eur., 2005, p. 5; G. CANALE, «Legislazione an-
S. BASTIANON – ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E DIRITTO ANTITRUST 375

titrust e arbitrato: cenni di diritto comparato e The Hague, 2006; A. KOMNINOS, «Arbitration and
comunitario», in Riv. trim. dir. proc. civ., 2005, EU competition law», http://papers.ssrn.com/
p. 1223; H. VAN HOUTTE, «Arbitration and Art. sol3/papers.cfm?abstract_id=1520105; OECD
81 and 82 EC Treaty: a state of affairs», in ASA Hearings, «Arbitration and competition», 2010,
Bulletin, 2005, p. 431; P. LANDOLT, Modernised http://www.oecd.org/daf/competition/abuseofdo
EC competition law in international arbitration, minanceandmonopolisation/49294392.pdf.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le decisioni con impegni
e il rilievo per l’antitrust private enforcement

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. DECISIONI CON avrà alcun accertamento dell’illecito1) e


IMPEGNI: PROFILI SOSTANZIALI E PROCEDURALI. – quindi sulla condanna alla sanzione, ma
III. LE INTERFERENZE CON IL PRIVATE ANTITRUST con la constatazione che per effetto degli
ENFORCEMENT. – IV. L’ACCESSO AGLI ATTI DEL
PROCEDIMENTO. – V. CONCLUSIONI.
impegni le condizioni del mercato si sono
modificate in modo tale che le condotte
oggetto dell’istruttoria non destano più le
I. INTRODUZIONE preoccupazioni concorrenziali ravvisate
L’istituto delle decisioni con impegni è nel provvedimento di avvio del procedi-
stato introdotto in Italia nel luglio del mento.
2006, attraverso l’inserimento nella l. L’istituto degli impegni consente di
287/90 dell’art. 14-ter (articolo aggiunto conciliare due differenti esigenze: da un
dall’art. 14 del d.l. 223/2006 come modifi- lato, quella dell’Autorità a risparmiare i
cato dalla relativa legge di conversione tempi e le risorse dell’attività istruttoria
248/2006, entrata in vigore il 12 agosto vedendo rimossi in breve tempo i profili
2006), in base al quale «[e]ntro tre mesi anticoncorrenziali ipotizzati; dall’altro,
dalla notifica dell’apertura di un’istrutto- quella delle imprese a non vedere accer-
ria per l’accertamento della violazione tata la propria responsabilità, evitando
[…], le imprese possono presentare impe- sia l’irrogazione di una sanzione, che gli
gni tali da far venire meno i profili anti- effetti negativi connessi all’accertamento
concorrenziali oggetto dell’istruttoria». di un illecito.
La norma riproduce a livello interno L’assenza di un formale accertamento
quanto stabilito in sede europea dall’art. dell’infrazione, tuttavia, potrebbe incidere
9, Reg. 1/2003, ai sensi del quale la Com- sulla possibilità per i soggetti danneggiati
missione, «qualora intenda adottare una da un illecito antitrust di instaurare con
decisione volta a far cessare un’infrazione successo un’azione di risarcimento danni.
e le imprese interessate propongano im- Appare dunque di interesse la questione
pegni tali da rispondere alle preoccupa- dei rapporti tra la disciplina degli impe-
zioni espresse» può, mediante decisione, gni e l’esigenza di garantire il “pieno ri-
rendere detti impegni obbligatori per le sarcimento” ai soggetti che hanno subito
imprese. un danno da un illecito antitrust, diritto
La disciplina stabilisce dunque un per- non solo pienamente riconosciuto dalla
corso alternativo al procedimento di ac- giurisprudenza comunitaria2, ma anche
certamento degli illeciti, ad innesto even- ben radicato nell’ordinamento nazionale3.
tuale su istanza delle imprese: la caratte-
ristica dello strumento è che nel caso gli II. DECISIONI CON IMPEGNI: PROFILI SO-
impegni siano ritenuti idonei a superare STANZIALI E PROCEDURALI
le problematiche concorrenziali riscon-
trate, l’Autorità procedente li rende obbli- Ai fini dell’analisi che segue, è oppor-
gatori per le imprese e chiude il procedi- tuno esaminare preliminarmente taluni
mento senza accertamento dell’infra- aspetti sostanziali e procedurali delle de-
zione. L’istruttoria si conclude pertanto cisioni con impegni.
senza alcuna pronuncia sul merito delle Innanzitutto, lo strumento degli impe-
accuse inizialmente formulate (i.e. non si gni non dovrebbe avere un’applicazione
1 Cfr. art. 9, Reg. 1/2003: «[l]a decisione (…) prese e chiudere il procedimento senza accertare
giunge alla conclusione che l’intervento della l’infrazione».
2 Cfr. C. giust. CE, 20 settembre 2001, causa
Commissione non è più giustificato»; art. 14-ter l.
287/1990: «[la] Autorità, valutata l’idoneità di tali C-453/99, Courage c. Bernhard Crehan, in Racc.
impegni, può (…) renderli obbligatori per le im- 2001, p. I-6297.
3 Cfr. Cass., sez. un., 25 gennaio 2005, n. 2207.
380 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

generale in ogni caso antitrust, ma ten- tuale nella nuova Comunicazione i criteri
denzialmente limitata ai casi di “minore” applicativi dell’istituto degli impegni: in
rilevanza concorrenziale. A livello comu- particolare, è previsto che successiva-
nitario, il Reg. 1/2003 al Considerando n. mente all’avvio dell’istruttoria le imprese
13 prevede infatti che «le decisioni con- possono presentare i) una versione non
cernenti gli impegni non sono opportune definitiva degli impegni, con congruo an-
nei casi in cui la Commissione intende ticipo rispetto al termine di tre mesi dal-
comminare un’ammenda». Pur in assenza l’inizio del procedimento; ii) la versione
di un’analoga disposizione a livello nazio- definitiva degli impegni, entro tre mesi
nale, il limite stabilito a livello comunita- dalla notifica dell’apertura dell’istruttoria.
rio si ritiene vincolante anche nei con- In linea con la giurisprudenza ammini-
fronti dell’AGCM, come si evince dall’e- strativa4, la Comunicazione non qualifica
spresso ancoraggio dell’istituto al rispetto il termine di tre mesi stabilito dall’art. 14-
“dei limiti previsti dall’ordinamento co- ter come perentorio, seppure viene preci-
munitario” previsto dall’art. 14-ter l. sato che la presentazione di impegni oltre
287/90. In proposito, l’AGCM ha peraltro il suddetto termine sarà consentita solo
recentemente ribadito nella nuova Comu- «in ipotesi eccezionali, sulla base di una
nicazione in materia di impegni (Comuni- motivata e tempestiva istanza di parte»,
cazione sulle procedure di applicazione ciò che potrebbe di fatto precludere la
dell’articolo 14-ter della l. 287/1990, adot- possibilità per le parti di presentare impe-
tata con delibera dell’Autorità del 6 set- gni oltre il termine trimestrale. La nuova
tembre 2012 n. 23863, che sostituisce la disciplina differisce sul punto rispetto al
precedente Comunicazione del 12 ottobre modello comunitario in cui non è previsto
2006) di ritenere «non opportuna l’ado- alcun termine entro il quale le imprese
zione di decisioni concernenti gli impegni possono presentare gli impegni: a detta
nei casi in cui il comportamento restrit- della stessa Comunicazione, tale previ-
tivo o lesivo della concorrenza appare suf- sione è volta a garantire la funzione
ficientemente grave da far ritenere appro- deflattiva dell’istituto degli impegni ed
priata l’imposizione di una sanzione». esigenze di economia procedimentale, in
La prassi applicativa mostra tuttavia, linea «con l’esigenza di indurre il destina-
specie a livello nazionale, un utilizzo tario dell’istruttoria dell’Autorità a pre-
tutt’altro che marginale dell’istituto in sentare tempestivamente gli impegni ido-
esame. L’AGCM ha infatti concluso nume- nei a rimuovere gli effetti della propria
rose istruttorie accettando gli impegni condotta, inibendo la prosecuzione della
proposti dalle imprese, specie nel caso di istruttoria» (§ 4).Con riferimento alle ca-
istruttorie relative a presunti abusi di po- ratteristiche cui devono rispondere le mi-
sizione dominante: nel periodo 2007-2012 sure proposte dalle parti ai fini della con-
(primo semestre) sono stati avviati 48 clusione del procedimento senza accerta-
procedimenti di intesa di cui 17 conclusi mento dell’infrazione, la Comunicazione
con impegni, e 49 procedimenti di abuso chiarisce che gli impegni devono essere
di cui 32 conclusi con impegni. L’applica- «suscettibili di attuazione piena e tempe-
zione dello strumento sembrerebbe essere stiva, nonché facilmente verificabili e ido-
stata quindi esclusa solo nel caso di viola- nei a rimuovere efficacemente i profili an-
zioni c.d. hard core, ma tendenzialmente ticoncorrenziali individuati nel provvedi-
ammessa in altre fattispecie, anche poten- mento di avvio di istruttoria».
zialmente gravi. L’AGCM vaglia preliminarmente gli
Quanto alla procedura applicativa, impegni presentati; qualora li ritenga non
l’AGCM ha disciplinato in maniera pun- manifestamente infondati, entro 45 giorni

4 Cfr. TAR Lazio, sez. I, 7 aprile 2008, n. 2902 grado di proporre misure correttive idonee e, dal-
secondo cui «la previsione di un termine perento- l’altro, che la Commissione disponga di elementi
rio risulta disarmonica non solo con il procedi- sufficienti per valutarne la rispondenza ai profili
mento disciplinato in sede comunitaria, ma so- anticoncorrenziali emersi». Il carattere sollecitato-
prattutto con la funzione dell’istituto, la quale ri- rio del termine è stato recentemente confermato
chiede, da un lato, che le imprese siano poste in da TAR Lazio, sez. I, 9 maggio 2011, n. 3964.
A. PERA – LE DECISIONI CON IMPEGNI E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 381

dalla scadenza del termine di tre mesi ne procedere a detto accertamento e di pren-
dispone la pubblicazione sul proprio sito dere una decisione» (cons. 13) e che «le
internet e sul bollettino per sottoporli a decisioni d’impegno adottate dalla Com-
consultazione pubblica (market test). Nel missione lasciano impregiudicato il po-
termine di trenta giorni dalla pubblica- tere delle giurisdizioni […] degli Stati
zione, i terzi interessati potranno presen- membri di applicare gli articoli [101] e
tare le proprie osservazioni e, nei succes- [102] del Trattato» (cons. 22). Analoga-
sivi trenta giorni, le parti proponenti po- mente, a livello nazionale non vi è alcuna
tranno replicare alle osservazioni presen- norma che, a fronte di una decisione con
tate dai terzi e, per tenere conto delle impegni, paralizzi le azioni di risarci-
stesse, introdurre per una sola volta mo- mento del danno ex art. 33, l. 287/1990.
difiche accessorie agli impegni. La Comu- Come osservato dal giudice amministra-
nicazione stabilisce che, fatte salve speci- tivo, «la stessa mancanza di un formale
fiche esigenze istruttorie, la procedura di accertamento dell’illecito non esclude con
pubblicazione e valutazione degli impe- certezza che gli elementi probatori rac-
gni deve concludersi entro tre mesi dalla colti fino al momento dell’accettazione
data di pubblicazione degli impegni: l’in- degli impegni possano venire utilizzati
tera procedura di impegni avrà dunque anche in un giudizio civile. La decisione
tendenzialmente una durata massima con impegni non comporta infatti alcuna
non superiore a sette mesi e mezzo. immunità sul piano civilistico»5.
Si noti che, in linea di principio, la ra-
III. LE INTERFERENZE CON IL PRIVATE ANTI-
pidità con cui si perviene alla conclusione
TRUST ENFORCEMENT
del procedimento rispetto ad una più
lunga istruttoria ai fini di una decisione
In linea con la funzione di tutela del di accertamento potrebbe incentivare le
buon funzionamento del mercato asse- azioni di danno, alla luce della prossimità
gnata al public enforcement, l’istituto degli temporale tra il provvedimento ammini-
impegni mira alla risoluzione, in tempi strativo e le condotte che hanno causato il
brevi, delle criticità concorrenziali riscon- danno e della maggiore consapevolezza
trate dall’autorità nel provvedimento di che ne deriva in capo ai danneggiati. A ciò
avvio, attraverso l’attuazione delle misure si aggiunga che, in via di prassi, l’AGCM è
volontariamente proposte dalle imprese, solita dare amplio risalto ai provvedi-
cui non è imposta alcuna sanzione. I van- menti di chiusura con impegni, con una
taggi sanzionatori per le imprese riguar- pubblicità almeno pari ai procedimenti
dano tuttavia esclusivamente il profilo del conclusi con una decisione di accerta-
public enforcement, mentre non è prevista mento.
alcuna immunità in sede civile nei proce- Tuttavia, il principale elemento di ten-
dimenti eventualmente promossi da sog- sione tra le due modalità di enforcement
getti che assumano di essere stati lesi consegue al fatto che i procedimenti con
dalle condotte oggetto della decisione con impegni si concludono senza alcuna pro-
impegni. Nondimeno, come si dirà, tali nuncia sul merito delle accuse inizial-
azioni potrebbero essere più gravose per mente formulate (i.e. non si avrà alcun ac-
l’attore, dovendo questi provare l’esi- certamento dell’illecito), ma con la sola
stenza dell’infrazione e la responsabilità constatazione che per effetto degli impe-
dell’impresa convenuta senza potersi av- gni le condizioni del mercato si sono mo-
valere di un formale accertamento dell’il- dificate: come rilevato da una recente
lecito. pronuncia della giurisprudenza nazio-
A livello europeo, il Reg. 1/2003 stabi- nale, le decisioni con impegni presuppon-
lisce che «le decisioni concernenti gli im- gono un’attività valutativa che «solo in
pegni non pregiudicano la facoltà […] parte coincide con quella sottesa all’ado-
delle giurisdizioni degli Stati membri di zione del provvedimento finale […] l’e-

5 Cfr. TAR Lazio, sez. I, 7 aprile 2008, nn. 2900


e 2902.
382 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

same svolto dall’Autorità in relazione alle Da un lato, sembrerebbe doversi esclu-


proposte di impegni verte su un aspetto – dere l’utilizzabilità di dette decisioni nella
per così dire – ‘teleologico’, incentrandosi sede di un giudizio civile: la Commissione
sull’idoneità delle misure proposte a ri- europea ha infatti avuto modo di chiarire
muovere i profili anticoncorrenziali og- nel Memorandum sui criteri applicativi
getto di indagine, mentre, l’esame svolto dell’istituto che «le decisioni ex art. 9 non
ai fini delle determinazioni sanzionatorie si pronunciano in merito all’esistenza di
conclusive verte su un aspetto – per così un’infrazione delle regole comunitarie di
dire – ‘finale e sostanziale’ (ossia, la sussi- concorrenza. Pertanto, un cliente o un
stenza o meno dell’illecito antitrust in consumatore che intende promuovere
quanto tale)»6. un’azione di private enforcement davanti
Ciò comporta una significativa diffe- alle Corti nazionali deve provare l’illegitti-
renza rispetto alle azioni di private anti- mità della condotta al fine di ottenere il
trust enforcement basate su di un provve- risarcimento dei danni» (traduzione del-
dimento di accertamento dell’autorità: in l’autore)7.
tale caso, infatti, l’attore può fondare le Dall’altro lato, occorre tuttavia rilevare
proprie pretese di risarcimento in sede ci- che la disciplina degli impegni pone quale
vile su una decisione pubblica, che non presupposto per l’accettazione degli stessi
solo contiene un formale accertamento l’effettiva sussistenza di criticità concor-
della violazione, ma riporta i principali renziali anticoncorrenziali: il che potreb-
elementi istruttori emersi nel corso del be influire sulle valutazioni del giudice
procedimento. A livello comunitario, l’art. nell’ambito del giudizio ordinario. Se-
16, Reg. 1/2003, ha espressamente ricono- condo lo stesso disposto dell’art. 9, Reg.
sciuto che tali provvedimenti hanno va- 1/2003, infatti, la Commissione può fare
lore vincolante nei confronti delle giuri- uso dello strumento “qualora intenda
sdizioni e delle autorità della concorrenza adottare una decisione volta a far cessare
nazionali. In Italia, pur in assenza di un’e- un’infrazione”, ciò che sembrerebbe
spressa normativa, la giurisprudenza si è escludere che l’autorità possa concludere
spinta sino a riconoscere alle decisioni un procedimento con l’accettazione di im-
amministrative dell’AGCM il valore di pegni ove non ritenga sussistere alcuna
“prova privilegiata” nel contesto di azioni problematica dal punto di vista antitrust.
civili di follow on per il risarcimento del Talune indicazioni in tal senso sono
danno subito da illeciti antitrust. fornite dalla pronuncia della pronuncia
A fronte di una decisione con impegni, della Corte di Giustizia nel caso Alrosa8 in
invece, il provvedimento amministrativo cui la Corte, pur non condividendo la tesi
non prende espressa posizione in ordine del Tribunale di Primo Grado dello stretto
all’esistenza di una infrazione: i soggetti parallelismo tra decisioni in materia di
che lamentano un danno dalla condotta impegni e di accertamento dell’infra-
posta in essere dalle imprese interessate zione9, ha ribadito la centralità del princi-
non potranno quindi fondare la propria pio di proporzionalità nella valutazione
domanda sull’accertamento dell’illecito della “legittimità di qualsiasi atto delle
compiuto dall’autorità amministrativa, istituzioni dell’Unione”. In proposito,
ma dovranno provare l’avvenuta infra- viene precisato che nel caso delle deci-
zione delle norme antitrust. sioni con impegni tale principio si limita
È tuttavia alquanto controversa la alla «verifica che gli impegni di cui trat-
questione circa il rilievo che possa assu- tasi rispondano alle preoccupazioni che
mere un provvedimento di accettazione di [la Commissione] ha reso note alle im-
impegni in un’azione di private enforce- prese interessate e che queste ultime non
ment. abbiano proposto impegni meno onerosi
6 Cfr. Cons. St., sez. IV, 20 luglio 2011, n. 4393, 441/07, Commissione c. Alrosa Company Ltd, in
MasterCard. Racc. 2010, p. I-5949, punto 40.
7 Cfr. MEMO/04/217, del 17 settembre 2004. 9 Trib. CE, 11 luglio 2007, causa T-170/06, Al-
8 C. giust. UE, 29 giugno 2010, causa C- rosa Company Ltd c. Commissione, in Racc. 2007,
p. II-2601, punto 100.
A. PERA – LE DECISIONI CON IMPEGNI E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 383

che rispondano parimenti in modo ade- sarie misure volte ad elidere gli effetti del-
guato a tali preoccupazioni». Per quanto l’illecito commesso e riconosciuto nella
qui di rilievo, ai fini dell’utilizzo dell’isti- sua consistenza, con decisioni conoscibili
tuto degli impegni sembra dunque neces- dagli operatori di mercato)»;
saria la preliminare identificazione della – una pronuncia del TAR11, con cui è
problematica concorrenziale che le mi- stato accolto il ricorso di Conto TV av-
sure sono volte a risolvere, anche al fine verso la decisione dell’AGCM che rendeva
di valutare l’adeguatezza delle stesse. vincolanti impegni proposti da Sky nel-
Inoltre, il fatto che la Corte richieda che le l’ambito dell’istruttoria A407-Sky/Conto
imprese “non abbiano proposto impegni TV. La pronuncia in questione sembra
meno onerosi che rispondano parimenti confermare che la presentazione di impe-
in modo adeguato a tali preoccupazioni” gni da parte delle imprese presuppone l’i-
indica che in ogni caso gli impegni de- dentificazione di una condotta lesiva delle
vono rispondere ad una preoccupazione imprese oggetto del procedimento, posto
concorrenziale e non devono quindi es- che «l’accettazione degli impegni richiede
sere proposti nel caso in cui tali preoccu- necessariamente la verifica della loro ido-
pazioni non sussistono. neità alla riparazione con efficacia re-
Analogamente alla prassi comunitaria, troattiva delle condotte poste in essere e
anche la più recente giurisprudenza na- già produttive di effetti potenzialmente le-
zionale appare orientata a ritenere che la sive della libera concorrenza»12.
proposizione di impegni da parte delle
imprese presupponga l’effettiva sussi- IV. L’ACCESSO AGLI ATTI DEL PROCEDIMENTO
stenza di criticità concorrenziali. Al ri-
guardo, sono di interesse alcune recenti Un ulteriore aspetto problematico re-
pronunce dei giudici amministrativi e, in lativo ai rapporti tra private enforcement e
particolare: decisioni con impegni riguarda la possibi-
– la decisione del Consiglio di Stato lità per i soggetti terzi potenzialmente
nel caso MasterCard10, in cui è stata rite- danneggiati di acquisire elementi utili ai
nuta non autonomamente impugnabile la fini della prova dell’illecito in sede civile.
decisione di rigetto degli impegni da parte Come anticipato, infatti, nei procedimenti
dell’AGCM. Per quanto di rilievo ai pre- con impegni le difficoltà per l’attore ap-
senti fini, la Corte ha riconosciuto che la paiono maggiori rispetto al caso in cui l’i-
presentazione di impegni, in connessione struttoria amministrativa si concluda con
ad altri elementi, sia indicativa di un un provvedimento finale di accertamento:
certo grado di consapevolezza in capo alle in assenza di un formale accertamento
imprese circa la potenziale illiceità delle della violazione e di una decisione finale
condotte all’attenzione dell’AGCM: se- che fornisce anche indicazioni circa gli
condo la Corte, infatti, «all’atto di accogli- elementi probatori assunti dall’autorità
mento [degli impegni] resta pur sempre amministrativa nel corso dell’istruttoria,
sotteso un comportamento del soggetto risulta accentuata l’asimmetria informa-
interessato dai connotati sostanzialmente tiva a danno dell’attore che caratterizza
confessori in ordine alla sussistenza del- generalmente le azioni di danno anti-
l’illecito commesso (sì da rendere neces- trust13.
10 Cfr. Cons. St., sez. IV, 20 luglio 2011, n. Autorità possa legittimamente abdicare alla pro-
4393, MasterCard. pria funzione istituzionale, interrompendo il pro-
11 Cfr. TAR Roma, sez. I, 19 maggio 2011, n. cedimento volto all’accertamento di un abuso di
3964. posizione dominante, e che debba essere lo stesso
12 Si osservi che la soluzione suggerita dal giudice civile a verificare incidentalmente se vi sia
giudice amministrativo sembra ravvisare la ne- stato un abuso di posizione dominante al fine di
cessità di misure idonee ad eliminare ex tunc gli decidere sulla controversia al suo esame». È allo
effetti delle condotte anticoncorrenziali. Il TAR ri- stato pendente un giudizio di secondo grado su
leva, infatti, che «non [sarebbe] possibile ritenere detta pronuncia.
che – sussistendo effetti irreversibili prodotti 13 Al riguardo, lo stesso Libro Bianco della
dalla condotta sospetta, destinati a permanere an- Commissione ha sottolineato che «gran parte de-
che a seguito degli impegni presentati – la stessa gli elementi di prova decisivi per comprovare un
384 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Tuttavia, anche nel caso di decisioni riferimenti puntuali all’istruttoria svolta


con impegni, l’istruttoria condotta dal- dall’autorità amministrativa nella deci-
l’autorità potrebbe far emergere talune sione di accettazione di impegni.
preliminari indicazioni utili ai fini di Nel contesto europeo non vi è una di-
un’azione civile di private antitrust enfor- sciplina comune a tutela del diritto di ac-
cement, che potrebbero essere sottoposte cesso agli atti del procedimento. In Italia,
dai soggetti interessati al libero apprezza- la prassi seguita dall’AGCM, avallata dalla
mento del giudice. giurisprudenza amministrativa, è nel
Si considerino in particolare i seguenti senso di limitare l’accesso al fascicolo
elementi: istruttorio a terzi estranei al procedi-
– il provvedimento di apertura dell’i- mento che intendono promuovere un’a-
struttoria, il quale identifica con una zione di danni15.
certa accuratezza, seppure in via prelimi- L’art. 13, d.P.R. 30 aprile 1998, n. 217
nare, i mercati interessati, l’inquadra- (regolamento recante le norme in materia
mento normativo delle condotte, le con- di procedure istruttorie di competenza
dotte potenzialmente rilevanti all’atten- dell’AGCM) disciplina l’accesso c.d. pro-
zione dell’autorità e alcune prime valuta- cedimentale, di cui agli artt. 7 e seguenti l.
zioni giuridiche; 241/1990: in particolare, esso riconosce il
– i commenti forniti in risposta alla diritto di accesso ai documenti solo nel
procedura di consultazione (c.d. market corso dell’istruttoria e limitatamente ai
test) dalle parti interessate; tali documenti soggetti ai quali è stato notificato il prov-
potrebbero fornire alcune indicazioni vedimento di avvio, ossia le imprese diret-
circa la potenzialità lesiva della condotta tamente destinatarie dell’attività istrutto-
ed i suoi possibili effetti sul mercato inte- ria, nonché gli eventuali denuncianti ed
ressato; intervenienti. Tale norma tutela, tuttavia,
– il provvedimento di accettazione de- la riservatezza delle informazioni la cui
gli impegni e chiusura del procedimento; divulgazione potrebbe recare un pregiudi-
tale provvedimento descrive in maniera zio alle imprese interessate, come ad
più approfondita i problemi di concor- esempio informazioni sensibili di carat-
renza inizialmente identificati e una valu- tere commerciale o industriale, e ciò a
tazione circa l’idoneità degli impegni ad prescindere dal fatto che potrebbero for-
eliminare tali criticità. nire indicazioni utili ai fini di un’azione
In aggiunta a tali indicazioni, assume di danni. La preclusione all’accesso può
significativo rilievo la possibilità per i essere superata nei limiti in cui tali docu-
danneggiati di acquisire elementi proba- menti risultino essenziali per assicurare il
tori utili in sede di azione civile attraverso contraddittorio e/o il diritto di difesa delle
l’accesso al fascicolo istruttorio ammini- imprese accusate nell’ambito del procedi-
strativo14, essendo generalmente assenti mento antitrust16, mentre non viene in ri-

caso di danni provocati dalla violazione di norme 15 Cfr. TAR Roma, sez. I, 20 luglio 2009, n.
antitrust sono spesso occultati e, essendo in pos- 7136; 2 novembre 2009, n. 10615 e 13 luglio 2010,
sesso del convenuto o di terzi, non sono solita- n. 24996, in cui il TAR ha stabilito che «in ragione
mente noti in maniera sufficientemente detta- della ratio del corpus normativo in materia, gli in-
gliata all’attore». Cfr. Libro Bianco della Commis- teressi giuridici considerati dall’art. 24, comma 7,
sione in materia di azioni di risarcimento del della legge 241/1990 devono ritenersi quelli – e
danno per violazione delle norme antitrust comu- solo quelli – coinvolti dall’azione amministrativa
nitarie, punto 2.2. in relazione alla quale la richiesta di accesso». Il
14 Cfr. al riguardo TAR Roma, sez. I, 7 aprile TAR ha quindi condiviso la decisione dell’AGCM
2008, nn. 2900 e 2902, Tim-Vodafone-Wind, se- di negare l’accesso da parte di terzi a documenti
condo cui «la stessa mancanza di un formale ac- da essa detenuti per acquisire evidenze documen-
certamento dell’illecito non esclude con certezza tali da utilizzare in sede giurisdizionale civile per
che gli elementi probatori raccolti fino al mo- la tutela di interessi patrimoniali.
mento dell’accettazione degli impegni possano ve- 16 A livello comunitario, il definitivo ricono-
nire utilizzati anche in un giudizio civile. La deci- scimento del principio della parità delle armi tra
sione con impegni non comporta infatti alcuna accusa e difesa si è avuto nella pronuncia del Trib.
immunità sul piano civilistico». CE, 29 giugno 1995, causa T-30/91, Solvay c. Com-
A. PERA – LE DECISIONI CON IMPEGNI E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 385

lievo l’eventuale interesse alla divulga- zione, per la documentazione in possesso


zione ai fini di un’azione civile. di quest’ultimo o ii) ai sensi dell’art. 213
Con riferimento all’accesso c.d. infor- c.p.c. (norma utilizzabile anche in as-
mativo, vale a dire successivo alla conclu- senza dei presupposti richiesti per l’ema-
sione del procedimento, trova applica- nazione dell’ordine ex art. 210 c.p.c.) nei
zione il principio generale dettato dall’art. confronti dell’AGCM19.
24, l. 241/1990, sul procedimento ammini- In passato, il giudice civile ha effettiva-
strativo, in base al quale deve essere sem- mente accolto in alcuni casi richieste di
pre garantito ai richiedenti l’accesso ai do- esibizione al fascicolo istruttorio del-
cumenti amministrativi la cui conoscenza l’AGCM:
sia necessaria per curare o per difendere i – ai sensi dell’art. 210 c.p.c., nel caso
propri interessi giuridici17. L’AGCM ri- del Tribunale di Palermo, in un’azione per
tiene, tuttavia, che tali interessi non pos- danni promossa in seguito ad un’istrutto-
sano essere individuati in un qualsiasi in- ria dell’AGCM conclusa tramite impegni20;
teresse giuridicamente rilevante vantato – ai sensi dell’art. 213 c.p.c., nel caso
da un soggetto dell’ordinamento ma, piut- della Corte di Appello di Roma, in un giu-
tosto, in un interesse attinente all’azione dizio di private enforcement conseguente
amministrativa in relazione alla quale l’i- ad un procedimento dell’AGCM concluso
stanza di accesso è stata presentata: di con una decisione di accertamento e con-
conseguenza, è stato escluso l’accesso ai danna21.
documenti amministrativi richiesto ai fini In una occasione, il Tribunale di Mi-
della tutela dei diritti di parti private in lano si è riservato di decidere circa gli or-
sede civile, sul presupposto che si tratte- dini di esibizione richiesti da parte at-
rebbe di un interesse “eterogeneo” rispetto trice, conferendo incarico al CTU «al fine
alle funzioni istituzionali dell’AGCM18. di accertare se e quali documenti si ren-
In ogni caso, tale l’approccio non pre- dano necessari al compimento delle ope-
clude la possibilità per l’attore di accedere razioni»22. Il procedimento in questione
al fascicolo istruttorio, essendo possibile ha ad oggetto un’azione di danni conse-
ricorrere ad altri strumenti previsti dal- guente ad un’istruttoria antitrust nel set-
l’ordinamento. L’esibizione di documenta- tore della telefonia, che si era conclusa
zione utile ai fini del processo civile po- con l’accoglimento degli impegni nei con-
trebbe essere infatti ottenuta attraverso fronti della società convenuta in sede ci-
un ordine di esibizione giudiziale i) ai vile e con una decisione di infrazione av-
sensi dell’art. 210 c.p.c., nei confronti del- verso le altre due società indagate oggetto
l’AGCM o del responsabile della viola- del procedimento amministrativo23.

missione, in Racc. 1997, p. II-1775. A livello na- possibile abuso di posizione dominante nel mer-
zionale, cfr. Cons. St., sez. VI, 12 febbraio 2001, n. cato del trasporto di linea di veicoli gommati.
652, Associazione Vendomusica e TAR Roma, sez. 21 Ordinanza App. Roma, 8 maggio 2006 (ci-
I, 24 ottobre 2012, n. 9276, Trenitalia. tata da App. Roma, sez. I, 31 marzo 2008). Il caso
17 TAR Roma, sez. I, 10 febbraio 2012, n. trae origine dal procedimento I124, Raffineria di
1344, Alitalia. Roma/Fina Italiana/Erg Petroli/Monteshell, in cui
18 TAR Roma, sez. I, 2 novembre 2009, n. l’AGCM ha accertato un’intesa anticompetitiva
10615, Fallimento ELINET S.p.A. nel settore del bitume.
19 TAR Roma, sez. I, 10 febbraio 2012, n. 22 Cfr. Trib. Milano Ordinanza 52997/2010 del
1344, Alitalia: «gli interessati ben possono pro- 20 maggio 2011.
porre istanza al giudice civile ai sensi dell’art. 210 23 Cfr. istruttoria A357, concernente un pre-
c.p.c. Inoltre, l’art. 213 c.p.c. facoltizza il giudice sunto abuso di posizione dominante nel settore
civile a richiedere d’ufficio alla pubblica ammini- della telefonia ed in particolare con riferimento
strazione le informazioni scritte relative ad atti e alla terminazione di chiamate fisso-mobile su rete
documenti dell’amministrazione stessa che ri- telefonica. In esito al procedimento, l’AGCM
tiene necessario acquisire al processo». aveva accertato la responsabilità di due delle so-
20 Ordinanza del Trib. Palermo 15 luglio 2011. cietà indagate, Telecom e Wind, mentre nei con-
L’istanza di esibizione è stata accolta dopo che fronti della terza società coinvolta nell’indagine,
l’AGCM ha negato l’accesso al fascicolo istrutto- Vodafone, l’istruttoria si chiudeva con l’accogli-
rio. Il caso trae origine dall’istruttoria A417, av- mento degli impegni proposti. Una società cliente
viata nei confronti di Grandi Navi Veloci per un di Vodafone proponeva quindi un’azione di risar-
386 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

Può essere interessante un confronto mato che l’art. 463, § 6 c.c.fr., non impedi-
della prassi nazionale con quella degli al- sce la possibilità di ordinare l’accesso nel-
tri Stati membri, da cui sembrano emer- l’ambito di un’azione di risarcimento del
gere interessanti indicazioni circa l’ap- danno. Di conseguenza, è stato richiesto
proccio particolarmente favorevole se- all’Autorità francese di esibire le versioni
guito in alcune giurisdizioni. non riservate delle dichiarazioni scritte e
Al riguardo, un fronte piuttosto avan- orali raccolte durante il procedimento
zato sembra essere quello francese, ove la istruttorio, tra cui le versioni confidenziali
Corte di Parigi ha recentemente ordinato delle osservazioni scritte presentate dalle
all’Autorità della concorrenza francese di parti e dai terzi, i verbali delle audizioni,
esibire i documenti relativi ad un procedi- le risposte alle richieste di informazioni ed
mento amministrativo iniziato a fine giu- i documenti trasmessi dalle parti.
gno 2010 su impulso di alcune società at- Da ultimo, merita un breve cenno una
tive nella promozione di buoni sconto via decisione dell’Autorità della concorrenza
internet, tra cui Ma Liste de Courses, con- olandese del dicembre 2009, relativa alla
cluso con un provvedimento di impegni24. richiesta di accesso agli atti da parte di un
A seguito della chiusura del procedimento soggetto potenzialmente interessato a pro-
amministrativo, la società Ma Liste de porre un’azione di danni. Con la decisione
Courses ha avviato un’azione civile al fine in questione, l’Autorità ha accolto tale ri-
di ottenere un risarcimento dei danni su- chiesta, senza la necessità per il soggetto
biti dalla condotta asseritamente anti- danneggiato di ricorrere in sede giudiziale
competitiva. al fine di ottenere un ordine di esibizione:
È interessante notare che la società at- più specificamente, l’Autorità si è spinta
trice era in possesso, a prescindere dall’ac- sino a consentire l’accesso alla comunica-
cesso al fascicolo degli atti dell’Autorità, zione delle risultanze istruttorie (c.d. on-
della maggior parte della documentazione derzoeksrapport), salvo limitarsi a mante-
alla base dell’istruttoria amministrativa, nere riservati i soli riferimenti ai nomi
ma in base alla normativa francese non le delle persone citate nel documento26.
era riconosciuto il diritto di esibire tale
materiale in sede di giudizio civile: l’art. V. CONCLUSIONI
463, § 6, del Codice Commerciale Fran-
cese (c.c.fr.) impedisce, infatti, di utiliz- L’analisi condotta circa i rapporti tra
zare in altri contesti le informazioni ac- azioni di risarcimento del danno e proce-
quisite nell’ambito di un procedimento dimenti amministrativi conclusi con l’ac-
dell’Autorità della concorrenza. Sebbene cettazione di impegni consente di apprez-
una recente decisione della Suprema zare un quadro variamente composito.
Corte francese abbia ammesso l’esibizione In primo luogo, si è osservato come al-
di tali documenti ove sia necessario per cune caratteristiche dei procedimenti con
difendere un diritto delle parti25, ciò non impegni, e in particolare l’assenza nel
sarebbe valso ad escludere il rischio per la provvedimento finale di un accertamento
società di incorrere in una potenziale vio- formale dell’illecito, potrebbero compor-
lazione della norma citata. Per tale ra- tare alcuni elementi di potenziale ten-
gione, Ma Liste de Courses ha preferito sione con le azioni di risarcimento del
chiedere un ordine di esibizione in sede danno. In linea di principio, queste ten-
civile, che è stato concesso dalla Corte di sioni sembrerebbero di scarso rilievo alla
Parigi: il giudice ha in tale sede confer- luce del fatto che lo strumento in esame

cimento del danno di tipo follow on solo nei con- 24 Tribunal de commerce de Paris, 15 th
fronti di quest’ultima. In tale contesto, l’AGCM chambre, SAS Ma Liste de Courses v. Société Hi-
aveva notificato la CRI anche a Vodafone e, con il ghCo 3.0 et al., decisione del 24 agosto 2011.
provvedimento di condanna, erano censurate 25 Cour de Cassation, Commercial Chamber,
condotte speculari a quelle che nei confronti di Semavem, 19 gennaio 2010.
Vodafone non erano state accertate a seguito del- 26 Decisione del 7 dicembre 2009, n. 6830 -
l’accettazione degli impegni. Stichting Meldpunt Collectief Onrecht.
A. PERA – LE DECISIONI CON IMPEGNI E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 387

dovrebbe limitarsi ai casi in cui vi sia una dere al fascicolo istruttorio. A tale propo-
fattispecie che solleva problematiche anti- sito, nonostante la mancanza di una disci-
trust, ma siano assenti condotte poten- plina europea uniforme, alcune giurisdi-
zialmente gravi. La prassi applicativa mo- zioni comunitarie si sono mostrate piut-
stra, tuttavia, specie a livello nazionale, tosto favorevoli nel consentire l’accesso al
un utilizzo tutt’altro che marginale dell’i- fascicolo a tali soggetti. L’orientamento
stituto in esame: l’applicazione degli im- seguito dall’AGCM, con l’avallo della giu-
pegni, seppure esclusa nel caso delle vio- risprudenza amministrativa, sembrereb-
lazioni c.d. hard core, è stata ammessa in be piuttosto rigido, nel senso di escludere
altre fattispecie, anche potenzialmente l’accesso al fascicolo istruttorio a terzi
gravi. A fronte di tale contesto, come ben estranei al procedimento, ma è in ogni
noto, la Commissione ha fornito in più caso possibile acquisire gli elementi rile-
occasioni chiare indicazioni circa l’inten- vanti attraverso ulteriori strumenti previ-
zione di voler incoraggiare le azioni di sti dall’ordinamento (i.e. artt. 210 c.p.c. e
private enforcement, senza tuttavia pren- 213 c.p.c.).
dere espressa posizione in merito alle
problematiche potenzialmente connesse ALBERTO PERA
alla conclusione con impegni del procedi-
mento amministrativo.
Una questione di rilievo riguarda il va- Bibliografia
lore da attribuire alle decisioni con impe- CINTIOLI, «Le nuove misure riparatorie del
gni nei giudizi civili: seppure, infatti, il danno alla concorrenza», in Giur. Comm.,
provvedimento non contiene un formale 2008, n. 1, p. 109 ss.; DEKEYSER - BECKER - CALI-
accertamento dell’illecito, la giurispru- STI, «Impact of public enforcement on antitrust

denza comunitaria e nazionale sembre- damages actions: Some Likely Effects of Set-
rebbe indicare che le decisioni con impe- tlements and Commitments on Private Actions
for Damages», in European Competition Law
gni presuppongono un dubbio effettivo Annual 2008: Antitrust Settlements Under EC
circa la sussistenza di problematiche anti- Competition Law, (a cura di) C.D. EHLERMANN -
trust. Non può dunque escludersi che, in M. MARQUIS, Oxford, 2010, p. 677 ss.; GITTI, «Gli
sede di giudizio civile, si possa tenere accordi con le Autorità indipendenti», in Rivi-
conto delle preoccupazioni concorrenziali sta dir. civ., 2011, n. 2, p. 192 ss.; LIBERTINI, «Le
sollevate dall’autorità amministrativa. Decisioni “patteggiate” nei procedimenti per il-
Ulteriori elementi utili ai fini probatori leciti antitrust», in Giorn. dir. amm., 12, 2006,
p. 1284 ss.; PERA, «Le decisioni con impegni tra
possono altresì essere tratti dai documenti diritto nazionale e comunitario», in Poteri e ga-
pubblici connessi all’istruttoria, quali il ranzie nel diritto antitrust: l’esperienza italiana
provvedimento di apertura e chiusura del nel sistema della modernizzazione, (a cura di)
procedimento, nei quali vi è non solo una G. BRUZZONE, Bologna, 2008, p. 61 ss.; RAF-
descrizione preliminare, ma piuttosto FAELLI, «Il difficile equilibrio tra public e pri-
puntuale, dei mercati interessati, delle vate enforcement nell’applicazione del diritto
condotte potenzialmente rilevati, ma an- antitrust», in Foro amm. TAR, 2011, 6, p. 1926
che un primo inquadramento giuridico ss.; SCOGNAMILGIO, «Decisioni con impegni e tu-
tela civile dei terzi», in Dir. amm., 2010, p. 503
della fattispecie oggetto di indagine. ss.; SIRAGUSA, «Le decisioni con impegni», in 20
Infine, assume significativo rilievo la anni di antitrust. L’evoluzione dell’Autorità Ga-
possibilità per i terzi danneggiati di poter rante della Concorrenza e del Mercato, Torino,
effettivamente esercitare il diritto di acce- 2010, p. 385 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le decisioni con settlement
e il rilievo per l’antitrust private enforcement

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. IL SETTLEMENT volte in un procedimento antitrust pos-


IN COMMISSIONE. – 1. Profili procedurali. – 2. sono addivenire ad un accordo al fine di
La prassi della commissione. – 3. Intera- definire celermente l’esito dell’istruttoria.
zioni con la procedura di leniency. – 4. Per-
ché transigere? – III. SETTLEMENT E PRIVATE La procedura di settlement – sempre
ENFORCEMENT. più frequentemente adottata nei procedi-
menti di fronte alla Commissione – è di-
sciplinata anche in alcuni ordinamenti di
I. INTRODUZIONE
Stati membri dell’Unione Europea, quali:
L’istituto del settlement (“settlement” o Gran Bretagna, Francia, Olanda e Germa-
“transazione”) è stato introdotto nell’ordi- nia4. L’ordinamento italiano non contem-
namento comunitario con il Regolamento pla, invece, l’istituto del settlement nei
(CE) n. 622/2008 del 30 giugno 20081 procedimenti antitrust.
(“Regolamento”) e trova la sua disciplina Anche se la procedura di settlement
nella comunicazione della Commissione può perseguire differenti obiettivi di po-
europea (“Commissione”) concernente la licy nei diversi Paesi in cui è prevista, in
transazione nei procedimenti per l’ado- generale può dirsi che essa premia la col-
zione di decisioni a norma dell’art. 7 e laborazione delle imprese indagate con
dell’art. 23 del Regolamento (CE) n. una riduzione delle sanzioni e consente
1/20032 del Consiglio nei casi di cartelli un’abbreviazione dei tempi istruttori e –
(“Comunicazione”). dunque – una definizione più celere del
Il settlement è un meccanismo alterna- procedimento antitrust. Nei paragrafi che
tivo alla procedura ordinaria disciplinata seguono si concentrerà l’attenzione sulla
dai Regolamenti (CE) nn. 1/2003 e 773/ procedura di settlement comunitaria5.
2004 e trova applicazione esclusivamente
nei casi di illeciti antitrust ritenuti più II. IL SETTLEMENT IN COMMISSIONE
gravi per la collettività – vale a dire i car-
telli, previsti dall’art. 101 TFUE3 – la cui 1. Profili procedurali. – La procedura di
repressione è obiettivo prioritario per settlement – facoltativa sia per la Commis-
tutte le autorità di controllo della concor- sione che per le parti del procedimento
renza. Attraverso la procedura di settle- che intendano aderirvi – è delineata in
ment la Commissione e le imprese coin- dettaglio nella Comunicazione.
1 Il Regolamento modifica alcuni articoli del 5 Per informazioni sugli altri paesi dove il set-
Regolamento n. 773/2004 e inserisce il nuovo art. tlement trova applicazione, si veda: J. BURRICHTER,
10-bis «Procedura di transazione nei casi di car- «Settlement in cartel cases: practical experience in
telli». Germany», in European Competition Law Annual
2 Regolamento 1/2003 del Consiglio, 16 di- 2008, 2010, p. 471 ss.; D. BRAULT - R. MAULIN, «La
cembre 2002, concernente l’applicazione delle re- procédure de non-contestation des griefs: Un succès
gole di concorrenza di cui agli articoli 101 e 102 non contestable», in Concurrence n. 2-2011, p. 80
del TFUE. ss.; E. MORGAN DE RIVERY, «The French “Non-Con-
3 In Germania e in Francia il settlement può test Procedure”: A Practitioner’s Point of View», in
essere utilizzato senza restrizioni relative al tipo European Competition Law Annual 2008, 2010, p.
di infrazione. Nel Regno Unito ed in Olanda, in- 453 ss.; P. KALBFLEISCH, «The Dutch Experience
vece, la procedura di transazione trova normal- with Plea Bargaining/Direct Settlements», in Euro-
mente applicazione nei casi di cartello. pean Competition Law Annual 2008, 2010, p. 481
4 In Polonia il settlement è oggetto di discus- ss.; O. BROUWER, «Antitrust Settlements in the
sione nell’ambito dei proposti emendamenti al Netherlands: A Useful Source of Inspiration?», in
«Polish Competition Act», che prevedono una pro- European Competition Law Annual 2008, 2010, p.
cedura sul modello di quella europea. Data la fase 489 ss.; A. STEPHAN, «OFT dairy price-fixing case
avanzata dell’iter legislativo al 30 gennaio 2013, leaves sour taste for cooperating parties in settle-
verosimilmente la procedura di settlement verrà ments», in European Competition Law Review,
adottata anche in Polonia nel corso dei prossimi 2010.
mesi.
S. D’ALBERTI – LE DECISIONI CON SETTLEMENT 389

In sintesi, a seguito dell’avvio di un scussioni bilaterali, nonché al momento


procedimento istruttorio volto ad accer- in cui rendere accessibili alle parti gli ele-
tare l’esistenza di un cartello in violazione menti probatori contenuti nel fascicolo
dell’art. 101 TFUE, la Commissione gode istruttorio a supporto degli addebiti e for-
di un ampio margine di discrezionalità nire alle parti una stima della possibile
nel decidere quali casi possono essere sanzione che ciascuna impresa potrebbe
conclusi con la procedura ordinaria disci- essere chiamata a corrispondere. Nell’am-
plinata dai Reg. (CE) nn. 1/2003 e 773/ bito di tali discussioni le parti vengono
2004 e quali, invece, presentano caratteri- informate in merito agli «elementi essen-
stiche tali da consentire una transazione. ziali»7 presi in considerazione dalla Com-
Qualora la Commissione, una volta missione fino a quel momento, quali: «i
raccolte, nell’ambito della fase istruttoria fatti contestati, la loro classificazione, la
del procedimento, evidenze probatorie gravità e durata del presunto cartello,
sufficienti a supportare la sussistenza del l’imputazione della responsabilità, una
cartello, ritenga – sulla base di numerosi stima della forcella delle ammende appli-
fattori quali, il numero delle imprese in- cabili, nonché gli elementi probatori uti-
dagate, le prevedibili posizioni contra- lizzati a sostegno dei potenziali addebiti»8
stanti in merito all’attribuzione della re- che la Commissione intende contestare.
sponsabilità ed il livello di contestazione In questa fase le parti hanno, altresì, la
dei fatti – che, nel caso di specie, possa es- possibilità di richiedere – a determinate
serci spazio per il settlement, verifica l’in- condizioni – l’accesso alle versioni non ri-
teresse delle parti coinvolte nel procedi- servate dei documenti accessibili conte-
mento istruttorio ad aderire alla proce- nuti nel fascicolo istruttorio.
dura. A tal fine, la Commissione concede Nel momento in cui i contatti bilate-
alle parti interessate un termine non infe- rali tra la Commissione e le parti, avve-
riore a due settimane entro il quale queste nuti nel corso di questa prima fase di ne-
ultime devono manifestare, per iscritto, la goziazione, consentono di raggiungere
disponibilità a partecipare a discussioni un’intesa comune quanto all’ambito degli
tese all’eventuale presentazione di propo- addebiti e alla stima della forcella delle
ste di transazione in un momento succes- probabili sanzioni, la Commissione fissa
sivo della procedura6. Tali dichiarazioni un termine non inferiore a 15 giorni entro
contengono una mera espressione della il quale le parti possono formalizzare una
volontà delle parti di prendere contatto proposta definitiva di transazione. In tale
con la Commissione al fine di transigere e proposta, come espressione dell’impegno
non comportano né il riconoscimento a cooperare in vista di una rapida tratta-
della partecipazione all’infrazione né al- zione del caso, alle parti è richiesto di for-
cuna assunzione di responsabilità per la nire determinate conferme e informazio-
commissione dell’illecito. ni. In particolare, esse devono: i) ricono-
Se le parti esprimono la volontà di scere la propria partecipazione e respon-
aderire alla procedura di transazione, la sabilità nella commissione dell’illecito9,
Commissione può decidere di avviare che dovrà essere descritto sinteticamente
consultazioni bilaterali, dando formal- in tutti i suoi elementi essenziali quali
mente inizio alla procedura di settlement. l’oggetto, l’eventuale attuazione, i fatti
Anche questa fase è fortemente caratteriz- principali, la loro qualificazione giuri-
zata da un ampio margine di discreziona- dica, inclusi il ruolo delle parti e la durata
lità della Commissione, con particolare ri- della loro partecipazione, ii) fornire un’in-
ferimento alla valutazione dell’opportu- dicazione dell’importo massimo della
nità e alla sequenza temporale delle di- sanzione che potrebbero accettare di cor-

6 In Francia, al contrario, sono le società a ri- 9 Si noti che il riconoscimento della responsa-
chiedere di essere ammesse alla procedura di set- bilità della parte per l’infrazione è richiesto anche
tlement. in Germania e nel Regno Unito, mentre in Francia
7 Comunicazione, punto 16. e in Olanda l’adesione alla procedura di settlement
8 Comunicazione, punto 16. non comporta ammissione di responsabilità.
390 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

rispondere nell’ambito della transazione, limitandosi semplicemente a confermare,


iii) confermare, da un lato, di essere state in termini inequivocabili, che la comuni-
sufficientemente informate in merito agli cazione degli addebiti è conforme a
addebiti che la Commissione intende quanto indicato nella proposta di transa-
muovere nei loro confronti e, dall’altro, di zione e che il loro impegno di seguire la
aver avuto la possibilità di esprimere il procedura di settlement resta fermo. In as-
proprio punto di vista nell’ambito delle senza di tale dichiarazione, la Commis-
fasi precedenti della procedura, iv) rinun- sione prende atto che le parti non inten-
ciare a determinati diritti di difesa quali dono dar seguito all’impegno assunto nel-
l’accesso agli atti contenuti nel fascicolo l’ambito della transazione; circostanza
istruttorio e la possibilità di essere sentite che può condurre l’autorità europea ad
in audizione. Tali diritti possono, tuttavia, abbandonare la procedura di settlement.
essere riacquisiti qualora la comunica- La Commissione, come anticipato, può
zione degli addebiti non rifletta il conte- anche adottare una comunicazione degli
nuto della proposta di transazione e v) addebiti che non riflette il contenuto della
dare il proprio consenso a ricevere la co- proposta di transazione; nel qual caso, le
municazione degli addebiti e la decisione ammissioni ivi formulate dalle parti si in-
definitiva in una lingua ufficiale dell’U- tendono ritirate e non possono utilizzarsi
nione europea. come elementi probatori contro nessuna
La Commissione gode di ampia discre- parte del procedimento. Ne consegue che
zionalità nel decidere se accettare le pro- alle parti, non più vincolate dalla loro pro-
poste di transazione sulla base della corri- posta di transazione (e che riacquistano i
spondenza o meno tra queste ultime e gli diritti di difesa cui avevano rinunciato
esiti delle consultazioni bilaterali. Su ri- nella prima fase della procedura), è asse-
chiesta dell’impresa interessata, la Com- gnato un nuovo termine per poter presen-
missione può accettare che le proposte di tare richieste di accedere al fascicolo
transazione siano presentate oralmente10. istruttorio o di essere sentite in audizione.
Come nella procedura ordinaria, an- Nell’ipotesi in cui le parti abbiano con-
che in quella di transazione la Commis- fermato la conformità della comunica-
sione è tenuta ad adottare una comunica- zione degli addebiti con il contenuto delle
zione degli addebiti11, che potrà riflettere proposte di transazione e, dunque, il loro
o meno la proposta di transazione. A ga- impegno a proseguire nella procedura di
ranzia dei diritti di difesa, prima della de- settlement, la Commissione può adottare
cisione definitiva, la Commissione è te- la decisione definitiva in linea con il con-
nuta a sentire le argomentazioni delle tenuto della proposta di transazione e
parti in relazione sia agli addebiti mossi della comunicazione degli addebiti nella
nei loro confronti che alle evidenze pro- quale verrà data evidenza del fatto che
batorie utilizzate a supporto della tesi ac- l’impresa ha cooperato con l’autorità di
cusatoria così da poter modificare, se del concorrenza nell’ambito della procedura
caso, la propria analisi preliminare (ad di settlement.
es., rinunciando a muovere specifici ad- È possibile che solo alcune delle parti
debiti che possano ritenersi infondati alla del procedimento aderiscano alla transa-
luce di quanto descritto dalle parti, op- zione (c.d. settlement ibrido).
pure rivedendo o completando le proprie Proprio in ragione di tale coopera-
argomentazioni). zione, e come ricompensa per la stessa, in
Se la comunicazione degli addebiti ri- caso di esito positivo della procedura di
flette puntualmente la proposta di transa- transazione, la Commissione riduce del
zione formulata dalle parti, queste ultime 10% l’ammontare dell’ammenda irrogata
rispondono entro un termine fissato dalla nei confronti delle imprese che hanno
Commissione, di almeno due settimane, aderito al settlement12. Inoltre, qualsiasi

10 Comunicazione, punto 38. 12 Comunicazione, punto 32. Sulla percen-


11 Tale comunicazione non è, al contrario, tuale di riduzione della sanzione, che rappresenta
prevista nel sistema tedesco. per le parti il primario incentivo a transigere, si
S. D’ALBERTI – LE DECISIONI CON SETTLEMENT 391

maggiorazione applicata a scopo dissua- osserva che, dall’entrata in vigore del Re-
sivo ai sensi del punto 30 degli Orienta- golamento (2008), nei procedimenti av-
menti per il calcolo delle ammende13 non viati dalla Commissione l’impiego dell’i-
potrà eccedere un fattore moltiplicatore stituto è aumentato nel corso degli anni:
pari a due14. Se, poi, il procedimento con- al gennaio 2013 risultano essere sei i casi
cluso mediante procedura di transazione di cartello definiti con settlement15.
coinvolge anche imprese che abbiano pre- In sintesi si osserva che, nei sei casi
sentato domanda di trattamento favore- fino ad oggi decisi con settlement: i) il nu-
vole (leniency), la riduzione dell’importo mero delle parti coinvolte nei procedi-
della sanzione accordata a titolo di tran- menti varia da un minimo di 3 (Consumer
sazione, si sommerà alla riduzione della Detergents - COMP/39.579 del 13 aprile
sanzione concessa a titolo di trattamento 2011) ad un massimo di 10 (DRAMs –
favorevole. COMP/38.511 del 19 maggio 2010), ii) vi è
Si osserva, infine, che la Commissione, stato un solo caso di settlement c.d. ibrido
nella propria autonomia decisionale, ha la (Animal feed phosphate - COMP/38.866
facoltà di adottare una posizione defini- del 20 luglio 2010), in cui una delle sei so-
tiva che differisce da quella espressa nella cietà parti del procedimento non ha ade-
comunicazione degli addebiti che rac- rito alla transazione, iii) la durata dei pro-
chiude le proposte di transazione delle cedimenti è variata approssimativamente
parti. In tal caso, però, la Commissione da due anni e quattro mesi (CRT Glass -
deve informarne le parti tramite una COMP/39.605 del 19 ottobre 2011) ad otto
nuova comunicazione degli addebiti an- anni (DRAMs - COMP/38.511 del 19 mag-
che al fine di garantire loro un effettivo gio 2010), iv) in media la durata dei casi
esercizio del diritto di difesa, in linea con di settlement conclusi nel 2011 è significa-
le norme procedurali applicate in assenza tivamente inferiore ai tre anni dalla data
di transazione (le parti avranno, dunque, in cui le società sono state ispezionate;
diritto di accesso alla documentazione mentre nel 2012, nell’unico caso chiuso
contenuta nel fascicolo istruttorio nonché con settlement (Water Management Pro-
di chiedere un’audizione e di rispondere ducts - COMP/39.611 del 27 giugno 2012),
alla comunicazione degli addebiti). Anche la decisione della Commissione è interve-
in questo caso, le ammissioni delle parti nuta dopo poco più di tre anni dall’ultima
formulate nelle proposte di transazione si ispezione avvenuta nell’aprile del 200916,
intenderanno ritirate e non potranno uti- v) la Commissione ha irrogato complessi-
lizzarsi come evidenze nei confronti di vamente sanzioni per circa 1,1 miliardi di
nessuna delle parti del procedimento. euro.
Che la Commissione voglia incremen-
2. La prassi della commissione. – Con tare ulteriormente l’utilizzo della proce-
riferimento all’utilizzo del settlement, si dura di transazione è, poi, confermato

osservano notevoli diversità di approccio nei di- fine essa può aumentare l’ammenda da infliggere
versi Stati membri dove la procedura di settle- alle imprese che abbiano un fatturato particolar-
ment opera: in Francia è accordata una riduzione mente grande al di là delle vendite dei beni e ser-
fino al 50%, in Olanda del 15% e in Germania vizi ai quali l’infrazione si riferisce».
fino a un massimo del 10%. Mentre in paesi come 14 Comunicazione, punto 32.
il Regno Unito l’ammontare della riduzione viene 15 Commissione europea, DRAMs - COMP/
deciso caso per caso. Si veda Getting the Deal 38.511, 19 maggio 2010; Commissione europea,
Through - Cartel Regulation 2013, p. 100; P. KALB- Animal feed phosphate - COMP/38.866, 20 luglio
FLEISCH, «The Dutch Experience with Plea Bargai- 2010; Commissione europea, Consumer Deter-
ning/Direct Settlements», cit., http://www.bundes- gents - COMP/39.579, 13 aprile 2011; Commis-
kartellamt.de/wEnglisch/download/pdf/BKartA_Kar sione europea, CRT Glass - COMP/39.605, 19 otto-
tellverfolgung_eng_2012_web_bf.pdf. bre 2011; Commissione europea, Refrigeration
13 Il punto 30 degli Orientamenti per il calcolo Compressors - COMP/39.600, 7 dicembre 2011;
delle ammende inflitte in applicazione dell’art. Commissione europea, Water Management Pro-
23, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (CE) ducts - COMP/39.611, 27 giugno 2012.
n. 1/2003 recita: «La Commissione presterà parti- 16 La prima ispezione della Commissione, nel
colare attenzione all’esigenza di garantire l’effetto caso citato, risale al dicembre 2008.
sufficientemente dissuasivo delle ammende; a tal
392 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

dall’intervista rilasciata dal Commissario volte imprese che hanno anche presentato
UE alla concorrenza Joaquin Almunia, il domanda di leniency, la riduzione della
14 gennaio 201317, i cui contenuti sono sanzione loro accordata a titolo di transa-
stati ripresi nel recente intervento del zione va a sommarsi alla ricompensa loro
Commissario dello scorso 8 marzo 201318, concessa a titolo di trattamento favore-
in cui si afferma che, verosimilmente, la vole.
metà dei casi, che si concluderanno nel
corso dell’anno verrà decisa in esito alla 4. Perché transigere? – Come antici-
procedura di settlement. pato, il settlement è un meccanismo alter-
Quanto agli Stati membri in cui è pre- nativo alla procedura ordinaria e trova
visto il settlement, si rileva che in Francia, applicazione esclusivamente nei casi di
ad oggi, i casi conclusi tramite la proce- cartelli. Di seguito alcune considerazioni
dura di transazione, sono trentatre, men- sugli elementi che la Commissione e le
tre in Germania e nel Regno Unito si regi- parti del procedimento valutano nella
strano, rispettivamente, undici e sette casi scelta di proporre o di aderire al settle-
conclusi con il settlement19. ment.
a) La prospettiva della Commissione
3. Interazioni con la procedura di le- La scelta di iniziare la procedura ordi-
niency. – Settlement e leniency sono stru- naria piuttosto che quella di settlement è,
menti diversi ma complementari nella po- come si è visto, a totale discrezione della
litica comunitaria volta alla repressione Commissione e si basa sull’opportunità o
dei cartelli: la leniency premia la coopera- meno – a seguito di un appropriato bilan-
zione delle imprese che forniscono un ciamento di interessi – di dare inizio ad
contributo volontario decisivo alla sco- una procedura semplificata. Nella pro-
perta e all’accertamento di un illecito spettiva della Commissione, infatti, a se-
grave, mentre il settlement ricompensa la conda del caso specifico al suo esame e
cooperazione delle imprese che, previa delle evidenze presenti nel fascicolo
ammissione della propria responsabilità istruttorio, può essere più opportuno af-
nella commissione dell’illecito, contribui- frontare una procedura ordinaria oppure
scono ad accelerare il procedimento che proporre il settlement.
conduce all’adozione di una decisione ai La Commissione sarà incentivata a
sensi degli artt. 7 e 23 Reg. (CE) 1/2003 proporre il settlement qualora ritenga di
nei modi e con le garanzie descritte nel avere buone probabilità di raggiungere
paragrafo precedente. Come già chiarito, un accordo con tutte le parti coinvolte nel
secondo la Comunicazione, per l’impresa procedimento ed è ragionevole ipotizzare
che abbia già presentato domanda di le- che, seppure tale probabilità sia maggiore
niency e abbia, quindi, già ammesso la nei casi di cartello meno complessi, le
propria partecipazione ad un illecito maggiori efficienze procedurali si potreb-
grave, la procedura di settlement può rap- bero ottenere nei casi complessi, che
presentare l’opportunità di ottenere un’ul- coinvolgono un gran numero di parti con
teriore riduzione del 10% della sanzione. posizioni confliggenti sull’attribuzione di
In altre parole, qualora nei casi conclusi responsabilità e ampie contestazioni su
con procedura di settlement siano coin- oggetto, effetti e durata del cartello20.

17 Intervista rilasciata da Joaquin Almunia, in the coming years – which seems to me a good ba-
occasione della Semana Iberica al College of Eu- lance between the different proceduraltools».
rope di Bruges, dove il Commissario ha dichia- 19 Cfr. http://www.autoritedelaconcurrence.fr/
rato che «In the cases that we can deal with this user/index.php; Per i casi di settlement in Germa-
year, probably half of them will be decided thanks nia e in Regno Unito si vedano i siti http://www.
to a settlement, in cartels […]». bundeskartellamt.de e www.oft.gov.uk.
18 Joaquin Almunia, Speech: Remedies, com- 20 K. DEKEYSER - R. BECKER - D. CALISTI, «Im-
mitments and settlements in antitrust, 8 marzo pact of Public Enforcement on Antitrust Damages
2013, in cui il Commissario Almunia ha reiterato: Actions: Some Likely Effects of Settlement and
«I dare make a prediction: around half of our car- Commitments on Private Actions for Damages»,
tel cases may be concluded with settlements in in European Competition Law Annual 2008,
S. D’ALBERTI – LE DECISIONI CON SETTLEMENT 393

I vantaggi che la Commissione può era ignorato, associata all’espansione del


trarre dalla scelta della procedura di set- private enforcement antitrust e alla cre-
tlement sono rappresentati da una mag- scente applicazione della normativa pe-
gior speditezza e da un minor costo della nale in ambito antitrust a livello interna-
procedura (si pensi, ad esempio, all’as- zionale, rende, infatti, la valutazione del-
senza di audizioni e di accessi completi l’impresa piuttosto complessa22.
alla documentazione istruttoria) e dei re- È chiaro, infatti, che il riconoscimento
lativi contenziosi (la probabilità che l’im- di responsabilità nella commissione del-
presa che aderisce al settlement impugni l’infrazione e il valore vincolante che la
la decisione di fronte al giudice è piutto- decisione della Commissione può avere
sto bassa)21. A ciò si aggiunga un ridotto nei confronti dei giudici nazionali, sono
dispendio di energie nella redazione della elementi che debbono essere attenta-
decisione finale, che si presenta in forma mente valutati dall’impresa che si accinge
semplificata e sintetica ed, in generale, un a scegliere se aderire o meno al settle-
utilizzo più efficiente delle risorse della ment.
Commissione che possono essere allocate Soprattutto nei casi di cartelli interna-
in modo da perseguire un maggior nu- zionali decidere se accedere o meno a una
mero di cartelli. proposta di settlement, può avere riflessi e
In termini di svantaggi, invece, si può conseguenze importanti su procedimenti
pensare al più complesso sforzo organiz- in corso in altri paesi e su potenziali
zativo nella predisposizione delle consul- azioni di risarcimento danni. A livello in-
tazioni bilaterali con le società che hanno ternazionale, il rischio a cui può poten-
aderito alla transazione e alla difficile or- zialmente esporsi l’impresa che decidesse
ganizzazione, e conseguente minore effi- di aderire alla proposta di settlement è
cienza procedurale, dei casi ibridi, in cui sfaccettato. Una decisione di settlement
solo alcune delle parti del procedimento che consacri l’ammissione di responsabi-
aderiscono alla procedura di settlement. lità per l’illecito può: i) indurre un’auto-
In quest’ultimo caso, a seguito di un at- rità della concorrenza che ritenga che la
tento bilanciamento di interessi, la Com- condotta illecita accertata dalla Commis-
missione potrebbe essere addirittura por- sione abbia avuto effetti sul suo territorio
tata ad abbandonare la procedura di set- ad aprire un nuovo procedimento23, ii) es-
tlement. sere utilizzata da altra autorità della con-
b) La prospettiva dell’impresa parte correnza che, in assenza della decisione,
del procedimento non sarebbe stata in grado di raccogliere
L’analisi delle motivazioni che indu- evidenze probatorie necessarie a giustifi-
cono l’impresa indagata per l’illecito anti- care il suo intervento, iii) cristallizzare la
trust ad aderire al settlement rischia di es- valutazione di aspetti specifici del caso
sere riduttiva se compiuta esclusivamente con riferimento, ad esempio, alla defini-
con riferimento allo specifico procedi- zione dei mercati rilevanti o, al periodo e
mento di cui l’impresa è parte in Commis- alla durata del presunto illecito e, infine,
sione. iv) ingenerare il rischio di azioni di danno
La globalizzazione dell’istituto del set- (tema su cui si rinvia al paragrafo che se-
tlement e l’incremento dell’utilizzo di que- gue). A ciò si sommano gli svantaggi già
sto strumento in giurisdizioni dove prima descritti nel precedente paragrafo II.1, de-

2010, p. 677 ss.; D.W. HULL - M.J. CLANCY, «The espresse in OECD, Experience with Direct Settle-
European Commission’s new settlement proce- ments in Cartel Cases, DAF/COMP(2008)32, 1° ot-
dure for cartel cases: a defense counsel’s perspec- tobre 2009.
tive», in Alternative enforcement techniques in 23 La decisione di settlement nel caso DRAM
EC competition law, 2009, p. 107. ha di recente, attivato un separato procedimento
21 D. WAELBROECK, «A new “settlement culture” antitrust da parte dell’autorità antitrust Brasi-
in competition cases. What is left to the Courts?», liana. Si veda GCR, Global Cartel Settlement: is it
in Alternative enforcement techniques in EC com- Possible?, disponibile a http://www.globalcompeti-
petition law, 2009, p. 256-257. tionreview.com/news/article/33036/global-cartel-
22 Si vedano sul punto le considerazioni settlement-possible/.
394 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

rivanti specificamente dalla procedura di commerciale25, viii) dal possibile impatto


settlement in Commissione. Come già positivo che l’adesione al settlement può
detto, infatti, l’impresa che decida di ade- avere da un punto di vista reputazionale.
rire al settlement: i) accetta di compri-
mere alcuni diritti di difesa e processuali III. SETTLEMENT E PRIVATE ENFORCEMENT
(rinuncia, ad esempio, alla facoltà di es-
sere sentita in audizione e ad un accesso Come anticipato, l’impresa indagata
pieno al fascicolo istruttorio nonché – di che aderisca alla proposta di settlement,
fatto – ad impugnare la decisione della ammettendo la responsabilità per l’ille-
Commissione di fronte al Tribunale), ii) cito antitrust, va incontro al rischio di
deve accordarsi con la Commissione in azioni di risarcimento del danno. Anche
merito alla propria responsabilità nell’il- se l’ordinamento italiano attualmente non
lecito, iii) deve valutare le possibili conse- prevede l’istituto del settlement, un proce-
guenze a cui potrebbe andare incontro dimento comunitario, che si concluda
nelle ipotesi di settlement ibrido e iv) si con una decisione di accertamento del-
espone a sanzioni più elevate in qualsiasi l’infrazione a seguito di transazione, po-
futura istruttoria in cui fosse coinvolta ai trebbe dare luogo – in ragione di specifici
sensi del punto 28 degli Orientamenti criteri di collegamento con la giurisdi-
della Commissione per il calcolo delle zione nazionale – ad azioni di risarci-
ammende24. mento del danno antitrust (follow-on ac-
A fronte delle citate complessità, i pos- tion) di fronte al giudice italiano, così
sibili vantaggi per l’impresa che volesse come di fronte ai giudici di altri Stati
aderire al settlement sono rappresentati: i) membri.
dalla riduzione del 10% dell’importo della Se tale ipotesi si verificasse, è possibile
sanzione, ii) dalla certezza che la maggio- che l’eventuale azione follow-on venga
razione applicata a scopo dissuasivo ai proposta dal danneggiato (attore nel giu-
sensi del punto 30 degli Orientamenti dizio per il risarcimento danni) in tempi
della Commissione per il calcolo delle verosimilmente molto brevi. Ciò in quan-
ammende non potrà eccedere un moltipli- to può presumersi che, in esito ad un pro-
catore pari a due, iii) dalla consapevo- cedimento definito con settlement, l’im-
lezza anticipata dell’ambito dell’illecito presa che ha aderito alla transazione
che l’impresa avrà già prima di ricevere la (convenuta nel giudizio di risarcimento
comunicazione degli addebiti, iv) dalla danni) non impugni la decisione della
possibilità di interloquire con la Commis- Commissione e – dunque – non possa be-
sione in un momento anteriore a quello in neficiare della protezione temporanea of-
cui la valutazione dell’autorità si cristal- ferta al convenuto dalla pendenza del giu-
lizza nella comunicazione degli addebiti, dizio di appello dinanzi al Tribunale26.
v) dalla facoltà di poter rinunciare al set- L’attore potrà, quindi, disporre di una de-
tlement in qualsiasi momento precedente cisione definitiva, immediatamente dopo
alla ricezione della comunicazione degli la conclusione del procedimento di fronte
addebiti, vi) dalla celerità dei tempi e alla Commissione.
dalla riduzione dei costi dell’istruttoria, Come detto, la decisione che fa seguito
vii) dal minor impegno in termini di al settlement accerta l’infrazione27 ed è,
tempo ed energie del management, che pertanto, vincolante nei confronti del giu-
potrà continuare a dedicarsi all’attività dice nazionale ai sensi dell’art. 16 Reg.

24 Comunicazione, punto 28: «L’importo di base sarà aumentato fino al 100% ogni volta che
base dell’ammenda può essere aumentato qualora venga accertata una infrazione di questo tipo».
la Commissione constati l’esistenza di circostanze 25 A. ORTEGA GONZALES, «The Cartel Settlement
aggravanti, come nei casi seguenti: – quando Procedure in Practice», ECLR 2011, p. 176.
un’impresa continua o ripete la stessa infrazione 26 L. COPPI - R. LEVINSON, «The Interaction
o un’infrazione simile dopo che la Commissione o between Settlements and Private Litigation-An Eco-
un’autorità nazionale garante della concorrenza nomic Perspective», in European Competition Law
abbiano constatato che tale impresa ha violato le Annual 2008, 2010, p. 687 ss.
disposizioni dell’articolo 81 o 82. L’importo di 27 Si veda art. 7 del Regolamento.
S. D’ALBERTI – LE DECISIONI CON SETTLEMENT 395

(CE) 1/2003 circostanza che rappresenta Gli aspetti più problematici per l’at-
un chiaro beneficio per il danneggiato tore in un giudizio instaurato a valle di
dall’illecito antitrust che voglia intentare una decisione di transazione attengono,
un’azione civile per il risarcimento del dunque, ai temi dell’accesso ai documenti
danno. Beneficio amplificato dal fatto del fascicolo istruttorio della Commis-
che, come chiarito, questo tipo di deci- sione29 e ai meccanismi di disclosure di-
sione è resa in tempi più brevi. sciplinati in maniera non uniforme dalle
Di contro, tuttavia, la decisione adot- normative processuali nazionali. Temi
tata in esito a una procedura di settlement particolarmente delicati in quanto i docu-
è redatta in forma semplificata e, non menti e le dichiarazioni sono versate in
solo non contiene alcun riferimento ai atti dal convenuto nell’ambito di un pro-
possibili effetti del cartello – così come, cedimento transattivo.
peraltro, la maggior parte delle decisioni La disciplina dell’accesso ai docu-
adottate a conclusione di procedure ordi- menti e alle proposte transattive per i casi
narie – ma è anche significativamente di settlement è contenuta nei punti 35-40
meno dettagliata in punto di fatto rispetto della Comunicazione, che nella sostanza
a queste ultime. Di norma essa non fa ri- rispecchiano le previsioni poste a tutela
ferimento a circostanze fattuali relative a delle dichiarazioni confessorie nei casi di
possibili incontri fra le parti, discussioni leniency. In assenza di precedenti giuri-
in merito a fissazione di prezzi o a com- sprudenziali in materia di accesso ai do-
partimentazione di mercati, con le conse- cumenti nei procedimenti conclusi con
guenze che ne derivano in termini di as- transazione, alla luce della citata analogia
solvimento dell’onere della prova gra- fra le discipline dell’accesso nel quadro
vante sull’attore e anche in relazione alla delle procedure di settlement e di leniency,
possibilità per quest’ultimo di chiedere e si può presumere che il giudice nazionale
ottenere un ordine di esibizione da parte investito della questione, si conformi ai
del giudice ai sensi dell’art. 210 c.p.c. Non principi dettati dalla Corte di Giustizia
v’è dubbio che se l’attore non può di- nella nota sentenza Pfleiderer30, valu-
sporre di informazioni su fatti rilevanti, tando, sulla base delle circostanze del
ancor più complesso sarà provare il caso concreto, se negare o riconoscere al
danno derivante dagli stessi28. danneggiato dal cartello l’accesso ai docu-
Come già chiarito nel paragrafo che menti trasmessi dal convenuto alla Com-
precede, nell’ipotesi di settlement ibrido, il missione. Per i casi di applicazione nazio-
descritto svantaggio dell’attore si attenua nale decisi sulla base delle indicazioni
in quanto quest’ultimo potrà beneficiare della Corte di Giustizia, si rinvia alla sen-
di una decisione di accertamento struttu- tenza del Tribunale tedesco che – nella de-
rata e dettagliata in punto di fatto, resa a cisione del caso che ha dato origine alla
seguito di procedura ordinaria nei con- sentenza Pfleiderer – ha negato l’accesso ai
fronti della parte o delle parti che hanno documenti depositati dal leniency appli-
scelto di non aderire al settlement. cant presso l’autorità di concorrenza tede-
28 G. MUSCOLO, «Public e private enforcement pio dibattito, non sono al momento sfociati in un
(alcune questioni in tema di prova nel processo concreto intervento normativo. Al proposito, in-
antitrust)», in 20 Anni di Antitrust, C. RABITTI BE- fatti, ed anche a seguito di significativi sviluppi
DOGNI - P. BARUCCI (a cura di), tomo II, Torino, giurisprudenziali (caso Pfleiderer su cui la Com-
2010, p. 1015 ss. missione intende adottare una direttiva di armo-
29 Il profilo dell’accesso agli atti con riferi- nizzazione parziale con il principale obiettivo di
mento al diverso tema della leniency è stato af- offrire chiarimenti sulle interazioni tra le azioni
frontato nel Libro Bianco relativo alle azioni di ri- di risarcimento per danno antitrust ed il public
sarcimento del danno per violazione delle norme enforcement europeo e nazionale. V. Allegato al
antitrust comunitarie in cui sono state suggerite Programma di lavoro della Commissione per il
alcune possibili soluzioni anche in merito all’ac- 2012, COM(2011)777 def., del 15 novembre 2011
cesso agli atti contenuti nel fascicolo istruttorio. (http://ec.europa.eu/atwork/key-documents/index_
Il Libro Bianco prevede, in particolare, l’introdu- it.htm).
zione di meccanismi di disclosure con l’obiettivo 30 C. giust. UE, C-360/09, Pfleiderer AG c. Bun-
di facilitare l’onere probatorio dell’attore. Tali deskartellamt, 14 giugno 2011.
suggerimenti, che hanno dato origine ad un am-
396 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

sca (Bundeskartellant)31 e alla sentenza of the Competition Rules - Is Reform Over-


resa dalla High Court nel caso National due?», in E.A. RAFFAELLI (a cura di), Antitrust
Grid, in cui il giudice inglese ha chiesto between EC Law ad National Law, Treviso, 17-
18 maggio 2012 (in corso di pubblicazione); S.
l’intervento della Commissione in qualità BRANKIN, «The First Cases Under The Commis-
di amicus curiae ai sensi dell’art. 15 § 3 sion’s Cartel Settlement Procedure: Problem
Reg. (CE) 1/200332. Solved?», in European Competition Law Re-
In conclusione, nella prospettiva del- view, n. 4, 2011; F. DI PORTO, «Recent Develop-
l’attore nel giudizio a valle della decisione ments in Italian Competition Law (Year 2011)»,
di transazione, non poter fare affida- in Concorrenza e Mercato, 2012, p. 59 ss.;
R. GAMBLE, «“Speaking (formally) with the
mento, da un lato, su una decisione detta- Enemy” - Cartel Settlements Evolve», in Euro-
gliata e, dall’altro, su un pieno accesso ai pean Competition Law Review, 2011, p. 449 ss.;
documenti contenuti nel fascicolo istrut- J. JOSHUA - K. HUGMARK - I. DAEMS, «Structured
torio, comporta certamente uno svan- Settlements? The First Deal Under the Com-
taggio ai fini della prova dell’illecito con mission 2008 Cartel Settlements Package», in
possibile conseguente significativo disin- The European Antitrust Review, 2011, p. 3 ss.;
OECD, Experience with Direct Settlements in
centivo ad intentare un’azione di risar- Cartel, 2008; OECD, «Plea Bargaining: Settle-
cimento danni di fronte al giudice nazio- ment of Cartel Cases», in OECD Journal: Com-
nale. petition Law and Policy, vol. 2009/2, p. 105 ss.;
U. SOLTÉSZ-C. VON KÖCKRITZ, «EU Cartel Settle-
SILVIA D’ALBERTI ments in Practice - the Future of EU Cartel
Law Enforcement?», in European Competition
Bibliografia Law Review, 2011, p. 258 ss.; M. TAVASSI, «Il
ruolo dei giudici nazionali nel private enforce-
A. BACH, «Negotiated Settlements Under ment, competenze concorrenti e coordina-
EC Competition Law: A Judicial Perspective» mento con l’azione dell’Autorità garante», in
in European Competition Law Annual 2008, 20 Anni di Antitrust, C. RABITTI BEDOGNI - P. BA-
2010, p. 317 ss.; G. BARLING, «Collective Re- RUCCI (a cura di), tomo II, Torino, 2010, p. 997
dress in the National Courts for Infringement ss.

31 AMTSGERICHT BONN, Pfleiderer AG c. Bunde- 32 High Court of Justice, National Grid Elec-
skartellamt, 18 gennaio 2012. tricity Transmission Plc c. ABB Ltd and others, 4
aprile 2012.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


I programmi di leniency
e il rilievo per l’antitrust private enforcement

Sommario: I. L’ISTITUTO DELLA CLEMENZA IN DI- nate condizioni – solo all’impresa che per
RITTO ANTITRUST: RUOLO E FUNZIONE. – II. I PRO- prima denuncia il cartello alle autorità di
GRAMMI DI CLEMENZA NEL CONTESTO COMUNITA-
concorrenza, laddove queste ultime non
RIO. – III. RAPPORTI TRA PROCEDIMENTO ANTI-
TRUST E AZIONE CIVILE. IL CASO DELL’ADESIONE AD
lo abbiano già scoperto autonomamente,
UN PROGRAMMA DI CLEMENZA E LA QUESTIONE i programmi di clemenza sono volti ad in-
DELL’ACCESSO. nescare tra i partecipanti ad un cartello
una sorta di corsa virtuosa al “ravvedi-
I. L’ISTITUTO DELLA CLEMENZA IN DIRITTO
mento” ed alla collaborazione (c.d. «race
ANTITRUST: RUOLO E FUNZIONE
to the courthouse»). Anche il beneficio
della riduzione della sanzione – in molti
I programmi di clemenza (leniency pro- ordinamenti – è collegato alla maggiore
gramme) sono strumenti per facilitare l’e- tempestività della collaborazione pre-
mersione e l’accertamento dei cartelli se- stata.
greti, cioè della categoria di illeciti anti- I programmi di clemenza sono sistemi
trust più gravi e dannosi per la collettività, premiali che mirano a destabilizzare i
consistente principalmente in intese anti- cartelli minando la fiducia reciproca tra
concorrenziali tra concorrenti, riguar- coloro che vi partecipano; in tal modo, è
danti la fissazione di prezzi, la limitazione reso più difficile il loro costituirsi e per-
della produzione e vendita di beni e ser- durare nel tempo.
vizi, la ripartizione dei mercati o dei L’esperienza acquisita nelle giurisdi-
clienti. Situazioni di crisi economica con zioni in cui è prevista la leniency ne ha di-
conseguente riduzione della domanda mostrato, infatti, la grande efficacia non
possono favorire la nascita dei cartelli. La solo come strumento di accertamento ex
lotta ai cartelli rappresenta, in generale, post ma anche di prevenzione dei cartelli,
una priorità per le autorità di concor- esplicando essa una notevole funzione di
renza. Tuttavia il loro accertamento, spe- deterrenza. In altri termini, la clemenza
cie in considerazione della natura segreta ha dimostrato di poter svolgere un ruolo
di queste condotte, non è agevole in as- fondamentale nella lotta ai cartelli.
senza di forme di collaborazione da parte Trattandosi di un sistema premiale,
delle imprese stesse che ne sono coinvolte. l’efficacia dei programmi di clemenza è
I programmi di clemenza hanno lo legata all’efficacia deterrente delle san-
scopo di indurre le imprese partecipi di zioni ed alla effettività della loro applica-
un cartello a collaborare in maniera attiva zione che il leniency applicant può evitare
e determinante al loro accertamento, in o attenuare prestando, tempestivamente,
cambio della non applicazione – ovvero di alle autorità di concorrenza la collabora-
una sostanziale riduzione – delle sanzioni zione ivi richiesta.
previste per quelle violazioni. A seconda Il primo programma di clemenza
degli ordinamenti, le “sanzioni” in senso venne adottato negli Stati Uniti nel 1978
lato su cui agisce la leniency possono es- dal Department of Justice - Antitrust Divi-
sere di diversa natura e portata: sanzioni sion, successivamente aggiornato nel
amministrative ad imprese o a singoli in- 1993 ed integrato dall’Antitrust Criminal
dividui, sanzioni di natura penale, disqua- Penalty Enhancement and Reform Act nel
lification degli amministratori, responsa- 2004.
bilità per danni “punitivi”. La Commissione europea ha adottato
Dal momento che l’immunità da san- il suo primo programma di clemenza nel
zione può essere riconosciuta – a determi- 19961, a cui ha fatto seguito un secondo

1 Cfr. Comunicazione della Commissione sulla nei casi d’intesa tra imprese - 96/C-207/04 -
non imposizione o sulla riduzione delle ammende G.U.C.E. C-207 del 18 luglio 1996.
398 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

programma di clemenza nel 20022, a sua cedimento che possa essere avviato da
volta sostituito dall’attuale programma dette autorità, se del caso, presentando
adottato nel 20063. una domanda di clemenza presso tutte
Occorre tuttavia rilevare che, come in- quelle autorità che potrebbero essere con-
dicato anche dalla Corte di Giustizia, né siderate nella posizione idonea per inter-
le disposizioni del Trattato CE in materia venire contro l’infrazione in oggetto.
di concorrenza, né il Regolamento CE n. Per attenuare l’impatto per le imprese
1/2003 prevedono norme comuni in mate- di questo sistema e quindi semplificare
ria di clemenza4. l’accesso alla clemenza da parte delle im-
Nell’Unione europea, oltre al program- prese, sono stati, pertanto, creati dei mec-
ma di clemenza della Commissione, at- canismi di coordinamento tra i diversi
tualmente esistono 26 programmi di cle- programmi.
menza vigenti negli Stati membri, i quali Tra essi si segnalano in particolare:
si ispirano ad un programma di clemenza – la domanda di clemenza in forma
modello elaborato ed adottato nell’ambito semplificata, delineata nel citato ECN Mo-
della Rete Europea della Concorrenza del Leniency Programme. Si tratta di una
(ECN) – ECN Model Leniency Programme domanda che cerca di rendere più agevole
– in data 29 settembre 2006, poi modifi- la presentazione di domande multiple
cato in data 22 novembre 2012. presso più autorità nazionali di concor-
renza in aggiunta alla domanda di cle-
menza in forma piena presentata alla
II. I PROGRAMMI DI CLEMENZA NEL CONTE- Commissione europea, riducendo gli oneri
STO COMUNITARIO amministrativi delle imprese. Sul piano
nazionale, la Comunicazione sulla non im-
Nell’Unione Europea non esiste un si- posizione e sulla riduzione delle sanzioni
stema unificato e centralizzato di cle- ai sensi dell’art. 15 l. n. 287/90 adottata
menza (c.d. “one stop shop”), ma una plu- dall’Autorità Garante della concorrenza e
ralità di programmi di clemenza (26 pro- del Mercato (AGCM) il 15 febbraio 2007
grammi nazionali oltre a quello della (da ultimo modificata il 31 gennaio 2013),
Commissione) tra loro autonomi, ancor- prevede e disciplina questo istituto ai §§
ché come detto ispirati ad un unico pro- 16-18;
gramma di clemenza modello, vale a dire, – la Comunicazione della Commissio-
il citato ECN Model Leniency Programme. ne sulla cooperazione nell’ambito della
Questi programmi si inseriscono in un rete delle autorità garanti della concor-
quadro di competenze parallele delle au- renza del 27 aprile 20045, ai §§ 39-42, pre-
torità di concorrenza (Commissione euro- vede una serie di strumenti di coordina-
pea ed autorità nazionali) per l’applica- mento tra i diversi programmi di clemenza
zione dell’art. 101 TFUE, secondo quanto presenti negli Stati membri, a tutela delle
disposto dal Reg. CE n. 1/2003. Ciò impli- imprese che chiedono la clemenza. Come
ca che la domanda di clemenza presentata risulta dalla dichiarazione allegata alla ci-
ad una determinata autorità nazionale di tata Comunicazione, le autorità di con-
concorrenza non venga considerata come correnza della Rete Europea della Con-
presentata anche presso altre autorità correnza ECN si sono impegnate a rispet-
eventualmente interessate. L’impresa che tare i principi e le regole stabilite nella
intenda beneficiare della clemenza ha predetta Comunicazione della Commis-
quindi l’onere di tutelare la propria posi- sione, con specifico riferimento a quelli
zione relativamente ad un eventuale pro- relativi alle domande di clemenza.

2 Cfr. Comunicazione della Commissione sulla del loro importo nei casi di cartelli tra imprese -
non imposizione delle ammende o sulla riduzione 2006/C 298/11 - G.U.U.E. C-298 dell’8 dicembre
dell’importo delle ammende nei casi di cartelli tra 2006.
imprese - 2002/C-45/03 - G.U.C.E. C-45 del 19 feb- 4 C. giust. CE, 14 giugno 2011, caso Pfleiderer,
braio 2002. C-360/09, punto 20.
3 Cfr. Comunicazione della Commissione rela- 5 In G.U.C.E. 2004/C-101/03.
tiva all’immunità dalle ammende o alla riduzione
P. CASSINIS – I PROGRAMMI DI LENIENCY E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 399

In particolare, il § 39 stabilisce che lad- zioni vengono trasmesse il richiedente


dove un’autorità di concorrenza avvii un non abbia la possibilità di ritirare le infor-
procedimento a seguito di una domanda mazioni fornite alla predetta autorità ri-
di clemenza, le informazioni trasmesse cevente»;
alla rete ECN ai sensi dell’art. 11 § 3, Reg. – l’autorità di concorrenza ricevente
CE n.1/2003 «non potranno essere utiliz- «si sia impegnata per iscritto dichiarando
zate dagli altri membri della rete per av- che né le informazioni ad essa trasmesse
viare un’indagine per loro conto ai sensi né qualsiasi altra informazione di cui essa
delle regole di concorrenza comunitarie o, possa entrare in possesso dopo la data e
nel caso delle autorità nazionali garanti l’ora di trasmissione indicata dall’autorità
della concorrenza, ai sensi del diritto na- trasmittente, verranno utilizzate da essa o
zionale in materia di concorrenza e di al- da qualunque altra autorità a cui le infor-
tre disposizioni nazionali. Ciò non pregiu- mazioni saranno trasmesse per imporre
dica tuttavia il potere dell’autorità di av- sanzioni» a carico dell’impresa richie-
viare un’indagine sulla base delle informa- dente la clemenza, ovvero «di ogni altra
zioni ricevute da altre fonti o, fatto salvo persona fisica o giuridica coperta dal trat-
quanto precisato di seguito ai punti 40 e tamento favorevole offerto dall’autorità
41, di richiedere, ottenere e utilizzare trasmittente, in base alle proprie disposi-
informazioni a norma dell’articolo 12 del zioni in materia, a seguito della domanda
Regolamento del Consiglio da qualsiasi presentata dal soggetto richiedente valen-
autorità appartenente alla rete, compresa dosi delle disposizioni sul trattamento fa-
quella alla quale era stata presentata la ri- vorevole dell’autorità», ed anche dei di-
chiesta di trattamento favorevole». pendenti o degli ex dipendenti dei predetti
Inoltre, il § 40 della citata Comunica- soggetti.
zione fissa il principio secondo cui un’au-
torità di concorrenza ECN non può tra- III. RAPPORTI TRA PROCEDIMENTO ANTI-
smettere (ex art. 12, Reg. CE n. 1/2003) le TRUST E AZIONE CIVILE. IL CASO DELL’A-
informazioni fornite volontariamente dal DESIONE AD UN PROGRAMMA DI CLE-
soggetto che ha presentato una domanda MENZA E LA QUESTIONE DELL’ACCESSO
di clemenza senza il suo consenso; que-
st’ultimo, una volta concesso, non potrà Il rapporto tra partecipazione ad un
essere ritirato. programma di clemenza e responsabilità
Tuttavia, in base al § 41 della citata Co- in sede civile dell’impresa coinvolta in un
municazione, il predetto consenso non è cartello antitrust costituisce senz’altro
richiesto laddove: una delle questioni più delicate ed attuali
– l’autorità di concorrenza ricevente nella dialettica tra public e private enforce-
abbia essa stessa ricevuto una domanda ment, tanto che dovrebbe costituire a
di clemenza da parte della medesima im- breve oggetto di una specifica iniziativa
presa e sulla medesima condotta, «a con- legislativa della Commissione Europea6.
dizione che al momento in cui le informa- Come si è visto, attualmente, nel no-
6 Cfr. Commission Working Programme 2012 leniency programme and of the leniency pro-
(COM(2011)777 final, Annex, § 7. Cfr. Alexander grammes of national competition authorities,
Italianer, Commission work programme 2013, without unduly restricting the right to civil dama-
Competition Law Insight, 19 febbraio 2013: «A le- ges. Companies that have infringed competition
gislative proposal on antitrust damages actions rules, including leniency applicants, are responsi-
will likely be put forward by Vice President Almu- ble for compensating for the harm they caused.
nia in 2013. This proposal will have two key However, companies co-operating with the com-
objectives: first, to regulate the interaction petition authorities under a leniency programme
between public and private enforcement of EU an- should – in a subsequent damages action – not be
titrust rules, in particular access to documents worse off as compared with a situation where
contained in the competition authorities’ files; they would not have cooperated. It is essential for
and second, it will seek to ensure effective dama- the effectiveness of our leniency policy that there
ges actions for breach of EU antitrust rules before is appropriate protection of the information that
national courts. On the issue of access to leniency co-operating undertakings are voluntarily giving
materials (…) the general approach will be to to competition authorities».
protect the effectiveness of the Commission’s
400 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

stro ordinamento come in quello comuni- centrale del primo, specie in relazione al-
tario, la circostanza che un’impresa bene- l’accertamento dei cartelli.
fici di un programma di clemenza predi- Con specifico riferimento ai program-
sposto da un’autorità di concorrenza non mi di clemenza, occorre innanzitutto sot-
la pone al riparo dalle eventuali conse- tolineare che essi svolgono una funzione
guenze civilistiche (in particolare, da ri- fondamentale (sebbene evidentemente
chieste di risarcimento danni) derivanti non sostitutiva delle indagini ex officio)
dalla partecipazione ad un’intesa anticon- nella lotta ai cartelli sul versante del pu-
correnziale7. Non si può, quindi, esclu- blic enforcement; ne consegue una chiara
dere che un’impresa che abbia beneficiato esigenza di tutela di questi strumenti. La
dell’immunità totale dalla sanzione, nel- Commissione europea nel Libro Bianco in
l’ambito del procedimento amministra- materia di azioni di risarcimento del
tivo antitrust, possa poi essere chiamata a danno del 2 aprile 2008 e relativo Staff
rispondere in sede civile dei danni provo- Working Paper, (§§ 118, 287-302) ha
cati ai terzi in ragione della propria parte- espresso con forza l’esigenza di tutela
cipazione al cartello, al pari delle altre im- delle dichiarazioni confessorie nell’am-
prese che, pur partecipando allo stesso bito della clemenza. Gli ha fatto eco il
cartello, non abbiano collaborato in alcun Parlamento europeo il quale nella Risolu-
modo con l’autorità di concorrenza. Sul zione del 26 marzo 2009 sul Libro Bianco
piano dell’accertamento della responsabi- (2008/2154 (INI), ha sottolineato che
lità, anzi, la posizione dell’impresa che ha «l’applicazione del programma di cle-
chiesto la clemenza (c.d leniency appli- menza contribuisce in modo decisivo a
cant) potrebbe essere “peggiore”, dal mo- far emergere cartelli segreti, consentendo
mento che, per poter beneficiare dell’im- in tal modo l’avvio di azioni da parte dei
munità essa dovrà aver riconosciuto la privati, e chiede che siano esaminati stru-
propria partecipazione al cartello ed menti per garantire che sia mantenuta
averne fornito all’Autorità una rappresen- l’attrattiva dell’applicazione dei program-
tazione alquanto dettagliata, corredata da mi di clemenza» (§ 21). L’Avvocato Gene-
elementi di riscontro e/o da elementi tali rale Mazák, nelle conclusioni presentate il
da consentire l’acquisizione di ulteriori 16 dicembre 2010 in causa C-360/09, Pflei-
elementi, ad esempio, tramite ispezioni derer AG contro Bundeskartellamt, ha sot-
mirate da parte dell’Autorità. Pertanto, tolineato che i «programmi recano van-
nel decidere se aderire o meno ad un pro- taggio anche ai privati» poiché le deci-
gramma di clemenza, l’impresa interes- sioni con cui essi vengono accertati e san-
sata sarà portata a valutare un fattore di zionati «possono, a loro volta, essere utili
rischio ulteriore (vale a dire, l’esposizione ai soggetti lesi dai cartelli, ai fini della
ad azioni risarcitorie in posizione per così promozione di un’azione di risarcimento»
dire “deteriore” a confronto con quella (§ 41); pertanto, «al fine di tutelare gli in-
degli altri “co-cartelist”) rispetto alla mera teressi sia pubblici che privati all’indivi-
esposizione alla sanzione nell’ambito di duazione e alla repressione dei cartelli, è
un procedimento amministrativo antitrust. necessario salvaguardare il più possibile
Si impone quindi un delicato bilancia- l’appetibilità dei programmi di clemenza»
mento, per così dire, tra le esigenze del (§ 42).
public enforcement e quelle del private All’esigenza di assicurare l’efficacia
enforcement, tenendo a mente il ruolo dello strumento della clemenza8 e di non

7 In proposito, si segnalano tuttavia le propo- dal cartello) dell’impresa che tramite la clemenza
ste dell’Autorità avanzata al Governo con la segna- ottiene l’immunità dalla sanzione amministrativa,
lazione AS988 dell’ottobre 2012 volte a dare nuovo rendendo possibile la scoperta del cartello. L’im-
impulso al programma di clemenza come stru- presa che ha ottenuto l’immunità dovrebbe quindi
mento di lotta ai cartelli segreti tra imprese. Esse rispondere esclusivamente dei danni provocati ai
consistono, rispettivamente: su piano penale, nella propri diretti partner contrattuali e solo per la
previsione di un’immunità penale per le persone porzione di danno che sia specificamente cagio-
fisiche appartenenti all’impresa che collabora tra- nato dai beni/servizi da essa forniti.
mite la clemenza; sul piano civile, nella esclusione 8 In questo senso si veda anche il rapporto del
dalla responsabilità solidale (per i danni cagionati Governo britannico, Private actions in competi-
P. CASSINIS – I PROGRAMMI DI LENIENCY E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 401

pregiudicare gli incentivi delle imprese a sorie (c.d. corporate statement, scritte e
farne uso è strettamente legata la que- orali) sino alla comunicazione delle risul-
stione della riservatezza delle “confes- tanze istruttorie (CRI); in questo modo, la
sioni” rese dalle imprese in tale sede. Trat- posizione del leniency applicant non è resa
tasi, in particolare, della necessità di assi- deteriore, in relazione a possibili giudizi
curare la “non-disclosure” della dichiara- civili, rispetto a quella delle imprese con-
zione confessoria resa dall’impresa e della correnti (co-cartelist). Ancora, è stato pre-
relativa documentazione da bilanciare i), visto che, da parte dei co-cartelist, l’ac-
principalmente, con l’esercizio del diritto cesso può essere differito fino alla CRI an-
di difesa (per gli altri “co-cartelist”) all’in- che relativamente alla documentazione
terno del procedimento antitrust, nonché prodotta unitamente alla domanda di cle-
ii) con le esigenze di tutela dei terzi, per menza (§ 10 bis). Sono comunque tutelate
eventuale tutela risarcitoria, al di fuori le informazioni riservate ed i segreti com-
del predetto procedimento. In tale conte- merciali (cfr. Consiglio di Stato, VI, dec.
sto, le autorità di concorrenza – a livello n. 6481/10)10. In proposito, nella citata se-
europeo e di singoli Stati membri – hanno gnalazione al Governo AS988 dell’ottobre
introdotto alcune regole procedurali volte 2012, l’AGCM ha proposto di rafforzare
a fornire una maggiore tutela al leniency ulteriormente la tutela dei documenti de-
applicant. rivanti da leniency.
L’Agcm, nel maggio 20109 ha raffor- La questione del delicato rapporto tra
zato questo tipo di tutela e modificato il domande di clemenza ed accesso è stato
proprio programma di clemenza traendo l’oggetto di una pronuncia della Corte di
spunto dalla prassi comunitaria; è stato Giustizia nel caso Pfleiderer AG/Bunde-
quindi previsto l’accesso (per sola visione) skartellamt11.
ai documenti leniency solo nell’ambito del Secondo l’Avvocato Generale Mazák,
procedimento amministrativo e solo per la divulgazione, ad una parte in un proce-
l’esercizio del diritto di difesa dei co-carte- dimento civile, del contenuto di dichiara-
list (con esclusione dei terzi). È stato, zioni di autoincriminazione, rese volonta-
inoltre, previsto il differimento automa- riamente nell’ambito e ai fini di una pro-
tico dell’accesso alle dichiarazioni confes- cedura di clemenza, con le quali il richie-

tion law: a consultation on options for reform - domanda di clemenza: «L’accesso alla documen-
government response, January 2013, § 3.17. Di- tazione presentata dall’impresa richiedente in al-
sponibile su https://www.gov.uk/government/uplo legato o ad integrazione della dichiarazione con-
ads/system/uploads/attachment_data/file/69123/13- fessoria può essere differito (…)” fino alla CRI.
501-private-actions-in-competition-law-a-consulta 11 Causa C-360/09. Le conclusioni dell’Avvo-
tion-on-options-for-reform-government-response. cato Generale sono state presentate in data 16 di-
pdf. cembre 2010. La causa verteva su una domanda
9 Delibera n. 21092, § 10-bis. di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Amtsge-
10 Programma di clemenza, § 10-bis: Accesso richt Bonn (Germania) in ordine «alla questione
da parte dei terzi (esclusione): «Ai soggetti terzi, se, e in quale misura, l’autorità garante della con-
anche se intervenuti nel procedimento, non è ac- correnza di uno Stato membro possa rivelare ad
cordato l’accesso né alle dichiarazioni confessorie un soggetto leso informazioni che le sono state
né alla documentazione allegata”. Accesso dei co- spontaneamente trasmesse da membri di un car-
cartelist alla dichiarazione confessoria: «L’accesso tello in conformità di un programma di clemenza,
alle dichiarazioni confessorie rese oralmente o affinché l’interessato possa promuovere un’azione
per iscritto (…) è differito ai sensi dell’art. 13, risarcitoria di diritto civile per presunti danni
comma 10 d.P.R. n. 217/98 fino all’invio della CRI. provocati dal cartello. In particolare, si chiedeva
“Ricevuta la CRI, i destinatari della medesima alla Corte di stabilire se la divulgazione di tali
possono accedere purché si impegnino: i) a non informazioni potesse pregiudicare l’effettiva ap-
copiare con qualsiasi mezzo meccanico od elet- plicazione del diritto dell’Unione in materia di
tronico nessuna informazione ivi contenuta (“vi- concorrenza nonché il funzionamento del sistema
sione senza copia”, cfr. C.d.S., VI, dec. 6481/10); di cooperazione e di scambio di informazioni tra
ii) ad utilizzare le informazioni contenute nella la Commissione e le autorità garanti della concor-
dichiarazione confessoria unicamente ai fini di renza degli Stati membri previsto agli artt. 11 e 12
procedimenti giudiziari o amministrativi per l’ap- del regolamento (CE) del Consiglio 16 dicembre
plicazione delle norme di concorrenza sulle quali 2002, n. 1/2003, concernente l’applicazione delle
verte il relativo procedimento amministrativo”. regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82
Accesso dei co-cartelist ai documenti allegati alla del trattato».
402 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

dente effettivamente ammette e descrive, diritto nazionale14. In tal modo, la Corte


dinanzi ad un’autorità nazionale della di Giustizia ha sostanzialmente disatteso
concorrenza, la propria partecipazione ad l’aspettativa, assai diffusa, di poter avere
una violazione dell’art. 101 TFUE, «po- da essa un utile indirizzo interpretativo
trebbe rendere sostanzialmente meno at- basato sul diritto comunitario su di una
trattivo e quindi meno efficace il pro- questione tanto importante al fine di assi-
gramma di clemenza dell’autorità in que- curare un’applicazione efficace ed uni-
stione». Ciò, a sua volta, «potrebbe pre- forme del diritto antitrust comunitario in
giudicare l’effettiva applicazione dell’art. materia di cartelli, questione la cui solu-
101 TFUE da parte di detta autorità e, da zione è stata invece rimessa ai giudici na-
ultimo, la possibilità delle parti in un pro- zionali, caso per caso, in base al diritto
cedimento civile di esperire un ricorso ef- nazionale15.
fettivo»12. Sul tema dell’accesso ai documenti di
Nonostante le citate Conclusioni del- leniency, si dovrà a breve pronunciare
l’Avvocato Generale Mazák analizzassero nuovamente la Corte di Giustizia nell’am-
in dettaglio le predette questioni, propo- bito del rinvio pregiudiziale C-536/11, Do-
nendo delle specifiche soluzioni volte a nau Chemie. Si segnala, in proposito, che
contemperare le citate esigenze “pubblici- le recenti conclusioni dell’Avvocato Gene-
stiche” con quelle “privatistiche” della tu- rale Jääskinen, rese in questa causa il 7
tela risarcitoria, la Corte di Giustizia, febbraio 2013, pur se favorevoli a ricono-
Grande Sezione, nella sentenza resa il 14 scere un certo potere di ponderazione da
giugno 2011, ha sostanzialmente omesso parte del giudice nazionale, contengono
di occuparsene, pur riconoscendo sia il alcune statuizioni di principio particolar-
ruolo assai rilevante dei programmi di mente rilevanti nel senso della tutela della
clemenza per la lotta ai cartelli (e, quindi, clemenza come strumento di public enfor-
per l’effettiva applicazione delle norme cement. In proposito, si segnalano: l’esi-
comunitarie di concorrenza), sia il fatto stenza di un «imperativo» di protezione
che l’efficacia di tali programmi potrebbe dei programmi di clemenza16; l’indica-
essere compromessa dall’accesso dei do- zione secondo cui «il diritto dei privati di
cumenti relativi ad un procedimento di chiedere un risarcimento agli operatori
clemenza da parte di soggetti che inten- economici che hanno violato il diritto del-
dano promuovere un’azione risarcitoria, l’Unione in materia di concorrenza, san-
dal momento che ciò potrebbe dissuadere cito dalle sentenze Courage e Crehan e
l’impresa coinvolta in un’intesa illecita Manfredi, non dovrebbe … essere svilup-
dall’avvalersi dello strumento della le- pato sino al punto da pregiudicare l’effi-
niency3. cacia dei meccanismi di applicazione del
In particolare, la Corte, si è di fatto li- diritto pubblico, siano essi europei o na-
mitata a riconoscere la delicatezza di sif- zionali»17; nonché l’indicazione secondo
fatto bilanciamento rinviando, quanto cui «sotto il profilo della proporzionalità
alle condizioni in base alle quali un sif- … sarebbe più opportuna una norma di
fatto accesso debba essere autorizzato o legge che conferisse protezione assoluta
negato, ad una decisione caso per caso da ai partecipanti di un programma di cle-
parte dei giudici nazionali sulla base del menza, ma che prevedesse una pondera-

12 Quindi, osservava l’Avvocato Generale, ben- 13 Cfr. C. giust. UE, 14 giugno 2011, caso Pflei-
ché il diniego di tale accesso possa ostacolare – e, derer, C-360/09, punti 25-27.
in alcuni casi, addirittura pregiudicare – il diritto 14 Cfr. punto 31.
fondamentale a un ricorso effettivo di una parte 15 Si vedano anche le sentenze, rispettiva-
asseritamente lesa, si deve ritenere che «l’interfe- mente, del giudice tedesco (Amtsgericht di Bonn)
renza con tale diritto sia giustificata dallo scopo di gennaio 2012 (a seguito del citato rinvio C-
legittimo di assicurare l’effettiva applicazione del- 360/09) e dell’Alta Corte inglese di aprile 2012 nel
l’art. 101 TFUE da parte delle autorità nazionali caso National Grid (a seguito di intervento ami-
garanti della concorrenza nonché dall’interesse cus curiae della Commissione), con esiti non pie-
dei privati a scoprire e a sanzionare i cartelli» namente omogenei.
(punto 44). 16 Punti 61 e 66.
17 Punto 62.
P. CASSINIS – I PROGRAMMI DI LENIENCY E IL RILIEVO PER L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT 403

zione tra gli interessi degli altri parteci- Competition; M. TODINO - E. BOTTI, «Azioni ri-
panti ad una pratica restrittiva e quelli sarcitorie per illecito antitrust. Recenti svi-
delle presunte vittime»18. luppi e interazione con il public enforcement»,
in E.A. RAFFAELLI (a cura di), Antitrust between
Infine si segnala che le autorità di con- EU and National Law - Antitrust fra diritto na-
correnza degli Stati membri, in seno zionale diritto dell’Unione Europea, Atti del X
all’ECN, hanno recentemente adottato Convegno di Treviso 2012, Bruxelles, 2012, p.
un’apposita risoluzione in favore della 85; P. CASSINIS - G. GALASSO, «Il ruolo dell’Auto-
protezione dei documenti di leniency nel rità Garante della Concorrenza e del mercato
contesto di giudizi civili risarcitori19. tra public e private enforcement», in G.A. BE-
NACCHIO - M. CARPAGNANO (a cura di), I rimedi ci-
PAOLO CASSINIS* vilistici agli illeciti anticoncorrenziali, Atti del
III Convegno di Trento 2011, 2012, p. 9; aSSO-
NIME, «I programmi di leniency della Commis-

Bibliografia sione Europea e dell’Autorità Garante della


Concorrenza e del Mercato», Circolare
WILS, Leniency in Antitrust Enforcement: 24.4.2007 n. 24 in Rivista di diritto delle società,
Theory and Practice, (2007, vol. 30, n. 1) World 2007.

18 Punto 64; cfr. anche punto 66. * Autorità garante della concorrenza e del
19 Resolution of the Meeting of the Heads of mercato. Le opinioni espresse nel testo sono
the European Competition Authorities of 23rd esclusivamente personali e non impegnano in al-
May 2012. Disponibile sul sito della Commissione cun modo l’Istituzione di appartenenza.
Europea, DG Comp: http://ec.europa.eu/competi-
tion/ecn/documents.html#resolutions.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


I rapporti tra Commissione, Autorità nazionali
e giudici nel settore antitrust

Sommario: I. INTRODUZIONE: IL DECENTRAMENTO Ai fini del decentramento, le disposi-


DELL’ENFORCEMENT DELLE NORME EUROPEE DI zioni fondamentali del Reg. 1/03 sono
CONCORRENZA. – II. IL RUOLO DELLA COMMIS-
SIONE EUROPEA. – 1. I poteri decisionali e in-
contenute negli artt. 1 e 3. Il primo stabi-
vestigativi. – 2. La funzione di garante della lisce che, differentemente da quanto avve-
coerente applicazione degli artt. 101-102 niva in precedenza, la legittimità e la vali-
TFUE. – III. IL RUOLO DELLE AUTORITÀ NAZIO- dità di un accordo restrittivo e di una pra-
NALI DI CONCORRENZA. – IV. IL RUOLO DEI GIUDICI tica non dipendono dalla circostanza che
NAZIONALI. – V. LA RETE DELLE AUTORITÀ EURO-
PEE DI CONCORRENZA (ECN). – VI. SCAMBIO DI
essi siano stati notificati alla Commis-
INFORMAZIONI E ASSISTENZA TRA I MEMBRI DEL- sione europea e che quest’ultima si sia
L’ECN. – VII. FORME DI COOPERAZIONE TRA COM- espressa in merito alla sussistenza dei
MISSIONE E GIUDICI E TRA AUTORITÀ NAZIONALI E presupposti di cui all’art. 101(3) TFUE.
GIUDICI. Ciò implica il superamento del diritto
esclusivo della Commissione europea ad
I. INTRODUZIONE: IL DECENTRAMENTO DEL- applicare l’art. 101(3) TFUE e la possibi-
L’ENFORCEMENT DELLE NORME EUROPEE lità per le ANC e i giudici nazionali di ap-
DI CONCORRENZA plicare, oltre all’art. 102 TFUE, anche
La modernizzazione delle regole e delle l’art. 101 TFUE nella sua interezza. La
procedure relative all’applicazione degli portata del potenziale allargamento del
artt. 101 e 102 TFUE, operata dal Reg. CE raggio d’azione delle autorità di concor-
1/2003 (da qui in poi anche il Regolamen- renza e delle giurisdizioni nazionali as-
to)1 si fonda sul disegno di un sistema de- sume contorni ancor più significativi per
centrato di applicazione delle norme anti- effetto delle disposizioni di cui all’art. 3
trust europee, nell’ambito del quale agi- Reg. 1/03, ai sensi del quale le autorità
scono la Commissione europea, le auto- della concorrenza e i giudici sono tenuti
rità nazionali di concorrenza (da qui in ad applicare le norme antitrust dell’U-
poi anche ANC) e i giudici degli Stati nione europea ai casi che incidono sugli
Membri, in stretto raccordo. Questi sog- scambi tra Stati membri. Naturalmente,
getti vengono dotati di nuovi poteri ri- nel sistema così delineato la Commis-
spetto al regime previgente2, in modo da sione e le ANC da un lato e i giudici dal-
favorire una maggiore efficienza del- l’altro esplicano ruoli diversi, afferenti ri-
l’enforcement a livello europeo, salvaguar- spettivamente al public e private enforce-
dandone al contempo coerenza e unifor- ment.
mità. Come osservato dalla Commissione

1 Il Regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, del trattato CE (G.U. C-101 del 27 aprile 2004, p.
del 16 dicembre 2002, concernente l’applicazione 54), la Comunicazione della Commissione sull’o-
delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e rientamento informale per questioni nuove rela-
82 del trattato (G.U. L 1 del 4 gennaio 2003, p. 1) tive agli articoli 81 e 82 del Trattato CE, sollevate
è entrato in vigore il 1 maggio 2004. Cfr. inoltre il da casi individuali (lettere di orientamento) (G.U.
Regolamento (CE) n. 773/2004, del 7 aprile 2004, C-101 del 27 aprile 2004, p. 78), la Comunicazione
relativo ai procedimenti svolti dalla Commissione della Commissione sulla procedura applicabile
a norma degli articoli 81 e 82 del trattato CE (G.U. alle denunce presentate alla Commissione ai sensi
L 123 del 27 aprile 2004, p. 18), nonché alcune Co- degli articoli 81 e 82 del trattato CE (G.U. C-101
municazioni interpretative e Linee direttrici. In del 27 aprile 2004, p. 65), le Linee direttrici sulla
particolare, la Comunicazione della Commissione nozione di pregiudizio al commercio tra Stati
sulla cooperazione nell’ambito della rete delle au- membri di cui agli articoli 81 e 82 del trattato
torità garanti della concorrenza (G.U. C-101, 27 (G.U. C-101 del 27 aprile 2004, p. 81) e le Linee di-
aprile 2004, p. 43), la Comunicazione della Com- rettrici sull’applicazione dell’articolo 81, paragrafo
missione relativa alla cooperazione tra la Com- 3, del trattato (G.U. C-101 del 27 aprile 2004, p. 97).
missione e le giurisdizioni degli Stati membri del- 2 Delineato dal Reg. CEE n. 17/1962 del 6 feb-
l’UE ai fini dell’applicazione degli articoli 81 e 82 braio 1962.
O. MAIN – I RAPPORTI TRA COMMISSIONE, AUTORITÀ NAZIONALI E GIUDICI NEL SETTORE ANTITRUST 405

europea3, “il passaggio da un sistema di norme antitrust europee, essa mantiene


notifica e di autorizzazione amministra- un ruolo pivotale sia nell’enforcement che
tiva ad un sistema di applicazione diretta nella individuazione delle linee di politica
è stato, a livello pratico, estremamente della concorrenza. Per quanto riguarda
agevole”. Inoltre, tale passaggio ha con- l’enforcement, il Reg.1/03 da un lato raf-
sentito alla Commissione di concentrare forza i poteri decisionali, investigativi e
le risorse sui casi di enforcement più meri- sanzionatori della Commissione, dall’al-
tevoli, adottando un approccio pro-attivo tro prevede che essa mantenga un certo
e di assumere un numero di decisioni su- controllo sull’esito dell’attività svolta dalle
periore a quello dei periodi precedenti. autorità di concorrenza nazionali; inoltre
Dal punto di vista delle autorità nazionali sono ampliati i suoi poteri di assistenza ai
di concorrenza, poi, il decentramento del- giudici. Per quanto riguarda la defini-
l’enforcement delle norme antitrust euro- zione di linee di politica della concor-
pee si è tradotto in una massiccia migra- renza, il processo di modernizzazione
zione verso l’applicazione degli artt. 101 e consente e comporta l’individuazione da
102 TFUE, così che si è assistito all’appli- parte della Commissione delle proprie
cazione su vasta scala di un’unica disci- priorità di azione.
plina antitrust all’interno dell’Unione eu-
ropea. Dall’entrata in vigore del Regola- 1. I poteri decisionali e investigativi. –
mento al 31 dicembre 2012, il numero Esercitando i suoi poteri di enforcement,
complessivo di casi avviati ai sensi degli la Commissione assume decisioni che ri-
artt. 101 e 102 TFUE ha superato i 15004. vestono valore di precedente anche per le
Inoltre, nello stesso periodo le autorità altre autorità di concorrenza dell’ECN.
nazionali hanno prospettato alla Com- Ciò in particolare quando conclude i suoi
missione5 l’adozione di circa 650 deci- procedimenti con l’accertamento di una
sioni di chiusura dei procedimenti. violazione, ai sensi dell’art. 7 del Reg.
Il sistema decentrato di applicazione 1/03. Quest’ultimo amplia i poteri della
delle norme antitrust europee disegnato Commissione prevedendo che essa, nel-
dagli art. 1 e 3 del Reg. 1/03 che, come ap- l’obbligare le imprese a porre fine all’in-
pena visto, ha comportato in concreto un frazione, possa anche imporre l’adozione
notevole cambiamento di scenario nell’at- di rimedi (comportamentali o strutturali)
tività di enforcement, basa il suo efficace proporzionati alla violazione commessa e
funzionamento su due ulteriori aspetti che necessari a porre fine all’infrazione. In
verranno trattati nei paragrafi successivi: concreto, la Commissione non ha fino ad
da un lato il rafforzamento dei poteri di ora adottato decisioni di questo tipo, ma
enforcement in capo alla Commissione e riconosce che la possibilità di farlo si ri-
specularmente alle ANC, dall’altro l’intro- verbera positivamente sull’applicazione
duzione di meccanismi di cooperazione dell’art. 9 del Reg. 1/03, il quale, come
tra la Commissione e le autorità nazionali noto, stabilisce che la Commissione può
nell’ambito della Rete europea della con- concludere un procedimento rendendo
correnza (European Competition Network, vincolanti impegni volontariamente of-
ECN) e inoltre con i giudici, al fine di assi- ferti dalle parti, senza giungere all’accer-
curare coerenza e uniformità all’attività di tamento dell’eventuale infrazione. Riman-
enforcement a livello europeo. dando ad altra sezione la trattazione delle
decisioni con impegni, in particolare per
quanto riguarda la loro idoneità a perse-
II. IL RUOLO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
guire uno degli obiettivi della moderniz-
Nonostante la Commissione condivida zazione e cioè una maggiore efficacia del-
con le autorità di concorrenza nazionali e l’enforcement, appare qui utile svolgere
i giudici la competenza ad applicare le qualche osservazione in merito ai riflessi
3 Cfr. Comunicazione della Commissione al 4 Cfr. http://ec.europa.eu/competition/ecn/stati-
Parlamento Europeo e al Consiglio, Relazione stics.html.
sul funzionamento del regolamento n. 1/2003, 5 Ai sensi dell’art 11 § 4 Reg. 1/03.
SEC(2009)574.
406 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

delle decisioni con impegni della Com- renza. Fino ad ora la Commissione non
missione sull’attività delle ANC. In realtà, ha tuttavia fatto uso di questo potere8.
proprio la circostanza che questo tipo di
decisioni non comporti la valutazione 2. La funzione di garante della coerente
della Commissione sull’esistenza o meno applicazione degli artt. 101-102 TFUE. –
della infrazione lascia impregiudicata per Nel sistema di enforcement decentrato de-
le autorità nazionali della concorrenza la lineato dalla modernizzazione delle re-
possibilità di procedere a tale accerta- gole sopra-vista, la Commissione ha una
mento6, almeno con riguardo alle con- responsabilità primaria di assicurare la
dotte antecedenti l’adozione degli impe- coerente applicazione delle norme di con-
gni. La Commissione tuttavia osserva che correnza europee. Pertanto, oltre ad eser-
ancorché tale accertamento sia in princi- citare i suoi poteri decisionali e investiga-
pio possibile, in concreto, quando essa as- tivi come rafforzati e ampliati dal Regola-
sume una decisione di impegni, si sforza mento, essa opera in stretta cooperazione
di trovare soluzione alle diverse preoccu- con le autorità nazionali di concorrenza.
pazioni concorrenziali originate dalle Senza entrare nel dettaglio degli scam-
condotte oggetto del procedimento, in bi di informazioni all’interno della ECN
modo che non vi sia necessità di inter- necessari a consentire alla Commissione
venti paralleli di enforcement da parte di svolgere questa funzione, (cfr. infra §§ 5
delle autorità nazionali in territori riguar- e 6), basti qui osservare che essa deve es-
dati dalla decisione della Commissione sere informata dalle autorità nazionali
stessa7. Più in generale, la Commissione delle loro iniziative sia in fase di avvio di
ritiene che le sue decisioni con impegni, nuovi procedimenti che di conclusione
nonostante non costituiscano un vincolo degli stessi, con accertamento di infra-
per le altre autorità della concorrenza na- zione, accettazione di impegni o revoca di
zionali, possano offrire loro orientamenti una esenzione. La Commissione può for-
in merito alla trattazione di questioni mulare osservazioni scritte sulle decisioni
analoghe. finali che le autorità prospettano di aver
A completamento del set dei poteri de- intenzione di assumere e in caso di signi-
cisionali attribuiti alla Commissione dal ficative divergenze sulla conclusione di
Regolamento per consentire un enforce- un caso può avviare essa stessa un proce-
ment più incisivo, va menzionato quello dimento, privando l’autorità nazionale
di adottare misure interinali sulla base di della competenza a trattare il caso9. Lad-
una valutazione prima facie di sussistenza dove la Commissione abbia intenzione di
di infrazione, nei soli casi in cui vi sia un procedere in tal modo deve comunque
rischio di danno irreparabile alla concor- consultare l’autorità nazionale. Nel con-
6 Cfr.
considerando 22 Reg. 1/2003. fettua ispezioni presso la sede dell’impresa, di ap-
7 Cfr.
“Commission Staff Working Paper” ac- porre i sigilli, se vi è la necessità di prolungare per
companying the Communication from the Com- più giorni gli accertamenti ispettivi. È inoltre pre-
mission to the European Parliament and Council, cisato e ampliato dal Regolamento il potere della
Report on the functioning of Regulation 1/2003, Commissione, di chiedere, in sede ispettiva spie-
(COM(2009)206 final), § 108. gazioni su fatti e documenti che riguardano l’og-
8 Ai fini di una più incisiva attività di enforce- getto e lo scopo dell’ispezione, verbalizzando le ri-
ment, il Reg. 1/2003 rafforza anche i poteri inve- sposte. La Commissione riconosce che l’esercizio
stigativi della Commissione, segnatamente quelli di questo potere si è rivelato particolarmente utile
di richiedere informazioni e di effettuare ispe- nei casi di cartelli complessi. Più in generale, in
zioni, disciplinati rispettivamente agli artt. 18-19 materia di acquisizione di informazioni, il Rego-
e 20-21 del Reg. 1/2003. In particolare il Regola- lamento rende più incisiva la modalità di richie-
mento, innovando rispetto al regime previgente, sta di informazioni che può direttamente avve-
prevede che la Commissione possa condurre ispe- nire con decisione, la quale fa sorgere in capo alle
zioni presso tutti i locali in cui possono essere te- imprese destinatarie della richiesta l’obbligo a ri-
nuti documenti aziendali, incluse le abitazioni spondere. È inoltre data la possibilità alla Com-
private, seppure subordinando l’effettuazione di missione di raccogliere dichiarazioni orali rese
un’ispezione domiciliare all’autorizzazione del volontariamente in merito all’oggetto di un’inda-
giudice nazionale. Un’altra innovazione prevista gine, strumento questo di cui la Commissione si
dal Regolamento, di cui la Commissione fa siste- avvale sistematicamente.
matico utilizzo, riguarda la possibilità, quando ef- 9 Cfr. art. 11 § 6 Reg. 1/2003.
O. MAIN – I RAPPORTI TRA COMMISSIONE, AUTORITÀ NAZIONALI E GIUDICI NEL SETTORE ANTITRUST 407

creto, questo potere non è mai stato eser- nel sistema previgente. Al contrario, la
citato, mentre lo scambio di opinioni funzione delle decisioni ex art. 10 del Reg.
sulle prospettate decisioni finali, che av- 1/03 è di promuovere l’applicazione coe-
viene per lo più oralmente, è sistematico. rente delle norme di concorrenza a livello
Esso può riguardare la chiarificazione te- europeo, orientando se necessario l’atti-
stuale di taluni aspetti o a volte specifici vità delle autorità dell’ECN, in particolare
profili affrontati anche in decisioni della per quanto riguarda l’applicazione delle
Commissione stessa. Ad avviso della regole antitrust a nuovi tipi di accordi o di
Commissione, questo processo di intera- pratiche la cui valutazione non sia conso-
zione con le autorità nazionali funziona lidata. Tuttavia, la Commissione stessa
nel complesso molto bene, assicurando osserva che l’esercizio di questo potere è
un livello soddisfacente di coerenza e stato previsto dal Regolamento in un mo-
uniformità dell’enforcement10. Del resto, mento di avvio dell’attività dell’ECN,
come sarà chiarito più avanti (cfr. infra § quando non poteva essere anticipato che
5 e 6) questi scambi di opinione in occa- quest’ultima avrebbe efficacemente svi-
sione della conclusione di procedimenti luppato altri meccanismi funzionali alla
condotti dalle autorità nazionali si inseri- coerenza dell’enforcement, in modo da
scono in un contesto molto più fitto di oc- non far sorgere la necessità di decisioni di
casioni di dialogo tra la Commissione e le inapplicabilità11. In questo contesto, la
altre autorità della Rete sui problemi po- Commissione non ha mai fatto uso del-
sti dall’attività di enforcement nei diversi l’art. 10 del Regolamento.
settori, nell’ambito di gruppi di lavoro ad
hoc. In questo ambiti, la Commissione III. IL RUOLO DELLE AUTORITÀ NAZIONALI DI
può promuovere la discussione su temi CONCORRENZA
che eventualmente richiedano un mag-
giore coordinamento all’interno della L’art. 5 Reg. 1/03 sancisce che le auto-
Rete (ad es. definizione dei mercati rile- rità garanti della concorrenza degli Stati
vanti, standard di prova in concreto, membri sono competenti ad applicare gli
etc…) con un riverbero positivo sulla coe- artt. 101 e 102 TFUE e, in un’ottica di ar-
renza delle decisioni assunte dalle auto- monizzazione degli esiti dell’attività di
rità dell’ECN. enforcement a livello decentrato, enumera
Ai fini di un’applicazione coerente del le tipologie di decisioni che le ANC pos-
diritto europeo della concorrenza, l’art. sono assumere e cioè l’accertamento di
10 Reg. 1/03 conferisce alla Commissione una violazione, l’irrogazione di sanzioni,
il potere esclusivo di assumere un tipo l’accettazione di impegni e l’imposizione
completamente nuovo di decisioni, vale a di misure cautelari. L’art. 5 prevede inol-
dire decisioni attraverso le quali essa d’uf- tre che le autorità nazionali possano deci-
ficio può stabilire l’inapplicabilità degli dere di non intervenire se sulla base delle
artt. 101 e 102 TFUE a determinate con- informazioni di cui dispongono non sus-
dotte di imprese o di associazioni di im- sistono i presupposti di un divieto. Senza
prese. Il Regolamento chiarisce che que- entrare nel merito della discussione circa
ste decisioni possono essere assunte in l’efficacia diretta dell’art. 5, rileva qui os-
casi eccezionali, quando ricorrano ra- servare che sostanzialmente tutte le auto-
gioni di interesse pubblico comunitario; rità di concorrenza, con pochissime ecce-
quindi non nell’interesse di singole im- zioni riguardanti specifici aspetti, sono
prese, proprio per evitare che le decisioni oggi dotate, sulla base delle norme nazio-
di inapplicabilità vengano percepite come nali, dei poteri decisionali enumerati dal
un sostituto delle decisioni di esenzione Regolamento12. Tuttavia permangono dif-
10 Cfr. Commission Staff Working Paper ac- mission to the European Parliament and Council,
companying the Communication from the Com- op. cit., § 114.
mission to the European Parliament and Council, 12 Cfr. ECN Working Group Cooperation Issues
op. cit., § 260. and Due Process, Decision-Making Powers Report,
11 Cfr. Commission Staff Working Paper ac- 31 ottobre 2012, in http://ec.europa.eu/competi-
companying the Communication from the Com- tion/ECN/decision_making_powers_report_en.pdf.
408 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

ferenze tra giurisdizioni con riguardo alle giudici sono tenuti ad applicare le norme
procedure utilizzate ai fini dell’esercizio europee della concorrenza in tutti i casi in
dei predetti poteri e a volte con riguardo cui vi sia un effetto sul commercio tra
ai presupposti di determinate tipologie di Stati Membri. Nel contesto della moder-
decisioni (imposizione di misure interi- nizzazione delle regole di applicazione
nali o irrogazione di sanzioni, per esem- delle norme di concorrenza europee,
pio). Queste diversità comportano diffe- viene pertanto attribuita maggiore impor-
renze nei tempi di assunzione delle deci- tanza al ruolo delle giurisdizioni nazio-
sioni da parte di diverse autorità così nali, rispetto al sistema previgente del
come differenze nelle caratteristiche di reg. 17/1962, particolarmente in un’ottica
tali decisioni con potenziali effetti pregiu- di complementarietà con il ruolo delle au-
dizievoli sull’uniformità dell’enforcement torità di concorrenza. È infatti valorizzata
a livello europeo e di possibile ostacolo la funzione specifica delle giurisdizioni
alla cooperazione tra autorità all’interno nazionali, di tutela dei diritti soggettivi
dell’ECN. Rileva in particolare la diffor- garantiti dal diritto comunitario nelle
mità delle norme nazionali in materia controversie fra privati. In particolare,
sanzionatoria13. Questi temi sono corren- viene osservato che un’azione dinanzi alle
temente oggetto di studio e discussione giurisdizioni nazionali può consentire ai
all’interno della Rete14 nell’ottica della ri- ricorrenti di conseguire vari risultati, non
cerca di una maggiore convergenza. Me- ottenibili in sede di public enforcement,
rita ricordare infine che dal punto di vista tra i quali, il riconoscimento di un risarci-
sostanziale, le autorità di concorrenza de- mento del danno subito a causa di una
gli Stati Membri sono vincolate ad una violazione degli artt. 101 e 102 TFUE; una
uniforme applicazione delle norme anti- pronuncia in merito a richieste di paga-
trust europee dall’art. 16(2) Regolamento mento o a obbligazioni contrattuali fon-
il quale esplicitamente vieta loro di assu- date su un accordo che rientra nell’am-
mere decisioni ai sensi degli artt. 101 e bito di applicazione dell’art. 101 TFUE; la
102 TFUE che siano in contrasto con pre- condanna della parte soccombente a sop-
cedenti decisioni della Commissione sul portare le spese legali incorse dalla con-
medesimo oggetto. È un vincolo per le au- troparte. Inoltre il giudice può sancire la
torità nazionali la cui portata pratica non nullità di accordi ex art. 101, par. 2 TFUE15.
appare tuttavia particolarmente significa-
tiva alla luce dei poteri di supervisione e V. LA RETE DELLE AUTORITÀ EUROPEE DI
intervento della Commissione sull’attività CONCORRENZA
di enforcement dell’ECN.
Nel contesto della modernizzazione
del regime di enforcement delineato dal
IV. IL RUOLO DEI GIUDICI NAZIONALI
Reg. 1/03, la già citata Rete europea della
Con l’entrata in vigore del Reg. 1/03, concorrenza (European Competition
anche i giudici, come le autorità di con- Network, ECN), costituita dalla Commis-
correnza nazionali, possono applicare, ol- sione europea e dalle autorità nazionali di
tre all’art. 102 TFUE, l’art. 101 TFUE per concorrenza16, rappresenta una struttura
intero, comprensivo cioè del § 3. Dall’al- funzionale a favorire l’efficiente applica-
tro lato, analogamente a quanto avviene zione delle norme antitrust del Trattato e
per le autorità antitrust nazionali, anche i lo sviluppo della politica europea della

13 Per qualche esemplificazione al riguardo, cisionali e i poteri investigativi delle ANC, in


cfr., Germany: Ten Years after the Adoption of Re- http://ec.europa.eu/competition/ecn/documents.ht
gulation 1/2003 - the Road to further Convergence ml#powers.
in ECN Brief 5/2012, in: http://ec.europa.eu/compe- 15 Cfr. Comunicazione della Commissione
tition/ecn/brief/05_2012/brief_05_2012_short.pdf. sulla procedura applicabile alle denunce presen-
14 In particolare, nell’ambito dello specifico tate alla Commissione ai sensi degli articoli 81 e
gruppo di lavoro ECN Cooperation Issues and 82 del trattato CE (2004/C-101/05), § 16.
Due Process il quale ha recentemente concluso la 16 Designate dagli Stati membri ai sensi del-
redazione di due rapporti concernenti i poteri de- l’art. 35 Reg. 1/2003.
O. MAIN – I RAPPORTI TRA COMMISSIONE, AUTORITÀ NAZIONALI E GIUDICI NEL SETTORE ANTITRUST 409

concorrenza17 In particolare, la ECN co- caso21, laddove la Commissione abbia in-


stituisce il contesto entro il quale si tenzione di avviare un procedimento su
esplica il coordinamento e la coopera- un caso che è stato notificato alla Rete da
zione tra le autorità europee di concor- un’autorità nazionale di concorrenza,
renza, con riguardo all’assegnazione dei deve previamente consultarla22 in modo
casi e allo svolgimento di attività di mu- tale che emergano tutte le questioni sot-
tua assistenza finalizzate all’acquisizione tese al caso e che possa essere adottato il
di fatti utili per l’attività di enforcement. miglior approccio allo stesso.
Inoltre, la ECN rappresenta una sede per Una efficiente divisione del lavoro al-
la discussione informale tra autorità – a l’interno della Rete comporta anche che i
vari livelli – in materia di tutela e politica suoi membri si possano reciprocamente
della concorrenza e per l’assunzione di ri- informare delle denuncie ricevute ancor
soluzioni comuni al riguardo18. prima di decidere di trattare attivamente
Più specificamente, dato il sistema di un caso. Così ad esempio, laddove la Com-
competenze parallele ad applicare gli artt. missione riceva una denuncia concer-
101 e 102 TFUE in capo ai membri del- nente un caso che non rientra tra le sue
l’ECN, quest’ultima costituisce lo stru- priorità, vi è la possibilità che, sentita l’au-
mento per realizzare un’efficiente divi- torità della Rete che potrebbe essere com-
sione del lavoro tra le autorità di concor- petente a trattare la denuncia, archivi que-
renza, in base alla regola secondo la quale st’ultima, anche sulla base della circo-
i casi sono assegnati all’autorità meglio stanza che il caso verrà trattato da altra
posizionata a trattarli e in base ai principi autorità dell’ECN. In concreto, ciò presup-
di carattere generale previsti dalla Comu- pone che la denuncia appaia meritevole di
nicazione della Commissione sulla coope- essere investigata dall’autorità potenzial-
razione per individuare l’autorità meglio mente destinataria del caso e che questa
posizionata19. In concreto, un’autorità che sia nella condizione di trattarla. In queste
intende trattare un caso suscettibile di circostanze il caso viene ad essa ri-allo-
avere un impatto sul commercio tra Stati cato avvalendosi della disposizione del Re-
Membri ne da tempestiva informativa alla golamento secondo le quali un’autorità
Rete20 inserendo nel data base ECN alcune può sospendere o chiudere l’eventuale at-
informazioni di base che consentano alle tività in corso su un caso laddove esso sia
altre autorità di esprimere o meno il loro all’esame di un’altra autorità della Rete23.
eventuale interesse alla trattazione del La consultazione e il coordinamento
medesimo caso, anche in parallelo. Consi- tra autorità sono particolarmente neces-
derato che l’avvio di un procedimento da sari ai fini di una efficiente divisione del
parte della Commissione priva le autorità lavoro all’interno della Rete e dell’effica-
nazionali della competenza a trattare il cia dell’enforcement nel caso della lotta ai

17 La Comunicazione della Commissione sulla esplica secondo le regole definite dagli artt. 11,
cooperazione nell’ambito della rete delle autorità 12, 13, 14 e 22 Reg. 1/2003, dalla dichiarazione
garanti della concorrenza delinea la ECN e il suo comune del Consiglio e della Commissione sul
ruolo nei seguenti termini: «La Commissione e le funzionamento della rete delle autorità garanti
autorità garanti della concorrenza degli Stati della concorrenza e dalla Comunicazione della
membri formano insieme una rete di pubbliche Commissione sulla cooperazione, cit.
autorità: esse operano nell’interesse pubblico e 19 Cfr. Comunicazione della Commissione
cooperano strettamente per tutelare la concor- sulla cooperazione nell’ambito della rete delle au-
renza. La rete costituisce un foro di discussione e torità garanti della concorrenza, op. cit., p. 43-53,
di cooperazione in materia di applicazione e di vi- §§ 8-13.
gilanza sul rispetto della politica comunitaria 20 Prima o immediatamente dopo l’avvio della
della concorrenza. Essa costituisce il quadro nel prima misura formale di indagine secondo quan-
quale si realizza la cooperazione tra le autorità to previsto dall’art. 11(3) Reg. 1/2003.
europee garanti della concorrenza sui casi ai 21 Cfr. art. 11 § 6 Reg. 1/2003.
quali si applicano gli articoli 81 e 82 del trattato e 22 Cfr. art. 11 § 6 Reg. 1/2003.
rappresenta la base per instaurare e preservare 23 Cfr. art. 13 Reg. 1/2003. Meccanismi analo-
una cultura comune in materia di concorrenza in ghi entrano in gioco laddove una denuncia sia di-
Europa», § 1. rettamente inviata a più autorità della concor-
18 La cooperazione all’interno dell’ECN si renza.
410 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

cartelli, segnatamente in presenza di car- prime (cfr. infra par. 2.2). In concreto, al-
telli sovranazionali che diano origine a meno trenta giorni prima della conclu-
parallele domande di clemenza a diverse sione di un procedimento le autorità na-
autorità della concorrenza in applica- zionali sono tenute a comunicare alla
zione dei rispettivi programmi di leniency. Commissione il tipo di decisione che in-
Nell’ambito della Rete è stato costituito tendono assumere25, attraverso l’invio di
un apposito gruppo di lavoro sui cartelli documenti che espongono la linea di
che, tra l’altro, assicura il necessario rac- azione proposta e l’inserimento nel data
cordo tra le autorità in questo campo e base della Rete di una sua sintesi.
particolarmente nei casi di domande di Rinviando al paragrafo successivo la
clemenza parallele. In questo contesto, trattazione delle norme che riguardano lo
può emergere che un’efficiente divisione scambio di informazioni e l’attività di as-
del lavoro all’interno della Rete comporti sistenza tra autorità all’interno dell’ECN
l’avvio di investigazioni parallele da parte ai fini dell’acquisizione di elementi per
di più autorità destinatarie di domande di procedere ad investigazioni, si passa ora a
clemenza. Queste attività possono anche trattare il ruolo assunto dalla Rete come
prendere la forma di procedimenti di- forum per la discussione e lo sviluppo
stinti, riguardanti diversi cartelli in mer- delle politiche della concorrenza. A questi
cati geografici o merceologici contigui, fini, il confronto all’interno della Rete si
che tuttavia presentano elementi comuni. articola a vari livelli, organizzandosi in
Per esempio, nel corso del 2011, sia la gruppi di lavoro settoriali o orizzontali.
Commissione che alcune autorità nazio- Tuttavia, la sede di confronto più autore-
nali sono intervenute nel settore dei pro- vole è rappresentata dagli incontri seme-
dotti per l’igiene, seppure con tempistiche strali dei vertici della autorità di concor-
differenti. La Commissione nel 2011 ha renza dell’ECN, dove vengono discussi i
concluso un procedimento avente ad og- principali temi di politica della concor-
getto la concertazione segreta posta in es- renza a livello europeo ed elaborati orien-
sere da sei produttori di detergenti per la tamenti condivisi che possono sfociare
casa volta alla concertazione dei prezzi ed nella adozione di risoluzioni comuni. L’e-
alla stabilizzazione delle rispettive posi- sempio forse più significativo al riguardo
zioni di mercato. D’altro canto l’Autorità è costituito dall’adozione nel 2006 del mo-
Italiana e quella Spagnola, al termine di dello ECN di programma di clemenza
procedimenti parallelamente condotti, (ECN Model Leniency Program - MLP)26,
hanno accertato e sanzionato accordi se- con lo scopo di armonizzare i principali
greti aventi ad oggetto, rispettivamente, i elementi delle politiche di clemenza dei
prezzi di vendita dei prodotti per l’igiene membri dell’ECN, evitando così che di-
personale e quelli dei prodotti per la cura screpanze tra i distinti programmi nazio-
dei capelli24. Tutti e tre i procedimenti nali possano scoraggiare le imprese dal
hanno avuto origine da una domanda di denunciare i cartelli27. Inoltre, consen-
immunità dalla sanzione presentata dalla tendo alle imprese che intendono avva-
multinazionale Henkel e sono stati con- lersi del programma di clemenza di qual-
dotti in pieno raccordo tra le autorità che autorità nazionale oltre a quello della
della concorrenza coinvolte. Commissione, di presentare presso le pri-
Nell’ambito della Rete infine si espli- me delle domande di clemenza semplifi-
cano i rapporti di tipo verticale, tra auto- cate, il MLP mira a ridurre gli oneri per le
rità di concorrenza nazionali e Commis- imprese derivanti dalla coesistenza di più
sione, previsti dal Regolamento a conclu- programmi. Nel novembre 2012, l’ECN ha
sione dei procedimenti condotti dalle modificato l’MLP del 2006, per renderne i

24 La decisione finale dell’autorità italiana è 27 In merito all’ampiezza di tale armonizza-


del 15 dicembre 2011. Cfr. caso I 720, Prodotti co- zione cfr. ECN, ECN Model Leniency Program - Re-
smetici. port on assessment of the state of convergence,
25 Cfr. Art. 11 § 4 Reg. 1/2003. 15.10.2009, in: http://ec.europa.eu/competition/
26 Cfr. http://ec.europa.eu/competition/ecn/mo- ecn/model_leniency_programme.pdf.
del_leniency_en.pdf.
O. MAIN – I RAPPORTI TRA COMMISSIONE, AUTORITÀ NAZIONALI E GIUDICI NEL SETTORE ANTITRUST 411

meccanismi di utilizzo ancor più fluidi, dire ad un’autorità di concorrenza di tra-


estendendo l’uso delle domande semplifi- smettere informazioni confidenziali ad
cate e prevedendone la standardizza- un’altra autorità della Rete. Si evince per-
zione28. Oltre ai temi di carattere orizzon- tanto che la trasmissione di qualunque
tale, le risoluzioni dei vertici delle auto- informazione entro la Rete ECN è ampia-
rità dell’ECN29 hanno anche riguardato la mente legittimata e trova l’unico limite
politica della concorrenza in specifici set- nella finalità per la quale la trasmissione
tori, segnatamente nel settore agricolo, avviene (cioè l’applicazione degli artt. 101
con l’obiettivo nel caso di specie di con- e 102 TFUE).
trastare la sottrazione per via normativa Il medesimo articolo del Regolamento,
del settore all’applicazione delle regole al secondo paragrafo, precisa che le infor-
della concorrenza30. mazioni scambiate possono essere usate
come prove sempre e solo per l’applica-
VI. SCAMBIO DI INFORMAZIONI E ASSISTENZA zione degli artt. 101 e 102 TFUE ed inoltre
TRA I MEMBRI DELL’ECN
riguardo all’oggetto dell’indagine per il
quale sono state acquisite. È chiaro per-
Come sopra visto, lo scambio di infor- tanto che non tutto ciò che può essere tra-
mazioni tra autorità della Rete è necessa- smesso, può essere anche utilizzato come
rio per l’individuazione dell’autorità me- mezzo di prova; quest’ultima possibilità
glio posizionata a trattare un caso. Tutta- sussiste solo se l’oggetto dell’indagine al-
via, la possibilità di scambio di informa- l’interno della quale le informazioni sareb-
zioni all’interno dell’ECN, oltre che bero utilizzate a fini probatori è analogo
consentire una efficiente divisione del la- a quello dell’indagine nell’ambito della
voro, rappresenta anche uno strumento quale le informazioni trasmesse sono state
importante per rafforzare l’attività di acquisite. In altri termini, la categoria dei
enforcement della Rete, arricchendo il set documenti trasmissibili è più ampia di
informativo e gli elementi di prova a di- quella dei documenti utilizzabili a fini
sposizione di alcune autorità grazie ai do- probatori e comprende anche informa-
cumenti acquisiti da altre. zioni utilizzabili come elementi di intelli-
Il Reg. 1/03, innovando rispetto al si- gence, idonee a dare lo spunto all’autorità
stema previgente, ha pertanto introdotto, ricevente per effettuare proprie indagini
all’art. 12, una disciplina relativa allo su condotte di oggetto diverso rispetto a
scambio di informazioni tra autorità della quello considerato dall’autorità che ha tra-
Rete ECN che le abilita a trasmettersi smesso i documenti, sempre comunque
qualunque documento, anche contenente nell’ambito dell’applicazione dell’art. 101 e
informazioni segrete, purché al fine del- 102 TFUE31. Per quanto riguarda invece la
l’applicazione degli artt. 101 e 102 TFUE. identificazione delle informazioni utiliz-
Il diritto a scambiarsi informazioni con- zabili a fini probatori tra quelle complessi-
sente la trasmissione di dati dalla Com- vamente scambiate, è utile svolgere alcune
missione a un’autorità nazionale delle considerazioni sulla ratio del presupposto
concorrenza e viceversa, così come tra au- restrittivo richiesto a tal fine, costituito,
torità nazionali. La disciplina introdotta come detto, dalla circostanza che i docu-
dall’art. 12 del Reg. 1/03 prevale su qual- menti in questione siano stati raccolti nel-
siasi norma nazionale che dovesse impe- l’ambito di indagini di analogo oggetto ri-
28 Cfr. European Commission, MEMO/12/887, 31 Come osservato dalla Commissione, nella
Competition: European Competition Network refi- maggior parte dei casi l’art. 12 è stato utilizzato
nes its Model Leniency Programme, 22 novembre per trasmettere informazioni a fini di intelligence
2012. mentre più raramente per trasferire documenti da
29 Cfr. http://ec.europa.eu/competition/ecn/do- utilizzare come mezzi di prova e soprattutto nel
cuments.html. contesto dell’effettuazione di ispezioni ai sensi del-
30 Cfr. Resolution of the Heads of the European l’art. 22 del Regolamento, Cfr. Commission Staff
Competition Authorities, «The Reform of the Com- Working Paper” accompanying the Communication
mon Agricultural Policy», 21 dicembre 2012: from the Commission to the European Parliament
http://ec.europa.eu/competition/sectors/agriculture/ and Council, Report on the functioning of Regula-
resolution_nca_en.pdf. tion 1/2003, (COM(2009)206 final).
412 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

spetto a quello delle indagini nel contesto dall’eventuale esistenza di differenze tra
delle quali sarebbero utilizzati. È stato ri- regimi nazionali di protezione della riser-
conosciuto32 che lo scopo di tale limita- vatezza.
zione sia da ricondurre alla salvaguardia Come visto, lo scambio di informa-
dei diritti di difesa delle parti, che sareb- zioni e documenti disciplinato dall’art. 12
bero invece compressi laddove documenti del Reg. 1/03 è volto ad accrescere l’effica-
acquisiti da un’autorità nell’ambito di un cia dell’enforcement perché permette che
procedimento finalizzato all’accertamento un’autorità, nell’accertare un illecito, si
di determinate violazioni delle nome anti- possa avvalere anche di elementi docu-
trust fossero utilizzati da un’altra autorità mentali in parte localizzati al di fuori del
come base per contestazioni di illeciti del suo raggio d’azione.
tutto diversi. In quest’ottica, ancorché il Ai medesimi fini, ma in termini ancor
requisito dell’analogia dell’oggetto possa più operativi, agisce la previsione di cui
prestarsi ad essere interpretato in modo all’art. 22(1) del Reg. 1/03 secondo la
più o meno restrittivo33, è riconosciuto quale le autorità di concorrenza dell’ECN
che esso non si spinge a richiedere che per possono effettuare nel loro territorio per
essere utilizzati a fini probatori i docu- conto di un’altra autorità della Rete qual-
menti oggetto di scambio tra più autorità siasi accertamento o altra misura di ac-
debbano riguardare lo stesso caso34. Da un quisizione dei fatti prevista dalla legisla-
punto di vista pratico, l’ampiezza dell’og- zione nazionale. Grazie a questa previ-
getto delineato nell’atto di avvio del proce- sione un’autorità può ricercare attiva-
dimento dall’autorità che acquisisce la di- mente la cooperazione di altri membri
sponibilità delle informazioni determi- della Rete per l’acquisizione di elementi
nerà l’estensione dell’uso a fini probatori probatori che ragionevolmente si trovano
delle medesime informazioni da parte di in un altro Stato Membro. L’art. 22(2)
altre autorità della Rete. Reg. 1/03 prevede che in tali casi le infor-
Infine, ai sensi dell’art. 12(3) del Reg. mazioni raccolte siano trasmesse e utiliz-
1/03, l’uso delle informazioni a fini proba- zate ai sensi dell’art. 12. Quindi lo scam-
tori è soggetto a ulteriori limitazioni nei bio di elementi probatori è soggetto alla
casi in cui siano comminate sanzioni a medesima disciplina sia che l’autorità che
persone fisiche. trasmette questi elementi già ne abbia la
Le esigenze di tutela dei soggetti ai disponibilità, sia che li abbia acquisiti su
quali i documenti si riferiscono sono poi, richiesta dell’autorità che li riceve.
da un punto di vista generale, affrontate Va precisato che l’autorità che effettua
dall’art. 28 del Reg. 1/03, il quale stabilisce accertamenti per conto di un’altra, segna-
che la Commissione e le autorità degli tamente accertamenti ispettivi, è soggetta
Stati membri sono tenuti a non divulgare alle proprie norme nazionali in materia di
le informazioni scambiate ai sensi del Re- ispezioni. Questo ha varie implicazioni: da
golamento e che per loro natura le stesse un lato l’autorità che presta assistenza può
sono protette dal segreto d’ufficio. A sua utilizzare tutti i poteri investigativi confe-
volta, quest’ultimo si applica a qualsiasi ritele dalle norme nazionali, anche se essi
informazione confidenziale che non sia differiscono da quelli dell’autorità richie-
accessibile al pubblico. Si tratta pertanto dente; dall’altro che quest’ultima è tenuta
di una previsione molto ampia che mira a ad offrire tutti gli elementi necessari a
stabilire un regime di protezione unifor- soddisfare gli standard per l’azione ispet-
me a livello europeo, di modo che lo scam- tiva esistenti nel paese nel quale questo
bio di informazioni non venga ostacolato tipo di accertamento viene richiesto. Le

32 Cfr. HIRSCH - MONTAG - SACKER, Competition appartengono; o ancora, con riguardo alla qualifi-
Law: European Community Practice and Proce- cazione dell’illecito.
dure, London, 2008, p. 1660 ss. 34 Cfr., HIRSCH - MONTAG - SACKER, Competition
33 Con riguardo, ad esempio, a variabili quali Law: European Community Practice and Proce-
l’identità di tutte le parti o dell’ambito territoriale dure, London, 2008; KERSE - KAN, EC Antitrust
e temporale dell’illecito o dei singoli prodotti inte- Procedure, London 2005, p. 272.
ressati piuttosto che della categoria alla quale essi
O. MAIN – I RAPPORTI TRA COMMISSIONE, AUTORITÀ NAZIONALI E GIUDICI NEL SETTORE ANTITRUST 413

autorità della rete ECN si avvalgono cor- sono assumere decisioni in contrasto con
rentemente delle diverse possibilità previ- una decisione adottata o contemplata
ste dall’art 22 Reg., richiedendo cioè ad al- dalla Commissione, il giudice può chie-
tre autorità l’effettuazione di ispezioni per dere alla Commissione se abbia avviato un
proprio conto o la somministrazione di ri- procedimento su un caso di cui egli si sta
chieste di informazioni ad imprese35. occupando e se intende pronunciarsi al ri-
guardo38, in modo, appunto, che si evitino
VII. FORME DI COOPERAZIONE TRA COMMIS- pronunce contrastanti39. La Commissione
SIONE E GIUDICI E TRA AUTORITÀ NAZIO- è tenuta a trasmettere le informazioni ri-
NALI E GIUDICI chieste alle giurisdizioni nazionali, dopo
essersi assicurata che questo non compor-
Allo scopo di assicurare uniformità e
terà la divulgazione di informazioni pro-
coerenza nell’applicazione degli artt. 101 e
102 TFUE, il Regolamento mira a raffor- tette dal segreto d’ufficio, cioè dopo aver
zare la cooperazione tra Commissione e ottenuto dalla giurisdizione ricevente l’im-
giurisdizioni nazionali, pur nel rispetto pegno a non divulgare informazioni riser-
del fondamentale principio della divisione vate e che costituiscono segreti commer-
dei poteri per cui i giudici non possono ciali. Tuttavia, essa può rifiutare di tra-
cooperare o essere coordinati in senso smettere informazioni alle giurisdizioni
stretto quando applicano le norme euro- nazionali laddove ciò possa pregiudicare
pee della concorrenza36. L’art. 15 Reg. 1/03 l’assolvimento dei compiti che le sono
e la citata Comunicazione della Commis- stati affidati. “Di conseguenza, la Commis-
sione sulla cooperazione con i giudici nel- sione non trasmetterà alle giurisdizioni
l’applicazione degli art. 101 e 102 TFUE nazionali le informazioni presentate vo-
delineano meccanismi di cooperazione in lontariamente da un’impresa che abbia ri-
coerenza con l’indipendenza delle giuri- chiesto un trattamento favorevole senza il
sdizioni nazionali che risultano meno consenso di quest’ultima”40 (su questo
strutturati di quelli che assicurano la coo- punto si ritornerà poco più avanti).
perazione tra autorità di concorrenza nel- In materia di assistenza alle giurisdi-
l’ECN. Innanzitutto la Commissione può zioni nazionali, risulta totalmente nuova
assistere le giurisdizioni nella trattazione la previsione del Regolamento secondo la
di questioni fattuali, economiche o giuri- quale sia la Commissione che un’autorità
diche, fornendo loro, su richiesta, infor- di concorrenza nazionale possono inter-
mazioni e documenti in suo possesso, così venire come amicus curiae in un procedi-
come pareri non vincolanti su questioni mento davanti a una giurisdizione nazio-
attinenti l’applicazione delle regole euro- nale presentando osservazioni scritte. La
pee della concorrenza. Queste forme di Commissione lo può fare “qualora sia ne-
cooperazione erano in verità già previste37 cessario ai fini dell’applicazione uniforme
e il Regolamento ha il merito di averle dell’articolo 101 o dell’articolo 102 del
codificate. Peraltro, poiché in caso di ap- Trattato”, mentre le autorità nazionali
plicazione parallela o consecutiva delle hanno uno spazio di azione più ampio,
norme europee della concorrenza da parte potendo presentare osservazioni su “que-
della Commissione e del giudice nazio- stioni relative all’applicazione dell’arti-
nale, le giurisdizioni nazionali non pos- colo 101 o dell’articolo 102 del Trattato”41.
35 Cfr. ad esempio, Denmark and Sweden: Suc- dell’applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato
cess Stories of Cooperation within the European CE, cit., §§ 12 e 21.
Competition Network - Assistance in carrying out 39 A tal fine, il giudice valuta anche se sia ne-
Investigations pursuant to Article 22 of Regulation cessario sospendere il procedimento e attendere
1/2003, in ECN Brief 5/2012, cit. la decisione della Commissione, cfr. art. 16 del
36 S. BRAMMER, Cooperation between National Regolamento.
Competition Agency in the Enforcement of EC 40 Cfr. Comunicazione della Commissione re-
Competition Law, Hart Publishing, Oxford 2009. lativa alla cooperazione tra la Commissione e le
37 Cfr. Com. 13 febbraio 1993, n. 93/C39/05. giurisdizioni degli Stati membri dell’UE ai fini
38 Cfr. Comunicazione della Commissione re- dell’applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato
lativa alla cooperazione tra la Commissione e le CE, cit., § 26.
giurisdizioni degli Stati membri dell’UE ai fini 41 Cfr. art. 15(3), Reg. 1/2003.
414 II.4. I RAPPORTI TRA PUBLIC E PRIVATE ENFORCEMENT DEI DIVIETI ANTITRUST

La Commissione ha effettuato sino ad ora cisione del 4 aprile 2012, l’Alta Corte del
nove interventi in veste di amicus curiae42. Regno unito applica il test di proporzio-
Tra questi, merita soffermarsi, per la sua nalità delineato dalla Commissione, con-
rilevanza nel contesto del private enforce- sentendo l’accesso solo a una limitata
ment, sulle osservazioni inviate nel marzo parte dei documenti richiesti, ritenendo
2012 all’Alta Corte di Giustizia del Regno che gli altri documenti non sono di tale ri-
Unito in merito alla possibilità di disclo- levanza per il procedimento da far sì che
sure di documenti relativi a una domanda l’interesse alla disclosure pesi di più di
di leniency43, alla luce della sentenza della quello alla protezione delle informazioni
Corte di Giustizia nel caso Pfleiderer44. In fornite nell’ambito del programma di le-
tale sentenza infatti, la Corte rimette al niency. Va aggiunto che anche nel caso
giudice nazionale la facoltà di determi- Pfleiderer il giudice tedesco, a valle della
nare caso per caso le condizioni alle quali sopra ricordata sentenza della Corte di
un soggetto che cerca di ottenere il risar- Giustizia, non ha autorizzato l’accesso ai
cimento dei danni subiti dagli effetti di un documenti di leniency.
cartello accertato attraverso la coopera- Per concludere questa sezione sulla
zione di un leniency applicant possa avere cooperazione tra autorità della concor-
accesso ai leniency documents. Ad avviso renza e giurisdizioni merita ricordare che
della Corte, a tal fine va effettuata una la Commissione è dotata di poteri di mo-
ponderazione tra diversi interessi tutelati nitoraggio sulle decisioni delle Corti na-
dal diritto dell’Unione europea, l’interesse zionali in applicazione degli artt. 101 e
ad assicurare l’efficacia sia dei pro- 102 TFUE: ai sensi del Reg. 1/03, gli Stati
grammi di clemenza che delle azioni di ri- Membri sono tenuti a trasmettere tali de-
sarcimento dei danni subiti da illecito an- cisioni alla Commissione. Una versione
titrust. Ciò posto, la Commissione, nelle non riservata delle stesse è raccolta in un
sue osservazioni alla corte del Regno data base disponibile sul sito della Com-
Unito, individua gli elementi che il giu- missione, il quale visibilmente reca sol-
dice dovrebbe prendere in considerazione tanto una parte delle decisioni assunte dai
nell’effettuare la predetta ponderazione, giudici nazionali in applicazione degli
tenendo conto delle circostanze del caso artt. 101 e 102 TFUE45. Al riguardo, la
di specie. In particolare occorre valutare stessa Commissione sta considerando op-
se la disclosure peggiorebbe la posizione zioni alternative per assicurare un più ef-
del leniency applicant, in rapporto a quella ficace accesso alle sentenze delle corti na-
delle parti che non hanno cooperato nel- zionali, che potrebbero coinvolgere le au-
l’ambito del programma di clemenza e la torità nazionali della concorrenza.
proporzionalità della disclosure alla luce
delle possibili interferenze con i pro- OMBRETTA MAIN
grammi di clemenza, intendendo con ciò
che andrebbe valutato se i documenti in Bibliografia
questione siano tutti rilevanti per lo scopo
S. BRAMMER, Co-operation between National
perseguito o se non vi siano altre fonti di Competition Agencies in the Enforcement of the
evidenze ugualmente utili che non danno EC competition Law, Hart Publishing 2009; F.
origine a preoccupazioni per l’efficacia CENGIT, «The European Competition Network:
dei programmi di clemenza. Nella sua de- Structure, Management and Initial Experien-

42 Cfr. le informazioni disponibili al sito certata dal Bundeskartellamt grazie all’applica-


http://ec.europa.eu/competition/court/antitrust_am zione del programma nazionale di clemenza. L’im-
icus_curiae.html. presa avanza una richiesta di accesso agli atti del
43 Si tratta del caso Comp/F38.899 - Gas Insu- procedimento che viene parzialmente rigettata
lated Switchgear deciso dalla Commissione il 24 dall’autorità della concorrenza tedesca. L’ordi-
gennaio 2007, nanza del giudice al quale l’impresa si era rivolta,
44 Cfr. Caso C-360/09 Pfleiderer AG vs Bundes- ottenendo un provvedimento di accesso totale ai
kartellamt. La sentenza, come noto, riguarda documenti, viene sospesa e viene formulato un
un’impresa che propone una causa di risarci- rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia.
mento danni per gli effetti pregiudizievoli che ri- 45 Cfr. http://ec.europa.eu/competition/elojade/
tiene di aver subito dall’esistenza di un cartello ac- antitrust/nationalcourts/.
O. MAIN – I RAPPORTI TRA COMMISSIONE, AUTORITÀ NAZIONALI E GIUDICI NEL SETTORE ANTITRUST 415

ces of Policy Enforcement», in EUI Working mento danni antitrust: le sentenze CDC e Pflei-
Paper, 2009/05; K. DEKEYSER - M. JASPERS, A derer e le conseguenze delle promesse non
New Era of ECN Cooperation - Achievements mantenute della Commissione», in G.A. BENAC-
and Challenges with Special Focus on Work in CHIO - M. CARPAGNANO, Rimedi civilistici agli ille-
the Leniency Field, World Competition, 2007; citi anticoncorrenziali. Private Enforcement of
D.M.B. GERARD, «The ECN - network antitrust Competition Law, Padova, 2012; M. TAVASSI,
enforcement in the European Union», in D. «Which Role for National Courts in Competi-
GERADIN and I. LIANOS (eds.), Research Hand- tion Protection?», in S. WILKS, «Agencies,
book on EU Competition Law, Edward Elgar, Networks, Discourses and the Trajeectory of
2011; L.F. PACE, «Accesso agli atti delle autorità European Competition Enforcement», in Eu-
di tutela della concorrenza e azione di risarci- ropean Competition Journal, 2007.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La tutela giurisdizionale contro gli atti dell’AGCM
in materia antitrust

Sommario: I. GIURISDIZIONE E COMPETENZA IN OR- la l. 10 ottobre 1990, n. 287 che, rubricato


DINE ALLA TUTELA GIURISDIZIONALE AVVERSO GLI “Competenza giurisdizionale”, al comma
ATTI ADOTTATI DALL’AGCM IN MATERIA ANTITRUST.
1 (che ora rinvia al c.p.a. riguardo alla tu-
– II. ASPETTI PROCESSUALI: IL RITO ABBREVIATO
DISCIPLINATO DALL’ART. 119 C.P.A. – III. LE TIPO-
tela giurisdizionale innanzi al giudice am-
LOGIE DI ATTI ADOTTATI DALL’AGCM IMPUGNABILI
ministrativo) affidava i ricorsi avverso i
INNANZI AL GIUDICE AMMINISTRATIVO.– 1. I prov- provvedimenti amministrativi adottati
vedimenti di rigetto e di accoglimento degli dall’autorità sulla base delle disposizioni
impegni. – 2. La tutela del terzo controinte- di cui al titolo I («Norme sulle intese, sul-
ressato. – IV. IL SINDACATO DEL GIUDICE AMMI- l’abuso di posizione dominante e sulle
NISTRATIVO SUGLI ATTI DELL’AGCM. – V. IL SIN-
operazioni di concentrazione») ed al titolo
DACATO GIURISDIZIONALE SULLE SANZIONI.
IV («Norme sui poteri del Governo in ma-
teria di operazioni di concentrazione»)
I. GIURISDIZIONE E COMPETENZA IN ORDINE della medesima legge alla cognizione del
ALLA TUTELA GIURISDIZIONALE AVVERSO giudice amministrativo in sede di giurisdi-
GLI ATTI ADOTTATI DALL’AGCM IN MATE- zione esclusiva, affermando la compe-
RIA ANTITRUST tenza funzionale del TAR Lazio.
A perfezionare il quadro di tutele, il
L’individuazione del giudice, cui il legi- comma 2 dell’art. 33 afferma, invece, la
slatore affida la cognizione delle contro- giurisdizione del giudice ordinario in or-
versie relative agli atti adottati dall’AGCM, dine alle azioni di nullità e di risarcimento
è operazione preliminare all’analisi e con- del danno, nonché ai ricorsi intesi ad otte-
dizionante le soluzioni apprestate alle nere provvedimenti di urgenza in rela-
questioni inerenti alla tutela giurisdizio- zione alla violazione delle disposizioni di
nale garantita in relazione ai medesimi cui ai titoli dal I al IV della l. n. 287/1990,
atti. Risposta a tale quesito è, in termini di individuando il giudice chiamato a cono-
giurisdizione, attualmente offerta dall’art. scere della controversia nel tribunale com-
133 del codice del processo amministra- petente per territorio presso cui è istituita
tivo che, al comma 1, lett. l), afferma la de- la sezione specializzata di cui all’articolo 1
voluzione alla giurisdizione esclusiva del del d.lgs. 26 giugno 2003, n. 168, e succes-
giudice amministrativo delle «controver- sive modificazioni, ovvero la sezione spe-
sie aventi ad oggetto tutti i provvedimenti, cializzata in materia di impresa (ad esito
compresi quelli sanzionatori ed esclusi delle modifiche operate dal d.l. 24 gennaio
quelli inerenti ai rapporti di impiego pri- 2012, n. 1, convertito con modificazioni
vatizzati, adottati […] dall’Autorità ga- dalla l. 24 marzo 2012, n. 27). Anteceden-
rante della concorrenza e del mercato». temente la cognizione di tali controversie
Completa quanto disposto dall’art. era, invece, attribuita alla Corte d’appello
133, l’attribuzione delle controversie competente per territorio.
«aventi ad oggetto i provvedimenti del- Il codice del processo amministrativo
l’Autorità garante per la concorrenza ed il ha, quindi, da un lato riconfermato la giu-
mercato» alla competenza funzionale in- risdizione esclusiva del giudice ammini-
derogabile del Tribunale amministrativo strativo in ordine alle controversie invol-
regionale del Lazio, sede di Roma, previ- genti atti in materia antitrust, adottati
sta dall’art. 135, comma 1, lett. b) c.p.a. dall’AGCM. In particolare, viene riconfer-
Il legislatore del codice ha in parte con- mata la cognizione del giudice ammini-
fermato ed in parte ridelineato il ruolo del strativo in materia di sanzioni, rispetto
giudice amministrativo nella cognizione alle quali, come si vedrà, la sua giurisdi-
delle controversie involgenti l’AGCM. An- zione è estesa al merito. Questa previ-
tecedentemente all’entrata in vigore del sione si inserisce in un più generale am-
codice del processo amministrativo, la pliamento dei poteri cognitori del giudice
materia trovava disciplina nell’art. 33 del- amministrativo in ordine alle sanzioni,
420 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

essendo ricomprese nell’elenco di quelle adotta in materia antitrust, prima di deli-


devolute alla giurisdizione esclusiva an- neare più precisamente l’oggetto del giu-
che fattispecie che in passato venivano dizio e le caratteristiche del sindacato di
conosciute dal giudice ordinario1. questo giudice sugli atti dell’autorità, deve
Il codice del processo amministrativo, darsi atto delle peculiarità processuali
al contrario, ha espressamente escluso della sua cognizione in materia.
dalla giurisdizione esclusiva del giudice Le controversie inerenti i provvedi-
amministrativo le controversie inerenti ai menti adottati dalle autorità amministra-
rapporti di pubblico impiego contrattua- tive indipendenti, ivi compresa, quindi,
lizzato involgenti i dipendenti dell’Auto- l’AGCM, con esclusione dei giudizi rela-
rità garante per la concorrenza ed il mer- tivi al rapporto di servizio con i dipen-
cato: in tal modo ha corretto l’indirizzo in- denti, sono sottoposte, ai sensi dell’art.
terpretativo invalso fino al momento della 119, comma 1, lett. b) c.p.a. alla disciplina
sua entrata in vigore in giurisprudenza, la descritta dal medesimo art. 119 c.p.a.
quale, prescindendo da un’analisi del re- Si tratta di un rito abbreviato comune
gime pubblicistico o privatistico del sin- a determinate materie, tra cui quella in
golo rapporto d’impiego, concludeva per esame, particolarmente celere, caratteriz-
la devoluzione di tutte le controversie rela- zato, in primo luogo, dal dimezzamento di
tive a dipendenti dell’AGCM alla cogni- tutti i termini processuali ordinari, fatta
zione del giudice amministrativo. eccezione, nei giudizi di primo grado, per
L’affermazione della giurisdizione quelli di notificazione del ricorso intro-
esclusiva del giudice amministrativo in duttivo, del ricorso incidentale, dei motivi
ordine ai giudizi inerenti ai provvedi- aggiunti, nonché per i termini dell’appello
menti dell’AGCM (e delle altre autorità cautelare indicati dall’art. 62, comma 1
menzionate dall’art. 133, comma 1, lett. l) c.p.a. e per quelli espressamente discipli-
risolve a monte la questione della corretta nati dallo stesso art. 119 c.p.a.
individuazione della situazione giuridica È, poi, prevista una particolare disci-
soggettiva incisa dall’attività provvedi- plina in ordine alla tutela cautelare: in
mentale esercitata dall’autorità, consen- caso di richiesta di sospensione del prov-
tendo al giudice amministrativo di cono- vedimento impugnato, infatti, il TAR, ac-
scere tanto di interessi legittimi che di di- certata la completezza del contraddittorio
ritti soggettivi. La scelta operata dal legi- e, in caso negativo, dispostane l’integra-
slatore risulta, peraltro, particolarmente
zione, qualora, ad un primo sommario
opportuna a fronte del consistente dibat-
esame, ravveda profili di fondatezza del
tito svoltosi in dottrina in ordine alla qua-
ricorso ed un pregiudizio grave ed irrepa-
lificazione delle posizioni soggettive nei
rabile, fisserà con ordinanza la data del-
rapporti con l’AGCM: si è impedito, così,
l’udienza di discussione del merito alla
che tale controversa qualificazione possa
prima udienza successiva alla scadenza
condizionare l’individuazione del giudice
del termine di trenta giorni dalla data di
competente a conoscere la causa.
deposito dell’ordinanza, disponendo al-
tresì il deposito dei documenti necessari e
II. ASPETTI PROCESSUALI: IL RITO ABBRE-
l’acquisizione delle eventuali altre prove
VIATO DISCIPLINATO DALL’ART. 119 C.P.A.
occorrenti. Soltanto in caso di estrema
Se il giudice amministrativo, quindi, gravità ed urgenza, con la stessa ordi-
ha il compito di apprestare tutela nei con- nanza che fissa la data dell’udienza di di-
fronti dei provvedimenti che l’AGCM scussione del merito, il TAR può adottare
1 Gli artt. 133, comma 1, lett. l), 135, comma troversie in materia di sanzioni irrogate dalla
1, lettera c), e 134, comma 1, lettera c) c.p.a. sono, Consob; stessa sorte ha riguardato l’art. 4, comma
però, stati dichiarati incostituzionali dalla sen- 1, numero 19), dell’all. n. 4, del d.lgs. n. 104/2010,
tenza della Corte costituzionale 27 giugno 2012, che aveva disposto l’abrogazione delle disposi-
n. 162, nella parte in cui attribuiscono alla giuri- zioni del d.lgs. n. 58/1998 che prevedevano la giu-
sdizione esclusiva del giudice amministrativo con risdizione del giudice ordinario in relazione alle
cognizione estesa al merito e alla competenza sanzioni irrogate dalla Consob.
funzionale del TAR Lazio, sede di Roma, le con-
A. LEONI – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM IN MATERIA ANTITRUST 421

le opportune misure cautelari. Viene, pe- ramente propedeutica all’adozione di altri


raltro, pur sempre fatta salva la facoltà del atti; in particolare, guardando allo speci-
Tribunale di definire nel merito il giudizio fico procedimento innanzi all’AGCM, gli
in camera di consiglio, con sentenza in for- atti di avvio e di chiusura dell’indagine
ma semplificata, nel caso in cui ricorrano conoscitiva svolta dall’autorità che, in sé,
le condizioni previste dall’art. 60 c.p.a. mancano di incidenza nei confronti delle
La disposizione prevede, infine, la situazioni giuridiche soggettive di cui l’in-
pubblicazione anticipata del dispositivo dagato è titolare. Merita, però, menzione
rispetto alla sentenza, su richiesta presen- una risalente pronuncia del TAR Lazio2,
tata nell’udienza di discussione, da al- che ha ritenuto ammissibile la contesta-
meno una delle parti del giudizio che di- zione dell’atto di avvio del procedimento
chiari di averne interesse. In questa ipo- istruttorio, nell’ipotesi in cui motivo della
tesi, il dispositivo è pubblicato con depo- censura sia la stessa applicabilità della di-
sito in segreteria non oltre sette giorni sciplina antitrust al soggetto sottoposto
dalla decisione della causa. In caso di ad indagine.
pubblicazione del dispositivo, la parte po-
trà così chiedere la sospensione dell’ese- 1. I provvedimenti di rigetto e di acco-
cutività dello stesso al Consiglio di Stato glimento degli impegni. – Di attualità è la
entro trenta giorni, con riserva dei motivi, questione della impugnabilità del provve-
da proporre entro trenta giorni dalla noti- dimento di rigetto degli impegni presen-
ficazione della sentenza o tre mesi dalla tati dal sottoposto alle indagini.
sua pubblicazione. La mancata richiesta Ai sensi dell’art. 14-ter della l. n. 287/
di sospensione dell’esecutività del disposi- 1990 entro tre mesi dalla notifica dell’a-
tivo non impedisce, peraltro, che la mede- pertura di un’istruttoria per l’accerta-
sima richiesta venga presentata dopo la mento della violazione degli articoli 2 o 3
pubblicazione dei motivi. della stessa legge o degli articoli 101 o 102
TFUE (disciplinanti le intese restrittive
della libertà di concorrenza e l’abuso di
III. LE TIPOLOGIE DI ATTI ADOTTATI DAL-
posizione dominante), le imprese possono
L’AGCM IMPUGNABILI INNANZI AL GIU-
presentare impegni tali da far venire meno
DICE AMMINISTRATIVO
i profili anticoncorrenziali oggetto dell’i-
La giurisprudenza, nella sua ordinaria struttoria. L’AGCM, valutata l’idoneità di
attività di verifica preliminare della sussi- tali impegni, può, nei limiti previsti dal-
stenza delle condizioni dell’azione, ovvero l’ordinamento comunitario, renderli ob-
dell’interesse e della legittimazione a ri- bligatori per le imprese e chiudere il pro-
correre, si è pronunciata in ordine all’am- cedimento senza accertare l’infrazione.
missibilità dell’azione avverso atti adot- Si è posta, quindi, la questione dell’im-
tati dall’autorità diversi dai tradizionali pugnabilità del provvedimento dell’auto-
provvedimenti di accertamento dell’ille- rità di rigetto degli impegni presentati.
cito anticoncorrenziale e sanzionatori, sui La questione è stata recentemente af-
quali ultimi nessun dubbio relativo all’im- frontata e risolta dal Consiglio di Stato3
pugnabilità sorge. che, affermando di esaminare in modo di-
In applicazione dei principi generali retto per la prima volta il tema solo in
del processo amministrativo, non pos- questa occasione, decisa in modo non
sono essere ritenuti impugnabili quegli uniforme dalla giurisprudenza di primo
atti privi di carattere lesivo, quali gli atti grado4, ha escluso la diretta impugnabilità
endoprocedimentali aventi funzione me- dell’atto con cui l’AGCM rigetta la propo-
2 TAR Lazio, Roma, sez. I, 2 novembre 1993, pugnabilità del provvedimento di rigetto degli im-
n. 1549, in Foro it., 1994, III, 146; in Riv. it. dir. pegni.
pubbl. com., 1993; in Giur. merito, 1994. 4 Lo stesso Consiglio di Stato nella pronuncia
3 Cons. St., sez. VI, 20 luglio 2011, n. 4393, in cita in senso favorevole all’impugnabilità del prov-
Foro amm. C.d.S., 2011, 7-8, 2536, che ha annul- vedimento di rigetto, TAR Lazio, Roma, sez. I, 4
lato la sentenza TAR Lazio, Roma, sez. I, 16 no- dicembre 2007, n. 12457, in Foro amm. TAR, 2007,
vembre 2010, n. 33474, in Foro amm. TAR, 2010, 12, 3763 e contra, TAR Lazio, Roma, sez. I, 23 feb-
11, 3523, che aveva, al contrario, ammesso l’im- braio 2010, n. 2828, in www.giustizia-amministra-
422 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

sta di impegni formulata ai sensi dell’art. esiti dell’istruttoria, o a determinare in al-


14-ter della l. n. 287 del 1990. tro modo una effettiva compressione delle
Il Collegio, preliminarmente, valoriz- posizioni giuridiche del soggetto propo-
zando lo spirito di leale collaborazione e nente. Come nel caso di avvio dell’istrut-
di partecipazione che caratterizza il seg- toria, il provvedimento di rigetto difette-
mento endoprocedimentale di presenta- rebbe, quindi, di immediata lesività.
zione ed esame degli impegni, ha ritenuto L’argomentazione, fondata sulla alta
che la possibilità di adire l’autorità giudi- probabilità che, a seguito del rigetto degli
ziaria al fine di ottenere una tutela di ca- impegni, l’autorità adotti un provvedi-
rattere pieno ed effettivo – in applicazione mento sanzionatorio, non è, infine, rite-
di generali principi di natura processuale nuta dirimente dal Consiglio di Stato.
– debba essere riconosciuta direttamente Mancano, infatti, all’atto di rigetto, le ca-
in sede di impugnazione del provvedi- ratteristiche che hanno fatto ritenere, in
mento conclusivo dell’intero procedi- altre ipotesi, autonomamente impugnabili
mento. Le eventuali illegittimità acce- gli atti endoprocedimentali: l’essere atti
denti alla fase dell’esame (e del rigetto) indirizzanti in modo ineluttabile la deter-
degli impegni sono, infatti, idonee a river- minazione conclusiva o il costituire atti
berarsi con effetto viziante sul provvedi- soprassessori, idonei a determinare un ar-
mento finale, salve le violazioni di carat- resto procedimentale. In particolare, «il
tere meramente procedimentale, inidonee mero dato statistico relativo ai rapporti
in quanto tali a determinare un diverso fra il rigetto degli impegni e l’adozione del
esito del procedimento ed a condizionare provvedimento sanzionatorio non risulta
il contenuto del provvedimento. idoneo a supportare l’immediato interesse
La conclusione negativa in ordine al- all’impugnativa, difettando comunque la
l’impugnabilità del provvedimento di ri- certezza che al primo farà certamente se-
getto degli impegni è, però, accolta anche guito il secondo di essi». In sintesi, il prov-
in applicazione delle regole volte alla veri- vedimento di rigetto non ha alcun carat-
fica della sussistenza delle condizioni del- tere di definitività né determina stabil-
l’azione. Ebbene, il Consiglio di Stato ha mente l’esito del procedimento di accerta-
ravvisato il difetto di interesse a ricorrere mento dell’illecito anticoncorrenziale, in
in capo alle imprese, inteso «quale utilità quanto l’attività valutativa ad esso sottesa
a far ripristinare la situazione giuridica coincide solo in parte con quella inerente
lesa dall’atto impugnato attraverso la all’adozione del provvedimento finale,
mera rimozione dell’atto stesso, ovvero «non potendosi ritenere che fra l’esito
attraverso il ripristino del pregresso as- della prima fase (la decisione sulla propo-
setto di interessi reso possibile a seguito sta di impegni) e quello del procedimento
dell’attività conformativa resa necessaria complessivo sussista un nesso di presup-
dal giudicato di annullamento». posizione necessaria».
Viene, quindi, osservato che, anche a È stata, al contrario, riconosciuta l’am-
seguito del rigetto degli impegni, non si missibilità dell’impugnazione dell’atto con
consolida in capo ai soggetti proponenti cui l’autorità accoglie la proposta di impe-
alcun pregiudizio di carattere definitivo; gni presentata dall’impresa sottoposta ad
l’atto non è, infatti, idoneo a determinare attività istruttoria. In proposito il TAR La-
un arresto procedimentale in senso pro- zio5, implicitamente riconoscendo l’impu-
prio, ad incidere in senso definitivo sugli gnabilità dei provvedimenti di accogli-

tiva.it che, però, è riferita ad altra tipologia di im- dall’operatore professionale non è atto provvedi-
pegni esaminati dall’AGCM (ex art. 8, comma 7, mentale immediatamente e autonomamente im-
del d.lgs. n. 145/2007); in senso analogo a quest’ul- pugnabile, posto che esso si colloca nella fase del
tima pronuncia, si veda altresì TAR Lazio, Roma, tutto preliminare, nella quale è stato soltanto co-
sez. I, 2 marzo 2011, n. 1918, in Foro amm. TAR, municato l’avvio del procedimento e l’istruttoria è
2011, 3, 816. Sempre in senso contrario all’auto- in corso, onde non è dato nemmeno di conoscere
noma impugnabilità dell’atto di rigetto degli impe- se il procedimento esiterà nell’adozione di un
gni, TAR Lazio, Roma, 13 luglio 2010, n. 24991, in provvedimento sanzionatorio».
Foro amm. TAR, 2010, 7-8, 2415, secondo cui «la 5 TAR Lazio, Roma, sez. I, 10 maggio 2010, n.
determinazione negativa sugli impegni formulati 10571, in Foro amm. TAR, 2010, 5, 1679.
A. LEONI – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM IN MATERIA ANTITRUST 423

mento degli impegni, ha affermato l’inte- non vietare comportamenti comunicati


resse di un’associazione a tutela dei consu- dalle imprese o autorizza operazioni di
matori ad impugnare un atto appartenente concentrazione. Analoghe questioni si
a questa categoria – adottato nella fattispe- pongono nel caso in cui l’autorità ri-
cie in relazione ad un’ipotesi di abuso di manga inerte rispetto a segnalazioni di
posizione dominate – qualora si ravvisi la comportamenti anticoncorrenziali.
sussistenza di un interesse quantomeno di Inizialmente la giurisprudenza negava
tipo risarcitorio all’accoglimento del ri- legittimazione a ricorrere in queste ipo-
corso6. Poiché tale accoglimento determi- tesi7 anche nei riguardi delle imprese con-
nerebbe l’obbligo, in capo all’AGCM, di correnti nel medesimo settore di mercato.
proseguire l’istruttoria in ordine al paven- Due le argomentazioni poste a sostegno
tato illecito anticoncorrenziale in relazione di tale disconoscimento di legittimazione:
al quale gli impegni sono stati presentati in primo luogo, veniva negato che tali
ed accolti, essendo inoltre il procedimento soggetti fossero titolari di una situazione
in materia di abuso di posizione domi- giuridica soggettiva di diritto soggettivo o
nante volto primariamente ad accertare di interesse legittimo, vantando, al con-
l’infrazione, il TAR ha concluso nel senso trario, un interesse indifferenziato ri-
che non possa escludersi un interesse del spetto alla generalità dei cittadini. Alla
terzo ricorrente a che, in esito alla conclu- base di questa conclusione vi è l’idea che i
sione del procedimento, la condotta tenuta poteri conferiti all’autorità siano tesi a ga-
sia considerata illecita; ciò a prescindere rantire la tutela oggettiva del diritto di
dagli effetti immediati che un tale tipo di iniziativa economica e, quindi, non siano
accertamento produca sui rapporti con- volti a tutelare posizioni di singoli sog-
trattuali esecutivi della condotta conte- getti partecipanti al mercato, che si assu-
stata già in essere tra il soggetto che ha mono lesi dai comportamenti posti in es-
commesso l’infrazione e soggetti terzi. sere dai concorrenti e non sanzionati o
inibiti dall’AGCM. In sintesi, il singolo,
2. La tutela del terzo controinteressato. che non è destinatario diretto dell’attività
– L’impugnabilità dei provvedimenti di istituzionale dell’autorità, se indubbia-
accoglimento degli impegni introduce il mente ne può avvertire gli effetti, è tito-
tema della tutela giurisdizionale appre- lare di una sfera giuridica non incisa in
stata al soggetto terzo, controinteressato via immediata e diretta dall’attività mede-
rispetto al procedimento di accertamento sima8. Soltanto i soggetti che siano diretti
dell’illecito anticoncorrenziale da parte destinatari delle deliberazioni finali del-
dell’AGCM. l’AGCM vanterebbero, pertanto, un inte-
La giurisprudenza, infatti, ha indagato resse qualificato. Inoltre, trattandosi di
in ordine all’interesse ed alla legittima- procedimenti repressivi, con specifico ri-
zione a ricorrere di tali soggetti rispetto ai ferimento al terzo denunciante, si osser-
c.d. “provvedimenti negativi”, ovvero alle vava che l’avere sollecitato l’apertura del
determinazioni con cui l’autorità dispone procedimento e la partecipazione allo
l’archiviazione di una denuncia, decide di stesso non assumessero rilevanza alcuna,
6 L’Avvocatura erariale, infatti, aveva conte- amm., 2000, 1884; Id., 15 ottobre 1998, n. 2952;
stato l’interesse a ricorrere dell’Associazione non Id., 29 settembre 1998, n. 2746; Id., 23 dicembre
tanto facendo leva sulla natura del provvedimento 1997, n. 2216. In particolare TAR Lazio, Roma,
di accoglimento degli impegni impugnato, quanto sez. I, 7 settembre 2001, n. 7286, in Foro amm.,
evidenziando che l’eventuale riapertura del proce- 2001, 2490, ha concluso nel senso che «tutti gli al-
dimento da parte dell’autorità e la sua conclusione tri soggetti diversi da quelli direttamente incisi,
con un provvedimento di accertamento e di diffida imprese concorrenti o consumatori, sono titolari
sarebbero state prive di utilità, non potendo di un mero interesse diffuso, indifferenziato, ri-
l’AGCM interferire, con i suoi poteri, sull’esecu- spetto alla posizione di pretesa della generalità
zione di contratti pienamente efficaci, stipulati nel dei cittadini a che le autorità preposte alla repres-
frattempo dal soggetto sottoposto ad accertamento sione dei comportamenti vietati attuino corretta-
dell’infrazione e inerenti all’oggetto dell’illecito. mente e tempestivamente i poteri, a tale specifico
7 In tal senso Cons. St., sez. VI, 30 dicembre fine, conferiti dall’ordinamento».
1996, n. 1792, in Foro amm., 1996, 3383; TAR La- 8 In questi termini TAR Lazio, Roma, sez. I, 1
zio, Roma, sez. I, 13 luglio 1999, n. 1558, in Foro agosto 1995, n. 174.
424 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

in quanto la partecipazione procedimen- setto concorrenziale del mercato si tra-


tale si differenzia dalla legittimazione duca, sul piano concreto, in misure adot-
processuale, sicché la prima non deter- tate a tutela anche dei consumatori, lesi
mina automaticamente la seconda. dal comportamento anticoncorrenziale
L’indirizzo giurisprudenziale descritto posto all’esame dell’autorità. Pertanto,
è stato, poi, rivisitato da successive pro- non viene condivisa la tesi che, muovendo
nunce del Consiglio di Stato9, in un’ottica dalla considerazione di base della funzio-
di maggiore garanzia del principio costi- nalizzazione del potere autoritativo alla
tuzionale e comunitario dell’effettività definizione dell’interesse generale, limita
della tutela giurisdizionale. La giurispru- la tutela offerta ai consumatori, «terzi
denza non è, però, giunta ad un’indiscri- controinteressati, incisi dall’assetto di
minata estensione della legittimazione a mercato creato o tollerato dall’Autorità»,
ricorrere nei confronti dei provvedimenti alla fase procedimentale, con atti di im-
negativi dell’autorità. Al contrario, alla pulso e di intervento, o a quella, ritenuta
base del mutamento d’indirizzo vi è stata non sostituiva né sempre equivalente,
la considerazione di dover dare applica- qualora ne ricorrano i presupposti, dell’a-
zione anche in questa materia ai principi zione innanzi al giudice civile ai sensi del-
generali in tema di condizioni dell’azione l’art. 33, l. 10 ottobre 1990, n. 287.
e di dover verificare la sussistenza dei re-
quisiti necessari per individuare una si- IV. IL SINDACATO DEL GIUDICE AMMINISTRA-
tuazione di interesse legittimo. TIVO SUGLI ATTI DELL’AGCM
Ebbene, l’impresa concorrente, ope-
Per i provvedimenti di accertamento
rante nello stesso settore di mercato, non
di illeciti anticoncorrenziali e commi-
può essere considerata, invero, paragona- nanti sanzioni nei confronti delle imprese
bile agli indistinti appartenenti alla collet- non si è posta questione in ordine alla
tività, vantando, invece, un interesse per- loro astratta impugnabilità da parte dei
sonale e individuale al rispetto della nor- soggetti destinatari, data la chiara lesività
mativa antitrust. Per tali soggetti, invero, del loro contenuto. Problemi interpreta-
l’intervento o il mancato intervento del- tivi sono, invece, sorti relativamente al-
l’AGCM rispetto ad un illecito anticoncor- l’intensità del sindacato del giudice am-
renziale commesso da un diretto concor- ministrativo sul percorso motivazionale
rente determina un vantaggio o uno svan- adottato dall’autorità. Problematica con-
taggio immediato e direttamente riferibile dizionata dalla necessità di garantire una
alla propria sfera giuridica. tutela piena ed effettiva ai destinatari del
Infine, di recente, il Consiglio di Stato provvedimento, da un lato, e di escludere
ha, altresì, riconosciuto espressamente la un’eccessiva ingerenza, che sfociasse in
legittimazione a ricorrere avverso il prov- una sostituzione, del giudice nell’analisi
vedimento di archiviazione disposto dal- svolta dall’autorità, in un settore, peral-
l’AGCM a seguito di denuncia di un ille- tro, caratterizzato da un elevato tecnici-
cito antitrust, ad un’associazione a tutela smo e dal riferimento a concetti giuridici
dei consumatori10. Dando atto dell’evolu- indeterminati.
zione giurisprudenziale intervenuta in Le prime pronunce del giudice ammi-
materia e dei principi che la hanno sor- nistrativo sono state fortemente attente a
retta, viene osservato che l’affidamento al- focalizzare l’oggetto del sindacato sui soli
l’AGCM di una “tutela oggettiva della con- profili di legittimità, evidenziando l’asso-
correnza” non esclude certo che la salva- luto divieto del giudice di sindacare il me-
guardia dell’interesse generale ad un as- rito della decisione (ad eccezione del pro-

9 Il mutamento di indirizzo è riconducibile a n. 1373, in Foro amm. TAR, 2006, 2, 580. Si veda,
Cons. St., sez. VI, 14 giugno 2004, n. 3865, in Foro altresì, Cons. St., sez. VI, 3 febbraio 2005, n. 280,
amm. C.d.S., 2004, 1804. in Foro amm. C.d.S., 2005, 2, 462, che aveva già
10 Cons. St., sez. VI, 22 giugno 2011, n. 3751, riconosciuto la legittimazione a ricorrere ad
in Foro amm. C.d.S., 2011, 6, 2082, che ha rifor- un’associazione dei consumatori in tema di pub-
mato TAR Lazio, Roma, sez. I, 23 febbraio 2006, blicità ingannevole.
A. LEONI – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM IN MATERIA ANTITRUST 425

filo sanzionatorio). Tale sindacato avreb- Ebbene, il Consiglio di Stato ha, in un


be, quindi, potuto estendersi a tutti e tre i primo tempo, chiarito che il limite del sin-
tradizionali vizi dell’atto, ivi compreso dacato del giudice ai soli vizi di legittimità
l’eccesso di potere ma, onde evitare scon- non preclude a questo un pieno accesso
finamenti in sfere riservate all’autorità, alla conoscenza dei fatti posti a fonda-
tale verifica doveva essere limitata alla lo- mento della decisione dell’autorità. Nes-
gicità, congruenza, ragionevolezza e cor- sun ostacolo, neppure di carattere proces-
rettezza della motivazione adottata a so- suale (a seguito dell’introduzione nel pro-
stegno del provvedimento11. cesso amministrativo dello strumento del-
Se, quindi, può ravvisarsi in una prima la C.T.U., sia nella giurisdizione esclusiva
fase un atteggiamento “timido” dei giudici che in quella di legittimità) osta, infatti,
amministrativi rispetto alle valutazioni alla possibilità che il giudice amministra-
operate dall’AGCM, successivamente la tivo verifichi pienamente la verità dei fatti
giurisprudenza del Consiglio di Stato, par- sottesi al provvedimento impugnato.
zialmente modificando la propria posi- Viene quindi affermato che, per esi-
zione, ha meglio chiarito in che termini genze di garanzia di una tutela giurisdi-
dovesse intendersi limitato il sindacato del zionale effettiva, il sindacato del giudice
giudice sui provvedimenti dell’autorità, amministrativo non possa essere mera-
specificando in quale misura, al contrario, mente estrinseco, dovendosi, al contrario,
dovesse riconoscersi comunque una piena estendere ad un controllo intrinseco. Ciò
facoltà dell’organo giudicante di verificare in quanto l’attività che l’AGCM svolge
la correttezza del provvedimento. nelle fasi di contestualizzazione della
Un primo passo12 nell’evoluzione del- norma a tutela della concorrenza e di
l’atteggiamento dei giudici amministrativi confronto tra i fatti accertati ed il para-
nei confronti dei provvedimenti del- metro contestualizzato non può qualifi-
l’AGCM è avvenuto attraverso una più ac- carsi come attività discrezionale di carat-
curata verifica dello svolgimento dell’atti- tere amministrativo, bensì di carattere
vità svolta dall’autorità, con il riconosci- tecnico e le valutazioni tecniche non si
mento della natura atipica dei provvedi- fondano su regole scientifiche, esatte e
menti da questa adottati, articolati in più non opinabili, ma sono il frutto di scienze
parti, corrispondenti alle diverse fasi di inesatte ed opinabili (in prevalenza, di ca-
controllo svolte dall’AGCM. Essa, infatti, rattere economico) con cui vengono defi-
accerta preliminarmente i fatti, opera una niti i “concetti giuridici indeterminati”.
“contestualizzazione” della norma a tu- In questa fase il Consiglio di Stato ha,
tela della concorrenza che facendo riferi- poi, puntualizzato che il controllo, seppur
mento a concetti giuridici indeterminati “intrinseco”, ovvero caratterizzato da un
necessita di una esatta individuazione de- pieno accesso al fatto, debba rimanere
gli elementi costitutivi dell’illecito conte- pur sempre “debole”: non deve, cioè, con-
stato, confronta i fatti accertati con il pa- sistere in un potere sostitutivo del giudice
rametro contestualizzato ed infine ap- tale da determinare una sovrapposizione
plica le sanzioni, qualora ravveda la sussi- della valutazione tecnica opinabile o del
stenza di un illecito anticoncorrenziale. modello logico di attuazione del “concetto
11 In questo senso si vedano, TAR Lazio, dedotto, avverso i provvedimenti dell’Autorità, il
Roma, sez. I, 7 settembre 2001, n. 7286, in Foro vizio di eccesso di potere, il giudice, nell’ambito
amm., 2001, 2490; Cons. St., sez. VI, 26 luglio del suo sindacato, circoscritto alla sola legittimità
2001, n. 4118, in Foro amm., 2001, 2089; Id., 20 dell’atto, e non esteso al merito delle scelte ammi-
marzo 2001, n. 1671, ivi., 2001, 625, che ha evi- nistrative, può solo verificare se il provvedimento
denziato come «i provvedimenti dell’Autorità ga- impugnato appaia logico, congruo, ragionevole,
rante della concorrenza e del mercato sono sinda- correttamente motivato e istruito, ma non può
cabili, in giudizio, per vizi di legittimità, e non di anche sostituire proprie valutazioni di merito a
merito. Purché si rimanga nell’ambito dei vizi di quelle effettuate dall’Autorità, e a questa riser-
legittimità, il sindacato giudiziale non incontra li- vate»; Id., 14 marzo 2000, n. 1348, in Foro amm.,
miti, potendo essere esercitato, oltre che in rela- 2000, 933.
zione ai vizi di incompetenza e violazione di 12 Cons. St., sez. VI, 23 aprile 2002, n. 2199, in
legge, anche in relazione a quello di eccesso di po- Foro amm. C.d.S., 2002, 977; Id., 1 ottobre 2002,
tere in tutte le sue forme. Allorché, peraltro, viene n. 5156, in Foro amm. C.d.S., 2002, 2505.
426 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

indeterminato” di quest’ultimo all’operato concetti giuridici indeterminati alla fatti-


dell’autorità13. In sintesi, il giudice deve specie concreta in esame)».
verificare direttamente i fatti posti a fon- Viene, quindi, chiarito l’equivoco sot-
damento di tali provvedimenti ed eserci- teso all’utilizzo dell’espressione “sinda-
tare un sindacato di legittimità sull’indivi- cato debole” che non indica una limita-
duazione del parametro normativo da zione alla piena cognizione del giudice sui
parte dell’autorità e sul raffronto con i fatti oggetto di indagine e sul processo va-
fatti accertati; può, quindi, censurare le lutativo, mediante il quale l’autorità ap-
valutazioni tecniche, compreso il giudizio plica alla fattispecie concreta la regola in-
tecnico finale, che, attraverso un con- dividuata, bensì un “limite finale” al po-
trollo di ragionevolezza, logicità e coe- tere decisorio dell’autorità giurisdizio-
renza tecnica, appaiono inattendibili. nale. Questa, dopo aver accertato in modo
Maggiori chiarimenti sono, poi, giunti pieno i fatti ed aver verificato il processo
dalla giurisprudenza successiva che, per valutativo svolto dall’autorità in base a re-
evitare possibili perplessità in ordine al- gole tecniche, anch’esse sindacabili, se ri-
l’effettività della tutela giurisdizionale ga- tiene le valutazioni dell’autorità corrette,
rantita attraverso un sindacato definito ragionevoli, proporzionate ed attendibili,
come “debole”, ha ulteriormente preci- non deve spingersi oltre, fino ad espri-
sato in che termini il giudice amministra- mere proprie autonome scelte, perché al-
tivo possa sindacare i provvedimenti del- trimenti assumerebbe essa la titolarità del
l’AGCM. potere. In altre parole non potrà sosti-
Con pronuncia del 2004 il Consiglio di tuirsi ad un potere già esercitato ma do-
Stato14, ribadita la natura “intrinseca” del vrà controllare che la valutazione tecnica
sindacato, ha, in particolare, focalizzato svolta dall’autorità nell’esercizio di tale
la sua attenzione su due profili. In primo potere sia corretta tanto nella fase di con-
luogo, ha evidenziato che, pur se definita testualizzazione della norma a tutela della
“esclusiva” la giurisdizione del giudice concorrenza quanto in quella di con-
amministrativo in materia, il giudizio ri- fronto tra i fatti accertati e il parametro
mane di tipo impugnatorio ed al giudice contestualizzato.
spetta di verificare se l’autorità abbia cor- Il Consiglio di Stato ha, infine, compa-
rettamente esercitato il potere attribuitole rato il sindacato del giudice amministra-
dalla legge, attraverso un controllo a po- tivo sui provvedimenti dell’AGCM con
steriori dell’operato della stessa. quello svolto dalla Corte di giustizia UE
In secondo luogo, ha ulteriormente sugli atti della Commissione, evidenzian-
precisato l’estensione del sindacato del done l’uniformità15.
giudice amministrativo, che giunge «sino I canoni così individuati sono, ad oggi,
al controllo dell’analisi economica com- parametri di intensità del sindacato gene-
piuta dall’Autorità (potendo sia rivalutare ralmente applicati dalla giurisprudenza
le scelte tecniche compiute da questa, sia del giudice amministrativo16. Più volte, in
applicare la corretta interpretazione dei particolare, le decisioni successive hanno

13 La pronuncia evidenzia come «l’indice del- di Giustizia, esercitato sulle valutazioni economi-
l’assenza del potere sostitutivo deve ricercarsi so- che complesse fatte dalla Commissione, è stato
prattutto nelle esigenze di efficienza e buon anda- espressamente limitato alla verifica dell’osservanza
mento dell’amministrazione, di cui all’art. 97 Co- delle norme di procedura e di motivazione, nonché
stituzione, e nella rilevanza della materia della tu- dell’esattezza materiale dei fatti, dell’insussistenza
tela della concorrenza, affidata dal legislatore ad d’errore manifesto di valutazione e di sviamento di
una Autorità amministrativa, caratterizzata da potere (…) È anche vero che, al di là delle afferma-
una particolare composizione e qualificazione zioni di principio sopra descritte, i giudici comuni-
tecnica, oltre che da un elevato grado di autono- tari hanno in realtà analizzato molto spesso in
mia e indipendenza». modo accurato le analisi economiche svolte dalla
14 Cons. St., sez. VI, 2 marzo 2004, n. 926, in Commissione; ma ciò è quanto si ritiene possa fare
Foro amm. C.d.S., 2004, 890. Negli stessi termini, anche il giudice amministrativo».
Cons. St., 8 febbraio 2007, n. 515, in Foro amm. 16 Si vedano, Cons. St., sez. VI, 9 febbraio
C.d.S., 2007, 2, 594. 2011, n. 926, in Foro amm. C.d.S., 2011, 2, 562, se-
15 Evidenzia infatti il Consiglio di Stato nella condo cui «Il giudice amministrativo […] deve va-
decisione n. 926/2004 che «il sindacato della Corte lutare i fatti, onde acclarare se la ricostruzione di
A. LEONI – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM IN MATERIA ANTITRUST 427

avuto cura di chiarire che, nell’ipotesi in la giurisdizione esclusiva al giudice ammi-


cui residuino margini di opinabilità in re- nistrativo su tutti i provvedimenti del-
lazione ai concetti indeterminati, il giu- l’AGCM «compresi quelli sanzionatori».
dice amministrativo non può comunque Conseguentemente, l’art. 134 non po-
sostituirsi all’AGCM, se questi sono stati trebbe ritenersi norma attributiva ex se di
definiti in maniera attendibile secondo la giurisdizione al G.A.
scienza economica, ed il provvedimento Che il giudice amministrativo possa
sia immune da vizi di travisamento dei conoscere e giudicare in modo così ampio
fatti, da vizi logici, da vizi di violazione di sulle sanzioni in materia antitrust non è,
legge17. però, novità introdotta dal codice del pro-
cesso amministrativo, che ha dato veste
V. IL SINDACATO GIURISDIZIONALE SULLE
normativa all’interpretazione da tempo
SANZIONI
invalsa in materia nella giurisprudenza.
Nel precedente assetto legislativo, in-
Fortemente incisivo è, invece, il sinda- fatti, non vi era alcuna esplicita disposi-
cato che il giudice amministrativo può zione che affermasse che il sindacato
svolgere sulle sanzioni irrogate dal- sulle sanzioni antitrust fosse da annove-
l’AGCM, che può giungere fino alla sosti- rare tra le ipotesi di giurisdizione estesa
tuzione della sanzione, anche per mezzo al merito; al contrario si pose il problema,
di una verifica della congruità della deter- a monte, di chiarire quale giudice fosse
minazione dell’autorità. Il legislatore ha, munito di giurisdizione sul punto.
infatti, esteso la giurisdizione che G.A. in Tradizionalmente, infatti, secondo gli
materia al merito, come evincibile dall’art. ordinari criteri di riparto di giurisdizione,
134 c.p.a., secondo il quale «Il giudice am- il giudice amministrativo ha cognizione
ministrativo esercita giurisdizione con co- in ordine a quelle sanzioni aventi un ca-
gnizione estesa al merito nelle controver- rattere ripristinatorio, mentre i provvedi-
sie aventi ad oggetto: […] c) le sanzioni menti contenenti sanzioni punitive,
pecuniarie la cui contestazione è devoluta aventi carattere afflittivo, sono conosciute
alla giurisdizione del giudice amministra- dal giudice ordinario18.
tivo, comprese quelle applicate dalle Auto- In materia antitrust, la l. n. 287/1990,
rità amministrative indipendenti e quelle da un lato, all’art. 33, comma 1, affermava
previste dall’articolo 123». Occorre pre- la giurisdizione esclusiva del giudice am-
mettere che la disposizione presuppone, ministrativo sui «ricorsi avverso i provve-
in ogni caso, che il giudice amministrativo dimenti amministrativi adottati dall’Auto-
possa sindacare la sanzione, in quanto rità», dall’altro, all’art. 31, in materia di
munito di giurisdizione in materia; profilo sanzioni, opera un parziale rinvio alla l. 24
pacifico con riferimento alle sanzioni anti- novembre 1981, n. 689 (al capo I, sezioni I
trust, alla luce del chiaro dettato dell’art. e II), ivi comprendendo le disposizioni
133, comma 1, lett. l) c.p.a. che attribuisce che, nel disciplinare i rimedi giurisdizio-
essi operata dall’AGCM sia immune da travisa- “mercato rilevante” nell’illecito di abuso di posi-
menti e vizi logici, e accertare che le disposizioni zione dominante e nelle intese e le conseguenze
giuridiche siano state correttamente individuate, che tale differenza determina in ordine all’eserci-
interpretate e applicate»; Id., 3 aprile 2009, n. zio del potere dell’AGCM, che nell’ipotesi di abuso
2092, in Rass. dir. farm., 2009, 4, 767; TAR Lazio, di posizione dominante deve essere connotato da
Roma, sez. I, 8 maggio 2007, n. 4123, in Foro amm. un «particolare grado di attenzione e di rigore»,
TAR, 2007, 5, 1642; Cons. St., sez. VI, 10 marzo ha censurato la motivazione addotta a sostegno di
2006, n. 1271, in Foro amm. C.d.S., 2006, 3, 941. un provvedimento di archiviazione dall’autorità,
17 Afferma ciò con riferimento al concetto di in quanto non adeguata e sufficiente.
“mercato rilevante” Cons. St., sez. VI, 9 febbraio 18 Sul punto si vedano, ex multis, Cass., sez.
2011, n. 926, in Foro amm. C.d.S., 2011, 2, 562; un., 27 ottobre 1978, n. 4892, in Giur. it., 1979, I,
negli stessi termini, Id., 3 aprile 2009, n. 2092, in 1, 242; TAR Sicilia, Palermo, 29 aprile 1988, n.
Rass. dir. farm., 2009, 4, 767; TAR Lazio, Roma, 262, in Dir. e giur. agr., 1989, 376; Cons. St., sez.
sez. I, 8 maggio 2007, n. 4123, in Foro amm. TAR, IV, 18 novembre 1989, n. 793, in Foro amm., 1989,
2007, 5, 1642. Peraltro, su tale profilo si veda, al- fasc. 11; Id., 23 gennaio 1992, n. 92, in Cons. St.,
tresì, TAR Lazio, Roma, sez. I, 27 marzo 2012, n. 1992, I, 29. Il principio è stato confermato da
2899, in www.giustizia-amministrativa.it, che, Cons. St., sez. V, 27 giugno 2012, n. 3786, in Foro
dopo aver distinto la funzione del concetto di amm. C.d.S., 2012, 6, 1629.
428 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

nali, affidano al giudice ordinario la co- giurisprudenza comunitaria con riferi-


gnizione delle controversie di opposizione mento al sindacato sulle sanzioni adottate
alle ordinanze ingiunzioni che commi- dalla Commissione UE22.
nano sanzioni amministrative pecuniarie. Gli artt. 133, comma 1, lett. l) e 134,
Sicché si era posta la questione di quale comma 1, lett. c) c.p.a. hanno, quindi, co-
delle due disposizioni dovesse ritenersi dificato principi ormai pacifici nella giu-
prevalente e, quindi, quale giudice fosse risprudenza nazionale, adeguando, al
idoneo a conoscere del profilo sanzionato- contempo, la legislazione interna alle li-
rio dei provvedimenti dell’AGCM19. nee tratteggiate in materia dall’ordina-
Prima del chiarimento operato dal le- mento comunitario.
gislatore nel 2010, già la Corte di cassa- Peraltro, l’estensione al merito della
zione a Sezioni Unite, in un giudizio per giurisdizione del giudice amministrativo
regolamento preventivo di giurisdizione20, trova adeguata giustificazione nella natura
ha concluso nel senso della sussistenza e nelle caratteristiche del potere esercitato
della giurisdizione esclusiva del giudice dall’autorità in ambito sanzionatorio. Una
amministrativo anche in materia di san- volta accertato l’illecito e stabilita, quindi,
zioni antitrust. la sua sanzionabilità, l’AGCM è fortemente
Precisato, quindi, il profilo preliminare indirizzata nell’operazione di quantifica-
del giudice munito di giurisdizione, si pose zione dell’importo; in particolare, indica-
la questione dell’applicabilità al giudizio zioni chiare e puntuali emergono dalla Co-
avverso le sanzioni adottate dall’AGCM di municazione 2006/C 210/02 della Commis-
quanto disposto dall’art. 23, comma 11, sione UE «Orientamenti per il calcolo delle
della l. n. 689/1981, rientrante tra quelle ammende inflitte in applicazione dell’art.
cui l’art. 31 della l. n. 287/1990 fa rinvio. 23, paragrafo 2, lettera a), del regolamento
Tale disposizione prevede, infatti, che il (CE) n. 1/2003». Sicché la verifica operata
giudice non solo possa annullare in tutto o dal giudice amministrativo circa la con-
in parte il provvedimento sanzionatorio gruità della sanzione e l’eventuale inter-
ma anche modificarlo anche limitata- vento sostitutivo da quest’ultimo esplicato
mente all’entità della sanzione dovuta. in virtù dell’estensione al merito della sua
Aderire alla tesi dell’applicabilità del giurisdizione, sono pur sempre incisiva-
comma 11 al giudizio innanzi al giudice mente condizionati da questi parametri.
amministrativo implicava, quindi, un forte ANNALAURA LEONI
ampliamento degli ordinari poteri cogni-
tori e decisori di quest’ultimo e, sostanzial- Bibliografia
mente, il riconoscimento di una nuova R. CARANTA, «I limiti del sindacato del giu-
ipotesi di giurisdizione estesa al merito. dice amministrativo sui provvedimenti dell’Au-
La giurisprudenza del Consiglio di torità garante della concorrenza e del mer-
Stato ha concluso in senso favorevole a cato», in Giur. comm., 2003, p. 170; R. CHIEPPA,
«La tutela giurisdizionale dei controinteressati
quest’ultima ricostruzione, valorizzando rispetto ai provvedimenti di archiviazione e di
la compatibilità con i principi della legge autorizzazione dell’Autorità antitrust», in Conc.
n. 287/1990 dell’art. 23 della legge n. merc., 2004, p. 137; G.P. CIRILLO - R. CHIEPPA,
689/1981 e la diversità del potere eserci- «Le autorità amministrative indipendenti», in
tato dall’autorità per l’applicazione di una Trattato di diritto amministrativo, (diretto da)
sanzione amministrativa tipicamente pu- G. Santaniello, vol. XLI, Padova, 2010; M. RA-
MAJOLI, Attività amministrativa e disciplina anti-
nitiva, quale quella pecuniaria21. Conside- trust, Milano, 1998; F.G. SCOCA, «Giudice ammi-
razione rafforzata dall’ulteriore elemento nistrativo ed esigenze del mercato», in Dir.
che ad analoghe conclusioni sia giunta la amm., 2008, 2, p. 257.
19 A favore della giurisdizione del giudice am- ritenuto che ciò sia «anche coerente con le pro-
ministrativo si veda TAR Lazio, Roma, sez. I, 21 spettive di armonizzazione del diritto della con-
luglio 1993, n. 1157, in Foro it., 1994, III, 147. correnza, citate in precedenza, tenuto conto che
20 Cass., sez. un., 5 gennaio 1994, n. 52, in l’art. 31 del reg. CE n. 1/2003 prevede che la Corte
Foro amm., 1994, 1700. di Giustizia possa estinguere, ridurre o aumen-
21 In questi termini, Cons. St., sez. VI, 2 marzo tare le ammende irrogate dalla Commissione,
2004, n. 926, in Foro amm. C.d.S., 2004, 890. qualificando tale competenza giurisdizionale “di
22 Cons. St., sez. VI, 2 marzo 2004, n. 926 ha merito”».
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La tutela giurisdizionale contro gli atti della Commissione
in materia antitrust

Sommario: I. COMPETENZA DELLA CORTE DI GIUSTI- caso, il Trib. UE e la C. giust. UE sono i


ZIA E DEL TRIBUNALE DELL’UNIONE EUROPEA. – soli giudici a poter dichiarare l’invalidità
II. RICORSI PROPONIBILI IN MATERIA DI DIRITTO di una decisione della Commissione4.
ANTITRUST. – III. NATURA DEL CONTROLLO DI LE-
GALITÀ. – IV. CONTROLLO GIURISDIZIONALE DI
MERITO. – V. TUTELA CAUTELARE. – VI. COMPE- II. RICORSI PROPONIBILI IN MATERIA DI DI-
TENZA DEL GIUDICE NAZIONALE IN SEDE DI RINVIO RITTO ANTITRUST
PREGIUDIZIALE.
Il ricorso principale a disposizione di
I. COMPETENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA E un soggetto leso da una decisione della
DEL TRIBUNALE DELL’UNIONE EUROPEA
Commissione è il ricorso in annulla-
mento, previsto all’art. 263 TFUE, esperi-
L’Unione europea è un’Unione di di- bile contro ogni provvedimento destinato
ritto, «nel senso che né gli Stati che ne a produrre “effetti giuridici obbligatori
fanno parte, né le sue Istituzioni sono sot- idonei ad incidere sugli interessi di chi li
tratti al controllo della conformità dei impugna, modificando in misura rile-
loro atti alla carta costituzionale di base vante la situazione giuridica di questi”5.
costituita dal trattato»1. Ne consegue che Non sono considerate tali, tra l’altro, la
le decisioni della Commissione adottate Comunicazione degli addebiti di cui al-
in virtù dei Regg. (CE) 1/20032 e 139/ l’art. 2, § 1, Reg. 773/20046, né le lettere
20043 sono soggette a controllo giurisdi- emesse ai sensi dell’art. 7 § 1 di tale Reg.,
zionale. Secondo gli artt. 256 § 1, TFUE e con cui la Commissione invita il denun-
51 del Protocollo sullo Statuto della C. ciante a sottoporle ulteriori osservazioni e
giust. UE, tale controllo è esercitato dal le Comunicazioni al denunciante in cui i
Trib. UE in primo grado e dalla C. giust. servizi della Commissione gli comuni-
UE in sede d’impugnazione mediante ri- cano lo stato del procedimento. Per con-
corsi diretti, ossia proposti direttamente tro, tali Comunicazioni costituiscono un
contro le decisioni della Commissione. La atto impugnabile ove esprimano in ma-
C. giust. UE può anche conoscere indiret- niera inequivocabile l’intenzione di non
tamente della legalità delle decisioni della procedere oltre nell’esame della viola-
Commissione mediante un rinvio pregiu- zione denunciata7. Allo stesso modo, è un
diziale di validità, proposto ai sensi del- atto impugnabile ai sensi dell’art. 263
l’art. 267 TFUE dal giudice nazionale, ove TFUE la decisione del Consigliere-uditore
quest’ultimo sia adito, ad esempio, per un con la quale si consente la trasmissione a
ricorso contro un atto di esecuzione di terzi delle versioni non confidenziali delle
una decisione della Commissione. In ogni Comunicazioni degli addebiti in un pro-

1 C. giust. CE, 23 aprile 1986, causa 294/83, Gaston Schul Douane-expediteur BV, in Racc.
«Les Verts» c. Parlamento europeo, in Racc. 1986, 2005, p. I-10513.
p. 1339, punto 23. 5 C. giust. CE, 11 novembre 1981, causa 60/81,
2 Reg. (CE) 1/2003 del Consiglio, 6 dicembre IBM c. Commissione, in Racc. 1981, p. 2639,
2002, concernente l’applicazione degli articoli 81 punto 9; T. UE, 31 gennaio 2006, causa T-48/03,
e 82 del trattato, in G.U.U.E. L 1, 4 gennaio 2003, Schneider Electric SA c. Commissione, in Racc.
p. 1 ss. 2006, p. II-111, punto 45.
3 Reg. (CE) 139/2004 del Consiglio, 20 gen- 6 Reg. 773/2004 (CE) della Commissione, 7
naio 2004, relativo al controllo delle concentra- aprile 2004, relativo ai procedimenti svolti dalla
zioni tra imprese (“Regolamento comunitario Commissione a norma degli articoli 81 e 82 del
sulle concentrazioni”), in G.U.U.E. L 24, 29 gen- trattato CE, in G.U.U.E. L 123, 27 aprile 2004,
naio 2004, p. 1 ss. punto 18 ss.
4 C. giust. CE, 22 ottobre 1987, causa 314/85, 7 Trib. CE, 18 maggio 1994, causa T-37/92,
Foto - Frost c. Hauptzollamt Lübeck-Ost, in Racc. BEUC e NCC c. Commissione, in Racc. 1994, p. II-
1987, p. 4199; 6 dicembre 2005, causa C-461/03, 285, punti 35-38.
430 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

cedimento relativo all’applicazione del- A proposito del ricorso in carenza, esso


l’art. 101 TFUE8. Non sono invece atti im- permette di porre rimedio all’inerzia della
pugnabili le osservazioni scritte od orali Commissione mantenuta in violazione del
presentate dalla Commissione europea Trattato dopo una richiesta di intervento,
davanti ad un giudice nazionale di uno dalla quale siano decorsi due mesi senza
Stato membro ai sensi dell’art. 15 § 3 Reg. che l’Istituzione abbia preso posizione. La
1/20039. La conclusione è tanto più rile- «presa di posizione» ai sensi dell’art. 265
vante ove si consideri che il procedimento TFUE è qualunque atto riguardante i fatti
interessato dall’intervento della Commis- dedotti nella richiesta del denunciante che
sione può anche non riguardare specifica- non abbia carattere meramente interlocu-
mente questioni relative all’applicazione torio14. Una lettera ai sensi dell’art. 7, Reg.
degli artt. 101 e 102 TFUE10. 773/2004 impedisce il verificarsi della ca-
Il silenzio dell’Istituzione può essere renza15, ma non è un atto impugnabile
considerato come atto impugnabile solo con un ricorso in annullamento.
in presenza di una espressa e specifica In relazione ad un rifiuto della Com-
equiparazione dell’inerzia ad una deci- missione di adottare decisioni ai sensi
sione tacita con contenuto definito. Tale dell’art. 106 § 3 TFUE (relative a imprese
limite si spiega con la previsione del ri- titolari di diritti speciali od esclusivi, o in-
corso in carenza di cui all’art. 265 TFUE, caricate della gestione di servizi di inte-
che costituisce il rimedio giurisdizionale resse economico generale o aventi carat-
contro l’inattività dell’Istituzione tenuta a tere di monopolio fiscale), la giurispru-
prendere un provvedimento11. Si può ri- denza sembra ora orientata nel senso di
trovare detta equiparazione nel Reg. 139/ limitare l’impugnabilità di una tale deci-
2004, ad esempio, all’art. 4 § 4, comma 4, sione di rifiuto alla sussistenza di circo-
dove il silenzio della Commissione entro stanze eccezionali16. In particolare, la
un certo termine è considerato decisione Corte ritiene che la discrezionalità della
di rinvio alle Autorità antitrust nazionali e Commissione nel dare attuazione all’art.
all’art. 9 § 5, per la decisione di rinvio a 106 § 3 TFUE è tale per cui i singoli non
tali Autorità di un caso di concentrazione possono chiederle di adottare una deci-
notificata12. Per contro, una decisione di sione determinata, con la conseguenza
non rinviare alle Autorità nazionali l’e- che un ricorso in annullamento contro
same di un’operazione di concentrazione tale decisione di rifiuto è irricevibile17.
ai sensi dell’art. 9, Reg. 139/2004 non è un Ove il ricorso sia presentato da un pri-
atto impugnabile13. vato, la ricevibilità è subordinata alla

8 Trib. CE, 7 giugno 2006, cause riunite T- Royal Philips Electronics NV c. Commissione, in
213/01 e T-214/01, Österreichische Postsparkasse Racc. 2003, p. II-1433.
AG e Bank für Arbeit und Wirtschaft AG c. Com- 13 Trib. UE, 12 ottobre 2011, causa T-224/10,
missione, in Racc. 2006, p. II-1601. Association belge des consommateurs test-achats
9 Soluzione che dovrebbe derivare «a fortiori» ASBL c. Commissione, non ancora pubblicata,
dal rifiuto di considerare come atto impugnabile punti 75 ss.
la decisione della Commissione di adire un giu- 14 C. giust. CE, 16 febbraio 1993, causa C-
dice, sebbene di un paese terzo, contenuto in 107/91, ENU c. Commissione, in Racc. 1993, p. I-
Trib. CE, 15 gennaio 2003, cause riunite T-377, T- 599; C. giust. CE, 13 luglio 1971, causa 8/71, Deut-
379, T-380/00 e T-260 e T-272/01, Philip Morris In- scher Komponistenverband c. Commissione, in
ternational Inc e a. c. Commissione, in Racc. 2003, Racc. 1971, p. 705.
p. II-1. 15 Trib. CE, 10 luglio 1997, causa T-38/96,
10 C. giust. CE, 11 giugno 2009, causa C- Guérin Automobiles c. Commissione, in Racc.
429/07, Inspecteur van de Belastingdienst, in Racc. 1997, p. II-1233, punto 31.
2009, p. I-4833, punto 30. 16 Trib. CE, 17 giugno 2003, causa T-52/00,
11 Trib. CE, 13 dicembre 1999, cause riunite T- Coe Clerici Logistics S.p.a. c. Commissione, in
189/95, T-39/96 e T-123/96, Groupement pour le Racc. 2003, p. 2123, punti 89-91.
service d’acquisitions (SGA) c. Commissione, in 17 C. giust. CE, 22 febbraio 2005, causa C-
Racc. 1999, p. II-3587, punti 26 e 27; C. giust. CE, 141/02 P, Max.mobil c. Commissione, in Racc.
9 dicembre 2004, causa C-123/03P, Commissione 2005, p. I-1283, punti 66 ss.; Trib. UE, 23 settem-
c. Greencore Group plc, in in Racc. 2004, p. I- bre 2011, causa T-567/10 e causa T-568/10, Vi-
11647, punto 45. vendi c. Commissione, non ancora pubblicate,
12 Trib. CE, 3 aprile 2003, causa T-119/02, punto 16.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELLA COMMISSIONE 431

prova della sussistenza di un interesse ad mente automatico e deve derivare dalla


agire. Nel settore delle concentrazioni, sola normativa dell’Unione, senza inter-
l’abbandono dell’operazione di concentra- vento di altre norme intermedie21. Quanto
zione non fa venir meno l’interesse ad all’interesse individuale, chi non è desti-
agire. Tuttavia, ciò è vero se l’impresa ri- natario di una decisione può sostenere
corrente ha abbandonato l’operazione che questa lo riguardi individualmente
solo per la necessità di conformarsi alla soltanto qualora il provvedimento “lo toc-
decisione della Commissione con cui la chi a causa di determinate qualità perso-
concentrazione è stata dichiarata incom- nali ovvero di particolari circostanze atte
patibile con il mercato comune18. a distinguerlo dalla generalità, e quindi lo
Sempre nel caso di un ricorso presen- identifichi alla stessa stregua dei destina-
tato da un privato, ai sensi dell’art. 263, tari”22.
comma 4, TFUE, a parte l’ipotesi di un ri- I motivi di un ricorso in annullamento
corso contro un atto regolamentare che lo sono l’incompetenza, la violazione delle
riguardi direttamente, fattispecie in cui forme sostanziali, la violazione del Trat-
non rientrano le decisioni in materia di tato o di qualsiasi regola di diritto relativa
diritto antitrust essendo essa riferita ad alla sua applicazione ed eccesso di potere.
atti di portata generale19, il ricorso propo- Quanto al vizio della violazione delle
sto da una persona fisica o giuridica che forme sostanziali, tale vizio può essere in-
non sia destinataria della decisione impu- terpretato anche con diretto riferimento
gnata è subordinato alla prova che essa alla violazione delle regole di cui al Reg.
sia interessata da tale atto in maniera “di- 1/2003, come, ad esempio, la mancata
retta e individuale”. La stessa condizione consultazione del Comitato consultivo23.
sussiste quanto alla mancata adozione di Gli stessi motivi possono essere fatti va-
una decisione favorevole nel caso di un ri- lere nel caso di un ricorso in carenza,
corso in carenza, posto che annullamento tranne quelli che presuppongono un’a-
e carenza “sono l’espressione di uno zione dell’Istituzione interessata (es. ec-
stesso rimedio giurisdizionale”. Conse- cesso di potere).
guentemente, come l’art. 263, comma 4, I diritti fondamentali integrano il pa-
TFUE consente ai singoli di proporre un rametro di legalità del giudice dell’U-
ricorso in annullamento contro un atto nione, sia nel caso in cui siano individuati
delle Istituzioni di cui non sono destina- da disposizioni della Carta dei diritti fon-
tari, se questo atto li riguarda diretta- damentali dell’Unione europea, la quale
mente ed individualmente, così l’art. 265, ha lo stesso valore dei Trattati, ai sensi
comma 3, TFUE dev’essere interpretato dell’art. 6 § 1, comma 1, TUE, sia quando
nel senso che conferisce loro anche la fa- tali diritti risultino da principi generali
coltà di proporre ricorso in carenza con- derivanti da disposizioni della Conven-
tro un’Istituzione che abbia omesso di zione europea per la salvaguardia dei di-
adottare un atto che li avrebbe riguardati ritti dell’uomo e delle libertà fondamen-
allo stesso modo20. Perché un atto ri- tali e dalle tradizioni costituzionali co-
guardi direttamente un privato ai sensi muni agli Stati membri, ai sensi dell’art. 6
dell’art. 263, comma 4, TFUE, la sua ap- § 3 TUE, e ciò fino a quando l’Unione non
plicazione deve avere carattere mera- aderirà a tale Convenzione come previsto

18 Trib. CE, 15 dicembre 1999, causa T-22/97, Asklepios Kliniken GmbH c. Commissione, in
Kesko Oy c. Commissione, in Racc. 1999, p. II- Racc. 2007, p. II-2379, punto 45 e giurisprudenza
3775, punto 59; C. giust. CE, 19 settembre 1985, ivi citata.
cause riunite 172 e 226/83, Hoogovens Groep c. 21 Trib. CE, 22 novembre 2001, causa T-9/98,
Commissione, in Racc. 1985, p. 2831, punto 19; Mitteldeutsche Erdöl - Raffinerie GmbH c. Com-
cfr. anche Trib. CE, 3 aprile 2003, causa T-342/00, missione, in Racc. 2001, p. II-3367, punto 47.
Petrolessence e SGR 2 c. Commissione, in Racc. 22 C. giust. CE, 25 luglio 2002, causa C-50/00
2003, p. I-1161, punti 39-41. P, UPA c. Consiglio, in Racc. 2002, p. I-6677, punto
19 Trib. UE, 6 settembre 2011, causa T-18/10, 36.
Inuit Tapiriit Kanatami e a. c. Parlamento, non an- 23 C. giust. CE, 10 luglio 1980, causa 30/78,
cora pubblicata, punto 42. Distillers Company Limited c. Commissione, in
20 Trib. CE, 11 luglio 2007, causa T-167/04, Racc. 1980, p. 2229.
432 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

al § 2 di tale disposizione. In virtù della prevista nel settore delle concentrazioni,


spiegazione relativa all’art. 52, § 3 della dove l’art. 10 § 5, comma 1, Reg. 139/2004
Carta e dell’art. 6 § 1, comma 3, TUE, ove prevede che, in caso di annullamento to-
la Carta contenga dei diritti fondamentali tale o parziale di una decisione da adot-
corrispondenti a quelli individuati nella tare entro un termine determinato, la
Convenzione europea, il significato e la Commissione riesamina l’operazione di
portata di tali diritti sono determinati an- concentrazione al fine di adottare una de-
che in base alla giurisprudenza della cisione sulla base dell’art. 6 § 1 di tale
Corte europea dei diritti dell’uomo, come Reg. In tal caso, la Commissione deve eli-
ormai la stessa C. giust. UE ha ricono- minare l’effetto prodotto dalla decisione
sciuto24. annullata, ossia la chiusura dell’esame
Quanto agli effetti della sentenza di dell’operazione di concentrazione, posto
accoglimento del ricorso in annullamento che nella sentenza di annullamento i
o del ricorso in carenza, ai sensi dell’art. provvedimenti previsti all’art. 266 TFUE
266 TFUE, l’Istituzione o le Istituzioni da riguardano «l’annullamento degli effetti
cui promana l’atto annullato o la cui prodotti dall’atto di cui trattasi e che sono
astensione sia stata dichiarata contraria inficiati dalle illegittimità accertate»29.
al Trattato sono tenute a prendere i prov- Sul ricorso in annullamento, infine,
vedimenti che l’esecuzione della sentenza l’art. 264 TFUE prevede che, in caso di ac-
comporta. In particolare, da una sentenza coglimento, il giudice dichiari “nullo e
di annullamento deriva l’obbligo per l’Isti- non avvenuto” l’atto impugnato. La dispo-
tuzione che ha adottato l’atto di disporre sizione contribuisce a delimitare la com-
un «ripristino adeguato della situazione del petenza del giudice rispetto a quella dell’I-
ricorrente»25 o di evitare comunque un stituzione poiché in base ad essa, il giu-
atto identico26. dice non può sostituire una propria moti-
Sulla base dell’art. 266 TFUE, in caso vazione – nell’atto annullato – a quella
di esito positivo del ricorso in annulla- adottata dall’Istituzione che ha adottato
mento o del ricorso in carenza, la Com- l’atto30.
missione deve trarre il principio cui deve L’eventuale impossibilità per la Com-
attenersi nei confronti del ricorrente27. missione di eseguire una sentenza di an-
Tuttavia, non è possibile per il giudice nullamento ai sensi dell’art. 266 TFUE
prescrivere o ingiungere alla Commis- non priva di tutela il ricorrente, il quale
sione l’adozione di alcun provvedimento potrà esperire un ricorso per risarcimento
specifico, sicché ogni eventuale richiesta del danno ai sensi dell’art. 340 TFUE.
in tal senso avanzata dall’interessato nel Ai sensi di quest’ultima disposizione, il
ricorso e fatta valere nel giudizio è irrice- singolo danneggiato da un comporta-
vibile28. Tale preclusione risulta dalla fun- mento illecito dell’Istituzione può richie-
zione dell’art. 266 TFUE, che è quella di dere il risarcimento del danno per respon-
definire il limite del potere del giudice ri- sabilità extracontrattuale ove dia prova
spetto alla libertà di scelta e di azione del danno, di un comportamento illecito e
della Commissione. del nesso di causalità tra comportamento
Una disciplina particolare degli effetti e danno. Quanto all’illiceità del comporta-
della sentenza del giudice dell’Unione è mento, essa è stata definita sulla base

24 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, causa C- 27 C. giust. CE, 29 aprile 2004, causa C-372/97,
279/09, DEB, in Racc. 2010, p. I-13849, punto 35. Italia c. Commissione, in Racc. 2004, p. I-3679,
25 Trib. CE, 25 marzo 1999, T-102/96, Gencor punto 36.
Ltd c. Commissione, in Racc. 1999, p. II-753, 28 Trib. CE, 12 gennaio 1995, causa T-102/92,
punto 41. Viho c. Commissione, in Racc. 1995, p. II-17; Trib.
26 C. giust. CE, 6 marzo 1979, causa 92/78, CE, 24 gennaio 1995, causa T-74/92, Ladbroke Ra-
Simmenthal c. Commissione, in Racc. 1979, p. cing c. Commissione, in Racc. 1995, p. II-115,
777, punto 32; C. giust. CE, AKZO Chemie, cit., punti 71-76.
punto 21; C. giust. CE, 26 aprile 1988, causa 29 Trib. CE, Gencor, cit., punto 41.
207/86, Apesco c. Commissione, in Racc. 1988, p. 30 C. giust. UE, 24 gennaio 2013, causa C-
2151, punto 26. 73/11 P, Frucona Košice c. Commissione, non an-
cora pubblicata, punto 89.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELLA COMMISSIONE 433

delle stesse condizioni relative alla respon- III. NATURA DEL CONTROLLO DI LEGALITÀ
sabilità degli Stati membri per violazione Il controllo delle decisioni della Com-
del diritto dell’Unione31. Pertanto, tale re- missione in materia di diritto antitrust è
sponsabilità viene ravvisata ove il giudice un controllo di sola legalità, salvo il caso
riscontri una violazione grave e manifesta delle sanzioni pecuniarie (v. infra sub IV).
di una norma preordinata a conferire di- Il Tribunale e la Corte non possono rimet-
ritti al soggetto leso. Nel diritto antitrust, il tere in discussione la scelta della Commis-
concetto di violazione “grave e manifesta” sione, ad esempio, di intervenire in un de-
consente al giudice di limitare il proprio terminato settore o i criteri generali con
sindacato agli aspetti più significativi ed cui attuare la politica della concorrenza.
evidenti del comportamento illecito dell’I- Oltre ad essere limitato alla legittimità, il
stituzione interessata32. Peraltro, a fronte controllo del giudice può essere ulterior-
dell’applicazione decentrata del diritto eu- mente limitato dall’eventuale complessità
ropeo antitrust, è necessario individuare e dalla natura tecnica delle valutazioni
l’Istituzione responsabile del preteso ille- economiche oggetto dei provvedimenti
cito ai fini d’individuare il foro compe- adottati in materia di diritto antitrust, in
tente. Se si tratta di un illecito compiuto cui la Commissione esercita il proprio po-
da un’autorità nazionale in maniera auto- tere discrezionale38.
noma, ossia non in stretta esecuzione di La causa della natura marginale di tale
una decisione adottata dalla Commis- controllo di legalità è il rispetto della pre-
sione, il ricorso andrà proposto dinanzi al rogativa istituzionale della Commissione,
giudice nazionale33. cui i Trattati – e i Regg. 1/2003 e 139/2004
Quest’ultimo rimane l’istanza compe- – hanno affidato il compito di garantire la
tente a conoscere anche dei ricorsi in cui concorrenza nel mercato interno e, a tal
sia fatta valere la responsabilità extracon- fine, l’onere di svolgere le valutazioni eco-
trattuale per violazioni degli artt. 101 e nomiche necessarie. Conseguentemente,
102 TFUE commesse da una o più im- in presenza di simili valutazioni, il con-
prese e che siano presentati da singoli trollo giurisdizionale si limita necessaria-
operatori34, da consumatori5 o anche da mente “alla verifica del rispetto delle re-
parte della stessa Unione europea per il gole di procedura e di motivazione non-
tramite della Commissione per pregiudizi ché dell’esattezza materiale dei fatti, del-
da essa subiti36. Il giudice nazionale appli- l’insussistenza di errore manifesto di
cherà in simili controversie le condizioni valutazione e di sviamento di potere”39. Il
precisate nella giurisprudenza Berga- giudice deve inoltre verificare d’ufficio se
derm37 e relative alla responsabilità degli la Commissione abbia motivato la propria
Stati membri per violazione del diritto eu- decisione, in particolare, se abbia spie-
ropeo, posto che tale responsabilità costi- gato la ponderazione e la valutazione che
tuisce un principio generale del diritto essa stessa ha effettuato degli elementi
dell’Unione. considerati40.
31 C. giust. CE, 4 luglio 2000, causa C-352/98P, 36 C. giust. UE, 6 novembre 2012, causa C-
Laboratoires Pharmaceutiques Bergaderm SA e 199/11, Europese Gemeenschap c. Otis NV e a.,
Jean Jacques Groupil c. Commissione, in Racc. non ancora pubblicata, punti 43-44.
2000, p. I-5291. 37 C. giust. CE, causa C-352/98P, cit.
32 Trib. CE, 9 settembre 2008, causa T-212/03, 38 C. gust. UE, 25 marzo 1996, causa C-137/95
MyTravel Group plc c. Commissione, non ancora P, SPO e a. c. Commissione, in Racc. 1996, p. I-
pubblicata, punti 40 e ss.; C. giust. CE, 19 aprile 1611; C. giust. CE, 15 febbraio 2005, causa C-
2007, causa C-282/05 P, Holcim (Deustchland) c. 12/03 P, Commissione c. Tetra Laval BV, in Racc.
Commissione, in Racc. 2007, p. I-2941, punto 51. 2005, p. I-987.
33 Trib. CE, 8 marzo 2007, causa T-339/04, 39 C. giust. CE, 6 ottobre 2009, cause riunite
France Télécom SA c. Commissione, in Racc. 2007, C-501/06 P, C-513/06 P, C-515/06 P e C-519/06 P,
p. II-521, punti 46 e ss. GlaxoSmithKline Services Unlimited e. a. / Com-
34 C. giust. CE, 20 settembre 2001, causa C- missione, in Racc. 2009, p. I-9291, punto 85.
453/99, Courage Ltd, in Racc. 2001, p. I-6297, 40 C. giust. UE, 8 dicembre 2011, causa C-
punto 28. 386/10 P, Chalkor c. Commissione, non ancora
35 C. giust. CE, 13 luglio 2006, cause riunite pubblicata, punto 61.
da C-295/04 a C-298/04, Manfredi e a., in Racc.
2006, p. I-6619, punto 59.
434 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

Tale limite non impedisce comunque al tuare “un’analisi prospettica imposta dal-
giudice di nominare esperti per compren- l’esame di un progetto di concentrazione
dere le parti più tecniche del ragiona- atto a produrre un effetto di conglome-
mento economico seguito dalla Commis- rato”44.
sione nella decisione impugnata. Peraltro, Il controllo del giudice dell’Unione
una simile evenienza si verifica normal- può dunque essere tutt’altro che margi-
mente dinanzi al Tribunale, che è giudice nale. Ciò è tanto più vero se si pone mente
del fatto, essendo l’appello alla C. giust. ad una recente giurisprudenza, secondo
UE limitato alle sole questioni di diritto, ai la quale il destinatario della Comunica-
sensi dell’art. 256 § 1, comma 2, TFUE41. zione degli addebiti non è tenuto a conte-
Ciononostante, anche ove si debba deci- stare i singoli elementi di fatto o di diritto
dere su una questione di diritto, ove essa delle violazioni degli artt. 101 e 102 TFUE
comporti inevitabilmente l’esame accu- ascrittegli nel corso della fase ammini-
rato di circostanze fattuali, come la possi- strativa del procedimento, a pena di non
bilità di considerare un rapporto tra una poterlo più fare successivamente in sede
holding finanziaria e un’altra società come giurisdizionale. La motivazione di una si-
una forma di controllo societario, sarà mile conclusione è che, se il riconosci-
sempre il Tribunale il solo competente a mento esplicito o implicito di elementi di
esaminare e qualificare tali circostanze42. fatto o di diritto da parte di un’impresa
In ogni caso, la marginalità del con- durante la fase amministrativa del proce-
trollo di legalità costituisce un limite indi- dimento può costituire “un elemento di
cativo, il cui significato è stato precisato prova integrativo ai fini dell’esame della
progressivamente dalla giurisprudenza. fondatezza di un ricorso giurisdizionale,
In tal senso, sebbene negli ambiti che esso non può limitare l’esercizio stesso
richiedono valutazioni economiche com- del diritto di proporre ricorso dinanzi al
plesse venga riconosciuto alla Commis- Tribunale”45.
sione un potere discrezionale, ciò non im- Tuttavia, l’ammissione esplicita di ta-
pedisce al Tribunale e alla Corte di con- lune circostanze nel procedimento ammi-
trollare l’interpretazione, da parte della nistrativo può, in linea di principio, limi-
Commissione, di dati di natura econo- tarne le possibilità successive di contesta-
mica. Più precisamente, il giudice dell’U- zione in sede giurisdizionale46. Tale preci-
nione “è tenuto in particolare a verificare sazione si rivela particolarmente rilevante
non solo l’esattezza materiale degli ele- per le decisioni di transazione in caso di
menti di prova addotti, la loro attendibi- cartelli, previste all’art. 10-bis, Reg. 773/
lità e la loro coerenza, ma altresì ad ac- 2004, poiché, in tale ipotesi, la transa-
certare se tali elementi costituiscano l’in- zione non è che una modalità procedurale
sieme dei dati rilevanti che devono essere per adottare una decisione di divieto ai
presi in considerazione per valutare una sensi dell’art. 7, Reg. 1/2003, nella quale le
situazione complessa e se siano di natura imprese interessate fanno amissioni sulla
tale da corroborare le conclusioni che se propria commissione dell’illecito anticon-
ne traggono”43. correnziale.
In materia di concentrazioni, la Corte Il controllo di legittimità marginale
ha anche aggiunto che tale controllo è an- può anche influenzare la definizione del
cor più necessario, trattandosi di effet- livello di prova che la Commissione deve

41 Trib. CE, 22 ottobre 2002, causa T-310/01, 44 C. giust. CE, 15 febbraio 2005, causa C-
Schneider Electric SA c. Commissione, in Racc. 12/03 P, Commissione c. Tetra Laval BV, in Racc.
2002, p. II-4071; 25 ottobre 2002, causa T-5/02, Te- 2005, p. I-987, punto 39.
tra Laval c. Commissione, in Racc. 2002, p. II-4381. 45 C. giust. UE, 1° luglio 2010, causa C-407/08
42 C. giust. UE, 3 maggio 2012, causa C-289/11 P, Knauf Gips KG c. Commissione, in Racc. 2010,
P, Legris Industries SA c. Commissione, non an- p. I-6375, punti 88-89.
cora pubblicata. 46 C. giust. CE, 29 aprile 2004, cause riunite T-
43 C. giust. UE, 8 dicembre 2011, causa C- 236/01, T-239/01, da T-244/01 a T-246/01, T-251/01
389/10 P, KME Germany AG e a. c. Commissione, e T-252/01, Tokai Carbon Ltd Co. e a. C. Commis-
non ancora pubblicata, punto 121. sione, in Racc. 2004, p. II-1181, punto 108.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELLA COMMISSIONE 435

raggiungere per dimostrare la sussistenza pugnata. Inoltre, la Corte ha precisato che


di una violazione del diritto antitrust47. la semplice presentazione di un ricorso
Infine, le decisioni sugli impegni ai giurisdizionale contro una decisione di
sensi dell’art. 9, Reg. 1/2003 danno luogo condanna a un’ammenda non priva la
ad un altro esempio di controllo di legitti- Commissione del suo potere di infliggere
mità marginale; in tale sede, il controllo di sanzioni52. Al contrario, la Commissione è
legittimità può essere limitato alla consta- privata di tale potere una volta che il giu-
tazione dell’errore manifesto di valuta- dice abbia effettivamente esercitato la
zione. E ciò in quanto spetta alla Commis- propria competenza giurisdizionale an-
sione di decidere sull’idoneità degli impe- che di merito3. Pertanto, ove il giudice
gni ad eliminare i problemi di concor- adito si sia limitato ad annullare la deci-
renza identificati dalla Commissione48. sione impugnata perché illegittima, senza
statuire né sulla sussistenza effettiva della
IV. CONTROLLO GIURISDIZIONALE DI MERITO
violazione né sulla sanzione, la Commis-
sione potrà riprendere il procedimento
L’art. 262 TFUE prevede la possibilità dal punto in cui si è verificata l’illegitti-
di conferire in materia di concorrenza al mità accertata ed esercitare il proprio po-
Trib. UE e alla C. giustizia UE una com- tere di infliggere sanzioni. A sua volta, la
petenza giurisdizionale anche di merito riduzione dell’ammenda o della penalità
per le sanzioni in materia di diritto anti- di mora non è necessariamente legata ad
trust, previsione oggi corrispondente agli un annullamento parziale della decisione
artt. 31, Reg. 1/2003 e 16, Reg. 139/2004. impugnata.
In entrambi i casi, si prevede che la Corte Un esempio dell’esercizio del potere di
di giustizia possa sopprimere, ridurre o controllo di merito sulle sanzioni pecu-
aumentare l’ammenda o la penalità di niarie risiede nel potere del giudice di va-
mora. Tale competenza si risolve nel po- lutare anche il modo in cui, nella deci-
tere del giudice di sostituire la sua valuta- sione impugnata, la Commissione ha esa-
zione a quella della Commissione e, di minato e ritenuto come provata la gravità
conseguenza, di sopprimere, ridurre o au- e la durata della condotta illecita54.
mentare l’ammenda o la penalità inflitta,
e ciò al di là del mero controllo di legitti-
V. TUTELA CAUTELARE
mità della sanzione49. Il giudice può dun-
que riformare l’atto impugnato ma deci- Il TFUE prevede all’art. 278 che il ri-
dere di non doverlo annullare50. corso non sospende gli effetti dell’atto im-
Occorre tuttavia precisare che, da un pugnato, salvo un apposito provvedi-
lato, l’esercizio della competenza estesa al mento del giudice adito. A sua volta, l’art.
merito non equivale a un controllo d’uffi- 279 TFUE stabilisce che il giudice adito
cio51, nel senso che spetterà sempre alla può adottare tutti i provvedimenti caute-
parte ricorrente fornire gli elementi di lari del caso, anche misure diverse dalla
prova che giustifichino una riduzione semplice sospensione degli effetti dell’atto
della sanzione e, dall’altro, che tale potere impugnato.
è comunque circoscritto ai provvedimenti Tre sono i presupposti per poter acco-
sanzionatori contenuti nella decisione im- gliere l’istanza di un provvedimento cau-

47 C. giust. CE, 10 luglio 2008, causa C-413/06 51 Ibidem.


P, Bertelsmann e. a. c. Commissione, in Racc. 52 Ibidem.
2008, p. I-4951, punto 18. 53 C. giust.CE, 15 ottobre 2002, cause riunite
48 C. giust. UE, 29 giugno 2010, causa C- C-238, C-244, C-245, C-247, da C-250 a C-252,
441/07 P, Commissione c. Alrosa, non ancora pub- 254/99P, L.V.M. e a. c. Commissione, in Racc.
blicata, punto 66. 2002, p. I-8375, punto 693.
49 C. giust. UE, causa C-389/10 P, KME Ger- 54 C. giust. UE, 29 giugno 2012, causa T-
many AG e a. c. Commissione, cit., punti 130-132. 360/12, E.ON Ruhrgas AG e. a. c. Commissione,
50 C. giust. CE, 8 febbraio 2007, causa C-3/06 non ancora pubblicata.
P, Danone c. Commissione, in Racc. 2007, p. I-
1331, punti 61-62.
436 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

telare. Oltre al fumus boni juris e al peri- Oltre alla sospensione degli effetti del-
culum in mora, di natura sostanziale, il l’atto impugnato58, il Presidente del Tribu-
presupposto di natura processuale è il nale o della Corte può anche emettere un
proporre contestualmente un ricorso con- provvedimento positivo con cui è possi-
tro l’atto o la carenza dell’Istituzione, ri- bile ingiungere alla Commissione di com-
corso al quale l’istanza di provvedimento piere tutti gli atti conservativi necessari59.
cautelare è connessa, anche se va propo- In particolare, in relazione al pericu-
sta comunque con atto separato dal ri- lum in mora, nel caso di sanzioni pecu-
corso introduttivo del giudizio principale. niarie, per costante giurisprudenza, i rap-
L’eventuale decisione di accoglimento con porti aventi contenuto patrimoniale non
cui si sospende l’efficacia dell’atto impu- sono considerati suscettibili di subire un
gnato non può comunque pregiudicare i pregiudizio irreparabile, salvo il caso in
punti controversi né anticipare le statui- cui l’applicazione di una sanzione pecu-
zioni relative alla causa principale55. niaria possa arrecare un danno irreversi-
Quanto al rapporto tra ricorso princi- bile all’attività dell’impresa o alla sua po-
pale e misure cautelari, normalmente la sizione sul mercato60.
questione della ricevibilità del ricorso Infine, in merito alla dimostrazione
principale non può essere esaminata nella del fumus boni juris, la richiesta di una
procedura relativa alle misure cautelari, misura cautelare contro una decisione
poiché una tale valutazione potrebbe pre- contenente delle valutazioni economiche
giudicare la decisione del ricorso princi- complesse non fa transitare in sede cau-
pale. Tuttavia, se una parte solleva un’ec- telare la natura marginale del controllo
cezione di manifesta irricevibilità del ri- giurisdizionale di legittimità, normal-
corso principale, nel procedimento rela- mente connessa a tali valutazioni. In altri
tivo alle misure cautelari il giudice deve termini, qualora la Commissione abbia
accertare se sussistano circostanze in adottato una decisione fondata su valuta-
grado di dimostrare prima facie la ricevi- zioni economiche complesse, il richie-
bilità del ricorso principale, pena la irri- dente non deve fornire una solida dimo-
cevibilità anche dell’istanza relativa alle strazione sull’esistenza del fumus, basata
misure cautelari56. sulla prova di gravi errori di valutazione.
Quanto al presupposto del periculum, Una simile trasposizione dell’onere pro-
è sufficiente che il pericolo incombente batorio del richiedente al campo delle
sul richiedente sia prevedibile con un misure cautelari rischierebbe di ridurre
grado sufficiente di probabilità. in modo eccessivo “la tutela giurisdizio-
Il giudice valuta i presupposti del fu- nale interinale” e limiterebbe “l’ampio
mus e del periculum secondo l’ordine che potere discrezionale di cui deve disporre
preferisce7, e procede ad una pondera- il giudice del procedimento sommario
zione degli interessi sottostanti ad ognuna per esercitare le competenze che gli sono
delle pretese fatte valere dalle parti. affidate”61.

