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PALERMOSCIENZA

LE SCUOLE INSIEME
PARLANO DI SCIENZA
,
PALERMOSCIENZA

LE SCUOLE INSIEME
PARLANO DI SCIENZA
Cos’è Palermo Scienza
Marcellina Profumo, Carmelo Arena

Palermo Scienza ha realizzato una pluralità di manifestazioni negli


anni 2007, 2008, 2009 volte alla diffusione della cultura scientifica e
tecnologica. Coordinate da docenti del liceo Cannizzaro le attività si
sono svolte con il coinvolgimento di numerose scuole della provincia
di Palermo.
Il nucleo centrale di ogni manifestazione è stato una mostra interattiva
di exhibit scientifici progettati e costruiti da docenti, studenti, tecnici
e artigiani in appositi momenti di laboratorio nelle scuole.
Attori principali sono stati gli studenti che hanno presentato le espe-
rienze, animato gli exhibit e guidato i visitatori.
Momenti di riflessione e approfondimento hanno accompagnato le
mostre; conferenze e seminari hanno costituito anche forme concrete
di orientamento per gli studenti.
I docenti di ogni livello scolare, dalla scuola dell’infanzia alla seconda-
ria superiore, hanno cooperato in modo armonico e positivo creando,
di fatto, uno scambio culturale determinante per l’avvio di un curricu-
lum verticale continuo.
Gli studenti espositori hanno attivato e consolidato in modo profondo
e stabile competenze di base, quali: capire prima di imparare, mettere
in rete le proprie conoscenze, sapere comunicare con interlocutori di-
versi coinvolgendoli, sapersi assumere delle responsabilità, sapere af-
frontare problemi in modo autonomo.
Nella fase di preparazione, le scuole si sono trasformate in botteghe
artigianali in cui è stato necessario saper progettare, mettere alla prova
le proprie conoscenze teoriche con le possibilità concrete di realizza-
zione, costruire oggetti e verificarne il funzionamento. L’imprevisto e
le inevitabili difficoltà incontrate hanno posto domande che hanno ri-
chiesto l’attivazione di un pensiero reticolare, indagatore di connes-
sioni.
Le mostre sono state inserite dalle scuole nei loro percorsi di appren-
dimento-insegnamento nella convinzione che un momento dedicato
alla didattica informale costituisca uno strumento efficace per incurio-
sire, suscitare interesse, motivare allo studio e orientare l’immagina-
zione e la creatività nell’ambito scientifico.

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Saluti e auspici del Magnifico Rettore
Roberto Lagalla
Rettore dell’Università degli studi di Palermo

La collaborazione tra scuola ed università, per quanto ampiamente in-


vocata ed intuitivamente necessaria, non sempre rappresenta una co-
stante operativa, talché i due mondi restano spesso tra loro separati e
di fatto distanti.
Le conseguenze più immediate di una siffatta distanza rischiano di ri-
cadere direttamente sui giovani che, apprestandosi a compiere la loro
scelta universitaria, si trovano impreparati rispetto ad essa e poco co-
noscono della realtà formativa nella quale dovranno prepararsi al loro
futuro professionale.
Ne deriva, in più di un caso, una scelta accademica carente di motiva-
zione reale o che rigetta l’Ateneo locale più per pregiudizio che per
convinzione o che ancora, in breve tempo, produce una tale disaffe-
zione da indurre all’abbandono o da generare forti ritardi di corsua-
lità.
La felice intuizione di integrare le tradizionali iniziative di orienta-
mento, da incoraggiare ulteriormente e con convinzioni, con manife-
stazioni del tipo di Palermo Scienza esperienza inSegna rappresenta
uno straordinario amplificatore di conoscenza reciproca ed apre ai gio-
vani la concreta possibilità di un rapporto diretto e privilegiato con
l’Ateneo della loro città.
Aggiuntivamente, si determina una positiva eco di richiamo per le fa-
miglie e l’intera comunità cittadina che, con favore, si avvicinano alle
istituzioni formative e, attraverso esse, alla cultura scientifica e all’eser-
cizio sperimentale.
La brillante esperienza di questi anni documenta la bontà dell’idea pro-
gettuale e conferma la qualità umana e professionale dei docenti, della
scuola e dell’università, che, insieme ai ragazzi, si sono resi straordinari
protagonisti di una così importante realizzazione.
A me non resta che lodarne i risultati, auspicando la prosecuzione del-
l’intrapresa collaborazione e confermando la più ampia ed entusiastica
disponibilità dell’Università di Palermo.

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Università e scuole insieme per la formazione scientifica
Giuseppe Silvestri
Ex rettore dell’Università degli studi di Palermo

Confesso di non essere imparziale: la mia emozione nel vedere i grandi


spazi del complesso didattico pullulanti di ragazzine e ragazzini intenti
a spiegare ai loro coetanei, con l’allegria di chi fa qualcosa che impe-
gna e diverte, come si sviluppa un esperimento scientifico e come se
ne interpretano i risultati, forse appanna la serenità del mio parere.
Ma non credo di sbagliare se considero Palermo Scienza un esperi-
mento di orientamento diffuso riuscito ed originale: coinvolgere gli
studenti, rendendoli ad un tempo protagonisti e spettatori, nella messa
a punto di esperimenti di incontestabile rigore scientifico, di realizza-
zione relativamente semplice e di immediata presa emotiva ha sicura-

PENDOLO DI FOUCAULT mente contribuito ad allargare alle scienze cosiddette esatte,


soprattutto fisica, chimica e biologia, la sfera della confidenza intellet-
tuale ed a farle percepire come strumenti utili alla conoscenza ed al-
l’interpretazione dell’universo. Un esperimento che ha fatto crescere
intellettualmente tutti quelli che ne sono stati coinvolti: allievi, docenti
della scuola e dell’università, relatori e spettatori, soggetti istituzionali
interessati a vario titolo, dalla Provincia Regionale alla Polizia di Stato.
Le due “anime” di questo esperimento, i Colleghi Carmelo Arena e
Marcellina Profumo, ed il Preside di allora Aldo Zanca, tutti del Liceo
Scientifico Cannizzaro, mi avevano proposto di accogliere la manife-
stazione, in forma e dimensioni ben più ridotte dell’attuale, in uno
degli spazi dell’Ateneo. Non era una richiesta di aiuto per risolvere un
problema logistico bensì l’avvio di una collaborazione istituzionale tra
scuola e università, su temi concreti e realizzabili di alto profilo cultu-
rale, calibrati sull’età dei protagonisti e studiati per attirarne la curio-
sità e stimolarne l’interesse. La scelta cadde sul complesso didattico di
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viale delle Scienze, luogo simbolo della rinascita dell’Ateneo, sede delle
attività di insegnamento di una quota consistente delle Facoltà del-
l’Università di Palermo. L’esperimento andò bene il primo anno, è an-
dato benissimo l’anno scorso, perché sui primi risultati gli organizzatori
hanno saputo costruire un evento di alto valore didattico che ha visto
una straordinaria partecipazione.
Ho sempre condiviso l’opinione dei pedagogisti che sostengono l’uni-
tarietà del percorso formativo e la necessità di preparare, all’interno
di ogni suo segmento, il terreno per la migliore utilizzazione del seg-
mento successivo. Riuscire a fornire, alle ragazze ed ai ragazzi degli ul-
timi anni degli istituti superiori, strumenti di indagine su sé stessi, di
verifica dei loro interessi, dare loro elementi di giudizio che superino
mode e suggestioni inessenziali è interesse di tutti. Interesse dei gio-
vani innanzi tutto, perché solo se-
guendo ed affinando i propri interessi,
ed attrezzandosi adeguatamente per
coltivarli, si può aspirare ad un rapporto
col proprio studio prima, e poi lavoro,
coinvolgente, stimolante, fruttuoso. In-
teresse degli istituti superiori, perché da
come i loro allievi, diventati adulti, vi-
vono con maggiore o minore soddisfa-
zione intellettuale il loro percorso
esistenziale, possono misurare la corret-
tezza della loro impostazione formativa
e, se necessario, aggiustare il tiro. Inu-
tile sottolineare quanto stia a cuore all’università poter accogliere gio-
vani che abbiano già maturato una riflessione sulle loro inclinazioni,
che si siano misurati con il livello delle loro conoscenze e che abbiano
deciso di attrezzarsi per decidere cosa fare del loro futuro. Chi segue,
in modo maturo e consapevole, i suoi interessi, sarà uno studente mi-
gliore, sarà uno stimolo per il suo corso di studi, sarà poi un operatore
culturale, un professionista, un tecnico, in grado di sviluppare al meglio
le sue competenze e le sue doti personali con creatività e spirito di in-
novazione. Palermo Scienza ha dimostrato di essere quello che oggi si
dice una buona pratica. Un esperimento non solo da proseguire e, per-
ché no, da studiare in vista di un suo ulteriore potenziamento forma-
tivo, ma anche da esportare in altre città che nella nostra Regione
vedono coesistere centri universitari e istituti di formazione superiore.
Una buona pratica con un valore aggiunto, tanto maggiore quanto
più la cultura locale è orientata verso altri modelli e schemi concettuali,
per valorizzare le istituzioni formative, farle percepire come protago-
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niste attente alla crescita della loro collettività e inserite nel continuum
della filiera formativa.
Palermo Scienza ha poi richiamato un tema che è già stato oggetto di
riflessione nella nostra Città all’interno
del più vasto tema della nostra
offerta culturale di qualità:
a Palermo, e forse un
po’ in tutta la Re-
gione, si sente la
particolare ca-
renza di una
offerta mu-
seale mo-
derna e
vivace in
ambito
scienti-
fico e tec-
nologico.
È un pro-
blema meri-
dionale del
quale il meridione
non sa farsi carico, men-
BUSSOLA DELLE TANGENTI
tre tutti i dati dicono quanto alta sia
la richiesta di informazione in questi settori. La folla che riempiva ogni
giorno gli spazi del complesso didattico ne era la dimostrazione speri-
mentale: non utilizzare quella spinta, non mettere a disposizione di
quei giovani entusiasti attrezzature e luoghi dove trasformare le loro
curiosità in approfondimento intellettuale, ed eventualmente in scelta
di vita, è un errore politico, prima che culturale. Riprendemmo l’idea
in quei giorni, poi fummo soverchiati dalla quotidianità. Mi auguro
che questa pubblicazione, che ricorda entusiasmi e successi, attiri l’in-
teresse della nostra collettività e riesca a coagulare un primo nucleo di
soggetti interessati allo sviluppo del progetto, capaci di trovare spon-
sor di rilievo nel mondo della cultura, della ricerca scientifica e delle
tecnologie e tra i nostri decisori politici e gli amministratori pubblici.
Concludo con una mia nota personale di gratitudine nei confronti del
Liceo Scientifico Cannizzaro, del Preside attuale, Prof. Leonardo Sa-
guto, che ha voluto e saputo rilanciare l’esperimento avviato dal suo
predecessore, e dei Colleghi Marcellina Profumo e Carmelo Arena,

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MACCHINA DI WIMSHURST

ideatori, curatori e, come ho già detto, “anime” di Palermo Scienza.


L’elenco degli Istituti coinvolti è lungo, ed è ulteriore indice di come
questa manifestazione abbia saputo attivare istanze inespresse, chia-
mare a raccolta tante Colleghe e tanti Colleghi interessati e capaci, mo-
bilitare centinaia di allievi che conserveranno nella loro memoria il
ricordo di questa entusiasmante esperienza.

