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9.

2 COLLAUDO

L’attività che chiude il cerchio di un’opera è il collaudo, esso ha lo scopo di verificare e certificare
che l’opera sia stata eseguita a regola d’arte secondo le prescrizioni tecniche stabilite (verificare i
certificati delle prove dei materiali impiegati, i dati contabili e certificare le prove di carico statiche
ed impiantistiche effettuate), in conformità al progetto, al contratto, ed alle varianti approvate, e di
verificare che i dati risultanti dalla contabilità e dai documenti giustificativi corrispondano non solo
sotto il profilo estetico ma anche sotto il profilo della qualità.

Il collaudo va effettuato non oltre i 6 mesi, per opere non complesse, e non oltre 1 anno per le
opere complesse deve essere eseguito da un ingegnere o da un architetto, iscritto all’albo da almeno
cinque o dieci anni a seconda del tipo di collaudo e dell’importo dell’opera da collaudare, che non
sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione, esecuzione dell’opera. Il collaudatore
(preferibilmente appartenente alla stazione appaltante, se ciò non può avvenire per carenze tecniche
allora viene nominato un tecnico esterno) verifica sia l’operato dell’impresa sia quello del DL e
garantisce l’ente sull’adeguatezza dell’opera finale. L’opera deve rispettare la parte tecnica,
economica e normativa. Per parte normativa non si intendo solo quella inerente alla progettazione
ma anche quella relativa agli espropri e permessi. La nomina del collaudatore viene effettuata entro
30gg dalla data di ultimazione dei lavori. Completata la struttura il direttore dei lavori ne dà
comunicazione allo sportello unico e al collaudatore che ha 60 giorni di tempo per effettuare il
collaudo. Con il collaudo viene redatto un atto che ha lo scopo di rendere partecipe il committente
dell’esito della verifica: il certificato di collaudo. Con il certificato di collaudo il collaudatore non
solo sancisce la congruenza dell’opera in tutte le sue parti ma lascia anche parere positivo per
liquidare definitivamente l’impresa. Se l’opera ha qualche mancanza o lacuna l’impresa sarà
costretta a versare delle penali all’ente committente.
L’atto di collaudo è praticamente il giudizio finale sull’opera. Il collaudatore redige il certificato di
collaudo in tre copie che invia al competente ufficio tecnico regionale e al committente, dandone
comunicazione allo sportello unico.
Dopo l’accettazione del collaudo il committente rientra in possesso dell’opera e nello stesso tempo
l’impresa viene pagata anche se rimane responsabile per i 10 anni successivi per i vizi occulti.
Non possono essere affidati incarichi di collaudo:
a) ai magistrati ordinari, amministrativi e contabili, e agli avvocati e procuratori dello Stato;
b) a coloro che nel triennio antecedente hanno avuto rapporti di lavoro autonomo o subordinato
con l'appaltatore o con i subappaltatori dei lavori da collaudare;
c) a coloro che hanno comunque svolto o svolgono attività di controllo, progettazione,
approvazione, autorizzazione vigilanza o direzione dei lavori da collaudare;
d) a soggetti che facciano parte di organismi con funzioni di vigilanza o di controllo nei riguardi
dell’intervento da collaudare.
Nel caso dei lavori che richiedono l’apporto di più professionalità diverse in ragione della
particolare tipologia e categoria dell’intervento, il collaudo è affidato ad una commissione
composta da tre membri. La commissione non può essere composta congiuntamente da soggetti
appartenenti all’organico della stazione appaltante e da soggetti esterni. La stazione appaltante
designa altresì il membro della commissione che assume la funzione di presidente.
Al termine delle operazioni (dettagliatamente disciplinate dal regolamento), l’organo di collaudo
redige un'apposita relazione in cui espone in forma particolareggiata se il lavoro sia o meno
collaudabile e a quali condizioni; in particolare:
- se vengono riscontrati difetti o mancanze tali da rendere il lavoro assolutamente
inaccettabile, l'organo di collaudo rifiuta l'emissione del certificato di collaudo;
- se i difetti e le mancanze sono di poca entità e sono riparabili in breve tempo, l'organo di
collaudo prescrive specificatamente le lavorazioni da eseguire, assegnando all'appaltatore
un termine; il certificato di collaudo non è rilasciato sino a che non risulti che l'appaltatore
abbia completamente e regolarmente eseguito le lavorazioni prescritte;
- se, infine, i difetti e le mancanze non pregiudicano la stabilità dell'opera e la regolarità del
servizio cui l'intervento è strumentale, l'organo di collaudo determina, nell'emissione del
certificato, la somma che, in conseguenza dei riscontrati difetti, deve detrarsi dal credito
dell'appaltatore.
Se, invece, l’opera è collaudabile, l’organo di collaudo emette il certificato di collaudo, che ha
carattere provvisorio ed assume carattere definitivo decorsi due anni dall'emissione. Decorso tale
termine, il collaudo si intende tacitamente approvato. Ricordiamo che, emesso il certificato
provvisorio (non oltre il 90° giorno), l’appaltatore ha diritto al pagamento della rata di saldo.
Nel caso di lavori di importo sino a 500.000 €, il certificato di collaudo è sostituito da un
certificato di regolare esecuzione; per i lavori di importo superiore, ma non eccedente il milione
di euro, il soggetto appaltante può decidere sostituire il certificato di collaudo con quello di
regolare esecuzione. Il certificato di regolare esecuzione è emesso non oltre tre mesi dalla data di
ultimazione dei lavori. Salvo quanto disposto dall'art. 1669 cod. civ., l'appaltatore risponde per la
difformità e i vizi dell'opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante
prima che il certificato di collaudo assuma carattere definitivo (art. 141, comma 10).

