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Franz Brentano

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Franz Brentano

Franz Clemens Honoratus Hermann Brentano (Boppard, 16 gennaio 1838 Zurigo, 17 marzo 1917)
stato un filosofo e psicologotedesco, maestro di Edmund Husserl e Alexius Meinong.
Indice
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1 Biografia

2 Pensiero
2.1 La psicologia dal punto di vista empirico

2.1.1 Psicologia senz'anima

2.1.2 Fenomeni fisici e fenomeni psichici

2.1.3 L'in-esistenza intenzionale

2.1.4 Percezione interna

3 Opere

4 Traduzioni italiane

5 Note

6 Bibliografia

7 Altri progetti

8 Collegamenti esterni

Biografia[modifica | modifica wikitesto]


Discendente da una famiglia di origine italiana,
studi filosofia alle universit di Monaco, Wrzburg, Berlino (con Friedrich Adolf Trendelenburg)
e Mnster. Svilupp un particolare interesse per Aristotele e la filosofia scolastica. Scrisse la sua
dissertazione a Tubinga Sui molteplici significati dell'essere secondo Aristotele. In seguito, Brentano
inizi a studiareteologia entrando al seminario a Monaco e poi Wrzburg per prepararsi a diventare un
prete cattolico (quale fu ordinato il 6 agosto 1864).
Negli anni 1865 - 1866 scrisse e discusse la sua tesi di abilitazione ed inizi ad insegnare all'universit
di Wrzburg. I suoi studenti in questo periodo includono tra l'altro Carl Stumpf e Anton Marty.
Tra il 1870 e 1873 Brentano fu coinvolto nella discussione intorno all'infallibilit papale. In quanto
contrario a tale dogma, alla fine rinunci ai suoi voti ed usc dalla chiesa. In seguito ai suoi
stravolgimenti religiosi, anche Stumpf, che stava contemplando una carriera ecclesiastica e studiava al
seminario, si distanzi dalla chiesa.
Nel 1874 pubblic la sua opera pi importante: La psicologia dal punto di vista empirico e da quell'anno
insegn all'Universit di Vienna. Tra i suoi studenti ci furono Rudolf Steiner, Edmund Husserl, Alexius
Meinong, Christian von Ehrenfels, e molti altri (vedi Scuola di Brentano per maggiori dettagli). Mentre
iniziava la sua carriera come professore ordinario, fu costretto ad abbandonare il suo posto e la
cittadinanza Austriaca nel 1880 per potersi sposare come ex-prete. Gli verr concesso di tornare
all'universit solo comePrivatdozent, docente normale, fino al 1885.
Dopo il suo ritiro dalla vita accademica, nel 1896 si trasfer in Italia, a Firenze, dove rest fino allo
scoppio della prima guerra mondiale, quando si spost a Zurigo, dove mor nel1917. La sua
permanenza in Italia - fu in stretto contatto con Francesco De Sarlo e in corrispondenza con Giovanni
Vailati - sar di decisiva importanza per gli sviluppi dellafilosofia e della psicologia agli inizi
del Novecento. Nel 1913 venne tradotta in italiano, a cura di Mario Puglisi, con il titolo La
classificazione delle attivit psichiche, la seconda parte della sua opera del 1874.

Pensiero[modifica | modifica wikitesto]


