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MISCUGLI E TECNICHE DI SEPARAZIONE

Classe 1^A Grafico


Questo documento solo una presentazione e non deve ritenersi completo se non accompagnato dalla lezione in classe. Prof. Zarini Marta

CLASSIFICAZIONE DEI MISCUGLI


La maggior parte dei corpi che ci circondano sono formati da un insieme di due o pi sostanze, questi sistemi prendono il nome di miscugli. Nello studio della materia utile distinguere i miscugli in miscugli omogenei e miscugli eterogenei. La domanda che utile porsi per poter distinguere fra i due tipi di miscugli : QUANTE FASI SI POSSONO OSSERVARE?

MISCUGLI ETEROGENEI

MISCUGLI ETEROGENEI
Il sistema acqua olio rappresenta un miscuglio eterogeneo a due fasi, quella acquosa sotto e quella oleosa sopra. Olio e acqua sono due liquidi non miscibili fra loro. Anche il latte un miscuglio eterogeneo: la fase grassa dispersa sottoforma di piccolissime gocce nella fase acquosa nella quale non miscibile. Il grasso cos uniformemente disperso nel sistema che si pu vedere solo al microscopio. Entrambi i sistemi sono esempi di EMULSIONI I componenti sono liquidi non miscibili fra loro

MISCUGLI ETEROGENEI
Un altro esempio di miscuglio eterogeneo il sistema acqua sabbia: distinguiamo una fase acquosa e una fase solida che nel tempo si deposita sul fondo del recipiente. E un esempio di SOSPENSIONE Il componente solido disperso in un liquido nel quale non si scioglie, il solido non solubile nella fase liquida (es. succo di frutta, spremute, sangue)

MISCUGLI ETEROGENEI
Possiamo affermare che: 1. Nei miscugli eterogenei i componenti mantengono le proprie caratteristiche e ci permette di individuarli , a occhio nudo o al microscopio, anche se sono ben mescolati. 2. Le propriet del sistema possono risultare diverse nelle diverse parti del miscuglio. 3. I componenti possono essere mescolati nelle pi diverse quantit e proporzioni. 4. I componenti possono essere separati mantenendo immutate le loro propriet

MISCUGLI OMOGENEI
VINO ACQUA DI RETE

MISCUGLI OMOGENEI
1. Nei miscugli omogenei i componenti sono mescolati fra loro in modo cos profondo che non sono pi distinguibili, nemmeno con laiuto del microscopio. Si osserva una sola fase. 2. Le propriet di un miscuglio omogeneo sono le stesse in qualunque suo punto 3. I componenti possono essere mescolati in moltissime proporzioni, con qualche limitazione (vedere solubilit) 4. I componenti possono essere separati se si cambia il loro stato di aggregazione o se si sfrutta la loro diversa solubilit.

LE SOLUZIONI
I miscugli omogenei liquidi sono chiamati SOLUZIONI Sono sistemi molto diffusi: lacqua minerale, lacqua del rubinetto, la candeggina per il bucato, laceto, lalcol denaturato.. Il componente della soluzione presente in maggior quantit detto SOLVENTE. Gli altri componenti della soluzione sono i SOLUTI che possono essere in uno qualunque dei tre stati di aggregazione.

SOLUZIONI

COCA COLA E una soluzione acquosa in cui sono presenti SOLUTI : Solidi ( zucchero, caffeina, caramello) Liquidi (acido ortofosforico) Gassosi (anidride carbonica) Il SOLVENTE lacqua.

LE SOLUZIONI
Altri esempi di miscugli omogenei sono: laria, le leghe metalliche, acqua e sale, acqua e alcol etilico, le bibite, Prendendo in considerazione le soluzioni liquide, possiamo chiederci : C un limite alla quantit di soluto che possiamo sciogliere in un dato solvente? Se mettiamo in continuazione zucchero in una tazza di t riusciremo a scioglierlo completamente? Ad un certo punto lo zucchero non si scioglie pi e resta sul fondo della soluzione. In questa situazione si ha una SOLUZIONE SATURA e il soluto che non si sciolto detto corpo di fondo.

LE SOLUZIONI
Quando ad una certa temperatura, la quantit di soluto disciolto nel solvente la massima possibile, la soluzione ottenuta satura Questa quantit viene espressa con una grandezza intensiva chiamata SOLUBILITA Unit di misura: g soluto/100 g di solvente In genere la solubilit dei soluti solidi aumenta con la temperatura, quella dei soluti gassosi diminuisce allaumentare della temperatura.

