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Corso: Complementi di Impianti Chimici Facolt di Chimica Industriale, Universit di Bologna

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Titolo Lezione: ADSORBIMENTO
Versione e Data: 1.0 del 26/03/2008
Docente: Prof. Davide Pinelli
Testi/Bibliografia:
R.M. Felder, R.W. Rousseau, Elementary Principles of Chemical Processes, 3
a
ed., Wiley, 2000.
W.L. McCabe, J.C. Smith, P. Harriott, Unit Operations of Chemical Engineering, 5
a
ed., McGraw-Hill,
1993.
V. Petrone, E. Fioco, LImpianto Chimico, Ed. Scient. Siderea, Roma, 2000.

[Si tratta di testi di riferimento consigliati, utili per approfondimenti di varie parti del programma; non sono adottati
ufficialmente, n seguiti in modo dettagliato].

S Sc ch he em ma a d de el ll la a l le ez zi io on ne e ( (3 3- -4 4h h) ): :
Introduzione
Materiali adsorbenti
Strategie di progettazione di apparecchiature per ladsorbimento
Equilibrio solido/fluido
Influenza di pressione e temperatura
Isoterme di adsorbimento
Esempi di diagrammi di equilibrio [fine 1
a
ora]
Complementi e Effetti termici
Letti fissi: comportamento dinamico
Curva di rottura
Letti fissi: regole di scale-up [fine 2
a
ora]
Schemi di impianto e rigenerazione: TSA, PSA, CSA
Capacit adsorbente
Dimensionamento: materiale, condizioni operative, volume di letto adsorbente
Dimensionamento: sezione/diametro e perdite di carico
Dimensionamento: lunghezza [fine 3
a
ora]
Adsorbimento multicomponente [fine 4
a
ora]


[fine x
a
ora]
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : I IN NT TR RO OD DU UZ ZI IO ON NE E
Definizione:
Operazione di separazione basata sulla capacit di certi solidi di
concentrare selettivamente sostanze sulla loro superficie:
- applicabile per la separazione di miscele gassose o liquide;
- ladsorbimento spesso usato per la separazione di sostanze
presenti in piccole quantit (ma non esclusivamente);
- la concentrazioni delle sostanze rimosse per unit di superficie
generalmente piccolo;
- vengono normalmente impiegati solidi caratterizzati da elevate
superfici specifiche (fino a 2000 m
2
/g).

Applicazioni:
- essiccamento di correnti gassose;
- rimozione di inquinanti organici (inquinanti) da correnti acquose;
- abbattimento di odori da liquidi;
- scopi analitici (es.: cromatografia)
- recupero di composti organici e solventi da correnti gassose;
- separazione dellaria in O
2
e N
2
;
- separazione di isomeri, di n-paraffine da paraffine ramificate ed
aromatici.

Strumenti (per risolvere problemi di progetto/verifica):
- bilanci di materia;
- equazioni di equilibrio (isoterme di adsorbimento);

Apparati:
- letto adsorbenti (letti fissi).
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : M MA AT TE ER RI IA AL LI I A AD DS SO OR RB BE EN NT TI I
I materiali utilizzati come adsorbenti sono generalmente ottenuti
agglomerando sotto forma di pellets o sferette, materiali particellari
molto fini, in maniera da ottenere un prodotto caratterizzato da:
elevata porosit e, quindi, da unelevata area interfacciale;
le dimensioni dei pori sono stremante piccole e la superficie
interna ai pori risulta ordini di grandezza maggiore rispetto a
quella esterna.

La separazione selettiva di una certa sostanza presente in fase fluida
resa possibile grazie a differenze di:
peso molecolare;
forma;
polarit;
dimensioni rispetto a quelle dei pori.

La selettivit legata alle dimensioni determinata dalla presenza di
pori di dimensioni tali da consentire laccesso alla superficie interna
solo a molecole di certe dimensioni. I questo modo solo una o alcune
sostanze possono trasferirsi sulla superficie del solido e di rimanervi
adsorbite.