La psicologia dal punto di vista empirico[modifica | modifica wikitesto]
L'opera pi importante di Brentano Psychologie vom empirischen Standpunkt (Psicologia dal punto di
vista empirico) un classico della storia della filosofia, pubblicato per la prima volta nel 1874. Sin da
allora ha suscitato un grande clamore e un dibattito che ancora oggi non si estinto. Ha formato
almeno due generazioni di filosofi[1] che vi hanno fatto riferimento nel loro insegnamento nelle universit
e accademie di tutta l'Europa.
Psicologia senz'anima[modifica | modifica wikitesto]
Quest'opera inaugura un nuovo modo di trattare la psicologia come "scienza". L'introduzione dedicata
ad una dichiarazione di intenti e di metodo del filosofo tedesco. Il punto di vista appunto quello
"empirico" cio basato su ci di cui si pu avere esperienza effettiva; purtroppo non tutti gli studiosi
concordano su ci che sia realmente dato nell'esperienza, perci chiarisce che utilizzer come
parametro ci che esperiamo nel modo pi diretto possibile, escludendo perci ogni questione
metafisica. Sulla base di queste premesse viene meno alla sua psicologia lo studio della "psich":
l'anima. Scompare quindi da parte di questa disciplina il compito che la aveva caratterizzata dalla sua
nascita e attraverso i secoli: indagare intorno all'esistenza dell'anima e la sua immortalit. Possiamo
quindi annoverare Franz Brentano tra quel nuovo gruppo di psicologi che nella seconda met
dell'Ottocento, influenzati dalle nuove scoperte medico-scientifiche adottarono un nuovo approccio alla
psicologia. Questo nuovo metodo, che porter questa materia ad essere annoverata tra le nuove
scienze conosciuto con il nome di "Psychologie ohne Seele" (Psicologia senz'anima). In realt ci
non significa per Brentano negare l'esistenza dell'anima, ma semplicemente delineare un nuovo
statuto epistemologico per la psicologia, che permettesse il suo sviluppo pi prolifico, senza escludere
per la possibilit che attraverso questo metodo non si potesse in futuro riaprire l'istanza dell'anima e
della sua immortalit attraverso altre scoperte.
Fenomeni fisici e fenomeni psichici[modifica | modifica wikitesto]

