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SCHEDA SU DIANA LAURILLARD

Diana Laurillard.

“Insegnamento come scienza della progettazione, Costruire modelli pedagogici per


apprendere con le tecnologie”

Diana Laurillard insegna “Learning with Digital Technologies” al London


Knowledge lab. È stata direttore della e-learning Strategy Unit al Departement
and Skills for Education di Londra.

Si occupa di progettazione didattica come scienza e pensa che tutti i docenti


nella loro pratica quotidiana dovrebbero portare avanti la progettazione come
ricerca continua attraverso la produzione, documentazione, condivisione,
riflessione di quello che sperimentano e praticano. I docenti possono introdurre
trasformazioni nell’apprendimento affrontando progettualmente i processi di
cambiamento tecnologici e culturali che investono la società nel suo complesso.
L’obiettivo di una scienza della progettazione è di portare innovazione nelle
pratiche rendendo evidenti e comunicabili i principi della ricerca. Questa scienza
è comunque il risultato del lavoro collaborativo, che cerca di giungere ad una
conoscenza comune come bene della collettività.

Diana Laurillard è convinta che le tecnologie migliorino i processi di apprendimento e di insegnamento e


che i docenti che ne fanno uso siano in grado di promuovere l’innovazione didattica e di prevederla.
Comunque, l’insegnamento è continua ricerca in base alle pratiche.

Laurillard si occupa di vedere come gli insegnanti condividano le loro pratiche e di osservare come queste
siano in relazione al loro design didattico.

Individua le componenti del modello di progettazione in questi momenti:

• modello,
• contesto
• progetto,
• metodo,
• format di condivisione.

Centrali nel suo modello, che ha come obiettivo di costruire Pedagogical Patterns, sono TLA (Teaching
Learning Activities). Queste sono progettate situate, in riferimento agli studenti e al disegno del docente.

In questo quadro hanno anche rilevanza gli ambienti di apprendimento pianificati come spazi materiali e
concettuali di ideazione.
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Si rapporta alle correnti di apprendimento/insegnamento che hanno cercato di introdurre innovazioni
significative e che sono gli antefatti del processo riflessivo: comportamentismo, cognitivismo,
costruttivismo, apprendimento per concetti, apprendimento esperienziale, apprendimento collaborativo.

Diana Laurillard propone come idea di sperimentazione un modello chiamato Conversational Framework,
che comprende l’individuazione dei processi per fasi dell’apprendimento e il rintracciamento degli
strumenti didattici per dare supporto alle fasi.

Nel processo formativo entrano in gioco 4 elementi come componenti essenziali:

• il docente con le sue conoscenze, saperi, rappresentazioni;


• l’ambiente di apprendimento che il docente sceglie per la didattica;
• quello che gli alunni sanno in termini di competenze;
• le attività che gli studenti praticano e realizzano insieme.

Prendendo atto di questa dialettica di elementi che interagiscono il docente pianifica per migliorare la
progettazione didattica.

Nel Conversational Framework il docente come designer, che collabora con i colleghi e considera la
fenomenologia degli studenti, è posto al centro.

Diana Laudrillard considera i processi cognitivi coinvolti che favoriscono l’apprendimento:

• l’apprendimento per acquisizione,


• l’apprendimento attraverso ricerca,
• l’apprendimento tramite discussione,
• l’apprendimento attraverso la pratica,
• l’apprendimento attraverso la collaborazione.

Diana Laurillard è convinta che la progettazione didattica dovrebbe considerare sempre la dialettica tra
queste dimensioni:

1. discussione (tra insegnante e studenti),


2. adattamento (l’insegnante tiene conto delle rappresentazioni dello studente quando progetta e
dell’ambiente predisposto),
3. interazione (tra docente e studente nell’ambiente predisposto, il docente deve offrire supporti per
lo svolgimento di compiti e missioni),
4. riflessione (sui processi di insegnamento/apprendimento in vista del miglioramento).

La progettazione didattica per crescere e migliorare il processo di apprendimento, da un lato deve rimanere
integrata con i media e le tecnologie, dall’altro deve essere condivisa con gli altri docenti e con tutti quelli
che sono coinvolti nel processo.

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