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Benedetto Canonico







LA POESIA DI WISLAWA SZYMBORSKA




Unampia e dettagliata analisi della poesia della poetessa polacca
insignita nel 1996 del premio Nobel per la Letteratura









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N.B. Poich vuol essere un luogo di incontro umano e culturale,
il nostro sito vivamente interessato a uno scambio di idee
tra voi, gentili visitatori, e noi, autori dei testi.
facilissimo comunicare con noi (esprimendo apprezzamento, riserve
e critiche; proponendo correttivi; formulando proposte; ecc ... )
Basta andare alla pagina CONTATTI, che funziona come email,
digitare il testo che interessa e inviarlo.
Non assolutamente necessario compilare le voci della scheda
personale
messa a disposizione degli interessati.
Ci impegniamo a fornire un sollecito riscontro a coloro che
gentilmente ci contattano.


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UNA POESIA RIFLESSIVA E ANTILIRICA CHE SA DARCI
INCONSUETE EMOZIONI METAFISICHE



La poesia della Szymborska risente della concezione evoluzionistica
del Neodarwinismo incentrata sul principio di casualit. Si tratta di una
concezione che, in alcuni autori, tende a trasbordare dal piano scientifico,
in cui il principio di casualit costituisce un utile e legittimo strumento di
lavoro, al piano filosofico in cui il principio assume un valore assoluto. Si
finisce cos con lattribuire al puro caso lunica ragion d'essere della realt, e
col far assumere alla concezione neodarwinista connotazioni tendenzialmente
ateistiche.
Una concezione siffatta ci pone dinanzi al vuoto metafisico, una
condizione che provoca nello spirito umano un profondo turbamento e
addirittura uno smarrimento dalle conseguenze imprevedibili, dato che
abbiamo bisogno di ancorare la nostra esistenza a qualcosa che sia
metafisicamente fondato. In proposito, ho letto in questi giorni un libro
dallemblematico titolo di <<NIENTE>>. Racconta la storia drammatica
di un adolescente che, non riuscendo a dare un senso allesistenza, decide di
non far niente, di rinunciare a vivere. I suoi coetanei nel tentativo di fargli
cambiare idea, gli presentano tante cose che per loro hanno un senso, si
impegnano freneticamente per aiutarlo a vincere il vuoto spirituale, ma
tutto inutile, e il giovane si toglie la vita.
Come e perch la nostra poetessa si sia avvicinata ad una tale
concezione presto detto. Ella ha vissuto sulla sua <<pelle>> sensibile di
donna e di poeta, prima la dominazione nazista, poi il totalitarismo
comunista. Ma quello che deve averla <<traumatizzata>> spiritualmente
deve essere stato il tragico <<silenzio>> di Dio nellora delle tenebre, della
Shoah. Dati questi presupposti, lincontro con le teorie neodarwiniste,
dominanti da alcuni decenni lorizzonte culturale europeo, era per certi
aspetti inevitabile. Come era inevitabile che il vuoto metafisico che le
sottende provocasse in lei turbamento e smarrimento, unitamente ad un vivo
senso del mistero dellesistenza.
Coerentemente con la concezione descritta, la Szymborska ha
recentemente confessato in una intervista il suo scetticismo in materia
religiosa. <<Per un periodo sono stata molto credente. Adesso si sente dire
che la perdita della fede ha aperto la strada al comunismo. Nel mio caso le
due cose non hanno avuto niente in comune. La mia crisi religiosa non nasce
dal sapere che il parroco va a letto con la perpetua. I miei dubbi sono di
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natura razionale. Non sono assolutamente daccordo con lopinione di
Dostoevskij che se Dio non esistesse tutto sarebbe ammesso. E un pensiero
ripugnante. Esiste unetica laica, che nata attraverso lunghi secoli e
grandi sofferenze e che naturalmente deve molto al decalogo. La fede
non dovrebbe essere concepita in modo dogmatico. Nessuno pu dirsi
completamente non credente.

