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Izvor2020 – omega
Esame orale; lezione 1 : https://www.youtube.com/watch?v=aDRNz4ymDJU
Materiali autentici – cretato originariamente per un pubblico di madre lingua
L'espressione usata per la prima volta da Wilkins (National Sillabuuses)
-materiali prodotti spontaneamente da un parlante nativo italiano per uno o piu interlocutori
parlanti la stessa lingua ; non sono preconfenzionati o costruiti per scopo didattico che un
parlante nativo italiano puo riconoscere come propri senza alcuna difficolta (Comodi,
materiali autentici)
-materiali che non sono stati scritti o registrati per lo studente straniero ma che erano in
origine rivolti ad un pubblico madrelingua (Caon, l'italiano parla mogol.Imparare l'italiano
attraverso)
-termine materiale autentico divenuto icona dell'approccio comunicativista e quasi un
mantra glottodidattico (Vassallo, l'ippogrifo didattico)
-un riferimento obbligato nei manuali e nei corsi di lingua, usato spesso come garanzia di
efficacia pratica
-viene apprezzato e gradito dagli studenti in quanto testimonianza viva e spontanea della
cultura e civiltà e delle relative manifestazioni
-secondo i sostenitori particolarmente motivanti in quanto riproducono delle real-life
situations
Materiale multimediale
-i file utilizzabili e scaricabili via Internet, sia video che audio o in sola lettera oppure i file
utilizzabili tramite il computer e/o strumenti collegabili come ad esempio i lettori MP3 , gli
ipod, le macchine fotografiche digitali o gli smartphone
-l'utilizzio della posta elettronica, delle chat line e delle videoconferenze tramite web cam
Internet pro e contro
-l'utilizzo di Internet fornisce un infinito serbatoio di materiale autentico
-presenta anche degli svantaggi perché: l'informazione spesso non è selezionata; i testi
presentano di frequente errori di battitura ; è spesso dispendioso in termini di tempo e
finanziari; prevede conoscenze tecnologiche da parte del docente e dello studente, senza
l'acquisizione delle quali si può instaurare una demotivazione
FAVOLA
deriva dal latino fabula (= narrazione) derivato dal latino fari (= parlare, raccontare)
per lo più in versi
testo scritto con intenti morali : insegnamenti, consigli
racconto fantastico che vuole insegnare come comportarsi: quali comportamenti sono
da seguire, quali da evitare
protagonisti: animali che parlano e agiscono come uomini rappresentano vizi e virtù
dell’umanità
FIABA
deriva dal latino flaba (= fabula) derivato dal latino fari (= parlare, raccontare)
in prosa
racconto di avventure dove domina il meraviglioso
protagonisti: esseri umani e personaggi fantastici (demoni, streghe, fate, giganti…)
carattere fantastico e di intrattenimento
La fiaba La favola (Esopo, Fedro, La Fontaine…)
- personaggi umani dotati di facoltà - animali che assumono caratteristiche
innaturali umane
- storie lunghe - storie brevi
- ambienti fantastici - ambienti naturali
- storie di gesta eroiche - abbastanza realistiche
- sempre lieto fine - una morale come fine educativo
- intrattenimento come fine educativo
facile da portare in classe perché la
CARATTERISTICHE trama è conosciuta e vissuta da
nasce dalla tradizione popolare bambini
legata alla tradizione orale lettura o ascolto prevedibili
tramanda un patrimonio di scorrevole nel racconto
conoscenza e saggezza alimenta fantasie e speranze tramite
atemporale, presente in tutti i tempi l’avventura
e in tutte le culture, sempre attuale
favorisce la socializzazione doppio piano di apprendimento,
attraverso la drammatizzazione quello pratico e quello morale
può avere un valore terapeutico segue dei cliché ben precisi
SCHEMA GENERALE
Equilibrio iniziale (esordio)
Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione)
Peripezie dell'eroe
Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione)
secondo Vladimir Propp lo schema generale di una fiaba è il seguente:
- Situazione iniziale in cui si presentano i personaggi più importanti, si presenta il luogo in cui
si svolge la vicenda e si introduce la situazione che determina la storia
- Complicazione: un fatto imprevisto, un incantesimo, o un personaggio malvagio ostacolano
l’azione del protagonista
- Svolgimento/Sviluppo della vicenda: il protagonista entra in azione, azione
dell’antagonista, azione dell’eroe, salvataggio del protagonista
- Conclusione: lieto fine: nozze
Analizzando la tradizione della fiaba russa, Propp ha stabilito alcuni principi di fondo:
Nella fiaba ci sono elementi costanti, stabili, indipendentemente dall'esecutore o dal modo
dell'esecuzione. A questi denominatori comuni Propp dà il nome di funzioni: il loro numero è
limitato (31). Le funzioni che compaiono in una singola fiaba di magia sono limitate a pochi
elementi (non tutti e trentuno insieme). La successione delle funzioni è identica
Alcune delle funzioni:
divieto imposto all’eroe, infrazione del divieto, tranello imbastito dall’antagonista,
danneggiamento o mancanza di una persona o cosa, partenza dell’eroe, prova imposta
all’eroe, superamento delle prove, dono dell’oggetto magico all’eroe, lotta tra eroe e
antagonista, rimozione della sciagura o mancanza iniziale, ritorno dell’eroe,
smascheramento del falso eroe o dell’antagonista, trasformazione dell’eroe, punizione
dell’antagonista, lieto fine e premio
RUOLI donatore (fornisce all’eroe un
protagonista/eroe oggetto magico per superare le
antagonista/nemico prove imposte dal mandante)
mandante (dà all’eroe l’incarico oggetto o personaggio ricercato
di cercare qualcosa o di superare dall’eroe
una prova) falso eroe (tenta di sostituirsi
aiutante dell’eroe all’eroe, ma alla fine viene sempre
smascherato)
Ruoli fissi (al massimo 7): sono o completamente buoni o completamente cattivi:
- protagonista/eroe (situazione iniziale), superare le prove imposte dal mandante,
- antagonista/cattivo (compare due volte: - oggetto o personaggio (principessa e
