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Vincenzo Carchidi Arricchirsi con le SCOMMESSE

Progetto Saper Vincere

Arricchirsi davvero con le SCOMMESSE SUL CALCIO

Guadagnare legalmente - come un bookmaker senza doversene assumere gli oneri, le spese ed i rischi.

Comprendere a fondo i meccanismi del gioco per valorizzare la propria abilit.

Rischiare poco per guadagnare tanto. Fare (molto) meglio del sure bet.

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Premessa Questo piccolo libro elettronico (e-book) si prefigge il compito di guidare il lettore a una comprensione generale (e a un fruttuoso uso) delle strategie pi adatte per contrastare e magari invertire a proprio favore il vantaggio del Banco nellambito delle Scommesse Sportive. Mi rendo conto che i concetti esposti per quanto io abbia tentato di semplificarli al massimo possono in alcuni casi risultare complicati per chi non ha una mente predisposta alla matematica. Ma sono concetti veri che, come tali, funzionano e se correttamente utilizzati - fanno vincere davvero. Pi precisamente: fanno guadagnare giocando! Non tuttavia necessario approfondire tutti gli argomenti trattati (per i quali saranno peraltro previsti altri e-book specifici): anche il semplice apprendimento dei concetti pi generali rappresenter una sorta di marcia in pi alla quale sarebbe sciocco rinunciare. La strada che io propongo pu davvero portare alla ricchezza, a patto che si abbia la volont e la costanza di percorrerla per intero, partendo, appunto, dai concetti pi generali per poi arrivare ai pi sofisticati livelli di perfezionamento, quelli che effettivamente possono consentire di trasformare la propria passione per il gioco in un vero e proprio lavoro, appassionante e redditizio. Attenzione: un lavoro piacevole ma pur sempre un lavoro! Buona lettura

Vincenzo Carchidi
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INTRODUZIONE Con le scommesse si pu guadagnare davvero. E anche tanto! Scommettere sul calcio dunque, per gli appassionati, unesperienza bellissima, che, gi in quanto tale, pu ben valere il prezzo del biglietto. A patto, naturalmente, che il prezzo non sia eccessivo e che lo scopo del gioco sia il puro divertimento. Ma cominciamo subito con una precisazione: i miei consigli non sono adatti a coloro che giocano con la giusta moderazione - per puro diletto, e verso i quali nutro, beninteso, un sentimento di profondo rispetto, in omaggio al detto popolare dove c gusto non c perdita. E non sono adatti sia ben chiaro! ai giocatori dazzardo, i quali sono destinati inevitabilmente a perdere, per la loro stessa struttura psicologica, quale che sia il gioco a cui partecipano e il metodo che adottano. Infine, possono essere piuttosto frustranti per coloro che ritengono (e qui sto parlando di alcune decine di milioni di italiani) di essere assoluti intenditori di calcio; tutta gente che, naturalmente, pensa di saperne molto pi di tutti gli altri perch loro a calcio ci hanno giocato (magari in 3.a categoria!). Aggiungo una considerazione che dimostrer pi avanti: il metodo pi sicuro per perdere alle scommesse quello di affidarsi alla logica (o presunta tale) del calcio. Ho detto dimostrer perch, trattandosi di considerazioni rigorosamente matematiche (anche se mi asterr categoricamente da ogni riferimento
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specifico ai calcoli), non mi limiter ad esporre delle semplici opinioni, ma delle considerazioni oggettive e indiscutibili. Anche semplicemente attenersi, in modo generico, ai suggerimenti che proporr in questa pubblicazione significher certamente giocare meglio (e quindi vincere di pi o, se preferite perdere di meno); approfondire ed applicare i concetti esposti con grande dedizione e seriet significa avere nelle situazioni in cui ci possibile - la possibilit di guadagnare scientificamente, ossia di mettere in piedi unattivit assolutamente legale in qualche modo simile a quella (lucrosissima!) dei bookmakers, senza doversene assumere gli oneri, le spese ed i rischi. Tutto ci nonostante i pesantissimi limiti imposti dalla legislazione italiana al gioco effettuato tramite i ben pi appetibili gestori stranieri; limiti verso i quali sono personalmente molto critico (ritenendo che dalla concorrenza bisognerebbe difendersi con la competitivit e non con questo grottesco protezionismo), ma che chiaramente siamo tutti obbligati a rispettare. A rendere ancora pi marcata la similitudine del nostro gioco con quello che fa prosperare i bookmakers concorre un altro elemento essenziale (e generalmente poco gradito) : noi non dobbiamo fare pronostici, ma, al contrario, speculare sui pronostici degli altri, ossia monetizzare gli errori di valutazione a cui normalmente vanno incontro quasi tutti gli scommettitori (e qualche volta anche gli stessi bookmakers). Vi ricordo che il nostro compito non scommettere ma speculare

