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Parrocchia Santa Maria Assunla - Gallarate'

,,9cafe'
Dallapafte dell'ultimo
.,C'èehitrova I'equilibrio $Hù
conforrnandosi .alI'ambiente. i# s

e alloraè facilema vile
s
e non lo invidiamo.
E c'è chi rompe ru ,l
t.,r7

con I'equilibrioconformista
e si turbaalla letturao allavisione
#uI U

di ingiustizie, di falsità,di errori


e si butta a pensarecon la suatesta,
a urtarsicon le personepacifiche,
c o n l e u s a Í ì Z.€. . " .

(don Lorenzol4ilani)

spiritualedi don LorenzoMilani


LAsperienza
Vacanzainvernale a Firenze - 2/4 Gennaio2OOg

Adolescenti- Giovani
VÍtadi don Lotenzo Milani
Crcnologtia
lgti I bolscevichi prendonoil poterein Russia:sequ€stro dì tutti i beirieccle
siasici e controllodellastampaIniziaunamassimiapropaganda ateistica.
1923 LorenzonasceI Fire,nze il23 maggio.
...in visitaa Firenze 1923 Vieno battezzatoil 29 giugno (la madredi origine ebrea:il battesimopo-
tevametterloal sicuro davantìall'incipientepersecuzione raziale).
1930 Si trasferiscea Milano con la famiglia.
1935 Inizia il peîiododelterrmein Russia.
Lorenzo scopre l'arte tacra:
t934 Ricevela prima comunione.
Íl suo grande amore dl quel perlodo. l94l Si iscrive all'accademiadi Brera. Da maggioa sett€ribrefrequerúalo stu'
Firenze, dio artistico di H. J. Staude,pittore tedescoche cominciaa parlargli della
la cifta in cui abita, <sceltadi tutto ciò oheè essenziale>, dell'<<unitàche deveregnarein ogni
pullula di chÍesee dl monumentÍ. lavoro>,del <<senso sacraledellavito.
l9{2 A Firenzescopreil Vangelo.
OgnÍ angolo trabocca det capolavort plù grandÍ 194:i 4 giugno si converteel'8 settemhreeirtrain seminario.
dell'afte ltallana. 19ú Alla vigilia delleelezionipolitidrein Italia e in Francia(2 Siugw)Pio
Lorenzo è entuslasta, XII sollecitarail votodeicattolicia favoredeipartiti "difensori"dellacristianità
i suoÍ occhi e la sua mente sl prolettano controqueipartiti "distruttoridellaciviltà cristiana".
1947 18 maggío diventadiaconoe il 13 luglìo sacerdote.L'8 ottobre diventa
nella rÍcerca coadiutoredi Cadenzano.
della segreta ispirazione dl quelle opere. 1948 aprile:vincitadelLaDC alleprimeelezionidernocratiche italiane.
Ma un tarlo lo rode: 1949 I luglio: decrdodel SantoUffizio cheprevedwala scomunica per chi
propagandava e difendeva le dourinemarxiste.
"Possibíleche l'arte sacra 1954 Diventaparr(rcoa Barbiana.
abbía come suo unico fine la beltezza? f958 Aprile: wceEsperienzepastorali.
Non seruirà forse anche a pregare, 1959-1964Chruscev lanciala suacarnpagna antireligiosa.
non seruirà 1960 Primeawisaglie dellamalattiachelo porteràalla morte.
l9&4 La diagnosidefinitiva:linfoganuloma.(forma 1um61dsmaligna)
ad avvicinare a Dio
1965 EsceLettern ai giudíci.
chí la guarda?, 30 ottobre:Processoa Roma con I'accusadi "incítame,ntoalla diserzione
e alla diserzionemilitare".
1966 15febbraîo:assoltonel processo per I'obiezionedi coscienza.
1965 25 aprile: Torna aFbqur, per morirein casadellamadre.
1967 Maggío: erlceLettera a unaprofessoressa.
o'Ungrandemiracolo sta av-
1967 26 giugno: morte a Firenze.At ngami dice:
ven€ndoin qucta stanza:un cammellopassaper la cruna di un ago". E
ancora:"Ho voluto più beirea voi che a Dio, ma ho speranzache lui non
stia attentoa quesúewttigher,zÉe abbiascritto tutto al suoposto".
It
gsgàg !g,LW! I è una visione positivadella storia. Non la disperazionedi un vinto, ma la conce-
zlone della loria come misterodi salvezza,storiache obbedisceal disegnodi Dio!
Che vergognalErserertatl contemporaneldl papa Glovannl. di don Mazzotari,di
don Mllanl; anzl. esserestatl loro amlcl e commensail,e non avere imparato. E
t Non incredulità rna fede: comunque vada la storia per colpa nostra'
Una voce dunque tanto più cudele quanto più vera e scontatadalla storia. Una
non elserclconvertlti. Ed esserequelll di sempre.Peggiodl sempre.g, perchési
voce perfino pietosache cercadi salvartie di giustificarti.
vlene dopo un Conclllo, sl viene dopo questelotte furibonde dei poveri contro i
Così don Milani amava. Amava anchete. Ma ti amava come Cristo ama il ricco
rlcchi,lasclandosoli I prlml e "fornicando" sottilmente(ma poi non tanto) col se-
Eputone.Con I'amoreche non scherza.E' proprio dell'amorenon fare un fasciodi
condl. 5l viene dopo quel forsennato18 aprlle dove ci siamo tutti "prostituiti",e
ogni erba. L'amoredistingue,scegtie,divide, denuda:appunto, ti accusa.ti inchio-
ora ne portlamo la colpa e il rimorso!...Tali pensierimi ronzano dentro mentre
dà alta tua croce,perchéti vuole salvoa tutti i costi.L'amoreè per la pace,ma non
pensoa don LorenzoMilani. Così:a un certo punto ti sentlfisicamenteal muro, e
è imbelle.Tanto meno è neutrale.L'amoreè lotta fìno alla morte. Esigenteed im-
davanti hai un dito teso come una cannadi pistola.ad accusartisututto. E una fac-
placabile.Che dà la vita per la verità. E la verità è I'uomo. Cosìè I'amore'Così:per
cia che tl folgora e ti sorride. E una voce che ti inchioda alla croce dei tuoi tradi-
essererempre non soto accantoai poveri, ma "dalla parte dell'ultimo.. Scrivevain-
menti riguardo alla fede in cui dici di credere...No, non ci scappl.Ci sei dentro. Sei
fatti don Lorenzo, semprea proposito del tradimento dei poveri, seguito al 18 a-
colpevole. Chiunque tu sia: prete, frate, vescovo, papa, industriale, professore,
prile: *Così stando le coseè più saggioridurre i termini a una sola semplicissima
giudice,intellettuale.Soprattuttose intellettuale.nlo ml vergogno a scriverequan-
scelta.0 con Dio contró i poveri o senzaDio coi poveri. E scegliendoio di starcon
do so che, poi, mi leggerebberotutti i borghesi:tutt'at più, per far quattro
Dio e con la suaChiesanon restache pregareper i poveri che calpestiamoe tenta-
chiacchiereda salotto ". Cosl: specialmenteselo hai conosciuto,sentíche è proprio
re di confessarsispessoper esserepronti al severocastiSodi Dio che non tarderà a
lui, don Lorenzo in personache ti denuda. E' la voce della cosclenzache ti frastuo-
venire e indicarci la stradanuovaD
na: perchéhai tradito?Tutti abbiamotradito, e contlnuiamoa tradire. No. non sí
Per riprendere I'immagine della lettura come processo,quest'uomo arriva ad accu-
può esserecristiania questo modo. dalla parte dei rlcchl,dalla parte dei padroni,
sarti persino attraverso il suo rimorso: per aver sbagliato,bencbésia stato coJtret'
dalla parte dei militari, dalla parte degli intellettuali...Mal sentito un prete così!
