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Ossidazionechimica1 PDF
Ossidazionechimica1 PDF
Trattasi, per lappunto, di una reazione di ossido-riduzione ove, contestualmente al ferro che
si ossida (il numero di ossidazione di ciascun atomo di ferro passa da +2 a +3), si ha la
riduzione dellossigeno da molecolare ad atomo bivalente O-- (il numero di ossidazione passa
da 0 a 2).
La reazione scomponibile in due reazioni parziali, in cui sono evidenziati gli elettroni
scambiati: una reazione di ossidazione, notoriamente caratterizzata dalla cessione di
RT RT
Legge di Nerst EMe = EMe + ln Keq. = EMe + ln [Men+]
nF nF
Ove,
EMe : tensione del metallo Me che manda in soluzione cationi Men+ (alla temp. di 25 C)
EMe: tensione normale del metallo (tensione corrispondente alla conc. unitaria di metallo-
ioni in soluzione, cio [Men+] = 1, alla temp. di 25 C)
R: costante universale dei gas (8,29 watt sec/K mole)
T: temperatura assoluta K
F: numero di Faraday (96.500 coulombs)
n: n. di elettroni scambiati
Keq: costante dellequilibrio Me Men+ ; Keq. = [ Men+ ] /[ Me] = [ Men+ ] poich pu
ritenersi costante lattivit (concentrazione) del metallo puro in soluzione.
[Men+]:attivit dei cationi di metallo in soluzione (in soluzioni non troppo concentrate,
praticamente coincidente con la concentrazione molare, moli/litro)
La differenza di potenziale misurabile sui due elettrodi della pila Daniell risulterebbe dunque:
In piena analogia con le coppie Me/Men+ tra metallo puro e relativo catione, si possono
considerare le coppie non metallo e relativo ione, come ad es. Cl- Cl2 + 1e-, e cos anche
le coppie di ioni Men+/Mem+ ad es. del tipo Fe++ Fe+++ + 1 e-.
Il potenziale di ossido-riduzione di una coppia di ioni, come di una qualsiasi altra coppia
ox/red, a 25 C, dato da:
Ove,
[Ox] rappresenta il prodotto delle concentrazioni molari (con relativo esponente, dato dal
coeff. di reazione) delle forme ossidate e degli altri eventuali composti presenti nello
stesso membro della reazione.
[Red] rappresenta il prodotto delle concentrazioni molari (con relativo esponente dato dal
coeff. di reazione) delle forme ridotte e degli altri eventuali composti presenti nello
stesso membro della reazione.
Esempi:
Reazione parziale di ossidazione del manganese (bivalente) a permanganato (eptavalente)
Nella Tabella 5.1.2 a sono riportati i potenziali normali E di ossido-riduzione, delle coppie
elemento puro/elemento-ione; nella Tabella 5.1.2 b i potenziali normali E di ossido-riduzione
dei principali reagenti ossidanti e riducenti utilizzati nel trattamento delle acque.
In base a quanto sopra detto si rileva quanto segue:
I metalli pi elettronegativi (Li, K, Ca, Na, ) hanno forte tendenza ad ossidarsi, cio ad
evolvere dalla forma ridotta (metallo puro) verso la forma ossidata (metallo-ione). Quelli
meno elettronegativi o addirittura elettropositivi tendono ad evolvere in direzione opposta.
Quindi, un metallo in posizione pi alta, nella serie elettrochimica, capace di ossidarsi,
riducendo lo ione di un metallo che lo segue (concetto gi espresso in precedenza). Ad es.
potranno attuarsi le seguenti reazioni:
Zn + Cu++ Zn++ + Cu
Zn + 2H+ Zn++ + H2
La prima la gi citata reazione redox alla base della pila Daniell. La seconda tra le pi
elementari reazioni redox facilmente sperimentabile in laboratorio ponendo dei frammenti
di zinco puro in un bicchiere contenente un acido forte, e osservando il copioso
gorgogliamento dellidrogeno che si forma.
Invece, ponendo in contatto con H+ un metallo che segue lidrogeno nella serie
elettrochimica, come ad esempio loro, , la reazione redox non potr aver luogo. In altri
termini Au non andr in soluzione e quindi non subir il processo corrosivo che invece ha
intaccato Zn.
