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Premessa

E’ fuor di dubbio che nel mondo della chitarra l’ambito che oggi più risente di un fermento
creativo è quello che riguarda la didattica di base e delle prime fasi di apprendimento.
Numerosissime, in questi ultimi anni, le pubblicazioni a riguardo, in cui si confrontano le tendenze
didattiche più disparate.
In questo contesto è molto difficile inserirsi con idee nuove e, devo dire, questi tre volumi dell’amico
Romolo ci riescono perfettamente.

Il loro punto di forza sta infatti nella “derivazione” della loro struttura da quelle che sono le reali
esigenze degli alunni e dei docenti che operano in questo delicato settore.
La divisione in tre volumi (per i tre anni delle scuole medie), l’accostamento di sezioni diversificate,
la spiegazione visiva della morfologia dello strumento e delle note sulla tastiera, gli utilissimi
collegamenti interdisciplinari con Tecnologia e Scienze (descrizione dei legni) ed Educazione Motoria
(corpo umano, postura, muscolatura), i semplici esercizi di composizione, la spiegazione della
polifonia con la scomposizione dei brani in più righi, il tutto con il “collante” di una progressività a
misura di bambino e con una veste grafica che si avvale di disegni accattivanti, fanno di questa
opera un lavoro molto interessante ed innovativo.

Mi piace anche notare come sin da subito, dal primo volume, accanto a semplici melodie tratte da
brani celebri, fanno la loro comparsa studi facili di F. Sor e poi, nei volumi seguenti, opere semplici
di autori come Zani de Ferrante, Nava, Moretti, Meissonnier, oltre che Sor, Giuliani, Carulli,
Carcassi, Paganini, Aguado, Coste e Tarrega, testimoniando così ancora una volta, se mai ce ne
fosse bisogno, la validità degli autori classici che tanto hanno contato nella storia della chitarra
e della sua didattica.

Pienamente risolta quindi l’esigenza di “traghettare” l’alunno partendo da un approccio ludico


attraverso facili melodie verso mete più impegnative con brani di autori celebri, esigenza che
costituisce uno dei punti più controversi di questo genere di pubblicazioni.

Interessanti anche i brani per più chitarre e per flauto, violino, clarinetto e chitarra che danno la
giusta rilevanza alla pratica della musica da camera.
Le brevi note di storia della chitarra sono, infine, un complemento che inquadra lo strumento ed il
suo repertorio dandone la giusta rilevanza storico-culturale.

Una bellissima e validissima opera che mi sento vivamente di consigliare a tutti i docenti e agli
alunni nei primissimi anni di studio.

