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All content following this page was uploaded by Filomena de Silva on 18 July 2017.
Sommario
La nota valuta la risposta dinamica di un’antica cava di tufo a Napoli. A tal fine sono state condotte analisi
dinamiche lineari su due modelli numerici tridimensionali realizzati con i programmi commerciali Flac3D e
MIDAS. Le funzioni di amplificazione ottenute prima e dopo lo scavo sono confrontate con i risultati dell’analisi
modale per valutare limiti e vantaggi di entrambi i metodi di identificazione dinamica per sistemi complessi.
1. Introduzione
Il Cimitero delle Fontanelle è ubicato in un'antica cava di Tufo Giallo Napoletano collocata all'interno
di una collina nel quartiere “Sanità” di Napoli (Fig. 1a), appena fuori dalla cinta greco–romana. Esso
ha una forma in pianta (Fig. 1b) rettangolare allungata in direzione nord-sud ed è costituita da tre
navate: due principali, chiamate “degli appestati” e “dei preti”, ed una, chiamata “dei Pezzentelli” ,più
corta e inclinata rispetto alle prime di circa 45°. L’incrocio tra le navate longitudinali e trasversali dà
luogo a nove pilastri isolati (da P1 a P9 in Fig. 1b), rastremati verso il basso. Per rilevare la complessa
geometria della cava è stata applicata la tecnica di rilievo laser scanner (Fotografia 3 in Figura 1,
Scotto di Santolo et al., 2016), mentre la geometria sepolta è stata ricostruita sulla base dei risultati di
tomografie geoelettriche (ERT) e rilievi georadar (GPR) (Scotto di Santolo et al., 2015; Evangelista et
al., 2016) e dei sondaggi geognostici (Amato, 2000), localizzati in Figura 2. Per la caratterizzazione in
campo lineare dei materiali, sono state eseguite prove MASW e rapporti spettrali (HVSR) di
registrazioni di rumore ambientale. La parte sommitale della collina, invece, non è mai stata
direttamente investigata; tuttavia, guardando il fronte esposto, si evince la presenza di uno strato
pozzolana di spessore variabile fino a circa 20m, situazione ricorrente nel napoletano.
scanner portatile e integrato con la topografia della collina (Scotto di Santolo et al., 2016).
A
N
a) b)
MASW
P7 ERT-GPR
Sondaggio
Appestati
HVSR
Pretii
P6 Cono Ottico
P3
P5
A
P3 1
P5
ingresso P8 N
A 2-Pilastro 4
P9 0m 10m
P2 Ingresso
3 Pozzolana
c)
P1 2
1 P4 p.c.attuale
(71m)
P8 P1 P2 P3 P7
p.c.originario Riempimento superiore
P8 N (62m) Riempimento inferiore
Fig2. Modello 3D del cimitero delle Fontanelle realizzato con il programma Midas (a) e Flac3D (b).
Coerentemente con la ricostruzione della geometria sepolta (Fig.1), è stato assunto materiale tufo TNG
dalla base dei pilastri fino a 9 m di profondità dall’attuale piano campagna, e materiale di riempimento
per il deposito risultante dall’accumulo dei detriti tra i pilastri (Fig. 2). Ai fini della sola identificazione
dinamica del sito, per i materiali è stato assunto comportamento elastico lineare. In Tabella 1 si riporta
il peso dell’unità di volume, n, il modulo di compressione volumetrica, K e il modulo di taglio a basse
deformazioni, G0. I pesi dell’unità di volume e i parametri elastici della sola pozzolana sono stati
desunti da litotipi analoghi, mentre le rigidezze sono state ricavate da prove MASW per il tufo e
HVSR per il riempimento. In particolare il riempimento è stato distinto in due strati, superiore Dsup e
inferiore Dinf, sulla base dei risultati di analisi dinamiche 1D e 3D (Scotto di Santolo et al., 2017).
Tab 1. Caratteristiche fisiche e parametri meccanici dei materiali.
Materiali ztetto zletto n K G
M m kN/m3 MPa MPa
PS variabile 22 15 281 129
TGN 22 -9 14 717 607
Dsup 0 -4 13 186 53
Dinf -4 -9 13 708 202
TGN (Bedrock) -9 -12 14 / 913
Ognuno dei modelli è stato sollecitato dal segnale white-noise, dotato di bassa ampiezza e spettro di
Fourier sufficientemente piatto nell'intervallo di frequenze in cui è contenuta la risposta dinamica del
sito. L'input è applicato come storia temporale di tensioni tangenziali nel modello Flac e accelerazioni
nel Midas. Per approfondire l'effetto dello scavo sul comportamento dinamico, tutte le analisi state
eseguite sulla collina piena e cava, applicando l'input separatamente nelle due direzioni NS e EO.
dell'accelerazione lungo le verticali d'asse di ciascun pilastro. Esse sono state ottenute dal rapporto tra
le trasformate di Fourier al piano campagna e al bedrock, smussate calcolando la media mobile su
dieci valori. I risultati sono riportati per brevità in Figura 4 solo per la direzione est-ovest. I grafici
sono ordinati secondo la disposizione dei pilastri insieme alla stratigrafia d'asse. Il primo picco
rilevante di ogni funzione è identificato attraverso un indicatore circolare.
PIENO
N N N
VUOTO
N
N N
u/umax
1 u/umax
u/umax 1
0 1
-1
-1
PIENO
N N
N
VUOTO
N
N N
u/umax u/umax
u/umax 1 1
1
-1 0
0
Fig 3. Deformate modali della collina prima (a-c) e dopo (b-d) lo scavo in direzione EO (a-b) e NS (c-d).
In generale, le amplificazioni sono sempre più alte laddove lo strato di pozzolana è più spesso (P3-P4).