Esempio: per cogliere la differenza tra larea interfacciale di un solido
compatto e quella di un materiale adsorbente calcoliamo larea
interfacciale specifica a (per unit di massa) di un solido compatto non
poroso di sferette di diametro d
P
= 1m e densit
p
= 3000 kg/m
3
:
| |
g m kg m
E d
d
d
a
p p
p
p
p
/ 2 / 2000
3000 6 1
6 6

6


2 2
3
2
= =

=

=
(
(

=
t

t

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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : M MA AT TE ER RI IA AL LI I A AD DS SO OR RB BE EN NT TI I
- Gel di silice (a = 500 m
2
/g, d
p
= 3 nm) Ottenuto da silicato di
sodio mediante neutralizzazione con acido minerale e trattamento
termico. E usato per essiccamento di gas, recupero di solventi
organici.
- Allumina attiva (a = 350 m
2
/g, d
p
= 4 nm) Al
2
O
3
H
2
O: ottenuta
dal trattamento di allumina o bauxite. Applicazioni analoghe al
gel di silice, ma con migliore resistenza meccanica e capacit di
adsorbimento a temperature pi elevate.
- Carbone attivo (a = 1000 m
2
/g, d
p
= 2 nm) Ottenuto da vari
materiali mediante carbonizzazione (T = 500-800C), seguita da
trattamento con vapore per realizzare elevate superficie
specifiche. Usato per il recupero di solventi e sostanze organiche
dallacqua e rimozione di solventi e altri inquinanti (ad esempio:
H
2
S e CS
2
) dallaria e altri gas.
- Zeoliti Sono anche dette setacci molecolari, in quanto sono
caratterizzate da elevatissima selettivit. Ne esistono numerosi
tipi [MoAI
2
O
3
xSiO
2
yH
2
0 con M = metallo alcalino terroso] e
sono utilizzate per separare laria, per separare lidrogeno dal gas
di sintesi e per separare sostanze organiche molto simili tra loro
(es. isomeri).
- Argille Terre varie trattate; esempi: montmorillonite, bentonite,
ecc.. Vengono utilizzate per la rimozione di impurezze da oli
alimentari, succhi alimentari.





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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : P PR RO OG GE ET TT TA AZ ZI IO ON NE E
Aspetti chiave per la progettazione di apparecchiature per
ladsorbimento:
Per progettare correttamente le apparecchiature per realizzare
loperazione di adsorbimento bisogna fare riferimento ad alcuni
aspetti illustrati di seguito.
1. Equilibrio di adsorbimento: relazioni di equilibrio tra la
composizione del soluto in fase fluida e la quantit di soluto
adsorbito sul solido; determina la capacit e la selettivit di
un solido adsorbente in funzione della temperatura e delle
concentrazioni; di fondamentale importanza per selezionare
adeguatamente il materiale adsorbente.
2. Modalit operative dellapparato: ci si limita a considerare
apparati a letto fisso. Le operazioni di adsorbimento sono
caratterizzate da un comportamento dinamico, quindi lanalisi
deve essere effettuata tenendo conto delle variazioni temporali,
oltre che di quelle spaziali, delle variabili del sistema.
3. Modellazione: necessit di una modellazione fluidodinamica e
del trasporto di materia.
4. Principali elementi progettuali: volume, sezione e lunghezza del
letto adsorbente; perdite di carico.
5. Rigenerazione del materiale: modalit e conseguenze
impiantistiche.
6. Altri aspetti pratici: che consentono di dimensionare
correttamente lapparecchiatura, evitando di sotto o sovra
dimensionarla. Uno di tali aspetti la variazione delle
caratteristiche adsorbenti dei materiali al procedere
delloperazione.


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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NO O: : R RE EL LA AZ ZI IO ON NI I D DI I E EQ QU UI IL LI IB BR RI IO O
La capacit adsorbente (kg
soluto
/kg
adsorbente
) di un materiale dipende
della sua concentrazione nel fluido (liquido o gas) e dalla temperatura.
Generalmente le relazioni di equilibrio si rappresentano graficamente
come C
S
= f(C
F
) a temperatura costante: le isoterme di adsorbimento.
Andamenti tipici di isoterme di adsorbimento:

