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Che fine ha fatto una generazione di 400isti?!

di Andrea Benatti
con i contributi di Valerio Bonsignore e Gianluca Zuddas

Incuriosito dagli esiti dello studio dei 100 metri femminili di qualche giorno fa e la loro clamorose
tendenze di "stallo" delle prestazioni con annesso effetto "collo di bottiglia", ho voluto verificare
con quella stessa curiosit (che non dovrebbe essere solo mia...) cosa succede con i 400 maschili,
che stranamente in Italia non hanno una "storia" come potrebbero essere le gare pi limitrofe, come
i 200 e gli 800. Come mai? Le motivazioni saranno probabilmente cos complesse che esuleranno
da questo "studio" (che poi semplicemente consistito nel mettere su un foglio Excel dei dati
disponibili a chiunque sul data-base della Fidal), ma quanto meno potrebbe porre dei dubbi a chi di
dovere. Quello che presento qui sotto quindi uno studio a mio modo di vedere sconvolgente sulle
dinamiche che riguardano questa specialit tanto difficile, ma che certificano quelle che erano fino a
poco fa solo delle sensazioni: abbandono, incapacit tecniche, disaffezione di una specialit tanto
difficile e faticosa.

Cos ho preso le graduatorie italiane allievi del quadriennio 2005-2008, quello che in teoria
avrebbe dovuto dare i 400isti pi evoluti di queste stagioni (le classi di et che vanno
dal 1988 al 1992), ma che se guardate bene chi al top in Italia, ha prodotto molto
poco. Naturalmente c anche chi non rientrava in quei primi 20, ma che poi esploso negli anni
successivi.

Ritengo che compito di una Organizzazione di persone, se volesse migliorare gli esiti della propria
funzionalit, dovrebbe essere quella di capire le macro-tendenze in atto al suo interno, non
continuamente domandarsi perch le cose vadano male, piangendosi addosso. Se non si conoscono
quelle tendenze, tutti i provvedimenti che eventualmente adotter saranno solo il tentativo di
tappare i buchi di un colabrodo. Scientificamente un nonsenso.

Il soggetto dello studio - Ritorniamo alle Graduatorie Italiane Allievi 2005-2008. Ho preso i
primi 20 delle graduatorie annuali e per ognuno di loro (alla fine saranno 69, visto che in 11 nelle
graduatorie ci sono entrati due volte, per due anni all'interno della categoria) si tracciata la
carriera fino ai nostri giorni. Le tabelle pivot saranno due. La prima con i record personali anno per
anno. Quindi una seconda tabelle, in cui il dato presente sar la media dei tre migliori risultati di
quello stesso anno preso in considerazione. Questo per "pesare" la prestazione e considerare il
400ista in questione, un vero quartermiler. Ho ritenuto cio di rappresentare la "presenza" nella
specialit, non solo qualitativamente ma anche quantitativamente. Gareggiare in un solo 400 in
un'intera annata, risulterebbe infatti un'attivit molto estemporanea rispetto ad un'ipotetica
"specializzazione" in quella stessa specialit.

Esclusioni Questo naturalmente ha escluso dalle valutazioni nella tabella quantitativa (oppure li
ha inclusi come numero oscuro) alcuni atleti che in realt risultano ancora in attivit, qualcuno
con una visibilit non certo secondaria (parlo ad esempio di Giordano Benedetti e Michael Tumi),
ma che, con tutta evidenza, non si sono specializzati nei 400. Di fatto una perdita per la specialit
a guadagno di altre. Sono stati esclusi, come gi detto, coloro che hanno gareggiato solo una o due
volte sul giro nella stagione.

Labbandono di massa: l80% non corre pi i 400

La tabella analitica (qualitativa) dei personali anno per anno partiamo con quella che la
tabella analitica basata sui seasonal best, anno per anno. Come leggere la tabella: GS o CS stanno
per Gruppo Sportivo o Societ Civile. Quindi ci sono i 4 anni presi in considerazione, con la
posizione nella graduatoria nazionale. Quindi i tempi (personali annuali o le medie, a seconda della
tabella).

