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Ottobre
Martedì 7 (Ronchi) - preghiera in chiesa
Martedì 14 (Centro) - catechesi
Domenica 12 - pellegrinaggio parrocchiale
Martedì 21 (Centro) - catechesi
Domenica 26 - domenica speciale V elementare
Martedì 28 (Centro) - MARTEDÌ “A SCELTA”
Novembre
Martedì 4 (Centro) - catechesi
Martedì 11 (Centro) - catechesi
Domenica 16 - inizio Avvento e domenica speciale I media
Martedì 18 (Sciarè) – meeting sul servizio
Domenica 23 - ritiro adolescenti
Martedì 25 (Sciaré) - “martedì missionario”
Domenica 30 - domenica speciale IV elementare
Dicembre
Gennaio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
CATECHESI ADOLESCENTI
2OO8/ O9
Comunità Pastorale S. Cristoforo
Che cosa c'entrano gli altri con me, con la mia vita?
Perché mi riguardano? Perché, poi, insieme,
dovremmo occuparcene? ...
Chi è l'altro?
Arcipelago
Isola
… L’UOMO È RELAZIONE!
L’ideale quindi di Robinson Crusoe - abitare da soli il mondo quasi fosse un'isola tutta
per sé, priva di intrusi (salvo naturalmente scoprire in essa il solito Venerdì che,
appunto, mi serve - l'altro al mio servizio) - non regge.
L’altro…
L’Altro
accoglienza
Missione e
conflitto servizio
Amicizia e
affettività
L’altro, allora, chiunque sia, è di casa in me; e io,
volendolo o meno, sono di casa negli altri, influenzo
la loro vita, sempre; in bene o in male, a seconda
delle relazioni che ciascuno, con e di fronte all'altro,
sa porre in essere.
?
…Ne sei davvero convinto, però ?
Per riflettere
“La causa del fallimento è la falsa immagine che abbiamo del Signore. Se lo riteniamo
cattivo ed esigente, il nostro rapporto con Lui non è di amore, ma legalistico, pauroso e
sterile”.
“Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo denaro: ti rendo quanto mi hai dato”.
Anche noi che ascoltiamo siamo tentai di dare ragione al servo e ingiusta invece la
pretesa del padrone.
Ma è sbagliato.
La parabola vuole farci cambiare prospettiva: non più quella deprimente di chi obbedisce
per paura, ma la prospettiva dell’amore che è senza calcoli (non si limita a riconsegnare
ciò che ha ricevuto) ma anche senza paura.
Il servo della parabola è come rimasto paralizzato dalla paura ...
Per pregare
· Vivo la mia fede con sensi di colpa (“se non vado a Messa non mi sento a posto”) oppure
sono contento di poter rispondere con gioia a Dio? Chiedo aiuto
· Ho delle paure che mi bloccano? Quali sono? Dio mi può liberare da queste paure?
Come? Mi affido a Lui
Martedì 14 ottobre
31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul
trono della sua gloria.
32E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il
pastore separa le pecore dai capri, 33e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla
sinistra.
34Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
35Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da
bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete
visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
37Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando ti abbiamo
visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39E quando ti
abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
40Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a
uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 46E se ne andranno […] i
giusti alla vita eterna”.
➢ Qual è il motivo dell’importanza degli altri per la mia vita? Prova a ragionare su queste
frasi:
1. Riflettiamo ancora…
«Non riflettiamo se non di rado su quanto siamo effettivamente costituiti dagli altri; non
soltanto nel momento originario di ciascuno, il nostro essere generati da altri alla vita (Ì
nostri genitori, appunto; la nostra persona esiste perché frutto di una scelta altrui, non
da sé...), e tutto quanto accompagna il nostro vissuto e ha permesso il nostro crescere
(educazione, cura della nostra salute, della nostra crescita intellettuale, etica, affettiva
ecc.). Ma, ben più, senza gli altri, anche la realtà più profonda di noi stessi, la nostra
coscienza, con la maggior parte dei suoi giudizi, valori ecc. non sarebbe così... ricca e
articolata. Ci avevi mai pensato? Quando uno dice: «questo è ciò che penso io, il mio
parere, la mia valutazione, il mio giudizio» nella maggior parte dei casi, senza escludere
evidentemente l'apporto della propria rielaborazione personale, ripropone quanto ha
acquisito da altri e ha apprezzato, facendolo entrare nel proprio... patrimonio di valori
personale. Senza gli altri, la coscienza sarebbe espressione assai debole di un "io" che,
privo di confronti, non sarebbe potuto veramente crescere. Quante volte soltanto nel
dialogo, di fronte a un altro, ho potuto approfondire conoscenze, valori; ho potuto
comprendere meglio "chi è l'altro" e, al tempo stesso, "chi sono io". Perché nell'altro mi
specchio, mi riconosco e l'altro si rispecchia inevitabilmente in me, è aiutato a
conoscersi.
