Sei sulla pagina 1di 311

GEOTECNICA

E
FONDAZIONI










P. VENTURA
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

PREMESSA


Finalit principale del testo per il Laboratorio di Costruzioni dellArchitettura
quello di cercare di coordinare le Discipline fondamentali di Statica, Scienze e
Tecnica delle Costruzioni con quelle specialistiche di Geotecnica, Costruzioni
asismiche e Consolidamento, per gli aspetti formativi essenziali e di responsabilit .
Nel Laboratorio si svolge pertanto il Corso di Tecnica delle Costruzioni, che in
passato era annuale, integrato con i Moduli di Progetto di Strutture e di Geotecnica ,
in modo da consentire di acquisire i criteri di base per il dimensionamento delle
strutture, possibile realisticamente solo se si sono preparate le basi per poter
pensare insieme .
Il coordinamento con i Laboratori di Progettazione specie Architettonica
Tecnologica e le altre Discipline, che dovrebbe essere l altra finalit del
Laboratorio, si cerca di anticiparlo al 3e 4 anno, per i primi elementi, e deve
confluire chiaramente in special modo nei Laboratori di Sintesi e nelle Tesi di
Laurea, se non si vogliono disperdere le fatiche di Statica e di S d C ed i
collegamenti con le origini, senza eccessi accademici .
La dispensa nella Parte I tende ad evidenziare i vantaggi e gli svantaggi delle ipotesi
poste alla base dei modelli meccanici di tali Discipline, nella Parte II si accenna all
evoluzione del linguaggio Matematico nella Storia del Calcolo, a partire da quello
Grafico,la Parte III incentrata sul progetto di elementi di Strutture in elevazione e
specialmente in fondazione di un edificio,usando i modelli ogni volta pi consoni.
Si cercato di aggiornare i contributi dei vari Eurocodici al dimensionamento, il cui
coordinamento merita un attento approfondimento, specie per EC2-c.a., EC6
murature, EC7-geotecnica, e soprattutto EC8-sismica, in modo da usare la ricchezza
di ciascuno .
Si evidenzia il passaggio dal criterio di sicurezza deterministico con il metodo delle
tensioni ammissibili , al criterio di sicurezza semiprobabilistico agli stati limite.
La diagnostica statica del vasto patrimonio esistente, deve usufruire dellapporto
dellanalisi limite retrogressiva , che si deve svolgere peraltro anche sulla base delle
vecchie normative con cui furono progettate le opere, e che pertanto si devono
continuare a studiare, arricchendole ,senza lotte strumentali, con i criteri moderni.
Il Corso prevede la visita in sede del Laboratorio Sperimentale di prove sui materiali ,
in modo da cominciare ad avvicinare la realt, e sviluppare un patrimonio Didattico.
Il testo scaricabile da internet dal sito del Dipartimento dIngegneria Strutturale e
Geotecnica o anche su testo e CD a disposizione presso la Segreteria del
Dipartimento presso il Laboratorio Prove sui Materiali di Valle Giulia in Roma.
Si spera di non destare false sicurezze come nella battuta di Marcello Marchesi per
cui la cultura a dispense, dispensa dalla cultura , ma di aver tentato di riassumere
le linee guida essenziali su cui si basa la Progettazione, in particolare
Geotecnica.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

Si auspica , pur avendo intrapreso una via poco seguita nei piani di studio della
Facolt di Architettura, di aver delineato il contributo della Scienza e della Tecnica al
Progetto delle Strutture e lo stupore del Razionale nella bellezza dellArte.

Roma A.A. 2003-2004
Pierfranco Ventura
TESTI CONSIGLIATI per il modulo di GEOTECNICA

C.Cestelli Guidi, P.Ventura Principi di Geotecnica Fondazioni Cap E4.E6 del
Manuale dellIngegnere Colombo 84 Edizione Hoepli 2003

C.Cestelli Guidi Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni 2 Volumi Ed. Hoepli , da
cui sono tratte le principali figure del presente testo.

Eurocodici EC1-azioni,EC2 c.a.,EC6 _murature ,EC7- geotecnica ,EC8 sismica
e corrispondenti normative Italiane



I criteri di Progetto pi specificamente Geotecnici sono delineati in :

I.3 Principi e prove di laboratorio ed in sito

II.1 Analisi dei cedimenti vincolari azioni cinematiche

III.3,4,5 Fondazioni e Muri di sostegno

Tutte le altre parti riguardano i fondamenti di Statica, S:d C: e T. d C.
incisivamente propedeutici alla Geotecnica.

Analogamente i criteri di Progetto per la Sismica sono appena delineati in :

I.4 Valutazione delle azioni inerziali sismiche-spettri di progetto

II.1,2 Analisi Grafica pseudostatica

III. 1,2,3 Cenni al dimensionamento del c.a.

Si evidenzia ancora il delicatostato limite di contributo del presente testo alla
sicurezza Formativa, che per essere utile necessita dell approfondimento degli
studi di base sui testi fondamentali , in modo da acquisire una solida preparazione.
La laurea quinquennale europea consente sia agli Architetti sia agli Ingegneri Edili di
firmare Progetti di Strutture , dopo aver superato in Italia anche lEsame di Stato,
ci comporta una Didattica che coltivi le radici culturali comuni e favorisca la
concezione Strutturale sin dallinizio, con quantomeno un linguaggio comune al progetto
Architettonico ,o consenta realisticamente il dimensionamento tramite il tirocinio pratico.
Ci specie per gli aspetti Geotecnici e Sismici , da acquisire nei fondamenti con
esercitazioni specifiche, che superano il calcolo di strutture,pur elementari, utile ma che
mira ad un obbiettivo progettuale minimale illusorio, se non si conoscono i vari principi.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

Nel campo del Consolidamento poi , trattandosi di Geriatria, le conoscenze devono
essere ancora pi estese, visti gli interventi inefficaci che si pu rischiare di proporre.
Approfondire , liberando gli studi da contenuti accademici lontani dalle realt, ,deve
essere sospinto, non da selettiva competizione ma da sana preparazione, accessibile a
tutti, anche nel mondo del lavoro attuale dei laureati.
Quanto sia preziosa una persona preparata, una via per trovare lavoro che non
tramonter mai, se si ha il fascino di divenire progettisti.











P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

Analisi Statica Grafica di un Pilone di una Chiesa





PARTE I
IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE MECCANICA
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
2
INDICE



INTRODUZIONE

I.1 CENNI STORICI

I.2 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA
E DEI VINCOLI

I.3 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DEI MATERIALI

I.4 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DELLE AZIONI

I.5 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE NEI CRITERI DI
SICUREZZA

I.6 IL RUOLO DEGLI ASPETTI TECNOLOGICI, ECONOMICI
E DI CANTIERE











P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
3
INTRODUZIONE

Il testo. come delineato nella premessa, desidera offrire un contributo allo
sviluppo dei Laboratori di Costruzioni dellArchitettura e di Progettazione
Architettonica, sorti nella Facolt di Architettura ed Ingegneria Edile, per
coordinare nella progettazione il contributo strutturale con quello
architettonico, da affiancare naturalmente ai contributi tecnologico,
impiantistico, storico, urbanistico nonch economico, trattati anche in altri
Laboratori.
I nomi dei Laboratori sottolineano le combinazioni scaturenti dalle varie
interazioni fra le singole discipline bilanciando i ruoli dellArchitetto e
dellIngegnere con gli etimologici primo costruttore ed artefice
dingegno.
.Il lavoro di progettazione, tipicamente di quipe per coglierne la reale
complessit, si spera possa trovare nei Laboratori universitari le libere radici
della ricchezza dellunit nella diversit.
. Il fascino di persone che hanno racchiuso in s la capacit progettuale
dellArchitetto, del Geologo e dellIngegnere rimane una meta di
conoscenza per il dialogo, senza peraltro cadere nel mito delleclettismo.
.Si vuole peraltro evidenziare la necessita di avere conoscenze in campo
strutturale degli Architetti, sia per saper armonizzare le scelte sin dall inizio,
sia per accorgersi di delicate problematiche.
Le attuali articolazioni in Corsi di Laurea cosiddetti 3+2 , che si affiancano
al Corso classico 5 U.E., devono necessariamente contemperare la
predetta problematica culturale, determinante per divenire progettisti.
Il calcolo manuale inoltre, per conoscere anzitutto lordine di grandezza
dei problemi, deve affiancare il calcolo automatico ,in modo da
garantirne laffidabilit.
Questa poi deve basarsi su programmi preparati su modelli fisici che sono
sempre ripercorribili chiaramente dalla mente umana e non su modelli la cui
elaborazione numerica, pur corretta, non interpretabile per la complessit
dellinterazioni dei parametri che si vuole coinvolgere nel calcolo, non
misurandoli realisticamente.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
4
Sinvitano gli studenti dei Laboratori a leggere i testi classici delle discipline
strutturali, seguendo il ruolo della modellazione meccanica delineato nella
Parte I , perdonando peraltro le varie disgressioni.
Si cerca di analizzare i presupposti ed i limiti delle ipotesi scientifiche con il
fine di non separarle dalle applicazioni tecnologiche ed in modo da far
interagire i modelli perfetti con la realt complessa.
La tendenza, sino dalle scuole superiori, a separare la Tecnologia dalla
Scienza e la Sintesi dallAnalisi, non in sintonia con la tanto apprezzata
tradizione culturale italiana e con le finalit
stesse di validi Laboratori Universitari.
La progettazione delle opere presenta una profonda analogia con il
progetto di vita al quale pu tendere ciascuna persona.
Come lindividuo si completa nel valore personalistico basato su un rapporto
armonico non solo fra corpo, ragione, e psiche, ma anche spirito, cos il
progetto si realizza nel corrispondente rapporto armonico fra la tecnologia,
la scienza, larte e lamore per lopera utile. Il prevalere o la carenza di
qualsiasi branca fra le predette crea gravi scompensi nella vita e nel
progetto, ancor peggio se la coscienza si confina solo in ideologie che si
ammantano di armonie o si manifestano in integralismi settari.
Il forte divario fra la modellazione e la realt viene superato validamente
specie con il predetto equilibrato rapporto armonico personalistico, mosso
pertanto da una giusta causa di lavoro da realizzare con equi costi.
La frammentariet delle eccessive specializzazioni accademiche, come
lindividualismo, od il riduzionismo di livellanti interdisciplinariet di massa,
come il totalitarismo, sono le pi note cause estreme del degrado della
qualit rispettivamente della progettazione e della vita senza amore, tanto
da renderle le pi aggredite dal male. o peggio da moralismi che non
sperano nel miglioramento umano.
Pur se le aspirazioni di non frammentare sono poco colte in quel che segue,
nello specifico si cerca di richiamare le tappe essenziali dellevoluzione del
calcolo delle strutture, studiato secondo gli schemi indicati nella premessa, in
modo da contemperare la cultura acquisita del passato con levoluzione
presente, basata anche sullimpiego del calcolatore.
I fenomeni meccanici sono analizzati pertanto sia con il linguaggio del
Calcolo Grafico che viene confrontato con il Calcolo Algebrico classico in
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
5
forma chiusa, basata sulla teoria dei vettori, che consente di cogliere con
delle formule chiuse lordine di grandezza del problema: specie per il
predimensionamento. Il confronto prosegue sia con il linguaggio
infinitesimale del Calcolo Differenziale, qui appena accennato, peculiare
della Meccanica del Continuo. Si delinea infine il Calcolo Numerico ,specie il
Calcolo Matriciale, che consente di esaminare meglio le variazioni della
complessit essendo non vincolati a difficolt di calcolo molto esteso o non
solubile in forma chiusa.
A tal fine alcuni elementi strutturali semplici vengono utilizzati come mezzo
per effettuare il confronto fra i vari modelli e linguaggi fisico matematici: gli
elementi sono collegati in modo da realizzare un edificio esemplificativo
costruito da vari materiali.
Il contributo al progetto tramite letimologico gettare in avanti la ragione
per precedere la realizzazione necessita, come detto nella premessa, dei
contributi tecnologico, architettonico, sociale. Tale contemperazione
consente il fiorire della meccanica, sia delle terre in fondazione, sia delle
pietre in elevazione per lo sviluppo dellArchitettura.
Allantico criterio di progettare per similitudine con opere gi realizzate da
Maestri e Maestranze, si affianca allora il progetto basato sulla modellazione
meccanica supportata, quanto pi i corpi non sono omogenei ed isotropi,
da criteri di progettazione sperimentale, cio supportata da prove su
campioni, prototipi o addirittura tramite il monitoraggio in vera grandezza,
come ad esempio in presenza di terreni od ammassi rocciosi complessi.
Si premette una panoramica sulla modellazione meccanica con particolare
riguardo allanalisi della sicurezza e durabilit in termini di costi benefici che
davanti alla salvaguardia della vita umana devono essere mutati pi in
termini di rischi benefici. Prevenire, come per la salute umana, oltretutto
meno costoso sia per la comunit sia per le costruzioni e lambiente, in un
continuo tirocinio ed aggiornamento anche tramite network specifici.
La Didattica non si ferma alle aule universitarie, ma prosegue per imparare a
progettare ,con la rinnovata curiosit di trovare soluzioni semplici , ricerca
che era peculiare del Prof Carlo Cestelli Guidi .
La conoscenza tecnica che sembrerebbe oggi prossima alla stabilizzazione invece in
continuo sviluppo ,come evidenziava il Prof Mario Silvestri nella prefazione al Manuale
dellIngegnere Colombo Hoepli, prendendo a
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


6

1.2 CENNI STORICI
La vasta interazione fra le varie branche della Scienza per interpretare la
realt trova importanza, ai fini del testo, anzitutto nelluso del linguaggio
Matematico per interpretare la Fisica o pi in dettaglio la Statica e la
Scienza delle Costruzioni.
Il rendere quantitativo il qualitativo trova la sua pietra miliare in Galilei con i
Discorsi e dimostrazioni Matematiche, intorno a due nuove Scienze attinenti
alla Meccanica sia quella celeste che proprio dei materiali, pubblicato a
Leida nel 1638.
La ricerca della certezza cominci a basarsi sulla coincidenza del dato
sperimentale con quello del modello fisico matematico ipotizzato.
Si evidenzia subito che tale certezza, o meglio per i presenti fini sicurezza,
ha un limite e comporta, come afferm Borges, che ogni idea valutata dalla
Scienza sia la penultima versione della realt, o, come pi di recente
afferm Popper, sia tanto pi valida quanto pi resistente alla confutazione
come si preciser esaminando i criteri di sicurezza. Laccettazione del criterio
che nuove leggi possono modificare quelle presenti del resto consent al
Cardinale Bellarmino di scagionare Galilei dalla confutazione eliocentrica
dellinquisizione. Sempre Galilei nella lettera a Cristina di Lorena nel 1615
peraltro gi evidenziava la maggiore libert degli Scienziati nello studio
rispetto proprio agli Architetti ed ai Medici, in parte costretti ad un
determinismo non ammissibile nella Ricerca Scientifica.
Il linguaggio matematico, sempre nel crogiuolo fiorentino, viene introdotto
dai fratelli Pacioli nelle Arti figurative, antesignane si pu dire della grafica
con lelaboratore.
Si arriva poi con Cartesio alla Geometria Analitica in cui lAlgebra vettoriale
viene sistematicamente applicata alla Geometria e viceversa, per
rappresentare la realt.
LAlgebra si arricchisce allora dei versori che caratterizzano la direzione e
verso delle grandezze scalari trasformandole, insieme alle operazioni, in
grandezze vettoriali.
Contributo importante poi quello di DAlembert che oltre a definire le forze
dinerzia, fond nel 1770 la Meccanica Razionale ed effettu la prima
grande divulgazione scientifica insieme a Diderot, tramite la famosa
Enciclopedia,nella quale in particolare erano disegnati gli strumenti di
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


7
lavoro di tutti i principali mestieri ed arti, nello spirito peraltro positivista
delluomo faber pi che lo spirito personalistico delluomo sapiens.
Nellevoluzione del linguaggio matematico, emblematica la figura di
Lagrange che nel 1788 scrisse la Meccanica Analitica senza impiegare
una figura ma solo formule, che per non far disperare gli Architetti vanno
fatte rivedere in termini di Statica Grafica.
LAnalisi Infinitesimale di Leibniz apre parallelamente le porte alla Geometria
Differenziale ed alla Meccanica del Continuo in cui lo stato solido, liquido
e gassoso sono trattati unitariamente, specie sotto gli aspetti Termodinamici.
Tali precedenti hanno consentito di raggiungere nella Scienza delle
Costruzioni le sintetiche formulazioni energetiche di Beltrami e Ritz per
descrivere il legame fra tensioni e deformazioni nella materia, peraltro di
difficile risoluzione in forma chiusa anche per semplici condizioni al contorno,
per cui si dovuto far ricorso alla suddivisione della materia con il metodo
degli elementi finiti.
Si deve inoltre sempre a Leibniz lideazione del sistema binario attualmente
usato nei software; il filosofo infatti ispirandosi alla considerazione che 1
lessere e 0 il non essere pens di esprimere tutti i numeri solo con
queste due cifre , cos 5 diventa 101 ovvero 2
o
+0
1
+2
2
mentre 7 diviene 111
ovvero 2
o
+2
1
+2
2 .

Perallelamente il linguaggio matematico divenuto quello delle matrici che
descrivono tali elementi e che ben si adattano ad organizzare il reticolo dei
fogli elettronici del calcolatore in cui ogni pixel un elemento finito del
video comandato vettorialmente.
Cos i metodi di Gauss, Jacobi, Laplace, per risolvere le matrici dei vettori
sono ritornati in auge nei programmi di calcolo strutturale automatico.
Nel testo si riparte peraltro dalla Statica Grafica sviluppata specie da
Culmann, essendo il linguaggio della Geometria della Masse quello pi
vicino alla realt statico architettonica, come verr approfondito in seguito
trattando la modellazione dei materiali.
Dagli studi sulla forma isostatica delle trabecole delle ossa, iniziati da Eifel
sulla torre parigina, si arrivati alla Bionica ed allo studio delle forme
strutturali che sispirano alla natura.
Lappena delineato percorso storico fisico matematico permeato anche
dalla Tecnologia, dallArte, dallEtica, come evidenziato nellintroduzione
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


8
per non cadere nel positivismo privo della meraviglia del progettista che non
inventa ma scopre la Scienza e lArte nella Natura creata trascendendo
luomo, ma per luomo.
La diversificazione degli studi fra Ingegneri ed Architetti che storicamente si
attribuisce alla nascita nel 1880 della Scienza delle Costruzioni di Navier e De
Saint Venant, presso lEcole de Ponts e Chausses di Parigi, o quella fra
Ingegneri e Geologi dovuta alla nascita della Geotecnica nel 1936 con
Terzaghi, una ricchezza solo nellunit complessiva che umilmente
riconosce i propri limiti.
Non a caso il progettista di navi segue anche oggi lantica scuola di
Architettura Navale e Galilei andava allarsenale navale di Venezia per
confrontare le diverse dimensioni dei fasciami di legno, o comparava le
diverse dimensioni delle ossa animali ispirandosi al progetto della Natura.
Il divorzio fra le varie discipline e politiche ne fa solo soffrire i figli,
sacrificandone i frutti di scambio, e provoca gravi carenze per cui gli
studenti e gli amministratori disorientati si disimpegnano e la qualit
urbanistica delle nostre citt ancora ne paga il prezzo. Persino Voltaire dopo
il terremoto di Lisbona del 1775 descrisse nel Candido il vacillare delle
certezze basate solo su valori illuministici; bench gi Cartesio nel 1624 si era
chinato a Loreto.
Le difficolt del progettare, oltre che da Galilei, sono espresse anche nei
pensieri di Pascal che ci ricorda che: la natura possiede perfezioni per
mostrare che limmagine di Dio, e difetti per mostrare che ne solo
limmagine, come lUomo.
Cos le nostre costruzioni sono mortali ed il progetto ad esempio di
consolidamento non pu trasformarsi in accanimento terapeutico, specie
per inserire le nuove impiantistiche in vecchie murature o impiegando
tecnologie invasive per giunta a volte inefficaci.
Lantitesi predetta da Pascal, peraltro disperante sui difetti,deve essere
interpretata in maniera pi distensiva come delineato da Soeren
Kierkegaard il quale evidenziava che il continuo scontro fra questi due
aspetti infiniti delluomo promuove il riso salutare ingrediente della vita.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

6
I.2 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA E
DEI VINCOLI

Liter classico dellanalisi strutturale e del terreno di fondazione sia statica
che dinamica articolata in:
1) modellazioni della struttura e profilo del sottosuolo:
geometrica delle masse, delle rigidezze e scelta dei vincoli;
2) leggi costitutive o tensione deformazione e
resistenza dei materiali;
3) campo delle azioni e combinazioni pi gravose
semiprobabilistiche;
4) condizioni al contorno dei dati predetti;
5) equazioni di equilibrio nei casi isostatici;
6) equazioni di congruenza nei casi iperstatici;
7) analisi delle sollecitazioni e degli spostamenti e rotazioni;
8) analisi delle tensioni e delle deformazioni;
9) analisi degli stati limite per la sicurezza di esercizio;
10) analisi degli stati limite per la sicurezza a rottura.

Nel primo punto concentrata la parte pi importante dellarte del
progettare: fra tutte le possibili soluzioni architettoniche, funzionali,
tecnologiche, di adattabilit alla realt delle capacit di cantiere ed
economiche, solo alcune sono valide per essere verificate con il predetto
iter meccanico per il dimensionamento.
In tale ottica si preferisce parlare di verifiche di calcolo, pi che di un
dimensionamento che scaturisce direttamente dal calcolo di progetto con il
computer.
Tale istanza ancora pi cogente nel campo geotecnico essendo il terreno
un materiale con caratteristiche non da progettare artificialmente, ma
naturale da rispettare con opportuni adattamenti, ad esempio sotto
laspetto della filtrazione, consolidazione e drenaggio del regime delle
pressioni interstiziali u per contemperare la presenza della fase fluida e solida.
Si richiama che tali pressioni sottratte alle tensioni totali forniscono le
tensioni efficaci = u caratterizzanti il comportamento meccanico dello
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

7





Fig.1 Il ruolo della distribuzione delle masse e delle rigidezze di un edificio in muratura ed in c.a, e
modifica dei baricentri e degli assi principali di inerzia alle azioni sismiche per effetto di casuali
ristrutturazioni.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

8
scheletro solido del mezzo poroso terreno, come analizzato da Terzaghi con
la prova edometrica, assicurante il drenaggio permanenti (u = 0) al
campione che si consolida sotto il carico (v, figura 4 a).
Qualsiasi complesso struttura terreno pu essere calcolato per sostenere
carichi nel tempo, ma solo alcune sono prive di protesi statiche per tutta la
vita, e non sono molto vulnerabili al modificarsi reale delle condizioni al
contorno specie delle azioni sismiche. La struttura valida, personalizzata alla
realt spesso unica, va scelta pertanto prima di essere modellata per
elaborarla specie al computer.
La figura 1 mostra il confronto, fra un edificio in muratura ed uno in cemento
armato, in base alla distribuzione geometrica delle masse, da cui
scaturiscono le forze dinerzia in caso di sisma, e della modifica della
verticale gravitativa degli assi inerziali in caso di ristrutturazione che possono
essere fatali in caso di scossa. Anche nel modello di calcolo, assimilare le
rigidezze di un edificio in muratura pesante con i solai lignei appoggiati a
quello di un edificio con pilastri leggeri in c. a. e con solai rigidi, conduce ad
ubicazioni errate di un semipiano degli assi inerziali come evidenziato
sempre in figura 1.
Ci accade impegnando programmi di calcolo per le opere in cemento
armato, senza adattarli alle opere in muratura. Altrettanto importante, in tale
ottica, per di pi la scelta dei vincoli.
La modellazione delle strutture tradizionalmente si suddivide fra quelle
isostatiche e quelle iperstatiche, ovvero quelle assimilabili a rigide
globalmente e le altre interamente deformabili.
Le isostatiche presentano il numero delle reazioni vincolari (o dualmente il
numero dei gradi di libert lagrangiani impediti) incognite corrispondente al
numero delle equazioni di equilibrio in forma scalare, per cui il sistema
algebrico lineare matematicamente (Rouch e Capelli) solubile con le
sole regole della Statica espresse dallannullamento della risultante e del
momento risultante: (R = O; M= O).
Le iperstatiche necessitano invece per il calcolo delle reazioni vincolari
incognite anche delle equazioni di compatibilit cinematica dello
spostamento e delle rotazioni fra le varie membrature e con i vincoli.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

9
La realizzazione di strutture isostatiche per cercare di adattare il modello alla
realt uno degli esempi pi emblematici dei vantaggi e degli svantaggi
della Statica nelliter della progettazione e della valutazione della sicurezza.
Gli spostamenti e le rotazioni da limitare sono quelle solo di ciascun corpo,
mentre linsieme vincolato privo di cinematismi che ridistribuiscono le
reazioni: ovvero ogni elemento strutturale bada a s in un criterio di
assemblaggio vincolare uguale per tutti.
Esempio tipico dei vantaggi sono le travi appoggiate dei ponti fatte per
usufruire della certezza di avere una catena cinematica di corpi rigidi
con reazioni e sollecitazioni ben note che non risentono dei cedimenti
fondali e delle dilatazioni termiche di difficile valutazione.
Si hanno per gli svantaggi notevoli dei costi di manutenzione specie dei
vincoli e ancor pi ridotta inerzia alle azioni sismiche e ridotta durabilit,
fattori quasi ignoti alla sequenza dei memorabili ponti ad arco del passato. Si
perde lenorme vantaggio delle strutture iperstatiche i cui vincoli
sovrabbondanti allontanano fortemente linizio del collasso, specie in caso di
evento sismico, per cui i ponti oggi si ritornano a costruire a travate continue.
Per le strutture isostatiche la perdita di un solo grado di libert lagrangiano,
specie vincolare, significa la labilit ed il crollo. Cos come accade alle
persone prive di riserva danimo provvidenziale e prive di vincoli di amicizia
fraterna in cui laltro solidale nellaiuto e non assemblato socialmente
nellindifferenza di tutti.
La scelta ed il progetto dei particolari costruttivi dei vincoli sono di evidente
importanza, ma sono proprio quelli non disegnati dagli usuali programmi di
calcolo e disegno automatico delle strutture, che danno ad esempio
lestratto dei ferri delle aste ma non dei nodi che vanno invece decisamente
disegnati anche con il CAD (Computer Aided Design).
Liperstaticit invece solidale e valorizza la ricchezza di ognuno senza
isolarla, se per diventa eccessiva imprigiona lunivocit di ciascuno, ovvero
tornando alle strutture l'eccesso di rigidezze fa perdere la duttilit ad
adattarsi ai piccoli spostamenti e rotazioni che creano laiuto armonico.
Il calcolo delle reazioni iperstatiche peraltro complesso ed attendibile di
fatto solo in campo lineare elastico. Lavvento infatti delle prime
plasticizzazioni locali anche le coazioni impresse, quale ad esempio la
diversa maturazione del calcestruzzo o il diverso assestamento dei casseri
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

10
durante la presa, o le variazioni termiche o i fenomeni di ritiro e viscosit o
ancor pi i cedimenti differenziali - fondali anche piccoli (maggiori di circa 2
cm), possono rendere illusorio il calcolo delle reazioni iperstatiche reali.
Il calcolo elastico va per comunque percorso in quanto un modello che
anzitutto consente di scegliere le rigidezze di predimensionamento che,
come si preciser nel paragrafo successivo, si basa sullimporre piccoli gli
spostamenti, ovvero le rigidezze non devono essere n in eccesso verso il
modello rigido statico, n in difetto verso il modello instabile labile.
Allorquando non esisteva il calcolatore un semplice telaio richiedeva giorni
di calcoli, pur ricorrendo alle brillanti soluzioni iterative di Cross (nodi fissi) o
Kani (nodi spostabili) per ripartire le sollecitazioni da nodo a nodo e da piano
a piano, cosa che oggi si risolve in pochi istanti con il computer, salvo
peraltro la fatica per implementarlo con il modello del telaio e dei carichi.
E istruttivo comunque ricordare gli sforzi semplificativi del passato per
comprendere il funzionamento dei modelli delle strutture.
Per le strutture con prevalenza delle sollecitazioni di sforzo normale N, come
accade negli archi antofunicolari dei carichi (ovvero nelle funi) e nelle
strutture reticolari rettilinee caricate solo nei nodi e con vincoli che ne
consentono le rotazioni, leffetto delle reazioni iperstatiche flessionali M
inessenziale. E sufficiente infatti il calcolo delle reazioni e degli sforzi normale
N del sistema isostatico pi prossimo al reale o principale (Verifiche
grafiche di Mery negli archi o di Culmann nelle strutture reticolari) .
Per attuare le predette piccole rotazioni delle aste nei nodi significa che la
struttura deve essere sufficientemente snella senza peraltro cadere nel
campo instabile come verr presentato nel paragrafo successivo. Oppure il
materiale pu consentire limitate plasticizzazioni come le murature con
malta nelle quali un chiodo infisso non crea lesioni come nel calcestruzzo (il
modulo elastico di figura 3 e quindi la rigidezza infatti 10 volte inferiore per
le malte). E evidente come vincoli leggermente cedevoli, ma iperstatici
conservano i vantaggi delle strutture isostatiche e quelli delle strutture
iperstatiche essendo duttili specie al variare dei carichi. Leccesso di
rigidezza nei vincoli controproducente addirittura per la sicurezza in
quanto esaspera le sollecitazioni iperstatiche specie nei vincoli.
Un bellissimo esempio rappresentato dalle 6 ossa del cranio dei neonati (v.
dopo gradi di libert) incernierate nelle fontanelle per potersi adattare al
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

11
parto ed incastrate per ossificazione durante la vita a protezione dagli urti,
fortemente ammortizzati anche dal liquido che circonda la massa cerebrale
che trasforma eventuali colpi vettoriali in pressioni scalari meno
traumatizzanti.
Analoga meraviglia desta la disposizione del cordame fra le tavole
costituenti il fasciame dello scavo della nave romana rinvenuta a
Comacchio , in modo da renderlo pi flessibile a solcare onde tempestose.
Nelle strutture iperstatiche in cui invece prevalgono le sollecitazioni flessionali
M, quali le travi ed i telai, si possono considerare le aste rigide nei riflessi delle
sforzo normale N e sempre poco distorte dal taglio T, specie per i carichi
uniformi e non concentrati, per cui il calcolo pu limitarsi a valutare solo i
momenti M di incastro iperstatici, trascurando nellanalisi delle sollecitazioni
iperstatiche il contributo deformativo indotto da N e T.
Le predette semplificazioni sul numero delle equazioni di congruenza da
aggiungere a quelle di equilibrio non sono possibili in presenza di vincoli
cedevoli, come per carenza di fondazioni, o se i nodi sono spostabili, come
per effetto delle azioni con prevalente componente orizzontale quali i
terremoti. I casi pi complessi sono di solito proprio quelli pi aleatori (v.
sicurezza) in cui la perdita del modello elastico la regola e pertanto
necessario far ricorso a calcoli non lineari anzich lineari, specie per le pi
gravose combinazioni dei carichi. In base a quanto prima delineato tale
calcolo complesso e pur se fattibile con il calcolatore, che accetta un
numero qualsiasi di equazioni, di condizioni di carico e di leggi costitutive, va
orientato verso studi parametrici di ricerca per tarare metodi semplici,
anzich per complicare la normale analisi. In tale ottica conviene fare
ricorso, pur se solo formale, al pi sicuro predimensionamento in campo
lineare visto come modello standard convenzionale, come del resto lo la
valutazione delle azioni in campo sismico(v. figura 7) o della ridistribuzione
delle sollecitazioni per effetto dei cedimenti differenziali del terreno in parte
sempre incogniti. Si usufruisce cos dei vantaggi della Scienza delle
Costruzioni e non degli svantaggi di calcoli onerosissimi pur se la ricerca
vorrebbe meglio rispecchiare la realt, come prima detto per la Statica. Si
lascia cos alla vita dellopera di scegliersi le iperstatiche reali per
adattamento dei vincoli nel giusto predetto dosaggio delle rigidezze. E pi
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

12
importante allora eventualmente studiare solo i vincoli in campo non lineare,
ovvero renderli duttili.
Le difficolt predette hanno dato vita anche ad una modellazione
dellanalisi delle strutture a rottura, anzich in campo elastico, ovvero al limit
design.
In tal caso si modella la struttura iperstatica maggiorando i carichi in modo
che si formino tante cerniere plastiche o tanti appoggi al limite dello
scorrimento attritivo (vedere resistenze materiali) in modo da rendere la
struttura isostatica non pi influenzata da precedenti complesse coazioni, e
tale da simulare virtualmente la configurazione prossima al collasso.
Tale calcolo, se la struttura molto duttile, specie ad esempio allo
scorrimento dei ferri nel c. a., consente di non valutare le reazioni
iperstatiche ma direttamente le reazioni isostatiche massime da confrontare
con quelle limite a rottura.
In tale studio importante luso del teorema di Drucker e Prager per la
ricerca dellunivocit del moltiplicatore dei carichi statico , con quello
cinematico, moltiplicatori che rendono minimo il lavoro complessivo per
raggiungere il collasso. Tale calcolo a rottura prende le prime mosse nelle
verifiche di equilibrio ultimo a scorrimento e ribaltamento (v. sicurezza).
Si deve evidenziare per che il limit design non va scambiato con il calcolo
agli stati limite di seguito descritto trattando la sicurezza in termini
semiprobabilistici.
Si anticipa subito che si maggiorano di un fattore di sicurezza i valori delle
sollecitazioni scaturenti dal calcolo iperstatico elastico, le quali si
confrontano con i valori delle sollecitazioni resistenti, opportunamente ridotte
da un altro fattore di sicurezza. Tali sollecitazioni ultime sono ben misurabili
sperimentalmente, al contrario delle sollecitazioni ricavabili dallo stato
tensionale ideale (v. figura 8) indotto specie dalle reazioni iperstatiche.
In comune quindi fra il limit design e le sollecitazioni di calcolo a rottura
semiprobabilistico c solo il confronto con le sollecitazioni a rottura misurate
su prototipi, ma i valori delle sollecitazioni scaturiscono da analisi diverse
peraltro in prima approssimazione consimili nel percorso dei carichi sino a
rottura, (v. figura 8). Si raggiungono in tal modo i vantaggi della Tecnica
delle Costruzioni nel cercare di legare meglio i modelli alla realt
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

13
sperimentale (v. figura 3) confinando gli svantaggi agli stati limite
dellumano operare.
E interessante evidenziare poi che pu essere vitale nelle scelte strutturali
adottare in cantiere delle strutture isostatiche da rendere poi in esercizio
iperstatiche. In tal modo tutti gli assestamenti sotto i pesi propri sono scontati
, e la preziosa riserva di sicurezza iperstatica viene riservata tutta proprio
verso le azioni accidentali. Mirabili in tal senso sono gli arcotravi di Krall nei
quali limpalcato collabora con larco in c. a. solo dopo che questi
maturato e la sua spinta per peso proprio stata eliminata al disarmo, in
modo che il ponte completo sopporti solo le distorsioni dei carichi
accidentali. Tali considerazioni ben si prestano in particolare in caso di
prefabbricazione ancor pi usando cavi di precompressione per realizzare
vincoli che contrastano proprio le reazioni iperstatiche in modo da avere
una rigidezza artificialmente elevata e controllata.
Si imita cos lo scheletro umano in cui il gioco dei muscoli e tendini rende di
volta in volta il corpo labile, isostatico e iperstatico, ma con la risultante delle
forze muscolari sempre coincidente con gli assi principali dinerzia del corpo
in movimento. Come mirabile nella danza e nellassetto inerziale del volo
degli uccelli nellaria.
Infine i criteri di modellazione dei vari corpi che costituiscono le strutture,
scaturenti sia dalla Statica (Geometria delle masse) che dalla Scienza delle
Costruzioni (Distribuzione delle rigidezze), che dalla Tecnica delle Costruzioni
(incidenza delle imperfezioni reali) vengono delineati nel successivo
paragrafo riguardante il ruolo dei materiali (v. figura 3) nella progettazione.
I vincoli soprattutto devono essere analizzati nella loro dualit statico
cinematica, ovvero come sede di reazione ed assenza di movimenti e
viceversa.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

14


Fig.2 Lesione impedita disponendo i mattoni nella tessitura muraria in modo da bloccare tutti e 6 i gradi di
libert duali delle 6 componenti di sollecitazione.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

15
I 6 gradi di libert lagrangiani di un corpo rigido nello spazio sono
caratterizzati dalle 3 componenti di traslazioni di rotta, scarroccio e
sussulto e dalle 3 componenti di rotazione di rollio, beccheggio e
imbardata, per usare il gergo navale anzich i termini euleriani, tutte e 6
vanno sistematicamente bloccate.
Con una muratura di mattoni ciascuno di questi 6 gradi di libert, dapprima
nelle mani del muratore, se incastrati di piatto, di testa, in piedi o a
faccia vista, a scalmo(o diatono), a vela, consentono di realizzare una
consistenza muraria di elevatissima durabilit essendo bloccato ogni
cinematismo.
La figura 2 esplicita tale realizzazione della consistenza muraria in modo da
impedire il formarsi di lesioni indotte da ciascuna delle 6 sollecitazioni, come
con i ricorsi murari specie gotici; la lesione tratteggiata ad elica allora
innescabile con molta difficolt.
Le scelte strutturali rappresentano lessenza della firmitas vitruviana sino ad
arrivare al dualismo statico-estetico della recente Storia della Architettura;
scelte che devono essere ancor pi controllate proprio dai destrutturalisti per
realizzare libberamente una valida vetustas ,sempre valorizzando la
utilitas, sino allemblematico funzionalismo di Gropius.
Analoga problematica presentano le scelte strutturali nel campo della
Conservazione del Patrimonio Architettonico e Paesaggistico ,per cui i corsi
di Consolidamento non possono essere alternativi ai presenti; il Geriatra
rischia molto di pi di un Medico di base, specie se evita laccanimento
terapeutico, ovvero il rispetto dellopera.









P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

19
I.3 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DEI MATERIALI

Al secondo punto del predetto iter vi la modellazione delle caratteristiche
meccaniche dei materiali, espresse dalla Reologia in leggi costitutive.
Fra queste i modelli costitutivi classici sono quello rigido perfetto peculiare
della Statica e quello elastico perfetto peculiare della Scienza delle
Costruzioni, come richiamato in figura 3 nella quale sono riportate le
caratteristiche meccaniche (monoassiali a trazione in alto ed a
compressione in basso) dei principali materiali da costruzione.
Si noti come il modulo elastico E = d/d e la resistenza f
c
del calcare siano
pi che tripli di quelli del conglomerato cementizio a testimonianza della
durabilit delle opere in pietra squadrata.
Anche il legno presenta unalta resistenza lungo le fibre (con difetti ridotti),
ovvero sfruttando favorevolmente lanisotropia, e se ben stagionato, di
prima scelta, ventilato e non sottoposto alla pioggia, presenta una vita
plurisecolare pur avendo un modulo elastico dellordine della met di quello
del conglomerato.
Il confronto fatto anche con la dispersione dei dati per effetto delle
imperfezioni e della qualit dei materiali, in base al metodo
semiprobabilistico, di seguito descritto, secondo i canoni della Tecnica delle
Costruzioni.
E interessante fare una digressione su tale modellazione che si basa sulla
misura sperimentale sia in laboratorio sia in sito su campioni significativi della
realt. Le prove su campioni mono-bi-tridimensionali con percorsi delle
tensioni simili ai reali, in particolare sotto carichi statici o sotto carichi
dinamici che evidenziano i fenomeni di fatica e di isteresi, ovvero con
decorsi dei carichi nel tempo, che evidenziano i fenomeni viscosi, mostrano
subito la vasta gamma di studi sperimentali reologici per analizzare una
realt tuttaltro che semplificata in modelli perfetti. Laleatoriet delle
azioni e leterogeneit dei materiali, come si specificher trattando della
sicurezza pi avanti, conducono per esempio in campo geotecnico a
ricorrere al monitoraggio in vera grandezza ed al confronto con lanalisi a
posteriori o retrogressiva (back analysis) di strutture interagenti con il terreno,
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

20

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

21
monitorate (prediction and performance), in particolare con terreni prototipi
ben caratterizzati meccanicamente per essere di riferimento alla
ricostruzione reologica, come delineato nelle tabelle 1 a,b che seguono.
Non possibile infatti a volte estrapolare dallelemento del campione
indisturbato un profilo del sottosuolo che consenta di impiegare con
sicurezza la predetta analisi a priori basata sulla meccanica classica.
La figura 4a mostra una sintesi, delle classiche prove di laboratorio
geotecnico, alla luce del principio delle tensioni efficaci e quindi del ruolo
delle pressioni interstiziali durante i vari percorsi delle tensioni indotti con vari
tipi di apparecchi, in modo da simulare al meglio lo stato tensionale reale
indotto dallopera da inserire nel terreno.
La tensione totale indotta dallopera si ripartisce fra lo scheletro solido,
tensione efficace

, e la pressione interstiziale u nel fluido che permea in


generale il terreno, secondo la classica modellazione di Terzaghi, gi prima
delineata, ed evidenziata in figura 4 a con le pietre porose e le molle.
Le prove allora sono molto influenzate dalle condizioni di drenaggio, ovvero
dalla possibilit di svolgersi in condizioni drenate (u=0), come
nelledometro e nellapparecchio di taglio diretto, od in condizioni non
drenate(u 0), come nellapparecchio triassiale, con il quale si possono
simulare anche le varie condizioni di drenaggio.
Le caratteristiche di deformabilit e di resistenza dei terreni presentano,
diversamente dai solidi monofase descritti in figura 3, anzitutto idue tipi di
leggi costitutive o tensioni - deformazioni mostrati in figura 4 a.
La figura evidenzia inoltre tali leggi per i terreni normalconsolidati (NC)
ovvero che non hanno subito geologicamente tensioni maggiori di quelle
litostatiche pascaliane

vo =

z = (- w )z ( essendo z la profondit di
calcolo), e per i terreni sovraconsolidati (SC)che invece hanno subito
tensioni di preconsolidazione

p maggiori di

vo e che sono pertanto molto


meno compressibili di quelli normalconsolidati. Tale aspetto evidenziato
dal ginocchio delle curve edometriche in particolare ricostruite a tratto in
corrispondenza del valore litostatico, per meglio valutare il modulo elastico
drenato E

in sito, per il modulo non drenato Eu si vedano le curve triassiali.