05 06 07 08 ALLIEVI JUNIOR PROMESSE SENIOR
AITA GIUSEPPE 88 GS 1 48,65 48,50
FALZONI GIOVANNI 88 SC 2 49,39 50,67 49,90 50,23 49,37 49,41 49,24 49,81
CAVAZZANI FRANCESCO 88 SC 3 49,45 49,42 48,63 48,54 48,37 49,91
INGRAVALLE GIORGIO 88 SC 4 49,99
BELLINO GIOVANNI 88 GS 5 50,11 49,20 49,32 50,02 50,28
CAPOTOSTI LEONARDO 88 GS 6 50,14 50,44 49,52 48,66 48,77 48,50 49,95
PERRONE MARCO 88 SC 7 50,27 49,67 48,96 47,80 47,59 47,77 47,99
SCIARRA ALESSIO 88 SC 8 50,40 49,94 49,42 48,49 48,84 48,47
CASCELLA LUIGI 88 SC 9 50,44 50,04 49,21 49,43 49,59
ZAPPULLA MATTEO 88 SC 10 50,46 50,33 50,87
PANIZZA GIACOMO 89 GS 11 3 50,52 50,05 49,30 50,16 48,64 48,89 48,49 48,15
TREVELLIN ALBERTO 88 SC 12 50,52 51,66 48,74 51,80 50,88
BRICCHI AMEDEO 88 SC 13 50,54 51,19 50,20 50,70 51,47 53,09
ANDREANI MATTEO 88 SC 14 50,57 50,87 49,09
DE PAOLI JACOPO 88 SC 15 50,60 50,82 50,00 49,45 50,63 49,82 48,93 48,90 49,01
SIRTOLI DORINO 89 SC 16 2 50,61 49,80 48,78 48,67 50,05
SANTORI DANTE 89 SC 17 50,70 51,69 50,44 51,46 50,47
MANENTI DAVIDE 89 GS 18 50,89 48,60 49,86
SCAPINI MARIO 89 SC 19 1 51,01 49,53
QUATTRINI STEFANO 88 SC 20 51,04 51,54
SANTORI LUCA 90 SC 4 8 50,11 50,04 48,90 49,70
LOMARTIRE GIUSEPPE 89 SC 5 50,12 51,25
BENEDETTI GIORDANO 89 GS 6 50,21 49,06 48,57 48,61 48,69 48,39 47,97 47,64
MONTELEONE PASQUALE 90 SC 7 50,37 51,62
CIGNONI ANDREA 90 SC 8 5 50,53 49,73 49,35 50,44
ROLLA DANIELE 89 SC 9 51,89 50,55 50,38
SEVERI ROBERTO 89 SC 10 54,28 50,63 48,33 48,75 48,04 49,42 47,31 46,86 47,71
AMOIA DOMENICO 90 SC 11 50,74 53,31 51,40 51,79 52,84 53,51 52,05 51,06
CAPPELLIN FRANCESCO 90 GS 12 3 50,86 49,39 48,74 47,52 47,32 46,66 48,36 46,98
RIGO ADRIANO 89 SC 13 50,96 51,29 51,29 52,21
MILAN NICOLO' 89 SC 14 54,16 51,04 50,98 51,85
DAMINELLI ANDREA 90 SC 15 2 51,11 49,30 48,84 48,07 48,31 49,96 48,16 47,63
GUGLIELMO RICCARDO 89 SC 16 53,06 51,17 51,44 53,94 50,88 53,34 51,55 51,52
