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PEDAGOGIA MUSICALE

Aspetti pedagogici generali

La pedagogia è una disciplina che si occupa dell’insegnamento e degli aspetti che lo


caratterizzano. In particolare essa si occupa di fornire dei principi alla didattica e di
analizzarli una volta messi in pratica.

L’insegnamento, centro della riflessione pedagogica, è un evento educativo complesso,


caratterizzato da una serie di relazioni tra i soggetti coinvolti e il contesto socio-culturale
in cui esso avviene. 
Tale complessità è dovuta alla molteplicità di relazioni che si instaurano attorno alla
figura dell’insegnante e alle competenze che quest’ultimo deve possedere. 

Un docente deve infatti essere capace di:

- Organizzare e animare la situazione di apprendimento 


- Gestire la progressione degli apprendimenti
- Coinvolgere gli alunni
- Lavorare in gruppo 
- Partecipare alla gestione della scuola
- Informare e coinvolgere i genitori
- Servirsi delle nuove tecnologie 
- Gestire la propria formazione continua 

È inoltre opportuno ricordare che l’insegnamento è irreversibile (apprendimento infatti


è sinonimo di cambiamento), quindi implica una grande responsabilità da parte
dell’insegnante, e deve essere inclusivo: ad ognuno devono essere garantite pari
opportunità.
Per questo l’insegnante deve avere solide competenze disciplinari (ovvero avere chiari i
concetti disciplinari da trasmettere) e didattiche (cioè conoscere efficaci modalità di
trasmissione, funzionali al contesto educativo in cui si opera).
Inoltre deve considerare le informazioni derivanti dalla psicologia della percezione, le
abitudini e le esperienze pregresse degli alunni e, soprattutto, non deve dare mai nulla
per scontato.

La pedagogia musicale 

La pedagogia musicale è una disciplina appartenente alla pedagogia generale, che si


occupa, in modo specifico, dell’insegnamento della musica.
Essa - assieme a pedagogia generale, antropologia, psicologia, sociologia, musicologia
e semiologia - fornisce degli strumenti utili all'insegnamento della musica nei suoi
diversi aspetti.

La pedagogia musicale fa riferimento, in particolare, ai concetti sviluppati dalla


pedagogia attiva: 
- Spostamento dell'attenzione dai contenuti di insegnamento al soggetto che
deve apprendere (partecipazione e coinvolgimento in prima persona)
- Allievo come protagonista del proprio apprendimento 
- Operatività del “prima faccio e poi capisco”
- Esperienze concrete, globali e ludiche che prevedono il corpo come mezzo
privilegiato di apprendimento e il gioco come approccio stimolante
all’apprendimento

Musica come linguaggio 

La musica è un linguaggio connotativo (in quanto astratto) non universale (perché


legato ad uno specifico contesto socio-culturale) e, in quanto lingua, deve essere
insegnata come tale.

Come nell’apprendimento di ogni lingua, si inizia ad apprendere il linguaggio musicale


in modo spontaneo, attraverso il contatto, l'ascolto e l'imitazione di coloro che ci
circondano.
L’apprendimento spontaneo è dunque una competenza di base, comune a tutti, che
può essere sviluppata attraverso l'esercizio (anche sotto forma di gioco).

I gradi di sviluppo delle competenze musicali possono essere riassunti in:

-Immersione in un contesto (acculturazione), ovvero ascoltare musica e produrre


suoni per imitazione o spontaneamente 
-Scolarità (alfabetizzazione), ovvero acquisire la capacità di ascoltare,
comprendere la musica e produrre semplice repertorio.
-Dilettantismo o percorso professionale (approfondimenti), ovvero acquisire
abilità e conoscenze sempre più approfondite, spesso in un’area di competenza
specifica.

In musica possono essere individuate due tipologie di competenze: le competenze


attive (ovvero le capacità di produzione orali e scritte) e le competenze passive
(capacità di ascolto e lettura).
A livello scolastico è necessario sviluppare competenze attive e passive attorno ad un
concetto specifico proponendo di volta in volta degli esercizi ed attività mirate.

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI
DI ASCOLTO PRODUZIONE

CONCETTO MUSICALE

ATTIVITÀ DI ATTIVITÀ DI
SIMBOLIZZAZIONE ANALISI
Ritmo e percezione ritmica

Pulsazione e sincronizzazione - Andare a tempo

In musica esistono due tipi di ritmo: il ritmo libero, basato su durate che non hanno
rapporti proporzionali, dunque imprevedibile e il ritmo misurato, basato su pulsazioni,
ovvero su durate rapportabili, dunque prevedibile.
Le pulsazioni sono scansioni isocrone, ovvero “battiti” che si presentano alla stessa
distanza temporale l'uno dall'altro, che percepiamo (inferendo) anche quando non
effettivamente evidenti nella musica. 