Avellino, settembre 2008 Lucio Matarazzo


Concertista, docente di chitarra
presso il Conservatorio Statale di Musica
“Domenico Cimarosa” di Avellino
e componente fondatore del GuitArt Quartet
Prefazione
Nei corsi a indirizzo strumentale si sente spesso la mancanza di un testo che riassuma e contenga
tutti quegli argomenti ritenuti utili per il lavoro del docente e lo studio dell’allievo. Pertanto, quando
decisi di scrivere in modo ordinato tutta una serie di appunti inerenti l’insegnamento della chitarra
nella scuola media, oltre alle esigenze reali degli allievi il pensiero è andato alle discussioni fatte con
tanti amici e colleghi, sui vari problemi tecnici, sul come affrontarli e risolverli, sul tipo di approccio
e repertorio da utilizzare con gli allievi. Spesso, pur partendo da punti di vista un poco diversi o
completamente divergenti, capitava, tuttavia, di arrivare alle stesse considerazioni finali. Questo mi
ha sempre più motivato negli anni a realizzare un testo che riuscisse a accontentare tutti.
Le esperienze personali maturate a partire dal percorso formativo di studi, iniziato e maturato con il
M° Stefano Magliaro, gli incontri con i grandi nomi del panorama chitarristico in alcuni corsi di
perfezionamento (Leo Brouwer, David Russel, Manuel Barrueco, Eliot Fisk, Alirio Diaz, Bruno
Battisti D’amario) e lo studio di opere di didattica di autorevoli maestri come: Angelo Gilardino,
Mario Gangi, Abel Carlevaro, ecc., hanno contribuito a confermare quella che è l’idea di fondo di
questa pubblicazione: non esiste “LA SCUOLA CHITARRISTICA PERFETTA”, può esistere
una tecnica di base comune a tutti, sulla quale, poi ogni maestro adatta quello che è il suo personale
pensiero del suono e dell’ interpretazione.
Dovendo fornire un testo agli alunni e pensando che a gestirlo saranno poi i docenti, provenienti da
varie scuole di pensiero, ho cercato di trattare tutti gli argomenti inerenti la posizione, la tecnica, la
diteggiatura, rimanendo il più possibile super partes, evitando di farmi influenzare troppo dal mio
modo d’insegnare e suonare, per offrire così un “canovaccio” sul quale i colleghi si possano
ritrovare. A tal proposito, per esempio, ho inserito alcune diteggiature proprio dove sono
assolutamente comuni a tutti, evitandole dove si potrebbero prestare a diverse “interpretazioni”;
non ho esplicitato il tipo di tocco da utilizzare negli esercizi e nei brani, infatti alcuni docenti
preferiscono far iniziare lo studio della chitarra con il tocco appoggiato, altri con quello volante;
non ho inserito volutamente le indicazioni di dinamica, in quanto ritengo sia giusto che l’alunno,
guidato dal docente, le ricavi da una lettura musicale del brano sviluppando fin da subito una
personale creatività e interpretazione musicale.
Credo che alla fine ognuno possa tranquillamente adattare gli esercizi e i brani alle proprie esigenze
tecniche e didattiche.
Faccio presente inoltre che l’immagine della tastiera, nei vari esempi e nella sezione degli accordi,
è stata volutamente inserita a specchio prendendo spunto dall’esperienza personale nell’insegnamento
di propedeutica musicale per i più piccoli. Proporre un esercizio a specchio è il modo più semplice
e immediato per spiegarlo e farlo eseguire.
Il testo si articola in tre volumi non necessariamente conseguenzali, anzi credo che sia naturale un
uso incrociato degli stessi.

Nel primo volume vengono trattati fondamentalmente tre argomenti principali:


1) La morfologia della chitarra, per conoscere lo strumento con il quale si suona e le sue
principali e forse più famose “sorelle” la chitarra acustica e elettrica;
2) La presentazione della posizione e dei due tipi di tocco (appoggiato e non app.) con una
serie di esercizi e facili melodie monodiche per iniziare a suonare;
3) La presentazione della polifonia sulla chitarra, i bicordi e una serie di esercizi e facili
melodie per iniziare a suonare con l’accompagnamento dei bassi.
Sono presenti inoltre alcuni esercizi interdisciplinari con l’Educazione Tecnica e Tecnologia nella
sezione della morfologia e con l’Educazione Motoria nella parte riservata alla posizione con lo
strumento.
Nel secondo volume vengono trattate le principali attività legate alla tecnica pura: gli arpeggi (su
corde a vuoto, su semplici posizioni fisse, propedeutici per gli arpeggi dell’Op. 1 di Giuliani),
esercizi per la mano sinistra, le scale (una e due ottave) gli accordi e gli effetti particolari (armonici,
pizzicato, rasgueado, ecc.).

