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Izvorni materijali u nastavi talijanskog jezika

Izvor2020 – omega
Esame orale; lezione 1 : https://www.youtube.com/watch?v=aDRNz4ymDJU
Materiali autentici – cretato originariamente per un pubblico di madre lingua
L'espressione usata per la prima volta da Wilkins (National Sillabuuses)
-materiali prodotti spontaneamente da un parlante nativo italiano per uno o piu interlocutori
parlanti la stessa lingua ; non sono preconfenzionati o costruiti per scopo didattico che un
parlante nativo italiano puo riconoscere come propri senza alcuna difficolta (Comodi,
materiali autentici)
-materiali che non sono stati scritti o registrati per lo studente straniero ma che erano in
origine rivolti ad un pubblico madrelingua (Caon, l'italiano parla mogol.Imparare l'italiano
attraverso)
-termine materiale autentico divenuto icona dell'approccio comunicativista e quasi un
mantra glottodidattico (Vassallo, l'ippogrifo didattico)
-un riferimento obbligato nei manuali e nei corsi di lingua, usato spesso come garanzia di
efficacia pratica
-viene apprezzato e gradito dagli studenti in quanto testimonianza viva e spontanea della
cultura e civiltà e delle relative manifestazioni
-secondo i sostenitori particolarmente motivanti in quanto riproducono delle real-life
situations

-secondo gli oppositori sono potenzialmente frustranti perché richiedono conoscenze


linguistiche e preconoscenze culturali che gli apprendenti non sempre possiedono
Numerosi sono gli studiosi che hanno sottolineato l'importanza di fornire agli studenti di una
lingua straniera „modelli di lingua realistici“
Louis Porcher, La dimensione sociologica in quella linguistica
Paolo Balboni, Didattica dell'italiano a stranieri,1994
Katerin Katerinov, l'insegnamento della cultura e civiltà nei corsi di italiano,1991
Marcel Danesi, Manuale di tecniche per la didattica delle lingue moderne, 1983
Giovanni Freddi sostiene che l'uso dei materiali autentici in quanto la lingua accostata alla
cultura permette di assicurare alle forme linguistiche il loro significato autentico, per i modelli
socio-situazionali e gli elementi di civiltà e cultura che contiene, permette di interfrare la
competenza linguistica con quella comunicativa e sociologica, facilitando nello studente il
processo di autopromozione di socializzazione e di culturalizzazione
Autentico=originale, vero, non falso
Didattizzare , didattizzazione -creare situazioni di apprendimento attraverso la scelta di
contenuti, di attivita, di metodologie e strategie, di materiali, di compiti e di consegne e di
criteri di valutazione
-in base ai bisogni formativi degli studenti il docente prepara dei materiali creati ad hoc
uttilizzando materiale autentico
-l'utilizzo di materiale autentico senza ulteriori specificazioni, chiarimenti o giustificazioni
potrebbe dare origine a critiche
indispensabile una didattizzazione ponderata (ben meditato, pazljiv) che tiene conto di:
- tipologia dei destinatari e la loro provenienza geografica;
- il livello linguistico;
- i bisogni;
- il metodo di apprendimento progresso;
- gli stili cognitivi tipici
Vantaggi della didattizzazione di materiale autentico
-alta motivazione se il materiale proposto e recente o vicino ai bisogni o interessi degli
studenti
la lingua straniera viene presentata in un contesto preciso e ciò :
- Fa aumentare la comprensione del messaggio comunicativo
- Innalza la motivazione
- Illustra diversi modelli di lingua orale e scritta e diverse variazioni sociolinguistiche, il
registro, la classe sociale e la provenienza geografica degli interlocutori
Esso mostra una sterie di componenti extralinguistiche: prossemica, cinesica, vestemica

Tipologia dei materiali:


-in base al supporto di cui si avvale:
materiale cartaceo, : articolo giornaliero, brani letterali (fiabe, favole, prosa,
poesia), manifesti, cartoglioni, i volantini,
-testi di letteratura, pubblicità delle riviste
e dei quotidiani, articoli di giornale,
letteratura grigia della vita quotidiana,
opuscoli turistici, mappe geografiche,
ricettte di cucina, fotoromanzi, fumetti
-
caratteristiche:
letteratura grigia
(treccani); il più diffuso e utilizzato, ampiamente
impiegato per economia e semplicità d'utilizzo
perché facilmente reperibile, fotocopiabile e flessibile, si
presta ad essere selezionato ed elaborato e non
instaura generalmente un filtro affettivo nello
studente perché gradito

video, : programmi televisivi di diverso genere, talk show sociali e politici,


documentari, telegiornali, previsioni del tempo,
giochi e quiz televisivi, televendite, telecronache
sportive, programmi e film in DVD
-caratteristiche: gli audiovisivi molto utilizzati
perché il cinema e la televisione offrono una grande
quantità di materiali utilizzabili a scopo didattico, il
materiale video = innumerevoli esempi di lingua (registri, dialetti, varieta regionali,
stili) , di situazioni e tematiche utili per l'apprendimento della lingua;
l'aspetto linguistico del video:
- può creare dei problemi all'apprendente quando la lingua del film differisce
molto rispetto alla lingua standard
- può contribuire all'acquisizione di una migliore competenza comunicativa
-le scene di un film possono incoraggiare e rinvigorire (irrobustire) entrambe le
categorie più forti della motivazione
-bisogno- le situazioni filmiche consentono di evidenziare e praticare con massima efficacia
le stesse funzioni, nozioni, lessico come avviene con i testi scritti o orali
-piacere- il cinema – svago e interesse culturale
-l'ausilio delle immagini migliora la comprensione del messaggio linguistico perché esso
viene corredato da tute quelle espressioni, dalla gestualità
-un audiovisivo unisce le potenzialità dell'ascolto e quelle del video, stimulando entrambi gli
emisferi cerebrali e facilitando l'acqusizione dei contenuti (lo confermano gli studi più recenti
di neurolinguistica)
-l'importanza e la frequenza dell'utilizzo in glottodidattica di tali materiali perché mostrano
una lingua in contesto , quindi autentica)
-guardare un video consente di: esercitare la comprensione con tutto l'apparato
paralinguistico di esitazioni, intonazioni particolari, velocità o rallentamenti di eloquio,
osservare e apprendere aspetti non verbali della comunicazione come la cinesica, la
prossemica e tutte le altre modalità basate sulla posizione, i movimenti, l'abbigliamento del
corpo; fondamentale proporre pellicola italiana con attori italiani che possano
autenticamente trasmettere quegli elementi linguistici, paralinguistici, ma soprattuto
extralinguistici, in particolar modo quegli elementi di cinesica e di prossemica tanto radicati
nella cultura italiana
-inopportuno insegnare la lingua e la cultura italiana attraverso pellicole con attori doppiati in
italiano perché di altra provenienza geografica, un attore straniero difficilmente può
trasmettere la mimica, la festualità,
-un video di per sé non è un materiale didattico, demotivante quando l'input non è
correttamente tarato sul livello linguistico e risulta troppo difficile, un film non è mai un
prodotto glottodidattico costruito attorno a un sillabo, un curricolo o un programma
12 marzo 2020
audio
-i tipi di materiali audio:
-i programmi radiofonici
-i telegiornali
-la pubblicità radiofonica
-la musica in Cdrom/ vari supporti digitali di cantanti italiani
-gli audiolibri in Cdrom/ vari supporti digitali (si mettono le cuffie e si ascoltano le storie )(libri
per bambini o di autori letterari importanti registrati solo in audio)
www.radiomagica.org
la pimpa(di Altan) -il cagnolino a pois rosse, fumetto per i bambini, una volta al mese con
sempre gli stessi personaggi,
-l'ascolto -cosa possiamo fare da questo audio? – il trattore della nonna – la famiglia, gli
animali, l'orario: 3: 33…i colori, pioggia, il sole, lucido, abbigliamento di fuori casa, estate,
autunno, i nomi propri e comuni, collina, prato, campo, le uova, mortadella, funghi
(alinamento), cena, lavar piatti, 10 minuti, impastare, infornare, il forno, la lavatrice, spendere i
panni, frutta, verdura , un nonno supermoderno: ha imparato a fare la crostata su internet
-le modifiche e gli adattamenti per rendere il testo più comprensibile , possiamo registrarlo
noi stessi
le caratteristiche del materiale audio:
-utilizzare giustamente le canzoni; ma non solo queste, le potenziali sono notevoli
-ci sono vantaggi per la motivazione ; -non sempre tenuto in sufficiente considerazione
-spesso utlizzato solo in forma di canzoni
-indubbi vantaggi per la motivazione si otterrebbe utilizzando audiolibri in classe e
predisponendo delle attività di comparazione tra il testo scritto e quello letto
-anche il radiodramma si presenta come il punto di incontro tra gli strumenti che utlizzano la
vista, come il cinema o il teatro, e i mezzi della mente e dell'immaginazione (Pavan)
-l'ascolto di un racconto è un evento intimo come uno scambio tra due persone
-non è sempre passivo ; - può stimolare l'immaginazione e la creatività dell'ascoltatore
-l'audiolibro oppure il radiodramma si prestano ad uno sfruttamento didattico di
produzione creativa: si richiede di spiegare oralmente o per iscritto come immaginano i
personaggi oppure i luoghi
-si richiede di fare un confronto delle produzioni
-si richiede di fare delle ipotesi sul finale del racconto

Materiale multimediale
-i file utilizzabili e scaricabili via Internet, sia video che audio o in sola lettera oppure i file
utilizzabili tramite il computer e/o strumenti collegabili come ad esempio i lettori MP3 , gli
ipod, le macchine fotografiche digitali o gli smartphone
-l'utilizzio della posta elettronica, delle chat line e delle videoconferenze tramite web cam
Internet pro e contro
-l'utilizzo di Internet fornisce un infinito serbatoio di materiale autentico
-presenta anche degli svantaggi perché: l'informazione spesso non è selezionata; i testi
presentano di frequente errori di battitura ; è spesso dispendioso in termini di tempo e
finanziari; prevede conoscenze tecnologiche da parte del docente e dello studente, senza
l'acquisizione delle quali si può instaurare una demotivazione

ELEMENTI DA CONSIDERARE NELLA DIDATTIZZAZIONE DI MATERIALE AUTENTICO


-quali elementi di cui tenere conto? Come ipotizzare un percorso didattico? Quali aspetti
focalizzare?
Scelta del materiale autentico Relazioni fra la forma tecnica e il
Rispondenza con gli obiettivi didattici contenuto del messaggio
proposti Qualità del sonoro
Presenza di varietà linguistiche Comprensibilità dell'input
Lessico Selezione del materiale autentico per i
Creazione delle attività didattiche livelli principiante ed elementare (ad A1
strutturate come un'unità ad A2)
Taratura delle didattizzazioni
Scelta del materiale autentico
-indispensabile scegliere materiale, che possa essere compreso dagli studenti, che risponda
ai loro bisogni e interessi, che sia il più possibile aggiornato, che sia di diversa tipologia
-il principio del noto, qualcosa che già sanno più una
Rispondenza con gli obiettivi didattici proposti
-il materiale didattizzato: da utilizzare in classe sotto la guida del docente, da utilizzare in
autoapprendimento,
-NB tener presente le competenze finora raggiunte, chiarire i contenuti nuovi e gli obiettivi
proposti
Lessico
-difficoltà di comprensione dovute alla presenza di vocaboli troppo difficili
-necessario provedere un glossario riassuntivo dei vocaboli nuovi, dei vocaboli di uso
settoriale, dei vocaboli appartenti ad una varietà linguistica (registri, i dialetti, )
Presenza di varietà linguistiche
-il parlato – molte sfaccettature
-varietà linguistiche non è lingua standard
-NB segnalare le espressioni in disuso o regionali
(la parola sgobbone – secchione, una volta si usava, adesso è in disuso)
19 marzo 2020- la lezione online
Creazione delle attivita didattiche strutturate come un'unità
Unità didattica – è un modulo, da 6 a 10 ore, ma anche da un mese
-selezionare il materiale autentico che permette di creare attività secondo le fasi dell'unità
didattica (motivazione – globalità – analisi – sintesi – riflessione – verifica )
-ma anche per un'unità di apprendimento che funge – da intervallo nella successione delle
unità didattiche-da base per il programma di apprendimento stabilito dall'insegnante
-da spunto per ulteriori esplorazioni , approfondimenti, divagazioni, scoperte
Relazioni fra la forma tecnica e il contenuto del messaggio
-diversi generi = linguaggi specifici
Un telegiornale –/- un cartellone pubblicitario –/- una canzone
-nella fase di comprensione globale, nell'introduzione di contenuti nuovi, nelle fasi di
recupero- rinforzo
-individuare e analizzare le forme linguistiche necessarie ad esprimere nei contesti dati agli
atti e le intenzioni comunicative dei parlanti
Qualità del sonoro
-il sonoro di un film di qualita migliore rispetto ad una registrazione in presa diretta
-porre attenzione a possibili fattori di disturbo:
-la sovvraposizione dei voci, parlano velocemente, parlano tutti nello stesso momento,
(parlato troppo veloce, troppi personaggi in una discussione, dialoghi e conversazioni
interrotti e ripresi troppe volte) ;-preferibile una struttura narrativa semplice
Comprensibilita dell'input
-materiale autentico vicino per argomento e contenuti socio-culturali
-linguaggio troppo specifico; tematica troppo lontana = demotivazione, disinteresse
Selezione del materiale autentico per i livelli principiante ed elementare
-guardare la scena di un film senza sonoro
-proporre dialoghi brevi, con un parlato chiaro e lento, con molte ripetizioni ed immagini
complementari o ridondanti rispetto al parlato
-la possibilita del fermo – immagine (l'interruzione della ripresa che consente l'apparizione o
la sparizione istantanea e irrealistica di oggetti e persone )

Taratura delle didattizzazioni - baždarenje


- Tarare- nelle discipline scientifice e tecniche , operazione di regolazione o di verifica
cui si deve ricorrere per un corretto uso di dispositivi o di apparecchi
- sperimentazione del materiale didattizzato in classi e con studenti permette di:
evidenziare i punti deboli, tarare il livello delle attivita, NB proporre delle strutture
linguistiche adeguate al livello di competenza comunicativa per evitare demotivazione
e scoraggiamento, graduare il materiale secondo il livello di apprendimento,
verificarne l'efficacia e la correttezza
Le fasi dell'unita didattica nella didattizzazione di materiale autentico
-motivazione ;, globalità, analisi, sintesi , riflessione, verifica, rinforzo e recupero (in caso di
necessità)
Motivazione
Obiettivi: esplorare la situazione comunicativa, proporre supposizioni e ipotesi:
sull'argomento, sul tipo di testo, sui personaggi, sui modelli culturali
Globalità
Obiettivi: comprendere l'argomento in generale, comprendere il genere testuale e lo scopo
del testo, comprendere il contesto, paratesto e cotesto
Analisi
Obiettivi: comprendere l'argomento nei particolari (ruolo, relazioni, momento ecc.), indurre le
strutture morfosintattiche, esplorare il lessico, comprendere i meccanismi di composizione,
comprendere collegamenti o riferimenti ad al
tri codici, comprendere i modelli culturali e il significato sociale, comprendere la coesione e
coerenza testuale, individuare i procedimenti stilistici e le forme retoriche
Sintesi
-Obiettivi: fissare le forme e le strutture morfosintattiche, fissare il lessico, reimpiegare la
morfosintassi e il lessico appreso con attività di simulazione, mettere in pratica quello che
abbiamo analizzato,
Riflessione
Obiettivi: riflettere sui meccanismi stilistici e retorici incontrati, approfondire l'argomento,
l'autore, la corrente stilistica mettendo in relazione sincronica e diacronica con fatti e
personaggi
Verifica
Obiettivi: controllare l'avvenuto raggiungimento delle mete glottodidattiche e degli obiettivi
didattici nell'ambito di una piu ampia competenza culturale e sociale, permette il feedback a
quello che è stato appreso e quello che non lo è
Perché usare i materiali prodotti con fini non didattici, creati per i parlanti nativi, i quali
possono facilmente comprendere le finalità dell'autore poiché ne condivide la cultura e le
regole stilistiche nell'insegnamento di una lingua straniera?
-perché sono la manifestazione originale della cultura e della civiltà in un dato momento
riguardo a un certo contesto ; -perché trasmettono un modello del modo di intendere le
situazioni e di comportarsi da parte dei madrelingua
-perché aiutano lo studente a saper scegliere comportamenti adeguati in situazioni
specifiche evitando equivoci e incomprensioni ; -perché fanno notare le differenze e le
somiglianze tra la cultura di partenza e la cultura d'arrivo
-perché inducono a approfondire, razionalizzare e riflettere sulla realtà socioculturale di
appartenenza
Competenza comunicativa
-composta da: competenza linguistica (conoscere la lingua), competenza sociolinguistica
(saper usare diverse varietà di lingua), competenza paralinguistica (effetti vocali percepiti
come tono, durata e volume), competenze extralinguistiche
Quali competenze sviluppiamo con l'uso dei materiali autentici?
-fonologiche, (il ritmo, la pronuncia), lessicali (lessico nuovo, sinonimi, attività di rinforzo
sinonimi e contrari), semantiche (la riflessione a secondo del contesto, il significato può
variare) , grammaticali (apprendimento di strutture sconosciute), morfologiche (le strutture
che formano le singole parole), sintattiche (formazione delle frasi, le subordinate),
pragmatiche (usare la lingua in modo appropriato, nel contesto appropriato)
Come affrontiamo un testo autentico?
-fase introduttiva, fase generale, fase analitica, fase rafforzativa, fase valutativa
MITO
 deriva dal greco mythos (μῦϑος) =parola, discorso, racconto, favola, leggenda
 narrazione di particolari gesta
 risponde alle grandi domande degli uomini : origine dell’uomo, origine del mondo,
origine dei fenomeni naturali (come stelle, animali, piante) ; diffuso oralmente
 i protagonisti: divinità, eroi, mostri, animali
LEGGENDA
 deriva dal lat. mediev. legenda, femm. sing., propr. neutro pl. del gerundivo
lat. legendus =da leggersi
 racconto che mescola il reale con il meraviglioso
 non racconta fatti puramente inventati, contiene sempre una parte di verità
trasformata in fantasia perché gli uomini vogliono scoprire la causa di certi effetti che
non conoscono bene e quindi cercano di spiegarli con l’immaginazione
 ci sono in tutti i popoli