SIRENA DI SAVART
Azioni del Ministero della Istruzione Università e Ricerca
per la promozione della cultura scientifica e tecnologica
Giuseppe Marucci
Ispettore DGSI-MIUR - Roma

La scienza e la formazione scientifica diffusa sono un bene pubblico,


una necessità in un paese moderno alla pari del complesso dei saperi
e delle attività intellettuali di un Paese. La conoscenza scientifica dif-
fusa favorisce lo sviluppo dello spirito critico, promuove la non accet-
tazione di affermazioni scontate, la messa in discussione di presupposti
a priori, stimola l’ascolto delle argomentazioni altrui.
Per tutti questi motivi i ritardi e le gravi lacune italiane nell’affermarsi
di una cultura scientifica e tecnologica diffusa devono essere rapida-
mente superate. E’ stato possibile, in Italia, mobilitare risorse straordi-
narie, in virtù dei Fondi Strutturali e del Fondo sociale europeo nello
scorso Programma 2001-2006.
Inoltre ben quattro Ministri (MPI, MUR, MiBAC, Innovazione), a nome
del Governo, hanno sentito il bisogno di costituire – per la prima volta
– un organo istituzionale preposto a definire le linee di intervento per
lo sviluppo della cultura scientifica nel paese: “il Gruppo di lavoro per
lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica”.
Il MIUR ha varato Piani e Progetti nazionali specifici: Piano nazionale
Insegnare Scienze Sperimentali (ISS); Piano M@t.abel; Progetto Lauree
scientifiche.
La funzione educativa dei musei scientifici è uno dei momenti qualifi-
canti del Piano nazionale Insegnare Scienze Sperimentali (ISS) .
Nella società dell’informazione i tradizionali modi di trasmettere la cul-
tura si stanno rivelando dissonanti con le potenzialità cognitive e mo-
tivazionali della stragrande maggioranza dei giovani. Il sistema
scolastico evolve, infatti, molto lentamente, e spesso ragazze e ragazzi
sono scoraggiati e respinti da una “scienza a scuola” che non riesce a
coinvolgerli. Ora anche in Italia musei scientifici tradizionali e science
centres, zoo, acquari ecc., vedono incrementare il numero di visitatori
(per la maggior parte studenti), e nei fatti è loro richiesto sempre più
di supplire alle carenze del sistema scolastico. Queste istituzioni da anni
sviluppano programmi e attività educative per le scuole. Così si è creata
una poco riconosciuta infrastruttura educativa, che, di fatto, offre sem-
pre più un significativo supporto all’innovazione didattica:
lavorando direttamente con gli studenti;
realizzando programmi di formazione per gli insegnanti;
sviluppando materiali e tools didattici, curandone talvolta anche il tra-
sferimento a scuola. La visita ai musei scientifici rientra, sempre di più,
tra le attività delle famiglie nell’ambito dell’utilizzo del tempo libero,
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soprattutto nei fine settimana; la presenza di questo particolare pub-
blico può essere un elemento utile anche per la riuscita dello stesso
progetto ISS perché la conoscenza del progetto stesso e il raggiungi-
mento dei suoi obiettivi strategici devono andare oltre i confini delle
singole scuole che vi parteciperanno, devono investire il territorio di
riferimento.
I Musei, da questo punto di vista, possono essere sicuramente dei buoni
partner per una comunicazione verso pubblici diversi. La scommessa,
per il sistema museale e più in generale per quei centri che si possono
identificare come formatori informali, è quella di giocare fino in fondo
il compito istituzionale per cui sono stati creati e, con riferimento spe-
cifico al Piano ISS, è quella di far parte di una filiera di soggetti chia-
mati a contribuire al rilancio di una educazione scientifica e
tecnologica che sempre più deve diventare permanente per la crescita
professionale di ogni cittadino e della società. I Musei propongono at-
tività non solo attraverso il ricco patrimonio che custodiscono, ma
anche attraverso mostre, spettacoli teatrali e convegni proponendosi
come luogo di dialogo tra la comunità scientifica e i cittadini.
La maggior parte delle proposte che i musei fanno si fondano su un
approccio educativo non formale. Nei laboratori interattivi oggi pre-
senti in moltissimi musei l’animatore invita il gruppo a svolgere le at-
tività in prima persona e lo guida alla descrizione e alla comprensione
di quanto osservato.
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Le ricerche sull’efficacia delle esperienze didattiche nei musei sono an-
cora in una fase iniziale, anche se cominciano a essere ben documentati
i risultati sugli atteggiamenti dei visitatori nei musei. Le sperimenta-
zioni di attività didattiche di intere classi nei musei mostrano che le
esperienze più significative sono quelle in cui gli insegnanti sono in
grado di riprendere a scuola i temi della visita. In particolare è ritenuto
particolarmente interessante il fatto che è possibile costruire a scuola
contesti informali (organizzando mostre, costruendo exhibit, ecc.).
L’Esperienza di Palermo Scienza, promossa dal Liceo Cannizzaro di Pa-
lermo e dall’Università di Palermo, insieme alla Regione Sicilia, rappre-
senta un ottimo esempio in questo settore.

BANCO DI MELLONI

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Da “Mostra temporanea” a “ Museo interattivo della Scienza”
Leonardo Saguto
Dirigente scolastico del Liceo Cannizzaro di Palermo

In questi ultimi anni si è scritto molto sui ritardi che la scuola italiana
ed in particolare quella delle regioni meridionali presenta, soprattutto,
nell’ambito scientifico, rispetto ad altri Paesi ad economia avanzata. A
dire il vero rispetto a questo dato incontrovertibile ci sono scuole, tra
cui il Liceo Scientifico Cannizzaro, che fanno eccezione e che si sono
distinte per i risultati conseguiti nelle indagini internazionali e nelle
gare nazionali e per il numero di ammessi alle facoltà scientifiche con
iscrizione a numero chiuso. A conferma di ciò il Liceo Cannizzaro, da
alcuni anni, si è fatto promotore del progetto Palermo Scienza che ha
coinvolto un numero sempre maggiore di scuole primarie, superiori di
primo e secondo grado. Si è voluto rendere visibile al territorio ciò che
si “produce” a scuola e che spesso rimane patrimonio di un gruppo ri-
stretto di alunni e professori. Per una settimana gli alunni coinvolti nel
progetto presentano ad un pubblico costituito, prevalentemente, da
alunni provenienti da altre scuole le esperienze e gli strumenti didattici

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realizzati durante l’anno con il supporto dei loro insegnanti. A noi sem-
bra questo un modo efficace per diffondere la cultura scientifica, in
quanto coinvolge non solo i protagonisti del progetto, ma incuriosisce,
motiva ed affascina il pubblico di visitatori che ha registrato la pre-
senza di un numero significativo anche di adulti.
Gli esperimenti semplici, ma condotti con rigore scientifico, contribui-
scono a sfatare l’idea che la scienza è accessibile a pochi e nel con-
tempo facilita l’approccio alla teoria. La presenza di alunni e di
insegnanti provenienti da vari ordini di scuola favorisce un’osmosi po-
sitiva tra i vari approcci didattici, ma soprattutto rende concreta una
continuità di contenuti, di obiettivi e di metodi. Le competenze teori-
che più elaborate dei docenti della scuola secondaria si intrecciano con
una maggiore propensione degli insegnanti della scuola primaria a svi-
luppare le conoscenze attraverso il “fare”. Gli alunni delle scuole su-
periori diventano tutor dei più piccoli approfondendo in tal modo le
loro competenze.
Un altro punto forte del progetto è costituito dalla possibilità di met-
tere a disposizione risorse e competenze che la rete delle scuole par-
tecipanti può offrire per realizzare esperimenti, fare formazione ed
organizzare materiali. Un’iniziativa partita con una mostra realizzata
nei locali del Liceo Cannizzaro si è svolta negli ultimi due anni presso
l’Università di Palermo. L’auspicio è che in futuro possano essere messi
a disposizione delle scuole locali fruibili in modo permanente per rea-
lizzare anche a Palermo un “Museo Interattivo della Scienza”.

BUSTO IN GESSO "TIPI RAZZIALI"

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LE ATTIVITÀ SVOLTE:
LE SCUOLE RACCONTANO
Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo
Marcellina Profumo e Carmelo Arena

Il Cannizzaro e la nascita di Palermo Scienza


Il Liceo Cannizzaro è il più antico liceo scientifico della città; è stato
fondato nel 1923, nell’anno in cui la legge istituiva il nuovo ordina-
mento, e ha svolto un ruolo significativo nella formazione culturale di
molte generazioni di studenti palermitani.
Offre un piano di studi che fonde apertura umanistica, metodo scien-
tifico, innovazione tecnologica e attenzione alla multiculturalità. Pone
al centro dell’intervento formativo il benessere della persona, la capa-
cità di relazionarsi, l’acquisizione di un’ampia preparazione culturale,
la capacità di orientarsi responsabilmente nelle scelte future. La scuola
BANCO DI MELLONI
PRIMA DEL RESTAURO propone un curriculum cen-
FUNZIONALE
trato sulla persona e attento
allo sviluppo pieno e armonico
delle risorse individuali e alla
crescita collettiva del gruppo.
Da diversi anni la scuola offre
altri servizi al territorio: il cen-
tro polifunzionale di servizi
“Un centro a servizio delle fa-
miglie e della cooperazione tra le scuole del territorio”, il presidio ISS
(Insegnare Scienze Sperimentali), i corsi IFTS per diplomati, le attività
di tirocinio per gli specializzandi della SISSIS.
Un ruolo che il liceo ha assunto nel tempo è stato quello di costituire
un centro di diffusione della cultura scientifica aggregando scuole, uni-
versità e altri enti interessati a tali attività. Una tappa importante in
questo percorso è stata l’attuazione del progetto europeo “Scienza e
tecnologia, repository e documentazione di percorsi dalla scuola del-
l’infanzia, all’università” che ha aperto la strada alla riflessione sul cur-
riculum verticale per le scienze dalla scuola primaria all’università.
All’interno di tale progetto è stata prodotta al Cannizzaro una mostra
di exhibit scientifici di diverse scuole della Sicilia caratterizzata dalla
trasversalità rispetto alle discipline scientifiche e dalla verticalità ri-
spetto agli ordini scolastici. I risultati positivi della prima esperienza di
mostra aperta a diverse scuole ha convinto un gruppo di docenti a con-
tinuare con sempre maggiore impegno e attenzione nei confronti della
città le attività organizzando sotto l’unica sigla Palermo Scienza i se-
guenti eventi: “... tra Wheatstone e ... Melloni, mostra di strumenti
antichi”, “Lavori in corso …”, “Bottega Scientifica Cannizzaro”, “Espe-
rienza inSegna”.

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... tra Wheatstone e ... Melloni, mostra di strumenti antichi, 2007

La mostra “... tra Wheatstone e ... Melloni”, organizzata nei locali del
Liceo Cannizzaro dal 14 al 16 dicembre 2007 con strumenti del liceo,
della Scuola Media Piazzi, dell’Istituto Tecnico Crispi e dell’Istituto Nau-
tico Gioeni Trabia, ha concluso un lungo percorso di scoperta e valo-
rizzazione degli strumenti scientifici antichi presenti nelle scuole. E’
stata visitata da qualche migliaio di persone, intrattenute da studenti
con dimostrazioni interessanti e piacevoli. Il progetto, nato dal desi-
derio di recuperare gli strumenti dei gabinetti scientifici storici come
punti di forza per la formazione delle nuove generazioni, è stato rea-
lizzato in rete con altre scuole interessate quali ITC Crispi, SMS Piazzi,
DD Cruillas; Istituto Nautico Gioeni Trabia, Liceo Meli, ITC Sturzo, ITI
Volta, ITG Parlatore, SISSIS e si è articolato in due fasi: il corso di re-
stauro e la mostra. Al corso di restauro funzionale, condotto dal dott.
Franco Bevacqua, ha partecipato un gruppo di docenti inte-
ressati e attivi nella sperimentazione-ricerca
nell’ambito della didattica infor-
male e un gruppo
di studenti che ha
affinato una sensi-
bilità particolare per i beni culturali in
ambito scientifico, ap- prezzando la qualità e ANEMOMETRO
COSTRUZIONE OFFICINE PIAZZI
il valore degli oggetti antichi e il loro ruolo nello sviluppo della
cultura. Gli strumenti antichi restaurati possono essere ancora
utilizzati per dimostrazioni e misure particolarmente eleganti e
comprensibili, essi costituiscono uno stimolo per lo studio della
storia della fisica e delle tecnologie tipiche dell’epoca della loro
costruzione. La dotazione del Liceo Cannizzaro risale al tempo
della sua istituzione a partire dalla sezione fisico-matematica
dell’Istituto Tecnico “Filippo Parlatore”, ed era all’inizio costituita
da strumenti di fisica e di chimica dei primi anni del
XX secolo messi a disposizione dalla scuola madre.
Nel 1931, il liceo, molto attento alla formazione scienti-
fica dei giovani studenti, istituisce il gabinetto di scienze
e acquista nuovi strumenti con 1060 lire. Da allora l’atten-
zione al laboratorio nella nuova scuola è forte e continua,
il numero di strumenti in dotazione è alto in proporzione al
numero degli studenti, la qualità è buona e permette di
realizzare esperienze significative in diversi ambiti della
scienza. Quando nel 1957 la scuola si trasferisce in via Arimondi
gli strumenti antichi vengono trasportati nella nuova sede, nel tempo
il loro uso diventa meno frequente, alcuni subiscono danni e altri
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BUSSOLA DELLE TANGENTI

vanno addirittura distrutti.


In occasione del 70° anniversario del-
l’istituzione del Liceo Cannizzaro, nel
1993 un gruppo di docenti ha por-
tato avanti una prima esperienza di
recupero e restauro funzionale, ri-
montando e mettendo in mostra
con grande cura e passione stru-
menti danneggiati gravemente e non
più utilizzati. Da allora più volte alcuni
strumenti sono stati riproposti in occa-
sione di esposizioni per tenere desta l’at-
tenzione di studenti e docenti sul problema
del loro recupero, nella speranza di trovare il
modo di restituirli all’uso. Nell’anno scolastico
2006/2007, in occasione della settimana della cultura
scientifica e tecnologica, un gruppo di docenti del Liceo
Cannizzaro e di altre scuole del territorio ha orga-
nizzato una mostra di esperienze scien-
tifiche. All’interno della mostra un
gruppo di studenti, fortemente moti-
vati, ha curato una sezione dedicata agli strumenti anti-
chi dopo averli identifi- cati, studiati e rimessi in uso.
La mostra ha riscosso un particolare successo e ha dato l’avvio alla
richiesta di un finanziamento regionale per continuare l’attività di
restauro.
Durante il corso di restauro è emerso un fatto molto interessante: a
Palermo esistevano all’inizio del ‘900 delle officine tecniche che costrui-
vano strumenti scientifici e didattici, di tre di esse si conosce il nome
inciso sugli strumenti. Una di queste, l’Officina Tecnica Piazzi è stata
fondata nel 1870 da Filippo Caliri, gestita dallo stesso e da suo figlio
Fedele. I Caliri, docenti tecnici prima al Parlatore e in seguito al Can-
nizzaro, hanno prodotto strumenti di buona fattura, alcuni dei quali
si trovano ancora al Cannizzaro e altri in diverse scuole palermitane.
Tali strumenti venivano per lo più prodotti imitando o modificando
strumenti già esistenti, altre volte erano ideati dai costruttori stessi
come nel caso dell’apparecchio elettroterapico universale per il quale
i Caliri ricevettero un premio all’Esposizione Nazionale di Palermo del
1891/1892. L’officina Piazzi operò a Palermo in piazza Lolli per circa 25
anni e rappresenta ancora un significativo collegamento tra scuola e
mondo del lavoro.

