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Per amore dietro ai fornelli

07 luglio 2008

Deborah Corsi, da maestra mancata a talento della cucina creativa


di Eleonora Cozzella

Ha appena 34 anni, ma già può vantare lusinghieri giudizi della critica ed estimatori
importanti come Fulvio Pierangelini, chef patron del prestigioso Gambero Rosso, che l’ha
voluta al suo fianco per la festa della palamita. E soprattutto può contare su una clientela
innamorata del suo stile. Così, è anche grazie al sostegno dei clienti affezionati che Deborah
Corsi, giovane talento ai fornelli del ristorante La Perla di San Vincenzo, è riuscita a
superare un momento drammatico, l’incendio che nel febbraio scorso ha distrutto il locale di
famiglia, e riprendere in mano la sua vita e la sua professione di cuoca. Un mestiere che
Deborah, in verità, non ha programmato fin da ragazza. Frequenta infatti le magistrali per
diventare maestra. Intanto però d’estate lavora in una pasticceria. È qui che conosce
Emanuele Giampieri, il futuro marito, che gestisce uno stabilimento balneare con tanto di
ristorante. Si innamorano e lei inizia a lavorare con lui, dapprima al bar poi nella sala del
ristorante. «A poco a poco - racconta col sorriso sulle labbra - il tempo che dedicavo al
servizio in sala diventava sempre meno mentre aumentavano le ore spese in cucina, a
sbirciare che cosa c’era di buono in pentola».
E sotto la guida della suocera, la signora Fernanda, muove i primi passi per diventare una
cuoca professionista: «All’inizio davo solo una mano, magari a pulire il pesce che qui è stato
sempre freschissimo. La cucina era semplice, con i classici piatti della tradizione marinara e
con ingredienti sempre di ottima qualità. Niente di confezionato o precotto, solo piatti
espressi con prodotti freschi di stagione: cozze, scampi, polpi, seppie, tutti prodotti del mare
che adoro». Il passaggio successivo è stato occuparsi dei dessert. «Non dimenticherò mai la
gioia di quando a tavola gli ospiti fecero i complimenti per il mio primo dolce, una bavarese
di ricotta e salsa d’arancia». «Quando ho capito che la mia vocazione era cucinare, ho
cercato di esprimermi attraverso i miei piatti», racconta. Con l’età matura anche lo stile e si
affinano tecnica e conoscenze. «A poco a poco - spiega Deborah - provavo ad apportare
piccoli cambiamenti al menu, ad aggiungere un tocco di originalità, a sperimentare
abbinamenti inediti. Certo non si può stravolgere da un giorno all’altro lo stile di un
ristorante, ma sono cresciuta professionalmente insieme alla mia clientela.

La passione per la cucina mi ha portato a viaggiare e studiare, fare tappa in


ristoranti famosi, frequentare lezioni dei maestri». Deborah ha nel carnet corsi in scuole
famose come l’Etoile e Alma dove ha approfondito metodi di panificazione, cotture di pesce
e specialmente tonno, cucina vegetariana e anche un corso di cucina scientifica con l’uso
dell’azoto liquido. Tradizione e innovazione, insomma, che messe insieme hanno dato vita
alla sua filosofia di cucina, fatta di rispetto per le caratteristiche organolettiche della materia
prima, di sensibilità verso il prodotto, di cotture veloci che valorizzino le carni e il pesce, di
rivisitazioni alleggerite di piatti classici e di attenzione per qualità e salubrità del cibo.
Amsterdam – 21 en 22 maart 2009

Filmprogramma Italia al Dente in Loods 6


(Niccolò Ungaro, 2009, 10’)
Deborah Corsi, chef-kok en eigenaar van Restaurant La Perla is de hoofdpersoon van deze
10 minuten durende korte film
waarin de liefde voor de zee en de gastronomie centraal staan. We volgen Deborah tijdens
haar strijd om het beste
seafoodgerecht tijdens de regatta “La via del vino”. We zien hoe zij haar gerechten bereidt,
hoe zij over het zeeleven denkt

YOUTUBE : Deborah Corsi partecipa alla Rotta del Vino


Toscana in barca e... allo specchio
di Stefano Polacchi

Lunedì 08 Settembre 2008

Interessante la Toscana gourmet vista dal porticciolo turistico di Cala de' Medici, un porto da
poco a pieno regime e che si è candidato a essere un polo di attrazione enogastronomica dal
mare verso l'entroterra.