Il terzo volume infine è dedicato al repertorio. La novità rispetto alle altre raccolte è che si avrà
a disposizione una vasta scelta di brani solistici (ca. 200) divisi in tre periodi:
Antico (‘500 - ‘600), Classico (‘700 - ‘800) e Moderno-Contemporaneo (‘900 - 2000); una piccola
sezione dedicata alla musica d’insieme e inoltre sarà presente una breve storia della chitarra e dei
chitarristi, per dare una certa dignità alla nostra disciplina e offrire una visione completa dello
strumento agli stessi alunni.
Un ringraziamento particolare va all’amico Diego Barbalace per i disegni che ravvivano i tre volumi
e all’amico prof. Giuseppe Delia che ha pazientemente rivisto e corretto le bozze.
Con la speranza che tale lavoro possa essere di aiuto ai colleghi che lo adotteranno e un piacevole
strumento di studio per gli alunni, vi auguro di cuore buon lavoro.
Nicotera, 1 gennaio 2008

La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli.
E’ difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni che spesso prendono evidenza solo dall’uso
dell’opera. L’editore e l’autore ringraziano sin da ora chi vorrà indicarle. Per segnalazioni o suggerimenti
relativi al presente volume scrivere a: info@romolocalandruccio.com oppure info@edizioninovecento.com.
Grazie.
INDICE
„ Morfologia della chitarra
Aspetti generali ............................................................................................. pag. 2
LA chitarra classica ....................................................................................... pag. 3
Altri tipi di Chitarre ....................................................................................... pag. 6
Chitarra acustica ........................................................................................... pag. 6
Chitarra elettrica ........................................................................................... pag. 7
Costruiamo una chitarra classica .................................................................... pag. 9
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 11

„ A lezione di chitarra
Le corde a vuoto .......................................................................................... pag. 14
Simbologia chitarristica .................................................................................. pag. 14
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 15
Accordiamo la chitarra .................................................................................. pag. 16
La posizione ................................................................................................. pag. 18
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 20
La mano destra ............................................................................................. pag. 22
Tocco appoggiato ......................................................................................... pag. 22
Tocco non appoggiato .................................................................................. pag. 23
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 24
La mano sinistra ............................................................................................ pag. 27
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 28
Le pause ....................................................................................................... pag. 30
La tastiera .................................................................................................... pag. 33
Le alterazioni ................................................................................................ pag. 33
La scala cromatica ....................................................................................... pag. 34
Le note sui primi 5 tasti della chitarra sulla 1a, 2a e 3a corda ............................ pag. 35
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 36
Il pollice ....................................................................................................... pag. 37
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 37
Le note sui primi 5 tasti della chitarra sulla 4a, 5a e 6a corda ............................ pag. 39
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 40
La legatura di valore ..................................................................................... pag. 43
... ancora sul pollice ....................................................................................... pag. 57
La scrittura polifonica ................................................................................... pag. 60
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 62
I bicordi ....................................................................................................... pag. 66
Facciamo Pratica .............................................................................. pag. 68
„ Elenco brani
Giro, giro tondo ..................................................................................................... pag. 29
Chiaro di luna ........................................................................................................ pag. 30
Nella vecchia fattoria ............................................................................................. pag. 31
Twinkle, twinkle little star ....................................................................................... pag. 31
Tanti auguri ........................................................................................................... pag. 32
Variazione sul tema “Là ci darem la mano” ............................................................ pag. 32
Variazioni sul tema “Frère Jacque” .......................................................................... pag. 42
Il carnevale di Venezia ............................................................................................ pag. 43
Ninna nanna di Brahms .......................................................................................... pag. 44
White Crhistmas .................................................................................................... pag. 44
Tu scendi dalle stelle (per 2 chitarre) ...................................................................... pag. 45
O tannenbaum ...................................................................................................... pag. 47
Stille nacht (per 2 o 3 chitarre) ............................................................................... pag. 48
The first Nowel ...................................................................................................... pag. 49
Jingle bells ............................................................................................................. pag. 50
Alouette ................................................................................................................ pag. 50
Inno degli angeli (per 3 chitarre) ............................................................................. pag. 51
Sinfonia 40 di Mozart ........................................................................................... pag. 52
La cucaracha ........................................................................................................ pag. 52
Variazioni sul tema “Kum ba ya” ............................................................................ pag. 53
Ciuri ciuri .............................................................................................................. pag. 53
Hansel e Gretel ..................................................................................................... pag. 54
Cicerenella (per 2 chitarre) .................................................................................... pag. 55
Il piave (per 2 chitarre) .......................................................................................... pag. 56
Variazioni sul tema “Piva, piva” .............................................................................. pag. 58
Studio Op. 60 n° 3 di F. Sor .................................................................................. pag. 59
Ritorno a casa ...................................................................................................... pag. 59
Marcia di Radetzky ............................................................................................... pag. 59
Piccola suite nostalgica .......................................................................................... pag. 64
Melodia popolare russa ......................................................................................... pag. 71
Melodia popolare inglese ....................................................................................... pag. 71
Variazioni sul tema “Oh! Che bel castello” .............................................................. pag. 72
Stella stellina .......................................................................................................... pag. 73
Variazione sul tema “Là ci darem la mano” 2 .......................................................... pag. 73
Variazioni sul tema “Inno alla gioia” ........................................................................ pag. 74
4

