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La grammatica di Allora.

no

Allora,
parliamo in
italiano!

La grammatica di Allora.no

GRAMMATICA
!

livello B2-C2

Indice
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Lezione:

Tema:

Pagina:

Lezione 25

il Lei di cortesia

Lezione 26 i pronomi ne e ci

Lezione 27 i doppi pronomi

Lezione 28 i verbi pronominali

Lezione 29 la frase passiva

12

Lezione 30 i tempi composti

14

Lezione 31 i pronomi relativi

16

Lezione 32 i verbi impersonali

17

Lezione 33 i pronomi reciproci

19

Lezione 34 il passato remoto

19

Lezione 35 il modo congiuntivo

21

Lezione 36 il periodo ipotetico

24

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La grammatica di Allora.no
VENTICINQUESIMA LEZIONE

Il "lei" di cortesia e il pronome "si"

Noi italiani usiamo la forma di cortesia quando parliamo con persone che non conosciamo.

Costruiamo la forma di cortesia con il pronome LEI che usiamo sia al femminile che al maschile.

Forma normale:
(Tu) Vieni a casa mia domani?

Forma di cortesia:
(Lei) Viene a casa mia domani?

Per un norvegese strano usare "Lei" per parlare con un uomo. "Lei" in questo caso non significa
"hun" ma significa "deres person" che in italiano femminile (la vostra persona).

La forma di cortesia "Lei" difficile da usare per un norvegese. Un principiante che trova difficile
usare il "LEI" pu sostituirlo con le espressioni di cortesia "per favore, per piacere, permesso,
scusi" insieme al condizionale "vorrei, potrei, dovrei...".

LA FORMA DI CORTESIA E I PRONOMI RIFLESSIVI, DIRETTI E INDIRETTI

Usare il "LEI" non facile. Non basta sostituire "tu" con "Lei" e coniugare il verbo con la giusta
persona. necessario ricordare che anche gli altri pronomi (riflessivi, diretti ed indiretti) vanno
portati dalla seconda persona alla terza persona singolare.

Esempio:

(Tu) Ti puoi sedere qui. > (Lei) Si pu sedere qui. (riflessivo ti > si)

Quando usiamo i pronomi diretti ed indiretti non cambiamo il verbo:

Gianna ti sta guardando. > Gianna La sta guardando. (diretto ti > La)

(Io) Ti chiedo scusa. > (Io) Le chiedo scusa. (indiretto ti > Le)

Attenzione: scriviamo "Lei", "La" e "Le" con la maiuscola.

Quando vogliamo passare dal "LEI" di cortesia al "TU" chiediamo:

Ci possiamo dare del "TU"?

Oppure diciamo:

Mi puoi dare del "TU".

IL PRONOME IMPERSONALE "SI"

Il pronome impersonale "si" uguale al pronome norvegese "man" oppure "en".

In italiano usiamo il pronome impersonale "si" quando non importante determinare chi fa
l'azione, oppure quando vogliamo dire "noi" senza precisare chi. Esempio:

En/Man kan ta bde buss og tog. (Si pu prendere sia l'autobus che il treno).

I den trattoriaen spiser man godt. (In quella trattoria si mangia bene).

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"Si" significa "la gente". La gente singolare in italiano, per questo motivo il verbo va coniugato
alla terza persona singolare.

In biblioteca si parla piano = In biblioteca la gente parla piano.

Attenzione: quando dopo il verbo usiamo un oggetto al plurale, il verbo va coniugato alla terza
persona plurale:

In Italia si comprano molte macchine.

"Macchine" plurale, e anche il verbo "comprano" coniugato alla terza persona plurale.

Attenzione: non confondere "si = man" con "si = seg" e con "s = ja".

Gli italiani si vestono eleganti.

In questa frase "si" significa "seg" perch il verbo vestire riflessivo: "vestirsi".

Con i verbi riflessivi possiamo avere due "si" vicini, quello riflessivo e quello impersonale. In questo
caso trasformiamo il primo in "ci".

1) Per andare a teatro +si (=man) +si (=seg) veste eleganti.

In questa frase il primo "si" significa "man", il secondo "si" significa "seg".

trasformiamo il primo "si" in "ci":

2) Per andare a teatro ci si veste eleganti.

Attenzione: Quando usiamo "si" l'aggettivo prende la forma plurale:

Quando si vecchi, il tempo va veloce.

Una frase con il pronome "si" pu essere tradotta in norvegese in diversi modi. Esempio:

Si apre la porta = Man pner dren = En pner dren = Dren pnes = Dren blir pnet

Per gli interessati in grammatica possiamo dire che il pronome impersonale "si" si usa anche per
fare la forma passiva quando dopo il verbo viene un oggetto, ovvero quando non si vuole indicare il
soggetto di un'azione.

Nota bene: i vr nettbutikk kan du kjpe I pronomi italiani, med oppgaver, eksempler og fasit om bruk av
pronomener.

VENTISEIESIMA LEZIONE

I pronomi "ne" e "ci"

"Ne" e "ci" sono sia pronomi sia avverbi di quantit (ne) e di luogo (ci). Sono chiamati anche
"avverbi pronominali".

LA PARTICELLA "NE"

"Ne" pu essere tradotto in norvegese con le forme "av den, av det, av dette, av denne, av dem,
derav". Possiamo anche dire che "ne" significa "av det vi snakker om" e pu sostituire sia
persone che cose.

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La particella "ne" si usa spesso quando vogliamo indicare una quantit, definita o indefinita, senza
ripetere di che cosa si parla:

Oggi Paolo va a comprare un chilo di mele.


Lui ne compra un chilo.
In questo caso "ne" sostituisce "di mele".

Ho visto un sacco di funghi.


Ne ho visti un sacco.*
* Possiamo anche dire: - Ne ho visto un sacco.
In questo caso "ne" sostituisce "di funghi".

In alcuni casi possiamo usare "ne" anche se non parliamo di una quantit:

Sara racconta spesso di suo figlio.


Ne parla spesso perch molto orgogliosa di lui.
In questo caso "ne" sostituisce "di suo figlio" e pu essere tradotto con "om ham".

