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10.

4 APPALTI

Si intende il lavoro che viene assegnato ad un’impresa di costruzioni a seguito della vincita del
bando, con cui la Pubblica Amministrazione ovvero Stazione Appaltante organizza l’assegnazione
dei lavori cioè l’appalto. Gli appalti pubblici sono contratti a titolo oneroso, stipulati per iscritto tra
una o più stazioni appaltanti e uno o più operatori economici, aventi per oggetto l'esecuzione di
lavori, la fornitura di prodotti e la prestazione di servizi.
Gli appalti di lavori pubblici possono avere per oggetto:
 L’esecuzione di lavori di demolizione, costruzione e ristrutturazione di opere civili ed edili,
installazione e lavori sugli impianti, noleggi di macchine e attrezzature (specificati
nell’allegato 1 del D.lg. 50/16, “Codice degli Appalti” Rev. 20 febbraio 2018);
 L’esecuzione o progettazione esecutiva di un’opera;
 La realizzazione, con qualsiasi mezzo, di un'opera corrispondente alle esigenze specificate
dall'amministrazione aggiudicatrice o dall'ente aggiudicatore che esercita un'influenza
determinante sul tipo o sulla progettazione dell'opera;
L’imprenditore può essere costituito da una persona fisica, una persona giuridica o un
raggruppamento di imprenditori. Sono considerate amministrazioni aggiudicatrici ai sensi della
normativa vigente: lo Stato, gli Enti pubblici territoriali, gli organismi di diritto pubblico e le
associazioni costituite da uno o più di tali enti pubblici territoriali o tali organismi di diritto
pubblico. Le Amministrazioni Pubbliche devono rendere pubblici i bandi di gara d’appalto. Per
importi elevati gli avvisi vanno pubblicati nel Supplemento della Gazzetta Ufficiale delle Comunità
Europee.

10.4.1 SISTEMI DI REALIZZAZIONE DI LAVORI PUBBLICI

I lavori pubblici possono essere realizzati esclusivamente mediante contratti di appalto, contratti
di concessione, contratti di partenariato pubblico privato. I lavori in economia sono ammessi
per importi non superiori a 200.000 euro nell’ambito delle seguenti categorie:
a) Manutenzione o riparazione di opere od impianti quando l'esigenza è rapportata ad eventi
imprevedibili e non sia possibile realizzarle con altre forme e le procedure previste
b) manutenzione di opere o di impianti;
c) interventi non programmabili in materia di sicurezza;
d) lavori che non possono essere differiti, dopo l'infruttuoso esperimento delle procedure di gara;
e) lavori necessari per la compilazione di progetti;
f) completamento di opere o impianti a seguito della risoluzione del contratto o in danno
dell'appaltatore inadempiente, quando vi è necessità e urgenza di completare i lavori.

Contratti di concessione
Le concessioni sono contratti a titolo oneroso, conclusi in forma scritta tra un imprenditore ed
un’amministrazione aggiudicatrice, aventi ad oggetto la progettazione definitiva, la progettazione
esecutiva e l’esecuzione dei lavori, nonché la loro gestione funzionale ed economica.
Il contratto di concessione può essere aggiudicato ponendo a base di gara il progetto di fattibilità
tecnico economica, nel caso di lavori.
La particolarità della concessione dei lavori pubblici sta, appunto nel fatto che il corrispettivo dei
lavori consiste unicamente nel diritto di gestire l’opera e di sfruttarne economicamente tutti i lavori
realizzati.
Il concessionario deve, inoltre, assumersi il rischio operativo:
- Non è garantito il recupero degli investimenti.
- Le dinamiche di mercato possono comportare
- Perdite importanti per l’operatore economico
- L’amministrazione aggiudicatrice non deve
- Condizionare l’attività di gestione economica.
La durata delle concessioni è limitata ed è determinata nel bando di gara dall'amministrazione
aggiudicatrice o dall'ente aggiudicatore in funzione dei lavori o servizi richiesti al concessionario.
La stessa è commisurata al valore della concessione, nonché alla complessità organizzativa
dell'oggetto della stessa.

Contratti di partenariato pubblico privato


È un contratto a titolo oneroso stipulato per iscritto con il quale una o più stazioni appaltanti
conferiscono a uno o più operatori economici per un periodo determinato in funzione della durata
dell'ammortamento dell'investimento o delle modalità di finanziamento fissate, un complesso di
attività consistenti nella realizzazione, trasformazione, manutenzione e gestione operativa di
un'opera in cambio della sua disponibilità, o del suo sfruttamento economico, o della fornitura di un
servizio connesso all'utilizzo dell'opera stessa, con assunzione di rischio secondo modalità
individuate nel contratto, da parte dell'operatore.
La gestione che caratterizza un contratto di partenariato pubblico privato è una gestione tecnico
funzionale di un immobile, ma può anche riguardare la fornitura di servizi.
Nei contratti di partenariato pubblico privato, i ricavi di gestione dell'operatore economico
provengono dal canone riconosciuto dall'ente concedente e/o da qualsiasi altra forma di
contropartita economica ricevuta dal medesimo operatore economico, anche sotto forma di introito
diretto della gestione del servizio ad utenza esterna.
Inoltre il canone non è fisso e invariabile, ed è automaticamente ridotto se la disponibilità del bene o
del servizio è scarsa o assente. Le riduzioni devono essere significative in modo tale incidere in
maniera sostanziale sull’equilibrio economico finanziario.
Il contratto di partenariato può essere utilizzato dalle amministrazioni concedenti per qualsiasi
tipologia di opera pubblica.