La Buca e il Ponticello
La buca (fig.1) permette l’afflusso d’aria all’interno
fig. 1 della cassa armonica e la fuoriuscita del suono. La
rosetta è un intarsio decorativo attorno alla buca.

Il ponticello (fig.2), a cui viene fissata


fig. 2 un’estremità delle corde, ha un compito
molto importante: trasmettere le vibrazioni
delle corde alla tavola armonica tramite
l’osso del ponte, d’osso o di plastica,
dove poggiano le corde.

Il Fondo Le Fasce Laterali


Il fondo è il primo ostacolo
che incontrano le onde
sonore originate dalla tavola
armonica. Per questo motivo
deve essere costruito con un Le fasce laterali solitamente vengono costruite con
legno duro, affinché le lo stesso legno del fondo, esse seguono le curvature
onde possano riflettersi date dal disegno a otto dello strumento e servono a
nel modo più veloce e tenere uniti tra loro il manico, la tavola armonica e
regolare possibile. il fondo.

Il Manico

Il manico è formato da: tastiera, paletta e


meccaniche.
c La tastiera viene incollata sulla parte
superiore del manico e ospita i tastini o
b barrette (a) che servono a delimitare i
tasti (b).
a La larghezza dei tasti (non è uguale per tutta
la lunghezza della tastiera) diminuisce man
mano che ci si avvicina in prossimità della
cassa armonica.Tale larghezza viene
calcolata matematicamente (vedi
approfondimento).
La tastiera è piatta e più stretta in prossimità
del capotasto, mentre si allarga verso la cassa
armonica. La larghezza e la lunghezza del
manico varia in relazione ai modelli e secondo
le preferenze dei liutai.
6

ALTRI TIPI DI CHITARRE


Chitarra Acustica
Abbiamo già accennato che quando parliamo di chitarra acustica s’intende sia la chitarra classica che
la chitarra folk, ma è anche vero che è uso comune indicare la chitarra folk come “chitarra acustica”.
Essa nacque negli Stati Uniti nei primi anni del ‘900. L’aspetto che
differenzia maggiormente la chitarra classica dalla chitarra folk è
sicuramente il suono. A determinare la differenza contribuiscono
diversi fattori come le dimensioni dello strumento, la forma e le corde.

Caratteristiche della chitarra folk


Cassa armonica
La grandezza della cassa armonica nella chitarra folk è maggiore
rispetto alla chitarra classica e questo contribuisce a dare un maggiore
volume sonoro. La forma può essere molto simile alla cassa armonica
classica, anche se molto più grande, oppure diversa come nei modelli
a spalla mancante, a fondo bombato (Ovation), ecc.

Manico e Tastiera
La tastiera, e di conseguenza il manico, è più stretta, leggermente
bombata in alcuni modelli e si attacca alla cassa all’altezza del 14°
tasto.

