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ANALISI DI IDENTIFICAZIONE DINAMICA DI CAVITÀ STORICHE

Conference Paper · January 2017

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4 authors, including:

Filomena de Silva Massimo Ramondini


University of Naples Federico II University of Naples Federico II
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Anna Scotto di Santolo


Università Telematica Pegaso
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Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2017- IARG 2017
Matera, 5-7 Luglio 2017

ANALISI DI IDENTIFICAZIONE DINAMICA DI CAVITÀ STORICHE


Filomena de Silva
Università telematica Pegaso
filomena.desilva@unina.it
Antonio Acconcia
Università degli studi di Napoli Federico II
anto.acconcia@hotmail.it
Massimo Ramondini
Università degli studi di Napoli Federico II
massimo.ramondini@unina.it
Anna Scotto di Santolo
Università telematica Pegaso
anna.scottodisantolo@unipegaso.it

Sommario
La nota valuta la risposta dinamica di un’antica cava di tufo a Napoli. A tal fine sono state condotte analisi
dinamiche lineari su due modelli numerici tridimensionali realizzati con i programmi commerciali Flac3D e
MIDAS. Le funzioni di amplificazione ottenute prima e dopo lo scavo sono confrontate con i risultati dell’analisi
modale per valutare limiti e vantaggi di entrambi i metodi di identificazione dinamica per sistemi complessi.

1. Introduzione
Il Cimitero delle Fontanelle è ubicato in un'antica cava di Tufo Giallo Napoletano collocata all'interno
di una collina nel quartiere “Sanità” di Napoli (Fig. 1a), appena fuori dalla cinta greco–romana. Esso
ha una forma in pianta (Fig. 1b) rettangolare allungata in direzione nord-sud ed è costituita da tre
navate: due principali, chiamate “degli appestati” e “dei preti”, ed una, chiamata “dei Pezzentelli” ,più
corta e inclinata rispetto alle prime di circa 45°. L’incrocio tra le navate longitudinali e trasversali dà
luogo a nove pilastri isolati (da P1 a P9 in Fig. 1b), rastremati verso il basso. Per rilevare la complessa
geometria della cava è stata applicata la tecnica di rilievo laser scanner (Fotografia 3 in Figura 1,
Scotto di Santolo et al., 2016), mentre la geometria sepolta è stata ricostruita sulla base dei risultati di
tomografie geoelettriche (ERT) e rilievi georadar (GPR) (Scotto di Santolo et al., 2015; Evangelista et
al., 2016) e dei sondaggi geognostici (Amato, 2000), localizzati in Figura 2. Per la caratterizzazione in
campo lineare dei materiali, sono state eseguite prove MASW e rapporti spettrali (HVSR) di
registrazioni di rumore ambientale. La parte sommitale della collina, invece, non è mai stata
direttamente investigata; tuttavia, guardando il fronte esposto, si evince la presenza di uno strato
pozzolana di spessore variabile fino a circa 20m, situazione ricorrente nel napoletano.

2. Modelli di calcolo e analisi effettuate


La risposta statica e dinamica del cimitero delle Fontanelle è stata analizzata attraverso i modelli
tridimensionali riportati in Figura 2, realizzati con il programma Midas (Midas 2016, a) e Flac 3D
(Itasca, 2015, b). La forma della collina e degli ambienti di cava è stata riprodotta in dettaglio,
compatibilmente con le prestazioni dei software di calcolo, grazie al rilievo eseguito con un laser

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scanner portatile e integrato con la topografia della collina (Scotto di Santolo et al., 2016).
A
N
a) b)
MASW
P7 ERT-GPR
Sondaggio

Appestati
HVSR

Pretii
P6 Cono Ottico

P3
P5
A

GPR Cimitero 1-Navata degli Appestati


Chiesa ERT
delle Fontanelle P9
P7 P2
Maria S.S. Carmine
Sondaggio 3
HVSR
P6 Cono Ottico 2
P1
P4

P3 1
P5
ingresso P8 N

A 2-Pilastro 4
P9 0m 10m
P2 Ingresso
3 Pozzolana
c)

P1 2
1 P4 p.c.attuale
(71m)
P8 P1 P2 P3 P7
p.c.originario Riempimento superiore
P8 N (62m) Riempimento inferiore