55 C. giust. CE, 19 luglio 1995, causa C-149/95 riguardare l’esecuzione della sentenza della del
P(R), Commissione c. Atlantic Container Line e a., Tribunale e l’esecuzione di una sentenza della
in Racc. 1995, p. I-2165, punto 22. sentenza della stessa Corte, sulla base dell’art. 299
56 C. giust. CE, 13 luglio 1988, causa 160/88 R, § 4 TFUE.
Fedesa c. Consiglio, in Racc. 1988, p. 4121, punti 59 C. giust. CE, 16 marzo 1974, cause riunite
22-23; 27 giugno 1991, causa 117/91R, Jean Marc 160 e 161/73R, Miles Druce & Co. Ltd. c. Commis-
Bosman c. Commissione, in Racc. 1991, p. 3353, sione, in Racc. 1974, p. 281.
punti 6-7; Trib. CE, 11 aprile 2003, causa T- 60 Trib. CE, 3 maggio 1997, causa T-6/97R, Co-
392/02R, Solvay Pharmaceuticals c. Consiglio, in mafrica e Dole c. Commissione, in Racc. 1997, p.
Racc. 2003, p. II-1825, punto 53. II-291; 22 dicembre 2004, causa T-201/04 R, Mi-
57 C. giust. CE, Atlantic Container Line, cit., crosoft Corp. c. Commissione, in Racc. 2004, p. II-
punto 23. 4463, punto 435.
58 C. giust. CE, 11 maggio 1989, cause riunite 61 C. giust. CE, 11 aprile 2002, causa C-481/
76, 77 e 91/89R, Radio Telefis Eireann e a. c. Com- 01P (R), NDC Health GmbH & Co. KG e NDC
missione, in Racc. 1989, p. I-1141. A norma del- Health Corporation c. Commissione e IMS Health
l’art. 278 TFUE la sospensione può ugualmente Inc., in Racc. 2002, p. I-3401, punto 58.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELLA COMMISSIONE 437

VI. COMPETENZA DEL GIUDICE NAZIONALE mento della procedura d’infrazione di cui
IN SEDE DI RINVIO PREGIUDIZIALE all’art. 258 TFUE. Anche i singoli lesi da
una violazione dell’obbligo di disporre il
Il rinvio pregiudiziale è disciplinato al- rinvio pregiudiziale, previsto come tale
l’art. 267 TFUE non come un rimedio giu- per le giurisdizioni di ultima istanza dal
risdizionale ad esclusiva disponibilità comma 3 dell’art. 267 TFUE, possono far
delle parti, ma come uno strumento che valere, nei confronti dello Stato membro,
consente alla Corte di giustizia e, in fu- il principio della responsabilità extracon-
turo, anche al Tribunale (art. 256 § 3, trattuale per violazione del diritto euro-
TFUE), di chiarire un dubbio interpreta- peo, come espressamente riconosciuto
tivo su una norma dell’Unione, oppure di dalla C. giustizia UE62.
dichiarare una disposizione di diritto de- Ciò non toglie al rinvio pregiudiziale la
rivato invalida, su richiesta del giudice sua natura di procedimento incidentale
nazionale il quale si trovi nella situazione nell’ambito del giudizio principale pen-
di dover applicare quella norma o quella dente dinanzi al giudice nazionale, il
disposizione per risolvere la controversia quale rimane dominus di tale giudizio,
di cui è stato investito. Nel rinvio pregiu- potendo anche disporre il ritiro della que-
diziale di validità, tale situazione non si stione pregiudiziale63, purché ciò non osti
presenta solo nel caso in cui il giudice na- all’effetto utile del diritto europeo della
zionale sia richiesto di giudicare della le- concorrenza64.
gittimità di un atto nazionale di applica- Venendo al concreto funzionamento
zione della norma europea, ma anche in del rinvio pregiudiziale, al fine di poter
ogni altra ipotesi in cui, per emettere la validamente sollevare una questione pre-
propria pronuncia, il giudice nazionale giudiziale, il giudice nazionale deve es-
debba conoscere in via incidentale della sere una “giurisdizione” di uno Stato
validità di una disposizione europea. membro ai sensi dell’art. 267 TFUE. Tale
In un contesto di applicazione decen- nozione corrisponde ad un concetto auto-
trata e di private enforcement del diritto nomo del diritto dell’Unione, indipen-
europeo antitrust, il rinvio pregiudiziale dente dalle qualificazioni giuridiche na-
emerge in tutta la sua importanza come zionali. Così, ad esempio, la Corte ha ac-
strumento di nomofilachia. Se la più cettato di valutare se un’Autorità antitrust
stretta cooperazione tra Commissione e possa essere considerata come una giuri-
giudici nazionali introdotta dall’art. 15, sdizione nazionale ai sensi dell’art. 267
Reg. 1/2003 facilita già una coerente e TFUE, concludendo però negativamente,
uniforme applicazione delle regole euro- a fronte della possibilità per la Commis-
pee, il giudice nazionale conserva sempre sione di far venir meno la competenza di
il diritto di adire la Corte di un rinvio pre- tale Autorità a seguito della decisione di
giudiziale (v. art. 16 § 1, Reg. 1/2003). avviare una procedura ex art. 11 § 6, Reg.
Il rinvio pregiudiziale consente dun- 1/2003. Secondo la Corte, a fronte di un
que ai giudici nazionali degli Stati mem- simile potere nelle mani della Commis-
bri di esercitare il loro ruolo di giudici di sione, il procedimento iniziato dinanzi ad
«diritto ordinario» dell’ordinamento giu- una Autorità antitrust non avrebbe potuto
ridico dell’Unione, una funzione che è portare all’adozione di una decisione giu-
strumentale alla piena efficacia del diritto risdizionale65.
antitrust, posto che la Commissione può Quanto al rinvio pregiudiziale di vali-
controllarne l’esercizio mediante lo stru- dità, la Corte ha dichiarato l’impossibilità

62 C. giust. UE, parere 1/09, 8 marzo 2011, 53/03, Syfait e a., in Racc. 2005, p. I-4609, punti 29
non ancora pubblicato, punti 80 ss. e ss., in particolare 35-36. per delle considerazioni
63 C. giust. CE, 9 marzo 1978, causa 106/77, simili v. C. giust. CE, 14 giugno 2007, causa C-
Simmenthal, in Racc. 1978, p. 630, punto 10. 246/05, Häupl, in in Racc. 2007, p. I-4673; cfr. an-
64 Arg. ex C. giust. UE, 29 marzo 2012, causa che le conclusioni dell’Avvocato generale Tizzano
C-417/10, 3M Italia SpA, non ancora pubblicata, presentate il 7 aprile 2005, in cause riunite C-
punto 46. 453/03, C-11/04, C-12/04, C-194/04, ABNA e a., in
65 C. giust. CE, 31 maggio 2005, causa C- Racc. 2005, p. I-10423.
438 II.5. LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELL’AGCM E DELLA COMMISSIONE

di pronunciarsi su una questione pregiu- descrizione da parte del giudice nazionale


diziale riguardante la validità di un atto di del contesto normativo e fattuale di una
diritto derivato, nel caso di mancata tem- specifica controversia è indispensabile af-
pestiva proposizione contro tale atto di finché la Corte possa pronunciarsi su una
un ricorso in annullamento, alla proposi- questione pregiudiziale in una maniera
zione del quale il soggetto che ha chiesto utile al giudice nazionale. Conseguente-
al giudice nazionale di sollevare la que- mente, il giudice del rinvio deve comun-
stione pregiudiziale sia legittimato «senza que specificare il contesto fattuale e giuri-
alcun dubbio»66. Pertanto, qualora un sog- dico cui le questioni pregiudiziali si riferi-
getto possa senza alcun dubbio chiedere scono, pena una sentenza dichiarativa del
l’annullamento di un atto proveniente da non luogo a provvedere72. In assenza di
un’Istituzione dell’UE, come, ad esempio, tali precisazioni, è infatti impossibile per
una decisione della Commissione europea le Istituzioni e per gli Stati membri depo-
a lui diretta, la mancata proposizione di sitare osservazioni nel procedimento ai
un ricorso in annullamento gli preclude sensi dell’art. 23 § 2 dello Statuto della
una successiva contestazione della vali- Corte e, più in generale, la pronuncia
dità dello stesso atto mediante lo stru- della Corte non è in alcun modo utile al
mento del rinvio pregiudiziale. Tuttavia, giudice nazionale73. Pertanto, come preci-
tale preclusione non opera nei confronti sato dalla Corte, da un lato, è necessario
del giudice che disponga il rinvio pregiu- che il giudice nazionale definisca il conte-
diziale d’ufficio67. sto di fatto e di diritto in cui si inseri-
In sede di rinvio pregiudiziale d’inter- scono le questioni sollevate o che esso
pretazione, sebbene la Corte non sia com- spieghi almeno le ipotesi di fatto su cui
petente a interpretare il diritto nazionale8, tali questioni sono fondate. Dall’altro, la
essa può statuire sul significato di una decisione di rinvio deve indicare i motivi
norma dell’Unione, quando il giudice na- precisi che hanno indotto il giudice nazio-
zionale debba applicare disposizioni na- nale a interrogarsi sull’interpretazione
zionali di rinvio a disposizioni dell’U- della norma europea ed a ritenere neces-
nione9, oppure disposizioni nazionali saria la formulazione di questioni pregiu-
«modellate» su disposizioni dell’Unione70. diziali alla Corte. In tale contesto, è indi-
Ciò può essere il caso delle disposizioni spensabile che il giudice nazionale forni-
della l. 287/90, relative alle fattispecie og- sca un minimo di spiegazioni sui motivi
getto del divieto di intese e di abuso di po- della scelta delle disposizioni dell’Unione
sizione dominante, le quali sono model- di cui chiede l’interpretazione e sul nesso
late appunto sugli artt. 101 e 102 TFUE71. che individua tra quelle disposizioni e la
Va ancora ricordato che l’applicazione normativa nazionale applicabile alla con-
del diritto della concorrenza comporta troversia di cui alla causa principale74.
sempre l’analisi di fatti legati a circo- Quanto alla scelta di adire o non la
stanze economiche, per cui un’accurata Corte di un rinvio pregiudiziale, il giudice

66 C. giust. CE, 9 marzo 1994, causa C-188/92, causa C-231/89, Gmurzynska c. Oberfinanzdirek-
Textilwerke Deggendorf (TWD) c. Bundesrepublik tion, in Racc. 1990, p. I-4003.
Deutschland, in Racc. 1994, p. I-833, punto 24; C. 70 C. giust. CE, 17 luglio 1997, causa C-28/95,
giust. CE, 17 novembre 1998, causa C-70/97P, Leur - Bloem, in Racc. 1997, p. I-4161.
Kruidvat BVBA c. Commissione, in Racc. 1998, p. 71 C. giust. CE, 11 dicembre 2007, causa C-
I-7183, punto 49. 280/06, Ente tabacchi italiani, in Racc. 2007, p. I-
67 C. giust. CE, 10 gennaio 2006, causa C-222/ 10893, punti 21 ss., punto 24.
04, Ministero dell’Economia e delle Finanze c. 72 C. giust. CE, 26 gennaio 1993, cause riunite
Cassa di Risparmio di Firenze e. a., in Racc. 2006, C-320-322/90, Telemarsicabruzzo e a. c. Circostel e
p. I-289, punti 72-74. a., in Racc. 1993, p. I-393.
68 C. giust. UE, 17 gennaio 2013, causa C- 73 C. giust. CE, 11 febbraio 2004, cause riunite
23/12, Zakaria, non ancora pubblicata, punto 29 e C-438 - C-439/03, C-509/03 e C-2/04, Cannito e a.,
giurisprudenza ivi citata. in Racc. 2004, p. I-1605, punto 6.
69 C. giust. CE, 18 ottobre 1990, cause riunite 74 C. giust. UE, 25 febbraio 2010, causa C-
C-297/88 e C-197/89, Dzodzi c. État belge, in Racc. 55/08, Santa Casa da Misericórdia de Lisboa, in
1990, p. I-3763; C. giust. CE, 8 novembre 1990, Racc. 2010, p. I-22, punto 14.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO GLI ATTI DELLA COMMISSIONE 439

nazionale è tenuto a non seguire la giuri- privato dell’Unione europea, Torino, 2006, pp.
sprudenza delle giurisdizioni nazionali 1271-1329; K. LENAERTS - D. ARTS, Procedural
superiori ove essa sia contraria al diritto Law of the European Union, Sweet and
Maxwell, 2006; P. BIAVATI, Diritto processuale
dell’Unione europea75. dell’Unione europea, Milano, 2009; I. VAN BAEL,
GIACOMO GATTINARA* Due Process in EU Competition Proceedings,
Kluwer Law International, 2011; D.P. DOMENI-
CUCCI - I. TACCANI, «Commento all’art. 263
Bibliografia TFUE», in C. CURTI GIALDINO (a cura di), Codice
G.L. TOSATO - L. BELLODI (a cura di), Il dell’Unione europea operativo, Simone, 2012;
nuovo diritto europeo della concorrenza, Mi- B. WÄGENBAUR, Court of Justice of the EU. Com-
lano, 2004; A. TIZZANO-S. FORTUNATO, «La tutela mentary on Statute and Rules of Procedure, C.
dei diritti», in A. TIZZANO (a cura di), Il diritto H. Beck - Hart - Nomos, 2013.

75 C. giust. UE, 15 gennaio 2013, causa C-416/ Le opinioni espresse sono esclusivamente all’Au-
10, Križan, non ancora pubblicata, punto 71. tore e non possono essere in alcun modo ricon-
* Commissione europea (servizio giuridico) - dotte all’Istituzione di appartenenza.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Private enforcement of Antitrust Law in Russia

Summary: I. KEY FEATURES OF RUSSIAN COMPETI- Fifteen years later – in 2006 – the
TION LAW: HISTORY, SOURCES, PUBLIC ENFORCE- Russian State Duma passed the Federal
MENT: STRUCTURE OF THE FAS AND TYPES OF FAS
Law «On the Protection of Competition»
DECISIONS. – 1. Competition law in modern
Russia. – 2. Russian regulator - the Federal which entered into force in October 2006
Antimonopoly Service. – 3. Powers of the (the «Russian Competition Law»). Since
FAS. – 3.1. Administrative Proceedings. – then, the Russian Competition Law has
3.2. Legal Effect and Challenge of FAS De- been amended several times. The most re-
cisions. – 3.3. New Tools: Notices and cent change occurred in 2011 when the
Warnings. – II. HISTORICAL LEGISLATIVE DEVEL- Duma approved the so-called «Third An-
OPMENT OF PRIVATE ENFORCEMENT OF COMPETI-
TION LAW IN RUSSIA. – III. TYPES OF PRIVATE EN-
titrust Package» introducing more de-
FORCEMENT ACTIONS AND AVAILABLE REMEDIES. – tailed provisions on inadmissible agree-
1. Claim for damages and the “pass-on de- ments, concerted actions and monopolis-
fense”. – 2. Claim for unjust enrichment. – tic prices.
3. Claim to compel performance by the For a number of years the main goal
other party. – 4. Claim for injunctive relief. of Russian antitrust authorities was the
– 5. Miscellaneous. – IV. PRIVATE ENFORCE-
MENT ACTIONS: JURISDICTION AND ARBITRABILITY.
harmonization of Russian competition
– 1. General note on the Russian judicial law with EU legislation. The head of the
system. – 2. Arbitrazh (Commercial) Federal Antimonopoly Service Igor Arte-
Courts. – 3. General Jurisdiction Courts. – myev emphasized in a number of inter-
V. LIMITATION PERIODS FOR PRIVATE ENFORCE- views that Russia would continue its ef-
MENT ACTIONS. – VI. PUBLIC ENFORCEMENT VS.
forts to bring its competition laws and en-
PRIVATE ENFORCEMENT: FOLLOW-ON AND STAND-
ALONE ACTIONS, PARTICIPATION OF COMPETITION
forcement practices in line with the best
AUTHORITIES. – 1. Follow-on actions under practices of the world’s most reputable
Russian law. – 2. Standalone actions under regulators.
Russian law. – 3. Conflict of actions. – 4. Li- According to Article 1.1 of the Russian
ability issues. – 5. Participation of the FAS. Competition Law, the objectives of the
– 6. Statistics on Russian private and pub- law are «to ensure the integrity of the eco-
lic enforcement. – VII. FUTURE POSSIBLE
TRENDS: CLASS ACTIONS, LEGAL FEES, ETC. – 1.
nomic territory, free movement of goods,
Class actions. – 2. Legal Fees. – 3. Competi- freedom of economic activity in the Russ-
tion Road Map. ian Federation, protection of competition
and creation of conditions for the effi-
cient functioning of commodity mar-
I. KEY FEATURES OF RUSSIAN COMPETITION
kets».
LAW: HISTORY, SOURCES, PUBLIC ENFORCE-
The Russian Competition Law gener-
MENT: STRUCTURE OF THE FAS AND TYPES
ally prohibits i) abuse of a dominant posi-
OF FAS DECISIONS
tion, ii) anti-competitive agreements (car-
1. Competition law in modern Russia. – tels, certain «vertical» agreements, etc.),
The very first Russian competition statute iii) concerted actions, iv) unfair competi-
– the Law of the Russian Soviet Federa- tion, v) decisions/resolutions and actions
tive Socialistic Republic «On Competition (or omissions to act) by state and munici-
and Restriction of Monopolistic Activities pal bodies, state non-budget funds and
in Markets of Goods» – was adopted on the Central Bank which restrict competi-
March 22, 1991, just a few months before tion1.
the dissolution of the Soviet Union in The Russian Competition Law is also
December 1991 (the «1991 Competition the key statute in the area of merger con-
Law»). trol in Russia. It establishes triggering

1 Art. 10, 11, 14, 15 and 16 of the Russian Com- tion Law is available at the FAS web site, URL:
petition Law. Translation of the Russian Competi- http://en.fas.gov.ru/legislation/legislation_50915.html.
444 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

events and asset/revenue thresholds for ferent industry sectors including financial
the acquirer and the target company in markets, electricity, transport and com-
Chapter 7 filings, and determines the fil- munications, energy, etc. The Director
ing procedure. Currently the scope of and his/her deputies each supervise work
Russian merger control covers transac- of several FAS divisions.
tions relating to: In addition, the FAS has a total of 83
– assets of Russian financial organiza- departments in all regions of Russia
tions; which conduct market analysis and inves-
– fixed production and/or intangible tigations, monitor compliance with laws
assets located in Russia; and relating to competition, state procure-
– voting shares/interests in, or rights ment, advertising, natural monopolies and
in respect of, i) Russian companies and retail trade and clear certain mergers and
non-profit organizations, or ii) foreign acquisitions. According to the FAS2, in
persons (organizations) whose supply of 2012 about 98% of the FAS decisions were
goods into Russia exceeded one billion issued by the FAS regional departments.
Rubles in the year preceding the date of Each FAS division and regional depart-
the transaction, or other transaction ment has its own head appointed by the
which is subject to state control. Director of the FAS. There is no set inter-
Competition law is regarded as a nal structure for regional FAS depart-
«matter of federal jurisdiction». The con- ments, but the total number of employees
stituent entities (regions) of the Russian that can be hired is approved by the cen-
Federation cannot adopt local competi- tral FAS department. Usually regional FAS
tion laws, and there is no parallel regional departments have a similar structure to
system of enforcement. that of the central FAS department (head-
deputies-heads of divisions).
2. Russian regulator - the Federal Anti- Since 2004, Igor Artemyev holds the
monopoly Service. – The Federal Antimo- office of the Director. Mr. Artemyev is
nopoly Service («FAS») oversees compli- highly respected in the business commu-
ance with competition law in Russia. The nity for his professional experience.
FAS (directly or through its regional de- According to FAS reports3, the total
partments) clears mergers and acquisi- headcount of the FAS (including regional
tions that trigger the relevant thresholds departments) is around 3000 people.
and combats cartels and unfair competi-
tion practices. The FAS is also in charge 3. Powers of the FAS. – The jurisdiction
of a foreign strategic investment clear- of the FAS is established by Chapter 6 of
ance, where it acts as the first-stage ap- the Russian Competition Law.
proval body before an investor’s applica- As a national competition body, the
tion goes to the Government Commission FAS can investigate violations of competi-
for Foreign Investments in the Russian tion law, impose fines and bring court
Federation. In addition, the FAS is the au- claims to obtain orders preventing viola-
thorized body responsible for oversight of tion of competition laws.
state procurement, retail trade, advertis- In 2009, the powers of the FAS were
ing, and natural monopolies. significantly extended after detailed pro-
The FAS reports directly to the Gov- visions on antitrust investigations were
ernment of Russia. The head of the FAS introduced into the Russian Competition
(Director) and his/her deputies are ap- Law4. The FAS is now able to conduct un-
pointed by the Government. The Director scheduled inspections, search premises
is solely responsible for the running of the and seize documents.
FAS. The FAS is authorized to issue deci-
The FAS has several divisions for dif- sions and directives (predpisanie) within
2 Main Results of work in 2012 - presentation 3 See FAS web site, URL: http://fas.gov.ru/
by I. Artemyev, available at the FAS web site, URL: about/overview/.
http://fas.gov.ru/analytical-materials/analytical- 4 Chapter 6 of the Russian Competition Law.
materials_30895.html, p. 8.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 445

the scope of its jurisdiction. This author- FAS employees. The FAS Director, his/her
ity is exercised by FAS commissions, deputies or the head of a FAS subdivision
which decide competition law violation serves as chair of the commission.
cases. The commission will issue deci- Proceedings brought by the FAS are
sions and directives in internal adminis- similar to court proceedings – the alleger
trative proceedings relating to competi- infringer, as well as the party or parties
tion law violations which are regulated by who submitted information on the al-
Chapter 9 of the Russian Competition leged violation, actively participate in the
Law (see infra § 1.3.1 for more details). proceedings. The commission reviews the
Although the jurisdictions of the cen- materials submitted by the parties, hears
tral FAS and its regional departments are witnesses and experts, and can decide to
distinct, the central FAS department can consolidate or split different cases.
take the lead in investigations initiated by The commission has to take final deci-
regional departments. sion within 3 months from the com-
The FAS is not allowed to initiate mencement of the proceedings. In excep-
criminal proceedings against the officers tional cases this term can be extended to
of companies involved in cartels or other 6 months.
violations of competition law. Currently,
the FAS is lobbying for amendments to 3.2. Legal Effect and Challenge of FAS
the relevant laws to obligate enforcement Decisions. – If the FAS commission finds
bodies (such as the Ministry of Interior that a violation of competition law has oc-
Affairs and Investigation Committee) to curred5, it issues a decision and a direc-
initiate criminal proceedings based on tive ordering the particular person to per-
FAS decisions. form certain actions.
The FAS commission is also entitled to
3.1. Administrative Proceedings. – initiate a formal administrative proceed-
Grounds on which the FAS may initiate ing and impose administrative fines as
administrative proceedings include: dis- envisaged by the Russian Code of Admin-
covery of evidence of violation of compe- istrative Offences. Other sanctions (such
tition law, information provided by state as disqualification of an officer of a com-
bodies and mass media or evidence ob- pany) can only be imposed by the court. If
tained from inspections. The limitation the FAS believes that there are grounds
period is 3 years from the date of viola- for disqualification, it submits its docu-
tion (or the end of violation if the viola- mentation relating to the proceedings to
tion continued for a period of time). the court.
The FAS may initiate administrative Decisions and directives of the FAS
proceedings and issue decisions or direc- can be challenged in the state arbitrazh
tives at the request of a party who believes (commercial) court6 within three months
that its rights have been infringed by a vi- of the date of issue. There is no adminis-
olation of competition law by another trative procedure to challenge FAS deci-
party. In such a case, the FAS’s decision or sions and directives.
directive may not only establish the fact
of a violation, but also oblige the party re- 3.3. New Tools: Notices and Warnings.
sponsible to undertake certain actions – Since 2011, the FAS is also able to issue
aimed at remedying the infringement of notices and warnings to prevent violation
rights. Under such circumstances the FAS of competition laws7.
will constitute an out-of-court (adminis- Notices. Pursuant to Article 391 of the
trative) venue for private enforcement. Russian Competition Law: a ‘notice’ is «a
In each particular case, the FAS forms written notice issued by the FAS to a com-
a commission consisting of at least three pany that holds dominant position in the

5 Art. 39(5) of the Russian Competition Law. 7 Art. 25.7 and 39.1 of the Russian Competi-
6 See Section 4 for details of the Russian judi- tion Law.
cial system and types of courts.
446 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

market to stop certain inadmissible activ- In the last few years, the FAS has be-
ities (such as economically unjustified re- come increasingly active in enforcing the
fusal to enter into a contract or inclusion Russian Competition Law. The FAS re-
of unfavorable provisions into a contract ports that in 2012 it issued 8,173 deci-
with a counterparty). Notices are not is- sions for violations of competition law9.
sued in cases of monopolistic pricing or The total amount of fines it imposed on
other types of abuse of a dominant posi- companies exceeded 280m EUR. In 2012,
tion» and in cases of other violations of the FAS issued 1,423 notices and 73 warn-
competition law by entities which have ings10 and plans to use these new instru-
no dominant position. ments more actively in 2013.
The FAS is not allowed to initiate ad-
ministrative proceedings in respect of the II. HISTORICAL LEGISLATIVE DEVELOPMENT
abovementioned inadmissible activities OF PRIVATE ENFORCEMENT OF COMPETI-
before it has issued a notice to the in- TION LAW IN RUSSIA
fringer and the period for voluntary cure
of the breach as indicated in the notice The concept of private enforcement
has expired. existed in Russian competition law from
The form and procedure for issuance the very beginning. Under Article 22 of
of notices was approved by FAS Order the 1991 Competition Law, a company
No. 874 dated December 14, 2011. that violated competition law was liable
Warnings. Pursuant to Article 251 of for damages resulting from the breach.
the Russian Competition Law: a ‘warning’ Part 2 of Article 22 of 1991 Competition
is «a written notice issued by the FAS to a Law suggested that such damages should
company’s officer for the purposes of pre- be determined by the court.
venting violation of competition law In 1995, the 1991 Competition Law
where, based on an officer’s public state- was amended and a following special pro-
ment or announcement as to the com- vision on private enforcement was intro-
pany’s planned actions in a commodity duced into Article 26 of the 1991 Compe-
market, the FAS believes that such tition Law: «If the actions (or failure to
planned actions may lead to a violation of act) of a business entity in violation of
competition law, but there are as yet no competition law results in losses to an-
grounds for initiation of formal adminis- other business entity or other person,
trative proceedings». such losses shall be compensated by the
The form and procedure for issuance wrongdoer following the rules of the civil
of warnings was approved by FAS Order legislation.»
No. 873 dated December 14, 2011. However, in 2002 this paragraph was
Notices and warnings can be issued excluded from Article 26 of the 1991 Com-
by authorized FAS officers individually petition Law11. It may well be that the law-
(i.e. without creation of a commission). makers thought there was no need for a
Though not expressly mentioned in the special provision on private enforcement
Russian Competition Law, such notices in the competition law because Article
and warnings can be appealed in the state 22.1 of 1991 Competition Law contained a
arbitration (commercial) court8 within blanket provision that companies would
three months of the date of issue based on bear civil, administrative or criminal lia-
the general rule of Article 198 of the Arbi- bility for violation of competition law.
trazh (Commercial) Procedural Code of In one of the first private enforcement
Russia as any other act of a state body. cases – NeftGazPostavka v. Gazprom – the

8 See Section 4 for details of the Russian judi- 10 Main Results of work in 2012 - presentation
cial system and types of courts. by I. Artemyev, available at the FAS web site,
9 Main Results of work in 2012 - presentation URL: http://fas.gov.ru/analytical-materials/analyti-
by I. Artemyev, available at the FAS web site, cal-materials_30895.html, p. 5.
URL: http://fas.gov.ru/analytical-materials/analyti- 11 Federal Law No. 122-FZ of October 9, 2002.
cal-materials_30895.html, p. 7.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 447

court upheld the claim of NeftGaz- brought by a private claimant. Notably,


Postavka against Russian gas giant this list does not include claims for unjust
Gazprom and its affiliates, who caused enrichment, which are often brought by
losses to NeftGazPostavka by abusing companies but not always upheld by the
their dominant position in the market, by courts14.
reference to the general provisions of
Russian Civil Code on damages and III. TYPES OF PRIVATE ENFORCEMENT AC-
torts12. TIONS AND AVAILABLE REMEDIES
In particular, the court referred to Ar-
ticle 15 of the Russian Civil Code that al- Article 37 of the Russian Competition
lows a person whose rights are violated to Law quoted above lists types of claims
claim damages, and Article 1064 of the that a private claimant can bring before
Russian Civil Code that requires a person the court: «(…) including claims for the
who causes harm to another person to restoration of violated rights, compensa-
pay damages. tion of losses, including lost profits, and
Similar to the 1991 Competition Law, compensation for harm caused to prop-
Article 37 of the new Russian Competi- erty». The law uses the term «including»
tion Law adopted in 2006 contained a (in Russian «v tom chisle»), which should
blanket provision that companies shall be be interpreted as «including but not lim-
liable for violations of competition law as ited to». Experts agree that private en-
envisaged under Russian legislation. forcement can include other types of civil
In 2011, as a part of Third Antitrust claims based on the general rules of the
Package, Article 37 of the Competition Civil Code, specifically, Articles 10(1), 11
Law was supplemented with part 3 which and 1215.
reads as follows13: «Persons whose rights Here we will briefly cover the main
and interests are violated as a result of a types of private enforcement actions.
breach of competition law, shall have the
right to bring claims in the courts follow- 1. Claim for damages and the “pass-on
ing the procedure established by law, in- defense”. – As with other types of civil
cluding claims for the restoration of vio- claims, in a claim for damages the burden
lated rights, compensation of losses, in- of proof rests on the claimant. The
cluding lost profits, and compensation for claimant has to prove i) a violation of
harm caused to property.» competition law16, ii) the existence and
As one can see, in addition to claims quantum of losses incurred and iii) a
for damages the Third Antitrust Package causal relationship17. The claimant can
listed other types of claims that can be use any method for the calculation of
12 See decision of the Moscow Circuit Arbi- self-government body; – the self-defence of the
trazh (Commercial) Court No. KG-A40/6610-01 of right; – the ruling on the execution of the duty in
November 29, 2001. kind; – the compensation of the losses; – the exac-
13 Based on «Garant» translation available at tion of the forfeit; – the compensation of the moral
URL: http://base.garant.ru/3835911/. Free of charge damage; – the termination or the amendment of
translation is also available at the FAS web site, the legal relationship; – the non-application by the
URL: http://en.fas.gov.ru/legislation/legislation_ court of an act of the state body or of the local self-
50915.html. government body, contradicting the law; – using
14 See also Section 3.4. below. the other law-stipulated methods». Translation by
15 Art. 12 of the Russian Civil Code provides Garant, URL: http://base.garant.ru/ 3812516/.
for the following: «The civil rights shall be pro- 16 Unless there is already a court decision to
tected by way of: – the recognition of the right; – that effect or an undisputed decision of FAS. See
the restoration of the state of affairs, which ex- also Section 6.1. below regarding follow-on ac-
isted before the given right was violated, and the tions.
suppression of the actions that violate the right or 17 Rudomino V., Numerova A. Civil claims in
create the threat of its violation; – the recognition antitrust laws: theory and practice in Russia //
of the disputed deal as invalid and the implemen- Corporate Lawyer 2010, No. 5. p. 50; Report of
tation of the consequences of its invalidity, and the NP «Sodeistvie Razvitiyu Konkurenzii»: Problems
implementation of the consequences of the inva- of private enforcement. February 3, 2012. p. 1.
lidity of an insignificant deal; – the recognition as URL: http://www.competitionsupport.com/news/
invalid of an act of the state body or of the local detail.php?ID=422.
448 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

damages as there is no specified ap- low any person that can provide evidence
proach. Note here that Article 37 of the that they have incurred losses as a result
Russian Competition Law expressly in- of an antimonopoly law violation (regard-
cludes losses caused to property and lost less whether such person is a direct, inter-
profit. mediate or ultimate customer) to claim
Experts believe that high standards of damages21.
proof in relation to losses are significantly The courts appear to be applying the
impeding the development of private en- relevant provisions reasonably and ac-
forcement in Russia18. In a number of cepting the ‘pass-on defense’ under rele-
cases claims have been dismissed because vant circumstances. For example, in
the claimants were not able to provide ProdImport v. the Ministry of Economic
sufficient evidence of a causal relation- Development and the Ministry of Industry
ship between the defendant’s actions and and Trade the arbitrazh (commercial)
losses incurred by the claimant, as well as courts at each instance dismissed the
the quantum of those losses19. claim on the basis that the claimant had
Claims for damages resulting from vi- not incurred any losses because all losses
olation of competition law are viewed by had been passed onto the claimant’s cus-
the courts as independent of other means tomers22.
of protecting a party’s rights under the
contract or rules applicable to the rele- 2. Claim for unjust enrichment. –
vant transaction. For instance, in Kom- Claims for unjust enrichment are com-
paniya «Stal» v. Russian Railwaysthe mon in the context of a transaction al-
Moscow Circuit Arbitrazh (Commercial) leged to be null and void where the
Court20 found that the claim for reim- claimant seeks reimbursement of goods
bursement of losses filed by the claimant and funds transferred to the counterparty.
in connection with a violation by Russian In particular, under Russian law a trans-
Railways of competition laws was not as- action which does not comply with rele-
sociated with the transportation and ser- vant legal requirements is deemed null,
vice contract executed between the par- which makes any transaction executed in
ties, and the dispute resolution procedure violation of the Russian Competition Law
specified under the transportation con- automatically null and void by operation
tracts should not be applied. of law, save for transactions which the
The so called «pass-on defense» – i.e. Competition Law directly describes as
the argument by a defendant that the voidable transactions23.
plaintiff has (or could have) transferred The Plenum of the Supreme Arbitrazh
the losses to its customer and thus did not (Commercial) Court in its decision «On
incur any losses – is not widely used in Certain Issues Arising In Connection With
Russian court practice. According to Application Of Antimonopoly Laws By
some experts, a literal interpretation of Arbitrazh (Commercial) Courts» No. 30
the Russian Civil Code would in theory al- dated June 30, 2008 (hereinafter, the

18 Kulik Y. Results: Civil Claims - the way to February 9, 2012, as further sustained by the
sustainable practice // Vedomosti of November Supreme Arbitrazh (Commercial) Court ruling
28, 2010. No. VAS-6360/12 dated June 13, 2012.
19 E.g., see Supreme Arbitrazh (Commercial) 23 Art. 34 (2) of the Russian Competition Law:
Court ruling No. VAS-6360/12 dated June 13, «Transactions, other actions stated in Articles 28
2012. See also Report of NP «Sodeistvie Razvitiyu and 29 of this Federal Law, which were exercised
Konkurenzii»: Problems of private enforcement, without preliminary consent of the antimonopoly
p. 9. body are recognized invalid at the antimonopoly
20 Decision No. A40-2196/11-50-19 dated Oc- body’s claim if these transactions or other actions
tober 3, 2011. led or can lead to restriction of competition, in-
21 For more details see Report of NP cluding such as in the result of emerging or
«Sodeistvie Razvitiyu Konkurenzii»: Problems of strengthening of the dominant position». See, for
private enforcement, p. 3. example, Povolzhsky Circuit Arbitrazh (Commer-
22 Moscow Circuit Arbitrazh (Commercial) cial) Court decision No. A65-25267/2010 dated
Court decision No. A40-33070/11-105-305 dated November 29, 2011.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 449

«Plenum Decision») also noted that both that the relevant counterparty is legally
the courts and the FAS can recognize bound to enter into the relevant agree-
abuse of a dominant position and antimo- ment pursuant to the Civil Code, other
nopoly law violations where the actions provision of law, or on account of a volun-
or omissions in question are not expressly tarily-accepted obligation. The Civil Code
specified in the relevant provisions of the in particular obliges the relevant vendors
Russian Competition Law, provided that to enter into so called «public» agree-
the courts or the FAS find that such ac- ments27 and bank account agreements28.
tions or omissions impose unreasonable The Russian Competition Law prohibits
restrictions or conditions on other market unreasonable refusal to enter into agree-
players24. Therefore, a claim for unjust ment by the dominant market players29;
enrichment can be raised in the context of similar provisions can be found in the
a ‘null and void’ action even where the al- Federal Law «On Natural Monopolies»
leged violation of competition law is not and some other laws. Accordingly, courts
expressly specified in the Russian Compe- dismiss such claims where no legal obliga-
tition Law. tion is imposed on the defendant to enter
However, the court practice with re- into an agreement with the claimant30.
spect to claims for unjust enrichment is
not straightforward. For instance, in 4. Claim for injunctive relief. – Often,
Voskresensk Mineral Fertilizers v. Apatit, claimants seek to restrain a counterparty
the court analyzed a claim for unjust en- from engaging in unlawful behavior. Such
richment out of a null and void contract claims can sometimes be raised without a
entered into between the parties where claim for damages. However, in such
Apatit, acting as supplier, abused its dom- cases the claimant must first establish
inant position and violated Article 10 of that there has been a violation of compe-
the Russian Competition Law25. The tition law. If the court finds that the de-
claim for unjust enrichment was initially
fendant has violated competition law or
denied at several instances, but was fi-
abused its rights in a way which has (or
nally upheld by a decision of the 9th Arbi-
may have) resulted in a restriction of
trazh (Commercial) Appellate Court26 and
competition, the court may order an in-
the claimant was awarded reimburse-
junctive relief.
ment of the amounts paid for the supplied
This type of claim is common against
goods in excess of average market prices.
dominant market players and natural
3. Claim to compel performance by the monopolies, as well as against utility
other party. – There are many instances of providers, where customers do not have
claims for the termination or amendment and cannot choose alternative utility
of contracts concluded under circum- providers.
stances where the counterparty is abusing
a dominant position, as well as claims to 5. Miscellaneous. – «Null and void» ac-
compel a counterparty to enter into a tions, as described above, also make up a
contract where it has unlawfully refused large proportion of private enforcement
to do so. actions. They quite often arise out of com-
The actions relating to a counterparty’s mercial contracts between legal entities,
refusal to enter into a contract are more as well as in situations where a customer
common in practice. Such claims are seeks the cancellation of certain burden-
viewed as legitimate by courts provided some provisions unlawfully imposed by

24 Paragraph 2 of item 4 of the Plenum Deci- 26 Decision No. 09AP-10029/2009-GK of July


sion. 29, 2009.
25 In particular, Part 1(6) of Art. 10: «fixing 27 Art. 426 of the Civil Code.
different prices (tariffs) of the same commodity 28 Art. 846(2) of the Civil Code.
which is not substantiated economically, techno- 29 Item 5 of Art. 10(1).
logically or in some other way, if not otherwise es- 30 Moscow City Court ruling No. 11-20382/
tablished by the federal laws». 2012 dated October 12, 2012.
450 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

the other contracting party, e.g., by a IV. PRIVATE ENFORCEMENT ACTIONS: JURIS-
bank or an insurance company31. DICTION AND ARBITRABILITY
Further, under Article 12 of the Russ-
1. General note on the Russian judicial
ian Civil Code a person whose rights are
system. – The Russian judicial system in-
violated can claim for the restoration of
cludes:
the state of affairs that existed before the
– the Constitutional Court of the Russ-
violation32. Restoration claims are gener- ian Federation, constitutional courts of
ally rarely used. However, they have been constituent entities of the Russian Feder-
widely employed lately in connection ation;
with the implementation of the state pro- – the Supreme Court of the Russian
curement legislation, where, for example, Federation, supreme courts of the re-
interested parties can use such restora- publics, provincial and regional courts,
tion claims to restore their rights to par- courts of cities of federal status, courts of
ticipate in an auction or a bidding process the autonomous regions and autonomous
from which they have been unlawfully ex- circuits, district courts, military and spe-
cluded33. cialized courts and justices of the peace
Although Russian law provides for a who are judges of general jurisdiction of
number of other private remedies for in- the constituent entities of the Russian
fringement of rights associated with vio- Federation (collectively, the «general ju-
lation of antimonopoly laws, the court risdiction courts»)36; and
practice available shows that these are – the Supreme Arbitrazh (Commer-
rarely used. cial) Court of the Russian Federation, fed-
For instance, the Russian Civil Code eral arbitrazh (commercial) courts of cir-
(Article 10(2)) provides that a party seek- cuits (arbitrazh (commercial) cassation
ing enforcement with the aim of infring- courts), arbitrazh (commercial) appellate
ing another party’s right and/or abusing courts and arbitrazh (commercial) courts
its rights or dominant position and/or act- of constituent entities of the Russian Fed-
ing so as to restrict competition shall be eration (collectively, the «state arbitrazh
refused protection in court. However, the (commercial) courts») that have exclusive
courts do not appear to apply this rule jurisdiction over cases arising out of com-
widely in private enforcement actions34. mercial or economic activity.
Although under Russian law a variety Depending on the nature of the claim
of actions are available to a person whose and type of claimant, private enforcement
rights have allegedly been infringed by a actions may fall into the jurisdiction of ei-
competition law violation, court practice ther the federal arbitrazh (commercial)
shows that it is sometimes the unwise courts or the general jurisdiction courts37,
choice of remedy by the claimant that im- with court procedure regulated by the
pedes private enforcement35. Civil Procedure Code or the Arbitrazh

31 For example, see Moscow City Court ruling the freedom of contract and the abuse of rights,
No. 33-2725 dated February 14, 2012. and take into account competition law principles.
32 Such claims are similar in nature to the See also Report of NP «Sodeistvie Razvitiyu
claims for injunctive relief but are more broad in Konkurenzii»: Problems of private enforcement,
nature, as they are aimed not only at preventing p. 9.
unlawful behavior by the other party, but also at 35 For example, the claimants may choose to
actual restoration of the stand of affairs as before challenge the relevant FAS decision that has de-
such unlawful behavior. nied a violation instead of protecting their rights
33 The Supreme Arbitrazh (Commercial) by means of claim for damages (see appelate rul-
Court ruling No. VAS-2224/13 dated March 5, ing of the Moscow City Court No. 11-31281 dated
2013; The Supreme Arbitrazh (Commercial) Court December 18, 2012).
ruling No. VAS-11539/11 dated November 18, 36 See general information available at the
2011. web site of the Supreme Court of the Russian
34 Presidium of the Supreme Arbitrazh (Com- Federation. URL: http://www.vsrf.ru.
mercial) Court in its decision No. 2123/12 dated 37 See also citation of Art. 37(3) of the Russian
July 1, 2012 noted that the courts of first and ap- Competition Law in Section 2 above.
pellate instances should find a balance between
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 451

(Commercial) Procedure Code respec- It is still not clear whether a contrac-


tively. tual dispute resolution clause can or
should have precedence in the choice of
2. Arbitrazh (Commercial) Courts. – arbitration court by the claimant in a pri-
According to the Russian Arbitrazh (Com- vate enforcement action. Generally, the
mercial) Procedure Code (Art. 27)38: question of whether a party has violated
– «1. The scope of competence of com- antimonopoly law should fall within the
mercial courts includes economic dis- public law sphere and not be covered by
putes and other cases related to the exer- any contractual arrangements, but the
cise of entrepreneurial and other eco- parties may structure the dispute resolu-
nomic activities. tion clause quite broadly so that it covers
– 2. Commercial courts settle eco- any lawsuits between them relating to the
nomic disputes and consider other cases contract. Therefore, the question of
with the participation of organizations whether the claim relates to the contrac-
which are legal entities, of individuals, tual arrangements or to a competition law
engaged in entrepreneurial activities violation39 must be determined on a case-
without forming a legal entity and having by-case basis.
the status of an individual entrepreneur
obtained in the manner established by 3. General Jurisdiction Courts. –
laws (hereinafter referred to as “individ- Notwithstanding the above, Russian legis-
ual entrepreneurs”), and in the instances lation does not prevent any other person
provided for by this Code and other fed- or organization that does not engage in
eral laws, with the participation of the commercial activities to initiate private
Russian Federation, the constituent units enforcement action based on the general
of the Russian Federation, municipal for- rules of the Civil Code and the Russian
mations, state bodies, local government Competition Law40, if that person or orga-
bodies, other bodies, state officials, for- nization believes that their rights and in-
mations which do not have the status of a terests have been violated as the result of
legal entity, and individuals which do not a breach of competition law by a third
have the status of an individual entrepre- party. In such cases, private enforcement
neur (hereinafter referred to as “organiza- action should be brought in the relevant
tions and individuals”). (…)». general jurisdiction court41.
Therefore, should the private enforce- For example, private enforcement ac-
ment claim be brought by a person or an tions handled by the general jurisdiction
entity engaged in commercial activity, court include claims by customers against
such a claim should be brought to the rel- vendors who have abused their rights and
evant first-instance arbitrazh (commer- imposed unreasonable obligations on
cial) court, i.e. arbitrazh (commercial) them.
court of the constituent entity of the Russ- However, to date this choice of venue
ian Federation at the defendant’s location. appears to be rare for private enforce-

38 Translation into English is available at the Plant «Oksid» v. Russian Railways, claim for un-
web site of the Supreme Arbitrazh (Commercial) just enrichment out of a similar violation by
Court of the Russian Federation, URL: http:// Russian Railways was viewed by the Ural Circuit
www.arbitr.ru/law/perevod_apk/. Arbitrazh (Commercial) Court as associated with
39 Such ambivalence can be also illustrated by the transportation and service contract between
the following two cases, which did not address the parties (decision No. F09-835/13 dated Febru-
the choice of dispute resolution venue as such but ary 25, 2013).
gave consideration to the applicability of con- 40 See citation of Art. 37(3) of the Russian
tracts to the parties’ respective claims in each Competition Law in Section 2 and footnote 9
case. In Kompaniya «Stal» v. Rusian Railways above.
case the Moscow Circuit Arbitrazh (Commercial) 41 In accordance with the Civil Procedure
Court (decision No. A40-2196/11-50-19 dated Oc- Code (Art. 23, 24), Justices of Peace have compe-
tober 3, 2011) found that the claim for reim- tence over monetary claims valued less than RUB
bursement of damages was not associated with 50,000, otherwise a claim should be filed with a
the transportation and service contract between district court.
the parties. In another case, Chelyabinsk Chemical
452 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

ment claims. This is quite natural, as per- The Civil Code provides an exhaustive
sons and organizations that do not have list of circumstances in which a transac-
contractual relations with the party which tion is deemed null ab initio and when a
is in breach of competition law are un- transaction can be challenged in court as
likely to realize that their rights and inter- a voidable transaction. Furthermore, a
ests have been negatively affected by the claim in connection with a voidable trans-
unlawful behavior of a particular third action may be only filed by persons ex-
party. Moreover, the jurisdiction of the pressly specified by the Civil Code, while
general jurisdiction courts does not con- a claim seeking nullification of an invalid
template that such courts have substan- transaction may be filed by any interested
tial expertise in economic disputes associ- person, and the court itself has the right
ated with competition law violations, to apply for such nullification on its own
which normally require analysis of com- initiative.
plex financial and legal issues. The limitation periods for claims in
Restrictions imposed by the Russian connection with null and voidable trans-
legislation on class actions (as discussed action are different. According to the Civil
in Section 7.1 below) make it unlikely Code (Art. 181)42:
that customers or other groups not en- – «1. The time limit of the statute of
gaged in commercial activities will be limitations for a claim for applying the
pursuing their rights by way of private en- consequences of the invalidity of a trans-
forcement actions where the general ju- action deemed null is three years. The pe-
risdiction courts would become more ac- riod of limitations for such a claim is
tively involved. counted from the day on which the per-
Another issue is that the publicly avail- formance of the transaction commenced.
able information on civil lawsuits decided – 2. The time limit of the statute of
by the courts of general jurisdiction is limitations for a claim for declaring a
scarce and not very well organized. voidable transaction invalid and for the
application of consequences of the inva-
V. LIMITATION PERIODS FOR PRIVATE EN-
lidity thereof is one year. The period of
FORCEMENT ACTIONS
limitations for such a claim is counted
from the day of termination of the vio-
The limitation period depends on the lence or duress under the influence of
type of particular private enforcement ac- which the transaction has been concluded
tion. (Item 1 of Article 179) or from the day
The general limitation period under when the plaintiff learned or should have
the Russian Civil Code is three years from learned about other circumstances
the date when the interested party deemed a ground for declaring the trans-
learned, or should have learned, that its action invalid».
rights had been violated (Art. 169, 200), Typically, claims in connection with
unless specific rules apply. This limitation null and voidable transactions are associ-
period would apply to, inter alia, claims ated with claims for unjust enrichment.
for damages.
Specific rules apply, for instance, to VI. PUBLIC ENFORCEMENT VS. PRIVATE EN-
null and voidable transactions. The Russ- FORCEMENT: FOLLOW-ON AND STAND-
ian Civil Code distinguishes between null ALONE ACTIONS, PARTICIPATION OF COM-
and voidable transactions: whereas a null PETITION AUTHORITIES
transaction is null ab initio and does not
Russian legislation allows for both fol-
require any court decision to be deemed
low-on and standalone actions.
as such, a voidable transaction can be
challenged by an interested party in court 1. Follow-on actions under Russian
and declared invalid by a decision of the law. – Most cases studied for the pur-
relevant court (Art. 166 of the Civil Code). poses of the present analysis were so
42 Translation by «Garant», URL: http://base.
garant.ru/3812516/.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 453

called ‘follow-on’ actions, where claimants bound by precedent46. For example, a de-
acted on the basis of administrative deci- cision in connection with the similar vio-
sions of the FAS or court decisions that lation would not have a binding effect on
established a violation of competition law subsequent claims, including if commit-
by the defendant. ted by the same defendant, but in relation
While it is always beneficial to a pri- to another claimant47. In the absence of
vate claimant to litigate on the basis of a guidance issued by the Plenums of the
legally valid court decision or undisputed higher courts, this can lead to controver-
FAS decision, certain specifics should be sial and inconsistent application of the
noted: law in similar cases.
– Based on the available court prac-
tice, it appears that for a follow-on action 2. Standalone actions under Russian
to be successful it is very important that law. – There are no restrictions on stand-
the relevant FAS decision and/or court alone actions under Russian law. The
ruling on the violation of competition law Plenum Decision (item 20) expressly
should refer not only in general terms to states that the choice of venue in which to
unlawful actions or omissions by the rele- bring a claim is at the sole discretion of
vant party, but explicitly state that the the claimant, who may initiate either ad-
party has caused a breach of antimonop- ministrative (public) enforcement via the
oly legislation and specify the details of FAS or private enforcement in court, or
the breach43; even both procedures simultaneously.
– If the court/FAS decision does not However, to date standalone actions have
specifically name the claimant as a party made up a relatively smaller proportion
whose rights have been infringed by the of private enforcement claims in Russia.
violation, the claimant must provide suffi- Such claims are usually of a dual na-
cient evidence of the infringement of its ture – first, a claim to establish a violation
rights and, if applicable, of losses of competition law and secondly a claim
caused44; for a particular remedy, e.g., a claim for
– At the same time, in a number of damages, unjust enrichment, injunction,
cases the higher arbitrazh (commercial) or restoration of violated rights, etc., as
courts ruled that a violation of antimo- the case may be. This imposes an addi-
nopoly law per se (as established by a tional burden on the claimant, who would
court/FAS decision), will automatically be need to prove the violation of competition
deemed to be a tort, with the legal conse- law without the benefit of the expertise of
quences that entails45. Therefore, the the FAS, and may need to engage an inde-
claimant must bring sufficient evidence pendent professional expert to give evi-
for a tort claim in case the relevant dence in the proceedings in support of the
court/FAS decision only establishes a fact claim48.
of competition law violation; For example, Voskresensk Mineral Fer-
– The Russian courts are generally not tilizers v. Apatit mentioned in Section 3.4.

43 See in particular decision of the Moscow decisions that are material to the case being de-
Arbitrazh (Commercial) Court No. A40-29415/11- cided.
153-220 dated July 18, 2011. 47 In ProdImport v. the Ministry of Economic
44 Moscow Circuit Arbitrazh (Commercial) Development and the Ministry of Industry and
Court decision No. A40-2196/11-50-19 dated Oc- Trade (Moscow Circuit Arbitrazh (Commercial)
tober 3, 2011. Court decision No. A40-2196/11-50-19 dated Oc-
45 Kulik Y. Results: Civil Claims - the way to tober 3, 2011) the claimant referred to the deci-
sustainable practice // Vedomosti of November sion in a similar lawsuit brought by GPK Rubezh
28, 2010. See also Supreme Arbitrazh (Commer- against the same defendants. The court ruled that
cial) Court ruling No. VAS-6205/12 dated May 31, this other decision should have no prejudicial ef-
2012 and Moscow Circuit Arbitrazh (Commer- fect.
cial) Court decision No. A40-121970/11-23-1037 48 Kulik Y. Civil remedies available in case of
dated August 30, 2012. violation of competition laws: claim for damages
46 Other than decisions by Plenums of the // Konkurenziya i Pravo, No. 3, May-June 2011, p.
higher courts on interpretation of law and final 38.
454 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

above was a standalone action49 where claim by a private claimant based on the
the court came to the conclusion that same alleged violation of competition law,
there was indeed an abuse of a dominant either of these proceedings may be sus-
position by Apatit acting as supplier and pended by court. Some experts believe
that Apatit had been unjustly enriched. In that it would be more efficient to suspend
another case – Baltika v. Russky Solod50 – proceedings relating to the administrative
the court, on the contrary, dismissed the liability, as the question of the violation
claim even though a violation of competi- would be analyzed by the court in the pri-
tion laws was established by the FAS. vate action and is material to the outcome
Interestingly, we have seen that the of such proceedings52. In practice, how-
FAS may sometimes be unwilling to sup- ever, it is more likely that the private en-
port a standalone claim. In the same case forcement proceedings would be sus-
of Voskresensk Mineral Fertilizers v. Apatit, pended in such cases, and not the admin-
the FAS did not uphold the claim on the istrative proceedings brought by the
basis that the claimant had not filed any FAS53.
complaint on the matter with the FAS
(ii) Conflicts in relation to limitation
prior to filing the lawsuit, and the
periods. – In the Moscow Circuit Arbi-
arrangement in question had not been de-
trazh (Commercial) Court decision54 in
clared by the FAS as violating competi-
VUMN v. Tatneft, a claim for damages was
tion law51.
dismissed as a result of the expiry of the
3. Conflict of actions. – Issues may limitation period. The limitation period
arise from the simultaneous pursuit of was calculated by the court starting from
administrative proceedings by the FAS the date when the violation of competi-
and court proceedings initiated by a pri- tion law by Tatneft took place, and not
vate claimant and/or public authority. from the date of the formal court decision
which recognized the violation. Given this
(i) Conflict of court proceedings. – The approach by the courts, it would be in the
Arbitrazh (Commercial) Procedure Court best interests of a claimant to initiate a
(Art. 130(9)) enables the court to suspend private enforcement action as soon as it
proceedings if it finds that there is an- has found that its rights have been in-
other court proceeding associated with fringed, even though such private en-
the relevant claim and that the claim can- forcement action could then be sus-
not be decided before the other proceed- pended by the court until the public en-
ings have been determined. There are, forcement proceedings are determined.
however, no priority rules with respect to
such conflicting proceedings. Therefore, 4. Liability issues. – Another problem-
should there be court proceedings relat- atic issue relates to the various forms of
ing to the administrative liability imposed liability which can be imposed on a per-
on a party by the FAS, and a separate son who has violated competition law.

49 Although the claimant referred to another should be ceased in case a court decision comes
case where Apatit was found to be abusing its into effect, which finally decided on the fact of vi-
dominant position against other market players, olation of absence of violation of competition
this was not accepted by the court, as the subject laws. See Report of NP «Sodeistvie Razvitiyu
matter of the other case was the supply of goods Konkurenzii»: Problems of private enforcement,
over a different time period and, hence, in differ- p. 7.
ent market conditions. 53 See, e.g., Moscow Circuit Arbitrazh (Com-
50 North-Western Circuit Arbitrazh (Commer- mercial) Court decision No. A40-12966/10-72
cial) Court decision No. A56-32803/2009 dated dated December 20, 2011. It appears that the
April 12, 2010. courts follow a broad interpretation of recom-
51 Voskresensk Mineral Fertilizers v. Apatit case, mendations set out in the Plenum Decision (item
9th Arbitrazh (Commercial) Appelate Court deci- 20) that suggests that the courts should suspend
sion No. 09AP-10029/2009-GK of July 29, 2009. proceedings until final decision by FAS.
52 The Russian Competition Law (Art. 48(5)) 54 Decision No. KG-A40/8152-11 dated August
envisages that administrative proceedings by FAS 8, 2011.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 455

Generally, the following types of liability legislation that makes it lawful to simulta-
may be applicable55: neously impose both fixed-sum fines and
– tortious liability to other market par- turnover-based fines60. In the same case,
ticipants arising in connection with pri- the Constitutional Court also elaborated
vate enforcement actions; on the nature of turnover-based fines and
– administrative liability in the form of came to a conclusion that such fines are a
fixed-sum fine; justified compensatory measure aimed at
– administrative liability in the form of balancing private and public interests.
a turnover-based fine; This interpretation concerns some ex-
– administrative liability in the form of perts61, who note that the compensatory
compliance with the decisions and direc- measures in public enforcement actions in
tives of the FAS56. the form of turnover-based fines may con-
In this respect the wording of Art. flict and overlap with the compensatory
48(5) of the Russian Competition Law is measures in private enforcement actions,
unfortunate. It suggests that the FAS and on a large scale this could lead to ex-
should terminate its administrative pro- cessive punishment of the infringer.
ceedings in respect of a violation of com- The lack of certainty on questions of
petition law where a final judgment has liability under Russian competition law
already been given on the question of may be further illustrated by the ques-
whether that violation did or did not oc- tionable court decision in Baltika v.
cur. Thus, a literal interpretation suggests Russky Solod62. Despite that the fact of vi-
that the FAS is not authorized to impose olation of competition law had already
any liability on a person where it has al- been established by the FAS, the court
ready been established by a court that a dismissed the claim for damages on the
ground that the defendant had already in-
violation has taken place. This appears to
curred liability for the violation in the
be an omission by the legislator and could
form of turnover-based fine and no tor-
lead to unequal treatment of persons that
tious liability should apply.
have been found to be in violation of com-
petition laws by the FAS as opposed to by 5. Participation of the FAS. – The right
court in a private action57. of the FAS to participate in court pro-
Under such circumstances, the court ceedings associated with antimonopoly
reviewing the private enforcement claim law violations is envisaged by Art. 23 of
is not authorized to raise the issue of ad- the Russian Competition Law. There is,
ministrative liability in the same proceed- however, no mandatory requirement for
ings in the absence of a prior FAS deci- the FAS to participate in a court proceed-
sion on liability58. Moreover, cases arising ing arising out of a private enforcement
out of administrative proceedings initi- action. The FAS may be involved as a
ated by the FAS are subject to the exclu- third party in a case on the initiative of ei-
sive jurisdiction of the state arbitration ther the parties or the court. There is also
courts and cannot be handled by the a view that FAS participation is more im-
courts of general jurisdiction59. portant in standalone actions, and is un-
Another issue here is that the Russian necessary in follow-on actions63.
Constitutional Court in one case reviewed According to the Plenum Decision

55 Note that Russian law does not envisage 59 Art. 23.1(3) of the Russian Code of Admin-
criminal liability for legal entities. Criminal liabil- istrative Offences.
ity may be applied to officers of a company that 60 Decision No. 11-P dated June 24, 2009.
violated competition laws. Accordingly, adminis- 61 Report of NP «Sodeistvie Razvitiyu Konku-
trative liability in form of disqualification is only renzii»: Problems of private enforcement, p. 10.
applicable to natural persons. 62 13th Appellate Arbitrazh (Commercial)
56 Art. 37(2) of the Russian Competition Law. Court decision No. A56-32803/2009 dated April
57 Report of NP «Sodeistvie Razvitiyu Kon- 12, 2010.
kurenzii»: Problems of private enforcement, p. 8. 63 Kulik Y. Civil remedies available in case of
58 Art. 28.1 (1.2) of the Russian Code of Ad- violation of competition laws: claim for damages //
ministrative Offences. Konkurenziya i Pravo, No. 3, May-June 2011, p. 39.
456 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

(item 21), when handling lawsuits associ- citizens. According to the FAS Report on
ated with alleged violation of competition competition in 201165, 57% of the total
law, the arbitrazh (commercial) courts 11,276 administrative proceedings by the
should notify the FAS and ensure that it is FAS in 2011 were initiated on the basis of
given the opportunity to participate in the such private complaints.
proceedings. The role of the FAS within The statistics available for the general
the proceedings should be considered by jurisdiction courts do not specify the
the court based on the nature of the dis- number of cases associated with competi-
pute in each particular case. tion law violations. The statistics for arbi-
It should be noted that in some cases trazh (commercial) courts provide infor-
court decisions were overruled by the mation on the number of cases heard
higher courts due to the fact that the FAS with the FAS’s participation, however no
was not informed of the proceedings and official data is available on the number of
was unable to participate64. private enforcement cases or the number
of such cases heard without the FAS’s par-
6. Statistics on Russian private and ticipation. As at the end of the first half of
public enforcement. – Public enforcement 201266:

The total number of claims heard in the arbitrazh (commercial)


4,464 (1,592 upheld)
courts of the first instance with participation of the FAS
including:
– challenging decisions and other acts issued by FAS 4,241 (1,520 upheld)
– challenging results of an auction or bidding 63 (13 upheld)
– contracts alleged to be null and void 11 (6 upheld)
– claims to compel the counterparty to enter into agreement 3 (1 upheld)
– claims to compel compliance with decisions and directives
5 (3 upheld)
by FAS
– imposing a turnover-based fine (brought by FAS) 2 (2 upheld)
– claims to amend or terminate an agreement 0

appears to be the principal venue for VII. FUTURE POSSIBLE TRENDS: CLASS AC-
competition law violation cases. This is TIONS, LEGAL FEES, ETC.
also due to the proactive role of the FAS,
which has significantly extended its pow- 1. Class actions. – Currently, there is
ers and capacity in the recent years. no legal basis for class actions arising out
At the same time, there is a developing of competition law violations in Russia.
trend that a large number of investiga- As opposed to joint liability issues regu-
tions by the FAS are initiated on the basis lated by Art. 1080 of the Russian Civil
of notifications of unlawful behavior sub- Code, joint actions by claimants remain
mitted by market participants and regular poorly regulated.

64 Moscow Circuit Arbitrazh (Commercial) img/B5A9B397977F5884A5D7B04070A8D03C_2.p


Court decision No. KG-A40/745-11 dated Febru- df. Based on the data available in the legal data-
ary 21, 2011. bases of «Konsultant Plus» we were able to iden-
65 Available at URL: http://fas.gov.ru/about/list- tify around 10 cases arising out of private enforce-
of-reports/list-of-reports_30065.html. See pages ment actions heard by courts in 2012, however,
125-126. such data can only be used as indicative and can-
66 Available at URL: http://www.arbitr.ru/_ up- not be relied on same as on the official statistics.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 457

Russian law doctrine distinguishes be- group of persons68. Court decisions with
tween public-sphere claims to protect the respect to claims raised by the state pros-
rights of an unidentified group of persons ecutor officer may be used further by in-
on the one hand, and private claims to terested parties (e.g., customers), who
protect rights of multiple persons whose would need to initiate individual follow-
rights have been infringed on the other. on actions on their own initiative and,
Unlike in some other jurisdictions, the like in other follow-on actions, in each
combination of two approaches in one case provide sufficient evidence that their
case is not possible, therefore, public en- rights have indeed been infringed by the
forcement is always separate from private violation that was the subject matter of
enforcement. the state prosecutor officer’s claim69;
Like in many countries with the conti- – The Federal Law «On Protection of
nental system, a private claim under Customers’ Rights» (Art. 46) provides that
Russian law is admissible if it is aimed at certain customer protection organiza-
protection of an individual right of the tions have the right to bring lawsuits
claimant, which breach must be proven aimed at the protection of customers’
by the claimant. In circumstances where rights. However, the court in such a case
multiple persons claim infringement of would similarly not be awarding private
their rights by the same unlawful act of a remedies to the affected customers. Sub-
third party, Russian courts handle such ject to the court’s decision, a party that
claims individually, as in each case they was found liable for violation of the rights
need to establish whether the infringe- of an unidentified group of customers
ment of the individual right has occurred may be obliged to notify the general pub-
and what negative consequences have lic of the court’s decision via the mass me-
arisen for the particular claimant. dia, which might lead to customers filing
further private claims;
(i) Claims to protect rights of an identi-
– The Russian Competition Law (Art.
fied group. – Russian law envisages that,
23(6)) envisages the right of the FAS to
in cases governed by federal law, a civil
bring claims to the arbitrazh (commer-
lawsuit may be initiated by a person act-
cial) courts to prevent competition law vi-
ing for the benefit of another person,
olations. Interestingly, the Plenum Deci-
unidentified group of persons, the state,
sion (item 6) noted that the Russian Com-
its constituent entities (regions), or mu-
petition Law (Art. 23(1) item 2(i)) envis-
nicipalities67.
ages the right of the FAS to issue a
Few legal concepts available for pro-
directive (predpisanie) on termination or
tection of rights of an unidentified group
alteration of an agreement executed in vi-
of persons that are based on the above
olation of competition law, and if the FAS
provision have certain deficiencies that
establishes that the same party has en-
restrict their use for enforcement actions
tered into agreements with similar unlaw-
in the area of competition law:
ful provisions with other counterparties,
– Russian law allows for claims aimed
the FAS may, even in the absence of re-
at the protection of an unidentified group
quests from such counterparties, oblige it
of persons to be made by the state prose-
to contact them and offer to terminate or
cutor officer (prokuror). Such claims lie
alter the relevant agreements. This can be
within public sphere and do not trigger
viewed as a form of substitute for class ac-
consequences of private enforcement.
tions, but commencement of such a claim
The law expressly states that state prose-
and the issuance of relevant directives re-
cutor officers are exempt from the duty of
mains solely the prerogative of the FAS.
bringing evidence of the infringement of
individuals’ rights when bringing a law- (ii) Group claims under Russian law. –
suit for the benefit of an unidentified While both the Civil Procedure Code70
67 Art. 4(3) of the Civil Procedure Code. 69 The Supreme Court decision No. 86-Vpr11-
68 Art. 131(3) of the Civil Procedure Code. 4 dated September 20, 2011.
70 Art. 40.
458 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

and the Arbitrazh (Commercial) Proce- and accordingly tort cases cannot be dealt
dure Code71 envisage the possibility of with under this procedure72.
joint actions, they impose the following The deficiencies of Russian law with
criteria for such joint actions to be con- regards to class actions have been raised
sidered by the courts: by scholars and practitioners in the
– the subject matter of the dispute re- sphere of competition law on multiple oc-
lates to common rights and (or) duties of casions73.
several plaintiffs;
– the rights and (or) duties of plaintiffs 2. Legal Fees. – Generally, the amount
have the same legal grounds; and of legal fees is subject to the freedom of
– the subject matter of the dispute re- contract and may be negotiated by the
lates to rights and duties of the same legal parties to the legal services agreement.
nature. Legal fees can be charged in the form of a
Additionally, it is required that each of flat fee, fixed fee for each hearing or
the plaintiffs appears in the proceedings based on hourly rates.
independently, though participants in a The concept of success fee is still ques-
joint action may entrust one or several tionable under Russian law. The available
participants of the joint action to repre- court practice, including that of the Russ-
sent them. Thus, it is not envisaged that a ian Constitutional Court, does not always
person or entity which would not itself recognize the enforceability of success fee
qualify as a plaintiff (e.g., an industry as- arrangements74. Accordingly, lawyers are
sociation or non-governmental organiza- sometimes not willing to risk the full
tion) could bring such joint private en- amount of the fees and prefer to divide
forcement action. the remuneration under the legal services
Chapter 28.2 of the Arbitrazh (Com- contract into two parts: one part as fixed
mercial) Procedure Code, which regulates remuneration and the other part as suc-
cases relating to the protection of rights cess fee.
of groups of people, is not helpful is this The successful party may claim com-
regard either. Its rules apply only to pensation for legal fees (along with other
claims that arise out of a single legal rela- costs associated with the proceedings75)
tionship with multiple parties, and the from the defeated party76. Until recently
identities of all of the parties must be es- courts have been quite reluctant to award
tablished prior to the commencement of large sums by way of compensation of le-
the hearing of the claim and within the gal fees, for example, where large law
time period set by court. Clearly, in cases firms have billed hourly rates on a case
where multiple persons’ rights have been and the resultant legal fees have been sig-
infringed by a competition law violation, nificant. Often, courts have exercised
the requirement of the single and com- their right to reduce the amount awarded
mon legal relationship would not be met by way of compensation for legal fees as
71 Art.
46. the position of the general jurisdiction courts,
72 The
9th Appellate Arbitrazh (Commercial) compare 13th Appellate Arbitrazh (Commercial)
Court decision No. 09AP-22376/2010 dated Sep- Court decision No. A56-34010/2011 dated Janu-
tember 9, 2010. ary 19, 2012 and Leningrad Oblast Court ruling
73 Kulik Y. Civil remedies available in case of No. 33-2948/2011 dated June 9, 2011. See also
violation of competition laws: claim for damages Art. 16 of the Professional Advocates Code of
// Konkurenziya i Pravo, No. 3, May-June 2011, p. Ethics that does not recommend charging success
44; Maleshin D. Russian model of group claim // fee other than in monetary claims.
Vestnik of the Supreme Arbitrazh (Commercial) 75 Art. 94 and 100 of the Civil Procedure Code.
Court, 4/2010, p. 79, 81: available at: http://www. Similar provisions are envisaged by the Arbitrazh
law.msu.ru/file/13423/download/13423); Abolonin (Commercial) Procedure Code Art. 106 and 110.
G.O. Group claims. Moscow: Wolters Kluwer, 76 Art. 98(1) of the Civil Procedure Court and
2011, p. 99. Art. 110(1) of the Arbitrazh (Commercial) Proce-
74 See the Constitutional Court decision No. dure Code: where the claim has been satisfied
1-P dated January 23, 2007. It should be noted only partially, the legal fees and other costs would
that position of the state arbitrazh (commercial) be awarded on pro rata basis to the initial value
courts on the matter is sometimes different from of the claim.
R. DASHKO - A. DERGACHEVA - V. SEMENIKHINA – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW 459

they found appropriate77. Recently the measures to improve customer protec-


trend has been for the state arbitrazh tions (item 7). It envisages that draft fed-
(commercial) courts to be more liberal in eral laws will be prepared by the FAS, the
this respect, and less restrictive in award- Ministry of Justice and the Ministry of
ing substantial amounts in compensation Economic Development in 2013-2014,
for legal fees. which cover the following areas:
In any event, for the court to award – implementation of the ability to initi-
compensation for legal fees to the suc- ate joint actions (group claims) by a group
cessful party, the relevant costs must have of claimants, including legal entities;
actually been paid by that that party to its – the ability to award multiple sets of
legal advisor. damages for competition law violations
and to distribute the damages recovered
3. Competition Road Map. – The FAS between the parties whose rights have
together with various governmental bod- been infringed by the relevant violation.
ies and non-governmental organizations Therefore, it may be envisaged that
holds consultations, workshops and con- the FAS will take the lead on further im-
ferences aimed at further development of proving the competition protection
Russian competition law78. regime in Russia and combating the defi-
The recently adopted Road Map for ciencies discussed above.
Development of Competition and Im-
provement of Antimonopoly Policy79 ROMAN DASHKO - ANASTASIA DERGACHEVA -
specifies among its priorities, inter alia, VALENTINA SEMENIKHINA

77 Art. 100 of the Civil Procedure Code and such person] from the [defeated] party participat-
Art. 110(2) of the Arbitrazh (Commercial) Proce- ing in the case, within reasonable limits».
79 See the FAS report on competition advo-
dure Code: «The expenses for the services of a
representative, incurred by the party to whose cacy in 2011-2012 available at URL: http://fas.gov.
benefit a judicial act is delivered, are recovered by ru/about/list-of-reports/list-of-reports_30072.html.
79 Government Decree No. 2579-r dated De-
the [commercial] court [at a written request of
cember 28, 2012.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Private enforcement of Antitrust Law in Brasil

Summary: I. INTRODUCTION. – II. HISTORICAL In this work we will review the histor-
BACKGROUND. – III. THE NEW BRAZILIAN COM- ical background of the creation of a Com-
PETITION LAW. – 1. Conducts. – 2. Mergers. –
petition Law and Policy in Brazil, as well
IV. CURRENT BRAZILIAN COMPETITION INSTITU-
as the ancient and current institutions
TIONS. – 1. CADE. – 2. SEAE. – Secretariat for
Economic Monitoring. – V. MOST SUBSTAN- and specific legislation dealing with con-
TIAL CHANGES IN THE NEW BRAZILIAN COMPETI- ducts and mergers and acquisitions.
TION SYSTEM. – 1. New Pre-Merger Analysis Furthermore, we will analyze the ap-
System. – 2. Agility, Legal Certainty and proved new competition legislation for
Economic Timing. – 3. New Criteria for Brazil, which was effective May, 29th,
Notification of Mergers and Acquisitions. – 2012, with important changes in relation
4. New Criteria for Fines. – 5. Cartels, Le- to the unification of institutions, new
niency Agreements and Settlements. – VI.
PRIVATE ACTIONS FOR DAMAGES (PRIVATE EN- merger review mechanism, new criteria
FORCEMENT). – VII. CONCLUSIONS. for submission of transactions and new
criteria for imposing fines and other sanc-
tions.
I. INTRODUCTION Finally, we offer a brief analysis of the
Competition policy and legislation in status of private antitrust enforcement in
Brazil are relatively young as the coun- Brazil and the enormous possibilities to
try’s economy opened to free trade and increase such activity in the country.
free market only two decades ago.
Besides its youth, competition en- II. HISTORICAL BACKGROUND
forcement in Brazil has grown soundly,
The history of competition law and
especially in the last decade or so, with
policy in Brazil dates from 1962, when
new and effective investigative tools such
CADE – the Administrative Council for
as the leniency program, authorized dawn
Economic Defense – was created through
raids and wire-tapping.
Law n. 4.137 as a consulting Government
Competition decision-making in Brazil commission with powers only to present
has shown maturity also by sanctioning recommendations to the Executive branch
state-owned giants, long-standing cartels as at that time the State controlled prices
and huge and aggressive quasi-monopo- in most sectors, and many of the country’s
lists with record fines and other penalties. largest enterprises were either state
CADE is struggling since 2002 to con- owned or publicly sanctioned private mo-
firm its prerogatives in the banking and nopolies.
financial sectors against a Government Law n. 8.884/94 transformed CADE
decision1 dated 2001 that deemed the into an independent administrative tri-
Central Bank of Brazil, the financial and bunal with extensive new powers. Its de-
banking regulator, as responsible for scru- cisions became final and appealable only
tinizing conducts and reviewing transac- to the judicial courts.
tions. The promulgation of the new competi-
The Competition System in Brazil has tion law in Brazil followed major eco-
very recently gone through a deep change nomic changes brought by the 1988 Con-
as the merger review system shifted from stitution and the “Real Plan” that created
a post-merger to a pre-merger one, bring- a new currency and implemented strict
ing many challenges to the country’s com- fiscal policies, as well as re-opened the
petition authorities as we point below. economy through the elimination of in-

1 Parecer AG.U. GM - 20, of April, 5th, 2001. PaginasInternas/NormasInternas/AtoDetalhado.as


Available at: http://www.agu.gov.br/sistemas/site/ px?idAto=8413.
F. DE MAGALHÃES FURLAN – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN BRASIL 461

ternational trade barriers and launched a sions of Brazil’s current competition law.
broad privatization process. Differently from the laws of many other
All these economic adjustments car- Jurisdictions, that separately proscribe
ried intensive and progressive in-flow of anticompetitive agreements and abusive
foreign capital into the country what, conduct by single firms, Article 36 deals
among other reasons, culminated with with all types of anticompetitive conduct.
many operations of mergers and acquisi- In turn, mergers, acquisitions, and similar
tions. transactions are addressed in Article 88.
In order to perform competition and Article 36 of the law provides that “any
antitrust scrutiny, Law n. 8.884/94 also act in any way intended or otherwise able
created two secretariats to help CADE: to produce the effects listed below, even if
the Secretariat for Economic Monitoring any such effects are not achieved, shall be
(SEAE) in the Ministry of Finance, re- deemed a violation of the economic or-
sponsible for instructing merger and ac- der”.
quisition cases and presenting recom- The specified effects are (1) to limit,
mendations to CADE; and the Secretariat restrain or in any way injure open compe-
of Economic Law in the Ministry of Jus- tition or free enterprise; (2) to domi-
tice, in charge of instructing conduct nate/control a relevant market of a certain
cases and presenting recommendations to product or service; (3) to increase profits
CADE also. on a discretionary basis; and (4) to abuse
This three-agency system was then dominance.
called “The Brazilian Competition Policy The article defines that the “market
System - BCPS”. control/dominance” violation described
in item (2) does not include control
III. THE NEW BRAZILIAN COMPETITION achieved by means of “competitive effi-
LAW ciency”. Another provisions states that
market control is “presumed” when a
1. Conducts. – The Brazilian Constitu- company or group of companies holds a
tion provides unequivocal basis for com- 20 per cent share, and vests CADE with
petition policy. Article 173, paragraph 4 authority to change the 20 per cent pre-
provides that “[t]he law shall repress the sumption with respect to specific sectors
abuse of economic power that aims at the of the economy.
dominance of markets, the elimination of Article 36, § 3° presents an extensive
competition, and the arbitrary increase of but illustrative (numerus apertus) list of
profits”. conducts that are considered unlawful if
Article 170 ponders also that the “eco- they produce the effects enumerated in
nomic order” shall be “based on the ap- the first part of Article 36. The listed prac-
preciation of the value of human labor tices include various kinds of horizontal
and on free enterprise”. It establishes that and vertical agreements and unilateral
some principles must be respected, in- abuses of market power. But, again, they
cluding “free competition”, “consumer are only examples of possible unlawful
protection”, “private property” and “social practices and do not exhaust the possible
role of property”. other conducts not listed.
As a corollary of Constitutional provi- With respect to horizontal agreements,
sions, Article 1 of the current Brazilian the list covers collusion among competi-
Competition Law (Law n. 12.529/11) tors, including agreements to fix prices or
states that the statute’s objective is to “set terms of sale, divide markets, rig bids,
out antitrust measures in keeping with and limit research and development. The
such constitutional principles as free en- listed vertical agreements include resale
terprise and open competition, the social price restraints and other restrictions af-
role of property, consumer protection, and fecting sales to third parties (including
restraint of abuses of economic power”. limits on sales volumes and profit mar-
Articles 36 and 88 of Law n. 12.529/11 gins), as well as price discrimination and
are considered the most substantive provi- tying.
462 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

As to unilateral conducts, the list spec- the review of mergers”, attributing this
ifies various actions to exclude or difficult proposition to the statement of objectives
new entrants or existing rivals, including set out in Article 1 of the Competition
refusals to deal and limitations on access Law.
to inputs or distribution channels. This language, along with that of Arti-
Other unilateral practices cited in Arti- cle 88 itself, could be construed to place
cle 36, § 3° are those to impose unreason- the burden on the merging parties of
able contractual terms or conditions, “bar showing that their transaction is econom-
the use of industrial or intellectual prop- ically beneficial.
erty”, “unreasonably sell products below In practice, however, CADE has not
cost”, discontinue production or other imposed such a requirement, intervening
business activities without good cause, only when it concludes that, on balance,
“affect third-party prices by deceitful there would be a significant lessening of
means”, hoard or destroy raw materials competition. Thus, Section 6° of Article
and intermediate or finished goods (in- 88 is considered to establish an efficien-
cluding agricultural products), “require cies defense, to be applied only in the case
or grant exclusivity in mass media adver- of mergers that are otherwise deemed an-
tisements”, impair the operation of manu- ticompetitive.
facturing or distribution equipment, im- Such a provision is found in some
pose “abusive prices”, or “unreasonably form in the merger review systems of sev-
increase the price of a product or service”. eral countries, allowing the approval of
2. Mergers. – Article 88 of Law n. 8.884 otherwise anticompetitive mergers on the
is the one applicable to mergers and its § grounds of overriding national interest.
5° reads that: To date, however, no merger or acquisi-
Mergers and acquisitions that imply the tion in Brazil has been approved under
elimination of competition in a substantial this provision.
portion of the relevant market, or that may Article 88 Section 3° also requires that
create or strengthen a dominant position or transactions must not be consummated
may result in the control of relevant market before clearance from CADE and empow-
of goods or services shall be prohibited, ex- ers CADE to sanction the non-compliance
cept in exceptional conditions set forth in § with the requirement by imposing a fine
6° of this article. of not less than BRL 60 thousand and up
Section 6° of Article 88 provides that a to 60 million (USD $24,900 to USD $24.9
transaction submitted for review may be million), besides annulment.
approved if it meets all four of the follow- While most notifications submitted
ing conditions: “(1) It is intended to “in- under Article 88 relate to mergers and ac-
crease productivity; improve quality of quisitions, some are for agreements in-
product or service; cause an increased ef- volving distribution, franchising, licens-
ficiency or foster technological or eco- ing, joint ventures and private consortia.
nomical development. (2) It generates The chapeau of Article 88 establishes
benefits that are equitably allocated be- special notification thresholds for merg-
tween the merging parties and con- ers, stating that notification is mandatory
sumers. (3) It does not eliminate ‘a sub- when, cumulatively: “(i) at least one of the
stantial portion of the relevant market for groups involved in the transaction had to-
a product or service’. (4) Its provisions are tal turnover in the previous year of BRL
no more restrictive than necessary to ob- 750 million (USD 375 million) within
tain the beneficial effects2. Brazil; (ii) at least another group involved
The current Horizontal Merger Guide- in the transaction had total turnover in
lines state (paragraph 2) that “the rule of the previous year of BRL 75 million (USD
reason [is] the fundamental principle in 37,5 million) within Brazil.
2 Competition Law and Policy in Brazil - A Development. 2005. Accessible at: http://www.
peer review. Inter-American Development Bank oecd.org/dataoecd/12/45/35445196.pdf.
and Organization for Economic Co-operation and
F. DE MAGALHÃES FURLAN – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN BRASIL 463

Transactions notified to CADE under court, arrange for judicial execution of its
Article 88 may be decided in three possi- decisions, and (with CADE’s preliminary
ble ways: unconditioned approval, ap- approval) enter into settlements of cases
proval with conditions, or denial. pending in court (Art. 15).
From November, 2002 on a represen-
IV. CURRENT BRAZILIAN COMPETITION IN- tative of the General Prosecutor’s Office
STITUTIONS
also seats at CADE public hearings and
handles cases submitted to CADE for re-
1. Cade. – Law n. 12.529 deems CADE view. CADE may request the General
as “an independent federal agency”, asso- Prosecutor’s representative to enforce
ciated with the Ministry of Justice for CADE decisions in court and take other
budgetary purposes (Art. 4). CADE’s role judicial action in furtherance of the Pros-
in competition law enforcement is to ad- ecutor’s statutory duty to protect the eco-
judicate alleged violation of the law and nomic order. A description of the Public
impose appropriate remedies and fines as Prosecutor’s role and relation to other
well as make a final review and determi- Brazilian legal agencies appears below.
nation for mergers and acquisitions.
CADE is composed of: (i) the Adminis- 2. SEAE - Secretariat for Economic
trative Tribunal of Economic Defense; (ii) Monitoring. – The Secretariat for Eco-
the General Superintendence; and (iii) the nomic Monitoring – SEAE is headed by a
Department of Economic Studies. The Secretary appointed (and dismissible) by
administrative tribunal consists of a Pres- the Minister of Finance and has three
ident and six Commissioners appointed main responsibilities: (1) to perform cer-
by the President of the Republic and ap- tain competition advocacy functions un-
proved by the National Senate for not re- der the competition law, (2) to provide
newable terms of 4 years (Art. 6). Ap- economic analysis for economic regula-
pointees must be citizens of more than tory programs (including analysis of
thirty years of age and “renown for their prices), and (3) to monitor market condi-
legal or economic knowledge” and “un- tions in Brazil.
blemished reputation”. They may be re-
moved from office only after not appeal- V. MOST SUBSTANTIAL CHANGES IN THE
able court decision for certain criminal or NEW BRAZILIAN COMPETITION SYSTEM
administrative offences specified by law
(Art. 7). Members of CADE, while in of- On November 30th, 2011 Law n. 12.529
fice, may not undertake outside employ- was enacted restructuring the Brazilian
ment (except of an academic nature) or Competition Policy System (BCPS).
engage in political activities. As seen above, by its provisions the
Law n. 12.529/11 also provides for an current Administrative Council for Eco-
independent Chief Counsel for CADE who nomic Defense (CADE), will be composed
is appointed by the Minister of Justice, af- of two main bodies: one decision-making
ter consultation with the Attorney Gen- – the Competition Tribunal – and the
eral of the Republic, and commissioned other an instruction and recommenda-
by the President of the Republic after tion one – the General Superintendence –
Senatorial approval. in place to the former Secretariat of Eco-
The Chief Counsel serves under the nomic Law (SDE) previously placed in
same conditions as applied to Commis- the Ministry of Justice.
sioners with respect to qualifications, and In addition to these structural
removal (Art. 16). However, its term of of- changes, the new law redefines the func-
fice shall be of 2 years, with the possibil- tions of the Secretariat of Economic Mon-
ity of one re-appointment. itoring of the Ministry of Finance (SEAE),
The Chief Counsel’s statutory duties focusing on the activities of “competition
are to provide legal advice to CADE, ren- advocacy”, including within the public
der opinions on cases pending before sector.
CADE for judgment, defend the agency in The “new CADE” and SEAE will form
464 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

then the new Brazilian Competition Pol- prove them without consulting the Tri-
icy System - BCPS. bunal, except for the possibility of a call-
The new Brazilian Competition Law is back of the case by any member of the
effective since May 29th, 2012. Tribunal.
If there is no callback, the tribunal will
1. New Pre-Merger Analysis System. – only be triggered when the General Su-
One of the main changes brought by the perintendent concludes that the operation
new law is the introduction of the pre- generates or may generate harm to com-
merger analysis system, in line with what petition, and, therefore, requires some
most world leading antitrust Jurisdictions State intervention, situation in which the
already do. case will be sent to the Tribunal for final
Previously (under past Law n. 8.884/ decision.
94), transactions had to be notified to In the system of the new law, cases of
competition authorities up to 15 business potentially anticompetitive conduct will
days after its consummation (binding be analyzed preliminarily as “administra-
agreement). tive investigations” (AIs), passing to a
The new legislation intends to avoid higher stage of “administrative processes”
legal uncertainty and transactional costs (APs) when evidences become more ro-
associated with any decision by CADE to bust and deserve further analysis.
disinvest in a scenario where subsequent All APs must be reviewed by the Tri-
acts to the transaction were already ac- bunal, even in the case that the Superin-
complished and implemented. tendent concludes that no company or in-
It is natural that after a while, compa- dividual involved in the investigations
nies involved in a merger or acquisition shall be sanctioned.
seek economic advantage of synergies, However, if an AI does not present suf-
making a separation of operationally ficient evidence it will not go further to
complex business processes and routines. the next stage (the AP) and will be termi-
Intuitively, it is also more difficult to nated.
reverse a merger or acquisition ever un- Following the procedure in merger
dertaken than to prevent that it initially cases, any member of the Tribunal may
exists, that is, when it is just a set of in- question the termination of an IA and call
tentions and understandings. it back for further analysis.
Despite legislative changes in line with Another significant change introduced
international best practices, there is a by the new law is related to the role of the
considerable gap between the written law Federal Prosecutor’s Office. Under the
and the reality of daily practice. new system, the Federal Prosecutor’s Of-
Thus, in a crucial moment of antitrust fice opinion on merger and acquisition
transition in the country, much has been cases will no longer be mandatory. That,
debated over how to avoid that the new however, in our view, does not preclude
pre-merger analysis system implies signif- its general participation in line with its in-
icant delays in the implementation of op- stitutional functions and prerogatives, in-
erations. cluding the protection of diffuse interests
of society.
2. Agility, Legal Certainty and Eco- With respect to potentially anticom-
nomic Timing. – There is reasonable con- petitive conducts, the new law main-
sensus in the Brazilian antitrust commu- tained an outstanding performance of the
nity on the inefficiency and anachronism prosecutors regarding the investigations
of maintaining a system with several dif- and the implementation of the leniency
ferent instances, involving multiplication program.
of opinions and repetition of hearings and Another important innovation was the
meetings. creation of the Department of Economic
With the new law, merger cases will Studies of CADE, serving both the Super-
initially be scrutinized only by the Gen- intendence and the Tribunal. This legal
eral Superintendence, which could ap- innovation responds to the growing so-
F. DE MAGALHÃES FURLAN – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN BRASIL 465

phistication of antitrust economic analy- longer be notified, saving public and pri-
sis, often permeated by complex econo- vate resources and time.
metric opinions and studies. With regard to new revenue criteria, it
The new law also strengthens the inde- is to be highlighted that an important
pendence and autonomy of the members provision establishes a safeguard to
of the Tribunal and the General Superin- CADE, which within one year from the
tendent. The terms of the President and date of consummation of a transaction,
Board members (Commissioners) of the may require the submission of operations
Tribunal are extended from 2 to 4 years, that do not fit the revenue criteria de-
removing the possibility of renewal. Com- scribed generically by the law.
missioners’ terms will be unmatched in
order to allow substitutions to occur in 4. New Criteria for Fines. – Differently
order to preserve as much institutional from the past legislation that provided
integrity as possible. The General Super- that undertakers could be fined for anti-
intendent, in turn, will have a renewable competitive behavior from 1 (one) per
2-year-term. cent up to 30 (thirty) per cent of their
gross total revenue; the new law sets that
3. New Criteria for Notification of Merg- fines will range from 0.1 (zero point one)
ers and Acquisitions. – Another relevant per cent up to 20 (twenty) per cent of the
change that intends to offer more flexibil- revenue in the specific “branch of busi-
ity in the analysis of mergers and acquisi- ness” where the conduct took effect
tions concerns the amendment of the cri- (taxes3 excluded).
teria for notification of transactions in or- For executives, fines may reach up to
der to reduce the amount of transactions 20 (twenty) per cent of fines imposed to
submitted to CADE. companies and the rules of responsibility
Current parameters have led to an ex- are based on negligence, not strict liabil-
cessive number of notifications with little ity as it used to be under past legislation.
competitive impact. Also, under past legislation, fines for
Past law provided that operations in executives could vary from 10 (ten) per
which any of the participants had shown cent up to 50 (fifty) per cent of the fines
revenues exceeding BRL 400 million (US$ imposable to the companies involved.
200 million) in Brazil, or that resulted in It seems a little detail the slight differ-
a concentration equal to or greater than ence in the wordings “imposed” and “im-
20 per cent of a relevant market should be posable”, but they, in fact, carry a sub-
submitted. stantial distinction in terms of the possi-
Under the new legislation, the criterion ble amount of fines.
of market share is removed and intro- “Imposable” means what is possible,
duced an “additional criteria” on revenue not the actual sanction. If the criteria are
through which the second (or other) par- that fines to companies may range from
ties to the operation will have to present a 0.1 to 20 per cent, then the percentage of
revenue (turn over) of at least BRL 75mil- fines applicable to executives may be cal-
lion (US$ 37 million) in Brazil, besides un culated over the possible ranging of fines
upgraded main party BRL 750 million (US related to companies (from 0.1 to 20 per
$ 375 million) revenue criterion. cent), and not over the percentage effec-
That is, in current reality, any opera- tively imposed to companies.
tion performed by a large economic
agent, albeit in conjunction with other(s) 5. Cartels, Leniency Agreements and
small economic agent(s), should be com- Settlements. – It is well recognized that
pulsorily notified to CADE for review. one of the most effective tools for fighting
With the new law criteria, operations cartels is leniency. This assertion is also
without any impact on the market will no valid for the Brazilian reality. Many im-

3 Past and new law mention that only one type of tax («imposto») is to be excluded from the cal-
culation of fines.
466 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

portant cases of cartels in Brazil only ar- participants in international cartels came
rived at a conviction on the grounds of le- from private lawsuits.
niency. Civil antitrust claims in Brazil that
The new law brings significant changes have the scope of repairing damages
in relation to the leniency program. Un- caused by anticompetitive practices are
der current applicable legal texts, leaders independent from CADE’s proceedings5.
of a cartel could never start or join a le- While the administrative procedure
niency agreement. aims at the imposition of a fine for an ad-
This is reversed by the new law and no ministrative violation, the lawsuit seeks
restrictions are made on that direction, compensation for damages caused or the
ideally creating more incentives to sup- cessation of the conduct. There is, of
port the Brazilian leniency program, in- course, a superposition of the effects of
creasing the countries anti-cartel policy. these two proceedings.
The law also extends the effects of le- In both, it is possible to obtain cessa-
niency to the same group of companies tion of anticompetitive practice and that
(de jure or de facto) and employees in- the offending agent that caused the dam-
volved in the conduct. age suffers economic loss, either by pay-
Such changes bring more legal cer- ing administrative fines or by compensat-
tainty to possible applicants and, there- ing the victims.
fore, have the potential to increase the ef- This type of lawsuit is prescribed by
fectiveness of such policy. the Brazilian Federal Constitution, the
On the other hand, recent CADE regu- Civil Code and Law n. 12.529/11 (the
lations have modified the basis for settle- Competition Law). Such claims have
ments in cartel cases. Under the new reg- strong potential for deterrence of anti-
ulations, parties involved in a cartel prac- competitive practices and thus to enforce
tice now must mandatorily confess guilt antitrust law and policy, as they allow the
or, at least, admit participation in the repair of damages, what is not the case
practice in order to be able to start nego- for the administrative procedures within
tiating a settlement with CADE. CADE.
A study published in 20086, concern-
VI. PRIVATE ACTIONS FOR DAMAGES (PRI- ing almost 400 court cases in Brazil, con-
VATE ENFORCEMENT)
cluded that most of private antitrust law-
suits are filed in the rich and central
It is worldwide acknowledged the states of Minas Gerais, São Paulo and Rio
compensatory and deterrent potential of Grande do Sul, and in the “Financial
antitrust private lawsuits for damages Products and Services” and “Fuels” sec-
and their contribution to a healthy com- tors.
petitive environment, increased social Other conclusions of that paper are
well-being and the protection of public in- that: (1) the number of court decisions on
terest. the matter have grown significantly since
According to a research by Connor 2006; (2) lawsuits that deal with anticom-
and Helmers4 analyzing international car- petitive practices in the civil sphere are
tels prosecuted in various Jurisdictions in not necessarily based on the provisions of
the world between 1990 and 2005, 38% of the Competition Law; and (3) that there is
the economic consequences imposed to a general lack of knowledge about the ap-
4 John Connor e Gustav Helmers, Statistics on gov.br/conheca_seae/premio-seae/iii-premio-seae/
Modern Private International Cartels, 1990 - estudantes-de-graduacao.
2005, in Working Paper No. 7-1 American An- 5 Jayme Vita Roso, Novos Apontamentos à Lei
titrust Institute. Accessible at: http://papers.ssrn. Antitruste Brasileira. LTr. São Paulo, 1998.
com/sol3/papers.cfm?abstract_id=944039#Paper- 6 Gisela Ferreira Mation, As Ações Civis para
Download. Cessação e Reparação deDanos Causados por Con-
Apud Gisela Ferreira Mation, As Ações Civis dutas Anticoncorrenciais no Brasil. III Prêmio
para Cessação e Reparação de Danos Causados por SEAE/2008. Available at: http://www.seae.fazenda.
Condutas Anticoncorrenciais no Brasil. III Prêmio gov.br/conheca_seae/premio-seae/iii-premio-seae/
SEAE/2008. Available at: http://www.seae.fazenda. estudantes-de-graduacao.
F. DE MAGALHÃES FURLAN – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN BRASIL 467

plication of the Brazilian Competition half of identified victims or, in a relatively


Law in the civil sphere. limited number of cases, identifiable vic-
Recommendation 6.2.20 from OECD7 tims; and
advises CADE to “treat the civil antitrust (2) Collective proceedings by acces-
lawsuits for damages as an opportunity sion, in which victims expressly decide to
for competition advocacy and to dissemi- combine their individual claims in a sin-
nate information about the competition gle action».
impact of these disputes”, pointing the In general, such mechanisms are now
need for mapping such lawsuits: available under Brazilian law.
«In this sense, CADE should also com- The mechanisms of collective protec-
mit to develop a database that contains tion of free competition in the Brazilian
information about the volume, nature Judiciary are: (1) public civil actions
and outcome of civil actions for antitrust (ações civis públicas); and (2) collective
damages, filed pursuant to Article 29 of actions for protection of homogeneous in-
Law n. 8.884/94 and other laws, such as dividual rights (ações coletivas para tutela
the Code of Consumer Protection and de direitos individuais homogêneos).
code of Civil Procedure, which can serve Although many individual consumers
as a parameter for antitrust damage are legitimated to file antitrust lawsuits,
claims. Such information is needed to as- there is a natural difficulty for both, the
sess whether private antitrust actions are filing of an individual claim itself, and the
helping or hurting the enforcement of mutual articulation among interested in-
competition law in the country». dividuals.
In a recently published work entitled It is precisely in an effort to aggregate
“Private Enforcement against Interna- such different individual demands that
tional Cartels in Latin America: the U.S. the Prosecutor’s Office in Brazil can be of
Perspective”, Crane8 stresses that the crucial aid.
characteristics of the Latin America envi- One of the great difficulties of an-
ronment that affect most lawsuits by pri- titrust lawsuits in the civil sphere is the
vate agents with claim for damages access to information necessary to prove
caused by anticompetitive practices are: the conduct and the damage. This prob-
(i) aggregation of demands; (ii) access to lem is reflected in both the lack of knowl-
information; and (iii) administrative and edge of the existence of a conduct by indi-
judicial antitrust knowledge and skills. viduals or entities to file a legitimate law-
The Brazilian context is apparently suit against those who caused the dam-
quite advantageous in terms of aggrega- age, as well as the difficulty in estimating
tion of demands and mechanisms of col- the damage.
lective actions. The results of a jurisprudence re-
This seems to be a sensitive issue even search10 related to legislative reference
in countries where private enforcement is and carried out in 2008 show that Law n.
considered much more developed. The 8.884/94 is still quite less used to ground
European Commission White Paper9, for antitrust damage claims than others legal
example, suggests that Member States statutes, as the Civil Code and the Code of
take measures to promote: Consumer Protection, even in cases
«(1) Lawsuits brought by qualified en- where terms referring directly to anticom-
tities, such as consumer associations, petitive conducts are used, such as “tying
state bodies or trade associations, on be- arrangement” and “cartel”.
7 Competition Law and Policy in Brazil - A search Paper n. 231. Available at: http://ssrn.com/
peer review, Inter-American Development Bank abstract=1120069.
9 Commission of European Communities.
and Organisation for Economic Co-operation and
Development, 2005. Accessible at http://www. White Paper on damages actions for breach of
oecd.org/dataoecd/12/45/35445196.pdf. Community rules in the antitrust field. Available
8 DANIEL A. CRANE, Private enforcement against at: http://ec.europa.eu/comm/competition/antitrust/
International Cartels in Latin America: a U.S. Per- actionsdamages/files_white_paper/citizen_pt.pdfp.
spective, April 2008. Cardozo Legal Studies Re- 4-5.
10 GISELA FERREIRA MATION, op. cit., p. 67.
468 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

Furthermore, Law n. 12.529/11 (or its seeking compensation for damages. Also,
predecessor Law n. 8.884/94) is used also that the usefulness of private lawsuits for
to substantiate claims in respect of con- the promotion of competition had already
ducts that do not fall within the scope of been proven in foreign Jurisdictions.
competition law, such as “disloyal compe- In the United States, for instance,
tition” or “dumping”. This data indicate where the law provides that those affected
both a degree of unawareness about the by a cartel are entitled to an amount
Competition Law as well as that under equivalent to three times the compensa-
the Brazilian legal culture such instru- tion ordinarily applicable to private litiga-
ments are not used in the most appropri- tion has already become a key part of an-
ate manner. titrust policy in the country. It is a further
In this context, CADE has a pivotal disincentive to breaking the law.
role in making its decisions the most pub- Further on, the Brazilian Competition
lic possible, easing the access to informa- authority clarified that in the country;
tion and reducing the lack of familiarity however, private lawsuits for damages
of individuals and institutions involved caused by cartels are still rare. In that con-
with the competition law. text, the country loses an important factor
In the recent and so called “Gas Cartel to discourage the practice of collusion and
Case”11, CADE for the first time made spe- victims are not properly compensated.
cific and direct recommendations for vic- Given the need to stimulate and pro-
tims to go to court in order to get possible mote the filing of private lawsuits by vic-
compensation for their damages. tims of that sanctioned cartel, CADE
The reporting and leading vote12 on found imperative to disclose such possi-
the case specifically stressed that the bility to the potential interested parties.
sanction imposed by CADE was dedicated For that reason, a copy of the decision
primarily to address the harm caused to was immediately sent to the following or-
competition as a means of guiding eco- ganizations: 1) Federal Council of Medi-
nomic activity in Brazil. cine, 2) the National Confederation of In-
CADE explained that the fine imposed dustry, 3) National Association of Private
by the Council did not repair the material Hospitals, 4) Brazilian Federation of Hos-
and moral damages caused to individuals pitals, and 5) Ministry of Health. It was
and that the compensation for such dam- expected that those agents had better
age should be engendered by the appro- ability to identify and notify potential ap-
priate judicial process. plicants for compensation of damages.
For CADE, the most effective route in Another important point presented by
Brazil for that intent is the public civil ac- CADE, refers to the provision of evidence
tion. According to art. 1, section V of Law for lawsuits for damages. CADE’s decision
n. 7.347/85, a public civil action may be on the case contains only the authority’s
filed in relation to an “infringement of the interpretation of the evidence. The docu-
economic order and the popular econ- ments themselves, including those elec-
omy”. Such specific lawsuit is an essential tronic, can not be provided to the public
element for the general policy of protec- by CADE, which is committed to main-
tion of competition. taining the confidentiality of such mater-
For that reason, CADE submitted the ial. The lack of access to regular and elec-
decision to the representative of the Pros- tronic documents clearly impairs the abil-
ecutor’s Office for examining the possibil- ity of victims to demand appropriate
ity of structuring a public civil action in compensation.
that endeavor. For this reason, CADE recommended
CADE also reasoned that it was note- to the courts involved in the criminal in-
worthy the possibility of the filing of pri- vestigation related to the process to publi-
vate lawsuits by victims of the cartel in cize all documents obtained at the begin-
11 Case Law n. 8012.009888/2003-70. Avail- 12 Reporting commissioner Fernando de Mag-
able at: http://www.cade.gov.br/temp/D_D0000005 alhães Furlan. Available at: http://www.cade.
51201660.pdf. gov.br/Default.aspx?59d92dfb3aef0212e234c199ab.
F. DE MAGALHÃES FURLAN – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN BRASIL 469

ning of the investigation. More than six one of the most respected in the world on
years had gone through already since doc- the subject. In the 2013 version of GCR
uments were seized. The Brazilian author- Prize, CADE was again nominated as a fi-
ity pondered that they no longer had rele- nalist in 3 categories: Agency of the Year -
vant business value and, therefore, there Americas, Merger Control Matter of the
would be no harm in disclosing them. Year - Americas and Behavioral Matter of
Such documents had been examined the Year - Americas, even though did not
by the main competitors of each company win any.
involved, what reinforced the view that The Brazilian Congress approved last
they had no more value to those con- October the New Competition Law for the
cerned. country which brings many novelties and
Moreover, the Council settled that no challenges as they were detailed above.
personal information was found in the However, beyond legislative changes,
documents obtained. Therefore, no harm it is crucial that Brazilian competition en-
to privacy would be encountered in the forcers and business community accom-
disclosure of such documents. pany the spirit and fundamentals of this
CADE finally ruled that if there was an new legislative approach.
objection to the full disclosure of docu- Undertakers in Brazil have got used to
ments, it was alternatively possible to a post-merger analysis system that, in one
provide only the information specified in hand, means less legal and regulatory cer-
the decision, which focus and content tainty, but on the other, allows businesses
were associated essentially only to the un- to go on with their natural integration
lawful practice. process until final decision.
As a positive result of this new ap- In that context, competition enforcers
proach by CADE towards civil antitrust in Brazil are also accustomed to work
litigation in Brazil is the information that without deadlines as in the current sys-
the Association of Hospitals of Minas
tem any diligence or document request
Gerais has obtained, at the 28th Civil
suspends the flow of the case.
Court of Belo Horizonte, an injunction re-
The challenge, therefore, is that both,
quiring companies sanctioned by CADE
undertakers and enforcers learn together
(Praxair, Air Liquide Brazil, Linde Gases,
how to navigate in these “unknown wa-
Air Products Brazil and SBI) to reduce
ters”.
the prices charged by the medicinal gas
(oxygen) supply to 260 hospitals in that Examples and experiences from other
Brazilian state. Jurisdictions are very helpful but do not
overcome the need for constructive, open
and respectful dialogue between en-
VII. CONCLUSIONS forcers and business representatives, as
Competition policy in Brazil cele- well as clear and extensive guidelines.
brated 50 years of existence in 2012. The transition period from current
Many new challenges will continue to legislation and practice to the new system
defy the Administrative Council for Eco- is the key to its success. Specialized law
nomic Defense (CADE) this year such as and consultancy firms must adapt their
the transition and implementation of a internal procedures, filling the gap be-
brand new law that incorporates a pre- tween corporate and antitrust profession-
merger analysis system and enables the als as under the new merger review sys-
unification of agencies. tem, corporate “engineering” must be de-
Such challenges come after an inter- signed with the participation of antitrust
national recognition of the work of CADE specialists.
in the last recent years. The agency was Challenges include also responsibili-
elected “Agency of the Year - Americas” in ties towards investigation and scrutiny of
2011 by the editorial board and by the conduct cases, as much of the attention
subscribers of the English publication and resources will certainly be directed to
Global Competition Review, considered the merger review transitional process.
470 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

CADE has built its name and credibil- cine Gases Companies Cartel. Date of Deci-
ity worldwide based on principles of sion: September 1st. 2010. Available at: http://
transparency, due process, professional- www.cade.gov.br/Default.aspx?40e032c64fc459
ab44d5230759; Competition Law and Policy in
ism and knowledge as well as on the firm Brazil - A peer review. Inter-American Develop-
belief on mutual respect, sense of balance ment Bank and Organization for Economic
and maturity. Co-operation and Development. 2005. Accessi-
The “New CADE” has many challenges ble at http://www.oecd.org/dataoecd/12/45/
ahead, but the future of Competition in 35445196.pdf; CONNOR, JOHN E HELMERS, GUSTAV.
Brazil relies also on the achievements and «Statistics on Modern Private International
lessons from its past. Cartels, 1990-2005». Working Paper No. 07-01
do «American Antitrust Institute». Disponível
On the subject of antitrust private liti- em: http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?ab-
gation in Brazil, it is clear that it is still a stract_id=944039#PaperDownload. APUD MA-
developing issue in the country. Recent TION, GISELA FERREIRA. «As Ações Civis para Ces-
researches have shown that the legal cul- sação e Reparação de Danos Causados por
ture towards private claims for antitrust Condutas Anticoncorrenciais no Brasil». III
damages is yet incipient. Prêmio SEAE/2008. Available at http://www.
However, recent court rulings in Brazil seae.fazenda.gov.br/conheca_seae/premio-seae/
iii-premio-seae/estudantes-de-graduacao; CRANE,
have used CADE’s findings on cartel cases DANIEL A. «Private Enforcement against Inter-
as a reference for deciding in favor of vic- national Cartels in Latin America: a U.S. Per-
tims of such collusive agreements. spective» (April, 2008). Cardozo Legal Studies
It is, therefore, vital that CADE main- Research Paper n. 231. Available at: http://ssrn.
tains its approach towards bringing as com/abstract=1120069; MATION, GISELA FER-
much information, evidence and clarifica- REIRA. «As Ações Civis para Cessação e Re-

tion as possible to help private agents paração deDanos Causados por Condutas Anti-
concorrenciais no Brasil». III Prêmio SEAE/
harmed by anticompetitive conducts to 2008. Available at http://www.seae.fazenda.gov.
pursue their rights in court. br/conheca_seae/premio-seae/iii-premio-seae/
FERNANDO DE MAGALHÃES FURLAN estudantes-de-graduacao; Parecer AGU GM -
020, of April, 5th, 2001. Available at: http://www.
agu.gov.br/sistemas/site/PaginasInternas/Normas
Bibliography Internas/AtoDetalhado.aspx?idAto=8413; 7. RO-
CADE’s Administrative Proceeding n. SO, JAYME VITA. «Novos Apontamentos à Lei An-
08012.009888/2003-70. Industrial and Medi- titruste Brasileira». LTr. São Paulo: 1998.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Private enforcement of Antitrust Law in the United States of America

Summary: I. SOURCES OF ANTITRUST LAW – II. EN- lations of the United States antitrust laws
FORCEMENT – III. TYPES OF PRIVATE ENFORCE- is an essential part of the effective en-
MENT ACTIONS – IV. ARBITRATION – V. JURISDIC-
forcement of U.S. antitrust law. Private
TION – VI. STATUTE OF LIMITATIONS – VII.
PLEADING REQUIREMENTS – VIII. EVIDENCE – antitrust litigation serves the purposes of
IX. STANDING AND ANTITRUST INJURY – X. CLASS ensuring that anti-competitive conduct
ACTIONS – XI. LEGAL FEES – XII. REMEDIES – uncovered, the individuals harmed are
XIII. RELATIONSHIP BETWEEN PUBLIC AND PRI- adequately compensated, and deterring
VATE ENFORCEMENT. future anti-competitive conduct2. Accord-
ing to one leading scholar, “private litiga-
Antitrust law plays a critical role in the tion probably does more to deter antitrust
U.S. economy. The success of the law is violations than all the fines and incarcer-
dependent upon a combination of public ation imposed as a result of criminal en-
and private enforcement. As recognized forcement by the [Department of Jus-
by the U.S. Supreme Court: “Every viola- tice]”3. As recognized even by some Fed-
tion of the antitrust laws is a blow to the eral Trade Commission (FTC) Commis-
free-enterprise system envisaged by Con- sioners, however, private enforcement of
gress. This system depends on strong the antitrust laws can lead to abuse. FTC
competition for its health and vigor, and Commissioner Thomas Roche and former
strong competition depends, in turn, on FTC Chairman William Kovacic have
compliance with antitrust legislation. In characterized private enforcement as
enacting these laws, Congress had many “scandalous”4 and “poison”5.
means at its disposal to penalize violators.
It could have, for example, required viola- I. SOURCES OF ANTITRUST LAW
tors to compensate federal, state and local
governments for the estimated damage to Antitrust law in the United States has
their respective economies caused by the two sources: federal and state statutes.
violations. But, this remedy was not se- Each of these statutory sources are ac-
lected. Instead, Congress chose to permit companied by case law and regulations
all persons to recover three times their ac- adopted by the federal and state authori-
tual damages every time they were in- ties. The federal antitrust law is codified
jured in their business or property by an in the Sherman Act6, the Clayton Act7, the
antitrust violation”1. Litigation asserted Robinson-Patman Act8 and the Wilson
by private plaintiffs based on alleged vio- Tariff Act9.

1 Hawaii v. Standard Oil Co., 405 U.S. 251, 4 J. THOMAS ROSCH, Remarks to the Antitrust
262 (1972). Modernization Commission 9 (June 8, 2006) avail-
2 ROBERT H. LANDE & JOSHUA P. DAVIS, Benefits able at www.ftc.gov/speeches/rosch/Rosch-AMC%
From Private Antitrust Enforcement: An Analysis 20Remarks.June8.final.pdf.
for Forty Cases, 42 U.S.F. L. Rev. 879 (2007-2008). 5 Comments of William Kovacic reported in
For a discussion of the considerations involved in FTC: Watch No. 708 (Nov. 19, 2007) at 4.
determining whether to initiate a private enforce- 6 The Sherman Antitrust Act of 1890, 26 Stat.
ment action see Michael D. Hausfeld, Initiation of 209, codified at 15 U.S.C. §§ 1-7 (hereinafter the
a Private Claim, in The International Handbook Sherman Act).
on Private Enforcement of Competition Law (Al- 7 The Clayton Antitrust Act of 1914, 38 Stat.
bert A. Foer & Jonathan W. Cuneo eds. 2010) 111. 730, codified at 15 U.S.C. §§ 12-27, 29 U.S.C. §§
3 ROBERT H. LANDE & JOSHUA P. DAVIS, Benefits 52-53 (hereinafter the Clayton Act).
From Private Antitrust Enforcement: An Analysis 8 The Robinson-Patman Act of 1936, 49 Stat.
for Forty Cases, 42 U.S.F. L. Rev. 879, 880 (2007- 1526 codified at 15 U.S.C. § 13.
2008). See also ROBERT H. LANDE & JOSHUA P. DAVIS, 9 15 U.S.C. § 8 For a discussion of the histori-
Comparative Deterrence from Private Enforcement cal development of U.S. antitrust law, see An In-
and Criminal Enforcement of the U.S. Antitrust tellectual History of American Antitrust Law (Dan
Laws, 2011 B.Y.U L. Rev. 315 (2011). Crane & Herbert Hovenkamp eds. 2012).
472 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

In addition to these federal statutes, the same conduct is permissible under


each of the individual U.S. states has laws federal antitrust law. Although a discus-
regulating competition. The State of New sion of the state laws and procedures is
York, for example, adopted the Donnelly beyond the scope of this contribution,
Act in 189910. Similar to the Sherman Act, state antitrust law should not be over-
the Donnelly Act prohibits price fixing, looked as an influential element in private
bid rigging, territorial and customer allo- enforcement in the United States.
cations, monopolization, boycotts, and ty-
ing arrangements. It also provides for pri- II. ENFORCEMENT
vate rights of action and tremble dam-
ages. Although state antitrust law is often United States antitrust law relies on a
overlooked in the international context, it combination of public and private en-
is an important source of antitrust law in forcement. At the federal level, the public
the United States11. enforcement of antitrust law is entrusted
According to the U.S. Supreme Court, to the United States Department of Jus-
federal antitrust law does not automati- tice (DOJ) and the Federal Trade Com-
cally preempt the application of state an- mission (FTC). The Antitrust Division of
titrust law to the same conduct12. Each of the DOJ was established in 1933. The mis-
the states may also apply their respective sion of the Antitrust Division is “the pro-
state antitrust laws to the same conduct. motion and maintenance of competition
This can result in conduct permissible un- in the American economy”14. Both the
der the federal antitrust laws being pro- DOJ and the FTC have the authority to
hibited under the state antitrust laws. In enforce Sections 2, 3, 7 and 8 of the Clay-
Leegin Creative Leather Products, Inc. v. ton Act. The DOJ and FTC have at-
PSKS, Inc. the U.S. Supreme Court held tempted to mitigate the inefficiencies as-
that vertical minimum price maintenance sociated with overlapping jurisdiction by
is not automatically prohibited under the entering into a series of agreements allo-
federal antitrust laws13. According to the cating cases between them15.
Court, “Minimum resale price mainte- At the state level, the public enforce-
nance can stimulate interbrand competi- ment responsibilities generally reside
tion-the competition among manufactur- with the respective states attorney gener-
ers selling different brands of the same als. As many of these state attorney gener-
type of product-by reducing intrabrand als are directly elected partisan positions,
competition-the competition among re- the decision to bring enforcement actions
tailers selling the same brand. The promo- under state antitrust law is often said to
tion of interbrand competition is impor- be influenced by political considerations.
tant because “the primary purpose of the In addition to the ability to apply their
antitrust laws is to protect [this type of] state antitrust laws to the allegedly anti-
competition. A single manufacturer’s use competitive conduct, the states may as-
of vertical price restraints tends to elimi- sert claims under federal antitrust law.
nate intrabrand price competition; this in According to Section 4C of the Clayton
turn encourages retailers to invest in tan- Act, the states may bring actions in fed-
gible or intangible services or promotional eral court on behalf of the citizens of their
efforts that aid the manufacturer’s posi- state for alleged violations of the federal
tion as against rival manufacturers”. antitrust laws16. These parens patriae ac-
Many individual states, however, still pro- tions are similar to private class actions in
hibit resale price maintenance under their that the members of the class have the
respective state antitrust laws even though right to opt out of the parens patriae liti-
10 The Donnelly Act is codified at NY CLS Gen 13 Leegin Creative Leather Products, Inc. v.
Bus § 340 et seq. PSKS, Inc., 551 U.S. 877 (2007).
11 For a discussion of state antitrust law see 14 Antitrust Division Manual (4th ed.) I-2.
American Bar Association, State Antitrust Prac- 15 Antitrust Division Manual (4th ed.) VII-4-
tice and Statutes (4th ed. 2009). VII-10.
12 Rice v. Norman Williams Co., 458 U.S. 654 16 15 U.S.C. § 15c.
(1982).
A. FIEBIG – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN THE UNITED STATES OF AMERICA 473

gation and pursue claims on their own. lief sought. A private party may bring a
Failure to opt out means that the mem- claim for damages (Section 4 Clayton Act)
bers of the class are bound by the result of or injunctive relief (Section 16 Clayton
the litigation17. As parens patriae actions Act). According to Section 4 of the Clay-
must meet the standing requirements im- ton Act: “any person who shall be injured
posed on private plaintiffs, such actions in his business or property by reason of
have encountered mixed success18. As dis- anything forbidden in the antitrust laws
cussed below, in order to meet the stand- may sue therefore in any district court of
ing requirements to bring an antitrust the United States… and shall recover
claim, the plaintiff must be directly in- threefold the damages by him sustained,
jured by the alleged anti-competitive con- and the cost of suit, including a reason-
duct19. Indirect purchasers generally lack able attorney’s fee”. In order to bring a
standing to bring a claim under the fed- claim for damages under Section 4 of the
eral antitrust statutes20. As the states are Clayton Act, the plaintiff must allege (1) a
often bringing claims on behalf of con- violation of the antitrust laws, (2) an-
sumers, and consumers are typically indi- titrust injury (3) causation21. In addition,
rect purchasers, the states attorney gener- Section 16 of the Clayton Act allows a pri-
als have a difficult time meeting the vate plaintiff to make a claim for injunc-
standing requirement. tive relief. Although there are subtle dif-
The Clayton Act was adopted in 1914 ferences in the requirements for a claim
in response to the general perception that for damages under Section 4 and a claim
the Supreme Court had been too lenient for injunctive relief under Section 16 of
in the application of the Sherman Act.
the Clayton Act, these three core require-
The principal provisions of the Clayton
ments are the same22. Although claims
Act, which is far more detailed than the
under Section 16 are more common in
Sherman Act, include (1) a prohibition on
merger cases (because the merger is fre-
anticompetitive price discrimination; (2)
a prohibition against certain tying and ex- quently challenged prior to its consum-
clusive dealing practices; (3) an expanded mation), private plaintiffs often bring
power of private parties to sue and obtain claims for both damages and injunctive
treble (triple) damages; (4) a labor exemp- relief in the same case unless the alleged
tion that permitted union organizing; and anti-competitive has been discovered by
(5) a prohibition against anticompetitive the antitrust agencies and discontinued23.
business practices.
IV. ARBITRATION
III. TYPES OF PRIVATE ENFORCEMENT AC-
United States courts will generally rec-
TIONS
ognize arbitration clauses in contracts
There are generally two types of pri- even if the claim is based on alleged an-
vate claims depending on the type of re- titrust violations24. The basic justification
17 15 U.S.C. § 15c(b)(2) and (3). 105 (2d Cir. 2007); Blessing v. Sirius XM Radio
18 Parens patriae actions are not generally Inc., 2001 WL 1194707 (S.D.N.Y Mar. 29, 2011).
considered class actions. LG Display Co., Ltd. V. 22 Cargill, Inc. v. Monfort of Colorado, Inc.,
th
Madigan, 665 F.3d 768 (7 Cir. 2011); Washing- 479 U.S. 104, 111 (1986).
ton v. Chimei Innolux Corp., 659 F.3d 842 (9th Cir. 23 The fact that a merger does not qualify as a
2011). reportable transaction under the Hart Scott
19 Illinois Brick Co. v. Illinois, 431 U.S. 720 Rodino Antitrust Improvement Act or has been
(1977). cleared by the DOJ and FTC does not preclude a
20 Delaware Valley Surgical Supply Inc. v. private claim. For a more detailed discussion of
Johnson & Johnson, 523 F.3d 1116 (9th Cir. 2008); the requirements and procedure for challenging
Kloth v. Microsoft Corp., 444 F.3d 312 (4th Cir. mergers, see M. Sean Royall & Adam J. di Vin-
2006). cenzo, When Mergers Become A Private Matter:
21 Zenith Radio Corp. v. Hazeltine Research An Updated Antitrust Primer, 26 Antitrust 41
Inc., 395 U.S. 100, 114 (1969); Messner v. (2012).
Northshore University Healthsystem, 669 F.3d 24 Mitsubishi Motors Corp. v. Soler Chrysler-
802, 815 (7th Cir. 2012); Cordes & Co. Fin. Servs., Plymouth, Inc., 473 U.S. 614, 625 (1985). This
Inc. v. A.G. Edwards & Sons, Inc., 502 F.3d 91, general rule applies even thought the agreed arbi-
474 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

for this position relates to the deference give the arbitrator the right to award the
given to arbitration clauses in agreements relief that is available under the applica-
and the confidence in the ability of arbi- ble substantive laws27, most courts will
tration panels to achieve the same public recognize the arbitrability of antitrust dis-
purpose of the antitrust laws as the courts putes.
would achieve. According to the U.S.
Supreme Court: V. JURISDICTION
“[W]hen first enacted in 1890 as Sec-
tion 7 of the Sherman Act, the treble- The U.S. legal system distinguishes be-
damages provision was conceived of pri- tween subject matter jurisdiction and per-
marily as a remedy for the people of the sonal jurisdiction. In private antitrust
United States as individuals; when reen- cases, the court must have both subject
acted in 1914 as Section 4 of the Clayton matter jurisdiction as well as personal ju-
Act, it was still conceived primarily as risdiction over the parties. Subject matter
opening the door of justice to every man, jurisdiction refers to the ability of the
whenever he may be injured by those who court to address the subject matter which
violate the antitrust laws, and giving the is at the basis of the dispute. According to
injured party ample damages for the Section 4 of the Clayton Act, the federal
wrong suffered. And, of course, the an- courts have exclusive subject matter juris-
titrust cause of action remains at all times diction over private antitrust cases
under the control of the individual liti- brought under the federal antitrust laws.
gant: no citizen is under an obligation to As this jurisdiction is exclusive, a private
bring an antitrust suit, and the private an- antitrust action based on federal antitrust
titrust plaintiff needs no executive or judi- law may not be brought in front of a state
cial approval before settling one. It fol- court. Nonetheless, private claims based
lows that, at least where the international on violations of state antitrust law may be
cast of a transaction would otherwise add brought before a state court.
an element of uncertainty to dispute reso- In practice, personal jurisdiction tends
lution, the prospective litigant may pro- to be more of an issue than subject matter
vide in advance for a mutually agreeable jurisdiction in private antitrust cases in
procedure whereby he would seek his an- the United States. Personal jurisdiction
titrust recovery as well as settle other con- means refers to the court’s authority to
troversies”25. decide a dispute, as against a particular
The basic requirement imposed by the person. A court has jurisdiction over indi-
Supreme Court for the arbitrability of an- viduals based on citizenship, residence or
titrust claims is that the prospective liti- domicile or for legal entities based on
gant must be in the position to effectively state of incorporation or principal place
“vindicate its statutory cause of action in of business. In addition, a court may have
the arbitral forum, the statute will con- personal jurisdiction over a natural or le-
tinue to serve both its remedial and deter- gal person outside the state where the
rent function”26. As most arbitration rules court is located if the defendant has min-

tration might be before a foreign arbitration tri- 59 Buff. L. Rev. 1127 (2011); PETER E. GREENE, PE-
bunal. The Bremen v. Zapata Off-Shore Co., 407 TER S. JULIAN & JULIE BEDARD, Arbitrability of An-
U.S. 1, 13 (1972). According to the Supreme Court titrust Claims in the United States of America, 19
in Mitsubishi Motors Corp. v. Soler Chrysler-Ply- Eur. Bus. L. Rev. 43 (2008); GEORGIOS I. ZEKOS, An-
mouth, Inc., 473 U.S. 614, 629 (1985), «concerns titrust/Competition Arbitration in EU versus U.S.
of international comity, respect for the capacities Law, 25 J. Int’l Arb. 1 (2008).
of foreign and international tribunals, and sensi- 26 Mitsubishi Motors Corp. v. Soler Chrysler-
tivity to the need of the international commercial Plymouth, Inc., 473 U.S. 614, 638 (1985).
system for predictability in the resolution of dis- 27 According to Rule R-43(a) of the Commer-
putes require that we enforce the parties’ agree- cial Rules of Arbitration of the American Arbitra-
ment, even assuming that a contrary result would tion Association, for example, the arbitrator may
be forthcoming in a domestic context». grant any remedy or relief that the arbitrator
25 CHARLES H. BROWER, Arbitration and An- deems just and equitable and within the scope of
titrust: Navigating the Contours of Mandatory Law, the agreement.
A. FIEBIG – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN THE UNITED STATES OF AMERICA 475

imum contacts with the forum state such thereafter. This exception applies even to
that the maintenance of the suit does not challenges by the FTC to mergers under
offend traditional notions of fair play and the Clayton Act35. Third, a court may ex-
substantial justice28. ercise its discretion and toll the statute
based on equitable considerations (equi-
VI. STATUTE OF LIMITATIONS table estoppel)36. There is no catalog of
legitimate considerations for equitable
A claim brought by a private plaintiff estoppel. The doctrine of equitable estop-
based on an alleged violation of the fed- pel suspends the running of the statute of
eral antitrust laws must be commenced limitations during the period in which the
within four years after the cause of action defendant took active steps to prevent the
accrued29. A claim begins to accrue when plaintiff from suing37. For example, if the
the defendant first commits the anti-com- parties are engaged in settlement discus-
petitive act30. There are four notable ex- sions and the defendant agrees not to
ceptions to the strict application of the plead the statute of limitations, the court
statute of limitations. The running of the may apply equitable estoppel to prevent
statute of limitations may be tolled if the the defendant from relying on this de-
defendant fraudulently concealed the vio- fense38. Finally, the statute of limitations
lation31. The doctrine of fraudulent con- is tolled once a class action is filed39. The
cealment in the context of an antitrust tolling is valid for all putative class mem-
case has been formulated as a three-part bers and lasts until the decision is made
test: the party pleading fraudulent con- on class certification.
cealment must have fraudulently con-
cealed facts which are the basis of the
VII. PLEADING REQUIREMENTS
claim, the plaintiff failed to discover those
facts and the plaintiff exercised due dili- The liberal requirements imposed on a
gence32. If, however, the plaintiff knew or plaintiff in the United States when bring-
with reasonable diligence should have ing its complaint serve as one characteris-
known of the violation, the court will not tic of the U.S. legal system which distin-
toll the statute of limitations based on guishes it from all others. In order to
fraudulent concealment33. Second, the bring an antitrust claim, a private plain-
tolling of the statute of limitations is sus- tiff merely needs to file a short and plain
pended when any civil or criminal pro- statement of the claim showing that the
ceeding is instituted by the United States plaintiff is entitled to relief40. The plaintiff
to prevent, restrain, or punish violations is not required to substantiate its claim by
of any of the antitrust laws34. The suspen- providing evidence. “[T]he factual allega-
sion lasts during the pendency of the pub- tions must [merely] be enough to raise a
lic enforcement action and for one year right to relief above the speculative

28 Int’l Shoe Co. v. Washington, 326 U.S. 310 35 Minnesota Mining & Manufacturing v. New
(1945). For a discussion of personal jurisdiction Jersey Wood Finishing Co., 381 U.S. 311 (1965).
in the international context, see Spencer Waller, 36 American Pipe and Constr. Co. v. Utah, 414
Antitrust and American Business Abroad § 5.4 U.S. 538 (1974).
(2011 Supp.). 37 In re Copper Antitrust Litigation, 436 F.3d
29 Clayton Act Section 4b. 782, 790 (7th Cir. 2006).
30 Zenith Radio Corp. v. Hazeltine Research, 38 Singletary v. Continental Ill. Nat’l Bank and
Inc., 401 U.S. 321, 338 (1971). Trust Co. of Chicago, 9 F.3d 1236, 1241 (7th Cir.
31 Klehr v. A.O. Smith Corp., 521 U.S. 179, 194 1993).
(1997). 39 Crown, Cork & Seal Co. v. Parker, 462 U.S.
32 GO Computer, Inc. v. Microsoft Corp., 508 345, 354 (1983). The filing of a claim under state
F.3d 170, 178 (4th Cir. 2007). antitrust law will not effect a tolling of the federal
33 GO Computer, Inc. v. Microsoft Corp., 508 antitrust claim because this would amount to a
F.3d 170, 178 (4th Cir. 2007); Information Ex- state law amending a federal statute. Eichman v.
change Systems, Inc. v. First Bank Nat. Ass’n, 994 Fotomat Corp., 880 F.2d 149 (9th Cir. 1989);
F.2d 478 (8th Cir. 1993). Drumm v. Sizeler Realty Company, Inc., 817 F.2d
34 Section 5(i) of the Clayton Act. 1195 (5th Cir. 1987).
40 Fed. R. Civ. P. Rule 8(a)(2).
476 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

level”41. This has come to be known as the VIII. EVIDENCE


plausibility test42: For a complaint to be
Although the pleading rules do not re-
sufficient, the claim asserted must be one
quire the plaintiff to submit evidence for
that, in light of the factual allegations, its
its claim beyond the plausibility test, the
success is at least plausible. As formu-
plaintiff must present sufficient evidence
lated by the Second Circuit: “To present a
prior to trial to survive a motion for sum-
plausible claim, the pleading must con-
mary judgment. A court will grant a mo-
tain something more than a statement of tion for summary judgment – typically af-
facts that merely creates a suspicion of a ter the parties have conducted their dis-
legally cognizable right of action. It must covery – if there are no triable issues as to
allege facts that would be sufficient to material facts and the matter may be re-
permit a reasonable inference that the de- solved as a matter of law44. In making this
fendant has engaged in culpable conduct: decision, the court views the evidence in a
A claim has facial plausibility when the light most favorable to the non-moving
plaintiff pleads factual content that allows party45. The significance for the parties is
the court to draw the reasonable infer- that the summary judgment avoids the
ence that the defendant is liable for the time, costs and uncertainty of a trial.
misconduct alleged”43. The standard of proof in a private en-
The significance of these liberal plead- forcement action is a preponderance of
ing standards in the dynamics of private the evidence. This is a lesser standard
antitrust litigation in the United States than the standard of beyond a reasonable
should not be overlooked. Together with doubt which is applied in criminal an-
class certification (discussed below, infra titrust cases. Plaintiffs in private antitrust
§ XI), fulfillment of the pleading require- cases in the United States gain access to
ments is a critical stage in the litigation. the evidence by relying on the discovery
This is because it occurs at an early stage rules codified in the Federal Rules of Civil
– often prior to the expensive stage of the Procedure46. Discovery typically includes
litigation. If the defendant can dispose of written interrogatories, depositions and
the plaintiff’s claim by convincing the production and inspection of documents.
court that the plaintiff has failed to meet Due to the broad scope of the plaintiff’s
the pleading requirements, the defendant discovery rights and the often one-sided
will be able to save a significant amount nature of the burdens of discovery, this
of costs. Conversely, if the plaintiff can procedural aspect of private enforcement
survive a motion to dismiss for failure to plays an important role in the process.
meet the pleading requirements, it can Parties may obtain discovery regarding
move into the discovery stage of the liti- any matter, not privileged, that is relevant
gation – which is often costly for the de- to the claim or defense of any party, in-
fendant. Consequently, the outcome of cluding the existence, description, nature,
the dispute over the proper pleading may custody, condition, and location of any
determine whether the parties settle the books, documents, or other tangible
dispute. things and the identity and location of

41 Bell Atlantic Corp. v. Twombly, 550 U.S. Inc., 2012 WL 1085948 at *16 (2d Cir. April 3,
544, 556 (2007). 2012).
42 Anderson News, L.L.C. v. American Media, 44 Fed. R. Civ. P. Rule 56(a).
2012 WL 1085948 (2d Cir. April 3, 2012). For fur- 45 Eastman Kodak Co. v. Image Technical Ser-
ther discussion see Richard A. Epstein, Of Plead- vices, Inc., 504 U.S. 451, 456 (1992); Celotex
ing and Discovery: Reflections on Twombly and Corp. v. Catrett, 477 U.S. 317 (1986).
Iqbal with Special Reference to Antitrust, 2011 U. 46 For an overview of how private plaintiffs
Ill. L. Rev. 187 (2011); Richard Raleigh, & Marcus gain access to the requisite evidence, see Joseph
A. Huff, Bell Atlantic Corp. v. Twombly: A Review Goldberg and Dan Gustafson, Obtaining Evi-
of the Plausibility Pleading Standard, 55 Fed. dence, in The International Handbook on Private
Law. 32 (2008). Enforcement of Competition Law (Albert A. Foer
43 Anderson News, L.L.C. v. American Media, & Jonathan W. Cuneo eds. 2010) 170.
A. FIEBIG – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN THE UNITED STATES OF AMERICA 477

persons having knowledge of any discov- The doctrine of attorney work product
erable matter47. For “good cause”, the is slightly different from the attorney-
court may order discovery of any matter client privilege although there may be
relevant to the subject matter involved in some overlap. The work product doctrine
the action48. It is not necessary that the protects documents and other material
information requested be admissible at developed or obtained by a lawyer in the
trial. The requirement is only that the dis- course of preparing for litigation52. In
covery appears reasonably calculated to contrast to the attorney-client privilege,
lead to the discovery of admissible evi- the work product does not necessarily
dence. The party resisting discovery has have to be part of a communication be-
the burden to establish the lack of rele- tween the lawyer and the client. Another
vance. distinction is that the court may order
Although the discovery rights of the disclosure of the attorney work product if
parties are quire broad, the judge in the the party seeking access to such work
case has the authority to impose limits on product can show that it has a substantial
the frequency and extent of the use of dis- need of the materials in the preparation
covery. The judge may limit discovery in of its case and it is not otherwise possible
any of the following circumstances49: to obtain the substantial equivalent of the
– the discovery sought is unreasonably otherwise privileged materials without
cumulative or duplicative, or is obtain- undue hardship53.
able from some other source that is more Although discovery is carried out un-
convenient, less burdensome, or less ex- der the supervision of the court, the judge
pensive; does not typically get involved in the
– the party seeking discovery has had process. The parties are required to con-
ample opportunity by discovery in the ac- fer as soon as practical after the lawsuit is
tion to obtain the information sought; or filed to arrange for discovery54. Although
– the burden or expense of the pro- the judge takes a passive role in the
posed discovery outweighs its likely bene- process, the judge has the authority to im-
fit. pose sanctions if a party fails to comply
One important limitation on the broad with its discovery obligations55. Not only
discovery rights of private litigants is the may the judge hold the non-complying
attorney-client privilege. A party may not party in contempt of court, the judge may
secure discovery from another party require the non-complying party to bear
which is privileged50. There are various the costs of the other party, adopt an in-
privileges in U.S. law including the attor- ference adverse to the non-complying
ney-client privilege, the work product party or even dismiss the case56.
privilege and the privilege against self-in-
crimination. The attorney-client privilege IX. STANDING AND ANTITRUST INJURY
generally applies to oral and written com-
munications between an attorney and his The Clayton Act allows private en-
or her client51. There are, however, impor- forcement actions for damages as well as
tant limitations to the attorney-client for injunctive relief for “any person who
privilege. For example, if the communica- shall be injured in his business or prop-
tion is made to a third party, the privilege erty by reason of anything forbidden in
is lost. the antitrust laws”. If read literally, the
47 Fed. R. Civ. P. Rule 26(b)(1). 50 Fed. R. Civ. P. Rule 26(b)(1).
48 Fed. R. Civ. P. Rule 26(b)(1). It is widely 51 Upjohn Co. v. U.S., 449 U.S. 383 (1981).
held that this broad discovery, together with the 52 Fed. R. Civ. P. Rule 26(b)(3); Hickman v.
relatively lenient pleading standards, has the po- Taylor, 329 U.S. 495 (1947).
tential to be abused. Note, Modeling the Effect of 53 Fed. R. Civ. P. Rule 26(b)(3).
One-Way Fee Shifting on Discovery Abuse in Pri- 54 Fed. R. Civ. P. Rule 26(f).
vate Antitrust Litigation, 78 N.Y.U. L. Rev. 1887 55 Fed. R. Civ. P. Rule 37.
(2003); Frank Easterbrook, Discovery as Abuse, 56 Frame v. S-H, Inc., 967 F.2d 194, 203 (5th
69 B.U. L. Rev. 635 (1989). Cir. 1992); Sciambra v. Graham News, 892 F.2d
49 Fed. R. Civ. P. Rule 26(b)(2). 411 (5th Cir. 1990).
478 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

Clayton Act would allow a broad range of cerned with increased competition and
individuals and firms to assert claims not decreased competition62. Loss or
based on alleged violations of the an- damage due merely to increased competi-
titrust laws even if those individuals or tion does not constitute such injury63.
firms were not directly injured by the Rather, the parties who typically suffer in-
anti-competitive conduct. In recognition jury as a result of an anti-competitive
of the potential for excessive enforce- merger are the customers of the merging
ment, the courts have imposed standing parties.
requirements on plaintiffs in private an-
titrust cases. The most important stand- X. CLASS ACTIONS
ing requirement is that the plaintiff must
have had suffered “injury of the type the Private litigation in the U.S. is expen-
antitrust laws were intended to prevent sive. Moreover, the general rule is that
and that flows from that which makes the each party must pay its own legal fees re-
defendants’ acts unlawful. The injury gardless of the outcome of the litigation.
should reflect the anticompetitive acts In this context, a system dependent upon
made possible by the violation”57. The an- private enforcement needs to address the
titrust injury requirement applies to pri- dissuasive effect of this risk. The primary
vate claims for damages under Section 4 method by which plaintiffs in the U.S.
of the Clayton Act as well as to claims for fund antitrust litigation is by a class ac-
injunctive relief under Section 16 of the tion under Rule 23 of the Federal Rules of
Clayton Act58. Standing is tested prior to Civil Procedure. A class action allows a
class certification59. The purpose of the group of similarly situated plaintiffs to
antitrust injury requirement relates to the pool their resources and risks to pursue
rationale for allowing private enforce- their claims. Class certification – i.e., the
ment of antitrust violations. It is to ensure stage of the litigation where the court de-
that the plaintiff only recovers for con- termines whether a class action is appro-
duct which the antitrust laws were de- priate – is often determinative of the suc-
signed to prevent60. cess of private litigation.
The antitrust injury requirement has The basic idea behind class actions is
the effect of precluding a significant num- to “enhance the efficacy of private actions
ber of potential claimants. Indirect pur- by permitting citizens to combine their
chasers, for example, do not have stand- limited resources to achieve a more pow-
ing under the Sherman Act to bring a pri- erful litigation posture”64. The require-
vate claim because it is assumed that they ments for class certification for antitrust
did not suffer antitrust injury if they pur- actions are the same as for other types of
chased from vendors operating in a com- class actions under federal law. The re-
petitive market61. In addition, antitrust in- quirements codified in Federal Rules of
jury is a significant barrier in merger Civil Procedure 23(a) and 23 (b)(3) are of-
cases brought by a competitor. Courts ten broken down into the following six el-
tend to assume that a competitor is con- ements: (1) numerosity, (2) commonality,

57 Brunswick Corp. v. Pueblo Bowl-O-Mat, has recognized the validity of these state statutes.
Inc., 429 U.S. 477, 489 (1977). California v. ARC Am. Corp., 490 U.S. 93, 98
58 Cargill, Inc. v. Monfort of Colorado, Inc., (1989).
479 U.S. 104 (1986). 62 Cargill, Inc. v. Monfort of Colorado, Inc.,
59 In re NASDAQ Market-Makers Antitrust 479 U.S. 104 (1986); Phototron Corp. v. Eastman
Litigation, 169 F.R.D. 493, 504 (S.D.N.Y. 1996) Kodak Co., 842 F.2d 95, 100 (5th Cir. 1988); Sprint
60 Atlantic Richfield Co. v. USA Petroleum Nextel Corp. v. AT&T, 2011 WL 5188081 (D.D.C.
Co., 495 U.S. 328, 344 (1990). Nov. 2, 2011).
61 Illinois Brick Co. v. Illinois, 431 U.S. 720 63 Cargill, Inc. v. Monfort of Colorado, Inc.,
(1977). In response to the Illinois Brick doctrine, 479 U.S. 104, 111 (1986)
about half of the individual states have adopted 64 Hawaii v. Standard Oil Co., 405 U.S. 251,
“Illinois Brick repealer statutes” which specifi- 262 (1972). For a discussion of the advantages
cally permit indirect purchasers to sue for viola- and disadvantages of class actions, see Newberg
tions of state antitrust law. The Supreme Court on Class Actions (4th ed. Supp. 2009) § 18.22.
A. FIEBIG – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN THE UNITED STATES OF AMERICA 479

(3) typicality, (4) adequacy of representa- the numerosity requirement, the class
tion, (5) predominance and (6) superior- must be so numerous that joinder of all
ity65. The purpose of these requirements, members is impractical71. It is not neces-
according to the Supreme Court, is to en- sary that the plaintiff identify a precise
sure “that the named plaintiffs are appro- number of potential members of the class;
priate representatives of the class whose an approximation will suffice72. Although
claims they wish to litigate”66. Plaintiffs the number 40 is often used as a rule of
bear the burden of establishing by a pre- thumb for the requisite number of plain-
ponderance of the evidence that the re- tiffs73, there is no “magic number” needed
quirements for class certification exist67. to meet the numerosity requirement74. In
The relevant inquiry is not whether the antitrust cases, the number of affected
plaintiffs will prevail on the merits, but class members is typically so high that the
rather whether the requirements of class numerosity is easily fulfilled75. It would,
certification required by statute are ful- however, likely preclude class certification
filled68. The same standard for class certi- of a claim by a sole distributor.
fication apply regardless of whether class
2. Commonality requires that there are
certification is sought prior to of after set-
questions of law or fact that are common
tlement. Prior to approving the pre-certi-
to the class76. According to some courts,
fication settlement, the court must deter-
commonality is satisfied where common
mine whether the requirements for certi-
questions generate common answers apt
fication are met69.
to drive the resolution of the litigation77.
1. The numerocity component requires Similar to the numerosity requirement,
that the number of potential class mem- the commonality requirement is often not
bers be so large that joinder of all mem- a significant issue in cartel cases because
bers is impracticable70. In order to fulfill the effect of a cartel is widespread and

65 Fed. R. Civ. P. Rules 23(a) and 23(b)(3). Al- ments over each defendant. Fed. R. Civ. P. Rule
though class actions may be based on Federal 82. This makes joinder a cumbersome mecha-
Rule of Civil Procedure 23(b)(1) or (2), these al- nism in antitrust cases where there are a large
ternatives are seldom relied upon in antitrust liti- number of potential defendants. The impractical-
gation. For a more detailed discussion, see New- ity standard does not require the lead plaintiff to
berg on Class Actions (4th ed. Supp. 2009) § 18.24. show that joinder would be impossible. In re
66 Wal-Mart Stores, Inc. v. Dukes, 131 S.Ct. HealthSouth Corp. Sec. Litig., 257 F.R.D. 260, 273
2541 (2011). (N.D. Ala. 2009); In re NASDAQ Market-Makers
67 Messner v. Northshore University Health- Antitrust Litigation, 169 F.R.D. 493, 504 (S.D.N.Y.
system, 669 F.3d 802, 811 (7th Cir. 2012); Ramos v. 1996).
Simplexgrinnell LP, 796 F.Supp 2d 346, 353 71 Fed. R. Civ. P. Rule 23(a)(3).
(E.D.N.Y. 2011); In re TFT-LCD (Flat Panel) An- 72 In re NASDAQ Market-Makers Antitrust
titrust Litigation, 267 F.R.D. 291, 298 (N.D. Cal. Litigation, 169 F.R.D. 493, 509 (S.D.N.Y. 1996);
2010). Maywalt v. Parker & Parsley Petroleum Co., 147
68 Messner v. Northshore University Health- F.R.D. 51, 55 (S.D.N.Y. 1993); In re Art Materials
system, 669 F.3d 802, 811 (7th Cir. 2012); In re Antitrust Litig., 100 F.R.D. 367 (N.D. Ohio 1983).
TFT-LCD (Flat Panel) Antitrust Litigation, 267 73 Ramos v. Simplexgrinnell LP, 796 F.Supp
F.R.D. 291, 299 (N.D. Cal. 2010). 2d 346, 353 (E.D.N.Y 2011). Newberg on Class
69 Amchem Products, Inc. v. Windsor, 521 U.S. Actions (4th ed. Supp. 2009) § 18.4: «[T]he plain-
591, 620 (1997); Sullivan v. DB Investments, Inc., tiff whose class exceeds 40 persons has a reason-
667 F.3d 273, 319 (3rd Cir. 2011); Bicking v. able chance of satisfying the Rule 23(a) prerequi-
Mitchell Rubenstein & Associates, 2011 WL site on the basis of that fact alone». But the rule
5325674 at *2 (E.D. Va. 2011). of thumb is not a threshold. In Meijer, Inc. v.
70 The right of joinder allows the plaintiff to Warner Chilcott Holdings Co., 246 F.R.D. 293, 306
include in the lawsuit as a defendant any persons (D.D.C. 2007), for example, a class of 30 putative
against whom any right to relief is asserted plaintiffs satisfied the numerosity requirement.
against them jointly, severally, or in the alterna- 74 In re NASDAQ Market-Makers Antitrust
tive with respect to or arising out of the same Litigation, 169 F.R.D. 493, 509 (S.D.N.Y. 1996)
transaction, occurrence, or series of transactions 75 In re NASDAQ Market-Makers Antitrust
or occurrences, and any question of law or fact Litigation, 169 F.R.D. 493, 509 (S.D.N.Y. 1996)
common to all defendants will arise in the action. 76 Fed. R. Civ. P. Rule 23(a)(1).
Fed. R. Civ. P. Rule 20(a). However, the plaintiff 77 Sullivan v. DB Investments, Inc., 2011 WL
still has to observe the jurisdictional require- 6367740 (3rd Cir. Dec. 20, 2011).
480 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

uniform. It is not necessary to show that claim is generally considered typical even
all issues are common. According to the if the class members purchased different
Supreme Court, “even a single common quantities, at different prices or even a
question will do”78. Courts have not gen- different mix of products85.
erally struggled with the commonality re-
quirement in antitrust cases: “Where an 4. Adequacy means that the represen-
antitrust conspiracy has been alleged, tative parties will fairly and adequately
courts have consistently held that the very protect the interests of the class86. As rec-
nature of a conspiracy antitrust action ognized by the Supreme Court, this re-
compels a finding that common questions quirement tends to overlap with the typi-
of law and fact exist”79. cality requirement87. The basic difference
is that the adequacy requirement includes
3. In order to fulfill the typicality re- a consideration of the competency and
quirement, the claims of the representa- conflicts of the class counsel88. The pur-
tive parties must be typical of the claims pose of the adequacy requirement is to
of the class80. The purpose of the typical- “uncover conflicts of interest between
ity requirement is to make sure that the named parties and the class they seek to
claims of the plaintiff are not “so different represent”89. The courts generally apply a
from the claims of the absent class mem- two prong test to determine whether the
bers that their claims will not be ad- adequacy requirement is met: (1) the in-
vanced by plaintiff’s proof of his own in- terests of the representatives must not
dividual claim”81. The respective claims of conflict with the interests of the class
the class members do not have to be per- members and the representatives and (2)
fectly identical82. It is generally required their attorneys must be able to prosecute
that the class representatives are part of the action vigorously90.
the class and possess the same interest
and suffer the same injury as the class 5. The questions common to the class
members83. Courts will inquire whether must predominate over the questions af-
other members have the same or similar fecting individual members. The pro-
injury, whether the action is based on posed class must be sufficiently cohesive
conduct which is not unique to the named to warrant adjudication by representation
plaintiffs and whether other class mem- and assesses whether a class action would
bers have been injured by the same achieve economies of time, effort and ex-
course of conduct84. In the context of pense, and promote uniformity of deci-
price fixing, the class representative’s sion vis-à-vis similarly situated persons91.
78 Wal-Mart Stores, Inc. v. Dukes, 131 S.Ct. titrust Litigation, 2006 WL 1530166 at *4 No.
2541 (2011). (N.D. Cal. 2006); In re TFT-LCD (Flat Panel) An-
79 In re TFT-LCD (Flat Panel) Antitrust Litiga- titrust Litigation, 267 F.R.D. 291, 300 (N.D. Cal.
tion, 267 F.R.D. 291, 300 (N.D. Cal. 2010) quoting 2010).
In re Dynamic Random Access Memory Antitrust 86 Fed. R. Civ. P. Rule 23(a)(4).
Litigation, 2006 WL 1530166 at *3 (N.D. Cal. 87 Wal-Mart Stores, Inc. v. Dukes, 131 S.Ct.
2006). 2541, 2551 (2011); Amchem Prods. v. Windsor,
80 Fed. R. Civ. P. Rule 23(a)(3). 521 U.S. 591, 626 (1997).
81 Deiter v. Microsoft Corp., 436 F.3d 461, 467 88 Wal-Mart Stores, Inc. v. Dukes, 131 S.Ct.
(4th Cir. 2006). 2541, 2551 (2011); Amchem Prods. v. Windsor,
82 Wymer v. Huntington Bank Charleston, 521 U.S. 591, 626 (1997).
2011 WL 5526314 at *3 (S.D.W.Va. 2011); In re 89 Cordes & Co. Financial Services, Inc. v. A.G.
NASDAQ Market-Makers Antitrust Litigation, 169 Edwards & Sons, Inc., 502 F.3d 91, 99 (2d Cir.
F.R.D. 493, 511 (S.D.N.Y. 1996). 2007).
83 General Tel. Co. v. Falcon, 457 U.S. 147, 156 90 General Tel. Co. v. Falcon, 457 U.S. 147, 157
(1982); In re TFT-LCD (Flat Panel) Antitrust Liti- (1982); Cordes & Co. Financial Services, Inc. v.
gation, 267 F.R.D. 291, 300 (N.D. Cal. 2010). A.G. Edwards & Sons, Inc., 502 F.3d 91, 99 (2d
84 Hanon v. Dataproducts Corp., 976 F.2d 497, Cir. 2007); In re NASDAQ Market-Makers An-
508 (9th Cir. 1992); In re TFT-LCD (Flat Panel) An- titrust Litigation, 169 F.R.D. 493, 512 (S.D.N.Y.
titrust Litigation, 267 F.R.D. 291, 300 (N.D. Cal. 1996).
2010); In re NASDAQ Market-Makers Antitrust 91 Kottaras v. Whole Foods Market, Inc., 2012
Litigation, 169 F.R.D. 493, 511 (S.D.N.Y. 1996). WL 259862 at * 6 (D.D.C. Jan. 30, 2012); Messner
85 In re Dynamic Random Access Memory An- v. Northshore University Healthsystem, 669 F.3d
A. FIEBIG – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN THE UNITED STATES OF AMERICA 481

One common characteristic of class ac- the court’s certification decision is not fi-
tions on which the courts have focused is nal and the court can decertify a class at
whether the evidence of the anti-competi- any time during the case. The require-
tive behavior is generally the same for all ments are not tested using a pleading
of the plaintiffs: Evidence is common to standard99. Instead, the plaintiff “must af-
the class if the same evidence could be firmatively demonstrate his compliance
used to prove an element of the cause of with the Rule – that is, he must be pre-
action for each member of the class92. The pared to prove that there are in fact suffi-
focus of the predominance inquiry is on ciently numerous parties, common ques-
the liability of the defendants and not of tions of law or fact, etc.”100. When appro-
the damages93. The predominance re- priate, an action may be brought or main-
quirement is not fulfilled if individual is- tained as a class action with respect to
sues will overwhelm the common ques- particular issues, or a class may be di-
tions and render the class action value- vided into subclasses101. For example, in a
less94. price fixing case, the foreign purchasers
6. Finally, the class action must be su- may constitute a separate class from the
perior to other available methods for the domestic purchasers.
fair an efficient adjudication of the con- If class certification is granted, notice
troversy. The obvious alternative is to re- must be given to the putative class mem-
quire the plaintiffs to each pursue their bers. If the individual class members can
own claims. Assuming that the other re- be identified through reasonable effort,
quirements for a class action are fulfilled, then they must be individually notified102.
forcing the plaintiffs to pursue individual Otherwise, the standard is the best notice
claims would often lead to considerable that is practicable under the circum-
overlap and inefficient uses of limited ju- stances103. The notice must clearly and
dicial resources. In addition, it might dis- concisely state in plain, easily understood
suade the plaintiff from bringing their language:
claims – which would be contrary to one – the nature of the action;
of the fundamental purposes of class ac- – the definition of the class;
tions95. The superiority requirement is of- – the class claims, issues, or defenses;
ten fulfilled if there are a large number of – that a class member may enter an
class members96 or their claims are indi- appearance through an attorney;
vidually so small that they would unlikely – that the court will exclude from the
pursue them outside the class97. class any member who requests exclu-
If the requirements are fulfilled, the sion;
court must certify the class – it is not – the time and manner for requesting
within the court’s discretion98. However, exclusion; and

802, 813 (7th Cir. 2012); Sullivan v. DB Invest- 98 Shady Grove Orthopedic Assocs., P.A. v. All-
ments, Inc., 667 F.3d 273, 297 (3rd Cir. 2011). state Ins. Co., 599 U.S. ___ (2010).
92 Kottaras v. Whole Foods Market, Inc., 2012 99 As discussed above, in order to bring a
WL 259862 at * 6 (D.D.C. Jan. 30, 2012); Blades v. claim for a violation of the federal antitrust rules
Monsanto Co., 400 F.3d 562, 566 (8th Cir. 2005). the pleading rules only require a private plaintiff
93 Ramos v. Simplexgrinnell LP, 796 F.Supp to file a short and plain statement of the claim
2d 346, 359 (E.D.N.Y 2011); Bolanos v. Norwe- showing that the plaintiff is entitled to relief.
gian Cruise Lines Ltd., 212 F.R.D. 144, 148 100 Wal-Mart Stores, Inc. v. Dukes, 131 S.Ct.
(S.D.N.Y. 2002). 2541 (2011). The legal issues involving class certi-
94 In re NASDAQ Market-Makers Antitrust fication are typically addressed without discovery.
Litigation, 169 F.R.D. 493, 517 (S.D.N.Y. 1996). Newberg on Class Actions (4th ed. Supp. 2009) §
95 Newberg on Class Actions (4th ed. Supp. 18.47.
2009) § 18.39. 101 Fed. R. Civ. P. Rule 23(c)(4).
96 Blessing v. Sirius XM Radio Inc., 2011 WL 102 Fed. R. Civ. P. Rule 23(c)(2)(B).
1194707 at * 11 (S.D.N.Y Mar. 29, 2011); In re 103 See Katherine Kinsella and Shannon
NASDAQ Market-Makers Antitrust Litigation, 169 Wheatman, Class notice and claims administra-
F.R.D. 493, 527 (S.D.N.Y. 1996). tion, in The International Handbook on Private
97 In re TFT-LCD (Flat Panel) Antitrust Litiga- Enforcement of Competition Law (Albert A. Foer
tion, 267 F.R.D. 291, 314 (N.D. Cal. 2010). & Jonathan W. Cuneo eds. 2010) 264.
482 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

– the binding effect of a class judg- the fees of the lawyers, but also of the eco-
ment on members104. nomic experts – who are currently a ne-
The general rule, which is based on the cessity in most cases – as well as adminis-
due process guarantees anchored in the trative costs such as the costs associated
U.S. Constitution105, is that a potential with discovery. Even if the plaintiff wins
class member can opt out of the class. Oth- the case, the general rule in the United
erwise, the class member is bound by the States is that each party pays its own legal
results of the class action. One exception fees.
to the opt-out rule is where allowing the In contrast to many civil law jurisdic-
potential class members to opt out of the tions, contingency fees are common in
class would cause prejudice to the rights of the United States. Under a contingency
the remaining class members106. An exam- fee arrangement, the private plaintiff
ple of this might be where the defendants agrees to share a portion of the judgment
have limited funds to satisfy judgments in awarded to the plaintiff in the event of a
favor of the class and the individual plain- successful verdict or settlement111. It is
tiffs who have opted out. In Ortiz v. Fibre- not atypical in contingency fee arrange-
board Corp., the U.S. Supreme court held ments that the plaintiff bear all or a por-
that this exception to the opt-out rule only tion of the out of pocket costs incurred in
applies if (1) the funds of the defendants pursuing the claim.
are inadequate to satisfy all claims, (2) the Attorney compensation in the context
entire fund is devoted to paying the in- of a class action is somewhat different. It
jured victims and (3) the class description would be impractical to require the lead
includes everyone with a claim107. attorneys to negotiate and conclude en-
If a class action has been filed, it is not gagements with all members of the class.
necessary that the lead plaintiff pursue Moreover, if an attorney representing the
the case all the way through trial. The lead class member were limited to the
plaintiff can decide to settle with all or portion of the judgment awarded to her
any of the individual defendants. How- client, they would have little incentive to
ever, the court must approve the settle- invest the time and money into vigorously
ment and notice must be given to the ab- pursuing the case. The attorneys repre-
sent class members108. This approval and senting the lead plaintiff are required to
notice requirement applies even if the set- submit their costs to the court for ap-
tlement is reached prior to certification of proval. The attorneys are then paid out of
the class by the court109. The possibility the judgment or settlement amount. The
for a settlement with less than all of the class then divides whatever remains.
defendants creates a dynamic which is
sometimes strategically leveraged by XII. REMEDIES
plaintiffs. Because the liability for an-
titrust violations is joint and several, the As discussed above, a private plaintiff
non-settling defendants remain poten- or a class or plaintiffs may seek injunctive
tially liable for the entire damages110. relief and/or damages for violations of the
federal U.S. antitrust laws. In recognition
of the importance of private enforcement
XI. LEGAL FEES
actions, the Clayton Act allows the plaintiff
The costs of pursuing litigation in the in a private antitrust case to receive “three-
U.S. are high. The costs include not only fold the damages by him sustained”112. The
104 Fed. R. Civ. P. Rule 23(c). 110 Texas Industries, Inc. v. Radcliff Materials,
105 Phillips Petroleum Co. v. Shutts, 472 U.S. Inc., 451 U.S. 630 (1981).
797, 812 (1985). 111 The reliance on a contingency fee to fi-
106 Fed. R. Civ. P. Rule 23(b)(1)(B). nance the litigation may have an effect on the set-
107 Ortiz v. Fibreboard Corp., 527 U.S. 815, tlement of that litigation. LUCIAN ARYE BEBCHUK &
839-842 (1999). ANDREW T. GUZMAN, How Would You Like to Pay for
108 Fed. R. Civ. P. Rule 23(e). That? The Strategic Effects of Fee Arrangements on
109 See, e.g., Gupta v. Penn Jersey Corp., 582 Settlement Terms, 1 Harv. Negot. L. Rev. 53 (1996).
F. Supp. 1058 (E.D. Pa. 1984). 112 Section 4 of the Clayton Act.
A. FIEBIG – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN THE UNITED STATES OF AMERICA 483

possibility of having to pay treble damages from public prosecution. The amnesty is
is also a strong inducement to settle the enjoyed by not only the company but all
case rather than take the risk of an adverse current and former employees who agree
verdict. Antitrust class actions are typically to cooperate. Consequently, the applicant
settled for less than treble damages113. This is only exposed to single civil damages re-
dynamic has led some observers to criti- lated to its participation in the cartel. Al-
cize the system as creating a dispropor- though this amnesty does not preclude
tionate incentive to file a frivolous law- private claims, the amnesty rules have im-
suit114. On the other hand, there are critics portant implications for private cases.
who point out that the system seldom re- The amnesty applicant may avoid treble
sults in the imposition of treble damages damages and joint and several liability in
on guilty firms as contemplated by the the private cases if the amnesty applicant
Clayton Act because they settle rather than cooperates with the plaintiffs in the pri-
take the risk of treble damages115. vate case120. This requires the applicant to
The plaintiff in a private enforcement provide the plaintiffs with a full account
action also has the possibility to recover of all facts known to the cooperator that
the costs of the lawsuit and a reasonable are potentially relevant to the civil action,
attorney’s fees116. This applies even in providing all documents that are “poten-
cases where the plaintiff is suing for in- tially relevant” to the civil action that are
junctive relief rather than damages117. within its custody or control in a timely
The basic requirement is that the plaintiff manner and using its best efforts to se-
prevails in its claims. Only the fees associ- cure and facilitate cooperation. In view of
ated with the successful claims may be the liberal pleading rules – i.e., the plain-
awarded118. The purpose of allowing the tiff does not have to provide concrete evi-
plaintiffs to recover reasonable attorney dence of an antitrust violation in its initial
fees is to encourage the private enforce- claim – this cooperation requirement
ment of the antitrust laws as well as to de- plays a significant role in the leniency
ter conduct in violation of the antitrust process and ties the public and private
laws119. cases together. The plaintiff must keep in
mind that the DOJ may revoke its grant of
XIII. RELATIONSHIP BETWEEN PUBLIC AND
amnesty during the process121.
PRIVATE ENFORCEMENT Although the public enforcement ac-
tion based on federal antitrust law does
In the United States, many private an- not toll the statute of limitations for pri-
titrust claims are filed as follow-on claims vate enforcement actions, there may be
to public enforcement actions. Public en- advantages to a private plaintiff for wait-
forcement actions are frequently initiated ing on the outcome of the private enforce-
following an amnesty application of a car- ment action. The primary advantage is
tel participant. In the United States, a car- that a guilty verdict in a public enforce-
tel participant who is the first to report ment case (civil or criminal) can be used
the existence of the cartel to the Depart- as prima facie evidence in private case of
ment of Justice may achieve immunity the underlying violation of the antitrust

113 Newberg on Class Actions (4th ed. Supp. Shield United of Wisconsin v. Marshfield Clinic,
2009) § 18.57. 152 F.3d 588, 595 (7th Cir. 1998).
114 Herbert Hovenkamp, The Antitrust Enter- 118 Blue Cross Blue Shield United of Wiscon-
prise: Principle and Execution 59 (2005). sin v. Marshfield Clinic, 152 F.3d 588, 595 (7th Cir.
115 ROBERT H. LANDE & JOSHUA P. DAVIS, Com- 1998).
119 Azizian v. Federated Dept. Stores, Inc., 499
parative Deterrence from Private Enforcement and
Criminal Enforcement of the U.S. Antitrust Laws, F.3d 950, 959 (9th Cir. 2007).
120 Antitrust Criminal Penalty Enhancement
2011 BYU L. Rev. 315 (2011); ROBERT H. LANDE,
Why Antitrust Damage Levels Should be Raised, 16 and Reform Act of 2004, Pub. L. No. 108-237, §
Loy. Consumer L. Rev. 329 (2004). 213(b), 118 Stat. 665, 666 (codified as amended at
116 Clayton Act Section 4. 15 U.S.C. § 1 note).
117 Clayton Act Section 26. Blue Cross Blue 121 Stolt Nielsen, S.A. v. United States, 442
F.3d 177 (3rd Cir. 2006).
484 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

laws122. This rule does not apply to con- cases. In a public case, the government
sent judgments or decrees entered before must prove its case beyond a reasonable
any testimony has been taken. Conversely, doubt. In a private case, the plaintiff need
a guilty verdict in the private case is not only prove its case by a preponderance of
prima facie evidence of guilt in the public the evidence.
case because there is a higher burden of
proof in public cases than in private ANDRE FIEBIG

122 15 U.S.C. § 16(a).


DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Private enforcement of Antitrust Law in China

Summary: I. INTRODUCTION – II. JURISDICTION – remaining cases5, i.e. non-price related


III. STANDING – IV. EVIDENCE AND BURDEN OF monopoly cases. These three authority
PROOF – 1. Collecting evidence – 2. Expert
agencies all set up Anti-monopoly Bu-
witness – 3. Confidential information – 4.
Burchen of proof – V. STATUTE OF LIMITATION reaus to specifically assume anti-monop-
– VI. REMEDIES – 1. Invalidity of contract – oly responsibilities. They work indepen-
2. Damages – VII. LEGAL COSTS. dently but are coordinated by the Anti-
monopoly Commission which was estab-
I. INTRODUCTION lished by the State Council (or the central
government) to organize, coordinate and
China had been considering enact- guide anti-monopoly enforcement6.
ment of an antitrust law at least ten years Public enforcement may be empow-
before the Anti-monopoly Law finally was ered to appropriate departments at
passed in 2007 and took effect on August provincial level to take charge of enforce-
1, 2008. Together with the Anti-unfair ment of the Anti-monopoly Law7. For ex-
Competition Law, it marked the comple- ample, in the recent luxury liquor RPM
tion of main framework of competition case, NDRC authorized Guizhou Province
laws in China. Pricing Administration and Sichuan
The goal of the Anti-monopoly Law is Province Development and Reform Com-
to prevent and restrain monopoly con- mission to investigate and impose RMB
ducts, protect fair competition, enhance 247 million (about USD 39.8 million) and
economic efficiency, safeguard interests RMB 202 million (about USD 32.6 mil-
of consumers and the society, and pro- lion) respectively on Guizhou Moutai and
mote healthy development of market Sichuan Wuliangye.
economy1. After EU model, the Anti-mo- Public enforcement of the Anti-monop-
nopoly Law prohibits monopoly agree- oly Law gradually shows its teeth. Apart
ments, abuse of dominant market posi- from review of concentration of undertak-
tion and concentrations that lead, or may ings which steadily increases to around
lead to elimination or restriction of com- 200 cases a year, Anti-monopoly authority
petition2. agencies also strengthen their enforce-
There are three authority agencies ment against monopoly agreement and
responsible for public enforcement of abuse of dominant position,which could
Anti-monopoly Law in China. The Min- be illustrated by above liquor RPM case.
istry of Commerce (“MOFCOM”) reviews But no matter in terms of impact or
concentrations3; the National Develop- number of cases, private enforcement of
ment and Reform Commission (“NDRC”) Anti-monopoly Law is playing an equally
is responsible for price related monopoly or even more important role. More and
cases4; and the State Administration of In- more big companies, multinational or lo-
dustry and Commerce (“SAIC”) enforces cal, are being or have been sued under

1 Article 1 of the Anti-Monopoly Law: This are defined as the following: (1) monopolistic
Law is enacted for the purpose of preventing and agreements among business operators; (2) abuse
restraining monopolistic conducts, protecting fair of dominant market positions by business opera-
competition in the market, enhancing economic tors; and (3) concentration of business operators
efficiency, safeguarding the interests of con- that eliminates or restricts competition or might
sumers and social public interest, promoting the be eliminating or restricting competition.
healthy development of the socialist market econ- 3 http://fldj.mofcom.gov.cn/.
omy. English Version of Anti-monopoly Law is 4 http://jjs.ndrc.gov.cn/default.htm.
available on: http://www.china.org.cn/government/ 5 http://www.saic.gov.cn/fldyfbzdjz/.
laws/2009-02/10/content_17254169.htm. 6 Article 9 of the Anti-Monopoly Law.
2 Article 3 of the Anti-Monopoly Law: For the 7 Article 10 of the Anti-Monopoly Law.
purposes of this Law, “monopolistic conducts”
486 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

Anti-monopoly Law, such as Microsoft8, These features set monopoly dispute


Johnson and Johnson9, Tencent10, Baidu11, cases apart from ordinary civil cases,
etc. Anti-monopoly Law is increasingly such as contracts and torts. Accordingly,
utilized by private parties as shell to pro- it is understandable that monopoly dis-
tect interest from being infringed or as pute cases are adjudicated by judges of IP
sword to attack competitors. division of court only.
This article is going to introduce the However, it is not sufficient to protect
major aspects of private enforcement of consumer interests from being harmed by
Anti-monopoly Law, covering jurisdic- monopoly conducts. Lack of effective col-
tion, standing, collective redress, evidence lective redress and collection of evidence
and burden of proof, statute of limitation, constitutes major obstacles. Tremendous
remedies and legal costs. efforts have been made to mitigate such
As a starting point, relevant substan- hardship but many problems could not
tive and procedural laws include Anti-mo- merely be solved by judicial interpreta-
nopoly Law, the General Principles of the tions of the Supreme People’s Court be-
Civil Law, the Contract Law, the Tort Lia- cause they are more related to basic civil
bilities Law, the Civil Procedure Law and procedures and even fundamental legal
relevant administrative regulations and philosophy, such as concerns of abuse of
judicial interpretations12. The most im- litigation or U.S. style “litigation culture”.
portant source of private enforcement Judicial interpretation could only allevi-
perhaps is the Provisions of the Supreme ate problems to the extent not conflicting
People’s Court on Certain Issues Relating with the Civil Procedure Law. Resolution
to the Application of Law in Hearing of these fundamental issues rests on de-
Cases Involving Civil Disputes Arising out termination of which group entitled to
of Monopoly Conducts (the “Judicial In- more protection, innocent companies or
terpretation”), which is issued by the arguably more innocent consumers.
Supreme People’s Court on May 3, 2012 It still has long way to go to establish
and took effective on June 1, 2012. Before an effective private enforcement of Anti-
the official version was published, a draft monopoly law in China. Fortunately, it is
had been released for public consultation not unpromising.
on April 26, 2011. Comparison between
these two versions may be helpful to re- II. JURISDICTION
veal true intention of the Supreme Peo-
ple’s court. China’s court system is composed of
General speaking, private enforcement four levels, the Supreme People’s Court,
of China’s Anti-monopoly Law borrows high people’s court, intermediate people’s
many rules from IP civil litigation, mainly court and basic people’s court. The
because both of them are recognized as Supreme People’s Court is at the highest
highly technical and professional knowl- level and is the court of last resort of all
edge are necessary for a competent judge cases in China. High people’s court is at
to hear the case. It is true that monopoly level of provinces, intermediate people’s
dispute litigations are flooded with eco- court at level of prefectures, and basic
nomic terms, such as market definition, people’s court at level of counties, all
SSNIP, market power, efficiency, etc. called local people’s courts. But not all

8 Microsoft was accused of excessive pricing by The case was recently ruled against Qihoo 360 by
Guangzhou Kam Hing Textile Dyeing Co. which Guangdong Provincial Higher People’s Court in
brought such counterclaim in November 2012. March 2013.
9 Johnson & Johnson Medical (China) Ltd. 11 Baidu was sued by Renren for abuse of
was sued by its distributor Rainbow in and the dominant position in the online search market in
damage claim was dismissed by the Shanghai No. 2009.
1 Intermediate People’s Court in 2012. 12 Judicial interpretation is not law; however,
10 Qihoo 360 sued Tencent for abuse of mar- it has binding effect on the court and could be
ket dominant position by tying and exlusive deal- cited as legal source. It could only be issued by
ing, claiming RMB 150 million ($23.79 million). the Supreme People’s Court.
T. HU – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN CHINA 487

courts have jurisdiction over monopoly mitted17. Jurisdiction of monopoly dis-


dispute cases. putes arising out of contract also could be
Jurisdiction is determined by the level chosen by both sides upon written agree-
of court and the place where the court is ment among the location of the defendant
located. The former jurisdiction is called or plaintiff’s domicile, location of the sub-
grade jurisdiction and the later territory ject matter, performance or execution of
jurisdiction. Grade jurisdiction over first- the contract, or location materially con-
instance cases varies based on factors of nected to the dispute18.
impact, complexity, nature, foreign ele- Even though the cause of action of dis-
ments, damage claimed, etc.13. For exam- pute originally is not monopoly conduct,
ple, basic courts are excluded from hear- the case shall be transferred to people’s
ing cases involving foreign elements and court which has the jurisdiction if the
IP cases. Monopoly civil dispute is one people’s court accepting the case has no
type of cases which shall be heard only by such jurisdiction, as long as the defendant
intermediate or higher people’s courts, raises a defense based on Anti-monopoly
unless basic people’s courts obtain ap- Law or the case should be adjudicated un-
proval from the Supreme People’s Court14. der Anti-monopoly Law19.
Moreover, a court is further divided into One thing worth noting is that Anti-
different divisions according to the nature monopoly Law has extraterritorial juris-
of case, for example, civil division, crimi- diction, which is very rare in Chinese
nal division, administrative division, etc. laws. Like many other countries’ antitrust
More specifically, monopoly civil dispute laws, China’s Anti-monopoly Law pro-
cases are adjudicated by IP division. It vides that it is applicable to monopoly
means judges hearing monopoly dispute conducts outside the territory of China if
cases generally have IP law backgrounds. such conduct has effect of eliminating or
To determine which court has territor- restraining competition in domestic mar-
ial jurisdiction of monopoly disputes will ket of China20.
take into account specific circumstance
of the case and is based on Civil Proce- III. STANDING
dure Law and relevant judicial interpreta-
tions concerning jurisdiction over con- An important issue in private enforce-
tract or torts disputes15. The general rule ment of antitrust law is who has standing
of territorial jurisdiction (also called “gen- to bring a claim for remedy. In the U.S.,
eral territory jurisdiction”) is that the case federal antitrust law only allows direct
shall be heard by the court of the place purchaser to bring a claim for damage.
where the defendant has domicile16. Ex- However, China’s Anti-monopoly Law and
cept the general jurisdiction, special terri- Monopoly Dispute Judicial Interpretation
tory jurisdiction applies to contract and are silent on this issue.
tort disputes. Where monopoly disputes The only provision related to standing
civil case arises out of contract, it shall be issue seems to be Article 50 of Anti-mo-
under the jurisdiction of the court of the nopoly Law, which says “where the mo-
place where the contract is performed; nopoly conduct of an undertaking has
where the case is claimed as being in- caused losses to another person, it shall
fringed, it is under the jurisdiction of the bear civil liabilities according to law”. Ac-
court of the place where the tort is com- cording to these words, it is not unrea-
13 For example, according to general rule of province. There are other more detailed rules
grade jurisdiction stipulated by Civil Procedure concerning grade jurisdiction.
14 Article 3 of the Judicial Interpretation.
Law, intermediate people’s courts shall have juris-
15 Article 4 of the Judicial Interpretation.
diction as courts of first instance over major cases
16 Article 21 of the Civil Procedure Law.
involving foreign element, cases having major im-
17 Article 23 and 28 of the Civil Procedure
pact on its area, and cases designated by the
Supreme People’s Court; high people’s courts Law.
18 Article 34 of the Civil Procedure Law.
shall have jurisdiction as courts of first instance
19 Article 5 of the Judicial Interpretation.
over civil cases that have major impact in its
20 Article 2 of the Anti-monopoly Law.
488 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

sonable to interpreted it as anyone who court can combine their actions upon the
suffers loss, directly or indirectly, caused consent of these persons. If persons have
by monopoly conduct has right to bring a common rights and obligations with re-
claim. spect to the subject matter of action and
But to discuss standing of indirect one person’s act is recognized by other
purchaser separately perhaps is not as persons, such an act binds other persons;
meaningful as in the U.S. Unlike U.S., if persons have no common rights and
China lacks effective collective redress obligations, an act of one person has no
such as U.S. style class action which will binding effect22. Persons comprising a
be discussed in more details below, nei- party may elect representatives among
ther individual indirect purchaser nor themselves to act for them. The act of
lawyer has sufficient financial motive and these representatives shall bind all liti-
ability to pursue an indirect purchaser gants of the party without approval
claim which requires very complex pass- thereof on all respects except modifica-
through analysis. In this sense, indirect tion or relinquishment of claims, admis-
purchaser standing issue, allowed or not, sion of claims of the opposing party, or
would not change the landscape of pri- settlement23.
vate enforcement of Anti-monopoly Law Where the subject matter of action is
in a meaningful way, except that very lim- of the same category and the number of
ited number of cases may be brought by victims is large but uncertain when the
public interest lawyers who know they are lawsuit is brought, the court may issue a
very unlikely to succeed. public notice, stating the circumstance
Another standing issue is whether vic- and claims of the case and informing
tim has to resort to administrative agen- those entitled to register with the court
cies first before being allowed to bring a within a certain period of time. It is group
claim to a court. One example of such rule action. Victims also can elect their repre-
is civil cases involving securities such as sentatives to proceed with the suit as in
insider trading, in which plaintiff may not joint action. The court may consult with
directly bring a lawsuit against the in- complainants for determining representa-
fringer to a court if Securities Regulatory tive if they fail to elect such representa-
Commission doesn’t affirm the relevant tives by themselves. Binding effect of acts
act as constituting a violation. By con- of representatives is the same as in joint
trast, Monopoly Dispute Judicial Interpre- action. The judgments or written orders
tation explicitly states that such rule does- rendered by the court bind all those who
n’t apply to monopoly disputes and a court have registered with the court. More im-
shall accept a civil lawsuit directly filed by portantly, such judgments or written or-
a plaintiff without any requirement of ders shall apply to those who have not
precedent administrative procedures21. registered but bring complaint in period
Collective redress is one of the most of limitation of the action24.
important components of private enforce- Public interest action was newly intro-
ment of antitrust law. Without effective duced to the Civil Procedure Law in 2012.
collective redress, Anti-monopoly Law The Law says that government agencies
hardly could protect consumer interests and organizations which are prescribed
by compensating their loss. by laws are entitled to bring a lawsuit
There are three types of collective re- with the court against conducts which
dress under Civil Procedure Law: joint ac- damage public interest, such as environ-
tion, representative action, and public in- ment pollution and conducts infringing
terest action. Joint action is that where multiple consumer’ legal interests25. How-
different persons’ subject matter or action ever, it is not clear which government
is the same or of the same category, the agencies and organizations having stand-

21 Article 2 of the Judicial Interpretation. 24 Article 54 of the Civil Procedure Law.


22 Article 52 of the Civil Procedure Law. 25 Article 55 of the Civil Procedure Law.
23 Article 53 of the Civil Procedure Law.
T. HU – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN CHINA 489

ing to bring a suit for consumers under tered. Moreover, group action is unable to
Anti-monopoly the Law because there is reduce judicial cost much because those
no agencies and organizations are explic- victims who want to get compensation
itly authorized by Laws to do so on behalf still have to initiate legal procedure. Obvi-
of consumers. Such government agencies ously, they lack such financial motives.
and organization are very likely to be Ad- Eventually, violators may easily escape
ministration of Industry and Commerce from liabilities. Third, as set forth above,
(«AIC») and official consumer associa- public interest action is far from being
tions, because Protection of Consumer mature and effective to protect consumer
Rights and Interests Law provides that interest in many aspects.
AIC and Consumers Associations have It is hard to deny that collective re-
duties and responsibilities to take mea- dress is well under-developed in China.
sures to protect consumers’ interests. The standard is to see whether there is a
Nonetheless, Protection of Consumer mechanism which is able to encourage
Rights and Interest Law fails to explicitly private enforcement by aggregating finan-
say AIC and official consumer association cial interest to a level high enough to mo-
can bring a suit on behalf of consumers26. tivate lawyers to bring a lawsuit. It seems
It is not surprising because Protection of impossible to have such an effective col-
Consumer Rights and Interests became lective redress without opt-out mecha-
effective in 1993, way before 2012 when nism given that it is criticized and highly
public interest action was introduced. debated inside and outside the U.S. The
Moreover, how to implement public inter- essence of such debate actually is about
est action remains unknown because spe- which value should prevait, deterrence ef-
cific aspects are lacking, such as who is fect of antitrust law or prevention of
entitled to damages and how to allocate abuse of class action by providing inap-
them, etc. propriate incentive for lawyers.
However, all three types of collective Heavily influenced by civil law tradi-
redress probably are unable to effectively tion, China is unlikely to introduce opt-
protect consumer interests in practice, out class action into civil procedure law
because they barely tackle difficulties in the near future. Thus, marginal incen-
caused by small but numerous losses sus- tive for victims and lawyers to be involved
tained by individual consumers. First, in this kind of case definitely will be taken
joint action is not a kind of collective re- advantage by infringers to rip off con-
dress in the strict sense because it merely sumer interests.
combines multiple actions into one which
is mainly for economic judicial process
rather than for bringing as many con- IV. EVIDENCE AND BURDEN OF PROOF

sumers as possible to the case. In fact, Rule of evidence is very critical, if not
when there are thousands and millions the most important, for the plaintiff to
victims, joint action no doubt will be par- win every kind of civil cases. Given the
alyzed by flood of legal documents pro- complex and facts-intensive nature of mo-
duced for bringing those victims into the nopoly dispute, rule of evidence is even
procedure. Second, group action seems to more important in such cases. If plaintiff
help guarantee a consistent result for dif- has no effective means to obtain neces-
ferent victims because the judgment sary evidence, it is very hard or even im-
binds those who even haven’t register possible for victims to get remedies.
with the court, but it cannot guarantee a
fair result to protect all the victims 1. Collecting evidence. – China has a
equally. Those who register with the court typical inquisitorial judicial system, in
may obtain compensations without leav- which the judge controls major aspects of
ing anything to those who have not regis- a trial, including collection of evidence.

26 Article 28, 31 and 32 of the Protection of


Consumer Rights and Interests Law.
490 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

Although the general principle is that it is the plaintiff may use the defendant’s pub-
the duty of a party to provide evidence, licly disclosed information as evidence to
the Civil Procedure Law provides that if a prove that the defendant has market dom-
party is unable to collect the evidence it- inant position. The court may determine
self due to objective reasons or if the that the defendant is dominant in the rele-
court considers the evidence necessary vant market if the information disclosed
for the trial of the case, the court shall in- so proves, unless there is sufficient evi-
vestigate and collect the evidence27. An- dence to the contrary30. But it is still far
other article further prescribes that the from being encouraging the victim to win
court shall have such right to make inves- the case.
tigation and collect evidence from the rel-
evant entities or individuals28. In practice, 2. Expert witness. – A highlight of pri-
however, the court’s resources are very vate enforcement of Anti-monopoly Law
limited, no matter in terms of finance re- in China is introducing expert witness to
sources or time which is available for the the trial. The Judicial Interpretation pro-
judge to investigate and collect evidence. vides that a party may ask one or two per-
It is especially true for monopoly dispute sons with special knowledge to illustrate
cases. specialized issues in the trial31. A party
It could not say that the Supreme Peo- may also apply with the court to entrust
ple’s Court and the legislatures are blind professional institutions or professionals
to this severe problem that the court basi- with market survey or economic analysis
cally has no means to help victims to col- reports on specialized issues32. Such pro-
lect necessary evidence which is mainly fessional institutions or professionals may
possessed by the defendant who usually be determined by both parties through
refuses to turn over. The Supreme Peo- consultation upon the consent of the
ple’s Court prescribed that where there is court, and shall be designated by the
evidence proving that a party possesses court if consultation fails33. Credibility of
evidence but refuses to provide without such market survey or economic analysis
justifiable reasons, if the opposite party is determined under the relevant rule con-
alleges the content of such evidence is dis- cerning «appraisal conclusions» in the
advantageous to the evidence possessor, Civil Procedure Law and other judicial
such allegation can be presumed as hav- interpretations34.
ing been established29. Such provision
seems to alleviate hardship of victims; 3. Confidential information. – Confi-
however it doesn’t resolve the problem dential information contained in the evi-
completely because many times the plain- dence is entitled to protection by the
tiff has no knowledge of what evidence court. Both Civil Procedure Law and Ju-
the defendant might have, not to mention dicial Interpretation provide that evi-
having evidence to prove that the defen- dence involving state secrets, trade se-
dant possess such evidence. For instance, crets and personal privacy shall not be
how could a victim know what document presented in the public trial35. Judicial In-
containing information of a cartel the de- terpretation further provides that the
fendant has, if such cartel is secret? court, upon its own decision or party’s re-
Perhaps having realized rule of evi- quest, may take measures to restrict or
dence is very unfriendly to victims in a prohibit reproduction of relevant evi-
monopoly dispute case, the Supreme Peo- dence, present relevant evidence only to
ple’s Court furthers efforts of tipping the attorneys or order relevant persons to
scale in favor of the plaintiff. For example, sign confidentiality undertakings36.
27 Article
64 of the Civil Procedure Law. 32 Article 13 of the Judicial Interpretation.
28 Article
67 of the Civil Procedure Law. 33 Id.
29 Article
75 of the Provisions of the Supreme 34 Id.
People’s Court on Evidence in Civil Proceedings. 35 Article 68 of the Civil Procedure Law and
30 Article 10 of the Judicial Interpretation. Article 11 of the Judicial Interpretation.
31 Article 12 of the Judicial Interpretation. 36 Article 11 of the Judicial Interpretation.
T. HU – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN CHINA 491

4. Burden of Proof. – Switch of burden proof from the plaintiff to the defendant in
of proof helps overcome the main hurdle RPM cases, which were included in the
that is caused by hardship of collecting draft version for public consultation. In a
necessary evidence for the plaintiff to win RPM case, the judgment of a Shanghai in-
the case. Allocation of the burden of proof termediate court stated that the plaintiff
is well recognized as decisive in many has to prove that vertical agreement, in-
cases. Fortunately, the Supreme People’s cluding RPM agreement, has effect of ex-
Court fully understands this issue and cluding or restraining competition to
tries to mitigate plaintiff’s burden through demonstrate the existence of monopoly
switching it between parties. agreement. The decision was rendered
In general, a party to an action has a right after the Judicial Interpretation was
duty to provide evidence in support of his formally published. It is hard to say that it
allegations. It means that the plaintiff merely was coincident. The Supreme Peo-
shall prove elements of the claim and the ple’s Court and lower courts may be af-
defendant has burden to provide evidence fected by Leegin case in the U.S.40.
to support his defense37. The Supreme In cases of abuse of market dominant
People’s Court sufficiently takes into ac- position, the plaintiff needs to prove that
count plaintiff’s hardship of collecting defendant has such position and abusive
necessary evidence and switches some conduct, but if the defendant is a public
burden of proof from the plaintiff to the utility enterprise or business operators
defendant. with lawful exclusive status, dominant
For example, according to Anti-mo- position is presumed according to the
nopoly Law, it seems that the plaintiff has specific circumstances of the market
to prove that the agreement in the case structure and competition situations, un-
has effect of excluding and restraining less it is rebutted by sufficient evidence to
competition because, under Anti-monop- the contrary41.
oly Law, monopoly agreements refer to
agreements, decisions or other concerted V. STATUTE OF LIMITATION
conducts which eliminate or restrict com-
petition38. In the Judicial Interpretation, Under Chinese Civil Law and Civil
the Supreme People’s Court provides that Procedure Law, limitation of action does-
in horizontal monopoly agreement cases, n’t exclude plaintiff’s right to bring a law-
the defendant has duty to prove that al- suit but gives the defendant a defense. If
leged agreement has no effect of exclud- the defendant doesn’t raise the defense,
ing or restraining competition39. There is the judge will neither explain the issue to
no “per se” illegal rule in China’s Anti-mo- remind the defendant to do so, nor ap-
nopoly Law because even in hard-core plies to the case automatically42. There
cartel Anti-monopoly Law doesn’t exclude are two types of limitation of actions in
possibility for the defendant to escape Chinese civil procedure law: standard
liabilities by defenses of R&D, small un- limitation and special limitation. Except
dertakings, economic depression, etc. as otherwise stipulated by laws43, such as
Switching burden of proof by the Supreme damage for body injury, claims arising
People’s Court reflects “per se” illegal rule out of unqualified goods, etc., standard
to some extent. limitation of two years applies to all types
One interesting thing is that the final of civil cases44. Special limitations vary
version of Judicial Interpretation deletes from 6 months to 3 years. Notwithstand-
same treatment of switching burden of ing that most types of civil disputes have

37 Article 64 of the Civil Procedure Law. People’s Court on Several Issues concerning the
38 Article 13 of the Anti-monopoly Law. Application of Statute of limitations during the
39 Article 7 of the Judicial Interpretation. Trial of Civil Cases.
40 Leegin Creative Leather Products, Inc. v. 43 Article 141 of the General Principles of the
PSKS, Inc., 551 U.S. 877 (2007), Civil Law.
41 Article 64 of the Judicial Interpretation. 44 Article 135-136 of the General Principles of
42 Article 3 of the Provisions of the Supreme the Civil Law.
492 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

same period of limitation of actions, run- aware of such decision of the agency be-
ning, suspension and discontinuation of comes legally effective48.
limitation may differ. Limitation of action In many instances, monopoly con-
matters in monopoly civil dispute cases ducts are continuous and last for more
not only because it is related to whether than two years before the plaintiff is
the plaintiff could win the case but also to aware of such violation and files the law-
how to calculate damages. suit. If the defendant defends by arguing
Period of limitation of action for mo- that limitation is over, the Judicial Inter-
nopoly civil dispute cases is two years, be- pretation stipulates that, under this cir-
cause there is no special stipulation in cumstance, damage shall be “calculated
Anti-monopoly Law. As general rule of from the time two years before the date
running of limitation45, the Judicial Inter- on which the plaintiff files the lawsuit to
pretation reinstate that the limitation for the people’s court”49.
damages shall begin to run from the date One point worth noting is that a maxi-
on which a plaintiff becomes aware of or mum period of limitation is twenty years,
should have become aware of the in- regardless of suspension or discontinu-
fringement of its rights or interests46. ance of limitation, unless there is special
But the Judicial Interpretation gives circumstance under which people’s court
special stipulation regarding discontinua- may extend the period50. Of course, such
tion of limitation of action. The complex- maximum period also applies to monop-
ity is caused by interaction between pri- oly dispute cases.
vate enforcement and public enforcement.
General rule of discontinuation of limita-
VI. REMEDIES
tion is that “a limitation of action shall be
discontinued if a lawsuit is brought or if If the plaintiff sustains losses caused
one party makes a claim or agrees to fulfill by the defendant’s monopoly conducts,
the obligation”47, and a new limitation the court can order the defendant to as-
shall be counted from the time of the dis- sume civil liabilities51. The main methods
continuance. In monopoly dispute cases, of assuming civil liability include cessa-
causes of discontinuance include report to tion of infringements, removal of obsta-
enforcement agencies. The limitation dis- cles, elimination of dangers, return of
continues on the date when the com- property, compensation for losses, etc.52.
plainant reports the monopoly conduct
the enforcement agencies. If the enforce- 1. Invalidity of contract. – The Judicial
ment agency decides to not accept the Interpretation provides that if terms of
case, to withdraw the case or terminate contract violate mandatory provisions of
the investigation, the limitation of action the Anti-monopoly Law, other laws or ad-
start to run anew from the date when the ministrative regulations, relevant terms
complainant becomes aware of or should are invalid53. The liability arising from in-
have become aware of such decision of validity of contract is to restitute the
the agency. If the enforcement agency property acquired under the contract to
finds monopoly conducts after investiga- other party, and if the property cannot be
tion, the limitation shall be calculated restituted or restitution is not necessary,
anew from the date when the plaintiff be- compensation shall be made at its esti-
comes aware of or should have become mated price54. Moreover, the party who

45 Article 137 of the General Principles of the 51 Article 14 of the Judicial Interpretation.
Civil Law. 52 Article 134 of the General Principle of Civil
46 Article 15 of the Judicial Interpretation. Law. Other methods include restoration of origi-
47 Article 140 of the General Principles of the nal condition, repair, reworking or replacement,
Civil Law. payment of breach of contract damages, elimina-
48 Article 16 of the Judicial Interpretation. tion of ill effects and rehabilitation of reputation
49 Id. and extension of apology.
50 Article 137 of the General Principles of the 53 Article 15 of the Judicial Interpretation.
Civil Law. 54 Article of 58 of the Contract Law.
T. HU – PRIVATE ENFORCEMENT OF ANTITRUST LAW IN CHINA 493

has fault shall compensate the other party clients upon contingency fee as long as
for losses caused by such fault, and if the rate is not higher than 30% except in
both parties have faults, each party is li- some categories of cases, such as criminal
able respectively according to its fault55. cases, administrative cases and collective
redress cases60.
2. Damages. – Punitive damage is very
rare in Chinese laws56. Apparently, the VII. LEGAL COSTS
Anti-monopoly Law doesn’t make puni-
tive damage available for victims of mo- Except attorney fee, Parties have to
nopoly conducts. But upon the plaintiff’s pay litigation fees, which may include
request, the damage may include the rea- case acceptance fee61, application fee62,
sonable expenses incurred by the plaintiff and costs incurred by the witnesses, au-
to investigate and stop the monopoly con- thenticators, interpreters and adjusters
duct57, which may include attorney fee. for appearing before court, such as travel
Although there is no explicit language expenses, accommodation expenses, liv-
in the Anti-monopoly Law and the Judi- ing expenses, and subsidy for missed
cial Interpretation directly addressing vic- work63. The case acceptance fees shall be
tims’ entitlement to attorney fee if they prepaid by the plaintiff64.
Losing party bears litigation fee and
win, judicial interpretations of the Trade-
where the party partially wins or loses the
mark Law and the Copyright Law may
case, the court may determine the amount
provide support if the judge intends to
of the litigation fees to be respectively
grant victims attorney fee. Both in judi-
borne by the parties according to the cir-
cial interpretation of the Copyright Law58 cumstances65. The Civil Procedure Law
and the Trademark Law59, the Supreme also specifically states that the losing
People’s Court almost identically provides party shall pay for the expense of witness,
that upon request of party and based on which include traffic expense, accommo-
circumstances of the case, courts can in- dation and meals, and the losses of work-
clude in damages attorney fee which is ing time, no matter which party calls the
pursuant to regulations of relevant gov- witness66.
ernment departments. Defendants may If a party has difficulty of paying liti-
argue that lack of language itself demon- gation fees, he may apply for judicial aid
strate that the Supreme People’s Court for postponement, reduction or exemp-
doesn’t have such intention. But it is not tion of the litigation fees; only natural
impossible for courts to have discretion to person is eligible for exemption67. Reduc-
include attorney fee in damages as rea- tion and exemption of the litigation fees
sonable expense to stop the infringement. generally are conditioned on financial
One thing worth noting is that in distress of a person or an entity. Post-
China attorneys are allowed to represent ponement of litigation fees apply to spe-
55 Id. tion of Laws in the Trial of Civil Disputes of Trade-
56 For instance, article 96 of Food Safety Law marks.
60 Articles 12 and 13 of the Measures for the
prescribes that besides claiming damages, a con-
sumer may require the producer or the seller to Administration of Attorney Fee.
61 Case acceptance fee is paid to the court for
pay 10 times price received, if the food is fails to
meet the safety standards or the seller knowingly adjudicating the case.
62 Application fee is mainly paid to the court
sells such food. But compensation of ten times
food price arguably is not punitive damage, be- for enforcement of decision, preservation mea-
cause it is relative low if compared to the dam- sures, payment order, bankruptcy, etc.
63 Article 6 of the Measures for the Payment
ages caused to the body.
57 Article 14 of the Judicial Interpretation. of Litigation Fees.
58 Article 26 of the Interpretation of the 64 Article 20 of the Measures for the Payment
Supreme People’s Court Concerning the Applica- of Litigation Fees.
65 Article 29 of the Measures for the Payment
tion of Laws in the Trial of Civil Disputes of Copy-
right. of Litigation Fees.
59 Article 17 of the Interpretation of the 66 Article 74 of the Civil Procedure Law.
67 Article 44 of the Measures for the Payment
Supreme People’s Court Concerning the Applica-
of Litigation Fees.
494 II.6. L’ANTITRUST PRIVATE ENFORCEMENT IN ALCUNI PAESI EXTRA UNIONE EUROPEA

cific types of cases, such as social insur- huge expense for the plaintiff, for exam-
ance benefits, marine accident, traffic ac- ple expense for expert witness and eco-
cident, medical treatment accident, or nomic analysis. The plaintiff facing such
other personal injury accident and claim- financial burden is unlikely able to resort
ing, which don’t explicitly include busi- to judicial aid because it results from case
ness dispute cases. itself instead of plaintiff’s financial dis-
However, above judicial aid institution tress.Accordingly, if there is nothing to ef-
perhaps cannot effectively mitigate finan- fectively make monopoly dispute cases af-
cial obstacles faced by victims of monop- fordable for victims, remedies actually
oly conducts. Inherent complexity of mo- are not approachable.
nopoly dispute case usually will cause TIE HU
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il concetto di aiuto di Stato

Sommario: I. GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELL’AIUTO aggiramento: essa deve, pertanto, essere
DI STATO. – II. IL TRASFERIMENTO DI RISORSE STA- interpretata in modo da ricomprendere le
TALI E GLI AIUTI DE MINIMIS. – 1. L’attribuibilità
suddivisioni territoriali di questo (pro-
allo Stato. – 2. L’attribuzione di un vantag-
gio economico. – 3. Aiuti di stato de mini- vince, comuni, municipalità, dipartimen-
mis. – III. IL CRITERIO DELLA SELETTIVITÀ. – 1. ti, regioni, comunità autonome, ecc.1),
Principi generali. – 2. La selettività geogra- così come ogni organismo pubblico, o an-
fica. – 3. La selettività materiale: principi che privato, che lo Stato istituisce o desi-
guida. – 4. Valutazione prima facie del ca- gna per gestire l’aiuto. La circostanza che
rattere selettivo. – 5. Giustificazione del la misura sia oggetto di una politica degli
vantaggio accordato alla luce della natura e
struttura del sistema fiscale di riferimento. Stati membri, ad esempio, sociale o pre-
– IV. L’ALTERAZIONE DELLA CONCORRENZA ED IL videnziale, o che sia stata posta in essere
PREGIUDIZIO AL COMMERCIO DEGLI STATI MEMBRI. al fine di raggiungere un particolare ob-
– 1. La nozione generale. – 2. L’alterazione biettivo economico-sociale non la sottrae
della concorrenza. – 3. Il pregiudizio al alla qualifica di aiuto ed allo scrutinio che
commercio degli Stati membri. – 4. Que- ne segue (fatto salvo quanto di dirà al
stioni puramente locali. – 5. Effetto apprez-
zabile. § III).
Si ricorda d’altro canto che, anche in
presenza delle condizioni sopra elencate,
I. GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELL’AIUTO DI
non sono considerati aiuti di Stato le mi-
STATO sure economiche a vantaggio di talune
Perché si realizzi la fattispecie di imprese ove queste costituiscano il corri-
“aiuto di Stato” è necessario, ai sensi del- spettivo delle prestazioni effettuate da tali
l’art. 107 TFUE, che siano sussistenti, in imprese beneficiarie per adempiere ad
via cumulativa, i seguenti presupposti: obblighi di servizio pubblico2.
1) deve trattarsi di un intervento im-
putabile allo Stato o effettuato mediante II. IL TRASFERIMENTO DI RISORSE STATALI E
risorse statali; GLI AIUTI DE MINIMIS
2) tale intervento deve attribuire un
vantaggio economico al beneficiario ed 1. L’attribuibilità allo Stato. – Ciò che
avere carattere selettivo; conta per qualificare una misura di aiuto
3-4) l’intervento deve inoltre avere un come tale è che si tratti di un comporta-
impatto sugli scambi tra gli stati membri mento imputabile allo Stato.
e distorcere la concorrenza nel mercato Il giudice comunitario ha ritenuto che
comune. fossero imputabili allo Stato gli aiuti ac-
L’art. 107 § 1 TFUE, nel definire il pro- cordati attraverso un ente istituito quale
prio ambito di applicazione, parla di aiuti ente speciale con legge di uno Stato, po-
concessi «dagli stati ovvero mediante ri- sto sotto la vigilanza e la garanzia dell’au-
sorse statali sotto qualsiasi forma» e si ri- torità legislativa, i cui compiti erano di-
ferisce, pertanto, a tutte le sovvenzioni fi- sciplinati da disposizioni normative e il
nanziate con pubblico denaro. cui direttore generale e gli altri dirigenti
La C. giust. UE, mediante un’interpre- erano di nomina governativa. A nulla rile-
tazione focalizzata più sull’effetto di una vava la sussistenza di altri elementi, atti-
misura che sulla sua forma, ha dato alla nenti all’organizzazione interna del set-
nozione di “Stato” una portata molto am- tore pubblico, così come l’esistenza di
pia al fine di prevenire ogni tentativo di norme che garantivano l’autonomia di

1 C. giust. UE, 14 ottobre 1987, causa 248/84, 2 C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-280/00,
Germania c. Commissione, in Racc. 1987, p. 4013. Altmark, in Racc. 2003, p. I-7747.
498 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

questo ente rispetto ad altri organi pub- sunto. Un’impresa pubblica può agire con
blici3. maggiore o minore indipendenza, a se-
L’imputabilità alla Stato di aiuti con- conda del grado di autonomia ad essa
cessi mediante un’impresa può, più in ge- concesso dallo Stato. Pertanto, il solo
nerale, essere dedotta sulla base di indizi fatto che un’impresa pubblica si trovi
risultanti dalle circostanze e dal contesto sotto il controllo dello Stato non è suffi-
del caso di specie quali, ad esempio, l’in- ciente per imputare a quest’ultimo misure
tegrazione dell’impresa nelle strutture adottate da tale impresa. Resterebbe per-
dell’amministrazione pubblica, la natura tanto ancora da verificare se le autorità
delle sue attività e l’esercizio di queste sul pubbliche debbano ritenersi aver avuto
mercato in normali condizioni di concor- un qualche ruolo nell’adozione di tali mi-
renza con gli operatori privati, il suo sta- sure»5.
tus giuridico, ossia il fatto che questa sia Anche la nozione di “impiego di ri-
soggetta al diritto pubblico ovvero al di- sorse statali” è stato oggetto di chiari-
ritto comune delle società, l’intensità del- menti da parte della giurisprudenza. Tale
la tutela esercitata dalle autorità pubbli- requisito sussiste laddove l’aiuto abbia un
che sulla gestione dell’impresa, nonché impatto sul bilancio dello Stato, o me-
qualsiasi altra caratteristica che indichi, diante la concessione di proprie risorse o
nel caso concreto, un coinvolgimento del- mediante la rinuncia a riscuotere quanto
le autorità pubbliche ovvero l’improbabi- gli è dovuto.
lità di una mancanza di coinvolgimento In proposito, la sentenza che limita in
nell’adozione di un provvedimento, te- maniera più significativa la definizione di
nuto conto anche dell’ampiezza di tale “risorse statali” è PreussenElektra6, in cui
provvedimento, del suo contenuto ovvero la C. giust. UE ha affermato che l’obbligo,
delle condizioni che esso comporta4. imposto a imprese private di fornitura di
D’altro canto, è necessario distinguere energia elettrica, di acquistare a prezzi
nella condotta di un’impresa controllata minimi prefissati l’energia elettrica pro-
dallo Stato tra acta jure gestionis e acta dotta da fonti di energia rinnovabili non
jure imperii, nel senso che solo le prime determina alcun trasferimento diretto o
forme d’intervento rilevano della logica di indiretto di risorse statali alle imprese
mercato, mentre le seconde vanno esami- produttrici di tali tipo di energia elettrica.
nate come interventi dell’autorità pub- La sentenza è criticabile, poiché nono-
blica e possono dunque condurre alla stante nel caso di specie non ci fosse un
concessione di vantaggi imputabili allo vero e proprio trasferimento di risorse
Stato. Nella sentenza Stardust Marine, la statali, esso riguardava un trasferimento
C. giust. UE si è soffermata sulla dimo- di risorse da privato a privato che era
strazione del controllo statale ai fini del- stato imposto dalla legge. Secondo la giu-
l’imputabilità di una misura adottata da risprudenza della stessa C. giust. UE, pre-
un ente privato controllato dallo Stato al cedentemente descritta, tutte le risorse
potere pubblico, affermando che «(…) an- sulla cui allocazione lo Stato può eserci-
che nel caso in cui lo Stato sia in grado di tare un’influenza decisiva sono da consi-
controllare un’impresa pubblica e di eser- derarsi, ai fini dell’applicazione dell’art.
citare un’influenza dominante sulle ope- 107 TFUE, statali; inoltre, la stessa C.
razioni di quest’ultima, l’esercizio effet- giust. UE aveva fin dalla sentenza Stei-
tivo di tale controllo nel caso concreto nike7 affermato che anche i sistemi di fi-
non può essere automaticamente pre- nanziamento di misure di sostegno a

3 Si vedano le sentenze C. giust. UE, 21 marzo 5 C. giust. UE, 16 maggio 2002, “Stardust Ma-
1991, causa C-305/89, Italia c. Commissione, in rine”, cit., punto 52.
Racc. 1991, p. I-1603 e 12 dicembre 1996, causa 6 C. giust. UE, 13 marzo 2001, causa C-379/98,
T-358/94, Air France c. Commissione, Racc. 1997, PreussenElektra, in Racc. 2001, p. I-2099.
p. II-2109. 7 C. giust. UE, 22 marzo 1977, causa78/76,
4 C. giust. UE, 16 maggio 2002 causa C-482/ Steinike, in Racc. 1977, p. 595, punto 24.
99, Francia c. Commissione (Stardust Marine), in
Racc. 2002, p. I-4397.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 499

certe imprese attraverso l’imposizione di oneri finanziari tali da ostacolarne lo svi-


contribuzioni sui privati rientra nella no- luppo»10.
zione aiuto statale, come nel caso delle Per le stesse ragioni, in Viscido la C.
tasse di scopo. La sentenza PreussenE- giust. UE ha precisato che «l’esclusione di
lekra introduce invece un’ingiustificata una sola impresa dalla normativa general-
disparità di trattamento tra i trasferi- mente applicata in materia di contratti di
menti di risorse da privato a privato che lavoro a tempo determinato non dà luogo
avvengono per effetto di disposizioni di ad alcun trasferimento, diretto o indiretto,
legge e quelli che avvengono attraverso di risorse statali verso tale impresa»11.
l’imposizione di tasse o contributi parafi- Ne segue, quale regola generale, che il
scali, aprendo così la strada a diverse mancato introito fiscale derivante dall’ap-
forme di aggiramento della normativa su- plicazione di una determinata misura na-
gli aiuti di Stato. zionale, laddove non costituisca la princi-
Un altro limite alla nozione di “risorsa pale finalità ma sia qualificato solo come
statale” è da ritrovarsi nella sentenza Slo- “conseguenza inerente” alla stessa, non
man Neptun8, nella quale C. giust. UE ha costituisce aiuto di Stato.
affermato che l’esclusione di certe im- Per un lungo periodo vi è stata incer-
prese di navigazione dalle disposizioni lo- tezza circa la natura cumulativa o alter-
cali per il lavoro dipendente era intesa nativa del requisito che la misura sia im-
«unicamente a modificare, in favore delle putabile ad uno Stato e che sia attuata
imprese di navigazione marittima, le con- mediante risorse statali. Con la citata sen-
dizioni alle quali vengono costituiti i rap- tenza Sloman Neptun la C. giust. UE ha
porti contrattuali tra le dette imprese e i chiarito che «i vantaggi concessi con
loro dipendenti»9. La conseguente diffe- mezzi diversi dalla risorse statali esulano
renziazione rispetto alle altre imprese dall’ambito di applicazione [dell’art. 107
nella base di calcolo dei contributi previ- TFUE]». Tale posizione è stata chiara-
denziali, nonché l’eventuale perdita di mente ribadita, nonostante la divergente
gettito tributario, dovevano essere consi- interpretazione data dalla Commissione,
derate “inerenti” al quadro normativo e nelle successive e già citate sentenze
non costituivano un mezzo per accordare PreussenElektra e Stardust Marine.
alle imprese interessate un vantaggio de-
terminato. 2. L’attribuzione di un vantaggio econo-
Sulla stessa linea di Sloman Neptun, mico. – Le modalità di concessione degli
nella causa Kirsammer, la C. giust. UE ha aiuti possono assumere le forme più sva-
confermato che il non assoggettamento di riate, e non solo quelle più tradizionale di
certe imprese (le piccole imprese) al re- sovvenzioni non rimborsabili, di sovven-
gime nazionale di protezione dei lavora- zioni tese a ripianare le perdite, o di pre-
tori dal licenziamento abusivo, avente stiti a tasso agevolato.
l’effetto di non sottoporre tali imprese alle Uno sgravio fiscale, per esempio, co-
ritenute destinate a alimentare il fondo stituisce una perdita per lo Stato, che ha
per il regime di cassa integrazione, non l’effetto di mettere il soggetto al quale si
comportava alcun trasferimento, diretto o applica in una situazione privilegiata ri-
indiretto, di risorse statali. Esso costituiva spetto ad altri contribuenti e quindi costi-
piuttosto «il frutto di una scelta legislativa tuisce un aiuto. A questo riguardo, si os-
volta a prevedere una specifica disciplina serva che la perdita di risorse per l’erario
giuridica dei rapporti fra datori di lavoro nazionale deve essere valutata al mo-
e lavoratori nelle piccole imprese e ad evi- mento in cui la misura è concessa: è irri-
tare che queste ultime siano gravate da levante la possibilità che in futuro la per-

8 C. giust. UE, 17 marzo 1993, causa C-72/91 e 189/91, Kirsammer-Hack, in Racc. 1993, p. I-6185,
C-73/91, Sloman Neptun, in Racc. 1993, p. I-887. punto 17.
9 C. giust. UE, 17 marzo 1993, “Sloman Nep- 11 C. giust. UE, 7 maggio 1998, cause riunite
tun”, cit., punto 21. C-52/97, C-53/97 e C-54/97, Viscido e altri c. Poste
10 C. giust. UE, 30 novembre 1993, causa C- Italiane, in Racc. 1998, p. 5514.
500 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

dita erariale iniziale possa essere com- tenuto che l’intervento dello HBA non po-
pensata da gettito fiscale indotto dallo svi- tesse essere considerato volto alla crea-
luppo di attività economiche risultante zione di un vantaggio, costitutivo di un
dall’incentivo concesso, conducendo ad onere supplementare per lo Stato o per la
un aumento netto delle risorse fiscali a fa- stessa HBA.
vore del tesoro. Quindi, uno Stato mem- Anche la concessione di benefici “indi-
bro non può invocare che uno sgravio fi- retti” può essere ritenuto aiuto di Stato.
scale non costituisce un aiuto per il sem- Nella decisione Decoder15 (confermata sia
plice fatto che esiste un’aspettativa di re- dal Trib. CE che dalla C. giust. UE), la
cuperare la perdita di risorse erariali12. Commissione ha stabilito che la conces-
Nel caso di tributi parafiscali13, si deve sione di incentivi economici in favore di
fare una distinzione tra imposizione ed privati cittadini per l’acquisto di decoder
uso degli stessi. L’esenzione dal paga- televisivi per la ricezione di programmi di
mento di un tributo può, evidentemente, TV digitale a pagamento costituiva un
costituire un aiuto di Stato. Parimenti, aiuto indiretto per gli operatori del mer-
l’utilizzo di tributi parafiscali a favore di cato della televisione digitale, il cui ba-
determinati beneficiari può anche costi- cino di utenza veniva ampliato e i profitti
tuire aiuto, con la differenza che in que- aumentati. I problemi associati con l’in-
st’ultimo caso è necessario che essi siano clusione di vantaggi indiretti tra gli aiuti
concessi «mediante risorse statali»: in di Stato sono evidenti, poiché essi pos-
Pearle14, per esempio, un’organizzazione sono risultare estremamente difficili sia
di diritto pubblico rappresentativa della da provare che da quantificare, rendendo
categoria degli ottici olandesi, la HBA, sempre più labili i confini di applicazione
aveva imposto ai propri membri il paga- dell’art. 107 TFUE.
mento di un contributo obbligatorio «a Infine, le misure che impongono oneri
destinazione specifica», volto cioè a fi- alle imprese non possono essere conside-
nanziare una campagna pubblicitaria col- rate aiuti di Stato, se non nel caso in cui
lettiva a favore delle imprese del settore specifiche imprese ne siano esentate, poi-
dell’ottica. Nel determinare se i servizi ché in tal caso sarebbe l’esenzione ad es-
prestati con le campagne pubblicitarie co- sere considerata come aiuto di Stato. Ciò
stituissero aiuti di Stato, la C. giust. UE emerge chiaramente dalla sentenza Fer-
ha evidenziato che, ancorché la HBA ring16. In quel caso, i grossisti distributori
fosse un ente pubblico, non risultava che del settore farmaceutico in Francia non
la campagna pubblicitaria fosse stata fi- erano stati assoggettati ad un contributo
nanziata con risorse lasciate a disposi- sulle vendite dirette, destinato a finan-
zione delle autorità nazionali. Al contra- ziare la Cassa nazionale di assicurazione
rio, i fondi utilizzati dallo HBA ai fini del malattia, che era stata posto unicamente
finanziamento della campagna pubblici- a carico dei laboratori farmaceutici. Pre-
taria in oggetto erano stati raccolti presso messo che in Francia la distribuzione dei
gli stessi membri, beneficiari della cam- medicinali avviene sia attraverso i grossi-
pagna, mediante i contributi obbligatori sti distributori, sia i laboratori farmaceu-
di cui sopra. Dal momento che le spese tici che praticano la vendita, e che i due
sopportate dall’ente pubblico ai fini della canali sono chiaramente in concorrenza
detta campagna erano state interamente tra loro, la C. giust. UE ha stabilito che il
compensate dai contributi imposti alle più favorevole trattamento riservato ai
imprese beneficiarie, la C. giust. UE ha ri- grossisti, equivalente ad un’esenzione fi-

12 Trib. UE, 6 marzo 2002, causa T-92/00 e T- 14 C. giust. UE, 15 luglio 2004, causa C-345/
103/00, Ramondín SA, in Racc. 2002, p. II-1385. 02, Pearle, in Racc. 2004, p. I-7139.
13 Quelli, cioè, che pur essendo riscossi dallo 15 Dec. Comm.UE, 24 gennaio 2007, n. 2007/
Stato sono destinati non a coprire spese d’inte- 374/CE, C52/2005, in G.U.C.E. L147, 8 luglio
resse generale ma a soddisfare fini economici (pa- 2007, p. 1.
rafiscalità economica) e fini sociali (parafiscalità 16 C. giust. UE, 22 novembre 2001, causa C-
sociale) nell’interesse specifico di coloro che li pa- 53/00, Ferring, in Racc. 2001, p. I-9067.
gano.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 501

scale, costituiva un aiuto di Stato idoneo In conformità a quanto previsto anche


a rafforzare la posizione concorrenziale dal Reg. n. 1628/06 per gli aiuti regionali,
dei grossisti distributori nei confronti del- ai sensi del considerando 13 solo l’aiuto
l’altro canale di distribuzione dei medici- c.d. “trasparente” è valutabile come de mi-
nali. nimis.
Si tratta, in sostanza, di misure per le
3. Gli aiuti di stato de minimis. – La quali è possibile calcolare con precisione
Commissione – inizialmente nella comu- l’importo (o il c.d. “equivalente sovven-
nicazione relativa agli aiuti de minimis17, zione lordo”) ex ante, senza che sia neces-
successivamente nel Reg. n. 69/01 e più di sario effettuare un’analisi del rischio.
recente nel Reg. n. 1998/0618 –, ha chiarito Questo calcolo preciso può essere realiz-
la propria posizione in merito all’applica- zato, ad esempio, per quanto riguarda le
zione degli articoli 107 e 108 TFUE agli sovvenzioni, i contributi in conto interessi
aiuti d’importanza minore (“de minimis”). e le esenzioni fiscali limitate. Per contro,
Tali misure sono state adottate sulla gli aiuti concessi sotto forma di conferi-
base dell’esperienza acquisita negli anni, menti di capitale non sono considerati
da cui è risultato che gli aiuti che non su- come aiuti de minimis “trasparenti”, a
perino, nell’arco di tre anni, la soglia di meno che l’importo totale dell’apporto
200.000 Euro (come da ultimo fissata) pubblico sia inferiore alla soglia de mini-
non incidono sugli scambi tra Stati mem- mis; gli aiuti concessi sotto forma di pre-
bri e/o non falsano né minacciano di fal- stiti sono trattati come aiuti de minimis
sare la concorrenza, e non rientrano per- trasparenti se l’equivalente sovvenzione
tanto nel campo di applicazione dell’arti- lordo è stato calcolato sulla base dei tassi
colo 107 § 1 TFUE. di interesse praticati sul mercato al mo-
Il limite previsto dal Reg. si applica mento della concessione22.
agli aiuti concessi alle imprese di qual- Gli aiuti de minimis non costituiscono
siasi settore, ad eccezione di quelli elen- aiuto di Stato ai sensi dell’art. 107 § 1,
cati all’art. 1 § 1 del citato regolamento19. poiché essi non incidono sugli scambi tra
La natura de minimis di un aiuto è de- Stati membri e/o non falsano né minac-
finita solo in base all’ammontare, che non ciano di falsare la concorrenza: di conse-
deve superare i 200.000 euro20 nell’arco di guenza, non sussiste alcun obbligo di no-
tre esercizi finanziari21. Tali massimali si tifica degli stessi, ma essi devono comun-
applicano, pertanto, a prescindere dalla que essere concessi nel rispetto di una
forma dell’aiuto o dall’obiettivo perse- procedura tesa a garantire il rispetto dei
guito ed indipendentemente dal fatto che criteri de minimis.
l’aiuto concesso dallo Stato membro sia A questo proposito, ai sensi dell’art. 3,
finanziato interamente o parzialmente § 1 e 2 del Reg., gli Stati possono scegliere
con risorse di origine comunitaria. tra due diversi sistemi: il primo prevede
17 G.U. C-68 del 6 marzo 1996, p. 9. stituzione e gestione di una rete di distribuzione o
18 Regolamento 1998/2006/Ce della Commis- ad altre spese correnti connesse con l’attività d’e-
sione, 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione sportazione; e) aiuti condizionati all’impiego pre-
degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d’im- ferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti
portanza minore (de minimis), in G.U.C.E. L379 d’importazione; f) aiuti ad imprese attive nel set-
del 28 dicembre 2006, p. 5. tore carboniero ai sensi del regolamento (CE) n.
19 Si tratta delle seguenti eccezioni: a) aiuti 1407/2002; g) aiuti destinati all’acquisto di veicoli
concessi a imprese attive nel settore della pesca e per il trasporto di merci su strada da parte di im-
dell’acquacoltura che rientrano nel campo di ap- prese che effettuano trasporto di merci su strada
plicazione del regolamento (CE) n. 104/2000 del per conto terzi; h) aiuti concessi a imprese in dif-
Consiglio [10]; b) aiuti concessi a imprese attive ficoltà.
nel settore della produzione primaria dei prodotti 20 Art. 2 § 2. La stessa disposizione prevede
agricoli di cui all’allegato I del trattato; c) aiuti che il limite sia di 100.000 EUR per le imprese at-
concessi in determinate circostanze a imprese at- tive nel settore del trasporto su strada.
tive nella trasformazione e commercializzazione 21 Il periodo viene determinato facendo riferi-
di prodotti agricoli elencati nell’allegato I del trat- mento agli esercizi finanziari utilizzati dall’im-
tato; d) aiuti ad attività connesse all’esportazione presa nello Stato membro interessato.
verso paesi terzi o Stati membri, ossia aiuti diret- 22 Si veda a tale proposito l’art. 2 § 4 del Re-
tamente collegati ai quantitativi esportati, alla co- golamento.
502 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

che lo Stato che intenda concedere un siva in un mercato interno competitivo;


aiuto de minimis informi l’impresa bene- ii) concentrare il controllo ex ante della
ficiaria dell’importo potenziale dell’aiuto Commissione sui casi con il maggiore im-
e dal suo carattere de minimis, con espli- patto sul mercato interno rafforzando nel
cito riferimento al Reg. Inoltre, prima di contempo la cooperazione tra gli Stati
concedere l’aiuto, lo Stato deve richiede membri in materia di applicazione delle
all’impresa interessata una dichiarazione norme sugli aiuti di Stato; iii) razionaliz-
relativa a qualsiasi altro aiuto de minimis zare le norme e accelerare i tempi di deci-
ricevuto durante i due esercizi finanziari sione. Nell’ambito del perseguimento del
precedenti e nell’esercizio finanziario in secondo obbiettivo, la Commissione si
corso, al fine di accertare di poter erogare propone di procedere ad un’eventuale re-
il nuovo aiuto de minimis. Si tratta, per- visione del regolamento de minimis, sulla
tanto, di verificare che il nuovo aiuto non base di una valutazione d’impatto detta-
faccia salire l’importo complessivo degli gliata, tenendo conto della situazione in
aiuti ricevuti nei due esercizi precedenti tutti gli Stati membri e nel mercato in-
al di sopra del tetto massimo. In alterna- terno nel suo insieme, nonché delle impli-
tiva, lo Stato può istituire un registro cen- cazioni a livello di bilancio di una tale re-
trale degli aiuti de minimis, contenente visione, onde valutare se l’attuale soglia
informazioni complete su tutti gli aiuti de corrisponde ancora alle condizioni di
minimis concessi. mercato24. Qualora, poi, si decida di au-
Gli Stati membri sono tenuti a regi- mentare l’entità e la portata di misure di
strare e riunire tutte le informazioni ne- aiuto esentate dall’obbligo di notifica, è
cessarie ad accertare che le condizioni del evidente che aumenterebbero le responsa-
Reg. n. 1628/06 siano state soddisfatte. In bilità degli Stati membri nel garantire la
particolare, i dati riguardanti gli aiuti de corretta applicazione della normativa in
minimis individuali devono essere conser- materia di aiuti di Stato, in particolare il
vati per dieci anni dalla data della conces- rispetto ex ante delle norme sugli aiuti di
sione, ed i dati relativi a un regime di Stato delle misure de minimis. Ciò signi-
aiuti de minimis vengono conservati per fica che gli Stati membri dovranno met-
dieci esercizi finanziari dalla data in cui è tere in opera meccanismi atti ad assicu-
stato concesso l’ultimo aiuto a norma del rare una migliore cooperazione con la
regime di cui trattasi. Su richiesta scritta, Commissione in termini non solo di qua-
lo Stato membro interessato deve tra- lità e tempestività della trasmissione di
smettere alla Commissione, entro 20 informazioni e della preparazione delle
giorni lavorativi ovvero entro un termine notifiche, ma anche di efficace controllo
più lungo fissato nella richiesta, tutte le sulla conformità degli aiuti de minimis ai
informazioni che la Commissione ritiene criteri previsti dal diritto dell’Unione25.
necessarie per accertare se siano state ri-
spettate le condizioni del presente regola- III. IL CRITERIO DELLA SELETTIVITÀ
mento, con particolare riferimento all’im-
porto complessivo degli aiuti de minimis 1. I principi generali. – La nozione di
ricevuti dalle singole imprese (art. 3, § 3 “selettività” ai sensi dell’art. 107 TFUE si
del Reg.). compone essenzialmente di due elementi:
Il Reg. è destinato ad essere valido fino il primo è quello geografico, il quale com-
al dicembre 2013. Nel frattempo, nel porta che una misura sia da considerarsi
maggio 2012, la Commissione ha adottato selettiva se le imprese situate in una parte
una Comunicazione sulla modernizzazione specifica del territorio di uno Stato sono
degli aiuti di stato dell’UE23, volta a deli- assoggettate ad un trattamento più favo-
neare una nuova strategia per la realizza- revole rispetto alle imprese situate nel re-
zione di tre obbiettivi: i) promuovere una sto del territorio; il secondo è quello ma-
crescita intelligente, sostenibile e inclu- teriale, che impone di guardare a tutte le