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La scelta delle quote

In un gioco in cui lentit della vincita determinata dalla quota veramente assurdo che molti giocatori dedichino scarsa attenzione proprio a questo elemento importantissimo (anzi come vedremo decisivo) della scommessa. Questo atteggiamento pu essere certamente pi che comprensibile per lo scommettitore occasionale, il cui solo obiettivo il divertimento, ma diventa evidentemente irrazionale e controproducente per il giocatore abituale, nonch assolutamente proibito per chi ha come obiettivo il guadagno. Nonostante le regolamentazioni assurdamente restrittive che ne attenuano enormemente i vantaggi e la portata, esiste comunque anche in Italia un regime di concorrenza fra i bookmakers (soprattutto stranieri), i quali si contendono il mercato a suon di quote, determinando soprattutto su alcune tipologie di esiti delle differenze tali da non poter essere sottovalutate da nessuna mente pensante. Uno scommettitore abituale che non si preoccupa di spuntare le quote migliori come un imprenditore (tant che di solito fa la stessa fine!) che non si preoccupa del costo delle forniture e acquista a qualunque prezzo dal primo che passa. Sotto questo profilo sono forse pi furbi (o meglio un po meno autolesionisti) quei (tanti) giocatori che scommettono cifre folli su una sola partita con la prospettiva di vincere le briciole: praticano un gioco
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irrimediabilmente perdente, ma solitamente almeno si preoccupano di cercare lofferta migliore, sia pure fra un limitato numero di bookmakers. Decisamente pi ingenui ( un eufemismo, ovviamente) sono quelli che abbinano pi partite a volte anche pi di 10 minimizzando le differenze delle quote (e delleventuale bonus) e trascurando il fatto che il processo di moltiplicazione pu portare a differenze letteralmente abissali fra la quota complessiva ottimale e quella di cui essi si accontentano. Accontentarsi forse una buona norma per chi intende condurre una vita tranquilla e priva di ambizioni, ma non certo per chi si cimenta in un gioco/lavoro con il proposito dichiarato (e purtroppo quasi mai reale) di voler guadagnare. La realt che chi ritiene che una quota vale laltra farebbe bene a smettere di giocare o, come ripeto, ad acquisire la consapevolezza di quanto gli costa divertirsi, facendo poi una serena valutazione del rapporto fra costi e benefici (ricordate? dove c gusto non c perdita ma bisogna sempre valutare quanto gusto c e di che perdita si tratta). Lobiezione pi comune che non vale la pena di aprire pi conti di gioco, e che tanto vale scegliere un gestore generoso che di solito offre buone quote. Ma di che stiamo parlando? Non vale la pena? Tanto vale? Buone quote? Siamo completamente fuori strada. Oggi aprire un conto on line presso un bookmaker unoperazione semplicissima e generalmente a costo zero (anzi: di solito si hanno anche dei bonus molto interessanti); anche il versamento minimo solitamente
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pi che accessibile a chiunque abbia labitudine (spero non il vizio) di scommettere, sia pure in piccola scala. Anzi: soprattutto in piccola scala, dal momento che questa pubblicazione non si rivolge prevalentemente a un pubblico di grandi scommettitori. Al contrario, proprio chi dispone di risorse economiche piuttosto limitate che pu (anzi: deve, altrimenti non sopravvive) trarre i vantaggi pi evidenti da un gioco intelligente e scientifico. Togliamoci dalla testa, infatti, che si possa vincere grazie a una superiore abilit nei pronostici, o che per impostare un gioco matematicamente vincente sia necessario disporre di ingenti capitali. E, prima ancora, cerchiamo di capire, una volta per tutte, che una cosa vincere nel senso pi generico del termine, unaltra cosa vincere nel senso preciso di guadagnare nel tempo, che quello a cui io amo fare quasi sempre esclusivo riferimento. Il cosiddetto intenditore di calcio vince (relativamente) spesso puntando sugli esiti pi scontati, ma certamente non guadagna alla lunga, anzi, il pollo preferito dai bookmakers. E il fatto di vincere (relativamente) spesso consolida la sua idea di superiore capacit di analisi sportiva, facendogli dimenticare di essere in buona compagnia con qualche altra decina di milioni di intenditori altrettanto capaci (e altrettanto perdenti!). Lidea di poter guadagnare in base a chiss quale esclusiva dote magica, naturale o acquisita che sia, alla base di un delirio molto ricorrente e non per questo meno illusorio allinterno del genere umano e, in maniera piuttosto accentuata, fra gli scommettitori.
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Ed un delirio piuttosto costoso, perch porta a sopravvalutare, appunto, le illusioni, e a sottovalutare le pi elementari realt. In questo caso, la pi elementare realt indica in tutta la sua evidenza quanto sia importante aprire diversi conti gioco e confrontare le quote offerte di volta in volta dai vari bookmakers per approfittare - senza altri condizionamenti che la logica e la convenienza - delle occasioni migliori. Mi rendo conto che, in base al livello di professionalit che si intende dare alla scommessa intelligente, possa essere in qualche caso eccessivo aprire un conto presso tutti i bookmakers presenti sul mercato, ma disporre di una gamma adeguata di possibili scelta deve essere considerato un imperativo categorico, la condicio sine qua non del gioco speculativo. Anche perch non esiste tanto meno in Italia - un bookmaker che possa offrire le quote migliori in senso assoluto. Per ragioni che comprenderemo meglio pi avanti alcune quote saranno migliori a volte anche di tanto presso un dato Gestore e altre lo saranno presso un suo concorrente. Dir di pi: quando su una stessa partita si registra una differenza significativa di quota per un certo esito da parte di un bookmaker, assai probabile che si possa trovare altrove una maggior valutazione per uno degli esiti diversi. E questo, come vedremo, molto importante (non a caso ritengo la doppia chance un sintomo evidente della sottovalutazione di cui parlavo: molto meglio giocare i due segni su gestori separati perch quasi certamente si arriva a spuntare una quota complessiva assai pi conveniente).
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Ma adesso non voglio confondervi le idee. Mi limito a dire che questo concetto alla base di quello che viene definito il sure bet, ossia il gioco sicuro, di cui tanto si parla ma poco, evidentemente, si sa. Il metodo del sure bet consiste nella ricerca diligente delle migliori quotazioni presso una gamma molto ampia di bookmakers, s da trovare quelle situazioni in cui, ad esempio, giocando una certa somma sul segno 1 di un certo Gestore, unaltra cifra sul segno x di un secondo Gestore e un altro importo ancora sul segno 2 di un terzo Gestore si ha la certezza matematica e anticipata di incassare pi di quanto si giocato, quale che sia lesito dellincontro. Il sure bet (molto praticato allestero ma difficilmente attuabile in Italia per via delle citate limitazioni) sembra, a chi lo mette in essere, il migliore dei mondi possibili ma non lo , e comunque ci interesserebbe solo come curiosit visto che sarebbe pressoch impossibile pensare di attuarlo nel territorio nazionale (salvo situazioni talmente rare e poco redditizie da non poter essere seriamente considerate). Noi cercheremo di fare qualcosa di pi conveniente e, soprattutto, di farlo alla luce del sole, nel rispetto delle normative vigenti in Italia, per assurde che siano

