Colosseo Specializzazione 2019 (Salvato Automaticamente)

CANTIERI PER IL RESTAURO - MODULO I
Arch. FRANCESCA BRANCACCIO / I lezione - Napoli 5 marzo 2019
Università degli Studi di Napoli - Federico II - Direttore: Prof. Arch. Renata Picone
“Allora non era che un teatro…”
Stendhal, Passeggiate romane
Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo
mail: francescabrancaccio@b5srl.it
“Allora non era che un teatro…”
Stendhal, Passeggiate romane
INTRODUZIONE
PREMESSA METODOLOGICA
SINTESI DELL’INTERVENTO
TRATTAMENTO DI SUPERFICI E PRESERVAZIONE DELLE PATINE

DA UNA VISIONE BIDIMENSIONALE AD UN APPROCCIO TRIDIMENSIONALE
CONOSCENZA E GESTIONE DATI
A) TECNOLOGIE APPLICATE PER L’INTEGRAZIONE DEI RILIEVI
B) TECNOLOGIE APPLICATE PER L’ANALISI CONOSCITIVA DELLE CARATTERISTICHE E DEL DEGRADO
C) TECNOLOGIE APPLICATE PER LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI E LA PRESENTAZIONE
DAL PROGETTO AL CANTIERE
IL CANTIERE, TECNICHE DI PULITURA, NUOVI CANCELLI, DIVULGAZIONE
A) CANTIERIZZAZIONE
B) SISTEMA DI NEBULIZZAZIONE / ATOMIZZAZIONE PER LA PULITURA
C) SISTEMA DI FISSAGGIO / APERTURA NUOVI CANCELLI
D) DIVULGAZIONE

INTRODUZIONE
PROGETTO ESECUTIVO:  del restauro del PROSPETTO SETTENTRIONALE
 del restauro del PROSPETTO MERIDIONALE
 della realizzazione delle CANCELLATE a chiusura dei fornici del I ordine
«PROSPETTO SETTENTRIONALE»

CANCELLATE CHIUSURA FORNICI I ORDINE
«PROSPETTO MERIDIONALE»

INTRODUZIONE
OVEST-

SPERONE
VALADIER EST
SPERONE
STERN
LVII XX
58 19

INTRODUZIONE
IL PROGETTO ESECUTIVO È STATO REDATTO IN BASE A:
• LETTURA DEI DOCUMENTI DEL PROGETTO DEFINITIVO posto a base di gara;

• STUDIO ed OSSERVAZIONE DEL MONUMENTO, con competenze e strumentazioni idonee;
• ATTENZIONE A INCREMENTARE IL BAGAGLIO DELLE CONOSCENZE IN CANTIERE in relazione a:

Diretta scala di osservazione per osservazione stato di fatto
Esiti delle lavorazioni in corso
Aggiornamento sulla conoscenza del manufatto
Catalogazione ed archiviazione di dati ed informazioni
• DEFINIZIONE DI PUNTUALE MANUTENZIONE PROGRAMMATA, AGGIORNABILE IN PROGRESS

METODO:
Comprensione del bene in vista della sua trasmissione al futuro per facilitarne la lettura e non cancellare le tracce
del tempo (Carta del restauro M.P.I., 1972, e specifiche Istruzioni)
Dimensione “conservativa” e “rivelativa” (Carta di Venezia, 1964, art. 9) su un monumento (archeologia ed

architettura)
CRITERI:
‘Minimo intervento’ (o della ‘non invasività’);
“Reversibilità”, almeno potenziale, degli interventi (ogni intervento è l’esito di una ipotesi valutativa e progettuale,
sempre perfettibile in futuro senza danno per l’originale);
“Compatibilità ” fisico-chimica: trattamenti sperimentati e non nocivi o nuovi materiali introdotti dal restauro;
“Compatibilità figurativa”: no all’imitazione o al ricalco ‘stilistico’, no alla dissonante contrapposizione;
Distinguibilità’ (o “autenticità espressiva”) delle nuove aggiunte e delle integrazioni rispetto all’antico

LA DISTINGUIBILITA’:

Se la reintegrazione, la modifica, l’azione è indispensabile, deve essere distinguibile.
La distinguibilità non è ostentata ma garbatamente proposta ad un’osservazione a vista, minimamente attenta;
La distinguibilità è il segno di autentico rispetto filologico del testo antico;
La distinguibilità lascia leggibile il testo, nella sua complessa e articolata vicenda.

