ADDOMINALE La parete addominale è sostenuta posteriormente dalla colonna
vertebrale, unica parete ossea, e completata da muscoli anterolaterali e posteriori. I muscoli della parete dell’addome sono: muscoli retti, obliquo esterno, obliquo interno, trasverso, cremastere, piramidale e quadrato dei lombi. L’addome è chiuso dunque da una serie di muscoli larghi disposti su 3 strati: • obliquo esterno; • obliquo interno; • trasverso dell’addome. E’ formato da due muscoli anteriori detti retti dell’addome e posteriormente è formato dal muscolo ileo-psoas, muscolo che aziona la coscia, e dal quadrato dei rombi. Questi muscoli sono organizzati in modo da coprire i vari strati addominali. I muscoli larghi dell’addome: obliquo esterno, interno e trasversi, si organizzano producendo delle fasce→ aponeurosi. • Il muscolo retto dell’addome→ muscolo pari con delle inscrizioni tendinee al suo interno, cioè 3-4 tendini trasversali (nei soggetti allenati presenta un aspetto come il guscio della tartaruga), il muscolo obliquo esterno dell’addome al di sopra di una certa linea semicircolare arriva a ridosso del muscolo retto dell’addome e la sua aponeurosi passa in avanti e si incrocia con la contro-laterale; l’obliquo interno invece passa un fascio davanti e uno dietro; il trasverso dell’addome invece passa tutto dietro. Quindi il muscolo retto dell’addome è inglobato in un letto fatto dall’aponeurosi dell’obliquo esterno che passa davanti, dell’obliquo interno che lo riveste davanti e dietro, e del trasverso che lo riveste dietro. Tutte queste aponeurosi arrivano sulla linea mediana e si intrecciano con le contro- laterali a formare una linea rinforzata sulla linea mediana, visibile al di sotto della cute→ linea alba. Al di sotto della linea semicircolare, che è più o meno a metà tra l’ombelico e il pube invece, i muscolo retti non sono rinforzati in Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito questo modo, bensì l’obliquo esterno passa davanti e il trasverso passa solo dietro, questo crea una zona di maggiore debolezza e cambio del profilo della superficie addominale, infatti alcuni istruttori parlano di muscoli retti superiori ed inferiori, ed effettivamente, guardando il profilo della pancia, si nota che sotto è più difficile da rinforzare e da rendere tonica proprio per questo motivo. La linea alba→ è una zona dove si può tagliare tranquillamente perché non passano fasci muscolari, mentre tagliare sui muscoli può sempre creare problemi in chirurgia. Curiosità anatomica → il concetto della vita stretta è legato all’obliquità di inserzione dei muscoli obliqui: più sono obliqui più sarà stretta la vita, ciò è però legato principalmente alla genetica di un soggetto. Le aponeurosi dei muscoli molto larghi si continuano anche posteriormente, andando a chiudere (sempre posteriormente) la parete dell’addome, ma chiaramente ci sono dei punti di debolezza: punti dove la pressione è più bassa, qui è possibile che passino dei piccoli pezzetti di peritoneo che rivestono i visceri o addirittura anse intestinali (ernie), quelle principali si trovano: • a livello della regione dell’ombelico; • a livello di una regione chiamata canale inguinale; • posteriormente dove chiudono i muscoli trasverso e quadrato dei lombi. • Il muscolo obliquo esterno dell’addome→ muscolo largo, piatto; i suoi fasci posteriori si inseriscono sula cresta iliaca, mentre quelli posteriori ed anteriori si continuano con una robusta aponeurosi, questa si ispessisce inferiormente formando il legamento inguinale. Questi muscoli abbassano le coste e ruota il torace dal lato opposto, contraendosi bilateralmente flettono il torace in avanti; inoltre sono muscoli espiratori. • Il muscolo obliquo interno dell’addome→anch’esso un muscolo largo, disposto profondamente al muscolo obliquo esterno. In prossimità del margine laterale del retto, l’aponeurosi Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito Il canale inguinale→ presenta 4 pareti: superiore, inferiore, anteriore e posteriore, e 2 orifizi: uno esterno ed uno interno verso l’addome. Attraverso il canale inguinale, oltre al passaggio del funicolo spermatico, c’è la possibilità che passino nel maschio delle anse intestinali, perché la parete posteriore presenta un punto di debolezza, la parete inferiore del canale inguinale è data dal legamento inguinale che fa come una specie di doccia; la parete anteriore