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L.T.E.

3ACH Cristiano Patera

Preparazioni di soluzioni
Le soluzioni adoperate nell’analisi volumetrica possono essere preparate a
concentrazione esattamente nota o a concentrazione approssimata da controllarsi
successivamente.

a) Soluzioni a concentrazione nota

Esistono alcuni composti chimici che possiedono caratteristiche tali da


consentire la preparazione di soluzioni a concentrazione esattamente nota
semplicemente sciogliendone una quantità pesata n un volume noto.

Una sostanza che offre questa possibilità prende il nome di sostanza madre o
standard primario.

I composti chimici per rientrare nella categoria degli standard primari devono
avere le seguenti caratteristiche :

1) Devon essere ottenibili allo stato puro o facilmente purificabili (il


massimo consentito di impurezze è 0,01 %). L’umidità è l’unica
impurezza consentita, a patto che possa essere eliminata in stufa elettrica
a 105-110 °C. Gli standard primari devono essere inalterabili a tale
temperatura.
2) Devono rimanere inalterabili all’aria e quindi non essere igroscopici,
deliquescenti o carbonatabili.
3) Non devono reagire con il solvente, nella maggior parte dei casi acqua, o
con le sostanze normalmente n esso presenti come CO2, ossigeno,
sostanze organiche.
4) Devono rispettare tutti i requisiti generali dell’analisi volumetrica ( vedi
allegato 1- Analisi volumetrica).
5) Devono possedere un peso equivalente elevato per ridurre al minimo
l’errore di pesata

La normalità di una soluzione di una sostanza madre si calcola facilmente


conoscendo la reazione con cui agisce, il peso prelevato ed il volume in cui è
stata sciolta.

b) Preparazione di soluzione a concentrazione approssimata

Una sostanza che non abbia le caratteristiche sopra elencate non può dare luogo
ad una soluzione a concentrazione nota ma solo approssimata, che deve essere
successivamente controllata.
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In tali casi si scioglie in un volume all’incirca pari a quello previsto, una quantità
di sostanza leggermente superiore a quella richiesta dal calcolo stechiometrico,
in modo da tenere conto sa della sua eventuale instabilità, sia della eventuale
reazione con il solvente o con sostanze ivi sciolte. A meno di casi molto
particolari, si usano sempre reagenti puri per analisi.

Se il reattivo da cui si parte è solido o liquido le modalità di preparazione delle


soluzioni cambiano leggermente.

Per un solido, la quantità richiesta, pesata su bilancia, si scioglie nel volume di


acqua distillata e il controllo della concentrazione della soluzione si esegue o
subito dopo la sua preparazione o dopo un certo tempo, secondo se tale soluzione
si debba o meno stabilizzare nel tempo.

Per i liquidi o i reattivi in soluzione (la maggior parte di acidi minerali), si calcola
la concentrazione della soluzione di partenza dai dati di %m/m e densità.

Conoscendo la concentrazione della soluzione che si vuole preparare, si calcola


la quantità di acqua che si deve mescolare con il reagente. Si preleva l’acqua in
un cilindro adatto e ad essa si aggiunge il reattivo a sua volta prelevato per pesata
o con un altro cilindro.

Si agita con una bacchetta di vetro fino a completa solubilizzazione e si travasa


in un contenitore in vetro scuro (vedi immagine sotto)

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