Si è chiusa ieri la Rotta del Vino 2008, regata in cui si sfidano belle barche a vela e chef a
bordo: cuochi dei ristoranti della zona (tra Livorno e Firenze, passando da Pisa e Lucca)
abbinati a cantine del territorio. Regata che di anno in anno diventa sempre più un punto di
osservazione per vedere cosa si muove in una delle regioni gastronomiche per eccellenza e -
per i toscani - di guardarsi un po' allo specchio.

La classifica gastronomica di questa edizione se l'è aggiudicata lo Zazzeri, con i suoi due
tris, di gambero e di sgombro, presentati nei due giorni di regata La classifica combinata,
però, in cui il punteggio della barca si somma a quello dei cuochi, l'hanno vinta le
imbarcazioni con a bordo due cuochi stranieri che lavorano in Toscana: il norvegese Dag
Tjersland di Tenuta San Pietro di Lucca, imbarcato su Tazmania (un Grand Soleil 40) è stato
il primo; l'americano Thimoty Magee del ristobistrot Le Nuvole di Suvereto, imbarcato su
Starfly (un Rimar 44) è stato il secondo. Entrambi hanno presentato piatti semplici, ma "di
testa", realizzati con passione e con cervello.Oltre ad essere piatti studiati apposta anche per
la specificità della barca: semplici, godibili, gustosi, ben abbinati col vino servito in modo
giusto. Terza, nella classifica gastronomica, Deborah Corsi della Perla di San Vincenzo con
un cacciucchino di pesce azzurro molto ben abbinato all'Ebo di Petra. Dag, il norvegese, ha
realizzato la pasta fredda - una striscia di pasta al nero di seppia con crudo di mare, aneto e
coriandolo fresco sulla linea delle belle paste fredde di marchesiana memoria, semplice e ricca
insieme, godibilissima.Niente di fantasmagorico, ma un bel piatto molto fresco, da barca e da
Toscana di mare.

Anche Thimoty ha fatto un bel piatto: il nasello baccalato...Un cibo semplice e al tempo stesso molto
saporito, con il nasello fresco a fare l'emulo del baccalà, giocando così con territorio e tradizione...
Insomma, un'ironia e una puntualità di interpretazione, senza effetti speciali se non quelli nel palato
che non ci saremmo aspettati (e non si capisce poi perché!) da un americano... Sta di fatto, dunque,
che vince la semplicità: dallo Zazzeri - cuoco pescatore, che esalta proprio la materia prima e la
rende ancor più grande di quanto sia - alla giovane Deborah che, geograficamente e
mentalmente stretta tra il Gambero Rosso di Fulvio Pierangelini e la Pineta di Bibbona, ha
scelto di forzare il popolare cacciucco dando la scena al pesce azzurro che normalmente è
bandito dalla zuppa livornese (come ci conferma la collega giurata Eleonora Cozzella -
Kataweb Cucina - reduce da una discussione sul tema con un'altra collega durata mezza
giornata... Del resto si sa: alla cucina ci si appassiona e in cucina spesso ci si azzuffa come
proiettati in un mondo altro, schermo del reale, dove sapori, ricette, convinzioni diventano
meta-dati cifra della vita inconscia che si svolge fuori).
E vince la capacità di cucinare con la testa, interpretando semplicita e tradizione con la
chiave della godibilità: come dimostrano i piatti di Dag e di Thimoty. Senza dimenticare i
piatti di Paolo Fiaschi di Pepe Nero a San Miniato che unisce design e pulizia dei piatti a
sapori netti e schietti e che si è classificato secondo nella classifica gastronomica e terzo
nella "combinata" con la barca Niña (un Comet 12).
Insomma, vista da Cala de' Medici, la Toscana offre le sue prelibatezze gourmet con
semplicità, grandi materie prime e, spesso, attraverso cuochi stranieri che sanno ben
interpretare il territorio e ci si appassionano. Anche questa è globalizzazione. Los cambio di
esperienze e intelligenze dà buoni frutti... Dello Zazzeri, ne sapete fin troppo... Degli altri tre
giovani cuochi, invece, ve ne parleremo al più presto sul Gambero Rosso mensile...
E per ora accontentatevi dei due piatti dello Zazzeri fatti in barca...
"CACCIUCCO" DI PESCE AZZURRO AVVOLTO IN CESTINO DI PANE
CROCCANTE