23 COM/2012/0209 final. 25 Vd. punto 21.


24 Vd. punto 20.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 503

forme di trattamento differenziato cui Quest’ultimo scenario apre la strada a


possono essere assoggettate le imprese in valutazioni più complesse: il contesto giu-
ragione di un intervento dello Stato. Men- ridico rilevante per valutare la selettività
tre la giurisprudenza relativa al primo di di una misura fiscale potrebbe limitarsi al-
questi due elementi è più cristallina e l’area geografica interessata dal provvedi-
consolidata, quella relativa al secondo è mento qualora l’ente territoriale, segnata-
più controversa e richiede una trattazione mente in virtù del suo statuto e dei suoi
più ampia e dettagliata. poteri, ricopra un ruolo determinante
nella definizione del contesto politico ed
2. La selettività geografica. – La re- economico in cui operano le imprese pre-
cente giurisprudenza ha chiarito la no- senti nel territorio di sua competenza. Af-
zione di selettività geografica secondo i finché, pertanto, una decisione presa in si-
criteri qui di seguito descritti26. mili circostanze possa essere considerata
In sostanza, vi sono tre situazioni in come adottata nell’esercizio di poteri suf-
cui può porsi la questione della qualifica- ficientemente autonomi, è innanzitutto
zione di aiuto di una misura volta a bene- necessario che tale decisione sia stata
ficiare imprese situate in un’area limitata adottata da un’autorità regionale o territo-
geograficamente all’interno di uno Stato. riale dotata, sul piano costituzionale, di
In un primo caso, se il governo cen- uno statuto politico e amministrativo di-
trale di uno Stato decide unilateralmente stinto da quello del governo centrale. Inol-
di adottare una misura, quale per esem- tre, la decisione in questione deve essere
pio un’agevolazione fiscale, limitandone stata presa senza possibilità di un inter-
la portata con riguardo ad un’area geo- vento diretto da parte del governo centrale
grafica che non rappresenta l’intero Stato, in merito al suo contenuto. A questo pro-
ma solo una parte del suo territorio, tale posito si osserva che l’obbligo, per un ente
misura sarà per sua natura selettiva. infra-statale, di prendere in considera-
La seconda situazione riflette un mo- zione l’interesse dello Stato al fine di ri-
dello di ripartizione delle competenze in spettare i limiti delle competenze attri-
materia fiscale in cui tutti gli enti territo- buite al medesimo ente non costituisce, in
riali dello stesso livello (Regioni, Comuni linea di principio, un elemento che lede
o altri) possono liberamente adottare, nel l’autonomia procedurale di quest’ultimo,
limite delle competenze di cui dispon- allorché esso adotta una decisione nei li-
gono, misure per le imprese (quali ad miti di tali competenze; d’altro canto, l’au-
esempio l’aliquota d’imposta applicabile) tonomia procedurale non esclude che, allo
nel territorio di loro competenza. Una mi- scopo di prevenire i conflitti, venga isti-
sura adottata da un ente territoriale in tuito un procedimento di concertazione,
questa seconda situazione non è selettiva, sempreché la decisione finale presa in
poiché non risulta possibile individuare esito a tale procedimento sia adottata dal-
un “modello” (nel nostro esempio, un li- l’ente infra-statale e non dal governo cen-
vello impositivo) a livello centrale che trale.
possa rappresentare il parametro di riferi- Infine, perché una misura applicabile
mento. alle imprese presenti nella regione non
In una terza situazione, un ente regio- presenti il carattere di selettività geogra-
nale o territoriale, nell’esercizio di poteri fica, è necessario che le conseguenze eco-
sufficientemente autonomi rispetto al po- nomiche della stessa non siano compen-
tere centrale, introduce misure a benefi- sate da sovvenzioni o contributi prove-
cio unicamente alle imprese situate all’in- nienti da altre Regioni o dal governo cen-
terno del territorio di sua competenza (p. trale; tuttavia, il semplice fatto che da una
es. stabilisce un’aliquota fiscale inferiore valutazione complessiva dei rapporti fi-
a quella nazionale). nanziari tra lo Stato centrale ed i suoi enti
26 Si vedano in particolare: C. giust. UE, 6 set- C-434/06, Unión General de Trabajadores de La
tembre 2006, causa C-88/03, Portogallo c. Commis- Rioja, in Racc. 2008, p. I-6747; C. giust. UE, 10 set-
sione (Azzorre), in Racc. 2006 p. I-7115; C. giust. tembre 2009, causa T-75/03, Banco Comercial dos
UE, 11 settembre 2008, cause riunite C-428/06 a Acores c. Commissione, in Racc. 2009, p. II-143.
504 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

infra-statali risulti che sussistono trasferi- imprese o produzioni e la sua natura se-
menti finanziari dal suddetto Stato verso lettiva sono spesso presentati, nella lette-
questi ultimi non può, in quanto tale, es- ratura accademica, come due condizioni
sere sufficiente a dimostrare che tali enti che meritano separata analisi; di fatto,
non si assumono le conseguenze econo- però, il criterio della selettività in nume-
miche delle misure da essi adottate e che, rosi casi non viene nemmeno citato tra i
pertanto, non godono di un’autonomia fi- requisiti che devono essere soddisfatti
nanziaria, dato che siffatti trasferimenti perché sussista un “aiuto di Stato”29. Ciò
possono spiegarsi con motivi che non pre- pare avvenire soprattutto nel contesto di
sentano alcun legame con le suddette mi- casi in cui il beneficiario dell’aiuto è chia-
sure fiscali27. ramente identificabile in quanto, per
esempio, destinatario di aiuti destinati a
3. La selettività materiale: principi gui- coprire le spese di fornitura di un servizio
da. – La metodologia utile a determinare pubblico: in tali circostanze, è evidente
se una misura abbia carattere generale o che la questione chiave è unicamente
specifico si articola in due fasi. La prima quella di definire se l’aiuto costituisca un
fase consiste nel dimostrare (con onere vantaggio per l’impresa ed il requisito
della prova a carico della Commissione) della selettività potrebbe considerarsi au-
che la misura ha carattere prima facie se- tomaticamente soddisfatto.
lettivo, favorendo essa talune imprese o In casi, invece, in cui la misura non
talune produzioni. La seconda fase (con abbia destinatari evidentemente identifi-
onere della prova a carico dello Stato cabili, il giudice comunitario vaglia con
membro) consiste nel verificare se l’appa- attenzione anche la sussistenza del requi-
rente selettività possa essere giustificata sito della selettività.
dalla natura o dallo schema generale del
sistema. 4. Valutazione prima facie del carattere
A grandi linee, l’analisi del carattere selettivo. – Secondo la giurisprudenza
selettivo di una misura statale a norma delle Corti, vengono in rilievo in questa
dell’art. 107 § 1 TFUE è analoga ad un tra- prima fase tre elementi: la definizione di
dizionale controllo di non-discrimina- un contesto di riferimento, l’identifica-
zione: ogni differenza tra imprese e set- zione di un gruppo imprese che potreb-
tori economici che si trovino in situazioni bero essere considerate in una situazione
giuridiche e fattuali comparabili deve es- giuridica e fattuale simile, e, infine, la va-
sere giustificata in maniera obiettiva e lutazione se la misura crei un trattamento
non può spingersi oltre quanto sia attri- differenziato tra queste ultime e le im-
buibile alla differenza di circostanze che prese beneficiarie.
giustifica l’applicazione di differenti re- La determinazione del contesto di rife-
gimi. Nella causa Ferring, la C. giust. UE rimento assume un’importanza maggiore
ha infatti stabilito che la circostanza per nel caso di misure fiscali, dal momento
la quale certe imprese sono trattate in che l’esistenza stessa di un vantaggio può
maniera differenziata da una misura sta- essere accertata solo rispetto a un livello
tale non implica automaticamente che la di tassazione definito “normale”: in questi
misura conceda un vantaggio selettivo a casi, il carattere prima facie selettivo di
norma dell’art. 107 § 1, poiché non sussi- una misura a viene facilmente dedotto
ste alcun vantaggio quando la differenza dalla sussistenza, nella misura in esame,
di trattamento sia «giustificata da ragioni di una “deroga” (per esempio, un’esen-
inerenti la logica del sistema»28. zione) rispetto ad uno schema generale30.
L’esistenza di un vantaggio per talune L’importanza del contesto di riferi-

27 C. giust. UE, 11 settembre 2008, “Unión Ge- C. giust. UE, 3 marzo 2005, causa C-172/03, Hei-
neral de Trabajadores de La Rioja”, cit., punto 135. ser, in Racc. 2007, p. I-1627, punto 27.
28 C. giust. UE, 22 novembre 2001, causa C- 30 C. giust. UE, 17 giugno 1999 in causa C-
53/00, Ferring, in Racc. 2001, p. I-9067, punto 17. 75/97, Belgio c. Commissione, in Racc. 1999, p. I-
29 C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-280/ 3671, punti 32-34.
00, Altmark, in Racc. 2003, p. I-7747, punto 75, e
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 505

mento può avere come conseguenza nega- lettivo, sia concepito secondo una deter-
tiva di rendere la valutazione di selettività minata tecnica regolamentare, con la con-
più difficile, allorché la misura in esame seguenza che talune norme tributarie na-
non possa, o possa solo con difficoltà, es- zionali sfuggirebbero immediatamente al
sere rapportata ad un contesto di riferi- controllo in materia di aiuti di Stato per il
mento più ampio. solo fatto di rientrare in un’altra tecnica
Nel caso Gibilterra, ad esempio, il Trib. regolamentare, benché produttive, in di-
UE31 aveva chiarito che, per considerare ritto e/o di fatto, dei medesimi effetti.
una misura fiscale selettiva, è necessario Così sarebbe, ad esempio, nel caso di un
preliminarmente identificare ed esami- sistema fiscale che, anziché prevedere re-
nare il regime “comune” o “normale” nel gole generali per la totalità delle imprese,
sistema fiscale applicabile nell’area geo- alle quali derogare a favore di talune di
grafica di riferimento. Il Trib. UE aveva esse, conduca ad un risultato identico ret-
ritenuto che, omettendo di procedere a tificando e combinando le norme tributa-
tale esame, la Commissione non avesse rie in maniera che la loro stessa applica-
chiarito in che modo certi elementi del si- zione porti a una pressione fiscale diffe-
stema fiscale notificato costituivano dero- renziata per le diverse imprese.
ghe ed esso era, pertanto, da considerarsi In mancanza di alternative, pertanto,
selettivo. il contesto di riferimento può in taluni
Da tale decisione si dedurrebbe che casi essere costituito dalla stessa misura
l’identificazione di un contesto di rife- in esame. Nel caso Gibilterra, la C. giust.
rimento sia un passo necessario ai fini UE ha concluso che il sistema fiscale pro-
della valutazione di selettività: successiva- posto – un’imposizione che era modulata
mente, però, nello stesso caso Gibilterra32, in funzione del numero di dipendenti e
la C. giust. UE ha respinto tale posizione. delle dimensioni degli immobili commer-
Pur ammettendo che, secondo la propria ciali occupati – ancorché fondato su cri-
giurisprudenza, la determinazione del teri in sé generali, operava di fatto una di-
contesto di riferimento assume un’impor- scriminazione tra società, escludendo a
tanza maggiore nel caso delle misure fi- priori da qualsivoglia imposizione le so-
scali, dal momento che l’esistenza stessa cietà “offshore”, in quanto queste ultime
di un vantaggio può essere accertata solo non avevano dipendenti né occupavano
rispetto a un livello di tassazione definito immobili commerciali.
“normale” la C. giust. UE ha sostenuto D’altro canto, secondo la sentenza Gi-
che, contrariamente al ragionamento del bilterra occorre tenere presente che una
Trib. Ue, tale giurisprudenza non fa di- pressione fiscale differente, risultante dal-
pendere la qualificazione di un sistema fi- l’applicazione di un regime fiscale “gene-
scale come “selettivo” dal fatto che que- rale”, non può essere sufficiente, in sé, a
st’ultimo sia concepito in maniera che le dimostrare la selettività di un’imposizione
imprese che beneficiano eventualmente ai fini dell’art. 107 TFUE; infatti, per po-
di un vantaggio siano, in generale, assog- ter essere ritenuti costituire vantaggi se-
gettate agli stessi oneri fiscali delle altre lettivi, i criteri d’imposizione prescelti da
imprese, ma godano di deroghe – di un regime fiscale devono essere anche
guisa, cioè, che il vantaggio selettivo possa idonei a caratterizzare le imprese benefi-
essere identificato come la differenza tra ciarie in virtù delle proprietà loro pecu-
l’onere fiscale normale e quello soppor- liari quale categoria privilegiata, così da
tato da tali prime imprese. Infatti, un tale potersi concludere che tale regime favori-
modo di comprendere il criterio di seletti- sce “talune” imprese o “talune” produ-
vità presupporrebbe che un regime fi- zioni. Nel caso in esame, tuttavia, la cir-
scale, per poter esser qualificato come se- costanza che le società “offshore” non fos-

31 Trib. UE, 18 dicembre 2008, cause riunite 32 C. giust. UE, 15 novembre 2011, causa C-
T-211/04 e T-215/04, Gibilterra, in Racc. 2008, p. 106/09, Gibilterra, non ancora pubblicata.
II-3645.
506 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

sero tassate non poteva essere ritenuta che, in mancanza di armonizzazione a li-
dalla C. giust. UE una conseguenza ca- vello comunitario, gli Stati Membri sono
suale del regime in esame, bensì il risul- legittimati ad istituire ecotasse settoriali,
tato ineluttabile del fatto che i criteri al fine di raggiungere taluni obiettivi am-
d’imposizione erano concepiti precisa- bientali, ed, in particolare, di definire le
mente in modo che le società “offshore”, le loro priorità in materia di tutela ambien-
quali per loro natura non hanno dipen- tale e di determinare di conseguenza i
denti né occupano immobili commerciali, beni o servizi che decidono di assogget-
non avessero di cosa essere tassate. tare ad un’ecotassa. Ne deriverebbe, in li-
Da tutto ciò si deduce che la circo- nea di principio, «che la sola circostanza
stanza che il fatto che non vi sia una che un’ecotassa costituisca una misura
chiara deroga od eccezione ad uno sche- circoscritta, che ha ad oggetto alcuni beni
ma impositivo non deve necessariamente o servizi specifici e non è riconducibile ad
portare alla conclusione che la misura in un sistema generale di tassazione applica-
esame ha carattere generale, ma soltanto bile all’insieme delle attività analoghe che
alla considerazione che lo standard nei esercitano un impatto comparabile sul-
confronti del quale l’esistenza di un trat- l’ambiente, non permette di ritenere che
tamento differente dovrebbe essere com- le attività analoghe, non assoggettate a
parato è costituito dalla misura stessa. tale ecotassa, beneficino di un vantaggio
In questa fase entra dunque in gioco selettivo».
la valutazione dell’obbiettivo perseguito Tale argomentazione si distacca note-
dalla misura in esame: esso aiuta infatti a volmente dal test in tre fasi precedente-
delimitare il gruppo di imprese il cui trat- mente elaborato dalla C. giust. UE, nella
tamento dovrebbe essere tenuto in consi- misura in cui la valutazione della natura
derazione quando si esaminano gli effetti selettiva o meno di una misura si risolve,
della misura. Nel caso di Gibilterra, poi- di fatto, in una valutazione di legittimità
ché l’obbiettivo della misura era di intro- o meno dell’obbiettivo che essa persegue.
durre un sistema generale di tassazione La C. giust. UE ha successivamente
per tutte le imprese stabilite a Gibilterra, annullato la sentenza del Trib. UE, chia-
il gruppo di imprese il cui trattamento era rendo preliminarmente che l’art. 107 § 1
da tenere in considerazione per stabilire TFUE «non distingue a seconda delle
la selettività era costituito da tutte le im- cause o degli obiettivi di una misura sta-
prese ivi stabilite. tale, ma definisce tale misura in funzione
L’obbiettivo perseguito dalla misura in dei suoi effetti (…). Il Trib. Ue ha violato
esame assume un ruolo più ambiguo l’art. [107 § 1 TFUE] affermando (…) che
nella sentenza del Trib. Ue British Aggre- gli Stati membri sono liberi, nell’ambito
gates33, relativa ad una ecotassa imposta di una ponderazione dei diversi interessi
sui materiali granulosi utilizzati in edili- in gioco, di definire le loro priorità in ma-
zia (gli “aggregati”), che prevedeva un’e- teria di tutela ambientale e di determi-
senzione in favore di quelli che deriva- nare di conseguenza i beni o servizi che
vano da sottoprodotti o scarti di altri pro- decidono di assoggettare ad un’ecotassa,
cessi di lavorazione (“aggregati secon- ragion per cui la circostanza che un’eco-
dari”) nonché quelli riciclati. tassa non sia applicabile all’insieme delle
La Commissione aveva ritenuto che attività analoghe che esercitano un im-
l’ambito di applicazione dell’esenzione patto comparabile sull’ambiente non per-
fosse giustificato dalla logica e dalla na- mette di ritenere che le attività analoghe,
tura del regime fiscale introdotto dal Re- non assoggettate a tale ecotassa, benefi-
gno Unito, che perseguiva alcuni obbiet- cino di un vantaggio selettivo. (…) Tale
tivi di natura ambientale. approccio, basato unicamente sulla consi-
Nel concordare con le valutazioni derazione dell’obiettivo ambientale perse-
della Commissione, il Trib. UE osservava guito, esclude a priori la possibilità di

33 Trib. UE, 13 settembre 2006, causa T-210/


02, British Aggregates, in Racc. 2006, p. II-789.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 507

qualificare “vantaggio selettivo” il fatto fiscale idonea a produrre l’esistenza di


che operatori che si trovano in situazioni vantaggi selettivi.
analoghe rispetto all’obiettivo non ven- Il Trib. UE, infine, ha esaminato la
gano assoggettati alla tassa, e ciò a pre- possibilità che tale differenziazione fi-
scindere dagli effetti della misura fiscale scale potesse essere giustificata dalla na-
in questione, sebbene l’art. [107 § 1 tura e dall’economia del sistema fiscale
TFUE] non distingua a seconda delle istituito dalla misura in esame, conclu-
cause o degli obiettivi di una misura sta- dendo che, nel caso di specie, essa non lo
tale, ma definisca tale misura in funzione era.
dei suoi effetti»34. Simili questioni caratterizzano il suc-
La C. giust. UE ha pertanto rinviato la cessivo caso Ossidi d’azoto (NOx)37. Il
causa al Trib. UE, che nel 201235, sulla Trib. UE aveva stabilito che un sistema di
base dei principi enunciati dalla stessa, scambio di diritti di emissione per gli os-
ha ritenuto che la misura in esame avesse sidi d’azoto comunicato dall’Olanda, che
natura selettiva e costituisse, pertanto, un consentiva ad alcune imprese di com-
aiuto di Stato. In particolare, il Trib. UE prare o vendere diritti di emissione non
ha richiamato la necessità di definire in era selettivo sulla base del fatto che le im-
primo luogo il sistema di riferimento, prese che potevano fruire di tale possibi-
cioè il principio di tassazione normale lità erano in una situazione, di fatto e di
che sottostà alla misura in esame. Nel diritto, diversa dalle altre imprese, che in-
caso di specie, il regime normale di tassa- vece erano assoggettate ad un obbligo
zione che costituiva il quadro di riferi- tout court di ridurre le proprie emissioni.
mento riposava solo sulla nozione dello La misura controversa si applicava a tutti
sfruttamento commerciale di un mate- gli impianti industriali aventi dimensioni
riale assoggettato in quanto «aggregato», superiori ad una determinata soglia (di
indipendentemente dalle proprietà fisico- fatto, in Olanda operavano circa 250 im-
chimiche della composizione, della taglia prese, parti di grandi gruppi industriali,
o del valore commerciale dei materiali di aventi tali caratteristiche) che di fatto, co-
cui esso può essere composto. Passando a stituivano, secondo il Trib. UE, un gruppo
valutare la comparabilità delle situazioni diversificato di imprese: siccome la mi-
in questione, il Trib. UE ha ritenuto di sura controversa riguarda le imprese più
non poter ignorare l’obiettivo ambientale inquinanti, l’Olanda aveva adottato un
perseguito dalla misura in esame «dal criterio di selezione oggettivo, conforme
momento che gli elementi che caratteriz- allo scopo perseguito, vale a dire la tutela
zano situazioni differenti e quindi il loro dell’ambiente, e alla logica interna del si-
carattere comparabile debbono in parti- stema.
colare essere determinati e valutati alla La C. giust. UE, d’altro canto, ha ini-
luce dell’obiettivo e dello scopo dell’atto ziato la propria analisi chiarendo che la
che istituisce la distinzione di cui trattasi natura di aiuto di una misura viene deter-
nonché di principi e obiettivi del settore minata sulla base dei suoi effetti, e non
nel quale rientra tale atto»36. Con riferi- della tecnica legislativa adottata. La circo-
mento, pertanto, all’obiettivo perseguito, stanza, poi, che il numero di imprese che
il Trib. UE ha ritenuto che, nei fatti, taluni possono aspirare al beneficio di una mi-
materiali esentati si trovassero in una si- sura sia assai rilevante, o che tali imprese
tuazione di fatto e di diritto analoga a appartengano a settori di attività diversi,
quella di altri materiali assoggettati alla non è sufficiente per far venir meno il ca-
tassa: ciò integrava una differenziazione rattere selettivo della misura medesima e,

34 C. giust. UE, 22 dicembre 2008, C-487/06 36 Trib. UE, 7 marzo 2012, British Aggregates
British Aggregates, in Racc. 2008 p. I-10515, punti (2), punto 68.
85-87. 37 Trib. UE, 10 aprile 2008, causa T-233/04,
35 Trib. UE, 7 marzo 2012, causa T-210/02 Bri- Olanda c. Commissione, in Racc. 2008, p. II-591 e
tish Aggregates (2), non ancora pubblicata. C. giust. UE, 8 settembre 2011, causa C-279/08,
Commissione c. Olanda, non ancora pubblicata.
508 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

quindi, per escludere la sua qualificazione grava non sono sufficienti a sottrarre tale
come aiuto di Stato. Nel caso, poi, in cui misura alla qualificazione come misure
la misura esaminata sia retta da criteri selettive (…). Infatti, (…) una siffatta dif-
oggettivi di applicazione orizzontale, nep- ferenziazione tra le imprese, fondata su
pure tale circostanza rimette in discus- un criterio quantitativo, cioè il criterio
sione il suo carattere selettivo, perché sa- della capacità termica totale installata
rebbe solo idonea a dimostrare che gli (…), non può considerarsi inerente ad un
aiuti controversi rientrano in un regime sistema inteso a ridurre l’inquinamento di
di aiuti e non di un aiuto individuale. origine industriale e, quindi, giustificata
Tutto ciò premesso, la C. giust. UE ha soltanto da considerazioni di ordine eco-
considerato che ciascuna impresa le cui logico»39.
attività producano emissioni di ossido La sentenza chiarisce pertanto che an-
d’azoto debbano conformarsi agli obbli- che differenziazioni effettuate sulla base
ghi in materia di limitazione o di ridu- di criteri oggettivi e ragionevoli può crea-
zione di tali emissioni; però, al fine di ot- re selettività: in questo caso, solo la im-
temperare agli obblighi che così incom- prese più inquinanti beneficiavano dello
bono loro in forza della normativa nazio- scambio, imprese che avrebbero avuto
nale, soltanto le imprese rientranti nella più difficoltà a ridurre le emissioni e che,
misura controversa dispongono delle pos- pertanto, avrebbero avuto più bisogno di
sibilità di scambio oggetto di esame, il un sistema di scambio.
che costituisce per esse un vantaggio di
cui altre imprese che si trovano in ana- 5. Giustificazione del vantaggio accor-
loga situazione non beneficiano. Tale con- dato alla luce della natura e struttura del
statazione, per la C. giust. UE, è stata suf- sistema fiscale di riferimento. – Occorre in-
ficiente a stabilire che la misura contro- fine rammentare che la verifica del carat-
versa introduce una differenziazione tra tere selettivo di un vantaggio accordato
imprese in situazione analoga. attraverso il sistema fiscale include l’e-
La differenza tra la decisione del Trib. same della possibile giustificazione del
UE e della C. giust. UE risiede nel criterio vantaggio accordato alla luce della natura
usato per circoscrivere l’ambito di appli- e struttura del sistema fiscale di riferi-
cazione della misura: il Trib. UE ha fatto mento. Tale giustificazione, che spetta
riferimento alla quantità di ossidi, stabi- allo Stato membro fornire, può escludere
lendo che «considerazioni di carattere la natura selettiva e quindi non rendere
ecologico giustificano la distinzione tra le applicabili le norme in materia di aiuti di
imprese che emettono elevate quantità di Stato alle misure fiscali.
NOx e le altre imprese»38: pertanto, la li- Benché in questa fase sia importante,
mitazione delle imprese beneficiarie del- per lo Stato interessato, evidenziare l’ob-
l’agevolazione era fatta secondo criteri og- biettivo perseguito dalla misura, rara-
gettivi, in conformità all’obbiettivo della mente vengono addotte circostanze di
misura, cioè la tutela dell’ambiente. In fatto atte a provare l’idoneità della misura
contrasto, come nel caso British Aggrega- controversa a raggiungere tale scopo.
tes, la C. giust. UE ha ritenuto che consi- Un lucido esempio si ritrova nella ci-
derazioni di carattere ambientale non tata sentenza Ossidi d’Azoto. In questo
sono determinanti al momento di stabi- caso, la Corte ha vagliato la possibilità
lire se una misura costituisca aiuto di che, nonostante la misura fosse prima fa-
Stato, ma piuttosto al fine di valutarne la cie selettiva, la limitazione del beneficio
compatibilità con il mercato comune ai ad alcune imprese potesse essere giustifi-
sensi dell’art. 107 § 3: «le considerevoli cata dalle loro rilevanti emissioni di NOx e
emissioni di NOx delle imprese rientranti del proporzionale parametro di riduzione
nella misura controversa e il parametro che gravava su di esse. Di fatto, però, pur
specifico di riduzione che su tali imprese accettando in linea di principio che consi-

38 C. giust. UE, 8 settembre 2011, Commis- 39 C. giust. UE, 8 settembre 2011, Commis-
sione c. Olanda, cit., punto 99. sione c. Olanda, cit., punto 76.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 509

derazioni di carattere ambientale potes- dell’esenzione dall’IVA di cui beneficia-


sero rilevare ai fini della valutazione della vano le operazioni di assicurazione. L’ali-
giustificabilità delle agevolazioni in que- quota, pertanto, risultava essere stata in-
stione, essa ha concluso che la distinzione fatti introdotta per lottare contro compor-
tra impianti più o meno inquinanti non tamenti intesi a trarre profitto dalla di-
potesse considerarsi “inerente” ad un re- sparità tra l’aliquota base dell’IPT e quella
gime diretto a ridurre l’inquinamento di dell’IVA, che erano all’origine di un man-
origine industriale e pertanto necessaria- cato guadagno in termini di entrate: l’ali-
mente giustificato dal suo obiettivo am- quota più elevata dell’IPT appariva dun-
bientale. Dal punto di vista dell’impatto que come un prelievo regolatore inteso a
ambientale, ogni emissione di NOx deve dissuadere specificamente la conclusione
essere ritenuta nociva, indipendentemente dei contratti di assicurazione collegati.
dalle dimensioni dell’impianto da cui pro- Alla luce di queste considerazioni, la C.
viene: pertanto, una differenziazione tra giust. UE ha ritenuto che l’applicazione
imprese fondata unicamente su un crite- dell’aliquota più elevata dell’IPT ad una
rio quantitativo del tipo di quello appli- parte determinata dei contratti di assicu-
cato dalla misura esaminata non può con- razione doveva essere considerata giusti-
siderarsi di per sé giustificabile anche alla ficata dalla natura e dalla struttura del si-
luce dell’obbiettivo di tutela ambientale stema nazionale di imposizione delle assi-
che essa persegue. curazioni.
Occorre inoltre osservare che, una Né questa, né le poche altre sentenze41
volta accolta, come ha fatto la C. giust. in cui la C. giust. UE ha accettato argo-
UE, una forma di valutazione della seletti- mentazioni fondate sulla “natura e strut-
vità basata sugli “effetti”, diventa difficile tura logica del sistema”, paiono enunciare
per gli Stati membri legittimare una mi- regole in qualche modo generalizzabili:
sura alla luce della natura e della logica l’applicazione di tale criterio resta per-
del sistema: ciò è confermato dal fatto che tanto piuttosto casuale e scarsamente si-
la C. giust. UE ha accettato in rarissimi stematizzata.
casi tale giustificazione. Uno tra i pochi
esempi è costituito dalla sentenza GIL In- IV. L’ALTERAZIONE DELLA CONCORRENZA ED
surance40, pronunciata relativamente ad IL PREGIUDIZIO AL COMMERCIO DEGLI
una controversia riguardante la riscos- STATI MEMBRI
sione, sui contratti di assicurazione rela-
tivi agli elettrodomestici, ai viaggi e alle 1. La nozione generale. – Le due condi-
automobili nel Regno Unito, di un’impo- zioni previste dall’art. 107 § 1 – cioè la di-
sta sui premi assicurativi (“IPT, Insurance storsione della concorrenza e il pregiudi-
Premium Tax”) ad un’aliquota più elevata zio al commercio comunitario – appaio-
rispetto a quella applicabile agli altri no, sulla base della formulazione della re-
premi assicurativi (aliquota base). L’obiet- lativa disposizione, come formalmente
tivo di una tale differenziazione era di fre- separate; di fatto, esse sono strettamente
nare la tendenza consistente, in partico- collegate tra loro al punto che, fin dall’ini-
lare per i fornitori di elettrodomestici, nel zio degli anni 80, la C. giust. UE le ha con-
sostituire progressivamente i contratti di siderate congiuntamente ed ha stabilito,
servizi di riparazione e di manutenzione con succinti ragionamenti, che l’aiuto che
degli elettrodomestici dati in locazione o rafforzi la posizione di un’impresa nei
messi in vendita, assoggettati all’IVA all’a- confronti di altre imprese concorrenti ne-
liquota base del 17,5%, con contratti di gli scambi intracomunitari è già di per sé
assicurazione accessori ai contratti di lo- una circostanza tale da consentire alla
cazione o di vendita, al fine di usufruire Commissione di ritenere che esso sia

40 C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-308/01, 2005, causa C-128/03, AEM, in Racc. 2005, p. I-
GIL Insurance Ltd e altri contro Commissioners of 2861 e C. giust. UE, 9 dicembre 1997, causa C-
Customs & Excise, in Racc. 2004, p. I-4777. 353/95, Ladbroke Racing, in Racc. 1997, p. I-7007.
41 Vd. anche le sentenze C. giust. UE, 14 aprile
510 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

«tale da incidere sugli scambi tra stati stificato anche da ragioni di carattere pra-
membri e minacci di falsare la concor- tico: infatti, quando l’aiuto è concesso in-
renza tra le imprese nei diversi stati mem- dividualmente ad un’impresa che produce
bri»42. o vende un solo prodotto, la determi-
Successivamente, nella sentenza Al- nazione del mercato rilevante è indub-
zetta, il Trib. CE ha ribadito che «allorché biamente possibile; allorquando, però,
un aiuto finanziario concesso dallo Stato l’aiuto è concesso a numerose imprese o a
rafforza la posizione di un’impresa nei gruppi di imprese, in molti casi diventa
confronti di altre imprese concorrenti ne- impossibile individuare ed analizzare su
gli scambi intracomunitari, questi sono quali mercati rilevanti esse siano attive.
da considerarsi influenzati dall’aiuto»43. Le corti comunitarie hanno pertanto aval-
Come per gli articoli 101 e 102 TFUE, lato, nella maggioranza dei casi, un’iden-
anche le distorsioni di concorrenza poten- tificazione molto sommaria del mercato
ziali sono sufficienti ad integrare il di- rilevante anche se si registrano casi in cui
vieto di cui all’art. 107 TFUE, mentre solo è stato posto l’accento sull’importanza
qualora i vantaggi statali vengano accor- della definizione del mercato anche in
dati a favore di imprese che non operano materia di aiuti di Stato46.
su mercati aperti alla concorrenza, il di-
vieto diviene inapplicabile, ma solo per il 2. L’alterazione della concorrenza. –
tempo durante il quale la concorrenza Circa la condizione per la quale un aiuto
non opera in tali mercati. Infatti, una mi- debba falsare la concorrenza, occorre no-
sura statale dichiarata non rientrare nel tare che l’alterazione della concorrenza
campo di applicazione dell’art. 107 TFUE, può manifestarsi sia nei rapporti fra pro-
perché intesa come operante in un mer- duttori nazionali, sia nei rapporti fra que-
cato inizialmente chiuso alla concor- sti e i loro concorrenti negli altri Stati
renza, deve, quando il mercato è successi- membri. Per stabilire se la concorrenza è
vamente liberalizzato, essere soggetta a falsata, bisogna infatti tener conto della
un nuovo esame come aiuto esistente, concorrenza potenziale e non solamente
poiché il requisito dell’effetto sulla con- di quella attuale: sulla base dello stesso
correnza e le ripercussioni in termine di principio, un aiuto può essere vietato se
alterazione degli scambi divengono appli- rende più difficile la creazione di imprese
cabili a tutti i settori che sono aperti alla che sarebbero nate in sua assenza. Anche
concorrenza44. la concorrenza di sostituzione deve essere
A differenza di quanto avviene in ma- presa in esame: un aiuto alla produzione
teria di posizione dominante e di con- di tessuti naturali, per es., può ostacolare
trollo delle concentrazioni, la definizione lo sviluppo di tessuti artificiali. Infine non
del mercato rilevante nella valutazione di è necessario provare che la concorrenza,
un aiuto non poggia su approfondite ana- attuale o potenziale, sia effettivamente
lisi di mercato, tanto che la Commissione falsata, bastando che di ciò esista una mi-
stessa ha affermato che «l’analisi si incen- naccia seria47.
tra sul beneficiario dell’aiuto e sull’indu- La Commissione, come anticipato,
stria o sul settore in cui questi opera piut- non è obbligata a condurre un’analisi eco-
tosto che sull’individuazione dei vincoli nomica dettagliata delle condizioni con-
concorrenziali ai quali il beneficiario del- correnziali del mercato e la possibilità
l’aiuto è soggetto»45. Tale approccio è giu- che queste vengano alterate. Tale requi-

42 C. giust. UE, 17 settembre 1980, in causa correnza G.U.C.E. C372, 9 dicembre 1997, p. 5,
730/79, Philip Morris, in Racc. 1980, p. 2671, nota 1.
punti 11 e 12. 46 Trib. UE, 28 febbraio 2002 causa T-155/98,
43 Trib. UE, 15 giugno 2000, in causa T-313/ SIDE c. Commissione, in Racc. 2002, p. II-1179,
97, Alzetta, in Racc. 2000, p. II-2319, punti 80-81. punto 71, e 22 febbraio 2006, causa T-34/02, Le
44 Trib. UE, 15 giugno 2000, Alzetta, cit. Levant c. Commissione, in Racc. 2008, p. II-267,
45 Comunicazione della Commissione sulla punti 123-124.
definizione del mercato rilevante ai fini dell’appli- 47 Trib. UE, 29 settembre 2000, causa T-55/99,
cazione del diritto comunitario in materia di con- CETM c. Commissione, in Racc. 2001, p. II-3207.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 511

sito viene pertanto ad essere presunto, nel Trib. UE, per quanto concerne gli aiuti in-
momento in cui si sia dimostrato che vi dividuali, è necessario verificare se la mo-
sia un pregiudizio agli scambi intracomu- tivazione della decisione impugnata si
nitari48. basi su elementi concreti per dimostrare
In linea di massima, la C. giust. UE ha che il provvedimento esaminato possa in-
accettato analisi basate sul criterio della cidere sugli scambi intracomunitari e
“plausibilità” come sufficienti a dimo- sulla concorrenza, quali, in particolare, la
strare la sussistenza di un’alterazione: per dimensione dell’impresa beneficiaria, le
esempio, la concessione di un aiuto in un sue attività di esportazione, l’importo del-
settore caratterizzato da intensa concor- l’aiuto: si richiederebbe pertanto alla
renza porta ad una inevitabile distorsione Commissione un’analisi economica con-
(quantomeno potenziale), a prescindere creta della situazione del mercato53. In
dalle dimensioni del beneficio concesso: sede di esame dei regimi settoriali di
«se il vantaggio è ridotto, la concorrenza è aiuto, la Commissione non può nemmeno
falsata in maniera ridotta, ma essa è non- limitarsi a un’analisi in astratto, ma deve
dimeno falsata»49; anche le modeste di- basarsi su elementi concreti, relativi, per
mensioni dell’impresa beneficiaria sono esempio, alle caratteristiche del regime di
ininfluenti ai fini della qualificazione della aiuti o del mercato interessato, per valu-
misura. Lo stesso vale per gli aiuti con- tare l’incidenza dell’aiuto54. Viceversa, per
cessi in mercati dove esistono sovraccapa- quanto concerne i regimi multisettoriali
cità produttive: qualsiasi aiuto è idoneo a di aiuto, dalla giurisprudenza si evince
incidere sugli scambi degli Stati membri e che la Commissione può limitarsi a stu-
falsare la concorrenza, in quanto la con- diare le caratteristiche del programma in
servazione dell’impresa beneficiaria sul questione onde stabilire se, a causa degli
mercato impedisce ai concorrenti di ac- importi o delle percentuali elevate degli
crescere la loro quota di mercato attra- aiuti, delle caratteristiche degli investi-
verso un aumento delle esportazioni, e menti sostenuti o di altre modalità previ-
questo anche se la quota di mercato na- ste dal programma, quest’ultimo dia un
zionale della beneficiaria è minoritaria50. notevole vantaggio ai beneficiari rispetto
Più di recente, il Trib. UE ha espressa- ai loro concorrenti e sia tale da favorire
mente ribadito che «qualsiasi aiuto con- essenzialmente le imprese che parteci-
cesso ad un’impresa che eserciti le sue at- pano agli scambi fra Stati membri55. Di
tività sul mercato comunitario è idoneo a fatto, nel delineare questa sistematizza-
causare distorsioni di concorrenza e ad zione, il Trib. UE pare aver interpretato,
incidere sugli scambi fra Stati membri»51. in maniera eccessivamente libera, alcuni
La sentenza Hotel Cipriani52, nell’esu- precedenti relativi ad aiuti individuali,
lare dalla sopra descritta casistica relativa quali le sentenze Bremer Vulkan56 e Le Le-
alla prova, ha introdotto una distinzione vant57, in cui non veniva richiesta alla
in funzione della natura, più o meno ge- Commissione una dettagliata analisi di
nerale, delle misure di aiuto. Secondo il mercato, ma veniva semplicemente messa

48 C. giust. UE, 21 marzo 1990, causa C-142/ C-15/98 e C-105/99, Italia e Sardegna Lines c. Com-
87, Belgio c. Commissione (“Tubemeuse”), Racc. missione, in Racc. 2000, p. I-8855, punto 69, con la
1990, I-959. quale la C. giust. UE, ha annullato la decisione im-
49 Trib. UE, 30 aprile causa T-214/95, Vlaams pugnata per insufficienza di motivazione, poiché
Gewest c. Commissione, in Racc. 1995, p. II-717, la Commissione aveva omesso di prendere in con-
punto 46. siderazione la mancata liberalizzazione del settore
50 C. giust. UE, 21 marzo 1991, C-305/89, Alfa interessato del cabotaggio con le isole del Medi-
Romeo, in Racc. 1991, p. I-1603. terraneo, all’epoca dei fatti rilevanti.
51 Trib. UE, 11 giugno 2009, causa T-222/04, 55 C. giust. UE, 14 ottobre 1987, Germania c.
Italia c. Commissione, in Racc. 2009, p. II-1877. Commissione, causa 208/85 in Racc. 1987, p.
52 Trib. UE, 28 novembre 2008, causa T-254/ 4013, punto 18.
00, Hotel Cipriani, in Racc. 2008 p. II-3269. 56 C. giust. UE, 24 ottobre 1996, C-329/93 Bre-
53 Trib. UE, 22 febbraio 2006, Le Levant c. mer Vulkan in Racc. 1996, p. I-5151.
Commissione, cit., punti 123 e 124. 57 Trib. UE, 22 febbraio 2006, Le Levant c.
54 C. giust. UE, 19 ottobre 2000, cause riunite Commissione, cit.
512 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

in luce la totale mancanza, nella lettera di tano diminuiti60. Il Trib. UE ha precisato


addebiti, di qualsiasi informazione da cui tale orientamento ancora più chiara-
si potesse dedurre l’esistenza di una di- mente nella sentenza CETM61, nella quale
storsione della concorrenza. ha affermato che, ogniqualvolta lo Stato
L’obbligo della Commissione di deter- finanzia un aiuto a un’impresa attraverso
minare l’esistenza di una distorsione della le risorse statali, esso rafforza la posi-
concorrenza è ulteriormente attenuato zione dell’impresa beneficiaria rispetto
laddove l’aiuto sia stato concesso senza alle altre imprese competitrici nel mer-
preventiva notifica: infatti, l’obbligo a ca- cato interno, cosicché queste ultime de-
rico della Commissione di fornire una si- vono considerarsi minacciate dall’aiuto.
mile prova «finirebbe con il favorire gli La prova che la Commissione deve for-
Stati membri che concedono aiuti in vio- nire è pertanto molto modesta: in Belgio
lazione dell’obbligo di notifica … danneg- c. Commissione62, per esempio, la C. giust.
giando quegli Stati che notificano gli aiuti UE ha ritenuto che il fatto che l’impresa
ancora in fase di progetto»58. beneficiaria esportasse circa il 40% della
propria produzione in altri stati membri e
3. Il pregiudizio al commercio degli che il mercato fosse caratterizzato da un
Stati membri. – Il requisito del pregiudi- eccesso di capacità fosse sufficiente, no-
zio al commercio intracomunitario defi- nostante la breve durata dell’aiuto, a di-
nisce la linea di confine tra il campo d’ap- mostrare un pregiudizio al commercio in-
plicazione del diritto comunitario e na- tracomunitario; similmente, in BAI63, il
zionale: gli aiuti di Stato che hanno riper- Trib. UE ha ritenuto che l’aiuto ad un’im-
cussioni solo all’interno di un territorio presa di navigazione fosse idoneo ad inci-
nazionale sono soggetti esclusivamente dere sugli scambi tra gli Stati membri
alla legge di quello Stato. Di fatto, la cre- sulla base del semplice fatto che l’impresa
scente interdipendenza delle economie beneficiaria effettuava collegamenti fra
nazionali e l’espansione del commercio città situate in Stati membri diversi e si
intracomunitario hanno portato, nel tem- trovava in concorrenza con compagnie
po, ad una sempre più frequente applica- marittime stabilite in altri Stati membri.
zione dell’art. 107 § 1 TFUE. La Commissione può pertanto accertare
Considerato il nesso inestricabile tra che gli aiuti in esame sono idonei a inci-
distorsione di concorrenza ed effetto sugli dere sugli scambi tra gli Stati membri
scambi tra Stati membri, anche quest’ul- senza che sia necessario delimitare il
tima nozione deve essere letta nel senso di mercato rilevante ed esaminare la sua
potenziale59, piuttosto che concreta, al- struttura nonché i rapporti di concor-
terazione delle condizioni di commercio renza che ne derivano64: se ne desume che
tra Stati membri. La C. giust. UE ha in il giudice comunitario trae, dal tratta-
proposito avuto modo di osservare che, mento preferenziale accordato ad un’im-
qualora uno Stato membro conceda un presa, la conseguenza che la sua competi-
aiuto ad un’impresa, la sua produzione tività sarà rafforzata, e ciò non potrà non
interna ne risulta o può risultarne preser- avere un pregiudizio sul commercio intra-
vata o accresciuta, il che comporta che le comunitario. Nei casi in cui la Commis-
possibilità di scambio di prodotti origi- sione si è soffermata sull’analisi delle con-
nari da altri Stati membri e il mercato dizioni di mercato, essa ha preso in consi-
dove l’impresa beneficiaria produce risul- derazione elementi quali la partecipa-

58 Trib. UE, 30 gennaio 2002, causa T-35/99, 61 Trib. UE, 29 settembre 2000, CETM c. Com-
Keller c. Commissione, in Racc. 2002, p. II-261, missione, cit.
punto 85. 62 C. giust. UE, 21 marzo 1990, Belgio c. Com-
59 C. giust. UE, 29 aprile 2004, C-372/97, Italia missione, cit.
c. Commissione, in Racc. 1999, p. I-3679, punto 63 Trib. UE, 28 gennaio 1999 in causa T-14/96,
44. Bretagne Angleterre Irlande (BAI) c. Commissione,
60 C. giust. UE, 21 marzo 1990, Belgio c. Com- in Racc. 1999, p. II-139.
missione, cit., punto 43. 64 Trib. UE, 15 giugno 2000, Alzetta, cit., punto
95.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 513

zione del beneficiario agli scambi intraco- intracomunitario avrebbe avuto un pre-
munitari, le quote di mercato dei concor- giudizio sul commercio comunitario, an-
renti principali, il grado di intensità della che se più dell’80% dei beneficiari era co-
concorrenza ed le caratteristiche pecu- stituito da imprese molto piccole, dedite
liari del mercato in questione (per esem- esclusivamente al trasporto locale, con-
pio, l’eccesso di capacità)65. statando che il carattere locale dell’atti-
Il giudice comunitario ha peraltro ela- vità non rappresentava un criterio che
borato, sulla base della propria espe- consentisse di escludere ripercussioni su-
rienza, dei principi guida (che, di fatto, gli scambi.
ammontano e vere e proprie presun- Dalla descritta giurisprudenza si de-
zioni), in base alle quali si desume un pre- sume che la prova del pregiudizio intraco-
giudizio al commercio intracomunitario munitario non sembri richiedere altro
ogni qualvolta l’aiuto concesso da uno che la mera costatazione del fatto che
Stato rinforza la posizione di un’impresa l’impresa beneficiaria è attiva su un mer-
rispetto ai suoi concorrenti sul mercato cato che, direttamente o indirettamente, è
interno; non è necessario, per esempio, caratterizzato dall’importazione o espor-
che l’impresa beneficiaria dell’aiuto parte- tazione di beni o dalla fornitura transa-
cipi direttamente alle esportazioni: in- zionale di servizi. È irrilevante, a tal pro-
fatti, quando uno Stato membro concede posito, che i mercati effettivamente pre-
un aiuto ad un’impresa, la produzione in- giudicati abbiano dimensione locale, re-
terna può risultarne invariata o aumen- gionale, nazionale o comunitaria, e quale
tare, con la conseguenza che le possibilità si la loro definizione dal punto di vista
delle imprese con sede in altri Stati mem- geografico o merceologico.
bri di esportare i loro prodotti nel mer- Con riguardo ai programmi d’aiuto, la
cato di questo Stato membro ne sono di- Commissione può limitarsi a studiarne le
minuite66. caratteristiche onde stabilire se, a causa
Parimenti, non è escluso che l’aiuto dell’entità o dell’alta percentuale delle sov-
concesso a un’impresa attiva solo a livello venzioni, del tipo di investimenti incenti-
locale, o regionale possa incidere sugli vati o di altre modalità del programma
scambi tra Stati membri. In Altmark67, stesso, questo porti un notevole vantaggio
per esempio, la C. giust. UE ha stabilito, ai beneficiari rispetto ai loro concorrenti e
in relazione ad un’impresa attiva nella ge- sia tale da favorire essenzialmente le im-
stione di servizi di trasporto locale o re- prese che partecipano agli scambi tra gli
gionale (e non di servizi di trasporto al di Stati membri; per contro, stabilire quante
fuori del suo Stato d’origine), che quando imprese beneficeranno del programma e
uno Stato membro concede una sovven- quanto aiuto sarà concesso a ciascuna di
zione pubblica a un’impresa, la fornitura esse non è necessario69.
di servizi di trasporto da parte della sud-
detta impresa può risultarne invariata o 4. Questioni puramente locali. – La
incrementata, con la conseguenza che le Commissione non ha riscontrato alcun
possibilità delle imprese aventi sede in al- pregiudizio al commercio intracomunita-
tri Stati membri di fornire i loro servizi di rio con riguardo a questioni puramente
trasporto sul mercato di tale Stato mem- locali quali possono essere, per esempio,
bro ne risultano diminuite. aiuti per la ristrutturazione ed il manteni-
In Alzetta68, il Trib. CE ha dato per mento di una piscina in una piccola città
scontato che un regime di interventi a fa- tedesca70, gli aiuti per la costruzione di ski
vore di imprese attive nel trasporto merci lift in regioni frequentate esclusivamente

65 Dec. Comm. UE, 14 ottobre 1998, G.U.C.E. 68 Trib. UE, 15 giugno 2000, in causa T-313/97,
1999 L 198 15. cit.
66 C. giust. UE, 13 luglio 1988, causa 102/87, 69 Trib.
UE, 15 giugno 2000, Alzetta, cit.
Francia c. Commissione, in Racc. 1989, p. 4067, 70 Dec.
Comm. UE, 21 dicembre 2000, n.
punto 19. 258/2000 Germania «Piscina ricreativa di Dor-
67 C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-280/00, sten», G.U. C-172, 16 giugno 2001, p. 16.
Altmark, in Racc. 2003, p. I-7747.
514 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

dalla popolazione locale ivi residente71, gli sciuto alcun requisito di “apprezzabilità”
aiuti a tutela di alcune imprese operanti rispetto sia alla distorsione della concor-
nella laguna di Venezia72 o ancora gli aiuti renza che del pregiudizio al commercio
per le stazioni di servizio del gas in Pie- tra gli stati membri.
monte73; per contro, la Commissione ha In base alla consolidata giurisprudenza
ritenuto che sussistesse un pregiudizio al precedentemente descritta, infatti, né l’esi-
commercio intracomunitario nel caso di guità dell’ammontare di un aiuto, né la
aiuti alla costruzione di parchi tematici, piccola dimensione dell’impresa benefi-
atti a rafforzare l’offerta turistica da parte ciaria escludono la presenza di “aiuto” ai
di una determinata località e ad aumen- sensi dell’art. 107 § 1 TFUE, soprattutto
tare, pertanto, il flusso turistico74. Nell’in- qualora il settore nel quale opera l’impresa
vitabile incertezza circa i confini di appli- che ne fruisce sia caratterizzato da una
cazione dell’art. 107 TFUE e della norma- forte concorrenza; tantomeno sussiste al-
tiva nazionale, si può comunque affer- cune presunzione di compatibilità con il
mare che sia la Commissione che i giudici mercato comune per gli aiuti concessi alle
comunitari abbiano generalmente adot- piccole e medie imprese (c.d. PME), o una
tato l’interpretazione più estensiva possi- soglia al di sotto della quale si possa rite-
bile. nere che non si verifichi alcuna distor-
Nella propria Comunicazione relativa sione della concorrenza o pregiudizio allo
a una procedura di esame semplificata scambio intracomunitario.
per determinati tipi di aiuti di Stato75, la Quando un settore è caratterizzato
Commissione ha chiarito che affinché dalla presenza di un elevato numero di
una misura possa essere considerata priva piccole imprese, un aiuto, anche modesto
di incidenza sugli scambi intracomuni- sul piano individuale, ma potenzialmente
tari, è necessario che lo Stato membro di- a disposizione di tutte le imprese del set-
mostri: 1) che l’aiuto non attiri capitali tore, o di una loro amplissima parte, può
nella regione in questione; 2) che i beni o avere ripercussioni sugli scambi tra Stati
servizi prodotti dal beneficiario siano de- membri76; in tal caso, inoltre, qualora vi
stinati al mercato locale e/o che siano ca- sia una molteplicità di operazioni ammis-
ratterizzati da una zona di attrazione li- sibili, la Commissione non può essere te-
mitata dal punto di vista geografico; 3) nuta a tener conto dell’importo esatto de-
che l’incidenza sui consumatori degli gli aiuti versati e del numero preciso dei
Stati membri limitrofi sia soltanto margi- beneficiari77.
nale e 4) che la quota di mercato detenuta Il rigido approccio seguito dal giudice
dal beneficiario sia minima indipendente- comunitario sul punto emerge con chia-
mente dalla definizione del mercato e che rezza è evidente nel caso Heiser78, relativo
il beneficiario non appartenga ad un ad uno sgravio fiscale concesso ad alcuni
gruppo più ampio di imprese. dentisti dal governo austriaco. Benché il
vantaggio fiscale effettivamente goduto
5. Effetto apprezzabile. – Rispetto alla dai professionisti fosse di ammontare ri-
giurisprudenza relativa agli artt. 101 e dotto ed inferiore alla soglia de minimis
102 TFUE, in questo settore il giudice co- allora vigente, la C. giust. UE ha rilevato
munitario ad oggi non ha ancora ricono- che, in teoria, l’importo delle deduzioni di

71 Dec. Comm. UE, 27 febbraio 2002, n. 75 Comunicazione della Commissione relativa


860/2001 - Austria “Area sci Mutterer Alm”, G.U. C- a una procedura di esame semplificata per deter-
150, 22 giugno 2002, p. 8. minati tipi di aiuti di Stato, in G.U.U.E. C-136, 16
72 Dec. Comm. UE, 25 novembre 1999, n. giugno 2009, p. 3.
394/2000, “Venezia e Chioggia”, G.U. L 150, 23 giu- 76 C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-372/97,
gno 2000, p. 50. Italia c. Commissione, in Racc. 2004, p. I-3679,
73 Dec. Comm. UE, 26 novembre 2003, n. punto 57.
63/2006, “Riduzione dell’inquinamento nella Re- 77 C. giust. UE, 15 giugno 2000, Alzetta, cit.,
gione Piemonte”, G.U. L 32 4 febbraio 2006, p. 82. punto 87.
74 Dec. Comm. UE, 17 settembre 2003, n. 78 C. giust. UE, 3 marzo 2005, causa C-172/03,
167/2004, “Parco di divertimento Mitica Beni- Heiser, in Racc. 2005, p. I-1627.
dorm”, G.U. L 61, 27 febbraio 2004, p. 66.
P. NEBBIA – IL CONCETTO DI AIUTO DI STATO 515

cui essi potevano beneficiare non era as- cura di) A. SANTA MARIA, Torino, 2006; M. HEI-
soggettato ad alcun limite massimo: per- DENHAIN, «The concept of State aid - general
tanto, non risultava accertato che la mi- principles; de minimis», in European State Aid
Law, (edited by) M. HEIDENHAIN, München,
sura in esame potesse fruire della regola 2010; P. Rossi, «Gli aiuti concessi dagli Stati»,
de minimis. in Disciplina della Concorrenza nella UE, (a
Resta fermo, naturalmente, che per gli cura di) A. FRIGNANI e S. BARIATTI, Padova, 2013;
aiuti di ammontare inferiore alle soglie at- A. BARTOSCH, «The concept of selectivity?» in
tualmente previste dal Reg. 1998/06 in me- Research Handbook on European State Aid law,
rito all’applicazione degli artt. 107 e 108 (a cura di) E. SZYSCSZACK, Cheltenham, 2011;
TFUE agli aiuti d’importanza minore (de M. PREK - S. LEFEVRE, «The requirement of se-
lectivity in the recent case-law of the European
minimis), la Commissione è vincolata al
Court of Justice» in European State Aid Law
rispetto delle regole previste dalla stesso. Quarterly 2, 2012, p. 335-345; P. NICOLAIDES -
PAOLISA NEBBIA I.E. RUSU, «The concept of selectivity: an even
wider scope», in European State Aid Law Quar-
terly 2, 2012, p. 791-803; L. HANCHER, «The ge-
Bibliografia neral framework», in EU State aids, (edited by)
M. EBNER - E. GAMBARO «La nozione di aiuto L. HANCHER - T. OTTERVANGER, P.J. SLOT, London,
di Stato», in Concorrenza e aiuti di Stato (a 2012.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le deroghe al principio generale d’incompatibilità
ex art. 107 §§ 2 e 3 TFUE e il Regolamento generale
di esenzione per categoria

Sommario: I. LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE Esistono altre deroghe che esulano


DI INCOMPATIBILITÀ IN GENERALE. – II. AIUTI dall’indagine della presente sezione. Si
COMPATIBILI IPSO IURE CON IL MERCATO INTERNO
tratta di quelle previste: (i) dall’art. 93
EX ART. 107 § 2 TFUE. – 1. Aiuti a carattere
sociale concessi ai singoli consumatori. – 2. TFUE, relative al coordinamento dei tra-
Aiuti destinati ad ovviare ai danni arrecati sporti ed al rimborso delle servitù inerenti
dalle calamità naturali oppure da altri alla nozione di pubblico servizio; (ii) dal-
eventi eccezionali. – 3. Aiuti concessi all’e- l’art. 106 § 2 TFUE, concernenti i servizi
conomia di determinate regioni della Re- di interesse economico generale; e (iii)
pubblica Federale di Germania. – III. AIUTI dalla disciplina sugli aiuti c.d. settoriali,
CHE POSSONO ESSERE CONSIDERATI COMPATIBILI
CON IL MERCATO INTERNO EX ART. 107 § 3 TFUE.
vale a dire quei regimi ammessi, ad esem-
– 1. Aiuti a finalità regionale ex art. 107 § 3, pio, con riferimento all’audiovisivo, alla
lett. a) e c), TFUE - Cenni. – 2. La realizza- radiodiffusione, all’emittenza radiotelevi-
zione di un importante progetto di comune siva, all’energia elettrica (costi non recu-
interesse europeo ed il grave turbamento perabili), ai servizi postali, alla costru-
dell’economia di uno Stato membro ex art. zione navale, all’industria siderurgica,
107 § 3, lett. b), TFUE. – 3. Promozione
della cultura e conservazione del patrimo- alla pesca ed all’acquacoltura, all’agricol-
nio ai sensi dell’art. 107 § 3, lett. d), TFUE. tura ed ai trasporti.
– 4. Altre categorie di aiuti ex art. 107 § 3,
lett. e), TFUE. – IV. IL REGOLAMENTO GENE- II. AIUTI COMPATIBILI IPSO IURE CON IL MER-
RALE DI ESENZIONE PER CATEGORIA. – 1. Aiuti
CATO INTERNO EX ART. 107 § 2 TFUE
agli investimenti ed all’occupazione. – 2.
Aiuti per la tutela ambientale. – 3. Aiuti e L’art. 107 § 2 TFUE, stabilisce la com-
capitale di rischio. – 4. Aiuti alla ricerca,
sviluppo ed innovazione. – 5. Aiuti alla for- patibilità di diritto con il mercato interno
mazione ed in favore dei lavoratori svan- delle seguenti tre categorie di aiuti di
taggiati e disabili. Stato, in quanto ritenute a priori non pro-
duttive di effetti distorsivi sulla concor-
I. LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE DI
renza:
INCOMPATIBILITÀ IN GENERALE
a) gli aiuti a carattere sociale concessi
ai singoli consumatori, a condizione che
Ai sensi dell’art. 107 § 1 TFUE, gli aiuti siano accordati senza discriminazioni de-
di Stato, «salvo deroghe contemplate dai terminate dall’origine dei prodotti;
trattati», non sono compatibili con il mer- b) gli aiuti destinati ad ovviare ai
cato interno qualora, incidendo sugli danni arrecati dalle calamità naturali op-
scambi intracomunitari, falsino o minac- pure da altri eventi eccezionali;
cino di falsare il gioco della concorrenza. c) gli aiuti concessi all’economia di de-
Questo divieto di massima non è assoluto terminate regioni della Repubblica Fede-
né incondizionato1. È lo stesso art. 107 rale di Germania che risentono della divi-
TFUE che ne fissa le deroghe, prevedendo sione della nazione, nella misura in cui
al § 2 gli aiuti compatibili ipso iure ed al § sono necessari a compensare gli svantaggi
3 quegli aiuti che possono essere giudicati economici provocati da tale divisione.
compatibili dalla Commissione europea Prima della loro concessione da parte
in forza di una propria valutazione discre- dello Stato membro, gli aiuti rientranti in
zionale. Tutte le deroghe al principio in una delle citate categorie devono essere
parola debbono interpretarsi in senso re- notificati, ai sensi dell’art. 108 § 3 TFUE,
strittivo2. alla Commissione europea che sarà te-
1 C. giust. UE, 11 luglio 1996, causa C-39/94, 2 C. giust. UE, 19 settembre 2000, causa C-
Syndacat français de l’Express international (SFEI) 156/98, Germania c. Commissione, in Racc. 2000,
e altri c. La Poste e altri, in Racc. 1996, p. I-3547, p. I-6857, punto 49.
punto 36.
N. LANDI – LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE D’INCOMPATIBILITÀ EX ART. 107 §§ 2 E 3 517

nuta ad effettuare una mera valutazione garantire migliori collegamenti aerei e fa-
di coincidenza delle misure proposte con cilitare la mobilità dei viaggiatori permet-
i requisiti formali e tecnici previsti dalla tendo di ridurre il prezzo dei biglietti per
disposizione in parola, senza poter eserci- alcune categorie di passeggeri, quali stu-
tare alcun potere discrezionale in rela- denti, pensionati e residenti delle isole7.
zione alla compatibilità dell’aiuto3.
2. Aiuti destinati ad ovviare ai danni ar-
1. Aiuti a carattere sociale concessi ai recati dalle calamità naturali oppure da al-
singoli consumatori. – La compatibilità tri eventi eccezionali. – Con riferimento
automatica degli aiuti a carattere sociale agli aiuti destinati ad ovviare ai danni ar-
è determinata dalla pacifica considera- recati dalle calamità naturali oppure da
zione che dette misure non sono rivolte altri eventi eccezionali, la Commissione
ad alcuna impresa o produzione bensì al europea, accertata l’esistenza di una cala-
singolo consumatore finale, il quale, per mità naturale o di un evento eccezionale,
definizione, non è in grado di esercitare autorizza aiuti fino al 100% a titolo di in-
alcuna influenza distorsiva sul gioco della dennizzo dei danni materiali. La Com-
concorrenza. missione europea tende a dare un’inter-
Al fine di riscontrare se un aiuto di pretazione restrittiva delle nozioni di “ca-
Stato sia accordato senza discriminazioni lamità naturale” e di “evento eccezionale”;
determinate dall’origine dei prodotti «è nella prassi, ha considerato come cala-
necessario verificare se i consumatori be- mità naturali i terremoti8, le valanghe, le
neficino dell’aiuto in questione a prescin- frane, le inondazioni9, le piogge abbon-
dere da chi sia l’operatore economico che dantissime ed i venti caldi di scirocco10,
fornisce il prodotto o il servizio atto a per- mentre tra gli eventi eccezionali ha ri-
seguire l’obiettivo sociale invocato dallo compreso la guerra, i disordini interni, gli
Stato membro interessato»4. Può essere scioperi, gravi incidenti nucleari o indu-
considerato un aiuto a carattere sociale striali ed incendi che causano perdite
quello della fornitura di prestazioni di estese11.
servizi a tassi ridotti in favore di utenti Questi aiuti sono considerati compati-
che versano in condizioni disagiate5. L’e- bili soltanto nei limiti in cui ristabiliscano
senzione in parola non si applica laddove l’equilibrio turbato, esistente tra imprese
una misura, di cui i beneficiari diretti o rami di produzione prima del verificarsi
sono i consumatori, determini un vantag- dell’evento. L’aiuto, che non può risultare
gio indiretto per taluni operatori di un de- in una compensazione eccessiva del
terminato settore6. Gli aiuti a carattere danno, deve essere commisurato ai danni
sociale possono rappresentare anche un causati dagli eventi eccezionali o calami-
valido sistema di sostegno finanziario per tosi, atteso che la distruzione materiale

3 C. giust. UE, 17 settembre 1980, causa 730/ sostegno della ripresa dell’agricoltura italiana dai
79, Philip Morris Holland BV c. Commissione, in danni provocati dai terremoti che hanno colpito
Racc. 1980, p. 2671, punto 17. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto il 20 e 29
4 Trib. UE, 5 agosto 2003, cause riunite T- maggio 2012. V. comunicato stampa della Com-
116/01 e T 118/01, P&O European Ferries (Viz- missione europea del 19 dicembre 2012, n.
caya), SA (T-116/01) e Diputación Foral de Vizcaya IP/12/1418; Dec. Comm. UE, 17 ottobre 2012,
(T-118/01) c. Commissione, in Racc. 2003, p. II- Aiuto di Stato n. SA.33083 (2012/C) (ex 2012/NN)
2957, punto 163. ed Aiuto di Stato n. SA.35083 (2012/C) (ex
5 Dec. Comm. UE, 29 novembre 2000, n. 2001/ 2012/NN), C(2012) 7128 final.
247/CE, C(2000)3931, in G.U.C.E. L 89, 29 marzo 9 Dec. Comm. UE, 14 agosto 2009, Aiuto di
2001, p. 28. Stato n. 210/2009, C(2009)6486.
6 Trib. UE, 15 giugno 2010, causa T-177/07, 10 Dec. Comm. UE, 27 giugno 2011, Aiuto di
Mediaset S.p.A. c. Commissione europea, in Racc. Stato n. SA. 32683 (2011/N), C(2011) 4682 defini-
2010, p. II-2341, punto 75. tivo.
7 Dec. Comm. UE, 14 giugno 2012, Aiuto di 11 Si vedano gli Orientamenti comunitari per
Stato n. SA. 34643 (2012/N), C(2012) 4107 final. gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale
8 In data 19 dicembre 2012, la Commissione 2007-2013, in G.U.U.E. C-319, 27 dicembre 2006,
europea ha autorizzato l’Italia ad attuare un re- p. 1.
gime di aiuti di Stato per 2,66 miliardi di euro a
518 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

dei beni deve essere una conseguenza di- misure paiano aver perduto la loro utilità
retta e comprovata di detti eventi. Sono pratica, la Corte di giustizia dell’Unione
necessarie, quindi, la ricorrenza di un europea ha stabilito che non è corretto ri-
chiaro collegamento causale tra i danni e tenere che la lett. c), § 2, art. 107 TFUE,
l’evento calamitoso o eccezionale ed una sia stata implicitamente abrogata in se-
valutazione il più possibile precisa dei guito alla riunificazione tedesca; a con-
danni subiti dai soggetti interessati12. Le ferma di questa posizione, vi è la nuova
notifiche di misure di aiuti a titolo di in- formulazione della disposizione in com-
dennizzo dei danni causati da avverse mento, in base a cui il Consiglio, cinque
condizioni atmosferiche vanno corredate anni dopo l’entrata in vigore del Trattato
con adeguate e puntuali informazioni me- di Lisbona e su proposta della Commis-
tereologiche13. sione europea, può abrogare la deroga ivi
Il legislatore nazionale, con l’art. 47 contenuta.
della l. 24 dicembre 2012, n. 234 (non ap- La richiamata previsione deve essere
plicabile al settore dell’agricoltura)14, è in- interpretata restrittivamente, in quanto
tervenuto nella materia, sottoponendo la l’espressione «divisione della Germania»
concessione di aiuti ex art. 107 § 2, lett. si riferisce storicamente alla demarca-
b), TFUE, alle seguenti condizioni: zione della linea di separazione tra le due
a) l’area geografica nella quale il bene- zone nel 1948, mentre gli «svantaggi eco-
ficiario esercita la propria attività econo- nomici provocati da tale divisione» ri-
mica rientri fra quelle per le quali è stato guardano esclusivamente quelli determi-
dichiarato lo stato di emergenza ai sensi nati dall’isolamento causato dalla crea-
degli artt. 2, comma 1, e 5 della l. 24 feb- zione o dalla conservazione di questa li-
braio 1992, n. 225; nea di confine, come l’interclusione di
b) vi sia prova che il danno, nelle sue certe regioni, l’interruzione delle vie di co-
componenti di danno emergente e di lu- municazione o, ancora, la perdita degli
cro cessante, è conseguenza diretta dell’e- sbocchi naturali di alcune imprese che
vento calamitoso; necessitano di essere sostenute sia per po-
c) l’aiuto pubblico, anche se concesso tersi adattare alla nuova situazione sia
da diverse autorità, di livello statale, re- per sopravvivere a tali svantaggi15. Per la
gionale o locale, non superi complessiva- conseguenza, gli aiuti ex lett. c), § 2, art.
mente l’ammontare del danno subìto; 107 TFUE, dovranno essere destinati sola-
d) l’aiuto pubblico, cumulato con even- mente a compensare gli svantaggi econo-
tuali altri risarcimenti del medesimo dan- mici provocati direttamente dalla divi-
no, provenienti da altre fonti, non superi sione geografica della Germania16.
complessivamente l’ammontare del dan-
no, maggiorato dell’importo dell’eventuale III. AIUTI CHE POSSONO ESSERE CONSIDE-
premio assicurativo pagato per l’anno in RATI COMPATIBILI CON IL MERCATO IN-
corso. TERNO EX ART. 107 § 3 TFUE
3. Aiuti concessi all’economia di deter- L’art.107 § 3 TFUE, stabilisce che «pos-
minate regioni della Repubblica Federale di sono considerarsi compatibili» con il mer-
Germania. – Sugli aiuti concessi a deter- cato interno:
minate regioni tedesche per compensare a) gli aiuti destinati a favorire lo svi-
gli svantaggi economici discendenti dalla luppo economico delle regioni ove il te-
divisione della Germania, malgrado dette nore di vita sia anormalmente basso, op-

12 C. giust. UE, 26 febbraio 2006, cause riu- 15 Trib. UE, 15 dicembre 1999, cause riunite
nite C-346/03 e C-529/03, Atzeni e a. - Scalas, Lilliu T-132/96 e T-143/96, Freistaat Sachsen, Volkswa-
c. Regione autonoma della Sardegna, in G.U.U.E. gen AG e Volkswagen Sachsen GmbH c. Commis-
C-131, 3 giugno 2006, p. 5, punto 79. sione, in Racc. 1999, p. II-3663, punto 129.
13 Dec. Comm. UE, 27 settembre 2005, Aiuto 16 C. giust. UE, 30 settembre 2003, causa C-
di Stato n. 402/2005, C(2005) 3694, in G.U.U.E. C- 301/96, Germania c. Commissione, in Racc. 2003,
308, 6 dicembre 2005, p. 10. p. I-9919, punto 72.
14 In G.U.R.I., 4 gennaio 2013, n. 3.
N. LANDI – LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE D’INCOMPATIBILITÀ EX ART. 107 §§ 2 E 3 519

pure si abbia una grave forma di sottoc- verifica dell’osservanza delle norme di
cupazione, nonché quello delle regioni di procedura e dell’obbligo di motivazione
cui all’art. 349 TFUE, tenuto conto della ex art. 296 TFUE, nonché dell’esattezza
loro situazione strutturale, economica e materiale dei fatti, dell’insussistenza di un
sociale; errore manifesto di valutazione e di svia-
b) gli aiuti destinati a promuovere la mento di potere. Non spetta al giudice co-
realizzazione di un importante progetto munitario sostituire la propria valuta-
di comune interesse europeo oppure a zione economica a quella della Commis-
porre rimedio ad un grave turbamento sione europea19.
dell’economia di uno Stato membro;
c) gli aiuti destinati ad agevolare lo svi- 1. Aiuti a finalità regionale ex art. 107 §
luppo di talune attività o di talune regioni 3, lett. a) e c), TFUE - Cenni. – Per una
economiche, sempre che non alterino le completa trattazione sugli aiuti di Stato a
condizioni degli scambi in misura contra- finalità regionale ex art. 107 § 3, lett. a) e
ria al comune interesse; c), TFUE, si rimanda alla relativa voce in
d) gli aiuti destinati a promuovere la questo Dizionario. Qui, ci si limita a met-
cultura e la conservazione del patrimonio, tere in evidenza come la deroga conte-
quando non alterino le condizioni degli nuta nella lett. a) riguardi le regioni nelle
scambi e della concorrenza nell’Unione quali la situazione economica sia estre-
europea in misura contraria all’interesse mamente sfavorevole rispetto all’Unione
comune; europea nel suo complesso; mentre quella
e) le altre categorie di aiuti, determi- contenuta nella lett. c) abbia una portata
nate con decisione del Consiglio, su pro- più ampia, permettendo lo sviluppo di de-
posta della Commissione europea. terminate regioni, senza essere limitata
Nell’applicazione dell’art. 107 § 3 dalle condizioni economiche previste
TFUE, la Commissione europea dispone dalla lett. a)20. Atteso che gli aiuti di cui
di un ampio potere discrezionale che deve alla lett. c) sono destinati a regioni co-
essere utilizzato verificando l’impatto del- munque meno svantaggiate rispetto a
l’aiuto sulla concorrenza e sul commercio quelle di cui alla lett. a), detti aiuti po-
intracomunitario al fine di valutare se gli tranno essere ammessi in misura molto li-
aiuti menzionati nella suddetta previsione mitata ed una piccola parte del territorio
«possono considerarsi compatibili» col nazionale di uno Stato membro potrà be-
mercato interno17. Questo potere è ben neficiarne. Si tratta di aiuti destinati a
più ampio di quello conferito all’esecutivo porre rimedio a squilibri regionali in uno
comunitario in applicazione della deroga Stato membro, anche se la situazione eco-
prevista dal § 2 dell’art. 107 TFUE, in base nomica complessiva è di livello superiore
al quale la Commissione europea si limita rispetto alla media comunitaria. Per l’ap-
soltanto a verificare l’esistenza di deter- prezzamento degli aiuti in parola, la
minate condizioni formali. Nell’esercizio Commissione europea applica gli Orienta-
di detto potere, la Commissione europea menti in materia di aiuti di Stato a finalità
deve conciliare gli obiettivi della libera regionale 2007-2013 che rimarranno in vi-
concorrenza e della solidarietà comunita- gore sino al 31 dicembre 201321.
ria, nel rispetto del principio della propor-
zionalità18. La discrezionalità di cui si di- 2. La realizzazione di un importante
scute implica che il sindacato esercitato progetto di comune interesse europeo ed il
dal giudice comunitario sulla decisione grave turbamento dell’economia di uno
della Commissione europea si limiti alla Stato membro ex art. 107 § 3, lett. b),

17 C. giust. UE, 17 settembre 1980, causa 730/ Hijos de Andrés Molina, SA (HAMSA) c. Commis-
79, cit., in Racc. 1980, p. 2671, punti 24-26. sione, in Racc. 2002, p. II-3049, punto 48.
18 Trib. UE, 12 dicembre 1996, causa T- 20 C. giust. UE, 14 ottobre 1979, causa 248/84,
380/94, Aiuffass e Akt c. Commissione, in Racc. Germania c. Commissione, in Racc. 1987, p. 4013,
1996, p. II-2169, punto 54. punto 19.
19 Trib. UE, 11 luglio 2002, causa T-152/99, 21 In G.U.U.E. C 54, 4 marzo 2006, p. 13.
520 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

TFUE. – Per «importante progetto di co- contesto comunitario (e non a quello di


mune interesse europeo», secondo la un singolo Stato membro)26. Qualsiasi de-
Corte di giustizia dell’Unione europea, si roga ai sensi dell’art. 107 § 3, lett. b),
deve intendere un progetto facente parte TFUE che autorizzi aiuti di Stato deve ga-
di un programma transnazionale europeo rantire che tali misure siano limitate a
sostenuto congiuntamente da diversi Stati quanto necessario per raggiungere l’obiet-
membri o che si inserisca in un’azione tivo dichiarato.
concordata da diversi Stati membri al fine La deroga in commento è stata appli-
di fare fronte ad una minaccia comune, cata dalla Commissione europea per con-
come l’inquinamento ambientale22. Affin- cedere aiuti per fare fronte a crisi econo-
ché un progetto sia valutato «di comune miche. Nel caso Industria greca, è stato au-
interesse europeo» non è necessario che torizzato un regime di aiuti in favore delle
tutti gli Stati membri vi partecipino. Non imprese elleniche per fronteggiare la grave
rientra in questa definizione un investi- situazione economica del Paese che aveva
mento teso a rafforzare la posizione del- imposto rigorose misure di politica econo-
l’Unione europea nei mercati di esporta- mica, tra cui la totale eliminazione dell’in-
zione ed a garantire la sua indipendenza dicizzazione dei salari, un’imponente ri-
da importazioni23. La Commissione euro- forma fiscale ed una manovra restrittiva
pea ha considerato che un aiuto specifico della politica monetaria e creditizia27.
a favore di un investimento di un’unica so- In realtà, è con la crisi finanziaria
cietà in un particolare settore non possa mondiale dell’autunno del 2008 che que-
essere considerato compatibile col mer- sta deroga è divenuta di rilevanza cru-
cato comune in base alla deroga in com- ciale, rappresentando la base giuridica su
mento24; allo stesso modo è stata valutata cui fondare le misure di aiuto necessarie
una misura (i) destinata ad imprese pub- per affrontare la crisi sistemica del settore
bliche di uno Stato membro e non dell’U- bancario dell’Unione europea. Detta crisi
nione europea nel suo insieme, e (ii) non è stata considerata come un grave turba-
avente ad oggetto un progetto concreto, mento non di uno Stato membro ma del-
preciso e ben definito25. l’intero mercato interno, data l’ecceziona-
Il «grave turbamento dell’economia di lità di una situazione che stava mettendo
uno Stato membro» deve incidere sull’e- a rischio il funzionamento dei mercati fi-
conomia nazionale nel suo complesso e nanziari28. Dall’inizio della crisi, la Com-
non soltanto su singole regioni, aree o missione europea ha pubblicato sei co-
specifici settori produttivi e la sua gravità municazioni afferenti al sostegno pub-
(e conseguente compatibilità col TFUE) blico agli enti finanziari, fondate sull’art.
deve essere valutata con riferimento al 107 § 3, lett. b), TFUE29.

22 C. giust. UE, 8 marzo 1988, cause riunite 29 Comunicazione della Commissione – L’ap-
62/87 e 72/87, Exécutif Régional Wallon c. Com- plicazione delle regole in materia di aiuti di Stato
missione, in Racc. 1988, p. 1573, punto 22. alle misure adottate per le istituzioni finanziarie
23 Concl. Lenz, 19 gennaio 1988, cause riunite nel contesto dell’attuale crisi finanziaria mon-
62/87 e 72/87, Exécutif Régional Wallon c. Com- diale, in G.U.U.E. C-270, 25 ottobre 2008, p. 8; co-
missione, in Racc. 1988, p. 1573, punti 25, 37 e 38. municazione della Commissione - La ricapitaliz-
24 Dec. Comm. UE, 15 novembre 1988, n. 89/ zazione delle istituzioni finanziarie nel contesto
254/CEE, in G.U.C.E. L 106, 18 aprile 1989, p. 34. dell’attuale crisi finanziaria: limitazione degli
25 Dec. Comm. UE, 4 luglio 2006, n. 2006/748/ aiuti al minimo necessario e misure di salvaguar-
CE, relativa all’aiuto di Stato C-30/2004 (ex NN dia contro indebite distorsioni della concorrenza,
34/2004), in G.U.U.E. L 307, 7 novembre 2006, p. in G.U.U.E. C-10, 15 gennaio 2009, p. 2; comuni-
219. cazione della Commissione sul trattamento delle
26 Dec. Comm. UE, 27 giugno 1984, n. 84/508/ attività che hanno subito una riduzione di valore
CEE, in G.U.C.E. L 283, 27 ottobre 1984, p. 42; nel settore bancario comunitario, in G.U.U.E. C-
Trib. UE, 15 dicembre 1999, cause riunite T- 72, 26 marzo 2009, p. 1; comunicazione della
132/96 e T-143/96, cit., punto 167. Commissione sul ripristino della redditività e la
27 Dec. Comm. UE, 7 ottobre 1987, n. 88/167/ valutazione delle misure di ristrutturazione del
CEE, in G.U.C.E. L 76, 22 marzo 1988, p. 18. settore finanziario nel contesto dell’attuale crisi
28 Dec. Comm. UE, 20 febbraio 2009, Aiuto di in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, in
Stato n. 97/2009, C(2009) 1288 definitivo. G.U.U.E. C-195, 19 agosto 2009, p. 9; comunica-
N. LANDI – LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE D’INCOMPATIBILITÀ EX ART. 107 §§ 2 E 3 521

Nel medesimo quadro di crisi, questa turale in esame e non al mezzo utilizzato
disposizione ha inoltre rappresentato la o alla sua distribuzione. In ogni caso, «le
base giuridica del c.d. Quadro Unionale esigenze in materia d’istruzione e di de-
Temporaneo che ha permesso agli Stati mocrazia di uno Stato membro sono da
membri di adottare misure di aiuto di considerarsi distinte dalla promozione
Stato supplementari, tese ad agevolare della cultura» di cui all’art. 107 § 3, lett.
l’accesso delle imprese ai finanziamenti d), TFUE33.
per permettere loro di investire in tali cir- La Commissione europea è tenuta a
costanze eccezionali30. verificare che il fine per cui l’aiuto di
Stato viene richiesto sia di natura cultu-
3. Promozione della cultura e conserva- rale. Deve accertare che la misura: i) sia
zione del patrimonio ai sensi dell’art. 107 § volta a perseguire uno specifico obiettivo
3, lett. d), TFUE. – La deroga in esame è culturale (ad es., la diffusione di determi-
stata introdotta nel 1992 dal Trattato di nate lingue, quali il basco, il catalano o il
Maastricht, inserendo la cultura tra le po- galiziano) o abbia una evidente vocazione
litiche comunitarie cui espressamente si alla tutela del patrimonio; ii) sia idonea
riferisce l’art. 167 TFUE, laddove prevede allo scopo (vale a dire, che sia proporzio-
che l’Unione europea contribuisce al nata ed abbia un effetto incentivante); iii)
pieno sviluppo delle culture degli Stati abbia un limitato impatto sul gioco della
membri nel rispetto delle loro diversità concorrenza34. Inoltre, è necessario che il
nazionali e regionali, evidenziando nel prodotto culturale sia chiaramente identi-
contempo il retaggio culturale comune31. ficato o identificabile.
La cultura è anche l’oggetto dell’art. 22 Grande rilevanza in questo ambito
della Carta dei diritti fondamentali dell’U- hanno gli aiuti alla produzione cinemato-
nione europea32. Il termine “cultura”, se- grafica e televisiva, attività considerate
condo la Commissione europea, va inter- fondamentali per il buon funzionamento
pretato restrittivamente ed applicato al delle democrazie dell’Unione europea.
contenuto ed alla natura del prodotto cul- Nella comunicazione sul cinema35, la
zione della Commissione relativa all’applicazione, 33 Comunicazione della Commissione relativa
dal 1 gennaio 2011, delle norme in materia di all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al
aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche servizio pubblico di emittenza radiotelevisiva, in
nel contesto della crisi finanziaria, in G.U.U.E. C- G.U.U.E. C-257, 27 ottobre 2009, p. 1, punto 34.
329, 7 dicembre 2010, p. 7; comunicazione della 34 Dec. Comm. UE, 31 maggio 2012, Aiuto di
Commissione relativa all’applicazione, dal 1 gen- Stato n. SA.34138 (2012/N), C(2012)3700 final.
naio 2012, delle norme in materia di aiuti di Stato 35 Comunicazione della Commissione al Con-
alle misure di sostegno alle banche nel contesto siglio, al Parlamento europeo, al Comitato econo-
della crisi finanziaria, in G.U.U.E. C-356, 6 di- mico e sociale e al Comitato delle regioni su ta-
cembre 2011, p. 7. luni aspetti giuridici riguardanti le opere cinema-
30 Comunicazione della Commissione - Qua- tografiche e le altre opere audiovisive, COM/
dro unionale temporaneo per le misure di aiuto di 2001/0534 def., in G.U.C.E. C-43, 16 febbraio
Stato a sostegno dell’accesso al finanziamento 2002, p. 6, come modificata dai seguenti provve-
nell’attuale situazione di crisi economica e finan- dimenti: comunicazione della Commissione al
ziaria, in G.U.U.E. C-6, 11 gennaio 2011, p. 5. Si Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato
noti che la validità delle norme afferenti al qua- economico e sociale europeo e al Comitato delle
dro unionale temporaneo è cessata in data 31 di- regioni sul seguito alla comunicazione della Com-
cembre 2011. Con riferimento alle ipotesi di sal- missione su taluni aspetti giuridici riguardanti le
vataggio e ristrutturazione di imprese in diffi- opere cinematografiche e le altre opere audiovi-
coltà, si veda, nel quadro degli aiuti di Stato con sive (comunicazione sul cinema) del 26 settembre
obiettivi orizzontali, la comunicazione della Com- 2001 (pubblicata nella G.U.C.E. C-43 del 16 feb-
missione, Orientamenti comunitari sugli aiuti di braio 2002), in G.U.U.E. C-123, 30 aprile 2004, p.
Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di im- 1; comunicazione della Commissione relativa alla
prese in difficoltà, in G.U.U.E. C-244, 1° ottobre proroga della comunicazione facente seguito alla
2004, p. 2. comunicazione della Commissione relativa a ta-
31 Il comma 4 dell’art. 167 TFUE prevede che: luni aspetti giuridici riguardanti le opere cinema-
«L’Unione tiene conto degli aspetti culturali nel- tografiche e le altre opere audiovisive (comunica-
l’azione che svolge a norma di altre disposizioni zione sul cinema) del 26 settembre 2001, in
dei trattati, in particolare ai fini di rispettare e G.U.U.E. C-134, 16 giugno 2007, p. 5; comunica-
promuovere la diversità delle sue culture». zione della Commissione relativa ai criteri di va-
32 In G.U.C.E. C-364, 18 dicembre 2000, p. 1. lutazione degli aiuti di Stato di cui alla comuni-
522 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

Commissione europea ha enunciato i se- TFUE, attribuisce al Consiglio il potere di


guenti quattro specifici criteri di compati- creare discrezionalmente, deliberando su
bilità per autorizzare gli aiuti alla produ- proposta della Commissione europea,
zione cinematografica e televisiva: nuove categorie di aiuti in deroga al gene-
i) gli aiuti devono avere ad oggetto un rale principio di incompatibilità, allar-
prodotto culturale. Ogni Stato membro gando in questo modo «il ventaglio degli
deve garantire che il contenuto della pro- aiuti che possono essere considerati com-
duzione sovvenzionata sia di natura cultu- patibili»37. Alla Commissione europea
rale in base a criteri nazionali verificabili; spetta il compito di apprezzare la compa-
ii) il produttore deve essere libero di tibilità delle misure in parola ex art. 108 §
spendere almeno il 20% del bilancio del 3 TFUE; la discrezionalità dell’esecutivo
film in altri Stati membri senza subire ri- comunitario deve restare nell’alveo delle
duzioni della sovvenzione prevista dal re- condizioni fissate dal Consiglio38.
gime. La Commissione europea ha quindi
accettato come criterio di ammissibilità IV. IL REGOLAMENTO GENERALE DI ESEN-
la territorializzazione in termini di spesa ZIONE PER CATEGORIA
fino ad un massimo dell’80% dei costi di
produzione di un film o di un’opera tele- Il Reg. 994/98/CE del Consiglio auto-
visiva che usufruiscano di sovvenzioni; rizza la Commissione europea ad adottare
iii) l’intensità degli aiuti – vale a dire, appositi regolamenti di esecuzione atti a
l’importo dell’aiuto espresso in percen- dichiarare che, ex art. 107 TFUE, sono
tuale rispetto ai costi ammissibili – deve compatibili con il mercato interno e non
essere limitata al 50% del bilancio di pro- sono soggetti all’obbligo di notifica di cui
duzione, al fine di stimolare le normali all’art. 108 § 3 TFUE, i seguenti aiuti di
iniziative commerciali proprie di un’eco- Stato: a favore delle piccole e medie im-
nomia di mercato ed evitare una corsa prese (PMI); a favore della ricerca e dello
agli aiuti tra gli Stati membri. I film diffi- sviluppo; a favore della tutela dell’am-
cili e con risorse finanziarie modeste non biente; a favore dell’occupazione e della
sono soggetti a detto limite. La Commis- formazione; e quegli aiuti conformi alla
sione europea ritiene che, in base al prin- carta approvata dalla Commissione euro-
cipio di sussidiarietà, spetti a ciascuno pea per ciascuno Stato membro per l’ero-
Stato membro definire il concetto di «film gazione degli aiuti a finalità regionale39.
difficile e con risorse finanziarie modeste» In base a detta delega, la Commissione
secondo i parametri nazionali; europea ha adottato il Reg. 800/2008/CE
iv) onde garantire la neutralità dell’ef- (“Regolamento”)40 – entrato in vigore il 30
fetto incentivante degli aiuti e per evitare agosto 2008 e che si applicherà sino al 31
che lo Stato membro che eroga la sovven- dicembre 2013 – in cui vengono contem-
zione attiri o protegga le attività in que- plate 26 categorie di aiuti che non occorre
stione, non sono consentiti ulteriori aiuti notificare alla Commissione europea.
a specifiche attività cinematografiche (ad Tutte queste categorie possono essere ap-
es., la postproduzione)36. plicate alle PMI, imprese che svolgono un
ruolo cruciale per la creazione di occupa-
4. Altre categorie di aiuti ex art. 107 § 3, zione, fungendo da stabilizzatore sociale e
lett. e), TFUE. – L’art. 107 § 3, lett. e), da volano economico. La definizione di
cazione della Commissione relativa a taluni punto 169. Cfr., Dec. Comm. UE, 8 agosto 2008,
aspetti giuridici riguardanti le opere cinemato- Aiuti di Stato n. 68/2008 e n. 69/2008, C(2008)4356.
grafiche e le altre opere audiovisive (comunica- 39 Reg. 994/98/CE del Consiglio del 7 maggio
zione sul cinema) del 26 settembre 2001, in 1998 sull’applicazione degli articoli 92 e 93 del
G.U.U.E. C-31, 7 febbraio 2009, p. 1. trattato che istituisce la Comunità europea a de-
36 Dec. Comm. UE, 16 luglio 2008, Aiuto di terminate categorie di aiuti di stato orizzontali, in
Stato n. 60/2008, C(2008) 3501 definitivo. G.U.C.E. L 142, 14 maggio 1998, p. 1.
37 C. giust. UE, 18 maggio 1993, cause riunite 40 Reg. 800/2008/CE della Commissione, del 6
C-356/90 e C-180/91, Regno del Belgio c. Commis- agosto 2008, che dichiara alcune categorie di
sione, in Racc. 1993, p. I-2323, punto 26. aiuti compatibili con il mercato comune in appli-
38 Trib. UE, 22 ottobre 1996, causa T-266/94, cazione degli articoli 87 e 88 del trattato, in
Foreningen af Jernskibs, in Racc. 1996, p. II-1399, G.U.U.E. L 214, 9 agosto 2008, p. 3.
N. LANDI – LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE D’INCOMPATIBILITÀ EX ART. 107 §§ 2 E 3 523

PMI è contenuta nell’Allegato I del Regola- analogo. Sono costi ammissibili le spese
mento: sono da considerarsi “microim- legali, amministrative e di consulenza di-
prese”, “piccole imprese” e “medie im- rettamente connesse alla costituzione
prese” quelle che occupano meno di 250 della piccola impresa, nonché i costi effet-
persone, il cui fatturato annuo non supera tivamente sostenuti nei primi 5 anni dalla
i 50 milioni di euro e/o il cui totale di bi- costituzione dell’impresa (tra cui, ad es., le
lancio annuo non supera i 43 milioni di spese di affitto di impianti/apparecchia-
euro. All’interno della categoria delle PMI, ture di produzione e quelle inerenti ener-
si definisce “piccola impresa” un’impresa gia, acqua, e riscaldamento).
che occupa meno di 50 persone e realizza L’art. 15 del Regolamento permette la
un fatturato annuo e/o un totale di bilan- concessione di aiuti agli investimenti ed
cio annuo non superiori a 10 milioni di all’occupazione in favore delle PMI qua-
euro e “microimpresa” un’impresa che oc- lora l’intensità dell’aiuto non superi: i) il
cupa meno di 10 persone e realizza un fat- 20% dei costi ammissibili nel caso delle
turato annuo e/o un totale di bilancio an- “piccole imprese”; ii) il 10% dei costi am-
nuo non superiore a 2 milioni di euro41. missibili nel caso delle “medie imprese”.
Sono ammissibili i seguenti costi: i) i costi
1. Aiuti agli investimenti ed all’occupa-
per gli investimenti materiali ed immate-
zione. – Ai sensi dell’art. 14 del Regola-
riali; oppure ii) i costi salariali stimati per
mento, sono considerati compatibili con il
mercato interno gli aiuti alle piccole im- i posti di lavoro creati direttamente dal
prese di nuova costituzione che non supe- progetto di investimento, calcolati su un
rino: i) i 2 milioni di euro per le piccole periodo di 2 anni.
imprese che svolgono la propria attività Per la prima volta, il legislatore comu-
economica in regioni ammissibili alla de- nitario si occupa espressamente del tema
roga di cui all’art. 107 § 3, lett. a), TFUE; dell’imprenditoria femminile: l’art. 16 au-
ii) 1 milione di euro per le piccole imprese torizza regimi di aiuti in favore di piccole
che svolgono la propria attività economica imprese di recente costituzione a parteci-
in regioni ammissibili alla deroga ex art. pazione femminile. Detti aiuti non deb-
107 § 3, lett. c), TFUE. L’intensità di aiuto bono superare il valore di 1 milione di
non supera: i) nelle regioni ex art. 107 § 3, euro per impresa e l’intensità dell’aiuto
lett. a), TFUE, il 35% dei costi ammissibili non deve superare il 15% dei costi am-
sostenuti nei primi 3 anni dalla costitu- missibili dei primi 5 anni dalla costitu-
zione dell’impresa ed il 25% nei due anni zione dell’impresa. Tra i costi ammissibili,
successivi; ii) nelle regioni ex art. 107 § 3, vi rientrano i contributi assistenziali per
lett. c), TFUE, il 25% dei costi ammissibili figli e familiari, compresi eventualmente i
sostenuti nei primi tre anni dalla costitu- costi a copertura del congedo parentale.
zione dell’impresa ed il 15% nei due anni
successivi. Tali intensità possono essere 2. Aiuti per la tutela ambientale. – La
aumentate del 5% nelle regioni ex art. 107 promozione di uno sviluppo sostenibile
§ 3, lett. a), TFUE, con un prodotto in- «costituisce uno dei principali pilastri
terno lordo pro capite inferiore al 60% della strategia di Lisbona per la crescita e
della media UE-25, nelle regioni con una l’occupazione, assieme alla competitività
densità di popolazione inferiore ai 12,5 e alla sicurezza dell’approvvigionamento
abitanti/km2 e nelle piccole isole con una energetico»42. La materia è, inoltre, rego-
popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, lata dalla Disciplina comunitaria degli
nonché per altre comunità delle stesse di- aiuti di Stato per la tutela ambientale, ap-
mensioni che risentono di un isolamento plicabile sino al 31 dicembre 201443.
41 V. Raccomandazione della Commissione, aprile 2008, p. 1. V. anche: Dec. Consiglio, 10 di-
del 6 maggio 2003, relativa alla definizione delle cembre 2010, n. 2010/787/UE, sugli aiuti di Stato
microimprese, piccole e medie imprese, in per agevolare la chiusura di miniere di carbone
G.U.U.E. L 125, 20 maggio 2003, p. 36. non competitive, in G.U.U.E. L 336, 21 dicembre
42 Considerando 45 del Reg. 800/2008/CE. 2010, p. 24; orientamenti relativi a determinati
43 Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato aiuti di Stato nell’ambito del sistema per lo scam-
per la tutela ambientale, in G.U.U.E. C-82, 1 bio di quote di emissione dei gas a effetto serra
524 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

Con l’art. 18 del Regolamento, si con- ammissibili per le “piccole imprese” ed il


siderano compatibili col mercato interno 10% dei costi ammissibili per le “medie
gli aiuti agli investimenti che consentono imprese” se la realizzazione ed il comple-
alle imprese di andare oltre le norme co- tamento degli investimenti hanno luogo
munitarie o di innalzare il livello di tutela più di 3 anni prima della data d’entrata in
ambientale in assenza di norme comuni- vigore delle norme; essa non supera il
tarie. Gli investimenti sovvenzionati de- 10% per le “piccole imprese” se la realiz-
vono soddisfare una delle seguenti condi- zazione ed il completamento degli investi-
zioni alternative: i) consentire al benefi- menti hanno luogo tra 1 e 3 anni prima
ciario di innalzare il livello di tutela am- della data d’entrata in vigore delle norme.
bientale risultante dalle sue attività, al di Con riferimento agli aiuti agli investi-
là delle soglie fissate da norme comunita- menti per la tutela dell’ambiente che per-
rie applicabili, indipendentemente dall’e- mettono risparmi energetici, di cui all’art.
sistenza di una normativa nazionale ob- 21, è interessante notare che i calcoli dei
bligatoria più rigorosa delle norme comu- costi ammissibili debbono essere certifi-
nitarie; ii) consentire al beneficiario di in-
cati da un revisore dei conti. Sia per gli
nalzare il livello di tutela ambientale
aiuti agli investimenti per la tutela del-
risultante dalle sue attività in assenza di
l’ambiente nella cogenerazione ad alto
norme comunitarie. L’intensità di aiuto
non supera il 35% dei costi ammissibili. rendimento (art. 22) che per quelli volti a
Essa può essere tuttavia aumentata di 20 promuovere la produzione di energia da
punti percentuali per gli aiuti concessi fonti rinnovabili (art. 23), l’intensità di
alle “piccole imprese” e di 10 punti per- aiuto non supera il 45% dei costi ammis-
centuali per gli aiuti concessi alle “medie sibili e può essere aumentata di 20 punti
imprese”. I costi ammissibili, da verifi- percentuali per gli aiuti concessi alle “pic-
carsi anche attraverso una indagine con- cole imprese” e di 10 punti percentuali
trofattuale, corrispondono ai sovraccosti per gli aiuti concessi alle “medie im-
d’investimento necessari a raggiungere un prese”. Sono previsti anche aiuti per la
livello di tutela ambientale superiore a realizzazione di studi in materia ambien-
quello contemplato dalle norme comuni- tale (art. 24) e sotto forma di sgravi da im-
tarie applicabili, senza tenere conto dei poste ambientali di cui alla direttiva
vantaggi e dei costi operativi. 2003/96/CE (art. 25)44.
Il successivo art. 19 ammette regimi di
aiuto afferenti agli investimenti per l’ac- 3. Aiuti e capitale di rischio. – Per la
quisto di mezzi di trasporto nuovi che prima volta, gli aiuti sotto forma di capi-
consentono alle imprese attive nel settore tale di rischio vengono ricompresi in un
del trasporto di superare le norme comu- regolamento di esenzione (artt. 28 e 29
nitarie di tutela ambientale o di innalzare del Regolamento). La Commissione euro-
il livello di tutela ambientale in assenza di pea definisce capitale di rischio «il finan-
norme comunitarie. L’art. 20 favorisce lo ziamento equity e quasi-equity ad im-
sviluppo delle PMI, prevedendo aiuti che prese nelle fasi iniziali della loro crescita
consentano a dette imprese di adeguarsi a (fasi seed, start-up e di espansione), com-
nuove norme comunitarie che innalzano presi gli investimenti informali effettuati
il livello di tutela ambientale e non sono dai business angels, il venture capital e le
ancora in vigore. In questo caso, l’inten- borse alternative specializzate nelle PMI,
sità dell’aiuto non supera il 15% dei costi comprese le imprese a forte crescita»45.

dopo il 2012, in G.U.U.E. C-158, 5 giugno 2012, p. tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità,
4; e comunicazione della Commissione che modi- in G.U.U.E. L 283, 31 ottobre 2003, p. 51.
fica la comunicazione della Commissione orien- 45 Orientamenti comunitari sugli aiuti di
tamenti relativi a determinati aiuti di Stato nel- Stato destinati a promuovere gli investimenti in
l’ambito del sistema per lo scambio di quote di capitale di rischio nelle piccole e medie imprese,
emissione dei gas a effetto serra dopo il 2012, in in G.U.U.E. C-194, 18 agosto 2006, p. 2. V. comu-
G.U.U.E. C-387, 15 dicembre 2012, p. 5. nicazione della Commissione recante modifica
44 Dir. 2003/96/CE del Consiglio, 27 ottobre degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato
2003, che ristruttura il quadro comunitario per la destinati a promuovere gli investimenti in capi-
N. LANDI – LE DEROGHE AL PRINCIPIO GENERALE D’INCOMPATIBILITÀ EX ART. 107 §§ 2 E 3 525

Il capitale di rischio rappresenta un ammissibili, rientrano, ad es., quelli rela-


fattore determinante per l’innovazione, la tivi a servizi di trasferimento di tecnolo-
crescita economica e la creazione di posti gie, consulenza in materia di acquisi-
di lavoro, specialmente per le PMI. L’in- zione, protezione e commercializzazione
tervento assume la forma di partecipa- dei diritti di proprietà intellettuale e di ac-
zioni in un fondo di investimento di pri- cordi di licenza.
vate equity orientato al profitto, gestito se- Gli aiuti a «nuove imprese innovative»
condo criteri commerciali e finanziato al- (art. 35) non possono superare la soglia di
meno in misura del 50% da investitori 1 milione di euro e vanno concessi una
privati. Le rate di investimento realizzate tantum soltanto a “piccole imprese”: i) esi-
dal fondo di investimento non devono su- stenti da meno di 6 anni al momento della
perare 1,5 milioni di euro per impresa de- concessione dell’aiuto; e ii) i cui costi di
stinataria su un arco di 12 mesi. Il fondo ricerca e sviluppo non siano inferiori al
deve fornire almeno il 70% degli stanzia- 15% del totale dei propri costi operativi in
menti complessivi investiti a favore di almeno uno dei 3 anni precedenti la con-
PMI sotto forma di equity e quasi-equity. cessione dell’aiuto oppure, nel caso di una
“start-up”, nella revisione contabile del
4. Aiuti alla ricerca, sviluppo ed innova- suo periodo fiscale corrente, quale certifi-
zione. – Ai sensi dell’art. 173 § 1 TFUE, cato da un revisore dei conti esterno.
l’Unione europea e gli Stati membri Una PMI ha la possibilità di poter uti-
hanno il compito di svolgere, nell’ambito lizzare le capacità tecniche di personale
di un sistema di mercati aperti e concor- altamente qualificato ricorrendo agli aiuti
renziali, un’azione volta a «favorire un di Stato previsti dall’art. 37. Il personale,
migliore sfruttamento del potenziale in- che deve avere un’anzianità di almeno 2
dustriale delle politiche d’innovazione, di anni, viene messo a disposizione da orga-
ricerca e di sviluppo tecnologico». Gli nismi di ricerca o da grandi imprese e
aiuti in parola, disciplinati negli artt. da non andrà a sostituire risorse umane
30 a 37 del Regolamento, tendono a sti- della PMI ma dovrà ricoprire funzioni
molare la crescita economica, permet- nuove relative ad attività di ricerca, svi-
tendo specie alle PMI, di avere accesso luppo ed innovazione. L’intensità di aiuto
alle innovazioni tecnologiche, al trasferi- non supera il 50% dei costi ammissibili
mento di tecnologia ed a personale alta- (tra cui rientrano le spese per l’agenzia di
mente qualificato46. collocamento e l’indennità di mobilità per
L’art. 33 permette alle PMI di ottenere il personale messo a disposizione) per un
aiuti a copertura delle spese relative alla periodo massimo di 3 anni per impresa e
concessione ed al riconoscimento di bre- per persona.
vetti e di altri diritti di proprietà indu-
striale, sancendo che i costi ammissibili 5. Aiuti alla formazione ed in favore dei
ricomprendono tutti i costi connessi con lavoratori svantaggiati e disabili. – L’art.
l’ottenimento e la difesa di diritti di pro- 145 TFUE prevede che gli Stati membri e
prietà industriale (ivi inclusi i costi di tra- l’Unione europea debbano adoperarsi per
duzione necessari per il riconoscimento «sviluppare una strategia coordinata a fa-
del diritto di proprietà industriale in varie vore dell’occupazione, e in particolare a
giurisdizioni). Con riguardo agli aiuti per favore della promozione di una forza la-
servizi di consulenza in materia di inno- voro competente, qualificata, adattabile e
vazione e per servizi di supporto all’inno- di mercati del lavoro in grado di rispon-
vazione, specificamente riservati alle PMI dere ai mutamenti economici». La pro-
dall’art. 36, l’aiuto non può superare l’im- mozione della formazione e dell’assun-
porto di 200.000 euro per singolo benefi- zione di lavoratori svantaggiati e disabili
ciario per un periodo di 3 anni. Tra i costi rappresenta dunque un obiettivo fonda-

tale di rischio nelle piccole e medie imprese, in aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e inno-
G.U.U.E. C-329, 7 dicembre 2010, p. 4. vazione, in G.U.U.E. C-323, 30 dicembre 2006,
46 V. la Disciplina comunitaria in materia di p. 1.
526 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

mentale dell’Unione europea e dei suoi esperienze in termini di conoscenze lin-


Stati membri. guistiche, di formazione professionale o
Con riferimento agli aiuti alla forma- di lavoro, per migliorare le prospettive di
zione, l’art. 38 del Regolamento distingue accesso ad un’occupazione stabile (art.
tra “formazione generale” (la formazione 2.18) – l’art. 40 regola gli aiuti per la loro
che comporti insegnamenti non applica- assunzione sotto forma di integrazioni sa-
bili esclusivamente o prevalentemente lariali. L’intensità di aiuto non può supe-
alla posizione, attuale o futura, occupata rare il 50% dei costi salariali per un pe-
dal dipendente presso l’impresa beneficia- riodo non superiore a 12 mesi successivi
ria, ma che fornisca qualifiche ampia- all’assunzione; nel caso di lavoratore
mente trasferibili ad altre imprese o set- “molto svantaggiato” (quel soggetto che
tori di occupazione) e “formazione speci- sia disoccupato da almeno 24 mesi ex art.
fica” (la formazione che comporti inse- 2.19), i costi salariali rilevanti saranno
gnamenti direttamente e prevalentemente quelli relativi ad un periodo massimo di
applicabili alla posizione, attuale o fu- 24 mesi successivi all’assunzione.
tura, occupata dal dipendente presso l’im- Gli aiuti di Stato relativi ai “lavoratori
presa beneficiaria e che fornisca qualifi- disabili” (quei lavoratori che, ai sensi del-
che che non siano trasferibili ad altre im- l’art. 2.20, sono riconosciuti tali dall’ordi-
prese o settori di occupazione, o lo siano namento nazionale di riferimento oppure
solo limitatamente). L’art. 39 prevede che che siano affetti da impedimenti accer-
l’intensità di aiuto non debba superare il tati) vengono disciplinati negli artt. 41 e
25% dei costi ammissibili per la forma- 42. Il primo ammette degli aiuti nella me-
zione specifica ed il 60% dei costi ammis- desima forma (integrazioni salariali) pre-
sibili per la formazione generale; detta in- vista dall’art. 40; in questo caso, l’inten-
tensità può essere aumentata, fino all’80% sità di aiuto non deve superare il 75% dei
dei costi ammissibili, di 10 punti percen- costi salariali sostenuti nel periodo in cui
tuali se la formazione è destinata a lavo- il lavoratore disabile è stato assunto. Gli
ratori svantaggiati o disabili o per aiuti aiuti fissati nell’art. 42 tendono a compen-
concessi alle “medie imprese” e di 20 sare i sovraccosti connessi all’occupa-
punti percentuali per gli aiuti concessi zione di detti lavoratori; l’intensità di
alle “piccole imprese”47. aiuto non può essere superiore al 100%
Per i “lavoratori svantaggiati” – vale a dei costi ammissibili che sono più ampi di
dire quegli individui che: i) non hanno un quelli contemplati dall’art. 41, inclu-
impiego regolarmente retribuito da al- dendo, ad esempio, i costi per l’adegua-
meno 6 mesi; ii) non possiedono un di- mento dei locali e per l’acquisto di ausili
ploma di scuola media superiore o profes- tecnologici dedicati a lavoratori disabili48.
sionale; iii) hanno superato i 50 anni di
età; iv) vivono soli con una o più persone NICCOLÒ LANDI
a carico; v) sono occupati in professioni o
settori caratterizzati da un tasso di dispa-
rità uomo-donna che supera almeno del Bibliografia
25% la disparità media uomo-donna in F. FERRARO, «L’evoluzione della politica su-
tutti i settori economici dello Stato mem- gli aiuti di Stato a sostegno dell’accesso al fi-
bro interessato se il lavoratore interessato nanziamento nell’attuale situazione di crisi
economica e finanziaria», in Dir. Un. eur.,
appartiene al genere sottorappresentato; 2012, 2, pp. 335 ss.; L. HANCHER - T. OTTERVAN-
vi) sono membri di una minoranza nazio- GER - P.J. SLOT, EU State Aids, Londra. 2012; G.
nale all’interno di uno Stato membro che TESAURO, Diritto dell’Unione europea, Padova,
hanno necessità di consolidare le proprie 2010, pp. 800 ss.

47 In materia, trova applicazione anche la co- 48 V. anche la comunicazione della Commis-


municazione della Commissione, Criteri per l’ana- sione, Criteri per l’analisi della compatibilità degli
lisi della compatibilità di aiuti di Stato alla for- aiuti di Stato a favore dei lavoratori svantaggiati e
mazione soggetti a notifica individuale, in disabili soggetti a soglia di notifica individuale, in
G.U.U.E. C-188, 11 agosto 2009, p. 1. G.U.U.E. C-188, 11 agosto 2009, p. 6.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Gli aiuti di Stato, l’art. 106 § 2 TFUE
e la compensazione di obblighi di servizio pubblico

Sommario: I. FINANZIAMENTO DEI SERVIZI DI INTE- considerato il rischio di distorsioni da


RESSE ECONOMICO GENERALE E ART. 106 § 2 essa prodotte sul mercato.
TFUE: LA SCELTA TRA “CRITERIO DELLA COMPEN- Le istituzioni UE si sono confrontate a
SAZIONE” E “CRITERIO DELL’AIUTO DI STATO”. – II.
LE SENTENZE ALTMARK E BUPA E I PROBLEMI DI
più riprese sul tema, pervenendo a posi-
CARATTERE PROCEDURALE E DI PRIVAZIONE DEL-
zioni molto differenti tra loro. In effetti, è
L’EFFETTO UTILE DELL’ART. 106 § 2 DERIVANTI difficile trovare altri settori nei quali
DALL’ACCOGLIMENTO INTEGRALE DEL “CRITERIO siano così numerose, non solo le integra-
DELLA COMPENSAZIONE”. – III. LA RISPOSTA FOR- zioni, puntualizzazioni e modifiche ap-
NITA NEL “PACCHETTO ALMUNIA” DEL 2011-2012, portate dai giudici di Lussemburgo alla
TRA COMPENSAZIONI DE MINIMIS, CONFERMA DELLE
loro precedente giurisprudenza, ma an-
CONDIZIONI ALTMARK E (RI)VALUTAZIONE DELL’ART.
106 § 2. – IV. (Segue) LO STATO DELL’ARTE ALLA che e soprattutto i contrasti e i revire-
LUCE DELLA GIURISPRUDENZA E DEL DIRITTO DERI- ments emersi all’interno della Corte di
VATO E L’ESISTENZA DI UNA GERARCHIA TRA GLI giustizia, tra quest’ultima e il Tribunale,
ATTI DI DIRITTO DERIVATO CONTENUTI NEL “PAC- tra gli stessi avvocati generali, tra gli or-
CHETTO ALMUNIA”. gani giurisdizionali UE e la Commissione
europea. Le esigenze di chiarezza e cer-
I. FINANZIAMENTO DEI SERVIZI DI INTERESSE tezza del diritto hanno, dunque, indotto
ECONOMICO GENERALE E ART. 106 § 2 la Commissione ad adottare una serie di
TFUE: LA SCELTA TRA “CRITERIO DELLA misure, sia di indirizzo che di carattere
COMPENSAZIONE” E “CRITERIO DELL’AIUTO vincolante, allo scopo di fornire un inqua-
DI STATO” dramento più sistematico alla materia. Si
tratta del “pacchetto Monti-Kroes” del
Il diritto UE consente agli Stati mem- 20051 e di un ulteriore pacchetto di mi-
bri di compensare i costi sostenuti dalle sure elaborato da Joaquín Almunia, Vice-
imprese incaricate della gestione dei ser- Presidente della Commissione nonché
vizi di interesse economico generale (di Commissario europeo per la concorrenza,
seguito anche SIEG), al fine di agevolare che ha sostituito il precedente e che è
lo svolgimento delle missioni di interesse stato adottato nel biennio tra il dicembre
pubblico loro affidate. 2011 e l’aprile 20122.
La questione è capire in che misura e Il problema che le istituzioni UE si
fino a che punto una tale compensazione sono poste nel corso degli anni è stato es-
possa ritenersi compatibile con i Trattati, senzialmente quello di comprendere se, e
1 Cfr. la Dec. Comm. UE, 28 novembre 2005, obblighi di servizio pubblico, concessi a determi-
relativa all’applicazione dell’articolo 106 § 2 del nate imprese incaricate della gestione di servizi di
Trattato CE agli aiuti di Stato sotto forma di com- interesse economico generale, in G.U.U.E. L 7
pensazione degli obblighi di servizio pubblico, dell’11, gennaio 2012, p. 3, la Com. Comm. UE,
concessi a determinate imprese incaricate della sull’applicazione delle norme dell’Unione europea
gestione di servizi d’interesse economico gene- in materia di aiuti di Stato alla compensazione
rale, in G.U.U.E. L 312 del 29 novembre 2005, p. concessa per la prestazione di servizi di interesse
67, la Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato economico generale, in G.U.U.E. C-8, 11 gennaio
sotto forma di compensazione degli obblighi di 2012, p. 4, la Com. Comm. UE relativa ad una di-
servizio pubblico, in G.U.U.E. C-297, 29 novem- sciplina dell’Unione europea relativa agli aiuti di
bre 2005, p. 4, la Dir. 2005/81/CE, 28 novembre Stato concessi sotto forma di compensazione de-
2005, che modifica la Dir. 80/723/CEE relativa gli obblighi di servizio pubblico, in G.U.U.E. C-
alla trasparenza delle relazioni finanziarie fra gli 308, 12 ottobre 2012, p. 3, il Reg. 360/2012/UE
Stati membri e le loro imprese pubbliche nonché Comm. UE, 25 aprile 2012, relativo all’applica-
fra determinate imprese, in G.U.U.E. L 312, 29 zione degli articoli 107 e 108 del Trattato FUE agli
novembre 2005, p. 47. aiuti di importanza minore (de minimis) concessi
2 Cfr. la Dec. 2012/21/UE, 20 dicembre 2011, ad imprese che forniscono servizi di interesse
riguardante l’applicazione delle disposizioni del- economico generale, in G.U.U.E. L 114, 26 aprile
l’articolo 106, paragrafo 2, del Trattato FUE agli 2012, p. 8.
aiuti di Stato sotto forma di compensazione degli
528 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

in quali termini, l’agevolazione concessa incaricata della missione di interesse ge-


alle imprese fosse da ritenere legittima ex nerale e che quindi non [fossero] idonee
ante in quanto non configurabile quale ad alterare le condizioni di concor-
aiuto di Stato ai sensi dell’art. 107 § 1 renza»8. L’impostazione Ferring è stata
TFUE (“criterio della compensazione”), fortemente criticata, oltre che in dottrina,
mancando l’elemento del vantaggio eco- dall’Avvocato generale Léger, fautore del
nomico, oppure un aiuto compatibile ex “criterio dell’aiuto di Stato”, il quale, nelle
post con i Trattati ai sensi dell’art. 106 § 2 conclusioni rese nella causa Altmark9,
TFUE (“criterio dell’aiuto di Stato”). Per sulla base di ragionamenti già in parte
quanto riguarda gli altri presupposti ri- sviluppati dai giudici in numerose pro-
chiesti per l’applicazione della normativa nunce10, ha ritenuto che la Corte di giusti-
sugli aiuti di Stato, infatti, non si ravvi- zia, in quella come nelle cause successive,
sano né problemi né significativi contrasti non avrebbe dovuto accogliere il criterio
giurisprudenziali: perché gli artt. 107 ss. della compensazione per tre ragioni in
possano trovare applicazione, deve trat- particolare. La prima consiste nella con-
tarsi di agevolazioni concesse, diretta- fusione, alla base del ragionamento svolto
mente o indirettamente, mediate risorse nella sentenza Ferring, tra due questioni
statali3, ad imprese, cioè a soggetti eser- da tenere, invece, distinte sotto il profilo
centi attività economiche4, e suscettibili giuridico: «quella della qualifica della mi-
di incidere, anche solo in potenza, sugli sura come aiuto di Stato e quella della
scambi tra gli Stati5. giustificazione della misura statale». La
Il “criterio della compensazione”, i cui seconda consiste nella privazione dell’art.
elementi costitutivi sono abbozzati a par- 106 § 2 «di gran parte della sua utilità»
tire dal caso A.D.B.H.U.6, viene enucleato qualora fosse stata accolta l’impostazione
in maniera chiara e organica per la prima Ferring. La terza e ultima ragione, infine,
volta dall’Avvocato generale Tizzano nelle consiste nell’incidenza che la sentenza
conclusioni, presentate l’8 maggio 2001, Ferring avrebbe avuto sul riparto di com-
nella causa Ferring7, per poi essere rece- petenze, nel settore degli aiuti, tra Com-
pito dai giudici nella stesura della sen- missione e Stati membri11. Sotto quest’ul-
tenza. Secondo l’Avvocato generale, nel timo profilo, osservava l’Avvocato ge-
caso di specie, vi erano numerosi e validi nerale, la circostanza che una misura
argomenti per escludere la natura di aiuto compensativa di un obbligo di servizio
delle misure pubbliche volte esclusiva- pubblico non venisse considerata aiuto di
mente a compensare il costo addizionale Stato avrebbe avuto l’effetto di esentare
netto derivante dall’assolvimento di una tale misura dall’obbligo di notifica, previ-
missione di interesse generale, essendo sto nell’art. 108 § 3 TFUE, dal conse-
decisivo «il fatto che esse non confe- guente obbligo di sospensione dell’eroga-
ris[sero] un reale vantaggio all’impresa zione concessa e, in generale, dall’esame

3 C. giust. UE, 7 maggio 1998, cause riunite C- 9 C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-280/00,
52/97 a C-54/97, Epifanio Viscido, Mauro Scandella in Racc. 2005, p. I-7747.
e altri e Massimiliano Terragnolo e altri c. Ente Po- 10 C. giust. UE, 22 marzo 1977, causa 78/76,
ste Italiane, in Racc. 2000, p. I-2629, punto 13. Steinike e Weinlig, in Racc. 1977, p. 595; C. giust.
4 C. giust. UE, 16 giugno 1987, causa C-118/ UE, 15 marzo 1994, causa C-387/92, Banco Exte-
85, Commissione c. Italia, in Racc. 1989, p. 2599, rior de España c. Ayuntamiento de Valencia, in
punti 7-8. Racc. 1994, p. I-877; C. giust. UE, 27 febbraio
5 C. giust. UE, 15 giugno 2000, cause riunite 1997, causa T-106/95, Fédération française des so-
T-298/97, T-312/97, T-313/97, T-315/97, T-600/97 a ciétés d’assurances e altri c. Commissione, in Racc.
T-607/97, T-1/98, T-3/98 a T-6/98 e T-23/98, Alzetta 1997, p. II-229; C. giust. UE, 10 maggio 2000,
Mauro e altri c. Commissione, in Racc. 2002, p. II- causa T-46/97, Sociedade Independente de Comu-
2319, punti 143-147. nicação SA c. Commissione - “SIC”, in Racc. 2000,
6 C. giust. UE, 7 febbraio 1985, causa 240/83, p. II-2125; C. giust. UE, 22 giugno 2000, causa C-
in Racc. 1987, p. 538. 332/98, Francia c. Commissione (CELF), in Racc.
7 C. giust. UE, 22 novembre 2001, causa C- 2000, p. I-4833.
53/00, in Racc. 2003, p. I-9067. 11 Concl. Tizzano, 8 maggio 2001, “Ferring”,
8 Concl. Tizzano, 8 maggio 2001, “Ferring”, cit., punti 75-98.
cit., punto 60.
D. GALLO – GLI AIUTI DI STATO E LA COMPENSAZIONE DI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO 529

ex ante e a carattere permanente che in- niti in modo chiaro». In secondo luogo, «i
vece la Commissione deve svolgere ai parametri sulla base dei quali viene calco-
sensi dell’art. 107 §§ 2 e 3: da qui il rischio lata la compensazione devono essere pre-
di sottrarre in toto il finanziamento dei viamente definiti in modo obiettivo e tra-
servizi pubblici al controllo delle istitu- sparente». In terzo luogo, la compensa-
zioni europee. zione non può eccedere «quanto necessa-
Le argomentazioni svolte dall’Avvo- rio per coprire interamente o in parte i
cato generale Léger non sono state colte costi originati dall’adempimento degli ob-
dalla C. giust. UE nella causa Altmark, blighi di servizio pubblico, tenendo conto
così come nelle sentenze successive. Tut- dei relativi introiti agli stessi nonché di un
tavia, da un lato, proprio con Altmark i margine di utile ragionevole per il sud-
giudici europei hanno introdotto rilevanti detto adempimento». In quarto luogo,
modifiche all’impianto argomentativo su quando la scelta dell’impresa da incari-
cui si poggiava l’originario “criterio della care dell’adempimento di obblighi di ser-
compensazione”, dall’altro, la Commis- vizio pubblico, in un caso specifico, «non
sione, nei suoi atti di diritto derivato suc- venga effettuata nell’ambito di una proce-
cessivi alla pronuncia, valorizzando il nu- dura di appalto pubblico […] il livello
cleo concettuale del “criterio dell’aiuto di della necessaria compensazione deve es-
Stato”, ha individuato alcune situazioni sere determinato sulla base di un’analisi
nelle quali una compensazione, pur costi- dei costi che un’impresa media, gestita in
tuendo un aiuto di Stato, può essere rite- modo efficiente e adeguatamente dotata
nuta compatibile ai sensi dell’art. 106 § 2 di mezzi di trasporto al fine di poter sod-
TFUE e, in qualche caso, esente dagli disfare le esigenze di servizio pubblico ri-
obblighi procedurali di cui all’art. 108 chieste, avrebbe dovuto sopportare per
TFUE. adempiere tali obblighi, tenendo conto
Allo stato attuale, pertanto, come sarà dei relativi introiti nonché di un margine
mostrato nei §§ seguenti, le compensa- di utile ragionevole per l’adempimento di
zioni erogate dallo Stato alle imprese pre- detti obblighi»12.
poste alla prestazione di SIEG, a seconda Quanto alla prima condizione, la mis-
delle caratteristiche che esse presentano, sione di servizio pubblico deve essere
sono da ritenersi legittime ex ante, nel ri- conferita attraverso un atto che può assu-
spetto delle condizioni Altmark, oppure mere diverse forme giuridiche, dall’atto
possono giustificarsi ex post ai sensi del- legislativo a quello regolamentare al con-
l’art. 106 § 2. tratto, e che deve precisare, tra l’altro,
l’oggetto e la durata degli obblighi di ser-
II. LE SENTENZE ALTMARK E BUPA E I PRO- vizio pubblico, l’impresa e i territori inte-
BLEMI DI CARATTERE PROCEDURALE E DI
ressati, la natura dei diritti esclusivi o spe-
PRIVAZIONE DELL’EFFETTO UTILE DEL-
ciali accordati all’impresa, i parametri per
L’ART. 106 § 2 DERIVANTI DALL’ACCOGLI-
il calcolo della compensazione e le moda-
MENTO INTEGRALE DEL “CRITERIO DELLA
lità per evitare sovra-compensazioni e per
COMPENSAZIONE”
il loro eventuale recupero13.
Per quel che concerne la seconda con-
Con la sentenza Altmark la C. giust. dizione, ciò che conta è che sia chiaro
UE limita l’ipotesi di non configurabilità «fin dall’inizio come sarà determinato il
dell’aiuto al rispetto cumulativo di quat- risarcimento» e che l’autorità prenda in
tro condizioni. Secondo i giudici, «in considerazione solamente i costi diretta-
primo luogo, l’impresa beneficiaria deve mente connessi alla prestazione del servi-
essere effettivamente incaricata dell’a- zio pubblico14.
dempimento di obblighi di servizio pub- Per quanto riguarda la terza condi-
blico e detti obblighi devono essere defi- zione, per margine di utile ragionevole «si
12 C. giust. UE, 24 luglio 2003, “Altmark”, cit., aiuti di Stato alla compensazione concessa per la
punti 87-93. prestazione di servizi di interesse economico ge-
13 Cfr. la Com. Comm. UE sull’applicazione nerale, cit., punto 52.
delle norme dell’Unione europea in materia di 14 Ibidem, punti 55-56.
530 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

intende il tasso di remunerazione del ca- siderato un criterio sufficiente per affer-
pitale che sarebbe richiesto da un’impresa mare che un’impresa è «gestita in modo
media per valutare se prestare o meno il efficiente». Per «impresa adeguatamente
servizio di interesse economico generale dotata dei mezzi necessari», invece, si in-
per l’intera durata del periodo di incarico, tende un’impresa che ha le risorse indi-
tenendo conto del livello di rischio». Nei spensabili per adempiere con successo
settori in cui non esiste un’impresa com- agli obblighi di servizio pubblico accorda-
parabile all’impresa incaricata del servi- tale dallo Stato16.
zio di interesse economico generale, si Con la sentenza Altmark si è passati,
può fare riferimento a imprese analoghe pertanto, da un approccio “permissivo”
situate in altri Stati membri o, se necessa- nei confronti delle politiche perseguite dai
rio, ad imprese di altri settori a condi- paesi membri a sostegno delle loro econo-
zione che si tenga conto delle peculiarità mie, come quello adottato dalla Corte in
di ciascun settore15. Ferring, ad un’impostazione di segno op-
Infine, quanto alla quarta condizione, posto, fortemente “comunitarista”. La
ben si comprende la presunzione su cui si pronuncia si pone alla base della giuri-
poggia il ragionamento della Corte di giu- sprudenza successiva, sia quella del Trib.
stizia: una procedura di gara aperta, tra- UE17 che della C. giust. UE18, oltre che di
sparente e non discriminatoria è conside- numerose decisioni adottate dalla Com-
rata, infatti, in grado, più di ogni altre, di missione nelle quali generalmente è stato
assicurare il rispetto del diritto UE. In as- riscontrato il mancato rispetto delle con-
senza di una tale procedura, le autorità dizioni Altmark19 da parte dello Stato20.
pubbliche saranno obbligate ad applicare In particolare, assume grande rile-
il c.d. “principio dell’investitore privato” vanza la sentenza BUPA21, nella quale il
in un’economia di mercato al fine di sele- Trib. UE si confronta per la prima volta in
zionare l’operatore cui accordare la com- maniera articolata e approfondita con le
pensazione, sulla base della medesima lo- quattro condizioni Altmark, riconoscendo
gica che orienta la terza condizione Alt- peraltro che la portata di dette condizioni
mark con riferimento all’individuazione «coincide ampiamente con quella dei cri-
dei principi che gli Stati devono seguire teri di cui all’art. [106 § 2 TFUE]». Proprio
per evitare le sovra-compensazioni. In con riguardo ai rischi di sovrapposizione
particolare, per quel che concerne il con- tra condizioni Altmark e presupposti di at-
cetto di «impresa gestita in modo effi- tuazione dell’art. 106 § 2, il Tribunale
ciente» e in mancanza di una definizione svolge alcune importanti considerazioni.
ufficiale, gli Stati membri dovrebbero ap- Quanto alla prima condizione, la no-
plicare criteri oggettivi, economicamente zione di obblighi di servizio pubblico con-
riconosciuti come rappresentativi di una templata dalla sentenza Altmark, ad av-
gestione soddisfacente, senza che il sem- viso dei giudici, non diverge, in alcun
plice fatto di generare un utile venga con- modo, da quella contemplata dall’art. 106

15 Ibidem, punto 61. delle finanze, in Racc. 2004, p. I-14243; C. giust.


16 Ibidem, punto 76. UE, 30 marzo 2006, causa C-451/03, Servizi Ausi-
17 Trib. UE, 16 marzo 2004, causa T-157/01, liari Dottori Commercialisti, in Racc. 2006, p. I-
Danske Busvognmoed c. Commissione, in Racc. 2941; C. giust. UE, 1° luglio 2008, causa C-341/06
2004, p. II-917; Trib. UE, 16 settembre 2004, P, Chronopost et la Poste c. Union française de l’ex-
causa T-274/01, Valmont Nederland BV c. Commis- press (UFEX) e altri, in Racc. 2008, p. I-4777.
sione, in Racc. 2004, p. II-3145; Trib. UE, 18 gen- 19 Cfr., a titolo esemplificativo, la Dec. Comm.
naio 2005, causa T-93/02, Crédit mutuel c. Com- UE, 24 febbraio 2011, Aiuto di Stato C-41/08 DSB,
missione, in Racc. 2005, p. II-143; Trib. UE, 1° lu- in G.U.U.E. L 7/1.
glio 2008, causa T-266/02, Deutsche Post c. Com- 20 Con alcune eccezioni, tra cui le Decisioni
missione, in Racc. 2008, p. II-1233; Trib. UE, 11 2006 e 2007/2009, 15 settembre del 2009, relative
giugno 2009, causa T-222/04, Commissione c. Ita- alla concessione di compensazioni a imprese in-
lia, in Racc. 2011, p. II-1877; Trib. UE, 6 ottobre caricate dello svolgimento del servizio pubblico di
2009, causa T-8/06, FAB Fernsehen c. Commis- trasporti da parte delle regioni di Anhalt-Bitter-
sione, in Racc. 2009, p. II-196. field e Wittenberg.
18 C. giust. UE, 27 novembre 2003, cause riu- 21 Trib. UE, 12 febbraio 2008, causa T-289/03,
nite da C-34 a 38/01, Enirisorse SPA c. Ministero in Racc. 2008, p. II-81, punto 179.
D. GALLO – GLI AIUTI DI STATO E LA COMPENSAZIONE DI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO 531

§ 2. Discorso identico vale per le caratteri- zio, le condizioni normali di mercato da


stiche che l’incarico deve presentare. utilizzare come parametro devono valu-
La seconda condizione Altmark, e il tarsi con riferimento agli elementi obiet-
controllo ex ante che essa comporta, in- tivi e verificabili che sono disponibili. Il
vece, sottolinea il Tribunale, non equivale Tribunale, tuttavia, in questo modo, nel
all’art. 106 § 2, improntato invece ad un chiarire prima che la condizione Altmark
controllo ex post. La novità della sentenza non può essere sempre di stretta interpre-
BUPA consiste proprio nel fatto che i giu- tazione e poi nell’applicare il test Altmark,
dici consentono alle autorità nazionali di sembra confondere il piano della legitti-
apportare variazioni e aggiustamenti al- mità ex ante della misura statale, con
l’entità della compensazione che, pur con- quello, successivo, della compatibilità ex
tinuando a dover essere predeterminata, post ai sensi dell’art. 106 § 2, nell’ambito
non va intesa in termini così restrittivi del quale avrebbe, invece, dovuto ragio-
come si ricaverebbe da un’interpretazione nare.
letterale della sentenza Altmark. Ciò, ov- La sentenza BUPA assume particolare
viamente, a condizione che i parametri interesse anche laddove viene chiarito che
vengano definiti in modo preciso, traspa- «occorre applicare i criteri formulati nella
rente ed obiettivo. sentenza Altmark, conformemente allo
Il mutamento di indirizzo più signifi- spirito e alla finalità che hanno presie-
cativo rappresentato dalla sentenze BUPA duto alla loro enunciazione, secondo mo-
riguarda la terza e la quarta condizione dalità adattate alle specificità della pre-
Altmark. Quanto alla terza, il Tribunale si sente specie»24. Il Tribunale, pertanto, sot-
allontana dalla sua impostazione origina- tolinea che le condizioni Altmark non
ria, in base alla quale il quantum della vanno applicate in maniera identica in
compensazione andava parametrato e tutti i settori di interesse economico gene-
calcolato sempre in relazione ai costi sop- rale, dovendo essere di volta in volta mo-
portati dall’impresa incaricata della ge- dulate, tenuto conto della ratio e delle fi-
stione del SIEG. I giudici pervengono, nalità che le ispira, sui diversi servizi og-
cioè, a dissociare la compensazione dei getto di valutazione da parte delle corti
costi sopportati, nella specie l’aiuto pub- UE. Così facendo, i giudici reinterpretano
blico, dai costi sostenuti da ipotetici sog- le condizioni Altmark, aprendo ad una
getti privati, con il risultato di ammettere, loro applicazione maggiormente flessibile
almeno in termini teorici, una sovra-com- ed espansiva25.
pensazione, discostandosi, in questo
modo, da altre sentenze da esso preceden- III. LA RISPOSTA FORNITA NEL “PACCHETTO
temente rese22. ALMUNIA” DEL 2011-2012, TRA COM-
Per quel che concerne la quarta condi- PENSAZIONI DE MINIMIS, CONFERMA
zione Altmark, il Tribunale osserva che, DELLE CONDIZIONI ALTMARK E (RI)VALU-
così come è già stato rilevato in parte TAZIONE DELL’ART. 106 § 2
della giurisprudenza UE in merito ai ri-
schi derivanti da una rigida applicazione La Comm. UE, prima con il «pac-
del principio astratto dell’investitore pri- chetto Monti-Kroes», non più in vigore, e
vato nel caso in cui ad esercitare il servi- poi con il «pacchetto Almunia», tenta di
zio pubblico sia un monopolista23, anche fornire (in grande parte con successo) un
con riguardo all’ipotesi in cui si tratti di quadro sistematico alla materia dei ser-
un soggetto privato esercente tale servi- vizi pubblici e degli aiuti di Stato e, nel ri-

22 Cfr., ad esempio, Trib. UE, 15 giugno 2005, française de l’express (Ufex), DHL International,
causa T-17/02, Fred Olsen, SA, in Racc. 2005, p. II- Federal express international (France) SNC e CRIE
2031, punto 266. SA, in Racc. 2003, p. I-6993.
23 Cfr., oltre a C. giust. UE, 1° luglio 2008, Ch- 24 C. giust. UE, 24 luglio 2003, “Altmark”, cit.,
ronopost et la Poste c. Union française de l’express punto 160.
(UFEX) e altri, cit., anche C. giust. UE, 3 luglio 25 Per un approccio simile cfr. la Dec. Comm.
2003, cause riunite C-81-1 P e C-93-94/01 P, Chro- UE, 24 maggio 2007, Energy Supply Slovenia, in
nopost SA, La Poste e Repubblica francese c. Union G.U.U.E. L 219/9.
532 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

valutare l’art. 106 § 2, risponde ad alcuni riodo di incarico deve essere giustificata
problemi procedurali che sarebbero sca- in base a criteri oggettivi e comunque non
turiti dall’accoglimento integrale del cri- deve superare il tempo necessario per
terio della compensazione, in primis lo l’ammortamento dell’attività più signifi-
svuotamento di poteri in capo alla Com- cativa richiesta per l’erogazione del servi-
missione in tema di controllo degli aiuti, zio da parte dell’impresa la quale, peral-
oltre che sostanziali, derivanti dal rischio tro, ha l’obbligo di rispettare la Dir. 2006/
di privazione dell’effetto utile, nel settore 111/CE relativa alla trasparenza delle re-
degli aiuti, dell’art. 106 § 2. lazioni finanziarie tra gli Stati membri e
Il pacchetto si compone di due Comu- le loro imprese pubbliche e alla traspa-
nicazioni, di una Dec. e di un Reg. renza finanziaria all’interno di talune im-
Con la Com. 2012/C 8/02 la Commis- prese27.
sione stabilisce le condizioni in base alle Quanto all’importo della compensa-
quali compensazioni erogate dallo Stato zione – il cui calcolo, qualora l’incarico
per la prestazione di SIEG, in linea con il sia attribuito ad una pluralità di imprese,
test Altmark, non configurano aiuti di deve avvenire allo stesso modo per cia-
Stato ai sensi dell’art. 107. scuna di esse –, la Commissione precisa
Con la Com. 2012/C 8/03, la Commis- che non può eccedere quanto necessario
sione stabilisce le condizioni in base alle per coprire il costo netto determinato dal-
quali talune compensazioni di obblighi di l’adempimento degli obblighi di servizio
servizio pubblico possono essere dichia- pubblico, compreso un margine di utile
rate compatibili ai sensi dell’art. 106 § 2. ragionevole. In particolare, il costo netto
Si tratta di agevolazioni nei confronti necessario per l’ottemperamento degli ob-
delle quali il diritto UE accorda, per un blighi di servizio pubblico può essere cal-
verso, un trattamento più favorevole ri- colato sulla base di due metodologie: la
spetto agli aiuti concessi per la presta- prima consiste nella «differenza tra il co-
zione di servizi che non siano di interesse sto netto per il fornitore del servizio sog-
economico generale e, per l’altro, un trat- getto ad un obbligo di servizio pubblico e
tamento meno favorevole rispetto a quelle il costo netto o utile del medesimo forni-
compensazioni che, rispettando il test Alt- tore in assenza di tale obbligo»28; la se-
mark, non costituiscono ab origine aiuti di conda nella «differenza tra i costi e le en-
Stato. Si tratta, peraltro, di compensa- trate di un fornitore incaricato dell’adem-
zioni che devono essere sottoposte all’ob- pimento di obblighi di servizio pubblico,
bligo di notifica preventiva di cui all’art. quali specificati e stimati nell’atto di inca-
108 § 3. rico»29.
Tra le principali condizioni di compa- Con riferimento alla nozione di «mar-
tibilità26, occorre ricordarne alcune in gine di utile ragionevole», con tale espres-
particolare: nella Com. è previsto che, per sione si intende, generalmente30, «il tasso
essere ritenuto compatibile, l’aiuto deve di remunerazione del capitale che sa-
essere concesso per lo svolgimento di un rebbe richiesto da un’impresa media per
SIEG effettivo, definito correttamente ai valutare se prestare o meno il servizio di
sensi dell’art. 106 § 2, preceduto da un interesse economico generale per l’intera
atto di incarico che specifichi obblighi di durata dell’atto di incarico, tenendo conto
servizio pubblico e modalità di calcolo del livello di rischio»31, che varia a se-
della compensazione ed erogato nel ri- conda del settore interessato, del tipo di
spetto delle norme dell’Unione sull’aggiu- servizio e delle caratteristiche del mecca-
dicazione degli appalti. Inoltre, la Com- nismo di compensazione.
missione chiarisce che la durata del pe- Quanto alla sovra-compensazione, la

26 Cfr., in particolare, i punti 2.2-2.10 della 29 Ibidem, punto 28.


Com., cit. 30 Ma non sempre, come specificato nel punto
27 Dir., 16 novembre 2006, in G.U.U.E. L 318, 34 della Com., cit.
17 novembre 2006, p. 17. 31 Ibidem, punto 33.
28 Cfr. il punto 25 della Com., cit.
D. GALLO – GLI AIUTI DI STATO E LA COMPENSAZIONE DI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO 533

Commissione chiarisce che essa, seppure di un investimento significativo non giu-


generalmente configurabile quale aiuto di stifichi una durata superiore»33.
Stato, «può essere trattenuta come utile La Commissione, pertanto, individua
ragionevole aggiuntivo se stabilito nel- alcuni servizi rispetto ai quali il finanzia-
l’atto di incarico» a condizione che risulti mento concesso dallo Stato è da ritenersi
da incrementi di efficienza più elevati del compatibile con il diritto UE, a prescin-
previsto32. dere dall’importo della compensazione, e,
Per quel che riguarda, infine, gli obbli- per tale ragione, esentato dalla notifica
ghi di trasparenza imposti alle imprese alle istituzioni europee. Nel farlo, essa
incaricate del servizio, nella Com. è stabi- opera un distinguo tra compensazioni di
lito che lo Stato membro interessato deve importo limitato, a prescindere dal tipo di
pubblicare, su internet o in altro modo attività svolta, e compensazioni anche su-
adeguato, una serie di informazioni, tra periori ai 15 milioni di euro ma relative a
cui l’atto di incarico e gli importi di aiuto particolari tipologie di servizi. In en-
ad esse erogati. trambi i casi la presunzione è che si tratti
Nella Dec. 2012/21/UE la Commis- di agevolazioni insuscettibili di pregiudi-
sione stabilisce che taluni tipi di compen- care lo sviluppo degli scambi e la concor-
sazione dei SIEG costituiscono aiuti di renza in misura contraria agli interessi
Stato compatibili con i Trattati sulla base dell’Unione. C’è però una differenza ri-
dell’art. 106 § 2 TFUE, in linea con la spetto alla decisione n. 2005/842/CE: in
Com. 2012/C 8/03, con la differenza che, considerazione del forte sviluppo del mer-
nella Dec., tali aiuti sono esonerati dal- cato nei settori di interesse economico
l’obbligo di notifica di cui all’art. 108 § 3. generale, la Commissione sceglie di ab-
La Dec. 2012/21/UE sostituisce, in questo bassare il limite dell’importo delle com-
modo, la Dec. 2005/842/CE con la quale pensazioni che possono essere esentate
erano stati precisati significato e portata dall’obbligo di notifica preventiva, origi-
dell’eccezione di cui all’art. 106 § 2. nariamente identificato in 30 milioni di
Quanto all’ambito di applicazione della euro.
Dec. 2012/21/UE, l’art. 2 §§ 1 e 2 dispone Per quel che concerne le condizioni di
che essa riguarda le compensazioni di im- compatibilità degli aiuti, esse sono so-
porto annuo inferiore a 15 milioni di euro stanzialmente equivalenti a quelle previ-
– escluso il settore dei trasporti –, quelle ste per gli aiuti compatibili – ma soggetti
per la prestazione dei servizi forniti da all’obbligo di notifica ai sensi dell’art. 108
ospedali, quelle erogate in relazione al- § 3 TFUE – disciplinati nella Com. 2012/C
l’assistenza sanitaria, all’assistenza di 8/0334.
lunga durata, ai servizi per l’infanzia, al- L’ultimo atto ricompreso nel “pac-
l’accesso e alla reintegrazione nel mercato chetto Almunia” è il Reg. de minimis
del lavoro, all’edilizia sociale e all’inclu- 360/2012, dove viene fissato un massi-
sione sociale di gruppi vulnerabili, quelle male al di sotto del quale le misure di
volte a coprire i costi derivanti dallo svol- compensazione, non corrispondendo a
gimento di attività connesse ai collega- tutti i criteri dell’art. 107 TFUE, non sono
menti aerei o marittimi verso le isole e da considerarsi aiuti di Stato ai sensi di
quelle relative ad aeroporti e porti con un quest’ultima norma e vanno quindi rite-
traffico annuale medio non superiore a nuti esenti dall’obbligo di notifica di cui
200 000 passeggeri per gli aeroporti e a all’art. 108 § 3 TFUE. Le condizioni (cu-
300 000 passeggeri per i porti. Nella Dec. mulative) in base alle quali una compen-
è scritto, inoltre, che deve trattarsi, in sazione pubblica può rientrare nel campo
tutti i casi di agevolazioni potenzialmente di applicazione del Reg. sono previste nei
rientranti nel suo oggetto e nel suo scopo, §§ 2-8 dell’art. 2 Reg. In primo luogo, l’im-
di un incarico all’impresa che sia infe- porto complessivo della compensazione
riore ai dieci anni, «a meno che l’esigenza non deve superare i 500.000 euro nel-

32 Ibidem, punto 47. 34 Ibidem, artt. 3-9.


33 Cfr. il considerando 12 della Dec., cit.
534 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

l’arco di tre esercizi finanziari; in secondo teri e principi, particolarmente restrittivi,


luogo, il massimale deve essere espresso ispirati all’analisi economica del diritto.
«in termini di sovvenzione diretta in de- In secondo luogo, dall’analisi della
naro», al lordo di qualsiasi imposta o al- Com. 2012/C 8/0335 sembra evincersi che
tro onere, ovvero, se è concesso in forma senza lo svolgimento di una gara d’ap-
diversa da una sovvenzione diretta in de- palto, con riferimento all’attribuzione del-
naro, è l’importo equivalente lordo del- l’incarico all’impresa esercente il servizio
l’aiuto; in terzo luogo, deve trattarsi di pubblico, un aiuto di Stato non potrebbe
agevolazioni rispetto alle quali è possibile essere mai dichiarato compatibile, diffe-
calcolare con precisione «l’equivalente rentemente da quanto stabilito nella sen-
sovvenzione lordo ex ante senza che sia tenza Altmark e nel “pacchetto Monti-
necessario effettuare un’analisi del rischio Kroes” nei quali l’esistenza di una tale
(“aiuti trasparenti”)»; in quarto luogo, gli procedura, seppure ritenuta auspicabile,
aiuti de minimis non possono essere cu- non era considerata indispensabile ai fini,
mulati non solo con aiuti previsti da altri rispettivamente, dell’esenzione dall’appli-
regolamenti de minimis ma anche con al- cazione dell’art. 107 e della qualificazione
tre compensazioni riguardanti lo stesso dell’aiuto come compatibile ai sensi del-
servizio di interesse economico generale, l’art. 106 § 2.
sulla base degli altri atti che compongono Infine, per esigenze di certezza del di-
il pacchetto di misure del 2011-2012, a ritto, è possibile individuare una gerar-
prescindere quindi dal fatto che costitui- chia tra le misure contenute nel “pac-
scano aiuti di Stato o meno. chetto Almunia”, rispondente alla logica
seguente: se la compensazione rispetta i
IV. (Segue) LO STATO DELL’ARTE ALLA LUCE requisiti richiesti dal Reg. “de minimis”,
DELLA GIURISPRUDENZA E DEL DIRITTO essa non è da considerarsi quale aiuto di
DERIVATO E L’ESISTENZA DI UNA GERAR- Stato; se non rientra nell’oggetto e nello
CHIA TRA GLI ATTI DI DIRITTO DERIVATO scopo del Reg., potrebbe comunque ri-
CONTENUTI NEL “PACCHETTO ALMUNIA” spettare le condizioni Altmark e dunque
non essere considerata, anche in questo
Dalla lettura congiunta della sentenza caso, aiuto ai sensi dell’art. 107 TFUE;
Altmark e del “pacchetto Almunia” pos- qualora uno o più requisiti Altmark non
sono essere svolte alcune considerazioni siano integrati, la misura potrebbe rien-
d’insieme sulla compensazione di obbli- trare nel campo di applicazione della Dec.
ghi di servizio pubblico nel diritto del- 2012/21/UE e dunque essere ritenuta un
l’UE. In primo luogo, la Com. 2012/C 8/03 aiuto esente dall’obbligo di notifica di cui
comprime – in misura maggiore rispetto a all’art. 108 § 3; in caso contrario, sarà sog-
quanto fatto in Altmark e nel “pacchetto getta a notifica, in base a quanto previsto
Monti-Kroes” – l’autonomia degli Stati nella Com. 2012/C 8/03. Allo stato attuale,
nella concessione di agevolazioni ad ope- peraltro, è ancora dubbio se l’art. 106 § 2
ratori economici di grandi dimensioni per sia utilizzabile qualora non possano tro-
la prestazione di servizi pubblici. A diffe- vare applicazione né le condizioni Alt-
renza sia delle piccole imprese che delle mark né il “pacchetto Almunia”, ad esem-
imprese incaricate della gestione di ser-
pio nel caso di sovra-compensazione.
vizi sociali di interesse generale, esentate
ex ante dall’obbligo di notifica ai sensi, le DANIELE GALLO
prime, del regolamento de minimis, le se-
conde, della Dec. 2012/21/UE, la Com.
2012/C 8/03 prevede che dette compensa- Bibliografia
zioni debbano essere sempre sottoposte BRACQ, «Le financement des services
all’obbligo di notifica di cui all’art. 108 § 3 d’intérêt économique général en droit de l’U-
TFUE. Peraltro, la Commissione utilizza, nion européenne», in Revue du Droit de l’Union
per la prima volta in maniera chiara, cri- européenne, 2012, p. 85 ss.; D. GALLO, I servizi

35 Cfr. il punto 19 della Com., cit.


D. GALLO – GLI AIUTI DI STATO E LA COMPENSAZIONE DI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO 535

di interesse economico generale. Stato, Mercato Review, 2012, p. 307 ss.; SINNAEVE, «What’s new
e Welfare nel diritto dell’Unione europea, Mi- in SGEI in 2012? - An overview of the Com-
lano, 2010; KAMARIS, «The reform of EU state mission’s SGEI package», in European State
aid rules for services of general economic inte- Aid Law Quarterly, 2012, p. 347 ss.; SZYSZCZAK,
rest in times of austerity», in European Compe- «Modernising State Aid and the Financing of
tition Law Review, 2012, p. 55 ss.; RENZULLI, SGEI», in Journal of European Competition
«Services of General Economic Interest: The Law and Practice, 2012, p. 1 ss.; E. SZYSZCZAK -
Post-Altmark Scenario», in European Public J.W. VAN DE GRONDEN (eds.), Financing Services
Law, 2008, p. 399 ss.; SAUTER, «Case T-289/03, of General Economic Interest, The Hague,
British United Provident Association Ltd 2013; J.-M. THOUVENIN, «The Altmark Case and
(BUPA), BUPA Insurance Ltd, BUPA Ireland Ltd Its Consequences», in The Changing Legal Fra-
v. Commission of The European Communities, mework for Services of General Interest in Eu-
Judgment of the Court of First Instance of 12 rope, (eds.) M. KRAJEWSKI - U. NEERGAARD - J. VAN
February 2008, nyr», in Common Market Law DE GRONDEN, The Hague, 2009, p. 103 ss.; T. VON
Review, 2009, p. 269 ss.; SAUTER, «The Altmark DANWITZ, «The Concept of State Aid in Liberali-
package mark II: new rules for State aid and zed Sectors», in Market Integration and Public
the compensation of services of general econo- Services in the European Union, (ed. by) M.
mic interest», in European Competition Law CREMONA, Oxford, 2011, p. 103 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il rapporto tra l’art. 107 TFUE
e le altre norme dei Trattati

Sommario: I. L’ART. 107 TFUE COME NORMA GE- salvo che siano stabilite espresse ecce-
NERALE IN MATERIA DI AIUTI DI STATO. – II. IL DI- zioni.
VIETO DI AIUTI DI STATO E IL PRINCIPIO DI LEALE Una conferma di tale ricostruzione si
COOPERAZIONE. – III. IL RAPPORTO TRA DIVIETO DI
AIUTI DI STATO E NORME SULLA LIBERA CIRCOLA-
ritrova anzitutto in materia di agricol-
ZIONE DELLE MERCI OVVERO SULLE IMPOSIZIONI tura. Attesa la peculiarità della materia,
INTERNE. – IV. L’INCIDENZA DELL’APPLICAZIONE DI già l’originario art. 42 del Trattato CEE
ALTRE NORME DEL TRATTATO NEI PROCEDIMENTI DI (divenuto oggi art. 42 TFUE) aveva previ-
PUBLIC O PRIVATE ENFORCEMENT. sto addirittura che le regole di concor-
renza non fossero applicabili alla produ-
I. L’ART. 107 TFUE COME NORMA GENE- zione e al commercio di prodotti agricoli,
RALE IN MATERIA DI AIUTI DI STATO se non nella misura determinata dagli atti
di diritto derivato in materia di organiz-
Nel contesto del Trattato sul funziona- zazione comune dei mercati e di attua-
mento dell’Unione europea l’art. 107 zione della politica agricola comune.
TFUE costituisce una disposizione rile- Com’è stato rilevato di recente anche
vante, in linea di principio, rispetto a dalla Corte di giustizia2, l’evoluzione della
tutte le categorie di imprese (concetto, normativa dell’Unione in materia di agri-
quest’ultimo, com’è noto, definito in ma- coltura ha progressivamente eroso l’am-
niera uniforme dallo stesso diritto dell’U- bito nel quale la normativa in materia di
nione e più comprensivo rispetto al di- aiuti di Stato doveva considerarsi inappli-
ritto nazionale). Tuttavia, accanto ad esso cabile.
si trovano nel TFUE altre due disposi- Una disciplina generale dell’attuazione
zioni espressamente dedicate agli aiuti in delle regole di concorrenza in materia
due settori specifici, e precisamente l’agri- agricola è stata dapprima dettata col re-
coltura e i trasporti1. La ragione di questa golamento CEE n. 26/62 (oggi sostituito
scelta è facilmente rinvenibile nelle pecu- dal regolamento CE n. 1184/2006): in
liarità di questi settori, che sconsigliavano forza di tale regolamento la disciplina del
l’applicazione pura e semplice delle Trattato in materia di aiuti di Stato trova
norme sulla politica di concorrenza; per applicazione in materia di agricoltura,
questo motivo sono state introdotte nel con l’esclusione dell’art. 107 § 2 TFUE.
Trattato regole derogatorie, sia pure, Ciò comporta una significativa differenza
come si vedrà, con contenuto diverso. procedurale, poiché la Commissione, pur
Peraltro, anche in tali materie l’art. 107 ricevendo preventiva comunicazione dei
TFUE costituisce una disposizione di rife- progetti di aiuto, non ha il potere di op-
rimento sotto un duplice profilo. Da un porsi alla concessione degli aiuti stessi da
lato, la nozione stessa di “aiuto di Stato” parte degli Stati.
non può che essere individuata, per tutti i Peraltro, tale disciplina ha ormai un
settori, compresi quelli soggetti a regole ambito applicativo del tutto residuale,
speciali, in quella generale dell’art. 107 poiché per la maggior parte dei prodotti
TFUE. Dall’altro, anche sul piano proce- agricoli sono state istituite organizzazioni
durale la disciplina degli artt. 107 e 108 comuni di mercato, all’interno delle quali
TFUE risulta applicabile in via generale è prevista l’applicabilità integrale delle re-

1 Per un’ipotesi particolare in cui è stata rite- 288/06, Regionalny Fundusz Gospodarczy c. Com-
nuta l’esistenza di un regime speciale in materia missione, in Racc. 2009, p. II-2247.
di aiuti, applicabile addirittura ad aiuti concessi 2 C. giust. UE, 23 febbraio 2006, cause riunite
prima dell’adesione di uno Stato all’Unione euro- C-346/03 e C-529/03, Giuseppe Atzeni e altri c. Re-
pea, v. Trib. UE, 1° luglio 2009, cause riunite T- gione Autonoma della Sardegna - “Atzeni”, in Racc.
273/06 e 297/06, ISD Polska c. Commissione, in 2006, p. I-1875.
Racc. 2009, p. II-2181 e, in pari data, causa T-
G. BIAGIONI – IL RAPPORTO TRA L’ART. 107 TFUE E LE ALTRE NORME DEI TRATTATI 537

gole del Trattato anche in materia di aiuti concessione delle conseguenti compensa-
di Stato, sia pure con riserva della premi- zioni, oggi compendiata nel regolamento
nenza della disciplina speciale prevista CE n. 1370/076. Questa disciplina
dai singoli regolamenti3. uniforme, ove applicabile, ha carattere
In materia di trasporti l’effetto deroga- esaustivo, in quanto detta in modo com-
torio rispetto alle norme del Trattato sugli pleto le regole cui le autorità nazionali
aiuti di Stato risulta altrettanto significa- debbono attenersi nella concessione delle
tivo, per il fatto che esistono vasti ambiti compensazioni, assorbendo ogni conside-
sottratti all’applicazione della procedura razione collegata all’art. 103 TFUE ed
di controllo. In direzione opposta, oc- escludendo altresì l’obbligo di notifica
corre peraltro tener conto della scelta preventiva alla Commissione7.
della Corte di mantenersi fedele, nell’in- Peraltro, rispetto alle ipotesi escluse
terpretazione delle pertinenti disposi- dall’ambito di applicazione di tale norma-
zioni, alla nozione di aiuto elaborata sul tiva sovranazionale8, la Corte ha espressa-
piano generale e della risalente afferma- mente richiamato la nozione di “aiuto di
zione secondo cui in linea di principio gli Stato” quale ricavabile dall’attuale art.
aiuti ai trasporti non sarebbero sottratti 107 TFUE e ha ritenuto possibile valutare
al regime ordinariamente applicabile per la fattispecie alla luce dei quattro requisiti
effetto dell’attuale art. 103 TFUE4. in cui tale nozione si sostanzia9: in parti-
Mentre in taluni settori, come il tra- colare, essa ha affermato che tali sovven-
sporto aereo, è stato ritenuto possibile dar zioni possono non attribuire un vantaggio
seguito a tale principio5, nel settore del economico alle imprese di trasporto qua-
trasporto terrestre il percorso seguito ap- lora sussistano alcune specifiche condi-
pare di segno opposto, come si ricava dalla zioni in ordine all’esistenza degli obblighi
nota sentenza Altmark Trans e dalla giuri- di pubblico servizio e alle modalità con
sprudenza successiva in relazione alla cui viene determinata l’entità delle com-
qualificazione delle sovvenzioni attribuite pensazioni. Peraltro, tale metodo di quali-
dalle autorità statali alle imprese esercenti ficazione delle misure nazionali come
attività di trasporto pubblico locale. Tale aiuti non pare utilizzato con esclusivo ri-
ipotesi si inserisce, come noto, in un qua- ferimento al settore dei trasporti, ma
dro normativo del tutto peculiare, poiché trova applicazione ogniqualvolta lo Stato
esiste da tempo una disciplina uniforme giustifichi la concessione di determinati
dell’Unione europea in materia di attribu- vantaggi alle imprese con l’imposizione di
zione di obblighi di servizio pubblico e di obblighi di pubblico servizio10.
3 C. giust. UE, 26 giugno 1979, causa 177/78, 6 Regolamento CE n. 1370/2007 del Parla-
Pigs and Bacon Commission c. McCarren and mento europeo e del Consiglio del 23 ottobre
Company Limited - “Mc Carren”, in Racc. 1981, p. 2007 relativo ai servizi pubblici di trasporto di
2161; 12 dicembre 2002, causa C-456/00, Francia passeggeri su strada e per ferrovia e che abroga i
c. Commissione, in Racc. 2002, p. I-11972; 26 regolamenti del Consiglio (CEE) n. 1191/69 e
maggio 2005, causa C-283/03, A.H, Kuipers c. Pro- (CEE) n. 1107/70, in G.U.U.E. L 315 del 3 dicem-
ductschap Zuivel - “Kuipers”, in Racc. 2005, p. I- bre 2007, p. 1 ss.
4255. Peraltro, la violazione delle regole di un’or- 7 Trib. UE, 16 marzo 2004, causa T-157/01,
ganizzazione comune di mercato, anche quando Danske Busvognmænd c. Commissione, in Racc.
assuma la forma dell’aiuto di Stato, dovrebbe es- 2004, p. II-923.
ser fatta valere con l’ordinario procedimento di 8 V., in tal senso, C. giust. UE, 7 maggio 2009,
infrazione: v., tra le altre, Corte giust. UE, 12 lu- causa C-504/07, Antrop e altri c. Carris e STCP -
glio 1990, causa 35/88, Commissione c. Grecia, in “Antrop e altri”, in Racc. 2009, p. I-3867.
Racc. 1990, p. I-3125. 9 C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-280/00,
4 C. giust. UE, 12 ottobre 1978, causa 156/77, Altmark Trans GmbH e Regierungspräsidium Mag-
Commissione c. Belgio, in Racc. 1978, p. 1881. deburg c. Nahverkehrsgesellschaft Altmark GmbH -
5 V., a titolo di esempio, per due casi in cui “Altmark”, in Racc. 2003, p. 7747; 10 giugno 2010,
non è stato neppure posto in dubbio che le norme causa C-140/09, Fallimento Traghetti del Mediterra-
del Trattato sugli aiuti fossero applicabili in mate- neo c. Presidenza del Consiglio dei Ministri (II) -
ria di trasporto aereo, Trib. UE, 17 dicembre “Traghetti del Mediterraneo (II)”, in Racc. 2010,
2008, causa T-196/04, Ryanair c. Commissione, in p. I-5243.
Racc. 2008, p. II-3643; 28 marzo 2012, causa T- 10 Cfr., di recente, C. giust. UE, 2 settembre
123/09, Ryanair c. Commissione, non ancora pub- 2010, causa C-399/08 P, Commissione c. Deutsche
blicata. Post, in Racc. 2010, p. I-7831.
538 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

II. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E IL PRINCI- Tuttavia, un’analoga applicazione del


PIO DI LEALE COOPERAZIONE principio di leale cooperazione, in combi-
nazione con l’art. 107 TFUE, in materia di
Naturalmente, il problema di garan-
aiuti di Stato è stata esclusa dalla Corte di
tire un coordinamento con il divieto di
giustizia, pur con una isolata decisione14.
aiuti di Stato contemplato nell’attuale art.
In tale caso il principio di leale coopera-
107 TFUE non si è posto soltanto rispetto
zione era stato evocato per estendere la
alle altre norme del Trattato che riguar-
dano direttamente tale materia, ma anche nozione di aiuto ad un meccanismo di fi-
con norme di carattere più generale. Tra nanziamento stabilito come obbligatorio
queste occorre anzitutto menzionare il dello Stato ma posto a carico di imprese
principio di leale cooperazione di cui al- private attraverso l’acquisto di energia
l’art. 4 c. 6 TFUE, che costituisce una prodotta da fonti rinnovabili a un prezzo
norma di portata particolarmente ampia, minimo. Si trattava dunque di una fatti-
come dimostra la circostanza che spesso specie in qualche modo speculare rispetto
nella giurisprudenza della Corte di giusti- a quelle esaminate in relazione agli artt.
zia essa è stata utilizzata per ricavarne 101 e 102 TFUE, ma la Corte di giustizia
obblighi non espressamente previsti nel ha ritenuto che in questo caso non vi
sistema dei Trattati11. fosse spazio per il principio di leale coo-
Tale disposizione è stata sin da tempi perazione, in quanto gli obblighi degli
non recenti valorizzata nel settore della Stati membri non potevano essere diversi
politica di concorrenza. Infatti, la giuri- da quelli definiti puntualmente da tali di-
sprudenza ha ripetutamente affermato sposizioni, rivolte direttamente ad essi (e
che, anche quando risultino applicabili le non alle imprese).
disposizioni del Trattato che sono diretta- Uno spazio certamente maggiore al
mente rivolte alle imprese, esse debbono principio di leale cooperazione è ricono-
comunque essere esaminate anche in sciuto nel campo del recupero degli aiuti
combinazione con il principio di leale di Stato, ove esso deve informare sia la
cooperazione12. In particolare, da ciò si è condotta della Commissione sia degli
fatto discendere che agli Stati membri in- Stati membri.
combe l’obbligo di non adottare misure In proposito, la Corte di giustizia ha
legislative, regolamentari o amministra- costantemente ribadito che, in presenza
tive che abbiano l’effetto di rafforzare o di difficoltà nel recupero di aiuti illegali,
favorire comportamenti vietati dagli at- spetta agli Stati membri e alle istituzioni
tuali artt. 101 e 102 TFUE (ad esempio, dell’Unione collaborare in maniera tale da
con l’omologazione di accordi anticoncor- garantire la piena efficacia delle norme
renziali o di decisioni di associazioni di del Trattato15. In particolare, è fatto ob-
imprese, ovvero con la fissazione di tariffe bligo allo Stato membro, qualora invochi
obbligatorie13). l’impossibilità di esecuzione della deci-
11 Cfr., ad esempio, C. giust. UE, 5 novembre riunite da 209 a 213/84, Pubblico ministero c. L.
2002, causa C-466/98, Commissione c. Regno Asjes e altri - “Asjes”, in Racc. 1986, p. 1425; 1° ot-
Unito, e, in pari data, causa C-467/98, Commis- tobre 1987, causa 311/85, VZW Vereniging van
sione c. Danimarca; causa C-468/98, Commissione Vlaamse Reisebureaus c. VZW Sociale Dienst van
c. Svezia; causa C-469/98, Commissione c. Finlan- de Plaatselijke en Gewestelijke Overheidsdiensten -
dia; causa C-471/98, Commissione c. Belgio; causa “VVR”, in Racc. 1987, p. 3801; 3 dicembre 1987,
C-472/98, Commissione c. Lussemburgo; causa C- causa 136/86, Bureau national interprofessionel du
475/98, Commissione c. Austria; causa C-476/98, cognac c. Yves Aubert - “BNIC”, in Racc. 1987, p.
Commissione c. Germania, in Racc. 2002, p. I- 4789; 9 giugno 1994, causa C-153/93, Repubblica
9427. Federale di Germania c. Delta-Schiffahrts- und Spe-
12 V. già C. giust. UE, 16 novembre 1977, ditionsgesellschaft GmbH - “Delta-Schiffahrts-
causa 13/77, SA G.B. Inno-B.M. c. Association des und Speditionsgesellschaft”, in Racc. 1994, p. I-
détaillants en tabac (ATAB) - “G.B. Inno-B.M.”, in 2517; 18 giugno 1998, causa C-35/96, Commis-
Racc. 1977, p. 2115. sione c. Italia, in Racc. 1998, p. I-3851.
13 Tra le tante, C. giust. UE, 10 gennaio 1985, 14 Si tratta di C. giust. UE, 13 marzo 2001,
causa 229/83, Association des Centres distributeurs causa C-379/98, PreussenElektra AG c. Schleswag
Édouard Leclerc c. Sàrl «Au blé vert» e altri - “Le- AG - “PreussenElektra”, in Racc. 2001, p. I-2099.
clerc”, in Racc. 1985, p. 1; 30 aprile 1986, cause 15 Tale orientamento è stato inaugurato con le
G. BIAGIONI – IL RAPPORTO TRA L’ART. 107 TFUE E LE ALTRE NORME DEI TRATTATI 539

sione di recupero, di comunicare imme- emergano significativi ambiti in cui il


diatamente alla Commissione gli even- principio espresso nell’art. 4 TUE possa
tuali problemi incontrati ovvero le conse- conformare l’attività rispettiva degli Stati
guenze non previste della decisione e della Commissione19.
stessa, proponendone all’occorrenza una
modifica16. Allo stesso tempo, di fronte a III. IL RAPPORTO TRA DIVIETO DI AIUTI DI
una siffatta comunicazione la Commis- STATO E NORME SULLA LIBERA CIRCOLA-
sione dovrebbe collaborare in buona fede ZIONE DELLE MERCI OVVERO SULLE IM-
con lo Stato membro interessato per ri- POSIZIONI INTERNE
solvere le difficoltà che si siano concreta-
mente presentate17; peraltro, tale obbligo Peraltro, il problema del coordina-
è stato sino ad oggi affermato in via pura- mento dell’attuale art. 107 TFUE con altre
mente astratta, ma la Corte non ne ha mai norme di diritto primario è stato sollevato
chiarito la portata in maniera dettagliata soprattutto con riferimento alle norme
mostrando di ritenerlo in sostanza reces- concernenti la libera circolazione delle
sivo rispetto agli obblighi imposti agli merci e specialmente al divieto di restri-
Stati18. zioni quantitative e misure ad effetto
Più in generale, si deve riconoscere equivalente (oggi previsto dall’art. 34
che l’obbligo di leale cooperazione tra TFUE). Così, la giurisprudenza della
Stati membri e Commissione caratterizza Corte di giustizia ha dovuto affrontare,
certamente l’intero procedimento di con- sin da tempi non recenti, il problema di
trollo in materia di aiuti di Stato. Tutta- definire la rispettiva portata di questi due
via, in presenza della disciplina partico- gruppi di norme rispetto a fattispecie
larmente puntuale contenuta negli artt. astrattamente rilevanti sotto entrambi i
107 e 108 TFUE ma anche nel regola- profili.
mento CE n. 659/1999 e nella ulteriore Infatti, com’è stato subito notato, le
normativa di attuazione, tale obbligo non conseguenze risultano significativamente
può che strutturarsi secondo le forme e le diverse a seconda che una certa misura
procedure espressamente dettate a tal nazionale sia assimilata a una restrizione
fine, mentre non sembra probabile che quantitativa all’importazione ovvero a un

sentenze C. giust. UE, 15 gennaio 1986, causa Commissione c. Grecia, in Racc. 2005, p. I-3875, e
52/84, Commissione c. Belgio, in Racc. 1986, p. 89; 13 novembre 2008, causa C-214/07, Commissione
2 febbraio 1989, causa 94/87, Commissione c. Ger- c. Francia, in Racc. 2008, p. I-8357.
mania, in Racc. 1987, p. 175; 10 giugno 1993, 18 Ad esempio, C. giust. UE, 14 dicembre
causa C-183/91, Commissione c. Grecia, in Racc. 2006, cause riunite da C-485 a C-490/03, Commis-
1993, p. I-3146. sione c. Spagna, in Racc. 2006, p. I-11887, non ha
16 Occorre peraltro dire che nella maggior preso espressamente posizione sul rilievo dello
parte dei casi gli Stati membri si sono limitati a Stato sottoposto a procedimento di infrazione se-
invocare l’impossibilità di esecuzione, ma non condo cui la Commissione aveva mancato di for-
hanno dimostrato di aver fatto tutto quanto ne- nire una risposta a determinati quesiti, nono-
cessario per garantire il rispetto del principio di stante si fosse a ciò impegnata. Analogamente, C.
leale cooperazione: fra le tante, C. giust. UE, 23 giust. UE, 6 dicembre 2007, causa C-280/05, Com-
febbraio 1995, causa C-349/93, Commissione c. missione c. Italia, in Racc. 2007, p. I-181, ove la
Italia, in Racc. 1995, p. I-393; 4 aprile 1995, causa contestazione rivolta alla Commissione (cui si im-
C-348/93, Commissione c. Italia, in Racc. 1995, p. putava di aver tenuto una condotta contradditto-
I-673; 27 giugno 2000, causa C-404/97, Commis- ria ingenerando incertezza sulla portata dell’ob-
sione c. Portogallo, in Racc. 2000, p. I-4897; 22 bligo di recupero) è stata sostanzialmente preter-
marzo 2001, causa C-261/99, Commissione c. messa, sul rilievo che lo Stato non aveva comun-
Francia, in Racc. 2001, p. I-2537; 26 giugno 2003, que adottato alcuna iniziativa concreta diretta al
causa C-404/00, Commissione c. Spagna, in Racc. recupero.
2003, p. I-6706; e, più recentemente, 22 dicembre 19 Naturalmente, ciò non esclude che una coo-
2010, causa C-304/09, Commissione c. Italia, in perazione tra Stati membri e Commissione possa
Racc. 2010, p. I-13903; 5 maggio 2011, causa C- svilupparsi su base facoltativa, al fine di favorire
305/09, Commissione c. Italia, in Racc. 2011, p. I- l’efficienza del procedimento di controllo in mate-
3225; 29 marzo 2012, causa C-243/10, Commis- ria di aiuti di Stato: v., in particolare, il Codice
sione c. Italia, non ancora pubblicata. delle migliore pratiche applicabili nei procedi-
17 Alla giurisprudenza già citata si aggiungano menti di controllo degli aiuti (2009/C 136/04), in
C. giust. UE, 12 maggio 2005, causa C-415/03, G.U.C.E. C 136 del 16 giugno 2009, p. 13 ss.
540 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

regime di aiuti di Stato. La principale dif- gole norme sulla libera circolazione delle
ferenza risiede nel carattere incondizio- merci soltanto per il fatto della loro
nato e nella conseguente efficacia diretta astratta qualificabilità come aiuti di
propria del divieto delle restrizioni quan- Stato21. È stato così affermato che le
titative o delle misure ad effetto equiva- norme sulla libera circolazione delle
lente: pertanto, non essendo previsto un merci e il divieto di aiuti di Stato perse-
procedimento analogo alla valutazione di guono lo scopo comune di favorire la li-
compatibilità degli aiuti di Stato, il giu- bera circolazione delle merci in condi-
dice nazionale può immediatamente di- zioni di concorrenza e dunque debbono
sapplicare le norme interne che determi- essere applicate in maniera cumulativa22.
nino una violazione di tale regola. Così, non solo il divieto di restrizioni
Proprio il rischio di una contraddi- quantitative o misure ad effetto equiva-
zione nel trattamento di una stessa mi- lente ma anche la disposizione relativa al
sura – qualora questa fosse considerata riordinamento dei monopoli commer-
contemporaneamente soggetta al divieto ciali, entrambe dotate di efficacia diretta,
di restrizioni quantitative e al divieto di sono state reputate rilevanti anche di
aiuti di Stato – ma anche il timore di un fronte a provvedimenti nazionali che pos-
pregiudizio al potere discrezionale attri- sano avere natura di aiuto23.
buito alla Commissione dall’attuale art. Nel contempo, la Corte di giustizia ha
108 TFUE hanno dunque inizialmente in- sviluppato un analogo indirizzo interpre-
dotto la Corte di giustizia a escludere, in tativo rispetto al divieto di dazi doganali e
linea di principio, che il carattere di aiuto tasse ad effetto equivalente ovvero al di-
rendesse una misura nazionale di per sé vieto di imposizioni interne discriminato-
contraria anche alle norme sulla libera rie e protezionistiche.
circolazione delle merci20. In tale prospet- In particolare, un chiaro punto di in-
tiva solo gli aspetti di un regime di aiuti tersezione tra tali disposizioni e l’attuale
ritenuti dissociabili dalla disciplina com- art. 107 TFUE è stato rinvenuto nelle ipo-
plessiva dello stesso avrebbero potuto es- tesi in cui un regime di aiuti si fondi su
sere valutati sulla base del parametro del- un meccanismo di finanziamento incom-
l’attuale art. 34 TFUE. patibile con tale divieto, poiché un simile
Tuttavia, questo orientamento è stato meccanismo, perlopiù costituito da tri-
rapidamente modificato probabilmente buti parafiscali, può frequentemente es-
nel timore che un numero eccessivo di sere compreso anche nell’ambito di appli-
misure nazionali potessero essere sot- cazione degli attuali artt. 30 o 110
tratte all’ambito di applicazione delle sin- TFUE24. Ma anche in tal caso la eventuale

20 Per queste argomentazioni, v. C. giust. UE, 1990, causa C-21/88, Du Pont de Nemours italiana
22 marzo 1977, causa 74/76, Iannelli & Volpi Spa Spa c. Unità sanitaria locale n. 2 di Carrara - “Du
c. Ditta Paolo Meroni - “Iannelli”, in Racc. 1977, p. Pont de Nemours italiana”, in Racc. 1990, p. I-
558. 916.
21 In tal senso sembra aver avuto una certa ri- 23 Così, nella citata sentenza 13 marzo 1979,
levanza anche la circostanza che la qualificazione “Hansen GmbH”, la Corte ritenne che un au-
di certe misure come aiuti di Stato era stata ri- mento di aliquota per i prodotti importati desti-
chiamata da alcuni Governi nelle loro difese – nel nato a favorire l’amministrazione tedesca dei
procedimento di infrazione – rispetto alla conte- monopoli per l’alcool, anche se configurava una
stazione di una violazione del divieto di restri- sovvenzione, contrastasse con l’allora art. 37 del
zioni quantitative: v., a titolo esemplificativo, C. Trattato; nella sentenza 24 novembre 1982, “Com-
giust. UE, 24 novembre 1982, causa 249/81, Com- missione c. Irlanda”, cit., una campagna promo-
missione c. Irlanda, in Racc. 1982, p. 4005; 7 mag- zionale a favore dei prodotti nazionali finanziata
gio 1985, causa 18/84, Commissione c. Francia, in con risorse statali, pur astrattamente qualificabile
Racc. 1985, p. 1344; 5 giugno 1986, causa 103/84, come sovvenzione in favore dell’organismo isti-
Commissione c. Italia, in Racc. 1986, p. 1759. La tuito ai fini di tale campagna, è stata reputata in
Corte di giustizia ha in proposito valorizzato an- contrasto col divieto di restrizioni quantitative.
che la circostanza che, anche ove si fosse trattato 24 V., ad esempio, C. giust. UE, 11 marzo
di aiuti, essi risultavano comunque non notificati. 1992, cause riunite da C-78 a C-93/90, Sociétés
22 C. giust. UE, 13 marzo 1979, causa 91/78, Compagnie Commerciale de l’Ouest e altri c. Rece-
Hansen GmbH & Co. c. Hauptzollamt Flensburg - veur principal des douanes de La Pallice-Port -
“Hansen GmbH”, in Racc. 1979, p. 935; 20 marzo “Compagnie Commerciale de l’Ouest”, in Racc.
G. BIAGIONI – IL RAPPORTO TRA L’ART. 107 TFUE E LE ALTRE NORME DEI TRATTATI 541

qualificazione della misura nazionale Commissione sulla base della disciplina


quale aiuto di Stato non può impedire che in materia di aiuti di Stato non può di per
essa debba essere verificata alla luce di ul- sé precludere l’avvio di un procedimento
teriori disposizioni del Trattato e che a di infrazione per la violazione di una di-
queste ultime sia data applicazione in ra- stinta norma del Trattato27. Parimenti, la
gione della loro efficacia diretta25. Corte ha più volte affermato, sia pure su
un piano puramente astratto, la dissocia-
IV. L’INCIDENZA DELL’APPLICAZIONE DI AL-
bilità tra la valutazione del tributo, da ef-
TRE NORME DEL TRATTATO NEI PROCEDI-
fettuarsi secondo le norme di divieto di
MENTI DI PUBLIC O PRIVATE ENFORCE-
imposizioni interne o di tasse ad effetto
MENT
equivalente a dazi doganali, e il controllo
sulla destinazione del gettito, per il quale
Tale complessivo orientamento inter- soltanto rilevano le norme in materia di
pretativo è dunque diretto a valorizzare aiuti di Stato28.
l’effetto utile delle norme del TFUE in ma- Occorre tuttavia precisare che l’appli-
teria di libera circolazione delle merci e cazione cumulativa delle norme sopra
del divieto di imposizioni interne discri- menzionate del Trattato insieme con l’art.
minatorie e protezionistiche, evitando 107 TFUE non è priva di conseguenze
che esse possano essere pregiudicate dalla pratiche, che possono manifestarsi sia
concorrente applicazione dell’art. 107 nell’ambito del procedimento di controllo
TFUE per il fatto che gli aiuti presuppon- svolto dalla Commissione sia nei procedi-
gono sempre una valutazione latamente menti di private enforcement dinanzi ai
discrezionale della Commissione sulla giudici nazionali. Infatti, nonostante che
loro compatibilità. nella giurisprudenza sopra richiamata la
In proposito, la Corte di giustizia ha Corte di giustizia abbia costantemente
spesso sottolineato tale diversità mante- fatto salve le rispettive attribuzioni della
nendo apparentemente ferma la necessità Commissione e delle autorità giudiziarie
di una separazione tra le rispettive moda- nazionali in materia di aiuti di Stato, l’e-
lità di applicazione delle varie disposi- ventuale contrarietà di una misura nazio-
zioni interessate26. Da ciò si è ricavato, ad nale ad altre norme del Trattato la rende
esempio, il corollario che la pendenza di di per sé sola inapplicabile. Sarebbe dun-
un procedimento di controllo dinanzi alla que contraddittorio non tener conto di

1992, p. I-1847, riguardante una fattispecie in cui quelli esportati ma diretto a coprire un onere gra-
la misura nazionale (un tributo parafiscale prele- vante solo sui primi.
vato sui prodotti petroliferi e destinato a finan- 26 V., ad esempio, C. giust. UE, 25 giugno
ziare un ente pubblico a carattere industriale e 1970, causa 47/69, Francia c. Commissione, in
commerciale) è stata valutata alternativamente ai Racc. 1972, 1970, p. 488; 11 marzo 1992, “Com-
sensi degli allora artt. 12 e 95 del Trattato CEE. pagnie Commerciale de l’Ouest”, cit.
25 C. giust. UE, 21 maggio 1980, causa 73/79, 27 Questo è quanto era, ad esempio, avvenuto
Commissione c. Italia, in Racc. 1980, p. 1534, re- nel caso deciso da C. giust. UE, 21 maggio 1980,
lativa ad un sovrapprezzo applicato allo zucchero Commissione c. Italia, cit.; cfr. anche, a contrario,
nazionale ed importato ma destinato a finanziare C. giust. UE, 20 gennaio 1985, causa 290/83, Com-
gli aiuti per l’adattamento delle imprese nazionali missione c. Francia, in Racc. 1985, p. 445.
all’organizzazione comune di mercato; 29 aprile 28 V., ancora, C. giust. UE, 11 marzo 1992,
1982, causa 17/81, Pabst & Richarz KG c. Haupt- “Compagnie Commerciale de l’Ouest”, e 23 aprile
zollamt Oldenburg - “Pabst & Richarz KG”, in 2002, “Nygård”, citate, cui si possono aggiungere
Racc. 1982, p. 1334, riguardante un intervento di C. giust. UE, 11 giugno 1992, cause riunite C-149
sgravio fiscale che si applicava in egual misura al- e C-150/91, Sanders Adour SnC e Guyomarc’h
l’alcool nazionale e importato nonostante che l’al- Orthez Nutrition animale SA c. Directeur des servi-
cool smerciato dall’amministrazione nazionale ces fiscaux des Pyrénées Atlantiques - “Sanders”, in
monopolista non fosse stata assoggettata in pre- Racc. 1992, p. I-3918; 16 dicembre 1992, causa C-
cedenza a una tassazione equivalente rispetto al- 17/91, Georges Lornoy en Zonen NV e altri c. Stato
l’alcool importato; 23 aprile 2002, causa C-234/99, belga - “Lornoy”, in Racc. 1992, p. I-6546; 27 otto-
Niels Nygård c. Svineafgiftsfonden - “Nygård”, in bre 1993, causa C-72/92, Herbert Scharbatke
Racc. 2002, p. I-3676, riguardante un contributo GmbH c. Repubblica Federale di Germania -
alla produzione di suini vivi applicabile sia a “Scharbatke”, in Racc. 1993, p. I-5525; 17 luglio
quelli macellati sul territorio nazionale sia a 2008, causa C-206/06, Essent Netwerk Noord BV c.
542 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

tale elemento quando si debba dare appli- plicazione del primo è necessariamente
cazione all’art. 107 TFUE. condizionata al controllo dell’osservanza
Da tale necessità di coordinamento è delle seconde (mentre, come emerge dalla
stata dunque tratta nella giurisprudenza citata giurisprudenza della Corte di giu-
più recente la conseguenza che una mi- stizia, non è possibile il contrario).
sura di aiuto non può mai essere conside-
GIACOMO BIAGIONI
rata compatibile col mercato comune ove
sia in contrasto con altre disposizioni del
Trattato29, come il divieto di restrizioni Bibliografia
quantitative all’importazione e all’espor- A. BIONDI - M. FARLEY, «The relationship
tazione30, il divieto di dazi doganali e between State aid and the single market», in
tasse ad effetto equivalente o di imposi- Research Handbook on European State Aid
zioni interne31 o anche disposizioni ri- Law, (a cura di) E. SZYSCZAK, Cheltenham,
guardanti altre libertà di circolazione32 2011, p. 277 ss.; J.Y. CHEROT, «La Cour procède
à une analyse pédagogique des bases juridi-
ovvero le regole di concorrenza applica- ques de l’intervention de la Commission con-
bili alle imprese33. Evidentemente, per cernant les aides d’État dans le secteur agri-
questa via la valutazione di compatibilità cole», in Concurrences: revue des droits de la
compiuta dalla Commissione deve essere concurrence, 2006, p. 123 ss.; C. GIOLITO, «La
integrata prendendo in considerazione procedure de contrôle des aides d’État peut-
anche altre disposizioni del Trattato, dalla elle être utilisée pour contrôler la bonne appli-
cation d’autres dispositions de droit commu-
cui violazione non può che farsi discen- nautaire?», in EC State Aid Law Liber Amico-
dere l’impossibilità di autorizzare l’aiuto. rum Francisco Santaolalla Gadea, Alpen aan
Se è vero che la ratio di una simile tec- den Rijn, 2008, p. 145 ss.; L. HANCHER - T. OT-
nica di coordinamento è facilmente com- TERVANGER - P.J. SLOT, EU State Aids, London,
prensibile, essa può tuttavia destare al- 2012, p. 120 ss.; E. ORRÙ, «Il sostegno finanzia-
cune perplessità, nella misura in cui sem- rio pubblico nel settore dei servizi di tra-
sporto», in Il diritto del mercato del trasporto, (a
bra istituire una sorta di inespressa gerar- cura di) S. ZUNARELLI, Padova, 2008, p. 183 ss.;
chia tra l’art. 107 TFUE e le altre norme M. SCHMAUCH, EU Law on State Aid to Airlines,
del Trattato sopra richiamate, poiché l’ap- Berlin, 2012.

Aluminium Delfzijl BV ed altri - “Essent Netwerk”, I-7601; e, in pari data, causa C-114/00, Spagna c.
in Racc. 2008, p. I-5497. Commissione, in Racc. 2002, p. I-7657.
29 Per un caso in cui è stato richiamato quale 31 C. giust. UE, 3 maggio 2001, causa C-204/
parametro un principio generale di diritto, e pre- 97, Commissione c. Portogallo, in Racc. 2001, p. I-
cisamente il principio della parità di trattamento, 3175; 21 ottobre 2003, cause riunite C-261 e C-
v. C. giust. UE, 15 aprile 2008, causa C-390/06, 262/01, Stato Belga c. Eugene Van Calster e Felix
Nuova Agricast Srl c. Ministero delle Attviità Pro- Cleeren - “Van Calster”, in Racc. 2003, p. I-12272.
duttive - “Nuova Agricast”, in Racc. 2008, p. I- 32 Rispetto alla libertà di stabilimento, v. C.
2577. In taluni casi i parametri individuati la- giust. UE, 19 settembre 2000, causa C-156/98,
sciano peraltro un’ampia discrezionalità alla Com- Commissione c. Germania, in Racc. 2000, p. I-
missione: v. C. giust. UE, 14 aprile 2005, causa C- 6857.
110/03, Belgio c. Commissione, in Racc. 2005, p. 33 Con riferimento al divieto di intese, C.
I-2801. giust. UE, 15 giugno 1993, causa C-225/91, Matra
30 C. giust. UE, 19 settembre 2002, causa C- SA c. Commissione, in Racc. 1993, p. I-3203.
113/00, Spagna c. Commissione, in Racc. 2002, p.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La disciplina degli aiuti di Stato a finalità regionale

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. I NECESSARI gioni economiche, sempre che non alte-
PRESUPPOSTI PER LA DETERMINAZIONE DELLE RE- rino le condizioni degli scambi in misura
GIONI AMMISSIBILI. – III LE CARTE A FINALITÀ RE-
GIONALE E DICHIARAZIONE DI COMPATIBILITÀ. – IV.
contraria al comune interesse.
OBBLIGO DI NOTIFICA DEGLI AIUTI A FINALITÀ RE- Oltre a prevedere un generale divieto
GIONALE. – V. IL POTERE DISCREZIONALE DELLA di erogazione di misure statali a vantag-
COMMISSIONE NELLA VALUTAZIONE DI COMPATIBI- gio di talune imprese o categorie di im-
LITÀ DI UNA MISURA: PROBLEMATICHE TECNICO- prese, l’art. 107 TFUE espressamente am-
PROCESSUALI.
mette una serie di deroghe in forza delle
quali talune misure statali sono per se
I. DISPOSIZIONI RILEVANTI NEL TRATTATO considerate compatibili con il mercato in-
ISTITUTIVO terno oppure sono suscettibili di essere
Il TFUE all’art. 107 § 3 lett. a) e c) pre- qualificate come compatibili con questo.
vede due ipotesi di intervento statale a fi- Gli aiuti c.d a finalità regionale rien-
nalità regionale potenzialmente compati- trano in questa seconda categoria rispetto
bili: cui sussiste, in ogni caso e salvo eccezioni
i) gli aiuti destinati a favorire lo svi- predefinite, l’obbligo di notifica preven-
luppo economico delle regioni ove il te- tivo alla Commissione europea2.
nore di vita è anormalmente basso, op- Sin dall’inizio del processo di integra-
pure caratterizzata da grave forma di sot- zione europeo, pertanto, il legislatore UE
toccupazione, nonché quello delle regioni si è premurato di sottolineare come seb-
ultraperiferiche1, tenuto conto della loro bene l’intervento statale di sussidio ad
situazione strutturale, economica e so- un’impresa o un intervento settoriale do-
ciale; vesse essere oggetto di un divieto perento-
ii) gli aiuti destinati ad agevolare lo rio, in taluni contesti regionali le peculiari
sviluppo di talune attività o di talune re- caratteristiche morfologiche nonché even-
1 Il territorio dell’Unione europea comprende di pesca, condizioni di fornitura delle materie
otto regioni c.d. ultraperiferiche espressamente prime e di beni di consumo primari, aiuti di Stato
disciplinate all’art. 349 TFUE (ex articolo 299, § 2, e condizioni di accesso ai fondi strutturali e ai
commi 2-4 TCE) recentemente modificato dalla programmi orizzontali dell’Unione. Il Consiglio
decisione del Consiglio europeo, 29 ottobre del adotta le misure di cui al primo comma tenendo
2010, in G.U.U.E. L 325, 9 dicembre 2010, p. 4 se- conto delle caratteristiche e dei vincoli specifici
condo cui «Tenuto conto della situazione socio- delle regioni ultraperiferiche senza compromet-
economica strutturale della Guadalupa, della tere l’integrità e la coerenza dell’ordinamento giu-
Guyana francese, della Martinica, della Riunione, ridico dell’Unione, ivi compresi il mercato interno
di Saint Barthélemy, di Saint Martin, delle Az- e le politiche comuni». In forza dell’art. 355
zorre, di Madera e delle isole Canarie, aggravata TFUE, che determina l’ambito di applicazione
dalla loro grande distanza, dall’insularità, dalla territoriale del diritto primario UE, l’Unione euro-
superficie ridotta, dalla topografia e dal clima dif- pea intrattiene rapporti di partenariato con le re-
ficili, dalla dipendenza economica da alcuni pro- gioni ultraperiferiche di cui supra.
dotti, fattori la cui persistenza e il cui cumulo re- 2 Ai sensi ad esempio del 7° considerando del
cano grave danno al loro sviluppo, il Consiglio, su Reg. 1628/2006 della Commissione, del 24 otto-
proposta della Commissione e previa consulta- bre 2006, relativo all’applicazione degli articoli
zione del Parlamento europeo, adotta misure spe- 87 e 88 del Trattato agli aiuti di Stato per investi-
cifiche volte, in particolare, a stabilire le condi- menti a finalità regionale Testo rilevante ai fini
zioni di applicazione dei trattati a tali regioni, ivi del SEE (oggi rispettivamente artt. 107 e 108
comprese politiche comuni. Allorché adotta le mi- TFUE), in G.U.U.E. L 302 del 1 novembre 2006,
sure specifiche in questione secondo una proce- p. 29: «Sono esentati dall’obbligo di notificazione
dura legislativa speciale, il Consiglio delibera al- gli aiuti che soddisfano tutte le condizioni del
tresì su proposta della Commissione e previa con- presente regolamento. I regimi di aiuti a finalità
sultazione del Parlamento europeo. Le misure di regionale esentati a norma del presente regola-
cui al primo comma riguardano in particolare po- mento devono contenere un espresso riferimento
litiche doganali e commerciali, politica fiscale, ad esso».
zone franche, politiche in materia di agricoltura e
544 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

tuali condizioni di natura economica di In questo specifico contesto l’azione


tipo strutturale di uno Stato membro po- della Commissione appare quindi preor-
tessero giustificare l’ammissione di un so- dinata ad una razionalizzazione dell’in-
stegno al fine di garantire un perequato ri- tervento pubblico avente una finalità re-
parto delle risorse economiche. gionale, piuttosto che ad una limitazione
La ratio sottostante a queste deroghe dello stesso.
si comprende alla luce del più ampio ob- Se quindi nella deroga supra (a) la
biettivo perseguito dal legislatore europeo Commissione vaglia la situazione speci-
di garantire uno sviluppo armonioso delle fica occupazionale o disagevole di una re-
attività economiche nel territorio dell’U- gione parametrandola allo status del re-
nione, nonché una più forte coesione a li- stante territorio europeo complessiva-
vello economico e sociale (artt. 4 e 174 mente considerato5, per quanto concerne
TFUE)3. Questo approccio trova pieno ri- l’eccezione contenuta nella lettera (c) il
scontro nella giurisprudenza più risalente termine di raffronto è, invece, la situa-
secondo cui le deroghe al libero gioco zione media nazionale6: in questa se-
della concorrenza previste dal Trattato in conda ipotesi la Commissione ha il potere
favore degli aiuti regionali sono «fondate di dichiarare compatibili sovvenzioni di-
sulla solidarietà comunitaria, obiettivo rette ad incentivare talune attività econo-
fondamentale del Trattato come compro- miche o talune regioni economiche al fine
vato dal suo preambolo». Nell’esercizio di promuoverne lo sviluppo. Non deve
del suo potere discrezionale (v. infra § V), pertanto stupire il dato normativo espres-
è compito della Commissione «provve- so nel TFUE secondo cui solo rispetto a
dere a conciliare gli obiettivi della libera questa seconda ipotesi il vaglio della
concorrenza e della solidarietà comunita- Commissione dovrà considerare l’effetto
ria, nel rispetto del principio di propor- incidente della misura statale sugli scam-
zionalità»4. bi intraeuropei.

3 Va comunque sottolineato che la finalità di esclude l’applicazione della disciplina dei pro-
coesione economica all’interno dell’Unione euro- getti generatori di entrate ai progetti disciplinati
pea perseguita anche attraverso altri strumenti di ai sensi dell’art. 107 TFUE.
diritto derivato quali, ad esempio, i Regolamenti 4 A riguardo è stato precisato dal Trib. UE, 12
inerenti ai Fondi Strutturali, non prevale né può dicembre 1996, causa T-170/06, Association inter-
prescindere dall’obbligo di rispettare il principio nationale des utilisateurs de fils de filaments artifi-
della libera concorrenza disposta dai Trattati isti- ciels et synthétiqueset de soie naturelle c. Commis-
tutivi, dovendosi necessariamente coordinare a sione - “Aiuffass”, in Racc. 1996, p. II-2169, punto
questa. Il rapporto di necessario coordinamento 54, come «Il peso della solidarietà comunitaria
è del resto normalmente indicato nei diversi atti può variare a seconda delle situazioni, ed ha ef-
legislativi come, ad esempio, l’art. 7 del Reg. fetti più rilevanti a danno della concorrenza nelle
2052/ 88 del Consiglio, 24 giugno 1988, relativo situazioni di crisi descritte nel n. 3, lett. a), che
alle missioni dei Fondi a finalità strutturali, alla non nelle ipotesi In tale contesto, la Commissione
loro efficacia e al coordinamento dei loro inter- è tenuta a valutare gli effetti settoriali dell’aiuto
venti e di quelli della Banca europea per gli inve- regionale progettato, anche per quanto riguarda
stimenti degli altri strumenti finanziari esistenti, le regioni che possono rientrare nell’ambito di ap-
in G.U.C.E. L 185, 15 luglio 1988, p. 9; confer- plicazione del n. 3, lett. a), al fine di evitare che
mato dal successivo Reg. 1260/1999 del Consi- attraverso una misura di aiuto si crei un pro-
glio, 21 giugno 1999, recante disposizioni gene- blema settoriale nell’ambito della Comunità più
rali sui Fondi strutturali, in G.U.C.E. L 161, 26 grave del problema regionale iniziale».
giugno 1999, p. 1, art. 12. Riferimenti specifici di 5 Questa funzione riconnessa alla prima de-
coordimento con la disciplina di cui all’art. 107 roga di cui all’art. 107 § 3 TFUE è stata esplicitata
TFUE si ritrovano anche nel più recente Reg. dalla stessa Commissione europea sin dalla prima
1083/2006 del Consiglio, 11 luglio 2006, recante Comunicazione sugli Orientamenti in materia di
disposizioni generali sul fondo europeo di svi- Aiuti di Stato a finalità regionale, in G.U.C.E. C-
luppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul 74, 10 marzo 1998, punto 9, dove è stato precisato
fondo di coesione, in G.U.U.E. L 2010, 31 luglio come la deroga in questione riguarderebbe sola-
2006, che abroga il Reg. 1260/1999. Si pensi ad mente la situazione economica particolarmente
esempio all’art. 54 secondo cui per gli aiuti con- sfavorevole di alcune regioni rispetto alla Comu-
cessi dagli Stati ai sensi dell’art. 87 (oggi 107 nità nel suo complesso.
TFUE) i programmi operativi devono rispettare i 6 C. giust. UE, 14 ottobre 1979, causa C-248/
massimali di aiuti stabiliti dalla disciplina in ma- 84, Germania c. Commissione, in Racc. 1987, p. I-
teria di Aiuti di Stato; nonché all’art. 55 che 4013, punto 19.
C. PAOLINI – LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 545

Come illustrato dalla Commissione eu- stione corrente oppure alle proprie nor-
ropea nei propri Orientamenti adottati in mali attività, per consolidata giurispru-
materia di aiuti di Stato a finalità regio- denza è una forma di aiuto qualificata di
nale 2007-2013 (“gli Orientamenti”), rece- per sé idoneo a falsare la concorrenza9 e
pendo la giurisprudenza pertinente7, l’in- quindi atti ad incidere negativamente su-
tervento a finalità regionale implica un gli scambi tra gli Stati membri10.
bilanciamento tra gli effetti positivi in ter- Imponendo la verifica dell’incidenza
mini di vantaggi allo sviluppo consegui- sugli scambi tra gli Stati membri, requi-
bili dalla ragione sfavorita e le conse- sito necessario per constatare l’esistenza
guenti distorsioni della concorrenza. di un aiuto vietato, il legislatore europeo
Nella prospettiva europea di divieto ha pertanto espressamente imposto una
degli aiuti alle imprese, appare allora analisi di compatibilità in una prospettiva
maggiormente accettabile un’alterazione di mercato unico anche quando fondata
del mercato al fine di salvaguardare lo sulla deroga di cui all’art. 107 § 3 lett. c)
sviluppo delle regioni rientranti nella ca-
TFUE. Il legislatore ha così a priori evi-
tegoria di cui alla lettera a) preordinata al
tato un possibile svilimento dell’efficacia
recupero delle regioni caratterizzate da
un tenore di vita della popolazione “anor- della disciplina UE in materia di aiuti di
malmente basso” nonché da un “grave” li- Stato nonché un’alterazione del quadro
vello di disoccupazione, rispetto ad inter- socioeconomico europeo per l’aver con-
venti fondati sulla deroga di cui alla lett. cesso agli Stati una giustificazione al di-
c) che, eccezionalmente, ammette inter- vieto generale ex art. 107 TFUE ricondu-
venti di tipo economico svincolati da un cibile alle sole esigenze regionali interne.
qualsiasi collegamento o limite di tipo
strutturale, economico nonché sociale8. II. I NECESSARI PRESUPPOSTI PER LA DETER-
Tale distinzione, elaborata in termini MINAZIONE DELLE REGIONI AMMISSIBILI
di preminenza dell’obbiettivo perseguibile
dallo Stato, riflette d’altronde la più con- Proprio in considerazione della di-
solidata giurisprudenza in materia di versa dimensione in cui si colloca la pos-
aiuti secondo cui l’aiuto “al funziona- sibilità per lo Stato di sostenere lo svi-
mento” è generalmente vietato. L’aiuto “al luppo regionale contemplato dalle due de-
funzionamento” costituisce la modalità di roghe di cui all’art. 107 § 3 TFUE (v. supra
ausilio economico statale più semplice e § I), diversi sono i presupposti necessari
comune anche nell’ambito degli aiuti a fi- per la delimitazione geografica delle re-
nalità regionale. Potendo sgravare le im- gioni c.d. ammissibili al beneficio di in-
prese dei costi inerenti alla propria ge- terventi statali a finalità regionale.
7 Orientamenti in materia di aiuti di Stato a Commissione, in Racc. 2009, p. II-2919, punto
finalità regionale 2007-2013, in G.U.U.E. C-54, 4 226.
10 C. giust. UE, 17 settembre 1980, causa 730/
marzo 2006, p. 13, punto 5.
8 C. giust. UE, 14 ottobre 1979, Germania c. 79, Philip Morris c. Commissione, in Racc. 1980,
Commissione, cit., punto 19. p. 267, punto 11; C. giust. UE, 7 marzo 2002,
9 Cfr. ex multae sentenze della C. giust. UE, causa C-310/99, Italia c. Commissione, in Racc.
19 settembre 2000, causa C-156/98, Germania c. 2002, p. I-2289, punto 84; C. giust. UE, 20 novem-
Commissione, in Racc. 2000, p. I-6857, punto 30, bre 2003, causa C-126/01, Ministre de l’Économie,
e 9 luglio 2011, causa C-71/09, Comitato Venezia des Finances et de l’Industrie e GEMO, in Racc.
vuole vivere e a c. Commissione, non ancora pub- 2003, p. I-13769, punto 41. Sotto questo profilo è
blicata, punto 136; sentenze del Trib. UE, 8 giu- opportuno sottolineare come nel progetto di
gno 1995, causa T-459/93, Siemens c. Commis- Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità
sione, in Racc. 1995, p. II-1675, punti 48 e77, 29 regionale per il periodo 2014 - 2020, reperibile sul
settembre 2000, causa T-55/99, CETM c. Com- sito della DG COMP, con esplicito riferimento ai
missione, in Racc. 2000, p. II-3207, punto 83, 27 regimi di aiuto al funzionamento la Commissione
novembre 2003, causa T-190/00, Regione Sicilia specifica di considerare esistente l’aiuto al funzio-
c. Commissione, in Racc. 2003, p. II-5015, punto namento semplicemente «quando è probabile che
130; 9 settembre 2009, cause riunite da T-30/01 a in assenza di aiuto il livello di attività economica
T-32/01 e da T-86/02 a T-88/02, Territorio Histo- nella zona oppure nella regione in questione ri-
rico de Alava - Diputaciòn Foral de Alava e a. c. sulti notevolmente ridotto a causa dei problemi
che l’aiuto è destinato a risolvere».
546 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

Con riferimento alla prima deroga, quanto concerne lo Stato italiano, rimane
inerente ad eventuali aiuti diretti a mi- ammissibile agli aiuti ai sensi dell’art. 107
gliorare il tenore di vita e occupazionale § 3, lett. a) TFUE la regione Basilicata13.
delle regioni sfavorite, si è optato per l’ap- La Commissione stabilisce, poi, anche
plicazione di un criterio comunitario: be- l’elenco delle regioni che possono benefi-
neficiano della deroga normativa di cui ciare della deroga di cui alla lett. c) del-
all’art. 107 § 3, lett. a) TFUE le regioni l’art. 107 § 3 TFUE. Tuttavia, in questo
qualificabili di livello II secondo la classi- caso, poiché è la stessa base giuridica
ficazione comune per le unità territoriali contenuta nel Trattato istitutivo a confe-
(“NUTS”)11, caratterizzate da un prodotto rire agli Stati membri la facoltà di assi-
interno lordo (“PIL”) pro-capite inferiore stere regioni ritenute svantaggiate ri-
al 75% della media UE. Il PIL pro-capite spetto alla media nazionale, compete a
viene calcolato in standard di potere di ciascuno Stato individuare le regioni con-
acquisto. siderate potenzialmente beneficiarie della
L’acquisizione dello status di area assi- deroga e addurre le pertinenti giustifica-
stita ai sensi dell’art. 107 § 3, lett. a) TFUE zioni elaborate sulla base di considera-
non ha, però, un’efficacia temporale illi- zioni nazionali nell’ambito comunque dei
mitata ed è naturalmente suscettibile di parametri di riferimento illustrati dalla
essere modificato. La perdita dello status Commissione nei propri orientamenti14.
di “zona a” può comportare comunque di- In entrambi i casi rileva, quale presup-
rettamente l’ammissibilità della stessa a posto generale di partenza per il calcolo
ricevere aiuti in base all’art. 107 § 3, lett. dei massimali regionali, il limite indivi-
c) TFUE. A riguardo la Commissione ha duato in termini di popolazione dalla
adottato, ad esempio, la Comunicazione Commissione per la copertura comples-
sul riesame dello status e dei massimali di siva all’interno dell’Unione delle regioni
aiuto di Stato a finalità regionale per il assistite: nell’UE a 25 la Commissione
periodo 2011-201312 secondo cui, per aveva determinato la soglia al 42%, suc-

11 Il Reg. 1059/2003 del Parlamento europeo e la statistica (NUTS) per quanto riguarda la tra-
del Consiglio, 26 maggio 2003, relativo all’istitu- smissione delle serie per la nuova suddivisione re-
zione di una classificazione comune delle unità gionale, in G.U.U.E. L 5, 9 gennaio 2008, pp. 13-14.
territoriali per la statistica, G.U.U.E. L 154, 21 12 Comunicazione della Commissione sul rie-
giugno 2003, p. 1 ss. (modificato dal Reg. 1888/ same dello Status e dei massimali di aiuto di
2005 G.U. L 309 del 25 novembre 2005, p. 1, a Stato delle regioni ad effetto statistico in determi-
motivo dell’adesione della Repubblica Ceca, del- nate carte nazionali degli aiuti di Stato a finalità
l’Estonia, di Cipro, della Lettonia, della Lituania, regionale per il periodo 1 gennaio 2011-31 dicem-
dell’Ungheria, di Malta, della Polonia, della Slove- bre 2013, in G.U.U.E. C-222, 17 agosto 2010, p. 2 ss.
nia e della Slovacchia all’Unione europea, e dal 13 A riguardo va notato che secondo il pro-
Reg. 105/2007, in G.U.U.E. L 39, 10 febbraio getto contenente i nuovi Orientamenti in materia
2007, p. 1 ss.) costituisce il quadro giuridico per di aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020,
la classificazione regionale dell’UE al fine di con- cit., punto 142, ogni Stato membro deve avere
sentire la raccolta, la compilazione e la diffusione sufficiente copertura c.d. “C” al fine di poter desi-
di statistiche regionali armonizzate nella Comu- gnare ai sensi della deroga di cui alla lett. c) del-
nità. L’articolo 5, paragrafo 5, Reg. 1059/2003 sta- l’art. 107 § 3 TFUE le zone che erano state desi-
bilisce che, allorché sia apportato un emenda- gnate come “zone a” nella carta degli aiuti a fina-
mento alla classificazione NUTS, lo Stato mem- lità regionale nel periodo 2011-2013, come modi-
bro in questione comunichi alla Commissione le ficata da ultimo nel 2011, v. supra nota 16, e il cui
serie per la nuova suddivisione regionale, in sosti- PIL pro capite continua ad essere significante-
tuzione dei dati già trasmessi. L’elenco delle serie mente inferiore alla media UE-27.
e la loro durata sono specificati dalla Commis- 14 Orientamenti in materia di aiuti di Stato a
sione tenendo conto della possibilità concreta di finalità regionale 2007-2013, cit., punti 30-32,
fornirle. Tali serie devono essere fornite entro due dove vengono elencati i criteri di cui uno Stato
anni dall’adozione dell’emendamento della classi- deve tener conto per la designazione delle zone c,
ficazione NUTS. Rileva a riguardo il Reg. 11/2008 sostanzialmente ripresi e aggiornati all’UE a 27 ai
della Commissione, 8 gennaio 2008, recante at- punti 152-154 del documento contente il progetto
tuazione del Reg. 1059/2003 del Parlamento euro- dei nuovi Orientamenti in materia di aiuti di
peo e del Consiglio relativo all’istituzione di una Stato a finalità regionale per il periodo 2014-
classificazione comune delle unità territoriali per 2020.
C. PAOLINI – LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 547

cessivamente confermata per l’UE a 2715. tuato una valutazione della compatibilità
Questo limite serve ad assicurare che la delle stesse con i criteri definiti nei propri
copertura garantita in termini di popola- Orientamenti, di approvazione ufficiale
zione nelle regioni assistite rimanga co- mediante decisione.
munque inferiore rispetto alle regioni non La natura di tali atti decisori è stata
assistite, in conformità alla natura dero- precisata dalla giurisprudenza della Corte
gatoria della politica in materia di aiuti di di giustizia.
Stato a finalità regionale16. Per il loro carattere peculiare, trattan-
Ne consegue, in linea generale, che la dosi di atti finalizzati a completare in un
determinazione del singolo massimale re- certo senso il quadro normativo quanto
gionale per ciascuno Stato membro, all’ambito di applicazione rationae loci
espresso sempre in termini di popola- degli aiuti a finalità regionale, la Corte di
zione e necessario per l’eleggibilità di una giustizia ha avuto modo di chiarire come
regione nella deroga di cui alla lettera c) tali decisioni di approvazione da un lato
dell’art. 107 § 3 TFUE, si ottiene dedu- costituiscono parte integrante degli Orien-
cendo dal massimale complessivo di co- tamenti adottati dalla Commissione; dal-
pertura, la popolazione delle aree rien- l’altro le stesse acquisiscono un’efficacia
tranti nella deroga a) nonché delle regioni vincolante solo a condizione di essere state
che acquisiscono lo status di zona ammis- accettate previamente anche dagli Stati
sibile ai sensi della seconda deroga di cui membri19. La Corte precisa che non es-
all’art. 107 § 3 TFUE per espressa previ- sendo precedute da un procedimento for-
sione da parte della Commissione17. male di adozione ed avendo sostanzial-
mente uno scopo diverso dalle decisioni
di valutazione della compatibilità con il
III. LE CARTE A FINALITÀ REGIONALE E DI-
mercato unico, questi atti «costituiscono
CHIARAZIONE DI COMPATIBILITÀ
una delle tappe di un procedimento che
Le Carte a finalità regionale costitui- mira a stabilire le condizioni generali del-
scono le mappe, di volta in volta pubbli- l’esame comunitario dei regimi di aiuti a
cate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione finalità regionale»20.
europea, indicanti per ciascuno Stato È inoltre utile ricordare che sino a
membro le regioni ammesse a beneficiare quando la Commissione non si esprime
delle deroghe previste dal Trattato con ri- nel merito delle proposte che lo Stato
ferimento agli aiuti a finalità regionale e i membro può inoltrare per definire l’e-
massimali di intensità degli aiuti all’inve- lenco delle regioni che ritiene ammissi-
stimento approvati per ciascuna regione bili, sembrerebbe sussistere una facoltà di
definiti nel rispetto dei criteri previsti ne- modifica della proposta.
gli Orientamenti. Gli Stati membri de- Nel caso Repubblica Federale di Ger-
vono quindi notificare18 le carte a finalità mania c. Commissione, ad esempio, la
regionale direttamente alla Commissione Commissione eccepiva l’irricevibilità del-
cui compete il potere, dopo aver effet- l’azione di annullamento introdotta dallo
15 Si noti che il massimale al 42% è confer- Eurostat sulla densità della popolazione per il
mato anche per il periodo 2014-2020 salvo oppor- 2010)».
tune adeguamenti necessari all’adesione da parte 18 Si noti che per il periodo 2014-2020 gli
della Croazia (UE-28). Stati membri saranno tenuti a notificare alla
16 Art. 12 degli Orientamenti in materia di Commissione una sola carta regionale successiva-
aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013, cit. mente alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
17 I nuovi Orientamenti per 2014-2020 sotto dell’Unione europea dei nuovi Orientamenti in
questo profilo attueranno una semplificazione materia di aiuti di Stato a finalità regionale, con
istituendo espressamente la categoria delle “zone validità per le stesse decorrente a partire dal 1°
c predefinite” che ricomprendono: «(a) le ex “zone gennaio 2014 fino 31 dicembre 2020.
a” con un PIL pro capite inferiore al 90% della 19 C. giust. UE, 18 giugno 2002, causa C-
media UE-27: regioni NUTS 2 che erano state de- 242/00, Repubblica federale di Germania c. Com-
signate come “zone a” nel periodo 2011-2013 e il missione, in Racc. 2002, p. I-5603, punti 34-35.
cui PIL pro capite è inferiore al 90% della media 20 C. giust. UE, 18 giugno 2002, causa C-242/
UE-27; (b) zone scarsamente popolate: le regioni 00, Repubblica federale di Germania c. Commis-
NUTS 3 con meno di 12,5 abitanti per km2 (dati sione, cit., punto 34.
548 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

Stato tedesco avverso la decisione che di- al giudizio necessario e preventivo di


chiarava compatibile ai sensi dell’art. 107 compatibilità da parte della Commissione
§ 3, lett. c) TFUE l’ultimo elenco fornito quanto al contenuto21.
all’esecutivo e modificativo delle prime Ad ogni modo, il ragionamento pro-
proposte, sostenendo che trattandosi di spettato dalla Corte di giustizia sembre-
una decisione positiva non si era verifi- rebbe orientato a garantire sia un ampio
cato alcun pregiudizio in capo allo Stato margine di manovra nel dialogo tra lo
agente che giustificasse l’azione conten- Stato e i servizi competenti della Com-
ziosa. missione sia, contestualmente, un dovere
La Germania nel corso del procedi- in capo all’Istituzione di manifestare la
mento aveva tentato di ottenere l’approva- propria opinione in modo compiuto ed
zione favorevole del primo elenco rispetto esplicito nel merito di ogni aspetto della
a cui però la Commissione si sarebbe proposta nazionale nel suo complesso.
espressa in senso negativo. Pertanto in Questa precisazione giurisprudenziale
sede contenziosa la Germania sosteneva permette quindi di constatare l’impor-
che l’approvazione finale del secondo tanza che acquista, per la politica regio-
elenco da parte della Commissione aveva nale di uno Stato, la definizione dell’e-
costituito de facto un rifiuto implicito del lenco delle regioni ammissibili e l’indivi-
primo elenco. duazione delle ragioni che supportano le
La Corte si pronuncia per l’irricevibi- scelte nazionali di intervento a vantaggio
lità dell’azione avvallando l’eccezione del- di determinate aree piuttosto che di altre,
l’esecutivo ma formulando, nella so- quali elementi capaci di condizionare
stanza, un ragionamento peculiare e in l’andamento di tutta la procedura di valu-
prospettiva favorevole alla posizione degli tazione formale di compatibilità che la
Stati notificanti. Commissione deve effettuare, a partire
In particolare secondo l’organo giudi- dalla notifica della misura (v. infra § IV),
cante il mancato pregiudizio per il ricor- sino all’eventuale contenzioso esperibile
rente sostenuto dalla Commissione do- davanti alle giurisdizioni europee (v. infra
veva individuarsi nell’assenza di una § V).
esplicita pronuncia da parte dell’Istitu-
zione sulla prima domanda della Germa- IV. OBBLIGO DI NOTIFICA DEGLI AIUTI A FINA-
nia finalizzata ad ottenere aiuti regionali LITÀ REGIONALE
che rappresentassero la percentuale vo-
luta della sua popolazione (24%). Come accennato (v. supra § I) gli aiuti
In assenza di un rigetto o assenso a finalità regionale costituiscono una de-
espresso sia negli atti privi di efficacia roga al generale divieto di intervento sta-
vincolante (ossia le misure intermedie no- tale di ausilio delle imprese; l’esecuzione
tificate anteriormente alla decisione di concreta delle misure statali presuppone
approvazione) sia nella decisione impu- pertanto un esame di compatibilità da
gnata sul punto, secondo la Corte lo Stato parte della Commissione (v. infra § IV)22.
ben avrebbe potuto ancora notificare un Per tale ragione, in via generale, gli
elenco supplementare di regioni che co- aiuti a finalità regionale sono soggetti al
prisse la percentuale necessaria della sua normale obbligo di notifica di cui all’art.
popolazione per raggiungere la soglia ini- 108 § 3 TFUE da parte degli Stati mem-
zialmente voluta. Trattasi di una facoltà, bri. Tuttavia per il tramite del Reg. 994/
precisa la Corte, comunque subordinata 9823 il Consiglio dell’Unione ha espressa-

21 C. giust. UE, 18 giugno 2002, causa C- zialmente anti-concorrenziale laddove utilizzati


242/00, Repubblica federale di Germania c. Com- in modo abusivo dagli Statti membri.
23 Reg. 994/98 del Consiglio, 7 maggio 1998,
missione, cit., punti 39-45.
22 Per espressa formulazione letterale nel te- sull’applicazione degli articoli 92 e 93 del Trattato
sto del Trattato gli aiuti a finalità regionale «pos- (oggi artt. 107 e 108 TFUE) che istituisce la Co-
sono essere dichiarati compatibili con il mercato munità europea a determinate categorie di aiuti
comune» in ragione del implicito carattere poten- di stato orizzontali, in G.U.C.E. L 142, 14 maggio
1998, p. 1 ss.
C. PAOLINI – LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 549

mente conferito il potere all’esecutivo di sione specificando che al di fuori delle


adottare Regolamenti di esenzione per ca- ipotesi che soddisfano le condizioni speci-
tegoria per talune categorie di aiuti di ficate nel regolamento di esenzione per
portata orizzontale tra i quali rientrano categoria, i regimi di aiuti agli investi-
gli aiuti regionali24, definendo negli stessi menti destinati a settori specifici di atti-
la finalità dell’aiuto, le categorie di benefi- vità economica e le forme specifiche di
ciari, i massimali espressi o in termini di aiuti al funzionamento restano soggetti
intensità dell’aiuto in relazione ad un in- all’obbligo di notifica a causa del maggior
sieme di costi ammissibili o in termini di rischio di distorsione della concorrenza e
importi massimi, le condizioni relative al di incidenza sugli scambi tra gli Stati
cumulo degli aiuti, le condizioni del con- membri29. Va notato che sia negli attuali
trollo25. Orientamenti in vigore, sia nel progetto
È seguito pertanto l’adozione da parte contenente i nuovi Orientamenti, la Com-
della Commissione di una serie di Regola- missione esprime la convinzione che di
menti per i singoli settori di interesse oggi regola gli aiuti agli investimenti possono
riunificati nell’unico testo di esenzione essere concessi quando rientrano nel con-
generale per categoria, il Reg. 800/2008 testo di regimi di aiuti multisettoriale
(“Reg. di esenzione”)26.
volti ad attuare una precisa e definita
Gli aiuti a finalità regionale, in confor-
strategia di sviluppo regionale. È in tale
mità a quanto previsto dalla Commis-
prospettiva che rimane quindi perentorio
sione nei propri Orientamenti, rientrano
l’obbligo di notifica ex ante dei regimi di
nell’ambito di applicazione materiale del
Reg. di esenzione, ad eccezione degli aiuti aiuti agli investimenti laddove destinati a
a finalità regionale nel settore siderur- settori specifici di attività.
gico, nel settore della costruzione navale e L’obbligo di notifica è attenuato, in-
nel settore delle fibre sintetiche27, nonché vece, nei casi di aiuti individuali a pro-
dei regimi di aiuto a finalità regionale se getti di investimento. In questa ipotesi in-
destinati a settori specifici di attività eco- fatti l’obbligo di notifica sussiste quando
nomica28, gli aiuti regionali agli investi- l’ammontare dell’aiuto superi l’importo
menti e all’occupazione, anche erogati in massimo consentito che un investimento
favore della costituzione di piccole im- con costi ammissibili pari a 100 milioni di
prese, concessi nelle regioni ammissibili euro possa ricevere conformemente all’in-
ad aiuti regionali come stabilito nella tensità massima corretta dell’aiuto30.
carta a finalità regionale approvata per lo Infine, come si è anticipato (v. supra §
Stato membro (v. supra § III). I), gli aiuti al funzionamento sono di
I nuovi Orientamenti in corso di pub- norma vietati, in quanto diretti a sgravare
blicazione per il periodo 2014-2020 (“i le spese correnti di un’impresa (si pensi
nuovi Orientamenti”) confermano l’ap- ad esempio alle esenzioni fiscali oppure
proccio sino ad ora seguito dalla Commis- alla riduzione degli oneri sociali).

24 Ai sensi dell’art. 1 Reg. 994/98 del Consi- 2008, che dichiara alcune categorie di aiuti com-
glio, cit., 1a «Commissione può, mediante regola- patibili con il mercato comune in applicazione
menti adottati secondo la procedura di cui all’ar- degli articoli 87 e 88 del Trattato (regolamento ge-
ticolo 8 del presente regolamento e a norma del- nerale di esenzione per categoria), in G.U.U.E. L
l’articolo 92 del trattato, dichiarare che le se- 214, 9 agosto 2008, p. 3 ss.
guenti categorie di aiuti sono compatibili con il 27 In queste ipotesi trova applicazione la nor-
mercato comune e non soggette all’obbligo di no- mativa specifica di settore.
tifica di cui all’articolo 93, paragrafo 3 del trat- 28 I regimi di aiuti destinati ad attività turisti-
tato: a) gli aiuti a favore: i) delle piccole e medie che non sono considerati destinati a settori speci-
imprese, ii) della ricerca e dello sviluppo, iii) fici; cfr. art. 4 Reg. 800/2008 della Commissione,
della tutela dell’ambiente, iv) dell’occupazione e cit.
della formazione; b) gli aiuti che rispettano la 29 Cfr. progetto contenente i nuovi Orienta-
mappa approvata dalla Commissione per cia- menti in materia di aiuti di Stato a finalità regio-
scuno Stato membro per l’erogazione degli aiuti nale 2014-2020, punto 18.
a finalità regionale». 30 Le soglie di notifica per le massime di in-
25 Cfr. art. 2 del Reg. 994/98 del Consiglio, cit. tensità dell’aiuto sono stabilite dalla Commis-
26 Reg. 800/2008 della Commissione, 6 agosto sione nei propri Orientamenti.
550 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

La Commissione appare comunque sostenuto come tali misure dovessero


maggiormente incline ad approvare tali qualificarsi compatibili alla luce delle de-
tipologie di sovvenzioni, oltre che a favore roghe sugli aiuti a finalità regionale onde
regioni c.d. ultraperiferiche31, nelle aree evitare «lo spopolamento della città di Ve-
rientranti nella deroga di cui all’art. 107 § nezia, il regresso delle attività industriale
3, lett. a) TFUE, nonché nelle regioni a nonché la trasformazione della città in
bassissima densità demografica sempre e una città museo priva di vitalità e di po-
purché tali interventi siano giustificabili tenziale sviluppo»33.
in termini di contributo allo sviluppo re- Nella specie, tuttavia, la Commissione,
gionale nonché proporzionati alle diffi- dopo aver riscontrato come la città di Ve-
coltà e agli svantaggi che lo Stato intende- nezia poteva beneficiare solo parzial-
rebbe così compensare. mente della deroga di cui all’art. 107 § 3
Spetta tuttavia a quest’ultimo addurre lett. c) TFUE in conformità alla mappa
le prove necessarie a dimostrare l’esi- sugli aiuti a finalità regionale proposta
stenza e gli svantaggi regionali sotto que- dalle stesse autorità italiane, confermava
sto profilo illustrando nell’atto di notifica la compatibilità delle misure di sgravio
ad esempio le difficoltà con cui si scon- sociale nella forma di aiuti al funziona-
trano le piccole e medie imprese destina- mento, in quanto decrescenti e solamente
tarie delle misure, oppure indicando in laddove temporaneamente applicate alla
che modo l’intervento statale sia atto a regione beneficiaria della deroga ai sensi
prevenire o ridurre lo spopolamento in dell’art. 107 § lett. a) TFUE34. La Commis-
una determinata area. sione negava invece la compatibilità delle
Di conseguenza, in ipotesi di mancata misure con specifico riferimento alla città
indicazione da parte di uno Stato di una di Venezia constatando che la laguna non
determinata regione o area del proprio rientrava, per scelta operata dalle autorità
territorio nazionale nell’elenco delle cate- italiane, nelle aree assistite di cui all’art.
gorie ammissibili a beneficiare della de- 107 § 3, lett. a) TFUE.
roga di cui all’art. 107 § 3, lett. a) TFUE (v. Sotto questo profilo l’approccio dell’e-
supra § III), gli argomenti proponibili nel secutivo appare costante nel ritenere ten-
corso del procedimento amministrativo denzialmente incompatibili con la deroga
in termini di obbiettivi perseguiti attra- di cui all’art. 107 § 3 lett. c) TFUE gli aiuti
verso l’adozione di una normativa prescri- al funzionamento in quanto le regioni
vente aiuti al funzionamento, non pos- rientranti in questa categoria non presen-
sono essere utilizzati a buon fine dallo tano per definizione problemi acuti di
Stato interessato al fine di giustificare l’e- coesione economica e sociale35.
rogazione della medesima misura ai sensi Da quanto sino ad ora delineato si
dell’art. 107 § 3, lett. c) TFUE. evince ancora l’estrema importanza, so-
Tale approccio si riscontra chiara- prattutto rispetto all’intento di uno Stato
mente nel caso Venezia e Chioggia32 dove di ricorrere all’applicazione della deroga
lo Stato Italiano nel corso del procedi- ai sensi dell’art. 107 § 3, lett. c) TFUE, che
mento al fine di giustificare l’erogazione acquista la natura delle informazioni of-
di aiuti nella forma di sgravi sociali alle ferte alla Commissione in primo luogo al
imprese site nella città di Venezia, aveva momento della definizione della carte a

31 V supra nota 4. Si noti che per le regioni ul- dal Trib. UE, 29 gennaio 2013, causa T-269/00, Sa-
traperiferiche gli aiuti al funzionamento sono gar c. Commissione, non ancora pubblicata.
33 Dec. Comm. UE, 25 novembre 1999, “Vene-
concessi quando diretti a compensare costi ag-
giuntivi diversi dai costi di trasporto. zia e Chioggia”, cit., punto 67.
32 Dec. Comm. UE, 25 novembre 1999, rela- 34 Dec. Comm. UE, 25 novembre 1999, “Vene-
tiva alle misure di aiuto in favore delle imprese zia e Chioggia”, cit., punto 75.
35 Dec. Comm. UE, 25 novembre 1999, “Vene-
nei territori di Venenzia e Chioggia previste dalle
leggi n. 30/1997 e 206/1995 recanti sgravi degli zia e Chioggia”, cit., punto 74 Si veda anche il
oneri sociali, n. 2000/394/CE, C-(1999) 4268, “Ve- punto 72 della medesima decisione dove la Com-
nezia e Chioggia”, in G.U.C.E. L 150, 23 giugno missione esclude la possibilità di definire aiuti re-
2000, p. 50, confermata da ultimo con Ordinanza gionali gli aiuti concessi alle imprese nei quartieri
urbani svantaggiati.
C. PAOLINI – LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 551

finalità regionale al fine de stabilire la mancanza di informazioni specifiche atti-


propria strategia regionale e, in secondo nenti alla situazione individuale dei bene-
luogo, al momento della notifica di una ficiari non poteva dedursi un obbligo per
misura, al fine di un buon esito di un l’Istituzione di derogare al metodo conso-
eventuale esame di verifica formale da lidato di analisi38.
parte della Commissione. Queste precisazioni fornite dalla giuri-
Non va dimenticato tra l’altro che per sprudenza della Corte e del Tribunale
giurisprudenza costante in sede conten- sembrerebbero richiamare pertanto l’at-
ziosa è offerta allo Stato e alle imprese in- tenzione degli Stati membri sulla neces-
teressate di dedurre argomenti diretti a sità di effettuare una valutazione ex ante
dimostrare l’esistenza di circostanze spe- di opportunità di notificare le misure che
cifiche che consentano di giustificare la interessano le proprie finalità regionali
concessione di aiuti a finalità regionale, nella forma di regimi di aiuti oppure nella
nonostante la natura di aiuti al funziona- forma di aiuti ad hoc39.
mento36. Tuttavia, nel caso in cui si ri- Se infatti secondo la ratio sottesa alla
tenga opportuno impugnare una deci- politica degli aiuti di Stato a finalità re-
sione di approvazione o non approva- gionale, espresso dalla Commissione nei
zione adottata dalla Commissione (v. infra propri Orientamenti, in linea di massima
§ V), le possibilità di accoglimento da le deroghe previste dal Trattato istitutivo
parte dei giudici UE di argomenti di que- sarebbero preordinate a tutelare maggior-
sta portata, normalmente deducibili nel- mente gli interventi Statali di natura plu-
l’ambito di un motivo diretto a sostenere risettoriale in una data regione, questo
un vizio di motivazione della decisione non esclude, in assenza, di espliciti di-
della Commissione, dipende dalla dimo- vieti, l’erogazione di misure generali ad
strazione da parte dei ricorrenti nei pro- hoc e la verifica della loro compatibilità
pri atti di causa di aver previamente co- delle misure alla luce della politica sugli
municato all’Istituzione nel corso del pro- aiuti a finalità regionale40.
cedimento informazioni specifiche rela-
tive alla mancanza di effetti delle misure V. IL POTERE DISCREZIONALE DELLA COM-
in questione sugli scambi e sulla concor- MISSIONE NELLA VALUTAZIONE DI COMPA-
renza rispetto al settore specifico di atti- TIBILITÀ DI UNA MISURA: PROBLEMATICHE
vità o alla posizione individuale37. TECNICO-PROCESSUALI
La Corte nella sentenza Comitato Vene-
zia vuole vivere ha infatti confermato l’ap- Nel contesto specifico degli aiuti a fi-
proccio della Commissione basato su una nalità regionale tendenzialmente l’appro-
valutazione di carattere generale della mi- vazione di una misura comporta quale
sura notificata come regime, in quanto in conditio sine qua non la dimostrazione

36 C. giust. UE, 9 giugno 2011, Comitato Vene- Essa può limitarsi a studiare le caratteristiche ge-
zia vuole vivere e a. c. Commissione, cause riunite nerali del regime preso in considerazione, senza
C-71/09 P, C-73/09P e C-76/09P - “Comitato Vene- essere tenuta ad esaminare ogni singolo caso di
zia vuole vivere”, non ancora pubblicata, punto applicazione v. sentenze della C. giust. UE, 29
168; Trib. UE, 28 novembre 2008, cause riunite T- aprile 2004, causa C-278/00, Grecia c. Commis-
254/00, T-270/00, T-277/00, Hotel Cipriani e a. c. sione, in Racc. 2004, p. I-3997, punto 24; 15 di-
Commissione - “Hotel Cipriani”, in Racc. 2008, p. cembre 2005, causa C-66/02, Italia c. Commis-
II-3269, punto 309; Ordinanza dal Trib. UE, 29 sione, in Racc. 2005, p. I-10901, punti 91 e 92, e
gennaio 2013, causa T-269/00, Sagar c. Commis- 15 dicembre 2005, causa C-148/04, Unicredito Ita-
sione, cit., punto 48. liano, in Racc. 2005, p. I-11137, punti 67 e 68.
37 Ordinanza dal Trib. UE, 29 gennaio 2013, 40 Dec. Comm. UE, 23 febbraio 2011, n. C-
causa T-269/00, Sagar c. Commissione, cit., punto 38/B/2004 (ex NN 58/2004) e C-13/2006 (ex NN
40. 587/2005), C(2011) 956 “Eurallumina”, in
38 C. giust. UE, 9 giugno 2011, “Comitato Ve- G.U.U.E. L 309, 24 novembre 2011, p. 1, punto
nezia vuole vivere”, cit., 160. 162, dove la Commissione ha verificato con speci-
39 Peraltro, per giurisprudenza costante in fico riferimento al settore energetico se le carenze
presenza di un regime di aiuti, in linea di princi- del settore potessero costituire uno svantaggio re-
pio la Commissione non è obbligata ad effettuare gionale ai sensi della politica sugli aiuti a finalità
un’analisi degli aiuti concessi in casi individuali. regionale.
552 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

del contributo concreto allo sviluppo re- di applicazione dei criteri e requisiti defi-
gionale in modo duraturo e, nella so- niti dalla Commissione nei propri Orien-
stanza, la sussistenza di un effetto di in- tamenti, dall’altro lato.
centivazione nella regione identificata In particolare, il dialogo intrattenuto
nonché la proporzionalità della misura al con i servizi della Commissione rileva
perseguimento dell’obbiettivo dichiarato sotto il profilo fattuale per la definizione
dallo Stato. Nell’analisi fattuale concer- del merito nel giudizio amministrativo.
nente il possibile pregiudizio alla concor- La Commissione è infatti vincolata a fon-
renza, nonché l’effetto sugli scambi, la dare il suo esame sulle informazioni che
Commissione tiene conto delle informa- gli Stati membri e, se del caso i soggetti
zioni testimonianti svantaggi e le defi- beneficiari, sono tenuti a fornirle al fine
cienze anche di tipo strutturale caratteriz- di sostenere l’applicabilità delle deroghe
zanti determinate aeree, sulla base princi- nel rispetto dei criteri enunciati negli
palmente degli indici di valutazione pre- Orientamenti41.
definiti negli Orientamenti. Di contro, nel verificare la rispon-
Trattandosi di una valutazione di com- denza di una misura ai propri Orienta-
patibilità, l’esame effettuato dalla Com- menti, la Commissione è libera di agire in
missione nel corso del procedimento am- modo svincolato godendo, come del resto
ministrativo non può che differire, dalla in materia antitrust, di un ampio potere
verifica necessaria al fine di accertare l’e- discrezionale soggetto, tra l’altro, ad un
sistenza di un aiuto ai sensi dell’art. 107 § sindacato di tipo limitato da parte delle
1 TFUE. giurisdizioni europee42.
Due sono probabilmente gli elementi Il potere discrezionale attribuito alla
che meglio esemplificano la peculiarità Commissione trova, tuttavia, un duplice
dell’esame di compatibilità nello specifico ordine di limiti nella giurisprudenza UE
contesto degli aiuti regionali: l’impor- che da un lato fornisce indicazioni ine-
tanza del dialogo e delle scelte sotto il renti alla portata e all’interpretazione dei
profilo informativo che lo Stato possibil- criteri determinati dalla Commissione e,
mente di concerto con le regioni e i settori dall’altro, ha attenuato il potere dell’istitu-
economici interessati dovrebbe intratte- zione imponendole quanto meno un ob-
nere con la Commissione (v. supra § IV), bligo di azione conforme a quanto essa
da un lato; il potere discrezionale ricono- stessa pubblicamente dichiarato nei pro-
sciuto all’esecutivo quanto alle modalità pri Orientamenti43.