è data dal muscolo obliquo esterno ed interno; la parete posteriore è rinforzata in modo diverso a seconda della sezione, nel terzo mediale è più rinforzata: due fasci muscolare; nel terzo medio non è rinforzata, c’è solo la fascia- trasversalis, che riveste l’addome dall’interno, quindi questo è il punto di debolezza del canale inguinale. Nel terzo laterale in avanti abbiamo il muscolo obliquo interno, nel terzo medio in avanti non c’è niente e posteriormente la fascia trasversalis, nel terzo mediale vi sono i due muscoli accollati l’uno all’altro in un tendine detto→ congiunto. A seconda della zona in cui passano le anse intestinali, abbiamo un’ernia diretta ed una indiretta. L’anello inguinale sottocutaneo è ricavato da un’interruzione dell’aponeurosi dell’obliquo esterno, i cui fasci fibrosi divergendo formano i pilastri mediale e laterale. L’anello inguinale interno o addominale è determinato da una piega falciforme sollevata dai vasi epigastrici inferiori. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito A cosa servono i muscoli dell’addome? Quando si contraggono hanno lo scopo di aumentare la pressione intra-addominale, se si contraggono da una sola parte permettono movimento di torsione del tronco (canoista). Il retto dell’addome permette la flessione del tronco sul bacino; chiaramente inserendosi sulle coste hanno tutti un’azione nella funzione respiratoria, sono detti muscoli respiratori secondari. L’apparato locomotore dell’arto superiore. L’arto superiore si suddivide in: spalla, braccio, avambraccio e mano, e tramite il cingolo toracico, o cingolo scapolare, l’arto è unito al tronco. L’arto superiore è formato da un osso prossimale→ omero, che si articola con l’allenoide della scapola, con il radio verso il pollice e l’ulna verso il mignolo, e sono due articolazioni ginglimi, uno angolare ed uno assiale, e radio e ulna si articolano tra di loro. La scapola→è un osso piatto di forma triangolare, presenta 2 facce: una anteriore o costale ed una posteriore divisa in due porzioni da un Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito grosso rilievo trasversale, la spina della scapola, la quale termina con una porzione slargata: l’acromion. La fossa sovrastante la spina si chiama fossa sovraspinata, quella al di sotto fossa sottospinata o infraspinata. La spina della scapola si continua in avanti con un processo chiamato acromion, che si articola con la clavicola; un altro processo osseo che getta in avanti è quello coracoideo. La scapola può muoversi lungo la parete toracica perché ha tutti i muscoli che la possono elevare, deprimere, avvicinare ai processi spinosi, abbassarla; questo gli conferisce un’enorme mobilità all’articolazione della spalla. La clavicola→ è un osso piatto di forma allungata e ricurva a S italica, disposto superiormente e sul davanti della prima costa; presenta un’estremità mediale o sternale, una laterale o acromiale, ed un corpo caratterizzato da due facce: superiore ed inferiore dove appare un solco per l’inserzione del muscolo succlavio. L’omero→ è l’osso del braccio ed è un osso lungo. E’ formato da un’epifisi distale ed una prossimale dove c’è la testa con due piccole sporgenze: tubercolo maggiore e minore, e tra le due sporgenze vi è un solco, dato dal passaggio del tendine di un muscolo: bicipite brachiale. L’epifisi prossimale→ presenta una superficie articolare sostenuta da un corto tratto osseo cilindrico, il collo anatomico. La zona di passaggio tra epifisi prossimale e corpo→ viene chiamata collo chirurgico. Il corpo si presenta di forma cilindrica. Nel terzo medio della porzione antero-laterale si trova la tuberosità deltoidea, dove si inserisce il muscolo deltoide. L’estremità distale dell’omero→ è piuttosto allargata, appiattita dall’avanti all’indietro e mostra due creste che terminano su due sporgenze, rispettivamente l’epitroclea mediale e l’epicondilo laterale. Inferiormente si trovano due superfici articolari caratteristiche: medialmente la troclea, a forma di cilindro con un solco circolare al centro, per l’articolazione con l’ulna; lateralmente il condilo, per l’articolazione con il radio. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito Le ossa della mano→ sono distinte in ossa del carpo, del metacarpo e falangi. ➢ Le ossa del carpo→ sono tutte ossa brevi disposte su due file in senso trasversale. Le ossa della prima fila sono, in senso latero-mediale: scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme. Le prime tre ossa formano nell’insieme il condilo del carpo che si articola con l’estremità distale del radio nell’articolazione radiocarpica. • Lo scafoide→ è disposto al di sotto del range particola con il semilunare, medialmente, e inferiormente con il trapezio, il trapezoide il grande osso o capitato. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito • Il semilunare→ superiormente prende contatto con il radio, lateralmente e medialmente rispettivamente con lo scafoide con il piramidale e inferiormente con il capitato. • Il piramidale→ è l’osso più mediale della prima fila al di sotto dell’ulna e al di sopra dell’osso uncinato. • Il pisiforme→ si dispone al davanti dell’osso piramidale. La seconda fila del carpo è data, in senso latero-mediale, dal trapezio, dal trapezoide, dall’osso capitato e dall’uncinato. • L’osso trapezio→ si articola in alto con lo scafoide, in basso con il primo osso metacarpale e con parte del secondo, e medialmente con il trapezoide; sulla faccia palmare presenta un tubercolo. • Il trapezoide→ è disposto inferiormente allo scafoide, tra il trapezio e il capitato. • L’osso capitato→ che rappresenta il segmento osseo principale delle ossa del carpo, si articola in alto con lo scafoide il semilunare, lateralmente con il trapezoide, medialmente con l’uncinato e in basso con il terzo e il secondo metacarpale. • L’uncinato→l’osso più mediale della seconda fila del carpo, è disposto al di sotto del piramidale e del semilunare. Lo scheletro del metacarpo→ è rappresentato da cinque ossa metacarpali, ciascuna di essa presenta una base, che si articola con le ossa della seconda fila del carpo, e una testa o capitello, che si articola con la base della prima falange del proprio dito. Tra queste ossa si trovano gli spazi metacarpali. Lo scheletro delle dita→ è rappresentato dalle falangi che sono distinte in prossimale, media e distale, tranne per il primo dito che è dotato di due suole falangi: prossimale distale. Le falangi sono ossa lunghe con un’estremità prossimale e una distale. Per quanto riguarda le prime falangi: • l’estremità prossimale si articola con le ossa della seconda fila del carpo; • le falangi medie si articolano rispettivamente con la prima e la Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito terza falange; • la falange distale è più piccola, con l’estremità slargata e robusta chiamata tuberosità ungueale. Le ossa del polso si articolano distalmente con le ossa del metacarpo, i tendini che scavalcano queste articolazioni tra metacarpo e falange prossimale, contengono delle piccole ossa sesamoidee, come la rotula, osso inserito bel contesto di un tendine. La formula mnemonica: S,S,P,P,T,T,C,U. (scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio, trapezoide, capitato, uncinato) Curiosità anatomica: l’osso scafoide ha una vascolarizzazione molto scarsa, appena sufficiente, se c’è una frattura dello scafoide è possibile che questa non formi un corretto callo osseo perché non ha un giusto apporto di sangue, quindi si formano delle pseudo-artrosi. Le articolazioni dell’arto superiore Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito L’articolazione è dotata di una capsula fibrosa che si inserisce sul collo anatomico dell’omero, fino a raggiungere le grande tuberosità e il collo chirurgico dell’omero stesso. La capsula è piuttosto lassa e rinforzata da legamenti: legamento coraco-omerale, legamenti gleno-omerali. A questo livello la membrana sinoviale presenta dei diverticoli verso l’esterno per formare una serie di borse che tendono a ridurre l’attrito dei movimenti nei segmenti ossei tra loro o dei segmenti ossei con i muscoli circostanti. Da notare che durante i movimenti del braccio, le articolazioni scapolo-omerale e del cingolo scapolare agiscono in sinergia e non in successione. Quando si contrae un’agonista il suo antagonista in quel movimento deve essere rilassato, perché se non lo facesse, non si farebbe un movimento di flessione, ma l’omero verrebbe tirato all’interno della glenoide che è un movimento isometrico, per vincere la forza di gravità. Quando abbiamo un movimento e si ha la contrazione di un’agonista, l’antagonista resta sotto e si deve rilassare→ Legge di Sharing. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito ➔ L’articolazione radiocarpica→ è una condiloartrosi, le superfici articolari prossimali sono la faccia inferiore dell’estremità distale del radio e la fibrocartilagine. Le superfici Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito articolari sono comprese in una capsula articolare che si espande anche alle altre articolazioni del carpo, e che è rinforzata dai legamenti radio carpico palmare, radio carpico dorsale, dal collaterale radiale del carpo e dal collaterale ulnare del carpo. A livello dell’articolazione radiocarpica si possono effettuare movimenti di adduzione-abduzione di flesso estensione. ➔ Le articolazioni della mano→ Nella mano si considerano: • Le articolazioni intercarpiche → sono tutte artrodie, si distinguono le articolazioni delle ossa della prima fila tra loro, della seconda fila tra loro e l’articolazione medio carpica. Il carpo si può considerare come un unico complesso articolare la chiuso in una capsula e con una serie di legamenti che uniscono le varie ossa tra di loro, si distinguono legamenti interossei e legamenti Intercarpici palmari e dorsali. • Le articolazioni carpo-metacarpica → si distinguono in articolazioni carpo-metacarpica dal II al V osso metacarpale e articolazioni carpo-metacarpica del pollice. Le prime sono artrodia con legamenti carpo-metacarpica i palmari, dorsali e interossei. L’articolazione carpo-metacarpica del pollice è un’articolazione a sella che si stabilisce tra la base del primo osso metacarpale e il trapezio, essa permette movimenti di abduzione, adduzione, flessione ed estensione, e inoltre il movimento di opposizione del pollice. • Le articolazioni intermetacarpiche → riguardano le ultime quattro ossa metacarpali e sono dotate di legamenti palmari, dorsali e interossei. • Le articolazioni metacarpo- falangee → sono in artrosi dotate di movimenti di flesso estensione e di lateralità. • Le articolazioni interfalangee →sono ginglimi angolari. La flessione cresce progressivamente fino al quinto dito, l’estensione attiva può raggiungere in alcuni casi 30°, nelle articolazioni interfalangei consentita solo la flesso estensione.per quanto riguarda le articolazioni del pollice, l’importante è l’articolazione che si instaura tra il trapezio il metacarpo, livello Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito ➢ I muscoli del braccio→ Si distinguono in muscoli anteriori Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito (prevalentemente flessori) e muscoli posteriori (estensori). I muscoli della loggia anteriore del braccio: • Il muscolo bicipite→ presenta superiormente due capi di inserzione: il capo lungo e il capo breve. Il primo si inserisce sul tubercolo sopraglenoideo della scapola; il capo breve origina dal processo coracoideo della scapola. I due capi si riuniscono in un ventre unico che costituisce il rilievo fusiforme della regione anteriore del braccio, e con un tendine robusto si va a fissare sulla tuberosità principale del radio. Il muscolo bicipite delimita i due solchi: bicipitale laterale e mediale; lungo il solco bicipitale mediale decorre il fascio vascolo nervoso del braccio, costituito dall’arteria brachiale con le due vene satelliti e dal nervo mediano. In questa zona, anche con modesta pressione, si può apprezzare il polso dell’arteria brachiale. Il muscolo bicipite flette l’avambraccio e anche azione di supinazione. • Il muscolo coracobrachiale→ origina dal processo coracoideo della scapola, si porta in basso e raggiunge la faccia antero- mediale della diafisi omerale; è disposto medialmente vicino al capo breve del bicipite e porta in avanti e innalza il braccio. • Il muscolo brachiale→ è profondo rispetto al bicipite, si fissa superiormente sulla faccia anteriore dell’omero; si porta in basso e con un tendine robusto si inserisce alla tuberosità dell’ulna. Flette l’avambraccio sul braccio. I muscoli della loggia posteriore del braccio: • Il muscolo tricipite→ presenta superiormente tre capi di inserzione: il capo lungo, che si inserisce sulla tuberosità sottoglenoidea della scapola; il vasto laterale che si inserisce sulla faccia posteriore dell’omero; il vasto mediale anch’esso si inserisce sulla faccia posteriore dell’omero. I tre capi si uniscono in un robusto tendine laminare che Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito raggiunge l’olecrano. Il muscolo tricipite copre completamente l’omero dorsalmente e, insieme a esso, delimita il solco del nervo radiale