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La scelta delle partite

Un elemento altrettanto importante della scommessa speculativa consiste nellevitare il gioco sugli incontri pi equilibrati, dove la quotazione dei diversi esiti (poniamo 1, x e 2) non evidenzia particolari scostamenti fra minimo e massimo. Puntare sulle partite dominate dallincertezza , quasi sempre, un vero e proprio suicidio probabilistico. Mentre scrivo ha qui davanti a me due esempi tipici e reali! - di partite dallesito incerto (e c anche di peggio), con le relative quotazioni di Totos. Basta unanalisi alquanto sommaria per capire che: a) b) c) Le quotazioni sono molto lontane dal gioco equo; La seconda partita molto meno conveniente dalla prima; Recuperare lo svantaggio unoperazione difficilissima;

Vediamo perch: Incontro Atletico Madrid Nigeria Real Madrid Costa dAvorio 1 x 2

2,90 3,15 2,40 2,90 3,10 2,25

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Bene: intanto bisogna riflettere sul fatto che la quota equa (ossia calcolata matematicamente) di 3 segni aventi ipoteticamente la stessa probabilit dovrebbe essere pari a 300 per ciascun segno, laddove invece i primi due segni grosso modo si compensano, ma sul terzo segno emerge chiara lentit dello svantaggio complessivo. Inoltre basta unocchiata alquanto superficiale, e niente affatto matematica, per capire che i primi due segni (1 e x) ruotano intorno al valore matematicamente equo (3,00) mentre il terzo segno (2) nella fattispecie racchiude in s tutto lo svantaggio della situazione complessiva dei tre segni (pi frequentemente tale svantaggio viene distribuito sui diversi esiti e non concentrato su uno soltanto, ma la situazione non cambia, anzi peggiora perch ancora pi problematico cercare di recuperare i valori equi approfittando delle differenze fra gestori). C di pi: in questo caso anche il quotista viene colto in fallo, perch, a parit di quotazione del segno 1 (290), il primo incontro assegna agli altri due esiti (x e 2) quote entrambe superiori (315 e 240) rispetto a quelle del secondo incontro (310 e 225). E si tratta dunque di una situazione (in questo caso particolarmente chiara) in cui si coglie bene limportanza di preferire alcuni incontri (e di scartarne altri). Vi risparmio il calcolo, ma ve ne voglio comunicare il risultato: il primo incontro assegna al banco un vantaggio (e quindi al giocatore uno svantaggio) pari al 7,9%, mentre il secondo evidenzia una percentuale dell11,1%.