Come dobbiamo porci di fronte alle idee a cui la Szymborska fa
riferimento? Dobbiamo assumerle come qualcosa di assoluto e di perentorio?
Direi proprio di no, poich ella:

a) confessa che nessuno pu dirsi completamente non credente;
b) consapevole di essere in grado di dare solo delle <<piccole
risposte>> alle <<grandi domande>> che pone;
c) avverte acutamente il mistero dellesistenza;
d) non di rado ama esprimere ironicamente, paradossalmente e
scherzosamente il suo pensiero;
e) mantiene intatta la gioia di vivere;
f) prevale nella sua poesia <<una accettazione affettuosa e stupita
della vita, a partire dalle forme pi semplici - ugualmente miracolose
del suo manifestarsi>>. (P. Marchesani)

Le sue idee non hanno e non possono avere il carattere della deduzione
fredda e raziocinante, come per il filosofo. Per lei conta soprattutto il destino
del singolo essere, il dramma metafisico che lo fa essere o perire, a seconda
delle circostanze.
Possiamo considerare le sue idee alla stregua di geniali intuizioni
metafisico poetiche che si collocano allinterno dellarea di pensiero
neodarwinista. Non a caso esse grondano emozione e turbamento, e un vero
e proprio trasalimento metafisico ogni volta che il discorso va a toccare le
radici dellessere.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

La prima tessera del mosaico <<filosofico>> messo insieme dalla
Szymborska pu essere rappresentata dallintuizione del carattere
ingenuamente antropocentrico della nostra visione della realt.
Si intuisce che, se vogliamo cogliere la realt oggettiva, dobbiamo
superare tale visione.
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Da VISTA CON GRANELLO DI SABBIA

Lo chiamiamo granello di sabbia.
Ma lui non chiama se stesso n granello n sabbia.
Fa a meno di un nome
generale, individuale,
permanente, temporaneo,
scorretto o corretto.

Del nostro sguardo e tocco non gli importa.
Non si sente guardato e toccato.
Ech e sia caduto sul davanzale
solo un'avventura nostra, non sua.
Per lui come cadere su una cosa qualunque,
senza la certezza di essere gi caduto
o di cadere ancora.
Dalla finestra c' una bella vista sul lago,
ma quella vista, lei, non si vede.
Senza colore e senza forma,
senza voce, senza odore e senza dolore
il suo stare in questo mondo.
..............................................................


Come sappiamo, secondo la teoria neodarwinista tutto avviene per
caso, senza un perch. L'esistenza stessa un'eccezione rispetto
all'inesistenza, non ha una ragion d'essere, esiste e basta. Non v alcuna
necessit che una cosa accada. Come riconosce la nostra poetessa, la
necessit coincide con la casualit. <<Chiedo scusa al caso se lo chiamo
necessit>>.

A proposito di OGNI CASO, ribadisco un concetto fondamentale:
mentre il filosofo deduce la nascita di una nuova vita dalla teoria della
casualit, la Szymborska la rappresenta poeticamente come un dramma
metafisico a lieto fine, in cui la nuova vita deve correre innumerevoli rischi
e superare altrettante difficolt per poter esistere. Questo discorso trascende
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in qualche misura lambito del testo in parola e si applica tendenzialmente a
tutta lopera poetica della Szymborska.
Sul piano formale, richiamo lattenzione del lettore sulla sintassi, la pi
lontana possibile dal linguaggio comune, lineare e disteso, in cui le relazioni
semantiche sono espresse in modo esplicito. Abbiamo qui una sintassi che
non di rado lascia frasi in sospeso e <<coagula>> un intero pensiero in un
avverbio, in una congiunzione, ecc... rappresentando in tal modo in forma
iconica (imitativa della realt descritta) la molteplicit casuale dei rischi e
delle opportunit che presiedono alla nascita della nuova vita. Leffetto che
ne deriva altamente suggestivo.
Un discorso per certi aspetti analogo vale per i testi NELLA
MOLTITUDINE e COMPLEANNO.



OGNI CASO

Poteva accadere.
Doveva accadere.
accaduto prima. Dopo.
Pi vicino. Pi lontano.
accaduto non a te.

Ti sei salvato perch eri il primo.
Ti sei salvato perch eri l'ultimo.
Perch da solo. Perch la gente.
Perch a sinistra. Perch a destra.
Perch la pioggia. Perch un'ombra.
Perch splendeva il sole.

Per fortuna l c'era un bosco.
Per fortuna non c'erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull'acqua galleggiava un rasoio.