GALLINA ANDREA 89 GS 17 52,24 51,24 50,34 47,96 47,86 48,64 51,11 49,04
MAFFEI ENRICO 89 SC 18 52,44 51,25 51,93 51,60 52,64
DOTOLO MATTEO 89 SC 19 51,29 51,28 50,96 51,30 55,34
NIEDDU MARCO 90 SC 20 51,28
RAVASIO FRANCESCO 91 SC 1 2 48,60 48,64 47,61
HALITI EUSEBIO 91 SC 4 49,45 47,89 47,16 47,05 46,78 47,45 47,24
TRIONFO ANDREA 90 SC 6 51,30 49,93 49,79 49,64 49,88 50,25
BUFALINO ANDREA 90 SC 7 52,85 50,00 49,59 48,70 49,16 48,16 48,84 49,05
LEMMA RUGGERO 90 SC 9 52,26 50,23 49,62 50,52
SALA DANIELE 90 SC 10 52,92 50,25 49,22 49,51
CAMPOLO CHARALMBOS 91 SC 11 17 50,34 50,74 52,44
CARGNELLI MANUEL 90 SC 12 52,76 50,40 51,78 49,11 50,04 49,66
ALBANO GIOVANNI 91 SC 13 3 49,00 48,73 48,47 48,43 49,07 48,85
ECCHER LORIS 90 SC 14 51,48 50,70 50,26 48,95 49,40
ROBELLO MANUELE 90 SC 15 56,11 50,78 49,65 49,73 49,14 48,50 48,70 49,05
PEDRAZZOLI ALESSANDRO 91 SC 16 1 50,87 47,94 47,97 48,13 50,73
TUMI MICHAEL 90 GS 17 50,98
MAIORANI MARTINO 90 SC 18 51,00 51,75
OREFICI LUCA 90 SC 19 53,32 51,01 50,25 48,99 48,99
MACCIOCCHI VALERIO 90 SC 20 56,93 51,15 50,24 50,34 50,43 50,50
BENCOSME DE LEON JOSE 92 GS 4 49,77 48,68 47,89 47,09
GUARNERIO DIEGO 91 SC 5 51,78 49,81 50,34 49,95 50,09
BASCIANI FRANCESCO 91 GS 6 51,62 50,08 50,34
BACCI ALESSANDRO 92 SC 7 50,22 49,85 50,31 49,54 48,55 48,88
INCERTI EUGENIO 91 SC 8 53,79 50,22 49,16 48,96 48,84 49,01
SCARPONI BENEDETTO 91 SC 9 52,72 50,36 49,78 49,03
XHELLA FEDERICO 91 SC 10 50,43 50,26 49,33 51,53 51,33
RAMON EVELYN ROSARIO 91 SC 11 50,44 49,88 50,32 49,55
PICCOLO DAVIDE 91 SC 12 53,85 51,00 51,05 49,73 49,34 48,60 48,78
ACETO STEFANO 92 SC 13 50,53 52,36 51,07 50,38 50,01
BIANCHI AUGUSTO 92 SC 14 50,58 50,07
DANESINI PAOLO 92 SC 15 50,59 49,44 50,83 47,36 47,36 47,27
DIDIONI MATTEO 92 SC 16 50,66 50,53 52,57 51,51
LAZZARINI TOMMASO 91 SC 18 50,75
CAPRIOTTI MATTEO 92 SC 19 50,80 50,57 49,41 50,73 53,00 54,22
FIORINI ENRICO 91 SC 20 51,82 50,85 51,51 51,60 50,31 50,22