Paletta e Ponticello
Sulla paletta vengono montate delle meccaniche di tipo chiuso, a cui
vengono ancorate le estremità delle corde. Al ponticello, invece, le
corde vengono infilate negli appositi fori creati, sul ponticello stesso,
e bloccate dai piroli, piccoli “spilli” di plastica dura o legno.

Corde
La chitarra folk monta corde di metallo che le conferiscono un
caratteristico suono brillante e di maggiore volume.

Sistema di ancoraggio
delle corde
Paletta Pirolo Corda

Ponticello
Osso
Ponticello Pallino
della corda

In questi fori vengono prima infilate le corde che,


quando messe in tensione durante l’accordatura,
Interno di una verranno bloccate dalla pressione che il pirolo farà
meccanica di tipo contro il pallino della corda stessa.
chiuso.
11

Facciamo Pratica

1 Scrivi negli appositi spazi il nome dei vari componenti della chitarra.

Interno della
tavola armonica
18

LA POSIZIONE
La posizione qui proposta è più o meno standar per tutti, in quanto si tratta di trovare i punti di contatto
tra la persona e lo strumento, di conseguenza il giusto equilibrio per gestire la tecnica delle due mani.
Dopo aver stabilito la posizione standard, ognuno dovrà poi trovare la propria posizione in base alle
singole caratteristiche fisiche: inclinazione maggiore o minore dello strumento in base alla lunghezza del
braccio sinistro, altezza della sedia in base alla lunghezza delle gambe, altezza del poggiapiede,
posizionamento dell’avambraccio destro in base alla sua lunghezza, ecc. .
Prima di prendere lo strumento prova a sederti e sentirti a tuo agio assumendo la posizione sotto
indicata.
Tenere la
schiena dritta.

Il femore
parallelo al pavimento.

Sollevare da terra il Distribuire


Sedersi sulla
piede sinistro tramite il bene il
punta della sedia. peso del
poggiapiedi.
corpo su
Poggiare bene il piede entrambi
destro a terra. i piedi.

Punti di contatto tra corpo e strumento


a) La coscia sinistra è uno dei punti d’appoggio fondamentale per tutta la posizione.
b) L’interno coscia destra deve semplicemente sostenere il “peso” del braccio destro e non far
scivolare verso il basso lo strumento.
c) L’avambraccio o il gomito, fondamentelmente, equilibrano lo strumento dallo sbilanciamento
causato dall’azione della mano sinistra e fanno da leva per la mano destra nei suoi spostamenti in
verticale.
d
d) Il torace come il punto c Torace
“a” è un contatto che Avambraccio e
serve per la stabilità della o gomito fondo
posizione. Ad esso bisogna e (parte superiore)
appoggiare solo una fascia superiore
minima parte del fondo a
altrimenti si rischia di b
Coscia sinistra
bloccare le vibrazioni dello Interno coscia
e
strumento influendo nega- destra
fascia inferiore
e
tivamente sul suono e fascia inferiore
(rientranza)
sul volume.
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Collegamenti interdisciplinari
con Educazione Motoria e Scienze
Indica quale parti del corpo umano, fra quelli sotto indicati, sono direttamen-
13 te a contatto con la chitarra e le corde nella posizione chitarristica classica.

† cranio † mano dx † gamba sx


† gabbia toracica † coscia dx † piede sx
† bacino † gamba dx † spalla sx
† spalla dx † piede dx † braccio sx
† braccio dx † colonna vertebrale † avambraccio sx
† avambraccio dx † coscia sx † mano sx

Scrivi il nome preciso delle “zone” degli arti (superiori e inferiori) e delle
14 ossa, attive o passive, coinvolte nell’attività chitarristica.
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LA MANO DESTRA
Iniziamo a trattare la mano destra perché è proprio grazie a questa mano che possiamo far sentire
la voce dello strumento: volume e timbro. Questi due parametri sono direttamente legati alla forza e
alla direzione che con le dita imprimiamo sulle corde destinate alla produzione del suono: pollice,
indice, medio e anulare. Il modo in cui tali dita vengono in contatto con le corde, determinando il
suono, viene definito con il termine di “tocco”. Esistono due tipi di tocco quello appoggiato e quello
non appoggiato (libero o volante).

