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La nostra visita alla squadra campione del mondo che attacca arretrando e difende avanzando
INTRODUZIONE
Per riuscire a comprendere a fondo la filosofia di gioco del Barcellona non basta seguire gli allenamenti della prima squadra, ma necessario provare a capire, valutare ed approfondire ogni singolo aspetto, a partire dai pi piccoli. Spesso anche un semplice torello funzionale a tutto il resto del programma e in una semplice esercitazione di possesso palla si trovano contenuti e obiettivi trasversali che riguardano la tecnica, la tattica individuale e lorganizzazione collettiva, sia in fase offensiva che in quella difensiva. Tutto questo per riuscire a far s che la squadra sia padrona del gioco e capace di difendere avanzando e aggredendo istantaneamente lavversario e di offendere muovendo la palla a 360 da destra a sinistra, avanti e indietro prima
di trovare lacuto vincente. Ringraziamo la societ catalana, i responsabili del settore giovanile e tutti gli allenatori, da Pep Guardiola a Fuentes (istruttore degli under 8), per la gentilezza e la disponibilit dimostrata, che ci ha permesso non solo di osservare, ma di vivere per una settimana, la filosofia di gioco della squadra campione del mondo. Un ringraziamento particolare va inoltre a Tito Vilanova (allenatore in seconda) ed Albert Benejos (responsabile del settore giovanile) per il tempo e lattenzione che ci hanno prestato. In questo articolo andiamo a tracciare il lavoro svolto dalla prima squadra nella settimana che va dal 1 al 7 febbraio. Nel prossimo numero approfondiremo invece il lavoro che viene effettuato nella cantera pi importante del mondo.
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Leccezionale concorso di pubblico per assistere allallenamento del Barcellona a Palafrugell testimonia limmensa popolarit della squadra campione del mondo.
Le stelle del Bara in posa coi giocatori del Palafrugell, storica societ calcistica catalana che onora il proprio centenario ospitando i blaugrana.
Latmosfera ai bordi del campo incredibile, con oltre quattromila tifosi locali che circondano il rettangolo di gioco e incitano calorosamente i
Spalti gremiti nel piccolo stadio di Palafrugell per assistere allallenamento del Barcellona.
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Il campo del Palafrugell viene bagnato prima dellinizio dellallenamento del Barcellona.
15' Possesso-palla a tre colori 9vs6 su uno spazio di metri 30x25 Sei giocatori disposti quattro ai lati e due dentro pi tre jolly, a loro volta disposti due sui lati lunghi e uno dentro, contro sei avversari. Tutti i giocatori sono comunque posti allinterno dello spazio di gioco. Due tocchi. Pertanto il possesso sar 9vs6, per internamente chi ha la palla in inferiorit 3vs6 (tre ripetizioni da 4' con 1' di pausa).
Lallenamento inizia con riscaldamento a secco con stretching e mobilizzazione libera. Segue una partitella di 15' 7vs2 a un tocco su di uno spazio quadrato di metri 7x7 (due ripetizioni da 7' con 1' di pausa).
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15' Partita 7vs7 pi jolly su uno spazio di metri 50x55 Tocco libero. Quando la palla esce si riprende sempre dal portiere. Vale il fuorigioco.
Una fase della partitella 7 contro 7 con jolly. Figura 3. Partitella 7vs7 con jolly su un rettangolo di metri 50x55.
Lingresso della Ciutat Esportiva Joan Gamper, lattrezzatissimo centro dove il Barcellona svolge la preparazione atletica e tecnico-tattica.
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campo a 11 (105x68 metri) con erba naturale pi tribuna con capacit di circa 1750 persone campo a 11 (105x65 metri) con erba artificiale, che pu anche essere trasformato in un campo di rugby di metri 107x65: tribuna con una capacit di 950 persone circa campo a 11 (105x65 metri) con erba artificiale Area per la preparazione dei portieri. Il Padiglione Multisport ha al piano superiore tre aree per lallenamento del basket, che possono essere utilizzate anche per pallamano giovanile e squadre di futsal. Le tribune hanno capienza per 470 spettatori. Il piano inferiore ha i seguenti servizi: cinque spogliatoi e cinque uffici; spogliatoi per gli allenatori e gli arbitri ufficio per medici e personale medico studio. Oltre agli impianti sportivi, il centro Joan Gamper dispone di diverse aree verdi, spogliatoi, uffici, sale mediche, palestre ecc. In particolare, allinterno della struttura si trovano reception, sala-stampa, uffici e una sala riunioni, cucina e sala da pranzo, spogliatoi per due arbitri, allenatori e visitatori, uno spogliatoio per il calcio professionistico con palestra e zona-acqua. Il parcheggio sotterraneo dispone di 64 posti-macchina per lutilizzo da parte del personale del club e la struttura organizzativa. Vi infine un altro padiglione adibito a spogliatoio per il settore giovanile che conta: otto spogliatoi per il settore giovanile quattro spogliatoi per gli allenatori e gli arbitri.