FAVOLA
 deriva dal latino fabula (= narrazione) derivato dal latino fari (= parlare, raccontare)
 per lo più in versi
 testo scritto con intenti morali : insegnamenti, consigli
 racconto fantastico che vuole insegnare come comportarsi: quali comportamenti sono
da seguire, quali da evitare
 protagonisti: animali che parlano e agiscono come uomini rappresentano vizi e virtù
dell’umanità
FIABA
 deriva dal latino flaba (= fabula) derivato dal latino fari (= parlare, raccontare)
 in prosa
 racconto di avventure dove domina il meraviglioso
 protagonisti: esseri umani e personaggi fantastici (demoni, streghe, fate, giganti…)
 carattere fantastico e di intrattenimento
La fiaba La favola (Esopo, Fedro, La Fontaine…)
- personaggi umani dotati di facoltà - animali che assumono caratteristiche
innaturali umane
- storie lunghe - storie brevi
- ambienti fantastici - ambienti naturali
- storie di gesta eroiche - abbastanza realistiche
- sempre lieto fine - una morale come fine educativo
- intrattenimento come fine educativo
 facile da portare in classe perché la
CARATTERISTICHE trama è conosciuta e vissuta da
 nasce dalla tradizione popolare bambini
legata alla tradizione orale  lettura o ascolto prevedibili
 tramanda un patrimonio di  scorrevole nel racconto
conoscenza e saggezza  alimenta fantasie e speranze tramite
 atemporale, presente in tutti i tempi l’avventura
e in tutte le culture, sempre attuale
 favorisce la socializzazione  doppio piano di apprendimento,
attraverso la drammatizzazione quello pratico e quello morale
 può avere un valore terapeutico  segue dei cliché ben precisi

SCHEMA GENERALE
 Equilibrio iniziale (esordio)
 Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione)
 Peripezie dell'eroe
 Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione)
secondo Vladimir Propp lo schema generale di una fiaba è il seguente:
- Situazione iniziale in cui si presentano i personaggi più importanti, si presenta il luogo in cui
si svolge la vicenda e si introduce la situazione che determina la storia
- Complicazione: un fatto imprevisto, un incantesimo, o un personaggio malvagio ostacolano
l’azione del protagonista
- Svolgimento/Sviluppo della vicenda: il protagonista entra in azione, azione
dell’antagonista, azione dell’eroe, salvataggio del protagonista
- Conclusione: lieto fine: nozze
Analizzando la tradizione della fiaba russa, Propp ha stabilito alcuni principi di fondo:
Nella fiaba ci sono elementi costanti, stabili, indipendentemente dall'esecutore o dal modo
dell'esecuzione. A questi denominatori comuni Propp dà il nome di funzioni: il loro numero è
limitato (31). Le funzioni che compaiono in una singola fiaba di magia sono limitate a pochi
elementi (non tutti e trentuno insieme). La successione delle funzioni è identica
Alcune delle funzioni:
divieto imposto all’eroe, infrazione del divieto, tranello imbastito dall’antagonista,
danneggiamento o mancanza di una persona o cosa, partenza dell’eroe, prova imposta
all’eroe, superamento delle prove, dono dell’oggetto magico all’eroe, lotta tra eroe e
antagonista, rimozione della sciagura o mancanza iniziale, ritorno dell’eroe,
smascheramento del falso eroe o dell’antagonista, trasformazione dell’eroe, punizione
dell’antagonista, lieto fine e premio
RUOLI  donatore (fornisce all’eroe un
 protagonista/eroe oggetto magico per superare le
 antagonista/nemico prove imposte dal mandante)
 mandante (dà all’eroe l’incarico  oggetto o personaggio ricercato
di cercare qualcosa o di superare dall’eroe
una prova)  falso eroe (tenta di sostituirsi
 aiutante dell’eroe all’eroe, ma alla fine viene sempre
smascherato)
Ruoli fissi (al massimo 7): sono o completamente buoni o completamente cattivi:
- protagonista/eroe (situazione iniziale), superare le prove imposte dal mandante,
- antagonista/cattivo (compare due volte: - oggetto o personaggio (principessa e
improvvisamente e poi viene trovato), padre – situazione iniziale e poi ritrovata)
- mandante (situazione iniziale), cercato dall’eroe,
- aiutante dell’eroe (donato), - falso eroe (situazione iniziale o nel
- donatore (incontrato casualmente) che secondo passo)
fornisce all’eroe un’oggetto magico per
ELEMENTI MAGICI E FANTASTICI
- possono essere:
 oggetti: un anello, una piuma, una  persone: una vecchina, un viandante,
scatola un omino, una fata
 animali: un cavallo, un gatto, un - a volte la magia si manifesta
uccello attraverso delle trasformazioni:
 il rospo che si trasforma in un principe
TEMPO E LUOGO
 passato lontano, remoto e imprecisato (C’era
una volta… Tanto tempo fa…)
 distaccato dal mondo reale
 la presenza di re e principi ( (fa pensare al
medioevo ma spesso diverso da quello medievale)
 di solito nei boschi, tra le montagne
 quasi mai nominati o descritti chiaramente
TEMI E CONTENUTI
 momento della prova dell’eroe
 intreccio prevedibile: superata la prova, l’eroe viene premiato
 personaggi normali, umani (del mondo reale) + un eroe (simpatico, positivo) + aiutanti
dotati di facoltà magiche (protagonisti del mondo fiabesco: gnomi, streghe, fate,
nani…)
 codice etico rispettato tra il bene e il male
 un cliché anche nel momento educativo: il buono verrà sempre premiato, il cattivo
verrà punito
 la linearità rende la fiaba piacevole e facilmente acquisibile
 la narrazione alternata agli elementi dialogati poi rende il testo più dinamico e
comprensibile
 numeri presenti nella fiaba: il 3 e il 7 (simbolo di saggezza e riflessione, e di
superamento di un processo evolutivo)
 3 sono i personaggi principali – il buono, il cattivo e uno che risolve il problema
punendo il cattivo; 3 sono i porcellini; passarono 3 giorni, 3 figlie del re
 7 sono i nani, 7 sono i capretti, 7 sono i fratelli di Pollicino, 7 sono le figlie dell’orco; si
attraversano 7 fiumi, 7 monti, 7 ponti; dopo 7 giorni, anni; 7 compiti da fare, ripetizione
di 7 frasi…

FIABE POPOLARI E FIABE D’AUTORE 


 fiabe per secoli patrimonio esclusivo del popolo
 tramandate a voce, prodotto della tradizione orale
 si diffusero con successo in ambienti diversi (presso le corti)
 degli scrittori incominciarono a trascriverle (linguaggio più raffinato + nuovi episodi) o
ad inventarne di nuove ⇒ fiabe d'autore
 nascono dall’inventiva di uno scrittore
 si ispirano alle fiabe della tradizione orale
 spesso raccontano gli stessi episodi
 espresse in un linguaggio diverso
 ricche di nuovi motivi
AUTORI
 nel XVII sec., in Italia, Giovambattista Basile: scrisse il Pentamerone o Cunto de li cunti,
in cui rielaborò in dialetto napoletano cinquanta fiabe popolari
 nel XVII sec., in Francia, Charles Perrault: scrisse I racconti di Mamma Oca ispirandosi a
motivi popolari (La bella addormentata nel bosco, Cappuccetto Rosso, Il gatto con gli
stivali, Cenerentola, Barbablù)
 nel XIX sec., in Danimarca, Hans Christian Andersen: rielaborò molte fiabe popolari e
ne scrisse di nuove (L'acciarino, La principessa sul pisello, La regina delle nevi, l cigni
selvatici, Il brutto anatroccolo)
FIABE ITALIANE
 Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e
trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino , 1956 nella collana I millenni
di Einaudi
Alcuni motivi:
 sorella che salva i fratelli trasformati in bestie
 oggetti magici che fanno realizzare i desideri
 perdita delle ricchezze magicamente guadagnate
 vergogna del padre di avere solo figlie femmine
 nozze combinate con esseri immondi o bestie
 doni fatati nascosti in noci, nocciole e mandorle
Altri motivi:
 giovane calato nel pozzo per liberare la principessa, e abbandonato
 pappagallo cantastorie che salva la castità d'una fanciulla
 fanciulla costretta a scappare travestita per sfuggire a una snaturata passione
 cibo insapore dato al padre che aveva criticato dei commenti sul sale della figlia
 eroe che si aiuta con solo la forza delle sue braccia
 figlio dell'orco o un cavallo (o cavallina) che aiuta a superare delle prove
 alloppiamento della bevanda come narcotico
IL CLICHÉ LINGUISTICO
 lessico semplice, figurato, ricco di fata madrina di Cenerentola nel film
onomatopee Disney del 1950)
 parole chiave  formule e filastrocche spesso in
 formule fisse: C'era una volta..., rima
Tanto tempo fa…, Detto, fatto…, … e  elementi ricorrenti
vissero felici e contenti…  dialoghi frequenti
 formule magiche prive di significato  sintagmi tipo:
(Bibbidi Bobbidi Bu, utilizzata dalla
- Cappuccetto rosso – Nonna che grandi occhi che hai?; Per meglio guardarti, Nonna che grandi
orecchie che hai?; per meglio sentirti, Nonna che grandi mani che hai?; Per meglio abbracciarti, Nonna
che grande bocca che hai?; Per meglio mangiarti…
- Biancaneve – Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? (si ripete 4 volte)
- I tre Porcellini – Porcellino, porcellino, fammi entrare! (si ripete 2 volte); Qui sono al sicuro, il lupo non
mi fa paura. Tu sei il lupo cattivo e mi vuoi mangiare, non ti apro. (si ripete 3 volte)
- Cenerentola – Cenerentola, prepara il mio vestito! Cenerentola, stira la mia gonna! Cenerentola, lava
questo mantello! Cenerentola, pulisci le mie scarpe! Cenerentola, fa questo, fa quello...
 ripetizioni
 frasi semplici
 forme verbali più frequenti e ripetitive
presente ⇒ dialoghi
imperfetto ⇒ descrizione dei personaggi e azioni abituali
passato remoto ⇒ racconto della trama
 è ben visibile la consecutio temporum, l'uso dell'imperfetto, del passato prossimo, dei
trapassati, dell'imperativo, ecc.
C'era una volta una bambina che tutti chiamavano Cappuccetto Rosso perché indossava sempre un
mantello rosso.
Le raccomandazioni della mamma erano dimenticate: la bambina si fermò e cominciò a raccogliere i
fiori, ma, non era sola.
Vieni, cerchiamo le briciole di pane che ho lasciato cadere questa mattina, ritorneremo presto a casa.
Come e che cosa possiamo esercitare nella fiaba?

AMPLIAMENTO LESSICALE
 descrizione dell'ambiente
(I nani vivevano in una casetta in mezzo al bosco, piccola, a un piano con un tetto rosso e tre finestre,
con due stanze, sette letti, un grande tavolo , con sette seggiole, sette piatti, sette forchette e sette
bicchieri…;   …viveva  in un  grande  castello fatto di zucchero filato…)
 descrizione dei personaggi
(Cappuccetto rosso è una bambina dai capelli biondi, con un mantello e un cappuccio rosso…;
Cenerentola è una ragazza vestita con abiti poveri…; la Strega è brutta, con un naso lungo, un
cappuccio nero….; il lupo aveva una bocca grande, grandi occhi e orecchi…; …non era un lupo come gli
altri, egli camminava su due gambe come una persona e sapeva parlare come una persona, sul volto
aveva due occhi grandi e un bocca lunga con molti denti … tratto da
http://favoleinfinite.myblog.it/2017/02/14/ favola-il-lupo-e-la-ragazza-per-ragazzi/)
 le caratteristiche dei personaggi
(La matrigna era cattiva, le sorellastre brutte e viziate, il principe gentile, ben educato… I porcellini sono
simpatici, allegri; Brontolo è scontroso e irascibile, Dotto è il nano più saggio di tutti, Mammolo è
estremamente timido e pauroso, Pisolo è un dormiglione …)
 forme aggettivali da attribuire ai personaggi
(Gongolo era vecchio e grasso, Cucciolo era giovane, piccolo e sciocco, Pisolo era pigro…)
Quali tecniche di esercizio si possono applicare nell'affrontare il testo della fiaba?
 domande e risposte  l'abbinamento dei gesti nelle
 esercizi di completamento singole situazioni:
 esercizi di scelta multipla  la regina cattiva, espressione di
 formazione di dialoghi rabbia, mangiarsi le mani
 applicazione del role acting (far  il cacciatore lasciò scappare
ripetere i dialoghi acquisiti e Biancaneve, il gesto di andar via con
precedentemente elaborati) il palmo della mano piegato
 del role playing (dividere i ruoli  Biancaneve è troppo stanca: uffa
inventando i dialoghi) che stanca!, ne ho fin qui
 la drammatizzazione  i nani preoccupati, curiosi
(memorizzazione e riproduzione dei chiedendosi cosa accadeva, il gesto
dialoghi) del pugno rivolto verso l'alto