LA PARTICELLA "CI"
"Ci" pu essere tradotto in norvegese con "dit" e "der" e si usa solo per sostituire "cose" o "posti".
Ha lo stesso significato di "l" o "l", ma si usa principalmente con i verbi di movimento e con il
verbo essere, e si posiziona prima del verbo.
Andiamo a Roma per pasqua.
Ci andiamo per pasqua = Andiamo l per pasqua.
In questo caso "ci" sostituisce "a Roma" e pu essere tradotto con "dit" in norvegese.
Vieni a casa di Marco domani?
- S, ci vengo sicuramente!
"Ci" sostituisce "a casa di Marco" e si traduce con "dit".
Ci siete mai stati da Rita?
- S, ci siamo stati due volte.
Qui "ci" sostituisce "da Rita" e corrisponde a "der" in norvegese.
Ci sono due penne sul tavolo?
- No, non ci sono due penne.
Qui "ci" sostituisce "sul tavolo" e corrisponde a "det=der" in norvegese.
Attenzione: non confondere "ci= der, dit" con "ci=oss":
Ci vediamo = vi sees = vi ser hverandre.
Ci sentiamo = vi snakkes = vi snakker med hverandre.
"Ci" pu anche sostituire una una cosa, ad esempio:
Nel cappuccino metto sempre due cucchiai di zucchero = ci metto sempre due cucchiai.

PENSARCI, CREDERCI ED ESSERCI

In alcuni casi "ci" pu essere usato anche quando non parliamo di un posto. Questo succede spesso
con i verbi "pensare" e "credere":

Pensi spesso al tuo fidanzato?


- S, ci penso spesso.
In questo caso "ci" sostituisce "al tuo fidanzato" e pu essere tradotto con "p ham" in norvegese.

Giovanna pensa poco a tenersi in forma.


Ci pensa solo prima dell'estate.
Anche in questo caso "ci" pu essere tradotto con "p det".

Credi in quello che ti ho raccontato?


- No, non ci posso credere.

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Anche in quest'ultimo caso "ci" corrisponde a "p det" .

Quando usiamo le forme "c'" e "ci sono", usiamo il pronome-avverbio "ci":

Ci sono = der er + flertall = det er = det finnes (there are)


C' = der er + entall = det er = det finnes (there is)

Altri verbi che usano la particella "ci" sono:

Volerci = ci vuole, ci vogliono = det trengs


Metterci = io ci metto, tu ci metti.... = det tar meg, det tar deg...

Vedi la lezione 28 per i verbi "volerci" e "metterci".

Anche il verbo "avere" quando significa "possedere", ma solo nell'italiano parlato, si pu coniugare
con "ci":

Io c'ho una grande casa. (italiano parlato)


Io ho una grande casa. (italiano scritto).

LA POSIZIONE DELLE PARTICELLE "Ne" e "Ci".

Il "ne" e il "ci" si mettono:

1) prima del verbo quando il verbo coniugato:


Quante mele compra Paolo? - Paolo ne compra due chili.
Vieni a casa di Marco? - S ci vengo.

2) prima del verbo ausiliare (hjelpeverb) o insieme al verbo modale nei verbi composti:
Paolo ne vuole comprare due chili.
Paolo vuole comprarne due chili.
S, ci voglio venire.
S, voglio venirci.

3) con i tempi composti "ne" si usa prima del verbo ausiliare:


Paolo ne ha comprati due chili.
S, ci sono andato.

4) Quando il verbo all'infinito, oppure all'imperativo, queste particelle si uniscono al


verbo:
Prenderne due chili. (infinito)
Prendine due chili!
Non prenderne due chili!
Attenzione alla forma di cortesia dell'imperativo:
Ne prenda due chili!
Non ne prenda due chili!

CI + NE

Pu succedere di trovare le particelle "ci" e "ne" insieme. In questo caso "ci" si trasforma in "ce":
Nel quartiere dove abito ci sono tre pizzerie.

Qui possiamo sostituire "quartiere" con "ci" e "pizzerie" con "ne", e possiamo semplicemente dire:
Ce ne sono tre!
(ci + ne = ce ne)

Le particelle"ne", "ci" e "ce ne" vengono usate soprattutto nella lingua parlata.
Il miglior modo per imparare ad usare "ne" e "ci" la pratica. Ricordate che, all' inizio,
importante capire che cosa significano. Solo con il tempo si pu imparare ad usarle.
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pronomener.

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VENTISETTESIMA LEZIONE

I doppi pronomi

Nella lingua parlata sostituiamo spesso l'oggetto della conversazione con un pronome.

Analizza questa conversazione:

Antonio: Hai comprato il regalo a Francesca?


Luigi: S, le ho comprato il regalo.

In questo caso sostituiamo "a Francesca" con il pronome indiretto "le".

Possiamo anche sostituire "regalo" con il pronome diretto "lo":

Antonio: Hai comprato il regalo a Francesca?


Luigi: S, (le + lo) ho comprato.

"le" diventa "glie" e si unisce a "lo":

Le + Lo = Glie + Lo = Glielo

La frase diventa:

Luigi: S, glielo ho comprato.

Siccome la lettera "h" muta in italiano, possiamo anche scrivere:

Luigi: S, gliel'ho comprato.

Una particolarit della lingua parlata la possibilit di ripetere due volte l'oggetto di una
conversazione:

Antonio: Hai comprato il regalo a Francesca?


Luigi: S, glielo ho comprato il regalo.
Oppure:
Luigi: S, gliel'ho comprato a Francesca.

Questo succede anche quando usiamo gli altri pronomi:

Ci sei mai stato a Roma? - S, ci sono stato tante volte a Roma.

In questo schema sono riassunti i doppi pronomi pi usati nell'italiano parlato:


INDIRETTI
mi
ti
gli, le
ci

DIRETTI ( lo, la, li, le ) e "ne"


me lo, me la, me li, me le, me ne
te lo, te la, te li, te le, te ne
glielo, gliela, glieli, gliele, gliene
ce lo, ce la, ce li, ce le, ce ne

1) Attenzione all'uso di: glielo, gliela, glieli, gliele, gliene:


"Glielo compro" pu essere tradotto con:

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Lo
Lo
Lo
Lo

compro
compro
compro
compro

a
a
a
a

lui
lei
Lei (formale).
loro.

2) Attenzione ai pronomi diretti che possono sostituire un'intera frase:

Ho detto a Maria che Paolo si innamorato di una ragazza svedese.


= glielo ho detto

Gli= a Maria
Lo= che Paolo si innamorato di una ragazza svedese

3) Attenzione: quando parliamo di una quantit usiamo "ne":

Io compro a Caterina una dozzina di rose rosse.


= Gliene compro una dozzina.

Gli= a Caterina
Ne= di rose rosse

La posizione dei doppi pronomi in una frase

Quando il verbo coniugato, i doppi pronomi vengono messi prima del verbo:

S, glielo compro.

La stessa cosa succede con l'imperativo nella forma di cortesia (Lei):

Glielo compri!
Non glielo compri!

Quando il verbo all'infinito, si uniscono al verbo:

Devo comprarglielo.