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Lavori in corso … 2008

Dopo tre positive esperienze svolte nei locali del liceo, nel marzo 2008
l’iniziativa ha fatto un salto di qualità determinato dall’incremento del
numero delle scuole espositrici, dalla qualità degli exhibit e soprattutto
dalla nuova situazione logistica. La mostra infatti è stata ospitata al
Polididattico dell’Università di Palermo. Grazie allo spazio espositivo
elegante e funzionale, la mostra è diventata una notevole proposta
culturale rivolta alla città e ha dato modo alle scuole protagoniste di
fare conoscere più diffusamente la loro capacità di comunicare scienza
con gli studenti. Per una settimana, dall’ 8 al 15 marzo, il Polididattico
si è riempito di tavoli sui quali gli studenti hanno posizionato i loro og-
getti e hanno coinvolto il pubblico in esperienze di ambito scientifico,
in modo interessante e accattivante. Sono state proposte esperienze
di fisica, chimica, matematica, biologia, scienze della terra. Lo scambio
tra animatori e visitatori è stato un’esperienza forte di comunicazione
in una situazione molto stimolante sia per gli uni che per gli altri. In-
fatti impegnarsi, fuori dalla scuola, a fare conoscere ad altri esperienze
scientifiche attuando un significativo sforzo comunicativo e ricavan-
done il piacere che questo comporta, ha costituito per gli espositori
una tappa significativa nella loro crescita personale. Riportiamo qual-
che scambio tra espositori colto tra i tavoli della mostra: “… Abbiamo
dovuto riflettere molto”, “… interrogarci su cosa ci avrebbero potuto
chiedere i visitatori”, “… qualche visitatore “cattivo” ha cercato di met-
terci in difficoltà”, “… mentre si discute spesso viene qualche idea
nuova”. OSCILLATORI PER LO STUDIO
DELLA RISONANZA
Le scuole che hanno partecipato producendo exhibit sono state:
Liceo Scientifico Cannizzaro, Palermo
Istituto Tecnico Commerciale F. Crispi, Palermo
Istituto Tecnico Commerciale L. Sturzo, Bagheria
Istituto Superiore E. Majorana, Palermo
Liceo Pedagogico Linguistico D. Dolci, Palermo
Istituto Nautico Gioeni Trabia, Palermo
Istituto Comprensivo A. Ugo, Palermo
Scuola Media Statale I. Florio, Palermo
Scuola Media Statale Virgilio, Palermo
Scuola Media Statale I. Buttitta, Bagheria
Direzione Didattica Cruillas, Palermo MONOCORDO, VIOLINO E DIAPASON

Istituto Tecnico Industriale V. Emanuele III, Palermo


Direzione Didattica Giovanni XXIII, Palermo
Una quarantina i docenti che hanno guidato l’esperienza e circa tre-
cento gli studenti che hanno partecipato come animatori e come guide.

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Bottega Scientifica Cannizzaro, 2008

Il progetto, finanziato dalla fondazione Banco di Sicilia, ha aperto un


collegamento tra scuola e mondo produttivo per realizzare exhibit
scientifici e costituire il nucleo di una mostra-laboratorio permanente
aperta alla città. L’esperienza ha contribuito anche alla formazione di
risorse umane e materiali atte a dotare la Sicilia di un centro di riferi-
mento per attività di educazione scientifica informale.
Gli exhibit sono stati progettati da un gruppo di lavoro composto da
Fabio Maria Montagnino, fisico, Filippo Paredes, ingegnere e Giuseppe
Frazzetta, allievo del Corso di Laurea in Design Industriale dell’Univer-
sità di Palermo, in collaborazione con i docenti del Liceo Cannizzaro
che hanno proposto le tematiche scientifiche di riferimento, analizzato
e valutato in itinere le proposte progettuali. Il gruppo ha cercato di
comporre in una soluzione stilisticamente unitaria le diverse esigenze
evidenziate nella fase di analisi. Tutti gli exhibit avrebbero dovuto pre-
sentare, infatti, caratteristiche di robustezza e trasportabilità, risul-
tando nel contempo facili da gestire e da illustrare nei principi fisici di
funzionamento e rispettosi dei principi di ergonomia nei confronti dei
dimostratori e dei visitatori. Inoltre erano da tenere presenti, nella
scelta dei materiali e delle lavorazioni, i vincoli di budget e di tempo
posti dagli organizzatori. La scelta progettuale si è orientata su ele-
menti metallici prevalentemente lavorati per taglio e piegatura, abbi-
nati a componenti in legno, plexiglas e altri materiali plastici. Le scelte
progettuali iniziali sono state verificate ed affinate nel corso della rea-
lizzazione seguendo un approccio fondato sul costante confronto con
i tecnici e gli operatori in officina. L’utilizzo di tecniche di progetta-
zione al calcolatore e di macchine a controllo numerico per la realiz-
zazione delle parti metalliche ha consentito di ottenere in tempi rapidi
componenti con geometrie precise e con un buon grado di finitura, a
costi contenuti. Sono stati utilizzati colori forti con un marcato utilizzo
del rosso per dare agli strumenti una netta riconoscibilità e capacità di
attrarre all’interno dello spazio espositivo. L’ingombro complessivo in
caso di trasporto è stato ridotto con l’introduzione di punti di assem-
blaggio nelle parti metalliche più grandi. La realizzazione è stata co-
ordinata dalla ditta IDEA di Termini Imerese che si è avvalsa della
collaborazione di due aziende specializzate dello stesso comprensorio
industriale, la Aiello Arredi per le lavorazioni metalliche e in legno e
la Agostile per il taglio e l’assemblaggio delle parti in materiale pla-
stico.
Giuseppe Frazzetta ha sviluppato la propria tesi di laurea sulla realiz-
zazione degli exhibit e si è laureato con lode nel mese di marzo 2009.

22
1 2 3

4 5 6

7 8 9

10 11 1 QUADRATRICE DI DINOSTRATO
2 ARMONOGRAFO
3 CICLOIDE
4 VORTICE
5 CALEIDOSCOPIO A DIMENSIONE UOMO
6 PARABOLA D'ACQUA
7 PENDOLO CAOTICO
8 FLAUTO DI PAN
9 ROTAIA PER ESPERIENZE GALILEIANE
10 FRENO ELETTROMAGNETICO
11 SPECCHIO ANTIGRAVITÀ

23
Esperienza inSegna, 2009

Esperienza inSegna è stata una manifestazione a più dimensioni, una


festa per la Scienza proposta alla città da un gruppo di scuole e di enti,
un momento intenso di comunicazione scientifica secondo modalità
che lascino un Segno, una settimana di riflessione e di dibattito per
rinnovare l’insegnamento e per orientare i giovani.
Le scuole espositrici sono state:
Liceo Scientifico Cannizzaro, Palermo
Istituto Tecnico Commerciale F. Crispi, Palermo
Istituto Tecnico Commerciale L. Sturzo, Bagheria
Istituto Tecnico Filippo Parlatore, Palermo
Istituto Superiore E. Majorana, Palermo
Liceo Pedagogico Linguistico D. Dolci, Palermo
Istituto Nautico Gioeni Trabia, Palermo
Istituto Alberghiero Pietro Piazza, Palermo
Istituto Comprensivo A. Ugo, Palermo
Scuola Media Statale I. Florio, Palermo
Scuola Media Statale Virgilio, Palermo
Scuola Media Statale Cosmo Guastella, Bagheria
Direzione Didattica Cruillas, Palermo
Direzione Didattica Montegrappa, Palermo
Direzione Didattica Monte Iblei, Palermo
Hanno partecipato:
DIFTER (dipartimento di fisica e tecnologie relative)
Osservatorio Astronomico di Palermo
Polizia Scientifica di Palermo
InnovIdea
Specula Panormitana
Opus lab srl
Consorzio Ticonzero
180 exhibit di diversi ambiti scientifici, fisica, matematica, chimica, bio-
logia e astronomia sono stati presentati da studenti di ogni livello sco-
lare, dalla materna all’università. L’attenzione alla trasversalità dei
saperi ha caratterizzato il complesso della manifestazione. Per l’occa-
sione sono stati scritti e messi in scena due brani teatrali: “Galileo, no-
vello Ulisse, alla scoperta dell’universo” del Teatro del Liceo Cannizzaro
e letture a due voci da “Discorsi intorno a due nuove scienze” sul moto
naturalmente accelerato del Teatro della S.M.S. Florio. Sono stati anche
proiettati tre film allo scopo di mostrare come l’immaginario cinema-
tografico rappresenti alcuni momenti cruciali della storia della scienza,
collocati nel passato (Galileo, Cavani 1968) o in un futuro prossimo
(2001: Odissea nello spazio, Kubrick 1968 e Contact, Zemeckis 1997).
24
Tre percorsi espositivi Galileo
nell’arte, Galileo nella storia della
scienza, Galileo in astronomia, e
una mattinata di discussione filo-
sofica Il caso Galilei: gli studenti
interrogano hanno attirato l’at-
tenzione sulla ricorrenza dell’anno
galileiano.
Sono stati creati due spazi per
mettere in evidenza l’importanza
della scienza per il cittadino nella
vita quotidiana: scienza per la le-
galità a cura della Polizia Scienti-
fica di Palermo e scienza in cucina a cura di InnovIdea con la
collaborazione degli studenti dell’istituto Alberghiero Piazzi. Un
gruppo di studenti del Liceo Cannizzaro e del Liceo Galilei, formati
all’Osservatorio Vajana a cura dell’associazione Specula Panormitana,
ha guidato le osservazioni notturne del cielo. Dal 21 al 28 febbraio
hanno visitato la mostra e partecipato alle attività più di 5000 visitatori,
che hanno espresso un gradimento elevato. Non è stato possibile acco- TEATRO DEL LICEO CANNIZZARO

gliere altre scuole per mancanza di tempo e per sovraffollamento .

CALCOLATRICE GEOMETRICA

Contestualmente alla mostra ha avuto luogo il convegno: “Ricerca


scientifica, innovazione tecnologica e prospettive nell’insegnamento
delle scienze” che ha coinvolto numerosi partecipanti. I relatori, pro-
25
venienti dal mondo accademico e della ricerca,
hanno avuto il compito impegnativo di rivolgersi
contemporaneamente a studenti delle scuole secon-
darie e a docenti di diverso livello per sollecitare
l’apertura di un dialogo sul percorso di formazione
scientifica su temi salienti e attuali della ricerca.
Alcuni docenti dell’Università di Palermo in partico-
lare hanno illustrato le esperienze più interessanti
della ricerca in atto nei loro dipartimenti dando così
la possibilità agli studenti di orientarsi nella scelta
universitaria in modo più consapevole. Le riflessioni
sul ruolo di momenti non formali di educazione
scientifica hanno messo in evidenza che in tutti i
paesi cresce l’esigenza di tale tipo di comunicazione
per incuriosire e motivare i giovani allo studio e per
coinvolgere attivamente i cittadini nel dibattito sulle
problematiche relative al rapporto scienza-società.
Il 28 e il 29 novembre 2009, in appendice alla mani-
festazione di febbraio, in collaborazione con l’Asses-
sorato alla P.I. della Provincia regionale di Palermo,
nelle persone dell’Assessore dott. Alessandro Anello
e del direttore Andrea Supporta, dell’Assessorato co-
munale alla P.I. di Partinico, nella persona dell’asses-
sore Bartolo Parrino, è stata organizzata ed ha avuto
luogo, nella prestigiosa cornice della Real Cantina
Borbonica di Partinico, la mostra di exhibit scientifici
Palermo Scienza esperienza inSegna … in provincia.
Alla mostra sono stati associati: un percorso gali-
leiano, una conferenza su Galileo e osservazioni
astronomiche notturne. L’organizzazione ha previsto
il coinvolgimento attivo di studenti delle scuole lo-
cali, che, dopo un breve momento di formazione,
hanno svolto l’attività di animatori degli exhibit e di
guide per i visitatori. Alcuni alunni del Liceo Sava-
rino, dell’ IPSIA Corbino, dell’I.I.S. Dolci e dell’ITCG
Dalla Chiesa, coordinati dai loro insegnanti, sono
stati all’altezza del compito assunto e, animati da
un sorprendente entusiasmo, hanno costituito da
1. CRITTOGRAFIA
collante tra la manifestazione e il folto numero di vi-
2. SPECCHIO ANTIGRAVITÀ
3. BOLLE DI SAPONE A PARTINICO sitatori, oltre 1000 tra studenti e cittadini in appena
4. ROTAIA GALILEIANA A PARTINICO
due giorni.

