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TECNOLOGIA

Pierluigi Ghittoni

Il predimensionamento dei solai

1. Requisiti fondamentali di un solaio. 2. Schema relazionale complessivo fra solai ad armatura ordinaria As e pretesa Ap. 3. Legame M- (momento deformazione) in solai ad armatura ordinaria As e pretesa Ap. 4. Schema vincolare di un solaio.

La presente nota si occupa dellanalisi di questioni progettuali riguardanti i solai, la cui importanza spesso sottovalutata, se non disattesa, ma che in realt costituiscono i motivi conduttori, sia per razionali impostazioni progettuali che per la prevenzione di possibili anomalie comportamentali

Premessa dello stato limite di deformazione correCon predimensionamento dei solai si lata a precisi fattori esigenziali che si posintende la corretta determinazione pre- sono cos inquadrare: ventiva dellaltezza del solaio, da effettuare quasi necessariamente alla luce di crite- A - Funzionalit in esercizio ri sintetici e semiempirici, ma in genere La deformazione del solaio deve risulsufficienti a costituire premessa per stabili tare compatibile con lesigenza di preprevisioni progettuali. cludere: In quanto struttura a pieno titolo, il solaio vibrazioni eccessive con effetti di in laterizio armato deve corrispondere al risonanza; requisito fondamentale di sicurezza che aspetto visuale di struttura eccessivacontrassegna larea strutturale (figura 1) mente deformata. nei cui subrequisiti operativi di rigidezza Allarme e disagio nellutenza e pregiue durata, intesi rispettivamente come dizio estetico costituiscono le consecapacit di contenimento della deformaguenze pratiche dellinsolvenza esigenzione sotto carico e quale resistenza al ziale. degrado ed alla perdita di funzionalit, B - Durabilit in esercizio secondo la filosofia tipica degli stati limite, intesa la durabilit degli elementi peculiarmente si rispecchia la sostanza costruttivi, di finitura ed impiantistici, delle questioni in esame. connessi o in contatto con il solaio, i Nellindividuazione dei centri operativi quali possono riportare danni a causa di predeterminazione dellaltezza di un di uneccessiva deformabilit del solaio si pu stabilire una fondamentale medesimo. distinzione fra: In ordine di importanza il problema CRITERI INTRINSECI riguarda: Derivano pi o meno direttamente dalla i tavolati o pareti divisorie realizzati logica delle normative e riguardano il con sistemi tradizionali in muratura, solaio nel proprio specifico comportanei quali pu manifestarsi un quadro mento deformativo. fessurativo, variabile per entit e CRITERI ESTRINSECI morfologia, ma tale da costituire Hanno per oggetto comportamenti strutcausa di pregiudizio estetico, disturturali dinsieme in quanto mirano a prebo psicologico e nei casi di particodeterminare o pilotare il grado di conlare gravit, indizio di instabilit nessione elastica fra solaio e strutture della parete; verticali. i pavimenti, in materiale non resiPer quanto concerne i primi persiste liente, che possono essere soggetti a nella normativa italiana (DM.16.01.96) un rigonfiamento per compressione, criterio di controllo indiretto della defornelle zone di momento positivo, ed mabilit dei solai tradotto dalle prescrizioa fessurazioni da trazione nelle zone ni relative alla snellezza: di momento negativo. l Alla categorizzazione dianzi analizzata 25 solai con travetti ad armatura ordinaria pu quindi farsi corrispondere unulteriore h dualit di condizioni di esercizio: l solai non soggetti a carico di tavolati A 30 solai con travetti ad armatura pretesa solai soggetti a carico di tavolati B h con implicazioni che si traducono in un le quali appaiono tuttavia prive di riferi- differenziale di domanda sul piano prementi a situazioni di esercizio, dati di cari- progettuale dellaltezza del solaio. co e condizioni vincolari per cui la loro Tenuto conto della preliminare distinziopermanenza di validit pu sussistere in ne fra solai ad armatura ordinaria As e precampi molto circoscritti. tesa Ap, si perviene allo schema relazionale Regole pi esaustive sono presenti complessivo di figura 2, che esige dapprinellEurocodice 2 (4.4.3) dove la verifica ma una comparazione fra il comportamen1 2