41 C. giust. UE, 28 aprile 1993, causa C-364/90, Schmitz-Gotha Fahrzeugwerke c. Commissione,


Italia c. Commissione, in Racc. 1993, p. I-2097, cit., punto 41, 9 settembre 2009, cause riunite da
punto 20; 29 aprile 2004, causa C-372/97, Italia c. T-227/01 a T-229/01, T-265/01, T-266/01 e T-
Commissione, in Racc. 2004, p. I-6709, punto 81; 270/01, Diputación Foral de Álava e Gobierno Va-
Trib. UE, 15 dicembre 1999, cause riunite T- sco c. Commissione, in Racc. 2009, p. II-3029,
132/96 e T-143/96, Freistaat Sachsen e a. c. Com- punto 198, e cause riunite da T-230/01 a T-232/01
missione, in Racc. 2004, p. II-3663, punto 140; 6 e da T-267/01 a T-269/01, Diputación Foral de
aprile 2006, causa T-17/03, Schmitz-Gotha Fahr- Álava e Gobierno Vasco c. Commissione, cit., p. II-
zeugwerke c. Commissione, in Racc. 2006, p. II- 139, punto 210.
1139, punto 48; 11 febbraio 2009, causa T-25/07, 43 A riguardo cfr. per tutte C. giust. UE, 28
Iride c. Commissione, in Racc. 2009, p. II-245, giugno 2005, cause riunite C-189/02P, C-202/02 P,
punto 100; 9 settembre 2009, causa T-369/06, Hol- da C-205/02 P a C-208/02 P, C-213/02P, Dansk Ro-
land Malt c. Commissione, in Racc. 2011, p. II- rindustri A/S e a. c. Commissione - “Dansk Rorin-
3313, punto 151; 20 settembre 2011, cause riunite dustri”, in Racc. 2005, I-5425, punto 211 dove la
T-394/08, T-453/08 e T-454/08, Turistico immobi- Corte ha confermato la posizione del Tribunale
liare c. Consiglio e Commissione - “Turistico Im- secondo cui la comunicazione sul calcolo delle
mobiliare”, non ancora pubblicata, punto 246. ammende in antitrust poteva giustificare un legit-
42 Tra le tante, C. giust. UE, 14 aprile 2005, timo affidamento nel senso che obbligava, dal
causa C-110/03, Belgio c. Commissione, in Racc. momento della sua adozione, la Commissione ad
2005, p. I-2801, punti 67-68; 6 settembre 2006, applicarla; C. giust. UE, 11 settembre 2008, causa
causa C-88/03, Portogallo c. Commissione, in C-75/05P, Germania e a. c. Kronofrance - “Krono-
Racc. 2007, p. I-7115, punto 99; sentenze del Trib. france”, non pubblicata, punti 60-61 dove la Corte
UE, 8 luglio 2004, Technische Glaswerke Ilmenau ricorda come «nell’ambito specifico degli aiuti di
c. Commissione, cit., punto 148; 6 aprile 2006, Stato, (…) la Commissione è vincolata dalle disci-
C. PAOLINI – LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 553

Il contenzioso avente ad oggetto le mi- gati dalla Commissione nel determinare i


sure statali fondate sulle deroghe di cui criteri di compatibilità talvolta perento-
all’art. 107 § 3, lett. a) e c) TFUE costitui- riamente indicati senza sufficienti spiega-
sce pertanto l’ambito migliore per rilevare zioni e, comunque, senza la possibilità di
le criticità inerenti alla valutazione di rinvenire un riferimento normativo nel
compatibilità di una misura nell’ambito Trattato (si pensi anche solo, ad esempio,
specifico degli aiuti regionali in quanto il al necessario rispetto dell’arco temporale
sindacato giurisdizionale verte esclusiva- di 3 anni previsto per l’investimento ini-
mente sulle modalità di verifica impiegate ziale di un grande progetto di investi-
dalla Commissione. Il rilievo sembra tro- mento, istituito al fine di evitare l’elusione
vare esplicita conferma tra l’altro nel caso degli Orientamenti attraverso un’artifi-
Todaro, dove la Corte ha espressamente ciosa suddivisione dello stesso in sotto-
definito l’impossibilità di comprovare la progetti).
validità di una decisione di compatibilità La libertà che la Corte riconosce alla
di una misura con il mercato interno sul Commissione nel settore degli aiuti di
fondamento della prassi anteriore44. Stato può determinare non poche incer-
Tanto premesso, occorre ricordare che tezze in una disciplina specifica come
l’obbligo riconosciuto per via giurispru- quella degli aiuti a finalità regionale, che
denziale in capo alla Commissione di si caratterizza per l’elevato grado di inci-
conformarsi nella sua azione ai propri sività dei requisiti.
Orientamenti, appare più sfumato in ma- Ad esempio, rispetto all’analisi del
teria di aiuti di Stato, non comportando mercato del prodotto con specifico riferi-
un dovere di attuazione dei singoli requi- mento alla valutazione dei grandi progetti
siti e parametri in senso letterale. La di investimento, l’approccio della Com-
Corte ha, infatti, stabilito che in materia missione è orientato a vagliare la capacità
di aiuti l’impegno della Commissione al produttiva delle imprese, ritenendo in li-
rispetto dei propri Orientamenti sussiste nea di massima negativo un intervento
solo nel limite entro cui gli stessi non de- statale in un cotesto di sovraccapacità
rogano alle norme del Trattato45. Così produttiva esistente soprattutto in un
operando la Corte sembra de facto ricono- mercato in declino sotto il profilo della
scere all’esecutivo espressamente un’auto- domanda46. Secondo la Commissione in
nomia discrezionale nella scelta dell’ele- particolare l’intervento statale regionale
mento di volta in volta qualificabile come non può sortire effetti positivi sul mercato
preponderante per l’approvazione o il di- laddove la sovraccapacità di settore sia di
niego di una misura. tipo strutturale.
Gli Orientamenti della Commissione a Rispetto a questo specifico approccio
finalità regionale si caratterizzano tutta- la Corte nel caso Kronofrance ha affer-
via per la precisione e il dettaglio impie- mato che non sussiste un obbligo in capo

pline e dalle comunicazioni da essa emanate, nei zione Professionale e dell’Emigrazione della Re-
limiti in cui non derogano a norme del Trattato e gione Siciliana, in Racc. 2010, I-4561, punto21. Si
sono accettate dagli Stati membri», nonché, con noti che con tale precisazione non si intende smi-
esplicito riferimento agli aiuti a finalità regionale, nuire l’importanza dei precedenti e della prassi
Trib. UE, 20 settembre 2011, “Turistico Immobi- della Commissione soprattutto per quanto con-
liare”, cit., punto 208 dove il Tribunale afferma cerne la comprensione necessaria con riferimento
che quanto agli Orientamenti «occorre rilevare alla metodologia impiegata dalla stessa su deter-
che dalla loro parte introduttiva discende che essi minati aspetti specifici rilevanti per settore o per
fissano, in termini generali ed astratti, i criteri le analisi di mercato.
che la Commissione applica ai fini della valuta- 45 C. giust. UE, 11 settembre 2008, “Krono-
zione della compatibilità con il mercato comune france”, cit., punto 61.
degli aiuti a finalità regionale, ai sensi dell’art. 87, 46 In questo senso si veda la Comunicazione
n. 3, lett. a) e c) CE e garantiscono, conseguente- della Commissione sulla disciplina multisettoriale
mente, la certezza del diritto degli Stati membri degli aiuti destinati ai grandi progetti di investi-
che concedono siffatti aiuti». mento, in G.U.C.E. C-70, 19 marzo 2002, non più
44 C. giust. UE, 20 maggio 2010, causa C-138/ applicabile per espressa previsione degli Orienta-
09, Todaro nunziatina & C. Snc c. Assessorato del menti a finalità regionale per il periodo 2007-
Lavoro e della Previdenza Sociale, della Forma- 2013, cit., a partire dal 31 dicembre 2006.
554 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

alla Commissione di dover valutare, in gli investimenti considerati avvengono in


ogni caso, se il mercato di riferimento è in un settore in declino. A tal fine confron-
declino. In particolare l’organo di ultima terà l’evoluzione del consumo apparente
istanza, arriva a questa conclusione dopo del prodotto o dei prodotti di cui trat-
aver specificato il ragionamento del Tri- tasi»48.
bunale in primo grado, secondo cui la ne- Coerentemente, secondo il Tribunale
cessità di vagliare anche la detrazione del non si poteva ammettere l’interpretazione
mercato «solo nell’ipotesi in cui la Com- sostenuta dalla Commissione di qualifi-
missione non disponga di dati sufficienti care compatibile l’aiuto di Stato fornito
per concludere per l’esistenza di sovracca- ad un’impresa che commerciava prodotti
pacità strutturali»47. rientranti in un mercato in declino, senza
La Corte utilizza questo chiarimento configurare un obbligo per l’Istituzione di
per rigettare però, ritenendola contraddit- vagliare, nell’esercizio del suo potere di
toria, la conseguenza della premessa so- controllo, questo elemento caratterizzan-
stenuta dal giudice di prime cure che, te il mercato considerato. In particolare a
nella specie, aveva accertato una viola- giudizio dell’organo di prime cure accet-
zione dell’art. 107 TFUE da parte della tare, nel caso specifico, investimenti rea-
Commissione laddove, nell’esaminare lo lizzati in un mercato senza verificare la
stato della concorrenza, si era fondata sua contrazione, implicava ammettere
unicamente sui dati relativi alla sovracca- seri rischi di distorsioni della concorrenza
pacità strutturale, senza aver parimenti in contrasto con l’art. 107 TFUE49.
verificato se l’aiuto progettato fosse desti- Rilevando una contraddizione nel ra-
nato a un mercato in declino. gionamento del Tribunale, la Corte ha in-
Il Tribunale aveva invero avvallato la vece nella sostanza ampliato il potere di-
posizione della ricorrente Kronofrance av- screzionale di valutazione dell’esecutivo
verso la decisione della Commissione di in merito alla modalità di utilizzo e di
non sollevare obbiezioni sul progetto di scelta di applicazione dei fattori ritenuti
investimento per la costruzione di un cen- rilevanti nel caso specifico. È in questa
tro integrato di lavorazione del legno in prospettiva che si rinviene un rischio di
una regione tedesca ammissibile alla de- difficoltà concreta per le imprese interes-
roga di cui all’art. 107 § 3, lett. a) TFUE. sate, nonché per gli Stati membri, ad in-
La ricorrente aveva infatti fornito prove quadrare la via più opportuna per confu-
di aver comprovato nel corso del procedi- tare nel corso del procedimento ammini-
mento amministrativo dati relativi al con- strativo l’incongruenza riscontrata tra la
sumo apparente di pannelli di legno, di- politica definita negli Orientamenti e il
mostrando che l’investimento in esame ri- giudizio della Commissione sul caso spe-
guardava un mercato in declino. Ciò no- cifico.
nostante la Commissione limitava la La questione si esemplifica nella sua
propria analisi all’assenza di una sovrac- problematicità se si considera che nel
capacità strutturale, senza considerare i progetto contenente i nuovi Orientamenti
rilievi della contrazione sussistente nel a finalità regionale per il periodo 2014-
settore, nonostante l’aver codificato nella 2020, la Commissione invero sembra con-
Comunicazione sugli aiuti regionali desti- fermare la rilevanza di un riscontro di ec-
nati ad investimenti multisettoriale in vi- cesso di capacità nelle industrie in de-
gore all’epoca dei fatti che «in mancanza clino, soprattutto in caso di mercato
di dati sufficienti sullo sfruttamento della strutturalmente in fase di declino, confi-
capacità, la Commissione esaminerà se gurandolo tra l’altro come approccio ge-

47 C. giust. UE, 11 settembre 2008, “Krono- Kronofrance c. Commissione, in Racc. 2004, p. II-
france”, cit., punto 71. 4177, punto 99.
48 Orientamenti sulla disciplina multisetto- 50 Progetto contenente i nuovi Orientamenti
riale degli aiuti regionali destinati ai grandi pro- sugli aiuti a finalità regionale per il periodo 2014-
getti di investimento, 16 dicembre 1997, in 2020, cit., punto 3.6 rubricato «Effetti Negativi,
G.U.C.E. del 7 aprile 1998, p. 7, punto 3.4. Osservazioni generali».
49 Trib. UE, 1 dicembre 2004, causa T-27/02,
C. PAOLINI – LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 555

neralizzato per la valutazione degli effetti del principio ha portato la Commissione a


negativi di misure di investimento (regimi considerare l’intero regime inammissibile
di aiuti all’investimento, aiuti individuali a causa dell’esecuzione anticipata solo di
agli investimenti, al funzionamento)50. una piccola parte delle opere del progetto.
L’incertezza ravvisabile talvolta nel Il Tribunale si pronuncia effettiva-
contesto del procedimento amministra- mente per la ricevibilità dell’eccezione ri-
tivo, potrebbe tuttavia considerarsi bilan- levando come il principio contestato, seb-
ciata dal sistema giurisdizionale UE che bene non avesse costituito il fondamento
contempla, tra i vari ricorsi esperibili, an- esplicito della decisione impugnata, aveva
che l’eccezione di illegittimità ex art. 277 de facto «determinato in modo generale e
TFUE. Gli Orientamenti così come le Co- astratto la metodologia con cui la Com-
municazioni della Commissione in quan- missione ha valutato la compatibilità de-
to atti generali e astratti non sono suscet- gli aiuti in questione con il mercato co-
tibili di essere impugnati dai singoli per il mune»52 e quindi costituito il collega-
tramite di un ricorso per annullamento; mento giuridico necessario tra gli Orien-
l’eccezione di illegittimità costituisce per- tamenti di portata generale e la decisione
tanto l’unico strumento per vagliare la le- individuale.
gittimità della metodologia così impie- Nel merito, tuttavia, il Tribunale non
gata dalla Commissione, qualora si dimo- accoglie gli argomenti di parte attrice
stri un nesso di causalità diretto tra l’atto concludendo che «l’anteriorità della do-
di portata generale e la decisione impu- manda di aiuto rispetto all’inizio dell’ese-
gnata. cuzione del progetto di investimento co-
Nel caso Turistico Immobiliare concer- stituisce un criterio semplice, pertinente e
nente l’applicazione abusiva di un regime adeguato che consente alla Commissione
di aiuti finalità regionale a favore dell’in- di presumere l’esistenza di un effetto in-
dustria alberghiera in Sardegna, la ricor- centivante».
rente contestava la rigida applicazione Rileva, comunque, il dato “strategico-
nonché l’interpretazione del requisito pre- processuale” secondo cui per il tramite
visto dalla prima versione degli Orienta- dell’eccezione di illegittimità è possibile
menti che preclude un esame di compati- pervenire ad un sindacato diretto sulle
bilità da parte della Commissione quando scelte discrezionali effettuate autoanoma-
gli aiuti riguardano il finanziamento di mente dalla Commissione, seppur in at-
progetti la cui esecuzione è iniziata prima tuazione del Trattato o di altro atto di
della presentazione della domanda di delega, e determinare per tale via una ri-
aiuto alle competenti autorità51. flessione in capo alla Commissione sul-
La ricorrente sosteneva che una rigida l’opportunità di mantenere o meno un de-
applicazione del principio contrastava terminato criterio53.
con la ratio stessa degli aiuti regionali, CAMILLA PAOLINI
non permettendo di contemplare come
nella pratica un progetto oggetto di un re- Bibliografia
gime di aiuto possa essere costituito da
diverse opere coordinate, seppur funzio- P. ROSSI, «Gli aiuti concessi agli Stati - Ca-
nalmente separate, rispetto a cui la pre- pitolo VIII», in A. FRIGNANI e S. BARIATTI (a cura
di), Disciplina della concorrenza nell’UE, Mi-
ventiva domanda ben potrebbe essere lano, 2012, p. 483 ss.; M. MEROLA, «Regional
presentata in modo congiunto. Nel caso aid recent trends and some historical back-
di specie, in effetti, l’applicazione letterale ground - with special focus on large invest-

51 Si noti che analogo principio è previsto al decisione di approvazione da parte della Commis-
punto 38 degli Orientamenti 2007-2013, cit., ed sione.
52 Trib. UE, 20 settembre 2011, “Turistico Im-
appare confermato nel progetto contente i nuovi
Orientamenti in corso di pubblicazione per il pe- mobiliare”, cit., punto 209.
53 Ciò si è verificato ad esempio dopo l’emis-
riodo 2014-2020, cit., ai punti 60-61. Va inoltre ri-
cordato che in caso di aiuti soggetti ad obbligo di sione della sentenza “Dansk Rorindustri”, cit., cui
notifica l’atto di concessione è subordinato alla è seguita una modifica del Comunicazione del
calcolo delle ammende.
556 III.1. IL DIVIETO DI AIUTI DI STATO E LE RELATIVE DEROGHE

ment projects», in Estal, vol. 9 (2010), n. 3, p. ss.; C. URRACA CAVIEDES, «La sélectivité régio-
589 ss.; M. CONDINANZI - R. MASTROIANNI, «Il con- nale», in EC State aid law - Le droit des aides
tezioso UE», Torino, 2009; V. DI BUCCI, «Quel- d’Etat dans le CE: liber amicorum Francisco
ques aspects institutionnels du droit des aides Santaolalla Gadea, 2008; D. GRESPAN - L. BEL-
d’Etat», in EC State aid law = Le droit des aides LODI, «State Aid», in EU Cmpetition Law. Vol. I
d’Etat dans le CE: liber amicorum Francisco Procedure: Antitrust, State Aid, Clays & Ca-
Santaolalla Gadea, 2008, Wolters Kluwer, p. 43 steels, 2007, p. 11.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La normativa di secondo grado in materia di aiuti di Stato

Sommario: I. DIRITTO PRIMARIO E SECONDARIO. – un insieme di atti emanati dalle istitu-


II. REGOLE DI PROCEDURA. – III. IL REGOLA- zioni comunitarie. In questa categoria, ri-
MENTO DI ESENZIONE E GLI AIUTI DE MINIMIS. –
cadono vari provvedimenti, tra cui regola-
IV. AIUTI ALLE BANCHE NELLA CRISI FINANZIARIA E
QUADRO UNIONALE TEMPORANEO. – V. AIUTI CON
menti, decisioni, linee guida, orienta-
OBIETTIVI ORIZZONTALI. – VI. AIUTI SETTORIALI. – menti, raccomandazioni e comunicazioni
VII. AIUTI AL SETTORE DEI SERVIZI PUBBLICI E della Commissione europea1.
D’INTERESSE ECONOMICO GENERALE ED ALTRE
FORME DI AIUTI. II. REGOLE DI PROCEDURA

I. DIRITTO PRIMARIO E SECONDARIO Le regole procedurali afferenti alla no-


tifica di regimi di aiuti allo stadio di pro-
Il diritto primario relativo agli aiuti di getto ed al procedimento di indagine della
Stato è rappresentato, in primo luogo, da- Commissione europea sono contenute nel
gli artt. 107 (da cui evincere la nozione di Reg. 659/19992. Il Reg. 794/2004 funge da
aiuto di Stato e contenente le deroghe al complemento pratico, contenendo i mo-
principio di incompatibilità), 108 (affe- duli standard per la notifica e prevedendo
rente alla procedura di controllo degli disposizioni di dettaglio con riguardo alla
aiuti) e 109 TFUE (che attribuisce al Con- forma, al contenuto ed alla trasmissione
siglio il potere di adottare regolamenti in dei moduli in parola3.
materia). Altri articoli del TFUE sono rile- Tre comunicazioni della Commissione
vanti con riferimento a specifici settori: i) europea completano il quadro, preve-
l’art. 93 TFUE, relativo al coordinamento dendo: i) una procedura semplificata in
dei trasporti ed al rimborso delle servitù base alla quale la Commissione europea
inerenti alla nozione di pubblico servizio; esamina in tempi rapidi taluni tipi di aiuti
ii) l’art. 106 § 2 TFUE, concernente i ser- di Stato per i quali deve verificare che la
vizi di interesse economico generale. misura sia conforme alle norme ed alle
Il diritto secondario o derivato, og- pratiche esistenti, senza esercitare i pro-
getto della presente sezione, comprende pri poteri discrezionali4; ii) le modalità di
1 Sul rapporto tra queste fonti, v. C. giust. UE, ottobre 2008, che modifica il regolamento (CE) n.
14 aprile 2005, causa C-110/03, Belgio c. Commis- 794/2004 della Commissione recante disposizioni
sione, in Racc. 2005, p. I-2801, punto 33. di esecuzione del regolamento (CE) n. 659/1999
2 Reg. 659/1999/CE del Consiglio, 22 marzo del Consiglio recante modalità di applicazione
1999, recante modalità di applicazione dell’art. 93 dell’articolo 93 del trattato CE, per quanto con-
del Trattato CE, in G.U.C.E. L 83, 27 marzo 1999, cerne la parte III.10 dell’allegato I, in G.U.U.E. L
p. 1. Rettifiche: (i) in G.U.U.E. L 25, 28 gennaio 313, 22 novembre 2008, p. 1.
2005, p. 74; e (ii) in G.U.U.E. L 131, 25 maggio 3 Reg. 794/2004/CE della Commissione, 21
2005, p. 45. Modifiche: (i) Reg. 1627/2006/CE aprile 2004, recante disposizioni di esecuzione
della Commissione, 24 ottobre 2006, che modifica del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio
il regolamento (CE) n. 794/2004 relativamente ai recante modalità di applicazione dell’articolo 93
moduli standard per la notifica degli aiuti, in del trattato CE, in G.U.U.E. L 140, 30 aprile 2004,
G.U.U.E. L 302, 1 novembre 2006, p. 10; (ii) Reg. 1. V. Reg. 1125/2009/CE della Commissione, 23
1935/2006/CE della Commissione, 20 dicembre novembre 2009, che modifica il regolamento (CE)
2006, recante modifica del regolamento (CE) n. n. 794/2004 della Commissione, recante disposi-
794/2004 recante disposizioni di esecuzione del zioni di esecuzione del regolamento (CE) n.
regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio re- 659/1999 del Consiglio recante modalità di appli-
cante modalità di applicazione dell’articolo 93 del cazione dell’articolo 93 del trattato CE, per
trattato CE, in G.U.U.E. L 407, 30 dicembre 2006, quanto concerne la parte III.2, la parte III.3 e la
p. 1; (iii) Reg. 271/2008/CE della Commissione, 30 parte III.7 dell’allegato I, in G.U.U.E. L 308, 24
gennaio 2008, che modifica il regolamento (CE) novembre 2009, p. 5.
n. 794/2004 recante disposizioni di esecuzione del 4 Comunicazione della Commissione relativa
regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio re- a una procedura di esame semplificata per deter-
cante modalità di applicazione dell’articolo 93 del minati tipi di aiuti di Stato, in G.U.U.E. C-136, 16
trattato CE, in G.U.U.E. L 82, 25 marzo 2008, p. giugno 2009, p. 3.
1; (iv) Reg. 1147/2008/CE della Commissione, 31
560 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

svolgimento delle procedure in materia di una delega contenuta nel Reg. 994/989, ha
aiuti di Stato, specialmente in termini di previsto l’approvazione automatica (senza
durata, trasparenza e prevedibilità5; iii) le obbligo di notifica) di alcune categorie di
modalità di trasmissione dei moduli di aiuti, tra cui quelli: a carattere sociale, alle
notifica elettronici6. piccole e medie imprese (PMI)10, a finalità
Con riferimento alla discrezionalità di regionale, a favore dell’ambiente, all’im-
cui la Commissione europea gode per va- prenditorialità femminile, alla ricerca, allo
lutare la compatibilità degli aiuti con il sviluppo ed all’innovazione11.
mercato interno, espressa in vari atti di Gli aiuti di importanza minore (“de
soft law (orientamenti, discipline, comu- minimis”), vale a dire quelli di limitato
nicazioni, avvisi), l’esecutivo comunitario impatto anticoncorrenziale, non rien-
si impone di valutare la compatibilità de- trano nel divieto previsto dall’art. 107 § 1
gli aiuti di Stato illegalmente concessi in TFUE e, per la conseguenza, non sono
base ai criteri oggettivi indicati negli stru- soggetti all’obbligo di notifica ex art. 108 §
menti normativi in vigore all’epoca in cui 3 TFUE. In base al Reg. 1998/2006, per es-
è stato concesso l’aiuto7. sere considerati de minimis gli aiuti – in-
Sul recupero dell’aiuto, oltre al Reg. dipendentemente dalla loro forma, dall’o-
794/2004, la Commissione europea ha de- biettivo perseguito e dal fatto che l’aiuto
finito un’apposita comunicazione nella concesso dallo Stato membro sia finan-
quale vengono espressi i principî su cui la ziato interamente o parzialmente con ri-
politica di recupero deve fondarsi ed i sorse di origine comunitaria – non de-
presupposti per l’esecuzione delle deci- vono superare, per impresa, un importo
sioni di recupero da parte degli Stati complessivo di 200.000 euro nell’arco di
membri interessati8. tre esercizi finanziari; nel caso di un’im-
presa attiva nel settore del trasporto su
III. IL REGOLAMENTO DI ESENZIONE E GLI
strada, detto valore non deve superare i
AIUTI DE MINIMIS
100.000 euro per il medesimo lasso tem-
porale12. Per i settori della pesca e della
Il 30 agosto 2008 è entrato in vigore il produzione di prodotti agricoli, queste so-
Reg. 800/2008 (“Regolamento”) con il glie si abbassano rispettivamente a 30.000
quale la Commissione europea, in base ad euro ed a 7.500 euro13.
5 Codice delle migliori pratiche applicabili nei comunicazione della Commissione relativa all’ap-
procedimenti di controllo degli aiuti di Stato, in plicazione della normativa in materia di aiuti di
G.U.U.E. C-136, 16 giugno 2009, p. 13. Stato da parte dei giudici nazionali, in G.U.U.E.
6 Modalità di trasmissione elettronica delle C-85, 9 aprile 2009, p. 1.
notifiche degli aiuti di Stato, indirizzi compresi, e 9 Reg. 994/98/CE del Consiglio, 7 maggio
disposizioni per garantire la protezione delle 1998, sull’applicazione degli articoli 92 e 93 del
informazioni riservate - Articolo 3, paragrafo 6 trattato che istituisce la Comunità europea a de-
del regolamento (CE) n. 794/2004 della Commis- terminate categorie di aiuti di stato orizzontali, in
sione, del 21 aprile 2004, recante disposizioni di G.U.C.E. L 142, 14 maggio 1998, p. 1.
esecuzione del regolamento (CE) n. 659/1999 del 10 Per la definizione di PMI, si vedano l’Alle-
Consiglio recante modalità di applicazione del- gato I del regolamento (CE) n. 800/2008 e la rac-
l’articolo 93 del trattato CE, in G.U.U.E. C-237, 27 comandazione della Commissione relativa alla
settembre 2005, p. 3. Con riferimento alla proce- definizione delle microimprese, piccole e medie
dura per la sottoposizione di alcune informazioni imprese, in G.U.U.E. L 125, 20 maggio 2003, p.
al segreto di ufficio, v. la comunicazione della 36.
Commissione C(2003) 4582 relativa al segreto 11 Reg. 800/2008/CE della Commissione, 6
d’ufficio nelle decisioni in materia di aiuti di agosto 2008, che dichiara alcune categorie di
Stato, in G.U.U.E. C-297, 9 dicembre 2003, p. 6. aiuti compatibili con il mercato comune in appli-
7 Comunicazione della Commissione relativa cazione degli articoli 87 e 88 del trattato, in
alla determinazione delle norme applicabili alla G.U.U.E. L 214, 9 agosto 2008, p. 3.
valutazione degli aiuti di Stato illegalmente con- 12 Reg. 1998/2006/CE della Commissione, 15
cessi, in G.U.C.E. C-119, 22 maggio 2002, p. 22. dicembre 2006, relativo all’applicazione degli arti-
8 Comunicazione della Commissione - Verso coli 87 e 88 del trattato agli aiuti d’importanza
l’esecuzione effettiva delle decisioni della Com- minore (de minimis), in G.U.U.E. L 379, 28 di-
missione che ingiungono agli Stati membri di re- cembre 2006, p. 5.
cuperare gli aiuti di Stato illegali e incompatibili, 13 Reg. 1535/2007/CE della Commissione, 20
in G.U.U.E. C-272, 15 novembre 2007, p. 4. V. la dicembre 2007, relativo all’applicazione degli arti-
N. LANDI – LA NORMATIVA DI SECONDO GRADO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 561

IV. AIUTI ALLE BANCHE NELLA CRISI FINAN- tempo stesso incoraggiare le imprese a
ZIARIA E QUADRO UNIONALE TEMPORANEO continuare ad investire in tali circostanze
eccezionali15.
Per reagire alla crisi finanziaria mon-
diale del 2008 che ha determinato quella
del sistema bancario dell’Unione europea, V. AIUTI CON OBIETTIVI ORIZZONTALI

la Commissione europea ha reagito con Il Regolamento permette agli Stati


una normativa speciale, pubblicando sei membri di accordare un gran numero di
comunicazioni afferenti al sostegno pub- misure di aiuto; tra queste, vi rientrano
blico agli enti finanziari, fondate sull’art. quelle relative al sostegno alla formazione
107 § 3, lett. b), TFUE14. L’effetto comples- (artt. 38 e 39 del Regolamento) e quelle
sivo di questi provvedimenti è stato quello destinate all’occupazione di lavoratori di-
non soltanto di aver contribuito al salva- sabili e svantaggiati (artt. 40-41-42 del Re-
taggio degli istituti in difficoltà ma anche golamento). La disciplina di questi aiuti
di averne favorito il risanamento dei bi- non si esaurisce nelle previsioni regola-
lanci. mentari ma è integrata da apposite comu-
Nel medesimo quadro di crisi, la citata nicazioni che servono ad aiutare le auto-
disposizione del TFUE ha rappresentato rità pubbliche e le imprese ad individuare
la base giuridica del c.d. Quadro Unionale il modo migliore di ottenere un’approva-
Temporaneo che ha permesso agli Stati zione rapida degli aiuti in parola16.
membri di adottare misure di aiuto di Il medesimo principio si applica agli
Stato supplementari, onde agevolare l’ac- aiuti: i) per la tutela ambientale (artt. da
cesso delle imprese ai finanziamenti ed al 17 a 25 del Regolamento)17; ii) sotto

coli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis alle misure di sostegno alle banche nel contesto
nel settore della produzione dei prodotti agricoli, della crisi finanziaria, in G.U.U.E. C-356, 6 di-
in G.U.U.E. L 337, 21 dicembre 2007, p. 35; cembre 2011, p. 7.
Reg. 875/2007/CE della Commissione, 24 luglio 15 Comunicazione della Commissione - Qua-
2007, relativo all’applicazione degli articoli 87 e dro unionale temporaneo per le misure di aiuto di
88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore Stato a sostegno dell’accesso al finanziamento
della pesca e recante modifica del regolamento nell’attuale situazione di crisi economica e finan-
(CE) n. 1860/2004, in G.U.U.E. L 193, 25 luglio ziaria, in G.U.U.E. C-6, 11 gennaio 2011, p. 5. Si
2007, p. 6. noti che la validità delle norme afferenti al qua-
14 Comunicazione della Commissione - L’ap- dro unionale temporaneo è cessata in data 31 di-
plicazione delle regole in materia di aiuti di Stato cembre 2011.
alle misure adottate per le istituzioni finanziarie 16 Si vedano la comunicazione della Commis-
nel contesto dell’attuale crisi finanziaria mon- sione, Criteri per l’analisi della compatibilità di
diale, in G.U.U.E. C-270, 25 ottobre 2008, p. 8; co- aiuti di stato alla formazione soggetti a notifica
municazione della Commissione - La ricapitaliz- individuale, in G.U.U.E. C-188, 11 agosto 2009, p.
zazione delle istituzioni finanziarie nel contesto 1; e la comunicazione della Commissione, Criteri
dell’attuale crisi finanziaria: limitazione degli per l’analisi della compatibilità degli aiuti di Stato
aiuti al minimo necessario e misure di salvaguar- a favore dei lavoratori svantaggiati e disabili sog-
dia contro indebite distorsioni della concorrenza, getti a soglia di notifica individuale, in G.U.U.E.
in G.U.U.E. C-10, 15 gennaio 2009, p. 2; comuni- C-188, 11 agosto 2009, p. 6.
cazione della Commissione sul trattamento delle 17 Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato
attività che hanno subito una riduzione di valore per la tutela ambientale, in G.U.U.E. C-82, 1
nel settore bancario comunitario, in G.U.U.E. C- aprile 2008, p. 1. V. Dec. Consiglio, 10 dicembre
72, 26 marzo 2009, p. 1; comunicazione della 2010, n. 2010/787/UE, sugli aiuti di Stato per age-
Commissione sul ripristino della redditività e la volare la chiusura di miniere di carbone non com-
valutazione delle misure di ristrutturazione del petitive, in G.U.U.E. L 336, 21 dicembre 2010, p.
settore finanziario nel contesto dell’attuale crisi 24; orientamenti relativi a determinati aiuti di
in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, in Stato nell’ambito del sistema per lo scambio di
G.U.U.E. C-195, 19 agosto 2009, p. 9; comunica- quote di emissione dei gas a effetto serra dopo il
zione della Commissione relativa all’applicazione, 2012, in G.U.U.E. C-158, 5 giugno 2012, p. 4; e co-
dal 1 gennaio 2011, delle norme in materia di municazione della Commissione che modifica la
aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche comunicazione della Commissione orientamenti
nel contesto della crisi finanziaria, in G.U.U.E. C- relativi a determinati aiuti di stato nell’ambito del
329, 7 dicembre 2010, p. 7; comunicazione della sistema per lo scambio di quote di emissione dei
Commissione relativa all’applicazione, dal 1 gen- gas a effetto serra dopo il 2012, in G.U.U.E. C-
naio 2012, delle norme in materia di aiuti di Stato 387, 15 dicembre 2012, p. 5.
562 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

forma di capitale di rischio (artt. 28 e 29 verranno prossimamente sostituiti da


del Regolamento)18; iii) alla ricerca, svi- nuove previsioni che saranno emanate nel
luppo ed innovazione (artt. da 30 a 37 del quadro del generale processo di moder-
Regolamento)19. nizzazione della normativa in materia di
Gli aiuti a finalità regionale, volti a aiuti di Stato21.
colmare gli svantaggi di regioni sfavorite,
trovano la loro base giuridica in una VI. AIUTI SETTORIALI
norma di diritto primario, i.e. l’art. 107 §
3, lett. a) e c), TFUE. La disciplina è com- Nella politica unitaria, ex art. 167
pletata dagli Orientamenti in materia di TFUE, tesa alla difesa ed allo sviluppo
aiuti di Stato a finalità regionale 2007- delle culture degli Stati membri, gli aiuti
2013 che rimarranno in vigore sino al 31 alla produzione cinematografica e televi-
dicembre 201320. siva e quelli concernenti il finanziamento
Per sostenere le imprese in difficoltà – delle emittenti di servizio pubblico (ne-
vale a dire quelle imprese che non siano cessari per il mantenimento di una con-
in grado, con le proprie risorse o con le ri- correnza leale tra le emittenti di servizio
sorse che possono ottenere dai proprie- pubblico ed i media privati)22 rappresen-
tari/azionisti o dai creditori, di contenere tano un settore strategico altamente rego-
perdite che, in assenza di un intervento lato a mezzo di vari strumenti di soft law,
esterno delle autorità pubbliche, le con- tra cui la c.d. Comunicazione sul Ci-
durrebbero quasi certamente al falli- nema23.
mento, nel breve o nel medio periodo – la Attraverso lo strumento della comuni-
Commissione europea, dal 2004, continua cazione, la Commissione europea ha di-
ad applicare la comunicazione dal titolo sciplinato anche i seguenti settori: i) il fi-
Orientamenti comunitari sugli aiuti di nanziamento pubblico delle reti a banda
Stato per il salvataggio e la ristrutturazione larga24; ii) i costi non recuperabili nel set-
di imprese in difficoltà; detti orientamenti tore dell’energia elettrica25; iii) l’industria

18 Orientamenti comunitari sugli aiuti di luni aspetti giuridici riguardanti le opere cinema-
Stato destinati a promuovere gli investimenti in tografiche e le altre opere audiovisive, COM/
capitale di rischio nelle piccole e medie imprese, 2001/0534 def., in G.U.C.E. C-43, 16 febbraio
in G.U.U.E. C-194, 18 agosto 2006, p. 2. V. comu- 2002, p. 6, come modificata dai seguenti provve-
nicazione della Commissione recante modifica dimenti: comunicazione della Commissione al
degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato
destinati a promuovere gli investimenti in capi- economico e sociale europeo e al Comitato delle
tale di rischio nelle piccole e medie imprese, in regioni sul seguito alla comunicazione della Com-
G.U.U.E. C-329, 7 dicembre 2010, p. 4. missione su taluni aspetti giuridici riguardanti le
19 V. la Disciplina comunitaria in materia di opere cinematografiche e le altre opere audiovi-
aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e inno- sive (comunicazione sul cinema) del 26 settembre
vazione, in G.U.U.E. C-323, 30 dicembre 2006, 2001 (pubblicata nella G.U.C.E. C-43 del 16 feb-
p. 1. braio 2002), in G.U.U.E. C-123, 30 aprile 2004, p.
20 In G.U.U.E. C-54, 4 marzo 2006, p. 13. V. 1; comunicazione della Commissione relativa alla
comunicazione della Commissione relativa ai cri- proroga della comunicazione facente seguito alla
teri per una valutazione dettagliata degli aiuti re- comunicazione della Commissione relativa a ta-
gionali destinati ai grandi progetti di investi- luni aspetti giuridici riguardanti le opere cinema-
mento, in G.U.U.E. C-223, 16 settembre 2009, p. tografiche e le altre opere audiovisive (comunica-
3; Dec. Comm. UE, 28 novembre 2007, n. zione sul cinema) del 26 settembre 2001, in
C(2007)5618 def. cor., Aiuto di Stato n. 324/2007, G.U.U.E. C-134, 16 giugno 2007, p. 5; comunica-
Italia-Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale zione della Commissione relativa ai criteri di va-
2007-2013, in G.U.U.E. C-90, 11 aprile 2008, p. 4. lutazione degli aiuti di Stato di cui alla comuni-
21 In G.U.U.E. C-244, 1 ottobre 2004, p. 2. Pro- cazione della Commissione relativa a taluni
roghe: in G.U.U.E. C-156, 9 luglio 2009, p. 3; ed in aspetti giuridici riguardanti le opere cinemato-
G.U.U.E. C-296, 2 ottobre 2012, p. 3. grafiche e le altre opere audiovisive (comunica-
22 Comunicazione della Commissione relativa zione sul cinema) del 26 settembre 2001, in
all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al G.U.U.E. C-31, 7 febbraio 2009, p. 1.
servizio pubblico di emittenza radiotelevisiva, in 24 Orientamenti dell’Unione europea per l’ap-
G.U.U.E. C-257, 27 ottobre 2009, p. 1, punto 34. plicazione delle norme in materia di aiuti di Stato
23 Comunicazione della Commissione al Con- in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda
siglio, al Parlamento europeo, al Comitato econo- larga, in G.U.U.E. C-25, 26 gennaio 2013, p. 1.
mico e sociale e al Comitato delle regioni su ta- 25 Comunicazione della Commissione relativa
N. LANDI – LA NORMATIVA DI SECONDO GRADO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 563

siderurgica26; iv) i servizi postali27; e v) il collegamenti aerei o di nuove frequenze


settore della costruzione navale28. dagli aeroporti regionali31.
La regolamentazione degli aiuti di Nei settori dell’agricoltura e della pe-
Stato nel settore dei trasporti trova la sua sca, vigono regole specifiche contenute: i)
fonte primaria nell’art. 93 TFUE. Nel set- nel Reg. 1857/200632 e negli Orientamenti
tore del trasporto su strada e per ferrovia, comunitari per gli aiuti di Stato nel settore
rilevano il Reg. 1370/2007 (relativo ai re- agricolo e forestale 2007-201333; e ii) nel
gimi di aiuti ai servizi pubblici di tra- Reg. 736/200834 e negli Orientamenti per
sporto passeggeri) e la comunicazione per l’esame degli aiuti di stato nel settore della
il sostegno e la ristrutturazione delle im- pesca e dell’acquacoltura35.
prese ferroviarie29. Gli aiuti al trasporto
marittimo, tesi al mantenimento di una VII. AIUTI AL SETTORE DEI SERVIZI PUBBLICI
flotta globalmente competitiva sui mer- E D’INTERESSE ECONOMICO GENERALE
cati mondiali ed alla creazione di nuovi ED ALTRE FORME DI AIUTI
servizi, debbono essere verificati alla luce
degli Orientamenti comunitari in materia Sul finanziamento dei servizi pubblici
di aiuti di Stato ai trasporti marittimi30. e d’interesse economico generale, la Com-
Nel quadro generale della c.d. liberalizza- missione europea ha approvato nel 2012
zione del cielo europeo, rientrano gli orien- un nuovo pacchetto di misure, con il quale
tamenti relativi ad aiuti per il finanzia- vengono definiti i termini e le condizioni
mento e la realizzazione di infrastrutture dell’applicazione dell’art. 107 TFUE a tale
aeroportuali e per l’avviamento di nuovi settore36.

al metodo per l’analisi degli aiuti di Stato con- pertura delle autostrade del mare, in G.U.U.E. C-
nessi a taluni costi non recuperabili, 6 agosto 317, 12 dicembre 2008, p. 10.
2001, Commission letter SG (2001) D/290869. 31 Comunicazione della Commissione, Orien-
26 Comunicazione della Commissione, Aiuti al tamenti comunitari concernenti il finanziamento
salvataggio e alla ristrutturazione e aiuti alla degli aeroporti e gli aiuti pubblici di avviamento
chiusura a favore dell’industria siderurgica, in concessi alle compagnie aeree operanti su aero-
G.U.C.E. C-70, 19 marzo 2002, p. 21; e comunica- porti regionali, in G.U.U.E. C-312, 9 dicembre
zione della Commissione relativa ad alcuni 2005, p. 1; comunicazione della Commissione,
aspetti del trattamento di casi in materia di con- Applicazione degli articoli 92 e 93 del Trattato CE
correnza a seguito della scadenza del trattato e dell’articolo 61 dell’Accordo SEE agli aiuti di
CECA, in G.U.C.E. C-152, 26 giugno 2002, p. 5. Stato nel settore dell’aviazione, in G.U.C.E. C-350,
27 Comunicazione della Commissione sull’ap- 10 dicembre 1994, p. 5.
plicazione delle regole di concorrenza al settore 32 Reg. 1857/2006/CE della Commissione, del
postale e sulla valutazione di alcune misure sta- 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli
tali relative ai servizi postali, in G.U.C.E. C-39, 6 articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a
febbraio 1998, p. 2. favore delle piccole e medie imprese attive nel set-
28 Disciplina degli aiuti di Stato alla costru- tore della produzione di prodotti agricoli e re-
zione navale, in G.U.U.E. C-364, 14 dicembre cante modifica del regolamento (CE) n. 70/2001,
2011, p. 9. in G.U.U.E. L 358, 16 dicembre 2006, p. 3.
29 Reg. 1370/2007/CE del Parlamento europeo 33 In G.U.U.E. C-319, 27 dicembre 2006, p. 1.
e del Consiglio, 23 ottobre 2007, relativo ai servizi 34 Reg. 736/2008/CE della Commissione del 22
pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per luglio 2008 relativo all’applicazione degli articoli
ferrovia e che abroga i regolamenti del Consiglio 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato a favore
(CEE) n. 1191/69 e (CEE) n. 1107/70, in G.U.U.E. delle piccole e medie imprese attive nel settore
L 315, 3 dicembre 2007, p. 1; comunicazione della della produzione, trasformazione e commercializ-
Commissione, Linee guida comunitarie per gli zazione dei prodotti della pesca, in G.U.U.E. L
aiuti di Stato alle imprese ferroviarie, in G.U.U.E. 201, 30 luglio 2008, p. 16.
C-184, 22 luglio 2008, p. 13. 35 In G.U.U.E. C-84, 3 marzo 2008, p. 10.
30 Comunicazione C(2004) 43 della Commis- 36 Reg. 360/2012/UE della Commissione, 25
sione, Orientamenti comunitari in materia di aprile 2012, relativo all’applicazione degli articoli
aiuti di Stato ai trasporti marittimi, in G.U.U.E. 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’U-
C-13, 17 gennaio 2004, p. 3. Si vedano: comunica- nione europea agli aiuti di importanza minore (de
zione della Commissione che fornisce orienta- minimis) concessi ad imprese che forniscono ser-
menti in merito agli aiuti di Stato alle società di vizi di interesse economico generale, in G.U.U.E.
gestione navale, in G.U.U.E. C-132, 11 giugno L 114, 26 aprile 2012, p. 8; comunicazione della
2009, p. 6; comunicazione della Commissione che Commissione, Disciplina dell’Unione europea re-
stabilisce orientamenti relativi ad aiuti di Stato lativa agli aiuti di Stato concessi sotto forma di
integrativi del finanziamento comunitario per l’a- compensazione degli obblighi di servizio pub-
564 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

Con apposite comunicazioni, la Com- Bibliografia


missione europea ha disciplinato gli aiuti:
i) in forma di prestiti a tasso agevolato L. HANCHER - T. OTTERVANGER - P.J. SLOT, EU
(stabilendo il relativo metodo di calcolo State Aids, Londra, 2012; N. PESARESI - A. SIN-
NAEVE - V. GUIGUE-KOEPPEN - J. WIEMANN and M.
del tasso di riferimento)37; ii) in forma di
RADULESCU, «The New State Aid Rules for Ser-
garanzie (indicando le varie tipologie che vices of General Economic Interest (SGEI)», in
possono assumere)38; iii) relativi all’assi- Competition Policy Newsletter, 2012, n. 1; C.
curazione del credito all’esportazione a IANNONE, «Gli aiuti di Stato in favore delle im-
breve termine39; iv) connessi a vendite di prese pubbliche e le regole nazionali applica-
terreni e fabbricati da parte di pubbliche bili al loro stato di crisi», in Dir. Un. eur., 2012,
autorità40; e v) di carattere fiscale41. 2, 263.
NICCOLÒ LANDI

blico (2011), in G.U.U.E. C-8, 11 gennaio 2012, p. 38 Comunicazione della Commissione sull’ap-
15; Dec. Comm. UE, 20 dicembre 2011, n. plicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE
2012/21/UE, C(2011) 9380, riguardante l’applica- agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garan-
zione delle disposizioni dell’articolo 106, para- zie, in G.U.U.E. C-155, 20 giugno 2008, p. 10.
grafo 2, del trattato sul funzionamento dell’U- 39 Comunicazione della Commissione agli
nione europea agli aiuti di Stato sotto forma di Stati membri sull’applicazione degli articoli 107 e
compensazione degli obblighi di servizio pub- 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione
blico, concessi a determinate imprese incaricate europea all’assicurazione del credito all’esporta-
della gestione di servizi di interesse economico zione a breve termine, in G.U.U.E. C-392, 19 di-
generale in G.U.U.E. L 7, 11 gennaio 2012, p. 3; cembre 2012, p. 1; modifica in G.U.U.E. C-398, 22
comunicazione della Commissione sull’applica- dicembre 2012, p. 6.
zione delle norme dell’Unione europea in materia 40 Comunicazione della Commissione relativa
di aiuti di Stato alla compensazione concessa per agli elementi di aiuto di Stato connessi alle ven-
la prestazione di servizi di interesse economico dite di terreni e fabbricati da parte di pubbliche
generale, in G.U.U.E. C-8, 11 gennaio 2012, p. 4. autorità, in G.U.C.E. C-209, 10 luglio 1997, p. 3.
37 Comunicazione della Commissione relativa 41 Comunicazione della Commissione sull’ap-
alla revisione del metodo di fissazione dei tassi di plicazione delle norme relative agli aiuti di Stato
riferimento e di attualizzazione, in G.U.U.E. C-14, alle misure di tassazione diretta delle imprese, in
19 gennaio 2008, p. 6. G.U.C.E. C-384, 10 dicembre 1998, p. 3.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La procedura della Commissione
relativa agli aiuti di Stato nuovi

Sommario: I. L’ART. 108 § 3 TFUE. LA DEFINI- dell’intensità dell’aiuto o riduzione delle


ZIONE DI «NUOVI AIUTI». – II. L’OBBLIGO DI NOTI- spese ammissibili» (art. 4 § 2 Reg. 794/
FICA. LA PRE-NOTIFICA. LA NOTIFICA «COMPLETA».
2004). Tuttavia, qualora le modifiche ap-
– III. (Segue) LA NOTIFICA «SEMPLIFICATA». L’E-
SENZIONE DALL’OBBLIGO DI NOTIFICA – IV. L’OB-
portate ad un regime di aiuti esistenti
BLIGO DI SOSPENSIONE. – V. L’ESAME PRELIMI- siano chiaramente separabili dal regime
NARE. LA «PROCEDURA LORENZ». – VI. LA PRO- inizialmente previsto, sono soltanto que-
CEDURA «SEMPLIFICATA». – VII. L’INDAGINE FOR- ste che assumono la qualificazione di
MALE. I POTERI ISTRUTTORI DELLA COMMISSIONE. «nuovi aiuti», senza pregiudicare la per-
– VIII. LE DECISIONI CHE CONCLUDONO IL PROCE- durante attribuzione della qualifica di
DIMENTO.
aiuto «esistente» al regime originario3.
Per «regime di aiuti» si intende un atto
I. L’ART. 108 § 3 TFUE. LA DEFINIZIONE DI in base al quale, senza che siano necessa-
«NUOVI AIUTI» rie ulteriori misure di attuazione, «pos-
Quella dei «nuovi aiuti» è una catego- sono essere adottate singole misure di
ria residuale, definita per sottrazione ri- aiuto a favore di imprese definite nell’atto
spetto alla famiglia degli aiuti «esistenti»: in linea generale e astratta e qualsiasi atto
per «nuovi aiuti» si intendono infatti in base al quale l’aiuto, che non è legato a
«tutti gli aiuti, ossia regimi di aiuti e aiuti uno specifico progetto, può essere con-
individuali, che non siano aiuti esistenti, cesso a una o più imprese per un periodo
comprese le modifiche degli aiuti esi- di tempo indefinito e/o per un ammontare
stenti» [(art. 1, lett. c) Reg. (CE) 659/99 indefinito» (art. 1, lett. d) Reg. 659/99).
del Consiglio del 22 marzo 19991, «Rego- «Aiuti individuali» sono invece gli «aiuti
lamento di procedura»]). Per «modifica non concessi nel quadro di un regime di
degli aiuti esistenti» si intende «qualsiasi aiuti e gli aiuti soggetti a notifica concessi
cambiamento diverso dalle modifiche di nel quadro di un regime» (art. 1, lett. e
carattere puramente formale e ammini- Reg. 659/99).
strativo che non possono alterare la valu-
tazione della compatibilità della misura II. L’OBBLIGO DI NOTIFICA. LA PRE-NOTI-
di aiuto con il mercato [interno]» (art. 4 § FICA. LA NOTIFICA «COMPLETA»
1 Reg. (CE) 794/2004 della Commissione
del 21 aprile 2004, «Regolamento di at- In conformità all’art. 108 § 3 TFUE, e
tuazione»)2. In particolare, sono conside- all’art. 2 Reg. 659/99, alla Commissione
rate «modifiche degli aiuti esistenti» le deve essere notificato «in tempo utile»
variazioni consistenti in: «(a) aumenti su- qualsiasi progetto diretto ad istituire o a
periori al 20% della dotazione per un re- modificare aiuti. La notifica deve essere
gime di aiuto autorizzato; (b) proroga al effettuata non soltanto prima che la mi-
massimo di sei anni di un regime di aiuto sura venga concretamente attuata, ma an-
esistente autorizzato, con o senza au- che prima che venga completato il pro-
mento della dotazione; (c) inasprimento cesso normativo che riconosca all’autorità
delle condizioni per l’applicazione di un pubblica il potere di concedere l’aiuto,
regime di aiuto autorizzato, riduzione senza ulteriori formalità4.
1 Reg. (CE) 659/1999 del Consiglio del 22 3 Trib. UE, 30 aprile 2002, cause riunite T-
marzo 1999, recante modalità di applicazione del- 195/01 e T-207/01, Government of Gibraltar c.
l’art. 93 del Trattato, in G.U.C.E., L 83, 27 marzo Commissione, in Racc. 2002, p. II-2309 ss., § 109.
1999, p. 1 ss. (succ. modif.). 4 Trib. UE, 14 gennaio 2004, causa T-109/01,
2 Reg. (CE) 794/2004 della Commissione del Fleuren Compost BV c. Commissione, in Racc.
21 aprile 2004, recante disposizioni di esecuzione 2004, p. II-127, § 74.
del Reg. 659/1999, in G.U.U.E., L 140, 30 aprile
2004, p. 1 ss. (succ. modif.).
566 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

Le notifiche sono effettuate per mezzo tuali richieste dell’autorità (non vinco-
del formulario standard allegato al Reg. lanti in questa fase). Quando la Commis-
794/2994, corredato dalle schede di infor- sione ritenga che le informazioni fornite
mazioni complementari richieste a se- fino a quel momento dallo Stato, nel caso
conda del tipo di aiuto (art. 2 Reg. fossero presentate nel quadro di una noti-
794/2004)5. A partire dal 1° luglio 2008, fica formale, costituirebbero già una noti-
tutte le notifiche devono essere inviate fica «completa» – contenente cioè tutte le
per via elettronica (art. 3 Reg. 794/2004). informazioni atte a consentire alla Com-
Il «Codice delle migliori pratiche ap- missione di decidere sulla compatibilità
plicabili ai procedimenti di controllo de- dell’aiuto, senza costringerla a richiedere
gli aiuti di Stato», che la Commissione ha ulteriori informazioni (art. 2 § 2 Reg.
predisposto con lo scopo di rendere più 659/99) – comunica allo Stato membro in-
efficienti e trasparenti le procedure di teressato, entro cinque giorni lavorativi
controllo degli aiuti, ha considerevolmen- dall’ultimo contatto pre-notifica, che il
te incoraggiato i contatti pre-notifica che caso verrà trattato in base alla procedura
gli Stati membri hanno la facoltà di av- semplificata7.
viare con la Commissione, con la finalità Qualora, al termine della fase di pre-
di accelerare il trattamento della notifica, notifica, il caso appaia particolarmente
una volta che questa sia presentata for- nuovo, tecnicamente complesso, o co-
malmente all’autorità6. I contatti pre-noti- munque così delicato o urgente da ren-
fica, dei quali è garantita la riservatezza dere difficile una chiara valutazione preli-
da parte della Commissione, sono avviati minare, la Commissione propone allo
dallo Stato membro interessato per mezzo Stato membro una «pianificazione con-
dell’invio alla Commissione di un pro- cordata», ossia una forma di coopera-
zione basata su un’intesa comune relati-
getto di notifica, costituita da una bozza
vamente alla tempistica che dovrà seguire
del formulario standard e delle schede di
l’indagine sul caso, dopo la presentazione
informazioni complementari. Entro due
della notifica formale8.
settimane dal ricevimento del progetto di
Alla fase di pre-notifica, con o senza
notifica la Commissione di norma stabili-
pianificazione concordata, segue l’invio
sce un primo contatto pre-notifica, segna-
della notifica formale da parte dello Stato
lando allo Stato eventualmente anche l’u- membro alla Commissione.
tilità del coinvolgimento del beneficiario
dell’aiuto (ma non di altri terzi interes-
III. (Segue) LA NOTIFICA «SEMPLIFICATA».
sati). Nel corso di tali contatti (che, in li-
L’ESENZIONE DALL’OBBLIGO DI NOTIFICA
nea di massima, non dovrebbero durare
più di due mesi), lo Stato è posto a cono- Talune categorie di aiuti, che non su-
scenza dell’orientamento informale della scitano particolari dubbi di compatibilità
Commissione relativamente alla valuta- con il mercato interno, possono essere
zione preliminare del progetto, così da notificate utilizzando un formulario sem-
potersi adeguare preventivamente ad even- plificato9. Questo è possibile per: a) le mi-

5 Rispettivamente, all. I, parte I e all. I, parte 136/03), in G.U.U.E., C 136, 16 giugno 2009, p. 3
III Reg. 794/2004. L’art. 2 Reg. 794/2004 fa salvi ss., § 13.
gli obblighi degli Stati membri di notificare gli 7 Comunicazione della Commissione relativa
aiuti di Stato nel settore dell’industria carboniera, a una procedura di esame semplificata, cit., § 15.
a norma della dec. della Commissione del 17 ot- V. infra § VI.
tobre 2002 n. 2002/871/CE [notificata con il n. 8 Cfr. Codice delle migliori pratiche, cit., § 19
C(2002)3783] (in G.U.C.E., L 300, 5 novembre ss. La Commissione e lo Stato membro interes-
2002, p. 42 ss.). sato possono tuttavia, su richiesta di quest’ul-
6 Comunicazione della Commissione «Codice timo, convenire anche di procedere a una pianifi-
delle migliori pratiche applicabili nei procedi- cazione concordata dell’ulteriore trattamento del
menti di controllo degli aiuti di Stato», in caso all’inizio del procedimento di indagine for-
G.U.U.E., C 136, 16 giugno 2009, p. 13 ss. § 10 s. male: ibidem, § 24.
Cfr. anche la comunicazione della Commissione 9 Riportato all’all. II Reg. 794/2004. Ai sensi
relativa a una procedura di esame semplificata dell’art. 4 § 3 Reg. 794/2004, la notifica semplifi-
per determinati tipi di aiuti di Stato (2009/C- cata non è ammessa per le modifiche di regimi di
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO NUOVI 567

sure che rientrano nelle sezioni «Valuta- dello Stato interessato. Si tratta degli
zione standard» degli orientamenti o delle aiuti oggetto dei regolamenti di esen-
discipline orizzontali in vigore (c.d. «zona zione11, che talvolta consentono altresì
di sicurezza»); b) le misure corrispon- agli Stati membri, nei casi dubbi, la fa-
denti alla prassi decisionale consolidata coltà di trasmettere una notifica ordinaria
della Commissione, approvate in almeno alla Commissione, che procederà ad una
tre decisioni precedenti, che di conse- valutazione della misura alla luce dei cri-
guenza possano essere valutate immedia- teri stabiliti dal regolamento di esenzione
tamente sulla base di tale orientamento; applicabile («notifica condizionale»)12. In
c) le «modifiche di aiuti esistenti» ex art. 4 particolare, il «Regolamento generale di
§ 2 Reg. 794/2004. Qualora la Commis- esenzione per categoria» [Reg. (CE)
sione accerti, nel quadro dei contatti pre- 800/2008 della Commissione del 6 agosto
notifica, che la misura soddisfa, prima fa- 2008]13 stabilisce che, per le misure che
cie, tali requisiti sostanziali e procedurali, rientrano nel suo ambito di applicazione,
essa informa lo Stato membro che la mi- gli Stati membri sono tenuti a comuni-
sura potrà essere notificata utilizzando il care alla Commissione soltanto «una sin-
formulario semplificato e sarà assogget- tesi delle informazioni relative alla mi-
tata alla procedura semplificata di con- sura d’aiuto», entro venti giorni lavorativi
trollo10. Lo Stato membro deve notificare dall’entrata in vigore della misura stessa
le misure di aiuto in questione entro due (art. 9 Reg. 800/ 2008). La Commissione
mesi a decorrere dalla data di tale comu- verifica la sussistenza delle condizioni di
nicazione. applicazione dell’esenzione e, qualora lo
Inoltre, talune categorie di aiuti notifi- ritenga necessario, richiede allo Stato
cati non danno adito a dubbi di compati- membro ulteriori informazioni. Ove lo
bilità con il mercato interno, cosicché, Stato membro non trasmetta tali infor-
salvo casi particolari, vengono normal- mazioni entro il termine stabilito, né ri-
mente autorizzate senza necessità che la sponda ad eventuali solleciti, la Commis-
Commissione effettui una valutazione di- sione può adottare una decisione che rias-
screzionale. Di conseguenza, tali misure soggetta le misure in questione all’obbligo
sono state dispensate dall’obbligo di noti- di notifica ordinaria (art. 10 § 3 Reg.
fica preventiva ex art. 108 § 3 TFUE, e as- 659/99).
soggettate ad un semplice onere di comu- Godono inoltre dell’esenzione dall’ob-
nicazione, da effettuarsi contestualmente bligo di notifica preventiva gli aiuti d’im-
alla loro effettiva attuazione da parte portanza minore (de minimis)14 e taluni

aiuti per i quali gli Stati membri non hanno tra- minate categorie di aiuti di Stato orizzontali
smesso relazioni annuali per gli anni in cui sono («Regolamento di applicazione», in G.U.C.E., L
stati concessi gli aiuti, ai sensi degli artt. 5, 6 e 7 142, 14 maggio 1998, p. 1 ss.), oggetto attual-
dello stesso Reg. 794/2004, a meno che tali rela- mente della proposta della Commissione di reg.
zioni annuali non siano trasmesse contestual- del Consiglio che modifica il Reg. (CE) 994/98 del
mente alla notifica semplificata. Cfr. comunica- Consiglio del 7 maggio 1998, doc. COM(2012)730
zione della Commissione relativa a una proce- def., 2012/0344 (NLE) del 5 dicembre 2012.
dura di esame semplificata, cit., § 5 ss. 12 Cfr., ad es., il considerando 4 del Reg. (CE)
10 V. infra § VI. Tuttavia, la comunicazione 2204/2002 della Commissione del 12 dicembre
della Commissione relativa a una procedura di 2002, relativo all’applicazione degli artt. 87 e 88
esame semplificata, cit., § 3, specifica che qualora del Trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell’oc-
si applichino le riserve o le esclusioni di cui ai §§ cupazione, in G.U.C.E., L 337, 13 dicembre 2002,
6-12 della comunicazione stessa, la Commissione p. 3 ss.
potrà ricorrere alla procedura normale in confor- 13 Reg. (CE) 800/2008 della Commissione del
mità dell’art. 4 e dell’art. 6 Reg. 659/1999. In ogni 6 agosto 2008, che dichiara alcune categorie di
caso, gli unici termini vincolanti sono quelli fis- aiuti compatibili con il mercato comune in appli-
sati all’art. 4 § 5 e all’art. 7 § 6 di detto Reg. Inol- cazione degli art. 87 e 88 del Trattato CE («Rego-
tre, qualora la notifica riguardi questioni giuridi- lamento generale di esenzione per categoria»), in
che nuove di interesse generale, la Commissione G.U.U.E., L 214, 9 agosto 2008, p. 3 ss.
di norma non applica la procedura semplificata. 14 Reg. (CE) 1998/2006 della Commissione del
11 Emanati su autorizzazione del Reg. (CE) 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli
994/98 del Consiglio del 7 maggio 1998, sull’appli- artt. 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti d’impor-
cazione degli artt. 92 e 93 del Trattato CE a deter- tanza minore (de minimis), in G.U.U.E., L 379, 28
568 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

tipi di compensazioni in contropartita di V. L’ESAME PRELIMINARE. LA «PROCEDURA


oneri di servizio pubblico per l’esercizio LORENZ»
di servizi di interesse economico gene-
Non appena le è pervenuta la notifica
rale, che costituiscono aiuti di Stato com-
formale, la Commissione inizia l’«esame
patibili con il Trattato, a norma dell’art.
preliminare» della stessa (art. 4 § 1 Reg.
106 § 2 TFUE e della giurisprudenza Alt-
659/99). L’obiettivo dell’esame prelimi-
mark della Corte di giustizia15.
nare è raccogliere le informazioni neces-
sarie e sufficienti per consentire alla
IV. L’OBBLIGO DI SOSPENSIONE Commissione di escludere la sussistenza
dei requisiti dell’aiuto di Stato ex art. 107
La diretta conseguenza dell’obbligo di TFUE in relazione alla misura notificata
notifica preventiva è l’obbligo di sospen- oppure, in alternativa, per permetterle di
sione, attorno al quale ruota tutta la pro- dichiarare la compatibilità dell’aiuto con
cedura per il controllo dei «nuovi aiuti»: il mercato interno.
«lo Stato membro interessato non può In questa prospettiva, se la Commis-
dare esecuzione alle misure progettate sione ritiene che le informazioni fornite
prima che tale procedura abbia condotto dallo Stato membro interessato attraverso
a una decisione finale» della Commis- la notifica siano incomplete o lacunose,
sione, che autorizzi l’aiuto (art. 108 § 3 può innanzitutto chiedere a detto Stato
TFUE). Il divieto di esecuzione intende «tutte le informazioni supplementari ne-
garantire che gli effetti dell’aiuto non si cessarie», fissando un termine per la ri-
producano prima che la Commissione ab- sposta (art. 5 § 1 Reg. 659/99).18 Le infor-
bia potuto disporre del tempo necessario mazioni così richieste sono quelle che lo
per l’esame del progetto, se del caso a se- Stato avrebbero dovuto trasmettere attra-
guito dell’apertura del procedimento di verso la notifica «completa» (art. 2 § 2
indagine formale ex § 2 dello stesso art. Reg. 659/99)19. Se lo Stato membro inte-
108 TFUE. La Corte di giustizia ha co- ressato non fornisce le informazioni ri-
stantemente sottolineato che l’obbligo di chieste nel termine stabilito dalla Com-
sospensione, che ha effetto diretto16, co- missione o fornisce ancora informazioni
stituisce la clausola di salvaguardia del si- incomplete, la Commissione invia un sol-
stema di controllo della compatibilità dei lecito fissando un adeguato termine sup-
«nuovi aiuti»17. plementare (comunque prorogabile), en-

dicembre 2006, p. 5 ss.; Reg. (UE) 360/2012 della Cfr. anche C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-
Commissione del 25 aprile 2012, relativo all’appli- 280/00, Altmark Trans GmbH et al. c. Nahverkehr-
cazione degli artt. 107 e 108 TFUE agli aiuti di sgesellschaft Altmark GmbH, in Racc. 2003, p. I-
importanza minore (de minimis), concessi ad im- 7747 ss.
prese che forniscono servizi di interesse econo- 16 Giurisprudenza costante: cfr., ad es., C.
mico generale, in G.U.U.E., L 114, 26 aprile 2012, giust. UE, 21 ottobre 2003, nelle cause riunite C-
p. 8 ss. 261/01 e C-262/01, Belgische Staat c. van Calster e
15 Cfr. dec. della Commissione 2012/21/UE del Cleeren et al., in Racc. 2003, p. I-12249 ss., § 64 e
21 dicembre 2011 riguardante l’applicazione delle giurisprudenza ivi cit.
disposizioni dell’art. 106 § 2 TFUE agli aiuti di 17 Cfr. C. giust. UE, 20 settembre 1983 (ord.),
Stato sotto forma di compensazione degli obbli- causa 171/83 R, Commissione c. Francia, in Racc.
ghi di servizio pubblico, concessi a determinate 1983, p. 2621 ss., § 12; 8 novembre 2001, causa C-
imprese incaricate della gestione di servizi di in- 143/99, Adria-Wien Pipeline GmbH et al. c. Finanz-
teresse economico generale, in G.U.U.E., L 7, 11 landesdirektion für Kärnten, ibidem, 2001, p. I-
gennaio 2012, p. 3 ss. Cfr. altresì il Reg. (CE) 8365 ss., § 25.
1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio 18 Il Codice delle migliori pratiche, cit., § 26,
del 23 ottobre 2007, relativo ai servizi pubblici di prevede in linea di principio l’invio di un’unica ri-
trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia e chiesta onnicomprensiva di informazioni, di
che abroga i reg. del Consiglio (CEE) 1191/69 e norma entro quattro-sei settimane dalla data
(CEE) 1107/70, in G.U.U.E., L 315, 3 dicembre della notifica. Dopo due richieste, al massimo, do-
2007, p. 1 ss., la cui modifica è prevista dalla vrebbe esser avviato il procedimento di indagine
stessa proposta della Commissione di Reg. del formale: v. infra § VII.
Consiglio che modifica il Reg. (CE) 994/98, cit., 19 V. supra § II.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO NUOVI 569

tro il quale le informazioni stesse devono decorrere dal giorno successivo a quello
essere definitivamente fornite. (art. 5 §§ 1 della ricezione da parte della Commis-
e 2 Reg. 659/99). Se nemmeno in questo sione di una notifica «completa» oppure,
caso lo Stato membro fornisce le infor- qualora lo Stato abbia comunicato alla
mazioni richieste, o fornisce nuovamente Commissione, a fronte delle sue richieste
informazioni incomplete, e il termine di informazioni supplementari, di rite-
scade senza esser più prorogato, la Com- nere già «completa» la notifica effettuata,
missione informa lo Stato membro che a decorrere dal giorno successivo a quello
considererà ritirata d’ufficio la notifica della ricezione da parte della Commis-
(art. 5 § 3 Reg. 659/99)20. Lo Stato mem- sione di detta comunicazione (art. 5 § 3
bro può evitare questa conseguenza sol- Reg. 659/99). Scaduto questo termine, lo
tanto informando la Commissione, con Stato membro interessato potrà attuare la
una specifica comunicazione, debitamen- misura notificata, dopo aver ulterior-
te motivata, di ritenere già «completa» la mente informato la Commissione dell’ini-
notifica effettuata, in quanto le informa- zio dell’esecuzione. L’art. 4 § 6 Reg. 659/
zioni supplementari richieste dalla Com- 99 concede tuttavia un ulteriore termine
missione non sarebbero disponibili o sa- supplementare alla Commissione di quin-
rebbero già state fornite in precedenza. In dici giorni lavorativi dalla ricezione della
questo caso, la Commissione dovrà effet- comunicazione dello Stato membro inte-
tivamente considerare la notifica «com- ressato relativa all’inizio dell’esecuzione
pleta», ponendo fine alle richieste di in- per adottare una decisione. In ogni caso,
formazioni supplementari rivolte allo la Commissione pubblica un avviso sulla
Stato membro. Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea
Nel silenzio del Trattato, la Corte di per informare i terzi interessati dell’avve-
giustizia nella sentenza sul caso Lorenz, nuto inizio di esecuzione dell’aiuto.
ha imposto alla Commissione un termine L’iter dell’esame preliminare può es-
massimo di due mesi per concludere l’e- sere sospeso dalla Commissione, qualora
same preliminare21. L’art. 4 § 5 Reg. 659/ lo Stato membro interessato lo richieda
99 ha codificato questo termine22, stabi- per modificare il proprio progetto, ade-
lendo che, trascorsi due mesi a decorrere guandolo alle richieste della Commis-
dal giorno successivo a quello della rice- sione («sospensione concordata dell’e-
zione da parte della Commissione di una same preliminare»)23.
notifica «completa», senza che la Com- L’indagine preliminare può conclu-
missione abbia adottato alcuna decisione, dersi esclusivamente con una delle se-
è «giustificato ritenere che la Commis- guenti decisioni, indirizzate allo Stato
sione abbia adottato una decisione di au- membro interessato: i) «decisione che
torizzazione dell’aiuto» (art. 3 Reg. 659/ constata che la misura notificata non co-
99). La notifica è ritenuta «completa» se stituisce aiuto»; ii) «decisione di non sol-
entro due mesi dalla sua ricezione, o dalla levare obiezioni», qualora la Commis-
ricezione di ogni informazione supple- sione constati che la misura notificata co-
mentare richiesta, la Commissione non stituisce un aiuto ex art. 107 § 1 TFUE,
effettua ulteriori richieste di informazioni ma non sussistono dubbi in ordine alla
allo Stato membro interessato (art. 4 § 5 sua compatibilità con il mercato interno
Reg. 659/99). L’esame preliminare dovrà (specificando, se del caso, quale deroga
dunque essere concluso entro due mesi a sia stata applicata); iii) «decisione di av-

20 Ai sensi dell’art. 8 Reg. 659/1999, lo Stato 21 C. giust. UE, 11 dicembre 1973, causa 120-
membro interessato può anche ritirare volon- 73, Gebr. Lorenz GmbH c. Repubblica federale di
tariamente la notifica prima che la Commis- Germania et al., in Racc. 1973, p. 1471 ss., § 4.
sione abbia adottato una decisione a norma del- 22 L’art. 4 § 5 Reg. 659/1999 ha altresì previsto
l’art. 4 o dell’art. 7. Nel caso in cui la Commis- che questo termine possa essere discrezional-
sione abbia avviato il procedimento d’indagine mente prorogato o abbreviato da parte della Com-
formale, essa provvede a dichiararlo chiuso e missione, qualora essa ritenga opportuno fissare
pubblica un avviso sulla G.U.U.E. (art. 26 § 4 Reg. una scadenza più ravvicinata.
659/1999). 23 Codice delle migliori pratiche, cit., § 27.
570 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

viare il procedimento d’indagine formale» VI. LA PROCEDURA «SEMPLIFICATA»


ex art. 108 § 2 TFUE, qualora sussistano
Alla presentazione di una notifica
«dubbi» in ordine alla compatibilità della
«semplificata»26, fa riscontro l’applica-
misura notificata con il mercato interno
zione da parte della Commissione di una
(art. 4 §§ 2, 3 e 4 Reg. 659/99).
procedura «semplificata» di esame27. In
Un’«informazione sintetica» della de-
conformità a tale procedura, la Commis-
cisione che la misura non costituisce
sione, non avendo necessità di ulteriori ri-
aiuto (sub i) e della decisione di non sol-
chieste di informazioni, adotta – in linea
levare obiezioni (sub ii) è riportata sulla
di principio entro il termine di venti giorni
Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea
lavorativi dalla data della notifica – una
(art. 26 § 2 Reg. 659/99). La decisione di
decisione in forma abbreviata, di insussi-
avviare il procedimento di indagine for-
stenza di aiuto o di assenza di obiezioni,
male (sub iii) è invece pubblicata integral-
ai sensi dell’art. 4 § 2 o § 3 Reg. 659/9928.
mente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Una sintesi della decisione è pubblicata
europea, così che qualsiasi terzo interes-
nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione euro-
sato possa prenderne conoscenza24.
pea (art. 26 § 1 Reg. 659/99).
La decisione che la misura non costi-
La Commissione ha la facoltà di ricor-
tuisce aiuto (sub i) e la decisione di non
rere in qualsiasi momento alla procedura
sollevare obiezioni (sub ii) possono es-
normale29. Essa è viceversa obbligata a
sere revocate dalla Commissione, qualora fare ricorso alla procedura normale, in-
dovessero risultare basate su informa- formandone lo Stato membro e le parti
zioni inesatte, fornite nel corso del pro- interessate, qualora detto Stato membro o
cedimento dallo Stato membro e ap- le parti interessate abbiano formulato os-
parse determinanti ai fini della decisione servazioni con riserve motivate sotto il
stessa. Allo Stato membro interessato profilo della concorrenza.
deve essere tuttavia data la possibilità di
presentare osservazioni; pertanto, prima
VII. L’INDAGINE FORMALE. I POTERI ISTRUT-
di revocare una decisione e di adottarne
TORI DELLA COMMISSIONE
una nuova, la Commissione è tenuta a
riaprire il procedimento di indagine for- Qualora abbia «dubbi» sulla compati-
male25. bilità della misura notificata con il mer-

24 Qualora lo Stato membro interessato non Commissione che dichiara un aiuto di Stato ille-
richieda la soppressione di informazioni riser- gale e incompatibile con il mercato interno (c.d.
vate, la Commissione si adopera per pubblicare la giurisprudenza Deggendorf). Nemmeno le misure
propria decisione di avvio del procedimento di in- notificate alla Commissione nel quadro dell’at-
dagine formale, sintesi comprese, entro due mesi tuale crisi finanziaria sono assoggettabili alla pro-
dalla data d’adozione della decisione: cfr. Codice cedura semplificata: cfr. le comunicazioni della
delle migliori pratiche, cit., § 30. Cfr. anche la Commissione «L’applicazione delle regole in ma-
comunicazione del 1° dicembre 2003 relativa al teria di aiuti di Stato alle misure adottate per le
segreto d’ufficio nelle decisioni in materia di aiuti istituzioni finanziarie nel contesto dell’attuale
di Stato, in G.U.U.E., C 297, 9 dicembre 2003, p. 6 crisi finanziaria mondiale» (in G.U.U.E., C 270,
ss. 25 ottobre 2008, p. 8 ss.), e «Quadro di riferi-
25 L’art. 9 Reg. 659/1999 dispone che si appli- mento temporaneo comunitario per le misure di
cano in tale caso gli artt. 11 § 1 (relativo all’in- aiuto di Stato a sostegno dell’accesso al finanzia-
giunzione di sospensione) e 14 (relativo all’in- mento nell’attuale situazione di crisi finanziaria
giunzione di recupero degli aiuti) del Reg. ed economica» (ibidem, C 16, 22 gennaio 2009, p.
659/1999: cioè, gli aiuti versati in esecuzione di 1 ss.) e «Un piano europeo di ripresa economica»,
una decisione poi revocata sono trattati come COM(2008)800 def., 26 novembre 2008.
aiuti illegali. 28 Comunicazione della Commissione relativa
26 V. supra § III. a una procedura di esame semplificata, cit., § 21
27 Tuttavia, la comunicazione della Commis- ss. V. infra § VIII.
sione relativa a una procedura di esame semplifi- 29 Questo non implica alcun aumento dei di-
cata, cit., § 11, specifica che non è possibile ricor- ritti dei terzi, in base alla giurisprudenza: cfr.
rere alla procedura semplificata qualora la mi- Trib. UE, 12 dicembre 2006, causa T-95/03, Aso-
sura di aiuto notificata avvantaggi un’impresa che ciación de Empresarios de Estaciones de Servicio et
sia destinataria di un ordine di recupero pendente al. c. Commissione, in Racc. 2006, p. II-4739 ss., §
in seguito ad una precedente decisione della 139.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO NUOVI 571

cato interno, la Commissione deve adot- non superiore a un mese (art. 6 § 1 Reg.
tare la decisione di avviare il procedimento 659/99)33. Per «interessati», l’art. 1 lett. h)
«d’indagine formale» (art. 108 § 2 TFUE e Reg. 659/99 intende «qualsiasi Stato mem-
art. 6 Reg. 659/99). Scopo di questo proce- bro e qualsiasi persona, impresa o asso-
dimento, di carattere soltanto eventuale, è ciazione d’imprese i cui interessi possono
svolgere un esame approfondito delle mi- essere lesi dalla concessione di aiuti, in
sure statali, che consenta alla Commis- particolare il beneficiario, le imprese con-
sione di essere completamente informata correnti e le organizzazioni professio-
su tutti i dati rilevanti del caso prima di nali». In casi particolarmente complessi,
adottare una decisione definitiva30, garan- la Commissione può inviare copia della
tendo al contempo la tutela dei diritti dei decisione di avvio del procedimento di in-
terzi interessati. La Commissione ha di- dagine formale anche alle associazioni di
screzionalità nel valutare se, alla luce delle categoria e alle associazioni imprendito-
specifiche circostanze di fatto e di diritto, riali, invitandole a presentare, su base vo-
le difficoltà da essa incontrate nella valuta- lontaria, osservazioni su aspetti specifici
zione della compatibilità dell’aiuto richie- del caso. Le osservazioni eventualmente
dano di aprire l’indagine formale. Tuttavia, presentate dal beneficiario dell’aiuto e dai
qualora ritenga si evidenzino «dubbi», la terzi interessati sono trasmesse allo Stato
Commissione non può rifiutarsi di avviare membro34, che può a sua volta rispondere
questo procedimento, adducendo conside- nel termine fissato dalla Commissione
razioni di economia procedurale o altri (art. 6 § 2 Reg. 659/99)35.
motivi di opportunità amministrativa. L’e- Tuttavia, il contraddittorio nel quale si
sistenza di «dubbi» riveste natura ogget- risolve il procedimento di indagine for-
tiva31, ed è il criterio esclusivo per l’aper- male è instaurato soltanto tra la Commis-
tura dell’indagine formale32. sione e lo Stato membro interessato. Il be-
La decisione di avviare il procedi- neficiario dell’aiuto e i terzi interessati
mento di indagine formale espone sinteti- hanno soltanto il diritto di essere asso-
camente i punti di fatto e di diritto emersi ciati al procedimento amministrativo in
nella precedente fase di esame dell’aiuto, misura adeguata, tenuto conto delle cir-
anticipa la valutazione preliminare della costanze del caso di specie36. Possono
Commissione in relazione al carattere di presentare osservazioni ex art. 6 Reg.
aiuto della misura notificata, ed espone i 659/99, possono ottenere (su richiesta)
«dubbi» sulla compatibilità dell’aiuto con copia di qualsiasi decisione adottata dalla
il mercato interno. La decisione invita Commissione ex artt. 4 e 7 Reg. 659/99,
inoltre lo Stato membro e tutti gli altri ma ad essi non è riconosciuto né il diritto
«interessati» a formulare le loro osserva- alla difesa in senso tecnico, né il diritto di
zioni entro un termine stabilito, di regola accesso al fascicolo della Commissione37.
30 Trib. UE, 15 marzo 2001, causa T-73/98, So- 35 Anche in questo caso il termine è di norma
ciété chimique Prayon-Rupel SA c. Commissione, non superiore a un mese. Detto termine non viene
in Racc. 2001, p. II-867 ss., § 42. di regola prorogato, se non in casi eccezionali, de-
31 Trib. UE, 15 marzo 2001, Société chimique bitamente giustificati. Per garantire la rapida tra-
Prayon-Rupel SA, cit., § 47; ord. Pres. Trib. UE, 19 smissione di tutte le osservazioni delle parti inte-
dicembre 2001, cause riunite T-195/01 R e T- ressate, lo Stato membro interessato è invitato ad
207/01 R, Government of Gibraltar c. Commis- accettare la trasmissione di dette osservazioni
sione, in Racc. 2001, p. II-3915 ss., § 78. nella lingua originale, considerato che una tradu-
32 Il procedimento di indagine formale deve zione può incidere sulla rapidità delle procedure.
inoltre essere riaperto, come si è visto, qualora la Al fine di garantire la conclusione tempestiva del
Commissione intenda revocare una propria deci- procedimento di indagine formale, la Commis-
sione precedente, adottata a conclusione dell’in- sione si è impegnata a rispettare rigorosamente
dagine preliminare ex art. 4 §§ 2 o 3 Reg. tutti i termini applicabili a questa procedura a
659/1999 (art. 9 Reg. 659/1999). norma del Reg. 659/1999.
33 Cfr. Codice delle migliori pratiche, cit., § 33. 36 Giurisprudenza costante: cfr., ad es., Trib.
Detto termine non viene di regola prorogato, se UE, 12 settembre 2007, causa T-68/03, Olympiaki
non in casi eccezionali, debitamente giustificati. Aeroporia Ypiresies AE c. Commissione, in Racc.
34 Eventualmente omettendo l’identità dell’in- 2007, p. II-2911 ss., § 42 s.
teressato, se questi ne fa richiesta: art. 6 § 2 Reg. 37 Come è stato ribadito di recente anche da
659/1999. C. giust. UE, 29 giugno 2010, causa C-139/07 P,
572 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

Qualora lo Stato membro interessato decisione, di fornire tutte le informazioni


non presenti le proprie osservazioni nel necessarie per completare la valutazione
termine di un mese stabilito all’art. 6 § 1 della misura in esame (nuovo art. 6-bis
Reg. 659/99, la Commissione invia un della proposta di modifica del Reg. 659/
unico sollecito concedendo a detto Stato 99). La Commissione avrà anche il potere
un mese supplementare. In assenza di una di irrogare alle imprese e associazioni di
risposta significativa da parte dello Stato, imprese ammende e penalità di mora,
la Commissione prende una decisione in qualora forniscano intenzionalmente o
base alle informazioni in suo possesso per negligenza informazioni inesatte o
(art. 7 § 7 e art. 13 § 1 Reg. 659/99)38. Qua- fuorvianti (nuovo art. 6-ter della proposta
lora queste non siano sufficienti per stabi- di modifica del Reg. 659/99)41. La propo-
lire la compatibilità della misura notifi- sta di modifica del Reg. 659/99 introduce
cata, la Commissione adotta una deci- inoltre per la Commissione la facoltà di
sione negativa (art. 7 § 7 Reg. 659/99). effettuare indagini per settore economico
In linea di principio, la Commissione e per strumento di aiuto utilizzato (nuovo
rivolge una sola richiesta di informazioni art. 20-bis della proposta di modifica del
allo Stato membro interessato. Tuttavia, Reg. 659/99), e di indirizzare richieste di
non si può escludere che, in casi partico- informazioni agli Stati membri, alle im-
larmente complessi, le informazioni tra- prese o associazioni di imprese interes-
smesse dallo Stato membro interessato in sate, qualora da fonti pubblicamente ac-
risposta alla decisione di avvio del proce- cessibili si evidenzino dubbi di compati-
dimento rendano necessario l’invio di bilità con il mercato interno in relazione a
un’ulteriore richiesta di informazioni da misure di aiuto in un particolare settore o
parte della Commissione. Qualora lo Stato basate su un particolare strumento di
non risponda a tale ulteriore richiesta nel aiuto.
termine stabilito, la Commissione invia un L’art. 7 § 6 Reg. 659/99 prevede che la
sollecito fissando un termine ultimo di Commissione debba concludere la proce-
quindici giorni lavorativi, e informando lo dura «non appena risultino eliminati i
Stato membro del fatto che, in mancanza dubbi di cui all’art. 4 § 4», che avevano
di risposta, la Commissione prenderà an- obbligato la Commissione ad aprire la
che, in questo caso, una decisione in base procedura stessa. «Per quanto possibile,
alle informazioni di cui dispone39. la Commissione si adopera per adottare
Nel tentativo di superare le difficoltà una decisione entro diciotto mesi dall’av-
che attualmente la Commissione incontra vio della procedura. Questo termine può
nel reperire le informazioni presso gli essere prorogato di comune accordo tra la
Stati membri, la proposta di modifica del Commissione e lo Stato membro interes-
Reg. 659/9940 introduce una nuova proce- sato» (art. 7 § 6 Reg. 659/99; ad esempio,
dura incidentale di richiesta di informa- la proroga è possibile in caso di misure
zioni da altre fonti, che consentirà alla che sollevino questioni giuridiche nuove).
Commissione, dopo l’avvio dell’indagine Per garantire un’applicazione effettiva
formale, di richiedere anche a soggetti dell’art. 7 § 6 Reg. 659/99, la Commissione
diversi dallo Stato membro interessato si adopera per adottare una decisione de-
(un’impresa o un’associazione di imprese finitiva entro quattro mesi dalla presenta-
o un altro Stato membro), con una sem- zione delle ultime informazioni da parte
plice richiesta di informazioni o con una dello Stato membro (o, in mancanza di

Commissione c. TGI GmbH, in Racc. 2010, p. I- giorno in cui è commessa l’infrazione (art. 1 § 7
5885 ss., § 53 ss. della proposta cit., che inserisce un nuovo art. 15-
38 Codice delle migliori pratiche, cit., § 37. bis nel Reg. 659/1999). Inoltre, il potere della
39 Codice delle migliori pratiche, cit., § 39. Commissione di procedere all’esecuzione delle
40 Presentata dalla Commissione il 5 dicem- decisioni adottate ai sensi dell’art. 6-ter si pre-
bre 2012, COM(2012)725 def., 2012/0342 (NLE). scrive dopo cinque anni, decorrere dal giorno in
41 Tuttavia, i poteri conferiti alla Commis- cui la decisione è inoppugnabile (nuovo art. 15-
sione in virtù dell’art. 6-ter sono soggetti a un ter- ter, introdotto dall’art. 1 § 7 della stessa proposta
mine di prescrizione di tre anni, a decorrere dal cit.).
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO NUOVI 573

replica, entro la scadenza dell’ultimo ter- tanto non può esservi data esecuzione
mine fissato)42. Una volta scaduto questo (art. 7 § 5 Reg. 659/99).
termine, se lo Stato membro interessato Copia della decisione è trasmessa d’uf-
ne fa richiesta, la Commissione adotta, ficio a ogni parte interessata che abbia
entro due mesi, una decisione in base alle presentato osservazioni e a ogni benefi-
informazioni in suo possesso (art. 7 § 7 ciario di aiuti individuali (art. 26 § 1 Reg.
Reg. 659/99). 659/99), nonché, su richiesta, ad ogni al-
La procedura di indagine formale può tro interessato (art. 26 § 1 Reg. 659/99).
essere sospesa soltanto in circostanze ec- La decisione è pubblicata nella Gazzetta
cezionali, di concerto tra la Commissione Ufficiale dell’Unione europea (art. 26 § 3
e lo Stato membro interessato, soltanto Reg. 659/99).
una volta e soltanto per il periodo concor- Tutte queste decisioni, tranne la «deci-
dato con la Commissione («sospensione sione negativa», possono essere revocate
giustificata dell’indagine formale»)43. ex art. 9 Reg. 659/99, con le modalità ivi
previste, se risultano basate su informa-
zioni inesatte fornite dallo Stato membro
VIII. LE DECISIONI CHE CONCLUDONO IL nel corso del procedimento e ritenute de-
PROCEDIMENTO terminanti ai fini della decisione.
Qualora risulti che lo Stato membro
A conclusione del procedimento di in- interessato non abbia rispettato una deci-
dagine formale, la Commissione indirizza sione condizionale o negativa, la Commis-
allo Stato membro interessato una delle sione, o qualsiasi altro Stato membro in-
seguenti decisioni (art. 7 §§ da 2 a 5 Reg. teressato, può adire direttamente la Corte
659/99)44: i) decisione che la misura non di giustizia, in deroga agli artt. 258 e 259
costituisce aiuto («eventualmente dopo TFUE (art. 23 § 1 Reg. 659/99, che rinvia
che lo Stato membro interessato vi abbia all’attuale art. 108 § 2 TFUE). Qualora lo
apportato modifiche»: art. 7 § 2 Reg. Stato membro interessato non si con-
659/99); ii) «decisione positiva», qualora formi nemmeno alla sentenza della Corte
la Commissione constati che non sussi- di giustizia, resta salva la facoltà della
stono più dubbi in ordine alla compatibi- Commissione, dopo aver posto lo Stato
lità della misura con il mercato interno membro in condizione di presentare os-
(«eventualmente dopo che lo Stato mem- servazioni (quindi, dopo aver riaperto
bro interessato vi abbia apportato modifi- l’indagine formale, ex art. 23 § 2 Reg.
che»: art. 7 § 3 Reg. 659/99), specificando 659/99) di adire nuovamente la Corte
quale deroga sia stata applicata ex art. («doppia condanna», ex art. 260 TFUE).
107 TFUE; iii) «decisione condizionale», In via eccezionale, quando circostanze
qualora la Commissione subordini l’ap- straordinarie giustifichino tale decisione,
provazione dell’aiuto a condizioni che il Consiglio, deliberando all’unanimità su
consentano di considerarlo compatibile richiesta di uno Stato membro, può deci-
con il mercato interno, e ad obblighi che dere che un aiuto, istituito o da istituirsi
consentano di controllare il rispetto della da parte di questo Stato, deve considerarsi
decisione da parte dello Stato membro in- compatibile con il mercato interno, in de-
teressato (art. 7 § 4 Reg. 659/99); iv) «de- roga all’art. 107 TFUE e ai regolamenti di
cisione negativa», qualora la Commis- esecuzione dello stesso art. 107 e dell’art.
sione constati che l’aiuto notificato non è 108 TFUE emanati ai sensi dell’art. 109
compatibile con il mercato interno, e per- TFUE (art. 108 § 2 comma 3 TFUE)45.
42 Cfr. Codice delle migliori pratiche, cit., § 44. sente allo Stato membro di ritirare la notifica
43 Ad es., se richiesto dallo Stato membro per prima che la Commissione abbia adottato una de-
allineare formalmente il progetto alle norme sugli cisione a norma dell’art. 4 o dell’art. 7 Reg.
aiuti di Stato, oppure in caso di controversia pen- 659/1999.
dente su questioni simili dinanzi agli organi giuri- 45 Ex art. 26 § 5 Reg. 659/1999, il Consiglio,
sdizionali dell’Unione, il cui esito potrebbe inci- deliberando all’unanimità, può decidere di pub-
dere sulla valutazione del caso: v. Codice delle mi- blicare nella G.U.U.E. le decisioni così adottate a
gliori pratiche, cit., § 41. norma dell’art. 108 § 2 comma 3 TFUE.
44 Fatto salvo l’art. 8 Reg. 659/1999, che con-
574 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

Qualora la Commissione abbia iniziato, tario e prassi interne, Milano, 2003; L. HANCHER
nei riguardi di tale aiuto, il procedimento - T. OTTERVANGER - P.J. SLOT, EU State Aids, 3rd
di indagine formale, la richiesta dello ed., London, 2012; M. ORLANDI, «La disciplina
degli aiuti di Stato», in A. TIZZANO (a cura di), Il
Stato interessato rivolta al Consiglio so- diritto privato dell’Unione europea, in M. BES-
spende l’indagine della Commissione fino SONE (diretto da), Tratt. dir. priv., XXVI, II, 2ª
a quando il Consiglio non si sia pronun- ed., Torino, 2006, p. 1721 ss.; C. PINOTTI, Gli
ciato al riguardo. Tuttavia, se il Consiglio aiuti di Stato alle imprese nel diritto comunita-
non si pronuncia entro tre mesi dalla data rio della concorrenza, Padova, 2000; A. SANTA
della richiesta, la Commissione può deli- MARIA (a cura di), Concorrenza e aiuti di Stato.
berare (art. 108 § 2 comma 3 TFUE). Un osservatorio sulla prassi comunitaria, To-
rino, 2006; A. SANTA MARIA (ed.), Competition
PAOLA PIRODDI and State Aid. An Anlysis of the EC Practice,
Alphen aan den Rijn, 2007; O. PORCHIA, Il pro-
cedimento di controllo degli aiuti pubblici alle
Bibliografia imprese. Tra ordinamento comunitario e ordina-
K. BACON, European Community Law of mento interno, Napoli, 2001; C. QUIGLEY, Euro-
State Aid, Oxford, 2009; S. BARIATTI, Gli aiuti di pean State Aid Law and Policy. 2nd ed., Oxford-
Stato alle imprese nel diritto comunitario, Mi- Portland, 2009; P. ROSSI, «Procedura in tema di
lano, 1998; F. BESTAGNO, «Art. 88», in F. POCAR aiuti», in A. FRIGNANI, S. BARIATTI (a cura di), Di-
(a cura di), Commentario breve ai trattati della sciplina della concorrenza nella UE, in Tratt. dir.
Comunità e dell’Unione europea, Padova, 2001, comm dir. pubbl. econ., (diretto da) F. Galgano,
p. 465 ss.; A. BIONDI - P. EECKHOUT - J. FLYNN LXIV, Padova, 2012, p. 579 ss.; C. SCHEPISI (a
(eds.), The Law of State Aid in the European cura di), La “modernizzazione” della disciplina
Union, Oxford, 2004; A. BLASI - F. MUNARI, «Art. sugli aiuti di Stato. Il nuovo approccio della
88», in A. TIZZANO (a cura di), Trattati dell’U- Commissione europea e i recenti sviluppi in ma-
nione europea e della Comunità europea, Mi- teria di public e private enforcement, Torino,
lano, 2004, p. 608 ss.; L. DANIELE - S. AMADEO - 2011; G. STROZZI, «Gli aiuti di Stato», in G.
C. SCHEPISI (a cura di), Aiuti pubblici alle im- STROZZI (a cura di), Diritto dell’Unione europea.
prese e competenze regionali. Controllo comuni- Parte speciale, 3ª ed., Torino, 2010, p. 351 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La procedura della Commissione relativa agli aiuti di Stato illegali
e l’obbligo di recupero

Sommario: I. LA DEFINIZIONE DI «AIUTI ILLEGALI». – II. LA DENUNCIA RELATIVA AD AIUTI ILLE-


II. LA DENUNCIA RELATIVA AD AIUTI ILLEGALI. LA GALI. LA PROPOSTA DI INTRODUZIONE DI
PROPOSTA DI INTRODUZIONE DI INDAGINI PER SET-
INDAGINI PER SETTORE ECONOMICO E PER
TORE ECONOMICO E PER STRUMENTO DI AIUTO. –
STRUMENTO DI AIUTO
III. IL TRATTAMENTO DELLA DENUNCIA. L’INDA-
GINE PRELIMINARE E L’«INGIUNZIONE DI FORNIRE
La Commissione esamina «senza in-
INFORMAZIONI». – IV. L’INDAGINE FORMALE. I
dugio» le informazioni di cui venga a co-
PROVVEDIMENTI ISTRUTTORI DELLA COMMISSIONE:
L’«INGIUNZIONE DI SOSPENSIONE» E L’«INGIUN-
noscenza in merito a presunti aiuti ille-
ZIONE DI RECUPERO». – V. LE DECISIONI A CON- gali, da qualsiasi fonte provengano (art.
CLUSIONE DELL’INDAGINE FORMALE. IN PARTICO- 10 § 1 e art. 20 § 2 Reg. 659/99).
LARE: L’ORDINE DI RECUPERO. – VI. LA GIURI- Il Reg. 659/99 non prevede requisiti
SPRUDENZA DEGGENDORF. formali per presentare alla Commissione
una denuncia relativa a un presunto aiuto
I. LA DEFINIZIONE DI «AIUTI ILLEGALI» illegale. Tuttavia, nel «Codice delle mi-
gliori pratiche applicabili ai procedimenti
Per «aiuti illegali» si intendono i di controllo degli aiuti di Stato»3, predi-
«nuovi aiuti» attuati in violazione dell’art. sposto con lo scopo di rendere più effi-
108 § 3 TFUE [art. 1, lett. f) Reg. (CE) del cienti e trasparenti le procedure di con-
Consiglio 659/99 del 22 marzo 1999, c.d. trollo degli aiuti, la Commissione ha invi-
«Regolamento di procedura»]1. L’art. 108 § tato le parti interessate4 a compilare i mo-
3 TFUE stabilisce che lo Stato membro in- duli di denuncia disponibili sul sito
teressato «non può dare esecuzione alle internet della DG «Concorrenza», che con-
misure progettate» prima che la proce- sentono di trasmettere tutte le informa-
dura relativa agli aiuti notificati abbia zioni necessarie per il trattamento del
condotto ad una «decisione finale»2. La caso5. La proposta di modifica del Reg.
categoria degli «aiuti illegali» comprende 659/99 avalla questa prassi, autorizzando
quindi: a) gli aiuti notificati, ai quali è la Commissione ad adottare disposizioni
stata data esecuzione prima che la Com- di esecuzione del regolamento per quanto
missione abbia deciso sulla compatibilità riguarda la forma, il contenuto e le altre
di tali aiuti con il mercato interno; b) gli modalità delle denunce6.
aiuti ai quali è stata data esecuzione senza Per facilitare il reperimento di infor-
che siano stati preventivamente notificati. mazioni da parte della Commissione, la
1 Reg. (CE) 659/1999 del Consiglio del 22 aiuti, in particolare il beneficiario, le imprese
marzo 1999, recante modalità di applicazione del- concorrenti e le organizzazioni professionali».
l’articolo 93 del trattato CE, in G.U.C.E., L 83, 27 5 Codice delle migliori pratiche, cit., § 46 s. Il
marzo 1999, p. 1 ss. (succ. modif.). formulario per la presentazione di reclami in ma-
2 Infatti, l’intera a disciplina degli aiuti di teria di presunti aiuti illegali (originariamente in
Stato «è fondata sul fine cautelare di garantire che G.U.U.E., C 116, 16 maggio 2003, p. 3 ss.) è attual-
vengano attuati solo aiuti compatibili. Al fine di mente in http://ec.europa.eu/competition/forms/
conseguire tale obiettivo, l’attuazione di un pro- sa_complaint_it.html. La Commissione racco-
getto d’aiuto viene differita finché, con la deci- manda al denunciante di presentare anche una
sione finale della Commissione, non venga dissi- versione non riservata della denuncia, che possa
pato ogni dubbio circa la sua compatibilità»: C. essere contestualmente trasmessa allo Stato
giust. UE, 12 febbraio 2008, causa C-199/06, CELF membro interessato perché formuli le sue osser-
et al. c. SIDE, in Racc. 2008, p. I-469 ss., § 47 s. vazioni, accelerando così lo svolgimento dell’in-
3 Comunicazione della Commissione intito- dagine. Lo Stato membro, a sua volta, è invitato
lata «Codice delle migliori pratiche applicabili nei ad accettare, per quanto possibile, la trasmissione
procedimenti di controllo degli aiuti di Stato», in delle denunce in lingua originale: la Commissione
G.U.U.E., C 136, 16 giugno 2009, p. 13 ss. fornisce una traduzione soltanto su richiesta
4 Per «interessati», l’art. 1, lett. h) Reg. 659/ dello Stato membro, con l’avvertenza che può in-
1999 intende «qualsiasi Stato membro e qualsiasi cidere sulla rapidità delle procedure: Codice delle
persona, impresa o associazione d’imprese i cui migliori pratiche, cit., § 51.
interessi possono essere lesi dalla concessione di 6 Cfr. art. 1 § 9 e § 14 della proposta di Reg. del
576 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

proposta di modifica del Reg. 659/99 in- nunciante non presenta osservazioni en-
troduce inoltre la facoltà della Commis- tro il termine stabilito, la Commissione
sione di effettuare indagini per settore considera ritirata d’ufficio la denuncia. Se
economico e per strumento di aiuto uti- invece il denunciante presenta osserva-
lizzato (nuovo art. 20-bis), qualora da zioni, la Commissione inizia l’esame preli-
fonti pubblicamente disponibili emer- minare sulla base degli elementi di fatto e
gano dubbi di compatibilità con il mer- di diritto posti a sua disposizione.
cato interno delle misure di aiuto in un Qualora invece la Commissione ri-
particolare settore o basate sull’uso di un tenga la denuncia prima facie attendibile,
particolare strumento di aiuto. Nel corso essa informa l’autore, entro il predetto
di tali indagini, la Commissione potrà in- termine di due mesi, del grado di priorità
dirizzare richieste di informazioni agli assegnato al caso. La Commissione può
Stati membri, alle imprese o alle associa- infatti attribuire un diverso grado di prio-
zioni di imprese interessate, senza ecce- rità alle denunce9, così da poter rinviare,
dere quanto consentito dal principio di se del caso, tenuto conto del suo carico di
proporzionalità. La Commissione potrà lavoro, l’esame di una misura che non co-
pubblicare una relazione sui risultati stituisce una priorità. Con la medesima
delle sue indagini e invitare gli Stati comunicazione, la Commissione ricorda
membri e le imprese o associazioni di im- altresì al denunciante che può avviare un
prese interessate a presentare le loro os- procedimento dinanzi ai giudici nazio-
servazioni in merito. nali, i quali possono ordinare la sospen-
sione o il recupero degli aiuti10.
L’indagine preliminare per gli aiuti il-
III. IL TRATTAMENTO DELLA DENUNCIA. L’IN-
legali è disciplinata dal Reg. 659/99 per
DAGINE PRELIMINARE E L’«INGIUNZIONE
rinvio alle disposizioni previste per l’inda-
DI FORNIRE INFORMAZIONI»
gine preliminare relativa agli aiuti notifi-
La Commissione si adopera per ri- cati, con gli opportuni adattamenti (art.
spondere all’autore della denuncia, in li- 10 § 2 Reg. 659/99, che rinvia agli artt. 2
nea di principio, nel termine di due mesi §§ 2 e 5 §§ 1 e 2 Reg. 659/99). Tuttavia, vi
dal ricevimento della denuncia7. sono alcune differenze, che si giustificano
Qualora la Commissione ritenga, in per una sorta di finalità sanzionatoria per
base alle informazioni contenute nella de- lo Stato che non ha adempiuto all’obbligo
nuncia, che non vi siano motivi sufficienti di notifica. In primo luogo, è esclusa la
per una valutazione del caso alla luce della possibilità di ricorrere alla procedura
disciplina relativa agli aiuti illegali, essa semplificata11. In secondo luogo, non tro-
informa il denunciante (e lo Stato mem- va applicazione il termine di due mesi en-
bro interessato, al quale la denuncia è tra- tro il quale la Commissione è tenuta a
smessa) del fatto che non sussistono mo- concludere l’indagine preliminare per gli
tivi sufficienti per «esprimere un parere aiuti notificati, ex art. 4 § 5 Reg. 659/99.
sul caso» (art. 20 § 2 Reg. 659/99). La Peraltro, la Corte di giustizia ha stabilito
Commissione comunica altresì all’autore che la Commissione non può protrarre al-
della denuncia che questa sarà conside- l’infinito l’esame preliminare, ma è co-
rata ritirata qualora egli non presenti «ul- munque tenuta a concluderlo entro un
teriori osservazioni sostanziali»8. Se il de- termine ragionevole12. Attraverso il «Co-
Consiglio che modifica il Reg. (CE) 659/1999 re- 10 Codice delle migliori pratiche, cit., § 49, in
cante modalità di applicazione dell’art. 93 Tr. CE, fine.
presentata dalla Commissione il 5 dicembre 2012, 11 Comunicazione della Commissione relativa
COM(2012)725 def., 2012/0342 (NLE). a una procedura di esame semplificata per deter-
7 Cfr. Codice delle migliori pratiche, cit., § 49. minati tipi di aiuti di Stato, in G.U.U.E., C 136, 16
8 Codice delle migliori pratiche, cit., § 49 e 51. giugno 2009, p. 3 ss., § 6.
9 Ad es., in base alla portata della presunta in- 12 Cfr. Trib. UE, 15 settembre 1998, causa T-
frazione, all’entità del beneficiario, al settore eco- 95/96, Gestevisión Telecinco SA c. Commissione, in
nomico interessato o all’esistenza di denunce si- Racc. 1998, p. II-3407 ss., § 74.
mili, e così via: Codice delle migliori pratiche, cit.,
§ 48.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO ILLEGALI 577

dice delle migliori pratiche», la Commis- adottando l’«ingiunzione di fornire infor-


sione si è così impegnata ad adoperarsi mazioni», contenuta in una decisione vin-
per adottare una decisione per i casi prio- colante per lo Stato membro al quale è ri-
ritari, indicativamente, entro un termine volta, che specifica le informazioni richie-
(non vincolante) di dodici mesi dal ricevi- ste e stabilisce un termine adeguato entro
mento della denuncia stessa13. il quale lo Stato deve ottemperare alla ri-
Per i casi non prioritari, la Commis- chiesta (art. 10 § 3 Reg. 659/99). Questa
sione si è impegnata ad adoperarsi per in- rappresenta la terza differenza rispetto al-
viare all’autore della denuncia, entro il l’esame preliminare per gli aiuti notifi-
predetto termine indicativo e non vinco- cati, nel quale la Commissione non di-
lante di dodici mesi, una «lettera ammini- spone del potere di emanare un’«ingiun-
strativa iniziale», che non rappresenta zione di fornire informazioni». Ove lo
una posizione ufficiale della Commis- Stato non adempia all’ingiunzione, la
sione, ma soltanto un parere preliminare, Commissione decide sulla sola base delle
basato sulle informazioni di cui essa di- informazioni disponibili (art. 13 § 1 Reg.
spone14. Questa comunicazione invita 659/99)16. Qualora le informazioni in suo
l’autore della denuncia a presentare even- possesso non siano sufficienti per stabi-
tuali osservazioni supplementari entro il lire la compatibilità della misura notifi-
termine di un mese, con l’avviso che, in cata, la Commissione prende evidente-
mancanza di risposta, la Commissione mente una decisione negativa.
considererà ritirata d’ufficio la denuncia. Le decisioni che la Commissione può
Così come nell’indagine preliminare adottare a conclusione dell’indagine preli-
relativa agli aiuti notificati, la Commis- minare per gli aiuti illegali sono le mede-
sione, se necessario, può chiedere infor- sime che essa può adottare a conclusione
mazioni allo Stato membro interessato, dell’esame preliminare degli aiuti notifi-
fissando un termine per la risposta (art. cati (art. 13 § 1 Reg. 659/99, che rinvia al-
10 § 2 Reg. 659/99)15. Le informazioni ri- l’art. 4 §§ 2-4 Reg. 659/99)17. In partico-
chieste sono le medesime che lo Stato lare, qualora sussistano «dubbi» in ordine
avrebbero dovuto trasmettere attraverso alla compatibilità dell’aiuto con il mer-
la notifica «completa» (art. 2 § 2 Reg. 659/ cato interno ex art. 107 TFUE, la Com-
99). Se lo Stato non fornisce le informa- missione è tenuta ad adottare la «deci-
zioni richieste nel termine stabilito dalla sione di avviare il procedimento d’inda-
Commissione o fornisce nuovamente in- gine formale», a norma dell’art. 108 § 2
formazioni incomplete, la Commissione TFUE e dell’art. 4 § 4 Reg. 659/99. L’illega-
invia un sollecito fissando un termine lità non esime infatti la Commissione dal-
supplementare entro il quale le informa- l’obbligo di valutare la compatibilità nel
zioni stesse devono essere fornite (art. 5 § merito dell’aiuto18.
1 e 2 Reg. 659/99). Se lo Stato non forni- La Commissione è tenuta ad inviare
sce ancora le informazioni richieste nel copia della decisione all’autore della de-
termine stabilito, o fornisce ancora infor- nuncia (art. 20 § 2 Reg. 659/99) e a qual-
mazioni incomplete, la Commissione ri- siasi parte interessata ne faccia richiesta
chiede un’altra volta tali informazioni (art. 20 § 3 Reg. 659/99).

13 Codice delle migliori pratiche, cit., § 48, giurisprudenza ivi cit. Ogni parte interessata che
lett. a. ne faccia richiesta può ottenere dalla Commis-
14 Codice delle migliori pratiche, cit., § 48, sione copia di un’«ingiunzione di fornire informa-
lett. b. zioni», adottata ai sensi dell’art. 10 § 3 (art. 20, §
15 Si applicano, con gli opportuni adatta- 3 Reg. 659/1999).
menti, l’art. 2 § 2, e l’art. 5 § 1 e 2 Reg. 659/1999. 17 Inoltre, una decisione che conclude l’inda-
16 In mancanza dell’ingiunzione di fornire gine preliminare può essere revocata alle mede-
informazioni, un’eventuale carenza di motiva- sime condizioni richieste per la revoca delle deci-
zione della decisione finale non potrà trovare giu- sioni relative agli aiuti notificati dall’art. 9 Reg.
stificazione sul rilievo della scarsità dei pochi dati 659/1999, in quanto compatibili.
forniti dallo Stato interessato: cfr. Trib. UE, 26 18 C. giust. UE, 14 febbraio 1990, causa C-
febbraio 2002, causa T-323/99, INMA SpA et al. c. 301/87, Francia c. Commissione, in Racc. 1990, p.
Commissione, in Racc. 2002, p. II-545, § 91 e la I-307 ss., § 21.
578 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

IV. L’INDAGINE FORMALE.


I PROVVEDIMENTI decide sulla sola base delle informazioni
ISTRUTTORI DELLA COMMISSIONE: L’«IN- disponibili (art. 13 § 1 Reg. 659/99)21. An-
GIUNZIONE DI SOSPENSIONE» E L’«IN- cora una volta, qualora le informazioni in
GIUNZIONE DI RECUPERO» suo possesso non siano sufficienti per sta-
bilire la compatibilità della misura notifi-
Anche l’indagine formale per gli aiuti
cata, la Commissione prende una deci-
illegali si svolge sostanzialmente con le
sione negativa.
medesime modalità dell’indagine formale
relativa agli aiuti notificati (art. 7 Reg. La proposta di modifica del Reg. 659/
659/99, al quale rinvia l’art. 13 § 1 Reg. 1999 inserisce nel regolamento di proce-
659/99). Tuttavia, non è applicabile il ter- dura un nuovo art. 6-bis e un nuovo art. 6-
mine di diciotto mesi (peraltro proroga- ter, che prevedono una procedura inci-
bile e non vincolante) a decorrere dalla de- dentale di raccolta di informazioni, effet-
cisione di avvio dell’indagine formale, en- tuata dopo l’avvio dell’indagine formale,
tro il quale la Commissione si impegna ad per mezzo di una semplice richiesta di
adoperarsi per concludere la procedura di informazioni o di una decisione indiriz-
indagine formale relativa agli aiuti notifi- zata anche a soggetti diversi dallo Stato
cati (art. 7 § 6 Reg. 659/99), né è applica- membro interessato, quali imprese o as-
bile, una volta scaduto questo termine, il sociazioni di imprese o altri Stati mem-
termine supplementare di due mesi a de- bri. La Commissione avrà anche il potere
correre dalla richiesta dello Stato membro di irrogare alle imprese e associazioni di
alla Commissione di prendere comunque imprese ammende e penalità di mora,
una decisione in base alle informazioni in qualora forniscano intenzionalmente o
suo possesso (art. 7 § 7 Reg. 659/99). Qua- per negligenza informazioni inesatte o
lora le informazioni in suo possesso non fuorvianti22. Prima di adottare una deci-
siano sufficienti per stabilire la compatibi- sione finale, tuttavia, la Commissione do-
lità della misura notificata, la Commis- vrà consentire allo Stato membro interes-
sione adotta una decisione negativa (art. 7 sato di presentare osservazioni sulle
§ 7 Reg. 659/99). informazioni che la Commissione stessa
Inoltre, qualora lo Stato membro non ha raccolto, qualora queste sollevino dub-
presenti osservazioni sulla decisione di bi in ordine alla compatibilità della mi-
avvio dell’indagine formale nel termine sura con il mercato interno.
stabilito (art. 6 § 1 Reg. 659/99), o qua- Oltre all’«ingiunzione di fornire infor-
lora, pur avendo presentato osservazioni mazioni», la Commissione può adottare,
sulla decisione di avvio del procedimento nel corso dell’indagine formale, una deci-
di indagine formale, lo Stato non ri- sione con la quale ordina allo Stato mem-
sponda nel termine stabilito ad un’even- bro interessato che abbia violato l’obbligo
tuale ulteriore richiesta di informazioni di sospensione ex art. 108 § 3 TFUE di in-
da parte della Commissione19, la Commis- terrompere in via provvisoria e cautelare
sione, a differenza che nel procedimento l’erogazione dell’aiuto illegalmente con-
di indagine formale relativo agli aiuti no- cesso, fino alla decisione in merito alla
tificati, può procedere attraverso l’«in- compatibilità dell’aiuto («ingiunzione di
giunzione di fornire informazioni» ex art. sospensione»). Si tratta di un provvedi-
10 § 3 Reg. 659/9920. Ove lo Stato non ot- mento conservativo di creazione giuri-
temperi all’ingiunzione, la Commissione sprudenziale23, codificato a posteriori dal-

19 Codice delle migliori pratiche, cit., § 39 s. sione di procedere all’esecuzione delle decisioni
20 V. supra § III. adottate ai sensi dell’art. 6-ter si prescrive dopo
21 V. supra nota 16. cinque anni, decorrere dal giorno in cui la deci-
22 Tuttavia, i poteri conferiti alla Commissione sione è inoppugnabile (nuovo art. 15-ter, intro-
in virtù dell’art. 6-ter sono soggetti a un termine di dotto dall’art. 1 § 7 della stessa proposta, cit.).
prescrizione di tre anni, a decorrere dal giorno in 23 Cfr. già, ad es., C. giust. UE, 14 febbraio
cui è commessa l’infrazione (art. 1 § 7 della pro- 1990, causa 301/87, Francia c. Commissione, in
posta, cit., che inserisce un nuovo art. 15-bis nel Racc. 1990, p. I-307 ss., § 18-20. Al denunciante è
Reg. 659/1999). Inoltre, il potere della Commis- inviata copia dell’«ingiunzione di sospensione» ex
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO ILLEGALI 579

l’art. 11 § 1 Reg. 659/99. L’ingiunzione di duale o come aiuto rientrante in un re-


sospensione può essere affiancata da una gime di aiuti (art. 15 § 2 Reg. 659/99)27.
decisione con la quale la Commissione or- Ogni aiuto per il quale è scaduto il «pe-
dina allo Stato membro interessato di re- riodo limite» non può più essere oggetto
cuperare a titolo provvisorio l’aiuto ille- di recupero, è considerato un aiuto esi-
galmente concesso, fino a che non abbia stente, ed è assoggettato alla relativa pro-
deciso in merito alla compatibilità del- cedura (art. 15 § 3 Reg. 659/99).
l’aiuto stesso con il mercato interno («in- Se uno Stato membro non si conforma
giunzione di recupero», introdotta ex novo ad un’ingiunzione di sospensione o ad
dall’art. 11 § 2 Reg. 659/99)24. un’ingiunzione di recupero, la Commis-
L’ingiunzione di recupero è una mi- sione, pur continuando a esaminare la
sura provvisoria che ha la finalità di ripri- compatibilità dell’aiuto con il mercato in-
stinare un’effettiva concorrenza sul mer- terno in base alle informazioni a sua di-
cato25. Essa può essere adottata sul pre- sposizione, può adire direttamente la
supposto della sussistenza di due condi- Corte di giustizia, in deroga all’art. 258
zioni cumulative: i) l’indubbio carattere TFUE, perché dichiari che il mancato ri-
di aiuto della misura, in base alla prassi spetto della decisione configura una vio-
consolidata di applicazione dell’art. 107 lazione del Trattato da parte dello Stato
TFUE; ii) la necessità di affrontare una membro (art. 12 Reg. 659/99).
«situazione di emergenza»; iii) l’esistenza
di un «grave rischio di danno consistente V. LE DECISIONI A CONCLUSIONE DELL’INDA-
e irreparabile ad un concorrente» (art. 11 GINE FORMALE. IN PARTICOLARE: L’OR-
§ 2 Reg. 659/99). La Commissione può au- DINE DI RECUPERO
torizzare lo Stato membro ad abbinare il
recupero dell’aiuto alla corresponsione di Dopo l’eventuale recupero dell’aiuto,
un aiuto di emergenza all’impresa benefi- l’indagine formale prosegue e si conclude
ciaria presso la quale è effettuato il recu- con l’adozione di una decisione da parte
pero (art. 11 § 2 comma 3 Reg. 659/99). della Commissione (art. 11 § 2 comma 2
L’ingiunzione di recupero viene ese- Reg. 659/99).
guita secondo la procedura prevista per Le decisioni che la Commissione può
l’analogo «ordine di recupero» degli aiuti adottare sono le stesse che concludono
illegali, che la Commissione può emanare l’indagine formale relativa agli aiuti noti-
a conclusione del procedimento di inda- ficati, e devono essere adottate entro gli
gine formale (art. 14 §§ 2 e 3 Reg. 659/99, stessi termini previsti per le decisioni che
al quale rinvia l’art. 11 § 2 comma 2 Reg. concludono l’indagine formale relativa
659/99)26. Così come l’ordine di recupero, agli aiuti notificati (art. 7 Reg. 659/99, al
anche l’ingiunzione di recupero da parte quale rinvia l’art. 13 § 1 e 2 Reg. 659/99)28.
della Commissione è assoggettata ad un Tuttavia, qualora la Commissione con-
«periodo limite» di dieci anni, a decorrere stati che l’aiuto che è stato attuato illegal-
dal giorno in cui l’aiuto illegale viene con- mente non è compatibile con il mercato
cesso al beneficiario come aiuto indivi- interno (art. 7 § 5 Reg. 659/99), e che l’im-

art. 11 § 1 (art. 20 § 2 Reg. 659/1999) e, a richie- azione intrapresa dalla Commissione o da uno
sta, ogni parte interessata può ottenerne copia Stato membro, che agisca su richiesta della Com-
(art. 20 § 3 Reg. 659/1999). missione, nei confronti dell’aiuto illegale inter-
24 Ogni parte interessata può ottenere copia di rompe il periodo limite. Ogni interruzione fa ri-
dell’«ingiunzione di recupero» ex art. 11 § 2 (art. partire il periodo da zero. Il periodo limite viene
20 § 3 Reg. 659/1999), mentre al denunciante è in- sospeso per il tempo in cui la decisione della
viata d’ufficio (art. 20 § 2). Il recupero viene effet- Commissione è oggetto di un procedimento di-
tuato secondo la procedura ex art. 14 § 2 e 3 Reg. nanzi alla Corte di giustizia (…)».
659/1999. 28 Anche una decisione che conclude l’inda-
25 Cfr. i considerando 12 e 13 Reg. 659/1999. gine formale può essere revocata alle medesime
26 V. infra § VI. condizioni richieste per la revoca delle decisioni
27 Cfr. anche considerando 14 Reg. 659/1999. relative agli aiuti notificati dall’art. 9 Reg.
In base all’art. 15 § 2 Reg. 659/1999, «[q]ualsiasi 659/1999, in quanto compatibile.
580 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

porto corrispondente non risulta già recu- l’ordine di recupero, lo Stato membro è
perato a titolo cautelare, alla «decisione tenuto a richiedere la corresponsione di
negativa» si affianca la «decisione di recu- interessi compensativi, calcolati in base
pero», contenente l’ordine allo Stato ad un tasso adeguato stabilito dalla Com-
membro interessato di adottare tutte le missione stessa, a decorrere dalla data
misure nazionali necessarie per la restitu- nella quale l’aiuto è divenuto disponibile
zione (retroattiva) dell’aiuto da parte del per il beneficiario, fino alla data del recu-
beneficiario (art. 14 § 1 Reg. 659/99). Ini- pero (art. 14 § 2 Reg. 659/ 99)32. Anche nel
zialmente ritenuto dalla Corte di giustizia caso dell’ordine di recupero, la Commis-
meramente facoltativo29, l’ordine di recu- sione può autorizzare lo Stato membro ad
pero è stato tuttavia sistematicamente ap- abbinare al recupero dell’aiuto la corre-
plicato dalla Commissione, in base al sponsione di un aiuto di emergenza al-
principio secondo il quale lo Stato che ha l’impresa in questione (art. 11 § 2 comma
erogato un aiuto dichiarato incompatibile 3 Reg. 659/99).
con il mercato interno è tenuto a chie- Nell’esecuzione dell’ordine di recupero
derne la restituzione, al fine di ripristi- è «fatto salvo il diritto comunitario» (art.
nare la situazione di fatto antecedente30. 14 § 3 Reg. 659/99): questo inciso si riferi-
La Corte di giustizia ha riconosciuto che sce al caso nel quale il beneficiario del-
l’obbligo di recupero presenta altresì un l’aiuto chieda la sospensione cautelare del
carattere sanzionatorio, non soltanto del- provvedimento amministrativo nazionale
l’incompatibilità dell’aiuto, ma anche del- di esecuzione dell’ingiunzione di recu-
l’inadempimento da parte dello Stato pero, invocando la presunta invalidità
membro all’obbligo di sospensione ex art. della decisione della Commissione. In tal
108 § 3 TFUE31. caso, la Corte di giustizia ha stabilito che,
Il recupero deve essere effettuato «sen- perché tale provvedimento provvisorio
za indugio», sulla base delle procedure possa essere concesso, occorre che il giu-
previste dall’ordinamento nazionale dello dice nazionale manifesti gravi riserve
Stato membro interessato, a condizione sulla validità dell’atto comunitario; prov-
che consentano l’esecuzione effettiva e veda direttamente ad effettuare il rinvio
immediata della decisione della Commis- pregiudiziale, qualora alla Corte di giusti-
sione (art. 14 § 3 Reg. 659/99). Per effet- zia non sia già stata deferita la questione
tuare il recupero, gli Stati membri devono della validità dell’atto contestato; ravvisi
adottare tutte le misure necessarie dispo- gli estremi dell’urgenza, per evitare che la
nibili nel proprio ordinamento nazionale parte richiedente subisca un danno grave
per garantire l’esecuzione della decisione e irreparabile; e, infine, tenga pienamente
della Commissione, comprese le misure conto dell’interesse dell’Unione, eventual-
provvisorie e cautelari (art. 14 § 3 Reg. mente richiedendo la prestazione di suffi-
659/99). Data la natura ripristinatoria del- cienti garanzie33. È fatta salva altresì un’e-

29 La legittimità del recupero degli aiuti in- sione sui tassi di interesse per il recupero degli
compatibili è stato stabilita già a partire da C. aiuti di Stato e di riferimento/attualizzazione in vi-
giust. UE, 12 luglio 1973, causa 70/72, Commis- gore per i 27 Stati membri con decorrenza 1° di-
sione c. Repubblica Federale di Germania, in Racc. cembre 2012 (2012/C 365/03), ibidem, C 365, 24
1973, p. 813 ss., § 13. novembre 2012, p. 3 ss. Gli interessi compensativi
30 C. giust. UE, 4 aprile 1995, causa C-348/93, devono essere versati in restituzione anche qualora
Commissione c. Repubblica italiana, in Racc. l’aiuto fosse dichiarato compatibile dalla Commis-
1995, p. I-673 ss., § 26 e giurisprudenza ivi cit. sione: C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit., §
31 C. giust. UE, 17 novembre 2011, causa C- 69. Cfr. anche l’art. 1 § 14 della proposta della
496/09, Commissione c. Repubblica italiana, non Commissione di modifica del Reg. 659/1999, cit.,
ancora pubblicata, § 62. che inserisce un nuovo art. 27 nel Reg. 659/1999,
32 Per i criteri di fissazione dei tassi d’interesse che autorizza la Commissione stessa ad emanare
per il recupero di aiuti illegittimi, cfr. artt. 9-11 del disposizioni di esecuzione relative al tasso di inte-
Reg. (CE) 794/2004 della Commissione del 21 resse ex art. 14 § 2 dello stesso Reg. 659/1999.
aprile 2004, recante disposizioni di esecuzione del 33 C. giust. UE, 9 novembre 1995, causa C-
Reg. 659/1999 («Regolamento di attuazione»), in 465/93, Atlanta Fruchthandelsgesellschaft mbH et
G.U.U.E., L 140, 30 aprile 2004, p. 1 ss. (succ. mo- al., in Racc. 1995, p. I-3761 ss., § 35 ss.; 21 feb-
dif.). Cfr. anche la comunicazione della Commis- braio 1991, cause riunite C-143/88 e C-92/89,
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI DI STATO ILLEGALI 581

ventuale ordinanza della Corte di giusti- sione – il beneficiario non può invocare
zia di sospensione dell’esecuzione del- alcun affidamento in ordine alla legitti-
l’atto, ai sensi dell’art. 278 TFUE (art. 14 § mità dell’aiuto ricevuto36. Infatti, in man-
3 Reg. 659/99)34. canza di una specifica norma del Trattato
La Commissione non impone il recu- che lo autorizzi, uno Stato membro non
pero dell’aiuto qualora ciò sia in contra- può eccepire l’illegittimità di una deci-
sto con un principio generale del diritto sione della Commissione di cui sia desti-
comunitario. Escluso qualsiasi ricorso al natario, nemmeno di una decisione con-
principio di proporzionalità, che non si è tenente un ordine di recupero di aiuti il-
ritenuto possa giustificare la rinuncia al legali, per giustificare la mancata ese-
recupero degli aiuti, e alla certezza del di- cuzione di tale decisione37. Soltanto
ritto, che non si considera possa entrare l’assoluta impossibilità di recupero può
in gioco qualora gli aiuti non siano stati essere opposta alla decisione della Com-
regolarmente notificati, potrebbe venire missione quale giustificazione della man-
invocato, a tutela delle aspettative del be- cata ripetizione38, e soltanto qualora lo
neficiario che ha ricevuto l’aiuto, il princi- Stato membro abbia adottato tutte le mi-
pio del legittimo affidamento. Tuttavia, la sure al fine di recuperare l’aiuto39. In caso
Corte di giustizia ha costantemente rite- di fallimento del beneficiario, il ripristino
nuto che, salvo circostanze eccezionali, lo della situazione anteriore e l’eliminazione
Stato membro interessato e il beneficiario della distorsione di concorrenza possono,
di un aiuto possano fare legittimo affida- in linea di principio, essere conseguiti con
mento, in linea di principio, sulla regola- l’iscrizione al passivo fallimentare del cre-
rità dell’aiuto soltanto qualora sia stato dito relativo alla restituzione degli aiuti il-
concesso nel rispetto della procedura35: legali40. Inoltre, per evitare che sia vanifi-
l’assenza di notifica esclude in radice cato l’effetto utile dell’ordine di recupero,
qualsiasi legittimo affidamento del bene- la Commissione può dover esigere che il
ficiario dell’aiuto. Ne consegue che, fino a recupero non si limiti al beneficiario ori-
quando la Commissione non abbia as- ginario, ma si estenda all’impresa che
sunto una decisione positiva – anzi, più continui l’attività dell’originario benefi-
precisamente, fino a quando il termine ciario, laddove il trasferimento dei mezzi
per il ricorso giurisdizionale avverso tale di produzione permetta di constatare una
decisione non sia scaduto, o addirittura continuità economica tra tali soggetti41.
fino a quando il giudice comunitario non Sempre per un principio di effettività, la
si sia pronunciato in via definitiva sulla Commissione non è legittimata a richie-
validità della decisione della Commis- dere il recupero di un aiuto di Stato ille-

Zuckerfabrik Suederdithmarschen et al., ibidem, Racc. 2000, p. I-4897 ss., § 39; 3 luglio 2001, causa
1991, p. I-415 ss., § 23 ss. C-378/98, Commissione c. Belgio, ibidem, 2001, p.
34 Cfr. anche il considerando 13 del Reg. 659/ I-5107 ss., § 30 ss.; 1° aprile 2004, causa C-99/02,
1999. Commissione c. Repubblica italiana, ibidem, 2004,
35 C. giust. UE, 14 gennaio 1997, causa C-169/ p. I-3353 ss., § 22 s. Per un caso controverso, cfr.
95, Regno di Spagna c. Commissione, in Racc. la recente decisione negativa della Commissione
1997, p. I-135 ss., § 51 ss. V, altresì, Trib. UE, 14 senza ordine di recupero nel caso nel caso del re-
maggio 2002, causa T-126/99, Graphischer Ma- gime italiano riguardante l’esenzione dall’ICI per
schinenbau GmbH c. Commissione, ibidem, 2002, gli immobili utilizzati da enti non commerciali
p. II-2427 ss., § 42 ss. per fini specifici (proc. SA C-26/10 - ex nn. 43/10,
36 C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-91/01, non ancora pubblicata; ma v. il comunicato
Repubblica italiana c. Commissione, in Racc. stampa della Commissione IP/12/1412 del 19 di-
2004, p. I-4355 ss., § 65 ss. V. altresì C. giust. UE, cembre 2012).
12 febbraio 2008, CELF, cit., § 62 ss.; C. giust. UE, 39 C. giust. UE, 13 novembre 2008, causa C-
11 marzo 2010, causa C-1/09, CELF et al c. SIDE 214/07, Commissione c. Francia, in Racc. 2008, p.
(CELF II), in Racc. 2010, p. I-2099 ss., § 52 ss. I-8357 ss., § 44 ss.
37 Giurisprudenza costante: cfr. ad es. C. giust. 40 C. giust. UE, 14 aprile 2011, causa C-
UE, 1° giugno 2006, causa C-207/05, Commis- 331/09, Commissione c. Polonia, in Racc. 2011, p.
sione c. Repubblica italiana, in Racc. 2006, p. I-70 I-2933 ss., § 60 e giurisprudenza ivi cit.
ss., § 42 s. 41 Concl. Geelhoed, 12 febbraio 2005, causa
38 Cfr., ad es., C. giust. UE, 27 giugno 2000, C-415/03, Commissione c. Grecia, in Racc. 2005,
causa C-404/97, Commissione c. Portogallo, in p. I-3875 ss., § 33.
582 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

gittimo qualora essa sappia o non possa zionali). Tale principio è stato inserito
ignorare che il beneficiario non ha goduto espressamente nell’art. 46 della recente l.
dell’aiuto42. 24 dicembre 2012, n. 23445.
Anche l’emanazione da parte della
PAOLA PIRODDI
Commissione di un ordine di recupero,
così come l’emanazione di un’ingiunzione
di recupero, è assoggettata ad un «pe- Bibliografia
riodo limite» di dieci anni, a decorrere dal K. BACON, European Community Law of
giorno in cui l’aiuto illegale viene con- State Aid, Oxford, 2009; S. BARIATTI, Gli aiuti di
cesso al beneficiario come aiuto indivi- Stato alle imprese nel diritto comunitario, Mi-
duale o come aiuto rientrante in un re- lano, 1998; F. BESTAGNO, «Art. 88», in F. POCAR
gime di aiuti (art. 15 § 2 Reg. 659/99)43. (a cura di), Commentario breve ai trattati della
Comunità e dell’Unione europea, Padova, 2001,
Ogni aiuto per il quale è scaduto il pe- p. 465 ss.; A. BIONDI - P. EECKHOUT - J. FLYNN
riodo limite è considerato un aiuto esi- (eds.), The Law of State Aid in the European
stente (art. 15 § 3 Reg. 659/99). Union, Oxford, 2004; A. BLASI - F. MUNARI, «Art.
88», in A. TIZZANO (a cura di), Trattati dell’U-
nione europea e della Comunità europea, Mi-
VI. LA GIURISPRUDENZA DEGGENDORF lano, 2004, p. 608 ss.; L. DANIELE - S. AMADEO -
C. SCHEPISI (a cura di), Aiuti pubblici alle im-
La Corte di giustizia, nella sentenza prese e competenze regionali. Controllo comuni-
sul caso Deggendorf, ha concesso alla tario e prassi interne, Milano, 2003; L. HANCHER
Commissione la facoltà di sospendere di- - T. OTTERVANGER - P.J. SLOT, EU State Aids, 3rd
screzionalmente il versamento da parte di ed., London, 2012; M. ORLANDI, «La disciplina
uno Stato membro di nuovi aiuti (ancor- degli aiuti di Stato», in A. TIZZANO (a cura di), Il
ché ritenuti compatibili) ai beneficiari di diritto privato dell’Unione europea, in M. BES-
SONE (diretto da), Tratt. dir. priv., XXVI, II, 2ª
aiuti che siano stati precedentemente di- ed., Torino, 2006, p. 1721 ss.; C. PINOTTI, Gli
chiarati illegittimi o incompatibili, finché aiuti di Stato alle imprese nel diritto comunita-
non abbiano restituito gli aiuti illegittimi rio della concorrenza, Padova, 2000; A. SANTA
o incompatibili ricevuti sia individual- MARIA (a cura di), Concorrenza e aiuti di Stato.
mente, sia nel quadro di un regime di aiuti: Un osservatorio sulla prassi comunitaria, To-
infatti, l’«effetto cumulato» potrebbe com- rino, 2006; A. SANTA MARIA (ed.), Competition
and State Aid. An Anlysis of the EC Practice,
portare distorsioni notevoli della concor- Alphen aan den Rijn, 2007; O. PORCHIA, Il pro-
renza nel mercato interno44. In applica- cedimento di controllo degli aiuti pubblici alle
zione di questo principio, dunque, la Com- imprese. Tra ordinamento comunitario e ordina-
missione, in sede di valutazione positiva mento interno, Napoli, 2001; C. QUIGLEY, Euro-
della compatibilità di «nuovi aiuti», ri- pean State Aid Law and Policy. 2nd ed., Oxford-
chiede sistematicamente agli Stati mem- Portland, 2009; P. ROSSI, «Procedura in tema di
aiuti», in A. Frignani, S. Bariatti (a cura di),
bri di assumere l’impegno di subordinare Disciplina della concorrenza nella UE, in F. GAL-
la concessione di nuovi aiuti alla preven- GANO (diretto da), Tratt. dir. comm dir. pubbl.
tiva verifica che fra i potenziali benefi- econ., LXIV, Padova, 2012, p. 579 ss.; C. SCHE-
ciari non rientrino soggetti che abbiano PISI (a cura di), La “modernizzazione” della di-
ricevuto aiuti che siano stati dichiarati il- sciplina sugli aiuti di Stato. Il nuovo approccio
legittimi o incompatibili, e dei quali la della Commissione europea e i recenti sviluppi
in materia di public e private enforcement, To-
Commissione ha ordinato il recupero rino, 2011; G. STROZZI, «Gli aiuti di Stato», in
(“impegno Deggendorf”, divenuto ormai G. STROZZI (a cura di), Diritto dell’Unione euro-
prassi comune della amministrazioni na- pea. Parte speciale, 3ª ed., Torino, 2010, p. 351 ss.
42 Trib. UE, 19 ottobre 2005, causa T-324/00, Commissione et al., in Racc. 1997, p. I-2549 ss.,
CDA Datenträger Albrechts GmbH c. Commissione, spec. § 25 ss.
45 Cfr. l’art. 46, Divieto di concessione di aiuti
in Racc. 2005, p. II-4309 ss., § 90 ss.; Trib. UE, 19
ottobre 2005, causa T-318/00, Freistaat Thüringen di Stato a imprese beneficiarie di aiuti di Stato ille-
c. Commissione, ibidem, 2005, p. II-4179 ss., § gali non rimborsati, della l. 24 dicembre 2012, n.
321 ss. 234, Norme generali sulla partecipazione dell’Italia
43 V. supra, nota 27. alla formazione e all’attuazione della normativa e
44 C. giust. UE, 15 maggio 1997, causa C- delle politiche dell’Unione europea (in Gazz. Uff., n.
355/95 P, Textilwerke Deggendorf GmbH (TWD) c. 3 del 4 gennaio 2013), in vigore dal 19 gennaio
2013.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La procedura della Commissione
relativa all’uso abusivo dell’aiuto di Stato

Sommario: I. LA DEFINIZIONE DI «AIUTI ABUSIVI». – tuazione abusiva di aiuti, attraverso una


II. LA DENUNCIA RELATIVA ALL’ATTUAZIONE ABU- denuncia del comportamento dello Stato
SIVA DI AIUTI. LA PROPOSTA DI INTRODUZIONE DI
membro interessato (art. 20 § 2 Reg. 659/
INDAGINI PER SETTORE ECONOMICO E PER STRU-
MENTO DI AIUTO. – III. IL TRATTAMENTO DELLA
99).
DENUNCIA E L’ESAME PRELIMINARE. – IV. IL PRO- È evidente che il trattamento efficiente
CEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE. IL RICORSO e trasparente delle denunce da parte della
ALLA CORTE DI GIUSTIZIA. – V. LE DECISIONI CHE Commissione assume un considerevole
CONCLUDONO IL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FOR- rilievo nella procedura relativa all’utiliz-
MALE.
zazione abusiva degli aiuti. Tuttavia, la
scarsa disciplina, da parte dell’attuale Re-
I. LA DEFINIZIONE DI «AIUTI ABUSIVI» golamento di procedura, delle modalità
per presentare una denuncia, lascia spa-
L’art. 1, lett. g) Reg. (CE) 659/99 del
zio a segnalazioni non sufficientemente
Consiglio del 22 marzo 1999 («Regola-
circostanziate, che non consentono l’av-
mento di procedura»)1, definisce «attuati
vio immediato della procedura e prolun-
in modo abusivo» gli aiuti che siano stati
gano eccessivamente i tempi della deci-
utilizzati dal beneficiario in violazione di
sione finale. Per superare questo ostacolo,
una decisione della Commissione «di non
la Commissione, con il «Codice delle mi-
sollevare obiezioni», adottata a conclu-
gliori pratiche applicabili nei procedi-
sione dell’indagine preliminare ex art. 4 §
menti di controllo degli aiuti di Stato»3,
3 Reg. 659/99, o in violazione di una «de-
cisione positiva» o di una «decisione con- predisposto allo scopo di rendere più effi-
dizionale», a conclusione del procedi- cienti e trasparenti le procedure di con-
mento di indagine formale, ai sensi del- trollo degli aiuti di Stato, ha incoraggiato
l’art. 7, §§ 3 e 4 dello stesso Reg. 659/99. i denuncianti ad utilizzare sistematica-
mente i moduli resi disponibili sul sito in-
ternet della DG «Concorrenza», che con-
II. LA DENUNCIA RELATIVA ALL’ATTUAZIONE
sentono di trasmettere alla Commissione
ABUSIVA DI AIUTI. LA PROPOSTA DI INTRO-
tutte le informazioni necessarie per il
DUZIONE DI INDAGINI PER SETTORE ECO-
trattamento del caso4. L’art. 1 §§ 9 e 14
NOMICO E PER STRUMENTO DI AIUTO
della recente proposta di modifica del
Spetta alla Commissione l’onere di Reg. 659/995 avalla questa prassi, autoriz-
provare l’attuazione abusiva da parte di zando la Commissione a definire la for-
uno Stato membro di un aiuto preceden- ma, il contenuto e le altre modalità delle
temente approvato2. Chiunque può infor- denunce, così da mettere a disposizione
mare la Commissione di ogni presunta at- del pubblico un formulario6 che contenga
1 Reg. (CE) 659/1999 del Consiglio, del 22 4 Codice delle migliori pratiche, cit., § 46 s. Il
marzo 1999, recante modalità di applicazione del- formulario per la presentazione di reclami in ma-
l’art. 93 Tr. CE, in G.U.C.E., L 83 del 27 marzo teria di presunti aiuti illegali, originariamente
1999, p. 1 ss. (succ. modif.). pubblicato in G.U.U.E., C 116, 16 maggio 2003, p.
2 Trib. UE, 12 settembre 2007, causa T-68/03, 3 ss., è ora in http://ec.europa.eu/competition/
Olympiaki Aeroporia Ypiresies AE c. Commissione, forms/sa_complaint_it.html.
in Racc. 2007, p. II-2911 ss., § 34. 5 Proposta di Reg. del Consiglio che modifica
3 Comunicazione della Commissione «Codice il Reg. (CE) 659/1999 recante modalità di applica-
delle migliori pratiche applicabili nei procedi- zione dell’art. 93 Tr. CE, presentata dalla Com-
menti di controllo degli aiuti di Stato» (in missione il 5 dicembre 2012, COM(2012)725 def.,
G.U.U.E., C 136 del 16 giugno 2009, p. 13 ss.), § 2012/0342 (NLE).
46. Questa comunicazione si inserisce nel piano 6 In un formato che la Commissione stessa
di azione della Commissione «Aiuti di Stato meno avrà facoltà di definire con disposizioni di esecu-
numerosi e più mirati: itinerario di riforma degli zione: art. 1 § 9 della proposta della Commissione
aiuti di Stato 2005-2009», COM(2005)107 def., 7 che modifica il Reg. 659/1999, cit.
giugno 2005.
584 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

tutti i campi obbligatori per trasmettere emergere che in uno o più Stati membri
alla Commissione le informazioni neces- esistono dubbi di compatibilità con il
sarie per un proficuo trattamento del caso. mercato interno relativamente ad un par-
La Commissione raccomanda ai de- ticolare settore o riguardo all’uso che
nuncianti di presentare anche una ver- viene fatto di un particolare strumento di
sione non riservata della denuncia che, aiuto. La Commissione potrà pubblicare
contestualmente al suo ricevimento da una relazione sui risultati della sua inda-
parte della Commissione, possa essere gine e invitare gli Stati membri e le im-
trasmessa allo Stato membro interessato prese o associazioni di imprese interes-
perché formuli le sue osservazioni, acce- sate a presentare osservazioni (nuovo art.
lerando così l’avvio dell’indagine. Lo 20-bis della proposta di modifica del Reg.
Stato membro, a sua volta, è invitato ad 659/99).
accettare, per quanto possibile, la tra-
smissione della denuncia in lingua origi- III. IL TRATTAMENTO DELLA DENUNCIA E L’E-
nale: la Commissione fornisce una tradu- SAME PRELIMINARE
zione soltanto su richiesta, con l’avver-
tenza che può incidere sulla rapidità della Attraverso il Codice delle migliori pra-
procedura7. tiche, la Commissione si è impegnata a
Benché la Commissione possa dispor- cercare di rispondere all’autore della de-
re di altri canali informativi, l’avvio della nuncia entro due mesi, in linea di princi-
procedura per l’uso abusivo dell’aiuto pio, dal ricevimento della denuncia stessa8.
dipende dunque sostanzialmente dalla Qualora la segnalazione non appaia
denuncia, in assenza della quale la prin- sufficientemente circostanziata, la Com-
cipale difficoltà per la Commissione è missione informa l’autore della denuncia
quella di reperire le necessarie informa- (e lo Stato membro interessato, al quale,
zioni. Per sormontare le carenze dell’at- come si è visto, essa è trasmessa) del fatto
tuale procedura, la proposta di modifica che non sussistono motivi sufficienti per
del Reg. 659/99 introduce la facoltà della «esprimere un parere sul caso» (art. 20 § 2
Commissione di raccogliere direttamente Reg. 659/99), cosicché, se egli non pre-
le informazioni disponibili, nel corso di senta «ulteriori osservazioni sostanziali»
indagini per settore economico e per stru- entro un mese9, la denuncia sarà conside-
mento di aiuto utilizzato, che Commis- rata ritirata. Di conseguenza, se il denun-
sione può effettuare qualora, da fonti ciante non presenta osservazioni entro il
pubblicamente accessibili, si evidenzi che termine stabilito, la Commissione consi-
le misure di aiuto in un particolare set- dera ritirata d’ufficio la denuncia. Se in-
tore o basate su un particolare strumento vece il denunciante presenta osservazioni,
di aiuto comportino restrizioni o distor- la Commissione inizia l’esame preliminare
sioni della concorrenza nel mercato in- del caso sulla base degli elementi di fatto e
terno di diversi Stati membri, o non siano di diritto posti a sua disposizione.
più compatibili con il mercato interno Qualora la denuncia appaia prima fa-
(nuovo art. 20-bis). Nel corso di tali inda- cie attendibile, la Commissione le attri-
gini, la Commissione, senza eccedere buisce un grado di priorità. La Commis-
quanto consentito dal principio di pro- sione ha il diritto di assegnare discrezio-
porzionalità, potrà richiedere a Stati nalmente un diverso grado di priorità alle
membri, a imprese, ad associazioni di ca- denunce, a seconda delle circostanze (ad
tegoria o ad associazioni di imprese di esempio, in base alla portata della pre-
fornire le informazioni necessarie per sunta infrazione, all’entità del beneficia-
l’applicazione delle disposizioni in mate- rio, al settore economico interessato o al-
ria di aiuti. La Commissione potrà quindi l’esistenza di denunce simili), cosicché,
disporre di informazioni da fonti pubbli- tenuto conto del suo carico di lavoro, l’e-
camente accessibili, dalle quali potrà same di una misura che non costituisce

7 Codice delle migliori pratiche, cit., § 51. 9 Codice delle migliori pratiche, cit., § 49 e 51.
8 Cfr. Codice delle migliori pratiche, cit., § 49.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA ALL’USO ABUSIVO DELL’AIUTO DI STATO 585

una priorità può essere rinviato. Quando agli interessati di presentare le loro osser-
risponde all’autore della denuncia consi- vazioni, dovesse constatare che un aiuto
derata attendibile, la Commissione lo autorizzato è attuato in modo abusivo,
informa del grado di priorità assegnato «decide che lo Stato interessato deve sop-
alla trattazione del caso. Con la medesima primerlo o modificarlo nel termine da
comunicazione, la Commissione ricorda essa fissato». Per consentire agli inte-
altresì al denunciante che può avviare un ressati di presentare le loro osservazioni,
procedimento dinanzi ai giudici nazio- la Commissione deve preventivamente
nali, i quali possono ordinare la sospen- aprire il procedimento di indagine for-
sione o il recupero degli aiuti10. male (art. 4 § 4 Reg. 659/99, richiamato
Le modalità di svolgimento dell’inda- dall’art. 16 Reg. 659/99). Per «interessati»
gine preliminare per l’uso abusivo del- si intende, ex art. 1, lett. h Reg. 659/99,
l’aiuto sono sostanzialmente le stesse che «qualsiasi Stato membro e qualsiasi per-
sono previste per l’indagine preliminare sona, impresa o associazione d’imprese i
relativa agli aiuti illegali, in quanto com- cui interessi possono essere lesi dalla con-
patibili (art. 16 Reg. 659/99)11. cessione di aiuti, in particolare il benefi-
A conclusione dell’indagine prelimi- ciario, le imprese concorrenti e le orga-
nare, la Commissione può adottare, in li- nizzazioni professionali».
nea di principio, qualsiasi decisione indi- Il procedimento di indagine formale si
cata dall’art. 4 §§ 2, 3 e 4 Reg. 659/99, com- svolge con le medesime modalità previste
presa una decisione che «constata che la per il procedimento di indagine formale
misura notificata non costituisce aiuto», ex relativo ad aiuti illegali, in quanto compa-
art. 4 § 2, o una «decisione di non sollevare tibili (art. 11 §§ 1, 12, 13, 14 e 15 Reg. 659/
obiezioni», ex art. 4 § 312. Tuttavia, è pro- 99, richiamati dall’art. 16 Reg. 659/99).
babile che, trattandosi di aiuti abusivi, si Una differenza di rilievo può riscontrarsi,
evidenzino «dubbi» di compatibilità con il tuttavia, in relazione ai poteri istruttori
mercato interno, in presenza dei quali la della Commissione. Infatti, l’art. 16 Reg.
Commissione deve adottare la «decisione 659/99 richiama soltanto due delle tre ti-
di avviare il procedimento d’indagine for- pologie di decisioni che la Commissione
male» ex art. 4 § 4 Reg. 659/99 (art. 16 Reg. può prendere nella procedura relativa agli
659/99). In qualsiasi caso, la Commissione aiuti illegali, e cioè l’«ingiunzione di for-
è tenuta ad inviare d’ufficio copia della de- nire informazioni» (art. 10 § 3 Reg.
cisione all’autore della denuncia (art. 20 §§ 659/99) e l’«ingiunzione di sospensione»
1 e 2 Reg. 659/99) oltre che, su richiesta, a (art. 11 § 1 Reg. 659/99)13. Non è richia-
qualsiasi altra parte interessata (art. 20 § 3 mata invece l’«ingiunzione di recupero» a
Reg. 659/99). titolo cautelare e provvisorio degli aiuti,
ex art. 11 § 2 Reg. 659/99, che resta quindi
IV. IL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE. esclusivamente riservata al procedimento
IL RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA formale relativo agli aiuti illegali, e non è
L’art. 108 § 2 TFUE stabilisce che, qua- utilizzabile in quello relativo agli aiuti
lora la Commissione, dopo aver intimato abusivi. Difatti, a differenza degli aiuti il-

10 Codice delle migliori pratiche, cit., § 49, in revocate dalla Commissione, se basate su infor-
fine. mazioni inesatte, indicate dallo Stato membro in-
11 «Fatto salvo l’art. 23 [sul quale v. infra § IV], teressato nel corso del procedimento, che siano
la Commissione può, nei casi di aiuti attuati in apparse determinanti ai fini della decisione stessa
modo abusivo, avviare il procedimento d’indagine (art. 9 Reg. 659/1999, previsto in relazione alla
formale di cui all’art. 4 § 4. Si applicano, per procedura relativa agli aiuti notificati). Allo Stato
quanto compatibili, gli artt. 6, 7, 9, 10, 11 § 1, 12, membro interessato deve essere tuttavia data la
13, 14 e 15». A sua volta, l’indagine preliminare possibilità di presentare osservazioni; pertanto,
relativa agli aiuti illegali è disciplinata per rinvio prima di revocare una decisione e di adottarne
alla procedura preliminare per gli aiuti notificati, una nuova, la Commissione è tenuta a riaprire il
con alcuni adattamenti (art. 10 § 2 Reg. 659/1999, procedimento di indagine formale ex art. 4 § 4
che richiama gli artt. 2 § 2 e 5 § 1 e 2 Reg. Reg. 659/1999.
659/1999). 13 Di tali decisioni, la Commissione è tenuta
12 Entrambe queste decisioni possono essere ad inviare su richiesta copia a qualsiasi parte in-
586 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

legali, gli aiuti abusivi sono pur sempre Commissione può adire direttamente la
aiuti che sono stati autorizzati dalla Com- Corte di giustizia. L’art. 108 § 2 TFUE
missione, benché risultino attuati con consente infatti alla Commissione, in de-
modalità differenti da quelle approvate. roga agli artt. 258 e 259 TFUE, di pro-
Nel tentativo di superare le difficoltà porre un ricorso per inadempimento con-
che attualmente la Commissione incontra tro lo Stato membro interessato senza ne-
nel reperire le necessarie informazioni cessità di esperire preventivamente la fase
presso gli Stati membri, la proposta di precontenziosa (art. 23, § 1 Reg. 659/99,
modifica del Reg. 659/199914 introduce richiamato dall’art. 16 dello stesso Reg.).
una nuova procedura incidentale di ri- Qualora lo Stato membro interessato non
chiesta di informazioni da altre fonti, che si conformi alla sentenza della Corte di
consentirà alla Commissione, dopo l’avvio giustizia, resta salva la facoltà della Com-
dell’indagine formale, di richiedere anche missione di adire nuovamente la Corte,
a soggetti diversi dallo Stato membro in- dopo aver posto lo Stato in condizione di
teressato (un’impresa o un’associazione presentare osservazioni («doppia con-
di imprese o un altro Stato membro), con danna», ex art. 260 TFUE) (art. 23 § 2
una semplice richiesta di informazioni o Reg. 659/99, richiamato dall’art. 16 dello
con decisione, tutte le informazioni ne- stesso Reg.).
cessarie per completare la valutazione
della misura in esame, se le informazioni V. LE DECISIONI CHE CONCLUDONO IL PRO-
di cui dispone non sono sufficienti per CEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE
giungere ad una decisione (nuovo art. 6-
bis). La Commissione avrà anche il potere In linea di principio, le decisioni che
di irrogare alle imprese e associazioni di possono concludere il procedimento di
imprese ammende e penalità di mora, indagine formale relativo all’uso abusivo
qualora forniscano intenzionalmente o dell’aiuto sono le stesse che possono con-
per negligenza informazioni inesatte o cludere il procedimento d’indagine for-
fuorvianti (nuovo art. 6-ter)15. Come si è male relativo agli aiuti illegali (art. 13
visto, la proposta di modifica del Reg. Reg. 659/99, richiamato dall’art. 16 dello
659/99 introduce inoltre per la Commis- stesso Reg.). Queste, a loro volta, sono le
sione la facoltà di effettuare indagini per stesse che possono concludere il procedi-
settore economico e per strumento di mento d’indagine formale relativo a
aiuto utilizzato (nuovo art. 20-bis), e di in- «nuovi aiuti» (art. 7 Reg. 659/99, richia-
dirizzare richieste di informazioni agli mato dall’art. 13 § 1 dello stesso Reg.).
Stati membri, alle imprese o associazioni Tuttavia, trattandosi di aiuti abusivi, è dif-
di imprese interessate, qualora da fonti ficile che la Commissione adotti una deci-
pubblicamente accessibili si evidenzino sione «che dichiara che la misura non co-
dubbi di compatibilità con il mercato in- stituisce aiuto», ex art. 7 § 2 Reg. 659/99,
terno in relazione a misure di aiuto in un o una «decisione positiva», che dichiara
particolare settore o basate su un partico- che la misura è compatibile con il mer-
lare strumento di aiuto. cato interno, ex art. 7 § 3 Reg. 659/9916. È
In alternativa all’avvio del procedi- più probabile che venga emanata una
mento di indagine formale, allo scopo di «decisione condizionale», che subordina
obbligare lo Stato interessato a soppri- l’approvazione dell’aiuto a condizioni che
mere o a modificare l’aiuto abusivo, la consentano di considerarlo compatibile

teressata, incluso l’autore della denuncia e il be- Reg. 659/1999). Inoltre, il potere della Commis-
neficiario di aiuti individuali (art. 20 § 3 Reg. sione di procedere all’esecuzione delle decisioni
659/1999). adottate ai sensi dell’art. 6-ter si prescrive dopo
14 COM(2012)725 def., cit. cinque anni, decorrere dal giorno in cui la deci-
15 Tuttavia, i poteri conferiti alla Commissione sione è inoppugnabile (nuovo art. 15-ter, intro-
in virtù dell’art. 6-ter sono soggetti a un termine di dotto dall’art. 1 § 7 della stessa proposta, cit.).
prescrizione di tre anni, a decorrere dal giorno in 16 A meno che lo Stato interessato non con-
cui è commessa l’infrazione (art. 1 § 7 della pro- cordi con la Commissione la cessazione dell’uso
posta, cit., che inserisce un nuovo art. 15-bis nel abusivo dell’aiuto.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA ALL’USO ABUSIVO DELL’AIUTO DI STATO 587

con il mercato interno e ad obblighi che Reg. 659/99, richiamato dall’art. 9 dello
consentano alla Commissione di control- stesso Reg.)18.
lare il rispetto della decisione da parte PAOLA PIRODDI
dello Stato interessato, ex art. 7 § 4 Reg.
659/99; oppure una «decisione negativa», Bibliografia
che constati che la misura non è compati-
bile con il mercato interno e pertanto non K. BACON, European Community Law of
può esservi data esecuzione (art. 7 § 5 State Aid, Oxford, 2009; S. BARIATTI, Gli aiuti di
Stato alle imprese nel diritto comunitario, Mi-
Reg. 659/99). lano, 1998; F. BESTAGNO, «Art. 88», in F. POCAR
Con la decisione che stabilisce l’in- (a cura di), Commentario breve ai trattati della
compatibilità con il mercato interno del- Comunità e dell’Unione europea, Padova, 2001,
l’aiuto abusivamente attuato, la Commis- p. 465 ss.; A. BIONDI - P. EECKHOUT - J. FLYNN
sione può ordinare allo Stato membro in- (eds.), The Law of State Aid in the European
Union, Oxford, 2004; A. BLASI - F. MUNARI, «Art.
teressato di recuperare in via definitiva 88», in A. TIZZANO (a cura di), Trattati dell’U-
l’importo riscosso dal beneficiario (art. 14 nione europea e della Comunità europea, Mi-
Reg. 659/99, richiamato dall’art. 16 dello lano, 2004, p. 608 ss.; L. DANIELE - S. AMADEO -
stesso Reg.)17. Una copia della decisione C. SCHEPISI (a cura di), Aiuti pubblici alle im-
adottata dalla Commissione è trasmessa prese e competenze regionali. Controllo comuni-
d’ufficio a qualsiasi soggetto che abbia tario e prassi interne, Milano, 2003; L. HANCHER
- T. OTTERVANGER - P.J. SLOT, EU State Aids, 3rd
presentato osservazioni nel corso del pro- ed., London, 2012; M. ORLANDI, «La disciplina
cedimento di indagine formale, compreso degli aiuti di Stato», in A. TIZZANO (a cura di), Il
l’autore della denuncia, e ad ogni benefi- diritto privato dell’Unione europea, in M. BES-
ciario di aiuti individuali (art. 20 § 1 Reg. SONE (diretto da), Tratt. dir. priv., XXVI, II, 2ª

659/99), nonché, su richiesta, a qualsiasi ed., Torino, 2006, p. 1721 ss.; C. PINOTTI, Gli
aiuti di Stato alle imprese nel diritto comunita-
altra parte interessata (art. 20 § 3 Reg. rio della concorrenza, Padova, 2000; A. SANTA
659/99). MARIA (a cura di), Concorrenza e aiuti di Stato.
Le decisioni che concludono il proce- Un osservatorio sulla prassi comunitaria, To-
dimento di indagine formale relativo al- rino, 2006; A. SANTA MARIA (ed.), Competition
l’uso abusivo dell’aiuto, tranne la «deci- and State Aid. An Anlysis of the EC Practice,
sione negativa» e la decisione contenente Alphen aan den Rijn, 2007; O. PORCHIA, Il pro-
cedimento di controllo degli aiuti pubblici alle
l’ordine di recupero, se basate su informa- imprese. Tra ordinamento comunitario e ordina-
zioni inesatte, indicate dallo Stato mem- mento interno, Napoli, 2001; C. QUIGLEY, Euro-
bro interessato nel corso del procedi- pean State Aid Law and Policy. 2nd ed., Oxford-
mento, e apparse determinanti ai fini Portland, 2009; P. ROSSI, «Procedura in tema di
della decisione stessa, possono essere re- aiuti», in A. FRIGNANI, S. BARIATTI (a cura di), Di-
sciplina della concorrenza nella UE, in F. GAL-
vocate dalla Commissione (art. 9 Reg. GANO (diretto da), Tratt. dir. comm dir. pubbl.
659/99, previsto in relazione alla proce- econ., LXIV, Padova, 2012, p. 579 ss.; C. SCHE-
dura relativa agli aiuti notificati). Allo PISI (a cura di), La “modernizzazione” della di-
Stato membro interessato deve essere tut- sciplina sugli aiuti di Stato. Il nuovo approccio
tavia data la possibilità di presentare os- della Commissione europea e i recenti sviluppi
servazioni; pertanto, prima di revocare in materia di public e private enforcement, To-
rino, 2011; G. STROZZI, «Gli aiuti di Stato», in
una decisione e di adottarne una nuova, G. STROZZI (a cura di), Diritto dell’Unione eu-
la Commissione è tenuta a riaprire il pro- ropea. Parte speciale, 3ª ed., Torino, 2010, p.
cedimento di indagine formale (art. 4 § 4 351 ss.

17 Alla decisione di recupero si applicano i 18 L’art. 4 § 4 Reg. 659/1999 recita: «Prima di


tassi di interesse fissati con le modalità stabilite revocare una decisione e di adottarne una nuova,
dagli art. 9 ss. Reg. (CE) 794/2004 della Commis- la Commissione avvia il procedimento di inda-
sione del 21 aprile 2004 recante disposizioni di gine formale di cui all’art. 4 § 4. Si applicano in
esecuzione del Reg. 659/1999 (c.d. «Regolamento tal caso, con i necessari adattamenti, gli artt. 6, 7,
di attuazione»), in G.U.U.E., L 140, 30 aprile 10, 11 § 1, e gli artt. 13, 14 e 15».
2004, p. 1 ss. (succ. modif.).
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La procedura della Commissione
relativa agli aiuti esistenti e agli schemi di aiuti di Stato

Sommario: I. LA DEFINIZIONE DI «AIUTI ESISTENTI». teressato, diventino automaticamente


– II. (Segue) L’ASSENZA DI «MODIFICHE SOSTAN- «nuovi aiuti» ex art. 108, § 3 TFUE, assog-
ZIALI». – III. LE RELAZIONI ANNUALI E IL «QUADRO
gettati in quanto tali all’obbligo di noti-
DI VALUTAZIONE PERMANENTE». – IV. LA PROPOSTA
DI «OPPORTUNE MISURE». – V. LE CONSEGUENZE
fica e all’obbligo di sospensione dell’ero-
GIURIDICHE DELLA PROPOSTA DI «OPPORTUNE MI- gazione, in attesa che la Commissione de-
SURE» PER LO STATO MEMBRO INTERESSATO. – VI. cida sulla compatibilità dell’aiuto. Si
IL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE. L’INESI- tratta evidentemente di una sottocatego-
STENZA DI UN OBBLIGO DI SOSPENSIONE E DI RECU-
ria ad esaurimento: quasi del tutto ces-
PERO RETROATTIVO DELL’AIUTO ESISTENTE.
sata per gli Stati membri fondatori della
Comunità economica europea e per gli
I. LA DEFINIZIONE DI «AIUTI ESISTENTI» Stati di più risalente adesione al Trattato
L’art. 108 § 1 TFUE sottopone ad una CEE, conserva un rilievo attuale soltanto
specifica procedura di controllo i «regimi per gli Stati che hanno aderito all’Unione
di aiuti esistenti». Questa categoria è defi- nel corso dei più recenti allargamenti.
nita semplicemente come «aiuti esistenti» L’art. 1, lett. b) Reg. 659/99 fa salvo tutta-
dall’art. 1, lett. b) Reg. (CE) 659/99 del via l’atto di adesione dell’Austria, della
Consiglio del 22 marzo 1999 («Regola- Finlandia e della Svezia, poiché contiene
mento di procedura»)1, che ha codificato un’autonoma disciplina delle misure di
la prassi applicativa dell’art. 108 § 1 TFUE aiuto esistenti in questi Stati prima del-
da parte della Commissione e della Corte l’entrata in vigore del Trattato2. Del resto,
di giustizia. Ai sensi dell’art. 1, lett. b) questi Paesi, al momento dell’adesione
Reg. 659/99, la categoria degli «aiuti esi- alla Comunità europea (1° gennaio 1995),
stenti» comprende cinque tipi di aiuti di erano già contraenti dell’Accordo sullo
Stato: in primo luogo «i) tutte le misure di spazio economico europeo («Accordo
aiuto esistenti in uno Stato membro SEE», entrato in vigore il 1° gennaio
prima dell’entrata in vigore del Trattato, 1994), che contiene a sua volta specifiche
ossia tutti i regimi di aiuti e gli aiuti indi- disposizioni sugli aiuti di Stato3. L’art. 1,
viduali ai quali è stata data esecuzione lett. b) Reg. 659/99 eccettua anche l’atto
prima dell’entrata in vigore del Trattato e di adesione della Repubblica ceca, Esto-
che sono ancora applicabili dopo tale en- nia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria,
trata in vigore». Questa previsione in- Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia4,
tende evitare che misure nazionali, già in nonché l’atto di adesione di Bulgaria e
corso alla data nella quale il Trattato è en- Romania5. Questi atti elencano specifica-
trato in vigore per lo Stato membro in- mente le misure considerate «esistenti» ex
1 Reg. (CE) 659/1999 del Consiglio del 22 stein, il Regno di Norvegia, il Regno di Svezia e la
marzo 1999, recante modalità di applicazione del- Confederazione elvetica (G.U.C.E., L 1, 3 gennaio
l’art. 93 del Trattato, in G.U.C.E., L 83, 27 marzo 1994, p. 1 ss.).
1999, p. 1 ss. (succ. modif.). 4 Cfr. l’all. IV, punto 3, e l’appendice di detto
2 Cfr. gli artt. 144 e 172 dell’atto relativo alle allegato, dell’atto di adesione dell’atto relativo alle
condizioni di adesione del Regno di Norvegia, condizioni di adesione della Repubblica ceca,
della Repubblica d’Austria, della Repubblica di della Repubblica di Estonia, della Repubblica di
Finlandia e del Regno di Svezia e agli adattamenti Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repub-
dei trattati sui quali si fonda l’UE, 94/C241/08, in blica di Lituania, della Repubblica di Ungheria,
G.U.C.E., C 241, 29 agosto 1994, p. 8 ss. della Repubblica di Malta, della Repubblica di
3 Cfr. la Decisione del Consiglio e della Com- Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Re-
missione 94/1/CE, CECA del 13 dicembre 1993 re- pubblica slovacca (G.U.U.E., L 236, 23 settembre
lativa alla conclusione dell’Accordo sullo Spazio 2003, p. 17 ss.).
economico europeo («Accordo SEE») tra le Co- 5 Cfr. l’all. V, punto 2 e punto 3, lett. b), e l’ap-
munità europee, i loro Stati membri e la Repub- pendice di detto allegato, dell’atto di adesione di
blica d’Austria, la Repubblica di Finlandia, la Re- Bulgaria e Romania (G.U.U.E., L 157, 21 giugno
pubblica d’Islanda, il Principato del Liechten- 2005, p. 203 ss.). Cfr. anche l’art. 1 Reg. 1791/2006
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI ESISTENTI 589

art. 108 § 1 TFUE nei nuovi Stati e stabi- nel quadro di un regime di aiuti» e gli
liscono una specifica procedura ad inte- aiuti «soggetti a notifica concessi nel qua-
rim per la valutazione congiunta di una dro di un regime» che è già stato autoriz-
serie di altre misure da parte della Com- zato dalla Commissione» [art. 1, lett. e)
missione e dell’autorità nazionale di con- Reg. 659/99]. Tali aiuti costituiscono in-
trollo degli aiuti istituita da tali Stati. Spe- fatti una «mera misura di esecuzione del
cifiche disposizioni in materia di aiuti di regime generale» già approvato, sempre a
Stato sono state previste anche dall’atto di condizione che la misura sia erogata in
adesione della Croazia6, benché la propo- conformità al programma approvato e alle
sta della Commissione di modifica del condizioni poste dalla Commissione o dal
Reg. 659/997, che pure è stata emanata Consiglio nella decisione di autorizza-
successivamente, non vi faccia riferi- zione8. Rientrano nella categoria degli
mento. aiuti già approvati anche quelli erogati in
La seconda tipologia di «aiuti esi- applicazione del regolamento generale di
stenti» riguarda «ii) gli aiuti autorizzati, esenzione per categoria [Reg. (CE) 800/
ossia i regimi di aiuti e gli aiuti individuali 2008 della Commissione del 6 agosto
che sono stati autorizzati dalla Commis- 2008]9, o di un altro regolamento di esen-
sione o dal Consiglio» ex art. 108 § 3, cc. 1 zione per categoria adottato dalla Com-
e 3 TFUE. I «regimi di aiuti» sono gli atti missione su autorizzazione del Reg. (CE)
nazionali in base ai quali, «senza che 994/98 del Consiglio del 7 maggio 199810,
siano necessarie ulteriori misure di attua- nonché gli aiuti «d’importanza minore»
zione, possono essere adottate singole mi- (de minimis), a condizione che tutti rispet-
sure di aiuto a favore di imprese, definite tino le condizioni richieste per beneficiare
nell’atto in linea generale e astratta», non- dell’esenzione11.
ché «qualsiasi atto in base al quale l’aiuto, In terzo luogo, sono compresi nella ca-
che non è legato a uno specifico progetto, tegoria degli aiuti esistenti «iii) gli aiuti
può essere concesso a una o più imprese che si suppongono autorizzati a norma
per un periodo di tempo indefinito e/o per dell’art. 4 § 6» del Reg. 659/99, o anterior-
un ammontare indefinito» [aiuti ad hoc: mente al regolamento, «ma secondo la
art. 1, lett. e) Reg. 659/99]. Gli «aiuti indi- procedura in esso prevista». L’art. 4 § 6
viduali» sono quegli aiuti «non concessi Reg. 659/99 codifica la procedura stabilita

del Consiglio del 20 novembre 2006 che adegua e astratto del suddetto regime, essa ne esamini
taluni regolamenti e decisioni (…), a motivo del- l’applicazione in un caso specifico»: Trib. UE, 22
l’adesione della Bulgaria e della Romania (ibidem, novembre 2001, causa T-9/98, Mitteldeutsche
L 363 del 20 dicembre 2006, p. 1 ss.). Erdöl-Raffinerie GmbH c. Commissione, ibidem
6 Cfr. l’art. 16 dell’atto relativo alle condizioni 2001, p. II-3367, § 116.
di adesione della Repubblica di Croazia, e l’art. 2, 9 Reg. (CE) 800/2008 della Commissione del 6
3 lett. b) e 4 dell’all. IV, nonché gli all. VIII e IX in agosto 2008, che dichiara alcune categorie di
relazione alle industrie navale e siderurgica aiuti compatibili con il mercato comune in appli-
croata, tutti in vigore dal 1° luglio 2013, insieme cazione degli artt. 87 e 88 del Trattato («Regola-
con il Trattato relativo all’adesione della Repub- mento generale di esenzione per categoria»), in
blica di Croazia all’UE (G.U.U.E., L 112, 24 aprile G.U.U.E., L 214, 9 agosto 2008, p. 3 ss.
2012, p. 91 ss.). 10 Reg. (CE) 994/98 del Consiglio del 7 maggio
7 Presentata dalla Commissione il 5 dicembre 1998, sull’applicazione degli artt. 92 e 93 del Trat-
2012, doc. COM(2012)725 def., 2012/0342 (NLE). tato a determinate categorie di aiuti di Stato oriz-
8 Infatti, nel caso di un programma di aiuti, la zontali («Regolamento di autorizzazione»), in
Commissione può limitarsi a esaminare le carat- G.U.C.E., L 142, 14 maggio 1998, p. 1 ss.
teristiche del programma stesso (C. giust. UE, 17 11 Reg. (CE) 1998/2006 della Commissione del
giugno 1999, causa C-75/97, Belgio c. Commis- 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli
sione, in Racc. 1999, p. I-3671, § 48), né deve esa- artt. 87 e 88 del Trattato agli aiuti d’importanza mi-
minare ogni singolo caso in cui il regime si ap- nore (de minimis), in G.U.U.E., L 379, 28 dicembre
plica (C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C- 2006, p. 5 ss.; Reg. (UE) 360/2012 della Commis-
278/00, Grecia c. Commissione, ibidem, 2004, p. I- sione del 25 aprile 2012, relativo all’applicazione
3997, § 24). Tuttavia, «il fatto che, formalmente, degli artt. 107 e 108 TFUE agli aiuti di importanza
la Commissione abbia ricevuto una notifica minore (de minimis), concessi ad imprese che for-
avente ad oggetto un regime di aiuti non osta as- niscono servizi di interesse economico generale, in
solutamente a che, accanto ad un esame generale G.U.U.E., L 114, 26 aprile 2012, p. 8 ss.
590 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

dalla Corte di giustizia a partire dalla sen- missione possa effettuarne il recupero, se
tenza nel caso Lorenz12. In forza della giu- l’aiuto è stato erogato in violazione del-
risprudenza della Corte, un «nuovo aiuto» l’obbligo di notifica e dell’obbligo di so-
deve considerarsi autorizzato qualora la spensione disposto per i «nuovi aiuti» dal-
Commissione non adotti entro due mesi l’art. 108 § 3 TFUE. Ogni aiuto per il quale
dalla ricezione di una «notifica completa» è scaduto il periodo limite di decadenza
(ex art. 4 § 5 Reg. 659/99) una decisione per il recupero senza che la Commissione
mediante la quale dichiari che la misura abbia intrapreso alcuna azione nei con-
notificata non costituisce aiuto, oppure fronti dello Stato membro che l’ha ero-
una decisione di autorizzazione del- gato13 è considerato un aiuto esistente ex
l’aiuto, oppure una decisione di avvio del art. 15 § 3 Reg. 659/99.
procedimento di indagine formale (art. 4 Infine, sono considerati «esistenti» gli
§§ da 2 a 4 Reg. 659/99). La trasforma- aiuti relativamente ai quali «può essere
zione di un «nuovo aiuto» notificato in dimostrato che al momento della loro at-
aiuto esistente, non più assoggettato al- tuazione non costituivano aiuti, ma lo
l’obbligo di sospensione, è tuttavia subor- sono diventati successivamente a causa
dinata all’esistenza di due ulteriori condi- dell’evoluzione del mercato [interno] e
zioni (art. 4 § 6 Reg. 659/99). La prima è senza aver subito modifiche da parte dello
che lo Stato membro interessato notifichi Stato membro» [art. 1, lett. b), v) Reg.
alla Commissione anche il preavviso del- 659/99]. Tuttavia, «qualora alcune misure
l’esecuzione dell’aiuto in progetto, ovvero diventino aiuti in seguito alla liberalizza-
la propria intenzione di dare corso alla zione di un’attività da parte del diritto co-
misura in questione, in assenza di una de- munitario, dette misure non sono consi-
cisione in proposito da parte della Com- derate aiuti esistenti dopo la data fissata
missione. La seconda è che la Commis- per la liberalizzazione». Tali misure, per-
sione non adotti una delle predette deci- tanto, una volta scaduto il termine fissato
sioni entro quindici giorni lavorativi dalla per il processo di liberalizzazione dello
ricezione della notifica del preavviso del- specifico settore d’attività, sono sottopo-
l’esecuzione da parte dello Stato membro ste al procedimento di controllo per gli
interessato. In tal caso, l’inerzia della aiuti nuovi. In base a questa disposizione,
Commissione fa sì che l’aiuto notificato la Commissione può ritenere a posteriori
venga sottoposto alla procedura di con- che misure nazionali che al momento
trollo per gli aiuti esistenti, e possa venire della loro attuazione non ricadevano nel-
contestualmente erogato ai beneficiari. Al l’ambito di applicazione dell’art. 107 § 1
fine di rendere certa la data a partire dalla TFUE, in quanto appartenenti ad un set-
quale l’aiuto è diventato esistente, la Com- tore non aperto alla concorrenza, giun-
missione è tenuta alla pubblicazione di gano ad integrare, successivamente alla
un avviso sulla Gazzetta Ufficiale dell’U- loro esecuzione, i requisiti sostanziali
nione europea (art. 26 § 4 Reg. 659/99). della nozione di «aiuto di Stato» previsti
In quarto luogo, l’art. 1, lett. b) Reg. dall’art. 107 § 1 TFUE, principalmente in
659/99 riferisce alla categoria degli aiuti relazione al verificarsi dell’incidenza sugli
esistenti «iv) gli aiuti considerati aiuti esi- scambi tra gli Stati membri, e dell’effetto
stenti ai sensi dell’art. 15» dello stesso distorsivo della concorrenza14. La nozione
Reg. 659/99. Questa norma ha introdotto di «evoluzione del mercato [interno]»,
un «periodo limite» di dieci anni, a decor- sulla quale è incentrata questa defini-
rere dalla data nella quale l’aiuto è stato zione, è stata interpretata dalla Corte di
erogato al beneficiario, perché la Com- giustizia come una «modifica del contesto

12 C. giust. UE, 11 dicembre 1973, causa 120/ zione meramente procedurale: Trib. UE, 30 aprile
73, Gebr. Lorenz Gmbh c. Repubblica federale di 2002, cause riunite T-195/01 e T-207/01, Govern-
Germania e Land Renania-Palatinato, in Racc. ment of Gibraltar c. Commissione, in Racc. 2002,
1973, p. 1741 ss. p. II-2309 ss., § 130.
13 Peraltro, l’equiparazione effettuata dall’art. 14 Cfr. Trib. UE, 15 giugno 2000, causa T-298/
15 § 3 Reg. 659/1999 tra aiuti per i quali il recu- 97 et al., Alzetta Mauro et al c. Commissione, in
pero è decaduto e aiuti esistenti svolge una fun- Racc. p. II-2319 ss., § 143 ss.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI ESISTENTI 591

economico e giuridico nel settore interes- sull’importo effettivo, in un periodo deter-


sato dal provvedimento in questione», ve- minato, di aiuti esistenti, che varia neces-
rificatasi successivamente all’introdu- sariamente a seconda del volume d’affari
zione di tale provvedimento da parte dello dell’impresa beneficiaria18. Sono vice-
Stato membro interessato15. Il testo del- versa considerate «modifiche di un aiuto
l’art. 1, lett. b), v) Reg. 659/99 («può essere esistente»: a) gli aumenti superiori al 20%
dimostrato che…») fa riferimento ad uno della dotazione per un regime di aiuto au-
specifico onere della prova relativamente torizzato; b) la proroga, al massimo di sei
a tale situazione, onere della prova che anni, di un regime di aiuto esistente auto-
dovrebbe spettare alla Commissione. Que- rizzato, con o senza aumento della dota-
sta disposizione non è tuttavia applicabile zione; c) l’inasprimento delle condizioni
qualora la Commissione modifichi la pro- per l’applicazione di un regime di aiuto
pria valutazione della misura in questione autorizzato, la riduzione dell’intensità
sulla base di una lettura più rigorosa delle dell’aiuto o la riduzione delle spese am-
norme in materia di aiuti di Stato16. missibili (art. 4 § 2 Reg. 794/2004). Tutta-
via, qualora la modifica apportata al re-
II. (Segue) L’ASSENZA DI «MODIFICHE SO-
gime di aiuti esistenti sia chiaramente se-
STANZIALI»
parabile dal regime originario, è soltanto
tale modifica che assume la qualifica-
Considerato che i «nuovi aiuti» sono zione di «nuovo aiuto», senza pregiudi-
costituiti dai «regimi di aiuti e [dagli] care l’attribuzione della qualifica di «esi-
aiuti individuali, che non siano aiuti esi- stente» al regime originario19.
stenti, comprese le modifiche degli aiuti
esistenti» [art. 1, lett. c) Reg. 659/99], è
III. LE RELAZIONI ANNUALI E IL «QUADRO DI
evidente che l’assenza di modifiche so-
VALUTAZIONE PERMANENTE»
stanziali costituisce un ulteriore requisito
implicito perché una misura di aiuto sia In base all’art. 108 § 1 TFUE, il con-
sottoposta alla procedura prevista per gli trollo sugli aiuti di Stato esistenti consiste
aiuti esistenti. Per «modifica di un aiuto in un «esame permanente», effettuato
esistente» deve intendersi «qualsiasi cam- congiuntamente dalla Commissione e da-
biamento diverso dalle modifiche di ca- gli Stati membri, volto ad ottenere «tutte
rattere puramente formale e amministra- le informazioni necessarie alla revisione,
tivo che non possono alterare la valuta- in collaborazione con lo Stato membro,
zione della compatibilità della misura di dei regimi di aiuti esistenti» (art. 17 § 1
aiuto con il mercato [interno]» [art. 4 § 1 Reg. 659/99). Si tratta di un controllo
Reg. (CE) 794/2004 della Commissione multilaterale, che non coinvolge soltanto
del 21 aprile 2004, c.d. «Regolamento di lo Stato interessato, ma tutti gli Stati
attuazione»]17. Secondo la Corte di giusti- membri, che hanno l’obbligo di collabo-
zia, non si possono ricomprendere in que- rare con la Commissione per verificare
sta nozione tutte le misure che incidano periodicamente il quadro generale degli
sull’attività di un beneficiario di aiuti già aiuti in corso di esecuzione, controllare la
esistenti, sul funzionamento del mercato conformità delle modalità con le quali
comune, anche solo potenzialmente, sul vengono attuate, stimare gli effetti che le
gioco della concorrenza o semplicemente relative misure producono sulla concor-

15 C. giust. UE, 2 dicembre 2009, causa C- 21 aprile 2004, recante disposizioni di esecuzione
89/08 P, Commissione c. Irlanda et al., in Racc. del Reg. 659/1999, in G.U.U.E., L 140, 30 aprile
2009, p. I-11245 ss., § 71 s.; 22 giugno 2006, cause 2004, p. 1 ss. (succ. modif.).
riunite C-182/03 e C-217/03, Regno del Belgio e Fo- 18 C. giust. UE, 9 agosto 1994, causa C-44/93,
rum 187 ASBL c. Commissione, ibidem, 2006, p. I- Namur - Les assurances du crédit SA c. Office na-
5479, § 71. tional du ducroire e Stato belga, in Racc. 1994, p. I-
16 C. giust. UE, 2 dicembre 2009, Commis- 3829 ss., § 32.
sione c. Irlanda, cit., § 71 s.; 22 giugno 2006, Re- 19 Trib. UE, 30 aprile 2002, Government of Gi-
gno del Belgio e Forum 187 ASBL, cit., § 71. braltar, cit., § 109.
17 Reg. (CE) 794/2004 della Commissione del
592 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

renza, valutarne la perdurante compatibi- to, data di scadenza, regione interessata, e


lità con l’evoluzione del mercato interno e così via). Gli Stati membri verificano i pa-
l’eventuale necessità di un adattamento, rametri indicati nella tabella trasmessa
qualora appaiano divenuti medio tempore dalla Commissione; modificano, se del
incompatibili, o qualora lo Stato interes- caso, i campi oggetto di variazione (indi-
sato non rispetti le condizioni stabilite cando, ad esempio, quali regimi sono
dalla Commissione al momento dell’ap- giunti a conclusione, quali sono stati in-
provazione dell’aiuto. terrotti, quali sono cofinanziati); aggiun-
Le modalità di svolgimento di tale pro- gono l’importo della spesa annuale per
cedura multilaterale, che non sono state l’anno civile precedente o per la parte del-
individuate dal Trattato, sono state defi- l’anno civile precedente al quale si applica
nite dalla prassi amministrativa della l’aiuto; e infine, entro il 30 giugno di ogni
Commissione, che è stata codificata, con anno, ritrasmettono alla Commissione la
alcuni aggiornamenti, dal Reg. 659/99, e tabella così aggiornata21. Qualora lo Stato
successivamente modificata dal Reg. 794/ membro interessato, nonostante sia stato
2004. A norma dell’art. 21 Reg. 659/99, gli sollecitato, non adempia all’obbligo di
Stati membri sono obbligati a presentare trasmettere annualmente le informazioni
alla Commissione «relazioni annuali su richieste, la Commissione può procedere
tutti i regimi di aiuti esistenti», fatti salvi a norma dell’art. 18 Reg. 659/99, ad ema-
gli obblighi specifici stabiliti dalla Com- nare una raccomandazione in cui pro-
missione in una decisione condizionale, pone «opportune misure» allo Stato mem-
relativa ad aiuti notificati, ex art. 7 § 4 bro interessato. La Commissione può
Reg. 659/99, e fatto salvo «il rispetto di inoltre richiedere agli Stati membri di
eventuali impegni assunti dallo Stato fornire informazioni aggiuntive su argo-
membro nell’ambito di una decisione di menti specifici, preventivamente concor-
autorizzazione di aiuti» notificati (art. 5 § dati con gli stessi Stati, anche subordi-
1 Reg. 794/2004). nando l’approvazione dell’aiuto alla co-
In relazione agli aiuti concessi a de- municazione di tali informazioni (art. 5 §
correre dal 1° gennaio 2003, la procedura 2 Reg. 794/2004). Per espressa previsione
di invio di relazioni annuali è stata sosti- dell’art. 7 Reg. 794/2004, la trasmissione
tuita da un «esercizio annuale di aggior- di relazioni annuali non costituisce adem-
namento» delle relazioni già trasmesse pimento dell’obbligo di notifica dell’aiuto
(art. 5 Reg. 794/2004). In conformità a ex art. 108 § 3 TFUE e non pregiudica l’e-
questa nuova modalità, la Commissione ventuale apertura, da parte della Commis-
invia agli Stati membri, entro il 1° marzo sione, di un’indagine su un presunto aiuto
di ogni anno, una tabella in formato elet- illegittimo. In conformità all’art. 6 § 2
tronico, redatta secondo un formulario Reg. 794/2004, infine, la Commissione
standard (all. III A Reg. 794/2004)20. La ta- pubblica annualmente un «quadro di va-
bella è precompilata dalla Commissione, lutazione degli aiuti di Stato» (attual-
che inserisce le informazioni dettagliate mente caricato su una piattaforma online
su tutti i regimi di aiuti e gli aiuti indivi- permanente), che contiene una sintesi
duali esistenti, che lo Stato membro è complessiva delle informazioni trasmesse
stato obbligato a fornire alla Commis- dagli Stati membri in esecuzione del-
sione stessa nella precedente richiesta di l’«esercizio annuale di aggiornamento»
autorizzazione dell’aiuto (ad esempio, set- delle relazioni.
tore, obiettivo principale, obiettivo secon- Il corretto svolgimento di questa pro-
dario, categoria di strumento/i, importo, cedura dipende, evidentemente, dalla col-
eventuale percentuale di cofinanziamen- laborazione degli Stati membri nel for-

20 Per i settori relativi alla produzione, tra- 21 In casi giustificati, gli Stati membri pos-
sformazione o commercializzazione dei prodotti sono limitarsi a presentare una stima, a condi-
agricoli e, rispettivamente, dei prodotti della pe- zione che i dati reali siano trasmessi al più tardi
sca di cui all’all. I TFUE, sono previsti specifici insieme ai dati dell’anno successivo: art. 6 § 1
formulari nell’all. III B e nell’all. III C del Reg. Reg. 794/2004.
794/2004.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI ESISTENTI 593

nire regolarmente alla Commissione le dubbi di compatibilità con il mercato in-


necessarie informazioni, in applicazione terno relativamente ad un particolare set-
del principio di leale cooperazione tra tore o riguardo all’uso di un particolare
Stati membri e istituzioni, quale discende strumento di aiuto. La Commissione po-
dall’art. 4 § 3 TUE. Tuttavia, il reperi- trà poi rendere pubblici i risultati dell’in-
mento delle informazioni può costituire dagine in particolari settori dell’economia
un notevole onere a carico delle ammini- o per particolare strumento di aiuto in di-
strazioni nazionali, che non sempre di- versi Stati membri, invitando gli Stati
spongono con immediatezza dei dati ne- membri e le imprese o associazioni di im-
cessari. Ritardi nella trasmissione delle prese interessate a presentare le loro os-
informazioni determinano inoltre ritardi servazioni in proposito.
a catena nella valutazione della perdu-
rante compatibilità degli aiuti, con poten-
ziale pregiudizio per tutti gli Stati mem- IV. LA PROPOSTA DI «OPPORTUNE MISURE»
bri, specialmente alla luce degli obiettivi
perseguiti dall’avviato processo di moder- Se, in seguito alla valutazione delle re-
nizzazione della procedura in materia di lazioni annuali, «la Commissione ritiene
aiuti di Stato22. In questa prospettiva, alla che un regime di aiuti non sia, o non sia
Commissione dovrebbe essere consentito più, compatibile con il mercato [in-
svolgere indagini maggiormente efficaci e terno]», essa «informa lo Stato membro
dotarsi di strumenti più efficienti per ot- interessato della sua posizione prelimi-
tenere tutte le informazioni necessarie di- nare, dandogli l’opportunità di presentare
rettamente dagli operatori del mercato e le proprie osservazioni entro il termine di
in tempo utile per prendere le decisioni un mese», termine che può essere proro-
entro tempi adeguati alle esigenze di cer- gato in casi debitamente giustificati (art.
tezza del diritto dei beneficiari degli aiuti. 17 § 2 Reg. 659/99). Si apre così un con-
La proposta di modifica del Reg. 659/ traddittorio informale con lo Stato mem-
9923 affronta questa difficoltà, con l’intro- bro interessato, al termine del quale, qua-
duzione della facoltà per la Commissione lora le osservazioni presentate dallo Stato
di effettuare indagini per settore econo- non convincano la Commissione della
mico e per strumento di aiuto utilizzato, perdurante compatibilità con il mercato
qualora dalle informazioni pubblica- interno del regime di aiuti esistenti, verrà
mente disponibili emerga che le misure di emessa una raccomandazione, nella quale
aiuto in un particolare settore o basate su la Commissione propone «opportune mi-
un particolare strumento di aiuto com- sure» allo Stato membro interessato, ex
portino restrizioni o distorsioni della con- art. 108 § 1 TFUE. La raccomandazione
correnza nel mercato interno di diversi (con effetti non vincolanti per lo Stato
Stati membri, o che non siano più com- membro) può proporre, in particolare: a)
patibili con il mercato interno (nuovo art. modificazioni sostanziali del regime di
20-bis). Nel corso di tali indagini, la Com- aiuti; b) l’introduzione di obblighi proce-
missione potrà richiedere agli Stati mem- durali; c) l’abolizione del regime di aiuti
bri, alle imprese o associazioni di imprese (art. 18 § 2 Reg. 659/99). Trattandosi di un
interessate di fornire le informazioni ne- controllo a posteriori, non sussistono ter-
cessarie per l’applicazione del controllo di mini perentori per l’emanazione della rac-
compatibilità degli aiuti di Stato, senza comandazione che conclude il proce-
eccedere quanto consentito dal principio dimento. Un’informazione sintetica delle
di proporzionalità. Avviare un’indagine decisioni contenenti una proposta di
settoriale significherà, quindi, disporre di «opportune misure» è pubblicata nella
indicazioni da fonti pubblicamente acces- Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea
sibili che in diversi Stati membri esistono (art. 26 § 1 Reg. 659/99).

22 Comunicazione della Commissione al Par- gioni, Modernizzazione degli aiuti di Stato del-
lamento europeo, al Consiglio, al Comitato eco- l’UE, COM(2012)209 def., 8 maggio 2012.
nomico e sociale europeo e al Comitato delle Re- 23 COM(2012)725 def., cit.
594 III.2. LA DISCIPLINA DI DIRITTO SECONDARIO IN MATERIA DI AIUTI DI STATO

V. LE CONSEGUENZE GIURIDICHE DELLA prenditoriali – con l’invito a presentare


PROPOSTA DI «OPPORTUNE MISURE» PER osservazioni, su base volontaria, in rela-
LO STATO MEMBRO INTERESSATO zione ad aspetti specifici del caso25. Copia
della decisione può essere inviata, su ri-
Se lo Stato membro interessato ac- chiesta, a qualsiasi interessato (art. 20 § 3
cetta la proposta di «opportune misure», Reg. 659/99).
deve manifestare il proprio consenso alla La decisione di avviare il procedi-
Commissione. La Commissione comu- mento di indagine formale è pubblicata
nica a sua volta allo Stato membro di aver nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione euro-
preso atto del suo consenso, dando vita pea (art. 26 § 2 Reg. 659/99).
così ad una sorta di conclusione nego-
ziata della procedura, a seguito della
quale lo Stato membro è tenuto a dare de- VI. IL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FOR-

bita applicazione alle «opportune misure» MALE. L’INESISTENZA DI UN OBBLIGO DI

che abbia così accettato. SOSPENSIONE E DI RECUPERO RETROAT-

Talvolta, tuttavia, lo Stato membro ri- TIVO DELL’AIUTO ESISTENTE

fiuta di attuare le «opportune misure» – o, Al procedimento di indagine formale


pur avendovi accondisceso, non procede per gli aiuti esistenti si applicano, con gli
ad un’effettiva esecuzione delle stesse. In opportuni adattamenti, le stesse norme
questo caso, qualora la Commissione, che disciplinano il procedimento di inda-
dopo aver considerato gli argomenti gine formale per i «nuovi aiuti», al quale
avanzati dallo Stato stesso a giustifica- si rinvia26.
zione del suo inadempimento, continui a Occorre sottolineare, a questo propo-
ritenere necessarie le «opportune mi- sito, che l’obbligo di sospensione, per ef-
sure», procede con l’adottare la decisione fetto del quale «lo Stato membro interes-
di avviare il procedimento d’indagine for- sato non può dare esecuzione alle misure
male, ex art. 4 § 4 Reg. 659/99 (art. 19 § 2 progettate prima che [la] procedura abbia
Reg. 659/99). condotto ad una decisione finale» di auto-
La decisione invita inoltre lo Stato rizzazione (art. 108 § 3 in fine TFUE), non
membro e tutti gli «interessati» a formu- è applicabile agli aiuti esistenti27, ma sol-
lare le loro osservazioni entro un termine tanto ai «nuovi aiuti». Di conseguenza, la
stabilito, di regola non superiore a un Commissione non può emanare, in rela-
mese (art. 6 § 1 Reg. 659/99)24. Per «inte- zione agli aiuti esistenti, l’«ingiunzione di
ressati» si intende «qualsiasi Stato mem- sospensione» in via cautelare dell’eroga-
bro e qualsiasi persona, impresa o asso- zione dell’aiuto, né l’«ingiunzione di recu-
ciazione d’imprese i cui interessi possono pero» provvisorio degli aiuti già erogati
essere lesi dalla concessione di aiuti, in (art. 11 § 1 e § 2 Reg. 659/99). Lo Stato
particolare il beneficiario, le imprese con- può quindi continuare ad erogare l’aiuto
correnti e le organizzazioni professionali» esistente per tutta la durata della proce-
[art. 1, lett. h) Reg. 659/99]. In casi parti- dura di indagine formale, fintantoché, al-
colarmente complessi, copia della deci- l’esito della procedura, la Commissione
sione di avvio del procedimento di inda- non constati con decisione la sopravve-
gine formale è inviata a specifiche parti nuta incompatibilità della misura con il
interessate – quali ad esempio le associa- mercato interno. In questo caso, inoltre,
zioni di categoria o le associazioni im- la Commissione non può ordinare il recu-
24 Cfr. Codice delle migliori pratiche applica- dimento di indagine formale per i «nuovi aiuti»,
bili nei procedimenti di controllo degli aiuti di al § 2 dello stesso art. 108, riguardante gli aiuti
Stato, in G.U.U.E., C 136, 16 giugno 2009, p. 13, § esistenti: per il Trattato è dunque la procedura di
33. Detto termine non viene di regola prorogato, controllo per gli aiuti esistenti che costituisce il ri-
se non in casi eccezionali, debitamente giustifi- ferimento per l’indagine formale dei «nuovi
cati. aiuti», per il Reg. 659/1999 è il contrario.
25 Codice delle migliori pratiche, cit., § 34. 27 Giurisprudenza costante: cfr. ad es. C. giust.
26 Cfr. gli artt. 6, 7 e 9 Reg. 659/1999, applica- UE, 9 ottobre 2001, causa C-400/99, Repubblica
bili per richiamo dell’art. 19, § 2 Reg. 659/1999. italiana c. Commissione, in Racc. 2001, p. I-7303
Viceversa, l’art. 108 § 3 TFUE, rinvia, per il proce- ss., § 48 e giurisprudenza ivi cit.
P. PIRODDI – LA PROCEDURA DELLA COMMISSIONE RELATIVA AGLI AIUTI ESISTENTI 595

pero degli aiuti già concessi, ma può sol- degli aiuti di Stato», in A. TIZZANO (a cura di), Il
tanto vietarne l’erogazione, con effetto ex diritto privato dell’Unione europea, in M. BES-
SONE (diretto da), Tratt. dir. priv., XXVI, II, 2ª
nunc (o entro un termine da essa stabi-
ed., Torino, 2006, p. 1721 ss.; C. PINOTTI, Gli
lito), imponendo contestualmente allo aiuti di Stato alle imprese nel diritto comunita-
Stato membro l’abrogazione o la modifica rio della concorrenza, Padova, 2000; P. PIRODDI,
della misura dichiarata incompatibile. «Gli aiuti esistenti», in A. SANTA MARIA (a cura
di), Concorrenza e aiuti di Stato. Un osservato-
PAOLA PIRODDI rio sulla prassi comunitaria, Torino, 2006, p. 95
ss.; P. PIRODDI, «Existing Aid», in A. SANTA MARIA
Bibliografia (ed.), Competition and State Aid. An Anlysis of
the EC Practice, Alphen aan den Rijn, 2007, p.
K. BACON, European Community Law of 89 ss.; O. PORCHIA, Il procedimento di controllo
State Aid, Oxford, 2009; S. BARIATTI, Gli aiuti di degli aiuti pubblici alle imprese. Tra ordina-
Stato alle imprese nel diritto comunitario, Mi- mento comunitario e ordinamento interno, Na-
lano, 1998; F. BESTAGNO, «Art. 88», in F. POCAR poli, 2001; C. QUIGLEY, European State Aid Law
(a cura di), Commentario breve ai trattati della and Policy. 2nd ed., Oxford-Portland, 2009; P.
Comunità e dell’Unione europea, Padova, 2001, ROSSI, «Procedura in tema di aiuti», in A. Fri-
p. 465 ss.; A. BIONDI - P. EECKHOUT - J. FLYNN gnani, S. Bariatti (a cura di), Disciplina della
(eds.), The Law of State Aid in the European concorrenza nella UE, in Tratt. dir. comm dir.
Union, Oxford, 2004; A. BLASI - F. MUNARI, «Art. pubbl. econ., (diretto da) F. Galgano, LXIV, Pa-
88», in A. TIZZANO (a cura di), Trattati dell’U- dova, 2012, p. 579 ss.; C. SCHEPISI (a cura di),
nione europea e della Comunità europea, Mi- La “modernizzazione” della disciplina sugli aiuti
lano, 2004, p. 608 ss.; L. DANIELE - S. AMADEO - di Stato. Il nuovo approccio della Commissione
C. SCHEPISI (a cura di), Aiuti pubblici alle im- europea e i recenti sviluppi in materia di public
prese e competenze regionali. Controllo comuni- e private enforcement, Torino, 2011; G. STROZZI,
tario e prassi interne, Milano, 2003; L. HANCHER «Gli aiuti di Stato», in G. Strozzi (a cura di),
- T. OTTERVANGER - P.J. SLOT, EU State Aids, 3rd Diritto dell’Unione europea. Parte speciale, 3ª
ed., London, 2012; M. ORLANDI, «La disciplina ed., Torino, 2010, p. 351 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE
e i rimedi in capo al giudice nazionale (Diritto UE)

Sommario: I. PRIVATE ENFORCEMENT E RUOLO DEL che la Commissione è, in caso di mera


GIUDICE NAZIONALE. – II. L’EFFICACIA DIRETTA violazione dell’art. 108 § 3 TFUE, priva di
DELL’ART. 108 § 3. – III. LE CONSEGUENZE DEL-
analogo potere e dunque il giudice è l’u-
L’ILLEGALITÀ DELL’AIUTO. – IV. IL RECUPERO DE-
GLI AIUTI ILLEGALI. – 1. Le circostanze ecce-
nico organo in grado di intervenire pron-
zionali che ostano al recupero dell’aiuto di- tamente per elidere gli effetti nocivi dell’e-
nanzi al giudice nazionale. – 2. Il recupero rogazione dell’aiuto.
degli aiuti illegali ma compatibili. – 3. I po- L’autonomia della sua funzione è poi
teri del giudice nazionale in assenza di una principalmente testimoniata dal fatto che
decisione di compatibilità o nelle more egli non è tenuto a sospendere il giudizio
della sua adozione. – V. LE MISURE PROVVISO-
RIE. – VI. LA LEGITTIMAZIONE AD AGIRE PER IL
nazionale in pendenza del procedimento
RIMBORSO DEGLI ONERI FISCALI VERSATI IN ESECU-
avviato dinanzi alla Commissione. Innan-
ZIONE DI AIUTI ILLEGALI. – VII. IL RISARCIMENTO zitutto, perché il rischio di un’interfe-
DEL DANNO. RINVIO. – VII. TUTELA DINANZI AL renza tra i due giudizi sarebbe minimo ed
GIUDICE NAZIONALE E AUTONOMIA PROCEDURALE essenzialmente circoscritto ad una di-
DEGLI STATI MEMBRI. versa valutazione della misura quale aiuto
di Stato. E, poi, perché un eventuale diffe-
I. PRIVATE ENFORCEMENT E RUOLO DEL GIU- rimento del suo giudizio vanificherebbe
DICE NAZIONALE a) l’unicità del suo ruolo in quanto unico
soggetto deputato a rilevare la mera ille-
La violazione, da parte dello Stato galità dell’aiuto e a trarne le dovute con-
membro, del duplice obbligo – disposto seguenze, e b) la necessità che egli adotti
dall’art. 108 § 3 TFUE – di notifica di ogni rapidamente dei provvedimenti.
nuova misura di aiuto alla Commissione, Considerato che la Commissione non
e di sospensione dell’erogazione dell’aiuto gode di poteri sanzionatori e coercitivi nei
in attesa dell’autorizzazione da parte della confronti degli Stati membri, l’enforce-
stessa istituzione (c.d. clausola di “stand- ment da parte dei privati dell’art. 108 § 3
still”) può essere invocata in giudizio dai TFUE può rappresentare un utile stru-
soggetti privati che ne subiscano gli effetti mento per indurre gli Stati ad adempiere
pregiudizievoli. Con l’accezione private agli obblighi del Trattato e dissuaderli
enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE ci si ri- dalla concessione di aiuti illegali. Dal
ferisce infatti alla possibilità per i singoli punto di vista dell’ordinamento dell’U-
di avvalersi dinanzi al giudice nazionale nione europea, l’intervento del giudice na-
dei rimedi processuali più utili ai fini zionale non è dunque limitato ad offrire
della cessazione di tale violazione, del ri- una tutela alle parti private, a latere del
pristino dello status concorrenziale quo controllo operato dalla Commissione, ma
ante o della riparazione dei danni subiti. è certamente funzionale all’effettività del-
Alla violazione dell’art. 108 § 3 TFUE il l’intero sistema di controllo sugli aiuti di
giudice è tenuto a porre rimedio in ra- Stato.
gione del fatto che la prematura eroga- Il rafforzamento del ruolo del giudice
zione di un aiuto è idonea già di per sé ad nazionale, in tale contesto, è l’obiettivo
alterare le condizioni concorrenziali del della Comunicazione del 2009 relativa al-
mercato e dunque suscettibile di ledere la l’applicazione delle norme sugli aiuti di
posizione giuridica soggettiva del concor- Stato da parte dei giudici nazionali1, adot-
rente. L’intervento del giudice nazionale tata nel quadro dello State Aid Action
trova ancor di più la sua ratio nel fatto Plan2. La Comunicazione ha lo scopo di

1 Comunicazione della Commissione relativa 2 State Aid Action Plan, Less and better targeted
all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato da state aid: a roadmap for state aid reform 2005-
parte dei giudici nazionali, in G.U. n. C-85 del 9 2009, Bruxelles, 7 giugno 2005, COM(2005)107 fi-
aprile 2009, p. 1. nal.
600 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

informare i giudici nazionali e i terzi inte- lata sia atta ad attribuire diritti ai singoli
ressati circa i rimedi azionabili in sede e, inoltre, che tale violazione sia grave e
nazionale (in particolare le azioni volte al manifesta4.
recupero dell’aiuto e le azioni di risarci- La posizione della Commissione è, in
mento danni), a tutela delle loro posizioni ogni caso, molto chiara: lo Stato sarebbe
giuridiche pregiudicate dalla violazione tenuto a notificare la misura anche in
delle norme sugli aiuti di Stato, e, in par- caso di dubbio sulla sua configurabilità
ticolare dell’art. 108 § 3 TFUE come aiuto statale. Del resto, se la Com-
missione, al fine di valutare la compatibi-
II. L’EFFICACIA DIRETTA DELL’ART. 108 § 3 lità di un aiuto con il mercato, è obbligata
ad avviare la fase dell’indagine prelimi-
Il potere del giudice nazionale di of- nare o la fase dell’indagine formale anche
frire una tutela ai privati – in particolare i nei casi in cui la qualificazione della mi-
concorrenti del beneficiario – deriva dal- sura nazionale come aiuto statale sia dub-
l’efficacia diretta dell’art. 108 § 3 TFUE, bia5, il principio di leale collaborazione di
riconosciuta da lungo tempo dalla Corte cui all’art. 4 § 3 TUE imporrebbe allo
di Giustizia3. La norma è infatti incondi- Stato di notificare anche una misura in
zionata in quanto non lascia alcun mar- relazione alla quale non si sia in grado di
gine di discrezionalità in capo agli Stati escludere con certezza la presenza delle
membri e non richiede per la sua attua- caratteristiche indicate nell’art. 107 § 1
zione ulteriori interventi normativi o inte- TFUE. Lo Stato deve essere infatti consa-
grativi. La norma è altresì redatta in ma- pevole della possibilità che ogni inter-
niera sufficientemente chiara e precisa. È vento sul mercato potrebbe, in linea teo-
chiaramente desumibile, infatti, il titolare rica, falsare la concorrenza e che dunque
dell’obbligo (lo Stato), il titolare del di- è obbligato a domandare una preventiva
ritto (il privato) e il contenuto dell’obbligo autorizzazione alla Commissione.
(la previa notifica alla Commissione di L’art. 108 § 3 TFUE non è invece ido-
ogni progetto di aiuto nuovo). L’unica neo, per il suo contenuto procedurale, ad
questione che potrebbe porsi è nel caso in imporre direttamente in capo ai privati
cui la stessa esistenza di un aiuto di Stato obblighi giuridici che possano essere fatti
sia in discussione. La norma invero limita valere direttamente da terzi soggetti dan-
l’obbligo di notifica alla presenza di un neggiati dalla violazione dell’art. 108 § 36.
“aiuto” (nuovo). Ci si potrebbe dunque Conseguenze sfavorevoli per l’accipiens
domandare se possa escludersi la nascita potranno discendere direttamente solo
di un diritto del privato qualora la viola- dal provvedimento interno di recupero
zione dell’art. 108 § 3 TFUE sia relativa ad dell’aiuto adottato per riparare all’illegitti-
una misura statale che al momento della mità della misura interna di esecuzione
sua adozione, ed in base agli orientamenti dell’aiuto posta in violazione dell’art. 108
vigenti, non appaia presentare le caratte- § 3 TFUE. L’imposizione di un “sacrificio”
ristiche di un aiuto di Stato. Tale que- in capo al beneficiario, pur in assenza del
stione potrebbe avere rilievo pratico nel riconoscimento di una posizione sogget-
caso di domanda di risarcimento dei tiva di obbligo, si giustifica, in tal caso,
danni rivolte dai privati nei confronti con il fatto che la posizione di vantaggio
dello Stato. La giurisprudenza richiede, da questi acquisita con l’erogazione del-
tra le varie condizioni, che la norma vio- l’aiuto non è meritevole di tutela secondo il

3 C. giust. UE, 15 luglio 1964, causa 6/64, Co- C-46/93 e C-48/93, Brasserie du pêcheur, in Racc.
sta c. Enel, in Racc. 1965, p. 1135; 11 dicembre 1998, p. I-1029.
1973, causa 120/73, Lorenz, in Racc. 1975, p. 5 T. UE, 15 giugno 2005, causa T-171/02, Sar-
1471; 22 marzo 1977, causa 78/76, Steinike, in degna c. Commissione, in Racc. 2007, p. II-2123;
Racc. 1998, p. I-595; 11 luglio 1996, causa C- C. giust. UE, 14 febbraio 1990, causa C-301/87,
39/94, SFEI, in Racc. 1996, p. I-3547. Francia c. Commissione (Boussac), in Racc. 1992,
4 C. giust. UE, 19 novembre 1991, cause riu- p. I-307.
nite C-6/90 e C-9/90, Francovich, in Racc. 1993, p. 6 C. giust. UE, SFEI, cit.
I-5357; C. giust. UE, 5 marzo 1996, cause riunite
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 601

diritto dell’Unione. Essa consegue, infatti, quo ante. La logica conseguenza dell’ac-
ad una situazione di inadempimento certamento dell’illegittimità della misura
dello Stato al precetto dell’art. 108 § 3 di aiuto è, infatti, la sua soppressione me-
TFUE; la violazione di tale norma pre- diante recupero del quantum erogato14.
clude la formazione di un legittimo affi- Prima ancora, qualora l’aiuto sia in
damento su una situazione favorevole di corso di esecuzione, il giudice potrà di-
diritto interno, ma contraria al diritto del- sporre la sospensione della misura di ero-
l’Unione. gazione dell’aiuto. Nell’ambito dei suoi
Le considerazioni di cui sopra, por- poteri, il giudice nazionale, adito da un
tano anche ad escludere che il terzo con- concorrente che abbia promosso un’a-
corrente possa direttamente invocare la zione di recupero dell’aiuto, può inoltre
violazione dell’art. 108 § 3 nei confronti concedere misure cautelari e ordinare al
dell’accipiens, per ottenere la restituzione beneficiare di restituire provvisoriamente
dell’aiuto. Dinanzi al giudice nazionale l’aiuto versandolo in un conto “conge-
egli, dovrà infatti rivolgere la sua azione lato”. Infine, il giudice potrà disporre il ri-
contro lo Stato. Sulla sola base del diritto sarcimento dei danni subiti da un concor-
dell’Unione europea l’impresa terza non rente in ragione dell’illegittima eroga-
potrà neppure rivolgersi al beneficiario zione di un aiuto a terzi soggetti15.
per la riparazione dei danni conseguenti Il giudice avrebbe comunque facoltà
alla violazione dell’art. 108 § 3 TFUE7. di disporre una misura diversa dal recu-
pero, se questa sia atta a raggiungere
III. LE CONSEGUENZE DELL’ILLEGALITÀ
ugualmente (o meglio) il risultato richie-
DELLA MISURA DI AIUTO
sto e cioè il ripristino della situazione ex
ante16. Questi ha infatti l’obbligo di rime-
Secondo quanto costantemente preci- diare concretamente agli effetti della si-
sato dalla Corte di giustizia – nel caso tuazione illegittima17. Inoltre, il recupero
FNCE8 e successivamente nei casi Stei- potrebbe, non essere l’azione più idonea a
nike9 e SFEI10 il giudice è tenuto a trarre soddisfare l’interesse del concorrente, o
tutte le conseguenze giuridiche, derivanti comunque sufficiente a ripristinare lo sta-
dalla violazione dell’obbligo di standstill, tus quo ante, in altre situazioni come nel
e dall’illegittimità delle misure nazionali caso in cui gli aiuti siano stati concessi
di aiuto. mediante misure fiscali imposte a terzi.
Salvo quanto precisato dalla Corte di Non è inusuale, infatti, che soggetti terzi,
giustizia dal caso CELF11 (infra par. IV, 2), diretti concorrenti o meno, possano avere
l’illegittimità delle misure nazionali resta interesse ad invocare in giudizio l’illega-
ferma, ed è dunque insanabile, anche al- lità di un aiuto di Stato, non per ottenere
l’esito di una successiva decisione della (o non solo) un ordine di recupero a ca-
Commissione che dichiari la misura di rico dei beneficiari ma per conseguire, vi-
aiuto compatibile con il mercato in- ceversa, il rimborso dell’onere fiscale cor-
terno12. La decisione “positiva”, infatti, risposto in attuazione della misura di
produce effetti solo pro futuro13. aiuto illegale18.
L’illegittimità della misura produce ef- Tra i rimedi che il giudice può adottare
fetti ex tunc con conseguente obbligo per non vi è, invece, quello di estendere i be-
lo Stato membro di ripristinare lo status nefici dell’aiuto ad una più ampia cerchia

7 Ibidem. ottobre 2006, causa C-368/04, Transalpine Öllei-


8 C. giust. UE, 21 novembre 1991, causa C- tung, in Racc. 2007, p. I-9957.
354/90, FNCE, in Racc. 1993, p. I-5505. 14 C. giust. UE, 21 novembre 1991, FNCE, cit.
9 C. giust. UE, 22 marzo 1977, Steinike, cit. 15 C. giust. UE, SFEI, cit.
10 C. giust. UE, 11 luglio 1996, SFEI, cit. 16 C. giust. UE, 8 dicembre 2011, causa C-
11 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, causa C- 275/10, Residex non ancora pubbl. in Racc.
199/06, CELF, in Racc. 2011, p. I-469. 17 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit.;
12 C. giust. UE, 21 novembre 1991, FNCE, cit. 18 dicembre 2008, causa 199/06, Wienstrom, in
13 C. giust. UE, 21 novembre 1991, FNCE, cit.; Racc. 2011, p. I-10393, punto 28.
21 ottobre 2003, cause riunite C-261/01 e C- 18 C. giust. UE, 13 gennaio 2005, causa C-
262/01, Van Calster, in Racc. 2005, p. I-12249; 5 174/02, Streekgewest, in Racc. 2007, p. I-85.
602 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

di beneficiari19, perché ciò equivarrebbe del Reg. 659/99 nell’ambito del public
ad alterare ancor più l’assetto concorren- enforcement. Il giudice nazionale reste-
ziale del mercato, senza invece centrare rebbe invece libero di applicare norme na-
l’obiettivo del suo intervento che è quello, zionali anche più severe, che consentano
appunto, di ripristinare lo status quo ante. di andare oltre a quanto richiesto dallo
stesso diritto dell’Unione europea21.
IV. IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI
1. Le circostanze eccezionali che ostano
Il recupero costituisce la logica conse- al recupero dell’aiuto dinanzi al giudice na-
guenza dell’illegalità dell’aiuto e «poiché zionale. – Il giudice nazionale è tenuto in
la restituzione mira solo al ripristino della linea di principio ad ordinare il recupero
situazione precedente legittima, essa non dell’aiuto salvo l’esistenza di circostanze
può, in via di principio essere considerata eccezionali22. Il diritto dell’Unione euro-
un sanzione»20. Qualora un concorrente pea non preclude infatti l’applicazione di
del beneficiario invochi in giudizio la norme nazionali che possano essere, a
mera violazione dell’art. 108 § 3 TFUE, il questi fini, utilmente invocate23 dinanzi ad
giudice è necessariamente indotto a com- un giudice nazionale24. La Corte non ha,
piere una serie di valutazioni preliminari, tuttavia, mai precisato nel dettaglio quali
tra cui la qualifica della misura come siano le circostanze idonee a giustificare
aiuto di Stato, la sua illegalità, l’eventuale dinanzi al giudice nazionale il mancato re-
applicazione di un regolamento di esen- cupero dell’aiuto illegale. Piuttosto si è
zione. Egli dovrà inoltre identificare il/i trovata, nella prassi, a riprendere le circo-
beneficiario/i e determinare il quantum stanze addotte (o, al contrario, non riscon-
(comprensivo degli interessi maturati nel trate) dalla Commissione in applicazione
periodo dell’illegalità) da recuperare. Il dell’art. 14 Reg. 659/99 per trarne poi le
giudice gode dunque, in teoria, di un conseguenze a livello di giudizio nazio-
certo margine di discrezionalità a diffe- nale25. Secondo tale norma, «la Commis-
renza dell’ipotesi in cui la Commissione sione non impone il recupero dell’aiuto
abbia già adottato una decisione su un qualora ciò sia in contrasto con un princi-
aiuto illegale e incompatibile. In tal caso, pio generale del diritto comunitario». I
infatti, la decisione della Commissione – e principi generali di diritto che possono
l’atto interno di esecuzione – già conten- impedire di disporre il recupero dell’aiuto
gono tutti o gran parte degli elementi utili sono stati individuati dalla giurisprudenza
ai fini del giudizio nazionale. nel principio di proporzionalità e nella tu-
Tale margine di discrezionalità è, nei tela del legittimo affidamento26. A tale
fatti, tuttavia circoscritto, posto che il giu- proposito, la Comunicazione del 2009 pre-
dice sarebbe comunque tenuto, secondo vede che il criterio giuridico che il giudice
quanto auspicato dalla Commissione nella deve seguire «in tale contesto dovrebbe es-
sua Comunicazione del 2009, a raggiun- sere analogo a quello applicabile ai sensi
gere un risultato almeno analogo a quello dell’art. 14 del reg. n. 659/99» e che, per-
che sarebbe conseguibile in applicazione tanto «circostanze che non osterebbero a

19 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Transalpine Öl- 24 C. giust. UE, 20 settembre 1990, causa C-
leitung, cit., punti 50-52. 5/89, Commissione c. Germania, in Racc. 1992, p.
20 C. giust. UE, 11 marzo 1990, causa C-142/ I-3437, punto 16; 7 marzo 2002, causa C-310/99,
87, Belgio c. Commissione (Tubemeuse), in Racc. Italia c. Commissione, in Racc. 2004, p. I-2289,
1992, p. II-959. punto 103; 12 febbraio 2008, CELF, cit., punto 43.
21 Comunicazione del 2009, cit., punto 38. 25 C. giust. UE, 24 luglio 2003, causa C-297/
22 Ibidem, punto 32; C. giust. UE, 11 luglio 01, Sicilcassa, in Racc. 2005, p. I-7849, punto 41.
1996, SFEI, cit. 26 C. giust. UE, 22 giugno 2006, cause riunite
23 C. giust. UE, 21 settembre 1983, cause riu- C-182/03 e C-217/03, Belgio e Forum 187, in Racc.
nite da 205/82 a 215/82, Deutsche Milkontor, in 2008, p. I-5479, punto 141; 17 settembre 2009,
Racc. 1985, p. 2633, punto 33; 24 febbraio 1987, causa C-519/07, Commissione c. KFC, in Racc.
causa 310/85, Deufil c. Commissione, in Racc. 2009, p. I-8495, punto 94; 2 dicembre 2009, causa
1988, p. 901. C-89/08 P, Commissione c. Irlanda, in Racc. 2011,
p. I-11245.
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 603

un ordine di recupero da parte della Com- st’ultimo sia stato concesso nel rispetto
missione, non possono giustificare il fatto dell’art. [108 TFUE]»29, e che un opera-
che un giudice nazionale si astenga dal- tore economico diligente deve normal-
l’ordinare il recupero integrale di un aiuto mente essere in grado di accertarsi che
ai sensi dell’art. [108 § 3 TFUE]». È bene, tale procedura sia stata rispettata30. Ne
comunque, osservare che la Corte di Giu- deriva che, solo nel caso di aiuto regolar-
stizia non ha mai ritenuto che il reg. mente notificato, il beneficiario potrebbe
659/99 avesse natura vincolante per i giu- vantare un affidamento meritevole di tu-
dici nazionali27, né tale giurisprudenza tela qualora, ad esempio, la decisione po-
impedirebbe (almeno in linea teorica), a sitiva resa al termine di un’indagine preli-
questi ultimi, di individuare circostanze minare sia stata poi annullata dai giudici
eccezionali diverse da quelle sino ad ora dell’Unione, oppure revocata ai sensi del-
ammesse dalla stessa giurisprudenza in ri- l’art. 9 Reg. 659/99. Se l’aiuto è invece ille-
ferimento ai poteri della Commissione. gale, affinché l’accipiens possa utilmente
Il potere del giudice nazionale è tutta- opporsi al recupero dell’aiuto, la deci-
via limitato dall’orientamento fortemente sione positiva resa al termine dell’inda-
restrittivo dei giudici dell’Unione, ten- gine preliminare o dell’indagine formale
dente ad escludere di volta in volta la vio- deve aver acquistato efficacia definitiva31.
lazione del principio di proporzionalità o Come da ultimo ribadito nel caso CELF
del legittimo affidamento. II32, «fino a quando la Commissione non
Riguardo al primo, ad esempio, la abbia adottato una decisione di approva-
Corte ha sempre sostenuto che «il recu- zione e il termine per il ricorso avverso
pero di un aiuto, in vista del ripristino una tale decisione non sia scaduto, il be-
della situazione precedente, non può, in neficiario non ha alcuna certezza in or-
linea di principio, essere considerato una dine alla legittimità dell’aiuto, cosicché il
misura sproporzionata rispetto agli obiet- principio di tutela del legittimo affida-
tivi delle disposizioni del Trattato CE in mento o quello della certezza del diritto
materia di aiuti di Stato»28 e che non inte- non possono essere invocati».
gra, violazione del principio di proporzio- In presenza di un aiuto illegale, e salvo
nalità neppure il fallimento dell’impresa che la decisione positiva non sia divenuta
beneficiaria dovuto alla restituzione del- definitiva, solo la presenza di circostanze
l’aiuto. realmente eccezionali potrebbe dunque
La Corte si è, inoltre, sempre mostrata giustificare un legittimo affidamento
restia a riconoscere il capo al beneficiario dell’accipiens. Queste non possono essere,
di un aiuto illegale un affidamento degno tuttavia, individuate nella complessità
di tutela. È principio costante, infatti, della nozione di aiuto, né nella considera-
quello secondo cui «il beneficiario di un zione della scarsa dimensione delle im-
aiuto può fare legittimo affidamento, prese beneficiarie, che non disporrebbero
salvo circostanze eccezionali, sulla rego- di strumenti conoscitivi adeguati della
larità di un aiuto solamente qualora que- normativa comunitaria applicabile33.
27 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Transalpine Öl- 104; 11 dicembre 2008, Commissione c. Freistaat
leitung, cit. Sachsen, cit.; 22 aprile 2008, Commissione c. Salz-
28 C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-298/00 gitter, in Racc. 2010, p. I-2767, punto 104; T. UE,
P, Italia c. Commissione, Racc. 2007, p. I-4087, 29 settembre 2000, causa T-55/99, CETM c. Com-
punto 75; 17 giugno 1999, causa C-75/97, Belgio c. missione, in Racc. 2002, p. II-3207.
Commissione, in Racc. 2011, p. I-3671; G. Giust. 31 C. giust. UE, 14 gennaio 1997, Spagna c.
CE, 14 febbraio 1990, causa 301/87, Francia c. Commissione, cit., 12 febbraio 2008, CELF, cit.;
Commissione, in Racc. 1992, p. I-307. 29 aprile 2004, causa C-91/01, Italia c. Commis-
29 C. giust. UE, 14 gennaio 1997, causa C- sione, in Racc. 2006, p. I-4355.
169/95, Spagna c. Commissione, in Racc. 1999, p. 32 C. giust. UE, 11 marzo 2010, causa 1/09,
I-135, punto 51; 20 marzo 1997, causa C-24/95, CELF II, in Racc. 2012, p. I-469.
Alcan, in Racc. 2000, p. I-1591. 33 T. UE, 15 giugno 2000, cause riunite T-
30 C. giust. UE, 14 gennaio 1997, Spagna c. 298/97, T-312/97, T-313/97, T-315/97, T-600/97, T-
Commissione, cit., punto 51; 20 marzo 1997, Al- 607/97, T-1/98, da T-3/98 a T-6/98 e T-23/98, Al-
can, cit.; 15 dicembre 2005, causa C-148/04, Uni- zetta, in Racc. 2002, p. II-2319, punto 172.
credito italiano, in Racc. 2007, p. I-11137, punto
604 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Dalla giurisprudenza emerge, in parti- l’aiuto. In questo caso, non vi sarebbe (an-
colare, che l’affidamento non può fon- cora) alcun comportamento o alcuna de-
darsi su comportamenti dello Stato appa- cisione della Commissione a venire in ri-
rente legittimi e sulla percezione che il be- lievo. Sotto questo profilo, pertanto, l’in-
neficiario abbia potuto desumere dal vito rivolto al giudice di “agganciare” la
comportamento rassicurante delle auto- valutazione delle circostanze eccezionali
rità pubbliche circa la legalità dell’aiuto34. a quella operata (o operabile) all’interno
In sede nazionale, pertanto, alla revoca del reg. 659/99, appare fuorviante e forte-
dell’atto di concessione della misura di mente limitativo.
aiuto illegale, l’operatore non potrà op- Non si potrebbe, del resto, del tutto
porre la tutela di un affidamento legit- escludere una tutela nei casi in cui è la
timo qualora questo sia espressamente ri- stessa qualifica della misura come aiuto
conosciuto da principi generali dell’ordi- di Stato ad essere fortemente in dubbio38,
namento interno35, ma non sia conforme considerato anche che, in taluni casi, è la
alle indicazioni fornite dalla giurispru- medesima Commissione a riconoscere la
denza dell’Unione. difficoltà di tale valutazione o a qualifi-
Un affidamento meritevole di tutela care per la prima volta una data misura
può, invece, eccezionalmente trarsi da un come aiuto di Stato39. Come già si è evi-
comportamento ambiguo o contradditto- denziato, se, da un lato, l’obbligo di noti-
rio della Commissione. L’eccessiva durata fica – il cui rispetto ad opera dello Stato è
del procedimento di controllo, l’inerzia o sottoposto ad un onere di vigilanza da
l’acquiescenza possono infatti fondare in parte del beneficiario – copre anche le
capo al beneficiario un affidamento legit- ipotesi in cui la qualificazione della mi-
timo sulla compatibilità della misura con sura di aiuto sia dubbia, è anche vero che
il mercato interno36. Tuttavia, come evi- occorre evitare che gli Stati notifichino
denziato dalla Corte di giustizia, l’obbligo qualunque misura, anche comprese
di recupero viene meno «solamente in quelle che non comportino con certezza
casi eccezionali che evidenzino una ca- alcuna forma di aiuto. Ne deriverebbe,
renza manifesta della Commissione e una qualora tale certezza si imponesse con
palese violazione del proprio dovere di di- tutta evidenza e quand’anche la misura
ligenza»37. fosse poi qualificata dalla Commissione
Posto che i pochi casi in cui la Corte come aiuto di Stato, che l’onere di dili-
ha riconosciuto la formazione di un legit- genza in tal caso richiesto ai beneficiari
timo affidamento in capo ai beneficiari sarebbe presumibilmente eccessivo. E sa-
sono tutti riferiti a comportamenti (con- rebbe ancor meno esigibile qualora l’acci-
traddittori o negligenti) della Commis- piens sia di modeste o modestissime pro-
sione in fase di controllo e mai dello Stato porzioni.
membro, l’attuale orientamento preclude-
rebbe del tutto al giudice nazionale di ri- 2. Il recupero degli aiuti illegali ma
levare circostanze eccezionali che ostino compatibili. – È principio consolidato
al recupero, qualora egli sia nella specie quello secondo cui l’illegalità della misura
chiamato a valutare la mera illegalità del- di aiuto non può essere sanata da una

34 C. giust. UE, 20 marzo 1997, Alcan, cit., de Álava c. Commissione, in Racc. 2011, p. II-
punto 39; 21 luglio 2005, causa C-71/04, Admini- 3029, punti 336 ss.
37 C. giust. UE, 22 aprile 2008, Salzgitter, cit.
stración del Estado c. Xunta del Galicia, in Racc.
38 Conclusioni dell’Avv. gen. Jacobs al caso
2005, p. I-7419; 15 dicembre 2005, Unicredito ita-
liano, cit.; 22 aprile 2008, Commissione c. Salzgit- SFEI, 14 dicembre 1995, cit.
39 V. Dec. Comm. CE 2006/621/CE - France
ter, cit.
35 C. giust. UE, 20 marzo 1997, Alcan, cit. Télécom in G.U. n. L 257 p. 11, punti 263-264 non-
36 C. giust. UE, 24 novembre 1987, causa 223/ ché Decisione 2007/374/CE sulle misure adottate
85, RSV c. Commissione, in Racc. 1989, p. 4617; dallo Stato italiano per far fronte al passaggio al
15 dicembre 2005, Unicredito italiano, cit.; T. UE, sistema digitale terrestre (T. UE, 15 giugno 2010,
9 settembre 2009, cause riunite T-227 a T-229/01, causa C-177/07, Mediaset. Commissione, p. II-
T-265/01, T-266/01 e T-270/01, Territorio Histórico 2341, confermata da C. giust. UE, 28 luglio 2011,
C-403/10 P, non ancora pubblicata)
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 605

successiva valutazione di compatibilità porre rimedio alla prematura erogazione


dello stesso da parte della Commissione. dell’aiuto, il recupero mira piuttosto, ad
Secondo la Corte, infatti, «la decisione fi- elidere la dannosità in sé dell’aiuto consi-
nale della Commissione non può avere stente nella capacità di produrre un’alte-
l’effetto di sanare gli atti di esecuzione in- razione significativa delle condizioni con-
validi per il fatto di essere stati adottati correnziali senza, al contempo, apportare
violando il divieto sancito in tale articolo. alcun beneficio che possa essere util-
Qualsiasi altra interpretazione condur- mente valutato ai fini di un’esenzione ex
rebbe a favorire l’inosservanza, da parte art. 107 TFUE.
dello Stato membro interessato, dell’art. Nel secondo caso, invece, la restituzio-
[108 § 3], ultima frase, e svuoterebbe que- ne tende ad eliminare lo svantaggio con-
st’ultimo della sua efficacia pratica»40. correnziale dovuto principalmente alla
Ne consegue che anche un aiuto ille- prematura erogazione dell’aiuto, in spre-
gale, ma compatibile, deve essere in linea gio alla procedura di controllo prevista
di principio recuperato. dall’art. 108 TFUE e, ma solo eventual-
La sentenza CELF, pur mantenendo mente, a prevenire/rimediare ad ulteriori
ferma tale ricostruzione, introduce tutta- effetti dannosi che possano derivare an-
via un nuovo principio. La Corte ritiene, che dalla sua eventuale incompatibilità.
infatti che «anche in mancanza di circo- Qualora, tuttavia, l’aiuto sia successiva-
stanze eccezionali, [il diritto comunitario] mente dichiarato compatibile, il danno
non gli impone un obbligo di recupero in- concorrenziale potrebbe essere realmente
tegrale dell’aiuto illegittimo […] e che l’o- circoscritto solo all’anticipata erogazione
biettivo [che vengano attuati solo aiuti della misura. In linea generale, l’obbligo
compatibili] non sarà stato contraddetto di corrispondere gli interessi rappresente-
dal versamento prematuro dell’aiuto». rebbe, come indica la sentenza CELF, un
[…] Infatti «il giudice nazionale è […] te- rimedio sufficiente ad elidere lo svantag-
nuto ad ordinare al beneficiario dell’aiuto gio creatosi nel mercato.
il pagamento degli interessi per il periodo In termini più generali, si può anche
d’illegalità». Il giudice può, tuttavia, «nel- osservare come la Corte abbia sensibil-
l’ambito del suo diritto nazionale, […] or- mente mutato la definizione dell’obiettivo
dinare il recupero dell’aiuto illegittimo, sotteso all’art. 108 § 3 TFUE. Prima della
fermo restando il diritto dello Stato mem- sentenza CELF l’obbligo della notifica mi-
bro di dare nuovamente esecuzione a que- rava a salvaguardare il divieto di introdu-
st’ultimo in un momento successivo»41. zione di aiuti privi di autorizzazione da
Secondo la sentenza CELF, il giudice parte della Commissione. Nella sentenza
ha pertanto la facoltà di disporre il recu- CELF, invece, la Corte precisa che la noti-
pero dell’aiuto integrale (quantum e inte- fica ha la funzione di evitare che siano in-
ressi) oppure solo degli interessi42. trodotti nel mercato aiuti incompatibili. In
Del resto, il medesimo rimedio – recu- quest’ottica, l’aiuto illegale non è (più)
pero dell’aiuto – non ha lo stesso impatto “pericoloso” in sé – cioè solo in ragione
nel caso di aiuti illegali ed incompatibili e della sua erogazione prematura – ma in
nel caso di aiuti illegali ed eventualmente quanto (anche) potenzialmente incompa-
anche compatibili. Nel primo caso, oltre a tibile. Una successiva valutazione di com-

40 C. giust. UE, 21 novembre 1991, FNCE, cit.; ciario dell’aiuto graverebbero, qualora fosse in-
5 ottobre 2006, Transalpine Ölleitung, cit. dotto a prendere in prestito l’importo restituito,
41 Inoltre «un provvedimento consistente uni- interessi di importo meno elevato rispetto a quelli
camente in un obbligo di recupero senza interessi che avrebbe versato qualora, fin dall’inizio, avesse
non sarebbe atto, in linea di principio, a rime- dovuto chiedere in prestito l’equivalente dell’aiuto
diare agli effetti dell’illegittimità nell’ipotesi in cui concesso illegittimamente».
lo Stato membro desse nuovamente esecuzione a 42 L’obbligo della restituzione degli interessi
detto aiuto successivamente alla decisione finale decorre dal momento in cui è stato erogato l’aiuto
positiva della Commissione. Infatti, qualora il pe- sino alla data in cui la decisione di compatibilità
riodo intercorso tra il recupero e la nuova esecu- è diventata definitiva (in quanto confermata o per
zione fosse inferiore a quello intercorso tra la scadenza del termine di impugnazione (C. giust.
prima esecuzione e la decisione finale, sul benefi- UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit., punti 56 ss.)
606 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

patibilità dell’aiuto, pur non avendo un’ef- dell’aiuto illegittimo, fermo restando il di-
ficacia sanante dell’illegalità, avrebbe l’ef- ritto dello Stato membro di dare nuova-
fetto di ridurre la potenziale maggior lesi- mente esecuzione a quest’ultimo in un
vità concorrenziale al vantaggio prema- momento successivo»44.
turo conferito a taluni soggetti. Non è tuttavia precisato se il riferi-
Il caso CELF non introduce un’ulte- mento al “diritto nazionale” sia a disposi-
riore e speciale “circostanza eccezionale” zioni interne espressamente adottate per
che giustifichi il mancato recupero. Le la materia di aiuti di Stato ovvero a
circostanze eccezionali, quali il legittimo norme applicabili anche ad altri settori
affidamento, non solo presuppongono affini. La soluzione preferibile è che si
che l’aiuto sia incompatibile (o quanto tratti di norme del secondo tipo, a disci-
meno solo illegale) ma operano in deroga plina di istituti a carattere generale quali
all’interesse dell’Unione europea e a tutela l’arricchimento senza giusta causa e la re-
della posizione giuridica soggettiva del- stituzione dell’indebito.
l’accipiens e del suo affidamento. L’eso- Resta il fatto che non è del tutto chiaro
nero dall’obbligo di recupero indicato in come, da un lato, il diritto dell’Unione eu-
CELF non è invece in alcun modo moti- ropea consenta al giudice di disporre co-
vato da tale esigenza, ma solo da un giu- munque il recupero sulla base delle pro-
dizio di minor lesività della misura di prie (e sole) norme nazionali e, dall’altro,
aiuto una volta accertata la sua compati- non ritenga tale rimedio indispensabile
bilità con il mercato. neppure in caso di violazione del diritto
Grava tuttavia sul giudice nazionale la dell’Unione europea. Si consideri inoltre
valutazione del rimedio più appropriato. che tale facoltà, offerta al giudice nazio-
Attraverso la misura illegale il vantaggio nale, potrebbero introdurre delle dispa-
acquisito dall’accipiens potrebbe, infatti, rità tra gli Stati membri le cui norme in-
essere duplice: i) il non aver versato gli in- terne dispongano il recupero dell’aiuto,
teressi che egli avrebbe dovuto corrispon- nonostante la sua compatibilità con il
dere se, potendolo fare, si fosse procurato mercato interno – e gli Stati membri la
analogo vantaggio sul mercato e alle con- cui disciplina interna non prevede invece
dizioni di mercato; ii) l’accrescimento tale soluzione.
della sua posizione concorrenziale nel pe-
riodo dell’illegalità (specie nel caso in cui 3. I poteri del giudice nazionale in as-
fosse provata la sua incapacità di potersi senza di una decisione di compatibilità o
procurare autonomamente analogo van- nelle more della sua adozione. – Il potere
taggio dalla banche)43. La corresponsione del giudice nazionale di disporre il recu-
degli interessi sarebbe il rimedio più ap- pero integrale dell’aiuto, rimarrebbe co-
propriato nel primo caso ma non anche munque intatto sia qualora la Commis-
nel secondo. In questo caso, lo squilibrio sione non abbia adottato alcuna decisione
concorrenziale potrebbe essere riparato sia qualora la decisione sulla compatibi-
anche attraverso la misura del risarci- lità non sia divenuta definitiva45.
mento del danno, così come suggerito Questioni particolari si pongono tutta-
dalla stessa sentenza CELF. L’ostacolo via, alla luce del caso CELF, qualora la de-
maggiore sarebbe tuttavia la prova del cisione della Commissione sia stata an-
nesso di causalità, e di fatto il concorrente nullata dai giudici dell’Unione e la Com-
potrebbe trovare più rapida soddisfazione missione non ne abbia ancora adottato
nel recupero integrale dell’aiuto. una nuova. In particolare, il giudice na-
Del resto, qualora il recupero dei soli zionale non sarebbe «legittimato a so-
interessi non sia ritenuto adeguato, il giu- spendere il procedimento sulla questione
dice può, «nell’ambito del suo diritto na- dell’obbligo di restituire un aiuto di Stato
zionale, […] inoltre ordinare il recupero fino a che la Commissione (…) non abbia

43 C.
giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit. 45 C. giust. UE, 11 marzo 2010, CELF II, cit.,
44 C.
giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit., punto 25 e punti 37-38.
punto 53.
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 607

pronunciato una decisione definitiva sulla l’aiuto stia per essere eseguito o sia stato
compatibilità dell’aiuto»46. versato e se non sono accertate circo-
In tal caso, infatti è come se la deci- stanze eccezionali che rendono inoppor-
sione non fosse mai stata adottata e il giu- tuno un recupero»50.
dice deve tenere in considerazione solo la Ora, è indubbio che le difficoltà mag-
violazione dell’art. 108 § 3 TFUE. La so- giori ruotano intorno alla richiesta “cer-
spensione comporterebbe il manteni- tezza” che il giudice nazionale deve nu-
mento del beneficio in capo all’accipiens, trire sulla natura di aiuto di Stato della
privando in tal modo di effetto utile lo misura nazionale. Essa, innanzitutto non
stesso art. 108 § 3 TFUE e causando una può essere riferita all’adozione di misure
grave violazione del principio di effetti- provvisorie, posto che in tal caso, ed ai
vità dei procedimenti nazionali47. fini della sussistenza del fumus boni iuris,
L’approccio è dunque esattamente op- è sufficiente un convincimento prima fa-
posto a quello adottato nella materia della cie circa l’esistenza di una misura di aiuto
concorrenza, ove, invece, la Corte di giu- di Stato (v. infra par. V).
stizia ritiene opportuno che il giudice so- Ma anche in riferimento all’ordine di
spenda il giudice nazionale per evitare il recupero definitivo, l’acquisizione di tale
rischio di giungere a soluzioni in contra- certezza certamente stride con l’urgenza
sto con quelle adottate dalla Commis- di provvedere a salvaguardare gli interessi
sione (art. 16 Reg. 1/2003). Nella materia dei terzi lesi da una misura illegale.
degli aiuti di Stato tale rischio è invece In caso di evidente dubbio, il giudice
fortemente ridotto mentre è l’urgenza di potrebbe, infatti, essere giustamente in-
ristabilire lo status quo ante che “obbliga” dotto a sollevare un rinvio pregiudiziale
al contrario il giudice nazionale a proce- di interpretazione, il che comporterebbe
dere anche in parallelo con la Commis- la conseguenza che il giudice sarebbe in-
sione. nanzitutto tenuto a sospendere il giudizio
Egli sarebbe, infatti, tenuto ad adot- in sede nazionale. Di tal guisa, il giudice
tare «le misure idonee a porre rimedio al- potrebbe anche “approfittare” della ne-
l’illegittimità dell’esecuzione degli aiuti cessità di sottoporre una questione a ti-
affinché il beneficiario non conservi la li- tolo pregiudiziale proprio al fine di so-
bera disponibilità di questi ultimi per il spendere il procedimento in attesa dell’a-
tempo rimanente fino alla decisione della dozione della decisione della Commis-
Commissione»48. Oltre al recupero inte- sione, eludendo così il divieto posto nel
grale e definitivo dell’aiuto, il giudice può caso CELF II.
– specie qualora sia pendente un procedi-
mento dinanzi alla Commissione – adot- V. LA CONCESSIONE DI MISURE PROVVISORIE
tare anche misure provvisorie, come il
versamento dei fondi in un conto “bloc- Nell’ambito di un’azione di recupero
cato”49. Per contro, «l’obbligo di “stand- di un aiuto illegale, il giudice nazionale
still” di cui all’art. [108 § 3 TFUE] non sa- può concedere le opportune misure prov-
rebbe rispettato, in tale fase, mediante visorie al fine di evitare il prodursi o il
una semplice condanna al pagamento protrarsi di conseguenze pregiudizievoli
d’interessi su somme che rimarrebbero per i privati51, specie qualora si preveda
nei conti dell’impresa». che la decisione del giudice non possa
L’obbligo di adottare tali misure sussi- giungere in tempi rapidi. Tale eventualità
ste sempre che, come precisa la Corte, potrebbe essere dovuta anche ad una so-
«sia certa la qualifica di aiuto di Stato, se spensione del procedimento in ragione di

46 C. giust. UE, 11 marzo 2010, CELF II, cit., 50 C. giust. UE, 11 marzo 2010, CELF II, cit.,
punto 22. punti 35-36.
47 Ibidem, punti 31-32. 51 C. giust. UE, 21 febbraio 1991, cause riu-
48 C. giust. UE, 11 marzo 2010, CELF II, cit., nite C-143/88 e C-92/89, Zuckerfabrik, in Racc.
punto 30. 1993, p. I-415; 9 novembre 1995, causa C-465/93,
49 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit., Atlanta, in Racc. 1997, p. I-3761.
punto 37.
608 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

un rinvio pregiudiziale. La sospensione una decisione della Commissione, che tut-


del procedimento in pendenza di un’inda- tavia non sia ancora diventata definitiva
gine della Commissione – ipotesi prevista perché impugnata dinanzi al Tribunale. In
dalla Comunicazione del 2009 – sarebbe tal caso, infatti, il giudice potrebbe imme-
invece preclusa alla luce della sentenza diatamente disporre la restituzione dei
CELF II52. Qualora l’aiuto non sia stato soli interessi senza essere tenuto a ordi-
ancora erogato, l’intervento del giudice, a nare in via definitiva o provvisoria il recu-
tutela delle ragioni del concorrente, ha la pero dell’aiuto.
finalità di impedire il successivo versa- Quanto ai requisiti subordinatamente
mento dell’aiuto sino all’adozione della ai quali il giudice può adottare le misure
decisione finale della Commissione. Ove, provvisorie, la sussistenza del fumus boni
invece, l’aiuto sia stato già erogato illegal- iuris, è soddisfatto nei casi in cui il giu-
mente, e il giudice nazionale non possa dice abbia «prima facie, la ragionevole
immediatamente ordinare il recupero a convinzione che la misura in questione
titolo definitivo53, il giudice potrebbe di- comporti un aiuto di Stato illegale»57. An-
sporre il recupero provvisorio dell’aiuto che a tale fine (e non solo ai fini del recu-
mediante l’ordine di depositare il relativo pero definitivo) il giudice potrebbe essere
ammontare e gli interessi dovuti per la indotto a sollevare un rinvio pregiudi-
durata della violazione in un conto “bloc- ziale.
cato” sino alla decisione sul merito della La Comunicazione del 2009 non fa, in-
controversia54 o sino all’esito della valuta- vece, menzione del periculum in mora, il
zione della Commissione. quale sembrerebbe così assorbito dalla
In questo secondo caso, qualora la valutazione dell’anticoncorrenzialità del-
Commissione dichiari l’aiuto incompati- l’aiuto, di fatto già effettuata dal giudice, e
bile, il giudice ordina che i fondi deposi- dal rischio che questa perduri o si ag-
tati, maggiorati degli interessi, siano con- gravi58. In realtà, la mancanza di un
feriti all’autorità che ha erogato l’aiuto. Se espresso riferimento al fumus boni iuris
l’aiuto è invece dichiarato compatibile, il rappresenta certamente un vulnus nel si-
giudice, conformemente al principio stema, testimoniando un approccio deci-
espresso nella sentenza CELF55, può an- samente a favore delle ragioni del concor-
che ordinare che l’importo sia rilasciato al rente (coincidente con l’interesse generale
beneficiario, imponendo tuttavia che gli dell’Unione europea) piuttosto che della
interessi maturati per il periodo dell’ille- persona del beneficiario. Come espone la
galità siano conferiti all’autorità statale. A Comunicazione il giudice sarebbe, di
tali ipotesi dovrebbe tuttavia aggiunger- fatto, obbligato a concedere provvedi-
sene una terza: qualora, all’esito del giudi- menti provvisori ogni qual volta sia accer-
zio della Commissione, la misura non co- tata una violazione dell’art. 108, par. 3,
stituisca neppure aiuto56, al (supposto) TFUE.
beneficiario dovrà essere restituito sia Né la Comunicazione del 2009, né la
l’importo nominale dell’“aiuto” che gli in- giurisprudenza, menzionano l’ipotesi in
teressi trattenuti durante l’asserito pe- cui possa essere il beneficiario a doman-
riodo dell’illegalità. dare una misura provvisoria per paraliz-
Alla luce della sentenza CELF, la mi- zare la domanda di recupero dell’aiuto il-
sura del recupero a titolo provvisorio non legale da parte del concorrente, in as-
sarebbe necessaria in presenza di un aiuto senza di una decisione della Commis-
illegale, ma già dichiarato compatibile da sione. Se è più comune che il beneficiario

52 C. giust. UE, 11 marzo 2010, CELF II, cit. dunque molto più ampio di quello concesso alla
53 Comunicazione del 2009, cit., punto 60. Commissione ex art. 11 § 2, del reg. n. 659/1999 e
54 Comunicazione del 2009, cit., punto 61. soggetto alla condizione che i) in base a una pra-
55 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit. tica consolidata non sussistono dubbi circa il ca-
56 V. C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C- rattere di aiuto della misura in questione, ii) oc-
308/01, Gil Insurance, in Racc. 2004, p. I-4777. corre affrontare una situazione di emergenza, iii)
57 Comunicazione del 2009, cit., punto 61. esiste un grave rischio di danno consistente e ir-
58 Il potere riconosciuto al giudice nazionale è reparabile ad un concorrente.
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 609

cerchi di ottenere la sospensione dell’atto cioè sia dimostrato che il gettito della
interno emanato in esecuzione della deci- tassa influenzi direttamente l’entità del-
sione che dichiara un aiuto incompati- l’aiuto concesso a terzi in violazione del-
bile, non potrebbe tuttavia escludersi il l’art. 108 § 3 TFUE59.
caso in cui lo Stato, a seguito di un’azione Tra il prelievo fiscale e la misura di
del concorrente che abbia invocato in giu- aiuto però sussistere una correlazione
dizio l’illegalità della misura, abbia indi- particolarmente stretta60. Ciò si verifica
rizzato al beneficiario un atto di recupero allorquando la legislazione nazionale i)
dell’aiuto. In tal caso, il fumus boni iuris preveda espressamente ed inequivocabil-
sarebbe soddisfatto quando prima facie mente che il prelievo a carico di taluni
sia particolarmente dubbia la qualifica soggetti sia direttamente utilizzato per fi-
della misura come aiuto di Stato, mentre nanziare/agevolare il beneficiario del-
ai fini del periculum in mora dovrà, come l’aiuto e ii) determini esattamente l’am-
sempre, essere data la prova del rischio montare o la quota parte del prelievo da
imminente di un danno grave ed irrepara- destinarsi al finanziamento o all’agevola-
bile. Tale ipotesi potrebbe, ad esempio, zione del soggetto beneficiario61.
verificarsi qualora l’adozione di una deci- In questo caso, la misura che istituisce
sione positiva da parte della Commissione il tributo, e contestualmente ne dispone
sia imminente e l’aiuto sia stato concesso l’esonero per alcuni, può essere conside-
dallo Stato per far fronte urgentemente a rata come una misura unitaria dal punto
situazioni particolarmente gravi o deli- di vista della disciplina sugli aiuti di Stato
cate. In questo caso, infatti, il recupero con la conseguenza che, in caso di illega-
dell’aiuto, che dovrebbe conseguire al lità dell’aiuto sarà illegittima, dal punto di
mero accertamento dell’illegalità, po- vista dell’ordinamento interno, anche la
trebbe essere considerata una misura ec- riscossione del tributo in quanto modalità
cessiva rispetto al rischio del fallimento di finanziamento dell’aiuto stesso.
dell’impresa e alla tutela del mercato. L’azione di rimborso, analogamente a
quella di recupero, ammette tuttavia ta-
VI. LA LEGITTIMAZIONE AD AGIRE PER IL
lune eccezioni derivanti dall’applicazione
RIMBORSO DI TRIBUTI VERSATI PER L’ESE-
di principi generali, e oramai consolidati,
CUZIONE DI UN AIUTO ILLEGALE
circa le conseguenze dell’illegalità di un
aiuto.
L’azione di rimborso di tributi o altri Una prima questione, evidenziata dal
oneri fiscali versati per finanziare la con- caso Pearle62, è se il giudice possa ordi-
cessione di aiuti illegali a terzi, sia sot- nare il rimborso di un tributo qualora tra
toforma di sovvenzioni che di agevola- i contribuenti figurino anche soggetti che
zioni fiscali, è certamente un rimedio abbiano beneficiato dell’aiuto. La risposta
connotato da una certa eccezionalità nel dovrebbe essere negativa posto che il rim-
panorama dei rimedi esperibili dinanzi al borso potrebbe consentire, al beneficiario
giudice nazionale. La legittimazione ad che abbia contribuito a finanziare l’aiuto
agire per il rimborso di oneri fiscali è, ri- di ricevere di fatto un secondo aiuto, e
conosciuta nei casi in cui sia provato che dunque non sarebbe uno strumento ap-
«il loro pagamento formi parte integrale propriato per ristabilire lo status quo
della misura di aiuto di Stato illegale» e ante.
59 C. giust. UE, 25 giugno 1970, causa 47/69, 333/07, Société Régie Networks, in Racc. 2010, p. I-
Francia c. Commissione, in Racc. 1972, p. I-487; 10807.
16 dicembre 1992, causa C-17/91, Lornoy, in 61 C. giust. UE, 13 gennaio 2005, Streekgewest
Racc. 1994, p. I-6523; 27 ottobre 1993, causa C- Westelijk, cit.; 15 giugno 2006, Air Liquide, cit; 22
72/92, Scharbatke, in Racc. 1995, p. I-5509; 21 ot- dicembre 2008, Société Régie Networks, cit.; 27
tobre 2003, cause riunite C-261/01 e C-262/01, novembre 2003, Enirisorse, cit.; C. giust. CE, 7
Van Calster, in Racc. 2005, p. I-12249. settembre 2006, causa C-526/04, Laboratoirese
60 C. giust. UE, 21 ottobre 2003, Van Calster, Boiron, in Racc. 2008, p. I-7529.
cit.; 27 novembre 2003, causa C-34/01 e C-38/01, 62 C. giust. UE, 15 luglio 2004, causa C-345/
Enirisorse, in Racc. 2005, p. I-14243; 16 dicembre 02, Pearle, in Racc. 2006, p. I-7139.
1992, Lornoy, cit.; 22 dicembre 2008, causa C-
610 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Questione più complessa è quella che (salvo gli interessi maturati) non venga
si pone riguardo all’azionabilità del di- recuperato e, dall’altro, gli importi ri-
ritto al rimborso qualora l’aiuto (illegale) scossi per finanziare tale aiuto siano in-
sia stato poi ritenuto compatibile dalla vece restituiti, per il periodo dell’illegalità.
Commissione all’esito della procedura di La conseguenza sarebbe un maggior
indagine formale. In linea con i principi esborso a carico dello Stato.
applicabili in materia di recupero, la sen- Occorre tuttavia constatare che il caso
tenza Van Calster63, riguardante un caso Van Calster, così come richiamato dalla
di disposizione retroattiva dell’imposi- sentenza Wienstrom, concerne una situa-
zione di tributi in esecuzione di un aiuto zione del tutto particolare. Nella fattispe-
poi dichiarato compatibile, ha ribadito cie, infatti i tributi erano stati principal-
che una successiva valutazione di compa- mente riscossi in attuazione di una mi-
tibilità di un aiuto non sana l’illegalità sura illegale ed incompatibile. Lo Stato
dello stesso, con la conseguenza che le belga aveva conseguentemente adottando
tasse versate in attuazione di un aiuto il- un nuovo regime di aiuti, ritenuto compa-
legale devono essere comunque rimbor- tibile, che prevedeva però la riscossione di
sate, pur se all’esito dell’indagine formale contributi anche per il periodo prece-
ritenute di fatto legittime. dente alla decisione positiva della Com-
La successiva sentenza Wienstrom64 missione. La stessa Corte, nel ribadire in
sembra sostanzialmente escludere un ri- Wienstrom quanto espresso in Van Calster
dimensionamento di tale principio che nonostante la sentenza CELF, ha puntua-
sarebbe stato possibile attraverso l’esten- lizzato che l’obbligo di procedere al rim-
sione alle azioni di rimborso, in via analo- borso del contributo come unico modo di
gica, di quanto espresso nel caso CELF65, rimediare all’illegalità dell’aiuto, si impo-
nel frattempo intervenuto. Secondo la neva «in circostanze quali quelle delle
sentenza CELF I, in presenza di un aiuto cause principali».
illegale ma dichiarato compatibile dalla Quanto agli aspetti procedurali, la cor-
Commissione, il giudice nazionale ha la relazione tra l’onere fiscale e l’aiuto ille-
facoltà di non ordinare il suo recupero, gale nell’ambito di un’azione di rimborso
salva la corresponsione degli interessi esperita dal soggetto gravato di tale
maturati per tutto il periodo dell’illega- onere, spetta al giudice nazionale (il quale
lità. In Wienstrom, la Corte ha, invece, può sempre avvalersi dell’ausilio interpre-
mantenuto fermo che «dal punto di vista tativo della Corte di giustizia) e deve effet-
del terzo al quale è imposto un onere fi- tuarsi sulla base delle pertinenti regole
nanziario prima di una decisione positiva nazionali. Il ricorrente, sul quale normal-
della Commissione, «il solo modo per ri- mente incombe l’onere probatorio, dovrà
mediare nei suoi confronti all’illegittimità a tale fine produrre tutti gli elementi utili
di una messa ad esecuzione di una misura ai fini di tale valutazione, ma le norme
di aiuto consiste nel rimborso di detto procedurali interne non devono tuttavia
onere». Resta tuttavia da vedere come rendere eccessivamente difficile o impos-
conciliare i due principi ambedue appli- sibile la raccolta di tali prove e in ogni
cabili in caso di aiuto illegale e compati- caso il giudice deve poter disporre anche
bile: i) l’obbligo di ordinare il rimborso d’ufficio ogni mezzo di prova66.
dei tributi illegittimamente versati, se- Le modalità dell’azione di rimborso di
condo il caso Van Calster e Wienstrom, e tributi illegittimamente riscossi in quanti
ii) la facoltà di non richiedere l’ammon- destinati a finanziare aiuti illegali devono
tare dell’aiuto illegale concesso al benefi- inoltre rispettare i principi da sempre
ciario, secondo il caso CELF I. Si po- espressi dalla Corte circa la più gene-
trebbe infatti verificare la peculiare situa- rale azione di ripetizione dell’indebito
zione in cui, da un lato, l’aiuto illegale della quale l’azione in oggetto costituisce

63 C. giust. UE, 21 ottobre 2003, Van Calster, cit. 65 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit.
64 C. giust. UE, 18 dicembre 2008, Wienstrom, 66 Punto 76.
cit.
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 611

espressione particolare67. In particolare, il zione risarcitoria è ancora utilizzata rara-


ricorrente non dovrà aver traslato l’onere mente e prevalentemente senza esito posi-
del tributo su altri soggetti, configuran- tivo. Le ragioni vanno individuate princi-
dosi in tal caso un suo ingiusto arricchi- palmente nella difficoltà di dimostrare
mento. Si ricorda, tuttavia, che la regola l’entità del danno subito e il nesso di cau-
secondo cui il contribuente dovrebbe pro- salità tra la violazione e il danno, in parte
durre la prova scritta circa la mancata dovuta alla severità di alcune normative
traslazione dell’imposta è stata conside- nazionali.
rata non in linea con lo standard di effet- L’azione è esperibile sulla base della
tività della tutela giurisdizionale richiesto mera illegalità dell’aiuto, a prescindere dal
dalla Corte di giustizia. fatto che l’aiuto sia già stato (o sarà) di-
Inoltre, i termini di prescrizione e di chiarato compatibile71. L’ipotesi principe è
decadenza stabiliti a livello nazionale de- che tale azione sia intentata da un concor-
vono essere ragionevoli per consentire rente nei confronti dello Stato. Come
agli interessati di disporre di tempo suffi- noto, il principio della responsabilità dello
ciente per presentare le proprie istanze di Stato per violazione di obblighi comuni-
rimborso68. Chiaramente incompatibile è tari è stato affermato nella sentenza Fran-
una riduzione retroattiva della durata del covich72 e poi precisato nella successiva
termine di prescrizione e decadenza in giurisprudenza73. Anche altri soggetti, di-
quanto in contrasto con il principio del le- versi dal concorrente ma comunque terzi
gittimo affidamento e della certezza del rispetto al beneficiario, potrebbero pro-
diritto69. muovere un’azione di risarcimento dei
danni contro lo Stato. Il riferimento è,
VII. L’AZIONE DI RISARCIMENTO DEL DANNO. principalmente, ai creditori di un’impresa
RINVIO che sia fallita a seguito del recupero del-
La Corte sta recentemente ponendo l’aiuto o, viceversa, ai creditori dell’im-
una certa enfasi sull’opportunità che, a presa concorrente che abbia dovuto ces-
fronte della violazione dell’art. 108 § 3 sare la propria attività in ragione dell’in-
TFUE, i soggetti che ritengano di aver su- debito vantaggio concesso all’accipiens. La
bito un pregiudizio, ricorrano (anche) al difficoltà maggiore è, tuttavia, nella dimo-
rimedio risarcitorio70. È innegabile, in- strazione del nesso di causalità tra la con-
fatti, che i terzi concorrenti, troverebbero dotta statale e il pregiudizio subito74.
maggiore soddisfazione nel ricevere diret- Quanto ai presupposti in presenza dei
tamente un ristoro finanziario delle per- quali sorge la responsabilità dello Stato,
dite subite che non nel vedere recuperato la sentenza Brasserie du pêcheur e Factor-
l’aiuto da parte dello Stato. In realtà, l’a- tame75 li indica nei seguenti: i) la norma
67 C. giust. UE, 9 novembre 1983, San Giorgio, 72 C. giust. UE, 19 novembre 1991, Franco-
cit.; 14 gennaio 1997, cause riunite da C-192/95 a vich, cit.
C-218/95, Comateb, in Racc. 1985, p. I-165; 11 lu- 73 Ex multis, C. giust. UE, 5 marzo 1996, Bras-
glio 2002, causa C-62/00, Marks & Sperncer, in serie du pêcheur, cit.; 26 marzo 1996, causa C-
Racc. 2004, p. I-6325; 16 dicembre 1976, causa 392/93, British Telecommunications, in Racc. 1998,
33/76, Rewe, in Racc. 1977, p. 1989 e causa C- p. I-1631, punto 38; 23 maggio 1996, causa C-5/94,
45/76, Comet, in Racc. 1979, p. 2043; 27 marzo Hedley Lomas, in Racc. 1998, p. I-2553; 8 ottobre
1980, causa 61/79, Denkavit, in Racc. 1982, p. 1996, cause riunite C-178/94, C-179/94, e da C-
1205. 108/94 a C-190/94, Dillenkofer, in Racc. 1996, p. I-
68 C. giust. UE, 11 luglio 2002, Marks & Spern- 4845; 4 luglio 2000, causa C-424/97, Haim, in
cer, cit. Racc. 2002, p. I-5123; 30 settembre 2003, causa C-
69 C. giust. UE, 24 settembre 2002, causa C- 224/01, Köbler, in Racc. 2005, p. I-10239; 24 marzo
255/00, Grundig, in Racc. 2004, p. I-8003. 2009, causa C-445/06, Danske Slagterier, in Racc.
70 C. giust. UE, 12 febbraio 2208, CELF, cit; 18 2011, p. I-2119; 26 gennaio 2010, causa C-118/08,
dicembre 2008, Wienstrom, cit.; 5 ottobre 2006, Transportes urbanos, in Racc. 2012, p. I-635.
Transalpine, cit.; 20 settembre 2001, causa C- 74 Cfr. le Conclusioni dell’Avv. Gen. Lenz, nel
390/98, Banks, in Racc. 2003, p. I-6117; 21 luglio caso Commissione c. Belgio (causa 52/84, in Racc.
2011, causa C-459/10 P, Freistaat Sachsen c. Com- 1987, p. 89).
missione, non ancora pubblicata 75 C. giust. UE, 5 marzo 1996, Brasserie du pê-
71 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit. cheur, cit.
612 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

comunitaria violata deve essere preordi- ciario di un aiuto di Stato illegale possa,
nata a conferire diritti ai singoli ii) la vio- sulla sola base del diritto dell’Unione euro-
lazione deve essere grave e manifesta; iii) pea, essere ritenuto civilmente responsa-
deve esistere un nesso causale diretto tra bile del pregiudizio subito da un proprio
la violazione dell’obbligo incombente allo concorrente78 a causa della violazione del-
Stato e il danno subito dai soggetti lesi. l’art. 108 § 3 TFUE. Ciò non esclude, tut-
In linea teorica, il diritto dell’Unione tavia, che il beneficiario possa rispondere
europea non impedirebbe al beneficiario, nei confronti del concorrente in applica-
tenuto a restituire l’aiuto, di promuovere zione di norme diverse dall’art. 108 § 3
un’azione di risarcimento del danno av- TFUE come nel caso in cui l’aiuto illegale
verso lo Stato76. sia servito per porre in essere una serie di
Ad ostare contro il riconoscimento di comportamenti anticoncorrenziali vietati
una tutela risarcitoria a favore dell’acci- dagli artt. 101 e 102 TFUE o rientranti
piens è, tuttavia, il fatto che su quest’ul- nell’ambito di applicazione dell’art. 106 in
timo, come ribadito chiaramente dalla combinato disposto con l’art. 102 TFUE,
Corte di giustizia, grava un onere di dili- o ancora nell’ipotesi di aiuto attuato in
genza nel verificare che lo Stato abbia modo abusivo da parte dell’impresa bene-
correttamente notificato l’aiuto e non lo ficiaria (art. 16 del reg. 659/99).
abbia erogato prematuramente. Colui Il concorrente rimarrebbe comunque
che, proprio in ragione della mancata di- libero di intentare un’azione di risarci-
ligenza, sia tenuto a restituire l’aiuto allo mento nei confronti dell’accipiens qualora
Stato, non potrebbe essere, per la mede- ciò sia consentito dalle norme del proprio
sima ragione, nella posizione di esperire ordinamento interno. In applicazione del
utilmente un’azione risarcitoria contro lo principio di non discriminazione (princi-
Stato. Egli, in sostanza, non sarebbe in pio dell’equivalenza), un’azione di questo
una situazione meritevole di tutela, sia tipo dovrebbe essere consentita qualora
dal punto di vista del diritto dell’Unione sia prevista, a livello interno, in casi ana-
europea – il quale infatti esclude che l’ac- loghi di interventi a favore dell’impresa.
cipiens possa invocare un legittimo affida- In linea generale, le poche azioni inten-
mento sulla legalità della misura erogata tate dal concorrente nei confronti del be-
– sia, presumibilmente, dal punto di vista neficiario si sono fondate sulle norme
dell’ordinamento interno, poiché egli ri- sulla responsabilità extra-contrattuale
sulterebbe nella posizione di colui che si dell’impresa e/o sulla concorrenza sleale.
sia indebitamente arricchito. Quand’an-
che si potesse ammettere tale forma di tu- VIII. TUTELA DINANZI AL GIUDICE NAZIO-
tela, il danno risarcibile non potrebbe in NALE E AUTONOMIA PROCEDURALE
ogni caso essere equiparabile all’importo
delle somme restituite, in quanto ciò pre- Anche nella materia degli aiuti di
supporrebbe, de facto una concessione in- Stato si applica, in linea generale, il prin-
diretta di aiuti illegali (ed eventualmente cipio consolidato secondo cui, in assenza
incompatibili)77, ma dovrebbe corrispon- di una disciplina comunitaria, spetta al-
dere ad un danno diverso ed ulteriore l’ordinamento interno indicare i giudici
quale ad esempio la perdita di chances competenti e fissare e fissare le procedure
per non aver accettato un contratto o par- giurisdizionali destinate a garantire la tu-
tecipato a gare o aver rinunciato ad altre tela dei diritti che derivano ai singoli dal
agevolazioni fiscali, invece lecite. diritto comunitario79. Tali modalità non
La Corte, nella sentenza SFEI, ha, in- devono tuttavia essere meno favorevoli di
vece, espressamente escluso che il benefi- quelle relative a diritti fondati sull’ordina-

76 Conclusioni dell’Avv. Gen. Tesauro al caso 78 C. giust. UE, 11 luglio 1996, SFEI, cit.
Tubemeuse (19 settembre 1998, cit.). 79 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Transalpine Öl-
77 Conclusioni dell’Avv. Gen. Colomer (28 leitung, cit.
aprile 2005, cause riunite C-346/03 e C-529/03, At-
zeni, in Racc. 2007, p. I-1875).
C. SCHEPISI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 613

mento nazionale (principio di equiva- che dichiari un aiuto illegale ed incompa-


lenza) e, dall’altra, non devono rendere tibile83.
praticamente impossibile o eccessiva-
CRISTINA SCHEPISI
mente difficile, l’esercizio dei diritti ga-
rantiti dall’ordinamento comunitario
(principio di effettività). Bibliografia
Poiché l’art. 14 Reg. n. 659/99 impone S. AMADEO, «Aiuti di Stato alle imprese e
che il recupero dell’aiuto (illegale ed in- competenze del giudice nazionale nell’applica-
compatibile) avvenga senza indugio, le zione dell’art. 93.3 Trattato CE», in Studium Iu-
ris, 1998, p. 354; B. BRANDTNER - T. BERNAGER - C.
norme processuali interne non devono LESSENICH, «Private State Aid Enforcement», in
impedire l’esecuzione immediata ed effet- Eur. St. Aid Law Quart., 2010, p. 23; B. CHEINEL
tiva delle decisioni di recupero. Ne conse- - A. GIRAUD, «New Paradigm for Recovery of
gue che, qualora una norma procedurale Unlawful Aid in the EU - National Judges and
(o processuale in senso stretto) non con- the ‘Exception of Compatibility’», in World
senta il recupero effettivo e rapido del- Competition, 2008, p. 557; M. HONORÉ - N.E.
JENSEN, «Damages in State Aid Caese», in Eur.
l’aiuto, il giudice nazionale sarà tenuto a St. Aid Law Quart., 2011, p. 265; P. NEMITZ (ed.),
disapplicarla80. È il caso, ad esempio, di The effective application of State Aid Procedures,
norme processuali che prevedono la so- Kluver Law International, 2007; C. NORDBERG,
spensione automatica dei titoli di riscos- «Judicial Remedies of private parties under
sione qualora questi vengano impugnati State aid Procedures», in Legal Issues of Econo-
dal soggetto debitore81, o di norme che mic Integration, 1997, p. 56; C. SCHEPISI, Aiuti di
Stato e tutela giurisdizionale, Torino, 2012; ID.,
stabiliscano un termine di decadenza o di La modernizzazione della disciplina sugli aiuti di
prescrizione della domanda di recupero Stato. Il nuovo approccio della Commissione eu-
da parte dell’amministrazione nazio- ropea e I recenti sviluppi in material di public e
nale82, sino ad arrivare all’eccezionale di- private enforcement, Torino, 2011; M.L. STRUYS -
sapplicazione della norma interna che H. ABBOTT, «The role of national Courts in State
stabilisce l’autorità di cosa giudicata della Aid Litigation», in Eur. Law Rev., 2003, p. 172;
C. VAJDA - P. STUART, «Effects of the standstill
sentenza del giudice nazionale, qualora Obligation in National Courts. – all said after
essa sia resa in spregio ad una decisione CELF? An English Perspective?», in Eur. St. Aid
della Commissione (divenuta definitiva) Law Quart., 2010, p. 629.