26
Istituto Superiore Majorana di Palermo
Anna Galluzzo e Barbara Proni

“Non so che cosa il mondo penserà di me; a me sembra di essere stato


solo un fanciullo che gioca sulla riva del mare e si diverte a trovare,
ogni tanto, un sassolino un po’ più levigato o una conchiglia un po’
più graziosa del solito, mentre il grande oceano della verità si stende
inesplorato dinanzi a me.” (Isaac Newton)
LAMINE DI SAPONE

1. Perché le mostre scientifiche? Molta letteratura si è occupata di ana-


lizzare il fenomeno del diffondersi di Science Centers e di Musei Scien-
tifici, così come pure delle presentazioni di mostre allestite
periodicamente all’aperto o in edifici momentaneamente adattati allo
scopo, cercando di comprenderne le motivazioni e le implicazioni. È
indubbio infatti che tali iniziative hanno sempre un grande successo
di pubblico, spesso al di sopra delle aspettative degli stessi organizza-
tori: i visitatori accorrono forse spinti da curiosità o da un intimo biso-
gno di conoscenza o dalla attesa di un puro godimento intellettuale;
molti si divertono, ma questa forma di divulgazione – educazione
scientifica, lascia un segno? Chi visita un museo scientifico o una mostra
27
di exhibit di scienza impara qualcosa?
Prendiamo a prestito da Matteo Merzagora e Paola Rodari alcune do-
mande che ci sembrano cruciali (abbiamo sostituito la parola ‘museo’
dell’originale con ‘mostra’ più adatta alle nostre considerazioni):
“Ci sono dei comportamenti tipici del pubblico in una mostra? Da cosa
è fortemente attratto o respinto? Impara qualcosa? In che senso della
parola ‘imparare’ e che genere di ‘cose’? Come incide la formazione
del singolo visitatore (o il suo interesse, o la sua motivazione) sulla sua
esperienza? Che ruolo hanno le interazioni sociali che avvengono du-
rante la visita? E così via.”1
Alcune risposte a queste domande si potranno trovare in ciò che hanno
scritto i nostri stessi studenti impegnati in questa attività. Riporteremo
alcuni brani delle loro riflessioni, senza aggiungere alcun commento,
nella parte conclusiva di questo intervento. Qui vogliamo solo sottoli-
neare che, in quanto operatori scolastici, al centro della nostra atten-
zione non ci sono stati soltanto i potenziali visitatori, ma anche e
soprattutto gli allievi ‘animatori’; è su di loro, sulla capacità di influen-
zare positivamente la loro motivazione agli studi scientifici (anche
verso quelli curricolari che spesso possono apparire i più noiosi), sulla
possibilità di aprire un processo a cascata che si potesse propagare via
via sul resto della classe, che si è giocata la nostra scommessa in questi
anni di impegno in tal senso. In fondo l’obiettivo è quello di permet-
tere agli studenti di percepire il significato che tanti, anche nei tempi
passati, hanno chiaramente scorto nel valore formativo delle scienze:
quello di stimolare attraverso la curiosità non solo la comprensione del
mondo che ci circonda, ma anche la fantasia e l’immaginazione. Le mo-
stre scientifiche si muovono, secondo noi, nel solco delle grandi intui-
zioni espresse da Voltaire (C’è più immaginazione nella mente di
Archimede che in quella di Omero) fino ad Einstein (Quando il mondo
cessa di essere il luogo dei nostri desideri ….quando l’affrontiamo…
con ammirazione, curiosità e attenzione, entriamo nel regno
dell’arte e della scienza).
Naturalmente noi qui non possiamo che
limitarci a descrivere le atti-
vità che nel corso degli
anni sono state effet-
tuate nell’Istituto Majo-
rana, lasciando a chi
legge il compito di trarre
le conclusioni.
Vogliamo ora solo ricordare,
prima di accennare alla de-
scrizione delle esperienze effettuate, che anche il Ministero ha più
volte indicato tra gli obiettivi, in relazione al “miglioramento della cul-
tura scientifico – tecnologica degli studenti”, obiettivi che, almeno
questa volta, abbiamo condiviso pienamente:
innalzare il livello e la qualità delle conoscenze scientifiche e tecno-
logiche;
favorire la padronanza e la consapevolezza dei metodi della scienza
e della tecnologia;
aumentare la capacità di accompagnare la riflessione teorica con la
pratica della scienza e della tecnologia;
favorire la capacità di riconoscere e valutare il valore culturale e so-
ciale della scienza e della tecnologia anche nella dimensione storica;
diffondere la cultura scientifica di base anche tra coloro che non do-
vessero operare scelte di indirizzo prettamente scientifico.
2. L’istituto Majorana ha la consuetudine più che decennale di orga-
nizzare annualmente una mostra di exhibit scientifici, mostra destinata
sia all’orientamento che al rafforzamento della didattica delle disci-
pline scientifiche e dei rapporti con il territorio. Dalle prime partecipa-
zioni (1994-1995-1996) dell’istituto alle settimane nazionali di cultura
scientifica e tecnologica, con la presentazione di reazioni chimiche
“spettacolari” (La magia della chimica, …) si è passati, dapprima, negli
a. s. 1997/98 e 1998/99, alla realizzazione (anche come sezione AIF –
Associazione per l’Insegnamento della Fisica) di exhibit di fisica in col-
laborazione con l’IPSIA Medi, il Liceo Cannizzaro, il Liceo Galilei e l’AIC
(Associazione Insegnanti di Chimica) e, successivamente, all’organizza-
zione di mostre interne all’istituto e aperte a tutte le discipline scien-
tifiche.
La riflessione sugli esiti – senz’altro positivi, ma di cui apparivano anche
i limiti – delle prime attività (exhibit correlati con interessanti fenomeni
fisici e costruiti con materiale povero) ci ha portato nel corso del tempo
a programmare ampliamenti in varie direzioni:
rendere la mostra quanto più possibile interdisciplinare aprendo alla
partecipazione di più insegnamenti ed insegnanti;
mettere in risalto il significato del metodo scientifico, affiancando allo
“spettacolo” (certamente motivante per gli studenti e coinvolgente per
i visitatori) alcuni esempi di prima formalizzazione matematica;
tenere conto del ruolo giocato dalla storia della scienza, per contri-
buire alla formazione complessiva degli allievi, inquadrando cultural-
mente le conquiste scientifiche e tecnologiche e sottolineandone i
possibili limiti e contraddizioni.
Queste considerazioni ci hanno portato a intraprendere una serie di
iniziative che hanno preso spunto, di volta in volta, o dai temi proposti
29
per la settimana nazionale di cultura scientifica e tecnologica o dalla
celebrazione di anniversari (centenario della nascita di Fermi (2001),
celebrazione dell’anno internazionale della fisica (2005), centenario
della nascita di Majorana (2006)). Così, per esempio, nella mostra rea-
lizzata nell’anno scolastico 2000/2001 dal titolo 2001 Odissea nella
scienza, oltre alla preparazione di exhibit di fisica sono stati coinvolti
in maniera significativa altri docenti attraverso le loro competenze in
chimica, religione, arte, … In questa occasione, inoltre, è stato prepa-
rato e presentato dagli studenti un CD di carattere storico relativo alle
tappe fondamentali della rivoluzione scientifica.
Le mostre quindi si sono succedute regolarmente seguendo uno
schema che si è andato perfezionando nel tempo e la cui caratteristica
principale è stata quella di dare sempre più spazio all’impegno diretto
degli allievi, stimolando il lavoro di gruppo, utilizzando il loro lavoro
nella preparazione dei cartelloni e nella presentazione degli exhibit,
valorizzando, ove possibile, la loro creatività e la collaborazione delle
famiglie, abituandoli ad osservare con spirito scientifico anche i feno-
meni apparentemente banali della vita quotidiana, ma sempre man-
tenendo l’inserimento di tali attività in quelle curriculari.
La preparazione e l’allestimento delle mostre sono stati, come già ac-
cennato, via via sempre più caratterizzati dall’interdisciplinarietà e
dalla valorizzazione degli aspetti storici. Nel corso del tempo, infatti,
sono stati impegnati in questo lavoro docenti di quasi tutte le discipline
e ogni mostra è stata accompagnata da pannelli illustrativi, non solo
degli exhibit, ma anche del contesto storico, i cui contenuti erano pre-
parati e talvolta presentati anche in formato multimediale.
Il coinvolgimento di un numero crescente di visitatori da un lato ha
complicato gli aspetti organizzativi, dall’altro invece ha innalzato l’en-
tusiasmo di studenti e docenti. Particolarmente importante è stata la
presenza delle famiglie degli allievi (in qualche caso i genitori hanno
direttamente partecipato alla preparazione degli exhibit). Inoltre le
mostre hanno avuto un’importante funzione orientativa sia nei con-
fronti degli allievi della scuola, sia nei confronti di quelli delle scuole
medie inferiori, che hanno partecipato, numerosi, alla visita delle mo-
stre. Ci piace anche ricordare che in alcuni casi (limitati, anche a causa
delle disponibilità finanziarie) sono intervenuti illustri conferenzieri
esterni quali il prof. Giorgio Israel dell’Università La Sapienza di Roma,
il prof. Leonello Paoloni dell’Università di Palermo, il prof. Gaetano
Dongarrà dell’Università di Palermo, l’artista siciliano Michele Canzo-
neri, …
Le nostre scelte possono essere rese più chiare attraverso un breve
elenco delle mostre effettuate:
30
1999/2000: Mostra ITIS, Idee Tecnologie Intuizioni Scienza; Mostra Ex-
perimenta 2000 (exhibit vari)
2000/2001: Mostra 2001 Odissea nella Scienza (dedicata principalmente
alla luce e i colori)
2001/2002: Mostra in occasione del Centenario della nascita di Enrico
Fermi (dedicata principalmente alle scoperte nel campo nucleare)
2003/2004: Mostra Conservare per Trasformare (dedicata principal-
mente al principio di conservazione dell’energia e alle tecnologie re-
lative)

2004/2005: Mostra in occasione dell’Anno internazionale della fisica


(dedicata principalmente ad Einstein sia come fisico che come uomo)
2005/2006: Mostra in occasione del centenario della nascita di Ettore
Majorana (dedicata principalmente ai ragazzi di via Panisperna e alle
scoperte nel campo della costituzione della materia)
2006/2007: Mostra Macchine e Natura (dedicata principalmente a Leo-
nardo, Galileo e le interazioni uomo – macchina).
A questo punto della nostra attività, è stato quindi quasi naturale far
confluire le nostre esperienze in un’iniziativa di respiro cittadino, ac-
cogliendo la proposta di colleghi (a cui ci legavano da tempo vincoli di
stima e di amicizia) del Liceo Cannizzaro, capofila della rete ISS, nella
quale il Majorana si era inserito: nasce così Palermo Scienza.
Grazie anche all’offerta dei locali da parte del rettore dell’ateneo pa-
lermitano, dall’a.s. 2007/08 la mostra ha potuto quindi aprirsi a un pub-
blico più vasto e usufruire di spazi più adeguati. Così nel marzo 2008
si realizza la prima mostra scientifica cittadina dal titolo Palermo
Scienza:…lavori in corso, alla quale il nostro Istituto ha partecipato at-
31
tivamente e che già nel suo titolo prefigura quella volontà di conti-
nuità nell’impegno e nello sforzo di coinvolgimento della scuola pa-
lermitana nel suo complesso.
In questa nuova fase la presenza del nostro istituto ha conservato e af-
finato le sue caratteristiche: multidisciplinarietà, partecipazione attiva
degli studenti sia nella fase di preparazione che in quella della presen-
tazione al pubblico, utilizzazione di materiale povero pensato dagli al-
lievi, stretto collegamento con percorsi storici.
In questa sede non è possibile dare un resoconto completo e detta-
gliato dei vari interventi del Majorana; ricordiamo soltanto che in par-
ticolare, nell’anno scolastico 2008/09, il nostro Istituto ha contribuito
alla mostra Palermo Scienza: Esperienza InSegna realizzando undici
pannelli dedicati ad un percorso storico sulla rivoluzione galileiana e
sul “caso Galilei”2 e allestendo tredici tavoli di esposizione di exhibit
ed esperimenti di: biologia e microbiologia, chimica, elettronica, fisica,
matematica, scienze agrarie (entomologia), scienze della terra. In par-
ticolare ricordiamo la presenza di alcuni esperimenti galileiani ripro-
dotti dagli allievi con materiale povero e da loro stessi presentati;
aspetti biologici di attualità quali quelli relativi allo sviluppo del pun-
teruolo rosso e ai danni provocati; esperimenti di chimica, spettacolari,
ma ottenuti con l’uso di materiali non pericolosi; la presentazione di
percorsi relativi ai modelli astronomici, ai frattali e alle simmetrie; le
bolle di sapone con i loro aspetti matematici e ludici; gli esperimenti
di ottica e le relative illusioni.
Come negli altri anni, in occasioni come queste, gli studenti hanno
messo per iscritto le loro impressioni, manifestando il loro entusiasmo:
“È vero, l’esperienza insegna perché almeno a me ha insegnato una cosa
importantissima, relazionarmi con gli altri, cioè comunicare tramite la
scienza… ero al tavolo delle bolle, un mondo affascinante dove i bam-
bini restavano incantati; per esempio quando gli ho fatto vedere che
una lamina di sapone si può attraversare senza romperla… un mondo
pieno di emozioni e di illusioni dove la fantasia diventa realtà.” (M. C.)
“Penso che questo sia anche un modo di studiare e divertirsi allo stesso
tempo arricchendo le proprie conoscenze e spero di poter rifare questa
esperienza, negli anni che trascorrerò in questa scuola, in quanto que-
sto progetto annuale mi affascina.” (M. G.)
“Queste esperienze migliorano il bagaglio culturale degli studenti, inol-
tre è anche un modo di imparare lontano dai banchi di scuola.” (A. S.)
“Vedere gli occhi dei bambini che restavano sbalorditi e ascoltare i loro
“ooohhhhh” di stupore al vedere le reazioni chimiche era qualcosa di
molto carino. Anche perché secondo me loro pensavano che noi stes-
simo facendo della magia!” (F. L.)
32
“Dopo un po’ di spiegare capitava che dicessimo delle enormi cavolate
e poi, quando il gruppo se ne andava, iniziavamo a ridere sulle cose
che avevamo detto. È un modo che ritengo ottimo per potersi correg-
gere perché il fatto di prendere coscienza delle proprie affermazioni
fa sì che si rifletta prima di parlare” (M. B.)
“Ho scoperto quanto può essere divertente giocare o meglio utilizzare
i principi della natura datici da Dio, ma la cosa più bella è quanto essi
siano straordinari, facili e difficili allo stesso tempo … Finalmente ho
ESPERIENZE DI CHIMICA