A prescindere dal modello di calcolo e dalla direzione della sollecitazione, i risultati sono analoghi per
i pilastri della zona-Sud (P1-P2-P8-P9), mentre c’è una netta distinzione nella risposta dinamica della
zona-Nord (P3-P6-P7) e del pilastro P4. Nella zona Nord, infatti, le massime amplificazioni in
direzione EO avvengono a frequenze più alte (Figura 4) rispetto agli altri pilastri. I modelli Flac (linee
nere) rivelano la stessa tendenza dei modelli Midas (linee rosse) in direzione EO, mentre in direzione
NS i picchi significativi si manifestano intorno alle stesse frequenze, a prescindere dalla collocazione
del pilastro. Il comportamento del pilastro P4 è analogo a quello della zona Sud in direzione EO, ma
risulta singolare in direzione NS, laddove la geometria della collina è più irregolare.
I due software restituiscono forme analoghe delle funzioni di amplificazione sia nel caso pieno (linea
continua) che cavo (linea tratteggiata), i cui picchi subiscono riduzioni in ampiezza e frequenza (cfr.
cerchi pieni e cerchi vuoti) per effetto dello scavo. La risposta dei modelli Flac appare più rigida,
tuttavia le differenze diventano minime alle basse frequenze (zona Sud in direzione EO).
Le funzioni di amplificazione ottenute dai modelli Midas sono inoltre confrontate con i risultati
dell'analisi modale in Figura 5. Sia nel caso pieno che nel caso cavo, i picchi delle funzioni di
amplificazione corrispondono alle frequenze dei modi di vibrare del sistema. In particolare nella zona
Nord (P3-P5-P6-P7) prevale sempre il secondo modo di vibrare, mentre nella zona Sud le massime
amplificazioni corrispondono al primo modo in direzione EO e ai modi superiori in direzione NS. La
prevalenza locale dei modi di vibrare trova riscontro nelle deformate riportate in Figura 3, in cui, ad
esempio, gli spostamenti del primo modo sono massimi nella zona Sud e nulli a Nord. L'andamento
caotico delle funzioni di amplificazione riportate in Fig. 5 conferma la presenza di altri modi di vibrare
tra 3Hz e 7Hz, caratterizzati da bassa massa partecipante.
10 10
P6 P7 Pozzolana
8 8
6 6
A (g/Hz)
A (g/Hz)
Tufo Giallo
4 4 Napoletano
10m
2 2
0 0
0m
10 0 2 4 6 8 10 0
10 2 4 6 8 10
f (Hz) P5 f (Hz)
P3 Flac_Pieno
8 8
Flac_Vuoto
6 6 Midas_Pieno
A (g/Hz)
A (g/Hz)
Midas_Vuoto
4 4
2 2 Nord
0 0
10 0 2 4 6 8 10 0
10 2 4 6 8 10
f (Hz) P9 f (Hz) P2
8 8
6 6
A (g/Hz)
A (g/Hz)
4 4
2 2
0 0
0 2 4 6 8 10
10 0 2 4 6 8 10
f (Hz) f (Hz) P1 P4
8 8
6 6
A (g/Hz)
A (g/Hz)
4 4
2 2
0 0
10 0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
f (Hz) P8 f (Hz)
8
6
A (g/Hz)
0
0 2 4 6 8 10
f (Hz)
Fig 4. Funzioni di amplificazione dell’accelerazione in direzione EO: confronti tra i risultati Flac e Midas prima
e dopo lo scavo.
4. Conclusioni
La nota discute l'identificazione dinamica della collina delle Fontanelle a Napoli, prima e dopo lo
scavo della cava che ospita il cimitero omonimo. Sono riportate le funzioni di amplificazione
2modo
2modo
3modo
3modo
P1 P1
1modo
4modo
1modo
Pieno Pieno
P2 P2
8 P3
EO 8 NS
P3
P4 P4
P5
A (g/Hz)
A (g/Hz)
6 6 P5
P6 P6
P7 P7
4 P8 4
P8
P9 P9
2 2
0 0
10 0 2 4 6 8 10 10 0 2 4 6 8 10
2modo
2modo
P1
3modo
3modo
P1
1modo
1modo
P2 f (Hz) Vuoto f (Hz) Vuoto
P2
8 P3 EO 8 NS
P3
P4
P4
P5
P5
A (g/Hz)
A (g/Hz)
6 P6 6
P7 P6
P8 P7
4 P9 4 P8
P9
2 2
0 0
0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
f (Hz) f (Hz)
Fig 5. Confronto tra le funzioni di amplificazione e i risultati dell’analisi modale effettuata sul modello Midas.
Alla complessità della geometria della collina risulta associata una risposta dinamica altrettanto
complessa, in cui le frequenze corrispondenti alle massime amplificazioni variano a seconda della
verticale di controllo considerata, evidenziando l’importanza di analisi 3D soprattutto in presenza di
sovrastrutture. I confronti con l'analisi modale hanno evidenziato che tale variabilità dipende da quanto
le singole zone sono coinvolte nelle deformate modali complessive della cava. In questo senso, da un
lato l'analisi modale si è rivelata uno strumento utile nella comprensione del comportamento dinamico
globale del sistema, dall'altro non è in grado di quantificare i rilevanti effetti locali che caratterizzano
sistemi così complessi.
Bibliografia
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Scotto di Santolo A., Danzi M., de Silva F., Ebrahimpour B., Evangelista L., Pepe F., (2017). "L’importanza
dell’uso integrato di indagini e modellazione numerica 3D nella conservazione e tutela di cavità storiche". Atti
del XXVI Convegno Nazionale di Geotecnica L'ingegneria geotecnica nella conservazione e tutela del
patrimonio costruito Roma 20 - 22 Giugno 2017.