to a sbagliare!Quetla connivenzasubitadal prete con le forze della discriminazio-
Ma com'erano gli antichi profeti? come era Gesù cristo? Tanto è vero che
ne e dello sfruttamento!Connivenzachiamataeufemisticamente "buona azione,,
dovevano ucciderli! E per Cristo tutto è decisonet recinto det tempio: in nome di
perché il prete riescea trovare lavoro a un disoccupato!Connivenza che egli inve-
Dio! E chiaro:tanto è vero che la storiacontinua.
ce chiama*un'operacattivae perfino illegale":
Cosl: non c'è niente da fare, bastavedere questasocieta;e anche la chiesa.Del re- ,ll fratello lndurtriale è rtab gentíle con me. Ha detto alla sorella dattilografa
sto I'ha detto: " euesta eretica societàliberate ". E gia egli ha visto, allo scaderedel
dÍ far ta schedina al mÍo fígtÍolo Franco. lo dovevo esteregrato al fratello ln'
2o millennio, " lbra della resadei conti... quando tutto il nostro mondo sbagliato
dustriale. Ma poÍ è successauna cosí, trtfie: mentre m'alzavo per andare via
sarà stato lavato in un immenso bagno di sangue...". E ha pensato che avranno
avevo aggiunto: 'le farò fare una lettera anche dallbffrcìna dove Fmnco ha
imparato almeno Joro, cioè i míssionari cinesi del vicariato apostolico d'Etruria
Iavorato frn ora per dirle quel che sa fare". tl fratello lndurtriale mÍ ha stesola
"contemplando i ruderi del nostro campanile e domandandosi il perché della pe- mAnOCOnun SOrriSO d'Íntesa: "Non ìmpOrta, reverendo, Seme lo raCCOman'
santemano di Dio su di noi ". un sogno?lt delirio diun folle?o. non megtio,qual-
da lei non sara certo un comunÍrta". Perchénon ho ritÍrato la mano SÍgnore?
cosadi profetico? Non erano cosl le profezie bibliche?Vedi appunto la "Dedica" di
Come ho fatto a non capire sublto che quella mano e quell'occhíata e quella
Esperienzepartorali e la "Lettera dall'oltretomba riservatae segretissimaai missio-
parota erano uno tputo sul mío sacerdozio che è il Tuo facerdozio, Signore?
nari cinesi"nel medesimolibro. Egli immaginò, dopo la nostramiserandafine di
(,..) Ho avuto paura per il lavoro del mio Franco. Ma ora mi pare dÍ averti
chiesae di cristianidell'Occidente ("u661si
dai poveri", "distruttiitempli, sbugiardati ingannato fratello lndustriate: b9ogna che ti risponda. Sì, che il mio Franco è
gli assonnatisacerdoti"),una rievangelizzazionedelle nostre terre, ad opera di mis-
un comunista.
sionarivenuti dalla Cina. Una continuitàdunque di Cristoancheper quelle nostre
"E un comunista non deve mangiare?" mi ha chiesto Franco (... )
povere genti soprawissute,in virtù di una speciedi viaggio di ritorno del cristlane-
Quanda quattro mei fa, col decreto della mia Mamma Chiem, glî ho detto:
simo in Occidente.Quasi paradossalmente meritato dal nostro tradimento. Cioè,
-.îbagli, Franco, a etser comunÍsta- che credeví tu fratello Industriale? Che io
egli immaginache possaaccaderecome per lsraele,il quale,avendo tradíto, è stato gtíetà dicessiper te? Per salvare il tuo capitale e il tuo mondo sbaglÍato che
occasionedi salvezzaper la Cina e per I'Asia.E come, alla fine, si speranetta sal-
deve cadere?(..) Tu, Franco, lo sai, vero? che io non tono per loro? ("' )
vezza d'lsraele,così speriamo succedaanche per noi. Questo sarebbeil significato
Perdonaci tutti: comunìstÍ, índustriatí e pretÍ. Dímenticaci, dkprezzacÍ, faí
dell'approdo dei missionaricinesi sul suolo devastato dell'Etruria. Tutto sommato. quello che vuoi, ma il tuo Signore non_lo lasciare,Franco ".
)
A questopunto non è neppuredon Lorenzoche ti accusa,ma è cristo stesso.
5i spalancall Vangelo:vangeloletto a 5. Donato di catenzanoo a Barbiana,letto "Perdonaci che non siamo lA con ls6n, prega don Lorenzo.
E poi la poverta: non poter non parlare semprecome lui "dalla cattedra ineccepibi-
oggl. Per dlre com'è reale e contemporoneo.E come appunto il Vangeloè dimo- le della povertà". E poi "i candelabridorati solo verso la gente e imbiancati da
stratolCon queste"esperienze". Dimostratochenon è una favola-Comenon è sta- quella parte che guarda il sacramento": cioè il problema dell'appariree non del-
ta una favola per 5. Francescoe per papa Glovanni e per Mazzolari,I'uomo di fuo- I'essere. Poi la personadel prete! E il suo serviziosbagliato;e quella discriminazio-
co' e per pochi altrl. 5ì. adessosi capiscecome don Lorenzopuò esserestatodi Cri- ns fr3 rparrocchianidi prima e secondacategoriaD: quante volte il povero viene
rto: al di la di ogni immagíneromanticae avvilimentopietirtico.Percbéancheper discriminatoe nessunofa casoalla suasofferenza.
5- Francescola vicenda non è tanto idillica: su uno che porta le stigmate,c'è poco E tutto quetto come vita vissuta,come cosepagatesulla propria pelle. E il grande
da fare del sentimentalismo. E ancheper papaGiovanni,pur nellapaceevangelica dono di "ragionare"nella fede! E I'operadi evangelizzazione come assolutalibera-
dello spirito, nesrunopuò dire che non sia stato il suo un papato drammatico. La zione dell'uomo: I'operadi promozione umana, I'opera della .acculturazione"del
differenzadi temperamentiè questionesecondaria. povero, perchéil povero si difenda da solo. Soprattuttola giustizia.Solo giustizia
Di una segretae profondissimagioia, perfino perchéla giustiziaè tutto: è prova dell'amore,è garanziadella libertà. Perchénon
di affabilita e di grazia abbondavaanche don si può esserein pacesenzagiustizia.E neanchela gioia può essereingiusta.Non sa-
Lorenzo, pur sempre disteso sulla graticola rebbepiù gioia. Questoè il paradisoumano, umanissimodidon Lorenzo.
delle suescelte.Ci sono documentinei quali si E alla fine del processotutti si domanderanno: è possibileesserecome don Loren-
manifestala beatitudinedel Regno. Non una zo? Che cosadobbiamo fare? La domanda che si ponevano tanti nell'udire Gio-
beatitudinefutura, da comprarsicol sacrificio, vanni il Battista,colui che apriva la stradaall'incontrocon Cristo. La rispostala dà
I'obbedienzaecc., ma una beatitudinepresen- un suo figliolo, uno di quelli che I'avevanocapito (Padre,ti ringrazio che hai na-
te, viva, sorridentenellasituazionedi maggio- scostoquestecoseai grandi e ai sapienti,e le hai rivelate ai piccoli!). Esserecome
re umiliazionee solitudine.Eccoun esempio don Lorenzo?" Lui aveva avuto una unzione particolare: non si può esserecom'era
preso poco meno che a caso. Scrivevadon don Lorenzo,mi permetto di dire, se non c'è un intervento diretto e particolare
Milani quando era già al confino ecclesiastico del Signore.E' arrivato qui con querta spintaa fare un lavoro di evangelizzazione,
nella piccolissima parrocchiadi Barbiana:"E' portare Dio dappertutto ".
