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L’ A N G O L O T E C N I C O

Lamberto Mazziotti

L’approccio ingegneristico
alla sicurezza antincendio
Il nuovo decreto
I
l decreto 9 maggio 2007 (”direttive per l’attuazione dell’approccio
ingegneristico alla sicurezza antincendio”), emanato a brevissima
che introduce distanza temporale dagli altri due rilevanti decreti riguardanti la re-
per la prima volta in sistenza al fuoco (DM 16 febbraio 2007 e DM 9 marzo 2007), segna
indubbiamente un passo epocale nell’attività nazionale di prevenzio-
Italia i concetti ne degli incendi.
dell’ingegneria Esso introduce, per la prima volta in Italia, il cosiddetto “approccio
ingegneristico” alla sicurezza antincendio delineando aspetti comple-
della sicurezza tamente nuovi rispetto al vecchio metodo di tipo prescrittivo, finora
antincendio, adottato dal legislatore.
L’articolo 1 indica gli obiettivi generali che il testo regolamentare
segna indubbiamente si prefigge ovvero quelli connessi alla definizione degli aspetti pro-
un importante cedurali, ai criteri di valutazione del rischio e alla progettazione delle
conseguenti misure compensative attraverso le metodologie offerte
e coraggioso passo dalla Fire Engineering.
in avanti nell’ambito L’articolo 2 fissa, tuttavia, lo specifico campo di applicazione del
decreto individuando, come destinatari dell’applicazione delle nuove
delle metodologie metodologie, gli insediamenti di tipo complesso o a tecnologia avan-
progettuali adottabili zata e gli edifici di particolare rilevanza architettonica e/o costruttiva,
ivi compresi quelli pregevoli per arte o storia o ubicati in ambiti urba-
per lo studio nistici di particolare specificità.
e la verifica delle opere Stabilisce inoltre la possibilità di applicazione del nuovo metodo
innanzitutto alle attività che non sono attualmente provviste di specifi-
e costruzioni che disposizioni antincendio, estendendo poi la medesima possibilità
che possiedono anche alle attività provviste di norma specifica di prevenzione incendi,
nell’ambito però dei procedimenti di deroga previsti dai regolamenti
un rischio di incendio. nazionali.
Una prima importante, e forse utile, precisazione a tale articolo è
stata offerta successivamente attraverso la lettera circolare n. 4921
del 17.07.2007 della direzione centrale per la prevenzione e la sicu-
rezza tecnica. Con tale precisazione si ritiene, in altri termini, che la
nuova metodologia possa anche essere applicata ad attività diverse
da quelle specificamente richiamate dall’art. 2. Tuttavia l’applicazio-
ne del metodo prestazionale dovrebbe essere indirizzato a quelle
tipologie di attività per le quali esso è maggiormente adatto (attività
complesse), anche in relazione al nuovo obbligo, introdotto dal decre-
to, connesso alla elaborazione di apposito documento contenente il
cosiddetto “programma per l’attuazione del sistema di gestione della
sicurezza antincendio (SGSA)” (di cui dopo si dirà), documento tipico
delle attività a rischio di incidente rilevante.
Tra gli aspetti puramente procedurali, previsti dall’art. 3 all’art. 6,
che pure costituiscono una parte importante e certamente nuova, sia
per i progettisti che per gli stessi Comandi provinciali VF, si evidenzia

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L’approccio ingegneristico
alla sicurezza anitincendio