La tabella analitica (quantitativa) dei migliori 3 risultati dellanno - Quella che segue invece
la tabella riferita agli stessi atleti, ma assunta in riferimento alla media dei primi 3 400 corsi anno
per anno. Come noterete, molti risultati rispetto alla tabella qualitativa, vengono a mancare proprio
per lassenza di gare disputate nel minimo di 3.

05 06 07 08 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
AITA GIUSEPPE 88 GS 1 48,906 48,800 0,000
FALZONI GIOVANNI 88 SC 2 49,830 50,763 50,080 50,326 49,416 49,706 49,330 49,890
CAVAZZANI FRANCESCO 88 SC 3 50,470 49,560 49,146 48,796
INGRAVALLE GIORGIO 88 SC 4 50,126
BELLINO GIOVANNI 88 GS 5 50,196
CAPOTOSTI LEONARDO 88 GS 6 50,310 50,660 49,673 49,203 48,943
PERRONE MARCO 88 SC 7 50,473 49,726 49,033 47,826 47,933 47,836 48,146
SCIARRA ALESSIO 88 SC 8 50,613 50,003 49,450 48,706 49,076 48,926
CASCELLA LUIGI 88 SC 9 50,540 50,290 50,166 49,686 49,846
ZAPPULLA MATTEO 88 SC 10 50,670 50,386 51,063
PANIZZA GIACOMO 89 GS 11 3 50,946 50,123 50,200
TREVELLIN ALBERTO 88 SC 12 50,736 49,206 51,293
BRICCHI AMEDEO 88 SC 13 51,836 50,513 51,420
ANDREANI MATTEO 88 SC 14
DE PAOLI JACOPO 88 SC 15 50,736 50,936 50,326 49,856 50,143 49,040 49,186 49,220
SIRTOLI DORINO 89 SC 16 2 51,026 49,970 49,186 48,670
SANTORI DANTE 89 SC 17 50,900 51,783 50,663 51,686 51,040
MANENTI DAVIDE 89 GS 18 48,703
SCAPINI MARIO 89 SC 19 1 51,413
QUATTRINI STEFANO 88 SC 20 51,563 51,593
SANTORI LUCA 90 SC 4 8 50,243 49,270
LOMARTIRE GIUSEPPE 89 SC 5 50,586 51,586
BENEDETTI GIORDANO 89 GS 6 50,743 49,253 48"113
MONTELEONE
PASQUALE 90 SC 7 50,563 51,893
CIGNONI ANDREA 90 SC 8 5 50,700 50,330 49,570 50,446
ROLLA DANIELE 89 SC 9 52,176 50,790 50,700
SEVERI ROBERTO 89 SC 10 54,686 50,776 48,726 48,946 48,310 47,353 47,000 47,730
AMOIA DOMENICO 90 SC 11 51,513 51,610 51,990 52,916
CAPPELLIN FRANCESCO 90 GS 12 3 50,886 49,853 49,086 47,770 47,406 46,873 48,546 47,050
RIGO ADRIANO 89 SC 13 52,173 51,776
MILAN NICOLO' 89 SC 14 51,443 51,150
DAMINELLI ANDREA 90 SC 15 2 51,363 49,600 48,626 48,273 48,360 48,293 47,856
GUGLIELMO RICCARDO 89 SC 16 53,646 51,556 52,140
GALLINA ANDREA 89 GS 17 52,666 52,193 48,623 48,550
MAFFEI ENRICO 89 SC 18 52,723 51,323 52,180 51,860
DOTOLO MATTEO 89 SC 19 51,423 51,190
NIEDDU MARCO 90 SC 20
RAVASIO FRANCESCO 91 SC 1 2 48,706 48,833 47,733
HALITI EUSEBIO 91 SC 4 49,573 48,043 47,516 47,166 46,963 47,610 47,340
TRIONFO ANDREA 90 SC 6 51,343 49,983 50,360 49,946
BUFALINO ANDREA 90 SC 7 53,480 50,203 49,706 49,503 49,503
LEMMA RUGGERO 90 SC 9 52,496 50,320 49,736 50,880
SALA DANIELE 90 SC 10 52,973 50,600 49,470 49,633
CAMPOLO CHARALMBOS 91 SC 11 17 50,780 50,866
CARGNELLI MANUEL 90 SC 12 53,396 50,516 49,363 50,080
ALBANO GIOVANNI 91 SC 13 3 50,626 49,466 49,106 48,573 48,500 49,090 48,896
ECCHER LORIS 90 SC 14 51,623 50,946 50,380 49,703
ROBELLO MANUELE 90 SC 15 50,856 49,766 49,820 49,290 48,796 48,800 49,343
PEDRAZZOLI
ALESSANDRO 91 SC 16 1 50,926 48,083 48,163 48,333
TUMI MICHAEL 90 GS 17
MAIORANI MARTINO 90 SC 18 51,913
OREFICI LUCA 90 SC 19 53,463 51,116 50,386 49,166 49,110
MACCIOCCHI VALERIO 90 SC 20 51,263 50,540 50,536 50,786
BENCOSME DE LEON
JOSE 92 GS 4 49,936 48,803 48,836
GUARNERIO DIEGO 91 SC 5 52,773 49,950 50,406 50,250 50,150
BASCIANI FRANCESCO 91 GS 6 51,816
BACCI ALESSANDRO 92 SC 7 50,370 50,030 50,400 49,636 48,743 48,903
INCERTI EUGENIO 91 SC 8 50,496 49,223 49,046 49,186 49,196
SCARPONI BENEDETTO 91 SC 9 53,043 51,030 49,930 49,310
XHELLA FEDERICO 91 SC 10 50,570 50,740 49,540
RAMON EVELYN
ROSARIO 91 SC 11 50,580 49,983
PICCOLO DAVIDE 91 SC 12 55,250 51,100 51,206 49,923 49,603 48,890 48,910
ACETO STEFANO 92 SC 13 51,663 52,456 51,283 50,556 50,163
BIANCHI AUGUSTO 92 SC 14
DANESINI PAOLO 92 SC 15 50,703 49,763 47,496 47,406 47,446
DIDIONI MATTEO 92 SC 16
LAZZARINI TOMMASO 91 SC 18
CAPRIOTTI MATTEO 92 SC 19 51,296 49,820
FIORINI ENRICO 91 SC 20 52,346 50,933 51,783 51,303 51,100