Accanto alle tecniche per la comprensione del testo possiamo avere:


 gli esercizi linguistici di ogni genere → lessicali e grammaticali
(sinonimi, uso dei tempi, aggettivi qualificativi, abbinamento di parole in rima, le parti del
corpo, il cibo, l’abbigliamento, la parentela, i mestieri...)
 la fraseologia → i modi di dire, i proverbi hanno un ruolo rilevante che bisogna
spiegare
PERCHÉ USARE LA CANZONE PER INSEGNARE LINGUA E
CULTURA ITALIANA?
 perché è uno dei principali interessi dei giovani
 perché ha la capacità:
 di emozionare  d’identificazione in un gruppo
 di legarsi “naturalmente” alla sociale (“generi” musicali - pop,
memorizzazione dei testi hiphop, rock, dance…)
 di attivare processi affettivi
⇒ può rappresentare un profondo fattore motivazionale
 per la sua enorme diffusione nella vita dei giovani (attraverso la frequente
presentazione di canzoni alla radio, alla televisione, in Internet, in ambito pubblicitario,
dal vivo nei locali…)
 anche l’ambito psico-linguistico e neuro-linguistico evidenzia il valore della musica
nell’attivazione di entrambi gli emisferi e della possibilità di raggiungere stati di
rilassatezza o di concentrazione ⇒ migliorano in modo decisivo processi cognitivi (la
memorizzazione di lessico e strutture)
 scrive a proposito R. Ferencich: “ Lozanov ritiene (…) che la musica possa essere
un’ottima possibilità di suggestione positiva. Dopo aver sperimentato più tecniche di
rilassamento e presentazioni della materia con sottofondo musicale, egli ha osservato
che con determinati tipi di musica la memorizzazione avviene più velocemente .”
(Ferencich, Bollettino ITALS, settembre 2003)
 l’insegnante ha la possibilità di agire contemporaneamente su processi consci e
inconsci, integrando stimoli cognitivi con stimoli emotivi ed affettivi - questi vari
stimoli permettono di riproporre l’ascolto o l’analisi sulla stessa canzone senza che
questo lavoro diventi noioso, demotivante e, di conseguenza, poco significativo per
l’acquisizione linguistica
 “La musica lascia una traccia profonda nella memoria, e di conseguenza, con essa, restano
più facilmente impresse le parole che vi sono associate: non solo per un fatto di ascolti reiterati
e di una ripetizione effettuata mentalmente, ma anche perché la percezione musicale inizia
prima della nascita.” (Pasqui, Bollettino ITALS, settembre 2003)

PUNTI DI FORZA DELLA CANZONE


1. facilita l’attivazione di una motivazione basata sul piacere
- secondo Balboni tale motivazione profonda e stabile perché quasi sempre legata
all’interesse degli studenti, a delle motivazioni intrinseche e personali
2. è didattizzabile sotto molti aspetti
- fornisce moltissimi stimoli: lessico, elementi grammaticali, modi di dire, espressioni gergali,
regionalismi, strutture linguistiche, uso di frasi fatte…
3. può essere utilizzata in autoapprendimento
- il compito di tradurre il testo a casa o di investigare e capire l’uso di particolari espressioni
(figure retoriche, frasi fatte) viene accettato di buon grado
4. permette di sviluppare collegamenti mentali con altre canzoni sia sull’asse sincronico che
diacronico
 piano sincronico:
a) proporre minimi percorsi tematici
b) far fare dei raffronti con altre canzoni, per vedere:
 la caratterizzazione linguistico-emotiva della parte letteraria (il “testo”)
 la “coloritura” espressiva della parte musicale (la “musica”)
 le scelte stilistico-interpretative (“l’interpretazione”)
 piano diacronico:
 a) raffrontare canzoni di diverse epoche (evoluzione del “linguaggio amoroso” nella
canzone leggera o d’autore)
 b) raffrontare “testi” nati per la forma canzone con testi poetici di epoche diverse
Confronta SE TELEFONANDO di Mina su https://www.youtube.com/watch?v=x6fpSiE953w e SE TELEFONANDO di
Nek su https://www.youtube.com/watch?v=hqGiKdy8xjs
5. permette di sviluppare percorsi di educazione storica ed interculturale
- presentare testi poetici "distanti" cronologicamente dal tempo in cui vivono in modo più
motivato - scoprire quelle "continuità" letterarie che "legano" artisti vissuti in diverse epoche
- cogliere somiglianze e differenze tra l’elaborazione artistica dei medesimi sentimenti in
cantautori o poeti appartenenti alla medesima o a culture differenti
- cercare attivamente i legami nello spazio e nel tempo che rendono alcuni temi degli
"universalia" (l’amore, la guerra, la morte, il senso della vita, ecc.…)
- proporre attività di pedagogia interculturale per abbattere pregiudizi, stereotipi e miopi
visioni etnocentriche
6. permette di sviluppare percorsi interdisciplinari
- un raffronto con altre forme artistiche (pittura, cinema) per vedere differenze e similarità
Vedi FAVOLA di E. Ramazzotti su https://www.youtube.com/watch?v=lCwsvZL1SN4
7. permette di lavorare su contenuti culturali
- risultato di una cultura e di un particolare momento storico (la corrente delle canzoni di
“protesta” o di “impegno civile” degli anni ‘70)
- stimolo per gli studenti
 per avvicinarsi: a) ad un’altra cultura
 b) alla storia politica e sociale di un altro paese
 per connettere i nuovi contenuti con le conoscenze pregresse (propria cultura e quella
del paese straniero, raffronto dei momenti storici di una nazione e "reazioni" artistiche)
8. favorisce la memorizzazione di fonemi, lessico, strutture
- ascolto musicale si basa sulla reiterazione
frequente del medesimo brano (in cui si - scrive Rita Pasqui a tal proposito: “Capita
ripetono i medesimi suoni, lessico e anche che gli studenti, ascoltando al di fuori del
contesto scolastico delle canzoni in L2/LS che amino
strutture)
particolarmente, ricordino alcune parole pur senza
- reiterazione crea situazioni di conoscerne il significato” (Pasqui, Bollettino ITALS,
apprendimento “spontaneo”, privo di un settembre 2003)
input eterodiretto o di un lavoro specifico - il docente potrà riprendere lessico e
sul piano linguistico strutture “apprese” inconsciamente e
- risulta piacevole per tempi prolungati superficialmente per riprenderle
- crea delle basi naturali per coscientemente in classe, proponendo
l’apprendimento linguistico attività di sistematizzazione o di reimpiego
9. può permettere di lavorare efficacemente sulla pronuncia
- efficace per l’apprendimento della pronuncia corretta in quanto essa viene facilitata da
aspetti ritmici propri della canzone
10. può favorire lo sviluppo in classe di dinamiche sociali positive, legate alla condivisione di
interessi, di conoscenze, di passioni
- unisce le persone per fattori di riconoscimento sociale (cultura Hip-hop, Grunge, Punk) e per
la sua caratteristica di universalità - stimolo efficace per sviluppare competenze linguistiche e
sociali (la condivisione di un obiettivo, la corresponsabilità in un compito, il valore dell’aiuto
reciproco e della solidarietà, l’importanza della collaborazione nei processi di costruzione
del sapere)
- opportunità per gli studenti più introversi caratterialmente di:
a) esprimersi in contesti corali, poco controllati e quindi “protetti” psicologicamente
(cantare in gruppo la canzone)
b) far emergere “intelligenze musicali”, vocazioni personali o veri e propri “talenti”
canori questi fattori sono di estrema importanza per l’abbassamento del filtro affettivo
(Krashen) e per lo sviluppo di quell’atteggiamento collaborativo, di quel senso di
appartenenza al gruppo che ha ricadute positive per l’acquisizione linguistica
11. presenta evidenti aspetti di ludicità, utili per l’apprendimento significativo
- per ludicità si intende “la carica vitale in cui si integrano forti spinte motivazionali con
aspetti affettivo-emotivi, cognitivi e sociali dell’apprendente. (Essa) è il principio fondante
per promuovere lo sviluppo globale dell’allievo (Caon, Rutka, La lingua in gioco, 2004: 36)
- uso delle canzoni non solo come momento di apparente “stacco” rispetto alla lezione ma
come una delle modalità privilegiate per l’approccio ai contenuti, per un lavoro sulla lingua
italiana di tipo induttivo in un contesto comunicativo e sulla base di una didattica di marca
umanistico-affettiva
12. è uno stimolo polisemico, che può essere mono- o multisensoriale, può permettere
quindi un lavoro complesso, a più dimensioni
- presenta una ricchezza di stimoli di diversa natura (linguistico-affettivi ed emotivi,
linguistico-cognitivi)
- permette una flessibilità del materiale e una sua adattabilità a diversi livelli di competenza
- la canzone può essere studiata dal punto di vista contenutistico, come fenomeno culturale
inserito in un contesto ma anche come "oggetto letterario" nelle sue caratteristiche formali
(figure retoriche, di senso e di suono, metafore)
POSSIBILI PUNTI CRITICI GESTIBILI GRAZIE ALL’IMPEGNO DEL DOCENTE
- compiti del docente:
 1. organizzare con molta precisione (schede di lavoro devono essere
il materiale da somministrare motivanti, piacevoli, sfidanti)
 2. dotarsi di un luogo  5. non prolungare eccessivamente i
d’apprendimento e di strumenti tempi di lavoro su una canzone
appropriati (una buona qualità - preferibile presentare nuovamente la
canzone dopo un po’ di tempo
audio della canzone, un buon
proponendo un nuovo percorso didattico
impianto di riproduzione del suono, sul medesimo testo per evitare di
un’aula adatta) “intossicarsi” con la canzone e per avere il
 3. programmare attività miste, tempo per “metabolizzarla” e per
individuali o a gruppi, globali e prepararsi a rileggerla “con altri occhi”
analitiche  6. scegliere le canzoni sulla base
 4. prestare attenzione agli aspetti degli interessi ma anche delle
legati all’apprendimento competenze degli studenti, avendo
linguistico ma anche allo sviluppo di cura di adattare le attività al loro
abilità sociali livello
- in gruppi plurilivello programmare* delle attività differenziate da permettergli di lavorare
contemporaneamente su più livelli in modo da non demotivare gli studenti per compiti
troppo riduttivi o troppo complessi rispetto alle loro conoscenze ed abilità
* qualora si presentassero gruppi plurilivello, allora il docente dovrebbe pensare ad una
programmazione di attività differenziate
Due caratteristiche intrinseche alla canzone che possono rappresentare una grande difficoltà
per gli studenti e, se non corrette dall’intervento del docente, portare a risultati
controproducenti.
1. aspetti culturali impliciti perché 2. isoritmia, ossia al rapporto di identità o
possono impedire la comprensione differenza tra il ritmo del “parlato” e
dei contenuti o la comprensione di quello del “cantato” (ad esempio,
quei tratti caratterizzanti della l’accentuazione delle parole o la loro
canzone che contribuiscono al suo “lunghezza” nella pronuncia)
valore letterario (canzone di
protesta /canzone che si serve di
un’ironia implicita, legata ad
aspetti non conosciuti fuori
dall’Italia)

Il docente quindi ha il compito di scegliere un input adeguato rispetto alle competenze degli
studenti e agli obiettivi linguistico-grammaticali che si pone. Sceglierà canzoni in cui ci sia
una pronuncia chiara e ben scandita, un cantato che abbia un’accentuazione e una durata
delle parole molto simili a quelle del parlato, un contenuto che sia “accessibile” agli
studenti (qualora non lo fosse, è fondamentale che esso sia preceduto da introduzioni,
seguito da spiegazioni e accompagnato da lavori paralleli di approfondimento storico, sociale
o culturale affinché questo valore del testo sia pienamente compreso)
Il docente, per quanto riguarda l’uso della canzone in classe, ha il compito principale di
organizzare sapientemente il lavoro dei suoi studenti. Lui deve:
 conoscere i loro bisogni formativi e i studenti anche margini di
loro interessi autonomia durante le attività in un
 muovere da questi per conciliarli processo di progressiva
con la programmazione delle sue responsabilizzazione
lezioni  favorire esperienze di
 organizzare con rigore e precisione collaborazione sempre più
le fasi di lavoro, ma lasciare agli strutturata (con l’obiettivo di
sviluppare capacità sociali grammaticale con attività legate
complesse negli studenti quali, ad all’interpretazione libera, alla
esempio, la cooperazione) rielaborazione creativa, ad attività
 guidare i suoi studenti nella che inneschino processi di
disamina attenta degli elementi che “appropriazione” affettiva e di
possono costituire la letterarietà di condivisione da parte degli studenti,
un testo, senza che questa guida si processi di fondamentale
riveli l’imposizione di un unico importanza per un recupero di
punto di vista quello che, a nostro avviso, è il
 associare attività cognitive, di valore originario dell’esperienza
ampliamento delle conoscenze musicale e letteraria: la
linguistiche e di riflessione comunicazione di emozioni.

CANZONE D’AUTORE
 canzone scritta sulla base di una spinta creativa, poetica e musicale, non commerciale
 canzone che per sua stessa natura trova la sua espressione completa nel momento in
cui viene cantata cioè interpretata
 il poeta Mario Luzi, parlando di Fabrizio De André, ha scritto che il cantautore, "figura
ibrida per definizione, tradizionalmente si distingue dall'interprete di canzoni perché è anche
'drammaturgo' della sua performance; non solo 'attore', non sempre 'regista', ma comunque figura
d'artista complessa. Nel cantautore c'è qualcosa del compositore, del letterato e del pensatore; ma allo
stesso tempo il cantautore non può davvero chiamarsi intellettuale, poeta o musicista, e questo senza
voler essere puristi. Il suo piuttosto è un mestiere, nel senso etimologico del termine, un mestiere che
attinge sapienza da un'eredità storica di grande tradizione".
GLI ANTENATI DEL CANTAUTORE
 i cantastorie - raccontatori d'America, gli afroamericani che
ambulanti che portavano in giro diventano cantautori raccontando la
storie di vita vissuta, cronache e loro vita con il blues, i folksingers,
leggende, trasformando le loro sia quelli europei che trasformano i
narrazioni in patrimonio comune canti popolari e contadini in canzoni
 i cantautori continuano su questa sia quelli americani che viaggiano
strada, mettendo l'accento su storie come hobos ("lavoratori stagionali")
personali, condividendo con gli altri sui treni che corrono da un capo
il privato e facendolo diventare all'altro degli Stati Uniti
rigorosamente pubblico  da questi progenitori nascono
 il cantautore d’oggi è una figura gli chansonniers francesi e derivano
moderna, contemporanea i cantautori italiani
 i suoi predecessori sono
i bluesmen del Sud degli Stati Uniti
Il cantautore oggi: artista è prodotto dell'industria discografica
 labile il confine tra canzone popolare e canzone d'autore
 il cantautore è colui che canta le proprie canzoni
 il cantautore è allo stesso tempo
 artigiano, 'libero pensatore' e fenomeno di massa
 uomo di spettacolo e suggeritore di stati d'animo e di valori
Vedi L’AVVELENATA di Francesco Guccini su https://www.youtube.com/watch?v=pNU7N6CZJDg
NB dal minuto 1:20
 attento lettore della realtà circostante e attento manager di sé stesso
Vedi Dio è morto di Francesco Guccini su https://www.youtube.com/watch?v=WOghUuL0P9Q
Vedi Vietato morire di Ermal Meta su https://www.youtube.com/watch?v=4WMejmcT9ZY
Vedi Non mi avete fatto niente di Moro e Meta su https://www.youtube.com/watch?v=V4zO_1Z_1S8
 artista e prodotto dell'industria discografica
Vedi Luci a San Siro di Roberto Vecchioni su https://www.youtube.com/watch?v=ESUwrRJtpPM
NB dal minuto 2:70
Le caratteristiche principali della canzone d’autore
 la ricercatezza stilistica del testo che diventa il vero punto di forza della canzone
 - un utilizzo spesso minimalista della musica per mettere in rilievo le sensazioni e le
emozioni trasmesse dal testo
Vedi Bocca di Rosa di Fabrizio de André su https://www.youtube.com/watch?v=rYYer-5yViQ
 - l’affidamento dell’interpretazione canora all’autore dei testi e della musica
Il merito di questo genere è stato quello di contrastare e correggere una tradizione tutta
fondata su
 figure convenzionali
la mamma amatissima:
https://www.youtube.com/watch?v=FXmod0A0mxU https://www.youtube.com/watch?v=NUX9XrWlehA
l’amante crudele: https://www.youtube.com/watch?v=vPPT2p8LtSk
 modi di cantare spesso sdolcinati (la voce singhiozzante, il lungo acuto finale)
 una gestualità dei cantanti quasi sempre stereotipata (gli occhi sempre rivolti al cielo,
la mano sul cuore)
 situazioni comuni (ad esempio la nostalgia di una persona o di un paese lontano) che
venivano rese con “immagini” altrettanto comuni (lo sventolare di fazzoletti bianchi,
l’addio in lacrime)
https://www.youtube.com/watch?v=u1QJwHWvgP8 https://www.youtube.com/watch?v=Sm42AWUGkjc