La stessa cosa succede nell'imperativo (tu):

Compraglielo!
Non comprarglielo.

Con i modali possiamo mettere il doppio pronome sia prima del gruppo verbale che dopo l'infinito:

Glielo devo comprare.


Devo Comprarglielo.

Dobbiamo poi ricordare di fare l'accordo del participio quando necessario:

Antonio: Hai comprato la maglietta a Francesca?


Luigi: S, gliela ho comprata.

I doppi pronomi sono una parte dell'italiano parlato e vengono usati nell'italiano scritto solo quando
si riporta una conversazione diretta. Per un norvegese non importante imparare ad usare i doppi
pronomi. Si pu parlare un italiano corretto anche senza usarli.
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pronomener.

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VENTOTTESIMA LEZIONE

I verbi pronominali

I verbi pronominali sono un'unione tra un verbo e una o due particelle pronominali.

Quando aggiungiamo uno o pi pronomi ad un verbo cambiamo il significato del verbo. Ad esempio
il verbo "prendere" pu avere diversi significati:

Il libro, posso prenderlo io. (Boken, jeg kan ta den).


Devi prenderti una pastiglia. (Du m spise en tablett).
Non prendertela! (Ikke bli sur!).
Lui vuole prendersela con Marco. (Han vil bli sur p Marco).
Lui potrebbe prenderla bene (Han br ikke reagere p det).
Per prenderci gusto (For begynne like noe).

A)

VERBI CON "CI":

CAPIRCI = FORST NOE AV NOEN/NOE


Non ci capisco niente!
(Voi) Ci avete capito qualcosa della lezione di ieri?
Attenzione: non confondere il verbo "capirci" con il verbo riflessivo "capirsi":
Noi ci capiamo = Vi forstr hverandre (oss).

CREDERCI = TRO P DET


(Io) Ci credo a quello che lei mi ha raccontato.

ESSERCI = VRE DER, DET FINNES


C' un uomo, ci sono diversi uomini.
Pu esserci un uomo, Possono esserci diversi uomini.

METTERCI = BRUKE (+ TID)


Quanto tempo ci metti in treno da Roma a Milano?
- (Io) Ci metto quattro ore con l'EUROSTAR.

PENSARCI = TENKE P NOE/NOEN


Ci pensi spesso (ad Enrico)?
- S, ci penso spesso.

RIFLETTERCI = TENKE OVER NOE


Riflettici, dove eri ieri alle (ore) nove?

VOLERCI = DET TRENGS


Ci vuole il vino bianco per fare un buon risotto.
Quanto tempo ci vuole in treno da Roma a Milano?
- Ci vogliono quattro ore con l'EUROSTAR.
Attenzione: Non possiamo dire "io ci vogliono quattro ore". Il verbo "volerci" ha solo due forme, la
terza persona singolare (vuole) e la terza persona plurale (vogliono) e si coniuga in rapporto a
quello che viene dopo il verbo.

B)

VERBI CON "SI" E "NE":

ANDARSENE = FORLATE ET STED


Me ne vado adesso.
Siamo andati a dormire dopo che gli ospiti se ne sono andati via.
Gli ho detto di non andarsene, ma lui non mi ha ascoltato.

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OCCUPARSENE = PTA SEG NOE
Non preoccuparti, me ne occupo io di questo problema.
Non so lavare i maglioni di lana. Se ne occupa sempre mia moglie.

C)

VERBI SUL MODELLO DI "PIACERE":

BASTARE + pronome indiretto = VRE NOK - DET HOLDER


Mi basta/bastano, ti basta/bastano, gli/le basta/bastano, ci basta/bastano, vi basta/bastano, gli
basta/bastano. Esempi:
Mi basta bere un espresso per svegliarmi la mattina presto.
I soldi che mi hai dato mi dovrebbero bastare per fare tutta la spesa.
Vi bastano dieci minuti per finire l'esercizio?

MANCARE + pronome indiretto = SAVNE


Mi manca/mancano, ti manca/mancano, gli/le manca/mancano, ci manca/mancano, vi manca/
mancano, gli manca/mancano. Esempi:
Ho nostalgia della mia famiglia. Mi manca tanto mia mamma.
Mi mancano due libri. Devo averli persi durante il trasloco.
Gli mancava molto la sua ragazza. Le telefonava ogni giorno.
Attenzione: Il verbo "mancare" coniugato con i pronomi personali (io, tu, lui, noi) significa " ikke
vre tilstede". Esempio:
Tu manchi spesso. Noi invece siamo sempre andati al corso d'italiano.

SEMBRARE + pronome indiretto = DET SYNES VRE


Mi sembra/sembrano, ti sembra/sembrano, gli/le sembra/sembrano, ci sembra/sembrano, vi
sembra/sembrano, gli sembra/sembrano. Esempi:
Guarda chi sta arrivando! Mi sembra il tuo amico Antonio.
Queste verdure non mi sembrano fresche.
Ci sembrava strano, ma aveva ragione!
Attenzione: Il verbo "sembrare" coniugato con i pronomi personali (io, tu, lui, noi) significa " se
ut". Esempi:
Lui sembra Antonio.
Le verdure sembrano fresche.
Questo film strano, non so se continuer a vederlo fino alla fine.

SERVIRE + pronome indiretto = TRENGE


Mi serve/servono, ti serve/servono, gli/le serve/servono, ci serve/servono, vi serve/servono, gli
serve/servono. Esempi:
Mi serve del vino per fare un buon risotto.
Mi servono 100 grammi di riso per fare un risotto per due persone.
Fammi sapere cosa gli serve, cos gli porto tutto domani.
Quello non mi serviva, quindi gliel'ho restituito.
Attenzione: Il verbo "servire" coniugato con i pronomi personali (io, tu, lui, noi) significa " tjene
noen". Il verbo riflessivo "servirsi" significa " forsynde seg" Esempi:
In chiesa, durante la messe, il prete serve il Signore.
Il cameriere serve adesso un altro cliente.
Non c'erano molti clienti in quel ristorante per questo motivo il cameriere ci ha serviti subito.
Servitevi pure, il pranzo " buffet".

D)

ALTRI VERBI PRONOMINALI

Aspettarsela = forvente seg noe


Sono molto contento, oggi mi ha chiamato un vecchio amico. Non me lo aspettavo.

Avercela = vre sur p noen p grunn av noe


Sei arrabbiato? Con chi ce l'hai?

Averne = ha nok av noe eller noen


Ne ho abbastanza, adesso devi andare via!
Bersela = tro p en unnskyldning

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La grammatica di Allora.no
Mi ha detto che non poteva venire perch era malato, ma nessuno se la bevuta!