Compiti delle altre figure professionali per il collaudo:


COMMITTENTE: nomina il collaudatore
DIRETTORE DEI LAVORI: mette a disposizione dei lavori la documentazione di cantiere
necessaria, inoltre stila una relazione sull’andamento dei lavori
APPALTATORE: mette a disposizione mezzi ed operai necessari per effettuare gli accertamenti
utili per consentire la verifica di conformità dell’opera. Fino a collaudo avvenuto ha i compiti di
guardiania e custodia dell’opera
COLLAUDATORE: svolge tutti i controlli necessari con scrupolo e coscienza al fine di accertare la
conformità tecnico-economica dell’opera. Il collaudatore decide sulle riserve e, alla fine, stila il
certificato di collaudo.

9.2.1 TIPOLOGIE DI COLLAUDO


Abbiamo 3 tipologie di collaudo:
 Statico, che solitamente viene eseguito in corso d’opera;
 Tecnico – amministrativo, che riguarda anche la parte economica dell’appalto e quindi ha
un’estensione più ampia;
 Tecnico funzionale degli impianti, questo non ci riguarda perché non spetta agli ingegneri
civili ma va più nella sfera industriale.

9.2.2 COLLAUDO IMPIANTISTICO


A prescindere dai collaudi effettuati dagli enti competenti relativi alla sicurezza degli impianti, il
collaudatore deve effettuare quegli accertamenti che consentano di stabilire il rispetto delle clausole
contrattuali. Le verifiche dei certificati di provenienza sono simili a quelle effettuate per tutte le
altre componenti edilizie e hanno lo scopo di accertare che sia stato utilizzato il materiale
specificato. Per quanto riguarda l’installazione, è opportuno controllare che il lavoro sia stato svolto
in maniera accurata e che gli impianti siano funzionanti. Nell’effettuare i controlli il collaudatore ha
facoltà di ricorrere ad una serie di prove e di misurazioni impiegando strumentazioni adeguate,
quali termometri, fonometri, registratori, contagiri, voltmetri, per verificare le prestazioni degli
impianti. Questo collaudo deve riguardare:

1) impianti idrosanitari
Il collaudatore deve verificare: la tenuta delle valvole, la pressione e perdite di carico dell’impianto,
la rumorosità dell’impianto, il numero e ubicazione di pozzetti, ispezionabilità e tenuta delle
giunzioni, certificati di garanzia e qualità degli allacciamenti delle apparecchiature per il
riscaldamento dell’acqua, degli allacciamenti elettrici e del gas;

2) impianto elettrico
E’ necessario verificare: il buon funzionamento del sistema ed il suo rispetto alle normative, la
messa a terra dell’impianto; i giusti valori di tensione, intensità, assorbimento di potenza ed
equilibratura delle fasi;

3) impianto di riscaldamento
Bisogna effettuare controlli su: tenute e pressioni dell’impianto, tenuta dell’intero sistema
mettendolo in funzione le temperature in diversi ambienti in modo da verificare il rispetto delle
clausole contrattuali;

4) impianto di termoventilazione e condizionamento


Vengono misurate: le tenute dei raccordi e dei canali, la temperatura degli ambienti e la velocità di
uscita dell’aria, la rumorosità dell’impianto.