Il primo dato incontrovertibile sullanalisi della tabella quantitativa, lincredibile tasso di
abbandono della specialit da parte dei vertici delle graduatorie nazionali. Come facciamo a
definire abbandono? Prendiamo un primo target, ovvero chi, tra tutti i 69 selezionati, nel 2013 ha
corso i 400. Ebbene il dato dice il 17,39%, ovvero 12 atleti. Dato incredibile: pi di 8 atleti su 10
che erano nelle graduatorie nazionali del quadriennio 2005-2008, questanno non si sono visti nei
400. Naturalmente mi si potrebbe obiettare che nel 2013 ci possa essere stata qualche forma di
infortunio, e il 400ista in questione non sia sceso in pista. Ebbene, se come abbandono
consideriamo il 2012 come anno limite, il numero di 400isti in attivit sale a 15, portando il tasso di
abbandono a 21,73%. Vista dallaltra parte:

Tasso di abbandono elitario sui 400 al 2013: 57 su 69 82,60%
Tasso di abbandono elitario sui 400 al 2012: 54 su 69 78,26%

Il dato davvero incredibile se si pensa che si sta parlando dei primi 20 nelle graduatorie nazionali,
quindi coloro che in teoria avrebbero avuto pi soddisfazioni dalla pratica sportiva e di conseguenza
pi motivati a proseguire.

Abbandonano al 2 anno junior - Se guardiamo invece il dato relativo allabbandono (di
qualunque natura possa essere, ovvero per cambio di specialit e proprio per aver lasciato latletica),
let media allabbandono (presa dividendo il numero complessivo di atleti distaccati, per la somma
delle et medie dellabbandono stesso) avvenuta a 3,7 anni dallinizio della categoria allievi,
ovvero mediamente al secondo anno junior. Quindi nel 19 anno det, ovvero nellanno
critico dopo il termine delle scuole medie superiori sar un caso? Comunque, se ancora ce ne
fosse stato bisogno (dopo lo studio con Gianluca Zuddas sulle gare indoor) risulta destituita di
contezza statistica la solita lagna che i problemi dellatletica derivino dal mancato reclutamento
presso le scuola. La scuola sicuramente un problema, ma visti i dati che abbiamo raccolto in 3
studi su 3, sembra pi impattante sul numero di tesserati il tasso di abbandono pi che il numero di
giovani che abbracciano latletica.