Una delle tribune di cui sono dotati i campi di calcio della Ciutat Esportiva del Barcellona.
Il modernissimo centro sportivo blaugrana dispone di nove campi di calcio di varie misure con copertura naturale e sintetica.
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campo a 11 (105x68 metri) in erba naturale pi tribuna con una capacit di 1400 persone circa campo a 11 (105x65 metri) in erba naturale pi tribuna con una capacit di 400 persone circa campo a 11 (105x65 metri) in erba naturale campo a 11 (105x65 metri) in erba naturale campo a 11 (105x65 metri) con erba artificiale campo a 7 (55x38 metri) con erba artificiale
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letti che sono funzionali ad allenare i singoli, in funzione delle richieste specifiche (sia tecniche che atletiche) del ruolo. Nelle due foto successive sono visualizzabili i circuiti specifici del difensore centrale e della mezzala.
Figura 5. Gioco-ombra 9vs0. Nella zona occupata da ogni giocatore sono disposti sagome, cerchi, ostacoli e paletti per allenare i singoli in funzione del ruolo.
15' Gioco-ombra 9vs0 Lobiettivo del lavoro di sviluppare delle azioni di attacco con tempi di gioco corretti impegnando i giocatori mediante un lavoro fisico specifico per ruolo prima e/o dopo aver giocato la palla. In questo esercizio lazione parte dai difensori centrali e non presente il centrocampista centrale. La sequenza dei passaggi la seguente: il difensore centrale gira la palla a favore del compagno di reparto che la porta in avanti e verticalizza per lala. Lala, dopo un contromovimento a ricevere, si muove verso la palla e gioca sullinterno che si propone a sostegno. Lazione si conclude con linterno che innesca il terzino che effettua il cross per centravanti ed interno opposto. Sul campo, nella zona occupata da ogni giocatore sono presenti sagome, cerchi, ostacoli, pa-
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Lavoro specifico per ruolo: difensore centrale: dopo aver effettuato il lancio il difensore va ad anticipare la sagoma di testa, ritorna indietro verso il paletto, va ad anticipare la sagoma posta a sinistra con un intervento di piede e corre a difesa della porta rappresentata dai due paletti. difensore laterale: dopo aver verticalizzato effettua tre balzi e va al cross. Il rientro in corsa lenta e si conclude con il salto dellostacolo ed uno scatto di 5 metri. mezzala: partenza di fianco allostacolo, scatto verso il paletto, cambio di direzione con doppio balzo e uscita per ricevere lo scarico dallala, a seguire linterno si sposta di fronte allostacolo, lo salta ed effettua uno scatto di 5 metri. ala: doppio balzo e, dopo contromovimento, scatto verso il paletto per ricevere la verticalizzazione. centravanti: salto dellostacolo e slalom tra le sagome per ricevere il cross e finalizzare. 6' Gioco-ombra 7vs0
sul lato debole. A sostegno del centravanti si propone linterno che riceve e manda lala al cross. Lazione si conclude con il tiro del centravanti o della mezzala opposta che si inserita in area. Lavoro specifico per ruolo: difensore centrale: dopo aver effettuato il lancio il difensore va ad anticipare la sagoma di testa, ritorna indietro verso il paletto, va ad anticipare la sagoma posta a sinistra con un intervento di piede e corre a difesa della porta. centravanti: effettua un movimento a pendolo di apertura verso il lato debole, scarica sulla mezzala e di scatto va a chiudere sul primo palo passando dietro alla sagoma. mezzala: effettua un movimento incontro, sfila di fronte alla sagoma e vedendo la verticalizzazione per il centravanti si gira, oltrepassando la sagoma, e riceve lo scarico del centravanti prima di innescare lala. ala: doppio balzo e scatto in profondit con susseguente cross allinterno dellarea di rigore. Minipartita a tre squadre 6vs6 con i portieri
Figura 6. Gioco-ombra 7vs0. Anche in questo caso nella zona di ciascun giocatore vi sono oggetti utili per allenare i singoli in funzione del ruolo.