Deborah Corsi, giovane chef della Perla presenta una rivisitazione del
cacciucco livornese con il pesce azzurro.
RaiSat Gambero Rosso : “Zuppa di Pesce”
Inaugurazione dei nuovi locali del Ristorante La Perla Del
Mare a San Vincenzo (Livorno).
Venerdì tre luglio 2009, alle ore 19,00, ho partecipato alla bella festa per l'inaugurazione dei nuovi
locali del Ristorante La Perla Del Mare, dell'omonimo Stabilimento Balneare, sulla accogliente
spiaggia di San Vincenzo in Provincia di Livorno.

L'anima del Locale è la giovane, brava e bella Chef Deborah Corsi.

Deborah nasce a Campiglia Marittima (Li), il 24/12/1973, dopo le scuole dell'obbligo si iscrive
all'Istituto Magistrale di Cecina conseguendo il diploma; non ha una particolare storia culinaria in
famiglia, quando le ho chiesto se da ragazzina cucinava, mi ha risposto che per "sfortuna" del suo
babbo, gli preparava delle polpette alla paprika.......... piccantissime.
Nel 1992 conosce e si fidanza con Emanuele Giampieri che, con la sua famiglia, mamma Fernanda
Novelli e il papà Giampiero Giampieri, ha, dagli anni ottanta, lo Stabilimento Balneare La Perla Del
Mare con relativo Bar/Ristorante.
Deborah dà una mano, lavora all'inizio al Bar, ma questo lavoro non la entusiasma, pertanto passa in
sala al Ristorante; successivamente nel 1995 sente il desiderio di entrare in cucina; incomincia dalla
gavetta, pulire e sbucciare, sono il suo pane quotidiano, ma impara presto, e cresce la passione e
l'interesse, sboccia in lei quell'arte culinaria innata.
Nel frattempo con Emanuele ha messo sù famiglia, e, nel 2003, nasce la bellissima figlia Michelle, a
solo due mesi e mezzo la piccola è già in cucina, infatti la sua mamma è anche una donna di
carattere e non molla. La nonna Fernanda lascia piano piano la cucina per occuparsi, insieme all'altra
nonna (la mamma di Deborah), della piccola; la nostra giovane Chef in questi anni cresce, in
bravura, così tanto che la sua mamma, Gabriella Bandini a cui la cucina non è mai piaciuta, non si
sà spiegare da chi abbia preso l'arte.
All'inizio del 2008 un grosso danno alla vecchia struttura del ristorante ha messo tutti in difficoltà;
ma ecco la buona notizia, come per miracolo, in poco più di tre mesi, dall'inizio dei lavori, sono

pronti i nuovi locali, molto belli, legno e acciaio, per un perfetto inserimento sulla spiaggia, caldo e
accogliente e nello stesso tempo moderno e comodo, magnifica la terrazza; Deborah ed Emanuele
(vedi foto in alto) se lo sono fatto fare proprio come lo desideravano da sempre.

Al rinfresco dell'inaugurazione, molti fiori inviati per l'occasione, molti amici e clienti, un gran
buffet di magnifiche preparazioni di Deborah , e anche, insieme a molta gioia, un pò di emozione.
Mi ha fatto estremamente piacere nel vedere Deborah felice, perchè oltre ad essere una bravissima
Chef,lo merità.

Ristorante La Perla Del Mare Via della Meloria, 9 - San Vincenzo (Li) Tel. 0565 702113
Ricette, passioni e segreti dei giovani chef toscani.