Contratti Di Appalto
L’oggetto del contratto d’appalto può essere costituito da:
1) L’esecuzione;
2) La progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori, ponendo a base di gara il
progetto definitivo elaborato dall’amministrazione;
3) La progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base del progetto
preliminare predisposto dall’amministrazione aggiudicatrice.
Quando il contratto d’appalto ha per oggetto la progettazione, gli operatori economici devono
possedere i requisiti prescritti per i progettisti, oppure di avvalersi di progettisti qualificati.
Nel nuovo codice degli appalti viene introdotto il nuovo principio secondo il quale gli appalti
relativi ai lavori devono essere affidati ponendo a base di gara il progetto esecutivo. Un progetto
esecutivo è tale se è stato debitamente approvato dall’organo competente della Stazione appaltante;
la sua approvazione comporta che sia stato individuato il finanziamento dell’intero progetto ed il
conseguente impegno di spesa in bilancio.
Inoltre viene specificato che è vietato l’affidamento congiunto delle attività di “progettazione ed
esecuzione”, ad esclusione dei casi di affidamento a contraente generale, finanza di progetto,
affidamento in concessione, partenariato pubblico privato, e contratto di disponibilità.
L’attuazione di un contratto d’appalto può effettuarsi sotto 3 forme, ovvero “a corpo”, “a misura” o
“a corpo e a misura”.
La differenza sostanziale tra le due metodologie di contabilizzazione consiste nel fatto che,
mentre con la contabilità a corpo «il prezzo è fisso e invariabile senza che possa essere invocata
dalle parti contraenti alcuna verificazione sulla misura», con la contabilità a misura «la somma
prevista in contratto può variare, tanto in più, quanto in meno, secondo la quantità effettiva delle
opere eseguite». Pertanto nel caso di contabilità a corpo il corrispettivo dell'appalto è fissato sin
dall'inizio ed è invariabile e viene erogato all'appaltatore in funzione delle percentuali progressive di
avanzamento. Tale procedura, quindi, presuppone una progettazione esecutiva dettagliata ed
accurata limitando a casi eccezionali il ricorso allo strumento della variante in corso d'opera. Nella
contabilità a corpo non si può fare riferimento a misure ma a specifiche unità adimensionali che, pur
consentendo l'individuazione economica dei lavori eseguiti, non siano legate alla verificazione delle
misure.
La contabilità a "corpo" o a forfait, quindi, è la quantificazione economica dei lavori in appalto
sulla base di entità adimensionali che sono rappresentate dalle "partite contabili" individuabili
in percentuale (%) e che costituiscono l'insieme delle categorie di lavoro in cui l'opera nel suo
complesso può essere suddivisa. L'insieme di tutte le partite contabili, in cui viene suddivisa l'opera,
deve formare il 100% dell'opera stessa, costituendo ogni singola unità una specifica percentuale
dell'intero lavoro, così come riportato nel computo metrico estimativo. Questo contratto offre tutti i
vantaggi al committente, in quanto conoscerà con sicurezza la spesa definitiva per la realizzazione
dell’opera e svantaggi per l’impresa che nel caso di imprevisti, deve far fronte alle spese senza
corrispettivo.
Nella contabilità a misura il corrispettivo può variare essendo erogato, per ogni stato di
avanzamento, sulla base delle quantità specifiche eseguite per ogni categoria di lavoro o pagato in
riferimento ai relativi prezzi unitari fissati contrattualmente tra l'Amministrazione e l'appaltatore.
Nel caso di appalto a misura, quindi, il corrispettivo dell'appalto potrà essere noto solo ad
adempimento avvenuto da parte dell'appaltatore e cioè a lavori ultimati. Per i contratti da stipulare
in parte a corpo e in parte a misura, i quali prevedono una somma fissa per la parte dei lavori a
corpo e una somma variabile, nel limite del 5% per i lavori a misura, si ritiene che la parte
liquidabile a misura deve riguardare esclusivamente le lavorazioni per le quali risulti difficile, in
sede di progettazione esecutiva, individuarne in maniera certa e definitiva le relative quantità. Il
responsabile del procedimento deve richiedere, al progettista, una specifica relazione nella quale
quest'ultimo dovrà indicare le categorie di lavoro da contabilizzare a misura, nonché le
motivazioni per le quali effettivamente ed oggettivamente non è stato possibile determinarle
univocamente in fase progettuale.
Infine esiste un contratto in economia o a rimborso spese, si intendono quelli in cui il committente
non ricorre a imprese edili e quindi non deve chiedere il DURC. I lavori vengono fatti da operai
specializzati e/o autonomi.

