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LE RADICI NEL FOLKLORE

Di fronte al ricchissimo patrimonio costituito dalla musica folkloristica negra del Sud degli Stati
Uniti è difficile non classificare anche solo minimamente la materia, stabilendone un ordine logico.
Alcune espressioni vocali allo stato embrionale come i calls () e i cries (), si suppone siano anteriori
alle canzoni popolari profane come le ''ballate'' e i primi blues .....
Questi ultimi, sono comparsi nello scenario del ''profondo Sud'' molto dopo gli ''spirituals'' (canti
religiosi).
Le forme primitive di canto come i cries sono difficili a collocare in una seppur approssimativa data
di nascita.Essi sono i diretti antecedenti del jazz e quindi i primi blues.
Bisogna tener presente che l'acculturazione dei negri negli Stati Uniti (in particolare nelle zone
protestanti) è stato più rapido che altrove , poichè il numero degli schiavi nel territorio meridionale
non era sproporzionato rispetto a quello dei padroni bianchi.Vi erano negli stati schiavisti del nord
proprietari che trattavano con familiarità i loro poch schiavi e vi erano bianchi poveri che non
stavano molto diersamente dai negri. Non è quindi facile stabilire una ipotetica cronologia dei
folksongs negro americani (profani e religiosi).

I CALLS
C'erano i calls che servivano a comunicare messaggi di ogni genere:
-per chiamare la gente fuori dai campi
-per invitare la gente ad andare a lavoro
-per attirare l'attenzione di una ragazza a distanza
-per segnalare l'arrivo dei cani da caccia o più semplicemente per segnalare la propria presenza.
Ce n'erano altri chiamati cries che altro non erano che la vocalizzazione di qualche emozione.
Potevano essere esuberanti o malinconici. I calls erano di origine africana. Raramente questi canti
avevano un tema definito. Erano quasi sempre di forma libera e potevano essere personalizzati dal
cantore. Più elaborati sono i canti collettivi di lavoro, i cosiddetti ''Worksongs'', nei quali vi sono
contadini, lavoratori delle ferrovie, scaricatori di porto, taglialegna, pescatori e reclusi nei
penitenziari. Ascoltando tali melodie si capisce che nessun canto negro-africano abbia un carattere
così ''africano''.
Il canto del lavoratore era ed è parte integrante del patrimonio musicale dell'Africa occidentale.
Il carattere dei worksongs è molto vario, infatti riguarda:
-canzoni di protesta;
-canzoni di critica sociale;
-canzoni che si riferiscono ad episodi di vita vissuta e della vita del lavoratore.
Vi sono canzoni tristi, allegre, amare, umoristiche, tolleranti o impietose. Tutto connesso al ritmo
del lavoro che viene fatto cantando, dando sollievo alla fatica.
Come negli altri canti negri, anche nel worksong il ruolo del protagonista è affidato ad un cantante
guida che racconta la storia al gruppo, il quale può accompagnare la sua voce all'unisono o all'ottava
o ancora, in falsetto. In alternativa poi, rispondere in stile botta e risposta. Spesso il leader è anche
molto abile nell'improvvisare. Siamo di fronte, evidentemente alla tendenza della sincope, tipica
nella musica afroamericana, in cui l'accento cade spesso sui tempi deboli.
Le ballate sono canzoni complesse, a volte molto lunghe e articolate, tratte spesso dai worksongs
dei quali però hanno perduto la funzione originaria.
Molti folksong si esprimono al treno. Il treno che passa sbuffando, porta con sè uomini liberi come
uomini sofferenti (lavoratori dei campi ad esempio).
I canti profani del negro americano furono gli unici che si potessero ascoltare fra le comunità degli
schiavi. In poco meno di due secoli prese il via la conversione degli schiavi al cristianesimo. Le
resistenze alla conversione erano state forti, soprattutto da parte dei piantatori che ritenevano che la
schiavitù non potesse essere giustificata. I piantatori finirono per comprendere che la prospettiva
della salvezza in un'altra vita, avrebbe potuto tener tranquilli gli schiavi in questa. Capirono anche
che la religione avrebbe potuto essere un ottimo strumento di controllo sociale. Gli schiavi usarono
la religione come occasione per la creazione e la ricreazione della comunità.
Il primo risultato fu un ibrido tra paganesimo e cristianesimo.