San Valentino/2, le ricette di lei per conquistare lui


E' un viaggio nella cucina toscana che ci accompagnerà per tutta l'estate. Nove giovani chef
racconteranno la loro storia, una storia fatta di passione spesso prima ancora che di scuola; e
poi di esperienze sul campo, magari a giro per l'Italia e non solo. E poi per i lettori del
Tirreno sveleranno una loro ricetta, bella, elegante ma anche non troppo difficile da eseguire.
Non solo: ci guideranno anche alla scoperta di un piccolo trucco che rende un piatto ben
riuscito e del loro prodotto preferito.

La prima tappa di questo percorso è stato con Deborah Corsi de "La Perla" di San
Vincenzo. Poi proseguirà con Luca Landi del "Lunasia" del Green park hotel di Tirrenia. E
via così così alla ricerca di talenti un po' in tutta la Regione.

« San Valentino/1, le ricette di lui per conquistare lei


Erbazzone e tigella. Da Bottura »

Ostriche, curry e alghe, scampi e cioccolato, ravioli e lavanda sono gli ingredienti scelti
da tre giovani chef donne per conquistare mariti e fidanzati a tavola. Antonella Ricci
del Fornello da Ricci, Aurora Mazzucchelli del Marconi di Sasso Marconi e Deborah
Corsi della Perla di San Vincenzo hanno elaborato queste ricette per San Valentino,
perchè la cena giusta preluda al più romantico dei dopo cena.
Ora vi servo l'eros
“… Gli uomini che sono passati dalla mia vita li ricordo così, alcuni per la qualità della
loro pelle, altri per il sapore dei loro baci, l’odore dei loro indumenti o il tono dei loro
sussurri, e quasi tutti

di Antonella Ricci

sono associati ad un alimento particolare. Il piacere carnale più intenso, goduto senza
fretta in un letto disordinato e clandestino, combinazione perfetta di carezze, risate e giochi
della mente, sa di baguette, prosciutto, formaggio francese e vino del Reno”.
Afrodita, di Isabelle Allende è solo uno dei tanti personaggi della letteratura o reali a
sottolineare un legame imprescindibile tra eros e cibo. E da sempre uomini e donne sono alla
ricerca di ingredienti che possano in qualche modo accendere il desiderio o Ostriche, tartufi
e champagne? Troppo scontato. L'eros in cucina si può accendere più facilmente con la
polenta, un piatto di spaghetti al pomodoro o con i ricci di mare. Parola di chef.
E che la dieta mediterranea possa più di qualsiasi tartina al caviale lo confermano i medici
della Sia, la società italiana di andrologia. Così come 110 sessuologi e nutrizionisti
intervistati per uno studio di "Vie del gusto": il legame tra cucina e stimolo sessuale è
fortissimo e il desiderio - hanno sentenziato - è acceso soprattutto dagli ingredienti del made
in Italy.
Ma afrodisiaco è, prima di tutto, l’atto di mangiare, sostiene Enrico Bartolini, chef delle
Robinie di Montescano: “L’appetito esprime il benessere di uno stato d’animo. Se poi si
mangia con la donna che ci piace allora tutto concorre a creare l’atmosfera. Ci sono
certamente ingredienti che per gusto e consistenza si associano a ricordi e suggestioni -

l’ostrica è uno di questi anche per la gestualità che richiede - ma per me è incredibilmente
sexy anche il profumo del sedano”.
La compagnia giusta e l’atmosfera sono gli elementi fondamentali anche per il cuoco italiano
più famoso, Fulvio Pierangelini, il cui alimento ‘afrodisiaco’ preferito sono i funghi
primaverili: “prugnoli e spugnole, funghi magici, antichi, profumati e pieni di seduzione”. Il
suo consiglio per cucinarli? “ Farli andare a lungo a fuoco basso con aglio freschissimo e un
filo d’olio. E impreziosirli con erbe fresche e pimpinella”.