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In questo ulteriore esercizio non sono presenti i difensori laterali e lazione si sviluppa nel seguente modo: passaggio del difensore centrale al compagno di reparto che riceve, guida per qualche metro ed innesca il centravanti che si apre
Il campo misura metri 45x45 e mentre due squadre si affrontano la terza riposa. La squadra che fa goal rimane in campo mentre quella che ha subito esce e subentra la squadra precedentemente a bordocampo. Tocco libero, non c fuorigioco. Ore 12.35 Termine dellallenamento
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13' Torello 8vs2 su uno spazio quadrato di metri 7x7. Esercitazione di forza 10' Forza specifica sviluppata attraverso quattro stazioni (vedi foto sopra) 15' Possesso-palla e cambio di gioco
Figura 9. Situazione di 3vs2 su campo di metri 40x40. Figura 8. Esercitazione di possesso-palla e cambio di gioco su tre spazi.
Lesercitazione prevede lutilizzo di tre spazi come in figura 8. Nello spazio esterno, sei giocatori grigi sono impegnati a mantenere il possesso della palla e vengono attaccati da due avversari rossi. Obiettivo dei grigi effettuare cinque passaggi per poi andare al cambio di gioco con un lancio aereo e cedere palla alla squadra bianca. Obiettivo dei rossi riconquistare la palla in situazione di inferiorit numerica. Se ci avviene, lallenatore gioca un nuovo pallone ai bianchi e due giocatori grigi si muovono in pressione con quattro che stazionano nello spazio centrale. Se viceversa i grigi, dopo aver effettuato cinque pas-
15' Partita 10vs10 pi jolly In uno spazio come in figura 10 si gioca una partita nella quale chi ha la palla gioca col jolly e
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si schiera con il 4-3-3. Chi senza palla, in fase difensiva, gioca in inferiorit numerica col modulo 4-2-3.
Lallenamento del gioved volge al termine. Non abbiamo assistito allallenamento del venerd, svoltosi per ovvi motivi a porte chiuse, dedicato ai movimenti su palla inattiva.
Reti: Messi 6', Xavi 22' st, Soldato 47' st. - Espulsioni: Piqu 26' (B), Marquez 46' st (B)
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Tito Vilanova, allenatore in seconda del Barcellona, con Maurizio Viscidi, Massimo Lucchesi e Alessandro Pane, autori del nostro servizio sui blaugrana.
difficile spiegare in poco tempo la filosofia del Barcellona. La squadra deve pensare di poter fare sempre la partita come se si giocasse al Camp Nou. Lobiettivo quello di difenderci avanzando, mentre non abbiamo problemi ad andare indietro quando si attacca. Questo un po contrario a ci che fanno le altre squadre, che difendono andando indietro e attaccano andando avanti. In fase difensiva, la squadra non si adatta in maniera specifica allavversario e deve assumere un atteggiamento aggressivo, scalando in avanti quando viene persa la palla. Studiamo invece gli adattamenti specifici per ci che concerne gli sviluppi di gioco in fase offensiva. In particolare, quando analizziamo lavversario, stiamo molto attenti a capire come sviluppa il proprio gioco e con quanti giocatori attacca. Ci ci d modo di valutare se
e come si scoprono e come sia pi opportuno sviluppare il nostro attacco. La nostra manovra offensiva si sviluppa quasi esclusivamente palla a terra. La squadra conosce molto bene il modulo, ha sette-otto diverse opzioni per sviluppare gioco partendo da dietro e, in base allo schieramento avversario, in ogni partita previsto lutilizzo di tre o quattro soluzioni diverse. Questo ci consente di mantenere a lungo il possesso della palla e stanca gli avversari obbligandoli a dover rincorrere il pallone. Ci ha delle valenze anche quando la palla viene persa. Infatti recuperare immediatamente la palla una nostra prerogativa e il fatto di mantenere a lungo il possesso ci permette di essere freschi e reattivi per interpretare la transizione negativa. La qualit della fase di possesso correlata con le abilit individuali, la conoscenza del si-
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stema di gioco e la mentalit. I giocatori del Barcellona, a livello individuale, hanno grandi risorse tecniche ma sono anche in grado di ottimizzare la loro posizione e gestire correttamente il corpo in funzione della palla e dellavversario. Il giocatore devessere in grado di smarcarsi e orientarsi in spazi stretti e per ottenere questo utilizziamo continuamente esercitazioni in spazi ridotti con i giocatori schierati secondo il modulo di gioco. In questo modo riusciamo a stimolare sia la tecnica e la tattica individuale che lorganizzazione di gioco allinterno del modulo. Se invece lesercitazione viene effettuata in spazi pi ampi si va ad influenzare laspetto condizionale. Oltre alla fase offensiva, siamo molto attenti anche alla fase di non-possesso. Noi soffriamo molto se non abbiamo il pallone, perch la squadra tecnicamente e mentalmente strutturata per mantenere il possesso della palla. Per queste ragioni quando si perde la palla si va subito in avanti ad aggredire. Difendiamo in undici e attacchiamo in undici perch nella fase difensiva non abbiamo la forza di poter difendere con soli sette giocatori. Il fatto di scalare in avanti permette di coinvolgere gli attaccanti nella fase di difesa. Viceversa, se scappi indietro gli attaccanti non ti aiutano pi.