33
sporcato il mio camice! E anche se può sembrare una sciocchezza per
gli altri, per me ha un significato particolare, ovvero quello di avere su-
perato la barriera tra il sapere e il fare, tra la teoria e la pratica.” (S. B.)
“Il Polididattico del Campus universitario si è trasformato in una citta-
della della scienza aperto al pubblico, dove immergersi nei segreti della
fisica, della chimica, della biologia e della matematica, e scoprire di-
vertendosi il fascino della tecnologia.” (F. S.)
“Devo dire che quest’anno l’esperienza vissuta è stata bella ma fati-
cosa, perché penso che la professoressa abbia riposto molta fiducia in
noi impegnandoci in vari giorni ed orari. … Tutto ci sembra scontato
guardando intorno a noi, ma esiste sempre un meccanismo perfetto
sottostante che regola l’Universo ed è splendido studiarlo.” (G. G.)
Ci è sembrato giusto far sentire direttamente la voce degli alunni, per-
ché è con non poca nostalgia che ci avviamo a lasciare la scuola.
Certamente all’inizio della carriera eravamo più entusiaste, ma forse
anche più ingenue. In ogni caso ci sentiamo ancora di confermare
quanto una di noi scriveva tredici anni fa:
Quando io ho iniziato il mio rapporto con l’I.T.I. Majorana, le prospet-
tive apparivano ottime: una scuola a misura d’uomo (sia nel senso ma-
teriale del termine che per i rapporti interpersonali), un centro vivo di
discussioni, un momento in cui la sperimentazione sembrava preludere
a veri cambiamenti e non destinata a rimanere tale in eterno, un labo-
ratorio di Fisica allora tra i più attrezzati ... un’età, allora, più favore-
vole agli entusiasmi. Il cammino si è rivelato molto più ostico del
previsto. Non è il caso qui di ricordare le traversie affrontate, né acca-
nirsi troppo nella ricerca di “colpe” e “colpevoli”, né tantomeno di la-
sciarsi andare a memorie nostalgiche (da persone impegnate nella
scuola non abbiamo forse il “dovere” della speranza?).
Io -e non credo di essere la sola- ho dovuto ridimensionare non pochi
obiettivi che mi ero posta in quei primi tempi. Le stesse parole usate in
questo breve intervento (“formazione alla cultura scientifica”, “edu-
cazione alla metodologia”, “educazione al ragionamento” ...) potreb-
bero apparire pompose e un po’ buffe a chi vive l’esperienza stressante
della scuola di ogni giorno. Si tratta di accettare il fatto che anche pic-
coli passi in quella direzione possono risultare importanti in una società
sempre più dominata da interessi diversi. Da laureata in Fisica penso
che una volta accertate le “condizioni al contorno” su cui noi possiamo
ben poco, è sempre possibile modificare, sia pure lentamente, la realtà
in cui operiamo. E per fortuna abbiamo riprova di ciò ogni tanto nel
corso del nostro lavoro!
1 M. Merzagora e P. Rodari, La scienza in mostra, Bruno Mondadori, 2007, p.120.
2 I pannelli sono stati realizzati utilizzando il contributo del Ministero P. I. – legge 6/2000 che ha riguardato anche
una parte degli acquisti di materiale.

35
APPARECCHIO PER LO STUDIO
DELLA CADUTA IN MEZZI VISCOSI

36
Istituto Tecnico Commerciale Francesco Crispi di Palermo
Irene Mongiovì

L’ITC Crispi ha un antico interesse per le scienze, dimostrato concreta-


mente con la grande quantità di pregevoli strumenti acquisiti negli
anni. L’istituto possiede collezioni e antichi strumenti di fisica, chimica,
scienze naturali e merceologia.
Non si conosce la data d’acquisto degli strumenti, dato che i “libroni”
dell’inventario, scritto in bella calligrafia, non riportano date. Alcune
date si trovano però sulle etichette scritte a mano di bottiglie conte-
nenti reperti merceologici. Si riferiscono a un secondo inventario del-
l’anno 1959. Come si legge in vecchi documenti trovati all’’ITG
Parlatore, materiale scientifico è stato ceduto al Crispi alla sua istitu-
zione, avvenuta con R.D. nel 1923.
La scuola, fino al 1962, occupava la prestigiosa sede di Via Pietro No-
velli, di fronte la Cattedrale, nel cuore politico-amministrativo della
città, dove era fornita di una efficientissima officina meccanica che pro-
duceva macchine, anche sperimentali e semi-artigianali, per gli attrez-
zatissimi laboratori di Fisica, Chimica e Scienze. Si trasferiva poi in Via
Toselli, in via Aquileia e in via Rallo, e infine nel 1978 nella sede defi-
nitiva di via Campolo. In questi traslochi molto materiale ha subito
danni ed è andato perduto, nonostante la buona volontà di alcuni do-
centi e dei loro studenti.
Per molti anni gli strumenti non sono stati utilizzati, se non in minima
parte, anche per carenza di laboratori.
Nel 1998 alcuni di essi, tra cui un lattodensimetro, una centrifuga a
mano, un bagnomaria e una bacheca raffigurante l’Industria del pe-
trolio furono prestati alla AIC, Associazione Insegnanti Chimici, che li
presentò alla prima edizione della mostra “Experimenta” tenuta al
Liceo Scientifico Galilei.
ESPERIENZE DI
FISICA E CHIMICA

37
Successivamente, durante la ristrutturazione dei locali scolastici, il ma-
teriale fu accatastato in aula magna. Nel 2006, finiti i lavori, le docenti
di scienze sperimentali dell’Istituto hanno provveduto a destinare gli stru-
menti secondo le loro specificità ai laboratori di chimica e scienze naturali
mentre il materiale di fisica, patrimonio ampio e interessante ma disor-
dinatamente conservato in scatoloni, è stato provvisoriamente custodito
in uno sgabuzzino in attesa di inventario e migliore destinazione.
Il Piano Nazionale ISS - Insegnare Scienze Sperimentali - prevede anche
la valorizzazione di dotazioni museali e una docente, tutor del Presidio
ISS di Palermo, si sta dedicando alla realizzazione di questo obiettivo.
Così nel 2007 quattro docenti e numerosi studenti della scuola hanno
partecipato al corso di restauro funzionale di strumenti scientifici an-
tichi organizzato dal Liceo Cannizzaro recuperando un diapason elet-
tromagnetico, uno stereoscopio, uno spettroscopio, una pompa da
vuoto e una fontana di Erone: per ciascuno di essi è stata redatta una
scheda dettagliata. Sono stati poi presentati alla mostra “…tra Whe-
atstone e... Melloni” allestita nei locali dello stesso liceo e alle due edi-
zioni di Palermo Scienza presso il polididattico dell’Università.
Il lavoro di ripulitura degli antichi strumenti è continuato nel 2008 con

ESTRAZIONE DEL DNA l’attività “Imparo in laboratorio” finanziato dal progetto “Scuole
aperte” del Ministero dell’Istruzione.
Pur essendo il Crispi un istituto ad indirizzo commerciale, le materie
38
CADUTA IN MEZZI VISCOSI
scientifiche vi vengono studiate con impegno e
passione. Dai primi anni ’90 la scuola partecipa
ai Giochi della Chimica, organizzati dalla Società
Chimica Italiana, con buoni punteggi. In parti-
colare nel 2004 un alunno si è classificato primo
in Sicilia e undicesimo a livello nazionale.
Quando non si può lavorare nei laboratori, i do-
centi fanno comunque ricorso all’”educazione
informale” insegnando il rispetto per l’am-
biente non con le parole. Così gli studenti sono
stati condotti a studiare la natura sul campo: in
grotta a Monte Conca, sott’acqua nella barca col
fondo trasparente di Ustica, a osservare gli unici
Abies Nebrodensis esistenti sulle Madonie...
Con la riforma dell’anno 1997, che ha introdotto nei commerciali la
sperimentazione “Igea”, si è avviato l’insegnamento della Scienza della
Materia, disciplina che prevede il voto pratico in quanto si fonda sulla
“metodologia sperimentale perseguita attraverso una didattica basata
sull’alternarsi di esercitazioni in laboratorio con momenti di rielabora-
zione teorica”. Il laboratorio di Chimica è stato finalmente riaperto e
dopo qualche anno è stato costituito un nuovo laboratorio per Scienze
della Natura. Purtroppo nei laboratori scientifici mancano del tutto gli
assistenti tecnici.
Gli studenti del Crispi, dopo avere acquisito le necessarie competenze,
hanno partecipato alle mostre scientifiche “Experimenta” organizzate
CAMMINARE SULLE ACQUE
dall’AIC, visitate da un pubblico vario formato da studenti e da inse-
gnanti di scuole di ogni ordine e grado, da professori universitari e da
cittadini interessati. Fin dal 1999 il Crispi ha portato i suoi esperimenti,
le sue presentazioni e i suoi cartelloni alle mostre allestite nella Scuola
Elementare Ferrara e all’ ITI Volta.
Con il percorso lgea le scienze si studiano solo al biennio. È accaduto
però che alcuni studenti degli ultimi anni, che non avevano potuto fre-
quentare il laboratorio temporaneamente chiuso a causa dei lavori di
ristrutturazione della scuola, hanno chiesto di poter effettuare delle
lezioni supplementari per conseguire la preparazione necessaria per
accedere alle facoltà scientifiche. Il corso è stato attuato e i 15 iscritti
hanno frequentato con assiduità le lezioni eseguendo personalmente
delle esperienze. La didattica laboratoriale è molto più coinvolgente e
al tempo stesso permette la formazione di maggiori competenze ri-
spetto alla didattica tradizionale. Gli obiettivi non sono solo la cono-
scenza di argomenti teorici e la manualità nell’utilizzo degli strumenti
di laboratorio, ma soprattutto la capacità di osservare e di affrontare
39
situazioni problematiche. La risposta degli studenti partecipanti è stata
entusiastica. Negli anni successivi le attività scientifiche si sono susse-
guite senza interruzioni: nell’anno 2007 è stata organizzata nei locali
della scuola una mostra di carattere scientifico, interamente messa in
atto dagli studenti. Nel 2008 e nel 2009 sono stati proposti esperimenti
e giochi scientifici alle scuole medie vicine suscitando vivo interesse nei
più piccoli. Nel 2008 la scuola ha partecipato alla mostra Palermo
Scienza… lavori in corso e nel 2009 alla mostra Palermo Scienza Espe-
rienza inSegna con 60-70 studenti delle classi del biennio e alcuni del
triennio, preparati da quattro professori (Donatella Capotummino, Pa-
trizia Messineo, Irene Mongiovì e Marisa Toto). Il Preside e altri inse-
gnanti hanno fornito la loro collaborazione e gli studenti, già all’inizio
del nuovo anno scolastico, hanno chiesto di ripetere l’esperienza.
Sono stati portati alla mostra un planetario di tulle, prove coinvolgenti
di fisica, di chimica e di scienze, tra le quali l'estrazione del DNA ed
esperienze sulla viscosità e poster con le foto degli studenti al lavoro.
Su queste attività gli studenti si sono così espressi:
“Per un’intera settimana siamo stati anche noi ‘universitari’!”
FLAUTO DI PAN

40
“Sono stati esperimenti molto coinvolgenti e hanno attirato l’atten-
zione di molti visitatori, ma soprattutto dei bambini.”
“La mostra è stata divertente e stimolante anche per noi studenti: era-
vamo noi stessi a spiegare i fenomeni. È stata anche una occasione di
conoscenza perché abbiamo osservato gli esperimenti proposti dalle
altre scuole.”
“Grande successo ha avuto l’esperienza “salti sull’acqua”: impastando
amido e acqua si ottiene una poltiglia liquida, ma se vi si esercita una
forte pressione, la superficie oppone resistenza come se fosse gomma;
così abbiamo riempito una vaschetta di questo impasto e vi siamo sal-
tati sopra.”
“È stata un’esperienza molto particolare e interessante perché ab-
biamo avuto l’occasione per approfondire gli argomenti studiati in
classe, ma soprattutto è stato molto bello il contatto con le persone.
Abbiamo imparato a esprimerci in modo sicuro e a svolgere nel modo
migliore il compito che ci è stato affidato.”
“In questo modo abbiamo dimostrato che la scienza può essere una
materia interessante per i giovani.”