PERCHÉ PROMUOVERE L’EDUCAZIONE LETTERARIA ATTRAVERSO LA


CANZONE D’AUTORE?
Fattori motivazionali:
 attenzione ai valori formali dalla lingua (ricercatezza stilistica del testo e uso attento
della parola) ⇒ viene considerata una particolare forma letteraria
 forte interesse che spesso si trasforma in entusiasmo
Dimensione sociologica:
 avvento della televisione, del computer con Internet e della telefonia mobile
⇒ rivoluzione del mondo della comunicazione (multimedialità)
⇒ sviluppo delle preferenze estetiche legate alle nuove tecnologie
• attuale situazione culturale non insiste più sulla centralità della parola scritta intesa come
canale privilegiato dell’esperienza estetica per cui bisogna “ dare un congruo spazio, accanto
alla letteratura, alle forme dell’esperienza estetica basate sull’immagine, sulla musica, sulla
contaminazione fra i linguaggi” (Guido Armellini, Letteratura e altro: tra aperture teoriche, trappole
burocratico-pedagogiche e artigianato didattico, 2001)
PERCHÉ PROMUOVERE L’EDUCAZIONE LETTERARIA ATTRAVERSO LA
CANZONE RAP?
 la musica hip-hop è vicina alla sensibilità di molti adolescenti per la sua vena
provocatoria e per l’immagine estetica che essa comporta (si parla di “cultura hip-
hop”) - il rap, genere musicale affermatosi nella seconda metà degli anni 1970 nella
comunità afromericana e ispanoamericana di New York, caratterizzato essenzialmente
dal ‘parlare’ seguendo un certo ritmo che viene prodotto alla console dal DJ con
alcune tecniche, è nato come strumento di protesta e presa di coscienza
 in Italia i primi artisti rap di successo sono stati Jovanotti e gli Articolo 31
 interessante perché si basa su una ripetizione e su una insistenza nell’uso dei suoni
tali da far sì che della parola si privilegi proprio l’aspetto fonico-ritmico
vedi WAKE UP di Rocco Hunt su https://www.youtube.com/watch?v=9JN1SKjSwFM e VORREI MA NON POSSO di J-AX e FEDEZ su
https://www.youtube.com/watch?v=yKT_euhimTk
 le parole vengono selezionate, accumulate, assemblate in base a criteri di somiglianza fonica , con il
risultato di creare un effetto di ridondanza, di frequenti richiami tra il più superficiale livello fonetico e
quello più profondo dei significati. Suoni apparentemente solo accostati creano legami semantici non più
così superficiali: la loro immediata percezione, infatti, viene spesso superata da un più lento ma non meno
avvertito effetto semantico (cfr. Depaoli, "passaparola. La prassi comunicativa e le forme del testo rap
nella musica giovanile”, in Coveri, 1996)
 il testo rap offre il vantaggio di far all’espressione di giudizi motivati
percepire un effetto fonico anche a e non stereotipati o superficiali è
chi non ha conoscenze o importante fornire loro degli schemi
competenze terminologiche in interpretativi strutturati
merito  griglie delle figure retoriche
 un effetto di immediatezza può  schede semistrutturate che
essere seguito da un processo più possano essere d’aiuto e di guida
ragionato e in qualche modo più per l’analisi
personalizzabile  in questo modo possono lavorare
 il docente cercherà di far su determinati aspetti della canzone
riconoscere gli effetti di suono e proposti dal docente, e nello stesso
individuare i nuclei semantici tempo, apprendere ed utilizzare
 per fare sì che gli studenti riescano a terminologie specifiche della critica
leggere in modo critico una letteraria
canzone e a giungere infine
Canzone in generale
 in quanto materiale autentico accompagnati da tutta una serie di
presenta una singolarità specifica suoni tipo: la voce di altri parlanti, il
che ne deriva dall' rumore dei passi, il rumore dei
accompagnamento musicale veicoli che passano, il cigolio di una
 musica avvolge, completa ma nello porta che si apre, il rumore dei tasti
stesso tempo disturba in un certo del computer, il ticchettio della
senso l'ascolto e la comprensione pioggia, l'ululare del vento, il
dello stesso ruggito del mare
 bisogna abituarsi ad ascoltare e  la canzone si presenta suddivisa in
registrare squarci di lingua testo e melodia
 il tragitto che compie una canzone può essere in due direzioni:
 dal testo alla musica
 dalla musica al testo

 danno vita alla canzone due/tre persone:


 l’autore del testo,  il compositore  l’interprete
il paroliere, il poeta
 la canzone inizia con:
 un’introduzione – nella maggior  il ritornello – il centro focale della
parte si compone di sola musica canzone; si ripete più volte, a
oppure da una strofa musicale che seconda della lunghezza della
veicola la composizione canzone, è orecchiabile e
 poi ci sono delle strofe brevi – melodioso, si memorizza presto e
sempre in parole e musica caratterizza il tema del testo e della
musica
 la coda o il finale – conclude la
canzone
Analisi di una canzone
 Introduzione  Fase analitica
 Fase generale  Fase rafforzativa
Introduzione
 primo ascolto della canzone  domande sulla produzione artistica:
accompagnata o meno dal video che altre canzoni scritte /interpretate
aiuta la comprensione del testo dallo stesso autore/interprete
 domande generali sull’argomento  eventuali preferenze da parte degli
 domande sull’autore del testo, apprendenti riguardo alle precedenti
della musica, sull’interprete canzoni
 domande sul genere della canzone
Fase generale
 domande per verificare la  il carattere della canzone
comprensione generale  l’argomento precedentemente
 la posizione del cantante nei trattato
confronti dell’argomento esposto
Fase analitica dal punto di vista tematico
 secondo ascolto, ripetizione del  Il carattere della melodia?
testo, spiegazione dei termini  L’accompagnamento musicale?
sconosciuti (d’orchestra, di un complesso, uno
 A chi si rivolge? solo con la chitarra)
 Quanti sono i personaggi?  Come si conclude la canzone?
 L’argomento trattato?  Piace o meno?
Fase analitica dal punto di vista linguistico
 Quali strutture lessicali bisogna  Le strofe?
mettere in evidenza?  Strutture inverse o ellittiche?
 Quali sono i sostantivi, forme  Presenza di parole
verbali? straniere/dialettali?
Fase rafforzativa
 Esercizi di comprensione del testo  Esercizi creativi
 domande su tema trattato  libera interpretazione orale /scritta
 versione in prosa dei versi  descrizione dei momenti più
 Esercizi di completamento a forma importanti
di dettato con il terzo ascolto  traduzione del testo in lingua
 Esercizi di scelta binaria o multipla standard
Manuali da consultare
- Cantare l’italiano, L. Costamagna, 1990, - Cantagramma, M. Mezzadri, 2006, Guerra
Guerra Perugia Perugia
- Canta che ti passa, C. M. Naddeo, 2000, - Nuovo canta che ti passa, C. M. Naddeo,
ALMA, Firenze 2013, ALMA, Firenze
Marco Ferradini_Teorema :  https://www.youtube.com/watch?v=m5jwboUpY3w
Riccardo Cocciante_Margherita :  https://www.youtube.com/watch?v=DJgQm9z_O90

POESIA
 leggere e scrivere poesie = invito a scavare dentro le emozioni
⇒ per scoprire la sfera più intima di sé stessi
⇒ per ricevere modalità espressive sempre più originali e personali
 la poesia = grande miniera di apprendimenti a livello lessicale
⇒ arricchimento del proprio vocabolario
Una poesia è un’interpretazione del mondo personale per cui può essere vista, analizzata e capita in
tante versioni tutte valevoli e tutte giuste
Gianni Rodari (Omegna 1920 - Roma 1980)
 insegnante elementare; giornalista (l'Unità, Paese sera); scrittore i cui libri vengono
tradotti in molte lingue
 essi uniscono alla felicità dell'invenzione fantastica e umoristica l'intento pedagogico,
secondo orientamenti che G.R. espose in Grammatica della fantasia (1973)
 direttore del settimanale per ragazzi Il Pioniere (1950-53) e Il Giornale dei
genitori (1968-77)
 tra i volumi postumi che documentano la sua attività giornalistica si ricorda  Il cane
di  Magonza (1982)
https://www.lafeltrinelli.it/libri/gianni-rodari/162704
Opere:
 Il libro delle filastrocche (1950)  Il libro degli errori (1964) 
 Il romanzo di Cipollino (1951;  La torta in cielo (1966; versione
dal 1957 col titolo Le avventure di cinematografica di Lino Del Fra, 1973) 
Cipollino)   Venti storie più una (1969) 
 Gelsomino nel paese dei  Tante storie per giocare (1971)
bugiardi (1958)   Novelle fatte a macchina (1973) 
 Filastrocche in cielo e in terra (1960)   C'era due volte il barone
 Favole al telefono (1962)  Lamberto (1978

Le favole al rovescio_Gianni Rodari


C’era una volta un povero trombone come il brigante foresta, la Bella Addormentata
lupacchiotto, che portava alla Gasparone…, Quel che successe non si addormenta, il Principe
nonna la cena in un fagotto. E in poi, indovinatelo voi. sposa una brutta sorellastra, la
mezzo al bosco dov’è più Qualche volta le favole matrigna tutta contenta, e la
fosco succedono all’incontrario e povera Cenerentola
incappò nel terribile allora è un disastro: Biancaneve resta zitella e fa la guardia alla
Cappuccetto Rosso, armato di bastona sulla testa i nani della pentola.

Il pellerossa nel Presepe_Gianni Rodari


Il pellerossa con le piume in testa torna presto di dove sei venuto.
e con l’ascia di guerra in pugno stretta, Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
com’è finito tra le statuine Se lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
del presepe, pastori e pecorine, O darà noia agli angeli di gesso?
e l’asinello, e i maghi sul cammello, Forse è venuto fin qua,
e le stelle ben disposte, ha fatto tanto viaggio,
e la vecchina delle caldarroste? perché ha sentito il messaggio:
Non è il tuo posto, via! Toro Seduto: pace agli uomini di buona volontà.

Anno nuovo_Gianni Rodari

“Indovinami, Indovino, un Carnevale e un Ferragosto


tu che leggi nel destino: e il giorno dopo del lunedì
l’anno nuovo come sarà? sarà sempre un martedì.
Bello, brutto o metà e metà?”. Di più per ora scritto non trovo
“Trovo stampato nei miei libroni nel destino dell’anno nuovo:
che avrà di certo quattro stagioni, per il resto anche quest’anno
dodici mesi, ciascuno al suo posto, sarà come gli uomini lo faranno!”.
Girotondo di tutto il mondo_Gianni Rodari
Filastrocca per tutti i bambini, e dormono dentro un sacco di stracci,
per gli italiani e gli abissini, per quelli che stanno nella foresta
per i russi e per gli inglesi, dove le scimmie fan sempre festa,
gli americani ed i francesi, per quelli che stanno di qua o di là,
per quelli neri come il carbone, in campagna od in città,
per quelli rossi come il mattone, per i bambini di tutto il mondo
per quelli gialli che stanno in Cina, che fanno un grande girotondo,
dove è sera se qui è mattina, con le mani nelle mani,
per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci sui paralleli e sui meridiani.

La scuola dei grandi_Gianni Rodari


Anche i grandi a scuola vanno “In questo stipendio fateci stare
tutti i giorni di tutto l’anno. vitto, alloggio e un po’ di mare”.
Una scuola senza banchi, La lezione è un vero guaio:
senza grembiuli né fiocchi bianchi. “Studiare il conto del calzolaio”.
E che problemi, quei poveretti, Che mal di testa il compito in classe:
a risolvere sono costretti: “C’è l’esattore delle tasse”!
Il giorno più bello della Storia_Gianni Rodari
S’io fossi un fornaio Un pane così
Vorrei cuocere un pane Verrebbero a mangiarlo
Così grande da sfamare Dall’India e dal Chilì
Tutta, tutta la gente I poveri, i bambini
Che non ha da mangiare i vecchietti e gli uccellini
Un pane più grande del sole Sarà una data da studiare a memoria:
Dorato profumato un giorno senza fame!
Come le viole Il più bel giorno di tutta la Storia.
Lo zampognaro_Gianni
Rodari
Se comandasse lo zampognaro sai che cosa direbbe nel mondo un solo bambino,
che scende per il viale, con la voce che cinguetta? che abbiano lo stesso sorriso
sai che cosa direbbe «Voglio che i bimbi trovino, il bianco, il moro, il giallino».
il giorno di Natale? quando il lume sarà acceso, Sapete che cosa vi dico
«Voglio che in ogni casa tutti i doni sognati, io che non comando niente?
spunti dal pavimento più uno, per buon peso». Tutte queste belle cose
un albero fiorito Se comandasse il pastore accadranno facilmente;
di stelle d’oro e d’argento». dal presepe di cartone se ci diamo la mano
Se comandasse il passero sai che legge farebbe i miracoli si fanno
che sulla neve zampetta firmandola col lungo bastone? e il giorno di Natale
«Voglio che oggi non pianga durerà tutto l’anno.
Per colpa di un accento_Gianni Rodari
Per colpa di un accento Per analogo errore Non parliamo del dolore
un tale di Santhià un contadino a Rho di un signore di Corfù
credeva d’essere alla meta tentava invano di cogliere quando, senza più accento,
ed era appena a metà. le pere da un però. il suo cucù non cantò più.
Filastrocca di primavera_Gianni Rodari
Filastrocca di primavera Oh prima viola fresca e nuova e ancora in inverno si
più lungo è il giorno, più dolce beato il primo che ti trova, crederanno:
la sera. il tuo profumo gli dirà, magari persone di riguardo,
Domani forse tra l’erbetta la primavera è giunta, è qua. ma il loro calendario va in
spunterà la prima violetta. Gli altri signori non lo sanno ritardo.
Dopo la pioggia_Gianni Rodari
Dopo la pioggia viene il sereno Però lo si vede, questo è male questa sì che sarebbe una festa.
brilla in cielo l’arcobaleno. soltanto dopo il temporale. Sarebbe una festa per tutta la
È come un ponte imbandierato Non sarebbe più conveniente terra
e il sole ci passa festeggiato. il temporale non farlo per fare la pace prima della gu
È bello guardare a naso in su niente?
le sue bandiere rosse e blu. Un arcobaleno senza tempesta,
FILASTROCCA
 canzonette e formule cadenzate (dialogate, interrogative, narrative, ecc.)
 un'accozzaglia di sillabe, di parole, di frasi, che riproducono indefinitamente lo stesso
motivo
 ricorrono nei giochi rappresentativi delle dita delle mani o dei piedi, oppure
accompagnano il gioco del sorteggio in cui uno dei fanciulli canticchia la formula
toccando a ogni sillaba o cadenza una parte del corpo (piede, mano, ecc.) o del viso
dei compagni, i quali escono dal cerchio o si ritirano per subire la penitenza
 prevalgono i metri brevi, su ritmo celere conforme all'allegria predominante nei giochi
infantili
Ambarabà Ciccì Coccò che facevano l’amore Il dottore si ammalò
tre civette sul comò con la figlia del dottore. Ambarabà Ciccì Coccò
G. Rodari definì le filastrocche "giocattoli sonori " perché attraverso il gioco esse hanno
anche una funzione educativa, di informazione e di addestramento alla vita

- sono caratterizzate da:


 linguaggio particolarmente semplice
 rime ricorrenti
 musicalità
 a volte accompagnate dai gesti
- funzioni:
 prevengono la dislessia perché offrono i concetti di ritmo e di intonazione che sono
poi alla base della lettura e della scrittura
 un modo semplice, a buon mercato e alla portata di tutti per divertirsi con i bambini di
ogni età e per sviluppare in loro le capacità linguistiche e mnemoniche
 importante nella trasmissione delle tradizioni popolari: multipla funzione
⇒ far divertire i bambini attraverso l’uso delle parole
⇒ per trasmettere conoscenze, insegnare a contare e ricordare, imparare le buone maniere,
fare scongiuri, rivolgere invocazioni, offrire momenti di gioco e favorire il sonno
“I giochi di parole, gli scioglilingua, le rime e le assonanze che si susseguono nelle filastrocche non sempre
hanno un significato logico, a volte si prestano a una lettura allegorica o hanno un doppio senso, altre volte
sembrano formule magiche, altre ancora si concludono con una morale, ma tutte hanno un denominatore
comune: una funzione di ginnastica mentale, che allena la memoria, e di pronuncia, che aiuta la conoscenza
grammaticale”. Per questo motivo sono un utile strumento didattico: oltre a esercitare la memoria,
sviluppano la conoscenza della sintassi e costituiscono un approccio divertente,  immediato e fantasioso per
imparare a conoscere il mondo. La recita di una filastrocca, quindi, non ha solo una pura funzione estetica e
ludica, perché da essa si possono porre le basi per lo studio della grammatica, della storia, delle scienze, della
matematica e di mille altre temi affrontati in rima”.
Marco Pertica
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=tY3HlvsEkW8
Se sei felice e tu lo sai batti le mani e se sei felice e tu lo sai fai un salto
mostrarmelo dovrai se sei felice e tu lo sai dimmi ciao
se sei felice e tu lo sai schiocca le dita se sei felice e tu lo sai fai tutto insieme…
se sei felice e tu lo sai batti i piedi
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=Fs7aw3mA22I https://www.youtube.com/watch?v=UJ9gsX_ry_0
La bella lavanderina che lava i fazzoletti guarda in su guarda in giù
per i poveretti della città. dai un bacio a chi vuoi tu.
Fai un salto, fanne un altro, La bella lavanderina che lava i fazzoletti
fai la giravolta, falla un’altra volta, per i poveretti della città.
Fai un salto, fanne un altro, guarda in su guarda in giù
fai la riverenza, fai la penitenza, dai un bacio a chi vuoi tu.