In seguito a, poich, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
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Dunque ci sei? Dritto dall'attimo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da l?
Non c' fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore.


Da NELLA MOLTITUDINE

Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso.

In fondo avrei potuto avere
altri antenati,
e cos avrei preso il volo
da un altro nido,
cos da sotto un altro tronco
sarei strisciata fuori in squame.
.............................................


Da COMPLEANNO

..........................................................
Dir addio alle viole nel viaggio affrettato.
Pur la pi piccola una spesa folle:
fatica di stelo, e il petalo, e il pistillo,
una volta, da mai, a caso sulla Terra,
sprezzante e precisa, fragile e altera.


Se tutto avviene per caso, impossibile comprendere le ragioni degli
accadimenti. Il mondo reale ci appare <<amaramente indifferente>> alle
nostre attese e alle nostre domande, privo di significato.
motivo di stupore metafisico constatare quanto accade intorno a
noi. Ogni accadimento ci sorprende e ci stupisce per la sua gratuit, per
lassenza di una ragione che lo faccia esistere.


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Da STUPORE

Perch mai a tal punto singolare?
Questa e non quella? E qui che ci sto a fare?
Di marted? In una casa e non nel nido?
Pelle e non squame? Non foglia, ma viso?
Perch di persona una volta soltanto?
E sulla terra? Con una stella accanto?
Dopo tante ere di non presenza?
Per tutti i tempi e per tutti gli ioni?
Per i vibrioni e le costellazioni?
E proprio adesso? Fino all'essenza?
Sola da me con me? Perch, mi chiedo,
non a lato n a miglia di distanza,
non ieri, n cent'anni addietro [...]?
..........................................................


Da SOTTO UNA PICCOLA STELLA

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessit.
Chiedo scusa alla necessit se tuttavia mi sbaglio.
..................................................
Chiedo scusa alle grandi domande
per le piccole risposte.
Verit, non prestarmi troppa attenzione.
Seriet, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, esistenza,
se tiro via fili dal tuo strascico.
............................................................


In un mondo dominato dalla casualit, impossibile stabilire
graduatorie di valore, e di conseguenza formulare giudizi che abbiano un
fondamento razionale..





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Da NON OCCORRE TITOLO

..............................................................
A tale vista mi abbandona sempre la certezza
che ci che importante
sia pi importante di ci che non lo .



Non possediamo conoscenze reali, ma solo punti di vista sul mondo reale.


Da IL VECCHIO PROFESSORE

..........................................................
Gli ho chiesto di quei tempi,
quando ancora eravamo cos giovani,
ingenui, impetuosi, sciocchi, sprovveduti.

rimasto qualcosa, tranne la giovinezza
- mi ha risposto.

Gli ho chiesto se sa ancora di sicuro
cosa bene e male per il genere umano.

la pi mortifera di tutte le illusioni
- mi ha risposto.
.......................................................
Gli ho chiesto del giardino e della sua panchina.
Quando la sera tersa, osservo il cielo.
Non finisco mai di stupirmi,
tanti punti di vista ci sono lass
mi ha risposto.

Nel vuoto metafisico dellassoluta casualit le cose concrete ci
appaiono in una luce strana, perdono il loro aspetto consueto, familiare.




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Da STUPORE
.................................................... siedo
e guardo un angolo buio della stanza
come, rizzato il capo, sta a guardare
la cosa ringhiante che chiamano cane?


La morte della antilope di AVVENIMENTO, se la consideriamo da
un punto di vista scientifico - filosofico, dobbiamo <<imputarla>> alla lotta
per la vita, alla legge del pi forte, che vuole la soccombenza del pi debole.
Ovviamente, un discorso del genere non interessa la poetessa. Lei
unicamente interessata al destino di quella singola antilope, e in questa
prospettiva assume un ruolo determinante la casualit dellinciampo. <<Se
non fosse stato]per quella radice che spunta[va] dal terreno, ... >> lantilope si sarebbe
salvata.

Sul piano formale, richiamo lattenzione del lettore sullultima frase
lasciata in sospeso, che ha leffetto di sospendere lazione, alla stregua di
una istantanea fotografica che ne coglie e fissa per sempre il momento
culminante. (Un effetto analogo la poetessa realizza con la poesia
<<FOTOGRAFIA DELL11 SETTEMBRE>>.)