triste,è un disonore,è grave,tutto quelloche Certo non è questoche si richie-
vuoi, ma non è una catastrofe:s'arrangino, de ad un cristiano:di esserecopia
vadano al diavolo, pregheròper loro, riderò di loro (...). E poi? E poi andrò tran- dell'altro. Ognuno ha la sua fac-
quillamentea mangiaree a dormire e cercheròdi osservaregiorno per giorno la cía, e così ognuno la sua voca-
leggedi Dio e della Chiesae non vorrò smetteredi essereuna personasorridentee zione e il suo destino.Ma di ave-
serena,una personache possiedela pacee la sadifendere(...). Combattivifino al- re il medesimo spirÍto questo sì.
I'ultimo sanguee a costo di farsi relegarein una parrocchíadi 9O aníme in monta- Lo Spirito di Cristo: "ricevereteil
gna e di farsiritirare i libri dal commercio,sl tutto, ma senzaperdereit sorrisosulle mio Spirito". Lorenzo, quando
labbrae nel cuore e senzaun attimo di disperazioneo di malinconia,o di scorag- stava ancora cercando la verità
giamentoo d'amarezza.Primadi tutto c'è Dio, e poi c'è la Vita Eterna
". "era pieno di Spirito Santo"; co-
ln fondo è lo stessospirito chegià affioravain lui nei primi anni di sacerdozio:. Mi me è detto di Stefano,primo martire cristiano.Dunque: possoe debbo imitare Cri-
godo il mio Dio che m'ha dato finalmente un mestierecol quale possodivertirml sto, ma nessunodeve "scimmiottare"né Lorenzoné Francesco. A imitare i santi si
tanto .. E "Mi son fatto cristianoe prete solo per spogliarmidí ogni privilegio".E' il può diventareanchematti, ma a "Jeguire"Cristo non sbaglimai, seisemprenuovo
cercatoredi perle del Vangelo: che va, vende tutto quello che ha e compera il e creativo,e adatto al tuo tempo. PerchéCristoè I'infinito di Dio nel tempo di cia-
campo dove è narcorta la perla. una perla che non perderà più; e una gioia che sCUnO.
non scambieràmai per nessun'altracosa. Ma quale la spiegazionedel fenomeno don Milani? ll fenomeno don Milani non si
Così dunque Cristo ad ogni svolta della storia trova qualcuno che gli imprestala spiegache con il segretodella santità.Ciò wol dire che si deve usciredalle nostre
voce. Così il processocontinua per infiniti capi d'accusa:sulla doppia preghiera, logiche:qui c'è il mistero di Dio. E però, con questo, non si vuole evadere: Dio
quella del curato e la suadurante la processione: non è fuori della storia, né fuori della vita dell'uomo! Sitratta di crederglie di ri'
.Perdonali che non tono qui con teDprega íl parroco. spondergli.E nella rnisurain cui si dice di sl, allora si diventa esplosivie rivoluzio-
6 7
narl. Cloè si entra In un'altra logica,che è appunto la lo$ca di Dio. Bastiguardare
all'evento di Crlsto, appuntol Per queste logiche la santita è un assurdo,non ha 3 gennaio2003 -
A futúìana - Venerdì
spiegazionl.Tantomenoquella di don Milani.
Santita in don Milani; santitàche finalmente non è solo "trontà" come si usagiudi-
care da parte degli intellettuali, forse per legittimare la loro viltà e i loro compro" La Chiesae I'esilio
messi,Qui non siamo di fronte solo a un convertito, qui Cè qualcosadi più. ln an-
tico si sarebbedefto che qui siamo davanti 6 un .predestinato". Di fronte a un se-
gnato, certo! ll "predettinato" lasciamolostare,perchépotrebbe indurci a un fatali- L'esilio: il coronamento di una carriera
smo, a un d determinismo. Mentre qui c'è un uomo che liberamente sceglie,un La ScuotaPopolare funziona bene e miete successitra la stragrandemaggioranza
uomo che lotta e rischiae .sbaglia". della gente, ma, com'è prevedibile,dà fanidio a qua[cuno:"Troppa libertà d'idee,
Lui cosl obbedientissimoe fedele sempre: perfìno delicato verso la stessachiesa non .tè rispetto né di ruoti né di gerarchie!"."Com'è possibileche comunistie de-
che lo colpiva. E Lorenzo paga di penona. E non fa pagareI poveri. Fin quando la mocristianisiedanonegli stessibanchi?"-
chiesa,una (certa chiesa",non trova il coraggio di dlre che anche don Lorenzo Mi- Questied altri pettegolezzigiungonoalle orecchiedell'Arcivescovoportati da voci
lani è un santo,questa chieranon impara!Vuol dire che non cambia,non sl con- invidiosee senia voito, che da parte loro non hanno il coraggiodi affrontaredon
verte, neppure di fronte alla "lezione" di Dlo; vuol dire che non ha compreso i "se- Lorenzoa viso aperto rivolgendo a lui direttamentele accuseperchépossadifen-
gni dei tempí"; anzi, non ha *temuto Dio che le attraverava la strada". PapaGio- dersi.Nell'estate1952 si accentuanoi contrasti.Due anni dopo don Lorenzoviene
vanni, don Mazzolari, don Milani... Certo, non è la santità "formalistica". Certo, traferito a Barbiana.Egticonservauna invidiabilepaceinteriore:"Ho I'imPressione
qui ci troviamo di fronte a una santitàda grandi tempi, da ultimi tempi. Vorrei di- - confida alla mamma - che la mia "carriera"stia precipitando.Ma te non comin-
re, da veri e soli e autentici rivoluzionari(anzi le rivoluzlonl degti altri spessofini- ciare ad allarmarti, te devi preoccupartisolo ch'io stia serenoe buono. E sereno
tcono Per ersercappena delle successioni: delle presedi potere. Poi tutto è finito). sOnO.,. ".
Ma che qui di santità si tratti, c'è da scomrnetterequalriasicosa. Ma è una santità Non gli parranemmeno per il cervellodi ribellarsia questaprofonda ingiustizia.E'
obbedientesínoin fondo: "Sonodecisissimo a non difendermie a non lasciarmidi-
secondo la Tradizione nel senro maiuscolo del termine: I'uomo confio il tempio,
contro la leggee contro il potere, Per la libertà dell'uomo! 0 comungue: non si di- fendere dagli amici '.
chiara santo uno che abbia úesercitatole virtù teologali e morall in grado eroico"? Nel 1954 partirà per Barbianacon la convinzioneche "le carichedi esplosivoche
Uno che siaun modello dí fedehaa Cristo,alla suachiesa,ai poveri?Allora c'è da ha ammonticchiatoper cinque anni non smetterannodi scoppiettarealmeno per
sfidarechiunque a trovare altri che sia più fedele, nei nostri tempi, di don Lorenzo cinquantasotto il sederedei suoivincitori ".