DALLA STORIA AL RESTAURO E DAL RESTAURO ALLA STORIA
CONOSCENZA E INTERVENTO: IL RESTAURO NON PUÒ ESCLUDERE LA COMPRENSIONE STORICO-

CRITICA DEL MANUFATTO
Conoscenza preliminare: guida sicura per agire consapevolmente sui beni culturali
Conoscenza in itinere: via via incrementata, localizzata, messa in relazione, documentata, archiviata, studiata
Conoscenza in cantiere: fonte ricchissima, nuovo archivio di notizie, confronti, conferme e smentite,
osservazioni e dati storici insperati
‘Circolarità virtuosa’ del restauro: sequenza virtuosa storia-restauro-storia.

CRITERI DI INTERVENTO
Il restauro garantisce il rispetto del carattere ‘storico’ di tutte le superfici murarie.

Le lavorazioni assicurano la difesa delle strutture dagli agenti atmosferici e dall’inquinamento urbano, senza
perdere il senso d’antico delle superfici stesse, segnate dal tempo trascorso.
Si eliminano gli effetti patologici del ‘degrado’, nel rispetto della fisiologica ‘alterazione’, per naturale
invecchiamento, dei materiali.
Si interviene solo dove strettamente necessario per evitare immediate o future perdite di materiale o di
informazioni e per garantire una manutenzione conservativa
Si documenta ogni operazione ed ogni informazione su supporto grafico e si riporta in un database informatico

AZIONE SINERGICA: CONOSCENZA, RESTAURO, PROTEZIONE E VALORIZZAZIONE DEL BENE
Conoscere il manufatto prima di cominciare ad operare

Mantenere il documento storico nella sua pienezza testimoniale
Restaurarlo e proteggerlo in modo adeguato
Avere la migliore e più efficace conoscenza, protezione, presentazione del monumento durante le operazioni
Disporre di metodi di archiviazione e confronto dei dati via via rinvenuti
Prevedere operazioni di ‘manutenzione’ o, ‘conservazione programmata’

OPERAZIONI PREVISTE e PROGETTATE
• Eliminazione vegetazione infestante e rimozione patine biologiche

• Pulitura con acqua

• Pulitura con impacchi o bisturi;
• Eliminazione elementi incongrui;
• Stuccature;
• Stilatura dei giunti;
• Eventuali scialbature protettive
• Puntuali riprese dei paramenti murari ammalorati;
• Riadesioni delle fodere laterizie al nucleo;
• Sistemazione dei ‘bauletti’ sommitali per bloccare l’acqua piovana e facilitarne il rapido deflusso
• Consolidamento di piccole porzioni con perni idonei

PROGRAMMAZIONE E MANUTENZIONE
La prevenzione e la manutenzione consentono di trasmettere al futuro le antiche testimonianze.

• Integrazione della documentazione redatta con tutti i dati, volta per volta, di quanto osservato e dei provvedimenti
intrapresi per ovviare al problema del continuo mutare di figure e persone che ruotano attorno alla cura d’una
struttura monumentale destinata ad attraversare i secoli.
• Valutazione della adeguata e possibilmente regolare disponibilità finanziaria;
• Accurata pianificazione, anche stagionale, degli interventi;
• Previsione delle variabili relative alle caratteristiche del manufatto all’interno del programma manutentivo;
• Individuazione dei percorsi da effettuare a determinate scadenze
• Segnalazione dei punti da controllare “Talloni di Achille”
• Censimento delle professionalità da coinvolgere.

CANTIERI PER IL RESTAURO - MODULO I TRATTAMENTO DI SUPERFICI E
PRESERVAZIONE DELLE PATINE
Il restauro è basato sul trattamento delle superfici, da pulire e consolidare, conservando il colorito assunto nel tempo
dai travertini: le patine ‘ambrate’ di ossalato.
Intervento campione è il restauro preliminare e sperimentale dei primi quattro fornici del 1999.

Le patine contengono vari altri elementi, quarzo, gesso, calcio e composti organici.
Le patine ad ossalato di calcio sono film superficiali (fase cristallina) che si ritrovano su litotipi calcarei
•in fase monoidrata (Whewellite)
•in fase bidrata (Weddellite).
Le patine ad ossalato di calcio hanno:

• caratteristiche macroscopiche diverse;
• colore variabile (grigio, giallo, nero, bruno);
• superfici lisce, ma anche opache o ruvide;
• craquelet;
• alta aderenza al substrato (se non degradato).
La distribuzione delle patine non è omogenea.