Cavarsela = komme seg ut av en situasjon


Marco se la cava abbastanza bene come babysitter.

Farcela = klare seg, lykkes


Ce l'ho fatta senza il tuo aiuto.

Fregarsene = gi blaffen
Non me ne frega! Anche se non vengono, partiamo lo stesso.

Godersela = nyte noe godt p et sted - nyte en situasjon


Bravo Michele! Lui adesso se la gode al mare in Sardegna!

intendersela = ha god kjemi med noen


Se la intendono bene, secondo me lui si gi innamorato di lei.

Lavarsene le mani = si fra seg ansvaret


Il direttore se ne lavato le mani, dice che la responsabilit non la sua.

Mettercela = gjre sitt beste


Ce la sto mettendo tutta, ma non credo di riuscire a passare l'esame di latino.

Passarsela = ha det utmerket


Caterina se la passa bene in Spagna. Ha conosciuto tanti nuovi amici.

Pensarla = ha et syn p en sak


Se la pensi cos non abbiamo pi niente da dirci.

Prendersela = reagere p noe, bli fornrmet/sur


Loro se la sono presa quando hanno saputo che non li avevamo invitati al matrimonio.

Rimanersene = forbli p et sted


Me ne rimango a casa questo sabato sera, non mi sento in forma.

Rimetterci = tape penger


Non stato un buon investimento. Ci ho rimesso un sacco di soldi.

Ritornarsene = komme seg tilbake til et sted


tardi, me ne ritorno a casa adesso, domani devo alzarmi presto.

Sentirsela = fle seg klar til noe


Non me la sento di dare l'esame di filosofia il prossimo mese.

Smetterla = kutte ut/ slutte med noe


A che ora la smetteranno di fare tutto questo rumore? Sono gi le undici!

Spassarsela = more seg litt ekstra


Ce la siamo proprio spassata alla festa di Giulio ieri sera!

Squagliarsela = rmme vekk fra et sted


I ladri se la sono squagliata appena hanno sentito le sirene della polizia.

Starci = vre med godta noe


Non ci sto, questa non una decisione che io posso prendere da solo.

Starsene = sinonimo di "rimanersene"


Me ne sto a casa questo sabato sera, non mi sento in forma.

Tornarsene = sinonimo di "ritornarsene"


tardi, me ne torno a casa adesso, domani devo alzarmi presto.

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VENTINOVESIMA LEZIONE

La forma passiva

In una frase abbiamo sempre un soggetto, un verbo e un oggetto:

Marco ripara la bicicletta.

In questa frase "Marco" il soggetto, "riparare" il verbo, mentre "la bicicletta" l'oggetto.

In alcune frasi non importante mettere il soggetto della frase. Ad esempio, in questa frase:

Il ladro ha rubato il quadro.

possiamo eliminare il soggetto "il ladro", perch generalmente "un ladro" il soggetto dell'azione
"rubare". Quindi possiamo anche dire:

Il quadro stato rubato dal ladro.

oppure pi semplicemente:

Il quadro stato rubato.

Quando mettiamo l'oggetto di una frase prima del verbo abbiamo la forma passiva.

La forma passiva utilizzata molto spesso dai giornalisti per scrivere il titolo di una notizia:

Il fuoco stato spento subito (dai vigili del fuoco).


La legge stata approvata (dal parlamento).
L'Euro scambiato a 9 corone norvegesi.

In italiano possiamo usare anche il verbo "venire" per fare la forma passiva:

L'Euro viene scambiato a 9 corone norvegesi.

Attenzione: non possiamo usare il passato con "venire" quando nella frase attiva abbiamo un verbo
composto, come ad esempio il passato prossimo:

Quando usiamo la forma passiva cambiamo il tempo del verbo:


PRESENTE

singolare

plurale

frase attiva:

Piero legge la lettera.

Piero legge le lettere.

frase passiva:

La lettera letta.

Le lettere sono lette.

La lettera viene letta.

Le lettere vengono lette.

singolare

plurale

Piero ha letto la lettera.

Piero ha letto le lettere.

passivo con venire:

PASSATO
PROSSIMO

frase attiva:

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La grammatica di Allora.no

La lettera stata letta.

Le lettere sono state


lette.

singolare

plurale

frase attiva:

Piero leggeva la lettera.

Piero leggeva le lettere.

frase passiva:

La lettera era letta.

Le lettere erano lette.

La lettera veniva letta.

Le lettere venivano lette.

singolare

plurale

frase attiva:

Piero legger la lettera.

Piero legger le lettere.

frase passiva:

La lettera sar letta.

Le lettere saranno lette.

La lettera verr letta.

Le lettere verranno lette.

singolare

plurale

frase attiva:

Piero leggerebbe la
lettera.

Piero leggerebbe le
lettere.

frase passiva:

La lettera sarebbe letta.

Le lettere sarebbero lette.

frase passiva:

IMPERFETTO

passivo con venire:

FUTURO

passivo con venire:

CONDIZIONALE

passivo con venire:

La lettera verrebbe letta.

Le lettere verrebbero
lette.

Attenzione: Con il verbo "dovere" possiamo usare "andare" per fare il


passivo:

PRESENTE CON
"DOVERE"

singolare

plurale

frase attiva:

Piero deve leggere la


lettera.

Piero deve leggere le lettere.

frase passiva:

La lettera deve essere


letta.

Le lettere devono essere


lette.

passivo con venire:

La lettera va letta.

Le lettere vanno lette.

La forma passiva con il pronome "si"

La forma passiva si pu fare anche usando la costruzione "si" + verbo + oggetto:

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La grammatica di Allora.no

Frase attiva: Gli italiani comprano molti vestiti e bevono il vino dopo i pasti.
Frase passiva: In Italia si comprano molti vestiti e si beve il vino dopo i pasti.

Attenzione alla costruzione:

- "si" + "verbo alla terza persona singolare" + "oggetto al singolare";


- "si" + "verbo alla terza persona plurale" + "oggetto al plurale";

Attenzione a non confondere il "si-passivo" con il "si-impersonale".

Con il "si-impersonale" il verbo non ha un oggetto e va sempre coniugato alla terza persona
singolare.

"Si-impersonale" = In Italia si compra bene.

Con il "si-passivo" il verbo pu essere coniugato alla terza persona plurale se l'oggetto che viene
dopo il verbo al plurale:

"Si-passivo" = In Italia si comprano molte macchine.

Per gli amanti della grammatica, il "si-passivo" pu essere costruito solo con i verbi che prendono
un oggetto diretto (verbi transitivi).