5) impianto di sollevamento
Il collaudo degli impianti di sollevamento quali ascensori, montacarichi e scale mobili, effettuati per
prevenire infortuni è affidata alle U.S.L. Questo non esime il collaudatore dal compiere verifiche
sulle certificazioni dei materiali, delle parti meccaniche e tutte le altre condizioni contrattuali.

Al termine delle operazioni l’organo di collaudo redige un’apposita relazione in cui espone in forma
particolareggiata se il lavoro sia o meno collaudabile.
 Se vengono riscontrati difetti tali da rendere il lavoro inaccettabile, l’organo di collaudo
rifiuta l’emissione del certificato di collaudo. Il collaudatore valuta se a suo parere l’impresa è
negligente o in mala fede.
 In caso di discordanza fra la contabilità e lo stato di fatto, le verifiche che devono essere
fatte al fine di apportare le opportune rettifiche nel conto finale.
 In caso di gravi discordanze, l'organo di collaudo sospende le operazioni e ne riferisce al
responsabile del procedimento presentandogli le sue proposte che verranno trasmesse alla
stazione appaltante.
 Se i difetti sono riparabili in breve tempo, l’organo di collaudo, prescrive le operazioni da
eseguire, assegnando un termine all’appaltatore, al termine dei lavori poi sarà rilasciato il
certificato.
 Se i difetti non pregiudicano la stabilità dell’opera, l’organo di collaudo, nell’emissione del
certificato, determina la somma che, in conseguenza dei difetti, deve detrarsi dal credito
dell’appaltatore.
 Se invece l’opera è collaudabile, l’organo di collaudo emette il certificato di collaudo, che ha
carattere provvisorio e assume carattere definitivo decorsi due anni dall’emissione.

9.2.3 IL COLLAUDO TECNICO – AMMINISTRATIVO

Nel corso delle attività di verifica il collaudatore esamina:


• i lavori dal punto di vista tecnico, sviluppando le misurazioni che riterrà opportune, controllando i
libretti delle misure, visionando i verbali di accettazione dei materiali e gli atti di collaudo statico ed
ordinando l’esecuzione di saggi se ne ravvisi la necessità
• gli atti amministrativi che hanno autorizzato l’opera
• i documenti contabili redatti dal Direttore dei Lavori, compreso gli atti aggiuntivi e di variante
eventualmente intervenuti, le richieste di proroga e tutte le situazioni particolari che si sono
determinate nel corso dei lavori
• le riserve regolarmente iscritte nel Registro di Contabilità, proponendone la definizione tra le parti
Il collaudo comprende anche l'esame delle riserve dell'appaltatore, sulle quali non sia già
intervenuta una risoluzione definitiva in via amministrativa, se iscritte nel registro di contabilità e
nel conto finale nei termini e nei modi stabiliti dal presente regolamento.

9.2.4 IL COLLAUDO STATICO

Il Collaudatore che esegue il Collaudo Statico ha il compito di accertare la buona esecuzione delle
parti strutturali dell’opera, verificando il progetto strutturale, controllando le fasi costruttive e la
qualità dei materiali. Per i lavori eseguiti in zone classificate come sismiche, il collaudo è esteso alla
verifica dell’osservanza delle norme sismiche. Il collaudo comprende altresì tutte le verifiche
tecniche previste dalle leggi di settore.
Il collaudo statico di tutte le opere di ingegneria civile deve comprendere i seguenti adempimenti:
• ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive degli elementi strutturali;
• esame dei certificati delle prove sui materiali eseguite in cantiere in stabilimento nel ciclo
produttivo; ad esempio per le opere in c.a. le armature sono annegate nel getto, quindi per rendersi
conto della situazione il collaudatore deve consultare i relativi certificati, che assicurano la qualità
delle forniture e le eventuali prove fisiche, chimiche e meccaniche effettuate in corso d’opera.
• controllo dei verbali e dei risultati delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal Direttore dei
lavori. Il Collaudatore, nell’ambito delle sue responsabilità, dovrà inoltre:
• esaminare il progetto dell’opera, l’impostazione generale, della progettazione nei suoi aspetti
strutturale e geotecnico, gli schemi di calcolo e le azioni considerate;
• esaminare le indagini eseguite nelle fasi di progettazione e costruzione;
• esaminare la relazione a strutture ultimate del Direttore dei lavori;