AVVENIMENTO

Cielo, terra, mattino,
ore otto e quindici.
Quiete e silenzio
tra le erbe ingiallite della savana.
In lontananza una pianta d'ebano
con foglie sempreverdi
e radici estese.

D'un tratto la beata immobilit viene turbata.
Due esseri che vogliono vivere scattati nella corsa.
Un'antilope in fuga impetuosa
e dietro una leonessa ansante e affamata.
Al momento le loro chances sono pari.
La fuggitiva perfino in vantaggio.
E se non fosse per quella radice
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che spunta dal terreno,
e se non fosse per l'inciampare
di uno dei quattro zoccoli,
se non fosse per il ritmo spezzato
d'un quarto di secondo,
di cui approfitta la leonessa
con un lungo balzo
..................................................


Neppure la vita umana sembra sfuggire alla logica della assoluta
casualit. Non c niente che la giustifichi. solo un puro caso che esista la
specie umana, un puro caso che esistiamo noi come persone. Potevamo
nascere pesci o farfalle, ecc...



Da SOTTO UNA PICCOLA STELLA

So che finch vivo niente mi giustifica,
perch io stessa mi sono d'ostacolo.

(da STUPORE)

Perch [...]
In una casa e non nel nido?
Pelle e non squame? Non foglia, ma viso?

Non c una provvidenza divina che ci assista e neppure una luce
celeste che ci illumini: la vita un labirinto irto di difficolt in cui difficile
orientarsi e da cui non possibile uscire.


LABIRINTO

e ora qualche passo
da parete a parete,
su per questi gradini
o gi per quelli,
e poi un po' a sinistra,
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se non a destra,
dal muro in fondo al muro
fino alla settima soglia,
da ovunque, verso ovunque
fino al crocevia,
dove convergono,
per poi disperdersi
le tue speranze, errori, dolori,
sforzi, propositi e nuove speranze.

Una via dopo l'altra,
ma senza ritorno.
Accessibile soltanto
ci che sta davanti a te,
e laggi, a mo' di conforto,
curva dopo curva,
e stupore su stupore,
e veduta su veduta.
Puoi decidere
dove essere o non essere,
saltare, svoltare
pur di non farti sfuggire.
Quindi di qui o di qua,
magari per di l,
per istinto, intuizione,
per ragione, di sbieco,
alla cieca,
per scorciatoie intricate.
Attraverso infilate di file
di corridoi, di portoni,
in fretta, perch nel tempo
hai poco tempo,
da luogo a luogo
fino a molti ancora aperti,
dove c' buio e incertezza
ma insieme chiarore, incanto
dove c' gioia, bench il dolore
sia pressoch l accanto
e altrove, qua e l,
in un altro luogo e ovunque
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felicit nell'infelicit
come parentesi dentro parentesi,
e cos sia
e d'improvviso un dirupo,
un dirupo, ma un ponticello,
un ponticello, ma traballante,
traballante, ma solo quello,
perch un altro non c'.

Deve pur esserci un'uscita,
pi che certo.
Ma non tu la cerchi,
lei che ti cerca,
lei fin dall'inizio
che ti insegue,
e il labirinto
altro non
se non la tua, finch possibile,
la tua, finch tua,
fuga, fuga



La nostra esistenza largamente determinata da fenomeni che ci
sfuggono, sicch in misura consistente non siamo attori, ma siamo agiti a
nostra insaputa da fattori esterni. Ci illudiamo di essere gli artefici della nostra
vita, ma solo in piccola parte lo siamo.
Cos i due innamorati del testo che segue sono convinti di essersi
innamorati allimprovviso, non sanno che il caso da tempo giocava con loro,
senza che se ne rendessero conto.


Da AMORE A PRIMA VISTA

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li un.
Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
..................................................
Li stupirebbe molto sapere
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che gi da parecchio tempo
il caso giocava con loro.
Non ancora pronto del tutto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
con un salto si scansava.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
..................................................
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chiss, forse gi la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
solo un seguito
e il libro degli eventi
sempre aperto a met.


