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Presepe napoletano

ad Amal (Stefano de Caro et al., Patrimoni intangibili dell'umanit. Il distretto culturale del presepe a Napoli, Guida editore). Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona
(moglie di Roberto d'Angi) regal alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa, di cui oggi rimasta la statua
della Madonna nel museo nazionale di San Martino.
Altri esempi risalgono al 1478, con un presepe di Pietro
e Giovanni Alemanno di cui ci sono giunte dodici statue,
e la Nativit di marmo del 1475 di Antonio Rossellino,
visibile a Sant'Anna dei Lombardi.
Il presepe napoletano della Reggia di Caserta

Nel XV secolo si hanno i primi veri e propri scultori di


gure. Tra questi sono da menzionare in particolare i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno che nel 1470 crearono
le sculture lignee per la rappresentazione della Nativit.
Nel 1507 il lombardo Pietro Belverte scolp a Napoli 28
statue per i frati della chiesa di San Domenico Maggiore.
Per la prima volta il presepio fu ambientato in una grotta
di pietre vere, forse venute dalla Palestina, ed arricchito
con una taverna.
Nel 1532 secolo registr delle novit: Domenico Impicciati fu probabilmente il primo a realizzare delle statuine in terracotta ad uso privato. Uno dei personaggi, altra
novit, prese le sembianze del committente, il nobile di
Sorrento, Matteo Mastrogiudice della corte aragonese.

Il presepe di Pietro Alemanno, da San Giovanni a Carbonara

Nel 1534 arriv a Napoli san Gaetano da Thiene che aveva gi dato prova di grande amore per il presepio nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'abilit di
Gaetano accrebbe la popolarit del presepio e particolarmente apprezzato fu quello costruito nell'ospedale degli
Incurabili. Si deve ai sacerdoti scolopi, nel primo ventennio del Seicento, il presepio barocco. Le statuine furono
sostituite da manichini snodabili di legno, rivestiti di stoffe o di abiti. I primissimi manichini napoletani erano a
grandezza umana per poi ridursi attorno ai settanta centimetri. Il presepio pi famoso fu realizzato nel 1627 dagli
Scolopi alla duchessa. La chiesa degli scolopi lo smontava ogni anno per rimontarlo il Natale successivo: anche
questa fu un'innovazione perch no ad allora i presepi
erano ssi.

Il presepe napoletano una rappresentazione della nascita di Ges ambientata tradizionalmente nella Napoli
del Settecento.
L'arte presepiale napoletana si mantenuta tutt'oggi inalterata per secoli, divenendo parte delle tradizioni natalizie pi consolidate e seguite della citt. Famosa a Napoli,
infatti, la nota via dei presepi (via san Gregorio Armeno) che ore una vetrina di tutto l'artigianato locale riguardante il presepe. Inoltre, numerosi sono i musei cittadini e non (come il museo di San Martino o la reggia di
Caserta) nei quali sono esposti storici pezzi o intere scene
che ambientati durante la nascita di Ges.

Nel 1640, grazie a Michele Perrone, i manichini conservarono testa ed arti di legno, ma furono realizzati con
un'anima in lo di ferro rivestito di stoppa che consent alle statue di assumere pose pi plastiche. Verso la ne
del Seicento nacque la teatralit del presepio napoletano, arricchita dalla tendenza a mescolare il sacro con il
profano, a rappresentare in ogni arte la quotidianit che
animava piazzette, vie e vicoli. Apparvero nel presepio
statue di personaggi del popolo come i nani, le donne con

Origini

La prima menzione di un presepio a Napoli compare in


un istrumento, cio un atto notarile, del 1021, in cui viene
citata la chiesa di Santa Maria ad praesepe (Luigi Correra, Il presepe a Napoli, fasc. IV, pag. 325, Universit
degli Studi di Palermo). In un testo del 1324 si fa riferimento ad una "cappella del presepe di casa d'Alagni"
1

3 LA SIMBOLOGIA DEL PRESEPE NAPOLETANO

il gozzo, i pezzenti, i tavernari, gli osti, i ciabattini, ovvero la rappresentazione degli umili e dei derelitti: le persone tra le quali Ges nasce. Particolarmente signicativa
fu l'aggiunta dei resti di templi greci e romani per sottolineare il trionfo del cristianesimo sorto sulle rovine del
paganesimo, secondo un'iconograa gi ben radicata in
pittura.
Nel Settecento il presepio napoletano visse la sua stagione
d'oro, uscendo dalle chiese dove era oggetto di devozione
religiosa per entrare nelle dimore dell'aristocrazia. Nobili e ricchi borghesi gareggiarono per allestire impianti
scenograci sempre pi ricercati. Giuseppe Sanmartino,
forse il pi grande scultore napoletano del Settecento, fu
abilissimo a plasmare gure in terracotta e diede inizio
ad una vera scuola di artisti del presepio.