sfavorevole
favorevole
molto favorevole
lineare
irreversibile

C
s

C

Sfavorevole: sono adsorbite solo modeste quantit di soluto. La
quantit di soluto adsorbito elevata solo quando esso presente a
alte concentrazioni nella fase fluida
Lineare: la quantit di soluto adsorbito proporzionale alla sua
concentrazione nella fase fluida (coefficiente di ripartizione).
Favorevole: la quantit di soluto adsorbito elevata anche quando
esso presente a basse concentrazioni nella fase fluida. E possibile
raggiungere e mantenere basse concentrazioni nel fluido in uscita.
Irreversibile: caso limite dellisoterma molto favorevole. La quantit
adsorbita indipendente dalla quantit presente in fase fluida fino a
concentrazioni bassissime. In realt aumentando la T la quantit
adsorbita diminuisce (utile per la fase di rigenerazione del solido).
Nota: la capacit di adsorbimento di un materiale dipende dal peso
molecolare, dalla forma molecolare e dalla polarit/polarizzabilit
della sostanza da adsorbire.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NO O: : R RE EL LA AZ ZI IO ON NI I D DI I E EQ QU UI IL LI IB BR RI IO O
Effetto di pressione P e temperatura T:
Ladsorbimento favorito al diminuire della temperatura e
allaumentare della pressione. Per il desorbimento valgono condizioni
opposte.

Isoterme di adsorbimento
C
s
C
T
1
T
2
C
s
C
T
1
T
2

con T
1
> T
2


Isobare di adsorbimento (per i gas)
C
s
T
P
1
P
3
P
2
P
1
< P
2
< P
3
C
s
T
P
1
P
3
P
2
P
1
< P
2
< P
3


utile considerare gli effetti di temperatura e pressione sugli equilibri
di adsorbimento non solo per operare nelle condizioni che
massimizzano la capacit adsorbente dei materiali, ma anche in vista
della necessit di rigenerarli: allaumentare della temperatura e al
diminuire della pressione il soluto adsorbito tende a trasferirsi dal
solido al fluido.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : R RE EL LA AZ ZI IO ON NI I D DI I E EQ QU UI IL LI IB BR RI IO O
Modellazione di isoterme di adsorbimento
Modello di Henry:
F S
C k C =
con
|
.
|

\
| A

=
RT
H
e k k
0

Vale solo per concentrazioni bassissime. Si basa sullipotesi che il
grado occupazione dei siti attivi della superficie del solido
responsabili delladsorbimento sia tanto modesta da poter assumere
che quasi tutti i siti attivi superficiali per ladsorbimento siano ancora
liberi.

Modello di Langmuir:
F
F
Sm
S
C B
C B
C
C
+

=
2
1
1

Con:
B
i
= costanti di adsorbimento;
CSm = concentrazione di soluto in fase solida relativa ad un
ricoprimento monostrato (monolayer) della superficie (tutti i
siti attivi occupati).

Si basa sullipotesi di adsorbimento monostrato; interpreta bene le
isoterme favorevoli. Non va invece bene per quelle sfavorevoli.

Modello di Freundlich:
n
F S
C b C =

con b ed n costanti ed n < 1

Valida per isoterme molto favorevoli e particolarmente idonea a
descrivere adsorbimento di soluti in fase liquida.

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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : I IS SO OT TE ER RM ME E D DI I A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O
Capacit del solido adsorbente

Acqua (20-50C) su vari solidi:

Selettivit: influenza della natura delladsorbato - effetto della
temperatura

Vari idrocarburi su carbone attivo
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : I IS SO OT TE ER RM ME E D DI I A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O
Selettivit: influenza della natura delladsorbato
Vari idrocarburi su carbone attivo

Serie omologhe: alchino, alchene, alcano.
Serie omologhe: C
2
, C
3
, C
4
.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : I IS SO OT TE ER RM ME E D DI I A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O
Correlazioni empiriche e semi-empiriche