Atleti militarizzati Nel dato sono presenti per diversi atleti (11) che sono convolati nei gruppi
sportivi delle diverse Forze di Polizia. Di quegli 11 solo 1 diventato uno specialista dei 400,
ovvero Francesco Cappellin. Vediamoli in sintesi:

Giuseppe Aita: 100/200
Giovanni Bellino: 800
Leonardo Capotosti: 400hs
Giacomo Panizza: 400hs
Davide Manenti: 200
Giordano Benedetti: 800
Francesco Cappellin: 400
Andrea Gallina: 400hs
Michael Tumi: 100
Jose Bencosme: 400hs
Francesco Basciani: 100/200

1 solo semi-professionista sui 400 in 4 anni - Due sono le considerazioni: la prima che sono
transitati casualmente per i 400, ed essendo atleti con un certo portato di classe, in specialit
limitrofe ai 400, hanno lasciato traccia del loro passaggio nelle suddette graduatorie. La seconda
che, semplicemente, hanno cambiato disciplina perch non attratti, o perch cos consigliati dai
propri tecnici. Sta di fatto che solo il citato Cappellin risulta esser diventato uno specialista del giro
allinterno di un gruppo sportivo militare. Ora se assumiamo lappartenenza ai gruppi sportivi come
semiprofessionismo, sintetizzando, i primi 20 delle graduatorie dei 400 del quadriennio 2005-
2008 hanno prodotto un solo atleta semiprofessionista nella specialit. C da che riflettere.

Quanti atleti ai campionati italiani assoluti? ho voluto anche verificare quanti atleti compresi
tra i primi 20 nelle liste del quadriennio olimpico 2005-2008, siano poi riusciti ad arrivare ai
campionati italiani assoluti. Qui sotto i risultati analitici:

Cagliari 08 Marco Perrone batteria: 4868
Milano 09 Francesco Ravasio batteria: 4761; finale: 6 4781
Milano 09 Marco Perrone batteria: 4860
Milano 09 Andrea Daminelli batteria: 4939
Grosseto 10 Marco Perrone batteria: 4796
Grosseto 10 Francesco Cappellin batteria: 4755; finale: 5 4732
Torino 11 Francesco Cappellin batteria: 4666, finale: 6 4694
Torino 11 Paolo Danesini batteria: 4772;
Torino 11 Severi Roberto batteria: 4810;
Bressanone 12 Severi Roberto batteria: 4775; finale: 7 4773
Bressanone 12 Paolo Danesini batteria: 4809; finale: 6 4736
Milano 13 Francesco Cappellin batteria: 4779;
Milano 13 Paolo Danesini batteria: 4756;
Milano 13 Giordano Benedetti batteria: 4764;
Milano 13 Severi Roberto batteria: 4772;

Quindi, di quel quadriennio, solo 7 atleti di quelle liste hanno partecipato ai campionati italiani
assoluti. 5 le finali per 4 ragazzi. 3 finali le hanno raggiunte Marco Perrone (che dovrebbe aver
smesso), Francesco Cappellin, Paolo Danesini e Roberto Severi.

Le graduatorie integrate dei 2 da allievi dei primi 20 del quadriennio vediamo adesso le
graduatorie integrate di quegli atleti per anno di categoria. Giusto per osservare e per potersi
chiedere che fine abbiano fatto alcuni atleti che allapparenza sarebbero potuti passare per
fenomeni.
1 anno allievo

Francesco Ravasio 4860
Eusebio Haliti 4954
Jose Bencosme De Leon 4977
Luca Santori 5011
Alessandro Bacci 5022
Campolo Charalambos 5034
Pasquale Monteleone 5037
Giacomo Panizza 5052
Andrea Cignoni;
Stefano Aceto
5053

2 anno allievo

Eusebio Haliti 4789
Alessandro Pedrazzoli 4794
Francesco Ravasio 4864
Giuseppe Aita 4865
Jose Benscosme De Leon 4868
Giovanni Albano 4900
Andrea Daminelli 4930
Giovanni Falzoni;
Francesco Cappellin
4939
Paolo Danesini 4944

Riflessioni sulla prima tabella del 1 anno da Allievi: della tabella relativa al primo anno, che
racchiude il meglio del meglio di quel quadriennio, sono ancora in attivit con elevati livelli di resa
in 3: Eusebio Haliti, Jose Bencosme De Leon e Giacomo Panizza. Cosa salta subito allocchio?
Che sono tutti e 3 specialisti dei 400hs. Altro aspetto: nessuno tra i primi 10 400isti al primo anno
di un intero quadriennio tra coloro che sono andati forte al primo anno allievo, ha proseguito sui
400: 3 come detto si sono dati agli ostacoli, 7 non hanno smesso con i 400. Forse diventare troppo
forti troppo precocemente un problema.