L'altro, allora, chiunque sia, è di casa in me; e io, volendolo o meno, sono dì casa negli
altri, influenzo la loro vita, sempre; in bene o in male, a seconda delle relazioni che
ciascuno, con e di fronte all'altro, sa porre in essere. Di propriamente mio c'è... soltanto
una parte di me, quella che corrisponde all'agire che effettivamente dipende da me, di cui
sono responsabile. Ma gran parte di quello che sono proviene da altri, e la maggior parte
del mio agire per gli altri non è che un... "restituire" qualcosa del molto che abbiamo
ricevuto, di cui siamo tutti debitori. Dire: «io mi sono fatto da solo» non ha davvero senso;
senza gli altri, semplicemente non saresti. Ne sei davvero convinto?»
2. L’altro:
un “ostacolo”, una “possibilità” o un “mezzo”…!?
Degli altri, lo abbiamo capito, non possiamo farne a meno, dipendiamo e influiamo
inevitabilmente sulle esistenze di chi ci circonda.
Tutti abbiamo sperimentato, però, che non tutte le persone sono uguali e noi, ben presto,
abbiamo imparato a distinguerle bene: da una parte i nostri amici, dall’altra i nostri
nemici (avversari, concorrenti,…), dall’altra parte ancora persone che “ci fanno
comodo”.
Prova ora a fare l’”identikit” del “nemico ideale”, quello dell’“amico ideale”, o quello da
“sfruttare”:
…e se gli uomini fossero per me tutti una “possibilità” invece che soltanto
“qualcuno”?
Abbiamo visto la scorsa volta come le nostre relazioni con le altre persone siano spesso
caratterizzate da giudizi superficiali, dalle apparenze, magari da convenienze … Gli altri
vengono considerati a volte come ostacoli alla vita piuttosto che come occasione buona
per noi …
Il Signore Gesù ha da proporci una “via” particolare, anche se impegnativa:
I 3 comandamenti sono tutti e 3 indispensabili: se soltanto ne tolgo 1 anche gli altri non
possono essere:
DIO
ALTRI SE STESSO
Noi però vogliamo soffermarci sull’amore verso se stessi che ci pare essere quell’aspetto
meno considerato ma forse il più delicato e importante:
TESI:
se uno non ama se stesso sembra impossibile che possa voler bene agli altri e a Dio
Che cosa vuol dire secondo te “amare se stessi”? Qual è la differenza tra “amare se
stessi”, “egoismo”, “narcisismo”?
Uno potrebbe pensare che amare “se stesso” significhi una sorta di egoismo. Oppure uno
pensa che l’amore per se stessi escluda l’amore per per gli altri.
1) accettarsi,
2)prendersi cura di sé.
Accettarsi significa invece essere consapevole del valore della mia persona,sentirsi quindi
persone amabili, avere quindi meno paura degli altri, incontrare gli altri in quanto persone e
non in quanto giudici, … alla fine incontrare gli altri e voler sinceramente bene.
Martedì 11 Novembre
TESI:
Il senso del peccato (che ha a che fare con Dio)
è qualcosa che mi aiuta;
il senso di colpa mi distrugge e non mi conduce
a “volermi bene”
come dice il Vangelo (“ama Dio e il prossimo come te stesso”)
Infatti:
– Il senso di colpa ha come radice una visione sbagliata di sé: io sono solamente o
molto “cattivo” … Questo non è mai giusto.