to flesso-deformativo di un solaio tipo As e tipo Ap, entrambi soggetti allevoluzione riduttiva della rigidezza flessionale come risulta dalla rappresentazione schematica del legame M- (momento-deformazione) che evidenzia (figura 3) come un solaio ad armatura ordinaria, a parit di momento di esercizio Msd, possa versare in condizioni di fessurazioni al limite di esercizio anche sotto tensioni dellarmatura formalmente ammissibili. In ci insita lineluttabilit, congenita in conglomerati non sottoposti a preventiva coazione, del superamento precoce del momento di fessurazione: Mfs = fctk.0,05.Wt prioritariamente sensibile ad una variazione incrementale del modulo di resistenza a trazione Wt e quindi dellinerzia, piuttosto che ad un incremento della resistenza a trazione del conglomerato. Tralasciando per brevit considerazioni non irrilevanti sullinopportunit di spingere immeditatamente, ossia senza una verifica a fessurazione, la tensione dellarmatura verso il limite superiore dei 260 N/mm2, si rileva, con riferimento al diagramma di fig. 3, come il comportamento deformativo dei solai ad armatura pretesa sia nettamente migliore. Ci logico in quanto rappresenta la ragion dessere della precompressione, ma anche suscettibile di considerazioni quantitative, la prima delle quali concerne il valore risultante, per il momento di fessurazione, dallespressione: Mfp = (pk+fctk.0,05)Wt nella quale la resistenza intrinseca a trazione del conglomerato, di per s maggiore
3

per ragioni qualitative, fruisce dallapporto incrementale dovuto alla tensione di precompressione indotta pk. Da ci deriva una netta preminenza di Mfp rispetto ad Mfs, significativa di un superiore comportamento deformativo dei solai del tipo Ap nei confronti di quelli di tipo As. Tale preminenza comportamentale permane anche se subentra, secondo lorientamento comune allEC2 ed alle norme nazionali, lo stato limite di decompressione in relazione alle condizioni di esposizione ambientale. La risorsa resistiva a trazione in esercizio del solaio ad armatura pretesa, viene in questo caso identificata nel momento di decompressione: MD = pk.Wt<Mfp tuttavia risulta pur sempre: MD>Mfs in quanto generalmente si ha: pk>fctk.0,05 Un approccio operativo al progetto dellaltezza In base alla precedente analisi di situazioni di esercizio e caratteristiche comportamentali ascrivibili alle fondamentali tipologie di solaio, si pu delineare un quadro operativo in termini di approccio progettuale alla diretta determinazione dellaltezza totale h. Poich la prestazione strutturale sotto laspetto deformativo, secondo la prassi dello stato limite di deformazione, viene espressa da relazioni del tipo: sd Rd

fra deformazione effettiva (sollecitante) e deformazione ammissibile (resistente), risolvendo il problema duale del risalire alla rigidezza di sezione necessaria per la validit della relazione, possibile, con ulteriori deduzioni sufficientemente approssimate, la definizione dellaltezza del solaio h. Hanno ovviamente peso nellanalisi, oltre ai contenuti dellEC2, molteplici e consolidati orientamenti relativi alle deformazioni elastiche istantanee, appartenenti ad un patrimonio di comprovata prassi progettuale dei solai latero-cementizi. Allatto pratico il procedimento si instaura, esprimendo la condizione vincolare del solaio, mediante espressioni del momento di campata: M = (Gkj +Qk,i) l2

con i seguenti valori del coefficiente : =8 per la condizione di semplice appoggio (m=0) 1 1 =10 con campo di validit |m| 40 18 =12 con campo di validit 1 24 |m| 1 12

Per i solai esenti da carico di tavolati, le cui esigenze prestazionali sono del tipo A, laltezza teorica h, da approssimare praticamente (anche leggermente in difetto) a quella che risulta di produzione corrente, data dalla relazione: h = .l essendo l la luce di calcolo (in cm) e il

Tabella A - Valori del coefficiente in funzione del tipo di solaio, dei carichi e delle condizioni vincolari per solai esenti da carico di tavolati.
Carichi Gkj+ Qk,i kN/m2 3,5 4,0 4,5 5,0 6,0 7,0 8,0 10,0 12,0 15,0 Solai ad armatura ordinaria 10 0,0400 0,0400 0,0400 0,0410 0,0437 0,0460 0,0481 0,0518 Solai ad armatura pretesa 10 0,0343 0,0359 0,0373 0,0387 0,0411 0,0433 0,0452 0,0487 0,0518 0,0558

8 0,0400 0,0418 0,0435 0,0450 0,0480 0,0504 0,0527 0,0567

12 0,0400 0,0400 0,0400 0,0400 0,0404 0,0425 0,0444 0,0480

8 0,0376 0,0393 0,0409 0,0424 0,0450 0,0474 0,0496 0,0534 0,0567 0,0611

12 0,0330 0,0332 0,0345 0,0357 0,0380 0,0400 0,0418 0,0450 0,0479 0,0516

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5. Schematizzazione elementare della connessione fra solaio e strutture portanti verticali.

