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L’improvvisazione in musica è un'attività estemporanea durante la quale gli esecutori

producono materiale sonoro senza seguire uno spartito, sia esso formale o informale. Essa può
essere libera, cioè priva di qualsiasi regola, o su schema, cioè eseguita sulla base di regole aventi un
certo grado di determinazione. L'improvvisazione jazz è un tipico esempio di improvvisazione su
schema, in cui gli esecutori fissano, in modo esplicito o tacito, determinate regole strutturali.
Tipicamente, in un'improvvisazione jazz, gli esecutori scelgono un brano standard come punto di
partenza, e su questo brano elaborano sul momento variazioni melodiche o armoniche.

https://www.youtube.com/watch?v=rCO7b0_e8f8 (durata 6:42)

https://www.youtube.com/watch?v=KfQ5iNr4hfI (durata 5:20)

RAGTIME
Il ragtime proviene dalla musica afroamericana di fine Ottocento, come discendente diretto delle marce e dai
balli suonati dalle bande musicali nere. All'inizio del ventesimo secolo era ormai diventato ampiamente
popolare in America del Nord ed era ascoltato e ballato, suonato e scritto da gente di molte culture
differenti. Stile musicale prettamente americano, il ragtime può essere considerato una sintesi di sincope
africana e di musica classica europea, con particolare riferimento alle marce rese popolari da John Philip
Sousa.
Alcuni dei primi ragtime per piano sono intitolati "marcia" e i termini jig e rag attorno al 1895 erano
utilizzati in maniera intercambiabile. Il ragtime fu anche preceduto dal cakewalk, suo stretto parente. Nel
1895, l'artista nero Ernest Hogan pubblicò due dei più antichi rag stampati uno dei quali (All Coons Look
Alike to Me) alla fine vendette un milione di copie. Come disse il collega musicista nero Tom Fletcher,
Hogan fu "il primo a mettere su carta il genere di ritmo suonato da musicisti incapaci di leggere le note".
Mentre il successo della canzone contribuì a introdurre gli Stati Uniti ai ritmi del ragtime, il suo uso di
insulti razzisti contribuì a creare un certo numero di arie d'imitazione dispregiative, conosciuto come coon
song a causa del loro uso di immagini estremamente razziste e stereotipate dei neri. Durante i suoi ultimi
anni Hogan ammise di provare vergogna e un senso "di tradimento della razza" per la canzone esprimendo
però orgoglio per aver aiutato a portare il ragtime a di vasto pubblico.
La comparsa di un ragtime maturo è datata solitamente al 1897, anno in cui furono pubblicati parecchi
importanti rag. Nel 1899 fu pubblicata Maple Leaf Rag di Scott Joplin, che si rivelò un grande successo e
dimostrò maggior profondità e sofisticatezza rispetto ai primi ragtime. Il ragtime fu una delle influenze
principali sullo sviluppo iniziale del jazz (insieme al blues). Alcuni artisti, come Jelly Roll Morton, erano
presenti ed hanno suonato sia il ragtime che jazz durante il periodo in cui i due generi hanno convissuto. Il
jazz sorpassò di gran lunga il ragtime in popolarità all'inizio degli anni venti, anche se le
composizioni ragtime continuano ad essere scritte anche oggi e rinascite di interesse popolare per
il ragtime si sono presentate negli anni cinquanta e negli anni settanta.
Il momento magico del ragtime si verificò prima della disponibilità diffusa di strumenti per la registrazione
del suono, quindi come musica classica e diversamente dal jazz, il ragtime classico era ed è soprattutto una
tradizione scritta, distribuita attraverso gli spartiti piuttosto che attraverso le registrazioni. La musica
del ragtime inoltre è stata distribuita attraverso i rulli per piano automatico. Una tradizione popolare
di ragtime inoltre esisteva prima e durante il periodo del "ragtime classico" (definizione coniata dall'editore
di Scott Joplin, John Stillwell Stark), manifestandosi principalmente attraverso gruppi di chitarristi e i club
dove si suonavano il banjo ed il mandolino (che ebbero improvvisa popolarità all'inizio del XX secolo)

“The entertainer” - Scott Joplin

https://www.youtube.com/watch?v=fPmruHc4S9Q (durata 3:34)


Le Origini del Blues
Il blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere,
nelle regioni del sud degli Stati Uniti; è da considerarsi la manifestazione
profana di un sentimento, e di un dolore, che ha avuto un lungo, inesorabile
tracciato umano e civile, e ha ritrovato nella parola poetica prima, nel canto e
nell'accompagnamento in una seconda fase la sua ampia e angosciosa
possibilità di espressione. La data di nascita dell'incontro tra l'espressione
poetica e musicale va collocata verso il 1870, il che significa aspra denuncia
di una vasta comunità di neri che trova all'improvviso la forza e il coraggio di
esprimere la propria angoscia in un lamento di dolore, che si traduce talvolta
in un impetuoso inno di guerra, in un grido provocato dalla miseria, dal vuoto
che è inconsciamente alle proprie spalle.
Accadde dopo il XVIII secolo che alcuni negrieri, possessori di colonie sulle coste dell'Africa
avviarono il trasporto di neri da vendere nei territori dell'America dove era richiesta mano d'opera a
basso costo e questa era "offerta" dal mercato degli uomini di colore.

Si sviluppa così la grande migrazione forzata . Questo fenomeno non ha solo


carattere economico poiché nel momento in cui verso il 1776 apparvero sui giornali i primi annunzi
pubblicitari che offrivano schiavi il problema assunze anche sembianze politiche.
Pur essendo schiavi i neri insediati nel territorio della Louisiana godevano di libertà maggiore di quanto
non accadesse per coloro che erano giunti nei possedimenti inglesi e puritani. Questo spiega perché i
primi blues, nei loro modi di espressione nacquero a New Orleans e nei dintorni sulle rive del Missisipi
dove potevano continuare ad esprimere la loro spiritualità, le loro usanze e i loro costumi.

Nel canto blues comunque persiste ancora la tristezza e il dolore quotidiano che si tramuta in speranza
di miglioria e si esprime originariamente con canti accompagnati dal solo battito delle mani e non dalla
musica, conservando sempre il caratteristico aspetto di poesia capace di esprimere una condizione di
desolato rammarico e di aspra nostalgia.
I blues cantano argomenti più disparati che nascono proprio dalla situazione di schiavitù che è la base
dell'ispirazione.

“Me and my gin” - Bessie Smith

https://www.youtube.com/watch?v=l6BdDhrKKSo durata (2:53)

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