Tocco Appoggiato
Il gesto del tocco appoggiato si può suddividere in “tre fasi” che, anche se trattate distintamente,
sono parte di un unico movimento del dito. Esse sono:

1) Il contatto con la corda (p. es. la terza).


Questo deve avvenire avendo cura di far parti-
re il movimento di tutto il dito dalla nocca (a).

2) Il passaggio del dito.


Esso imprimerà la forza necessaria a
far vibrare la corda (terza) per
poggiarsi, dopo essersi svincolato, sulla
corda soprastante (quarta).

3) Il ritorno alla posizione


28

Facciamo Pratica
Gli esercizi nn. 27,28 e 29 possono essere utilizzati come esercizi d’insieme a 2 o 3 voci.

Suoniamo il LA
= LA 2

II
e il SOL

27

Suoniamo il MI
= MI 2

II
e il RE

28

Suoniamo il DO
= DO 1
I
e il SI

29
32

Tanti auguri
(canto tradizionale)

38

Un altro segno di ritornello


Questo segno di ritornello è un pò particolare perché presenta due “finali”.
Ecco come bisogna procedere:
1) si inizia il brano e si arriva al segno di ritornello (battuta n° 8);
2) si ripetono le battute dalla n° 1 alla n° 7;
3) si prosegue escludendo la battuta posta sotto il trattino con il segno 1 (battuta n° 8)
al suo posto si suonerà la n° 9.

Variazione sul tema “Là ci darem la mano”


(Wolfgang Amadeus Mozart)
Tema

39

Variazione

40
33

LA TASTIERA
Come facciamo a trovare tutte le note presenti sulla tastiera e su ogni
corda della chitarra? Nel libro di teoria “Il Musichese”, avevamo
spiegato che: sulla tastiera del pianoforte, ogni distanza tra due tasti
consecutivi forma un intervallo di semitono (vedi Musichese
Vol. 1). Questo concetto può essere riportato anche sulla chitarra, in
quanto i suoi tasti sono tutti a distanza di semitono uno dall’altro.
Pertanto, volendo fare un esempio delle prime 5 note sulla seconda
corda, ecco le note che otterremo:

SI

I I
RE i MI i
Scopriamo ora come si applica sulla DO RE
chitarra lo spostamento causato dalle
alterazioni del diesis e del bemolle.

DO RE MI

Le Alterazioni
1) Diesis = # (sposta la nota di un tasto in avanti b
2) Bemolle = (sposta la nota di un tasto
alzandola di un semitono) indietro abbassandola di un semitono)

Spostamento in avanti Spostamento indietro


sulla terza corda. sulla terza corda.

SOL SOL # LA LA # SI DO SOL LA b LA SI b SI DO

DO # RE b

Come lo stesso tasto nero del pianoforte produce una


nota che possiede due nomi differenti, la stessa cosa

DO #
avviene sulla chitarra; quindi, il tasto del
DO Diesis è uguale al RE Bemolle.
DO RE
RE b
SI
35

Le note sui primi 5 tasti della chitarra


sulla 1a, 2a e 3a corda

Per gli esercizi pratici sulla chitarra si utilizzeranno


PRIMA CORDA le note comprese nella prima posizione (IV tasto),
per quelli teorici invece si arriverà fino al V tasto.

FA # SOL #
MI FA SOL LA
SOL b LAb

41

SECONDA CORDA

DO # RE #
SI DO RE MI
RE b MI b

42

TERZA CORDA

SOL # LA#
LA SI DO
LAb
SOL

SI b

43
36

Facciamo Pratica

Segna sotto ogni nota: il nome, la corda e il tasto della


44 chitarra, dove tale nota può essere suonata (entro il V tasto).