L'opera di Brentano fornisce una definizione dei concetti di fenomeno fisico e fenomeno
psichico molto importante per la psicologia e che sar utilizzata come punto di partenza anche per
molti filosofi successivi. I fenomeni psichici sono tutte le "presentazioni" nate dalla sensazione o dalla
fantasia; ad esempio l'udire un suono, il vedere un oggetto colorato, il sentire caldo oppure freddo cos
come avere l'immaginazione di questi stati, a queste presentazioni vanno aggiunti anche i giudizi, i
ricordi, il dubbio, l'attesa e tutti i moti dell'animo quali l'amore, la gioia, la speranza, il coraggio, la
volont, lo stupore. Pertanto Brentano definisce i fenomeni psichici come "presentazioni" o come quei
fenomeni che si basano su "presentazioni". I fenomeni psichici inoltre appaiono privi di estensione.
[2]
Tutto ci che rimane sono fenomeni fisici, cio quelli che sono studiati dalle scienze naturali. Gli
"oggetti" considerati a prescindere dal loro rapporto con la mia coscienza. Per esempio un colore, una
figura, un paesaggio che vedo, un accordo che odo, il caldo il freddo e cos anche le corrispondenze
fantastiche di queste configurazioni.
Tale esemplificazione per non basta a chiarire le rispettive specificit e si presta ancora a numerosi
equivoci,[3] perci Brentano individua come caratteristica principale e peculiare dei fenomeni psichici
l'"in-esistenza intenzionale".
L'in-esistenza intenzionale[modifica | modifica wikitesto]
Brentano nota che ci che contraddistingue pi distintamente i fenomeni psichici il fatto di contenere
sempre il riferimento ad un qualcosa come oggetto. Questo accade sia nel caso di una percezione
sensibile che di una fantasia ed indipendente dal fatto che l'oggetto rappresentato esista, per cos
dire, "materialmente" oppure no: posso per esempio pensare al Dio Giove oppure al Duomo di Colonia,
questi due termini saranno l'"oggetto" della mia percezione indipendentemente dal fatto che io le abbia
di fronte a me oppure nella mia immaginazione, o che esistano realmente o siano solo prodotti della
fantasia. Il riferimento oggettuale quindi, non l'oggetto "in carne e ossa", Brentano deve quindi
postulare un secondo tipo di esistenza, una "esistenza mentale" dell'oggetto o in-esistenza
intenzionale.
L'intenzionalit un concetto chiave nato in epoca Medievale con la filosofia scolastica e in particolare
con Tommaso d'Aquino. Brentano sviluppa questo concetto in senso psicologico ed forse il prodotto
pi importante del suo lavoro dal momento che apr la strada ad intere correnti di pensiero [4] Con
l'intenzionalit della coscienza o della mente si intende l'idea che la coscienza sia sempre diretta ad
un oggetto, che abbia sempre un contenuto. Ogni fenomeno mentale, ogni atto psicologico ha un
contenuto, diretto a qualche cosa (l'oggetto intenzionale). Ogni credere, desiderare ecc. ha un
oggetto (il creduto, il desiderato, ecc.) e non possibile alcuna esperienza o pensiero senza
intenzionalit. Ci significa che gli oggetti esterni non esistono per noi se non come correlati oggettuali
di un atto intenzionale. La questione per tutt'altro che conclusa, ancora oggi esiste un dibattito
aperto su come vada inteso lo statuto ontologico dell'oggetto intenzionale, se sia cio un oggetto
"reale" vero e proprio, oppure un concetto puramente formale.[5] In entrambi i casi il problema
filosoficamente rilevante, infatti se l'oggetto intenzionale possedesse un'esistenza indipendente dal
mondo "in s", ci si potrebbe trovare di fronte ad un idealismo radicale o addirittura al solipsismo;
viceversa considerandolo come un ente solo nominale, l'oggetto intenzionale sarebbe lo stesso oggetto
"reale", di contro si apre qui la possibilit di un forte Realismo (filosofia). La posizione di Brentano non
sempre chiara su questo punto. Tramite le opere di Edmund Husserl, che riprese la nozione da
Brentano, l'idea di intenzionalit penetr nella ricerca contemporanea, sia nella filosofia
continentale che nella filosofia analitica diventando l'unico vero avversario delnaturalismo dilagante
nelle scienze naturali.
Percezione interna[modifica | modifica wikitesto]
La distinzione tra percezione interna e percezione esterna, integra e completa la teoria
dell'intenzionalit. Secondo Brentano i fenomeni psichici non sono percepiti nello stesso modo dei
fenomeni fisici, questi ultimi infatti sono percepiti attraverso la percezione esterna mentre i fenomeni
psichici attraverso la percezione interna. Bisogna per chiarire che non si tratta di due atti distinti, ma
del medesimo vissuto colto secondo due prospettive differenti: nell'atto di udire un suono, io colgo
bens il suono attraverso la percezione esterna, ma colgo anche "l'udire" attraverso la percezione
interna. Ci costituisce per Brentano un indubbio vantaggio della psicologia descrittiva (che Brentano
chiama anche psicognosia o fenomenologia) rispetto alle scienze naturali e alla psicologia genetica,
infatti queste ultime, che si basano sugli oggetti della percezione esterna (i fenomeni fisici), possono
osservare i loro oggetti solo prospetticamente e mai nella loro interezza; mentre alla psicologia, che

studia la percezione interna, gli oggetti si danno nella loro pienezza e completezza d'essere, non vi
nulla infatti nei fenomeni psichici che possa trarre in errore, essi non sono mai fallaci. Se ci si pu
ingannare nell'udire un suono, si pu ben ingannarsi sul suono udito, ma non sull'avere udito il
suono che resta un fatto evidente e apodittico, anche se questo si fosse dato attraverso immaginazione
o come allucinazione.
La questione per non priva di problemi, infatti non chiaro in che modo si possano "osservare" i
fenomeni psichici, cio in qual modo opererebbe la percezione interna. Brentano ipotizza di definire il
suono come "obietto primario" e l'udire stesso come "obietto secondario". L'obietto secondario pu
essere cosciente ma non pu allo stesso tempo essere osservato, poich l'oggetto di un'osservazione
diverrebbe automaticamente obietto primario. Pertanto l'osservazione di un fenomeno psichico pu
avvenire soltanto in un secondo atto, rivolto ad un atto precedente che consideriamo nella memoria. In
altre parole l'"osservazione" non pu "osservarsi" nell'atto di osservare, perch ci darebbe vita ad un
regresso all'infinito senza via d'uscita che non permetterebbe alcuna affermazione scientificamente
fondata.