1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e
tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3Allora gli scribi e i farisei
gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4gli dicono:
“Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci
ha comandato di lapidare donne come questa1. Tu che ne dici?”. 6Questo dicevano per
metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere
col dito per terra. 7E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi
di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. 8E chinatosi di nuovo,
scriveva per terra. 9Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai
più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna,
dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. 11Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù
le disse: “Neanch’ io ti condanno2; và e d’ora in poi non peccare più3”.
Dio quindi è fondamentale per la mia persona perché con il suo amore guarisce
l’immagine falsa che ho di me, mi restituisce alla dignità di persona che può e deve
essere amata. Tutto questo senza ignorare i miei errori e i miei sbagli: solo che al posto di
condannarmi (vedi vangelo v. 5) mi ama, mi fa capire che anche se c’è comunque una
distanza tra il suo amore e la mia capacità di amare (distanza = peccato) questo non mi
rende inaccettabile o indegno. Anzi sentendomi amato da Dio riesco a volermi bene e
quindi a voler bene agli altri.
1Che significa: questa donna non deve esistere, non si merita alcuna stima, non è accettabile, non
può che essere così e quindi non cambierà mai: giudizio che gli altri hanno e che a volte abbiamo
anche noi nei confronti di noi stessi.
2Dio non condanna: sa che sbagliamo, che siamo fragili. Lui però sa fare una distinzione
fondamentale: tu sbagli ma non sei uno sbaglio, io ti voglio bene anche se quello che hai fatto non
ti fa bene. Lui sa distinguere il peccato dal peccatore per cui il peccatore, per Dio, è sempre e
comunque amabile. E il peccato non è una offesa a Dio, ma qualcosa che non mi fa bene, non mi
fa essere pienamente me stesso: infatti quando sono pienamente me stesso sono “cosa molto
buona” (vedi Genesi 1,31)
3Dio non ignora il peccato, il suo “amarci comunque” non è ingenuo.
Martedì 18 Novembre
“meeting sul servizio.”- si è discusso su quanto sia importante per un ragazzo prendersi
un impegno in ambito caritativo.
Domenica 23 Novembre
- ritiro adolescenti
14
E quando egli venne4 presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi
che discutevano5 con loro. 15 Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a
salutarlo6. 16 Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 7
17
Gli rispose uno della folla: "Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno
spirito muto8. 18 Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si
irrigidisce9. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti10". 19 Egli allora
in risposta, disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando11 starò con voi? Fino a
quando dovrò sopportarvi12? Portatelo da me". 20 E glielo portarono.
Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo13 ed egli, caduto a terra, si
rotolava spumando. 21 Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo14 gli accade questo?".
Ed egli rispose: "Dall`infanzia15; 22 anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e
nell`acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa16, abbi misericordia17 di noi e aiutaci". 23
Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede18". 24 Il padre del fanciullo
4Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni che scendono dal monte dopo la Trasfigurazione.
5Discutevano dell’incapacità dei discepoli di operare guarigioni. Occasione da parte degli avversari
per mettere in discussione la persona di Gesù.
6La sua persona desta comunque ammirazione, primo passo verso la fede.
7Gesù desidera che noi riconosciamo ed esprimiamo a lui che cosa ci sta a cuore; è importante
sapere cosa vogliamo noi per giungere a capire ciò che vuole lui.
8L’uomo è fatto per dialogare con Dio. Il mutismo è la manifestazione visibile del fallimento
dell’uomo che per inganno di satana è rimasto sordo a Dio che gli dice il suo amore e di
conseguenza non può rispondere con altrettanto amore
9Epilessia, malattia considerata sacra a causa della grandezza della sofferenza
10Si sottolinea l’impotenza e l’incapacità dei discepoli di fronte alla malattia, perché sono
anch’essi afflitti da un male: l’incredulità.
11Nell’AT, il lamento tipico del profeta di fronte all’incredulità del popolo, era seguito da una
minaccia. Invece qui Gesù decide comunque di prendersi cura del ragazzo.
12L’incredulità dell’uomo è una sofferenza insopportabile per Dio: lui ci ama e quindi soffre per noi
quando noi, lontani da lui, percorriamo le strade che ci fanno male.
13Alla presenza di Gesù le resistenze del male si scatenano. Prima restavano sopite, perché
dominavano incontrastate. Il male si manifesta tale davanti al bene. Solo la luce fa capire che la
tenebra ne è la mancanza, e l’occhio, pur fatto per essa, all’inizio soffre e se ne difende.