Davide Scabin, chef del Combal.Zero di Rivoli, trova invece sensuale la polenta: “La polenta
è femmina. Quando la versi si adatta, si conforma al piatto. Alla consistenza e temperatura
giusta è una di quelle cose che vorresti ancora mangiare anche quando sei sazio”.
Per Deborah Corsi, della Perla di San Vincenzo, ad essere afrodisiaci sono gli asparagi ma
anche la selvaggina di piuma, piccioni e fagiani (che, peraltro, nella tradizione popolare
avrebbero una vita amorosa molto intensa).

Un abbraccio tra due prodotti apparentemente lontani, entrambi “afrodisiaci”che invece si


sposano con gusto e ben si accompagnano al dolce-piccante di peperoni e peperoncino. “Ho
pensato all’abbinamento degli scampi con il cioccolato - spiega la chef del ristorante La
Perla di San Vincenzo - che può sembrare un poco strano, ma la carne dolce del crostaceo
un po’ contrasta e al tempo stesso ben si amalgama con l’amaro del cioccolato fondente Per
finire, il peperoncino ci aiuta a dare quel brio in più che serve…..”
Scampi con il cioccolato
di Deborah Corsi

Ingredienti

8 scampi freschi

Per la crema di peperoni:


250 gr di peperoni rossi
peroncino tritato qualità Aji (peperoncino dolce adatto soprattutto per il pesce)
tabasco
sale e pepe q.b.
olio extra vergine di oliva

Per la salsa al cioccolato:


le teste e le code degli scampi
½ carota
½ cipolla
30 gr di porro
1 costa di sedano mezzo spicchio di aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
salsa di pomodoro
50gr di cioccolato fondente al 80% tritato
Sale e pepe
Procedimento
Arrostire i peperoni in forno preriscaldato a 220°, quindi avvolgerli in carta di alluminio e
lasciarli raffreddare. Spellarli, privarli dei semi e frullarli insieme al peperoncino aji, il
tabasco, sale e pepe.

Tritare le carcasse degli scampi e farle rosolare con le verdure tagliate a pezzetti e l’aglio.
Fiammeggiare con il cognac, poi irrorare con il vino bianco. Aggiungere il pomodoro,
versare un bicchiere di acqua, lasciare ridurre a fuoco basso e passare tutto al setaccio. Unire
al fondo filtrato il cioccolato, mescolare fino a ottenere un’emulsione liscia e cremosa.
Lavare e asciugare le code degli scampi, spolverizzarle con il peperoncino Aji tritato e
rosolarle a fuoco vivace nell’olio.

Distribuire la salsa di cioccolato sul piatto e sistemarvi una quenelle di purea di peperoni
sulla quale verranno adagiati gli scampi.
Finiamo il piatto con del peperoncino fresco e una spolverata di peperoncino tritato.
Azzurro in Cucina: concorso gastronomico
per valorizzare il pesce azzurro

…......................per
premiare l’impegno e la passione nel
promuovere la ristorazione di pregio, all’unica donna partecipante al
Concorso Deborah Corsi, promettente chef di San Vincenzo in provincia di
Livorno...........................

mercoledì 05 marzo 2008

Tra gli otto partecipanti, selezionati dopo una prima scrematura fra le ricette pervenute, oltre
al primo classificato,figuravano gli chef:
Massimo Bresciani del ristorante Twuiga di Forte dei Marmi, Fabrizio Girasoli del ristorante
Butterfly di Marlia-Lucca, recentissima nuova Stella Michelin, Mauro Bazzichi del ristorante
Bagatelle di Cecina Mare-Livorno, Deborah Corsi del ristorante La Perla di San
Vincenzo-Livorno..........................................
Maremma fra vino e cuochi

le proposte dei fratelli Muratori di Mario Fioramonti.