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Errore del quotista o semplice valutazione opportunistica da parte del bookmaker (di Nigeria-Costa dAvorio cosa pu interessare al Gestore? Le offerte concorrenziali si concentrano sugli incontri pi gettonati che, per ci stesso, rappresentano un rischio minore e una prospettiva di maggior guadagno)? Il motivo per cui si determinino queste abissali differenze tutto sommato ci interessa ben poco. Fatto che puntare 100 volte 100 su un qualunque esito della prima gara porterebbe matematicamente parlando a una perdita media di 790 ; fare la stessa cosa sulla seconda partita significherebbe perdere 1.110 : a mio parere non la stessa cosa! Per contro, sappiamo bene che al giocatore dazzardo di questi calcoli non importa un fico secco: egli sempre convinto che la sua bravura conti molto pi di queste banalissime percentuali di svantaggio. Fatto che i bookmakers si arricchiscono anche con percentuali molto pi modeste, perch la matematica di solito pi brava e pi precisa degli intenditori di calcio. In parole povere, puntare su situazioni equilibrate significa esasperare lelemento casuale, e consegnarsi mani e piedi a una situazione di pesante svantaggio matematico che rende inesorabile la perdita. Alcune particolari tipologie di puntate (come quelle del tipo under/over o gol/no gol), rientrando inevitabilmente nella categoria degli esiti equilibrati, sono pesantemente ed irrimediabilmente svantaggiose, eppure incontrano il favore della gran massa degli scommettitori perdenti (che, evidentemente, sono tali per una serie di ragioni ben precise).
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Ribadisco infatti il concetto: ogni situazione equilibrata ci consegna, assolutamente indifesi, nelle grinfie di una situazione nettamente sfavorevole, contro la quale ogni lotta gi persa in partenza. Per avere ragione di un avversario (il Banco) cos forte e agguerrito, bisogna dunque agire dastuzia, provvedendo a mettere a nudo i suoi punti deboli e ad approfittarne sapientemente. E allora cominciamo a valutare dove si trovano questi punti deboli, di cui il Banco perfettamente consapevole ma, giustamente, non ha ragione di preoccuparsi troppo, forte della consapevolezza che il suo vantaggio non pu essere intaccato da uno sparuto gruppetto di professionisti, che anzi sono addirittura graditi in quanto contribuiscono a far diminuire il rischio complessivo del Gestore. Probabilmente avrete gi intuito la risposta: il punto debole del Banco pu essere costituito dalle partite molto sbilanciate, quelle in cui, cio, un dato esito molto, molto pi probabile degli altri. Unosservazione superficiale potrebbe far supporre che le partite facili siano nemiche del Banco, dal momento che il verificarsi di troppi risultati scontati fa vincere molti scommettitori, e quindi costringe talvolta il bookmaker a pagare pi di quanto ha incassato. Ma vero esattamente il contrario (se cos non fosse i Gestori non incoraggerebbero a suon di bonus il gioco su lunghe sfilze di partite facili): a fronte di qualche inevitabile piccolo esborso, la prospettiva si ribalta clamorosamente quando ci sono molte sorprese, e il Banco arriva a fare letteralmente piazza pulita di tutte (o quasi) le puntate. Con
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lulteriore e non secondario vantaggio di aver rischiato (relativamente) poco per vincere tanto! Il guadagno del Banco, del resto, sempre sostanzialmente uguale (a parit, evidentemente, di vantaggio matematico), ma si concretizza in modo diverso: sulle partite equilibrate, di cui abbiamo parlato prima, tende a dipendere poco dallesito effettivo dellincontro: qualunque segno venga fuori la mietitura sempre tendenzialmente in linea con i coefficienti stabiliti; sulle partite facili, invece, il venir meno del segno pi probabile (o, meglio, pi giocato: i concetti sono assai diversi, ma nel caso di incontri molto sbilanciati tendono a coincidere) opera quasi immancabilmente un severo taglio sulle potenziali vincite degli scommettitori, e quindi rende un grosso servizio al Banco. Infatti, la massa degli scommettitori (intenditori di calcio in prima fila) punta quasi sempre sbagliando - sugli esiti nettamente pi probabili, sicch i bookmakers giustamente (dal loro punto di vista) tendono ad abbassarne le quote, per due ottime ragioni: 1) Il contenimento del rischio; 2) La consapevolezza del fatto che catturare scommesse a prezzi stracciati il primo grande segreto delle loro fortune. Utilizzando lottimo programma Scommesse Calcio 5.0 di Totoproject (funzione pronostico Magic Pro), che analizza tutte le quote SNAI degli ultimi anni, ho potuto verificare che raramente il segno pi conveniente presenta una quota inferiore a 1,35. E si tratta di un riscontro importante, perch senza entrare nei dettagli matematici del metodo di calcolo - sta l a testimoniare che i bookmakers, come gi si era intuito, non usano
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assegnare agli esiti molto probabili una quota conveniente, e verosilmente neanche una quota equa, bens una quota tale da scoraggiare senza peraltro riuscirci - uneccessiva concentrazione delle puntate (che potrebbe esporli ad esborsi pi frequenti, ma non certo ad un maggior rischio di perdita, anzi!). Attenzione, per: i discorsi fatti non devono essere intesi in senso assoluto, ma, come sempre, in termini relativi. Il menzionato software di analisi non ci garantisce che i segni selezionati dal suo Magic Pro (la maggior parte dei quali tende ad essere normalmente compresa fra 1,35 e 2,50) siano in assoluto convenienti, ma semplicemente che sono pi convenienti (ma meglio sarebbe dire: meno svantaggiosi) degli altri. Dovremmo dedurne che le altre quote quelle inferiori a 140 o superiori a 250 sono tendenzialmente ancora pi svantaggiose delle altre, e quindi assolutamente da evitare. Con una precisazione: mentre le quote molto elevate sono pi difficili da catalogare (perch non facile inquadrarle allinterno di segmenti omogenei) e quindi le statistiche ad esse relative sono meno solide, le quote molto basse dimostrano invece di essere quasi inevitabilmente svantaggiose, in linea con quanto gi si era detto prima. C per un rovescio della medaglia: a causa dei coefficienti massimi di vantaggio per il Banco imposti dalla legge (o spesso anche semplicemente da evidenti ragioni di competitivit), abbassare troppo la quotazione di un dato esito significa, quasi automaticamente, dover alzare a volte smisuratamente quelle degli esiti opposti (ad esempio, proporre un segno
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1 a 1,11 pu comportare la necessit o la scelta di quotare un segno x a 8,00, o un segno 2 a 20,00). Ho scelto volutamente la quota 1,11 perch questa la quota quasi equa che dovrebbe spettare, matematicamente parlando, a un esito che abbia il 90% di probabilit. Infatti se io gioco 10 volte 100 su un esito con quota 1,11 e, in linea con una probabilit del 90%, vinco 9 volte su 10, alla fine mi trovo a incassare (9 x 111 =) 999 , avendo per speso 1.000 per effettuare le 10 giocate; quindi arrotondamenti a parte ho pareggiato i conti, cos come giusto che accada quando si opera, nel tempo, su una quota equa. Ma in realt 1,11 non esprime necessariamente la probabilit effettiva; esprime semplicemente la necessit del Banco di adeguarsi alla pressione insostenibile delle scommesse caricate su quel dato evento. Ma quasi sempre (potremmo anche togliere il quasi) la valutazione fatta dagli scommettitori (specie se intenditori di calcio o tifosi) di tipo emotivo, e si presta ad esasperazioni a volte assurde. Mettiamo (e non credo affatto di esagerare!) che la probabilit tecnica oggettiva (ammesso che sia possibile calcolarla) sia non del 90%, bens dell80%. In questo caso, la quota equa avrebbe dovuto essere 1,25 e non gi 1,11: una differenza enorme! Infatti, vincendo 125 in 8 occasioni su 10 si incasserebbero esattamente 1.000 , tanti quanti occorrerebbe spenderne per effettuare le 10 giocate. Invece con una quota a 1,11 il Banco pu reggere una scommessa, poniamo, di 1.000 rischiando non gi di perderne 250 (si ricordi che la
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probabilit effettiva di tale perdita dell80% e non del 90%), bens soltanto 110 (molto meno della met),! E al banco non interessa troppo di dover pagare 110 8 volte su 10 se pu contare di vincere 1.000 2 volte su 10. Vediamo cos che lo scompenso fra la presunta quota equa (1,25) e la quota proposta (1,11) determina per il Banco un guadagno (e per il giocatore una perdita) di 1.120 in media ogni 10 giocate da 100. Scusate se poco! Per contro esasperando il concetto ci pu essere il fatto che il segno 2 dellesempio precedente, sia pagato a 20,00 (come se avesse il 5% di probabilit), avendone invece, in realt, un 8% (nel qual caso avrebbe dovuto essere pagata a 12,50). In questo caso il giocatore che scommettesse proprio su questo evento (il meno probabile) vincerebbe vero solo una volta su 12,5 tentativi, ma in compenso incasserebbe 20 volte la posta (anzich, appunto 12,5), e guadagnerebbe in media 7.500 ogni 20 giocate (senza considerare che a quel punto per fare un buon guadagno non sarebbe pi necessario fare puntate di importo elevato). Resta il fatto che la probabilit oggettiva non pu essere calcolata con certezza, nemmeno dagli stessi bookmakers, ma resta un dato in buona misura opinabile (altrimenti potremmo conoscere sempre con assoluta esattezza il margine di guadagno o di perdita che si determinerebbe, alla lunga, su ciascuno degli esiti quotati). Per contro, assolutamente oggettiva la quota offerta, ed su questa che dobbiamo poggiare le basi di tutto il ragionamento.
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La scelta degli esiti