La sparizione del fenomeno Francesco Ravasio quello che sorprende ancor di pi la
presenza di un vero e proprio fenomeno dellatletica italiana, ovvero il bergamasco
Francesco Ravasio. Ebbene, il suo 4860 al primo anno di allievi rappresentava al tempo in
cui stato conseguito, il pi veloce 400 mai corso da un allievo italiano al primo anno.
Addirittura quasi un secondo in meno di Haliti alla stessa et, il secondo pi veloce
quartermiler del quadriennio. Ravasio, nato il 6 aprile del 1991, corse quel tempo appena
sedicenne (10 giorni dopo il compimento dellet, a Lodi), ma di fatto allentrata nella
categoria allievi. Una sorta di record italiano allievi al primo anno, battuto soli due anni pi
ardi da Davide Re, con il suo 4815 corso a Bressanone. Di Ravasio non si hanno pi tracce
dal 2010 e non ne conosco francamente i motivi. Su alcuni articoli presenti in rete si parla
solo di un suo abbandono, senza specificarne i motivi, che saranno anche fatti suoi. Sta di
fatto che un piccolo fenomeno dopo solo due anni dallesplosione non ha pi calcato le
piste. C da dire, che dopo quellexploit (che non fu comunque limitato solo a quella gara,
ma in quellannata in ben 3 circostanze scese sotto i 49, con un 4864 e un 4888 a
corollario di quellincredibile 4860), il secondo anno da allievo lo vide stallare sui
medesimi tempi (i migliori un 4864, un 4888, un 4898 e un 4899 sempre tempi
pazzeschi per un allievo), per poi riprendere la strada verso prestazioni deccellenza nel
primo anno da junior: 4761, ovvero ben un secondo in meno di quanto fece vedere da
allievo, e secondo solo, in quella particolarissima graduatoria avulsa delle carriere di quegli
allievi del quadriennio, ad Eusebio Haliti, che da primo anno junior seppe correre in 4716.
Ora, a parte chiederci come mai Haliti corra ancora su quei tempi che correva 5 anni fa
(altro super fenomeno di precocit), la domanda che dovrebbe animare una Federazione
votata a preservare il numero non solo di tesserati, ma anche le eccellenze appartenenti a
quei tesserati anzi direi di iniziare proprio da qui. La Mission. Tornando a Ravasio: nel
2009 si prodig in una stagione stupefacente, sino al 6 posto ai Campionati Italiani Assoluti
(da primo junior) e poi pi nulla. Speriamo naturalmente nulla di grave in relazione ad un
abbandono di un piccolo fenomeno.

Riflessioni sulla seconda tabella del 2 anno allievi: nella seconda tabella ecco Eusebio Haliti col
suo 4789, che in una lista italiana in cui potrebbe essere embeddato, figurerebbe al 5 posto di
sempre. Ma Haliti, diventato italiano, diventato specialista degli ostacoli. Ravasio scende al 3
posto, superato da Alessandro Pedrazzoli, con 4794.