6. Schema di connessione solaio struttura verticale nel caso di sistema costruttivo in c.a. 7. Schema di connessione solaio struttura verticale nel caso di sistema costruttivo in muratura portante.

coefficiente numerico desumibile dalla tabella A, dove: nellaliquota di carico Gkj sono incluse tutte le azioni permanenti ad eccezione del peso proprio incognito del solaio, cos come nellaliquota Qk,i sono comprese tutte le azioni variabili; i coefficienti = 8,10 esprimono le condizioni vincolari di semplice appoggio e parziale incastro per solai monocampata, mentre con = 12, oltre che il convenzionale semincastro, pu essere rappresentata anche la continuit fra pi campate. 1 esempio: luce 6,50 m. Sovraccarico totale 6,00 kN/m2 - vincolo: continuit. Solaio ad armatura ordinaria: h = .l = 0,0404x650 = 26 cm (h = 22+4) 2 esempio: luce 8,15 m. Sovraccarico totale 8,00 kN/m2 - vincolo: continuit. Solaio ad armatura pretesa: h = .l = 0,0418x815=34,007 cm (h =30+4) Procedimento analogo vale per i solai le cui esigenze prestazionali siano del tipo B, ossia correlate prioritariamente alla preservazione dellintegrit dei tramezzi e di ogni altro elemento di finitura connesso o in contatto con il solaio. Il campo applicativo quello delledilizia civile per cui i valori delle azioni permanenti e variabili sono standardizzabili, mentre, in accordo con EC2, risulta concettualmente opportuno assegnare campi di variabilit delle luci, correlati ad una variazione restrittiva del rapporto freccia istantanea/luce. La relazione operativa ancora del tipo:

La rigidezza del solaio e linterazione elastica con le strutture portanti verticali Le considerazioni fin qui svolte hanno avuto per oggetto il progetto a deformazione dei solai da un punto di vista di funzionalit strutturale intrinseca. In realt, per i legami diffusamente iperstatici che si instaurano con le strutture portanti verticali, pu essere utile, almeno in termini di propedeutica progettuale, analizzare alcune problematiche relative alla connessione elastica fra solaio e strutture verticali portanti. Operativamente ci si colloca nellambito del metodo delle deformazioni 2 esempio: che notoriamente prevede la ripartizione di luce 8,00 m, vincolo: continuit. un momento, agente in un nodo di converSolaio ad armatura pretesa: h = .l = 0,0437x800 = 34,96 cm (h = 30+5) genza di pi aste, in parti proporzionali alla nel caso di semplice appoggio si avrebbe: rigidezza alla rotazione delle loro estremit. Per la suindicata semplice configurazioh = .l = 0,0519x800 = 41,52 cm (h = 36+5); qualora si volesse assumere i = 11 si ne la ripartizione del momento dincastro perfetto risulta: avrebbe: = 0,0473 10:11 = 0,0450 W1 e quindi m1 = (1) W1+W2+W h = 0,0450x800 = 36 cm (h = 31+5); nel caso in cui si assumesse, per quanto W2 sconsigliabile in pratica, i >>12 per il m2 = (2) calcolo del coefficiente i relativo ad i W1+W2+W bisognerebbe porre: W1+W2 i = m = m1+m2 = (3) i :12 W1+W2+W

ossia per i , il valore del coefficiente i relativo ad i risulta i = :i essendo il coefficiente tabellare immediatamente inferiore ad i e <12. 1 esempio: luce 5,80 m, vincolo: parziale incastro. Solaio ad armatura ordinaria: h = .l = 0,0428x580 = 24,82 cm (h = 22+3) per i = 9 si avrebbe = 0,0469 8:9 = 0,0442 e quindi h = 0,0442x580=25,63 (h = 22+4)