Da quanto stato appena detto, dovrebbe essere facile trarre unimmediata e fondamentale conclusione: giocare lesito pi probabile svantaggioso, ed tendenzialmente tanto pi svantaggioso quanto pi squilibrate sono le quote dei diversi esiti; viceversa, scommettere contro lesito pi probabile significa aver intrapreso (ma non ancora completato) la strada giusta per invertire a proprio favore i rapporti di forza fra scommettitore e Banco. Per inciso, voglio aggiungere che ci che sto scrivendo, anche se corrisponde a una sacrosanta e dimostrabile - verit, non disturber affatto i bookmakers, i quali, dallalto della loro esperienza nel settore, sono ben consapevoli che la massa continuer a giocare gli esiti pi svantaggiosi; e quindi, paradossalmente, saranno inclini a fare il tifoper quei pochi scommettitori intelligenti che daranno loro una mano a calmierare lesposizione finanziaria eccessiva sui risultati facili. Del resto, conosco personalmente diverse persone (giocatori dazzardo conclamati) che scommettono anche migliaia di Euro su under/over, doppia chance o altri esiti a bassissima remunerazione (puntando anche su quote inferiori a 1,20), o, peggio ancora, che giocano 15 o 20 partite facili, mentre ne conosco poche (a parte il sottoscritto ed altri pochissimi matti che gli hanno dato retta e che guarda caso non hanno pi cambiato idea) che sia disposto a giocare 10 Euro su un esito meno probabile con la prospettiva di intascarne 200 o anche di pi!
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Il problema che le strutture mentali che ci caratterizzano risultano poco adatte a comprendere intuitivamente la probabilit. Peggio ancora: sono evidentemente portate ad avallare valutazioni assolutamente fuorvianti e spesso opposte alla realt delle cose. Nel caso specifico, il giocatore che scommette 1.000 Euro per vincerne magari 150, tanto per cominciare non consapevole del fatto che quella vincita calcolata in base a una netta sopravvalutazione della probabilit dellevento (non sarebbe un male in s scommettere 1.000 per vincere 150 se la probabilit dellevento stesso fosse del 95%, ma lo certamente se invece corrisponde a un 75%); ma, soprattutto, non consapevole del fatto che nel tempo sta perdendo (almeno finch non arriva lestratto conto della banca). Al contrario, spesso ritiene qualche volta addirittura ne convinto di aver trovato un metodo infallibile per guadagnare soldi a palate Incredibile ma vero! Lequivoco nasce dal fatto che giocare su una probabilit favorevole aiuta, effettivamente, a vincere spesso, sicch anche nel caso di un 75% effettivo si andr alla cassa mediamente 3 volte su 4 (il che aiuter a consolidare la pericolosissima illusione di essere un pronosticatore infallibile). Non si fa quasi caso al fatto che in 3 di queste 4 volte si incassano 150 Euro (in totale, dunque, 450), mentre la quarta se ne perdono 1.000!