l’art. 6. quello più significativo e re-


lativo al sistema di gestione della
Introdotto monitoraggio, adottando misure
tese ad uniformare le modalità at-
sicurezza antincendio. l’Osservatorio tuative dell’approccio prestaziona-
Infatti, per la progettazione le al procedimento di prevenzione
antincendio eseguita mediante per l’approccio incendi.
l’approccio ingegneristico, viene ingegneristico Esaminiamo a questo punto
ritenuta necessaria dal decreto l’allegato che costituisce la parte
l’elaborazione di un documento alla sicurezza che potremmo definire “tecnica”
contenente il programma per l’at- dell’articolato, ovvero la parte
tuazione del sistema di gestione
antincendio dedicata al cosiddetto “Processo
della sicurezza antincendio (deno- di valutazione e progettazione nel-
minato SGSA), in relazione al fatto l’ambito dell’approccio ingegneri-
che le scelte e le ipotesi poste a base del progetto stico alla sicurezza antincendio”, allegato nel quale
costituiscono vincoli e limitazioni imprescindibili vengono inizialmente introdotte alcune definizioni
per l’esercizio dell’attività. “chiave” appartenenti a tale nuova metodologia, tra
In altri termini si richiede una maggiore attenzio- le quali si citano:
ne, da parte dei titolari delle attività, nei confronti
dell’aspetto gestionale connesso alla sicurezza an- - curva di rilascio termico (Heat Release Rate -
tincendio. HRR): energia termica emessa da un focolare o da
Ma lo stesso decreto prevede una maggiore un incendio per unità di tempo(W)
attenzione su tale aspetto anche da parte dell’auto- - incendio di progetto: descrizione quantitativa
rità deputata al rilascio del CPI. di un focolare previsto all’interno di uno scenario
Infatti, viene stabilito che l’attuazione del siste- di incendio
ma di gestione della sicurezza antincendio è sog- - livelli di prestazione: criteri di tipo quantitativo
getta a verifiche periodiche da parte del personale e qualitativo rispetto ai quali si può svolgere una
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. valutazione di sicurezza
La prima verifica del SGSA avverrà in concomi-
- processo prestazionale: processo finalizzato a
tanza con il sopralluogo finalizzato al rilascio del
raggiungere obiettivi e livelli di prestazione speci-
certificato di prevenzione incendi mentre le veri-
fici
fiche successive avranno cadenza pari alla validità
del certificato di prevenzione incendi e, in ogni - scenario di incendio di progetto: specifico sce-
caso, non superiore a sei anni. nario di incendio per il quale viene svolta l’analisi
Proprio in relazione alla importanza che il decre- utilizzando l’approccio ingegneristico.
to intende riporre sull’aspetto connesso alla gestio-
ne della sicurezza, il medesimo atto regolamentare Vediamo adesso finalmente quali sono i passi
stabilisce che, nel caso in cui l’esito della verifica da seguire ai fini dell’attuazione del nuovo metodo
del SGSA rilevi la mancanza dei requisiti previsti, il proposto.
comando VF sospende la validità del certificato di L’allegato distingue due fasi e cioè una prima
prevenzione incendi e provvede a darne comuni- fase che coincide con la cosiddetta analisi prelimi-
cazione all’interessato, al sindaco, al prefetto e alle nare e una seconda fase che corrisponde all’analisi
altre autorità competenti ai fini dei provvedimenti di tipo quantitativo.
da adottare nei rispettivi ambiti (ovviamente per le La prima fase progettuale coincidente con l’ana-
attività con lavoratori dipendenti viene confermata lisi preliminare costituirà l’elemento fondamentale
la contestuale applicazione al d.lgs 758/94). per la successiva quantificazione degli effetti del-
Ma, ben cosciente delle grandi novità intro- l’incendio.
dotte per la prima volta in Italia, il decreto ritiene In tale fase occorrerà quindi individuare le con-
necessario attivare un apposito organismo di osser- dizioni più rappresentative del rischio, fissare gli
vazione denominato “osservatorio per l’approccio obiettivi di sicurezza da perseguire, scegliere i livelli
ingegneristico alla sicurezza antincendio” il quale di prestazione che rappresentano gli indici a cui
opererà nell’ambito della direzione centrale per la riferirsi per il raggiungimento degli obiettivi fissati,
prevenzione e la sicurezza (art. 7). dividuare gli scenari di incendio.
Tale osservatorio avrà come principale obiettivo L’analisi preliminare dovrà poi essere raccolta in
quello di favorire la massima integrazione tra tutti un sommario tecnico, firmato congiuntamente dal
i soggetti chiamati all’attuazione delle disposizioni progettista e dal titolare dell’attività, ove è sintetiz-
inerenti l’approccio ingegneristico alla sicurezza zato il processo seguito.
antincendio, espletando a tale proposito attività di Ma il decreto scende ancor più nel dettaglio e

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identifica gli elementi da inserire