Strutture portanti in c.a. I piedritti predimensionati a sforzo normale centrato fanno in realt parte di un telaio ideale trasversale e ricevono le sollecitazioni flettenti dallarchitrave costituito dalla striscia di solaio di larghezza i. Se si condiziona la resistenza pressoflessionale dei pilastri a determinati valori della eccentricit, si hanno i momenti limite: m1 = N1.e1; m2 = N2.e2 dove N1, N2 sono i carichi assiali sui pilastri. Quindi dalla (3) si pu ricavare: [ - (m1+m2)] (W1+W2) W= (m1+m2)

N1 = 170 kN di mantenere, per i pilastri, il centro di e1 = 0,055 m (centro di pressione inter- pressione allinterno dei pilastri stessi no al nocciolo dinerzia) richiede per il solaio unaltezza ben mag m1 = 9,35 kNm giore di quella relativa alle esigenze puramente elastiche del medesimo. Ammettendo invece la parzializzazione Pilastro inferiore (40x25 cm) W2 = 111 delle sezioni con, ad esempio, le seguenti eccentricit: N2 = 250 kN e2 = 0,0695 m (centro di pressione e1 = 0,10 m interno al nocciolo dinerzia) e2 = 0,15 m m2 = 17,37 kNm si ha: W= [ (m1+m2)] (W1+W2) (m1+m2) = per cui m1 = N1.e1 = 170x0,10 = 17 kNm m2 = N2.e2 = 250x0,15 = 37,5 kNm si ottiene: W= [ (m1+m2)] (W1+W2) (m1+m2) =

[91,54 (9,35+17,37)] (47+111) Per piedritti di sezione uguale si ha la sempli= 383,28 ficazione (posti m1 = m2 = m; W1= W2 = W): = (9,35+17,37) W (+2 m) W= m A parit di E e con incastro bilaterale per ogni asta, la rigidezza della medesima pu essere espressa da J/h (h la lunghezza generica) per cui: J = W.l Determinato il momento dinerzia del solaio, la sua altezza pu essere ricavata con sufficiente approssimazione ponendo h=

Sulla base delle tre precedenti relazioni 3 esempio: assumendo per il solaio di cui allesempio possibile esaminare le seguenti situazioni, tutte caratterizzate da determinati conprecedente i = 13 si ha dizionamenti imposti allincastro elastico: 0,0437 a) progetto dellinerzia del solaio in fun= = 0,042 zione di unassegnata resistenza presso13:12 flessionale dei ritti; b) progetto dellinerzia del solaio in funzione di per cui un determinato momento dincastro elastico m; h = 0,042x800 = 33,60 cm. In ogni caso, per rispettare le limitazioni c) progetto dellinerzia dei ritti in funzione di un assegnato momento dincastro e di di normativa, non deve mai risultare: una predeterminata rigidezza del solaio. h = .l 1 Nellottica progettuale dellinerzia e per solai ad armatura ordinaria = <0,040= quindi dellaltezza del solaio, assume essendo l la luce di calcolo (in cm) e il 25 preminenza il punto a), che pu essere coefficiente numerico desumibile dalla sviluppato distinguendo i due casi di tabella B. 1 per solai ad armatura pretesa. struttura portante in c.a. o in muratura. Per valori di diversi da quelli assunti, = <0,0333= 30
Tabella B - Valori del coefficiente in funzione del tipo di solaio, della luce e delle condizioni vincolari per solai soggetti a carico di tavolati.
Campi di variazione della luce l=m 0 < l 4,5 Solai ad armatura ordinaria 10 0,0400 0,0428 0,0460 Solai ad armatura pretesa 10 0,0357 0,0402 0,0433 0,0473 0,0515 5 6

per cui il momento dinerzia del solaio [91,54 (17+37,5)] (47+111) risulta = = 107,4 (17+37,5) J = W.l = 383,28x650 = 249.132 cm4 con che da cui laltezza J = W.l = 107,4x650 = 69810 cm4 1/3 1/3 12J 12x249.132 ed h= = = 35,83 cm 65 65 12J 1/3 12x69.810 1/3 h= = = 23,45 cm 65 65 Come si rileva la decisione progettuale

( )(

( ) (

( )
12 J 65

1/3

Esempio sovraccarico totale sul solaiop = 6,5 kN/m2 luce solaio l = 6,5 m altezza pilastri h = 3,0 m interasse pilastri i = 4,0 m momento dincastro perfetto solaio = p l2 i 12 = 6,5x6,52x4 12 = 91,54 kNm