Un presepe allestito in una casa napoletana

parsa, ma oggi grandi presepi vengono regolarmente allestiti in tutte le principali chiese del capoluogo campano e
molti napoletani lo allestiscono ancora nelle proprie case.

La scena si sposta sempre pi al di fuori del gruppo del3 La simbologia del presepe napola sacra famiglia e pi laicamente sinteressa dei pastori,
dei venditori ambulanti, dei re Magi, dell'anatomia deletano
gli animali. Bench Luigi Vanvitelli den l'arte presepiale una ragazzata, tutti i grandi scultori dell'epoca si Si pu attribuire un signicato particolare a ciascun percimentarono in essa no all'Ottocento inoltrato.
sonaggio del presepe ed addirittura ai singoli elementi che
Goethe descrive il presepe italiano nel suo Viaggio in compongono l'intero quadro.
Italia del 1787:

L'et d'oro

Nel Seicento il presepe allarg il suo scenario. Non venne


pi rappresentata la sola grotta della Nativit, ma anche il
mondo profano esterno: in puro gusto barocco, si diusero le rappresentazioni delle taverne con ben esposte le
carni fresche e i cesti di frutta e verdura e le scene divennero sfarzose e particolareggiate (Michele Perrone fu tra
gli artisti principali in questo campo), mentre i personaggi si fecero pi piccoli: manichini in legno o in cartapesta
saranno preferiti anche nel Settecento.
Il secolo d'oro del presepe napoletano il Settecento,
quando regn Carlo III di Borbone. Per merito della oritura artistica e culturale in quel periodo anche i pastori
cambiarono il loro sembiante. I committenti non erano
pi solo gli ordini religiosi, ma anche i ricchi e i nobili.
Una delle collezioni pi ricche e pi grandi di presepi nel mondo si trova nel Museo Nazionale Bavarese
(Bayerisches Nationalmuseum) a Monaco di Baviera. La
maggior parte della collezione arrivata al museo dalla
collezione privata di Max Schmederer.

3.1 I personaggi tipici del presepe napoletano


Benino o Benito : Questa gura un riferimento a quanto aermato nelle Sacre Scritture: E gli angeli diedero
l'annunzio ai pastori dormienti. Il risveglio considerato
inoltre come rinascita. Inne Benino o Benito, nella tradizione napoletana, anche colui che sogna il presepe e sempre nella tradizione napoletana - guai a svegliarlo: di
colpo il presepe sparirebbe.
Il vinaio e Cicci Bacco: Il percorso del presepe napoletano anche rappresentazione della rivoluzione religiosa
che avverr con la morte del Messia. Difatti il vino e il
pane, saranno i doni con i quali Ges istituir l'Eucaristia,
diondendo il messaggio di morte e resurrezione al Regno dei Cieli. Ma contrapposto a ci, c' la gura di Cicci Bacco, retaggio delle antiche divinit pagane, dio del
vino, che si presenta spesso davanti alla cantina con un
asco in mano.
Il pescatore: simbolicamente il pescatore di anime.
Il pesce fu il primo simbolo dei cristiani perseguitati
dall'Impero Romano. Infatti l'aniconismo, cio il divieto
di ragurare Dio, applicato no al III secolo, comport
la necessit di usare dei simboli per alludere alla Divinit. Tra questi c'era il pesce, il cui nome greco (ichthys)
era acronimo di ' o
(Iess CHrists THe HYis Sotr) cio Ges Cristo
Figlio di Dio e Salvatore.