Il 90% circa delle esercitazioni tattiche prevede importanti obiettivi anche in fase di nonpossesso. Ad esempio, quando alleniamo il possesso i giocatori sono impegnati anche a transare efficacemente e a lavorare su pressione ed intercetto. Non facciamo preparazione fisica a secco, senza palla. Il lavoro condizionale fatto attraverso esercitazioni abbinate che prevedono comunque lutilizzo della palla e uno stimolo tecnico-tattico. Le macchine per il lavoro muscolare vengono utilizzate per prevenzione. Anche la forza si allena sul campo e con il pallone. La fase che curiamo di pi in allenamento la costruzione del gioco mentre la finalizzazione dipende anche dalla qualit dei campioni a disposizione. Tutti i giocatori sanno come muoversi in base a chi ha la palla. Tutti si muovono in funzione della stessa. Controllo e passaggio sono i due elementi tecnici pi importanti e vengono esercitati quotidianamente durante lallenamento. Sono passati oltre cinquanta minuti da quando abbiamo iniziato a parlare con Tito e il tempo volato, cos come vola quando si vede giocare il Barcellona.
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Le nostre considerazioni
Oltre a descrivere le sedute di allenamento svolte dalla squadra campione del mondo, pensiamo sia utile mettere a disposizione degli allenatori italiani gli aspetti pi interessanti che abbiamo potuto cogliere non solo osservando gli allenamenti, ma avendo potuto vivere intensamente la Ciutat Esportiva Joan Gamper per una settimana. Le impressioni raccolte sono quindi frutto delle nostre riflessioni, del confronto e dello scambio di opinioni che avevamo in albergo in merito a ci cui avevamo assistito e rappresentano una parte di quello che si pu imparare andando a osservare attentamente la squadra catalana. Va inoltre precisato che per cercare di capire a fondo la sua metodologia di lavoro e coglierne i dettagli ci stato di grande utilit uno studio approfondito fatto sul Barcellona antecedentemente alla partenza. Innanzitutto ci preme sottolineare che prima di pensare alla vittoria i blaugrana, sia la prima squadra ma anche le formazioni del settore giovanile, cercano di imporre il proprio stile di gioco ed esprimere sul campo la filosofia che li guida: la vittoria subordinata al gioco (e non viceversa) e il gioco subordinato a una concezione che ricerca lespressione di un calcio offensivo, propositivo e comunque attivo anche in fase di non-possesso. La squadra misura la propria abilit sulla capacit di mantenere il possesso di palla e di determinare flussi e ritmi del gioco. Ci correlato, in fase di possesso, con una visione del campo e uno sfruttamento degli spazi di gioco a 360, e non solo su 180, come di norma fa la maggior parte delle squadre. Tale caratteristica viene stimolata attraverso specifiche esercitazioni integrate che solo allapparenza sembrano semplici esercizi di possesso, ma che in realt vanno ad allenare contemporaneamente le componenti tecniche (passaggio e controllo orientato), le abilit tattiche individuali (smarcamento e orientamento corporeo) e i flussi di gioco tipici del Barcellona. Attraverso una metodologia di lavoro specifica, in cui la componente tattica e lapprendimento del modulo sono predominanti, la squadra raramente costretta a forzare la giocata e ci, nel tempo, le ha consentito di acquisire una forza e una consapevolezza tali da permetterle di attaccare rallentando lazione e magari spostando la palla allindietro, in attesa di trovare spazi e condizioni opportune. In questo contesto vige un grandissimo rispetto del collettivo: i campioni sono funzionali al gioco e allo sviluppo del sistema di gioco e il singolo ha il dovere e la possibilit di diventare in qualsiasi momento determinante pur essendo integrato nel tipico 4-3-3. Il dialogo tattico tra i giocatori, continuo e stimolato dallo stile di gioco, consente agli stessi di riconoscere ed