Gli ossalati modificano le qualità ottiche delle superfici
• EFFETTI SUL COLORE
• EFFETTI SULLA RIFLESSIONE E DIFFUSIONE DELLA LUCE
EFFETTI SUL COLORE: Le tonalità sono dovute:
a depositi superficiali di polveri nere che rendono più scuri i colori originali alla

presenza di pigmenti a base di ossidi di ferro (giallo, marrone, rosso)
EFFETTI SULLA RIFLESSIONE E DIFFUSIONE DELLA LUCE:

le patine sono opache, l’opacità modifica il comportamento dei materiali
traslucidi, gli effetti d’ombra, riducendo la profondità della pietra.

L’ossalato di calcio è aggredibile da acidi minerali come l’acido solforico.
Alcuni ossalati sono stati studiati con SEZIONE SOTTILE: sotto le patine sono
state trovate le tracce di lavorazione della pietra.
SEZIONE SOTTILE
Analizzando gli strati che si trovano si può capire se l’ossalato si è formato dopo

la lavorazione della pietra o molto tempo dopo la lavorazione.
Gli ossalati si determinano per:
ANALISI A RAGGI X IN DIFFRATTOMETRIA DI POLVERI veloce ed economica,
che permette di quantificare le varie componenti di un campione solido, e di
ricavare informazioni sulla struttura cristallina e sulla dimensione dei cristalliti.
OSSERVAZIONE MACROSCOPICA
DIFFRATTOGRAMMA
Le patine hanno avuto ed hanno
un EFFETTO PROTETTIVO
sulle superfici che ricoprono.
Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo OSSERVAZIONE MACROSCOPICA
L’organizzazione del cronoprogramma delle attività di cantiere ha tenuto in considerazione la necessità di
“pulitura critica” delle facciate.
L’effetto finale della pulitura deve essere calibrato in relazione alla:
• Pulitura di due dei quattro fornici già restaurati nel progetto pilota del 1999
• Pulitura progressiva dei fornici confinanti (da destra verso sinistra, in senso orario)

• Controllo del livello di pulitura e dell’equilibrio cromatico delle patine fornice dopo fornice

CANTIERI PER IL RESTAURO - MODULO I DA UNA VISIONE BIDIMENSIONALE
AD UN APPROCCIO TRIDIMENSIONALE
Il restauro del Colosseo è un tema
architettonico, oltre che archeologico,

che porta con sé ulteriori e aggiuntive
considerazioni di restauro
Il progetto esecutivo ha inteso

affrontare il tema estendendolo da una
visione ‘bidimensionale’ ad una
‘tridimensionale’, volumetrica e
spaziale.

CANTIERI PER IL RESTAURO - MODULO I DA UNA VISIONE BIDIMENSIONALE
AD UN APPROCCIO TRIDIMENSIONALE
Le superfici di un’architettura non sono solo
quelle verticali, certamente qui prevalenti, ma
anche quelle orizzontali, inclinate e ricurve.

Il monumento - in una visione unitaria – è un
‘sistema’ complesso, con cornici, sporti, piani
orizzontali che lo proteggono e lo conservano.
Trasformato per azione dell’uomo o dal lavorio

del tempo, il ‘sistema’ è una realtà composita,
sotto il profilo geometrico e costruttivo.
I processi di degrado in atto (stato di fatto e

stato di conservazione) dipendono dalle
geometrie e dalle azioni esterne

CANTIERI PER IL RESTAURO - MODULO I I - CONOSCENZA E GESTIONE DATI
A) TECNOLOGIE APPLICATE PER
L’INTEGRAZIONE DEI RILIEVI
Correlarsi ai rilievi già esistenti, con differenti metodiche integrate
Organizzare le operazioni di rilievo in due fasi
Dal generale al particolare

Dalle misure di inquadramento alle misure di dettaglio
1) I fase: supporto grafico alla progettazione
2) II fase: approfondimento per rilevazione di dettaglio e documentazione
dei dati
Vantaggi
(I fase) rapida elaborazione dei dati (7gg+15gg), anche se con alcuni limiti di precisione, aggiornati in corso d’opera,
con riduzione della tempistica progettuale.
(II fase) ulteriore precisione per i complementi di rilievo e per tutti gli elementi di difficile accessibilità o di difficile
misurazione.