Ma il Museo della Certosa di San Martino certamente il


punto di riferimento per gli studi sul presepe Napoletano,
oltre ai ricchi presepi ancora conservati integri a Napoli e altrove. Forse il pi celebre e acclamato esempio di
presepe napoletano il presepe Cuciniello realizzato tra il
1887 e il 1889 ed esposto a San Martino; un altro cele- I due compari: i due compari, zi' Vicienzo e zi' Pascaberrimo, esposto talvolta a palazzo reale, il Presepe del le, sono la personicazione del Carnevale e della Morte.
Banco di Napoli.
Infatti al cimitero delle Fontanelle in Napoli si mostrava
Nel Novecento questa tradizione gradualmente scom- un cranio indicato come A Capa e zi' Pascale al quale

3.2

I luoghi

si attribuivano poteri profetici, tanto che le persone lo in- 3.2 I luoghi


terpellavano per chiedere consigli sui numeri da giocare
Il mercato: Nel presepe napoletano del '700 le varie atal lotto.
tivit lavorative rappresentano come in un'istantanea i
Il monaco: viene letto in chiave dissacrante, come simprincipali commerci che si svolgono lungo tutto l'anno.
bolo di un'unione tra sacro e profano che si realizza nel
Quindi possibile interpretare arti e mestieri come
presepe napoletano.
personicazioni dei mesi seguendo questo schema:
La zingara: una giovane donna, con vesti rotte ma appariscenti. La zingara un personaggio tradizionalmente
gennaio: macellaio o salumiere
in grado di predire il futuro. In questo caso la sua presen febbraio: venditore di ricotta e formaggio
za simbolo del dramma di Cristo poich porta con s un
cesto di arnesi di ferro, metallo usato per forgiare i chiodi
marzo: pollivendolo
della crocissione. Questo personaggio perci segno di
sventura e dolore.
aprile: venditore di uova
Stefania: una giovane vergine che, quando nacque il
Redentore, si incammin verso la Nativit per adorarlo.
Bloccata dagli angeli che vietavano alle donne non sposate
di visitare la Madonna, Stefania prese una pietra, l'avvolse
nelle fasce, si nse madre e, ingannando gli angeli, riusc
ad arrivare al cospetto di Ges il giorno successivo. Alla
presenza di Maria, si comp un miracoloso prodigio: la
pietra starnut e divenne bambino, Santo Stefano, il cui
compleanno si festeggia il 26 dicembre.
La meretrice: Simbolo erotico per eccellenza, contrapposto alla purezza della Vergine, si colloca nelle vicinanze dell'osteria, in contrapposizione alla Nativit che alle
spalle.
I re magi: Rappresentano il viaggio notturno della stella
cometa che si congiunge con la nascita del nuovo solebambino. In questo senso va interpretata la tradizione cristiana secondo la quale essi si mossero da oriente,
che il punto di partenza del sole, come chiaro anche
dall'immagine del crepuscolo che si scorge tra le volte degli edici arabi. In origine rappresentati in groppa a tre
diversi animali, il cavallo, il dromedario e l'elefante che
rappresentano rispettivamente l'Europa, l'Africa e l'Asia.
La parola magi il plurale di mago, ma per evitare ambiguit si usa dire magio. Si trattava di sapienti con poteri
regali e sacerdotali. Il Vangelo non parla del loro numero, che la tradizione ha ssato a tre, in base ai loro doni,
oro, incenso, mirra, cui stato poi assegnato un signicato simbolico. Le soluzioni estetiche adottate per il posizionamento dei Magi sulla scena sono molteplici, spesso
originali ma tutte artisticamente valide.

maggio: una donna che vende ciliegie


giugno: panettiere
luglio: venditore di pomodori
agosto: venditore di cocomeri
settembre: contadino o seminatore
ottobre: vinaio
novembre: venditore di castagne
dicembre: pescivendolo
Il ponte: chiaro simbolo di passaggio ed collegato alla
magia. Alcune favole napoletane raccontano di tre bambini uccisi e seppelliti nelle fondamenta del ponte allo
scopo di tenere magicamente salde le arcate. Rappresenta quindi un passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei
morti.
Il forno: evidente richiamo alla nuova dottrina cristiana
che vede nel pane e nel vino i propri fondamenti, nel momento dell'Eucarestia, oltre a rappresentare un mestiere
tipicamente popolare.
Chiesa, crocisso: La presenza di una chiesa, come anche del crocisso, testimonia l'anacronisticit del presepe
napoletano che ambientato nel '700.