A 0m 10m Tufo Giallo Napoletano


Ingresso
3-Rilievo laser scanner di P4

Fig1. Collina delle Fontanelle


10m 0m
(a); pianta (b), sezione AA (c) e dettagli dell’interno della cavità.
Il modello Midas è fisso alla base e dotato di smorzatori viscosi ai lati (quiet boundaries in Figura 3)
che riducono le riflessioni delle onde all'interno del modello (Lysmer e Kulemayer,1969). Alla parte
ipogea e al lato Nord del modello Flac sono state applicate barriere laterali che simulano la
propagazione monodimensionale in condizioni di campo libero (free field in Figura 3), mentre la base
è dotata di smorzatori viscosi.
La sequenza dei depositi prevede per entrambi i modelli:
 Pozzolana in copertura, di spessore variabile in funzione della geometria del piano campagna, PS;
 Tufo giallo napoletano, TGN;
 Materiale di riempimento, D, dall’antico piano di calpestio posto a -9m dall’attuale.

Fig2. Modello 3D del cimitero delle Fontanelle realizzato con il programma Midas (a) e Flac3D (b).

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Coerentemente con la ricostruzione della geometria sepolta (Fig.1), è stato assunto materiale tufo TNG
dalla base dei pilastri fino a 9 m di profondità dall’attuale piano campagna, e materiale di riempimento
per il deposito risultante dall’accumulo dei detriti tra i pilastri (Fig. 2). Ai fini della sola identificazione
dinamica del sito, per i materiali è stato assunto comportamento elastico lineare. In Tabella 1 si riporta
il peso dell’unità di volume, n, il modulo di compressione volumetrica, K e il modulo di taglio a basse
deformazioni, G0. I pesi dell’unità di volume e i parametri elastici della sola pozzolana sono stati
desunti da litotipi analoghi, mentre le rigidezze sono state ricavate da prove MASW per il tufo e
HVSR per il riempimento. In particolare il riempimento è stato distinto in due strati, superiore Dsup e
inferiore Dinf, sulla base dei risultati di analisi dinamiche 1D e 3D (Scotto di Santolo et al., 2017).
Tab 1. Caratteristiche fisiche e parametri meccanici dei materiali.
Materiali ztetto zletto n K G
M m kN/m3 MPa MPa
PS variabile 22 15 281 129
TGN 22 -9 14 717 607
Dsup 0 -4 13 186 53
Dinf -4 -9 13 708 202
TGN (Bedrock) -9 -12 14 / 913

Ognuno dei modelli è stato sollecitato dal segnale white-noise, dotato di bassa ampiezza e spettro di
Fourier sufficientemente piatto nell'intervallo di frequenze in cui è contenuta la risposta dinamica del
sito. L'input è applicato come storia temporale di tensioni tangenziali nel modello Flac e accelerazioni
nel Midas. Per approfondire l'effetto dello scavo sul comportamento dinamico, tutte le analisi state
eseguite sulla collina piena e cava, applicando l'input separatamente nelle due direzioni NS e EO.

3. Confronto tra i risultati

3.1 Analisi modale


Allo scopo di indirizzare l'interpretazione dei risultati delle analisi dinamiche lineari, sui modelli
Midas (pieno e vuoto) è stata eseguita un'analisi modale. I risultati relativi ai primi tre modi,
caratterizzati da rilevante massa partecipante, sono riportati in Tabella 2 e le deformate associate in
Figura 3. La risposta dinamica della collina è massima tra 3Hz e 7Hz. Per la complessità della
geometria, esistono numerosi altri modi nello stesso intervallo di frequenza, caratterizzati da massa
partecipante bassa (2%-3%), talvolta accoppiati nelle due direzioni.
Dopo lo scavo le frequenze dominanti si riducono lievemente e le masse partecipanti si concentrano al
primo modo. Ne segue che, nella collina cava, le zone interessate dalle deformazioni di primo modo
aumentano e quelle affette dai modi superiori si riducono (cfr. Figura 3a-b e Figura 3c-d).
Tab 2.Risultati dell’analisi modale.
PIENO VUOTO
Modo Frequenza Massa Partecipante Frequenza Massa Partecipante
(Hz) (%) (Hz) (%)
EO NS EO NS
1EO 3.00 22.65 0.11 2.77 28.60 1.60
2 EO 4.27 14.57 0.80 3.94 9.69 0.17
3 EO 6.51 5.22 0.01 4.87 5.22 0.01
1 NS 2.92 0.38 22.77 2.81 0.86 28.06
2 NS 4.42 0.10 13.72 4.18 0.27 10.46
3 NS 7.03 0.01 5.17 6.83 0.04 3.80

3.1 Risultati delle analisi dinamiche lineari


Per ogni analisi effettuata sulle coppie di modelli sono state calcolate le funzioni di amplificazione

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dell'accelerazione lungo le verticali d'asse di ciascun pilastro. Esse sono state ottenute dal rapporto tra
le trasformate di Fourier al piano campagna e al bedrock, smussate calcolando la media mobile su
dieci valori. I risultati sono riportati per brevità in Figura 4 solo per la direzione est-ovest. I grafici
sono ordinati secondo la disposizione dei pilastri insieme alla stratigrafia d'asse. Il primo picco
rilevante di ogni funzione è identificato attraverso un indicatore circolare.