PROGETTAZIONE DEL RILIEVO TOPOGRAFICO E LASER SCANNER
Obbiettivi:
Rilievo adeguato all’importanza dal monumento
Standard più elevati in termini di precisione e di dettaglio
Documentazione esaustiva, tale da costituire, anche per il futuro, una solida base di dati

per ulteriori studi ed analisi del monumento
Metodologia:
Correlazione del nuovo rilievo con i set di dati pregressi georiferiti in un sistema di riferimento
globale
Valutazione delle problematiche tecnico/logistiche correlate con la particolare collocazione e
fruizione
Acquisizione di nuvole di punti a partire da sistemi di mobile mapping (ZSCAN Dinamic o
IPS2 Topcon)
Uso di carrello elevatore in assenza di vibrazioni ed oscillazioni fino ad una altezza di 35 metri
(cornice d’imposta 4° ordine)

Per l’unione e georeferenziazione sono stati usati target già incollati sulle
superfici lapidee ed integrati con punti fotografici per evitare ulteriore impatto
sul monumento.
Per le scansioni è stato usato laser scanner FARO Focus3D, a differenza di

fase, che ha garantito:
1) grande velocità di scansione
2) elevata densità di punti
3) compattezza e leggerezza adatta per l’utilizzo dall’elevatore.
Per massimizzare la qualità geometrica della misura,
è stata utilizzata la modalità 3x (ogni lettura ripetuta 3 volte).
Per ogni singola scansione sono stati registrati mediamente
10.000.000 di punti.
E’ stata eseguita una dettagliata documentazione fotografica
fornice per fornice ed ordine per ordine.


Estrazione delle ortofoto dai modelli mesh mappati
Le ortofoto sono elaborati raster geometricamente corretti in modo differenziale,
in modo tale che anche gli elementi fortemente tridimensionali risultino corretti e
successivamente vettorializzabili.
Esecuzione della mappatura fotografica del modello a mesh
La mappatura fotografica con le immagini registrate dal laser scanner è eseguita
dal software di post processing. La mappatura eseguita dal fotografo è interattiva
con l’identificazione di 12 punti omologhi fra modello e immagine.

Montaggio nel sistema CAD delle ortofoto
Per predisporre il file di disegno vettoriale sono state

inserite in scala 1:1 e perfettamente sovrapposte:
-l’ortofoto mappata eseguita dal laser scanner;

- l’ortofoto mappata eseguita dal fotografo,
L’operatore Cad ha due livelli di informazione

che visualizza alternativamente.
L’ortofoto mappata dal laser scanner rappresenta la

base geometrica generale.
L’ortofoto mappata fotograficamente viene utilizzata
per il disegno dei dettagli architettonici ed il degrado.


Arch. FRANCESCA BRANCACCIO / I lezione - Napoli 5 marzo 2019 B) TECNOLOGIE APPLICATE PER L’ANALISI
CONOSCITIVA DELLE CARATTERISTICHE E
DEL DEGRADO

1)Campionature specifiche previa analisi visiva e scelta di punti critici di
investigazione puntuale con l’ausilio di braccio mobile
2) Uso di sistema trasportabile per diagnostica preliminari Mobile Lab

B) TECNOLOGIE APPLICATE PER L’ANALISI
DEL DEGRADO

B) TECNOLOGIE APPLICATE PER L’ANALISI
DEL DEGRADO

Università degli Studi di Napoli Federico II - DiARC_Dipartimento di Architettura
INCONTRO SOPRALLUOGO
RESTAURO E PREESISTENZE ARCHEOLOGICHE: VIS-À-VIS CON DUE INTERVENTI CONTEMPORANEI
a cura di Bianca Gioia Marino - Roma, 26/09/2016
Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Università di Roma La Sapienza
Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Università di Napoli Federico II

Direttore: Prof. Daniela Esposito
Direttore: Prof. Aldo Aveta

Non solo superfici: le dimensioni nel restauro.
Il progetto esecutivo del restauro delle facciate del Colosseo
B5 s.r.l. - Arch. Francesca Brancaccio / web: www.b5srl.eu / mail: info@b5srl.it
Ph.D. Storia dell’architettura e dell’Urbanistica / Specialista Restauro dei Monumenti / Master Europeo in Storia dell’architettura / Master in Economia dei Beni Culturali
C) TECNOLOGIE APPLICATE ALLE OPERAZIONI DI GESTIONE DELLE INFORMAZIONI E
PRESENTAZIONE :
1)Costruzione di un GIS con la definizione di due moduli:
Modulo di rappresentazione territoriale (MRT);
Modulo di rappresentazione architettonico/archeologico (MRA)