La vita dobbiamo impararla da soli, a nostro rischio e pericolo. La
cosa tanto pi grave in quanto ogni cosa che facciamo non possiamo
cancellarla, non possiamo tornare indietro a correggere i nostri errori, a rifare
quello che non ci ben riuscito. << E qualunque cosa io faccia, si muter per
sempre in ci che ho fatto.>>


UNA VITA ALL'ISTANTE

Una vita all'istante.
Spettacolo senza prove.
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Corpo senza modifiche.
Testa senza riflessione.

Non conosco la parte che recito.
So solo che la mia, non mutabile.

Il soggetto della pice
va indovinato direttamente in scena.

Mal preparata all'onore di vivere,
reggo a fatica il ritmo imposto dell'azione.
Improvviso, bench detesti improvvisare.
Inciampo a ogni passo nella mia ignoranza.
Il mio modo di fare sa di provinciale.
I miei istinti hanno del dilettante.
L'agitazione, che mi scusa, tanto pi mi umilia.
Sento come crudeli le attenuanti.

Parole e impulsi non revocabili,
stelle non calcolate,
il carattere come un cappotto abbottonato in corsa
ecco gli esiti penosi di tale fulmineit.
Poter provare prima, almeno un mercoled,
o replicare ancora una volta, almeno un gioved!
Ma qui gi sopraggiunge il venerd
con un copione che non conosco.
Mi chiedo se sia giusto
(con voce rauca,
perch neanche l'ho potuta schiarire tra le quinte).

Illusorio pensare che sia solo un esame superficiale,
fatto in un locale provvisorio. No.

Sto sulla scena e vedo quant' solida.
Mi colpisce la precisione di ogni attrezzo.
Il girevole gi in funzione da tempo.
Anche le nebulose pi lontane sono state accese.
Oh, non ho dubbi che questa sia la prima.
E qualunque cosa io faccia,
si muter per sempre in ci che ho fatto.
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NULLA DUE VOLTE

Nulla due volte accade
N accadr. Per tal ragione
Nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.
Anche agli alunni pi ottusi
Della scuola del pianeta
Di ripeter non dato
Le stagioni del passato.
Non c giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
n due baci somiglianti,
n due sguardi tali e quali.

Ieri, quando il tuo nome
Qualcuno ha pronunciato,
mi parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos?
Forse pietra, o forse fiore?
Perch tu, ora malvagia,
di paura e incertezza?
Ci sei perci devi passare.
Passerai e in ci sta la bellezza.
Cercheremo unarmonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce dacqua.

La vita dura solo <<un istante>> e, quel che peggio, non in grado
di darci le riposte di cui abbiamo bisogno per darle un senso: non sappiamo
nulla di tante cose passate e presenti e tanto meno di quello che sar dopo di
noi.




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Da COMPLEANNO

Sono qui un istante, un solo minuto:
non sapr del dopo, non lavr vissuto.
Come distinguere il tutto dal vuoto?


Siamo destinati a perire: la nostra vita come quella di tutte le creature
viventi, animali e vegetali, corre inesorabilmente verso la morte.


Da ALLEGRO MA NON TROPPO

.......................................
Tiro la vita per una foglia:
si fermata? Se n' accorta?
Si scordata dove corre,
almeno per una volta?


In un mondo in cui lesistenza corre inesorabilmente verso la morte, e
le difficolt appaiono non di rado insormontabili, abbiamo bisogno di
illusioni, di favole, di miti consolatori.


Da NELL'ARCA

......................................
Per riguardo ai bambini
che continuiamo a essere,
le favole sono a lieto fine.
........................................


Ovviamente, in un mondo dominato dal caso non pu esistere un futuro
ultra terreno.




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Da SULLO STIGE


....................................................
Animuccia, solo dubitando dell'al di l
prospettive pi ampie potrai avere.


Solo l'arte, ogni forma darte a partire dalla poesia, d un senso alla
esistenza del mondo: se non fosse per larte il mondo non meriterebbe di
esistere.



VERMEER

Finch quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.


