1 modo 2 modo 3 modo


EO EO EO a)

PIENO

N N N

u/umax u/umax u/umax


1 1 1
0 -1 0 b)

VUOTO
N
N N

u/umax
1 u/umax
u/umax 1
0 1
-1
-1

1 modo 2 modo 3 modo


NS NS NS
c)

PIENO

N N
N

u/umax u/umax u/umax


1 1 0 d)
0 -1 -1

VUOTO

N
N N
u/umax u/umax
u/umax 1 1
1
-1 0
0

Fig 3. Deformate modali della collina prima (a-c) e dopo (b-d) lo scavo in direzione EO (a-b) e NS (c-d).
In generale, le amplificazioni sono sempre più alte laddove lo strato di pozzolana è più spesso (P3-P4).
A prescindere dal modello di calcolo e dalla direzione della sollecitazione, i risultati sono analoghi per
i pilastri della zona-Sud (P1-P2-P8-P9), mentre c’è una netta distinzione nella risposta dinamica della
zona-Nord (P3-P6-P7) e del pilastro P4. Nella zona Nord, infatti, le massime amplificazioni in
direzione EO avvengono a frequenze più alte (Figura 4) rispetto agli altri pilastri. I modelli Flac (linee
nere) rivelano la stessa tendenza dei modelli Midas (linee rosse) in direzione EO, mentre in direzione
NS i picchi significativi si manifestano intorno alle stesse frequenze, a prescindere dalla collocazione
del pilastro. Il comportamento del pilastro P4 è analogo a quello della zona Sud in direzione EO, ma
risulta singolare in direzione NS, laddove la geometria della collina è più irregolare.
I due software restituiscono forme analoghe delle funzioni di amplificazione sia nel caso pieno (linea
continua) che cavo (linea tratteggiata), i cui picchi subiscono riduzioni in ampiezza e frequenza (cfr.
cerchi pieni e cerchi vuoti) per effetto dello scavo. La risposta dei modelli Flac appare più rigida,
tuttavia le differenze diventano minime alle basse frequenze (zona Sud in direzione EO).
Le funzioni di amplificazione ottenute dai modelli Midas sono inoltre confrontate con i risultati
dell'analisi modale in Figura 5. Sia nel caso pieno che nel caso cavo, i picchi delle funzioni di

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amplificazione corrispondono alle frequenze dei modi di vibrare del sistema. In particolare nella zona
Nord (P3-P5-P6-P7) prevale sempre il secondo modo di vibrare, mentre nella zona Sud le massime
amplificazioni corrispondono al primo modo in direzione EO e ai modi superiori in direzione NS. La
prevalenza locale dei modi di vibrare trova riscontro nelle deformate riportate in Figura 3, in cui, ad
esempio, gli spostamenti del primo modo sono massimi nella zona Sud e nulli a Nord. L'andamento
caotico delle funzioni di amplificazione riportate in Fig. 5 conferma la presenza di altri modi di vibrare
tra 3Hz e 7Hz, caratterizzati da bassa massa partecipante.
10 10
P6 P7 Pozzolana
8 8

6 6
A (g/Hz)

A (g/Hz)
Tufo Giallo
4 4 Napoletano
10m
2 2

0 0
0m
10 0 2 4 6 8 10 0
10 2 4 6 8 10
f (Hz) P5 f (Hz)
P3 Flac_Pieno
8 8
Flac_Vuoto
6 6 Midas_Pieno
A (g/Hz)

A (g/Hz)

Midas_Vuoto
4 4

2 2 Nord

0 0
10 0 2 4 6 8 10 0
10 2 4 6 8 10
f (Hz) P9 f (Hz) P2
8 8

6 6
A (g/Hz)

A (g/Hz)

4 4

2 2

0 0
0 2 4 6 8 10
10 0 2 4 6 8 10
f (Hz) f (Hz) P1 P4
8 8

6 6
A (g/Hz)

A (g/Hz)

4 4

2 2

0 0
10 0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
f (Hz) P8 f (Hz)
8

6
A (g/Hz)

0
0 2 4 6 8 10
f (Hz)

Fig 4. Funzioni di amplificazione dell’accelerazione in direzione EO: confronti tra i risultati Flac e Midas prima
e dopo lo scavo.