L'andare a tempo richiede una sincronizzazione motoria che è possibile se:


- il nostro cervello riesce a memorizzare la distanza tra una pulsazione e l'altra; 
- si anticipa il comando del movimento alla parte del corpo che deve muoversi.

Le difficoltà di sincronizzazione possono dipendere da:


-capacità ridotta nella memoria a breve termine
-difficoltà nel coordinare il comando in anticipo
-scarsa o bassa concentrazione 
-difficoltà nell'eseguire il movimento mantenendo la relazione spazio-tempo esatta
(movimento ampio = velocità lenta; movimento stretto = velocità veloce)

È opportuno sottolineare che ognuno compie dei movimenti ripetitivi spontanei che
sono tendenzialmente isocroni (masticazione, deambulazione, dondolii, suzione), come
spiega Fraisse nel suo testo “Psicologia del ritmo”. Inoltre ognuno di noi tende ad avere
una propria velocità nell’esenzione dei movimenti ripetitivi, ovvero ognuno possiede un
tempo motorio spontaneo. Perciò se un allievo riscontra difficoltà nel sincronizzarsi con
la pulsazione è consigliabile cercare, variando le velocità, il suo tempo motorio
spontaneo (ricordando che generalmente il tempo motorio spontaneo dei bambini è
più veloce rispetto a quello degli adulti) per poi educarlo, gradualmente, a sincronizzare
l'insieme dei movimenti con diverse velocità di pulsazione.

Per sviluppare le competenze attive e passive è opportuno proporre:


-Attività di produzione = recitazione di filastrocche/canto accompagnato da un
movimento ripetitivo e isocrono (inizialmente riempiendo le pause con un gesto
sonoro, soprattutto se gli allievi sono molto piccoli).
-Attività di ascolto = ascolto sensomotorio (muoversi a tempo con dei gesti o
camminando), prestando attenzione a proporre all’orecchio degli allievi degli evidenti
contrasti percettivi 
Ricordando sempre che è più importante stimolare piuttosto che avere un risultato
immediato.
L'agogica - un elemento espressivo

La velocità di un brano è data dalla densità di pulsazioni in un certo periodo di tempo:


-pulsazioni molto ravvicinate = brano veloce
-pulsazioni più distanziate = brano lento
La diversa velocità in musica, tuttavia, non è solo un fatto meccanico di maggiore o
minore spazio di tempo fra le pulsazioni ma è, soprattutto, un fondamentale elemento
espressivo.
Generalmente all'inizio dei brani vengono poste delle indicazioni che definiscono
l'andamento e l’energia di esecuzione che tuttavia può mutare nel corso del brano se
vengono previsti dei rallentandi o accelerandi.

Il metro - pulsazioni e accenti

Il metro è un raggruppamento regolare di pulsazioni che si ripete ciclicamente. La


ciclicità del raggruppamento ci fa percepire un accento in corrispondenza della
pulsazione che indica l'inizio del raggruppamento. 
Tale pulsazione può essere realizzata con un suono forte, debole, grave, acuto,
timbricamente diverso o con una pausa; in ogni caso la nostra mente costruisce la
percezione dell'accento perché esso ci consente di padroneggiare più agevolmente il
flusso temporale degli avvenimenti sonori, raggruppando i suoni in strutture.
La presenza di un’organizzazione metrica periodica all'interno di un brano musicale,
infatti, lo rende potenzialmente più adatto ad essere organizzato dalla nostra mente.

Nella notazione tradizionale le stanghette servono a separare i cicli metrici creando


delle battute composte da un numero regolare di pulsazioni (1,2,3,4,5...). 

Pulsazioni e suddivisioni 

Come precedentemente detto, le pulsazioni sono l’unità ritmica di base che suddivide il
tempo in scansioni isocrone.
Il raggruppamento di pulsazioni è detto raggruppamento metrico, in cui la prima
pulsazione viene percepita accentata.
La suddivisione della pulsazione, invece, stabilisce se essa può essere suddivisa in due o
tre parti (rispettivamente suddivisione binaria e ternaria). 
Si dicono semplici i metri che presentano una suddivisione binaria della pulsazione e
composti i metri che presentano una suddivisione ternaria della pulsazione.

Binario Ternario
Metro

Pulsazione

Suddivisione
Semplice Composto Semplice Composto
ATTIVITÀ

1) VOCALI - COORDINAZIONE RITMICO MOTORIA

Obiettivi:

- sviluppare la capacità di organizzare ritmicamente il movimento


- sviluppare la coordinazione motoria
- sviluppare la coordinazione tra gesto ritmico e linguaggio verbale
- sviluppare la memorizzazione del gesto specifico corrispondente a un suono preciso
(in questo caso vocalico)

Contenuti:

1) Ci si pone in cerchio;

2) L’insegnante mostra agli allievi la sequenza delle vocali pronunciandole e mimandole


con il corpo:

3) Gli allievi ripetono ciascuna figura accompagnati dalla guida dell’insegnate; una volta
soffermandosi su ciascuna vocale, la seconda volta mimando tutte le vocali di seguito.