Un progetto realizzato per scoprire i valori di un territorio della Maremma Toscana attraverso i piatti
ispirati alle tradizioni gastronomiche della cucina di casa e i vini di Rubbia al Colle dell’azienda
agricola Fratelli Muratori. Questi i “Gusti della Val di Cornia” proposti dagli chef Fabrizio Caponi,
Davide D’Onofrio, Deborah Corsi, Raffaele Ciliberti, Olema Perucci, Giorgio Nocciolini e Filippo
Perrone presso l’Hotel Enterprise di Milano.
Il progetto si è concretizzato nell’edizione di un volume formato tascabile corredato da testi, a firma
di esperti, relativi alle storie e all’evoluzione della tradizioni gastronomiche locali. La parte più
rilevante è dedicata ai menu realizzati dai cuochi di dodici selezionati ristoranti operativi sul
territorio.
Che sono: “Osteria di Suvereto l’Ciocio”, risto-bistro “Le Nuvole”, Wine Bar “La Barona”, Enoteca
“Ombrone” tutte di Suvereto, “Il Canovaccio” di Campiglia Marittima, Enoteca Osteria “Da
Alcide”, ristorante “Otello”, ristorante “Calidario” di Venturina (Li), ristorante “La Perla del
Mare” e “Mariva” di San Vincenzo (Li), ristorante “Il Garibaldi innamorato” di Piombino. Ogni
menu è basato sull’utilizzo di prodotti tipici locali, i cosiddetti giacimenti gastronomici, in
un’alternanza di materie prime derivate dalla terra e dal mare.
La Val di Cornia, infatti, è un territorio affacciato sul Tirreno, con alle spalle un retroterra oggi in
molta parte restituito al vigneto e alle colture orticole, dopo una lunga pausa destinata soprattutto
alla pastorizia, che pure sopravvive. Le caratteristiche del paesaggio sono quelle della Maremma
Livornese e comprende sei comuni: Suvereto, Sassetta, Campiglia Marittima, San Vincenzo,
Piombino e Monteverdi Marittimo. Alla serata erano presenti il sindaco di Suvereto, Gianpaolo Pioli,
Bruno Muratori ideatore del progetto, e lo chef Gianfranco Vissani, garante del progetto.

Dopo Milano avrà inizio un calendario prestabilito, un viaggio attraverso


ristoranti di tutte Italia che ospiteranno uno o più chef in serate a tema
organizzate dall’UIR, Unione Italiana Ristoratori.

Qui la tradizione la si trova nella tipica sapidità del cacciucco che, pur presentato in elegante veste,
rimane quel piatto di mare dalle sensazioni forti che ben conosciamo. Il pane assorbe gli umori
speziati e accompagna bene i tocchetti di pesce azzurro che si differenziano piacevolmente l'uno
dall'altro. Un piatto dai sapori scolpiti, che non può non risvegliare gli ambiti più "viscerali" del
nostro gusto.
Tutti pazzi per la palamita

Street food & biodiversità agricole


Giro in cantina Vento nelle vele
A scuola di pesca

Improvvisazioni culinarie sul tema del pesce azzurro Tor


i
Savarin di ricotta e noci con turbante di sgombro cotto a
vapore ed infuso di finocchio al the verde

Cuoco Deborah Corsi, del ristorante La Perla di San Vincenzo - LI

Ingredienti per 6 persone


Per il Savarin: 500gr di ricotta mista - Spicchi di arance spellate a vivo - Olio di oliva - Sale
e pepe - Pinocchi bolliti con stella di anice. Per gli Sgombri:
250gr di sgombri - I limone - Olio extra vergine - Sale e pepe - Per l'infuso di Finocchio e
Thè Verde - II di acqua - 200gr finocchio selvatico - 5gr di thè verde

Procedimento:
Per il Savarin: Passare al setaccio la ricotta,salare e pepare.Amalgamare con olio di oliva.
Incorporare i finocchi cotti e tagliati a cubetti.Foderare degli stampini oleati con le arance
spellate a vivo,cuocere in forno a 180° per 6 minuti circa.
Per gli Sgombri: Stilettare gli sgombri ed eliminare le spine con una pinzetta. Tagliare ogni
filetto in tré dame. Condire con buccia di limone grattugiata, sale pepe ed un filo di olio
extravergine. Cuocere a vapore.
Per l'infuso di Finocchio e Thè Verde: Far bollire Facqua con il finocchio selvatico ed il thè
verde per circa 30'. Filtrare e tenere in caldo.