improvvisamente e poi viene trovato), padre – situazione iniziale e poi ritrovata)
- mandante (situazione iniziale), cercato dall’eroe,
- aiutante dell’eroe (donato), - falso eroe (situazione iniziale o nel
- donatore (incontrato casualmente) che secondo passo)
fornisce all’eroe un’oggetto magico per
ELEMENTI MAGICI E FANTASTICI
- possono essere:
oggetti: un anello, una piuma, una persone: una vecchina, un viandante,
scatola un omino, una fata
animali: un cavallo, un gatto, un - a volte la magia si manifesta
uccello attraverso delle trasformazioni:
il rospo che si trasforma in un principe
TEMPO E LUOGO
passato lontano, remoto e imprecisato (C’era
una volta… Tanto tempo fa…)
distaccato dal mondo reale
la presenza di re e principi ( (fa pensare al
medioevo ma spesso diverso da quello medievale)
di solito nei boschi, tra le montagne
quasi mai nominati o descritti chiaramente
TEMI E CONTENUTI
momento della prova dell’eroe
intreccio prevedibile: superata la prova, l’eroe viene premiato
personaggi normali, umani (del mondo reale) + un eroe (simpatico, positivo) + aiutanti
dotati di facoltà magiche (protagonisti del mondo fiabesco: gnomi, streghe, fate,
nani…)
codice etico rispettato tra il bene e il male
un cliché anche nel momento educativo: il buono verrà sempre premiato, il cattivo
verrà punito
la linearità rende la fiaba piacevole e facilmente acquisibile
la narrazione alternata agli elementi dialogati poi rende il testo più dinamico e
comprensibile
numeri presenti nella fiaba: il 3 e il 7 (simbolo di saggezza e riflessione, e di
superamento di un processo evolutivo)
3 sono i personaggi principali – il buono, il cattivo e uno che risolve il problema
punendo il cattivo; 3 sono i porcellini; passarono 3 giorni, 3 figlie del re
7 sono i nani, 7 sono i capretti, 7 sono i fratelli di Pollicino, 7 sono le figlie dell’orco; si
attraversano 7 fiumi, 7 monti, 7 ponti; dopo 7 giorni, anni; 7 compiti da fare, ripetizione
di 7 frasi…
AMPLIAMENTO LESSICALE
descrizione dell'ambiente
(I nani vivevano in una casetta in mezzo al bosco, piccola, a un piano con un tetto rosso e tre finestre,
con due stanze, sette letti, un grande tavolo , con sette seggiole, sette piatti, sette forchette e sette
bicchieri…; …viveva in un grande castello fatto di zucchero filato…)
descrizione dei personaggi
(Cappuccetto rosso è una bambina dai capelli biondi, con un mantello e un cappuccio rosso…;
Cenerentola è una ragazza vestita con abiti poveri…; la Strega è brutta, con un naso lungo, un
cappuccio nero….; il lupo aveva una bocca grande, grandi occhi e orecchi…; …non era un lupo come gli
altri, egli camminava su due gambe come una persona e sapeva parlare come una persona, sul volto
aveva due occhi grandi e un bocca lunga con molti denti … tratto da
http://favoleinfinite.myblog.it/2017/02/14/ favola-il-lupo-e-la-ragazza-per-ragazzi/)
le caratteristiche dei personaggi
(La matrigna era cattiva, le sorellastre brutte e viziate, il principe gentile, ben educato… I porcellini sono
simpatici, allegri; Brontolo è scontroso e irascibile, Dotto è il nano più saggio di tutti, Mammolo è
estremamente timido e pauroso, Pisolo è un dormiglione …)
forme aggettivali da attribuire ai personaggi
(Gongolo era vecchio e grasso, Cucciolo era giovane, piccolo e sciocco, Pisolo era pigro…)
Quali tecniche di esercizio si possono applicare nell'affrontare il testo della fiaba?
domande e risposte l'abbinamento dei gesti nelle
esercizi di completamento singole situazioni:
esercizi di scelta multipla la regina cattiva, espressione di
formazione di dialoghi rabbia, mangiarsi le mani
applicazione del role acting (far il cacciatore lasciò scappare
ripetere i dialoghi acquisiti e Biancaneve, il gesto di andar via con
precedentemente elaborati) il palmo della mano piegato
del role playing (dividere i ruoli Biancaneve è troppo stanca: uffa
inventando i dialoghi) che stanca!, ne ho fin qui
la drammatizzazione i nani preoccupati, curiosi
(memorizzazione e riproduzione dei chiedendosi cosa accadeva, il gesto
dialoghi) del pugno rivolto verso l'alto
Il docente quindi ha il compito di scegliere un input adeguato rispetto alle competenze degli
studenti e agli obiettivi linguistico-grammaticali che si pone. Sceglierà canzoni in cui ci sia
una pronuncia chiara e ben scandita, un cantato che abbia un’accentuazione e una durata
delle parole molto simili a quelle del parlato, un contenuto che sia “accessibile” agli
studenti (qualora non lo fosse, è fondamentale che esso sia preceduto da introduzioni,
seguito da spiegazioni e accompagnato da lavori paralleli di approfondimento storico, sociale
o culturale affinché questo valore del testo sia pienamente compreso)
Il docente, per quanto riguarda l’uso della canzone in classe, ha il compito principale di
organizzare sapientemente il lavoro dei suoi studenti. Lui deve:
conoscere i loro bisogni formativi e i studenti anche margini di
loro interessi autonomia durante le attività in un
muovere da questi per conciliarli processo di progressiva
con la programmazione delle sue responsabilizzazione
lezioni favorire esperienze di
organizzare con rigore e precisione collaborazione sempre più
le fasi di lavoro, ma lasciare agli strutturata (con l’obiettivo di
sviluppare capacità sociali grammaticale con attività legate
complesse negli studenti quali, ad all’interpretazione libera, alla
esempio, la cooperazione) rielaborazione creativa, ad attività
guidare i suoi studenti nella che inneschino processi di
disamina attenta degli elementi che “appropriazione” affettiva e di
possono costituire la letterarietà di condivisione da parte degli studenti,
un testo, senza che questa guida si processi di fondamentale
riveli l’imposizione di un unico importanza per un recupero di
punto di vista quello che, a nostro avviso, è il
associare attività cognitive, di valore originario dell’esperienza
ampliamento delle conoscenze musicale e letteraria: la
linguistiche e di riflessione comunicazione di emozioni.