Milani. Chi può ersereun esempiopiù efficaceai nuovi credenti,ai giovani inquie-
ti che cercano il regno più di quanto noi conformisti riusciamoa immaginare?Ma L'ha mandato il Vescovo
lasciamo:oggi, per fortuna, lo stessopopolo cristiano è sempremeno interessatoa Barbiana.Un nome che a molti non dice niente.
una "canonizzazione', mentre è semprepiù attento alla vera santità. ll fenomeno E' inutile cercarlo,non c'è nemmenosullacartinad'ltalia-
Eppureesiste.Una mulattierastrettastrettae tassosa si arrampica5u per il versante
di papa Giovanni parla da sé.
nord del Monte Giovi, nel Mugello. Siamo in Toscana. In cima al viottolo si apre
Ancora una nota prima di concludere.ll linguaggiodi don Milani: il problema del-
una spianata.Poverecasesparsetra i campi e i boschi,una piCColachiesa,la cano-
le cosiddetteparolacce!Pure in questonon mancano dei precedentinell'agiografia:
com'è il caso di 5. Bernardino da Siena sul latte della Madonna "che non è una nica.
vac€aDecc., oppune di 5. Antonio da Padova che accostai cardinali ai tacchini " 150 personein un posto fuori del mondo: manca I'acqua,la correnteelettrica,il
quando mortrano il c... ". Solo uno che non è puro ha paura a chiarnare le cose servizio postale. La posta arriva quassùcon la maestra,che ogni mattina arriva da
con il loro nome. Mentre don Milani era tanto puro che non si è mai permesso Firenze.
una barzelletta equivoca, e si permetteva invece di chiamare tutto col ruo vero La gente è semplice,rozzaiil volto scontrose,scavatodalla faticadi una terra ava'
nome. Ed è una sua ulteriore testimonianzadi verità e di carità. I suoi ragazziin- ra, lo sguardosfuggentee timido, i discorsipoveri di parole.
fatti, ancheseraggiunti da certe sfezate verbali, sapevanobenissimodi esrereama- 6 dicembre 1954, un lunedì: una giornata d'inverno fredda e píovosa.Ma i volti
ti da lui come da nessunaltro. Da ricordare infine che don Lorenzoè un toscano. E dei montanari si animano, te porte si socchiudono,i bambini non stannofermi da
la grazia rirpetta rempre ll materiale d'origine. nessunaparte; arriva il nuovo priore di S. Andrea di Barbiana,"un prete giovane' -
David Marfa Turoldo dicono - "chissàcom'è?".
Don LorenzoMilani, un prete brillante,salein quest'angolosperdutodel mondo. I poveri e la scuola
ll suo Vescovo I'ha mandato qui perché non ha capito e non gli sta bene il suo
modo di fare il prete. Nel cuore di don Lorenzoc'è angosciae speranza:la suavita La passionecivile, I'impegnopolitico, I'amore per le coseseriedella vita, lo schie-
oggi riparte da zero. rarsisempre,a qualsiasicosto,contro I'ingíustizia,sono lo "statuto " della scuoladi
Barbiana.Tutto ciò senzafucile,senzametodi violenti, senzala propagandadell'o-
ol cargo dio, ma con un'armanobile, pacifica,la più rivoluzionaria:la parola.
Barbíanaè una minuscolaparrocchiadi monta- ll dominio della
gna. Quando don Lorenzoci arriva come nuovo parola è quel
priore, nel dicembre"1954,c'è solo una scuolae- che manca a
lémentare:cinqueclassiin un'aula sola.I ragazzi quei montanari,
esconodalla quinta semianalfabeti e vanno a la- senza di essa i
vorare.Timidi e disprezzati.Don Lorenzodecide loro tesori sono
alloradi spenderela suavita di parrocoper la lo- come mutati
ro elevazionecivile e non solo religiosa. Apre dentro per sem-
una scuolaper i ragazzidel popolo che hanno fi- pre, isteriliti. La
nito le elementari.5u una paretedella scuolac'è scrittogrande"l care". E' il motto scuoladi Barbia-
intraducibiledei giovaniamericanimigliori."Me ne importa,mi staa cuore". E'il na ha il culto
contrario esattodel motto fascista.Me ne frego". Sull'altraparetec'è scrittoil bre- della parola. Dice don Lorenzo:"Sono otto anni che faccio scuolaai contadini, e
ve componimento di un bambino cubano:" Ya escriboporque me gusiaestudiar. agli operai e ho lasciatoormai quasitutte le altre materie. Non faccio più che lin-
El niÉo que no estudiano es buen revolucionario"("lo scrivoperchémí piacestu- gua e lingue.Mi richiamodieci, venti volte per seraalle etimologie.Mi fermo sulle
diare. ll ragazzoche non studia non è un buon rivoluzionario"). parole, gliele seziono,gliele faccio vivere come personeche hanno una nascita,
uno sviluppo,un trasformarsi,un deformarsi...La parola è la chiavefatata che apre
L'obbedienza di un ribelle ogni porta -.
Don Lorenzoè coraggiosoper natura e ai suoi ragazziinsegnaa non averequella Perdon Lorenzoè solo la linguache fa eguali.Egualeè chi sa esprimersie intende
prudenzache significarisparmiodi se stessi.E'un uomo libero, sincero,e quando è I'espressione altrui. Che sia povero o ricco importa molto meno. Perciòalla scuola
convinto di dire la verità te la dice in faccia,senzapaura di urtare. Fa riflettereil di Barbianasi impara non solo la lingua italiana,ma anchemolte altre lingue stra-
suo modo di starenella Chiesaseveramentedisciplinatoe obbedienteversole leggi niere - francese,inglese,tedesco,spagnolo,perfino arabo ed ebraico! - Per poter
ecclesiastiche(addiritturafanatico)con un amore grandee fedelissimo. comunicarecol maggiornumero di personepossíbile,Per conoscereuominí e Pro-
Perciòrimane all'interno della Chiesanon tanto per le sueidee, ma perchéè con- blemi nuovi, per abbatterein concreto, nel proprio piccolo, i confini delle patrie
vinto che la Chiesaè il luogo in cui, pur tra difficoltà e incomprensioni,c'è la sal- che non giovano soprattutto ai poveri. Spessoi ragazzi più grandicelli vanno
vezza,cioè la certezzadi camminareaccantoa Dio con la Parolae i sacramentiche alt'esteroper impararebene una lingua e sí mantengono lavorando, anche molto
Cristoci ha dato. umilmente.Scrivono,in lunghelettereal priore e ai compagni,le loro nuove espe-
Della Chiesasi mostrasempreun innamorato "folle. e ne parla come sesi trattasse rienze,le loro scoperte.,
di una persona.Ad un suo amico, professoredi filosofia:"T'ho scrittoper difende- Un giorno ad un suo carissimoamico che era andato a trovarlo don Lorenzodi-
re la mia carissimamoglie Chiesache amo tra infiniti litigi e contrasti(come ogni chiaraindicando i ragazziraccolti nefia scuola:. Vedi, questi bambini, lo li amo.
buon marito usafare)". Un'altravolta scrive:"Errori nella Chiesace ne sono, ma la Essihanno riempito il inio cuore. Non c'è più posto per sogni o fantasie. Non si
Chiesaè la madre,seuno ha la madre brutta che gliene importa!". può volare come farfaue;non dobbiamo aver l3aura di sporcarci.Questi ragazzi,
Per lui quindi la critica,ancheaspra,che esercitanella Chiesa,oltre che un dovere, man mano che crescono,sene vanno. Allora non mi appartenSonopiù' né io ap-
è sempreun atto di amore. Dice-"E' un precisodovere dialogare,informarele au- partengo più a loro... Tu sei venuto quassùe mi hai strappatoda loro un po'di
torità ecclesiastiche: non hanno mica lo Spirito Santoche le informa per telescri- ternpo. ln generenon li lascioper nessuno..
vente! Nella Chiesaio ci vivo, ci parlo e ci scrivocon la piena assolutalibertà di
parola,di pensiero,di metodo, di ogni cosa".