SI3
2 a vuoto
3 IV

Scrivi le note date sul pentagramma e sotto,


45 il tasto della chitarra dove si trovano.

FA4 #
DO4 FA4 SOL3 RE4 DO4 # SI3 b RE4 b

SOL4 #
SOL # LA b SI3 #
3 3 3
LA4
SI MI 4
DO4

SOL4 b LA4 b
LA # 3 MI4 b RE4 # SOL3 # LA3 DO4 b
37

IL POLLICE
Un’ attenzione particolare, quando si suona, va dedicata al movimen-
to del pollice della Mano dx., perchè:
1) dopo aver suonato con il pollice, non bisogna mandarlo dentro
il palmo della mano, ma farlo ritornare nella sua posizione natu-
rale, cioè leggermente sollevato rispetto all’indice;
2) quando il pollice si sposta sulle varie corde, non bisogna alzare o
abbassare tutta la mano ma solo il dito.

Facciamo Pratica
Per un migliore controllo dell’apertura e agilità del pollice è bene, inizialmente,
eseguire gli esercizi appoggiando le dita a, m e i sulla prima corda.

46

47

48
45

Nel prossimo brano suona Tu scendi dalle stelle


assieme a un tuo compa- (canto natalizio italiano)
gno.

72
60

LA SCRITTURA POLIFONICA

Gli strumenti musicali si dividono in monodici e polifonici.


Quelli monodici (strumenti a fiato e “solitamente” gli archi) non possono suonare più suoni
contemporaneamente , quelli polifonici (chitarra, pianoforte, organo, ecc.) invece sì .

I termini MONODICO e POLIFONICO derivano dal greco,


il primo da MONOIDÍA [composta da MÓNOS (uno solo)
e OIDÉ (canto)] mentre il secondo da POLYPHONÍA [composta da
POLYS (molti) e PHONÍA (suoni)].

Applicato alla scrittura chitarristica il termine polifonia indica due o più “voci” (suoni) eseguiti
simultaneamente, ognuno dei quali sviluppa un proprio disegno melodico, naturalmente ogni “voce”
deve essere completa e riempire metricamente tutta la battuta.
Le composizioni per chitarra sono generalmente a due o massimo tre voci, ma non mancano esempi di
scrittura a quattro voci. Il fatto poi che si possano suonare accordi di sei suoni simultanei, non significa
necessariamente che siamo di fronte a un brano a “sei voci”.

Brano polifonico a 2 voci


Fernando Sor Op. 31 n°1

Separazione delle 2 voci

1a voce

2a voce
62

Facciamo Pratica

108 Trascrivi su due pentagrammi il seguente studio a 2 voci di Matteo Carcassi.


66

I B C R I
I O D
Il bicordo è rappresentato da due suoni che devono essere suonati simultaneamente, quindi su due

corde diverse:

Per suonare i bicordi le dita della mano destra devono fare lo stesso movimento del tocco non appog-
giato, ma anziché un solo dito, saranno due dita a muoversi contemporaneamente. Perciò, è importante
controllare che il suono delle due note sia assolutamente simultaneo (come se fosse un unico suono).

1) Il contatto con le corde.


Questo deve avvenire avendo cura di far 2) Il passaggio delle dita.
partire simultaneamente il movimento di Esse imprimeranno la forza necessaria a far
entrambe le dita dalla nocca. vibrare le due corde e, dopo essersi
svincolate, continueranno il loro movimen-
to verso l’interno della mano.

Anche in questo caso bisogna sottolineare la


necessità che il movimento delle dita parta dalla
nocca, altrimenti, si rischia di articolare solo le
falangette. Così facendo, si effettua il cosiddetto
“movimento ad artiglio”, che ha come conseguenza
un suono piccolo e “spigoloso”.

3) Il ritorno alla posizione iniziale.

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