CANZONE D’AUTORE
canzone scritta sulla base di una spinta creativa, poetica e musicale, non commerciale
canzone che per sua stessa natura trova la sua espressione completa nel momento in
cui viene cantata cioè interpretata
il poeta Mario Luzi, parlando di Fabrizio De André, ha scritto che il cantautore, "figura
ibrida per definizione, tradizionalmente si distingue dall'interprete di canzoni perché è anche
'drammaturgo' della sua performance; non solo 'attore', non sempre 'regista', ma comunque figura
d'artista complessa. Nel cantautore c'è qualcosa del compositore, del letterato e del pensatore; ma allo
stesso tempo il cantautore non può davvero chiamarsi intellettuale, poeta o musicista, e questo senza
voler essere puristi. Il suo piuttosto è un mestiere, nel senso etimologico del termine, un mestiere che
attinge sapienza da un'eredità storica di grande tradizione".
GLI ANTENATI DEL CANTAUTORE
i cantastorie - raccontatori d'America, gli afroamericani che
ambulanti che portavano in giro diventano cantautori raccontando la
storie di vita vissuta, cronache e loro vita con il blues, i folksingers,
leggende, trasformando le loro sia quelli europei che trasformano i
narrazioni in patrimonio comune canti popolari e contadini in canzoni
i cantautori continuano su questa sia quelli americani che viaggiano
strada, mettendo l'accento su storie come hobos ("lavoratori stagionali")
personali, condividendo con gli altri sui treni che corrono da un capo
il privato e facendolo diventare all'altro degli Stati Uniti
rigorosamente pubblico da questi progenitori nascono
il cantautore d’oggi è una figura gli chansonniers francesi e derivano
moderna, contemporanea i cantautori italiani
i suoi predecessori sono
i bluesmen del Sud degli Stati Uniti
Il cantautore oggi: artista è prodotto dell'industria discografica
labile il confine tra canzone popolare e canzone d'autore
il cantautore è colui che canta le proprie canzoni
il cantautore è allo stesso tempo
artigiano, 'libero pensatore' e fenomeno di massa
uomo di spettacolo e suggeritore di stati d'animo e di valori
Vedi L’AVVELENATA di Francesco Guccini su https://www.youtube.com/watch?v=pNU7N6CZJDg
NB dal minuto 1:20
attento lettore della realtà circostante e attento manager di sé stesso
Vedi Dio è morto di Francesco Guccini su https://www.youtube.com/watch?v=WOghUuL0P9Q
Vedi Vietato morire di Ermal Meta su https://www.youtube.com/watch?v=4WMejmcT9ZY
Vedi Non mi avete fatto niente di Moro e Meta su https://www.youtube.com/watch?v=V4zO_1Z_1S8
artista e prodotto dell'industria discografica
Vedi Luci a San Siro di Roberto Vecchioni su https://www.youtube.com/watch?v=ESUwrRJtpPM
NB dal minuto 2:70
Le caratteristiche principali della canzone d’autore
la ricercatezza stilistica del testo che diventa il vero punto di forza della canzone
- un utilizzo spesso minimalista della musica per mettere in rilievo le sensazioni e le
emozioni trasmesse dal testo
Vedi Bocca di Rosa di Fabrizio de André su https://www.youtube.com/watch?v=rYYer-5yViQ
- l’affidamento dell’interpretazione canora all’autore dei testi e della musica
Il merito di questo genere è stato quello di contrastare e correggere una tradizione tutta
fondata su
figure convenzionali
la mamma amatissima:
https://www.youtube.com/watch?v=FXmod0A0mxU https://www.youtube.com/watch?v=NUX9XrWlehA
l’amante crudele: https://www.youtube.com/watch?v=vPPT2p8LtSk
modi di cantare spesso sdolcinati (la voce singhiozzante, il lungo acuto finale)
una gestualità dei cantanti quasi sempre stereotipata (gli occhi sempre rivolti al cielo,
la mano sul cuore)
situazioni comuni (ad esempio la nostalgia di una persona o di un paese lontano) che
venivano rese con “immagini” altrettanto comuni (lo sventolare di fazzoletti bianchi,
l’addio in lacrime)
https://www.youtube.com/watch?v=u1QJwHWvgP8 https://www.youtube.com/watch?v=Sm42AWUGkjc
POESIA
leggere e scrivere poesie = invito a scavare dentro le emozioni
⇒ per scoprire la sfera più intima di sé stessi
⇒ per ricevere modalità espressive sempre più originali e personali
la poesia = grande miniera di apprendimenti a livello lessicale
⇒ arricchimento del proprio vocabolario
Una poesia è un’interpretazione del mondo personale per cui può essere vista, analizzata e capita in
tante versioni tutte valevoli e tutte giuste
Gianni Rodari (Omegna 1920 - Roma 1980)
insegnante elementare; giornalista (l'Unità, Paese sera); scrittore i cui libri vengono
tradotti in molte lingue
essi uniscono alla felicità dell'invenzione fantastica e umoristica l'intento pedagogico,
secondo orientamenti che G.R. espose in Grammatica della fantasia (1973)
direttore del settimanale per ragazzi Il Pioniere (1950-53) e Il Giornale dei
genitori (1968-77)
tra i volumi postumi che documentano la sua attività giornalistica si ricorda Il cane
di Magonza (1982)
https://www.lafeltrinelli.it/libri/gianni-rodari/162704
Opere:
Il libro delle filastrocche (1950) Il libro degli errori (1964)
Il romanzo di Cipollino (1951; La torta in cielo (1966; versione
dal 1957 col titolo Le avventure di cinematografica di Lino Del Fra, 1973)
Cipollino) Venti storie più una (1969)
Gelsomino nel paese dei Tante storie per giocare (1971)
bugiardi (1958) Novelle fatte a macchina (1973)
Filastrocche in cielo e in terra (1960) C'era due volte il barone
Favole al telefono (1962) Lamberto (1978
Vedihttps://www.youtube.com/watch?v=L5Bxp5trE6s https://www.youtube.com/watch?v=ZCRHR9wz4HE
Cinque (quattro, tre, due, una)
scimmiette saltavano sul letto
una cadde giù e si ruppe il cervelletto
la mamma chiama il dottore, il dottore ha detto
Niente più scimmiette che saltano sul letto
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=YUOv_s0lm1w
Un elefante (due, tre, quattro, cinque… dieci)
si dondolava, sopra al filo di una ragnatela,
e ritenendo il gioco (cosa) interessante
andò a chiamare un altro elefante…
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=QS_US41bc0c
Lina Schwarz
Stella stellina, la pecora e l’agnello,
la notte s’avvicina, la chioccia e il pulcino,
la fiamma traballa, ognuna ha il suo bambino,
la mucca è nella stalla, ognuno ha la sua mamma,
la mucca e il vitello, e tutti fan la nanna.