Praise meeting: riunione di lode del Signore
Ring Shout: urlata in cerchio. I partecipanti al ring saout. Facevano ogni sforzo per non incrociare i
piedi, perchè se così avessero fatto, avrebbero ''danzato'' e cioè reso omaggio al demonio. Ad essi
era stato insegnato che la danza e la musica profana erano diaboliche. Banjo e violino ad esempio
erano strumenti del demonio: strumenti che per decenni avevano suonato nelle piantagioni. Gli
schiavi dovevano avvertire che anche le cerimonie avevano qualcosa di peccaminoso, a causa della
loro origine africana, pagano: per questo si svolgevano di notte, in luoghi appartati.
Col termine negro spirituals si vuol designare tipi diversi di canti religiosi negro-americani. Data la
varietà di questi canti è preferibile usare il termine anthers, inni.
Gli spirituals sono dei canti estatici, solenni e corroventri.
I jubilees, canti pieni di dinamismo e mistico, quasi delle marce. Essi vengono sottolineati dal
battito delle mani e dei piedi.
Lo spirituals non è un canto di rassegnazione, come spesso si lascia intendere, ma al contrario un
canto incis esalta la liberazione del popolo negro.
L'idea base degli spirituals è che la schiavitù contraddice Dio: la negazione della sua volontà. Gli
schiavi sapevano bene che la libertà gli sarebbe stata sicuramente negata sulla terra, ma continuò a
ricercarla comunque.
Alla fine Dio l'avrebbe accolti insieme ai suoi fratelli della stessa razza e avrebbe riparato i torti
subiti. Nella Bibbia si racconta di altri infelici che dovettero subire gravi torti prima di veder
riconosciuto il diritto alla libertà.
Nelle vicende del popolo ebreo lo schiavo negro rivedeva la tribolazione della propria stirpe.
Uno fra i più importanti spirituals, tra i più famosi è Go Down Moses. Negli spirituals i personaggi
biblici sono trattati in termini colloquiali e confidenziali. Un notissimo spiritual è ''Steal away to
Jesus'': uno spiritual come questo erano proibiti e venivano cantati di nascosto. In genere, lo schiavo
che canta lo spitirual non ha sentitementi di contrasto verso i suoi oppressori, non ha propositi di
vendetta, ma piuttosto pensa ad una giustizia trascendente, fiducioso in una beatitudine ultraterrena.
Si è notato nel tempo che molte melodie in spirituals sono di base africane. Ciò che poi importa è
che il negro americano ha rielaborato profondamente il materiale di origine.
Gli spirituals vennero fatti con scene al pubblico bianco anche in Europa, Australia, Africa del Sud e
Repubblica Ceca: un coro di studenti costituito per raccogliere fondi di cui necessitava la ''Fisk
University'' (università negra).
Il momento era ben scelto: la guerra civile era finita da pochi anni e si guardava con molta simpatia
ai negri appena liberati dalla schiavitù. I cantanti negri cercarono nel limite del possibile di
adeguarsi ai gusti e ai criteri estetici dei bianchi, che interpretarono gli spirituals alla europea, con
armonizzazioni elaborate, falsandone però lo spirito e sdrammatizzandoli.
Ci vorranno decenni per dimenticare le voci impostate e riscoprire nei gospel songs il gusto per i
''sapori forti'' e per l'ardore degli anthens negro-americani.

IL BLUES
Fu però il blues a giocare un ruolo fondamentale nell'evoluzione della musica afro-americana e più
specificamente nel jazz. Benchè il blues non sia diventato popolare presso il grande pubblico negro-
americano fino al terzo decennio di questo secolo, le sue prime manifestazioni risalgono assai più
indietro nel tempo. Il blues è parente stretto degli hollers, dei worksong, delle ballate e addirittura
con gli spirituals. Non mancano infatti esempi di worksong e ballate, trasformatisi in blues. Il blues
si formò negli stessi ambienti in cui nacquero quei canti e cioè nelle campagne del Sud e non
sembra contestabile una lontana ascendenza africana. Nel blues sono evidenti certe caratteristiche
costanti della prima musica afroamericana, non a caso si può dire che il jazz sia nato quando si
cominciarono a suonare i blues. Questo divenne possibile soltanto dopo la guerra civile, quando gli
schiavi poterono acquistare degli strumenti musicali, come ad esempio il tamburo, abolito durante
gli anni di schiavitù. I blues più evoluti sono costituiti da versi di 4 battute ciascuno (i primi due
sono quanti eguali e il terzo costituisce una risposta) e quindi consistono in 12 battute complessive.