14Sottolinea la gravità della situazione.
15Questo male c’è dall’infanzia; ma non dalla nascita. L’uomo infatti fu creato ad immagine di Dio.
Solo dopo lo spirito muto si impadronì di lui. È importante sapere che il male non è la realtà
prima: noi siamo stati fatti/creati buoni. Diversamente non si può neanche desiderare il bene.
16Il padre non è ancora arrivato alla fede vera.
17È la preghiera fondamentale dell’uomo, che è bisogno (aiutaci), e bisogno di amore gratuito
(abbi misericordia). A questa preghiera corrisponde la realtà di Dio, la cui essenza è vita, e la cui
vita è misericordia.
18Per chi crede nulla è impossibile, perché è con Dio, presso il quale tutto è possibile. Scontato
che lui lo voglia, tutto dipende dalla mia fede. Questa è onnipotente perché accoglie la forza di Dio
che viene in mio aiuto e ha compassione di me. Ma come può avere fede chi non ce l’ha?
rispose ad alta voce: "Credo, aiutami19 nella mia incredulità20".
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: "Spirito
25
26
E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì21. E il fanciullo diventò come morto,
sicché molti dicevano: "E` morto". 27 Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli risorse.
28
Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: "Perché noi non abbiamo
potuto scacciarlo?". 29 Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare
in alcun modo, se non con la preghiera22".
Per riflettere
1. Che cosa piace di più a te di Dio così come viene descritto nel Vangelo?
Che cosa mi piacerebbe che Dio facesse/fosse per rendersi più credibile?
2. Mi sento anch’io un po’ “malato”? Da che cosa mi piacerebbe essere guarito?
Quali sono le difficoltà fondamentali della mia fede? Quali i motivi della mia
incredulità?
3. Che cosa desidero per la mia persona? Al Signore che viene a noi in questo
Avvento-Natale che cosa chiediamo per la nostra persona?
5
Egli mi offre un luogo di rifugio 11
Mostrami, Signore, la tua via,
nel giorno della sventura. guidami sul retto cammino,
Mi nasconde nel segreto della sua dimora, a causa dei miei nemici.
mi solleva sulla rupe.
6
E ora rialzo la testa 12
Non espormi alla brama dei miei
sui nemici che mi circondano; avversari;
immolerò nella sua casa sacrifici contro di me sono insorti falsi testimoni
d`esultanza, che spirano violenza.
inni di gioia canterò al Signore. 13
Sono certo di contemplare la bontà del
Signore
7
Ascolta, Signore, la mia voce. nella terra dei viventi.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. 14
Spera nel Signore, sii forte,
8
Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo si rinfranchi il tuo cuore e spera nel
volto"; Signore.
il tuo volto, Signore, io cerco.
Martedì 25 Novembre
La guerra è anche assenza di ogni giustizia, come si vede in tanti paesi dove il conflitto
rende
impossibile la difesa dei più basilari diritti umani,come nell'America Latina e in Africa. Le
popolazioni civili sono le prime vittime del conflitto, schiacciate nella tenaglia degli
opposti schieramenti. Tra i civili i più
colpiti sono i poveri, i senza mezzi che nessuno difende, spesso vittime della violenza di
entrambe le parti. In paesi e terre sconvolti da tali avvenimenti, non è possibile alcun
sviluppo mentre la giustizia risulta asservita alla logica della violenza.
Naftal è nato nel Mozambico. Ha 17 anni. E'stato rapito quando di anni ne aveva undici.
In questo povero paese dell'Africa nera, ex colonia portoghese, la lunga guerra civile era
ancora in corso e, lui- era il periodo di Natale- aveva pensato di andare a fare visita ad
alcuni parenti assieme alla famiglia. I guerriglieri della Renamo arrivarono al villaggio,
ammazzarono decine di persone, ne rapirono altre. Camminò per due giorni con un sacco
di granturco da 25 chili sulle spalle.
Per due anni, Naftal sparò con il suo Ak47. «Se non lo avessi fatto, loro avrebbero sparato
a me» . E' una delle tante drammatiche testimonianze raccolte dall'Unicef, Naftal ha
combattuto per due anni, prima di essere colpito da un proiettile a una gamba.