Vedihttps://www.youtube.com/watch?v=L5Bxp5trE6s https://www.youtube.com/watch?v=ZCRHR9wz4HE
Cinque (quattro, tre, due, una)
scimmiette saltavano sul letto
una cadde giù e si ruppe il cervelletto
la mamma chiama il dottore, il dottore ha detto
Niente più scimmiette che saltano sul letto
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=YUOv_s0lm1w
Un elefante (due, tre, quattro, cinque… dieci)
si dondolava, sopra al filo di una ragnatela,
e ritenendo il gioco (cosa) interessante
andò a chiamare un altro elefante…
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=QS_US41bc0c
Lina Schwarz
Stella stellina, la pecora e l’agnello,
la notte s’avvicina, la chioccia e il pulcino,
la fiamma traballa, ognuna ha il suo bambino,
la mucca è nella stalla, ognuno ha la sua mamma,
la mucca e il vitello, e tutti fan la nanna.
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=qdo8KpJyHSg
- una canzone popolare francese, famosa in tutto il mondo in differenti versioni il cui motivo
può anche essere cantato a canone
Din, don, dan,
Fra Martino, Campanaro, Suona le campane, Din, don, dan.
Dormi tu? Dormi tu? Suona le campane,

Altre versioni

Fra Martino, Fra Martino, Fra Martino,


campanaro, campanaro, stai sognando,
cosa fai? suoni tu! di suonar,
Non dormir! suoni tu! di suonar!
Suona il mattutino, Suona le campane, Tutte le campane,
suona il mattutino, suona le campane, tutte le campane,
din, don, dan, din, don, dan, din, don, dan,
bim bum bam! din don dan! bim bum bam!

Fra Martino, Fra Martino, Fra Martino,


campanaro, quand'è sera, campanaro,
è di già dove sei? dormi tu?
mezzodì! dove sei? dormi tu?
Suona allegramente, Suona piano piano, Suonan le campane,
suona allegramente, è l'Ave Maria, suonan le campane,
din, don, dan, din, don, dan, din, don, dan,
bim bum bam! bim bum bam! bim bum bam!

Canzoni dello Zacchino d'oro da far vedere ai bambini:


Nella vecchia fattoria https://www.youtube.com/watch?v=FOXjy-Tk-go
I due liocorni https://www.youtube.com/watch?v=8M6JrmIQiTc
Il coccodrillo come fa https://www.youtube.com/watch?v=woNyVWjndAQ
Cocco e Drilli https://www.youtube.com/watch?v=La_OApRos-k
Torrero Camomillo https://www.youtube.com/watch?v=QupTJJmElco
Il cane capellone https://www.youtube.com/watch?v=D6R-PlxXm4o
Cane e gatto https://www.youtube.com/watch?v=aCvFPnz-p5g
Popoff https://www.youtube.com/watch?v=aOtqox2uB3Y
Volevo un gatto nero https://www.youtube.com/watch?v=z_aVNv_gNdM
Il gatto puzzolone https://www.youtube.com/watch?v=OXrU2ECBH-E
Il gatto mascherato https://www.youtube.com/watch?v=X6cDdLRpU30
44 gatti https://www.youtube.com/watch?v=2jDOj0Xhcc8
Il topo Zorro https://www.youtube.com/watch?v=Sk42ScNFw0I
Corri topolino https://www.youtube.com/watch?v=ulwkc3TFbJo
E fuggito l’agnellino https://www.youtube.com/watch?v=xo2fja92R5c
La tartaruga https://www.youtube.com/watch?v=BNqc0hiAb7Y
La tartaruga sprint https://www.youtube.com/watch?v=PDwBq4AZTFU
Lumacher https://www.youtube.com/watch?v=7lU0pjbF4Lk
Il pulcino ballerino https://www.youtube.com/watch?v=- F7syuC4RVw
Il ballo del qua qua https://www.youtube.com/watch?v=YvAwmF8Y7Ok
La zanzara https://www.youtube.com/watch?v=1ECT_6VmucE
Le api del convento https://www.youtube.com/watch?v=3B6u3SQujjg
Il valzer del moscerino, Zecchino d’oro 1968 https://www.youtube.com/watch?v=SiPqNJAOcqo
Beppone russava del Moscerino un petalo di rosa
nel grande giardino un lalla un lalla un lallalà caduto dal ciel.
e sul suo nasone  questo è il valzer
volò un moscerino  che fa lallalà Ma un gatto birbone
il vento suonava e pazzerellone
un bel valzerino Nel sonno Beppone colpì il moscerino
così il moscerino che più non russava graffiò il suo nasone
si mise a ballar. il naso arricciava e il valzer finiva
rideva sognava e il gatto fuggiva
Ullalla ullalla ullallalà sognava una piuma così per Beppone
questo è il valzer  un fiocco di neve l'incanto svanì

Lina Schwarz, word

GIORNALE
- pubblicazione giornaliera a stampa, di uno o più fogli, che reca notizie, commenti, articoli
e avvisi d’ogni genere sulle più disparate materie
- anche come titolo di quotidiani: Il g. del mattino, Il g. d’Italia, Il g. di  Sicilia

- nel 18°sec., a questo genere di pubblicazioni era dato il nome di gazzetta,


e giornale indicava invece le riviste letterarie
- anche in epoca successiva, il titolo di giornale è stato talora attribuito a riviste e rassegne
di vario genere,
soprattutto a carattere scientifico o letterario (tra le più note, il Giornale storico della
letteratura italiana, fondato a Torino nel 1883)

nell’uso corrente odierno, il nome è spesso esteso


genericamente a periodici non quotidiani, specialmente ai
settimanali cosiddetti di attualità o di varietà: i g. illustrati; un
g. di moda

Breve storia del giornale


quotidiano
 nasce nel '700 in
Inghilterra
 veniva pubblicato a quella estera, di cultura; col
cadenza regolare, inizialmente passare dei secoli si introdussero
settimanale, poi quotidianamente anche le notizie di sport
 nella metà del '700, era letto da  obbiettivi del giornale erano tre:  
popolazione ricca, composta da  informare la borghesia
nobili e borghesi (finanzieri,  aiutarla ad interpretare la realtà
commercianti, industriali,  aiutarla a capire i propri interessi
intellettuali…) sul piano politico
 era costituito da notizie di cronaca,
di economia, di politica interna e di
La borghesia, tra '800 e '900, divenne la classe dirigente della società europea, trionfò
l'industrializzazione e ci fu un progressivo aumento dell'alfabetizzazione.
 il giornale si diffuse tra tutta la popolazione nel corso del 1900 con l'avvento della
società di massa, ma andando avanti con gli anni, nuovi MEDIA lo affiancarono
 cronologia dello sviluppo dei media:
 1900  sviluppo del GIORNALE QUOTIDIANO DI MASSA
 1910  sviluppo del CINEMA
 1920  sviluppo del TELEGRAFO e del TELEFONO
 1930  sviluppo della RADIO
 1960  sviluppo della TELEVISIONE
 1990  sviluppo di INTERNET
Il giornale, oggi, serve per dare informazioni su fatti accaduti, ma soprattutto per
approfondire le informazioni che gli altri media forniscono con analisi, commenti e indagini
relative agli eventi trattati.
L'organizzazione e gli organizzatori del giornale
 redazioni (giornalisti che si  Redazione degli interni → capo
occupano di un tema) redattore
 Redazione degli esteri → capo  Redazione della cronaca → capo
redattore redattore
  tutti i capi redattori → comitato di redazione + il direttore che ha un
suo orientamento politico (determinato o vicino alle idee e agli interessi di chi
finanzia il giornale e dei pubblicitari) progettano il quotidiano in base alle riunioni
che si organizzano la mattina, il pomeriggio e la sera e decidono quali notizie
considerare importanti e come evidenziarle nell’impaginazione seguendo le
strategie che servono a creare una gerarchia tra le notizie
Il giornale riceve informazioni basandosi su alcune fonti:
 inviati che dalla redazione si spostano sino al luogo della notizia, e
i corrispondenti che vivono in un paese straniero
 agenzie di stampa che sono dei servizi a pagamento che garantiscono informazioni
da tutto il mondo in tempo reale
 archivio del giornale che contiene informazioni (articoli o foto) su moltissimi
argomenti; servono per ricostruire la storia di alcuni eventi
Ci sono diversi tipi di articoli tra cui i più importanti sono:
- cronache (evento concluso)
- reportage (evento in corso raccontato da un inviato)
- commenti e analisi
- interviste
Vedi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/29/la-gerarchia-delle-notizie.html
La gerarchia delle notizie
 per dare importanza ad una notizia si usano diverse strategie:
 la posizione  il titolo 
 lo spazio  le immagini 
LA POSIZIONE
 il giornale è suddiviso in un
numero pari di pagine; ogni pagina
e suddivisa in tre tagli:
 taglio alto (che è il più importante)
 taglio medio
 taglio basso

 le notizie impostate in modo  le prime 10, 12 pagine, nel giornale


tematico (un tema per ogni pagina: LA STAMPA, sono tutte tematiche
esteri, interni, cronaca ecc.), tranne (Interni, Estero, Cronaca) ma il
la prima pagina che rappresenta tema cambia secondo la gerarchia
una specie di sommario delle di importanza (nelle prime le
notizie che si leggeranno poi nelle notizie più importanti e poi via via
altre pagine diminuendo)
 nella prima pagina non ci sono  dopo queste pagine iniziano le
articoli interi, ma solo introduzioni rubriche fisse che sono:
che continuano poi nelle pagine  Economia
interne; le notizie disposte a  Cultura e Spettacolo
seconda dell’importanza che il  Sport
giornale attribuisce loro  Cronaca Locale

LO SPAZIO
 le pagine del giornale LA STAMPA sono suddivise in 7 colonne
 in base allo spazio che occupa l’articolo si comprende la sua importanza
IL TITOLO 
 per capire se un articolo è importante si prende in considerazione la dimensione dei
caratteri con cui è scritto il titolo dell’articolo
LE IMMAGINI 
 in base alla grandezza ed al colore di un’immagine che lo accompagna o lo
affianca, l’articolo è più visibile e questo contribuisce ad indurre alla lettura
http://www.bibliolab.it/giornale/confronto.htm http://www.bibliolab.it/giornale/confronto1.htm

La titolazione
 il titolo si compone principalmente di quattro parti:
 il titolo vero e proprio il cui compito è di dare la notizia
 l’occhiello (il titoletto che si trova sopra il titolo; introduce la notizia)
 il sommario (simile all’occhiello, di solito redatto su più righe, collocato sotto il
titolo, o sotto la foto o talvolta anche incassato nel testo; chiarisce la notizia)
 il catenaccio (un vero e proprio secondo titolo, di solito sistemato sotto il
sommario, con cui si mette l’accento su un aspetto importante della notizia)
L’unico elemento che non può mai mancare è ovviamente il titolo, invece occhiello,
sommario e catenaccio possono o non possono esserci. L’obiettivo primario da raggiungere
è quello di offrire al lettore una sintesi accattivante che lo invogli a leggere l'articolo o che,
per lo meno gliene offra una brevissima sintesi.
Tenendo conto del fatto che il lettore medio scorre il giornale più che leggerlo, è molto
probabile che la sua informazione su molti argomenti derivi più dalla lettura del titolo che da
quella dell'articolo. Ne risulta che la titolazione diventa un elemento informativo di grande
importanza. Per questo è sottratto al giornalista e curato direttamente dal comitato di
redazione del giornale che tendenzialmente lo formula in modo da offrire, insieme alla
notizia, alcuni elementi anche interpretativi della notizia stessa.

- da un punto di vista formale i titoli si dividono in due categorie: 


 caldi (o ad effetto  o emotivi)
⇒ danno la notizia in maniera diretta
(ad es. FALCONE ASSASSINATO oppure LA DESTRA VINCE LE ELEZIONI)
⇒ puntano sugli aspetti emozionali collegati alla notizia stessa
(titoli ad una sola parola, tipo TERREMOTO o DISASTRO AEREO…)
 freddi (o informativi)
⇒ puntano di più su dati di fatto
(ad es. FUGA DI GAS, CROLLA UNA PALAZZINA)
Sempre più usati, inoltre, i titoli che riportano stralci sintetici di dichiarazioni dei protagonisti
della notizia stessa (ad es. << UNA BANDANA AL POSTO DEL VELO >>, dichiarazione di
musulmani moderati sulla legge francese che vieta l'esibizione di abbigliamento di tipo
confessionale).
- dal punto di vista delle funzioni comunicative, un titolo può avere anche 
 funzione espressiva:
- quando si cerca di sollecitare emozioni nel ricevente
- si ottiene usando parole ad effetto o puntando sugli aspetti più tragici di una vicenda:
dire ATTENTATO: STRAGE DI CIVILI è diverso che dire ATTENTATO: 12 MORTI
 funzione imperativa:
- quando si formula una valutazione alla quale indirettamente si chiede al lettore di aderire
 molto importante l'uso dell'aggettivazione e la scelta delle parole
- è diverso titolare GRANDE INDUSTRIA: PERSI 19 MILA POSTI DI LAVORO oppure LA
GRANDE INDUSTRIA SFORNA 19 MILA DISOCCUPATI IN PIÙ
- è diverso dire L'ECONOMIA ITALIANA RISTAGNA oppure LA RIPRESA SI FA ATTENDERE
oppure SEVERO MONITO DEL QUIRINALE rispetto a IL RICHIAMO DEL QUIRINALE in
relazione ad un discorso del presidente della repubblica sulle vicende politiche
Lo stile dei titoli
 prevale generalmente lo stile nominale
(senza verbi espressi come UN ESAME DI STATO ANCHE PER LA LICENZA MEDIA, che
sottintende CI SARÀ oppure AUTOBOMBE E AGGUATI, IRAQ NEL SANGUE , che
sottintende SI SONO VERIFICATI ATTENTATI CON)
 molto usati anche modi di dire, giochi di parole, titoli di film, citazioni letterarie, una
dichiarazione forte, interrogativi, frasi-paradosso
 l'intento di incuriosire il lettore, di orientare la sua interpretazione ma anche di
gratificarlo presentandogli una frase che non può essere decodificata senza
conoscenze culturali
(ad esempio: GLI ESAMI NON FINISCONO MAI, che è il titolo di una commedia di Eduardo
De Filippo, per annunciare il progetto di legge di nuovi concorsi per gli insegnanti)