TRENTESIMA LEZIONE

I tempi composti

I tempi dei verbi, possono essere divisi in due gruppi: i tempi semplici e quelli composti.

I tempi semplici sono formati da un solo verbo:


- il presente (io parlo);
- limperfetto (io parlavo);
- limperativo (parla!);
- il futuro (parler);
- il condizionale presente (parlerei).

I tempi composti sono formati da due o pi verbi:


- il passato prossimo (ho parlato);
- il trapassato prossimo (avevo parlato);
- il futuro anteriore (avr parlato);
- il condizionale passato (avrei parlato).

Attenzione:
- Stare + gerundio (sto parlando);
- Stare per + infinito (sto per parlare);
- e i verbi modali (voglio -, posso -, devo -, so parlare);

non sono tempi composti, ma solo costruzioni verbali.

IL TRAPASSATO PROSSIMO

Questo tempo composto si trova anche nella lingua norvegese (pluskvamperfektum).

Questo tempo formato dallimperfetto del verbo ausiliare (essere o avere) e dal participio

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La grammatica di Allora.no
passato del verbo principale:

Esempio:

Ieri a mezzogiorno avevo molta fame perch non avevo fatto colazione.

Avevo fatto = trapassato prossimo

Il trapassato si usa per indicare unazione o una situazione che succede prima di unaltra azione o
situazione nel passato:
PRIMA:

"non avevo fatto colazione"

DOPO:
"avevo molta fame"

Altri esempi:
Lei era gi uscita quando io sono tornato a casa.
Dopo che avevo risposto alla lettera, ho capito che era meglio telefonare.

IL FUTURO ANTERIORE

Il futuro anteriore si forma con il futuro semplice dellausiliare (essere o avere) e il participio
passato del verbo principale.

Esempio: Quando avr imparato litaliano, mi trasferir in Italia.

Il futuro anteriore si usa per indicare unazione o una situazione che succede prima di unaltra
azione o situazione nel futuro:
PRIMA:

"avr imparato litaliano"

DOPO:
"mi trasferir in Italia"

Nota bene: anteriore significa che viene prima.

Altri esempi:
Forse laver la macchina dopo che avr finito di piovere.
Appena mia moglie sar tornata da fare la spesa, inizier a preparare da mangiare.

Nota bene: il futuro semplice e quello anteriore si usano solo per esprimere il dubbio.

Senza il dubbio possiamo sostituire il futuro anteriore con il passato prossimo:


Mi trasferisco in Italia il prossimo anno dopo che ho imparato litaliano.
Ho deciso, lavo la macchina dopo che ha finito di piovere.
Preparo da mangiare appena mia moglie tornata da fare la spesa.

IL CONDIZIONALE PASSATO

Il condizionale passato si forma con il condizionale presente dellausiliare (essere o avere) e il


participio passato del verbo principale. Nella grammatica norvegese corrisponde al "2.
kondisjonalis" (jeg skulle/ville ha snakket).

Esempio: Mi aveva promesso che mi avrebbe portato un bel regalo da Parigi.

Il condizionale passato si usa per indicare unazione o una situazione che doveva succedere nel
passato ma che non successa.

Altri esempi:

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La grammatica di Allora.no
Saremmo andati con lui, ma non aveva posto in macchina.
Avrei preferito comprare un pollo arrosto, invece di questa solita pizza congelata.

Ricorda che preferiamo usare i verbi modali con il condizionale:


Saremmo dovuti andare con lui, ma non aveva posto in macchina.
Avrei potuto comprare un pollo arrosto, invece di questa solita pizza congelata.
Hai domande sulluso del condizionale passato? Non esitare a contattarci, oppure leggi le risposte che
abbiamo dato ad altri studenti nel nostro blog "Sprkspalten".

I TEMPI COMPOSTI CON I VERBI MODALI

I tempi composti si possono usare anche con i verbi modali. In questo caso abbiamo tre verbi
insieme: lausiliare, il participio del modale e linfinito del verbo principale. Esempi:
Saremmo dovuti andare con lui, ma non aveva posto in macchina.
Avrei potuto comprare un pollo arrosto, invece di questa solita pizza congelata.
Maria e Giorgia sarebbero volute andare al mare con voi ieri.
Avrei potuto aiutarlo, ma non sapevo che aveva bisogno di aiuto.
Nina non ha dovuto comprare un vestito nuovo per la festa. Glielho prestato io.
Luisa dovuta uscire per compare le uova.
Grazie per avere saputo trovare una soluzione al nostro problema.
Attenzione alla declinazione del participio con il verbo "essere (sarei)":
a) Avrei dovuto comprare... = Jeg mtte ha kjpt...
b) Sarei dovuto/a andare... = Jeg mtte ha gtt...
a) Avrei potuto comprare... = Jeg kunne ha kjpt...
b) Sarei potuto/a andare... = Jeg kunne ha gtt...
a) Avrei voluto comprare... = Jeg ville ha kjpt...
b) Sarei dovuto/a andare... = Jeg ville ha gtt...

Nota bene: i vr nettbutikk kan du kjpe bde Verbissimo, med byninger av alle verb, og I verbi italiani med et
stort antall ordleker, oppgaver og fasit.

TRENTUNESIMA LEZIONE

I pronomi relativi

I pronomi relativi sono parole che usiamo per mettere insieme due frasi che contengono un
informazione in comune. Il pronome relativo ci aiuta a non ripetere due volte linformazione in
comune. Esempio:

Frase 1: La casa la mia.


Frase 2: Tu vedi la mia casa.
Informazione comune: La casa
Frase 1 + frase 2 = La casa che tu vedi la mia.

La parola che ci aiuta a mettere queste due frasi insieme. Che equivale al pronome norvegese
som. In Italiano possiamo tradurre som con:

- Che;
- Cui;
- Il quale, la quale, i quali, le quali.

Per gli amanti della grammatica, possiamo dire che in italiano non esiste, come in inglese (who,
whom) e in francese (que, qui), una differenza tra il pronome relativo oggetto e quello soggetto.

La casa che vedi la mia (OGGETTO)


Il ragazzo che sta parlando adesso un mio amico. (SOGGETTO)

!16

La grammatica di Allora.no

Attenzione: chi significa: hvem o den som.

CUI

Usiamo cui con i verbi che sono seguiti da una preposizione.


Esempio uscire con:

Frase 1: Carolina e Valentina sono le mie nuove colleghe.


Frase 2: Io esco spesso con le mie nuove colleghe
Informazione comune: le mie nuove colleghe
Frase 1 + frase 2 = Le mie nuove colleghe, con cui esco spesso, sono Carolina e Valentina.