Oggi non è solo un ex ma anche un sopravvissuto di quella carneficina che sono i
conflitti armati : nell'ultima decade sono stati uccisi oltre due milioni di bambini e
ragazzi al di sotto dei 18 anni, secondo i dati dell'Onu.
Martedì 13 Gennaio
Martedì 27 Gennaio
Oggi parliamo di Amicizia. Parlarne è abbastanza rischioso, perché sarebbe facile cadere
nelle solite banalità e luoghi comuni. Ci interessa capire cosa ci passa per la testa…
brainstorming sull’ AMICIZIA.)
“Principi” dell’amicizia:
Dal nostro lavoro è emerso ciò che dovrebbe stare alla base di un rapporto d’amicizia.
Libertà di scelta
• Non si basa su ruoli o criteri esterni alla relazione di amicizia stessa ( è
decisamente meno problematico cambiare collega di lavoro o un compagno di
banco che il tuo migliore amico/a)
• L’amicizia può nascere tra persone che ricoprono un ruolo simile (studente,
collega) ma questo è semplicemente secondario al rapporto.
Fiducia
• Nasce un rapporto di intimità: Ho fiducia che…
1. L’altro sia onesto con me, cerchi mostrarsi il più possibile per quello che è,
senza maschere.
2. L’altro custodisca ciò che gli rivelo di me, e non riveli le mie confidenze ad altri
senza il mio permesso.
Reciprocità
• Entrambi gli attori considerano la loro, una relazione di Amicizia.
• I servizi/vantaggi che eventualmente ci scambiamo l’un altro sono un risultato
della nostra amicizia non il fine. “Sono tuo amico non perché mi interessa quello
che faresti per me ma perché mi piaci.”
Dando uno sguardo a ciò che non rientra in tutto questo, possiamo individuare alcuni
modi di stare insieme che simulano l’Amicizia, ma in realtà sono altro…
L’AMICIZIA-CONTENITORE:
è quella di 2 amici (o di 2 amiche) dei quali uno parla sempre e l’altro serve da recipiente
nel quale il 1° amico può mettere tutte le parole che vuole...
L’AMICIZIA-SUPERATTACK:
è quella di 2 amici (o di 2 amiche) dei quali uno è sempre incollato all'altro in maniera
appiccicosa, proprio come la marmellata. Quell’amico che sta sempre incollato non sa
stare in piedi con le proprie gambe...
AMICIZIA-“ESCLUSIVA”:
è quella dl 2 amici (o di 2 amiche) che vogliono stare insieme solo loro due e facilmente si
appartano. Sono preoccupati del loro rapporto d’amicizia e si vietano dl avere altri
amici...
AMICIZIA-BRANCO:
Il “branco” è la versione distorta del “gruppo”. é possibile appartenere solo se ci si veste
in un certo modo, o se si parla in un certo modo, si fanno certe cose... altrimenti si é
fuori del branco. Dentro il branco ognuno paga l’alto prezzo dl perdere la propria
originalità e la propria intelligenza pur di appartenervi.
A questo punto Ci interessa capire se la nostra fede
(traduci: Amicizia con Dio) c’entra in tutto questo.
Nelle relazioni d’amicizia Dio è coinvolto? Quando?
Martedì 3 Febbraio
gruppo
Martedì 10 Febbraio
Comunicazione
NOI SIAMO SPECCHI L'UNO PER L'ALTRO: io mi rivedo nelle diverse valutazioni che gli
altri fanno su di me, gli altri confermano loro stessi in base alle mie valutazioni nei loro
confronti.
Ci vuole RESPONSABILITA!