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=qdo8KpJyHSg
- una canzone popolare francese, famosa in tutto il mondo in differenti versioni il cui motivo
può anche essere cantato a canone
Din, don, dan,
Fra Martino, Campanaro, Suona le campane, Din, don, dan.
Dormi tu? Dormi tu? Suona le campane,
Altre versioni
GIORNALE
- pubblicazione giornaliera a stampa, di uno o più fogli, che reca notizie, commenti, articoli
e avvisi d’ogni genere sulle più disparate materie
- anche come titolo di quotidiani: Il g. del mattino, Il g. d’Italia, Il g. di Sicilia
LO SPAZIO
le pagine del giornale LA STAMPA sono suddivise in 7 colonne
in base allo spazio che occupa l’articolo si comprende la sua importanza
IL TITOLO
per capire se un articolo è importante si prende in considerazione la dimensione dei
caratteri con cui è scritto il titolo dell’articolo
LE IMMAGINI
in base alla grandezza ed al colore di un’immagine che lo accompagna o lo
affianca, l’articolo è più visibile e questo contribuisce ad indurre alla lettura
http://www.bibliolab.it/giornale/confronto.htm http://www.bibliolab.it/giornale/confronto1.htm
La titolazione
il titolo si compone principalmente di quattro parti:
il titolo vero e proprio il cui compito è di dare la notizia
l’occhiello (il titoletto che si trova sopra il titolo; introduce la notizia)
il sommario (simile all’occhiello, di solito redatto su più righe, collocato sotto il
titolo, o sotto la foto o talvolta anche incassato nel testo; chiarisce la notizia)
il catenaccio (un vero e proprio secondo titolo, di solito sistemato sotto il
sommario, con cui si mette l’accento su un aspetto importante della notizia)
L’unico elemento che non può mai mancare è ovviamente il titolo, invece occhiello,
sommario e catenaccio possono o non possono esserci. L’obiettivo primario da raggiungere
è quello di offrire al lettore una sintesi accattivante che lo invogli a leggere l'articolo o che,
per lo meno gliene offra una brevissima sintesi.
Tenendo conto del fatto che il lettore medio scorre il giornale più che leggerlo, è molto
probabile che la sua informazione su molti argomenti derivi più dalla lettura del titolo che da
quella dell'articolo. Ne risulta che la titolazione diventa un elemento informativo di grande
importanza. Per questo è sottratto al giornalista e curato direttamente dal comitato di
redazione del giornale che tendenzialmente lo formula in modo da offrire, insieme alla
notizia, alcuni elementi anche interpretativi della notizia stessa.
RIVISTA
- pubblicazione periodica che ha generalmente per oggetto un particolare settore di
studî o di attività, con interessi prevalentemente critici e di aggiornamento
r. scientifiche, e r. storica, letteraria, medica, di informatica
r. di moda, di arredamento, di automobilismo
r. illustrata
r. quindicinale, mensile, trimestrale, ecc., secondo l’intervallo di tempo di
pubblicazione
- come titolo: R. storica italiana, R. di filosofia, R. di chirurgia, R. marittima, R. bancaria ,
ecc.