Esistono blues di 4 (probabilmente le più antiche) oppure 16.
La progressione armonica tipica del blues è tonica-sottodominante-dominante. Altrettanto
importante è la scala blues in cui notiamo l'abbassamento di terzo e settimo grado. Quindi notiamo
la presenza della blues notes. Questa ''alterazione'' della scala diatonica è secondo molti un
adattamento di un'originaria scala africana alla scala europea. Prendendo qualsiasi melodia blues,
notiamo l'inizio in levare sul tempo debole; eppure notiamo che la melodia ascoltabile occupa due
battute e mezze, essendo una battuta e mezza occupata dalla pausa. Il suo tempo lento, l'incertezza
tonale, il suo respiro ritmico, la sua tradizionale progressione armonica-> hanno reso il blues una
piattaforma ideale per l'improvvisazione dei cantanti e in seguito per gli strumentisti jazz.
Nel 1896 la corte suprema diede legittimità alla discriminazione razziale dichiarando lecita la
segregazione della minoranza di colore, a condizione che a questa fossero assicurati eguali
possiblità. In realtà questa affermazione si rivelò una menzogna, un illusione. A conti fatti, i negri,
all'inizio di questo secolo si trovarono più isolati e discriminati che mai.
Nel 1900 più del 90% di essi erano privati del diritto di voto. Conseguentemente fu ridotto a zero il
numero della loro rappresentanza in Parlamento. Nella stragrande maggioranza, gli ex schiavi e i
loro discendenti furono costretti a restare nelle campagne del Sud come braccianti. I più coraggiosi
e disperati si trasferirono altrove, molti vagabondarono.
Nel 1910 molti negri lasciarono il loro Stato di origine alla ricerca di un lavoro qualunque. Molti
finirono nelle città in ambienti ostici. In questi anni, il negro americano acquisì consapevolezza e
così, cominciò per lui l'era del blues.
Nelle strade del blues l'universo del negro si trasformò in poesia.
Il blues è essere afflitti da una malinconia profonda che non lascia spazio alle fantasticherie, è
rassegnazione, disperazione e miseria. Il cantante di blues (blues singer) canta sempre per morire, di
ciò che non avrà mai. Il blues non è un modo di vedere o interpretare la vita: è la vita stessa. Se non
lo si vive vuol dire che non lo si avrà mai. Anche il fatto di non avere un posto dove stare è un tema
molto ricorrente. Nel passaggio dalle campagne alle città il blues perdette la sua originaria
ruvidezza e si consolidò nel classico schema di 12 misure per strafarsi e modificò la propria
tematica adeguandola alle varie situazioni: non mutarono le situazioni all'interno della famiglia,
molto instabile-> dove la donna ebbe fin dal principio un ruolo fondamentale e dominante. Allora
non era consentito agli schiavi di contrarre un matrimonio. Per unirsi in matrimonio, bastava saltare
a piedi uniti tenendosi per mano e viceversa per annullare gli effetti. Spesso alla schiava veniva
assegnato il ruolo di fattrice, a disposizione di chiunque volesse avvicinarli. In questo modo, essa
doveva prendersi cura della prole dividendo l'unico capo di famiglia. In questa situazione, la
posizione del marito è quindi molto difficile. Molti sono i blues dove l'uomo racconta con
soddisfazione di essere liberato dalla compagna di cui ha da sopportare i rimproveri.
Altro genere di blues sono quelli a sfondo sessuale, anche molto spinti.
Il negro che canta il blues constata semplicemente di non essere trattato come l'uomo bianco.
Nelle sue forme embrionali, il blues era cantato in assolo o all'unisono, ma non in armonia. Il primo
accompagnamento rudimentale fu fornito da un banjo, sostituito dalla chitarra molto più adatta. Nei
ring e nelle loro esibizioni, il blues finì per prendere il posto del ragtime.
Il blues classico, la cui epoca d'oro ebbe inizio nel 1920, aveva una struttura strofica consolidata un
giro armonico fisso e un carattere spettacolare.

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