dove decorre il nervo stesso accompagnato dall’arteria brachiale profonda e dalle sue vene satelliti. La sua azione è quella di estendere l’avambraccio sul braccio e con il capo lungo proietta indietro l’arto. • Il muscolo anconeo→ si trova tra la cresta dell’epicondilo e l’olecrano, estende il gomito, alcuni suoi fasci si fissano la capsula articolare evitando che rimanga schiacciato tra le due ossa durante l’estensione. ➢ I muscoli dell’avambraccio→ vengono distinti in: muscoli della loggia anteriore, muscoli della loggia laterale e muscoli della loggia posteriore. I muscoli di questa loggia sono disposti in più strati, il primo strato è rappresentato dai muscoli che, per la loro origine, sono detti epitrocleari: il pronatore rotondo, il flessore radiale del carpo e, il palmare lungo, il flessore ulnare del carpo. Nel secondo strato si trova il muscolo flessore superficiale delle dita; più profondamente nel terzo strato, sono posti i muscoli flessore profondo delle dita e flessore lungo del pollice; nel quarto strato il pronatore quadrato. • Il muscolo pronatore rotondo→origina dall’omero in corrispondenza dell’epitroclea e sul margine mediale del processo coronoideo dell’ulna, è un muscolo pronatore. • Il muscolo flessore radiale del carpo→ origina dal epitroclea e si porta in basso, è un muscolo flessore della mano e dell’avambraccio. • Il muscolo palmare lungo→ origina dal epitroclea e il suo tendine si inserisce sull’aponeurosi palmare superficiale sull’osso uncinato, è un flessore della mano. • Il muscolo flessore ulnare del carpo→è disposto medialmente nell’avambraccio, in alto origina dal epitroclea e dell’olecrano, è un muscolo flessore della mano: se agisce insieme all’estensore un’area del carpo adduce la mano. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito • Muscoli palmari/dorsali→ determinano la flessione della I falange e l’estensione delle ultime due; la flessione della i falange e l’estensione delle altre due, allontanando le dita tra loro. L’APPARATO LOCOMOTORE DELL’ARTO INFERIORE L’arto inferiore si suddivide in anca, coscia, gamba e piede; tramite il bacino, o cingolo pelvico, l’arto è unito al tronco. Lo scheletro dell’arto inferiore comprende: il bacino, lo scheletro della coscia, femore, le ossa della gamba, tibia e fibula; le ossa del piede distinte in ossa del tarso, del metatarso e falangi. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito L’osso dell’anca→ è un osso piatto, che si articola posteriormente con il sacro e anteriormente con l’osso controlaterale a livello della sinfisi pubblica. Si divide in tre porzioni: in alto l’ileo, in avanti il pube, inferiormente l’ischio. Le tre porzioni si sviluppano separatamente, ma si saldano Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito verso i 15 anni di età. A livello dell’acetabolo, cavità sferica visibile sulla superficie laterale, le tre ossa sono rappresentate con la loro parte più spessa. Le branche del pube e dell’ischio delimitano un foro, il foro otturato di forma triangolare nella donna e ovalare nell’uomo, questo foro è chiuso dalla membrana otturatoria. L’osso dell’anca è un osso quadrilatero caratterizzato da quattro margini: superiore, inferiore, anteriore e posteriore due facce, esterna interna. Sulla faccia esterna si osserva al centro la cavità dell’acetabolo, che ospita la testa del femore. La faccia interna è divisa in due parti da un rilievo obliqua, la linea arcuata. Le due ossa dell’anca e il sacro articolati insieme costituiscono il bacino, nel quale si riconoscono due porzioni: una superiore detta grande pelvi ed una inferiore detta piccola pelvi, le due cavità sono separate dal cosiddetto stretto superiore, dato da una linea che dall’indietro all’avanti parte e raggiunge il margine superiore del pube. La piccola pelvi è compresa tra lo stretto superiore e lo stretto inferiore. Lo stretto inferiore è delimitato da una linea che parte dall’apice del coccige, raggiunge la tuberosità ischiatica e quindi il margine inferiore delle branche ischio-pubiche, fino al margine inferiore della sinfisi pubblica. Il bacino dell’uomo è caratterizzato da ossa iliache più robuste mentre la donna presenta ali iliache più sottili disposte più obliquamente. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito faccia mediale presenta un rilievo osseo, la cresta interossea, dove si fissa la membrana interossea. Sull’estremità superiore o testa della fibula, si trovano il processo stiloideo e una superficie articolare mediale per l’articolazione con il condilo laterale della tibia. L’estremità inferiore particolarmente sviluppata, di forma triangolare costituisce il malleolo fibulare o laterale. Le ossa del piede→ sono piccole ossa che vengono distinte in ossa del tarso, del metatarso e falangi. Le ossa del tarso sono: l’astragalo, il calcagno, lo scafoide, il cuboide e le tre ossa cuneiformi. • L’astragalo→ è un osso corto; • il calcagno→ è un osso corto, posteriormente presenta un rilievo: la tuberosità del calcagno, sulla faccia mediale presenta una robusta sporgenza detta sustentaculum tali, sui cui poggia l’astragalo; • Lo scafoide→ è un osso breve disposto anteriormente alla testa dell’astragalo; L’osso cuboide→ è un osso breve disposto tra il calcagno posteriormente e IV-V osso metatarsale anteriormente; • Le ossa cuneiformi→ sono distinte in senso medio-laterale in I, II e III; • Le ossa metatarsali→ sono ossa lunghe, di cui il I è il più breve, presentano una base, un corpo e una testa; • Le ossa delle dita dei piedi→ sono le falangi, molto simili per numero e per forma quelle corrispondenti delle mani. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito
Anatomia 8 Apparato Locomotore
-Parete Addominale, Appunti di Anatomia Università degli Studi di Salerno • Prof. Stefania Lucia Nori
Anatomia
Anatomia -Farmacia 2021
Ludovica Esposito APPARATO LOCOMOTORE – PARETE ADDOMINALE La parete addominale è sostenuta posteriormente dalla colonna vertebrale, unica parete ossea, e completata da muscoli anterolaterali e posteriori. I muscoli della parete dell’addome sono: muscoli retti, obliquo esterno, obliquo interno, trasverso, cremastere, piramidale e quadrato dei lombi. L’addome è chiuso dunque da una serie di muscoli larghi disposti su 3 strati: • obliquo esterno; • obliquo interno; • trasverso dell’addome. E’ formato da due muscoli anteriori detti retti dell’addome e posteriormente è formato dal muscolo ileo-psoas, muscolo che aziona la coscia, e dal quadrato dei rombi. Questi muscoli sono organizzati in modo da coprire i vari strati addominali. I muscoli larghi dell’addome: obliquo esterno, interno e trasversi, si organizzano producendo delle fasce→ aponeurosi. • Il muscolo retto dell’addome→ muscolo pari con delle inscrizioni tendinee al suo interno, cioè 3-4 tendini trasversali (nei soggetti allenati presenta un aspetto come il guscio della tartaruga), il muscolo obliquo esterno dell’addome al di sopra di una certa linea semicircolare arriva a ridosso del muscolo retto dell’addome e la sua aponeurosi passa in avanti e si incrocia con la contro-laterale; l’obliquo interno invece passa un fascio davanti e uno dietro; il trasverso dell’addome invece passa tutto dietro. Quindi il muscolo retto dell’addome è inglobato in un letto fatto dall’aponeurosi dell’obliquo esterno che passa davanti, dell’obliquo interno che lo riveste davanti e dietro, e del trasverso che lo riveste dietro. Tutte queste aponeurosi arrivano sulla linea mediana e si intrecciano con le contro-laterali a formare una linea rinforzata sulla linea mediana, visibile al di sotto della cute→ linea alba. Al di sotto della linea semicircolare, che è più o meno a metà tra l’ombelico e il pube invece, i muscolo retti non sono rinforzati in Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito questo modo, bensì l’obliquo esterno passa davanti e il trasverso passa solo dietro, questo crea una zona di maggiore debolezza e cambio del profilo della superficie addominale, infatti alcuni istruttori parlano di muscoli retti superiori ed inferiori, ed effettivamente, guardando il profilo della pancia, si nota che sotto è più difficile da rinforzare e da rendere tonica proprio per questo motivo. La linea alba→ è una zona dove si può tagliare tranquillamente perché non passano fasci muscolari, mentre tagliare sui muscoli può sempre creare problemi in chirurgia. Curiosità anatomica → il concetto della vita stretta è legato all’obliquità di inserzione dei muscoli obliqui: più sono obliqui più sarà stretta la vita, ciò è però legato principalmente alla genetica di un soggetto. Le aponeurosi dei muscoli molto larghi si continuano anche posteriormente, andando a chiudere (sempre posteriormente) la parete dell’addome, ma chiaramente ci sono dei punti di debolezza: punti dove la