Infine, nell’ambito della propria discrezionalità, il Collaudatore potrà richiedere di effettuare prove
di carico; prove sui materiali messi in opera, anche mediante metodi non distruttivi; monitoraggio
programmato di grandezze significative del comportamento dell’opera.
Nel corso dei sopralluoghi il collaudatore dovrà decidere la necessità e il numero delle indagini
puntuali, consistenti in prove di carico che consentano di analizzare il comportamento della struttura
sottoposta a particolari sollecitazioni e di formulare un giudizio complessivo sulla stabilità
dell’edificio.
Gli accertamenti più importanti consistono nella misurazione delle deformazioni della struttura
soggetta a carichi che possono essere statici o dinamici.

La struttura può essere sottoposta a:

 controlli non distruttivi (per verificare la qualità dei materiali) e quindi ad analisi
sclerometrica, per calcolare la resistenza caratteristica del materiale; prove di auscultazione
dinamica, per trovare la densità del materiale; ispezioni radiologiche, per individuare la
posizione ed il diametro dei ferri d’armatura; prove di estrazione, per valutare la resistenza
al taglio del materiale; prove su strutture non più ispezionabili (fondazioni), ecc.

 prove di carico: si tratta di accertamenti complessi e delicati quando si vuole monitorare il


comportamento di una struttura in alcune circostanze quali il tempo di permanenza dei
carichi. Per la strutture in c.a. le sollecitazioni di natura coattiva si sviluppano con grande
lentezza nel tempo, per cui è in genere impossibile renderle simultanee a quelle dovute ai
carichi di prova. Si evolvono lentamente nel tempo anche le stesse caratteristiche dei
materiali. Sono condotte in funzione del comportamento delle opere sotto azioni di
esercizio, cioè generalmente tali da indurre sollecitazioni massime di esercizio per
combinazioni caratteristiche (rare).
I principali strumenti utilizzati sono:

 flessimetro: si tratta di strumenti per la misura di spostamenti che vengono rilevati


inserendo il flessimetro tra il punto stesso ed una base fissa. Lo strumento
comprende un “trasduttore di misura”, organo che amplifica e trasforma il
movimento in un segnale ad esso proporzionale e un “trasduttore rivelatore”, che
misura il segnale stesso. I flessimetri meccanici sono costituiti da un supporto
contenente un’asta collegata mediante ingranaggi all’indice; la testa dell’asta,
trattenuta elasticamente nella posizione di partenza, può essere messa a diretto
contatto con la struttura oppure collegata a questa mediante un filo metallico
precedentemente tesato. Nei flessimetri elettrici lo spostamento da misurare viene
trasformato, per mezzo di un trasduttore, in una variazione di resistenza elettrica o di
induttanza. Essi offrono il vantaggio di poter registrare i loro segnali mediante
stampaggio o perforazione di un nastro, e di segnare per mezzo di un oscillografo i
movimenti.

 clinometro: si tratta di strumenti per la misura delle rotazioni (per esempio, della
sezione di una trave), costituiti da una livella a bolla, articolata ad un estremo e
regolabile all’altro con una vite micrometrica solidale ad un tamburo graduato. Il
clinometro viene posto in opera, fissandolo mediante un morsetto all’ala di un
profilato, o a staffe saldate alla struttura.