RIVISTA
- pubblicazione periodica che ha generalmente per oggetto un particolare settore di
studî o di attività, con interessi prevalentemente critici e di aggiornamento
 r. scientifiche, e r. storica, letteraria, medica, di informatica 
 r. di moda, di arredamento, di automobilismo 
 r. illustrata
 r. quindicinale, mensile, trimestrale, ecc., secondo l’intervallo di tempo di
pubblicazione
- come titolo: R. storica italiana, R. di filosofia, R. di chirurgia, R. marittima, R. bancaria ,
ecc. 
Le riviste in Italia
 Arte – architettura, arredamento,  Scienza – medicina, ambiente
archeologia  Società – giovani, minoranze
 Attualità – politica  Spettacolo – cinema, musica, tv,
 Computer – internet, cybercultura editoria
 Cronaca locale – città e regioni  Sport – motori, nautica
 Cultura – libri, filosofia, religione  Tecnologie – industria, impiantistica
 Economia – affari, lavoro, leggi  Tempo libero – hobby, foto, animali
 Femminili – moda, cucina, gossip  Turismo – viaggi, meteo
 Fumetti – satira, ragazzi  Videogame – giochi elettronici
La storia delle riviste in Italia
 la storia delle riviste inizia in tutta Europa nella seconda metà del 1600 quando
avevano il ruolo di fogli informativi, di almanacchi
 il massimo dell'interesse è stato raggiunto in Italia negli anni '90 del secolo scorso
 le prime riviste di nome e diffusione pubblica appaiono nel 1700:
 Il Caffè (1764 – 1766) → fondato a Milano da Pietro e Alessandro Verri con l'apporto di
Cesare Beccaria ed altri letterati che vi scrivevano articoli su dibattiti del gruppo di
letterati che era solito raccogliersi all'Accademia dei Pugni e discutere su idee
illuminate
 La Frusta Letteraria (1765 – 1768) → fondato a Venezia da Aristarco Scannabue
(pseudonimo di Giuseppe Baretti) pubblicava polemiche contro i letterati dell'epoca
 Il Conciliatore (1818 – 1819) → (o foglio azzurro per il colore della carta) , rivista di
genere politico letterario, fondata da Silvio Pellico e Giovanni Berchet, proibita dalla
censura austriaca
- prevedeva conciliare i vari atteggiamenti sociopolitici, aveva varie rubriche, Scienze
morali, Letteratura e critica, Statistica ed economia, Agricoltura e Varietà
 L’Antologia (1821 – 1833) → fondato da Gian Pietro Vieusseux, trattava problemi
generali della cultura dell'epoca
Ovo je poveznica koju uspijevam otvoriti samo u Italiji Možda vi znate kako je otvoriti
http://www.raistoria.rai.it/articoli/riviste-italiane-1900-1915/30505/default.aspx
- la svolta arrivò con i settimanali come:
 La Domenica del Corriere (1899 – 1989)
 Il Tempo (1939 – 1976) fu un'imitazione della rivista americana Life
 Epoca (1950 – 1997) di grandissima diffusione poi nella crisi si chiuse
- nell'Italia del Dopoguerra c'è una grande diffusione di riviste, dapprima generalistiche poi
sempre più specifiche, poi con l'avvento della TV appaiono:
 Il Radiocorriere TV, legato logicamente alla Rai
 TV Sorrisi e canzoni
- di larghissima diffusione, arrivano poi i periodici:
 Oggi (1945)
 Gente (1957)
 L'Espresso (1955) periodico di politica e società
 Panorama (1962) periodico di politica e società (Time)
- nella metà degli anni '90 del secolo scorso nascono settimanali strettamente politici e
generalistici:
 Sette (con il Corriere della Sera)
 Il Venerdì (con la Repubblica)
 Lo Specchio (con La Stampa) – l’ultimo numero è del 2009
 Famiglia Cristiana (di matrice cattolica)
Il giornale come materiale autentico
 è più adatto per i corsi superiori di studio
 stampato su carta o on line è della massima importanza per la diffusione dell'italiano
standard
 il pubblico che li segue è eterogeneo per cui il lessico si semplifica per avvicinarsi alla
parlata del vasto pubblico
 questo non significa che grandi penne, scrittori e letterati e linguisti non scrivessero
per i giornali (U. Eco, aveva la sua pagina nel settimanale L’Espresso)
 l’italiano parlato e scritto presenta tantissime parole nuove, coniate per necessità
d'uso
 molte parole straniere vengono inserite di peso spesso senza criterio
 certe espressioni entrano a far parte della lingua standard perché tramite il giornale
ricevono ancora una conferma dell'uso "corretto" o per lo meno di come si possono
usare le nuove forme da poco acquisite
 il giornale dipende dal numero dei lettori e quindi, come tutti i media, cercherà di
attirare l'attenzione del pubblico, di far presa sui lettori, di convincerli, di stimolarli alla
polemica per cui userà un linguaggio pieno di metafore, di pateticità
 il linguaggio e gli argomenti devono colpire, meravigliare, devono avere un forte
potere persuasivo
La lingua è eterogenea, in funzione delle rubriche:
 politica  le singole pagine di quotidiani
 economia come pure delle riviste, sono
 cronaca specializzate per settori, gli
 cronaca nera argomenti trattati e la lingua, sono
 spettacoli settoriali
 sport

Le pagine variano da giornale a giornale e possono essere di:


PRIMO PIANO
Conte: non cambio politica estera Governo – nodi. Scontro sulle unioni civili e
Prodi: Berlino ha perso la fiducia nell’Europa ritorna il "Family day"
Caso mascherine costano troppo Anche molti laici dubbiosi sulla stepchild
ATTUALITÀ
Coronavirus, segretario USA Pompeo accusa la Effetto colonia: Germania. Tuffi negati ai
Cina rifugiati
Francia, il primo caso di coronavirus già a Il caso. Camera. Stipendi tagliati. Per ora.
dicembre Omicidio Macchi. Preso dopo 30 anni
Europa – la battaglia: Flessibilità. l'UE se la compagno di liceo
prende con l'Italia Migranti. L‘ Austria „stringe“ sulla Slovenia
CRONACA
Il governo stima 92mila contagi, il picco il 18 La strage del Mediterraneo
marzo Pistorius. Ora rischia 15 anni
Auto cappotta. Ferito un anziano
AGENDA
L’emergenza Covid 19 e le sue ricadute sul Coronarte, gli artisti si raccontano in una
comparto culturale e creativo mostra digitale
ECONOMIA
Decreto di maggio: 7 miliardi ai aiuti per artigiani, commercianti e microimprese
SEGNALAZIONI
La Fiera del Libro per Ragazzi diventa virtuale La capitale del libro occasione rilancio
CULTURA E SPETTACOLI
L’Infinito di Leopardi, ma senza audio. La Gabriele Muccino farà un film sulla nostra
protesta dell’attore Marco Brinzi quarantena
SPORT
Juve felice: Dybala batte il coronavirus e torna Alex Schwarzer, atletica addio; il marciatore
negativo al tampone condannato per doping in via definitiva
Gino Bartali, vent’anni dalla morte
RADIO E TELEVISIONE
Programmi di oggi: RAI 1, RAI 2, RAI 3, RETE 4, CANALE 5, ITALIA 1, LA7, RADIO 1, RADIO 2, RADIO 3,
ecc.
IL TEMPO/METEO
Temperature in Italia. Temperature in Europa. Oggi in Italia. Domani in Italia. Oggi in Europa, ecc.
L'OROSCOPO + GIOCHI/CRUCIVERBA
Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, ecc.
 gli argomenti in tutte le rubriche e i settori devono essere attuali, interessanti, specifici e
attraenti per destare la massima curiosità
 la lingua nei giornali è molto spesso una fucina di termini nuovi, usati dai giornalisti che
con più o meno competenze mettono per iscritto quello che sentono, registrano in tutte
le parti del mondo
 lo stile è specifico, conciso, molte volte costretto a tagliare al massimo per ragioni
tecniche
 si finisce che anche un errore diventa regola
 lo stile tende ad eliminare il "superfluo"; diventa sempre più stile nominale
 proposizione senza il verbo (Nuova apertura. Centro messaggi. Doccia omaggio)
 le forme verbali impersonali (… si ritiene che sia opera di terroristi… Si dovrebbe
scongiurare il rischio…)
 il passivo (Sono stati strappati al mare…)
 i verbi modali (Gli operai in sciopero vogliono sapere quando…)
 i participi passati (Il picco dell'influenza atteso a febbraio; Borse. Un venerdì nero bruciati
oltre 830 miliardi)
 il condizionale (L'azione dovrebbe risolvere il problema…)
 le parole e i sintagmi stranieri (La stepchild adoption. Il Family day. Il principale
investigator. Il lockdown in Lombardia. Flasmob a Torino…)
 uno dei problemi è il frequente uso degli anglicismi
 in italiano devono seguire regole precise e i dubbi che ci assillano li dobbiamo spiegare
agli alunni
Ad es. In un articolo italiano abbiamo l'uso della parola inglese „mindfulness“e l'autore
dell'articolo ci mette una volta l'articolo femminile la mindfulness e un'altra volta il
mindfulness. Quale usiamo??
 C'è una regola decisa dai linguisti, si fa la traduzione → mindfulness = consapevolezza; e
in base al genere in italiano mettiamo l'articolo, quindi la consapevolezza = la mindfulness
 non tutti i giornalisti lo sanno però, e mettono a piacere l'articolo, lo mettono per eufonia
e così un errore finisce con il diventare regola!
 una volta definito il genere, in base alla pronuncia si determina l'articolo da scegliere ad
es. in italiano la grafia ch di un nome maschile presenta l'articolo IL → il chiodo, il chiostro,
il chilo…
… con le parole staniere NON è così!!
 Champagne si pronuncia 'šampanj' e quindi come lo sciame, lo sciocco, così lo
champagne e NON il champagne.
 "il termine whisky o whiskey a causa dei giornalisti, non segue questa regola – la
pronuncia della bilabiale 'w' iniziale, come nell'italiano, nella pronuncia di uomo (womo),
uovo (wovo), vuole l'articolo l'→ l'uomo, l'uovo, quindi dovrebbe essere l'whisky,
l'weekend, ma chi lo scrive??
 troviamo invece: IL weekend, IL whisky, per analogia con le parole che iniziano per 'v'; il
viso, il vaso, ecc.
Nel prendere in esame un testo di giornale distinguiamo vari tipi di lettura:
 lettura rapida (per ricevere un'informazione superficiale)
 lettura frammentaria (per capire che cosa c'è di nuovo su un argomento già conosciuto)
 lettura completa (per informarsi dell'argomento e dei dettagli dell'accaduto o riportato)
 lettura analitica (per analizzare il contenuto e la lingua in cui viene espresso)
 lettura comparata (in due giornali, lo stesso argomento per vederne i punti di vista
differenti, di destra e sinistra, di donna e uomo, di genitori e figli, ecc.)
Perché portare un articolo di giornale in classe?
 perché è una forma d'espressione culturale e civica
 perché ci inserisce nella forma mentis del popolo la cui lingua studiamo
 perché ci informa sull'attualità d'azione e di pensiero del paese la cui lingua
studiamo
 perché apprendiamo una forma di lingua standard, schietta e concisa
 perché possiamo esercitare la capacità di espressione comunicativa
 perché stimola alla polemica
Introduzione
 Di che cosa tratta l'articolo? Lo vediamo dal titolo e dall'occhiello.
 Chi è l'autore? Conosciuto/sconosciuto. Scrittore, giornalista.
 Di quale rubrica fa parte?
 Su che cosa ci informa/polemizza, commenta?
 Qual è atteggiamento dell'autore? Critica o sostiene? Da che cosa lo vedi?
Fase generale
 Dove viene trattato quest'argomento ancora?
 L'autore se ne è occupato più volte?
Fase analitica dal punto di vista tematico
 È un argomento nuovo o già trattato?
 A chi può interessare?
 Come lo accetta il pubblico?
 Che cosa fa l'autore per attirare l'interesse?
 Che cosa ne pensate l'autore è a favore o contrario? Da cosa lo vedete?
 Lo approvate o no?
Fase analitica dal punto di vista linguistico
 Quali strutture lessicali bisogna mettere alla lavagna?
 Quali sostantivi nuovi, sconosciuti, incomprensibili?
 Come sono le proposizioni?
 Quante parole straniere usate? Spiegate il loro significato
Fase rafforzativa
 Esercizi di comprensione del testo:
a) Domande (10) sull'argomento, sullo svolgersi dell'azione o del dibattito, sui
problemi suscitati
b) Domande (5) personali legate all'argomento 
 Esercizi di completamento (guidato, semiguidato, libero)
 Esercizi di scelta binaria o multipla
 Traduci in italiano, o spiega in italiano i termini stranieri
 Esercizi creativi: scrivi un breve articolo (10 proposizioni) sull'argomento; descrivi in
breve e di’ cosa ne pensi dei protagonisti dell'articolo
https://www.youtube.com/watch?v=QrH0Y94yzeM crowdsourcing_una folla di fonti giornalistiche :

14maggio2020
https://www.famigliacristiana.it/blogpost/paperino-simpatico-perche-perdente.aspx
https://www.corriere.it/sport/20_maggio_06/giro-d-italia-topolino-storia-dedicata-grande-corsa-rosa-6dd034ea-
8f95-11ea-bb7f-d3d655d2211a.shtml

VIGNETTA UMORISTICA
http://www.treccani.it/vocabolario/vignetta/
- nel manoscritto medievale, la cornice vegetale ornata da foglie, per lo più di vite, alle
quali sono talvolta intercalate delle figure grottesche; i tralci possono anche fuoruscire
dall’iniziale ornata, proseguendo nei margini, oppure inquadrare un rettangolo, dando
luogo a realizzazioni ornamentali variamente caratterizzate
- illustrazione, figura stampata per ornamento nelle pagine di un libro, soprattutto
all’inizio o alla fine di un capitolo, o anche in giornali
- in particolare, v. umoristica, e più spesso semplicemente vignetta, disegno, integrato per
lo più da un breve testo, che esprime, specialmente in giornali e riviste, una battuta di
spirito, ironica, sarcastica o satirica: una v. politica , di costume; una v. spiritosa, poco
spiritosa…
 genere in cui interagiscono segni grafici e segni verbali
 una sorta di paratesto del quotidiano
 di carattere effimero
 aderente all’attualità
 genere molto condizionato che assume significazione in seguito a una serie di agganci
e inferenze, a volte difficili da comprendere e da cogliere genere che viene percepito
come sottocategoria o/e sottogenere del fumetto
http://dizionario.internazionale.it/parola/vignetta
- 1598; dal fr. vignette, der. di vigne “1vigna”, perché i primi motivi ornamentali sulle pagine
a stampa raffiguravano grappoli e pampini
1. TS tipogr. incisione ornamentale, spec. come decorazione di fogli a stampa
2. CO disegno, illustrazione che rappresenta una scenetta satirica o umoristica, corredata da didascalie
o fumetti
3. TS numism. la parte stampata del francobollo
4. RE lomb., etichetta adesiva da applicare sulle auto per la circolazione autostradale