In figura 4 a sono mostrati infine i vari tipi di resistenze drenato (c
,
) in
termini di tensioni efficaci, e non drenato (cu , u =0) in termini di tensioni
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

22
totali e con sovrappressioni interstiziali non dissipabili tanto da non
evidenziare lattrito , ma solo la coesione non drenata cu.
La figura 4 b mostra poi i profili geotecnici dei sedimi della valle alluvionale
del Tevere in Roma basati sui dati penetrometrici statici (CPT olandese) e
sulle prove edometriche che individuano gli strati sovraconsolidati ovvero
che hanno subito tensioni
p
maggiori di quelle litostatiche che
vo

riducendone la compressibilit C
c

vo
/E
ed
. Le leggi tensioni deformazioni
di figura 4b sintetizzate nei parametri indice delle caratteristiche
meccaniche sono messi a confronto al variare della profondit per valutare
leterogeneit; evidente limportanza della qualit delle prove specie in
sito se i terreni non sono campionabili, come le sabbie, indisturbatamente
per il laboratorio.
Una delle ipotesi pi drastiche che stata fatta sulle leggi costitutive dei
materiali, come noto quella tipica della Statica di omogeneit e di totale
indeformabilit o perfetta rigidit (v. figura 3) della materia pur se sollecitata
dalle pi disparate azioni di qualsiasi livello dintensit, prescindendo
pertanto dalla sua resistenza interna.
La spinta alla ricerca della certezza assoluta nella sicurezza progettuale sotto
limpulso degli studi di meccanica deterministica ha condotto alla predetta
ipotesi di rigidit perfetta la quale consente di considerare sufficiente il solo
rispetto dellequilibrio delle forze esterne ai corpi per calcolare le reazioni
vincolari e per essere perfettamente garantiti della loro staticit. Tale
certezza sinfrange miseramente con il fatto che appena ci si confronta con
realt si constata che non esistono, specie come i predetti sedimi alluvionali,
i materiali perfettamente rigidi e di resistenza invulnerabile. E emblematico
in tal senso lesempio della realizzazione degli alberi motori navali della
marina tedesca in acciaio pieno di alta qualit che si spezzavano dopo
pochi giorni di navigazioni in quanto non si adattavano alla deformabilit
dello scafo solcante le onde. Le navi non sono pi andate in avaria, solo
introducendo alberi motore cavi pi flessibili e che si adattavano ai
cedimenti vincolari dello scafo. Cos lo stelo della spiga di grano cavo
allinterno e dotato di lamelle radiali per dare la rigidezza elastica di ritorno
dopo essersi chinata al vento.
Lanalogia con il comportamento delluomo ancora pi istruttiva: se non si
prendono in esame le forze interiori della persona nelladattarsi agli eventi
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

23
esterni avversi, si verifica la crisi. Irrigidirsi, anche psicologicamente, privo di
frutti. Il considerare solo il gioco delle forze esterne nel prendere le decisioni
per agire, non rispettando le forze dellanima di ciascuno, ha creato i pi
gravi dissidi fra gli uomini, in particolare caduti nellindividualismo capitalista
o nella massificazione comunista.
E noto peraltro che anche lassoluta mancanza di fermezza, per
parafrasare la rigidezza dei materiali, ha fatto crollare i rapporti fra gli uomini
nellanarchia e peggio nellindifferenza e nel relativismo etico totale (Social
pluralism) anzich nellecumenismo rispettoso dellopinione altrui, senza
perdere per la propria identit, ma, arricchendola delle altre.
La Scienza delle Costruzioni sostituisce pertanto il concetto di rigidezza a
quello dei corpi perfettamente rigidi, in base alle deformazioni ammissibili.
Cos la Scienza dellEducazione introduce con Don Bosco il concetto di
amorevolezza rispetto a quello di rigida severit, e quello etimologico di ex-
ducere, ovvero trarre fuori da ciascuno i propri talenti ammissibili; ci si
basa quindi sullamorevole empatia, anzich lantipatia o la simpatia.
Anche il Medico se si basa solo su rigidi protocolli diagnostici, possibili
peraltro spesso solo ai ricchi, dimentica che il paziente prima una persona
da rassicurare e non se una assicurata.
La sicurezza delle strutture, come quella sociale si avvale allora di un
modello prossimo al rigido ma mai totalmente rigido, in modo da poter
valorizzare al meglio le forze interne.
In Politica significa equilibrare il centralismo con il localismo federandosi, ed
in Economia fra mercato globale e rionale promuovendo la sussidiariet.
Per ritornare ai canoni della Statica si richiama che la risultante ed il
momento risultante delle forze interne di un corpo reale inerte sono nulle,
tanto pi per un corpo rigido, per cui sufficiente rispettare lequazione di
equilibrio cardinale, ovvero lannullamento della risultante e del momento
risultante delle forze esterne, concentrando notoriamente le forze peso nei
baricentri delle masse per garantire la staticit.
Se il corpo esplode, ovvero le sue forze interne non sono inerti, la risultante
ed il momento della risultante delle forze interne ed esterne sono ancora
nulli, ma il corpo tuttaltro che statico.
Analogamente se il corpo sottoposto ad un ciclo termodinamico, si passa
dallo stato solido a quello liquido o gassoso e viceversa; cos in una reazione
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

24
chimica le trasformazioni sono enormi, pur essendo soddisfatte le equazioni
cardinali. Analogamente si verifica per i pi complessi fenomeni di radianza
luminosa e nucleare entrando nella meccanica quantistica ed in astrofisica.
La materia inorganica dunque solo apparentemente inerte e testimonia
subito una trascendenza creativa, ancor pi ci si rivela per la materia
organica biologicamente viva e maggiormente in quella grigia delluomo.
Ci ancor pi per lembrione che supera ogni crescita pessimistica
dellentropia e speriamo anche della manipolazione genetica della sua
libert e dignit.
Dimenticarsi delle forze interne persino nei materiali inerti congelandoli
senza tempo nellipotesi di rigidit e limitandosi al rispetto dellequilibrio delle
forze esterne, pur in sintonia con la realt che la risultante ed il momento
risultante delle forze interne sono nulli, significa depauperare la materia di
tutte le sue capacit fisico - chimiche interne. Cos non considerare ancor
pi attentamente nelluomo le sue forze interne personalistiche, valutando
solo le sue forze esterne di ricchezza e potere, significa limitarsi alla facciata
statica esterna e non vedere la parte di bene che deposta internamente
in ciascun uomo. Per nostra debolezza o carenza di speranza non
esprimiamo in tutto la ricchezza interiore, impauriti dalle forze esterne o
irrigiditi nellegoismo senza amore per il prossimo.
Se si torna alla materia del resto il classico bilancio fra il lavoro delle forze
esterne e quello delle forze interne, ampiamente considerate dalla Scienza
delle Costruzioni crea lequilibrio armonico.
Se poi si riconosce alluomo anche laspetto trascendente che lo distingue
dalle altre specie sia organiche che inorganiche, allora si deve ammettere
che luomo lunico a poter governare la natura, con progetti
naturalmente non dispotici, per lo sviluppo dellambiente, criterio
abbandonato dai biocentristi o verdi specie della corrente deep
ecology decisamente anti antropocentrici per i quali la natura vale pi
delluomo.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

25



Fig. 4 a Ruolo delle tensioni efficaci nelle prove di Laboratorio Geotecnico
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

26
Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni Hoepli Vol 1 C.Cestelli Guidi


Fig.4b Profili geotecnica della valle alluvionale del Tevere: resistenza penetrometrica statica
alla punta, ) CPT ( q
c
confrontata in particolare con il grado di sovraconsolidazione
) ' / ' (
vo p
desunto da prove edometriche.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

27



La tabella 1a evidenzia i principali parametri geotecnica misurabili con i vari tipi di prove in laboratorio,
in sito od in vera grandezza.
La tabella 1b descrive una panoramica dei vari strumenti di misure in sito e di monitoraggio in opera, che
affiancano le prove di laboratorio, specialmente quando i terreni od i materiali non sono campionabili.
Gli strumenti in particolare sono distinti fra quelli agenti o che imprimono una sollecitazione nellopera
per misurarne le caratteristiche meccaniche, e gli strumenti reagenti in cui lazione indicatrice delle
caratteristiche esterna allopera.
Manuale dellIngegnere Colombo - Hoepli 84
a
Ed. 2003
Cap E4, E5 C. Cestelli Guidi, P.Ventura
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

28
Il progetto delle strutture in tale cornice si avvale allora di una sicurezza non
quantizzabile basata sulla responsabilit interna degli operatori che
consente a volte anche di superare i casi di notevole divario fra la
modellazione e la realt, come gi ricordato per la sicurezza sanitaria e
per lo sviluppo. Il controllo di qualit specie di collegamento (performance
bord) fra gli operatori prezioso, ma solo se illuminato pu far sperare anche
gli ecologisti biocentrici a dialogare con quelli antropocentrici, peraltro non
trasformati in tecnocrati soltanto della finanza, in una visione finalmente
ecoottimista.
Per tornare di nuovo a discutere della modellazione meccanica si ricordano
poi le ipotesi fondamentali su cui si basa la Scienza delle Costruzioni.
Ipotesi di Bernoulli, DeSaintVenant, Eulero: linearit geometrica e
cinematica.
Nei corpi si attiva la conservazione delle sezioni piane, se monodimensionali,
o dei segmenti rettilinei, se bidimensionali, per cui la distribuzione della
deformazione lineare lungo lo spessore. Ci comporta che i corpi non
siano troppo tozzi o presentino variazioni brusche di sezione o dei carichi, n
vi siano vincoli troppo rigidi. In tal modo le dimensioni dei tratti del contorno,
necessari per mandare a regime le tensioni, risultano piccoli o dello stesso
ordine di grandezza dello spessore dei corpi.
La dimensione pi piccola dei corpi deve essere ben minore del raggio di
curvatura sotto i carichi, per cui si trascura il taglio nelle travi o leffetto
Poisson nella deformazione laterale nelle piastre, e gli spostamenti e le
rotazioni sono linearmente correlati dalla relazione euleriana di traslazione
vettoriale infinitesima maggiorata dallangolo di rotazione infinitesimo per il
rispettivo raggio l di rotazione (ds = ds
o
+ d l).
Ad esempio nei nodi strutturali, o nei vincoli di continuit, lipotesi decade.
Ipotesi di Hooke: linearit costitutiva.
I corpi sono omogenei isotropi ed elastici perfetti ovvero gli spostamenti
massimi sono dellordine di 1/500 delle luci, condizionando le rigidezze dei
corpi K=F/(s=1) EA/l per un pilastro compresso, K=M/( =1) EJ/l per una
trave inflessa.
Il valore < 2 del diagramma - di figura 3, vigendo la proporzionalit fra
forze e spostamenti, diviene s < 1/500 in modo da definire quanto devono
essere piccole le deformazioni in esercizio.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

29
I carichi sono inoltre quasi - statici ovvero applicati molto gradualmente in
modo anche che non vi siano deformazioni permanenti allo scarico o
fenomeni isteretici o di fatica ciclica, non vi sono poi vincoli molto cedevoli o
coazioni residue ed ammessa la sovrapposizione degli effetti. Le
sollecitazioni e le tensioni sono allora linearmente legate alle deformazioni e
quindi alle rotazioni ed agli spostamenti in base allipotesi precedente, con
conseguente notevole semplificazione dei calcoli. Ci comporta anche che
il fattore di sicurezza esterno sui carichi possa divenire interno ovvero
basato sulla tensione e la deformazione ideali come assunto nel metodo
delle tensioni ammissibili e come verr discusso nel paragrafo sulla sicurezza.
Ad esempio nel campo dei materiali non o poco resistenti a trazione, come i
terreni, le murature, il c.a., lipotesi decade.
Ipotesi di Kirchoff: univocit dellequilibrio elastico.
I corpi presentano deformazioni del 2 ordine trascurabili ovvero le strutture
non sono troppo snelle da presentare spostamenti e rotazioni che inneschino
fenomeni di instabilit, ovvero i giratori o raggi di inerzia = A / J delle
sezioni devono condizionare delle snellezze =l
o
/ a partire da 30
e
= (v. in
seguito) . Si noti come sia fondamentale luso Statico della Geometria delle
masse per fornire i raggi dinerzia caratterizzanti la distanza dal baricentro,
alla quale virtualmente si pu concentrare la massa per calcolarne il
momento dinerzia m e tracciare lellisse dinerzia. Nel caso poi della
pressoflessione retta (M
y
= 0), il giratore il terzo medio = e
ny
y fra
leccentricit limite del nocciolo e
ny
= M
x
/N e la posizione dellasse neutro y
= d/2( corpi omogenei) consente di tracciare il nocciolo dinerzia
(lantipolarit fra centro di pressione ed asse neutro rispetto allellisse
dinerzia comporta I
x
= A e
n y
y), caratterizzante linizio delle trazioni.
Le snellezze sono da quantizzare specie in base al tipo di vincolo
condizionante la luce l
o
dei vari corpi e dei materiali impiegati.
Per il cemento armato le norme indicano = 50 da ridurre a 35 in caso di
sisma e per lacciaio max = 200 da ridursi a 150 in caso di sisma.
Le deformazioni in tal modo non si incrementano in modo trascendente con
i carichi, ma vengono ridotte a lineari e di conseguenza il calcolo delle
reazioni e delle sollecitazioni del problema dellequilibrio elastico univoco,
senza entrare nel campo critico di instabilit. Si suole anche dire che i corpi
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

30
sono tozzi secondo il modello di Navier caratterizzato da snellezze
e
=
y
f / E rapporto fra il modulo elastico E di Young e la resistenza di inizio della
rottura per plasticizzazione (failure) del materiale f
y
(yielding = pieghevole
per snervamento) ovvero di fuoriuscita del campo elastico. Lo sforzo
normale N = /A per <
e
, non dipende in pratica dalla curvatura dellasta.
I materiali reali naturalmente presentano imperfezioni quali la
cristallizzazione differente negli acciai o la segregazione o le difettose
riprese di getto nel calcestruzzo, o i nodi o il tipo di taglio del tronco nel
legno, solo per citarne alcuni. Tali imperfezioni comportano che campioni di
tali materiali sottoposti a carico e scarico presentano deformazioni
permanenti e in generale fenomeni di isteresi ciclica, assente nel modello
elastico perfetto. La scelta di limitare la snellezza deve pertanto essere tanto
pi severa quanto pi ci sono imperfezioni, dispersioni o carenze di qualit in
cantiere (v. figura 3).
Limportanza di scegliere materiali omogenei nella progettazione ha portato
ad esempio al legno lamellare per non avere la dispersione della resistenza
del legno naturale per effetto dei nodi (anche del 40%) o dellanisotropia
delle tensioni divergenti dalla direzione delle fibre del legno.
Ancora una volta ci troviamo davanti ad ipotesi, come per il benessere
delluomo, n tropo rigide n troppo snelle.
In tale ottica luso della Statica, in particolare grafica, se esistessero le solo
forze peso permanenti consentirebbe di limitarsi allo studio della Geometria
delle Masse. I pesi infatti possono essere modellati depurandoli
dallaccelerazione di gravit (Newton), come del resto anche le forze di
inerzia possono essere depurate dellaccelerazione (DAlembert) in modo
da ridursi alle sole masse. Queste a loro volta possono essere depurate della
densit media o della densit se in particolare i corpi sono omogenei,
riducendosi infine ai soli volumi, o se il problema piano (spessori uniformi)
alle sole aree.
I volumi non sono altro che proprio la forma architettonica che si vuole
progettare. La distribuzione pertanto delle masse, della forma e dei vincoli
delle strutture assimilate a rigide sotto i carichi devono assecondare
anzitutto i principi della statica in base ai quali la risultante dei pesi passa per
il baricentro delle masse i cui momenti statici sono nulli (S
xg
= S
yg
= S
zg
= 0)
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

31
e gli assi principali di inerzia, per i quali i momenti centrifughi sono nulli:
(I
xy
= I
xz
= I
yz
= 0), devono approssimare lasse centrale delle forze
agenti
(R
x
= x = 0; M
x
= M
x
= 0 ed analoghe).
Si richiama la brillante intuizione di Mohr di caratterizzare il moto delle masse
libere tramite i predetti assi principali dinerzia ricercati graficamente con il
circolo delle inerzie (I
i centrifugh
= 0) e quello delle masse vincolate tramite il
duale circolo di Mohr che consente di analizzare le tensioni principali ( = 0)
(v. figura 8). Ad esempio lasse centrale di un edificio opportuno pertanto
farlo passare per il baricentro delle fondazioni (v. anche figura 1).
Nelle costruzioni essendo in generale i pesi propri rilevanti rispetto agli
accidentali, tale criterio non va mai dimenticato allinizio della progettazione
valorizzando la cultura acquisita nel passato.
Sono emblematici in tal senso i modelli usati da Gaudi per progettare la
Sagrada Famiglia di Barcellona , le masse dei modelli in scala furono sospese
a funi e poi solidificate con il gesso e ribaltate , in modo da materializzare
lautofunicolare dei carichi delle volte e delle guglie le cui forme
straordinarie rispecchiano proprio la Geometria delle masse.
La presenza di carichi variabili influenza inoltre notevolmente, come
vedremo nei criteri di sicurezza, le tensioni - deformazioni interne, ci
comporta la necessit di rispettare anche le ipotesi fondamentali predette
della Scienza delle Costruzioni. Cos le grandezze Statiche tipiche della
Geometria delle masse, quali larea A e i momenti di inerzia J, si
perfezionano nelle rigidezze EA/l ed EJ/l dei corpi elastici.
Ulteriore confronto quello con le sollecitazioni ultime come indicato sullo
schema riguardante gli elementi di teorie sul predimensionamento, in cui
peraltro si usata la pratica semplificazione di non differenziare, rispetto alle
azioni ed alle resistenze dei materiali, i fattori parziali di sicurezza .
Si noti come il modello privo di imperfezioni di figura 3 di fatto corrisponda
allasintoto orizzontale - di resistenza plastica perfetta.
Ancora una volta le grandezze A e J compaiono nel calcolo moltiplicate per
la resistenza f
mk
anzich per il modulo E. Il confronto richiama la snellezza di
Navier funzione proprio del rapporto E/f
mk
caratteristico del comportamento
costitutivo del materiale, da confrontare proprio con il rapporto A/J tramite il
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

32
termine l
o
/ caratteristico della lunghezza donda flessionale elastica con
cui una sollecitazione si propaga allinterno di unasta di luce l.


Fig.5a E lementi di teorie perfette per il dimensionamento
CARICHI SOLLECITAZIONE
PREVALENTE
STATICA

S.d.C. T.d.C.

N

A


EA/L


f
mk
A/
m

q


G,Q,QE
=
mK
f E

mk
f
E
>l
o
mm
J
A



M

J


EJ/L


f
mk
J/y
m

q


MODELLI COSTITUTIVI
CLASSICI DEI MATERIALI
MASSA
RIGIDA
PERFETTA
/l=0
RIGIDEZZA
ELASTICA
PERFETTA
/l1/500
RESISTENZA
PLASTICA
PERFETTA
/l1/100

Le rigidezze consentono di effettuare il predimensionamento facendo in modo che
non siano n troppo elevate in modo da rendere piccoli, od ammissibili, invece
che nulli come in Statica, gli spostamenti e le rotazioni, n troppo basse, per evitare
di cadere nel campo di snellezze elevate passibili dinstabilit, come prima
delineato, ed esemplificato in figura 5b.In essa sono indicati i casi di sollecitazione
semplice tarati a flessione per
amm
= 1/500 ed a compressione e per
e
= 50
ambedue valori di norma per il c.a. peraltro in assenza di sisma e per moduli elastici
non a breve termine di carico.
Si evidenzia inoltre che gi leliminazione delle ipotesi di rigidit lungo le superfici
vincolari consente di avvicinarsi immediatamente alla realt. Basta infatti eliminare
lipotesi che le impronte di contatto siano nulle con reazioni concentrate normali
alla tangente di contatto e quindi lisce, e considerare invece limportanza della
deformazione da contatto vincolare fra i corpi, che costituisce limpronta con
presente lattrito coulombiano. Ci consente di valutare la sicurezza in base al
maggiore o minore impiego di tale attrito sotto leffetto dei carichi ovvero di
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

33
limitare a piccole le deformazioni vincolari, sedi nevralgiche di tutti i flussi statici,
sino al terreno di fondazione.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

34



Fig.5 b Elementi di predimensionamento in campo elastico per diverse condizioni di
sollecitazione semplice e di vincolo.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

35
I.4 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DELLE AZIONI

La normativa italiana, in linea con lEurocodice1 (EC1),fornisce dati
quantitativi sulle azioni, sia per valutare i pesi propri (Gk) in base ai pesi
specifici standard dei materiali, sia soprattutto modellando le azioni come
schematizzato nelle figure 6 a, b .

Cos la pressione cinetica del vento (azioni accidentali Qik) desunta dagli
studi aerodinamici trasformandola in generale in dati statici equivalenti per
le varie zone dellItalia.

Particolarmente importante la valutazione delle depressioni che possono
mettere in crisi, anche con valori non elevati, strutture leggere con luci
elevate( ad esempio ponti strillati, grandi coperture leggere).

Fare in modo che lasse centrale dei pesi deviato dalla verticale dal vento
massimo misurato, cada nel nocciolo delle fondazioni un tipico criterio
statico molto valido.

Analogamente i sovraccarichi di neve sono stati modellati zonizzando lItalia
in varie aree e sono molto severe soprattutto al crescere dellaltitudine e
della possibilit del perdurare del gelo che trasforma la neve (0,25 t/m = 2,5
kN/m) in ghiaccio (0,50 t/m = 5,0 kN/m) molto pi pesante specie se intriso
dacqua (1,0 t/m = 10 kN/m).

Particolarmente importante la valutazione specie per i tetti a debole
pendenza, dei sovraccarichi di neve asimmetrici per tormenta, o per
eventuale insaccatura della neve fra pi falde, non pi ripide come una
volta in montagna per lavvento del c. a. che non si pu gettare su forti
inclinazioni di copertura.

La combinazione delle azioni statiche nellEurocodice EC1 viene
effettuata come sintetizzato nella figura 6 valutando le forze di calcolo di
progetto F
d
(design) sia per le verifiche agli stati limite ultimi, sia per quelle di
esercizio, come verr esaminato nel paragrafo successivo trattando i fattori
parziali di sicurezza per tener conto dellaleatoriet delle azioni.

La valutazione poi delle azioni sismiche di certo quella che richiede la
modellazione pi complessa e con i risvolti pi incisivi sui criteri di progetto
delle strutture.

Il sisma presenta infatti unaleatoriet tanto ampia quanto quella delle
caratteristiche meccaniche dei terreni in campo geotecnico o delle
murature specie incerte nel campo dei materiali.

Si anticipa subito che la combinazione accidentale associata alle azioni
sismiche (fig.6b) risulta di norma la pi gravosa, tanto che persino nei simboli
indicata con E (Earthquake) anzich con Qk1.



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

36


FIG. 6 a Combinazioni delle azioni permanenti ed accidentali quasi-statiche
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

37



La combinazione delle componenti orizzontali ondulatorie e verticali
sussultorie dellazione vettoriale sismica ,in generale continuamente variabile
in direzione ed intensit nel tempo, si valuta tramite:
E =
2
z
2
y
2
x
E E E + +
oppure E = Ex 0,3Ey 0,3Ez ed analoghe
in prima approssimazione si possono considerare separatamente gli effetti
ondulatori ( Ez = 0) da quelli sussultori (Ex = Ey =0 ), se ledificio regolare sia in
pianta che in elevazione.

Fig. 6 b Combinazioni delle azioni con le azioni sismiche
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

38

La figura 6b evidenzia la combinazione delle azioni Gk, Pk, Qki con quella
sismica E (Earthquake) secondo la normativa sismica italiana sensibilmente
modificata nel 2003 per adeguarla allEurocodice EC8.
Si noti subito che per la combinazione sismica . pur riferendosi alle verifiche
agli stati di danno e ultimo, le azioni permanenti ed accidentali non sono
maggiorate dei fattori parziali di sicurezza ( v. I.5) data leccezionalit
dellevento sismico, come se si trattasse dello stato limite di esercizio (v. fig 6
a, g = p = q = 1) ) ,mentre lazione sismica invece lunica maggiorata del
fattore dimportanza dellopera I , come meglio verr chiarito in figura 9 .
Per entrare nei criteri di base della normativa occorre conoscere gli elementi
essenziali del comportamento dinamico di un oscillatore semplice ad un
grado di libert ,ovvero una struttura che da iperstatica diviene isostatica e
tende poi a collassare divenendo una volta labile secondo le coordinate
generalizzate di Lagrange, che evidenziano anche la gerarchia del collasso
dei vincoli sia esterni che interni(v. in seguito il fattore q di struttura).
Le figure 7 a,b evidenziano poi il vantaggio di esprimere lequazione del
moto in termini rispettivamente assoluti e relativi fra struttura ed il suolo
soggetto allaccelerazione ag (ground).
Si pu in tal modo adottare la simbologia di Newmark per cui Sa =smax,
attingendosi il valore massimo dellaccelerazione allorch la velocit nulla
ed SD = smax sgmax il valore massimo dello spostamento relativo.
Distinzioni fra il moto assoluto e relativo non sono di fatto necessarie per gli
oscillatori rigidi, simboleggiati in figura 7a dal telaio semplice con i
controventi rigidi a croce di S Andrea , in cui la risposta della struttura
coincide con quella del terreno (R = 1), ovvero non amplificata.
L equazione del moto uguagliata a F(t)=0 per descrivere dapprima il caso
delle oscillazioni libere e specialmente il caso in cui limpulso iniziale, ,pur se
tolto, innesca la risonanza o effetto diapason per cui 1 / r
o
= = .
Importanti studi sulla risonanza risalgono a quelli sulle vibrazioni degli
strumenti musicali ed agli studi di acustica ed anche sugli oscillatori dei
circuiti elettronici,o nella diagnostica con la risonanza magnetica , in cui i
dipoli delle cellule monoorientate, tramite un intenso campo magnetico ,
sono eccitate con varie radiofrequenze.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

39
Lo smorzamento poi = c/ccrit della struttura caratterizza la dissipazione
dell energia andando verso il collasso anelastico o plastico, per gli spettri, di
seguito descritti, di solito si assume il valore 5% ,variando = 1% 10% al
crescere della plasticizzazione strutturale.
.Valori di 1 consentono non solo di attenuare i fenomeni di risonanza, ma
addirittura di non innescare le oscillazioni forzate 0
D
= della struttura sotto
leffetto eccitatore del sisma, rientrando in campo statico anzich
pseudostatico.
Nel caso poi delle strutture deformabili , simboleggiata in figura 7b dal telaio
con solo il trasverso rigido, sinstaura lamplificazione R 1, espressa
usualmente con la terminologia di Newmark delle pseudoaccelerazioni Sa e
pseudospostamenti SD, ed inoltre trattando le oscillazioni forzate 0 ) t ( F > .
Si usato per la forza in figura 7 , il simbolo classico F ,anzich E ,come in
figura 6 , solo per non confonderlo con il simbolo dell energia , descritte
proprio in figura 7; per le varie intensit dellenergie dissipative in sismica si
usa il simbolo I, riservando E allEarthquake force.
Se si riprende la fig.7b, In assenza dei controventi , la sollecitazione di taglio
risulta Fmax = 2Vmax = kSD = kSa/
2
= mSa = GSa /g , per cui la sollecitazione
flettente alla base dei pilastri risulta 2 M = hGSa/g = hGCs.
La presenza dei controventi, caratterizzati proprio dai moderni dissipatori
dellenergia sismica(stilizzati in figura 7b nella posizione reale), smorzano
sensibilmente gli effetti del terremoto. Si progettano proprio le capacit
dissipative e la gerarchia di collasso ( ovvero si accresce il fattore di struttura
q che attenua lo spettro(v.In seguito le figure 9 e 10).
In particolare le sollecitazioni in fondazione di progetto, espressa tramite la
trasmissivit RD, vanno valutate allo stato limite ultimo, e sono notevolmente
influenzate dalla pulsazione naturale o della struttura e dallamplificazione
eccitatrice ciclica del terreno , specie per r = /o = 1 di risonanza.
In prima approssimazione si possono valutare le azioni sismiche in termini
statici equivalenti o pseudostatici o statici lineari elastici e non lineari
anelatici(v. in seguito il fattore di struttura q) , ovvero con forze dinerzia
congelate nel tempo al valore massimo:
GCs = GRag /g
amplificate in corrispondenza del periodo proprio To ,come con gli spettri
delle figure 8 ,9,10 e 11, che consentono di cogliere con semplicit gli aspetti
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

40


Fig. 7 a Elementi di dinamica di un oscillatore ad un grado di libert , rigido
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

41


Fig. 7b Elementi di dinamica di un oscillatore ad un grado di libert
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

42
elasto-plastico.

essenziali dell analisi dinamica tramite lo studio di oscillatori ad un solo
grado di libert .Questi, seppure rappresentano una semplificazione della
realt, consentono di acquisire una sensibilit dei fattori che entrano in
gioco in campo dinamico
La figura 8a mostra la costruzione di uno spettro di risposta da una storica
registrazione sismica (El Centro vicino la faglia di S.Andrea e san Francisco),
ovvero il massimo spostamento SD , velocit SV , accelerazione Sa (od anche
potenza eccitatrice) per tutti i possibili sistemi ad un solo grado di libert
caratterizzati da oscillatori con periodo proprio To .Noto pertanto To si risalire
alla risposta sismica di progetto: Sa, SD.
La rappresentazione degli spettri pu essere effettuata anche riportando in
ascissa la frequenza propria f
o
= 1/ T
o
misurata in Hertz (Hz = cicli/secondo)
ed in ordinata lo spostamento massimo s(t) che in prima approssimazione
pari ad s(t)
max
a(t)
max
T
o
/4 C
s
g/
o
C
s
g/4f
3
o
essendo C
s
= a/g
funzione del periodo proprio T
o
e dello smorzamento come mostrato in
figura 7 , ovvero secondo la simbologia di Newmark.
Laleatoriet delle strutture dei terreni e della potenza sismogenetica
possono essere illuminati nel progetto da brillanti modellazioni dinamiche
(strong motion), senza pretendere di simulare nel progetto la realt con il
computer, ma in modo da prevenire seriamente i danni, con criteri
prestazionali.
Esempi di analisi sono la combinazione delle oscillazioni armoniche ideata
da Fourier per analizzare una registrazione sismica qualsiasi, ispirandosi al
timbra delle corde musicali , o lanalisi modale delle varie forme di
vibrazione della struttura, per valutare i massimi spostamenti e sollecitazioni.
In tal caso lanalisi dinamica di un sistema strutturale ad n gradi di libert
trasformata nell analisi relativa ad n sistemi di un solo grado di libert.
Lelemento dimportanza dominanante , come di seguito ripreso
interamente dal documento esplicativo della normativa sismica italiana,
riguarda anzitutto il valore della azione sismica assunta a base del progetto.
L EC8 adotta al riguardo quale parametro di scuotimento preferenziale il
valore di picco dell accelerazione orizzontale del suolo (ag) e raccomanda
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

43
di utilizzare valori caratterizzati da periodi medi di ritorno pari a 500-5%=475
anni per lo stato limite ultimo senza il crollo, e pari a 100-5% =95anni per lo
stato limite di danno non strutturale.Tali periodi di ritorno corrispondono al
10% di probabilit di superamento dei predetti limiti rispettivamente in 50 e
10 anni.
Al valore di accelerazione cos definito,PGA (475), associato un sistema di
forze (derivanti da criteri di carattere statico equivalente,oppure
dinamico)e la struttura viene progettata per resistere ad esse.
In Italia sono previste 4 zone sismiche i cui spettri sono allinizio ancorati al
valore di ag , appena definito con probabilit di superamento del 10% in 50
anni, come tabulato in figura 8a.L amplificazione di ag al variare di To
dipende dalle aleatorit della struttura e dall aleatorit del terreno.
Le figure 8 a,b evidenziano in proposito gli spettri previsti dalla normativa
italiana del 2003 , ripresa dall Eurocodice EC8, sia per le accelerazioni Sa,
sia per gli spostamenti SD ondulatori e sussultori, per terreno soffice tipoD in
pianura . Sa caratterizzato dal tratto TB-TC ad Sa=cost,dal tratto Tc-TD
(essendo 1/To), un tratto > TD discendente ad Sv=cost ( essendo 1/To
2
).
Si noti come lo spettro di spostamento sussultorio sia molto meno esteso di
quello ondulatorio, risultando quindi pi incidenti sugli edifici rigidi , ove
peraltro gli spostamenti dinamici risultano contenuti essendo i periodi propri
delle strutture sono piccoli , specie se di pochi piani.
Al perdurare del sisma, per To 10s, la normativa fornisce il seguente valore
per lo spostamento massimo SD=0,025 agSTCTD, che torna ad allinearsi ad SD a
terra.
Laleatoriet dei periodi di eccitazione reali possono comunque coincidere
con quelli propri, innescando fenomeni di risonanza, e lo stesso variare
aleatorio del reale periodo proprio per degrado specie della rigidezza
durante tutto il sisma od i successivi , rende luso degli spettri tipicamente
una valutazione in termini statistico-probabilistici (stocastici) delle varie
registrazioni sismografiche.
La figura 8 a mostra poi gli spettri di progetto che modellano i sismi reali
caratterizzandoli con laccelerazione a
g
(t) al suolo (ground), e con quella
amplificata della struttura Sa, che, come prima detto, integrata fornisce la
velocit Sv e gli spostamenti SD registrati al suolo con il sismografo nella
componente ondulatoria ad es., N S (le altre sono E O e sussultoria
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

44
zenitale); ad esempio per a
g
/g =0,35 si instaurano spostamenti massimi di
circa 50 cm al suolo tipo D e di circa 100cm alla sommit di strutture con ad
esempio To = 0,5.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

45

Fig. 8 a Spettri di risposta della normativa italiana 2003 per le 4 zone sismiche
In termini di pseudoaccelerazione Sa e pseudospostamenti SD
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

46

Fig. 8b Fattori di amplificazione geomorfologici degli spettri di risposta elastici
e relazioni dei vari rami dello spettro, ridotti del fattore di struttura q
per lo spettro di progetto agli stati limite di danno o ultimo
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

47
In figura 8b sono evidenziati inoltre i fattori geomorfologici di amplificazione
sismica per vari tipi di terreno in pianura e per acclivit del pendio.
Nellattuale normativa il simbolo S ( da non confondersi con Sa) usato
invece per maggiorare laccelerazione spettrale, passando da suoli poco
compressibili a quelli molto compressibili per i quali le forze inerziali sono
meno filtrate a bassa frequenza (o per periodi propri della struttura pi
elevati T
o
> 0,8) rispetto al caso di rocce.
Leffetto sullo spettro dei vari tipi di terreni caratterizzato dalla velocit di
taglio V
s
(shear) dintrospezione geofisica sismica, misurabile con
apparecchi pulsanti in laboratorio o in sito con prove cross hole e similari, (V
s

= 0 per lacqua). La velocit longitudinale V
p
(push) non
significativa(nellacqua V
p
=1500 m/s = 5400km/h), per valutare gli effetti
delle distorsioni
ij
sul modulo di taglio
G=E/2(1+ / V g / V / )
2
s
2
s ij ij
= = = ,essendo nei corpi omogenei ed
isotropi , il coeff. di Poisson , E il modulo di Young,
ij
il deviatore delle
tensioni rispetto ai valori litostatici, il peso specifico e la densit.
Si ricorda, in base alla figura 7, che la velocit di propagazione T / V
s
= ,
essendo la lunghezza donda e T il periodo di eccitazione dintrospezione
sismica, registrato ai geofoni
I vari tipi di suoli in funzione di Vs sono descritti in figura 8b, correlandoli
anche alle caratteristiche geotecniche tipo, quali lo Standard Penetration
Test NSPT o la coesione non drenata cu (v.fig4) ; i terreni passibili di
liquefazione(annullamento delle tensioni efficaci per eccesso di
sovrapressioni interstiziali indotte dal sisma) o con strati molto compressibili ,
specietorbosi e non saturi ,vanno bonificati.
A titolo di esempio si ricorda il terremoto di Avezzano del 1915 che durato 5
secondi , con epicentro nella piana lacustre del Fucino , che si abbass di
40cm distruggendo i paesi della piana, mentre quelli sulle pendici calcaree ,
lontani dalle grosse faglie indotte anche dal sisma , subirono meno danni.
Lincremento spettrale del fattore di pendio va interpretato in senso
sismogenetico e geomorfologico e non solo morfologico , potendo essere
meno grave di un sedime in pianura poco addensato, o ben pi grave se si
tratta di strati a franapoggio o molto fagliati fra due formazioni geologiche
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

48
che addirittura attraversano la fondazione. La relazione geologica anzich
limitarsi o dilettarsi con il valore della
amm
(III.4.1) deve interessarsi delle
Geologia Strutturale tramite sondaggi mirati .
In tale ottica convenzionale si definiscono le zonazioni sismiche tramite le
isosiste ogni 0,025g , in base al catalogo dei terremoti ed alle leggi di
attenuazione dagli epicentri ,senza seguire i confini regionali.
La valutazione ancora pi complessa se si considera che gli spettri sono
isoprobabili a duttilit assegnata ( v. figura 9 a,b )ovvero si valuta la
probabilit di superamento di un evento sismico durante la vita di un
opera,correlandola al suo grado di sana e robusta costituzione o di
contenuta vulnerabilit e adattabilit al collasso(v. in seguito gerarchia dei
meccanismi di collasso e duttilit).
Il periodo di non ritorno TR di un terremoto ,prima descritto , ossia lintervallo
di tempo che contiene almeno un evento con spostamenti che portano la
struttura di normale costituzione allo snervamento e quindi verso il collasso
considerata di 50 anni ,ovvero la probabilit di superamento che accada
un terremoto dellordine della normale vita media di una struttura di
edificio in c.a.,usuale in America ,ma non certo in Italia.
Se invece lopera di robusta costituzione o poco vulnerabile , in quanto
progetta a resistere anche ad elevate azioni sismiche, il periodo di non
ritorno TR passa a circa 500 anni , affinch si verifichi una probabilit di
superamento che accada un terremoto ancor pi violento di quello di
progetto in campo elastico assunto equivalente per a quello ultimo.
Quanto delineato circa la zonazione spettrale non deve creare sfiducia
,basata sullo scarso realismo degli aspetti anzitutto geologici, ma deve
cogliere i criteri prestazionali sismoresistenti che le nuove norme vogliono
evidenziare ,per realizzare nuove costruziori in Italia come in Giappone o
Nuova Zelanda.
Il problema analogo a quello delle indagini geognostiche in Geotecnica,
laleatoriet dei risultati non deve far credere di risparmiare non facendole.
Studi rilievi ed indagini geomorfologici e sismogenetici , specie tramite
introspezioni sismiche per valutare Vs devono del resto essere svolte su scala
pubblica, in modo da non ricadere su cittadini , specie a basso reddito.
Nella figura 8b sono riportate poi le relazioni che descrivono i vari rami degli
spettri elastici per i vari tipi di terreno ,privi del fattore di struttura q (v.fig.9b),
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

49
cerchiati in figura per caratterizzare gli analoghi spettri agli stati limita di
danno e ultimo, come subito di seguito descritto.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

50

Fig. 9 a Confronto fra gli spettri di progetto previsti nella normativa sismica
italiana del 96 per verifiche MTA e gli spettri del 2003 , per verifiche SLD e
SLU
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

51
Fig. 9b Spettri di progetto per analisi lineari (statiche e dinamiche) caratterizzati dal
fattore di struttura q descritto per il c.a. in base alla Capacit Dissipativi o Classe di
Duttilit alta /CDA) o bassa (CDB)
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

52

Le figure 9 a,b mostrano poi i criteri generali per valutare gli effetti E dei
terremoti ,da combinare come delineato in figura 6b con le azioni statiche
,per i quali luso degli stati limite decisamente peculiare per cercare di
modellare realisticamente le azioni sismiche.
In particolare lo stato limite ,valutato in base allo spettro di progetto
descritto in figura 9 a, che mantiene le sollecitazioni pi gravose in pieno
campo elastico riguarda in generale non tanto gli usuali edifici ma le
strutture di speciale importanza . La struttura in tal caso, come per le dighe
o le opere di primaria importanza (vedi dopo fattore dimportanza ), si
progetta per rimanere in campo elastico ,anche sotto le azioni sismiche
massime (Sag) ,ovvero consente spostamenti SD elastici equivalenti a quelli
dello stato limite ultimo, con il predetto criterio della massima prevenzione
alla vulnerabilit.
Nella nuova normativa permangono solo alcuni dei criteri della precedente
del 96 per valutare lazione sismica, mentre per le verifiche, sia con lanalisi
pseudostatica che con quella dinamica, si calcolano le sollecitazioni e si
controlla che non si superino gli stati limite, di danno e ultimo , anzich lo
stato limite di esercizio in base al metodo delle tensioni ammissibili.
Lo spettro di risposta di progetto della normativa italiana assume un
comportamento non amplificato rigido o statico della struttura se questa
presenta periodi propri T
0
< 0,05 (f
0
> 20 Hz) pur con accelerazioni elevate o
per T
0
> 0,8 (f
0
1Hz), per piccole scosse (a/g 0,1), ovvero fuori del campo
di amplificazione spettrale di figura 9, per cui la risposta R(t) =1.
Il coefficiente di intensit sismico C
s
= C RI veniva assunto in Italia , come
visto in figura 9 a riguardante la normativa del 96 , pari a C = 0,1 per il moto
ondulatorio e C = 0,2-0,4 per il sussultorio per le zone di 1
a
categoria sismica
essendo C =
100
2 S
con S grado di sismicit della scala Mercalli (S
max
= 12).
Il fattore di importanza I = 1,0-1,4 dellopera cresce passando da
unabitazione ad un ospedale o caserma sino al 40% ,analogamente con
lattuale normativa si adottano fattori di sicurezza I=I sempre con il valore
pi elevato per il grado di protezione maggiore richiesto per lopera,
orientandoli peraltro verso il criterio di progetto dello spettro elastico
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

53
equivalente allo stato limite ultimo, riservato appunto alle opere importanti
quali le dighe..
l confronto fra lattuale normativa italiana in sintonia con lEurocodice 8 e
quella antecedente il 96, evidenzia dunque che le i differenze non
riguardano tanto i criteri di valutazione delle azioni sismiche, quanto
soprattutto i valori delle azioni ed il tipo di verifiche riguardanti lo stato limite
di danno oppure ultimo a duttilit ammissibile, anzich allo stato che
mantiene per piccole azioni sismiche, le tensioni ammissibili in campo di
esercizio, per strutture di normale importanza.
Se si confrontano le risposte di strutture di diversa resistenza e regolarit
costruttiva, a parit dintensit del terremoto in un abitato, si vede che
quelle non crollate sono quelle duttili , come di seguito definito, e peraltro
non ricadenti in zone di faglia o di rilevanti mutamenti stratigrafici o rilevanti
pendii (v. fig.8 ).
Il criterio di progetto si diversifica quindi da quello della precedente
normativa sismica , in cui lazione del terremoto di 1
a
categoria (Sa/g 0,1)
doveva soddisfare le tensioni ammissibili (MTA), ovvero essere
contemperato nello stato di esercizio , in particolare elastico .Solo con le
predette opere di elevata importanza, le azioni sismiche massime dello
spettro elastico equivalente allo stato limite ultimo, si fanno rientrare nello
stato di esercizio, come in passato,
Pi precisamente i valori di Sa/g ,prima indicati per i vari stati limite, sono
codificati in figura 9 a, usando i simboli sia della passata normativa italiana,
sia quella attuale ripresa dallEC8 ,per facilitare i predetti confronti ove
possibile.
Le verifiche, per strutture che escono dal campo elastico, nella nuova
normativa sono incentrate sul mantenimento dello stato limite di
danno,(SLD) per cui (Sa/g ag S) ed caratterizzato dal raggiungimento in
generale della fine del campo elastico, che per i materiali fragili significa
peraltro il crollo anzich linizio dello snervamento (yielding).
Mentre necessario cercare di realizzare il raggiungimento dello stato limite
ultimo(SLU) (per accelerazioni massime normalizzate Sa/g 2,5 ag S/q) in cui
la struttura deve essere sufficientemente duttile ,ovvero possa subire
spostamenti al di fuori del campo elastico , senza raggiungere il collasso, sia
in grado cio di plasticizzarsi , dopo attinta la resistenza a snervamento Fy .
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

54
Le plasticizzazioni sono in numero pi elevato in presenza della preziosa
ridondanza dei vincoli iperstatici , che pertanto tendono a ritardare il
cinematismo a gradi di libert nulli per evitare il crollo per risonanza,Riserva
invece assente nelle strutture isostatiche nelle quali, le ulteriori plasticizzazioni,
o peggio fragilit, instaurano il primo grado di libert e quindi il crollo per
cinematismo labile, che solo nelle macchine non dannoso per luomo.
La figura 9 b , in base alla nuova normativa 2003, evidenzia i predetti aspetti
, caratterizzati dalla duttilit assegnata in termini di spettri isoprobabili elastici
con spostamenti equivalenti a quelli ultimi , e di spettri isoprobabili con
spostamenti anelatici.
Le grandezze che interessano il progetto in zona sismica , come evidenziato
in figura 9 b, sono pertanto la resistenza Fy , la rigidezza k = dF/ds, e la duttilit

Si definisce in particolare la duttilit come lestensione di adattabilit
deformativa che presenta la struttura , superato lo snervamento,ovvero il
campo dincrudimento se ci si riferisce al singolo materiale (v. fig. 3, acciaio
con allungamento
0 max
% 10 ).
Nel caso del c.a. si accenna che la forza di richiamo della rigidezza o di
rilassamento dopo la scossa pu essere lineare elastica ks o non lineare
anelastica ( ad esempio ciclo elasto-plastico di carico-scarico con
inversione di sollecitazione-e ricarico con in particolare k=0 nel tratto plastico
senza incrudimento, ciclo tipo Takeda).
Come si vedr nel dimensionamento del c.a. (III.2.4) la duttilit locale si
ottiene aumentando le sezioni cementizie anzich larmatura in zona tesa ,
per cui una struttura poco elastica pi duttile in caso di sisma .
Analogamente ,riferendosi al progetto di elementi strutturali anzich ad una
semplice sezione, se si sovradimensionano ad esempio le scale di un edificio,
si finisce per renderle pi vulnerabili dal terremoto, anzich pi sicure per un
ordinata evacuazione dopo levento sismico; necessario invece ripartire e
centrare il pi possibile le rigidezze delle membrature pi resistenti.
La durata poi del sisma di solito dellordine da 10 fino a 30 volte To , al
crescere della sua magnitudo da 7 ad 8 , influenza fortemente le
sollecitazioni, o meglio le capacit di dissipare energia della struttura.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

55







P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

56


Fig. 10 Criteri sismoresistenti: Statici riguardanti la regolarit di un edificio e di
Scienza delle Costruzioni riguardanti la gerarchia dei meccanismi di collasso


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

57


Fig. 11 Periodi propri tipici di edifici e confronti fra le risposte di vari tipi di
costruzioni e di terreni.