Opere[modifica | modifica wikitesto]


Tra le principali opere di Franz Brentano si possono citare:

Von der mannigfachen Bedeutung des Seienden nach Aristoteles, 1862. Tr.it. Sui molteplici
significati dellessere in Aristotele, Milano, Vita e Pensiero, 1995.

Die Psychologie Aristoteles, 1867. Tr.it. La psicologia di Aristotele, Bologna, Pitagora editrice,
1989.

Psychologie vom empirischen Standpunkt, 3 voll., Hamburg, Felix Meiner Verlag, 1874; 1911.
Tr. it., La psicologia dal punto di vista empirico, 3 voll., Roma, Laterza, 1997.

Untersuchungen zur Sinnespsychologie, 1907.

Kategorienlehre??, Hamburg, Felix Meiner Verlag, 1968.

Vom Ursprung sittlicher Erkenntnis, Felix Meiner Verlag, 1969.

Wahrheit und Evidenz, Felix Meiner Verlag, 1930.

Die Abkehr vom Nichtrealen, Felix Meiner Verlag, 1966.

Deskriptive Psychologie, Felix Meiner Verlag, 1988.

Traduzioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

Sui molteplici significati dell'essere secondo Aristotele. Milano: Vita e Pensiero 1995.

La psicologia di Aristotele con particolare riguardo alla sua dottrina del nous poietikos. Con
un'appendice sull'operare del Dio aristotelico. Macerata: Quodlibet 2007.

La psicologia dal punto di vista empirico. Bari: Laterza 1997. A cura di Liliana Albertazzi. Vol. I;
Vol. II: La classificazione dei fenomeni psichici; Vol. III: Coscienza sensibile e coscienza noetica.

Sull'origine della conoscenza morale. Brescia: La Scuola 1966.

La classificazione delle attivit psichiche. Lanciano: Carabba 1913.

Note[modifica | modifica wikitesto]


1. ^ Alcuni tra i pi celebri sono Stumpf, Meingong, Hofler, Ehrenfels e Husserl
2. ^ Tale distinzione ricorda per molti versi la cartesiana "res cogitans", in opposizione alla "res estensa"
3. ^ Uno dei pi attenti critici di Brentano fu proprio il suo allievo Husserl ("L'idea della fenomenologia";
"Richerche Logiche"Lib.5)
4. ^ Ad esempio la fenomenologia (Husserl) e l'esistenzialismo (Heidegger)
5. ^ Franz Brentano ::: Filosofi ::: Giornaledifilosofia.net

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Albertazzi, Liliana. Introduzione a Brentano, Bari: Laterza, 1999.

Albertazzi,Liliana & Poli,Roberto Brentano in Italia, Milano: Gerini, 1993.

Russo, Antonio, ed., Cornelio Fabro e Franz Brentano. Per un nuovo realismo, Roma, Edizioni
Studium, 2013.

Russo, Antonio, San Tommaso ed Aristotele nella formazione di Franz Brentano (1838-1917), in
"Angelicum", 1, 2013, pp.247-278.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Questo testo proviene in parte dalla relativa voce del progetto Mille anni di scienza in Italia,
opera del Museo Galileo. Istituto Museo di Storia della Scienza di Firenze(home page), pubblicata
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

(EN) L'ontologia di Franz Brentano (con ampia bibliografia)

(EN) Libro on-line: Barry Smith Austrian Philosophy. The Legacy of Franz Brentano

Franz Brentano (1838-1917) di Francesco Armezzani dal sito "il giornale di filosofia"

(EN) Sito su Franz Brentano (con ampia bibliografia)

(EN) Wolfgang Huemer, Franz Brentano in Edward N. Zalta (a cura di), Stanford Encyclopedia
of Philosophy, Center for the Study of Language and Information (CSLI),Universit di Stanford.

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