Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Presso altre culture, abbiamo diverse fonti storiche, e prove archeologiche, che
dimostrano che vi sono donne-guerriere.
In diversi casi, appaiono legate alla sfera della nobilt�, se non alla famiglia
reale.
Dimostrando come fosse ancora in auge lo stato di Guerriero=nobile, che presso
Etruschi, Greci e Romani,
per ovviet� di necessit�, funzionalit�, e strategia, era venuto meno a partire dal
V-IV a.C,. .
Ma, in generale, quello di donna libera, e dunque con diritti superiori alla
�bambina-donna� della cultura classica.
2)
A)Illiri: donne illiriche con deposizioni di armi sono state ritrovate in Bosnia,
Serbia, almeno a partire dal VI-VI a.C pertinenti alla Cultura di Glasinac.
Le fonti ci parlano di Audata, moglie di Filippo II, padre di Alessandro III, il
Grande.
Arriano descrive che questa regina illirica era stata addestrata, come tutte le
donne della sua famiglia, nell'uso delle armi.
Sua figlia, Cynane, venne addestrata dalla madre all'uso delle armi; cavalco' con
il padre Filippo II, nella battaglia del 334 a.C
che vide i Macedoni coinvolti contro alcune tribu' illiriche, e combatt�,
uccidendone la regina Caeria.
B) Celti: oltre alla menzionata Boudicca/Boadicea, abbiamo: Chiomara, descritta da
Polibio, moglie di Ortagios, regina galata dei Volci Telistobogi, che attorno al
189-188 a.C uccise il centurione che l'aveva abusata.
Abbiamo Onomaris, dal trattato sulle donne, regina degli Scordisci, che fondo'
Sigindunum, presso l'odierna Belgrado, dopo aver sconfitto gli Illiri indigeni.
Abbiamo la tomba n. 53 di Oleggio, Piemonte,con resti di una probabile regina dei
Celto-liguri Taurini, con deposizione di armi; non dissimilmente dalla tomba della
donna di Vix. Costa'oro, Francia.
Abbiamo pero' tombe piu' comuni da Slana Voda, Serbia, attorno al II-I a.c con
sepoltura a cerchio di uomini e donne armate, i cui scheletri mostrano tracce di
lesioni di armi; ed altre 2 testimonianze, sempre tra Serbia e Bosnia, di tombe
femminili armate;
Abbiamo la Polonia, con i siti di
- Korzen, tomba n. 15, con presenza di una spada (Bochnak Tomasz, L�armement dans
les tombes feminines a l �ge du Fer in Pologne, p.3-6);
- Kamienczyk, tombe n. 36, 72,, 180, con una punta di lancia; tombe n. 37, 77 con 2
punte di lancia; tomba 179,
sepoltura femminile, punta di lancia e frammenti di scudo (Dabrowska, 1997, p- 44,
45, 227-228; taf. XCVII,XCVIII),
tombe con 1 spada ad 1 taglio, 1 punta di lancia, 1 umbone da scudo e maniglia,
(Dabrowska, 1997, p. 22, taf. XXXI; Martyniak, Pastwinski, Pazda 1997, p. 38, 287;
CLXIX);
- tombe n. 42, 100, 104, 134, da Nadkole, sito 2: lance e umboni di scudo
(Andrzejowski 1998, p. 25, 26, 39, 40, 48, 180, 213, 215, 234; pl. XXIX, LXII,
LXIV, LXXXIII); tomba 270 b da Oblin, fase B2, conteneva un umbone di scudo
(Czarnecka 2007, p.62, 385; Taf. CCXXI); tomba n. 52 da Garwolin, fase B2: 2 lance;
tomba 37, sito 5, Wesolki, 2 lance; tomba 24 Korz�n 2 lance (Kempisty 1968, p. 334,
336, 418; Tabl. XVIII; Kozlowska 1972, p. 374, 376; Ryc. 22j; Nieweglowski 1991, p.
48-49; Ryc. 52; Dabrowska 1997, p. 18, 24, 25, 45, 150, 168, 169, 169, 229, Taf.