La capacit dissipativa analoga alla capacit di crash test delle auto ;
incidenza ancora pi forte sulle possibilit dissipative sono inoltre imputabili
alla sequenza delle pulsazioni sismiche.
La figura 10 evidenzia i criteri generali per conferire ad una struttura una
elevata capacit dissipativa : dovuta sia a criteri statici di regolarit, descritti
per la figura 1 nella I
a
Parte, che di S.d.C. riguardanti la gerarchia dei
meccanismi di collasso e i dettagli costruttivi.
Si fa cos in modo, ad esempio per le intelaiature degli edifici. che gli
scorrimenti plastici per taglio si verifichino sempre dopo la formazione delle
cerniere plastiche, e che queste si formino prima nelle travi e solo dopo
nei pilastri; le rotazioni delle sezioni per consentire la duttilit ad esempio per ,
per deformazione
s
ammesse dallacciaio ,devono essere :
= = = = 300 / 1 d 3 / h h / tg
s h
0,0033 =3,3 %o = 35mrad (v. fig. 11)
La parte alta di figura 10 evidenzia i criteri di regolarit ed i limiti consigliati, la
parte in basso , ripresa dal testo del Prof Gavarini Ingegneria antisismica
evidenzia invece limportanza della gerarchia di collasso ,travi troppo rigide
penalizzano fortemente i pilastri; al contrario accadeva con gli antichi solai
lignei, che non trasferivano trazioni per pressoflessione ai muri.
Il fattore di struttura q caratterizza pertanto lestensione dell adattabilit
della struttura nel degradarsi duttilmente sino al collasso .
Cos le coordinate generalizzate q di Lagrange (il simbolo quello originale
per riferimento cartesiano, polare qualsiasi) descrivono il cinematismo di
collasso , in quanto proprio evidenziano il degrado da iperstatico ad
isostatico delle strutture ,tanto pi celere se la gerarchia del meccanismo di
collasso presenta rotture localizzate fragili,che anticipano il cinematismo del
crollo,
In presenza di stratigrafie regolari e di strutture regolari, ovvero non
vulnerabili come quelle di figura 1, di valida prevenzione progettare in
modo che luscita dal campo elastico (Fy fig. 9) sia prodotta dallintensit di
progetto
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

58
Sad = Sa/q,
essendo q il fattore di struttura, prima delineato, che tiene conto della
duttilit e regolarit vincolare della struttura. Mentre per un oscillatore
semplice la duttilit vale
y u
F / F = ,per una struttura pi complessa, le sue
capacit in duttilit, si sintetizzano nel fattore q. Lo spettro si pu allora
ridurre di q divenendo Sa, per la duttilit controllata gerarchicamente .
In figura 9b il coefficiente dintensit sismico 0,1 ,di fig. 9 a, della vecchia
normativa riportato a tratteggio in basso a titolo di confronto, con
riferimento ai diversi tipi di verifiche, prima descritti.
Il fattore q consente di fare valutazioni di progetto anzich in maniera
forfettaria, valutando invece i benefici di progettare le nuove strutture
duttilmente. Quanto maggiori sono le possibilit di plasticizzazione della
struttura, tanto minori quindi possono essere le forze di progetto, pur
mantenendo la stessa sicurezza nei confronti del terremoto che produce il
collasso senza arrivare al crollo in modo da salvaguardare le vite umane.
Si deve inoltre allArchitetto Wright aver impiegato degli smorzatori
dissipativici sotto le fondazioni del grattacielo progettato in Giappone,in
modo da filtrare il terremoto, precorrendo gli studi di ingegneria sismica
(base isolation).
Dissipatori plastici, come delineato in figura 7b, possono anche essere diffusi
allinterno dei vari vincoli in modo da rendere tutta la struttura adattabile al
la potenza energetica dei sisma .
Se si passa poi alle strutture esistenti, specie in muratura nelle quali tutto
affidato invece alla qualit plastica delle malte non puramente cementizie
e ad una valida consistenza muraria ( v. figura 2), si cerca di sopperire alla
mancanza di duttilit , con una congrua resistenza Fy (v. fig. 9), in modo da
cercare di sfuggire alle amplificazioni di risposta con periodi propri To molto
piccoli.
La figura 11 evidenzia proprio tale accorgimento caratteristico delle strutture
in muratura di pochi piani (To = 0,05s/piano), per cui R=1, ed anche se q = 1,5
, anzich dellordine di 45 come per il c.a., le azioni sismiche tendono ad
essere simili , poich le strutture in c.a. presentano periodi propri maggiori (To
= 0,1s/piano) e pertanto ricadono di pi nella zona amplificata a 2,5 dello
spettro.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

59
Inoltre sperimentalmente lamplificazione 2,5 si registra negli edifici in
muratura per terremoti di bassa intensit, mentre per alta intensit si
riscontrano amplificazioni minori di 2,5 ,usuali invece per il c.a.
Il confronto predetto appare poi meno drammatico se si esaminano gli
spettri di spostamento SD , anzich di accelerazione Sa, sempre che si tratti di
murature di valida consistenza, quali le murature in pietra squadrata od in ,
mattoni,ben ammorsati. Per piccoli periodi infatti gli spostamenti indotti dal
sisma tendono ad essere contenuti e rientrano in quelli tipici della S.d.C. ,
pari ad h/500 (v. fig. 5 e paragrafo 1.2), usualmente condizionanti le
rigidezze di progetto in campo elastico, ovvero un valido progetto statico
prelude anche un valido comportamento alle azioni sismiche.
In generale , per qualsiasi struttura, poi il progetto deve basarsi sul criterio di
dissipare al massimo energia da parte della struttura durante tutto il sisma e
possibilmente i successivi, ovvero tenendo conto di ambedue gli spettri di
figura 11, confluenti in quello energetici (x.Fig.7) . mSaSD/2 = mSv
2
./2 cinetici, e
dissipativi viscosa ed elastica e isteretica ( energia dissipata nei vari cicli)e
attritiva.
Proprio considerando tale capacit di disperdere per attrito colombiano
(v.III.6 fig.G18),se si escludono le murature a sacco o di scarsa
consistenza,come purtroppo si riscontrato in tanti paesi poveri, allora il
fattore q=1,5 che la nuova normativa assume per le murature, pu essere
maggiorato, in quanto la muratura squadrata pur fessurandosi pu
consentire ancora di dissipare energia per attrito, anzich duttilmente ,come
mostrano opere romane millenarie.
I predetti confronti con il c.a. vanno naturalmente fatti a parit di situazioni
geomorfologiche, che possono avere un influenza notevole sulla risposta.
Il realistico impiego del fattore di struttura q per valutare gli spettri di
progetto, non deve per far preferire strutture in c. a. rispetto a quelle in
muratura di buona consistenza con il centro delle masse coincidente con
quello delle rigidezze, sempre se si tratta di un numero limitato di piani
portato da congrui maschi murari.
Considerazioni di ecobilancio e di bioarchitettura sono inoltre a favore delle
muratare ,maggiormente isolanti termicamente ed acusticamente.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

60
In ogni caso la nuova normativa sismica per le fondazioni prevede limpiego
del conglomerato armato, proprio in quanto realizzano la predetta
peculiarit delle strutture rigide a contenere le amplificazioni (R=1).
Non altrettanto si verifica di solito in elevazione con strutture in c. a. di pochi
piani, ed esili pilastri agli ultimi piani,pur con sezioni verificate, magari uniti da
travi a spessore specie nelle angolate, e quindi con minuti nodi vincolari, ben
lontani dalla monoliticit delle bibliche pietre angolari, atte a sopportare
eventi sismici.
I vantaggi del c.a. emergono con gli edifici multipiano, passando per le
murature armate, spinte fino a 10 piani in California.
Per riassumere, riprendendo lo spettro di figura 9b,la scelta di strutture
rigide od isolate alla base tramite dissipatori cercano di prediligere
periodi propri che mantenegono le opere senza amplificazioni sismiche,
rispettivamente all inizio ed alla fine dello spettro, mentre le strutture duttili
cercano di ridurre di q le azioni sismiche in mododa mantenere lopera in
campo elastico o con danni non strutturali sino allo snervamento.
Scelte ibride come linserimento di strutture in c.a. od in acciaio, specie nel
caso di consolidamento, sono spesso dannose.Luso poi dei micropali di
scarsa resistenza al taglio non rispetta di certo la gerarchia di collasso .
Lintelaiamento di rinforzo di strutture in muratura, deve invece essere un
chiaro organismo di rinforzo , non sempre peraltro conciliabile con le
esigenze del Restauro, pur ricostruttivo anzich conservativo.
La deroga alla normativa sismica per i monumenti, prevista dal Ministero dei
Beni Culturali, rispetto a quello delle Infrastrutture (ex Lavori Pubblici)
propone il miglioramento anzich l adeguamento delle strutture a
resistere al sisma. E evidente come tutto vada interpretato con prudenza,
specie per quanto riguarda le chiese e le scuole per cui mancano oltretutto
sempre sproporzionatamente i fondi economici .
In proposito si richiama il caso di murature ben dimensionate
originariamente, qualora subiscano danni da terremoti forti, possono essere
consolidati tramite lantica tecnologia scuci e cuci , ripristinando ad arte
la consistenza e gli ammorsamenti lesionati ,con costi contenuti.
Lanalisi retrogressiva della massima accelerazione sopportabile dall opera,
utilizzata come macrosensore, evidenzia che la risarcitura delle lesioni ed il
ripristino della preziosa resistenza attritiva , pu far considerare lintervento un
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

61
adeguamento pi che un miglioramento, qualora si sia in presenza di una
valida costituzione costruttiva iniziale.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

62

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

63
I.5 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE NEI CRITERI
DI SICUREZZA

In corrispondenza allipotesi di base di rigidit perfetta della Statica e di
elasticit perfetta della Scienza delle Costruzioni, sono stati formulati i primi
classici criteri di sicurezza. Cos a ciascuna equazione di equilibrio scalare,
ovvero a ciascun spostamento da impedire con linsorgere delle varie
sollecitazioni come mostrato in figura 2, corrispondono le antiche verifiche di
sicurezza esterne deterministiche: di portanza (Z = 0), a compressione
(3) a trazione (5), di scorrimento (X = 0; Y = 0) (1,3) ed a
ribaltamento (M
x
= 0; M
y
= 0) (=1,5) ed a torsione (M
z
= 0) (3).
Il fattore di sicurezza deterministico (v. figura 12) il rapporto fra i valori di
esercizio delle sollecitazioni scaturenti dalle azioni esterne alla struttura e le
sollecitazioni di rottura scisse per ambedue nelle varie 6 componenti
spaziali (v. figura 2) anzich combinandone gli effetti. Tale criterio rimasto
di fatto ancora in uso per le verifiche di stabilit dinsieme delle opere di
sostegno o dei pendii specie in campo pseudostatico, ovvero ipotizzando
che le forze dinerzia dovute ad un sisma siano staticamente applicate nei
baricentri delle masse oscillanti.
E emblematico come al crescere dellaleatoriet geotecnica e sismica si
sia mantenuto ancora oggi tale antico criterio di sicurezza deterministico
anzich quello probabilistico di seguito delineato a causa dellelevata
dispersione dei dati (v. figura 3).
I vecchi carpentieri del resto saggiavano con dei colpi secchi per ciascuna
delle direzioni cartesiane lefficacia dei vincoli appena finiti di montare.
Analogamente il collaudo del tubo prototipo di una partita di acciaio posta
sotto elevata pressione idraulica, veniva collaudato auscultando il tipo di
riverbero di un colpo di martelletto sul tubo, prima dellimpiego dei raggi X.
La Scienza delle Costruzioni ha sviluppato poi lanalisi delle tensioni e delle
deformazioni, introducendo il concetto di tensioni principali
1
,
2
,
3
(sui
piani degli elementi infinitesimi privi di tensioni tangenziali = 0) o pi in
generale, in presenza di sollecitazioni composte, introducendo il concetto di
tensioni ideali combinazioni di quelle principali, per evidenziarne gli effetti
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

64


Fig12 Percorsi delle tensioni ammissibili e distanza di sicurezza interna deterministica. Percorsi delle
sollecitazioni di calcolo e distanza di sicurezza esterna semiprobabilistica.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

65
distorcenti e di variazione volumetrica della materia. La tensione ideale (v.
figura 8) consente di ricondurre uno stato tensionale qualsiasi (triassiale o
biassiale) ad uno equivalente monoassiale pi usuale per misurare la
resistenza sui provini in laboratorio, in modo da contemperare il fatto che
uno stato di compressione laterale migliora la resistenza monoassiale e
viceversa di trazione laterale lo peggiora.
Cos le sollecitazioni non vengono pi trattate separatamente per valutare il
margine di sicurezza rispetto alla rottura, come prima delineato secondo la
Statica. Si verifica pertanto che le tensioni ideali siano minori di quella
ammissibile ricavata dalla penalizzazione delle tensioni di plasticizzazione,
sino a rottura del materiale, tramite un fattore di sicurezza interno. Tale
fattore perfettamente confrontabile con quello predetto esterno solo se
lo stato di esercizio non supera il campo elastico o della sovrapposizione
degli effetti e si rimane nel pieno ambito delle ipotesi prima ricordate poste
alla base delle S.d.C.. Peraltro per un corretto confronto il fattore esterno
deve essere applicato alla combinazione delle sollecitazioni di prova a
rottura, senza scinderle per ciascun componente come prima delineato. Il
percorso delle sollecitazioni o delle tensioni durante la vita della struttura,
nonch il loro decorso nel tempo, influenzano sensibilmente luscita dal
campo elastico ovvero lentrata in campo plastico: in tal caso il fattore di
sicurezza interno pi cautelativo di quello esterno. Viceversa per
valutare sperimentalmente rispetto alla rottura di un prototipo le
sollecitazioni di esercizio pi attendibile il fattore di sicurezza esterno
rispetto allinterno, pi difficilmente quantizzabile specie in presenza di
fenomeni dinstabilit (v. figura 5). Si deve far ricorso ad analisi non lineari
perdendo la prima evidenziata limpidezza del modello lineare elastico per
cui stato proprio ideato il fattore di sicurezza interno. Ci va visto, come
tutti i modelli descritti, come una chiara ginnastica mentale che consente di
comprendere analogicamente le realt, prima che quantizzarla
digitalmente con metodi non lineari, in cui pericolosamente non si collega
mentalmente linput con loutput.
Si richiama poi che fra i criteri di plasticit pi classici della Scienza delle
Costruzioni per valutare lo stato tensionale a rottura dal quale distanziare
con opportuni fattori di sicurezza interni lo stato tensionale ammissibile, vi
sono quelli, per materiali isotropi, di Galilei e Rankine limitanti le tensioni
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

66
normali massime, seguiti dal criterio di Tresca (v. figura 12 in alto) che
caratterizza il collasso in base alla tensione tangenziale massima. Tale criterio
si attaglia per lacciaio e la predetta tensione ideale proporzionale alla
tensione tangenziale ottaedrica, ovvero la lungo la giacitura di un
ottaedro regolare i cui vertici si trovano sugli assi delle tensioni principali. Per il
conglomerato invece il criterio di resistenza pi attendibile quello di Mohr
in cui si ricerca sistematicamente linviluppo di tutti i circoli - che
innescano la rottura del materiale, tale inviluppo detto anche curva
intrinseca di resistenza del materiale caratterizzato da ridotta resistenza a
trazione. In questultimo modello la distanza del circolo di Mohr di esercizio
della curva intrinseca di resistenza, definisce proprio il fattore di sicurezza
interno come mostrato in figura 12. Tale criterio molto simile a quello di
Coulomb attritivo, adatto a descrivere la rottura dei terreni nei quali le curve
si approssimano ad una retta di pendenza pari allangolo datrito e con
intercetta allorigine pari alla coesione c. Altri criteri sono quelli legati
allenergia potenziale elastica di Beltrami-Ritz da confrontare con lenergia
di plasticizzazione ultima, criterio che sviluppa quelli iniziali proposti da Von
Mises-Hencky e da Huber. Questi ultimi attribuivano la rottura
eminentemente a combinazioni del deviatore delle tensioni principali
(differenza media delle tensioni principali o raggio del circolo di Mohr)
trascurando il contributo dello stato tensionale idrostatico (media delle tre
tensioni principali, nel caso piano lascissa del centro del circolo di Mohr)
che stabilizzante se di compressione e provoca invece accelerazione
della crisi se di trazione (ad esempio surriscaldamento interno al materiale o
prevalere dellestensione).
Per la valutazione dello stato limite ultimo o rottura, come prima detto, pi
utile svolgere le verifiche in termini di sollecitazioni e di spostamenti anzich
di tensioni e deformazioni. Ci specie per il confronto con i dati sperimentali
che in campo non lineare o in presenza di forti imperfezioni, come nel legno
con i nodi, si presentano in termini F s anzich - (gli strain gauge del
resto sono sostituiti con trasduttori di spostamento alle prime lesioni). Per
valutare la sicurezza, con i criteri predetti, si deve allora analizzare il percorso
delle sollecitazioni nel dominio di rottura ad es. M - N di una sezione in
conglomerato armato (v. figura 12 in basso), anzich il percorso delle
tensioni ideali rispetto al dominio delle curve intrinseche (v. figura 12 in alto).
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

67
La sollecitazione di pressoflessione in un pilastro ad esempio di spina di un
edificio passa da uno sforzo normale quasi centrato ad uno anche inflesso
per effetto del vento e sino a rottura per effetto del sisma, lungo i percorsi
delle rette e/d = M/Nd, essendo d laltezza della sezione cementizia senza
copriferro caratterizzante la posizione dellarmatura tesa.
I criteri di sicurezza rispetto ai descritti vari stati limite di comportamento della
struttura prima delineati, peraltro personalizzati a seconda del tipo di
materiale in progetto, sono stati tutti inizialmente usati con caratteristiche
deterministiche anche nei riguardi delle azioni, ricercando un fattore di
sicurezza unico sia interno che esterno come prima specificato.
Tali criteri non tengono conto dellaleatoriet delle variabili in gioco
soprattutto riguardanti le resistenze e le azioni. Come anticipato
rispettivamente nelle figure 3, 4 e 6a,b per cercare di superare la
problematica stato introdotto nel modello matematico che individua il
comportamento meccanico della struttura il calcolo semiprobabilistico. Si
determina, in base alle leggi probabilistiche che governano le variabili del
problema, la probabilit che queste raggiungano uno stato limite
caratterizzato anchesso da una funzione le cui variabili al limite
raggiungono i valori estremi che non si devono superare. Ciascun parametro
del modello di calcolo caratterizzato allora da un valore medioX= Xi/n,
con n numero delle misure, e da una varianza o scarto quadratico medio

x
= I (Xi X )
2
/ (n-1) e da un coefficiente di variazione V
x
=
x
/ X.
Ciascuna variabile presenta allora una funzione di densit della probabilit f
(x) nella quale si pu indicare il valore caratteristico X
k
tramite il frattile ad
esempio al 5%, ovvero con probabilit tale che il valore non venga superato
nel 90% dei casi, come delineato nelle figure 3 e 12.
Se la funzione di densit ad esempio gaussiana risulta per il predetto
frattile per cui X
k
=X +_ 1,64 x = X(1+_1,64 V
x
) mentre, se la distribuzione
esponenziale cosiddetta estrema di tipo I risulta invece X
k
=X(1+1,86 V
x
) e
cos via per altri tipi di distribuzione aleatoria dei dati o addensamento
intorno ai valori medi sintetizzato proprio dal coeff. di variazione Vx = x /X
La distanza fra X
k
ed il valore di progetto X
d
(design) rappresenta pertanto
un fattore parziale di sicurezza
x
nel metodo semiprobabilistico a livello I
dello studio della sicurezza in termini probabilistici. Il moderno criterio
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

68
semiprobabilistico della sicurezza cerca di superare i criteri deterministici
proprio introducendo i predetti fattori parziali di sicurezza . A fianco al
dominio di rottura M N di figura 8 riportata la dispersione delle
sollecitazioni di calcolo scaturenti dalla maggiorazione delle azioni di
p
e
q

e la dispersione della sollecitazione resistente scaturente dalla penalizzazione
della resistenza dal conglomerato di
c
secondo il delineato criterio
semiprobabilistico per valutare la sicurezza su dati caratteristici (v. fig 6 e
III.1.1.)
Laleatoriet dellincremento delle sollecitazioni quale quella indotta dagli
spostamenti del terreno o dagli eventi sismici, come la duale aleatoriet
della riduzione della resistenza dovuta alla carenza di qualit e al degrado o
indotta dallinstabilit e fatica ciclica, mettono in evidenza le differenze fra
la virtuale perfezione dei modelli predetti (figura 3 o figura 5a sulle teorie
riguardanti il dimensionamento), rigido ed elastico e plastico perfetti, e la
caducit della realt.
Tale aspetto non deve per creare sfiducia o rendere ipercritici verso la
modellazione, cogliendone anzitutto le linee guida.
Il criterio di sicurezza semiprobabilistico agli stati limite basato
sostanzialmente sulla maggiorazione del 50% delle azioni con particolare
riguardo a quelle accidentali specie sismiche e sulla riduzione del 50% della
resistenza rispetto a quella certa del materiale modello omogeneo ed
isotropo o di qualit privo di imperfezioni, soddisfacente. In pratica le
opere in cui oltretutto prevalgono le azioni gravitative rispetto a quelle
aleatorie sono pi sicure e durabili come le costruzioni romane. Nelle
macchine specie aeree in cui necessario ridurre il peso, la vita delle
strutture invece molto corta e necessita di una continua manutenzione
specie dopo forti tempeste, ovvero per forte prevalere del carico aleatorio
rispetto a quello permanente. Cos le opere in cui si progetta lomogeneit
della resistenza dei materiali nella costruzione suscitano una maggiore
drabilit, qui intesa pi come lunghezza di vita dellopera pi che solo
resistenza maggiore agli agenti chimici aggressivi. Ci persino se i moduli
elastici non sono elevati come nelle murature con le bibliche pietre angolari
che tuttora sfidano lacciaio.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

69
Il moderno criterio semiprobabilistico della sicurezza cerca di superare i criteri
deterministici proprio introducendo i predetti fattori parziali di sicurezza
p
,

q
=1,5 ovvero, si ribadisce, che maggiorano del 50% i carichi specie
accidentali e
m
=1,5 ovvero che penalizzano del 50% le resistenze dei
materiali. Ci consente di allontanare della distanza di sicurezza la curva di
dispersione dei carichi da quella della resistenza dei materiali, che
normalmente sono di tipo gaussiano (v. figura 12).
Se il valore della Resistenza R supera quello della Sollecitazione S il progetto
costoso, viceversa si ha il crollo, per cui il progetto ottimale per R
d
= S
d
. Il
valore caratteristico dei carichi non deve superare ad esempio il 90% delle
probabilit il valore medio, mentre il valore caratteristico della resistenza non
deve essere inferiore ad esempio del 90% delle probabilit del valore medio.
I fattori parziali di sicurezza per le resistenze, corrispondono allora al fattore
R= R
k
/R
d
(1-1,64VR)R/Rd, funzione della densit di probabilit accertata di
dispersione dei dati R e del frattile assunto per definire il valore caratteristico.
Al crescere del tipo di dispersione o del coefficiente di variazione VR
caratterizzante la densit di probabilit, e dell frattile da 0,05 a 0,20, cresce
pertanto il fattore parziale di sicurezza R; inversamente risulta:
S = Sd/Sk = Sd/(1+1,64VS)S per le azioni.
A sua volta lantico criterio di sicurezza deterministico si basa su un
coefficiente di sicurezza unico che pu considerarsi, in base al predetto
concetto di distanza di sicurezza, la somma =
q
+
m
dei fattori parziali o in
base alla probabilit composta meno conservativamente il prodotto =
q

m
. Si noti che la distanza di sicurezza ad esempio (v. fig.12) fra la retta di
rottura per attrito ed il circolo di Mohr desercizio dellelemento pi
sollecitato, rispecchia proprio il modello di distanza in termini deterministici.
Gli studi interamente probabilistici si basano poi sullanalisi della variabile
aleatoria x
l
caratterizzata dalla differenza fra la grandezza in esame e
quella limite x
l
, per cui, allorquando si raggiunge tale stato, risulta x
l
= 0.
Lindice di sicurezza viene definito allora tramite = x
l
/
l
x

rapporto fra il
valore medio di x
l
e la sua varianza (studio probab. di livello II di Lind).
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

70
Al ridursi pertanto dellaleatoriet dei parametri che governano il di calcolo
il valore di ovvero della sicurezza cresce ed il progetto pi affidabile.
I moderni criteri di sicurezza su basi interamente statistiche probabilistiche o
stocastiche (Safety Reliability) si spingono, sul basare la sicurezza
direttamente sulla valutazione della probabilit (livello III) che dati eventi non
vengano superati (ad es. p = 10
6
che un caso insicuro si verifica su un
milione di eventi) abbandonando i fattori . Lattrazione di tale criterio per
fortemente condizionata dalla carenza di misura delle funzioni di
distribuzione della densit di probabilit, delle deviazioni standard,
riguardanti la dispersione dei dati. Ci richiede di solito un numero di prove
usualmente non immaginabili nei lavori ordinari, con un eccessivo rapporto
costi benefici. Gi con un numero di prove inferiori a 10 per ogni dato, il
criterio pu essere di fatto illusorio, per un interpretazione gaussiana ci
vogliono almeno 12 misure, ovvero si vuole quantizzare lincertezza della
misura dellincertezza. Anatole France ricordava in proposito che il Caso
lo pseudomino con cui si firma il Padre eterno.
Peraltro unanalisi di sensibilit degli effetti sul progetto indotti del variare
sistematico di V, indipendentemente anche dalle misure dei parametri in
gioco, evidenziano quelli che pi influenzano la sicurezza, indicando ove
concentrare le misure o migliorare i dati ,specie nei casi pi delicati , come
per il progetto di una centrale nucleare ove richiesta la massima sicurezza.
Al crescere della complessit dei criteri di calcolo, per cercare di descrivere
meglio la realt, il legame tra input ed output per contro si perde, lasciando
il senso di incertezza di usare i risultati ciecamente o di fatto validandoli
paradossalmente solo se sono dello stesso ordine di grandezza di quelle
desumibili con i criteri deterministici specie basati drasticamente sui modelli
rigido e elastico perfetti prima descritti.
Peraltro la sicurezza sarebbe totale se la realt fosse ben rappresentata da
modelli perfetti, rimanere fittiziamente in tale certezza spostando gli stati
limite dei modelli (figura 3) diviene allora un criterio che meglio accettare
convenzionalmente, anche nello spirito della ginnastica mentale basata sui
modelli chiari in cui almeno il modello di calcolo perfetto, e che oltretutto
consentono di dare spazio alle tante altre discipline che contribuiscono al
progetto, fondandolii sugli studi classici di Statica e di Scienza delle
Costruzioni.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

71

Fig.13 Aspetti epistemologici della sicurezza
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

72
La sicurezza e la vita dellopera scaturenti come detto al paragrafo
precedente, dal valutare preventivamente nel progetto il rapporto peso
azioni accidentali, le distribuzioni delle masse e delle rigidezze e la loro
omogeneizzazione specie in termini di resistenza, fornisce allora pratica
certezza. Inoltre il rapporto costi sicurezza manutenzione viene equilibrato
sino al punto che nei moderni criteri di appalto europei , oltre allimporto
lavoro iniziale viene richiesto di valutare i costi di manutenzione per la durata
di vita dellopera. Si pensi in proposito ai ponti romani ancora in esercizio con
carichi maggiorati e senza manutenzione quantomeno secolare se non
millenaria, e al vecchio detto abruzzese chi pi spende meno spende a
cominciare dai costi dei progettisti, come si ribadir nel paragrafo finale, se
si vogliono accrescere posti di lavoro ai laureati.
Quantizzare tutto ci solo in base al valore aggiunto immiserire la cultura
del progetto che necessita di una preventiva sussidiariet pubblica,
programmata con congrui anticipi e non solo in emergenza.
Allontanandosi poi dai due modelli costitutivi classici, rigido per la Statica ed
elastico per la Scienza delle Costruzioni, didatticamente chiari,
sottoponendoli a continue variazioni di normative che tutto vorrebbero
prevedere probabilisticamente o formulare modelli per qualsiasi realt,
unaltra perdita della limpidezza delle radici dei modelli classici a guidare la
ragione. Normative che non possono comprendere tutti i casi della realt
costituiscono una fittizia limitazione di fatto alle responsabilit, proprio quelle
che paradossalmente si vuole far rispettare, come evidenziava Nervi nel suo
bel volumetto Scienza o Arte del Costruire in cui avrei preferito un e Arte
non per diplomazia ma per armonia (pur se utopistica) fra Ingegneri ed
Architetti, almeno per le radici culturali.
La complessit della realt pu indurre in diversi tipi di errore nel valutare la
sicurezza di un progetto. Il pensiero quantitativo prevale su quello riflessivo
qualitativo senza equilibrare il contributo dellemisfero cerebrale destro
digitale con quello sinistro analogico, scadendo nel riduzionismo
illuminista o neopositivista o pi estensivamente nellerrore epistemologico
indicato nelle tabelle 1 e 2 di figura 13. Il calcolo digitale, dalletimologico
numerare con le dita (digit = cifra) valori finiti, al complicarsi dellalgoritmo
costringe a fidarsi degli output destando ,come gi detto, insicurezza a chi
vuol toccar con mano. Il calcolo analogico (valori infiniti) trasferendo
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

73
aspetti e forme bene studiate, per similitudine, a quelle in esame, specie
usando la grafica per descrivere la Statica, naturalmente pi valido per la
mentalit degli Architetti. La tecnologia inoltre se non vista come riflessione
sulle metodiche tecniche, fa eccedere nelluso per cercare di interpretare la
complessit, cadendo nel tecnicismo e dimenticando magari metodi
ampiamente comprovati in passato. Nellindagine per gli studi di
consolidamento statico si vede ad esempio fare la termografia, prima del
rilievo storico della consistenza muraria e del quadro fessurativo. Oppure si
svolgono poche raffinate prove geotecniche triassiali erratiche in terreni
alluvionali eterogenei che, come prima detto (v. figura 4), vanno invece
provati in sito sistematicamente con il penetrometro statico. Situazioni
analoghe si verificano in campo sismico. Le procedure inoltre ed i
protocolli interpretativi delle cause, in particolare con criteri statistici
probabilistici sono usati per incasellare la complessit, cadendo negli
eccessi del previsionismo desunto da pochi dati, dimenticando di ascoltare
la realt.
La stessa Ricerca pura sui modelli deve essere al servizio della realt come
ad es. il triassiale sui campioni ricostitutivi per valutare la variazione della
resistenza al variare del grado di sovraconsolidazione o gli studi degli spettri
sismici di progetto agli stati limite.
La comprensione eccessiva poi della realt economico imprenditoriale,
pu distorcere il rapporto ottimale costi benefici in termini di sicurezza,
cadendo nel permissivismo.
Davanti alle vite umane, non quantizzabili in denaro, opportuno peraltro
svolgere lanalisi rischio benefici con spirito di prevenzione, anzich costi
benefici con relativismo etico o continua emergenza a disastri avvenuti.
Per rimanere solo nel merito stretto dellimpiego della modellazione
meccanica per valutare la sicurezza di un progetto opportuno percorrere
parallelamente, sia la via verificazionista galileiana o della certezza
ammissibile, sia la via confutazionista popperiana o del rischio, quindi
dellerrore accettabile.
Questi due percorsi per ricercare la certezza se seguiti sino al limite estremo
portano rispettivamente o ad un falso determinismo progettuale o
allimpossibilit di decidere. E evidente che il giusto fra le due vie,
convivendo con una buona disposizione verso gli errori opinabili, nella
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

74
speranza che ci con il massimo discernimento sia compreso dagli
assicuratori costretti a quantizzare il male e temperato dai magistrati in parte
costretti a separare il bene dal male.
Il moderno criterio probabilistico sulla sicurezza tenta, come prima delineato,
di recuperare i difetti dei criteri di sicurezza deterministici, con il nobile scopo
di ricercare come meglio contemperare la complessit della realt e della
dispersione dei dati. Come tutte le ideologie si pu cadere per
nellintegralismo. La presenza infatti delle coazioni indotte specie dai
cedimenti fondali o peggio da terremoti appena pregressi (after shock),
oppure i fenomeni di fatica o di usura del tempo agenti sulla resistenza dei
materiali o la sensibile eterogeneit delle strutture o dei terreni, pu
scardinare la predetta ricerca probabilistica di certezza. Ci specie nel
campo del consolidamento, della geotecnica e delle costruzioni sismiche o
resistenti al vento a raffica ed alle mareggiate, oppure allincendio o
addirittura allesplosione come richiesto dai militari con costi elevatissimi.
Le normative si rimettono di fatto peraltro ai criteri deterministici proprio nei
predetti campi ove laleatoriet maggiore solo per la carenza di misure
della dispersione dei dati.
Si riprendono allora le considerazioni sopraddette dettagliatamente svolte
dal Prof. Nordio Ordinario di Pediatria a Trieste, sulla necessit di
convivenza con gli errori, pur minimizzati, nella cure dei neonati patologici
che richiedono una sicurezza massima per evitare sofferenze e lutti. Dal
suo articolo comparso su Medicina e Morale sono tratte le tabelle di fig. 13
in cui si pongono a confronto le due classiche vie, verificazionista di Galilei e
confutazionista di Popper per risolvere problemi e fare previsioni.
Il criterio di basare le decisioni sulla falsificazione del modello, per prevedere
la familiarizzazione con gli errori e quindi la scoperta del risultato desiderato,
rovescia il criterio verificazionista in cui il modello decisionale serve per
prevedere il risultato e quindi verificare lerrore possibile.
Tanti sforzi peraltro protesi a prevenire errori e contenere dispersioni tramite
una ciclica aggregazione e disaggregazione dei dati e dei trend noti, non
pu certo cadere nella negligenza, imperizia ed imprudenza, cause
per cui un errore deve giustamente essere incriminato dal Pubblico Ministero.
I progettisti non possiedono dogmi come i teologi e sono costretti, ma anche
stimolati, dal cercare di superare le difficolt reali, accettando i margini di
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

75
rischio da errori accettabili non capziosi n vessatori, che corre solo chi fa
con coraggioso spirito diniziativa ,del tipo imprenditoriale sano.
I limiti di separare le variabili per analizzarle in modelli mentre sono un valido
sussidio didattico, possono opacizzare o cristallizzare la conoscenza della
realt vera, percorribile in ogni caso anche per via qualitativa specie etica.
A tal proposito inoltre il Nobel per la Medicina Jacob afferma ci che
vero che la bellezza e la verit cambiano con le culture e in una stessa
cultura con i tempi senza aprioristici dogmatismi, n facili sincretismi.
Per ritornare ancora verso il quantitativo meccanicistico oltre ad
incrementare la sperimentazione reologica sino al monitoraggio in vera
grandezza per consentirne la ricostruzione a posteriori delle caratteristiche
meccaniche dei materiali, come descritto nel precedente paragrafo, per
meglio propagare i dati di progetti complessi, e trasmettere lesperienza fra
generazioni, importante introdurre il concetto di stati limite: di esercizio ed
a rottura od ultimo.
Per lo stato limite di esercizio si pu far riferimento ai criteri di sicurezza classici
delle Scienze delle Costruzioni allinizio richiamati, basati sulla limitazione
della distanza del deviatore delle tensioni principali ovvero del circolo di
Mohr o percorso delle tensioni pi sfavorevoli, dalla curva intrinseca di
resistenza del materiale in particolare attritiva coulombiana. Pi
direttamente si possono limitare gli spostamenti e le rotazioni delle strutture in
rapporto alle luci (/l1/500), o porre lattenzione che non si inneschino
fessurazioni per eccesso di trazioni, come delineato in figura 5 sul
predimensionamento.
Fra i detti criteri quello anche tradizionalmente pi impiegato in passato
viene definito metodo delle tensioni ammissibili nel quale la tensione di
esercizio
ideale

amm
=
f
/ essendo il fattore di sicurezza interno
deterministico rispetto alla tensione di rottura del materiale
f
. I vantaggi di
tale metodo, generalizzato nellanalisi allo stato limite di esercizio oltre a
quelli detti di controllare le frecce elastiche e quindi le rigidezze e di
predimensionare il calcolo specie iperstatico, nel caso del cemento armato
consente di usufruire della semplificazione, di omogeneizzare il ferro con il
cemento tramite il rapporto dei moduli e soprattutto di controllare
laderenza dei ferri nei nodi vincolandoli idoneamente.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

76
Il metodo per presenta diverse critiche specie per il c.a. ove il calcestruzzo
si fessura gi in campo desercizio, pur elastico in compressione, per cui pi
realistico esaminare lo stato limite a rottura specie al taglio per esaminare i
margini di sicurezza reali. I vantaggi di tale analisi sono quelli di tener conto
pi realisticamente dellaleatoriet dei carichi (che esasperano le rigidezze
nellanalisi puntuale elastica ovvero priva di qualsiasi punto plasticizzato) e di
basarsi su fattori di sicurezza esterni contemperanti le plasticizzazioni. E
consentito poi di valutare il ruolo della duttilit (v. figura 9) e rapportando la
sicurezza a sollecitazioni resistenti ben quantizzabili sperimentalmente. Per
tale ragione le moderne normative richiedono di svolgere i calcoli in base
allo stato limite di rottura da affiancare a quelli dello stato limite di esercizio
per usufruire anche dei vantaggi di questultimo.
Per ambedue gli stati limite sono state descritte le corrispondenti
combinazioni delle azioni e dei relativi fattori parziali di sicurezza (v. fig. 6a,b)
da accoppiare a quelli penalizzanti le resistenze (v. figura 3).
La Didattica e luso del Calcolo nella progettazione ha subito una forte
modificazione con lavvento del calcolatore.
La manualistica che prima si basava su analisi parametriche riassunte in
carte universali o in nomogrammi o in pazienti tabulazioni, oggi sono
solubili caso per caso evidenziando con lanalisi di sensibilit i parametri che
pi influenzano il progetto.
I fogli elettronici e i data base non pongono limiti allentit dei dati
manipolabili e ci consente di tener conto di un numero elevatissimo di
equazioni per ciascuna condizione di carico, o legge costitutiva, o
aleatoriet varie.
E evidente per quanto siano dapprima necessari gli insegnamenti classici
ad iniziare da quelli di Statica grafica, e la valutazione degli ordini di
grandezza dei fenomeni da valutare con calcoli in forma chiusa in modo
da effettuare un sano predimensionamento.
La cultura acquisita dal passato si combina cos con levoluzione presente,
senza nostalgie o eccessi di avanguardia, rimanendo soprattutto al servizio
delluomo.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

77


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



I.6 IL RUOLO DEGLI ASPETTI TECNOLOGICI
ORGANIZZATIVI ED ECONOMICI

I criteri di sicurezza dati nel precedente paragrafo in termine di stati limite e di
vaglio dellaleatoriet dei parametri in gioco nella pratica realizzativa sono
influenzati dal comportamento di una vasta gamma di operatori.
E evidente limportanza delle modalit e dei tempi di finanziamento di
unopera a cominciare dagli incarichi per la progettazione esecutiva
prevedendo il coordinamento della gestione dei lavori divenuta sempre pi
articolata con il fiorire delle specializzazioni. La progettazione preliminare,
incentrata sullo studio di fattibilit, e seguita da quella definitiva, articolante le
scelte generali e dalla progettazione esecutiva incentrata sui particolari
costruttivi, deve pertanto essere effettuata con congruo anticipo. Il
conseguente computo metrico estimativo sui quali si valutano i margini di
profitto, deve svolgersi nei casi pi complessi, quali quelli nel campo della
geotecnica, del consolidamento o di opere stradali, ferroviarie o marittime,
introducendo anche interventi prototipo pilota strumentati, in sintonia con
realistici finanziamenti per stralci successivi. Ci consente di affrontare studi
sperimentali con lausilio del monitoraggio, in cui tutte le capacit dei
partecipanti sono esaltate per estrapolare dati da esperienze ed analisi dei
costi di opere consimili gi realizzate, in modo da trovare il giusto equilibrio fra
costi e sicurezza.
Solo al ridursi della complessit le previsioni di progetto al computer od a
tavolino ,come gi evidenziava Coulomb, sono possibili in termini strettamente
statici e senza far ricorso alla sperimentazione in sito.
A titolo esemplificativo, la scelta del tipo di opere di sostegno (v.III.6) dipende
fortemente dai vari tipi di meccanismo di collasso e di stato limite ammesso per
la struttura e per il terreno specie in presenza di edifici a ridosso del sostegno.
Si pu passare da una scarpata con h/b = 2/31 con terreni di basso costo, a
muri con h/b3 sino a costose paratie con h/b7 a secondo del centro di
rotazione del meccanismo di collasso (stato limite ultimo) e degli spostamenti
ammessi (stato limite di esercizio).

79
I.5 IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE NEI CRITERI
DI SICUREZZA

In corrispondenza allipotesi di base di rigidit perfetta della Statica e di
elasticit perfetta della Scienza delle Costruzioni, sono stati formulati i primi
classici criteri di sicurezza. Cos a ciascuna equazione di equilibrio scalare,
ovvero a ciascun spostamento da impedire con linsorgere delle varie
sollecitazioni come mostrato in figura 2, corrispondono le antiche verifiche di
sicurezza esterne deterministiche: di portanza (Z = 0), a compressione (3)
a trazione (5), di scorrimento (X = 0; Y = 0) (1,3) ed a ribaltamento (M
x

= 0; M
y
= 0) (=1,5) ed a torsione (M
z
= 0) (3).
Il fattore di sicurezza deterministico (v. figura 12) il rapporto fra i valori di
esercizio delle sollecitazioni scaturenti dalle azioni esterne alla struttura e le
sollecitazioni di rottura scisse per ambedue nelle varie 6 componenti spaziali
(v. figura 2) anzich combinandone gli effetti. Tale criterio rimasto di fatto
ancora in uso per le verifiche di stabilit dinsieme delle opere di sostegno o dei
pendii specie in campo pseudostatico, ovvero ipotizzando che le forze
dinerzia dovute ad un sisma siano staticamente applicate nei baricentri delle
masse oscillanti.
E emblematico come al crescere dellaleatoriet geotecnica e sismica si sia
mantenuto ancora oggi tale antico criterio di sicurezza deterministico anzich
quello probabilistico di seguito delineato a causa dellelevata dispersione dei
dati (v. figura 3).
I vecchi carpentieri del resto saggiavano con dei colpi secchi per ciascuna
delle direzioni cartesiane lefficacia dei vincoli appena finiti di montare.
Analogamente il collaudo del tubo prototipo di una partita di acciaio posta
sotto elevata pressione idraulica, veniva collaudato auscultando il tipo di
riverbero di un colpo di martelletto sul tubo, prima dellimpiego dei raggi X.
La Scienza delle Costruzioni ha sviluppato poi lanalisi delle tensioni e delle
deformazioni, introducendo il concetto di tensioni principali
1
,
2
,
3
(sui
piani degli elementi infinitesimi privi di tensioni tangenziali = 0) o pi in
generale, in presenza di sollecitazioni composte, introducendo il concetto di
tensioni ideali combinazioni di quelle principali, per evidenziarne gli effetti

80


Fig12 Percorsi delle tensioni ammissibili e distanza di sicurezza interna deterministica. Percorsi delle
sollecitazioni di calcolo e distanza di sicurezza esterna semiprobabilistica.

81
distorcenti e di variazione volumetrica della materia. La tensione ideale (v.
figura 8) consente di ricondurre uno stato tensionale qualsiasi (triassiale o
biassiale) ad uno equivalente monoassiale pi usuale per misurare la resistenza
sui provini in laboratorio, in modo da contemperare il fatto che uno stato di
compressione laterale migliora la resistenza monoassiale e viceversa di trazione
laterale lo peggiora.
Cos le sollecitazioni non vengono pi trattate separatamente per valutare il
margine di sicurezza rispetto alla rottura, come prima delineato secondo la
Statica. Si verifica pertanto che le tensioni ideali siano minori di quella
ammissibile ricavata dalla penalizzazione delle tensioni di plasticizzazione, sino
a rottura del materiale, tramite un fattore di sicurezza interno. Tale fattore
perfettamente confrontabile con quello predetto esterno solo se lo stato di
esercizio non supera il campo elastico o della sovrapposizione degli effetti e si
rimane nel pieno ambito delle ipotesi prima ricordate poste alla base delle
S.d.C.. Peraltro per un corretto confronto il fattore esterno deve essere
applicato alla combinazione delle sollecitazioni di prova a rottura, senza
scinderle per ciascun componente come prima delineato. Il percorso delle
sollecitazioni o delle tensioni durante la vita della struttura, nonch il loro
decorso nel tempo, influenzano sensibilmente luscita dal campo elastico
ovvero lentrata in campo plastico: in tal caso il fattore di sicurezza interno
pi cautelativo di quello esterno. Viceversa per valutare sperimentalmente
rispetto alla rottura di un prototipo le sollecitazioni di esercizio pi attendibile il
fattore di sicurezza esterno rispetto allinterno, pi difficilmente quantizzabile
specie in presenza di fenomeni dinstabilit (v. figura 5). Si deve far ricorso ad
analisi non lineari perdendo la prima evidenziata limpidezza del modello lineare
elastico per cui stato proprio ideato il fattore di sicurezza interno. Ci va
visto, come tutti i modelli descritti, come una chiara ginnastica mentale che
consente di comprendere analogicamente le realt, prima che quantizzarla
digitalmente con metodi non lineari, in cui pericolosamente non si collega
mentalmente linput con loutput.
Si richiama poi che fra i criteri di plasticit pi classici della Scienza delle
Costruzioni per valutare lo stato tensionale a rottura dal quale distanziare con
opportuni fattori di sicurezza interni lo stato tensionale ammissibile, vi sono quelli,
per materiali isotropi, di Galilei e Rankine limitanti le tensioni normali massime,
seguiti dal criterio di Tresca (v. figura 12 in alto) che caratterizza il collasso in

82
base alla tensione tangenziale massima. Tale criterio si attaglia per lacciaio e
la predetta tensione ideale proporzionale alla tensione tangenziale
ottaedrica, ovvero la lungo la giacitura di un ottaedro regolare i cui vertici si
trovano sugli assi delle tensioni principali. Per il conglomerato invece il criterio di
resistenza pi attendibile quello di Mohr in cui si ricerca sistematicamente
linviluppo di tutti i circoli - che innescano la rottura del materiale, tale
inviluppo detto anche curva intrinseca di resistenza del materiale
caratterizzato da ridotta resistenza a trazione. In questultimo modello la
distanza del circolo di Mohr di esercizio della curva intrinseca di resistenza,
definisce proprio il fattore di sicurezza interno come mostrato in figura 12. Tale
criterio molto simile a quello di Coulomb attritivo, adatto a descrivere la
rottura dei terreni nei quali le curve si approssimano ad una retta di pendenza
pari allangolo datrito e con intercetta allorigine pari alla coesione c. Altri
criteri sono quelli legati allenergia potenziale elastica di Beltrami-Ritz da
confrontare con lenergia di plasticizzazione ultima, criterio che sviluppa quelli
iniziali proposti da Von Mises-Hencky e da Huber. Questi ultimi attribuivano la
rottura eminentemente a combinazioni del deviatore delle tensioni principali
(differenza media delle tensioni principali o raggio del circolo di Mohr)
trascurando il contributo dello stato tensionale idrostatico (media delle tre
tensioni principali, nel caso piano lascissa del centro del circolo di Mohr) che
stabilizzante se di compressione e provoca invece accelerazione della crisi se
di trazione (ad esempio surriscaldamento interno al materiale o prevalere
dellestensione).
Per la valutazione dello stato limite ultimo o rottura, come prima detto, pi
utile svolgere le verifiche in termini di sollecitazioni e di spostamenti anzich di
tensioni e deformazioni. Ci specie per il confronto con i dati sperimentali che
in campo non lineare o in presenza di forti imperfezioni, come nel legno con i
nodi, si presentano in termini F s anzich - (gli strain gauge del resto sono
sostituiti con trasduttori di spostamento alle prime lesioni). Per valutare la
sicurezza, con i criteri predetti, si deve allora analizzare il percorso delle
sollecitazioni nel dominio di rottura ad es. M - N di una sezione in conglomerato
armato (v. figura 12 in basso), anzich il percorso delle tensioni ideali rispetto al
dominio delle curve intrinseche (v. figura 12 in alto).
La sollecitazione di pressoflessione in un pilastro ad esempio di spina di un
edificio passa da uno sforzo normale quasi centrato ad uno anche inflesso per

83
effetto del vento e sino a rottura per effetto del sisma, lungo i percorsi delle
rette e/d = M/Nd, essendo d laltezza della sezione cementizia senza copriferro
caratterizzante la posizione dellarmatura tesa.
I criteri di sicurezza rispetto ai descritti vari stati limite di comportamento della
struttura prima delineati, peraltro personalizzati a seconda del tipo di materiale
in progetto, sono stati tutti inizialmente usati con caratteristiche deterministiche
anche nei riguardi delle azioni, ricercando un fattore di sicurezza unico sia
interno che esterno come prima specificato.
Tali criteri non tengono conto dellaleatoriet delle variabili in gioco soprattutto
riguardanti le resistenze e le azioni. Come anticipato rispettivamente nelle
figure 3, 4 e 6a,b per cercare di superare la problematica stato introdotto nel
modello matematico che individua il comportamento meccanico della
struttura il calcolo semiprobabilistico. Si determina, in base alle leggi
probabilistiche che governano le variabili del problema, la probabilit che
queste raggiungano uno stato limite caratterizzato anchesso da una funzione
le cui variabili al limite raggiungono i valori estremi che non si devono superare.
Ciascun parametro del modello di calcolo caratterizzato allora da un valore
medioX= Xi/n, con n numero delle misure, e da una varianza o scarto
quadratico medio
x
= I (Xi X )
2
/ (n-1) e da un coefficiente di variazione
V
x
=
x
/ X.
Ciascuna variabile presenta allora una funzione di densit della probabilit f (x)
nella quale si pu indicare il valore caratteristico X
k
tramite il frattile ad
esempio al 5%, ovvero con probabilit tale che il valore non venga superato
nel 90% dei casi, come delineato nelle figure 3 e 12.
Se la funzione di densit ad esempio gaussiana risulta per il predetto frattile
per cui X
k
=X +_ 1,64 x = X(1+_1,64 V
x
) mentre, se la distribuzione
esponenziale cosiddetta estrema di tipo I risulta invece X
k
=X(1+1,86 V
x
) e cos
via per altri tipi di distribuzione aleatoria dei dati o addensamento intorno ai
valori medi sintetizzato proprio dal coeff. di variazione Vx = x /X La distanza fra
X
k
ed il valore di progetto X
d
(design) rappresenta pertanto un fattore parziale
di sicurezza
x
nel metodo semiprobabilistico a livello I dello studio della
sicurezza in termini probabilistici. Il moderno criterio semiprobabilistico della
sicurezza cerca di superare i criteri deterministici proprio introducendo i predetti
fattori parziali di sicurezza . A fianco al dominio di rottura M N di figura 8

84
riportata la dispersione delle sollecitazioni di calcolo scaturenti dalla
maggiorazione delle azioni di
p
e
q
e la dispersione della sollecitazione
resistente scaturente dalla penalizzazione della resistenza dal conglomerato di

c
secondo il delineato criterio semiprobabilistico per valutare la sicurezza su
dati caratteristici (v. fig 6 e III.1.1.)
Laleatoriet dellincremento delle sollecitazioni quale quella indotta dagli
spostamenti del terreno o dagli eventi sismici, come la duale aleatoriet della
riduzione della resistenza dovuta alla carenza di qualit e al degrado o indotta
dallinstabilit e fatica ciclica, mettono in evidenza le differenze fra la virtuale
perfezione dei modelli predetti (figura 3 o figura 5a sulle teorie riguardanti il
dimensionamento), rigido ed elastico e plastico perfetti, e la caducit della
realt.
Tale aspetto non deve per creare sfiducia o rendere ipercritici verso la
modellazione, cogliendone anzitutto le linee guida.
Il criterio di sicurezza semiprobabilistico agli stati limite basato sostanzialmente
sulla maggiorazione del 50% delle azioni con particolare riguardo a quelle
accidentali specie sismiche e sulla riduzione del 50% della resistenza rispetto a
quella certa del materiale modello omogeneo ed isotropo o di qualit privo di
imperfezioni, soddisfacente. In pratica le opere in cui oltretutto prevalgono le
azioni gravitative rispetto a quelle aleatorie sono pi sicure e durabili come le
costruzioni romane. Nelle macchine specie aeree in cui necessario ridurre il
peso, la vita delle strutture invece molto corta e necessita di una continua
manutenzione specie dopo forti tempeste, ovvero per forte prevalere del
carico aleatorio rispetto a quello permanente. Cos le opere in cui si progetta
lomogeneit della resistenza dei materiali nella costruzione suscitano una
maggiore drabilit, qui intesa pi come lunghezza di vita dellopera pi che
solo resistenza maggiore agli agenti chimici aggressivi. Ci persino se i moduli
elastici non sono elevati come nelle murature con le bibliche pietre angolari
che tuttora sfidano lacciaio.
Il moderno criterio semiprobabilistico della sicurezza cerca di superare i criteri
deterministici proprio introducendo i predetti fattori parziali di sicurezza
p
,

q
=1,5 ovvero, si ribadisce, che maggiorano del 50% i carichi specie
accidentali e
m
=1,5 ovvero che penalizzano del 50% le resistenze dei materiali.
Ci consente di allontanare della distanza di sicurezza la curva di dispersione

85
dei carichi da quella della resistenza dei materiali, che normalmente sono di
tipo gaussiano (v. figura 12).
Se il valore della Resistenza R supera quello della Sollecitazione S il progetto
costoso, viceversa si ha il crollo, per cui il progetto ottimale per R
d
= S
d
. Il
valore caratteristico dei carichi non deve superare ad esempio il 90% delle
probabilit il valore medio, mentre il valore caratteristico della resistenza non
deve essere inferiore ad esempio del 90% delle probabilit del valore medio. I
fattori parziali di sicurezza per le resistenze, corrispondono allora al fattore R=
R
k
/R
d
(1-1,64VR)R/Rd, funzione della densit di probabilit accertata di
dispersione dei dati R e del frattile assunto per definire il valore caratteristico. Al
crescere del tipo di dispersione o del coefficiente di variazione VR
caratterizzante la densit di probabilit, e dell frattile da 0,05 a 0,20, cresce
pertanto il fattore parziale di sicurezza R; inversamente risulta:
S = Sd/Sk = Sd/(1+1,64VS)S per le azioni.
A sua volta lantico criterio di sicurezza deterministico si basa su un coefficiente
di sicurezza unico che pu considerarsi, in base al predetto concetto di
distanza di sicurezza, la somma =
q
+
m
dei fattori parziali o in base alla
probabilit composta meno conservativamente il prodotto =
q

m
. Si noti
che la distanza di sicurezza ad esempio (v. fig.12) fra la retta di rottura per
attrito ed il circolo di Mohr desercizio dellelemento pi sollecitato, rispecchia
proprio il modello di distanza in termini deterministici.
Gli studi interamente probabilistici si basano poi sullanalisi della variabile
aleatoria x
l
caratterizzata dalla differenza fra la grandezza in esame e quella
limite x
l
, per cui, allorquando si raggiunge tale stato, risulta x
l
= 0. Lindice di
sicurezza viene definito allora tramite = x
l
/
l
x

rapporto fra il valore medio


di x
l
e la sua varianza (studio probab. di livello II di Lind).
Al ridursi pertanto dellaleatoriet dei parametri che governano il di calcolo il
valore di ovvero della sicurezza cresce ed il progetto pi affidabile.
I moderni criteri di sicurezza su basi interamente statistiche probabilistiche o
stocastiche (Safety Reliability) si spingono, sul basare la sicurezza direttamente
sulla valutazione della probabilit (livello III) che dati eventi non vengano
superati (ad es. p = 10
6
che un caso insicuro si verifica su un milione di eventi)
abbandonando i fattori . Lattrazione di tale criterio per fortemente

86
condizionata dalla carenza di misura delle funzioni di distribuzione della densit
di probabilit, delle deviazioni standard, riguardanti la dispersione dei dati. Ci
richiede di solito un numero di prove usualmente non immaginabili nei lavori
ordinari, con un eccessivo rapporto costi benefici. Gi con un numero di
prove inferiori a 10 per ogni dato, il criterio pu essere di fatto illusorio, per un
interpretazione gaussiana ci vogliono almeno 12 misure, ovvero si vuole
quantizzare lincertezza della misura dellincertezza. Anatole France
ricordava in proposito che il Caso lo pseudomino con cui si firma il Padre
eterno.
Peraltro unanalisi di sensibilit degli effetti sul progetto indotti del variare
sistematico di V, indipendentemente anche dalle misure dei parametri in
gioco, evidenziano quelli che pi influenzano la sicurezza, indicando ove
concentrare le misure o migliorare i dati ,specie nei casi pi delicati , come per
il progetto di una centrale nucleare ove richiesta la massima sicurezza.
Al crescere della complessit dei criteri di calcolo, per cercare di descrivere
meglio la realt, il legame tra input ed output per contro si perde, lasciando il
senso di incertezza di usare i risultati ciecamente o di fatto validandoli
paradossalmente solo se sono dello stesso ordine di grandezza di quelle
desumibili con i criteri deterministici specie basati drasticamente sui modelli
rigido e elastico perfetti prima descritti.
Peraltro la sicurezza sarebbe totale se la realt fosse ben rappresentata da
modelli perfetti, rimanere fittiziamente in tale certezza spostando gli stati
limite dei modelli (figura 3) diviene allora un criterio che meglio accettare
convenzionalmente, anche nello spirito della ginnastica mentale basata sui
modelli chiari in cui almeno il modello di calcolo perfetto, e che oltretutto
consentono di dare spazio alle tante altre discipline che contribuiscono al
progetto, fondandolii sugli studi classici di Statica e di Scienza delle Costruzioni.

