Sei sulla pagina 1di 12

F

I
S
S
A
T
O
R
E
A
R
T
I
C
O
L
A
T
O
G
O
M
I
T
ST. A. R.90
®

O
F4 ®
TECNICA
CHIRURGICA
Si desidera ringraziare il Dr Lodovico Renzi Brivio ed il Dr Andrea Pizzoli dell'Ospedale "Carlo Poma"
di Mantova ed il Dr Mario Manca dell'Ospedale "Versilia" di Viareggio per la collaborazione scientifica
e lo sviluppo di questa tecnica chirurgica.

N.B. La tecnica chirurgica qui descritta è rivolta a professionisti e descrive le procedure standard suggerite dal produttore.
Comunque la tecnica da seguire è quella che, a giudizio del medico, più si adatta alle esigenze del paziente.

Prima dell’uso consultare il libretto di istruzioni allegato alle confezioni.


IL FISSATORE F4

I l fissatore esterno F4 articolato di gomito è costituito da un corpo telescopico (1), un morsetto articolato
radiotrasparente (2) ed un archetto (3) connessi ad un albero prossimale a tre morsetti per le viti omerali
(4) e ad un albero distale a tre morsetti per le viti ulnari (5); il sistema è completato da due morsetti supplementari
che permettono di inserire una vite nella paletta
omerale (6) ed una vite a livello della zona
immediatamente distale all'olecrano (7) .
Il corpo telescopico è stato progettato in modo
da prevedere una distanza minima dall’epicondilo

4 alla prima vite omerale di almeno 10 cm, in modo


da evitare, anche in posizione di chiusura completa
del corpo stesso, l’inserzione di elementi di presa
a livello della zona della doccia di torsione del
nervo radiale.
Il morsetto articolato possiede un foro centrale per
1 l'inserzione del filo guida, che viene posizionato
nel centro di rotazione dell'articolazione del gomito.
L'arco di movimento possibile va da 0° a 180° e
6 permette la completa estensione e la completa
RADIOTRASP

flessione del gomito.


L'archetto presenta al suo estremo distale una vite
2 8 micrometrica (8) che permette di esercitare una
distrazione articolare di circa 15 mm senza
7
A RE N

variare il centro di rotazione.


TE

3
5

ARTICOLARITÀ POSSIBILE: 0° - 180°


BLOCCHI ARTICOLARI: da 0° a 180° (passo 10°)
ALLUNGAMENTO (corpo OMERALE): 42 mm
DISTRAZIONE ARTICOLARE: 15 mm
PESO (corpo fissatore con morsetti): 480 g

3
INDICAZIONI

1 LESIONI ARTICOLARI OSSEE E/O LIGAMENTOSE ACUTE:


- LUSSAZIONI INSTABILI
- FRATTURE LUSSAZIONI INSTABILI
- OSTEOSINTESI INSTABILI (FRATTURE COMMINUTE,
FRATTURE IN OSTEOPOROSI)

2 LESIONI ARTICOLARI CRONICHE:


- INSTABILITÀ
- RIGIDITÀ

POSIZIONE PAZIENTE

PAZIENTE SUPINO CON ARTO DA TRATTARE


APPOGGIATO AD UN TAVOLO RADIOTRASPARENTE

4
TECNICA CHIRURGICA

Fig. 1

P rima di iniziare l'intervento chirurgico è utile


marcare sull’arto del paziente la regione
compresa tra 6 e 9 cm dall’epicondilo, ovvero il
livello corrispondente al nervo radiale, in modo 1b
da evitare l’infissione degli elementi di presa
in questa zona.
Il primo step dell'intervento prevede l’identificazio-
ne del centro di rotazione del gomito, che può
essere considerato come il centro della circon- 1a
ferenza corrispondente alla proiezione laterale
del rocchetto omerale e della circonferenza
della proiezione laterale del condilo omerale
1c
(1a).
Sotto controllo fluoroscopico si posiziona la punta
del filo di Kirschner nel centro del rocchetto (1b),
quindi si verticalizza il filo e si procede
nell’inserirmento dello stesso in direzione del
centro dell'epitroclea e parallela alla rima
articolare controllando con il fluoroscopio in
proiezione antero-posteriore (1c).

Fig. 1

Fig. 2

S i applica il fissatore esterno inserendo


il filo di Kirschner all’interno del foro del
morsetto articolato. Si procede all'allungamento
del corpo telescopico del fissatore, in modo che la
vite più prossimale possa essere inserita a livello
della “V” deltoidea. Si blocca quindi la posizione
del corpo telescopico serrando la vite A .

Fig. 2

5
Fig. 3

S
i inseriscono le due o tre viti omerali
(autofilettanti e autoperforanti di diametro 5
mm) utilizzando il girobacchino con il relativo
mandrino.
La prima vite deve essere perpendicolare all’asse
anatomico e meccanico dell’omero e la seconda
possibilmente parallela alla prima.
A questo punto, senza forzare sul filo guida,
scegliamo la miglior posizione del corpo fissatore
in modo che vi sia sufficiente spazio tra il fissatore
esterno ed i tessuti molli e serriamo i morsetti che
reggono le viti.
Fig. 3

Fig. 4

S
i procede quindi all’inserzione delle viti
sull’ulna, perpendicolari alla cresta ulnare,
mantenendo la parte distale del corpo del fissatore
parallela all’ulna.
In questa fase dovremo mantenere il gomito flesso
a 90° e controllare che le superfici articolari siano
congruenti. La seconda vite ulnare viene inserita
parallela alla prima e perpendicolare all’asse
anatomico dell’ulna. Sono da preferirsi viti di
diametro 4 mm.
Fig. 4

Fig. 5

N
ei casi di pazienti con masse muscolari
importanti, il montaggio viene completato
aggiungendo una terza vite omerale, su un piano
obliquo rispetto alle altre due ed una ulnare,
parallela alle altre due.