4) L’insegnate sillaba il proprio nome, mimando le vocali presenti al suo interno;

5) Gli allievi, per imitazione, ripetono coralmente ciò che ha eseguito l’insegnante.

6) A turno e ordinatamente gli allievi fanno lo stesso con il proprio nome (ogni volta il
gruppo imita ciò che il singolo ha fatto e detto).

7) L’insegnate sillaba lo strumento che suona con la stessa modalità con cui aveva
pronunciato il proprio nome;

8) Gli allievi, per imitazione, ripetono coralmente ciò che ha eseguito l’insegnante;

9) A turno gli allievi fanno lo stesso con il proprio strumento (seguendo sempre la
modalità di imitazione proposta precedentemente).
2) INVENTARE UNA BODY-PERCUSSION SUL PROPRIO NOME
INTRODUZIONE AL CONCETTO DI PARTITURA NON CONVENZIONALE

Obiettivi:

- saper sillabare il proprio nome


- saper individuare l’accento all’interno del proprio nome
- saper riconoscere se il proprio nome è in tempo binario, ternario o quaternario (???)
- saper associare a ciascuna sillaba un movimento di body-percussion
- saper leggere e produrre una partitura non convenzionale

Contenuti:

1) A turno ognuno pronuncia il proprio nome e, consecutivamente, lo pronuncia


sillabandolo.

2) Una volta individuate le sillabe, si procede ricercando l’accento (eventualmente anche


i compagni possono contribuire).

3) Individuata la posizione dell’accento all’interno del nome si fa un’ipotesi sul metro del
proprio nome (binario, ternario, quaternario) e si individuano eventuali pulsazioni in
levare (se l’accento non cade sulla prima sillaba).

4) A ciascuna sillaba del proprio nome si associa un movimento di body-percussion.


Ognuno propone la sequenza al gruppo che l’eseguirà per imitazione.

5) A casa ciascuno realizza un elaborato in cui ripercorre da capo l’attività svolta in


classe:
- Scrive il proprio nome per intero
- Scrive il proprio nome diviso in sillabe
- Scrive il proprio nome diviso in sillabe e disegna un accento (>) sopra la
vocale accentata
- Per chi ha sillabe in levare: traccia una stanghetta verticale tra la sillaba in
levare e la sillaba accentata (in battere)
- Sotto ciascuna sillaba disegna, entro un quadratino, il movimento di
body-percussion corrispondente (disegnando le parti del corpo, oppure
simboli non convenzionali che dovranno essere accompagnati da una
legenda esplicativa).

(vedi allegato)
3) CLAPPING MUSIC BY STEVE REICH - NOTAZIONE PERCUSTRÀ
PULSAZIONE E METRO

Obiettivi:

- saper leggere una partitura non convenzionale


- seguire e mantenere la pulsazione
- eseguire ed inventare brani basati esclusivamente sulla pulsazione e simbolizzati in
modo semplice, in cui si alternano solamente due simboli: gesto sonoro e silenzio
- comprendere il concetto di metro come raggruppamento di pulsazioni

Contenuti:

Ad ogni rombo corrisponde un battito di mani, ad ogni punti un silenzio. Eseguire la


partitura mantenendo costante la pulsazione.
È possibile riempire il silenzio con un suono diverso da quello del battito delle mani
(per esempio battendo le mani sulle cosce).
N.B. L’insegnante può selezionare una o più righe di Clapping Music da proporre agli
allievi, non necessariamente deve essere eseguita per intero la partitura qui proposta.

1) Tutto il gruppo classe esegue il brano per intero, con la guida dell’insegnante;

2) Il gruppo classe si divide in due gruppi e ciascuno esegue una linea diversa, poi si
scambiano i ruoli;

3) Per casa gli allievi devono inventare una o due linee di Clapping Music usando una
simbolizzazione uguale o affine a quella proposta.

Per favorire la sincronizzazione e la coordinazione motoria si possono proporre brani in


cui tutti gli allievi devono cambiare gesti-suono, anche scritti in due parti dove in realtà i
movimenti sonori sono alternati. In questo modo l’occhio viene abituato a cambiare
riga.
Per esempio:

MANI ● ● ● ♦︎ ● ● ♦︎

COSCE ♦︎ ♦︎ ♦︎ ● ♦︎ ♦︎ ●

Una volta consolidata l’esecuzione delle linee ritmiche, anche inventate dagli allievi, si
può introdurre il concetto di metro.