87

Fig.13 Aspetti epistemologici della sicurezza

88
La sicurezza e la vita dellopera scaturenti come detto al paragrafo
precedente, dal valutare preventivamente nel progetto il rapporto peso
azioni accidentali, le distribuzioni delle masse e delle rigidezze e la loro
omogeneizzazione specie in termini di resistenza, fornisce allora pratica
certezza. Inoltre il rapporto costi sicurezza manutenzione viene equilibrato
sino al punto che nei moderni criteri di appalto europei , oltre allimporto lavoro
iniziale viene richiesto di valutare i costi di manutenzione per la durata di vita
dellopera. Si pensi in proposito ai ponti romani ancora in esercizio con carichi
maggiorati e senza manutenzione quantomeno secolare se non millenaria, e al
vecchio detto abruzzese chi pi spende meno spende a cominciare dai costi
dei progettisti, come si ribadir nel paragrafo finale, se si vogliono accrescere
posti di lavoro ai laureati.
Quantizzare tutto ci solo in base al valore aggiunto immiserire la cultura del
progetto che necessita di una preventiva sussidiariet pubblica, programmata
con congrui anticipi e non solo in emergenza.
Allontanandosi poi dai due modelli costitutivi classici, rigido per la Statica ed
elastico per la Scienza delle Costruzioni, didatticamente chiari, sottoponendoli
a continue variazioni di normative che tutto vorrebbero prevedere
probabilisticamente o formulare modelli per qualsiasi realt, unaltra perdita
della limpidezza delle radici dei modelli classici a guidare la ragione. Normative
che non possono comprendere tutti i casi della realt costituiscono una fittizia
limitazione di fatto alle responsabilit, proprio quelle che paradossalmente si
vuole far rispettare, come evidenziava Nervi nel suo bel volumetto Scienza o
Arte del Costruire in cui avrei preferito un e Arte non per diplomazia ma per
armonia (pur se utopistica) fra Ingegneri ed Architetti, almeno per le radici
culturali.
La complessit della realt pu indurre in diversi tipi di errore nel valutare la
sicurezza di un progetto. Il pensiero quantitativo prevale su quello riflessivo
qualitativo senza equilibrare il contributo dellemisfero cerebrale destro
digitale con quello sinistro analogico, scadendo nel riduzionismo illuminista
o neopositivista o pi estensivamente nellerrore epistemologico indicato nelle
tabelle 1 e 2 di figura 13. Il calcolo digitale, dalletimologico numerare con le
dita (digit = cifra) valori finiti, al complicarsi dellalgoritmo costringe a fidarsi
degli output destando ,come gi detto, insicurezza a chi vuol toccar con
mano. Il calcolo analogico (valori infiniti) trasferendo aspetti e forme bene

89
studiate, per similitudine, a quelle in esame, specie usando la grafica per
descrivere la Statica, naturalmente pi valido per la mentalit degli Architetti.
La tecnologia inoltre se non vista come riflessione sulle metodiche tecniche,
fa eccedere nelluso per cercare di interpretare la complessit, cadendo nel
tecnicismo e dimenticando magari metodi ampiamente comprovati in
passato. Nellindagine per gli studi di consolidamento statico si vede ad
esempio fare la termografia, prima del rilievo storico della consistenza muraria
e del quadro fessurativo. Oppure si svolgono poche raffinate prove
geotecniche triassiali erratiche in terreni alluvionali eterogenei che, come
prima detto (v. figura 4), vanno invece provati in sito sistematicamente con il
penetrometro statico. Situazioni analoghe si verificano in campo sismico. Le
procedure inoltre ed i protocolli interpretativi delle cause, in particolare con
criteri statistici probabilistici sono usati per incasellare la complessit, cadendo
negli eccessi del previsionismo desunto da pochi dati, dimenticando di
ascoltare la realt.
La stessa Ricerca pura sui modelli deve essere al servizio della realt come ad
es. il triassiale sui campioni ricostitutivi per valutare la variazione della resistenza
al variare del grado di sovraconsolidazione o gli studi degli spettri sismici di
progetto agli stati limite.
La comprensione eccessiva poi della realt economico imprenditoriale, pu
distorcere il rapporto ottimale costi benefici in termini di sicurezza, cadendo
nel permissivismo.
Davanti alle vite umane, non quantizzabili in denaro, opportuno peraltro
svolgere lanalisi rischio benefici con spirito di prevenzione, anzich costi
benefici con relativismo etico o continua emergenza a disastri avvenuti.
Per rimanere solo nel merito stretto dellimpiego della modellazione meccanica
per valutare la sicurezza di un progetto opportuno percorrere
parallelamente, sia la via verificazionista galileiana o della certezza ammissibile,
sia la via confutazionista popperiana o del rischio, quindi dellerrore
accettabile.
Questi due percorsi per ricercare la certezza se seguiti sino al limite estremo
portano rispettivamente o ad un falso determinismo progettuale o
allimpossibilit di decidere. E evidente che il giusto fra le due vie,
convivendo con una buona disposizione verso gli errori opinabili, nella speranza
che ci con il massimo discernimento sia compreso dagli assicuratori costretti a

90
quantizzare il male e temperato dai magistrati in parte costretti a separare il
bene dal male.
Il moderno criterio probabilistico sulla sicurezza tenta, come prima delineato, di
recuperare i difetti dei criteri di sicurezza deterministici, con il nobile scopo di
ricercare come meglio contemperare la complessit della realt e della
dispersione dei dati. Come tutte le ideologie si pu cadere per
nellintegralismo. La presenza infatti delle coazioni indotte specie dai cedimenti
fondali o peggio da terremoti appena pregressi (after shock), oppure i
fenomeni di fatica o di usura del tempo agenti sulla resistenza dei materiali o la
sensibile eterogeneit delle strutture o dei terreni, pu scardinare la predetta
ricerca probabilistica di certezza. Ci specie nel campo del consolidamento,
della geotecnica e delle costruzioni sismiche o resistenti al vento a raffica ed
alle mareggiate, oppure allincendio o addirittura allesplosione come richiesto
dai militari con costi elevatissimi.
Le normative si rimettono di fatto peraltro ai criteri deterministici proprio nei
predetti campi ove laleatoriet maggiore solo per la carenza di misure della
dispersione dei dati.
Si riprendono allora le considerazioni sopraddette dettagliatamente svolte dal
Prof. Nordio Ordinario di Pediatria a Trieste, sulla necessit di convivenza con
gli errori, pur minimizzati, nella cure dei neonati patologici che richiedono una
sicurezza massima per evitare sofferenze e lutti. Dal suo articolo comparso su
Medicina e Morale sono tratte le tabelle di fig. 13 in cui si pongono a
confronto le due classiche vie, verificazionista di Galilei e confutazionista di
Popper per risolvere problemi e fare previsioni.
Il criterio di basare le decisioni sulla falsificazione del modello, per prevedere la
familiarizzazione con gli errori e quindi la scoperta del risultato desiderato,
rovescia il criterio verificazionista in cui il modello decisionale serve per
prevedere il risultato e quindi verificare lerrore possibile.
Tanti sforzi peraltro protesi a prevenire errori e contenere dispersioni tramite una
ciclica aggregazione e disaggregazione dei dati e dei trend noti, non pu
certo cadere nella negligenza, imperizia ed imprudenza, cause per cui
un errore deve giustamente essere incriminato dal Pubblico Ministero. I
progettisti non possiedono dogmi come i teologi e sono costretti, ma anche
stimolati, dal cercare di superare le difficolt reali, accettando i margini di

91
rischio da errori accettabili non capziosi n vessatori, che corre solo chi fa con
coraggioso spirito diniziativa ,del tipo imprenditoriale sano.
I limiti di separare le variabili per analizzarle in modelli mentre sono un valido
sussidio didattico, possono opacizzare o cristallizzare la conoscenza della realt
vera, percorribile in ogni caso anche per via qualitativa specie etica.
A tal proposito inoltre il Nobel per la Medicina Jacob afferma ci che vero
che la bellezza e la verit cambiano con le culture e in una stessa cultura
con i tempi senza aprioristici dogmatismi, n facili sincretismi.
Per ritornare ancora verso il quantitativo meccanicistico oltre ad incrementare
la sperimentazione reologica sino al monitoraggio in vera grandezza per
consentirne la ricostruzione a posteriori delle caratteristiche meccaniche dei
materiali, come descritto nel precedente paragrafo, per meglio propagare i
dati di progetti complessi, e trasmettere lesperienza fra generazioni,
importante introdurre il concetto di stati limite: di esercizio ed a rottura od
ultimo.
Per lo stato limite di esercizio si pu far riferimento ai criteri di sicurezza classici
delle Scienze delle Costruzioni allinizio richiamati, basati sulla limitazione della
distanza del deviatore delle tensioni principali ovvero del circolo di Mohr o
percorso delle tensioni pi sfavorevoli, dalla curva intrinseca di resistenza del
materiale in particolare attritiva coulombiana. Pi direttamente si possono
limitare gli spostamenti e le rotazioni delle strutture in rapporto alle luci
(/l1/500), o porre lattenzione che non si inneschino fessurazioni per eccesso
di trazioni, come delineato in figura 5 sul predimensionamento.
Fra i detti criteri quello anche tradizionalmente pi impiegato in passato viene
definito metodo delle tensioni ammissibili nel quale la tensione di esercizio
ideale


amm
=
f
/ essendo il fattore di sicurezza interno deterministico rispetto
alla tensione di rottura del materiale
f
. I vantaggi di tale metodo,
generalizzato nellanalisi allo stato limite di esercizio oltre a quelli detti di
controllare le frecce elastiche e quindi le rigidezze e di predimensionare il
calcolo specie iperstatico, nel caso del cemento armato consente di usufruire
della semplificazione, di omogeneizzare il ferro con il cemento tramite il
rapporto dei moduli e soprattutto di controllare laderenza dei ferri nei nodi
vincolandoli idoneamente.
Il metodo per presenta diverse critiche specie per il c.a. ove il calcestruzzo si
fessura gi in campo desercizio, pur elastico in compressione, per cui pi

92
realistico esaminare lo stato limite a rottura specie al taglio per esaminare i
margini di sicurezza reali. I vantaggi di tale analisi sono quelli di tener conto pi
realisticamente dellaleatoriet dei carichi (che esasperano le rigidezze
nellanalisi puntuale elastica ovvero priva di qualsiasi punto plasticizzato) e di
basarsi su fattori di sicurezza esterni contemperanti le plasticizzazioni. E
consentito poi di valutare il ruolo della duttilit (v. figura 9) e rapportando la
sicurezza a sollecitazioni resistenti ben quantizzabili sperimentalmente. Per tale
ragione le moderne normative richiedono di svolgere i calcoli in base allo stato
limite di rottura da affiancare a quelli dello stato limite di esercizio per usufruire
anche dei vantaggi di questultimo.
Per ambedue gli stati limite sono state descritte le corrispondenti combinazioni
delle azioni e dei relativi fattori parziali di sicurezza (v. fig. 6a,b) da accoppiare
a quelli penalizzanti le resistenze (v. figura 3).
La Didattica e luso del Calcolo nella progettazione ha subito una forte
modificazione con lavvento del calcolatore.
La manualistica che prima si basava su analisi parametriche riassunte in carte
universali o in nomogrammi o in pazienti tabulazioni, oggi sono solubili caso
per caso evidenziando con lanalisi di sensibilit i parametri che pi influenzano
il progetto.
I fogli elettronici e i data base non pongono limiti allentit dei dati manipolabili
e ci consente di tener conto di un numero elevatissimo di equazioni per
ciascuna condizione di carico, o legge costitutiva, o aleatoriet varie.
E evidente per quanto siano dapprima necessari gli insegnamenti classici ad
iniziare da quelli di Statica grafica, e la valutazione degli ordini di grandezza dei
fenomeni da valutare con calcoli in forma chiusa in modo da effettuare un
sano predimensionamento.
La cultura acquisita dal passato si combina cos con levoluzione presente,
senza nostalgie o eccessi di avanguardia, rimanendo soprattutto al servizio
delluomo.

93





Fig. 14 Analisi costi-rischi e controllo di qualit

94
Tener conto di tali criteri importante per la valutazione dei costi specie nel
campo del consolidamento di vecchi abitati in zone geologicamente
tormentate anche per effetto del sisma o delle alluvioni.
La performance bond del progettista con gli operatori economici pubblici e
privati inoltre fondamentale, specie in fase di studio, progetto e preventivo
estimativo, articolato in indice dei prezzi unitari, analisi dei costi (incidenza
materiali, mezzi, manodopera)e computo metrico.
La figura 14 riassume in merito lassicurazione della qualit , pi chen la qualit
degli Assicuratori, per prevenire i rischi o i costi imprevisti risparmiando sugli
studi,rilievi ed indagini.
Questo deve portare anche a formulazioni delle normative da parte degli
estensori pubblici dei codici, che non possono cambiare ed amplificarsi con
frequenza troppo elevata, specie se a carattere cogente come in Italia ,a
differenza degli altri paesi Europei. Ancora una volta, anche le norme devono
esprimere la rigidezza al posto della perfetta rigidit, in modo da prevenire il
male.
La miriade di codici, come del resto di leggi, finisce per non creare qualit o
giustizia, meglio meno norme imperfette ma che siano rispettate basandosi
sulla tradizione dellArte del costruire con responsabilit prescritte, senza
continue capziose varianti, ci naturalmente senza nulla togliere al progresso
della Scienza.
Limpiego poi di tecnologie sempre pi limitanti il costo della manodopera, sino
alla produzione delle macchine usa e getta per evitare la manutenzione, ha
snaturato la qualit delle costruzioni edili degradando lambiente. Si andato
dimenticando limportanza dellartigianalit delle maestranze e dei materiali
naturali che sono durati secoli con costi non drogati dal valore aggiunto degli
ultimi ritrovati della chimica.
La cooperazione tecnica e la configuration management, per usare il
pragmatismo anglosassone, fra committente, progettista, direttore dei lavori,
fornitori, produttori di officina o prefabbricatori, collaudatori in corso dopera ,
fondamentale per la qualit e la sicurezza dellopera in modo che al suo
completamento si disponga degli elaborati come costruito (as built) per il
saldo ai vari stati di avanzamento.
Gli utenti dellopera devono poi rispettare i limiti di esercizio (serviceability)
dellopera e curarne la manutenzione per allungarne la vita, come quella

95
umana, ammettendo anche la fine per demolizione, anche per una
riqualificazione urbanistica.
In tale ottica limporto lavori deve essere tarato anche sul costo della
manutenzione per la vita dellopera, in modo che questo non sia scaricato
totalmente alla generazione successiva che gi deve pagare i danni per
carenze occupazionali ed eccessi assistenziali pensionistici.
Il contenimento della spesa, specie pubblica, tramite unattenta
manutenzione, fu evidenziato gi da Tommaso Moro nella sua Utopia del 1516,
che continua ancora a rimanere tale.
La ricostruzione, specie su terreni centrali di valore, pu creare nuovo lavoro
oltre che ridare qualit alle citt evitando espansioni dormitorio e riducendo
il traffico, limpiantistica stradale e soprattutto la lontananza dalla bellezza dei
centri storici.
Il controllo di qualit previsto dalle normative per le varie tecnologie e la
gestione ben coordinata di cantiere hanno un costo che oltremodo
contemperato dal risparmio sulla spesa pubblica e privata, e crea lavoro a
tanti tecnici preparati che meritano unattivit adeguata e dignitosa a
qualsiasi et, e con tempi di consegna validamente proporzionati alle difficolt
di reperire i dati e di redazione del progetto.
Lattuale proposta del project financing per promuovere il coinvolgimento di
soggetti privati rispetto alle pubbliche amministrazioni al fine di realizzare lintero
ciclo di progettazione, realizzazione e gestione con fornitura di servizi a tariffa
per rifarsi degli investimenti, pu finire per far acquisire al mondo della finanza
solo i settori pubblici redditizi, come sta accadendo nel campo sanitario. Urge
allora che il gettito fiscale sia mirato preventivamente solo ai settori veramente
deboli con principio di sussidiariet pubblica rispetto alliniziativa privata ,che
deve mantenere il valore di creare posti di lavoro non assistenzialisti ,ma di
tirocinio non precario a lungo,e non soggetti alla spinta dellemergenza mai
prevenuta.





P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

95



PARTE II
EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO MATEMATICO
NELLA STORIA DEL CALCOLO
DI ELEMENTI STRUTTURALI

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

96

Riduzione vettoriale di un sistema di forze a Risultante e Momento risultante
e loro annullamento Grafico per calcolare le reazioni vincolari isostatiche

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

97
INDICE





INTRODUZIONE

II.1 TRAVE CONTINUA

II.1.1 CALCOLO GRAFICO

II.1.2 CALCOLO ALGEBRICO

II.1.3 CALCOLO DIFFERENZIALE

II.1.4 CALCOLO MATRICIALE


II.2 CAPRIATA SEMPLICE

II.2.1 CALCOLO GRAFICO

II.2.2 CALCOLO ALGEBRICO

II.2.3 CALCOLO DIFFERENZIALE

II.2.4 CALCOLO MATRICIALE




















P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

98
INTRODUZIONE

Nella II
a
parte si vuole richiamare i collegamenti con i corsi di Analisi
Matematica e Geometria Descrittiva, ovvero ricordare che la Matematica il
linguaggio con cui parla la Fisica,.
Senza cadere nella Retorica, anche nella Matematica c una profonda
radice Umanistica , che deve far stupire ed incuriosire pi che inaridire.
In particolare nella II parte si accenna all evoluzione dei linguaggi di calcolo,
per evidenziare l immediato legame con gli aspetti meccanici dei metodi
grafici vettoriali, pi che per richiamare i peraltro brillanti metodi algebrici e
differenziali, ormai ampiamente superati dai simulatori matriciali con i
programmi di calcolo al computer.
Nella presente dispensa si cercato, come pi volte evidenziato,di esporre i
contributi alla progettazione delle tre materie: Statica, Scienza delle
Costruzioni e Tecnica delle Costruzioni in base ai modelli delineati nella 1
a

Parte,nellanalisi di ogni elemento strutturale si ripercorrono allora i seguenti
linguaggi classici:
Analisi dei carichi e combinazioni di norma
Statica: Schema della struttura monodimensionale ridotta a isostatica
Analisi statica e pseudostatica grafica
Analisi algebrica con le equazioni di equilibrio
Analisi differenziale con il Principio dei Lavori Virtuali esterno
Analisi con la matrice statica trasposta della cinematica
S.d C. Schema della struttura monodimensionale iperstatica
Analisi elastica grafica
Analisi algebrica con lequazioni di equilibrio e di congruenza
Analisi differenziale con il P.L.V. esterno ed interno
Analisi con la matrice di rigidezza
T. d C. Schema della struttura in c.a. (v. Parte III)
Progetto con il metodo delle tensioni ammissibili
Progetto allo stato limite desercizio
Progetto allo stato limite ultim
Verificai della sicurezza costi -durabilit


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

99
Non si esaminano gli schemi strutturali bi-tridimensionali ,e si rinvia alla prima
parte per l accenno allanalisi dinamica ,in quanto esulano dalle finalit didattiche,
miranti in questa seconda parte solo a delineare levoluzione del linguaggio
matematico per analizzare sempre la stessa struttura, e poi a ricucire l iter
dimensionale, tradizionalmente suddiviso in tre Corsi.
E evidente che, volendo delineare tali aspetti formativi, sono stati sviluppati
estesamente con tutti i metodi, solo il calcolo delle sollecitazioni di una trave
continua e di una capriata semplice.
In alcuni casi si ricorso a semplificazioni di calcolo con il fine di fornire comunque
dei termini di confronto con le soluzioni pi elaborate.
Si cercato inoltre di usare gli stessi simboli al mutare del linguaggio matematico per
evitare di confondere grandezze fisiche diverse nel calcolo.
Si consiglia , ai fini esercitativi, di modellare delle strutture semplici prese da esempi di
oggetti reali o da elementi del progetto di composizione architettonica,e di
analizzarle tramite tavole anzitutto di statica grafica, in cui la Geometria delle Masse
si sovrappone al rilievo disegnato secondo i canoni di Geometria Descrittiva., con
piante e sezioni correlate, per evidenziarne in particolare la regolarit della
distribuzione inerziale nello spazio.
Come descritto nella I Parte, si vuole soprattutto evidenziare il profondo legame
originario fra lArchitettura e lIngegneria delle Costruzioni, che non deve perdersi.
Questa Parte II peraltro pu non essere studiata nel dettaglio dei calcoli, mentre
sinvita soprattutto a coglierne i criteri di evoluzione a partire dallimpiego diretto del
poligono delle forze chiuso (R=0) e del poligono funicolare chiuso (M=0) , cos ben
materializzato dai modelli in gesso di Gaud ( v. I. 3) su cui bas la progettazione
delle sue emblematiche opere.
Con tale spirito si posto simbolicamente a copertina di ogni parte una classica
risoluzione grafica, ad iniziare dall esempio dell analisi statica grafica di un pilone di una
chiesa del 1492 ben progettata nella distribuzione delle masse,
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

95
II.1 TRAVE CONTINUA

II.1.1 CALCOLO GRAFICO:

METODO DI MOHR

Risoluzione per sovrapposizione degli effetti
Si semplificano i vincoli allestremit senza incastri
MA=MB=0




(la numerazione fra parentesi per le travi trasversali delledificio della 3
a
Parte)

SISTEMA PRINCIPALE ISOSTATICO

Ricarico delle reazioni sullappoggio centrale e scarico dei laterali del
momento iperstatico di trasporto delle reazioni vincolari
pl % 25
8
pl
l
M
B
= =
rapporto fra la reazione iperstatica ed isostatica.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

96
DIAGRAMMA DEI MOMENTI PER SOVRAPPOSIZIONE DEGLI EFFETTI

ROTAZIONI CON IL METODO I MOHR

Si carica la trave con i diagrammi dei momenti e si calcolano le reazioni
che sono pari alle rotazioni, essendo queste le derivate terze dei carichi
vedi linea elastica in II.1.3.

EJ 6
l M
l l
3
1
l
EJ
M
2
1
l
EJ 3
l M
l l
3
2
l
EJ
M
2
1
l
B
A
B
A
B
B
B
B
= =
= =



l
EJ 24
pl
2 / l
EJ
1
l
8
pl
3
2
l
3
B A
2
B
= =



EQUAZIONE DI CONGRUENZA SISTEMA EQ . DI EQUILIBRIO

B BC BA
2
B
3
B
3
B
M M M pl
8
1
M 0
EJ 24
pl
EJ 3
M
EJ 24
pl
EJ 3
M
= = = + + .

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

97
II.1.2 CALCOLO ALGEBRICO:


METODO DELLA CONGRUENZA DEGLI SPOSTAMENTI
DI CLAPEYRON E MULLER BRESLAU

Il sistema principale si ottiene togliendo vincoli sino allisostaticit, ad esempio
tramite cerniera sullappoggio centrale B:
Il metodo vantaggioso nel calcolo manuale quanto pi la struttura
isostatica o a nodi spostabili peraltro, dovendo scegliere opportunamente il
SISTEMA PRINCIPALE, il metodo non si presta al calcolo automatico come il
metodo delle forze. Si rendono equivalenti i carichi ai nodi tramite i momenti
dincastro perfetto:
12
pl
m m m m
2
CB BC BA AB
= = = = (vedi in seguito).
Si ipotizzano:
i nodi fissi: =0; la rotazione
K
M
=
che per reazione iperstatica unitaria risulta
K
1
=

BC BC BC BA BA BA
J E / l J E / l =
negli altri nodi 0 M M
C A
= = ;
assenza di pilastri 0 m
C
= eventuale momento esterno di incastro perfetto.
Si trascura il contributo x; y ovvero T ed N.

Si cerca lunica soluzione congruente in ciascun nodo i nel caso B:
) m ( ) m ( ) 1 M ( ) 1 M (
) m ( ) m ( ) 1 M ( ) 1 M (
) m p ( 0 ) ; p ; M ; M (
BC BC BC BC C BC BC BC
BA BA BA BA B BA BA BA
ri ir
r
1 i
i



+ + = = =
= = + =
=

=


ovvero lEQUAZIONE DEI 4 MOMENTI
) m m 2 (
J E 6
l
) m m (
J E 6
l
) M M 2 (
J E 6
l 6
) M M (
J E
l
CB BC
BC BC
BC
BA BA
BA BA
BA
C BC
BA BA
BA
BA A
BA BA
BA
+ + + =
= + + +

fra tutte le configurazioni equilibrate:
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

98
2
B
2
B
BC BA
r
1 i
ir C
pl
8
1
M ; pl
12
6
m 6 M 4
0 M M ; 0 M m
= = =
= = =

=




Un altro SISTEMA PRINCIPALE si ottiene togliendo un vincolo sino allisostaticit


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

99
eliminando lappoggio centrale in B:
Equazione di congruenza alla traslazione verticale:
0 ) p ( ) y (
B B B
=
lunica che riporta gli appoggi a livello
pl
4
5
y ;
EJ
) l 2 (
pl 2
384
5
EJ
) l 2 (
y
384
8
B
2 2
B
= =
fra tutte le configurazioni equilibrate alla traslazione verticale
0 y f
r
1 i
i yi
=

=
pl
8
3
2
y l 2 p
y y
B
C A
=

= =
si suppone lassenza dei carichi concentrati nei nodi 0 f
i
= , il momento
sullappoggio centrale:
8
pl
M
2
pl
pl
8
3
M
2
B
2
2
B
= = =
si noti che il valore prima trovato di
B
M positivo, come qui di yB dovuto al
fatto che il verso presupposto per la reazione iperstatica gi concorde con
quello della convenzione ipotizzata.
La risoluzione del sistema di equazioni fornisce pertanto una reazione
iperstatica positiva, se questa venisse invece negativa, ne va cambiato il
verso iniziale presupposto, in tal modo il diagramma dei momenti sempre
dalla parte delle fibre tese; nei calcoli precedenti
B
M stato posto con il
verso giusto, se invece fossero stati posti ) M ; M (
BC BA
come da convenzione in
accordo anche con la tradizione delle fibre tese inferiori positive, si sarebbe
avuto

+
8
pl
M 0
4
pl
M
2
B
2
B
= = +

Il metodo degli spostamenti quindi tanto meno oneroso nel calcolo a mano
quanto pi il sistema poco iperstatico al contrario del metodo delle forze
dopo delineato, per la trave a due campate tutta incastrata necessitano 3,
anzich 1, equazioni di congruenza nel sistema risolvente, infatti risulta:

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

100
12
pl
M
4
pl
2
pl
4
pl
M 3
4
pl
8
pl
2
M
M 2
4
pl
M 2
8
pl
2
M
M M M
EJ 24
pl
Ej 6
l
M
Ej 3
l
M
EJ 24
pl
Ej 3
l
M
Ej 6
l
M
2
M
8
pl
M 0 pl M 4 M 8 0
EJ 24
pl
Ej 6
l
M
Ej 3
l
M
2
M
8
pl
M 0 pl M 4 M 8 0
EJ 24
pl
Ej 6
l
M
Ej 3
l
M
2
B
2 2 2
B
2 2
B
B
2
B
2
B
B BC BA
3
C BC
3
BA A
B
2
C
2
BC C
3
BC C
B
2
A
2
BA A
3
BA A
= = + =

+ = + + = =
+ = + +
= = + = + +
= = + = +


Se si utilizza la completa simmetria delle travi allora si ritorna alla
semplificazione di una sola equazione di congruenza essendo
C B A
M M M = = risulta:

ovvero si esamina una sola campata incastrata con tutte le considerazioni sui
segni gi svolte, il ricorso dei vantaggi della simmetria sar utilizzata anche nel
calcolo matriciale.
Il calcolo automatico non pi legato al numero delle equazioni ha fatto
scomparire luso dei calcoli qui svolti, dei quali per si sottolinea limportanza
didattica.
C B A
2
B A
3
B A
EJ 12
pl
M M
EJ 24
pl
Ej 6
l
M
Ej 3
l
M = = = =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

101

METODO DELLEQUILIBRIO DELLE FORZE DI NAVIER, CLEBSCH, CROSS

Il SISTEMA PRINCIPALE si ottiene aggiungendo i vincoli dincastro perfetto nei
nodi e poi calcolando le reazioni iperstatiche rilassando un nodo alla volta
imprimendogli rotazioni unitarie vantaggiose, come prima detto, per il calcolo
automatico. Con le stesse precedenti ipotesi risulta:
EJ 4
l m
) M m 2 (
EJ 6
l
2
m
M 0 ) M 2 m (
EJ 6
l
A
B A B
A
B B A A
= + =
= = + =





Si cerca lunica configurazione equilibrata per ogni nodo i
0 M m ; 0 y f ; 0 x f
r
1 i
ir i
r
1 i
ir yi
r
1 i
ir xi
= = =

= = =

tra tutte quelle congruenti delle varie aste confluenti nei nodi
)
2
( K m M
r
i ir ir ir

+ + = (si ipotizzano nodi fissi =0)
sostituendo nellequazione di equilibrio risulta in ogni nodo i:
r
r
1 i
ir i
r
1 i
ir
r
1 i
ir i
K
2
1
K m m

= = =
+ + =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

102
0
A B A
= = = per travi simmetriche
12
pl
M
12
pl
m M M M M
2
B
2
CB BC BA AB
= = = = = =

come con il metodo degli spostamenti duale del metodo delle forze per il
rispetto del P.L.V..
Nel caso di rotazione e cedimento dei vincoli non perfetti, ovvero reali,
ipotizzando di rimanere in campo elastico, ovvero sovrapponendo gli effetti ai
carichi; sempre per il caso semplice di simmetria e A=C=0

)
l
2
(
l
EJ 6
Y )
l 2
3
2 (
l
EJ 4
M
)
l
2
(
l
EJ 6
Y )
l 2
3
2
(
l
EJ 4
M
B
B A
2
B
B
A B B
B
A B
2
A
B B
A A

= + =
+ = =


sollecitazioni flettenti e reazioni vincolari da sovrapporre a quelle dincastro
perfetto m, Y.
Se cede solo lappoggio centrale =
B
e =
B
il momento si riduce:

2
2
B
l
EJ 6
pl
12
1
M + =
se invece si rilassano anche gli incastri allestremit

2
2
B
l
EJ 3
pl
8
1
M + =
viceversa se cedono solo gli appoggi allestremit = =
C A
e 0 =
B
M si
esalta a :

2
2
B
l
EJ
3 pl
8
1
M =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

103
stesso risultano si ottiene con la precedente equazione dei 4 momenti


2
B
BC
B
AB
B
C B
BC BC
BC
B A
AB AB
BA
l
EJ 3
M
l l
) M M 2 (
J E 6
l
) M 2 M (
J E 6
l
= + = + + +
viceversa se cedono solo gli appoggi estremi = =
C A

si esalta
2
2
B
l
EJ
3 pl
8
1
M =

BC
B
AB
B
C B
BC BC
BC
B A
AB AB
BA
l l
) M M 2 (
J E 6
l
) M 2 M (
J E 6
l
= + +

2
2
B
l
EJ 6
pl
12
1
M + = per = =
C A
;
C B A
M M M = =
si noti come la presenza di nodi spostabili, per cedimento differenziale come
nel caso dei cedimenti dovuti ad assestamento del terreno di fondazione,
rivoluzioni i diagrammi di sollecitazione reali dei telai, ( Parte III, calcolo della
trave di fondazione).
Risulta comunque prezioso riferimento per lanalisi strutturale, lipotesi di
comportamento elastico della struttura.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

104
1500
l
EJ 6
l M
EJ 72
pl
l 0
500
l
EJ 3
l M
EJ 24
pl
l
EJ 24
pl
2
U
4
C max B C A
2
U
4
C max B
3
C A
= = = =
= = = =




se le sezioni destremit non ruotano il cedimento differenziale massimo per
raggiungere la plasticizzazione della sezione sullappoggio centrale e molto
pi piccolo del caso in cui le sezioni di estremit delle travi ruotano come di
solito avviene anche per adattamento viscoso.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

105
II.1.3. CALCOLO DIFFERENZIALE

LAVORO DI DEFORMAZIONE DI BETTY, CLAPEYRON, CASTIGLIANO- Linea
Elastica



EJ
pL
384
5
) x L Lx 2 x (
EJ 24
p
) x (
EJ 24
pL
12
L
2
Lx
3
x
(
EJ 2
p
) x (
dx
d
EJ
dx
d
EJ
2
px
x
2
pL
) x ( M
dx
d
EJ
dx
d
EJ
dx
dM
px
2
pL
) x ( T
dx
d
EJ
dx
d
EJ
dx
dM
dx
dT
t cos ) x ( p
4
B
3 3 4
3
A
3 2 3
2
2 2
3
3
2
2
4
4
3
3
2
2
= + =
= + =
= = =
= = =
= = = = =








) x (
L=2l
) x (

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

106
EJ 48
L Y
EJ
L Y
384
8
2
L
x ; x
EJ 16
L Y
x
EJ 12
Y
) x (
0
2
L
x ; L
EJ 16
Y
x
EJ 4
Y
) x (
x Y ) x ( M
t cos Y ) x ( T
3
B
4
B
B
2
B 3 B
B
2 B 2 B
A
A
= = = =
= = =
==
= =



La trave si pu ridurre anche al sistema:


X ) x ( M X y
2
px
) x ( M
1 ) x ( T y px ) x ( T
I
C
2
I
C
= + =
= =


Il lavoro dovuto al carico fittizio unitario iperstatico (sistema equilibrato) per effetto di
spostamenti dovuti ai carichi e vincoli reali (congruenza)
2
B c
3
c
4
l
0
c
2
l
0
pl
8
1
M pl
8
3
y
EJ 3
l
y
EJ 8
ql
0
EJ
dx
x y
2
px
x 0 dx
EJ
' MM
= = =
=

+ =



PRINCIPIO DEI LAVORI VIRTUALI:
Il precedente calcolo scaturisce pi incisivamente dal P.L.V. utilizzato per valutare le
reazioni X iperstatiche (anzich lasciando incogniti gli spostamenti della linea elastica:
x x
l
0
p
est
x X x ds p L

+ =

( prodotto scalare)
nellipotesi di altri vincoli R rigidi non spostabili (
R
= 0)

= =
l
0
l
0
int
ds
EJ
MM
Md L
nellipotesi di trascurare N,T e il momento torcente per i quali Lest =Lint =0, condizione
necessaria e sufficiente per lequilibrio della struttura che la somma dei lavori di tutte le
forze esterne agenti , sia nullo per qualsiasi insieme di spostamenti virtuali piccolissimi e
compatibili con i vicoli se i corpi sono rigidi, se invece sono deformabili ed in particolare
)
6
x l
2
lx
3
x
(
EJ 8
p
) y ; p (
)
3
l
x
2
l
6
x
(
EJ
y
) p (
)
8
l
x
6
l
x (
EJ
p
) p (
3 3 4
3 2 3
4 3
4
+ =
+ =
+ =

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



107
elastici, nel bilancio si deve aggiungere il lavoro delle sollecitazioni interne comprese
quelle iperstatiche.
IMPIEGO DELLA LINEA ELASTICA PER LA VALUTAZIONE DELLE SOLLECITAZIONI
MASSIME (diagrammi di inviluppo delle sollecitazioni)

l =cost J=cost
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

108
l
1
l
2
J
1
=J
2

Il momento massimo allappoggio centrale vale:
l1 l2 J1 J2
;
l
EJ 3
K ;
l
EJ 3
K
l ) q p (
12
1
; l ) q p (
12
1
l / J l / J
l / J l l / J l
) q p (
8
1
K K
K K
2
3
M
2
2
BC
1
1
BA
2
2 BC
2
1 AB
1 1 2 2
1 1
2
2 2 2
2
1
BC BA
BA BC BC AB
B
= =
+ = + =
+
+
+ =
+
+
=



La dissimmetria delle luci l1= l2 si pu compensare con quella delle rigidezze,
peraltro parziale se KAB=KBC
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

109

2 1 B
2
2
1 B
l l ) q p (
8
1
M
2
n 1
l ) q p (
8
1
M
+ =

+
+ =

1
2
2
2 2
J n J
J n J
=
=









P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



110
II.1.4 CALCOLO MATRICIALE
METODO DEGLI ELEMENTI FINITI TIPO BEAM ELEMENTS

Problema monodimensionale: asta omogenea isotropa con i carichi lungo
lasta ricondotti all'estremit considerata d'incastro perfetto ai nodi e
sommati agli eventuali carichi concentrati ai nodi.














Statica: equazione di equilibrio, matrice statica D
T
trasposta della cinematica D:

=
+ =
=
ij
'
ji
'
ji
yji
'
yij
'
ij x
'
ji x
'
m m M
L
m
f f T
f f N

(
(
(

M
T
N
D
m
f
f
m
f
f
;
m
f
f
m
f
f
1 0 0 1 0 0
L 1 0 0 1 0
0 0 1 0 0 1
M
T
N
T
ji
'
'
yji
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'
ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'


Cinematica: equazione di compatibilit, matrice cinematica D (Displacements)

=
+ =
=
'
ij
ji
' '
ji
yji
'
yij
'
y
'
xij
'
xji
'
x
'
L s s s
s s s

;

(
(
(

ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'
ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'
'
y
'
x
'
s
s
s
s
D
s
s
s
s
1 0 0 1 00
L 1 0 0 01
0 0 1 0 10
s
s


Reologia: equazione costitutiva: matrice di rigidezza K


x

ij

s'
xij

s'
yij

s'
xji

s'
yji

ji

T
ji

N
ji

M
ji

M
ij

T
ij

N
ij

m'ji

f'
xji

f''yji

m
ij

f''yij

f'
xij


y
x
y
j
i
L
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



111
( ) ( )
( ) ( )
( ) ( )

+ =
+ =
= =
ij
'
ji
'
yji
'
yij
2
ji
'
ij
'
2
yji
'
yij
3
xij
'
xji
'
2
xij
'
xji
'
L
EI 4
s s
L
EI 6
M
L
EI 6
s s
L
EI 12
T
s s
L
EI
s s
L
EA
N

| |

(
(
(
(
(
(
(

'
y
'
x
'
'
y
'
x
'
2 3
s
s
K s
s
L
EI 4
L
EI 6
0
L
EI 6
L
EI 12
0
0 0
L
EA
M
T
N



Si collegano le forze generiche all'estremit con gli spostamenti compatibili:

| |

(
(
(
(
(
(
(

ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
'
yij
xij
'
T
'
y
'
x
'
2
3
T T
ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'
s
s
s
s
D K D s
s
L
EI 4
L
EI 6
0
L
EI 6
L
EI 12
0
0 0
L
EA
D
M
T
N
D
m
f
f
m
f
f


Matrice di rigidezza nel riferimento locale risulta:
| | | | | |
L
EI
1 0 0 1 00
L 1 0 010
0 0 1 100
K
1 L 0
0 1 0
0 0 1
1 0 0
0 1 0
0 0 1
D K D K
T '
=
(
(
(
(
(
(

(
(
(
(
(
(
(
(

= =
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(
(

4
L
6
0 2
L
6
0
L
6
L
12
0
L
6
L
12
0
0 0
1
0 0
1
2
L
6
0 4
L
6
0
L
6
L
12
0
L
6
L
12
0
0 0
1
0 0
1
2 2
2 2
2 2
2 2




La matrice, trascurando il contributo alla flessione del taglio, si semplifica in:

(
(
(
(

2 2
2 2
1 1
1 1
L
EI


essendo z A I =

strutture reticolari ed archi nei quali prevale N evidenziando la rigidezza
NL/EA per travi continue e telai nei quali prevale M, la matrice si semplifica
invece in:

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



112
(

4 2
2 4
L
EI


per travi continue e telai nei quali prevale M, ritrovando i coefficienti
dell'equazione dei 4 momenti.
In presenza di torsione e flessione, ovvero nello spazio, ed assenza di sforzo
normale basta inserire nella predetta matrice di rigidezza il termine GI/L al
posto di EA/L essendo G = E/2 (1+) il modulo di scorrimento.

Se si esplicita la predetta matrice di relazione forza - spostamenti nel
riferimento locale si ha:

( )
( ) ( )
( )
( )
( ) ( )
( )

+ + =
+ + =
+ =
+ + =
+ + =
=
ji ij
yji
'
yij
'
2
ji
'
ji ij
2
yji
yij
'
3
yji
'
xji
'
xij
'
xji
'
ji ij
yji
'
yij
'
2
ij
'
ji ij
2
yji
'
yij
'
3
yij
'
xij
'
xji
'
xij
'
L
EI 4
L
EI 2
s s
L
EI 6
m
L
EI 6
s s
L
EI 12
f
s s
L
EA
f
L
EI 2
L
EI 4
s s
L
EI 6
m
L
EI 6
s s
L
EI 12
f
s s
L
EA
f






In particolare si ritrovano l'espressione dei momenti vista con il metodo
dell'equilibrio in funzione dei cedimenti dei vincoli ovvero della variazione
angolare rigida ( ) L / s s yji
'
yij
ij
'
= .