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Ovviamente gli oltranzisti delle pie illusioni ritengono di essere talmente bravi da riuscire a farsi beffe di queste insulse regole matematiche grazie al loro superiore intuito. Ma c ancora di peggio! Di fronte alle mie obiezioni (che cadono quasi sempre a vuoto, come se fossero dei deliri anzich dei calcoli ovvii ed elementari), molti di questi scommettitori autolesionisti tirano fuori il loro asso nella manica, affermando che quando capita (sempre per una serie di circostanze sfortunate) di perdere i 1.000 Euro facile rimediare scommettendone 2.000 sullevento successivo e che spesso questo trucco funziona. Sono convinto del fatto che spesso questo trucco (per di pi anche mal calcolato, perch per recuperare sulla base di quanto si era puntato occorrerebbe di solito almeno triplicare la puntata) possa andare a segno: dal momento che abbiamo ipotizzato una probabilit del 75% posso dire che, alla lunga, andr a segno, anchesso, 3 volte su 4. Gi! Ma la quarta volta? Raddoppiamo o triplichiamo ancora? I conti fateli voi Equivalente a questa situazione (al peggio non c mai limite, ma quanto meno si ritarda considerevolmente il momento della rovina) c un altro geniale stratagemma, ossia quello di legare pi partite. Anche in questo caso conosco tante persone che mettono in gioco addirittura 10 o pi esiti dalla quota infinitesimale (comprese quelle a 1,05), magari incoraggiati anche da eventuali bonus offerti generosamente dal Gestore (che non scemo, ma invece sa bene come spennare i suoi polli). Evidentemente c chi crede in cuor suo che i bookmakers siano dei Istituti di beneficenza che offrono champagne a chi pi simpatico: questi
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bonus in realt premiano la dabbenaggine dei giocatori pi scarsi, quelli che non vogliono capire che moltiplicare le probabilit di pi eventi matematicamente svantaggiosi significa esasperare questo svantaggio fino allestremo limite, riducendo, per giunta, anche la probabilit di vincere (non certo quella di guadagnare, che era gi esclusa in partenza). Il punto sostanziale che il giocatore istintivo che punta sugli esiti pi probabili tende a confondere la vincita con il guadagno. Puntare sulla probabilit sarebbe la scelta giusta se lobiettivo fosse, genericamente, quello di vincere una qualsiasi somma a fronte di un qualsiasi rischio; dal momento che lobiettivo invece (o almeno dovrebbe essere) quello di guadagnare e guadagnare alla lunga, nel tempo, per metodo e non per fortuna la strada da percorrere unaltra: la convenienza, non la probabilit. Tornando al solito vecchio esempio: che vantaggio ho se vinco 3 volte su 4 ma complessivamente incasso meno della met di quello che ho speso? E, per contro, che mi importa di vincere solo una volta su 12 se incasso 20 volte la posta giocata? Certo, sarebbe bello se i risultati pi probabili fossero anche i pi convenienti! Purtroppo non viviamo nel paese del bengodi, e la convenienza (quando c!) risiede quasi sempre dove la probabilit non molto elevata Ci nonostante, abbiamo la possibilit riequilibrare in maniera decisiva la situazione iniziale di svantaggio matematico, e in qualche caso a ribaltarla a nostro favore, fino alle estreme conseguenze.
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Meglio del sure bet

Come accennavo prima, puntare molto per vincere poco non necessariamente svantaggioso in termini assoluti: potrebbero verificarsi situazioni in cui a unelevata probabilit corrisponde un certa convenienza. Ci certamente non accade, tuttavia, nel campo delle scommesse, fatta salva una particolare applicazione dei concetti sopra esposti: il sure bet, ossia la scelta, fra tanti Gestori, delle quote migliori per i diversi esiti di un certo evento; quote tali da determinare, nellinsieme, un guadagno certo e matematicamente calcolabile. Per far capire il concetto mi avvalgo di un esempio (in questo caso proposto su una partita equilibrata, ma - con opportune variazioni delle puntate applicabile anche ad eventi molto sbilanciati). Immaginiamo (ma la fantasia deve correre proprio tanto!), di ritrovare su un dato incontro una quotazione da parte di alcuni importanti Gestori italiani citati a puro titolo di esempio di questo genere: Gestore Snai Better Totos 1 310 270 260 x 260 310 270 2 270 260 310

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In questa fantomatica situazione accadrebbe che ciascuno dei Gestori citati manterrebbe il proprio vantaggio matematico (con quote che ho voluto immaginare identiche, anche se riferite a segni diversi), ma lo scommettitore avrebbe unopportunit veramente straordinaria: puntando il segno 1 su Snai, il segno x su Better e il segno 2 su Totos avrebbe la certezza di vincere 310 Euro per ogni 300 Euro giocati, con un guadagno netto del 3,33%. Indubbiamente si tratta di una bella percentuale: con un deposito in banca non la si guadagnerebbe neanche in un anno, e lesito altrettanto certo (anzi: coi tempi che corrono per le banche, direi che ancora pi certo). Ma ci sono una serie di problemi. Prima di tutto in Italia il verificarsi di una situazione del genere sarebbe probabile come una vincita al Super Enalotto (ma anche allestero ammesso di avere centinaia di conti aperti sui vari bookmakers del mondo non certo frequentissima, bench il sure bet abbia conquistato numerosi proseliti). Inoltre per avere guadagni significativi occorrerebbe investire somme ingenti, altrimenti si andrebbe a fare un lavoro certosino ed estremamente frustrante (oltre che contrario alle regole vigenti in Italia) per ottenere guadagni irrisori, senza considerare il rischio di eventuali Gestori inaffidabili che potrebbero vanificare tutto lo sforzo cui ci si sottoposti. Infine sembrer strano, ma proprio cos il sure bet (gioco sicuro) pu essere nettamente superato, sia in convenienza che in praticabilit, da