80 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C-232/ causa C-302/09, Commissione c. Italia, non ancora
05, Commissione c. Francia (Scott), in Racc. 2009, pubblicata; 29 marzo 2012, causa C-243/10, Com-
p. I-10071. Comunicazione del 2009, cit., punto missione c. Italia non ancora pubblicata in Racc
64. 82 Corte giust, 20 marzo 1997, Alcan, cit.
81 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Commissione c. 83 C. giust. UE, 18 luglio 2007, causa C-119/
Francia (Scott), cit.; C. giust. UE, 6 ottobre 2011, 05, Lucchini, in Racc. 2009, p. I-6199.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Gli aiuti di Stato in materia fiscale e le conseguenze della violazione
dell’art. 108 § 3 TFUE (Diritto UE)

Sommario: I. LE MISURE FISCALI QUALIFICABILI nozione di aiuto di Stato fiscale è la Co-


COME AIUTO DI STATO. – 1. La nozione di van- municazione sull’applicazione delle nor-
taggio economico degli aiuti fiscali. – 2. La me relative alle misure di tassazione di-
concessione dei benefici fiscali mediante
risorse statali. – 3. Selettività della misura. retta delle imprese1, con la quale la Com-
– a) Selettività materiale. – b) Selettività missione europea ha fornito una serie di
geografica. – 4. Alterazione della concor- principi volti a chiarire e a rafforzare l’ap-
renza. – II. LE DEROGHE AL DIVIETO DEGLI AIUTI plicazione delle norme sugli aiuti di Stato
DI STATO FISCALI. – III. CONSEGUENZE DELLA VIO- nell’ambito dell’imposizione diretta. Non
LAZIONE DELL’ART. 108 § 3 TFUE. – 1. Esen-
esiste, infatti, una specifica definizione di
zioni da tasse generali. – 2. Tasse parafi-
scali. – 3. Tasse asimmetriche. – IV. RECU- aiuto di Stato fiscale, ma solo la possibi-
PERO DELL’AIUTO E PRINCIPIO DI NON RETROATTI- lità che le misure fiscali ricadano nell’am-
VITÀ DELL’IMPOSIZIONE FISCALE. bito di applicazione dell’art. 107 TFUE.
Secondo i principi sanciti nella predetta
I. LE MISURE FISCALI QUALIFICABILI COME
comunicazione della Commissione, si con-
AIUTO DI STATO figura come aiuto di Stato quella misura
fiscale che conferisce ai beneficiari un
Il principio generale contenuto nell’art. «vantaggio che alleggerisca gli oneri nor-
107 del TFUE con il quale è sancita l’in- malmente gravanti sul loro bilancio»2.
compatibilità degli aiuti di Stato con il
mercato interno assume una particolare 1. La nozione di vantaggio economico
rilevanza se si considera la sua applica- degli aiuti fiscali. – Il vantaggio econo-
zione nell’ambito delle misure agevolative mico può risultare da una riduzione del-
di carattere fiscale. La potestà dei singoli l’onere fiscale a carico dell’impresa e può
Stati membri dell’Unione Europea di pre- essere rappresentata da:
vedere nel proprio ordinamento giuridico – una riduzione della base imponibile
norme tributarie che introducono benefici (deduzione derogatoria, ammortamento
a favore di determinati soggetti giuridici e straordinario o accelerato, iscrizione di
di esercitare il potere impositivo trova un riserve in bilancio);
limite nell’applicazione dell’art. 107 TFUE. – una riduzione totale o parziale del-
La tutela degli interessi comunitari alla li- l’ammontare dell’imposta (esenzione, cre-
bera concorrenza e alla libera circolazione dito d’imposta);
di persone e capitali finisce per incidere – un differimento, oppure un annulla-
anche sull’esercizio della potestà tributa- mento, o anche una rinegoziazione ecce-
ria che, sebbene rimanga nella sfera di zionale del debito fiscale.
competenza propria degli Stati, deve tener La Commissione europea ha ravvisato
conto dei vincoli imposti dalla disciplina la presenza di aiuti fiscali in diverse mi-
comunitaria in materia di aiuti di stato. sure che prevedevano l’esclusione dalla
La nozione di aiuto di Stato, anche nel base imponibile di alcuni costi che l’im-
caso delle misure fiscali, si basa sulla cor- presa normalmente sostiene, quali i costi
rispondenza di una determinata misura ai per il personale, i costi sostenuti per il tra-
criteri oggettivi stabiliti nell’art. 107 TFUE. sporto di merci, le spese finanziarie o per
Uno strumento utile a definire meglio la la promozione delle vendite3. In altri casi

1 Comunicazione 98/C 384/03 del 10 dicembre dicembre 2005, causa C-66/02, Italia c. Commis-
98, in G.U.C.E. C-384. sione, in Racc. 2005, p. I-10901, punti 77-82.
2 Comunicazione 98/C 384/03 del 10 dicembre 3 Cfr.: Centri di coordinamento belgi - Deci-
98, in G.U.C.E. C-384, § B, punti 9 e segg; Cfr. C. sione 17 febbraio 2003, in G.U.C.E. L 282 del 30
giust. UE, 23 febbraio 1961, 30/59, De Gezamen- ottobre 2003; Centri di controllo e di coordina-
lijke Steenkolenmijnen in Limburg c. Alta Autorità mento di società estere in Germania - Decisione 5
CECA, in Racc. 1963, 1961, p. 3; C. giust. UE, 15 settembre 2002, G.U.C.E. L 177 del 1 luglio 2003;
F. DE CECCO - M. DI MEGLIO – GLI AIUTI DI STATO IN MATERIA FISCALE 615

il vantaggio si è concretizzato nell’esen- consegue che il carattere fiscale di una


zione parziale o totale dal pagamento di misura adottata da uno stato membro,
una imposta a favore di determinati sog- ancorché non implichi un trasferimento
getti giuridici oppure nel rinvio del paga- di risorse statali, non osta a che le si attri-
mento del tributo o ancora nella conces- buisca la qualifica di aiuto di Stato ai
sione di una esenzione totale dall’imposta sensi dell’art. 107 § 1 TFUE, qualora ne
sui redditi prodotti all’estero in deroga al sussistano tutti gli elementi costitutivi7.
sistema fiscale normalmente applicato La riduzione del carico fiscale a favore
del credito di imposta per compensare le di un soggetto titolare di reddito di im-
imposte pagate in un altro stato ed evitare presa significa, per lo Stato che concede
così la doppia imposizione4. le agevolazioni, rinunciare alle entrate tri-
Nei casi esaminati, la Commissione ha butarie corrispondenti alla stessa ridu-
constatato la presenza di aiuti fiscali zione. Il mancato gettito fiscale è equiva-
ogniqualvolta l’applicazione di una mi- lente al requisito previsto dall’art. 107
sura derogatoria rispetto al sistema fi- TFUE che definisce generalmente un
scale vigente nel singolo Stato membro aiuto di Stato la concessione di benefici
abbia comportato, per l’impresa benefi- mediante risorse statali.
ciaria, un carico fiscale inferiore rispetto Il sostegno statale può essere fornito,
a quello che sarebbe stato applicando la in Italia, sia mediante disposizioni fiscali
normale regola tributaria5. di natura legislativa, regolamentare o am-
ministrativa che attraverso pratiche del-
2. La concessione dei benefici fiscali l’amministrazione fiscale8. Tale principio
mediante risorse statali. – Secondo una va inteso in senso ampio e comprende
giurisprudenza costante, il concetto di tutte quelle misure adottate da autorità
aiuto di Stato è più ampio di quello di pubbliche, siano esse statali, regionali,
sovvenzione, dal momento che esso com- provinciali, o anche da enti, organismi
prende non soltanto prestazioni positive, controllati dai pubblici poteri9.
ma anche «interventi i quali, in varie Ai fini della valutazione dell’esistenza
forme, alleviano gli oneri che normal- di un aiuto di Stato fiscale, l’impiego delle
mente gravano sul bilancio di un’impresa risorse statali viene esaminato dalla Com-
e che, di conseguenza, senza essere sov- missione in relazione ai vantaggi concessi
venzioni in senso stretto, hanno la stessa ai beneficiari e non in riferimento agli ef-
natura e producono identici effetti»6. Ne fetti economici che può produrre sul bi-

Società finanziarie lussemburghesi - Decisione 16 minata alla luce dell’articolo 87, § 3, lettere a) e c),
ottobre 2002 in G.U.C.E. L 170 del 9 luglio 2003. del trattato CE (ora 107 TFUE) e, in particolare,
4 Cfr. C. giust. UE, 15 dicembre 2005, causa C- in base agli Orientamenti in materia di aiuti di
66/02, Italia c. Commissione, in Racc. 2007, 2005, Stato a finalità regionale 2007-2013. La Commis-
p. I-10901; Dec. Comm., 17 febbraio 2003, in sione Europea ha verificato la rispondenza della
G.U.C.E. L282, 30 ottobre 2003. norma a tutti i requisiti previsti dalla normativa
5 Un esempio concreto di tale fattispecie di comunitaria in materia ed ha emesso la Decisione
aiuti è costituito dalla disposizione contenuta C(2008)380 del 25 gennaio 2008 con la quale ha
nella legge 27 dicembre 2006, n. 298, Disposizioni dichiarato la sua compatibilità con la disciplina
per la formazione de bilancio annuale e plurien- relativa agli aiuti di Stato.
nale dello Stato, con la quale il legislatore italiano 6 C. giust. UE, 8 novembre 2001, C-143/99,
ha previsto la possibilità di fruire di un credito di Wietersdorfer & Peggauer Zementwerke GmbH c.
imposta per le imprese che realizzavano progetti Finanzlandesdirektion für Kärnten, in Racc. 2001,
d’investimento nelle regioni assistite dell’Italia p. I-8365, punto 38.
ammesse alla deroga dell’articolo 87, § 3, lettera 7 C. giust. UE, 15 marzo 1994, C-387/92, Banco
a), del trattato CE (ossia Calabria, Campania, Pu- de Crédito Industrial SA, divenuto Banco Exterior
glia, Sicilia, Basilicata) e in alcune regioni assi- de España SA v. Ayuntamiento de Valencia, in
stite in base alla deroga ex articolo 87, § 3, lettera Racc. 1994, p. I-902, punto 14.
c), del trattato CE (ossia Sardegna, Abruzzo e Mo- 8 Comunicazione 98/C 384/03 del 10 dicembre
lise) conformemente alla Carta italiana degli aiuti 98, pubblicata nella G.U.C.E. C-384, § B, punti 9 e
a finalità regionale 2007-2013. ss.
Tale misura, notificata alla Commissione Eu- 9 Cfr. C. giust. UE, 7 maggio 1998, Cause riu-
ropea secondo l’iter procedurale previsto dal Re- nite C-52/97, C-53/97 e C-54/97, Poste Italiane, in
golamento di procedura n. 794/2004, è stata esa- Racc. 2000, 1998, p. I-2629.
616 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

lancio dello Stato che li concede. Il fatto riferimento è costituito dalla «tassazione
che un’agevolazione fiscale possa essere normalmente applicabile alle imprese che
concessa, per esempio, per consentire lo si trovino, tenuto conto dell’obiettivo per-
sviluppo di una determinata area geogra- seguito dal regime controverso, in una si-
fica, attirare investimenti da Paesi esteri o tuazione fattuale e giuridica analoga a
perseguire un fine sociale10 non esclude quella delle imprese beneficiarie di tale re-
che la Commissione ravvisi la presenza di gime»15. Una volta individuato il contesto
un aiuto di Stato11. di riferimento, una misura statale è da
considerarsi come selettiva se si discosta
Rilevanza del criterio dell’investitore pri- da tale contesto. Un vantaggio che, invece,
vato. – Una giurisprudenza recente della risulti da una misura generale applicabile
Corte di giustizia ha altresì stabilito che la indistintamente a tutti gli operatori eco-
natura fiscale della misura adottata da nomici non costituisce aiuto di Stato.
parte di uno Stato membro non esclude
che, in talune circostanze, l’intervento a) Selettività materiale. – Si ha seletti-
pubblico debba essere analizzato alla luce vità materiale in presenza di misure ap-
del criterio dell’investitore privato in una plicabili a determinati settori economici o
economia di mercato. In particolare, tale a determinate forme d’impresa16: «La
criterio deve essere impiegato qualora qualificazione di una misura fiscale na-
emerga che lo Stato membro interessato zionale come “selettiva” presuppone, in
abbia concesso un beneficio, malgrado un primo momento, l’identificazione e il
l’impiego di mezzi attinenti ai poteri pub- previo esame del regime tributario co-
blici, nella sua qualità di azionista di mune o “normale” applicabile nello Stato
un’impresa ad esso appartenente12. Oc- membro interessato»17. Successivamente,
corre dunque stabilire, a prescindere dalla si deve valutare e accertare, a fronte di
forma impiegata, se lo Stato membro ab- tale regime tributario ordinario o “nor-
bia agito in qualità di azionista, nel qual male”, l’eventuale selettività del vantaggio
caso si deve ricorrere al criterio dell’inve- concesso dalla misura fiscale considerata
stitore privato, o se abbia invece agito nel- dimostrando che quest’ultima deroga a
l’esercizio di un potere pubblico, nel qual tale regime ordinario, in quanto intro-
caso si deve escludere l’applicazione del duce differenziazioni tra operatori che si
criterio dell’investitore privato13. trovano, sotto il profilo dell’obiettivo per-
seguito dal sistema tributario di tale Stato
3. Selettività della misura. – In presenza membro, in una situazione fattuale e giu-
di misure di natura fiscale è possibile ac- ridica analoga»18. Tuttavia, una pressione
certare l’esistenza stessa di un vantaggio fiscale differente che risulti dall’applica-
solo in riferimento a un livello di tassa- zione di un regime fiscale “generale” non
zione definito “normale”14. Il contesto di è di per sé sufficiente a dimostrare la se-

10 Cfr. C. giust. UE, 2 luglio 1974, causa 173/ 16 C. giust. UE, 10 gennaio 2006, C-222/04,
73, Italia c. Commissione, in Racc. 1975, 1974, 709. Ministero dell’Economia e delle Finanze c. Cassa
11 Il fine della misura può però incidere sulla di Risparmio di Firenze SpA, Fondazione Cassa
valutazione di compatibilità o meno dell’aiuto di Risparmio di San Miniato e Cassa di Rispar-
concesso. mio di San Miniato SpA, Racc. 2006, p. I-289,
12 C. giust. UE, 5 giugno 2012, C-124/10 P, punto 35.
Commissione c. EDF, non ancora pubblicata, 17 C. giust. UE, 6 settembre 2006, causa C-
punto 92. 88/03, Portogallo c. Commissione, Racc. 2007, p. I-
13 C. giust. UE, 10 luglio 1986, 234/84, Belgio 7115, punto 56; C. giust. UE, 8 settembre 2011,
c. Commissione, in Racc. 1986, p. 2263, punto 14. Cause Riunite C-78/08 e C-80/08, Ministero dell’E-
14 C. giust. UE, 6 settembre 2006, C-88/03, conomia e delle Finanze e Agenzia delle Entrate c.
Portogallo c. Commissione, in Racc. 2008, 2006, p. Paint Graphos Soc. coop. arl, non ancora pubbli-
I-7115, punto 56. cata, punto 49.
15 C. giust. UE, 8 novembre 2001, C-143/99, 18 C. giust. UE, 15 novembre 2011, C-106/09 P
Adria-Wien Pipeline GmbH e Wietersdorfer & e C-107/09 P, Commissione e Regno di Spagna c.
Peggauer Zementwerke GmbH c. Finanzlandesdi- Government of Gibraltar e Regno Unito di Gran
rektion für Kärnten, in Racc. 2003, p. I-8365, Bretagna e Irlanda del Nord, non ancora pubbli-
punto 41. cata, punto 49.
F. DE CECCO - M. DI MEGLIO – GLI AIUTI DI STATO IN MATERIA FISCALE 617

lettività di un’imposizione ai fini dell’art. quindi effettivamente indirizzate a tutti gli


107, § 1 TFUE: «per poter essere ritenuti operatori economici che operano sul terri-
costituire vantaggi selettivi, i criteri d’im- torio di un determinato stato membro, su
posizione prescelti da un regime fiscale una base di parità di accesso. Tale princi-
devono essere anche idonei a caratteriz- pio, ribadito dalla Commissione anche
zare le imprese beneficiarie in virtù delle nella Comunicazione in materia tassa-
proprietà loro peculiari quale categoria zione diretta alle imprese, potrebbe limi-
privilegiata»19. tare la possibilità per i singoli Stati mem-
Esiste altresì la possibilità che una mi- bri di utilizzare alcuni strumenti di carat-
sura sia solo apparentemente generale e tere fiscale quali il credito di imposta, la
che riveli profili di selettività al momento riduzione della base imponibile o la mo-
della sua applicazione. Nel caso delle mi- dulazione delle aliquote, nella maniera ri-
sure fiscali, tale circostanza può verifi- tenuta più idonea per realizzare specifici
carsi quando, per esempio, l’autorità che obiettivi di politica economica nell’ambito
concede il beneficio definisce anche il li- del proprio territorio. Al riguardo la Com-
mite degli investimenti minimi necessari missione specifica che non costituiscono
per poter fruire di un credito d’imposta20. aiuto di Stato, se applicate a tutte le pro-
La previsione di un limite minimo agli in- duzioni e a tutte le imprese indistinta-
vestimenti potrebbe di fatto escludere mente le misure di pura tecnica fiscale e le
dalla platea dei beneficiari dell’aiuto le im- misure che, nel ridurre l’onere fiscale con-
prese di piccole e medie dimensioni. Rive- nesso a determinati costi di produzione,
ste carattere di selettività anche una di- perseguono un obiettivo di politica eco-
sposizione con la quale l’amministrazione nomico generale24. Tra le misure di pura
fiscale impone la soglia di fatturato o il tecnica fiscale possiamo considerare le
territorio entro il quale gli operatori eco- norme che consentono la variazione delle
nomici devono stabilirsi per poter fruire aliquote di imposta oppure le misure che
dell’agevolazione21. Ancora, la limitazione prevedono il credito di imposta quale stru-
di un beneficio alle imprese che, pure ope- mento per evitare la doppia imposizione.
rando su tutto il territorio ed in tutti i set- Possono essere ugualmente considerate
tori economici, si sono costituite da una misure di carattere generale quelle che ri-
certa data conferisce la connotazione di ducono il cuneo fiscale sul costo del la-
selettività ad una determinata misura fi- voro se però sono riconosciute a tutte le
scale22 in quanto esclude tutte quelle im- imprese: queste ultime, sebbene agevolino
prese che si sono costituite prima di tale prevalentemente quelle imprese che ve-
data. La Commissione ha considerato dono un maggiore impiego di manodo-
come selettiva una misura italiana con la pera, non vengono considerate come aiuti
quale venivano concessi sgravi di contri- di Stato in quanto il loro dettato norma-
buti sociali alle lavoratrici donne. Tale mi- tivo non contiene elementi di selettività.
sura, apparentemente generale, finiva con Allo stesso modo un incentivo fiscale agli
favorire indirettamente le imprese di al- investimenti alla formazione, se concessi
cuni settori, quali per esempio quello tes- indistintamente, non costituiscono aiuto
sile, dove maggiore era l’impiego di mano- anche se, indirettamente favoriscono le
dopera femminile23. Per potere escludere imprese che maggiormente effettuano tale
il carattere di selettività, le misure che at- tipo di investimento.
tribuiscono vantaggi fiscali devono essere Misure nazionali che stabiliscano una

19 Id., punto 104. luglio 2001 G.U.C.E. L 134 del 18 novembre 2002;
20 Cfr. Dec. Comm. 2002/820/CE. Dec. Comm., 11 luglio 2001, in G.U.C.E. L 13 del
21 Cfr. Dec. Comm. 13 novembre 2007, 2008/ 22 gennaio 2003; Dec. Comm., 20 dicembre 2001,
283/CE, relativa al regime di aiuti al quale il Belgio G.U.C.E. L 77, 24 marzo 2003.
ha dato esecuzione a favore dei centri di coordina- 23 Cfr. C. giust. UE, 14 luglio 1983, causa 203/
mento stabiliti in Belgio; Decisione 11 dicembre 1982, Repubblica italiana c. Commissione, in Racc.
2002 relativa alle centrali di tesoreria in Francia. 1985, 1983, p. 2525.
22 Cfr. Dec. Comm. 11 luglio 2001, G.U.C.E. L 24 Cfr. Comunicazione 98/C 384/03, 10 dicem-
174 del 4 luglio 2002, p. 31; Dec. Comm. UE, 11 bre 1998, in G.U.C.E. C-384, § 13.
618 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

differenziazione tra le imprese e siano, talità, rappresenta il contesto rilevante


pertanto, selettive a priori, non costitui- per accertare se un provvedimento adot-
scono aiuti di Stato qualora tale differen- tato da tale entità favorisca determinate
ziazione risulti dalla natura o dalla strut- imprese rispetto ad altre che si trovino in
tura del sistema fiscale in cui tali provve- una situazione fattuale e giuridica ana-
dimenti si inseriscono25. Una misura in loga, tenuto conto dell’obiettivo perse-
deroga all’applicazione del sistema tribu- guito dal provvedimento o dal regime giu-
tario generale può essere giustificata qua- ridico interessato»27.
lora discenda direttamente dai principi Al fine di valutare la selettività di una
informatori o basilari del sistema tributa- misura adottata da un’entità infrastatale e
rio in questione. A tale proposito si distin- intesa a stabilire un’aliquota fiscale ri-
gue tra gli obiettivi perseguiti da un si- dotta in una parte del territorio di uno
stema tributario e che sono “esterni” ri- Stato membro in confronto all’aliquota in
spetto ad esso e meccanismi inerenti al si- vigore nel resto del detto Stato membro,
stema tributario stesso che sono necessari occorre verificare se detto provvedimento
al raggiungimento di tali obiettivi. Spetta sia stato adottato da tale entità nell’eserci-
allo Stato membro che ha introdotto una zio di poteri sufficientemente autonomi
siffatta differenziazione tra imprese di- rispetto al governo centrale e, eventual-
mostrare che essa sia effettivamente giu- mente, accertare se il provvedimento si
stificata dalla natura e dall’economia del applichi effettivamente a tutte le imprese
sistema di cui trattasi26. Ad esempio, l’e- situate o a tutte le produzioni realizzate
senzione dall’imposta sugli utili se accor- nel territorio di competenza di tale en-
data ad una impresa senza scopo di lucro tità28. Il contesto giuridico pertinente per
si giustifica con il meccanismo di funzio- valutare la selettività di una misura fi-
namento del sistema fiscale basato sulla scale potrebbe limitarsi all’area geogra-
tassazione dei profitti. In tali casi però lo fica interessata dal provvedimento qua-
Stato che concede tale tipo di aiuto deve lora l’ente infrastatale, segnatamente in
dimostrare che il trattamento derogatorio virtù del suo statuto e dei suoi poteri, ri-
è giustificato dalla struttura del proprio copra un ruolo determinante nella defini-
sistema impositivo. zione del contesto politico ed economico
in cui operano le imprese presenti nel ter-
b) Selettività geografica. – Il contesto di ritorio di sua competenza; occorre, in al-
riferimento in relazione al quale si deve tre parole, verificare se la misura di cui si
porre la questione della selettività della tratta sia stata adottata da un’entità infra-
misura fiscale non è necessariamente si- statale che sia dotata di autonomia istitu-
tuato a livello nazionale. La giurispruden- zionale, procedurale e finanziaria. Affin-
za europea ha riconosciuto che «un’entità ché una decisione presa da un’autorità re-
infrastatale, la quale sia dotata di uno sta- gionale o locale possa essere considerata
tuto di fatto e di diritto che la renda suffi- come adottata nell’esercizio di poteri suf-
cientemente autonoma rispetto al go- ficientemente autonomi è innanzi tutto
verno centrale di uno Stato membro, è ca- necessario che tale autorità sia dotata, sul
pace di rivestire un ruolo fondamentale piano di diritto costituzionale, di uno sta-
nella definizione dell’ambiente politico ed tuto politico e amministrativo distinto da
economico in cui operano le imprese. In quello del governo centrale (autonomia
tali circostanze, il territorio nel quale istituzionale). Inoltre, la decisione in que-
esercita la sua competenza l’entità infra- stione deve essere stata presa senza possi-
statale che ha adottato il provvedimento, bilità di un intervento diretto da parte del
e non il territorio nazionale nella sua to- governo centrale in merito al suo conte-

25 C. giust. UE, 22 dicembre 2008, C-487/06 P, p. 4461, Regno dei Paesi Bassi c. Commissione,
British Aggregates Association c. Commissione punto 43.
27 C. giust. UE, 6 settembre 2006, C-88/03, Re-
delle Comunità europee e Regno Unito, Racc. 2008,
I, p. 10515, punti 84 e 85. pubblica portoghese c. Commissione Racc. 2006, p.
26 C. giust. UE, 29 aprile 2004, Racc. 2004, I, I-7115, punto 58.
28 Id. punto 62.
F. DE CECCO - M. DI MEGLIO – GLI AIUTI DI STATO IN MATERIA FISCALE 619

nuto (autonomia procedurale). Infine, le la misura agevolativa fiscale deve incidere


conseguenze economiche di una ridu- sulla concorrenza e sugli scambi tra gli
zione dell’aliquota d’imposta nazionale Stati membri. Il beneficiario della misura
applicabile alle imprese presenti nella re- deve esercitare un’attività economica che
gione non devono essere compensate da dà luogo a scambi tra gli Stati membri31.
sovvenzioni o contributi provenienti da Non è necessario che la Commissione di-
altre regioni o dal governo centrale (auto- mostri l’effettiva distorsione della concor-
nomia finanziaria)29. renza ma è sufficiente che l’incidenza ne-
La Corte di Giustizia Ue ha avuto gativa sul mercato comunitario sia anche
modo di precisare le conseguenze dei tre solo potenziale32. Ai fini dell’inquadra-
criteri di autonomia30. Il criterio dell’auto- mento di un beneficio fiscale nell’ambito
nomia istituzionale si ritiene soddisfatto degli aiuti di Stato non assume, altresì, ri-
qualora l’entità infrastatale sia dotata di lievo la circostanza che l’importo del-
uno statuto politico e amministrativo di- l’aiuto sia esiguo, che l’impresa abbia mo-
stinto da quello del governo centrale. deste dimensioni, che la sua quota del
Quanto al criterio dell’autonomia proce- mercato sia piccola o ancora che non
durale, la Corte ha chiarito che tale crite- svolga attività di esportazione o viceversa
rio non esclude che venga istituito un pro- esporti tutto al di fuori della Comunità33.
cedimento di concertazione diretto alla
prevenzione dei conflitti, purché la deci- II. LE DEROGHE AL DIVIETO DEGLI AIUTI DI
sione finale presa in esito a tale procedi- STATO FISCALI
mento sia adottata dall’ente infrastatale e
non dal governo centrale. Infine, per ciò L’art. 107 del TFUE prevede che vi
che attiene il criterio dell’autonomia fi- siano deroghe al principio di incompati-
nanziaria, l’esistenza di trasferimenti fi- bilità degli aiuti di Stato. Si tratta delle
nanziari dallo Stato verso un ente infra- deroghe de iure di cui all’art. 107, § 2
statale non può, in quanto tale, essere suf- TFUE e delle deroghe eventuali di cui al-
ficiente a dimostrare che tale ente non si l’art. 107, § 3 TFUE34.
assuma le conseguenze economiche delle Tra le misure fiscali che possono es-
misure fiscali da esso adottate e che, per- sere fatte rientrare nella prima categorie
tanto, non gode di autonomia finanziaria, di deroghe possiamo considerare quelle
dal momento che tali trasferimenti po- misure che riconoscono agevolazioni fi-
trebbero non presentare alcun legame scali (ad es. credito di imposta) a coloro
con tali misure fiscali. che acquistano un particolare prodotto
che risponda, ad esempio, a nuovi requi-
4. Alterazione della concorrenza. – Co- siti imposti dalla disciplina per la tutela
me per le atre categorie di aiuti di Stato, ambientale. Per essere giudicata compati-
29 Id. punto 67. C-142/87, Belgio/Commissione, in Racc. 1990, p. I-
30 C. giust. UE, 11 settembre 2008, Cause riu- 959.
nite C-428/06 a C-434/06, Unión General de Tra- 34 In particolare beneficiano automatica-
bajadores de La Rioja (UGT-Rioja) e altri contro mente di una deroga: a) gli aiuti a carattere so-
Juntas Generales del Territorio Histórico de Viz- ciale concessi ai singoli consumatori, a condi-
caya e altri, in Racc. 2008, I, p. 6747 punti 84-140. zione tuttavia che siano accordati senza discrimi-
31 Cfr. C. giust. UE, 17 settembre 1980, causa nazioni determinate dall’origine dei prodotti; b)
C-730/79, Philip Morris, in Racc. 1980, 2671. gli aiuti destinati ad ovviare ai danni arrecati da
32 Cfr. C. giust. UE, 17 settembre 1980, causa eventi eccezionali, come le calamità naturali; c)
C-30/79 in Racc. 1980, p. 151; Trib.UE, 30 aprile gli aiuti alle regioni tedesche che risentono della
1998, causa T-214/95, Het Vlaamse Gewest (Re- divisione della Germania. Possono considerarsi
gione fiamminga) c. Commissione, in Racc. 1998, compatibili con il mercato comune, gli aiuti de-
p. II-717. stinati: d) a favorire talune regioni in ritardo di
33 Cfr. comunicazione 98/C 384/03 del 10 di- sviluppo; e) a contribuire alla realizzazione di un
cembre 98, pubblicata nella G.U.C.E. C-384. C. progetto di interesse europeo o a porre rimedio a
giust. UE, 14 settembre 1994, Cause riunite C- un grave turbamento dell’economia di uno stato
278/92 e C-280/92, Spagna c. Commissione, in membro; ad agevolare lo sviluppo di talune atti-
Racc. 1994, I-4103; C. giust. UE, 13 luglio 1988, vità o regioni economiche; f) a promuovere la cul-
causa 102/87 Francia c.Commissione, in Racc. tura e la conservazione patrimoniale; g) altre ca-
1988, p. 4067; C. giust. CE, 21 marzo 1990, causa tegorie di aiuti determinate dal consiglio.
620 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

bile, tale misura non deve prevedere rife- TFUE possiamo considerare quelle mi-
rimenti a particolari “produttori” mentre sure fiscali con le quali si prevede l’esen-
può essere connessa a particolari condi- zione da alcune imposte o l’applicazione
zioni economiche di disagio per i consu- di aliquote di imposta più basse limitata-
matori. Nell’ambito delle deroghe in mente a quei territori che, sulla base della
esame, sono compatibili con la disciplina considerazione di parametri economici e
comunitaria sugli aiuti di Stato anche sociali, presentano ritardi nello sviluppo
tutte quelle misure che vengono poste in economico37. In tale ipotesi la Commis-
essere per compensare i danni causati sione europea considera che le misure in
dalle calamità naturali35. Si tratta princi- esame non siano tali da alterare le condi-
palmente di norme che prevedono la so- zioni degli scambi in misura contraria al
spensione degli obblighi tributari per un comune interesse e che gli effetti sugli
determinato periodo di tempo o che con- scambi siano molto limitati e tali da non
sentono di perfezionare l’obbligo tributa- alterare la concorrenza. In particolare, la
rio mediante il versamento delle imposte previsione contenuta, alle lettere a) e c)
in misura ridotta per i contribuenti che del § 3 dell’art. 107 TFUE costituisce la
risiedono nel territorio colpito da una ca- base giuridica per gli aiuti regionali.
lamità naturale. Tali norme prevedono
un’applicazione derogatoria delle misure III. CONSEGUENZE DELLA VIOLAZIONE DEL-
generalmente applicate alla platea gene- L’ART. 108 § 3 TFUE
rale di contribuenti e attribuiscono un
La violazione da parte di autorità na-
vantaggio fiscale solo a favore di determi-
zionali degli obblighi derivanti dall’art.
nati soggetti passivi mediante risorse eco-
108 § 3 TFUE dà luogo ad un dovere in
nomiche dello Stato che rinuncia così ad
capo ai giudici nazionali di «assicurare ai
una parte del gettito tributario. Pur ri-
cittadini comunitari, i quali siano in
spondendo a tutte le condizioni previste
grado di far valere tale inosservanza, che
dall’art. 107 TFUE per la configurazione
ne saranno tratte tutte le conseguenze
di una fattispecie di aiuto di Stato, questi
collegate a questo fatto dal loro diritto in-
provvedimenti sono considerati compati-
terno, sia per quanto concerne la validità
bili solo se sono destinati esclusivamente
degli atti che comportano l’attuazione
a compensare il danno derivante dal veri-
delle misure d’aiuto, sia per quanto at-
ficarsi dell’evento calamitoso. Per tale
tiene al recupero degli aiuti finanziari
motivo, al fine di poter beneficiare dell’a-
concessi in violazione di tale norma o di
gevolazione prevista dalla norma, è neces-
eventuali misure provvisorie»38.
sario innanzitutto dimostrare sia il nesso
causale tra il danno subito e l’evento cala- 1. Esenzioni da tasse generali. – Qua-
mitoso sia la perfetta corrispondenza, in lora la misura di aiuto posta in essere ille-
termini di valore economico, tra il danno galmente dalle autorità nazionali consista
subito ed in beneficio concesso36. in un’esenzione fiscale il cui effetto sia di
Nella categoria degli aiuti eventual- collocare i beneficiari in una situazione
mente compatibili ai sensi dell’art. 107 § 3 finanziaria più favorevole rispetto a quel-

35 La l. 24 dicembre 2012 n. 234 ha discipli- agevolazioni concesse a favore della regione


nato all’art. 47 le modalità di concessione degli Abruzzo in attesa dell’esame di compatibilità che
aiuti pubblici per calamità naturali, recependo i lo stesso Esecutivo comunitario sta effettuando
principi già contenuti nell’art. 107, § 2 lettera b) sulla base delle informazioni fornite dalle Auto-
TFUE ed esplicitando le condizioni necessarie af- rità italiane
finché tali aiuti possano essere riconosciuti. Lo 37 Cfr. Dec. Comm. CE C(2009) 8126 defini-
stesso art. 47, stabilendo che le modalità di attua- tivo. Aiuto di Stato N 346/2009 - Italia. Zone fran-
zione degli aiuti pubblici sono disciplinate con un che urbane.
decreto del Presidente della Repubblica, ne su- 38 C. giust. UE, 21 novembre 1991, C-354/90,
bordina l’efficacia all’autorizzazione della Com- Fédération Nationale du Commerce Extérieur des
missione europea ai sensi dell’art. 108 § 3 TFUE. Produits Alimentaires e Syndicat National des
36 Recentemente, con la Decisione C(2012) Négociants et Transformateurs de Saumon c. Re-
7128 final del 17 ottobre 2012, la Commissione pubblica Francese, in Racc. 1991, p. I-5505, punto
europea ha ingiunto all’Italia di sospendere le 12.
F. DE CECCO - M. DI MEGLIO – GLI AIUTI DI STATO IN MATERIA FISCALE 621

la delle imprese soggette all’imposta, e sura di aiuto, le cui modalità di finanzia-


qualora tale misura non sia giustificata mento costituiscono parte integrante
dalla natura o dalla struttura generale del della medesima, abbia avuto esecuzione
sistema nel quale si inserisce, le imprese in violazione dell’obbligo di notifica, i giu-
soggette all’imposta in questione «non dici nazionali sono tenuti, in linea di prin-
possono eccepire, dinanzi ai giudici na- cipio, ad ordinare il rimborso delle tasse o
zionali, l’illegittimità dell’esenzione con- dei contributi specificamente applicati
cessa per sottrarsi al pagamento di detta per finanziare tale aiuto»42. Nel caso in
tassa o per ottenerne il rimborso»39. Ciò cui l’aiuto di Stato consista nella devolu-
nondimeno, ai giudici nazionali spetta as- zione ad un’impresa di una quota del get-
sicurare ai soggetti lesi dalla concessione tito di una tassa imposta ad altre imprese
dell’esenzione fiscale le altre forme di tu- è necessario che il giudice nazionale
tela previste dall’ordinamento nazionale prenda tutti i provvedimenti necessari, in
quali, ad esempio, la sospensione in via conformità del suo diritto nazionale, per
cautelare dell’operatività della esenzione impedire sia l’attribuzione di una parte
fiscale. Inoltre, qualora ne ricorressero i della tassa alle imprese beneficiarie sia la
presupposti, i soggetti lesi potrebbero ri- riscossione della stessa. Tuttavia, il carat-
correre ad un’azione per concorrenza tere illegittimo della riscossione e dell’at-
sleale contro le imprese beneficiarie del- tribuzione di una tassa non incide sul re-
l’esenzione, oppure ad un’azione di danno sto della tassa versata all’erario43.
nei confronti dello Stato40. Perché un tributo possa ritenersi «par-
te integrante di una misura di aiuto, deve
2. Tasse parafiscali. – Le misure parafi- necessariamente sussistere un vincolo di
scali destinate specificamente al finanzia- destinazione tra il tributo e l’aiuto in for-
mento di un aiuto di Stato sono esse za della normativa nazionale pertinente,
stesse soggette agli obblighi di notifica di nel senso che il gettito del tributo viene
cui all’art.108 § 3 TFUE. La portata di tale necessariamente destinato al finanzia-
obbligo non è determinata dall’accerta- mento dell’aiuto»44. Tale vincolo non sus-
mento dell’esistenza di un rapporto di siste, invece, qualora la normativa nazio-
concorrenza fra i debitori di una tassa e i nale affidi alla valutazione discrezionale
beneficiari degli aiuti che tale tassa serve delle competenti autorità la ripartizione
a finanziare41. Secondo la giurisprudenza tra le varie destinazioni del gettito, o qua-
Van Calster, considerato che l’obbligo di lora essa non fissi in termini esatti l’entità
notifica è esteso anche alle modalità di fi- dell’aiuto concesso45.
nanziamento dell’aiuto, le conseguenze
derivanti dalla violazione di tale obbligo 3. Tasse asimmetriche. – L’imposizione
devono trovare applicazione anche relati- asimmetrica di un contributo a carico di
vamente a tale aspetto della misura di una categoria di imprese può dar luogo
aiuto. Ne consegue che «quando una mi- ad un vantaggio selettivo integrante la no-

39 C. giust. UE, 15 giugno 2006, cause riunite nite C-34/01 a C-38/01, Enirisorse SpA c. Ministero
C-393/04 e C-41/05, Air Liquide Industries Belgium delle Finanze, in Racc. 2003, p. I-14243, punti 45-
SA c. Ville de Serainge Province de Liège, in Racc. 46.
2006, p. I-5293 punto 48. 44 C. giust. UE, 13 gennaio 2005, C-174/02,
40 C. giust. UE, 20 settembre 2001, C-390/98, Streekgewest Westelijk Noord-Brabant c. Staatsse-
H.J. Banks & Co. Ltd c. The Coal Authority e Se- cretaris van Financiën, in Racc. 2005, p. I-85,
cretary of State for Trade and Industry, in Racc. punto 26.
2001, p. I-6117, punto 80. 45 C. giust. UE, 13 gennaio 2005, C-175/02, F.
41 C. giust. UE, 22 dicembre 2008, C-333/07, J. Pape c. Minister van Landbouw, Natuurbeheer
Société Régie Networks c. Direction de contrôle fi- en Visserij, in Racc. 2005, p. I-127, punto 16; C.
scal Rhône-Alpes Bourgogne, Racc. 2008, I, p. giust. UE, 27 ottobre 2005, cause riunite C-266/04
10807, punto 91. a C-270/04, C-276/04 e C-321/04 a C-325/04, Na-
42 C. giust. UE, 21 ottobre 2003, cause riunite zairdis SAS, divenuta Distribution Casino France
C-261/01 e C-262/01, Belgische Staat c. Eugène van SAS e altri c. Caisse nationale de l’organisation au-
Calster e Felix Cleeren e Openbaar Slachthuis NV, tonome d’assurance vieillesse des travailleurs non
in Racc. 2003, p. I-12249, punto 54. salariés des professions industrielles et commercia-
43 C. giust. UE, 27 novembre 2003, cause riu- les, in Racc. 2005, p. I-9481, punto 51.
622 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

zione di aiuto di stato ex art. 107 § 1 debitamente accertata l’illegittimità, il re-


TFUE a favore di un’altra categoria di im- cupero non equivale all’istituzione di un
prese se queste ultime sono in rapporto di onere fiscale retroattivo, ma consiste nel-
concorrenza diretto con le prime. Qua- l’adozione di provvedimenti necessari per
lora lo Stato membro introduca tale tipo ingiungere alle imprese beneficiarie del-
di misura in violazione dell’art. 108 § 3, l’aiuto di versare somme corrispondenti47.
l’impresa assoggettata al contributo asim-
metrico è legittimata ad eccepire l’illegit- FRANCESCO DE CECCO - MARIA DI MEGLIO
timità di tale contributo al fine di ottenere
la restituzione della parte delle somme
versate corrispondente al vantaggio eco- Bibliografia
nomico ingiustamente percepito dalle im- L. BIANCHI, «La sospensione cautelare in
prese concorrenti46. materia di aiuti di Stato: tra esigenze comuni-
tarie e difesa dei diritti del contribuente», in
Diritto e pratica tributaria, 2010, pp. 1365 ss.;
IV. RECUPERO DELL’AIUTO E PRINCIPIO DI C. FONTANA, Gli aiuti di Stato di natura fiscale,
NON RETROATTIVITÀ DELL’IMPOSIZIONE Torino, 2012; M. INGROSSO e G. TESAURO (a cura
FISCALE di), Agevolazioni fiscali e aiuti di Stato, Napoli,
2009; L. SALVINI (a cura di), Aiuti di Stato in
Laddove l’aiuto concesso prenda for- materia fiscale, Padova, 2007; P. BORIA, Diritto
ma di un’esenzione fiscale di cui sia stata tributario europeo, Milano, 2005.

46 C. giust. UE, 7 settembre 2006, C-526/04, nismes de sécurité sociale (ACOSS), in Racc. 2006,
Laboratoires Boiron SA c. Union de recouvrement p. I-7529, punto 42.
des cotisations de sécurité sociale et d’allocations 47 C. giust. UE, 10 giugno 1993, C-183/91,
familiales (Urssaf) de Lyon, che è subentrata nei di- Commissione c. Repubblica Italiana, in Racc.
ritti e negli obblighi della Agence centrale des orga- 1995, 1993, p. I-3131, punto 17.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il recupero degli aiuti illegali e incompatibili
e le relative controversie dinanzi ai giudici nazionali (Diritto Ue)

Sommario: I. LE DECISIONI NEGATIVE DELLA COM- sione dell’aiuto mediante recupero è anzi la
MISSIONE CORREDATE DA UN ORDINE DI RECUPERO logica conseguenza dell’accertamento della
DELL’AIUTO INCOMPATIBILE E LA LORO ESECUZIONE.
sua illegittimità2 e pertanto non può di-
– 1. Il potere e la responsabilità del recu-
pero. – 2. Le procedure di recupero e il pendere dalla forma in cui l’aiuto è stato
principio di effettività delle decisioni della concesso3. Il recupero ha l’obiettivo di ri-
Commissione. – 3. Le eccezioni all’ordine pristinare lo status quo ante attraverso l’e-
di recupero. – II. GLI ORDINI DI RECUPERO NA- liminazione della distorsione di concor-
ZIONALI E LA LORO IMPUGNAZIONE. – 1. L’impu- renza causata dal vantaggio determinato
gnazione dell’ordine di recupero nazionale. dall’aiuto4. Per effetto della restituzione il
– 2. Le domande di rinvio pregiudiziale: va-
lidità e interpretazione della decisione
beneficiario è privato del vantaggio di cui
della Commissione. – 3. La richiesta di ha fruito sul mercato rispetto ai suoi con-
provvedimenti cautelari. – III. LA RICHIESTA correnti, il che consente il rispristino
DI RISARCIMENTO DEL DANNO PER MANCATA EMA- della situazione esistente prima della cor-
NAZIONE DELL’ORDINE DI RECUPERO NAZIONALE. responsione dell’aiuto.
RINVIO. L’art. 14 § 1 Reg. 659/19995 ha recepito
questa giurisprudenza, introducendo una
I. LE DECISIONI NEGATIVE DELLA COMMIS-
base giuridica chiara per l’adozione del-
SIONE CORREDATE DA UN ORDINE DI RECU-
l’ordine di recupero degli aiuti illegali ed
PERO DELL’AIUTO INCOMPATIBILE E LA
incompatibili da parte della Commissione.
LORO ESECUZIONE
Nel far ciò, il legislatore europeo si è
spinto oltre il consolidamento della giuri-
1. Il potere e la responsabilità del recu- sprudenza preesistente avendo previsto
pero. – In base all’art. 108 § 2 TFUE se la che l’ordine di recupero consegua in ma-
Commissione constata che un aiuto con- niera pressoché automatica alla constata-
cesso da uno Stato non è compatibile con zione dell’illegalità e incompatibilità del-
il mercato interno «decide che lo Stato in- l’aiuto. L’articolo in questione, infatti, sta-
teressato deve sopprimerlo o modificarlo bilisce che, nel caso di decisioni negative
nel termine da essa fissato». sugli aiuti illegali, la Commissione «adotta
In relazione agli aiuti incompatibili una decisione con la quale impone allo
erogati in violazione degli obblighi di no- Stato membro interessato di adottare tut-
tifica o di sospensione previsti all’art. 108 te le misure necessarie per recuperare
§ 3 TFUE (aiuti “illegali”), la Corte di giu- l’aiuto dal beneficiario (in seguito denomi-
stizia ha chiarito che l’abolizione o la mo- nata «decisione di recupero»)».
difica dell’aiuto, per avere un effetto utile, La norma, nella sua formulazione, in-
può implicare l’obbligo di chiederne il corpora un principio cardine dell’attuale
rimborso1. Secondo la Corte, la soppres- sistema di controllo e applicazione della

1 C. giust. UE, 12 luglio 1973, causa 70/72, 3131, punto 16, 27 giugno 2000, causa C-404/97,
Commissione c. Germania - “Kohlegesetz”, in Commissione c. Portogallo, in Racc. 2002, p. I-
Racc. 1975, p. 0813, punto 13, 24 febbraio 1987, 4897, punto 38, e 26 giugno 2003, causa C-404/00,
causa 310/85, Deufil GmbH & Co. KG c. Commis- Commissione c. Spagna, in Racc. 2005, p. I-6695,
sione - “Deufil”, in Racc. 1989, p. 901, punto 24. punto 44.
2 C. giust. UE, 21 marzo 1990, causa C-142/87, 4 C. giust. UE, 21 marzo 1990, “Tubemeuse”,
Belgio c. Commissione - “Tubemeuse”, in Racc. cit., punto 66, 4 aprile 1995, causa C-350/93, Com-
1992, p. I-959, punto 66, 17 giugno 1999, causa C- missione c. Italia - “ENI/Lanerossi”, in Racc. 1997,
75/95, Belgio c. Commissione - “Maribel-bis/ter”, p. I-699, punto 21, 29 aprile 2004, Germania c.
in Racc. 2001, p. I-3671, punto 64, 29 aprile 2004, Commissione, cit., punto 76.
causa C-277/00, Germania c. Commissione, in 5 Reg. 659/1999/CE del Consiglio del 22 marzo
Racc. 2006, p. I-3925, punto 74. 1999, recante modalità di applicazione dell’arti-
3 C. giust. UE, 10 giugno 1993, causa C-183/ colo 93 del trattato CE, in G.U.C.E. L 83, 27
91, Commissione c. Grecia, in Racc. 1995, p. I- marzo 1999, p. 1.
624 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

normativa europea sugli aiuti di Stato: nel terpretativo, nel senso che riportano l’in-
diritto dell’Unione, il recupero degli aiuti terpretazione delle norme e dei principî di
illegali e incompatibili rientra nella re- diritto elaborati dalla giurisprudenza
sponsabilità sia della Commissione sia delle Corti dell’UE. La Comunicazione del
dello Stato membro interessato. Alla 2009 precisa espressamente di non essere
prima appartiene la competenza esclusiva vincolante per i giudici nazionali né di
ex art. 108 TFUE di dichiarare, sotto il pregiudicarne l’indipendenza e di non in-
controllo delle Corti dell’UE, l’incompatibi- cidere sui diritti ed obblighi degli Stati
lità di un aiuto con il mercato interno6 e membri e dei soggetti dell’ordimento UE
disporne il recupero qualora l’aiuto sia derivanti dal diritto dell’Unione (v. punto
stato già erogato. Al secondo e ai giudici 99).
nazionali spetta il compito di assicurare Per loro natura, tuttavia, le Comunica-
l’esecuzione delle decisioni negative della zioni vincolano la Commissione al ri-
Commissione corredate da un ordine di spetto dei principî che vi sono enunciati,
recupero dell’aiuto incompatibile. lasciando impregiudicata l’interpreta-
In considerazione della condivisione zione delle disposizioni del Trattato e de-
di questa responsabilità con gli Stati gli atti di diritto derivato da parte dei giu-
membri e delle difficoltà inerenti all’ese- dici dell’Unione (v. punto 80 della Comu-
cuzione delle sue decisioni di recupero, nicazione del 2007 e punto 7 della Comu-
specie se relative ai regimi di aiuti, nel nicazione del 2009).
2007 la Commissione ha adottato la Co-
municazione intitolata Verso l’esecuzione 2. Le procedure di recupero e il principio
effettiva delle decisioni della Commissione di effettività delle decisioni della commis-
che ingiungono agli Stati membri di recu- sione. – Secondo una giurisprudenza con-
perare gli aiuti di Stato illegali e incompati- solidata, in mancanza di disposizioni eu-
bili7. La Comunicazione illustra i principî ropee sulla procedura di recupero degli
della politica di recupero e la prassi della aiuti versati illegittimamente, si applicano
Commissione in materia, allo scopo di ac- le modalità previste dal diritto nazionale.
crescere la consapevolezza delle autorità Spetta dunque agli Stati membri stabilire
e dei giudici nazionali e agevolarne così il le modalità e le procedure da seguire per
compito. Ad essa ha fatto seguito nel 2009 procedere al recupero degli aiuti, desi-
la Comunicazione della Commissione rela- gnare i giudici competenti e fissare le pro-
tiva all’applicazione della normativa in ma- cedure giurisdizionali di ricorso (principio
teria di aiuti di Stato da parte dei giudici di autonomia processuale)9.
nazionali8, il cui obiettivo è informare i La Corte ha espressamente ricono-
giudici degli Stati membri e i terzi inte- sciuto che uno Stato membro, obbligato a
ressati dei rimedi disponibili in caso di recuperare gli aiuti concessi illegittima-
violazione delle norme sugli aiuti di mente sulla base di una decisione della
Stato, fornendo orientamenti sull’applica- Commissione, è libero di scegliere i mezzi
zione di tali norme. con cui adempiere tale obbligo10. Nello
Come tutti gli strumenti di questo tipo scegliere le misure e le procedure da se-
(c.d. atti di soft law), le due Comunica- guire, tuttavia, ciascuno Stato deve assi-
zioni non hanno carattere cogente ma in- curare che queste non siano in contrasto

6 C. giust. UE, 21 novembre 1991, causa C- 8 Comunicazione della Commissione 2009/C


354/90, Fédération nationale du commerce exté- 85/01, in G.U.U.E. C-85, 9 aprile 2009, p. 1.
rieur des produits alimentaires e Syndicat national 9 C. giust. UE, 20 marzo 1997, causa C-24/95,
des négociants et transformateurs de saumon c. Re- Land Rheinland-Pfalz c. Alcan Deutschland GmbH
pubblica francese - “Fédération nationale du com- - “Alcan”, in Racc. 1999, p. I-1591, punto 24, 26
merce extérieur des produits alimentaires”, in giugno 2003, Commissione c. Spagna, cit., punto
Racc. 1993, p. I-5505, punto 9, 22 marzo 1977, 22.
causa 78/76, Steinike & Weinlig c. Repubblica fe- 10 C. giust. UE, 12 dicembre 2002, causa C-
derale di Germania - “Steinike”, in Racc. 1979, p. 209/00, Commissione c. Germania - “WestLB”, in
595, punto 9. Racc. 2004, p. I-11695, punto 34, 7 luglio 2009,
7 Comunicazione della Commissione 2007/C causa C-369/07, Commissione c. Grecia, in Racc.
272/05, in G.U.U.E. C-272, 15 novembre 2007, p. 4. 2011, p. I-5703, punto 67.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 625

con la portata e l’efficacia del diritto del- Su questa base, la Corte ha concluso
l’Unione. che l’autorità nazionale competente è te-
Queste regole sono fissate nell’art. 14 § nuta a revocare l’atto di concessione del-
3 Reg. 659/1999, a norma del quale il re- l’aiuto, conformandosi alla decisione defi-
cupero degli aiuti illegali incompatibili nitiva della Commissione, anche se il ter-
deve essere effettuato «senza indugio» in mine previsto a tal fine dal diritto nazio-
base alle procedure previste dalla legge nale è scaduto16. Ha anche chiarito che le
dello Stato membro interessato ma «a autorità dello Stato interessato sono te-
condizione che esse consentano l’esecu- nute ad impugnare qualsiasi sentenza na-
zione immediata ed effettiva della deci- zionale che priva di effetto la decisione
sione della Commissione». della Commissione per ragioni dovute al-
La norma riflette i requisiti imposti l’applicazione delle norme nazionali in
dal principio di effettività sancito dalla tema di prescrizione o prove17.
giurisprudenza11. Conformemente a que- La giurisprudenza ha anche ricono-
sto principio, le procedure disponibili nel- sciuto la necessità di disapplicare la nor-
l’ordinamento dello Stato membro o da mativa nazionale che prescrive un effetto
questo utilizzate per eseguire la decisione sospensivo automatico dei ricorsi propo-
della Commissione devono essere appli- sti contro i titoli di riscossione nazionali
cate dalle autorità nazionali in modo da emessi per il recupero di un aiuto. Se-
favorire la corretta e tempestiva applica- condo la Corte, infatti, la sospensione au-
zione del diritto dell’Unione12 e da non tomatica dell’efficacia delle misure nazio-
rendere praticamente impossibile o ecces- nali di recupero è in contrasto con gli
sivamente difficoltoso il recupero13. obiettivi perseguiti dalle regole sugli aiuti
Questo vale non solo per le ammini- di Stato e non soddisfa i requisiti previsti
strazioni dello Stato ma anche per i giu- dall’art. 14 § 3 Reg. 659/199918.
dici nazionali investiti del contenzioso La Corte, inoltre, ha statuito che si
sulle misure di esecuzione della decisione debba disapplicare la norma che sancisce
della Commissione. Questi ultimi, in par- il principio dell’autorità di cosa giudicata,
ticolare, sono tenuti a interpretare le di- nei limiti in cui la sua applicazione renda
sposizioni del diritto nazionale in modo impossibile il recupero di un aiuto di
da consentirne un’applicazione che con- Stato illegale di cui la Commissione ha di-
tribuisca all’attuazione del diritto dell’UE, chiarato l’incompatibilità con una deci-
cioè «a garantire la piena effettività della sione definitiva anteriore alla pronuncia
decisione che ordina il recupero dell’aiuto giurisdizionale dotata di forza di giudi-
illegittimo ed a giungere ad una soluzione cato19. La Corte ha comunque chiarito
conforme alla finalità perseguita da tale che il diritto dell’Unione non impone
decisione»14. Per questa ragione, se neces- sempre ad un giudice nazionale di disap-
sario, i giudici nazionali sono tenuti a di- plicare le norme processuali interne che
sapplicare eventuali disposizioni della le- attribuiscono forza di giudicato ad una
gislazione interna contrastanti con il pronuncia giurisdizionale20. La disappli-
principio di effettività15. cazione di tali norme, pertanto, dipende
11 C. giust. UE, 2 febbraio 1989, causa 94/87, 15 C. giust. UE, 18 luglio 2007, “Lucchini”, cit.,
Commissione c. Germania, in Racc. 1991, p. 175, punti 60 e 61.
punto 12. 16 C. giust. UE, 20 marzo 1997, “Alcan”, cit.,
12 C. giust. UE, 18 luglio 2007, causa C-119/ punto 38.
05, Ministero dell’Industria, del Commercio e del- 17 C. giust. UE, 17 novembre 2011, causa C-
l’Artigianato c. Lucchini SpA - “Lucchini”, in Racc. 496/09, Commissione c. Italia, non ancora pubbli-
2009, p. I-6199, punto 60. cata, punto 78.
13 C. giust. UE, 21 marzo 1990, “Tubemeuse”, 18 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C-232/
cit., punto 61, e 20 settembre 1990, causa C-5/89, 05, Commissione c. Francia, - “Scott”, in Racc.
Commissione c. Germania, in Racc. 1992, p. I- 2008, p. I-10071, punti 51 e ss.
3437, punto 12, 20 marzo 1997, “Alcan”, cit., 19 C. giust. UE, 18 luglio 2007, “Lucchini”, cit.,
punto 24. punto 63.
14 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, causa C- 20 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, causa C-
304/ 09, Commissione c. Italia, in Racc. 2012, p. I- 507/08, Commissione c. Repubblica slovacca, in
13903 punto 44. Racc. 2012, p. I-13489, punto 60
626 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

dalle circostanze giuridiche e fattuali del non costituisce un aiuto di Stato ai sensi
caso di specie, dal contesto in cui si è for- dell’art. 107 § 1 TFUE27.
mato il giudicato e dall’esistenza di stru- Dato il carattere imperativo delle
menti del diritto nazionale idonei a con- norme del Trattato sugli aiuti di Stato,
sentire il recuperare dell’aiuto senza do- tuttavia, la Corte ritiene che il beneficia-
ver rimettere in discussione pronunce rio di un aiuto possa fare legittimo affi-
giurisdizionali divenute definitive. damento nella regolarità dell’aiuto sola-
mente se questo sia stato concesso nel ri-
3. Le eccezioni all’ordine di recupero. – spetto della procedura di controllo pre-
Il Reg. 659/1999 prevede due limiti al po- vista all’art. 108 TFUE28. Un operatore
tere della Commissione di ordinare il re- economico diligente, infatti, normalmen-
cupero di aiuti illegali e incompatibili. Il
te deve essere in grado di accertare se tale
primo è previsto all’art. 14 § 1 del regola-
procedura è stata rispettata e quindi di
mento, ove si esclude che si possa di-
prevedere l’adozione di una decisione da
sporre il recupero dell’aiuto nei casi in cui
parte della Commissione idonea a ledere i
ciò sia contrario a un principio generale
suoi interessi29.
del diritto europeo.
Tra i principî generali che possono en- Per questa ragione, uno Stato membro
trare in gioco figurano la tutela del legit- le cui autorità abbiano concesso un aiuto
timo affidamento, la certezza del diritto21, in violazione dell’art. 108 TFUE non può
la proporzionalità22, la buona ammini- invocare il legittimo affidamento dei be-
strazione23, la parità di trattamento e non neficiari per sottrarsi all’obbligo di adot-
discriminazione24, il rispetto dei diritti di tare i provvedimenti necessari per ese-
difesa25. Di tali principî, tuttavia, la giuri- guire la decisione della Commissione di
sprudenza ha dato un’interpretazione recuperare l’aiuto30.
molto restrittiva in materia di aiuti così La giurisprudenza tuttavia non esclu-
da limitarne l’applicazione a casi raris- de che il beneficiario di un aiuto illegitti-
simi caratterizzati da circostanze molto mamente versato possa invocare circo-
particolari se non eccezionali26. stanze eccezionali sulle quali ha potuto
La giurisprudenza, ad esempio, rico- fondare il proprio affidamento nella natura
nosce che il principio della tutela del le- regolare dell’aiuto e, di conseguenza, op-
gittimo affidamento può essere invocato porsi alla sua ripetizione. In un’ipotesi del
dal beneficiario dell’aiuto a condizione genere, spetterà al giudice nazionale even-
che questi disponga di assicurazioni suffi- tualmente adito valutare le circostanze del
cientemente precise, risultanti da un in- caso di specie, se necessario dopo aver pro-
tervento attivo della Commissione, che gli posto alla Corte una domanda pregiudi-
consentano di ritenere che una misura ziale d’interpretazione31.

21 Trib. UE, 21 marzo 2012, cause riunite T- 26 C. giust. UE, 24 novembre 1987, causa
50/06 RENV, T-56/06 RENV, T-60/06 RENV, T- 223/85, Rijn-Schelde-Verolme (RSV) Machinefa-
62/06 RENV e T-69/06 RENV, Irlanda, Repubblica brieken en Scheepswerven NV contro Commissione
francese, Repubblica italiana, Eurallumina SpA e - “RSV”, in Racc. 1999, p. 4617, punto 16-17.
Aughinish Alumina Ltd c. Commissione, non an- 27 Trib. UE, 30 novembre 2009, cause riunite
cora pubblicata, punto 105. T-427/04 e T-17/05, Repubblica francese e France
22 C. giust. UE, 21 marzo 1990, “Tubemeuse”, Télécom SA c. Commissione, in Racc. 2011, p. II -
cit., punto 66. 4315, punto 261 e giurisprudenza citata.
23 Trib. UE, 21 marzo 2012, Irlanda, Repub- 28 C. giust. UE, 22 aprile 2008, causa C-408/04
blica francese, Repubblica italiana, Eurallumina P, Commissione c. Salzgitter AG, in Racc. 2010, p.
SpA e Aughinish Alumina Ltd c. Commissione, cit., I-2767, punto 104 e giurisprudenza citata.
punto 109. 29 C. giust. UE, 17 settembre 2009, causa C-
24 C. giust. UE, 22 giugno 2006, cause riunite 519/07 P, Commissione c. Koninklijke Friesland-
C-182/03 e C-217/03, Regno del Belgio e Forum 187 Campina NV., in Racc. I-8495, punto 84.
ASBL c. Commissione, in Racc. p. I-5479, punti 30 C. giust. UE, 19 giugno 2008, causa C-39/
170 e ss. 06, Commissione c. Germania, in Racc. 2010, p. I-
25 Trib. UE, 22 febbraio 2006, causa T-34/02, 93, punto 24.
EURL Le Levant 001 e a. c. Commissione, p. II- 31 C. giust. UE, 20 settembre 1990, “Alcan”,
0267, punto 97. cit., punto 16.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 627

Il secondo limite al potere di recupero prese beneficiarie e senza proporre alla


della Commissione è previsto all’art. 15 Commissione altre modalità di esecu-
Reg. 659/1999, a norma del quale al recu- zione della decisione che consentano di
pero si applica un periodo di prescrizione superare le difficoltà segnalate35. Neppure
di 10 anni che decorre dal momento in rientrano nel concetto di assoluta impos-
cui l’aiuto è concesso al beneficiario. Per sibilità difficoltà relative all’identifica-
“concessione” s’intende il momento in cui zione dei beneficiari, al calcolo dell’im-
l’aiuto è stato effettivamente messo a di- porto degli aiuti da recuperare e alla
sposizione dell’impresa e non quello in scelta o attuazione delle procedure di re-
cui la misura istitutiva del regime alla cupero, le quali costituiscono difficoltà
base dell’aiuto è stata adottata32. interne imputabili alle azioni o alle omis-
La determinazione del dies a quo di- sioni delle autorità nazionali36.
pende dalla natura e dalla forma del- Se, nell’esecuzione della decisione,
l’aiuto. Nel caso di un regime di aiuti plu- uno Stato incontra difficoltà impreviste e
riennale consistente in versamenti ripe- imprevedibili o si rende conto di conse-
tuti o nella concessione periodica di van- guenze non considerate dalla Commis-
taggi, l’aiuto si considera concesso al sione, deve sottoporle alla sua valuta-
beneficiario solo alla data in cui è stato zione, proponendo modifiche appropriate
effettivamente erogato a quest’ultimo. Nel della decisione. Lo Stato e la Commis-
caso di aiuti fiscali o parafiscali il termine sione devono collaborare in buona fede
di prescrizione inizia a decorrere ogni per superare tali difficoltà nel pieno ri-
anno alla data in cui il versamento della spetto delle regole sugli aiuti di Stato37, in
tassa è dovuto e ricomincia a decorrere forza del principio che impone loro do-
ad ogni concessione effettiva, eventual- veri reciproci di leale cooperazione, san-
mente annuale, del vantaggio33. cito dall’art. 4 § 3 TFUE. Se, nonostante le
La giurisprudenza interpreta l’obbligo difficoltà riscontrate, lo Stato omette di
di esecuzione dell’ordine di recupero da proporre alla Commissione opportune
parte dello Stato in modo così rigoroso da modifiche alla decisione, la mancata ese-
renderlo de facto un’obbligazione di risul- cuzione non può ritenersi giustificata.
tato. La Corte ha riconosciuto un’unica La Corte ha chiarito che l’impossibilità
eccezione a quest’obbligo, nel caso di cir- assoluta di eseguire una decisione della
costanze eccezionali da cui derivi l’impos- Commissione non può invalidare la deci-
sibilità assoluta di dare correttamente sione perché l’impossibilità appare solo
esecuzione alla decisione di recupero nella fase dell’esecuzione ed eventuali dif-
della Commissione34. ficoltà, procedurali o di altro tipo, nell’e-
L’impossibilità assoluta di adempiere secuzione dell’atto non possono incidere
non è soddisfatta quando lo Stato interes- sulla sua legittimità. La validità della de-
sato si limita a comunicare alla Commis- cisione può tuttavia essere contestata se
sione le difficoltà giuridiche, politiche o la Commissione impone un obbligo la cui
pratiche che presenta l’esecuzione della esecuzione è, fin dall’origine, in maniera
decisione, senza intraprendere vere ini- obbiettiva e assoluta, impossibile da rea-
ziative per recuperare l’aiuto presso le im- lizzare38. Su questa base la Commissione

32 C. giust. UE, 8 dicembre 2011, causa C- 36 C. giust. UE, 13 novembre 2008, causa C-
81/10 P, France Télécom SA c. Commissione, non 214/07, Commissione c. Francia, in Racc. 2010, p.
ancora pubblicata, punto 80. I-8357, punto 50.
33 C. giust. UE, 8 dicembre 2011, France Télé- 37 C. giust. UE, 4 aprile 1995, causa C-348/93,
com SA c. Commissione, cit., punti 82-84. Commissione c. Italia, in Racc. 1997, p. I-673,
34 C. giust. UE, 20 settembre 2007, causa C- punto 17, 1° aprile 2004, causa C-99/02, Commis-
177/06, Commissione c. Spagna, in Racc. 2009, p. sione c. Italia, in Racc. 2006, p. I-3353, punto 17;
I-7689, punto 46 e giurisprudenza ivi citata. 1° giugno 2006, causa C-207/05, Commissione c.
35 C. giust. UE, 14 dicembre 2006, cause riu- Italia, in Racc. 2008, p. I-0070, punto 47, e 6 di-
nite da C-485/03 a C-490/03, Commissione c. Spa- cembre 2007, causa C-280/05, Commissione c. Ita-
gna, in Racc. 2008, p. I-11887, punto 74, e giuri- lia, in Racc. 2009, p. I-181, punto 20.
sprudenza ivi citata. 38 C. giust. UE, 17 giugno 1999, “Maribel-
bis/ter”, cit., punto 86.
628 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

non ha imposto il recupero degli aiuti tivi attinenti alla violazione delle norme
concessi in base ad un regime fiscale di- di diritto interno (che disciplinano forma
chiarato incompatibile, ritenendo che l’at- e contenuto dell’atto e procedura per la
tuazione dell’ordine di recupero sarebbe sua adozione) sia su motivi di diritto del-
risultato impossibile in termini oggettivi e l’UE. Tra questi ultimi possono rientrare
assoluti poiché le banche date catastali, motivi attinenti alla validità della deci-
per come strutturate, non consentivano di sione della Commissione, con conseguen-
elaborare le informazioni necessarie per te richiesta al giudice nazionale di di-
individuare gli immobili beneficiari del- sporre un rinvio pregiudiziale di validità
l’aiuto e calcolare l’importo da rimbor- alla Corte di giustizia, ai sensi dell’art. 267
sare39. TFEU. Questa possibilità, tuttavia, è am-
La Corte e la Commissione hanno an- messa a condizione che il beneficiario
che ammesso l’esistenza di un’impossibi- dell’aiuto abbia impugnato la decisione
lità assoluta in mancanza di attivi recupe- davanti al Tribunale dell’UE direttamente
rabili presso l’impresa beneficiaria posta o tramite un’associazione di categoria (v.
in liquidazione40 e, nel caso di aiuti fi- infra § II.2.), a condizione beninteso che
scali, se i beneficiari non possono essere avesse titolo a contestare la legittimità
identificati per mancanza di dati disponi- della decisione mediante ricorso di annul-
bili dovuta alla normativa nazionale che lamento (legittimazione attiva ex art. 263
impone la conservazione dei documenti § 4 TFUE).
contabili per un periodo limitato41. Tra i motivi d’impugnazione dell’or-
dine nazionale può figurare l’erronea in-
II. GLI ORDINI DI RECUPERO NAZIONALI E LA dividuazione del beneficiario dell’aiuto e
LORO IMPUGNAZIONE
quindi del destinatario dell’ordine di re-
stituzione. Secondo la Corte, il ripristino
1. L’impugnazione dell’ordine di recu- dello status quo ante cui mira il recupero
pero nazionale. – Le misure nazionali di dell’aiuto è raggiunto quando questo è re-
esecuzione della decisione di recupero stituito dal beneficiario effettivo, vale a
della Commissione dipendono dalla for- dire dall’impresa o dalle imprese che ne
ma in cui l’aiuto è stato concesso (esen- hanno tratto effettivo vantaggio42.
zione o agevolazione fiscale, prestito a Alla luce di questo principio, un’im-
condizioni non di mercato, garanzia, rica- presa appartenente ad un gruppo all’in-
pitalizzazione, contributo diretto o indi- terno del quale esistono meccanismi di
retto, applicazione di tariffe preferenziali, trasferimento di attivi tra imprese colle-
ecc.) e dalle procedure per l’adozione del- gate, non può essere tenuta a rimborsare
l’ordine di recupero nazionale previste un aiuto illegittimo se non ne ha avuto il
dall’ordinamento giuridico di ciascuno godimento effettivo perché i suddetti
Stato membro. Ne deriva che il giudice meccanismi di trasferimento sono stati
competente a decidere della loro impu- utilizzati a suo svantaggio e non a suo
gnazione e, almeno in parte, i motivi alla profitto43.
base di quest’ultima dipenderanno dalla Nel caso invece in cui la società bene-
natura specifica dell’ordine nazionale e ficiaria di un aiuto o i suoi attivi siano
dalla procedura seguita per la sua ado- venduti ad un’altra impresa occorrerà
zione. considerare le modalità dell’acquisizione,
L’impugnazione dell’ordine nazionale ed in particolare: il prezzo effettivamente
di recupero può essere basata sia su mo- pagato, la forma usata per la cessione,

39 Dec. Comm. UE, 19 dicembre 2012, C(2012) 41 C. giust. UE, 13 novembre 2008, Commis-
9461 final, relativa all’aiuto di Stato SA.20829 - sione c. Francia, cit., punti 13, 22 e 48.
Regime riguardante l’esenzione dall’ICI per gli 42 C. giust. UE, 21 marzo 1991, causa C-303/
immobili utilizzati da enti non commerciali per 88, Italia c. Commissione, in Racc. 1993, p. I-1433,
fini specifici. punto 57.
40 C. giust. UE, 2 luglio 2002, causa C-499/99, 43 Tri. UE, 19 ottobre 2005, causa T-324/00,
Commissione c. Spagna, in Racc. 2004, p. I-6031, CDA Datenträger Albrechts GmbH c. Commissione,
punto 37. in Racc. 2007, p. II-4309, punto 93.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 629

l’oggetto della stessa (share deal o asset una perizia eventualmente predisposta in
deal), il perimetro del trasferimento (e occasione della cessione47.
quindi il mantenimento o meno di un Nell’impugnazione dell’ordine di recu-
certo numero di attivi nel patrimonio del pero, il beneficiario può contestare l’erro-
beneficiario originario dell’aiuto), la lo- neità dell’importo dell’aiuto oggetto di
gica economica dell’operazione, l’identità rimborso, specie nei casi in cui la sua
degli azionisti o dei proprietari dell’im- quantificazione sia particolarmente diffi-
presa acquirente e di quella originaria. cile e controversa a causa della forma del-
Tutti questi elementi, insieme ad altri che l’aiuto.
possono venire in rilievo in ciascun caso Secondo giurisprudenza costante, d’al-
concreto, sono attentamente esaminati tra parte, la Commissione può limitarsi a
dalla Commissione per stabilire se vi è rilevare l’obbligo di recupero dell’aiuto,
continuità o discontinuità economica tra lasciando alle autorità nazionali, sotto il
il beneficiario dell’aiuto e l’acquirente. controllo dei giudizi nazionali48, il compito
Viene inoltre considerato il momento del di determinare l’importo esatto degli im-
trasferimento quale possibile indizio di porti da rimborsare49. Questo a condizione
un effetto di elusione dell’obbligo di recu- che nella sua decisione la Commissione
pero (dopo l’inizio dell’indagine da parte fornisca elementi che permettano allo
della Commissione, l’avvio del procedi- Stato destinatario di determinare senza
mento formale ex art. 108 § 2 TFUE op- difficoltà eccessive tali importi50. Spetterà
pure la decisione finale della Commis- dunque al giudice nazionale pronunciarsi
sione)44. In linea di principio, la giuri- sul punto, previa eventuale proposizione
sprudenza ritiene che, se le condizioni fi- di una questione pregiudiziale alla
nanziarie del trasferimento sono state Corte51.
conformi alle condizioni di mercato, l’ele- L’erroneità dell’importo disposto con
mento di aiuto è stato valutato al prezzo l’ordine di recupero nazionale può riguar-
di mercato e incluso nel prezzo di acqui- dare anche il calcolo degli interessi che
sto, con la conseguenza che il venditore devono essere applicati sulle somme da
conserva il beneficio dell’aiuto45. In caso restituire. La Corte, infatti, ha precisato
contrario, non si può escludere che l’ac- che l’effettivo ripristino della situazione
quirente possa essere tenuto alla restitu- anteriore alla concessione dell’aiuto può
zione dell’aiuto, qualora si accerti che essere realizzato soltanto se il rimborso
questo continua a godere del vantaggio dell’aiuto è maggiorato di interessi decor-
concorrenziale corrispondente al benefi- renti dalla data del suo versamento e se i
cio dell’aiuto46. Secondo la Corte, ai fini tassi applicati sono rappresentativi dei
della verifica delle condizioni economiche tassi d’interesse praticati sul mercato dei
della cessione, può essere presa in consi- capitali. Se ciò non avvenisse, il vantaggio
derazione la forma utilizzata per il trasfe- derivante dalla disponibilità dell’aiuto per
rimento, per esempio quella dell’asta pub- un determinato periodo di tempo non sa-
blica, che si presume garantisca una ven- rebbe misurato correttamente e il benefi-
dita alle condizioni di mercato, e anche ciario godrebbe come minimo di un van-

44 Trib. UE, 13 settembre 2010, cause riunite 48 C. giust. UE, 21 dicembre 2011, causa C-
T-415/05, T-416/05 e T-423/05, Repubblica ellenica, 320/09 P, A2A SpA, c. Commissione, non acora
Olympiakes Aerogrammes AE e Olympiaki Aeropo- pubblicata, punto 162.
ria Ypiresies AE c. Commissione, in Racc. 2012, p. 49 C. giust. UE, 12 maggio 2005, causa C-
II-4749, punti 135 e 146. 415/03, Commissione c. Grecia, in Racc. 2007, p. I-
45 C. giust. UE, 29 aprile 2004, Germania c. 3875, punto 40.
Commissione, cit., punto 80 e 20 settembre 2001, 50 C. giust. UE, 12 ottobre 2000, causa C-
causa C-390/98, H.J. Banks & Co. Ltd c. The Coal 480/98, Spagna c. Commissione, in Racc. 2002, p.
Authority e Secretary of State for Trade and Indu- I-8717, punto 25.
stry, in Racc. 2006, p. I-6117, punto 78. 51 Trib. UE, 15 giugno 2010, causa T-177/07,
46 C. giust. UE, 29 aprile 2004, Germania c. Mediaset SpA c. Commissione, in Racc. 2012, p. II-
Commissione, cit., punto 86. 2341, punto 184 confermata da C. giust. UE, 28
47 C. giust. UE, 13 novembre 2008, Commis- luglio 2011, causa C-403/10 P, Mediaset SpA c.
sione c. Francia, cit., punti 59 e 60. Commissione, non ancora pubblicata, punto 128.
630 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

taggio corrispondente ad un anticipo di dell’aiuto come “nuovo” anziché “esi-


cassa gratuito o ad un prestito agevo- stente”, ai sensi dell’art. 1, lett. b), Reg.
lato52. 659/1999.
L’art. 14 § 2 Reg. 659/1999 stabilisce Questo vale in particolar modo nel
che l’aiuto da recuperare è maggiorato de- caso in cui l’ordine di recupero nazionale
gli interessi, calcolati in base all’apposito riguardi un caso individuale di applica-
tasso fissato dalla Commissione. Gli inte- zione di un regime di aiuti oggetto di una
ressi decorrono dalla data in cui l’aiuto è decisione negativa della Commissione.
divenuto disponibile per il beneficiario Dalla giurisprudenza sui regimi di aiuti il-
fino a quella del suo recupero. Il loro im- legali e incompatibili, infatti, risulta che,
porto deve essere calcolato in conformità nel caso di un regime di aiuti, la Commis-
della procedura di cui agli artt. 9 e 11 sione può limitarsi a studiarne le caratte-
Reg. 794/200453, che si applicano a tutte le ristiche generali, senza essere tenuta ad
decisioni di recupero notificate succes- esaminare ogni singolo caso di applica-
sivamente alla data di entrata in vigore zione58, al fine di verificare se comporti
del regolamento, successivamente modifi- elementi di aiuto e se questi ultimi siano
cati dal Reg. 271/200854. Per le decisioni compatibili con il mercato interno.
cui non è applicabile ratione temporis il In base a questa giurisprudenza, nel-
Reg. 794/2004, dovranno considerarsi la l’analizzare il regime, la Commissione
Comunicazione della Commissione del può limitarsi a esaminarne le caratteristi-
200355 o la lettera agli Stati membri del che generali per valutare se, in base alle
199556, specie per quanto riguarda la que- sue modalità di funzionamento, assicuri
stione dell’applicabilità di un tasso di re- un vantaggio sensibile ai beneficiari ri-
cupero su base composta o semplice. È spetto ai loro concorrenti e sia tale da gio-
solo con la Comunicazione del 2003, in- vare essenzialmente a imprese che parte-
fatti, che la Commissione ha annunciato cipano agli scambi tra Stati membri59. Nel
di voler applicare una base composta nel valutare la sussistenza dei requisiti del-
recupero degli interessi sugli aiuti illegali l’incidenza sugli scambi intra-UE e della
e incompatibili57. distorsione della concorrenza, previsti
L’ordine di recupero può essere conte- dall’art. 107 § 1 TFUE, la Commissione
stato per violazione dell’art. 107 § 1 non è tenuta a procedere ad un esame di
TFUE, e cioè invocando l’insussistenza di tutti i settori o attività che hanno benefi-
uno o più requisiti costitutivi della no- ciato del regime60 ma può limitarsi a veri-
zione di aiuto, o per l’erronea qualifica ficare se alcune delle imprese destinatarie

52 C. giust. UE, 24 settembre 2002, cause riu- ritto della concorrenza nelle Comunità europee,
nite C-74/00 P e C-75/00 P, Falck SpA e Acciaierie volume IIA, regole applicabili agli aiuti di Stato,
di Bolzano SpA c. Commissione, in Racc. 2004, p. Bruxelles-Lussemburgo 1999, ISBN 92-828-4008-
I-7869, punto 159. 5 (versione inglese), p. 68.
53 Reg. 724/2004/CE della Commissione, 21 57 C. giust. UE, 11 dicembre 2008, causa C-
aprile 2004, recante disposizioni di esecuzione del 295/07 P, Commissione c. Département du Loiret e
regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio re- Scott SA, in Racc. 2010, p. I-9363, punto 46.
cante modalità di applicazione dell’articolo 93 del 58 C. giust. UE, 15 dicembre 2005, causa C-
trattato CE, in G.U.U.E. L 140, 30 aprile 2004, p. 1. 148/04, Unicredito Italiano SpA c. Agenzia delle
54 Reg. 271/2008/CE della Commissione, 30 Entrate - “Unicredito Italiano”, in Racc. 2007, p. I-
gennaio 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 11137, punto 67, 19 ottobre 2000, cause riunite C-
794/2004 recante disposizioni di esecuzione del 15/98 e C-105/99, Italia e Sardegna Lines c. Com-
regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio re- missione, in Racc. 2002, p. I-8855, punto 51, e 29
cante modalità di applicazione dell’articolo 93 del aprile 2004, causa C-278/00, Grecia c. Commis-
trattato CE, in G.U.U.E. L 82, 25 marzo 2008, p. 1. sione, in Racc. 2006, p. I-3997, punto 24.
55 Comunicazione della Commissione sui 59 C. giust. UE, 7 marzo 2002, causa C-310/99,
tassi d’interesse da applicarsi in caso di recupero Italia c. Commissione, in Racc. 2004, p. I-2289,
di aiuti illegali, in G.U.U.E. C-110, 8 maggio 2003, punti 89-91.
p. 21. 60 Trib. UE, 11 giugno 2009, causa T-297/02,
56 Lettera della Commissione agli Stati mem- ACEA SpA c. Commissione, in Racc. 2011, p. II-
bri del 22 febbraio 1995 (comunicazione in mate- 1683, punto 64, confermata da C. giust. UE, 21 di-
ria di tassi d’interesse da applicarsi in caso di re- cembre 2011, causa C-319/09 P, ACEA SpA c.
stituzione di aiuti illegali e incompatibili) in Di- Commissione, non ancora pubblicata.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 631

esercitano attività economiche che pos- pero66, se del caso, nel contesto di un dia-
sono incidere sugli scambi tra Stati mem- logo con la Commissione, in osservanza
bri e falsare la concorrenza61. del principio di leale collaborazione pre-
Nel caso di regimi multisettoriali, l’esi- visto dall’art. 4 § 3 TUE67.
stenza di una certa concorrenza in uno o Ciò implica che per procedere all’ado-
più dei molteplici settori interessati dal zione degli ordini di recupero nazionali le
regime è tale da consentire alla Commis- autorità competenti devono previamente
sione di qualificarlo come un aiuto verificare che i beneficî concessi in base
nuovo, illegittimo e incompatibile con il al regime «costituiscono, in capo a [cia-
mercato comune, anche se altri settori scuno dei] beneficiari, un aiuto di
sono chiusi alla concorrenza62. Il fatto che Stato»68, in quanto soddisfano tutti i re-
alcune imprese beneficiarie del regime quisiti cumulativi di questa nozione. In
operino solo in settori sottratti alla con- altre parole, per ogni caso individuale di
correnza, tuttavia, è rilevante perché im- applicazione del regime, le autorità nazio-
plica la possibilità che determinati casi nali devono accertare se sia applicabile o
specifici di applicazione del regime siano meno la soglia de minimis fissata dai re-
considerati aiuti esistenti63 ex art. 1, lett. golamenti in vigore al momento della
b), punto v), del Reg. 659/1999, con con- concessione dell’aiuto e se, avuto ri-
seguente venir meno dell’obbligo di recu- guardo all’attività svolta dalla singola im-
pero nei loro confronti. presa, alle caratteristiche del settore in
L’analisi generale ed astratta di un re- cui opera e alle modalità e circostanze in
gime di aiuti e la constatazione della sua cui l’impresa ha svolto la propria attività
illegalità e incompatibilità da parte della nel momento in cui ha fruito del regime
Commissione non esclude nemmeno che, censurato dalla Commissione, il beneficio
in certi casi individuali, l’importo con- di cui ha goduto era idoneo a falsare la
cesso in base al regime non costituisca un concorrenza e a incidere sugli scambi in-
aiuto ai sensi dell’art. 107 § 1 TFUE, per- tra-UE69, e quindi possa essere effettiva-
ché non soddisfa i requisiti costitutivi di mente qualificato come aiuto di Stato ai
questa nozione o rientra nelle norme de sensi dell’art. 107 TFUE. Devono inoltre
minimis64, oppure non sia soggetto a re- accertare se l’aiuto in questione costitui-
cupero perché costituisce un aiuto com- sce un aiuto esistente (perché, ad esem-
patibile con il mercato interno, in forza di pio, l’impresa beneficiaria era attiva solo
un regolamento di esenzione per catego- in un settore non aperto alla concorrenza)
ria o di un’altra decisione della Commis- oppure rientra nell’ambito di applica-
sione65. zione di un regolamento di esenzione
Quando la Commissione si pronuncia adottato per dispensare dall’obbligo di
in via generale ed astratta su un regime di preventiva notifica certe categorie di aiuti
aiuti di Stato e lo dichiara incompatibile considerati compatibili in applicazione
con il mercato comune, ordinando il re- degli artt. 107 e 108 TFUE.
cupero degli aiuti erogati in base al mede- I risultati delle verifiche posti alla base
simo, spetta allo Stato membro verificare dell’ordine di recupero nazionale o l’as-
la situazione individuale di ciascuna im- senza di tali verifiche potranno essere
presa interessata dall’operazione di recu- contestati dinanzi al giudice nazionale

61 C. giust. UE, 9 giugno 2011, cause riunite 64 Trib. UE., 11 giugno 2009, ACEA SpA c.
C-71/09 P, C-73/09 P e C-76/09, Comitato «Venezia Commissione, cit., punto 161.
vuole vivere», Hotel Cipriani Srl e Società Italiana 65 Trib. UE., 11 giugno 2009, ACEA SpA c.
per il gas SpA (Italgas)/ Commissione - “Comitato Commissione, cit., punto 162.
«Venezia vuole vivere»”, non ancora pubblicata, 66 C. giust. UE, 9 giugno 2011, “Comitato «Ve-
punto 114 e 129. nezia vuole vivere»”, cit., punto 64.
62 C. giust. UE, 21 dicembre 2011, ACEA SpA 67 Trib. UE., 11 giugno 2009, ACEA SpA c.
c. Commissione, cit., punto 128. Commissione, cit., punto 163,
63 Trib. UE, 11 giugno 2009, ACEA SpA c. 68 C. giust. UE, 9 giugno 2011, “Comitato «Ve-
Commissione, cit., punto 127, C. giust. UE, 21 di- nezia vuole vivere»”, cit., punto 183.
cembre 2011, ACEA SpA c. Commissione, cit., 69 C. giust. UE, 9 giugno 2011, “Comitato «Ve-
punto 129. nezia vuole vivere»”, cit., punto 115.
632 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

che è competente ad interpretare le no- nazionale può contestare la legittimità


zioni di aiuto e di aiuto esistente e può della decisione della Commissione per
pronunciarsi sulle eventuali peculiarità di motivi attinenti alla violazione di norme e
ciascun caso di applicazione concreto del principî generali del diritto dell’UE, chie-
regime, proponendo eventualmente una dendo al giudice nazionale di sollevare un
questione pregiudiziale alla Corte70 ex art. rinvio pregiudiziale di validità alla Corte
267 TFUE. Nel far ciò, ovviamente, il giu- di giustizia ai sensi dell’art. 267 TFUE.
dice nazionale deve aver riguardo agli Tale domanda, tuttavia, è ammissibile
eventuali accertamenti contenuti nella de- solo se il beneficiario dell’aiuto, che
cisione dalla Commissione71 e, nel caso di avrebbe potuto senza dubbio contestare
dubbi, sollevare una questione pregiudi- la legittimità della decisione mediante
ziale alla Corte. Lo stesso dicasi ai fini un’azione di annullamento ex art. 263 § 4
dell’eventuale applicazione di un regola- TFUE, ha presentato ricorso al giudice
mento di esenzione che, come precisato al dell’UE, direttamente o indirettamente
considerando 5, Reg. 994/199872, il giu- tramite un’associazione di categoria, nei
dice nazionale è competente ad applicare termini previsti dall’art. 263 § 6 TFUE76.
direttamente, fatto salvo l’art. 267 TFUE e Questo è certamente il caso del beneficia-
l’art. 4 § 3 TUE. rio di aiuti oggetto di una decisione nega-
L’ordine di recupero può essere impu- tiva della Commissione che lo menziona e
gnato invocando anche la violazione delle tratta individualmente il suo caso, e che
eccezioni previste all’art. 14 § 1 e all’art. ha ricevuto copia della decisione dallo
15 Reg. 659/1999 o di circostanze eccezio- Stato interessato, con l’espressa segnala-
nali che giustifichino l’impossibilità asso- zione della possibilità di contestarla da-
luta di dare esecuzione alla decisione vanti al giudice dell’Unione77.
della Commissione nei confronti del be- Se il beneficiario di un aiuto che
neficiario dell’aiuto (v. supra I. 3). avrebbe potuto impugnare la decisione
Secondo la giurisprudenza rientra della Commissione lascia decorrere il ter-
nella competenza dei soli giudici nazionali mine di ricorso davanti al Tribunale del-
valutare le particolari circostanze del caso l’Unione, la possibilità di presentare la do-
di specie73. Questi, in caso di dubbi, manda di rinvio pregiudiziale di validità
hanno sempre la possibilità di interpel- gli è invece preclusa78. Ammettere che il
lare la Commissione in forza del principio beneficiario possa opporsi all’esecuzione
di leale cooperazione74 o di sottoporre della decisione della Commissione ecce-
una questione pregiudiziale alla Corte75. pendone l’illegittimità, dinanzi al giudice
nazionale, infatti, equivarrebbe a ricono-
2. Le domande di rinvio pregiudiziale: scergli la possibilità di eludere il carattere
validità e interpretazione della decisione definitivo della decisione nei suoi con-
della Commissione. – Il beneficiario del- fronti dopo la scadenza del termine di ri-
l’aiuto che impugna l’ordine di recupero corso previsto all’art. 263 § 6 TFUE79.

70 Trib. UE, 11 giugno 2009, ACEA SpA c. 75 Trib. UE, 31 maggio 2006, causa T-354/99,
Commissione, cit., punto 163, confermata da C. Kuwait Petroleum (Nederland) BV c. Commissione -
giust. UE, 21 dicembre 2011, ACEA SpA c. Com- “Kuwait Petroleum”, in Racc. 2008, p. II-1475,
missione, cit., punto 141. punto 69, C. giust. UE, 20 settembre 1990, causa C-
71 C. giust. UE, 21 dicembre 2011, ACEA SpA 5/89, Commissione c. Germania, cit., punti 13-16.
c. Commissione, cit., punto 141. 76 V. C. giust. UE, 15 dicembre 2005, Unicre-
72 Reg. 994/1998/CE del Consiglio, 7 maggio dito Italiano”, cit., punti 32 e ss., Concl. Stix
1998, sull’applicazione degli articoli 92 e 93 del Hackl, l’8 settembre 2005, “Unicredito Italiano”,
trattato che istituisce la Comunità europea a de- cit., punti 26-31.
terminate categorie di aiuti di stato, in G.U.C.E. L 77 C. giust. UE, 9 marzo 1994, C-188/92, TWD
142, 14 maggio 1998, p. 1. Textilwerke Deggendorf GmbH c. Repubblica Fede-
73 C. giust. UE, 13 novembre 2008, Commis- rale di Germania - “TWD TextilwerkeDeggendorf”,
sione c. Francia, cit., punto 64. in Racc. 1996, p. I-833, punti 3, 11, 24 e 25.
74 C. giust. UE, 11 luglio 1996, “SFEI”, cit., 78 C. giust. UE, 9 marzo 1994 “TWD Tex-
punti 49 e 50 e Comunicazione della Commis- tilwerkeDeggendorf”, cit., punto 17.
sione 2009/C 85/01, in G.U.U.E. C-85, 9 aprile 79 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, “Scott”, cit.,
2009, p. 1, punti 77 e ss. punto 59.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 633

La Corte ha ammesso la ricevibilità di che i soggetti che si trovano nella situa-


quesiti pregiudiziali di validità, presentati zione dei beneficiari effettivi di un regime
dai beneficiari di un regime di aiuti e di di aiuti oggetto di una decisione di recu-
alcune misure di attuazione del mede- pero della Commissione sono tenuti ad
simo dichiarati illegali ed incompatibili impugnare la decisione dinanzi al Tribu-
dalla Commissione, sebbene il ricorso di nale dell’Unione per tutelare i loro inte-
annullamento della decisione che tali sog- ressi solamente quando debba ritenersi
getti avevano proposto fosse tardivo80. La che un simile ricorso sia senz’altro ricevi-
Corte è giunta a questa conclusione per- bile82. Quando non sussistono dubbi, ai
ché ha ritenuto che non fosse manifesto sensi della giurisprudenza, sulla ricevibi-
che un ricorso di annullamento da essi lità del ricorso diretto di tali soggetti, è ra-
proposto nei confronti della decisione gionevole attendersi che questi lo propon-
controversa sarebbe stato ricevibile. gano nel termine di due mesi stabilito dal-
In alcune recenti pronunce la Corte ha l’art. 263 TFUE.
chiarito che i beneficiari effettivi di aiuti Il fatto che il beneficiario dell’aiuto ab-
individuali concessi in base ad un regime bia perso il diritto di presentare una do-
di aiuti di cui la Commissione ha ordi- manda di rinvio pregiudiziale di validità
nato il recupero sono, per tale ragione, in- sulla decisione della Commissione non
dividualmente interessati dalla decisione preclude la possibilità per il giudice na-
della Commissione ai sensi dell’art. 263 § zionale di rivolgere tali questioni alla
4 TFUE e quindi, in linea di principio, le- Corte ex officio83.
gittimati a presentare ricorso contro di Il giudice a quo dovrà comunque assi-
essa. Secondo questa giurisprudenza l’ob- curarsi che le questioni sulla validità della
bligo di recupero imposto da una deci- decisione sollevati abbiano una certa rela-
sione della Commissione su un regime di zione con le circostanze concrete o l’og-
aiuti individualizza sufficientemente tutti i getto della causa principale e quindi siano
beneficiari del regime, poiché questi ul- rilevanti per la sua soluzione. In caso con-
timi sono esposti, fin dall’adozione della trario, infatti, la Corte potrebbe decidere
decisione, al rischio che i vantaggi che di non pronunciarsi e considerale irricevi-
hanno ottenuto in virtù del regime siano bili.
recuperati, e vedono così lesa la loro posi- In sede d’impugnazione dell’ordine di
zione giuridica81. L’eventualità che i van- recupero nazionale, il beneficiario del-
taggi concessi in base al regime successi- l’aiuto può presentare anche una do-
vamente non siano recuperati presso i be- manda di rinvio pregiudiziale d’interpre-
neficiari non esclude che questi siano tazione della decisione della Commis-
considerati individualmente interessati. sione o delle disposizioni del Trattato o di
La Corte ha anche considerato l’im- diritto derivato in materia di aiuti (ma
patto che il riconoscimento della ricevibi- non solo) tra cui, per esempio, l’art. 107
lità dei ricorsi dei beneficiari effettivi di TFUE, alcune disposizioni del Reg. 659/
un regime contro la decisione negativa 1999 o alcuni principî generali del diritto
della Commissione avrebbe avuto sul di- dell’Unione84. Non è escluso che la propo-
ritto di far valere l’invalidità della deci- sizione di quesiti d’interpretazione possano
sione nell’ambito di un procedimento na- rendersi necessari, e siano concretamente
zionale. A questo riguardo, ha precisato proposti, a seguito della sentenza con cui
80 C. giust. UE, 26 febbraio 2006, cause riu- 83 C. giust. UE, 10 gennaio 2006, causa C-
nite C-346/03 e C-529/03, Giuseppe Atzeni e a., 222/04, Ministero dell’Economia e delle Finanze
Marco Scalas e Renato Lilliu c. Regione autonoma c. Cassa di Risparmio di Firenze SpA, Fondazione
della Sardegna - “Atzeni”, in Racc. 2008, p. I-1875, Cassa di Risparmio di San Miniato e Cassa di Ri-
punto 34. sparmio di San Miniato SpA. - “Cassa di Rispar-
81 C. giust. UE, 9 giugno 2011, “Comitato «Ve- mio di Firenze e a.”, in Racc. 2008, p. I-0289,
nezia vuole vivere»”, cit., punti 56 e 57, C. giust. punto 72 e ss.
UE, 21 dicembre 2011, ACEA SpA c. Commis- 84 V. C. giust. UE, 15 dicembre 2005, “Unicre-
sione, cit., punto 56. dito Italiano”, cit.
82 C. giust. UE, 9 giugno 2011, “Comitato «Ve-
nezia vuole vivere»”, cit., punto 59.
634 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

il Tribunale o la Corte si sono pronunciati La richiesta di provvedimenti cautelari


sulla validità della decisione della Com- presentata dal beneficiario va esaminata
missione. alla luce di questi requisiti e del sistema
Come per il rinvio di validità, il rinvio di controllo giurisdizionale degli atti del-
pregiudiziale d’interpretazione può essere l’Unione prefigurato dal Trattato. In tale
sollevato dal giudice nazionale anche sistema, gli atti delle istituzioni europee,
d’ufficio, e cioè in assenza di una speci- incluse le decisioni della Commissione in
fica richiesta in tal senso del beneficia- materia di aiuti di Stato, si presumono le-
rio85. gittimi, e pertanto producono effetti giuri-
dici, fino a quando non sono revocati
3. La richiesta di provvedimenti caute- dalla Commissione o annullati nell’am-
lari. – In sede d’impugnazione delle mi- bito di un ricorso per annullamento o di-
sure interne di esecuzione della decisione chiarati invalidi a seguito di un rinvio
di recupero della Commissione, il benefi- pregiudiziale o di un’eccezione di illegitti-
ciario può presentare una richiesta di mità alla Corte di giustizia89.
provvedimenti cautelari (istanza di so- A norma dell’art. 278 TFUE, la propo-
spensione dell’efficacia dell’ordine di re- sizione di un ricorso di annullamento di-
cupero nazionale oppure del procedi- nanzi al Tribunale dell’UE contro una de-
mento pendente in attesa che il giudice cisione della Commissione che ordina il
europeo si pronunci sulla validità della recupero di un aiuto di Stato illegale ed
decisione della Commissione). incompatibile con il mercato interno di
La concessione di questi provvedi- per sé non ha effetto sospensivo90. Lo
menti risponde all’esigenza di assicurare stesso vale per l’impugnazione dinanzi
una tutela giurisdizionale effettiva che co- alla Corte delle sentenze del Tribunale che
stituisce un principio generale di diritto hanno per oggetto la validità della deci-
dell’Unione derivante dalle tradizioni co- sione. In base all’art. 278 TFUE, la so-
stituzionali comuni agli Stati membri, ed spensione dell’efficacia ed esecuzione
è stato sancito dagli artt. 6 e 13 CEDU86. della decisione della Commissione può
La concessione di tali provvedimenti, tut- essere disposta dal Tribunale con ordi-
tavia, deve essere conciliata con i principî nanza solo su apposita richiesta dello
fondamentali in materia di recupero del- Stato membro interessato o del beneficia-
l’aiuto, sanciti dalla giurisprudenza e dal- rio dell’aiuto che abbiano presentato un
l’art. 14 § 3 Reg. 659/1999, secondo i quali ricorso di annullamento contro la deci-
il recupero deve essere effettuato dallo sione della Commissione. Ciò a condi-
Stato interessato senza indugio in base a zione che sussistano i presupposti relativi
procedure che consentano un’esecuzione al fumus boni iuris e al periculum in mora
immediata ed effettiva delle decisione (interpretati in modo molto restrittivo
della Commissione87. Secondo la giuri- alla luce della giurisprudenza).
sprudenza, d’altra parte, in forza dell’art. In materia di recupero degli aiuti di
14 § 3 Reg. 659/1999, i giudici nazionali Stato, la Corte ha sancito91 che provvedi-
sono tenuti a garantire la piena effettività menti cautelari sospensivi a livello nazio-
della decisione della Commissione che or- nale possono essere concessi solo se ricor-
dina il recupero di un aiuto illegittimo88. rono le condizioni fissate dalla giurispru-

85 V. C. giust. UE, 10 gennaio 2006, “Cassa di 89 C. giust. UE, 15 giugno 1994, causa C-137/
Risparmio di Firenze e a.”, cit. 92 P, Commissione c. BASF e a., in Racc. 1996, p.
86 C. giust. UE, 13 marzo 2007, causa C-432/ I-2555, punto 48, e 8 luglio 1999, causa C-245/92
05, Unibet (London) Ltd e Unibet (International) P, Chemie Linz c. Commissione, in Racc. 2011, p.
Ltd c. Justitiekanslern - “Unibet”, in Racc. 2009, p. I-4643, punto 93.
I-2271, punto 37. 90 C. giust. UE, 6 dicembre 2007, Commis-
87 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, “Scott”, cit., sione c. Italia, cit., punto 21.
punti 43 e ss. 91 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, Commis-
88 C. giust. UE, 20 maggio 2010, causa C-210/ sione c. Italia, cit., punto 45, 6 ottobre 2011, causa
09, Scott SA e Kimberly Clark SAS c. Ville d’Orléans C-302/09, Commissione c. Italia, non ancora pub-
- “Scott e Kimberly Clark”, in Racc. 2012, p. I- blicata, punti 46 e ss.
4613, punto 29.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 635

denza che ha riconosciuto la possibilità l’obbligo di dare esecuzione alla deci-


per il giudice nazionale di sospendere una sione. Lo stesso dicasi quando la sentenza
misura interna fondata su un atto delle del Tribunale, pronunciata nell’ambito di
istituzioni dell’Unione. Conformemente a tale ricorso, costituisce oggetto di un’im-
tale giurisprudenza92, le condizioni per la pugnazione dinanzi alla Corte95.
concessione di simili provvedimenti sono In secondo luogo, occorre che il giu-
particolarmente rigorose. dice nazionale riscontri la sussistenza de-
In primo luogo, è necessario che il giu- gli estremi dell’urgenza, vale a dire che i
dice nazionale nutra gravi riserve sulla provvedimenti provvisori siano necessari
validità della decisione della Commis- per evitare che il beneficiario dell’aiuto
sione. Il giudice, pertanto, è tenuto ad ef- che li richiede subisca un danno grave e
fettuare un rinvio pregiudiziale sulla vali- irreparabile.
dità della decisione ex art. 267 TFUE nel In terzo luogo, il giudice deve tener
caso in cui tale questione non sia già stata pienamente conto dell’interesse dell’U-
sottoposta all’esame dei giudici dell’U- nione96 e farvi riferimento al momento di
nione (a seguito di un ricorso di annulla- pronunciarsi sulla richiesta di provvedi-
mento della decisione della Commissione mento cautelare avanzata dal beneficia-
proposto dal beneficiario dell’aiuto ai rio97. La Corte ha peraltro precisato che
sensi dell’art. 263 TFUE oppure di un rin- spetta al giudice nazionale, che deve valu-
vio pregiudiziale sollevato dal medesimo tare tale interesse nell’ambito di una do-
o altro giudice nazionale). manda di provvedimenti provvisori, deci-
Nel concedere il provvedimento prov- dere, ai sensi delle norme processuali na-
visorio, il giudice nazionale non può limi- zionali, quale sia il modo più idoneo per
tarsi a sottoporre alla Corte un rinvio pre- acquisire tutte le informazioni utili al ri-
giudiziale di validità della decisione ma guardo98.
deve indicare i motivi per cui ritiene che In quarto luogo, occorre che nella va-
la Corte dovrebbe dichiararne l’invali- lutazione di tutti questi presupposti, il
dità93. giudice nazionale rispetti le eventuali pro-
Analogamente, la decisione di un giu- nunce rese dal Tribunale e dalla Corte in
dice nazionale, che intenda sospendere il ordine alla legittimità della decisione
procedimento pendente dinanzi ad esso della Commissione così come un’even-
perché la legittimità della decisione della tuale ordinanza emessa nell’ambito di un
Commissione che impone il recupero è procedimento sommario instaurato di-
contestata dinanzi al Tribunale dell’UE, nanzi al Tribunale o alla Corte per la con-
deve giustificare tale sospensione espo- cessione di provvedimenti provvisori ana-
nendo gli argomenti per cui ritiene che loghi nei riguardi della decisione99.
sussistano ragioni d’invalidità della deci- Le suddette condizioni, ovviamente,
sione94. Questo requisito, secondo la devono essere rispettate anche nel caso in
Corte, è necessario appunto perché un ri- cui la domanda di provvedimenti caute-
corso di annullamento al Tribunale con- lari sia presentata dal beneficiario nel
tro una decisione che ordina il recupero corso del procedimento in appello in cui è
di un aiuto non ha effetto sospensivo sul- contestato l’annullamento in primo grado

92 C. giust. UE, 21 febbraio 1991, cause riu- 95 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, Commis-
nite C-143/88 e C-92/89, Zuckerfabrik Süderdith- sione c. Italia, cit., punto 51.
marschen AG c. Hauptzollamt Itzehoe e Zuckerfa- 96 C. giust. UE, 29 marzo 2012, causa C-
brik Soest GmbH c. Hauptzollamt Paderborn - 243/10, Commissione c. Italia, non ancora pubbli-
“Zuckerfabrik”, in Racc. 1993, p. I-415, punti 23 e cata, punto 53.
ss., 9 novembre 1995, causa C-465/93, Atlanta 97 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, Commis-
Fruchthandelsgesellschaft mbH e a. c. Bundesamt sione c. Italia, cit., punto 54.
für Ernährung und Forstwirtschaft, “Atlanta”, in 98 C. giust. UE, 17 luglio 1997, causa C-334/95,
Racc. 1997, p. I-3761, punto 51. Krüger GmbH & Co. KG c. Hauptzollamt Ham-
93 C. giust. UE, 9 novembre 1995, “Atlanta”, burg-Jonas - “Kruger”, in Racc. 1999, p. I-4517,
cit., punto 36. punto 46.
94 C. giust. UE, 22 dicembre 2010, Commis- 99 C. giust. UE, 17 luglio 1997, “Kruger”, cit.,
sione c. Italia, cit., punto 51. punto 47.
636 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

della misura nazionale di esecuzione del- goli; 2) la sua violazione sia grave/suffi-
l’ordine di recupero della Commissione. cientemente caratterizzata; 3) sussista un
nesso di causalità tra la violazione dell’ob-
III. LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DEL
bligo posto a carico dello Stato membro e
DANNO PER MANCATA EMANAZIONE DEL-
il danno subito dall’interessato.
L’ORDINE DI RECUPERO NAZIONALE. RIN- Come precisato dalla giurisprudenza
VIO
più recente105, le tre condizioni citate
sono necessarie e sufficienti per attribuire
Come noto, il divieto di dare esecu- ai singoli un diritto al risarcimento, senza
zione al progetto di aiuto, previsto all’art. tuttavia escludere che la responsabilità
108 § 3, ultima frase, TFUE ha efficacia dello Stato possa essere accertata a condi-
immediata e diretta. La disposizione con- zioni meno restrittive in base al diritto na-
ferisce quindi diritti ai singoli, di cui le zionale.
giurisdizioni degli Stati membri dell’U- La Commissione ritiene che, al pari
nione sono tenuti a garantire la salvaguar- della violazione dell’obbligo di standstill
dia100. La Corte ha chiarito che ai giudici sancito dall’art. 108 § 3 TFUE, anche la
nazionali spetta il compito di tutelare i di- mancata esecuzione dell’ordine di recu-
ritti delle parti lese dalla distorsione della pero emesso a corredo di una decisione
concorrenza provocata dalla concessione negativa possa far sorgere la responsabi-
dell’aiuto101 ed assicurare che saranno lità dello Stato membro interessato. L’ob-
tratte tutte le conseguenze derivanti dalla bligo di recupero previsto dalla decisione
violazione della suddetta norma, confor- e dall’art. 14 Reg. 659/1999, infatti, mira a
memente al loro diritto interno, sia per tutelare gli stessi diritti che sono ricono-
quanto concerne la validità degli atti di at- sciuti e protetti dalla clausola di sospen-
tuazione delle misure d’aiuto, sia per sione prevista dal Trattato. Di conse-
quanto attiene al recupero degli aiuti con- guenza i terzi interessanti, tra cui i con-
cessi in sua violazione102. Ne deriva che la correnti della o delle imprese beneficiarie
violazione della clausola di sospensione di dell’aiuto (ma non soltanto questi), po-
cui all’art. 108 § 3 TFUE può far sorgere la tranno proporre un’azione di risarci-
responsabilità dello Stato membro inte- mento del danno dinanzi ai giudici nazio-
ressato, e quindi dar luogo ad azioni di ri- nali nei confronti delle autorità responsa-
sarcimento dei danni ai sensi della giuri- bili della mancata o tardiva esecuzione
sprudenza formatasi sulla scorta delle della decisione di recupero. Il successo
sentenze Francovich103 e Brasserie du Pê- dell’azione dipenderà soprattutto dalla ca-
cheuer104, se sono soddisfatte le condizioni pacità del ricorrente di dimostrare il
da essa previste, e cioè: 1) la norma violata nesso eziologico tra il mancato o tardivo
sia preordinata a conferire diritti ai sin- recupero dell’aiuto e il danno subito, la

100 C. giust. UE, 11 dicembre 1973, causa 120/ cation c. Société internationale de diffusion et d’é-
73, Gebr. Lorenz GmbH c. Repubblica federale di dition (SIDE) - “CELF”, in Racc. 2010, p. I-0469,
Germania e Land Rheinland-Pfalzt - “Lorenz”, in punto 41.
Racc. 1975, p. 1471, punto 8, 21 novembre 1991, 103 C. giust. UE, 11 novembre 1991, cause riu-
“Fédération nationale du commerce extérieur des nite C-6/90 e C-9/90, Andrea Francovich e Danila
produits alimentaires”, cit., punti 11 ss. Bonifaci e a. c. Repubblica italiana - “Francovich”,
101 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C- in Racc. 1993, p. I-5357.
368/04, Transalpine Ölleitung in Österreich e a. c. 104 C. giust. UE, 5 marzo 1996, cause C-46/93
Finanzlandesdirektion für Tirol e a. - “Transalpine e C-48/93, Brasserie du Pêcheur SA c. Bundesre-
Ölleitung in Österreich e a.”, in Racc. 2008, p. I- publik Deutschland e The Queen contro Secretary
9957, punto 46. of State for Transport, ex parte: Factortame Ltd e
102 C. giust. UE, 21 ottobre 2003, cause riunite a. - “Brasserie du Pêcheur e Factortame”, in Racc.
C-261/01 e C-262/01, Belgische Staat c. Eugène van 1998, p. I-1029.
Calster e Felix Cleeren e Openbaar Slachthuis NV, - 105 C. giust. UE, 13 giugno 2006, causa C-
“Van Calster”, in Racc. 2005, p. I-12249, punto 64, 173/03, Traghetti del Mediterraneo c. Italia, in
5 ottobre 2006, “Transalpine Ölleitung in Öster- Racc. 2008, p. I-5177, punto 45, 30 settembre
reich e a”, cit., punto 47 e 12 febbraio 2008, causa 2003, causa C-224/01, Gerhard Köbler c. Republik
C-199/06, Centre d’exportation du livre français Österreich - “Kobler”, in Racc. 2005, p. I-102039,
(CELF) e Ministre de la Culture et de la Communi- punto 57.
M. MEROLA - T. UBALDI – IL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 637

cui dimostrazione può rilevarsi molto della disciplina sugli aiuti di Stato, (a cura di)
complessa. La prova della gravità della C. SCHEPISI, Torino, 2011, p. 159; J. DERENNE,
violazione dell’obbligo di recupero, in- «La récupération des aides illégales et incom-
patibles: Un tour d’horizon sélectif de la juri-
vece, appare meno difficoltosa, vista la sprudence européenne depuis la communica-
giurisprudenza in materia (vedi supra § tion “récupération” de 2007 de la Commission
I.1 e I.2.). Non si può escludere, tuttavia, européenne», in Concurrences N° 1-2012 - Re-
che questa condizione sia ritenuta soddi- vue des droits de la concurrence, p. 73 ss.; D.
sfatta nell’ipotesi, piuttosto rara, in cui lo GRESPAN, «Recovery of unlawful and incompa-
Stato dimostri la sussistenza di una delle tible aid», in EC Competition Law - State Aid,
Lovanio, 2008, p. 647 ss.; J.P. KEPPENNE - K.
eccezioni al recupero ammesse dal diritto GROSS, «Quelques considérations sur le rôle du
dell’UE (vedi supra I.3). juge national dans le control des aides d’Etat»,
in EC State Aid Law/Le droit des aides d’État
MASSIMO MEROLA - TECLA UBALDI dans la CE, Liber Amicorum Fransisco Santao-
lalla Gadea, AH Alphen aan den Rijn, 2008, p.
391 ss.; T. KOSTER «Recovery of Unlawful State
Bibliografia Aid», in The EC State Aid Regime, Londra,
2007, p. 653 ss.; M. MEROLA - L. CAPPELLETTI,
S. AMADEO, «Il giudice nazionale e l’obbligo The obligation to recover unlawful aid, in Jour-
di recupero degli aiuti illegali», in La “moder- nal of European Competition Law & Practice,
nizzazione” della disciplina sugli aiuti di Stato, 2011, vol. 2 n. 5, p. 465 ss.; E. RIGHINI, «Godot
(a cura di) C. SCHEPISI, Torino, 2011, p. 201; M. Is Here: Recovery as an Effective State Aid Re-
ANGELI, «The European Commission’s “New medy», in EC State Aid Law/ Le droit des aides
Policy” on State Aid Control: Some Reflections d’État dans la CE, Liber Amicorum Fransisco
on Public and Private Enforcement of Reco- Santaolalla Gadea, AH Alphen aan den Rijn,
very of Illegal Aid», in E.C.L.R., 2009, Issue 11, 2008, p. 265; SCHEPISI, «Il giudice nazionale e la
p. 533 ss.; L. DANIELE, «Private enforcement in concessione di misure provvisorie», in La “mo-
materia di aiuti di Stato e ruolo dei giudici na- dernizzazione” della disciplina sugli aiuti di
zionali: la nuova Comunicazione della Com- Stato, (a cura di) C. SCHEPISI, Torino, 2011, p.
missione europea», in La “modernizzazione” 299.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le difese dell’impresa beneficiaria a fronte dell’ordine
di recupero del giudice nazionale, ex art. 108 § 3 TFUE,
e della Commissione e dello Stato membro, ex art. 107 TFUE (Diritto UE)

Sommario: I. L’ORDINE DI RECUPERO DELLA COM- proccio adottato dalle Corti dell’UE in
MISSIONE. – 1. Difese per un beneficiario av- merito alle stesse.
verso un ordine di recupero della Commis-
sione o dello Stato membro. – 1.1. Errata
individuazione dei soggetti passivi dell’or- 1.1. Errata individuazione dei soggetti
dine di recupero: i casi di share deal e di as- passivi dell’ordine di recupero: i casi di
set deal. – 1.2. Mancata o errata determina- share deal e di asset deal. – L’aiuto illegale
zione dell’importo da recuperare. – 1.3. Il e incompatibile deve essere recuperato
caso del beneficiario insolvente. – 1.4. La presso le imprese che ne hanno effettiva-
natura di “aiuto esistente”. – 1.5. L’interve-
nuta prescrizione (art. 15 Reg. 659/99). – mente tratto vantaggio1. È noto che la re-
1.6. Il contrasto con un “principio generale stituzione degli aiuti illegittimamente con-
di diritto comunitario”: a) il principio del cessi non costituisce una sanzione, ma un
legittimo affidamento; b) altri principi di c.d. debito di diritto e, in quanto tale, tra-
diritto comunitario; c) impossibilità asso- smissibile. La Commissione, ove possibile,
luta di procedere al recupero; d) esistenza è tenuta ad indicare il soggetto, o i sog-
di norme interne in materia di prescrizione
e decadenza; e) contrasto tra recupero e getti, a carico dei quali gli aiuti devono es-
giudicato interno. – 2. La ripartizione di sere recuperati nella decisione che ordina
competenze tra Commissione e giudici na- il recupero. Di norma, il soggetto passivo è
zionali - La sospensione temporanea di il beneficiario degli aiuti stessi. Tuttavia,
provvedimenti nazionali di esecuzione nell’ambito del continuo evolversi del
della decisione negativa di recupero - Le
stringenti condizioni necessarie per la con-
mercato, è possibile che il soggetto che ha
cessione della sospensione provvisoria (i effettivamente beneficiato dell’aiuto non
precedenti Zuckerfabrik e Atlanta). – 3. Ri- esista più, ovvero che, durante la fase di
lievi procedurali: a) il rinvio pregiudiziale esecuzione, l’aiuto venga trasferito ad altri
di validità e di interpretazione; b) la giuri- soggetti e, pertanto, il recupero possa do-
sprudenza TWD; c) il caso Atzeni. – II. DI- ver essere esteso ai beneficiari effettivi2.
FESE PER UN BENEFICIARIO AVVERSO UN ORDINE DI
RECUPERO DI UN GIUDICE NAZIONALE AI SENSI DEL-
Due situazioni nelle quali l’identifica-
L’ART. 108 § 3 TFUE. zione dei soggetti passivi risulta partico-
larmente difficile sono il c.d. share deal,
ovvero la cessione di azioni o quote della
I. L’ORDINE DI RECUPERO DELLA COMMIS- società beneficiaria, e il c.d. asset deal, ov-
SIONE
vero la cessione di beni patrimoniali della
1. Difese per un beneficiario avverso un stessa. Al fine di determinare il soggetto
ordine di recupero della Commissione o che ha effettivamente beneficiato del-
dello Stato membro. – Il numero di ecce- l’aiuto3, la Corte ha individuato il parame-
zioni opponibili da un beneficiario di un tro di riferimento nel prezzo di mercato,
aiuto di Stato nei confronti di un ordine ovvero «il prezzo più elevato che un inve-
di recupero della Commissione appare stitore privato operante in normali condi-
piuttosto limitato. Di seguito, si descri- zioni di concorrenza era disposto a pagare
vono le più comuni difese proposte dai per tali società nella situazione in cui esse
beneficiari di un aiuto incompatibile av- si trovavano»4. Il prezzo di mercato, in-
verso un ordine di recupero nonché l’ap- fatti, rispecchia le conseguenze dell’aiuto

1 C. giust. UE, 21 marzo 1991, causa C-303/88, 3 V. causa C-303/88, Italia c. Commissione,
Italia c. Commissione, in Racc. 1991, p. I-1433, cit., punto 56-60; e causa C-350/93, Commissione
punto 57 e 29 aprile 2004, causa C-277/00, Ger- c. Italia, cit.
mania c. Commissione - “SMI”, in Racc. 2004, p. 4 C. giust. UE, 20 settembre 2001, causa C-
I-3925, punto 75. 390/98, J. Banks & Co. Ltd c. The Coal Authority e
2 Concl. Van Gerven, 11 ottobre 1990, causa Secretary of State for Trade and Industry, in Racc.
C-334/89 Italia c. Commissione, in Racc. 1990, p. 2001, p. I-6117, punto 77.
I-1433, punti 22-23.
E. GAMBARO – LE DIFESE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA 639

illegittimo e il soggetto che ha ceduto le denza una posizione opposta, ove si af-
azioni, le quote o i beni della società con- ferma che, al fine di evitare che sia vanifi-
serva il beneficio dell’aiuto quando que- cato l’effetto utile della decisione di recu-
st’ultimo viene tenuto in considerazione pero, la Commissione può esigere che il
ai fini della determinazione del prezzo recupero non si limiti all’impresa origina-
stesso5. ria, ma, in caso di continuità economica,
Più complessa appare la questione nel si estenda all’impresa che continui l’atti-
caso di share deal. Sul tema del recupero vità originaria utilizzando i mezzi di pro-
degli aiuti in caso di cessione delle quote duzione trasferiti9.
della società beneficiaria, la giurispru-
denza pare oscillare tra due posizioni: 1.2. Mancata o errata determinazione
quella secondo cui gli aiuti devono essere dell’importo da recuperare. – La Commis-
restituiti dalla società beneficiaria6 e sione è tenuta a specificare chiaramente
quella secondo cui, se le quote sono ven- le misure di aiuto illegali e incompatibili
dute al prezzo di mercato, questi devono che formano oggetto di recupero. Inoltre,
essere restituiti dal venditore7. A supporto qualora disponga dei dati necessari, la
della prima ipotesi si sostiene che quando stessa è tenuta ad adoperarsi per quantifi-
la società che ha ricevuto l’aiuto non care l’importo esatto da recuperare. È tut-
viene dissolta e rimane attiva sul mercato, tavia sufficiente che la decisione individui
la distorsione della concorrenza provo- gli elementi che permettono al destinata-
cata dall’aiuto può essere eliminata sol- rio di determinare tale importo senza dif-
tanto ponendo l’obbligo di restituzione in ficoltà eccessive10. La Commissione, in
capo alla beneficiaria medesima. Tale ogni caso, non può esimersi dal rispettare
tesi, inoltre, garantisce maggiore certezza il principio di certezza del diritto11. In
agli operatori economici. particolare, i giudici dell’Unione sottoli-
Considerazioni analoghe valgono per neano che la Commissione non è tenuta a
il c.d. asset deal, ove la giurisprudenza precisare in quale misura ciascuna im-
della Corte statuisce che è necessario, af- presa beneficiaria abbia tratto profitto
finché l’obbligo di restituzione a carico di dall’importo dell’aiuto12, spettando allo
soggetti diversi dal beneficiario degli aiuti Stato membro interessato determinare
illegittimi risulti fondato, che la Commis- ciò che dev’essere rimborsato da ciascuna
sione provi l’esistenza di un’operazione di impresa al momento del recupero del-
elusione da parte dell’impresa cui gli at- l’aiuto, ma potrà limitarsi ad indicare i
tivi e/o le infrastrutture dei beneficiari parametri di valutazione in base ai quali
siano stati trasferiti8. Anche in questo lo Stato dovrà poi determinare l’importo
caso, tuttavia, si registra in giurispru- da restituire13.
5 C. giust. UE, 24 settembre 2002, cause riu- 98, Spagna c. Commissione, in Racc. 2000, p. I-
nite C-74/00 P e C-75/00 P, Falck e Acciaierie di 8717, punto 25 e cause riunite C-67/85, C-68/85 e
Bolzano c. Commissione, in Racc. 2002, p. I-7869, C-70/85, Kwekerij van der Kooy BV e altri c. Com-
punti 180-181 e, da ultimo, Trib. UE, 28 febbraio missione, in Racc. 1988, p. 219 e Trib. UE, 30 no-
2012, cause riunite T-268/08 e T-281/08, Land Bur- vembre 2009, cause riunite T-427/04 e T-17/05,
genland e Austria c. Commissione, non ancora Francia e France Télécom SA c. Commissione, in
pubblicata, punto 69. Racc. 2009, p. II-4315.
6 Concl. Tizzano, 19 giugno 2003, causa C- 11 C. giust. UE, 1 ottobre 1998, causa C-279/95
277/00, Germania c. Commissione, in Racc. 2004, P, Langnese-Iglo c. Commissione, in Racc. 1998, p.
p. I-3925. I-5609, punto 78.
7 V. causa C-328/99 e C-399/00, Italia e SMI 2 12 C. giust. UE, 18 ottobre 2007, causa C-441/
Multimedia SpA c. Commissione, cit., punto 83. 06, Commissione c. Francia, in Racc. 2007, p. I-
8 V. causa C-277/00, Germania c. Commis- 8887, punto 29.
sione, cit., punti 84-100 e Trib. UE, 19 ottobre 13 Inter alia, C. giust. UE, 14 febbraio 2008,
2005, causa T-318/00, Freistaat Thüringen c. Com- causa C-419/06, Commissione c. Grecia, in Racc.
missione, in Racc. 2005, p. II-4179, punti 307-346. 2008, p. I-27, punto 44; Trib. UE, 13 settembre
9 V. causa C-415/03, Commissione c. Grecia, 2010, cause riunite T-415/05, T-416/05 e T-423/05,
cit.; anche Trib. UE, 1 luglio 2009, causa T-291/06, Grecia, Olympiakes Aerogrammes AE e Olympiaki
Operator ARP sp. z o.o. c. Commissione, in Racc. Aeroporia Ypiresies AE c. Commissione, in Racc.
2009, p. II-2275, punti 66-67. 2010, p. II-4749, punti 116 e 315-318.
10 C. giust. UE, 12 ottobre 2000, causa C-480/
640 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Peraltro, nel caso in cui la Commis- Chiaramente, nella maggior parte dei
sione non sia in grado di quantificare casi non sarà possibile recuperare l’intero
l’importo dell’aiuto incompatibile, soprat- importo dovuto, inclusi gli interessi, con-
tutto nei casi in cui questo è stato con- siderando che i beni del beneficiario non
cesso in forza di regimi tributari o previ- sono sufficienti a soddisfare tutti i credi-
denziali articolati secondo modalità stabi- tori. Conseguentemente, l’obiettivo del ri-
lite dalla normativa nazionale applicabile, pristino dello status quo ante non potrà es-
spetterà allo Stato membro compiere sere integralmente raggiunto. La Commis-
un’analisi dettagliata dell’aiuto accordato sione ritiene che la decisione che ordina il
sulla base del regime in questione. In al- recupero possa essere considerata corret-
cune pronunce recenti, che riguardavano tamente eseguita solo quando lo Stato
ipotesi di regimi di aiuto, la Corte ha ri- membro interessato abbia effettuato il re-
gettato le argomentazioni dei beneficiari, cupero integrale ovvero, in caso di recu-
secondo i quali la scelta della Commis- pero parziale, quando l’attività economica
sione di omettere qualsivoglia parametro che ha beneficiato dell’aiuto sia definitiva-
per la determinazione dell’importo, nella mente cessata, ovvero quando la società
prassi, le attribuiva un illimitato potere sia stata liquidata e i relativi attivi siano
discrezionale quanto alla verifica della stati venduti alle condizioni di mercato,
conformità dell’esecuzione della deci- senza che la suddetta attività sia conti-
sione di recupero e, dall’altro, escludeva nuata a seguito della vendita del patrimo-
qualsivoglia margine discrezionale in nio a condizioni favorevoli17.
capo alle autorità nazionali, impedendo In caso di liquidazione di un’impresa,
loro di eseguire la valutazione dell’am- fintantoché l’aiuto non sia stato integral-
montare degli aiuti da recuperare14. mente recuperato, lo Stato membro dovrà
Nell’ipotesi, invece, in cui la Commis- opporsi a qualsiasi trasferimento dei beni
sione decida di indicare l’ammontare di patrimoniali che non sia effettuato a con-
un aiuto di Stato, quest’ultima deve indi- dizioni di mercato, ovvero organizzato
care l’importo esatto di detto aiuto. In ap- allo scopo di eludere la decisione di recu-
plicazione del diritto dell’Unione, il giu- pero. In particolare, è necessario accer-
dice nazionale eventualmente adito è te- tare che il vantaggio indebito creato dal-
nuto ad ordinare al beneficiario dell’aiuto l’aiuto non sia trasferito all’acquirente dei
il pagamento di interessi a titolo del pe- beni patrimoniali.
riodo di illegittimità. Orbene, l’importo di
tali interessi dipenderà, in particolare, dal- 1.4. La natura di “aiuto esistente”. –
l’importo dell’aiuto di Stato in quanto Come noto, la procedura applicabile al
tale15. controllo UE delle misure nazionali che
possono comprendere elementi di aiuto si
1.3. Il caso del beneficiario insolvente. – incentra sulla contrapposizione tra aiuti
La giurisprudenza della Corte di giustizia “esistenti” e aiuti “di nuova istituzione”.
è costante nel ritenere che il fatto che un La qualificazione dell’aiuto come “esi-
beneficiario sia insolvente, ovvero sotto- stente” comporta, tra l’altro, l’applicazione
posto ad una procedura fallimentare, non della procedura descritta ai sensi degli
comporti alcuna conseguenza sul relativo artt. 17-19 del Regolamento 659/ 1999.
obbligo di rimborsare l’aiuto illegittimo e In forza di una prassi invalsa, nel caso
incompatibile16. in cui la Commissione decida che un

14 C. giust. UE, 21 dicembre 2011, causa C- 16 C. giust. UE, 14 settembre 1994, causa C-
318/09 P, A2A SpA, già ASM Brescia SpA c. Com- 42/93, Spagna c. Commissione - “Merco”, in Racc.
missione, non ancora pubblicata, punto 133; e 21 1994, p. I-4175, punto 33 e giurisprudenza ivi ci-
dicembre 2011, causa C-320/09 P, A2A SpA, già tata.
AEM SpA c. Commissione, non ancora pubblicata, 17 C. giust. UE, 13 ottobre 2011, causa C-454/
punti 155 ss. 09, Commissione c. Italia, non ancora pubblicata,
15 Trib. UE, 13 settembre 2010, cause riunite T- punto 30. Conformemente anche 15 gennaio
443/08 e T-455/08, Freistaat Sachsen e altri c. Com- 1986, causa 52/84, Commissione c. Belgio, in
missione, in Racc. 2011, p. II-1311, punti 222 ss. Racc. 1986, p. 89, punti 14-15.
E. GAMBARO – LE DIFESE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA 641

aiuto «esistente» non è più compatibile confronti dello Stato membro ai sensi del-
con il mercato comune, i beneficiari l’art. 10 § 2 del Regolamento di procedura
hanno diritto ad un periodo di transi- risulta atto giuridico idoneo a interrom-
zione. La giurisprudenza della Corte ha pere la prescrizione. In questo modo, in-
riconosciuto che tale prassi ha, con il fatti, la Commissione informa lo Stato
tempo, ingenerato una legittima aspetta- interessato che è in possesso di informa-
tiva in capo ai beneficiari degli aiuti clas- zioni relative ad un preteso aiuto illegit-
sificabili come «esistenti». Pertanto, co- timo e che tale aiuto potrebbe dover es-
storo hanno il diritto di nutrire un legit- sere restituito. Il termine di prescrizione
timo affidamento circa la concessione di decennale fissato ai sensi dell’art. 15 si ap-
un ragionevole periodo transitorio per po- plica anche nei confronti del beneficiario
tersi adeguare alle conseguenze derivanti dell’aiuto e dei terzi. Il solo fatto che il be-
dalla decisione, salva la sussistenza di neficiario ignori tale richiesta di informa-
una prevalente esigenza di ordine pub- zioni non comporta che le stesse vengano
blico. Pertanto, negare tale periodo tran- private di efficacia giuridica nei suoi con-
sitorio costituisce violazione del principio fronti, stante il fatto che la Commissione
del legittimo affidamento18. non è tenuta a informare i potenziali inte-
1.5. L’intervenuta prescrizione (art. 15 ressati, incluso il beneficiario, delle mi-
Reg. 659/99). – Ai sensi dell’art. 15 del Re- sure che essa adotta nei confronti di un
golamento di procedura, i poteri della presunto aiuto illegittimo21.
Commissione in relazione al recupero de-
1.6. Il contrasto con un “principio ge-
gli aiuti sono soggetti ad un periodo li-
nerale di diritto comunitario”: a) il princi-
mite di prescrizione pari a 10 anni.
pio del legittimo affidamento; b) altri prin-
L’art. 15 § 2 precisa che il periodo di
prescrizione decorre dal giorno in cui cipi di diritto comunitario; c) impossibilità
l’aiuto illegale è concesso al beneficiario a assoluta di procedere al recupero; d) esi-
titolo di aiuto individuale, all’interno di stenza di norme interne in materia di pre-
un regime di aiuti. Pertanto, l’elemento scrizione e decadenza; e) contrasto tra re-
decisivo ai fini della determinazione del cupero e giudicato interno. – L’art. 14 § 1
termine di prescrizione è quello della con- del Regolamento di procedura stabilisce
cessione effettiva dell’aiuto. Al fine di fis- che la Commissione non può imporre il
sare il dies a quo del termine di prescri- recupero di un aiuto illegale e incompati-
zione, quindi, ci si deve riferire all’effet- bile qualora ciò si riveli in contrasto con
tiva concessione dell’aiuto al beneficiario un principio generale del diritto comuni-
e non alla data di adozione di un regime tario. Si tratta di una disposizione di di-
di aiuti19. ritto derivato di cui la Commissione deve
In ogni caso, qualsiasi azione20 intra- tener conto in sede di adozione delle deci-
presa dalla Commissione, ovvero dallo sioni e che può indurla a rinunciare, even-
Stato membro che agisca su richiesta tualmente, a ordinare il recupero degli
della prima, nei confronti dell’aiuto ille- aiuti incompatibili. I principi generali più
gale interrompe il periodo limite. A tal frequentemente invocati sono il principio
proposito, anche la sola richiesta di infor- di tutela del legittimo affidamento22 e il
mazioni da parte della Commissione, nei principio di certezza del diritto23.

18 C. giust. UE, 22 giugno 2006, cause riunite 22 Sul principio della tutela del legittimo affi-
C-182/03 e C-217/03, Regno del Belgio e Forum 187 damento, v. C. giust. UE, 20 marzo 1997, causa C-
ASBL c. Commissione, in Racc. 2006, p. I-5479, 24/95, Land Rheinland-Pfalz c. Alcan Deutschland
punti 161-167. GmbH, in Racc. 1997, p. I-1591, punto 25. Per un
19 C. giust. UE, 6 ottobre 2005, causa C-276/03 caso in cui la corte ha riconosciuto l’esistenza di
P, Scott SA c. Commissione, in Racc. 2005, p. I- legittimo affidamento invocato dal beneficiario, v.
8437, punti 27-35. C. giust. UE, 24 novembre 1987, causa C-223/85,
20 Trib. UE, 29 marzo 2007, causa T-369/00, Rijn-Schelde-Verolme Machinefabrieken en Schee-
Département du Loiret c. Commissione, in Racc. pswerven, NV. c. Commissione - “RSV”, in Racc.
2003, p. II-1789. 1987, p. 4617.
21 Id., punti 81-85. 23 Sul principio della certezza del diritto, v. C.
642 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

a) Per quel che concerne il principio spettata. In particolare, qualora un aiuto


del legittimo affidamento, esso rappre- sia stato versato senza previa notifica alla
senta un principio generale di diritto del- Commissione, il beneficiario dell’aiuto
l’Unione, avendo trovato progressivo rico- non può riporre nessun legittimo affida-
noscimento da parte della giurisprudenza mento sulla regolarità della concessione
comunitaria24. dello stesso26. Da ciò deriva che non potrà
Nell’ambito dell’enforcement delle nor- essere invocato alcun legittimo affida-
me sugli aiuti di Stato, vi sono numerose mento con riguardo al comportamento
decisioni in cui la Commissione, sulla dello Stato membro, e sarà, al più, sol-
base del legittimo affidamento, ha rinun- tanto il comportamento della Commis-
ciato ad esigere il recupero di un aiuto il- sione, o di un’altra istituzione dell’U-
lecito25. I giudici UE, tuttavia, hanno for- nione, a poter ingenerare, entro certi li-
nito un’interpretazione alquanto restrit- miti, un affidamento del beneficiario.
tiva del principio in questione, quando Successivamente, le Corti UE hanno
applicato nel campo degli aiuti, distin- precisato che il beneficiario dell’aiuto può
guendo le situazioni nelle quali l’affida- invocare la tutela del legittimo affida-
mento è ingenerato da un comportamento mento soltanto se quest’ultimo disponga
dello Stato membro erogatore rispetto a di «assicurazioni sufficientemente precise,
quelle nelle quali lo stesso dipende da un risultanti da un intervento attivo della
comportamento della Commissione me- Commissione», che gli consentano di rite-
desima. nere che una misura non costituisce un
Secondo le Corti UE, un operatore aiuto di Stato27. In mancanza di una presa
economico diligente deve, di norma, es- di posizione esplicita da parte della Com-
sere in grado di accertarsi che la proce- missione in merito ad una misura ad essa
dura di cui all’art. 108 TFUE sia stata ri- notificata, per contro, il silenzio serbato
giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-372/97, Italia c. ziarie internazionali; del 17 febbraio 2003, 2003/
Commissione, in Racc. 2004, p. I-3679, punti 116- 757/CE, relativa al regime di aiuti concessi dal
118, e C-74/00 P e C-75/00 P, Falck e Acciaierie di Belgio ai centri di coordinamento stabiliti in Bel-
Bolzano c. Commissione, cit., punto 140. Per un gio; del 9 marzo 2004, 2005/565/CE, relativa al re-
caso di accoglimento dell’eccezione fondata sul gime di aiuti a cui l’Austria ha dato esecuzione
principio di certezza del diritto, Trib. UE, 1 luglio concernente il rimborso dell’imposta sull’energia
2004, causa T-308/00, Saltzgitter c. Commissione, applicata al gas naturale e all’elettricità negli anni
in Racc. 2004, p. II-1933, punti 180-181. 2002 e 2003; del 7 dicembre 2005, 2006/323/CE,
24 C. giust. UE, 14 maggio 1975, causa 74/74, relativa all’esenzione dall’accisa sugli oli minerali
CNTA c. Commissione, in Racc. 1976, p. 797, utilizzati come combustibile per la produzione di
punto 44; e 7 giugno 2005, causa C-17/03, VEMW allumina nella regione di Gardanne, nella regione
e altri, in Racc. 2006, p. II-1139, punto 73. di Shannon e in Sardegna; del 7 dicembre 2005,
25 Dec. Comm. UE del 25 luglio 1990, 92/ Investimenti dello Shetland Leasing e della Pro-
329/CEE, sull’aiuto concesso dal governo italiano perty Developments Ltd nelle Isole Shetland; del
a Industrie ottiche riunite, punto VIII; del 22 set- 19 luglio 2006, 2006/940/CE, relativa al regime di
tembre 1993, 93/625/CEE, sugli aiuti concessi dal aiuti concessi dal Belgio a favore della holding
governo francese al gruppo Pari Mutuel Urbain 1929 e delle holdings milliardaires; del 12 gennaio
(PMU) e alle società di corse,; del 14 febbraio 2012, 2011/282/UE, relativa all’ammortamento fi-
1995, 95/195/CE, sull’arresto temporaneo di navi scale dell’avviamento finanziario per l’acquisi-
(Regione Sardegna), punto VI; del 17 luglio 1996, zione di partecipazioni azionarie estere cui la
96/617/CECA, relativa agli aiuti concessi a favore Spagna ha dato esecuzione (caso di accoglimento
dell’impresa Acciaieria di Bolzano; del 16 maggio parziale).
2000, 2001/212/CE, concernente il regime di aiuto 26 C. giust. UE, 11 novembre 2004, cause riu-
concesso dall’Italia alle grandi imprese in diffi- nite C-183/02 P e C-187/02 P, Demesa e Territorio
coltà; del 21 novembre 2001, 2002/347/CECA, re- Histórico de Álava c. Commissione, in Racc. 2002,
lativa al regime francese di accantonamenti in p. I-10609, punti 44 e 45; causa C-182/03 e C-
esenzione di imposta per gli stabilimenti all’e- 217/03, Regno del Belgio e Forum 187 ASBL c.
stero; del 13 maggio 2003, 2004/76/CE, relativa al Commissione, cit., punto 147; 17 settembre 2009,
regime di aiuto di Stato applicato dalla Francia a causa C-519/07 P, Commissione c. Koninklijke
favore dei centri di coordinamento e centri logi- Friesland Campina, in Racc. 2010, p. I-8495,
stici; del 2 agosto 2004, C(2004)3060, relativa al- punto 84; e 16 dicembre 2010, causa C-537/08 P,
l’aiuto concesso dalla Francia a favore di France Kahla Thüringen Porzellan c. Commissione, in
Télécom; del 17 febbraio 2003, 2003/515/CE, rela- Racc. 2008, p. I-12917, punto 63.
tiva alla misura di aiuto alla quale i Paesi Bassi 27 Trib. UE, 30 novembre 2009, cause riunite
hanno dato esecuzione in favore di attività finan- T-427/04 e 17/05, Francia e France Télécom c.
E. GAMBARO – LE DIFESE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA 643

dall’Istituzione non può ostare al recu- principio di certezza del diritto, i giudici
pero dello stesso. UE hanno statuito che lo stesso può es-
A tal proposito, la Corte ha sottoli- sere riconosciuto soltanto ove la situa-
neato come un errore di valutazione della zione di incertezza e mancanza di chia-
Commissione nei confronti di un aiuto rezza sia determinata in forza di un com-
inizialmente dichiarato compatibile non portamento della Commissione, la quale,
può vanificare le conseguenze di un com- tra l’altro, abbia violato il dovere di dili-
portamento illegittimo dello Stato eroga- genza che incombe su di essa32.
tore. Ne consegue che nemmeno l’iniziale In relazione invece al principio di pro-
valutazione di compatibilità di una mi- porzionalità, la Corte di giustizia, a fronte
sura, poi dichiarata illegittima, può essere dell’eccezione di sproporzione dell’ob-
considerata fonte di legittimo affida- bligo imposto dalla decisione negativa di
mento, dovendosi attendere lo spirare del recupero degli aiuti, ha sottolineato che la
termine per l’impugnazione e l’esito del- soppressione di un aiuto illegittimo me-
l’eventuale ricorso28. diante recupero è la logica conseguenza
In un caso isolato, i giudici hanno rite- dell’accertamento della sua illegittimità.
nuto una decisione illegittima per viola- Pertanto, il recupero medesimo non può,
zione del principio del legittimo affida- in linea di principio, ritenersi un provve-
mento. Si trattava di un ipotesi limite, in dimento sproporzionato rispetto alle fina-
cui la Commissione aveva atteso 26 mesi lità delle disposizioni del Trattato in ma-
dalla notifica dell’aiuto per deliberare la teria di aiuti di Stato33. I giudici non
sua illegittimità e, conseguentemente, or- hanno accolto tale eccezione nemmeno
dinare il suo recupero29. Da tale prece- nel caso in cui l’aiuto illegittimo era stato
dente, tuttavia, discende che l’esistenza di concesso sotto forma di esenzione fiscale,
circostanze eccezionali può giustificare il cui recupero avrebbe quindi assunto la
l’annullamento della decisione della Com- forma di obbligo fiscale retroattivo e, in
missione, qualora quest’ultima ometta di quanto tale, in contrasto con i principi ge-
prenderle in considerazione e che il bene- nerali del diritto comunitario34.
ficiario dell’aiuto può invocare il legittimo c) Lo Stato membro cui è destinata
affidamento dinanzi al giudice comunita- una decisione di recupero è tenuto ad ese-
rio per opporsi al suo rimborso30. guirla35. La Corte di giustizia ha ammesso
b) I tentativi dei beneficiari dell’aiuto un’unica eccezione all’obbligo posto a ca-
di invocare altri principi di diritto comu- rico di uno Stato membro di dare esecu-
nitario al fine di annullare l’ordine di re- zione a una decisione di recupero ad esso
cupero sono stati parimenti (pressoché destinata, ossia l’esistenza di circostanze
costantemente) disattesi dalle Corti del- eccezionali da cui derivi l’impossibilità
l’UE31. assoluta per lo Stato membro di dare cor-
In particolare, per quel che concerne il retta esecuzione alla decisione36. Si tratta,

Commissione, in Racc. 2009, p. II-4315, punti 259 C-182/03 e C-217/03, Regno del Belgio e Forum 187
ss., confermata dalla C. giust., 8 dicembre 2011, ASBL c. Commissione, cit., punti 170-175.
causa C-81/10 P, non ancora pubblicata, punti 32 Per un precedente di accoglimento del prin-
58 ss. cipio di certezza del diritto da parte delle Corti
28 C. giust. UE, 14 gennaio 1997, causa C-169/ UE, v. causa T-308/00, Saltzgitter c. Commissione,
95, Spagna c. Commissione, in Racc. 1997, p. I- cit. Per un caso, invece, in cui è la stessa Com-
135; e 12 febbraio 2008, causa C-199/06, CELF et missione a riconoscere tale principio in una deci-
Ministre de la Culture et de la Communication c. sione che dichiara l’aiuto incompatibile, v. Dec.
Société internationale de diffusion et d’édition, in 20 settembre 2006, G.E.I. fiscaux.
Racc. 2008, p. I-469, punti 62-69. 33 C. giust. UE, 21 marzo 1990, causa C-142/
29 V. causa C-223/85, RSV, cit. 87, Belgio c. Commissione - “Tubemeuse”, in Racc.
30 C. giust. UE, 10 giugno 1993, causa C-183/ 1990, p. I-959, punto 65.
91, Commissione c. Grecia, in Racc. 1993, p. I- 34 V. causa C-183/91, Commissione c. Grecia,
3131, punto 18; Trib. UE, 1 luglio 2010, causa T- cit., punto 17.
63/08, Cementir Italia Srl c. Commissione, in Racc. 35 V. causa 94/87, Commissione c. Germania,
2010, p. II-123, punti 281 ss. cit.
31 Per un caso di accoglimento del principio 36 C. giust. UE, causa C-404/00, Commissione
di parità di trattamento si vedano le cause riunite c. Spagna, cit., punto 40; 22 marzo 2001, causa
644 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

tuttavia, di un’eccezione i cui confini sono sabili elementi sufficienti per ritenere sus-
stati interpretati in modo assai restrittivo sistente tale impossibilità39, sottolinean-
dai giudici dell’Unione. do, tra l’altro, che l’unico caso in cui può
Come sopra accennato, in forza del essere accolta l’impossibilità assoluta è
dovere di leale collaborazione, qualora quello in cui il recupero sia, fin dall’ori-
sussistano particolari difficoltà nell’esecu- gine, in maniera assoluta e obiettiva, im-
zione del recupero, la Commissione e lo possibile da realizzare40. In ogni caso, al
Stato membro devono collaborare in fine di avvalersi di tale eccezione, lo Stato
buona fede per superare tali difficoltà nel membro deve, di norma, dare avvio alla
pieno rispetto delle norme del Trattato. In procedura di recupero, sia pure infruttuo-
particolare, i giudici dell’Unione riten- samente, in modo da poter fornire le
gono che la condizione dell’impossibilità prove delle difficoltà incontrate nel corso
assoluta di adempiere non sia soddisfatta dell’esecuzione.
quando lo Stato membro convenuto si li- Secondo la giurisprudenza, tale difesa
miti a comunicare alla Commissione dif- è esperibile esclusivamente da parte dello
ficoltà giuridiche, politiche o pratiche in- Stato membro destinatario dell’ordine di
contrate nell’esecuzione della decisione, recupero, e non dal beneficiario dell’aiuto
senza tuttavia intraprendere alcuna ini- presso il quale quest’ultimo deve essere
ziativa presso le imprese interessate al recuperato41.
fine di recuperare l’aiuto e senza proporre d) Ai sensi dell’art. 14 § 3 del Regola-
altre modalità di esecuzione della deci- mento di procedura, le concrete modalità
sione che consentano di superare le diffi- di recupero dell’aiuto dichiarato illegit-
coltà in questione37. timo sono rimesse alla disciplina nazio-
È interessante notare come la Corte di nale degli Stati membri. Tuttavia, gli ordi-
giustizia non abbia mai fornito la defini- namenti interni, talvolta, sono retti da re-
zione generale di “impossibilità assoluta a gole che potrebbero trovarsi in contrasto
procedere all’esecuzione”. Vero è che, a con il diritto UE. Le autorità nazionali, in
tale riguardo, i giudici UE sono addive- diverse occasioni, hanno invocato dispo-
nuti a un temperamento, seppure par- sizioni interne in materia di prescrizione
ziale, riconoscendo la sussistenza dell’ob- e decadenza poste a tutela del legittimo
bligo di leale cooperazione anche in capo affidamento e della certezza del diritto,
alla Commissione, in forza del carattere per giustificare l’inosservanza dell’ordine
di reciprocità del principio38. Ciò pre- di recupero.
messo, sono state numerose le occasioni In particolare, in due casi, ormai risa-
in cui i giudici comunitari si sono limitati lenti, la Germania ha eccepito una dispo-
a precisare in quali casi non fossero ravvi- sizione del proprio diritto nazionale ai

C-261/99, Commissione c. Francia, in Racc. 2001, 39 V. causa C-214/07, Commissione c. Francia,


p. I-2537 punto 23; 20 settembre 2007, causa C- cit., punti 44-46; e cause riunite da C-485/03 a C-
177/06, Commissione c. Spagna, in Racc. 2001, p. 490/03, Commissione c. Spagna, cit., punto 46. Di
I7689, punto 46; 12 maggio 2005, causa C-415/03, recente, la Commissione ha riconosciuto, per la
Commissione c. Grecia, in Racc. 2007, p. I-3875, prima volta, l’esistenza dell’assoluta impossibilità
punto 35. al recupero di un aiuto dichiarato incompatibile
37 C. giust. UE, 13 novembre 2008, causa C- (e ciò senza che lo Stato membro avesse avviato
214/07, Commissione c. Francia, in Racc. 2008, p. la procedura di recupero): cfr. comunicato
I-8357, punti 44-46; 14 dicembre 2006, cause riu- stampa della Commissione, IP/12/1412 del 19 di-
nite da C-485/03 a C-490/03, Commissione c. Spa- cembre 2012 e la Dec. C(2012) 9461 final, 19 di-
gna, in Racc. 2006, p. I-11887, punto 74, e la giu- cembre 2012, riguardante il regime di esenzione
risprudenza ivi citata. dall’ICI per gli immobili utilizzati da enti non
38 V. causa 52/84, Commissione c. Belgio, cit., commerciali per fini specifici, punti 191 ss.
punto 16; causa 94/87, Commissione c. Germania, 40 C. giust. UE, 17 giugno 1999, causa C-
cit., punto 9; causa C-183/91, Commissione c. Gre- 75/97, Regno del Belgio c. Commissione - “Maribel
cia, cit., punto 19; 1 aprile 2004, causa C-99/02, I”, in Racc. 2000, p. I-3671, punto 86.
Commissione c. Italia, in Racc. 2004, p. I-3353, 41 C. giust. UE, 20 settembre 2007, causa C-
punto 17; Trib. UE, 1 luglio 2009, cause riunite T- 177/06, Commissione c. Spagna, in Racc. 2007, p.
81/07, T-82/07 e T-83/07, Jan Rudolf Maas e altri c. I-7689, punto 46.
Commissione, in Racc. 2009, p. II-2411, punti
192-193.
E. GAMBARO – LE DIFESE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA 645

sensi della quale un atto amministrativo 2. La ripartizione di competenze tra


non può essere revocato, senza previa va- Commissione e giudici nazionali – La so-
lutazione degli interessi in gioco, tra- spensione temporanea di provvedimenti
scorso il termine di un anno dal momento nazionali di esecuzione della decisione ne-
in cui le autorità siano venute a cono- gativa di recupero – Le stringenti condi-
scenza dei motivi che giustificano la re- zioni necessarie per la concessione della so-
voca dell’atto irregolare. Il governo con- spensione provvisoria (i precedenti Zucker-
venuto invocava dunque il principio del fabrik e Atlanta). – Mentre la Commis-
legittimo affidamento sancito, a livello sione ha la competenza esclusiva di
nazionale, dalla legge sulla procedura am- dichiarare incompatibile con il mercato
ministrativa tedesca. La Corte ha rigettato comune una misura nazionale, l’attua-
tale argomento, fondando la propria deci- zione dell’obbligo di recupero è rimessa
sione sul principio di effettività, stante il esclusivamente all’autorità nazionale.
fatto che una norma dell’ordinamento in- Tale divisione di competenze, introdotta
terno non può rendere praticamente im- dalla giurisprudenza UE sin dalla pronun-
possibile la ripetizione dell’aiuto ero- cia Deutsche Milchkontor45, trova con-
gato42. ferma anche nel tenore letterale dell’art.
e) La sentenza della Corte in Lucchini 14 § 3 del Regolamento di procedura.
rappresenta un caso interessante di appli- Le prerogative dei giudici nazionali in
cazione dell’impossibilità giuridica a pro- sede di esecuzione della decisione di recu-
cedere al recupero. Il Consiglio di Stato pero trovano l’unico limite dell’osser-
italiano aveva posto ai giudici comunitari vanza del principio di effettività delle de-
una questione pregiudiziale interpretativa cisioni della Commissione46. In altre pa-
ravvisando un obiettivo contrasto fra un role, la discrezionalità delle autorità na-
giudicato civile, ai sensi dell’articolo 2909 zionali non si estende sino a rendere
del codice civile italiano, da un lato, ed impossibile l’esecuzione del recupero im-
una decisione comunitaria di segno oppo- posto dal diritto comunitario47.
sto, dall’altro43. Di recente, le Corti UE hanno preci-
In tale contesto, i giudici hanno sta- sato che i giudici nazionali non dispon-
tuito che il diritto UE osta all’applicazione gono di alcuna discrezionalità in sede di
di una disposizione del diritto nazionale, applicazione dell’art. 107 § 1 TFUE, do-
volta a sancire il principio dell’autorità di vendosi limitare a dare esecuzione alla
cosa giudicata, nei limiti in cui l’applica- decisione di recupero. Ciò non impedisce
zione di tale norma impedisca il recupero loro di tener conto di alcune “riserve”
di un aiuto erogato in contrasto con il (e.g., soglia de minimis, aiuti esistenti o
diritto UE e già dichiarato incompatibile compatibili in virtù di un regolamento di
da una decisione divenuta definitiva. La esenzione) né di interpretare la nozione
Corte, in particolare, rileva che spetta ai di aiuto e di pronunciarsi sulle eventuali
giudici nazionali interpretare le disposi- peculiarità di un caso di applicazione
zioni del diritto nazionale in modo da con- concreta, proponendo eventualmente una
sentire l’attuazione del diritto UE44. questione pregiudiziale alla Corte48.

42 V. causa 94/87, Commissione c. Germania, 46 V., ex multis, C. giust. UE, 21 febbraio 1990,
cit., punto 6; 20 settembre 1990, causa C-5/89, causa C-74/89, Commissione c. Belgio, in Racc.
Commissione c. Repubblica federale di Germania - 1990, p. I-491.
“BUG-Alutechnik”, in Racc. 1990, p. I-3437, punti 47 C. giust. UE, 13 giugno 2002, causa C-382/
9-11. 99, Paesi Bassi c. Commissione, in Racc. 2002, p.
43 C. giust. UE, 18 luglio 2007, causa C-119/ I-5163, punto 90. Sulla ripartizione di compe-
05, Ministero dell’Industria, del Commercio e del- tenze anche in caso di difficoltà di esecuzione, v.
l’Artigianato contro Lucchini SpA - “Lucchini”, in Trib. UE, 31 maggio 2006, causa T-354/99, Kuwait
Racc. 2007, p. I-6199. Petroleum (Nederland) BV c. Commissione, in
44 Id., punti 59-63. Racc. 2006, p. II-1475, punto 69.
45 C. giust. UE, 21 settembre 1983, cause riu- 48 Trib. UE, 11 giugno 2009, causa T-301/02,
nite da 205/82 a 215/82, Deutsche Milchkontor c. AEM SpA c. Commissione, in Racc. 2009, p. II-
Germania, in Racc. 1983, p. 2633, punto 19. 1757, punti 165-167, confermata dalla Corte ai
punti 160-161, causa C-320/09 P, cit.
646 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Nell’ambito di un’azione nazionale, il avesse depositato un ricorso di annulla-


beneficiario può chiedere al giudice nazio- mento di proporre al tempo stesso un rin-
nale la sospensione temporanea dei prov- vio pregiudiziale di validità dello stesso
vedimenti interni di esecuzione della deci- atto in una causa pendente dinanzi al giu-
sione di recupero, sulla base della pre- dice nazionale54. Successivamente, la
sunta illegittimità della decisione di recu- corte, rivedendo tale approccio nel caso
pero della Commissione. Il giudice dovrà, TWD, ha escluso che il beneficiario del-
quindi, valutare se il caso di specie pre- l’aiuto possa contestare la legittimità della
senti le condizioni prescritte ai sensi della decisione negativa dinanzi ai giudici na-
giurisprudenza della Corte49. I giudici del- zionali (ad esempio, suggerendo al giu-
l’Unione, infatti, hanno individuato delle dice nazionale di sottoporre un rinvio
stringenti condizioni da rispettare affin- pregiudiziale di validità) quando costui
ché la sospensione cautelare ordinata dal avrebbe potuto impugnare tale decisione
giudice nazionale sia legittima50. dinanzi alle giurisdizioni UE e abbia la-
sciato decorrere i termini imperativi, pre-
3. Rilievi procedurali: a) il rinvio pregiu- visti ai sensi dell’art. 263 § 6 TFUE55.
diziale di validità e di interpretazione; b) la Si deve, tuttavia, distinguere il caso in
giurisprudenza TWD; c) il caso Atzeni. – a) cui la decisione negativa della Commis-
Sebbene, in linea di principio, i giudici na- sione menzioni espressamente il benefi-
zionali possano trovarsi ad esaminare la ciario dell’aiuto individuale controverso
validità di un atto delle istituzioni comu- da quello in cui la decisione contestata
nitarie, questi non sono competenti a di- verta su regimi di aiuti destinati a catego-
chiararne l’invalidità51. Soltanto la Corte, rie di persone definite in modo generico e
infatti, è competente a dichiararne l’even- non a beneficiari espressamente indivi-
tuale invalidità, anche a seguito di rinvio duati56. In generale, al di fuori della fatti-
pregiudiziale52. In merito, rileva che la specie alla base del caso TWD, sembra re-
giurisprudenza comunitaria, specie in ma- stare applicabile la giurisprudenza prece-
teria di aiuti di Stato, considera il procedi- dente che consente il parallelo esperi-
mento “diretto” del ricorso di annulla- mento delle azioni, diretta ed indiretta,
mento (ex art. 263 TFUE) e quello “indi- contro il medesimo atto comunitario.
retto” del rinvio pregiudiziale di validità c) Il superamento della giurisprudenza
come complementari all’interno del si- TWD trova definitiva conferma nella pro-
stema di tutela giurisdizionale predispo- nuncia Atzeni della Corte di giustizia57. La
sto dal diritto comunitario53. Corte di giustizia, nonostante il carattere
b) In merito alla ricevibilità delle que- tardivo del ricorso di annullamento, ha ri-
stioni pregiudiziali, inizialmente la Corte tenuto ricevibili i quesiti pregiudiziali di
aveva adottato un approccio piuttosto “li- validità presentati dalle ricorrenti poiché,
berale” che consentiva al soggetto che «contrariamente alle circostanza all’origine

49 C. giust. UE, 21 febbraio 1991, cause riu- 54 C. giust. UE, 27 settembre 1983, causa 216/
nite C-143/88 e C-92/89, Zuckerfabrik Süderdith- 82, Universität Hamburg c. Hauptzollamt Ham-
marschen A.G. e altri c. Hauptzollamt Paderborn - burg-Kehrwieder, in Racc. 1983, p. 2771, punti 7-
“Zuckerfabrik”, in Racc. 1991, p. I-415, punti 23 e 11; 21 maggio 1987, cause riunite da 133 a
ss.; 9 novembre 1995, causa C-465/93, Atlanta 136/85, Walter Rau Lebensmittelwerke e altri c.
Fruchthandelsgesellschaft GmbH e altri - “Atlanta”, Bundesanstalt für landwirtschaftliche Marktord-
in Racc. 1995, p. I-3761, punto 51. nung, in Racc. 1987, p. 2289.
50 Id., punto 51. 55 C. giust. UE, 9 marzo 1994, causa C-188/92,
51 C. giust. UE, 22 ottobre 1987, causa 314/85, TWD Textilwerke Deggendorf, in Racc. 1994, p. I-
Foto-Frost, in Racc. 1987, p. 4199, punto 20. 833, punti 17 e 18; e 22 ottobre 2002, causa C-
52 V. causa C-143/88 e C-92/89, Zuckerfabrik, 241/01, National Farmers’ Union, in Racc. 2002, p.
cit., punto 17; 10 gennaio 2006, causa C-344/04, I-9079, punto 34.
IATA e ELFAA, in Racc. 2006, p. I-403, punto 27. 56 V. cause riunite C-346/03 e C-529/03, Atzeni,
53 C. giust. UE, 23 febbraio 2006, cause riu- cit. Cfr. conclusioni dell’Avvocato generale, 27
nite C-346/03 e C-529/03, Giuseppe Atzeni e altri c. maggio 1997, causa C-408/95, Eurotunnel SA c.
Sardegna - “Atzeni”, in Racc. 2006, p. I-1875, Sea France, in Racc. 1997, p. I-6315, punto 18.
punti 84-85. 57 V. cause riunite C-346/03 e C-529/03, Atzeni,
cit.
E. GAMBARO – LE DIFESE DELL’IMPRESA BENEFICIARIA 647

della sentenza TWD, non era manifesto che caso di un aiuto illegale, versato nel pe-
un ricorso di annullamento nei confronti riodo successivo ad una decisione della
di una decisione contestata proposto dai Commissione attestante la compatibilità
beneficiari delle quattro misure di aiuto sa- di quell’aiuto con il mercato comune, ma
rebbe stato ricevibile»58. prima dell’annullamento di quella deci-
Ancora diverso è, infine, il caso in cui sione da parte del Tribunale UE. La Corte,
il rinvio pregiudiziale di validità sia pro- infatti, ha ribadito che, sebbene al bene-
posto d’ufficio dal giudice nazionale. In ficiario non venga preclusa la possibilità
tal caso, infatti, anche qualora il benefi- di invocare circostanze eccezionali sulle
ciario non abbia impugnato una deci- quali ha fondato il proprio legittimo af-
sione che lo riguardava direttamente en- fidamento, la decisione positiva di per
tro i termini previsti ai sensi del diritto sé non può creare il legittimo affidamen-
dell’Unione, i giudici comunitari hanno to dell’impresa beneficiaria e non costitui-
statuito che il rinvio di validità non possa sce circostanza eccezionale, soprattutto
essere dichiarato irricevibile59. quando questa è contestata dinanzi ai giu-
dici comunitari. Finché il termine per il ri-
corso avverso una decisione di compatibi-
II. DIFESE PER UN BENEFICIARIO AVVERSO lità non sia scaduto, il beneficiario non ha,
UN ORDINE DI RECUPERO DI UN GIUDICE quindi, alcuna certezza in ordine alla le-
NAZIONALE AI SENSI DELL’ART. 108 § 3 gittimità dell’aiuto prospettato62.
TFUE Infine, la Commissione, nella propria
La giurisprudenza della Corte ha rico- Comunicazione relativa all’applicazione
nosciuto che l’obbligo di recupero del- della normativa in materia di aiuti di
l’aiuto illegittimo, emanato dal giudice Stato da parte dei giudici nazionali, rifa-
nazionale, non si configura come asso- cendosi alla giurisprudenza SFEI, sugge-
luto. Vi sarebbero, infatti, circostanze ec- risce che il criterio giuridico da applicare,
cezionali sulla base delle quali sarebbe in relazione alle circostanze eccezionali in
inappropriato ordinare il rimborso di un cui sarebbe inappropriato ordinare il rim-
aiuto di Stato illegale. borso di un aiuto di Stato illegale, do-
Nel caso SFEI60, i giudici comunitari vrebbe essere analogo a quello applicabile
hanno accolto le conclusioni presentate ai sensi dell’art. 14 del Regolamento di
dall’Avvocato Generale Jacobs61, secondo procedura63. Per giustificare la mancata
il quale la ripetizione di un aiuto non sa- emanazione da parte di un giudice nazio-
nale di un ordine di recupero, occorre
rebbe il solo mezzo atto a garantire l’effi-
quindi che un fatto specifico e concreto
cacia del divieto di cui all’art. 108 § 3, ul-
abbia suscitato legittime aspettative da
timo periodo. Al contrario, si possono
parte del beneficiario64. Tale scenario ri-
presentare dei casi nei quale è opportuno
corre, ad esempio, quando la stessa Com-
evitare il recupero degli aiuti e procedere,
missione abbia fornito precise assicura-
ad esempio, a chiedere il risarcimento dei
zioni che la misura in questione non co-
danni allo Stato erogatore degli stessi.
stituisce aiuto di Stato ovvero che non è
I giudici, tuttavia, non hanno ricono-
soggetta alla clausola di sospensione65.
sciuto la sussistenza di circostanze “ecce-
zionali”, tali da precludere il recupero, nel EDOARDO GAMBARO
58 Id., punto 34. 62 V. causa C-199/06, CELF, cit., punto 67; C.
59 C. giust. UE, 10 gennaio 2006, causa C- giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-91/01, Italia c.
222/04, Ministero dell’Economia e delle Finanze c. Commissione, in Racc. 2004, p. I-4355, punto 66.
Cassa di Risparmio di Firenze SpA e altri, in Racc. 63 In G.U.U.E. C-85, 9 aprile 2009, pp. 1-22,
2006, p. I-289, punto 73-74. punto 32.
60 C. giust. UE, 11 luglio 1996, causa C-39/94, 64 V. Concl. Jacobs, causa C-39/94, SFEI, cit.,
Syndicat français de l’Express international e altri punto 73; V. causa C-223/85, RSV, cit., punto 17.
contro La Poste e altri - “SFEI”, in Racc. 1996, p. I- 65 V. causa C-182/03 e C-217/03, Regno del Bel-
3547. gio e Forum 187 ASBL c. Commissione, cit., punto
61 Concl. Jacobs del 14 dicembre 1995, causa 147.
C-39/94, SFEI, in Racc. 1996, p. I-3547, punto 73-
77.
648 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Bibliografia Competition Law. State Aid, (eds.) W. MEDERER


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of Unlawful and Incompatible Aid», in EC 2009, pp. 461 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il risarcimento dei danni per la violazione delle norme
in materia di aiuti di Stato (Diritto UE)

Sommario: I. L’AZIONE RISARCITORIA QUALE STRU- nione. Nella prospettiva della corte, il ri-
MENTO DI PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO DEL- medio dell’azione che il danneggiato può
L’UE E LA SUA RILEVANZA IN MATERIA DI AIUTI DI
proporre contro uno Stato autore di una
STATO. – 1. Le condizioni per il sorgere della
responsabilità dello Stato membro e la di- violazione costituisce uno dei principali
sciplina degli aiuti. – 2. Il conferimento di strumenti a disposizione del giudice na-
diritti ai singoli nell’art. 108 § 3 TFUE. – 3. zionale per garantire la tutela delle situa-
La natura sufficientemente caratterizzata zioni giuridiche di vantaggio nascenti dal
della violazione dell’obbligo di sospen- diritto dell’UE in capo ai singoli.
sione. – 4. Il nesso di causalità diretta tra Nella specifica materia degli aiuti di
violazione e danno. – II. I DANNI RISARCIBILI
NEI CONFRONTI DEI CONCORRENTI, LA LORO PROVA
Stato, la corte di giustizia UE è favorevole
E QUANTIFICAZIONE. – III. I DANNI DERIVANTI in astratto a riconoscere la configurabilità
DALLA MANCATA ESECUZIONE DI UNA DECISIONE DI di obblighi di risarcimento in capo agli
RECUPERO. – IV. L’AZIONE CONTRO LO STATO DA Stati inadempienti. Peraltro, nella giuri-
PARTE DEL BENEFICIARIO IN QUALITÀ DI DANNEG- sprudenza nazionale non si ravvisa una
GIATO. – V. AZIONI RISARCITORIE IN MATERIA DI
prassi significativa di azioni di risarci-
AIUTI DA PARTE DI SOGGETTI TERZI. – VI. IPOTESI
DI RESPONSABILITÀ CIVILE DEL BENEFICIARIO DEL-
mento e di correlate sentenze di con-
L’AIUTO. danna di Paesi membri per la violazione
delle norme degli artt. 107 e 108 TFUE. Il
che si spiega verosimilmente per la diffi-
I. L’AZIONE RISARCITORIA QUALE STRUMENTO
coltà, pure in questa materia, di far valere
DI PRIVATE ENFORCEMENT DEL DIRITTO
in un giudizio interno la sussistenza dei
DELL’UE E LA SUA RILEVANZA IN MATERIA
presupposti della responsabilità statale
DI AIUTI DI STATO
delineati nella giurisprudenza dell’UE.
La possibilità che la violazione del di- Anche a prescindere dalle concrete ri-
ritto dell’UE dia luogo ad azioni risarcito- cadute negli ordinamenti nazionali, è
rie contro uno Stato membro si fonda su spesso rimarcata, specie da parte della
di una nota giurisprudenza della corte di Commissione, l’opportunità che i privati
giustizia. Il principio generale dell’ob- contribuiscano all’effettività della disci-
bligo di risarcimento per le infrazioni al plina degli aiuti di Stato attraverso azioni
diritto dell’UE, infatti, non trova un’espli- risarcitorie2. In questa prospettiva, una
cita base normativa nei Trattati, ma di- sentenza che disponga il ristoro della per-
scende dall’opera “creativa” della corte. A dita patrimoniale subita in conseguenza
partire dall’affermazione per cui questo di una violazione dell’art. 108 § 3 del
principio è «inerente al sistema del Trat- TFUE rappresenta evidentemente uno de-
tato», contenuta nella famosa sentenza gli strumenti con cui il giudice nazionale
Francovich (nonché nella successiva sen- può esercitare il compito «di disporre
tenza Brasserie du Pêcheur, di pari rile- provvedimenti atti a rimediare concreta-
vanza)1, la responsabilità verso i singoli mente agli effetti dell’illegalità dell’eroga-
degli Stati autori di violazioni del diritto zione dell’aiuto»3.
UE è stata annoverata tra i principi più ri- Presenta particolare interesse nel
levanti nell’ordinamento giuridico dell’U- campo degli aiuti il fatto che la tutela ri-
1 C. giust. UE, 19 novembre 1991, cause riu- cheur e Factortame”, in Racc. 1996, p. I-1131,
nite C-6 e 9/90, Andrea Francovich e Danila Boni- punto 31.
2 V. Comunicazione Comm. in G.U.U.E. C-85,
faci e altri c. Repubblica italiana - “Francovich”, in
Racc. 1992, p. I-3547, punto 35; C. giust. UE, 5 9 aprile 2009, punto 43 ss.
3 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, C-199/06,
marzo 1996, cause riunite C-46/93 e C-48/93, Bras-
serie du Pêcheur SA c. Bundesrepublik Deutschland Centre d’exportation du livre français (CELF), Mi-
e The Queen c. Secretary of State for Transport, ex nistre de la culture et de la communication/Société
parte: Factortame Ltd e altri - “Brasserie du Pê- internationale de diffusion et d’édition - “Celf I”, in
Racc. 2008, p. I-469, punto 46.
650 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

sarcitoria per violazione del diritto del- bro – inteso nel suo complesso – qualora
l’UE si configuri come un rimedio che la violazione derivi dall’atto di qualunque
non ha natura alternativa rispetto all’effi- organo statale, che eserciti poteri di na-
cacia diretta, bensì che si può cumulare tura legislativa5, o esecutiva6, o giudizia-
ad essa4. Il risarcimento concerne infatti ria7. Con specifico riferimento alla con-
il contenuto patrimoniale della pretesa dotta degli organi giudiziari, è importante
del privato, e si può aggiungere alla tutela ricordare che la corte dell’UE, in ordine
che l’efficacia diretta offre in ordine alla ad una questione pregiudiziale sollevata
pretesa sostanziale fondata sulle norme di da un giudice italiano proprio in materia
diritto dell’UE invocate dal singolo nel di aiuti, ha confermato che la violazione
giudizio interno. Un operatore economico manifesta del diritto dell’UE da parte di
– concorrente dell’impresa beneficiaria, o un giudice di ultima istanza può far sor-
terzo – può quindi agire innanzi all’auto- gere la responsabilità dello Stato8. Da un
rità giudiziaria nazionale da un lato per errore giudiziario nell’interpretazione e
ottenere che sia rilevato il vizio di un atto applicazione degli artt. 107 e 108 TFUE (o
di concessione di un aiuto illegale e sia comunque del diritto UE in materia di
ordinato al beneficiario di restituire l’aiu- aiuti) può discendere in capo allo Stato
to, dall’altro per richiedere che lo Stato un obbligo di risarcimento verso il sin-
provveda al ristoro del danno patrimo- golo, senza che rilevi il diverso profilo del-
niale causato con l’illegittima erogazione l’eventuale responsabilità personale del
(v. infra III). Analogamente, le due do- giudice9. Secondo i principi generali che
mande possono essere cumulativamente la corte di giustizia ha rimarcato anche
presentate nell’ipotesi in cui allo Stato si con specifico riferimento al campo degli
imputi il mancato o tardivo adempimento aiuti, infatti, l’obbligo di risarcimento per
dell’obbligo di recuperare l’aiuto illegale: violazione del diritto dell’UE non con-
un soggetto diverso dal beneficiario può cerne la responsabilità individuale dell’or-
in primo luogo invocare in un giudizio in- gano statale, ma mira a consentire al sin-
terno la decisione della Commissione che golo di ottenere tutela nei confronti dello
abbia ordinato il recupero dell’aiuto ille- Stato nel suo complesso10.
gale e chiederne il rispetto; in secondo
luogo, al privato che si ritenga leso è of- 1. Le condizioni per il sorgere della re-
ferto l’ulteriore rimedio della domanda di sponsabilità dello Stato membro e la disci-
risarcimento del danno derivante dalla plina degli aiuti. – La corte di giustizia fa
posizione concorrenziale indebitamente salva l’applicazione delle disposizioni de-
favorevole, che permane in capo al sog- gli ordinamenti interni sulla responsabi-
getto che non abbia restituito l’aiuto (v. lità civile e sulla tutela risarcitoria, anche
infra IV). in ordine a violazioni del diritto dell’UE.
In conformità alla giurisprudenza Nel quadro di tale forma di rispetto del-
della corte di giustizia, anche in ordine l’autonomia procedurale degli Stati mem-
alla disciplina degli aiuti può essere fatta bri, la giurisprudenza della corte ha però
valere la responsabilità dello Stato mem- sancito la condizione in base alla quale i

4 Cfr. C. giust. UE, “Brasserie du Pêcheur e 5177, spec. punto 41. In conformità alla sentenza
Factortame”, cit., punto 22. della corte, si veda la successiva sentenza del giu-
5 C. giust. UE, “Brasserie du Pêcheur e Fac- dice del rinvio, che «dichiara la sussistenza dell’il-
tortame”, cit., punto 36. lecito commesso dallo Stato Giudice»: Trib. Ge-
6 C. giust. UE, 23 maggio 1996, C-5/94, The nova, 27 febbraio 2009, n. 1329, in Giur. merito,
Queen c. Ministry of Agriculture, Fisheries and 2010, 4, p. 991.
Food, ex parte: Hedley Lomas (Ireland) Ltd. - “Lo- 9 Cfr. in generale C. giust. UE, 24 novembre
mas”, in Racc. 1996, p. I-2553, punto 23 ss. 2011, C-379/10, Commissione c. Repubblica ita-
7 C. giust. UE, 30 settembre 2003, Gerhard Kö- liana - “Commissione c. Italia”, non ancora pub-
bler c. Republik Österreich - “Köbler”, C-224/01, in blicata.
Racc. 2003, p. I-10239, punto 43. 10 Cfr. C. giust. UE, 17 aprile 2007, C-470/03,
8 C. giust. UE, 13 giugno 2006, C-173/03, Tra- A.G.M.-COS.MET Srl c. Suomen valtio e Tarmo
ghetti del Mediterraneo Spa c. Repubblica italiana - Lehtinen - “Agm-Cos.Met”, in Racc. 2007, p. I-
“Traghetti del Mediterraneo”, in Racc. 2006, p. I- 2749, punto 97 ss.
F. BESTAGNO – IL RISARCIMENTO DANNI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 651

giudici nazionali devono accordare ai di- I giudici dell’UE si sono espressi, in li-
ritti nascenti per i singoli dal diritto del- nea di principio, in senso favorevole alla
l’UE una protezione giudiziaria effettiva possibilità che sussistano tali condizioni
ed equivalente alla tutela garantita ai di- nel caso di infrazioni statali alle norme in
ritti di origine interna11. materia di aiuti, con particolare riferi-
L’ordinamento statale regola la mag- mento a quella che rappresenta la princi-
gior parte dei profili formali e sostanziali pale (ma non l’unica) violazione a fronte
della tutela risarcitoria che i giudici pos- della quale si possono configurare obbli-
sono essere chiamati ad accordare ai pri- ghi di risarcimento a carico dello Stato
vati, quali quelli relativi alla competenza membro, ossia l’erogazione di un “aiuto
in merito alla determinazione dei danni ri- illegale”. Il mancato rispetto dell’obbligo
sarcibili o alle forme di proposizione della di sospensione costituisce una violazione
domanda giudiziale di risarcimento12. che può essere accertata agevolmente, in
Sulla base delle norme nazionali, ad esem- quanto è sufficiente verificare che lo Stato
pio, devono essere risolte eventuali que- ha erogato l’aiuto in un momento in cui la
stioni in materia di ripartizione della giu- Commissione non aveva emanato una de-
risdizione tra autorità giudiziarie interne. cisione di autorizzazione al riguardo. Non
A quest’ultimo riguardo si noti che nel di- è però scontato che si possa dimostrare in
ritto italiano la recente devoluzione alla modo altrettanto facile che sussistono i
giurisdizione esclusiva del giudice ammi- presupposti della responsabilità dello
nistrativo anche delle controversie relative Stato per un asserito danno causalmente
agli atti di erogazione di aiuti illegali e agli collegato alla violazione stessa.
atti di recupero (art. 49.2, l. 24 dicembre Nelle sentenze della corte dell’UE a
2012, n. 234) lascia impregiudicata la que- questo proposito si rinvengono per lo più
stione (non pienamente risolta nella giuri- dichiarazioni formulate in via inciden-
sprudenza interna) della competenza del tale, ai sensi delle quali il giudice nazio-
giudice civile o amministrativo in merito nale può essere chiamato, oltre che ad or-
alle domande di risarcimento dei danni, dinare il recupero degli aiuti illegali, a
anche nascenti dal provvedimento statale giudicare su eventuali azioni risarcitorie
in materia di aiuti. per la violazione delle norme sugli aiuti e
Alla giurisprudenza dell’UE si deve in- in particolare dell’art. 108 § 3 TFUE15.
vece fare riferimento per l’individuazione Nelle affermazioni generiche dei giudici
dei presupposti della responsabilità civile dell’UE sull’esperibilità in astratto delle
dello Stato membro13. La corte di giusti- azioni risarcitorie si può scorgere una
zia è giunta a indicare tre criteri per il certa riluttanza ad entrare nel merito
sorgere del diritto del singolo al risarci- della responsabilità degli Stati in questa
mento: «che la norma giuridica violata sia materia. Malgrado in casi diversi la corte
preordinata a conferire diritti ai singoli, abbia preso posizione chiaramente in or-
che si tratti di violazione sufficientemente dine alla sussistenza nelle singole fattispe-
caratterizzata e, infine, che esista un cie dei presupposti della responsabilità
nesso causale diretto tra la violazione del- statale16, l’approccio che sino ad oggi si ri-
l’obbligo incombente allo Stato e il danno scontra nelle pronunce che si sono occu-
subito dai soggetti lesi»14. pate della questione in materia di aiuti
11 Sui principi di effettività ed equivalenza 14 C. giust. UE, “Brasserie du Pêcheur e Fac-
nella tutela risarcitoria, v. C. giust. UE, 26 gen- tortame”, cit., punto 51 e punto 74.
naio 2010, C-118/08, Transportes Urbanos y Servi- 15 Cfr. C. giust. UE, 5 ottobre 2006, C-368/04,
cios Generales, SAL c. Administración del Estado - Transalpine Ölleitung in Österreich GmbH e altri c.
“Transportes Urbanos y Servicios Generales”, in Finanzlandesdirektion für Tirol e altri - “Transal-
Racc. 2010, p. I-635, punto 33 ss. pine”, in Racc. 2006, p. I-9957, punto 56; “Celf I”,
12 In questo senso v. già C. giust. UE, “Franco- cit., punti 53 e 55.
vich”, cit., punto 42 ss. 16 Cfr. ad es. C. giust. UE “Köbler”, cit., punto
13 C. giust. UE, 13 marzo 2007, C-524/04, Test 101; C. giust. UE, 28 giugno 2001, C-118/00, Ger-
Claimants in the Thin Cap Group Litigation c. vais Larsy c. Institut national d’assurances sociales
Commissioners of Inland Revenue - “Thin Cap pour travailleurs indépendants (INASTI) - “Larsy”,
Group”, in Racc. 2007, p. I-2107, punto 116. in Racc. 2001, p. I-5063, punto 40; C. giust. UE, 17
652 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

appare più incline a lasciare questo com- sposizione che sancisce l’obbligo di so-
pito ai giudici nazionali. A questi ultimi, spensione appare destinata principal-
del resto, è riservata la competenza ad mente a regolare le relazioni tra Commis-
adottare le decisioni finali sulla sussi- sione e Stati membri, in modo che gli
stenza in concreto della responsabilità Stati stessi non impediscano alla Commis-
dello Stato – specie in ordine alle que- sione di esercitare la sua funzione di con-
stioni di prova e all’esistenza del nesso trollo. In ogni caso, la giurisprudenza del-
causale – e ad assumere le determinazioni l’UE è chiaramente orientata a conside-
conseguenti in merito alla quantifica- rare che la norma che prevede l’obbligo di
zione dell’eventuale ristoro patrimoniale sospensione in capo agli Stati contenga un
per i danni subiti dai singoli. precetto idoneo a creare diritti in capo ai
singoli21. L’approccio della corte, che si
2. Il conferimento di diritti ai singoli
rinviene all’interno di sentenze principal-
nell’art. 108 § 3 TFUE. – Venendo all’e-
mente relative all’obbligo di recupero,
same dei singoli presupposti della respon-
pare rispondere non solo (e non tanto) al-
sabilità, si è visto in precedenza come la
l’esigenza di tutela degli individui, ma an-
giurisprudenza dell’UE consideri che
che all’intento di preservare un rigoroso
un’azione risarcitoria contro uno Stato
contesto procedurale volto a garantire la
membro possa essere fondata innanzi-
piena effettività del controllo preventivo
tutto se chi agisce vanta la lesione di una
della Commissione. Alla luce di questa
posizione giuridica di vantaggio che la
giurisprudenza pare arduo contestare in
norma europea violata era preordinata a
un giudizio interno la sussistenza, in caso
conferire ai singoli17. Per quanto riguarda
di violazione dell’art. 108 § 3, ultima frase,
in particolare la violazione consistente
del primo presupposto della responsabi-
nell’erogazione di aiuti illegali, la corte di
lità dello Stato membro verso il singolo
giustizia ha riconosciuto anche in pro-
stabilito dal diritto dell’UE, e quindi la
nunce risalenti che l’obbligo di sospen-
possibilità che i diritti nascenti da tale di-
sione stabilito dall’art. 108 § 3 dà vita a di-
sposizione costituiscano la base per even-
ritti soggettivi degli individui che i giudici
tuali azioni di risarcimento intentate da
nazionali sono tenuti a tutelare18. Si tratta
singoli verso uno Stato membro.
di considerazioni che hanno trovato co-
stante conferma in varie sentenze succes- 3. La natura sufficientemente caratte-
sive in cui la corte di giustizia ha ribadito rizzata della violazione dell’obbligo di so-
il ruolo del giudice nazionale nell’enforce- spensione. – Tra i presupposti della re-
ment dell’obbligo di sospensione19. sponsabilità dello Stato membro indivi-
Si potrebbe osservare in senso contra- duati dalla giurisprudenza dell’UE si pone
rio che il testo dell’art. 108 § 3, ultima il requisito della natura “sufficientemente
frase, non pare strettamente rivolto ai sin- caratterizzata” (o “qualificata”) della vio-
goli come destinatari e beneficiari20: la di- lazione del diritto dell’UE22. Con questa

ottobre 1996, C-283/94, C-291/94 e C-292/94, C-261/01 e C-262/01, Belgische Staat c. Eugène van
Denkavit International BV, VITIC Amsterdam BV e Calster e Felix Cleeren e Openbaar Slachthuis NV -
Voormeer BV c. Bundesamt für Finanzen - “Denka- “Van Calster”, in Racc. 2003, p. I-12249, punto 53;
vit”, in Racc. 1996, p. I-5063, punto 49. C. giust. UE, “Transalpine”, cit., punto 38; “Celf I”,
17 Su questa prima condizione v. C. giust. UE, cit., punto 38.
24 marzo 2009, C-445/06, Danske Slagterier/Bun- 20 Art. 108 § 3, ultima frase, TFUE: «Lo Stato
desrepublik Deutschland - “Danske Slagterier”, in membro interessato non può dare esecuzione alle
Racc. 2009, p. I-2119, punto 21 ss. misure progettate prima che tale procedura abbia
18 C. giust. UE, 11 dicembre 1973, 120/73, condotto a una decisione finale».
Gebr. Lorenz GmbH c. Repubblica federale di Ger- 21 V. le sentenze citate nelle note 18 e 19.
mania e Land Rheinland-Pfalzt - “Lorenz”, in 22 V. ad es. C. giust. UE, 20 ottobre 2011, C-
Racc. 1973, p. 1471, punto 8. 94/10, Danfoss A/S, Sauer-Danfoss ApS/Skattemini-
19 Cfr. ad es. C. giust. UE, 21 novembre 1991, steriet - “Danfoss”, non ancora pubblicata, punto
C-354/90, Fédération nationale du commerce exté- 33; C. giust. UE, 9 dicembre 2010, causa C-568/08,
rieur des produits alimentaires e Syndicat national Combinatie Spijker Infrabouw-De Jonge Konstruk-
des négociants et transformateurs de saumon c. Re- tie, van Spijker Infrabouw BV, de Jonge Konstruktie
pubblica francese - “Fnce”, in Racc. 1991, p. I- BV/Provincie Drenthe - “Combinatie Spijker Infra-
5505, punto 12 ss.; C. giust. UE, 21 ottobre 2003, bouw”, in Racc. 2010, p. I-12655, punto 87.
F. BESTAGNO – IL RISARCIMENTO DANNI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 653

espressione la corte indica la condizione, Pare innegabile, in tale prospettiva,


perché sussista l’obbligo di risarcimento, che lo stesso termine “aiuto”, presente
che allo Stato sia addebitabile una «viola- nella norma in questione esprima una no-
zione manifesta e grave (…) dei limiti po- zione giuridica che ben si può prestare a
sti al [suo] potere discrezionale»23. Per valutazioni del tutto discordanti nei sin-
quanto riguarda l’infrazione consistente goli casi. È molto frequente, infatti, che i
nell’erogazione di aiuti illegali, in assenza giudici dell’UE siano chiamati ad occu-
di pronunce dei giudici dell’UE sul punto parsi di questioni che vertono proprio
merita di essere ricordata la posizione sulla circostanza che un determinato
della Commissione, ai sensi della quale la provvedimento statale abbia o meno na-
violazione dell’art. 108 TFUE presente- tura di aiuto; parimenti, può pure essere
rebbe in linea di principio carattere grave controverso che la misura in questione
e manifesto. Alla base di questa afferma- debba o meno essere ricondotta ad una
zione sta l’assenza di margine discrezio- delle varie esenzioni dall’obbligo di noti-
nale lasciato agli Stati membri nell’esecu- fica previste dal diritto derivato dell’UE28.
zione degli obblighi di notifica e di so- Un eventuale errore, ad esempio, nella
spensione degli aiuti24, oltre all’elevato qualificazione della misura come non
grado di chiarezza e di precisione della soggetta a notifica costituisce un errore di
norma dell’art. 108 TFUE25. diritto, del quale va valutato, come pre-
L’erogazione di aiuti illegali può vede in linea generale la corte di giustizia,
quindi apparire come uno dei casi nei il carattere scusabile o meno29. In questa
quali la semplice trasgressione del diritto valutazione occorre tener conto di tutte le
UE è sufficiente per accertare il carattere concrete circostanze del caso di specie30,
grave e manifesto della violazione26. Tut- come l’esistenza di eventuali atti della
tavia, non si può escludere che lo Stato Commissione o giudizi della corte che
convenuto in un’azione di risarcimento possono aver concorso all’errore dell’au-
possa avanzare delle fondate eccezioni ri- torità statale.
spetto alla pretesa del singolo che si di-
chiara leso. Al riguardo possono entrare 4. Il nesso di causalità diretta tra viola-
in considerazione i fattori che la corte di zione e danno. – La scarsa fortuna dello
giustizia considera rilevanti per valutare strumento del risarcimento in materia di
la gravità della violazione di diritto del- aiuti di Stato può probabilmente essere
l’UE, quali la complessità delle situazioni imputata anche alle difficoltà che può
che l’autorità statale ha affrontato e le dif- porre in concreto il requisito del nesso di
ficoltà interpretative o applicative nel causalità diretto tra violazione del diritto
caso concreto27. dell’UE e danno lamentato.

23 C. giust. UE, “Brasserie du pêcheur e Fac- 29 Per un caso, seppure non attinente agli aiuti
tortame”, cit., punto 55. di Stato, in cui la corte ha considerato scusabile
24 Cfr. la Comunicazione della Commissione l’errore dello Stato membro, a causa del carattere
cit., punto 47. “impreciso” e non univoco di una norma di diritto
25 Sul requisito della chiarezza e precisione dell’UE, in assenza di giurisprudenza e chiari-
della norma violata in relazione all’obbligo di ri- menti sul punto, v. C. giust. UE, 26 marzo 1996, C-
sarcimento, v. ad es. C. giust. UE, 18 gennaio 2001, 392/93, The Queen c. H.M. Treasury, ex parte British
causa C-150/99, Svenska Staten c. Stockholm Telecommunications plc - “British Telecommuni-
Lindöpark AB e Stockholm Lindöpark AB c. Sven- cations”, in Racc. 1996, p. I-1631, punto 43. La
ska Staten - “Stockholm Lindöpark”, in Racc. Corte ha ad esempio considerato “non manifesto”
2001, p. I-493, punto 39. l’errore imputabile ad un giudice di ultima istanza
26 Cfr. C. giust. UE, “Agm-Cos.Met”, cit., nella sentenza “Köbler”, cit., punto 126.
punto 81; “Köbler”, cit., punto 55. 30 Cfr. C. giust. UE, 4 luglio 2000, C-424/97,
27 Cfr. C. giust. UE, “Brasserie du pêcheur e Salomone Haim c. Kassenzahnärztliche Vereini-
Factortame”, cit., punto 56. gung Nordrhein - “Haim”, in Racc. 2000, p. I-5123,
28 La necessità di «chiarimento e migliore il- punto 42. Sul carattere manifesto della violazione
lustrazione del concetto di aiuti di Stato» è am- che può commettere il giudice nazionale nell’in-
messa dalla stessa Commissione: v. Comunica- terpretare le norme dell’UE sugli aiuti di Stato, v.
zione Comm. COM(2012) 209 final, dell’8 maggio C. giust. UE, “Traghetti del Mediterraneo”, cit.,
2012, punto 23. punto 41.
654 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Mentre le prime due condizioni della Nell’ipotesi (alla quale la corte di giu-
responsabilità degli Stati membri pon- stizia ha fatto prevalentemente cenno) in
gono questioni di natura prettamente giu- cui l’azione risarcitoria sia proposta da un
ridica, la sussistenza di un legame causale operatore dello stesso settore del benefi-
diretto attiene in misura molto maggiore ciario, sull’attore incomberà l’onere di
a questioni di fatto, con possibili diffi- provare che l’erogazione dell’aiuto illegale
coltà di provare che il danno allegato de- ha comportato una distorsione della con-
riva in modo diretto dalla condotta illegit- correnza con una conseguente lesione pa-
tima dello Stato. Per tale motivo, diverse trimoniale specificamente nei suoi con-
considerazioni attinenti a questo presup- fronti. La dimostrazione del nesso di cau-
posto meritano di essere affrontate anche salità diretto può rivelarsi più ardua nel
sotto il profilo della prova (infra III). caso in cui vi sia una pluralità di opera-
Richiedere che il nesso causale sia tori nel settore di mercato interessato dal-
«sufficientemente diretto» restringe il no- l’aiuto33. In questo caso può risultare dif-
vero delle persone che possono vantare ficoltoso imputare ad un’unica causa (os-
un danno risarcibile, escludendo i danni sia l’aiuto illegale) il verificarsi di deter-
che appaiano solo come lontane conse- minate circostanze pregiudizievoli per
guenze della condotta statale31. Ad esem- uno dei concorrenti, che potrebbero deri-
pio, nel caso di un’azienda concorrente vare da varie concause quali le condotte
del beneficiario di un aiuto illegale, poi dei soggetti presenti. Tuttavia, la possibi-
dichiarata insolvente, il creditore del con- lità di rivendicare di aver subito un danno
corrente che intendesse far valere la re- non è riservata ai soli concorrenti di un
sponsabilità dello Stato dovrebbe verosi- mercato oligopolistico34: pure nelle situa-
milmente misurarsi nella causa con l’ec- zioni in cui il numero dei potenziali dan-
cezione del carattere indiretto del danno neggiati sia indeterminato (come può ac-
allegato. La condizione in esame risponde cadere in un settore fitto di operatori)
quindi all’esigenza di circoscrivere l’ob- non è escluso – al di là di eventuali diffi-
bligo di risarcimento, negando il fonda- coltà sul piano probatorio – che un sin-
mento di pretese risarcitorie in ordine a golo concorrente possa pretendere dallo
qualsiasi danno che un soggetto possa la- Stato il risarcimento dimostrando il nesso
mentare32. di causalità diretto tra la violazione di
Emerge sotto questo profilo la diffe- norme UE e la lesione della propria posi-
renza tra la sfera, più ampia, dei soggetti zione concorrenziale.
che possono far valere in giudizio l’effetto Il carattere diretto del nesso causale è
diretto dell’art. 108 § 3, e l’ambito sogget- oggetto di una valutazione rimessa al giu-
tivo più limitato della tutela risarcitoria. dice nazionale35, che può ovviamente chie-
La concessione di un aiuto illegale com- dere chiarimenti in via pregiudiziale alla
porta infatti la possibilità di chiedere l’in- corte di giustizia. Nel giudizio interno può
validità dell’atto di erogazione dell’aiuto inoltre assumere rilevanza una previa de-
illegale e di ordinare il recupero di que- cisione della Commissione, sebbene in li-
st’ultimo, ma non implica di per sé un di- nea generale il giudice nazionale sia libero
ritto al risarcimento. di pronunciarsi a prescindere dalla pen-

31 Cfr., con riferimento alla responsabilità ex- 34 Cfr. Concl. Kokott, 24 marzo 2011, causa
tracontrattuale dell’UE, C. giust. UE, 4 dicembre “Danfoss”, cit., punto 81, che svolge tale argo-
1979, cause riunite 64/76 e altre, Dumortier freres mento richiamando “Brasserie du pêcheur e Fac-
sa e altri c. Comunità economica europea - “Du- tortame”, cit., punto 71.
mortier”, in Racc. 1982, p. 1733, punto 21. 35 Cfr. C. giust. UE, “Danfoss”, cit., punto 34;
32 Cfr. Concl. Kokott, 24 marzo 2011, causa C- C. giust. UE, “Brasserie du pêcheur e Factor-
94/10, “Danfoss”, non ancora pubblicate, punto tame”, punto 65.
76. 36 C. giust. UE, 11 luglio 1996, C-39/94, Syndi-
33 Cfr. Concl. Tesauro, 19 settembre 1989, cat français de l’Express international (SFEI) e al-
causa C-142/87, Regno del Belgio c. Commissione tri c. La Poste e altri - “Sfei”, in Racc. 1996, p. I-
delle Comunità europee - “Tubemeuse”, in Racc. 3547, punto 44; C. giust. UE, “Celf I”, cit., punto
1990, p. I-979, spec. a p. I-986. 50.
F. BESTAGNO – IL RISARCIMENTO DANNI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 655

denza di procedure di indagine in seno gravanti sulle imprese, specificamente


alla UE36. Nel caso in cui la Commissione perché – ricevendo l’aiuto pubblico senza
abbia già esaminato la misura di aiuto il- attendere la decisione della Commissione
legale e abbia emanato una decisione ne- – può evitare di ricorrere ad un equiva-
gativa nel merito, può essere più semplice lente finanziamento sul mercato e di su-
dimostrare che l’aiuto ha avuto come ef- birne i costi (ossia, in definitiva, di pagare
fetto il verificarsi di una distorsione della gli interessi sul finanziamento stesso).
concorrenza. L’incompatibilità con il mer- Anche a voler condividere la prospetta-
cato interno accertata dalla Commissione zione della corte, che identifica l’indebito
ai sensi dell’art. 107 TFUE implica infatti vantaggio concorrenziale con il mancato
una stima dell’attitudine della misura di pagamento degli interessi, tuttavia è evi-
aiuto analizzata ad alterare le condizioni dente che pure in questo caso tale vantag-
della concorrenza nel mercato interno, e gio non coincide automaticamente con i
quindi evidentemente ad incidere negati- danni che si possono domandare in giudi-
vamente sui concorrenti. zio. L’attore è tenuto anche nell’ipotesi qui
Sarebbe però erroneo considerare che in esame a dimostrare di aver subito dalla
la pretesa risarcitoria del concorrente de- violazione imputabile allo Stato conve-
rivi dalla previa decisione di incompatibi- nuto gli specifici danni diretti di cui
lità della Commissione. Anche in questa chiede il risarcimento.
ipotesi, infatti, incombe pur sempre sul-
l’attore l’onere di dimostrare nel giudizio II. I DANNI RISARCIBILI NEI CONFRONTI DEI
interno che la distorsione causata dall’il- CONCORRENTI, LA LORO PROVA E QUANTI-
legittimità della condotta statale ha diret- FICAZIONE
tamente comportato una lesione patrimo-
niale ai suoi danni. Anche l’individuazione dei danni da ri-
Anche nel diverso caso in cui la Com- sarcire deve essere effettuata da parte del
missione abbia emanato una decisione di giudice interno nell’ambito delle norme
compatibilità in ordine ad aiuti illegali, nazionali relative alla responsabilità. Il di-
del resto, la corte di giustizia ha conside- ritto dell’UE pone la condizione che l’en-
rato come prospettabile un’azione risarci- tità del risarcimento sia atta a ripristinare
toria da parte dei concorrenti37. È ben la situazione che si sarebbe avuta in as-
vero che la valutazione positiva della senza della violazione e quindi che sia tale
Commissione sta ad indicare che le mi- da ricomprendere il danno emergente e il
sure di aiuto non sono idonee a creare un “lucro cessante” (nonché gli interessi)39
pregiudizio alla concorrenza; tuttavia, il direttamente causati dal mancato rispetto
vizio procedurale della mancata notifica è delle norme sugli aiuti. Al riguardo, la
di per sé atto a causare un danno ai con- corte di giustizia ha costantemente affer-
correnti indipendentemente dalla succes- mato che qualora una legge nazionale
siva dichiarazione di compatibilità. In non ammettesse la risarcibilità del lucro
questa ipotesi, i danni per i concorrenti cessante, tale esclusione si porrebbe in
consistono, secondo la corte, nell’aver su- contrasto col diritto dell’UE, poiché po-
bito «prima del dovuto, gli effetti in ter- trebbe di fatto impedire la tutela effettiva
mini di concorrenza di un aiuto compati- dei diritti dei singoli40.
bile»38. L’operatore che riceve un aiuto il- La precisazione della corte dell’UE in
legale può infatti godere di un indebito merito al lucro cessante è rilevante per il
alleviamento degli oneri normalmente tipo di lesione patrimoniale che potrebbe

37 C. giust. UE, “Celf I”, cit., punti da 50 a 55. Pasqualina Murgolo c. Assitalia SpA - “Manfredi”,
Cfr. C. giust. UE, “Transalpine”, cit., punto 56. in Racc. 2006, p. I-6619, punto 95.
38 C. giust. UE, “Celf I”, cit., punto 50. 40 C. giust. UE, “Agm-Cos.Met”, cit., punto 94;
39 Cfr. C. giust. UE, “Brasserie du pêcheur e C. giust. UE, 8 marzo 2001, C-397/98 e C-410/98,
Factortame”, cit., punto 87 e cfr. C. giust. UE, 13 Metallgesellschaft Ltd e altri, Hoechst AG e Hoechst
luglio 2006, C-295/04 a C-298/04, Vincenzo Man- (UK) Ltd c. Commissioners of Inland Revenue e
fredi c. Lloyd Adriatico Assicurazioni SpA, Antonio HM Attorney General - “Metallgesellschaft”, in
Cannito c. Fondiaria Sai SpA e Nicolò Tricarico e Racc. 2001, p. I-1727, punto 91; C. giust. UE,
656 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

più probabilmente lamentare il concor- illegale consiste in queste ipotesi nella va-
rente del beneficiario di un aiuto illegale. riazione di reddito imputabile all’altera-
Contro gli Stati che abbiano violato l’art. zione della concorrenza, a sua volta do-
108 § 3 è plausibile infatti che eventuali vuta all’indebito godimento dell’aiuto da
azioni risarcitorie abbiano ad oggetto non parte di uno dei concorrenti. La prova del
tanto le perdite patite (dato che l’aiuto è danno in tal caso si può rivelare partico-
erogato dallo Stato, ai sensi dell’art. 107 larmente difficoltosa, poiché richiede la
TFUE), quanto, più probabilmente, l’asse- formulazione di ipotesi sulla possibile
rito mancato guadagno che gli attori alle- evoluzione del mercato se l’aiuto non
ghino di aver subito per l’alterazione delle fosse stato erogato, o se fosse stato ero-
condizioni di concorrenza dovuta al- gato solo all’esito della valutazione della
l’aiuto. Commissione europea. La difficoltà consi-
A questo riguardo, l’onere probatorio ste nel valutare i comportamenti ipotetici
incombente sull’attore può presentare ri- che le varie imprese concorrenti avreb-
levanti difficoltà non solo in ordine all’am- bero potuto adottare in assenza dell’aiuto,
montare del danno, ma anche – e forse in e nel verificare quale reddito le imprese
misura maggiore – in ordine al nesso di avrebbero potuto teoricamente conseguire
causalità tra l’erogazione di un aiuto ille- rispetto al reddito effettivo. Ad esempio,
gale e la specifica lesione patrimoniale l’attore potrà dimostrare che i beneficiari
(ossia l’ipotetico mancato guadagno) di dell’aiuto hanno potuto mantenere inalte-
cui si chiede il risarcimento. La prova di rati i prezzi di vendita, malgrado le condi-
questo danno sarà oggettivamente più fa- zioni generali del mercato avessero impo-
cile qualora l’attore sostenga di aver perso sto agli operatori del settore un incre-
un’opportunità economica (si pensi al mento dei prezzi, con conseguenti cam-
caso di un appalto) per la maggiore com- biamenti nelle rispettive quote di mercato.
petitività del beneficiario dovuta all’aiuto Provare quest’ultima condizione im-
illegale. Al centro della causa si porrà pro- plica anche che sia possibile escludere la
babilmente la questione del nesso tra presenza di concause per la perdita di
l’aiuto ricevuto e la possibilità per il bene- profitti, quali l’arretratezza tecnologica o
ficiario di offrire delle condizioni contrat- errate strategie di marketing dell’attore. A
tuali che non potevano essere praticate questa possibile linea di difesa dello Stato
dagli altri operatori, i quali non avevano convenuto, peraltro, è verosimile che l’at-
ricevuto un analogo sostegno pubblico41. tore possa a sua volta contrapporre l’os-
Qualora il giudice nazionale ritenesse suf- servazione per cui la maggiore efficienza
ficientemente provato tale nesso con la tecnologica o commerciale del beneficia-
perdita dell’affare, risulterebbe agevole di- rio dell’aiuto illegale è stata dovuta pro-
mostrare l’entità del danno risarcibile, che prio al fatto che quest’ultimo era stato in-
dipenderà dal valore dell’opportunità debitamente sgravato da alcuni dei costi
commerciale perduta. normalmente gravanti sulle imprese del
Maggiori problemi probatori può por- settore, e aveva quindi potuto disporre di
re l’ipotesi in cui l’attore lamenti che il risorse maggiori da investire nello svi-
proprio svantaggio concorrenziale – ri- luppo tecnologico e commerciale dell’im-
spetto a chi abbia ricevuto l’aiuto illegale – presa.
si sia tradotto in una perdita di quote di Il complesso delle circostanze suscetti-
mercato, con conseguente riduzione del bili di entrare in considerazione può
volume di affari e dei profitti (o addirit- quindi essere molto ampio e sfumato, ed
tura con il fallimento dell’impresa stessa) è probabile che l’attore sottoponga all’au-
rispetto ai risultati che ci si sarebbe potuti torità giudiziaria delle stime presuntive
attendere in assenza dell’aiuto. Il lucro del danno (che del resto la stessa Com-
cessante direttamente causato dall’aiuto missione considera rilevanti in questa

“Brasserie du pêcheur e Factortame”, cit., punto 41 Cfr. la Comunicazione della Commissione


90. cit. in nota n. 2, punto 49.
F. BESTAGNO – IL RISARCIMENTO DANNI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 657

specifica fattispecie)42. A fronte degli ar- duto a scapito dei concorrenti46. Il man-
gomenti contrapposti delle parti del pro- cato o tardivo recupero, in altri termini,
cesso, il giudice nazionale potrà essere in- impedisce di ripristinare le condizioni an-
dotto a chiedere un ausilio alla Commis- teriori all’illegittima erogazione dell’aiuto
sione43, come quest’ultima suggerisce e determina evidentemente il manteni-
nelle sue comunicazioni. mento di una condizione di concorrenza
alterata. Su questa base il concorrente, in
III. I DANNI DERIVANTI DALLA MANCATA ESE- particolare, può fondare un’azione risar-
CUZIONE DI UNA DECISIONE DI RECUPERO citoria contro lo Stato membro e allegare
l’esistenza di un nesso causale diretto tra
La possibilità per i singoli di ottenere mancato recupero e danni subiti.
una tutela di carattere risarcitorio si può Va infine menzionata l’ipotesi in cui lo
prospettare pure in ordine alla mancata o Stato non rispetti un’“ingiunzione provvi-
tardiva esecuzione dell’obbligo di recu- soria di recupero” di un aiuto illegale. Si
pero di un aiuto illegale. Anche su questo tratta di un caso sinora teorico, per la na-
punto la corte di giustizia non ha avuto tura eccezionale, ai sensi del Reg. 659/
modo di pronunciarsi specificamente, ma 1999, dello strumento in considerazione.
la questione può essere inquadrata sulla L’interesse dell’ipotesi, peraltro, è data dal
base dei principi elaborati nella giurispru- fatto che il ricorso a questa peculiare mi-
denza dell’UE in tema di responsabilità sura cautelare è possibile solo se la Com-
degli Stati membri. missione valuti specificamente che sussi-
Il mancato rispetto di una decisione ste “un grave rischio di danno consistente
della Commissione che ordina di provve- e irreparabile ad un concorrente” (art.
dere al recupero di un aiuto (ai sensi del- 11.2 Reg. 659/1999). Sicché, qualora uno
l’art. 14 Reg. 659/1999) rappresenta un’in- Stato violi un’ingiunzione di questo tipo
frazione al diritto dell’UE che si può pre- della Commissione e non provveda al re-
stare ad un facile accertamento. In rela- cupero, un’eventuale azione risarcitoria
zione alla gravità di violazioni di questa potrà essere fondata anche sulla previa
natura, inoltre, giova ricordare che la valutazione dei danni che la stessa Com-
corte è giunta di recente ad irrogare pe- missione aveva previsto come probabili e
santi sanzioni pecuniarie a carico dello imminenti per i concorrenti in caso di
Stato italiano per l’inadempimento di una mancata o tardiva restituzione degli aiuti
sentenza che disponeva il recupero di un da parte del beneficiario.
aiuto44. Il carattere manifesto della viola-
zione risulta dal fatto che lo Stato è so-
IV. L’AZIONE CONTRO LO STATO DA PARTE
stanzialmente privo di discrezionalità nel-
DEL BENEFICIARIO IN QUALITÀ DI DAN-
l’esecuzione dell’obbligo di recupero, po-
NEGGIATO
sto che l’unica giustificazione ammessa
per l’inadempimento consiste nell’impos- Una diversa fattispecie di azione risar-
sibilità assoluta di eseguire correttamente citoria può ipotizzarsi nel caso in cui il
la decisione45. beneficiario di un aiuto illegale sia stato
L’idoneità dell’infrazione a cagionare obbligato a restituire quanto ricevuto, e
un danno ai singoli si può ravvisare nella agisca in giudizio per far valere la respon-
specifica finalità che è alla base della re- sabilità dello Stato per la violazione della
stituzione, ossia di eliminare i vantaggi di disciplina di diritto dell’UE sugli aiuti
cui i beneficiari hanno illegalmente go- di Stato, chiedendo il risarcimento del
42 Ibidem, punto 51. missione c. Italia”, in Racc. 2011, p. I-3225, punti
43 C. giust. UE, “Sfei”, cit., punto 1 del dispo- 32-34; C. giust. UE, 1 aprile 2004, C-99/02, Com-
sitivo. missione delle Comunità europee c. Repubblica ita-
44 C. giust. UE, 17 novembre 2011, C-496/09, liana - “Commissione c. Italia”, in Racc. 2004, p. I-
Commissione europea c. Repubblica italiana - 3353, punto 16.
“Commissione c. Italia”, non ancora pubblicata, 46 C. giust. UE, 29 aprile 2004, C-277/00, Re-
punto 60. pubblica federale di Germania c. Commissione
45 C. giust. UE, 5 maggio 2011, C-305/09, Com- delle Comunità europee - “Germania c. Commis-
missione europea c. Repubblica italiana - “Com- sione”, in Racc. 2004, p. I-3925, punto 75.
658 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

danno lamentato. Al riguardo, si deve no- In secondo luogo, la giurisprudenza


tare preliminarmente che non sarebbe dell’UE (specificamente in merito all’ob-
corretto operare la quantificazione della bligo di recuperare gli aiuti illegalmente
lesione patrimoniale direttamente deri- erogati) è molto restrittiva nel riconoscere
vante dalla restituzione considerandola di un affidamento meritevole di tutela in
per sé corrispondente all’ammontare del- capo a colui che abbia ricevuto un aiuto
l’aiuto restituito: un’eventuale sentenza in violazione del diritto dell’UE48. La corte
che disponesse in tal senso si presterebbe di giustizia considera infatti che rientra
ad essere letta come un modo per aggi- nella normale diligenza dell’imprenditore
rare l’obbligo di recupero (e potrebbe co- il compito di valutare la regolarità del-
stituire a propria volta una violazione di l’aiuto che l’impresa può ricevere dallo
diritto dell’UE imputabile allo “Stato-giu- Stato: in questa prospettiva, un legittimo
dice”)47. Anche in questo caso, quindi, l’a- affidamento sulla legittimità dell’eroga-
zione di risarcimento richiede la prova zione può essere vantato solo una volta
dei danni che siano diretta conseguenza che la Commissione abbia emanato una
della condotta statale, che consisteranno decisione positiva49. Come la corte UE ha
verosimilmente nelle conseguenze nega- precisato, rappresenta un rischio prevedi-
tive dirette sull’attività d’impresa del venir bile per chi abbia beneficiato di un aiuto
meno dell’aiuto ricevuto. illegale quello di essere assoggettato a un
In linea generale va osservato, peraltro, ordine di recupero, nonché di subire le
che alla luce della giurisprudenza dell’UE conseguenze negative del recupero stesso
il beneficiario di un aiuto illegale che in- sull’attività dell’impresa50. Si noti, peral-
tendesse promuovere un’eventuale azione tro, che tali conseguenze negative (che se-
di risarcimento si troverebbe in una posi- condo la corte sono prevedibili ed evita-
zione di sfavore. Con riguardo al primo bili) corrispondono probabilmente al peti-
presupposto della responsabilità dello tum in un’eventuale azione risarcitoria
Stato per violazione del diritto dell’UE, del beneficiario.
che sopra si è ricordato, si deve sottoli- Il beneficiario che agisca in giudizio
neare che il venir meno del vantaggio rice- chiedendo il risarcimento dei danni subiti
vuto con l’aiuto (restituito) non comporta per aver dovuto restituire l’aiuto ricevuto
di per sé una lesione di un diritto ricono- deve quindi affrontare il gravoso onere di
sciuto dal diritto dell’UE, in quanto l’art. dimostrare che nel caso di specie sussi-
107 TFUE non è preordinato a porre per i stono circostanze eccezionali – come am-
singoli il diritto ad ottenere aiuti dagli messo dalla giurisprudenza dell’UE in
Stati membri. Né, del resto, l’art. 108 casi straordinari – che hanno determinato
TFUE dispone alcun obbligo in capo agli il sorgere di un legittimo affidamento
Stati di informare il beneficiario del carat- sulla regolarità dell’aiuto51.
tere di aiuto della misura e dell’adempi- Alla domanda di risarcimento del be-
mento o meno degli obblighi di notifica e neficiario, comunque, è verosimile che lo
di sospensione. Stato convenuto opponga, oltre agli argo-

47 Cfr. Concl. Colomer, 28 aprile 2005, cause GmbH - “Alcan Deutschland”, in Racc. 1997, p. I-
riunite C-346/03 e C-529/03, Giuseppe Atzeni e al- 1591, punto 25; v. anche, per quanto riguarda il
tri, Marco Scalas e Renato Lilliu c. Regione auto- “beneficiario indiretto”: T. UE, 15 giugno 2010, T-
noma della Sardegna - “Atzeni”, in Racc. 2006, p. 177/07, Mediaset SpA c. Commissione europea -
I-1883, punto 198. V. però un cenno operato dalla “Mediaset”, in Racc. 2010, p. II-2341, punto 177.
corte alla diversa natura giuridica del risarci- 49 C. giust. UE, “Celf I”, cit., punto 67.
mento dei danni e degli aiuti di Stato (in merito 50 C. giust. UE, 15 febbraio 2005, C-148/04,
ad una fattispecie diversa da quella considerata Unicredito Italiano SpA c. Agenzia delle Entrate,
nel testo) in C. giust. UE, 27 settembre 1988, Ufficio Genova 1 - “Unicredito italiano”, in Racc.
cause riunite da 106 a 120/87, Asteris AE ed altri c. 2005, p. I-11137, punti 109-110.
Repubblica ellenica e Comunità economica euro- 51 Cfr. C. giust. UE, 11 marzo 2010, C-1/09,
pea - “Asteris”, in Racc. 1988, p. 5515, punti 23-24. Centre d’exportation du livre français (CELF) e Mi-
48 C. giust. UE, 23 febbraio 2006, “Atzeni”, nistre de la Culture et de la Communication c. So-
cit., punto 65; C. giust. UE, 20 marzo 1997, C- ciété internationale de diffusion et d’édition (SIDE)
24/95, Land Rheinland-Pfalz c. Alcan Deutschland - “Celf II”, in Racc. 2011, p. I-2099, punto 41 ss.;
F. BESTAGNO – IL RISARCIMENTO DANNI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 659

menti sopra indicati, anche l’argomento cessarie cautele, il caso in cui i creditori
in base al quale la condotta negligente di un’impresa che abbia dovuto restituire
dello stesso attore ha determinato o con- un aiuto illegale, e che per questo sia fal-
tribuito alla realizzazione del danno. In lita, agiscano contro lo Stato per far va-
base ad un principio che la corte dell’UE lere la responsabilità delle autorità statali
considera comune alla disciplina della re- per aver provocato l’insolvenza del bene-
sponsabilità civile degli Stati membri, il ficiario e la conseguente impossibilità
giudice nazionale potrebbe considerare di ottenere la soddisfazione del loro cre-
che la responsabilità dello Stato sia limi- dito54.
tata nei confronti di chi si è reso corre- Sotto un diverso profilo, possono en-
sponsabile della violazione accettando un trare in considerazione domande di rim-
aiuto illegale, o addirittura che proprio borso di tributi riscossi in violazione del
alla luce della condotta del percipiente diritto dell’UE in quanto parte integrante
non sia ravvisabile il nesso eziologico di- di misure di aiuto illegale55. Non è escluso
retto tra condotta statale e danno lamen- che in questi casi il contribuente possa di-
tato dal beneficiario52. mostrare di aver patito un danno che su-
pera l’importo del tributo, e quindi che
V. AZIONI RISARCITORIE IN MATERIA DI AIUTI
possa agire per ottenere non solo il rim-
DA PARTE DI SOGGETTI TERZI
borso (facendo valere l’effetto diretto del-
l’art. 108 § 3 TFUE), ma anche il risarci-
La sfera dei soggetti che possono agire mento del danno lamentato, stante il ca-
in giudizio per ottenere il risarcimento di rattere cumulativo dei due rimedi56. So-
un danno derivante dalla violazione della prattutto, può entrare in gioco al riguardo
disciplina di diritto dell’UE sugli aiuti di la giurisprudenza che riconosce che il pa-
Stato non è limitata agli operatori del set- gamento di un tributo contrario al diritto
tore economico interessato dagli aiuti dell’UE può giustificare la richiesta di
(cioè ai soli concorrenti o al beneficiario), condannare lo Stato a risarcire i danni
ma è atta a ricomprendere anche soggetti causati al contribuente, ad esempio per-
terzi. Nel caso specifico della violazione ché il pagamento può aver comportato
della clausola di sospensione dell’art. 108 per il contribuente stesso «una maggiora-
TFUE, i giudici nazionali sono tenuti a zione del prezzo dei prodotti e una dimi-
«salvaguardare i diritti dei singoli» e a nuzione del volume delle vendite»57. In
«trarne tutte le conseguenze, conforme- questa prospettiva è possibile ipotizzare
mente al loro diritto nazionale»53, e che un’azione relativa alla violazione delle
quindi anche a disporre il risarcimento a norme sugli aiuti possa essere proposta
favore di soggetti terzi rispetto ai benefi- da soggetti che non operano nello stesso
ciari e che non lamentino l’alterazione settore in cui l’aiuto illegale è stato ero-
delle condizioni di concorrenza per l’ero- gato, per ottenere il risarcimento di danni
gazione di un aiuto illegale. Si può astrat- che non siano connessi al vantaggio com-
tamente ipotizzare ad esempio, con le ne- petitivo goduto dal beneficiario.