in questo sommario o, meglio,
Il nuovo metodo: rametri limiti o tollerabili per quan-
to attiene le dosi di esposizione al
individua i seguenti capisaldi o analisi calore (convettivo + radiativo), le
argomenti da trattare: concentrazioni di gas irritanti, le
preliminare dosi di gas asfissianti, la visibilità
- definizione del progetto, at- e analisi ecc., un buon contributo tecnico
traverso l’identificazione e la do- sull’argomento, comunque ancora
cumentazione di eventuali vincoli di tipo in via di sviluppo in sede interna-
progettuali derivanti da previsioni zionale, è specificatamente rappre-
normative o da esigenze peculiari
quantitativo sentato dalla ISO/TR 13387 - parte
dell’attività, l’individuazione dei 8 (“Life safety engineering – Part
pericoli di incendio connessi con 8: Life safety – Occupant beha-
la destinazione d’uso prevista, la descrizione delle viour, location and condition”) e dalla connessa
condizioni ambientali, l’analisi delle caratteristiche Draft Technical Specification ISO/DTS 13571 (“Life
degli occupanti in relazione alla tipologia di edificio threat from fires – Guidance on the estimation of
ed alla destinazione d’uso prevista. time available for escape using fire data”).
Identificazione degli obiettivi di sicurezza antin-
cendio - Individuazione degli scenari di incendio di
progetto
Un riferimento utile per la fissazione degli obiet-
Il decreto offre la possibilità di utilizzare i due
tivi generali può bene esser rappresentato dalla
decreti oggi in vigore ossia il decreto del ministro
direttiva prodotti da costruzione o, meglio, dal con-
dell’Interno 4 maggio 1998 e il decreto del mini-
nesso documento interpretativo n. 2 sicurezza in
stro dell’Interno 10 marzo 1998, i quali permettono
caso di incendio.
la definizione degli scenari d’incendio, intesi quali
Gli obiettivi devono quindi essere intesi come
proiezioni dei possibili eventi di incendio.
essenziali punti di partenza o di riferimento per
Comunque lo stesso decreto ritiene di precisare
stabilire i famosi “livelli di prestazione”.
che nel processo di individuazione degli scenari
- Individuazione dei livelli di prestazione Appare di incendio di progetto, devono essere valutati gli
una delle parti più importanti e delicate dell’artico- incendi realisticamente ipotizzabili nelle condizioni
lato poiché è qui che il progettista indica, in relazio- di esercizio previste, scegliendo i più gravosi per lo
ne all’esigenza di soddisfare gli obiettivi generali di sviluppo e la propagazione dell’incendio.
sicurezza prima individuati, i parametri significativi A tal fine risultano determinanti, secondo il de-
di riferimento ai quali successivamente attribuire la creto, lo stato, tipo ed il quantitativo del combusti-
prestazione attesa (livello di prestazione). bile, la configurazione e posizione del combustibile,
L’allegato offre, in via generale, anche alcuni il tasso di crescita del fuoco e picco della potenza
esempi di tali parametri ovvero: le temperature termica rilasciata (HRR max), il tasso di sviluppo
massime dei gas, i livelli di visibilità, i livelli di dei prodotti della combustione, le caratteristiche
esposizione termica per le persone o per i materiali dell’edificio, le condizioni delle persone presenti
ecc… (affollamento, stato psico-fisico, presenza di disa-
E’ chiaro che perché i parametri prescelti assu- bili, ecc.).
mano la veste di “prestazioni” occorrerà quantifi- Nella seconda fase dell’iter progettuale in
carne il livello e pertanto lo stesso progettista dovrà cui si affronterà il vero e proprio calcolo (analisi
definire i valori numerici dei medesimi rispetto ai quantitativa), si passerà a quantificare gli effetti
quali verificare i risultati attesi dal progetto, dovrà dell’incendio prescelto in relazione agli obiettivi as-
in definitiva stabilire i cosiddetti livelli o limiti di sunti, confrontando i risultati ottenuti con i livelli di
tolleranza. prestazione già individuati e concludendo quindi il
Per effettuare tale operazione lo stesso allegato progetto da sottoporre a definitiva approvazione da
suggerisce di desumere tali valori “…dalla letteratu- parte del Comando VF.
ra tecnica condivisa tra cui vengono citate, a titolo Tale analisi di tipo numerico o quantitativo an-
esemplificativo e non esaustivo, la norma ISO/TR drà eseguita con l’uso di appositi modelli i quali
13387, la norma BS 7974, il decreto del Ministro dovranno fornire i parametri essenziali ai fini della
dei Lavori Pubblici 9 maggio 2001”. verifica prestazionale.
In particolare, si segnala che, per quanto attie- Ai fini della valutazione di elementi essenziali
ne lo studio del comportamento umano in caso di come lo sviluppo dell’incendio e delle sue possi-
incendio, con particolare riferimento ai modelli o bili conseguenze nonché le possibili condizioni di
processi di evacuazione in caso di incendio e ai pa- esodo corrispondenti alla situazione di incendio