L'osteria: Riconduce, in primo luogo, ai rischi del viaggiare. Di contrasto, proprio perch i Vangeli narrano del
riuto delle osterie e delle locande di dare ospitalit alla
I venditori: uno per ogni mese dell'anno: Gennaio ma- Sacra Famiglia, il dissacrante banchetto che in esse vi si
cellaio o salumiere; Febbraio venditore di ricotta e for- svolge simbolo delle cattiverie del mondo che la nascita
maggio; Marzo pollivendolo e venditore di uccelli; Apri- di Ges viene ad illuminare
le venditore di uova; Maggio rappresentato da una coppia di sposi recanti un cesto di ciliegie e di frutta; Giu- Il ume: L'acqua che scorre un simbolo presente in
gno panettiere o farinaro; Luglio venditore di pomodo- tutte le mitologie legate alla morte e alla nascita divina.
ri; Agosto venditore di cocomeri; Settembre venditore Nel caso della religione cristiana, essa richiama al liquido
di chi o seminatore; Ottobre vinaio o cacciatore; No- del feto materno ma, allo stesso tempo, all'Acheronte, il
vembre venditore di castagne; Dicembre pescivendolo o ume degli inferi su cui vengono traghettati i dannati.
pescatore.
Il pozzo: collegamento tra la supercie e le acque sotterranee, la sua storia ricca di aneddoti e superstizioni,
che ne fanno un luogo di paura. Una su tutte, quella per la
quale un tempo ci si guardava bene dall'attingere acqua

7 VOCI CORRELATE

nella notte di Natale: si credeva che quell'acqua conte- Inoltre, al giorno d'oggi, il presepe classico partenopeo
nesse spiriti diabolici capaci di possedere la persona che si evoluto: sono sempre pi frequenti le notizie di nuol'avesse bevuta.
vi e giovani artisti che hanno modernizzato l'arte presepiale, creando presepi sempre nuovi ed originali, presepi in miniatura, presepi all'interno di lampadine, presepi
all'interno di una cozza, di una rosa essiccata e addirittu4 Il presepe oggi
ra all'interno di una lenticchia e su una testa di spillo (ad
opera del maestro d'arte Aldo Caliro) realizzando cos il
presepe pi piccolo al mondo.

5 Riferimenti al presepe napoletano nell'arte


Il presepe napoletano ha inuenzato diverse realizzazioni
artistiche, tra le quali:

5.1 Cinema
Opopomoz di Enzo D'Al (2003).
Cos parl Bellavista di Luciano De Crescenzo
(1984).

5.2 Teatro
Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo.

San Gregorio Armeno

La vera portata e il lascito culturale del presepe napoletano risiedono nel realismo delle sue rappresentazioni.
Non pi solo un simbolo religioso, ma uno strumento
descrittivo, identicativo e unicante della comunit di
appartenenza, nella sua dettagliata composizione. Si potrebbe forse dire che il presepe napoletano stato e rimane un veicolo di identicazione della gens napoletana e
l'antesignano di quel realismo che ha caratterizzato le rappresentazioni teatrali e le produzioni cinematograche
napoletane.
Oggi alcuni pastorai producono anche pastori che rispecchiano le personalit dei nostri tempi. Lungo via San Gregorio Armeno sono presenti mostre permanenti e negozi artigiani che permettono di comprare oltre alle classiche statuette, pastori raguranti personaggi moderni come ad esempio Tot, Pulcinella piuttosto che personalit
della politica.
In molti luoghi della Campania ci sono associazioni e
gruppi di persone che ogni anno ripetono il rituale: agli
inizi di Novembre danno l'avvio alla costruzione di presepi all'aperto che invitano a visitarli durante una passeggiata. Esistono anche esposizioni che vengono allestite
proprio in quel periodo.

6 Note
[1] Approfondimento

7 Voci correlate
Presepe
Presepe bolognese
Presepe genovese
Presepe marchigiano
Presepe romano
Presepe pugliese
Presepe trentino ed altoatesino
Umberto Grillo
Presepe della concattedrale di Maria Santissima
Assunta
Presepe del Banco di Napoli

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altri le su Presepe napoletano

Collegamenti esterni
Presepe Napoletano, dierenze tra colto e popolare
su facciamoilpresepe.it
Presepe Napoletano, Nativit con gli angeli del
mondo opera di Luigi Dragotti, presepinapoletani.com.
Bibliograa su presepenapoletano.it, presepenapoletano.it.
Storia del presepe napoletano, artnapoli.it.
Presepi In Miniatura, presepiinminiatura.it.
Museo Nazionale Bavarese a Monaco di Baviera,
bayerisches-nationalmuseum.de.
Galleria fotograca del Museo Nazionale Bavarese,
bayerisches-nationalmuseum.de.
Arte Presepiale Napoletana, lagoaverno.it.
Tutto sul Presepe Napoletano del '700. 548 pagine,
1168 immagini, o-presebbio.com.
Figure da Presepe Napoletano - Art Gallery
Kompatscher, kompatscher.eu.

10 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

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Fonti per testo e immagini; autori; licenze


Testo

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Immagini

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