l0 ll
Dalla parte dell'ultimo una donna, la vecchiascemadel paese,e î regazzímeno intelligenti.Eranolì ín si-
I poveri non hanno bisognodei signori.I signoriai poveri possono dare una cosa lenzio ad assaporarefino in fondo la loro sofferenza,la loro solitudine, la loro
sola: fa lingua cioè il mezzo d'espressione. Lo sannoda sé i poveri cosadovranno sconfittaumana. Don Lorenzoera uno di loro, non diverso,non migliore; ed era
scriverequando saprannoscrivere.E allora sevuoi trovare Dio e i poveri bisogna già condannatoa morfe. Don Bensisi sentìi brividi. L'uomo che sapevatante lin-
fermarsiin un posto e smetteredi leggeree di studiaree occuparsidi far scuolaso- gue, in grado di parlaredi teologia, di filosofia,d'arte, di letteratura,di astrologia,
lo ai ragazzidelle età dell'obbligo e non un anno dí più, oppure agli adulti, ma di matematica, di politicacome pochialtri, lì, nel buio di quellastanza.
non una parola di più dell'eguaglianzae I'eguaglianzain questomomento dev'es- I
seresulla lll media.Tutto il di più è privilegio. Naturalmentebisognafare ben altro
di quel che fa la scuoladi Statocon le sue6OO
t, Una dedizione totale fino all'ultimo respiro
Don LorenzoMilani muore il 26 giugno 1967 nella casadella mamma a Firenze.I
ore scarse.E allora chi non può fare come me suoi ultimi mesi di vita sono tutti dedicati al libro Lettera a una professoressache i
deve fare solo doposcuolail pomeriggio, le suoi ragazzidi Barbíanastannoscrivendocon la loro tecnicadi composizionecol-
domenichee I'estatee portare ifigli dei pove- lettiva, lui fa solo da regista.ll líbro erce a maggio, don Lorenzo ne vede solo le
ri al pieno tempo come I'hanno i figlí dei ric- príme copie.
chi. Quando avrai .persola testa,come I'ho Prima di morire chiede a don Bensidi leggerela passionedel Signoresecondoi
persaio, dietro poche decinedi creature,tro- quattro evangelisti:vuole mostrarealla mamma,ebreae non credente,come muo-
verai Dio come un premio. Ti toccheràtrovar- re un prete cristiano.Viene sepoltoper rua espressa volontà nel piccolo cimitero di
lo per forza perchénon si può far scuolasen- Barbiana.Nel suo testamentodice: "Caro Michele,caro Francuccio,cari ragazzi,...
za una fede sicura.E' una promessadel Signo- ho voluto più benea voi che a Dio, ma ho speranzache lui non stia attento a que-
re contenuta nella parabola delle pecorelle, ste sottigliezzee abbia scrittotutto al suo conto. Un altro abbraccio,vostro Loren-
nella meraviglia di coloro che scoprono se 2O,,.
stessidopo morti amici e benefattori del 5i-
gnore senza averlo nemmeno conosciuto.
"Quello che avete fatto a questipiccoliecc.".
Alcuni testi di don Lorenzo

La morte ESPERIENZE
PASTORALI
Esperíenzepastorali è Íl primo e unico libro scritto da don Lorenzo Milani. Le altre opere in-
L'unica cattedra degna del prete è la povertà fatti sono lettere. Usci il 25 marzo 1958. Risultò molto faticoso per don Milaní ottenere
Don Lorenzovuole esserenon "d Capodei poveri", ma schieratocon i poveri per- l'imprimatur dell'autorità ecclesiastica.Attraverso l'interuento di La Pira ríusci ad avere la
ché povero lui stesso. prefazione del vescovo di Camertno monsígnor DAvack, che rísultò propedeutica
Ogni prete, ogni cristianovero scegliei suoi poveri: i lebbrosiRaoul Follereau,i all'imprimatur del cardinale Elia Dalla Costa. Non è qui Ia sedeper ricostruire l'iter comple*
moribondi Madre Teresadi Calcutta,i fratelli neri oppressiLuther King, glí amma- to e tortuoso seguito da don Mílani pergiungere allbutortzzazione del ardinale. Mí limito
lati negri Albert Schweitzer. a riportare Ia testimonianza resami dall'editore Vittorio Zani: "Si dovette ricorrere a una spe-
cie di ragiro, altrimenti non c'era verso di pubblicare il libro. ll raggiro consistette in que-
Anchedon Lorenzosceglieuna categoriadi poveri, forsefra i più dimenticati,fra í
sto: come reuisore fu scehò da don Milanì (e non dalla Curia, alla quale spettaua in realtà
meno appariscenti-gli ignoranti: gli analfabeti.Ad un suo caro amico, don Ezio, Ia scelta) A padre SantillÍ, consíderato allora uomo aperto e molto legato a don Milani. Eglí
che gli raccontacome si sentì umiliato quando una domenica,a vespro in chiesa diede l'itnprímatur tenza diffrcoltà. Poi fu attesa I estate quando il cancelliere della Curia par-
non c'erache un deficiente,risponde:" lo sono più in gambadí te, ne ho quattro. ti per le vacanze e le bozze dei libro furono consegnate al uice cancelliere con un tÍtolo
Molte domenichenon ho che loro e pensosempreche Dio mi deve volere un gran
bene se mi circondadi suoi elettissimia quella maniera". fr provvisorio (Note di San Donato a Calenzano) che non destasse sospetti, e il nome
dell'autore fu addirittura celato. ll více cancelliere prese le bozze e Ie portò dal cardinale
Dalla Costa, molto vecchío e ormai non più lucido, íl quale frrmò l'ímprimatur senzalegger-
E' straordinariala capacitàdi don Lorenzodi annullarsitra gli operai e i montanari,
tra i contadini e la gente senzaistruzione,senzaintelligenza. $ ls". Quando rcoppiarono le prime polemiche per i contenuti del libro, lbllora ausiliare di
Una volta don Bensi,I'amicodella conversione,capitò a Barbianasenzapreawiso, Dalla Costa, monsignor Erme- negildo Florit, prese Ie distanze dal suo superíore. Al segreta-
rto di Stato monsignor Angelo DellAcqua scrisse:*Non riesco a conoscere che cosa abbia in-
verso rera; don Lorenzoera già minato dal cancro.Lo trovò, come al solito, nella
fluito sullbnimo dell'E mo Cardinale per l'effettiva concessionedell'imprimatur, cancessíone
stanzache servívada scuola.Era stesoal buio su un pagliericcio.Accanto aveva
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avvenuta del tutto all'Ínsaputa del sottoscritto.. PoÍ prosegui lasciando intendere che lbnzia- gíoranzadel popolo cheprofessauaideepolítiche dí slnistra.Sequesîaera la cllagrrl rulh
no ardinale fosse stato in qualche misura raggirato. lnfrne conclusesuggerendo un articolo ragionidellascristÍanizzazionedelpopolo dÍ SanDonato,la "terapla"patîorale tradhknalp,
dellbutorevole "La Civiltà Cattolica., settimanale deí gesuiti (le cui bozze prima dí andare in appretain seminario,erain grado di rÍsolvereil problema?Lailspostadl don Mllant è ncga.
ttamPa venivano vistate da un offrciale della segretería di Stato vaticana), che stroncassecon tiua: il catechismoai ragazzidavascarsirisukati, t'usodella ricreazloneln parrocchlaper at.
una recensione fortemente negativa il líbro dei priore di Barbiana. Ciò puntualmente av- trarrei giouani era effrmero,coslcomele forme di retigíosià tradizionalenon producetatro
venne íl 2O settembre 1958 con un articolo, Le esprienze di don Milani. frrmato da padre nel fedeleunbdesioneconvintae profonda al proprio credorelígioso.Da questoatnvhtl.