FUMETTO
http://dizionario.internazionale.it/parola/fumetto
- 1870; der. di fumo con -etto; nell’accez. 1 cfr. ingl. balloon propr. “pallone gonfiato con
aria”
AU
1. spec. al pl., racconto formato da una serie di disegni raccordati da brevi testi e dialoghi scritti in
riquadri, spec. a forma di nuvoletta, fatti uscire dalla bocca dei personaggi:   giornale,  racconto a
fumetti;  fumetti d’avventura,  per ragazzi;  mio figlio ama molto i fumetti di Walt Disney
2. il riquadro stesso contenente frasi o battute di dialogo
3. insieme dei generi e della produzione fumettistica:  fumetto pubblicitario,erotico,  d’autore
4. spreg., opera letteraria o cinematografica o televisiva di scarso valore, dal contenuto banale
e superficiale:  questo film è proprio un fumetto
http://www.treccani.it/enciclopedia/fumetto/
- Storia composta da immagini in sequenza, cioè accostate l’una all’altra in modo da
suggerire l’idea del movimento, i cui protagonisti parlano spesso per mezzo di nuvole di
fumo che provengono dalle loro bocche (i fumetti).
- Benché nel passato non manchino esempi di composizioni pittoriche o grafiche in cui si
inseriscono scritte e battute dialogiche (talvolta uscenti dalla bocca stessa dei personaggi
raffigurati, come in taluni affreschi medievali o, più tardi, in stampe, soprattutto satiriche), il f.
come specifica e autonoma forma di espressione è fenomeno squisitamente moderno, la cui
nascita è da mettersi in relazione con la crescente espansione della stampa quotidiana nei
paesi industriali alla fine dell’Ottocento, con il progredire dei procedimenti per la stampa a
colori a grandi tirature e in genere con il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa,
soprattutto del cinema.
 prodotto artistico di natura narrativa e composita
 interazione tra immagine e parola rappresentata dai baloons di carattere dialogico
 rappresenta una successione di strategie comunicative provate e collaudate
 prima dalla vignetta satirica
 poi dalle strisce satiriche che comparivano sui primi giornali
 fino alle strisce ironiche sulla vita di coppia che si nutrivano di luoghi comuni della
società contemporanea alla loro realizzazione
 dal punto di vista semiotico il fumetto è un diretto discendente della vignetta satirica
in quanto sfrutta le capacità comunicative in una sinergia e commistione di segni dalla
natura diversa, finalizzati ad un andamento narrativo
 dal punto di vista testuale la vignetta ha sfruttato a volte, ma non sempre, le strategie
adottate dal fumetto, come la presenza dei baloons che rendono inequivocabile il
legame tra le parole e la persona che le pronuncia
 quanto al segno grafico entrambi i generi rappresentano un prodotto artistico MA
⇒ diversa rapidità di fruizione
⇒ ruolo cui assolve il testo
fanno sì che la vignetta mantenga un margine di non curanza, di trascuratezza se non di
abbozzo
 il disegno del fumetto invece ha una forte componente artistica e spesso l’immagine
deve comunicare molto più del testo fornendo informazioni su
- ambientazioni
- stati d’animo
- fatti
 il fumetto si serve dei baloons per l’espressione dialogica
 la vignetta si serve sia della forma in calce (tipica delle barzellette illustrate) che dei
baloons
Richard Felton Outcault, The yellow kid
 il primo prototipo di fumetto prevedeva nella sua
prima realizzazione una sola vignetta che occupava
tutta una pagina di quotidiano
 le parole pronunciate dal ragazzo erano scritte sul
suo camicione e non in calce ⇒ baloons
- il fumetto è un racconto illustrato più lungo, a forma di vignetta, detto così perché nel
riquadro a forma di nuvoletta, di fumo, si trovano le battute dei personaggi
- è un testo narrativo per cui viene anche definito letteratura disegnata
- il secondo significato di fumetto è di giornalino con questi racconti illustrati (Topolino,
Diabolik, Nembo kid, X men ecc.)
- a differenza della fiaba che si realizza maggiormente in sequenze narrative, il fumetto
presenta principalmente →sequenze dialogate o pensieri espressi da singoli personaggi
http://www.treccani.it/enciclopedia/fumetto_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
fumetto
Le storie raccontate dai disegni
Strumento espressivo che discende da antiche composizioni pittoriche, il fumetto è una storia realizzata con
immagini in sequenza. Disegnati su carta, in veste di fascicoli, inserti di giornale, libri, album, i fumetti godono di
un vastissimo pubblico presso le popolazioni di tutti i continenti e ne riflettono ‒ e talvolta formano ‒ il gusto, il
linguaggio, le inclinazioni
Nuvolette che parlano
Secondo il vocabolario, il fumetto è la piccola nuvola di condensa formata dall'alito durante le giornate fredde;
dagli anni Quaranta del secolo scorso il termine viene utilizzato per definire le storie composte da immagini in
sequenza ‒ cioè accostate l'una all'altra in modo da suggerire l'idea del movimento e dello scorrere del tempo ‒ i
cui protagonisti parlano a volte per mezzo di 'nuvole di fumo' che provengono dalle loro bocche. A volte, ma non
sempre: esistono fumetti in cui le nuvolette non compaiono, come certe sequenze mute o certi racconti in cui i
dialoghi dei personaggi sono riportati in calce alle vignette sotto forma di didascalie.
Una delle più amate e longeve serie a fumetti americane, quella del Principe Valentino, creata nel lontano 1937,
utilizza tuttora questa formula. Anche in altre lingue le parole che descrivono questo tipo di narrazione non ne
colgono tutte le sfumature: in inglese, per
esempio, i fumetti si chiamano comics, cioè "cose
che fanno ridere", eppure non tutti i fumetti sono
umoristici; in francese bandes dessinées, ossia
"strisce disegnate", ma non tutti i fumetti sono
impaginati a striscia; forse il modo più corretto per
definire questo mezzo espressivo è narrativa
sequenziale.
Diverse forme di nuvolette
 la nuvoletta liscia denota un
tranquillo esprimersi, quasi
rilassante
 la nuvoletta tratteggiata ci fa tirare l'orecchio per sentire meglio
 le bollicine del pensiero ci portano nella sfera intoccabile del pensiero
 la nuvoletta seghettata è aggressiva visualmente ed esprime appunto questa
aggressività, la rabbia

nuvolette+appropriato disegno dei singoli personaggi ⇨ stato d'animo, atmosfera e tono del discorso
 il fumetto fa parte sia dell'arte (il disegno) sia pure della letteratura perché ne
presenta le caratteristiche principali:
 un soggetto (la trama)
 una sceneggiatura (il luogo, il tempo dell'azione)
 dei personaggi ben definiti, riconoscibili con precise caratteristiche psichiche

 presentando testi piuttosto ridotti con una trama sintetizzata, il fumetto necessita
tutta una serie di singolarità grafiche per presentare a pieno l'espressione
comunicativa ed esprimere gli stati d'animo dei singoli personaggi
 il disegno deve essere: espressivo, dinamico e fantasioso
- un ruolo predominante l'hanno pure i linguaggi non verbali che possono
trasmettere un messaggio completo oppure essere un arricchimento, un
completamento del codice verbale espresso nelle nuvolette soprastanti
- nel portare in classe il fumetto dobbiamo innanzi tutto tener conto della cultura di
partenza rispetto alla cultura d'arrivo
- si va incontro a tutta una serie di problemi di carattere linguistico e culturale civico

Paperino:

http://www.famigliacristiana.it/blogpost/paperino-simpatico-perche-perdente.aspx
Le problematiche linguistiche sono:
 i linguaggi colloquiali
 le metafore visualizzate
- non sempre facili da capire; certe sono capibili in tutto il
mondo altre devono essere spiegate
 i giochi di parole
 le onomatopee
- sono espressioni che riproducono graficamente
i singoli suoni
- sono iscritte nell'interno dell'immagine (non
nelle nuvolette)
- sono nella maggior parte intraducibili anche se in vari casi abbiamo un equivalente
- la maggior parte di esse provengono dall'inglese (crash, gulp, slam, sigh, sob,
mumble, splash, woosh, ecc.)
- alcune onomatopee con le equivalenti croate: aciuuu (lo starnuto) – čihaaa; Ah!Ah!
(la risata) – ha! ha!; Ahi! Ahi! Ahi! (il dolore) – Joj! Joj!; Bau bau (l'abbaiare) – vau
vau; Rrrrring (la suoneria) – drinn, drinn; Ronf ronf (il russare) – hrk hrk…

 la traduzione dei nomi propri


- non andrebbero spiegati tuttavia nei fumetti bisogna fare delle eccezioni, perché negli anni
'70 del secolo scorso, certi nomi, con valore simbolico, sono stati tradotti perché
caratterizzavano il loro aspetto e comportamento (es. Spiderman – l'Uomo ragno, Superman
– Ciclone, l'Uomo d'acciaio, Nembo Kid)
- tutta la serie Disney è stata tradotta: Paperino, Topolino, Pluto, la Banda Bassotti, Nonna
Papera, Zio Paperone, Qui, Quo, Qua, Pippo, Minnie è rimasta col nome inglese
 l'uso delle forme dialettali
- dà un valore stilistico
- da menzionare agli studenti, eventualmente spiegare se un personaggio viene scelto per
motivi stilistici, per dargli una patina/strato regionale
(romano=spaccone; siciliano=geloso; napoletano=tutto musica e canzoni; altoatesino=
puntuale e pedante; veneziano=superficiale; ligure=avaro, ecc.)
 le espressioni volgari, le parolacce
- qui si tratta di fumetti per adulti, ci sono e bisogna spiegarli, se richiesti
- le parolacce si possono spiegare dall'immagine si vedrà cosa significano, sarà tuttavia
necessario, se le spieghiamo, trovarne l'equivalente in croato
- a volte la corrispondenza è completa: merda - sranje; va' al diavolo - idi k vragu
- altre volte l'espressione non potrà essere tradotta alla lettera e avrà delle sfumature in più o
in meno: Io te spacco er culo – razbit ću ti glavu
 l'uso delle frasi idiomatiche
Le problematiche socioculturali e civiche:
 i riferimenti culturali, di cronaca e politici
- ironia sui fatti o personaggi d'interesse pubblico o politico; spiegare i personaggi politici, le
loro caratteristiche ed aspetto fisico (es. Matteo Renzi – fiorentino e come tutti i fiorentini ha
due caratteristiche: si vanta come un pavone ed è superbo e altero come un pavone,
l'orgoglio e la bellezza del pavone democratico)
 l'humour
- l'essere spiritosi è molto difficile anche perché questa caratteristica richiede intelligenza e
sensibilità
 l'ironia e la satira sociale
- questo aspetto è una critica in modo spiritoso degli usi e costumi del mondo in cui viviamo
Con il fumetto oltre ad ampliare il fondo lessicale possiamo esercitare bene il dialogo, il role
playing, il role acting e tutte le forme di drammatizzazione utili per una sciolta espressione
dialogata, per una comunicazione a tutti i livelli
Fase introduttiva (parliamo in generale)
 Quali fumetti  Quali sono i tuoi  Perché?
leggi? personaggi
preferiti?
Fase generale (far leggere loro)
 Che cosa accade in questo fumetto?
 Quale personaggio riconoscete?
Fase analitica
 Dove si svolge l'azione?  Che cosa dicono?
 Chi sono i personaggi?  Come sono vestiti i personaggi?
 Che cosa fanno i personaggi?  Quali sono le onomatopee? Qual è
l'equivalente in croato?
Fase rafforzativa
 Riproduci la conversazione tra i personaggi
 Immagina una conversazione
Topolino novecendo pdf; il giro d’italia su Topolino:  https://www.corriere.it/sport/20_maggio_06/giro-d-italia-
topolino-storia-dedicata-grande-corsa-rosa-6dd034ea-8f95-11ea-bb7f-d3d655d2211a.shtml

PUBBLICITÀ
http://www.treccani.it/vocabolario/pubblicita/
L’insieme di tutti i mezzi e modi usati allo scopo di segnalare l’esistenza e far conoscere
le caratteristiche di prodotti, servizî, prestazioni di vario genere predisponendo i messaggi
ritenuti più idonei per il tipo di mercato verso cui sono indirizzati.
Storia
- ha origini antiche
- a Pompei, sui muri delle case distrutte nel 79 a.C., due disegni di cui uno è l’invito a
votare un candidato - manifesto elettorale, mentre l’altro rappresenta le fasi di
lavorazione della stoffa

- 1479/1480 pubblicità del tipografo britannico William Caxton


che diffonde un opuscolo per promuovere la vendita di un libro

- 1525 il primo annuncio su giornale in Germania


- a metà ‘700 La petite affiche in Francia
- 1830 le origini del cartellone illustrato in Francia
- 1902 primi cartelloni in Italia
Carosello https://www.youtube.com/watch?v=xp2AzHmE_6g
 la più famosa forma di pubblicità italiana andava in onda tutte le sere, dopo il
Telegiornale, dal 1957 al 1976 (1977)
 uno dei programmi TV più seguiti, e di maggior successo
 un programma di réclame della società consumistica
dell’epoca in contesto tradizionale
 molto ben curata, ha creato dei personaggi tutt’oggi
famosi: Topo Gigio, Carmencita, Calimero, la mucca
Carolina…
https://www.youtube.com/watch?v=A4DK24X3_PE
https://www.youtube.com/watch?v=YO-MilM6muU
https://www.youtube.com/watch?v=deoahZEpuAc
https://www.youtube.com/watch?v=iVhv7TxUYDQ
https://www.youtube.com/watch?v=o_OXnfQt3m8

 era composto da piccole storie di qualche minuto, che


usano tutti i linguaggi della televisone: i cartoni animati, il
balletto, il mimo, lo sceneggiato, il giallo…
 nei 5 spot di ogni singola sera, complessivamente ne sono
stati prodotti 7261, vi hanno partecipato registi famosi come Sergio Leone, Pupi Avati,
Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini…
 tra gli attori: Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, Vittorio Gassman, Alberto Sordi,
Aldo Fabrizi, Mike Bongiorno…
 tra i cantanti Mina, Celentano…
 Carosello cessa di esistere coll’apparire della TV commerciale in cui ogni produttore
vuole presentare i propri spot originali
Le pubblicità girate dalle star internazionali:
Banderas_Mulino bianco https://www.youtube.com/watch?v=7isWpEerSKc
https://www.youtube.com/watch?v=Bdfr6tOG8nU
Corona Virus_Mulino bianco https://www.youtube.com/watch?v=K9_iDQ5zfsc
Kostner_Rio mare https://www.youtube.com/watch?v=E7K7yEVqxk8 https://www.youtube.com/watch?
v=BCy-D2HGQwE
Roberts_Calzedonia https://www.youtube.com/watch?v=V7sL17NU6oQ
Roberts_Lavazza https://www.youtube.com/watch?v=QHfOIm8vezo
Willis_Vodafone https://www.youtube.com/watch?v=i5gJcsP5pN0

Le pubblicità girate dai personaggi famosi italiani:


Gassman_Rio mare https://www.youtube.com/watch?v=T6p5of1X3Ak
Fiorello_Wind Tre https://www.youtube.com/watch?v=ebqTsavIzl4
Fiorello e Carlo Conti_Wind Fibra https://www.youtube.com/watch?v=yNVA-NbEzsU
https://www.youtube.com/watch?v=euQ5QTTT4TM
Pellegrini_Pavesini https://www.youtube.com/watch?v=ZF8XUTOR8VA

Gli spot pubblicitari si possono classificare in base alla tematica esposta:


 pubblicità commerciale – reclamizza un prodotto
 pubblicità sociale – promuove finalità sociali di un certo rilievo
 pubblicità pubblica – comunica informazioni da parte dello Stato e
dall’Amministrazione pubblica ai cittadini (votazioni)
 pubblicità di propaganda politica – comunicazioni dei singoli partiti politici