Permanganato di potassio MnO - + 4H+ + 3e- = MnO2 + 2 H2O + 1,69 (pH acido)
4
+0,95
ClO2 + e- = ClO2-
Cloro e derivati Cl2 + 2e- = 2Cl- + 1,36
+1,49
HClO + H+ + 2e- = Cl- + H2O
+ 0,90
ClO- + H2O + 2e- = Cl- + 2H-
Riducenti:
Solfito SO3-- + H2O = SO4-- + 2H+ + 2e- +0,17
-0,419
Fe (OH)2 + OH- = Fe (OH)3 + e-
Analoghe considerazioni possono essere fatte per ogni coppia ione/ione. Ad es. ponendo a
contatto lo ione ferroso Fe++ con lo ione bicromato Cr2O7- -
(che lo segue nella serie
elettrochimica) potr aver luogo la reazione di ossidazione di Fe++ a Fe+++ (ferrico) con
contemporanea riduzione del cromo da esavalente (bicromato) a trivalente:
6Fe++ + Cr2O7- - + 14H+ 6Fe+++ + 2Cr+++ + 7H2O
Per le stesse ragioni i reattivi ossidanti elencati in Tabella 2, in quanto fortemente
elettropositivi tenderanno facilmente a passare alla forma ridotta. Saranno quindi in grado
di ossidare qualsiasi elemento o ione allo stato ridotto con potenziale elettrochimico
inferiore (meno positivo o addirittura elettronegativo). Ad es. lozono (che con il suo
potenziale normale di +2,07 Volt si rivela come lossidante pi energico) sar
perfettamente in grado di sviluppare la seguente reazione:
Analogamente, la reazione ossidativa del ferro II a ferro III si svilupperebbe con tutti gli
altri ossidanti elencati.
Sempre per le stesse ragioni, i reattivi riducenti elencati in Tabella 2, in quanto debolmente
positivi tenderanno facilmente a passare alla forma ossidata, se posti in contatto con
coppie redox pi elettropositive. Ad es. potr senzaltro aver luogo la reazione di
riduzione del bicromato con solfito:
3SO3- - + Cr2O7- -+14H+ 3SO4- - + 2Cr++++ 4H2O + 6H+
a) Ozono (O3):
lossidante pi energico. Viene prodotto in loco, allo stato gassoso, sottoponendo un flusso
daria (in taluni casi aria arricchita di ossigeno, oppure ossigeno puro) a un campo elettrico ad
alto potenziale (10.000-20.000 Volt). La conversione dellossigeno ad ozono interessa una
quota minima dellO2 atmosferico (10-20 grammi O3/m3 di aria).Il consumo specifico di
energia elettrica dellordine di 30 kWh/Kg O3 prodotto).
Nella Figura 5.2.1 a illustrato uno schema di processo ad ozono.
Il rendimento di produzione di O3 negativamente influenzato da temperature relativamente
alte dellaria e dalla presenza di umidit. Per questo nello schema previsto il pre-
trattamento dellaria con uno stadio di raffreddamento (scambiatore a circolazione dacqua,
oppure un vero e proprio gruppo frigorifero) e uno stadio di essiccamento (su letto di
materiale adsorbente quale allumina attivata, rigenerabile con aria secca o aria calda). Il flusso
ozonizzato viene alimentato e finemente disperso in un bacino di contatto con lacqua da
trattare. Nelle applicazioni di disinfezione di acque ad uso potabile il tempo di contatto viene
normalmente fissato in 4-6 minuti, con possibili estensioni fino a 12 minuti in caso di
importanti presenze nellacqua di microinquinanti organici da ossidare. I corrispondenti
dosaggi sono dellordine di 0,5-5 mg/l per le acque potabili e fino a 10-20 mg/l per scarichi
industriali ricchi in materiale organico.
Dal reattore di contatto fuoriesce laria esausta, contenente O3 residuo (la perdita di ozono
dellordine del 1-15% in rapporto al quantitativo generato). Onde evitare gli effetti tossici del
reattivo, leccesso viene decomposto ad O2 per via termica, chimica, o catalitica.