interpretare il contesto indipendentemente dal fatto che il singolo si trovi a fungere da vertice, sostegno, appoggio interno ed esterno. La fase difensiva, pur essendo subordinata a quella offensiva, anchessa molto curata, in particolare per ci che riguarda latteggiamento e la reattivit mentale. In quasi tutte le esercitazioni aspetti offensivi si mescolano e si integrano a quelli difensivi e, tanto per fare un esempio, focalizzando lattenzione sul gioco-ombra 9vs0 proposto nella giornata di mercoled 3 febbraio, si pu notare come allo sviluppo della fase offensiva si fondessero aspetti atletici e tecnici nonch uno stimolo importante relativo alla transizione negativa, con i giocatori che, dopo aver giocato la palla, avevano un obiettivo da conseguire: il difensore centrale va a difendere la porta; il difensore laterale, dopo un iniziale rientro in corsa lenta, deve saltare lostacolo e scattare verso la propria met campo; linterno, dopo aver innescato lala, ritorna in posizione di partenza saltando un ostacolo ed effettua un successivo scatto come se dovesse rincorrere un avversa-
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rio. E proprio prendendo spunto dallesercitazione effettuata il mercoled possibile notare come la preparazione fisica, drasticamente subordinata allallenamento tecnico-tattico, non venga mai svolta a secco e sia comunque sempre presente il pallone. Si tratta, in sostanza, di una metodologia estremamente curata che parte gi dal settore giovanile, come avremo modo di approfondire nel prossimo numero, per certi versi innovativa, che si fonde con la cultura e le aspettative della regione (la Catalogna) che il Barcellona
rappresenta e che va oltre il merito tecnico-tattico del gioco, per investire invece laspetto dellespressione umana nel suo complesso. Limpressione che lattuale direttivo tecnico del Barcellona, composto da Beguiristain, Guardiola ed Alexanco, sia ormai padrone di un metodo, di uno stile di gioco e in particolare di una filosofia trasversale, dopo che il club ha per anni apprezzato e importato i principi e le metodologie del calcio totale olandese grazie agli insegnamenti di allenatori come Cruijff, Van Gaal e Rijkaard.
Maurizio Viscidi Nato a Bassano del Grappa il 18 maggio 1962. Alenatore professionista di prima categoria UEFA-pro, diplomato con lode allISEF di Padova con la tesi La tattica nel calcio. Ha allenato le seguenti squadre: Padova giovanili, Milan Primavera, Casarano, Lodigiani, Viterbese, Treviso, Lucchese in serie C1; Pescara, Vicenza e Modena in serie B. Autore del DVD Allenare le transizioni, del CD Come fare goal, teoria e didattica e di numerosi articoli di argomento tattico per riviste specializzate in Italia e allestero. Relatore a innumerevoli corsi, convegni e seminari di aggiornamento per allenatori. Nato a Viareggio il 25 gennaio 1968. Allenatore di base. Autore di numerosi libri e DVD inerenti gli aspetti tecnico-tattici del gioco del calcio tradotti e pubblicati anche in inglese, tedesco, russo, greco e croato. Editore e direttore del sito www.allenatore.net e della omonima casa editrice. Ha partecipato come relatore a numerosi seminari, prevalentemente allestero. Nato a Tripoli il 20 novembre 1967. Ex-calciatore professionista, ha conseguito successivamente il diploma di allenatore professionista. Da tecnico, oltre alle giovanili dellEmpoli, ha guidato per due stagioni la Cuoiopelli in C2 prima di approdare alla Reggiana con la quale ha disputato tre esaltanti stagioni, vincendo il campionato di C2 nella stagione 2007-2008 e sfiorando la promozione in serie B lanno successivo. In questa stagione ha guidato per cinque mesi lAscoli in serie B. Nel 2008 stato insignito del premio Panchina dargento come miglior tecnico della serie C2, lodierna Lega Pro Seconda Divisione.
Gli autori
Massimo Lucchesi
Alessandro Pane
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