Attenzione, non possiamo dire:


Le mie nuove colleghe, che esco spesso con, sono Carolina e Valentina.

Altri esempi:
parlare di = di cui parlo, = som jeg snakker om,
parlare a = a cui parlo, = som jeg snakker til,
venire da = .da cui vengo, = som jeg kommer fra,
abitare in = in cui abito, = som jeg bor i,
essere costruito su = su cui costruito, = som er bygget p,

IL QUALE, LA QUALE, I QUALI, LE QUALI

Nellitaliano scritto e nella lingua formale, possiamo usare:

il/la quale (hvilken, hvilket)


i/le quali (hvilke)

al posto di che o la posto di cui. Esempio:

Informale: La persona, con cui stavamo parlando, era il rettore.


Formale: La persona, con la quale stavamo parlando, era il rettore.

IL/I/LA/LE CUI

Questa la forma possessiva del pronome relativo. Si pu tradurre in norvegese con hvis,
esempio:

Puccini, le cui opere sono molto conosciute, ha sempre vissuto in Italia.


(Puccini, hvis operaer er veldig kjent, bodde hele sitt liv i Italia).

TRENTADUESIMA LEZIONE

I verbi impersonali

I verbi impersonali sono verbi che descrivono unazione o una situazione che non pu essere
collegata a una persona. Questi verbi si coniugano alla terza persona singolare.

Sono verbi impersonali:

- i verbi che descrivono una situazione atmosferica;


- i verbi che introducono una necessit o un bisogno;
- i verbi che introducono un avvenimento;

!17

La grammatica di Allora.no
- i verbi che descrivono unapparenza.

I verbi che descrivono una situazione atmosferica

Questi verbi sono:

piovere,

nevicare,

grandinare,

tuonare,

nevischiare,

piovigginare,

diluviare.

Attenzione: con i verbi piovere, nevicare e grandinare usiamo il verbo essere come verbo
ausiliare quando vogliamo evidenziare il risultato di unazione:
Questa mattina ha nevicato. = Det sndde i morges (men kanskje snen har forsvunnet n);
Guarda Marco, nevicato! = Se Marco, det har sndd (det ligger sn ute).

Anche il verbo fare pu essere utilizzato in modo impersonale quando parliamo di eventi
atmosferici:

fa
fa
fa
fa

caldo, fa freddo;
bel tempo, fa brutto tempo;
vento;
buio (fa notte), fa luce (fa giorno).

I verbi che introducono situazioni di necessit e bisogno

Questi verbi sono:

bisogna +,

necessario +,

occorre +,

basta + VERBO all'infinito (are, ere, ire).

Questi verbi possono essere usati come sinonimi tra di loro.

Esempi:

Bisogna / necessario/ occorre/ basta trovare insieme una soluzione a questo problema.
Bisognerebbe / sarebbe necessario/occorrerebbe/ basterebbe uscire presto per non arrivare in
ritardo.
Bisognava/ era necessario/occorreva/ bastava pensarci prima, ora troppo tardi.

I verbi che introducono un avvenimento

successo +,

avvenuto +,

capitato + OGGETTO.

Anche questi verbi possono essere usati come sinonimi:


Ieri successo / avvenuto / capitato un incidente sulla strada statale 25.
Pu succedere/ pu avvenire / pu capitare unaltra volta.

Un altro verbo simile accadere. Questo verbo si usa sempre di meno nella lingua parlata:
Gli eventi accaduti durante gli anni 30 hanno causato la seconda guerra mondiale.

I verbi che descrivono unapparenza

sembra di + VERBO all'infinito,

parere + CHE + VERBO al congiuntivo.

Attenzione: in questo caso devono essere coniugati senza il pronome indiretto e solo alla terza
persona singolare:
Con questo tempo sembra di stare in alta montagna.
Sembrava di sentire delle voci, ma era solo la televisione.
Ricordi Marcello? Pare che studi a Firenze adesso.

Altri verbi impersonali sono:

conviene + VERBO all'infinito,

risulta + AGGETTIVO,

!18

si tratta di... + VERBO / + OGGETTO

La grammatica di Allora.no

Conviene comprare le scarpe quando ci sono gli sconti.


Quando c` cos tanto rumore, risulta difficile capire quello che dice.
Si tratta di una decisione molto importante che va presa insieme.

TRENTATREESIMA LEZIONE

I pronomi reciproci

Quando vogliamo parlare di unazione che avviene tra due o pi persone possiamo usare in
norvegese il pronome hverandre.

In italiano possiamo tradurre med hverandre con lespressione lun laltro. Dobbiamo per
ricordare che il verbo in italiano diventa riflessivo. Esempio:

Ci siano parlati lun laltro (anche: Ci siano parlati luno con laltro).
Sonia e Monica si sono aiutate lun laltra (anche: luna con laltra).
Vi dovete voler bene gli uni le altre (anche: gli uni con le altre).

Si pu rendere lo stesso significato usando gli avverbi reciprocamente e a vicenda, esempio:

Ci siano parlati a vicenda (anche: Ci siano parlati reciprocamente).


Sonia e Monica si sono aiutate a vicenda (anche: reciprocamente).
Vi dovete voler bene a vicenda (anche: reciprocamente).

Quando intendiamo dire mot hverandre e solo quando mot pu essere tradotto con against in
inglese, usiamo la forma luno contro laltro. In questo caso non usiamo il verbo nella forma
riflessiva:

Le due squadre hanno giocato luna contro laltra.


I partiti politici polemizzano sempre gli uni contro gli altri.
Martino e Anna hanno urtato luno contro laltra mentre uscivano dal parcheggio.

TRENTAQUATTRESIMA LEZIONE

Il passato remoto

Il passato remoto non viene pi utilizzato nella lingua parlata. Si usa generalmente solo nella
lingua scritta, in questi tre casi:

1) per raccontare vicende storiche:


Il Colosseo fu costruito tra il 72 e l'80 DC.

2) per scrivere biografie:


L'imperatore Augusto non ebbe figli.

3) per riportare discorsi diretti:


"Quanti anni hai?" - mi chiese.
"Ho 35 anni." - gli risposi.

Nella lingua latina e nellitaliano antico non esisteva il passato prossimo e si usava solo il passato
remoto.

Nell'italiano moderno, il passato prossimo ha quasi completamente sostituito il passato remoto.

!19

La grammatica di Allora.no

Solo in Toscana e in Sicilia, il passato remoto viene ancora usato nella lingua parlata. Gli italiani che
non abitano in queste due regioni, usano raramente questo tempo che, per molti, pu essere
difficile da coniugare:

Come si coniuga?