Lozono ha un odore molto pungente ed ha una soglia di percettibilit olfattiva molto bassa
(0,01 ppm in volume). Per gli ambienti di lavoro, il Public Health Service, USA, ha fissato un
limite di 0,1 ppm in volume, come massima concentrazione di esposizione dei lavoratori,
nellarco delle otto ore lavorative (media ponderale sulle otto ore). Il grafico di Figura 5.2.1 b
mostra gli effetti tossici dellozono sulluomo in dipendenza della concentrazione inalata e del
tempo di esposizione. La distruzione dellozono prima dello scarico in aria della corrente
gassosa esausta si ottiene per via catalitica con un filtro in metallo riscaldato.
b) Cloro e derivati
Il cloro disciolto nellacqua da luogo ad una reazione di disproporzionamento con formazione
di acido cloridrico e acido ipocloroso. Questultimo, forma poi un nuovo equilibrio
scindendosi in H+ e ione ipoclorito ClO-.
HClO H+ + ClO-
La presenza maggiore o minore delle tre forme di cloro e derivati (Cl2, HClO, ClO-), tra loro
in equilibrio, dipende fortemente dal pH della soluzione acquosa:
- a pH< 2 : lequilibrio nettamente spostato verso la forma di cloro molecolare;
- a pH = 5: lequilibrio totalmente spostato verso la forma HClO;
- a pH = 5-10: lequilibrio si sposta gradatamente verso lipoclorito ClO- (Figura 5.2.1 c)
Tutte e tre le forme sono in grado di esercitare un attivo ruolo ossidante.
Il cloro, un tempo molto utilizzato nel campo della disinfezione delle acque, oggi in disuso a
causa dellelevato pericolo del reagente per luomo. Si tratta infatti di un gas molto tossico,
per il cui impiego dobbligo disporre di lavoratori specificamente patentati, nonch di
sofisticati sistemi di protezione e sicurezza. Per questa ragione si preferisce far ricorso ai
derivati, quali in particolare lipoclorito di sodio (NaClO) e il biossido di cloro (ClO2). Il
primo viene commercializato come soluzione liquida (candeggina o conegrina), giallo-
verdastra, con contenuto di cloro libero pari a circa 150 grammi/litro. di agevole stoccaggio
e dosaggio.
Il biossido di cloro un gas pi denso dellaria, di colore giallognolo, molto solubile in acqua.
Come gas molto esplosivo, mentre invece inoffensivo in soluzione acquosa.
Le soluzioni vengono preparate presso gli impianti di trattamento delle acque a partire da
clorito di sodio e acido cloridrico secondo uno schema molto semplice (Figura 5.2.1 d) che
sfrutta la seguente reazione:
La reazione relativamente lenta e per favorirla viene dosato HCl in eccesso del 300-400%
rispetto allo stechiometrico.
Il ClO2 un forte ossidante, molto utilizzato nella disinfezione delle acque potabili. La sua
azione soprattutto legata alla coppia ClO2/ClO- (E = 0,95 Volts)
Analoga reazione con il clorito di sodio data dal cloro. Tuttavia per le ragioni di sicurezza
gi esposte viene scarsamente sfruttata.
f) Ossigeno (O2)
ovviamente lossidante pi economico. Ha un potenziale normale di ossidazione piuttosto
elevato se impiegato in campo acido. Tuttavia, lelevata potenzialit ossidativa contrastata
da una cinetica delle reazioni ossidative piuttosto lenta, se non catalizzata (sono spesso
utilizzati catalizzatori a base di metalli pesanti, quali Ni, Co, Mn).
La reazione parziale di riduzione dellossigeno molecolare (in campo acido) la seguente:
O2 + 4H+ + 4e- 2H2O
Molte volte tale reazione viene rappresentata con reazioni intermedie che danno luogo alla
formazione di H2O2 e radicali vari che conferiscono buona capacit ossidante.
5.2.2 Reattivi riducenti
I pi comunemente utilizzati sono, metabisolfito di sodio (Na2S2O5), bisolfito di sodio
(NaHSO3), anidride solforosa SO2 e solfato ferroso (FeSO4). I primi tre sono
approvvigionabili solidi o preferibilmente in soluzioni acquose commerciali; il terzo come gas
stoccato in bombole da cui viene diffuso direttamente entro lacqua da trattare.
