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L'Intelletto separato dalle cose (rr. 5-12)
L'Intelletto separato perch, se fosse confuso con le materie da ordinare, ne
possiederebbe le stesse caratteristiche e non potrebbe essere principio del loro
ordinamento. Esso non una forza cieca, ma ha nozione di tutto quanto c'
nell'universo. Quando afferma in ogni [cosa] c' parte di ogni [cosa] Anassagora si
riferisce al fatto che ogni omeomeria divisibile all'infinito: l'omeomeria di carne
contiene piccolissime quantit di osso, di capello ecc., ed per questo che a noi, se
mangiamo carne, crescono anche le ossa e i capelli.
La funzione dell'Intelletto (rr. 12-15)
L'Intelletto organizza la materia confusa per trarne il cosmo (parola che in greco
significa per l'appunto ordine). Non , per, del tutto chiaro dai testi di Anassagora
in nostro possesso se egli intendesse tale intelligenza come un'entit incorporea o
soltanto come la pi fine materia reperibile. Sappiamo d'altro canto come nella
filosofia arcaica non fosse stata ancora concepita una netta distinzione fra il materiale
e lo spirituale.
L'ordinamento dell'universo (rr. 15-22)
L'ordine prodotto dall'Intelletto mediante un movimento rotatorio che si propaga a
tutta la materia. Si distinguono in una prima fase le coppie di contrari: il raro e il
denso, il freddo e il caldo, l'oscuro e il chiaro, l'umido e il secco. Tutto spiegato
secondo una chiara progressione meccanica.
Verifica della comprensione
1 Perch l'Intelletto separato da tutte le altre cose? 2 Quale opera svolge l'Intelletto?
3 Di quali strumenti si vale l'Intelletto nella sua opera?
ANASSAGORA, FRAMMENTI
Fr. 1
Tutte le cose (chremata) erano insieme, per quantit e piccolezza illimitate, giacch
anche il piccolo era illimitato. E stando tutte insieme, nessuna era distinguibile a
causa della piccolezza: su tutte dominava laria e letere, essendo entrambe illimitate:
infatti queste sono nella massa totale le pi grandi per quantit e per grandezza.
Fr. 2
Poich laria e letere si separano dal molto che li involge e tale involucro per
quantit illimitato.
Fr. 3
Del piccolo infatti non c il minimo ma sempre un pi piccolo (in effetti
impossibile che ci che non sia) - ma anche del grande c sempre un pi grande: e
Fr. 11
In ogni (cosa) c una particella di ogni (cosa), eccezion fatta per lIntelletto (nous):
ma ci sono (cose) in cui v anche lIntelletto.
Fr. 12
Tutte le altre (cose) hanno parte a tutto, mentre lIntelletto infinito e signore
assoluto e a nessuna cosa mescolato, ma solo lui sta in se stesso. Se non stesse in se
stesso, ma fosse mescolato a qualcosaltro, sarebbe partecipe di tutte le cose, se fosse
mescolato a una qualsiasi. Poich in ogni (cosa) c una particella di ogni (cosa),
come ho detto in precedenza: le (cose) mischiate ad esso lo limiterebbero cosicch
non avrebbe potere su nessuna cosa come lha quando sta solo in se stesso. Perch
la pi leggera e la pi pura di tutte le cose: ha conoscenza totale su tutto e la pi
grande potenza su tutto e di quante (cose) sono viventi, le maggiori e le minori, su
tutte ha dominio lIntelletto. e sullintero rivolgimento lIntelletto ebbe potere tanto
da darne linizio. E in principio ha dato inizio a tale rivolgimento dal piccolo, poi la
rivoluzione diventa pi grande e diventer pi grande. E le (cose) che si mischiano
insieme e si separano e si disgiungono, tutte lIntelletto ha conosciuto. E qualunque
(cosa) doveva essere e qualunque fu che ora non , e quante sono al presente e
qualunque altra sar in avvenire, tutte le ha ordinate lintelletto, anche questa
rotazione in cui si rivolgono ora gli astri, il sole, la luna, laria, letere che si vengono
separando. Proprio questo rivolgimento li ha fatti disgiungere e per disgiunzione dal
raro si forma il denso, dal freddo il caldo, dalloscuro il luminoso, dallumido il
secco. In realt molte (cose) hanno parte a molte (cose). ma nessuna si separa o si
disgiunge del tutto, luna dallaltra, eccetto lIntelletto. LIntelletto tutto quanto
eguale, e il pi grande e il pi piccolo. Nessunaltra (cosa) simile ad altra, ma
ognuna ed era le (cose) pi appariscenti che in essa sono in misura massima.
Fr. 13
Dopo che lIntelletto dette lavvio al movimento, dal tutto che era mosso iniziavano a
formarsi (le cose) per separazione, e quel che lIntelletto aveva messo in movimento,
tutto si separ. E la rotazione di quanto era mosso e separato aumentava di molto il
processo di separazione.
Fr. 14
E lIntelletto, che sempre, tanto pi e anche ora dove sono tutte le altre (cose), nel
molto che involge e nelle (cose) che si aggregano e in quelle che si formano per
separazione.
Fr.15
Il denso e umido e freddo e loscuro si qui raccolto, dove ora ( la terra), mentre il
raro, il caldo e lasciutto s allontanato verso le zone esterne delletere.
Fr. 16
Da questi che si separano la terra si forma per aggregazione: dalle nubi si forma
lacqua, dallacqua la terra, dalla terra si concretano i sassi sotto lazione del freddo e
questi tendono a muoversi allesterno pi dellacqua.
Fr. 17
I Greci non hanno una giusta visione del nascere e del morire, poich niente nasce n
perisce, ma da ci che esiste si riunisce e si separa. E cos dovrebbero rettamente
chiamare il nascere una riunione, il morire una separazione.
Fr. 18
Il sole manda la sua luce alla luna.
Fr. 19
Definiamo arcobaleno il riflesso del sole nelle nubi. dunque segno di temporale,
poich lacqua che si riversa dalla nube produce tuttintorno vento o fa cadere la
pioggia.
Fr. 21
A causa della loro opacita (dei sensi) non siamo in grado di giudicare il vero.
Fr. 21a
Le parvenze fenomeniche, infatti, sono laspetto visibile delle (cose) non
appariscenti.
Fr. 21b
(sappiamo usare) lesperienza, la memoria, il sapere e larte.
Fr. 22
Il cosiddetto latte duccello il bianco delluovo.