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un gioco non sicuro ma certamente molto pi vantaggioso (del resto stiamo parlando di probabilit e di convenienza, non di certezze). I bookmakers, in fondo, non confidano sul gioco sicuro (anche loro possono occasionalmente perdere, e di fatto perdono in varie occasioni), ma su quello conveniente, che sembra essere molto conveniente. Spiego perch il gioco insicuro (purch intelligente) pu essere molto pi redditizio di quello sicuro, e al tempo stesso pu essere impostato anche a partire da capitali minimi Il sure bet, infatti, prevede una puntata su ciascuno dei possibili esiti, anche su quelli non convenienti, o magari addirittura vessatori (come spesso vengono ad essere quelli pi probabili); non solo: di solito proprio sulla quota pi bassa (e generalmente meno conveniente) che va puntata la massima parte dellintera somma posta in gioco, per cui, alla lunga, questo bisogno di sicurezza viene a costare veramente caro. E ci anche per unaltra ragione: perch il sure bet richiede per gli stessi obiettivi un capitale nettamente pi elevato, di cui la parte preponderante va a coprire situazioni quasi sempre svantaggiosissime sotto il profilo matematico. Non ci dovrebbe volere un grande sforzo per capire che la puntata meno conveniente non solo non deve essere puntata, ma soprattutto non deve essere puntata con la somma pi consistente, come di solito invece avviene.

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Il segreto di chi vuole intendere le scommesse non come gioco ma come strumento di guadagno deve essere quello di puntare solo sugli esiti che offrono un vantaggio, non su quelli che offrono sicurezze. Ecco perch affermo con decisione che il sure bet non incarna il gioco ottimale: anche nelle situazioni in cui possibile avere la certezza dellesito la scelta migliore quella di astenersi comunque dalle puntate svantaggiose (specie se richiedono un impegno significativo di capitale) per concentrarsi su quelle che fruttano di pi. Il che rende anche pi facile lindividuazione di partite potenzialmente vantaggiose, dal momento che sufficiente (anzi preferibile) individuare, fra i vari Gestori, anche un solo esito ben pagato per operare nelle condizioni di maggior favore.

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Con le scommesse si guadagna cos

La cifra che avete pagato per lacquisto di questa pubblicazione credetemi ben poca cosa rispetto al vantaggio che potrete trarne, a patto che il vostro obiettivo sia effettivamente quello di guadagnare anzich giocare dazzardo. Con la certezza che proviene dalla matematica posso intanto dire che scommettere attenendosi (anche solo genericamente) alle semplici regole appena illustrate significa quanto meno giocare meglio, anzi decisamente meglio! Per conseguire questo primo obiettivo che comunque non mi pare poca cosa! non bisogna fare calcoli particolari o valutazioni impegnative: basta affidarsi a una valutazione empirica e individuare le partite fortemente sbilanciate e puntare contro il segno pi probabile (e in particolare contro i segni con quotazione inferiore a 1,30 o, meglio ancora, a 1,20), avendo cura di spuntare per ciascuna alternativa la quota migliore, utilizzando necessariamente bookmakers diversi ( difficile che tutte le alternative con le quote migliori siano offerte dal medesimo Gestore). Ma chi vuol fare di pi, ossia puntare a guadagnare bene e costantemente con le scommesse, facendo di fatto il bookmaker, in maniera assolutamente legale e con rischi assolutamente calcolati, deve solo affinare la tecnica e approfondire le analisi autenticamente statistiche (ma questo sar argomento di successive pubblicazioni).
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In questa sede voglio riassumere in breve lo schema della vera scommessa vincente, con qualche piccola e opportuna precisazione ulteriore: 1 Aprire pi conti scommesse, senza trascurare nessuno dei principali Gestori autorizzati dai Monopoli di Stato, ed anzi cercando di allargare la rosa anche a qualche bookmaker minore (purch sia regolare e affidabile e, al tempo stesso, offra quote competitive). 2 Selezionare le partite pi sbilanciate, privilegiando in particolare quelle in cui levento pi probabile presenta presso il Gestore pi competitivo - una quota inferiore a 1,30. 3 Immaginando che lesito pi probabile sia il segno 1, astenersi dal puntare tale segno e scegliere invece il miglior segno x e il miglior segno 2 quotato dai vari bookmakers cui si affiliati (che non si troveranno quasi mai presso lo stesso Gestore). 4 La ripartizione delle poste non ha eccessiva importanza: se il segno x e il segno 2 sono entrambi convenienti, possiamo approssimativamente ritenere che su entrambi si tender a guadagnare alla lunga e che la maggiore probabilit delluno possa in qualche modo compensare la maggiore remunerativit dellaltro. 5 Per provare lefficacia del metodo ed acquisire dimestichezza con il suo rendimento (ci si diverte pure!) sufficiente anzi,
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espressamente consigliato investire solo piccole somme e poi, se mai, reinvestire una parte dei guadagni. Vediamo da vicino un esempio concreto di questo procedimento, prendendo in considerazione un recente incontro di calcio e le relative quotazioni dei principali bookmakers. Voglio subito precisare che si tratta di una partita qualunque, non di un caso eccezionale o creato ad arte, e che quindi esistono situazioni assai pi clamorose. Lunico criterio a cui mi sono attenuto stato quello di selezionare una partita dal pronostico sbilanciato, il cui segno pi probabile presentasse una quota piuttosto bassa (oscillante, nella fattispecie, fra 115 e 122).