4. Conclusioni
La nota discute l'identificazione dinamica della collina delle Fontanelle a Napoli, prima e dopo lo
scavo della cava che ospita il cimitero omonimo. Sono riportate le funzioni di amplificazione

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dell'accelerazione ottenute da analisi dinamiche lineari su modelli tridimensionali realizzati con i


programmi di calcolo Midas e Flac. I risultati sono confrontati con le frequenze dominanti ottenute da
un'analisi modale eseguita sui modelli Midas.
10 10

2modo
2modo

3modo
3modo
P1 P1

1modo

4modo
1modo
Pieno Pieno
P2 P2
8 P3
EO 8 NS
P3
P4 P4
P5
A (g/Hz)

A (g/Hz)
6 6 P5
P6 P6
P7 P7
4 P8 4
P8
P9 P9
2 2

0 0
10 0 2 4 6 8 10 10 0 2 4 6 8 10
2modo

2modo
P1
3modo

3modo
P1
1modo

1modo
P2 f (Hz) Vuoto f (Hz) Vuoto
P2
8 P3 EO 8 NS
P3
P4
P4
P5
P5
A (g/Hz)

A (g/Hz)
6 P6 6
P7 P6
P8 P7
4 P9 4 P8
P9
2 2

0 0
0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
f (Hz) f (Hz)
Fig 5. Confronto tra le funzioni di amplificazione e i risultati dell’analisi modale effettuata sul modello Midas.
Alla complessità della geometria della collina risulta associata una risposta dinamica altrettanto
complessa, in cui le frequenze corrispondenti alle massime amplificazioni variano a seconda della
verticale di controllo considerata, evidenziando l’importanza di analisi 3D soprattutto in presenza di
sovrastrutture. I confronti con l'analisi modale hanno evidenziato che tale variabilità dipende da quanto
le singole zone sono coinvolte nelle deformate modali complessive della cava. In questo senso, da un
lato l'analisi modale si è rivelata uno strumento utile nella comprensione del comportamento dinamico
globale del sistema, dall'altro non è in grado di quantificare i rilevanti effetti locali che caratterizzano
sistemi così complessi.

Bibliografia
Acconcia A., (2017). “Modellazione numerica del comportamento di cavità nel tufo giallo napoletano in
presenza di sisma”. Tesi di laurea in Ingegneria Strutturale e Geotecnica Università degli Studi di Napoli
Federico II.
Amato L., (2000). "Indagine geognostica presso l’Ossario delle Fontanelle". Comunicazione personale.
Evangelista L., de Silva F, d’Onofrio Anna, Di Fiore V, Silvestri F, Scotto di Santolo A, Cavuoto G, Punzo M,
Tarallo D. (2016). "Application of ERT and GPR geophysical testing to the subsoil characterization of cultural
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Itasca Consulting Group Inc. 2015 - FLAC3D (Fast Lagrangian Analysis of Continua) Version 5.01.
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Lysmer J., Kuhlemeyer R.L.,(1969). Finite Dynamic Model for Infinite Media J. Eng. Mech., 95(EM4), 859-877.
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Scotto di Santolo A., Evangelista L., Silvestri F., Cavuoto G., Di Fiore V., Punzo M., Tarallo D., Evangelista A.
2015. "Investigations on the stability conditions of a tuff cavity: the Cimitero delle Fontanelle in Napoli".
Rivista Italiana di Geotecnica, vol. 3; p. 26-45, ISSN: 0557-1405.
Scotto di Santolo A., Danzi M., Pepe F., (2016). Studio delle condizioni di stabilità di cavità storiche finalizzate
alla conservazione e fruizione del sito attraverso l’uso integrato di indagini e modellazione numerica 3D. Atti
del Convegno La baia di Napoli, dicembre 2016.
Scotto di Santolo A., Danzi M., de Silva F., Ebrahimpour B., Evangelista L., Pepe F., (2017). "L’importanza
dell’uso integrato di indagini e modellazione numerica 3D nella conservazione e tutela di cavità storiche". Atti
del XXVI Convegno Nazionale di Geotecnica L'ingegneria geotecnica nella conservazione e tutela del
patrimonio costruito Roma 20 - 22 Giugno 2017.

de Silva F., Acconcia A.,Ramondini M, Scotto di Santolo A.

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