I verbi della prima e della terza coniugazione (-are e -ire) sono in genere regolari, mentre quelli
della seconda sono in genere irregolari.
ARE
io
-ai
tu
-asti
lui/lei -
noi
-ammo
voi
-aste
loro
-arono

ERE
-ei
-esti
-
-emmo
-este
-erono

IRE
-ii
-isti
-
-immo
-iste
-irono

Come si usa?

Il passato remoto segue le stesse regole del passato prossimo rispetto allimperfetto, ad esempio:

Mentre parlavo al telefono, arrivato Gianni. = Mentre parlavo al telefono, arriv Gianni.

Il passato remoto dei tempi pi usati

ESSERE : fui, fosti, fu, fummo, foste, furono.


AVERE : ebbi, avesti, ebbe, avemmo, aveste, ebbero.

ANDARE : andai, andasti, and, andammo, andaste, andarono.


VENIRE : venni, venisti, venne, venimmo, veniste, vennero.

FARE : feci, facesti, fece, facemmo, faceste, fecero.


STARE : stetti, stesti, stette, stemmo, steste, stettero.

VOLERE :
POTERE :
SAPERE :
DOVERE :

volli, volesti, volle, volemmo, voleste, vollero.


potei, potesti, pot, potemmo, poteste, poterono.
seppi, sapesti, seppe, sapemmo, sapeste, seppero.
dovetti, dovesti, dovette, dovemmo, doveste, dovettero.

DARE : diedi, desti, dette, demmo, deste, diedero.


DIRE : dissi, dicesti, disse, dicemmo, diceste, dissero.
CHIEDERE : chiesi, chiedesti, chiese, chiedemmo, chiedeste, chiesero.
LEGGERE : lessi, leggesti, lesse, leggemmo, leggeste, lessero.
METTERE : misi, mettesti, mise, mettemmo, metteste, misero.
MORIRE : morii, moristi, mor, morimmo, moriste, morirono.
NASCERE : nacqui, nascesti, nacque, nascemmo, nasceste, nacquero.
RISPONDERE : risposi, rispondesti, rispose, rispondemmo, rispondeste, risposero.
SCRIVERE : scrissi, scrivesti, scrisse, scrivemmo, scriveste, scrissero.
VEDERE : vidi, vedesti, vide, vedemmo, vedeste, videro.
VIVERE : vissi, vivesti, visse, vivemmo, viveste, vissero.

Il trapassato remoto

Il trapassato remoto si usa per indicare unazione o una situazione che succede prima di unaltra
azione o situazione indicata con il passato remoto. Si forma come il trapassato prossimo, usando il
passato remoto del verbo ausiliare. Il trapassato remoto pu anche essere sostituito dal trapassato

!20

La grammatica di Allora.no
prossimo:
Ebbe mangiato = Aveva mangiato
Fu arrivato/a = era arrivato/a

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stort antall ordleker, oppgaver og fasit.

TRENTACINQUESIMA LEZIONE

Il modo congiuntivo

In italiano dividiamo i tempi dei verbi in quattro modi verbali:


- il modo indicativo per parlare di azioni e situazioni reali che succedono, sono successe o
succederanno.
- il modo condizionale per esprimere dubbio, desideri e per dare consigli;
- il modo imperativo per dare ordini ed incitare;
- il modo congiuntivo per esprimere possibilit, probabilit e irrealt.

Modo indicativo:
- presente (io parlo)
- passato prossimo (io ho parlato)
- imperfetto (io parlavo)
- futuro semplice (io parler)
- trapassato prossimo (io avevo parlato)
- futuro anteriore (io avr parlato)
- passato remoto (io parlai)
- trapassato remoto (io ebbi parlato).

Modo condizionale:
- presente (io parlerei)
- passato (io avrei parlato)

Modo imperativo:
- presente (parla!)

Modo congiuntivo:
- presente (che io parli)
- imperfetto (che io parlassi)
- passato (che io abbia parlato)
- trapassato (che io avessi parlato)

Il modo congiuntivo non piace molto agli italiani che spesso lo evitano. Il congiuntivo da un tocco di
eleganza alla lingua, ma il suo uso sta purtroppo diminuendo nella lingua parlata.

TAVOLA DELLE CONIUGAZIONI


Presente
ARE
-i
-i
-i
-iamo
-iate
-ino

ERE
-a
-a
-a
-iamo
-iate
-ano

IRE
-a
-a
-a
-iamo
-iate
-ano

Imperfetto
ARE
-assi
-assi
-asse
-assimo
-aste
-assero

!21

ERE
-essi
-essi
-esse
-essimo
-este
-essero

IRE
-issi
-issi
-isse
-issimo
-iste
-issero

La grammatica di Allora.no

ALCUNI VERBI IRREGOLARI

AVERE
presente: abbia, abbia, abbia, abbiamo, abbiate, abbiano;
imperfetto: avessi, avessi, avesse, avessimo, aveste, avessero;

ESSERE
presente: sia, sia, sia, siamo, siate, siano;
imperfetto: fossi, fossi, fosse, fossimo, foste, fossero;

ANDARE
presente: vada, vada, vada, andiamo, andiate, vadano;
imperfetto: andassi, andassi, andasse, andassimo, andaste, andassero;

VENIRE
presente: venga, venga, venga, veniamo, veniate, vengano;
imperfetto: venissi, venissi, venisse, venissimo, veniste, venissero;

POTERE
presente: possa, possa, possa, possiamo, possiate, possano;
imperfetto: potessi, potessi, potesse, potessimo, poteste, potessero;

VOLERE
presente: voglia, voglia, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano;
imperfetto: volessi, volessi, volesse, volessimo, voleste, volessero;

SAPERE
presente: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano;
imperfetto: sapessi, sapessi, sapesse, sapessimo, sapeste, sapessero;

DOVERE
presente: debba, debba, debba, dobbiamo, dobbiate, debbano;
imperfetto: dovessi, dovessi, dovesse, dovessimo, doveste, dovessero;

STARE
presente: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stiano,
imperfetto: stessi, stessi, stesse, stessimo, steste, stessero;

FARE
presente: faccia, faccia, faccia, facciamo, facciate, facciano;
imperfetto: facessi, facessi, facesse, facessimo, faceste, facessero.

I TEMPI COMPOSTI

I tempi composti si formano utilizzando il congiuntivo presente ed imperfetto del verbo ausiliare:

PASSATO
Andare: sia andato/a, sia andato/a, sia andato/a, siamo andati/e, siate andati/e, siano andati/e.
Parlare: abbia parlato, abbia parlato, abbia parlato, abbiamo parlato, abbiate parlato, abbiano
parlato.