Le riviste in Italia
Arte – architettura, arredamento, Scienza – medicina, ambiente
archeologia Società – giovani, minoranze
Attualità – politica Spettacolo – cinema, musica, tv,
Computer – internet, cybercultura editoria
Cronaca locale – città e regioni Sport – motori, nautica
Cultura – libri, filosofia, religione Tecnologie – industria, impiantistica
Economia – affari, lavoro, leggi Tempo libero – hobby, foto, animali
Femminili – moda, cucina, gossip Turismo – viaggi, meteo
Fumetti – satira, ragazzi Videogame – giochi elettronici
La storia delle riviste in Italia
la storia delle riviste inizia in tutta Europa nella seconda metà del 1600 quando
avevano il ruolo di fogli informativi, di almanacchi
il massimo dell'interesse è stato raggiunto in Italia negli anni '90 del secolo scorso
le prime riviste di nome e diffusione pubblica appaiono nel 1700:
Il Caffè (1764 – 1766) → fondato a Milano da Pietro e Alessandro Verri con l'apporto di
Cesare Beccaria ed altri letterati che vi scrivevano articoli su dibattiti del gruppo di
letterati che era solito raccogliersi all'Accademia dei Pugni e discutere su idee
illuminate
La Frusta Letteraria (1765 – 1768) → fondato a Venezia da Aristarco Scannabue
(pseudonimo di Giuseppe Baretti) pubblicava polemiche contro i letterati dell'epoca
Il Conciliatore (1818 – 1819) → (o foglio azzurro per il colore della carta) , rivista di
genere politico letterario, fondata da Silvio Pellico e Giovanni Berchet, proibita dalla
censura austriaca
- prevedeva conciliare i vari atteggiamenti sociopolitici, aveva varie rubriche, Scienze
morali, Letteratura e critica, Statistica ed economia, Agricoltura e Varietà
L’Antologia (1821 – 1833) → fondato da Gian Pietro Vieusseux, trattava problemi
generali della cultura dell'epoca
Ovo je poveznica koju uspijevam otvoriti samo u Italiji Možda vi znate kako je otvoriti
http://www.raistoria.rai.it/articoli/riviste-italiane-1900-1915/30505/default.aspx
- la svolta arrivò con i settimanali come:
La Domenica del Corriere (1899 – 1989)
Il Tempo (1939 – 1976) fu un'imitazione della rivista americana Life
Epoca (1950 – 1997) di grandissima diffusione poi nella crisi si chiuse
- nell'Italia del Dopoguerra c'è una grande diffusione di riviste, dapprima generalistiche poi
sempre più specifiche, poi con l'avvento della TV appaiono:
Il Radiocorriere TV, legato logicamente alla Rai
TV Sorrisi e canzoni
- di larghissima diffusione, arrivano poi i periodici:
Oggi (1945)
Gente (1957)
L'Espresso (1955) periodico di politica e società
Panorama (1962) periodico di politica e società (Time)
- nella metà degli anni '90 del secolo scorso nascono settimanali strettamente politici e
generalistici:
Sette (con il Corriere della Sera)
Il Venerdì (con la Repubblica)
Lo Specchio (con La Stampa) – l’ultimo numero è del 2009
Famiglia Cristiana (di matrice cattolica)
Il giornale come materiale autentico
è più adatto per i corsi superiori di studio
stampato su carta o on line è della massima importanza per la diffusione dell'italiano
standard
il pubblico che li segue è eterogeneo per cui il lessico si semplifica per avvicinarsi alla
parlata del vasto pubblico
questo non significa che grandi penne, scrittori e letterati e linguisti non scrivessero
per i giornali (U. Eco, aveva la sua pagina nel settimanale L’Espresso)
l’italiano parlato e scritto presenta tantissime parole nuove, coniate per necessità
d'uso
molte parole straniere vengono inserite di peso spesso senza criterio
certe espressioni entrano a far parte della lingua standard perché tramite il giornale
ricevono ancora una conferma dell'uso "corretto" o per lo meno di come si possono
usare le nuove forme da poco acquisite
il giornale dipende dal numero dei lettori e quindi, come tutti i media, cercherà di
attirare l'attenzione del pubblico, di far presa sui lettori, di convincerli, di stimolarli alla
polemica per cui userà un linguaggio pieno di metafore, di pateticità
il linguaggio e gli argomenti devono colpire, meravigliare, devono avere un forte
potere persuasivo
La lingua è eterogenea, in funzione delle rubriche:
politica le singole pagine di quotidiani
economia come pure delle riviste, sono
cronaca specializzate per settori, gli
cronaca nera argomenti trattati e la lingua, sono
spettacoli settoriali
sport
14maggio2020
https://www.famigliacristiana.it/blogpost/paperino-simpatico-perche-perdente.aspx
https://www.corriere.it/sport/20_maggio_06/giro-d-italia-topolino-storia-dedicata-grande-corsa-rosa-6dd034ea-
8f95-11ea-bb7f-d3d655d2211a.shtml
VIGNETTA UMORISTICA
http://www.treccani.it/vocabolario/vignetta/
- nel manoscritto medievale, la cornice vegetale ornata da foglie, per lo più di vite, alle
quali sono talvolta intercalate delle figure grottesche; i tralci possono anche fuoruscire
dall’iniziale ornata, proseguendo nei margini, oppure inquadrare un rettangolo, dando
luogo a realizzazioni ornamentali variamente caratterizzate
- illustrazione, figura stampata per ornamento nelle pagine di un libro, soprattutto
all’inizio o alla fine di un capitolo, o anche in giornali
- in particolare, v. umoristica, e più spesso semplicemente vignetta, disegno, integrato per
lo più da un breve testo, che esprime, specialmente in giornali e riviste, una battuta di
spirito, ironica, sarcastica o satirica: una v. politica , di costume; una v. spiritosa, poco
spiritosa…
genere in cui interagiscono segni grafici e segni verbali
una sorta di paratesto del quotidiano
di carattere effimero
aderente all’attualità
genere molto condizionato che assume significazione in seguito a una serie di agganci
e inferenze, a volte difficili da comprendere e da cogliere genere che viene percepito
come sottocategoria o/e sottogenere del fumetto
http://dizionario.internazionale.it/parola/vignetta
- 1598; dal fr. vignette, der. di vigne “1vigna”, perché i primi motivi ornamentali sulle pagine
a stampa raffiguravano grappoli e pampini
1. TS tipogr. incisione ornamentale, spec. come decorazione di fogli a stampa
2. CO disegno, illustrazione che rappresenta una scenetta satirica o umoristica, corredata da didascalie
o fumetti
3. TS numism. la parte stampata del francobollo
4. RE lomb., etichetta adesiva da applicare sulle auto per la circolazione autostradale
FUMETTO
http://dizionario.internazionale.it/parola/fumetto
- 1870; der. di fumo con -etto; nell’accez. 1 cfr. ingl. balloon propr. “pallone gonfiato con
aria”
AU
1. spec. al pl., racconto formato da una serie di disegni raccordati da brevi testi e dialoghi scritti in
riquadri, spec. a forma di nuvoletta, fatti uscire dalla bocca dei personaggi: giornale, racconto a
fumetti; fumetti d’avventura, per ragazzi; mio figlio ama molto i fumetti di Walt Disney
2. il riquadro stesso contenente frasi o battute di dialogo
3. insieme dei generi e della produzione fumettistica: fumetto pubblicitario,erotico, d’autore
4. spreg., opera letteraria o cinematografica o televisiva di scarso valore, dal contenuto banale
e superficiale: questo film è proprio un fumetto
http://www.treccani.it/enciclopedia/fumetto/
- Storia composta da immagini in sequenza, cioè accostate l’una all’altra in modo da
suggerire l’idea del movimento, i cui protagonisti parlano spesso per mezzo di nuvole di
fumo che provengono dalle loro bocche (i fumetti).