Angelo Perego, che così si concluse: ,,All'autore del libro ci sîapermesso, infine, di augurare, mento scaturiscelblternatiuapastoraleadottata da don Milaní, chesl fondavasu utr't4nn
anche come riprazione del grande male che la sua opera certamente farà a tante anime ir- dÍ promozÍoneumana,in cuÍ ebfu un ruolo centralela scuola,e sullarlproposlzlonedel vu-
requiete e Poco formate, di poter scriverepagíne píù serens". Quattro giorni dopo lbrticolo Iori essenzialidelle fede.abbandonandoqualsiasÍforma di religiosiÈ tradízlonaleesterlor
de "La Civiltà Cattolica" entrò ín funzione il Sant'Uffrzio, che decise di promuovere un'in- (dalleprocessioniallepraticheminori). Eccoalcunibrani estrattida Esperienze pattorall,
chiesta sul líbro, la quale si concluse il lO dicembre Í958 con una sentenzanegatíva: libro
"li o
Esperlenzepastorali del sacerdote don Lorenzo Mflani sia ritirato dal commercio: sul mede- Perdonaci perché non siamo là con loro
simo mcerdote I'ordinario esercítÍ vigilanza ". 5i vedono due foto che ritraggono ta processionedelta parrocchia,accompa-
La molla originale di Esperienzepartoralí fu la rícerca deí motívi dell'incoerenza religíosa del gnatedalle seguentididascalie:
popolo di San Donato Passail Sionore.Serenatadi fiori, veli bianchi,festadi paese.Trionfo della fede?
ll giovane cappellano cercò infatti di adattare la sua pastorale alla realtà sociale, culturale, Ma il gruppod'uominiche segueil Signorenon è la parrocchia,
economica e religiom della prrocchia in cui sí trovò a operare. Don Mílani cominciò cosí a
è solo una chle.
suola senzapeso. La parrocchiasi gode to spetta-colo e si tiene a dovuta dl-
raccogliere i datí quantitatiui della religíosità popolare: partecipanti alla metftt, numero co-
munioni, hequenza dei ragazzi alla dottrina. Durante la Quaresima del l95l sfruttò la bene- stanza.
dÍzione delle caseper compilare una specie di censimento: contò í lettÍ, chi aveua lacqua Due preghiere.ldentico è il pensierodei due pretí in processione(il proposto
corrente e chí no, chi la luce elettrica e chi invece si serviva del lume a carburo, chi era pro- don Pugie ilcappellano don Milani): le93,2o/opecorelleche restanofuorl. Ma
prietario e chi invece ínquílina Nel 1953 don Milani invtò al cardinale Dalla Costa un pro- diversesono le loro preghiere.Proposto:perdonaliperchénon son qui con te.
memoria sulla metodologia partorale adottata a Cadenzano, di cui il libro era sintesí e stru- Cappellano:Perdonaciperchénon siamo là con loro.
mento. .Per príma cosa ho comincíato ad ínformarmí di prima mano sulle realí condizioni r ll comunismonon causama conseguenzadel materialismo
sociali, economiche e religiose di questo popolo. Ho raccolto cioè con pazienza tutti i dati
statistici possibili immaginabili e li ho elaboratí e riuniti in un volume dattiloscrtffo. (.-. ) Mí
"Non nota (il cappellanodon Milani) poi una concezionemeno materiallstlca
della vita nei democristiani che nei comunistidel luogo. Né vede un'interlore
sono cosi conuinto del grave ttato di ditagio in cui víve il mio popolo, delle ingiustizie socia-
differenzafra i cristianidelle festee gti apostatidichiarati (cioè chi non vlene
li delle quali è vittima e della profondità del rancore che nutriva verso la classedhigente, il
governo e il clero". mai). Perquestoconsiderail facilediffondersidel comunismo(ateo) non la cau.
ll libro, 477 pagine, è suddivíso in due parti. Nella prima sono analizzati, in quattro capítoli, sa ma la consetuenzadi un materialismoche da generazioniera già ben radlca-
la fede del popolo di San Donato (attraverso la somministrazione deí sacramenti), la ricrea- to anchesotto forme religiose(e forsetra il clero stesso)"
zione come metdo pstorale tradizionale usato dai parrocÍ pr avvicÍnare i fedeli alla ChÍe- o L'arte di far scoprire ai giovani le gioie detta cuttura
sa, I'istruzÍone civile e l'Índirizzo politico dei panocchiani. La secondaparte dedica tre caph "Mi Perfezionai alloranell'artedi far scoprireai giovanile gioie intrinsechedella
toli alla condízione sociale ed economica dei popolo di Calenzano e Barbiana (lbsodo, le culturae del pensieroe smisidi far ta corte ai giovani che non venivano a scuo
case,il lavorQ. Dalla conoscenzadella reakà, don Milaní trae alcune conclusioni importanti la. Non perdevoanzi occasione
per elaborare una conteguente rtra@gia pastorale. Prímo, il prtore di Rarbianaríleva nel suo
di umiliarlio offenderli.Peresempíocapltava
che andando in paesea telefonaretrovassiuno di toro net bar ad arrabattarsl
popolo una condizione di scristianizazione, in cui I'assenzadi fede è nascostada un reticolo
di forme tradizionali di relÍgiosità. Pertanto il prete doveua considerarsìnon più pastore, ma
coll'elencotelefonico.5e mi chiedevadi aiutarlo, invece di contentarloalzavo
missionarÍo in terra di infedeli. Íecondo, gli ostacoli maggiori allbuangelízzazione erano co- la voce e lo infamavo. ( ... ) Gli operai come te sono proprlo come li voglio-
stituíti, secondo don Milani,dalle condizioni sociali, culturali ed economiche del popolo dí no i signori. Non lo vedi che organizzanoapportail Giro d'ltaliae il cine per
San Donato. Per cui la lotta in difesa degli ultimi e dei poverÍ rÍspondeva a un'esígenza* imbambolartietenertilontanodallascuolae dal sindacato?,.
uangelicae pastorale. Una lotta che doveua porre al primo posto l'eleuazione culturale, sen- o Dove è scritto che il prete debba farsi voter bene?
