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Quindi necessario prendere in considerazione oltre alle misure corrette, anche altri
atteggiamenti del corpo che spesso sono indice di una non corretta attenzione nei
confronti della posizione assunta durante la pedalata.
Diamo per scontato che siano state prese correttamente tutte le nostre misure, verificate
e riportate con il giusto assetto sulla nostra specialissima, cosa manca allora per
"essere messi veramente bene" in sella?
Nell'immagine seguente (fig.1) sono evidenziati in ROSSO i punti principali di cui tener
conto per avere poi una corretta postura una volta saliti sulla nostra amata bicicletta.
(fig.1)
La tecnica di pedalata
Per prima cosa (come sempre da quando abbiamo iniziato questa avventura dell'assetto
ottimale) partiamo dal basso, dalla posizione del piede durante la pedalata
Anzi partiamo da quando la pedivella si trova in posizione verticale verso il basso (Punto
morto inferiore, PMI) e pedale orizzontale.
In posizione statica l'angolo del piede corretto deve essere (mi ripeto con pedale
orizzontale, molto importante specificare questo) un valore molto prossimo, se non pari a
45 (fig.3)
(fig.3)
Quando pedaliamo, molto spesso invece assumiamo altre posizioni,perch stiamo magari
molto attenti al millimetro per quanto riguarda l'altezza della sella e l'arretramento, ma alla
posizione del piede durante la pedalata non diamo alcuna importanza.
Invece proprio dall'articolazione del piede che "passa" tutta la potenza da scaricare sulla
strada.
Quindi, dicevo, molto spesso la posizione del piede che assumiamo durante la pedalata
molto, ma molto lontana da quella corretta ed ideale.
Punta rivolta verso il basso, la posizione assunta dal piede in cui il tallone si trova di
molto al di sopra dell'asse pedale (fig.4). Il pedale non pi orizzontale, ma inclinato in
avanti.
(fig.4)
Anche un "eroe" molto noto agli estimatori ed agli appassionati di ciclismo, un certo.
Marco Pantani che certo non era uno "molto scarso" nella resa sui pedali pedalava in
questo modo (fig.5)
(fig.5)
Ma quel suo piccolo "difetto" era dovuto ad un incidente in cui Pantani ruppe una gamba
con conseguente dismetria poi di una gamba rispetto all'altra e non certo ad una postura
errata.
N.B. Queste linee guida non tengono conto del lavoro di caviglia che in inglese prende in il
nome di "ankling" e che prevede appunto un lavoro della caviglia nella fase finale della
spinta e iniziale del recupero. Quella tecnica di pedalata, prevede allenamenti specifici per
essere "assimiliata", come ben spiegato nel corso dedicato di Davide Petucco.
Altra posizione che spesso si assume quella con la punta rivolta verso l'alto.
Posizione in cui il tallone invece si trova al di sotto dell'asse del perno pedale (fig.6)
(fig.6)
Anche questa posizione del piede non per nulla corretta, in quanto oltre a non permette
di lavorare nel modo pi efficiente la muscolatura della coscia, andando ad affaticare il
muscolo del polpaccio ed a sollecitare in maniera eccessiva il tendine d'Achille.
Prendiamo ora in esame le 4 prese sulla curva manubrio che si soliti assumere durante
l'uscita in bicicletta:
1 - Presa Alta
In presa alta (fig.7a), cio con le mani appoggiate alla parte alta della curva manubrio,
vicino all'attacco manubrio.
Il braccio e l'avambraccio devono essere leggermente flessi (in modo da fungere da
ammortizzatori delle asperit della strada), il polso ed il gomito devono essere il pi
possibile allineati, l'uno deve quasi sembrare il prolungamento dell'altro (fig.7a) , in modo da
non creare eccessivi sovraccarichi all'articolazione del polso ed eccessive pressioni al
palmo della mano
In questa presa anche la posizione delle mani sulla curva deve essere eseguita
correttamente. Le mani afferrano la curva, ma non la stringono, mentre le dita da indice
a mignolo cingono la curva il pollice disteso per equilibrare la presa. In questo modo si
ha un controllo preciso e rilassato nella guida della bicicletta (fig.7b)
(fig.7a)
(fig.7b)
(fig.8)
In questa posizione spesso le uscite, soprattutto quelle molto lunghe e di parecchie ore in
sella, diventano molto faticose, si tende spesso a cambiare il tipo di presa sulla curva
perch tutte le vibrazioni provenienti dalle asperit della strada portano forte
indolenzimento all'articolazione del polso ed al palmo delle mani
(fig.9)
Facciamo anche attenzione che in questa posizione anche braccio ed avambraccio siano
leggermente flessi
(fig.11)
(fig.12)
(fig.13)
2) Devono essere in linea con la larghezza della curva in modo che spalla / braccio /
mano e comandi si trovino allineati (fig.15) , e come poi indicato in (fig.14).
(fig.14)
(fig.15)
(fig.16)
Attenzione quindi anche a questo dettaglio, che pur non essendo sempre preso nella
giusta considerazione pu rivelare gi da una prima osservazione l'esatta oppure l'errata
posizione in bicicletta.
Qui con il giusto assetto viene "scaricato" la maggior parte del peso del "sistema atleta /
bicicletta", quindi considerando una situazione, diciamo "normale" (non una concitata
situazione di gara, non una cronometro, non una salita di una particolare difficolt a livello
di pendenza) dobbiamo essere posizionati sulla sella "centrati" su di essa (fig.17)
(fig.17)
Dobbiamo quindi cercare di evitare la posizione troppo di punta o troppo indietro sulla
sella, per evitare di compromettere l'efficienza della pedalata e la stabilit e la guidabilit
della bicicletta.
Per concludere ci tengo a precisare quanto questi argomenti, spesso dati per scontati o
del tutto sconosciuti, siano dettagli di fondamentale importanza per la nostra salute e per il
piacere di andare in bicicletta nel modo corretto.
Non vero che basta salire in bici e pedalare, molto meglio farlo nel migliore dei modi
rispettando il nostro fisico ed esaltandone la capacit di espressione del gesto atletico.
Giuseppe De Servi