41
Istituto Tecnico Commerciale Luigi Sturzo di Bagheria
Salvatore Carubia

L’Istituto Tecnico Commerciale Luigi Sturzo ha sede a Bagheria in via


Sant’Ignazio di Loyola, 7, gli alunni sono 1526, i docenti in servizio 147.
L’Istituto è da diversi anni sede del CENTRORISORSE e CENTRO SERVIZI
ed occupa un ruolo di “punta”, fra le scuole della Regione, per essere
riferimento di parecchie scuole del territorio sul piano della forma-
zione del personale d’ogni ordine e grado.
L’istituto è inoltre sede di presidio del Piano Nazionale ISS (Insegnare
Scienze Sperimentali) che si propone di elevare le competenze degli

alunni nell’ambito scientifico, attraverso un potenziamento della di-


dattica laboratoriale ed una progettazione in verticale delle attività.
Tale metodologia, nel corso degli ultimi anni , è stata estesa a tutte le
classi del biennio.
Come presidio ISS l’Istituto è altresì capofila di una rete di scuole del
territorio per la realizzazione di una didattica innovativa nell’insegna-
mento delle scienze sperimentali.
L’ITC Sturzo ha partecipato alla mostra Palermo Scienza nell’anno sco-
lastico 2007/2008 e 2008/2009.
Nell’anno scolastico 2008/2009 hanno partecipato le classi 2G, 2H, 2I
con i docenti Proff. Salvatore Carubia, Pietro Tomasello e il tecnico Be-
nedetto Canale.
I nostri studenti hanno scritto: ”... Il nostro compito era quello di pre-
sentare degli esperimenti, in particolare ci siamo occupati: di acidi, basi
42
e ph; del diavoletto di Cartesio; del dinamometro; del principio di Ar-
chimede.
Gli esperimenti sono stati apprezzati soprattutto dai bambini che si av-
vicinavano incuriositi al nostro tavolo e che si divertivano a provarli,
ma sono stati apprezzati anche dai ragazzi delle varie scuole parteci-
panti e dagli adulti.
L’esperimento più apprezzato è stato quello del “Diavoletto di Carte-
sio” che consisteva nell’esercitare sulla bottiglia una lieve pressione e
il diavoletto scendeva in profondità, invece se si rilasciava il diavoletto
risaliva. Questo esperimento ha incuriosito molto i bambini perchè cer-
cavano di capire quale fosse la causa che faceva salire e scendere il dia-
voletto divertendosi molto.
La partecipazione a questa attività è stata molto interessante perché
abbiamo imparato cose nuove, divertente perché abbiamo conosciuto
tanta gente simpatica, ma soprattutto abbiamo trascorso delle gior-
nate diverse dal solito, ”facendo scuola” in maniera diversa.
È stata dunque una settimana ricca di cultura e scienza dedicata so-
prattutto a noi giovani, che oltre ad apprendere cose interessanti, ab-
biamo anche allacciato rapporti d’amicizia con gli alunni delle altre
scuole. Lo scopo fondamentale è quello di mobilitare tutte le compe-
tenze del Paese, per favorire una più vasta diffusione di cultura tec-
nico-scientifica attraverso canali di comunicazione e di scambio tra la
società civile ed il complesso sistema della ricerca. Per noi è stata una
bellissima esperienza, che ci ha dato la possibilità di apprendere ed af-
frontare temi a noi ancora sconosciuti, facendoci capire che è possibile
soprattutto imparare qualcosa di importante in qualsiasi modo, non
solo studiando sui libri, ma anche così, lavorando in gruppo e confron-
tandoci in modo simpatico gli uni con gli altri.”

MACCHINA ALTERNATIVA A STANTUFFI

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PARTICOLARE DEL BANCO DI MELLONI
Liceo Socio-Psico-Pedagogico e Linguistico
Danilo Dolci di Palermo
Annalisa Tomasino e Margherita Maggio

Il Liceo Danilo Dolci di Palermo rappresenta una delle entità culturali


di riferimento per i quartieri della zona sud-est della città e i comuni
limitrofi. L’eterogeneità dell’ambiente socio-culturale dell’utenza, con
marcate differenze di stili di vita e aspirazioni, esige interventi didattici
informali e il più possibile diversificati.
Il liceo, con i suoi due indirizzi alternativi, è un corso di studi che, ac-
canto agli sbocchi universitari, offre possibilità d’inserimento nei settori
educativo, socio-sanitario e della comunicazione e fornisce gli stru-
menti per la frequenza di corsi di specializzazione che preparino alle
professioni di interprete e traduttore, bibliotecario, allestitore mu-
seale, addetto alle pubbliche relazioni, operatore turistico, esperto in
tecniche della comunicazione.
Storia della partecipazione della scuola alle mostre:
Palermo Scienza esperienza inSegna (2009)
Palermo Scienza: Lavori in corso … (2008)
La Scuola Adotta un Esperimento (2008 e 2009)
La Settimana della Fisica (2006)
Le Ruote Quadrate (2005)
La Settimana della Fisica (2004)
Sono stati presentati i seguenti exhibit che hanno costituito
aspetti significativi didattici e divulgativi, nell’ambito delle
classi:
“I fusi orari”- classe I sez. F
La classe ha realizzato l’exhibit ideando e progettando in
modo autonomo il pannello interattivo relativo al calcolo
delle differenze orarie terrestri, impostandolo secondo il si-
stema del “sapientino”. Questo pannello è risultato il fulcro
dell’attività divulgativa sul tema affrontato.
“Il sistema solare … in città” – classe I sez. A
Per costruire un modello di sistema solare, i ragazzi hanno ridotto in
scala le dimensioni dei pianeti e le loro distanze reciproche. Il metro
ideale su cui posizionare gli oggetti del sistema solare è stato l’asse via-
rio Libertà-Oreto (Piazza Mordini ® Rotonda Oreto, in prossimità della
scuola). Ragazzi e visitatori hanno avuto l’opportunità di convertire
questo modello materiale in un’immagine mentale, e da qui la possi-
bilità di appropriarsi di una sorta di “zoom mentale” applicabile in altri
contesti. Inoltre, l’attività ha suggerito una direzione di ricerca inaspet-
tata: l’esplorazione da parte degli allievi di una zona della città a loro
poco nota.
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“Spettri stellari” - classe I sez. L
Nel corso dello studio di costellazioni, stelle e spettri stellari, le alunne
hanno costruito in maniera guidata semplici spettroscopi, sperimen-
tando direttamente la diversità dell’emissione di alcune fonti luminose.
La fortunata postazione assegnata alla classe nei locali dove si è tenuta
la mostra, ha permesso quotidianamente l’osservazione diretta dello
spettro solare e il confronto con gli spettri emessi da fonti luminose
artificiali da parte delle ragazze e dei visitatori. Il tema affrontato ha
dato alle studentesse anche l’opportunità di anticipare di qualche anno
lo studio dei fondamenti della struttura atomica ed i modelli atomici.
“La mappa del cervello” - classi V sez. E - L
Il tema presentato attraverso l’exhibit, oltre ad indurre i ragazzi e i vi-
sitatori all’analisi e alla riflessione sulla complessità e raffinatezza di
alcuni meccanismi che risiedono alla base delle più comuni azioni e
reazioni del nostro sistema nervoso – tanto familiari da essere ritenute
scontate –, ha dato anche l’opportunità di conoscere e approfondire
in modo informale alcune tematiche di frontiera nel campo della ri-
MAPPA DEL CERVELLO cerca nelle neuroscienze.

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Istituto Comprensivo Antonio Ugo – Rinaldo d’Aquino
Palermo
Marcella Alberti e Rosalba Montalbano

La partecipazione della nostra scuola alla mostra Palermo


Scienza è iniziata nel 2007. In quell’anno la mostra è stata pre-
sentata al Liceo Scientifico Cannizzaro, la scuola promotrice
della manifestazione.
Nel 2007 la nostra scuola ha partecipato soltanto all’inaugura-
zione, con 10 ragazzi del laboratorio scientifico L29 (Prof.sse M.
Alberti e R. Montalbano), presentando degli esperimenti dal ti-
tolo “Caccia all’amido”che dimostravano la presenza di amido
in alcuni alimenti utilizzando lo iodio.
Dal 2008 la mostra si è svolta in Viale delle Scienze, al centro po-
lididattico, ed è durata 7 giorni, mattina e pomeriggio. La scuola
ha partecipato sempre con i ragazzi del laboratorio scientifico
L29 presentando degli esperimenti sul terreno il cui titolo era
“Tutti giù per terra”. Ci siamo organizzati in turni, con l’aiuto
dei tirocinanti della SISSIS.
Quest’anno la mostra è stata riproposta all’università e noi ab-
biamo partecipato con degli esperimenti sulla pressione: “Buoni
per la pressa”.
Nel trasferire la mostra all’università ci sono stati diversi aspetti
positivi. Infatti il maggiore spazio ha permesso la più ampia
esposizione degli exhibit; l’aumento del tempo ha permesso una
maggiore affluenza di visitatori.
Dai nostri alunni: ”… abbiamo mostrato che la pressione può
essere esercitata in vari modi e dipende anche da vari fattori,
quali: la superficie, il peso, l’aria, l’acqua etc. Prima di arrivare
all’Università l’emozione e la paura di sbagliare era tanta, ma
una volta iniziato a spiegare è stato tutto diverso: la paura è an-
data via anche se l’emozione è rimasta ... questa esperienza non
la dimenticheremo mai. È stata non solo bella ma anche costrut-
tiva. All’Università abbiamo imparato tantissime cose vedendo
gli esperimenti realizzati dalle altre scuole. E’ venuta tanta
gente che ha ascoltato attentamente e con interesse la spiega-
zione dei nostri esperimenti. Alcuni, anche se erano più grandi
di noi non conoscevano ancora la pressione.”

BUONI PER LA PRESSA": ESPERIENZE


SULLA PRESSIONE

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Scuola secondaria di primo grado Ignazio Florio di Palermo
Diana Billitteri e Franca Chirco

La scuola secondaria di 1° grado Ignazio Florio, ubicata nel quartiere


San Lorenzo a Palermo, conta settecento alunni circa, prevalentemente
provenienti dalle primarie viciniori. L’utenza è molto variegata, ma so-
stanzialmente ha una connotazione sociale di tipo “piccolo borghese”.
La Florio ha aderito al progetto Palermo Scienza avendo maturato pre-
cedenti simili esperienze svoltesi presso il Liceo Scientifico Cannizzaro
nonché all’interno della stessa istituzione scolastica. Quest’anno
l’evento, alla sua terza edizione, è stato atteso e fortemente voluto
dagli alunni, che già avevano partecipato alle precedenti iniziative, e
anche dai genitori. Durante le attività preparatorie i docenti hanno
avuto ancora una volta la conferma che vivere da protagonisti que-
CHIMICA IN CUCINA st’esperienza rafforza la motivazione allo studio, l’interesse per le ma-
terie scientifiche e l’autostima, soprattutto per quegli alunni che in
situazioni di ordinaria prassi didattica non esprimono appieno le loro
potenzialità. Ma le valenze più significative sul piano didattico e pe-
dagogico sono individuabili: nella attivazione di processi cognitivi fon-
dati su modelli razionali (induttivi e ipotetico-deduttivi) e sull’uso di
categorie del pensiero utili all’adozione del metodo scientifico quale
metodo rigoroso di conoscenza; nella possibilità di acquisire le cono-
scenze scientifiche attraverso esperienze basate sulla didattica infor-
male; nel valore orientante per le scelte future.
Quest’anno, in particolare, si è valorizzata la dimensione storica del-
l’evoluzione del pensiero scientifico riproducendo esperienze descritte
in opere galileiane; ciò ha comportato anche lo sviluppo di capacità di
decodificazione di tipo lessicale necessarie per la comprensione del
testo in lingua originale. Gli alunni hanno trovato il momento di mag-
giore gratificazione sia sul piano delle conoscenze ma anche delle emo-
zioni, durante l’esposizione degli exhibit, trasmettendo ai visitatori il
loro entusiasmo, catturando la loro attenzione e curiosità e riscuo-
tendo l’ammirazione testimoniata dai commenti rilasciati nel nostro
registro dei visitatori. Riportiamo il più significativo: “E’ proprio vero
che è alle età più piccole, più fresche che occorre rivolgersi per formare
nuove generazioni. Sentire spiegare il grande Galileo da voi, Adriana
e Giuseppe, mi rincuora e mi fa sperare nel futuro” (Antonietta Jo-
landa Lima).
Sono state coinvolte le classi prime, seconde e terze dei corsi F ed N
guidate dalle rispettive insegnanti, le professoresse Franca Chirco e
Diana Billitteri. Visto l’interesse suscitato dall’iniziativa già nei prece-
denti anni sia all’interno della scuola e anche nel territorio la Florio ha
acquisito nel proprio POF l’adesione al progetto Palermo Scienza.
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Direzione Didattica Cruillas di Palermo
Rosa Follica