(Perché ci ritroviamo tra le mani un grande potere che può condizionare pesantemente,
in positivo o in negativo, la nostra personalità, il nostro livello di autostima (mi piaccio!)…
e degli altri. )
Martedì 17 Febbraio
Incontro- testimonianza ad Arnate – Preghiera e… musica
Martedì 24 Febbraio - MARTEDÌ “A SCELTA”
Martedì 3 Marzo
Incontro- testimonianza ad Arnate – Preghiera e.. famiglia
Martedì 10 Marzo
Introduzione
Per meditare
v.36;39: Simone da buon fariseo conosce la Parola di Dio. Come mai non riesce ad avere
fede in Gesù?
v. 37: che cosa sapeva la donna di Gesù? (Lc. 5, 29-31, 6,20-21)
v. 39;44: che cosa vede Simone di questa donna? Che cosa vede Gesù?
v.42-43: chi pecca di più è più capace di gustare l’amore di Dio? Esiste davvero qualcuno
che ha da farsi perdonare di più e qualcuno che ha da farsi perdonare di meno?
v. 45-46: che cosa significa amare Gesù? Come si fa ad amarlo?che cosa mi spinge ad
amarlo?
v. 47: che cosa viene prima? L’amore di Dio che perdona e che ci rende capaci di amare,
oppure l’amore della donna per Gesù che “merita” il perdono?
Preghiamo
Martedì 21 Aprile
dal Vangelo di Matteo (cap 6)
25 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e
neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e
il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né
ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più
di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un`ora sola alla sua
vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo:
non lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua
gloria, vestiva come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l`erba del campo, che oggi c`è e
domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non
affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa
indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste
infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani,
perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena
Martedì 28 Aprile
Juno”:
un film, non un manifesto
Martedì 5 Maggio
Discussione sul film..
“la cosa migliore che puoi fare è trovare una persona
che ti ami esattamente per quello che sei”
E'sera. Juno dopo essere stata a casa di Mark e Vanessa torna a casa sua..
Prima di entrare in casa si ferma nel vialetto e raccoglie un fiore. Lo passa sulla
.pancia e poi 1o annusa, ne1 frattempo si sente la sua voce fuori campo che dice:
"Non mi rendo conto di quanto mi piace stare a casa mia finché non vado in un
posto diverso per un po' ".
Juno J: Ciao
P: Ciao versione super espansa di Junbruco. Dove sei stata?
J: Ehm... fuori ad occuparmi di alcune cose ben oltre il mio livello di maturità.
Dove sono le altre?
P: Brean ha portato Liberty Bell alla lezione di pattinaggio sul ghiaccio
J: Non 1o capite che i cosi piccoli non possono pattinare sul ghiaccio?
P: Ti vedo un po'scontrosa tesoro. Qualcosa ti rode?
J: .......Sto solo perdendo fiducia nell'umanità
P. Puoi restringere un po'il campo?
J: Mi sto... chiedendo se, tipo, due persone possono rimanere insieme per
sempre
P: Vuoi dire le coppie?
J: Si,tipo.. le persone che si amano..
P: Cos’è? Hai problemi con un ragazzo? Se stai uscendo con qualcuno non 1o
approvo nelle tue condizioni. Direi che non sta molto bene
J: No, non è questo
P: Suona un po'come una cosa schifa. Dite cosi voi, schifa? Da vomito?
J: Per favore smettila
P: Una cazzala mega galattica?
J. Non è questo il punto.... E che... Vorrei sapere che è possibile che due
persone siano felici insieme per sempre, mi serve.
P: Non è facile, questo è sicuro e... io non ho il miglior curriculum del mondo,
1o so ma sto con la tua matrigna da 10 anni e sono fiero di dire che siamo
felici. Io penso... personalmente che... la cosa migliore che puoi fare è trovare
una persona che ti ami esattamente per quello che sei, buon umore, cattivo
umore, brutta, bella, affascinante e così via. La persona giusta crederà che tu
caghi rose dal sedere. Quella è la persona con cui vale la pena stare
J: Sì....forse ho trovato quella persona
P: Certo che l'hai trovata! E'il tuo vecchiaccio. Ti sarò semp.ge vicino per volerti
bene e sostenerti in qualsiasi impiccio tu sia, è evidente.
J: Ah... senti faccio tipo.... un giro, un secondo.. ma non to4no tardi
P: D'accordo. Di un po'parlavi di me?
J: Ah.... Si.... Certo.
entra in casa e c'è il padre che sta lavorando sul tavolo della cucina
Cambia la scena
Juno e l'amica sono davanti alla casa di Poulie: si sente "Scappa!.... drogato di
Tic Tac!"
La mattina successiva Poulie trova la cassetta delle lettere traboccante di Tic Tac.