Pilastro superiore (30x25 cm) W1 = 47

8 0,0418 0,0469 0,0516

12 0,0400 0,0400 0,0426

8 0,0393 0,0441 0,0475 0,0519 0,0565

12 0,0330 0,0372 0,0400 0,0437 0,0476

4,5 < l 6,0 6,0 < l 7,0 7,0 < l 8,0 8,0 < l 10,0

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N.B. I valori delle rigidezze utilizzati momento dinerzia del solaio: sono semplicemente dei numeri proporzionali alleffettiva entit delle medesime. Ws.l Js = .Es Strutture portanti in muratura Considerazioni analoghe possono essere e quindi della sua altezza: effettuate nello studio della connessione elastica solaio-strutture verticali in muratu12 Js 1/3 ra. Ci significa accettare lo schema della h= continuit pur ammesso dalla normativa 65 (D.M. 20.11.87) a condizione che si tenga correttamente conto delle caratteristiche Tenendo conto della reazione R del tecniche strutturali del nodo muro-solaio e solaio si possono determinare le tensioni della parzializzazione delle sezioni. Daltra nella sezione orizzontale inferiore: parte lo schema dellarticolazione comporta lannullamento dei momenti dincaN+R M+(N+R) ea m = stro dei solai che sono quindi da ritenersi A Wm in libero appoggio. Comunque lo schema dellarticolazione Esempio assai poco consono alla realt strutturale, per cui ci si pu prefiggere lo scopo bt3 300x302 di determinare una rigidezza W del W = = = 45.000 cm3 6 6 solaio, da cui risalire allaltezza del medesimo, senza che la sezione del bt3 300x303 muro subisca una parzializzazione accen= 6,75x105 cm4 tuata. Tutto ci ovviamente in termini di Jm = 12 = 12 valutazione preliminare. Em = 100.000 daN/cm2 (malta M2) Operativamente assumendo: A = b.t = 300x30 = 9x103 cm2 2 modulo di resistenza flessionale bt W= relativo al tratto di muro reagente di h0 = 270 cm 6

Con = 1 per solaio in continuit il momento dinerzia risulta: Js = Ws.l Ecb = 0,89x108x6,5x102 1x2x105x3,00 = 96.417cm8

( )

con laltezza corrispondente: h=

( ) (
12 Js 65
1/3

12x96.417 65

1/3

= 26,11 cm

Per solaio monocampata con = 0,5 si avrebbe: Js = 0,89x108x6,5x102 0,5x2x105x3,00 = 192.833 cm4

h=

(
N A

12x192.833 65

1/3

= 32,89 cm

La verifica della tensione di trazione nella sezione orizzontale 1-1 fornisce: t = + M+N.ea W = 32.000 9.000 +

229.300+32.000x1,35 45.000

= + 2,5 daN/cm2

lunghezza b

Wm =

Em Jm h Es Js l

rigidezza alla rotazione del piedritto murario rigidezza alla rotazione della campata di solaio ( = 0,5 per solai monocampata; = 1 per continuit) sezione del piedritto murario tensione di trazione per la quale ladei giunti inferiore alle fessure da ritiro (A.C.I.) eccentricit accidentale

ea =

270 200

= 1,35 cm

mentre con R = 2100 daN (reazione dappoggio del solaio) si hanno le tensioni nella sezione orizzontale 22: c = = N+R A M+(N+R) ea W =

p = 650 daN/m2 N = 32.000 daN l = 6,5 m * = 0,8 pl 2

Ws =

A = b.t

t = 0,25N/mm2 pertura ea = N si determinano *=0,8 M= h0 200

650x6,52 b = 0,8 3,00 = 5492 da Nm = 9,91 daN/cm2 12 12 N.ea =

32.000+2100 229.300+(32.000+2.100)x1,35 = 9.000 45.000

M=
carico assiale a livello di estradosso

W (A t+N) A

t =

N+R M+(N+R) ea + A W

=
momento dincastro perfetto ridotto

W (A t+N)

N.ea A

45x103 (9x103x2,5+32.000) -32.000x1,35= 32.000+2100 229.300+(32.000+2.100)x1,35 9x103 = + = 9.000 45.000 =229.300 daNcm = +2,33 daN/cm2. Wm = Em Jm h = 1x105x6,75x105 3x102 = 2,25x108 = 2,25x108

momento limite attribuibile alla muratura

con che risulta: Ws = Wm (*2 M) M

Ws =

Wm (*2M) M
8

54922x2293 = 2293

Dalla rigidezza cos determinata si risale al =0,89x10 .

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