P
*
= tensione di vapore;
P
i
= pressione parziale;
V = volume molare del liquido;
T = temperatura in Kelvin.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : C CO OM MP PL LE EM ME EN NT TI I
Alcuni solidi mostrano capacit adsorbente nei confronti di certe
sostanze (ad esempio di idrocarburi) maggiore rispetto alla capacit
assorbente di solventi liquidi (assorbimento).
Esempio: (valori relativi a T = 38C e P = 1 psi)
Sostanza Quantit adsorbita dal
carbone attivo
Quantit assorbita da un olio
(kg
soluto
/kg
adsorbente
) (kg
soluto
/kg
solvente
)
metano 0.00199 0.00022
propano 0.113 0.0014
*****
Effetti termici
Ladsorbimento un processo esotermico, accompagnato da effetti
termici rilevanti (maggiori del calore latente).
Esempi:
Sostanza Calore di adsorbimento su
carbone attivo a 20C
Calore di condensazione alla
temperatura di ebollizione
(cal/mole) (cal/mole)
Etilene 9100 2580
Etano 6620 2050
- Il calore che si sviluppa durante l'adsorbimento viene in parte
ceduto al fluido;
- se la concentrazione di adsorbato nell'alimentazione elevata (> al
10% in peso) posso manifestarsi surriscaldamenti di parti del letto
(T
solido
> T
fluido
);
- laumento di temperatura (locale) fa diminuire la tendenza ad
adsorbire (vedi variazione delle isoterme di adsorbimento con T);
- se viceversa la quantit di adsorbato nel fluido modesta (< 1% in
peso), praticamente tutto il calore sviluppato viene ceduto al fluido
e il processo si pu considerate isotermico;
- il desorbimento un processo endotermico;
- labbassamento (locale) della temperatura nel letto sfavorisce la
rigenerazione del solido adsorbente.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : P PR RO OF FI IL LI I D DI I C CO ON NC CE EN NT TR RA AZ ZI IO ON NE E
Letti fissi
Le concentrazioni di soluto nella fase fluida e nella fase solida
cambiano sia nel tempo che con la posizione nel letto.

con Q = portata di fluido;
C
0
= concentrazione di soluto nel fluido allingresso del letto.
Supponiamo di cominciare ad alimentare il fluido nel letto al tempo t
1
.
Il materiale adsorbente esente dal soluto e il profilo di
concentrazione di soluto nel fluido mostra un andamento decrescente
fino a raggiungere zero prima della fine del letto (t
1
).
1
L
T
Lunghezza del letto
C
/
C
0
t
1
t
4
t
3
t
2
0
1
L
T
Lunghezza del letto
C
/
C
0
t
1
t
4
t
3
t
2
0

- Con il passare del tempo le zone pi vicine allingresso si
arricchiscono di soluto e, quindi, si saturano;
- il trasferimento di materia ha luogo nelle zone del letto sempre pi
lontane dallingresso;
- i profili di concentrazione al passare del tempo prendono una forma
ad S (t
2
e t
3
) e si spostano verso luscita dal letto proprio;
- la forma dei profili di concentrazione allinterno del letto dipende
da pi fattori tra i quali la relazione di equilibrio per il sistema
fluido solido (isoterma di adsorbimento);
- dopo un certo tempo, ladsorbato comincia ad essere presente nella
corrente uscente (t
4
).
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : C CU UR RV VE E D DI I B BR RE EA AK KT TH HR RO OU UG GH H
Curva di breakthrough o curva di rottura
La concentrazione di soluto contenuta nel fluido alluscita del letto
nulla per un certo tempo, poi comincia a salire fino a quando (se il
letto completamente o quasi completamente saturo) diventa uguale a
quella di ingresso.
C
/
C
0
tempo, t
0
1
t
1
t
3
t
2
t
b
0.1
C
/
C
0
tempo, t
0
1
t
1
t
3
t
2
t
b
0.1

Bisogna quindi decidere, ad un certo punto, di deviare il fluido su un
altro letto fisso per rigenerare quello saturo.

Osservazioni:
sulla curva di rottura (curva di breakthrough) si individua il
tempo t
b
in corrispondenza del quale la concentrazione in uscita
e circa il 5-10% di quella in ingresso;
raggiunto t
b
bisogna rigenerare il letto perch la separazione
diventa molto rapidamente sempre pi scadente;
la concentrazione limite ammissibile nella corrente in uscita
pu essere legata ad un limite assoluto prefissato
(potabilizzazione delle acque).