C. giust. UE, 24 novembre 1987, 223/85, Rijn- 55 C. giust. UE, “Streekgewest Westelijk Noord-
Schelde-Verolme (RSV) Machinefabrieken en Brabant”, cit., punto 19. Sull’obbligo di rimbor-
Scheepswerven NV c. Commissione - “Rsv”, in sare le imposte percepite in violazione dell’art.
Racc. 1987, p. 4617, punto 17. 108 § 3 TFUE v. C. giust. UE, cit., “Van Calster”, in
52 C. giust. UE, “Brasserie du Pêcheur e Fac- Racc. 2003, p. I-12249, punto 53.
tortame”, cit., punto 85. 56 V. supra, I. Sulla possibilità che una do-
53 C. giust. UE, 13 gennaio 2005, C-174/02, manda di risarcimento di danni possa accompa-
Streekgewest Westelijk Noord-Brabant c. Staatsse- gnarsi ad una domanda di rimborso delle imposte
cretaris van Financiën - “Streekgewest Westelijk indebitamente versate v. C. giust. UE, “Danfoss”,
Noord-Brabant”, in Racc. 2005, p. I-85, punto 17. cit., punto 32.
54 Cfr. l’ultima frase Concl. Lenz, 21 novembre 57 C. giust. UE, 14 gennaio 1997, cause riunite
1985, causa 52/84, Commissione delle Comunità da C-192/95 a C-218/95, Société Comateb e altri c.
europee c. Regno del Belgio - “Commissione c. Bel- Directeur général des douanes et droits indirects -
gio”, in Racc. 1986, p. 90. “Comateb”, in Racc. 1997, p. I-165, punti 32-34.
660 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

VI. IPOTESI DI RESPONSABILITÀ CIVILE DEL Si tenga presente, a questo proposito,


BENEFICIARIO DELL’AIUTO che l’eventuale condanna al risarcimento
presuppone nel diritto italiano che sia
La giurisprudenza della corte di giusti- provata in giudizio la colpa (o il dolo) del
zia in tema di responsabilità civile per convenuto (art. 2600 c.c.): il giudice na-
violazione del diritto dell’UE, che sopra si zionale dovrà quindi considerare che il
è menzionata, ha ad oggetto specifica- beneficiario conosceva l’illegalità del-
mente la responsabilità degli Stati mem- l’aiuto o che la normale diligenza gli
bri e non dei singoli. Si colloca quindi su avrebbe imposto di esserne a conoscenza.
di un piano diverso l’ipotesi in cui un’a- Sul punto, il giudice non è tenuto comun-
zione risarcitoria sia intentata contro il que ad adottare come parametro lo stan-
beneficiario, per i danni asseritamente dard di diligenza richiesto al beneficiario
causati dall’illegale percezione di un aiuto dalla corte di giustizia (v. supra, IV), posto
di Stato. La soluzione della questione ri- che si verte in questo caso su di una que-
chiede di verificare se il diritto dell’UE in stione di responsabilità ai sensi del diritto
materia di aiuti ponga degli obblighi in italiano e non del diritto dell’UE.
capo al beneficiario, la cui violazione po- Il problema della responsabilità civile
trebbe entrare in gioco in un’azione che lo del beneficiario è stato normalmente og-
riguardi in qualità di convenuto. getto di esame nella limitata e consueta
Al riguardo, la corte di giustizia – la prospettiva della percezione di un aiuto il-
quale da un lato afferma che l’art. 108 § 3 legale. Sembra però opportuno, nell’af-
TFUE è preordinato a conferire diritti ai frontare il tema delle condotte riferibili al
singoli (in particolare ai concorrenti del destinatario degli aiuti, prendere in consi-
beneficiario) che possono essere fatti va- derazione anche la fattispecie dell’“uti-
lere nei confronti dello Stato inadem- lizzo abusivo” di aiuti dichiarati compati-
piente (v. supra I.2) – d’altro lato nega che bili, che è prevista dal regolamento gene-
da tale disposizione derivino obblighi in rale di procedura (Reg. 659/1999). Questa
capo al destinatario dell’aiuto ed esclude ipotesi si può verificare nel caso in cui gli
che il fatto di aver accettato di ricevere un aiuti siano “utilizzati dal beneficiario in
aiuto illegale costituisca una violazione violazione di una decisione” della Com-
del diritto dell’UE. Sulla base della consi- missione (art. 1 lett. g), ossia di una deci-
derazione che le norme in materia di aiuti sione condizionale, o di non sollevare
sono destinate agli Stati membri, la corte obiezioni, o di una decisione positiva. Al-
non ammette che la responsabilità civile l’attuazione abusiva può far seguito – ana-
del beneficiario possa fondarsi sul diritto logamente a quanto avviene in ordine agli
dell’UE58. Tuttavia, questa giurisprudenza aiuti illegali – l’apertura del procedimento
rimette al giudice nazionale la valutazione di indagine formale della Commissione
della possibilità di fondare sulle norme nei confronti dello Stato e l’eventuale or-
nazionali in tema di responsabilità civile dine di recupero (art. 16 Reg. cit.). Sul
una condanna al risarcimento dell’«opera- piano interno, se l’attuazione abusiva sia
tore economico che accetta un sostegno il- imputabile all’autorità statale può discen-
legittimo idoneo a provocare un danno ad derne l’accertamento della responsabilità
altri operatori economici»59. In tale pro- civile dello Stato secondo i principi della
spettiva, sembra che si possa ravvisare giurisprudenza dell’UE che si sono esami-
una fattispecie di concorrenza sleale nella nati.
condotta del soggetto che non ha verifi- Qualora l’abuso sia da attribuire stret-
cato se l’aiuto ricevuto sia stato debita- tamente al comportamento del beneficia-
mente notificato alla Commissione60. rio, sembra possibile che quest’ultimo sia

58 C. giust. UE, “Sfei”, cit., punti 72-76. sussistente nel caso di specie una condotta di con-
59 Ibidem, punto 74. correnza sleale in capo al beneficiario dell’aiuto
60 Cfr. Cass., sez. I, 19 aprile 2000, n. 5087,
Fall. (che la Cass., riteneva legittimo, nel caso di specie),
Traghetti del Mediterraneo c. Soc. Tirrenia navig., in ma non escluse in linea di principio la possibilità
Giust. civ. Mass., 2000, p. 849, che non considerò di configurare un illecito di questa natura.
F. BESTAGNO – IL RISARCIMENTO DANNI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 661

convenuto in giudizio in un’azione risar- quei danni che risultino l’effetto della
citoria, per “l’utilizzo abusivo” dell’aiuto condotta medesima (dolosa o colposa).
rispetto a quanto previsto nella decisione La pretesa al risarcimento, nel caso in
della Commissione. La previa valuta- considerazione, può essere rivolta sia nei
zione, contenuta nell’originaria decisione confronti del beneficiario che nei con-
positiva della Commissione, con la quale fronti dello Stato membro, qualora l’at-
quest’ultima considerava l’aiuto inidoneo tore imputi a quest’ultimo la mancata vi-
a causare danni alla concorrenza non può gilanza in merito alle modalità di utilizzo
evidentemente valere per forme differenti dell’aiuto previste dalla decisione della
di attuazione dell’aiuto stesso, qualora se Commissione.
ne dimostrino gli effetti negativi per altri
operatori economici. Chiaramente, in FRANCESCO BESTAGNO
questa ipotesi l’eventuale azione può
avere maggiori possibilità di accogli-
mento nel caso in cui sia preceduta da Bibliografia
una decisione con cui la Commissione – L. DANIELE, «Private enforcement in materia
in seguito ad una procedura di indagine di aiuti di Stato e ruolo dei giudici nazionali: la
ai sensi dell’art. 16 Reg. 659/1999 – abbia nuova Comunicazione della Commissione eu-
accertato che l’abuso si è effettivamente ropea», in La “modernizzazione” della disciplina
sugli aiuti di Stato, (a cura di) C. SCHEPISI, To-
verificato61. rino, 2011, p. 159 ss.; F. FERRARO, «Risarci-
Nella fattispecie in esame, comunque, mento dei danni e aiuti di Stato alle imprese:
non sembra che al beneficiario si possa recenti sviluppi», in St. int. eur., 2010, p. 143
imputare direttamente una violazione del ss.; ID., La responsabilità risarcitoria degli Stati
diritto dell’UE (posto che a ciò si oppone per violazione del diritto dell’Unione, 2ª ed., Mi-
la considerazione formale che la deci- lano, 2012, p. 247 ss.; O. PORCHIA, Il procedi-
sione violata è destinata allo Stato). La mento di controllo degli aiuti pubblici alle im-
prese, Padova, 2001, p. 203 ss.; C. SCHEPISI,
condotta contestata al convenuto potreb- Aiuti di Stato e tutela giurisdizionale, Torino,
be invece configurare un’ipotesi di con- 2012, p. 261 ss.; G. STROZZI, Il diritto dell’Unio-
correnza sleale ai sensi del diritto interno, ne europea, parte speciale, 3ª ed., Torino, 2010,
con conseguente condanna a risarcire p. 407 ss.

61 Questa decisione deve essere notificata al dere col soggetto interessato a promuovere un’a-
soggetto autore della denuncia, che può coinci- zione di risarcimento; art. 20.2 Reg. n. 659/1999.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le modalità di calcolo dell’aiuto di Stato da recuperare
e del risarcimento danni per violazione degli artt. 107 e 108 § 3 TFUE
(Diritto UE)

Sommario: I. LA RESTITUZIONE INTEGRALE DEL- Commissione, salvo il limite generale ma


L’AIUTO ILLEGALE. – II. LA QUANTIFICAZIONE DEL- assai rigoroso della impossibilità assoluta
L’AIUTO DA RESTITUIRE. – III. GLI INTERESSI E LA
di recupero1.
LORO DECORRENZA. – IV. I CRITERI PER IL CAL-
COLO DEL RISARCIMENTO DANNI.
Poiché, tuttavia, al giudice simili valu-
tazioni sono completamente precluse2,
egli non potrà che adottare provvedimenti
I. LA RESTITUZIONE INTEGRALE DELL’AIUTO
idonei a garantire l’integrale recupero del-
ILLEGALE
l’aiuto, mentre non sembra che possano
Dall’art. 108 § 3 TFUE, così come d’al- assumere rilevanza ai fini della quantifica-
tronde dall’art. 14 Reg. CE n. 659/99, di- zione delle somme da recuperare le circo-
scende in linea di principio, secondo una stanze eccezionali collegate al principio
giurisprudenza consolidata della Corte di del legittimo affidamento, cui la Corte di
giustizia, un obbligo di recupero integrale giustizia si è a più riprese richiamata3. Le
dell’aiuto illegale al fine di eliminare la di- questioni connesse alla quantificazione
storsione del mercato causata dalla mi- dell’importo da restituire sono dunque de-
sura nazionale adottata in difetto di previa stinate a porsi con particolare complessità
notifica. Naturalmente, come si vedrà, il proprio in sede di private enforcement.
recupero integrale assume diversa consi- Occorre nondimeno tener conto, in via
stenza e deve essere quantificato con mo- preliminare, che vi sono fattispecie in cui
dalità diverse a seconda della forma in cui la Corte di giustizia ha ritenuto possibile
l’aiuto è stato originariamente erogato. derogare alla regola dell’integralità del re-
Peraltro, quando l’obbligo di recupero cupero: in particolare, essa ha tenuto
discenda da una decisione della Commis- conto, in alcune pronunce, della peculia-
sione ai sensi dell’art. 14 Reg. CE n. 659/ rità della situazione che si verifica quando
99, il recupero parziale dell’aiuto com- all’esito del procedimento di indagine su
plessivamente erogato potrà essere la un aiuto illegale la Commissione adotti
conseguenza di concrete valutazioni sulla una decisione positiva. È stato così affer-
compatibilità dello stesso col mercato co- mato che in tale ipotesi non è necessario
mune. Ciò accade, ad esempio, nell’ipo- procedere al recupero dell’importo capi-
tesi di decisioni condizionali relative a re- tale, pari alla somma concretamente ero-
gimi di aiuti, con le quali la misura viene gata, di un aiuto consistente in una eroga-
considerata compatibile solo nella parte zione di denaro, ma gli obblighi derivanti
in cui rispetta determinati requisiti. In dall’art. 108 § 3 debbono considerarsi sod-
questi casi, pertanto, l’entità del recupero disfatti quando il giudice nazionale ordini
deve essere parametrata alle specifiche di- la restituzione degli interessi sulle somme
sposizioni contenute nella decisione della erogate prematuramente4.

1 I limiti molto ristretti per far valere tale ec- francese - “Saumon”, in Racc. 1991, p. I-5505, e 11
cezione sono stati peraltro definiti da tempo nella luglio 1996, causa C-39/94, Syndicat français de
giurisprudenza dell’Unione europea: C. giust. UE, l’Express international e altri c. La Poste e altri -
7 giugno 1988, causa 63/87, Commissione c. Gre- “SFEI”, in Racc. 1996, p. I-3547.
cia, in Racc. 1988, p. 2875; 20 settembre 1990, 3 V. C. giust. UE, 20 settembre 1990, “Com-
causa C-5/89, Commissione c. Germania, in Racc. missione c. Germania”, cit., e 11 luglio 1996,
1990, p. I-3437; 10 giugno 1993, causa C-183/91, “SFEI”, cit.
Commissione c. Grecia, in Racc. 1993, p. I-3131; 4 Si tratta di C. giust. UE, 12 febbraio 2008,
29 gennaio 1998, causa C-280/95, Commissione c. causa C-199/06, Centre d’exportation du livre
Italia, in Racc. 1998, p. I-259. français e Ministre de la Culture et de la Communi-
2 C. giust. UE, 21 novembre 1991, causa C- cation c. Société internazionale de diffusion et d’édi-
354/90, Féderation national du commerce extérieur tion - “CELF I”, in Racc. 2008, p. I-469; 18 dicem-
des produits alimentaires e Syndicat national des bre 2008, causa C-384/07, Wienstrom GmbH c.
négociants et transformateurs de saumon c. Stato Bundesminister für Wirtschaft und Arbeit - “Wien-
G. BIAGIONI – LE MODALITÀ DI CALCOLO DELL’AIUTO DI STATO DA RECUPERARE 663

In ogni caso, la portata di tale inter- lità debbono essere stabilite tenendo
pretazione dell’art. 108 § 3, già oggetto di conto della finalità che l’art. 108 § 3 in-
molteplici critiche, deve essere intesa in tende perseguire imponendo ai giudici na-
senso restrittivo: la Corte di giustizia ha zionali di ordinare il recupero dell’aiuto;
infatti successivamente precisato che non ma, allo stesso tempo, esso non può che
è sufficiente, per consentire al giudice na- avere una portata diversificata a seconda
zionale di limitare l’obbligo di recupero di della forma assunta dalla misura di aiuto.
un aiuto illegale, la pendenza dinanzi alla Per quanto concerne il primo profilo,
Commissione del procedimento diretto escluso che gli effetti negativi della mi-
ad accertarne la compatibilità col mer- sura possano essere eliminati ampliando
cato comune5. Pertanto, solo l’esistenza di la platea dei beneficiari6, emerge dalla co-
una valida decisione positiva della Com- stante giurisprudenza della Corte di giu-
missione è idonea ad assumere rilievo stizia che l’obbligo di recupero non ha la
nell’ambito di un giudizio nazionale ver- finalità puramente pubblicistica di con-
tente sul recupero dell’aiuto. sentire la reintegrazione delle risorse sta-
Naturalmente, potrebbero prefigurarsi tali utilizzate; al contrario, essa ha chiara-
anche situazioni più complesse rispetto a mente delineato la finalità di tale obbligo
quelle esaminate dalla Corte di giustizia nel senso di eliminare la distorsione della
nelle sentenze CELF e Wienstrom, qualora concorrenza cagionata dal beneficio ac-
un aiuto erogato in violazione dell’art. cordato a talune imprese7. In sostanza, es-
108 § 3 TFUE sia giudicato dalla Commis- sendo i poteri dei giudici nazionali fina-
sione solo parzialmente compatibile col lizzati ad assicurare la tutela delle im-
mercato comune. In tali casi il giudice na- prese concorrenti, l’obbligo di recupero
zionale dovrà tener conto di un duplice degli aiuti illegali deve mirare a ripristi-
regime per il recupero dell’aiuto, dovendo nare la situazione preesistente nel senso
esso limitarsi agli interessi per la sola di rimuovere l’utilità ricavata dal benefi-
parte oggetto di decisione positiva e ordi- ciario e idonea, secondo la nozione stessa
nare per il resto il rimborso integrale al di aiuto di Stato, a falsare la concorrenza.
beneficiario. Mentre in alcuni casi ciò potrà indurre il
giudice nazionale a rimuovere completa-
II. LA QUANTIFICAZIONE DELL’AIUTO DA RE-
mente, coi mezzi previsti dall’ordina-
STITUIRE
mento interno, la misura che costituisce
aiuto, in altri casi potrebbe essere suffi-
Una volta chiarito che il recupero del- ciente ricondurre tale misura al di fuori
l’aiuto deve avvenire in maniera integrale, del perimetro dell’art. 107 TFUE, elimi-
occorre tuttavia interrogarsi sulle con- nando quegli elementi che ne determi-
crete modalità con cui deve essere deter- nano la natura di aiuto.
minato l’importo da restituire. Tali moda- Occorre peraltro aggiungere che il re-

strom”, in Racc. 2008, p. I-10393. Per il precedente di aiuti fiscali: cfr. C. giust. UE, 15 giugno 2006,
orientamento, che sembrava escludere ogni possi- cause riunite C-393/04 e C-41/05, Air Liquide In-
bilità di evitare il recupero integrale, C. giust. UE, dustries Belgium SA c. Ville de Seraing e Province
21 novembre 1991, “Saumon”, cit., punto 16; 21 de Liège - “Air Liquide”, in Racc. 2006, p. I-5293;
ottobre 2003, cause riunite C-261 e 262/01, Stato 27 ottobre 2005, cause riunite da C-266/04 a C-
Belga c. Eugene Van Calster e Felix Cleeren - “Van 270/04, C-276/04 e da C-321/04 a C-325/04, Distri-
Calster”, in Racc. 2003, p. I-12249, punto 63; 5 ot- bution Casino France Sas c. Caisse nationale de
tobre 2006, causa C-368/04, Transalpine Ölleitung l’organisation autonome d’assurance vieillesse des
in Österreich GmbH e altri c. Finanzlandesdirektion travailleurs non salariés des professions industriel-
für Tirol e altri - “Transalpine Ölleitung in Öster- les et commerciales - “Casino France”, in Racc.
reich”, in Racc. 2006, p. I-9957. 2005, p. I-9481.
5 Sul punto, v. da ultimo C. giust. UE, 11 7 Tale principio, sviluppato in materia di pu-
marzo 2010, causa C-1/09, Centre d’exportation blic enforcement, è stato recentemente richiamato
du livre français e Ministre de la Culture et de la in materia di azioni dinanzi ai giudici nazionali
Communication c. Société internazionale de diffu- per il recupero degli aiuti illegali da C. giust. UE,
sion et d’édition - “CELF II”, in Racc. 2010, p. I- 8 dicembre 2011, causa C-275/10, Residex Capital
2099. IV CV c. Gemeinte Rotterdam - “Residex Capital IV
6 Il problema si è posto soprattutto in materia CV”, non ancora pubblicata.
664 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

cupero dovrà normalmente limitarsi al tuttavia, fondato l’individuazione (non


beneficio diretto conseguito dall’impresa solo dei rimedi disponibili, ma conse-
per effetto dell’aiuto, e non potrà esten- guentemente anche) delle regole proces-
dersi a quei benefici indiretti, che ne siano suali applicabili sulla ben nota teoria del-
comunque conseguenza, come accade ad l’autonomia procedurale degli Stati mem-
esempio allorché la concessione dell’aiuto bri, pur temperata dalla necessaria osser-
eviti all’impresa una situazione di insol- vanza dei principi di equivalenza e di
venza oppure le consenta di acquisire effettività9. La soluzione dei problemi so-
nuove quote di mercato. Di tali fattori si pra accennati potrà dunque variare in re-
potrà semmai tener conto, come si vedrà, lazione al modo d’essere dei sistemi pro-
ove sia proposta dal concorrente azione cessuali nazionali, almeno fin quando ciò
risarcitoria. non abbia l’effetto pratico di rendere im-
Ora, in sede di public enforcement la possibile o eccessivamente difficile la pro-
determinazione concreta dell’importo da posizione di dette azioni, come potrebbe
restituire è rimessa a una sostanziale coo- accadere ad esempio ove si richiedesse al
perazione tra la Commissione e lo Stato terzo concorrente uno standard probato-
membro interessato8, fermo il compito rio molto rigoroso rispetto all’importo di
esclusivo di quest’ultimo di individuare cui egli sollecita il recupero.
gli importi riferibili alle singole imprese A mitigare tali rischi potrebbe comun-
rispetto ai regimi di aiuti. que sovvenire la possibilità per il giudice
Al contrario, nelle azioni promosse di- nazionale di richiedere un parere alla
nanzi ai giudici nazionali dai terzi inte- Commissione: nella Comunicazione rela-
ressati si dovrà altresì tener conto delle tiva all’applicazione della normativa in
questioni relative alla prova del quantum materia di aiuti di Stato da parte dei giu-
di cui è dovuta la restituzione. Infatti, l’ef- dici nazionali del 2009 la questione della
ficacia di tali azioni può essere forte- quantificazione è espressamente indicata
mente condizionata, da un lato, dalle re- come possibile oggetto di una richiesta da
gole sull’onere della prova, poiché nor- parte dei giudici nazionali10.
malmente il terzo concorrente si troverà Peraltro, come anticipato, la questione
in una posizione meno favorevole rispetto è destinata ad atteggiarsi in maniera
alla necessità di dimostrare la concreta molto diversa a seconda della tipologia di
utilità ricavata dal beneficiario in conse- misura che costituisce aiuto illegale, poi-
guenza dell’aiuto. Dall’altro, essa dipen- ché in ciascuna di esse l’utilità ricavata
derà in larga misura dai mezzi di prova di dal beneficiario in violazione dell’art. 107
cui il giudice nazionale, nel rispetto del TFUE può assumere forme diverse, che di
principio dispositivo, potrà avvalersi, dal seguito, sia pure senza pretesa di comple-
momento che la determinazione del tezza, si esamineranno. In proposito, il
quantum richiederà in parecchi casi ac- giudice nazionale potrà utilmente avva-
certamenti tecnico-economici complessi, lersi delle indicazioni fornite dalla Com-
per i quali i sistemi processuali nazionali missione nelle sue comunicazioni relative
potrebbero non essere attrezzati. alle varie forme tipiche di aiuto11.
In proposito, la Corte di giustizia ha, La fattispecie rispetto alla quale si

8 Nel senso che la Commissione non è tenuta del 15 novembre 2007, p. 4 ss.) viene peraltro
a indicare l’importo oggetto di recupero nella sua espressa l’intenzione di procedere a tale indica-
decisione, v. peraltro C. giust. UE, 12 ottobre zione nei limiti del possibile.
2000, causa C-480/98, Spagna c. Commissione, in 9 V., per l’affermazione del principio, C. giust.
Racc. 2000, p. I-8717. Sulla cooperazione leale ai UE, 7 settembre 2006, causa C-526/04, Laboratoi-
fini della quantificazione dell’aiuto da recuperare, res Boiron SA c. Union de recouvrement de cotisa-
v. Trib. UE, 31 maggio 2006, causa T-354/99, tions de sécurité sociale et d’allocations familiales -
Kuwait Petroleum (Nederland) c. Commissione, in “Laboratoires Boiron”, in Racc. 2006, p. I-7529.
Racc. 2006, p. II-1475. Nella Comunicazione 10 2009/C 85/01, in G.U.U.E. C-85 del 9 aprile
“Verso l’esecuzione effettiva delle Decisioni della 2009, p. 1 ss., sezione 3.2.
Commissione che ingiungono agli Stati membri 11 Si possono citare in proposito, a mero titolo
di recuperare gli aiuti di Stato illegali e incompa- esemplificativo, la Comunicazione della Commis-
tibili”, del 15 novembre 2007 (in G.U.U.E. C-272 sione sull’applicazione degli artt. 87 e 88 del Trat-
G. BIAGIONI – LE MODALITÀ DI CALCOLO DELL’AIUTO DI STATO DA RECUPERARE 665

pongono minori difficoltà applicative è prese e dell’acquisto di beni a prezzo pre-


quella comune della sovvenzione in de- ferenziale da parte dello Stato. Nella
naro da parte dello Stato, il cui recupero prima ipotesi, in effetti, il recupero po-
avviene sulla base dell’importo nomi- trebbe assumere anche la forma della re-
nale12 originariamente erogato al benefi- stituzione in forma specifica; ove così non
ciario o almeno della parte di esso che ab- fosse, il giudice nazionale sarà chiamato a
bia natura di aiuto di Stato13. individuare il valore di mercato dei beni
Analogamente, laddove l’aiuto venga trasferiti17, condannando l’impresa bene-
accordato per effetto della rinuncia dello ficiaria a rimborsarlo allo Stato per intero
Stato alla esazione di un suo credito, sia o, nella seconda e terza ipotesi, nella mi-
esso di natura fiscale, previdenziale o di sura corrispondente alla differenza ri-
qualunque altro genere, il recupero non spetto al prezzo concordato tra le parti.
potrà che essere commisurato alla somma Tale valore, da determinare alla data
dovuta dal beneficiario e non riscossa14, del trasferimento stesso18, non potrà che
almeno per quella parte per cui la misura essere oggetto di accertamenti tecnici, so-
si configuri come aiuto di Stato15. stanzialmente analoghi a quelli utilizzati
Presentano inoltre tratti comuni le per l’applicazione del criterio dell’investi-
ipotesi, pur tra loro distinte, della aliena- tore privato in un’economia di mercato ai
zione gratuita di beni o della fornitura fini della nozione di aiuto di Stato. Ciò di-
gratuita di servizi16, della cessione a scende, in tutta evidenza, dalla funzione
prezzo preferenziale dallo Stato alle im- del recupero quale potere del giudice na-

tato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di cietà pubblica, a seguito di un accordo con la so-
garanzie (G.U.U.E. C-155 del 20 giugno 2008, p. cietà debitrice, aveva rinunciato a riscuotere una
10 ss.); la Comunicazione della Commissione sul- parte del suo credito; successivamente al falli-
l’applicazione delle norme relative agli aiuti di mento della debitrice era stato ingiunto allo Stato
Stato alle misure di tassazione diretta delle im- il recupero della parte di credito non riscossa, ma
prese (G.U.U.E. C-384 del 10 dicembre 1998, p. 3 lo Stato aveva segnalato che avrebbe potuto con-
ss.); la Comunicazione della Commissione rela- seguirne l’annullamento dell’accordo, e dunque la
tiva agli elementi di aiuto di Stato connessi alle restituzione alla società fallita di quanto riscosso
vendite di terreni e fabbricati da parte di pubbli- e l’iscrizione al passivo fallimentare dell’intero
che autorità (G.U.U.E. C-209 del 10 luglio 1997, p. credito originariamente dovuto. La circostanza è
3 ss.). stata ritenuta non rilevante dalla Corte di giusti-
12 Per il principio che dall’importo nominale zia.
possano essere dedotti gli oneri versati dal benefi- 15 Per esempio, in un caso come quello deciso
ciario a titolo di imposte, v. Trib. UE, 8 giugno da C. giust. UE, 22 novembre 2001, causa C-
1995, causa T-459/93, Siemens SA c. Commis- 53/00, Ferring SA c. Agence centrale des organismes
sione, in Racc. 1997, 1995, p. II-1675. de sécurité sociale - “Ferring”, in Racc. 2001, p. I-
13 V., ad esempio, C. giust. UE, 10 giugno 9067, in cui alcune imprese erano esentate dal
2010, causa C-140/09, Fallimento Traghetti del Me- versamento di un contributo pubblico e tale esen-
diterraneo Spa c. Presidenza del Consiglio dei Mini- zione poteva prefigurarsi almeno in parte come
stri - “Traghetti del Mediterraneo II”, in Racc. compensazione di obblighi di servizio pubblico, il
2010, p. I-5243, in cui lo Stato aveva concesso recupero riguarda solo la parte di contributo non
sovvenzioni ad una società qualificandole come versato che eccede la compensazione degli obbli-
compensazione di obblighi di pubblico servizio, ghi di pubblico servizio.
mentre in effetti solo una parte di tali sovvenzioni 16 Ad esempio, C. giust. UE, 20 novembre
rispettavano le condizioni richieste dalla giuri- 2003, causa C-126/01, Ministère de l’Économie, des
sprudenza della Corte a tal fine, come risultanti Finance set de l’Industrie c. Gemo SA - “GEMO”,
in particolare da C. giust. UE, 24 luglio 2003, in Racc. 2003, p. I-13769, lo Stato francese aveva
causa C-280/00, Altmark Trans GmbH e Regierung- previsto un sistema di smaltimento delle carcasse
spräsidium Magdeburg c. Nahverkehrsgesellschaft di animali e dei resti di macellazione i cui costi
Altmark GmbH - “Altmark”, in Racc. 2003, p. erano a carico del bilancio statale.
7747. V. anche C. giust. UE, 30 marzo 2006, causa 17 O almeno il valore più prossimo a quello di
C-451/03, Servizi Ausiliari Dottori Commercialisti mercato: cfr. C. giust. UE, 16 dicembre 2010,
S.r.l. c. Giuseppe Calafiori - “Servizi Ausiliari Dot- causa C-239/09, Seydaland Vereinigte Agrarbetriebe
tori Commercialisti”, in Racc. 2006, p. I-2941. GmbH & Co. KG c. BVVG Bodenverwertungs- und
14 Una situazione peculiare è quella esami- - verwaltungs GmbH - “Seydaland Vereinigte
nata da C. giust. UE, 8 maggio 2003, cause riunite Agrarbetriebe”, in Racc. 2010, p. I-13083.
C-328/99 e C-399/00, Repubblica Italiana e Sim 18 V., ad esempio, C. giust. UE, 2 settembre
Multimedia 2 Spa c. Commissione - “SIM Multi- 2010, causa C-290/07 P, Commissione c. Scott SA,
media 2”, in Racc. 2003, p. I-4035: infatti, una so- in Racc. 2010, p. I-7763.
666 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

zionale diretto a ristabilire la situazione giustizia sono tuttavia emerse anche ipo-
preesistente all’aiuto, eliminando il van- tesi nelle quali le misure costituivano
taggio ricavato dal beneficiario: pertanto, aiuto non solo in quanto consentivano al-
la quantificazione effettuata dal giudice l’impresa di effettuare operazioni a condi-
avviene come un’operazione uguale e con- zioni agevolate, ma soprattutto in quanto
traria a quella con cui si determina la na- l’impresa, in ragione della sua situazione
tura di aiuto, poiché entrambe ruotano economico-finanziaria, non sarebbe stata
intorno al parametro del differenziale ri- in grado di ottenere – in mancanza del-
spetto al valore di mercato dei beni og- l’aiuto – nuova liquidità21.
getto della misura contestata. Ora, in simili fattispecie l’obbligo di
In altri casi la quantificazione del- recupero dovrebbe atteggiarsi diversa-
l’aiuto da recuperare potrà richiedere ope- mente, poiché non sono le condizioni del-
razioni di accertamento più complesse, l’operazione che accordano un ingiustifi-
come accade quando l’aiuto consista nella cato vantaggio al beneficiario, ma questo
concessione di un prestito o di una garan- deriva dal fatto stesso che l’operazione sia
zia, ovvero nella dilazione di pagamenti stata compiuta. Pertanto, la quantifica-
dovuti dall’impresa19, ovvero ancora nel zione della somma da recuperare non po-
conferimento del c.d. capitale di rischio. trà che coincidere con l’intero beneficio
Normalmente, il beneficio accordato al- economico ricavato dall’impresa per ef-
l’impresa sarà conseguenza del carattere fetto dell’operazione (importo del prestito
agevolato dell’operazione, in quanto que- concesso o somma conferita a titolo di ca-
sta avverrà a condizioni più favorevoli ri- pitale di rischio).
spetto a quelle di mercato. Pertanto, sarà Il quadro appare meno chiaramente
sempre possibile ricondurre la misura a delineato qualora la misura di aiuto con-
legittimità attraverso il recupero del mag- sista nella concessione di una garanzia. In
gior importo che il beneficiario avrebbe un caso recente la Corte ha esaminato la
dovuto versare ove l’operazione fosse stata fattispecie di una società che si trovava in
effettuata a condizioni di mercato20. In una situazione talmente grave da non po-
queste ipotesi sarà dunque sempre possi- ter accedere a finanziamenti sul libero
bile determinare la somma da recuperare, mercato e che aveva potuto ottenere un
da individuare di volta in volta, sulla base mutuo soltanto sulla base della garanzia
delle condizioni di mercato applicabili concessa da un ente locale22. Uno dei pro-
alla data dell’operazione, nella maggior blemi sollevati dal giudice del rinvio di-
somma che sarebbe stata dovuta in ter- scendeva dalla circostanza che questi rite-
mini: a) di spese e interessi sul prestito; b) neva di poter procedere all’annullamento
di costi della garanzia; c) di interessi di della garanzia prestata dall’ente pubblico,
mora e eventuali altre spese per ottenere ma dubitava che ciò potesse eliminare la
la dilazione di pagamento; d) di redditività distorsione della concorrenza in quanto
del capitale conferito quale sarebbe stata non avrebbe ex se fatto venir meno il fi-
richiesta da un investitore privato. nanziamento ottenuto dall’impresa bene-
Nella giurisprudenza della Corte di ficiaria.
19 Nel senso che la dilazione di pagamento 21 V., in particolare, C. giust. UE, 8 dicembre
può avere, quando consente all’impresa di finan- 2011, “Residex Capital IV CV”, cit., punto 41; non-
ziarsi specialmente ove si trovi in condizioni di ché Trib. UE, 13 giugno 2000, cause riunite T-
scarsa liquidità, il medesimo effetto di un prestito 204/97 e T-270/97, EPAC - Empresa para a Agroali-
e dunque deve essere valutata secondo il criterio mentaçao e Cereais SA c. Commissione, in Racc.
dell’investitore privato, v. C. giust. UE, 29 giugno 2000, p. II-2267. Per un’ipotesi peculiare v., da ul-
1999, causa C-256/97, Déménagements-Manuten- timo, C. giust. UE, 19 marzo 2013, cause riunite C-
tion Transport SA - “DM Transport”, in Racc. 1999, 399/10 P e C-401/10 P, Bouygues SA, Bouygues
p. I-3913. In senso parzialmente diverso, C. giust. Télécom SA e Commissione c. Repubblica francese
UE, 29 aprile 1999, causa C-342/96, Spagna c. e France Télécom SA - “France Télécom”, non an-
Commissione, in Racc. 1999, p. I-2459. cora pubblicata, in cui si è ritenuto sufficiente a
20 Un’ipotesi di questo genere è stata da ul- garantire un vantaggio all’impresa interessata l’an-
timo esaminata in C. giust. UE, 21 marzo 2013, nuncio di un futuro prestito da parte dello Stato.
causa C-613/11, Commissione c. Italia, non an- 22 Cfr. C. giust. UE, 8 dicembre 2011, “Residex
cora pubblicata. Capital IV CV”, cit.
G. BIAGIONI – LE MODALITÀ DI CALCOLO DELL’AIUTO DI STATO DA RECUPERARE 667

Sul punto la Corte di giustizia non ha seguenze dall’illegalità dell’aiuto anche


fornito precisi chiarimenti nella decisione per quanto concerne il recupero dello
appena citata nel caso Residex Capital IV stesso24. Ne discende che, al fine di ripri-
CV. Sembra peraltro plausibile che un stinare la situazione preesistente all’ero-
completo ripristino della situazione pree- gazione dell’aiuto e dunque rimuovere del
sistente dovrebbe implicare, da parte del tutto l’utilità ingiustificatamente ricavata
giudice nazionale, anche l’adozione di mi- dal beneficiario, quest’ultimo deve essere
sure atte a elidere il beneficio derivante condannato anche alla restituzione degli
dalla concessione del finanziamento, qua- interessi maturati sulle somme erogate.
lora sia dimostrato che questo sia stato In questo modo vengono eliminate ora
ottenuto solo in ragione dell’esistenza per allora in capo all’impresa beneficiaria
della garanzia dell’ente pubblico. In pra- le conseguenze della disponibilità del-
tica, in tal caso la quantificazione della l’aiuto, che costituisce, anche da sola
somma da recuperare dovrebbe comun- (come dimostra la sentenza CELF), una
que coincidere con l’intera somma capi- violazione dell’art. 108 § 3 TFUE.
tale oggetto di finanziamento. In materia di public enforcement l’ob-
Un cenno deve esser fatto infine anche bligo di recuperare anche gli interessi di-
alle azioni di restituzione dei c.d. tributi scende da un’espressa previsione conte-
parafiscali o comunque dei contributi de- nuta nell’art. 14 § 2, Reg. CE n. 659/99,
stinati a finanziare regimi di aiuto, che se- che affida alla Commissione il compito di
condo la giurisprudenza della Corte di stabilire un “tasso adeguato”. Il tasso c.d.
giustizia, quando le modalità di finanzia- di riferimento è determinato dall’art. 9
mento siano indissociabili dal regime di Reg. CE n. 794/04, che impone di calco-
aiuto in quanto tale, appaiono equiparate larlo «sulla base della media dei tassi
ad azioni di recupero fondate sull’art. 108 swap interbancari a cinque anni per i
§ 3 TFUE23. In tal caso, tuttavia, la richie- mesi di settembre, ottobre e novembre
sta non viene formulata dai concorrenti dell’anno precedente, maggiorata di 75
delle imprese beneficiarie, bensì dai terzi punti base»; l’art. 11 § 2, dello stesso rego-
tenuti al pagamento del contributo e non lamento individua inoltre come applica-
ha la finalità di ripristinare la situazione bile il regime dell’interesse composto con
concorrenziale antecedente all’aiuto, ma capitalizzazione annuale25.
di reintegrare il patrimonio del soggetto Nella Comunicazione relativa all’appli-
che ha versato il contributo stesso. Tale cazione della normativa in materia di
differenza di funzione non può che inci- aiuti di Stato da parte dei giudici nazio-
dere anche sui meccanismi di quantifica- nali del 2009 la Commissione ha espressa-
zione, poiché la somma dovuta al terzo mente precisato di ritenere tale disciplina
contributore non sarà in correlazione con particolarmente rigorosa degli interessi
l’utilità ricavata dal beneficiario ma darà anche alle azioni di private enforcement26.
soltanto luogo alla ripetizione della Ma tale conclusione non è condivisi-
somma che è stata versata per finanziare bile. Escluso che tali disposizioni, dettate
l’aiuto. espressamente per il procedimento di
controllo dinanzi alla Commissione, pos-
III. GLI INTERESSI E LA LORO DECORRENZA
sano applicarsi per forza propria alle
azioni dinanzi al giudice nazionale (che
Com’è noto, fin dalla sentenza c.d. discendono direttamente dall’art. 108 § 3
Saumon la Corte di giustizia ha ritenuto TFUE), un’applicazione analogica non
che l’attuale art. 108 § 3 TFUE imponesse sembra in effetti giustificata per due or-
al giudice nazionale di trarre tutte le con- dini di ragioni.

23 C. giust. UE, 21 ottobre 2003, “Van Calster”, resse composto nella giurisprudenza italiana, v.
cit.; 7 settembre 2006, “Laboratoires Boiron”, cit. Cass., sez. lav., 4 maggio 2012, n. 6756, in Giust.
24 C. giust. UE, 21 novembre 1991, cit. civ. mass., 2012, 5, p. 559, e Cass., sez. trib., 3 ago-
25 Per due diversi orientamenti in relazione sto 2012, n. 14019, ivi, 2012, 7-8, p. 1019.
all’applicazione temporale della regola dell’inte- 26 V. la sezione 2.3 della Comunicazione.
668 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Da un lato, nella giurisprudenza della gli interessi, non si può che ritenere, per
Corte di giustizia è stato affermato che le stesse ragioni, che essi siano dovuti per
anche in sede di public enforcement, lad- il periodo intercorrente tra la data in cui
dove non sia applicabile il Reg. CE n. le somme sono state messe a disposizione
794/04 e in difetto di una specifica indica- del beneficiario e la data dell’effettivo re-
zione nella decisione di recupero, la re- cupero. Un’eccezione a tale regola si rin-
gola del tasso di interesse composto non viene qualora si verifichi la situazione
può trovare applicazione e si deve far rin- prefigurata dalla Corte di giustizia nella
vio al diritto nazionale27. sentenza CELF, ossia l’aiuto venga dichia-
Dall’altro, per quanto la funzione del rato compatibile da una decisione della
recupero dell’aiuto erogato in violazione Commissione: in tal caso gli interessi sa-
dell’art. 108 § 3 TFUE non sia diversa nelle ranno calcolati soltanto sino alla data di
due ipotesi, non può dimenticarsi che il tale decisione positiva, che pone fine all’il-
private enforcement può intervenire in una legalità dell’aiuto28.
fase in cui la misura di aiuto non è stata
ancora oggetto di una valutazione della IV. I CRITERI PER IL CALCOLO DEL RISARCI-
Commissione in ordine alla compatibilità MENTO DANNI
col mercato comune. Esso costituisce con-
seguenza di una violazione di carattere Le conclusioni raggiunte per la quanti-
procedurale (mancata notifica dell’aiuto), ficazione delle somme oggetto degli even-
oltretutto non addebitabile al beneficiario, tuali provvedimenti del giudice nazionale
e non, ancora, di una valutazione negativa diretti al recupero dell’aiuto non possono
espressa dalla Commissione sul contenuto essere trasposte all’ipotesi in cui si tratti
sostanziale della misura. di quantificare la somma dovuta a terzi a
Sembra che tali considerazioni siano titolo di risarcimento del danno patito per
idonee a giustificare il rifiuto dell’applica- effetto dell’illegale erogazione dell’aiuto.
zione analogica dell’art. 14 § 2, Reg. CE n. In proposito, occorre considerare la
659/99 nonché degli artt. 9 e 11 Reg. CE funzione completamente differente dei
n. 794/04. due rimedi: mentre, come detto, il recu-
Per determinare la misura degli inte- pero mira a ripristinare la situazione con-
ressi e le modalità di calcolo degli stessi il correnziale preesistente sul mercato, il ri-
giudice nazionale dovrà invece tener sarcimento del danno ha lo scopo di com-
conto della funzione del recupero del- pensare la perdita patrimoniale subita da
l’aiuto nell’ottica dell’art. 108 § 3 TFUE. terzi per effetto dell’aiuto accordato al be-
Se, come detto, essa consiste nel ripristi- neficiario. Ne consegue che l’entità del-
nare la situazione concorrenziale preesi- l’aiuto accordato al beneficiario non può
stente, al giudice nazionale dovrebbe es- costituire, rispetto al calcolo del risarci-
sere richiesto di accertare l’importo degli mento dovuto, il parametro essenziale,
interessi che il beneficiario avrebbe do- come accade invece per le azioni dirette
vuto corrispondere per avere la disponibi- ad assicurare il recupero.
lità della somma corrispondente all’aiuto Sotto altro profilo, mentre le azioni di-
a condizioni di mercato. In tal senso non rette al recupero degli aiuti di Stato ille-
dovrebbe dunque essere previsto un rin- gali, anche quando promosse da concor-
vio al diritto nazionale, ma piuttosto alle renti del beneficiario o altri terzi interes-
condizioni normalmente praticate (tasso sati, realizzano direttamente un obiettivo
di interessi e modalità di calcolo) nel pe- che è comune alle regole sul public enfor-
riodo interessato per analoghe operazioni cement, le azioni risarcitorie, determi-
di finanziamento. nando una reintegrazione del patrimonio
Per quanto attiene alla decorrenza de- del terzo danneggiato, contribuiscono in-
27 V. C. giust. UE, 11 dicembre 2008, causa C- sono dovuti anche per il periodo intercorso tra
295/07 P, Commissione c. Département de Loiret e una decisione positiva della Commissione poi
Scott SA, in Racc. 2008, p. I-9363. annullata e la sentenza di annullamento del Tri-
28 V. C. giust. UE, 12 febbraio 2008, “CELF bunale dell’Unione europea, che ha effetti re-
I”, cit., ove si precisa peraltro che gli interessi troattivi.
G. BIAGIONI – LE MODALITÀ DI CALCOLO DELL’AIUTO DI STATO DA RECUPERARE 669

direttamente alla realizzazione dell’osser- danno, richiamandosi sul punto, oltre che
vanza degli articoli 107 e 108 TFUE e ga- a un generale criterio di adeguatezza del
rantiscono principalmente il diritto del risarcimento32, al principio dell’autono-
privato danneggiato. Tale considerazione mia procedurale degli Stati membri coi
non può non riflettersi sulla disciplina conseguenti limiti dell’effettività e dell’e-
dell’onere della prova che, almeno per quivalenza del rimedio33.
quanto concerne la dimostrazione del Ciò nondimeno, dalla giurisprudenza
pregiudizio subito dal richiedente, dovrà della Corte relativa alla responsabilità
attestarsi su standard più rigorosi. dello Stato per violazione del diritto del-
D’altra parte, le azioni di risarcimento l’Ue emergono alcune indicazioni certa-
danni possono ritenersi fondate sul di- mente rilevanti anche nelle azioni risarci-
ritto dell’Ue – e dunque trovare il loro fon- torie in materia di aiuti di Stato.
damento diretto nell’art. 108 § 3 TFUE – In primo luogo, la Corte di giustizia ha
solo nella misura in cui siano proposte a più riprese affermato che il principio di
contro lo Stato, essendo al contrario af- effettività non consente che il diritto na-
fermazione costante della Corte che even- zionale escluda dall’importo del danno ri-
tuali azioni proposte contro il beneficia- sarcibile il c.d. lucro cessante34. Ora, in
rio possono semmai discendere dal diritto materia di aiuti di Stato il mancato guada-
nazionale29. A quest’ultimo riguardo, non gno costituirà normalmente la principale
trattandosi di far valere un diritto (al ri- perdita patrimoniale che il terzo concor-
sarcimento) fondato sul diritto dell’Ue, rente potrà lamentare, poiché l’aiuto avrà
bensì sulle regole nazionali in materia di di volta in volta consentito al beneficiario
responsabilità extracontrattuale30, anche di acquisire quote di mercato o di aggiudi-
la quantificazione del danno risarcibile carsi opportunità commerciali alle quali
dovrebbe essere condotta dai giudici degli non avrebbe altrimenti potuto accedere.
Stati membri sulla base del diritto nazio- In queste ipotesi, pertanto, il giudice
nale applicabile nei limiti dallo stesso nazionale, una volta accertato il nesso di
consentiti. causalità tra la violazione dell’art. 108 § 3
Per quanto riguarda le azioni risarci- TFUE e il danno subito dal concorrente,
torie contro lo Stato per l’erogazione del- dovrà, sulla base di una valutazione eco-
l’aiuto senza rispettare gli obblighi deri- nomica inevitabilmente complessa, deter-
vanti dall’art. 108 § 3 TFUE, esse rien- minare il quantum di tale danno, parame-
trano nel novero più generale delle azioni trandolo al guadagno che il concorrente
per responsabilità dello Stato conse- danneggiato avrebbe potuto conseguire
guente alla violazione del diritto dell’Ue31. ove le quote di mercato o le opportunità
Ora, è ben noto che rispetto a tali azioni, commerciali di cui si tratta non fossero
se la Corte di giustizia ha costantemente state acquisite dal beneficiario. Un simile
affermato che la sussistenza di un danno accertamento non potrà che presupporre
collegato da nesso di causalità alla viola- un’articolata analisi del mercato di riferi-
zione è condizione necessaria del diritto mento, della situazione esistente al mo-
al risarcimento, essa ha anche evitato di mento dell’erogazione dell’aiuto e degli ef-
indicare compiutamente i criteri per l’ac- fetti prodotti dall’aiuto sulla situazione
certamento e la quantificazione di tale concorrenziale esistente nonché una valu-

29 C. giust. UE, 11 luglio 1996, “SFEI”, cit.; 5 zetta e altri c. Istituto Nazionale della Previdenza
ottobre 2006, “Transalpine Ölleitung in Öster- Sociale - “Maso ed altri”, in Racc. 1997, p. I-4051.
reich”, cit.; 12 febbraio 2008, “CELF I”, cit. 33 Da ultimo, v. C. giust. UE, 9 dicembre 2010,
30 V. ancora C. giust. UE, 11 luglio 1996, causa C-568/08, Combinatie Spijker Infrabouw-De
“SFEI”, cit., punto 75. Jonge Konstruktie e altri c. Provincie Drenthe -
31 C. giust. UE, 13 giugno 2006, causa “Combinatie Spijker Infrabouw-De Jonge Kon-
C-173/03, Traghetti del Mediterraneo Spa c. Presi- struktie”, in Racc. 2010, p. I-12655, punti 90 e 91.
denza del Consiglio dei Ministri - “Traghetti del 34 Il principio è già espresso in C. giust. UE, 5
Mediterraneo (I), in Racc. 2006, p. I-5177. marzo 1996, cause riunite C-46/93 e C-48/93,
32 Tra le altre, C. giust. UE, 10 luglio 1997, cau- Brasserie du Pêcheur c. Bundesrepublik Deutsch-
sa C-373/95, Federica Maso e altri, Graziano Gaz- land, The Queen c. Secretary of State for Transport
670 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

tazione prognostica dell’andamento del mente essere computati anche gli inte-
medesimo mercato qualora l’aiuto non ressi, che anche in altri settori la Corte
fosse stato erogato. considera una componente essenziale di
Naturalmente, tale operazione rico- un indennizzo37: tale indirizzo, che la sen-
struttiva si presenterà più difficoltosa lad- tenza Manfredi ha espressamente esteso
dove il concorrente danneggiato deduca alla politica di concorrenza38, non può
che, in mancanza di erogazione dell’aiuto, non valere anche per eventuali azioni ri-
il beneficiario sarebbe uscito dal mercato sarcitorie in tema di aiuti di Stato, fermo
di riferimento, poiché in questa ipotesi la che la misura degli interessi sarà quella
quantificazione del danno dovrà transi- indicata dal diritto nazionale. Gli inte-
tare sia da un accertamento delle condi- ressi decorreranno dalla data in cui si è
zioni dell’impresa beneficiaria alla data verificato o ha cominciato a verificarsi il
dell’erogazione dell’aiuto sia da una valu- danno (che, all’esito della complessa ana-
tazione prognostica di quale sarebbe stata lisi economica sopra delineata ai fini della
l’evoluzione del mercato in caso di uscita quantificazione, potrebbe risultare non
del beneficiario dallo stesso. coincidente con l’erogazione dell’aiuto)
Non può peraltro escludersi che il terzo sino al pagamento effettivo.
concorrente richieda il risarcimento anche
di un vero e proprio danno emergente, che GIACOMO BIAGIONI
sembra potersi prefigurare soprattutto lad-
dove il concorrente stesso sia stato sotto- Bibliografia
posto, a causa della distorsione concorren- P.C. ADRIAANSE, «Appropriate Measures to
ziale cagionata dall’aiuto, a una procedura Remedy the Consequences of Unlawful State
di insolvenza secondo lo schema del noto Aid», in Review of European Administrative
caso Traghetti del Mediterraneo35. Law, 2009, p. 73 ss.; S. AMADEO, «Il giudice na-
Un altro elemento ricavabile dalla giu- zionale e l’obbligo di recupero degli aiuti ille-
risprudenza della Corte di giustizia è co- gali», in La “modernizzazione” della disciplina
stituito dalla possibilità che il giudice na- sugli aiuti di Stato, (a cura di) C. SCHEPISI, To-
rino, 2011, p. 201 ss.; T. ERAZÃO NUNES, «The
zionale tenga conto della circostanza che Role of National Courts in Recovering State
l’istante abbia omesso, dolosamente o col- Aid in the Case of Guarantees», in European
posamente, di promuovere le azioni ne- Law Reporter, 2012, p. 15 ss.; F. FERRARO, «Ri-
cessarie ad evitare il verificarsi del dan- sarcimento dei danni e aiuti di Stato alle im-
no36. In materia di aiuti di Stato potrebbe prese: recenti sviluppi», in Studi integr. eur.,
essere considerato rilevante, ai fini della 2010, p. 129 ss.; L. HANCHER - T. OTTERVANGER -
P.J. SLOT, EU State Aids, London, 2012, p. 1011
quantificazione del danno, il fatto che il ss.; E. RIGHINI, «Godot Is Here: Recovery As an
concorrente danneggiato abbia o meno Effective State Aid Remedy», in EC State Aid
denunciato l’esistenza dell’aiuto illegale Law Liber Amicorum Francisco Santaolalla
alla Commissione. Qualora la denuncia Gadea, Alpen aan den Rijn, 2008, p. 268 ss.; F.
non vi sia stata o sia intervenuta tardiva- SPITALERI, «Recenti sviluppi in materia di pri-
mente, il giudice nazionale potrebbe deci- vate enforcement delle norme sugli aiuti di
Stato: i casi CELF e Wienstrom, in Dir. Un. eur.,
dere di ridurre proporzionalmente l’im- 2010, p. 463 ss.; A. TERRASI, «Aiuti di Stato: la
porto dovuto a titolo di risarcimento danni. questione del recupero degli aiuti illegalmente
Da ultimo, sulla somma dovuta per il concessi», in Riv. it. dir. pubbl. com., 2002, p.
risarcimento del danno debbono normal- 1080 ss.

ex parte Factortame Ltd - “Brasserie du Pêcheur e 271/91, M. Helen Marshall c. Southampton and
Factortame”, in Racc. 1996, p. I-1029, punto 87. South-West Hampshire Area Authority - “Marshall”,
35 C. giust. UE, 10 giugno 2010, “Traghetti del in racc. 1993, p. I-4367, e 8 marzo 2001, cause riu-
Mediterraneo I”, cit. nite C-397/98 e C-410/98, Metallgesellschaft Ltd e al-
36 C. giust. UE, 24 marzo 2009, causa C- tri, Hoechst AG e Hoechst (UK) Ltd c. Commissio-
445/06, Danske Slagterier c. Bundesrepublik Deut- ners of Inland Revenue and HM Attorney General -
schland - “Danske Slagterier”, in Racc. 2009, p. I- “Metallgesellschaft”, in Racc. 2001, p. I-1727.
2119, lo ammette nei limiti in cui ciò non renda 38 C. giust. UE, 13 luglio 2006, cause riunite
eccessivamente difficile o impossibile l’esercizio da C-295/04 a C-298/04, Vincenzo Manfredi e altri
del diritto al risarcimento del danno. c. Lloyd Adriatico Spa e altri, in Racc. 2006, p. I-
37 V. già C. giust. UE, 2 agosto 1994, causa C- 6619.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il ruolo dell’analisi economica per il calcolo dell’aiuto
da recuperare e del risarcimento danni
per violazione degli artt. 107 e 108 § 3 TFUE (Diritto UE)

Sommario: I. RECUPERO DELL’AIUTO E ANALISI CON- conda della modalità di concessione del-
TROFATTUALE. – II. RISARCIMENTO DEL DANNO E l’aiuto. A tal proposito, le varie tipologie
ANALISI CONTROFATTUALE. – III. METODI PER LA
di aiuto possono essere ricondotte a tre
COSTRUZIONE DEL CONTROFATTUALE. – IV. TECNI-
CHE DI STIMA.
fattispecie. La prima riguarda l’eroga-
zione di sovvenzioni in denaro in somma
fissa o agevolazioni equivalenti. Rientra
I. RECUPERO DELL’AIUTO E ANALISI CONTRO-
in questa categoria, ad esempio, la rinun-
FATTUALE
cia dello Stato a un credito di natura fi-
La finalità del recupero consiste nel ri- scale. In queste circostanze la quantifica-
pristinare la situazione esistente sul mer- zione dell’aiuto è agevole e non richiede
cato precedentemente alla concessione complesse valutazioni di tipo economico,
dell’aiuto ritenuto illegale o incompati- posto che essa presuppone solo la deter-
bile1. Secondo la Corte di giustizia euro- minazione del valore della sovvenzione o
pea, «il ripristino dello status quo ante è del credito statale non esatto. Lo scenario
raggiunto quando gli aiuti illegali e in- controfattuale deve semplicemente ipotiz-
compatibili in parola sono stati restituiti zare che lo Stato non avrebbe concesso la
dal beneficiario che, per effetto di tale re- sovvenzione (o lo avrebbe fatto nella mi-
stituzione, è infatti privato del vantaggio sura consentita) ovvero non avrebbe ri-
di cui aveva fruito sul mercato rispetto ai nunciato a esigere il credito.
suoi concorrenti e la situazione esistente La seconda fattispecie concerne l’ado-
prima della corresponsione dell’aiuto è ri- zione di misure che si pongono in contra-
pristinata»2. sto con il principio dell’investitore privato
Il criterio generale che deve informare in un’economia di mercato e le sue possi-
la quantificazione dell’aiuto di stato si bili articolazioni. Questa fattispecie com-
basa sulla ricostruzione di uno scenario prende: i) la vendita di beni e servizi a ti-
ipotetico, di tipo controfattuale, in cui si tolo gratuito o a un prezzo inferiore a
assume che lo Stato non avrebbe posto in quello di mercato, ovvero l’acquisto di
essere la condotta che ha determinato la beni o servizi a prezzi superiori a quelli di
concessione dell’aiuto o lo avrebbe fatto mercato; ii) la concessione di un prestito,
nella misura idonea a privare l’aiuto del di una garanzia o la dilazione dei paga-
suo carattere illecito. L’entità dell’aiuto menti; iii) la partecipazione al capitale di
corrisponde alla differenza tra la situa- rischio. Quando l’aiuto assume tali forme,
zione patrimoniale del beneficiario nello l’analisi economica deve individuare il
scenario controfattuale rispetto alla situa- comportamento che un operatore razio-
zione patrimoniale dello scenario fat- nale avrebbe adottato, tenendo conto
tuale. In generale, nella determinazione delle specifiche caratteristiche del mer-
di tale differenza si tiene conto solo degli cato interessato e del destinatario dell’a-
effetti diretti dell’intervento pubblico e zione statale. L’indagine economica che
non anche di effetti indiretti quali, ad deve essere compiuta è prevalentemente
esempio, l’ottenimento di maggiori quote di tipo ricognitivo. Essa deve mirare a
di mercato grazie all’aiuto, i quali, come identificare le condizioni che il mercato
si vedrà, rilevano per la quantificazione richiedeva per operazioni analoghe, con
del danno risarcibile. riferimento ai prezzi di vendita o di ac-
Questo criterio generale può essere de- quisto, agli interessi e premi o alla remu-
clinato in diversi criteri specifici a se- nerazione del capitale. Ad esempio nel

1 Cfr. Comunicazione della Commissione in 2 Causa C-348/93, Commissione contro Italia,


G.U.U.E. C272 del 15 novembre 2007 punto 13 e ss. in Racc. 1995, parte I, p. 673, punto 27.
672 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

caso Sociedad Estatal de Participaciones nori costi che tali imprese avrebbero regi-
Industriales (SEPI)3, la Commissione ha strato se non avessero soddisfatto la do-
ipotizzato che l’acquisizione di due can- manda aggiuntiva generata dal sussidio.
tieri navali e di una fabbrica di motori ap- L’entità dell’aiuto sarà quindi pari al van-
partenenti alla sua controllata Astilleros taggio che le imprese hanno ottenuto in
Españoles non fosse avvenuta alle normali termini di maggiori profitti. Ad esempio,
condizioni del mercato, principalmente nel caso Digital Decoders, la Commissione
perché la SEPI, che già deteneva il con- ha ritenuto che la concessione di un con-
trollo delle entità acquistate; aveva proce- tributo a favore degli acquirenti di deco-
duto all’acquisizione nonostante le diffi- der idonei alla fruizione di programmi te-
coltà economiche in cui versavano i can- levisivi sul digitale terrestre e via cavo co-
tieri. In questa circostanza l’entità del- stituisse un aiuto illecito concesso alle im-
l’aiuto corrisponde all’intero prezzo di prese che offrivano servizi televisivi a
acquisizione se un investitore privato non pagamento su queste piattaforme4. Per
avrebbe mai effettuato l’acquisto, se non a determinare l’entità dell’aiuto in tal caso
titolo gratuito, o alla differenza tra il risultava necessario dapprima determi-
prezzo effettivamente pagato e quello che nare quanti consumatori non avrebbero
avrebbe corrisposto un diverso acquirente acquistato il decoder in assenza del con-
che avesse agito esclusivamente secondo tributo e quanti, tra questi, avevano poi
criteri di razionalità economica. deciso anche di acquistare i servizi televi-
La terza fattispecie, sicuramente più sivi offerti dalle imprese beneficiarie indi-
rara, ma di maggiore interesse dal punto rette dell’intervento statale. Infine, occor-
di vista dell’economista, riguarda la con- reva individuare il margine che le stesse
cessione di sovvenzioni o sussidi o l’ado- imprese avevano realizzato grazie alle de-
zione di altre misure che determinano per cisioni di acquisto di tali consumatori ad-
talune imprese un beneficio indiretto in dizionali.
quanto vanno a modificare il comporta- Da questa sommaria descrizione emer-
mento di altri attori economici. Ciò av- ge che il ruolo che l’analisi economica
viene ad esempio, quando lo Stato con- gioca nella quantificazione dell’aiuto è
cede un sussidio ai consumatori, con un pressoché nullo per la prima fattispecie,
carattere discriminatorio, subordinan- rilevante ma limitato nella seconda e cru-
dolo cioè all’acquisto di prodotti prove- ciale nella terza. Anche la complessità del-
nienti da imprese individuate in modo se- l’indagine segue un analogo ordine cre-
lettivo, le quali risultano essere le benefi- scente.
ciarie (indirette) dell’aiuto. In tal caso lo
scenario controfattuale deve estendersi, II. RISARCIMENTO DEL DANNO E ANALISI
includendo, il comportamento ipotetico CONTROFATTUALE
di coloro che sono destinatari diretti del-
l’intervento statale. Occorre cioè chiedersi Il risarcimento del danno conseguente
come si sarebbero comportati i benefi- all’adozione di misure che configurano un
ciari diretti del sussidio se lo Stato non lo aiuto di Stato illegale o incompatibile ri-
avesse concesso. Nel caso esemplificativo, chiede anch’esso la ricostruzione di uno
la quantificazione dell’aiuto deve innanzi- scenario controfattuale, in cui, per ipo-
tutto valutare l’impatto del sussidio sulla tesi, l’intervento statale sarebbe stato as-
domanda e determinare le unità di pro- sente o ricondotto nell’alveo della legitti-
dotto addizionali che sono state vendute mità. La finalità dell’esercizio è però di-
dalle imprese beneficiarie solo in virtù versa. Il recupero dell’aiuto è parte del si-
dell’intervento statale. Accertato questo stema di public enforcement che tutela il
elemento, andranno ricostruiti nello sce- bene pubblico rappresentato dall’assetto
nario controfattuale i minori ricavi e i mi- concorrenziale dei mercati. L’azione risar-

3 L’analisi della Commissione è confluita in zione del gruppo IZAR (cfr. XXXI Relazione sulla
una procedura riguardante la ristrutturazione dei politica della concorrenza (2001), 288).
cantieri navali spagnoli che ha portato alla crea- 4 Dec. Comm., 24 gennaio 2007, C-52/2005.
P. BUCCIROSSI – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA PER IL CALCOLO DELL’AIUTO DA RECUPERARE 673

citoria è invece una forma di private Va subito chiarito che dal punto di vi-
enforcement che ha la funzione di com- sta dell’economista il danno spesso rubri-
pensare coloro che hanno subito un pre- cato come perdita di chance non costitui-
giudizio ingiusto. Nonostante queste di- sce una categoria sostanzialmente diversa
verse finalità, l’analisi economica richie- da quelle ora elencate. Ciascuna delle
sta per pervenire a una quantificazione componenti che contribuiscono alla for-
del quantum debeatur, nei suoi presuppo- mazione del reddito e del patrimonio delle
sti, non è dissimile da quella che deve es- imprese può essere incisa dall’evento pre-
sere esperita per determinare l’entità del- giudizievole in termini probabilistici. Ad
l’aiuto da recuperare. L’obiettivo in questo esempio, qualora l’aiuto impedisca la par-
caso è ottenere una descrizione del mer- tecipazione a una gara, a seconda dell’e-
cato, in tutte le sue rilevanti dimensioni, sito della procedura competitiva, esistono
in un ipotetico mondo in cui lo Stato non diversi scenari controfattuali possibili a
avrebbe concesso l’aiuto in questione, se cui è associabile una distribuzione di pro-
non nei limiti consentiti dall’ordinamen- babilità. I maggiori volumi di vendita che
to. Siccome l’analisi ha un obiettivo più l’impresa avrebbe conseguito in caso di
ampio del mero accertamento dell’entità aggiudicazione vanno scontati per la pro-
dell’aiuto, la ricostruzione dello scenario babilità di questo evento, e dunque de-
controfattuale non può essere troncata5, vono essere determinati nel loro valore
qualunque sia la modalità di concessione “atteso”. Tale ragionamento può appli-
dell’aiuto e la tripartizione delle fattispe- carsi anche per eventi futuri, il cui verifi-
cie prima proposta diventa qui irrilevan- carsi è, per loro natura, incerto.
Dato che lo scenario controfattuale
te. Sia che si tratti di sovvenzioni, di vio-
ipotizza l’assenza dell’intervento statale il-
lazioni del principio dell’investitore pri-
legittimo, esso si caratterizza anche per la
vato o di sussidi indiretti, la quantifica-
mancata restituzione dell’aiuto che in-
zione del danno impone una descrizione
vece, nella maggior parte dei casi, con-
a tutto tondo dell’ipotetico assetto che il
nota lo scenario fattuale. In altri termini
mercato avrebbe assunto laddove le mi- alla concessione dell’aiuto segue, o do-
sure illegittime non fossero state adottate. vrebbe seguire, l’azione di recupero del-
Un secondo elemento di differenzia- l’aiuto stesso. Mentre la concessione del-
zione riguarda il soggetto di cui occorre l’aiuto può determinare un danno per le
ricostruire le variabili economiche con- imprese concorrenti, la restituzione del-
trofattuali. Mentre nel caso del recupero, l’aiuto crea per esse un vantaggio. Ne con-
lo scenario controfattuale riguarda il com- segue, dunque, che laddove il recupero
portamento dello Stato e l’utilità addizio- dell’aiuto riduca la capacità competitiva
nale tratta dall’impresa beneficiaria, nel del beneficiario a vantaggio delle imprese
caso del risarcimento, interessa stabilire concorrenti, l’utilità patrimoniale di que-
la disutilità che altre imprese hanno sof- ste ultime determinata dall’azione di re-
ferto come conseguenza dell’aiuto. cupero nei confronti del primo, laddove
Questa disutilità può derivare ad esem- sia avvenuta, deve sottrarsi al danno ri-
pio, da: i) maggiori costi sostenuti per l’ac- sarcibile, proprio perché non si sarebbe
quisto di materie prime, beni intermedi o verificata se lo Stato non avesse mai con-
servizi; ii) minori ricavi per una riduzione cesso l’aiuto. Ciò non implica che la resti-
dei volumi di vendita; iii) ritardi nell’ac- tuzione del beneficio illecito elida il fon-
quisizione della clientela; iv) deteriora- damento di una richiesta risarcitoria, poi-
mento della propria reputazione commer- ché, sebbene l’istituto del recupero sia
ciale; v) riduzione del valore del brand o di volto a ripristinare la situazione concor-
altri asset materiali o immateriali. Questo renziale ex-ante, esso non può evitare il
elenco probabilmente non è esaustivo. prodursi di effetti non più modificabili.

5 Vale a dire che non ci si può limitare a indi- corre sempre considerare i comportamenti ipote-
viduare il comportamento ipotetico dello Stato tici di tutti gli attori del mercato nello scenario
che avrebbe reso suo intervento legittimo, ma oc- controfattuale.
674 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Tuttavia, quando l’aiuto consiste in una scelte che hanno aggravato il danno su-
mera sovvenzione in denaro, la sua resti- bito o l’eventuale omissione di condotte
tuzione avviene nella stessa forma e in un che avrebbero potuto mitigarlo. In so-
identico valore (maggiorato dagli inte- stanza, all’indagine economica viene chie-
ressi). Sicché potrebbe anche ipotizzarsi sto di stabilire se sia più corretto confron-
che il danno inziale subito dai concor- tare i valori economici dello scenario con-
renti del beneficiario sia compensato dal trofattuale (assenza dell’aiuto illecito) con
vantaggio successivo, salvo che i due mo- quelli dello scenario fattuale o piuttosto
menti storici in cui si realizzano i due av- con quelli di un altro scenario controfat-
venimenti (concessione dell’aiuto e recu- tuale, da determinare analiticamente, in
pero) e i diversi ruoli che i protagonisti cui l’impresa danneggiata avrebbe tenuto
della vicenda vi giocavano non compor- comportamenti idonei a ridurre le conse-
tino conseguenze diverse per le due da- guenze negative dell’aiuto, ovvero avrebbe
zioni di denaro di segno opposto ma iden- evitato condotte che le hanno accresciute.
tico valore (reale).
Un altro elemento rilevante per la defi- III. METODI PER LA COSTRUZIONE DEL CON-
nizione dello scenario controfattuale è il TROFATTUALE
comportamento dell’impresa che si ri-
tiene danneggiata. Ciò rileva sotto due I metodi che sono stati sviluppati per
profili. Il primo è che tale impresa po- la costruzione di uno scenario controfat-
trebbe avere adottato comportamenti – tuale sono prevalentemente di tipo com-
che non avrebbe adottato altrimenti – che parativo. L’ipotesi di lavoro è che il valore
le hanno consentito di traslare (almeno) che le grandezze economiche rilevanti
parte del danno sui propri acquirenti. L’i- avrebbero assunto nella situazione ipote-
potesi rileva soprattutto quando la conse- tica sono desumibili da quello che le
guenza dannosa consista nell’imposizione stesse variabili hanno effettivamente fatto
di maggiori costi per l’acquisto dei fattori registrare in altri contesti che si differen-
produttivi. Dato che le decisioni di prezzo ziano su un piano soggettivo, temporale,
di un’impresa dipendono, tra l’altro, dai geografico o merceologico o una qualche
costi e in modo particolare da quelli di combinazione di questi elementi distin-
natura variabile, l’analisi economica po- tivi. Ad esempio, il valore di mercato di un
trebbe dimostrare che l’impresa danneg- terreno che si ipotizza lo Stato abbia ven-
giata ha applicato nello scenario fattuale duto a condizioni di favore può essere ri-
prezzi più elevati di quelli che avrebbe costruito prendendo il prezzo che è stato
adottato nello scenario controfattuale, pagato a soggetti privati per terreni con
così che, di fatto, il maggior costo non è caratteristiche analoghe in un periodo di-
andato interamente a riduzione dei mar- verso o in un mercato geografico diverso.
gini di profitto, ma è stato in realtà sop- Il termine di confronto che viene utiliz-
portato in parte dai consumatori. Questo zato per questa analisi è denominato ben-
fenomeno, denominato passing on, di- chmark.
pende da numerose caratteristiche del La scelta del benchmark di riferimento
mercato interessato, le principali delle dipende innanzitutto dalla finalità dell’a-
quali sono: la natura simmetrica o asim- nalisi. Se questa mira alla determinazione
metrica dell’incremento dei costi e l’elasti- dell’entità dell’aiuto e l’aiuto deriva dalla
cità della domanda che si rivolge all’im- violazione del principio dell’investitore
presa che ha subito l’aggravio di costi. Il privato in un’economia di mercato, il
passing on è maggiore se gli effetti del- comportamento ipotetico dello Stato può
l’aiuto riguardano in modo simmetrico essere ricostruito considerando le con-
tutte le imprese concorrenti di quelle be- dotte contemporanee adottate da altri sog-
neficiarie e tanto minore è l’elasticità getti nel medesimo mercato interessato dal-
della domanda a esse rivolta. l’intervento statale. Ad esempio, il prezzo
Il secondo motivo per cui rileva l’ana- controfattuale di vendita di un bene alie-
lisi del comportamento dell’impresa dan- nato dallo Stato può essere rinvenuto nei
neggiata riguarda l’eventuale esistenza di prezzi di vendita dei medesimi beni, nella
P. BUCCIROSSI – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA PER IL CALCOLO DELL’AIUTO DA RECUPERARE 675

stessa area geografica, nello stesso inter- vero di un danno presuppone che l’inter-
vallo temporale, ma da parte di soggetti vento statale abbia modificato le scelte di
privati. Tuttavia, è opportuno verificare altri attori economici (concorrenti, forni-
che le condizioni di equilibrio del mercato tori, acquirenti), e che dunque le osserva-
non siano state modificate proprio dal zioni riferite alle transazioni economiche
ruolo che vi giocano le transazioni con lo che si sono svolte nell’ambito interessato
Stato. Se, infatti, queste ultime hanno un dall’aiuto, contemporaneamente alla sua
peso di rilievo, le scelte di prezzo dello erogazione, non possono rappresentare
Stato, che riguardino l’offerta o la do- ciò che sarebbe accaduto in assenza di
manda di beni (così come di prestiti ga- tale intervento.
ranzie o investimenti), possono incidere In questi casi i possibili benchmark
sui prezzi che gli altri operatori privati sono forniti dallo stesso mercato interes-
sono indotti a corrispondere o ad accet- sato dall’aiuto, ma osservato in un pe-
tare per concludere una transazione. Ne riodo diverso, ovvero da altri mercati
segue che proprio la vendita a un prezzo merceologici o geografici che presentano
inferiore a quello “normale” effettuata caratteristiche simili al mercato rilevante,
dallo Stato può generare un valore di mer- ma che non sono stati influenzati, diretta-
cato più basso di quello che si sarebbe mente o indirettamente, dall’aiuto.
avuto se lo Stato si fosse comportato come I metodi di stima delle variabili con-
un operatore privato. Pertanto, se non si trofattuali sono chiamati: i) before and af-
tenesse conto dell’endogeneità del prezzo ter, se il benchmark è dato dallo stesso
osservato, si giungerebbe a una sottostima mercato in periodi diversi; ii) yardstick, se
dell’entità dell’aiuto. Si potrebbe sostenere il benchmark è rappresentato da un mer-
che se l’intervento pubblico produce una cato diverso. Tali due impostazioni pos-
riduzione dei prezzi a cui hanno accesso sono essere combinate tra loro, dando
imprese diverse dalla beneficiaria, l’aiuto origine a un terzo metodo denominato
potrebbe essere commisurato alla diffe- difference-in-differences.
renza tra il prezzo corrisposto da tale im- Per chiarire questi approcci si sup-
presa e quello pagato dalle imprese che ponga che si voglia determinare il volume
non hanno beneficiato delle condizioni di delle vendite nello scenario controfat-
vendita proposte dallo Stato, poiché tale tuale. Se si usa (una versione semplice)
differenza identifica il tratto della seletti- dell’approccio before-and-after le vendite
vità che è proprio della nozione di aiuto. controfattuali saranno pari a quelle che si
Tuttavia, ciò contrasta con la finalità del- sono realizzate in un periodo precedente
l’azione di recupero che deve mirare a ri- la concessione dell’aiuto; se l’approccio è
pristinare le condizioni concorrenziali an- (la versione semplice) dello yardstick le
tecedenti all’adozione della misura statale vendite controfattuali saranno stimate
e che, nel caso esemplificativo, qui di- pari a quelle che si sono avute nel mer-
scusso, deve portare a identificare il cato di riferimento non inciso dall’inter-
prezzo che l’acquirente avrebbe corrispo- vento pubblico. Il metodo difference-in-
sto se lo Stato avesse agito come un nor- differences richiede invece di calcolare
male operatore di mercato. due differenze: la variazione delle vendite
Se la finalità dell’analisi economica è nel mercato di cui si vuole costruire il
identificare i comportamenti di soggetti controfattuale nel periodo in cui era pre-
diversi dallo Stato, come nel caso di un sente l’aiuto rispetto al periodo prece-
sussidio dato ai consumatori, allora è op- dente (1ª differenza) e l’analoga varia-
portuno non utilizzare come benchmark zione delle vendite nei medesimi periodi
lo stesso mercato interessato dall’aiuto nel mercato di confronto (2ª differenza).
nello stesso periodo. Tale indicazione è L’effetto dell’aiuto sui volumi di vendita è
valida anche quando il controfattuale quindi dato dalla differenza tra la 1ª diffe-
deve essere costruito per quantificare il renza e la 2ª differenza e i volumi contro-
danno. fattuali sono pari a quelli effettivi meno
La ragione di questa affermazione è questa “differenza tra le differenze” (da
che l’esistenza di un aiuto indiretto ov- qui il nome del metodo).
676 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

L’assunzione implicita in questi me- probabile e idonea ad alterare la stima.


todi è che il contesto utilizzato come Questi rimedi consistono nella elabora-
benchmark costituisce una “narrazione” zione di correttivi che consentano di in-
attendibile di cosa sarebbe successo nel corporare nella stima gli effetti di altri fat-
mercato in esame se questo non fosse tori rilevanti, quali modificazioni dei co-
stato modificato dall’aiuto. E, dunque, nel sti dei fattori produttivi, delle tecnologie
approccio before and after, l’assunzione è di produzione e distribuzione, della
che le condizioni di mercato in un pe- gamma di prodotti offerti, delle prefe-
riodo antecedente la concessione del- renze dei consumatori o di altre determi-
l’aiuto sarebbero rimaste invariate; nel- nanti della domanda (v. infra sez. IV).
l’approccio yardstick, che le condizioni Un approccio alternativo ai modelli
del mercato usato come comparatore comparativi è la costruzione di un mo-
sono le stesse di quelle del mercato og- dello c.d. “strutturale”. I modelli struttu-
getto di studio. Queste assunzioni, formu- rali sono stati elaborati dalla teoria eco-
late così semplicisticamente, sono spesso nomica per descrivere il comportamento
violate. Quasi sempre lo scorrere del degli attori economici e la loro intera-
tempo comporta la modificazione di altri zione. Esistono modelli che descrivono le
fattori che incidono sugli scambi econo- scelte dei consumatori, modelli che ri-
mici, sulle scelte dei consumatori e sulle guardano le scelte delle imprese e modelli
posizioni delle imprese. Analogamente, di mercato che, combinando i precedenti,
mercati diversi, geograficamente o mer- delineano le caratteristiche dell’equilibrio
ceologicamente, presentano tratti propri in termini di prezzi, quantità scambiate,
e distintivi che hanno effetti decisivi sul costi e profitti per ciascuna impresa.
loro equilibrio. Questi modelli teorici, espressi in ter-
L’approccio difference-in-differences mini matematici, devono essere “portati
consente in parte di rimediare alla viola- sui dati” mediante l’utilizzo di tecniche di
zione di queste assunzioni perché tiene stima o di calibrazione, e possono essere
conto degli effetti di modificazioni delle usati per simulare i comportamenti di
condizioni di mercato nel tempo e delle consumatori e imprese qualora le loro
differenze esistenti tra mercati diversi. scelte fossero avvenute in assenza del-
Con questo metodo si ammette che le l’aiuto. Ad esempio nella decisione riguar-
condizioni di mercato possano mutare dante la concessione di un contributo per
nel tempo o essere disomogenee tra due l’acquisto di decoder digitali per la rice-
mercati. Tuttavia si assume, ed è qui il zione di programmi televisivi, la Commis-
fondamento del metodo, che i fattori che sione Europea ha sostenuto che tale mi-
incidono sull’andamento di un mercato sura configurava un aiuto incompatibile
siano comuni a entrambi i mercati, con perché idonea a favorire l’acquisizione di
l’eccezione dell’aiuto, e che gli effetti di clientela addizionale da parte di alcune
tali fattori sarebbero stati analoghi se non imprese che offrivano programmi televi-
ci fosse stato l’aiuto. Se dunque esiste una sivi a pagamento. Per la quantificazione
differenza tra le variazioni subite dalle dell’aiuto risultava, dunque, necessario
grandezze economiche oggetto di analisi, calcolare l’incremento della domanda dei
questa può essere attribuita all’evento che decoder e dei servizi di pay-tv determi-
a noi interessa e cioè la concessione del- nata dall’aiuto. A tal fine, la Commissione
l’aiuto. Ovviamente, anche questa assun- suggeriva l’adozione di un modello di do-
zione può essere violata e all’economista manda a scelta discreta (discrete choice
in tutti i casi deve essere richiesto di veri- demand model), il quale avrebbe consen-
ficare la validità delle assunzioni impli- tito “di valutare l’impatto di una serie di
cite in tutte le metodologie utilizzabili e diversi fattori, quali i contenuti dei pro-
predisporre gli opportuni rimedi laddove grammi e il prezzo, sulle scelte operate da
dovesse risultare che la loro violazione è vari tipi di consumatori”6.

6 Dec. Comm. CE, 24 gennaio 2007, C-52/


2005, Decoder digitali § 203.
P. BUCCIROSSI – IL RUOLO DELL’ANALISI ECONOMICA PER IL CALCOLO DELL’AIUTO DA RECUPERARE 677

All’estremo opposto dei modelli strut- tecnico che può consentire l’applicazione
turali, si situano approcci più pragmatici, di metodi tra loro molto diversi.
ma anche meno idonei a fornire rappre- La scelta della tecnica rileva soprat-
sentazioni attendibili in presenza di feno- tutto quando si opta per un metodo com-
meni economici complessi. Ad esempio, parativo. Negli altri casi le opzioni sono
un’impresa potrebbe utilizzare il business relativamente più ristrette perché, nel
plan elaborato prima della concessione caso dei modelli strutturali, l’adozione di
dell’aiuto di cui si è avvantaggiato un pro- tecniche statistiche avanzate è d’obbligo,
prio concorrente per comprovare gli ef- mentre negli approcci più semplici e
fetti negativi dell’azione statale e per pragmatici esse sono difficilmente utiliz-
quantificare il danno. Questo tipo di evi- zabili. I metodi comparativi sono invece
denza deve essere trattato con estrema suscettibili di attuazioni più o meno sofi-
cautela, nella consapevolezza che un sticate a seconda della tecnica applicata.
piano aziendale è redatto sulla base di as- L’approccio più semplice (a volte sem-
sunzioni la cui validità non può darsi per plicistico) consiste nello stimare la varia-
scontata. Considerazioni analoghe pos- bile controfattuale di interesse utilizzando
sono formularsi per altri documenti (ri- medie semplici delle sue realizzazioni nel
cerche di centri studi, report di analisti, periodo o nel mercato di confronto. Ad
ecc.) di cui occorre sempre valutare l’at- esempio, le vendite controfattuali potreb-
tendibilità della fonte e la correttezza bero essere poste pari alla media delle
delle ipotesi, implicite o esplicite, utiliz- vendite realizzate nel periodo precedente
zate per la loro redazione. Nonostante la concessione dell’aiuto.
queste doverose note di prudenza, si deve Tuttavia una semplice osservazione
riconoscere che qualunque elemento ido- permette di discutere i possibili problemi
neo a fornire informazioni sul mercato di questa tecnica di stima e illustrare l’in-
interessato dall’aiuto può contribuire alla tuizione alla base delle possibili solu-
costruzione di un plausibile scenario con- zione. Se, ad esempio, si osservasse che
trofattuale. L’apprezzamento della capa- nel periodo di confronto le vendite mo-
cità probatoria di questi elementi, come strano un chiaro trend crescente, la media
di quelli che derivano dall’applicazione semplice porterebbe a una probabile sot-
dei metodi precedentemente descritti, tostima delle vendite nel periodo rile-
può essere affidata, in prima battuta, alla vante, le quali, seguendo lo stesso trend,
valutazione tecnica di un economista e, in sarebbero state più elevate di quelle veri-
ultima istanza, deve essere rimessa al giu- ficatesi nel periodo precedente. Dunque,
dice. l’assunzione implicita della (versione
semplice) del metodo before and after (che
IV. TECNICHE DI STIMA
le condizioni di mercato esistenti nel pe-
riodo precedente la concessione dell’aiuto
Un cenno conclusivo deve essere fatto sono una “narrazione” attendibile di cosa
alle tecniche di stima. Occorre prelimi- sarebbe successo nel mercato nel periodo
narmente chiarire che i metodi per la co- successivo qualora l’aiuto non fosse stato
struzione dello scenario controfattuale, concesso) sarebbe violata. Per correggere
(descritti supra III), e le tecniche per l’ap- questo errore si potrebbe assumere che la
plicazione di questi metodi sono aspetti dinamica della crescita dei volumi di ven-
complementari ma diversi del lavoro di dita sarebbe rimasta invariata anche nel
analisi dell’economista e non dovrebbero periodo successivo (quello di vigenza del-
essere confusi. Ad esempio, non è corretto l’aiuto) e quindi la stima controfattuale
parlare di un “metodo econometrico”, potrebbe avvenire descrivendo il trend7 e
giacché l’analisi econometrica (di cui si proiettando le vendite, osservate nel
dirà appresso) rappresenta lo strumento primo periodo, nel periodo di interesse.

7 Ovviamente anche la scelta della forma fun- l’intervallo di tempo), esponenziale (variazioni più
zionale che descrive il trend è cruciale. Questo po- che proporzionali) o logaritmico (meno che pro-
trebbe essere lineare (variazioni proporzionali al- porzionali) o anche assumere forme più articolate.
678 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Questa semplice revisione della tec- interattivi può essere “spiegata” da diversi
nica di stima può servire per illustrare l’i- fattori quali il prezzo e l’offerta di pro-
dea generale. Nell’esempio, l’analista os- grammi televisivi, nonché la concessione
serva che la variabile di interesse (ad di un contributo all’acquisto. La defini-
esempio le vendite) non è costante nel zione e la stima di un modello che de-
tempo e ne deduce che la stima controfat- scriva le decisioni di acquisto dei decoder
tuale deve dare un adeguato peso alla va- potrebbe consentire di stimare se e in che
riabile “tempo”. Tale ragionamento può misura si sarebbe venduto un numero in-
essere applicato a qualunque variabile in feriore di decoder se il sussidio all’acquisto
grado di incidere sulla grandezza econo- non fosse stato concesso.
mica rilevante. Ad esempio, i prezzi di un L’analisi di regressione può essere im-
prodotto possono dipendere dai costi dei piegata in tutti i metodi comparativi so-
fattori di produzione, dal livello della do- pra descritti e dovrebbe essere preferita
manda, da variazioni nella capacità pro- ad altre tecniche quando sono disponibili
duttiva, ecc. Per tenere nel dovuto conto dati sufficienti per la sua applicazione.
gli effetti di queste variabili, come nel In conclusione, si deve ricordare che
caso del trend, occorre trovare una rela- qualunque approccio sia adottato con ri-
zione che descriva il modo in cui inci- ferimento al metodo e alla tecnica di
dono sul valore della variabile in esame. stima, proprio per la natura ipotetica del-
Una volta appurato l’impatto di tali fat- l’esercizio, l’analisi porterà sempre a una
tori, si può tentare di isolare l’effetto del- stima delle grandezze economiche rile-
l’aiuto da quello delle altre variabili. vanti e non alla loro determinazione certa.
La tecnica più appropriata per identifi- Il grado di incertezza che può conside-
care la relazione cercata è l’analisi di re- rarsi accettabile non è questione tecnica,
gressione detta anche analisi econome- ma attiene allo standard probatorio ri-
trica. Questo approccio consiste nell’ipo- chiesto dall’ordinamento e che può diffe-
tizzare una relazione funzionale tra una rire a seconda che l’analisi economica sia
variabile (quella per cui interessa il valore svolta per determinare l’ammontare del-
controfattuale – denominata variabile di- l’aiuto da recuperare o per la quantifica-
pendente) e altre variabili esplicative, tra zione del danno.
cui l’aiuto concesso dallo Stato e le altre
variabili definite “di controllo”. Una volta PAOLO BUCCIROSSI
scelta la forma funzionale e le variabili di
controllo, che insieme formano il c.d.
“modello”, l’uso di tecniche statistiche Bibliografia
consente di identificare il peso che cia- FRIEDERISZICK - ROLLER - VEROUDEN, «Euro-
scuna variabile esplicativa ha sulla varia- pean State Aid Control: An Economic Fra-
bile dipendente. Il modello stimato può mework», in P. BUCCIROSI (a cura di), Handbook
of Antitrust Economics, The MIT Press, Cam-
quindi essere utilizzato per determinare il bridge, (MA), 2008 p. 625 e ss.; OXERA, «Quan-
valore che la variabile di interesse avrebbe tifying antitrust damages. Towards non-bin-
assunto se lo Stato non avesse concesso ding guidance for courts», in Study prepared
l’aiuto. Ad esempio, la vendita di decoder for the European Commission, 2009.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La tutela giurisdizionale contro le decisioni della Commissione
in materia di aiuti di Stato (Diritto UE)

Sommario: I. IL CONTROLLO SUGLI AIUTI DI STATO E zionale interviene in maniera “comple-


LA TUTELA GIURISDIZIONALE. – II. LA TUTELA DE- mentare” rispetto alla Commissione quan-
GLI “INTERESSATI”. – III. I RICORSI CONTRO LE
do si tratti di valutare non la compatibi-
DECISIONI POSITIVE ADOTTATE SENZA INDAGINE
FORMALE. – IV. LA POSIZIONE DEGLI STATI MEM- lità dell’aiuto ma la sua legalità3, ossia il
BRI. – V. LA TUTELA DELLA COMPETENZA ESCLU- fatto che l’aiuto è stato erogato senza pre-
SIVA DELLA COMMISSIONE A VALUTARE LA COMPATI- via notifica alla Commissione in viola-
BILITÀ DEGLI AIUTI CON IL MERCATO COMUNE. – zione dell’art. 108 § 3 ultima frase, TFUE,
VI. MOTIVI E NATURA DEL CONTROLLO DI LEGA- disposizione munita di efficacia diretta
LITÀ. – VII. IL RUOLO DEL GIUDICE NAZIONALE.
che può, conseguentemente, essere fatta
valere in giudizio direttamente dai singoli
I. IL CONTROLLO SUGLI AIUTI DI STATO E LA dinanzi al giudice nazionale. La riforma
TUTELA GIURISDIZIONALE del 2009 della disciplina degli aiuti ha ul-
teriormente messo in evidenza l’impor-
Il procedimento di controllo in mate- tanza del ruolo del giudice nazionale me-
ria di aiuti di Stato ha natura bilaterale, diante un’apposita Comunicazione della
poiché l’unico interlocutore ufficiale della Commissione4.
Commissione è lo Stato membro che La tutela giurisdizionale contro le de-
eroga l’aiuto. Salva la possibilità di parte- cisioni della Commissione in materia di
cipare al procedimento amministrativo aiuti è dunque offerta sia dal Trib. UE e
per altri soggetti interessati dall’aiuto, dalla C. giust. UE sia dal giudice nazio-
come i beneficiari o i loro concorrenti, è nale con il limite, per quest’ultimo, di non
sempre lo Stato membro interessato il poter sindacare direttamente la validità
soggetto principale di tale procedimento e degli atti di diritto derivato, dovendosi a
il destinatario delle decisioni adottate in tal fine sollevare una questione pregiudi-
esito ad esso1. Tale natura bilaterale rap- ziale di validità alla Corte ai sensi dell’art.
presenta perfettamente la dialettica tra 267 TFUE. Su tale limite, si fa rinvio a
esigenze di tutela della concorrenza, sal- quanto già detto nella voce dedicata alla
vaguardate dalla Commissione, e neces- tutela giurisdizionale contro le decisioni
sità di considerare, mediante l’aiuto, que- della Commissione in materia antitrust,
gli interessi ritenuti importanti per la so- cui si rinvia anche per altri punti generali
cietà in uno Stato membro determinato. come la tutela cautelare contro le deci-
La tutela giurisdizionale offerta dal sioni della Commissione o le impugna-
Trib. UE e dalla C. giust. UE è la sede di zioni contro le sentenze del Trib. UE o an-
composizione di questi diversi interessi e, cora gli aspetti generali della disciplina
soprattutto, di protezione dei diritti dei del rinvio pregiudiziale alla C. giust. UE
privati interessati dal procedimento ma ai sensi dell’art. 267 TFUE.
da esso normalmente esclusi. Quanto al
giudice nazionale, esso ricopre un ruolo
II. LA TUTELA DEGLI “INTERESSATI”
importante anche in tale settore. In tal
senso, è vero che la Commissione dispone L’art. 1 h, Reg. 659/1999, considera co-
della “competenza esclusiva” per valutare me soggetti interessati qualsiasi Stato
la compatibilità con il mercato comune membro, e qualsiasi persona, impresa o
degli aiuti2. Ciononostante, il giudice na- associazione d’imprese i cui interessi pos-
1 C. giust. UE, 24 settembre 2002, cause riu- C-261/01 e C-262/01, van Calster, in Racc. 2003, p.
nite C-74/00 P e C-75/00 P, Falck e Acciaierie di I-12249, punto 74.
Bolzano c. Commissione, in Racc. 2002, p. I-7869, 4 Comunicazione della Commissione relativa
punto 81. all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato da
2 C. giust. UE, 18 luglio 2007, C-119/05, Luc- parte dei giudici nazionali, in G.U.U.E. C-85, 9
chini, in Racc. 2007, p. I-6199, punto 52. aprile 2009, p. 1 (di seguito “Com. della Commis-
3 C. giust. UE, 21 ottobre 2003, cause riunite sione sui giudici nazionali”).
680 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

sono essere lesi dalla concessione di aiuti. ricorrente e la sua esecuzione è automa-
Tra essi la disposizione annovera espres- tica, nel senso che, a tal fine, l’atto non la-
samente le imprese beneficiarie, le im- scia alcun potere discrezionale ai soggetti
prese concorrenti e le organizzazioni pro- incaricati di attuarlo, né richiede l’ado-
fessionali. Inoltre, nella categoria degli in- zione di alcuna norma intermedia9.
teressati la Corte ha fatto rientrare anche In merito alla natura individuale del
i sindacati5. Si tratta pertanto di una cate- pregiudizio, essa va riferita al fatto che la
goria molto ampia di soggetti6, che sono misura che si vuole contestare tocca il ri-
accomunati dalla circostanza di subire corrente in ragione di sue qualità specifi-
“concrete ripercussioni” sulla propria si- che che lo distinguono dalla generalità,
tuazione a fronte dell’aiuto7. Nel caso alla stessa stregua del destinatario della
d’imprese, tale rapporto di pregiudizio decisione10. Ciò accade con riferimento
potenziale è evidentemente ben dimo- alla “posizione sul mercato” del beneficia-
strato dal rapporto di concorrenza tra be- rio di un aiuto11, in merito al quale, ad
neficiario e impresa concorrente non es- esempio, la Commissione abbia adottato
sendo tuttavia necessario per le due im- una decisione negativa in cui ordini il re-
prese essere attive sullo stesso mercato, cupero dell’aiuto12.
bastando, a tal fine, l’utilizzo nel processo Ciò può anche accadere ove il ricor-
di produzione delle stesse materie prime8. rente sia un concorrente del beneficiario.
Per tali soggetti (tranne che per gli In tal caso, il pregiudizio individuale deve
Stati membri), il ricorso principale contro essere dimostrato sulla base degli effetti
una decisione della Commissione che di- che la concessione dell’aiuto, accettata
chiara l’incompatibilità di un aiuto è il ri- dalla Commissione nella decisione posi-
corso di annullamento di cui all’art. 263 tiva impugnata, produce sulla situazione
comma 4 TFUE. Il riferimento al comma del ricorrente13. Una semplice prova del-
4 di tale disposizione è inevitabile posto l’esistenza di un rapporto concorrenziale
che il destinatario delle decisioni della tra ricorrente e beneficiario dell’aiuto non
Commissione in materia di aiuti è sempre è sufficiente occorrendo, invece, dimo-
lo Stato membro che eroga l’aiuto (art. 25, strare gli effetti negativi sulla situazione
Reg. 659/1999). Pertanto, la prova di un economica del ricorrente prodotti dalla
pregiudizio diretto e individuale sarà sem- concessione dell’aiuto14.
pre necessaria sia per i ricorsi dei benefi- Per contro, la partecipazione del ricor-
ciari sia per i ricorsi dei terzi interessati. rente al procedimento amministrativo
Quanto alla natura diretta del pregiu- conclusosi con la decisione impugnata,
dizio, essa consiste nel fatto che la deci- anche se attiva e determinante15, non co-
sione della Commissione che s’intende stituisce ancora un indice sufficiente del-
contestare produce immediatamente i l’esistenza del pregiudizio individuale16 e,
propri effetti sulla situazione giuridica del dunque, della ricevibilità del ricorso17.
5 C. giust. UE, 9 luglio 2009, causa C-319/07 P, 11 C. giust. UE, 28 gennaio 1986, causa 169/
3F c. Commissione, in Racc. 2009, p. I-5963, pun- 84, Cofaz e. a. c. Commissione, in Racc. 1986, p.
to 33. 391, punti 22-25.
6 C. giust. UE, 14 novembre 1984, causa 323/ 12 C. giust. UE, 29 aprile 2004, causa C-298/00
82, Intermills c. Commissione, in Racc. 1984, p. P, Italia c. Commissione, in Racc. 2004, p. I-4087,
3809, punto 16. punto 39.
7 C. giust. UE, 24 maggio 2011, causa C-83/09 13 C. giust. UE, 22 novembre 2007, causa C-
P, Commissione c. Kronoply e Kronotex, non an- 525/04 P, Spagna c. Commissione (Lenzing), Rac.
cora pubblicata, punto 65. 2007, p. I-9947, punto 35.
8 Ibidem, punti 66-67. 14 Ibidem, punti 37, 39 e 41.
9 C. giust. UE, 13 ottobre, 2011, cause riunite, 15 C. giust. UE, 28 gennaio 1986, Cofaz, cit.,
C-463/10 P e C-475/10 P, Deutsche Post c. Com- punto 24.
missione, non ancora pubblicata, punto 66 e giu- 16 C. giust. UE, 22 novembre 2007, Spagna c.
risprudenza ivi citata. Commissione (Lenzing), cit.; 22 novembre 2007,
10 C. giust. UE, 15 luglio 1963, causa 25/62, causa C-260/05 P, Sniace c. Commissione, in Racc.
Plaumann c. Commissione, in Racc. 1963, p. 95; 2007, p. I-10005.
13 dicembre 2005, causa C-78/03 P, Commissione 17 C. giust. UE, 13 dicembre 2005, ARE, cit.,
c. Aktionsgemeinschaft Recht und Eigentum punto 56.
(ARE), in Racc. 2005, p. I-10737, punto 33.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO LE DECISIONI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 681

Nel caso di regimi di aiuto, occorre Oltre alla sussistenza di un pregiudizio


che l’impresa abbia effettivamente benefi- diretto e individuale, la ricevibilità del ri-
ciato dell’aiuto perché possa subire un corso presentato da un privato è subordi-
pregiudizio individuale dalla decisione nata alla prova di un interesse ad agire,
che ne dichiara l’incompatibilità con il certo e attuale21, nonché all’esistenza di
mercato comune, non essendo invece suf- un atto impugnabile, ossia di un atto che
ficiente, a tal fine, il fatto di essere un be- produca effetti giuridici obbligatori. Una
neficiario potenziale18. decisione positiva, ossia che dichiara un
I regimi di aiuto pongono una que- aiuto compatibile con il mercato comune,
stione di ricevibilità di un ricorso di an- non è un atto impugnabile dal beneficia-
nullamento diretto contro un’eventuale rio dell’aiuto, posto che non incide sui
decisione negativa ad essi riferita. Tale suoi interessi22.
questione va esaminata alla luce dell’art.
263 comma 4 TFUE, ultima frase, intro- III. I RICORSI CONTRO LE DECISIONI POSITIVE
dotta con il Tr. di Lisbona, ove si men- ADOTTATE SENZA INDAGINE FORMALE
ziona la possibilità di proporre un ricorso
contro un atto di natura regolamentare Se il concetto di pregiudizio indivi-
che non comporti misure di esecuzione. duale ai sensi dell’art. 263 comma 4 TFUE
In tal senso, è possibile considerare una continua ad essere legato all’interpreta-
decisione avente ad oggetto un regime di zione tradizionale seguita nelle sentenze
aiuto come un atto di portata generale, e Plaumann e Cofaz e sopra ricordata23, una
dunque avente natura “regolamentare” ai sfumatura in senso più liberale si ravvisa
sensi della disposizione da ultimo citata invece nella giurisprudenza sulla ricevibi-
poiché in tal caso la decisione della Com- lità dei ricorsi degli interessati di cui al-
missione si indirizza allo Stato membro l’art. 1 lett. h Reg. 659/1999, contro le de-
nel suo complesso e, rispetto al regime di cisioni positive adottate dalla Commis-
aiuto, i beneficiari sono designati in ma- sione senza aprire la procedura d’inda-
niera generale e astratta19. E tuttavia, ciò gine formale prevista all’art. 6 § 1, Reg.
non consente ancora la proposizione di 659/1999 e 108 § 2 TFUE.
un ricorso di annullamento contro la de- In tale ipotesi, dopo un esame prelimi-
cisione relativa al regime di aiuto sulla nare, la Commissione può ritenere o che
base dell’art. 263 comma 4 TFUE, ultima la misura non costituisca un aiuto o che
frase. Invero, anche in tale ipotesi, oc- non sussistano dubbi sulla sua compatibi-
corre accertare se vi siano delle misure di lità con il mercato comune (art. 4 §§ 2 e 3
esecuzione che la decisione negativa ine- Reg. 659/1999). Nella fase dell’indagine
vitabilmente comporta, dovendosi far preliminare, anche se soggetta ad un do-
rientrare nella categoria di tali misure an- vere di buona amministrazione, la Com-
che le misure nazionali, com’è stato re- missione non è obbligata ad uno scambio
centemente ritenuto a proposito di una d’informazioni con il denunciante sugli
decisione relativa ad un regime di aiuti in aspetti giuridici e fattuali del reclamo24.
materia fiscale, la cui esecuzione era su- Un’informazione sintetica di tale deci-
bordinata all’adozione di un avviso di ri- sione è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
scossione20. UE (art. 26 § 1, Reg. 659/1999). Ove in-

18 C. giust. UE, 19 ottobre 2000, cause riunite sione, in Racc. 2003, p. II-1873, punto 47 e la giu-
C-15/98 e C-105/99, Italia e Sardegna Lines c. risprudenza ivi citata.
Commissione, in Racc. 2000, p. I-8855, punto 33 e 22 Trib. UE, 30 gennaio 2002, causa T-212/00,
giurisprudenza ivi citata. Nuove Industrie Molisane / Commissione, in Racc.
19 C. giust. UE, 17 settembre 2009, causa C- 2002, p. II-347.
519/07 P, Commissione c. Koninlijke Friesland 23 C. giust. UE, rispettivamente 15 luglio
Campina, in Racc. 2009, p. I-8495, punto 53. 1963, Plaumann c. Commissione, cit. e 28 gennaio
20 Concl. Kokott, 21 marzo 2013, causa C- 1986, Cofaz c. Commissione, cit.
274/12 P, Telefónica sa c. Commissione, non an- 24 C. giust. UE, 2 aprile 1998, causa C-367/95
cora pubblicate, punti 51-52. P, Commissione c. Syraval e Brink’s France, in
21 Trib. UE, 30 aprile 2003, causa T-167/01, Racc. 1988, p. I-1719, punto 59.
Schmitz - Gotha Fahrzeugwerke GmbH c. Commis-
682 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

vece ritenga che sussistano dei dubbi La posizione della giurisprudenza si è


sulla sua compatibilità, la Commissione infine assestata nel senso di ritenere che,
deve aprire la procedura d’indagine for- considerata l’esclusività del ricorso di an-
male che, a differenza dell’esame prelimi- nullamento come strumento per tutelare i
nare, comporta delle garanzie per gli inte- propri diritti procedurali, gli interessati
ressati, i quali possono essere stretta- debbono far valere non solo il proprio sta-
mente associati al procedimento ammini- tus ai sensi dell’art. 1 h, Reg. 659/1999,
strativo mediante la possibilità di ma anche – e soprattutto – dei motivi
presentare osservazioni (artt. 20 e 6 Reg. espressamente riferiti all’esistenza di “se-
659/1999). Inoltre, in tal caso, il risultato rie difficoltà”, che avrebbero giustificato
dell’esame della Commissione è una deci- l’avvio del procedimento di indagine for-
sione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale male di cui all’art. 108 § 2 TFUE26.
UE (art. 7 §§ 1 e 2 Reg. 659/1999). A tal fine, il giudice privilegia una con-
Pertanto, l’effetto che produce una de- cezione sostanzialistica dei motivi, nel
cisione positiva adottata all’esito del solo senso che, indipendentemente da quello
esame preliminare è quello di impedire che il ricorrente fa valere nel proprio ri-
agli interessati di far valere i propri diritti corso come motivo d’irricevibilità, il giu-
procedurali. In tal senso, tale atto, indi- dice deve valutare, anche nella parte del
pendentemente dalla sua qualificazione ricorso relativa al merito, se il ricorrente
formale, è un atto produttivo di effetti giu- faccia valere l’esistenza di “dubbi” sulla
ridici ai sensi dell’art. 263 comma 1 TFUE compatibilità con il mercato comune del-
e, dunque, un atto impugnabile25. Di qui l’aiuto, che avrebbero giustificato, in sé e
l’importanza di definire le condizioni di ri- per sé, l’apertura del procedimento d’in-
cevibilità di un ricorso di annullamento dagine formale. A tal fine, il ricorrente
contro una decisione positiva adottata «può invocare qualsiasi motivo idoneo a
senza indagine formale e proponibile da- dimostrare che la valutazione delle infor-
gli interessati, come sopra definiti (ad ec- mazioni e degli elementi di cui la Com-
cezione evidentemente dei beneficiari). missione dispone, all’atto della fase preli-
In un ricorso di annullamento contro minare di esame della misura notificata,
una decisione del genere, la prova del pre- avrebbe dovuto suscitare» i dubbi pre-
giudizio individuale ai sensi dell’art. 263 detti27.
comma 4 TFUE può rivelarsi particolar- In mancanza di un’espressa contesta-
mente ardua. Infatti, oltre alla dimostra- zione in tal senso, il giudice non può au-
zione dell’effetto negativo sugli interessi tonomamente ricavare dal ricorso un mo-
del ricorrente, come il pregiudizio con- tivo relativo alla violazione dei diritti pro-
correnziale nel caso del concorrente del cedurali del ricorrente, non potendo qua-
beneficiario dell’aiuto e oltre alla espressa lificare (o riqualificare) autonomamente i
contestazione della violazione dei propri motivi del ricorso28.
diritti procedurali, il ricorrente deve co- Tale approccio alla ricevibilità di un ri-
munque indicare in che termini sussistes- corso di annullamento contro una deci-
sero dei “dubbi” tali da indurre la Com- sione positiva adottata senza indagine
missione a dover aprire il procedimento formale vale indipendentemente dalla na-
di indagine formale. E tuttavia, per poter tura della misura di aiuto oggetto della
dar prova di questo, è necessario riferirsi decisione della Commissione, sia essa un
ad elementi di merito di cui il ricorrente aiuto individuale o un regime di aiuti29.
non è a conoscenza, vista la sua posizione Quanto al ricorso in carenza, di cui al-
limitata nell’indagine preliminare. l’art. 265 TFUE, poiché esso è considerato

25 C. giust. UE, 18 novembre 2010, causa C- 28 Trib. UE, 10 luglio 2012, causa T-304/08,
322/09 P, NDSHT Nya Destination Stockholm Ho- Smurfit Kappa Group plc c. Commissione, non an-
tell & Teaterpaket AB c. Commissione, non ancora cora pubblicata, punti 50-52, 65.
pubblicata, punti 50, 51 e 55. 29 Trib. UE, 12 febbraio 2008, causa T-289/03,
26 C. giust. UE, 24 maggio 2011, Commissione British United Provident Association Ltd (BUPA) c.
c. Kronoply e Kronotex, cit., punti 48 e 56. Commissione, in Racc. 2008, p. II-81.
27 Ibidem, punto 59.
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO LE DECISIONI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 683

come l’espressione dello stesso rimedio annullamento, occorre, anche per gli Stati
giurisdizionale costituito dal ricorso in membri, che l’atto contestato sia un atto
annullamento, gli interessati possono impugnabile, ossia un atto produttivo di
chiedere al Trib. UE la constatazione della effetti giuridici vincolanti35. Così, ad
carenza della Commissione nella misura esempio, uno Stato membro non può va-
in cui quest’ultima non abbia adottato un lidamente contestare un atto preparato-
atto che li avrebbe riguardati direttamente rio, come una lettera della Commissione
e individualmente ai sensi dell’art. 263 con cui si annuncia una presa di posi-
comma 4 TFUE30. In altri termini, chi è le- zione su una misura di aiuto senza che,
gittimato a proporre un ricorso di annul- tuttavia, tale valutazione si esprima in
lamento contro una decisione positiva una vera e propria decisione d’incompati-
adottata dalla Commissione senza inda- bilità dell’aiuto con il mercato comune36.
gine formale dispone della qualità neces- Quanto alla decisione positiva, si deve
saria per chiedere di dichiarare l’eventuale ritenere che anche un ricorso proposto da
carenza nel non avere adottato una simile uno Stato membro contro tale decisione
decisione31. Quanto all’interesse diretto sia irricevibile37.
a constatare la mancata pronuncia della Oltre alla proposizione di un ricorso di
Commissione, esso sussiste ove l’aiuto sia annullamento, un altro aspetto essenziale
stato già erogato oppure ove la volontà della posizione degli Stati membri in ma-
delle autorità nazionali di dar seguito al teria di aiuti di Stato è costituito dai mezzi
progetto di aiuto non lasci adito a dubbi32. di difesa invocabili nell’ambito della pro-
In merito all’interesse individuale, esso è cedura d’infrazione di cui all’art. 108 § 2
connaturato alla natura di soggetto “inte- TFUE. In tal caso, la Commissione può ri-
ressato”, ai sensi dell’art. 1 lett. h Reg. correre direttamente alla Corte di giustizia
659/1999, del ricorrente, poiché è conside- senza seguire la procedura pre-conten-
rato come titolare di un tale interesse il ziosa prevista invece in linea generale al-
soggetto toccato nella propria sfera giuri- l’art. 258 TFUE. Ciò può accadere, ad
dica dall’erogazione dell’aiuto33. esempio, nel caso di erogazione dell’aiuto
Infine, quanto all’effettiva sussistenza nonostante una decisione negativa (ossia
della carenza in capo alla Commissione, d’incompatibilità dell’aiuto con il mercato
l’obbligo di agire va individuato sulla base comune), oppure nel caso del mancato ri-
della difficoltà di analisi della misura di spetto di una richiesta d’informazioni pre-
aiuto in questione, la quale, a sua volta, sentata tramite ingiunzione ai sensi del-
può giustificare un tempo più o meno l’art. 10 § 3 Reg. 659/1999 o, come spesso
lungo di decisione e di reazione alla dif- accaduto, nel caso di mancata esecuzione
fida ad agire34. di una decisione di recupero di un aiuto il-
legalmente erogato.
IV. LA POSIZIONE DEGLI STATI MEMBRI
Una volta dinanzi alla Corte, l’unico
mezzo di difesa suscettibile di essere in-
In qualità di ricorrenti privilegiati, gli vocato dallo Stato membro è l’impossibi-
Stati membri non debbono fornire la lità assoluta di eseguire adeguatamente la
prova di un interesse ad agire per pro- decisione della Commissione. Ove la pro-
porre un ricorso contro una decisione cedura d’infrazione riguardi la mancata
della Commissione. Tuttavia, al fine di po- esecuzione di una decisione di recupero,
ter validamente proporre un ricorso di tale impossibilità non è reputata come
30 Trib. UE, 11 luglio 2007, causa T-167/04, 35 Trib. UE, 20 settembre 2012, causa T-154/
Asklepios Kliniken GmbH c. Commissione, in 10, Francia c. Commissione, non ancora pubbli-
Racc. 2007, p. II-2379, punto 45. cata, punto 37.
31 Ibidem, punto 52. 36 C. giust. UE, 22 giugno 2000, causa C-147/
32 Trib. UE, 15 settembre 1998, causa T-95/96, 96, Paesi Bassi c. Commissione, in Racc. 2000, p.
Gestevision Telecinco SA c. Commissione, in Racc. I-4723.
1998, p. II-3407, punto 61. 37 Trib. UE, 20 settembre 2012, Francia c.
33 Ibidem, punto 65. Commissione, cit., punto 46.
34 Trib. UE, 11 luglio 2007, Asklepios Kliniken
GmbH c. Commissione, cit., punti 80-81 e 89-90.
684 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

esistente se lo Stato membro si limita a piente al pagamento di una sanzione pe-


menzionare difficoltà di ordine giuridico, cuniaria ai sensi dell’art. 260 § 2 TFUE42.
politico o pratico senza intraprendere un
vero tentativo al fine di recuperare l’aiuto V. LA TUTELA DELLA COMPETENZA ESCLU-
presso le imprese interessate e senza pro- SIVA DELLA COMMISSIONE A VALUTARE LA
porre alla Commissione delle alternative COMPATIBILITÀ DEGLI AIUTI CON IL MER-
per l’esecuzione della decisione, che CATO COMUNE
avrebbero permesso di superare queste La Commissione è l’unico soggetto
difficoltà38. In particolare, lo stato di falli- competente a pronunciarsi sulla compati-
mento o comunque di cessazione delle at- bilità con il mercato comune di un aiuto
tività delle imprese beneficiarie tenute di Stato; neanche la Corte di giustizia di-
alla restituzione dell’aiuto non incide in spone di tale competenza43, anche se con-
alcun modo sull’obbligo di recupero che trolla la legalità delle decisioni della Com-
grava sullo Stato membro, il quale, per missione, seppur nei limiti in cui tale con-
costante giurisprudenza39, può provocare trollo giurisdizionale è inquadrato (v. in-
la liquidazione della società, iscrivere il fra § VI).
suo credito al passivo dell’impresa o pren- Una prima minaccia verso l’esclusività
dere qualsiasi altra misura che permetta di tale competenza può provenire dall’art.
la restituzione dell’aiuto. Pertanto, in tali 108 § 2, comma 3 TFUE, ai sensi del quale
circostanze, solo la mancanza di attivi re- il Consiglio dell’Unione europea può deci-
cuperabili può costituire una prova del- dere all’unanimità che un aiuto di Stato,
l’assoluta impossibilità per lo Stato mem- istituito o da istituirsi, debba eccezional-
bro di recuperare l’aiuto40. mente considerarsi come compatibile con
Ciò dimostra la preoccupazione, pie- il mercato comune in deroga alle disposi-
namente condivisa dalla Corte di giusti- zioni di cui all’art. 107 TFUE o ai regola-
zia, di assicurare l’effetto utile delle deci- menti di cui all’art. 109 TFUE. La richie-
sioni della Commissione in materia di sta di esercitare tale potere, presentata da
aiuti. In particolare, sempre in tema di uno Stato membro, ha l’effetto di sospen-
decisioni di recupero, e visto il ruolo com- dere la procedura di esame eventual-
plementare del giudice nazionale rispetto mente aperta dalla Commissione, salvo
a quello della Commissione a tale ri- che il Consiglio non si sia pronunciato en-
guardo, la procedura d’infrazione di cui tro tre mesi dalla richiesta. In tal caso, la
all’art. 108 § 2 TFUE può essere utilizzata Commissione recupera la propria esclu-
dalla Commissione anche per impedire siva competenza e delibera.
l’applicazione, in uno Stato membro de- In considerazione della portata visibil-
terminato, di disposizioni di diritto pro- mente eccezionale di tale disposizione,
cessuale che fanno ostacolo al recupero tale perché il diritto primario riserva
dell’aiuto41. esclusivamente alla Commissione la com-
Infine, anche in caso di mancata ese- petenza di valutare la compatibilità degli
cuzione di una sentenza della Corte adot- aiuti con il mercato comune (art. 108 §§ 1
tata ai sensi dell’art. 108 § 2 TFUE, la e 2 TFUE), una volta che la Commissione
Commissione può adire nuovamente la abbia adottato una decisione di incompa-
Corte di giustizia al fine di ottenere la tibilità dell’aiuto, il Consiglio non può più
condanna dello Stato membro inadem- esercitare il potere descritto44. Tale con-

38 C. giust. UE, 21 marzo 2013, causa C-613/ della Commissione sul recupero”), punto 20 e giu-
11, Commissione c. Italia, non ancora pubblicata, risprudenza ivi citata.
punti 36-37. 41 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C-
39 Ibidem, punto 42 e giurisprudenza ivi ci- 232/05, Commissione c. Francia, in Racc. 2006, p.
tata. I-10071.
40 Com. della Commissione Verso l’esecuzione 42 Com. della Commissione sul recupero,
effettiva delle decisioni della Commissione che in- punti 73 e ss.
giungono agli Stati membri di recuperare gli aiuti 43 C. giust. UE, 23 marzo 2006, causa C-237/
di Stato illegali e incompatibili, in G.U.U.E. C- 04, Enirisorse, in Racc. 2006, p. I-2843, punto 23.
272, 15 novembre 2007, p. 4 (di seguito “Com. 44 C. giust. UE, 29 giugno 2004, causa C-110/
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO LE DECISIONI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 685

clusione s’impone anche alla luce del nazionale nell’esclusiva competenza della
principio di certezza del diritto, secondo Commissione, essi possono far valere tale
il quale occorre evitare che uno stesso violazione dinanzi al giudice civile nazio-
aiuto di Stato sia oggetto di due decisioni nale e nell’ambito di un ricorso per re-
contrarie prese successivamente dalla sponsabilità extracontrattuale per viola-
Commissione e dal Consiglio45. zione del diritto europeo dello Stato
La tutela contro questo tipo di lesione membro per fatto del giudice49. Tuttavia,
della competenza esclusiva della Commis- affinché tale diritto possa essere effettiva-
sione consiste nel sottoporre al controllo mente esercitato, è necessario che le di-
della Corte di giustizia la decisione del sposizioni nazionali relative alla respon-
Consiglio, sulla base di un ricorso in an- sabilità civile dei magistrati non siano
nullamento ai sensi dell’art. 263 TFUE. troppo restrittive, come peraltro ritenuto
Una seconda minaccia alla compe- dalla Corte di giustizia nella vicenda ita-
tenza esclusiva dalla Commissione può liana a proposito della l. 117/198850.
provenire dallo stesso giudice nazionale
ove tale giudice, come dimostra un noto VI. MOTIVI E NATURA DEL CONTROLLO DI
caso di cui è stata protagonista proprio la LEGALITÀ
Corte di cassazione italiana46, oltre a ri-
fiutarsi di adire la Corte di giustizia con I motivi di un ricorso di annullamento
un rinvio pregiudiziale di interpretazione, sono previsti all’art. 263 comma 1 TFUE.
decida anche di valutare la compatibilità Quanto alla violazione delle regole neces-
con il mercato comune di una misura di sarie all’applicazione del Trattato, vanno
aiuto in pendenza di un procedimento di annoverate le disposizioni come, ad esem-
esame iniziato dalla Commissione, disco- pio, l’art. 13 § 1 Reg. 659/1999, che stabi-
noscendo, in tal modo, la competenza liscono quando la Commissione deve
esclusiva della Commissione che, invece, esprimere la propria valutazione in una
è tenuto a rispettare in virtù del principio decisione.
del primato del diritto europeo sul diritto Anche i principi generali del diritto UE
nazionale47. integrano il parametro di legalità delle de-
In un’ipotesi del genere, la Commis- cisioni della Commissione. In particolare,
sione mantiene la facoltà di dare inizio ad per le decisioni che dichiarano l’incompa-
una procedura d’infrazione contro lo tibilità di aiuti illegali, l’art. 14 § 1 Reg.
Stato membro interessato ai sensi dell’art. 659/1999 dispone che, in caso di eroga-
258 TFUE per violazione del diritto euro- zione illegale dell’aiuto, il relativo recu-
peo commesso da una giurisdizione na- pero non possa essere contrario a un prin-
zionale48. cipio generale. Un esempio in tal senso è
Si aggiunga poi che, come dimostra la il principio del legittimo affidamento, fre-
vicenda italiana appena ricordata, posta quentemente invocato contro le decisioni
la particolare gravità per i soggetti inte- di recupero51.
ressati di una simile ingerenza del giudice Come nel controllo giurisdizionale

02, Commissione c. Consiglio, in Racc. 2004, p. I- Mediterraneo, cit., punto 32; C. giust. UE, 10 giu-
6333, punto 33. gno 2010, Fallimento Traghetti del Mediterraneo
45 C. giust. UE, 22 giugno 2006, causa C-399/ SpA, causa C-140/09, non ancora pubblicata,
03, Commissione c. Consiglio, in Racc. 2006, p. I- punto 15.
5629, punti 24-30. 50 C. giust. UE, 13 giugno 2006, Traghetti del
46 C. giust. UE, 13 giugno 2006, causa C- Mediterraneo, cit., punto 41. Si trattava della l. 13
173/03, Traghetti del Mediterraneo, in Racc. 2006, aprile 1988 n. 117 sul risarcimento dei danni ca-
p. I-5204. gionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie e
47 C. giust. UE, 18 luglio 2007, Lucchini, cit., sulla responsabilità civile dei magistrati, in
punto 62. G.U.R.I. n. 88 del 15 aprile 1988 p. 3.
48 C. giust. UE, 9 dicembre 2003, causa C- 51 Trib. UE, 21 febbraio 1995, causa T-472/93,
129/00, Commissione c. Italia, in Racc. 2003, p. I- Campo Ebro Industrial e a. c. Consiglio, in Racc.
14637, punto 29 e ss.; 12 novembre 2009, causa C- 1995, p. II-421, punti 52-61; Trib. UE, 18 settem-
154/08, Commissione c. Spagna, in Racc. 2009, p. bre 1996, causa T-155/94, Climax Papers Conver-
I-187, punto 125 e ss. ters c. Commissione, in Racc. 1996, p. II-877,
49 C. giust. UE, 13 giugno 2006, Traghetti del punto 110.
686 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

esercitato sulle decisioni della Commis- denza, sopra citata (v. supra § III), relativa
sione in materia di diritto antitrust, nel alla ricevibilità dei ricorsi di annulla-
settore degli aiuti il riferimento al carat- mento contro una decisione positiva adot-
tere tecnico o complesso delle valutazioni tata senza aprire un’indagine formale.
della Commissione caratterizza il con- Poiché la nozione di «dubbi» è una no-
trollo di sola legalità esercitato dal giu- zione oggettiva, essa sussiste ove l’esame
dice dell’UE52. In tal senso, il giudice non preliminare svolto dalla Commissione ri-
può sostituire la propria valutazione eco- sulti essere stato insufficiente o incom-
nomica a quella effettuata dalla Commis- pleto57. In tal caso, pertanto, l’effetto della
sione e deve quindi limitarsi a verificare decisione del giudice in merito alla ricevi-
l’osservanza delle regole procedurali e di bilità di un ricorso di annullamento con-
motivazione, l’esattezza materiale dei tro una decisione di non procedere ad
fatti, l’assenza di errori manifesti di valu- una indagine formale, o in merito alla ri-
tazione e di sviamento di potere53. cevibilità di un ricorso in carenza contro
Ciononostante, la natura oggettiva l’omissione di adottare una simile deci-
della nozione di aiuto e il fatto che, per sione, contribuisce a contenere la discre-
determinarne la portata, occorra delimi- zionalità della Commissione: in caso di
tare il campo di applicazione di una di- annullamento, essa dovrà procedere ad
sposizione di diritto primario come l’art. una indagine formale, pur restando li-
107 § 1 TFUE54, permettono di definire bera, naturalmente, di adottare di nuovo
con maggiore chiarezza i contorni del una decisione positiva. Similmente, ove
controllo giurisdizionale nel settore degli sia riconosciuta la carenza, la Commis-
aiuti, tanto da indurre lo stesso Trib. UE a sione dovrà comunque concludere il pro-
parlare in tal senso di controllo «pieno»55. cedimento di esame preliminare.
A tale proposito, è vero che la nozione
di aiuto è connessa a valutazioni econo- VII. IL RUOLO DEL GIUDICE NAZIONALE
miche complesse, come quella dell’«inve-
stitore privato», con cui confrontare l’in- Una prima funzione del giudice nazio-
tervento delle autorità pubbliche al fine di nale nella materia degli aiuti di Stato è
considerare se un investimento sia effetti- quella di assicurare la tutela dei diritti nel
vamente tale o se invece nasconda un caso in cui un aiuto sia erogato in viola-
aiuto. zione dell’art. 108 § 3 TFUE, ossia senza
Tuttavia, ciò viene interpretato dal previa notifica alla Commissione, e ciò a
Trib. UE e dalla Corte nel senso della im- seguito dell’efficacia diretta di tale dispo-
possibilità di sostituire la propria valuta- sizione. In tale ipotesi, l’erogazione del-
zione all’analisi economica svolta dalla l’aiuto è illegale per contrasto con la di-
Commissione, senza che ciò impedisca al sposizione appena citata (in tal senso v.
giudice di accertare l’esattezza materiale art. 1 lett. f reg. 659/1999). Al giudice na-
degli elementi di prova invocati dalla zionale spetta quindi il compito di tirare
Commissione, la loro affidabilità e la loro tutte le necessarie conseguenze di questa
coerenza, così come la loro pertinenza al illegalità, sia dichiarando invalidi gli atti
fine di valutare una situazione complessa di esecuzione della misura di erogazione
e la loro idoneità a giustificare le conclu- dell’aiuto, sia assicurando il recupero di
sioni che da essi vengono tratte56. quanto nel frattempo illegittimamente
Va poi anche ricordata la giurispru- percepito dal beneficiario58.

52 Trib. UE, 20 settembre 2012, Francia c. 487/06 P, British Aggregates c. Commissione, in


Commissione, cit., punto 58. Racc. 2008, p. I-10515, punto 111.
53 C. giust. UE, 2 settembre 2010, causa C- 56 C. giust. UE, 21 marzo 2013, causa C-405/
290/07 P, Commissione c. Scott SA, in Racc. 2010, 11 P, Commissione c. Buczek Automotive sp. z.o.o.
p. I-7763, punto 66. e a., non ancora pubblicata, punti 48-50, e giuri-
54 C. giust. UE, 1 luglio 2008, cause riunite C- sprudenza ivi citata.
341/06 P e C-342/06 P, Chronopost e La Poste c. 57 Trib. UE, 10 luglio 2012, Smurfit Kappa
UFEX e a., in Racc. 2008, p. I-4777, punto 144. Group pl c. Commissione, cit., punti 78-82.
55 C. giust. UE, 22 dicembre 2008, causa C- 58 C. giust. UE, 8 dicembre 2011, causa C-
G. GATTINARA – LA TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO LE DECISIONI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO 687

Quanto al ricorso contro le misure na- protegge i diritti dei terzi lesi dalla eroga-
zionali di esecuzione di una decisione zione prematura dell’aiuto, concessa in
della Commissione che dichiari l’illegalità violazione della clausola sospensiva con-
e/o l’incompatibilità dell’aiuto, ove il ri- sacrata all’art. 108 § 3 ultima frase TFUE.
corrente sia legittimato senza alcun dub- La violazione della clausola sospensiva è
bio a chiedere l’annullamento della deci- dunque una violazione autonoma distinta
sione della Commissione (perché, ad rispetto a quella, ulteriore, dell’eventuale
esempio, è l’unico beneficiario), egli non incompatibilità dell’aiuto con il mercato
potrà proporre un rinvio pregiudiziale di comune. In tal senso, anche ove, in un se-
validità contro la decisione della Commis- condo momento, la Commissione dovesse
sione59. Similmente, non potrà pretendere riconoscere detta compatibilità, il giudice
una tutela cautelare contro le misure na- nazionale dovrà comunque disporre il re-
zionali invocando motivi fondati sull’in- cupero degli interessi sull’aiuto erogato
validità di tale decisione60. prematuramente per il periodo dell’illega-
Ciononostante, al fine di precludere la lità64, restando escluso, in questa ipotesi
proponibilità di un rinvio pregiudiziale di (illegalità seguita da compatibilità), il re-
validità la legittimazione alla proposi- cupero del capitale65. Per contro, ove la
zione di un ricorso di annullamento, se- decisione della Commissione dovesse es-
condo l’art. 263 TFUE, dev’essere certa61. sere negativa, il recupero degli interessi
Anche il rinvio pregiudiziale d’inter- avrà come effetto quello di preservare l’ef-
pretazione può essere utile al giudice na- fetto utile della decisione negativa della
zionale chiamato a pronunciarsi sulla na- Commissione.
tura di aiuto di Stato, ai sensi dell’art. 107 Ai fini di un efficace coordinamento
§ 1, TFUE, di una determinata misura na- con la Commissione, il giudice nazionale
zionale. Anche se la Corte non è compe- può chiedere a quest’ultima sia informa-
tente a pronunciarsi sulla compatibilità zioni sia pareri66. La Commissione non è
del diritto nazionale o di misure nazionali obbligata a fornire pareri sulla compatibi-
con il diritto dell’Unione, essa può co- lità di una misura di aiuto con il mercato,
munque fornire al giudice del rinvio tutti trattandosi di una sua competenza esclu-
gli elementi d’interpretazione attinenti al siva, anche se il giudice nazionale può
diritto dell’Unione che possano consen- chiedere alla Commissione quando essa
tire a tale giudice di pronunciarsi sulla intenda procedere a detta valutazione67.
compatibilità con questo diritto di una Il giudice può ulteriormente tutelare i
misura nazionale62. diritti dei soggetti lesi dalla concessione
In tema di recupero degli aiuti illegali, illegale di un aiuto incompatibile o dalla
mentre la Commissione può deciderlo concessione prematura di un aiuto com-
solo se dichiara gli aiuti anche incompati- patibile mediante l’attuazione, nel settore
bili con il mercato comune, il giudice na- degli aiuti di Stato, del principio della re-
zionale deve farlo indipendentemente da sponsabilità extracontrattuale dello Stato
tale compatibilità che, del resto, non ha per violazione del diritto dell’Unione, che,
alcuna competenza per valutare (v. supra in presenza di danni, viene ravvisata ove
§ V)63. In tal senso, il giudice nazionale il giudice riscontri una violazione grave e

275/10, Residex capital IV CV, non ancora pubbli- punti 58 e 59; Com. della Commissione sui giu-
cata, punto 29. dici nazionali, cit., punto 67; C. giust. UE, 23 feb-
59 C. giust. UE, 9 marzo 1994, causa C-188/92, braio 2006, causa C-346/03, Atzeni e a., in Racc.
Textilwerke Deggendorf (TWD) c. Bundesrepublik 2006, p. I-1875, punti 30-34.
Deutschland, in Racc. 1994, p. I-833, punto 24; C. 62 C. giust. UE, 10 giugno 2010, Fallimento
giust. UE, 17 novembre 1998, causa C-70/97P, Traghetti del Mediterraneo SpA, cit., punto 24.
Kruidvat BVBA c. Commissione, in Racc. 1998, p. 63 Ibidem, cit., punti 25 e 31.
I-7183, punto 49. 64 Ibidem, punti 37 e ss.
60 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Commissione 65 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, causa C-
c. Francia (“Scott”), cit. 199/06, CELF, in Racc. 2008, p. I-469, punti 47-49.
61 C. giust. UE, 9 giugno 2011, C-71/09 P, C- 66 Com. della Commissione sui giudici nazio-
73/09 P e C-76/09 P, Comitato “Venezia vuole vi- nali, cit., punti 77-96.
vere” e a. c. Commissione, non ancora pubblicata, 67 Ibidem, punto 92.
688 III.3. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

manifesta di una norma preordinata a Bibliografia


conferire diritti al soggetto leso68. Posta G.L. TOSATO - L. BELLODI (a cura di), Il nuovo
l’efficacia diretta dell’art. 108 § 3 ultima diritto europeo della concorrenza, Giuffrè, 2004;
frase TFUE, tale azione risarcitoria è A. BIONDI - P. EECKHOUT (eds.), The Law of State
esperibile, in primo luogo, nei confronti Aid in the European Union, Oxford University
dello Stato membro per fatto dell’ammi- Press, 2004; G. SCHOHE, «Le Statut du plai-
nistrazione che ha erogato l’aiuto69. In se- gnant», in M. DONY - C. SMITS (eds.), Aides d’É-
tat, Bruylant, 2005, p. 213 e ss.; A. SANTA MARIA
condo luogo, come chiarito dalla giuri- (a cura di), Concorrenza e aiuti di Stato. Un os-
sprudenza70, l’azione è ulteriormente servatorio sulla prassi comunitaria, Giappi-
esperibile nei confronti dello Stato mem- chelli, 2006; V. DI BUCCI, «Quelques aspects in-
bro per violazione commessa dalle stesse stitutionnels du droit des aides d’État», in EC
giurisdizioni nazionali di ultima istanza, State Aid Law - Le Droit des Aides d’État. Liber
qualora esse si rifiutino di adempiere al amicorum Francisco Santaolalla Gadea, Kluwer
Law International, 2008, p. 43 ss.; M. BARENNES,
loro obbligo di disporre il rinvio pregiudi- «The Standing of the Competitors of the Aid
ziale ai sensi dell’art. 267 TFUE. In terzo Recipient in State aid Cases», in H. KANNINEN -
ed ultimo luogo, ci si può chiedere se la N. KORJUS - A. ROSAS (eds.), EU Competition
responsabilità extracontrattuale possa es- Law in Context: Essays in honour of Virpi Tiili,
sere fatta valere, essendo un principio ge- Hart, 2009, p. 321 e ss.; C. SCHEPISI, La “moder-
nerale, anche nei rapporti orizzontali, os- nizzazione” della disciplina sugli aiuti di Stato: il
nuovo approccio della Commissione e i recenti
sia da parte del concorrente del beneficia- sviluppi in materia di public e private enforce-
rio dell’aiuto erogato prematuramente ment, Torino, 2011; F. FILPO, «Art. 108», in C.
contro quest’ultimo. La Corte non ha CURTI GIALDINO (a cura di), Codice dell’Unione
escluso questa possibilità, ove ciò sia con- europea operativo, Simone, 2012, p. 1105 ss.; B.
sentito dal diritto nazionale71. WÄGENBAUR, Court of Justice of the EU. Com-
mentary on Statute and Rules of Procedure, C.H.
GIACOMO GATTINARA* Beck - Hart - Nomos, 2013.

68 C. giust. UE, 4 luglio 2000, causa C-352/98P, Mediterraneo, cit., e 10 giugno 2010, Fallimento
Laboratoires Pharmaceutiques Bergaderm SA e Traghetti del Mediterraneo SpA, cit.
71 Com. della Commissione sui giudici nazio-
Jean Jacques Groupil c. Commissione, in Racc.
2000, p. I-5291. nali, cit., punti 53-55 e giurisprudenza ivi citata.
69 Com. della Commissione sui giudici nazio- * Commissione europea - Servizio giuridico.
nali, cit., punti 43 e ss. Le opinioni espresse sono solo quelle dell’autore e
70 C. giust. UE, 13 giugno 2006, Traghetti del non possono essere attribuite in alcun modo al-
l’Istituzione di appartenenza.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le procedure di notifica e di recupero
degli aiuti di Stato in Italia

Sommario: I. IL COORDINAMENTO NAZIONALE. – II. ropei, d’intesa con il Ministro degli affari
LA PROCEDURA DI NOTIFICA: IL SISTEMA INFORMA- esteri, è affidato il compito di curare il
TICO “SANI”. – III. IL MONITORAGGIO DEI RECU-
coordinamento con i Ministeri interessati
PERI. – IV. ESECUZIONE DELLE DECISIONI DI RE-
CUPERO. – PROBLEMATICHE E NORME NAZIONALI. –
e i rapporti con le regioni per definire la
V. NORMATIVA NAZIONALE. posizione italiana nel settore degli aiuti
pubblici”.
La funzione di coordinamento del Di-
I. IL COORDINAMENTO NAZIONALE
partimento inserita nel nuovo contesto le-
La legge 24 dicembre 2012 n. 2341 che gislativo risulta ora meglio strutturata,
ha modificato la legge 4 febbraio 2005 n. sebbene sul piano concreto non abbia su-
112, recante «Norme generali sulla parteci- bito modifiche sostanziali.
pazione dell’Italia alla formazione e all’at- Con riferimento all’attività relativa al-
tuazione della normativa e delle politiche l’adeguamento della normativa nazionale,
dell’Unione europea» (c.d. legge Buttiglio- di cui all’art. 18, il Dipartimento esamina
ne) ha dedicato al coordinamento l’intero i progetti di legge sottoposti alla sua valu-
Capo III che recita «Coordinamento della tazione, verificando sotto il profilo degli
partecipazione dell’Italia al processo nor- aiuti di Stato, se gli stessi possano essere
mativo dell’Unione europea» e il Capo esentati o meno dalla notifica, ai sensi
VIII, che per la prima volta introduce di- dell’art. 108 TFUE.
sposizioni organiche in materia di aiuti di Inoltre, il Dipartimento esprime pareri
Stato. in ordine alla congruità delle norme re-
Più precisamente, all’interno del Capo gionali con la normativa dell’UEe4, nel-
III, l’art. 18 prevede che il Dipartimento l’ambito della potestà del Governo, previ-
per le politiche europee (il Dipartimento) sta dall’art. 127 Cost., di promuovere la
attui il coordinamento delle politiche de- questione di legittimità costituzionale
rivanti dall’appartenenza dell’Italia all’U- quando una legge regionale ecceda la
nione europea e di adeguamento della competenza della Regione e sconfini nella
normativa nazionale a quella europea e, materia della concorrenza di competenza
nell’ambito del Capo VIII, l’art. 443 di- esclusiva statale, nella quale rientrano le
spone che alla “Presidenza del Consiglio questioni relative agli aiuti di Stato5.
dei Ministri o al Ministro per gli affari eu- Quanto poi al coordinamento previsto

1 In Gazzetta Ufficiale 4 gennaio 2013, n. 3. nale in via principale, il ricorso deve contenere
2 Il disegno di legge è stato approvato definiti- tutti gli elementi che consentono di ritenere inte-
vamente il 27 novembre 2012. grabile la nozione di aiuto di Stato vietato dal
3 La norma sostituisce l’art. 57 l. 6 febbraio Trattato, pur nei limiti della competenza attri-
1996, n. 52 «Disposizioni per l’adempimento di buita al giudice nazionale: «La mancata esplicita-
obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia zione di tali argomentazioni, atte a suffragare la
alle Comunità europee - legge comunitaria 1994», censura proposta, è causa di inammissibilità della
abrogato dall’art. 61 l. in esame. questione di costituzionalità».
4 Con riguardo alle competenze dei giudici 5 A titolo di esempio: sulla base di un parere
nazionali e ai contenuti del ricorso per inammis- espresso dal Dipartimento politiche europee, il
sibilità in materia di aiuti di Stato è di recente in- Governo ha di recente proposto ricorso in Corte
tervenuta la sentenza Corte Cost. n. 185/2011 del Costituzionale – ai sensi dell’articolo 117 della Co-
7 giugno 2011 punto 7.1. Il giudice delle leggi ha stituzione – per violazione degli obblighi comuni-
rilevato che «ai giudici nazionali spetta solo la ve- tari in materia di aiuti di Stato, ed ha impugnato,
rifica dell’osservanza dell’art. 108, par. 3 TFUE e tra l’altro, l’art. 43 Misure in materia di trasporto
cioè dell’avvenuta notifica dell’aiuto. Ed è solo a aereo l. della Regione Calabria 23 dicembre 2011,
questo specifico fine che il giudice nazionale ha n. 47 – che autorizza la spesa per l’esercizio fi-
competenza a verificare se una misura rientri nanziario 2012 per il ripianamento delle perdite
nella nozione di aiuto». La stessa sentenza ha pre- relative all’anno 2010 ed alla sottoscrizione da
cisato che nel giudizio di legittimità costituzio- parte della Regione della quota di aumento di ca-
692 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

dall’art. 45, una delle principali attività sultabili sul sito della Direzione Generale
del Dipartimento è costituita dalla parte- della Concorrenza6, nonché sul sito del
cipazione dell’Italia al processo di revi- Dipartimento stesso7.
sione delle disposizioni in materia di aiuti Dei contributi la Commissione tiene
di Stato. conto per formulare uno schema di docu-
Queste ultime comprendono sia gli mento che viene diffuso e discusso nel
atti giuridici previsti dall’art. 288 TFUE corso di riunioni multilaterali fra la stessa
(prevalentemente Regolamenti e Deci- Commissione e gli Stati membri.
sioni) sia le regole cosiddette di soft low Negli anni recenti, con il Piano d’a-
(Comunicazioni, Orientamenti, ecc.), cui zione nel settore degli aiuti di Stato8 e, con
la Commissione europea ha dato gradual- ancora con più forza, con la Modernizza-
mente origine per orientare la sua azione zione degli aiuti di Stato9, il processo di
e ridurre i margini di incertezza nell’am- revisione ha subito un notevole incre-
bito dell’ampia discrezionalità di cui è do- mento, dovuto sia all’esigenza di raziona-
tata in materia di aiuti di Stato. lizzare e dare certezza giuridica alle regole
Per la revisione periodica delle dispo- vigenti in materia, sia alla necessità di
sizioni comunitarie la Commissione euro- un’applicazione e di un controllo più mi-
pea “lancia” specifiche consultazioni pub- rato da parte degli Stati membri per un
bliche, visibili sul sito della Direzione ge- migliore utilizzo delle risorse pubbliche.
nerale della Concorrenza, nelle quali ven- La competenza del Dipartimento in
gono coinvolti tutti gli Stati membri e le materia di aiuti di Stato comprende an-
parti interessate. che l’attività relativa ai servizi di interesse
In esito a dette consultazioni questi ul- economico generale (SIEG).
timi inviano le proprie considerazioni Infatti, l’affidamento di obblighi di
(cosiddetti position paper) o le proprie ri- servizio pubblico e il relativo finanzia-
sposte, nel caso in cui la consultazione mento possono avere le caratteristiche di
preveda appositi questionari. un aiuto di Stato ed in tal senso devono
Il Dipartimento raccoglie le istanze essere esaminati per verificarne la compa-
provenienti dalle diverse amministrazioni tibilità.
centrali e regionali e, se del caso, anche L’entrata in vigore dal 1° gennaio 2012
dalle parti economico-sociali, e istruisce e del nuovo pacchetto sui “servizi d’inte-
definisce una posizione italiana condivisa resse economico generale” (SIEG)10, im-
sui diversi argomenti. plica la necessità da parte degli Stati
Una volta conclusa la consultazione i membri di verificare la congruità delle
contributi degli Stati membri sono con- norme nazionali con la normativa euro-

pitale sociale della Società di gestione dell’aero- delle norme dell’Unione europea in materia di
porto, in quanto la norma contiene misure aventi aiuti di Stato alla compensazione concessa per la
le caratteristiche di aiuti di Stato e non prevede la prestazione di servizi di interesse economico ge-
notifica alla Commissione europea, ai sensi del- nerale (pubblicata sulla G.U.U.E. C-8 dell’11 gen-
l’art. 108 del TFUE. naio 2012); che chiarisce i concetti principali in
6 Il sito della Direzione Generale della Con- materia di aiuti di Stato rilevanti per i SIEG, allo
correnza è consultabile al link: http://ec.europa.eu/ scopo di facilitare l’applicazione delle pertinenti
competition/index_en.html. norme; // – Decisione 2012/21/UE del 20 dicembre
7 Il sito del Dipartimento politiche europee è 2011 riguardante l’applicazione delle disposizioni
consultabile al link: http://www.politicheeuropee. dell’art. 106, par. 2, del trattato sul funzionamento
it. dell’Unione europea agli aiuti di Stato sotto forma
8 Piano d’azione nel settore degli aiuti di di compensazione degli obblighi di servizio pub-
Stato: Aiuti di Stato meno numerosi e più mirati: blico, concessi a determinate imprese incaricate
itinerario di riforma degli aiuti di Stato 2005- della gestione di servizi di interesse economico
2009, COM(2005)107def. generale (pubblicata sulla G.U.U.E. L 7 dell’11
9 Comunicazione COM(2012)209 final dell’8 gennaio 2012). Tale decisione esenta gli Stati
maggio 2012, della Commissione al Parlamento membri dall’obbligo di notificare alla Commis-
europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sione le compensazioni di servizio pubblico per
sociale europeo e al Comitato delle Regioni Mo- talune categorie di SIEG; // – Comunicazione
dernizzazione degli aiuti di Stato. 2012/C 8/03 recante Disciplina dell’Unione euro-
10 Gli strumenti del nuovo pacchetto sono: – pea relativa agli aiuti di Stato concessi sotto
Comunicazione 2012/C 8/02 sulla applicazione forma di compensazione degli obblighi di servizio
D. LUCAFERRI – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA 693

pea e di adottare le opportune misure per Sul sito on line del Dipartimento è visi-
l’eventuale adeguamento della stessa nor- bile un archivio informatico nazionale
mativa nazionale. delle procedure di infrazione 12.
In proposito il Dipartimento ha avviato
i contatti fra Regioni e amministrazioni II. LA PROCEDURA DI NOTIFICA: IL SISTEMA
centrali competenti per settore al fine di INFORMATICO “SANI”
chiarire le modalità e i termini per la
messa a punto del predetto adeguamento. L’art. 45 l. n. 234/12 costituisce una no-
Inoltre, sulla materia dei SIEG il Mini- vità rispetto alle disposizioni sopra esami-
stro per gli affari europei, ai sensi dell’art. nate e all’attività finora svolta dal Diparti-
47 l. 4 giugno 2010 n. 96 (legge comunita- mento. Esso prevede che le amministra-
ria 2009), «assicura l’adempimento degli zioni che notificano alla Commissione eu-
obblighi di monitoraggio e informazione ropea misure di aiuti di Stato devono
alla commissione europea derivanti dalle trasmettere al Dipartimento stesso una
disposizioni dell’Unione europea in mate- scheda sintetica della misura notificata.
ria di Servizi d’interesse economico gene- La norma specifica che le informazioni
rale, ivi inclusa la predisposizione delle richieste dalla Commissione europea in
relazioni periodiche […]». merito agli aiuti notificati dovranno es-
Sempre nell’ambito delle funzioni di sere fornite dalle amministrazioni compe-
coordinamento, presso Dipartimento è al- tenti per materia.
tresì istituita dal 2006 una Struttura di Circa le modalità di notifica, il Reg.
missione11, con il compito di attivare tutte (CE) n. 794/2004 della Commissione eu-
le azioni possibili atte a prevenire l’insor- ropea del 21 aprile 2004, recante «disposi-
gere del contenzioso in sede dell’UE ed a zioni di esecuzione del Regolamento (CE)
rafforzare il coordinamento delle attività n. 659/1999 del Consiglio recante moda-
volte alla risoluzione delle procedure d’in- lità di applicazione dell’art. 93 del Trat-
frazione, alcune delle quali derivano dalla tato CE», prevede che a partire dal 1° lu-
mancata esecuzione delle decisioni di re- glio 2008, le notifiche sono inviate elettro-
cupero della Commissione europea in nicamente per mezzo dell’applicazione
materia di aiuti di Stato. web SANI (Sistema interattivo di notifica
La Struttura svolge una funzione di as- degli aiuti di Stato).
sistenza e di coordinamento delle Ammi- Il sistema è utilizzato anche per l’invio
nistrazioni nazionali e di cura dei rap- della scheda sintetica concernente le mi-
porti con la Commissione europea, con- sure esentate ai sensi del Reg. (CE) n.
tribuendo in tal modo alla risoluzione 800/2008 del 6 agosto 2008, «che dichiara
delle procedure d’infrazione ed alla com- alcune categorie di aiuti compatibili con
plessiva riduzione dell’incidenza del con- il mercato comune in applicazione degli
tenzioso comunitario. articoli [87(ora 107)] e [88 (ora 108)] del

pubblico (pubblicata sulla G.U.U.E. C-8 dell’11 recepimento del diritto comunitario e attivandosi
gennaio 2012). Tale disciplina regola i casi di presso la Commissione già in fase di reclamo. La
compensazione al di fuori del campo di applica- Struttura svolge una funzione di assistenza e di
zione della decisione di esenzione, i quali, quindi, coordinamento delle Amministrazioni nazionali e
restano soggetti alla notifica alla Commissione di cura dei rapporti con la Commissione anche
europea, e possono essere dichiarati compatibili tramite lo strumento delle riunioni pacchetto con
se soddisfano i criteri indicati nella disciplina le quali si procede, sotto la presidenza del Dipar-
stessa; // – Regolamento (UE) n. 360/2012 della timento Politiche Europee, ad un esame con-
Commissione, del 25 aprile 2012, relativo all’ap- giunto tra la Commissione e le Amministrazioni
plicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul interessate di un certo numero di procedure di in-
funzionamento dell’Unione europea agli aiuti di frazione o di casi ancora allo stadio di reclamo af-
importanza minore («de minimis») concessi ad ferenti ad uno stesso settore. Tali riunioni pac-
imprese che forniscono servizi di interesse econo- chetto consentono un dialogo costruttivo e la ri-
mico generale. cerca di soluzioni condivise, così agevolando una
11 Istituita con DPCM del 28 luglio 2006 si positiva conclusione di molte procedure già
propone un intervento il più possibile anticipato, aperte o ancora allo stadio di reclamo.
in molti casi anteriore all’apertura formale delle 12 La Banca dati Eur-infra è visibile al link:
procedure, operando per garantire il tempestivo http://www.politicheeuropee.it/banche-dati.
694 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

Trattato (regolamento generale di esen- Al riguardo, nell’intento di dar luogo a


zione per categoria)». procedure più efficaci, semplici e prevedi-
Tale strumento consente di avere una bili nel settore degli aiuti di Stato, la
panoramica generale a livello nazionale Commissione ha recentemente adottato il
di tutte le misure di aiuto notificate e «Codice delle migliori pratiche applicabili
esentate dalla notifica dallo Stato mem- nei procedimenti di controllo degli aiuti
bro. di Stato»15 con il quale tra l’altro ha disci-
Nessun obbligo di comunicazione esi- plinato contatti fra gli Stati membri e i
ste invece per gli aiuti de minimis13, ma Servizi della Commissione nella cosid-
gli Stati membri sono comunque obbli- detta fase di pre-notificazione.
gati a registrare e a conservare per 10 A tale stadio è possibile discutere
anni tutte le informazioni riguardanti gli aspetti giuridici ed economici di un pro-
aiuti rientranti in tale categoria. getto in modo informale e in via riservata,
A tale scopo molte Regioni italiane prima della notifica, migliorando in que-
hanno istituito appositi registri mentre sto modo la qualità e la completezza delle
per il settore agricolo è istituito un regi- notifiche stesse.
stro nazionale. Con il medesimo scopo di semplifica-
L’accesso al sistema è possibile attra- zione, la Commissione ha adottato la «Co-
verso password che vengono fornite dai municazione relativa a una procedura di
Servizi della stessa Commissione, per il esame semplificata per determinati tipi di
tramite del Ministero dello sviluppo eco- aiuti di Stato»16, Comunicazione che si
nomico, a tutte le amministrazioni che ne fonda sull’esperienza acquisita dalla Com-
facciano richiesta.Le password di norma missione nell’applicazione dell’art. 107
sono più di una, ciascuna per le singole TFUE nonché dei Regolamenti, Disci-
fasi in cui si articola la procedura di noti- pline, Orientamenti e Comunicazioni e ri-
fica nell’ambito delle amministrazioni. guarda talune categorie di aiuti che non
Il sistema telematico SANI consente di danno adito a dubbi quanto alla loro com-
seguire l’iter secondo l’ordine gerarchico, patibilità con il mercato interno e che pos-
fino alla firma definitiva da parte del re- sono essere esaminati in tempi rapidi
sponsabile dell’Ufficio più alto in grado. dalla Commissione che ne verifica la
Il processo di notifica si conclude con conformità senza esercitare i propri poteri
la validazione da parte della Rappresen- discrezionali.
tanza italiana14 presso l’Unione europea. In ambito nazionale, l’attività di noti-
Per la notifica è necessario compilare fica è affidata a ciascuna amministra-
appositi formulari, una prima parte dei zione competente per la concessione del-
quali è dedicata ad informazioni di carat- l’aiuto17.
tere generale, mentre le parti successive Il Dipartimento politiche europee for-
contengono informazioni specifiche di- nisce il proprio supporto, sotto il profilo
verse a seconda dell’obiettivo dell’aiuto. degli aspetti del diritto dell’Unione euro-

13 Si tratta degli aiuti sotto la soglia di 200.000 tanza partecipa all’elaborazione ed alla gestione
euro ai sensi del Regolamento 1998/2006/CE dell’insieme delle politiche dell’Unione Europea,
(G.U.U.E. L379 del 28 dicembre 2006), al di sotto tra le quali rientra la politica della concorrenza.
7.500 euro ai sensi del regolamento 1535/2007/CE 15 Documento 2009/C-136/04 in G.U.U.E. C-
(G.U.U.E. L337 del 21 dicembre 2007) nel settore 136/04 del 16 giugno 2009.
dell’agricoltura, e al di sotto della soglia di 30.000 16 Documento 2009/C-136/03 in G.U.U.E. C-
euro ai sensi del regolamento n. 875/2007/CE 136/03 del 16 giugno 2009.
(G.U.U.E. L 193 del 25 luglio 2007) nel settore 17 Sul sito della Direzione generale Concor-
della pesca. renza della Commissione europea al link http://ec.
14 La Rappresentanza Permanente d’Italia europa.eu/competition/state_aid/register, sono visi-
presso l’Unione europea (ITALRAP) cura i rap- bili tutti gli aiuti di tutti gli Stati membri notifi-
porti fra le Autorità italiane e le istituzioni del- cati, in esenzione e illegali a titolo di esempio:
l’U.E., in particolare con il Parlamento Europeo e aiuto di Stato SA.31651 (N 423/2010) - Italia Pro-
con la Commissione Europea, con l’obiettivo di getto Amalattea SpA - Istituto Sviluppo Agroali-
promuovere e difendere le posizioni italiane nel- mentare SpA (notificato dalla Regione Lazio);
l’ambito della stessa UE. Inoltre, la Rappresen- Aiuto di Stato SA.34582 (2012/N) - Italia Inter-
D. LUCAFERRI – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA 695

pea, nella fase dei contatti fra ammini- quindi di tutte le misure identificabili nel
strazioni e Commissione europea. sistema SANI. Gli Stati membri entro il
In alcuni specifici casi il Dipartimento 30 giugno di ogni anno inseriscono le
per le politiche europee può intervenire informazioni relative al budget stanziato
per provvedere direttamente alla notifica per la misura di aiuto, alla spesa annuale,
di misure di aiuto, su richiesta espressa di alla decorrenza, al termine e ogni altra
alcune amministrazioni. notizia concernente la spesa dell’aiuto. Ad
In particolare, ciò è avvenuto nel caso ottobre di ogni anno la Commissione
della notifica dei cosiddetti aiuti tempora- pubblica sul sito della Direzione Generale
nei per i quali, al fine di dare attuazione della Concorrenza i dati di spesa risul-
alla «Comunicazione della Commissione tanti dal predetto monitoraggio.
– Quadro di riferimento temporaneo co-
munitario per le misure di aiuto di Stato a
sostegno dell’accesso al finanziamento III. IL MONITORAGGIO DEI RECUPERI
nell’attuale situazione di crisi finanziaria
La legge n. 234/12 ha destinato l’art. 48
ed economica»18, le Autorità italiane, su
Capo VIII l. 234/12 alle procedure di recu-
indicazione della stessa Commissione
hanno adottato (su proposta del Ministro pero, in tal modo regolarizzando l’attività
per gli affari europei, d’intesa con le Re- finora svolta dal Dipartimento in modo
gioni in sede di Conferenza Stato-Re- informale. Tale attività riguarda innanzi-
gioni), un unico atto, che detta le moda- tutto il monitoraggio di tutte le misure di
lità e i criteri di applicazione della Comu- aiuto per le quali la Commissione euro-
nicazione in parola19 e che è stato notifi- pea ha adottato una decisione negativa
cato alla Commissione europea per la con obbligo di recupero. Sul sito del Di-
necessaria previa autorizzazione. partimento per le politiche europee è visi-
Grazie a tale attività di notifica a ca- bile l’elenco di tali procedure.
rattere generale, le amministrazioni e gli Inoltre, dall’inizio del 2012 viene for-
enti che hanno fruito di aiuti temporanei nito con cadenza mensile al Consiglio dei
non hanno dovuto provvedere alla noti- Ministri un elenco sintetico, esclusiva-
fica delle singole misure, ma ad una sem- mente numerico, delle procedure di aiuto
plice comunicazione ex post20. e della fase in cui si trovano suddiviso per
Dall’inizio del 2012 la Commissione amministrazione competente.
europea ha anche creato un sistema infor- Un elenco più dettagliato, concernente
matico denominato SARI (Relazione inte- tutte le procedure di indagine formale
rattiva sugli aiuti di Stato) per il controllo aperte dalla Commissione europea nei
della spesa relativa agli aiuti concessi dai confronti dell’Italia, viene trasmesso con
vari Stati membri. In tale sistema conflui- cadenza trimestrale alle Camere, alla
scono i dati, separatamente per il settore Corte dei Conti, alle Regioni e alle Provin-
industriale e per quello agricolo, di tutti cie autonome ai sensi dell’art. 14 comma
gli aiuti notificati e di quelli in esenzione, 1 l. 234/1221.

venti per favorire l’afflusso del capitale di rischio prodotti agricoli e il DPCM del 23 dicembre 2010,
verso le nuove imprese (notificato dal Ministero con il quale è stata data attuazione alla Comuni-
dell’economia e delle finanze). cazione della Commissione europea del 2 dicem-
18 Documento 2009/C 83/01 G.U. C-83 del 7 bre 2010 che disciplina la proroga degli aiuti tem-
aprile 2009. poranei anticrisi fino al 31 dicembre 2011.
19 Il Decreto del Presidente del Consiglio del 3 20 Il Dipartimento Politiche Europee ha predi-
giugno 2009. Nel tempo si sono succeduti il sposto delle linee guida visibili sul sito del Dipar-
DPCM 13 maggio 2010 che ha dato attuazione timento alla pagina servizi di pubblica utilità:
alla Comunicazione della Commissione che mo- http://www.servizidipubblicautilita.eu/ che hanno
difica il quadro di riferimento temporaneo comu- l’obiettivo di garantire la puntuale osservanza di
nitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno tutte le disposizioni in esso contenute e delle de-
dell’accesso al finanziamento nell’attuale situa- cisioni di autorizzazione e degli impegni assunti
zione di crisi finanziaria ed economica (2009/C in questo contesto dalle Autorità italiane.
261/02), che ha introdotto gli aiuti di importo li- 21 Nel testo precedente previste all’art. 15-bis,
mitato al settore della produzione primaria dei 1° comma lett. c) e d).
696 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

Il predetto elenco è suddiviso secondo membri e calcolato secondo un metodo


le varie fasi della procedura: dall’apertura che rispetti, nel contempo, il principio di
d’indagine formale, alla Decisione di re- proporzionalità e quello di parità di tratta-
cupero, ai casi per i quali l’Italia è stata mento.
deferita in Corte di giustizia per mancata La suddetta Comunicazione a tale
esecuzione di una Decisione della Com- scopo prevede il pagamento di una pena-
missione europea ai sensi dell’art. 108 § 2 lità per ogni giorno di ritardo successivo
TFUE, ai casi per i quali la Commissione alla pronuncia della sentenza a norma
europea ha adito la Corte di Giustizia per dell’art. 260 TFUE e di una somma forfet-
mancata esecuzione di una sentenza della taria che sanzioni la continuazione del-
stessa Corte di giustizia, ai sensi dell’art. l’infrazione tra la prima sentenza, di con-
260 § 2 TFUE. statazione dell’inadempimento, e la sen-
In questo modo si cerca di sensibiliz- tenza a norma dell’art. 260 TFUE25.
zare le amministrazioni a velocizzare l’iter Anche l’attività di risposta alle richie-
di risposta alle richieste della Commis- ste di informazioni della Commissione
sione europea per evitare di pervenire ad europea è stata formalizzata. Infatti l’art.
una sentenza di condanna ai sensi del- 48 c. 4 l. n. 234/12, ha espressamente pre-
l’art. 260 § 2 TFUE. visto che le informazioni richieste dalla
Tanto più che quest’ultima disposi- Commissione, concernenti l’esecuzione
zione, rispetto al previgente art. 228 § 2 delle decisioni di recupero, dovranno es-
TCE, concede alla Commissione europea sere fornite dalle amministrazioni compe-
tempi notevolmente ridotti per ottenere tenti d’intesa e per il tramite del Diparti-
l’osservanza dell’obbligo di eseguire il re- mento per le politiche europee.
cupero. L’esigenza di accentrare l’attività di ri-
Infatti, l’art. 260 § 2 prevede che, qua- sposta nasce dalla necessità di fornire alla
lora lo Stato membro non ottemperi alla Commissione europea riscontri che siano
sentenza di inadempimento della Corte di il più possibile coerenti e offrano un qua-
Giustizia, la Commissione, dopo avere dro giuridico privo di contraddizioni.
dato al medesimo Stato la possibilità di Allo stesso scopo è stato inserito il c. 2
presentare osservazioni, può adire diret- art. 45 l. n. 234/12 il quale prevede che
tamente la Corte di Giustizia e chiedere la “transitino” dal Dipartimento anche le ri-
condanna al pagamento di sanzioni, sen- sposte che le amministrazioni competenti
za obbligo di formulare un parere moti- per materia devono fornire in ordine a
vato22. presunti aiuti di Stato non notificati (co-
Ad oggi risulta una procedura23 per la siddetti aiuti illegali).
quale la Corte di giustizia ha condannato Infine, il successivo art. 52 l. n. 234/12
l’Italia al pagamento di una sanzione cal- demanda al Ministro per lo sviluppo eco-
colata sulla base della Comunicazione del nomico il monitoraggio – ai fini della ve-
200724. rifica del rispetto del divieto di cumulo –
La Comunicazione in parola prevede, degli aiuti pubblici relativi alle agevola-
da una parte, che l’importo della penalità zioni, sotto qualsiasi forma, concesse alle
deve essere fissato in funzione dell’obiet- imprese dalle amministrazioni pubbliche
tivo di garantire l’applicazione effettiva e da altri soggetti pubblici o privati, attra-
del diritto comunitario, dall’altra, che l’im- verso fondi pubblici, nonché le agevola-
porto stesso sia prevedibile per gli Stati zioni fiscali fruite direttamente dalle im-
22 Di fatto la Commissione può comunque 24 Comunicazione della Commissione sull’ap-
adottare un parere motivato, riservandosi il di- plicazione dell’art. 228 del trattato CE, SEC(2005)
ritto di adire la Corte di Giustizia, come nel re- 1658.
cente caso 2012-2201 concernente il mancato re- 25 In caso di ricorso alla Corte di giustizia ai
cupero degli aiuti concessi alle imprese che inve- sensi dell’art. 260 TFUE, la Commissione pro-
stono in municipalità colpite da disastri naturali. porrà almeno una somma forfettaria fissa, de-
23 Relativa al regime di aiuti per interventi a terminata per ogni Stato membro in funzione di
favore dell’occupazione previsto dagli articoli 15 e un metodo di calcolo indicato nella Comunica-
26 l. 24 giugno 1997 n. 196, causa Corte di Giusti- zione del 2007, che per l’Italia è pari a 9.920.000
zia, C-496/09, sentenza del 17 novembre 2011. euro.
D. LUCAFERRI – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA 697

prese, compresi gli aiuti a titolo di de mi- membro incombe il divieto assoluto di
nimis. applicare la normativa dichiarata incom-
patibile e l’obbligo di adottare tutti i prov-
IV. ESECUZIONE DELLE DECISIONI DI RECU- vedimenti intesi ad agevolare la piena ef-
PERO: PROBLEMATICHE E NORME NAZIO-
ficacia del diritto comunitario, anche a
NALI
prescindere dalla emanazione di norme
che abroghino28 o modifichino le disposi-
Le difficoltà di esecuzione delle deci- zioni interne dichiarate incompatibili con
sioni di recupero non sono tipiche di una il diritto comunitario medesimo29.
condotta esclusivamente italiana, ma cor- La mancata adozione da parte delle
rispondono a problematicità riscontrabili amministrazioni responsabili di idonee
fra tutti gli Stati membri. iniziative tese a dar corso all’esecuzione
Nella Comunicazione «Verso l’esecu- del recupero può condurre la Commis-
zione effettiva delle decisioni della Com- sione a ricorrere alla Corte di giustizia per
missione che ingiungono agli Stati mem- mancato adempimento dell’obbligo di re-
bri di recuperare gli aiuti di Stato illegali cupero.
e incompatibili»26 la Commissione euro- Allo Stato membro non è consentito
pea ha individuato alcune delle difficoltà applicare disposizioni di diritto nazionale
più comuni che impediscono la piena ese- che possano ostacolare l’esecuzione im-
cuzione del recupero. mediata delle decisioni della Commissio-
Una prima criticità concerne l’indivi- ne30, ma deve adottare ogni provvedimen-
duazione del responsabile dell’esecuzione to utile a dar corso all’esecuzione della de-
del recupero. Infatti, il diritto europeo non cisione di recupero. Al riguardo, la Com-
stabilisce quale sia l’organo di un Stato missione chiede allo Stato membro di
membro che deve essere incaricato dell’e- provare, ad esempio, a seconda dei casi, di
secuzione concreta del recupero. Tuttavia avere provveduto all’iscrizione a ruolo
sulla base di quanto affermato in più oc- delle somme dovute dall’impresa benefi-
casioni dalla Corte di Giustizia27, la pre- ciaria, di avere presentato istanza di revoca
detta Comunicazione ribadisce che l’ob- dell’ordinanza di sospensione del giudizio,
bligo di eseguire la decisione deve inten- di avere presentato istanza di fallimento
dersi rivolto a tutti gli organi, sia giu- nei casi in cui il beneficiario dell’aiuto sia
diziari sia amministrativi, dello Stato insolvente31. Ciò perché ogni condotta che
membro interessato dal provvedimento di proroghi l’indebito vantaggio concorren-
recupero dell’aiuto. ziale, derivante dagli aiuti illegittimi ed in-
Più esattamente, la giurisprudenza co- compatibili, si pone in contrasto con il di-
munitaria prescrive che alle autorità giu- ritto comunitario e, in particolare, con
diziarie e amministrative dello Stato l’art. 14 § 3 Reg. di procedura32, nonché
26 Comunicazione della Commissione: Verso a prorogare la normativa dichiarata contraria al
l’esecuzione effettiva delle decisioni della Commis- diritto comunitario, ciò costituisce una violazione
sione che ingiungono agli Stati membri di recupe- patente ed inammissibile dell’obbligo imposto
rare gli aiuti di Stato illegali e incompatibili agli Stati membri dall’art. 5, comma 2 del Trattato
(2007/C 272/05). di astenersi da qualsiasi misura idonea a compro-
27 Cause: C-101/91; C. giust. CE, 19 gennaio mettere la realizzazione degli scopi del Trattato e
1993, Commissione c/ Repubblica italiana; C-71/04 conseguentemente mina le fondamenta stesse
Xunta de Galicia; C-39/94 SFEI e altri; C-302/97 dell’ordinamento giuridico comunitario».
Klaus Konle c/ Austria; C-224/01, Gerhard Köbler 30 Cause C-404/97, Commissione delle Comu-
c/ Austria. nità europee c/ Repubblica portoghese; C-101/93
28 Un esempio è il caso dell’art. 94, comma 14 Commissione c/ Italia.
l. 27 dicembre 2002, n. 289 (Aiuto di Stato C- 31 Si veda ad esempio punto 27 C. giust. CE,
55/03) - Credito d’imposta nelle zone non ammis- C-454/09, New Interline SpA, dove la Corte ri-
sibili aiuti a finalità regionale abrogato dall’art. 1, chiama le contestazioni della Commissione alle
comma 524, l. 30 dicembre 2004, n. 311 (Legge Autorità italiane, concernenti, tra l’altro, la man-
Finanziaria 2005). cata prova della registrazione del credito nella
29 Cfr. Massima della sentenza, C-101/91: procedura di concordato preventivo.
«Qualora uno Stato membro, invece di emanare i 32 Regolamento (CE) n. 659/1999 del Consi-
provvedimenti necessari per conformarsi alla sen- glio del 22 marzo 1999 recante modalità di appli-
tenza della Corte, adotti misure specifiche intese cazione dell’art. 93 del Trattato CE.
698 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

con l’obiettivo del ripristino delle condi- dure in relazione al soggetto competente
zioni di concorrenza nel mercato interno. al recupero degli aiuti incompatibili.
Allo scopo di indurre al maggiore ri- Nel caso in cui il soggetto competente
spetto di tale previsione è stato a suo sia lo Stato, l’incarico di procedere al re-
tempo inserito nell’ordinamento nazio- cupero viene affidato alla società Equita-
nale l’art. 16-bis comma 4 l. 4 febbraio lia S.p.A., qualunque sia la forma del-
2005, n. 11, ora art. 43 c. 4 l. n. 234/12, il l’aiuto concesso ed il soggetto erogatore.
quale, fermo restando quanto disposto I soggetti tenuti alla restituzione degli
dall’art. 28 Cost., prevede la possibilità importi, nonché la determinazione degli
dello Stato di rivalersi degli oneri finan- stessi e le modalità ed i termini del paga-
ziari derivanti dalle sentenze di condanna mento, dovranno essere indicati con ap-
rese dalla Corte di Giustizia nei confronti posito decreto ministeriale a cura del Mi-
dei soggetti responsabili della violazione nistro competente per materia, da adot-
degli obblighi scaturenti dalla normativa tare entro due mesi dalla data della noti-
comunitaria33. fica della decisione della Commissione
La nuova legge ha poi destinato l’art. europea.
48 l. 234/12 all’individuazione delle am- Il termine di due mesi corrisponde a
ministrazioni competenti ad eseguire il quello in genere concesso dalla Commis-
recupero. Infatti, l’ordinamento previ- sione allo Stato membro per fornire ogni
gente non prevedeva una disciplina che informazione utile circa le modalità con
demandasse in via ordinaria ad una deter- le quali lo Stato stesso procederà al recu-
minata amministrazione la competenza a pero dell’aiuto.
rendere efficaci le decisioni di recupero, Nel caso in cui l’ente competente al re-
ma richiedeva di volta in volta l’approva- cupero sia un soggetto diverso dallo Stato
zione di un apposito provvedimento legi- il c. 3 dell’art. 48 prevede che il provvedi-
slativo che disciplinasse la procedura da mento di esecuzione sia emanato dalla
seguire per individuare i beneficiari e Regione, ovvero dalla Provincia auto-
quantificare le somme dovute. noma o dall’ente territoriale competente.
In tal senso la relazione illustrativa al- Il recupero degli importi sarà a cura del
l’originario disegno di legge comunitaria concessionario della riscossione delle en-
(AC 3866) ha segnalato come «la neces- trate dell’ente interessato34.
sità di stabilire di volta in volta la proce- Anche l’art. 15 l. 234/12, nel disporre
dura da seguire ha comportato in passato che il Ministro con competenza preva-
notevoli ritardi nell’adempimento da lente35 illustri alle Camere le ragioni che
parte dello Stato delle decisioni di recu- hanno determinato l’inadempimento o la
pero. A questi ritardi, a volte cronici, è violazione contestati con la procedura
principalmente attribuibile l’alto numero d’infrazione, indicando le attività svolte e
di ricorsi attualmente pendenti di fronte le azioni che si intende assumere ai fini
alla Corte di giustizia dell’Unione europea della positiva soluzione della procedura
a carico dell’Italia in questa materia». stessa, sembra poter essere interpretato
L’art. 48 prevede due distinte proce- come il tentativo di responsabilizzare

33 Originariamente la norma era l’art. 1, Equitalia cessano di effettuare le attività di accer-


comma 1216 l. 296/2006 (finanziaria 2007). tamento liquidazione e riscossione delle entrate
34 Il d.l. 203/2005 ha previsto l’abolizione del- dei comuni e delle società da essi partecipate (art.
l’affidamento in concessione del servizio nazio- 7 il lettera gg-ter). Le regioni Emilia-Romagna,
nale della riscossione a favore della società Equi- Toscana e Lazio hanno avviato nel secondo seme-
talia S.p.A., prevedendo l’affidamento a mezzo di stre 2012 le gare per l’affidamento del servizio.
gara ad evidenza pubblica o l’internalizzazione. 35 Nei casi in cui le amministrazioni coinvolte
Con la legge 206/11 dal 1 gennaio 2012 i comuni dalla decisione della Commissione siano più
possono effettuare la riscossione delle loro en- d’una il Ministro con competenza prevalente è so-
trate tributarie e la riscossione coattiva in ge- litamente quello cui è attribuibile la norma, ad
stione diretta o mediante società interamente esempio nell’ipotesi di crediti di imposta per gli
pubblica, esclusivamente sulla base del RD autotrasportatori il Ministero con competenza
693/10 o del d.P.R. 602/73. La legge ha stabilito prevalente è il Ministero infrastrutture e trasporti
che dal 1 gennaio 2012 le società del gruppo e non il Ministero dell’economia e delle finanze.
D. LUCAFERRI – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA 699

l’amministrazione destinataria di proce- Una ulteriore criticità di una certa rile-


dure d’infrazione. vanza è quella relativa alle problematiche
Per cercare di responsabilizzare anche derivanti dall’impugnazione dinanzi alle
le imprese beneficiarie di aiuti ed evitare corti nazionali promossa dai beneficiari
che gli effetti della concessione di aiuti il- dell’aiuto avverso l’ordine di recupero.
legittimi non rimborsati fosse aggravata In tali casi, infatti, il ricorrente tende a
dalla corresponsione di altri aiuti alle chiedere o la sospensione del giudizio, ec-
stesse imprese, la Commissione europea cependo la illegittimità della Decisione
ha iniziato ad applicare in modo sistema- della Commissione europea o, ancor più
tico il cosiddetto principio Deggendorf 36. di frequente – quando la Decisione sia
In base a tale principio, che è stato tra- stata impugnata anche innanzi alle Corti
dotto in norma di diritto positivo in am- europee – di attendere che le Corti euro-
bito nazionale37 e che il legislatore ha ora pee si pronuncino sulla validità della deci-
inserito all’art. 46 l. n. 234/12, la conces- sione di recupero. Nei casi di sospensione
sione di nuovi aiuti è subordinata alla del giudizio, l’esecuzione di una decisione
preventiva verifica da parte delle autorità di recupero può essere ritardata per anni,
nazionali che i potenziali beneficiari non impedendo il ripristino della situazione
rientrino fra coloro che hanno ricevuto e esistente sul mercato precedentemente
non restituito, o depositato in un conto alla concessione dell’aiuto.
corrente appositamente creato allo scopo, La Corte di giustizia europea ha peral-
aiuti che la Commissione stessa abbia di- tro rilevato che il beneficiario di un aiuto
chiarato incompatibili e dei quali abbia ha adeguati strumenti per contestare la
ordinato il recupero. validità della decisione della Commis-
Sotto questo profilo, la Commissione, sione europea, potendo proporre ricorso
in occasione della revisione del regola- alle corti comunitarie in forza degli arti-
mento di procedura 659/199938 nell’am- coli 242 e 243 TFUE39.
bito della modernizzazione degli aiuti di Pertanto, fatta salva la possibilità per
Stato, ha di recente elaborato una propo- il giudice nazionale di presentare richie-
sta di modifica con la quale viene intro- sta di pronuncia pregiudiziale dinanzi
dotta la possibilità per la stessa Commis- alla Corte di giustizia conformemente al-
sione, a seguito di apertura di indagine l’art. 267 TFUE nel caso in cui non abbia
formale o nei casi di aiuti illegali, di chie- presentato ricorso il beneficiario non può
dere direttamente alle imprese tutte le chiedere una sospensione delle misure
informazioni necessarie alla valutazione adottate dalle autorità nazionali per dare
della misura sottoposta a indagine (cosid- esecuzione alla Decisione in questione,
detti MIT – market information tools). invocando motivi connessi alla validità
Nel caso in cui le imprese non rispon- della medesima40.
dano alle richieste formulate dalla Com- Solo in casi espressamente indicati e
missione europea, la stessa Commissione nel rispetto di specifiche condizioni41, il
può anche comminare, adottando una de- giudice nazionale può ordinare la sospen-
cisione, sanzioni (forfettarie e giornaliere). sione provvisoria della decisione, tenendo
36 Il principio deriva dalle Cause T-244/93 e T- GmbH contro Germania, Racc. 1994, parte I, p.
486/93, TWD Deggendorf contro Commissione, in 833.
Racc. 1995, parte II, p. 2265, punto 56, esso è 40 Emblematico il caso Lucchini: in palese
stato inserito anche nell’art. 1 § 6, lettere a) e b) contrasto con la decisione della Commissione eu-
del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commis- ropea 90/555/CECA e con la sentenza C. giust.
sione del 6 agosto 2008 (regolamento generale di CE, C-119/05, il Tribunale di Roma, seconda se-
esenzione per categoria). zione civile, nel procedimento n. 71678/2008 con
37 Art. 1, comma 1223, l. 27 dicembre 2006, n. sentenza del 21 marzo 2011 accoglieva la pretesa
296, in seguito trasposto nel comma 11 dell’art. del beneficiario degli aiuti di trattenere gli im-
16-bis l. 11/2005. porti da recuperare, sulla base del fatto che l’au-
38 Il testo della proposta è visibile sul sito torizzazione a fruire degli aiuti era stata già og-
della Direzione Generale della Concorrenza della getto di una precedente sentenza passata in giu-
Commissione europea [c’è un decreto COM da ci- dicato.
tare?]. 41 Cfr. punto 59 della Comunicazione citata
39 Causa C-188/92, TWD Texilwerke Deggendorf alla nota 47.
700 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

conto delle pronunce delle Corti europee gore della nuova l. 234/2012 (art. 61 c. 4 e
relative alla legittimità dell’atto e delle 5). Quest’ultima, in una visione più ampia
eventuali pronunce concernenti la con- dell’intera materia degli aiuti di Stato,
cessione di provvedimenti provvisori. con l’art. 49 ha affidato alla giurisdizione
D’altra parte, sul piano concreto, possono esclusiva del giudice amministrativo le
essere comprensibili gli scrupoli dei giu- controversie aventi ad oggetto gli atti e i
dici nazionali laddove il recupero della provvedimenti adottati in esecuzione di
misura di aiuto possa risolversi con il fal- una decisione di recupero. In particolare,
limento dell’impresa, con pesanti riper- le controversie in materia di recupero
cussioni sul piano socio-economico42. sono inserite fra quelle per le quali è pre-
L’ordinamento nazionale ha inciso sul visto il rito abbreviato, ai sensi dell’art.
ruolo dei giudici e sulle procedure giuri- 119 c.p.a., caratterizzato dalla dimidia-
sdizionali in materia di recupero di aiuti zione dei termini processuali ordinari.
di Stato43, attraverso il d.l. 8 aprile 2008 n. Con il successivo art. 50 l. n. 234/2012
59, convertito, con modificazioni dalla l. 6 è inoltre prevista la possibilità di impu-
giugno 2008 n. 10144, per i procedimenti gnazione avanti al TAR competente per
innanzi agli organi di giustizia civile e con territorio degli atti e dei provvedimenti
l’art. 47-bis del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. che concedono aiuti di Stato in violazione
546 per i procedimenti innanzi ai giudici dell’art. 108 § 3 TFUE.
tributari. Entrambe le norme delineano i Le problematiche derivanti dall’appli-
limiti entro i quali i giudici possono so- cazione della normativa europea da parte
spendere gli atti e le procedure volte al re- dei giudici nazionali è stata trattata dalla
cupero di aiuti di Stato in esecuzione di Commissione europea nella Comunica-
una Decisione della Commissione euro- zione relativa all’applicazione della legi-
pea. slazione in materia di aiuti di Stato da
Tali norme, ormai abrogate dalla l. parte dei giudici nazionali45.
234/2012, continuano ad applicarsi ai soli Inoltre, in sede di revisione del regola-
giudizi in corso alla data di entrata in vi- mento di procedura la Commissione pro-

42 Un caso significativo di sospensione da che ha annullato la decisione della Commissione


parte dei giudici nazionali, riguarda il dossier del- europea, la quale a sua volta ha impugnato la sen-
l’esenzione dell’accisa sugli oli minerali utilizzati tenza. Poiché la sentenza non è definitiva, la
come combustibile per la produzione di allumina, Commissione continua a chiedere informazioni
sul quale la Commissione ha adottato due deci- sulle modalità di esecuzione del recupero e ha al-
sioni (Decisione della Commissione 2006/323/CE tresì presentato ricorso in Corte di giustizia
notificata con il numero C(2005)4436 del 7 di- (causa C-272/P) per inadempimento dell’obbligo
cembre 2005 e Decisione 2007/375/CE notificata di recupero. L’Italia rischia pertanto di subire una
con il numero C(2007)286 del 7 febbraio 2007) prima condanna per inadempimento della deci-
che coinvolgono oltre l’Italia anche la Francia e sione della Commissione europea, nelle more
l’Irlanda. La Commissione tributaria provinciale della pronuncia definitiva della Corte di Giustizia,
di Cagliari, tenendo conto delle gravi problemati- che potrebbe confermare la sentenza del Tribu-
che di carattere socio-economico sottostanti il re- nale, annullando la decisione della Commissione.
cupero, ha sospeso il giudizio, motivando con la 43 Cfr. il decreto legge 8 aprile 2008, n. 59 (in
necessità di attendere la sentenza del Tribunale G.U.R.I. 9 aprile 2008, n. 84), convertito, con mo-
europeo, cui sono ricorse le aziende e le autorità dificazioni, nella legge 6 giugno 2008, n. 101.
italiane, francesi e irlandesi. Sul piano ammini- Esso ha inciso sui procedimenti innanzi agli or-
strativo, l’Agenzia delle dogane competente al re- gani di giustizia civile e tributaria, precisando i li-
cupero, sollecitata dalla Commissione europea, miti entro i quali i giudici possono sospendere gli
ha chiesto la revoca della sospensione. Sul caso è atti e le procedure volte al recupero di aiuti di
intervenuta una prima sentenza del Trib. CE, 12 Stato in esecuzione di una decisione della Com-
dicembre 2007 (Cause riunite Irlanda e a. c. Com- missione europea.
missione T-50/06, T-56/06, T-60/06, T-62/06 E T- 44 Art. modificato dall’art. 34, comma 8 del
69/06), che ha annullato la decisione della Com- d.lgs. 1° settembre 2011 n. 150.
missione per mancanza di motivazione, senza de- 45 COM 2009/C 85/01 in G.U.C.E. C-85/02 del
cidere nel merito. Quindi una sentenza della 9 aprile 2009 che sostituisce la precedente Comu-
Corte di giustizia, a seguito dell’appello presen- nicazione della Commissione n. 95/C 312/97 in
tato dalla stessa Commissione, che ha rinviato G.U.C.E. 23 novembre 1995, C-312 relativa alla
nuovamente al Tribunale per una decisione nel cooperazione fra giudici nazionali e Commis-
merito ed infine la sentenza del 21 marzo 2012 sione in materia di aiuti di Stato.
D. LUCAFERRI – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA 701

pone la possibilità per la Commissione mic Analysis Of State Aid Rules - Contribu-
stessa di assumere il ruolo di “amicus cu- tions And Limits», in M. MEROLA (eds.), in
riae”, offrendo consulenza alle corti na- Lexxion - Estal; L. SALVINI (a cura di), Aiuti di
Stato in materia fiscale, Padova, 2007; «La di-
zionali, su richiesta di queste ultime o sciplina degli aiuti di Stato», in A. TIZZANO, Il
agendo di propria iniziativa46. diritto privato dell’UE, I ed., cap. XXXVIII, vol.
XXVI; «La politica di concorrenza rivolta agli
DORIANA LUCAFERRI Stati membri», in G. STROZZI, Diritto Ue Parte
Speciale, I ed., 2006; L. FUMAGALLI, La responsa-
Bibliografia bilità degli Stati membri per violazione del di-
ritto comunitario, Milano, 2000); C. PINOTTI, Gli
European State Aid Law Quarterly - Rivista aiuti di Stato alle imprese nel diritto comunita-
- (Estal - Lexxion); DERENNE-JACQUES, «Econo- rio della concorrenza, Padova, 2000.

46 Cfr. nota 22 e 24.


DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le procedure di notifica
e di recupero degli aiuti di Stato fiscali in Italia

Sommario: I. ATTIVITÀ DI CONTROLLO E DI NOTIFICA nell’ordinamento italiano è preceduta da


DEGLI AIUTI. – II. IL RECUPERO DEGLI AIUTI DI una serie di azioni tese ad assicurare il
STATO FISCALI NELL’ESPERIENZA ITALIANA. – III. coordinamento tra i diversi soggetti istitu-
PROBLEMATICHE CONNESSE AL RECUPERO DEGLI
AIUTI FISCALI. – 1. Recupero dell’aiuto di
zionali coinvolti nel processo che va dalla
Stato CR-27/99. – 2. Aiuto di Stato C- definizione della misura fino alla fase
8/2004 - “Neoquotate”. – 3. Recupero del- della sua comunicazione alla Commis-
l’aiuto di Stato C-57/2003. – Agevolazioni sione europea. La proposta normativa
per gli investimenti effettuati in comuni con cui si stabilisce la concessione di un
colpiti da eventi calamitosi. – 4. Recupero credito di imposta oppure un’aliquota
dell’aiuto di Stato CR-12/2004. – Incentivi
fiscali in favore di società partecipanti ad agevolata a favore di determinati soggetti
esposizioni all’estero. titolari di reddito di impresa viene sotto-
posta all’esame preventivo delle strutture
competenti dell’Amministrazione fiscale,
I. ATTIVITÀ DI CONTROLLO E DI NOTIFICA DE-
in particolare della Direzione della legi-
GLI AIUTI
slazione tributaria e della Direzione rela-
Il presupposto dell’attività di controllo zioni internazionali del Dipartimento
degli aiuti di Stato, anche nel caso di aiuti delle Finanze, coordinate dall’Ufficio legi-
di natura fiscale, è la notifica. L’iter proce- slativo – Finanze, al fine di stabilire se
durale è lo stesso di quello che viene po- essa possa configurare una fattispecie di
sto in essere per la altre misure agevola- aiuto e, in caso positivo, se tale fattispecie
tive concesse sotto forma di erogazione di possa essere considerata compatibile
finanziamenti, garanzie dello Stato o ac- sulla base delle specifiche regolamenta-
cesso ai fondi comunitari. Pertanto, an- zioni che la disciplina comunitaria pre-
che nel caso delle agevolazioni fiscali, nel vede in materia. In particolare, se la
momento in cui viene predisposta una norma non prevede una “clausola di com-
norma nella quale è contenuta la cosid- patibilità” che ne sospenda l’efficacia sino
detta “clausola di compatibilità comuni- alla valutazione positiva da parte dell’ese-
taria” o clausola di standstill che ne so- cutivo comunitario a seguito della noti-
spende l’efficacia fino al momento in cui fica1, se necessario, vengono individuati i
la Commissione europea non si sia pro- correttivi alla proposta di legge idonei a
nunciata sulla possibile configurazione di eliminare, ad esempio, eventuali profili di
aiuto di Stato o che, anche in assenza di selettività o a definire i requisiti necessari
tale clausola, si ritiene possa ricadere nel- affinché la stessa misura possa ricadere
l’ambito applicativo della disciplina co- nell’ambito delle tipologie di aiuti compa-
munitaria in materia di aiuti di Stato, le tibili o esenti da notifica previsti dai Re-
autorità che dispongono l’aiuto si atti- golamenti comunitari.
vano per avviare la procedura di notifica. Le misure di aiuti di Stato concessi
Come sopra evidenziato, la notifica degli nelle forme di deduzioni o detrazioni
aiuti fiscali segue le stesse regole proce- d’imposta, esenzioni fiscali, crediti d’im-
durali della notifica degli altri tipi di mi- posta o applicazione di aliquote agevolate
sure agevolative. non necessariamente vengono predispo-
Secondo costante prassi amministra- ste nell’ambito degli uffici dell’ammini-
tiva, la notifica di una misura con cui ven- strazione fiscale. Infatti, lo strumento fi-
gono introdotti benefici di natura fiscale scale è sovente proposto da amministra-
1 L’entrata in vigore di una norma agevolativa nitario con la conseguenza ulteriore che lo Stato
non notificata fa sì che la Commissione la catalo- membro deve sospendere l’erogazione dei bene-
ghi come aiuto non notificato e, pertanto, come fici in attesa del placet della Commissione. In
aiuto illegale a prescindere dagli esiti della suc- caso poi di decisione di incompatibilità, occor-
cessiva valutazione da parte dell’Esecutivo comu- rerà procedere al recupero degli aiuti erogati.
M. DI MEGLIO – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO FISCALI 703

zioni diverse da quella fiscale per incenti- notificare la misura avente carattere fi-
vare, ad esempio, iniziative di ricerca scale o a fornire le informazioni richieste
scientifica, che ricadono nella compe- dalla Commissione europea è stata attri-
tenza del Ministero della Università e ri- buita all’amministrazione proponente la
cerca scientifica, oppure per favorire lo norma, allorquando è stato possibile indi-
sviluppo di determinate aree sottosvilup- viduarla2.
pate del territorio nazionale, materia di In assenza di una idonea attività di
competenza del Ministero dello sviluppo coordinamento, può anche accadere ed è
economico. Anche in tal caso l’Ammini- accaduto che di fronte ad una norma
strazione fiscale è chiamata ad esprimere complessa che, come nell’esempio sopra
le proprie valutazioni in merito alla com- descritto, preveda differenti strumenti di
patibilità comunitaria delle norme agevo- aiuto, l’amministrazione competente per
lative mentre la competenza a notificarle materia notifichi solo la parte tecnica-
rimane dell’Amministrazione che le ha mente di competenza senza fornire infor-
proposte. mazioni sugli altri strumenti di aiuto con-
L’art. 45 l. 24 dicembre 2012 n. 234 templati dalla stessa norma. In tal caso, la
con la quale è stata riformata la disciplina Commissione europea può non solo chie-
relativa alla partecipazione dell’Italia alla dere di integrare le informazioni “non no-
formazione e all’attuazione della norma- tificate” ma anche considerare illegale la
tiva e delle politiche dell’Unione europea, parte di aiuto non notificata e chiedere di
stabilisce che «a prescindere dalla forma sospenderne l’applicazione in attesa della
dell’aiuto, le informazioni richieste dalla valutazione di compatibilità.
Commissione europea in merito a pre- Al riguardo l’obbligo introdotto dal-
sunti aiuti di Stato non notificati ai sensi l’art. 45 c. 1 l. 24 dicembre 2012 n. 234, in
dell’articolo 108, § 3, del Trattato sul fun- base al quale le amministrazioni che noti-
zionamento dell’Unione europea sono for- ficano progetti con le quali si istituiscono
nite dalle amministrazioni competenti per o si modificano aiuti di Stato forniscono
materia, per il tramite della Presidenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
del Consiglio dei ministri – Dipartimento – Dipartimento per le Politiche europee
per le politiche europee». Al riguardo, oc- una scheda sintetica della misura notifi-
corre considerare che in presenza di cata, introduce di fatto già una prima
norme con le quali si costruiscono forme forma di controllo da parte dello stesso
di aiuto complesse che prevedono, ad Dipartimento per le Politiche europee dal
esempio, sia il riconoscimento di agevola- quale potrebbe derivare, in generale, un
zioni fiscali che lo sgravio di contributi rafforzamento dell’attività di coordina-
previdenziali ed assistenziali, non sempre mento tra le diverse amministrazioni in-
è possibile applicare in maniera efficace il teressate ed evitare che si verifichino epi-
criterio della competenza per materia per sodi di notifica parziale di una norma.
individuare l’amministrazione tenuta a Nelle fasi successive alla notifica di
notificare una norma di natura fiscale. una misura fiscale è possibile che inter-
Nella prassi, la competenza per materia a vengano contatti informali con la Com-

2 In Italia è stata adottata la misura notificata d’imprese di distribuzione e di esercizio3 che in-
dal Ministero per i Beni Culturali e autorizzata vestono nella produzione di film di particolare in-
dalla Commissione come Aiuto C-25/2009 (ex N teresse culturale; d) credito d’imposta a favore
673/2008) - Incentivi fiscali per gli investimenti e d’imprese di distribuzione che investono nella di-
la distribuzione nel settore cinematografico. Il re- stribuzione di film a carattere culturale «di nazio-
gime notificato comprende diverse misure fiscali nalità italiana»; e) detassazione degli utili reinve-
a favore di diverse attività relative al settore cine- stiti da imprese di distribuzione nella distribu-
matografico: a) credito d’imposta a favore d’im- zione di film a carattere culturale «di nazionalità
prese esterne al settore cinematografico che inve- italiana»; f ) credito d’imposta a favore d’imprese
stono nella produzione di film a carattere cultu- di esercizio che installano impianti di proiezione
rale «di nazionalità italiana»; b) detassazione de- digitale. La valutazione di compatibilità della
gli utili reinvestiti in film a carattere culturale «di norma è stata effettuata dall’Amministrazione fi-
nazionalità italiana» da imprese esterne al settore scale in coordinamento con il Ministero per i
cinematografico; c) credito d’imposta a favore Beni Culturali.
704 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

missione che, prima di aprire un’indagine, di aiuto autorizzato da parte della Com-
chiede di chiarire eventuali punti critici. missione europea sia in caso di aiuto di-
In qualche caso più complesso è anche chiarato illegittimo con Decisione dell’e-
possibile chiedere alla Commissione, per secutivo Comunitario. Il primo caso –
il tramite della Rappresentanza perma- aiuto di stato dichiarato legittimo con
nente presso l’Unione europea, di essere una Decisione della Commissione euro-
ricevuti allo scopo di illustrare i meccani- pea – si verifica quando l’aiuto è stato
smi applicativi delle disposizioni notifi- fruito da soggetti che non ne avevano i re-
cate allo scopo di facilitare il processo di quisiti. In tal caso, quando si tratta di
valutazione da parte dell’esecutivo comu- aiuti di natura fiscale, l’Agenzia delle En-
nitario. Dalle attività precedentemente de- trate, per recuperare i benefici usufruiti
scritte è possibile che discendano ulteriori illegalmente, applica le normali proce-
adempimenti tesi a rendere la proposta dure di accertamento. Nel caso di aiuti fi-
normativa maggiormente aderente ai re- scali dichiarati illegittimi con una Deci-
quisiti di compatibilità. Pertanto è possi- sione della Commissione europea:
bile che, a seguito di eventuali considera- – lo Stato esegue la Decisione con cui
zioni effettuate anche in via riservata dalla la Commissione europea impone di recu-
Commissione europea, la norma possa es- perare gli aiuti, comprensivi delle imposte
sere sottoposta a modifiche. Infine, una non corrisposte e degli interessi, presso i
volta intervenuta la Decisione con cui la beneficiari;
Commissione europea ritiene compatibile – in alcuni casi nella stessa Decisione
la norma notificata, gli Uffici italiani com- di recupero vengono individuati i soggetti
petenti per gli aspetti operativi, in partico- beneficiari nei cui confronti operare il re-
lare l’Agenzia delle Entrate, pongono in cupero, quantificate le somme dovute a ti-
essere le necessarie azioni per rendere tolo di capitale ed individuati i criteri da
fruibile materialmente l’agevolazione fi- adottare per il corretto calcolo degli inte-
scale ed effettuano il monitoraggio sul ri- ressi;
spetto delle condizioni di fruibilità fissate – se la Decisione non contiene gli ele-
dalla stessa Decisione della Commissione. menti necessari all’individuazione sia dei
Nel caso poi in cui l’erogazione dell’aiuto beneficiari che della quantificazione del-
necessiti di disposizioni attuative di detta- l’aiuto, l’Agenzia fiscale competente prov-
glio, viene emanato un apposito Regola- vede a reperire tali informazioni attra-
mento di attuazione, in forma di Decreto verso i dati esposti nelle dichiarazioni ed
ministeriale, cui gli uffici operativi si at- in particolare attraverso i codici tributo
tengono nella fase applicativa della mi- istituiti per consentire ai potenziali bene-
sura di aiuto3. ficiari di chiedere le agevolazioni fiscali.
A seguito del controllo delle dichiara-
II. IL RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO FI-
zioni, viene notificato agli interessati l’or-
SCALI NELL’ESPERIENZA ITALIANA
dine di restituzione dell’aiuto fruito corri-
spondente alle imposte non versate ed ai
Secondo la giurisprudenza costante, la relativi interessi comunitari. In caso di
soppressione di un aiuto illegittimo me- mancato pagamento entro il termine pe-
diante recupero è la logica conseguenza rentorio disposto, la somma dovuta è
dell’accertamento della sua illegittimità e iscritta a ruolo ed il beneficiario inadem-
indipendentemente dalla forma in cui piente è assoggettato alle procedure ese-
l’aiuto è stato concesso4. Il recupero di un cutive previste dal d.P.R. n. 602/1973 per
aiuto di Stato può aver luogo sia in caso la riscossione coattiva.

3 In tal caso anche i decreti ministeriali di at- 91, Commissione/Grecia, in Racc. 1995, p. I-3131,
tuazioni previsti dalle norma vengono inviate alla punto 16; 27 giugno 2000, causa C-404/97, Com-
Commissione europea, spesso in forma di bozza, missione/Portogallo, in Racc. 2000, p. I-4897,
in occasione della notifica e a corredo della base punto 38, e 26 giugno 2003, causa C-404/00, Com-
giuridica del regime di aiuto notificato. missione/Spagna, in Racc. 2005, p. I-6695, punto
4 Cfr. sentenze 10 giugno 1993, causa C-183/ 4.
M. DI MEGLIO – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO FISCALI 705

La Commissione europea nell’ambito L’esperienza italiana in materia di re-


del principio di leale collaborazione – art. cupero di aiuti di Stato è stata caratteriz-
4 § 3 del TFUE – viene tenuta costante- zata dalla tendenza ad emanare disposi-
mente aggiornata sullo stato di avanza- zioni ad hoc sentenze 10 giugno 1993,
mento della procedura di recupero com- causa C-183/91, per ogni specifico aiuto,
prese le eventuali criticità che ostacolano contrapponendosi ai principi contenuti
la immediata e completa restituzione del- anche nella Comunicazione della Com-
l’aiuto. Quando, infatti, la Decisione della missione 2007/C272/05 “Verso l’esecu-
Commissione che dispone la soppres- zione effettiva delle decisioni della Com-
sione di un aiuto di Stato incompatibile missione che ingiungono agli Stati mem-
con il mercato comune non è stata impu- bri di recuperare gli aiuti di Stato illegali e
gnata con un ricorso o un tale ricorso è incompatibili” pubblicata nella G.U.U.E.
stato respinto, il solo motivo difensivo C-272 del 15.11.2007 secondo cui il recu-
che uno Stato membro può opporre ad un pero va effettuato secondo le procedure
eventuale ricorso per inadempimento previste dalla legge dello Stato interessato
proposto dalla Commissione sulla base purché le stesse consentano l’esecuzione
dell’art. 108, § 2 TFUE, è l’impossibilità immediata ed effettiva del recupero. Con
assoluta di dare correttamente esecuzione l’introduzione del d.l. n. 59/08, entrato in
alla decisione5. Qualora lo Stato in occa- vigore il 9 aprile 2008 l’Italia ha tentato di
sione dell’esecuzione di una decisione reagire alle preoccupazioni manifestate
della Commissione in materia di aiuti di dalla Commissione europea sul tema della
Stato, incontri difficoltà impreviste e im- effettività dell’azione di recupero degli
prevedibili o si renda conto di conse- aiuti di Stato dichiarati incompatibili con
guenze non considerate dalla Commis- l’ordinamento comunitario adeguando la
sione può sottoporre tali problemi alla va- normativa nazionale alle esigenze di
lutazione di quest’ultima, proponendo pronto adempimento delle determina-
appropriate modifiche della decisione zione assunte in sede europea in tema di
stessa. In tal caso, la Commissione e lo recupero degli aiuti di Stato. Con la pre-
Stato membro, in forza del predetto prin- detta disposizione, il legislatore nazionale
cipio che impone agli Stati membri e alle ha inteso affrontare sistematicamente ed
istituzioni comunitarie doveri reciproci di organicamente la materia del recupero de-
leale cooperazione, devono collaborare in gli aiuti fiscali dichiarati illegittimi, al fine
buona fede per superare le difficoltà nel di evitare che tutti gli sforzi compiuti dal-
pieno rispetto delle disposizioni del Trat- l’amministrazione nelle attività di recu-
tato e di quelle relative agli aiuti di Stato6. pero fossero vanificati e rallentati dal di-
La condizione di un’impossibilità asso- ritto processuale e dalla possibilità da
luta di esecuzione non è soddisfatta quest’ultimo offerta ai giudici di sospen-
quando lo Stato interessato si limita a co- dere gli effetti esecutivi dei provvedimenti
municare alla Commissione le difficoltà nazionali di recupero. La norma si era po-
giuridiche, politiche o pratiche che l’ese- sta due fondamentali finalità: a) agire sui
cuzione della Decisione presenta, senza giudizi pendenti; b) risolvere, come norma
intraprendere alcuna reale iniziativa al di sistema, anche i casi futuri, in quanto
fine di recuperare l’aiuto e senza proporre conformava il diritto processuale nazio-
alla Commissione modalità alternative di nale, applicabile anche in futuro ai casi di
esecuzione di tale Decisione che consen- recupero di aiuti di Stato in attuazione di
tano di superare le difficoltà7. decisioni della Commissione Europea, ai

5 Cfr. sentenze 4 aprile 1995, causa C-348/93, 6 Cfr. causa C-378/98, Commissione/Belgio, in
Commissione/Italia, in Racc. 1997, p. I-673, punto Racc. 2001, p. I-5107, punto 31;
16; 22 marzo 2001, causa C-261/99, Commis- 7 Cfr. sentenze 2 febbraio 1989, causa 94/87,
sione/Francia, in Racc. 2003, p. I-2537, punto 23; Commissione/Germania, in Racc. 2001, p. 175,
2 luglio 2002, causa C-499/99, Commissione/Spa- punto 10; 29 gennaio 1998, causa C-280/95, Com-
gna, in Racc. 2003, p. I-6031, punto 21, e 26 giu- missione/Italia, in Racc. 2000, p. I-259, punto 14.
gno 2003, Commissione/Spagna, cit., punto 45.
706 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

requisiti di immediatezza ed effettività tutti i termini del giudizio di appello


previsti dal diritto comunitario. In parti- siano dimidiati.
colare, il c. 2 art. 2 in questione ha dispo- La suddetta disciplina è stata però su-
sto, tra l’altro, che nei procedimenti pen- perata con l’introduzione della l. 24 di-
denti al momento dell’entrata in vigore del cembre 2012 n. 234 con cui si è provve-
Decreto, nel caso era stata concessa la so- duto a riformare la partecipazione dell’I-
spensione, le relative controversie fossero talia alla formazione e all’attuazione delle
definite nel merito, entro sessanta giorni politiche europee. In particolare, la nuova
dalla data di entrata in vigore dello stesso disposizione sembra risolvere in maniera
decreto, disposizione transitoria e non più sistematica il problema dei recuperi in
applicabile. Inoltre, per regolamentare la quanto stabilisce all’art. 48 comma 2 che,
materia in maniera sistematica, il comma a seguito della notifica di una Decisione
1 dell’articolo 2 del decreto legge in argo- di recupero emanata ai sensi dell’art. 14
mento ha introdotto, dopo l’art. 47 d.lgs. Reg. CE n. 659/1999, il Ministro compe-
31 dicembre 1992, n. 546 – Disposizioni tente per materia individua, con un De-
sul processo tributario – l’articolo 47-bis – creto da adottare entro due mesi dalla no-
Sospensione di atti volti al recupero di tifica della predetta Decisione, i soggetti
aiuti di Stato e definizione delle relative tenuti alla restituzione dell’aiuto. La
controversie. È stata così prevista una stessa l. n. 234/13, con l’art. 61, provvede
normativa speciale nell’ambito del pro- ad abrogare sia l’art. 1 del d.l. n. 59/08 che
cesso tributario che ha disciplinato le sole l’art. 47-bis del d.l. n. 546/92 che conti-
ipotesi di sospensione giudiziale degli atti nuano ad applicarsi solo per i giudizi in
finalizzati al recupero di aiuti di Stato. corso alla data del 19 gennaio 2013.
In relazione alle sospensioni, il c. 1
dell’art. 47-bis così introdotto ha disposto III. PROBLEMATICHE CONNESSE AL RECU-
che la Commissione tributaria provinciale PERO DEGLI AIUTI FISCALI
può concedere la sospensione dell’effica-
cia del titolo di pagamento conseguente a Con l’imposizione della restituzione
detta Decisione se ricorrono cumulativa- dell’aiuto il soggetto beneficiario viene
mente le seguenti condizioni: a) gravi mo- privato del vantaggio di cui ha fruito sul
tivi di illegittimità della Decisione di recu- mercato rispetto ai suoi concorrenti e si
pero, ovvero evidente errore nella indivi- ripristina la situazione esistente prima
duazione del soggetto tenuto alla restitu- della corresponsione dell’aiuto8. Le deci-
zione dell’aiuto di Stato o evidente errore sioni in materia di aiuti della Commis-
nel calcolo della somma da recuperare e sione implicano non solo l’obbligo per lo
nei limiti di tale errore; b) pericolo di un Stato di emendare o eliminare le misure
pregiudizio imminente e irreparabile. fiscali costituenti aiuto ex art. 107 TFUE,
Circa la rapida definizione delle contro- ma anche l’obbligo per le autorità nazio-
versie, il c. 4 dell’art. 47-bis ha inoltre pre- nali di disapplicare la normativa in con-
visto che le controversie relative agli atti trasto con quanto previsto nelle decisioni
di cui al c. 1 fossero definite, nel merito, stesse9. Le decisioni della Commissione
nel termine di sessanta giorni dalla pro- europea sono vincolanti sia per lo Stato
nuncia dell’ordinanza di sospensione. An- destinatario sia per le varie autorità dello
che per quanto riguarda gli eventuali giu- Stato stesso, compresi gli organi giurisdi-
dizi di appello, era stata prevista dal legi- zionali e amministrativi10. Al riguardo si
slatore una drastica riduzione dei tempi richiamano i contenuti della Comunica-
di definizione delle controversie, in quan- zione della Commissione n. 95/C/312/07
to il c. 7 dell’art. 47-bis ha previsto che relativa alla cooperazione tra i giudici na-
8 Sen. 29 aprile 2004, causa C-372/97, Italia/ causa C-188/92, Textilwerke, in Racc. 1994, p. I-
Commissione, in Racc. 2006, p. I-3679, pp. 103 e 833.
104; Sen. 15 dicembre 2005, causa C-148/04, Uni- 10 Sen. 6 ottobre 1970 causa C-9/70, Leber/
credito /Agenzia dell’Entrate di Genova. Pfenning, in Racc. 1970, p. 825; sen. 9 marzo 1994
9 Sen. 6 ottobre 1970 causa C-9/70, Leber/Pfen- causa C-188/92, Textilwerke, in Racc. 1994, p. I-
ning, in Racc. 1970, p. 825; sen. 9 marzo 1994 833.
M. DI MEGLIO – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO FISCALI 707

zionali e la Commissione in materia di pubblici locali, in relazione al quale l’Ita-


aiuti di Stato dove al § 10 è stabilito che lia è stata condannata per il mancato re-
«(…) in una causa di sua competenza, il cupero degli aiuti illegali con sentenza
giudice nazionale deve applicare integral- della Corte di Giustizia del 1° giugno
mente il diritto comunitario e tutelare i 200613. In questo caso, il mancato com-
diritti che questo attribuisce ai singoli, di- pletamento del recupero nei tempi stabi-
sapplicando le disposizioni eventual- liti con la Decisione della Commissione
mente contrastanti della legge interna, sia europea n. 2003/93/CE, è stato causato
anteriore sia successiva alla norma comu- dal contenzioso instauratosi innanzi ai
nitaria»11. Il principio generale di effetti- giudici tributari e, in particolare, dall’ac-
vità del diritto comunitario si applica, coglimento delle istanze di sospensione
come abbiamo visto, anche nell’ambito ottenute dai soggetti tenuti al rimborso.
della materia fiscale, materia rimasta nel- Inoltre, alcune delle società beneficiarie
l’ambito delle prerogative dei singoli stati del predetto aiuto non solo hanno otte-
membri dell’Ue. Tuttavia, nel rapporto nuto la sospensione degli atti di recupero
con la giurisdizione nazionale, le mag- ma hanno presentato istanze di rimborso
giori criticità che è stato possibile riscon- delle somme versate in pendenza di giudi-
trare nell’esperienza italiana in materia di zio ai sensi dell’art. 68 comma 2, del d.lgs.
recupero degli aiuti fiscali attengono, in- n. 546/92. L’applicazione dell’art 68 com-
vece, ai casi in cui i beneficiari dell’aiuto ma 2 del d.lgs. n. 546/92, pur in presenza
illegittimamente fruito hanno chiesto ed di sentenze di accoglimento delle istanze
ottenuto dal giudice nazionale la sospen- di sospensione del recupero, ha ulterior-
sione degli atti di recupero impedendo mente accentuato il contrasto con il prin-
allo Stato italiano di completare le proce- cipio stabilito con la sentenza della Corte
dure di recupero e dare esecuzione alle di Giustizia del 18.07.200714, secondo la
decisioni della Commissione. La mancata quale «il diritto comunitario osta all’ap-
esecuzione di una Decisione entro i tempi plicazione di una disposizione di diritto
stabiliti dalla stessa Commissione com- nazionale nei limiti in cui l’applicazione
porta per quest’ultima la possibilità di di tale disposizione impedisce il recupero
adire la Corte di giustizia ai sensi dell’art. di un aiuto di Stato erogato in contrasto
260 TFUE12. Tale aspetto sembra essere con il diritto comunitario». Inoltre, nel
risolto dalle previsioni della l. 234/13. caso del recupero dell’aiuto CR 27/1999,
con la lettera di messa in mora del 5 mag-
1. Recupero dell’aiuto di Stato CR 27/ gio 2010, la Commissione europea, richia-
99. – Per quanto di interesse, si richiama mando quanto stabilito dall’art. 260 del
la vicenda relativa al contenzioso creatosi TFUE, ha fatto presente che «l’Italia non
in riferimento al recupero dell’aiuto di può eccepire il fatto che vi siano dei pro-
Stato CR 27/1999 – incentivi fiscali con- cedimenti giudiziari nazionali in corso
cessi a favore di società a prevalente capi- per giustificare il mancato adempimento
tale pubblico istituite ai sensi dell’art. 22, dell’obbligo di completare la procedura di
l. n. 142/90, per la gestione dei servizi recupero»15. Il contenzioso creatosi riferi-

11 Va evidenziato che il potere della Commis- taria, della penalità, o di entrambe, da versare da
sione è in tal senso così forte da consentire a tale parte dello Stato membro in questione, che consi-
istituzione di emanare, in corso di un’istruttoria deri adeguato alle circostanze.
volta all’analisi di una misura nazionale di eroga- 13 Con la Dec. n. 2003/193/CE del 5 giugno
zione di risorse pubbliche anche una ingiunzione 2002, la Commissione europea ha dichiarato in-
di recupero in attesa della decisione finale - cfr. compatibili con la disciplina comunitaria in ma-
Regolamento (CE) n. 659/1999 recante modalità teria di aiuti di stato la misura con la quale sono
di applicazione dell’articolo 93 del Trattato CE, stati riconosciute esenzioni fiscali e prestiti age-
G.U.C.E. L 83 del 27 marzo 1999. volati concessi alle imprese di servizi pubblici a
12 In virtù dello stesso art. 260 § 2 TFUE e prevalente capitale pubblico.
sulla base della comunicazione del 13 dicembre 14 Corte di Giustizia, 18 luglio 2007, causa C-
2005 sull’applicazione dell’articolo 228 del Trat- 119/05, Lucchini, in Racc. 2007, p. I-6199.
tato CE, la Commissione, quando adisce la Corte 15 Sul caso “municipalizzate” vedi infra sui
di giustizia, precisa l’importo della somma forfet- casi concreti di recupero degli aiuti illegali.
708 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

mento al recupero degli aiuti fiscali in municazione-Ingiunzione. La previsione


esame è stato recentemente definito con contenuta nella legge n. 10/07, pur preve-
la sentenza della Corte di Cassazione – dendo una tutela cautelare analoga a
Sezione tributaria, 23 maggio 2012 n. quella poi successivamente prevista dal-
8108 con la quale è stato stabilito che il l’articolo 47-bis, si applicava al solo recu-
recupero degli aiuti di Stato concessi a so- pero delle agevolazioni fiscali concesse in
cietà di capitali a prevalente capitale pub- favore delle società per azioni a partecipa-
blico che forniscono servizi pubblici lo- zione pubblica maggioritaria, dichiarate
cali è obbligatorio, con l’eccezione della illegittime dalla Commissione con Deci-
sola appartenenza dell’aiuto individual- sione n. 2003/193/CE del 5 giugno 2002.
mente concesso alla categoria de minimis. Per questa ragione, l’esigenza di intro-
Ai sensi della sentenza, tale obbligatorietà durre nel sistema legislativo italiano una
non consente al giudice nazionale alcuna tutela cautelare “generale” per gli aiuti di
diversa valutazione, in quanto l’esame Stato ha comportato l’abrogazione del-
della compatibilità di una misura nazio- l’art. 1 comma 2, ult. per. d.l. n. 10/07 di-
nale di aiuti di Stato rientra nella compe- sposta con l’art. 2 d.l. n. 59/08. Per quanto
tenza esclusiva della Commissione euro- riguarda il citato d.l. n. 59/08 in forza del
pea16. Ciò a conferma del principio già quale, in caso di sospensione fondata su
consolidato nella giurisprudenza, a par- motivi attinenti all’illegittimità della Deci-
tire dalla sentenza della Cassazione a se- sione di recupero, il giudice deve, in via di
zioni unite n. 26948/2006 del 18 dicembre principio, provvedere all’immediato rin-
200617, secondo il quale la conformazione vio pregiudiziale della questione alla
del diritto interno al diritto comunitario Corte di giustizia, la Commissione ha rite-
deve trovare attuazione anche con ri- nuto che tale normativa nazionale non
guardo alle regole – processuali o procedi- sembra aver avuto grande effetto sulla
mentali – che di tale diritto comunitario pratica procedurale dei giudici nazionali.
possono impedire una piena applicazione. Infatti, ha sottolineato la Commissione,
In osservanza del principio generale di oltre quattro anni dopo l’adozione della
effettività del diritto comunitario, più Decisione n. 2006/261, le autorità italiane
volte affermato dalla Corte di giustizia eu- hanno recuperato solo il 25,91% degli
ropea18, al fine di dare piena esecuzione aiuti per i quali è stata inviata un’ingiun-
alla Decisione di recupero, l’Italia si era zione di pagamento. Pertanto, successiva-
dotata di specifici strumenti normativi. mente all’entrata in vigore del predetto
Infatti, con il d.l. 15 febbraio 2007, n. 10 – provvedimento legislativo, con la Deci-
Disposizioni volte a dare attuazione ad sione n. C(2010)2702 del 5 maggio 2010,
obblighi comunitari ed internazionali – la Commissione europea ha invitato le
erano state definite le modalità di recu- Autorità italiane, ai sensi dell’art. 260
pero degli aiuti in esame dopo che la l. n. TFUE a presentare ulteriori osservazioni
65/2005 era stata ritenuta insufficiente a in merito allo stato di avanzamento dei
ottemperare alle decisioni della Commis- recuperi. In esito a tali osservazioni, pur
sione europea19. Alla luce degli obblighi registrando il recupero del 90% degli
derivanti dalla norma n. 10/07 l’Agenzia aiuti, la stessa Commissione, in data 28
delle Entrate ha potuto procedere al recu- ottobre 2010, ha deferito nuovamente l’I-
pero delle agevolazioni con esclusione talia alla Corte di giustizia per non aver
solo degli aiuti de minimis, con una Co- eseguito la Sentenza della Corte di giusti-

16 Cfr. Corte di Giustizia, 18 luglio 2007 causa dicembre 2002, Commissione/Germania; 5 ottobre
C-119/05, Lucchini; Corte di Giustizia, 3 settem- 2006, C-232/05, Commissione/Francia; sentenza
bre 2009, in causa C-2/08, Olimpiclub. del 14 febbraio 2008, Commissione/Grecia, C-
17 Cfr. anche le decisioni 27 aprile 2012, nn. 419/06.
6546, 6538, 6539, 6540, 6541, 6542, 6543, 6544, 19 Il caso in esame rappresenta uno degli ul-
6545. timi in cui l’Italia si è dotata di una norma ad hoc
18 Cfr. sentenze della Corte di giustizia 12 per attuare il recupero. Superata la necessità di
maggio 2005, C-415/03, Commissione/Grecia; 26 individuare i singoli beneficiari, la decisione co-
giugno 2003, C-404/00, Commissione/Spagna; 12 munitaria è immediatamente applicata.
M. DI MEGLIO – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO FISCALI 709

zia del 1° giugno 2006, ex art. 260 par. 2 reddito delle società che sono state am-
del TFUE. Con tale nuovo deferimento, la messe alla quotazione in un mercato rego-
Commissione ha deciso di chiedere alla lamentato dell’UE nel 200421 viola le re-
Corte di imporre all’Italia il pagamento di gole del TFUE in materia di aiuti di Stato
una penalità di mora di 65.280 euro per di cui all’art. 107 TFUE. Questa Decisione
giorno di ritardo successivo alla seconda è stata presa dopo un’indagine approfon-
sentenza della Corte fino al giorno della dita avviata nel febbraio 2004. Tale regime
regolarizzazione dell’infrazione e di una falserebbe la concorrenza in quanto si ap-
sanzione forfetaria di 7.140 euro al giorno plica ad un numero limitato di società –
per il periodo intercorso tra la sentenza quelle in grado di farsi ammettere alla
della Corte del 2006 e la seconda sentenza quotazione nell’arco del breve periodo di
della Corte. Con le recenti sentenze della tempo – previsto dalla legge che l’ha isti-
Corte di Cassazione con le quali, come tuito e costituisce una aiuto al funziona-
precedentemente osservato, è stato stabi- mento a favore di alcune delle imprese ita-
lito che il recupero in esame è obbligato- liane a più rapida crescita. L’aiuto è stato
rio, ed in considerazione degli ulteriori eseguito senza la previa autorizzazione
progressi registrati nell’attività di recu- della Commissione e deve essere quindi
pero stesso20, la circostanza del deferi- rimborsato dai beneficiari. Dopo tre anni
mento alla Corte di Giustizia, ai sensi del- dalla Decisione con cui imponeva il recu-
l’art. 220 TFUE potrebbe offrire spunti pero, il 18 agosto 2009 la Commissione
per una considerazione critica dell’affer- europea ha presentato ricorso alla Corte
mazione dogmatica del principio di ripri- di Giustizia Ue, diretto a far constatare
stino integrale delle condizioni di mer- che l’Italia, non avendo preso nei termini
cato esistenti prima dell’erogazione del- stabiliti tutti i provvedimenti necessari a
l’aiuto, attraverso il recupero del 100% del “sopprimere” il regime di aiuti giudicato
beneficio illegittimo. illegittimo ed incompatibile con il mer-
cato interno, è venuta meno agli obblighi
2. Aiuto di Stato C8/2004 - “Neoquo- imposti dalla Dec. n. 2006/261/CE. I ri-
tate”. – La Commissione europea, con la tardi nelle procedure di recupero, anche
Dec. n. 2006/261/CE, ha deciso che il re- in questo caso sono da attribuire ai prov-
gime italiano che riduce l’aliquota nomi- vedimenti di sospensione del recupero ri-
nale e l’aliquota effettiva dell’imposta sul conosciute dalle Commissioni tributarie
20 La procedura di recupero ha fatto regi- concluso che il regime costituisce un aiuto di
strare una restituzione della quasi totalità delle Stato selettivo in quanto consente unicamente
somme illegittimamente fruite dai beneficiari. alle società ammesse alla quotazione durante il
21 L’Italia aveva istituito uno speciale regime 2004 di fruire di una riduzione dell’imposta.
fiscale destinato a concedere una riduzione (del L’aiuto è proporzionale agli utili realizzati dai be-
13%) per tre anni dell’aliquota dell’imposta sui neficiari nel periodo ed equivale perciò ad un
redditi delle società a favore delle società am- aiuto al funzionamento, un tipo di aiuto che è vie-
messe alla quotazione in un mercato regolamen- tato. Inoltre, poiché l’aiuto è concesso mediante il
tato nel corso del 2004, più la deduzione per un sistema tributario nazionale, sono di fatto favo-
anno dall’imponibile delle società stesse di un im- rite le imprese registrate in Italia. Il fatto che del-
porto corrispondente alle spese sostenute per ot- l’agevolazione fiscale potessero beneficiare solo le
tenere l’ammissione alla quotazione. Benché ne società che si facevano ammettere alla quota-
potessero formalmente usufruire tutte le imprese zione in borsa si traduceva in un aiuto occulto a
che ottenessero l’ammissione alla quotazione in favore di alcune delle imprese con il tasso di cre-
una qualsiasi borsa valori dell’UE, il regime è ap- scita più alto nell’economia italiana ed aveva
parso alla Commissione come una potenziale sov- quindi effetti pregiudizievoli sugli scambi e sulla
venzione occulta a favore delle società in grado di concorrenza all’interno della Comunità. La Com-
farsi ammettere alla quotazione nel breve arco di missione ha rilevato che l’aiuto non era neppure
tempo previsto. Da un’indagine approfondita destinato a finanziare investimenti ammessi a be-
della Commissione è emerso che nel 2004 sono neficiare di un sostegno nel quadro delle regole
state ammesse alla quotazione in Italia solo dieci sugli aiuti di Stato e doveva quindi essere consi-
società, ognuna delle quali avrebbe potenzial- derato incompatibile con il mercato comune. Poi-
mente potuto beneficiare di una riduzione delle ché ha dato esecuzione all’aiuto senza la previa
imposte per un totale di svariati milioni di euro. autorizzazione della Commissione, l’Italia deve
Dopo aver esaminato le osservazioni dell’Italia e i recuperare gli aiuti illegittimamente fruiti dai be-
commenti ricevuti da terzi, la Commissione ha neficiari.
710 III.4. LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO IN ITALIA

competenti ad alcune società beneficiare. fronti dei beneficiari illegittimi. La Com-


La Causa C-304/09, sollevata dalla Com- missione ha costantemente monitorato
missione europea contro l’Italia, è stata di- l’andamento del recupero, chiedendo, tra
scussa il 29 settembre 2010. Con sentenza l’altro, anche informazioni circa l’applica-
del 22 dicembre 2010, la Corte di Giustizia zione delle disposizioni previste dal Reg.
delle Comunità europee ha ritenuto che la de minimis nei confronti di un certo nu-
Repubblica Italiana è venuta meno agli mero di beneficiari nonché notizie rela-
obblighi di recupero imposti dalla citata tive alla verifica dello stato di insolvenza
Dec. n. 2006/261/CE e che la sospensione per altre società considerate come “eva-
di imposta disposta da una Commissione sori fiscali”22. L’individuazione all’interno
tributaria regionale di Bologna a favore di della categoria dei beneficiari illegittimi
una delle società beneficiarie ha violato le perché fruitori di un aiuto incompatibile,
norme comunitarie sul recupero degli di una seconda categoria di beneficiari
aiuti di Stato. Con la revoca del provvedi- che non presentavano i requisiti per acce-
mento di sospensione del recupero è stato dere alle agevolazioni, considerati a loro
possibile procedere al completamento del volta come evasori fiscali, presenta inte-
recupero. ressanti spunti di riflessione in ordine al
tipo di procedura che l’Agenzia delle En-
3. Recupero dell’aiuto di Stato C-57/ trate deve applicare per effettuare il recu-
2003 - Agevolazioni per gli investimenti ef- pero di somme che potrebbero essere
fettuati in comuni colpiti da eventi calami- considerate ricadenti al di fuori dalla De-
tosi. – ’aiuto è stato dichiarato illegittimo cisione di compatibilità della Commis-
dalla Commissione europea con la Dec. n. sione. Il contrasto deriverebbe dalla ne-
2005/315/CE del 20 ottobre 2004, e l’Italia cessità di recuperare l’intero aiuto nei
è stata obbligata a recuperare i relativi be- tempi rapidi previsti dal diritto comunita-
nefici concessi. Con l’art. 24 l. 25 gennaio rio contrapposta alle possibilità per i co-
2006, n. 29 – legge comunitaria 2005, è siddetti “evasori fiscali” di vedersi appli-
stato disposto il recupero degli aiuti di- cate le procedure previste dalla normativa
chiarati illegittimi. In data 29 luglio 2009 italiana che consentono la rateizzazione
la Commissione europea ha presentato un dei pagamenti. Al riguardo l’applicazione
ricorso alla Corte di Giustizia Ueinterno, nei confronti dei beneficiari appartenenti
è venuta meno agli obblighi imposti dalla alla categoria degli “evasori fiscali” dell’i-
Dec. n. 2005/315/CE. Gli argomenti prin- stituto della definizione agevolata delle
cipali addotti dalle autorità italiane per liti fiscali pendenti previsto dall’art. 39
giustificare i ritardi nella esecuzione del comma 12, del d.l. n. 98/11 potrebbe porsi
recupero hanno riguardato, oltre che l’i- in contrasto sia con i principi del diritto
doneità delle procedure adottate a garan- comunitario che con la normativa nazio-
tire il recupero dell’aiuto e assenza di ri- nale poiché lo stesso d.l. n. 98/11 prevede
tardo nell’azione amministrativa, la com- l’inapplicabilità di tale istituto alle proce-
plessità dell’esecuzione della Decisione e, dure di recupero degli aiuti di Stato.
soprattutto la legittimità degli ordini di
sospensione dei giudizi pendenti innanzi 4. Recupero dell’aiuto di Stato CR12/
alle autorità giudiziarie nazionali nei con- 2004 - Incentivi fiscali in favore di società

22 Al riguardo, nella causa C-303/09, la Repub- conforme alla normativa interna ovvero se, al
blica italiana asserisce che l’obbligo di recupero contrario, costituisse un’ipotesi di evasione o di
previsto dalla decisione 2005/315 non sussiste nei frode fiscale è priva di incidenza sull’obbligo dello
confronti dei beneficiari che hanno ottenuto Stato membro in questione di recuperare gli aiuti
l’aiuto in violazione delle condizioni stabilite entro i termini impartiti (sentenza 5 maggio 2011,
dalla normativa nazionale, giacché la loro situa- causa Commissione/Italia, cit., punto 42). Even-
zione rientrerebbe piuttosto nel contesto dell’eva- tuali difficoltà legate alla necessità di verificare le
sione fiscale e che, in tal caso, l’obbligo di recupe- dichiarazioni fiscali, nell’ambito delle apposite
rare gli aiuti illegali non poteva trovare applica- procedure nazionali, non possono di per sé giusti-
zione. Sotto tale aspetto, la si Corte di Giustizia ficare, come emerge dai punti 34 e 38 della stessa
osserva che la questione di determinare se il be- sentenza, la mancata esecuzione della decisione
neficio concesso alle imprese interessate fosse 2005/315 entro i termini stabiliti.
M. DI MEGLIO – LE PROCEDURE DI NOTIFICA E DI RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO FISCALI 711

partecipanti ad esposizioni all’estero. – Il gli ordini di pagamento da parte dei giu-


14 dicembre 2004 la Commissione ha di- dici nazionali è stata riconosciuta dalla
chiarato incompatibile con le norme eu- Commissione come principale causa di ri-
ropee in materia di aiuti di Stato un re- tardo dei recuperi stessi. L’esecuzione
gime di aiuti adottato dall’Italia sotto della procedura di recupero ha dato luogo
forma di incentivi fiscali diretti a favore a un lungo contenzioso con la Commis-
di imprese partecipanti ad esposizioni al- sione oltre che con i soggetti che hanno
l’estero e ha invitato l’Italia a recuperare ottenuto la sospensione degli ordini di pa-
tali aiuti illegali e incompatibili dai bene- gamento. Con la Sent. 5 maggio 2011, la
ficiari. Le autorità italiane hanno tra- Corte di giustizia Ue ha condannato l’Ita-
smesso ingiunzioni di recupero ai benefi- lia per l’inadempimento degli obblighi
ciari individuati e gli aiuti sono stati par- stabiliti con la Dec. della Commissione
zialmente rimborsati. Tutte le ingiunzioni europea n. 2005/91924.
di pagamento pendenti sono state però
impugnate e in parecchi casi i giudici na- MARIA DI MEGLIO
zionali hanno deciso di sospenderne l’ese-
cuzione. In questo contesto la Commis- Bibliografia
sione ha concluso che le misure adottate
dalle autorità italiane non sono state ab- C. FONTANA, Gli aiuti di Stato di natura fi-
scale, Torino, 2012; M. INGROSSO e G. TESAURO (a
bastanza efficaci per garantire l’osser- cura di), Agevolazioni fiscali e aiuti di Stato,
vanza della Decisione negativa emessa Napoli, 2009; L. SALVINI (a cura di), Aiuti di
nella fattispecie23. Anche in questo caso, Stato in materia fiscale, Padova, 2007; P. BORIA,
quindi, la sospensione dell’esecuzione de- Diritto tributario europeo, Milano, 2005.