Composizione del piatto: Adagiare sul savarin la dama di sgombro. Guarnire con julienne di
finocchio e buccia di limone sbollentata. Accompagnare il savarin con l'infuso di finocchio e
thè verde.
Petto di fagiano con spugnole e tartufo nero
di Deborah Corsi

07 maggio 2009

Una ricetta molto semplice elaborata dalla giovane chef del ristorante La Perla di San
Vincenzo per i lettori di food&wine. Protagonisti fagiano, funghi primaverili e tartufo, tutti
elementi un tempo considerati afrodisiaci
Cupolina di salmone profumata
al coriandolo con robiola e sedano

07 luglio 2008

Ecco la ricetta di Deborah Corsi per i lettori del Tirreno. La "Cupolina di salmone
profumato al coriandolo, robiola e sedano" è un piatto molto estivo, fresco e semplicissimo
da preparare. Facile anche per chi non è esperto ai fornelli ma con un unico accorgimento
importante da ricordare: occorrono sei ore di marinatura, quindi non si può improvvisare
all'ultimo momento.
Ingredienti per 4 persone:
1 filetto di salmone
1 kg di sale grosso
1 kg di sale fino
500 g di zucchero di canna
un mazzetto di coriandolo
un po' di scorza di limone
500 g di robiola
100 ml di panna fresca
1 costola di sedano
1 cipolla di Tropea

Miscelare il sale grosso con il sale fine, lo zucchero di canna, il coriandolo precedentemente
schiacciato, e la scorza di un limone grattugiata. Mettere questo impasto sopra il salmone e
lasciar marinare per almeno sei ore. A parte preparare il ripieno della cupolina in questo
modo: unire alla robiola la panna, la costola di sedano ben lavato, asciugato e tagliato a
dadini, aggiungendo un pizzico di sale e pepe a piacere. Terminato il tempo di marinatura,
lavare il filetto di salmone sotto acqua corrente, quindi tagliarlo a fettine sottili. A questo
punto prendere degli stampini, adagiare sul fondo alcune fettine di salmone marinato, e
continuare a riempirli con alcuni cucchiai di composto di robiola. Lasciar riposare pochi
minuti, poi rovesciare gli stampini nel piatto di presentazione. Guarnire con la cipolla di
Tropea tagliata a julienne e completare con un filo di extravergine.
SANVINCENZO CHE DELIZIA!
San Vincenzo ospite della città
di Gela in occasione di Hedypatheia,
un week-end del gusto in
programma dal 27 al 29 marzo.

Un grande stand, gestito dai volontari


del Comitato per la promozione e
la valorizzazione di San Vincenzo,
e un’intera serata da protagonisti con
cena tipica realizzata dalla chef sanvincenzina
Deborah Corsi e dal suo
staff, in collaborazione con gli studenti
dell’Istituto Alberghiero di Gela. Sono
le due principali iniziative con le quali
San Vincenzo ha aderito alla manifestazione
Hedypateia. Le delizie
della vita in programma dal 27 al 29
marzo a Gela, la città siciliana diventata
simbolo della lotta alla mafia e con
la quale il Comune ha stretto negli ultimi
due anni un forte legame di amicizia.
Con San Vincenzo sarà presente
a Gela anche la città gemellata francese
di Saint Maximin. La tre giorni del
gusto sarà aperta la sera del 27 marzo
da A cena con la Toscana, a cura di
Deborah Corsi, mentre le altre serate
saranno dedicate alla cucina francese
e naturalmente a quella siciliana. Alla
buona tavola sarà abbinato il buon vino
siciliano e della Val di Cornia. Presso lo
stand saranno offerti in degustazione
alcuni prodotti tipici toscani (migliacci,
polpo lesso, trippa, ribollita, crostini
di fegatini ecc.) e la palamita in alcune
sue elaborazioni (in particolare quella
sott’olio), presentata dall’artigiano e ristoratore
sanvincezino Paolo Orazzini.
intitolata Il mare di San Vincenzo.

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