È il terzo anno che gli alunni della nostra Scuola Primaria prendono
parte all’evento culturale promosso dal Liceo Cannizzaro di Palermo e
affiancato da altre scuole. La mostra Esperienza inSegna, mettendo in-
sieme alunni delle scuole di tre ordini e raccogliendo le esperienze di
alunni, docenti, presidi e genitori ha realizzato forse un evento unico
in Italia per diffondere la cultura scientifica.
L’esperienza per noi è iniziata nell’anno scolastico 2006-2007 proprio
al Liceo Cannizzaro con la partecipazione al Piano ISS quale scuola fa-
cente parte del Presidio. Nel marzo 2007, infatti, la nostra partecipa-
zione da espositori è stata realizzata con alunni delle classi quinte E ed
F guidati dall’ins. tutor del Piano ISS, dott.ssa Rosa Follica, e affiancata
dai docenti di modulo M. Burgio e R. Milazzo. Gli alunni erano al loro
ultimo anno di permanenza nella scuola, ma ancora oggi incontrandoli
a distanza di due anni, ne parlano con lo stesso entusiasmo.
SOLE E LUCE

Nei due anni successivi l’esperienza della mostra Palermo Scienza … la-
vori in corso è stata portata avanti con 80 alunni della classe quarta il
primo anno e quinta il secondo anno con le insegnanti M. Fogliani, B.
Palumbo, G. Venuti sempre affiancati dall’ins. Follica.
Gli stessi alunni hanno seguito e partecipato per due anni di fila
all’evento, unico, perché dà la possibilità a chi ne fa parte da protago-
nista, siano essi grandi o piccini di viverlo come un momento magico.
Si può pensare cosa può avere di magico la scienza, è scienza non fan-
tasia, ma ha di magico il vissuto degli alunni che costruiscono i loro in-
terventi, le loro esposizioni, i modelli scientifici da loro stessi costruiti,
le spiegazioni delle esperienze di laboratorio, il confronto continuo
50
con i compagni, con gli adulti che li ascoltano, con i professori delle
altre scuole che li interrogano tra la curiosità, ammirazione e diverti-
mento. Ogni anno gli alunni preparano i lavori e li portano avanti con
lo stesso entusiasmo dei primi giorni e del primo anno. Aspettano il
momento della mostra con ansia e gioia, i lavori fervono per settimane,
tra i banchi di scuola, nei corridoi, nei laboratori. Sono piccoli alunni
di quarta e poi di quinta l’anno dopo, ma instancabili protagonisti.
La nostra scuola ha istituito il laboratorio scientifico proprio da questo
anno, grazie ai contributi del PON con l’apporto dei fondi strutturali
europei, e gli alunni dopo Palermo Scienza … lavori in corso sono en-
tusiasti di possedere tanti strumenti per sperimentare.
Sono stati realizzati laboratori anche in orario extra curricolare con
alunni della stessa scuola a carattere scientifico e tecnologico che
hanno consentito ad un gruppo più ampio di studenti di fare espe-
rienze di tipo laboratoriale.
Nel 2009 ha partecipato alla mostra Palermo Scienza Esperienza inSe-
gna con 70 studenti di tre classi quinte e quattro docenti.
La mostra è un momento di crescita culturale in tutti i sensi non solo a li-
vello scientifico, ma trasversale per la crescita di ciascuno dei partecipanti.

SORGENTI LUMINOSE,
SOLE E TERRA

51
ALTRE ESPERIENZE
ALTRE ESPERIENZE
Scienza per la legalità
Paola Di Simone
Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo

La partecipazione della Polizia Scientifica di Palermo nell’ambito della


manifestazione Palermo Scienza esperienza inSegna organizzata dal
Liceo Scientifico Cannizzaro ha consentito di accostare giovanissimi e
meno giovani al mondo delle tecnologie oggi a disposizione degli
investigatori per individuare gli autori di crimini o per ricostruirne la
dinamica. Nell’ambito di tale iniziativa abbiamo voluto ricordare che
il percorso per arrivare agli strumenti attuali è iniziato nei primi del
‘900, anni in cui si comprese che “scienza e tecnologia” erano necessa-
rie per lo svolgimento delle indagini.

“Scienza per la legalità” è il titolo della sessione che la manifestazione


ci ha dedicato e “scienza per la legalità” è il messaggio che speriamo
di aver trasmesso ai tanti ragazzi, curiosi ed interessati che hanno visi-
tato con entusiasmo il nostro stand. La cultura scientifica può e deve
essere al servizio delle Istituzioni. Ci fa piacere pensare di aver dato un
contributo alla riuscita della manifestazione. Da parte nostra il con-
tatto con un pubblico così vario rappresenta uno stimolo per conti-
nuare con entusiasmo il lavoro che amiamo.

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Scienza in cucina
Filippo Cangialosi

InnovIdea è un’associazione senza scopo di lucro che


si occupa di divulgazione della cultura scientifica,
tecnologica e dell’innovazione con eventi, mostre,
laboratori, spettacoli, interattivi e divertenti per
adulti e bambini.
InnovIdea ha “imbandito” la tavola della scienza con
il laboratorio “Il gusto della conoscenza” per presen-
tare i più comuni principi scientifici che stanno alla
base di alcuni utensili ed elettrodomestici (la caffet-
tiera, il forno a microonde, ecc), i principi della “ga-
stronomia molecolare”, e le sue applicazioni per la
creazione di piatti innovativi noti come “cucina mo-
lecolare”.
Il laboratorio ha incuriosito studenti ed adulti con la
“scienza dei pop corn”e la spiegazione degli arcani
per ottenere una buona torta alle mele.
In sostanza si è dimostrato che, quando lo scienziato
entra in cucina con lo chef, si possono creare delle
autentiche ”opere d’arte”, che non potrebbero esi-
stere senza la conoscenza scientifica e le sue appli-
cazioni. Ecco allora, fra la meraviglia dei presenti,
l’uovo cotto a freddo con l’alcool, il gelato preparato
con l’azoto liquido a -196°C, le gelatine calde, i bom-
boloni fritti nello zucchero, gli gnocchi di gel
d’amido e altre strabilianti preparazioni “molecolar-
mente buone”.
Sicuramente uno dei momenti più dolci è stato
quello della degustazione delle meringhe molecolari
e di un’eccezionale mousse al cioccolato preparata
senza uova e panna.
Il laboratorio è stato animato dagli studenti dell’Isti-
tuto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri
e della Ristorazione “Pietro Piazza”, futuri chef, ra-
gazzi di sala e di ricevimento che con professionalità
hanno accolto i visitatori e li hanno guidati alla sco-
perta della scienza in cucina.

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Osservazioni notturne del cielo
Valeria Spagnolo

Il 2009 è stato proclamato Anno Internazionale dell’Astronomia dal-


l’UNESCO per celebrare il primo utilizzo del cannocchiale a scopi scien-
tifici da parte di Galileo, avvenuto 400 anni fa. Una copia di uno degli
strumenti di Galileo, realizzata da Gianfranco Occhipinti dell’Osserva-
torio Astrofisico di Catania, è stata esposta a Palermo Scienza. La ma-
nifestazione del 2009 ha visto inoltre diverse attività dedicate
all’Astronomia e all’Astrofisica, svolte da studenti di diverse scuole gui-
dati da personale dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Palermo e
dell’Associazione “Specula Panormitana” (ASP).
Il Dott. Antonio Maggio (INAF) ha coordinato un corso di ottica di base,
al termine del quale alcuni studenti del Liceo Cannizzaro sono stati in
grado di progettare e realizzare un sunspotter, ovvero uno strumento
per l’osservazione del Sole, che è stato esposto ed utilizzato nei giorni
della manifestazione.
La lavorazione di specchi per telescopi è stata illustrata dal Sig. Salva-
tore Massaro (ASP) che ha contribuito alla manifestazione mettendo a
disposizione componenti ottici per telescopi riflettori da lui realizzati
e istruendo gli studenti sulle tecniche per verificare la bontà della la-
vorazione degli specchi. Un exhibit inerente a questo procedimento è
stato costruito ed esposto in mostra.
Il Dott. Luigi Scelsi (INAF e ASP) ha tenuto un corso di osservazioni
astronomiche al quale hanno partecipato, con grande entusiasmo, una
ventina di studenti del Liceo Cannizzaro che sono stati istruiti all’uti-
lizzo di un telescopio, con lo scopo di condurre tre serate dedicate al-
l’osservazione del cielo, aperte al pubblico, svoltesi nel periodo della
manifestazione.
Il Dott. Scelsi e il Dott. Mario Guarcello (INAF e ASP) hanno inoltre su-
pervisionato il lavoro di alcuni studenti del Liceo Galilei nella costru-
zione di spettroscopi, offerti ai visitatori in una sezione dedicata della
mostra.
Infine, Valeria Spagnolo e Teresa Nocera (ASP) hanno collaborato alle
attività organizzative della manifestazione, tra le quali le conferenze
sulla cosmologia e sui sistemi planetari extrasolari, tenute dai Prof.
Amedeo Balbi e Francesco Palla.

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CONVEGNO DI STUDI
“Ricerca scientifica, innovazione tecnologica e
prospettive nell’insegnamento delle scienze”
Convegno di studi
23-27 febbraio 2009

In principio era la meraviglia:


La fiamma di una candela come laboratorio universale,
in compagnia di Faraday e Leonardo.
Prof. Pietro Cerreta

Non c’è nulla di più istruttivo di una candela che arde, affermava Fa-
raday, perché le leggi che governano quei fenomeni sono le stesse che
regolano l’intero universo.
Ne sono convinto anch’io. Ho perciò proposto al pubblico di Palermo
le esperienze de “La storia chimica di una candela” del grande scien-
ziato inglese. Mi sono fatto aiutare dal potente fascio luminoso di un
videoproiettore con il quale ho evidenziato i moti convettivi e l’ombra
della fiamma. Con lo stesso strumento, ho mostrato da vicino i parti-
colari dello stoppino, della fiamma e della ciotola di cera fusa con cui
questa si alimenta, ripresi con una telecamera.

La chimica oggi
moderatore Prof. Giuseppe Silvestri (Università di Palermo)

La Chimica ed il problema dell’energia


Dr. Nicola Armaroli (Isof-CNR)
La transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili
è un’assoluta necessità da cui dipendono l’integrità della biosfera e la

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possibilità di allentare le tensioni internazionali e le disuguaglianze.
Nell’ambito di questa enorme sfida il contributo della chimica risulterà
di capitale importanza in vari settori che vanno dalla realizzazione di
sorgenti luminose “fredde” ad alta efficienza alla produzione di idro-
geno a partire dall’acqua mediante processi di fotosintesi artificiale.

Le nanoscienze all’interfaccia tra chimica e biologia


Prof. Mariano Venanzi (Roma Tor Vergata)

Le Nanotecnologie permettono oggi un approccio sperimentale “mo-


lecolare” allo studio di molti problemi biologici. Questa rivoluzione
scientifica è stata resa possibile dall’introduzione di alcune tecniche
con risoluzione nanometrica e sub-nanometrica, come la Microscopia
a scansione a effetto tunnel (STM), la Microscopia a Forza Atomica
(AFM), la Spettroscopia di Singola Molecola. Questo ha permesso di ot-
tenere informazioni preziose sulle proprietà strutturali e dinamiche di
sistemi complessi e sulle loro interazioni nel vivo della funzionalità bio-
logica. La chimica ha, a sua volta, messo a punto strategie di sintesi di
materiali bio-ibridi, come addotti DNA-nanotubi di carbonio o mono-
strati auto-assemblati di biomolecole su supporti metallici o semicon-
duttori. Le possibili applicazioni di questi sistemi vanno dalla
sensoristica molecolare, alla catalisi, alla ricostruzione di tessuti, al ri-
lascio controllato di farmaci fino all’elettronica molecolare e a nuovi
materiali per la generazione foto indotta di corrente.