I soggetti ammessi a partecipare alle procedure di affidamento dei contratti pubblici sono:
 imprese, consorzi (insieme di imprese), consorzi stabili (insieme di almeno 3 consorzi che
abbiano deciso di lavorare insieme per un periodo non < a 5 anni);
 raggruppamenti temporanei di concorrenti (imprese + consorzi + consorzi stabili che
prima della presentazione dell’offerta abbiano nominato un capogruppo);
 consorzi ordinari di concorrenti (imprese + consorzi + consorzi stabili costituiti in forma di
società) gli ultimi due raggruppamenti possono essere di tipo orizzontale o verticale a
seconda che le imprese siano specializzate nello stesso settore o in settori diversi e quindi la
suddivisione del lavoro è di tipo qualitativo e non quantitativo;
 operatori economici (UE)
Viceversa sono esclusi a partecipare i soggetti
 nei riguardi dei quali sia in corso un procedimento per la dichiarazione di fallimento o
siano già stati dichiarati falliti;
 nei cui confronti è pendente procedimento per l'applicazione di una delle misure di
prevenzione antimafia o condannati per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità
europea che incidono sulla moralità professionale;
 che hanno commesso gravi infrazioni debitamente, nei cui confronti sia stata applicata la
sospensione o la decadenza dell'attestazione SOA(Società Organismi di Attestazione) per
aver prodotto falsa documentazione

Negli appalti di opere pubbliche vige il principio della postremunerazione del corrispettivo secondo
il quale, salvo diversa pattuizione, l'appaltatore ha diritto al pagamento del corrispettivo quando
l'opera è accettata dal committente.
Nell’elenco annuale viene definito per ogni intervento il responsabile di procedimento, il costo
riferito all’anno di riferimento e quello totale, nonché indicazioni riguardo ai tempi stimati per
la realizzazione. In seguito all’elenco annuale (avviso di preinformazione) viene pubblicato il
bando di gara in cui vengono indicate le procedure di gara, i criteri di valutazione delle
offerte e i requisiti dei partecipanti.

10.4.2 REQUISITI DI PARTECIPAZIONE ALLE GARE


I criteri di selezione delle offerte hanno come oggetto i requisiti di idoneità professionale, le
capacità economiche e finanziarie, e le capacità tecniche e professionali. Per arrivare
all’aggiudicazione dell’appalto i soggetti aggiudicatori hanno la facoltà di richiedere determinati
requisiti ai partecipanti delle singole gare.
L’offerente deve provare l'assenza dei motivi di esclusione di cui all'articolo 80 del Codice degli
Appalti, ovvero:
- non essere soggetto a procedure di concorso, liquidazione, o cessione d’attività;
- non deve aver subito condanne passate, giudicato in materia di moralità professionale;
- non aver commesso errori gravi in materia professionale;
- essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse;
- non essersi reso colpevole nel fornire false dichiarazioni nelle informazioni in materia di
partecipazione a gare di appalto.

L’offerente, inoltre, deve dimostrare, tramite i bilanci consolidati e idonee dichiarazioni bancarie, la
disponibilità di risorse finanziarie, rivolte al prefinanziamento, proporzionate all'oggetto
dell’appalto. Infine, deve dimostrare il possesso delle capacità tecniche, professionali e
organizzative specifiche per l’opera da realizzare e dei requisiti economico finanziari e tecnico
organizzativi adeguati al progetto da redigere.
A tal fine le stazioni appaltanti, nel bando di gara, possono richiedere:
a) che gli operatori economici abbiano un fatturato minimo annuo, compreso un determinato
fatturato minimo nel settore di attività oggetto dell'appalto;
b) che gli operatori economici forniscano informazioni riguardo ai loro conti annuali che evidenzino
in particolare i rapporti tra attività e passività;
c) un livello adeguato di copertura assicurativa contro i rischi professionali.
Infine:
- Non possono concorrere alla medesima gara imprese collegate;
- È fatto divieto ai partecipanti di concorrere alla gara in più di un raggruppamento temporaneo o
consorzio;
- I contraenti dotati di adeguata qualificazione per la partecipazione alle gare possono partecipare
alla gara in associazione o consorzio con altre imprese purché queste ultime siano anch’esse
adeguatamente qualificate.

Sistemi di qualificazione degli esecutori dei lavori pubblici

Il nuovo Codice dei Contratti prevede che le stazioni appaltanti debbano essere iscritte in un
apposito elenco qualificato, ad esclusione dei soggetti sottoposti alla Direttiva Settori (enti/società
che operano nei settori regolati gas, elettricità, acqua, trasporto pubblico, poste e telecomunicazioni,
aeroporti) ed i concessionari di opere e servizi pubblici che non sono amministrazioni
aggiudicatrici. Sono iscritti di diritto i soggetti aggregatori, il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, compresi i Provveditorati Interregionali OO.PP., CONSIP S.p.a., e INVITALIA,
l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa del Ministero
dell’Economia e delle Finanze. La struttura del sistema di qualificazione sarà definita da un DPCM
ancora da emanare. L’iscrizione all’elenco sarà conseguita in rapporto agli ambiti di attività, alla
tipologia, dimensione, complessità dei contratti e ai bacini territoriali.
Le imprese, che eseguono lavori pubblici devono essere qualificate per categorie di opere generali
e per categorie di opere specializzate. Inoltre i soggetti esecutori a qualsiasi titolo di lavori pubblici
devono improntare la loro attività ai principi della qualità, della professionalità e della
correttezza.
Il sistema SOA è un meccanismo unico di qualificazione operante al di sopra di 150.000 €. I
soggetti esecutori di LL.PP di importo pari o superiore a 150.000 € devono provare il possesso dei
requisiti di qualificazione previsti mediate attestazione da parte di Organismi di diritto privato
autorizzati dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione, che gestisce la Banca Dati Nazionale dei
Contratti Pubblici.
Il sistema unico di qualificazione degli esecutori di contratti pubblici è articolato in rapporto alle
tipologie ed all’importo dei lavori. Sono previste 13 Categorie Generali, 35 Categorie
Specialistiche, 15 Categorie Altamente Specializzate e 10 Classi di Importo.
La qualificazione ha durata di 5 anni, con verifica entro il 3° anno del mantenimento dei requisiti di
ordine generale e di capacità strutturale.
Il concorrente per partecipare a gare pubbliche deve possedere l’attestazione di qualificazione SOA
per categoria e classifica adeguate ai lavori da assumere, dove la categoria fa riferimento al tipo di
lavorazione oggetto d’appalto, mentre la classifica si riferisce all’importo della lavorazione stessa.
Per gli appalti superiori a 20.000.000 € le Stazioni Appaltanti possono chiedere ai concorrenti, oltre
all’attestazione SOA, ulteriori requisiti di capacità economico-finanziaria, quali certificazioni di
società di revisione che rappresenti l’esposizione finanziaria del concorrente ovvero in alternativa
una cifra di affari pari a 2 volte l’importo a base di gara nell’ultimo triennio (non più i migliori 5
anni del decennio). Per appalti superiori a 100.000.000 € è richiesta la dimostrazione di requisiti di
capacità professionale relativi ai lavori analoghi seppur nella categoria prevalente.