I meccanismi di azione del metabisolfito, bisolfito e dellanidride solforosa sono analoghi,
poich tutti liberano in acqua acido solforoso (H2SO3) in equilibrio con il bisolfito (HSO3-),
secondo le seguenti reazioni:
HSO3- + H+ H2SO3
Nei processi di riduzione dei composti inquinanti lo zolfo si ossida da tetravalente (solfito o
bisolfito) a esavalente (solfato):
SO3- - + H2O SO4- - + 2H+ + 2e-
Il solfato ferroso un reattivo acido (sale di una base debole e di un acido forte). In acqua
libera il ferro bivalente, in equilibrio con il relativo idrossido, solubile:
a) Ossidazione chimica
Sono moltissimi i settori di applicazione dei processi ossidativi. Si citano in particolare:
1) Disinfezione delle acque destinate alluso idropotabile:
particolarmente utilizzato lozono per lalto potere battericida e anche virulicida, e per la
rapida azione ossidante di composti inorganici riducenti e di molti composti organici. Inoltre,
non trasmette odore e sapore allacqua, come invece accade al cloro. Anche il biossido di
cloro diffusamente utilizzato in quanto ottimo battericida, alghicida e germicida (con azione
2,6 volte superiore al cloro). Per quanto meno efficaci, sia per leffetto disinfettante, sia per
lazione sui composti organici presenti nellacqua, sono ancora piuttosto utilizzati il cloro e
lipoclorito di sodio.
2) Disinfezione delle acque reflue urbane:
Tutti i reattivi indicati sono idonei allo scopo. Per ragioni di semplicit impiantistica e di
economie di esercizio molto utilizzato lipoclorito di sodio.
3) Rimozione di ferro (II), manganese (II) e idrogeno solforato, dalle acque ad uso
potabile
questo uno dei campi di maggior interesse per lapplicazione dei reattivi ossidanti. Come
noto, molti acquiferi sotterranei profondi, in cui assente ossigeno disciolto, contengono
significative concentrazioni di Fe++, Mn ++
e H2S (concentrazioni riscontrate nelle acque del
sottosuolo di Pavia, destinate alla rete acquedottistica: Fe++= 0,15-0,88 ppm; Mn ++
= 0,09-
0,144 ppm; H2S = 0,10-0,18 ppm come S- -).
Gli inconvenienti determinati dai due metalli (e in particolare dal ferro) e dallidrogeno
solforato sono principalmente di natura organolettica. Lidrogeno solforato, molto volatile,
rivela il tipico odore di uova marce anche a piccole concentrazioni. Inoltre, le acque pompate
in superficie, giunte a contatto con lossigeno atmosferico si ossidano dando luogo alla tipica
colorazione marrone-rossastra, conseguente allossidazione e alla precipitazione
dellidrossido ferrico (trivalente) e del biossido di manganese (tetravalente). Questo fenomeno
determina anche problemi di manutenzione della rete acquedottistica per il deposito di melme
ferruginose che possono ostruire le finestrature delle stazioni di pompaggio e alterare il flusso
entro le condotte. Il fenomeno esaltato dallo sviluppo dei ferrobatteri (batteri filamentosi
quali Leptothrix e Crenothrix, di tipo aerobico, che traggono lenergia necessaria per le sintesi
batteriche dalla ossidazione del Fe++ a Fe+++) i quali innescano processi di tubercolazione
nelle condotte e di formazione di colonie fangose di colorazione arancione-brunastro.
In caso di utilizzo industriali, le acque ferrugginose possono inoltre determinare problemi a
diverse lavorazioni (tintorie, lavanderie, industria alimentare, industria cartaria).
Anche lidrogeno solforato pu essere causa di processi corrosivi, sia tramite la combinazione
diretta con il ferro delle condutture formando FeS, sia dando luogo alla formazione di acido
solforico a seguito dellossidazione con O2 atmosferico.
Per la rimozione dei tre contaminanti dallacqua, prima della immissione nella rete di
distribuzione, si utilizzano processi ossidativi:
Ossidazione con aria:
una tecnica diffusamente impiegata per labbattimento del ferro (in acque altamente
concentrate e dove sia modesta la presenza di ferro-organico in quanto non decomponibile
dallO2), mentre scarsamente efficace per il manganese. La reazione di ossidazione la
seguente:
2H2S + O2 2H2O + 2S
Con Ozono:
Con Cloro:
Nellacqua in ingresso nel letto catalitico (Figura 5.2.4 c) viene dosato il permanganato.