Distribuzione quote sull'incontro Rangers-St. Mirren del 26-1-2008 Gestore Snai Better Match Point Totos Pianeta Scommesse Bwin Globet Eurobet Sporting Bet da 4% a 18% di svantaggio 1 115 115 116 122 117 118 117 118 115 X 600 580 650 500 600 650 568 575 620 2 1.500 1.400 1.200 1.200 1.250 900 1.235 1.450 1.300

Ho evidenziato in giallo le quote pi alte e in rosso le quote pi basse di ciascun segno, e poi ancora, il vantaggio matematico del banco sui 3 segni gialli (pi elevati) e sui 3 segni rossi (pi bassi).
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Come si vede, la differenza abissale (da un minimo del 4% si passa a un massimo del 18%). Una bella differenza! E comunque anche le tre quote pi favorevoli (che, non a caso, appartengono a 3 bookmakers diversi) risultano complessivamente svantaggiose, e quindi tali da escludere una situazione di sure bet. Ma se noi, in base a quanto si era detto prima, ci limitassimo a puntare sul segno x di Match Point o di Bwin (6,50) e sul segno 2 di Snai (15,00) otterremmo comunque un vantaggio relativo non trascurabile, laddove un ulteriore vantaggio scaturirebbe dal puro e semplice fatto di puntare su esiti premiati da una quota elevata. Intanto, nella misura in cui possiamo ritenere sottovalutata (e lo quasi sempre!) la percentuale assegnata al segno 1, abbiamo ragione di supporre che il vantaggio matematico del Banco sui segni che noi abbiamo puntato (x e 2) possa essersi ridotto, o azzerato, o addirittura ribaltato in vantaggio a nostro favore. Non solo: nella misura in cui volessimo seguire la logica (che non matematicamente ineccepibile, ma pu avere una certa efficacia) di chi usa aumentare la puntata dopo la perdita, lincremento della spesa sarebbe lento e graduale, dal momento che noi giochiamo poco per vincere tanto e non viceversa. Nel caso specifico, immaginiamo di voler giocare 10 per puntare a una vincita lorda di 45 . Procederemo cos:

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Puntiamo 7 sul segno x (a 650) e 3 sul segno 2 (a 1.500): se salta il segno 1, contro il quale scommettiamo, incasseremo 45,5 con il segno x e 45 tondi con il segno 2.

Con questa stessa puntata possiamo andare avanti per 4 tentativi, sapendo che al 1 colpo avremo un guadagno netto di 35 , al 2 di 25 , al 3 di 15 , e persino al 4 colpo guadagneremmo 5 (il 12,5% del nostro investimento complessivo di 40 ).

Se continuassimo a perdere, potremmo decidere, al 5 colpo, di raddoppiare la puntata su entrambe le chances (basterebbe molto meno, ma qui mi interessa soltanto proporre un esempio); potremmo andare avanti cos per altri 2 colpi (il 5 e il 6) con un esborso massimo di 80 e la prospettiva di incassare almeno 90 , con un guadagno netto di 10 (sempre il 12,5% della somma totale messa in gioco fino a quel momento).

Naturalmente la cosa pu andare avanti ancora ed i parametri possono essere variati in base alle migliori quote di cui si dispone: fatto che la resistenza alle fasi negative aumenta considerevolmente. E siccome ciascuno di noi sa bene quanto sia difficile indovinare 6 partite (per non parlare di 7, 8, 9, 10), sia pure scelte fra le pi facili, va da s che anche con un capitale piuttosto modesto si possono realizzare ottimi affari. Sia ben chiaro, per: le progressioni (ovvero laumento delle puntate) non sono uno strumento tale da sovvertire la situazione di svantaggio
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matematico dello scommettitore, e quindi il nostro obiettivo principale deve essere quello di trovare quote in grado di minimizzarlo o, meglio, di ribaltarlo. Per fare questo non bisogna scegliere partite a caso, ma andare a cercare quelle in cui: 1) 2) Uno degli esiti (ipotizziamo il segno 1) sia particolarmente favorito, e quindi presenti una quota particolarmente bassa; La differenza della quota relativa agli altri due esiti (ipotizziamo x e 2) offerta da differenti Gestori risulti il pi possibile accentuata; A quel punto chiaro che occorre scartare il segno favorito (nellesempio 1) e puntare gli altri, scegliendo ovviamente per ciascuno di essi (x e 2), il Gestore che offre la quota pi alta. Solo dopo aver curato molto attentamente questo aspetto (sostanziale) del metodo varr la pena di considerare lopportunit di istituire eventuali progressioni di puntata per massimizzare i profitti. Personalmente ho sempre preferito le progressioni in vincita ma questo sar argomento specifico di unaltra pubblicazione. Intanto spero di essere riuscito nel mio intento:

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trasformare di fatto lo scommettitore in un bookmaker alla rovescia, ossia in una sorta di Banco travestito da giocatore, a cui riservare i vantaggi del Banco e la libert del giocatore Buon lavoro!

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