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IL 10 DICEMBRE DEL 1996 A STOCCOLMA WISLAWA
SZYMBORSKA STATA INSIGNITA DEL PREMIO NOBEL PER LA
LETTERATURA

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* * * * * *

Miracolosamente, la concezione razionale della realt, ricostruita e
illustrata nelle pagine precedenti attraverso unampia serie di tessere poetiche,
non riesce a scalfire la gioia di vivere, l'incanto di un mondo concreto e reale
che sta saldamente di fronte a noi, l'amore per la vita, lintensa partecipazione
alla vita altrui.
Il piano simbolico (delle idee) e quello della realt concreta (dei fatti,
delle emozioni e dei sentimenti), grazie al dono della poesia, convivono
senza danneggiarsi reciprocamente, ma anzi arricchendosi di originali
connotazioni poetiche. In pratica non possono essere separati, ma solo
distinti per ragioni di chiarezza espositiva, poich spesso sono compresenti
nello stesso testo.

Scendendo dalle astrazioni del pensiero filosofico al piano della vita
concreta, delle emozioni e dei sentimenti, il paesaggio poetico ci appare
profondamente mutato: la luce fredda della descrizione razionale del
mondo svanisce ed sostituita da una calda luce solare. Le astrazioni del
pensiero filosofico sono confinate sullo sfondo, lontano dalla realt concreta
del vivere quotidiano.

Coerentemente con la predilezione della Szymboska per una poesia
antilirica e antiretorica, i sentimenti non sono esibiti in modo diretto ed
esplicito, ma come celati da una cortina di pudore.

Da RINGRAZIAMENTO

..................................
merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perch mobile.
..........................................



In Accanto a un bicchiere di vino, la poetessa sembra alludere
filosoficamente alla inconsistenza metafisica del nostro essere. In realt il
significato assai concreto, massimamente concreto: la nostra felicit
condizionata dallamore, quando c siamo felici, abbiamo unesistenza piena,
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quando non c siamo infelici e la nostra esistenza vuota. Questo vale per
tutti ovviamente, per luomo e per la donna, ma in modo pi accentuato per
la donna, stante il ruolo essenziale che hanno i sentimenti, e in ispecie
lamore, nella sua vita.
Il rapporto damore descritto come qualcosa di profondamente
vitale, che non investe solamente la sfera affettiva, ma lessere intero, corpo e
anima, <<fino al midollo>>.
Con i suoi gesti consueti, il partner provoca nella poetessa una
alternanza di radicali situazioni emotivo - esistenziali: con uno sguardo la
rende pi bella, un suo abbraccio la fa esistere, la <<crea>>; quando lui non
la guarda lei non esiste pi, la sua immagine appare vuota e spenta.
ACCANTO A UN BICCHIERE DI VINO


Con uno sguardo mi ha reso pi bella,
e io questa bellezza l'ho fatta mia.
Felice, ho inghiottito una stella.

Ho lasciato che mi immaginasse
a somiglianza del mio riflesso
nei suoi occhi. Io ballo, io ballo
nel battito di ali improvvise.

Il tavolo tavolo, il vino vino
nel bicchiere che un bicchiere
e sta l dritto sul tavolo.
lo invece sono immaginaria,
incredibilmente immaginaria,
immaginaria fino al midollo.

Gli parlo di tutto ci che vuole:
delle formiche morenti d'amore
sotto la costellazione del soffione.
Gli giuro che una rosa bianca,
se viene spruzzata di vino, canta.

Mi metto a ridere, inclino il capo
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con prudenza, come per controllare
un'invenzione. E ballo, ballo
nella pelle stupita, nell'abbraccio
che mi crea.

Eva dalla costola, Venere dall'onda,
Minerva dalla testa di Giove
erano pi reali.

Quando lui non mi guarda,
cerco la mia immagine
sul muro. E vedo solo
un chiodo, senza il quadro.


Coerentemente con la nuova prospettiva, alcuni testi testimoniano una
latente nostalgia delle antiche certezze, di un mondo a misura di uomo, di
una realt che abbia una sua ragione di esistere.

Da POSSIBILIT

Preferisco prendere in considerazione persino la possibilit
che l'essere abbia una sua ragione.


La poetessa pone innumerevoli domande nei suoi testi. Poich le pone
principalmente a se stessa, manifestano uno stato danimo dubbioso e
incerto, rivelano lansia di sapere, la voglia di trovare una risposta
umanamente accettabile, che dia un senso alla vita.

Da STUPORE

Perch mai a tal punto singolare?
Questa e non quella? E qui che ci sto a fare?
Di marted? In una casa e non nel nido?
Pelle e non squame? Non foglia, ma viso?
Perch di persona una volta soltanto?
E sulla terra? Con una stella accanto?
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Dopo tante ere di non presenza?
..............................................................