23 L’aiuto è stato dichiarato illegittimo dalla stabiliti, tutti i provvedimenti necessari a soppri-
Commissione Europea con la decisione 2004/ mere il regime di aiuti giudicato illegittimo ed in-
4746/CE per cui l’Italia è stata obbligata a recu- compatibile con il mercato comune, è venuta
perare i benefici concessi. Con l’art. 15 l. 25 gen- meno agli obblighi imposti dalla Decisione
naio 2006, n. 29 (legge comunitaria 2005), è stato 2004/4746/CE.
disposto il recupero degli aiuti dichiarati illegit- 24 L’obbligo di recuperare l’intero ammontare
timi. In data 29 luglio 2009 la Commissione Eu- degli aiuti illegittimi trova un suo limite solo in
ropea ha presentato un ricorso alla Corte di Giu- presenza di beneficiari falliti nei confronti dei
stizia delle Comunità europee, diretto a far con- quali non è possibile chiedere il rimborso delle
statare che l’Italia, non avendo preso nei termini somme erogate.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La riforma della l. 234/2012
con riferimento agli aiuti di Stato

Sommario: I. LE LINEE DELL’INTERVENTO NORMA- mento e le Amministrazioni di volta in


TIVO. – II. LA GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIU- volta interessate (artt. 44 e 45).
DICE AMMINISTRATIVO.
Viene riproposto, in una versione più
ampia, il contenuto dell’articolo 16-bis,
I. LE LINEE DELL’INTERVENTO NORMATIVO comma 11, legge n. 11 del 20053, che già
aveva recepito la giurisprudenza Deggen-
La nuova legge sulla partecipazione dorf4, relativamente al divieto di benefi-
dell’Italia alla formazione e all’attuazione ciare di aiuti di Stato per coloro che ab-
della normativa e delle politiche dell’U- biano ricevuto, e successivamente non re-
nione europea1 dedica un intero capo, stituito, aiuti oggetto di una decisione di
l’ottavo, agli aiuti di Stato. recupero. Poiché la Commissione europea
Il complesso delle disposizioni che ne ormai subordina l’autorizzazione alla con-
fanno parte rappresenta il primo tenta- cessione di nuovi aiuti all’impegno, da
tivo di introduzione di un quadro norma- parte degli Stati membri, di verificare che
tivo organico della materia, sin qui og- i destinatari non siano obbligati a resti-
getto di interventi episodici e settoriali o tuire aiuti dichiarati incompatibili, la
di norme specifiche, relative a singole de- nuova legge pone in capo alle amministra-
cisioni di recupero della Commissione eu- zioni che intendono concedere aiuti l’ob-
ropea2. bligo di effettuare detta verifica (art. 46).
L’intervento normativo si muove lungo Si introducono, all’art. 47, disposizioni
linee che, in parte, confermano le prassi in tema di aiuti pubblici conseguenti a ca-
affermatesi in passato, recependo così an- lamità naturali o altri eventi eccezionali,
che le acquisizioni della giurisprudenza erogati in favore di soggetti che eserci-
nazionale, in altra parte, propongono so- tano un’attività economica, per la prima
luzioni decisamente innovative. volta indicando in quale misura – nei li-
È confermato il ruolo di coordina- miti del 100% del danno effettivamente
mento del Dipartimento per le politiche subito – e a quali condizioni essi potranno
europee nella definizione della posizione essere concessi. Il meccanismo che si è
italiana nei confronti dell’Unione euro- immaginato prevede, in particolare, l’ado-
pea, il cui esercizio è agevolato da un si- zione di un regolamento che, previa auto-
stema di comunicazioni tra il Diparti- rizzazione della Commissione europea ai
1 L. 24 dicembre 2012, n. 234, pubblicata gislativo 1° settembre 2011, n. 150) e a quelli at-
nella Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2013, n. 32, tribuiti al giudice tributario (art. 2, che ha intro-
che ha riformato, abrogandola, la l. 4 febbraio dotto l’art. 47-bis del decreto legislativo 31 dicem-
2005, n. 11. bre 1992, n. 546).
2 La legge 4 febbraio 2005, n. 11 (c.d. legge Tra le disposizioni speciali, si possono ricor-
Buttiglione), conteneva una sola disposizione in dare i vari interventi legislativi volti a regolare il
materia di aiuti di Stato: il comma 11 dell’art. 16- recupero della componente fiscale degli aiuti con-
bis, introdotto dall’art. 6 l. 25 febbraio 2008 - cessi alla società c.d. ex municipalizzate, di cui
legge comunitaria 2007, volto ad assicurare l’ap- alla decisione 2003/913/CE della Commissione
plicazione della giurisprudenza Deggendorf (v. in- europea: l’art. 1 del decreto-legge 15 febbraio
fra in questo §). 2007, n. 10, convertito, con mod., dalla legge 6
Un efficace sforzo di disciplina di taluni aprile 2007, n. 46 (che si segnala per l’espressa at-
aspetti processuali delle controversie in materia tribuzione, al comma 2, della controversie di re-
di recupero, finalizzato a garantire il rispetto da cupero alla giurisdizione tributaria); l’art. 24 del
parte dei giudizi nazionali dei principi affermati decreto-legge 19 novembre 2008, n. 185 (conv.,
dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, era con mod., dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2; l’art.
contenuto negli articoli 1 e 2 del decreto-legge 8 19 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135
aprile 2008, n. 59, convertito, con mod., dalla (conv., con mod., dalla legge 20 novembre 2009,
legge 6 giugno 2008, n. 101, relativi, rispettiva- n. 166).
mente, ai giudizi devoluti alla giurisdizione ordi- 3 Articolo inserito dall’art. 6 l. 25 febbraio
naria (art. 1, poi trasfuso nell’art. 9 del decreto le- 2008, n. 34 - legge comunitaria 2007.
716 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

sensi dell’art. 108 § 3 TFUE, consentirà direttamente desumibile dai Trattati, ma


l’automatica erogazione di regimi di aiuti che può dirsi innovativo nel nostro ordi-
che ne rispettino le condizioni. Benché lo namento, in quanto quasi mai colto, nel
strumento della legge ordinaria sia di per passato, dalla prassi e dalla giurispru-
sé inidoneo a vincolare le future iniziative denza nazionale (piuttosto incline, per
del legislatore nella materia, è auspicabile converso, a costruire il procedimento di
che la possibilità di usufruire di tale auto- recupero dell’aiuto di Stato secondo le
rizzazione generale costituisca un incen- forme e le modalità che caratterizzavano
tivo a contenere i ristori alle imprese in il procedimento di attribuzione dello
caso di calamità nei limiti di quanto am- stesso)7.
messo dal Trattato5. Nel contempo, con ri- Nel caso in cui la concessione del-
guardo a leggi regionali che dovessero in- l’aiuto debba farsi risalire a un ente di-
tervenire a concedere aiuti e sovvenzioni verso dallo Stato, si stabilisce che il prov-
di questa natura, la disposizione è suscet- vedimento di esecuzione sia adottato dalla
tibile di agevolare, quale c.d. parametro regione, dalla provincia autonoma o dal-
interposto, lo scrutinio di legittimità co- l’ente territoriale interessato e che la ri-
stituzionale in relazione al rispetto dei scossione delle somme competa al conces-
vincoli derivanti dall’ordinamento dell’U- sionario della riscossione delle entrate del-
nione europea e alla materia della tutela l’ente interessato (art. 48): viene così codi-
della concorrenza. ficata una prassi già precedentemente
Al fine di porre rimedio alla tradizio- instauratasi sulla base dei principi gene-
nale inefficienza delle autorità nazionali rali. Un simile riparto delle competenze
nell’attuazione dell’obbligo di recupero era, del resto, desumibile anche dal già ci-
degli aiuti illegali, e ai ritardi che ne deri- tato art. 16-bis della «legge Buttiglione»
vavano, la legge prescrive, all’art. 48, che che – con disposizione ora testualmente
il ministro competente per materia adotti, riprodotta nell’art. 43, comma 1, della
entro due mesi dalla notifica della deci- legge in esame (salvo gli aggiornamenti
sione di recupero6, un decreto immediata- resi necessari dall’entrata in vigore del
mente esecutivo che – oltre a individuare, Trattato di Lisbona) – stabiliva che «(a)l
ove necessario, i soggetti tenuti alla resti- fine di prevenire l’instaurazione delle pro-
tuzione – determini gli importi dovuti, le cedure d’infrazione di cui agli articoli 226
modalità e i termini del pagamento. Le e seguenti del Trattato istitutivo della Co-
conseguenti attività di riscossione sono munità europea o per porre termine alle
affidate ex lege alla società Equitalia stesse, le regioni, le province autonome di
s.p.a., indipendentemente dalla forma Trento e di Bolzano, gli enti territoriali, gli
dell’aiuto e dal soggetto che l’ha concesso. altri enti pubblici e i soggetti equiparati
Si ha, qui, una prima declinazione del adottano ogni misura necessaria a porre
principio della unitarietà della nozione di tempestivamente rimedio alle violazioni,
aiuto di Stato, a prescindere dalla forma loro imputabili, degli obblighi degli Stati
della sua concessione: principio, invero, nazionali derivanti dalla normativa comu-
4 Cfr. C. giust. CE, 9 marzo 1994, causa C- nazionali di dare esecuzione alla decisione di re-
188/92, TWD Textilwerke Deggendorf GmbH. cupero della Commissione europea.
5 Le agevolazioni fiscali e contributive con- 7 Così, ad esempio, nella misura in cui si rite-
cesse dall’Italia in connessione con terremoti o al- neva attribuita la giurisdizione per le controversie
tre calamità naturali a partire dal 2002 sono, insorte in fase di recupero al giudice competente
come noto, oggetto di un’indagine formale della ratione materiae in relazione alla forma di conces-
Commissione europea, nel contesto della quale è sione dell’aiuto. Con effetti, fortunatamente circo-
stata assunta la decisione di esecuzione n. scritti alla giurisprudenza di merito, spesso del
C(2012) 7128, che ha ordinato di sospendere tutti tutto eccentrici rispetto a pacifici acquis della giu-
gli abbattimenti fiscali e contributivi in corso, risprudenza comunitaria: ad esempio, il ritenere
considerati aiuti di Stato illegali in quanto non ef- applicabili alla pretesa di recupero di aiuti con-
fettivamente commisurati al danno subito. cessi sotto forma di sgravi fiscali o contributivi i
6 Termine da considerare necessariamente ac- brevi termini di decadenza cui soggiace la riscos-
celeratorio, essendo, per ragioni intuitive, da sione delle imposte o dei contributi previdenziali
escludere che il suo superamento possa determi- non versati o il considerare l’azione di recupero
nare l’estinzione del potere/dovere delle autorità preclusa da condoni c.d. tombali.
S. FIORENTINO – D. GOTTUSO – LA RIFORMA DELLA L. 234/2012 CON RIFERIMENTO AGLI AIUTI DI STATO 717

nitaria. Essi sono in ogni caso tenuti a identificazione dei soggetti beneficiari e
dare pronta esecuzione agli obblighi deri- nel calcolo dell’ammontare dell’aiuto. L’e-
vanti dalle sentenze rese dalla Corte di secuzione di una decisione che dichiara
giustizia delle Comunità europee, ai sensi l’illegalità di un regime di sovvenzioni po-
dell’articolo 228, paragrafo 1, del citato stula, infatti, un successivo riscontro,
Trattato». Naturalmente, il riparto di com- caso per caso, della ricorrenza in capo ai
petenze ha rilievo puramente interno e singoli beneficiari di tutti i requisiti es-
non elide la responsabilità dello Stato nei senziali dell’aiuto di Stato, ivi incluso il
confronti dell’Unione europea per man- fatto che l’aiuto determini un pregiudizio,
cato recupero. Non a caso, la l. 234/2012, attuale o potenziale, alla concorrenza e
sempre al citato art. 43, conferma, anche agli scambi fra Stati membri.
con evidenti finalità di deterrenza, lo stru- In questo contesto, di particolare inte-
mento della rivalsa nei confronti delle re- resse è un altro intervento legislativo,
gioni e degli enti locali cui sia imputabile pressoché coevo a quello qui in esame, nel
la violazione sanzionata. quale si fa un riferimento specifico alla
Si assiste, dunque, con l’art. 48 della possibile collaborazione alla detta fase da
legge in esame, allo sforzo di ricondurre a parte dell’AGCM, nell’esercizio delle fun-
sistema e procedimentalizzare le attività zioni consultive ad essa attribuite dall’art.
di esecuzione delle decisioni di recupero, 22 l. 287/19908. Questo dato di diritto po-
sino a oggi rimesse – salvo il caso, già ri- sitivo, se da un lato ha il pregio di mettere
cordato, dei provvedimenti legislativi ad in luce, nel campo degli aiuti di Stato, le
hoc – a decisioni amministrative assunte potenzialità di un modello di collabora-
sulla base di un riparto di competenze e zione tra soggetti pubblici già sperimen-
di procedure ricavati da norme o principi tato in altri settori, dall’altro lato contri-
generali, che avevano quale unico para- buisce ad avvalorare la scelta legislativa
metro di riferimento i regolamenti comu- di attribuire alla competenza per giurisdi-
nitari e le decisioni della Commissione zione del giudice amministrativo le con-
europea da attuare. L’esigenza di regola- troversie insorte in fase di recupero:
mentare il procedimento era (ed è) parti- scelta che sembra potersi giustificare non
colarmente avvertita soprattutto nel caso solo in quanto ciò che diviene oggetto di
di aiuti concessi in forma di regime, il cui scrutinio giurisdizionale non è una mera
recupero presuppone un’attività di “indi- pretesa creditoria, bensì un’attività fun-
vidualizzazione” della decisione di recu- zionalizzata al perseguimento di interesse
pero della Commissione europea: attività pubblico (il ripristino delle condizioni di
che ha contenuto indubbiamente provve- corretta concorrenza), ma anche perché
dimentale, non risolvendosi nella mera questa si estrinseca in massima parte in
8 Cfr. legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di nezia vuole vivere” e a./Commissione, punti 63, 64
stabilità 2013), art. 1, commi da 351 a 356. Tali di- e 121, resa a seguito dell’impugnazione della me-
sposizioni si occupano dell’annosa vicenda del re- desima decisione della Commissione europea da
cupero degli aiuti di Stato concessi dal 1995 al parte di alcuni dei beneficiari. Le disposizioni in
1997, sotto forma di sgravi contributivi, alle im- rassegna demandano, quindi, all’autorità ammi-
prese operanti nei territori di Venezia e Chioggia nistrativa competente per il recupero – nella fatti-
(decisione n. 2000/394/CE della Commissione eu- specie l’INPS – di adottare i provvedimenti di re-
ropea). Esse sono volte a dare applicazione alla cupero nei soli confronti delle imprese beneficia-
sentenza della Corte di giustizia dell’Unione euro- rie per le quali la concessione dello sgravio sia
pea del 6 ottobre 2011, causa C-302/09, Commis- stata, appunto, in concreto idonea a falsare o a
sione/Italia, che al punto 52 afferma che, al fine di minacciare la concorrenza e a incidere sugli
dare esecuzione alla decisione di recupero della scambi tra gli Stati membri. Di qui – trattandosi,
Commissione, «spettava alla Repubblica italiana nella sostanza, dell’identificazione del mercato ri-
verificare la posizione individuale di ogni impresa levante in cui opera l’impresa e della valutazione
interessata da un’operazione di recupero. In par- della capacità di incisione della misura in tale
ticolare, le autorità nazionali avevano l’obbligo di mercato – il coinvolgimento dell’Autorità anti-
esaminare, in ciascun caso individuale, se i bene- trust, cui l’art. 22 l. 287 del 1990 consente di ren-
fici concessi fossero in grado di falsare la concor- dere pareri «sui problemi riguardanti la concor-
renza e incidere sugli scambi intracomunitari». renza ed il mercato», a richiesta di amministra-
Analoghe affermazioni si rinvengono nella sen- zioni o enti pubblici.
tenza 9 giugno 2011, causa C-71/09, Comitato “Ve-
718 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

provvedimenti che presuppongono valu- sione, ancorché diretta verso lo Stato


tazioni di mercato complesse, che tro- membro, o dallo Stato membro mede-
vano nel giudice amministrativo – ormai simo nei confronti dell’aiuto illegale ed è
vero e proprio “giudice della concor- sospeso per il tempo in cui la decisione
renza” – la naturale sede di contestazione. della Commissione è oggetto di un proce-
Altro profilo rilevante, del quale si oc- dimento dinanzi alla Corte di Giustizia.
cupa la l. 234/2012, è quello del regime di Il diritto al recupero riflette l’obbligo
prescrizione del diritto alla restituzione di dello Stato di esigere dal beneficiario il
un aiuto di Stato. L’articolo 51, con for- rimborso integrale dell’aiuto illegale, che
mulazione forse non impeccabile, stabili- trova la sua fonte nell’art. 108 TFUE oltre
sce che «(i)ndipendentemente dalla forma che nell’articolo 14 del citato Regola-
di concessione dell’aiuto di Stato, il di- mento.
ritto alla restituzione dell’aiuto oggetto di In considerazione della sua matrice
una decisione di recupero sussiste fino a sovranazionale, la speciale disciplina con-
che vige l’obbligo di recupero ai sensi del tenuta nel Reg. 659/1999, di diretta appli-
regolamento (CE) n. 659/1999 del Consi- cazione, è destinata a prevalere sulla di-
glio del 22 marzo 1999». sciplina nazionale in materia di prescri-
Quello che la legge vuol dire è che la zione, segnatamente l’art. 2946 c.c.9 e le
prescrizione della pretesa nazionale di re- altre norme che regolano le cause di in-
cupero è collegata al decorso del c.d. “pe- terruzione e di sospensione della prescri-
riodo limite” di efficacia del diritto/ob- zione. Ne consegue che il giudice nazio-
bligo di recupero da parte della Commis- nale, in ossequio al principio di primazia
sione e risente delle cause di sospensione del diritto dell’Unione, è tenuto a non ap-
e di interruzione previste dal regolamento plicare le norme interne sulla prescri-
comunitario. zione che possano ostacolare l’esecuzione
Come noto, tale periodo è di dieci immediata della decisione di recupero
anni, a far data dal giorno in cui l’aiuto il- della Commissione per cui non sia de-
legale è stato concesso, è interrotto da corso il periodo limite previsto dall’arti-
qualsiasi azione intrapresa dalla Commis- colo 15 Reg. (CE) n. 659/199910.

9 Il principio aveva già trovato applicazione momento l’aiuto erogato qualificabile come ille-
nella giurisprudenza nazionale, sia pure non gale».
senza oscillazioni: cfr. Cass., 19 novembre 2010, 10 A soluzione analoga a quella prevista dalla
n. 23418: «In tema di recupero di aiuti di Stato, la legge poteva pervenirsi, a parere di chi scrive, an-
normativa nazionale sulla prescrizione deve es- che sulla base del mero diritto interno, valoriz-
sere disapplicata per contrasto con il principio di zando l’art. 2934, comma 2, c. c. A ben vedere, in-
effettività proprio del diritto comunitario, qua- fatti, il “diritto” al recupero dell’aiuto non è altro
lora tale normativa impedisca il recupero di un che il riflesso di un obbligo posto dall’ordina-
aiuto di Stato dichiarato incompatibile con deci- mento europeo, del quale l’esercizio della pretesa
sione della Commissione europea divenuta defini- creditoria costituisce attuazione, il che consente
tiva»; conf. Cass., 29 dicembre 2010, n. 26286; di escludere, anche per ragioni indipendenti dalla
contra Cass., 12 settembre 2012, n. 15207: «In primazia del diritto dell’Unione europea, l’appli-
tema di recupero di aiuti di Stato, l’azione di re- cabilità di termini di prescrizione o decadenza
cupero è soggetta al termine ordinario di prescri- non previsti dal diritto europeo, o diversi da
zione stabilito dall’art. 2946 c.c., in quanto idoneo quelli da esso previsto: le cause di estinzione del-
a garantire sia l’interesse pubblico di assicurare l’obbligo vanno, evidentemente, rinvenute nell’or-
l’effettività del diritto comunitario mediante il ri- dinamento nel quale esso ha fonte. Non sembra,
pristino dello status quo ante alla violazione della pertanto, che il singolo Stato membro possa invo-
concorrenza, sia l’interesse privato ad evitare l’e- care la propria inerzia e l’applicazione di termini
sposizione ad iniziative senza limiti di tempo, di diritto interno per sottrarsi all’obbligo in que-
non essendo invece applicabile il termine di cui stione, la cui causa giustificatrice è il ripristino
all’art. 15 del Regolamento Cee del Consiglio 22 della concorrenza: l’attuazione dell’obbligo po-
marzo 1999 n. 659, il quale si riferisce esclusiva- stula necessariamente la sottrazione all’impresa
mente ai rapporti tra Commissione e Stato mem- del beneficio economico distorsivo, di guisa che è
bro. Ne consegue che il momento di inizio del ter- da escludere, nel caso dell’inadempimento defini-
mine di decorrenza della prescrizione va indivi- tivo, una soddisfazione per equivalente attraverso
duato non nella data della fruizione dell’aiuto, ma regole risarcitorie che implichino la responsabi-
in quella della notifica della decisione della Com- lità dello Stato medesimo. Il “diritto” al recupero,
missione allo Stato membro, essendo solo da quel in altre parole, costituisce mero strumento di ri-
S. FIORENTINO – D. GOTTUSO – LA RIFORMA DELLA L. 234/2012 CON RIFERIMENTO AGLI AIUTI DI STATO 719

II. LA GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIU- caso in cui la misura non sia stata notifi-
DICE AMMINISTRATIVO cata alla Commissione ovvero nel caso in
cui sia stato violato l’obbligo di stand still
Trattazione a parte merita l’art. 49 l.
che si costituisce per effetto della noti-
234/2012, che attribuisce alla giurisdi-
fica11. La giurisdizione esclusiva, per-
zione esclusiva del giudice amministra-
tanto, non sembra potersi estendere alle
tivo un duplice ambito di controversie: da
controversie nelle quali il giudice sia chia-
un lato, quelle relative agli atti e ai prov-
vedimenti che concedono aiuti di Stato in mato a valutare solo incidentalmente la
violazione dell’art. 108 § 3 TFUE; dall’al- sussistenza di tale violazione ovvero nelle
tro, quelle aventi ad oggetto gli atti e i quali la questione della possibile viola-
provvedimenti adottati in esecuzione di zione sia agitata in via di eccezione dalla
una decisione di recupero, a prescindere parte resistente (si pensi all’ipotesi, non
dalla forma dell’aiuto e dal soggetto che infrequente, di una pretesa relativa a ta-
l’ha concesso (controversie, queste ul- luni benefici, cui la parte resistente op-
time, cui viene estesa l’applicazione del pone che la loro concessione integrerebbe
rito del giudizio c.d. abbreviato di cui al- un aiuto di Stato illegale: in tal caso non
l’articolo 119 c.p.a.). viene in questione in via principale la le-
Si tratta di due ipotesi nettamente di- gittimità dell’atto in relazione all’art. 108
stinte – forse impropriamente riunite dal § 3 TFUE, ma il giudice è chiamato esclu-
legislatore in un’unica nuova lettera del- sivamente a tenere conto, ai fini dell’ap-
l’art. 133, comma 1 c.p.a. – che richie- plicazione del diritto nazionale, dei prin-
dono di essere analizzate separatamente. cipi dell’interpretazione conforme al di-
La giurisdizione esclusiva sulle «con- ritto dell’Unione europea e/o della disap-
troversie relative agli atti ed ai provvedi- plicazione delle norme interne ad esso
menti che concedono aiuti in violazione contrarie).
dell’art. 108, paragrafo 3, del Trattato sul Così ricostruito, in prima approssima-
funzionamento dell’Unione europea» si zione, il perimetro della nuova fattispecie
riferisce, genericamente, a tutti i giudizi di giurisdizione esclusiva – fattispecie la
in cui venga in questione in via principale cui introduzione si deve ai lavori parla-
l’illegittimità dell’atto in relazione al ri- mentari e può apparire a prima vista ul-
chiamato parametro di diritto primario tronea, trattandosi di casi che sarebbero
dell’Unione europea. Oggetto del giudizio naturalmente attribuiti alla giurisdizione
deve, dunque, essere la contestazione generale di legittimità12 – essa viene, in
della legittimità di un atto o di un provve- sostanza, a coincidere con l’ambito del
dimento che attribuisce benefici i quali private enforcement delle norme sugli
rientrano nella nozione di aiuto di Stato, aiuti di Stato che, come noto, costituisce
in ragione della violazione della citata la più recente frontiera del contrasto a tali
norma del Trattato, la quale si verifica nel forme di distorsione della concorrenza13.
pristino della concorrenza: interesse che viene at- soggetto legittimato (per tale intendendosi, tutta-
tuato con l’attribuzione allo Stato di una pretesa via, la Commissione europea).
che si colloca al di fuori del diritto interno delle 11 Non rientrano, quindi, nell’ambito della
obbligazioni, perché essa non corrisponde ad un giurisdizione esclusiva le azioni con le quali si
interesse del creditore (art. 1172 cod. civ.) – che contesti che l’aiuto sia stato illegittimamente rite-
non può, dunque, disporne – ma ad un obbligo nuto compatibile e, dunque, autorizzato dalla
che, nell’ordinamento europeo, resta vigente an- Commissione europea: in questi casi, non avendo
che dopo il decorso del termine interno di deca- l’art. 107 TFUE effetto diretto, l’impugnazione
denza o di prescrizione. Di qui, a giudizio di chi dinnanzi al giudice nazionale può costituire uni-
scrive, le condizioni per l’applicazione dell’art. camente il veicolo per consentire che sia sollevata
2934, comma 2, c.c., secondo il quale non sono una questione pregiudiziale di validità della deci-
soggetti a prescrizione i diritti indisponibili. Tale sione della Commissione europea, di competenza
conclusione non è suscettibile di pregiudicare de- della Corte di giustizia dell’Unione europea.
finitivamente l’interesse alla certezza dei rapporti 12 Con la significativa eccezione del caso in
giuridici, perché il diritto resterebbe comunque cui l’aiuto sia concesso sotto forma di esenzione o
soggetto alle cause di estinzione stabilite nelle agevolazione fiscale.
fonti comunitarie, le quali pure prendono in con- 13 Al private enforcement è dedicata ampia
siderazione il decorso del tempo e l’inerzia del parte della Comunicazione della Commissione
720 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

A tali controversie si riferisce anche duale e, nei limiti e con le forme in cui è
l’art. 50 della legge: norma che, come ammessa la relativa contestazione, la
chiarisce anche la relazione illustrativa al legge-provvedimento che disponga in tal
disegno di legge governativo, ha scarsa senso.
portata innovativa sul piano sostanziale, Più problematica è l’individuazione di
verosimilmente assolvendo a una fun- forme di tutela nei confronti di misure le-
zione “pedagogica”, tesa a rendere effet- gislative che istituiscano aiuti in forma di
tiva la collaborazione dei giudizi nazio- regime: in tali casi, dirigendosi la conte-
nali nel controllo sugli aiuti illegali sulla stazione nei confronti di una legge, sem-
quale spesso si sofferma la Commissione bra preclusa l’attivazione diretta dello
europea nelle proprie comunicazioni14. strumento demolitorio. Resta da interro-
Nel novero delle controversie conside- garsi, tuttavia, sulla possibilità di attivare
rate dall’art. 50 rientrano, dunque, certa- rimedi alternativi di contenuto restituto-
mente quelle instaurate dai concorrenti rio e/o risarcitorio.
del beneficiario nei confronti delle auto- La questione interseca quella, forse
rità pubbliche che abbiano erogato gli ancora più delicata, della legittimazione
aiuti – o che stiano per erogarli – in viola- ad agire, che la legge in commento, all’art.
zione dell’obbligo di previa notifica o del- 50, non risolve, rimettendone intera-
l’obbligo di stand still. Per le ragioni sopra mente la definizione all’interprete.
illustrate, alla condizione che la pretesa Nessun dubbio può sussistere sulla le-
sia esercitata nei confronti della pubblica gittimazione del concorrente che fa valere
amministrazione che ha concesso l’aiuto, l’interesse al corretto svolgersi della con-
o del soggetto ad essa equiparato, il giu- correnza. Secondo consolidata giurispru-
dice amministrativo può conoscere di tali denza della Corte di giustizia dell’Unione
controversie anche a fini risarcitori, ai europea, essa discende dall’effetto diretto
sensi dell’art. 30, comma 2 c.p.a., con co- dell’articolo 108 § 3, ultimo periodo,
gnizione estesa alla eventuale lesione di TFUE16.
diritti soggettivi15. La questione che si pone è se occorre
Oggetto dell’impugnativa sarà, di re- ammettere casi di legittimazione ulte-
gola, il provvedimento amministrativo riore, riconoscendo il diritto alla contesta-
che ha concesso un aiuto di Stato indivi- zione in capo a soggetti diversi dal con-

europea relativa all’applicazione della normativa pero, il beneficiario non può invocare il legittimo
in materia di aiuti di Stato da parte dei giudici na- affidamento sulla regolarità dell’aiuto e ciò per-
zionali (COM 2009/C 85/01), pubblicata nella ché, se avesse fatto uso dell’ordinaria diligenza,
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea C-85 del 9 sarebbe stato certamente in grado di accertarsi se
aprile 2009, che sostituisce la precedente Comu- l’aiuto riscosso era stato o meno notificato (cfr.
nicazione della Commissione n. 95/C 312/07 rela- ex plurimis, sentenza del 20 settembre 1990,
tiva alla cooperazione fra i giudici nazionali e la causa C-5/89, Commissione/Germania, punto 14).
Commissione in materia di aiuti di Stato. Nella sentenza 11 luglio 1996, causa C-39/94,
14 Nella giurisprudenza nazionale già si rinve- SFEI e a., la Corte ha affermato che il Trattato
nivano esempi nei quali è stata ritenuta ammissi- non impone al beneficiario dell’aiuto alcun ob-
bile l’impugnazione, da parte di un concorrente, bligo specifico, in quanto l’obbligo di notifica e il
di una misura di concessione di aiuto di Stato ad divieto di attuazione immediata della misura
un’impresa: cfr. T.A.R. Lombardia, 6129/2008. hanno come destinatario lo Stato membro, con la
15 La giurisdizione del g.a. non dovrebbe, in- conseguenza che l’eventuale responsabilità del
vece, sussistere nel caso – ammesso di poterne beneficiario non può trovare fondamento giuri-
ipotizzare la verificazione – di una controversia dico nel diritto dell’Unione europea; tuttavia, se-
tra imprese nelle quali l’una avanzi pretese risar- condo la Corte, tale comportamento potrebbe
citorie fondate sulla fruizione di un aiuto di Stato dar luogo a responsabilità extracontrattuale in
illegale da parte dell’altra: in tal caso, invero, la base al diritto nazionale.
cognizione circa l’esistenza dell’aiuto illegale è 16 L’effetto diretto è stato riconosciuto dalla C.
meramente incidentale, essendo oggetto di deli- giust. UE fin dalla sentenza Costa c. Enel, del 15
bazione principale una condotta imprenditoriale luglio 1964, causa C-6/64 e poi ripetutamente af-
che, in tesi, si assume colposamente illecita ai fermato (ex plurimis, C. giust. CE, 11 dicembre
sensi dell’art. 2598, comma 1, n. 3) c.c. Al ri- 1973, causa C-120/73, Lorenz c. Repubblica Fede-
guardo, è noto che, in base a una consolidata giu- rale Tedesca; C. giust. CE, 21 novembre 1991,
risprudenza della Corte di giustizia UE, sia pure causa C-354/90, Fédération nationale du com-
riferita alla contestazione della decisione di recu- merce extérieur des produits alimentaires e a.).
S. FIORENTINO – D. GOTTUSO – LA RIFORMA DELLA L. 234/2012 CON RIFERIMENTO AGLI AIUTI DI STATO 721

corrente, che assumano di aver risentito misura di aiuto»18: in altre parole, quando
di una lesione per effetto della conces- il gettito della nuova o maggiore entrata
sione di un aiuto di Stato illegale: si pensi, viene necessariamente destinato al finan-
ad esempio, ai consumatori che lamentino ziamento dell’aiuto di Stato illegale e in-
che un’agevolazione tariffaria in materia fluenza direttamente l’entità di tale aiu-
elettrica ad imprese, costituente aiuto di to19.
Stato illegale, sia finanziata attraverso un Meno incontroverso è che, in forza del
aumento della bolletta elettrica, attuato diritto dell’Unione Europea, la tutela deb-
mediante l’istituzione di una specifica ba necessariamente comprendere, come
voce della tariffa destinata a coprire il mi- afferma la Commissione europea al punto
nor introito cagionato dall’agevolazione. 74 della più volte citata Comunicazione,
Il punto è, comprensibilmente, di par- l’applicazione, anche officiosa, della c.d.
ticolare interesse della Commissione eu- “clausola di sospensione” che discende
ropea, che, nella Comunicazione relativa dall’art. 108 § 3 TFUE.
all’applicazione della normativa in mate- Il punto va, come di consueto, risolto
ria di aiuti di Stato da parte dei giudici sulla base dei principi di effettività e di
nazionali17, fa leva sul principio di effetti- equivalenza20 e, alla luce di quest’ultimo
vità, che è parte del diritto dell’Unione eu- principio, che si limita ad imporre al giu-
ropea, per ricordare che «(l)e norme na- dice di trattare la situazione giuridica
zionali non possono quindi limitare la le- soggettiva di derivazione comunitaria alla
gittimazione ad agire soltanto ai concor- stessa stregua di una paragonabile situa-
renti del beneficiario. I terzi che non sono zione di matrice interna, sembrano in li-
lesi dalla distorsione di concorrenza deri- nea di massima da escludere, sulla base
vante dalla misura di aiuto possono del dei principi che regolano il nostro pro-
pari avere un sufficiente interesse giuri- cesso, pronunce di sospensione della mi-
dico di differente carattere (come è stato sura impugnata che trascendano l’inte-
riconosciuto in casi fiscali) ad adire un resse, individuale o collettivo, dedotto in
giudice nazionale». giudizio.
Quando ciò si verifichi – quando cioè Da ultimo, occorre rilevare che al me-
sussista un interesse alla domanda suffi- desimo ambito di giurisdizione esclusiva
cientemente differenziato, che legittimi la dovrebbero essere attratte le impugna-
contestazione giudiziale – e quali siano i zioni proposte dall’AGCM ai sensi dell’art.
rimedi disponibili è questione che resta 21-bis l. 287/1990, nel caso in cui si am-
aperta. La Corte di giustizia ha in effetti metta che – come ritiene chi scrive, trat-
chiarito, come ricorda la Commissione tandosi della prospettata violazione di
europea nella citata Comunicazione, che norme poste a tutela della concorrenza e
una simile legittimazione va riconosciuta del mercato – nel novero degli atti impu-
nei casi in cui la misura di aiuto sia stata gnabili dall’Autorità rientrino anche gli
finanziata mediante una entrata (tassa, atti e i provvedimenti che concedono aiuti
contributo parafiscale, ecc.) e questa rap- di Stato illegali21.
presenti, quindi, «parte integrante della La giurisdizione esclusiva sulle «con-
17 V. nota 11. valere ed accertata dai giudici nazionali, deve in-
18 Cfr. C. giust.UE, 21 ottobre 2003, cause riu- durre questi ultimi a trarne tutte le conseguenze,
nite C-261/01 e C-262/01, Van Calster e a., punto conformemente al loro diritto nazionale».
52 e 13 gennaio 2005, causa C-174/02, Streek- 21 Il comma 3 dell’art. 21-bis l. 287 del 1990,
gewest Westelijk Noord-Brabant, punti 16, 19 e 21. che richiama la disciplina del Libro IV, Titolo V,
19 Cfr. sent. Streekgewest Westelijk Noord-Bra- del codice del processo amministrativo, è disposi-
bant, cit., punti 16, 19 e 21 e giurisprudenza ivi ci- zione processuale che non fonda la giurisdizione,
tata. ma la presuppone, così non contribuendo a risol-
20 Al principio di equivalenza allude il punto vere la questione della natura della giurisdizione
17 della citata sent. Streekgewest Westelijk Noord- esercitata dal giudice amministrativo nei casi di
Brabant, «(s)petta ai giudici nazionali salvaguar- impugnazione da parte dell’Autorità antitrust (né,
dare i diritti dei singoli in caso di eventuale inos- a rigore, a far ritenere necessariamente attribuite
servanza, da parte delle autorità nazionali, del di- a tale giudice la cognizione delle impugnazioni in
vieto di dare esecuzione agli aiuti. Siffatta inos- esame). La questione non è risolta dal successivo
servanza, dedotta dai singoli che possono farla art. 33, che visibilmente si riferisce alla tutela giu-
722 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

troversie aventi ad oggetto gli atti e i prov- crificate” le significative innovazioni pro-
vedimenti adottati in esecuzione di una cessuali, che avevano dato buona prova
decisione di recupero di cui all’articolo 14 nel giudizio tributario e in quello ordina-
del regolamento (CE) n. 659/1999, a pre- rio, introdotte dagli artt. 1 e 2 del decreto-
scindere dalla forma dell’aiuto e dal sog- legge 8 aprile 2008, n. 5923. Peraltro, le fi-
getto che l’ha concesso» è certamente uno nalità cui presiedevano le disposizioni
dei punti di maggiore innovazione della l. “acceleratorie” contenute nelle norme
234/2012. abrogate sembrano poter essere adegua-
Si sono già tratteggiate le ragioni che tamente garantite dall’applicazione del
paiono giustificare la devoluzione ad un rito abbreviato di cui all’art. 119 c.p.a.,
unico plesso giurisdizionale, individuato mentre le altre norme processuali dovreb-
nel giudice amministrativo, delle contro- bero, nella sostanza, continuare in gran
versie che insorgono in fase di recupero: parte ad avere applicazione, costituendo
da un lato, l’accoglimento del principio declinazione di principi che sono parte
della unitarietà della nozione di aiuto di del diritto dell’Unione europea, in quanto
Stato, indipendentemente dalle forme giu- oggetto di pronunce interpretative della
ridiche della sua concessione, risulterebbe Corte di giustizia dell’Unione europea.
incompatibile con l’attribuzione a giudici Così, ad esempio, è a dirsi della regola se-
diversi di controversie che, nella sostanza, condo la quale la sospensione di un prov-
hanno il medesimo contenuto; dall’altro vedimento di recupero fondata su motivi
lato, si è visto che tra la decisione della che attengono alla legittimità della deci-
Commissione europea, nella quale trova la sione della Commissione europea posta in
propria fonte remota l’obbligo di restitu- esecuzione, implicando una valutazione
zione, e la sua attuazione si inserisce ne- di esclusiva competenza esclusiva della
cessariamente un’attività della pubblica Corte di giustizia24, postula la contestuale
amministrazione, che raramente ha con- sollevazione di fronte ad essa della que-
tenuto meramente esecutivo e che, co- stione pregiudiziale di validità25. Pari-
munque, essa compie in veste di pubblica menti applicabile è il corollario che ne de-
autorità e in vista del soddisfacimento non riva, secondo il quale la possibilità di con-
di una propria pretesa creditoria – pretesa testare il provvedimento nazionale di re-
della quale, in effetti, non ha la disponibi- cupero per motivi che attengono alla
lità – ma del perseguimento di un inte- validità della decisione della Commis-
resse pubblico. sione europea, presuppone una carenza
La soluzione, che appare dunque giu- di legittimazione dell’interessato ad impu-
stificata sul piano dei principi costituzio- gnare la decisione medesima dinnanzi
nali, è inoltre suscettibile di generare dei agli organi di giustizia comunitaria, ché,
“sottoprodotti” positivi, quali la forma- altrimenti, si consentirebbe a chi ha fatto
zione di una giurisprudenza nazionale inutilmente decorrere il termine di impu-
unitaria nella materia degli aiuti di Stato gnazione dinnanzi all’organo giurisdizio-
e, auspicabilmente (grazie, in particolare, nale competente di rimettere in discus-
alla applicazione del rito del “giudizio ab- sione la validità del provvedimento, con
breviato”), una riduzione dei tempi dei pregiudizio del principio di stabilità (la
procedimenti di recupero22. Corte di giustizia UE richiama, al ri-
Di contro, si deve rilevare che la scelta guardo, il principio dell’autorità della
operata ha comportato che venissero “sa- cosa giudicata)26.

risdizionale nei confronti degli atti e dei provvedi- 23 V. nota a piè di pagina 2. Con previsione
menti adottati dall’AGCM e non ai casi in cui sia forse superflua, l’art. 61 l. 234 del 2012, ai commi
quest’ultima ad agire in giudizio. 3 e 4, dichiara le previgenti disposizioni proces-
22 Non è inutile qui ricordare che l’Italia è tra suali applicabili ai giudizi in corso.
i pochi Stati membri ad avere subìto una con- 24 Cfr. C. giust. CE, 18 luglio 2007, causa C-
danna pecuniaria, ai sensi dell’art. 260 § 3 TFUE, 119/05, Lucchini, punto 52.
per intempestiva esecuzione di una decisione di 25 Cfr. Trib. CE, 22 ottobre 1996, causa T-
recupero di aiuti di Stato illegali: v. C. giust. UE, 330/94, Salt Union/Commissione, punto 39.
17 novembre 2011, causa C-496/09, Commissione/ 26 Cfr. C. giust. UE, 23 febbraio 2006 cause
Italia (caso «contratti di formazione lavoro»). riunite da C-346/03 e C-529/03, Atzeni e a., punto
S. FIORENTINO – D. GOTTUSO – LA RIFORMA DELLA L. 234/2012 CON RIFERIMENTO AGLI AIUTI DI STATO 723

Il perimetro della giurisdizione esclu- Un’interpretazione costituzionalmente


siva qui in esame comprende, in buona orientata della disposizione in esame do-
sostanza, tutte le controversie promosse vrebbe, tuttavia, portare a escludere dal
dai beneficiari dell’aiuto di Stato per con- novero delle controversie attribuite al giu-
testare gli atti o i provvedimenti con i dice amministrativo – pur nell’ampiezza
quali le autorità danno attuazione alla de- della formulazione legislativa – quelle che
cisione che accerta l’incompatibilità delle riguardano gli atti della esecuzione for-
misure di aiuto con il mercato interno. zata successivi alla notifica del titolo am-
Specularmente, dovrebbero rientrarvi – ministrativo esecutivo: in altre parole, le
eventualmente strutturandosi quali azioni contestazioni che attengono alle attività
contro l’inerzia della pubblica ammini- rimesse al concessionario della riscossio-
strazione – anche le azioni di eventuali ne (si pensi, ad esempio, ad un’opposi-
concorrenti dei beneficiari che lamentino zione all’esecuzione del terzo proprietario
la mancata o la scorretta esecuzione della o alle opposizioni agli atti esecutivi).
decisione di recupero della Commissione. SERGIO FIORENTINO - DANIELA GOTTUSO

31 e 5 ottobre 2006, causa C-232/05, Commis- lizzazione” della decisione da parte delle autorità
sione/Francia, punto 59. Che un soggetto teorica- nazionali. L’interesse all’impugnazione imme-
mente interessato a contestare una decisione di diata sussiste, infatti, solo nel caso in cui la con-
recupero della Commissione europea possa es- testazione attenga a questioni che sono pregiudi-
sere privo della legittimazione ad impugnarla din- cate dalla decisione della Commissione europea:
nanzi agli organi di giustizia dell’Unione europea, così non è, ad esempio, nell’ipotesi del soggetto
è situazione che può verificarsi nel caso di deci- che, pur fruitore di una sovvenzione concessa in
sioni che attengono ad aiuti concessi in forma di forma di regime, affermi, per ragioni individuali,
regime, per i quali l’attualità dell’interesse all’im- che nel proprio caso non si è verificata alcuna in-
pugnazione può sorgere solo dopo la “individua- cidenza sugli scambi fra gli Stati membri.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il riparto di giurisdizione
per l’applicazione degli artt. 107 e 108 § 3 TFUE

Sommario: I. LA GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIU- dice del processo amministrativo, nell’art.
DICE AMMINISTRATIVO SECONDO LA RIFORMA. – II. 133 – lettera z-sexies, nell’elenco dei casi di
LE CONTROVERSIE DEVOLUTE ALLA GIURISDIZIONE
giurisdizione esclusiva ivi contemplati.
ESCLUSIVA. – 1. Le controversie su atti e
provvedimenti di recupero, adottati in ese- Però la norma dell’art. 49 aggiunge una
cuzione di una decisione della commis- precisazione essenziale: questa giurisdi-
sione, ai sensi dell’art. 14 Reg. 659/99 – 2. zione esclusiva vale «a prescindere dalla
L’oggetto proprio della giurisdizione esclu- forma dell’aiuto e dal soggetto che l’ha
siva: le situazioni giuridiche configurabili a concesso». In questo modo la norma rag-
proposito del recupero. – 3. In particolare,
la formula “a prescindere dalla forma del- giunge un effetto fondamentale: la “con-
l’aiuto e dal soggetto che l’ha concesso”. – 4. cessione” di aiuti non notificati e il “recu-
Riepilogo: il limite della giurisdizione pero” di aiuti incompatibili diventano ma-
esclusiva sugli atti di recupero emessi in teria di giurisdizione esclusiva del giudice
esecuzione di una decisione della commis- amministrativo. Soprattutto, secondo la
sione – III. LE CONTROVERSIE RELATIVE AD ATTI
E PROVVEDIMENTI DI CONCESSIONE DELL’AIUTO, IN
formula «a prescindere dalla forma del-
VIOLAZIONE DELL’ART. 108 § 3 TFUE. – IV. LA l’aiuto e dal soggetto che l’ha concesso», il
GIURISDIZIONE “ESCLUSIVA” E I RAPPORTI CON LA recupero di «qualsiasi» aiuto finisce per
GIURISDIZIONE ORDINARIA E TRIBUTARIA. – V. (Se- appartenere alla giurisdizione ammini-
gue) DUBBI SULLA LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE strativa. Di conseguenza, tutta la materia
DELLA NORMA E IPOTESI SULLA GIURISDIZIONE OR-
è sottratta alla giurisdizione ordinaria e
DINARIA.
tributaria; e la giurisdizione esclusiva del
giudice amministrativo diventa la giuri-
I. LA GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIUDICE sdizione unica di questa materia1. Su que-
AMMINISTRATIVO SECONDO LA RIFORMA sto risultato potrebbero nascere alcuni
La legge 24 dicembre 2012 n. 234 – dubbi di costituzionalità, assieme ai noti
Norme sulla partecipazione dell’Italia alla limiti della giurisdizione esclusiva, donde
formazione e all’attuazione della normativa la possibilità di tornare, in parte, alla giu-
e delle Politiche dell’Unione europea – de- risdizione ordinaria (v. infra § V). In ogni
dica un apposito capo alla disciplina degli caso, stando al testo dell’art. 49 l. 234/
aiuti di Stato (artt. 44 ss.) e, in particolare, 2012, la giurisdizione esclusiva sembra so-
introduce una novità, l’art. 49, intitolato vrapporsi alla giurisdizione ordinaria.
«giurisdizione esclusiva del giudice ammi- Questo effetto è confermato dall’art. 61
nistrativo». Questa norma istituisce la giu- della legge 24 dicembre 2012, n. 234, ru-
risdizione esclusiva sopra un duplice og- bricato «abrogazioni e modificazioni»:
getto: gli atti di concessione degli aiuti di abrogando l’art. 1 del decreto-legge 8
Stato, non comunicati alla Commissione, aprile 2008 n. 592, l’art. 61 l. 234/2012 eli-
in violazione dell’art. 103 § 3 TFUE; e gli mina la giurisdizione ordinaria; mentre,
atti e i provvedimenti di recupero del- abrogando l’art. 47-bis del decreto legisla-
l’aiuto, adottati dalle pubbliche ammini- tivo 31 dicembre 1992 n. 546, l’art. 61 eli-
strazioni italiane in esecuzione dell’art. mina la giurisdizione tributaria (v. infra §
107 TFUE e dell’art. 14 Reg. (Ce) 1999 n. IV). Siffatta abrogazione, in fondo, corri-
659. L’art. 49 l. 234/2012 inserisce questa sponde alla natura della nuova giurisdi-
ipotesi di giurisdizione esclusiva nel co- zione: l’art. 49 istituisce una giurisdizione

1 Quindi la materia è sottomessa alla disci- nelle quali si faccia questione di diritti sogget-
plina generale del codice del processo ammini- tivi».
strativo e all’art. 7, comma 5: «nelle materie di 2 Articolo convertito, con modificazioni, dalla
giurisdizione esclusiva, indicate dalla legge e legge 6 giugno 2008 n. 101, come modificato dal-
dall’art. 133, il giudice amministrativo conosce, l’art. 34, comma 8, del decreto legislativo 1 set-
pure ai fini risarcitori, anche delle controversie tembre 2011 n. 150.
A. CIOFFI – IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE PER L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 107 E 108 § 3 TFUE 725

che, per definizione costituzionale (art. pero, le conseguenti difficoltà nel riparto
103 Cost.), è «esclusiva» e che, inoltre, può tra giurisdizione ordinaria, amministra-
avere ad oggetto sia diritti soggettivi che tiva, tributaria. In questa prospettiva l’art.
interessi. Non deve quindi meravigliare 49 appare come norma generale, soprav-
che istituendo una giurisdizione esclusiva venuta, sistematica. E in questa luce il
l’art. 49 si accompagni – e vada letto as- suo oggetto va inquadrato, assieme ai
sieme – alla volontà dell’art. 61 di abro- dubbi di costituzionalità (v. infra § V).
gare le giurisdizioni diverse (ma su i dubbi
di costituzionalità v. infra § V). Questo II. LE CONTROVERSIE DEVOLUTE ALLA GIU-
permette di vedere la ratio profonda della RISDIZIONE ESCLUSIVA
norma: considerare la concessione e il re-
cupero dell’aiuto come una materia, don- Secondo l’art. 49 l. 234/2012, le contro-
de una giurisdizione sola, una reductio ad versie devolute alla giurisdizione esclu-
unum, escludendo le altre giurisdizioni siva del giudice amministrativo sono di
nazionali, superando le molteplici disci- due tipi:
pline sostanziali. Il che diventa visibile an- i) quelle relative agli «atti ed ai provve-
che nella formula propria dell’art. 49, dav- dimenti che concedono aiuti di stato in
vero caratterizzante: «a prescindere dalla violazione dell’art. 108, paragrafo 3, del
forma dell’aiuto e dal soggetto che l’ha Trattato»;
concesso». Questo segna il proprium della ii) quelle relative agli «atti e ai provve-
norma di riforma, la sua peculiare effica- dimenti» di recupero, adottati «in esecu-
cia (v. infra § II), ma anche il sorgere di al- zione di una decisione della Commissione,
cuni dubbi di costituzionalità (v. infra § ai sensi dell’art. 14 del regolamento (Ce) n.
V). In ogni caso, questo carattere va oltre 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo
il piano processuale. Difatti la norma ha 1999, a prescindere dalla forma dell’aiuto
un preciso riflesso sostanziale: si vedrà e dal soggetto che l’ha concesso».
che l’art. 49 l. 234/2012, devolvendo alla Si tratta di due categorie profonda-
giurisdizione esclusiva «atti e provvedi- mente diverse. L’una riguarda la conces-
menti di recupero», ne esige l’identifica- sione dell’aiuto, l’altra il recupero del-
zione e la disciplina: atti e provvedimenti l’aiuto di Stato. Quindi se ne scinde la
di recupero si individuano secondo l’art. trattazione. Per un primato logico, con-
48 l. 234/2012 e sono il decreto di recu- viene iniziare dal recupero sugli aiuti di-
pero adottato dal Ministro competente per chiarati incompatibili ai sensi dell’art.
materia, o dall’ente territoriale compe- 107 TFUE e dell’art. 14 Reg. 659/1999,
tente; e, poi, le procedure di riscossione, rinviando ad un momento successivo l’e-
che l’art. 48 affida alla società Equitalia; same degli atti di concessione di aiuti in
inoltre, sempre la previsione dell’art. 48 violazione dell’art. 108 § 3 TFUE; tuttavia,
identifica sia il contenuto sia il valore del si avverte subito che è su quest’ultima ca-
provvedimento di recupero: l’atto accerta i tegoria di controversie che potrebbe af-
destinatari, determina quanto sia dovuto e facciarsi l’ipotesi della giurisdizione ordi-
vale come titolo esecutivo (v. infra § II). naria (v. infra § V).
Per questi caratteri, si può dire che
l’art. 49, assieme all’art. 48 ed all’art. 61 l. 1. Le controversie su atti e provvedi-
234/2012, stabilisca un piccolo sistema. menti di recupero, adottati in esecuzione di
Segna una disciplina sostanziale e proces- una decisione della commissione, ai sensi
suale del recupero e ne fa una materia. Si dell’art. 14 reg. 659/99. – Secondo l’art. 49
presenta come la norma della materia. l. 234/2012, ovvero secondo l’art. 133, lett.
Per questo sostituisce le discipline previ- z-sexies - c.p.a, sono devolute alla giurisdi-
genti, elimina le giurisdizioni diverse e zione esclusiva le controversie relative
così i problemi del passato: i conflitti di agli «atti e provvedimenti», adottati «in
competenza tra amministrazioni nazio- esecuzione di una decisione di recupero»
nali titolari dell’azione di recupero, le dif- fondata sull’art. 14 Reg. 1999/659. Questi
ficoltà nel distinguere le controversie su atti e provvedimenti sono quelli dell’art.
diritti, interessi e poteri connessi al recu- 48 della legge stessa, rubricato «Proce-
726 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

dure di recupero»: precisamente, sono il giurisdizione esclusiva (sul limite della


«decreto» di «recupero» adottato dal «mi- giurisdizione v. 4).
nistro competente per materia», avente Il dovere di recupero ha fonte nel di-
valore di «titolo esecutivo» (comma 2, art. ritto dell’Unione: è imposto dall’art. 107
48), e la conseguente «riscossione», affi- TFUE, dall’art. 14 Reg. 1999/659 e dalla
data alla società Equitalia (comma 1, art. decisione della Commissione, «obbligato-
48)3. In particolare, leggendo l’art. 49 as- ria in tutti i suoi elementi» (art. 249
sieme all’art. 48, il termine «provvedi- TFUE). Così da queste norme si trae che
menti» dell’art. 49 corrisponde al «de- non la discrezionalità dello Stato bensì la
creto» di recupero dell’art. 48, mentre il necessità determina il recupero: l’aiuto è
termine «atti» corrisponde alla procedura vietato dal diritto dell’Unione e quindi
di «riscossione» affidata alla società Equi- dev’essere recuperato. Pertanto il dovere
talia dalla norma dell’art. 48. Quindi, a di recupero è il riflesso immediato del di-
oggetto della giurisdizione vi sono il prov- vieto comunitario di aiuti statali.
vedimento di recupero e la procedura di Questo divieto-dovere configura, ab
riscossione. Si deve aggiungere, conside- origine, l’indebito: l’aiuto percepito non è
rando la prassi amministrativa, che il dovuto, l’atto nazionale che istituisce
provvedimento di recupero suole essere l’aiuto è illegittimo, mentre la situazione
preparato da provvedimenti di annulla- giuridica del beneficiario non è merite-
mento o di revoca dell’atto amministra- vole di tutela4.
tivo che concedeva l’aiuto, sicché anche Da questa situazione giuridica na-
questi atti di autotutela saranno parte in- scono le situazioni giuridiche conseguen-
trinseca del recupero e quindi oggetto ziali: il dovere di recupero dell’Ammini-
della giurisdizione esclusiva. strazione nazionale, il conseguente potere
In sintesi, in un solo quadro, i provve- amministrativo di recupero in via di auto-
dimenti di recupero e gli atti della riscos- tutela, sotto forma di provvedimento am-
sione diventano un oggetto solo, «mate- ministrativo di ripetizione; e, d’altro lato,
ria» di giurisdizione amministrativa esclu- l’obbligazione di restituzione che sorge in
siva. capo al beneficiario dell’aiuto.
Questa configurazione si riflette con
2. L’oggetto proprio della giurisdizione precisione nelle norme dell’art. 49 e del-
esclusiva: le situazioni giuridiche configu- l’art. 48 l. 234/2012: dal dovere giuridico
rabili a proposito del recupero. – Per prin- di recupero nascono atti e provvedimenti
cipio costituzionale (art. 103 Cost.), la di recupero definiti in «esecuzione». Per
giurisdizione esclusiva suppone una «ma- questo, nell’art. 48 e nell’art. 49, gli atti di
teria» identificata dalla legge. Questa «ma- recupero e di riscossione, in «esecu-
teria» consiste di situazioni giuridiche zione», sono volti a soddisfare il divieto di
soggettive e di rapporti (che poi sono la aiuto ed il connesso dovere di recupero; e
ragion d’essere della giurisdizione esclu- soprattutto, per la forza giuridica prima-
siva). Precisamente, in questo caso, nel ria ad essi derivante dal diritto dell’U-
soggetto privato si configura un diritto nione, possono operare un affievolimento
soggettivo all’aiuto, fondato sulla legge del diritto soggettivo del beneficiario e un
italiana e sugli atti amministrativi che l’a- superamento degli atti giuridici dello
vevano concesso; di contro, nell’Ammini- Stato nazionale che quel diritto fonda-
strazione pubblica italiana, si configura il vano. In fondo, è un esempio di primato
dovere giuridico di recuperare. Su questo del diritto dell’Unione e di relativa disap-
dovere servono alcune precisazioni, per plicazione del diritto nazionale (v. am-
identificare l’oggetto e il limite di questa plius n. 4). Ed è spiegabile per l’interesse

3 La norma dell’art. 48, comma 2, precisa inol- attività di cui al comma 1 sono effettuate dal con-
tre che «Nei casi in cui l’ente competente è di- cessionario per la riscossione delle entrate del-
verso dallo Stato, il provvedimento di cui al l’ente territoriale interessato».
comma 2 è adottato dalla regione, dalla provincia 4 Ex multis, Corte di giustizia 8-11-2001 - C-
autonoma o dall’ente territoriale competente. Le 143/99, Adria Wien Pipeline.
A. CIOFFI – IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE PER L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 107 E 108 § 3 TFUE 727

comunitario superiore, che può affievo- scale, sociale, di finanziamento pubblico,


lire quel diritto soggettivo che, invece, è di agevolazione creditizia; può essere pre-
protetto da una norma nazionale e che ha stabilita in una legge, in un regolamento
ad oggetto il beneficio ricevuto, in contra- amministrativo, in un provvedimento am-
sto con il divieto comunitario di aiuto sta- ministrativo generale; usualmente, nel di-
tale. ritto italiano, l’aiuto è reso fruibile al de-
Così, affievolimento e disapplicazione stinatario – ed entra nella sua sfera giuri-
sono i fenomeni propri di questo partico- dica – attraverso un provvedimento am-
lare caso del recupero sottoposto a giuri- ministrativo di concessione, basato su
sdizione esclusiva. Difatti, configurano norme legislative o regolamentari5.
quel tipico intreccio di interessi, pubblici Ne discende che tale formula ribadisce
e privati, nonché di poteri, dell’Ammini- un fondamentale effetto: il recupero col-
strazione e del soggetto privato, che nel pisce aiuti che si manifestano in «qual-
diritto amministrativo italiano giustifica siasi forma». E dunque la formula porta a
la giurisdizione esclusiva del giudice am- configurare una controversia tipica di
ministrativo, sì da configurare una «mate- questa giurisdizione: un’amministrazione
ria» che per natura ha ad oggetto sia di- pubblica italiana – quella che provvede al
ritti che interessi (art. 103 Cost.). Questo recupero – che si contrappone al benefi-
carattere è destinato ad influenzare il pro- ciario e ad un’altra amministrazione ita-
cesso che si svolgerà in giurisdizione liana – quella che l’aiuto aveva concesso –
esclusiva e soprattutto l’ampiezza del sin- e porta, altresì, a configurare la possibi-
dacato di legittimità e delle forme di tu- lità di un provvedimento amministrativo
tela che il privato potrà ottenere (v. n. 3). – quello di recupero – che supera e disap-
plica una norma legislativa e i relativi atti
3. In particolare, la formula “a prescin- amministrativi – quelli che l’aiuto ave-
dere dalla forma dell’aiuto e dal soggetto vano istituito ed elargito.
che l’ha concesso”. – Della giurisdizione ii) Inoltre la formula, nella parte in cui
esclusiva sul recupero, la formula dell’art. vuol prescindere dalla «forma» dell’aiuto,
49 l. 234/2012 «a prescindere dalla forma corrisponde al principio comunitario del-
dell’aiuto e dal soggetto che l’ha con- l’irrilevanza dello scopo e della massima
cesso» costituisce il carattere essenziale: rilevanza dell’effetto. In questo senso, in
sottopone qualsiasi recupero controverso luce comunitaria, la formula «a prescin-
al giudice amministrativo. In questo dere dalla forma» indica che è irrilevante
modo configura la giurisdizione esclusiva lo scopo o la causa che lo Stato nazionale
come giurisdizione generale della materia perseguiva con l’atto giuridico che isti-
«recupero». In particolare, questa for- tuiva l’aiuto; e, d’altro lato, la formula si-
mula ha due significati giuridici, da leg- gnifica che è rilevante solo l’effetto che
gere assieme, ai fini della giurisdizione: l’aiuto crea: quello di favorire i destinatari
i) Anzitutto la formula «a prescindere e di sfavorire i concorrenti, falsando la
dalla forma dell’aiuto e dal soggetto che competizione nel mercato6. Questo prin-
l’ha concesso» richiama la formula del- cipio è apprezzato anche dal giudice am-
l’art. 107 TFUE, che vieta aiuti «sotto ministrativo italiano, che, riconducendolo
qualsiasi forma». Denota la molteplicità all’esigenza espressa nel XIII conside-
delle forme di aiuto sottoponibili a recu- rando del regolamento 1999/659, per cui
pero e, ora, alla giurisdizione esclusiva. In «occorre ripristinare la concorrenza effet-
questo la giurisprudenza della Corte di tiva», lo mette a fondamento delle sue de-
giustizia è chiara: l’aiuto può manifestarsi cisioni: il recupero e l’esecuzione sono
sotto forma di agevolazione, di riduzione «coessenziali all’effettività della concor-
di costi, di sgravio; può avere natura fi- renza»7.

5 Inoltre, la formula «a prescindere dalla for- 6 V. ad es., Corte di giustizia 5-10-1999 - C-


ma dell’aiuto e dal soggetto che l’ha concesso» si 251/1997, Francia c. Commissione
ritrova anche nell’art. 48, a rafforzare l’idea che il 7 Tar Lazio, sez. II, 11 gennaio 2005 n. 167 - su
recupero prescinde dal “soggetto”. cui v. amplius § VI.
728 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

In sintesi, la formula, nei due signifi- strativa riguarda un ambito limitato. Que-
cati appena messi in luce sub i) e sub ii), sto aspetto era già ben chiaro alla giu-
sta a designare che il recupero è sottopo- risprudenza. La Corte di giustizia ha sta-
sto alla giurisdizione amministrativa, bilito che il giudice nazionale non è
quale che sia la forma dell’aiuto sotto- competente a sindacare nel merito la
stante, a prescindere dalla molteplicità compatibilità dell’aiuto di Stato con il di-
dei soggetti, degli atti, delle forme e dei ritto comunitario; la valutazione è riser-
rapporti di aiuto, e a designare il fatto che vata alla Commissione e poi alla Corte di
tutti quei vari e diversi aspetti si compon- giustizia8.
gono in un oggetto solo, una materia, Ne consegue un limite ben percepito
mentre la controversia si concentra su di anche dal giudice amministrativo ita-
un punto solo, il provvedimento di recu- liano9, che ne fa un principio, che con-
pero, sottoposto ad una giurisdizione viene riportare per esteso: ove s’impugni
unica, quella amministrativa esclusiva. un provvedimento amministrativo di re-
cupero adottato da un’Amministrazione
4. Riepilogo: il limite della giurisdizione italiana, esso rappresenta la «mera esecu-
esclusiva sugli atti di recupero emessi in zione, nell’ordinamento interno, di una
esecuzione di una decisione della commis- decisione della Commissione europea che
sione. – La giurisdizione esclusiva prefi- ha dichiarato gli aiuti in esame incompa-
gurata nell’art. 49 l. 234/2012 va dunque tibili con il mercato comune, disponendo
inquadrata alla luce della sua formula ca- altresì il recupero degli aiuti già versati».
ratterizzante: «a prescindere dalla forma In proposito, una volta intervenuta una
dell’aiuto e dal soggetto che l’ha con- decisione della Commissione di incompa-
cesso». Nella sostanza, la varietà delle tibilità di un aiuto con il Trattato, «il solo
forme di aiuto e l’intreccio appena visto, strumento per rimuovere quello che è un
di norme, di ordinamenti e di situazioni atto amministrativo comunitario dotato
giuridiche, spiega, in termini costituzio- di esecutività è il ricorso alla Corte di giu-
nali (art. 103 Cost.), la scelta della giuri- stizia». Ed è pacifico che «il divieto, im-
sdizione esclusiva ma, soprattutto, denota posto allo Stato membro interessato, di
il limite della giurisdizione amministra- dare attuazione ai progetti d’aiuto non
tiva. Difatti la giurisdizione esclusiva ita- notificati alla Commissione o ritenuti in-
liana si restringe entro un ambito preciso. compatibili dalla Commissione stessa, ha
Questo accade perché gli atti ed i provve- carattere generale ed obbliga a far rispet-
dimenti nazionali di recupero sono, per tare il divieto ivi contenuto» 10. Ne conse-
definizione dell’art. 48 e dell’art. 49 l. gue «il dovere di eseguire le decisioni del-
234/2012, in «esecuzione» di una deci- l’Esecutivo comunitario da parte delle
sione di recupero della Commissione eu- amministrazioni nazionali, in via diretta e
ropea. Quindi suppongono come già de- senza necessità di recepimento della deci-
cisa e come legittima la necessità del re- sione nell’ordinamento interno, nonché
cupero, dando adito solo al modo dell’ese- l’imposizione degli obblighi previsti dalla
cuzione. E difatti secondo l’art. 48 l. 234/ decisione anche ai privati»11.
2012, l’atto statale di recupero può defi- Il risultato finale è che in questi casi lo
nire solo aspetti modali: «individua i de- Stato italiano «non ha alcuna possibilità
stinatari», accerta quanto sia dovuto, de- di operare una valutazione difforme da
termina i modi del pagamento, costituisce quella operata in sede comunitaria poiché
il «titolo esecutivo» della riscossione affi- l’interesse da bilanciare con le aspettative
data alla società Equitalia. delle imprese destinatarie degli aiuti, ha
Dunque questa giurisdizione ammini- carattere sovranazionale e riguarda l’at-

8 Corte di giustizia 5-10-2006 - C-368/2006, 10 Così Cons. St., sez. VI, 29 gennaio 2002 n.
punto 38. 465, Cons. St., sez. VI, 16 settembre 2002 n. 4658,
9 Cons. St., sez. VI, 29 gennaio 2002 n. 465, cit.
Cons. St., sez. VI, 16 settembre 2002 n. 4658; Tar 11 Così Cons. St., sez. VI, 29 gennaio 2002 n.
Lazio, sez. II, 11 gennaio 2005 n. 167. 465, Cons. St., sez. VI, 16 settembre 2002 n. 4658,
cit.
A. CIOFFI – IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE PER L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 107 E 108 § 3 TFUE 729

tuazione di vincoli di matrice comuni- lità dell’aiuto con il diritto dell’Unione ed


taria»12. è tutta da vedere. Questo aspetto, in ter-
Dunque si comprende perché la giuri- mini di giurisdizione esclusiva, ha un ri-
sdizione amministrativa italiana sul recu- flesso immediato, perché porta ad una
pero abbia ad oggetto un ambito ben deli- maggiore rilevanza del diritto soggettivo
mitato; mentre la vera questione, la com- all’aiuto di cui è titolare il beneficiario.
patibilità o meno dell’aiuto di Stato, si Porta quindi alla possibilità di una sua
consuma tutta nella giurisdizione e nel di- maggior tutela, specie sotto il profilo della
ritto dell’Unione. In questa luce la giuri- tutela dell’affidamento, dell’azione risar-
sdizione amministrativa italiana è con- citoria, della tutela cautelare. La que-
corrente ma subordinata alla giurisdi- stione dipende dall’uso che il giudice am-
zione della Corte di giustizia. ministrativo italiano farà del principio
dell’affidamento, argomento tipico della
III. LE CONTROVERSIE RELATIVE AD ATTI E
violazione dell’art. 108 § 3 TFUE.
PROVVEDIMENTI DI CONCESSIONE DEL-
Inoltre, la presenza di un diritto sog-
L’AIUTO, IN VIOLAZIONE DELL’ART. 108 § gettivo e l’assenza di comunicazione, dun-
3 TFUE que l’assenza apparente di esercizio del
potere amministrativo, lasciano affac-
In questa luce si spiega anche l’altra ciare l’ipotesi che le azioni di risarci-
categoria di controversie devoluta alla mento relative a questa categoria possano
giurisdizione esclusiva: quella relativa appartenere alla giurisdizione ordinaria
agli «atti ed ai provvedimenti che conce- (v. infra § V).
dono aiuti di stato in violazione dell’art.
108, paragrafo 3, del Trattato».
IV. LA GIURISDIZIONE AMMINISTRATIVA
Si tratta di atti che concedono l’aiuto,
“ESCLUSIVA” E I RAPPORTI CON LA GIURI-
omettendo la comunicazione preliminare
SDIZIONE ORDINARIA E TRIBUTARIA
alla Commissione, in violazione dell’art.
108 § 3 TFUE. Quindi si tratta di una fat- La giurisdizione configurata dall’art.
tispecie profondamente diversa da quella 49 l. 234/2012 è «esclusiva» e quindi, per
del recupero: qui si tratta di concessione definizione costituzionale (art. 103 Cost.),
dell’aiuto, lì si trattava di recupero del- esclude la giurisdizione ordinaria13. Que-
l’aiuto; qui il vizio è formale ed è costi- sto effetto di esclusione è confermato dal-
tuito dall’omissione della comunicazione l’art. 61 l. 234/2012, rubricato «Abroga-
preventiva, ma la questione sostanziale – zioni e modificazioni»14. Ne consegue che
la compatibilità o meno dell’aiuto –, resta l’art. 61, comma 4, abrogando l’art. 1 del
aperta. Perciò la giurisdizione esclusiva decreto legge 8 aprile 2008 n. 59, elimina
che si configura in questo caso assume un la giurisdizione civile sul recupero ivi
aspetto e un oggetto assai diversi. Non è configurata.
più una giurisdizione di limite, “chiusa” In questo senso, la lettura combinata
da un dovere di recupero già costituito e dell’art. 49 e dell’art. 61, comma 4, eli-
rispetto ad un’illegittimità comunitaria mina la dualità delle giurisdizioni e ri-
già definita dalla decisione della Commis- solve il problema del riparto.
sione, ma riguarda una situazione “aper- Allo stesso risultato di abrogazione si
ta”; la sostanza della situazione giuridica arriva per la giurisdizione tributaria. Di-
da decidere è la valutazione di compatibi- fatti sempre la norma dell’art. 61, comma
12 Così Cons. St., sez. VI, 29 gennaio 2002 n. continua ad applicarsi ai soli giudizi in corso alla
465, Cons. St., sez. VI, 16 settembre 2002 n. 4658, data di entrata in vigore della presente legge». Il
cit. testo dell’art. 1, abrogato, è il seguente: «I giudizi
13 Ma v. § V per i dubbi di costituzionalità civili concernenti gli atti e le procedure volti al re-
della norma. cupero di aiuti di Stato in esecuzione di una deci-
14 In particolare, l’art. 61, comma 4, dispone: sione di recupero adottata dalla Commissione eu-
«L’art. 1 del decreto-legge 8 aprile 2008 n. 59, con- ropea ai sensi dell’articolo 14 del regolamento
vertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno (CE) n. 659/1999 del Consiglio del 22 marzo 1999
2008, n. 101, come modificato dall’art. 34, comma sono regolati dall’articolo 9 del decreto legislativo
8, del decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150, 1° settembre 2011, n. 150».
730 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

5, dispone: «L’art. 47-bis del decreto legi- insita nell’uso del potere, nel provvedi-
slativo 31 dicembre 1992 n. 546 continua mento, da parte di una pubblica Ammini-
ad applicarsi ai soli giudizi in corso alla strazione. Viceversa, in questo caso, molti
data di entrata in vigore della presente ritengono che vi sia un diritto soggettivo e
legge». L’art. 47-bis prevedeva un giudi- quindi un’azione di risarcimento contro
zio, cautelare e di merito, di fronte alla lo Stato. Così, l’assenza del potere ammi-
giurisdizione tributaria, per controversie nistrativo e la presenza di puri diritti sog-
sul recupero di aiuti fiscali. In specie, per gettivi sembrano convenire alla giurisdi-
le controversie relative al provvedimento zione ordinaria, almeno secondo una
emesso per recuperare agevolazioni fi- certa visione, e pur di fronte alla volontà
scali contrarie al divieto di aiuti di stato. testuale dell’art. 49 della legge 234/2012.
Su questo tipo di controversie, in passato, Qui si entra in un campo di ipotesi e di
in dottrina e negli orientamenti prevalenti letture opposte, che vengono dalla giuri-
della Cassazione, si configurava la giuri- sprudenza costituzionale. In particolare,
sdizione tributaria, supponendo questa l’interrogativo di fondo che si è posto –
equivalenza: l’agevolazione fiscale non «può una giurisdizione esclusiva essere
dovuta equivale ad un’imposta non pa- avulsa dall’esercizio del potere ammini-
gata e quindi configura un’obbligazione strativo?» – trae origine dalla nota deci-
tributaria e, dunque, la giurisdizione tri- sione 6 luglio 2004 n. 204 della Corte co-
butaria; in senso inverso, un altro orienta- stituzionale (in G.U. 14.7.2004). Nel caso
mento riconosceva che nel recupero l’am- si dubitava della legittimità costituzionale
ministrazione non agisce come ente im- dell’art. 7 l. 205/2000: la norma devolveva
positore, bensì come ente preposto al re- alla giurisdizione amministrativa esclu-
cupero, organo dell’amministrazione siva «tutte» le controversie relative alla
comunitaria, con la conseguenza di sot- materia «pubblici servizi», ivi comprese le
trarre la controversia alla giurisdizione azioni di risarcimento del danno. Così, se-
tributaria15. Ora, anche in questo caso, il condo la sentenza 6 luglio 2004 n. 204, è
problema sembra risolto, giacché la di- incostituzionale una materia «dai confini
sposizione di abrogazione dell’art. 61, non compiutamente delimitati», estesa a
comma 5, l. 234/2012 sembra cancellare il «tutte le controversie» ricadenti in quella
giudizio tributario sulla questione del re- materia, prescindendo dalla natura delle
cupero fiscale, consentendo l’afferma- situazioni giuridiche soggettive ivi confi-
zione della giurisdizione esclusiva del giu- gurabili. In positivo, e in sintesi, l’inse-
dice amministrativo. gnamento della Corte è il seguente: la giu-
risdizione esclusiva del giudice ammini-
V. DUBBI SULLA LEGITTIMITÀ COSTITUZIO-
strativo deve limitarsi ai soli casi in cui
NALE DELLA NORMA E IPOTESI SULLA GIU-
l’amministrazione «agisce come auto-
RISDIZIONE ORDINARIA
rità», esercitando il suo «potere autorita-
tivo». È l’esercizio del potere autoritativo
Si può immaginare una giurisdizione che permette di configurare quella «parti-
amministrativa esclusiva che sia del tutto colare materia» prefigurata nell’art. 103
avulsa dall’esercizio del potere ammini- Cost., ove figura un intreccio tra diritti
strativo? del cittadino e amministrazione pubblica,
La domanda si pone per gli aiuti di con i suoi poteri e i suoi interessi, sì da
Stato non comunicati alla Commissione, giustificare la giurisdizione esclusiva, la
in violazione dell’art. 108 § 3 TFUE (v. § sua estensione «anche ai diritti sogget-
III). È un caso di pura omissione: nella tivi», come eccezione alla giurisdizione
mancata comunicazione non vi è nulla ordinaria (art. 103 Cost.)16. In linea lo-
che ricordi l’esercizio del potere ammini- gica, ne segue che tutto quel che è avulso
strativo. O meglio, nulla che ricordi dall’esercizio del potere autoritativo non è
quella valutazione di pubblico interesse «particolare materia». Quindi fuoriesce

15 Così M. AULENTA, Il recupero degli aiuti di 16 Cfr. sentenza n. 204/2004, punto 3.2 della
Stato, Bari, 2007, 48-54. motivazione nella parte in diritto.
A. CIOFFI – IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE PER L’APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 107 E 108 § 3 TFUE 731

dalla giurisdizione esclusiva, tornando sabilità statale, può riportare alla giuri-
alla giurisdizione ordinaria. sdizione ordinaria le azioni di risarci-
Se quest’insegnamento della sentenza mento contro lo Stato per aiuti non co-
204/2004 avesse valore generale, ogni municati, in violazione dell’art. 108 § 3
legge che sottopone una materia alla giu- TFUE. In sostanza, per un’omissione che
risdizione esclusiva dovrebbe conformar- non è esercizio del potere amministrativo
visi. Nel caso negativo, ogni nuova mate- e dunque non giustifica la giurisdizione
ria sottoposta ex lege alla «giurisdizione amministrativa.
esclusiva» che non abbia la cura di osser- Però, come si anticipava, esistono an-
vare quel principio si potrebbe sdoppiare: che argomenti contrari a favore della giu-
la parte che attiene all’esercizio del potere risdizione esclusiva; e sono da conside-
amministrativo resterebbe alla giurisdi- rare, stante la novità della norma e il suo
zione amministrativa, mentre quella che calarsi in un sistema nazionale di riparto
non riguarda l’esercizio del potere fini- della giurisdizione, che non sempre è lim-
rebbe alla giurisdizione ordinaria. Dun- pidamente praticabile. È bene dunque se-
que, questo insegnamento potrebbe va- gnalarli in via di ipotesi. Anzitutto, si deve
lere anche per l’art. 49, per la parte rela- considerare la volontà testuale dell’art. 61
tiva agli aiuti di Stato non comunicati (v. l. 234/2012 (v. § IV): la norma abroga
supra § III). E vi corrisponderebbe con esplicitamente la giurisdizione ordinaria.
una certa precisione, giacché nella pura Quindi, anche leggendo l’art. 49 nel sot-
omissione della comunicazione non vi è tinteso costituzionale dell’esercizio del
provvedimento, non vi è esercizio del po- potere amministrativo e immaginando
tere amministrativo, e, viceversa, ci sono che una parte della «materia» si stacchi e
diritti soggettivi. Questi diritti, si sa, pos- torni alla giurisdizione ordinaria, bisogna
sono trovare tutela in un’azione di risarci- osservare che la giurisdizione ordinaria
mento del danno contro lo Stato, fondata non può sussistere per volontà espressa
sul piano della responsabilità per viola- dell’art. 61: la disposizione abroga la giu-
zione del diritto dell’UE, secondo una tra- risdizione ordinaria in modo esplicito (v.
dizione consolidata. In particolare, in ma- § IV). Questa volontà abrogatrice non
teria di aiuti di Stato non comunicati, la sembra facilmente superabile per l’inter-
dottrina fa tre ipotesi: 1. azione di risarci- prete comune e, inoltre, si accompagna
mento proposta dal concorrente del bene- all’esigenza di concentrare le controversie
ficiario; 2. azione di risarcimento propo- davanti ad un giudice unico. Di più, nella
sta dal “terzo”; 3. azione di risarcimento sostanza, si accompagna all’idea di «ma-
proposta dallo stesso beneficiario, per teria». La materia «incostituzionale» della
violazione dell’affidamento. Le tre azioni sent. 204/2004 era ben diversa e riguar-
hanno tratti particolari, ma hanno un ca- dava «pubblici servizi». Si trattava di una
rattere comune, riconosciuto dalla dot- materia molto estesa, priva di «confini»,
trina e dalla giurisprudenza della Corte di quasi una non materia, una sfera così ge-
Giustizia Ue: l’art. 108 § 3 TFUE è rivolto nerale da essere «qualitativamente di-
non solo agli Stati ma anche agli individui versa», e quindi «incompatibile» con il
e così è matrice di un diritto soggettivo. dettato costituzionale17.
Questo diritto è considerato tutelabile. Essa è forse eguale alla materia del-
Genera l’azione di risarcimento contro lo l’aiuto di Stato non comunicato? È, que-
Stato, nella giurisdizione ordinaria. Dun- sta dell’aiuto di Stato, una materia an-
que, in conclusione, l’insegnamento della ch’essa senza confini, non particolare e
Corte costituzionale reso nella sent. 204/ generale? Sembra questo il vero interro-
2004, teso a limitare la giurisdizione gativo da affrontare. Sembrerebbe di sì,
esclusiva all’ipotesi di esercizio del potere per gli argomenti enunciati all’inizio di
amministrativo, letto in combinazione questo paragrafo. Ma può anche sem-
con il principio comunitario della respon- brare di no, per le cose dette da ultimo, sì

17 Cfr. § 3.1 della motivazione in diritto di C.


cost., 6 luglio 2004 n. 204.
732 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

da vedere l’aiuto di Stato come una mate- molteplici diritti soggettivi, ma di natura
ria particolare, delimitata, unitaria, gra- diversa, allora la materia non è più parti-
zie alla formula dell’art. 49 «a prescindere colare ma è qualcosa di generale. Dunque
dalla forma dell’aiuto e dal soggetto che è incompatibile con l’art. 103 Cost. e deve
l’ha concesso». Qui l’unità della materia “tornare” alla giurisdizione ordinaria.
potrebbe venire da un fattore unico: esiste In questa sede non si vuole privilegiare
un’unica norma di riferimento, l’art. 108 § l’una o l’altra ipotesi, ma solo evidenziare
3 TFUE, che è matrice di un unico diritto la possibilità di ragionare attorno a tutt’e
soggettivo, secondo la tradizione sopra ri- due. In fondo, in ambedue le ipotesi, si
portata. Si può quindi ipotizzare che esi- tratta di definire cosa sia la «materia» e,
sta un’unica situazione soggettiva: e che inoltre, di considerarla in un collega-
sempre si tratti di tutela della concor- mento che per la Corte costituzionale è
renza e che sempre vi sia protezione dello «necessario»: quello con la «natura» della
stesso diritto soggettivo, quello ad avere situazione giuridica soggettiva, ovvero
rapporti di mercato effettivi e non lesivi con il potere autoritativo dell’Ammini-
del diritto d’impresa, almeno nel limite strazione18. Si tratterà quindi di classiche
del pubblico interesse. Al riguardo, si questioni: di definire cosa sia il potere au-
deve far notare che questo diritto sogget- toritativo dell’Amministrazione italiana,
tivo potrebbe essere affievolito da un’o- cosa sia la giurisdizione amministrativa
messa comunicazione che non è neutra, esclusiva. Vi si aggiunge la complicazione
ma significativa di una valutazione ammi- che le norme e i diritti soggettivi in que-
nistrativa di apprezzamento del pubblico stione derivano da una matrice comunita-
interesse, espressiva d’un uso del potere ria. Lettura, questa dell’art. 49 l. 234/2012
in via implicita, ravvisando l’Amministra- e della giurisdizione esclusiva, che va ca-
zione italiana, per esempio, che la misura lata nel discorso generale sulla giustizia
in questione non sia «aiuto di Stato» e che amministrativa, sulla giurisdizione or-
risponda ad un pubblico interesse nazio- dinaria, nelle sedi di definizione della giu-
nale, di esclusivo apprezzamento, in ecce- risdizione e della legittimità costituzio-
zionali circostanze. nale.
I suddetti argomenti potrebbero an-
ch’essi, in ipotesi, consentire di “tener ALESSANDRO CIOFFI
ferma” la giurisdizione esclusiva a disca-
pito di quella ordinaria, superando gli ar- Bibliografia
gomenti addotti in suo favore all’inizio di O. PORCHIA, «Aiuti di Stato», in Dig. disc.
questo paragrafo. Se invece, ragionando pubbl., Torino, 2010, vol. aggiorn., IV, 1 ss.; M.
all’inverso, si pensa che l’art. 108 § 3 ab- AULENTA, Il recupero degli aiuti di Stato, Bari,
bia una pluralità di destinatari e protegga 2007.

18 Cfr. § 3.2 della motivazione in diritto di ritto amministrativo, Napoli, Editoriale Scienti-
Corte cost. sen. n. 204 del 2004. Sul concetto di fica, 2012. In particolare, sulla ricostruzione del
potere amministrativo e di “autorità” v. gli studi potere autoritativo come potere di scelta unilate-
che di recente tentano di identificare il concetto: rale, caratterizzato dall’unilateralità e dall’as-
L’atto autoritativo. Convergenze e divergenze tra or- senza di consenso privato, v. ALBERTO ROMANO, Ri-
dinamenti. Atti del convegno annuale, in Annuario flessioni dal Convegno: autoritarietà, consenso e
2011 dell’Associazione italiana dei professori di di- ordinamento generale, ibidem, 363 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il private enforcement dell’art.108 § 3 del TFUE
e le controversie sul recupero degli aiuti illegali e incompatibili
dinanzi al giudice amministrativo

Sommario: I. LA GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIU- La presente voce si prefigge di analiz-


DICE AMMINISTRATIVO NELLE CONTROVERSIE IN zare i procedimenti dinanzi al giudice
TEMA DI AIUTI DI STATO. – II. LA TUTELA DINANZI
amministrativo per ambedue i tipi di con-
AL GIUDICE AMMINISTRATIVO IN CASO DI VIOLA-
ZIONE DELL’ART. 108, § 3 TFUE. – III. PROFILI troversie «domestiche» sopra indicate. È
PROCESSUALI: IL GIUDICE COMPETENTE E LA LEGIT- appena il caso di evidenziare che l’inter-
TIMAZIONE ATTIVA. – IV. (Segue) IL CONTENUTO vento del giudice amministrativo in sif-
IMPUGNATORIO DEL RICORSO, IL TERMINE DI PRO- fatte ipotesi è destinato, come si è antici-
POSIZIONE DELL’AZIONE E LA LEGITTIMAZIONE PAS- pato, ad acquistare nuova linfa in virtù
SIVA. – V. (Segue) ULTERIORI AZIONI ESPERIBILI.
della devoluzione delle predette contro-
L’AZIONE DI RECUPERO DELL’AIUTO ILLEGALE; L’A-
ZIONE DI RECUPERO DEGLI INTERESSI DOVUTI PER
versie alla giurisdizione esclusiva del giu-
LA DURATA DELL’AIUTO ILLEGALE; L’AZIONE RISARCI- dice amministrativo ai sensi dell’art. 49
TORIA. – VI. LA TUTELA CAUTELARE. – VII. L’AM- comma 2, l. 24 dicembre 2012, n. 2342
BITO COGNITORIO DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO E I (che ha, a tal fine, novellato l’art. 133
PROVVEDIMENTI EROGABILI. – VIII. I MEZZI DI IM- c.p.a., recante le “materie di giurisdizione
PUGNAZIONE E L’OTTEMPERANZA. – IX. LA TUTELA esclusiva”, aggiungendovi la lett. z-sexies).
DINANZI AL GIUDICE AMMINISTRATIVO IN CASO DI
Si conferma così la vocazione del giudice
RECUPERO DI AIUTI INCOMPATIBILI. – X. PROFILI
PROCESSUALI: L’OGGETTO DEL GIUDIZIO, IL RITO, LA
amministrativo quale giudice naturale de-
FASE CAUTELARE. – XI. AZIONI ESPERIBILI IN CASO gli interventi pubblici nel campo dell’eco-
DI INERZIA NELL’ESECUZIONE DELLA DECISIONE DI nomia3.
RECUPERO DELLA COMMISSIONE.

II. LA TUTELA DINANZI AL GIUDICE AMMINI-


I. LA GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIUDICE STRATIVO IN CASO DI VIOLAZIONE DEL-
AMMINISTRATIVO NELLE CONTROVERSIE IN L’ART. 108 § 3 TFUE
TEMA DI AIUTI DI STATO
L’art. 108 § 3 TFUE impone, come è
È noto che, nell’ambito del sistema di noto, agli Stati membri un duplice ob-
controllo sugli aiuti di Stato, al giudice bligo: da un lato, d’informare previa-
nazionale compete il fondamentale ruolo mente la Commissione dei progetti diretti
di tutelare i diritti dei singoli lesi dalla a istituire nuovi aiuti ovvero a modificare
concessione di aiuti in violazione dell’art. aiuti esistenti (c.d. obbligo di notifica);
108 § 3 TFUE (cc.dd. aiuti illegali). È pa- dall’altro, di non dare corso alla loro ese-
rimenti noto che il giudice nazionale cuzione prima che la Commissione abbia
svolge un ruolo importante anche nel- adottato una decisione finale sulla loro
l’ambito delle controversie relative all’ese- compatibilità con il mercato interno in
cuzione delle decisioni della Commis- forza dei criteri enunciati all’art. 107, §§ 2
sione di recupero dell’aiuto illegale e in- e 3, TFUE (c.d. obbligo di standstill defi-
compatibile adottate in forza dell’art. 14 nito “clausola di sospensione” dall’art. 3
Reg. 659/1999/CE del Consiglio del 22 del Reg. 659/1999).
marzo 1999 recante modalità di applica- In particolare, per giurisprudenza pa-
zione dell’art. 108 del TFUE1. cifica la clausola di sospensione gode di

1 In G.U.C.E. L 83, 27 marzo 1999, p. 1 ss. giudice amministrativo introdotta dal legislatore
2 In G.U.R.I. 3 del 4 gennaio 2013. in sede di riforma della disciplina della golden
3 Negli ultimi anni si registra, infatti, la scelta, share con il d.l. 15 marzo 2012, n. 21, convertito,
sempre più consapevole, del legislatore di attri- con modificazioni, dalla l. 11 maggio 2012, n. 56,
buire al giudice amministrativo in sede di giuri- sulle controversie relative all’esercizio dei poteri
sdizione esclusiva il compito di giudice naturale speciali inerenti alle attività di rilevanza strate-
della regolamentazione economica (di “giudice gica nei settori della difesa e della sicurezza na-
dell’economia” secondo un’espressione larga- zionale e nei settori dell’energia, dei trasporti e
mente condivisa). In tal senso, si veda, ad esem- delle comunicazioni.
pio, la nuova ipotesi di giurisdizione esclusiva del
734 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

efficacia diretta nell’ordinamento giuri- ficacia diretta dell’obbligo di standstill e


dico interno, facendo sorgere, in caso di all’obiettivo di garantirne adeguata effet-
sua violazione, diritti individuali aziona- tività.
bili innanzi al giudice nazionale4. A tal proposito, un utile strumento su
Uno dei compiti più importanti del come conformare gli schemi processuali
giudice nazionale nel campo degli aiuti di interni al diritto dell’UE è costituito dalla
Stato è, quindi, proprio quello di far os- Comunicazione della Commissione rela-
servare, in attesa della decisione della tiva all’applicazione della normativa in
Commissione, le regole procedurali tute- materia di aiuti di Stato da parte dei giu-
lando i diritti dei singoli lesi dalla prema- dici nazionali (di seguito, la “Comunica-
tura concessione dell’aiuto. zione”)7.
Di regola, dunque, prima della deci- Si avverte fin da ora che la Comunica-
sione della Commissione, la tutela dei sin- zione, pur costituendo un prezioso stru-
goli è sostanzialmente demandata al giu- mento orientativo, deve comunque essere
dice nazionale al quale compete l’enforce- interpretata, per non ingenerare false
ment dell’obbligo di standstill5. aspettative, nel rispetto dei principi basi-
Va da sé che, in assenza di un’apposita lari del processo amministrativo come
disciplina del diritto dell’UE, spetta all’or- quello di giurisdizione di tipo soggettivo e
dinamento di ciascuno Stato membro, in non oggettivo8, del principio della do-
virtù del principio di autonomia procedu- manda e della corrispondenza fra il chie-
rale, stabilire le regole applicabili alle sto e il pronunciato, del principio proba-
azioni di private enforcement nel rispetto torio dispositivo (seppur temperato dal
dei noti vincoli dell’equivalenza e dell’ef- metodo acquisitivo tipico del giudizio im-
fettività6. pugnatorio), del principio del contraddit-
In questo contesto, si inserisce il ri- torio9.
corso dinanzi al giudice amministrativo Giova, infine, rammentare che, come è
avverso «gli atti e i provvedimenti che noto, nelle particolari materie espressa-
concedono aiuti di Stato» in violazione mente devolute dalla legge alla sua giuri-
dell’art. 108 § 3 TFUE. sdizione esclusiva, il giudice amministra-
Come si è detto, il legislatore ha di re- tivo non limita la propria cognizione agli
cente previsto un’ipotesi di giurisdizione interessi legittimi ma la estende anche ai
esclusiva del giudice amministrativo sulle diritti soggettivi (v. artt. 103 Cost. e 7
controversie in questione (art. 49 comma c.p.a.)10. Tuttavia, nell’ambito della giuri-
2 l. 234/2012). sdizione esclusiva la distinzione fra le due
È appena il caso di precisare che il no- tipologie di posizioni giuridiche sogget-
stro sistema di giustizia amministrativa tive, se non rileva al fine di individuare il
non prevede un rito ad hoc per le contro- giudice munito di giurisdizione, continua
versie in parola con la conseguenza che si a rivestire importanza per determinare il
applicheranno le regole processuali in- regime processuale da seguire e, soprat-
terne modulandole conformemente all’ef- tutto, per stabilire la tipologia di azioni da

4 TAR Liguria, sez. II, 11 aprile 2008, n. 528, provvedimenti amministrativi impugnati non va
in Foro amm. TAR, 2008, 4, p. 980. compiuta a tutela di un astratto interesse gene-
5 Da mera forma di tutela l’azione giurisdizio- rale alla legalità, ma è finalizzata all’accertamento
nale si configura così come una leva per l’enforce- della fondatezza della pretesa sostanziale fatta va-
ment della disciplina degli aiuti di Stato. In tal lere, ritualmente, dal ricorrente, cfr. Cons. St. ad.
modo, il giudice nazionale si erge a custode delle plen. 7 aprile 2011, n. 4, in Foro it., 2011, III, c.
regole procedurali in materia e, segnatamente, 306 ss.
dell’obbligo di standstill. 9 Si tratta di principi desumibili dal c.p.c. ap-
6 Ex multis, C. giust. UE, 3 settembre 2009, plicabili anche al giudizio amministrativo in virtù
causa C-2/08, Amministrazione dell’Economia e del rinvio esterno di cui all’art. 39 c.p.a.
delle Finanze e Agenzia delle Entrate c. Fallimento 10 Si tratta di una deroga al tradizionale crite-
Olimpiclub Srl - “Olimpiclub”, in Racc. 2009, p. I- rio di riparto basato sulla natura della situazione
07501, punto 24. giuridica soggettiva in favore di quello della “par-
7 In G.U.U.E. C85, 9 aprile 2009, p. 1 ss. ticolare materia”. Sul punto, v. C. cost. 6 luglio
8 Nel senso che la verifica della legittimità dei 2004, n. 204, in Foro it., 2004, I, c. 2594 ss.
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 735

esperire e il relativo termine entro cui valgono le regole ordinarie in tema di


agire. In particolare, nell’ipotesi in cui la competenza.
posizione giuridica soggettiva lesa abbia L’art. 50 della l. n. 234/2012 dispone,
natura di interesse legittimo, la tipica infatti, con norma dal carattere mera-
azione è quella demolitoria di annulla- mente ricognitivo, che i provvedimenti
mento, da proporre nel rispetto del ter- volti a concedere aiuti illegali possono es-
mine decadenziale previsto dall’art. 29 sere impugnati «davanti al tribunale am-
c.p.a. Nel caso in cui, invece, si tratti di di- ministrativo regionale competente per
ritti soggettivi si può agire in giudizio nel territorio».
termine di prescrizione sollecitando una Come è noto, il criterio ordinario di ri-
pronuncia non di mera demolizione del- parto della competenza per territorio è, ai
l’atto ma di accertamento circa la fonda- sensi dell’art. 13 comma 1 c.p.a., quello
tezza della pretesa sostanziale dedotta11. della sede dell’autorità che ha emesso il
Al di fuori di ciò, lo strumentario giu- provvedimento. Tale criterio è, tuttavia,
ridico a disposizione del ricorrente all’in- sostituito da quello inerente gli “effetti di-
terno delle controversie incluse nella giu- retti” dell’atto, qualora essi si esplichino
risdizione esclusiva è, a seguito delle in- in un luogo compreso in una diversa cir-
novazioni introdotte dal legislatore nel coscrizione territoriale di TAR13.
corso del tempo, ora riprese e sviluppate A seguito delle innovazioni introdotte
nel c.p.a., sostanzialmente omogeneo sia dal c.p.a., la competenza territoriale è or-
se si verta nell’ambito di questioni di di- mai inderogabile anche in ordine alle mi-
ritti soggettivi sia in quello di situazioni sure cautelari (art. 13 comma 4 c.p.a.).
di interesse legittimo12. Nell’ipotesi in cui, tuttavia, oltre al
Tenendo, pertanto, a mente le suddette provvedimento concedente un aiuto ille-
differenze, per comodità espositiva nel gale si impugni congiuntamente anche un
prosieguo si farà principalmente riferi- atto amministrativo normativo o generale
mento all’ipotesi in cui la situazione giuri- (ad es., rispettivamente, un regolamento
dica soggettiva dedotta in giudizio abbia i ovvero un bando), la competenza territo-
connotati dell’interesse legittimo. riale di questi ultimi, di regola, attrae a sé
anche quella dell’atto applicativo impu-
III. PROFILI PROCESSUALI: IL GIUDICE COM-
gnato, seppur avente efficacia territoriale
PETENTE E LA LEGITTIMAZIONE ATTIVA
circoscritta (art. 13 comma 4-bis c.p.a.)14.
Per l’individuazione del TAR presso Legittimati ad agire sono tutti i sog-
cui incardinare le controversie in esame getti interessati che si ritengono pregiudi-

11 In altre parole, in sede di giurisdizione soggettivi assegnati alla giurisdizione esclusiva


esclusiva il problema della qualificazione della si- non debba essere qualitativamente inferiore a
tuazione giuridica lesa, risolto a livello di giuri- quella offerta dal giudice civile non può dirsi an-
sdizione (e, cioè, di individuazione del giudice al cora oggi pienamente raggiunto). Se, invece, si
quale chiedere tutela), si ripresenta al momento verte in ambito di interessi legittimi, ossia di po-
di stabilire se è necessario agire, in caso di inte- sizioni che si incontrano (in maniera statica, di
ressi legittimi, entro il termine di decadenza con conservazione, o dinamica, di pretesa) con l’eser-
l’azione di annullamento del provvedimento le- cizio del potere amministrativo, vige il normale
sivo o, in caso di diritti soggettivi, in quello di pre- regime impugnatorio con il rispetto del termine
scrizione del diritto con un’azione di accerta- decadenziale o eventualmente quello del silenzio,
mento sostanziale della pretesa dedotta. Ciò in in relazione alla mancata adozione dell’atto am-
quanto, in presenza di diritti soggettivi, per i quali ministrativo invocato. In proposito, v. Cons. St.
se la materia non fosse stata attribuita al giudice ad. plen. 26 marzo 2003, n. 4, in Foro amm.
amministrativo si sarebbe dovuto agire innanzi al C.d.S., 2003, p. 877; Id., ordinanza 24 gennaio
giudice ordinario, si può continuare ad azionare 2000, in Foro it., 2000, III, c. 305; Id., sez. VI, 10
la pretesa nei medesimi termini (di prescrizione) marzo 2004, n. 1196, inedita.
entro i quali si poteva agire in via ordinaria; il 12 Così Cons. St., sez. IV, 31 maggio 2012, n.
cambiamento del giudice viene effettuato dalla 3261, in Foro amm. C.d.S., 2012, 5, p. 1200.
legge a fini di concentrazione e di effettività della 13 Cons. St. ad. plen. 19 novembre 2012, n. 34,
tutela e non ammette restrizioni della tutela in Foro amm. C.d.S., 2012, 11, p. 2779.
stessa a detrimento di chi agisce in giudizio (seb- 14 Cons. St. ad. plen. 14 novembre 2011, n. 19,
bene il criterio secondo cui la tutela dei diritti in Foro amm. C.d.S., 2011, 11, p. 3353.
736 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

cati dal mancato rispetto degli obblighi fra i concorrenti del beneficiario dell’aiu-
procedurali posti dall’art. 108 § 3 TFUE. to illegale16. In questa prospettiva, appare,
Secondo la Corte di Giustizia, infatti, quindi, plausibile includere fra i soggetti
in ossequio al principio dell’effettività legittimati a invocare la violazione del-
della tutela giurisdizionale dei diritti di l’art. 108 § 3 TFUE l’AGCM, anche in virtù
matrice europea, le norme nazionali non della speciale legittimazione ad essa con-
possono limitare la legittimazione attiva a ferita dall’art. 21-bis comma 1 l. 287/90.
far valere l’inosservanza dell’art. 108 § 3
TFUE soltanto ai concorrenti del benefi- IV. (Segue) IL CONTENUTO IMPUGNATORIO
ciario dell’aiuto illegale; di tal ché, anche i DEL RICORSO, IL TERMINE DI PROPOSI-
terzi, seppur non lesi sotto il profilo con- ZIONE DELL’AZIONE E LA LEGITTIMAZIONE
correnziale dall’aiuto contra ius, possono PASSIVA
del pari vantare una posizione meritevole
di tutela15. In linea generale, lo schema classico di
La cerchia dei soggetti legittimati ad iniziativa dinanzi al giudice amministra-
agire dinanzi al giudice amministrativo tivo prevede l’impugnazione del provvedi-
per far valere la violazione dell’art. 108 § 3 mento amministrativo concedente l’aiuto
TFUE risulta essere, quindi, molto ampia illegale al fine di ottenerne, anzitutto,
e non circoscritta al solo concorrente del l’annullamento.
beneficiario dell’aiuto illegale, fermo re- Un atto amministrativo che dispo-
stando il rispetto dell’imprescindibile li- nesse un aiuto in spregio all’art. 108 § 3
mite interno di una posizione giuridica TFUE sarebbe senza dubbio colpito da
qualificata in capo al terzo che si assume un’illegittimità per violazione di legge17.
leso (seppur non su un piano stretta- Del resto, la giurisprudenza della Cor-
mente concorrenziale) dall’aiuto illegale. te di Giustizia è costante nel ritenere ille-
In tal senso si è posta la giurisprudenza gittima una misura di aiuto attuata in vio-
amministrativa riconoscendo la legittima- lazione dell’art. 108 § 3 TFUE18, deman-
zione a invocare l’illegalità dell’aiuto an- dando, in tal caso, al giudice nazionale il
che in capo a soggetti non annoverabili compito di trarne tutte le conseguenze,

15 C. giust. UE, 13 gennaio 2005, causa C- risprudenza amministrativa secondo cui il provve-
174/02, Streekgewest Westelijk Noord-Brabant c. dimento contrastante con il diritto dell’UE non è
Staatssecretaris van Financiën - “Streekgewest”, in radicalmente nullo né disapplicabile ma è colpito
Racc. 2005, p. I-00085. Nello stesso senso, v. § 72 da un vizio di violazione di legge che lo rende an-
della Comunicazione. nullabile e soggetto, pertanto, all’onere della tem-
16 TAR Lombardia Brescia ord. 21 marzo pestiva impugnazione, pena la sua inoppugnabi-
2006, n. 577, in Foro amm. TAR, 2006, 3, p. 906, lità. Ex multis, Cons. St., sez. VI, 15 febbraio 2012,
che ha ravvisato la legittimazione di una società n. 750, in Foro amm. C.d.S., 2012, 2, p. 400; TAR
di gestione aeroportuale a fronte di aiuti illegali Puglia Bari, sez. II, 11 aprile 2012, n. 712, inedita.
consistenti nella rideterminazione, in ribasso e, Secondo Cons. St., sez. VI, 31 marzo 2011, n.
quindi, in danno degli enti gestori aeroportuali, 1983, in Foro amm. C.d.S., 2011, 3, p. 1000, la nul-
dei diritti d’uso dovuti dalle compagnie aeree, be- lità del provvedimento amministrativo è configu-
neficiarie delle misure in parola. Per contro, non rabile nella sola ipotesi in cui esso sia stato adot-
appare correttamente calibrata la motivazione tato sulla base di una norma interna (attributiva
con cui il TAR Lazio Roma, sez. II, 31 maggio del potere) incompatibile con il diritto dell’UE (e
2010, n. 14109, inedita, non ha ravvisato l’inte- quindi disapplicabile). Nell’ipotesi, dunque, in cui
resse dei concessionari di un bene pubblico a cen- il mancato rispetto degli obblighi procedurali in
surare, tra l’altro, per violazione dell’art. 108 § 3 tema di aiuti di Stato si configuri come “difetto as-
TFUE, la complessa operazione costituita dal soluto di attribuzione” in relazione alla norma di-
conferimento, previa sua sdemanializzazione, del sponente l’ausilio ovvero come carenza degli “ele-
bene immobile su cui essi operavano in favore di menti essenziali” della fattispecie di cui all’art. 21-
una società in mano pubblica in quanto incen- septies della l. 7 agosto 1990, n. 241, si dovrebbe
trata proprio sul difetto di una lesione in termini proporre un’azione di nullità ai sensi dell’art. 31
di concorrenza in capo ai ricorrenti «operatori comma 4 c.p.a. entro il più lungo termine di deca-
del settore delle carni all’interno del compendio denza di centottanta giorni.
de quo e, dunque, attivi in un mercato relativo 18 Ex multis, C. giust. UE, 8 dicembre 2011,
prima facie non assimilabile a quello» della so- causa C-275/10, Residex Capital IV CV c. Gemeente
cietà beneficiaria. Rotterdam - “Residex Capital IV CV”, non ancora
17 È noto il prevalente orientamento della giu- pubblicata, punto 28.
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 737

conformemente al diritto nazionale, in ché il giudice possa esercitare i propri po-


punto di validità della misura19. Illegitti- teri istruttori. Ciò in quanto, come è noto,
mità che non è sanata ex post dalla so- il sistema probatorio del giudizio ammi-
pravvenuta decisione di compatibilità del- nistrativo impugnatorio è fondamental-
la Commissione della medesima misura20. mente retto dal principio dispositivo con
La tipica azione da proporsi in tal caso metodo acquisitivo degli elementi di
è, quindi, quella di annullamento con cui prova da parte del giudice.
il ricorrente prospetta una ben precisa ca- Non è, invece, richiesto al ricorrente di
tegoria di vizio-motivo consistente nella spingersi fino a provare l’incompatibilità
violazione dell’art. 108 § 3 TFUE21. con il mercato interno della misura conte-
Sotto il profilo strutturale, a fonda- stata, trattandosi, come è noto, di valuta-
mento della propria domanda, il ricor- zione di esclusiva spettanza della Com-
rente ha l’onere di dimostrare, in primo missione.
luogo, la riconducibilità della misura con- L’azione di annullamento deve essere
testata nel paradigma della nozione di proposta nell’ordinario termine decaden-
aiuto di Stato di cui all’art. 107 TFUE, ziale di sessanta giorni (art. 29 c.p.a.) de-
dando atto della contestuale presenza di corrente dalla notificazione, comunica-
tutti i requisiti costitutivi di tale nozione zione o piena conoscenza dell’atto impu-
e, in secondo luogo, il mancato rispetto gnato ovvero dal giorno di scadenza del
degli obblighi procedurali di cui all’art. suo termine di pubblicazione imposto ex
108 § 3 TFUE. lege (art. 41 comma 2 c.p.a.)22.
La qualificazione della misura impu- Quanto alla legittimazione passiva, il
gnata come aiuto di Stato è, infatti, fun- ricorrente deve, a pena di decadenza, evo-
zionale alla deduzione della sua illegitti- care in giudizio l’autorità amministrativa
mità per violazione dell’art. 108 § 3 TFUE. concedente l’aiuto illegale in qualità di
Qualora la dimostrazione della natura parte resistente nonché almeno uno dei
di aiuto di Stato della misura controversa beneficiari della misura contestata, ove
richieda mezzi di prova che non siano evincibile dall’atto impugnato, in veste di
nella disponibilità del ricorrente (ad esem- controinteressato (art. 41 comma 2 c.p.a.),
pio, implichi l’esame di documenti igno- con successiva integrazione del contrad-
ti), è sufficiente, ai sensi dell’art. 64 c.p.a., dittorio per gli eventuali altri (art. 49
fornire almeno un indizio di prova affin- c.p.a.).

19 Ritiene il controllo preventivo della Com- renza del dies a quo per impugnare, dell’art. 18
missione una condizione legale di efficacia, con del d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con mo-
effetti costitutivi, del provvedimento nazionale dificazioni, in l. 7 agosto 2012, n. 134, che ha im-
(legislativo o amministrativo) mediante il quale posto «a tutte le pubbliche amministrazioni cen-
l’aiuto è stato adottato e posto in essere TAR Li- trali, regionali e locali, le aziende speciali e le so-
guria, sez. II, 11 aprile 2008, n. 528, cit. La proce- cietà in house delle pubbliche amministrazioni»
dura di autorizzazione dinanzi alla Commissione la «pubblicità sulla rete internet» della conces-
costituisce, quindi, un subprocedimento inciden- sione «di vantaggi economici di qualunque ge-
tale, in funzione di presupposto e condizione di nere di cui all’articolo 12 della legge 7 agosto
validità, del procedimento di diritto interno che 1990, n. 241 ad enti pubblici e privati» (articolo
conduce alla concessione degli aiuti. abrogato a far data dal 20 aprile 2013 dall’art. 53,
20 Ex multis, C. giust. UE, 12 febbraio 2008, comma 1, lett. t), d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 e so-
causa C-199/06, Centre d’exportation du livre stituito dall’art. 26 del medesimo d.lgs. n.
français (CELF) e Ministre de la Culture et de la 33/2013 con l’unica differenza di aver limitato
Communication c.Société internationale de diffu- l’obbligo di pubblicazione sulla rete internet solo
sion et d’édition (SIDE) - “CELF I”, in Racc. 2008, per i vantaggi economici di importo superiore a
p. I-00469, punto 40. mille euro). Peraltro, ai sensi dell’art. 32, comma
21 In sostanza, il ricorso avverso aiuti contra 1, l. 18 giugno 2009, n. 69, a far data dal 1° gen-
ius appare limitato, in punto di invalidità, a uno naio 2010, gli obblighi di pubblicazione di atti e
dei tre generali vizi di legittimità, vale a dire provvedimenti amministrativi aventi effetto di
quello di violazione di legge, non residuando pubblicità legale si intendono assolti con la pub-
spazi per far valere l’eccesso di potere né l’incom- blicazione nei propri siti informatici da parte
petenza (v. artt. 29 c.p.a. e 21-octies comma 1, l. delle amministrazioni e degli enti pubblici obbli-
241/1990). gati. In proposito, v. TAR Toscana, sez. I, 21
22 È dubbia l’incidenza, ai fini della decor- marzo 2013, n. 445, inedita.
738 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

È dubbio, non constando precedenti mente percepito dal beneficiario, appare


giurisprudenziali sul punto, se, nell’ipotesi sufficiente, al fine di impedirne l’eroga-
in cui l’aiuto illegale fosse concesso da un zione, l’esercizio dell’azione di annulla-
ente diverso dallo Stato (ad es., un ente mento con il relativo effetto demolitorio,
territoriale oppure un’impresa pubblica), verosimilmente affiancata dalla richiesta
il ricorso debba comunque essere notifi- di una misura cautelare di sospensione
cato, a pena di inammissibilità, anche allo del pagamento (su cui v. infra VI).
Stato. Una piana applicazione delle regole Lo scenario, invece, è destinato a mu-
processuali interne porterebbe a fornire tare nell’ipotesi in cui l’aiuto illegale sia
risposta negativa al quesito. Per contro, si già stato corrisposto, in tutto o in parte.
potrebbe ritenere che, indipendentemente In tal caso, infatti, oltre all’azione di
dall’autorità che istituisce ed eroga l’aiuto, annullamento, appare opportuno, al fine
per il diritto dell’UE è pur sempre lo Stato di conseguire un effetto utile, esperire an-
il soggetto direttamente responsabile in che una domanda volta a imporre all’am-
caso di aiuti illegali con conseguente ne- ministrazione interessata il recupero del-
cessità di intimarlo in giudizio anche in l’aiuto illegale24. Tale domanda appare in-
ambito interno. quadrabile nella categoria dell’azione di
condanna codificata dall’art. 30 c.p.a.
V. (Segue) ULTERIORI AZIONI ESPERIBILI. senza, tuttavia, che la disposizione ne ti-
L’AZIONE DI RECUPERO DELL’AIUTO ILLE-
pizzi i contenuti25.
GALE; L’AZIONE DI RECUPERO DEGLI INTE-
Del resto, la suddetta norma va letta in
RESSI DOVUTI PER LA DURATA DELL’AIUTO
combinato disposto con il successivo art.
ILLEGALE; L’AZIONE RISARCITORIA
34 comma 1 c.p.a. che, nell’elencare i tipi
di sentenze di merito del giudice ammini-
Oltre all’azione di annullamento, av- strativo, prevede, alla lett. c), la «con-
verso un aiuto illegale il ricorrente può danna (…) all’adozione delle misure ido-
esperire innanzi al giudice amministra- nee a tutelare la situazione giuridica sog-
tivo ulteriori rimedi sfruttando il sistema gettiva dedotta in giudizio», dando così la
aperto di domande attualmente previsto stura alla possibilità di proporre azioni di
dal c.p.a.23. condanna atipiche26.
Va preliminarmente chiarito che la ti- A tal proposito, occorre rammentare il
pologia di azioni esperibili dipende dalla consolidato orientamento della Corte di
circostanza se l’aiuto illegale sia stato o Giustizia secondo cui il giudice nazionale
meno già versato al beneficiario. è tenuto, in linea di principio, a ordinare
Ove, infatti, l’aiuto illegale, benché il recupero integrale dell’aiuto illegale
istituito, non sia stato ancora concreta- proprio per tutelare i diritti individuali

23 Per il principio di ordinaria atipicità delle mento, con il ricorso per ottemperanza). Tale po-
tecniche di tutela azionabili per l’interesse legit- sizione, tuttavia, oltre a non sfruttare appieno le
timo dinanzi al giudice amministrativo, in quanto attuali potenzialità del c.p.a., non sembra la più
corollario indefettibile dell’effettività della tutela, coerente con il principio dell’efficacia diretta del-
v. Cons. St. ad. plen. 23 marzo 2011, n. 3, in Foro l’art. 108 § 3 TFUE e con l’esigenza comunitaria
it., 2012, III, c. 31 ss.; Id., 29 luglio 2011, n. 15, in di assicurare un’accelerazione, in sede nazionale,
Foro it., 2011, III, c. 501 ss.; Id., sez. V, 27 novem- della tutela relativa al recupero dell’aiuto illegale.
bre 2012, n. 6002, in Guida al diritto, 2013, 2, p. 26 Secondo TAR Lombardia, Milano, sez. IV, 4
96 ss. settembre 2012, n. 2220, in Foro amm. TAR, 2012,
24 Nell’ipotesi in cui la posizione giuridica sia 9, p. 2669, l’art. 34 c.p.a. non è da considerare una
di diritto soggettivo, l’azione di condanna al recu- disposizione eccezionale, ma un’esemplificazione
pero dell’aiuto illegale può proporsi in aggiunta a di un’azione ammessa in via generale.
quella di accertamento. 27 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, “CELF I”,
25 Potrebbe ritenersi non necessario esperire, cit., punti 39-41. V., anche, § 30 ss. della Comuni-
oltre all’azione di annullamento, anche quella di cazione.
condanna. Ciò in quanto l’annullamento della 28 Nell’ambito della giurisdizione esclusiva,
concessione dell’aiuto illegale comporterebbe co- l’azione di condanna può, quindi, esperirsi in via
munque un effetto conformativo che imporrebbe autonoma sia nell’ipotesi in cui si versi al co-
all’amministrazione concedente di procedere al spetto di una situazione giuridica di interesse le-
recupero (tutelabile poi, in caso di inadempi- gittimo sia di diritto soggettivo.
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 739

del ricorrente lesi dalla violazione dell’art. Si noti che, secondo la Corte di Giusti-
108 § 3 TFUE27. zia, il recupero degli interessi può essere
Quello che, quindi, sulla scorta della chiesto anche nell’ipotesi in cui, eccezio-
giurisprudenza della Corte di Giustizia nalmente, non ricorrano i presupposti per
viene definito «potere del giudice nazio- accogliere la domanda di recupero inte-
nale di ordinare la restituzione», sul ver- grale dell’aiuto illegale (come, ad esempio,
sante del processo amministrativo si at- qualora la Commissione abbia adottato,
teggia, in ossequio al principio della do- sia prima che nelle more del giudizio di-
manda, come richiesta, da parte del ricor- nanzi al giudice nazionale, una decisione
rente, di condanna dell’amministrazione di compatibilità dell’aiuto illegale)31.
al recupero dell’aiuto illegale dal benefi- Ulteriore azione esperibile innanzi al
ciario. giudice amministrativo è la condanna del-
L’azione in parola potrà essere propo- l’autorità concedente32 al risarcimento del
sta contestualmente a quella di annulla- danno ingiusto cagionato al ricorrente
mento o, trattandosi di controversie rien- dall’aiuto illegale33.
tranti nei casi di giurisdizione esclusiva, Si tratta, ovviamente, di un’iniziativa
anche in via autonoma (art. 30 comma 1 molto importante per il ricorrente in
c.p.a.)28. quanto, a differenza dell’azione volta al
Il ricorrente può, inoltre, chiedere che mero recupero dell’aiuto illegale e, quin-
la condanna dell’amministrazione al recu- di, al ripristino dello status quo ante, con-
pero dell’aiuto illegale includa, oltre al- sente, ove accolta, di reintegrare diretta-
l’importo nominale, anche gli interessi mente la sfera patrimoniale del soggetto
dovuti per tutta la durata della viola- leso.
zione29. Quanto al metodo di calcolo degli La violazione della clausola sospensiva
interessi che il giudice dovrà indicare al- di cui all’art. 108 § 3 TFUE, in quanto
l’amministrazione nella pronuncia di con- avente efficacia diretta, è idonea, infatti, a
danna, in assenza di specifiche indica- far sorgere domande di risarcimento dei
zioni a livello del diritto dell’Unione euro- danni conformemente alla nota giurispru-
pea, la valutazione andrà fatta sulla base denza Francovich34 e Brasserie du Pê-
delle pertinenti norme nazionali, tenendo cheur35 della Corte di Giustizia in tema di
conto, caso per caso, delle concrete circo- responsabilità dello Stato per violazione
stanze della fattispecie30. del diritto dell’UE36.
29 Secondo C. giust. UE, 12 febbraio 2008, ziali, è dubbio se l’azione risarcitoria debba es-
“CELF I”, cit., punti 50-52 e 55, il vantaggio eco- sere proposta unicamente, o anche, contro lo
nomico dell’aiuto illegale non si limita, infatti, al Stato membro, unico soggetto responsabile in
suo importo nominale. Il beneficiario trae un van- base al diritto dell’UE per la violazione de qua.
taggio finanziario anche dall’esecuzione prema- 33 Ai sensi dell’art. 7 comma 5 c.p.a., nelle ipo-
tura dell’aiuto. Ciò è dovuto al fatto che se l’aiuto tesi di giurisdizione esclusiva la cognizione del
fosse stato notificato alla Commissione, la corre- giudice amministrativo si estende anche alle con-
sponsione sarebbe stata comunque effettuata più troversie risarcitorie per lesione di diritti sogget-
tardi, ragione per cui, per reperire i fondi in que- tivi. Si rammenta che, ai sensi dell’art. 7 comma 2
stione, il beneficiario sarebbe stato costretto a c.p.a. «per pubbliche amministrazioni, ai fini del
contrarre un prestito sul mercato dei capitali pa- presente codice, si intendono anche i soggetti ad
gando interessi al tasso di mercato. L’esecuzione esse equiparati o comunque tenuti al rispetto dei
prematura dell’aiuto costringerà i concorrenti a principi del procedimento amministrativo».
subire, a seconda delle circostanze, prima di Esula, invece, dalla giurisdizione del giudice am-
quando avrebbero dovuto, in termini di concor- ministrativo l’azione risarcitoria contro il benefi-
renza, gli effetti dell’aiuto. Il beneficiario ha ciario dell’aiuto illegale.
quindi ottenuto un indebito vantaggio. In questo 34 C. giust. UE, 19 novembre 1991, cause riu-
contesto, «in forza del diritto comunitario il giu- nite C-6 e 9/90, Andrea Francovich e Danila Bonif-
dice nazionale è dunque tenuto ad ordinare al be- caci e altri c. Repubblica italiana - “Francovich”, in
neficiario dell’aiuto il pagamento degli interessi Racc. 1992, p. I-3547.
per il periodo d’illegalità». 35 C. giust. UE, 5 marzo 1996, cause riunite C-
30 In proposito, utili indicazioni possono 46e 48/93, Brasserie du Pêcheur SA c. Bundesrepu-
trarsi al § 41 della Comunicazione. blik Deutschland e The Queen c. Secretary of State
31 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, “CELF I”, for Transport, ex parte: Factortame Ltd e altri -
cit., punto 55. “Brasserie du Pêcheur”, in Racc. 1996, p. I-1029.
32 Non constando precedenti giurispruden- 36 C. giust. UE, 13 giugno 2006, causa C-
740 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

I ricorrenti possono, quindi, agire in In caso di aiuti illegali, non sembra re-
conformità alle regole di diritto interno vocabile in dubbio che l’art. 108 § 3 TFUE
per ottenere nei confronti dell’autorità sia una norma attributaria di diritti indi-
concedente il risarcimento dei danni pa- viduali, tanto cogente e precisa nel pre-
titi per violazione dell’art. 108 § 3 TFUE. scrivere un obbligo di risultato (come
Sotto il profilo processuale, ai sensi quello di non facere posto dalla clausola di
dell’art. 30 comma 1 c.p.a., la domanda standstill)38 che ogni sua violazione ben
risarcitoria può essere introdotta anche può, in linea di principio, ritenersi ex se
in via autonoma ed indipendentemente manifesta e grave39.
dalla preventiva impugnazione dell’atto A tal proposito, pare opportuno preci-
amministrativo concedente l’aiuto ille- sare che fra i presupposti costitutivi della
gale. In caso di lesione di interessi legit- responsabilità dello Stato da violazione
timi, la domanda risarcitoria deve essere del diritto dell’Unione europea, per come
proposta nel termine di decadenza di cen- costantemente individuati dalla Corte di
toventi giorni «decorrente dal giorno in Giustizia, non vi è un elemento di natura
cui il fatto si è verificato ovvero dalla co- soggettiva relativo alla natura dolosa o
noscenza del provvedimento se il danno colposa della condotta illecita posta in es-
deriva direttamente da questo» (art. 30 sere dagli organi statuali.
comma 3 c.p.a.)37 oppure, se è stata for- Per converso, fin da quando nel nostro
mulata azione di annullamento, può es- ordinamento interno è stata per la prima
sere promossa «nel corso del giudizio o, volta affermata la responsabilità della
comunque, sino a centoventi giorni dal pubblica amministrazione per lesione di
passaggio in giudicato della relativa sen- interessi legittimi da attività provvedimen-
tenza» (art. 30 comma 5 c.p.a.). Se, in- tale40, detta responsabilità è stata preva-
vece, la natura giuridica della situazione lentemente inquadrata nello schema della
soggettiva dedotta in giudizio è di diritto responsabilità aquiliana con la conse-
soggettivo, per la domanda risarcitoria guente necessità di individuare tutti gli
vale il termine prescrizionale. elementi dell’illecito extracontrattuale ex
Sul piano dei principi sostanziali, il ri- art. 2043 c.c., ivi incluso quello soggettivo.
corrente ha l’onere di dimostrare le tre Tuttavia, come rilevato dalla giuri-
note condizioni cumulativamente neces- sprudenza41, si tratta di un’apparente di-
sarie elaborate a tal fine dalla Corte di cotomia: gli indici rivelatori, individuati
Giustizia: i) che la norma dell’Unione eu- dalla Corte di Giustizia, del carattere
ropea violata sia preordinata a conferire “gravo e manifesto” della violazione del
diritti in capo ai singoli; ii) che tale viola- diritto dell’Unione europea (e, quindi, di
zione sia manifesta e grave; iii) che esista quella natura particolarmente qualificata
un nesso di causalità diretto fra la viola- della violazione che costituisce presuppo-
zione invocata e il danno subito dall’inte- sto per l’affermazione della responsabilità
ressato. dello Stato)42 si pongono in linea, in al-

173/03, Traghetti del Mediterraneo SpA c. Repub- 2011, n. 3, cit.; Id., sez. V, 29 novembre 2011, n.
blica italiana - “Traghetti del Mediterraneo”, in 6296, in Foro amm. C.d.S., 2011, 11, p. 3442.
Racc. 2006, p. I-05177, punto 41, ha confermato 38 Concl. Tesauro, 28 novembre 1995, cause
che la violazione delle norme in materia di aiuti riunite C-46 e 48/93, Brasserie du Pêcheur SA c.
di Stato determini la responsabilità diretta degli Bundesrepublik Deutschland e The Queen c. Secre-
Stati membri. In tal senso, v. nota 75 della Comu- tary of State for Transport, ex parte: Factortame Ltd
nicazione. e altri - “Brasserie du Pêcheur”, in Racc. 1996, p.
37 Il secondo periodo del comma 3 dell’art. 30 I-1029, punto 80.
precisa che «Nel determinare il risarcimento il 39 Cfr. i §§ 46-47 della Comunicazione.
giudice valuta tutte le circostanze di fatto e il com- 40 Cass., sez. un., 22 luglio 1999, n. 500, in
portamento complessivo delle parti e, comunque, Giust. civ., 1999, I, c. 2261 ss.
esclude il risarcimento dei danni che si sarebbero 41 Cons. St., sez. IV, 31 gennaio 2012, n. 482,
potuti evitare usando l’ordinaria diligenza, anche in Foro amm. C.d.S., 2012, 1, p. 104, che fa il
attraverso l’esperimento degli strumenti di tutela punto sui principali approdi della Corte di Giusti-
previsti». Sull’interpretazione di tale disposto e zia in materia.
sulla complessa tematica della c.d. pregiudizialità 42 C. giust. UE, 5 marzo 1996, “Brasserie du
amministrativa, v. Cons. St. ad. plen. 23 marzo Pêcheur”, cit., punto 56.
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 741

cuni casi coincidendo letteralmente, con i dono dalle concrete circostanze fattuali
parametri e i criteri individuati dal giu- dedotte in giudizio (differente è, ad esem-
dice amministrativo per definire i con- pio, il caso, anche in termini di quantifica-
torni dell’elemento soggettivo dell’illecito zione, del ricorrente-concorrente del be-
che, come è noto, ruotano intorno al con- neficiario da quello del ricorrente-terzo
cetto di «errore scusabile» ovvero di inesi- pregiudicato dall’aiuto illegale)47.
gibilità di una condotta alternativa le- Infine, la possibilità di chiedere il ri-
cita43. sarcimento dei danni per violazione della
In sostanza, facendo ricorso al mecca- clausola di standstil è, in linea di princi-
nismo delle presunzioni semplici di cui pio, indipendente da qualsiasi indagine
agli artt. 2727 e 2729 c.c., l’accertata ille- parallela della Commissione concernente
gittimità dell’atto amministrativo rappre- l’aiuto illegale, considerato che un esame
senta, nella generalità dei casi, indice pre- in corso, come è noto, non esime il giu-
suntivo della colpa della p.a., sulla quale, dice nazionale dall’obbligo di tutelare i di-
quindi, incombe l’onere di provare la scri- ritti individuali in materia. Se il ricor-
minante dell’errore scusabile44. rente è, infatti, in grado di dimostrare di
In quest’ottica, appare sufficiente per aver subito uno specifico danno a causa
il ricorrente dimostrare la violazione del- dell’esecuzione prematura (e per ciò solo
l’art. 108 § 3 TFUE come indice presun- illegittima) dell’aiuto illegale e, più speci-
tivo della colpa dell’amministrazione con- ficamente, in conseguenza del vantaggio
cedente l’aiuto illegale alla quale spetterà temporale goduto dal beneficiario, non
di provare la scusabilità dell’errore. può escludersi la ricevibilità di azioni ri-
Degli elementi costitutivi dell’illecito sarcitorie quand’anche la Commissione
restano, dunque, essenzialmente il danno abbia già approvato l’aiuto nel momento
(nelle sue componenti di danno emer- in cui il giudice amministrativo si deve
gente e lucro cessante) e il nesso che cau- pronunciare.
salmente lo colleghi alla violazione del-
l’obbligo di standstill45.
VI. LA TUTELA CAUTELARE
Il ricorrente dovrà soddisfare il proprio
onere probatorio in modo pieno46 con ri- Nell’ambito dei rimedi esperibili di-
guardo a questi aspetti della pretesa risar- nanzi al giudice amministrativo, la richie-
citoria azionata che, ovviamente, dipen- sta di misure cautelari si rivela particolar-
43 In altre parole, secondo Cons. St., sez. IV, base a un nesso di causalità diretto difficile da
31 gennaio 2012, n. 482, cit., ricorre una sostan- stabilire se non forse in via presuntiva. Peraltro, il
ziale equivalenza fra il concetto nazionale di “er- nesso di causalità potrebbe essere finanche del
rore scusabile” per accertare l’elemento sogget- tutto interrotto dal comportamento negligente del
tivo della colpa della p.a. e il concetto europeo di danneggiato che ha, in ipotesi, determinato o
“violazione grave e manifesta”. contribuito con la sua condotta alla realizzazione
44 In questo modo, se non a una vera e propria del danno (principio generale comune agli ordi-
sua inversione, si è pervenuti a un sostanziale al- namenti degli Stati membri; in tal senso, C. giust.
leggerimento dell’onere probatorio incombente al UE, 5 marzo 1996, “Brasserie du Pêcheur”, cit.,
privato in forza del quale – e in ciò consiste l’ele- punto 84). Potrebbe, quindi, assumere rilievo la
mento di “atipicità” di tale regime rispetto a mancata tempestiva proposizione dell’azione di
quello generale ex art. 2043 c.c. – una volta accer- annullamento avverso l’atto concedente l’aiuto il-
tata l’illegittimità dell’azione della p.a., è a que- legale. A riguardo, C. giust. UE, 24 marzo 2009,
st’ultima che spetta di provare l’assenza di colpa, causa C-445/06, Danske Slagterier c. Bundesrepu-
attraverso la deduzione di circostanze integranti blik Deutschland - “Danske”, in Racc. 2009, p. I-
gli estremi del c.d. errore scusabile Cons. St., sez. 02119, punti 60-62.
V, 18 novembre 2010, n. 8091, in Foro amm. 46 Trattandosi di azione risarcitoria, l’onere
C.d.S., 2010, 11, p. 2374; Id., 11 gennaio 2010, n. probatorio in capo al ricorrente è pieno ex art. 64
14, in Foro amm. C.d.S., 2010, 1, p. 140. c.p.a. in quanto i fatti costitutivi sono comprova-
45 Anche ad ammettere che l’esistenza di un bili mediante fonti di prova nella sua disponibi-
danno sia effettivamente provata (il che è, senz’al- lità, non trovando applicazione il temperamento
tro, più agevole qualora alla violazione dello del principio dispositivo con metodo acquisitivo
standstill si affianchi la decisione di incompatibi- degli elementi di prova. Ex multis, Cons. St., sez.
lità della Commissione), resterebbe il non meno IV, 11 febbraio 2011, n. 924, in Foro amm. C.d.S.,
arduo compito di provare che esso sia stato cau- 2011, 2, p. 425.
sato proprio dall’erogazione dell’aiuto illegale, in 47 V. §§ 48-49 della Comunicazione.
742 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

mente efficace anche alla luce dell’arma- quella dell’aiuto illegale non ancora per-
mentario previsto dal c.p.a. cepito dal beneficiario.
È nota, infatti, l’attuale tripartizione di In tal caso, la misura cautelare più ido-
misure cautelari distinte in relazione alle nea è quella della sospensione dell’esecuti-
diverse fasi di trattazione: misure caute- vità del provvedimento amministrativo
lari monocratiche provvisorie ante cau- concedente l’aiuto illegale in modo da im-
sam (art. 61 c.p.a.); misure cautelari mo- pedirne il versamento in attesa della deci-
nocratiche provvisorie intra causam (art. sione della controversia (in caso di immi-
56 c.p.a.) e misure cautelari collegiali in nente erogazione, la sospensione potrà ri-
corso di causa (art. 55 c.p.a.)48. chiedersi in via interinale ante causam).
È altresì noto che la tutela cautelare Qualora, invece, l’aiuto illegale sia già
nel processo amministrativo ha ormai ca- stato corrisposto, facendo leva sul carat-
rattere innominato (nel rispetto, ovvia- tere atipico dei provvedimenti cautelari,
mente, del principio della domanda)49. la misura più idonea a tutelare nelle more
Lo spettro di domande cautelari pro- la posizione del ricorrente (soprattutto se
ponibili sia ante causam che in seno al ri- concorrente del beneficiario) appare es-
corso consente, quindi, di ritenere la tu- sere quella di ingiungere all’amministra-
tela cautelare dinanzi al giudice ammini- zione il recupero provvisorio dell’aiuto il-
strativo certamente idonea a salvaguar- legale, comprensivo degli interessi dovuti
dare le posizioni giuridiche vantate e a per la durata della violazione, in modo da
preservare l’efficacia dell’art. 108 § 3 privare il beneficiario della relativa dispo-
TFUE. nibilità in attesa della decisione50. In tal
Quanto ai presupposti dell’azione cau- caso, si potrebbe ipotizzare di disporre il
telare e al rito, trovano applicazione le re- deposito dei fondi su un conto bloccato.
gole ordinarie (v. artt. 55-62 c.p.a.). La circostanza che, in parallelo al giu-
Quanto al contenuto dei provvedi- dizio, si svolga l’indagine presso la Com-
menti cautelari da richiedere, esso dipen- missione non sembra poter esentare il
derà dalla circostanza se l’aiuto illegale giudice amministrativo dall’adottare le ri-
sia o meno già stato erogato. chieste misure cautelari, pena il venir
L’ipotesi più semplice è, ovviamente, meno all’obbligo di tutelare i diritti indivi-

48 A differenza della terza che è la misura cau- sione ipotizza, nel rispetto del diritto procedurale
telare ordinaria del processo amministrativo che nazionale, come rimedio più rapido, ove il giu-
permane fino alla decisione del merito della dice nazionale abbia prima facie la ragionevole
causa, le prime due sono forme di tutela cautelare convinzione che la misura in questione comporti
meramente provvisorie con la funzione di garan- un aiuto illegale, l’ordine del deposito dell’aiuto
tire il ricorrente solo per il tempo necessario a ot- illegale e degli interessi dovuti su «un conto bloc-
tenere rispettivamente la misura cautelare in cato fino a quando non sia deciso il merito della
corso di causa o la misura cautelare collegiale. controversia». Si dubita della percorribilità in
Inoltre, mentre la prima tipologia è esperibile sol- sede giurisdizionale di tale rimedio in assenza di
tanto in ipotesi ben circoscritte («in caso di ecce- una specifica previsione normativa interna. Tut-
zionale gravità e urgenza, tale da non consentire tavia, C. giust. UE, 11 marzo 2010, causa C-1/09,
neppure la previa notificazione del ricorso e la do- Centre d’exportation du livre français (CELF) e Mi-
manda di misure cautelari provvisorie»), le altre nistre de la Culture et de la Communication c.
due presuppongono l’avvenuta notificazione del Société internationale de diffusion et d’édition
ricorso e sono ordinariamente ad esso incidentali (SIDE) - “CELF II”, in Racc. 2010, p. I-2099,
(oppure proposte successivamente in modo sepa- punto 37, sembra aver avallato il suggerimento
rato). della Commissione del versamento dei fondi su
49 L’art. 55 comma 1 c.p.a., parla, infatti, di un conto bloccato per evitarne la disponibilità in
«misure cautelari, compresa l’ingiunzione a pa- capo al beneficiario. Peraltro, si fa presente che il
gare una somma in via provvisoria, che appaiono, deposito in un conto bloccato è stato introdotto
secondo le circostanze, più idonee ad assicurare nel nostro ordinamento non come misura caute-
interinalmente gli effetti della decisione sul ri- lare a disposizione del giudice ma come stru-
corso». L’atipicità della tutela cautelare vale, ov- mento che l’amministrazione competente può
viamente, anche nell’ipotesi in cui la posizione porre in essere nelle ipotesi rientranti nel c.d.
dell’interessato sia qualificabile in termini di di- “impegno Deggendorf” (artt. 1 comma 1223, della
ritto soggettivo. l. 27 dicembre 2007, n. 296, e 46 della l. 234/
50 Al § 61 della Comunicazione, la Commis- 2012).
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 743

duali discendenti dall’art. 108 § 3 TFUE. tamente preclusa qualsiasi valutazione in


In siffatta ipotesi, qualora il giudice am- punto di compatibilità dell’aiuto, riser-
ministrativo preferisse attendere l’esito vata esclusivamente alla Commissione.
della valutazione di compatibilità della La qualificazione della misura contro-
Commissione, un’idonea misura caute- versa come aiuto di Stato può, in alcuni
lare potrebbe pur sempre individuarsi casi, rivelarsi assai problematica poiché –
nell’ordine del versamento dei fondi su un specie se la destinataria del presunto
conto bloccato in modo da congelare aiuto è un’impresa pubblica – spesso pre-
nelle more la situazione. suppone la disponibilità di approfonditi
Giova infine, rilevare che il nostro si- studi di carattere economico su scala eu-
stema di giustizia amministrativa conosce ropea (ad esempio, quando occorre capire
un rimedio molto rapido per poter porre se l’aiuto pregiudica o meno gli scambi
termine alla violazione dell’art. 108 § 3 fra gli Stati membri) che le parti non sem-
TFUE: quello cioè di definire l’intera con- pre sono in grado di fornire e il giudice di
troversia con sentenza in forma semplifi- ponderare adeguatamente. Per ovviare a
cata da adottarsi, in presenza di tutti i simili difficoltà, il giudice amministrativo
presupposti previsti dall’art. 60 c.p.a., in può chiedere il parere della Commissione
occasione della camera di consiglio previ- (ad esempio, sul se una determinata mi-
sta per la trattazione della domanda cau- sura configuri un aiuto di Stato ovvero se
telare. sia soddisfatto uno dei requisiti costitutivi
di tale nozione)52 oppure può (rectius in
VII. L’AMBITO COGNITORIO DEL GIUDICE AM- caso di giudice di ultima istanza, deve)
MINISTRATIVO E I PROVVEDIMENTI ERO-
utilizzare lo strumento del rinvio pregiu-
GABILI
diziale alla Corte di Giustizia ai sensi del-
l’art. 267 TFUE, investendola del quesito
Una volta investito di una controversia se la misura sottoposta al suo vaglio sia o
in tema di aiuti illegali, il giudice ammini- meno sussumibile nella nozione di aiuto
strativo deve anzitutto stabilire se, in base di Stato.
alla prospettazione del ricorrente, la mi- Il giudice amministrativo ha l’obbligo
sura di ausilio contestata rientri effettiva- di tutelare in modo pieno e definitivo i di-
mente nel paradigma della nozione di ritti individuali in caso di violazione del-
aiuto di Stato ai sensi dell’art. 107 TFUE e, l’art. 108 § 3 TFUE indipendentemente da
in caso positivo, verificare se la stessa sia qualsiasi indagine parallela della Com-
stata debitamente notificata alla Commis- missione concernente la stessa misura.
sione e non attuata prima del suo placet. Anche in pendenza del procedimento in-
Il giudice amministrativo può, quindi, nanzi alla Commissione, il giudice ammi-
qualificare in via interpretativa, in confor- nistrativo deve pronunciarsi sulla viola-
mità alla giurisprudenza della Corte di zione dell’art. 108 § 3 TFUE, non essendo
Giustizia, alla prassi decisionale della tenuto né a declinare la propria compe-
Commissione e ai suoi orientamenti o co- tenza né a sospendere il giudizio in attesa
municazioni, la misura concessa come della decisione della Commissione.
aiuto di Stato al solo scopo di accertare I provvedimenti giurisdizionali con-
l’osservanza dell’art. 108 § 3 TFUE51. cretamente erogabili dal giudice ammini-
L’area della cognizione del giudice am- strativo dipendono, in ossequio al princi-
ministrativo è, dunque, funzionale alla ve- pio della corrispondenza fra chiesto e
rifica del rispetto degli obblighi procedu- pronunciato, dalla domanda fatta valere
rali in materia di aiuti, restandogli assolu- in giudizio dal ricorrente53.

51 C. cost. 10 giugno 2011, n. 185, in Giur. chiesta di parere alla Commissione v. Cons. St.,
cost., 2011, 3, p. 2398 ss. sez. VI, ord. 12 giugno 2012, n. 3425.
52 V. § 89 ss. della Comunicazione. Il giudice 53 A sua volta, la domanda proposta in giudi-
amministrativo può, inoltre, chiedere alla Com- zio dal ricorrente varia in funzione, come si è
missione di trasmettergli le informazioni proce- detto, della situazione giuridica dedotta in giudi-
durali e i documenti pertinenti in suo possesso (v. zio, del tipo di misura contestata (ad esempio, se
§ 82 ss. della Comunicazione). Per una recente ri- sovvenzione o esenzione da una prestazione im-
744 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

In linea di principio, il giudice ammi- sua non assoggettabilità alla clausola di


nistrativo, ove riscontri l’effettiva viola- standstill56.
zione dell’art. 108 § 3 TFUE, deve acco- Peraltro, secondo il più recente orien-
gliere una domanda di recupero degli tamento della Corte di Giustizia, qualora
aiuti illegali54, a meno che non sussistano la Commissione abbia adottato, prima o
circostanze eccezionali ostative alla ripe- in pendenza del giudizio, una decisione
tizione. Il criterio giuridico da applicare positiva sulla compatibilità della misura
in tal caso dovrebbe, quindi, essere ana- con il mercato unico, il giudice nazionale,
logo a quello di cui all’art. 14 Reg. 659/ ove richiesto, non è tenuto, in base al di-
1999 che inibisce il recupero qualora esso ritto dell’UE, a ordinare il recupero inte-
«sia in contrasto con un principio gene- grale dell’aiuto illegale57.
rale del diritto comunitario»55. In que- Tuttavia, il giudice amministrativo,
st’ottica, possono rilevare in senso osta- ove richiesto dal ricorrente, deve comun-
tivo al recupero soltanto le circostanze que pronunciarsi sulla condanna dell’am-
che impedirebbero alla Commissione di ministrazione a richiedere al beneficiario
provvedere in tal senso con la decisione di il pagamento degli interessi per il periodo
incompatibilità. di illegalità in modo da eliminare l’inde-
In proposito, sono note le limitate pos- bito vantaggio derivante dalla conces-
sibilità per il beneficiario di invocare il sione prematura dell’aiuto illegale58.
proprio legittimo affidamento contro un Resta altresì fermo che il giudice am-
ordine di recupero della Commissione ministrativo, pur dopo l’adozione di una
stante la nozione di “operatore econo- decisione positiva della Commissione,
mico diligente” elaborata dalla Corte di debba comunque statuire sulla validità
Giustizia (su cui infra X). della misura. La successiva decisione po-
Per non condannare l’amministra- sitiva della Commissione non produce, in-
zione al recupero occorre, quindi, che il fatti, l’effetto di sanare ex post l’invalidità
giudice amministrativo accerti la sussi- dell’aiuto illegale59.
stenza di circostanze eccezionali che ab- In quest’ottica, la giurisprudenza am-
biano suscitato legittime aspettative in ministrativa ha comunque annullato il
capo al beneficiario, come, esemplificati- provvedimento amministrativo conce-
vamente, quando la Commissione abbia dente l’aiuto illegale benché fosse soprag-
fornito precise assicurazioni sulla non ri- giunta nella more del giudizio una deci-
conducibilità della misura in questione sione di compatibilità da parte della Com-
alla nozione di aiuto di Stato oppure sulla missione60.

posta), della posizione del medesimo ricorrente 57 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, “CELF I”,
(se concorrente del beneficiario o altro terzo inte- cit., punti 45-49.
ressato), dell’essere stato l’aiuto già implementato 58 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, “CELF I”,
o meno. cit., punti 50-52. Tuttavia, se questo è l’obiettivo
54 In caso di difficoltà per la quantificazione del pagamento degli interessi, ci si chiede se non
dell’importo dell’aiuto illegale da recuperare, il sia più corretto che lo ordini la Commissione
giudice amministrativo può chiedere assistenza nelle sue decisioni di compatibilità dell’aiuto
alla Commissione (v. § 36 della Comunicazione) illegale. Il che, peraltro, sarebbe anche mag-
così come per il calcolo degli interessi e per il giormente aderente al carattere di giurisdi-
tasso di interesse da applicare (v. §§ 42 e 91). zione soggettiva del nostro processo amministra-
55 V. § 32 della Comunicazione. Sull’analogia tivo.
di situazione nell’ordinare il recupero fra la Com- 59 C. giust. UE, 21 novembre 1991, causa C-
missione in sede di scrutinio di compatibilità e il 354/90, Fédération nationale du commerce exté-
giudice nazionale adito per violazione dell’art. rieur des produits alimentaires e Syndicat national
108 § 3 TFUE, cfr. Concl. Jacobs, 14 dicembre des négociants et transformateurs de saumon c. Re-
1995, causa C-39/94, Syndicat français de l’Express pubblica francese - “FNCE”, in Racc. 1991, p. I-
international (SFEI) e altri c. La Poste e altri - 5505, punti 16-17.
“SFEI”, in Racc. 1996, p. I-03547, punto 75. 60 TAR Sardegna, sez. I, 14 marzo 2009, n.
56 In caso di dubbio sulla sussistenza di circo- 306, in Foro amm. TAR, 2009, 3, p. 918 ss., se-
stanze eccezionali impeditive del recupero, il giu- condo cui «la valutazione di compatibilità espres-
dice amministrativo può ricorrere all’assistenza sa a sanatoria in un periodo successivo (nel caso
della Commissione (§ 91 della Comunicazione). di specie molti anni dopo l’adozione delle misure)
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 745

VIII. I MEZZI DI IMPUGNAZIONE E L’OTTEM- scindere dalla forma dell’aiuto e dal sog-
PERANZA getto che l’ha concesso».
Tutte le controversie relative all’imple-
Quanto alle impugnazioni, non distin- mentazione nell’ordinamento interno del-
guendosi le sentenze in tema di contro- la decisione di recupero della Commis-
versie concernenti gli aiuti illegali dalla sione, indipendentemente dalla tipologia
generalità delle pronunce del giudice am- della misura di ausilio in questione e dal
ministrativo, trovano applicazione gli or- soggetto erogante, rientrano, quindi, nella
dinari mezzi previsti dall’art. 91 c.p.a. con giurisdizione esclusiva del giudice ammi-
applicazione delle relative regole. nistrativo.
L’amministrazione erogante è tenuta a In linea generale, è plausibile ritenere
ottemperare al dictum giudiziale, anche che si tratti di giudizi promossi dai bene-
cautelare, adottando, ove necessario, tutti ficiari per contestare il recupero a loro ca-
gli atti amministrativi volti al recupero rico.
dell’aiuto illegale con la maggiorazione
degli interessi.
In caso di inadempimento, la parte in- X. PROFILI PROCESSUALI: L’OGGETTO DEL

teressata può agire con lo strumento del- GIUDIZIO, IL RITO, LA FASE CAUTELARE

l’azione di ottemperanza, ai sensi dell’art. Oggetto di contestazione è la pretesa di


112 c.p.a., al fine di ottenere l’attuazione recupero avanzata dall’amministrazione62
del decisum giurisdizionale ineseguito in nei cui confronti il beneficiario può de-
tutto o in parte61. Il giudizio seguirà le co- durne, in via esemplificativa, motivi di il-
muni regole del procedimento di ottem- legittimità63 ovvero l’errore nell’individua-
peranza (artt. 113 ss. c.p.a.). zione del soggetto tenuto alla restituzione
oppure nel calcolo della somma da recu-
IX. LA TUTELA DINANZI AL GIUDICE AMMINI-
perare nonché eccepirne l’intervenuta pre-
STRATIVO IN CASO DI RECUPERO DI AIUTI
scrizione ai sensi dell’art. 51 l. 234/2012.
INCOMPATIBILI
Soltanto raramente tale contestazione
potrà estendersi a porre in dubbio la le-
Ai sensi dell’art. 49 comma 2 l. 234/ gittimità della decisione della Commis-
2012, sono devolute alla giurisdizione sione sulla quale si fonda il provvedi-
esclusiva del giudice amministrativo le mento impugnato.
controversie aventi ad oggetto gli atti e i Per giurisprudenza pacifica, infatti,
provvedimenti adottati in esecuzione di qualora il beneficiario, pur essendone le-
una decisione della Commissione di recu- gittimato ai sensi dell’art. 263 TFUE, non
pero di aiuti di Stato illegali e incompati- abbia tempestivamente impugnato la de-
bili di cui all’art. 14 Reg. 659/1999 «a pre- cisione della Commissione, lo stesso non

può comportare effetti nei rapporti fra lo Stato e stesso vale per il provvedimento di recupero del-
la Comunità europea, la quale eventualmente ri- l’ente territoriale competente. Appare plausibile
nuncia a ulteriori sanzioni, ma non fa venir meno ritenere che siano questi i provvedimenti di recu-
l’illegittimità del beneficio attribuito in base a una pero da contestare, ove comunicati al beneficia-
normativa non preventivamente notificata alla rio. Avverso la riscossione effettuata da Equitalia
Commissione». S.p.A. o dal concessionario per la riscossione
61 Per quanto qui rileva, oltre che per le sen- delle entrate dell’ente territoriale interessato
tenze passate in giudicato, l’azione di ottempe- sembrano, invece, potersi dedurre soltanto even-
ranza può essere proposta per conseguire l’attua- tuali vizi formali/procedurali. Se si volesse ope-
zione anche delle sentenze di primo grado e degli rare un parallelismo, si potrebbe far riferimento
altri provvedimenti esecutivi del giudice ammini- alla nota distinzione del c.p.c. fra opposizione al-
strativo. Per l’esecuzione delle misure cautelari l’esecuzione (ove si contesta l’an della pretesa
inattuate in tutto o in parte v. art. 59 c.p.a. esecutiva) e agli atti esecutivi (ove si contesta il
62 Ai sensi dell’art. 48 comma 2 l. 234/2012, il quomodo dell’azione esecutiva attraverso il pro-
decreto ministeriale di recupero individua, ove cesso).
necessario, i soggetti tenuti alla restituzione del- 63 Sui limiti del sindacato di legittimità del
l’aiuto, accerta gli importi dovuti, determina le giudice nazionale sull’atto interno esecutivo della
modalità e i termini del pagamento e costituisce decisione di recupero della Commissione c. C.
titolo esecutivo nei confronti degli obbligati. Lo giust. UE, 5 maggio 2001, causa C-305/ 09, Com-
746 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

può più metterne in discussione la vali- Fra i motivi di asserita illegittimità del
dità dinanzi al giudice nazionale nell’am- provvedimento di recupero il beneficiario
bito di una controversia concernente i difficilmente potrà invocare la lesione del
provvedimenti adottati dall’amministra- proprio legittimo affidamento sulla rego-
zione in esecuzione della medesima deci- larità dell’aiuto.
sione (pena, altrimenti, una facile elu- Salve specifiche ed eccezionali circo-
sione del termine decadenziale per ricor- stanze da comprovare adeguatamente68,
rere previsto dall’art. 263 TFUE)64. la giurisprudenza è unanime nel ritenere
In tal caso, quindi, il giudice ammini- che il suddetto principio possa essere fa-
strativo non potrà annullare gli atti esecu- vorevolmente addotto soltanto qualora
tivi interni della decisione di recupero l’aiuto sia stato concesso nel rispetto degli
della Commissione per motivi attinenti obblighi procedurali di previa notifica e
alla sua validità, essendo ad essa vinco- standstill atteso che un «operatore econo-
lato, ma soltanto per profili strettamente mico diligente» deve essere normalmente
inerenti all’attività esecutiva posta in es- in grado di accertarsi del loro rispetto, es-
sere. sendo altrimenti prevedibile la precarietà
Viceversa, nei casi in cui la legittima- della misura69. Di conseguenza, fino a
zione del beneficiario a impugnare la de- quando la Commissione non abbia as-
cisione della Commissione non sia così sunto una decisione positiva che sia dive-
manifesta65, quest’ultimo può contestare nuta definitiva perché non tempestiva-
il provvedimento interno di recupero fa- mente impugnata dinanzi agli organi giu-
cendo valere dinanzi al giudice ammini- risdizionali dell’Unione europea ovvero
strativo l’illegittimità della decisione della perché confermata con sentenza passata
Commissione. In tal caso, il giudice am- in giudicato70, il beneficiario non ha al-
ministrativo, non potendosi pronunciare cuna certezza in ordine alla legittimità
sulla validità degli atti della Commis- dell’aiuto, unico elemento che può far
sione, deve sollevare la questione pregiu- sorgere in lui un legittimo affidamento.
diziale alla Corte di Giustizia ai sensi del- Per le medesime ragioni non sembra
l’art. 267 TFUE66. che il beneficiario possa utilmente pro-
Per converso, non sembra che il giu- porre un’azione risarcitoria nei confronti
dice amministrativo incontri le suddette dell’amministrazione erogante sostenen-
limitazioni per il rinvio pregiudiziale qua- do di aver percepito l’aiuto in buona
lora sollevi ex officio, e non su richiesta di fede71.
parte, la questione della legittimità della Parimenti consolidata è la giurispru-
decisione della Commissione67. denza nel ritenere che non può conte-

missione europea c. Repubblica italiana, in Racc. Cassa di Risparmio di San Miniato e Cassa di Ri-
2011, p. I-03225, punti 45-48. sparmio di San Miniato SpA - “Fondazioni Banca-
64 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C-232/ rie”, in Racc. 2006, p. I-289, punti 72-73.
05, Commissione delle Comunità europee c. Re- 68 C. giust. UE, 12 febbraio 2008, “CELF I”,
pubblica francese - “Scott”, in Racc. 2006, p. I- cit., punti 43-44.
10071, punti 59-60. 69 Cons. St., sez. VI, 4 luglio 2012 n. 3898, in
65 Ad esempio perché la misura era un regime Foro amm. C.d.S., 2012, 7-8, p. 2044; TAR Sarde-
di aiuti di ampia portata (riguardante cioè una ca- gna, sez. I, 19 gennaio 2011 n. 41, in Giur. merito,
tegoria di soggetti non individuabili a priori) per 2011, 4, c. 1120 e 29 novembre 2010 n. 2632, in
cui il ricorrente può non essere in grado di dimo- Foro amm. TAR, 2010, 11, p. 3726; TAR Lombar-
strare un interesse individuale. In tal caso, spetta dia Milano, sez. III, 12 novembre 2009 n. 5059, in
al giudice amministrativo valutare se il ricorrente Foro amm. TAR, 2009, 11, p. 3062; TAR Marche,
avrebbe potuto impugnare la decisione della Com- sez. I, 15 aprile 2009, n. 216, in Foro amm. TAR,
missione in quanto indiscutibilmente legittimato. 2009, 4, p. 1085; TAR Lazio, sez. II-ter, 11 gennaio
66 C. giust. UE, 23 febbraio 2006, cause riu- 2005, nn. 164, in Foro amm. TAR, 2005, 1, p. 120
nite C-346 e C-529/03, Giuseppe Atzeni e a., Marco e 167, in Foro amm. TAR, 2005, 2, p. 552 e 3
Scalas e Renato Lilliu c. Regione autonoma della marzo 2005, n. 1644, inedita.
Sardegna - “Atzeni”, in Racc. 2006, p. I-01875, 70 C. giust. UE, 11 marzo 2010, “CELF II”, cit.,
punti 30-34. punto 45.
67 C. giust. UE, 10 gennaio 2006, causa C- 71 Il ragionamento appare essere il seguente:
222/04, Ministero dell’Economia e delle Finanze c. non rileva la buona fede del beneficiario di un
Cassa di Risparmio di Firenze SpA, Fondazione aiuto qualora l’aiuto fosse fin da principio illegit-
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 747

starsi il provvedimento di recupero per miti a fissare la data di discussione del


mancata formale abrogazione della nor- merito a breve termine75 in un’ottica acce-
mativa istitutiva dell’aiuto in quanto la lerativa (lo stesso avviene qualora, a
decisione negativa della Commissione ha fronte del rigetto dell’istanza cautelare da
efficacia diretta e immediata nell’ordina- parte del TAR, il Consiglio di Stato do-
mento nazionale, prevalendo sulla contra- vesse accogliere l’appello).
stante disciplina interna suscettibile di di- Soltanto laddove ravvisi una situa-
sapplicazione72. zione di «estrema gravità e urgenza» il
Quanto al procedimento, considerata giudice amministrativo può disporre le
l’importanza delle questioni e l’esigenza opportune misure cautelari, ferma re-
di una loro definizione in tempi rapidi, stando la fissazione a breve del merito
l’art. 49 comma 1 l. 234/2012 ha annove- della causa.
rato le controversie in parola fra quelle In sostanza, la scelta del legislatore è
cui si applica il rito abbreviato previsto stata quella di garantire alla categoria di
dall’art. 119 c.p.a.73. controversie previste dall’art. 119 c.p.a.
Tale rito si caratterizza, in particolare, una sorta di corsia processuale preferen-
per la netta riduzione dei termini proces- ziale. A tal fine, si è limitata a situazioni
suali ordinari ed è stato introdotto per eccezionali di estrema gravità e urgenza
consentire una rapida definizione dei giu- la concessione, da parte del giudice am-
dizi in determinati settori che, per la deli- ministrativo, di concrete misure cautelari,
catezza delle materie considerate e la ritenendo di poter conciliare i contrappo-
complessità dei contrapposti interessi giu- sti interessi in gioco (la necessità di non
ridici coinvolti, necessitano di una dra- ostacolare, con provvedimenti giurisdi-
stica riduzione dei tempi del processo e di zionali provvisori adottati sulla base di
una significativa semplificazione dello una sommaria delibazione, l’attività am-
svolgimento di determinate fasi74. ministrativa in tali settori di rilevanza
Si tratta, quindi, di un procedimento strategica, da un lato, e la tutela cautelare
speciale che manifesta soprattutto nella del ricorrente, dall’altro) mediante una
fase cautelare la sua peculiarità. celere trattazione del merito della contro-
Si prevede, infatti, che il giudice am- versia in vista di una sua rapida defini-
ministrativo chiamato a pronunciarsi zione con una pronuncia definitiva.
sulla domanda cautelare, ove ritenga, a Tale sistema, nella misura in cui pre-
un primo sommario esame, la sussistenza vede presupposti più stringenti per la con-
di profili di fondatezza del ricorso e di un cessione della misura cautelare nonché
pregiudizio grave e irreparabile, non con- una procedura accelerata di definizione
ceda la misura cautelare ad hoc ma si li- della controversia, sembra, quindi, coe-

timo; in quanto illegittimo non doveva essere ero- 73 L’art. 49 comma 1 l. 234/2012 ha, infatti,
gato e, pertanto, il beneficiario non può recla- novellato l’art. 119 comma 1 c.p.a. aggiungendovi
mare di aver subito un danno posto che non la lettera m-quinquies che contiene la tipologia di
avrebbe avuto diritto a queste somme. Peraltro, controversie in esame.
facendo leva sul concetto di “operatore econo- 74 In estrema sintesi, il rito abbreviato si ca-
mico diligente”, si potrebbe ritenere che il benefi- ratterizza per i seguenti aspetti: i) tutti i termini
ciario che non abbia previamente verificato il ri- processuali del rito ordinario sono dimidiati ad
spetto degli obblighi procedimentali non possa eccezione, nei giudizi di primo grado, di quelli
utilmente dolersi nei confronti dell’amministra- per la notificazione del ricorso introduttivo, del
zione erogante del danno subito, poiché la sua ricorso incidentale e dei motivi aggiunti, nonché
condotta negligente lo ha reso corresponsabile quelli relativi all’appello cautelare previsti dall’art.
della violazione accettando un aiuto illegale ov- 62 c.p.a.; ii) vigono regole particolari per la fase
vero ha inciso sul nesso causale tra atto illecito ed cautelare (v. testo); iii) è prevista la pubblicazione
evento dannoso (art. 1227 c.c.). del dispositivo di sentenza su richiesta di parte;
72 Cons. St., sez. VI, 29 gennaio 2002, n. 465, iv) si consente l’appello avverso il dispositivo con
in Cons. Stato, 2002, I, p. 126; Id., 16 settembre riserva dei motivi da proporre successivamente.
2002, n. 4658, in Foro amm. C.d.S., 2002, p. 2143; 75 Il comma 3 dell’art. 119 c.p.a. parla di «pri-
Id., 16 settembre 2003, n. 5250, in Cons. Stato, ma udienza successiva alla scadenza del termine
2003, I, p. 1944; TAR Sardegna, sez. I, 23 maggio di trenta giorni dalla data di deposito dell’ordi-
2007, n. 1204, in Foro amm. TAR, 2007, 6, p. 2234. nanza».
748 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

rente con l’esigenza, prevista dall’art. 14 ché il giudizio ex art. 79 c.p.a. provve-
comma 3 Reg. – 659/1999, di effettuare il dendo all’immediato rinvio pregiudiziale
recupero «senza indugio» sottostante al- della questione alla Corte di Giustizia78.
l’intervento dell’autorità nazionale. Qualora fosse già pendente analoga que-
Occorre soggiungere che, nei limiti in stione, il giudice amministrativo, nel so-
cui al beneficiario, come si è anticipato, spendere il giudizio in attesa del pronun-
sia consentito contestare il provvedi- ciamento della Corte di Giustizia, può di-
mento di recupero invocando l’illegitti- sporre le più opportune misure provviso-
mità della decisione della Commissione, il rie per la salvaguardia nelle more degli
giudice amministrativo può sospendere la interessi delle parti79.
misura interna se, oltre ai predetti requi- Per il resto, il giudizio non si distingue
siti, ricorrano anche le condizioni previ- dalla generalità delle controversie ammi-
ste dalla giurisprudenza «Zuckerfabrik»76 nistrative.
e «Atlanta»77, vale a dire: i) si nutrino
«gravi riserve» sulla validità della deci- XI. AZIONI ESPERIBILI IN CASO DI INERZIA
sione della Commissione; ii) ricorrano gli NELL’ESECUZIONE DELLA DECISIONE DI
«estremi dell’urgenza nel senso che i RECUPERO DELLA COMMISSIONE
provvedimenti provvisori sono necessari Qualora nel termine di due mesi dalla
per evitare che la parte che li richiede su- notifica della decisione di recupero della
bisca un danno grave e irreparabile»; iii) Commissione previsto dall’art. 48 comma
si tenga pienamente conto dell’interesse 2 l. – 234/2012 non sia stato adottato il
dell’Unione europea; e iv) si rispettino le provvedimento di recupero, il terzo inte-
pronunce del giudice dell’Unione europea ressato (verosimilmente il concorrente
in ordine alla legittimità della decisione del beneficiario) può, mediante la tipica
della Commissione o a un’ordinanza ri- azione avverso il silenzio di cui all’art. 31
volta alla Commissione «in sede di proce- c.p.a.80, contestare l’inerzia dell’ammini-
dimento sommario diretta alla conces- strazione al fine di far accertare, in capo
sione, sul piano comunitario, di provvedi- ad essa, l’obbligo di provvedere81. Peral-
menti provvisori analoghi». tro, trattandosi di attività vincolata, il ri-
In caso di accoglimento dell’istanza corrente può anche chiedere, ai sensi del-
cautelare per motivi attinenti all’illegitti- l’art. 31 comma 3 c.p.a., la condanna del-
mità della decisione della Commissione, il l’amministrazione all’adozione dell’atto di
giudice amministrativo sospende l’esecu- recupero entro un termine congruo (non
tività del provvedimento impugnato non- superiore, di norma, a trenta giorni)82.
76 C. giust. UE, 21 febbraio 1991, cause riu- scadenza del termine di conclusione del procedi-
nite C-143/88 e 92/89, Zuckerfabrik Süderdithmar- mento.
schen AG c. Hauptzollamt Itzehoe e Zuckerfabrik 81 A differenza dei classici casi in cui l’ammi-
Soest GmbH contro Hauptzollamt Paderborn - nistrazione esercita un potere ampliativo della
“Zuckerfabrik”, in Racc. 1991, p. I-00415, punto sfera giuridica del richiedente, nell’ipotesi in
33. esame siamo in presenza di un potere restrittivo,
77 C. giust. UE, 9 novembre 1995, causa C-465/ da esercitarsi ex officio nel termine di due mesi
93, Atlanta Fruchthandelsgesellschaft mbH e altre dalla notifica della decisione di recupero della
c. Bundesamt für Ernährung und Forstwirtschaft - Commissione, che si estrinseca in un provvedi-
“Atlanta”, in Racc. 1995, p. I-03761, punto 51. mento diretto a produrre effetti sfavorevoli verso
78 È dubbio se la suddetta tutela cautelare terzi, qual è il provvedimento di recupero a carico
possa essere accordata anche qualora il ricor- del beneficiario. Nei confronti di tale potere il
rente, pur avendo impugnato dinanzi all’autorità terzo concorrente appare titolare di un interesse
giurisdizionale dell’Unione europea la decisione strumentale a richiedere l’emanazione del provve-
della Commissione di recupero, non ne abbia ri- dimento restrittivo, a tal fine legittimato per la
chiesto la sospensione ai sensi dell’art. 278 TFUE propria posizione differenziata e qualificata in
ovvero non gli sia stata concessa. quanto il suo interesse è direttamente tutelato
79 C. giust. UE, 14 dicembre 2000, causa C- dalle norme comunitarie in materia di concor-
344/98, Masterfoods Ltd c. HB Ice Cream Ltd - “Ma- renza (per una fattispecie similare, v. Cons. St.,
sterfoods”, in Racc. 2000, p. I-11369, punto 58. sez. VI, 11 maggio 2007, n. 2318, in Foro amm.
80 Ai sensi dell’art. 31 comma 2 c.p.a. l’azione C.d.S., 2007, 5, p. 1568).
può essere proposta fintanto che perdura l’ina- 82 In siffatta ipotesi, il ricorrente è tenuto a
dempimento e comunque non oltre un anno dalla esercitare l’azione di condanna al rilascio del
M. MARTINELLI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 749

In tal caso, trova applicazione lo spe- playing field necessario per il corretto fun-
ciale rito avverso l’inerzia dell’ammini- zionamento di un sistema di concorrenza
strazione di cui all’art. 117 c.p.a. che può non falsata86.
portare altresì alla nomina di un commis-
sario ad acta il quale, in caso di persi- MARCO MARTINELLI
stente inadempimento dell’amministra-
zione, provvede in luogo di questa.
Il ricorrente può anche esperire l’a- Bibliografia
zione risarcitoria, congiuntamente83 a L. DANIELE, «Private enforcement in materia
quella avverso il silenzio o disgiuntamen- di aiuti di Stato e ruolo dei giudici nazionali: la
te84 da essa, per il danno ingiusto deri- nuova Comunicazione della Commissione eu-
vante dal mancato esercizio di attività ropea», in La “modernizzazione” della disciplina
amministrativa obbligatoria (art. 30 com- sugli aiuti di Stato, (a cura di) C. SCHEPISI, To-
ma 2 c.p.a.), come quella in esame85. rino, 2011, p. 159 ss.; E. FONTANA, Aiuti di Stato
Rispetto alla violazione degli obblighi e diretta efficacia, Napoli, 2006, spec. p. 189 ss.;
procedurali di notifica e di standstill, la A. PISAPIA, Aiuti di Stato: profili sostanziali e ri-
medi giurisdizionali, Padova, 2012, spec. p. 93
tardiva esecuzione, da parte delle autorità ss.; C. SCHEPISI, Aiuti di Stato e tutela giurisdi-
nazionali, di una decisione di recupero zionale, Torino, 2012; A. TEDOLDI, «La tutela di-
appare ancora più grave in quanto finaliz- nanzi ai giudici nazionali in caso di aiuti ille-
zata non solo a garantire il rispetto delle gali», in Concorrenza e aiuti di Stato, (a cura
regole ma anche a ripristinare quel level di) A. SANTA MARIA, Torino, 2006, p. 295 ss.

provvedimento richiesto contestualmente all’a- 85 Particolarmente difficile è la prova del


zione avverso il silenzio (art. 34 comma 1, lett. c), nesso eziologico atteso che grava sul ricorrente
ult. per. c.p.a.). l’onere di dimostrare che il danno subito sia una
83 In tale prima ipotesi, il giudice amministra- conseguenza diretta del recupero tardivo. Peral-
tivo definisce con il rito camerale l’azione avverso tro, si discute se il mero ritardo procedimentale
il silenzio e tratta con il rito ordinario la domanda nell’adozione del provvedimento (come quello di
risarcitoria (art. 117 comma 6 c.p.a.). recupero) possa costituire di per sé causa di risar-
84 In tale seconda ipotesi, il termine per pro- cimento del danno soprattutto nell’ipotesi in cui
porre autonomamente l’azione risarcitoria è si tratti, come nella specie, di tardiva emanazione
quello di decadenza previsto dall’art. 30 comma 4 di provvedimenti sfavorevoli per terzi soggetti.
c.p.a. Tuttavia, la mancata attivazione del rito sul Per l’orientamento favorevole a riconoscere la ri-
silenzio può rilevare ai fini dell’art. 1227 c.c. in sarcibilità del danno per mera perdita di tempo v.
ordine all’accertamento della spettanza del risar- TAR Campania Napoli, sez. VII, 9 novembre 2012
cimento nonché alla quantificazione del danno ri- n. 4538, in Foro amm. TAR, 2012, 11, p. 3608; in
sarcibile. In tal senso, v. TAR Calabria Catanzaro, senso contrario, v. TAR Calabria Catanzaro, sez. I,
sez. I, 14 maggio 2012 n. 450, in Foro amm. TAR, 20 novembre 2012 n. 1120.
2012, 5, p. 1769. 86 V. § 69 della Comunicazione.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE
e le controversie sul recupero degli aiuti illegali e incompatibili
dinanzi al giudice civile prima della riforma della l. 234/2012

Sommario: I. IMPATTO DELLA LEGGE 24 DICEMBRE Consiglio, 22 marzo 1999» e, dall’altro


2012, N. 234 SULLE AZIONI IN MATERIA DI AIUTI DI lato, che sono devolute alla giurisdizione
STATO; II. AZIONE DI OPPOSIZIONE A PROVVEDI-
esclusiva del giudice amministrativo «le
MENTI DI RECUPERO. – 1. La disciplina proces-
suale applicabile ratione temporis. – 2. Indi- controversie relative agli atti ed ai provve-
viduazione del giudice competente e fase dimenti che concedono aiuti di Stato in
introduttiva del giudizio. – 3. La sospen- violazione dell’art. 108, § 3, TFUE e le
sione dell’efficacia esecutiva del provvedi- controversie aventi ad oggetto gli atti e i
mento di recupero. – 4. Condizioni per la provvedimenti adottati in esecuzione di
concessione della sospensione dell’efficacia
esecutiva del provvedimento di recupero. –
una decisione di recupero di cui all’art. 14
5. Il procedimento di opposizione. – III. Reg. 659/2009/CE del Consiglio, 22 marzo
AZIONI DI RISARCIMENTO DEL DANNO PER VIOLA- 1999, a prescindere dalla forma dell’aiuto
ZIONE DELLE NORME SUGLI AIUTI DI STATO. – 1. e dal soggetto che l’ha concesso».
Azione risarcitoria del concorrente dan- Alla luce di questa modifica normativa
neggiato contro lo Stato per violazione del- sul riparto di giurisdizione in materia di
l’art. 108, § 3, TFUE. – 2. Azione risarcito-
ria del beneficiario dell’aiuto di stato con- aiuti di Stato, le regole processuali di cui
tro lo Stato per violazione dell’art. 108, § 3, tra poco diremo circa il procedimento di
TFUE. – 3. Azione del concorrente contro il opposizione, le azioni di risarcimento del
beneficiario per violazione dell’art. 108, § danno, nonché l’azione di restituzione,
3, TFUE. – IV. AZIONE DI RESTITUZIONE PER continueranno ad applicarsi ai giudizi in
VIOLAZIONE DELLE NORME SUGLI AIUTI DI STATO.
corso ed instaurati prima del 19 gennaio
2013. Successivamente a tale data, in os-
I. IMPATTO DELLA LEGGE 24 DICEMBRE sequio alle prescrizioni della citata l.
2012, N. 234 SULLE AZIONI IN MATERIA DI 234/2012, nella parte in cui ha incluso la
AIUTI DI STATO materia degli aiuti di Stato nell’alveo della
Con l’art. 49 l. 24 dicembre 2012, n. giurisdizione esclusiva del giudice ammi-
234 – testo di legge pubblicato nella G.U. nistrativo, si seguiranno invece le regole
n. 3 del 4 gennaio 2013, entrata in vigore processuali del giudizio dinanzi al G.A.
il 19 gennaio 2013, recante «Norme gene-
rali sulla partecipazione dell’Italia alla II. AZIONE DI OPPOSIZIONE A PROVVEDI-
formazione e all’attuazione della norma- MENTI DI RECUPERO
tiva e delle politiche dell’Unione Euro-
pea» il legislatore, innovando gli artt. 119, Come è noto, il diritto Ue consente alla
comma 1 c.p.a. e 133, comma 1 c.p.a. – Commissione europea di ingiungere allo
introducendovi rispettivamente la lettera Stato membro di recuperare gli aiuti di
m)-quinquies e z)-sexies – ha stabilito, da Stato ritenuti incompatibili con il mer-
un lato, che il rito abbreviato di cui all’art. cato comune presso i beneficiari1 e la giu-
119 c.p.a. si applica anche ai giudizi risprudenza della corte di Giustizia è fer-
aventi ad oggetto le controversie relative mamente orientata ad imporre agli Stati
«agli atti ed ai provvedimenti adottati in membri il recupero degli aiuti messi a di-
esecuzione di una decisione di recupero sposizione ovvero concessi in violazione
di cui all’art. 14 Reg. 659/2009/CE del delle norme comunitarie2.
1 C. giust. UE, 8 maggio 2003, cause riunite C- 169/95, Commissione delle Comunità europee c.
328/99 e 399/00, Repubblica italiana e SIM 2 Mul- Regno di Spagna, in Racc. 1997, p. I-135, punto
timedia S.p.A. c. Commissione delle Comunità eu- 47; C. giust. UE, 12 ottobre 2000, causa C-480/98,
ropee, in Racc. 2003, p. I-4035. Commissione delle Comunità europee c. Regno di
2 C. giust. UE, 21 marzo 1990, causa C- Spagna, in Racc. 2000, p. I-8717; C. giust. UE, 29
142/87, Commissione delle Comunità europee c. aprile 2004, causa C-372/97, Commissione delle
Regno del Belgio, punto 61, in Racc. 1990, p. I- Comunità europee c. Repubblica italiana, in Racc.
959; C. giust. UE, 14 gennaio 1997, causa C- 2004, p. I-3679.
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 751

È altrettanto noto che il recupero di della novella di cui al d.lgs. 150/ 2011; di
un aiuto di Stato, illegittimamente ero- conseguenza, per esse si applica ancora
gato, deve avvenire nel rispetto delle oggi il rito dell’opposizione all’ordinanza-
norme di procedura fissate da ciascun or- ingiunzione di cui all’art. 22 l. 24 novem-
dinamento nazionale; di conseguenza, lo bre 1981, n. 689, nel testo ante d.lgs. 150/
Stato che abbia erogato l’aiuto, poi di- 2011.
chiarato «illegale» o incompatibile con il Non essendo, invece, predisposta al-
mercato interno dalla Commissione euro- cuna normativa, prima dell’entrata in vi-
pea, deve provvedere al suo immediato re- gore dell’anzidetto art. 1 d.l. 59/2008, con-
cupero presso il soggetto che ne abbia be- vertito con modificazioni dalla l. 101/
neficiato3. 2008, il giudizio di opposizione a provve-
A fronte di questa azione di recupero dimenti di recupero di aiuti di Stato, se-
l’impresa beneficiaria dell’aiuto, in di- gue tout court la disciplina generale di cui
sparte il profilo del riparto di giurisdi- al codice di procedura civile.
zione in tema di aiuti di Stato – per il Tornando infine ai nostri giorni, dopo
quale si rinvia alla voce «il riparto di giu- l’entrata in vigore della l. 234/2012, i giu-
risdizione degli artt. 102 e 108 § 3 TFUE» dizi in tema di aiuti di Stato, come sopra
sub III.5 – ha potuto, dal 7 ottobre 2011 al accennato, dovranno incardinarsi dinanzi
19 gennaio 2013, giorno di entrata in vi- al giudice amministrativo.
gore della l. 234/2012, spiegare opposi- Da questa rassegna discende quindi,
zione dinanzi al giudice civile seguendo le come già ricordato, che le regole proces-
regole di cui tra poco diremo. suali di cui appresso si applicano ai giu-
dizi instaurati dopo il 6 ottobre 2011 e
1. La disciplina processuale applicabile prima del 19 gennaio 2013.
ratione temporis. – Prima della novella di Per l’arco temporale appena indicato,
cui alla citata l. 234/2012, la disciplina dunque, il procedimento di opposizione a
concernente l’opposizione a provvedi- provvedimenti di recupero di aiuti di
menti di recupero di aiuti di Stato era det- Stato è regolato dall’applicazione combi-
tata dall’art. 1 d.l. 8 aprile 2008, n. 59 – nata delle seguenti norme: a) l’art. 9 d.lgs.
convertito con modificazioni dalla l. 6 150/2011; b) l’art. 6, commi 1, 6, 7, 8, 10,
giugno 2008, n. 101, come modificato dal- 11, 12, d.lgs. 150/2011, per effetto del ri-
l’art. 34, comma 8, d.lgs. 1° settembre chiamo ad esso operato dal predetto art. 9
2011, n. 150 –, a mente del quale «i giu- d.lgs. 150/2011; c) le disposizioni generali
dizi civili concernenti gli atti e le proce- contenute nel libro I c.p.c., la cui applica-
dure volti al recupero di aiuti di Stato in zione non sia espressamente esclusa; d) le
esecuzione di una decisione di recupero norme del rito del lavoro contenute nel
adottata dalla Commissione europea ai c.p.c. per mezzo del richiamo ad esse ope-
sensi dell’art. 14 Reg. 659/2009/CE del rato dall’art. 6, comma 1, d.lgs. 150/2011 e
Consiglio, 22 marzo 1999, sono regolati la cui applicazione non sia espressamente
dall’art. 9 del d.lgs. 1° settembre 2011, n. esclusa; e) l’art. 2 d.lgs. 150/2011.
150». Occorre, inoltre, segnalare che al pro-
Per il disposto dell’art. 36, comma 1, cedimento in parola si applicano le se-
d.lgs. 150/2011, tale disciplina si applica guenti peculiarità rispetto alla disciplina
ai procedimenti di opposizione a provve- generale del rito del lavoro contenuta nel
dimenti di recupero di aiuti di Stato in- c.p.c.: a) l’ordinanza di cui all’art. 423,
staurati dopo il 6 ottobre 2011. comma 2, c.p.c., può essere concessa su
Per le controversie, invece, già pen- istanza di ciascuna parte; b) la sentenza
denti al 6 ottobre 2011 la disciplina pro- di primo grado di condanna è sempre
cessuale applicabile è (rectius era) quella provvisoriamente esecutiva; c) il giudice
indicata dall’art. 1 d.l. 59/2008, convertito può esercitare i poteri officiosi di cui al-
con modificazioni dalla l. 101/2008, prima l’art. 421, comma 2, c.p.c., ma senza pos-

3 Cass., 1° giugno 2012, n. 8817, in Giur. it.,


2012, 2191 ss.
752 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

sibilità di derogare ai limiti in materia di dubbio di legittimità costituzionale del


prova sanciti dal codice civile. predetto art. 9 d.lgs. 150/2011, sotto il
Appare opportuno, peraltro, precisare profilo dell’eccesso di delega, in quanto il
che la riforma di cui al d.lgs. 150/2011, es- comma 4 dell’art. 54 l. 69/2009 – ovvero-
sendo applicabile alle controversie instau- sia la legge di delega al Governo per la ri-
rate a far data dal 6 ottobre 2011 fino al duzione e semplificazione dei procedi-
19 gennaio 2013, non ha ancora reso pos- menti civili – obbligava il Governo a man-
sibile il formarsi di una prassi applicativa tenere fermi i criteri di competenza pre-
sul tema oggetto del nostro studio e, per- cedentemente fissati dalla legislazione
tanto, ci limiteremo a fornire le coordi- previgente.
nate interpretative ed applicative così Ad ogni modo, nel caso in cui la do-
come emergono dalla disciplina appron- manda giudiziale sia proposta ad un giu-
tata dal patrio legislatore. dice incompetente, questi, nel declinare la
propria competenza, deve disporre che la
2. Individuazione del giudice compe- causa sia riassunta dinanzi all’autorità
tente e fase introduttiva del giudizio. – Fis- giudiziaria competente – secondo i criteri
sato il quadro normativo di riferimento, sopra evidenziati – a norma dell’art. 4,
bisogna innanzitutto prestare particolare comma 4, d.lgs. 150/2011; riassunzione
attenzione all’individuazione del giudice che, in assenza di specifica indicazione le-
ordinario competente a conoscere dell’op- gislativa, è da eseguirsi a norma dell’art.
posizione a provvedimenti di recupero di 50 c.p.c. e, quindi, nel termine fissato dal
aiuti di Stato. giudice con l’ordinanza declinatoria di
Iniziando dalla competenza in senso competenza o, in mancanza, in quello di
verticale preme osservare come non tre mesi dalla comunicazione della pre-
emergano modifiche rispetto al sistema detta ordinanza.
vigente fino al 6 ottobre 2011: il giudice Individuato il giudice competente, il
munito di competenza, infatti, va ancora procedimento di opposizione a provvedi-
individuato secondo le ordinarie regole di menti di recupero di aiuti di Stato si pro-
cui agli artt. 7 ss. c.p.c. In senso orizzon- pone con ricorso che, a pena di inammis-
tale, invece, qualcosa è cambiato. Nel si- sibilità, deve essere depositato presso la
stema vigente fino al 6 ottobre 2011, l’art. cancelleria del giudice competente entro
1 d.l. 59/2008, convertito con modifica- trenta giorni dalla notificazione del prov-
zioni dalla l. 101/2008, nel richiamare vedimento, ovvero entro sessanta giorni
l’art. 22 l. 24 novembre 1981, n. 689, indi- se il ricorrente risiede all’estero.
viduava il giudice territorialmente com- Come peraltro stabilito dalla corte Co-
petente in quello «del luogo in cui è stata stituzionale4, il legislatore ha precisato
commessa la violazione». che il ricorso può essere depositato anche
L’art. 9 d.lgs. 150/2011, invece, esclu- attraverso l’utilizzo del servizio postale, di
dendo l’applicabilità del comma 2 dell’art. modo che il deposito sarà tempestivo qua-
6 dello stesso d.lgs., secondo cui «L’oppo- lora la spedizione del plico avvenga entro
sizione ad ordinanza-ingiunzione si pro- il termine sopra evidenziato; in tale even-
pone davanti al giudice del luogo in cui è tualità farà fede il timbro apposto sulla
stata commessa la violazione», ha elimi- busta spedita alla cancelleria dell’ufficio
nato l’ancoraggio della competenza terri- giudiziario competente.
toriale al luogo in cui sia commessa la
violazione (rectius erogato l’aiuto poi di- 3. La sospensione dell’efficacia esecu-
chiarato «illegale»); ne deriva che l’indivi- tiva del provvedimento di recupero. – Dal
duazione del giudice territorialmente momento che il procedimento di cui ci
competente è da effettuarsi secondo le re- stiamo occupando ha natura oppositiva
gole generali di cui agli artt. 18 ss. c.p.c. ed il provvedimento di recupero di un
Il che, tuttavia, ha fatto sorgere un aiuto di Stato è dotato di immediata ese-

4 C. Cost., 18 marzo 2004, n. 98, in Giur. it.,


2004, p. 1809 ss.
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 753

cutività, l’art. 9 d.lgs. 150/2011, con i com- di un aiuto di Stato, con la conseguenza
mi 2, 3 e 4, al pari di quanto precedente- di dover rintracciare aliunde le modalità
mente disciplinato dall’art. 1 d.l. 59/2008, attraverso le quali chiedere e conseguire
convertito con modificazioni dalla l. la misura in discorso.
101/2008, commi 1, 2 e 3, si preoccupa di In chiave interpretativa, invece, si è af-
regolare il meccanismo attraverso il quale fermato che l’operatività dell’anzidetto
chiedere ed ottenere la sospensione del- art. 5 d.lgs. 150/2011, alle controversie in
l’efficacia esecutiva del provvedimento in tema di opposizione a provvedimenti di
discorso. recupero di aiuti di Stato, discenderebbe
All’indomani dell’emanazione del dalla constatazione che l’art. 9, comma 1,
d.lgs. 150/2011, un primo problema che si d.lgs. 150/2011 – nel rinviare in quanto
è posto agli interpreti è stato quello di compatibili alle disposizioni di cui all’art.
comprendere il valore della deroga ope- 6 d.lgs. 150/2011 –, non esclude l’applica-
rata dall’art. 9, comma 2, d.lgs. 150/2011 zione del comma 7 del predetto art. 6, a
all’art. 5 dello stesso decreto il quale, dal tenore del quale «l’efficacia esecutiva del
canto suo, disciplina la sospensione del- provvedimento impugnato può essere so-
l’efficacia esecutiva di un provvedimento spesa secondo quanto previsto dall’art. 5».
impugnato attraverso uno qualsiasi dei Questa lettura, a ben considerare, non
procedimenti civili confluiti nel d.lgs. appare condivisibile né convincente e pre-
150/2011. sta il fianco ad almeno quattro rilievi cri-
Con maggiore impegno esplicativo, ci tici.
si è chiesti se l’art. 9, comma 2, d.lgs. In primo luogo, non sembra tenersi in
150/2011 deroghi all’intera disciplina det- debita considerazione il disposto dell’art.
tata dall’art. 5 d.lgs. 150/2011, oppure se, 9, comma 2, d.lgs. 150/2011 laddove
per quanto non esplicitamente previsto espressamente deroga all’intera disciplina
da quello, valgano le prescrizioni conte- dell’art. 5 d.lgs. 150/2011.
nute nell’anzidetto art. 5. In secondo luogo, non sembra affatto
A tal proposito una parte della dottrina che la lettura in combinato degli artt. 5 e
ha affermato che, abbracciando la se- 9 del d.lgs. 150/2011 sia necessaria per af-
conda soluzione, si avrebbero due impor- fermare la possibilità per il giudice di so-
tanti conseguenze operative: a) sarebbe spendere l’efficacia esecutiva del provve-
possibile chiedere ed ottenere la sospen- dimento di recupero di un aiuto di Stato
sione dell’efficacia esecutiva del provvedi- fuori udienza e inaudita altera parte: an-
mento di recupero di un aiuto di Stato con che l’art. 9 d.lgs. 150/2011 autorizza, in-
decreto pronunciato fuori udienza e inau- fatti, senza ausilio dell’art. 5 d.lgs. 150/
dita altera parte – salva successiva con- 2011, la parte a chiedere la concessione
ferma della sospensione de qua con ordi- della misura in parola fuori udienza ed il
nanza entro la prima udienza successiva – giudice a concederla inaudita altera parte.
giusto il disposto di cui all’art. 5, comma A tal riguardo, infatti, è sufficiente soffer-
2, d.lgs. 150/2011; b) l’ordinanza con la marsi sulla lettera dell’art. 9, comma 2,
quale il giudice abbia concesso ovvero ne- d.lgs. 150/2011, nella parte in cui recita
gato la sospensione dell’efficacia esecutiva che nelle controversie in tema di opposi-
in discorso non sarebbe soggetta ad alcun zione a provvedimenti di recupero di aiuti
rimedio, così come prescritto dall’art. 5, di Stato, «il giudice, su richiesta di parte,
comma 1, d.lgs. 150/2011. può sospendere l’efficacia esecutiva del ti-
A sostegno di questa lettura depor- tolo amministrativo o giudiziale di paga-
rebbe un duplice argomento: uno di ca- mento se ricorrono cumulativamente le
rattere letterale e l’altro più strettamente seguenti condizioni (…)».
interpretativo. Emerge, dunque, come il giudice, po-
Sotto il profilo letterale si è osservato tendo disporre la sospensione de qua
che l’art. 9 d.lgs. 150/2011 si preoccupa di «solo» su richiesta di parte, vi possa prov-
fissare esclusivamente i requisiti richiesti vedere sia fuori udienza sia in udienza: nel
per ottenere la sospensione dell’efficacia primo caso lo farà con decreto inaudita al-
esecutiva del provvedimento di recupero tera parte, nel secondo con ordinanza.
754 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

A tacer d’altro, a smentire l’opinione di di cui al previgente art. 1 d.l. 59/2008,


coloro i quali ritengono che la deroga convertito con modificazioni dalla l.
operata dall’art. 9 d.lgs. 150/2011 con- 101/2008, ed essere, quindi, non soggetta
senta di ritenere applicabile, ove non di- ad alcun rimedio, nonostante la simme-
versamente disposto, le prescrizioni di cui tria tra le due formulazioni legislative.
all’art. 5, d.lgs. 150/2011, è un argomento Pertanto, in tema di tutela cautelare
di carattere sistematico. avverso un provvedimento di recupero di
Invero, al fine di ottenere la sospen- un aiuto di Stato, continuando a trovare
sione dell’efficacia esecutiva del provvedi- applicazione le norme sul procedimento
mento di recupero di un aiuto di Stato il cautelare uniforme di cui agli artt. 669-bis
legislatore, come si analizzerà fra breve, ss. c.p.c., si avranno tre importanti rica-
chiede la sussistenza «cumulativa» di due dute operative: a) l’adozione di un provve-
requisiti: il fumus boni iuris e il periculum dimento negativo di concessione della so-
in mora. Ora, l’art. 5, comma 2, d.lgs. spensione dell’efficacia esecutiva dell’atto
150/2011 afferma che il giudice può so- di recupero non preclude la riproposi-
spendere l’efficacia esecutiva del «provve- zione dell’istanza qualora si verifichino
dimento impugnato» con decreto inau- mutamenti delle circostanze o vengano
dita altera parte alla sola dimostrazione di dedotte nuove ragioni di fatto e di diritto,
un «pericolo imminente di un danno così come disposto dall’art. 669-septies
grave ed irreparabile». Ne deriva che il so- c.p.c.; b) l’ordinanza di sospensione del-
stenere che la possibilità per il giudice di l’efficacia esecutiva del provvedimento di
sospendere l’efficacia esecutiva del prov- recupero di un aiuto di Stato è modifica-
vedimento di recupero di un aiuto di bile e revocabile ai sensi dell’art. 669-de-
Stato con decreto inaudita altera parte cies c.p.c.; c) contro la predetta ordi-
passi dall’applicazione del comma 2 del- nanza, con la quale è stato concesso ov-
l’art. 5 d.lgs. 150/2011, significherebbe ri- vero negato il provvedimento cautelare, è
tenere che la misura de qua possa essere esperibile il reclamo secondo le regole di
concessa alla ricorrenza del solo pericu- cui all’art. 669-terdecies c.p.c.
lum in mora; il che, però, significherebbe
tradire la chiara volontà del legislatore di 4. Condizioni per la concessione della
subordinare, nell’art. 9 d.lgs. 150/2011, la sospensione dell’efficacia esecutiva del
concessione della misura in parola alla ri- provvedimento di recupero. – Qualora sia
correnza cumulativa del fumus boni iuris chiesta la sospensione dell’efficacia esecu-
e del periculum in mora. tiva di un provvedimento di recupero di
Infine, occorre osservare come in tema un aiuto di Stato – dichiarato incompati-
di sospensione dell’efficacia esecutiva del bile con il diritto comunitario, in esecu-
provvedimento di recupero di un aiuto di zione di una decisione di recupero della
Stato, l’art. 9 d.lgs. 150/2011 riproduce fe- Commissione ex art. 14 Reg. 659/2009/CE
delmente il contenuto del previgente art. del Consiglio, 22 marzo 1999 – il destina-
1 d.l. 59/2008 (convertito con modifica- tario del provvedimento de quo deve di-
zioni dalla l. 101/2008) – eccetto il comma mostrare, a norma dell’art. 9, comma 2,
3, periodo 3, dichiarato incostituzionale d.lgs. 150/2011, «cumulativamente» due
dalla Consulta5 –; ne consegue che, ade- requisiti: il fumus boni iuris ed il pericu-
rendo all’impostazione favorevole a rico- lum in mora.
noscere l’applicabilità dell’art. 5 d.lgs. Più precisamente, per il fumus boni
150/2011 ai giudizi di opposizione a prov- iuris occorre provare la sussistenza di
vedimenti di recupero di aiuti di Stato, «gravi motivi di illegittimità della deci-
non si comprenderebbe perché l’ordi- sione di recupero, ovvero evidente errore
nanza che conceda ovvero neghi la mi- nell’individuazione del soggetto tenuto
sura in narrativa debba seguire un regime alla restituzione dell’aiuto di Stato o evi-
giuridico diverso rispetto alla disciplina dente errore nel calcolo della somma da

5 C. Cost., 23 luglio 2010, n. 281, in Riv. giur.


trib., 2010, p. 944 ss.
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 755

recuperare e nei limiti di tale errore», stituisce il traguardo di un’evoluzione giu-


mentre per il periculum in mora occorre risprudenziale della corte di Giustizia –
dimostrare il «pericolo di un pregiudizio culminata con le pronunce Zuckerfabrik8
imminente ed irreparabile». e Atlanta9 –, attraverso la quale si è cer-
Iniziando da quest’ultimo, occorre os- cato di limitare la concessione di una tu-
servare come la sospensione dell’efficacia tela cautelare in materia di recupero di
esecutiva dell’atto di recupero sia possi- aiuti di Stato. Questa esigenza, ribadita
bile solo in caso di accertato «pericolo di anche nella Comunicazione della Com-
un pregiudizio imminente e irreparabile» missione 2007/C 272/05, è approdata nel-
che deve sostanziarsi in un «pericolo con- l’ordinamento nazionale, dapprima attra-
creto, effettivo ed immediato di un danno verso il disposto dell’art. 1 d.l. 15 febbraio
grave ed irreparabile derivante dall’esecu- 2007, n. 10, convertito con modificazioni
zione dell’atto e non suscettibile di un dalla l. 6 aprile 2007, n. 46, in seguito per
successivo ristoro in presenza di una deci- via dell’art. 1 d.l. 59/2008, convertito con
sione definitiva favorevole all’istante»6. modificazioni dalla l. 101/2008, e succes-
Si è in proposito precisato che, da un sivamente per mezzo dell’art. 9, comma 2,
lato, l’accertamento di tale presupposto d.lgs. 150/2011.
non possa limitarsi all’entità dell’importo Iniziando dalla prima ipotesi contem-
richiesto, ma deve tener conto anche della plata da quest’ultima disposizione, il giu-
complessiva situazione patrimoniale ed dice può concedere la sospensione dell’ef-
aziendale del richiedente e, dall’altro lato, ficacia esecutiva del provvedimento di re-
che al fine di valutare la sussistenza del cupero di un aiuto di Stato qualora sussi-
periculum in mora, il giudice debba valu- sta un grave motivo di illegittimità della
tare anche il comportamento tenuto dal decisione di recupero.
beneficiario di un aiuto dichiarato «ille- Il successivo comma 3, dell’art. 9 d.lgs.
gale» dalla Commissione europea, succes- 150/2011, tuttavia, esclude che il giudice
sivamente alla pubblicazione della deci- possa accogliere la predetta richiesta qua-
sione di recupero nella G.U.U.E. lora la parte istante – «pur avendone fa-
Ne deriva che più tempo intercorrerà coltà perché individuata o chiaramente in-
tra la pubblicazione della decisione con la dividuabile» – non abbia proposto impu-
quale la Commissione europea dichiari gnazione avverso la decisione di recupero
un aiuto di Stato incompatibile con il ai sensi dell’art. 263 TFUE, e successive
mercato interno e la notifica del provvedi- modificazioni, ovvero quando, avendo
mento di recupero da parte dell’autorità proposto l’impugnazione, non abbia ri-
amministrativa competente a chiederne chiesto la sospensione della decisione di
la restituzione, più difficoltoso sarà pro- recupero ai sensi dell’art. 278 del Trattato
vare la sussistenza del periculum in mora, medesimo ovvero l’abbia richiesta e la so-
in quanto il beneficiario ha avuto un ra- spensione non sia stata concessa».
gionevole arco temporale per precosti- In proposito la corte di Giustizia ha
tuirsi un’idonea riserva finanziaria tesa a precisato che il beneficiario di un aiuto di
fronteggiare la prevedibile notifica del Stato dichiarato incompatibile con il di-
provvedimento di recupero di un aiuto in- ritto comunitario, il quale avrebbe potuto
debitamente erogato7. (e dovuto) impugnare la decisione della
Più complessa è, invece, la disciplina Commissione europea, non può conte-
del requisito del fumus boni iuris. stare la legittimità della stessa dinanzi al
La predeterminazione normativa di giudice nazionale nell’ambito di un ri-
cui all’art. 9, comma 2, d.lgs. 150/2011 co- corso avverso il provvedimento di recu-

6 Cfr. circ. Agenzia delle entrate del 29 aprile 8 C. giust. UE, 21 febbraio 1991, cause riunite
2008, n. 42. C-143/88 e 92/89, Zuckerfabrik Suderdithmarschen
7 Cfr. ancora la circ. Agenzia delle entrate del A.G. e altri - “Zuckerfabrik”, in Racc. 1991, p. I-
29 aprile 2008, n. 42. In applicazione di queste 415.
coordinate v. Comm. tribut. 2°, reg. Toscana Fi- 9 C. giust. UE, 9 novembre 1995, causa C-
renze, 5 maggio 2009, n. 76, in Dir. e prat. trib., 465/93 Atlanta Fruchtandelsgesellshaft mbH e altri
2010, 1365 ss. - “Atlanta”, in Racc. 1995, p. I-3761.
756 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

pero emanato dall’autorità amministra- già deferita la questione della legittimità


tiva a ciò preposta. dell’atto comunitario contestato».
Nello specifico la corte di Giustizia ri- Nel procedere a tale rinvio, il giudice
tiene che, qualora si consentisse, in circo- non può limitarsi a proporre alla corte
stanze del genere, l’opposizione all’esecu- una domanda di pronuncia pregiudiziale
zione della decisione comunitaria ecce- per l’accertamento della validità della de-
pendo l’illegittimità di quest’ultima di- cisione di recupero, ma «deve precisare,
nanzi al giudice nazionale, all’interessato al momento di concedere il provvedi-
sarebbe riconosciuta «la possibilità di elu- mento urgente, i motivi per i quali ritiene
dere il carattere definitivo della decisione che la corte sarà indotta a dichiarare l’in-
nei suoi confronti dopo la scadenza del validità dell’atto comunitario»13.
termine di ricorso previsto all’art. 230, Quando accoglie l’istanza di sospen-
comma 5, CE»10. sione per l’illegittimità della decisione di
Passando al contenuto dei «gravi mo- recupero, l’autorità giudicante deve prov-
tivi» di illegittimità della decisione di re- vedere all’immediato rinvio pregiudiziale
cupero, la corte di Giustizia ha avuto della questione alla corte di Giustizia,
modo di osservare che il giudice nazio- sempre che ad essa non sia stata già defe-
nale «non può adottare provvedimenti rita la questione di validità dell’atto co-
provvisori se non quando le circostanze di munitario contestato; in entrambi i casi,
fatto e diritto invocate dai ricorrenti lo in- la giurisprudenza ha precisato che il giu-
ducano a convincersi dell’esistenza di dice dovrà disporre la sospensione del
gravi dubbi sulla validità del regolamento processo che si sta svolgendo dinanzi a lui
comunitario sul quale l’atto amministra- a norma dell’art. 295 c.p.c.14.
tivo impugnato è fondato. Solo la possibi- Secondo caso che può concretare il fu-
lità di un’invalidazione, riservata alla mus boni iuris è rappresentato dalla sus-
corte, può infatti giustificare la conces- sistenza di un «evidente» errore nell’indi-
sione di provvedimenti provvisori in sede viduazione del soggetto tenuto alla resti-
nazionale»11. tuzione dell’aiuto di Stato dichiarato in-
Nel valutare la sussistenza di tali re- compatibile dalla Commissione europea.
quisiti, inoltre, il giudice deve tener conto Tale erroneità deve emergere allo stato
anche di precedenti pronunce della stessa degli atti e senza che sia necessaria al-
corte di Giustizia o del Tribunale circa la cuna particolare indagine. Questa neces-
legittimità dell’atto comunitario12. sità trova fondamento nell’aggettivo «evi-
Verificate le predette condizioni, il giu- dente» che il legislatore ha voluto utiliz-
dice nazionale, qualora ravvisi la sussi- zare per caratterizzare l’errore idoneo a
stenza dei gravi motivi di illegittimità concretare la sussistenza del fumus boni
della decisione di recupero e accerti che iuris.
non sussistano i motivi ostativi alla con- Terza ed ultima ipotesi che può inte-
cessione della misura de qua appena scru- grare il requisito del fumus boni iuris è l’e-
tinati, a norma dell’art. 9, comma 3, d.lgs. vidente errore nel calcolo della somma da
150/2011, deve provvedere «all’immediato recuperare e nei limiti di tale errore. An-
rinvio pregiudiziale della questione alla che qui, come per l’ipotesi precedente, il
corte di Giustizia, se ad essa non sia stata legislatore utilizza l’aggettivo «evidente»

10 C. giust. UE, 9 marzo 1994, C-188/92, TWD 09, Scott Kimberly Clark v. Ville d’Orléans, in Racc.
Textilwerke Deggendorf v. Federal Republic of Ger- 2010, p. I-4613.
13 C. giust. UE, 9 novembre 1995, “Atlanta”,
many, in Racc. 1994, p. I-833; C. giust. UE, 15 feb-
braio 2001, C-239/99, Nachi Europe GmbH v. cit., punto 36; C. giust. UE, 22 dicembre 2010,
Hauptzollamt Krefeld, in Racc. 2001, p. I-1197; C. Commissione v. Italia, C-304/09, in Racc. 2010, p.
giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C-232/05, Com- I-13903.
14 Cass., 21 giugno 2006, n. 14411, in Foro it.,
missione delle Comunità europee v. Repubblica
Francese, in Racc. 2006, p. I-10071, punto 59. 2007, I, 1886, con nota di P. PORRECA; Cass., 21
11 C. giust. UE, 9 novembre 1995, “Atlanta”, giugno 2006, n. 14357, in Foro it., Rep. 2006, voce
cit., punto 35. Procedimento civile, n. 320; Cass., 23 giugno 2006,
12 C. giust. UE, 20 maggio 2010, causa C-210/ n. 14595, in Foro it., Rep. 2006, voce Procedi-
mento civile, n. 317.
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 757

con la conseguenza che l’errore di calcolo Come accadeva sotto l’impero dell’art.
dovrà emergere «con evidenza» dagli atti 1 d.l. 59/2008, convertito con modifica-
di causa senza che sia necessaria alcuna zioni dalla l. 101/2008, ai sensi del combi-
indagine sul merito della pretesa. Inoltre, nato disposto di cui agli artt. 9, comma 1,
nell’eventualità che il giudice disponga la d.lgs. 150/2011 e 6, comma 8, d.lgs. 150/
sospensione dell’efficacia esecutiva del 2011, ricorso e decreto sono notificati, a
provvedimento di recupero di un aiuto di cura della cancelleria, all’opponente e al-
Stato per un «evidente» errore di calcolo, l’autorità che ha emesso il provvedimento
l’art. 9, comma 3, d.lgs. 150/2011 dispone di recupero di un aiuto di Stato.
che la predetta sospensione possa essere Nulla, invece, è espressamente previ-
concessa nei soli limiti dell’errore invo- sto riguardo i termini a difesa per l’auto-
cato, di modo che la parte del provvedi- rità che abbia emesso il provvedimento in
mento non colpita da errore continuerà ad discorso; troveranno, quindi, applica-
essere dotata di immediata esecutività. zione i commi 5 e 6 dell’art. 415 c.p.c. a
Nei casi appena scrutinati – errore tenore dei quali tra la data di notifica-
soggettivo ed errore di calcolo –, peraltro, zione al convenuto e quella dell’udienza
in caso di accoglimento dell’istanza di so- di discussione deve intercorrere un ter-
spensione dell’efficacia esecutiva del mine non minore di trenta giorni, termine
provvedimento di recupero di un aiuto di elevato a quaranta giorni qualora una
Stato, il giudice nazionale non deve rin- delle notificazioni sia da eseguirsi all’e-
viare alcuna questione alla corte di Giu- stero.
stizia, ma dovrà, ai sensi dell’art. 9, A questo punto, l’autorità che ha
comma 4, d.lgs. 150/2011, «fissare la data emesso il provvedimento di recupero di
dell’udienza di trattazione nel termine di un aiuto di Stato ha l’onere di costituirsi
trenta giorni e la causa decisa nei succes- in giudizio secondo le regole ordinarie di
sivi sessanta giorni». cui all’art. 416 c.p.c.
Giunti all’udienza, il giudice deve in-
5. Il procedimento di opposizione. – nanzitutto verificare che il ricorso in op-
Chiusa la parentesi sull’incidente caute- posizione al provvedimento di recupero
lare, si può tornare all’analisi del procedi- di un aiuto di Stato sia stato depositato in
mento di opposizione. cancelleria nel termine indicato dall’art.
Depositato il ricorso nel termine di 6, comma 6, d.lgs. 150/2011 (trenta giorni
trenta giorni dalla notificazione del prov- dalla notificazione del provvedimento ov-
vedimento ovvero sessanta giorni nel caso vero sessanta giorni nel caso in cui il de-
in cui il destinatario risieda all’estero, il stinatario risieda all’estero); così, in caso
giudice fissa, con decreto, l’udienza di di- di deposito tardivo, l’autorità giudicante
scussione a norma dell’art. 415, comma 2, adita dovrà, ai sensi dell’art. 6, comma 10,
c.p.c., così come espressamente richia- lett. a), d.lgs. 150/2011, dichiarare il ri-
mato dall’art. 6, comma 8, d.lgs. 150/2011; corso «inammissibile con sentenza», la
ne deriva che, da un lato, il giudice deve quale sarà normalmente appellabile se-
pronunciare il decreto di fissazione d’u- condo le regole del rito del lavoro.
dienza entro cinque giorni dal deposito Ancora, se alla prima udienza l’oppo-
del ricorso e, dall’altro lato, le parti sono nente o il suo difensore non si presentino
tenute a comparire personalmente alla senza addurre alcun legittimo impedi-
prima udienza. mento, l’art. 6, comma 10, lett. b), d.lgs.
Contestualmente a tale decreto, il giu- 150/2011 dispone che il giudice debba
dice deve ordinare all’autorità che ha convalidare con ordinanza appellabile il
emesso il provvedimento impugnato di provvedimento di recupero di aiuto di
depositare in Cancelleria, dieci giorni Stato e provvedere sulle spese proces-
prima dell’udienza fissata, copia del rap- suali, salvo che l’illegittimità del provvedi-
porto con gli atti relativi all’accertamento, mento de quo risulti dalla documenta-
nonché alla contestazione o notificazione zione allegata dall’opponente, ovvero l’au-
della violazione. torità che ha emesso l’ordinanza abbia
758 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

omesso il deposito dei documenti di cui gna preliminarmente soffermarsi sul ri-
all’art. 6, comma 8, d.lgs. 150/2011. parto di giurisdizione, in quanto, come
Passando alla fase di trattazione ed già indicato per l’azione di opposizione a
istruzione della causa occorre segnalare provvedimenti di recupero, il legislatore,
che le attività di allegazione e prova se- con l’art. 49 l. 234/2012, ha assegnato la
guono le preclusioni dettate dal rito del materia alla giurisdizione esclusiva del
lavoro contenute nel c.p.c., con la precisa- giudice amministrativo.
zione che il giudice può esercitare i poteri A tal riguardo appare opportuno preci-
istruttori di cui all’art. 421, comma 2, sare che i primi commentatori della no-
c.p.c. ma non oltre i limiti sanciti dal co- vella sono divisi sull’interpretazione della
dice civile. norma appena riferita. Mentre, infatti, al-
Per la pronuncia della sentenza, non cuni ritengono che l’art. 49 l. 234/2012,
disponendo nulla le norme contenute nel assegnando la giurisdizione in via esclu-
d.lgs. 150/2011, si applicheranno le dispo- siva al giudice amministrativo, esclude-
sizioni di cui all’art. 429 c.p.c., commi 1 e rebbe in toto la giurisdizione del giudice
2, c.p.c. civile, altri sostengono che, qualora l’atto
Infine, in caso di accoglimento dell’op- concretante un aiuto di Stato dichiarato
posizione a provvedimento di recupero di «illegale» dalla Commissione, sia un atto
un aiuto di Stato, trova applicazione l’art. «tutto privato», potrebbe residuare uno
6, comma 12, d.lgs. 150/2011 (così come spazio per radicare la giurisdizione in
richiamato dall’art. 9, comma 1, d.lgs. capo al giudice civile.
150/2011) e, pertanto, il giudice può an- La questione, invero, si pone con esclu-
nullare in tutto o in parte il provvedi- sivo riferimento ad un’azione risarcitoria
mento di recupero «anche limitatamente proposta in via autonoma, ovverosia non
all’entità» della somma dovuta. connessa ad un’azione di annullamento
Per quanto infine concerne le impu- dell’atto o provvedimento amministrativo
gnazioni, emerge il normale regime di im-
concretante violazione della normativa in
pugnabilità proprio del rito del lavoro.
materia di aiuti di Stato; in questo ultimo
caso, infatti, nessun dubbio sembra porsi
III. AZIONI DI RISARCIMENTO DEL DANNO nel ritenere esclusivamente dotato di po-
PER VIOLAZIONE DELLE NORME SUGLI testas iudicandi il giudice amministrativo.
AIUTI DI STATO Bisogna quindi chiedersi se sia possi-
In tema di aiuti di Stato la questione bile avanzare una domanda risarcitoria
circa l’ammissibilità di talune azioni ri- autonoma dinanzi al giudice amministra-
sarcitorie si è sempre presentata alquanto tivo per violazione delle norme in materia
problematica. di aiuti di Stato in quanto, qualora ciò
Se è vero infatti che l’obbligo risarcito- non fosse possibile, tale azione andrà pro-
rio a carico degli Stati membri, ricono- posta dinanzi al giudice ordinario.
sciuto più volte dalla corte di Giustizia a Sul punto si può osservare che prima
partire dalla nota sentenza Francovich15, dell’emanazione del codice del processo
rappresenta ormai un principio acquisito amministrativo, poche questioni hanno
del diritto comunitario, è altrettanto vero appassionato il dibattito in dottrina e in
che esso non sia ancora stato adeguata- giurisprudenza come quella della cosid-
mente preso in considerazione nel settore detta «pregiudizialità amministrativa»;
degli aiuti di Stato; non è, infatti, del tutto non essendo questa la sede per ripercor-
chiaro in che termini, a quali condizioni e rerne le tappe, ai fini che qui interessano
chi possa utilmente coltivare un’azione ri- preme segnalare che l’art. 30 c.p.a., nel di-
sarcitoria in tale materia. sciplinare l’azione di condanna nei con-
Prima di occuparci della concreta am- fronti della P.A., prevede, al comma 3, la
missibilità di tali azioni risarcitorie, biso- possibilità che la pretesa risarcitoria sia
15 C. giust. UE, 19 novembre 1991, “Franco-
vich”, cit.
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 759

promossa indipendentemente dal previo un duplice ordine di infrazioni: in primo


annullamento dell’atto. luogo, può erogare un aiuto senza previa-
Ne deriva che, aderendo all’idea se- mente comunicare alla Commissione eu-
condo cui l’art. 49 l. 234/2012 esclude in ropea i «progetti diretti a istituire o modi-
toto la giurisdizione del giudice civile, le ficare aiuti» oppure dando esecuzione
azioni di risarcimento del danno, ancor- alle misure progettate e comunicate alla
ché proponibili e proposte in via auto- Commissione europea senza attendere la
noma in materia di aiuti di Stato, dal 19 decisione finale di questa (c.d. violazione
gennaio 2013 dovranno proporsi al giu- della clausola di standstill); in secondo
dice amministrativo, salvo quanto diremo luogo, lo Stato può disattendere la deci-
per l’azione di concorrenza sleale di cui sione della Commissione europea di prov-
all’art. 2598, comma 2, c.c. vedere al recupero dell’aiuto di Stato di-
Diversamente, qualora dovesse rite- chiarato «illegale» omettendo di attivare
nersi residuare uno spazio per la giurisdi- la procedura di recupero della somma in-
zione del giudice civile, le relative azioni debitamente erogata.
di risarcimento del danno, proposte in via Da questa possibile duplice violazione,
autonoma, non essendovi alcuna peculia- tre sono le fattispecie risarcitorie che pos-
rità, seguiranno le ordinarie regole stabi- sono venire alla luce: a) un’azione risarci-
lite in generale dal codice di procedura ci- toria del concorrente danneggiato contro
vile. lo Stato; b) un’azione risarcitoria del be-
Svolte queste doverose precisazioni in neficiario dell’aiuto contro lo Stato; c)
punto di riparto di giurisdizione, pos- un’azione risarcitoria del concorrente
siamo occuparci della concreta ammissi- danneggiato contro il beneficiario del-
bilità di tali azioni risarcitorie. l’aiuto.
La Commissione europea, con la nota
Comunicazione del 9 aprile 200916, ha 1. Azione risarcitoria del concorrente
precisato che i giudici nazionali possono danneggiato contro lo Stato per violazione
essere chiamati a pronunciarsi su do- dell’art. 108, § 3, TFUE. – La Commissione
mande di risarcimento danni causati dal- europea, con Comunicazione del 9 aprile
l’aiuto di Stato «illegale» a concorrenti del 2009, C-85/01, ha ritenuto ammissibile
beneficiario e a terzi. La corte di Giusti- un’azione risarcitoria del concorrente del
zia, peraltro, ha ripetutamente confer- soggetto beneficiario dell’aiuto di Stato,
mato che in tema di aiuti di Stato dichia- erogato e successivamente dichiarato «il-
rati incompatibili con il mercato comune, legale», contro lo Stato, individuandone il
i terzi lesi possono intentare «azioni di ri- fondamento nelle note sentenze Franco-
sarcimento del danno in base alle norme vich18 e Brasserie du Pêcheur19.
del diritto nazionale»17. In linea con tali arresti giurispruden-
È di palmare evidenza, infatti, che il ziali, la Commissione europea ha preci-
soggetto prioritariamente responsabile di sato che gli Stati membri «sono tenuti a
eventuali danni generati da un erroneo compensare le perdite e i danni causati
utilizzo della normativa sugli aiuti di agli individui da violazioni del diritto co-
Stato non può che essere lo Stato stesso; munitario delle quali sia responsabile lo
nel dettaglio, questi può porre in essere Stato membro»20.

16 Comunicazione Commissione del 9 aprile UE, 11 luglio 1996, causa C-39/94, SFEI e altri v.
2009 2009/C 85/01. La Poste e altri - “Sfei”, in Racc. 1996, p. I-3547,
17 Cfr. anche C. giust. UE, 12 febbraio 2008, punto 75.
causa C-199/06, CELF e Ministre de la Culture et de 18 V. supra nota 15.
la Communication v. SIDE - “Celf”, in Racc. 2008, 19 C. giust. UE, 5 marzo 1996, cause riunite C-
p. I-469, punti 53 e 55; C. giust. UE, 5 ottobre 46 e C-48/93, Brasserie du Pêcheur et Factortame v.
2006, causa C-368/04, Transalpine Ölleitung in Repubblica Federale di Germania e altri, in Racc.
Österreich e altri v. Finanzlandesdirektion für Tirol 1996, p. I-1029.
e altri, in Racc. 2006, p. I-9957, punto 56; C. giust. 20 C. giust. UE, 5 marzo 1996, cit., punto 31;
UE, 11 dicembre 2008, causa C-334/07 P., Com- C. giust. UE, 19 novembre 1991, “Francovich”,
missione delle Comunità europee v. Freistaat Sach- cit., punti 31-37.
sen, in Racc. 2008, p. I-9465, punto 54; C. giust.
760 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Ovviamente l’accoglimento di una sif- retta ed immediata della mancata attiva-


fatta domanda risarcitoria è subordinato zione della procedura di recupero da
alla ricorrenza cumulativa delle note con- parte dello Stato.
dizioni elaborate dalla giurisprudenza
della corte di Giustizia in tema di azioni di 2. Azione risarcitoria del beneficiario
risarcimento del danno nei confronti dello dell’aiuto di stato contro lo Stato per viola-
Stato per violazione delle norme di diritto zione dell’art. 108, § 3, TFUE. – Si discute
comunitario, ovverosia: a) la prescrizione da tempo sulla possibilità per il soggetto
violata deve essere destinata a conferire beneficiario dell’aiuto di Stato, tenuto alla
diritti agli individui; b) la violazione deve sua restituzione perché dichiarato «ille-
essere sufficientemente grave; c) deve esi- gale» dalla Commissione europea, di chie-
stere un nesso di causalità tra la viola- dere allo Stato il risarcimento del danno.
zione dell’obbligo incombente sullo Stato Ci si è, in particolare, chiesti se sia am-
e i danni subiti dalla parte lesa21. missibile un’azione risarcitoria del benefi-
Bisogna peraltro segnalare che, nono- ciario di un aiuto di Stato il quale, subita
stante la violazione degli obblighi di noti- la «revoca» dell’aiuto, contesti allo Stato
fica e/o di standstill, in uno alla decisione italiano la violazione dell’art. 108, § 3,
della Commissione europea che dichiari TFUE laddove non abbia comunicato pre-
l’aiuto erogato «illegale», la responsabilità ventivamente alla Commissione europea
dello Stato potrebbe comunque essere il progetto diretto ad istituire o modifi-
esclusa, ovvero limitata, qualora il con- care un aiuto ovvero non abbia atteso,
corrente danneggiato sia responsabile per prima di erogare l’aiuto, la decisione fi-
aver determinato ovvero contribuito con nale dell’anzidetta Commissione.
la sua condotta alla realizzazione del Per un primo orientamento, favore-
danno22. vole al riconoscimento di una siffatta
In disparte le violazioni degli obblighi azione risarcitoria, si è sostenuto che il si-
di notifica e di standstill, il concorrente di stema di controllo e di esame degli aiuti
un’impresa beneficiaria di un aiuto «ille- di Stato previsto dall’art. 108, § 3, TFUE,
gale» potrebbe dolersi della violazione, da non imporrebbe alcun dovere specifico al
parte dello Stato, dell’obbligo di recupero beneficiario dell’aiuto, in quanto gli obbli-
gravante sullo stesso a seguito di una «de- ghi di notifica e standstill avrebbero come
cisione di recupero» della Commissione unico destinatario lo Stato membro. Si è,
europea ex art. 14 Reg. 659/2009/CE del per tale via, affermato che nulla viete-
Consiglio, 22 marzo 1999. A tal riguardo, rebbe di ritenere che anche il beneficiario
è sufficiente sottolineare come anche qui di un aiuto «illegale» possa accedere al ri-
l’accesso al risarcimento del danno sarà sarcimento del danno contro lo Stato che
subordinato alla presenza cumulativa abbia violato le prescrizioni di cui all’art.
delle note condizioni elaborate dalla corte 108, § 3, TFUE.
di Giustizia sopra indicate. Maggiormente Questa impostazione, tuttavia, non
difficoltosa, però, potrebbe risultare la di- può essere condivisa per un duplice or-
mostrazione del nesso di causalità tra la dine di ragioni.
condotta inerte dello Stato e il pregiudizio Innanzitutto, occorre richiamare la
economico sofferto, posto che grava sul costante giurisprudenza sia della corte di
ricorrente la dimostrazione che il danno Giustizia23 sia della giurisprudenza ita-
assertivamente subito sia conseguenza di- liana24 laddove, affermando che lo Stato
21 C.
giust. UE, 13 giugno 2006, cit., punto 45. nota sentenza di Cons. St., ad. plen., 23 marzo
22 C.
giust. UE, 19 maggio 1992, cause riunite 2011, n. 3, in Corr. giur., 2011, con nota di SCOCA p.
C-104/89 e 37/90, Mulder e altri v. Consiglio delle 979 ss.
comunità europee e Commissione delle comunità 23 C. giust. UE, 7 marzo 2002, causa C-310/99,
europee, in Racc. 1992, p. I-3061, punto 33; C. Repubblica Italiana v. Commissione delle Comu-
giust. UE, 13 marzo 2007, causa C-524/04, Test nità europee, in Racc. 2002, p. I-2289, punto 104;
Claimants in the Thin Cap Group Litigation v. C. giust. UE, 29 aprile 2004, cit.
Commissioners of Inland Revenue, in Racc. 2007, 24 Cass., 4 maggio 2012, n. 6756, in Notiz. giur.
p.-2107, punto 124. Nel nostro ordinamento cfr. lav., 2012, 537; App. Torino, 2 dicembre 2009, in
l’interpretazione fornita dell’art. 1227 c.c. dalla Foro it., Rep. 2010, voce Previdenza sociale, n.
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 761

membro – le cui autorità abbiano con- dovute dallo Stato stesso a favore del be-
cesso un aiuto in violazione dell’art. 108, neficiario a titolo di risarcimento del
§ 3, TFUE – «non può invocare il legit- danno.
timo affidamento dei beneficiari per sot- Ci sembra, allora, che il beneficiario di
trarsi all’obbligo di adottare i provvedi- un aiuto di Stato, successivamente dichia-
menti necessari ai fini del recupero del- rato «illegale» dalla Commissione euro-
l’aiuto in esecuzione di una decisione pea non possa accedere al risarcimento
della Commissione europea», sostiene, del danno per violazione da parte dello
parimenti, che il beneficiario di un aiuto – Stato delle prescrizioni di cui all’artt. 108,
successivamente dichiarato «illegale» – § 3, TFUE.
non può invocare il suo legittimo affida-
mento circa la correttezza della proce- 3. Azione del concorrente contro il bene-
dura seguita dallo Stato per essere esone- ficiario per violazione del disposto di cui al-
rato dalla restituzione. l’art. 108, § 3, TFUE. – A seguito degli ar-
Detto altrimenti è stato precisato che il resti giurisprudenziali che hanno ricono-
carattere imperativo della vigilanza sugli sciuto, in caso di violazione delle prescri-
aiuti di Stato operata dalla Commissione zioni contenute nell’art. 108, § 3, TFUE, la
europea consente, da una parte, ai sog- possibilità per il concorrente danneggiato
getti beneficiari di un aiuto di riporre le- di agire in giudizio per chiedere ed otte-
gittimo affidamento sulla regolarità del- nere il risarcimento del danno diretta-
l’erogazione di quello solamente nel caso mente allo Stato, ci si è chiesti se sia pari-
in cui venga erogato nel rispetto della pro- menti ammissibile un’azione dello stesso
cedura prevista dall’art. 108, § 3, TFUE25 concorrente danneggiato, contro il benefi-
e, dall’altra parte, che qualunque opera- ciario del’aiuto dichiarato «illegale».
tore economico diligente è normalmente Nel noto caso Sfei, la corte di Giustizia
in grado di compiere tale verifica26. ha espressamente esaminato la questione
In secondo luogo, bisogna considerare se il diritto comunitario consenta l’esperi-
che qualora si accogliesse l’orientamento bilità di azioni di risarcimento del danno
favorevole a riconoscere tutela risarcito- promosse dal concorrente danneggiato
ria al soggetto beneficiario di un aiuto, direttamente contro il beneficiario del-
poi dichiarato «illegale» dalla Commis- l’aiuto «illegale»27. A tal riguardo la corte
sione europea, si vanificherebbe, di fatto, ha fornito una risposta negativa, eviden-
l’intera disciplina del recupero degli aiuti ziando che l’art. 108, § 3, TFUE, non im-
di Stato. A ben considerare, infatti, acca- pone alcun obbligo diretto al beneficiario
drebbe che le somme indebitamente ero- bensì soltanto allo Stato membro. Tutta-
gate da parte dello Stato, tenuto al loro via, la stessa corte di Giustizia ha affer-
recupero, sarebbero poi successivamente mato che l’impossibilità di coltivare azio-

312; TAR Sardegna - Cagliari, 19 gennaio 2011, n. 2004, p. I-10609. Per la giurisprudenza nazionale
41, in www.mondogiuridico.com; TAR Lombardia v. Cass., 4 maggio 2012, n. 6756, cit.; App. Torino,
- Milano, 12 novembre 2009, n. 5059, in www.giu- 2 dicembre 2009, cit.; TAR Sardegna - Cagliari, 19
stizia-amministrativa.it; TAR Lazio - Roma, 11 gennaio 2011, n. 41, cit.; TAR Lombardia - Mi-
gennaio 2005, n. 167, in www.giustizia-ammini- lano, 12 novembre 2009, n. 5059, cit.; TAR Lazio -
strativa.it. Roma, 11 gennaio 2005, n. 167, cit.
25 C. giust. UE, 20 settembre 1990, causa C- 26 C. giust. UE, 20 settembre 1990, cit., punto
5/89, Commissione delle Comunità Europee v. Re- 14; C. giust. UE, 14 gennaio 1997, cit.; C. giust.
pubblica federale di Germania, in Racc. 1990, I- UE, 20 marzo 1997, cit., punto 25; C. giust. UE,
3437, punto 14; C. giust. UE, 14 gennaio 1997, 11 novembre 2004, cit. Per la giurisprudenza in-
cit.; C. giust. UE, 20 marzo 1997, causa C-24/95, terna v. le già richiamate Cass., 4 maggio 2012, n.
Land Rheinland-Pfalz v. Alcan Deutschland GmbH, 6756, cit.; App. Torino, 2 dicembre 2009, cit.; TAR
in Racc. 1997, p. I-1591, punto 25; C. giust. UE, 29 Sardegna - Cagliari, 19 gennaio 2011, n. 41, cit.;
aprile 2004, causa C-278/00, Repubblica ellenica v. TAR Lombardia - Milano, 12 novembre 2009, n.
Commissione delle Comunità europee, in Racc. 5059, cit.; TAR Lazio - Roma, 11 gennaio 2005, n.
2004, p. I-3997; C. giust. UE, 11 novembre 2004, 167, cit.
cause riunite C-183 P e 187/02 P, Daewoo Electro- 27 C. giust. UE, 11 luglio 1996, “Sfei”, cit.,
nics Manufacturing España SA (Demesa) e altri v. punti 72-74.
Commissione delle Comunità europee, in Racc.
762 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

ni di risarcimento del danno direttamente cate nell’anzidetto art. 3 d.lgs. 168/2003,


contro il beneficiario di un aiuto «ille- l’individuazione del giudice competente
gale» in base alle norme comunitarie, non sarà da effettuarsi secondo le regole ordi-
esclude che siffatte azioni possano pro- narie di cui al codice di procedura civile.
muoversi sulla base delle disposizioni del- Nel secondo caso, invece, la controver-
l’ordinamento giuridico interno; a tal ri- sia andrà proposta al c.d. «tribunale delle
guardo, è stato affermato che i potenziali imprese», per effetto del disposto di cui
ricorrenti potrebbero invocare, a loro tu- all’ultimo comma dell’art. 3 d.lgs. 168/
tela, le norme nazionali in materia di re- 2003, a tenore del quale «le sezioni spe-
sponsabilità extracontrattuale28. cializzate sono altresì competenti per le
Tre allora sembrano, in particolare, le cause e i procedimenti che presentano ra-
azioni astrattamente ipotizzabili: un’a- gioni di connessione con quelli di cui ai
zione di risarcimento del danno ai sensi commi 1 e 2». Di conseguenza, l’indivi-
dell’art. 2043 c.c., la particolare azione di duazione del giudice competente, in que-
concorrenza sleale di cui all’art. 2598 c.c. sto secondo caso, non passa più dall’ap-
e l’azione inibitoria di cui all’art. 2599 c.c. plicazione degli artt. 7 ss. c.p.c., bensì dal
Sotto il primo profilo non vi sono par- rispetto delle prescrizioni contenute nel
ticolari annotazioni da farsi: si tratterà di combinato disposto di cui agli artt. 4 e 1
un comune giudizio ordinario da pro- d.lgs. 168/2003.
muoversi secondo le ordinarie regole con-
tenute nel c.p.c. Si può peraltro precisare
che il requisito del «fatto doloso o col- IV. AZIONE DI RESTITUZIONE PER VIOLAZIO-
poso» richiesto dall’art. 2043 c.c. sembra NE DELLE NORME SUGLI AIUTI DI STATO
integrato «in re ipsa» alla luce del co-
stante orientamento giurisprudenziale se- In dottrina e in giurisprudenza si è, al-
condo cui grava sul beneficiario di un tresì, posta la questione circa l’ammissibi-
aiuto di Stato un generale obbligo di dili- lità di un’azione restitutoria di somme
genza circa il rispetto della procedura di corrisposte per un’imposta dichiarata in-
cui all’art. 108, § 3, TFUE29. compatibile con il mercato comune dalla
Sotto gli altri due profili, invece, in di- Commissione europea, perché integrante
sparte le peculiarità dell’azione di concor- violazione delle norme in tema di aiuti di
renza sleale ex art. 2598 c.c. e la disciplina Stato.
della tutela inibitoria di cui all’art. 2599 Prima di occuparci della concreta am-
c.c., in tale sede preme svolgere qualche missibilità di una siffatta azione, anche
precisazione circa l’individuazione del qui, appare opportuno svolgere alcune
giudice competente. precisazioni in tema di riparto di giurisdi-
Sotto tale ultimo profilo, bisogna di- zione.
stinguere i casi di azione di concorrenza Come ampiamente già riferito, il pa-
sleale c.d. «pura»30 da quella invece con- trio legislatore, con l’art. 49 l. 234/2012,
nessa ad una delle materie indicate nel- ha assegnato la materia degli aiuti di
l’art. 3 d.lgs. 27 giugno 2003, n. 168, così Stato alla giurisdizione esclusiva del giu-
come riformato dall’art. 2 d.l. 24 gennaio dice amministrativo. A differenza, però,
2012, n. 1, convertito con modificazioni di quanto visto per la tutela risarcitoria,
dalla l. 24 marzo 2012, n. 27. per l’azione di restituzione non dovreb-
Nel primo caso, al quale possiamo bero sussistere dubbi nel ritenere che dal
equiparare l’azione di concorrenza sleale 19 gennaio 2013, giorno di entrata in vi-
non connessa ad una delle materie indi- gore della l. 234/2012, non residui alcuno

28 C. giust. UE, 11 luglio 1996, “Sfei”, cit., gliari, 21 gennaio 2009, in Riv. giur. sarda, 2011,
punto 75. p. 59, con nota di GIANNOTTE; Cass., 18 maggio
29 (V. supra § III-2). 2010, n. 12154, in Riv. dir. ind., 2010, p. 390;
30 Sul concetto di azione di concorrenza sleale Cass., 14 giugno 2010, n. 14251, in Riv. dir. ind.,
pura v. Trib. Roma, 14 marzo 2006, in Corr. giur., 2010, p. 483.
2007, p. 847 ss., con nota di GENOVESE; Trib. Ca-
A. PERIN – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 763

spazio possibile per la giurisdizione del Ne consegue, dunque, che il nostro or-
giudice ordinario. dinamento consente di chiedere ed otte-
In questa sede ci limiteremo, dunque, nere la restituzione, ai sensi dell’art. 2033
a svolgere alcune considerazioni sull’am- c.c., di somme di denaro per imposte o
missibilità nel nostro ordinamento di tasse dichiarate incompatibili con la nor-
un’azione di restituzione per violazione mativa comunitaria in tema di aiuti di
delle norme sugli aiuti di Stato; nello spe- Stato; azione che, come abbiamo preci-
cifico una siffatta azione è stata ammessa sato, dovrà essere proposta dinanzi al giu-
con riferimento ad una nota controversia dice amministrativo.
in tema di canone radiotelevisivo (c.d. ca-
none Rai)31. ANDREA PERIN
Nel caso di specie, è accaduto che al-
cuni abbonati al servizio pubblico radio-
televisivo, ritenendo incompatibile con la Bibliografia
disciplina comunitaria degli aiuti di Stato L. BIANCHI, «Gli incerti confini dell’onere
la normativa interna laddove, alla mera della prova nella procedura di recupero degli
detenzione di un televisore nel territorio aiuti di Stato illegittimi», in Riv. giur. trib.,
nazionale, impone la riscossione di un ca- 2009, p. 912 ss.; M. BOVE, «Applicazione del
none di abbonamento obbligatorio da di- rito lavoro nel d.lgs. n. 150 del 2011», in
strarre a favore della società Rai S.p.A., si www.judicium.it, p. 1 ss.; F. CAPELLO, «La giuri-
sprudenza della corte di Giustizia in materia di
sono rivolti al giudice civile al fine di chie-
aiuti di Stato», in Dir. prat. trib., 2006, II, p.
dere la restituzione ex art. 2033 c.c. dei 803 ss.; P. DE LUCA, «Sulla legittimazione attiva
canoni pagati con relativi accessori, pre- delle imprese concorrenti di beneficiari di
vio eventuale rinvio alla corte Europea aiuti di Stato», in Dir. Un. eur., 2008, p. 575 ss.;
della questione circa la compatibilità del R. GAROFALO, «Recupero di aiuti di Stato illegit-
predetto canone con la normativa comu- timi e (in)efficienza del rito del lavoro: le di-
nitaria. Dopo due gradi di merito, la corte sposizioni urgenti del d.l. 59/2008», in Lavoro
di Cassazione, richiamando la costante giur., 2008, p. 787 ss.; B. NASCIMBENE, «Giudice
nazionale, recupero di aiuti di Stato e rinvio
giurisprudenza della corte di Giustizia, pregiudiziale d’urgenza alla corte di Giusti-
secondo cui è ammissibile un’azione re- zia», in Corr. giur., 2009, p. 858 ss.; A. PACE,
stitutoria di tributi riscossi in violazione «Recupero di aiuti di Stato e tutela cautelare»,
del diritto comunitario quando «le moda- in Riv. dir. trib., 2008, I, p. 867 ss.; A. PERIN, Pa-
lità di finanziamento di un aiuto me- noramica e problemi applicativi della ‘nuova’
diante tassa costituiscano parte inte- semplificazione dei riti di cui al d.lgs. 150/2011,
grante della misura di aiuto»32, ha ri- Velletri, 2012; P. PORRECA, «Giudizio comunita-
rio di annullamento e sospensione ex art. 295
gettato la domanda evidenziando che la c.p.c.», in Foro it., 2007, I, c. 1886 ss.; L. VAS-
disciplina del canone radio-televisivo ita- SALLO, «Il ruolo dei giudici nazionali nelle con-
liano non urta la normativa comunitaria troversie in materia di aiuti di Stato», in Corr.
in tema di aiuti di Stato. giur., 2010, p. 705 ss.