2)Presentazione dei risultati in una carta digitale del monumento
Vantaggi:
• Diversificazione dei risultati a seconda delle esigenze;
• Possibilità di aggiornamento in progress dei dati;
• Controllo e il monitoraggio delle progressive acquisizioni in fase di analisi e progettazione, in fase
di cantiere e di divulgazione;
• Controllo e il monitoraggio delle trasformazioni a cui è soggetto nel tempo sia l’ambiente
naturale che quello urbano per azione dell’uomo e/o della natura;
• Simulazione degli interventi su modelli tridimensionali;
• Gestione delle informazioni “multi-utenti” di diversa natura a diversi livelli di approfondimento.

A fronte della unità teoretica e metodologica del restauro di tutte le arti
figurative, non si vuole rivendicare un presunto 'statuto autonomo' del
restauro architettonico.

Un edificio non è mai, anche quando oggetto di restauro «archeologico»,
anche quando affidato alle preziose mani dei restauratori di opere d’arte,
solo una somma di superfici, ma è un oggetto a tre dimensioni.
La via “critica” è unica: è quella della progettazione 'per la conservazione' e

‘per la trasmissione' del monumento e della valutazione in situ, caso per
caso, delle differenti situazioni valutabili a vista.

E’ una porta stretta - difficile e impegnativa, che richiede serio impegno di studio
e di analisi, senso della misura, applicazione, amore per l'oggetto di studio.

E’ un metodo che si avvale di moderne tecnologie, ma che si affida alla
osservazione diretta, al tatto, all’olfatto, al confronto, alla associazione di
conoscenze.
E’ un metodo che crede nella umiltà e nel profilo basso, ma anche nella
necessità di trasmettere tutto: edificio e conoscenza dell’edificio, monumento e
documento.


Colosseo Specializzazione 2019 (Salvato Automaticamente)

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CANTIERI PER IL RESTAURO - MODULO I

Arch. FRANCESCA BRANCACCIO / I lezione - Napoli 5 marzo 2019

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

PROGETTO ESECUTIVO:  del restauro del PROSPETTO SETTENTRIONALE

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

• LETTURA DEI DOCUMENTI DEL PROGETTO DEFINITIVO posto a base di gara;

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

• ATTENZIONE A INCREMENTARE IL BAGAGLIO DELLE CONOSCENZE IN CANTIERE in relazione a:

• DEFINIZIONE DI PUNTUALE MANUTENZIONE PROGRAMMATA, AGGIORNABILE IN PROGRESS

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

La distinguibilità non è ostentata ma garbatamente proposta ad un’osservazione a vista, minimamente attenta;

La distinguibilità è il segno di autentico rispetto filologico del testo antico;

La distinguibilità lascia leggibile il testo, nella sua complessa e articolata vicenda.

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

CONOSCENZA E INTERVENTO: IL RESTAURO NON PUÒ ESCLUDERE LA COMPRENSIONE STORICO-

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‘Circolarità virtuosa’ del restauro: sequenza virtuosa storia-restauro-storia.

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Il restauro garantisce il rispetto del carattere ‘storico’ di tutte le superfici murarie.

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Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Conoscere il manufatto prima di cominciare ad operare

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Restaurarlo e proteggerlo in modo adeguato

Disporre di metodi di archiviazione e confronto dei dati via via rinvenuti

Prevedere operazioni di ‘manutenzione’ o, ‘conservazione programmata’

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• Eliminazione vegetazione infestante e rimozione patine biologiche

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Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

La prevenzione e la manutenzione consentono di trasmettere al futuro le antiche testimonianze.

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Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

La distribuzione delle patine non è omogenea.

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

EFFETTI SULLA RIFLESSIONE E DIFFUSIONE DELLA LUCE:

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Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

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Il progetto esecutivo ha inteso

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Trasformato per azione dell’uomo o dal lavorio

I processi di degrado in atto (stato di fatto e

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

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Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo

Non solo superfici: il cantiere di restauro delle facciate del Colosseo