L’avvalimento
Il codice appalti istituisce anche l’avvalimento: in relazione ad una specifica gara un concorrente si
può avvalere dei requisiti di un altro soggetto, detta impresa ausiliaria; il concorrente può avvalersi
di una sola impresa ausiliaria per ogni categoria di qualificazione. La stessa impresa non può essere
il soggetto ausiliario di più imprese nello stesso bando, escluso il caso in cui sono necessarie
lavorazioni che possono essere eseguite con un’attrezzatura posseduta da un ristrettissimo numero
di imprese. In questo caso il soggetto può essere impresa ausiliaria di più di un concorrente, a patto
di impegnarsi a fornire l’attrezzatura, alle stesse condizioni, all’aggiudicatario

DURC
Il DURC è il documento unico di regolarità contributiva e serve a certificare che un’impresa sia
in regola con il versamento dei contributi INPS, INAIL e Casse Edili. Il certificato unico attesta
quindi che l’impresa abbia versato regolarmente tutti i contributi dovuti agli enti di previdenza, di
assistenza e di assicurazione.
Mentre fino al 2003 le imprese che volevano ottenere questa certificazione dovevano farne richiesta
separatamente all’INPS, all’INAIL e alle Casse Edili, oggi possono richiederlo a un solo di questi
enti. Grazie a delle convenzioni, viene rilasciato un certificato unico che attesta la regolarità degli
adempimenti nei confronti di tutti gli enti.
Dal 2015 la procedura è stata ulteriormente semplificata, tramite un servizio DURC online, con il
quale si può verificare la regolarità contributiva di una qualsiasi azienda. La verifica è immediata e
in tempo reale e per procedere è sufficiente collegarsi al portale INPS o INAIL e indicare il codice
fiscale dell’azienda da controllare
Il DURC è obbligatorio in diversi casi:
 Quando un’impresa vuole partecipare a un appalto o a un subappalto per la realizzazione di
lavori pubblici;
 Quando si svolgono lavori privati per i quali è richiesta la concessione edilizia o la DIA;
 Per le attestazioni SOA;
 Per l’iscrizione all’albo dei fornitori;
 Per concorrere all’ottenimento di agevolazioni, finanziamenti o sovvenzioni.
L’ipotesi più frequente è quella degli appalti pubblici, per i quali il DURC è richiesto tanto in caso
di realizzazione di opere pubbliche quanto in caso di fornitura di servizi.
Il bando può inoltre richiedere l’obbligo di presentazione del DURC per l’aggiudicazione
dell’appalto o per la stesura del contratto. Trattandosi spesso di lavori che si protraggono nel tempo,
il documento di regolarità contributiva viene richiesto anche per il pagamento delle fatture e dello
stato avanzamento lavori e per il saldo finale.
In tutti i casi in cui è richiesto, il DURC serve a dimostrare la regolarità contributiva dell’azienda
che lo richiede, cioè il controllo del regolare pagamento degli adempimenti contributivi,
assistenziali e previdenziali e di tutti gli altri obblighi previsti dalla legge.
10.4.3 PROCEDURE DI SCELTA DEL CONTRAENTE

Sono abbandonate le denominazioni di pubblico incanto, licitazione privata e trattativa privata. La