TRAPASSATO
Andare: fossi andato/a, fossi andato/a, fosse andato/a, fossimo andati/e, foste andati/e, fossero
andati/e.
Parlare: avessi parlato, avessi parlato, avesse parlato, avessimo parlato, aveste parlato, avessero
parlato.

!22

La grammatica di Allora.no

COME E QUANDO USARE IL CONGIUNTIVO

Il congiuntivo si usa per parlare di volont, desideri, opinioni, dubbi, timori, sentimenti e di
speranze. Questi sono alcuni esempi con le espressioni pi utilizzate per esprimere:

- Volont
Volere che: Voglio che tu faccia come dico.
Decidere che: Ho deciso che sia cos.

- Desiderio
Augurarsi che: Mi auguro che non succeda niente.
Desiderare che: Desidero che lesame non sia difficile.
Sperare che: Non ho lombrello, spero che non piova.

- Opinione
Credere che: Credo che tu abbia ragione.
Pensare che : Penso che lui abbia avuto una bella idea.

- Dubbio
Dubitare che: Dubito che possa venire.
Domandarsi se: Mi domando se sia necessario fare la fila qui.
Chiedersi se: Mi chiedo se debba partire proprio oggi.
Non essere sicuro che: Non siamo sicuri che il treno sia in ritardo.

- Timore
Avere paura che: Ho paura che siano arrivati troppo tardi.
Temere che: Temo che stia per scoppiare un temporale.

- Sentimento
Dispiacere che: Ci dispiace che sia dovuto partire cos presto.
Essere contento che: Sono contento che tu abbia trovato una casa nuova.

- Speranza
Aspettarsi che: Mi aspetto che la polizia faccia il suo dovere.
Non vedere lora che: Non vedo lora che arrivi lestate.

CONGIUNTIVO E VERBI IMPERSONALI

Il congiuntivo si utilizza anche con:

importante che: importante che tutto sia fatto bene.


Occorre/ bisogna/ necessario che: Bisogna che faccia caldo per piantare i fiori.
possibile/ probabile che: possibile che non vengano come previsto.
Basta che: Per sentire la musica, basta che si alzi il volume.
Si dice che: Si dice che quel negozio sia fallito.
meglio/ conviene che: meglio che sia sincero.
giusto che: giusto che si dimettano a causa dello scandalo.
Succede che: Succede che la distanza rafforzi l'amore.

CONGIUNTIVO E CONGIUNZIONI

Con queste congiunzioni usiamo sempre il congiuntivo:

Prima che, Senza che, In modo che, Bench, Sebbene, Purch,


meno che, Come se, Affinch, Nonostante, Tranne che.

!23

Malgrado,

A patto che,

La grammatica di Allora.no
NELLE FRASI SUPERLATIVE E IN ALCUNE COMPARATIVE

Il congiuntivo viene usato anche in alcuni modi di dire, ad esempio:

il pi buon gelato che io abbia mai mangiato. (Superlativo);


Questo libro pi bello di quanto credessi. (Comparativo).

COME EVITARE DI USARE IL CONGIUNTIVO

Il miglior modo per imparare ad usare il congiuntivo cercare di evitarlo.


Il congiuntivo si pu evitare usando il futuro o il condizionale quando vogliamo esprimere un
dubbio:

Credo che piova. (Congiuntivo)


Credo che piover. (Futuro)
Credo che potrebbe piovere. (Condizionale)

Il congiuntivo si pu evitare usando la preposizione "di + infinito" al posto della congiunzione "che
+ congiuntivo":

Penso che Carlo decida di venire alla festa.


Penso di convincere Carlo a venire alla festa.

Oppure utilizzando altre espressioni:


Secondo me Carlo decide di venire alla festa.
Probabilmente Carlo viene alla festa.

IL CONGIUNTIVO NELLE ALTRE LINGUE


Norvegese: Leve Kongen!
Norvegese: Jeg nsker jeg var deg.
Inglese: I ask that he not be punished.
Inglese: I wish he were there.
Francese: Il est possible quil vienne.
Tedesco: Wenn Jrg ein Auto htte, htten wir Angst.

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ULTIMA LEZIONE

Il periodo ipotetico

Il periodo ipotetico una frase che usiamo per descrivere una situazione possibile o impossibile nel
presente o nel passato. Le ipotetiche sono sempre formate da due elementi. Il primo elemento si
chiama "condizione" il secondo si chiama "conseguenza".

Esempio:

Se domani piove, vado a lavoro in autobus.

Se domani piove = condizione


Io vado a lavoro in autobus = conseguenza

La condizione viene generalmente introdotta da:

- se
- qualora

!24

La grammatica di Allora.no
- nel caso in cui
- nel caso che

Le ipotesi possono essere fatte su fatti reali, ovvero fatti che possono accadere realmente, e su
fatti che non sono successi, ovvero irreali.

Realt

Questo modello si usa per esprimere una situazione o unazione molto probabile quindi possibile:
condizione

conseguenza

se + "presente" o "futuro semplice"

"presente" o "futuro semplice"

Se non piover

andr a lavoro in bicicletta

Se non piove

vado a lavoro in bicicletta

Possibilit

Questo modello si usa per esprimere una situazione o un'azione poco probabile ma possibile:
condizione

conseguenza

se + "congiuntivo imperfetto"

"condizionale presente"

Se non piovesse

andrei a lavoro in bicicletta

Impossibilit (irrealt)

Questo modello si usa per esprimere una situazione o un'azione non impossibile nel passato ma
impossibile o irreale nel presente:
condizione

conseguenza

se + "congiuntivo passato"

"condizionale passato"

Se non avesse piovuto

sarei andato a lavoro in bicicletta

Il gerundio nelle frasi ipotetiche

Le frasi ipotetiche possono essere semplificate utilizzando il gerundio al posto del congiuntivo nella
frase che esprime la condizione:

Ad esempio, questa frase ipotetica:

!25

La grammatica di Allora.no
Se avessi pi soldi, comprerei una casa al mare.

pu essere trasformata in:


condizione

conseguenza

Avendo pi soldi

comprerei una casa al mare

Attenzione: il gerundio un tempo non personale, quindi importante che il soggetto della
condizione sia lo stesso della conseguenza.

Avendo (lei) pi tempo libero, (lei) imparerebbe una lingua straniera.

Altri esempi:

Sapendo cosa fare, avrei potuto risolvere il problema.


Mangiando bene, perderebbe un po di peso.
Parlando piano, tutti avrebbero sentito.

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