Fig. 5
6
6a

Fig. 6

N
ei casi di rigidità di gomito, si posizionano
due viti supplementari: una a livello della
paletta omerale subito sopra la fossetta olecranica
(6a) ed una a livello della zona immediatamen-
te distale all'olecrano, assicurandosi di essere al
di fuori dell'articolazione (6b).

Si serrano tutti i morsetti, quindi si rimuove il filo


di Kirschner dal centro di rotazione, dopo aver
verificato l'assenza di impingement o sub-lussazione
tra le superfici articolari durante la flesso-estensione
(6c, 6d).

6b

6c 6d

Fig. 6

7
Fig. 7

A
gendo sulla vite micrometrica C con la
chiave esagonale di 6 mm, è possibile
ottenere a livello dell’articolazione la distrazione
desiderata, valutando l'entità della diastasi
articolare con il fluoroscopio in proiezione
laterale. C
Tutta la forza di distrazione verrà esercitata
sull’olecrano e sull’ulna, senza cambiare il centro
di rotazione dell’articolazione del gomito.
gomito
(Il fissatore viene fornito con la vite micrometrica
di distrazione completamente chiusa).

Fig. 7

Fig. 8

S
i controlla che sia stata eseguita una adeguata
fasciotomia attorno alle viti omerali che
permetta il movimento libero dei tessuti molli
durante la flesso-estensione e, a fine intervento,
si inserisce il perno di bloccaggio (B) per man-
tenere l'arto nella posizione desiderata: il dispositivo
prevede un'escursione articolare da 0° a 180° con
B
possibilità di blocco ogni 10°.

Fig. 8

8
Fig. 9

N
ei casi di rigidità di gomito, è possibile
indurre il movimento articolare sul morsetto
articolato utilizzando l'apposito strumento di
flesso-estensione forzata costituito da un perno
a cremagliera.
Nei casi in cui ci sia un deficit di flessione, inseri-
remo il dispositivo di flesso-estensione posterior-
mente nel morsetto articolato chiudendolo con
la boccola; ruotando la chiave da 6 mm in
senso orario (senso dell'avvitamento) possiamo
recuperare progressivamente la flessione articolare.
Una volta raggiunto il grado di flessione possibile,
si può bloccare il fissatore nella posizione raggiunta
facendo uso del perno di bloccaggio.
Successivamente è possibile rimuovere il perno e
continuare con la progressione della flessione forzata
fino a raggiungere la flessione completa.

Fig. 9

Fig. 10

S
e invece dobbiamo trattare un deficit di
estensione, inseriremo il dispositivo di flesso-
estensione anteriormente bloccandolo con la sua
boccola e procederemo all’utilizzo del perno a
cremagliera per recuperare l’estensione sempre
ruotando la chiave in senso orario.
Anche in questo caso sarà possibile, durante il
recupero progressivo del ROM articolare, bloccare
con il perno l’articolarità al punto desiderato.
Questo strumento deve essere utilizzato coadiuvato
dagli esercizi del fisioterapista.

Fig. 10

9
IMPIANTABILE
STERILE EO

F4-2250 F4-2260
Fissatore articolato gomito DX Fissatore articolato gomito SX
Composizione: Composizione:
n° 1 fissatore articolato n° 1 fissatore articolato
n° 1 filo guida n° 1 filo guida
n° 1 perno di bloccaggio n° 1 perno di bloccaggio

F4-134080 Pin d. 4 mm - 80x20 mm F4-145120 Pin d. 5 mm - 120x34 mm


F4-134095 Pin d. 4 mm - 95x34 mm F4-145150 Pin d. 5 mm - 150x40 mm
F4-134120 Pin d. 4 mm - 120x34 mm

Sono disponibili pin rivestite in idrossiapatite e in acciaio senza NICHEL "SENNI", indicate per pazienti con particolari allergie.

PIN DA PREFERIRSI

OMERO ULNA

F4-145120 Pin d. 5 mm - 120x34 mm F4-134080 Pin d. 4 mm - 80x20 mm

10
STRUMENTARIO

SF1050 Girobacchino

EBA-0050 Chiave esagonale

SF1070 Mandrino pin 4 mm

SF1080 Mandrino pin 5 mm

F4-0205 Chiave dinamometrica

F4-0215 Guida pin

ST9140 Manico a "T"

F4-0230 Dispositivo flesso-estensione

11
Rev.1 06/2009 - La citieffe® si riserva di apportare modifiche senza preavviso

Direzione Commerciale e Amministrativa Via Armaroli, 21


Ricerca e Sviluppo Via Armaroli 14
40012 Calderara di Reno (BO)
Tel 051 72.18.50 (r.a.) - Fax 051 72.18.70
citieffe@citieffe.com - www.citieffe.com

Potrebbero piacerti anche