- Benché nel passato non manchino esempi di composizioni pittoriche o grafiche in cui si
inseriscono scritte e battute dialogiche (talvolta uscenti dalla bocca stessa dei personaggi
raffigurati, come in taluni affreschi medievali o, più tardi, in stampe, soprattutto satiriche), il f.
come specifica e autonoma forma di espressione è fenomeno squisitamente moderno, la cui
nascita è da mettersi in relazione con la crescente espansione della stampa quotidiana nei
paesi industriali alla fine dell’Ottocento, con il progredire dei procedimenti per la stampa a
colori a grandi tirature e in genere con il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa,
soprattutto del cinema.
prodotto artistico di natura narrativa e composita
interazione tra immagine e parola rappresentata dai baloons di carattere dialogico
rappresenta una successione di strategie comunicative provate e collaudate
prima dalla vignetta satirica
poi dalle strisce satiriche che comparivano sui primi giornali
fino alle strisce ironiche sulla vita di coppia che si nutrivano di luoghi comuni della
società contemporanea alla loro realizzazione
dal punto di vista semiotico il fumetto è un diretto discendente della vignetta satirica
in quanto sfrutta le capacità comunicative in una sinergia e commistione di segni dalla
natura diversa, finalizzati ad un andamento narrativo
dal punto di vista testuale la vignetta ha sfruttato a volte, ma non sempre, le strategie
adottate dal fumetto, come la presenza dei baloons che rendono inequivocabile il
legame tra le parole e la persona che le pronuncia
quanto al segno grafico entrambi i generi rappresentano un prodotto artistico MA
⇒ diversa rapidità di fruizione
⇒ ruolo cui assolve il testo
fanno sì che la vignetta mantenga un margine di non curanza, di trascuratezza se non di
abbozzo
il disegno del fumetto invece ha una forte componente artistica e spesso l’immagine
deve comunicare molto più del testo fornendo informazioni su
- ambientazioni
- stati d’animo
- fatti
il fumetto si serve dei baloons per l’espressione dialogica
la vignetta si serve sia della forma in calce (tipica delle barzellette illustrate) che dei
baloons
Richard Felton Outcault, The yellow kid
il primo prototipo di fumetto prevedeva nella sua
prima realizzazione una sola vignetta che occupava
tutta una pagina di quotidiano
le parole pronunciate dal ragazzo erano scritte sul
suo camicione e non in calce ⇒ baloons
- il fumetto è un racconto illustrato più lungo, a forma di vignetta, detto così perché nel
riquadro a forma di nuvoletta, di fumo, si trovano le battute dei personaggi
- è un testo narrativo per cui viene anche definito letteratura disegnata
- il secondo significato di fumetto è di giornalino con questi racconti illustrati (Topolino,
Diabolik, Nembo kid, X men ecc.)
- a differenza della fiaba che si realizza maggiormente in sequenze narrative, il fumetto
presenta principalmente →sequenze dialogate o pensieri espressi da singoli personaggi
http://www.treccani.it/enciclopedia/fumetto_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
fumetto
Le storie raccontate dai disegni
Strumento espressivo che discende da antiche composizioni pittoriche, il fumetto è una storia realizzata con
immagini in sequenza. Disegnati su carta, in veste di fascicoli, inserti di giornale, libri, album, i fumetti godono di
un vastissimo pubblico presso le popolazioni di tutti i continenti e ne riflettono ‒ e talvolta formano ‒ il gusto, il
linguaggio, le inclinazioni
Nuvolette che parlano
Secondo il vocabolario, il fumetto è la piccola nuvola di condensa formata dall'alito durante le giornate fredde;
dagli anni Quaranta del secolo scorso il termine viene utilizzato per definire le storie composte da immagini in
sequenza ‒ cioè accostate l'una all'altra in modo da suggerire l'idea del movimento e dello scorrere del tempo ‒ i
cui protagonisti parlano a volte per mezzo di 'nuvole di fumo' che provengono dalle loro bocche. A volte, ma non
sempre: esistono fumetti in cui le nuvolette non compaiono, come certe sequenze mute o certi racconti in cui i
dialoghi dei personaggi sono riportati in calce alle vignette sotto forma di didascalie.
Una delle più amate e longeve serie a fumetti americane, quella del Principe Valentino, creata nel lontano 1937,
utilizza tuttora questa formula. Anche in altre lingue le parole che descrivono questo tipo di narrazione non ne
colgono tutte le sfumature: in inglese, per
esempio, i fumetti si chiamano comics, cioè "cose
che fanno ridere", eppure non tutti i fumetti sono
umoristici; in francese bandes dessinées, ossia
"strisce disegnate", ma non tutti i fumetti sono
impaginati a striscia; forse il modo più corretto per
definire questo mezzo espressivo è narrativa
sequenziale.