31 Cass., 26 marzo 2012, n. 4776, in www.cas- bre 2003, cause riunite C-261 e 262/01, Stato belga
sazione.net. v. Eugene van Calster e altri, in Racc. 2005, p. I-
32 Cass., 26 marzo 2012, n. 4776, cit. Per la 12249; C. giust. UE, 14 gennaio 1997, cause riu-
giurisprudenza comunitaria cfr. C. giust. UE, 13 nite da C-192 a C-218/95, Société Comateb e altri v.
gennaio 2005, causa C-174/02, Streekgewest Weste- Directeur général des douanes et droits indirects, in
lijk Noord-Brabant v. Staatssecretaris van Finan- Racc. 2005, p. I-165.
ciën, in Racc. 2005, p. I-85; C. giust. UE, 21 otto-
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Le controversie sul recupero degli aiuti illegali e incompatibili
dinanzi al giudice tributario prima della riforma della l. 234/2012

Sommario: I. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE. – 1. Quando incide sull’esercizio di una at-


Benefici fiscali ed aiuti di stato. – 2. I prin- tività di impresa, la potestà del legislatore
cipi comunitari in tema di recupero degli nazionale di concedere benefici fiscali
aiuti illegali. – 3. Norme interne e prassi
amministrativa per il recupero degli inde- trova tuttavia un limite nel divieto di aiuti
biti benefici fiscali. – II. I PRINCIPI GENERALI di Stato che possano falsare le regole
RELATIVI ALLA TUTELA GIURISDIZIONALE AVVERSO I della concorrenza e del mercato. Pertan-
PROVVEDIMENTI DI RECUPERO DEGLI AIUTI ILLE- to, fatti salvi gli aiuti ammessi in via ge-
GALI IN FORMA DI INDEBITI BENEFICI FISCALI.– 1. nerale dalla normativa comunitaria1,
La natura dell’azione e l’oggetto del giudi-
zio di opposizione. – 2. Contenuto e limiti qualsiasi disposizione di legge o di regola-
dei giudizi avverso i provvedimenti di recu- mento che intenda introdurre un benefi-
pero degli aiuti illegali. – 3. La disapplica- cio fiscale è assoggettata alle ordinarie
zione delle norme interne incompatibili procedure di interlocuzione preventiva
con l’obbligo di esecuzione della decisione con la Commissione U.E., alle quali de-
di recupero. – 4. Le questioni relative all’il- vono sottostare tutte le norme che preve-
legittimità della decisione di recupero. Il
rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dono la concessione di aiuti di Stato2.
U.E. – III. PROFILI PROCESSUALI DEL GIUDIZIO In questa materia, il nostro Paese non
RELATIVO AL RECUPERO DEI BENEFICI FISCALI ILLE- vanta una tradizione positiva. Nel recente
GALI NEL REGIME PREVISTO DALL’ART. 47-BIS DEL passato, numerose norme di legge che
D.LGS. 31 DICEMBRE 1992, N. 546. – 1. La so- prevedevano la concessione di benefici fi-
spensione dell’esecutività del provvedi-
mento impugnato. – 2. I profili di specia-
scali sono state dichiarate in contrasto
lità del giudizio di merito. – 3. Il giudizio con la disciplina comunitaria sugli aiuti
di appello. – IV. LE QUESTIONI PRELIMINARI E DI di Stato, soprattutto a causa della viola-
MERITO. – 1. Decadenza e prescrizione. – 2. zione degli obblighi di notificazione delle
Obbligo di recupero e principio dell’affida- misure adottate.
mento. – 3. La quantificazione del recupero
e la determinazione degli interessi. – V. LA 2. I principi comunitari in tema di re-
RIFORMA INTRODOTTA DALL’ART. 46 E SS. DELLA L.
24 DICEMBRE 2012, N. 234. cupero degli aiuti illegali. – Le decisioni di
illegittimità dei benefici fiscali previsti
dalla legislazione nazionale impongono di
I. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
procedere al recupero dell’aiuto illegitti-
1. Benefici fiscali ed aiuti di Stato. – I mamente concesso, nel rispetto del tredi-
benefici fiscali costituiscono uno stru- cesimo “considerando” e dell’art. 14 del
mento sensibile di politica sociale ed eco- Regolamento CE del Consiglio 22 marzo
nomica, perché operano il bilanciamento 1999, n. 659, recante “modalità di appli-
tra il principio di capacità contributiva cazione dell’articolo [88 CE]”. L’art. 23, n.
stabilito dall’art. 53 Cost. ed altri valori di 1, del medesimo Regolamento dispone
rilevanza costituzionale che il legislatore inoltre che: “Qualora lo Stato membro in-
è tenuto a perseguire (doveri di solida- teressato non si conformi ad una deci-
rietà; rimozione degli ostacoli di ordine sione condizionale o negativa, in partico-
economico e sociale che limitano l’effet- lare nei casi di cui all’articolo 14, la Com-
tiva uguaglianza dei cittadini; promo- missione può adire direttamente la Corte
zione del diritto delle libertà economiche, di giustizia delle Comunità europee ai
della cultura e della ricerca scientifica e sensi dell’articolo [88, n. 2, CE]”.
tecnica; sostegno della cooperazione e del La giurisprudenza della Corte di Giu-
risparmio; tutela del paesaggio, ecc.). stizia U.E. ha elaborato principi assai ri-
1 V. l’art. 2 del regolamento (CE) n. 69/2001, minimis). Tale soglia è stata raddoppiata dall’art.
che consentiva la concessione di aiuti di impor- 2 del regolamento (CE) n. 1998/06.
tanza minore, contenuti entro la soglia di cento- 2 Cfr. in proposito Cass., 26 settembre 2012, n.
mila euro su un periodo di tre anni (c.d. aiuti de 16349; Cass., 23 maggio 2012, n. 8108.
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 765

gorosi, allo scopo di assicurare l’effettività presso le imprese interessate al fine di re-
dell’ordinamento comunitario. In base ad cuperare l’aiuto e senza proporre alla
essi, lo Stato membro destinatario di una Commissione altre modalità di esecu-
decisione che gli impone di recuperare gli zione della decisione che avrebbero con-
aiuti illegali è tenuto, ai sensi dell’art. 288 sentito di superare le difficoltà8.
TFUE, ad adottare ogni misura idonea ad Secondo la giurisprudenza comunita-
assicurare l’esecuzione di tale decisione3. ria, il recupero dell’aiuto indebitamente
Lo Stato membro deve giungere ad un ef- concesso non è impedito dall’asserito
fettivo ed integrale recupero delle somme stato di buona fede del percipiente e dal-
dovute, maggiorate di interessi4. Un recu- l’affidamento da lui riposto nella validità
pero tardivo, successivo ai termini stabi- e nell’efficacia delle norme di favore. Si è
liti, non può soddisfare i requisiti del infatti affermato che, tenuto conto del ca-
Trattato5. rattere imperativo del controllo sugli aiuti
Il provvedimento di recupero, finaliz- di Stato operato dalla Commissione ai
zato a ripristinare lo status quo ante, non sensi dell’art. 108 TFUE e del grado di di-
si può ritenere sproporzionato rispetto ligenza cui sono tenuti gli operatori del
alle finalità delle disposizioni del Trattato settore, le imprese beneficiarie di un
in materia di aiuti di Stato. Infatti, esso aiuto possono fare legittimo affidamento
costituisce la logica conseguenza dell’ac- sulla regolarità dell’aiuto solo se esso sia
certamento della sua illegittimità. Per ef- stato concesso nel rispetto della proce-
fetto della restituzione dell’aiuto, il be- dura prevista dal menzionato articolo. In
neficiario è privato del vantaggio di cui particolare, se il beneficio è stato con-
aveva fruito sul mercato rispetto ai suoi cesso senza previa notifica alla Commis-
concorrenti, ed è ripristinata la situazione sione ed è perciò illegittimo per il dispo-
esistente prima della corresponsione del- sto dell’art. 108 § 3 TFUE, il beneficiario
l’aiuto6. dell’aiuto non può riporre alcun legittimo
Secondo la Corte di Giustizia U.E., la affidamento nella regolarità della sua
sola esimente che uno Stato membro può concessione, ed è obbligato alla restitu-
addurre a giustificazione dell’inadempi- zione senza eccezioni9. Per altro verso, né
mento ad un tale obbligo è quello dell’im- lo Stato membro né l’operatore interes-
possibilità assoluta di dare corretta esecu- sato possono invocare il principio di cer-
zione alla decisione di cui trattasi7. La tezza del diritto al fine di impedire la re-
condizione dell’assoluta impossibilità del- stituzione dell’aiuto, essendo sempre pre-
l’esecuzione non è soddisfatta quando lo vedibile il rischio di un contenzioso10.
Stato membro convenuto si limita a co- La Corte di Giustizia U.E. ha posto
municare alla Commissione le difficoltà inoltre precisi limiti al potere giurisdizio-
giuridiche, politiche o pratiche che pre- nale dei giudici nazionali chiamati a valu-
sentava l’esecuzione della decisione, tare la legittimità dell’azione di recupero.
senza intraprendere alcuna vera iniziativa Invero, se da un lato il principio generale

3 Cfr. C. giust. UE, 5 maggio 2011, in causa C- gna, punto 46; 13 novembre 2008, in causa C-
305/09, punto 26, Commissione/Italia, che ri- 214/07, Commissione/Francia, punto 44, e Com-
chiama la sentenza 5 ottobre 2006, in causa C- missione/Italia, cit., punto 35.
232/05, Commissione/Francia, punto 42 e la giuri- 8 Cfr. C. giust. CE, 14 dicembre 2006, in cause
sprudenza ivi citata. riunite da C-485/03 a C-490/03, Commissione/Spa-
4 Cfr. C. giust. UE, Commissione/Francia, cit., gna, punto 74; 13 novembre 2008, cit., punto 46, e
punto 42, e 22 dicembre 2010, in causa C-304/09, Commissione/Italia, cit., punti 36 e 37, che ri-
Commissione/Italia, punto 33. chiama le sentenze 1° aprile 2004, in causa C-
5 Cfr. C. giust. UE, Commissione/Italia, cit., 99/02, Commissione/Italia, punto 23, e 1° giugno
punto 32 e la giurisprudenza ivi citata. 2006, in causa C-207/05, Commissione/Italia,
6 Cfr. C. giust. CE, 15 dicembre 2005, in causa punti 46 e 50.
C-148/04, Unicredito Italiano, punto 113, e 29 9 Cfr. C. giust. CE, Unicredito, cit., punto 104;
aprile 2004, in causa C-66/02, Italia/Commis- C. giust. CE, 11 novembre 2004, in cause riunite
sione, punti 103 e 104, e giurisprudenza ivi ri- C-183/02 P e C-187/02, P. Demesa e Territorio Hi-
chiamata. stórico de Álava/Commissione, punti 44 e 45, e la
7 Cfr., in particolare, C. giust. UE, 20 settem- giurisprudenza ivi richiamata.
bre 2007, in causa C-177/06, Commissione/Spa- 10 Cfr. C. giust. CE, Unicredito, cit., punto 104.
766 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

dell’Unione impone di ritenere che l’atto 3. Norme interne e prassi amministra-


nazionale di recupero di un aiuto di Stato tiva per il recupero degli indebiti benefici fi-
illegale possa essere sempre assoggettato scali. – La concreta osservanza degli ob-
al controllo del giudice nazionale, da un blighi di recupero che incombono sullo
altro lato occorre considerare che, in base Stato, alla stregua dei principi affermati
all’art. 14, n. 3, Reg. n. 659/1999, i giudici dalla giurisprudenza comunitaria, costi-
nazionali sono tenuti a garantire la piena tuisce oggetto di un procedimento di veri-
effettività della decisione che ordina il re- fica puntuale e di monitoraggio continuo
cupero dell’aiuto illegale ed a giungere ad da parte della Commissione, svolto in col-
una soluzione conforme alla finalità per- laborazione con le Autorità nazionali. A
seguita da detta decisione. Infatti, l’annul- tal fine, nel rispetto del principio di leale
lamento di un atto nazionale di esecu- collaborazione stabilito dall’art. 4, § 3
zione di una decisione della Commissione TFUE, la Commissione viene tenuta co-
che ordina il recupero dell’aiuto illegit- stantemente aggiornata sullo stato di avan-
timo, che osti all’esecuzione immediata zamento della procedura di recupero14.
ed effettiva di detta decisione, è incompa- Qualora ravvisi ingiustificati inadempi-
tibile con le esigenze espresse dall’art. 14, menti e ritardi nell’esecuzione della deci-
n. 3, Reg. n. 659/199911. sione che impone il recupero, la Commis-
In questa prospettiva, il giudice nazio- sione instaura un giudizio di infrazione
nale non è vincolato dalle statuizioni con- nei confronti dello Stato che non abbia
tenute in una precedente sentenza, pas- provveduto al tempestivo ed integrale re-
sata in giudicato, che abbia disposto il pa- cupero dell’aiuto illegittimamente con-
gamento dell’aiuto. Infatti, il diritto co- cesso ed indebitamente fruito.
munitario osta all’applicazione di una In considerazione della rigorosità dei
disposizione del diritto nazionale, come principi e dei controlli comunitari nella
l’art. 2909 del c.c., che sancisca il princi- materia, gli artt. 44 e ss. l. 24 dicembre
pio dell’autorità della cosa giudicata, nei 2012 n. 234, recante «Norme sulla parte-
limiti in cui l’applicazione di tale disposi- cipazione dell’Italia alla formazione e al-
zione impedisca il recupero di un aiuto di l’attuazione della normativa e delle Politi-
Stato erogato in contrasto con il diritto che dell’Unione Europea», entrata in vi-
comunitario e la cui incompatibilità con gore il 19 gennaio 2013, hanno introdotto
il mercato comune sia stata dichiarata per la prima volta nell’ordinamento na-
con decisione della Commissione dive- zionale una disciplina generale ed orga-
nuta definitiva12. nica sulle procedure di recupero degli
Infine, il diritto comunitario limita il aiuti illegali, sotto qualsiasi forma e da
potere del giudice nazionale di sospen- qualsiasi fonte provenienti, ed hanno affi-
dere l’esecutività di una decisione della dato al giudice amministrativo la compe-
Commissione, che imponga agli Stati tenza esclusiva a decidere sulle opposi-
membri di procedere al recupero degli zioni avverso i provvedimenti relativi. In
aiuti illegali. In particolare, un giudice precedenza, in mancanza di norme gene-
nazionale può disporre provvedimenti rali di contenuto equivalente, si è reso ne-
provvisori di sospensione solo se nutra cessario introdurre specifiche norme di
gravi riserve sulla validità dell’atto dell’U- legge che individuassero volta per volta,
nione e provveda direttamente ad effet- in relazione a ciascuna pronuncia di ille-
tuare il rinvio pregiudiziale, nell’ipotesi in galità dell’aiuto da parte della Commis-
cui alla Corte non sia già stata deferita la sione, l’autorità competente a provvedere,
questione di validità dell’atto contestato13. le modalità del recupero ed i mezzi di op-

11 V. C. giust. UE, 5 maggio 2011, cit., punti 46 C-92/89, Zuckerfabrik Süderdithmarschen e


e 47, e 20 maggio 2010, in causa C-210/09, Scott e Zuckerfabrik Soest, e 9 novembre 1995, in causa
Kimberly Clark, punti 25, 29 e 30. C-465/93, Atlanta Fruchthandelsgesellschaft e a.
12 Cfr. C. giust. CE, 18 luglio 2007, in causa C- 14 Per una esemplificazione del procedimento
119/05, Lucchini, punto 63. di controllo sull’esecuzione delle decisioni della
13 Cfr. C. giust. UE, 5 maggio 2011, cit., punto Commissione, cfr. C. giust., 1° giugno 2006, cit.,
44; 21 febbraio 1991, in cause riunite C-143/88 e spec. punti da 7 a 17.
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 767

posizione concessi al contribuente. Ne è ciò si è rivelato ben presto incompatibile


derivata una disciplina assai frastagliata, con l’obbligo di dare tempestiva esecu-
che non ha favorito l’elaborazione di prin- zione alla decisione di recupero della
cipi uniformi ed ha provocato disfunzioni Commissione ed ha determinato l’avvio di
e ritardi nelle azioni di recupero. procedure di infrazione contro la Repub-
In linea di massima, le norme pre- blica Italiana per violazione dell’art. 14 del
gresse hanno affidato l’azione di recupero regolamento n. 659/ 199915.
all’Amministrazione competente nella L’evoluzione giurisprudenziale ed i
materia alla quale l’aiuto si riferisce. In successivi interventi normativi hanno
questa prospettiva, il compito di recupe- attivato un processo di astrazione del pro-
rare gli aiuti illegalmente concessi sotto cedimento di recupero dalla specifica na-
forma di benefici fiscali è stato usual- tura del beneficio indebitamente con-
mente affidato all’Agenzia delle Entrate. cesso, nel presupposto che il denomina-
tore comune e l’oggetto essenziale dell’a-
II. I PRINCIPI GENERALI RELATIVI ALLA TU-
zione sono costituiti dall’adempimento
TELA GIURISDIZIONALE AVVERSO I PROV-
degli obblighi comunitari e dalla ricostitu-
VEDIMENTO DI RECUPERO DEGLI AIUTI IL-
zione della situazione di concorrenza in-
LEGALI IN FORMA DI INDEBITI BENEFICI
debitamente alterata, rimanendo irrile-
FISCALI
vanti le forme e le modalità di concessione
dell’aiuto. In tal modo, la prospettiva si è
1. La natura dell’azione di recupero e spostata progressivamente dal soggetto
l’oggetto del giudizio di opposizione. – L’o- che ha erogato l’aiuto, dalla tipologia della
riginaria tendenza del legislatore ad affi- misura e dalle regole che governano il rap-
dare le azioni di recupero alle Ammini- porto sottostante, all’esigenza di dare im-
strazioni competenti nella specifica mate- mediata esecuzione all’ordine di recupero
ria alla quale l’aiuto si riferisce, implicava adottato dalla Commissione, nel rispetto
l’attribuzione di una specifica rilevanza delle norme comunitarie alle quali si è
alla natura del beneficio illegittimamente fatto riferimento innanzi16.
concesso. In questa prospettiva, l’aiuto di Per quanto riguarda gli aiuti concessi
Stato conservava il suo collegamento ge- sotto forma di benefici fiscali, la princi-
netico con il sottostante rapporto sostan- pale tappa di questo processo è stata rap-
ziale nel cui ambito era stato concesso, e presentata dall’art. 2 d.l. 8 aprile 2008 n.
l’azione di recupero si sviluppava, come 59, convertito in legge, con modificazioni,
naturale riflesso, sul modello delle tipiche dall’art. 1 c. 1, l. 6 giugno 2008 n. 101, che
azioni riguardanti quel particolare rap- ha introdotto nel d.lgs. 31 dicembre 1992
porto. n. 546, l’art. 47-bis, rubricato «sospen-
Secondo questa impostazione, le azio- sione di atti volti al recupero di aiuti di
ni di recupero degli indebiti benefici fi- Stato e definizione delle relative contro-
scali, affidate all’Agenzia delle Entrate, versie». Questa norma, pur salvaguardan-
si sono spontaneamente modellate sugli do (ed anzi implicitamente riconoscendo)
schemi dell’attività di accertamento dei la giurisdizione del giudice tributario
tributi non versati, e l’oggetto del recupero nella materia in ragione del collegamento
si è identificato con il tributo che si sa- genetico con la natura del beneficio inde-
rebbe dovuto corrispondere se il beneficio bitamente concesso, ha dettato speciali
non fosse stato concesso. In questo modo, disposizioni di carattere processuale, che
i provvedimenti di recupero, assimilati a sono chiaramente ispirate all’esigenza di
comuni avvisi di accertamento, si sono na- recepire i principi comunitari della mate-
turalmente esposti agli ordinari rimedi ria e di configurare l’azione di recupero
giurisdizionali dinanzi ai giudici tributari, quale mera esecuzione della decisione
nonché a tutte le eccezioni (in primis, della Commissione.
quelle di decadenza) ordinariamente pro- Il processo di astrazione dell’azione di
ponibili avverso gli atti impositivi. Tutto recupero dalla causa sottostante è giunto

15 Cfr. C. giust. UE, 5 maggio 2011, cit. 16 Cfr. Cass., 12 settembre 2012, n. 15207.
768 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

a compimento con la riforma introdotta decisione di recupero al caso di specie o


dalla già richiamata l. n. 234/12, che ha la determinazione del quantum debeatur.
unificato le procedure di recupero ed i ri- A questo riguardo, giova considerare
medi giurisdizionali, indipendentemente che il beneficio fiscale effettivamente
dalla forma di erogazione dell’aiuto. Con- fruito non si identifica necessariamente
seguentemente, l’art. 61, quinto comma, con un aiuto da recuperare, nonostante la
di tale legge ha abrogato l’art. 47-bis d.lgs. dichiarata incompatibilità della norma-
n. 546/92, che continua ad applicarsi ai tiva interna con l’ordinamento comunita-
soli giudizi in corso al 19 gennaio 2013 rio. In particolare, esso si può legittima-
(data di entrata in vigore della riforma). mente sottrarre all’obbligo di restituzione
Pertanto, al giorno d’oggi il procedi- qualora non sia stato percepito nell’eser-
mento di public enforcement che costitui- cizio di un’impresa e non abbia perciò
sce oggetto della presente voce, non è più connessione con le regole della concor-
ammissibile, e continua ad applicarsi in renza e del mercato, che gli artt. 107 e 108
via solo residuale ai giudizi iniziati prima TFUE tendono a tutelare. Inoltre, il bene-
della riforma. I principi cui esso si ispira, ficio potrebbe ritenersi giustificato in
che costituiscono espressione del progres- base ad un regolamento di esenzione o
sivo adattamento dell’ordinamento in- quando sia contenuto entro la soglia pre-
terno ai principi comunitari, assumono vista dalla regola de minimis, che – se-
tuttavia una valenza generale, e potranno condo la normativa comunitaria – costi-
conservare piena validità anche nell’am- tuisce eccezione al divieto generale di
bito del nuovo procedimento, rimesso alla aiuti di Stato.
competenza giurisdizionale esclusiva del Altre eccezioni utilmente proponibili
giudice amministrativo. nel giudizio di opposizione al provvedi-
2. Contenuto e limiti dei giudizi avverso mento di recupero riguardano poi la pre-
i provvedimenti di recupero degli aiuti ille- scrizione del credito (nei limiti che sa-
gali. – Dalla qualificazione dell’azione ranno specificati infra, § IV, punto 1) e la
quale strumento di esecuzione della deci- quantificazione del credito dell’Ammini-
sione di recupero della Commissione e di strazione. A quest’ultimo riguardo, giova
ottemperanza dello Stato membro agli considerare che l’obbligazione restituto-
obblighi comunitari, derivano importanti ria potrà riguardare l’intero importo del
conseguenze per la determinazione del- tributo non versato nel caso di conces-
l’ambito del giudizio e delle questioni pro- sione di esenzioni indebite, e dovrà essere
ponibili. In base ad essa, il giudice nazio- limitata alla differenza tra il tributo do-
nale non può conoscere della legittimità vuto in via generale e quello effettiva-
delle decisioni adottate dalle istituzioni mente versato, nel caso di benefici con-
comunitarie, alle quali è tenuto ad ade- cessi sotto forma di aliquote agevolate o
guarsi, né può applicare norme interne di attribuzione di particolari deduzioni o
che impediscano l’attuazione degli obbli- detrazioni.
ghi comunitari. Considerati la natura del provvedi-
In questa prospettiva, le uniche que- mento impugnato ed i limiti del potere
stioni conoscibili da parte del giudice na- giurisdizionale del giudice nazionale,
zionale sono quelle relative ai vizi propri ogni altra questione (di ordine sia sostan-
del provvedimento di recupero adottato ziale che processuale) è ordinariamente
dall’Amministrazione, con riguardo ai estranea all’oggetto del giudizio. Inoltre,
profili soggettivi ed oggettivi dell’obbliga- l’inquadramento della fattispecie nell’am-
zione restitutoria. Sotto il primo profilo, bito dell’esecuzione della decisione di re-
tali questioni attengono alla individua- cupero dell’aiuto illegale, piuttosto che
zione del soggetto beneficiario dell’aiuto e del pagamento dei tributi non versati, può
del soggetto responsabile per il paga- avere importanti riflessi anche sul fonda-
mento; sotto il profilo oggettivo, invece, i mento delle eccezioni proponibili (in par-
motivi di impugnazione potranno riguar- ticolare, di quelle relative alla decadenza
dare principalmente l’inapplicabilità della dal potere impositivo, alla prescrizione
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 769

del credito ed al computo degli interessi), munitario ha l’obbligo di garantire la


così come si evidenzierà nel prosieguo17. piena efficacia di tali norme, disappli-
cando all’occorrenza, di propria inizia-
3. La disapplicazione delle norme in- tiva, qualsiasi disposizione contrastante
terne incompatibili con l’obbligo di esecu- della legislazione nazionale»19.
zione della decisione di recupero. – Il ca- La giurisprudenza di legittimità ha più
rattere vincolante della decisione di recu- volte affermato che le decisioni con cui la
pero adottata dalle Istituzioni comunita- Commissione, nell’esercizio del controllo
rie impedisce al giudice nazionale di sulla compatibilità degli aiuti di Stato con
applicare le norme dell’ordinamento in- il mercato comune, hanno efficacia diretta
terno che, sotto qualsiasi forma, impedi- nell’ordinamento interno20, in guisa che il
scano di dare ad essa completa esecu- giudice nazionale è tenuto a darvi imme-
zione. Nel riconoscere il diritto alla tutela diata esecuzione anche in mancanza di
giurisdizionale avverso i provvedimenti di una specifica legge di recepimento ed in
recupero adottati dallo Stato membro, la contrasto con le vigenti leggi nazionali21.
Corte di Giustizia precisa infatti che «i La S. Corte ha altresì precisato che l’e-
giudici nazionali sono tenuti, in base al- sigenza di dare immediata ed integrale
l’art. 14, n. 3, del regolamento n. 659/ esecuzione alle decisioni delle Istituzioni
1999, a garantire la piena effettività della comunitarie impone di disapplicare ogni
decisione che ordina il recupero dell’aiuto norma di legge interna, anche di carattere
illegittimo ed a giungere ad una soluzione processuale, che possa impedirne il ri-
conforme alla finalità perseguita da detta spetto. Come conseguenza, in simili fatti-
decisione (v. sentenza 20 maggio 2010, specie i giudici di legittimità possono ac-
causa C-210/09, Scott e Kimberly Clark, cedere anche alla cognizione dei fatti di
non ancora pubblicata nella Raccolta, causa e possono giudicare anche al di là
punti 25 e 29). Infatti, l’annullamento di degli specifici motivi di impugnazione
un atto nazionale di esecuzione di una de- proposti dalle parti; ed invero, «il potere-
cisione della Commissione che ordina il dovere del giudice di conformarsi al di-
recupero dell’aiuto illegittimo, il quale ritto comunitario nella decisione della
osti all’esecuzione immediata ed effettiva controversia comporta […] la necessaria
di detta decisione, è incompatibile con le disapplicazione delle regole processuali di
esigenze espresse dall’art. 14, n. 3, del ci- diritto interno che, precludendo in sede di
tato regolamento n. 659/1999 (v., in tal legittimità l’esame di questioni non speci-
senso, sentenza Scott e Kimberly Clark, ficamente dedotte dal ricorrente e l’intro-
cit., punto 30)»18. duzione di nuove questioni di fatto, impe-
Come corollario di questo principio discano la piena applicazione delle norme
generale, «spetta ai giudici nazionali in- comunitarie»22.
terpretare le disposizioni del diritto na- Nella stessa prospettiva, si è costante-
zionale quanto più possibile in modo da mente affermato che il recupero dell’aiuto
consentirne un’applicazione che contri- indebitamente fruito non è impedito dal
buisca all’attuazione del diritto comunita- ricorso ad istituti a carattere premiale o a
rio. Risulta inoltre da una giurisprudenza procedure di condono che consentano di
costante che il giudice nazionale incari- definire i rapporti tributari relativi ai pe-
cato di applicare, nell’ambito della pro- riodi di imposta interessati dal beneficio
pria competenza, le norme di diritto co- illegale. Ed invero «in tema di recupero di
17 Cfr. § IV, punti 1 e 3. dicembre 2010, n. 26285, e Cass., ord. 30 aprle
18 C. giust. UE, 5 maggio 2011, cit., punti 46 e 2004, n. 8319.
47. V. pure C. giust., 18 luglio 2007, Lucchini, se-
19 C. giust. CE, Lucchini, cit., punti 60 e 61. condo cui il giudice nazionale è tenuto a disappli-
20 Cfr. Cass., 6 luglio 2010, n. 15980; Cass.,
3 care una norma come quella contenuta nell’art.
febbraio 2010, n. 2428. 2909 c.c., che impedisca di dare esecuzione ad
21 Cfr. Cass., 12 settembre 2012, n. 15207; una decisione di recupero per effetto di un giudi-
Cass., 15 giugno 2011, n. 13067; Cass., 10 dicem- cato di segno contrario intervenuto tra le stesse
bre 2002, n. 17564. parti.
22 Cass., 18 dicembre 2006, n. 26948; Cass., 29
770 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

aiuti di Stato, non può essere applicata la imposta dell’Amministrazione finanziaria


disciplina nazionale relativa al condono per effetto dell’illegittimità della decisione
fiscale, ove contrasti con il principio di ef- adottata dalla Commissione. Tuttavia, il
fettività del diritto comunitario, espressa- giudice adito non può pronunciarsi su
mente enunciato dall’art. 14, comma questa eccezione, ma deve rimetterla al
terzo, del Regolamento CE n. 659 del giudizio pregiudiziale della Corte di Giu-
1999 del Consiglio in data 22 marzo 1999 stizia dell’Unione Europea, alla quale sol-
in relazione al recupero degli aiuti dichia- tanto compete la potestà di pronunciarsi
rati illegittimi con decisione della Com- su di essa.
missione europea»23. Peraltro, il rinvio pregiudiziale non è
consentito senza limiti, ma è ammesso
4. Le questioni relative all’illegittimità nel solo caso in cui il ricorrente non sia
della decisione di recupero ed il rinvio pre- decaduto dalla potestà di sollevare simili
giudiziale alla Corte di Giustizia U.E. – Un eccezioni. Infatti, la stessa Corte di Giu-
ulteriore limite del giudizio avverso i stizia ha costantemente affermato che
provvedimenti di recupero dei tributi non «una decisione adottata dalle istituzioni
versati per effetto di un beneficio fiscale comunitarie che non sia stata impugnata
dichiarato illegale, è costituito dalla ca- dal destinatario entro il termine stabilito
renza di giurisdizione del giudice nazio- dall’art. [263], quinto comma, [TFUE] di-
nale a conoscere delle questioni relative viene definitiva nei suoi confronti […]”26.
alla legittimità delle decisioni adottate Occorre dunque concludere che l’ecce-
dalle Istituzioni comunitarie. Secondo la zione di illegittimità della decisione di re-
costante giurisprudenza della Corte di cupero della Commissione può essere
Giustizia U.E., «i giudici nazionali non proposta soltanto dai beneficiari del-
sono competenti a pronunciarsi sulla l’aiuto, che non avrebbero potuto pro-
compatibilità di un aiuto di Stato con il porre autonomo ricorso in via principale
mercato comune. Emerge infatti da una avverso la decisione di recupero adottata
giurisprudenza costante che la valuta- in proposito dalla Commissione ai sensi
zione della compatibilità con il mercato dell’art. 263 TFUE. Ai sensi di tale norma,
comune di misure di aiuto o di un regime infatti, «gli atti che istituiscono gli organi
di aiuti rientra nella competenza esclu- e organismi dell’Unione possono preve-
siva della Commissione, che opera sotto il dere condizioni e modalità specifiche re-
controllo del giudice comunitario24. Seb- lative ai ricorsi proposti da persone fisi-
bene in linea di principio i giudici nazio- che o giuridiche contro atti di detti organi
nali possano trovarsi ad esaminare la vali- o organismi destinati a produrre effetti
dità di un atto comunitario, non sono giuridici nei loro confronti».
però competenti a dichiarare essi stessi
l’invalidità degli atti delle istituzioni co- III. PROFILI PROCESSUALI DEL GIUDIZIO RE-
LATIVO AL RECUPERO DEI BENEFICI FI-
munitarie. La Corte è quindi la sola com-
SCALI ILLEGALI NEL REGIME PREVISTO
petente a dichiarare l’invalidità di un atto
DALL’ART. 47-BIS DEL D.LGS. 31 DICEM-
comunitario»25.
Per queste ragioni, al contribuente BRE 1992, N. 546
non è precluso eccepire l’illegittimità de- 1. La sospensione dell’esecutività del
rivata del provvedimento di recupero di provvedimento impugnato. – Con riferi-
23 Cass., 16 maggio 2012, n. 7663, ed altre 25 C. giust. UE, Lucchini, cit., punto 53, che ri-
coeve. Nello stesso senso, Cass., n. 16349 del 2012 chiama le precedenti sentenze 22 ottobre 1987, in
e Cass., n. 8108 del 2012, cit. causa 314/85, Foto-Frost, punto 20; 21 febbraio
24 C. giust. UE, Lucchini, cit., punti 51 e 52, 1991, Zuckerfabrik Süderdithmarschen e Zuckerfa-
che richiama le precedenti sentenze 22 marzo brik Soest, cit., punto 17, e 10 gennaio 2006, in
1977, in causa 78/76, Steinike & Weinlig, punto 9; causa C-344/04, IATA e ELFAA, punto 27. Nella
21 novembre 1991, in causa C-354/90, Fédération giurisprudenza nazionale, cfr. da ultimo Cass.,
nationale du commerce extérieur des produits ali- NN 16349 e 15207 del 2012, cit.
mentaires et Syndicat national des négociants et 26 Corte di Giustizia CE, Lucchini, cit., punti
transformateurs de saumon, punto 14, ed 11 luglio 54 e 55, che richiama le precedenti sentenze 9
1996, in causa C-39/94, SFEI e a. marzo 1994, in causa C-188/92, TWD Textilwerke
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 771

mento alla tutela cautelare avverso i prov- specificamente individuato o facilmente


vedimenti di recupero, l’art. 47-bis d.lgs. individuabile in base alla decisione di re-
n. 546/92 ha introdotto rilevanti elementi cupero; b) pur avendo proposto tale auto-
di specialità rispetto alla disciplina gene- nomo ricorso dinanzi ai Giudici comuni-
rale. Infatti, esso rinvia ai soli commi 1, 2, tari, non abbia ivi chiesto o ottenuto la so-
4, 5, 7 ed 8 del precedente art. 47 e con- spensione dell’esecutività della decisione
tiene alcune deroghe espresse alle sue di recupero della Commissione27.
previsioni. Ai sensi del quarto comma dell’art. 47-
In primo luogo, dal combinato dispo- bis, la misura cautelare ha una validità li-
sto delle norme si desume che è esclusa la mitata ad un periodo di 60 giorni. Essa
possibilità di richiedere la sospensione può essere tuttavia confermata per un pe-
urgente del provvedimento impugnato riodo massimo (non prorogabile) di ulte-
mediante decreto presidenziale emesso riori 60 giorni, sulla base degli stessi pre-
inaudita altera parte. La decisione sull’i- supposti e nel caso in cui la causa non sia
stanza cautelare è perciò rimessa alla ancora decisa nel merito.
competenza esclusiva del collegio.
2. I profili di specialità del giudizio di
Sotto altro profilo, il presupposto della
merito. – Il giudizio tributario concer-
sospensione dell’atto di recupero è rap-
nente il recupero dei benefici fiscali rite-
presentato non dalla semplice prospetta-
nuti illegali è caratterizzato da varie
zione di un danno grave ed irreparabile,
norme speciali, aventi tutte funzione ac-
ma dalla ricorrenza cumulativa dei se-
celeratoria. Tali norme tendono ad ade-
guenti requisiti: a) gravi motivi di illegitti- guare il rito al principio comunitario se-
mità della decisione di recupero, ovvero condo cui il recupero deve essere effet-
nell’individuazione del soggetto obbligato tuato integralmente e senza indugio.
alla restituzione o evidente errore nel cal- Sotto un primo profilo occorre osser-
colo della somma da recuperare, nei li- vare che, per il disposto del quarto com-
miti di tale errore; b) pericolo di un pre- ma dell’art. 17-bis d.lgs. 31 dicembre 1992
giudizio imminente e irreparabile. n. 546, la proposizione della causa non è
Ai sensi del secondo comma dell’art. subordinata al preventivo esperimento
47-bis, inoltre, se la sospensione si fonda del tentativo di mediazione, introdotto in
su motivi attinenti alla illegittimità della via generale per il giudizio tributario dal-
decisione di recupero della Commissione, l’art. 39 c. 9 d.l. 6 luglio 2011 n. 98, con-
il giudice nazionale deve disporre la so- vertito, con modificazioni, dalla l. 15 lu-
spensione del giudizio e l’immediato rin- glio 2011 n. 111. La mediazione non
vio pregiudiziale della questione alla avrebbe infatti nessuna effettiva utilità, in
Corte di Giustizia, con richiesta di tratta- considerazione dell’obbligo di procedere
zione d’urgenza ai sensi dell’art. 104-ter all’integrale recupero dell’aiuto.
Reg. proc. Corte di Giustizia, salvo il caso Il quarto comma dell’art. 47-bis d.lgs.
in cui tale questione non sia già stata ad n. 546/92, dispone poi che la causa è defi-
essa deferita. La sospensione che sia ri- nita nel merito nel termine di 60 giorni
chiesta sulla base di questi motivi non «dalla pronuncia dell’ordinanza di so-
può essere comunque concessa se il ricor- spensione». Si tratta di disposizione di or-
rente: a) sia decaduto dalla potestà di sol- dine puramente programmatico: lo stesso
levare simili eccezioni per non aver pro- legislatore ipotizza che tale termine non
posto autonomo ricorso in via principale sia rispettato, laddove prevede la possibi-
dinanzi alla Corte di Giustizia U.E. ai lità di prorogare oltre la sua scadenza l’ef-
sensi dell’art. 263 c. 5 TFUE, pur essendo ficacia delle misure cautelari concesse28.

Deggendorf, punto 13, e 22 ottobre 2002, in causa relativa all’applicazione della normativa in mate-
C-241/01, National Farmers’ Union, punto 34. ria di aiuti di Stato da parte dei giudici nazionali
27 Le disposizioni in esame costituiscono la (2009/C 85/01).
fedele trasposizione dei principi espressi, sulla 28 Ai sensi dell’art. 2, comma 3, d.l. 59 del
base della giurisprudenza comunitaria, nei punti 2008, convertito nella l. 101 del 2008, «il presi-
66-68 della Comunicazione della Commissione dente di sezione, in ogni grado del procedimento,
772 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Nessun termine per la definizione del spensione dei termini feriali rischia di
merito è invece previsto nel caso in cui la pregiudicare, piuttosto che favorire, l’a-
misura cautelare non sia stata richiesta o dempimento dei precetti comunitari, nei
concessa. Sembra evidente che in tal caso casi in cui l’Amministrazione finanziaria
il legislatore non ha ravvisato l’urgenza sia soccombente in un grado del giudizio
della decisione. di merito, perché la espone al rischio di
Il citato quarto comma dell’art. 47-bis impugnazioni tardive. Né può ammettersi
dispone inoltre che: «non si applica la di- che in tali casi la norma che abbrevia i
sciplina sulla sospensione feriale dei ter- termini possa essere disapplicata per con-
mini». Sebbene sia inserita tra le norme sentire il rispetto del diritto comunitario,
relative ai termini di efficacia delle mi- perché ciò si tradurrebbe in una vera e
sure cautelari, questa norma assume una propria alterazione delle garanzie proces-
indubbia portata generale ed appare per- suali delle parti, e non di una semplice di-
ciò applicabile a tutti i termini proces- sapplicazione di una regola processuale
suali, compresi quelli per la proposizione che impedisca di assolvere alle finalità del
del ricorso e delle eventuali impugna- giudizio.
zioni. Infine, la norma in esame prevede la
Non appaiono invece convincenti le pubblicità del rito, l’immediata lettura del
tesi enunciate in proposito dalla S. Corte, dispositivo in udienza ed il deposito delle
secondo cui la predetta disposizione (alla motivazioni della sentenza entro 15 gior-
pari di tutte le altre disposizioni conte- ni, così da evitare pregiudizievoli ritardi
nute nei commi da 4 a 7 del citato art. 47- nella attività di recupero. La mancanza
bis d.lgs. n. 546/06) riguarderebbe i soli ri- della lettura del dispositivo in udienza è
corsi in cui sia stata richiesta una misura causa di nullità della decisione30.
cautelare, o si riferirebbe ai soli termini
di efficacia delle ordinanze di sospen- 3. Il giudizio di appello. – Come già os-
siva29. La limitazione di tutte le norme servato, nel giudizio avverso gli atti di re-
speciali alle ipotesi in cui sia stata con- cupero dell’Amministrazione non si ap-
cessa la sospensiva contrasta con la let- plica la sospensione dei termini feriali.
tera della legge (che fa generico riferi- Secondo la tesi che appare preferibile, ciò
mento alle «controversie relative agli atti implica che i termini per la proposizione
di cui al comma 1», e cioè a tutte le cause dell’appello non sono suscettibili di so-
relative ai recuperi dei benefici indebiti), spensione ai sensi della l. 7 ottobre 1969
ed appare priva di effettivo significato, nei n. 742; e ciò trova ulteriore conferma nel-
casi in cui l’efficacia della sospensiva sia l’espresso richiamo alla regola della inap-
stata ormai assorbita dalla sentenza di plicabilità della sospensione dei termini
merito. La tesi secondo cui la disposi- feriali, operata dal settimo comma, ul-
zione riguarderebbe la durata delle mi- timo periodo, dell’art. 47-bis in esame.
sure cautelari appare anch’essa contraria Ai sensi del predetto comma, inoltre,
alla lettera della legge (che si riferisce a «tutti i termini del giudizio di appello
tutti i termini processuali assoggettati alla […], ad eccezione di quello stabilito per la
sospensione dei termini feriali) e contra- proposizione del ricorso, sono ridotti alla
ria ai canoni di interpretazione logica metà». Anche questa disposizione appare
(perché non avrebbe senso la sospensione di portata generale, non potendosi condi-
dell’efficacia delle misure cautelari con- videre la già discussa tesi della Cassa-
cesse nel periodo feriale). zione, secondo cui essa si applicherebbe
È vero altresì che – come rileva la S. ai soli giudizi in cui sia stata chiesta, in
Corte nella sentenza sopra considerata – primo grado, la sospensione dell’esecuti-
la deroga alle ordinarie regole della so- vità dell’atto impugnato31.

vigila sul rispetto dei termini di cui […] ai commi 30 In tal senso, cfr. Cass., 27 aprile 2012, nn.
4 e 7, primo periodo, dell’articolo 47-bis del de- 6534 e 6535.
creto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546 […]». 31 Cfr. Cass., sentenza n. 26285 del 2010, cit.
29 Cfr. Cass., 29 dicembre 2010, n. 26285.
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 773

È incerta inoltre la portata dell’ecce- della decisione di recupero adottata dalla


zione al dimezzamento dei termini stabi- Commissione, così inserendosi nel proce-
lita per la “proposizione del ricorso”, do- dimento comunitario di verifica della am-
vendosi stabilire se essa si riferisca solo missibilità del beneficio. La giurispru-
alla sua notificazione o anche al suo suc- denza della S. Corte ha pertanto sistema-
cessivo deposito. Al riguardo, occorre ticamente affermato che «al credito era-
considerare che la giurisprudenza ammi- riale per il recupero di aiuti di Stato,
nistrativa, nell’affrontare l’analogo pro- imposto dai competenti organi dell’U-
blema originato dall’art. 23-bis l. 7 dicem- nione europea, è inapplicabile il termine
bre 1991 n. 1034, introdotto dall’art. 4 l. quinquennale di decadenza di cui all’art.
21 luglio 2000 n. 205, ha accolto la prima 43 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600,
soluzione32; ma anche in questo caso l’al- sia perché contrastante con il principio di
terazione dei termini ordinari può pregiu- effettività del diritto comunitario e con
dicare l’interesse pubblico al recupero l’obbligo di rispettare le decisioni della
dell’aiuto, rendendo più gravoso l’even- Commissione, sia perché l’azione di recu-
tuale appello dell’Amministrazione finan- pero di aiuti di Stato è vicenda giuridica
ziaria avverso una sentenza di primo diversa dal potere di accertamento in ma-
grado sfavorevole. teria fiscale»33.
Il settimo comma dell’art. 47-bis di- L’inapplicabilità degli ordinari termini
spone infine che la trattazione dell’ap- di decadenza e di prescrizione stabiliti
pello «ha priorità assoluta» e richiama le per la riscossione delle imposte non ver-
disposizioni dei commi 5 e 6, concernenti sate per effetto dei benefici indebiti, fa
la pubblicità dell’udienza di discussione; sorgere il problema di individuare i ter-
l’obbligo di lettura del dispositivo in mini prescrizionali concretamente appli-
udienza, a pena di nullità della sentenza; cabili all’azione di recupero. A tal ri-
l’obbligo di deposito della motivazione guardo, la giurisprudenza di legittimità
nel termine di 15 giorni dalla lettura del ha escluso che si possa fare diretta appli-
dispositivo. cazione del termine decennale, decor-
rente dal giorno in cui l’aiuto illegale è
IV. LE QUESTIONI PRELIMINARI E DI MERITO
stato concesso, stabilito dall’art. 15 reg.
CE n. 659/99 del 22 marzo 1999 per l’eser-
1. Decadenza e prescrizione. – Le azioni cizio dei «poteri della Commissione per
di recupero dei tributi non versati per ef- quanto riguarda il recupero degli aiuti».
fetto di benefici fiscali qualificati come Infatti, «tale termine non disciplina diret-
aiuti di Stato illegali, hanno originato fre- tamente le azioni e le misure intraprese
quenti questioni pregiudiziali di deca- dallo Stato membro volte al recupero
denza e di prescrizione. Secondo le tesi presso i terzi beneficiari degli aiuti di-
ordinariamente prospettate dai benefi- chiarati illegittimi, ma trova applicazione
ciari degli aiuti, l’obbligazione restitutoria esclusivamente con riferimento all’eserci-
avrebbe natura tributaria, in guisa che si zio dei poteri attribuiti alla Commissione
renderebbero applicabili gli ordinari ter- europea, esaurendo la propria funzione
mini stabiliti per l’accertamento e/o per nell’ambito della definizione del procedi-
l’iscrizione a ruolo degli omessi versa- mento volto alla verifica di compatibilità
menti. dell’aiuto con il diritto comunitario… [Ed
Questa tesi non può essere condivisa. infatti] il procedimento di verifica della
Essa non considera che il recupero non compatibilità dell’aiuto si esaurisce nel-
costituisce espressione della ordinaria at- l’ambito del diritto comunitario ed attiene
tività impositiva degli Uffici finanziari, ad una fonte distinta – anche cronologica-
ma rappresenta una forma di esecuzione mente – dal rapporto amministrativo e

32 Cfr. Cons. Stato, Ad. Plen., 31 maggio 2002, senso, Cass., n. 8108 del 2012, cit.; Cass., 4 mag-
n. 5; Id., 28 dicembre 2011, n. 6925; Id., 23 no- gio 2012, n. 6756; Cass. 20 maggio 2011, n. 11228;
vembre 2010, n. 8154. Cass., 29 dicembre 2010, n. 26286; Cass., 19 no-
33 Cass., n. 16349 del 2012, cit. Nello stesso vembre 2010, n. 23418.
774 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

dall’eventuale controversia giudiziaria che l’aiuto sia stato concesso sotto forma
che si instaura tra lo Stato membro ed il di sovvenzioni o contributi da recuperare
beneficiario e che è regolata … secondo le (e non pure sotto forma di esenzione dal-
procedure previste dalla legge [n.d.r.: so- l’obbligo di corrispondere i tributi nella
stanziale e processuale] dello Stato mem- misura ordinariamente dovuta).
bro interessato (art. 14, co. 3), non es- È tuttavia preferibile un’interpreta-
sendo interscambiabili i termini stabiliti zione estensiva, che comprenda anche i
in funzione della garanzia della certezza casi in cui l’azione consista non già nella
dei rispettivi ordinamenti comunitario e ripetizione di un aiuto indebitamente cor-
nazionale»34. risposto, ma nel pagamento del tributo a
Di conseguenza, in mancanza di una suo tempo non versato per effetto dell’in-
specifica norma applicabile all’azione di debito beneficio. Il legislatore afferma
recupero dei benefici illegali, la giurispru- infatti che la norma in esame si applica
denza ha fatto riferimento all’ordinario «indipendentemente dalla forma di con-
termine prescrizionale stabilito dall’art. cessione dell’aiuto», e mostra così di voler
2946 c.c., decorrente dal momento in cui introdurre una disciplina di carattere ge-
il diritto può essere fatto valere; momento nerale, applicabile a qualsiasi genere di
che deve essere fissato in quello «della no- aiuto di Stato da recuperare in base ad
tifica della decisione della Commissione una decisione di non conformità della
allo Stato membro destinatario, atteso Commissione.
che solo all’esito del procedimento di veri- Ulteriori ed ancor più gravi difficoltà
fica, definito con decisione negativa della interpretative riguardano la concreta de-
Commissione, l’aiuto di Stato fino allora terminazione del termine di estinzione
erogato a favore dei beneficiari può essere dell’azione di recupero, a cui la norma in
qualificato illegale (non jure)»35. esame ha inteso fare riferimento. In base
Il tema del recupero dei benefici fiscali ad essa, l’azione nei confronti del benefi-
che costituiscano aiuti illegali, deve essere ciario può essere esercitata «fino a che
tuttavia oggigiorno rivisitato in base al di- vige l’obbligo di recupero ai sensi del re-
sposto dell’art. 51 della citata l. n. 234/12. golamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio,
Infatti, tale norma ha introdotto per la del 22 marzo 1999»; tuttavia, tale regola-
prima volta una specifica disciplina dell’e- mento non stabilisce affatto il termine per
stinzione dell’azione di recupero, stabi- l’esercizio dell’azione di recupero, ma di-
lendo che: «indipendentemente dalla spone che «la Commissione adotta una
forma di concessione dell’aiuto di Stato, il decisione con la quale impone allo Stato
diritto alla restituzione dell’aiuto oggetto membro interessato di adottare tutte le
di una decisione di recupero sussiste fino misure necessarie per recuperare l’aiuto
a che vige l’obbligo di recupero ai sensi dal beneficiario» (art. 14 § 1 Reg. n. 659/
del regolamento (CE) n. 659/1999 del 99) e rinvia «alle procedure previste dalla
Consiglio del 22 marzo 1999». legge dello Stato membro interessato, a
La norma dà luogo a difficoltà inter- condizione che esse consentono l’esecu-
pretative. Sotto un primo profilo, si po- zione immediata ed effettiva della deci-
trebbe dubitare che essa sia applicabile al sione della Commissione» (art. 14 § 3
caso degli aiuti concessi sotto forma di Reg. citato).
benefici fiscali. Infatti, essa si riferisce In tali circostanze, si potrebbe ritenere
espressamente al «diritto alla restituzione che il legislatore – rinviando alla disci-
dell’aiuto», e sembra perciò presupporre plina del Regolamento comunitario, che a

34 Cass., 12 settembre 2012, n. 15207, con- binato disposto con l’art. 15 del regolamento del
forme alla sentenza della C. giust. CE del 6 otto- Consiglio delle Comunità Europee n. 659/1999 del
bre 2005, in causa C-276/03, Scott SA. 22 marzo 1999, perché fondata sull’erroneo pre-
Nello stesso senso, cfr. Corte Costituzionale, supposto che il termine di prescrizione previsto
sentenza n. 125 del 2009, che ha dichiarato inam- da tale norma possa trovare applicazione nei rap-
missibile la questione di legittimità costituzionale porti tra lo Stato membro ed il beneficiario del-
dell’art. 3, comma 9, lett. a), ultima parte, e l’aiuto.
comma 10, della l. 8 agosto 1995, n. 335, in com- 35 Cass., n. 15207 del 2012, cit.
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 775

sua volta fa salve le procedure previste Invero, «in tema di recupero di aiuti di
dalla legge nazionale – abbia voluto acco- Stato, in ragione del carattere imperativo
gliere la soluzione già accolta dalla citata della vigilanza sugli aiuti statali operata
giurisprudenza di legittimità, secondo cui dalla Commissione europea ai sensi del-
il predetto Regolamento rende applicabile l’art. 88 TCE (ora 108 TFUE: n.d.r.), le im-
la legge (non solo processuale, ma anche prese beneficiarie di un aiuto non pos-
sostanziale) degli Stati membri, e com- sono fare legittimo affidamento sulla re-
porta quindi l’applicabilità dell’ordinario golarità dell’aiuto ove lo stesso sia stato
termine di prescrizione decennale (decor- concesso senza il rispetto della procedura
rente dal momento in cui il diritto può es- o prima della sua regolare conclusione,
sere fatto valere) stabilito dall’art. 2946 né possono invocare a sostegno di tale af-
c.c. Tale interpretazione appare tuttavia fidamento l’eventuale incertezza degli
poco logica, essendo poco plausibile che orientamenti comunitari in materia […],
la norma in esame abbia voluto riferirsi dovendosi altresì considerare irrilevanti
puramente e semplicemente, attraverso sia l’esistenza di eventuali disposizioni le-
un duplice rinvio, alla comune disciplina gislative nazionali che disciplinano gli
interna. aiuti, poi giudicati illegittimi, sia even-
È più verosimile che il riferimento tuali pronunce dei giudici nazionali, ivi
all’«obbligo di recupero ai sensi del Rego- inclusa la Corte Costituzionale, in quanto
lamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, la valutazione di compatibilità degli aiuti
del 22 marzo 1999» deve essere inteso nel con il mercato comune di portata comu-
senso che l’azione di recupero può e deve nitaria è di spettanza esclusiva della Com-
essere esercitata finché perdurano gli ob- missione»36.
blighi di esecuzione della decisione di re-
cupero emessa dalla Commissione, ai 3. La quantificazione del recupero e la
sensi del predetto Regolamento. Il legisla- determinazione degli interessi. – Il recu-
tore ha inteso dunque operare un rinvio pero dell’aiuto deve essere integrale. Ciò
dinamico (non alle disposizioni del Rego- comporta che, nel caso in cui sia superata
lamento, ma) alle misure imposte dalla la soglia de minimis (che consentirebbe di
Commissione a carico dello Stato mem- ritenere la compatibilità dell’aiuto con la
bro con la decisione prevista dal predetto normativa comunitaria, e la conseguente
Regolamento. insussistenza dell’obbligo di recupero da
parte dello Stato membro), riacquista
2. Obbligo di recupero e principio del- pieno vigore la disciplina del divieto, che
l’affidamento. – In conformità con i prin- involge l’intera somma; con la conse-
cipi più volte affermati dalla Corte di Giu- guenza che il beneficiario non potrà pre-
stizia UE, la giurisprudenza di legittimità tendere di limitare il proprio obbligo di
ha costantemente riconosciuto che l’a- pagamento alla sola parte del beneficio
zione di recupero dell’Amministrazione che eccede la soglia di tolleranza37.
non è impedita dall’asserito stato di buo- Dalla natura dell’attività di recupero
na fede del beneficiario dell’aiuto e dal- come azione di esecuzione della decisione
l’affidamento che egli abbia riposto nella comunitaria, piuttosto che come azione
validità ed efficacia delle norme che pre- di riscossione dei tributi non pagati, de-
vedevano i benefici fiscali dichiarati non riva l’inapplicabilità delle norme in tema
compatibili con il diritto dell’Unione. In- di interessi sui debiti di imposta, dettata
fatti, gli obblighi di diligenza che gravano dalle l. 26 gennaio 1961 n. 29 e l. 18 aprile
sul contribuente impediscono di ritenere 1978 n. 130. Si rende invece applicabile
che egli potesse legittimamente confidare l’art. 14 § 2 Reg. CE n. 659/99, secondo
nella legittimità del beneficio, prima della cui «all’aiuto da recuperare ai sensi di una
sua approvazione da parte della Commis- decisione di recupero si aggiungono gli
sione, in conformità con le pertinenti di- interessi calcolati in base a un tasso ade-
sposizioni del TFUE. guato stabilito dalla Commissione. Gli in-

36 Cass., n. 6756 del 2012. 37 In tal senso, v. Cass., n. 11228 del 2011, cit.
776 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

teressi decorrono dalla data in cui l’aiuto aiuti illegali concessi sotto forma di bene-
illegale è divenuto disponibile per il bene- fici fiscali, o se in questa ipotesi siano rav-
ficiario, fino alla data di recupero». visabili ipotesi di specialità. In partico-
lare, occorrerà verificare se possa essere
V. LA RIFORMA INTRODOTTA DAGLI ARTT. 46 estesa a questa fattispecie la disposizione
E SS. DELLA L. 24 DICEMBRE 1912, N. che attribuisce alla giurisdizione esclu-
234 siva del giudice amministrativo la cogni-
zione delle controversie «relative agli atti
Come si è già evidenziato, l’art. 47-bis ed ai provvedimenti che concedono aiuti
d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546, è stato re- di Stato in violazione dell’art. 108, para-
centemente abrogato dall’art. 61 c. 5 l. 24 grafo 3, del Trattato sul funzionamento
dicembre 2012 n. 234, che ha dettato una dell’Unione Europea» (art. 133, comma 1,
nuova disciplina, generale ed uniforme, lett. z-sexies, del c.p.a., introdotto dall’art.
per il recupero degli aiuti di Stato illegali 49, comma 2, della l. n. 234 del 2012); atti
o incompatibili, concessi sotto qualunque e provvedimenti che, ai sensi del succes-
forma, nel rispetto del principio di equi- sivo articolo 50 della predetta l., «possono
valenza contenuto nella disciplina comu- essere impugnati davanti al tribunale am-
nitaria. In particolare, la riforma ha attri- ministrativo regionale competente per
buito al Ministro competente il potere di territorio».
procedere al recupero dell’aiuto indebito La norma in esame fa riferimento non
e ha affidato alla giurisdizione esclusiva già all’ipotesi dei ricorsi proposti dal be-
del giudice amministrativo la cognizione neficiario dell’aiuto illegale contro il prov-
delle controversie «relative agli atti e i vedimento dell’Amministrazione che ne
provvedimenti che concedono aiuti di dispone il recupero, in attuazione di una
Stato in violazione dell’articolo 108, para- decisione della Commissione (e, quindi,
grafo 3, del Trattato sul funzionamento all’ipotesi di public enforcement degli artt.
dell’Unione europea» e delle controversie 107 e 108 § 3 TFUE), ma al caso del ri-
«aventi ad oggetto gli atti e i provvedi- corso proposto da un’impresa privata
menti adottati in esecuzione di una deci- concorrente avverso l’atto o il provvedi-
sione di recupero di cui all’articolo 14 del mento di concessione dell’aiuto concesso
regolamento (CE) n. 659/1999 del Consi- dall’Amministrazione in asserita viola-
glio, del 22 marzo 1999, a prescindere zione dei principi comunitari della con-
dalla forma dell’aiuto e dal soggetto che correnza. In definitiva, si tratta di stabi-
l’ha concesso». Nel caso di aiuti concessi lire se possono configurarsi ipotesi di pri-
sotto forma di benefici fiscali, il vecchio vate enforcement dinanzi al giudice nazio-
rito rimane applicabile in via residuale ai nale giurisdizionalmente competente in
giudizi in corso alla data del 19 gennaio caso di aiuti concessi sotto forma di bene-
2013. fici fiscali.
In questo modo, si è definitivamente Sembra che al quesito si debba dare ri-
interrotto il rapporto genetico tra l’azione sposta negativa, per insormontabili ra-
di recupero ed il rapporto giuridico sotto- gioni di ordine sia letterale che logico.
stante, e si è stato portato a compimento Sotto il primo profilo, si osserva che la
il processo di astrazione dell’azione di legge fa riferimento ai ricorsi proposti dal
esecuzione della decisione della Commis- privato interessato avverso «atti e provve-
sione dalla tipologia dell’aiuto concesso al dimenti che concedono aiuti di Stato», e
beneficiario. La pregressa esperienza giu- quindi avverso gli aiuti concessi dallo
risprudenziale non può considerarsi però Stato in via amministrativa. In questa ti-
vana, perché i principi generali da essa pologia non possono rientrare gli aiuti
elaborati sono suscettibili di essere tra- concessi sotto forma di benefici fiscali,
slati nel contesto del nuovo giudizio che si che – per il principio di legalità stabilito
dovrà svolgere dinanzi al giudice ammini- dall’art. 23 Cost. – devono essere concessi
strativo. in base ad una specifica norma di legge.
Rimane da verificare se il nuovo rito Sotto il profilo logico, non sembra
sia integralmente applicabile al caso di possibile devolvere al giudice amministra-
A. DE STEFANO – LE CONTROVERSIE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI ILLEGALI E INCOMPATIBILI 777

tivo, che è giudice della legittimità degli 2003, 2339 ss.; V. DI BUCCI, Aiuti di Stato e mi-
atti amministrativi, la cognizione della le- sure fiscali nella recente prassi della Commis-
gittimità di un aiuto concesso dallo Stato sione C.E. e nella giurisprudenza delle giurisdi-
zioni tributarie, in Rass. trib., 2003, 2315 ss.; A.
in base alla legge. La concessione di un FANTOZZI, The applicability of State aid rules to
beneficio fiscale rappresenta pur sempre tax competition measures: a process of “de
un’espressione della sovranità dello Stato, facto” harmonization in tax field?, in AA.VV. (a
che non è sindacabile dal privato, se non cura di W. SCHÖN, Tax competion in Europe,
nelle forme (che qui non ricorrono) del- Amsterdam, 2003, 126 ss.; ID., Problemi di ade-
guamento dell’ordinamento nazionale alle sen-
l’incidente di costituzionalità. tenze della Corte europea di giustizia e alle deci-
Occorre dunque concludere che, nel sioni della Commissione C.E., in Rass. trib.,
caso di aiuti concessi sotto forma di inde- 2003, 2249 ss.; F. GALLO, L’inosservanza delle
biti benefici fiscali, la riforma del rito si norme comunitarie sugli aiuti di Stato e sue
limita a devolvere al giudice amministra- conseguenze nell’ordinamento fiscale interno, in
Rass. trib., 2003, 2271 ss.; R.H.C. LUJA, Asses-
tivo le controversie già conoscibili dal sment and recovery of tax incentives in the EC
giudice tributario, facendo salvi i principi and WTO: a view on State aids, trade subsidies
ed i limiti già individuati dalla pregressa and direct taxation, Anversa, 2003; G. PIZZONIA,
giurisprudenza. Aiuti di Stato mediante benefici fiscali ed effica-
cia nell’ordinamento interno delle decisioni ne-
ALESSANDRO DE STEFANO gative della Commissione U.E. Rapporti tra pre-
cetto comunitario e procedure fiscali nazionali,
in Riv. dir. fin. sc. fin., 2005, 384; P. RUSSO, Le
Bibliografia agevolazioni e le esenzioni fiscali alla luce dei
principi comunitari in materia di aiuti di Stato:
AA.VV. (a cura di L. Salvini), Aiuti di Stato i poteri del giudice nazionale, in Rass. trib.,
in materia fiscale, Padova, 2007; E. ALTIERI, 2003, 330 ss., e in Riv. it. dir. pubbl. com., 2004,
Competenze del giudice nazionale in materia di 225 ss.; W. SCHÖN, Taxation and State aid law in
aiuti di Stato nel settore fiscale, in Rass. trib., the European Union, in C.m.l.rev., 1999, 935 ss.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Il private enforcement dell’art. 108 § 3 TFUE
e le controversie sul recupero degli aiuti illegali e incompatibili
dinanzi al giudice del lavoro prima della riforma della l. 234/2012

Sommario: I. PREMESSA: GLI AIUTI DI STATO IN MA- Ad ogni modo, riferendo l’esame all’e-
TERIA PREVIDENZIALE. – II. L’OPPOSIZIONE AL RE- sperienza passata, nell’ambito previden-
CUPERO. – III. PROFILI PROCESSUALI. – IV. LA
ziale sono stati considerati aiuti di Stato
SOSPENSIONE DEL PROVVEDIMENTO DI RECUPERO.
– V. LA RIPARTIZIONE DELL’ONERE DELLA PROVA. – incompatibili con il mercato comune gli
VI. LA PRESCRIZIONE DEL DIRITTO AL RECUPERO. sgravi previsti dalla l. 31 maggio 1995, n.
206, e dalla l. 28 febbraio 1997, n. 97, in
favore delle aziende situate a Venezia e
I. PREMESSA: GLI AIUTI DI STATO IN MATERIA
Chioggia1, nonché, e soprattutto, le ridu-
PREVIDENZIALE
zioni dell’aliquota contributiva connesse
In materia giuslavoristica, e specifica- alla stipulazione dei contratti di forma-
mente nel campo previdenziale, gli aiuti zione e lavoro di cui alla l. 19 dicembre
di Stato hanno assunto, in sostanza, la 1984, n. 8632.
configurazione di sgravi contributivi, vale In particolare, tale ultima questione
a dire forme di riduzione dei costi di pro- ha particolarmente affaticato la giuri-
duzione mediante un abbattimento degli sprudenza comunitaria e nazionale sia in
oneri sociali posti a carico del datore di riferimento all’entità degli aiuti erogati,
lavoro e dei lavoratori (con conseguente che in relazione alle procedure di recu-
accollo del differenziale a carico della fi- pero iniziate (con notevole ritardo) dallo
nanza pubblica). Ne è derivata, almeno Stato italiano.
per le procedure di recupero iniziate pre- Più di recente, deve segnalarsi l’emer-
cedentemente all’entrata in vigore della sione di un nuovo filone di indagine ine-
24 dicembre 2012, n. 234, l’applicazione rente i provvedimenti di sospensione e de-
del rito già previsto con riferimento alle finizione agevolata degli obblighi contri-
opposizioni a cartelle di pagamento previ- butivi (e fiscali) emanati in occasione di
denziali (v. infra par. 2). Si tratta, tuttavia, calamità naturali (da ultimo, art. 33,
di un regime ad esaurimento, stante le comma 28, l. 12 novembre 2011 n. 183),
nuove forme di opposizione al recupero per i quali è stata avviata una apposita in-
introdotte, appunto, dalla l. 234/2012, ap- dagine di compatibilità da parte della
plicabile, ex art. 61, alle controversie in- Commissione a norma dell’art. 108 § 3,
staurate successivamente alla sua entrata TFUE3. In merito a questi ultimi, peraltro,
in vigore. occorre dar conto, almeno sul piano
1 C. giust. UE, 9 giugno 2011, cause riunite C- Repubblica italiana”, in Racc. 2004, p. I-3353; C.
71/09; C-73/09; C-76/09, Comitato «Venezia vuole giust. UE, 7 marzo 2002, C-310/99, Repubblica ita-
vivere», Hotel Cipriani Srl e Società Italiana per il liana c. Commissione delle Comunità europee -
gas SpA (Italgas) c. Commissione europea - “Comi- “Repubblica italiana”, in Racc. 2002, p. I-2289;
tato «Venezia vuole vivere»“, non ancora pubbli- Dec. Comm. UE, 11 maggio 1999, n. 2000/129/EC,
cata; nonché Dec. Comm. UE, 25 novembre 1999, C(1999) 1364, “regime di aiuti concessi dall’Italia
n. 2000/395/EC, C(1999) 4268, “misure di aiuto in per interventi a favore dell’occupazione”, in
favore delle imprese nei territori di Venezia e di G.U.C.E. L 42, 15 febbraio 2000, p. 1 ss. Analoga
Chioggia”, in G.U.C.E., L 150, 23 giugno 2000, p. sorte hanno subito gli esoneri contributivi nel set-
50 ss. tore tessile e le integrazioni salariali concesse al-
2 C. giust. UE, 17 novembre 2011, C-496/09, l’azienda siderurgica Cockerill Sambre, previste,
Commissione europea c. Repubblica italiana - rispettivamente, dal legislatore francese e belga;
“Commissione / Italia”, non ancora pubblicata; C. cfr. C. giust. UE, 5 ottobre 1999, C-251/97, Repub-
giust. UE, 20 maggio 2010, C-138/09, Todaro Nun- blica francese c. Commissione delle Comunità eu-
ziatina & C. Snc c. Assessorato del Lavoro, della ropee - “Repubblica Francese”, in Racc. 1999, p. I-
Previdenza Sociale, della Formazione Professionale 6639; C. giust. UE, 12 dicembre 2002, C-5/01, Re-
e dell’Emigrazione della regione Sicilia - “Todaro gno del Belgio c. Commissione delle Comunità eu-
Nunziatina & C. Snc”, in Racc. 2010, p. I-4561; C. ropee - “Regno del Belgio”, in Racc. 2002, p.
giust. UE, 1° aprile 2004, C-99/02, Commissione I-11991.
delle Comunità europee c. Repubblica italiana - 3 Invito della Commissione a presentare os-
“Commissione delle Comunità europee contro servazioni a norma dell’art. 8 § 2 TFUE, 2012/C
E. ROCCHINI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 779

sostanziale, della recente approvazione valore di titolo esecutivo», atteso che, da


della l. n. 234/2012, che, all’art. 47, ha in- una parte, la nuova procedura non ha in-
teso individuare le condizioni di legitti- ciso sui recuperi già iniziati, e, dall’altra,
mità per la concessione di aiuti pubblici la stessa ha, di fatto, “solo” eliminato la
nella forma di agevolazioni fiscali e/o con- fase della iscrizione a ruolo del credito
tributive in caso di calamità naturali, rin- contributivo e della consegna del ruolo al-
viando l’individuazione della regolamen- l’agente della riscossione, confermando,
tazione di dettaglio ad un apposito de- di contro, sia l’esecutività del titolo; sia la
creto del Presidente della Repubblica, il ricorribilità innanzi al giudice del lavoro
cui contenuto sarà subordinato alla auto- entro 40 giorni dalla notifica; che, più in
rizzazione da parte della Commissione generale, le norme riferite alla riscossione
europea. a mezzo di ruolo, in quanto compatibili
(commi 14 e 15).
II. L’OPPOSIZIONE AL RECUPERO
Nel quadro descritto, tuttavia, più di
recente si sono inserite le disposizioni di
In riferimento, più propriamente, al- cui all’art. 9 del d.lgs. 1° settembre 2011,
l’opposizione avverso i procedimenti di n. 150 (e prima ancora gli artt. 1 e 2, d.l. 8
recupero degli aiuti di Stato illegali, la aprile 2008, n. 59, convertito in l. 6 giugno
configurazione di questi ultimi alla stre- 2008, n. 101) di semplificazione dei riti, il
gua di un abbattimento degli oneri so- cui effetto principale è stato quello di ri-
ciali, in concorrenza con la lunga assenza condurre i «giudizi civili aventi ad oggetto
di una disciplina legislativa unitaria, ha un titolo giudiziale di pagamento conse-
comportato, sin dalla prima emersione guente ad una decisione di recupero» (art.
delle relative vicende, l’applicazione del 9, comma 2) ad un unico “micro-rito”,
rito ordinario previsto per le controversie identificato, in sostanza, in quello di cui
sugli obblighi contributivi dei datori di la- al precedente art. 6, relativo all’opposi-
voro e per l’applicazione delle sanzioni ci- zione ad ordinanza-ingiunzione, per i giu-
vili per l’inadempimento degli stessi, in- dizi instaurati a far data dall’8 aprile
dividuato dall’art. 444, c.p.c.4, affidando 2008. Ne è derivata, da un lato, una sicura
all’Inps il compito di procedere alla ri- innovazione in merito alle modalità di op-
scossione degli aiuti, in virtù delle sue posizione al recupero delle somme in
competenze istituzionali5. esame, e, dall’altro, una conferma della
Peraltro, poiché la riscossione dei con- competenza del giudice del lavoro, al-
tributi dovuti avviene tramite ruoli e car- meno in relazione ai titoli di pagamento
telle di pagamento (ex artt. 24 ss., d.lgs. 26 emessi in materia di recupero di sgravi
febbraio 1999, n. 46), le disposizioni del contributivi.
codice di rito sono integrate dalle relative Anche l’innovazione contenuta nella
regole speciali6. Tale disciplina è stata disciplina della semplificazione dei riti, in
solo parzialmente innovata dal disposto ogni caso, ha avuto vita breve, trovando
dell’art. 30, l. 30 luglio 2010, n. 122, se- applicazione alle sole controversie instau-
condo cui: «A decorrere dal 1° gennaio rate tra l’entrata in vigore del d.l. n.
2011, l’attività di riscossione relativa al re- 59/2008 ed il 19 gennaio 2013, quando è
cupero delle somme a qualunque titolo stata sostituita dalla recente l. n. 234/
dovute all’Inps, anche a seguito di accer- 2012, che ha prodotto un nuovo “stravol-
tamenti degli uffici, è effettuata mediante gimento” della materia, da un lato, affi-
la notifica di un avviso di addebito con dando ad Equitalia S.p.A. la riscossione

381/04, in G.U.U.E., C-381, 11 dicembre 2012, p. missione delle Comunità europee contro Repub-
32 ss., originata da Trib. di Cuneo, ord. 18 feb- blica italiana - “Commissione / Italia”, in Racc.
braio 2011, a quanto consta inedita. 1995, p. I-673; C. giust. UE, 4 aprile 1995, Com-
4 Cass., sez. un., 18 marzo 2010, n. 6539, missione delle Comunità europee contro Repub-
in Giust. civ. Mass. 2010, 3, 389; Cass., sez. un., blica italiana - “Commissione / Italia”, in Racc.
27 marzo 2007, n. 7399, in Giust. civ. Mass. 2007, 1995, p. I-699.
3. 6 In merito, C. cost. 29 marzo 2007 n. 111, in
5 C. giust. UE, 4 aprile 1995, C-348/93, Com- questa Giust. civ., 2007, I, 550.
780 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

delle somme dovute per effetto delle deci- 22 novembre 2002, n. 265); il concessio-
sioni della Commissione in ordine al re- nario è, al contrario, convenuto, nel caso
cupero degli aiuti di Stato illegali (art. in cui la controversia – da proporsi nel
48); e, dall’altro, ponendo (quella che termine perentorio di 20 giorni – riguardi
pare) una nuova ipotesi di giurisdizione i vizi formali della cartella di pagamento.
esclusiva innanzi al giudice amministra- Poiché nel giudizio di cui si discute
tivo in relazione a tutte «le controversie l’atto opposto è un titolo già esecutivo, il
aventi ad oggetto gli atti ed i provvedi- ricorrente assume una posizione assimi-
menti» di recupero degli aiuti illegali, a labile a quella dell’opponente a decreto
prescindere dalla forma che assumono gli ingiuntivo; ne deriva che nel caso di spe-
stessi e del soggetto che li concede, con cie l’ente previdenziale convenuto assume
applicazione del rito speciale di cui agli la posizione di attore sostanziale, con ap-
artt. 119 ss. c.p.a. (art. 49, l. n. 234/2012). plicabilità alla memoria difensiva delle
Rinviandosi per un esame generale ed specificazioni di cui all’art. 414 c.p.c.9,
un approfondimento alle specifiche voci, specie in relazione all’onere della prova a
in questa sede ci si concentrerà sulle pe- mente dell’art. 2697 c.c. Tale ultimo aspet-
culiarità del procedimento di recupero to, tuttavia, nelle controversie aventi ad
nel caso di aiuti di Stato configurati come oggetto il recupero degli aiuti di Stato ha
sgravi contributivi, emersi nella passata assunto una configurazione affatto pecu-
esperienza in relazione alla vicenda dei liare (su cui, infra § IV).
contratti di formazione e lavoro. Al ricorso, coerentemente, trovano ap-
plicazione le disposizioni di cui all’art.
III. PROFILI PROCESSUALI
416, comma 3, c.p.c. Ne deriva l’onere per
l’opponente di sollevare tutte le eccezioni
L’opposizione avverso la cartella di pa- processuali e di merito non rilevabili d’uf-
gamento avente ad oggetto la restituzione ficio, ivi compresa la prescrizione (v. infra
di aiuti di Stato è proposta dinanzi al giu- § V), indicando i fatti impeditivi, modifi-
dice del lavoro entro il termine perento- cativi ed estintivi del credito vantato dal-
rio7 di 40 giorni dalla notifica. l’ente previdenziale ed i mezzi di prova di
Quanto alla competenza territoriale, a cui intende avvalersi.
mente dell’art. 444, comma 3, c.p.c., essa Quest’ultimi, peraltro, potranno me-
è attribuita al giudice del luogo in cui ha glio essere dedotti solo a seguito della co-
sede l’ufficio dell’ente previdenziale, in- stituzione in giudizio dell’ente previden-
tendendosi quello legittimato alla pretesa ziale, attesa la strutturazione della rela-
contributiva ed al relativo pagamento8. tiva memoria alla stregua del disposto
Il ricorso in opposizione è indirizzato dell’art. 414 c.p.c., che fa sì che l’onere
all’ente previdenziale titolare del credito della prova del fatto impeditivo, così
ed alla società di cartolarizzazione (che come l’interesse alla prova contraria del
assume la veste di litisconsorte necessaria fatto costitutivo, sorgano dopo che l’at-
ex art. 13, comma 8, l. 23 dicembre 1998, tore sostanziale (id est, il resistente) abbia
n. 448), laddove lo stesso ha per oggetto la provato i fatti costitutivi della sua pretesa.
sussistenza del debito contributivo, delle
sanzioni, ovvero vizi procedurali connessi
IV. LA SOSPENSIONE DEL PROVVEDIMENTO
alla formazione del ruolo. Di contro, non
DI RECUPERO
sussiste alcun obbligo di notifica al con-
cessionario (art. 4, comma 2-quater, d.l. Con riferimento alla disciplina in vi-
24 settembre 2002, n. 209, convertito in l. gore precedentemente all’art. 1, d.l. n. 59/

7 Cass., sez. VI, 19 aprile 2011, n. 8931, in bre 2006, n. 20079, in Prev. ass. pubbl. priv., 2006,
Giust. civ. Mass., 2011, 4, 628; Cass., 1° luglio 544, nota C. CERESA.
2008, n. 17978, in Guida al diritto, 2008, 41, 54; 9 Cass., sez. un., 10 dicembre 2009, n. 25790,
Cass., 27 febbraio 2007, n. 4506, in Riv. it. dir. lav., in Foro it. 2010, 5, 1513; Cass., 17 aprile 2002, n.
2007, 4, 783, nota C.A. NICOLINI. 5526, in Mass. giur. lav. 2002, 812, nota S. CENTO-
8 Trib. Ancona, 26 novembre 2008, n. 653, in FANTI.
Dir. e lav. Marche, 2009, 1-2, 113; Cass., 18 settem-
E. ROCCHINI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 781

2008 ed alla successiva evoluzione del fumus bonis iuris) ed è stato identificato,
quadro normativo, nel corso del giudizio esemplificativamente, nella obiettiva en-
di primo grado, il giudice poteva sospen- tità della somma richiesta; nella palese ir-
dere l’esecutività del ruolo su istanza del regolarità dell’atto di cui si richiede la so-
ricorrente, nel caso della sussistenza di spensione; nella erroneità delle somme ri-
gravi motivi a mente dell’art. 24, comma chieste a titolo di contributi e di sanzioni
6, d.lgs. n. 46/1999. accessorie; nell’impossibilità, medio tem-
La sospensione poteva essere concessa pore, di ottenere il DURC11 e di conse-
anche inaudita altera parte, senza cioè guenza il pagamento dei crediti vantati
contraddittorio tra le parti, con provvedi- dall’opponente da parte delle pubbliche
mento non reclamabile10, in calce al de- amministrazioni.
creto di fissazione dell’udienza di discus- Ottenuta la sospensione dell’efficacia
sione; infatti, nel rito del lavoro, il depo- del titolo esecutivo, il ricorrente ha l’o-
sito del ricorso in cancelleria determina la nere (rectius aveva) di notificare il decreto
pendenza del giudizio, sicché nel mo- del giudice al concessionario al fine di in-
mento i cui il giudice fissa l’udienza si è terrompere il procedimento di riscossione
già nel corso del giudizio. In alternativa, il in corso.
giudice fissava una udienza ad hoc, prece- Sennonché, come anticipato, sulla so-
dente l’udienza di discussione, avente ad spensione delle cartelle di pagamento
oggetto, appunto, la sospensione del ruolo. emesse per il recupero di somme qualifi-
Quanto ai gravi motivi che consentono cate come aiuti di Stato è intervenuto,
la sospensione della cartella di paga- dapprima, l’art. 1, comma 3, d.l. n. 59/
mento, gli stessi non coincidono con i 2008, quindi l’art. 9, comma 2, d.lgs. 150/
motivi che consentono la sospensione de- 2011.
gli effetti della sentenza (art. 431 c.p.c., La prima disposizione aveva intro-
che richiede il «gravissimo danno» per il dotto nell’ordinamento una “sospensione
datore di lavoro soccombente in primo a termine” dell’atto esecutivo, atteso che –
grado, art. 373 c.p.c., che richiede un salve le ipotesi di sospensione per rinvio
«grave ed irreparabile danno» ai fini della pregiudiziale alla corte di Giustizia di cui
sospensione dell’esecuzione della sen- al comma 2 – la stessa sospensione
tenza impugnata innanzi alla corte di avrebbe perso efficacia allo scadere del
Cassazione), stante la diversità nello stato termine concesso al giudice per la fissa-
del processo incidente sul grado di cer- zione e la decisione dell’udienza (rispetti-
tezza nel cui ambito opera la richiesta di vamente, 30 giorni dall’accoglimento del-
sospensiva. l’istanza di sospensione e 60 giorni dall’u-
E del resto, l’esecutorietà del ruolo dienza di discussione). Tuttavia, la regola
non è frutto del contraddittorio e di una della perdita di efficacia della sospen-
cognizione giudiziale piena, ma di una sione è stata ritenuta incostituzionale nel
pretesa che è il risultato di un apprezza- presupposto della violazione del diritto di
mento unilaterale dell’ente creditore. Di difesa del ricorrente (art. 24, comma 2,
talché, il riferimento al grave motivo di Cost.) e della parità delle parti nel pro-
sospensione della cartella esattoriale è cesso (art. 11, comma 2, Cost.)12.
stato letto dalla giurisprudenza in riferi- Più di recente, la seconda delle norme
mento alla serietà e non pretestuosità menzionate (art. 9, comma 2, d.lgs. n.
dello stesso (rectius, alla sussistenza del 150/201113), ha rivisto le regole per la so-
10 Trib. Lucca, 15 novembre 2006, in Giur. me- alla fruizione di determinati benefici normativi e
rito, 2007, 3, 686. contributivi in materia di lavoro e legislazione so-
11 Documento Unico di Regolarità Contribu- ciale, delle sovvenzioni previste dalla disciplina
tiva, di cui all’art. 1, commi 1175 e 1176, l. 27 di- comunitaria, nonché per la partecipazione a pro-
cembre 2006 n. 296. Si tratta di un certificato cedure di appalto di opere, servizi e forniture
unico che attesta la regolarità di un’impresa nei pubblici.
pagamenti e negli adempimenti previdenziali, as- 12 C. cost. 23 luglio 2010, n. 281, in Giur. cost.
sistenziali e assicurativi nonché in tutti gli altri 2010, 4, 3535.
obblighi previsti dalla normativa vigente nei con- 13 Che recepisce il contenuto della Comunica-
fronti di INPS, INAIL e Casse Edili, necessario zione della Commissione - Verso l’esecuzione ef-
782 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

spensione dell’efficacia esecutiva degli gali, la giurisprudenza, riscontrando che


atti di recupero degli aiuti di Stato, ri- l’aiuto trovava origine in una norma attri-
chiedendo l’esistenza cumulativa del peri- butiva di una agevolazione contributiva,
culum in mora e del fumus bonis iuris, ha applicato tale “inversione dell’onere
quest’ultimo, però, valutabile solo in rife- della prova”, gravando il datore di lavoro
rimento a motivi predeterminati, con della dimostrazione della sussistenza
espressa limitazione valutativa del giu- delle condizioni legittimanti lo sgravio.
dice (gravi motivi di illegittimità della de- Quanto osservato ha avuto specifica
cisione di recupero, evidente errore nel- rilevanza in relazione alla vicenda del re-
l’individuazione del soggetto tenuto alla cupero degli sgravi concessi per i con-
restituzione, evidente errore di calcolo). tratti di formazione e lavoro poiché la de-
Non è stata, invece, riproposta la limita- cisione comunitaria che ha ordinato il re-
zione dell’efficacia sospensiva del provve- cupero dei medesimi16 non si è riferita a
dimento cautelare temporis causa. tutti gli sgravi, ma ha escluso dall’obbligo
di recupero le agevolazioni connesse a
V. LA RIPARTIZIONE DELL’ONERE DELLA PROVA specifici requisiti soggettivi (assunzione
di un giovane con meno di 25 anni di età
Come già accennato, in tema di recu- o di 30 anni se laureato) ed oggettivi (as-
pero di aiuti di Stato illegittimamente sunzione di disoccupati o inoccupati da
concessi in forma di riduzione degli oneri almeno un anno), ovvero quelli benefi-
sociali, l’onere della prova assume una pe- ciati nel limite della regola del de minimis
culiare conformazione, atteso che per le (100mila ECU nel triennio per ciascun da-
pretese contributive dell’ente previden- tore di lavoro).
ziale, l’esecutività dell’atto opposto fa sì E proprio in riferimento alla verifica di
che, di norma, sia il convenuto (l’ente pre- tali condizioni legittimanti, vi è stato un
videnziale) il soggetto su cui grava l’onere indirizzo pressoché unanime nel ritenere
di dimostrare gli elementi costitutivi del che fosse il datore di lavoro a dover dimo-
credito14. strare la sussistenza delle stesse; mentre è
Non così, tuttavia, nell’ipotesi in cui il rimasto in capo all’Inps l’onere di provare
datore di lavoro ricorrente contesti la pre- che l’impresa beneficiaria avesse versato
tesa dell’ente previdenziale adducendo il una contribuzione inferiore a quella ordi-
possesso delle condizioni soggettive ed naria per un certo numero di lavoratori17.
oggettive per il godimento di un beneficio
contributivo in contestazione. In tale se-
VI. LA PRESCRIZIONE DEL DIRITTO AL RECU-
condo caso, infatti, le norme nazionali
PERO
sulle agevolazioni contributive configu-
rano una eccezione alle norme ordinarie L’altro tema che ha affaticato la giuri-
sulla imposizione contributiva; di talché sprudenza è stato quello della prescri-
grava sul beneficiario l’onere di dimo- zione del diritto al recupero degli aiuti di
strare la ricorrenza delle circostanze attri- Stato illegali.
butive del beneficio15. Al fine di avvalersi di un più favorevole
Ebbene, con riferimento alle proce- regime prescrizionale, infatti, l’Inps aveva
dure di recupero degli aiuti di Stato ille- sostenuto che il recupero delle riduzioni

fettiva delle decisioni della Commissione che in- 16 Dec. Comm. 11 maggio 1999, cit.
giungono agli Stati membri di recuperare gli aiuti 17 Cass., 4 maggio 2012, n. 6756, in Guida al
di Stato illegali e incompatibili, 2007/C 272/05, in diritto, 2012, 26, 61; Cass., 3 maggio 2012, n.
G.U.U.E. C-272, 15 novembre 2007, p. 4 ss. 6671, in Diritto & Giustizia, 2012, 6671, nota M.
14 Cass., 18 maggio 2010 n. 12108, in Diritto & SCOFFIERI; Cass., 26 ottobre 2010, n. 21898, in
Giustizia 2010, 275, nota F. VALERINI; Cass., 10 set- Giust. civ. Mass. 2010, 10, 1370; Trib. Roma 23 lu-
tembre 2009, n. 19502, in Guida al diritto, 2009, glio 2009, n. 12945, inedita; Trib. Ragusa 19 gen-
46, 48; Cass., 6 novembre 2009, n. 23600, in Giust. naio 2009, n. 5, inedita; App. Cagliari, sez. dist.
civ. Mass., 2009, 11. Sassari, 16 aprile 2009, n. 163, inedita. Contra,
15 Cass., sez. un., 26 aprile 2012, n. 6489, in Trib. Roma 13 ottobre 2009, n. 15301, inedita.
Giust. civ. Mass., 2012, 4, 530; Cass., 24 luglio
2007, n. 16351, in Giust. civ. Mass., 2007, 7-8.
E. ROCCHINI – IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE 783

degli oneri sociali, successivamente quali- tiva la sentenza o la decisione comunita-


ficate come aiuti illegali, fosse qualifica- ria che obbliga lo Stato al recupero»24.
bile come una azione di ripetizione del- La decisione della Consulta, tuttavia,
l’indebito oggettivo, prescrivibile nell’or- aveva lasciato aperto il problema dell’in-
dinario termine decennale. Sennonché, dividuazione del termine di prescrizione
nonostante alcune pronunce della giuri- (quinquennale o decennale), atteso che i
sprudenza di merito18, l’indirizzo predo- giudici non si erano espressamente pro-
minante è stato quello di escludere la fat- nunciati nel senso di ritenere applicabile
tispecie in esame da quella normativa19. i medesimi limiti stabiliti con riferimen-
Ciò, tuttavia, non ha dissipato i dubbi to alla contribuzione previdenziale, né
in ordine al termine prescrizionale appli- quelli relativi alla prescrizione ordinaria,
cabile. Da una parte della giurisprudenza rinviando all’interpretazione giurispru-
di merito, infatti, si è ritenuto di dover far denziale il compito di dirimere la que-
riferimento alla speciale disciplina in stione.
tema di prescrizione della contribuzione Ed un indirizzo “definitivo” della giu-
previdenziale, delineata dall’art. 3, commi risprudenza di legittimità non si è fatto
9 e 10, l. 8 agosto 1995, n. 335, che pre- attendere: osservando che la Corte costi-
vede il più breve termine quinquennale20. tuzionale – seppur obiter dictum – dubi-
Altri, al fine di dar corso al principio di tava della circostanza secondo cui la pre-
effettività che deve ispirare la procedura tesa vantata dall’Inps potesse essere ri-
di recupero e nel presupposto della supre- condotta alla categoria delle obbligazioni
mazia del diritto comunitario, hanno rite- contributive, stante la sua origine nel di-
nuto l’applicabilità del “periodo limite” ritto comunitario anziché in quello in-
decennale di cui all’art. 15 del Reg. n. 659/ terno, la corte di Cassazione ha ritenuto
1999/CE del Consiglio, 22 marzo 199921, gli aiuti di Stato una categoria ontologica-
recante modalità di applicazione dell’arti- mente autonoma, non assimilabile – al-
colo 93 del trattato CE22. meno in relazione alla prescrizione – ai
A dirimere parzialmente la questione è contributi previdenziali.
intervenuta la Corte costituzionale che, ri- In particolare, la Suprema corte ha af-
badendo il principio espresso in sede co- fermato che il cui recupero di sgravi con-
munitaria secondo cui le procedure di re- tributivi qualificabili come aiuti di Stato
cupero degli aiuti illegali sono effettuate illegali non può (rectius poteva) essere as-
secondo le procedure interne previste soggettato a termini prescrizionali varia-
dallo Stato interessato (art. 14, Reg. n. bili in base alla conformazione concreta
659/1999/CE, cit.) con i soli limiti dell’e- dell’aiuto. Sicché, preso atto dell’inesi-
quivalenza in riferimento alle violazioni stenza nell’ordinamento di una normativa
del diritto interno e dell’effettività del ri- ad hoc sul termine di prescrizione per il
medio23, ha ritenuto che il termine pre- recupero delle somme anzidette, la corte
scrizionale «deve essere analogo a quello ha ritenuto di poter applicare la regola ge-
previsto per i casi “interni” e deve essere nerale fissata dall’art. 2946 c.c., in tema di
ragionevolmente idoneo a rendere effet- prescrizione ordinaria25.

18 App. Torino, 2 dicembre 2009, n. 1104. sione 2007/C 272/05, cit.; nonché C. giust. UE, 21
19 Trib. Reggio Calabria 11 febbraio 2008, in maggio 1990, C-142/87, Regno del Belgio c. Com-
Giur. merito 2008, 2803; Cass., 7 febbraio 2001, n. missione delle Comunità europee - “Regno del Bel-
1756, in Informazione previd., 2001, 1080. gio”, in Racc. 1990, p. I-959; C. giust. UE, 5 otto-
20 Trib. Cagliari 23 novembre 2010, nn. 3078 e bre 2006, C-368/04, Transalpine Ölleitung in Öster-
3079, in Lav. prev. oggi, 2011, 718; App. Firenze 2- reich GmbH e altri c. Finanzlandesdirektion für Ti-
6 febbraio 2010, n. 213, inedita; Trib. Ascoli Pi- rol e altri - “Transalpine Ölleitung in Österreich
ceno, 20 febbraio 2009, in Dir. e lav. Marche, 2010, GmbH”, in Racc. 2006, p. I-9957.
1-2, 147. 24 C. cost. 22 aprile 2009, n. 125, in Riv. dir.
21 G.U.C.E. L 83, 27 marzo 1999, p. 1 ss. sic. soc., 2009, 795, nota A. SGROI.
22 Trib. Reggio Calabria 11 febbraio 2008, cit., 25 Cass., 3 maggio 2012, n. 6671, in Diritto &
Trib. Milano 22 ottobre 2007, n. 3497, inedita; Giustizia, 2012, 465, nota M. SCOFFERI; Cass., 4
Trib. Roma 21 dicembre 2007, inedita. maggio 2012, n. 6756, in Guida al diritto, 2012,
23 Cfr. anche Comunicazione della Commis- 26, 61.
784 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Quanto al dies a quo di decorrenza di formazione e lavoro e obbligo di recupero


della prescrizione, la giurisprudenza pre- delle agevolazioni contributive: la Corte di giu-
valente confortata dal dictum della Cassa- stizia condanna lo Stato italiano», in Prev. ass.
pubbl. priv., 2004, p. 741; GOTTARDI, «Tutela del
zione, ha ritenuto di collocarlo alla data lavoro e concorrenza tra imprese nell’ordina-
della decisione con cui la Commissione si mento dell’Unione europea», in AA.VV., Il di-
è pronunciata sulla compatibilità degli ritto del lavoro nel sistema giuridico privati-
aiuti di Stato con il mercato comune, stico, Milano, 2011, p. 21 ss.; MORRONE, «Con-
stante l’efficacia diretta della stessa anche tratti di formazione e lavoro: i giudici co-
munitari sanciscono l’incompatibilità delle
nei confronti dei beneficiari e non solo agevolazioni contributive con il mercato co-
dello Stato che attua il recupero26. mune», in Lav. giur. (Il), 2002, p. 433; PEDRONI -
CUNDARI, «Recupero degli aiuti di Stato sui CFL
EMILIO ROCCHINI e Corte Costituzionale», in Lav. giur (Il), 2009,
567; SGROI, «Sgravi contributivi incompatibili
con il diritto comunitario e termine di prescri-
Bibliografia zione per il relativo recupero», in Riv. dir. sic.
soc., 2009, p. 795 ss.; VALLEBONA, «Contratto di
BASENGHI, «L’obbligo di recupero degli aiuti formazione lavoro: riduzione dell’obbligo con-
illegittimi: la posizione dell’Italia», in Dir. rel. tributivo e divieto comunitario degli aiuti di
ind., 2005, p. 274; CINELLI, «Questioni aperte in Stato», in Mass. giur. lav., 2002, 461; VIESPOLI,
tema di prescrizione dei contributi previden- «Le azioni di recupero degli sgravi contributivi
ziali», in Dir. lav. Marche, 2008 p. 189; EMILIANI, illegittimamente concessi e il contempera-
«Contratti di formazione e lavoro, recupero mento fra il principio di effettività e il princi-
degli aiuti di Stato e termine di prescrizione», pio di certezza del diritto», in Lav. prev. oggi,
in Arg. dir. lav., 2008, p. 427; FEDELE, «Contratto 2011, p. 718 ss.

26 Cass., 3 maggio 2012, n. 6671, cit.; Cass., 4 2009, n. 5, cit.; App. L’Aquila, 18 aprile 2011, n.
maggio 2012, n. 6756, cit.; Trib. Roma 23 luglio 160, in PQM, 2011, 1, 65.
2009, n. 12945, cit.; Trib. Ragusa 19 gennaio
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La legittimazione dell’AGCM a ricorrere avverso i provvedimenti della p.a.
ex art. 21-bis l. 287/1990 e la violazione delle norme sugli aiuti di Stato

Sommario: I. INTRODUZIONE. – II. I PRESUPPOSTI E rere secondo le regole del titolo V del li-
IL FONDAMENTO DEL NUOVO POTERE NEL QUADRO bro IV del c.p.a. (e dunque dinanzi al giu-
COSTITUZIONALE ED EURO-UNITARIO. – III. L’AM- dice amministrativo) «contro gli atti am-
BITO DELL’AZIONE. – IV. I PRESUPPOSTI DEL RI-
CORSO: IL PARERE. – V. IL RITO APPLICABILE.
ministrativi generali, i regolamenti ed i
provvedimenti di qualsiasi amministra-
zione pubblica che violino le norme a tu-
I. INTRODUZIONE tela della concorrenza e del mercato»1.
Nell’ambito del più vasto complesso di L’ampia formulazione della norma,
disposizioni che, a partire dal d.l. n. 138 che attribuisce all’AGCM una legittima-
del 2011, hanno rinforzato il public enfor- zione ad impugnare qualsiasi atto (anche
cement nel settore della concorrenza e del a contenuto particolare) assunto da una
mercato, incrementando i poteri e i com- pubblica amministrazione2 in violazione
piti alla relativa autorità di garanzia, chia- delle norme a tutela della concorrenza e
mata a collaborare in prima linea al rilan- del mercato, le consente, tra l’altro, di in-
cio dell’economia attraverso la valorizza- cidere in via immediata su qualsiasi pro-
zione dell’effettività della concorrenza, un cedura concorsuale che, pur astratta-
ruolo di primo piano spetta sicuramente mente rispettosa del sistema pro-concor-
al nuovo – importantissimo – potere di le- renziale, integri nel suo concreto espleta-
gittimazione a ricorrere in sede giurisdi- mento una violazione delle sue regole
zionale avverso la violazione delle regole formali e/o sostanziali, eludendone i prin-
del predetto settore attribuito alla mede- cipi informatori.
sima AGCM dall’art. 35 del d.l. 6 dicem- Al di là delle problematiche che la di-
bre 2011, n. 201 (così detto decreto “salva sposizione potrà sollevare sul piano pra-
Italia”), convertito nella legge 22 dicem- tico (in relazione al limitato organico del-
bre 2011 n. 214. l’Autorità e alla oggettiva impossibilità
Il potere, che trova un lontano prece- per la medesima di “monitorare” tutti i
dente nel potere di agire in giudizio origi- provvedimenti amministrativi suscettibili
nariamente riconosciuto al Garante per di contravvenire alle norme sulla concor-
l’editoria, ancorché poi eliminato, e anti- renza, compito per il quale dovrebbe op-
cipa il potere di azione dell’istituenda Au- portunamente potersi avvalere quanto
torità dei Trasporti in materia di provve- meno delle Autorità di settore), si tratta,
dimenti sui taxi, costituisce invero una come è agevole rilevare, di una novità di
novità di massimo rilievo anche nel si- grandissimo significato, non soltanto per
stema generale, per il significato e gli ef- la forza che essa attribuisce all’AGCM e al
fetti che essa assume nel quadro della giu- valore primario riconosciuto alla concor-
stizia amministrativa e sui quali si è im- renza, ma anche e soprattutto per i poten-
mediatamente aperto un vasto dibattito. ziali effetti sulla ricostruzione generale
In particolare, l’art. 35 citato, sotto la della funzione del giudice amministra-
significativa rubrica «potenziamento del- tivo, che, accedendo ad una lettura della
l’Antitrust», ha aggiunto un art. 21-bis alla norma in termini di apertura alla legitti-
l. n. 287/1990, titolando l’Autorità a ricor- mazione pubblica all’azione «nell’inte-

1 L’art. 21-bis, comma 1, l. 287/1990, rubricata blica che violino le norme a tutela della concor-
«Poteri dell’Autorità Garante della concorrenza e renza e del mercato.
del mercato sugli atti amministrativi che determi- 2 La regola, in quanto eccezionale, dovrebbe
nano distorsioni della concorrenza», recita: quindi a stretto rigore trovare applicazione sol-
«L’Autorità garante della concorrenza e del mer- tanto alle pubbliche amministrazioni indicate
cato è legittimata ad agire in giudizio contro gli dall’art. 1, comma 2, d.lgs. n. 165 del 2001 e non
atti amministrativi generali, i regolamenti ed i anche ai cd “soggetti equiparati”, cfr. infra.
provvedimenti di qualsiasi amministrazione pub-
786 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

resse della legge», vedrebbe indubitabil- stema con l’introduzione dell’art. 21-bis
mente potenziato il suo ruolo di garanzia l. 287/1990, che addirittura trasforma
della «giustizia nell’amministrazione» af- l’AGCM da mero interveniente in una
fermata dall’art. 100 Cost. e più volte sot- controversia già sub judice in autonomo
tolineata dalla Corte costituzionale a par- promotore di un giudizio.
tire dalla sent. 204 del 20043. Il modello si avvicina peraltro in qual-
che modo alla procedura di infrazione at-
II. I PRESUPPOSTI E IL FONDAMENTO DEL
tivabile dalla Commissione europea e al
NUOVO POTERE NEL QUADRO COSTITUZIO-
relativo giudizio di constatazione dell’ina-
NALE E DELL’UE
dempienza, di cui si riscontra ormai
un’ampia casistica anche avverso atti am-
a) Il valore della concorrenza e del ministrativi (se ne ricordano, in via esem-
mercato nel diritto UE e l’obbligo di leale plificativa, rispetto a singole procedure di
collaborazione degli Stati membri per la affidamento di appalti pubblici4, a con-
relativa tutela. cessioni di trasporto5; al recupero di aiuti
Prima di scendere nel dettaglio della illegittimamente concessi6; ad accordi
natura e della disciplina della nuova par- [“patto d’area”] per lo sviluppo industriale
ticolarissima competenza attribuita al- in zone costituenti habitat naturali pro-
l’AGCM, merita come anticipato riflettere tetti7; al mancato esperimento di una va-
sulla circostanza che le nuove disposi- lutazione di impatto ambientale8, ecc.).
zioni costituiscono un importantissimo Con l’effetto che gli atti amministrativi
segnale di attenzione verso la garanzia di nazionali, adottati in materie coperte dal
un valore che trae dal diritto dell’Unione diritto UE, sono comunque esposti, oltre
europea una primaria rilevanza, in nome che alle possibili azioni giurisdizionali in-
del quale il legislatore italiano deroga alle tentate dai soggetti che ne lamentino la
più tradizionali regole del processo am- lesione delle proprie posizioni giuridiche
ministrativo, improntato alla tutela delle soggettive, al controllo operato, su inizia-
posizioni soggettive individuali, in favore tiva della Commissione, davanti alla
della tutela di un interesse, pur sempre Corte di giustizia.
particolare, ma facente capo ad un sog- E proprio in riferimento a queste ipo-
getto pubblico e soddisfatto attraverso il tesi un’autorevole dottrina9 ebbe qualche
mero rispetto della legge. tempo fa a chiedersi se, tale modello di
La scelta può leggersi in un certo garanzia dell’adempimento degli obblighi
senso come uno sviluppo della visione comunitari potesse essere in qualche
delle autorità nazionali in termini di modo utilizzato anche nel nostro sistema
amici curiae, proposta dall’art. 15, comma di giustizia amministrativa e, innanzi-
3, del Reg. 1 del 2003. tutto, se ve ne fosse la necessità, correlata
È evidente la coerenza della linea evo- ad eventuali nostre lacune in ordine alla
lutiva e, al tempo stesso, l’importanza del garanzia di giustizia nell’azione ammini-
salto in avanti compiuto dal nostro si- strativa, soprattutto dopo l’abolizione dei

3 Si rimanda sul punto a M.A. SANDULLI, Consi- 5 Corte giust., sez. II, 9 marzo 2006, causa C-
derazioni conclusive, in M.A. SANDULLI (a cura di), 323/03, Commissione/Spagna.
Il ruolo del giudice: le magistrature supreme, Atti 6 Corte giust., Grande Sezione, 7 luglio 2009,
del Convegno, svoltosi presso l’Università degli causa C-369/07, Commissione/Grecia.
studi “Roma Tre” il 18 e 19 maggio 2007, in 7 Corte giust., sez. II, 20 settembre 2007,
www.giustamm.it e in Quaderni del Foro amm.- causa C-388/05, Commissione/Italia; Corte giust.,
TAR, 2007; ID., Fonti e principi della giustizia am- sez. IV, 4 ottobre 2007, causa C-179/06; Commis-
ministrativa, in www.federalismi.it, 2008. sione/Italia.
4 Corte giust., Grande Sezione, 18 dicembre 8 Corte giust., sez. II, 5 luglio 2007, in causa
2007, in causa C-532/03, Commissione/Irlanda; C-255/05, Commissione/Italia.
Corte giust., sez. I, 4 giugno 2009, causa C-250/07, 9 G. GRECO, Il modello comunitario della pro-
Commissione/Grecia; Corte giust., Grande Se- cedura di infrazione e il deficit di sindacato di le-
zione, 13 novembre 2007, causa C-507/03, Com- gittimità dell’azione amministrativa in Italia, in
missione/Irlanda; Corte giust., sez. III, 18 luglio Riv. it. dir. pubbl. comun., 2010.
2007, causa C-503/04, Commissione/Germania.
M.A. SANDULLI – LA LEGITTIMAZIONE DELL’AGCM 787

controlli amministrativi, sia in ordine agli di attribuire valenza intersoggettiva ad in-


atti degli enti territoriali minori (riforma teressi qualificati di altro ente (Stato, Re-
del titolo V della Costituzione), sia in or- gione, ecc.), correlati ai propri compiti
dine agli atti amministrativi statali (ri- istituzionali (ad esempio, nel campo eco-
forma dei controlli preventivo di legitti- nomico e sociale) e ad ulteriori obblighi
mità della Corte dei conti), che lascia cir- giuridici, intestati appunto a tale diverso
coscritto il controllo pubblico ai – più ente».
gravi e limitati – casi di responsabilità Ancora più agevolmente, la lesione di
amministrativa e contabile. un interesse personale, specifico e qualifi-
Si rilevava dunque correttamente l’in- cato è riconoscibile in capo ad un sog-
sufficienza del controllo affidato alla sola getto istituito per la garanzia di un deter-
iniziativa dei soggetti privati, che peral- minato interesse pubblico, nell’ipotesi di
tro, proprio nelle materie che qui interes- violazione delle regole poste, da esso o da
sano, trova il pesante quanto ingiusto altri, a tutela di tale interesse.
ostacolo dell’ingente contributo unificato. b) Il problema della compatibilità con
Si suggeriva pertanto l’introduzione di l’art. 103 Cost.
una possibilità di attivazione del controllo La proposta ricostruzione consenti-
giurisdizionale da parte delle autorità ap- rebbe agevolmente di superare i delicati
partenenti al medesimo ente la cui nor- dubbi di legittimità costituzionale pronta-
mativa risulta violata, quale «importante mente sollevati in dottrina10 in riferi-
strumento per contrastare quel deficit di mento all’art. 103 Cost., sotto il profilo
legalità e quelle sacche di immunità, che della non riconducibilità dell’interesse
l’attuale nostro sistema non è in grado al- alla tutela della concorrenza alle posi-
trimenti di superare». zioni soggettive di interesse legittimo e, in
Il fondamento giuridico di tale potere particolari materie, di diritto soggettivo,
di legittimazione, non potendosi ricono- per la cui tutela soltanto la Costituzione
scere nella violazione di una propria consente (in deroga alla regola generale
norma la lesione di una posizione giuri- di cui all’art. 102) il ricorso al giudice am-
dica sostanziale del soggetto emanante, ministrativo.
era individuato nell’obbligo di leale colla- Come già anticipato nelle prime occa-
borazione (sancito dall’art. 120 Cost. e sioni di dibattito sul tema11, la critica è
dall’art. 4 § 3 TUE), vieppiù facilmente in- superabile con la considerazione, che in-
vocabile nei confronti dello Stato per il ri- fatti la predetta dottrina non condivide,
spetto delle regole UE, in forza della re- sul presupposto della natura indipen-
sponsabilità cui lo espone la loro viola- dente dell’AGCM, che essa è per legge l’af-
zione. Quanto meno la grave violazione di fidataria dell’interesse alla concorrenza,
tale obbligo, come acutamente osservato sicché è effettivamente portatrice di un
dalla surriferita dottrina, implica invero interesse sostanziale protetto dall’ordina-
la lesione di un interesse personale, speci- mento (nella specie, nella forma dell’inte-
fico e qualificato dell’ente la cui norma è resse legittimo), che si soggettivizza in
stata violata: «Perché la sussistenza di un capo ad essa12 e ne riceve immediata le-
obbligo di leale collaborazione consente sione anche nel caso degli atti a conte-

10 F. CINTIOLI, Osservazioni sul ricorso giuri- annullamento nel codice del processo ammini-
sdizionale dell’Autorità garante della concorrenza strativo e nelle sue applicazioni giurispruden-
e del mercato (art. 21-bis della legge n. 287 del ziali, svoltosi nella stessa Università il 26 aprile
1990), in www.giustamm.it, gennaio 2012. 2012.
11 M.A. SANDULLI, Il nuovo potere di ricorso del- 12 In senso radicalmente contrario, F. CINTIOLI,
l’AGCM a tutela della concorrenza, Relazione al op. cit. La posizione negativa sembra condivisa
Convegno dell’AIGE (Associazione italiana giu- anche da F. ARENA, Atti amministrativi e restrizioni
risti europei) sul tema Norme europee sulla della concorrenza: i nuovi poteri dell’Antitrust ita-
concorrenza e tutela dinanzi al giudice ammini- liana, Relazione al X Convegno Antitrust svoltosi
strativo - EU Competition Law and the enforce- a Treviso nei giorni 18 e 19 maggio 2012. L’impo-
ment before the administrative Courts, svoltosi stazione è condivisa da R. GIOVAGNOLI, Autorità in-
nell’Università «Roma Tre» il 19 aprile 2012, e In- dipendenti e tecniche di sindacato giurisdizionale,
troduzione all’Incontro di studio su L’azione di in www.giustizia-amministrativa.it.
788 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

nuto normativo o generale. Sicché, nel- alla migliore attuazione del valore «con-
l’attuale quadro normativo, gli ostacoli al correnza», di cui è specifico affidatario,
suo accesso diretto alla giustizia non sono anche in contrapposizione con i diversi
tanto ravvisabili nella inconfigurabilità in interessi, pubblici o privati, di altri sog-
capo alla stessa di un interesse sostan- getti: interesse leso dalla mera violazione
ziale, «qualificato» in quanto fatto og- della legge e dall’inosservanza dell’invito,
getto di una particolare considerazione espresso nel parere di non conformità a
dall’ordinamento e per questo differen- rispettarla, e dunque direttamente soddi-
ziato da quello della generalità degli altri sfatto dal ripristino della legalità violata
soggetti. Gli ostacoli consistono, se mai, nei termini da esso all’uopo indicati.
nella difficoltà di configurare in capo al- La scelta on ordine alla possibilità di
l’Autorità un interesse processuale consi- agire direttamente a tutela di tali inte-
stente, come noto, nella possibilità di con- ressi, che, ripeto, si distinguono dall’inte-
seguire un vantaggio personale, concreto resse generale e «vuoto» di contenuti al ri-
e attuale dalla decisione. Proprio in spetto della legge affidato al potere giuri-
quanto derivanti da prescrizioni di legge sdizionale, è dunque una scelta di stretto
ordinaria, tali condizioni possono però diritto positivo, che non è condizionata
trovare una deroga in fonti di pari rango, dal vigente quadro costituzionale.
nella specie sopravvenute e speciali, che, Il quadro legislativo e giurispruden-
in un’ottica di massima garanzia della ziale offre del resto sempre più frequenti
giustizia nell’amministrazione (affidata al esempi di aperture alla legittimazione di
Consiglio di Stato ex art. 100 Cost.) iden- soggetti pubblici e di associazioni ad agire
tifichino, per le Authorities, tale interesse a tutela di interessi superindividuali.
nel rispetto delle regole della concor- Si segnalano in primis le due ipotesi di
renza. Del pari non sembra condivisibile legittimazione delle associazioni di cate-
l’argomento che il principio di effettività goria ad agire a tutela degli interessi col-
della tutela – e le regole che sul suo pre- lettivi e degli interessi diffusi previste dal-
supposto informano il processo ammini- l’art. 4 l. 180/2011, che, per un verso legit-
strativo – avrebbe valenza soltanto per gli tima le associazioni rappresentate in al-
interessi dei singoli e non anche per quelli meno cinque camere di commercio e le
a carattere superindividuale, ancorché loro articolazioni territoriali e di catego-
specificamente protetti dall’ordinamento ria ad agire in giudizio «sia a tutela di in-
e affidati addirittura alla cura di un sog- teressi relativi alla generalità dei soggetti
getto appositamente istituito e deputato appartenenti alla categoria professionale,
ad operare in posizione di «indipen- sia», ed è questo l’elemento di novità, «a
denza» dall’apparato amministrativo e di tutela di interessi omogenei relativi solo
Governo. Proprio la natura indipendente ad alcuni soggetti»; e, per l’altro, legittima
delle Autorità e la specifica missione ad le associazioni di categoria maggiormente
esse affidata (tutela di uno specifico inte- rappresentative a livello nazionale, regio-
resse pubblico che, per le forti implica- nale e provinciale «ad impugnare gli atti
zioni economiche e sovranazionali, si amministrativi lesivi degli interessi dif-
vuole sottratta all’apparato governativo) fusi».
giustificano infatti la scelta legislativa di Come è stato giustamente sottolineato,
attribuire in primis a tali soggetti la legit- la speciale legittimazione riconosciuta
timazione processuale ad agire per assi- alle associazioni di categoria, ai vari li-
curarne la tutela. velli e secondo il grado di rappresentati-
In altri termini, il nuovo potere del- vità, sta a significare non solo il definitivo
l’AGCM, più che come potere di azione superamento di alcune acquisizioni giuri-
nell’interesse generale della legge in uno sprudenziali circa i limiti, i presupposti e
specifico settore (effettivamente di diffi- le condizioni di azionabilità di procedure
cile riconduzione all’interesse legittimo), e provvedimenti nel settore della concor-
deve essere visto come diretta e naturale renza, del mercato e dell’attività d’impre-
espressione dell’interesse – pubblico, ma sa, ma comporterà un notevole amplia-
pur sempre particolare e differenziato – mento della capacità di intervento per il
M.A. SANDULLI – LA LEGITTIMAZIONE DELL’AGCM 789

rispetto delle norme poste a tutela della li- sent. sez. III-ter, 15 marzo 2013 n. 2720,
bertà di impresa, e, in generale, dei prin- ha su queste premesse dichiarato la mani-
cipi codificati nello Statuto delle imprese13. festa infondatezza delle eccezioni di legit-
Una significativa anticipazione della timità costituzionale dell’art. 21-bis l. n.
progressiva apertura della legittimazione 287 del 1990 con gli artt. 24, 103, 113 e 95
ad agire è rinvenibile nel d.lgs. 198/2009 Cost.
che, in attuazione dell’art. 4, l. 4 marzo Esse trovano peraltro indiretto con-
2009, n. 15, in materia di ricorso per l’ef- forto negli argomenti utilizzati dalla sen-
ficienza delle amministrazioni e dei con- tenza n. 20 del 2013 della Corte costitu-
cessionari di servizi pubblici, aveva rico- zionale, che, nel dichiarare l’inammissibi-
nosciuto la possibilità di agire in giudizio lità (sotto il profilo dei vizi denunciati)
per «ripristinare il corretto svolgimento del ricorso proposto in via principale
della funzione o la corretta erogazione di dalla Regione Veneto contro lo stesso art.
un servizio», oltre che ai singoli titolari di 21-bis, ha significativamente sottolineato,
interessi giuridicamente rilevanti ed omo- a «giustificazione» dei nuovi poteri del-
genei per una pluralità di utenti e consu- l’AGCM, che, nell’ipotesi introdotta dal
matori, alle «associazioni o comitati a tu- citato art. 35, «è inesatto parlare di «nuovo
tela degli interessi dei propri associati»14. e generalizzato controllo di legittimità»,
In tale disposizione la giurisprudenza am- (omissis) perché operante soltanto in or-
ministrativa ha trovato il sostegno norma- dine agli atti amministrativi «che violino le
tivo per individuare un criterio idoneo a norme a tutela della concorrenza e del mer-
riconoscere la legittimazione ad agire cor- cato» (norma censurata, comma 1)».
relata «per un verso, all’esistenza di inte- Anche a voler negare la possibilità di
ressi giuridicamente rilevanti e omogenei «soggettivizzare» l’interesse alla tutela
per una pluralità di utenti e consumatori, della concorrenza in capo all’AGCM, il
per altro verso, alla riferibilità di tali inte- nuovo potere di legittimazione a ricorrere
ressi ad un soggetto titolare, ed infine, al- conferitole dall’art. 35 d.l. «salva Italia»
l’esistenza di una lesione diretta, concreta non appare peraltro in ineludibile contra-
ed attuale dei propri interessi». Per questa sto con l’attuale assetto costituzionale.
strada, il G.A. ha così riconosciuto al- Due, ad un’attenta riflessione, gli argo-
l’Ente locale territoriale, ente esponen- menti spendibili in questo senso. In pri-
ziale e rappresentativo degli interessi mis, e con valore assorbente, la necessaria
della propria comunità nelle materie di correlazione dei poteri giurisdizionali ri-
competenza istituzionale, una più ampia conosciuti dall’art. 103 Cost. al Consiglio
legittimazione per «altre materie non di- di Stato e agli altri organi di giustizia am-
rettamente conferitegli dalla legge»15. ministrativa con il surrichiamato ruolo di
Le conclusioni sopra esposte sono garante della «giustizia nell’amministra-
state condivise dal TAR Lazio, che, con zione» che l’art. 100 Cost. riconosce allo
13 P. QUINTO, Le imprese protagoniste nel pro- zioni di categoria delle imprese e la loro rappre-
cesso amministrativo: una nuova dimensione del- sentatività degli interessi diffusi in quel settore,
l’interesse legittimo, in www.giustamm.it. non può essere disconosciuta la legittimazione di
14 La più recente giurisprudenza amministra- dette associazioni a proporre azioni per l’effi-
tiva ha poi osservato che la disciplina transitoria cienza della Pubblica Amministrazione, ricorren-
di cui all’art. 7 del d.lgs. n. 198/2009, laddove su- done i presupposti legali ed in presenza degli in-
bordina l’applicabilità delle norme all’adozione di teressi categoriali. Significativamente il TAR della
decreti attuativi deputati a definire gli obblighi Basilicata (sez. I, 23 settembre 2011, n. 478) acco-
contenuti nelle carte dei servizi, non opera nell’i- gliendo il ricorso di una associazione privata,
potesi in cui il legislatore abbia già delineato il della quale ha riconosciuto il grado di rappresen-
comportamento esigibile dell’amministrazione. tatività di interessi diffusi degli utenti, ha condan-
L’azione è, quindi, direttamente esperibile nell’i- nato la Regione a consentire di interloquire tra-
potesi di omissione o tardiva emanazione di atti mite posta elettronica certificata e a rendere
amministrativi generali obbligatori e non aventi visibile nella home page del sito l’elenco degli
contenuto normativo (TAR Lazio, Roma, sez. III, indirizzi di posta elettronica certificata, come im-
20 giugno 2011, n. 552, confermata dal Consiglio posto dalle “Linee guida” dettate dal Ministero
di Stato, sez. VI, 9 giugno 2011, n. 3512). Da cui per la pubblica amministrazione e l’innovazione.
l’ulteriore considerazione che, una volta ricono- 15 Consiglio di Stato, sez. IV, 9 dicembre 2010,
sciuta la legittimazione processuale delle associa- n. 8683.
790 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

stesso giudice, ruolo più volte sottolineato stero della concorrenza» nel giudizio am-
dalla Corte costituzionale a partire dalla ministrativo.
sent. 204/ 2004 e significativamente ri- L’assimilazione è però a ben vedere
chiamato anche dal Presidente emerito inesatta e rischia di creare confusione. Il
del Consiglio di Stato Giancarlo Coraggio pubblico ministero, come il giudice, agi-
nel suo discorso di insediamento16: un sce nell’interesse della legge, senza farsi
ruolo perfettamente in linea con una le- portatore di alcun interesse particolare.
gittimazione di una Autorità indipen- Di contro, l’AGCM, come sopra rilevato,
dente ad agire nell’interesse del rispetto agisce a tutela dell’interesse (proprio o di
delle norme di cui è garante, anche per terzi) al rispetto delle regole sulla concor-
tutelare posizioni soggettive di terzi lesi renza, in termini al più assimilabili all’a-
dalla loro violazione da parte della p.a.; in zione del Procuratore della Corte dei
aggiunta, il valore primario che l’ordina- conti a tutela dell’erario. Non è quindi
mento costituzionale e dell’Unione euro- forse corretto parlare di superamento del
pea riconoscono alla concorrenza, cui si processo di parti, quanto piuttosto di va-
correla la già richiamata responsabilità lorizzazione, «potenziamento» appunto,
dello Stato per la violazione delle norme del ruolo del soggetto affidatario della tu-
UE17 e la coerente attribuzione ad un or- tela di un interesse pubblico particolare,
gano pubblico del potere di agire a tutela fino al punto di essere legittimato ad agire
delle lesioni arrecate alle posizioni giuri- direttamente in giudizio contro gli atti e i
diche soggettive dalla violazione delle comportamenti che, violando la legge, ne
norme che tutelano tale valore. integrino una lesione, in aggiunta a quella
Come già osservato in sede di rifles- dei diritti e degli interessi degli operatori,
sione a prima lettura sulle novità legisla- pubblici o privati, specificamente coin-
tive di fine 2011 sul processo amministra- volti.
tivo18, il giudizio che viene instaurato dal- Con la conseguenza che anche i «pa-
l’Autorità si spoglia in quest’ottica dalle letti» posti dalla giurisprudenza ammini-
vesti tipiche del giudizio di parti a tutela strativa in tema di legittimazione all’im-
di una specifica posizione giuridica sog- pugnazione degli atti di gara (cfr. da ul-
gettiva del ricorrente, per assumere con- tima, la discussa sentenza dell’adunanza
notazioni più propriamente oggettive, che plenaria del Consiglio di Stato n. 4 del
hanno fatto addirittura parlare dell’intro- 2011)19 o i nuovi gravosi oneri di accesso
duzione di una sorta di «pubblico mini- alla giustizia potrebbero sostanzialmente

16 Leggibile su www.giustizia-amministrativa. lare, a tale fine risulta del tutto insufficiente il ri-
it. ferimento a una utilità meramente ipotetica o
17 Quest’ultimo elemento è valorizzato in par- eventuale, che richiede, per la sua compiuta rea-
ticolare da F. ARENA, op. cit., che testualmente ri- lizzazione, come avviene nella vicenda in esame,
conosce nello scopo perseguito dalla disposizione il passaggio attraverso una pluralità di fasi e di
– id est la promozione di un valore costituzional- atti ricadenti nella sfera della più ampia disponi-
mente garantito, quale la concorrenza – l’idoneità bilità dell’amministrazione (…) infatti, l’eventuale
a «fronteggiare perplessità, pur comprensibili, “interesse pratico” alla rinnovazione della gara,
anche con riferimento al sistema di giustizia am- allegato dalla parte ricorrente, non dimostra, da
ministrativa delineato in Costituzione». solo, la titolarità di una posizione giuridica fon-
18 M.A. SANDULLI, Il processo davanti al giudice dante la legittimazione al ricorso. Tale aspettativa
amministrativo nelle novità legislative della fine del non si distingue da quella che potrebbe vantare
2011, in Osservatorio del Foro amm. TAR, 12, qualsiasi operatore del settore, che aspiri a parte-
2011. cipare ad una futura selezione». In dottrina si
19 Si tratta della nota sentenza sul rapporto veda F. SAITTA, La legittimazione ad impugnare i
tra ricorso principale e ricorso incidentale, nella bandi di gara: considerazioni critiche sugli orienta-
quale, in merito al particolare profilo della tutela menti giurisprudenziali, in Riv. trim. app., 2001,
dell’interesse “strumentale”, il Supremo Con- 563 ss.; L.R. PERFETTI, Interesse a ricorrere e con-
sesso, nella sua composizione plenaria, ha anche fini dell’azione di annullamento. Il problema del-
affermato che: «in linea generale, il possibile van- l’impugnazione del bando di gara, in Dir. proc.
taggio ottenibile dalla pronuncia di annullamento amm., 2003, 809 ss.; D. VAIANO, L’onere di imme-
non risulta affatto idoneo a determinare, da solo, diata impugnazione del bando e della successiva
il riconoscimento di una situazione differenziata, partecipazione alla gara tra legittimazione ad agire
fondante la legittimazione al ricorso. In partico- ed interesse a ricorrere, ivi, 2004, 697 ss.
M.A. SANDULLI – LA LEGITTIMAZIONE DELL’AGCM 791

essere superati attraverso una denuncia siglio di Stato dall’art. 100 Cost., le nuove
all’AGCM e un successivo ricorso da parte disposizioni potrebbero quindi aprire la
di quest’ultima. strada ad una progressiva estensione di
La tendenza verso una maggiore og- un giudizio amministrativo di tipo ogget-
gettivizzazione del giudizio amministra- tivo a tutela di interessi generali primari
tivo, timidamente anticipata dall’art. 146, (quali l’ambiente, la salute, la sicurezza, il
comma 11 del Codice dei beni culturali e paesaggio, ecc.), con nuove forme di legit-
del paesaggio nel testo approvato con timazione «pubblica» a ricorrere ovvero
d.lgs. n. 42 del 2004 (ma repentinamente con meccanismi di indebolimento dello
abrogato nelle successive modifiche)20, è stretto rapporto chiesto/pronunciato (an-
stata per vero da più parti correttamente che mediante l’eventuale irrinunciabilità
riscontrata anche nelle nuove disposi- dell’azione) o con l’introduzione di ulte-
zioni introdotte nel rito speciale sulle con- riori sanzioni.
troversie in materia di contratti pubblici
in attuazione della Dir. 2007/66, trasfuse, III. L’AMBITO DELL’AZIONE
con alcune modificazioni, negli artt. 120
ss. c.p.a.21. A tutela dell’interesse generale Passando alla disamina della disciplina
al rispetto delle regole dell’evidenza pub- positiva, il primo tema su cui occorre fer-
blica e in deroga al principio di stretta mare l’attenzione è costituto dallo stesso
corrispondenza tra chiesto e pronunciato, ambito di applicazione del nuovo potere.
il legislatore ha infatti, come noto, ricono- L’ampia formulazione della norma,
sciuto al giudice adito contro il provvedi- che, come si è visto, attribuisce all’AGCM
mento di aggiudicazione il potere/dovere una legittimazione ad impugnare qual-
di dichiarare in ogni caso la cessazione di siasi atto (a contenuto normativo, gene-
efficacia del contratto stipulato in esito rale o anche particolare) assunto da una
alle più gravi violazioni delle regole pro pubblica amministrazione in violazione
concorrenziali, a prescindere da una spe- delle norme «a tutela della concorrenza e
cifica richiesta in tal senso. Analoga ratio del mercato», le consente indubbiamente
informa l’introduzione del nuovo sistema un vasto spettro di intervento, che, tutta-
di sanzioni amministrative, che il giudice, via, proprio per la sua eccezionalità, non
d’ufficio, è chiamato a disporre in alterna- può essere esteso al di là della specifica
tiva alla dichiarazione integrale di ineffi- violazione delle disposizioni dell’ordina-
cacia del contratto, quando, pur in pre- mento positivo effettivamente dirette alla
senza delle suddette più gravi violazioni, tutela della concorrenza e del mercato, ivi
questa non sia possibile. compreso l’eccesso di potere, in quanto
Come era stato autorevolmente pro- rientrante nella più ampia categoria dei
spettato proprio con riguardo a tali ul- vizi di legittimità, ma senza potersi spin-
time previsioni22, in coerenza con il ri- gere ad abbracciare, seguendo un approc-
chiamato ruolo di garanzia della «giusti- cio economico-sostanzialista, ogni astrat-
zia nell’amministrazione» affidato al Con- ta lesione del benessere del consumatore
20 La disposizione (su cui si richiama l’imme- dinanze o le sentenze del TAR in materia anche
diato commento di M.A. SANDULLI, Verso un pro- nelle ipotesi in cui non avessero proposto il ri-
cesso amministrativo «oggettivo» (nota a margine corso di primo grado (secondo periodo).
dell’art. 146 co. 11 d.lgs. n. 42 del 2004), in Foro 21 Sul tema delle sanzioni alternative si ve-
amm. - TAR, 2004) prevedeva infatti, da un lato, dano per tutti i rilievi di M.A. SANDULLI Inefficacia
un «obbligo di decisione» dei ricorsi proposti av- del contratto e sanzioni alternative, in Il sistema
verso i provvedimenti di autorizzazione paesistica della giustizia amministrativa negli appalti pub-
anche nell’ipotesi di rinuncia o di sopravvenuto blici in Europa, (a cura di) G. GRECO, Milano, 2011
venir meno dell’interesse da parte del ricorrente e R. CHIEPPA, Il Codice del processo amministra-
(comma 11, primo periodo) e, dall’altro, la possi- tivo, Milano, Giuffrè, 2012.
bilità dei soggetti legittimati a ricorrere avverso 22 Cfr. la Relazione del Presidente Coraggio
l’autorizzazione (identificati dallo stesso comma alla Tavola Rotonda sul tema «Verso il codice del
11 nelle associazioni ambientaliste portatrici di processo amministrativo» svoltasi nell’Aula ma-
interessi diffusi ex art. 13 l n. 349 del 1986 e in gna della Corte di cassazione il 21 aprile 2010
qualsiasi altro soggetto pubblico o privato che ne sullo schema di c.p.a. redatto dalla Commissione
abbia interesse) di proporre appello avverso le or- speciale istituita presso il Consiglio di Stato.
792 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

(troppo legata a parametri di tipo sogget- nistrativi in contrasto con il divieto di


tivo e dunque pericolosamente arbitrari). aiuti di Stato di cui agli artt. 107 ss.
Quanto alla tipologia delle disposi- TFUE, per i casi nei quali l’accertamento
zioni riconducibili alla violazione delle re- di illegittimità dell’aiuto sia stato già ef-
gole a tutela della concorrenza e del mer- fettuato dalla Commissione, alla quale
cato, vengono innanzi tutto in considera- l’ordinamento UE riserva la relativa com-
zione, anche per l’evidente analogia con le petenza.
surrichiamate disposizioni del Reg. 1/ Una sfera nella quale, stante la stretta
2003, gli artt. 101 e 102 TFUE, i quali, in- correlazione con la tutela concorrenza ri-
dividuando rispettivamente le caratteri- petutamente riconosciuta anche dalla
stiche dell’intesa anticoncorrenziale e del- Corte costituzionale e dalla Corte di Giu-
l’abuso di posizione dominante, rappre- stizia, l’AGCM dovrebbe poter sicura-
sentano le principali fonti di riferimento mente intervenire, nonostante le perples-
dell’azione antitrust in ambito europeo. sità espresse in sede di primo com-
Il nuovo potere di azione dell’AGCM si mento24, è quella delle procedure concor-
viene così ad aggiungere all’attuale si- suali, ivi comprese quelle che, pur
stema di reazioni configurate dall’ordina- formalmente rispettose del sistema pro-
mento, interno ed europeo a tali illeciti e, concorrenziale, integrino nei contenuti
in particolare, per quanto riguarda il di- delle regole di ammissione e/o di selezione
ritto nazionale, a rafforzare i due modelli o nella loro concreta attuazione una viola-
del private enforcement, attraverso l’a- zione delle sue norme formali e/o sostan-
zione davanti al g.o. ex art. 33 l. 287/1990, ziali, eludendone i principi informatori. In
e del public enforcement, affidato al potere senso favorevole a tale possibilità di ri-
di vigilanza e di controllo della stessa Au- corso opera del resto il già richiamato rin-
torità, già deputata, nell’ambito del si- vio all’intero titolo V del libro IV del c.p.a.,
stema disciplinato dal Reg. 1/2003, ad che, salvo l’art. 119, si occupa proprio del
esercitare un potere di accertamento e di contenzioso in materia di appalti pubblici.
sanzione nei confronti delle imprese ov- Si è già detto poi che il nuovo art. 21-
vero di segnalazione al Parlamento (art. bis l. 287/1990 riconosce in via generale
21 l. 287/1990), nei confronti degli atti di all’AGCM la legittimazione ad impugnare
natura legislativa o regolamentare non- qualsiasi atto (a contenuto normativo, ge-
ché dei provvedimenti amministrativi di nerale o anche particolare) assunto da
carattere generale che determinano o una «pubblica amministrazione». Que-
semplicemente consentono distorsioni st’ultima precisazione è molto impor-
della concorrenza o del mercato senza tante: la regola, in quanto eccezionale,
trovare giustificazione in esigenze di ca- non dovrebbe (il condizionale, stante lo
rattere generale. Quanto meno rispetto ad scarso rigore del nostro sistema legisla-
atti amministrativi assunti in violazione tivo, è necessariamente d’obbligo) trovare
dei principi espressi da tali articoli e delle dunque applicazione alle imprese pubbli-
interpretazioni che ne ha dato la giuri- che25 e, secondo la più recente giurispru-
sprudenza della Corte di Giustizia, non denza della Corte di cassazione26, agli or-
sembra dunque possibile escludere l’a- ganismi di diritto pubblico, che, se sono
zione diretta dell’Autorità davanti al TAR, equiparabili ed equiparati alle pubbliche
sicuramente più efficace del suddetto po- amministrazioni ad alcuni fini, non sono
tere di segnalazione al Parlamento. però perfettamente identificabili con le
Un altro possibile ambito di impugna- medesime. Sembra pertanto corretto
zione è stato poi configurato dai primi au- escludere il ricorso diretto contro le deci-
torevoli commentatori23 negli atti ammi- sioni dei soggetti diversi dalle pubbliche
23 F. CINTIOLI, op. cit. 26 Il riferimento è alla sentenza 22 dicembre
24 Il riferimento è ancora a F. CINTIOLI, ibidem. 2011, n. 28329, con cui le SS.UU. hanno affer-
25 Sulla peculiare natura delle imprese pubbli- mato la giurisdizione del g.o. sulle controversie
che e sui limiti della loro assimilabilità alle pubbli- relative alla procedura indetta dalla RAI per la se-
che amministrazioni cfr. Cons. Stato, Ad. Plen, n. lezione di alcuni giornalisti.
16 del 2011 e Cass., SS.UU., ord. n. 8511 del 2012.
M.A. SANDULLI – LA LEGITTIMAZIONE DELL’AGCM 793

amministrazioni di cui all’art. 1, comma che la Carta dei diritti fondamentali del-
2, d.lgs. 165/2001 (si pensi alle società l’Unione europea, ma anche in diverse
pubbliche, ai consorzi istituzionali ecc.) sentenze della Corte di Giustizia, pone
che pongano in essere comportamenti an- tuttavia espressamente la sospensione im-
ticoncorrenziali. mediata dell’efficacia dell’atto lesivo delle
regole pro-concorrenziali come impre-
IV. I PRESUPPOSTI DEL RICORSO: IL PARERE
scindibile corollario del principio di effet-
tività della tutela.
I commi 2 e 3 del del nuovo art. 21-bis L’obbligo del previo procedimento
disciplinano la proposizione del ricorso27. stragiudiziale e la mancata previsione di
In particolare, a norma del comma 2, termini per la relativa attivazione desta
l’Autorità, se riscontra la violazione delle pertanto, da un lato, evidenti problemi di
norme a tutela della concorrenza e del certezza del diritto, consentendo un inter-
mercato, deve preliminarmente procedere vento del giudice anche a distanza di mesi
all’emanazione di un parere motivato, nel o anni e preclude dall’altro alla stessa
quale indica all’Amministrazione autrice AGCM, nel caso in cui essa riesca ad atti-
dell’atto gli specifici profili di illegittimità varsi in modo celere, di impedire che
rilevati (secondo uno schema in qualche l’atto contestato produca i suoi effetti.
modo analogo all’informativa di ricorso Ciò, se sicuramente pone fondati dubbi di
di cui all’art. 243-bis del d.lgs. n.163 del compatibilità costituzionale sotto il pro-
2006). Se l’amministrazione non si con- filo della violazione del principio della ra-
forma nei sessanta giorni successivi alla gionevolezza, potrebbe addirittura giusti-
comunicazione del parere, entro i succes- ficare una disapplicazione del secondo
sivi trenta giorni l’Autorità può presentare comma in nome dei principi dell’ordina-
(con la difesa ex lege dell’Avvocatura dello mento UE, quanto meno nei casi di viola-
Stato), il ricorso al TAR. zioni più gravi in cui la sospensione ap-
La necessità o meno del parere è già paia l’unico strumento per conseguire
vexata quaestio sotto diversi profili. una tutela effettiva.
La lettura testuale della disposizione e Occorre invero a questo riguardo os-
la perfetta coincidenza oggettiva con il servare che, una volta riconosciuto in
precedente comma 1 non sembrano la- capo all’AGCM un interesse qualificato ad
sciare spazio ad un ricorso non preceduto impugnare gli attivi lesivi della concor-
dal parere. Considerato che peraltro il le- renza, non ha all’evidenza alcuna logica
gislatore non fissa alcun termine per l’e- privare tale interesse della forma più effi-
spressione del parere (che vale del resto a cace di tutela, spesso indispensabile ad
rafforzare il rapporto tra legittimazione a assicurare, all’esito del giudizio, quella ri-
ricorrere e lesione di un interesse del- pristinatoria, che, proprio per la peculia-
l’AGCM), il modello rischia di contraddire rità del soggetto e del valore protetto, non
all’esigenza di immediatezza della tutela può essere validamente sostituita da
avverso gli atti lesivi della concorrenza, quella risarcitoria.
confermata anche dal rinvio al rito spe- In merito a ciò, la Direttiva ricorsi – e
ciale accelerato di cui all’art. 119 c.p.a.28. il principio è all’evidenza valido, quanto-
Proprio il diritto europeo, nella Diret- meno, per tutte le controversie in materia
tiva 2007/66 sui ricorsi in materia di di concorrenza – ha espressamente chia-
appalti, espressamente richiamando an- rito che la tutela contro la violazione delle

27 L’art. 21-bis, commi 2 e 3, l. 287/1990, re- alla comunicazione del parere, l’Autorità può pre-
cita: «2. L’Autorità garante della concorrenza e del sentare, tramite l’Avvocatura dello Stato, il ri-
mercato, se ritiene che una pubblica amministra- corso, entro i successivi trenta giorni. // 3. Ai giu-
zione abbia emanato un atto in violazione delle dizi instaurati ai sensi del comma 1 si applica la
norme a tutela della concorrenza e del mercato, disciplina di cui al Libro IV, Titolo V, del d.lgs. 2
emette, entro sessanta giorni, un parere motivato, luglio 2010, n. 104».
nel quale indica gli specifici profili delle viola- 28 Cfr. M. LIBERTINI, I nuovi poteri dell’Autorità
zioni riscontrate. Se la pubblica amministrazione antitrust, in www.federalismi.it.
non si conforma nei sessanta giorni successivi
794 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

regole che la disciplinano non può essere titolo V del libro IV del c.p.a. La disposi-
adeguatamente soddisfatta attraverso il zione è in questi termini assolutamente
risarcimento del danno per equivalente. criptica: il titolo V si occupa invero tanto,
E meno ancora, si ripete, tale forma di all’art. 119 c.p.a., del «rito speciale co-
soddisfazione può dirsi sufficiente per mune a particolari materie» considerate
l’interesse affidato all’AGCM, che, per la economicamente o politicamente più
sua natura pubblica, non può essere ri- «sensibili», tra cui, in particolare le con-
dotto ad una mera compensazione econo- troversie sugli atti delle autorità ammini-
mica. strative indipendenti (essenzialmente ca-
Proprio la natura ultraindividuale del- ratterizzato dalla dimidiazione dei ter-
l’interesse protetto rende poi ancora più mini processuali diversi dalla proposi-
importante la tutela cautelare, che già la zione dei ricorsi di primo grado e da un
novella legislativa del 2006 (introducendo maggiore rigore nella concessione delle
l’art. 14-bis alla l. 287/1990) aveva consen- misure cautelari), quanto, agli artt. 120
tito all’Autorità di esercitare in via diretta, ss., del rito super speciale per le contro-
con l’adozione di proprie misure caute- versie sugli atti di affidamento di lavori,
lari, in esito ad una constatazione in via servizi e forniture. La novella non chiari-
sommaria della sussistenza di un’infra- sce tuttavia quale dei due riti trovi effetti-
zione, nei casi di urgenza dovuta al ri- vamente applicazione ai giudizi de qui-
schio di un danno grave e irreparabile per bus. La logica farebbe ritenere che la spe-
la concorrenza. cialissima disciplina del rito appalti trovi
In particolare, il nuovo potere di azio- applicazione esclusivamente ai giudizi
ne dell’AGCM potrebbe poi consentire la eventualmente instaurati dall’AGCM in
richiesta (e l’ottenimento) della sospen- questa materia, valendo in ogni altro caso
sione (e magari dell’obbligo giurisdizio- le regole meno complesse di cui all’art.
nale di riesame) di quegli atti che, per il 119 c.p.a. A prescindere dall’anomalia
loro contenuto non immediatamente le- dell’applicazione di un regime cautelare
sivo di interessi individuali), non sono im- più rigido (in favore del resistente) per i
pugnabili da parte dei singoli, con l’in- ricorsi proposti da un organo titolare di
dubbio vantaggio di impedire la prosecu- un potere pubblico nell’interesse al mi-
zione di un procedimento o l’applicazione gliore rispetto delle norme sulla concor-
di regole lesive della concorrenza. renza, sarà poi in ogni caso necessario
Le innegabili ragioni di certezza del stabilire gli opportuni adattamenti delle
diritto che il legislatore – interno ed euro- regole di cui agli artt. 120 ss. c.p.a. (im-
peo – hanno posto a base di una disci- prontate al rapporto tra impresa e sta-
plina processuale accelerata e di rigidi zione appaltante ed eventuali aggiudica-
termini di decadenza dall’azione (anche a tari, in una logica di bilanciamento dei di-
prescindere da una effettiva conoscenza versi interessi, anche ai fini della tutela
dell’atto lesivo, come nel caso del termine del contraente e dell’eventuale risarci-
massimo semestrale per contestare la sti- mento per equivalente) al nuovo giudizio
pula di un contratto), in una con quanto nell’interesse di un valore pubblico.
sopra esposto sulla soggettivizzazione A ciò si aggiunge il silenzio della legge
dell’interesse ad agire, spingono per altro sull’individuazione del giudice compe-
verso ad applicare anche all’AGCM i ter- tente, che non consente di estendere ai
mini di decadenza previsti per ogni altro giudizi de quibus la competenza funzio-
soggetto. nale del TAR del Lazio, nel quale sono in-
vece concentrate a norma dell’art. 135
V. IL RITO APPLICABILE
c.p.a. le controversie contro i provvedi-
menti delle Autorità per la concorrenza,
Riguardo al rito applicabile al ricorso per i contratti pubblici e per le telecomu-
proposto dall’AGCM, il comma 3 del nicazioni, evidentemente in considera-
nuovo art. 21-bis dispone, come antici- zione dell’esigenza di riunire di fronte ad
pato, che al giudizio instaurato dall’Auto- un unico giudice le questioni attinenti alle
rità si applica la disciplina disegnata dal determinazioni tecnico-giuridiche assun-
M.A. SANDULLI – LA LEGITTIMAZIONE DELL’AGCM 795

te da tali particolari organismi in nome di legittimità dell’azione amministrativa in Ita-


dei primari interessi economici ad essi af- lia», in Riv. it. dir. pubbl. comun., 2010; F. CIN-
TIOLI, «Osservazioni sul ricorso giurisdizionale
fidati. Il generico richiamo al titolo V del
dell’Autorità garante della concorrenza e del
libro IV, comprensivo, come già sottoli- mercato (art. 21-bis della legge n. 287 del
neato, anche del rito sugli appalti, giusti- 1990)», in www.giustamm.it, gennaio 2012; M.
fica invero la mancata previsione di una LIBERTINI, «I nuovi poteri dell’Autorità anti-
riserva di competenza nel TAR capitolino trust», in www.federalismi.it; F. ARENA, Atti am-
anche dei giudizi azionati dall’Antitrust in ministrativi e restrizioni della concorrenza: i
subiecta materia, magari confluenti con nuovi poteri dell’Antitrust italiana, Relazione al
X Convegno Antitrust svoltosi a Treviso nei
quelli proposti contro i medesimi provve- giorni 18 e 19 maggio 2012; R. GIOVAGNOLI,
dimenti dagli operatori economici diret- «Autorità indipendenti e tecniche di sindacato
tamente lesi: sicché non sarebbe corretto giurisdizionale», in www.giustizia-amministra-
spostare la competenza in funzione della tiva.it; M.A. SANDULLI, «Verso un processo am-
natura di uno dei soggetti ricorrenti. ministrativo “oggettivo” (nota a margine del-
l’art. 146 co. 11 d.lgs. n. 42 del 2004)», in Foro
MARIA ALESSANDRA SANDULLI amm. TAR, 2004; «Introduzione a un dibattito
sul nuovo potere di legittimazione al ricorso
Bibliografia dell’AGCM nell’art. 21-bis l. n. 287 del 1990»,
in www.federalismi.it; «Il problema della legit-
G. GRECO, «Il modello comunitario della timazione ad agire in giudizio da parte delle
procedura di infrazione e il deficit di sindacato autorità indipendenti», in www.astrid.it.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


Gli aiuti di Stato e la concorrenza sleale

Sommario: I. LA VIOLAZIONE DI NORME IMPERATIVE E condotta può al contempo violare diversi


DI PRESCRIZIONI PUBBLICISTICHE COME ATTO DI beni giuridici, così esponendosi ad altret-
CONCORRENZA SLEALE. – 1. Ambiti e limiti di tanti profili di censura; in secondo luogo,
applicazione. – 2. Concorrenza sleale e ille-
cito aquiliano. Cenni. – II. IL RAPPORTO TRA LE una stessa condotta può violare un mede-
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO E LA simo bene giuridico che l’ordinamento
DISCIPLINA REPRESSIVA DELLA CONCORRENZA protegge con diversi strumenti, nel qual
SLEALE. – 1. Considerazioni generali. – 2. Se- caso è il criterio della prevalenza della di-
gue. Responsabilità dell’impresa beneficia- sposizione speciale rispetto a quella gene-
ria di un aiuto nei confronti dei diretti con- rale, che arretra, a dover guidare l’inter-
correnti. – 3. Evoluzioni giurisprudenziali.
– III. (Segue) RIMEDI E TECNICHE DI RICOMPOSI- prete nell’identificazione della disciplina
ZIONE DEGLI INTERESSI ALLA LUCE DELLA GIURI- applicabile.
SPRUDENZA RILEVANTE. – IV. CONCLUSIONI. Se quelli appena ricordati sono i prin-
cipi generali, si tratta ora di calarli nel
I. LA VIOLAZIONE DI NORME IMPERATIVE E DI
particolare al fine di verificare: i) se ed in
PRESCRIZIONI PUBBLICISTICHE COME ATTO
che limiti la violazione di una norma di
DI CONCORRENZA SLEALE
diritto pubblico, ivi compresa quella che
concede un aiuto di Stato, costituisca al
1. Ambiti e limiti di applicazione. – Il contempo un atto di concorrenza sleale,
processo di continua amministrativizza- ascrivibile all’art. 2598 c.c.; ii) se ed in che
zione dell’ordinamento e delle relazioni termini la conformità di una condotta alle
sul mercato, insieme alla crescente molti- norme pubblicistiche, e dunque alle pre-
plicazione di interventi legislativi (comu- visioni in materia di aiuti di Stato, possa
nitari e nazionali) rivolti, a vario titolo, comunque qualificare un atto di concor-
alla salvaguardia della concorrenza e alla renza sleale.
tutela del mercato hanno rinnovato il di- Nell’un caso (i), e in prima approssi-
battito sul coordinamento nell’enforce- mazione, il nodo va sciolto ricorrendo alle
ment delle relative discipline. In tale con- teorie sul cumulo di discipline e di re-
testo, la rinvigorita curvatura costituzio- sponsabilità, rispetto alle quali si deli-
nale del bene della concorrenza coniugata neano tre diverse linee interpretative: la
alla rilevanza delle disposizioni codicisti- prima, appellandosi alla concezione etica
che in particolare sulla concorrenza slea- di correttezza professionale, riporta ogni
le, suggeriscono di tornare a riflettere violazione delle norme pubblicistiche da
sulle ipotesi in cui la violazione di una parte di un imprenditore ad un atto di
norma pubblicistica in generale, e specifi- concorrenza sleale1; la seconda, facendo
camente della disciplina in materia di leva sulla nozione corporativa di corret-
aiuti di Stato, costituisca una condotta le- tezza, ripudia il cumulo di responsabilità
siva del paradigma della correttezza pro- nel presupposto dell’assorbimento del ri-
fessionale in contrasto con la disciplina lievo concorrenziale della condotta con-
repressiva della concorrenza sleale ai traria ad una norma pubblicistica in
sensi e per gli effetti dell’art. 2598 c.c. e quello amministrativo o penale della con-
seguenti. dotta già sanzionato ad altro titolo; la
Per inquadrare correttamente la que- terza, valorizzando la nozione normativa
stione sembra utile muovere da una du- della correttezza professionale, si pone in
plice premessa: anzitutto, una medesima posizione intermedia, concludendo che la

1 Critica tale impostazione C. ALVISI, Concor- la violazione di norme imperative si vanifica l’au-
renza sleale, violazione di norme pubblicistiche e tonomo rilievo normativo della scorrettezza ridu-
responsabilità, 1997, p. 127, a giudizio della quale cendola ad una species della colpa.
ad identificare la scorrettezza professionale con
V. FALCE - A. MUSELLI – GLI AIUTI DI STATO E LA CONCORRENZA SLEALE 797

condotta contraria ad una norma pubbli- tesi in cui la violazione si riferisca a


cistica possa integrare o no una forma di norme che impongono degli oneri, per
concorrenza sleale a seconda del rilievo quanto da più parti si invochi la difficoltà
che la norma pubblicistica e la sua viola- di ravvisare in essa la fonte di un compor-
zione assumono per il corretto funziona- tamento concorrenziale, non pare che
mento del mercato e della concorrenza. questo possa escludersi. Al pari infatti
Diversamente dalle prime due, è la della violazione di norme che impongono
terza lettura a prevalere per flessibilità ed costi (ad esempio, quelle sul pubblico im-
intrinseca capacità a cogliere la comples- piego) quelle che prescrivono oneri (ad
sità ed articolazione del caso concreto esempio, licenze o autorizzazioni) pos-
così consentendo un opportuno bilancia- sono ben tradursi in un risparmio e a sua
mento. Proseguendo lungo questo filone, volta in un vantaggio concorrenziale, che,
si tratterebbe di identificare le ipotesi in sfruttato, causi un danno concorrenziale.
cui le norme pubblicistiche sono diretta- Quanto all’altro caso (ii), in cui il que-
mente rivolte alla tutela della concor- sito che ci si pone è se la conformità di
renza, perché in tal caso sarebbe la stessa una condotta ad una norma pubblicistica
cornice pubblicistica a fornire gli stru- possa comunque lasciare spazio ad una
menti interpretativi utili a decodificare i sua valutazione in termini di illiceità, la
principi di lealtà cui gli imprenditori de- risposta, tutt’altro che univoca, evoca il
vono informare la propria condotta, così tema del concorso di discipline. In linea
che in caso di violazione di tali previsioni di principio, si riconosce che l’aderenza di
ricorrerebbe un atto di concorrenza slea- un comportamento ad una norma anche
le. Là dove, invece, le norme pubblicisti- imperativa non precluda la sua difformità
che non si proponessero come fine di tu- rispetto ad altro corpus normativo. D’altra
telare anche la concorrenza, allora la con- parte, per verificare in concreto la sussi-
dotta contraria a quelle norme potrebbe stenza di un illecito concorrenziale, oc-
sì integrare un illecito concorrenziale ai corre risalire alle finalità della norma
sensi dell’art. 2598 c.c., ma solo ove essa pubblicistica e, solo nel caso in cui questa
fosse capace di incidere sulla concor- sia di stampo filo-concorrenziale e la con-
renza. dotta all’esame si limiti a realizzare quel-
D’altra parte, nemmeno questa terza l’obiettivo, parrebbe ragionevole arrestare
ipotesi esegetica è immune da critiche, te- qualsiasi ulteriore valutazione in merito
nuto conto che, come avverte la migliore alla rilevanza della condotta nella pro-
dottrina, sembra “decente ritenere che, spettiva dell’art. 2598 c.c.
salvo ipotesi eccezionali, la violazione di
leggi dello Stato sia sempre in contrasto 2. Concorrenza sleale e illecito aqui-
con i principi di correttezza”2. Per scrimi- liano. Cenni. – A fronte di un comporta-
nare dunque le condotte lecite da quelle mento attuato da parte di un’impresa in
illecite andrebbero distinte le norme pub- violazione di una norma pubblicistica
blicistiche violate a seconda che prescri- che, sulla base delle verifiche che prece-
vano limiti all’esercizio dell’attività im- dono, al contempo integri un illecito con-
prenditoriale, costi o oneri. Nel caso in correnziale, il concorrente leso ovvero le
cui ad essere infrante siano delle norme relative associazioni professionali sono
del primo tipo, ricorrerà anche una fatti- legittimate a tutelare i propri interessi
specie concorrenzialmente illecita. Nell’i- nelle sedi giudiziali competenti ed in par-
potesi in cui la violazione riguardi norme ticolare a promuovere dinanzi al giudice
che impongono costi, essa integrerà una civile: i) l’azione inibitoria e di rimozione
fattispecie complessa comprensiva di un degli effetti della condotta illecita, per il
illecito concorrenziale se a quella infra- cui esperimento è sufficiente la prova
zione si colleghi un atto da cui scaturisca della ricorrenza degli estremi dell’atto di
un danno concorrenziale. Infine, nell’ipo- concorrenza sleale, ma non del dolo o

2 Così. A. VANZETTI - V. DI CATALDO, Manuale di


Diritto Industriale, 7ª ed., 2012.
798 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

della colpa dell’autore, né di un effettivo materia di aiuti di Stato e la disciplina re-


danno patrimoniale, essendo sufficiente il pressiva della concorrenza sleale, che,
mero danno potenziale; ii) l’azione di ri- come detto, promuove a livello privati-
sarcimento del danno, che richiede invece stico la tutela della concorrenza nelle re-
la prova dello stato soggettivo dell’autore lazioni tra imprese direttamente concor-
(colpa che peraltro si presume una volta renti che insistono sul mercato6.
accertato l’atto di concorrenza sleale) e Dal campo dell’analisi rimane pertan-
del danno patrimoniale. Nell’ambito di to estraneo, da una parte, il rapporto, an-
tale azione, il giudice può disporre la san- che patologico, che si possa instaurare tra
zione della pubblicazione della sentenza impresa beneficiaria e Stato Membro e,
sulla stampa. dall’altro, la relazione che possa intercor-
In effetti, al concorrente che ritenga di rere tra Stato Membro concedente l’aiuto
essere stato danneggiato da un atto di ed imprese concorrenti del soggetto bene-
concorrenza sleale è fatta salva la possibi- ficiario che, nel rivendicare l’incompatibi-
lità, almeno a livello di principio, di far lità ovvero l’illegittimità della misura, ri-
leva sull’art. 2043 c.c per tutelare i propri chiedano allo Stato di risarcire i danni
interessi. ingiustamente causati dalla sua conces-
In giurisprudenza il rapporto tra le due sione.
norme è stato risolto considerando l’ille- Ciò che rileva ai fini della sussistenza
cito concorrenziale come una species del di un comportamento scorretto censura-
più ampio genus dell’illecito civile3. Più in bile dinanzi al giudice civile nazionale è,
particolare la specialità della concorrenza dunque, l’autonoma rilevanza giuridica
sleale rispetto all’illecito civile andrebbe dell’atto di concorrenza sleale posto in es-
individuata con riferimento ai requisiti sere dall’impresa beneficiaria di un aiuto
della legittimazione (attiva e passiva) non- concesso dallo Stato nei confronti di un
ché ai mezzi di reazione dell’illecito, men- diretto concorrente sempre che si traduca
tre per quanto riguarda i presupposti e le in una specifica condotta: i) sostanzial-
conseguenze risarcitorie della responsabi- mente contraria alle disposizioni in tema
lità le due categorie coinciderebbero4. di concorrenza e incompatibile con la di-
Così operando, la responsabilità aquiliana sciplina degli aiuti, ovvero diretta a speci-
ex art. 2043 c.c. viene ad assumere un fiche ricadute commerciali dell’indebita
ruolo sussidiario tale per cui si ricorre a fruizione di un aiuto7, ii) causalmente e
tale disposizione ogniqualvolta non vi direttamente ascrivibile all’aiuto di cui ha
siano i requisiti oggettivi e soggettivi per il beneficiato.
ricorso all’art. 2598, n. 3, c.c.5 Mentre ai fini del punto ii) il problema
che si pone è di tipo essenzialmente pro-
II. IL RAPPORTO TRA LE DISPOSIZIONI IN MA-
batorio, dovendo il concorrente provare
TERIA DI AIUTI DI STATO E LA DISCIPLINA
che la condotta che, se del caso, qualifica
REPRESSIVA DELLA CONCORRENZA SLEALE
l’illecito concorrenziale è causalmente le-
gata alla misura censurata, ai fini dell’i), il
1. Considerazioni generali. – Alla luce punto di partenza è che le regole relative
dell’inquadramento generale che precede, agli aiuti concessi dagli Stati sono diretta-
si può ora passare ad esaminare il rap- mente e specificamente volte a garantire
porto tra le disposizioni pubblicistiche in che la concorrenza tra imprese non sia
3 Cass., n. 1829, 26 giugno 1973, in Foro it., 4 A. GENOVESE, Il risarcimento del danno da il-
1973, I, c. 3371. In senso contrario si veda però lecito concorrenziale, cit.
Cass, n. 2106, 6 luglio 1971, in Riv. dir. comm., 5 Così. A. VANZETTI, V. DI CATALDO, Manuale di
1972, p. 108, stando alla quale «la concorrenza Diritto Industriale, 7ª ed., 2012.
sleale resta autonoma e non più una semplice 6 Per una lettura aggiornata sui valori perse-
specie del più ampio genus costituito dall’illecito guiti, V. FALCE, Appunti in materia di disciplina co-
aquiliano». in dottrina, cfr. A. GENOVESE, Il risarci- munitaria sulle pratiche commerciali sleali, in Riv.
mento del danno da illecito concorrenziale, 2005, p. dir. comm., 2009, p. 423.
23; C. ALVISI, Concorrenza sleale, violazione di 7 A. GENOVESE, Tutela urgente della concorrenza
norme pubblicistiche e responsabilità, 1997, p. e inibitoria della condotta dell’impresa beneficiaria
125. di aiuti di Stato, in Corr. giur. 2007, 6, p. 845.
V. FALCE - A. MUSELLI – GLI AIUTI DI STATO E LA CONCORRENZA SLEALE 799

falsata da aiuti che avvantaggino indebi- dicarsi non sulle norme di diritto comuni-
tamente talune imprese o talune produ- tario (che si rivolgono esclusivamente agli
zioni rispetto alle loro concorrenti. Si Stati membri), quanto piuttosto sui prin-
tratta dunque di norme che, in quanto cipi e le prescrizioni di diritto interno in
tali, qualificano la nozione di correttezza tema di responsabilità11.
professionale ai sensi dell’art. 2598 c.c., In concreto, dunque, essendo difficil-
così che l’accertamento della conformità mente perseguibile la strada della “coper-
della pratica rispetto alle previsioni in tura” normativa offerta dalla misura che
tema di aiuti di Stato determina la attribuisce un aiuto in violazione della di-
conformità di una condotta al paradigma sciplina comunitaria, e risultando difficil-
della correttezza. mente invocabile il relativo legittimo affi-
damento da parte del beneficiario, il con-
2. (Segue) Responsabilità dell’impresa corrente può sì promuovere un’azione ai
beneficiaria di un aiuto nei confronti dei sensi dell’art. 2598 c.c. sempre che sia in
diretti concorrenti. – Se è discutibile che grado di provare ora il nesso causale tra
sull’impresa beneficiaria gravi l’obbligo di la misura illegittima e l’atto scorretto at-
verificare la regolarità e in ultima analisi tuato sulla base e per effetto della misura
la legittimità dell’aiuto erogato (nel pre- (nel caso di aiuto incompatibile) ora l’au-
supposto che tali obblighi di notifica e di tonoma condotta anticoncorrenziale in
standstill abbiano efficacia esclusiva- violazione degli articolo 101 e 102 TFEU
mente verticale e come tali incombano (o delle corrispondenti normative nazio-
solo sullo Stato membro8), d’altra parte la nali) ovvero attuata in modo abusivo12
giurisprudenza comunitaria respinge l’i- (nel caso di aiuto illegale). In entrambe le
dea che il beneficiario di un aiuto di Stato circostanze, il giudice nazionale svolge
illegale possa, sulla base del diritto dell’U- una funzione sussidiaria e complemen-
nione europea, essere ritenuto responsa- tare alla Commissione europea, in quan-
bile del pregiudizio subito da un proprio to, oltre eventualmente a compiere una
concorrente9. serie di valutazioni preliminari, è chia-
A prescindere dunque dal raggio di mato ad accertare se la strategia intra-
azione del generale onere di diligenza che presa non solo sia direttamente ricondu-
incombe sull’accipiens10 e dal rischio a cui cibile all’aiuto concesso, ma si sia tra-
questi si espone nello sfruttare un aiuto dotta in un atto di concorrenza sleale le
che non sia stato preventivamente notifi- cui conseguenze non siano assorbite dalle
cato e valutato favorevolmente in sede co- misure disposte per il ripristino dello sta-
munitaria, l’eventuale azione promossa tus quo ante in termini di condizioni di
dal concorrente nei confronti del benefi- concorrenza sul mercato. Per esigenze di
ciario per concorrenza sleale potrebbe ra- coordinamento, qualora sulla conformità

8 C. Giust., 11 luglio 1996, Syndicat français de public e private enforcement, (a cura di) C. SCHEPISI:
l’Express international (SFEI) e a. c. La Poste e a., secondo l’Autore sarebbe sempre più difficile am-
C-39/94, in Racc. 1996, I-3547. In senso contrario mettere che i beneficiari di un aiuto di Stato ne
si veda A. SAGGIO, La responsabilità dello Stato per possano ignorare la illegittimità o la incompatibi-
violazione del diritto comunitario, in Danno e re- lità rispetto alla disciplina comunitaria, stante la
sponsabilità, 2001, 3, 223, che critica tale orienta- presenza di ampia giurisprudenza e di atti di
mento ritenendolo eccessivamente formalistico e orientamento che avrebbero ormai codificato la
tale da trascurare del tutto che l’effetto diretto del prassi delle corti e della Commissione europea.
diritto dell’Unione europea si produce anche nei 11 Corte di Giustizia, “SFEI”, cit; Commis-
confronti dei singoli. sione europea, Comunicazione della Commis-
9 C. SCHEPISI, Aiuti di Stato e tutela giurisdizio- sione relativa all’applicazione della normativa in
nale. Completezza e coerenza del sistema giurisdi- materia di aiuti di Stato da parte dei giudici na-
zionale dell’Unione europea ed effettività dei rimedi zionali, in G.U.C.E., 2009, C-85 11, § 44 e 53. In
dinanzi al giudice nazionale, Giappichelli, 2012. dottrina, si veda da ultimo, C. SCHEPISI, Aiuti di
10 Si veda in proposito F. FERRERO, Risarci- Stato e tutela giurisdizionale, cit.; A. GENOVESE, Tu-
mento dei danni e aiuti di Stato alle imprese: recenti tela urgente della concorrenza e inibitoria della con-
sviluppi, in La “Modernizzazione” della disciplina dotta dell’impresa beneficiaria di aiuti di Stato, cit.
sugli aiuti di Stato. Il nuovo approccio della Com- 12 C. SCHEPISI, Aiuti di Stato e tutela giurisdi-
missione europea e i recenti sviluppi in materia di zionale, cit.
800 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

dell’aiuto alla disciplina comunitaria non la finalità, i margini e i limiti consentiti


si sia ancora espressa la Commissione eu- così causando un ulteriore e ingiustificato
ropea, è fatta salva la facoltà del giudice danno al mercato e ai concorrenti.
nazionale di adottare, se richiesto, i prov-
vedimenti cautelari più opportuni. Infine, 3. Evoluzioni giurisprudenziali. – La
se il giudice nazionale si pronuncia in un giurisprudenza, assai copiosa in materia
momento successivo rispetto alla deci- di aiuti di Stato, saltuariamente si è occu-
sione della Commissione europea sulla pata delle interferenze ed intersezioni con
conformità dell’aiuto, esso deve necessa- la disciplina repressiva della concorrenza
riamente tenere in considerazione la deci- sleale14. Tra i principali precedenti che se-
sione comunitaria. gnano le evoluzioni della materia, si se-
Passando, invece, all’ipotesi in cui la gnalano i seguenti:
pratica realizzata risulti conforme alle
norme in tema di aiuti (in quanto legit- Caso Grandi Traghetti di Navigazione
timo, perché regolarmente comunicato Nel caso in oggetto, l’azione è stata
alla Commissione europea, e compatibile, proposta di fronte al Tribunale di Genova
perché da questa autorizzato), ma, risulti da Grandi Traghetti di navigazione (GTN)
nondimeno scorretta sensi dell’art. 2598 nei confronti di Viamare di navigazione
c.c., si tratta di distinguere tra conformità (VDN) per comportamenti sleali consi-
procedurale – che, non implicando alcuna stenti nell’applicazione di tariffe sottoco-
valutazione nel merito, non garantisce la sto nonché nella sollecitazione della clien-
conformità della condotta dell’impresa tela in maniera scorretta. GTN in partico-
sul mercato alle norme in materia di con- lare sosteneva che l’applicazione di tariffe
correnza – e conformità di tipo sostan- sottocosto per i servizi di navigazione da
ziale, che può determinare un concorso di Genova a Termini Imerese non era frutto
norme. In tal caso, la valutazione del giu- di una autonoma politica imprendito-
dice nazionale, che deve muovere dalla ri- riale, ma diretta e immediata conse-
costruzione del quadro normativo e tener guenza dell’erogazione di aiuti di Stato
conto del primato del diritto comunitario concessi dal Governo Italiano a Finmare,
sul diritto nazionale, non può valutare società controllante di VDN. A tal fine
come contrarie al principio di correttezza GTV chiedeva al Tribunale l’adozione di
professionale quelle condotte attuative misure cautelari nei confronti di VDN ai
del beneficio derivante dall’aiuto di Stato sensi dell’art. 700 c.p.c., con rinvio pre-
legittimo e quelle che per l’impresa bene- giudiziale alla Corte di Giustizia teso ad
ficiaria della misura sono doverose, per- accertare se le misure statali in questione
ché entro questi margini la tutela della potessero considerarsi come aiuti di Stato
concorrenza e della correttezza è assicu- ai sensi della rilevante normativa.
rata dalla disciplina comunitaria in mate- Il Tribunale di Genova riconosceva che
ria di aiuti. Al di fuori di questi limiti, in- in linea di principio un aiuto di Stato le-
vece, il giudice può liberamente apprez- sivo della disciplina comunitaria qualifica
zare la correttezza della condotta ex art. un atto di concorrenza sleale, con la con-
2598 c.c.13 e se del caso avvalersi dello seguenza che il beneficiario può essere
strumentario offerto a livello di private destinatario di una misura cautelare. Nel
enforcement. E ciò nel condivisibile pre- merito, tuttavia, il Tribunale di Genova
supposto che l’accipiens occupa una posi- escludeva innanzitutto l’applicazione del-
zione di privilegio che le impone la spe- le norme in tema di aiuti di Stato ai ser-
ciale responsabilità di non sfruttare il vizi di navigazione (cfr. Reg. EC 3577/92,
vantaggio concorrenziale conseguito oltre art. 6) ed in secondo luogo negava che i fi-
13 A. GENOVESE, Tutela urgente della concor- terno, rispetto a quelle esperite dal concorrente
renza e inibitoria della condotta dell’impresa bene- sulla base della mera illegalità dell’aiuto, o anche
ficiaria di aiuti di Stato, cit. a seguito di una decisione negativa della Commis-
14 La prassi dimostra come siano di gran sione: così C. SCHEPISI, Aiuti di Stato e tutela giuri-
lunga più numerose le azioni promosse dal bene- sdizionale, cit., p. 206.
ficiario per opporsi ad un ordine di esecuzione in-
V. FALCE - A. MUSELLI – GLI AIUTI DI STATO E LA CONCORRENZA SLEALE 801

nanziamenti concessi a VDN potessero revocato il provvedimento cautelare. Ad


qualificare aiuti di Stato trattandosi di avviso del Tribunale, infatti, prima della
mezzi reperiti sul mercato. restituzione del prestito ponte garantito,
Alitalia aveva manifestato esclusivamente
Caso Alitalia/Airone15 il proprio interesse a prendere parte alla
Nella vicenda in esame, la Commis- gara per l’aggiudicazione del complesso
sione europea aveva autorizzato nel 2004, aziendale in vendita. Alitalia aveva dun-
come forma di aiuto individuale da parte que realizzato una condotta che in quanto
dello Stato italiano alla compagnia di ban- preparatoria e preliminare era di per sé
diera, la concessione di una garanzia per il inidonea ad incidere sul mercato, sui con-
finanziamento-ponte erogato a marzo del correnti e sull’esito della procedura fino
2005 per una durata di dodici mesi ad Ali- alla presentazione dell’offerta irrevocabile
talia da alcuni istituti di credito al fine di di acquisto la quale era avvenuta nel di-
assicurare la copertura del fabbisogno cembre 2005, dopo cioè la ricapitalizza-
netto di contante ed evitare il rischio di in- zione e la (anticipata) restituzione del fi-
solvenza della società. La Commissione nanziamento ponte. Ciò significava che
europea aveva ritenuto l’aiuto compatibile Alitalia aveva presentato la propria of-
con la disciplina comunitaria sempre che ferta irrevocabile di acquisto in un mo-
venissero rispettate due condizioni: i) che mento in cui era cessata l’efficacia del-
all’erogazione dell’aiuto si accompagnasse l’aiuto di Stato e con essa era venuto
l’adozione di un idoneo piano di ristruttu- meno l’impegno di Alitalia verso la Com-
razione e ii) che durante la fruizione del- missione europea di non aumentare la
l’aiuto si scongiurasse un aumento di ca- flotta. Nel concludere, il Tribunale aveva
pacità della flotta di Alitalia. Nel novem- negato la sussistenza del fumus boni iuris
bre 2005 Alitalia aveva manifestato “inte- nella pretesa di Airone in quanto, in ra-
resse a partecipare” ad una procedura di gione della tempistica degli atti e dei fatti
licitazione per l’acquisto del complesso in causa, Alitalia non aveva disatteso al-
aziendale del Gruppo Volare in ammini- cuna disposizione comunitaria in materia
strazione straordinaria. Airone, anch’esso di aiuti di Stato nè attuato alcuna con-
interessato a partecipare alla procedura, dotta concorrenzialmente sleale.
aveva chiesto al giudice romano di inibire La vicenda è stata oggetto di accesa
in via cautelare la partecipazione di Alita- critica da parte della dottrina16 in quanto
lia sostenendo che quest’ultima avrebbe in nella prima ordinanza, il giudice appli-
tal modo sfruttato i vantaggi concorren- cava il criterio del cumulo di responsabi-
ziali dell’aiuto per finalità non stretta- lità senza aver accertato incidentalmente
mente inerenti a quelle per cui l’aiuto era la violazione di alcuna prescrizione co-
stato concesso. Il Tribunale di Roma, con munitaria e senza motivare le conse-
ordinanza del 27 gennaio 2006, aveva ac- guenze anticoncorrenziali della condotta
colto la posizione di Airone nel convinci- di Alitalia in un mercato ben individuato.
mento che alla data della manifestazione L’ordinanza che decideva sul reclamo pro-
del proprio interesse alla partecipazione posto da Alitalia, invece, basava la pro-
alla procedura Alitalia beneficiava del- pria decisione sugli effetti giuridici e pa-
l’aiuto, che era stato concesso per assicu- trimoniali connessi alla condotta di Alita-
rare il solo funzionamento corrente dell’a- lia, senza invece tener conto degli effetti
zienda e non anche l’aumento delle capa- restrittivi derivanti dalla strategia com-
cità della flotta. merciale dell’impresa. Diversamente, il
Alitalia aveva proposto reclamo av- giudice avrebbe dovuto anzitutto indivi-
verso la pronuncia del giudice di primo duare le limitazioni alla condotta di Alita-
grado ed il giudice esaminati i fatti e le ar- lia imposte dalla decisione della Commis-
gomentazioni aveva accolto il reclamo e sione che autorizzava gli aiuti, e successi-

15 Tribunale di Roma, Ordinanza 27 gennaio 16 A. GENOVESE, cit.


2006 e Tribunale di Roma, sez. II, Ordinanza 14
marzo 2006.
802 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

vamente valutare la liceità della condotta riali, ma l’attuazione di una specifica nor-
posta in essere rispetto alle più rigide mativa nazione e che per tale ragione non
coordinate del diritto della concorrenza. residuavano margini di autonomia che
In questa prospettiva si sarebbe potuto potessero integrare gli estremi di un atto
sostenere che il mercato rilevante in que- concorrenzialmente illecito.
stione era pregiudicato, dal punto di vista
della concorrenza, dalla presenza di aiuto IV. CONCLUSIONI
ad un’impresa ma era al tempo stesso tu-
telato da iniziative dell’impresa beneficia- L’esplorazione degli ambiti di interse-
ria che amplificassero gli effetti distorsivi zione ed interferenza tra la disciplina in
insiti nell’aiuto. Lungo tale traiettoria, si materia di aiuti e le previsioni a tutela
sarebbe potuto ritenere che la condotta di della concorrenza rimanda ad una que-
Alitalia, per quanto conforme alla norme stione più ampia, vale a dire se, quando e
in tema di aiuti di Stato, poteva comun- a che condizioni la violazione delle regole
que essere considerata scorretta e idonea pubblicistiche in generale e quelle in ma-
a danneggiare i concorrenti e dunque le- teria di aiuti in particolare integri gli
siva della disciplina repressiva della con- estremi di un atto di concorrenza sleale,
correnza sleale. autonomamente censurabile ai sensi e per
gli effetti dell’art. 2598 c.c.
Caso Traghetti del Mediterraneo17 Se in punto di stretto diritto la strada
Nella vicenda in oggetto, Fallimento del private enforcement tesa a sindacare un
Traghetti del Mediterraneo conveniva in
comportamento scorretto è percorribile
giudizio la società Tirrenia Navigazione,
ogni volta che l’impresa beneficiaria sfrut-
concorrente sul mercato dei collegamenti
ti i vantaggi concorrenziali conseguiti ol-
marittimi con Sicilia e Sardegna, per aver
tre la finalità per la quale e per il tempo
attuato condotte in tanto sleali in quanto
nei limiti del quale la misura è concessa,
realizzate a fronte di aiuti di Stato con-
ovvero con modalità esorbitanti, eccessive
cessi ai sensi della legge 684/74 che avreb-
e sproporzionate, d’altra parte, in punto di
bero consentito alla società di applicare
fatto la prova dell’illecito e della sua auto-
prezzi sottocosto. Il ricorso respinto dal
Tribunale di Napoli e, successivamente, noma rilevanza risulta assai difficile, così
dalla Corte d’Appello, approdava alla limitando drasticamente non solo il nu-
Corte di Cassazione che, confermando la mero di azioni incardinate ma soprattutto
correttezza delle decisioni dei giudici di le chance di successo.
merito, ribadiva che: i) gli aiuti di Stato VALERIA FALCE - AURORA MUSELLI
sono in linea di principio proibiti in
quanto incompatibili con il diritto della
concorrenza; ii) l’effetto distorsivo gene- Bibliografia
rato dagli aiuti di Stato è irrilevante nella C. ALVISI, Concorrenza sleale, violazione di
valutazione della compatibilità della mi- norme pubblicistiche e responsabilità, 1997; L.
sura statale rispetto alla disciplina comu- ARNAUDO, «Aiuti di Stato, tariffe e concorrenza:
nitaria in quanto tale effetto è una com- tra competenze chiuse e questioni aperte», in
ponente essenziale degli aiuti ed è ammis- Riv. it. dir. pubbl. com., 2000, 6, 1368; V. FALCE,
sibile qualora sia diretto alla protezione «Appunti in materia di disciplina comunitaria
di interessi che non troverebbero altri- sulle pratiche commerciali sleali», in Riv. dir.
comm., 2009, 423; V. FALCE - G. GHIDINI, «The
menti soddisfazione18. Nel caso di specie, new regime on unfair commercial practices at
la Corte di Cassazione concludeva che le the intersection of consumer protection, com-
tariffe applicate da Tirrenia non erano l’e- petition law and unfair competition», in Anti-
spressione di proprie scelte imprendito- trust fra diritto nazionale e diritto comunitario,

17 Cass., n. 5087, 19 aprile 2000, Fallimenti 18 Per una nota critica sulla sentenza, cfr. L.
Traghetti Mediterraneo S.p.A. c. Tirrenia di Navi- ARNAUDO, Aiuti di Stato, tariffe e concorrenza: tra
gazione S.p.A. competenze chiuse e questioni aperte, in Riv. it. dir.
pubbl. com., 2000, 6, p. 1368.
V. FALCE - A. MUSELLI – GLI AIUTI DI STATO E LA CONCORRENZA SLEALE 803

Milano, 2009; A. GENOVESE, Il risarcimento del recenti sviluppi in materia di public e private
danno da illecito concorrenziale, 2005, 23; G. enforcement, 2011; M.S. SPOLIDORO, Le misure
GHIDINI, Profili evolutivi del diritto industriale, di prevenzione nel diritto industriale, 1982; L.C.
2001; C. SCHEPISI, Aiuti di Stato e tutela giuri- UBERTAZZI, «Regole pubblicistiche e concor-
sdizionale. Completezza e coerenza del sistema renza sleale», in Riv. dir. ind., I, 2003, p. 308;
giurisdizionale dell’Unione europea ed effettività VAN BAEL-BELLIS, Il diritto della concorrenza
dei rimedi dinanzi al giudice nazionale, Torino, nella Comunità europea, 1995; MOAVERO MILA-
2012; C. SCHEPISI (a cura di), La “modernizza- NESI, Diritto della concorrenza nella Comunità
zione” della disciplina sugli aiuti di Stato. Il europea, 2004; A. VANZETTI, V. DI CATALDO, Ma-
nuovo approccio della Commissione europea e i nuale di Diritto Industriale, 7ª ed., 2012.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La tutela inibitoria del concorrente nei confronti di condotte illecite
ai sensi delle norme in materia di concorrenza sleale
dell’impresa beneficiaria di aiuti di Stato

Sommario: I. L’INIBITORIA DEFINITIVA E CAUTELARE esclusa la rilevanza del dolo o della colpa
DI ATTI DI CONCORRENZA SLEALE. – II. I PRESUP- dell’autore dell’atto (arg. a contrario dal-
POSTI PER L’INIBITORIA DELLA CONDOTTA DELL’IM-
l’art. 2600 c.c.)1. Così pure, è sufficiente
PRESA BENEFICIARIA DI AIUTI DI STATO. – III. LA
COMPETENZA.
l’accertamento dell’idoneità a danneg-
giare, e quindi di un danno anche solo
potenziale, e non anche di un danno pa-
I. L’INIBITORIA DEFINITIVA E CAUTELARE DE-
trimoniale già verificatosi2. È invece ne-
GLI ATTI DI CONCORRENZA SLEALE
cessario l’accertamento dell’attualità del
La disposizione dell’art. 2599 c.c., che danno concorrenziale ossia del concreto
accorda tutela specifica inibitoria e/o rein- pericolo di continuazione o ripetizione
tegratoria all’imprenditore vittima di atti dell’atto di concorrenza sleale3. Se tale pe-
di concorrenza sleale, è considerata parte ricolo mancasse, mancherebbe anche l’in-
essenziale della disciplina codicistica della teresse ad agire per ottenere provvedi-
concorrenza. La misura specifica è infatti menti diversi da quelli risarcitori.
l’unica effettivamente funzionale al ripri- L’inibitoria, come condanna alla cessa-
stino del corretto gioco della concorrenza zione di un certo comportamento, non è
nel mercato interessato da un illecito con- suscettibile di piena esecuzione forzata.
correnziale. La disposizione, peraltro, Suscettibile di esecuzione forzata potrà
lungi dal configurarsi come attributiva di essere solo l’obbligo derivato di reinte-
un rimedio eccezionale volto a garantire grare la situazione precedente (nei limiti
una tutela privilegiata ai soli imprenditori, dell’art. 2933 c.c.), o di risarcire i danni
nei reciproci rapporti di concorrenza e in derivati dalla violazione della condanna
caso di controversie interne alla categoria inibitoria. È escluso anche che l’inibitoria
(i.e. fra imprenditori), deve considerarsi dell’atto di concorrenza sleale possa com-
attuativa di un principio generale che con- portare la costituzione di nuovi vincoli
sente di limitare la libertà d’iniziativa eco- contrattuali4. Analogamente, si è ritenuto
nomica, per ragioni di interesse generale, che il giudice non possa, in applicazione
in tutti i conflitti fra privati in cui un im- del rimedio in parola, imporre la modi-
prenditore sia parte convenuta. fica di un prezzo o di un’altra condizione
L’inibitoria di cui all’art. 2599 c.c. è contrattuale praticata dall’impresa5.
provvedimento giudiziario di condanna, L’articolo 2599 c.c. non prevede mi-
recante un ordine di astensione proiettato sure cautelari tipiche. La tutela urgente
verso il futuro, ed avente un contenuto per l’imprenditore però è fruibile perché
tendenzialmente, ma non necessariamen- si ritiene vigente, anche in questo campo,
te, corrispondente ai fatti già compiuti ed il disposto generale dell’art. 700 c.p.c. in
accertati come condotta concorrenziale tema di tutela processuale cautelare.
sleale. In tale caso il contenuto dell’inibi- Per quanto riguarda il contenuto delle
toria è determinato dal giudice per relatio- misure cautelari adottabili nell’ambito di
nem, facendo riferimento ai fatti accer- conflitti di concorrenza, l’ammissibilità
tati, e vietando la ripetizione degli stessi. dell’inibitoria cautelare è pacifica6, po-
La misura inibitoria dell’atto di con- tendo essere argomentata vuoi sulla base
correnza sleale è concessa dal giudice in del nesso di strumentalità con inibitorie
base a dati puramente oggettivi, essendo definitive per le quali il giudice, ex art.
1 Cfr. Trib. Napoli 15 maggio 2002, in Dir. ind., 4 App. Milano 16 luglio 2008, in Foro it., 2009,
2003, p. 163. 3, 1, c. 904.
2 Cfr. Cass., sez. un., 23 novembre 1995, n. 5 App. Bologna 20 dicembre 1999, in GADI,
12103, in Dir. ind., 1996, p. 555. 2000, p. 549.
3 Trib. Catania (ordinanza) 17 agosto 2002, in 6 Cfr., fra le altre, Trib. Catania 19 settembre
GADI, 2003, p. 448. 2000, in GADI, 2000, p. 1164.
A. GENOVESE – LA TUTELA INIBITORIA DEL CONCORRENTE NEI CONFRONTI DI CONDOTTE ILLECITE 805

2599 c.c., è competente, vuoi sulla base I restanti requisiti richiesti per l’otteni-
dell’idoneità dell’inibitoria cautelare a ga- mento della tutela cautelare sono più
rantire l’effetto utile di successive pro- stringenti rispetto alla mera «idoneità a
nunce di risarcimento7. danneggiare» di cui fa menzione l’art.
Controversi sono però i presupposti 2598 c.c. In particolare, è stato talora ri-
per la concessione della tutela inibitoria chiesto il rapporto di concorrenza attuale,
urgente. Ciò in ragione della tutela anche ritenendo insufficiente quello solo poten-
costituzionale di cui gode la libertà di ini- ziale10. Inoltre, quando l’atto lamentato
ziativa economica, oltre che della confor- non è più in corso, e se ne teme soltanto
mazione delle condotte integranti inizia- la ripetizione, l’accertamento dell’incom-
tive concorrenziali, e del tipo di danno benza ed irreparabilità del pericolo è
che possono causare ai concorrenti. stato fatto con maggiore severità11.
L’adozione di un provvedimento caute- Un profilo dibattuto è se l’inibitoria
lare atipico, ai sensi dell’art. 700 c.p.c., ri- cautelare possa essere pronunciata in via
chiede comunque l’accertamento del fu- preventiva anche per paralizzare un ten-
mus boni iuris e del pericolo di un pregiu- tativo di concorrenza sleale o un’inizia-
dizio grave e irreparabile per il richie- tiva concorrenziale che si sia fino a quel
dente. Tuttavia la giurisprudenza in tema momento concretizzata solo in atti prepa-
di concorrenza sleale, in considerazione ratori suscettibili di diverso sviluppo. Una
della dinamica e dell’imprevedibilità degli tesi più restrittiva fa leva sulla lettera del-
andamenti del mercato (e quindi anche l’art. 2599 c.c. che si riferisce alla “conti-
della notoria difficoltà di liquidazione del nuazione” dell’illecito e sostiene che la
danno nei processi di concorrenza sleale), condotta concorrenziale possa essere ini-
tende, in alcuni casi, a ravvisare con una bita, in via definitiva o cautelare, solo
certa larghezza questi requisiti, o addirit- quando è in atto. La tesi più estensiva in-
tura a vederli in re ipsa di fronte ad un vece privilegia le esigenze di prevenzione
atto di concorrenza sleale in corso di svol- dell’illecito, che sono proprie dell’inibito-
gimento8. ria cautelare in genere, anche nell’ambito
Nella pratica le decisioni, per lo più, dei conflitti privati di diritto della concor-
hanno riguardo alla conformazione dello renza.
specifico pregiudizio temuto. Laddove l’il- Il contenuto dell’inibitoria cautelare
lecito prospettato è idoneo a determinare della concorrenza sleale, che anticipa gli
sviamento di clientela (attuale o poten- effetti del provvedimento definitivo sul
ziale), stante l’irreversibilità e la difficile merito, deve essere lo stesso di quest’ul-
riparazione per equivalente della perdita, timo. In taluni casi però con l’inibitoria
la giurisprudenza è incline a ritenere che cautelare è ordinata anche la pubblica-
sussistano sempre gli estremi della gra- zione del provvedimento cautelare, se ciò
vità e dell’irreparabilità del danno9. Se in- costituisce mezzo idoneo ad evitare ulte-
vece l’illecito non è immediatamente ido- riori (c.d. inerziali) conseguenze pregiudi-
neo a determinare sviamento di clientela, zievoli12. Il provvedimento cautelare può
è più incerta la ricorrenza del presuppo- inoltre essere pubblicato ad iniziativa di
sto e l’adottabilità della misura. parte che lo abbia ottenuto purché con

7 Cfr. App. Milano 18 luglio 1995, in NGCC, 9 Cfr. Trib. Napoli 13 marzo 2000, cit.; Trib.
1996, p. 752 e in Giust. civ., 1996, I, p. 1779. Napoli 10 febbraio 2000, in Dir. ind., 2000, p. 348.
8 Trib. Roma (ordinanza) 14 gennaio 2004, in 10 Trib. Perugia 19 giugno 1985, in GADI,
AIDA, 2004, p. 827; Trib. Bari (ordinanza) 1 luglio 1985, p. 636.
2002, in GADI, 2003, p. 335; Trib. Napoli 13 11 Pret. Modena 5 febbraio 1985, in GADI,
marzo 2000, ivi, 2000, p. 866; Trib. Napoli 10 feb- 1985, p. 441.
braio 2000, in Dir. ind., 2000, p. 348; contra, con 12 Trib. Brescia (ordinanza) 29 aprile 2004, in
valutazione più restrittiva sui presupposti di con- GADI, 2004, p. 1079; Trib. Napoli 11 luglio 2000,
cessione della tutela cautelare, Trib. Milano 16 in Gius, 2000, 2651; Trib. Frosinone 2 febbraio
aprile 1998, in Dir. ind., 1998, p. 631; Trib. Milano 2000, GADI, 2000, p. 772; Trib. Ancona 10 gen-
13 febbraio 1997, ivi, 1997, p. 627; e, da ultimo, naio 2000, ivi, p. 605; Trib. Napoli 4 gennaio
Trib. Bologna (ordinanza) 29 settembre 2008, in 1999, ivi, 1999, p. 827; Trib. Bologna 4 luglio
Rep. Pluris - Utet Cedam. 2007, in Rep. Pluris - Utet Cedam. Contra, per l’i-
806 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

modalità corrette e tali da non denigrare valutare se una condotta dell’impresa be-
il concorrente13 e facendo espressa men- neficiaria sia pregiudizievole di diritti di
zione del carattere revocabile o modifica- soggetti terzi concorrenti15. Il giudice na-
bile della decisione14. zionale, perciò, in attesa delle valutazioni
della Commissione UE, se è adito da un
soggetto che assuma leso il proprio diritto
II. I PRESUPPOSTI PER L’INIBITORIA DELLA
alla corretta competizione sul mercato ex
CONDOTTA DI UNA IMPRESA BENEFICIARIA
art. 2598 c.c., può adottare, anche interi-
DI AIUTI DI STATO nalmente, i provvedimenti cautelari più
L’ottenimento di tutela inibitoria, an- opportuni al fine di assicurare l’utilità
che cautelare, per l’imprenditore minac- della futura pronuncia di merito propria
ciato dalla concorrenza illecita dell’im- o della Commissione16. Può quindi anche
presa beneficiaria di aiuti di Stato scatu- inibire la condotta dell’impresa beneficia-
risce dalla possibilità di considerare tali ria dell’aiuto che risulti contraria ai prin-
condotte come atti di concorrenza sleale cipi della correttezza professionale, ai
in atto o in divenire. sensi dell’art. 2598 c.c.
La tutela inibitoria definitiva o caute- In tal senso il ruolo del giudice nazio-
lare della lealtà concorrenziale pone pe- nale è complementare a quello della Com-
raltro peculiari questioni di ammissibi- missione, restando esclusa ogni duplica-
lità. L’ipotesi che siano fatte valere da un zione, a norma dell’art. 274 del TFUE.
concorrente, ex art. 2599 c.c., le specifiche Quando interviene ex post, il giudice na-
condizioni di legittima fruizione (compa- zionale deve fare proprio il giudizio della
tibilità) degli aiuti di Stato o le limitazioni Commissione; invece, quando interviene
poste alle modalità di erogazione o utiliz- ex ante, deve ricostruire il quadro norma-
zazione dell’aiuto rimanda ai rapporti fra tivo rilevante per valutare la condotta del-
diritto comunitario e diritti nazionali e ai l’impresa e deve quindi tenere conto an-
poteri di enforcement del diritto comuni- che delle disposizioni in materia di aiuti
tario che competono ai giudici nazionali. di Stato e/o delle prescrizioni specifiche
Infatti, le valutazioni in ordine alla che la Commissione abbia stabilito per
compatibilità della misura, alle modalità l’impresa beneficiaria o per lo Stato ero-
di attuazione o ai limiti imposti allo Stato gatore. Il giudice nazionale può perciò,
membro e al soggetto beneficiario di un per questa via, accertare incidentalmente
aiuto di Stato competono esclusivamente l’infrazione del diritto comunitario da
alla Commissione (cfr. l’art. 108 TFUE). parte dell’impresa beneficiaria di aiuti.
Non di meno, in ossequio al principio di L’accertamento peraltro deve essere ri-
effettività della tutela giurisdizionale delle spettoso del primato del diritto comunita-
posizioni di interesse fondate sul diritto rio, che non consente al giudice nazionale
comunitario, coniugato al favore per la di qualificare scorrette ex art. 2598 c.c.
decentralizzazione dell’applicazione del condotte imprenditoriali attuative del be-
diritto comunitario della concorrenza, neficio compatibile o autorizzate o dove-
compete al giudice nazionale il potere di rose per l’impresa beneficiaria17.

nammissibilità della misura nella fase cautelare, Racc. 1991, I, p. 5504; C. giust. UE, 11 luglio
Trib. Torino 19 febbraio 2002, in Giur. it., 2003, c. 1996, causa C-39/94 SFEI, in Racc. 1996, I, p.
956, Trib. Milano (ordinanza) 27 maggio 2004, in 3547.
GADI, 2004, p. 1121. 16 Cass., sez. un., 4 novembre 1994 n. 9129, in
13 Pret. Milano 19 luglio 1991, in Foro pad., Foro it., 1994, I, c. 3000, ha escluso la giurisdi-
1992, p. 166. zione dell’autorità giudiziaria ordinaria adita per
14 Trib. Reggio Emilia 29 luglio 1999, in l’ottenimento di provvedimenti cautelari in ipo-
GADI, 2000, p. 379. tesi di ipotetico contrasto tra la normativa comu-
15 Cfr. C. giust. UE, 11 dicembre 1973, causa nitario e la legge nazionale. Sul tema cfr. anche C.
C-120/73, Lorenz GMBH, in Racc. 1973, p. 1471; giust. UE, 2 giugno 1994, cause riunite C-69/93 e
C. giust. UE, 22 marzo 1977, causa C-78/76, Stei- C-258/93, in Racc. 1994, I, p. 2355.
neke und Weinling, in Racc. 1977, p. 614; C. giust. 17 Cfr. Cass., 8 ottobre 1999 e 19 aprile 2000,
UE, 21 novembre 1991, causa C-354/90, FNCE, in n. 5087, in Dir. giust., 2000, n. 23, p. 40.
A. GENOVESE – LA TUTELA INIBITORIA DEL CONCORRENTE NEI CONFRONTI DI CONDOTTE ILLECITE 807

Inoltre, l’acclarata violazione delle di flotta del vettore. Nella vicenda l’inibi-
prescrizioni (procedurali o sostanziali) in toria cautelare viene dal primo giudice
tema di aiuti di Stato, non potrà in nes- concessa, sul presupposto che la manife-
sun caso (e neppure in presenza di aiuti stazione di interesse alla gara fosse da
di salvataggio incompatibili o utilizzati considerare atto necessario per concor-
impropriamente) portare a una inibitoria rere all’acquisizione di nuova capacità di
che riguardi l’intera attività dell’impresa flotta, e quindi anche atto propedeutico di
beneficiaria. L’eventuale inibitoria defini- concorrenza sleale in divenire da parte di
tiva o cautelare infatti potrà riguardare impresa beneficiaria di aiuti di salvatag-
sempre e solo una specifica condotta con- gio per i quali tale utilizzo era interdetto.
traria ai principi della correttezza profes- La decisione viene però in seguito rifor-
sionale per come rilevanti nei rapporti di mata, sul presupposto che la manifesta-
concorrenza e/o nel mercato comune. zione di interesse alla partecipazione alla
A seguito di tali vincoli, la giurispru- gara dovesse essere considerato atto ne-
denza in materia di tutela inibitoria del cessario ma non sufficiente a determinare
concorrente nei confronti delle condotte l’aumento di capacità di flotta interdetto
di concorrenza illecita dell’impresa bene- dalla Commissione.
ficiaria di aiuti di Stato risulta, ad oggi,
alquanto limitata e comunque caratteriz-
zata da ritrosia a concedere la tutela. Si III. LA COMPETENZA
rinvengono, nel panorama dei provvedi-
menti editi, una decisione di diniego del- La competenza per l’adozione di mi-
l’inibitoria cautelare basata essenzial- sure cautelari, dopo la l. 353 del 1990, è
mente sulla valutazione di legittimità fissata secondo le regole del giudizio di
comunitaria della condotta dell’impresa merito, a norma degli artt. 669-ter e 669-
beneficiaria18; e due decisioni che consi- quater c.p.c. Per le controversie in materia
derano diversamente la correttezza di una di concorrenza, rileva quindi l’art. 134
strategia concorrenziale perseguita dal- c.p.i. che attribuisce alle sezioni specializ-
l’impresa beneficiaria, in rapporto ai li- zate in materia di proprietà industriale
miti stabiliti dalla Commissione per l’uso (oggi, dopo le modifiche introdotte con il
dell’aiuto di salvataggio autorizzato, e la d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, conv. con l. 24
possibilità di accordare o meno l’inibito- marzo 2012, n. 27, «Tribunale delle im-
ria chiesta dal concorrente. prese») «i procedimenti giudiziari in ma-
Segnatamente, i provvedimenti in que- teria … di concorrenza sleale, con la sola
stione definiscono, accogliendo in prima esclusione delle fattispecie che non inter-
istanza19 e respingendo in sede di rie- feriscono, neppure indirettamente, con
same20, il ricorso ex art. 700 c.p.c. pro- l’esercizio di diritti di proprietà indu-
posto da AirOne s.p.a., ante causam, per striale». La stessa disposizione estende la
inibire ad Alitalia s.p.a., in qualità di competenza del Tribunale delle imprese a
impresa beneficiaria di aiuto di Stato al tutte le «materie che presentano ragioni
salvataggio, di partecipare alla gara pub- di connessione, anche impropria, con
blica per acquistare il complesso azien- quelle di competenza delle sezioni specia-
dale del Gruppo Volare, in amministra- lizzate». Il dato testuale è dunque chiaro
zione straordinaria ex legge n. 39/2004. E nel senso che non tutte le azioni di con-
ciò, posto che l’aiuto di Stato ad Alitalia correnza sleale sono rimesse alla compe-
s.p.a., secondo le determinazioni della tenza del Tribunale delle imprese. Tutta-
Commissione che lo aveva autorizzato, via, è altrettanto chiara l’intenzione del le-
doveva finanziare il funzionamento cor- gislatore di attribuire alla competenza del
rente dell’azienda, a rischio immediato di giudice specializzato quante più contro-
insolvenza, e non l’aumento delle capacità versie possibili.

18 Trib. Genova (Ordinanza) 26 aprile 1993. 20 Trib. Roma (Ordinanza) 14 marzo 2006, in
19 Trib. Roma (Ordinanza) 27 gennaio 2006, Corr. giur., 2007, p. 847.
in Corr. giur., 2007, p. 845.
808 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

Sono esclusi dalla competenza spe- riale del giudice del luogo in cui «è sorta o
ciale i casi di concorrenza sleale non in- deve eseguirsi l’obbligazione»23.
terferente (c.d. “pura”), quelli in cui l’ido- Ciò determina, nella maggior parte dei
neità a danneggiare l’impresa avversaria casi, una competenza plurima, dal mo-
non tocca, neanche indirettamente, la re- mento che l’obbligazione (di astenersi
putazione e il valore dei segni distintivi e dalla prosecuzione del comportamento
degli altri diritti di p.i. della parte lesa: si concorrenzialmente illecito) può dirsi
pensi alle ipotesi di concorrenza sleale sorta in qualunque luogo in cui è avve-
per violazione di norme pubblicistiche, nuto (e possa continuare, o ripetersi) un
così come a quelle in materia di indebita atto di concorrenza sleale24).
o impropria utilizzazione di aiuti di Stato. Più discusso è il problema della com-
La competenza per materia per l’inibito- petenza territoriale ad emettere provvedi-
ria definitiva o cautelare di una condotta menti d’inibitoria d’urgenza ex art. 700
di illecita concorrenza dell’impresa bene- c.p.c. L’art. 701 c.p.c. dispone in proposito
ficiaria di aiuti di Stato appartiene quindi la competenza del giudice del «luogo in
al Tribunale ordinario. cui l’istante teme che stia per verificarsi il
Può sorgere però una questione, squi- fatto dannoso». Da qui la possibilità di ri-
sitamente processuale: se l’erroneo avvio proporre la soluzione della competenza
del giudizio dinanzi alla sezione specializ- concorrente di diversi giudici, secondo i
zata, ovvero dinanzi ad un Tribunale ordi- medesimi criteri già visti per l’inibitoria
nario, dia luogo ad un vizio di incompe- definitiva25. Qualche giudice ha anche ri-
tenza funzionale, con le relative ricadute tenuto che luogo in cui sta per verificarsi
di ordine processuale, oppure ponga solo il danno è quello in cui ha sede l’impresa
un problema di ripartizione di affari in- ricorrente26.
terni al medesimo ufficio giudiziario, ri- L’orientamento prevalente è però per
solvibile per vie brevi. una interpretazione restrittiva dell’art.
La Cassazione, che si era, in un primo 701 c.p.c.; interpretazione che viene giu-
tempo, pronunziata nel primo senso21, ha stificata con la particolare esigenza di cer-
successivamente sancito che la questione tezza, che si presenterebbe in materia di
è di mera ripartizione degli affari all’in- tutela d’urgenza e imporrebbe di evitare il
terno di un unico ufficio giudiziario; «ed è riconoscimento di una pluralità di giudici
pertanto inammissibile il regolamento di competenti e la conseguente possibilità di
competenza proposto avverso la sentenza provvedimenti contrastanti.
che abbia statuito l’incompetenza della Dovendo concentrare la competenza
sezione specializzata in materia di pro- per territorio in un unico giudice, si ri-
prietà industriale ed intellettuale, indi- tiene che questo sia il giudice del luogo in
cando come competente la sezione ordi- cui si svolge l’attività produttiva dell’im-
naria del medesimo tribunale»22. presa convenuta, perché è dalla sede di
Per quanto riguarda la competenza tale impresa che comunque si avvia il pro-
territoriale, in materia di azione inibitoria cesso causale che porta alla realizzazione
definitiva ex art. 2599 c.c., la giurispru- del danno temuto, ed è questo il luogo in
denza applica costantemente l’art. 20 cui più facilmente può curarsi l’esecu-
c.p.c., affermando la competenza territo- zione del provvedimento27.

21 Cass., 25 settembre 2009, n. 20690, in Dir. 25 In tal senso Pret. Verona 14 aprile 1984, in
ind., 2010, p. 50; Cass., 14 giugno 2010, n. 14251, GADI, 1984, p. 438; Pret. Roma 5 giugno 1985,
ivi, 2011, p. 230. ivi, 1986, p. 204.
22 Cass., 22 novembre 2011, n. 24656, in Foro 26 Pret. Roma 10 luglio 1984, in GADI, 1984,
it., 2012, I, c. 95. p. 547.
23 Trib. Napoli 4 aprile 1997, cit. 27 Cass., 12 luglio 1984, n. 4103, in Mass. Giur.
24 Trib. Firenze 7 novembre 1981, in GADI, it., 1984; Cass., 23 gennaio 1985, n. 285, in Mass.
1983, p. 235; Trib. Torino 15 aprile 1985, ivi, 1985, giur. it., 1985; Cass., 7 gennaio 1987, n. 11, in
p. 570; Trib. Torino 8 giugno 1987, ivi, 1987, p. Arch. civ., 1987, p. 273.
596; Trib. Roma 29 novembre 2006, in Foro it.,
2007, I, c. 980.
A. GENOVESE – LA TUTELA INIBITORIA DEL CONCORRENTE NEI CONFRONTI DI CONDOTTE ILLECITE 809

Per le controversie di carattere inter- Bibliografia


nazionale, in punto di giurisdizione, il A. BIONDI, «Gli aiuti di Stato», in La concor-
Reg. 44/2001, all’art. 5.3, prevede che in renza, (a cura di) A. FRIGNANI - R. PARDOLESI, in
materia di illeciti civili dolosi o colposi la Trattato di Diritto privato dell’Unione Europea,
competenza giurisdizionale speciale sia vol. VII, Torino, 2006, p. 447 ss.; A. CARACÒ,
del giudice del luogo in cui l’evento dan- «Sulla tutela cautelare avverso atti di concor-
noso è avvenuto o può avvenire. Per luogo renza sleale», in Riv. dir. impresa, 2005, 449; A.
GENOVESE, «Tutela urgente della concorrenza e
in cui l’evento dannoso è avvenuto deve inibitoria della condotta dell’impresa benefi-
intendersi sia il luogo in cui è insorto il ciaria di aiuti di Stato», in Corr. giur., 2007, p.
danno sia il luogo dove si è verificato 854 ss.; M. LIBERTINI, «Azioni e sanzioni nella
l’evento generatore dello stesso ove non disciplina della concorrenza sleale», in Trattato
coincidente con il primo. Qualora il dan- di diritto commerciale e pubblico dell’economia,
no si verifichi in diversi paesi a seguito di (diretto da) F. GALGANO, vol. IV, Padova, 1981,
un unico comportamento illecito, la giuri- p. 238 s.; E. MOAVERO MILANESI, Diritto della
concorrenza dell’Unione Europea, Napoli, 2004,
sdizione appartiene al giudice del luogo p. 172; U. SCOTTI, «La concessione di provvedi-
dove si verifica il fatto generatore dell’ille- menti cautelari inaudita altera parte ai sensi
cito per tutti i danni che l’illecito abbia dell’art. 669-sexies, 2° comma c.p.c.», in Riv.
provocato in più paesi, mentre appartiene dir. ind., 2000, I, 151 ss.; M.S. SPOLIDORO, Le mi-
al giudice del luogo dove si è verificato il sure di prevenzione nel diritto industriale, Mi-
danno per i soli danni ivi cagionati28. In lano, 1982, p. 218 ss.; L. SORDELLI, Provvedi-
menti cautelari nel diritto industriale, nel diritto
materia di misure cautelare, peraltro, la d’autore e nella concorrenza, Padova, 1998, p.
giurisdizione del giudice italiano sussiste 419 ss.; I. VAN BAEL - J.F. BELLIS, Il diritto della
in via generale anche quando il provvedi- concorrenza nella Comunità Europea, Torino,
mento debba essere (solo) eseguito in Ita- 1995, p. 851 s. e p. 890 s.; P.G. JAEGER, «Inibito-
lia. ria, “pericolo di ripetizione”, “tentativo” di
concorrenza sleale», in Riv. dir. ind., 1973, I, p.
ANNA GENOVESE 14 ss.

28 Cfr. C. giust. UE, 7 marzo 1995, n. 78, causa seguita da Cass., sez. un., 27 ottobre 2000, n.
- 68/93, Shevillo e A., in Corr. giur., 1995, p. 994, 1141, in Danno e resp., 2001, p. 599.
DIZIONARIO SISTEMATICO
DEL DIRITTO
DELLA CONCORRENZA
a cura di

Lorenzo F. Pace

ESTRATTO

Jovene editore 2013


La cooperazione tra i giudici nazionali
e la Commissione nel settore degli aiuti di Stato

Sommario: I. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE: IL che all’obbligo di notifica preventiva dei


RUOLO DEI GIUDICI NAZIONALI NELL’APPLICAZIONE nuovi aiuti e all’obbligo di stand still cor-
DELLE NORME IN MATERIA DI AIUTI DI STATO. – 1.
rispondono diritti in capo ai singoli con-
Gli strumenti di cooperazione con la com-
missione europea. – II. L’APPLICAZIONE DELLA sociati che il giudice nazionale ha il do-
NORMATIVA IN MATERIA DI AIUTI DI STATO E L’UTI- vere di tutelare secondo le procedure sta-
LIZZO DEGLI STRUMENTI DI COOPERAZIONE DA bilite dal proprio ordinamento1.
PARTE DEI GIUDICI NAZIONALI. – III. PRIVATE E PU- Dal canto suo, la Commissione euro-
BLIC ENFORCEMENT DELLE REGOLE IN MATERIA DI pea ha espresso per la prima volta l’esi-
AIUTI DI STATO NELL’ESPERIENZA ITALIANA.
genza di favorire il private enforcement
per rafforzare l’efficacia e il rispetto delle
I. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE: IL RUOLO norme in materia di aiuti di Stato nel
DEI GIUDICI NAZIONALI NELL’APPLICAZIONE 1995, con la Comunicazione relativa alla
DELLE NORME IN MATERIA DI AIUTI DI cooperazione tra i giudici nazionali e la
STATO Commissione in materia di aiuti di Stato2.
Così come delineato dai Trattati istitu- Tuttavia, è con il Piano d’azione del
tivi, il sistema di controllo nel contesto de- 2005 che la Commissione ha posto il
gli aiuti di Stato configura tipicamente rafforzamento del ruolo dei giudici nazio-
una ipotesi di public enforcement, incen- nali al centro del processo di riforma del
trato su una procedura amministrativa ge- settore degli aiuti di Stato3, evidenzian-
stita interamente da una autorità pubblica done l’importanza nell’esecuzione delle
sovranazionale, la Commissione europea. decisioni di recupero degli aiuti concessi
Grazie alla Corte di giustizia, il mecca- illegalmente e nella tutela dei terzi lesi
nismo di controllo, informato al rapporto dalla concessione dell’aiuto illegale.
bilaterale Commissione – Stato, è pro- Sul primo aspetto la Commissione ha
gressivamente evoluto verso un modello adottato la Comunicazione del 2007 sul-
decentrato di controllo che si articola an- l’esecuzione effettiva delle decisioni di re-
che sulle azioni che i consociati possono cupero degli aiuti illegali o incompatibili4;
proporre di fronte ai giudici nazionali; un sul secondo è seguita la Comunicazione
sistema in cui alla Commissione spetta del 2009 sulla cooperazione tra Commis-
valutare la compatibilità degli aiuti con il sione e giudici nazionali in materia di
mercato interno mentre i giudici nazio- aiuti di Stato5 (che sostituisce la prece-
nali hanno il compito di salvaguardare i dente del 1995).
diritti dei singoli nell’applicazione del di- Prima del 2005, giova sottolinearlo, si
ritto sovranazionale. è tentato di porre rimedio ai limiti intrin-
Sin dalle sue prime pronunce in mate- seci del sistema definito dai Trattati, ol-
ria, la Corte di giustizia ha chiarito che treché attraverso l’interpretazione evolu-
l’art. 108, § 3, TFUE ha efficacia diretta e tiva della Corte di giustizia, mediante l’a-

1 V. C. giust. UE, 15 luglio 1964, causa 6/64, 3 Piano di azione nel settore degli aiuti di
Costa c. E.N.E.L., in Racc. 1964, p. 1141 ss., spec. Stato - Aiuti di Stato meno numerosi e più mirati:
p. 1146-47 e p. 1151; C. giust. UE, 11 dicembre itinerario di riforma degli aiuti di Stato 2005-
1973, causa 120/1973, Lorenz, in Racc. 1973, p. 2009, COM(2005)107 def.
1471 ss.; v. anche C. giust. UE, 11 luglio 1996, 4 Comunicazione della Commissione -Verso
causa C-39/94, SFEI, in Racc. 1991, p. 1, punti 8- l’esecuzione effettiva delle decisioni della Com-
9; e più di recente C. giust. UE, 13 gennaio 2005, missione che ingiungono agli Stati membri di re-
causa C-174/02, Streekgewest, in Racc. 2005, p. I- cuperare gli aiuti di Stato illegali e incompatibili,
85, punto 15. in G.U.C.E. C-272, 15 novembre 2007, p. 4.
2 Comunicazione della Commissione relativa 5 Comunicazione della Commissione relativa
alla cooperazione tra i giudici nazionali e la Com- all’applicazione della normativa in materia di
missione in materia di aiuti di Stato, in G.U.C.E. aiuti di Stato da parte dei giudici nazionali, in
C-312, 23 novembre 1995, p. 8. G.U.C.E. C-85, 9 aprile 2009, p. 1.
814 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

dozione di una disciplina dettagliata sulla diverse rispetto a quelle stabilite dal Reg.
procedura di controllo degli aiuti da parte 659/99/CE11.
della Commissione6 e autorizzando que- Osserviamo ancora che la violazione
st’ultima ad emanare dei regolamenti di dell’obbligo di preventiva notifica e di
esenzione per categoria7 (v. art. 109 TFUE), stand still può far sorgere la responsabi-
per esentare i regimi d’aiuto con certe ca- lità dello Stato12 e che il giudice nazionale
ratteristiche dall’applicazione dell’obbligo può conoscere (a differenza della Com-
di notifica preventiva e di stand still. missione) delle domande di risarcimento
Nell’applicazione delle regole sovrana- dei danni causati dall’illegittima conces-
zionali in materia di aiuti di Stato, i giu- sione dell’aiuto13. Inoltre, se l’ordinamen-
dici nazionali devono innanzitutto deter- to interno lo consente, anche l’operatore
minare se la misura contestata su inizia- economico che abbia accettato il sostegno
tiva del privato costituisca o meno un illegittimo può essere chiamato a rispon-
aiuto di Stato ovvero se essa rientri in una derne civilmente di fronte alle giurisdi-
delle categorie esentate dall’obbligo di zioni nazionali14.
previa notifica e di sospensione8. A questo
scopo la giurisprudenza delle Corti comu- 1. Gli strumenti di cooperazione con la
nitarie ovvero gli orientamenti, le comu- Commissione europea. – Nell’esercizio di
nicazioni e le decisioni adottate dalla queste competenze i giudici nazionali
Commissione possono rappresentare un sono chiamati a effettuare valutazioni
valido ausilio. complesse e possono avere bisogno del
Qualora il giudice interno ritenga che sostegno tecnico della Commissione che,
la misura esaminata costituisca un aiuto, dal suo canto, è tenuta a fornire loro la
se risulta che lo Stato ha violato l’obbligo propria assistenza in forza dell’obbligo di
di previa notifica e sospensione, egli può leale collaborazione15.
adottare tutte le misure consentite dal Il sostegno della Commissione ai giu-
proprio ordinamento per la salvaguardia dici nazionali può assumere due diverse
della posizione del privato istante, sia sul forme: la trasmissione di informazioni
piano della validità degli atti che costitui- pertinenti in suo possesso e l’adozione di
scono esecuzione della misura d’aiuto il- pareri sull’applicazione delle norme sugli
legale, sia su quello del recupero degli aiuti di Stato16.
aiuti medesimi e dei loro interessi9. I giudici nazionali possono rivolgersi
Come la Commissione, anche il giu- alla Commissione per sapere se un regime
dice nazionale può disporre in via provvi- d’aiuto sia stato debitamente notificato,
soria la sospensione dell’erogazione del- se essa abbia avviato un procedimento di
l’aiuto o il suo recupero10, ma le condi- indagine formale ovvero se essa abbia già
zioni di esercizio della tutela cautelare da adottato una decisione nel merito. La ri-
parte dei giudici interni parrebbero essere chiesta di informazioni può avere ad og-

6 Reg. 659/1999/CE del Consiglio, 22 marzo 10 C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Transalpine Öl-
1999, recante modalità di applicazione dell’art. 93 leitung in Österreich, cit., punto 46. C. giust. UE,
del trattato CE, in G.U.C.E. L 83, 27 marzo 1999, 11 luglio 1996, SFEI, cit., punto 52.
p. 1. 11 V. art. 11, § 1 e 2, Reg. 659/1999/CE.
7 Reg. 994/98/CE del Consiglio, 7 maggio 12 V. C. giust. CE, 19 novembre 1991, cause
1998, sull’applicazione degli articoli 92 e 93 del riunite C-6/90 e C-9/90, Francovich, in Racc. 1991,
trattato CE a determinate categorie di aiuti di p. I-5357; C. giust. CE, 5 marzo 1996.
Stato orizzontali, in G.U.C.E. L 142, 14 maggio 13 V. C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF, cit.,
1998, p. 1. punto 53. C. giust. UE, 5 ottobre 2006, Transal-
8 V. Comunicazione del 2009, punti 8-12. V. pine Ölleitung in Österreich, cit., punto 56. V. Co-
anche C. giust. UE, 5 ottobre 2006, causa C- municazione del 2009, punto 45.
368/04, Transalpine Ölleitung in Österreich, in 14 V. C. giust. UE, 11 luglio 1996, SFEI, cit.,
Racc. 2006, p. I-9957, punto 36-38. punto 75. V. Comunicazione del 2009, punto 43.
9 V. C. giust. UE, 12 febbraio 2008, causa C- 15 V. C. giust. UE, 26 novembre 2002, C-
199/06, CELF, in Racc. 2008, p. I-469, punti 41 e 275/00, First e Franex, in Racc. 2002, p. I-10943,
51. C. giust. UE, 21 ottobre 2003, C-261/01 e C- punto 42.
261/01, van Calster e al., in Racc. 2006, p. I-12249, 16 V. Comunicazione del 2009, punto 79. V.
punto 75. Comunicazione del 1995, punto 28.
V. VECCHIETTI - M. LIBERATI – LA COOPERAZIONE TRA I GIUDICI NAZIONALI E LA COMMISSIONE 815

getto anche dati fattuali, statistiche, studi mento danni e in che modo essi devono
di mercato e analisi economiche. essere calcolati. Viceversa, la Commis-
La Commissione provvede senza indu- sione non può essere chiamata ad espri-
gio entro un mese dalla data dalla richie- mersi in via incidentale e tramite parere
ste, anche se, quando sono necessari dei sulla compatibilità dell’aiuto col mercato
chiarimenti ovvero si debba consultare interno.
dei terzi, il termine decorre dal ricevi- Inoltre, i giudici interni possono chie-
mento dei chiarimenti del giudice a quo o dere alla Commissione un parere in me-
dalla consultazione del terzo. rito alla sussistenza di circostanze ecce-
Nella trasmissione delle informazioni zionali tali da impedire al giudice nazio-
in suo possesso la Commissione è vinco- nale di ordinare il recupero di un aiuto il-
lata al rispetto del segreto d’ufficio (art. legittimo20. Questa ipotesi suscita qualche
339 TFUE) e all’obbligo di salvaguardare dubbio in quanto sembra implicare una
il funzionamento, l’indipendenza e gli in- questione di interpretazione del diritto
teressi della Comunità17. dell’Unione europea da sottoporre, piutto-
Cionondimeno, similmente a quanto sto, alla Corte di giustizia in via pregiudi-
accade nel settore della concorrenza, la ziale. Ricordiamo, infatti, che i giudici in-
Commissione può trasmettere al giudice terni hanno sempre la facoltà, e in alcuni
interno documenti contenenti informa- casi l’obbligo21, di invocare l’intervento in
zioni riservate e segreti commerciali adot- via pregiudiziale della Corte di giustizia ai
tando le precauzioni necessarie affinché sensi dell’art. 267 TFUE.
non venga leso il diritto delle imprese in- Gli strumenti di cooperazione che la
teressate alla tutela delle dette informa- Commissione offre ai giudici nazionali
zioni. nel settore degli aiuti di Stato sono ispi-
Siffatte precauzioni possono consi- rati a quelli previsti in via regolamentare
stere nella segnalazione di documenti o di nel settore della concorrenza22, con al-
brani di documenti contenenti informa- cune rilevanti differenze legate al diverso
zioni riservate o segreti commerciali. ruolo che i giudici interni sono chiamati a
Spetterà poi al giudice nazionale tutelare svolgere nell’applicazione della normativa
la natura riservata o di segreto commer- antitrust.
ciale di tali informazioni18. In particolare, qui la Commissione
I giudici nazionali hanno anche la pos- non ha il potere di intervenire nel proce-
sibilità di chiedere alla Commissione un dimento pendente come amicus curiae
suo parere su questioni relative all’appli- senza la sollecitazione del giudice in-
cazione della normativa sugli aiuti di terno. Ciò in quanto, considerata la com-
Stato. Detti pareri non vincolanti possono petenza esclusiva nella valutazione della
comprendere tutte le questioni economi- compatibilità dell’aiuto, la Commissione
che, fattuali e giuridiche, che possono non ha l’esigenza di affermare la sua fun-
sorgere nel contesto dei procedimenti na- zione di guida.
zionali19.
Così, ad esempio, i giudici interni II. L’APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA IN MA-

hanno la facoltà di chiedere alla Commis- TERIA DI AIUTI DI STATO E L’UTILIZZO DE-
GLI STRUMENTI DI COOPERAZIONE DA
sione se una determinata misura costitui-
PARTE DEI GIUDICI NAZIONALI
sca un aiuto di Stato oppure quali siano i
requisiti giuridici fissati dall’ordinamento Le fattispecie nelle quali i giudici na-
comunitario per le domande di risarci- zionali sono chiamati ad applicare la nor-
17 V. C. giust. UE, 26 novembre 2002, First e d). V. pure C. giust. UE, 12 febbraio 2008, CELF,
Franex, cit., punto 49. cit., punto 42.
18 Trib. UE, 18 settembre 1996, causa T-353/ 21 C. giust. UE, 22 ottobre 1987, causa 314/85,
94, Postbank, in Racc. 1996, p. II-0921 ss., punto Foto-Frost, in Racc. 1987, p. 4199, punto 15.
90. V. Comunicazione del 2009, punto 85 ss. 22 V. Reg. 1/2003/CE del Consiglio, 16 dicem-
19 V. Comunicazione del 2009, punto 90 ss. V. bre 2002 concernente l’applicazione delle regole
C. giust. UE, 11 luglio 1996, SFEI, cit., punto 71. di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trat-
20 V. Comunicazione del 2009, punto 91, lett. tato, in G.U.C.E. L 1, 4 gennaio 2003, p. 1, art. 15.
816 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

mativa comunitaria in materia di aiuti di Sotto la vigenza della Comunicazione


Stato sono diverse. del 1995, in una controversia del 1998 di
Accanto alle azioni intentate dagli fronte all’High Court of Justice del Nord-
Stati membri per il recupero di un aiuto Irlanda, avente ad oggetto la compatibi-
illegittimo, vi sono quelle intraprese dai lità con la normativa europea in materia
terzi lesi contro i beneficiari dell’aiuto, di aiuti di Stato di un finanziamento con-
ovvero contro lo stesso Stato membro, cesso per la realizzazione di un ampio
per ottenere il risarcimento dei danni piano di risanamento urbano, la Commis-
eventualmente subiti a seguito della con- sione ha fornito alla Corte alcuni chiari-
cessione dell’aiuto, la sospensione della menti in merito alla nozione di aiuto e
sua erogazione e il suo recupero. A queste alle condizioni della sua incidenza sugli
si aggiungano le azioni promosse dai con- scambi al livello del mercato interno in
sociati contribuenti contro le imposizioni casi simili, consentendo alla stessa di sta-
fiscali discriminatorie o destinate a soste- bilire che nella fattispecie al suo esame
nere un regime d’aiuto illegittimo, e le di- non era stato attribuito alcun indebito
spute tra pubbliche amministrazioni sulla vantaggio (ossia un vantaggio tale da de-
legittimità di una misura d’aiuto23. terminare una distorsione della concor-
Nel corso del decennio passato il ri- renza) al beneficiario della misura conte-
corso agli strumenti di tutela offerti dalle stata30.
giurisdizioni nazionali è progressivamen- In un altro caso di fronte il Raad van
te aumentato: i procedimenti interni in State olandese, la procedura di consulta-
materia di aiuti di Stato sono passati da zione della Commissione, chiamata nel
116 nel 1999 a 357 nel 2006, secondo un luglio del 2007 a pronunciarsi su otto di-
trend di crescita che è proseguito negli stinte questioni, si è conclusa in quattro
anni successivi24. Italia, Francia e Germa- mesi, consentendo al giudice interno di
nia registrano il maggior numero di casi, adottare una decisione definitiva nel giu-
seguite da Olanda, Spagna, Svezia e Au- gno del 200831.
stria25. Il contenzioso è più limitato nei Viceversa, la mancanza di dialogo tra
paesi di nuova adesione, probabilmente Commissione e giudici interni ha dato
in ragione della ancora scarsa esperienza luogo a decisioni criticabili32.
dei giudici interni e degli avvocati26. Nel 2008 il Tribunale di Sassari - Se-
Nell’ambito dei procedimenti interni zione distaccata di Alghero ha ritenuto di
in materia di aiuti di Stato, la facoltà di non dover ricorrere al sostegno della
chiedere informazioni e pareri alla Com- Commissione per decidere sull’istanza di
missione è poco esercitata27. sospensione cautelare dell’erogazione di
Ricordiamo che la Commissione ha alcune agevolazioni a favore di una com-
offerto ai giudici interni la possibilità di pagnia aerea low cost da parte della so-
invocare il suo aiuto già a partire dal cietà di gestione dell’aeroporto di Al-
199528, ma questa possibilità non è stata ghero, partecipata in via maggioritaria
utilizzata regolarmente29. dalla Regione Sardegna.
Eppure, nei pochi casi in cui i giudici Il giudice interno ha rigettato la do-
interni hanno invocato l’assistenza della manda statuendo che la pendenza di un
Commissione, la collaborazione ha dato procedimento di indagine formale sulla
esiti positivi. misura contestata33 non costituisce per se

23 V. Study on the Enforcement of State aid 28 V. Comunicazione del 1995, cit., punto 9. V.
Law at national level, march 2006, p. 33, punti pure Rapporto finale del 2009, cit., punto 4.
1.2.1-1.2.2. 29 V. Comunicazione del 2009, cit., punto 78.
24 V. Studio del 2006, cit., punto 1.2.1 Vedi 30 V. Studio del 2006, cit., parte I, United
pure 2009 update of the 2006 Study on the enfor- Kingdom, punto 2.6.1, lett. d).
cement of State aid rules at national level. Final 31 V. Rapporto finale del 2009, cit., punto 4.
Report, october 2009, punto 2. 32 Idem.
25 V. Rapporto finale del 2009, cit., punto 2. 33 V. State aid C-37/07, in G.U.U.E. C-12, 17
26 Idem. gennaio 2008, p. 7.
27 V. Rapporto finale del 2009, cit., punto 4.
V. VECCHIETTI - M. LIBERATI – LA COOPERAZIONE TRA I GIUDICI NAZIONALI E LA COMMISSIONE 817

indice dell’illegittimità della misura, che è tato dei dubbi sull’efficacia degli stru-
il necessario presupposto per la conces- menti in essa previsti. Criticato è in parti-
sione della tutela cautelare34. L’indagine colare il loro perdurante mancato inseri-
della Commissione è tutt’ora aperta ed è mento all’interno di un testo normativo
stata recentemente estesa ad altre misure regolamentare (com’è avvenuto nel conte-
di sostegno a favore della stessa compa- sto antitrust)38.
gnia aerea e di altre compagnie operanti Nel dicembre del 2012, la Commis-
nello scalo di Alghero35. sione ha risposto a queste critiche con la
La Comunicazione del 2009 ha inteso proposta di modifica del Reg. 659/1999/
porre rimedio allo scarso utilizzo delle CE39.
modalità di assistenza offerte con la Co- Il Regolamento emendato sancisce il
municazione del 1995 e istituire una più diritto dei giudici nazionali a ottenere
stretta collaborazione tra la Commissione dalla Commissione informazioni ai fini
e i giudici interni, offrendo un quadro più dell’applicazione dell’art. 107, § 1, e del-
chiaro del ruolo e dei poteri dei giudici in- l’art. 108 TFUE e a sollecitare un parere
terni in materia di aiuti di Stato e for- della Commissione su questioni relative
nendo loro dei meccanismi più pratici e all’applicazione delle norme in materia di
semplici36. aiuti di Stato40.
Anche dopo l’adozione della Comuni- Inoltre, la proposta introduce il diritto
cazione del 2009 non sono mancati casi della Commissione di presentare osserva-
caratterizzati da un fruttuoso dialogo tra zioni ai giudici nazionali in forma scritta
Commissione e giudici interni. o orale41. La Commissione potrà agire
Una richiesta di informazioni solle- solo in casi di interesse pubblico dell’U-
vata dal Tribunale di Cuneo il 21 febbraio nione a titolo di amicus curiae. I giudici
2011 ha richiamato l’attenzione della nazionali non saranno vincolati al parere
Commissione su una serie di leggi italiane della Commissione e non sarà pregiudi-
emanate negli anni 2002-2003 e 2007 che cato il loro diritto o il loro obbligo di chie-
introducono una forma di una riduzione dere alla Corte di giustizia di pronun-
del 90% delle imposte nonché dei contri- ciarsi in via pregiudiziale.
buti previdenziali e dei premi assicurativi
obbligatori a sostegno di alcune regioni III. PRIVATE E PUBLIC ENFORCEMENT DELLE
italiane colpite da calamità naturali nei REGOLE IN MATERIA DI AIUTI DI STATO
primi anni ’90. NELL’ESPERIENZA ITALIANA
Il 6 luglio 2012 la Commissione ha ri-
cevuto una richiesta di informazioni dal Anche in Italia il private enforcement
Tribunale di Vercelli avente ad oggetto le registra, in linea con quanto avviene negli
stesse misure d’aiuto. altri Paesi, dinamiche simili.
Così sollecitata, dopo aver registrato il Come lo stesso studio del 2006 ricono-
caso come indagine d’ufficio con il riferi- sce42, il private enforcement delle regole
mento SA. 33083, il 17 ottobre 2012 la sugli aiuti di Stato al livello degli Stati
Commissione ha avviato contro l’Italia un membri è ancora nelle sue fasi iniziali e
procedimento di indagine formale ai ciò non è dovuto a inefficienze intrinse-
sensi dell’art. 108, § 2, TFUE37. che del sistema giudiziario, ma alle regole
A discapito degli suoi intenti dichia- proprie del medesimo ed alla loro rela-
rati, la Comunicazione del 2009 ha susci- zione con le pertinenti regole europee, ol-

34 V. Rapporto finale del 2009, cit., punto 4. tiva in materia di aiuti di Stato da parte dei giu-
35 V. Comunicato stampa della Commissione dici nazionali del 13 novembre 2008. p. 9.
Europea del 27 luglio 2012, ref. IP/12/698. 39 V. Proposta di Regolamento del Consiglio
36 Comunicazione del 2009, cit., punto 78. che modifica il Reg. (CE) n. 659/1999 recante mo-
37 V. State aid SA.33083 (2012/C), in G.U.U.E. dalità di applicazione dell’art. 93 del Trattato,
C. 381, 11 dicembre 2012, p. 32. COM(2012)275 final.
38 V. le Osservazioni delle autorità italiane 40 Idem, art. 23-bis, § 1.
sulla bozza di Comunicazione della Commissione 41 Idem, art. 23-bis, § 2.
Europea relativa alla applicazione della norma- 42 V. Studio del 2006, cit., punto 1.2.2, p. 34.
818 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

tre che alla mancanza di regole nazionali Accanto agli strumenti di private enfor-
procedurali uniformi circa la concessione cement sopra delineati, v’è il potere della
degli aiuti di Stato. Commissione di emanare i regolamenti di
Al riguardo, può essere utile rammen- esenzione per categoria.
tare che la cooperazione fra giudici nazio- L’esercizio di tale facoltà da parte della
nali e Commissione europea può avere ef- Commissione europea, rendendo chiari i
fetti e conseguenze diverse a seconda casi nei quali non è necessaria una noti-
dello specifico ambito in cui essa si ap- fica individuale e la sospensione del-
plica. l’aiuto, facilita l’azione dei giudici nazio-
Come abbiamo visto, i casi di coopera- nali nell’applicazione dell’articolo 108, §
zione si possono raggruppare in due ma- 3, TFUE.
cro categorie. D’altra parte, per la natura stessa delle
Da un lato, vi sono le richieste di infor- norme di esenzione dalla notifica, che
mazioni, che attengono a dati di fatto co- sono costruite come norme di compatibi-
nosciuti dalla Commissione europea, che lità ex ante delle misure di aiuto, la richie-
la stessa può rendere noti al giudice, eli- sta di parere da parte dei giudici nazio-
minando, quindi, eventuali elementi di in- nali alla Commissione europea circa il ri-
certezza che inficerebbero le valutazioni spetto delle norme dei regolamenti di
del giudice stesso. esenzione assume anche il valore di un
D’altro lato, invece, i giudici nazionali assessment di compatibilità, ancorché
possono inviare alla Commissione euro- non espresso secondo le forme canoniche
pea le richieste di pareri, i quali, pur na- che le norme di procedura impongono.
turalmente fondati su elementi di fatto, In tal modo, sebbene l’oggetto delle
implicano un esercizio di discrezionalità controversie nazionali non può in nessun
della Commissione europea e un asses- caso essere quello della valutazione di
sment che, in linea di massima, non at- compatibilità delle misure, quando i giu-
tiene alla compatibilità della misura. dizi medesimi riguardino norme di esen-
Oggetto del parere, dunque, sembrano zione dalla notifica, tale profilo sostan-
essere, in sostanza, chiarimenti econo- ziale emerge, ancorché indirettamente.
mici o giuridici43, che, tuttavia, non han- Un caso del tutto particolare, poi, è co-
no carattere vincolante per il giudice, a stituito dal regolamento de minimis, la
differenza di quanto avviene con la inter- cui applicazione potrebbe necessitare di
pretazione del diritto europeo da parte chiarimenti, specie per quanto concerne
del giudice europeo, nei casi di rinvio pre- le modalità di calcolo del cumulo o il suo
giudiziale. campo di applicazione44.
Pertanto, il parere che il giudice nazio- In tali casi, quindi, il private enforce-
nale può chiedere alla Commissione euro- ment tende a convergere con il public
pea sembrerebbe attenere alla sussistenza enforcement, che attiene in maniera carat-
di uno degli elementi costitutivi dell’aiuto teristica ai poteri mediante i quali la
di Stato, fra i quali si rammentano, solo a Commissione europea contrasta le viola-
titolo esemplificativo e in nessun modo zioni da parte degli Stati membri, fra cui
esaustivo, la natura selettiva della misura, rientrano quelli di verifica del rispetto
l’esistenza di un vantaggio economico per delle norme regolamentari di esenzione
i beneficiari e la imputabilità della deci- dalla notifica e, conseguentemente, l’av-
sione di concedere l’aiuto ad un soggetto vio di eventuali indagini per applicazione
pubblico che rientra nella nozione di abusiva delle norme di esenzione. Sotto
Stato di cui all’articolo 107 TFUE. questo specifico profilo, occorre tener

42 V. Comunicazione del 2009, cit.,punto 93. prio (alle quali si applica il massimale ordinario
44 Un esempio tipico dei problemi inerenti al di 200.000 euro). In alcuni casi, infatti, talune
campo di applicazione del de minimis è quello imprese di trasporto svolgono entrambi i tipi di
delle imprese attive nel settore del trasporto su attività e si pone il problema di quali criteri ap-
strada per conto terzi (per le quali il massimale è plicare per distinguere, in capo alla medesima
di 100.000 euro per impresa, su tre anni) e delle impresa, il de minimis ascrivibile all’una o all’al-
imprese che effettuano il trasporto in conto pro- tra attività.
V. VECCHIETTI - M. LIBERATI – LA COOPERAZIONE TRA I GIUDICI NAZIONALI E LA COMMISSIONE 819

presente che, nel caso italiano, i volumi di ai sensi dell’articolo 108, § 3, TFUE, de-
spesa per aiuti, pur se esigui, hanno una vono trasmettere alla Presidenza del Con-
distribuzione percentuale che denota una siglio dei Ministri – Dipartimento per le
preferenza per la concessione di aiuti in politiche europee – una scheda sintetica
applicazione delle norme di esenzione della misura notificata. Tale nuovo ob-
dalla notifica, anche in ragione della alta bligo consentirà ai giudici nazionali di
percentuale di aiuti di carattere orizzon- chiedere informazioni agli organi dello
tale che l’Italia concede (94%)45. Stato, oltre che alla Commissione euro-
La recente normativa nazionale46 pea, rafforzando così l’enforcement.
estende la giurisdizione esclusiva del giu- Le norme sugli aiuti di Stato conte-
dice amministrativo alle controversie re- nute nella legge 234/2012 rappresentano,
lative agli atti ed ai provvedimenti che dunque, un ulteriore rafforzamento della
concedono aiuti di Stato in violazione del- convergenza tra public e private enforce-
l’articolo 108, § 3, TFUE e a quelli adottati ment, e una facilitazione della coopera-
in esecuzione di una decisione di recu- zione tra giudici nazionali e Commissione
pero di cui all’articolo 14 del Reg. 659/ europea.
1999/CE, a prescindere dalla forma del- De iure condendo, poi, il private enfor-
l’aiuto e dal soggetto che l’ha concesso. cement potrebbe trovare un sostegno ag-
Viene dunque introdotto, nel contesto giuntivo in una integrazione delle norme
del private enforcement, un principio di della citata l. 234/2012, qualora si preve-
concentrazione (la giurisdizione esclu- dessero strumenti nazionali di diretta con-
siva) idoneo a favorire una sempre mag- sultazione da parte dei giudici nazionali.
giore omogeneità nella formazione della In via del tutto esemplificativa, una
giurisprudenza pertinente, così come un possibile integrazione potrebbe essere
naturale progressivo approfondimento quella dell’adozione obbligatoria di un re-
della conoscenza delle prassi e degli gistro nazionale de minimis, che contenga
orientamenti europei, la cui diffusione ri- informazioni complete ed esaustive su
guarda una platea di giudici numerica- tutti i de minimis concessi da qualunque
mente più ridotta di quanto non sia avve- autorità dello Stato48.
nuto fino ad oggi.
Inoltre, la l. 234/2012 prevede ulteriori VALERIO VECCHIETTI - MATTEO LIBERATI
strumenti di implementazione dell’enfor-
cement, che rientrano nella piena disponi-
bilità dei giudici nazionali, fra cui, ad Bibliografia
esempio, la elevazione a norma di si- ADOTTI, «Il ruolo del giudice nazionale nel-
stema47 del c.d. principio Deggendorf, in l’applicazione dell’art. 93.3 del Trattato Ce in
base al quale nessuna impresa può bene- materia di aiuti di Stato alle imprese, con rife-
ficiare di aiuti di Stato se rientra tra rimento alla recente giurisprudenza della
Corte di giustizia», in Diritto comunitario e de-
quelle imprese che hanno ricevuto e, suc- gli scambi internazionali, 1996, IV, p. 721 ss.;
cessivamente, non rimborsato o deposi- ADRIAANSE, «Public and Private Enforcement of
tato in un conto bloccato gli aiuti che lo EU State Aid Law», in The European Union af-
Stato è tenuto a recuperare in esecuzione ter Lisbon Constitutional Basis, Economic Or-
di una decisione di recupero di cui all’ar- der and External Action, (a cura di) BLANKE -
ticolo 14 del Reg. 659/1999/CE. MANGIAMELI, Berlin, 2012; BRAUN - KÜHLING, «Ar-
ticle 87 EC and the Community Courts: From
La legge citata prevede, poi, degli ob- Revolution to Evolution», in Common Market
blighi di carattere procedurale, come, ad Law Review, 2008, p. 465 ss.; CERASO, «Aiuti di
esempio, quello in base al quale le ammi- Stato: sulla possibilità di un singolo di chie-
nistrazioni che notificano progetti di aiuto dere la restituzione di una tassa se questa co-

45 Vedi le tabelle allegate allo Scoreboard aiuti 48 Nel corso dei dibattiti fra Stati membri e
di Stato del 2012. Commissione europea, è sembrata emergere, a
46 L. 24 dicembre 2012, n. 234. volte, la intenzione di quest’ultima, peraltro ad
47 V. art. 46, l. 234/2012. oggi mai formalizzata per iscritto, di rendere ob-
bligatorio un registro nazionale de minimis.
820 III.5. IL PRIVATE ENFORCEMENT DELL’ART. 108 § 3 TFUE

stituisce parte integrante di una misura di e private enforcement, Torino, 2011; SIMONSSON,
aiuto erogato in violazione dell’art. 88, n. 3, ul- «On the emerging obligation for Member State
tima frase, TCE», in Riv. it. dir. pubbl. com., authorities to Supervise and Enforce EC State
2005, III-IV, p. 981 ss.; DERENNE - KACZMAREK, Aid law, and the Resulting Need to consider
«La récupération des aides illégales: le rôle du Decentralization», in Swedish Studies in Euro-
juge national dans le “private enforcement” du pean Law, 2006, p. 233 ss.; STRUYS - ABBOTT,
droit des aides d’Etat», in ERA Forum, 2009, p. «The Role of National Courts in State Aid Liti-
251 ss.; GUZZI, «La tutela dei terzi nella proce- gation», in European Law Review, 2003, p. 172
dura per il controllo degli aiuti di Stato nel re- ss.; TAYLOR - SOLTÉSZ - ANESTIS - NAVARRO, «Re-
golamento n. 659/1999/Ce», in Diritto comuni- cent Developments in the Application of State
tario e degli scambi internazionali, 2004, IV, p. Aid Rules», in European Competition Journal,
795 ss.; KLEINER, «Reforming State Aid Policy II, 2010, p. 491 ss.; TERRASI, «Aiuti di Stato: la
to best Contribute to the Lisbon Strategy for questione del recupero degli aiuti illegalmente
Growth and Jobs», in Competition Policy New- concessi», in Riv. it. dir. pubbl. com., 2002, V, p.
sletter, 2005, II, p. 29 ss.; RUSSO, «Le agevola- 1081 ss.; TUFANO, «La disciplina degli aiuti di
zioni e le esenzioni fiscali alla luce dei principi Stato nell’Unione europea: dal controllo al-
comunitari in materia di aiuti di Stato: i poteri l’enforcement», in Dir. Un. eur., 2010, II, p. 381
del giudice nazionale», in Riv. it. dir. pubbl. ss.; WINTER, «The rights of complainants in
com., 2004, I, p. 225 ss.; SCHEPISI (a cura di), La state aid cases: judicial review of the Commis-
“modernizzazione” della disciplina sugli aiuti di sion decisions adopted under article 88 (ex 93)
Stato. Il nuovo approccio della Commissione EC», in Common Market Law Review, III, 1999,
europea e i recenti sviluppi in materia di public p. 521 ss.

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