pressione è più bassa, qui è possibile che passino dei piccoli pezzetti di peritoneo che rivestono i visceri o addirittura anse intestinali (ernie), quelle principali si trovano: • a livello della regione dell’ombelico; • a livello di una regione chiamata canale inguinale; • posteriormente dove chiudono i muscoli trasverso e quadrato dei lombi. • Il muscolo obliquo esterno dell’addome→ muscolo largo, piatto; i suoi fasci posteriori si inseriscono sula cresta iliaca, mentre quelli posteriori ed anteriori si continuano con una robusta aponeurosi, questa si ispessisce inferiormente formando il legamento inguinale. Questi muscoli abbassano le coste e ruota il torace dal lato opposto, contraendosi bilateralmente flettono il torace in avanti; inoltre sono muscoli espiratori. • Il muscolo obliquo interno dell’addome→anch’ess o un muscolo largo, disposto profondamente al muscolo obliquo esterno. In prossimità del margine laterale del retto, l’aponeurosi Questa pagina non è visibile nell’anteprima Non perderti parti importanti! SCARICA Questa pagina non è visibile nell’anteprima Non perderti parti importanti! SCARICA Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito Il canale inguinale→ presenta 4 pareti: superiore, inferiore, anteriore e posteriore, e 2 orifizi: uno esterno ed uno interno verso l’addome. Attraverso il canale inguinale, oltre al passaggio del funicolo spermatico, c’è la possibilità che passino nel maschio delle anse intestinali, perché la parete posteriore presenta un punto di debolezza, la parete inferiore del canale inguinale è data dal legamento inguinale che fa come una specie di doccia; la parete anteriore è data dal muscolo obliquo esterno ed interno; la parete posteriore è rinforzata in modo diverso a seconda della sezione, nel terzo mediale è più rinforzata: due fasci muscolare; nel terzo medio non è rinforzata, c’è solo la fascia- trasversalis, che riveste l’addome dall’interno, quindi questo è il punto di debolezza del canale inguinale. Nel terzo laterale in avanti abbiamo il muscolo obliquo interno, nel terzo medio in avanti non c’è niente e posteriormente la fascia trasversalis, nel terzo mediale vi sono i due muscoli accollati l’uno all’altro in un tendine detto→ congiunto. A seconda della zona in cui passano le anse intestinali, abbiamo un’ernia diretta ed una indiretta. L’anello inguinale sottocutaneo è ricavato da un’interruzione dell’aponeurosi dell’obliquo esterno, i cui fasci fibrosi divergendo formano i pilastri mediale e laterale. L’anello inguinale interno o addominale è determinato da una piega falciforme sollevata dai vasi epigastrici inferiori. Anatomia -Farmacia 2021 Ludovica Esposito Il canale inguinale→ presenta 4 pareti: superiore, inferiore, anteriore e posteriore, e 2 orifizi: uno esterno ed uno interno verso l’addome. Attraverso il canale inguinale, oltre al passaggio del funicolo spermatico, c’è la possibilità che passino nel maschio delle anse intestinali, perché la parete posteriore presenta un punto di debolezza, la parete inferiore del canale inguinale è data dal legamento inguinale che fa come una specie di doccia; la parete anteriore è data dal muscolo obliquo esterno ed interno; la parete posteriore è rinforzata in modo diverso a seconda della sezione, nel terzo mediale è più rinforzata: due fasci muscolare; nel terzo medio non è rinforzata, c’è solo la fascia- trasversalis, che riveste l’addome dall’interno, quindi questo è il punto di debolezza del canale inguinale. Nel terzo laterale in avanti abbiamo il muscolo obliquo interno, nel terzo medio in avanti non c’è niente e posteriormente la fascia trasversalis, nel terzo mediale vi sono i due muscoli accollati l’uno all’altro in un tendine detto→ congiunto. A seconda della zona in cui passano le anse intestinali, abbiamo un’ernia diretta ed una indiretta. L’anello inguinale sottocutaneo è ricavato da un’interruzione dell’aponeurosi dell’obliquo esterno, i cui fasci fibrosi divergendo formano i pilastri mediale e laterale. L’anello inguinale interno o addominale è determinato da una piega falciforme sollevata dai vasi epigastrici inferiori. Questa pagina non è visibile nell’anteprima Non perderti parti importanti! SCARICA 1 / 31 INGRANDISCI Prepara al meglio i tuoi esami Registrati a Docsity per scaricare i documenti e allenarti con i Quiz REGISTRATI e ottieni 20 punti download Recensisci per primo questo documento