Lesistenza del mondo e il mondo stesso nella sua realt concreta e
familiare le appaiono un miracolo, un prodigio.


Da LA FIERA DEI MIRACOLI

.......................................................
"Un miracolo, basta guardarsi intorno:
il mondo onnipresente."

Un miracolo - e come chiamarlo altrimenti
oggi il sole sorto alle 3.14
e tramonter alle 20. 01
......................................................



Da NON OCCORRE TITOLO

....................................................
Fitto e intricato il ricamo delle circostanze.
Il punto della formica nell'erba.
L'erba cucita alla terra.
Il disegno dell'onda in cui si infila un fuscello.

Si d il caso che io sia qui e guardi.
Sopra di me una farfalla bianca sbatte nell'aria
ali che sono solamente sue,
e sulle mani mi vola un'ombra,
non un'altra, non d'un altro, ma solo sua.
...............................................................





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La vita le appare bella: si stupisce della sua prodiga bellezza e si lascia
sedurre dal suo incanto.


Da ALLEGRO MA NON TROPPO

Sei bella dico alla vita
impensabile pi rigoglio,
pi rane e pi usignoli,
pi formiche e pi germogli.

.........................................

Le taglio la strada da sinistra,
le taglio la strada da destra,
e mi innalzo nell'incanto,
e cado per lo stupore.
...........................................

Partecipa intensamente alla vita altrui e condivide gioie e dolori di tutte
le creature, persone e animali.
Si commuove alla sorte di un povero gatto a cui morto il padrone.




Da OGNI CASO

.......................................
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.


IL GATTO IN UN APPARTAMENTO VUOTO

Morire questo a un gatto non si fa.
Perch cosa pu fare il gatto
in un appartamento vuoto?
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Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto fuori posto.
E la sera la lampada non brilla pi.

Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
Non quella di prima.
..............................................

Grazie alla sua forza danimo e alla intatta gioia di vivere non si lascia
abbattere dalle tragiche esperienze personali e collettive, riconosce che la vita
fatta di bene e di male, di gioie e dolori. Continua a credere nella vita
nonostante tutto.

Da LABIRINTO

.......................................
Attraverso infilate di file
di corridoi, di portoni,
in fretta, perch nel tempo
hai poco tempo,
da luogo a luogo
fino a molti ancora aperti,
dove c' buio e incertezza
ma insieme chiarore, incanto
dove c' gioia, bench il dolore
sia pressoch l accanto
e altrove, qua e l,
in un altro luogo e ovunque
felicit nell'infelicit
come parentesi dentro parentesi,
e cos sia
e d'improvviso un dirupo,
un dirupo, ma un ponticello,
un ponticello, ma traballante,
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traballante, ma solo quello,
perch un altro non c'.
............................................

Sa essere spettatrice attenta dello spettacolo quotidiano della natura,
pronta a coglierne lincanto.


Da ORA MATTUTINA

Sto ancora dormendo,
ma nel frattempo accadono fatti.
La finestra sbianca,
le tenebre sfumano nel grigio,
la stanza emerge dallo spazio indistinto,
vi cercano appoggio ombre pallide, vacillanti.
....................................................
Ma attenti, attenti, attenti,
ci sono molti indizi che stanno tornando i colori
e anche la minima cosa riacquista il proprio,
insieme a una sfumatura d'ombra.

Ci mi stupisce troppo di rado, ma dovrebbe.
Di solito mi sveglio nel ruolo di testimone in ritardo,
quando il miracolo gi avvenuto,
il giorno gi costituito
e il mattinate magistralmente mutato in mattutino.



Avendo vissuto sulla sua pelle ben due totalitarismi violenti e
sanguinari, non di rado ha moti di rivolta morale, di accorata e sdegnata
denuncia: contro lutopia, la tortura, lodio, ecc... Siamo ben lontani dalle
astrazioni del pensiero filosofico: qui siamo nel cuore vivo e pulsante della
realt storica, dei conflitti sociali, dei crimini perpetrati dal potere, della
sofferenza di persone in carne e ossa.




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Da UTOPIA

...................................
Pi ti addentri nel bosco, pi si allarga
La valle dell'evidenza.