1) Ci si divide in due gruppi

2) Un gruppo esegue una o due linee, ben consolidate, di Clapping Music

3) L’altro funge da accompagnamento eseguendo, di volta in volta, gruppi di sillabe e


movimenti come:
- “zum - pa”, le mani toccano le cosce su “zum” e le spalle su “pa”
- “zum - pa - pe”, le mani toccano in successione cosce, spalle, testa
- “zum - pa - pe - ro”, le mani toccano in successione cosce, spalle, testa, spalle
- “zum - pa - pe - ro - ra”, le mani toccano in successione cosce, spalle, testa,
spalle, fuori

4) Ogni volta i due gruppi si scambiano i ruoli per permettere a tutti di percepire il
raggruppamento di pulsazioni. Infatti modificare l’accompagnamento metrico fa
percepire chiaramente come cambia il significato del brano.

5) Per simbolizzare si può inserire l’indicazione di tempo: il numero


2 3 4
sopra indica il raggruppamento, il segno sotto indica la pulsazione.
Eventualmente si possono aggiungere anche le stanghette per ♦︎ ♦︎ ♦︎
suddividere le battute.
4) SOFFIA IL VENTO - GHIRO SCROCCHIANTE
ARTICOLAZIONE DI CONSONANTI, O GRUPPI DI CONSONANTI, LEGGENDO UNA
PARTITURA DATA E MANTENENDO IL RITMO DATO DALLA TRACCIA MUSICALE

Obiettivi:

- Concentrare l’attenzione sull’emissione vocale


- Sviluppare una corretta pronuncia
- Scoprire il suono e l’articolazione dei gruppi di consonanti SCR, GR, GN, GL, GH, CH, R
- Individuare tali consonanti all’interno delle parole

Contenuti:

GHIRO SCROCCHIANTE

Contare 1, 2, 3, 4 per 4 volte

x SCR x x GN GL x GR

x x x R x GH CH x

x SCR GR R x x x GN

GL GH x x GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

SCROCCHIANO LE FOGLIE, GNU


GRATTA IL GHIRO, RINGHIA GRU

Ripetere tutto

Rielaborazione dell’attività “Soffia il vento” tratta da Noi e la musica di L.Perini e


M.Spaccazocchi, ed. Progetti Sonori, p.47.
5) ASCOLTA E CREA
TRANSIZIONE DALLA PARTITURA NON CONVENZIONALE ALLA PARTITURA
CONVENZIONALE

Obiettivi:

- sincronizzarsi con la musica


- eseguire correttamente le pulsazioni e le loro relative suddivisioni binarie
- saper leggere una partitura non convenzionale con la relativa legenda
- sviluppare la coordinazione ritmico-motoria

Contenuti:

In gruppo si eseguono le due partiture, seguendo le indicazioni delle legende.

Body percussion
Coreografia

(Per le legende fare riferimento all’allegato in pdf)

Rielaborazione dell’attività “Passeggiata nei ricordi” tratto da Noi e la musica di L.Perini e


M.Spaccazocchi, ed. Progetti Sonori, CD n.19.
6) DANZA MAGICA - GATTI ALL’OSPEDALE
INTRODUZIONE AD UNA PARTITURA CONVENZIONALE

Obiettivi:

- saper leggere una partitura convenzionale


- riconoscere il valore di semiminima, croma e semicroma
- saper mantenere la pulsazione
- saper attendere il proprio turno ed entrare al momento giusto
- riconoscere il proprio strumento all’interno della partitura
- saper coordinare il gesto ritmico alla parola
- saper inventare un testo metricamente corretto

Contenuti:

1) In gruppo si legge il testo seguendo il ritmo indicato;

2) Si rilegge il testo con l’accompagnamento della base musicale.

3) Una volta consolidata la lettura del testo ci si divide in gruppetti a ciascuno dei quali
viene affidato un simbolo presente in legenda.

4) Ogni gruppo legge la parte di testo che sta sopra il simbolo affidatogli;

5) Si rilegge il testo in questa modalità con l’accompagnamento della base musicale;

6) Ogni gruppo riceve lo strumento corrispondente al proprio simbolo e, come in


precedenza, legge e suona rispettando il proprio turno.

7) Si ripete il tutto con l’accompagnamento della base musicale.

(vedi allegato)

N.B. È possibile cambiare il testo, sostituendolo anche con parole nonsense, pur
mantenendo la metrica corretta. In base alle disponibilità si può anche cambiare
strumentario utilizzato operando le dovute modifiche a partitura e legenda.

Rielaborazione dell’attività “Danza Magica” tratta dal repertorio Orff.

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