Oltre che da catalizzatore, le sabbie verdi svolgono anche una vera e propria azione
ossidativa, specialmente nei confronti del ferro II:
Z- MnO2 + Fe++ Z- Mn2O3 + Fe+++
Una volta esaurita lattivit le sabbie verdi vengono rigenerate con permanganato:
+ KMnO4
Z- Mn2O3 > Z- MnO2
Allo stesso modo sono impiegati letti catalitici costituiti da un materiale inerte
impregnato con pirolusite (MnO2) e che utilizzano come ossidante aria. Con luso di
questa tecnica dimostrata lefficacia verso lossidazione di Fe++, mentre non altrettanto
nei confronti di Mn. In tutti i casi di impiego di letti catalitici, la presenza nellacqua di
idrogeno solforato costituisce una controindicazione per gli effetti di avvelenamento
degli stessi catalizzatori.
Occorre considerare, a parziale giustificazione di questa scelta, che la tossicit dei cianati
pari a 10-3 di quella dei cianuri.
In questi processi ossidativi dei cianuri, pu presentarsi qualche problema quando gli
stessi sono presenti nellacqua reflua sotto forma di complesso. Ad es. nel complesso
cianurato di potassio e rame K3Cu(CN)4 tre gruppi cianogeni vengono distrutti molto
rapidamente, mentre il quarto gruppo si dimostra molto resistente. Nellossidazione di
cianuri complessi di rame e argento, dopo lossidazione di alcuni gruppi cianogeni si ha
la precipitazione di cianuro di rame la cui ossidazione estremamente difficile. Inoltre, i
complessi di cianuro di ferro sono ossidabili solo con forte eccessi di cloro e ad alta
temperatura.
b) Riduzione chimica
La pi classica applicazione dei processi di riduzione riguarda le acque di rifiuto di galvanica,
con presenza di cromo esavalente (sotto forma di cromato CrO4- -) altamente reattivo e tossico
(facilmente liposolubile). Per labbattimento del cromo esavalente, questi deve essere prima
ridotto a trivalente (meno tossico) per essere precipitato in campo alcalino come idrossido
Cr(OH)3.
Tutti i reattivi riducenti prima indicati sono idonei per il processo riduttivo del cromo VI.
La riduzione deve essere attuata in campo decisamente acido (pH < 3) per favorire la cinetica
della reazione. Limportanza dellaccurato controllo del pH illustrata dal grafico di Figura
5.2.4 e ove si evidenzia linfluenza del pH e del tempo di reazione sulla riduzione del Cr VI.
Figura 5.1.2 a: Schematizzazione di cella galvanica per la misura delle tensioni normali.
Figura 5.2.1 a: Schema di processo ad ozono
1) Prefiltro per rimozione polveri
2) Raffreddamento
3) Essiccamento a gel di silice
4) Ozonizzatore
5) Aspirazione ozono residuo
6) Diffusori
7) Ventilatore di circolazione
Figura 5.2.1 b: Soglie di tossicit dellozono in funzione del tempo di esposizione
Figura 5.2.1 c: Influenza del pH (e della temperatura) sulla presenza in
soluzione acquosa di acido ipocloroso (HClO) e dello ione
dissociato ipoclorito (ClO-).
Figura 5.2.1 d: Schema di processo per la produzione di biossido d cloro da
clorito di sodio e acido cloridrico:
1. Reattore
2. Acqua di diluizione
3. Pompa dosatrice dei reattivi
4. Pompa dosatrice del biossido di cloro prodotto
a)
b)
Figuira 5.2.4 a: Esempi di sistemi di aerazione naturale per lossidazione del ferro
a) torre di ossidazione con riempimento
b) aeratore in pressione a getto dacqua
(continua)
c)
(continua)
Figura 5.2.4 a: Esempi di sistemi di aerazione naturale per lossidazione del ferro
c) aeratore in pressione con riempimento e premiscelazione di aria e acqua.
Figura 5.2.4 b: Schema di un impianto pilota utilizzato per la rimozione di ferro, manganese e idrogeno solforato,
mediante ossidazione con ozono.
Figura 5.2.4 c: Schema del trattamento con permanganato di potassio e filtrazione su letto catalitico
di sabbie verdi
1. Miscelatore statico permanganato-acqua
2. Filtro catalitico
3. Strato filtrante di coke
4. Strato di materiale catalitico
5. Strato di ghiaietto di supporto
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Figura 5.2.4 d: Decomposizione del cloruro di cianogeno a ione
cianato, in funzione del pH e del tempo di reazione.
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Figura 5.2.4 e: Riduzione del cromo esavalente a cromo trivalente, con SO2, in funzione
del pH e del tempo di reazione.
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