Franz Brentano
Franz Clemens Honoratus Hermann Brentano (Boppard, 16 gennaio 1838 Zurigo, 17 marzo 1917)
stato un filosofo e psicologotedesco, maestro di Edmund Husserl e Alexius Meinong.
Indice
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1 Biografia
2 Pensiero
2.1 La psicologia dal punto di vista empirico
3 Opere
4 Traduzioni italiane
5 Note
6 Bibliografia
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
L'opera di Brentano fornisce una definizione dei concetti di fenomeno fisico e fenomeno
psichico molto importante per la psicologia e che sar utilizzata come punto di partenza anche per
molti filosofi successivi. I fenomeni psichici sono tutte le "presentazioni" nate dalla sensazione o dalla
fantasia; ad esempio l'udire un suono, il vedere un oggetto colorato, il sentire caldo oppure freddo cos
come avere l'immaginazione di questi stati, a queste presentazioni vanno aggiunti anche i giudizi, i
ricordi, il dubbio, l'attesa e tutti i moti dell'animo quali l'amore, la gioia, la speranza, il coraggio, la
volont, lo stupore. Pertanto Brentano definisce i fenomeni psichici come "presentazioni" o come quei
fenomeni che si basano su "presentazioni". I fenomeni psichici inoltre appaiono privi di estensione.
[2]
Tutto ci che rimane sono fenomeni fisici, cio quelli che sono studiati dalle scienze naturali. Gli
"oggetti" considerati a prescindere dal loro rapporto con la mia coscienza. Per esempio un colore, una
figura, un paesaggio che vedo, un accordo che odo, il caldo il freddo e cos anche le corrispondenze
fantastiche di queste configurazioni.
Tale esemplificazione per non basta a chiarire le rispettive specificit e si presta ancora a numerosi
equivoci,[3] perci Brentano individua come caratteristica principale e peculiare dei fenomeni psichici
l'"in-esistenza intenzionale".
L'in-esistenza intenzionale[modifica | modifica wikitesto]
Brentano nota che ci che contraddistingue pi distintamente i fenomeni psichici il fatto di contenere
sempre il riferimento ad un qualcosa come oggetto. Questo accade sia nel caso di una percezione
sensibile che di una fantasia ed indipendente dal fatto che l'oggetto rappresentato esista, per cos
dire, "materialmente" oppure no: posso per esempio pensare al Dio Giove oppure al Duomo di Colonia,
questi due termini saranno l'"oggetto" della mia percezione indipendentemente dal fatto che io le abbia
di fronte a me oppure nella mia immaginazione, o che esistano realmente o siano solo prodotti della
fantasia. Il riferimento oggettuale quindi, non l'oggetto "in carne e ossa", Brentano deve quindi
postulare un secondo tipo di esistenza, una "esistenza mentale" dell'oggetto o in-esistenza
intenzionale.
L'intenzionalit un concetto chiave nato in epoca Medievale con la filosofia scolastica e in particolare
con Tommaso d'Aquino. Brentano sviluppa questo concetto in senso psicologico ed forse il prodotto
pi importante del suo lavoro dal momento che apr la strada ad intere correnti di pensiero [4] Con
l'intenzionalit della coscienza o della mente si intende l'idea che la coscienza sia sempre diretta ad
un oggetto, che abbia sempre un contenuto. Ogni fenomeno mentale, ogni atto psicologico ha un
contenuto, diretto a qualche cosa (l'oggetto intenzionale). Ogni credere, desiderare ecc. ha un
oggetto (il creduto, il desiderato, ecc.) e non possibile alcuna esperienza o pensiero senza
intenzionalit. Ci significa che gli oggetti esterni non esistono per noi se non come correlati oggettuali
di un atto intenzionale. La questione per tutt'altro che conclusa, ancora oggi esiste un dibattito
aperto su come vada inteso lo statuto ontologico dell'oggetto intenzionale, se sia cio un oggetto
"reale" vero e proprio, oppure un concetto puramente formale.[5] In entrambi i casi il problema
filosoficamente rilevante, infatti se l'oggetto intenzionale possedesse un'esistenza indipendente dal
mondo "in s", ci si potrebbe trovare di fronte ad un idealismo radicale o addirittura al solipsismo;
viceversa considerandolo come un ente solo nominale, l'oggetto intenzionale sarebbe lo stesso oggetto
"reale", di contro si apre qui la possibilit di un forte Realismo (filosofia). La posizione di Brentano non
sempre chiara su questo punto. Tramite le opere di Edmund Husserl, che riprese la nozione da
Brentano, l'idea di intenzionalit penetr nella ricerca contemporanea, sia nella filosofia
continentale che nella filosofia analitica diventando l'unico vero avversario delnaturalismo dilagante
nelle scienze naturali.