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alla sicurezza anitincendio

prescelto, l’approccio progettuale


da seguire in tale fase, quindi,
I principi tasso di emanazione di calore,
produzione di fumo e gas tossici;
consiste innanzitutto nella scelta della sicurezza - resistenza delle strutture at-
dei modelli da applicare al caso
in esame. per valutare taccate dall’incendio in termini di
capacità portante e di funzione
Una volta selezionato il model- e calcolare separatoria
lo, si passerà alla sua applicazione
al caso in esame al fine di ottene- le misure d) per valutare la rivelazione,
re una serie di parametri numerici
utili per descrivere l’evoluzione
di sicurezza l’attivazione, l’eliminazione, segna-
tamente a:
dell’incendio e consentire così
- tempi di attivazione dei siste-
lo sviluppo della progettazione/
mi di controllo, sistemi di eliminazione, squadre
verifica con riferimento ai livelli di prestazione pre-
antincendio, occupanti;
fissati.
- effetto dei sistemi di controllo dell’incendio e
Il decreto nulla dice su questi parametri nume-
del fumo (compresi agenti estinguenti);
rici che dovranno descrivere l’incendio, ma indica il
- valutazione dei tempi di rivelazione in funzio-
documento interpretativo per il requisito essenziale
ne della natura e della ubicazione dei rivelatori di
n. 2 “Sicurezza in caso d’incendio” della direttiva
incendio/fumo;
prodotti da costruzione 89/106/CEE come possibi-
- interazione tra dispositivi di eliminazione ed
le riferimento per la loro individuazione.
altri dispositivi di sicurezza
Vediamo a questo punto cosa, a tale proposito,
riferisce lo stesso citato Documento Interpretativo
(punto 2.3 ID 2): e) per valutare e progettare disposizioni di eva-
cuazione e di soccorso”.
APPROCCIO INGEGNERISTICO
DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Come si vede, la materia appare alquanto diffici-
le e complessa, poiché il documento europeo tocca
L’Ingegneria della sicurezza antincendio applica svariate tipologie di valutazioni (con corrispondenti
principi di ingegneria per valutare il livello di sicu- numerosi parametri significativi), connesse alla
rezza necessario e per progettare e calcolare le possibile applicazione dei metodi dell’ingegneria,
conseguenti misure di sicurezza tutte evidentemente importanti ai fini della sicurez-
In materia di sicurezza antincendio delle opere za antincendio.
da costruzione, gli strumenti dell’ingegneria posso- E osserviamo anche che, per alcune di tali
no essere usati in diverse maniere: valutazioni intese come strumento dell’ingegneria
antincendio, la modellizzazione è tuttora in via di
a) per determinare i dati di base sulle modalità sviluppo (vedi, ad es., ISO/TR 13387-8 per la va-
di sviluppo e propagazione nelle opere dell’incen- lutazione del comportamento umano in caso di in-
dio e dei suoi effluenti, ovvero: cendio ovvero per la valutazione e/o previsione dei
- calcolo dello sviluppo dell’incendio nei locali; processi di evacuazione in situazioni di incendio).
- calcolo della propagazione dell’incendio all’in- Pensiamo altresì alla delicatezza di alcuni para-
terno o all’esterno degli edifici al di là del locale di metri iniziali o di base utili agli stessi modelli per la
origine; descrizione numerica dell’incendio (ad es. il fattore
HRR – potenza termica rilasciata o tasso di rilascio
- valutazione del movimento degli effluenti del-
di energia).
l’incendio nelle opere e negli edifici
Occorre a questo punto anche porre in eviden-
za che le stesse ISO/TR indicate dal decreto come
b) per valutare le azioni ovvero:
possibile strumento per la fissazione dei parame-
- esposizione al calore e agli effluenti dell’in- tri prestazionali, non costituiscono ancora norme
cendio di persone e cose; internazionali, ma, come facilmente deducibile
- azione meccanica sulle strutture edilizie e/o dalla loro lettura, essi costituiscono rapporti tecnici
opere proposti dall’apposito comitato (ISO/TC 92), in re-
lazione alla attualità e importanza del problema, su
c) per valutare la prestazione dei prodotti da argomenti ancora in via di sviluppo ovvero su argo-
costruzione esposti al fuoco, ad esempio: menti, come la sicurezza in caso di incendio, per i
- caratteristiche di incendi in corso di sviluppo, quali non è immediatamente possibile definire una
quali infiammabilità, propagazione della fiamma, norma internazionale.

