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I pilastri o colonne in acciaio vengono vincolati a terra mediante una struttura di fondazione costituita da

un plinto in cemento armato [fig. 1], con forma tronco-piramidale o pi comunemente parallelepipeda,
alla quale i pilastri vengono collegati tramite
una piastra di base e bulloni semplicemente
annegati nel calcestruzzo del plinto [fig. 2a],
oppure collegati a traverse in profilati UPN
disposte nel plinto prima dellesecuzione del
getto [fig. 2b].
Le caratteristiche che deve possedere il collega-
mento fra colonna e plinto in c.a. possono varia-
re in relazione al tipo di sollecitazioni (N, M e
V) trasmesse dalla colonna alla fondazione, e
pertanto lunione pu essere realizzata in modo
da ottenere un vincolo ad appoggio semplice
[fig. 3], a cerniera [fig. 4a] o a incastro [fig. 4b].
La tipologia del vincolo a cerniera riportata in
figura 4a, pur discostandosi in modo notevole
dalla cerniera ideale, quella che viene di
norma realizzata per la sua relativa facilit ese-
cutiva, ricorrendo alla tipologia di figura 4b
solo per grandi strutture e quando venga richie-
sto da particolari condizioni di progetto.
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Plinto per pilastri in acciaio
modulo B Le fondazioni
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Unit 2 Tipologie delle fondazioni e calcolo
a)
a)
b)
b)
fig. 1
fig. 2
fig. 4
fig. 3
Plinto per colonna in acciaio.
2
Il vincolo ad appoggio semplice
viene adottato quando la colonna
trasmette alla base un carico assia-
le che pu essere:
di compressione: in questo
caso alla base della colonna
viene saldata una piastra in
acciaio unita al plinto in c.a.
tramite quattro bulloni che
hanno in questo caso solo fun-
zione di collegamento;
di trazione: lunione viene rea-
lizzata come nel precedente
caso, solo che ora i bulloni di
ancoraggio hanno il compito di
trasmettere alla fondazione gli
sforzi di trazione [fig. 5].
Negli edifici multipiano le colonne in corrispondenza dei controventi sono soggette a sforzi di trazione o
di compressione in relazione al verso delle forze orizzontali che gravano sui controventi; in tale situazio-
ne la piastra di base viene dimensionata per gli sforzi di compressione, mentre ai bulloni di ancoraggio
vengono affidati quelli di trazione. Il vincolo a cerniera il pi usato [fig. 6] e viene adottato quando pre-
sente uno sforzo assiale verticale di compressione (o di tra-
zione) trasmesso al plinto tramite la piastra, unitamente a
un eventuale sforzo di trazione assorbito dai bulloni di
ancoraggio, e da uno sforzo orizzontale V di taglio trasmes-
so da una nervatura verticale saldata sotto la piastra; il
comportamento statico del vincolo a cerniera pu quindi
essere schematizzato come in figura 7a, se lo sforzo assia-
le di compressione, e in figura 7b, se di trazione.
Quando la colonna trasmette alla base un carico verticale
eccentrico, per cui sono presenti le caratteristiche di solle-
citazione N ed M, unitamente a unazione orizzontale V di
taglio, il plinto in c.a. risulta soggetto a presso-flessione e
deve essere realizzato un vincolo a incastro. Pertanto la
scelta del tipo di collegamento viene effettuata in funzione
dei seguenti fattori:
tipo e verso delle caratteristiche di sollecitazione;
natura del vincolo necessario;
entit dei carichi trasmessi.
modulo B Le fondazioni
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Unit 2 Tipologie delle fondazioni e calcolo
fig. 5
fig. 6
fig. 7
a) b)
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Plinto a bicchiere
modulo B Le fondazioni
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Unit 2 Tipologie delle fondazioni e calcolo
una tipologia impiegata nella prefabbricazione ed costituita di un plinto, generalmente prismatico o
anche a gradoni, nel quale viene realizzato un pozzetto che costituisce la sede del pilastro prefabbricato:
possono essere costruiti in cantiere con un getto in opera, pi comunemente sono prefabbricati.
Il piano che costituisce il fondo dei pozzetti posto a una quota pi bassa di circa 10 20 cm rispetto a
quella di posa dei pilastri per consentire la sistemazione dei dispositivi di centraggio, generalmente forma-
ti da una boccola in acciaio fissata sul fondo dei pozzetti tramite un getto di completamento [fig. 8]; le boc-
cole sono posizionate in modo da realizzare esattamente gli allineamenti dei pilastri previsti nel progetto
strutturale, per cui quando vengono posizionati i pilastri, che portano alla base inferiore uno spinotto da
inserire nella boccola, questi risultano gi allineati e necessitano solamente di essere disposti con il loro
asse perfettamente verticale. Il pilastro cos posizionato viene bloccato con cunei in legno contro le pareti
del pozzetto e quindi viene ultimato il getto di completamento per riempire lo spazio fra plinto e pilastro.
Anche per questa tipologia viene prima eseguito un sottoplinto in calcestruzzo magro.
Di norma viene prima eseguito un predimensionamento del plinto secondo criteri consolidati dallespe-
rienza, cio [fig. 8]:
s 5 cm
g = 8 12 cm
t 0,75 h
0
e comunque non meno di 20 25 cm
h 1,40 l e comunque 25 cm
p 10 20 cm
Il pilastro appoggia sulla base del pozzetto, che risulta quindi soggetta a unazione di punzonamento par-
ticolarmente elevata per effetto del carico assiale P trasmesso, per il quale si ammette una diffusione nel
plinto armato secondo uninclinazione di 45 sullorizzontale.
fig. 8

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