Diverse forme di nuvolette
la nuvoletta liscia denota un
tranquillo esprimersi, quasi
rilassante
la nuvoletta tratteggiata ci fa tirare l'orecchio per sentire meglio
le bollicine del pensiero ci portano nella sfera intoccabile del pensiero
la nuvoletta seghettata è aggressiva visualmente ed esprime appunto questa
aggressività, la rabbia
nuvolette+appropriato disegno dei singoli personaggi ⇨ stato d'animo, atmosfera e tono del discorso
il fumetto fa parte sia dell'arte (il disegno) sia pure della letteratura perché ne
presenta le caratteristiche principali:
un soggetto (la trama)
una sceneggiatura (il luogo, il tempo dell'azione)
dei personaggi ben definiti, riconoscibili con precise caratteristiche psichiche
presentando testi piuttosto ridotti con una trama sintetizzata, il fumetto necessita
tutta una serie di singolarità grafiche per presentare a pieno l'espressione
comunicativa ed esprimere gli stati d'animo dei singoli personaggi
il disegno deve essere: espressivo, dinamico e fantasioso
- un ruolo predominante l'hanno pure i linguaggi non verbali che possono
trasmettere un messaggio completo oppure essere un arricchimento, un
completamento del codice verbale espresso nelle nuvolette soprastanti
- nel portare in classe il fumetto dobbiamo innanzi tutto tener conto della cultura di
partenza rispetto alla cultura d'arrivo
- si va incontro a tutta una serie di problemi di carattere linguistico e culturale civico
Paperino:
http://www.famigliacristiana.it/blogpost/paperino-simpatico-perche-perdente.aspx
Le problematiche linguistiche sono:
i linguaggi colloquiali
le metafore visualizzate
- non sempre facili da capire; certe sono capibili in tutto il
mondo altre devono essere spiegate
i giochi di parole
le onomatopee
- sono espressioni che riproducono graficamente
i singoli suoni
- sono iscritte nell'interno dell'immagine (non
nelle nuvolette)
- sono nella maggior parte intraducibili anche se in vari casi abbiamo un equivalente
- la maggior parte di esse provengono dall'inglese (crash, gulp, slam, sigh, sob,
mumble, splash, woosh, ecc.)
- alcune onomatopee con le equivalenti croate: aciuuu (lo starnuto) – čihaaa; Ah!Ah!
(la risata) – ha! ha!; Ahi! Ahi! Ahi! (il dolore) – Joj! Joj!; Bau bau (l'abbaiare) – vau
vau; Rrrrring (la suoneria) – drinn, drinn; Ronf ronf (il russare) – hrk hrk…
PUBBLICITÀ
http://www.treccani.it/vocabolario/pubblicita/
L’insieme di tutti i mezzi e modi usati allo scopo di segnalare l’esistenza e far conoscere
le caratteristiche di prodotti, servizî, prestazioni di vario genere predisponendo i messaggi
ritenuti più idonei per il tipo di mercato verso cui sono indirizzati.
Storia
- ha origini antiche
- a Pompei, sui muri delle case distrutte nel 79 a.C., due disegni di cui uno è l’invito a
votare un candidato - manifesto elettorale, mentre l’altro rappresenta le fasi di
lavorazione della stoffa
parole composte –
Italarredo,
Immobilcasa
https://www.youtube.com/watch?v=RmtWhPzRBx4
Con la ricetta della nonnina, zucchero, latte, fior di
farina, sono fabbricati i biscotti Doria – un nome da
imparare a memoria
https://www.youtube.com/watch?v=cxxjGM2ISCM
Come mai non siamo in otto? Perché manca Lancilotto (GRAN PAVESI)
https://www.youtube.com/watch?v=6iOtmE7FakE
calembour*
un gioco di parole (proverbi, versi, incipit
famosi)
calembour ‹kalãbùur› s. m., fr. [etimo incerto]. – Freddura fondata su un gioco di parole, risultante
per lo più dalla contrapposizione o dall’accostamento di parole omografe o polisemiche (per es.: «un
professore che, anziché fare lezioni di economia, fa economia di lezioni»; «un cretino può scrivere un
saggio, ma non viceversa») o dalla sostituzione, in una frase nota, di una parola con altra di suono
simile ma di sign. molto diverso.
Verifica di comprensione:
L’argomento dello spot? Periodi storici?
Protagonisti? Ambienti in cui si trovano?
ANNUNCI
- molto simili alla pubblicità, reclamizzano però nella maggior parte:
avvisi partecipazioni (matrimoniali,
manifestazioni (spettacoli, raduni, cerimonie, celebrazioni, di lutto)
riunioni...) affari (economici, acquisti, offerte,
luoghi dove si svolge un evento noleggi...)
possibilità/offerte (di lavoro, di prestazioni (di ripetizioni
matrimonio, di alloggio...) scolastiche, assistenza domiciliare,
occasioni (di vendita, di acquisto, servizi vari)
affitto...)
- accompagnati nella maggior parte, da date, mesi, giorni, ore... che fissano il periodo in cui
si svolge l’attività
affittasi solo per brevi periodi disponibile subito
vi aspettiamo oggi 21 aprile dalle definizione immediata
10:00 alle 18:00 periodo estivo/invernale/vacanze
a decorrere da (a partire da una una primavera lunga 3 anni (di
data in poi) garanzia) ecc.