za la quale il popolo non poteua comprendere íl messaggíocristiano. "Come euangelizzato-
"Non prendo in considerazioneit sistemadel do ut des,cioè di rícattarecon la
re il prete non può restare Índifferente dÍ fronte al muro che l'Ígnoranza civile pone fra la ricreazioneper riempire chiesae scuoladi dottrina, perchénon mi pare educa-
sua predicazione e i poveri,, scrive don Milani. Tragli ostacoli che impedivano la cristianíz- tivo. Píuttostonoto che molti giovani preti sono riusciti, per mezzo della ricre-
zazione deí popolo vi erano anche quelli politici, toprattutto in realtà, come quelle di Ca-
azione (e a differenzadi me) a farsivoler bene da tutti. Sul princlpio la cosami
lenzano, contrassegnateda una forte presenza dei PCl. L'ídentífrcazione della Chiem con la
Dc e il governo, creava di fatto una furriera ideologica tra lbnnuncÍo euangelico e la mag-
t4 l5
turbÒ moltot ora cl ho rlpensato:dove è scritto che il prete debba farsi voler insulto alla Patria e ar'suoi caduti la cosíddetta obiezÍone dl coscfenzache, esîraned al tv
bene?A Gesùo non è rluscltoo non è importato" manùmento cristiano dellbmore, è espressionedi vihA',. ScriverAdon Mllanl al gludlcl rl.
lo al mlo popolo gli ho tolto la pace percorrendo la vicenda che lo pofterA in îibunale: "Ora io sedevo dauanîl al mlel ragazzl
.lo al mlo popolo gll ho tolto la pace.Non ho seminatoche contrasti,discus' nella mía duplíce veste di maestro e di sacerdote e loro mi guardavana sdegnatl e appasslo-
nati. Un sacerdote che ingiuria un arcerato ha sempre torto. Tanto plù se inglurla chl è ln
slonl,contrappostirchieramentidi pensiero.Ho sempreaffrontato Ie anime e le
carcere per un ideale. Non avevo bÍsogno di far notare quette cose al mieí ragazzl, Le atn-
sltuazlonl con la durezza che si addice al maestro. Non ho avuto né educazio- uano già intuite. E avevano anche intuito che ero ormai impegnato a dar loro una lezlone dl
ne. Né riguardo,né tatto. Mi sono attirato contro un mucchiodi odio, ma non vita". Così don Milani decísedí rkpondere ai cappellaní milÍtari affrontando ll tema splnoso
sl può negareche tutto questoha elevato il livello degli argomentidi conversa- dellbbiezione di coscíenza,molto sentito soprattutto nella FÌrenze cattollca dl quegil annl,
zlone e dl passlonedel mio popolo". Da Giorgio La Pira a padre Emesto Balduccí, che fu condannaîo per aver scrltto che "nel ca-
Devo quello che so ai giovani operai e contadini so dí una guerra totale i cattolícÍ avrebbero non dÍco íl dirÍtto ma il dovere dl dhertarc". Va
anche aggiunto l'impgno del deputaîo democrístÍano Nicola Plstelli per fare approvare la
"Devo tutto quello che so ai giovani operai e contadini cuÍ ho fatto scuola.
Iegge suh [bbiezione di coscienza.Della Rispostaai cappellani mílitarl don MÍlanÍ ne stampò
Quello che loro credevanodi stareimparandoda me, sono io che I'ho impara-
tremila copie e la inviò a tutti Í gÍornali, ma nessunoIa pubblicò, a xcezione dl "Rinasclta",
to da loro. lo ho insegnatoloro soltantoa esprimersimentre loro mi hanno in-
il settimanale del Pci, allora dÍretto da Luca Pavolini, amico di infanzla del priore dÍ Rarbla-
segnatoa vivere".
na. Le reazioni dei benpensantí, condízionati forse anche dal fatto che la risposta ai cappel,
La fede è un modo di vivere e di pensare Iani fossestata pubblicata da un fogtío comunirta, fu veemente. I giornall dl destra sl scaglla-
"Quando ci si affannaa cercareappostaI'occasione di infilare la fede neidiscor- rono duramente contro il priore di Barbiana e il cardinale di Firenze Ermenegildo Florlt lo
si, sl mostradi averne poca, di penrareche la fede siaqualcosadi artificialeag- minacaò di rospendeilo a divinís. Don Milani e il direttore di "Rinasclta",che aveua pubblh
giunto alla vita e non inveceun modo di vivere e di pensare". ato lo scrítto, furono accusatie rinviati a giudizio per incitamento alla dlserzlone e alla dl-
Come bisogna essereper poter far scuola rubbídienza mílitare. ll processo si tenne a Roma il 3O ottobre dei 1965. Poiché ìl prlorc dl
gli amici mi chiedonocome faccioa fare scuola.( ... ) Sbaglianola do- Barbiana, malato di tumore, non poté partecÍpare al processo inuiò ai gludici una memorla
"Spesso difensiva. Non volle avvxati e fu íl tribunale ad assegnarglieneuno dí ufrlcio nella petotu
manda, non dovrebbero preoccuparsidi come bisognafare per fare scuola,ma
di Adolfo Cattí. Don MilanÍ fu assolto con formula píena per non aver commessoll faîta ll
solo di come bisognaessereper poter fare scuola.( ... ) Bisognaaver le idee pubblico ministero ricorse però in appello. ll processo si tenne il28 ottobre 1967. Polché ll
chiarein fatto di problemi socialie politici. Non birognaessereinterclassisti, ma priore di Barbiana era morto da quattro mesi il reato fu estinto
schierati.Bisognaardere dell'ansiadi elevare il povero a un livello superiore. "per la morte del rrc", Pcr I
giudici dÍ appello don Mílanl era infatti colpvole e íl direttore di
"Rinascita"fu condantrto
Non dico a un livello pari a quello dell'attualeclassedirigente. Ma superiore: a cinque mesi e dÍecÍ giorni. La Rkposta ai cappellani e la Lettera ai gÍudlcl tono Ítàta pol
più da uomo, più spirituale,più cristiano,più tutto". pubblkate Ín un libro, L'obbedienza non è più una virtù (IEE Firenze), che spero è rtab
Errori e meriti del comunismo trauimîo. Come don Mllani spiegherà in una conversazione registrata (pubbllcata lntegnh
mente da Massimo Toschl, Don Lorenzo e la sua Chíesa,Edíioni Polístampa, 1991) ll wo
"ll comunismoporta con sé i fondamentalierrori ideologiciche tutti sappiamo,
ma porta, come ogni altra cosa, anche un fondo di verità e di generosità,per ínteresseera rÍvolto non tanto allbbiezione dÍ coscìenzaquanto all'obbedlenza rrnne do*
re di responsabifiÈ: "A noi degli obiettori di coscienzanon ci Ímporta assolutamenîenulla,,,
esempio la preoccupazionedel prossimo,I'amore per I'oppressoecc. E dedicarsi
ci commuove íl fatto che questi gíovani obiettorÍ siano ín prigione senzaun mollw, Hanno
al prossimo,sia pure nell'errore,è semprepiù cristianoche buttar via la vita e dirtfto dí sonÍrne perché non hanno falto assolutanente una cosaper essereln prlgloto, (,)
badara divertir sestessi,sia pure sotto le ali del pr€tÈ". La lettera ai giudici è la lettera sull'obfudienza, non è la lettera sullbblezlone dl ascle*a,.