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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : C CU UR RV VE E D DI I B BR RE EA AK KT TH HR RO OU UG GH H
Lunghezza di letto utilizzata:


Osservazioni:
A
0
= A
1
+ A
3
rappresenta graficamente la quantit alimentata fino
al tempo t
b
;
A
3
rappresenta la parte di A
0
che non stata adsorbita;
larea sopra la curva di breakthrough (A
1
= A
0
A
3
) rappresenta
la quantit percentuale di soluto che si trasferita dal fluido al
solido (rispetto alla quantit alimentata A
0
);
A
1
+ A
2
rappresenta graficamente la quantit adsorbibile sul
solido (a saturazione completa alla concentrazione del fluido
entrante);
se al tempo t
b
si smette di alimentare il fluido e si procede alla
rigenerazione del solido, la capacit adsorbente del letto sar
utilizzata solo in parte;
la parte di letto utilizzata corrisponder allarea A1, mentre quella
non utilizzata allarea A2;
La lunghezza di letto utilizzata pu essere espressa come:
2 1
1
A A
A
L L
tot utilizzata
+
=

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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : C CU UR RV VE E D DI I B BR RE EA AK KT TH HR RO OU UG GH H
Si pu osservare che tanto pi inclinata la curva di rottura:
tanto maggiore il tempo al quale si raggiunge la
concentrazione limite;
ma tanto maggiore la quantit di adsorbente non utilizzata
(non saturata alla concentrazione del fluido entrante).

Esempi di curve di rottura in diverse condizioni operative
Nota: nella condizione limite, se la curva coincidesse con una retta
verticale l'area A
2
sarebbe nulla e tutto il letto sarebbe utilizzato.
****
Perch la curva inclinata? Perch l'andamento delle curve di
concentrazione di adsorbato lungo il letto assumono la forma ad S?

Ci sono tre fenomeni che contribuiscono a far deviare il sistema dal
comportamento ideale:
trasporto di materia;
diffusione molecolare e dispersione assiale.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : R RE EG GO OL LE E D DI I S SC CA AL LE E- -U UP P
La curva di breakthrough pu essere ricostruita sperimentalmente
mediate misure di concentrazione del soluto nella corrente uscente.
Queste misure sono generalmente eseguite su apparecchiatura di
piccola scala: problema di scale-up (occorre studiare cosa succede
passando a dimensioni di interesse industriale).

Per sistemi caratterizzati da unisoterma favorevole i profili di
concentrazione allinterno del letto con il passare del tempo
conservano una forma identica.

3 2 1
: con L L L < <

Regole di scale-up:
Se si confrontano dei letti di materiale adsorbente di diversa lunghezza
si osserva che:
la porzione di letto non utilizzata (A
2
- quantit di siti di
adsorbimento non occupati) rimane identica;
mentre la porzione di letto utilizzata (A
1
) aumenta allaumentare
della lunghezza;
le perdite di carico per aumentano allaumentare della
lunghezza;
per contenere le perdite di carico, si pu diminuire il diametro
del letto in modo da abbassare la velocit del fluido;
per trattare una portata maggiore, mantenere la stessa velocit
superficiale e aumentando il diametro del letto.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : S SC CH HE EM MA A D DI I I IM MP PI IA AN NT TO O
Ladsorbimento , come altre operazioni di separazione, basato
sullimpiego di un agente (nel caso specifico il materiale adsorbente)
che consente la separazione. Tale agente ad un certo punto si satura e
va rigenerato.

Le variabili termodinamiche che hanno maggiore influenza
sulladsorbimento (e quindi sulla fase di rigenerazione del solido
adsorbente desorbimento) sono la temperatura e la concentrazione
della sostanza da separare in fase liquida o la pressione parziale in fase
gas.

Per rigenerare il solido adsorbente vanno scelte condizioni diverse
(opposte) rispetto a quelle usate nella fase di adsorbimento.

Il materiale difficile da movimentare durante lesercizio delle
apparecchiature, quindi, generalmente per operare in continuo si
utilizzano almeno due letti (fissi) di materiale adsorbente per poterne
rigenerare uno mentre laltro lavora.