Per passare dal riferimento locale a quello globale si deve introdurre la
matrice di trasferimento T o di proiezione delle componenti di L o matrice di
rotazione degli assi di riferimento:

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



113
| |
(
(
(
(
(
(
(
(

1 0 0 0 0 0
0 cos sen 0 0 0
0 sen cos 0 0 0
0 0 0 1 0 0
0 0 0 0 cos sen
0 0 0 0 sen cos
m
f
f
m
f
f
T
m
f
f
m
f
f
ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'
ji
yji
xji
ij
yij
xij



ji
'
yji
'
xji
'
ij
'
yij
'
xij
'
m
f
f
m
f
f


ed analogamente per {s} = [T] {s} per cui sostituendo in {f} = [K] {s}
{f} = [T] [K][T]
T
{s} = [K] {s}
ovvero la matrice di rigidezza globale [K] si ottiene da quella locale[K]
moltiplicandola per la matrice di trasferimento. Per = 90 come nei telai
usuali [T] si semplifica, essendo cos = 0; sen = 1, e lo sforzo normale e il
taglio nei pilastri si inverte ai nodi per le travi.

Il metodo degli elementi finiti, rappresenta un metodo estremamente valido
per la risoluzione di strutture che non siano facilmente riconducibili a modelli
semplici.
E un metodo che, con lausilio di calcolatori programmabili, in grado di
fornire tutte le componenti di spostamento dei singoli elementi della
struttura, nonch il relativo stato tensionale.
Esso pu essere cos brevemente riassunto.

Elementi necessari per formare la matrice di rigidezza dell'elemento:

lunghezza l
sezione A
momento dinerzia I=J
modulo elastico E
posizione nel sistema di riferimento globale

Per ogni asta, in base al predimensionamento, si imposta la matrice [K] di
rigidezza che risulta essere simmetrica, come prima esaminato, e cos
costituita trascurando solo il contributo del taglio:
EA/l C
2
+
12EJ/l
3
S
2

EA/l SC-
12EJ/l
3
SC
- 6EJ/l
2
S -EA/l C
2
-
12EJ/l
3
S
2

-EA/l SC+
12EJ/l
3
SC
- 6EJ/l
2
S
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



114











essendo C=cos ed S=sen
Per ogni asta si determina il vettore dei carichi nodali, ovvero lazione che i carichi agenti
sulle aste trasmettono ai nodi.
Essi devono essere riferiti al riferimento locale dellasta, e quindi moltiplicati per la predetta
matrice proiezione [T];
Al vettore dei carichi nodali, vanno aggiunti i carichi concentrati direttamente sui nodi in
particolare dei momenti.
Si richiama inoltre, specie per i carichi dinamici, limportanza del centraggio del sistema
di masse con quello delle rigidezze..
Si avr cos un sistema di 6 equazioni in 6 incognite (gli spostamenti di estremit) per ogni
asta considerata, con il vettore dei carichi nodali quale vettore dei termini noti.
Risolvendo il sistema si avr lintero campo degli spostamenti delle aste.
Moltiplicando il vettore degli spostamenti cos ottenuti per la matrice proiezione [T] per
ogni singola asta, si otterranno i medesimi nel riferimento locale.
Nota la matrice di rigidezza dell'asta si devono parallelamente:
- scegliere i gradi di libert x=1, y=1, =1, o i gradi di vincolo x0, y=0, =0
di ciascuna estremit d'asta.
- numerare i vari nodi ed i vari elementi, definendo le coordinate dei nodi
per cui: l= ( ) ( )
l
y y
sen ;
l
x x
cos ; y y x x
i j i j 2
j i
2
j i

= = +



- definire la matrice delle incidenze nel contesto strutturale fra elementi e nodi per
effettuare l'assemblaggio delle matrici di rigidezza delle varie aste.
EA/l S
2
+
12EJ/l
3
C
2

6EJ/l
2
C -EA/l SC+
12EJ/l
3
SC
-EA/l S
2
-
12EJ/l
3
C
2

6EJ/l
2
C

4EJ/l

6EJ/l
2
S -6EJ/l
2
C 2EJ/l
EA/l C
2
+
12EJ/l
3
S
2

EA/l SC -
12EJ/l
3
SC
6EJ/l
2
S
SIMM. EA/l S
2
+
12EJ/l
3
C
2

-6EJ/l
2
C

4EJ/l

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



115
b) MATRICE DI FLESSIBILITA DI UNA TRAVE CON CARICHI

(
(
(
(
(
(

=
)
`

EJ 24
pl
EJ 24
pl
M
M
3
l
6
l
6
l
3
l
EJ
1
3
3
2
I
2
1

(
(
(
(

(
(
(
(
(
(

2
1
2
1
2
1
2 1
1 2
l
EJ 2
0
0
3
l
6
l
6
l
3
l
EJ
1
M
M
1


risolta linversione di matrice tramite il determinante e la trasposta si ritrova
lEQUAZIONE DEI 3 MOMENTI per M1 = M3 = 0 e
EJ 24
pl
3
3 1
= = .
Assemblando si ritrova
8
pl
M
2
2
= .
Si noti che a differenza della flessibilit e della rigidezza di un estremo di una
trave che risultano una linversa dellaltra., nel caso della matrice di un
elemento, invertendo la matrice di flessibilit dell trave appoggiata
allestremit si ottiene la matrice di rigidezza della trave incastrata
allestremit si passa quindi dallelemento finito del Metodo delle Forze a
quello caratteristico del Metodo degli Spostamenti, prima delineato.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



116

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

117

II.2 LA CAPRIATA

II.2.1 CALCOLO GRAFICO:

a) ANALISI DEI CARICHI








































P
tot
=200+2864+(62+165)/cos26,5=3295Kg/m



Carico acc. copertura impraticabile
50 x 4 = 200 kg/m
Carico acc.
della neve
2864 kg/m
Peso proprio travi
62 kg/m
Peso copertura
145 kg/m
m 1.00
m 4.00
Analisi dei carichi
Struttura a due piani ubicata in Italia centrale in zona
sismica.

Carichi permanenti
Peso proprio = legno 600 Kg/m
3
+ 15% chiodature,
staffe etc.
Peso copertura = travetti, tavolato,
impermeabilizzazione aereata 230 +16 Kg/m
2


Carichi accidentali
Carico accidentale
Copertura non praticabile = 50 Kg/m
2

Carico della neve
Zona : Italia centrale (Lazio); quota s.l.m. m 1500.
Secondo normativa
q
sk
= 895 Kg/m
2

Inclinazione del tetto inferiore a 30, quindi riduzione
di carico
q
s
= 0.8 q
sk
= 716 Kg/m
2
; q s=716 x 4 =2864 Kg/m
Spinta del vento
Dalla normativa risulta che, data la geometria
dellelemento costruttivo, lazione sul tetto risulta
depressiva.
Tale azione non viene considerata dalla normativa se i
carichi vanno in combinazione con lazione sismica.
Azione sismica
Si suppone lazione pseudostatica, ovvero non
amplificata rispetto a quella a terra, e se ne considera la
sola componente orizzontale ondulatoria non combinata
con quella sussultoria:
q
Ex
= 0.1 p per lo stato limite desercizio (C
s
= 1/10)
q
Ex
= 0.33 p per lo stato limite ultimo (C
s
= 1/3)
Lipotesi cautelativa che, nei primi istanti della
scossa, la neve non scivoli dal tetto.
Vento o
sisma.
q
Ex
= 0.1 p
stato limite desercizio
(C
s
= 1/10)

q
Ex
= 0.33 p
stato limite ultimo
(C
s
= 1/3)
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

118















































Descriviamo in questo paragrafo il calcolo della struttura con lipotesi di trave
reticolare; le ipotesi di calcolo saranno:
1. carichi concentrati applicati ai nodi proporzionalmente alle relative aree
d'influenza dei pesi
2. vincoli perfetti: carrello privo di attrito e cerniere in tutti e tre i nodi
Vengono studiate alternativamente le due ipotesi di posizionamento del
carrello in corrispondenza del vertice A o B, in modo da valutare la
ridistribuzione dello sforzo normale N in prossimit del collasso sismico per
degrado di una cerniera in carrello per perdita della resistenza attritiva.
8.00 m.
2.00 m
3.295 Kg/m
A B
C
2.197 Kg/m
Schema di calcolo con
carichi distribuiti.
= 26.5
2.197 Kg/m
Si riporta la seguente semplificazione di calcolo:
si considera la capriata come struttura isostatica tipo trave reticolare, e cio con i carichi divisi
proporzionalmente ed applicati ai soli nodi;
Lazione sismica orizzontale si posta pari al 33% dei carichi verticali (CS = 0.33), come
gi accennato nel paragrafo relativo allanalisi dei carichi.
Questa assunzione, decisamente gravosa per una struttura, ha senso nellipotesi del
raggiungimento delle condizioni di carico di rottura che saranno descritte successivamente
nel metodo semiprobabilistico dello stato limite ultimo.
Condizioni di carico al limite desercizio sono invece calcolabili con limposizione di azione
sismica pari al 10% del carico verticale (C
s
= 0,10).
Lanalisi svolta in forma pseudostatica, ovvero con forze dinerzia non amplificate rispetto
allaccelerazione a terra (capriata rigida con ledificio e con il suolo) e, in prima approssimazione,
applicate ai nodi anzich ai baricentri delle aste oscillanti.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

119

F/2
F
F/2
F/4
F/4
F/4
F/4 G/4
G/4
b) METODO DEI NODI STATICO E PSEUDOSTATICO


Analisi grafica delle reazioni vincolari.













































N
AB
= N
BA

N
BC
= N
CB

N
CA
= N
AC

N
AB
= N
BA

N
CA
= N
AC

N
AB
= N
BA

R
BY

R
AY

R
AX

R
BY

R
AX

C
B A
R
R
AX

R
AY

R
BY

R

R
BY

R
AY

R
AX

N
BC
= N
CB

R
AY

h/2
C
S
= +0.33 C
S
= 0 C
S
= - 0.33
Si riporta successivamente il poligono chiuso di equilibrio
delle forze agenti e delle reazioni vincolari esterne in
ciascun nodo, nei casi di sisma nullo ed agente
secondo i due versi orizzontali.
Si seguita la costruzione grafica di Cremona nella
quale si fanno combaciare i lati omologhi dei poligoni
dei nodi incastonandoli nel poligono di equilibrio
dell'intera capriata.
Schema di
calcolo con
cerniera in A e
carrello in B.
N
CA
= N
AC

N
BC
= N
CB

F
G/6
G/2
F/4
G/4
G/12
K
R
AY
R
BY

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

120



















1 cm = 4t = 40 kN































N
BC
= 17.12
6.55
R
AX
= 8.78
N
AB
= 17.50
2.18
N
AC
= 12.23
N
CA
=12.23
N
CB
= 17.12
6.55
R
AY
= 12.01
cerniera
carrello cerniera
A B
C
13.1
6.55 6.55
4.37
2.18 2.18
Schema di calcolo
di trave reticolare
con cerniera in A
R
AX
= 8.78 R
AY
= 12.01 R
BY
= 14.19
Chiusura dei
poligoni di
equilibrio dei nodi.
Equilibrio del nodo
A
Equilibrio del nodo
B
2.18
R
BY

=
14.19
N
BA
= 17.50
Equilibrio del nodo
C
4.37
13.1
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

121

















































cerniera
carrello
cerniera
A B
C
6.55 6.55
4.37
2.18 2.18
Schema di calcolo
di trave reticolare
con cerniera in B
R
BY
= 14.19
R
BX
= 8.78
R
AY
= 12.01
13.1
N
CA
=12.23
N
CB
= 17.12
4.37
13.1
6.55
N
AB
= 8.72
2.18
N
AC
= 12.23
R
AY
= 12.01
Equilibrio del nodo
A
N
BC
= 17.12
6.55
Equilibrio del nodo
B
2.18
R
BY

=
14.19
N
BA
= 8.72
1 cm = 4t = 40 kN
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

122

c) CONFRONTO PSEUDOSTATICO TRA TRAVE E FUNE SOTTOPOSTE A
SISMA
Si richiama che la chiusura grafica del poligono delle forze corrisponde alla
prima equazione dellequilibrio R = 0, applicata nel metodo dei nodi
allequilibrio dei perni per i quali la seconda equazione M = 0
identicamente soddisfatta. Se si analizza invece lequilibrio dellasta
necessario invece fare ricorso anche alla predetta seconda equazione che
corrisponde alla chiusura del poligono funicolare, ovvero alla coincidenza
del primo e dellultimo lato , il cui braccio diviene nullo per cui M = 0. Il
poligono funicolare chiuso considerato per i vincoli di estremit dellasta
corrisponde allora al diagramma dei momenti flettenti. Per ricordare anche
che il poligono funicolare corrisponde anche al comportamento statico
della fune , si svolge il seguente esempio di confronto tra trave e fune
sottoposta ad azione sismica, analizzate come pseudostatiche.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

123


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

124
II.2.2 CALCOLO ALGEBRICO:
a) EQUAZIONI DI EQUILIBRIO















































207 Kg/m
Rx
A

8.00 m.
2.00 m
3.064 Kg/m
cerniera carrello
A
B
C
Ry
A
Ry
B

cerniera
2.197 Kg/m
2.197 Kg/m
A
C
B
X
C
X
C

Y
C

Y
C

Si sceglie lo schema statico con cerniera in A, ed il valore di accelerazione
sismica orizzontale CS = 0.33.
Il calcolo delle reazioni, esterne ed interne viene rianalizzato con lapplicazione
delle equazioni di equilibrio
F X N xi i
n
i
xij
+ +

=1
ad es. per il nodo A

=
+ =
55 , 6 01 , 12 N
18 , 2 78 , 8 cos N N
sen AC
AC AB


F Y N yi i
n
i
yij
+ +

=1

Il metodo (6 equazioni e 6 incognite), ricalca il predetto equilibrio dei nodi
grafico, e lasciando spazio ad una trattazione pi dettagliata nel paragrafo sul
calcolo matriciale, si risolve il problema delle reazioni interne con il metodo
misto dell'equilibrio dei 2 puntoni alla rotazione.

Calcolo reazioni esterne
Calcolo delle reazioni interne in
corrispondenza del nodo C.

M
A


= 2.197 x 2 x 1 + 3.064 x 4 x 2 + 0.207 x 4.47 x
2 2X
C
4Y
C
= 0
Mc = 3.064 x 4 x 2 0.207 x 4.47 x 2 + 2.197 x 2 x
1 4Y
C
+ 2X
C
= 0

2X
C
4Y
C
+ 30756.6 = 0
4Y
C
+ 2X
C
21968.6 = 0

Y
C
= 1098.5 Kg.
X
C
= 13181.3 Kg.
Dalle incognite calcolate, equilibrando le singole aste si perviene allequilibrio delle
reazioni interne.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

125

















































b) DIAGRAMMA DI SOLLECITAZIONE PER STRUTTURA ISOSTATICA
A B
C
13181.3 13181.3
1098.5
1098.5
17575.3 8787.3
14278.0 12082.8
Che unite alle reazioni
esterne consentono lo
studio dellequilibrio delle
singole aste.
17575.3 17575.3
14278.0 12082.8
8788

= 26.5
P
1

P
2

q
1

12082.8
8787.3
13181.3
1098.5
Proiezione dei carichi:
p
1
= p
1
sen cos
p
2
= p
2
sen
q
1
= q
1
sen cos
p
1
n = p
1
cos
2
p
2
n = p
2
cos
q
1
n = q
1
sen
2
Per il tracciamento dei diagrammi di sollecitazione infine, si
utilizzano le componenti che seguono.
11306 12286.5
N
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

126
SOGGETTA A SISMA CS=0,33

































Proiezione dei carichi:
p
1n
= p
1
cos
2
= 2454 Kg/m
p
2n
= p
2
cos = 185.2 Kg/m
q
1n
= q
1
sen
2
= 437.4 Kg/m
Momenti flettenti:
M
MAX (AC)
= 1/8 (185.2 + 2454 + 437.4) l
2
= 7.7 tm
M
MAX (BC)
= 1/8 (185.2 + 2454 - 437.4) l
2
= 5.5 tm
M
7.7 tm 5.5 tm
Sforzo di Taglio
T
A
= 12083.8 cos 8787.3 sen = 10814.2 3920.8 = 6893.4 Kg.
T
C

(AC)
= 13181.3 sen + 1098.5 cos = 5881.5 + 983.1 = 6864.6 Kg.
T
C

(BC)
= 13181.3 sen 1098.5 cos = 5881.5 983.1 = 4898.6 Kg.
T
B
= 17575.3 sen 14278 cos = 7842 12777.9 = - 4935.8 Kg.
Momento flettente M
Sforzo normale N
N
A
= 12083.8 sen + 8787.3 cos = 5391.7
+ 7864.0 = 13255 Kg.
N
C

(AC)
= 13181.3 cos 1098.5 sen =
11796.4 490 = 11306 Kg.
Ugualmente per le aste BC e AB:
N
C(BC)
= 13181.3 cos + 1098.5 sen =
12286.5 Kg.
N
B
= 17575.3 cos + 14278.0 sen =
22099.5 Kg.
N
AB
= 17575.0 Kg.
Ne segue il diagramma dello sforzo normale
nelle aste.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

127

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

128
II.2.3 CALCOLO DIFFERENZIALE:
a) ANALISI CON IL P.L.V. ESTERNO - CAPRIATA ISOSTATICA

Senza ridurre la generalit di applicazione del metodo, si sceglie, per
semplicit, lo schema di trave reticolare con carichi concentrati ai nodi
(Cs=0,33)
Reazione vincolare esterna
Imponendo come incognita il cedimento del carrello B, si ottiene il seguente
cinematismo:



















Sforzo normale nella catena
Calcolo della reazione interna nel tirante; per le altre reazioni il
procedimento risulta analogo.














2.18 N
AC

13.1




4.37

C



13.1
6.55

YB
= = 8.0

YC
= /2 = 4.0

XC
= /4 = 2.0
8.00
2.00
Y
B


(-Y
B
+ 6.55) 8 + 13.1 x 4 +
4.37 x 2 = 0

-4Y
B
+ 4 x 6.55 + 2 x 13.1 +
4.37 = 0

4 Y
B
= 56.77

Y
B
= 14.19t

B
= 4.0

XC
= 2.0

YC
= 4.0

C

N
AC
x 4 = 13.1 x 4 +
4.37 x 2
2.18 x 4 = 0

N
AC
= - 17.5t

2.00
4.37
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

129

b) CON IL P.L.V. ESTERNO ED INTERNO - STRUTTURA RETICOLARE IPERSTATICA
ELASTICA














































METODO DELLE FORZE
Si forniscono, qui di seguito, due soluzioni del problema iperstatico con il
metodo delle forze, per poi riportare le sole rezioni vincolari ed i diagrammi di
sforzo normale, taglio e momento flettente.
Per semplificare i calcoli si tratter il caso dapprima dei soli carichi verticali,
ricorrendo a due sistemi principali diversi.

X = 1
X = 1
X = 1
Sistema principale
A
C
P t/m
B
X = 1
A
C
p t/m
B
A
C
p t/m
B
A
C
P t/m
B
Sistema principale
In questo secondo caso, invece, lincastro al colmo viene reso cerniera,
mentre lincognita iperstatiche rappresentata dal momento esercitato
dallincastro.
Segue la trattazione analitica dei due casi.
Soluzione 2
In questo primo caso vengono sbloccate le cerniere e rese carrelli; le incognite
iperstatiche, data la simmetria della struttura e dei carichi sono rappresentate
dalla reazione orizzontale X.
Soluzione 1
Per la trattazione del caso della capriata con vincoli iperstatici, partiremo
dalle seguenti approssimazioni:
i vincoli alla base sono stati considerati come due cerniere fisse, ovvero le
aste sono considerate perfettamente rigide;
il nodo al colmo, stato assimilato ad un incastro perfetto;
lazione sismica stata posta pari sia a pari a 0.33 del carico verticale, per
voluto confronto alla trattazione con il caso isostatico, sia, pi
congruamente al campo elastico iperstatico, pari a 0.1 del medesimo
carico, come verifica di norma allo stato limite di esercizio.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

130

Soluzione 1









Tramite il Principio dei Lavori Virtuali, assunto che il lavoro funzione di NN
'
non si
esplica in quanto le aste sono considerate infinitamente rigide ovvero la
rigidezza EA=, risulta:

L
i
= 0 dx
EI
M ) XM M (
dx
EI
MM
' '
o
l
o
'
l
o
=

=



X dx
EI
M M
dx
EI
M
'
o
l
o
2 '
l
o

=

X dx
2
x
2
px
plx dx
2
x
2
l
o
2
l
o
|
|
.
|

\
|
=
|
|
.
|

\
|


X
l
o
4 3
l
o
3
16
px
6
plx
12
x
(

=
(

; X= pl
4
5


il verso risulta concorde a quello scelto per lincognita iperstatica
per x=1 risulta M=pl
2
- pl
4
5
2
pl
2

2
pl
8
1
2
1
=

Il momento uguale a quello del solaio a due campate di luci l (v. B 5) nel
quale lo sforzo normale non presente, per cui non ci sono spinte sui muri
d'ambito. Tali spinte nella capriata sono eliminate da una catena molto rigida
realizzabile anche precomprimendola congruamente in modo da bilanciare il
lavoro funzione di NN
'
come indicato pi avanti.




X X
l/2
l l
X=1
pl
M
o
= plx
2
px
2

p
M
'
=x/2
M=M
o
-XM
'
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

131










Tramite il Principio dei Lavori Virtuali:

Li= 0 dx
EI
M M
dx
EI
M
'
o
l
o
2 '
l
o
= +


0 dx
4
x
2
x
p x
2
pl
EI
l
dx
4
x
EI
X
2
l
o
2
l
o
M
=
|
|
.
|

\
|
+ |
.
|

\
|



XM
l
o
4 3 3
32
px
24
plx
48
l
(

+ =0 ; XM= -
2
pl

per x = l risulta M=
2
2 2
pl
8
1
4
l
2
pl
2
pl
2
pl
= come nella prima soluzione con
l'altro sistema principale di calcolo.

Se le aste invece sono allungabili ovvero non sono perfettamente rigide,
risulta:
Soluzione 2
X
m
X
M
l/2
l l
M = x/4
pl/2
M
o
=
2
px
2
plx
2

X
M
=1
P




C
pl
X = N
AB

p
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

132





































la reazione iperstatica X si ricava da:
NAC=-pl sen-Xcos ; N
'
=-1cos
MAC=plx cos-
2
px
2
cos-Xxsen ; M
'
=-1xsen
Tramite il Principio dei Lavori Virtuale risulta:
( ) ( ) ( ) 0 dx xsen Xxsen cos
2
px
cos plx
EI
2
dx cos cos X plsen
EA
2
2
l
o
l
o
=
|
|
.
|

\
|
+


X=
|
|
.
|

\
|
+
|
|
.
|

\
|



2 2
3
2
2
cos
A
l
sen
I 3
l
2
cos sen
A
2
121
l 5
pl

per EA= ovvero biella rigida si ritrova X

= pl
4
5
essendo tg=1/2 ovvero
X

=
4
5
3,2954,0=16,47t
I= 75 , 6
12
3 , 0
12
bb
4 3
= = 10
-4
m
4

X= t 37 , 16
895 , 0
3 , 0
40
446 , 0
10 75 , 6 3
0 , 4
2
895 , 0 446 , 0
3 , 0
2
10 75 , 6 12
0 , 4 5
0 , 4 295 , 3
2
2
2
4
3
2
4
2
=
|
|
.
|

\
|
+

|
|
.
|

\
|



I muri d'ambito si devono spostare in sommit di cm 15 , 0
900 95000
800 16370
=

.

La presenza delle azioni orizzontali sismiche di seguito calcolate aumenta tali
spostamenti che
devono rimanere ammissibili progettando idoneamente i ritegni della
capriata sui muri.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

133
c) DIAGRAMMI DELLE SOLLECITAZIONI


















































2.80
3.14
14.21
N
25.01
16.18
15.25
-20.87
T
5.43
-8.30
3.47
6.39
M
2.69
6.59
4.75
Asta CB
M(x) = ( -x
2
/2 + 7/4x 1/4x )P ( -x
2
/8 + 1/2x )q
= ( -P/2 + q/8)x
2
+ ( 3/2P 1/2q )x =
= - 1.37x
2
+ 3.84x

M(x) = 0 per x = 0 ; x = 2.8
M(x) = -2.74x + 3.84
M(x) = 0 per x = 1.4
M
max
= 2.69 tm

Asta AC
M(x) = ( -x
2
/2 + 7/4x 1/4x )P + ( - x
2
/8 + 8/16x )q =
= ( -x
2
/2 + 3/2x )P + ( - x
2
/8 + 8/16x )q =
= ( -P/2 q/8 ) x
2
+ ( 3/2P + q/2 ) x =
-1.922 x
2
+ 6.04 x

M (x) = 0 per: x = 0 ; x = 3.14
M(x) = 2.844x + 6.041
M(x) = 0 per x = 1.57
M
max
= 4.75 tm

Per il calcolo delle equazioni dei momenti delle due aste AC e CB, si procede
come segue:
Capriata Iperstatica con azione sismica pari a
condizioni limite ultime C
s
= 0,33
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

134
d) CAPRIATA IPERSTATICA con azione sismica pari a condizioni di esercizio (cs= 0,1)

Come gi accennato in precedenza, a titolo di confronto con il caso
isostatico, era stato effettuato anche il calcolo iperstatico con unazione
sismica con coefficiente pari a 0.33 g.
Queste condizioni di calcolo gi riportate e rispecchianti esclusivamente il
caso di verifica a rottura, sono qui confrontate con il caso di coefficiente
sismico pari a 0.1 g.
E bene notare che i vincoli alla base (cerniere), sono considerate rigide e
che le loro reazioni sono applicate al tirante cambiate di segno.
Questa semplificazione comporta un valore molto elevato dello stato
tensionale dovuto appunto alla rigidezza del vincolo considerato invece
elastico nel metodo degli elementi finiti.
P = 3.295 t/m
q = 0.732 t/m































2.5
4.5
17.7
20.6
13.5
A
8.00 m.
2.00 m
X
A

Y
A
Y
B

X
B

B
C

q t/m
P t/m
N
13.8
-16.8
T
4.46
-7.1
-3.81
6.5
M
6.1
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

135
e) ANALISI DELLA SICUREZZA


In prossimit del collasso per effetto del sisma sia i vincoli interni che esterni
da iperstatici diventano realmente isostatici come nella precedente analisi
grafica (A2).
La trazione della catena circa raddoppia al cambiare del verso del sisma o
dell'ubicazione del vincolo d'appoggio che da cerniera si trasforma in
carrello, vinto l'attrito, innescando il crollo.

Ci si verifica per un fattore di sicurezza allo stato limite di scorrimento
globale per la rottura locale (A.9) inferiore all'ordine di
= =

tg
tg
1,3 ; tg =
01 , 12
78 , 8
= 0,73; tg = 1,3 0,73 1,0; = 45.

Si noti che alleggerendo il tetto si riducono le forze d'inerzia con sensibili
riduzioni delle sollecitazioni ma l'angolo e quindi il fattore di sicurezza non
cambiano per cui i ritegni sismici vincolari agli appoggi della capriata sono
indispensabili in caso di terremoto.

Il calcolo isostatico ed iperstatico oltre ad evidenziare le finalit didattiche
del ruolo della Statica e quello della Scienza delle Costruzioni, mette
intrinsecamente in luce il ruolo della rigidezza dei vincoli nel passare dallo
stato limite d'esercizio a quello ultimo.

Lo sforzo normale 7,7 di trazione N
AB
=17,5 t nella catena ed i momenti
massimi valgono nelle mezzerie dei puntoni M
m
= t m nel calcolo isostatico; il
sisma Cs=0,33 indica una sensibile pressoflessione nei puntoni.

Nel caso invece iperstatico con i nodi tutti incastrati e gli appoggi fissi risulta:
N
AB
= 20,9 t
ed il momento massimo nella sezione di colmo M
c
= 6,6 tm.
Se si aggiunge il monaco (asta centrale verticale) oltre a favorire l'incastro
dei puntoni al colmo si possono inserire i saettoni (2 aste diagonali) in modo
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

136
da ripartire le sollecitazioni secondo la classica capriata reticolare usuale
nelle Chiese.
Si noti che il monaco in assenza di sisma non sollecitato mentre in presenza
un efficace presidio a smistare gli sforzi normali (come i monaci
contemplativi , da cui il nome,che appaiono utili solo in caso di eventi gravi).
Se poi il monaco anzich essere staccato come usuale dalla catena viene
ad essa vincolato, la capriata diventa oltremodo iperstatica con ulteriore
riduzione delle sollecitazioni, peraltro non termiche, ed aumento della
sicurezza.
La sicurezza va oltretutto valutata sia in termini di vita dell'opera, da cui
l'importanza di progettare bene i particolari costruttivi dei nodi che
costituiscono l'iperstaticit, sia in termini di rischio per la salvaguardia delle
vite umane specie in caso di sisma, da cui l'importanza dei ritegni, gi citata,
ad esempio di legno, come si faceva anticamente, in modo da consentire
piccoli spostamenti e con la base zancata inossidabile e fissata con malta
compatibile nei muri d'appoggio che devono essere di ottima consistenza,
o rialzati ai lati della base dei puntoni in modo da costituire una sella sia
trasversale che longitudinale.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

137

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

138
II.2.4 CALCOLO MATRICIALE

a) ANALISI MATRICIALE ISOSTATICA















































3
2
1
Rx
B
3.295 Kg/m
Rx
A

8.00 m.
2.00 m
A
B
C
Ry
A
Ry
B

2.197 Kg/m 2.197 Kg/m
R
XA
R
YA
R
XB
R
YB

1 0 0 0
0 1 0 1
0 0 0 8
R
XA

R
YA

R
XB

R
YB

-8.788
26.36
114.23
=
La maniera per raccogliere tutte le equazioni di equilibrio relative alle reazioni
esterne ed interne alla struttura in questione, quella pi generale e sistematica
per l'uso del calcolatore di impostare la matrice statica (v. A6).
In prima istanza la si imposter per le sole reazioni esterne, e, successivamente,
anche per le reazioni interne.
Dallo sviluppo della suddetta matrice, si ottiene il sistema di 15 equazioni in 15
incognite (12 interne + 3 esterne), che descrive completamente lequilibrio della
struttura.
R
XA
= -8.8788
R
XB
= 0
R
YA
= 14.28
R
YB
= 12.08
Da cui si ottiene:
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

139











































Dalle componenti x, y delle reazioni interne all'estremit di ogni asta si
ricavano gli sforzi normali.


=
2.197
3.295
+

X
A1
Y
A1
X
C1
Y
C1
X
C2
Y
C2
X
B2
Y
B2
X
B3
Y
B3
X
A3
Y
A3
R
AX
R
AY
R
BY
X
A1
Y
A1
X
C1
Y
C1
X
C2
Y
C2
X
B2
Y
B2
X
B3
Y
B3
X
A3
Y
A3
R
AX
R
AY
R
BY

F
x
1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
F
y
0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
M 0 0 2 -4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
n 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
F
x
0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0
F
y
0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0
M 0 0 0 0 2 -4 0 0 0 0 0 0 0 0 0
n 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
F
x
0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0
F
y
0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0
M 0 0 0 0 0 0 0 0 0 -8 0 0 0 0 0
n 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0
F
x
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0
Fy 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1
M 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 -8

2 0
0 -4
2 8
0 0
2 0
0 -4
2 8
0 0
0 0
0 0
0 0
0 0
4 0
0 -8
4 32
0
E da notare che la parte della matrice delimitata dalla linea
tratteggiata, quella relativa ai vincoli esterni.
Il risultato il medesimo di quello descritto al paragrafo precedente.
I risultati sono di seguito espressi in Kg.
X
A1
= 8787.3
Y
A1
= 12082.8
X
C1
= -13181.3
Y
C1
= 1098.5
X
C2
= 13181.3
Y
C2
= -1098.5
X
B2
= -17575.3
Y
B2
= 14278.0
X
B3
= 17575.3
Y
B3
= 0
X
A3
= -17575.3
Y
A3
= 0
R
AX
= -8788.0
R
AY
= 12082.8
R
BY
= 14278.0
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

140
b) CAPRIATA IPERSTATICA

Si passa ora al calcolo completo con il metodo degli elementi finiti, gi
descritto teoricamente in precedenza.

Elementi geometrici :

A = area della sezione delle travi A = cm 30 x 30 = 900 cm
2
= 0.09 m
2

J = momento dinerzia della sezione J = 1/12 h
3
b = 6.75 10
-4
m
4

E = modulo elastico espresso in Kg/cm
2
E = 9.5 10
4







11
































A
8.00 m.
2.00 m B
C

q t/m
30 cm.
30 cm.
Sezione
i
Puntoni Tirante
EA/l = 1912.7 1068.75
12 EJ/l
3
= 8.6 1.5
6EJ/l
2
= 19.3 6.01
4EJ/l = 57.4 32.06
2EJ/l = 28.7 16.03
Aste sen cos
Asta 1 26.5 0.446 0.895
Asta 2 -26-5 -0.446 0.895
Asta 3 180 0 -1
1
2
3
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1
f
1x

f
1y

m
1

f
2x

f
2y

m
2

= { F
1
} =
F
1x

F
1y

M
1

F
2x

F
2y

M
2

= [T] {f
1
}
Tenendo conto che i carichi applicati sulle aste sono
quelli in tabella, si possono facilmente ottenere i
carichi nel riferimento locale. Si tenga anche conto
che il tirante (asta 3) risulta privo di carichi agenti.
Carichi nodali asta n.1
Per la determinazione del vettore dei carichi nodali, si determinano innanzi tutto i
carichi applicati alle aste.
Pl/2 = 6.1 t.
Pl
2
/12 = 4.1 tm
ql/2 = 0.73 t
ql
2
/12 = 0.24 tm

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

141


















































2y

C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1
0.73
-6.1
-4.34
0.73
-6.1
4.34
-2.06
-5.8
-4.34
-2.06
-5.8
4.34
=
Carichi nodali asta n.2
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1
0.73
-6.1
-3.68
0.73
-6.1
3.68
3.37
-5.13
-3.86
3.37
-5.13
3.86
=

1x

1y

1

2x

2y

2

3x

3y

3

F
1x
1 0 0 0 0 0 0 0 0
F
1y
0 1 0 0 0 0 0 0 0
M
1
0 0 89 9 -17 29 0 0 16
F
2x
0 0 9 3068 0 18 -1534 0 9
F
2y
0 0 -17 0 774 0 760 0 17
M
2
0 0 29 18 0 114 -9 0 29
F
3x
0 0 0 -1534 760 -9 2603 0 -9
F
3y
0 0 0 0 0 0 0 1 0
M
3
0 0 16 9 17 29 -9 0 89
0
0
-4.34
1.31
-10.93
0.48
3.37
0
3.86
EA/l EA/l
12EJ/l
3
6EJ/l
2
12EJ/l
3
6EJ/l
2

6EJ/l
2
4EJ/l 6EJ/l
2
4EJ/l
EA/l EA/l
12EJ/l
3
6EJ/l
2
12EJ/l
3
6EJ/l
2

6EJ/l
2
4EJ/l 6EJ/l
2
4EJ/l
F
xi

F
yj

M
i

F
xi

F
yj

M
j

ix

iy

jx

jy

j


1
2

1x
= 0

1y
= 0

1
= -6.88 x 10
-2

2x
= 0.844

2y
= -3.27

2
= 6.19 x 10
-3

3x
= 1.61

3y
= 0

3
= 6.07 x 10
-2

Risultati in
cm. e
radianti.
3

2x

3x
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

142



















































Effetto dei carichi applicati come reazioni di
incastro perfetto. Asta n.1
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1

-0.73
6.1
4.34
-0.73
6.1
-4.34

2.06
5.78
4.34
2.06
5.78
-4.34

=
Effetto dei carichi applicati come reazioni di
incastro perfetto. Asta n.2
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1

0.73
-6.1
-3.68
0.73
-6.1
3.68

3.37
-5.13
-3.86
3.37
-5.13
3.86

=
Effetto dei carichi applicati come reazioni di
incastro perfetto. Asta n.3
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1

0
0
0
0
0
0

0
0
0
0
0
0

=
Spostamenti nel riferimento locale. Asta n.1
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1

0
0
-.0688
-.0084
-.0327
-.0062

0
0
-.0688
-.007
-.033
-.0062

=
Spostamenti nel riferimento locale. Asta n.2
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1

.0084
-.0327
.00619
0.016
0
.0607

0.022
-.0255
.00619
.0143
.0071
.0607

=
Spostamenti nel riferimento locale. Asta n.3
C S 0
-S C 0 0
0 0 1
C S 0
0 -S C 0
0 0 1

0.016
0
.0607
0
0
-.0688

-.014
0
.0607
0
0
-.688

=
1913 -1913
9 19 -9 19
19 57 -19 29
-1913 1913
-9 -19 9 -19
19 29 -19 57
0
0
-.0688
-.007
-.033
-.0062
9.19
-1.12
-3.47
-9.19
1.12
-1.72
2.06
5.78
4.34
2.06
5.78
-4.34

11.25
4.66
0.87
-7.13
6.9
-6.06
= + =
Sollecitazioni Asta 1
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

143



















































1913 -1913
9 19 -9 19
19 57 -19 29
-1913 1913
-9 -19 9 -19
19 29 -19 57
0.022
-.0255
.00619
.0143
.0071
.0607
14.7
1.2
1.49
-14.7
-1.2
3.5
3.37
-5.13
-3.86
3.37
-5.13
3.86

11.33
6.33
5.35
-18.07
3.93
-0.36
= + =
Sollecitazioni Asta 2
1069 -1069
1.5 6 -1.5 6
6 32 -6 16
-1069 1069
-1.5 -6 1.5 -6
6 16 -6 32
-.014
0
.0607
0
0
-.688
-14.9
-0.048
0.84
14.9
0.048
-1.2
0
0
0
0
0
0

-14.9
-0.048
0.84
14.9
0.048
-1.2
= + =
Sollecitazioni Asta 3
Tabella riassuntiva delle sollecitazioni alle estremit


Asta 1 Asta 2 Asta 3
N
A

= 11.25
N
B

= 11.33
N
C

= -14.9
T
A

= 4.66
T
B

= 6.33
T
C

= -0.048
M
A

= 0.87
M
B

= 5.35
M
C

= 0.84
N
B

= -7.13
N
C

= -18.07
N
A

= 14.9
T
B

= 6.33
T
C

= 3.95
T
A

= 0.048
M
B

= 6.06
M
C

= -0.36
M
A

= -1.2

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

144

PARTE III
PROGETTO DI ELEMENTI STRUTTURALI
IN C. A.
FONDAZIONI E MURI DI SOSTEGNO














P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

145


Ruolo della Statica Grafica nel dimensionamento delle Fondazioni e dei Muri di sostegno
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

146





INDICE

III.1 SOLAIO

III.1.1 ANALISI DEI CARICHI

III.1.2 ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI

III. 1. 3 PREDIMENSIONAMENTO DELLA RIGIDEZZA A FLESSIONE SEMPLICE

III. 1. 4 (S.L.E.)
1
STATO LIMITE DI ESERCIZIO PER LE TENSIONI E DEFORMAZIONI

III.1.5 CONFRONTO CON (MTA) METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI

III.1.6 (SLE)
2
STATO LIMITE DI ESERCIZIO PER LA FESSURAZIONE

III.1. 7 (SLE)
3
STATO LIMITE DI ESERCIZIO PER LE VIBRAZIONI

III.1. 8 STATO LIMITE ULTIMO IN CONDIZIONI STATICHE (S.L.U.)
1

III.2 TRAVE

III.2.1 ANALISI DEI CARICHI

III.2.2 ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI

III.2.3 PREDIMENSIONAMENTO DELLA RIGIDEZZA A FLESSIONE

III.2.4 CONFRONTO TRA STATI LIMITE (S.L.E.-S.L.U.)

III.2.5 DIMENSIONAMENTO A TAGLIO (S.L.U.)

III.2.6 DIMENSIONAMENTO A TORSIONE (S.L.U.)


III.3 PILASTRO

III.3.1 ANALISI DEI CARICHI

III.3.2 ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI

III.3.3 PREDIMENS. A COMPRESSIONE SEMPLICE O CENTRATA

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

147
III.3.4 METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI (M.T.A.)

III.3.5 STATO LIMITE DI ESERCIZIO E ULTIMO (S.L.E. S.L.U.)

III.3.6 DIMENSIONAMENTO A PRESSOFLESSIONE (S.L.E.-S.L.U.)


III.4 PLINTI DI FONDAZIONE


III.4.1 VERIFICHE GEOTECNICHE DELLA SICUREZZA

III.4.2 DIMENSIONAMENTO A SFORZO NORMALE CENTRATO (SLU)

III.4 3 DIMENSIONAMENTO A SFORZO NORMALE ECCENTRICO (SLU)


III.5 TRAVI DI FONDAZIONE

III. 5.1 VERIFICHE GEOTECNICHE DELLA SICUREZZA

III. 5.2 PREDIMENSIONAMENTO DELLA RIGIDEZZA

III. 5. 3 STATO LIMITE DI ESERCIZIO

III. 5. 4 STATO LIMITE ULTIMO

III. 6 MURI DI SOSTEGNO

III. 6. 1 VERIFICHE GEOTECNICHE DELLA SICUREZZA

III. 6. 2 STATO LIMITE DI ESERCIZIO

III. 6. 3 STATO LIMITE ULTIMO















P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

148









INTRODUZIONE

Il progetto di una struttura richiede ,come noto ,dapprima la scelta degli elementi
strutturali che la compongono,distribuiti e vincolati opportunamente, secondo quanto
delineato nella Parte !
a
,in modo da assolvere al criterio di sicurezza di sana
costituzione.
Il dimensionamento degli elementi di un edificio in c.a. svolto con il metodo
semiprobabilistico agli stati limite secondo la vigente normativa italiana G.U.29/96 e/o
gli Eurocodici EC1 (azioni) ed EC2 (c.a ), in modo da contemperare i moderni criteri di
sicurezza di calcolodi progetto ( da cui il pedice d iniziale di design, nei vari simboli).
Si svolge anche il confronto con il tradizionale metodo delle tensioni ammissibili usato
per quasi un secolo in Italia, in modo da evidenziare i vantaggi ed i limiti dei vari
metodi, specie per lanalisi retrogressiva delle strutture in c.a. esistenti, progettate con le
vecchie norme, e per il confronto con le opere in muratura, cercando di contemperare i
vari contributi teorici e delle normative, senza false certezze .
L efficacia del c.a. sensibile specie nel campo delle fondazioni, previste dalla nuova normativa
sismica anche per le strutture in muratura, per cui si delinea il dimensionamento dei principali
elementi di un edificio in c.a., con i contributi della Geotecnica e della Sismica.
La radice culturale comune fra Ingegneri Edili ed Architetti, che il testo vuole mantenere
desto , pur confluendo attualmente le Facolt romane verso Atenei diversi ,per dichiarate
valenze umanistiche, si pu simboleggiare con le valutazioni che sopra sono state
chiamate della sicurezza di sana costituzione incentrata sulla regolare scelta della
Geometria inerziale delle Masse e delle Rigidezze specie vincolari al terreno, che precede
la sicurezza di calcolo.
.Tutto il bagaglio di calcolo qui delineato o limpiego degli altri Eurocodici: EC3 (acciaio)
EC4 (miste) EC5 (legno) EC6 (murature) EC7 (geotecnica) EC8 (sismica) un approfon-
dimento necessario ma non sufficiente se viene slegato dalle origini culturali.
Tutto il testo inutile utopia se non suscita la memoria delle predette radici, che hanno
permesso di realizzare Costruzioni meravigliose , quando non esistevano i computers o
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

149
gli eurocodici e si contemperavano fortemente i contenuti umanistici con quelli
scientifici, senza frammentariet,aspetto che va urgentemente recuperato nella Didattica.
L equilibrio poi fra i forti interessi per la nuova cubatura ed il recupero dellesistente,
anche con un modesto premio di cubatura, ad esempio abbinato ad aree dismesse o di
completamento o previo la demolizione per riqualificare, necessita di chiari regolamenti
edilizi per favorire un valido sviluppo per luomo e per lambiente urbanizzato, essendo
peraltro difficile variare fabbricati esistenti specie in zona sismica.