dal 21-25 maggio 2018
- poi da recapiti (regione, città, via, numero di telefono):
Udine Fiere, Milano centro
Udine, Trieste, Milano
Via San Marco 21, via Carducci 14
Tel. 040 37 30 53, cell. 340 9743 987
- possono presentare vari formati:
illustrato (inserzioni su carta stampata)
video (visualizzazione su siti web, YouTube, Rete Display, Facebook, Twitter) che
beneficia di centinaia di visualizzazioni
testo (inserzioni scritte nelle apposite rubriche dei giornali)
testo accompagnato da realizzazioni grafiche o fotografiche (intere pagine)
radio (letture orali di annunci e avvisi, nelle o tra le trasmissioni radiofoniche)
- per arrivare al maggior profitto del mandatario l’annuncio deve:
seguire il segmento del pubblico da
raggiungere
seguire un indicatore dell’interesse dei lettori
seguire le affinità degli utenti (argomenti, passioni, necessità)
essere pertinente alle loro attività (ai vari segmenti di realizzazione e successo sul
mercato)
prendere in considerazione la loro età, il sesso (il lettorato adulto arriva al 74%, quello
femminile l’81%)
l’annuncio deve in una parola raggiungere i clienti giusti e rispondere alle loro
aspettative
deve tener conto :
della lunghezza/durata del targeting
dell’annuncio delle dinamiche dell’asta (seguire
della qualità le regole del mercato)
della creatività
Gli annunci economici sono di vario carattere ed interesse:
vendita annunci matrimoniali
acquisto necrologi
regalo ripetizioni
baratto (o scambio) collaborazioni
affitto servizi
offerta o ricerca di lavoro consulenze mediche
pubbliche relazioni informazioni di vari tipi
La differenza tra la carta stampata ed internet è che gli annunci sul giornale sono
normalmente a pagamento e il costo dipende dal numero delle parole
ogni parola ha un determinato costo a seconda da dove viene pubblicato
l’esigenza di usare un numero di parole quanto mai ridotto
di conseguenza si usa un lessico super sintetico e immediatamente comunicativo
⇰ vendesi invece di si vende
⇰ affittasi appartamenti invece di si affittano appartamenti
Gli errori che vengono fatti ed accettati delle forme verbali:
vendesi una macchina usata (si vende), singolare
vendensi (si vendono) macchine usate, plurale
- tante volte si trovano delle sgrammaticature:
affittasi trilocale (uno)
affittasi trilocali (più)
Negli annunci vengono poi tralasciati:
gli articoli
le preposizioni (semplici e articolate)
le congiunzioni
spazi tra numeri e sostantivi
Di conseguenza si usano:
parole chiave di significato chiaro e unico
parole composte – posti letto, trilocale, ore pasti, termoacustico, anti-rumore, cartongesso,
agro-zootecnico, ortogiardino, climassistance, megamoto, ecc.
aggettivi al grado superlativo (attrezzatissimo, fortissimo, preziosissimo, bassissimo,
luminosissimo, ecc.)
neologismi → duplicazione di chiavi (chiavi doppie); monetizzare (pagamento immediato);
piastrelliamo (applichiamo piastrelle); impiantistica (applicazioni di impianti); pitturazioni (lavori
di tinteggiatura); stuzzicheria (bar con stuzzichini); buffetteria (servizio a buffet); gelatiamo
(prendiamo un gelato)
sostantivi con suffissi aggettivali (campionissimo, offertissimo, segretissimo, affarissimo)
parole e costrutti stranieri (gran tour – grandioso giro; free2drive – libera guida; autostar – la
macchina più popolare; wellness center – centro benessere; relax garantito – garantito riposo;
absolute drive – massima guida; part time – ad ore; garden – giardinaggio... )
Un particolare appare negli annunci italiani vi troviamo invece dell’inizio dell’espressione
di cui si compone l’annuncio una o più A.A.A.A., ad es.
Studente impartisce lezioni d’inglese,
A. Studente impartisce lezioni d’inglese,
A.A.A. Studente impartisce lezioni d’inglese,
A.A.A.A.A.A.A.A. Studente impartisce lezioni d’inglese,
Perché?
ogni A. rappresenta una parola, e viene pagata come tale, perciò dà la precedenza
all’annuncio. Chi ha più A. è primo nella lista, e tutti leggono di più i primi annunci
Come lavorare su un testo di annunci?
lo introduciamo come ogni testo nuovo con la lettura o ascolto del testo, con le
spiegazioni sul tema
per esempio
Commessa età 21 anni esperta abbigliamento cerca impiego zona Milano centro disponibile
subito per offerte contattare numero 024/88 00 45 67
Domande
Che genere di annuncio è? In che zona di Milano la commessa
Commerciale. cerca lavoro?
Chi fa l’annuncio? Una commessa. Quando può iniziare il lavoro la
Quanti anni ha la commessa? 21 commessa?
Che cosa cerca la commessa? Come si può contattare la
In quale città cerca lavoro la commessa?
commessa? Qual è il numero di telefono della
commessa?
Lavoro sul lessico
si fanno domande per la spiegazione delle parole eventualmente sconosciute
la commessa esperto/a cercare/cerca l’abbigliamento
disponibile contattare la zona subito
il centro l’impiego l’offerta
Lavoro sulla grammatica
1. Inserisci la punteggiatura sottointesa.
Commessa età 21 anni,
esperta abbigliamento,
cerca impiego, zona Milano centro.
Disponibile subito,
per offerte, contattare numero 024/88 00 45 67.
2. Inserisci gli articoli sottointesi.
Una commessa età 21 anni,
esperta abbigliamento,
cerca un impiego, zona Milano centro.
Disponibile subito,
per le offerte, contattare il numero 024/88 00 45 67.
3. Inserisci le preposizioni sottointese.
Commessa di età 21 d’anni
esperta in abbigliamento
cerca impiego a Milano in zona in centro
disponibile subito
per offerte, contattare numero 024/88 00 45 67
4. Fa’ la versione completa del testo.
Una commessa, di 21anni d’età, esperta in vendite abbigliamento, cerca un impiego a
Milano, nella zona del centro. È disponibile subito. Per le offerte contattare il numero 024/88
00 45 67.
5. Scrivi un annuncio.
a) Un’offerta di lavoro
b) Ricerca di lavoro
c) Vendita di oggetti di vario /animali/libri/articoli d’arte, ecc.
d) Proposta matrimoniale/di contatto per amicizie
e) Affitto appartamenti/stanze
f) Richiesta/offerta di ripetizioni
g) Noleggio biciclette/automobili/barche, ecc.