modalità utilizzata deve essere indicata nel bando di gara. Le stazioni appaltanti possono sempre
ricorrere alla procedura aperta e alla procedura ristretta.
La procedura aperta: Gli operatori economici presentano direttamente le loro offerte nel rispetto
delle modalità e dei termini fissati dal bando di gara.
Le procedure ristrette (ex licitazione privata) sono procedure nelle quali possono partecipare al
bando di gara solo gli operatori invitati dalle stazioni appaltanti. Gli operatori economici inoltrano
una richiesta di invito secondo i termini previsti dal bando e le stazioni appaltanti, tra decidono chi
invitare. Generalmente sono invitate tutte le imprese che abbiano i requisiti di qualificazione
previsti dal bando. In alcuni casi le stazioni appaltanti possono prevedere un numero massimo di
inviti, nel caso in cui lo ritengano necessario. In ogni caso vanno sempre indicati i criteri di scelta
ed il numero minimo di candidati da invitare, non inferiore a 10 e non inferiore a 20 nel caso di
lavori di entità maggiore di 40 milioni di euro. Gli operatori invitati presentano poi l’offerta. La
procedura ristretta va utilizzata preferibilmente negli appalti integrati, che richiedono oltre
all’esecuzione la progettazione e quando il criterio utilizzato è quello dell’offerta economicamente
più vantaggiosa.
In alcuni casi le stazioni appaltanti possono utilizzare altre procedure.
Il dialogo competitivo può essere utilizzato dalla stazione appaltante nel caso di appalti
“particolarmente complessi”, ossia nei casi in cui la stazione appaltante non sia in grado di definire i
mezzi tecnici atti a soddisfare le sue necessità, i suoi obiettivi, oppure non è in grado di specificare
l’impostazione giuridica o finanziaria di un progetto. In tali casi, previa approvazione del Consiglio
superiore dei lavori pubblici e ad esclusione delle opere indicate nel capo 4, Titolo III, Parte 2
(Lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi), le stazioni appaltanti avviano
un dialogo con i candidati ammessi a tale procedura (almeno 6) al fine di elaborare una o più
soluzioni per il problema proposto. In tal caso può essere utilizzato il solo criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa con i criteri forniti nel bando di gara. Le stazioni proseguono il
dialogo finché non viene individuata un’offerta soddisfacente, e può essere svolto in fasi successive
per ridurre il numero dei partecipanti. Una volta determinati i concorrenti che hanno presentato le
soluzioni soddisfacenti, richiedono la presentazione di un’offerta (con gli elementi necessari
all’esecuzione dell’opera) sulla base della soluzione proposta (o delle soluzioni proposte nel caso
non sia unica). Le stazioni appaltanti, durante il dialogo, possono motivatamente ritenere che
nessuna delle offerte risulti soddisfacente per le necessità e gli obiettivi.
La procedura negoziata (ampliamento dell’ex trattativa privata), con bando di gara o senza bando
di gara. In tali procedure le stazioni appaltanti consultano le imprese da loro scelte e negoziano
l’offerta con uno o più di essi.
La procedura negoziata con previa pubblicazione di bando di gara può essere eseguita nel caso in
cui tutte le offerte presentate in una procedura aperta, ristretta o di un dialogo competitivo siano
irregolari o inammissibili e se i lavori sono di importo inferiore ad un milione di euro. Il bando non
può cambiare i requisiti in modo sostanziale. Può essere ammessa per i lavori realizzati unicamente
a scopo di ricerca o sperimentazione.
La procedura negoziata senza bando di gara può essere invece espletata qualora non sia stata
presentata alcuna offerta; qualora, per ragioni di natura tecnica o artistica o per diritti esclusivi (es.
brevetto), il contratto possa essere affidato solamente ad un operatore economico determinato; nei
casi di urgenza di bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati o quando l’urgenza non è
compatibile con la durata delle procedure aperte, ristrette o negoziate con bando (in questi casi
l’urgenza deve provenire da cause imprevedibili e non imputabili alla stazione appaltante); per
prodotti fabbricati esclusivamente a scopo di sperimentazione, studio o di sviluppo; nel caso di
lavori o servizi complementari non previsti nel progetto iniziale divenuti necessari per circostanze
impreviste.
Infine le stazioni appaltanti possono concludere accordi quadro, esclusivamente per i lavori di
manutenzione nel caso dei lavori (non sono ammessi per la progettazione o altri lavori intellettuali).
Le parti dell'accordo quadro sono scelte applicando i criteri del minor prezzo ovvero dell'offerta
economicamente più vantaggiosa. La durata di un accordo quadro non può superare i quattro anni,
salvo in casi eccezionali debitamente motivati, in particolare, dall'oggetto dell'accordo quadro.

10.4.4 L’AGGIUDICAZIONE

Costituisce l’atto finale del procedimento di scelta del contraente. E’ il provvedimento


amministrativo con in quale la stazione appaltante affida il contratto all’aggiudicatario.
Le stazioni appaltanti scelgono il criterio di aggiudicazione più adeguato, in relazione alle
caratteristiche dell’opera, indicandolo nel bando di gara.

1) Criterio del prezzo più basso


Il prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, è determinato sull’importo dei lavori a
base d’asta e sull’elenco dei prezzi posto a base di gara. Questo può avvenire per i lavori di importo
pari o inferiore a 2.000.000 €, se l’affidamento avviene con procedure di gara ordinarie sulla base
del progetto esecutivo. Il criterio del minor prezzo è una deroga, costituendo una facoltà per la S.A.
che deve darne adeguata motivazione.

2) Criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa


Il criterio consente all’Amministrazione di valutare la bontà dell'offerta sia sotto l’aspetto
economico sia sotto il profilo qualitativo, valutando ulteriori requisiti tecnici ed estetici, quali, ad
esempio, l’assistenza garantita, i tempi di consegna e qualsiasi altro elemento reso necessario dalla
natura dei lavori. Poiché è il R.U.P. che definisce i criteri di aggiudicazione, con l’offerta
economicamente più vantaggiosa, tali criteri sono interpretativi di un giudizio comunque
soggettivo. Poiché i potenziali offerenti devono essere messi in condizione di conoscere, al
momento della presentazione delle offerte, l’esistenza e la portata di tali elementi, il bando di gara
deve indicare i criteri di valutazione posti a base dell’appalto.
Particolare attenzione è rivolta alle offerte anomale, ossia un’offerta anormalmente bassa rispetto
all’entità delle prestazioni richieste dal bando e che, al contempo, suscita il sospetto della scarsa
serietà dell’offerta medesima e di una possibile non corretta esecuzione della prestazione
contrattuale, per il fatto di non assicurare all’operatore economico un adeguato profitto.
L’ordinamento ha fissato regole convenzionali per stabilire quando una offerta è anormalmente
bassa. Le modalità di calcolo della soglia di anomalia sono diverse a seconda che il criterio di
aggiudicazione sia quello del minor prezzo o quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Una volta selezionata la migliore offerta, mediante uno dei criteri di aggiudicazione, è dichiarata
l’aggiudicazione provvisoria a favore del migliore offerente. Si procede poi, dopo che
l’aggiudicazione provvisoria è stata approvata dall’organo competente, all’aggiudicazione definitiva
che è risultata efficace dopo la verifica del possesso dei requisiti richiesti.
La verifica del possesso dei requisiti dei partecipanti alla gara viene effettuata in via preventiva su
un campione sorteggiato non inferiore al 10%, i quali se entro 10 gg non presentano la
documentazione di essere in possesso dei requisiti sono esclusi dalla gara.
Verificata l’idoneità della impresa vincitrice vengono avvertiti i contro interessati e
successivamente viene stipulato il contratto d’appalto.
Il contratto viene stipulato non oltre 60 gg che diviene definitiva l’aggiudicazione e non può essere
stipulato prima di 30 gg dalla comunicazione ai contro interessati. Se la stipula non avviene entro
60 gg l’aggiudicatario può recedere il contratto in tal caso gli spettano il rimborso delle spese
contrattuali. Il contratto d’appalto è correlato dal capitolato generale e speciale, gli elaborati grafici
dei progetti, l’elenco prezzi unitari, i piani di sicurezza e il cronoprogramma.
Il capitolato generale e il capitolato speciale disciplinano, fra l’atro
1. Il termine entro il quale devono essere ultimati i lavori oggetto dell’appalto e i presupposti in
presenza dei quali il responsabile del procedimento concede proroghe;
2. I casi e i modi nei quali possono essere disposte le sospensioni totali o parziali dei lavori, e i
criteri di determinazione degli indennizzi e dei danni qualora le interruzioni superino i limiti
previsti o siano ordinate in carenza di presupposti;
3. Le responsabilità e gli obblighi dell’appaltatore per i difetti di costruzione;
4. I modi e i casi di riconoscimento dei danni da forza maggiore;
5. Le modalità di riscossione dei corrispettivi d’appalto.
La consegna dei lavori deve risultare da verbale redatto in contraddittorio con l'appaltatore, dalla
data di tale verbale decorre il termine utile per il compimento dell'opera o dei lavori. Allorché
l'appaltatore non si presenti nel giorno stabilito, il direttore dei lavori fissa una nuova data. La
decorrenza del termine contrattuale resta comunque quella della data della prima convocazione.
Qualora sia inutilmente trascorso il termine assegnato dal direttore dei lavori, la stazione appaltante
ha facoltà di risolvere il contratto e di incamerare la cauzione.
Il direttore dei lavori è responsabile della corrispondenza del verbale di consegna dei lavori
all'effettivo stato dei luoghi.
In caso di consegna in via d'urgenza, il direttore dei lavori tiene conto di quanto predisposto o
somministrato dall'appaltatore, per rimborsare le relative spese nell'ipotesi di mancata stipula del
contratto.
Qualora la consegna avvenga in ritardo per fatto o colpa della stazione appaltante, l'appaltatore
può chiedere di recedere dal contratto. La facoltà della stazione appaltante di non accogliere
l'istanza di recesso dell'appaltatore non può esercitarsi, qualora il ritardo nella consegna dei lavori
superi la metà del termine utile contrattuale.
Qualora, iniziata la consegna, questa sia sospesa dalla stazione appaltante per ragioni non di forza
maggiore, la sospensione non può durare oltre sessanta giorni.
Qualora la consegna sia eseguita sotto le riserve di legge il processo verbale indica a quali
materiali l'appaltatore deve provvedere e quali lavorazioni deve immediatamente iniziare in
relazione al programma di esecuzione presentato dall'impresa.
Il capitolato speciale dispone che la consegna dei lavori possa farsi in più volte con successivi
verbali di consegna parziale quando la natura o l'importanza dei lavori o dell'opera lo richieda,
ovvero si preveda una temporanea indisponibilità delle aree o degli immobili. In caso di urgenza,
l'appaltatore comincia i lavori per le sole parti già consegnate. La data di consegna a tutti gli effetti
di legge è quella dell'ultimo verbale di consegna parziale.
Durante l’esecuzione dei lavori può sorgere la necessità di dover effettuare delle varianti in corso
d’opera rispetto al progetto, oggetto dell’appalto. In questo caso è il Direttore dei lavori che,
verificata la necessità e l'ammissibilità della variante, sentito il progettista, e il responsabile del
procedimento, provvede a redigere delle perizie, precisandone in particolare le motivazioni in una
apposita relazione, da inoltrare alla stazione appaltante. Queste devono essere comunque approvate
dagli organi competenti, prima che possa essere data loro esecuzione. In ogni caso, tali variazioni
del progetto in corso d’opera sono limitate, allo scopo di evitare (come in passato avveniva) gravi
incertezze sia in relazione all’impegno dell’impresa appaltatrice, sia in relazione all’onere
economico della pubblica amministrazione.
Le varianti in corso d'opera possono essere ammesse esclusivamente qualora ricorra uno dei
seguenti motivi (art. 132 Codice):
 per esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari;
 per l'intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti
al momento della progettazione, che possano determinare, senza aumento di costo,
significativi miglioramenti nella qualità dell'opera o di sue parti e sempre che non
alterino l'impostazione progettuale;
 per la presenza di eventi inerenti la natura e specificità dei beni sui quali si interviene,
verificatisi in corso d'opera o di rinvenimenti imprevisti o non prevedibili nella fase
progettuale;
 per esigenze di miglioramento dell’opera e della sua funzionalità derivanti da
circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto, purché
non comportino modifiche sostanziali del progetto L'importo in aumento relativo a tali
varianti non può superare il 5% dell'importo originario del contratto e deve trovare
copertura nella somma stanziata per l'esecuzione dell'opera;
 quando si manifestino difficoltà di esecuzione derivanti da cause idrogeologiche, idriche
e simili, non previste dalle parti;