Se sorge un dubbio, il vento lo disperde.
[...]
Domina sulla valle la Certezza Incrollabile.
Dalla sua cima si spazia sull'Essenza delle cose.
.................................................................


Da TORTURE

Nulla cambiato.
....................................
il corpo c', e c', e c'
e non trova riparo.


Da ODIO

Guardate com' sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo, lodio.
Con quanta facilit supera gli ostacoli.
Come gli facile avventarsi, agguantare.

...........................................................

Religione o non religione
purch ci si inginocchi per il via.
Patria o no
Purch si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all'inizio.
Poi corre tutto solo.
Lodio. L'odio.
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Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.
.................................................
In ogni istante pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare, aspetter.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
c guarda risoluto al futuro
lui solo.





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Giunto al termine del lungo percorso interpretativo, riconosco che a
qualcuno possono non piacere i contenuti filosofici cos <<pessimistici>>
che contraddistinguono il mondo poetico della Szymborska.
Vorrei far notare in proposito, come ho fatto del resto fin dallinizio,
che sono il portato di una esperienza storica a dir poco tragica, e pertanto
meritano rispetto. Vorrei inoltre rilevare che il loro carattere pessimistico non
pregiudica affatto la grandezza della poesia.
A mio avviso, essi non solo non compromettono lesito poetico
dellopera della Szymborska, ma lo arricchiscono di originalit e suggestione,
dal momento che convivono con una intatta gioia di vivere, con l'incanto del
mondo reale, con l'amore per la vita, ecc...
Il piano simbolico (della riflessione filosofica) e quello concreto
(della rappresentazione del mondo reale, delle emozioni e dei sentimenti), per
ragioni di chiarezza espositiva, sono stati affrontati separatamente, ma vanno
visti in un tutto unico, allinterno del quale ciascuno di essi dialoga con
laltro, modificandone il significato originario. E ci pu essere fatto in modo
adeguato solo nel contesto della lettura del singolo testo poetico.
Dialogando con il mondo concreto, il piano simbolico perde la sua
astrattezza, si incarna in situazioni dai tratti individuati, concretamente
riconoscibili; a sua volta, il mondo concreto, dialogando con il piano
simbolico, assume un significato universale, assurge a simbolo della
condizione esistenziale.
Noto, per concludere, che il <<dialogo>> interattivo tra i diversi
piani del testo poetico non affatto qualcosa di strano o di eccezionale, ma la
formula della poesia in genere, e della grande poesia in ispecie, rinvenibile
ad esempio nel Leopardi dei Grandi Idilli.

* * * * * * * * * * * * *
Spero che molti lettori condividano il mio vivo apprezzamento della
poesia della Szymborska, affascinati dalloriginalit dei contenuti e dallo stile,
asciutto, antiretorico ma non privo di sapienza poetica.
Spero che abbiano il privilegio di provare le sottili emozioni
metafisiche che la sua poesia filosofica ci sa trasmettere, tanto pi preziose
in un mondo rumoroso e sguaiato come quello attuale dei mass-media.
Spero infine che la mia <<lettura>> dei testi della Szymborska
induca i gentili visitatori a procurarsi la raccolta completa delle sue poesie,
sicuro come sono che ci riserver ulteriori grate sorprese.
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Wislawa Szymborska (pron. Scimbrska), si spenta l1 febbraio
2012
allet di 89 anni dopo una lunga malattia.
Coerentemente con letica laica professata e difesa,
ha scelto per s il funerale civile.








TUTTE LE POESIE SONO TRATTE DAL BEL LIBRO
<< W. SZYMBORSKA, ELOGIO DEI SOGNI, ED. CORRIERE DELLA SERA>>.
AGLI APPASSIONATI DI POESIA CONSIGLIO DI PROCURARSI LA RACCOLTA
COMPLETA DELLE POESIE DELLA POETESSA:
<<W. SZYMBORSKA, LA GIOIA DI SCRIVERE, ED. ADELPHI>>




GENTILE VISITATORE / GENTILE VISITATRICE
SE COME SPERIAMO - IL TESTO CHE HA LETTO LE PIACIUTO, VOGLIA
CORTESEMENTE SEGNALARLO AD AMICI E CONOSCENTI UNITAMENTE AL SITO
CHE LO OSPITA. GRAZIE
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