(..) Nobile cosa ma non è fondamentale, mentre sarebbe molto fondamentala chr fuill I
NON E' PIU' UNA VIRTU'
L'OBBEDIENZA soldati arnssero la coscienzadi giudicare gli ordini che ricevono". Mlchale Ranchattl, an-
pagno dÍ scuola di don Lorenzo e amÍco della mamma, ha scritto, ln 6ll ulîlml pntl, F@ry
ll 14febbralo 1965,una domenica,ll profesmrAgostinoAmmannati,un amico di don lp- del cattolicesimo contemporaneo: *L'unico testo di Milani che la madrv filmava era La letî*
renzoMflani, mll a Rarbianacon un paÍo dì giouanídi Calenzanoe un rítaglìo della "Nazío- ra ai giudici, per lei era il solo scritto del fíglio che valessela pena dl legerc, quello ln cul
ne" dí due giorni prima. "L'haÍ visto,priore?",domandòAmmannati.Don Lorenzorispose poteua quasí riconoscersi. ln realtà, l'indifferenza religiosa dl Allce era ln un certo sensocon-
dl no. lul eraabbonatoa "ll úiomo", per cui apl il rìtaglÍo di giornale e a rtocealta lo lese traddetta da una fortksima coscíenzacivile, la stessache lsplrava la cailîa laka dl suo lÌgllo
al ragazzl.W eraríportato íl comunicatottampa dei cappeltanimilitari in congedodella Ta' Adriano".
rcanacheaff:ntava il temadell'obiezionedi corcienza,resoincandesentedalla condanna Eccoalcune delle frasi più signifrcatíve.
al carcercrublta dalglovanecattolicoOiuseppe6ozzini, chesí erarifrutato dí prestareÍl ser-
u&lo mllltarc (ancoranon esisteuauna lege che autorizasseil seruizlocÍvÍlealtemativo,
per cul gll obleîîorl flnluanodíetro le sbarr). Nel comunicatai cappellanigiudicavano"un
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. Reclrmo ll dlrltto dl dlvldere ll mondo In dlseredatl e oppressl I La tecnica dell'amore costruttivo per le leggi
placclonoquestedivisioni.5e voi .Chlpaga dl personatestimoniache vuole la leggemigliore, cioè che ama la legge
"Non dlrcutcròqul l'ldcadl Patrlaln sé.Non ml
pcrò avetc dlrltto dl dlvlderell mondo In ltallanle stranlerialloravi dirò che,nel plù degll altri. Questatecnicadi amore costruttivoper la leggeI'ho imparatainiie-
vortro renio, lo non ho Patrlae reclamoll dlrltto dl dividere il mondo in diseredatl me al ragazzímentre leggevamoll Critone, I'Apologia di Socrate,la vita delSigno-
e opprelll da un lato. prlvlleglatle oppretsorldall'altro.Gli uni sonola mia Patria. re nel quattro Vangeli,I'autobiografiadi Gandhi, le letteredel pilota di Hiroshíma-
gll rltrl I mlel stranlerl'. Vlte di uomini che son venuti tragicamentein contrastocon I'ordinamentovigente
o Le unlche arml che approvo io sono lo sciopero e il voto al loro tempo non per scardinarlo,ma per renderlo migliore..
.E almeno nella sceltadei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi apProvate o In difesa di una classerirtretta
sono orrlbill macchlneper uccidere,mutilare, distruggere,far orfani e vedove. Le "Non possonon awertire i miei ragazziche i loro infelici babbi han sofferto e fatto
unlchearml che approvo lo sono nobili e incruente:lo scioperoe il voto"' soffrire in guerraper difendere gli interessidi una classeristretta (di cui non faceva-
o La Patrla è spessouna scusaper credersidispensatidal pensare no nemmenopartel), non gli interessidella Patria..
.Cefto ammettereteche la parola Patriaè statausatamale molte volte. Spesso essa o Ai miei ragazzi inregno che le frontiere son concetti superati
non è che una scusaper credersidispensatidal pensare, dallo studiare la storia,dal- "lo ai miei ragazziinsegnoche le frontiere son concetti superati.Quando scriveva-
lo scegllere,quando occorra,tra la Patriae valori ben più alti di lei. Non voglio in mo la lettera incrimlnataabbiamo visto che i nostri paletti di confine sono stati
querta letterariferirmi al Vangelo.E' troppo faciledimostrare che Gesù era contra- temPre in viaggio. E clò che seguitaa cambiardi posto secondoil capricciodelle
rio alla violenza e che per sé non accettònemmeno la legittimadifesa.Mi riferirò fortune militari non può eslerdogma di fede né civile né retigiosa".
piuttosto alla Costituzione.Articolo ll: 'L'ltalia ripudia la guerracome strumento o La legge di Dlo e della Coscienza
di offesaalla libertà degli altri popoli (...) Articolo 52:'La difesadella Patriaè sacro "A Norimbergae a Gerusalemmerono staticondannatiuomini che avevanoobbe-
dovere del cittadino"". dito. L'umanita intera conrente che essinon dovevano obbedire, perchéc'è una
r L'esercitodeve difendere la sovranità popolare, la libertà e la giustizia leggeche gli uomlnl non hanno forse ancora ben scrittanei loro codici, ma che è
perchédi-
"E se manteniamoa caro prezzo (l.OOOmiliardi I'anno) I'esercito,è solo scrittanel loro cuore. Una gran parte delltumanitàla chiama leggedi Dio, I'attra
fenda colla Patriagli alti valori che questo concetto contiene: la sovranità popola- parte la chiamaleggedella Cosclenza".
re, la libertà, la giustizia.E allora (esperienza della storiaalla mano) urgeva più che r L'obbedienzanon è plù una vlrtù
educastei nostri soldatiall'obiezioneche all'obbedienza". "c'è un solo modo per usclreda questomacabrogioco di parole.Avere il coraggio
r Obiettori, domani forse scoprirete the sono dei profeti di dire ai giovani che escltono tuttl sovranl,per cui I'obbedienzanon è più una vir-
.Del relo anchein ltalia c'è una leggeche riconosceuna obiezionedi coscienza.E' tù, ma la più subdoladelle tentazlonl,che non credanodi potersenefar scudoné
proprio quel Concordatoche voi volete celebrare.ll suo terzo articolo consacrala davanti agli uomlnl né davantl a Dlo. che blsognache si sentanoognuno I'unicore-
fondamentaleobiezionedi coscienzadeiVescovi e dei Preti.ln quanto agli altri o- sponsabiledi tutto'.
biettori, la Chiesanon si è ancorapronunziatané contro di loro né contro di voi. ( o La guerra dlfenrlva non etlrte plù
.,. ) Aspettatea insultarli.Domani forse scoprireteche sono deí profeti. Certo il "La Suerradifenslvanon erlsteplù. Allora non esistepiù una guena giustané per la
luogo dei profeti è la prigione,ma non è bello stardalla parte di chi ce h tiene". Chiesané per la Costltuzlone.A plù rlpresegli scienziaticihanno awertití che è in
o 'l care-, me ne importa, mi sta a cuore gioco la soprawlvenza della specleumana. E noi stiamo qui a questionarese al
*5u una paretedella nostrascuolac'è scrittogrande I care.E' il motto intraducibile soldatosialeclto o no dlrtruggerela specieumana?,.
nMe ne importa, mi staa cuoren.E' il contrarioesat- e 5e un generaledà ordlnl da paranoico va legato
dei giovani americanimigliori.
to del motto fascista:"Me ne frego"o "Sperodi tutto cuore che ml assolverete... ma non possofare a meno di dichiararvi
o Quando te leggi non sono giuste bisogna battersi per cambiarle esplicitamenteche segulteròa insegnareai miei ragazziquel che ho insegnatofino
"ln quanto alla-loro vita di giovani sovranidomani, non possodire ai miei ragazzi a ora. Cioè che se un ufficialedarà loro ordini da paranoicohanno solo il dovere
che I'unico modo d'amare la leggeè d'obbedirla.Possosolo dir loro che essido- di legarloben strettoe portarlo in una casadi cura".
vranno tenere in tale onore le leggidegli uomini da osservarlequando sono giuste
(cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono
giuste(cioè quando sanzionanoil soprusodel forte) essidovranno battersiperché
sianocambiate".

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