La matematica oggi
moderatore Prof. Aldo Brigaglia (Università di Palermo)

La matematica nella scienza della natura


Prof. Giovanni Jona Lasinio (Roma La Sapienza)

L’interazione tra matematica e scienze della natura è un dato di espe-


rienza, l’uso della matematica è molteplice e il fondamento di tale uso
è spesso sfuggente. La domanda spontanea a cui si vorrebbe rispon-
dere è: c’e’ un motivo che giustifichi l’efficacia
della matematica nella descrizione della natura?
La matematica è innanzi tutto un linguaggio la
cui efficacia non è più misteriosa di quella della
lingua ordinaria con cui, nella vita quotidiana, riu-
sciamo a formulare concetti nuovi, a descrivere e
predire fatti oggettivi e ad agire sulla realtà.
Alcuni punti cruciali nell’uso della matematica in
fisica possono essere chiariti utilizzando esempi tratti dalla storia. In
particolare si può mostrare che un concetto astratto, nel nostro caso il
57
piano euclideo, per essere utilizzato deve essere corredato da un pro-
tocollo operativo che ne garantisca la realizzabilità. Dall’altro lato si
può sottolineare il fatto che viceversa una costruzione matematica può
nascere sotto la pressione di una necessità operativa attraverso un pro-
cesso di idealizzazione in parte arbitrario. La ricerca delle buone idea-
lizzazioni è cruciale per la fisica.
In questa conversazione ho cercato di dare elementi che giustifichino
la convinzione che l’efficacia della matematica nelle scienze della na-
tura sia più comprensibile di quanto spesso si suppone.

Lo sviluppo dell’idea di spazio dalle ricerche prospettiche rinascimentali alle


varietà riemanniane
Prof. Franco Ghione (Roma Tor Vergata)

Il concetto di spazio così come lo intendiamo oggi nasce nelle botteghe


dei grandi pittori medioevali da Cimabue a Giotto e trova una sua com-
pleta affermazione nel rinascimento con la nascita della prospettiva.
In precedenza lo spazio in quanto tale non aveva la dignità di oggetto
matematico: la geometria era lo studio delle figure e l’ambiente vuoto
non era indagato né indagabile. Le cose cambiano quando i pittori si
pongono il problema di rappresentare prospetticamente lo spazio e le
sue tre dimensioni indipendentemente dai personaggi che vi saranno
collocati: lo spazio rappresentato nasce come oggetto a sé che può es-
sere descritto matematicamente tramite una griglia, un reticolato re-
golare, che ne fissi la posizione relativa dei suoi punti. La geometria
Riemanniana porterà questa impostazione alle sue estreme conse-
guenze. Lo spazio è definito localmente e nascono infiniti spazi a tre
dimensioni o più dimensioni, tutti diversi tra loro, che danno luogo a
una nova geometria: la teoria delle varietà.

Prospettive nell’insegnamento delle scienze


Tavola rotonda:
Prof. Rosamaria Sperandeo, Prof. Michele Antonio Floriano,
Prof. Filippo Spagnolo (Università di Palermo)
moderatore Prof. Giuseppe Riccioli (U.S.R. Palermo)

L’educazione scientifica al confine tra i contesti formali e informali. Opportunità,


vincoli e prospettive
Prof. Emilio Balzano (Napoli Federico II)

Esperienze di comunicazione scientifica molto interessanti sono quelle


che maturano in territori di confine tra comunicazione e didattica e
tra contesti formali e informali, territori sempre più frequentati, nei
quali occorre sperimentare inedite contaminazioni, strategie e lin-
guaggi nuovi evitando banalità, superficialità e improvvisazioni.
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Nei paesi non anglosassoni il tema della comunicazione scientifica è di
recente importazione, esistono buone esperienze, c’è una ricca attività
di studio ma molto poco viene fatto nel campo della sperimentazione
e della realizzazione di risorse e materiali. Le cause sono molteplici: la
prevalenza di un’impostazione di tipo sociologico a dispetto di un im-
pegno non ancora determinante da parte di chi fa scienza, la scarsità
di musei di nuova generazione, la mancanza di fondi destinati alla ri-
cerca nel campo, sono alcuni dei fattori.

La comunicazione su temi complessi, ad esempio i cambiamenti clima-


tici, richiede nuove strategie di comunicazione per le quali sono fon-
damentali le risorse informali.
La comunicazione in queste situazioni tra scienziati e cittadini sta tra-
sformandosi, non è più caratterizzata dalla comunicazione unidirezio-
nale dello scienziato che versa i risultati della ricerca e del cittadino
ricettore passivo ma punta su un rapporto di condivisione.

L’Astrofisica oggi
moderatore Prof. Giovanni Peres (Università di Palermo)

Cosmologia, particelle e LHC


Prof. Amedeo Balbi (Roma Tor Vergata)
L’universo primordiale era un miscuglio estremamente omogeneo di
particelle elementari ed energia in equilibrio. Abbiamo due modi per
studiarne le condizioni fisiche: attraverso l’osservazione astronomica
dello spazio profondo — una specie di macchina del tempo che ci per-
mette di ricostruire eventi avvenuti nel cosmo in un lontanissimo pas-
sato - oppure tentando di riprodurre in laboratorio, attraverso enormi
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acceleratori di particelle, le condizioni di altissima densità ed energia
che hanno accompagnato gli istanti successivi al big bang.

Pianeti e sistemi planetari 400 anni dopo Galileo


Prof. Francesco Palla (Osservatorio Astronomico Arcetri)

Il 1609 fu un anno straordinario per l’astronomia. In primavera Joannes


Kepler pubblica l’opera fondamentale “Astronomia Nova” in cui intro-
duce le due prime leggi del moto planetario, basate sulle osservazioni
accurate di Tycho Brahe. Nel tardo autunno Galileo perfeziona la co-
struzione del suo cannocchiale portandolo a 20 ingrandimenti e subito
dopo inizia una campagna osservativa del cielo con risultati fenome-
nali: la prima descrizione realistica della superficie lunare, la scoperta
di 4 satelliti intorno a Giove, la realizzazione di mappe profonde di co-
stellazioni quali Orione, le Pleiadi e il Presepe, la risoluzione della Via
Lattea in un numero incalcolabile di stelle. La pubblicazione del “Side-
reus Nuncius” segue di poche settimane il completamento di queste
prime scoperte. Oggi, 400 anni dopo, si celebra la ricorrenza di questo
anno mirabile con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico
l’enorme progresso scientifico e tecnologico dell’astronomia. Il mio in-
tervento verterà sulla conoscenza attuale dei pianeti del nostro sistema
solare e di quelli in orbita intorno a stelle di tipo solare e illustrerà
come il concetto stesso di pianeta si è modificato nel corso del tempo.
Inoltre, si affronterà il problema dell’origine dei sistemi planetari al-
l’interno dei dischi circumstellari intorno a stelle giovani.

MACCHINE MATEMATICHE

60
Il caso Galileo: gli studenti interrogano
a cura dei Proff. Rosalba Patrizia Rizzuto e Alfio Briguglia

Il caso Galilei: gli studenti interrogano è il tema della conferenza pro-


mossa dai Professori Alfio Briguglia e Rosalba Rizzuto nell’ambito della
Settimana di Studi.
Tenutasi nell’Aula Anfiteatro del Polididattico presso l’Università di Pa-
lermo la mattina del 27 febbraio 2009, la conferenza è stata pensata
in forte sintonia con lo spirito che ha caratterizzato l’intera manifesta-
zione, distintasi quest’anno anche per due caratteri di rilevante portata
educativa, didattica e culturale: il forte protagonismo sollecitato e ri-
conosciuto agli studenti che vi hanno partecipato ed il respiro pluridi-
sciplinare, tanto necessario in un tempo come il nostro, nel quale la
cultura e la stessa scuola italiana continuano a soffrire di una ingiusti-
ficabile separazione fra le discipline scientifiche e quelle umanistiche,
separazione che diventa spesso perfino reciproco sospetto, se non
aperta e miope ostilità.
La conferenza ha voluto
esprimere il protagonismo
degli studenti affidando loro
il compito di precedere la re-
lazione perché fossero essi a
porre le questioni delle quali
dibattere. E’ stata così inver-
tita la successione consueta
che vede tradizionalmente la
relazione di un esperto se-
guita da eventuali interventi
e interrogativi del pubblico.
Proprio gli studenti hanno
invece in questo caso per primi preso la parola, sottoponendo loro al
relatore riflessioni sul caso Galilei, interrogativi, risultati di ricerche,
sollecitate in alcuni casi anche dalle urgenze della più recente attualità,
interrogando a tutto campo l’esperto presente sul caso Galilei.
Alcuni di loro, gli studenti della IV G del Liceo Cannizzaro, lo hanno
fatto presentando, con il supporto di un power point, il risultato di un
lavoro di ricerca realizzato in gruppo dall’intera classe ed articolato in
sei sezioni. Esse hanno riguardato rispettivamente: i rapporti dell’opera
di Galilei con la filosofia; il rapporto fra scienza e potere, anche alla
luce dell’opera Vita di Galileo di Bertolt Brecht e dei più recenti inter-
venti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; il rapporto
della scienza con la fede e con la Chiesa, dal dramma personale vissuto
dallo scienziato per il processo subito nel XVII secolo ad opera del tri-
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bunale dell’Inquisizione alla recente riabilitazione, solo nel XX, da
parte di Giovanni Paolo II; con la quarta sezione del loro lavoro gli stu-
denti hanno sottoposto all’esperto la lettura della vicenda proposta
dal film Galileo della regista Liliana Cavani e con la quinta quella of-
ferta dal volume Galileo mio padre di Luca Desiato; con la sesta ed ul-
tima sezione del lavoro è stato infine proposto un suggestivo percorso
attraverso le raffigurazioni pittoriche che numerosi artisti ci hanno la-
sciato di Galilei nel corso dei secoli.
Ricca di immagini e di brani delle diverse opere dello scienziato pisano,
la presentazione degli studenti del Cannizzaro ha dato un saggio arti-
colato della complessità della figura di Galilei, della perenne attualità
della sua vicenda, oltre che del fascino complesso della sua figura, che
non a caso ha ispirato narratori, drammaturghi, artisti di tutte le epoche.
Alle questioni sollevate dagli studenti della IV G si sono aggiunte
quelle, numerosissime, poste al relatore dai loro compagni della IV E
dello stesso liceo e quindi dagli studenti del Classico Vittorio Emanuele
II e dello Scientifico Galilei.
Ha preso quindi la parola il Prof. Alfio Briguglia, docente di Matema-
tica e Fisica nei Licei ed anche di Epistemologia della Fisica presso la
SISSIS, oltre che studioso appassionato ormai da qualche decennio della
figura e dell’opera di Galileo Galilei. Seguitissimo dalle centinaia di stu-
denti presenti, egli ha ripreso tutte le questioni precedentemente sol-
levate, interloquendo con i giovani con puntualità e rigore e ad un
tempo intensa partecipazione personale.

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Molte le persone che hanno contribuito alla buona riuscita delle
manifestazioni Palermo Scienza alle quali va la gratitudine degli
organizzatori e di tutti coloro che hanno potuto godere del bene di una
Scienza che, senza perdere nulla della sua solida struttura, è stata
comunicata in maniera gradevole e tale da suscitare ammirazione, curiosità e
attenzione che sono, come dice Einstein, le chiavi per entrare nel regno
dell’arte e della scienza.

Gli enti che hanno permesso la realizzazione della manifestazione:

LICEO
SCIENTIFICO
STATALE
S.CANNIZZARO

UNIPA

Ministero Pubblica Istruzione

Regione Siciliana
Assessorato Pubblica Istruzione

Provincia Regionale di Palermo


Assessorato Pubblica Istruzione

fotografie di
Bruno Bonamini
Annalisa Conte
Ezio Ferreri
Giuseppe Piazza

Stampato con il finanziamento della


Regione Sicilia
Assessorato Pubblica Istruzione
indice

3 Cos’è Palermo Scienza


Marcellina Profumo, Carmelo Arena
5 Saluti e auspici del Magnifico Rettore
Roberto Lagalla
6 Università e scuole insieme per la formazione scientifica
Giuseppe Silvestri
10 Azioni del Ministero della Istruzione Università e Ricerca per la
promozione della cultura scientifica e tecnologica
Giuseppe Marucci
13 Da “Mostra temporanea” a “ Museo interattivo della Scienza”
Leonardo Saguto
Le attività svolte: le scuole raccontano
16 Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo
Marcellina Profumo e Carmelo Arena
25 Istituto superiore Majorana di Palermo
Anna Galluzzo e Barbara Proni
35 Istituto Tecnico Commerciale Francesco Crispi di Palermo
Irene Mongiovì
40 Istituto Tecnico Commerciale Luigi Sturzo di Bagheria
Salvatore Carubia
43 Liceo Socio-Psico-Pedagogico e Linguistico Dolci di Palermo
Annalisa Tomasino e Margherita Maggio
45 Istituto Comprensivo Antonio Ugo – Rinaldo d’Aquino Palermo
Marcella Alberti e Rosalba Montalbano
46 Scuola secondaria di primo grado Ignazio Florio di Palermo
Diana Billitteri e Franca Chirco
48 Direzione Didattica Cruillas di Palermo
Rosa Follica
Altre esperienze
50 Scienza per la legalità
Paola Di Simone
51 Scienza in cucina
Filippo Cangialosi
52 Osservazioni notturne del cielo
Valeria Spagnolo
Convegno di studi
54 “Ricerca scientifica, innovazione tecnologica e
prospettive nell’insegnamento delle scienze”

58 Il caso Galileo: gli studenti interrogano


Rosalba Patrizia Rizzuto e Alfio Briguglia
Controluce srl
via Ragusa 18
90141 PALERMO

ISBN 978-88-88164-05-2
.
ISBN 978-88-88164-05-02

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