Lefficacia del c. a. ad es. in fondazione o per le infrastrutture deve contemperarsi inoltre
con lo sviluppo delle costruzioni in muratura od in legno, anche nel campo del consolida-
mento, specie per lo sviluppo della media e piccola impresa.
Lanalisi dell ecobilancio dellintera vita del c. a. , ovvero del consumo energetico ed
ambientale per produrlo e per demolirlo e portarlo a rifiuto (in Italia si comincia oltretutto
solo ora a pensare al calcestruzzo riciclato), sposta i vantaggi verso le murature e legno,
quanto meno in elevazione per edifici di pochi piani:v. Bioarchitettura nella Parte 1, in
modo da prevenire i delicati problemi dei rifiuti ed energetici.
Per quanto riguarda i disegni di carpenteria e gli esempi di calcolo automatico, si rinvia
ai Moduli di Progetto di strutture che affiancano il presente di Geotecnica, visto
insieme a quello di Sismica, come approccio alla multidisciplinariet di base.
Il contributo dei moduli ai Laboratori di Costruzioni dell Architettura risente fortemente
del taglio pi ingegneristico od architettonico di base prescelto, specie per i calcoli
automatici, raccomandati dalla necessit di contemperare le normative europee.
Analogamente il modulo Tecnologico pu dare il suo apporto specifico , peraltro nelle
Facolt di Architettura non mirato ad esempio a descrivere i contributi alle
carpenterie del conglomerato e delle armature .
Il delicato tema della firma dei progetti strutturali delle Costruzioni da parte degli
Architetti, deve essere risolto senza equivoci, specie nei corsi 3+2, a cominciare dalla
formazione didattica basata sulle pi volte citate radici culturali, altrimenti l insegna-
mento dei programmi di calcolo molto pericoloso.
Il ruolo infine dei Geologi a fianco dei Geotecnici perfettamente analogo a quello degli
Architetti con gli Ingegneri Strutturisti, in dialogo anzich in concorrenza; per i
Geotecnici poi da valorizzare il dialogo e la mediazione culturale con tutti, proprio
perch si tratta dellinterazione fra terreno e struttura.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

150
La Cultura , la cui etimologia ripresa dal lavoro agricolo, diventa la Paideia dei greci o l
Humanitas dei latini, anche in un settore cosi specialistico come la Geotecnica.
Il richiamo non un appellarsi a perfezionismi legati ad ideali classici, ma un riferimento
a valori profondi, di cui tutti abbiamo necessit, pur nei limiti degli errori umani.
Tali concetti non vanno pertanto visti come elitari o corporativi0, ovvero come riservati
solo a pochi esperti, ma come chiaro riconoscimento dell importanza di approfondire gli
studi, per agire responsabilmente, agli stati limite delle conoscenze scientifiche.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

151

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

152


III.1 SOLAIO


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

153
III.1.1 ANALISI DEI CARICHI

Fig. 15 ESEMPI DI TIPOLOGIE DI SOLAI

SOLAIO DI COPERTURA A TERRAZZO









Neve Roma qq
sk
= 1.15kN/m
2

Sovraccarico acc. qq = 2.0 kN/m
2
; q = 1.0 kN/m;
Q=2.0 kN/m
2



SOLAIO DABITAZIONE

Sovraccarico acc. qq
sk
= 2.0kN/m
2
; Q=2.0kN
Tramezzi q = 1.0 kN/m ; qq = 1.0 kN/m
2
min equivalente



SOLAIO PER MAGAZZINO E AUTORIMESSA

KN/m
3
Quantit (m) KN/m
2
20
12
12
5
20
8
25
20
0.012
0.050
0.008
0.10=2%l
0.040
0.42x0.20/0.50
0.08x0.20/0.50
0.020
0.24
0.95
0.10
0.50
0.80
1.35
0.80
0.40
pp =5.05
pp+qq =7.05
KN/m
2
Quantit (m) KN/m
2
20
19
25
25
8
20
0.015
0.030
0.050
0.12x0.20/0.50l
0.38x0.20/0.20
0.020
0.30
0.57
1.25
1.20
1.22
0.40
pp =4.95
pp+qq =7.95
KN/m
3
Quantit (m) KN/m
2
20
19
25
1.5
25
25
20
0.015
0.030
0.050
0.45x0.18/0.60
0.040
0.10x0.18/0.60
0.020
0.30
0.57
1.00
0.20
1.00
0.75
0.30
pp =4.15
pp+qq =9.75
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

154



SCELTA DELLE UNITA DI MISURA


Nel presente dimensionamento viene usata come unit di misura della
resistenza, anzich il Mpa (megapascal), come negli usuali programmi di
calcolo:

2 2
p
2 2
m
t
100
cm
Kg
10
mm
N
1
m
MN
1 MPa 1 = = = =

viene usato il KiloNewton/cm
2
:

2 2 2
p
2
m
t
1000
m
MN
10 MPa 10
cm
Kg
100
cm
KN
1 = = = =

sia per fare direttamente riferimento alla sigla con cui in Italia denominato
lacciaio, sia per avere le dimensioni di progetto direttamente in centimetri.
Si ricorda inoltre lequivalenza fra le unit di misura, la grandezza scalare
della pressione , o per quella vettoriale della tensione, che si utilizzavano in
passato:

Hg mm 760 O H m 10 atm 1
m
t
10
cm
Kg
1
2
2 2
p
= = = =


MPa 1 . 0
cm
KN
01 . 0
mm
N
1 . 0
m
MN
1 . 0
cm
Kg
1
2 2 2 2
= = = =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

155

SCELTA DEI MATERIALI
NORMATIVA 92
RESISTENZE DI CALCOLO DEL CONGLOMERATO
METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI
) mm / N (
35
15 R
4 . 0
) mm / N (
75
15 R
4 . 0
) mm / N (
4
15 R
6
2 CK
max C
2 CK
0 C
2 CK
amm C

+ =

+ =

+ =



RESISTENZA
CUBICA
) mm / N ( R
2
ck

TENSIONI
AMMISSIBILI
) mm / N (
2
amm C


TENSIONI AMMISSIBILI
NORMALI
) mm / N ( 7 . 0
2
amm C


TENSIONI TANGENZIALI
AMMISSIBILI
0 c

TENSIONI
TANGENZIALI MAX
max c

20
25
30
35
40
45
7.25
8.50
9.75
11.00
12.25
13.50
5.07
5.95
6.82
7.70
8.75
9.45
0.47
0.53
0.60
0.67
0.73
0.80
1.54
1.69
1.83
1.97
2.11
2.26

RESISTENZE DI CALCOLO DELLACCIAIO
yk
a
f 5 . 0 =
NORMATIVA 96
RESISTENZE DI CALCOLO DEL CONGLOMERATO
STATO LIMITE DI ESERCIZIO E ULTIMO

+
=
+
=

Q PERMANENTI QUASI CARICHI


R RARI CARICHI
A AGGRESSIVO
P POCO
AMBIENTE
ck
c
ck
es cd
0 . 1
R 83 . 0 ) 6 . 0 4 . 0 ( f ) 6 . 0 4 . 0 (
f


6 , 1
R 83 . 0 f
f
ck
c
ck
ult cd
= =




RESISTENZA
CILINDRICA
S.L.E.: A+Q S.L.E.: A+ R S.L.E.: P+ Q S.L.E.: P+ R S.L.U.: P+ R
(20) 16.60 6,64 8,83 7,47 9,96 10,37
(25) 20.75 8,3O 11,04 9,93 12,45 12,97
(30) 24.90 9,96 12,45 11,2O 14,94 15,56
(35) 29.05 11,62 14,52 13,07 17,43 18,16
(40) 33,20 13,28 17,01 14,94 19,92 20,75
(45) 37,35 14,94 18,67 16,81 22,41 23,34
) mm / N ( f
2
ck
C Ck Cd
/ f 5 . 0 f =
C Ck Cd
/ f 45 . 0 f =
C Ck Cd
/ f 60 . 0 f = ) mm / N ( f
2
cdk
5 , 2 / f 5 , 2 / f f
ck ck cd
= 0 , 2 / f
ck
2 , 2 / f
ck
6 . 1 / f
ck
6 . 1 / f
ck
C Ck Cd
/ f 4 . 0 f =

RESISTENZE DI CALCOLO DELLACCIAIO

CARICHI QUASI PERMANENTI
yk Sd
f 5 . 0 f =

S yk
/ f

CARICHI RARI
yk Sd
f 7 . 0 f =

5 . 1 0 . 1
S
=

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

156
Feb44K
2
yk
cm / KN 44 f =
CONTROLLATO IN STABILIMENFeb44

2
yk
cm / KN 26 . 38 15 . 1 / 44 f = =
NON CONTROLLATO

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

157


AZIONI DI CALCOLO

(estratto dalla Gazzetta Ufficiale n29 del 5 Febbraio 1996)


Le verifiche devono essere condotte nei riguardi degli stati limite desercizio e
degli stati limite ultimi, vedi figure 6 a,b in I.4.
Le azioni sulla costruzione devono essere cumulate in modo da determinare
condizioni di carico tali da risultare pi sfavorevoli ai fini delle singole verifiche,
tenendo conto della probabilit ridotta di intervento simultaneo di tutte le
azioni con i rispettivi valori pi sfavorevoli, come prescritto nelle normative
vigenti.
Per gli stati limite ultimi si adotteranno le combinazioni del tipo:
(

+ + + =

=
=
n i
2 i
ik i 0 Ik q k p k g d
) Q ( Q P G F
essendo:
G
k
il valore caratteristico delle azioni permanenti;
P
k
il valore caratteristico della forza di precompressione;
Q
Ik
il valore caratteristico dellazione di base di ogni combinazione;
Q
ik
i valore caratteristici delle azioni variabili tra loro indipendenti;

g
1,4 (1,0 se il suo contributo aumenta la sicurezza);

p
0,9 (1,2 se il suo contributo diminuisce la sicurezza);

q
1,5 (0 se il suo contributo aumenta la sicurezza
coefficiente di combinazione allo stato limite ultimo da determinarsi
sulla base di considerazioni statistiche.

Qualora le deformazioni esercitino una azione significativa sullo stato
limite ultimo considerato se ne deve tenere conto applicando loro un
coefficiente di 1,2.
Il contributo delle deformazioni impresse, non imposte appositamente,
deve essere trascurato se a favore della sicurezza.
Per gli stati limite desercizio si devono prendere in esame le
combinazioni rare, frequenti e quasi permanenti con
1
q p g
= = = ,

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

158



e applicando ai valori caratteristici delle azioni variabili adeguati
coefficienti :
2 1 0
, , .
In forma convenzionale le combinazioni possono essere espresse nel modo
seguente:
combinazione rare

=
=
+ + + =
n i
2 i
ik i 0 Ik k k d
) Q ( Q P G F
combinazioni frequenti

=
=
+ + + =
n i
2 i
ik i 2 Ik II k k d
) Q ( Q P G F
combinazioni quasi permanenti

=
=
+ + =
n i
2 i
ik i 2 k k d
) Q ( P G F

0i
coefficiente atto a definire i valori delle azioni assimilabili ai frattili di ordine
0,95 delle distribuzioni dei valori istantanei,

2i
coefficiente atto a definire i valori quasi permanenti delle azioni variabili
assimilabili ai valori medi delle distribuzioni dei valori istantanei.

In mancanza di informazioni adeguate si potranno attribuire ai coefficienti
2 1 0
, , i valori seguenti:


AZIONE

2

0


CARICHI VARIABILI NEI
FABBRICATI PER:
abitazioni
uffici, negozi, scuole,
autorimesse
vento, neve


0.7
0.7
0.7
0.7


0.5
0.6
0.7
0.2


0.2
0.3
0.6
0


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

159









P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

160




Fig 7 Esempi di carpenteria di trave a spessore con travetti in c.a.p.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

161
(v. predimensionamento trave III.2.3) da Cinuzzi, Gaudiano
Tecniche di progettazione per strutture in c.a. Masson Ed.


SCELTA DEI VINCOLI ED EFFETTI SULLE SOLLECITAZIONI DI CALCOLO E REALI

Le sollecitazioni prima calcolate corrispondono a vincoli reali se i travetti
prefabbricati del solaio, sono incastrati in un unico getto nella trave di spina
centrale, e sono semplicemente appoggiati ad esempio in murature perimetrali.
Se fossero invece appoggiati anche su un muro di spina centrale,la sollecita-
zione massima in mezzeria diverrebbe M23 =15,12 kN, mentre M2 = 0, per cui non
necessiterebbe la fascia piena , con minori riserve per ai danni sismici del solaio,
pi vulnerabile.
Ci consente per di non trasmettere sollecitazioni di presso flessione e taglio ai
muri esterni,e di non risentire dei cedimenti differenziali in fondazione (v. III. 5),
come con i solai lignei, maggiorando per le armature delle mezzerie di fig. 16 .
Se sincastrano tutti i vincoli del solaio , ovvero si realizza una struttura a telaio , le
sollecitazioni si riducono invece al centro rispetto al caso di vincoli appoggiati e
risulta M2 =pl
2
/12 = 7,59 kN.m, come riportato in fig. 16 in basso. Si noti come il
calcolo a telaio delle sollecitazioni tenendo conto solo dei semipilastri
fittiziamente incernierati ( essendo a met pilastri i momenti circa nulli nella realt)
consenta di calcolare le sollecitazioni iperstatiche con buona approssimazione,
con criterio prezioso allorquando i calcoli si dovevano fare a mano con il metodo
di Cross (v. II. 1. 2) se i nodi non erano spostabili, o con il metodo di Kani se i
vincoli erano spostabili ad esempio dal sisma. Il calcolo automatico non crea pi
limiti alliperstaticit, ma forse li crea alla sensibilit, come lopulenza per luomo,
peraltro le analisi parametriche migliorano la sensibilit acquisita di base,
ottimizzando le scelte strutturali.
La scelta dei vincoli soprattutto reali , consente di distribuire opportunamente le
sollecitazioni e quindi le armature, in modo da soddisfare nel miglior modo
possibile anche le esigenze opposte sopra delineate. In particolare nel caso di
travetti di solaio prefabbricati in c. a. p. a fili diritti aderenti, per coprire
con larmatura il momento centrale negativo necessario inserire un
armatura semplice , come ad esempio per la trave a spessore di fig. 17 o alta
(v. anche fig.18), potendo il travetto ammettere solo ii vincoli di appoggio .
Solai con all interno celle, tubi , sfere di vario tipo per alleggerirli , oltre quelli
descritti in fig. 15 ,consentono di contenere le sollecitazioni a priori, accrescendo
le scelte progettuali e rivisitando le antiche pignatte in laterizio con cui i romani
allegerirono la volta del mausoleo di S.Elena detto appunto in romanesco di
Torpignattara .
La combinazione dei carichi di seguito esaminata svolta solo per i carichi quasi-
permanenti, tralasciando quelli frequenti e rari come prima evidenziato per le
azioni di calcolo per lo stato limite di esercizio.
Le campate sono state caricate secondo la combinazione pi sfavorevole come
descritto nella II Parte, per calcolare il diagramma inviluppo delle sollecitazioni .

MOMENTI DI CALCOLO

Usualmente le rigidezze per il calcolo iperstatico sono valutate in campo
lineare,per gli stati limite di esercizio , per i quali i fattori parziali di sicurezza sono
unitari, per cui:
Msd = M2 al centro, Msd = M23 in mezzeria
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

162
Per lo stato limite ultimo ,g = 1,4 ; q = 1,5, per cui invece risulta:
Msd 1,5M2 al centro Msd 1,5M23 in mezzeria
secondo i criteri di valutazione delle azioni della norma EC1 prima richiamati


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

163
III.1.3 PREDIMENSIONAMENTO DELLA RIGIDEZZA
A FLESSIONE SEMPLICE
SCELTA DELLA GEOMETRIA DELLE MASSE
-Sezione resistente nelle mezzerie del solaio ad M
23
=9,58 kN.m
---------------- b = 50 -----------

larghezza efficace collaborante della soletta da 5cm da ambo i lati
dellanima bw dei travetti, secondo la normativa 96
cm 50 b cm 88 66 12 l 12 , 0 b b
w ef
= = + = + =
nella normativa del 92
cm 55
10
550
10
l
b
ef
= = < oppure
cm 62 12 50 b m 6 s 10 b
w ef
= + = + + <
essendo leventuale smusso assente nel presente solaio (m=0)
-Sezione resistente nellincastro centrale con la fascia piena, alla sollecitazione :
KNcm 1340 m KN 4 , 13
5 , 5 5 , 4
5 , 5 5 , 4
8
) 0 , 3 0 , 5 ( 5 , 0
l l
l l
8
) q p (
2 M
3 3
2 1
3
2
3
1
= =
+
+ +
=
+
+ +
=
per telaio caricato simmetricamente il momento sul pilastro centrale nullo


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

164


La geometria delle masse del solaio si riduce bruscamente passando dalla fascia piena
alla sezione del travetto , in quanto la rigidit caratterizzata da bw =12cm anzich da b
= 50cm , come mostrato in figura, secondo quanto prima evidenziato nei riguardi della
valutazione delle sollecitazioni in base alla scelta dei vincoli.


per cui il momento sollecitante minore del predetto, vedi figura 15, come di seguito
valutato proprio per definire la larghezza della fascia piena.
Se poi il solaio funziona a sbalzo necessario realizzare la controsoletta di figura
In modo da impegnare sempre b = 50 cm in zona compressa.







Si richiama limportanza dello spessore delle solette specie in zona sismica , essendo gli
sbalzi molto vulnerabili specie dalla componente sussultoria.
Analogamente molto importante la rete di ripartizione nelle solette per resistere ad i forti
differenziali termici eventualmente impediti, specie dinverno, allorquando gli incastri sono
invece riscaldati dai termosifoni. Il vincolo poi a piastra alle travi perimetrali importante
in zona sismica , specie se si fa affidamento alla rigidezza di piano.





P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

165






PREDIMENSIONAMENTO IN FASE ELASTICA

Ccondizionamento della rigidezza ipotizzata di sezione rettangolare
Limitazione della freccia in mezzeria per evitare lesioni ai tramezzi
Vincoli da semplicemente appoggiato a perfettamente incastrato

= =
= = = + = +
= =
+
=
=
+
=

2 5 2
3
3
4
cm / kg 10 cm / KN 1000 E
cm / kg 0 , 4 cm / kN 04 , 0 m / kN 0 . 4 ) 0 . 3 0 . 5 ( 5 . 0 ) q p (
cm 50 b ; bd
12
1
E
l ) q p (
) 3 , 1 5 . 6 ( J
m 5 . 5 l ;
J E
l ) q p (
384
) 1 5 (
500
DATI
l


il peso di un tramezzo si ipotizza tutto su un travetto , ed i fenomeni
viscosi si considerano esauriti per valutare il modulo elastico Ec= Eoo


cm 13 22
10 50
04 . 0 ) 6 , 15 78 (
. 550
bE
) q p )( 6 , 15 78 (
. dc d INC
3
3
3
C
=

+
= =

l

per M = (p+q) l
2
/8 ed l d ) 35 25 ( = risulta un altezza condizionata:

= bE / M ) 65 125 ( dc passando da appoggi ad incastro

Analogamente le rotazioni variano :

l / 4 b a = = = 0
125
1
= 0,008 0 = 0,009 0 .radianti











P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

166











Fig. 18 Incidenza della freccia sul predimensionamento
in base ai vincoli ed alla precompressione che provoca
una controfreccia iniziale specie per le grandi luci
in ogni caso deve essere controllata la snellezza per
non innescare fenomeni dinstabilit ( min) / o l =
RIGIDEZZA
l
EJ 3
K =
l
EJ 6
K =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

167
III.1.4 STATO LIMITE DI ESERCIZIO (S.L.E.)
1
ALLE TENSIONI E DEFORMAZIONI

Ipotesi: CARICHI QUASI PERMANENTI;AMBIENTE AGGRESSIVO

= = = = =
= =

= =
= =

= =
cd
sd
s
2 2
s
yk
sd
2 2 ck
c
ck
cd
f
f
2
d
x
; 0 ' A ; cm 50 b ; cm 22 d
cm / Kg 2200 cm / KN 22
1
00 , 44 5 , 0
f 5 , 0
f
cm / Kg 83 cm / KN 83 , 0
6 , 1
R 83 , 0 4 , 0 R 4 , 0
f
DATI



PROGETTO CONDIZIONATO DALLA FRECCIA d = dC: INCOGNITE AS ; fcd

MEZZERIA: Tutto analogo al successivo metodo delle tensioni ammissibili

< =
= = =
= < =

=
2 2
cd
c
2 2
yd
sd
s
cm / KN 83 , 0 cm / KN 49 , 0 f
76 , 11 C % 2 , 0 22 50 / 26 , 2
cm 26 , 2 12 2 cm 2 , 2
f d
M
A
. INC

< = 0,25% a fessurazione (v. III.1. 6)



APPOGGI: Idem togliendo una fila di laterizi per la fascia piena

= = =

=
= = =
= < =

=
2
cd
2 2
2
cd
c
2 2
s
cm / kg 83 f cm / Kg 85 , 0 cm / KN 85 , 0
22 12
739
68 , 6 f
68 , 6 C % 85 , 0 22 12 / 26 , 2
cm 26 , 2 12 2 cm 69 , 1
22 22 9 , 0
739
A
. INC



PROGETTO LIBERO: INCOGNITE d ,AS

2
S
cm 56 . 3
22 6 . 13 9 . 0
3 . 958
A
cm 6 . 13
83 . 0 50 ) 273 . 0 3 ( 273 . 0
3 . 958 6
d
273 . 0
22 83 . 0 10
83 . 0 10
=

=
=

=
=
+

=


Programmi di calcolo agli stati limite, non condizionanti le rigidezze con la
limitazioneelastica delle frecce, portano in generale a sottodimensiona-
menti delle sezioni cementizie, specie in zona sismica, ovvero il progetto
elastico ,legato al metodo delle tensioni ammissibili(v. III 1 5), condiziona gli
altri stati limite, importanti invece per dimensionare larmatura.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

168



TABELLE DI VERIFICA 10
E
E
c
S
= (v. III. 1.5)

S
S
2
rd
2
sd
S S
c
c
2
rd
2
sd
C C
C
bd
M ;
bd
M
C
C
bd
M ;
bd
M
C


= =
= =


) 3 (
6 2
C
C

= =

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

169

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

170
III.1.5 CONFRONTO CON IL METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI


MATERIALI

= =
K 44 B F ACCIAIO
cm / kN 5 . 2 cm / kg 250 R CLS
C
2 2
ck


NORME 92

= = =
= =

+ =
2 2
amm S
2 2 ck
amm C
cm / kN 22 cm / kg 2200
2
4400
cm / kN 85 . 0 cm / kg 85
4
150 R
60




PROGETTO CONDIZIONATO DALLA FRECCIA IMPOSTA
500
l




DATI = z/d =



MEZZERIA

INC

< = = =

= = =
= =

= =
= = = = =
amm C
2
id
sd
2
sd
C
2
sd sd
C cd
C
C
S
2 2
S
sd
S
sd
S
cm / Kg 47
J
x M
bd
M
C
bd
M
) 3 (
6
z
M
x b
2
f
76 . 11 C % 2 . 0 100
22 50
26 . 2
A
A
cm 26 . 2 12 2 cm 3 . 2
d 9 . 0
M
z
M
A




INCASTRO SUL PILASTRO CENTRALE: ESTENSIONE DELLA FASCIA PIENA L ,Fig. 15

amm
2
amm
amm
2 2
2
cd
S C
M M cm 40 l % 8 l
kNcm 739
68 . 6
22 12 85 . 0
M
e ammissibil non cm / Kg 154 cm / kN 54 . 1
22 12
1343
68 . 6 f
12 2 A 68 . 6 C % 85 . 0 100
22 12
26 . 2
= =
=

=
>> = =

=
= = =




Si noti come la fascia piena consenta di approssimare luniforme resistenza
del solaio in tutte le sezioni, che altrimenti sarebbe fortemente presente solo
in mezzeria.



=
= =
2
S
'
S
cm / kN 22
0 A ; cm 22 d

9 . 0
3


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

171


CONFRONTO DELLA FORMULAZIONE FRA LO S.L.E.
E IL METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI

Ipotesi di flessione semplice retta, sezione rettangolare, armatura AS = 0



PROGETTO LIBERO

15
E
E
n ; 8
E
E
n ; ,
C
S
0 C
S
S C
= = =



DATI
b

d
INCOGNITE
Si noti il differente
significato dei simboli nei
due diversi metodi:

M.T.A. (92)
C
C
C

= non adimens.
C
S
E
E
n = adimension.
sd S cd c
f ; f = =



S.L.E. (96)- EC2

=
=

/ 2 C
E
E
C
C
S
adimensionale
b
M
) 3 (
6
b
M C
b
M
d
35 , 0
n
n
d
x
C C
C
S C
C
S C
C

= =

+
=
+
= =

C
C
=6 per la sezione tutta reagente
diventaC
C
7 per sezione parzializzata
= z/d = 9 . 0
3
3
d
) 3 / x d (


=


quasi indipendente da E
c
e quindi dai
fenomeni viscosi
S S
S
d
M
z
M
A

=
2
2
d
M
b =


2
= C
c
/
c







S
S
z
M
A

=




PROGETTO CONDIZIONATO

DATI
C
C
S
S
d d ; b ;
E
E
n ; = =
INCOGNITE


2
C
2
2
C
id
2 2
C
bd
M
bd
M
C
W
M
bd
M
) 3 (
6
bd
M 2


= = =

= =
S S
C
S
C
S
d
M
b d
2
1
x b
2
1
A

= = =





P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

172



VERIFICA

DATI b , d , A
s
INCOGNITE


; 1
A n
bd 2
1
b
nA
x
S
|
|
.
|

\
|
+ = z
3
x
d =
bx
2
C
= M/z =
2
S
3
id ) x d ( A n
3
x
b
Mx
J
Mx
+
=

=
S
M/A
S
z =
2
S
3
id ) x d ( A n
3
x
b
) x d ( M n
J
) x d ( M
n
+

=




La formulazione diviene pi complessa in presenza di doppia armatura o di altre forme

della sezione, come descritto nei testi classici.

Si noti come il valore di Cc = 6 corrisponda al caso della sezione resistente a trazione ,

tipico della formulazione classica di S. d C. per valutare c = 6M/bd
2
e consenta di fare

tabulazioni dimensionali al contrario di dei vecchi manuali.

Si noti in particolare che la sezione armata in modo che 38 . 0 % 18 . 1 6 C
C
= = =
ovvero con armatura omogeneizzata equivalente, in esercizio, allarea lesionata sotto
lasse neutro, non duttile andando verso la rottura, pur materializzando in esercizio il
momento d inerzia equivalente ottimale,l armatura eccessiva non favorevole ad
adattamenti in caso di collasso, specie per eventi sismici (v. III 3 8 ).
In definitiva ciascun metodo arricchisce laltro : d = dc , Cc 7 di MTA si integra con As
di SLE ed SLU ,specie a fessurazione e per la duttilit.











P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

173

III. 1. 6 STATO LIMITE DI ESERCIZIO (SLE)
2
A FESSURAZIONE

L innesco della fessurazione riduce la rigidezza della struttura e la rende pi permeabile e
passibile di corrosione , specie in ambiente aggressivo, si riduce anche la resistenza ciclica
ad azioni sismiche.Il solaio in zona marina o di un capannone chimico industriale,deve
allora avere una spaziatura i tra i ferri per ben diffonderli, in modo da prevenire lapertura
delle lesioni, ed una copriferro c elevato sino a 5cm.
Dallequilibrio per aderenza a delle barre n, risulta .
Acfess fctk = fctk bd /2 = lm an =nAsfyk
da cui la percentuale di armatura minima viene :

min
= A
s
/ bd = f
ctk
/2f
yk
% 25 , 0

Il valore medio dell apertura limite delle lesioni deve rientrare in :

w
m
= s
m m
< 0,1 4 , 0 mm

al crescere della rarit dei carichi ed al ridursi dell aggressivit dellambiente.

La distanza media sm quella fra 2 successive lesioni e viene:

sm = 2c+0,2i+ lm = 2c+ 0,2i+ fctk/8 a = 2(c+i/10+ /40 )

La deformazione media m, per carichi ripetuti, risulta:

m = ( 1 Mf/2Msd) s/Es % 1 o

essendo Mf = fctkbd
2
/6 = 0,20x 50x22
2
/6 =806kNcm>Msd= 739kNcm momento dinnesco
della fessurazione, nelle precedenti norme la verifica consisteva in Msd<1,3Mfess.

Analogamente la rotazione media , approssimando il calcolo non lineare, viene:

m =
2
1
(Mf/M)
2
lM/EcJc + [1-
2
1
(Mf/M)
2
]lM/EcfJcf

per interpolazione lineare fra la rigidezza iniziale EcJc e quella finale dovuta al solo

acciaio essendo le lesioni aperte verso il colasso.

Nel solaio in esame per Rck = 25 N/mm
2
risulta fctk = 2 N/mm
2
, ed in mezzeria min

e wm = 0,2 consentito per ambiente mediamente aggressivo.

Le verifiche per i carichi rari portano a 2 14 anzich 2 6 2 12 + considerando anche

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

174
larmatura predisposta nei travetti prefabbricati.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

175
III.1.7 STATO LIMITE DI ESERCIZIO(SLE)
3
DELLE VIBRAZIONI


Il solaio deve avere rigidezza tale anche da contenere le vibrazioni indotte da eccitazioni
meccaniche o sismiche, di contenuta energia distruttiva ma pi frequenti, in modo da
conservare lo stato limite di esercizio ; per sismi di maggior energia si deve cercare di
rientrare negli stati limite di danno (v. fig.10).
Ci comporta, specie per grandi luci e vincoli privi dincastri, che la frequenza propria fo

(v fig. 7) sia congruamente lontana da quella eccitatrice f, per evitare i fenomeni di

risonanza, e quindi di collasso per instabilit innescata dalla fatica ciclica.

Tale allontanamento si pu ottenere o accrescendo la rigidezza in modo che fo> fcrit
o isolando con filtri smorzanti la fonte di eccitazione ad esempio agli appoggi, per cui
fo < fcrit / , essendo un congruo fattore di sicurezza funzione anche dellenergia da
dissipare , per cercare di proteggere lopera.
La frequenza propria di un solaio semplicemente appoggiato alle estremit, in campo
lineare elastico, ovvero in assenza di parzializzazione della sezione, in assenza di sforzo
normale e di oscillazioni longitudinali e torsionali, ma solo per flessione retta verticale,
risulta:
fo = 1/To = o /2 =
crit
4
c c
2 2
f
g / ) q p (
/ J E
2
i
m
k
2
1

+
=
l


rappresentando I =1,2,3 I vari modi di vibrare del solaio, ad esempio per il primo modo
i
2

2
=
2
= 9,87 , variabile con il grado di vincolo.
Si richiama in proposito che la frequenza di una corda vibrante musicale sono doppie,
triple di quella fondamentale del primo modo di vibrare e che la sovrapposizione di tali
vibrazioni armoniche ,corrisponde al timbro di uno strumento musicale, simile allo spettro
che ispir la formulazione analitica di Fourier in sommatoria di frequenze armoniche.
Si ricorda inoltre che f = 16 Hz ( T = 0,06 secondi) la pi bassa frequenza percepibile dal
timpano umano , meraviglioso solaio oscillante.
Se si ipotizza che la rigidezza k rimanga in campo elastico, allora la frequenza propria del
solaio in esame risulta:
fo1 = s 3 T ; Hz 33 , 0
12 x 0 , 4 x 550
981 x 22 x 50 x 200000
2
14 , 3
o
4
3
= =


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

176
La frequenza eccitatrice tipica passando da discoteca a passaggio di folla , varia da
8 a 2 Hz (T = 0,125 a 0,5) per cui sufficientemente lontana dal indurre fenomeni di
risonanza, mentre aumentando la luce e quindi la rigidezza si pu ricadere nel campo
della risonanza per cui sui ponti i soldati non devono marciare al passo.
Considerazioni analoghe valgono per le vibrazioni sismiche, aggravate subito dalla
perdita di linearit , dalla presenza di tutte le componenti oscillatorie, specie vicine a
quelle di risonanza (v. fig.10).
Ad esempio verso lo snervamento la rigidezza smorzante si riduce a ky =2k/3 e la massa
my = m/2 , ed ulteriormente verso il collasso ku = k/2 e mu = m/3.
Il miglior collaudo delle gradinate di uno stadio ,si verifica quando si segna un gol e tutti i
tifosi si alzano di scatto in piedi, alzando anche le braccia, e scaricando il contraccolpo
inerziale sulle solette in c.a., che raggiungono rapidamente la freccia ammissibile in
esercizio, ma non amplificata per risonanza, avendo le gradinate una frequenza propria
lontana da quella eccitatrice per lentusiasmo calcistico.
Un altro esempio di adattabilit delle strutture alle vibrazioni , specie sismiche (v. duttilit
fig 11), quello degli alberi la cui configurazione resistente al vento ha ispirato gli
Architetti navali ,o i costruttori delle pagode giapponesi, anche a 5 tetti sovrapposti, che
hanno resistito a numerosi terremoti nei secoli.
La frequenza propria di un tronco di legno ,come quelli scelti per gli alberi maestri dei
velieri,ad esempio di altezza h =22m , di diametro db =85cm allincastro nella tolda a 6m
dal fondo scafo, e di diametro ds =22cm alla sommit, risulta:
ondi sec 7 , 0
64 / d E
g 16 / ) d d (
h 2
k
m
2 T
4
b
s b 2
o
=
+
=


Se si aggiunge il peso dei rami o delle vele o dei tetti della pagoda, il periodo cresce oltre
1 secondo , e quindi fa ricadere la struttura nella zona dello spettro di figura 11(v.I.3) non
molto amplificata, sfuggendo nel miglior modo possibile alle bufere od ai terremoti.
Si noti che se l albero fosse in c.a., anzich di legno, il rapporto m/ k , superato il
momento di fessurazione, tenderebbe verso il dimezzamento, con conseguente
riduzione del 20% del periodo proprio To ed indietreggiamento nello spettro di figura 11,
verso la zona invece di maggiore amplificazione dello scuotimento sismico.
Tale tallone di Achille dovuto alla bassa resistenza a trazione del conglomerato , pu
superarsi tramite lincamiciamento od il placcaggio dei pilastri (v. fig. G 16).

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

177
III.1.8 DIMENSIONAMENTO A FLESSIONE SEMPLICE
STATO LIMITE ULTIMO (S.L.U.)

CARICHI QUASI PERMANENTI; AMBIENTE AGGRESSIVO

=
=
+ + =
= = = =
=
= =

= = =

PIENA FASCIA FINE ALLA cm KN 1070 M


CAMPATA SECONDA MEZZERIA cm KN 1450 M
) q q ( p p
cm / Kg 3826 cm / KN 26 , 38
15 , 1
00 , 44
f
f
KN/cm 1.10 1.3 0,85 f : viscosi fenomeni dei conto Tenendo
cm / Kg 130 cm / KN 3 , 1
6 , 1
50 , 2 83 , 0
6 , 1
R 83 , 0 f
f
DATI
sd
sd
2 1 q g d
2 2
s
yk
yd
2
cd
2 2 ck
c
ck
cd






PROGETTO CONDIZIONATO d=22 cm (v. S.L.E.)

sd u yd s S cd u C ud
M ) x 416 , 0 d ( f A z F z f b x 81 , 0 z F M = = = = =


x = x
u
; 416 , 0 ; 81 , 0 = = v. figura seguente

MEZZERIA b=50 cm

= < =

=
= =
<

=
2 2
yd
sd
s
cd
yd
1
u
cd
yd s
u
cm 26 , 2 12 2 cm 92 , 1
f d 9 , 0
M
A
ARMATURA ' DUTTILITA VERIFICA 4 , 0 2 , 0
f
f
1
; d 4 , 0
f b 81 , 0
f A
x
. INC



FINE DELLA FASCIA PIENA b = 12cm

= 0,85% ; 4 , 0 33 , 0 < = VERIFICA DUTTILITA ARMATURA

La stessa armatura della mezzeria rialzata sullappoggio sufficiente anche allattacco
della fascia piena, mentre sarebbe inadeguata in assenza di tale fascia, la rete di
ripartizione completa anche la verifica a punzonamento della caldana.
L aumento di Msd per carichi rari o sismici comporta ulteriori verifiche.
Si noti che se si vuole far collaborare larmatura di ripartizione anche a taglio (v.III.
2.5)questa deve essere legata all ramatura del traliccio prefabbricato per consentire la
trasmissione delle forze di scorrimento , specie in assenza di piegati v. figura 15.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

178



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni

179


tratto da Prof. Ettore Pozzo

2 1
cd
yd
cd
yd
S
f
f
f
f
bd
A
+ = = =

per N=0 e per ) 1 ( ; 32 . 0 , 0
u u 1 lim u u
2
+ = = < =

confronto con i coefficienti adimensionali



1
cd
2
ud
u
1
c
2
sd
c
f bd
M
. U . L . S
6
) 3 (
bd
M
C
1
. E . L . S
= = =
= =

= =


In presenza di azioni sismiche (v. I.4) si devono svolgere le verifiche allo stato limite
di danno SLD ed allo stato limite ultimo SLU che prevenga il crollo, con importanza del
metodo rispetto al vecchio MTA , peraltro la limitazione delle vibrazioni in esercizio (v. III. 1
7 ) ricalca le considerazioni gi fatte per il progetto condizionato dalla freccia elastica.
La scelta della geometria delle masse e dei vincoli, come pi volte evidenziato, precede il
tipo di verifiche, cosi un solaio a pianta circolare con armatura a piastra incastrata in un
trave ad anello un tipo di prevenzione sismica che riduce la vulnerabilit rispetto ad
un solaio a pianta rettangolare ,semplicemente appoggiato, e soggetto alle stesse azioni.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
180


III.2 TRAVE

1
3
2
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
181


III.2.1 ANALISI DEI CARICHI

SULLE TRAVI CENTRALI (1) E DI FACCIATA (2)

PESO PROPRIO SOLAIO ) m / kN 0 . 5 p
2

CARICHI ACCIDENTALI ABITAZIONE ) m / kN 0 . 2 q
2
=
CARICHI QUASI PERMANENTI
k 2 2 k 1 k d
Q Q G F + + =

COMBINAZIONE DEI CARICHI QUASI PERMANENTI S.L.E.
1 A
y
2 A
y REAZIONI PESO PROPRIO
m 0 . 5 l l
2 1
=
; Fattori parziali di sicurezza 0 . 1
p
=
9.4
-
4.0
8.0
-
31.2
4.0
-

m / kN 4 . 9 pl
8
3
8
pl
2
pl
l
M
2
pl
y
2
1
= = = =

m / kN 2 . 31 pl
4
5
4
pl
pl
l
M
2
pl
2 y
2
2
= = =

=

) m / kN 25 CLS ( m / kN 0 . 4 0 . 25 50 . 0 3 . 0 p
3
TRAVE
= = =

) m / kN 25 VENTILATA PARETE ( m / kN 0 . 8 0 . 11 45 . 2 3 . 0 p
3
MURI
= = =

REAZIONI CARICHI ACCIDENTALI
5.0 m / kN 0 . 5
l
M
2
ql
y y
2 A
3 A 1 A
= = =
0 . 1 0
q
=
12.5
m / kN 5 . 12 ql
4
5
y
2 A
= =

Si trascurano i carichi concentrati Q2k di norma con 7 . 0
0
=
26.4 47.7 REAZIONI MASSIME
m / kN


COMBINAZIONE DEI CARICHI ULTIMI S.L.U.
1 A
y
2 A
y

37.5 68.0
m / kN 5 . 37 0 . 5 5 . 1 ) 0 . 8 0 . 4 4 . 9 ( 4 . 1 y y
3 A 1 A
= + + + = =
4 . 1
p
=
m / kN 0 . 68 5 . 12 5 . 1 ) 0 . 4 2 . 31 ( 4 . 1 y
2 A
= + + = 5 . 1 0
q
=
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
182




P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
183
III.2.2 ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI

SULLA TRAVE CENTRALE

COMBINAZIONE MASSIMA MOMENTI POSITIVI 1 CAMPATA


COMBINAZIONE MASSIMA MOMENTI POSITIVI 2CAMPATA
COMBINAZIONE MASSIMA MOMENTI NEGATIVI
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
184


risolvendo liperstatica con i valori tabulati
tm 5 . 2 ( m KN 49 . 23 ql
4 . 13
1
pl
40
1
M
) tm 3 . 5 ( m KN 86 . 52 ql
9 . 9
1
pl
5 . 12
1
M
) tm 5 . 6 ( m KN 57 . 64 ql
55 . 8
1
pl
10
1
M M
2 2
BC
2 2
AB
2 2
C B
= + =
= + =
= + =



EQUAZIONI DI CONGRUENZA

) 2 ( l ) 2 ( l ) M M 2 ( l ) M 2 M ( l
CB BC BC AB AB AB C B BC B A AB
+ + + = + + +
per campate uguali
m / KN 5 . 51 l ) q p (
12
1
2
= + =

Si approssima
B C
B
A
M M ;
2
M
M =

m KN 57 . 64 m KN 66 . 68
3
4
M
B
= =
DA TABULAZIONE

EQUAZIONE DI EQUILIBRIO
KN 8 . 94 V ; 57 . 64 57 . 64
2
6 . 3
7 . 47 6 . 3 v
KN 9 . 76 V 0 6 . 3 7 . 47 v v
B
2
B
A B A
= +
= = +


Sul pilastro centrale B risulta: t 19 kN 6 . 189 8 . 94 2 N
B
= = =

SEZIONE DI TAGLIO NULLO
m 61 . 1
7 . 47
9 . 76
x 0 px V
A
= = =

MOMENTO MASSIMO POSITIVO KNm 2 . 62
2
61 . 1
7 . 47 61 . 1 9 . 76 M
2
AB
= =















P. Ventura Geotecnica e Fondazioni
185





P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



186
III.2.3 PREDIMENSIONAMENTO DELLA RIGIDEZZA A FLESSIONE

In condizioni statiche:
cm 50 solaio m 30 . 0
bE
) q p ( 78
l h
bh
12
1
J E
l ) q p (
5 . 6 J
500
l
J E
l ) q p (
384
5
3
3
3
4
= + =
+
=
=
+
=
=
+
=



CALCOLO DELLA RIGIDEZZA (I CAMPATA) KNm 16874
l
EJ 6
K
AB
=

ROTAZIONE
500
1
16874
2 / 57 . 64
K
M
AB
A
A
= =
ammissibile

In condizioni dinamiche o pseudostatiche (v. fig.7)

Valgono le considerazioni svolte per il solaio , coinvolgendo pero l intero

calcolo a telaio per tener conto della fondamentale efficacia della

ridondanza iperstatica dei vincoli nell accrescere la distanza di sicurezza

dal collasso.

Peraltro raggiunte le condizioni isostatiche in prossimit del collasso, ovvero

il rispetto dello stato limita ultimo di evitare, il predimensionamento pu

basarsi sul momento plastico ultimo:

MSd = Mud =ubd
2
fcd

d= cm 50 h ; cm 6 , 47 1 , 1 x 30 x 2 , 0 / 15000 = =

Le travi a spessore sono pertanto sconsigliabili in zona sismica (v. fig.17).

Si noti come lantico metodo elastico di S.d.C. conduca a risultati

Analoghi a quelli ottenuti con il moderno calcolo SLU, peraltro basato

sulle ancor pi antiche equazioni della Statica riguardanti l equlibrio

dei momenti esterni agenti ed interni resistenti



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



187




P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


188
III.2.4 CONFRONTO TRA STATI LIMITE SLE - SLU
IN UNA TRAVE PREVALENTEMENTE INFLESSA




SOTTOPOSTA ANCHE A SISMA

= = =
= = =
= = =
= =
2 2
yd
2 2
S
2 2 2
yd
Sd RARI
m / MN 6 . 382 cm / KN 26 . 38 15 . 1 / 44 f . U . L . S
cm / kg 2200 cm / KN 22 44 5 . 0 . E . L . S
cm / kg 4400 m / MN 440 cm / KN 44 f 44 FeB
0 N ; KNm 150 M ; tm 10 KNm 100 M





C.L.S.
2
CK
2
CK
cm / KN 07 . 2 f m / MN 25 R = =
2
CK CK
cm / KN 76 . 1 f 85 . 0 f = =

= = =
= =
= = =
2
cd
C S
2
C
2 2
CK C
cm / kg 125 cm / KN 25 . 1 6 . 1 / 07 . 2 f . U . L . S
10 E / E cm / kg 210000 E
cm / kg 103 cm / KN 03 . 1 f 5 . 0 . E . L . S

2
cd
C S
2
C
2
CK C C
cm / KN 10 . 1 6 . 1 / 76 . 1 f
13 E / E cm / kg 160000 E
cm / KN 828 . 0 f 4 . 0
= =
=
= =






cm 30 b =
ROTTURA DUTTILE ACCIDENTALI QUASI PERMANENTI
RARI
M KNm 3 . 77 M < =




2
S
2
S
cm 10 A . U . L . S
cm 1 . 11 A . E . L . S
=
=














cm 30 b =
ROTTURA DUTTILE ACCIDENTALI RARI CON ARMATURA NORMALE

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


189

= = = =
+
= = = =
1 yd s cd yd s cd 1 1
; f A bd f 179 . 0 ; 259 . 0
5 . 3 10
5 . 3
d
x
; f A bx f x ; 81 . 0 x



2
2
2
S
cm 6 . 9 A . U . L . S
cm 1 . 11 A . E . L . S
% 76 . 0 cm 22 3 A
=
=
= =









cm 20 b = ROTTURA CRITICA ACCIDENTALI RARI CON ARMATURA BILANCIATA


d 5 . 0 x . E . L . S
cm 12 A . U . L . S
% 17 . 1 cm 22 3 A
e
2
2
S
=
=
= =


SEZIONE DI EQUIVALENTE
OMOGENIZZAZIONE (Cc= 6)

La sezione con base pi piccola delle precedenti per sopportare lo stesso
momento sollecitante Msd deve essere fortemente armato tanto da presentare un
collasso fragile, ben evidenziato dal moderno calcolo allo stato limite ultimo.
Tale collasso non avvisa del pericolo di crollo come quello duttile per cui
importante armare debolmente il c.a. in zona sismica o meglio non indebolire
la sedizione di conglomerato (v. III 1 5 ), lanalogia con il dimensionamento della
muratura non armata rappresenta il riferimento dimensionale limite, che consente
la durata di vita massima , come per la longevit delle costruzioni romane.
Nuovamente si evidenzia limportanza delle maggiori sezioni in conglomerato ,
rispetto all armature ,sempre peraltro nei limiti della fessurazione e della duttilit,
per una maggiore durata fisica.Luso dell acciaio inossidabile favorisce poi la
durabilit chimica.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


190

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


191
III .2.5. STATO LIMITE DI ESERCIZIO (SLE) ALLA FESSURAZIONE

Come visto per lanaloga verifica per il solaio , il momento dinnesco della
fessurazione pari a ) 6 C (
s
= :
6 / f bd M
ctk
2
fess
=
essendo la resistenza caratteristica di trazione per flessione pari a :
) mm / N ( R 23 , 0 R 27 , 0 x 2 , 1 x 7 , 0 f
2 3
ck
2 3
ck
2
ctk
= =
Se
sd fess
M M necessita solo larmatura minima costruttiva, la quale per il
rispetto dell equilibrio dellarea tesa corrispondente a circa la met della
intera sezione rettangolare, risulta:

yk
ctk
min
yk
ctk
min s
f
f
5 , 0 ;
f
f
2
bd
A = =
da adattare in base al tipo di sezione e distribuzione ed interasse delle
armature.
La percentuale prima valutata con SLU pari a circa % 25 , 0 % 7 , 0
min
= >
Essendo per
2
yk
2
ckt
2
ck
mm / N 6 , 382 15 , 1 / 440 f ; mm / N 0 , 2 f ; mm / N 25 R = = = =
Si ricorda il consiglio di Nervi che larmatura deve essere distribuita in modo
tale da sostenersi come scheletro da sola prima del getto.
Si sottolinea ancora limportanza dei particolari costruttivi specie dei
nodi,sedi dei flussi tensionali sino alle fondazioni.