Caratteristiche della pubblicità


 attrae il pubblico, per i suoi obiettivi commerciali, attraverso la rappresentazione di un
sentire comune, di conoscenze e saperi condivisi, di personaggi conosciuti e amati
 manda un messaggio piacevole , accattivante, facile da capire e memorizzare perciò
esplicito e diretto
 ricchissima di contenuti attualissimi:
 realtà sociali
 spaccati di quotidianità
 misto di codici: sentiamo parlare, vediamo i gesti, le espressioni del volto, i movimenti
del corpo, la simbologia degli oggetti, il linguaggio dell’abbigliamento…
La pubblicità appare sui vari media: TV, radio, cinema, giornali, periodici, affissioni,
internet...
 la pubblicità televisiva → si rivolge al pubblico nazionale senza distinzione di età,
sesso e classe sociale
 la pubblicità della stampa → è calibrata per un determinato pubblico, un pubblico
settoriale che compra una certa specie di giornale che risponde alle sue aspettative e
alle sue scelte
 la pubblicità radiofonica → è più limitata e caratterizzata in base all’età, strato
sociale ed interessi particolari (nelle varie fasce orarie)
 la pubblicità delle affissioni → è diretta a singoli ceti sociali con propositi fortemente
persuasivi ed intenzionati
L’intento di una pubblicità serve a:
 costruire una personalità di un prodotto
 presentare un nuovo prodotto
 informare sull’uso di un prodotto
 persuadere il compratore ad acquistare un prodotto
Lo spot - per la pluralità dei codici (verbale, sonoro, visivo,
cinesico, prossemico…) → uno strumento congeniale per
comunicare, in maniera piacevole, un insieme di entità naturali,
antropologiche e culturali che sono il marchio della nazione
 - è formato da tre elementi principali: immagini, musica,
espressioni comunicative
Immagini
 devono attirare subito l’attenzione, vengono perciò rafforzate da sceneggiature
scelte, da costumi, luci e colori attraenti per il consumatore
 spesso lo spot, si avvale di testimonial, registi ed attori famosi, che hanno presa sul
sentire degli spettatori, diventano un’immagine esca, simbolo, collegata col prodotto
reclamizzato
Musica
 un ruolo rilevante, elemento strategico dello spot
 basta sentire una certa canzone o brano musicale e ci ricordiamo del prodotto
reclamizzato
 può esser di sottofondo o “interprete principale”
Musica di sottofondo
 da accompagnamento, completamento di scenette e quadretti
 può diventare jingle*, motivetto che ricorre spesso e associa al prodotto
 l’accompagnamento musicale può essere realizzato appositamente oppure tratto da
un motivo famoso che pure diventa associato poi al prodotto
 *s.m.inv. ES ingl.
breve motivo musicale, di facile memorizzazione, che accompagna i messaggi pubblicitari radiofonici e televisivi o
introduce lo spazio a essi riservato
Espressioni comunicative
 sono enfatizzate
 manipolate al massimo
per effettuare il brainstorming
per evidenziare i caratteri positivi del prodotto
per fare credere al consumatore di poter diventar famoso con l’acquisto dello stesso

Le tecniche linguistiche usate sono molteplici:


 metafore – in cui si attribuisce ad un termine
il significato di un altro
(es. Metti un tigre nel motore. Qui tigre, al maschile,
sta per forza, potenza e velocità)
 neologismi – parole nuove coniate per
attirare l’attenzione. Nel frattempo sono
diventate di uso comune
(es. essere in gambissimo; come se niente
fudesse; comodosa...)
https://www.youtube.com/watch?v=j_VtWIvYYcY
http://www.glianni80.com/fiat-
uno-comodosa-sciccosa-
risparmiosa-scattosa/

 parole composte –
Italarredo,
Immobilcasa

 rime Ava come lava!

https://www.youtube.com/watch?v=RmtWhPzRBx4
Con la ricetta della nonnina, zucchero, latte, fior di
farina, sono fabbricati i biscotti Doria – un nome da
imparare a memoria
https://www.youtube.com/watch?v=cxxjGM2ISCM

Come mai non siamo in otto? Perché manca Lancilotto (GRAN PAVESI)
https://www.youtube.com/watch?v=6iOtmE7FakE

Petru l’amarissimo, che fa benissimo https://www.youtube.com/watch?v=xgiqF-rivKo


 anafore
Duracell, dura di più

 calembour*
un gioco di parole (proverbi, versi, incipit
famosi)
calembour ‹kalãbùur› s. m., fr. [etimo incerto]. – Freddura fondata su un gioco di parole, risultante
per lo più dalla contrapposizione o dall’accostamento di parole omografe o polisemiche (per es.: «un
professore che, anziché fare lezioni di economia, fa economia di lezioni»; «un cretino può scrivere un
saggio, ma non viceversa») o dalla sostituzione, in una frase nota, di una parola con altra di suono
simile ma di sign. molto diverso.

 doppi sensi - un gioco tra significati


concreti e traslati
(es. Il direttore mi ha fatto una lavata di testa.)
Come

analizziamo uno spot pubblicitario?


 come qualsiasi testo nuovo, con spiegazioni sul tema, in questo caso anche sul
prodotto che si reclamizza 
Vedi https://www.youtube.com/watch?v=Ys2WxIuYIeU
- il famoso comico Neri Marcorè gioca:
 sulla mimica  sulle frasi idiomatiche
 sulle gag  sui doppi sensi
 sul calembour  sulle particolarità culturali e civich
 sulla plasticità delle espressioni
brevi, veloci e schiette

Verifica di comprensione:
 L’argomento dello spot?  Periodi storici?
 Protagonisti?  Ambienti in cui si trovano?

Verifica dell’aspetto sonoro:


 Quali aspetti sonori sono presenti? (voci, musica, rumori)
 La musica è presente sotto forma di jingle o sottofondo?
 A quale genere appartiene la musica? (classica, jazz, pop, popolare)
 Qual è il ruolo della musica? (sottofondo o dominante, accompagnamento o
personaggio?)

Verifica dell’aspetto visivo:


 Qual è l’ambiente dello spot?
 Quali colori sono presenti?
 Come sono le immagini?
Verifica dell’aspetto linguistico:
 In quale forma si esprime lo spot?
 Quali modi e tempi usano i personaggi?
 Riproducete uno dei dialoghi a scelta.
L’analisi dello spot
-personaggi storici, contesto delle situazioni; frasi idiomatiche, doppi sensi, particolarità
culturali e civiche
Mulino bianco https://video.lastampa.it/economia/mulino-bianco-festeggia-i-suoi-primi-45-anni-e-il-suo-
mulino-esiste-davvero-ecco-dove-si-trova/115052/115070
La storia d’Italia, secondo TIM  https://www.youtube.com/watch?v=Ys2WxIuYIeU
Da Vinci: “cerca di darmi un’espressione un po’allegra un po’triste/ maestro, vieni da vedere (a un laptop
dove ci sono vari prodotti con il celebre ritratto); questo è plagio”; Gioconda mastica gomma americana e scrive
sms mentre posa per il suo celebre ritratto
- Da Vinci filma il suo assistente che stava facendo un test della sua invenzione
- l’invenzione geniale , a me non mi piace via? – ha fatto una bicicletta
Isabella di Spagna – pronto, sono Isabella; che piacere sentirti, senti (parla con Cristoforo Colombo) parliamo
d’affari
Cristoforo Colombo (genovese)- incontra gli indigeni su una spiaggia, colombo cerca di ottenere da loro oro in
cambio degli specchietti, ma il capo tribù si dimostra più furbo del previso e accetta l’affare solo in cambio del
telefonino di Colombo con l’offerta tutto compreso ricaricabile (il professore, sono Colombo, si ricorda quando
mi ha messo 2 in geografia) O, Santa Maria
Giulio Cezare – chatta con cleopatra e non capisce i geroglifici (però non lo so, io non conosco tutto il geroglifico)
-sì se tu sei Giulio Cezare, io sono Napoleone
dal momento che vado, morì dui di salute, ammazza, indeligato
zio, sei diventato il meglio d’internet (per via di miei successi, delle mie conquiste, delle mie riforme, per tutti i
calzari/ ma ti stai facendo la celletta )
Giuseppe Garibaldi - alle prese con numerose mappe nel tentativo di concentrarsi sulle tattiche militari. Il suo però
rimarrà solo un tentativo in quanto la mamma lo disturba telefonando ininterrottamente alle sue amiche. Garibaldi
cerca inutilmente di farla smettere anche preoccupato dalla bollente bolletta che riceveranno, ma la mamma lo
rassicura. Infatti sono passati a TIM con Tutto Compreso Ricaricabile
-con i soldati ci vuole fermezza (e cade praticamente perché si appoggia a un albero che è un statista) / cerca
permesso mentre combatte perché sta al cellulare, è la mamma
Marco Polo – io sono mp ciccia è il GPS che chiede a me indicazioni
Dante- il mezzo del camin della nostra vita, mi son trovato nella foresta oscura, che la via era smarrita,
Virgilio viene a trovarlo ; Beatrice lo chiamae dice Dante, ci potremo sentire per sempre, e Dante le dice che
martedì ha il calcietto, poi tutti i personaggi giocano a calcio
Casanova, dov'è, ma già sono io, (è alle prese con il classico momento dell’amante nascosto nell’armadio, a
causa del ritorno improvviso del marito, Marco Marzocca, di una dama veneziana, Bianca Balti, ultima
conquista del nostro playboy. Quando la situazione sembra irrecuperabile, Casanova verrà salvato
dall’offerta ‘Tim tutto compreso’.) Ho notato che mi guardate. Sei identico mio nonno, poi la scena dove sta
con una ragazza e poi arriva il suo marito, Casanova si nasconde nell'armadio, „non duro lavoro, ma
qualcuno pure doveva farlo ?“
Paola Cortellesi_No perditempo  https://www.youtube.com/watch?v=cp6nHZ6Xp50

ANNUNCI
- molto simili alla pubblicità, reclamizzano però nella maggior parte:
 avvisi  partecipazioni (matrimoniali,
 manifestazioni (spettacoli, raduni, cerimonie, celebrazioni, di lutto)
riunioni...)  affari (economici, acquisti, offerte,
 luoghi dove si svolge un evento noleggi...)
 possibilità/offerte (di lavoro, di  prestazioni (di ripetizioni
matrimonio, di alloggio...) scolastiche, assistenza domiciliare,
 occasioni (di vendita, di acquisto, servizi vari)
affitto...)
- accompagnati nella maggior parte, da date, mesi, giorni, ore... che fissano il periodo in cui
si svolge l’attività
 affittasi solo per brevi periodi  disponibile subito
 vi aspettiamo oggi 21 aprile dalle  definizione immediata
10:00 alle 18:00  periodo estivo/invernale/vacanze
 a decorrere da (a partire da una  una primavera lunga 3 anni (di
data in poi) garanzia) ecc.
 dal 21-25 maggio 2018
- poi da recapiti (regione, città, via, numero di telefono):
 Udine Fiere, Milano centro
 Udine, Trieste, Milano
 Via San Marco 21, via Carducci 14
 Tel. 040 37 30 53, cell. 340 9743 987
- possono presentare vari formati:
 illustrato (inserzioni su carta stampata)
 video (visualizzazione su siti web, YouTube, Rete Display, Facebook, Twitter) che
beneficia di centinaia di visualizzazioni
 testo (inserzioni scritte nelle apposite rubriche dei giornali)
 testo accompagnato da realizzazioni grafiche o fotografiche (intere pagine)
 radio (letture orali di annunci e avvisi, nelle o tra le trasmissioni radiofoniche)
- per arrivare al maggior profitto del mandatario l’annuncio deve:
 seguire il segmento del pubblico da
 raggiungere
 seguire un indicatore dell’interesse dei lettori
 seguire le affinità degli utenti (argomenti, passioni, necessità)
 essere pertinente alle loro attività (ai vari segmenti di realizzazione e successo sul
mercato)
 prendere in considerazione la loro età, il sesso (il lettorato adulto arriva al 74%, quello
femminile l’81%)
 l’annuncio deve in una parola raggiungere i clienti giusti e rispondere alle loro
aspettative
 deve tener conto :
 della lunghezza/durata  del targeting
dell’annuncio  delle dinamiche dell’asta (seguire
 della qualità le regole del mercato)
 della creatività
Gli annunci economici sono di vario carattere ed interesse:
 vendita  annunci matrimoniali
 acquisto  necrologi
 regalo  ripetizioni
 baratto (o scambio)  collaborazioni
 affitto  servizi
 offerta o ricerca di lavoro  consulenze mediche
 pubbliche relazioni  informazioni di vari tipi
La differenza tra la carta stampata ed internet è che gli annunci sul giornale sono
normalmente a pagamento e il costo dipende dal numero delle parole
 ogni parola ha un determinato costo a seconda da dove viene pubblicato
 l’esigenza di usare un numero di parole quanto mai ridotto
 di conseguenza si usa un lessico super sintetico e immediatamente comunicativo
⇰ vendesi invece di si vende
⇰ affittasi appartamenti invece di si affittano appartamenti
Gli errori che vengono fatti ed accettati delle forme verbali:
 vendesi una macchina usata (si vende), singolare
 vendensi (si vendono) macchine usate, plurale
- tante volte si trovano delle sgrammaticature:
 affittasi trilocale (uno)
 affittasi trilocali (più)
Negli annunci vengono poi tralasciati:
 gli articoli
 le preposizioni (semplici e articolate)
 le congiunzioni
 spazi tra numeri e sostantivi
Di conseguenza si usano:
 parole chiave di significato chiaro e unico
 parole composte – posti letto, trilocale, ore pasti, termoacustico, anti-rumore, cartongesso,
agro-zootecnico, ortogiardino, climassistance, megamoto, ecc.
 aggettivi al grado superlativo (attrezzatissimo, fortissimo, preziosissimo, bassissimo,
luminosissimo, ecc.)
 neologismi → duplicazione di chiavi (chiavi doppie); monetizzare (pagamento immediato);
piastrelliamo (applichiamo piastrelle); impiantistica (applicazioni di impianti); pitturazioni (lavori
di tinteggiatura); stuzzicheria (bar con stuzzichini); buffetteria (servizio a buffet); gelatiamo
(prendiamo un gelato)
 sostantivi con suffissi aggettivali (campionissimo, offertissimo, segretissimo, affarissimo)
 parole e costrutti stranieri (gran tour – grandioso giro; free2drive – libera guida; autostar – la
macchina più popolare; wellness center – centro benessere; relax garantito – garantito riposo;
absolute drive – massima guida; part time – ad ore; garden – giardinaggio... )
Un particolare appare negli annunci italiani vi troviamo invece dell’inizio dell’espressione
di cui si compone l’annuncio una o più A.A.A.A., ad es.
 Studente impartisce lezioni d’inglese,
 A. Studente impartisce lezioni d’inglese,
 A.A.A. Studente impartisce lezioni d’inglese,
 A.A.A.A.A.A.A.A. Studente impartisce lezioni d’inglese,
Perché?
 ogni A. rappresenta una parola, e viene pagata come tale, perciò dà la precedenza
all’annuncio. Chi ha più A. è primo nella lista, e tutti leggono di più i primi annunci
Come lavorare su un testo di annunci?
 lo introduciamo come ogni testo nuovo con la lettura o ascolto del testo, con le
spiegazioni sul tema
 per esempio
Commessa età 21 anni esperta abbigliamento cerca impiego zona Milano centro disponibile
subito per offerte contattare numero 024/88 00 45 67
Domande
 Che genere di annuncio è?  In che zona di Milano la commessa
Commerciale. cerca lavoro?
 Chi fa l’annuncio? Una commessa.  Quando può iniziare il lavoro la
 Quanti anni ha la commessa? 21 commessa?
 Che cosa cerca la commessa?  Come si può contattare la
 In quale città cerca lavoro la commessa?
commessa?  Qual è il numero di telefono della
commessa?
Lavoro sul lessico
 si fanno domande per la spiegazione delle parole eventualmente sconosciute
la commessa esperto/a cercare/cerca l’abbigliamento
disponibile contattare la zona subito
il centro l’impiego l’offerta
Lavoro sulla grammatica 
1. Inserisci la punteggiatura sottointesa.
Commessa età 21 anni,
esperta abbigliamento,
cerca impiego, zona Milano centro.
Disponibile subito,
per offerte, contattare numero 024/88 00 45 67.
2. Inserisci gli articoli sottointesi.
Una commessa età 21 anni,
esperta abbigliamento,
cerca un impiego, zona Milano centro.
Disponibile subito,
per le offerte, contattare il numero 024/88 00 45 67.
3. Inserisci le preposizioni sottointese.
Commessa di età 21 d’anni
esperta in abbigliamento
cerca impiego a Milano in zona in centro
disponibile subito
per offerte, contattare numero 024/88 00 45 67
4. Fa’ la versione completa del testo.
Una commessa, di 21anni d’età, esperta in vendite abbigliamento, cerca un impiego a
Milano, nella zona del centro. È disponibile subito. Per le offerte contattare il numero 024/88
00 45 67.
5. Scrivi un annuncio.
a) Un’offerta di lavoro
b) Ricerca di lavoro
c) Vendita di oggetti di vario /animali/libri/articoli d’arte, ecc.
d) Proposta matrimoniale/di contatto per amicizie
e) Affitto appartamenti/stanze
f) Richiesta/offerta di ripetizioni
g) Noleggio biciclette/automobili/barche, ecc.

 http://www.subito.it/ http://www.bakeca.it/ http://www.aaannunci.it/


 https://www.secondamano.it/ http://annunci.repubblica.it/
 http://www.milleannunci.it/ https://www.kijiji.it/

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