 estensimetro: si tratta di strumenti per la misura delle dilatazioni, dotati di due punte,
una fissa e l’altra mobile, che definiscono la base Dl di misura, essendo la
dilatazione e= d/Dl con d variazione di lunghezza del tratto Dl.Gli estensimetri
meccanici (deformometri) funzionano mediante un sistema di leve atte ad
amplificare le variazioni di lunghezza d della base. Maggiore è il rapporto tra i
bracci, maggiore è il coefficiente di amplificazione. Il moto relativo delle due punte
dello strumento viene trasmesso ad un comparatore di misura che, mediante
ingranaggi, amplifica il movimento. Maggiori rapporti di amplificazione si possono
ottenere con gli estensimetri ottici: lo spostamento viene trasformato nella rotazione
di uno specchietto e amplificato. Gli estensimetri elettrici trasformano lo
spostamento da misurare in un segnale elettrico ad esso proporzionale; possono
funzionare a variazione di resistenza o di induttanza (variazione del campo
magnetico provocata dallo spostamento).Gli estensimetri acustici sono costituiti da
una corda vibrante tesa che, a causa della deformazione del corpo, subisce una
modificazione dello sforzo di trazione e quindi della sua frequenza naturale. Il
segnale acustico generato dalle vibrazioni viene confrontato con quello di una corda
campione. I due segnali possono essere visualizzati da un oscilloscopio e confrontati:
quando coincidono disegnano sullo schermo un’ellisse e dall’accordo delle due onde
si rileva la deformazione.

 sclerometro: apparecchio che percuote, mediante una massa sospinta all’interno


dello strumento da una molla, con modalità costanti la superficie della struttura in un
suo generico punto. Misurando l’ampiezza del rimbalzo della massa, ossia la durezza
che il calcestruzzo presenta in superficie, si risale al carico di rottura utilizzando un
diagramma di taratura riportato sullo stesso strumento.Gli esiti di tale prova
riguardano un limitato intorno del punto battuto e possono essere falsate dalla
presenza di armature.
 dinamometro;
 laser nella misura degli spostamenti;
 fotogrammetria;
 accelerometri e vibrometri: strumenti costituiti da una piccola massa,
opportunamente sospesa dentro la carcassa mediante molle. Con frequenze superiori
alla frequenza propria, le forze d’inerzia tendono ad annullare il movimento della
massa rispetto alla carcassa, ed è allora possibile misurare l’ampiezza delle
oscillazioni come spostamento relativo dell’involucro, che risulta pressoché
proporzionale a quello effettivo da misurare. La misura degli spostamenti è
ricondotta alla misura di variazione di induttanza, e quindi lo strumento funziona
come un trasduttore di spostamenti. Con frequenze inferiori a quella propria, anche
la massa entra in vibrazione insieme alla carcassa e lo strumento può fornire misure
di accelerazione.

Inoltre, occorre controllare se la presenza di elementi irrigidenti, non previsti o non prevedibili nei
calcoli, sia tale da influenzare sensibilmente i risultati delle prove. Per le difficoltà che si incontrano
nel realizzare le forze, se non è possibile ottenere le condizioni di carico previste nel progetto, se ne
adottano altre meno onerose, ma sostanzialmente equivalenti. Pertanto le operazioni da effettuare
durante lo svolgimento della prova sono:

 tracciare il diagramma forze-movimenti, applicando il carico per incrementi successivi,


perché l’accentuarsi dello scostamento dall’andamento lineare costituisce l’indizio di
eccessive sollecitazioni per il materiale;
 verificare l’assenza di fratture, fessurazioni, deformazioni o dissesti che compromettano la
sicurezza o la conservazione dell’opera;
 mantenere applicato il carico totale per un certo tempo (non inferiore ad un’ora) in base alla
natura dello stesso carico;
 attendere, al termine di ciascuna fase del caricamento, che divengano pressoché
inapprezzabili gli accrescimenti spontanei delle deformazioni, poiché questi seguono con un
certo ritardo le applicazioni delle forze alla struttura, a parte i successivi lenti incrementi per
comportamento viscoso;
 effettuare lo scarico, registrare le deformazioni residue che, una volta estinti i ritorni, danno
misura del grado di elasticità del materiale. Per le strutture di c.a., secondo la vigente
normativa, esse non devono superare un terzo delle corrispondenti deformazioni
complessive. Il rilievo di stati di tensione oscillatori, mediante il collegamento di trasduttori
ad un oscillografo, può essere utile nel caso di strutture soggette a vibrazioni.