TECNICHE DI SEPARAZIONE
Per separare un miscuglio, omogeneo o eterogeneo, nei suoi componenti possibile utilizzare metodi fisici e chimici. La tecnica scelta non deve modificare la natura delle sostanze che costituiscono il miscuglio.

TECNICHE DI SEPARAZIONE
FILTRAZIONE Consiste nella separazione delle due fasi liquida e solida, di una sospensione,attraverso un FILTRO che trattiene le parti solide e lascia passare il liquido. Oltre alla gravit, si sfruttano la porosit della carta e la diversa dimensione delle particelle. Viene utilizzata quando la fase solida in quantit limitata e la si vuole recuperare. Funzionano da filtro per lo smog le mascherine di garza. Le maschere antigas hanno invece filtri speciali (filtri attivi)

TECNICHE DI SEPARAZIONE
DECANTAZIONE La sospensione viene lasciata a riposo e per effetto della forza di gravit la fase solida, che presenta maggiore densit, si deposita lentamente sul fondo del recipiente Viene utilizzata quando la massa in sospensione in quantit elevate e non da recuperare Esempio: viene utilizzata nella depurazione dellacqua per separarla dai fanghi (vasche di decantazione)

TECNICHE DI SEPARAZIONE
CENTRIFUGAZIONE si utilizza per la separazione di sospensioni con particelle solide molto fini e con un peso specifico diverso da quello del liquido e per separare due liquidi immiscibili. Con la centrifugazione si ottiene lo stesso effetto della decantazione e della stratificazione, ma in un tempo pi breve. La forza centrifuga ha una accelerazione superiore a quella della forza di gravit. Esempi: a livello industriale viene usata per separare lolio extravergine di oliva dalla parte acquosa e per ottenere la panna dal latte, nellanalisi del sangue per separare il plasma dai globuli bianchi, rossi e dalle piastrine.

TECNICHE DI SEPARAZIONE
CROMATOGRAFIA SU CARTA Permette di separare i miscugli omogenei (soluzioni) costituiti da molti componenti. Sfrutta la diversa capacit di adesione a una superficie solida (fase stazionaria, es. la carta) quando i componenti sono trascinati da un liquido (fase mobile o eluente). Leluente risale per capillarit nella carta e trascina i componenti della miscela con velocit diverse, separandoli.

TECNICHE DI SEPARAZIONE

TECNICHE DI SEPARAZIONE
DISTILLAZIONE Con questa tecnica si possono separare i componenti di una soluzione di due o pi liquidi sfruttando le loro differenti temperature di ebollizione. Il processo consiste di due fasi: 1. Il riscaldamento del miscuglio fino allebollizione. Il componente pi volatile (con la temperatura di ebollizione pi bassa) passa allo stato di vapore in quantit maggiore allontanandosi dal miscuglio. 2. Il vapore viene convogliato nel refrigerante dove raffreddandosi, condensa e viene raccolto goccia a goccia come distillato.

TECNICHE DI SEPARAZIONE
Quando due liquidi hanno Teb vicine ( la differenza di temperatura minore di 20C) non possibile ottenere una separazione completa delle due sostanze. In alternativa alla distillazione semplice descritta in figura, per ottenere una migliore separazione si pu utilizzare la distillazione frazionata. La distillazione pu servire anche per separare i componenti di una soluzione come acqua e sale. Lacqua ottenuta particolarmente pura ed chiamata distillata. Esempi: distillazione dellalcol etilico, preparazione dellacqua distillata, raffinazione del petrolio

TECNICHE DI SEPARAZIONE
ESTRAZIONE Questa tecnica viene utilizzata per i miscugli sia omogenei che eterogenei e sfrutta la diversa solubilit dei componenti del miscuglio rispetto ad un altro solvente. Il miscuglio viene mescolato con un liquido (solvente) che riesce a sciogliere soltanto il componente che si vuole separare. Esempi. La preparazione del caff: lacqua calda attraversa il filtro colmo di caff macinato, trascinando con s le sostanze in essa solubili e separandole dal resto del caff che rimane nel filtro. Preparazione del te deteinato e del caff decaffeinato, cottura delle verdure in acqua.

TECNICHE DI SEPARAZIONE
CRISTALLIZZAZIONE Permette di separare sotto forma cristallina un solido (soluto) da una sua soluzione resa satura per evaporazione del solvente. I cristalli che si formano sono tanto pi grandi quanto pi lenta levaporazione del solvente In natura la cristallizzazione avviene nelle saline.

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