Percezione interna[modifica | modifica wikitesto]
La distinzione tra percezione interna e percezione esterna, integra e completa la teoria
dell'intenzionalit. Secondo Brentano i fenomeni psichici non sono percepiti nello stesso modo dei
fenomeni fisici, questi ultimi infatti sono percepiti attraverso la percezione esterna mentre i fenomeni
psichici attraverso la percezione interna. Bisogna per chiarire che non si tratta di due atti distinti, ma
del medesimo vissuto colto secondo due prospettive differenti: nell'atto di udire un suono, io colgo
bens il suono attraverso la percezione esterna, ma colgo anche "l'udire" attraverso la percezione
interna. Ci costituisce per Brentano un indubbio vantaggio della psicologia descrittiva (che Brentano
chiama anche psicognosia o fenomenologia) rispetto alle scienze naturali e alla psicologia genetica,
infatti queste ultime, che si basano sugli oggetti della percezione esterna (i fenomeni fisici), possono
osservare i loro oggetti solo prospetticamente e mai nella loro interezza; mentre alla psicologia, che
studia la percezione interna, gli oggetti si danno nella loro pienezza e completezza d'essere, non vi
nulla infatti nei fenomeni psichici che possa trarre in errore, essi non sono mai fallaci. Se ci si pu
ingannare nell'udire un suono, si pu ben ingannarsi sul suono udito, ma non sull'avere udito il
suono che resta un fatto evidente e apodittico, anche se questo si fosse dato attraverso immaginazione
o come allucinazione.
La questione per non priva di problemi, infatti non chiaro in che modo si possano "osservare" i
fenomeni psichici, cio in qual modo opererebbe la percezione interna. Brentano ipotizza di definire il
suono come "obietto primario" e l'udire stesso come "obietto secondario". L'obietto secondario pu
essere cosciente ma non pu allo stesso tempo essere osservato, poich l'oggetto di un'osservazione
diverrebbe automaticamente obietto primario. Pertanto l'osservazione di un fenomeno psichico pu
avvenire soltanto in un secondo atto, rivolto ad un atto precedente che consideriamo nella memoria. In
altre parole l'"osservazione" non pu "osservarsi" nell'atto di osservare, perch ci darebbe vita ad un
regresso all'infinito senza via d'uscita che non permetterebbe alcuna affermazione scientificamente
fondata.
Von der mannigfachen Bedeutung des Seienden nach Aristoteles, 1862. Tr.it. Sui molteplici
significati dellessere in Aristotele, Milano, Vita e Pensiero, 1995.
Die Psychologie Aristoteles, 1867. Tr.it. La psicologia di Aristotele, Bologna, Pitagora editrice,
1989.
Psychologie vom empirischen Standpunkt, 3 voll., Hamburg, Felix Meiner Verlag, 1874; 1911.
Tr. it., La psicologia dal punto di vista empirico, 3 voll., Roma, Laterza, 1997.
Sui molteplici significati dell'essere secondo Aristotele. Milano: Vita e Pensiero 1995.
La psicologia di Aristotele con particolare riguardo alla sua dottrina del nous poietikos. Con
un'appendice sull'operare del Dio aristotelico. Macerata: Quodlibet 2007.
La psicologia dal punto di vista empirico. Bari: Laterza 1997. A cura di Liliana Albertazzi. Vol. I;
Vol. II: La classificazione dei fenomeni psichici; Vol. III: Coscienza sensibile e coscienza noetica.
Russo, Antonio, ed., Cornelio Fabro e Franz Brentano. Per un nuovo realismo, Roma, Edizioni
Studium, 2013.
Russo, Antonio, San Tommaso ed Aristotele nella formazione di Franz Brentano (1838-1917), in
"Angelicum", 1, 2013, pp.247-278.
Questo testo proviene in parte dalla relativa voce del progetto Mille anni di scienza in Italia,
opera del Museo Galileo. Istituto Museo di Storia della Scienza di Firenze(home page), pubblicata
sotto licenza Creative Commons CC-BY-3.0
(EN) Libro on-line: Barry Smith Austrian Philosophy. The Legacy of Franz Brentano
Franz Brentano (1838-1917) di Francesco Armezzani dal sito "il giornale di filosofia"
(EN) Wolfgang Huemer, Franz Brentano in Edward N. Zalta (a cura di), Stanford Encyclopedia
of Philosophy, Center for the Study of Language and Information (CSLI),Universit di Stanford.