Le prove statiche, a giudizio del Collaudatore e in relazione all’importanza dell’opera, possono


essere integrate da prove dinamiche e prove a rottura su elementi strutturali. Nel caso di costruzioni
dotate di dispositivi antisismici (dissipatori), ai fini del collaudo statico è importante effettuare il
controllo della posa di tali dispositivi e nel rispetto delle tolleranze e modalità di posa prescritte da
progetto.

9.2.5 TIPOLOGIE DI COLLAUDO

Esistono diverse tipologie di collaudo tra cui:


 Collaudo provvisorio: qualora la stazione appaltante abbia necessità di utilizzare l’edificio
o sia necessario verificare il funzionamento dell’opera senza ostacolare il pagamento
dell’appaltatore o per altri motivi di particolare urgenza. Il collaudo provvisorio non
pregiudica assolutamente il giudizio finale del quale costituisce una semplificazione
sommaria. Qualora la stazione appaltante abbia necessità di occupare od utilizzare l'opera o
il lavoro realizzato ovvero parte dell'opera o del lavoro realizzato prima che intervenga il
collaudo provvisorio e tale eventualità sia stata prevista in contratto, può procedere alla
presa in consegna anticipata a condizioni che sia stato eseguito con esito favorevole il
collaudo statico e sia stato tempestivamente richiesto, a cura del responsabile del
procedimento, il certificato di abitabilità o il certificato di agibilità di impianti od opere a
rete.
A richiesta della stazione appaltante interessata, l'organo di collaudo procede a verificare che
l'uso dell'opera o lavoro sia possibile nei limiti di sicurezza e senza inconvenienti nei
riguardi della stazione appaltante e senza ledere i patti contrattuali; redige pertanto un
verbale, sottoscritto anche dal direttore dei lavori e dal responsabile del procedimento, nel
quale riferisce sulle constatazioni fatte e sulle conclusioni cui perviene.
La presa in consegna anticipata non incide sul giudizio definitivo sul lavoro e su tutte le
questioni che possano sorgere al riguardo, e sulle eventuali e conseguenti responsabilità
dell’appaltatore.

 Collaudo parziale: si riferisce solo ad una parte del lavoro eseguito e costituisce un atto
definitivo. Al collaudo parziale si può far ricorso in caso di opere particolarmente complesse
la cui esecuzione avviene per fasi distinte. Il carattere definitivo dell’accertamento è però
subordinato al funzionamento generale dell’opera oggetto del collaudo finale, non
necessariamente costituito dalla risultante dei collaudi parziali;

 Collaudo in corso d’opera: può rendersi necessario nel caso di costruzioni molto
complesse ed assume particolare rilevanza quando non è possibile verificare la qualità
dell’esecuzione a lavori ultimati. Il collaudatore dovrà, perciò, seguire i lavori nel corso del
loro svolgimento per verificarne l’andamento, evitando di interferire con l’operato della
direzione dei lavori. Nel corso delle visite, che devono essere effettuate durante la fase delle
lavorazioni degli scavi, delle fondazioni e nei casi di interruzione o di anomalo andamento
dei lavori rispetto al programma; sarà cura del collaudatore rilevare lo stato di avanzamento
dei lavori accertando lo stato fisico e contabile per costituire una serie di documenti su cui
basare il collaudo finale.
E' obbligatorio il collaudo in corso d'opera quando:
 la direzione dei lavori sia stata affidata, a soggetti esterni all’Amministrazione;
 si tratti di opere e lavori complessi, alcuni dei quali non più ispezionabili in sede di
collaudo finale;
 nel caso di intervento affidato in concessione o mediante appalto concorso;
 nel caso di opere e lavori su beni soggetti alla vigente legislazione in materia di beni
culturali e ambientali;
 nei casi di aggiudicazione con ribasso d'asta superiore alla soglia di anomalia
determinata ai sensi delle vigenti disposizioni
Le opere pubbliche eseguite in cemento armato, normale precompresso e in struttura metallica,
devono essere sottoposte a collaudo statico, prima del collaudo definitivo.

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