XX, XXXVIII, XXXIX, XCIX);
- Wesolki, sito 1, tomba n. 39,periodo Przeworsk A 3, un umbone di scudo
(Dabrowsky, 1967, p.47; Ryc. 46);
-tomba n. 178 da Blonie: una cuspide di lancia, fibula e fusaiola ( W�zniak 1998,
p. 91-92, tabl. CLX);
- tomba n. 177 da Ciecierzyn, fase B1, tomba n. 62,
- Necropoli di Kuny, tracce di ceramica, solitamente attribuita a tombe femminili,
e punte di lancia, dalla zona dell�ustrinum funerario ( Skowron 2005);
- tomba femminile n.223 da Mlodzikowo, punta di lancia; tomba n. 126, un
coltellaccio (Liana, 1968, p. 382); da Starachowice, tomba n., 1, testa di scure
(Jamka 1959, p. 33; Liana 1968, p. 382).
C��da dire che in suddetta cultura,la presenza sia di gruppi germanici, che
specialmente sarmati, ne contamina una chiara e peculiare lettura in chiave
"celtica"
C) 3) Sarmate:
- tomba a pozzo, nei pressi del fiume Molochnaya, sulla costa nord-occidentale del
Mar d'Azov, scheletro di una giovane donna, con: uno specchio di bronzo, una
collana di perle di vetro, argento, braccialetti di bronzo e un'anfora greca,
accanto al suo teschio, due punte di lancia, al suo fianco, una faretra con venti
frecce e una corazza di ferro lamellato. IV-III a.C
- All'interno di una tomba a tumulo, riportata alla luce a Kut, nelle steppe a
Ovest del Dniepr, scheletro di una donna, stesso periodo, con accanto uno specchio
e degli orecchini di bronzo, una collana di perle di vetro, una spada di ferro e i
resti di una faretra con trentasei frecce.
- A Zemo-Avchala vicino a Tbilisi, in Georgia, sulle colline a Nord del Caucaso,
alcuni agricoltori sovietici rinvennero casualmente la tomba di una donna inumata
nella posizione rannicchiata e con accanto uno specchio di bronzo, due punte di
lancia e lo scheletro di un suo servitore. I ritrovamenti di questo tipo sono stati
numerosi, tutti risalenti al IV secolo a.C. e tutti classificabili come
appartenenti alla civilt� sarmata.
- Tombe scavate nel 1991-1995 di 44 tumuli a Pokrovka in Kazakhstan (Davis-Kimbell,
1997), contenenti spade arco e frecce, daghe e armature lamellari, in alcuni casi;.
- Altre 2 tombe sarmate provengono dalla zona di Liupetsk.
Quello che ha eliminato la possibilit� di considerare la deposizione delle armi
come status symbol, � stata l'analisi delle ossa: recavano spesso tracce di ferite
da punta e da taglio.
"le donne, vestite di nero, prima uccidevano i mariti e i padri in fuga, poi
strangolavano i propri figli e poi uccidevano se stesse mettendosi distese sotto le
ruote dei carri..."
"c�erano donne nella mischia che combattevano con spade e asce, strappando ai
romani gli scudi anche a mani nude, sopportando ferite mutilanti; perch� i romani
erano arrivati ai carri dove le donne stavano rifugiate con i bambini e i beni
della comunit�; respingendo i nemici romani e i Celti vigliacchi gi� in fuga. Era
evidente il loro coraggio e la loro capacit� di sopportazione del dolore".
( Plutarco, Hist. Vir. Ill. G.Mario, 20, 28), I
- Appiano di Alessandria, narra che le donne dei Bracari, nella penisola iberica,
di difesero disperatamente contro l�esercito del console Sesto Junio Bruto, nel
138-136 a.C (Appiano, Iberica, VI, 72)
- Ammiano Marcellino,ci dice che le donne dei Celti sono seconde nel combattimento
solo ai mariti ( A.Marcellino, Res Gestae, XV, 12)
Qui si ha l'idea che la mentalit� greco-romana sia rimasta un filtro che viene
applicato alla storia.. non vi pare?