P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


192


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


193
III.2.6 DIMENSIONAMENTO A TAGLIO S.L.U
TRATTO DI ARMATURA DI ADERENZA AL VINCOLO



ANCORAGGIO SENZA RISVOLTO

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


194




Diagramma degli sforzi di scorrimento e dei momenti resistenti di una trave appoggiata
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


195



METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI A TAGLIO


a. Larmatura a taglio si limita alla staffatura minima di norma e costruttiva AS min
,
se non si supera la tensione tang, max:
) mm / N (
75
15 R
4 . 0
zb
V
2 CK
0 c cm

+ = =

se si vuole rimanere in tale campo necessario maggiorare b o d essendo z = 0.9d,
accrescendo la durabilit del c.a..


b. La sezione deve essere tale che:
) mm / N (
35
15 R
4 . 1
2 CK
max c cm

+ = =
altrimenti si maggiora b o d per non superare la resistenza tangenziale del
conglomerato.


c. Si arma poi a taglio ove
0 c
> ovvero nel tratto fra le sezioni 1 e 0, ove la forza
di scorrimento viene:


= =
1
0
0 1
z
M M
dx V
z
1
S

Larea delle staffe )
2
(

= dei piegati )
4
(

= , risulta:
S
p
S
S
S
S
z 2
V ) 1 (
z
V
) cos sen ( z
V
A





+ =

=
essendo la percentuale di ripartizione tra le staffe e i piegati almeno del 50%, ed
essendo il passo dei ferri:
sen b % 15 . 0 A ; cm 33 d 8 . 0
min S
.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


196
DIMENSIIONAMENTO A TAGLIO ALLO STATO LIMITE ULTIMO

a. Larmatura a taglio si limita alla sola staffatura minima costruttiva AS min
(vedi in fondo), se non si superano le tensioni di trazione dello S.L.E. del
conglomerato:
6 . 1
R 27 . 0 7 . 0
d 9 . 0 b
) R per mm / N ( / f z b V V
3
2
ck
CK
2
c ctk
'
Sd
ud

=

se si vuole rimanere in tale stato limite e
'
Sd
ud
V V necessario maggiorare
le dimensioni b o d (vedi metodo delle tensioni ammissibili).


b. Se si controlla che
'
Sd
ud
V V non venga superato, la resistenza a taglio
del corrente compresso di conglomerato risulta:
CK
CK
CK
2
c ck cd
c
Sd
R d b 16 . 0
6 . 1
R 83 . 0
85 . 0 d b 3 . 0
) R per mm / N ( / f d b 3 . 0 f d b 3 . 0 V V
ud
= =
= =

Se
c
Sd
ud
V V si maggiorano b o d.


c. Si arma poi a taglio nelle sezioni ricadenti nel tratto in cui si supera la
resistenza a taglio, dovuta ai meccanismi aggiuntivi
ione decompress di M ed 0 N per
M
M
1 f d b 6 . 0
) 0 ( trazione di presenza in 0
f d b 6 . 0 f d b 6 . 0 V V
0
Sd
0
ctd
ctd ctd
*
Sd
ud
>

+ =
= =
= =



Il taglio dovuto allarmatura delle staffe e dei piegati viene:
) 1 ( z
A
f 2 z
A
A
f
V V V V V
p
p
yd
S
'
S
yd
) piegati (
ud
) staffe (
ud
*
ud Sd
) a (
ud

+ =
= + = =

=piegati a 45 / staffe>0.5; = passo dei ferri


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


197


Larmatura minima delle staffe :
S min S
b )
d
b
15 . 0 1 ( 10 . 0 A + =
s
yk
ctk
b
f
f
in analogia alla verifica a fessurazione
In zona sismica
y ck min s
f / R 15 , 0 A
tratto B-A
kN 130 6 . 3 / 98 5 . 1 2 / 6 . 3 2 . 35 4 . 1 V
m kN 98
9
6 . 3 5 . 12
5 . 1
9
6 . 3 2 . 35
4 . 1 ql
9
1
pl
9
1
M
Sd
2 2
2
q
2
g Sd
= + =
=

= + =

Si noti quanto convenga approssimare 5 . 1
q p
= nel calcolo delle
sollecitazioni allo stato limite ultimo fatto con la calcolatrice.
cm 46 d ; cm 50 h ; cm 30 b ; k 44 Feb ; mm / N 25 R
2
ck
= = = =

fessurazione corrente cls teso
2 2 3 2
c
3
2
ck
ctd
Sd ctd
'
ud
cm / KN 1 . 0 mm / N 0 . 1 25 118 . 0
R 27 . 0 7 . 0
f
V kN 125 1 . 0 46 9 . 0 30 f z b V
= = =

= =
= = =


e sufficiente la staffatura costruttiva minima
M.T.A. cm / cm 034 . 0
44 946 . 0
135 5 . 0
f z
V 5 . 0 A
2
yd
'
ud
S
S
=

= =


S.L.U. m / cm 7 . 3 30 ) 30 / 46 15 . 0 1 ( 10 . 0
A
2
S
S
= + =


cm 25 / 8 2 cm 0 . 1 25 037 . 0 A
2
S
= =

In presenza di sisma il taglio ultimo risulta ad esempio:
KN 130 V KN 200 V
'
ud BA
= > =
Controllo compressione corrente superiore:
BA cd
) C (
ud
V KN 4455 0 . 11 46 30 3 . 0 f bd 3 . 0 V >> = = =
essendo
2
c
CK
cd
cm / KN 0 . 11
6 . 1
25 83 . 0
85 . 0
R 83 . 0
85 . 0 f =

= =



RESISTENZA A TAGLIO CLS (N=0 =1)
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


198
KN 81 1 . 0 45 30 6 . 0 f bd 6 . 0 V
tcd
*
ud
= = =


ARMATURE A TAGLIO

) a (
piegati ud
) a (
st ud
*
ud Sd
) a (
ud
V V V V V + = =



KN 119 81 200 V V V V
*
ud Sd pieg ud st ud
= = = +
) 1 ( z
A
f 2 z
A
f
p
p
yd
S
S
yd

+ PIEGATI A 45
1 = tutte staffe con passo cm 15
S
=
cm 15 / 8 2 cm 9 . 0
44 46 . 0 9 . 0
15 119
f z
) V V (
A
2
yd
S
*
ud Sd
S

=


=

=
In zona sismica il numero delle staffe si infittisce fortemente per prevenire

linstabilit dei ferri longitudinali e ritardare il collasso per fatica ciclica

del conglomerato.

La normativa vigente in merito prescrive 4 / d 6 cm 15
long s



ARMATURE A FLESSIONE m KN 98 M
Sd
=
0041 . 0
44 45 30 9 . 0
9800
f bd
M
2
yd
2
Sd
=

= =


2 2
S
cm 15 . 6 14 4 cm 6 . 5 45 30 0041 . 0 A = = = =








P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


199

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


200
III.2.7 DIMENSIONAMENTO A TORSIONE S.L.U.

ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI



SBALZO
( ) ( ) tm 3 , 1 5 , 1 400 5 , 1 400 4 , 1
2
1
l q p
2
1
2 2
q p
= + = + =
sd
M

TRAVE 30X50
K 44 F Nmm 25 R
cb
2
ck
0

cm KN 1300 tm 3 , 1 M T
0
sd
sd
= =


a. Necessita di armatura a torsione in quanto:

) (
cm KN 640 f t 2 T T
ctd 0
1
nd sd
= =
cm 24 3 3 30 d
0
= = maggiore dei diametri dei cerchi
inscritti nel perimetro della sezione
cm 4
6
d
t
0
0
= = spessore sezione efficace cava
equivalente secondo le norme italiane
2
cm 800 40 20 = = area racchiusa nel perimetro medio
della sezione
2 2
3
Ck
2
c
tck
tcd
cm / KN 1 , 0 mm / N 0 , 1
6 , 1
R 27 , 0
7 , 0
f
f = = = =




b. Non si provoca il collasso delle bielle compresse ad elica essendo:

) (
cm KN 1760 f t 5 , 0 T T
cd 0
2
nd sd
= =
2 ck
cd
cm / KN 1 , 1
6 , 1
R 83 , 0
85 , 0 f = =


c. L armatura longitudinale integrante quella flessionale risulta:

8 2 cm 1 , 1
44 800 4
120 1300
f 4
p T
A
2
yd
m sd
sl

=


= =
essendo cm 120 40 2 20 2
m
= + =

larmatura a staffe integrante quella flessionale risulta:

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


201
cm 20 / 8 sf cm 36 , 0
44 800 2
20 1300
f 2
A T
A
2
yd
s sd
s

=


=

=


Il taglio massimo si riscontra nella sezione A della trave:
KN 6 . 96 kg 9660 V
ud
= =
il taglio resistente ultimo dell'armatura risulta:
Sd ctd
) a (
ud ud ud
V KN 124 1 . 0 46 9 . 0 30 f z b V ' V V > = = + =
non necessiterebbe di staffatura oltre a quella costruttiva, ma per la
presenza della torsione necessita:
KN 270 46 9 . 0
5 . 12
0 . 1
44 124 V
ud
= + =

Il momento torsionale massimo risulta:
cm KN 1300 T
Sd
= .

Il momento resistente a torsione ultimo per cm 25 / 8 :
Sd
S
S
yd ud
T cm KN 2815
25
5 . 0
44 800 2
A
f 2 T > = = =


Per la presenza di taglio e di torsione deve essere:
1 82 . 0
270
6 . 96
2815
1300
; 1
V
V
T
T
ud
Sd
ud
Sd
< = + + .

Si noti che opportuno non sollecitare a torsione la trave con lo sbalzo, ma
conviene aggettare le travi per sostenere lo sbalzo stesso, tessendolo in
modo da eliminare la torsione.
Meno si costringe larmatura a lavorare, pi il c.a. durevole, come la
muratura.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


202

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


203



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


204
III.3 PILASTRO






P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


205




III.3.1 ANALISI DEI CARICHI

ANALISI ISOSTATICA DEI CARICHI SUI PILASTRI ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZI
Fattori parziali di sicurezza 0 . 1
q g
= =

Anzich fare lanalisi rigorosa a telaio, passando per le reazioni iperstatiche
(kN/m) del solaio sulla trave , si trova il carico approssimato sui pilastri dal
carico unitario del solaio (KN/m
2
) per larea di influenza.
Se invece del terrazzo si progetta un tetto, in modo pi idoneo dal punto di
vista del isolamento termico e di bioarchitettura per luso di pannelli solari, , si
veda il calcolo della capriata in II.2.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


206

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


207

TABELLA ZONE DI INFLUENZA SOLAI (m
2
) E CARICHI (KN)


(KN/m
2
)
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


208
III.3.2 ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI

ANALISI IPERSTATICA DEI CARICHI SUI PILASTRI ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO





KN 123 8 . 28
6 . 3
6 . 64
6 . 3
3 . 32
2
6 . 3 7 . 47
4 . 14 0 . 12 N
2
A
= + +

+ + =

KN 207
6 . 3
3 . 32
6 . 3 7 . 47 4 . 14 0 . 12 N
2
B
= + + + =

si considerano tutti i piani uguali, quindi risulta:

t 124 KN 1243 207 6 N
t 74 KN 738 123 6 N
2
1
B
B
= = =
= = =




P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


209




P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


210
) 15 ( =
III.3.3 PROGETTO PILASTRI A COMPRESSIONE SEMPLICE
O CENTRATA ( M.T.A.)

I pilastri centrali delledificio in assenza di sisma sono sottoposti per lo pi
a sforzo normale centrato


TOLLERANZA COSTRUTTIVA
30
d
cm 2
N
M
e < = =



CALCOLO IN FASE ELASTICA


METODO DELLE TENSIONI AMMISSIBILI

Non essendo la sezione parzializzata lunico caso in cui il
metododelle tensioni ammissibili (m.t.a.) rigoroso.

= = = = =
= = = =
= = |
.
|

\
|
+ = =
= = =
% 8 . 0
A
A
; 15 10
E
E
n
cm / kg 2200 cm / kN 22
2
4400
f
cm / kg 60 cm / KN 6 . 0
4
150 R
60 7 . 0 f
KN 1242 t 124 N N
DATI
S
S
mm
C
S
2 2
amm S yd
2 2 ck
amm C cd
Sd





| | | | | |

= = = = =
= =
+
=
+
=
+
=
2 2
C S
2 2 amm C id
C
cm 2 . 15 22 4 cm 9 . 14 1860 008 . 0 A A
cm 60 30 cm 1860
01 . 0 14 1
60 / 124200
) 1 ( 1
/ N
) 1 ( 1
A
A
INCOGNITE






| |

= =
=
+
=
2
S
2
C
cm 4 . 15 1930 008 . 0 A
cm 1930
01 . 0 9 1
60 / 124200
A
INCOGNITE



) 10 ( =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


211

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


212
III.3.4 COMPRESSIONE CENTRATA (S.L.E. S.L.U.)


I pilastri centrali delledificio si ipotizzano sottoposti a carichi centrati , da
quasi permanenti Q a rari R, %) 30 N ( = ; lambiente si considera
molto aggressivo


CALCOLO IN FASE ELASTICA - STATO LIMITE ULTIMO S.L.E.

= =
= =
= = =
= = =
= =

= =
= + =
= = =

yd
. ESER RARI Sd
min S
C
S
2
yk yd
2 2
yk yd
2 2
c ck cd
2 2
c
ck
cd
cd
2 B q Sd
f
N
15 . 0 A ; 15
E
E
" R " ) rari carichi per cm / kN 28 f 7 . 0 ( f
" Q " cm / kg 2200 cm / kN 22 44 . 0 5 . 0 f f
" R " cm / kg 124 cm / kN 24 . 1 / f 6 . 0 f
" Q " cm / kg 70 cm / KN 70 . 0
0 . 1
85 . 0 5 . 2 83 . 0 4 . 0 f 4 . 0
f
" R " o sussultori sisma per KN 1615 ) 1242 3 . 0 1242 ( 0 . 1 f
KN 1242 1242 0 . 1 N N
DATI
























[ ]

= = =
< =
+
=
= =
min S
2
C S
2 2 cd sd
C
2
min S
A 22 4 cm 8 . 12 1600 008 . 0 A A
cm 40 40 cm 1595
) 1 ( 1
f / N
A
% 0 . 1 cm 0 . 11
0 . 22
1615
15 . 0 A
INCOGNITE

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni




213

CALCOLO A ROTTURA - STATO LIMITE ULTIMO S.L.U.

= =
= =
=

= =
= + =

% 0 . 1 ; cm 8 . 36
f
f
d
italiane norme da riduzione ulteriore cm / kN 88 . 0
* 25 . 1
f
cm / KN 1 . 1
6 . 1
85 . 0 5 . 2 83 . 0 f
f
KN 1775 Q G N
DATI
min
cd
yd
U
2 cd
2
c
ck
cd
d p Sd






[ ]

= = < = =
< =
+
=
+
=
% 9 , 0 ; cm 2 . 15 22 4 cm 96 . 14 1496 008 . 0 A
cm 40 40 cm 1496
) 008 . 0 5 . 43 1 (
88 . 0 / 1775
) 1 ( 1
f / N
A
INCOGNITE
2 2
S
2 2
U
cd sd
C






E opportuno armare la sezione 40x40 con 8 16 per ripartire meglio la distanza
fra i ferri longitudinali, in modo da prevenire la fessurazione. e resistere meglio alle
sollecitazioni deviate.
Ci consente inoltre una staffatura diagonale nei tratti:
cm 30 12 ' 0 + = l l
di base e sommit dei pilastri come mostrato in figura tratta da Favre, Jaccoud,
Koprna, Radojicic Progettare in calcestruzzo armato Ed. Hoepli ,specie in zona sismica
.in cui le staffe devono essere ripiegate ad uncino a 135 allinterno del conglomerato,
per il massimo cerchiaggio dei ferri , da favorire anche con altri sistemi.
Gli aspetti funzionali suggeriscono ingombri dei pilastri 30 x 50 , con 8 ferri longitudinali
e staffe che abbracciano anche i ferri interni , anche tramite traversini, e con passo
delle staffe:






12
4
6 staffe
cm 25 15 staffe i
cm 20 / 8 STAFFE
min LONG
LONG

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni




214

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


215

La figura indica il diametro delle staffe in funzione della snellezza dei pilastri e del
rapporto Nsd/Nrd , ovvero del fattore parziale di sicurezza affetto anche dalleccentrit
iniziali costruttiveM
La vigente normativa sismica molto pi restrittiva per il passo delle staffe prescritto a:

lo long s
4 / d 6 cm 5 , 12
Il dimensionamento allo stato limite ultimo pu portare a dimensioni sezioni minori del
metodo delle tensioni ammissibili specie per compressione centrata, con risparmi
peraltro non giustificate dall importanza statica nevralgica dei pilastri, essendo
oltretutto il metodo rigoroso non essendo presente in tal caso , come gi detto , la
parzializzazione della sezione del pilastro.
Si noti la concentrazione dei carichi e delle sollecitazioni sui pilastri rispetto a quelle
ripartite sulle murature, (v. III.3.2) , aspetto prezioso in caso di evento sismico, in quanto
anche le forze dinerzia si ripartiscono sui muri e sulle bibliche testate dangolo, anzich
infierire su pilastri e nodi puntuali, specie con travi a spessore.
In presenza invece di pressoflessione ,specie ciclica sismica, la parzializzazione appena
si supera il momento di fessurazione, comporta maggiori amplificazioni spettrali per
riduzione del periodo proprio, come delineato in III. 1.7.
Importante poi realizzare pilastri pi resistenti delle travi , ovvero nel nodo l momenti
agenti provenienti dai pilastri devono superare quelli resistenti provenienti dalle travi:

rd destr sin, sd inf sup
) M M ( 2 , 1 ) M M ( + +
Analogamente ,sempre per il rispetto della gerarchia di collasso, non si deve instaurare
allestremit 1e2 di ciascun pilastro la rottura fragile per taglio prima di quella duttile
flessionale, ovvero : h / ) M M ( 2 , 1 V
2 r 1 r rd
+
ed ugualmente per le travi, che devono inoltre essere pi deboli dei pilastri.

Si richiama il concetto del fattore di struttura q=4,5 ,descritto in I.4, caratterizzante la
duttilit globale di una struttura in c.a. ovvero la gerarchia delle resistenze (capacity
design), per cui tanto migliore la diffusione fra le varie membrature della capacit di
dissipare lenergia sismica, tanto pi q elevato e si approssima alla duttilit del
singolo elemento strutturale, Viceversa la presenza di un collasso locale (piano soffice)
rende q<< , per esprimere quantitativamente il fenomeno, sino al valore q=1 per
strutture rigide, che cio non presentano riduzioni dellaccelerazione al suolo.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


216




P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


217
III.3.5 DIMENSIONAMENTO A PRESSOFLESSIONE









Fcd = 0,4 fck/c=0,4 .0,83.2,5/ 1,0 = 0,83 kN/cm
2


Fsd= 0,5 fyk/s = 0,5 44/ 1,0 = 22 kN/cm
2




COMPRESSIONE SEMPLICE

NSD= 0,8 bhfcd+2As Es/Ec=Fc+FS

+FS


MSD= Nsd( ecostr + ) = Nsd l/500


PRESSOFLESSIONE AL LIMITE DEL
NOCCIOLO
|
.
|

\
|
+ |
.
|

\
|
=
|
.
|

\
|
+ =
' d
2
h
' F
3
d
2
h
F M
f
E
E
d
' d d
A f bh
2
1
N
S c sd
cd
C
S
S cd sd


PRESSOFLESSIONE CON GRANDE
ECCENTRICITA
|
.
|

\
|
+ |
.
|

\
|
+ |
.
|

\
|
=
|
.
|

\
|
+ =
2
h
d F ' d
2
h
' F
3
x
2
h
F M
f A f
E
E
x
' d x
A f bx
2
1
N
S S c sd
sd S cd
C
S
S cd sd


FLESSIONE SEMPLICE
z bxf
2
1
z A f M
0 N
cd S sd sd
sd
= =
=



TRAZIOFLESSIONE LIMITE NOCCIOLO
|
.
|

\
|
+ |
.
|

\
|
+ |
.
|

\
|
=
|
.
|

\
|
+ =
2
h
d F ' d
2
h
' F
3
x
2
h
F M
f A f
E
E
x
' d x
A f bx
2
1
N
S S c sd
sd S cd
C
S
S cd sd


TRAZIONE SEMPLICE
0 M
f A 2 N
sd
sd S sd
=
=



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


218


Il dominio dello stato limite di esercizio tracciato in base alle principali coppie

M-N significative,imponendo 0 M ; 0 F = = , ed usando la stessa scala

adimensionale sia per le ascisse che per le ordinate , usualmente invece

diversificate nei manuali , con lo scopo di evidenziare le rette dinclinazione

/ N / M e = = .

In particolare 6 / b e = , coincidente con il limite del nocciolo dinerzia della

sezione rettangolare priva di trazioni, il dominio sotteso a clessidra entro tali

rette evidenzia il campo di resistenza delle murature , ovvero lo stato di presso-

flessione che necessita della solo armatura minima costruttiva nel caso del c.a. .

Il confronto poi fra SLE e lanalogo dominio SLU calcolato per le coppie M-N

ultime,consente di valutare la distanza di sicurezza gi delineata in fig. 12, in

particolare se si svolge il calcolo manualmente sufficiente tracciare il dominio

per tentativi in prossimit delle sollecitazioni di esercizio.

La fig. 12, diseguito richiamata, evidenzia a pieno gli effetti del percorso delle

sollecitazioni al variare delle azioni accidentali in particolare sismiche ,e la

conseguente riduzione della distanza di sicurezza, man mano che il percorso si

accosta verso il dominio di rottura.

In figura sono richiamati anche il ruolo dei criteri semiprobabilistici per

evidenziare gli effetti dell aleatoriet delle sollecitazioni e delle resistenze, che

determinano il tracciamento dei domini stessi, e quindi la valutazione della

sicurezza in termini di fattori parziali.

Al crescere della dispersione ad esempio delle resistenze ,come si verifica con

i terreni, variano sensibilmente le funzioni di probabilit, come si descriver
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


219

analizzando la presso flessione delle fondazioni, specie dei muri, sui terreni.




TRAZIONE
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


220
bxh = 30x50 cm ; A
I
S= AS = 420 = 12,5 cm
2

= 2As/bh = 1,6 % ; =fyd/fcd= 0,64 ; d
i
/h= (h-d)/h= 0,1; d
i
=35cm + staffa +long/2
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


221
N
CALCOLO DEI PRINCIPALI PUNTI DEL DOMINIO DI ROTTURA


64 . 0
cm / kg 44
0 , 1
44
f ; cm / kN 11 6 . 1 / 5 . 2 83 . 0 85 . 0 f ; cm / kN 5 . 2 R
cm 5 . 12 20 4 A %; 6 . 1 8 . 0 8 . 0 A 2 ; cm 50 30 h b
2
yd
2
cd
2
ck
2
S S
=

= = = = =
= = = + = = =








ROTTURA A COMPRESSIONE SEMPLICE
2
cd cd
cm / kN 88 . 0 25 . 1 / f f = =



0 M
83 . 1 88 . 0 50 30 30 / 2420
kN 2420 f A 2 ) A 2 bh ( f F F F N
ud
yd S S cd
'
S S C ud
= =
= =
= + = + + =








ROTTURA FRAGILE
2
cd cd S
cm / kN 88 . 0 25 . 1 / f f ; 0 F = = =



19 . 0 88 . 0 50 30 / 12600
cm KN 12600
6
h
N M
14 . 1 88 . 0 50 30 / 1512
kN 1512 f A f bd X F F N
2
ud ud
yd S cd 1
'
S C ud
= =
= =
= =
= + = + =








ROTTURA BILANCIATA cm 2 . 29 d 65 . 0 x ; 65 . 0 ) 5 . 3 0 . 2 /( 5 . 3 ; F F
'
' S S
= = = + =

41 . 0 1 . 1 50 30 / 33860
cm KN 33860 ) C y ( N M
47 . 0 1 . 1 50 30 / 782
kN 782 f bd X F F F F N
2
ud C ud ud
cd 1 C S
'
S C ud
= =
= + =
= =
= = = + =




F
B
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


222




ROTTURA DUTTILE
cm 6 . 11 d 259 . 0 x ; 259 . 0 ) 5 . 3 0 . 10 /( 5 . 3 ; F F
'
' S S
= = = + =




) 0 26 . 0 ( 34 . 0 1 . 1 50 30 / 28560
m KN 28560 ) C y ( N M
19 . 0 1 . 1 50 30 / 311
kN 311 f bd X F F F F N
2
ud C ud ud
cd 1 C S
'
S C ud
= = = =
= + =
= =
= = = + =













ROTTURA PER TRAZIONE


0 M
67 . 0 . 0 1 . 1 50 30 / 1100
kN 1100 f A 2 N
ud
yd
'
S ud
= =
= =
= =
























D
Z
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


223




Percorsi delle sollecitazioni di calcolo e distanza di sicurezza esterna semiprobabilistica.
Si richiama dalle prima parte la fig.12, riguardante i criteri di sicurezza, gli effetti del percorso
delle sollecitazioni (S) che impegnano, secondo i canoni del metodo semiprobabilistico, la
resistenza (R ) della struttura fino a rottura.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


224

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


225
III.4 PLINTI DI FONDAZIONE

III.4.1 VERIFICHE GEOTECNICHE DELLA SICUREZZA

LEurocodice 7 suddivide i problemi Geotecnica in semplici affrontandoli con calcoli
basati per similitudine alle conoscenze locali dei terreni e per strutture di limitato impegno
e rischio, intermedi valutabili in base a prove di laboratorio ed in sito e su prototipi di
strutture, e complessi in cui si deve far ricorso anche al metodo sperimentale
osservazionzle, secondo le tabelle 1 a,b, sui parametri geotecnici,a commento di figura 4.
Nella figura 4 a,b, della I Parte, si delineata la modellazione del terreno sotto carico
come mezzo bi-trifase poroso in condizione drenatee non drenate alla luce del
principio delle tensioni efficaci.
Tali modelli condizionano tutte le verifiche geotecniche che pertanto in generale risultano
il doppio di quelle dei mezzi monofase.
Il meccanismo di rottura del terreno per portanza delle fondazioni in presenza di acqua e
con terreni coerenti molto poco permeabili passibile anzitutto di rottura in condizioni
non drenate, che in generale condizionano il fattore di sicurezza pi delle drenate
(linverso si verifica per le verifiche di stabilit delle scarpate di scavo e per le relative
opere di sostegno vedi III.5).
La pressione di contatto t fondazione-terreno infatti inizialmente sopportata
principalmente dalla sovrappressione interstiziale, per cui man mano che si evolve il
drenaggio il terreno cede e si consolida (figura 4a) secondo il classico modello
edometrico (udos=acqua) di Terzaghi.
In generale le verifiche di portanza sono svolte sia in condizioni non drenate od a
breve termine ovvero allatto della costruzione, sia drenate o a lungo termine a
cedimenti esauriti, in particolare se il terreno non saturo la presenza dellaria accresce i
cedimenti.
Per cominciare con i casi semplici,la figura G1 (numerazione delle figure G per la
Geotecnica) mostra il tipico risultato di una prova di carico su piastra simile localmente al
comportamento di un plinto, e non peraltro dellintera fondazione che coinvolge invece
un volume significativo di terreno molto maggiore,da indagare diagnosticamene sino alla
profondit di almeno il doppio della minore dimensione della fondazione stessa.
La curva di figura G1 evidenzia come sia il tratto di comportamento lineare, sia quello
asintotico ultimo possano rappresentare rispettivamente la cedevolezza per deformabilit
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


226
,tramite il modulo di Young non drenato Eu e drenato E
1
, sia la portanza ,condizionata
dalla resistenza non trenata cu , u = 0 e drenatac
1
,
1
.






























P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


227



Fig. G1 Pressione di contatto - cedimento di prova di carico su piastra,
e riduzione del fattore di sicurezza allincrementarsi dei cedimenti



Si evidenzia pertanto subito che la scelta di una fondazione a plinti fortemente
condizionata dalla limitazione dei cedimenti assoluti w< 1pollice = 2,5 cm e cedimenti
differenziali che non devono superare 500 / w l = = , ovvero 2 cm ogni 10 m di
lunghezza presa in pianta allinterno dellintera impronta delledificio (vedi III.5,
deformazione al 2%0).
Il dimensionamento dei plinti pu pertanto basarsi solo sulla pressione di contatto, soltanto
se i cedimenti differenziali sono contenuti nei limiti predetti come mostrato in figura G2 per
i plinti e G7 per fondazione a trave nastriforme.
In analogia con il metodo delle tensioni ammissibili, anche la pressione di contatto
ammissibile valutata con un fattore di sicurezza deterministico rispetto alla pressione di
contatto ultima o di portanza per rifluimento in condizioni pi svantaggiose non
drenate , per cui detto Nc il fattore di portanza ultimo coesivo:
tamm = tult/ = Nc cu / ; Nc=5,7; >3
tamm 2cu = ultUU di rottura della prova triassiale non drenata.e per in accordo con la
precedente normativa geotecnica italiana dell88.
Per le condizioni a lungo termine drenate , essendo con terreni incorenti i fattori di
portanza = = 35 25 per 35 10 N
q
ed analogamente 40 7 N =

, risulta:


/ ) N
2
b
N t ( /
t z q t z tult tamm < >
+ = =
Con la nuova normativa geotecnica europea E.C. 7, in sintonia con il calcolo agli stati
limite, si maggiora invece la risultante dei carichi sul piano di posa della fondazione
secondo i fattori parziali di sicurezza (ad esempio 4 , 1
g
= invece di ) in particolare
penalizzando le resistenza non drenate del fattore parziale di sicurezza 5 , 1 2 , 1
t
= in
base alla dispersione dei risultati delle prove geotecniche di laboratorio ed in sito (v. III.5.1)
Questultimo fattore parziale di sicurezza , equivale anche a adottare angoli di attrito
pi bassi, come sopra indicato nei riguardi dei fattori di portanza N.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


228
Ci si limita sempre alle verifiche allo stato limite ultimo della portanza del terreno essendo
questo constatato sia in condizioni non drenate che drenate molto poco
compressibile ( 500 / w l = = ) ovvero molto resistente a fornire una valida portanza
per cui si possano adottare i plinti.
Il ruolo del drenaggio influenza inoltre la distribuzione delle pressioni di contatto sotto la
fondazione, come mostrato in basso nella figura G2c: in presenza di argilla la distribuzione


a radice di dente in condizioni non drenate evolvendosi sino ad un parabolica con
invece il valore massimo al centro anzich ai bordi in condizioni drenate. Ci con
impegno flessionale (vedi III.4.2) del plinto pi elevato pertanto allatto della costruzione
per larmatura delle mensole e a fine costruzione per larmatura alla base del plinto.
La figura G2a riguarda poi il caso degli ammassi rocciosi rigidi, mentre quella G2b il caso
dei terreni sabbiosi che presentano un pi facile rifluimento locale dai margini perimetrali
del plinto, che tende ad annullare ai bordi le pressioni di contatto.
La distribuzione delle pressioni di contatto tuttaltro che uniforme e lineare con il tipo
di terreno e si evolve con le condizioni di drenaggio. In presenza poi di eccentricit dei
carichi indotte dalle sollecitazioni della sommit dei plinti si modifica ulteriormente la
distribuzione reale delle distribuzioni di contatto. Nella figura G2 sono riportate in alto le
classiche distribuzioni delle pressioni di contatto per pressofressione nellipotesi di
conservazione delle sezioni piane, in relazione al nocciolo di inerzia e dalla presenza o
meno di trazioni. I corrispondenti diagrammi uniformi uniformi riportati al di sotto
rappresentano lipotesi non linearedi completa plasticizzazione (v. III 5.1) del terreno e
quindi di pressioni contatto uniforme equivalente in termini di risultane N dei carichi,
fenomeno tanto pi esteso quanto pi risultano presenti trazioni nel tratto teorico doppio
per eccentricit sotto la base del plinto.
Allargare la pianta dei plinti a ridursi della pressione di contatto ammissibile, perde
rapidamente di significato progettuale se il terreno cedevole (vedi III.5), mentre un
utile criterio per mantenere entro il nocciolo di inerzia la risultante dei carichi, vedi
soprattutto, in III.6, il caso delle fondazioni dei muri di sostegno .
Analogamente dimensionare i vari plinti per zonizzarli sotto i carichi un criterio valido se il
terreno non cedevole ovvero la prova su piastra di figura G1 significativamente
estensibile al comportamento dellintero terreno sotto la fondazione.
Nel caso che la fondazione ricada in zona sismica, in sintonia con SLU le sollecitazioni di
progetto alla sommit del plinto vanno assunte pari a quelle ultime e pertanto per
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


229
contenere le eccentricit e gli spostamenti necessario collegare i plinti con cordoli
resistenti a trazione o travi resistenti anche alle altre sollecitazioni, in particolare sussultorie.
Fondamentale poi il centraggio delle rigidezze e delle masse fondali rispetto alla
struttura in elevazione, in modo che lasse centrale della risultante dei carichi in pratica
coincide con lasse principale dinerzia verticale dellopera, ovvero che la risultante
ricada nel baricentro dei vari plinti di fondazione, secondo i canoni classici della Statica
richiamati nella I
a
Parte(vedi figura1) e simboleggiato tramite le figure poste allinizio di
ogni Parte


La figura G3 mostra una casistica di esempi in cui si instaurano cedimenti differenziali non
ammissibili per distribuzione regolare dei carichi o per eterogeneit del terreno, specie
alluvionale.
Casi in cui decade la verifica della sola portanza e sono necessarie scelte fondali pi
delicate, prima peraltro di passare a fondazioni a plinti su pali.
Tale scelta sempre di tipo puntuale pu far dimenticare la valutazione della rigidezza
dellintera fondazione(cordoli e travi di collegamento), e l interazione con le strutture in
elevazione, che invece sono preziose per la durata della vita dellopera specialmente in
zona sismica.
L Eurocodice 7 riguardante la Geotecnica evidenzia le varie situazioni geologiche di
progetto ed i vari stati limite di calcolo estendendo i criteri semiprobabilistici visti per il c.a.
,
in maniera concettualmente analoga ai terreni ed agli ammassi rocciosi.







P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


230
III.4.2-DIMENSIONAMENTO A SFORZO NORMALE CENTRATO


Considerato il maggiore effetto dei carichi permanenti sulle fondazioni rispetto
a quelli accidentali, ha scarso senso unanalisi ponderale; tramite fattori
parziali di sicurezza differenziati; per esempio si pu assumere:
S.L.E.

+ =
i
iK K Sd
Q ) 6 . 0 2 . 0 ( G N
S.L.U.
iK K Sd
Q 5 . 0 4 . 1 G 4 . 1 N + =
Con riferimento a quest ultimo stato limite risulta allora per il pilastro 2B:
t 150 KN 1500 N
Sd
= .
Le successiva considerazioni sullinterazione terreno struttura evidenziano il
ruolo delle deflessioni (ovvero

Q ) che nel caso dei plinti agiscono
direttamente sulle travi in elevazione, che tendono in generale a ripristinare
gli effetti iperstatici ,assenti in fondazione, e di conseguenza anche a
modificare la differenza delle reazioni tra i pilastri di spina e quelli di facciata,
specie per effetto dei fenomeni viscosi nel tempo.


Fig. G2 Dimensionamento di un plinto soggetto a carico entrato:
a) schema dei carichi e carpenteria; b armatura c



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


231
Peso proprio del plinto di primo tentativo:
G
pd
= 1/10 N
sd
= 150 KN; R
td
= 1650KN = 165 t;
si trascurato il peso della terra sopra il plinto:
kN 35 t 5 . 3 ) 9 . 1 3 . 0 1 . 2 1 . 2 ( 4 . 1 G
td
= = = .




Tensione ammissibile del terreno
2 2
ta
cm / kN 027 . 0 cm / kg 7 . 2 = =
2 2
ta p
td
cm 210 210 cm 43650
7 . 2 4 . 1
165000 R
ab =

=


4 . 1
p
= fattore parziale di sicurezza per carichi permanenti SLU, per
confrontarsi con la pressione di contatto ultima.
In pratica si riducono i carichi nuovamente di 1,4 , per riportarsi al calcolo
classico alle tensioni ammissibili del terreno.
Il criterio semiprobabilistico agli stati limite evidenzia peraltro limportanza di
valutare il valore limite inferiore della resistenza del terreno penalizzandola
con il fattore parziale di sicurezza , in generale specie in zona sismica, si
assumono i parametri di resistenza residui a vari cicli di prova ,per cui
cr=0 ;
r
=
Calcolo delle altezze del plinto in base alla verifica a punzonamento,
essendo p il perimetro tratteggiato in figura, valutato per tentativi:

pd f pd N
ctd pd Sd

(vedi S.L.U. a taglio)

cm 60 h cm 53
1 . 0 70 4
1500
d = =

=
.

Se si considera il comportamento a biella del calcestruzzo:
cm 56
2
40 210
3
2
d =

= , ovvero il plinto tozzo:



cm 120
2
40 210
30 h 2 c
2
h
<

< < < .









R
td
= N
sd
+ G
pd
+ G
td

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


232



Larmatura del corrente inferiore dello schema a traliccio:

2
yd
'
Sd
S
cm 2 . 13
44 55 8
) 40 210 ( 1500
f d 8
) a a ( N
A =


=

=

si dispongono 814 per lato e 216 diagonali, sono disegnati avendo
adottato plinti senza extradosso inclinato.

Si adotta un plinto basso,
cm 40 d =
, risulta:
cm kN 29172 a
12
1
M
3
ta p Sd
= =
2
yd
Sd
S
cm 4 . 18
f d 9 . 0
1 M
A =

=

La precedente armatura diventa tutta 16. si adottato lo schema di

calcolo costituito da 4 mensole sciolte




























P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


233

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


234

III.5 TRAVE DI FONDAZIONE

III 5.1 VERIFICHE GEOTECNICHE DELLA SICUREZZA

Nella sezione trasversale delledificio la carpenteria rappresentata con travi
di fondazione a sezione T rovescia, anzich con plinti precedentemente
calcolati a sezione rettangolare
Limportanza dellimpiego del c.a. si rivela a pieno nel campo delle
fondazioni, in quanto favorisce al massimo sia la regolarit delle struttura , sia
la gerarchia dei meccanismi di collasso, specie in zona sismica, come di
seguito delineato.
Si evidenzia in particolare poi limportanza dellesecuzione della fognatura
prima delle dette travi, per evitare interferenze con il getto dellarmatura delle
travi stesse.
La suola delle travi di fondazione,a T rovescia, disposta solo
longitudinalmente, mentre trasversalmente sono predisposti i cordoli antisismici
a sezione rettangolare; al ridursi della pressione di contatto ammissibile, anche
questi ultimi possono trasformarsi in travi con la suola di fondazione; sempre
nei limiti di non superare i cedimenti differenziali ammissibili, gia delineati per i
plinti e di seguito precisati.
La Figura G5 mostra i valori tipo della pressione di contatto ammissibile
Pamm=
t
amm per una fondazione nastriforme superficiale a cui si pu assimilare
una trave di fondazione con lunghezza l >> b e profondit del piano di posa
t <<b (dal tedesco tiefe, tipico della formula della portanza ultima ).
In particolare si evidenzia che per b > 1m la pamm risulta condizionata pi dal
cedimento differenziale ammissibile cm 0 , 2 w = = ,che dal fattore di
sicurezza complessivo deterministico =3.
I vari diagrammi di Fig G5 variano oltre che con il crescere della risultante dei
carichi in fondazione, anche al variare della resistenza del terreno espressa
tramite il valore dello Standard Penetration Test-SPT corrispondente al numero
di colpi NSPT eseguiti in sito, con apposita massabattente su campionatore ,in
perforazioni di sondaggio geognostico(NSPT= numero di colpi dei primi 15cm
da depurare e dei successivi 15+15cm da sommare)
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


235
Maggiore approssimazione nel valutare la sicurezza si ottiene introducendo
l'analisi dell'interazione terreno-struttura tenendo conto del modulo elastico E
del terreno.




FIG:G5 Diagrammi per la determinazione della pressione di contatto ammissibile p=
t
per
fondazione nastriforme di larghezza b, posta alla profondit t dal piano di campagna, su terreni
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


236
incoerenti, in funzione dei risultati della prova penetrometrica S.P.T.: a, b, c, d (Peck, Hanson,
Thorburn) per cedimenti ammissibili di 2.5 cm per b<1.2 m e per un coefficiente di sicurezza =2
rispetto alla rottura per b<1.2 m; e per un cedimento ammissibile di 2.5 cm e t=0 (Terzagli e Peck);
f) coefficiente di sicurezza =3 rispetto alla rottura e per t=0 (Schultze).





In presenza di falda acquifera si esaminano le condizioni sia non drenate Eu a
breve termine , sia drenate E a lungo termine, imponendo la congruenza fra
la linea elastica della trave di fondazione ed i cedimenti del semispazio
elastico secondo Boussinesq.
Tutta l'arte dell'analisi dell'interazione terreno - struttura si esplica allorquando
la rigidezza della fondazione deve schermare l'elevazione per evitare
cedimenti differenziali >2,0cm ovvero deflessioni >l/500 come gi trattato nel
predimensionamento, e a seconda del tipo di opera o di stato limite (vedi le
figure tratte dal testo C. Cestelli Guidi Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni, ed.
Hoepli).
Se la fondazione infinitamente flessibile, come il fondo di un serbatoio
metallico, allora la pressione di contatto uniforme e si possono ammettere
cedimenti differenziali maggiori di 2 cm, non essendo ancora in pratica
implicata ancora appieno l'analisi dell'interazione, essendo il predetto valore
imputabile eminentemente alle traslazioni e rotazioni rigide pi che alle
deflessioni, come evidenziato in figura G6.
Se la fondazione invece molto rigida rispetto al terreno ci si verifica
quando la lunghezza d'onda flessionale della trave lo minore della luce
complessiva l, e gli appoggi dell'elevato rimangono a livello.
Tale situazione conduce alla definizione della rigidezza relativa fondazione-
terreno pari a:
K
r
=
3
t
3
f
l E
h E
>
2
1
=0,5,
essendo h l'altezza della fondazione di modulo Ef = Ec se in conglomerato od
Em se in muratura, ed l la lunghezza della fondazione ovvero del volume
significativo del terreno di modulo Et coinvolto dalle tensioni indotte dalla
fondazione stessa, sino a profondit da indagare z> 3b.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


237
Gli ordini di grandezza sperimentali dei cedimenti differenziali sono delineati in
figura G.7, la quale evidenzia come con i terreni sabbiosi i cedimenti siano
soprattutto immediati e pertanto risentano bruscamente dei carichi
accidentali, specie sismici(non a caso nel Vangelo considerato stolto chi
costruisce sulla sabbia, anche sotto gli aspetti ambientali specie marini. ma
non cerano i Geotecnici).




P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


238


FIG.G6 Schemi di cedimento di basi fondali : Traslazioni e rotazioni rigide non
sollecitanti cinematicamente la struttura di fondazione, e deflessioni distorcenti invece
la fondazione

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


239
FIG: G7 Cedimenti differenziali sperimentali ammessi per vari tipi di terreni
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


240



In presenza invece di terreni argillosi i cedimenti si esplicano molto pi
lentamente per consolidazione (v. fig 4) e consentono adattamenti viscosi per
sopportare le sollecitazioni cinematiche , peraltro in generale pi elevate dei
terreni sabbiosi , inoltre i cedimenti risentono meno delle variazioni dei carichi
accidentali (le citt sono sorte lungo i fiumi , e non potendo rinunciare al
progresso ci servono i Geotecnici).
Il dimensionamento delle fondazioni si basa sul rispetto dei vari stati limite sia
della struttura sia del terreno,che fra di essi interagiscono, come di seguito
delineato ed evidenziato ancor pi per i muri di sostegno.
La figura G8 mostra poi l evoluzione della curvatura di una trave di
fondazione su terreni argillosi passando dalle condizioni non drenate
diagramma dei momenti 3, a quelledrenate (diagramma 2), rispetto alla
situazione rigida (diagramma 1) di appoggi di livello ovvero senza deflessioni
della trave di fondazione.
Le pressioni di contatto ,non riportate nella figura, si evolvono in maniera
perfettamente analoga a quella descritta per i plinti (fig.G4).
Con rigidezze relative pertanto intermedie a quelle estreme predette, ovvero
0<Kr<0,5, per effetto dei cedimenti del terreno, le sollecitazioni della trave si
modificano sensibilmente per spostamenti dei vincoli, come evidenziato in
figura G9, anche per inversione della curvatura e delle deflessioni nel tempo.












P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


241







Fig.G8 a) Trave continua di spiccato dell incastro della base di 12 pilastri;
b) Evoluzione nel tempo del diagramma delle pressioni di contatto su terreno uniforme, c)
Evoluzione del diagramma dei momenti flettenti totali; d) Momenti indotti dal cedimento
differenziato: in fase iniziale e finale (DIN 40191).

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


242










Se si esamina poi la trave di fondazione a 2 campate dell edificio mostrato in
sezione in III .3.1 il momento all'appoggio centrale, tenendo conto anche
della deflessione
amm
in esercizio in campo elastico, ovvero nel campo delle
trazioni ammissibili evitando la fessurazione (v.III.2.5) ,secondo quanto
mostrato in figura 10 per il calcolo a telaio approssimato al primo piano,
risulta:

cd
2
rd
2
3
C
2
t
Sd
f bd M
l ) 2 4 (
bd E
12 8
bl
M =


Si noti che il momento riceve contributi opposti da parte di

bI / E
t t
= e di
, al crescere del grado di vincolo e del rapporto E
c
/E
t
, ovvero della
rigidezza relativa struttura-terreno
3
t
3
c r
E / d E K l = , essendo 2 I

il fattore
dinfluenza dei cedimenti in funzione della forma della fondazione ipotizzata
nastriforme su terreno considerato come semispazio elastico.
Se si sostituiscono nella precedente espressione, risulta:

l
l
t
r
sd
E )
3
b K
I 10
( M


al crescere del modulo Et si riducono parallelamente nonch e
viceversa ,per cui il campo duso delle fondazioni superficiali piuttosto
esteso prima di ricorrere ai pali.
Analogamente aumentano le sollecitazioni di flessione e taglio al crescere
delle deflessioni rispetto a ed necessario scegliere una rigidezza della
trave di fondazione maggiore di quella calcolata staticamente, ovvero a
livello 0 ( = curva 1 in fig,8) dovendo schermare i cedimenti differenziali
indotti dal terreno,ovvero le azioni cinematiche. E necessario allora
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


243
aumentare laltezza resistente d ,mentre di scarso aiuto aumentare la
larghezza della suola b fino a ricorrere ad una platea a solettone.
In presenza di pochi piani, e di pressione di contatto ammissibile molto bassa,
si pu arrivare allassurdo che il solettone pesi pi delledificio stesso
ncrementandone i cedimenti e le deflessioni; fenomeno analogo si pu
verificare con rinterri al disopra della fondazione,per risparmiare un solaio.



FIG. G9 Analisi elastica delle reazioni iperstatiche per effetto delle deflessioni
massime in esercizio ,sia nella prima trave in elevazione, sia in fondazione (p+q) = b
t


EJ 6
l M
EJ 72
l ) q p (
; 0
2
es
4
max

+
= = con i cordoli


EJ 3
l M
EJ 24
l ) q p (
;
EJ 24
l ) q p (
2
es
4
max
3

+
=
+
=
senza cordoli

EFFETTO DELLE DEFLESSIONI SUI MOMENTI
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


244
Indipendentemente dal riferimento locale o globale in valore assoluto (anche nei calcoli non
automatici glob-loc pi immediato)



2
2
l
EJ 6
l ) q p (
12
1
M + =
con i cordoli
ELEVAZIONE

2
2
l
EJ 3
l ) q p (
8
1
M + =
senza i cordoli

2
2
l
EJ 6
l ) q p (
12
1
M + + =
con i cordoli
FONDAZIONE

2
2
l
EJ 3
l ) q p (
8
1
M + + =
senza i cordoli






Valori di cm 2 ovvero in prima approssimazione, per Et <100Mpa
(1000kg/cm
2)
si possono ammettere anche per fondazioni superficiali ,purch
dovuti a traslazioni e rotazioni rigide (v. fig. G6)
Laltezza della fondazione condizionata allora da un elevata rigidezza
relativa kr = 0,5 per cui:

4 8
L
E 2
E
L d 3
c
t
l
= = l
essendo l = L la lunghezza dellintera fondazione costituita da campate di
luce l , per cui 4 / l caratterizza il campo di De Saint Venant ,oltre il quale le
sollecitazioni si diffondono dai vincoli in modo ordinato lineare.
Non necessario pertanto far ricorso ai pali , favorendo la regolarit della
fondazione ,come visto preziosa in particolare in zona sismica(v. fig. G 12),
La rigidezza a taglio di una mensola in c.a. alta

h, e spessa b, pari a
K=3EJ/h
3
=Ebd
3
/4h
3 ,
cresce rapidamente

con la dimensione d del setto.
Un modello diverso del terreno tradizionalmente usato dagli strutturasti,
sempre per tener conto dell'interazione struttura-terreno, quello di ipotizzarlo
come costituito da tante molle separate l'una dall'altra e di rigidezza

bI
E
k
t
= =
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


245
essendo b la larghezza della suola di fondazione, come ricavabile dal primo
tratto lineare della curva
t
- desumibile dalla prova di carico su piastra
sottoposta alla pressione p
tamm
= , gi descritto tramite la figura G1.
Il coefficiente k si chiama di sottofondo e fornisce la reazione del terreno
secondo il modello di Winkler inspirato pi alle fondazioni galleggianti
sull'acqua.
In tal caso infatti la fondazione assimilabile ad una nave e diviene
l'immersione di carena per cui k = w=0,001 kg/cm peso specifico dell'acqua
che reagisce con una pressione di contatto p=w sotto lo scafo.
Tale modello conduce al tradizionale calcolo della trave di fondazione, con
ripartizione lineare della pressioni di contatto in modo da rispettare lequilibrio
con le reazioni dei pilastri, ma su suolo elastico idealizzato come appena
descritto, ben diverso da quello di Boussinesq in cui il taglio fra le varie "molle"
invece si trasmette , fenomeno invece assente nellacqua.