Nota: Si possono avere isteresi nelle fasi di adsorbimento-
desorbimento.
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File: Adsorbimento - ver.1.2.0.doc Pagina 19 di 26
A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : S SC CH HE EM MA A D DI I I IM MP PI IA AN NT TO O
THERMAL-SWING ADSORPTION (TSA)

Generalmente la rigenerazione si esegue inviando vapore (se
ladsorbato da separare insolubile in acqua) o aria (se
ladsorbato non combustibile) ad elevata temperatura.
Il calore, immesso nel sistema con il gas, non solo fornisce
l'energia necessaria a desorbire l'adsorbato, ma viene in parte
ceduto dal gas caldo al letto favorendo il desorbimento.
il gas inviato consente di diluire la concentrazione di adsorbato
in fase fluida e, quindi, contribuisce ulteriormente a favorire il
desorbimento.
Nel caso di impiego di vapore il recupero delladsorbato di
solito effettuabile mediante condensazione e separazione
meccanica dei liquidi immiscibili.
In alcuni processi, ladsorbato viene incenerito (ovvero
utilizzato come combustibile).
Generalmente alla fine della rigenerazione il letto viene
attraversato da un fluido freddo, che ne riporta la temperatura a
quella scelta per il processo di adsorbimento.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : S SC CH HE EM MA A D DI I I IM MP PI IA AN NT TO O
PRESSURE-SWING ADSORPTION (PSA)

Si agisce sulla pressione parziale dell'adsorbato in fase gas.
Di fatto durante la rigenerazione si sfrutta la diminuzione della
pressione totale e la riduzione della concentrazione di
adsorbato nel gas per diminuire la pressione parziale
dell'adsorbato, facilitando cos il desorbimento.
Si applica di solito nel caso in cui la fase fluida un gas.
Esempi sono il processo di separazione dell'aria, la
purificazione dell'idrogeno e alcuni processi di purificazione di
correnti gassose da sostanze indesiderate.
La fase di alimentazione operata a pressione relativamente
elevata, e la rigenerazione a pressione pi bassa.
Una frazione del prodotto uscente dal letto adsorbente si
utilizza come fluido rigenerante nel letto a bassa pressione.
Il processo analogo nel caso di fase fluida liquida prende il
nome di concentration-swing adsorption (CSA) perch si varia
la concentrazione di adsorbato in fase liquida, ma impiegato
raramente.
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NT TO O: : D DI IM ME EN NS SI IO ON NA AM ME EN NT TO O D DE EL LL L A AP PP PA AR RA AT TO O
Capacit adsorbente del letto:
La capacit adsorbente effettiva del letto raramente supera il 30-50%.
Oltre che a causa della necessit di interrompere, ad un certo punto,
lalimentazione del fluido al letto (per rispettare la specifica di
progetto sulla concentrazione in uscita), necessario tenere presente
anche:
- perdite di capacit adsorbente del letto dovute alleffetto termico
associato alladsorbimento;
- riduzione legata allumidit presente nel gas;
- riduzione dovuta allumidit residua sul letto a seguito della
rigenerazione;
- riduzione nel caso di fluido sporcanti.

In fase di progettazione importante tenere conto di tutti questi effetti
che contribuiscono a ridurre la capacit adsorbente del letto.
****
Dimensionamento di un letto adsorbente:
Dati:
- portata del fluido da trattare;
- concentrazione entrante del soluto da rimuovere.
Specifica di progetto:
- massima concentrazione di soluto nel fluido ammessa alluscita
del letto adsorbente (concentrazione limite).
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Procedura di progetto:
1. scelta del materiale adsorbente pi idoneo;
2. definizione delle condizioni operative (temperatura e pressione);
3. calcolo del volume effettivo di letto necessario per soddisfare la
specifica di progetto;
4. definizione della sezione trasversale del letto;
5. calcolo della lunghezza del letto.
****
Dimensionamento di un letto adsorbente
1) Scelta del materiale adsorbente:
la scelta viene fatta valutando la capacit adsorbente mediante le
isoterme di adsorbimento; tenendo anche presente leventuale
facilit di rigenerazione e altre considerazioni pratiche (costo,
infiammabilit, etc.).
2) Dimensioni del materiale adsorbente:
pi sono piccole le dimensioni delle particelle di adsorbente,
maggiore la superficie esposta e, quindi, la capacit di
adsorbimento, ma aumentano le perdite di carico.
3) Definizione della temperatura e della pressione di esercizio:
Sulla base delle curve di equilibrio (isoterme di adsorbimento).
4) Determinazione del volume effettivo di letto adsorbente:
usando opportuni diagrammi (quantit adsorbibile di una
specifica sostanza su un dato materiale adsorbente) possibile
risalire alla quantit adsorbibile per unit di peso di letto.
Si determina quindi il volume totale del letto (valore teorico).
Il volume effettivo viene calcolato maggiorando quello teorico
del 20-40%.
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File: Adsorbimento - ver.1.2.0.doc Pagina 23 di 26
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Dimensionamento di un letto adsorbente
5) Determinazione dellarea trasversale dellapparecchiatura
Si esegue in maniera da ottenere una velocit superficiale che dia
luogo a perdite di carico non troppo elevate. Ci spesso si ottiene
con velocit superficiali nellintervallo 0.25-0.50 m/s.