 per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in


tutto o in parte, la realizzazione dell'opera ovvero la sua utilizzazione. Ove le varianti
dovute ad errori o omissioni del progetto eccedano il quinto dell'importo originario del
contratto, il soggetto aggiudicatore procede alla risoluzione del contratto e indice una
nuova gara alla quale è invitato l'aggiudicatario iniziale.
Non sono considerati varianti gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di
dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 10%, per i lavori di recupero,
ristrutturazione, manutenzione e restauro, e al 5% per tutti gli altri lavori delle categorie di lavoro
dell'appalto, e che non comportino un aumento dell'importo del contratto stipulato per la
realizzazione dell'opera.
Qualora circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a
regola d'arte, il direttore dei lavori ne ordina la sospensione, indicando le ragioni e l'imputabilità
anche con riferimento alle risultanze del verbale di consegna. È possibile anche che l’impedimento
sia parziale e che quindi l'appaltatore è tenuto a proseguire le parti di lavoro eseguibili, mentre si
provvede alla sospensione parziale dei lavori non eseguibili, dandone atto in apposito verbale.
Fuori dei predetti casi, il responsabile del procedimento può, per ragioni di pubblico interesse o
necessità, ordinare la sospensione dei lavori nei limiti e con gli effetti previsti dal capitolato
generale.
Durante la costruzione dell’opera può anche accadere che si abbia la risoluzione del contratto
d’appalto che può avvenire nei seguenti casi:
 Nel caso in cui il direttore dei lavori accerti che l’appaltatore stia compiendo gravi
inadempimenti, in tal caso il direttore dei lavori invia una relazione dettagliata al
responsabile del procedimento, su indicazione di quest’ultimo il direttore dei lavori fissa un
termine per l’appaltatore non < 15 gg entro il quale quest’ultimo deve fornire delle
controindicazioni, se valutate negativamente il contratto si risolve.
 Nel caso che i lavori procedano in ritardo a causa di negligenza dell’appaltatore, in tal caso
il direttore dei lavori assegna un termine non < 10 gg entro il quale l’appaltatore deve
compiere i lavori in ritardo, scaduto il termine, il direttore dei lavori verifica e compila una
relazione da mandare al responsabile del procedimento il quale può suggerire, a seconda dei
casi, alla stazione appaltante di recedere il contratto, fermo restando il pagamento delle
relative penali.
 In ogni caso la stazione appaltante può recedere il contratto in qualunque momento (come il
privato) a patto che paghi l’appaltatore dei lavori eseguiti e dei materiali utilizzati.