La ridistribuzione delle sollecitazioni flettenti con tale modello di Winkler,
rispetto a quella valutata con le ipotesi solo statiche senza deflessioni,
comporta una contenuta riduzione, e richiede la valutazione di k(kg/cm) di
non sempre facile sperimentazione su piastra (ad es in fig. G1per p=2 kg/cm
e =2 cm risulta k =1 kg/cm).
In proposito si ricorda che il valore 2Kg/cm
2
=0,2 MN/m
2
= 200kPa corrisponde
alla usuale pressione sotto la suola della pianta anteriore di un piede di uomo
( ) cm / kg 2 cm 35 / kg 70
2 2
t
= = , si ricordi anche la storica prima impronta di
Armstrong per saggiare la portanza della polvere lunare peraltro con
accelerazione di gravit e quindi pressione molto inferiore di quella terrestre.
La figura G1 mostra inoltre il ruolo dei cedimenti sul fattore di sicurezza, come
gi descritto per la valutazione della pressione di contatto ammissibile per il
dimensionamento dei plinti, e descritto per la figura G5.
E' importante evidenziare che tale modello di Winkler comunque ben
lontano da quello in cui dovuto all'intero corpo di fondazione l (anzich
locale b) ovvero E
'
riguarda l'intera stratigrafia e non solo quella subito sotto la
trave di fondazione. Solo se la stratigrafia costituita da un solo strato
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


246
cedevole superficiale di spessore dell'ordine di b, seguita da uno strato
indefinito rigido (bed rock), il modello di Winkler simile a quello ben pi
attendibile di Boussinesq.
Se si ritorna ad esaminare la verifica al galleggiamento, si evidenzia che lEC7
inizia proprio con essa ad introdurre i fattori parziali di sicurezza ,come indicato
per il caso A in tabella a margine.




Si noti come le azioni temporanee variabili sfavorevoli , quali spinte idrauliche
per esondazioni, siano maggiorate fortemente, per cercare di evitare il crollo,
e comunque prevedendo il livello della falda acquifera pi sfavorevole,
specie in condizioni di pendio, evitando intercettazioni idrauliche.
Nel paragrafo III. 6.1 la verifica al galleggiamento svolta con i criteri
deterministi, come ammesso anche dallEurocodice, essendo i fattori parziali
della tabella indicati peraltro per problemi geotecnica convenzionali.
Il caso B dei fattori parziali di sicurezza riguarda problemi in cui c la
collaborazione resistiva delle strutture , mentre il caso C riguarda problemi
geotecnici in cui la resistenza affidata tutta al terreno.
Si noti poi ,sempre in merito ai fattori parziali di sicurezza, che nellambito del
cedimento differenziale, pari a 2 cm ogni 10m, ammesso per poter adottare
le fondazioni superficiali, il prevalere delle deflessioni sulle eventuali rotazioni
rigide implica cedimenti vincolari che interferiscono sensibilmente con le
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


247
sollecitazioni(v.fig.G9). Tali azioni cinematiche rientrano fra quelle equivalenti
alle statiche previste nel calcolo agli stati limite. In tale ottica il termine

i
ik q
Q ,
previsto per le azioni di calcolo, include anche leffetto degli appoggi non
livellati ,ammessi entro 2cm, e suggerisce lunificazione dei fattori parziali di
sicurezza (v. III 4.1 ).
Ci inoltre non deve condurre alladozione sistematica dei pali, in quanto le
sollecitazioni si attenuano nel tempo per effetto dei fenomeni viscosi, o ancor
pi per rotazioni rigide rispettose sempre del principio della minima energia di
distorsione immagazzinata, comunque limitata con i predetti cedimenti
differenziali ammissibili.









P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


248

Fig. G10 Principali cause dei cedimenti differenziali


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


249





Il condizionamento della rigidezza della trave di fondazione, coadiuvata da
quelle in elevazione (fig.9), tramite la freccia , come svolto in III .1.3 o III.2.3,
contempera le considerazioni precedenti riguardanti lo stato limite di
esercizio, purch in termini semiprobabilistici anzich deterministici.
IL dimensionamento basato infine sullo stato limite ultimo , specie in zona
sismica, si basa sul riportare allincastro dei pilastri le sollecitazioni ultime a cui
comunque la trave deve resistere per offrire la massima priorit di resistenza
ne. la gerarchia di rottura della struttura .In tale ottica altrettanto importante
che la resistenza a taglio Vrd sia gerarchicamente sempre superiore a quella
flessionale Mrd in modo da consentire il collasso duttile, anzich
fragile(v.III.5.3).
La nuova normativa sismica del 2003 prescrive in tal senso ladozione di
fondazioni in c.a. anche per le costruzioni nuove in muratura.
La figura G 10 mette in evidenza le principali cause dei cedimenti differenziali
imputabili sia alla non regolarit della struttura , non compensata nel
centraggio dei carichi , specie di rilevati stradali, sia alleterogeneit del
terreno, soprattutto alluvionale lentiforme.
La figura G11 riprende i criteri statici della regolarit delineati ,per la
prevenzione sismica nella I
a
Parte in fig.10), estendendoli alla rigidezza in
fondazione. Le scelte architettoniche della luminosit delle finestre, vanno
armonizzate con le esigenze statiche , viste non necessariamente solo come
un impedimento, ma come possibilit architettonica dinserire ad esempio
pareti di taglio o di fondazione, per governare la preziosa regolarit della
struttura e la gerarcha del collasso delle membrature.
Si evidenzia nuovamente quanto questi criteri statico- architettonici, debbano
sempre precedere ogni modello di calcolo , amalgamandolo con quello
moderno non lineare incentrato sulla gerarchia di collasso , in quanto si
dimenticherebbero le radici culturali comuni.
Le figure 12 a, b sono riprese dal testo di C. Arnold, R. Reitherman Building
Configuration &Seismic DesignJ.Wiley Ed. e descrivono pi estesamente le
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


250
problematiche architettoniche-strutturali delle configurazioni di edifici
rispettivamente regolari ed influenzati dalla gerarchia di collasso.
La figura 13 mostra il ruolo delle rigidezze ai vari contributi degli spostamenti
dei vari piani di un edificio e ed il ruolo del disassamento del centro delle

masse rispetto a quello delle rigidezze , specie da piano a piano nel
provocare effetti torsionali. Per tali aspetti i moderni criteri di valutazione dei
dissesti in zona sismica , si basano sul superamento dei canoni di regolarit e di
eccentricit nella struttura, oltre la soglia del 25%.
La figura G 14 accenna infine appena agli aspetti dinamici delle fondazioni ,i
cui possibili gradi di libert per blocchi rigidi sono tipicamente i 6 gradi
euleriani descritti in figura 2.
La fig.G14 confronta dapprima le distorsioni tipiche ammesse in geotecnica
con quelle ammesse in sismica, in accordo con lo spettro di risposta degli
spostamenti dinamici delle strutture mostrato in fig.11 ( paragrafo I.4).
La figura G14 evidenzia in basso le corrispondenti rigidezze su suolo ipotizzato
elastico con cui sintraprendono i criteri di isolamento della base fondale dal
sisma , in analogia agli smorzatori che si usano per isolare le macchine
vibranti.
Un breve accenno effettuato infine in figura G15 a sul tema del
consolidamento delle fondazioni , che specie per le murature, affidato
spesso ai micropali ,con delicate soluzioni vincolari e dinterazione , specie in
zona sismica.
Si mostra un tipo di soluzione incentrato sul placcaggio-giuntato realizzato
dallo scrivente per consolidare contrafforti , voltine, tratti di strutture sotto i
solai e soprattutto fondazioni in muratura e travi e pilastri in c.a.,conprotesi
mirate.
La figura G15b delinea i vantaggi e gli svantaggi di tale tecnologia, che offre
una resistenza triassiale governata dal serraggio e che consente di non usare
le reti elettrosaldate intonacate a cemento ,di scarsa efficacia, specie in zona
sismica o per lesioni indotta da cedimenti differenziali.
Lintervento consente di realizzare un alleggerimento dellintero complesso
fondazione elevazione con compenso dei carichi, che pu idoneamente
tarasi per arrestare i cedimenti differenziali in atto, che peraltro di solito sono
limitati in edifici antichi, si possono poi eliminare pericolose eccentricit.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


251
Si consente inoltre un recupero di vani fruibili ed un attenta ispezione
archeologica, che potrebbe valorizzare ulteriormente limmobile.





P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


252

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


253
Fig. G11 Principali criteri di regolarit e di gerarchi di collasso del complesso struttura
in elevazione struttura in fondazione terreno

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


254

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


255
Fig.G 12 a Problematiche architettoniche riguardanti la configurazione strutturale regolare di edifici
in zona sismica.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


256
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


257
Fig. G12b Problematiche architettoniche riguardanti la configurazione di edifici nei riguardi dellai
gerarchia di collasso del complesso struttura in elevazione in fondazione terreno in zona sismica
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


258
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


259
Fig. G13 Ruolo delle rigidezze negli spostamenti e nelle rotazioni, specie in presenza di
disassamenti dal centro delle masse in particolare del vano in c.a. ascensori.



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


260

Fig.G14 Elementi sul comportamento dinamico delle fondazioni



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


261

Fig. G15a Esempi di consolidamento tramite placcaggio.giuntato sia di
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


262
Strutture in muratura ,sia di strutture in c.a.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


263
III. 5.2 PREDIMENSIONAMENTO DELLA RIGIDEZZA

Si svolge di seguito un confronto fra i principali criteri di predimensionamento
della trave di fondazione delledificio in esame, assumendo:
Rck =25 N/mm
2
; fyk = 440 N/mm
2

e considerando lambiente del terreno aggressivo, per eventuali perdite nel
tempo delle fognature, o per infiltrazioni di soluzioni saline antigelo.
Si ricorda per inciso anche limportanza di controtubare le condotte del gas in
zona sismica specie a livello dei montanti a piano stradale , isolandole
completamente dalle linee elettriche , criteri troppo disattesi in Italia, anche
se previsto il distacco automatico nelle centrali, non sempre per ricadenti
nella zona sottoposta allo scuotimento .
La larghezza b della suola della fondazione si ricava come per i plinti, dalla
sola pressione di contatto ammissibile, come visto con il terreno di figura G1,
sempre in funzione dei cedimenti ammissibili, per cui :
kPa 200 m / t 20 cm / kg 0 , 2
2 2
tamm
= = =
minore di quella prima assunta per i plinti .
Per l edificio in esame si scelto di adottare la suola solo per le travi
longitudinali a 3+3 campate rispetto alle scale, mentre le fondazioni trasversali
a 2 campate sono previste senza suola ,data la buona portanza assunta dal
terreno, e funzionanti come collegamento antisismico fra la base dei pilastri.
Il solaio del cantinato si prevede che scarichi sulle travi trasversale sul terreno
tramite idoneo magrone, per cui non s incrementano le sollecitazioni delle
travi longitudinali.
In base allanalisi delle sollecitazioni III.3.2 i pilastri scaricano sulla trave di
spina, per azioni rare sismiche,in particolare sussultorie pari 0,35g, combinate
con il 50%dei carichi accidentali (o minore in base alla combinazione di
fig.6b) e fattore dimportanza
I
=1, degli sforzi normali pari a :
SLU NdA2 NdD2 =630+ 0,35 x630 =850kN ; NdB2 =NdC2 =1,35 x 1063 = 1435kN
La risultante dei carichi con il sisma viene:
SLU RdE =2x850+2x1435 =4570kN
In assenza di sisma: Rd =1,4 (2x630+ 2x1063)=4740kN
dE
R


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


264





Fig. G 16 Pianta della fondazione delledificio in esempio

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


265
Se si suppone di far collaborare la trave longitudinale di spina anche con le
mensole delle suole alle travi di fondazione trasversali , porta muro della


facciata e sotto le scale .Data leccezionalit dell evento sismico, con tale
ripartizione della pressione di contatto ci si riconduce in pratica al
dimensionamento statico della suola pi caricata.
La larghezza b, per l = 0,8 + 2x4,2+4,4+0,8= 14,4m viene pertanto :
b= 4570/200x 14,4=1,6m ( 1240/200x3,8)
Si noti che in presenza di sisma si pu anche ammettere una kPa 200
tamm
>
sotto la suola pi caricata, ma data limportanza gerarchica della resistenza
d incastro dei pilastri allo spiccato della fondazione, si preferisce rimanere
con il terreno in campo elastico,secondo i criteri delineati in fig.10 in I.4, e
quindi si lascia b=160cm su magrone da 10cm, Tale valore di b corrisponde
anche alla verifica della pressione ammissibile per la campata sotto il pilastro
pi caricato in assenza di sisma, ma con tutti gli accidentali.
La presenza degli sbalzi di estremit s=0,8m , dovuti alle predette mensole
delle travi trasversali, consente di bilanciare i momenti di continuit, per cui
il momento allincastro dello sbalzo risulta:
m kN 100 m t 10 2 / 8 , 0 6 , 1 20 2 / bs M
2 2
t 2 dA
= = = =
La presenza delle mensole consente poi di centrare la risultante dei carichi nel
baricentro della fondazione qualora i pilastri fossero dissimetrici, anzich
simmetrici come nel presente caso,. ovvero di annullare leccentricit della
risultante R ) 0 M ( = , come messo in evidenza per la fondazione del muro di
sostegno al paragrafo successivo.
Si richiama che tale calcolo si basa solo sullequazioni di equilibrio della
Statica, ovvero ipotizza la fondazione come un corpo rigido, non esaminando
pertanto tutta la problematica dei cedimenti prima descritta.
Il centraggio della risultante previene peraltro le rotazioni rigide , ovvero gli
extrapiombi dell edificio nel tempo, purch il terreno non sia troppo
eterogeneo e lentiforme (v, fig, G.3);si ottengono benefici anche dal punto di
vista dinamico in quanto le oscillazioni tendono ad alternarsi simmetricamente
(v. fig.G11)rispettando i fondamentali criteri di regolarit strutturale.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


266
Laltezza della trave condizionata dalla limitazione della freccia, come gi
svolto in elevazione,considerando che una curvatura tipoimbarcamento
della fondazione , fa ruotare le estremit delle campate(v.III.1.3), risulta:

) mm ( b
) Nmm ( M
0 , 1
bE
M
125 d
c
c




essendo ) 1 /( R 5700 E
t ck c
+ =

N/mm
2
con 2 1
t
= al crescere dei
fenomeni viscosi del conglomerato a lungo termine,analogamente alla
consolidazione del terreno completamente drenato.
La sollecitazione flettente nella mezzeria della 1
a
campata,considerando la
trave rigida,ed approssimando la pressione di contatto a uniforme, viene:
0 x 320 8 , 0 6 , 1 200 850 T
T o xT
= =
=
da cui xT =1,8m
tm 45 m kN 449 2 / 8 , 1 320 ) 8 , 1 4 , 0 ( 8 , 0 6 , 1 200 8 , 1 x 850 M
2
2 B A d
= = + =
per cui assumendo bw=40cm per lanima (webcon i piedi per terra e la testa
in cielo , poco pi di internet !) della T rovescia,come per le rotaie che
sostengono i treni, risulta d= 112cm, ovvero h =120cm, avendo scelto un
copriferro maggiore di 5cm dato lambiente supposto aggressivo nel terreno.
La severit del modello rigido pu essere adottata solo per calcolare MAB ,
ovvero nel campo delle sollecitazioni di De Saint Venant (xT =b), se si
estendesse infatti a tutte le campate, si arriverebbe agli assurdi che il
diagramma dei momenti crescerebbe linearmente da una campata allaltra
per la presenza del contributo reattivo del terreno sotto la sola mensola , a
causa del crescere lineare del suo braccio. Inoltre i momenti sotto i pilastri
sarebbero nulli senza la mensola(come tante travi rovesce affiancate e
semplicemente appoggiate) o crescerebbero con la predetta pendenza
lineare sempre maggiore allestendersi della lunghezza s della mensola.
Le sollecitazioni vanno invece calcolate tenendo conto delliperstaticit, che
gi considerando la continuit della trave, trascurando il calcolo a telaio, con
buona approssimazione, vengono (v. fig. 10):
> = = kNm 565 10 / 2 , 4 320 M
2
2 dB
MdAB2
La ridistribuzione degli sforzi nei pilastri ,trascurando la
t
continuit con
lelevazione, risulta pertanto:
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


267
VA= (565 100)/4,2 =111kN per cui NA = 850-111 =740kN
Lesempio evidenzia bene i vantaggi della Statica nel centrare la risultante
sullasse principale dinerzia delledificio per prevenire le rotazioni, e
parallelamente gli svantaggi dellassurdit del calcolo delle sollecitazioni che
comporta il modello rigido,ovvero se non si tiene conto della linea elastica
della trave ,secondo i vantaggi della Scienza delle Costruzioni, come
delineato nella I
a
Parte Per questo ultimo aspetto si noti anche che

lapprossimazione appena fatta per valutare il momento iperstatico non
equilibrata con lo sforzo reattivo dei pilastri , in quanto si tenuto conto di una
pressione di contatto b
t
uniforme.
Se si considera tale pressione invece variabile linearmente da pilastro a
pilastro, si rende il calcolo iperstatico corretto anche sotto il profila
dellequilibrio con lo sforzo nei pilastri.Tale aspetto tradizionalmente
automatizzato nei programmi di calcolo usuali con il modello di Winkler
descritto al precedente paragrafo.Si noti per che ci, se corretto dal
punto di vista strutturale, lo meno dal punto di vista geotecnico ,
Il coefficiente di sottofondo k di Winkler non si correla infatti bene con il
modulo elastico E caratterizzante meglio proprio gli effetti dei cedimenti
differenziali ,come delineato nel paragrafo successivo.
Se poi si passa allinterazione dinamica terreno struttura l uso di k ancor pi
problematico, tanto che lEurocodice 7 si limita a trattare solo i casi non
sismici, rinviando il problema allEurocodice 8 .
LEC8 risolve la questione imponendo che il dimensionamento consenta di
evitare la rottura fragile per taglio ultimo delle travi di fondazione ,ricavandolo
dai momenti resistenti ultimi in base alle armature di progetto poste
allestremit di ciascuna campata, come di seguito riportato.
In tal modo si aggira lostacolo della non conoscenza della distribuzione delle
pressioni di contatto , essendo ritornati in prossimit del collasso verticale, alla
situazione isostatica, svincolandosi dalla congruenza con i cedimenti.
Ci dovrebbe tranquillizzare gli strutturisti ,che basandosi sui modelli elastici od
alle tensioni ammissibili verticali, finiscono per adottare a volte pali o micropali
inutili , dimenticando oltretutto che il terreno resiste poco proprio a taglio
orizzontale, specie in quanto sede delle scosse, per cui a nulla serve armare
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


268
fortemente i pali. In presenza di forti azioni inerziali orizzontali, conviene
cambiare la tipologia strutturale resistente assumendola ad esempio a pozzo
.
Sul fronte plastico (fig.5)la Statica e la Scienza delle Costruzioni si ridanno
pertanto la mano ad aiutare i progettisti , a volte ancora chiusi invece nei
rispettivi modelli rigidi ed elastici, la cui preziosa utilit sana solo se presa per
la quota vantaggiosa , per le combinazioni delle azioni usuali, come si
cercato di evidenziare in tutto il testo, segnalando gli arricchimenti reciproci.



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


269
III.5.3 STATI LIMITE DI ESERCIZIO (SLE)
DEF
(SLE)
FESS

In presenza di un cedimento cm 2 = e di una deflessione
cm 4 , 0 % 20 = = , in base a quanto prima analizzato in III. 5.1, se si
approssima il terreno ad un mezzo omogeneo ed isotropo elastico(lo stato di
deformazione non varia con la direzione Ev =Eh), avente un modulo di Young
medio (v.fig. G1) pari a:

2 2 t
t
cm / kg 400 cm / kN 4 5 , 2
0 , 2
160 2 , 0
I
b
E = =

= =


La rigidezza relativa, trascurando il contributo a telaio dellelevazione, risulta:
rigida 5 , 0 30 , 0
4 , 12 4
15 , 1 1500
E
d E
k
3
3
3
t
3
c
r
<


= =
l

Lincremento della sollecitazione flettente viene allora:
kNm 243 04 , 0 8 , 3 40000
3
4 , 0 30 , 0
E
3
b K
M
t
r
2 dB
=

= = l
kNm 800 240 565 M
2 B
= + = per cui , aumentando gli incastri,
mm 1088
400
800000000
77 , 0
b
M
E
95
d
w
c
C
= = =

; h =120cm
In base alla tensione fcd

=0,4x 0,83 x0,85x 25/1,0 = 7,0N/mm


2,
risulta:
cm 115 mm 1088 1088 0 , 1
b
M
f
C
d
w
2 B
cd
c
< = = =


e per lacciaio fsd =220N/mm
2
=22kN/cm
2
,larmatura risulta:


5 . 7 C %; 75 , 0 100
115 40
35
%; 011 100
115 160
20
20 12 cm 35
22 115 9 , 0
80000
A ; 20 6 cm 20
22 115 9 . 0
45000
A
C inc mezz
2
c sin
2
mezz s
= =

= =

=
= =

= = =

=




Se si esamina poi la fessurazione , risulta:

cm 115 cm 1144 661 73 , 1
b
M
f
6
d
ckt
fess
= = = =


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


270


kNm 700 kNm 705 6 / 2000 15 , 1 6 , 1 f
6
bd
M
2
ctk
2
fess
= = =
e larmatura minima nella suola tesa ,risulta:
20 10 cm 20
22
2 , 0
2
110 40
A
2
min s
< =

=

Particolare attenzione va posta allo stato limite per contenere le vibrazioni
specie sismiche, secondo i criteri dinamici ,delineati in I. 4 ed in III 1. 7 svolto
per evitare la risonanza nei solai.
Solo dopo tali verifiche si possono svolgere quelle riguardanti la gerarchia del
collasso, in particolare per taglio fragile ,come effettuato al paragrafo
successivo, rispetto allo stato limite ultimo.
Larmatura specie a taglio riportata nellesempio di figura G17 stata
calcolata con il metodo delle tensioni ammissibili , che conduce a risultati in
pratica simili a quelli agli stati limite per larmature longitudinali e ad una
staffatura pi severa a taglio, a favore della sicurezza.
Ci induce i Progettisti a non passare ai nuovi metodi, i quali invece vonno
visti sia come migliore aderenza alla reale parzializzazione del c.a. anche in
esercizio, realt che va poi meglio interpretata in termini di duttilit ed in
modo da evitare la rottura fragile ,specie allo stato limite di danno sismico.
Nella figura G18 si fa solo un accenno alle fondazioni su pali e quindi
Alle fondazioni profonde, rinviando direttamente alla bibliografia consigliata
per i relativi dimensionamenti, che in particolare si possono basare su apposite
prove di carico, utilizzando i fattori parziali di sicurezza consigliati dallEC7.









P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


271


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


272
III.5.4 STATO LIMITE ULTIMO (SLU)
Larmatura risulta:

2
c sin
2
smezz
cm 5 , 21
44 115 9 , 0
70000 4 , 1
A ; cm 8 , 13
44 115 9 , 0
45000 4 , 1
A =

= =

=
per cui si arma per lo stato limite di esercizio.
Il dimensionamento dell armatura a taglio, (v.III.2.5), ripartendo lo sforzo
normale fra le travi longitudinali e trasversali, come fatto per il
plinto,trascurando la ripartizione per lequilibrio alla Winkler, risulta:
kN 617 258 359
8 , 3
) 100 800 ( 4 , 1
4
1435
V
sd
= + =

+ =
Se le travi trasversali non poggiano sul terreno, il taglio viene:
kN 1016 258 718
8 , 3
700 4 , 1
2
1435
V
sd
= + =

+ =
Il taglio resistente, risulta (v. III.3.5):
kN 414 1 , 0 115 9 , 0 40 / f d 9 , 0 b V
c ctk
'
rd
= = =

sd ck cd rd
V kN 15180 0 , 11 115 40 3 , 0 bdR 16 , 0 bdf 3 , 0 V >> = = = =
kN 276 1 , 0 115 40 6 , 0 bdf 6 , 0 V
tcd
*
rd
= = =
se si affida tutta la resistenza allo scorrimento alle staffe, risulta:
kN 341 276 617 V V V
*
rd sd
a
rd
= = = ; kN 740 276 1016 V
max rd
= =

cm 15 / 10 2 cm 2 , 1
44 115 9 , 0
215 341
zf
V
A
2
yd
s
a
rd
staffe

= =


= =

14 2 cm 2 , 3
44 115 9 , 0
20 740
A
2
max , st
= =


=
Le sollecitazioni sismiche si riflettono fortemente sulla staffatura.
In tali condizioni importante evitare la rottura fragile per taglio, secondo
quanto prima evidenziato, lEC8 raccomanda di adottare un ulteriore fattore
parziale di sicurezza 2 , 1 V / V
sd rd d R
= = che proprio per i carichi
uniformemente ripartiti, come quelli in fondazione , pu facilmente e
sistematicamente essere adottato per calcolare larmatura (simile SLE):

2 2
s sd
2 rd 1 rd
rd
cm 35 cm 31
44 115 9 , 0 2
740 380
A ; kN 740 V 2 , 1
M M
V < =


= =
+
=
l

.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


273


Fig. G17 Carpenteria ed armatura tipo della trave di fondazione di spina
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


274

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


275
Fig.G18 Carpenteria ed armatura di una trave di fondazione di un edificio di due piani degli
anni 60, ed esempio di carpenteria su pali.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


276

III.6 MURI DI SOSTEGNO

III.6.1 VERIFICHE GEOTECNICHE DELLA SICUREZZA
La spinta Sa attiva del terreno su un muro di sostegno viene valutata
secondo le classiche teorie di Coulomb e Rankine e dipende dalle
caratteristiche di resistenza c, del terreno (vedi figura 4 paragrafo I 3).
La spinta dipende anche dal tipo di vincoli e di cinematismi consentiti come
evidenziato in figura G19.
Se il muro ruota semplicemente rispetto alla base dellordine di h/200, in
assenza dacqua risulta
S= Ka h
2
; =1,8 2,0 kN/m
3
Essendo Ka il coefficiente di spinta attivo diagrammato in figura G20 in
funzione delle condizioni al contorno e specialmente dellinclinazione del
terrapieno che gravita sul muro e dellattrito mobilitato tra terrapieno e
muro.
Se il muro impedito di ruotare come nelle figure G19 c,eg, in quanto ad
esempio contrastato in sommit per non indurre cedimenti ad opere
limitrofe il coefficiente di spinta, per profilo del terrapieno orizzontale, cresce
da Ka al valore di quiete litostatico Ko, i quali rispettivamente valgono:

sen 1
sen 1
K
a
+

= ;
'
vo
p
'
0
) sen 1 ( K

=
per valore della coesione c=0 e per grado di addensamento vo
'
p
'
/ del
terrapieno se compattato.
La spinta sul muro inoltre fortemente influenzata dalla presenza di acqua,
secondo la classica distribuzione lineare di Pascal, ovvero della presenza o
meno di drenaggi funzionanti a tergo del muro.
La figura G21 evidenzia con le regole della statica grafica laumento della
spinta attiva in presenza dacqua e dal variare del moto di filtrazione, la spinta
incrementa il poligono delle forze chiuso nel caso di falda acquifera che
raggiunge la sommit del muro tracimandole risulta:
S= Ka(
w
) h
2
+
w
h
2
(
3
w
m / kN 10 = )
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


277
In particolare deve essere prevenuto il sifonamento idraulico.








P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


278
Fig. G19 Variazione della distribuzione delle pressioni spingenti su un muro
in funzione degli spostamenti consentiti al muro stesso.






P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


279


Fig. G 20 Valori del coefficiente di spinta attiva Ka in funzione delle inclinazioni
del paramento e del terrapieno





P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


280

Fig. G 21 Analisi grafica del poligono delle forze chiuso e del poligono
funicolare chiuso allevolversi delle spinte idrauliche Sw.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


281


Particolare attenzione va fatta anche per le opere di sostegno nei riguardi
delle condizioni non drenate e drenate del terreno spingente come gi
descritto per le fondazioni. Le condizioni non drenate risultano, trattandosi
di decompressione, pi vantaggiose di quelle drenate, inversamente a
quanto accade per le fondazioni. La coesione non drenata cu di un terreno
per esempio argilloso pu rendere la scarpata provvisionale del terrapieno
appena scavato in condizioni stabili, ma basta il semplice drenaggio per
evaporazione allaria o sfioritura da rendere drammaticamente la scarpata
passibile di crollo,e di gravi rischi per gli operai, quasi a ricordare che 0
u
= .
Il fatto che non si veda particolare fuoriuscita dacqua anche in presenza di
falda acquifera al piano campagna, o che non necessitano pompe non
garantisce assolutamente la stabilit della scarpata solo inizialmente stabile
ma con le spinte specie dellacqua pronte a innescare il crollo. Solo con
piezometri di tipo Casagrande e non con i tubi sfinestrati, passibili di
evaporazione, si pu misurare lesatta posizione della falda acquifera, ed
prevenire i predetti pericoli.
emblematico poi il caso di uno scavo sostenuto da pareti in c.a. incastrate
alla soletta di platea di base di unopera poco pesante che fuoriuscita dal
piano stradale alla chiusura impermeabilizzata dello scatolare, in quanto non
era stata bilanciata la sottospinta archimedea, ovvero la sottopressione
c w
h , essendo
c
h la profondit di immersione della carena in acqua,
comportandosi la fondazione come una nave (vedi anche fig. 2).
Nel caso della nave peraltro la stazza risultante deve essere / V G
c w

essendo Vc il volume di carena immersa al galleggiamento; la fondazione
invece deve affondare nel terreno per essere stabile, per cui
c w
V G , con
3 , 1 2 , 1 = in particolare tenendo conto anche di eventuali azioni sussultorie
G ) 4 , 0 1 , 0 ( G = ; in fase di costruzione si pu abbassare la piezometrica,
purch non sinterferisca dannosamente con le opere limitrofe (v. fig. G26).
Il dimensionamento dei muri di sostegno si basa sulle verifiche allo stato limite
ultimo che sono state utilizzate in geotecnica sin dalla nascita e solo di
recente sono state estese allo stato limite di esercizio, al contrario di quello
che si verificato per le strutture con le attuali normative.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


282

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


283
Fig. G 22 Gerarchia dei meccanismi di collasso sia del terreno , sia della
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


284
struttura, specialmente in zona sismica.


La figura G22 evidenzia i vari tipi di verifiche agli stati limita sia del terreno ,sia della
struttura di sostegno , a seconda del tipo di meccanismo di collasso che sinstaura
per arrivare al crollo.Il criterio della gerarchia di collasso ,pi volte richiamato in I.3
,per rendere meno vulnerabili possibile le strutture in zona sismica, appare ancor
pi evidente per i muri di sostegno.
Il centro C di rotazione del complesso muro terreno , caratterizza il cinematismo in
atto da prevenire, che risulta molto diverso per crollo per scorrimento ) 0 X ( = ,per
perdita di portanza ) 0 Y ( = , per ribaltamento ) 0 M ( = , o per rottura globale del
pendio.
Gli antichi fattori di sicurezza deterministici (v.I.4) , ciascuno come riportato in
figura G22 per la rispettiva equazione di equilibrio scalare, perdurano, pur rivisitati
dai criteri di sicurezza semiprobabilistici ,delineati nel paragrafo III. 4.
Il coefficiente di spinta Ka sincrementa in presenza di azioni inerziali sismiche sia del
terrapieno Sa Gt/g sia del muro Sa Gm/g come mostra l inclinazione dei vettori
gravitativi nell analisi grafica pseudostatica riportata allinizio di questa III Parte a
simbolo didattico.
La figura G22 mostra in basso unanalisi parametrica dell incidenza della gerarchia
di collasso a scorrimento rispetto al ribaltamento (v. III.6.2)in presenza o meno di
forze dinerzia sismiche, in analogia a quanto descritto per il collasso a taglio ed a
flessione per le strutture in c.a.(capacity design)
Si evidenzia , come fatto per le fondazioni rigide, lemblematica situazione per cui
pi si vuole stabilizzare il muro a gravit , accrescendone le dimensioni, pi si
aumentano le forze dinerzia, se inoltre si impedisce al muro di spostarsi , si esaltano
ulteriormente le spinte ,come prima detto per Ko .
Se non sinterferisce con opere a monte del muro , opportuno consentire
spostamenti contenuti (h/200) dei muri o ricorrere ad opere di sostegno molto
flessibili, come le fascinate modernizzate nei crib wall.
La complessa Geologia italiana pu comportare muri che interagiscono parte con
ammassi rocciosi pi o meno fessurati e parte con terreni in falda acquifera, per cui
fondamentale zonizzare con giunti la struttura,e non ostacolare assolutamente il
deflusso delle acque ,inserendo idonee caditoie.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


285
Le spinte, sia sismiche sia geologiche, possono poi essere non solo normali al muro
(statica piana), ma vanno verificate tridimensionalmente.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


286

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


287
III. 6.2 STATO LIMITE DI ESERCIZIO

Il dimensionamento di un muro si basa tradizionalmente sui margini di
sicurezza rispetto a ciascun tipo di meccanismo di rottura ,come prima
delineato, e come svolto in figura G22.
Si noti in particolare che la verifica a ribaltamento fatta scegliendo il polo A
al piede del muro , tale polo e stato denominato:
-AU per il dimensionamento corrispondente al fattore di sicurezza a
ribaltamento 1
r
= ,ovvero a collasso, (muro tratteggiato in fig.G23).
-Ar per 5 , 1
r
= , minimo di norma, corrispondente a circa un eccentricit
della reazione risultante Rt del terreno ,al limite del nocciolo dinerzia della
base fondale del muro (e=br/6).
-A per risultante Rt centrata nel baricentro della fondazione larga b, per
incremento della lunghezza della mensola anteriore.
Si richiama in merito che la verifica al ribaltamento non dipende dal polo A,
essendo il momento risultante normale alla risultante (M x R =MRcos90= 0)
invariante con il polo,
Lo stato di esercizio prevede che
rib r stab
M M , per cui la distanza Au A,
materializza proprio la sicurezza al ribaltamento, se si sceglie come polo il
baricentro G della fondazione ,si evidenzia il corrispondente ruolo
delleccentricit e>o< b/6.
La presenza della mensola anteriore , considerando il muro come un corpo
rigido, presenta gli stessi vantaggi statici visti per la mensola allestremit della
trave di fondazione. Si pu infatti centrare la reazione del terreno nel
baricentro della fondazione , eliminando i cedimenti per rotazioni rigide ,in
modo da mantenere i cedimenti differenziali in campo ammissibile, e
conseguentemente basare la dimensione b solo sulla portanza
tamm
,secondo
la problematica gi descritta per i plinti ( v.fattori di portanza Nc,Nq,

N ).
Gli svantaggi sono stati gi evidenziati al paragrafo precedente , in merito alla
crescita enorme delle dimensioni se il modello rigido si vuole estenderlo all
intera opera di sostegno, come visto nella I
a
Parte.


P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


288


Nella figura G23 sono riportate le varie verifiche , per quanto riguarda la
valutazione della portanza ultima si noti che sistematicamente ridotta dal
coefficiente dinclinazione ) tg 1 (
t
= essendo linclinazione della
risultante ,ovvero langolo di attrito mobilitato con cui la reazione del terreno si
oppone allo scorrimento.
La verifica dei cedimenti viene descritta per il caso di terreno elastico
omogeneo ed isotropo, ad esempio per E=400 kg/cm
2
=4 kN/cm
2
, cm 2
v
< ,
ammissibile per basare il dimensionamento sulla sola portanza,
Inoltre
500
h
b
h
v h
= corrisponde congruentemente allo spostamento che
consente linstaurarsi dello stato di spinta attivo (v. fig.G 19) , ovvero per
deformazioni del terreno del 2%o tipiche del campo linerare elastico descritto
in fig.3 nella I
a
Parte.
Si noti che per fondazioni del muro su roccia 0 = per cui il coefficiente di
spinta da Ka cresce a Ko , per se si compatta il terrapieno , crescendo ,si
riduce il coefficiente fino a valori intorno a K= 0,1 2 , 0 .
La larghezza della fondazione ,per coesione c=0, risulta;
m 0 , 3
2
h
K h b
a r
= =
in prima approssimazione , in base anche alla conoscenza dei parametri
geotecnica e dei relativi fattori parziali di sicurezza.
La classica verifica di Coulomb allo scorrimento basata proprio sulla
definizione dellangolo dattrito ovvero G / S tg = per il fattore di sicurezza
1
s
= , per cui rappresenta lapertura del cono di attrito , oltre la quale
linclinazione della risultante instaura la perdita di stabilit per scorrimento.
Per inciso emblematico in merito il comportamento delle automobili molto
pesanti e potenti su strada innevata, rispetto a quelle piccole e poco potenti.
La componente del peso dellauto pesante sul piano inclinato , come
evidenziato da Galilei, supera subito la resistenza per basso attrito dovuto alla
superficie sdrucciolevole, che invece meno impegnata da auto pi leggere
(v, figura G 26 riguardante la stabilit dei pendii).
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


289
Solo in pianura la macchina pi pesante pi vantaggiosa di quella
leggera,cos i ricchi rischiano di scivolare subito appena c la difficolt della
salita, illudendosi anche di essere pi potenti.


In presenza del sisma , nella figura G 22 , viene evidenziata la gerarchia di
collasso fra la rottura per scorrimento e quella per ribaltamento.
Pper < 30 e per accelerazioni di progetto caratterizzata dal coefficiente
sismico Cs = 0,1 ,della precedente normativa sismica, la figura segnala che il
dimensionamento del muro condizionata anzitutto dalla carenza di
resistenza allo scorrimento.
Con lEC8 il predetto risultato permane , ma anzich essere svolto per lo stato
limite di esercizio , trattato con i valori dellaccelerazione pi realistici visti
nella prima Parte in I.4, per lo stato limite di danno .Si possono allora
ammettere spostamenti del muro, specie orizzontali, maggiori di quelli sopra
descritti, se non ci sono opere a monte che condizionano tali spostamenti.
Si noti che dopo che il muro si spostato a causa del terremoto , si ripristina la
resistenza attritiva ,che specie con i terreni incoerenti anzich degradarsi
verso i valori residui pu addirittura crescere per addensamento del terreno
vibrocompattato dalle scosse. Per questa ragione frane in atto nei conoidi di
detrito pedemontano, si esauriscono dopo un evento sismico. Naturalmente
succede esattamente il contrario con terreni coesivi ed in presenza di falda
dacqua, con i disastri che tanto piagano lItaila e che potrebbero essere
prevenuti se almeno si realizzasse il continuo disciplinamento delle acque, con
chiare competenze e capitoli di spesa pubblica agricolo-forestale.
Le sollecitazioni massime nelle sezioni principali del muro a sbalzo in c.a. sono
calcolate in figura G24 in assenza di sisma ,per gli usuali fattori parziali di
sicurezza 1 ; 1
t g
= = desercizio.
Vanno in particolare valutati i sovraccarichi sul ciglio del muro , specie se di
collisione, se lopera di sostegno stradale, o gli scalzamenti al piede, specie
se lopera vicina ad un corso dacqua.
Vanno anche evitati rinterri con terreni argillosi specie sovraconsolidati ,che
nel tempo con le infiltrazioni piovane diventano fortemente spingenti per
rigonfiamento.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


290
Le armature conseguenti, secondo i metodi SLE gi visti per altre membrature,
sono riportate nelle figura G25, con il tipico estratto dei ferri.
Nella figura G26 infine in alto sono delineati gli spostamenti tipici nellintorno di
opere di sostegno di scavi, che sincrementano sensibilmente ,se si deprime la
falda acquifera.

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


291

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


292
Fig. G 23 Principali verifiche geotecniche per il dimensionamento di un muro.



Fig. G 24 Calcolo delle sollecitazioni massime nelle principali sezioni del muro
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


293






P. Ventura Geotecnica e Fondazioni


294
Fig.G 25 Carpenteria ed armatura tipo di un muro in c.a. a sbalzo.



P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



294
III.6.3 STATO LIMITE ULTIMO (SLU) ( C.A. eMURATURE)

Nei riguardi del terreno, il calcolo SLU gi intrinsecamente compreso in quello
SLE sopra svolto, come verifica geotecnica .
Nei riguardi della struttura in c.a. ci si limita ad evidenziare la verifica per
evitare la rottura per taglio fragile, in presenza di sisma, come effettuato per la
trave di fondazione.
Per inclinazione i del pendio di monte e paramento del muro verticale, il
collasso si verifica se fosse indefinito per:

g / a 1
g / a
tg tg tgi
gz
gx


essendo agx la componente ondulatoria e agz quella sussultoria.
La figura G26 delinea la verifica statica grafica di un pendio ,non
indefinito,evidenziando ancora limportante ruolo della superficie
piezometrica della falda acquifera.
Il coefficiente di spinta attivo, per spostamenti ciclici non impediti del muro,
inglobando nel terrapieno, in prima approssimazione ,anche linerzia del muro,
(v. figura in copertina della III parte)sale a :
g / a K K
gx a aE
+
con distribuzione presso ria delle spinte inerziali massima in sommit e nulla alla
base, al contrario del distribuzione statica, e con braccio della spinta che,
sempre in prima approssimazione ed in sintonia con lo scuotimento ,sinnalza
da h/3 a 2h/3.
Si ricorda che il coefficiente di spinta attivo Ka funzione dellangolo 45- 2 /
ovvero dellangolo medio fra quello di natural declivio per cui il pendio
ancora possibile e langolo di 45 per cui la componente gravitativa secondo
un piano inclinato bilancia quella normale al piano stesso.
Il rapporto altezza su base ,diagrammato in fig. G 22, dellordine di:

aE
a
gx
E
K
K
tg
) g / a tg (
b
h
b
h

= =


Il taglio sollecitante massimo viene:

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



295



m / kN 212 5 , 5 19 ) 35 , 0 2 , 0 ( 67 , 0 h K
3
2
V
2 2
aE sd
= + = =
Il taglio resistente, per 2 , 1
Rd
= , per evitare la rottura fragile deve risultare:
m / kN 270 1 , 0 100 45 6 , 0 V m / kN 254 212 2 , 1 V
'
rd rd
= = < = =
essendo 45cm lo spessore senza copriferro del muro alla base.
Larmatura a taglio viene pertanto quella costruttiva limite a fessurazione
25 x 20 / 12 o sin traver 1 cm 26 , 2 25 20
44
2 , 0
f
f
A
2
z s sx
yk
ctk
st
= = = =
disposti a quinconce, per cucire le armature allintradossso e allestrdossodeilla
parete, da diradare con il ridursi del taglio, rispetto allinterasse sopra valutato
2
m / 12 10 per la fascia basale della parete.
Per inciso rapporti simili di cucitura sono indicati anche per il consolidamento,
in zona sismica, delle murature per consentire di legare intonaci cementizi
rinforzati con reti elettrosaldate.
Si richiama in merito , che tale tecnologia funziona solo se le armature
confluiscono nei vincoli di appositi cordoli, se si vuole copiare il c.a.
Per realizzare questi ultimi si devono per fare demolizioni praticamente
selvagge, oltre alle intense perforazioni per le cuciture dei muri ,che
staticamente non si sentono affatto aiutati dalla nuova pelle aggiunta
,oltretutto rigida e non traspirante, in quanto le tensioni vi migrerebbero solo in
caso di sisma.
Se poi lintervento non iperstatico, ma cosmetico , si stravolge anche
ladattabilit plastica ed attritiva delle murature.
Liperstaticit infine desta sollecitazioni di pressoflessione e quindi delle non
gradite trazioni ,che potrebbero essere eluse dallisostaticit originaria, per cui
il rinforzo resisterebbe a trazioni destate da esso stesso!
Per tali aspetti glinterventi di placcaggio giuntato descritti nelle figure 15 a,b ,
progettati dallo scrivente per consolidare sia le murature che il c.a. specie nei
vincoli,, appaiono pi efficaci , soprattutto se si devono fare nuovi intonaci.
P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



296
Nel caso di murature da lasciare in vista , secondo i canoni del restauro, si pu
ricorrere ad una serie di capochiavi diffusi trversalmente, in vista e murati negli
interventi tradizionali di scuci e cuci.
Tali interventi riguardano edifici con piccoli periodi propri , ovvero di pochi
piani ricadenti allinizio dello spettro , poco amplificato rispetto

allaccelerazione a terra (v, fig. 11 in I.4 ) In particolare le protesi possono
essere localizzate, dosandone le rigidezze , in modo da centrare il centro delle
rigidezze globali con il baricentro, il quale pu anchesso essere modificato ad
esempio alleggerendo lopera di eventuali superfetazioni.
Interventi i di consolidamento delle murature incentrati sull isolamento con
smorzatori sismici ad esempio dellintera fondazione, possono essere placcati
ai bordi del nuovo giunto , per contemperare la delicata esecuzione.
Gli interventi di placcaggio servono anche per opere che hanno subito forti
rimaneggiamenti nel tempo , specie se la tessitura muraria di consistenza
incerta e degradata, o/e se le murature hanno subito sensibili cedimenti
differenziali del terreno (Fig. G 15).
Con i muri antichi in muratura , infine conveniente ,ove possibile, alleggerirli
con scavi archeologici, anzich ricoprirli in c.a., rifacendo i drenaggi ed il
disciplinamento delle acque.








P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



297






P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



298

P. Ventura Geotecnica e Fondazioni



299
ig. G 26 Interferenza fra opere, in particolare in falda acquifera, ed analisi
statica grafica della stabilit di un pendio con acquifero.

Potrebbero piacerti anche