Per valutare le perdite di carico si pu utilizzare lequazione di Ergun:
75 . 1
Re
1
150
1
3
2
+


A
p
p
H
d
G
P c
c
c

con: G = portata in massa;
= densit del fluido.
c = grado di vuoto (V
vuoto
/V
totale
);
d
p
= diametro particelle;
H = profondit del letto;
Re
p
= d
p
G/ numero di Reynolds.
Ovvero, in termini della velocit superficiale:
( )
3
2
3
2
2 2
1
75 . 1
1
150
c
c
c
c

u

+

u

=
A
P S
S
P S
S
d
v
d
v
H
P

con: u
S
= fattore di sfericit per particelle non sferiche;

6) Determinazione della lunghezza del letto
Per scegliere la lunghezza del letto bisogna tenere presente che:
- minore la lunghezza del letto, minori sono le perdite di carico e
il materiale adsorbente necessario;
- pi corto il letto, pi frequentemente necessario rigenerarlo;
- pi corto il letto minore lutilizzo delladsorbente perch al
punto di breakthrough la frazione satura del letto minore e,
quindi, i costi di rigenerazione (per kg di adsorbente) sono
maggiori.
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File: Adsorbimento - ver.1.2.0.doc Pagina 24 di 26
A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NO O: : S SI IS ST TE EM MA A M MU UL LT TI IC CO OM MP PO ON NE EN NT TE E
Adsorbimento di acqua + idrocarburo su gel di silice in presenza di
inerte:

Fluido: inerte + vapore acqueo + idrocarburo
B = Acqua
B = Idrocarburo
C = saturazione del letto

Osservazioni:
Il gel di silice ha pi affinit per lacqua che per
lidrocarburo;
quando i siti di adsorbimento sono in larga parte liberi, si
adsorbono entrambi i composti;
quando il solido di avvicina alla saturazione, lacqua spiazza
lidrocarburo (isoterma meno favorevole).
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A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NO O: : S SI IS ST TE EM MA A M MU UL LT TI IC CO OM MP PO ON NE EN NT TE E
Adsorbimento di idrocarburo + acqua su carbone attivo, in presenza
di inerte:

Fluido: inerte + vapore acqueo + idrocarburo
A = vapore acqueo
A = idrocarburo
C = somma A + A

Osservazioni:
Il carbone attivo ha pi affinit per lidrocarburo che per
lacqua;
quando i siti di adsorbimento sono in larga parte liberi, si
adsorbono entrambi i composti;
quando il solido di avvicina alla saturazione, lidrocarburo
(isoterma pi favorevole) spiazza. lacqua.
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File: Adsorbimento - ver.1.2.0.doc Pagina 26 di 26
A AD DS SO OR RB BI IM ME EN NO O: : S SI IS ST TE EM MA A M MU UL LT TI IC CO OM MP PO ON NE EN NT TE E
Adsorbimento di una miscela di idrocarburi C2, C3 e C4 su carbone
attivo:

Fluido: miscela di C
2
, C
3
e C
4

I = C
4

II = C
3

III = C
2


Osservazioni:
quando il solido di avvicina alla saturazione, lidrocarburo con
lisoterma pi favorevole spiazza gli altri.

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