10.4.5 AGGIORNAMENTO D.LGS 50/2016

Il testo definitivo del decreto legislativo 50/2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 19
aprile ed è entrato in vigore il giorno stesso della pubblicazione, dopo essere stato approvato
definitivamente dal Consiglio dei Ministri. Si tratta dell’attuazione delle Direttive Comunitarie 23,
24 e 25 del 2014 che regolano l'aggiudicazione dei contratti di concessione, gli appalti pubblici e le
procedure d'appalto degli enti erogatori in alcuni settori specifici ed il riordino della disciplina
vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
L’aspetto fondante del nuovo codice è l’abrogazione parziale e differita del Regolamento n.
207/2010 che presenta le modalità di attuazione del vecchio Codice Appalti (d. lgs. N. 163/2006 e
s.m.i.) come richiesto dal Consiglio di Stato che aveva richiesto un passaggio graduale. Di fatti il
vecchio codice è stato abrogato con effetto immediato, mentre il regolamento resta in vigore in
maniera indefinita. Pertanto come si può leggere dagli articoli 216 e 217 del codice, alcune
disposizioni del Regolamento 207/2010 saranno abrogate man mano che verranno adottati i nuovi
atti attuativi, che conterranno dei chiari riferimenti sulle disposizioni che vanno a sostituire.
Rispetto al vecchio codice, restano invariate le parti di regolamento legate alla figura del
responsabile unico del procedimento, la progettazione e verifica dei progetti, il capitolato speciale
d’appalto, il sistema di qualificazione dei requisiti per gli esecutori lavori e le società di ingegneria,
la contabilità ed il collaudo dei lavori.
Le novità previste all’interno del nuovo codice sono pertanto sviluppate nell’ottica della
semplificazione, dello snellimento dei procedimenti, della lotta alla corruzione e soprattutto nel
segno dell’incremento dell’efficienza amministrativa e della competitività del Paese.
In questo senso risulta determinante il ruolo di primo piano assunto dall’ANAC, (Autorità
Nazionale AntiCorruzione), che attraverso la redazione delle linee guida assume un ruolo di primo
piano in materia di controllo delle procedure di appalto.
Le novità introdotte nel nuovo codice degli appalti sono molteplici: una prima novità introdotta
riguarda i livelli di progettazione, che subiscono qualche modifica. L’art. 23 del nuovo codice degli
appalti prevede che la progettazione sia articolata su tre livelli: fattibilità, definitiva ed esecutiva.
Dunque, sparisce la denominazione preliminare per il primo livello che diverrà “progetto di
fattibilità tecnica ed economica” con contenuti più approfonditi dell’attuale livello 1, dovendo,
infatti, contenere oltre ai consueti elaborati grafici, stime economiche e limiti di spesa
dell’infrastruttura da realizzare, anche studi di tipo geologico e geognostico, indagini sociali e
ambientali. Questa maggiore attenzione al contenuto del primo livello dovrebbe essere finalizzata
proprio alla riduzione dei tempi e dei costi delle opere e degli interventi.
La modifica ai contenuti degli altri due livelli di progettazione (definitivo ed esecutivo) risulta di
modesta entità.
Ulteriori novità sono riportate di seguito:
1) Non è stato previsto un regolamento attuativo. Verranno infatti pubblicati una serie di atti
nella forma di linee guida generali, soggette a continuo aggiornamento, proposte
dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione ed adottate con decreti ministeriali. L’attuazione
del nuovo codice, indicata nell’articolo 212 verrà attivata nei 90 giorni successivi alla
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale coordinando anche l’adozione da parte dei soggetti
competenti.
2) L’articolo 148 del nuovo codice, prevede che l’esecuzione di lavori in economia è consentita
nei casi di somma urgenza, nei quali ogni ritardo sia pregiudizievole alla pubblica
incolumità o alla tutela del bene, fino all’importo di 300.000 euro.
3) Quanto alla scelta del contraente, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
(che coniuga offerta economica e offerta tecnica), che in precedenza rappresentava solo una
delle alternative a disposizione delle stazioni appaltanti, diviene il criterio di aggiudicazione
preferenziale, nonché obbligatorio per i servizi sociali e di ristorazione ospedaliera,
assistenziale e scolastica e per quei servizi in cui è fondamentale l’apporto di manodopera
nei settori in cui prevale l’esigenza di qualità o di tutela dei lavoratori.
4) Viene introdotto il divieto di appalto integrato, pertanto potrà essere posta a base di gara la
sola progettazione Esecutiva. Non sarà più possibile inserire a base di gara la progettazione
Definitiva ed appaltare sia l’esecuzione dei lavori che la progettazione Esecutiva.
5) Vengono introdotti inoltre i sistemi di qualificazione delle stazioni appaltanti. Con
l’introduzione del nuovo sistema premiante, all’aumento del livello di qualificazione della
stazione appaltante essa avrà maggiore possibilità di appaltare opere, lavori e servizi di
importo e complessità significativi.
6) Viene introdotto il rating di impresa, sulla base di indici qualitativi e quantitativi che
tengono conto, in particolare, dei precedenti comportamentali dell’operatore, con
riferimento al rispetto dei tempi e dei costi nell’esecuzione dei contratti, all’assenza di
contenzioso sia in sede di partecipazione alle procedure di gara che in fase di esecuzione del
contratto.
7) Le nuove norme del Codice, come già avviene in altri Paesi d'Europa, come la Francia,
disciplinano per la prima volta il cosiddetto partenariato pubblico-privato, ossia le forme di
cooperazione tra pubblico e privato per il finanziamento, la realizzazione e gestione di
infrastrutture e servizi pubblici. Viene chiarito che il ricorso al PPP può avvenire per opere
in grado di generare o meno reddito, tale da ripagare adeguatamente i costi di investimento.
8) Nel nuovo contratto di partenariato pubblico-privato (art.180) il contratto è definito tra le
parti in modo che il recupero degli investimenti effettuati e dei costi sostenuti dall’operatore
economico, per eseguire il lavoro o fornire il servizio, dipenda dall’effettiva fornitura del
servizio o utilizzabilità dell’opera o dal volume dei servizi realmente erogati.
9) L’art. 22 introduce finalmente nella norma il principio di trasparenza nella partecipazione
dei portatori di interessi e lo strumento del dibattito pubblico: in particolare tale strumento
viene reso obbligatorio per le grandi opere infrastrutturali aventi impatto rilevante
sull’ambiente, sulle città e sull’assetto del territorio.
10) L’appalto o l’assegnazione dei lavori viene disciplinata, a seconda dell’importo lavori come
segue:
a. per affidamenti di importo inferiore a 40.000 euro, affidamento diretto,
adeguatamente motivato o per i lavori in amministrazione diretta;
b. per affidamenti di importi tra 40.000 e 150.000 euro per i lavori (o per le soglie di
rilevanza europea per le forniture e i servizi), procedura negoziata previa
consultazione di almeno cinque operatori economici;
c. per i lavori di importi tra 150.000 e 1.000.000 di euro, procedura negoziata con
consultazione di almeno dieci operatori economici;
d. per i lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 euro, ricorso alle procedure
ordinarie (art. 36).

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