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Ed è anche per tale motivo, forse, che lo stesso connessi allo sviluppo dell’incendio. Ma il decreto
Documento Interpretativo n. 2 cui si fa riferimento non si ferma qui e richiede, infine, di fornire in-
nel decreto, precisa che: “Per un approccio inge- dicazioni e giustificazioni sui modelli utilizzati, sui
gneristico bisogna conoscere le proprietà rilevanti parametri e valori associati, sulla origine e caratteri-
dei prodotti e disporre di calcoli e procedure pro- stiche dei codici di calcolo (ivi incluse le indicazioni
gettuali convalidate, su base riconosciuta e armo- sulla riconosciuta affidabilità degli stessi codici), sul
nizzata”. confronto fra risultati e livelli di prestazione.
Occorre anche osservare che il documento in- Ancora per quanto attiene il Sistema di gestio-
terpretativo di cui si parla, inquadrato nell’ambito ne della sicurezza antincendio (SGSA), inteso dal
della direttiva prodotti da costruzione (CPD 89/ decreto come strumento documentale necessario
106/CEE), seppure di natura strategica ai fini della ai fini della implementazione della metodologia
sicurezza antincendio, appare principalmente rivol- prestazionale, l’atto regolamentare precisa che la
to ai prodotti poiché esso nasce come strumento di documentazione relativa, sottoposta all’esame del-
connessione o di collegamento tra il requisito es- l’organo di controllo fin dalla fase di approvazione
senziale “Sicurezza in caso di incendio” e le cosid- del progetto, dovrà basarsi sull’individuazione delle
dette norme armonizzate riferite ai prodotti, al fine misure di protezione, eseguita sulla base di scenari
di rendere “concreto”, come dice la stessa direttiva, di incendio valutati ad hoc.
il requisito essenziale stesso. L’SGSA richiede, inoltre, un attento manteni-
mento nel tempo di tutti i parametri posti alla base
COSA SI DEVE PORTARE AL COMANDO VF? della scelta sia degli scenari che dei progetti.
Il sistema di gestione della sicurezza antincen-
dio è, in sostanza, un documento o, meglio, uno
E’ una parte molto significativa dell’allegato in strumento, che potrà anche cambiare nel corso
quanto si cerca di unire quelle che sono le proce- della vita di esercizio dell’attività, ma esso dovrà
dure di prevenzione incendi dei Comandi VF con sempre essere tale da garantire alla attività il me-
l’aspetto tecnico-formale o, meglio, di presenta- desimo livello di sicurezza inizialmente determinato
zione degli elaborati da parte dei tecnici, elaborati ovvero tale da non ridurre le prestazioni attese e
redatti secondo la metodologia della fire enginee- stabilite nel progetto.
ring. Ed è quindi per tale motivo che lo stesso docu-
Viene quindi stabilito che la Documentazione mento sarà inizialmente approvato e periodicamen-
comprenda, oltre che quella di cui all’allegato I al te controllato dal Comando VF, anche in relazione
D.M. 4 maggio 1998, ulteriore documentazione sia ad un corrispondente programma di attuazione o
con riferimento alla fase preliminare o di analisi realizzazione delle misure protettive da adottare.
qualitativa del progetto che alla fase di analisi quan- Si tratta di un decreto complesso e articolato,
titativa. Il decreto appare estremamente dettagliato che probabilmente avrà bisogno di tempo perché
in tale parte e prevede che: possa a pieno titolo costituire uno strumento di la-
voro, o, meglio, di verifica da parte delle strutture di
- relativamente alla fase preliminare (I fase), la controllo del Corpo nazionale VF.
documentazione sia rappresentata dal sommario Uno strumento da adoperare con attenzione e
tecnico, firmato congiuntamente dal progettista e gradualità, anche in relazione ai necessari processi
dal titolare dell’attività, ove è sintetizzato il proces- formativi da implementare sia nei confronti dei fun-
so seguito per individuare gli scenari di incendio di zionari VF che nei confronti degli stessi progettisti
progetto ed i livelli di prestazione; delle opere a rischio di incendio.
Il passo sin qui compiuto è comunque, a giudi-
- per quanto attiene la fase di analisi quantitativa zio di chi scrive, importante poiché esso segna un
(II fase), la documentazione sia rappresentata da indubbio salto culturale in un tema così difficile da
elaborati riguardanti la presentazione dei risultati. trattare quale è la progettazione antincendio con i
In particolare il decreto indica elaborati quali i di- metodi dell’ingegneria.
segni e/o schemi grafici e/o immagini attraverso L’augurio che possiamo, infine, fare a tutti noi è
cui presentare in maniera chiara e inequivocabile i che il nuovo regolamento favorisca e stimoli un so-
principali parametri di interesse per l’analisi svolta. stanziale incremento dell’attività di studio e ricerca
nel settore, al fine di consentire alla ingegneria, ed
Di tali grandezze, inoltre, unitamente ai diagram- è questo ovviamente l’obiettivo finale, il controllo
mi e agli schemi grafici, devono essere chiaramente o la previsione delle innumerevoli variabili che
evidenziati i valori numerici nei punti significativi ai condizionano un fenomeno così complesso come
fini della valutazione dell’andamento dei fenomeni l’incendio.

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