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QUANDO IL GIOCO DIVENTA UNA MALATTIA

D.ssa Gaia Cavallotti


Psicologa

Da sempre l’uomo ha avuto una naturale propensione verso il gioco d’azzardo.


Così nel corso della storia dell’umanità si sono sviluppate tantissime forme di giochi di rischio di cui troviamo
testimonianze archeologiche.
Già nell’antica Grecia si scommetteva sui risultati dei giochi olimpici e nell’antica Roma si poteva
scommettere sui combattimenti dei gladiatori.
L’etimologia della parola ‘azzardo’ deriva dalla parola francese ‘hasard’ e che a sua volta è derivante dal
termine arabo ‘az-zahr’, che significa appunto ‘dado’, uno dei più antichi oggetti a cui è legata la cultura del
gioco di scommessa.

Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo del comportamento che, anche se rientra tuttora nella categoria
diagnostica dei disturbi ossessivo-compulsivi, ha in realtà una grande attinenza con la tossicodipendenza,
tanto da rientrare nell'area delle cosiddette "dipendenze senza sostanze".
Il giocatore patologico, infatti, mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d'azzardo,
aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nel tentativo di
recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni
della vita per dedicarsi al gioco.

Il gioco d'azzardo consiste nello scommettere denaro o altri beni sul futuro esito di un evento: per tradizione
le quote si pagano in contanti, e fra “gentiluomini” il saldo di eventuali debiti deve avvenire entro le 24 ore.
In genere questo evento può essere un gioco di società come la roulette o l'ordine di arrivo di una gara,
come le corse dei cavalli, ma in linea di principio qualsiasi attività che presenti un margine di incertezza si
presta a scommesse sul suo risultato finale, e quindi può essere oggetto di gioco d'azzardo.
Nella rete il gioco d'azzardo prospera: oltre ai casinò virtuali esistono siti con le recensioni di questi ultimi,
comunità di giocatori e forum di discussione dedicati ad appassionati scommettitori.

Il gioco d'azzardo può diventare in alcune persone una vera e propria patologia, detta "gioco d'azzardo
patologico", diagnosticabile e curabile attraverso un'adeguata psicoterapia, che le spinge a giocare in
maniera compulsiva e per vivere l'eccitazione del rischio, che spesso è tanto più forte quanto più alta è la
posta: anche se queste persone sanno perfettamente come funziona il mondo del gioco d'azzardo,
continuano a giocare senza riuscire a fermarsi, che stiano vincendo o perdendo, finché non hanno perso
tutto quello che potevano giocare. Per questo molto spesso si dice che chi è malato di gioco d'azzardo in
realtà non gioca per vincere, ma per perdere.

Il gioco d’azzardo patologico è una forma di dipendenza a tutti gli effetti che da sempre attrae l’interesse non
solo della psicologia e della psichiatria, ma anche dei registi, degli scrittori e dei mezzi di comunicazione di
massa.

Sempre più spesso si parla in relazione alle conseguenze piuttosto serie che la dipendenza del gioco
d’azzardo ha sulla salute ed in particolare sull’equilibrio mentale del giocatore.

Innanzitutto è molto importante fare una distinzione tra giocatori d’azzardo e giocatori patologici. Per molte
persone, infatti, numerosi giochi d’azzardo quali il black jack, il videopoker, le slot machine, il baccarat e il
poker (quando non è legale), sono piacevoli passatempi, in alcuni casi occasionali e in altri abituali, ma
anche in quest’ultimo caso non significa che il gioco sia necessariamente un gioco d’azzardo patologico.
Il problema non sta tanto nella quantità, ma nella modalità di gioco. Il giocatore compulsivo, infatti, passa
attraverso varie tappe che vanno dal gioco occasionale, al gioco abituale, al gioco a rischio fino ad arrivare al
gioco compulsivo. Ecco allora che il gioco d’azzardo patologico si presenta come un problema caratterizzato
da una progressiva perdita della facoltà di autolimitarsi e che inevitabilmente finisce per togliere, un pò alla
volta, sempre più tempo alla propria quotidianità, generando conseguentemente problemi secondari gravi
che coinvolgono diverse sfere della propria vita.
Distinguiamo quindi tra gioco d’azzardo ricreativo e gioco patologico. La condizione mentale di un giocatore
patologico è sicuramente molto diversa da quella di un giocatore assiduo ma non patologico e si diversifica
fondamentalmente per il raggiungimento di uno stato di modificazione della percezione temporale durante lo
svolgimento del gioco.

Se il soggetto presenta almeno cinque di questi sintomi, viene diagnosticato un quadro di gioco d’azzardo
patologico (DSM-IV, 1994):
• È eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo (per esempio, il soggetto è continuamente intento a
rivivere esperienze trascorse di gioco, a valutare o pianificare la prossima impresa di gioco, a
escogitare i modi per procurarsi denaro con cui giocare)
• Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione
desiderato
• Ha ripetutamente tentato di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo
• È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo
• Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico (per esempio, sentimenti di
impotenza, colpa, ansia, depressione)
• Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie
perdite)
• Mente ai membri della propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del proprio
coinvolgimento nel gioco d’azzardo
• Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare
il gioco d’azzardo
• Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche
o di carriera per il gioco d’azzardo
• Fa affidamento sugli altri per reperire il denaro per alleviare una situazione economica disperata
causata dal gioco (una “operazione di salvataggio”)

L'esperienza dell'azzardo è spesso descritta come "eccitante" o addirittura "esaltante". Effettivamente sono
state riscontrate notevoli modificazioni fisiologiche e psicologiche (tensione muscolare, pallore, intensa
sudorazione, inquietudine, eccitazione psicomotoria), che testimoniano le perturbazioni interne indotte dal
comportamento. Queste modificazioni vengono percepite come gratificanti.
Il gioco d'azzardo patologico, come tutte le dipendenze, è una malattia cronica, che abbisogna pertanto di un
intervento terapeutico strutturato.
E’ importante curarsi tempestivamente e rivolgersi a specialisti che indicheranno le possibilità di cura
maggiormente indicate.

Da Videoguide dal sito www.carloclerici.com dedicato a temi di psicologia clinica, psicoterapia e medicina.

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