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di Marco Buccolo
CHI TROPPO CHI NIENTE
sguardo lo strumento che viene via via ad aggiungersi agli altri già
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Per di più, forse Ravel sottolineava la semplicità di questa
de-Luz.
senza togliergli la lucidità mentale. Ida Rubinstein gli offrirà nel ’35
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Léon Leyritz, ma questo non porterà alcun giovamento: il male si
nell’arco della sua tradizione. Nel tempo, infatti, questo ritmo ha tanto
modulo “terzina” sul tempo, sì, della seconda croma, ma anche della
ternarietà della battuta, ciò che resta caratteristico è una sorta di colpo
sede.
scomposizione.
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Se noi consideriamo come A, come B, e
A A B A A C
“ternarietà” (C)
A B A B A A A B A B B B A
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B (a) B
A B (a) B A
A A A B B B
A A A (b a) B B B
B A A A (b a) B B B A
cioè gruppi ternari interni alla frase ritmica. E’ chiaro che anche questa
che Bolero è una composizione destinata alla danza, con una necessità,
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consueto andamento del “primo accento” forte, che fa molto valzer.
Ma c’è dell’altro...
344 battute, assume una connotazione a metà tra rito e ipnosi. Non c’è
gesti del suonatore. E anche nel caso del Bolero, è il ritmo a tenere
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Ravel, di comporre su elementi così minimi, essenziali, primordiali,
reggae.
conta è il modo con cui ascolta: se cioè si lascia afferrare da ciò che
nel senso ritmico delle persone: «Chi canta con rigida simmetria si
1
Marius Schneider, Il significato della musica, Rusconi,
Milano 19791, pag.147.
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sufficiente assumere un figura ritmica irregolare, ad esempio una
LA MELODIA
2
M.Schneider, cit., pag.148.
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Si tratta di Ludwig Klages, essendo citato da Schneider nelle
pagine precedenti. Tuttavia non viene data nel testo né una nota
bibliografica di riferimento, né si può desumere altra notizia su questo
studioso.
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una ornamentazione ciclica, che si serve in particolare della formula
(TEMA)
[_____________B______________] [__________________B..
...B_________________] [____B_____]
[__________________A________________]
[__A__]...............................................[__A__]........... [__A__]
[_____________5/4_____________][_____2/4_____][______________5/4____________]
viene ripetuta per tre volte con tre posizioni diverse, la prima sul
primo tempo della battuta, la seconda sul terzo tempo, la terza sul
nascondiglio...
(CONTROTEMA)
_______________C______________
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(continua)
difficile liberarsi.
rapporto dialettico tra elementi tra loro estranei. Quello che prima
avveniva sul ritmo, ora avviene anche sulla melodia. La certezza della
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Sia nel tema che nel controtema è comunque ben visibile il
diversa natura:
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Ciò che ritmo e melodia fornivano singolarmente, ora viene
poche parole, fare esperienza finalmente di una musica che non è fuori
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LA MELODIA AGLI STRUMENTI: L’ORCHESTRAZIONE
alla struttura generale è utile a far notare come l’attribuzione del tema
MELODIA RITMO
[1] flauto (T)
clarinetto (T)
[2] fagotto (CT) flauto
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sovrapposizioni timbriche, e all’attacco [10] assistiamo addirittura ad
legame timbrico tra legni e ottoni. Ravel sceglie di utilizzarli anche per
stratificazioni sonore.
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Alfredo Casella, La tecnica dell’orchestra contemporanea,
Ricordi, Milano 1950, pag.98. Al di là di ogni possibile commento,
credo che il jazz sia da lasciar stare. Che il trombone si sia sviluppato
al punto da assumere un ruolo solistico, può ancora essere accettabile.
Che il jazz sia implicato nel Bolero mi sembra meno plausibile,
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legante. Tutti insieme sono solo dei mezzi. Il fine autentico del Bolero
che fare con un pubblico. Questi due elementi non possono essere
secondo la quale gli strumenti non sono altro che “parti del corpo”
tra la struttura fisica e ossea umana con la forma dei diversi strumenti
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di orchestra sinfonica raggiunge un risultato molto vicino alla struttura
udite!) il “volere inconscio”. Questo forse non potrà farci dire nulla di
per andare, anch’essa al di là, forse c’è qualcosa di simile anche nel
Si accettano scommesse.
5
Claudio Gregorat, L’anima degli strumenti musicali, Centro
Scientifico Editore, Torino 1994, pag.125.
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33 giri stereofonici (“un Bolero in tutte le case”) lo ha reso più
così forte, come magari avveniva in modo molto più scoperto per il
deve fare i conti con una più forte attrazione verso il basso, un ritorno
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battuta, insomma perdendo le ali, ricade su un perentorio do. Quello
LA RISPOSTA DI LÉVI-STRAUSS
difficile capire come sia possibile uscirne, o quale sia il modo per
dense.
abbiamo già parlato: il metro della battuta (il ¾, per intenderci), perde
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complesso di opposizioni, che sono come incastrate le une dentro le
6
Claude Lévi-Strauss, L’uomo nudo, cur. Enzo Lucarelli, il
Saggiatore, Milano 1974, pag.627
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invece che verso una nuova forma, all’essenza degli elementi
opposizioni...
tutta la durata del brano questa tonalità fosse rimasta allo stato di
utopia»7
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MA RAVEL, LE AVRÀ PENSATE TUTTE QUESTE COSE ?
che pensa e pensi ciò che realizza. Affidarsi alla propria fantasia
interpretativa, d’altra parte, può far dire alla musica, come a un testo
7
Lévi-Strauss, cit., pag.629
8
Lévi-Strauss, cit., pag.623
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BIBLIOGRAFIA
19791
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