E di Pedrazzoli che ne ? Il giorno in cui corse quel 4794, Pedrazzoli raggiunse il 4
rango di sempre nelle classifiche all-time, superato solo da Donato Sabia, Claudio
Licciardello e Stefano Quaia. Ma seppe correre anche in 4801, due tempi che corsi da
allievo profumerebbero di futura gloria. Ebbene, quel 4794 rimasto invece il suo miglior
risultato in carriera, che per continu sino al 2011, ovvero per altri tre anni. Lanno
successivo, a Rieti, corse in 4797, mentre il miglior risultato del 2010 fu il 4813 di
Bressanone. Nel 2011 ci fu un mesto 5073, dopodich non ci sono pi tracce di sue gare
sulle statistiche della Fidal dal settembre di quellanno.
Aita passato ai 100: tra i migliori dieci nel quadriennio, altra strana scelta risulta quella
fatta da Giuseppe Aita, miglior allievo nei 400 del 2005 (con 4865, 18 di sempre nelle
liste all-time al giorno dellottenimento), riconvertito allo sprint puro al termine del 2007,
dove poi raggiunger i suoi picchi prestativi nel 2010 (1047 sui 100). Dal 2007 non
risultano pi prove superiori ai 100 metri al suo attivo. E s che nei 200 da junior correva in
2150 (si parla del 2006, tempo in cui risale il suo PB). Proprio al 2006 (ovvero lanno
successivo allexploit da allievo risale il suo ultimo 400. Qui, evidente, siamo di fronte ad
una scelta tecnica precisa.
Pi longevit ai migliori del secondo anno: dei migliori al secondo anno comunque
evidente che vi sia una maggiore longevit. In 7 hanno proseguito e hanno partecipato a gare
nel 2013, bench in 3 abbiano preferito altre specialit. Ma fanno parte del loto Francesco
Cappellin (3 finali agli assoluti), Paolo Danesini (3 finali agli assoluti), Andrea Daminelli
e Giovanni Falzone.

Analisi dei miglioramenti per atleta ottenuti nella carriera basandosi sui record personali,
vediamo nella tabella sotto, invece, quanto i diversi atleti siano migliorati in 3 diverse fasi della loro
carriera. Il best iniziale la migliore media ottenuta tra la doppia categoria allievi-junior, mentre per
I fase si intende quella promesse, e la II quella senior. Naturalmente come ritirati compaiono
anche tutti coloro che hanno cambiato specialit. Non sono inclusi gli atleti dellannata 2008, in
quanto ancora promesse nel 2013.


Best
iniziale 1a fase 2a fase Migl. I fase Migl. II fase Migl. Da I fase
AITA GIUSEPPE 48,50 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
FALZONI GIOVANNI 49,39 49,37 49,24 0,040% 0,263% 0,304%
CAVAZZANI FRANCESCO 48,63 48,37 0,00 0,535% RITIRATO Ritirato
INGRAVALLE GIORGIO 49,99 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
BELLINO GIOVANNI 49,20 50,02 0,00 -1,667% RITIRATO Ritirato
CAPOTOSTI LEONARDO 49,52 48,66 48,50 1,737% 0,329% 2,060%
PERRONE MARCO 48,96 47,59 47,99 2,798% -0,841% 1,981%
SCIARRA ALESSIO 49,42 48,47 0,00 1,922% RITIRATO Ritirato
CASCELLA LUIGI 49,21 49,43 0,00 -0,447% RITIRATO Ritirato
ZAPPULLA MATTEO 50,33 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
PANIZZA GIACOMO 49,30 48,64 48,15 1,339% 1,007% 2,333%
TREVELLIN ALBERTO 48,74 50,88 0,00 -4,391% RITIRATO Ritirato
BRICCHI AMEDEO 50,20 50,70 0,00 -0,996% RITIRATO Ritirato
ANDREANI MATTEO 50,57 49,09 0,00 2,927% RITIRATO Ritirato
DE PAOLI JACOPO 50,00 49,45 48,90 1,100% 1,112% 2,200%
SIRTOLI DORINO 48,67 50,05 0,00 -2,835% RITIRATO Ritirato
SANTORI DANTE 50,44 50,47 0,00 -0,059% RITIRATO Ritirato
MANENTI DAVIDE 48,60 49,86 0,00 -2,593% RITIRATO Ritirato
SCAPINI MARIO 49,53 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
QUATTRINI STEFANO 51,04 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
SANTORI LUCA 48,90 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
LOMARTIRE GIUSEPPE 50,12 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
BENEDETTI GIORDANO 49,06 48,39 47,64 1,366% 1,550% 2,894%
MONTELEONE PASQUALE 50,37 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
CIGNONI ANDREA 49,35 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
ROLLA DANIELE 50,38 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
SEVERI ROBERTO 48,33 47,31 46,86 2,110% 0,951% 3,042%
AMOIA DOMENICO 50,74 52,05 51,06 -2,582% 1,902% -0,631%
CAPPELLIN FRANCESCO 48,74 46,66 46,98 4,268% -0,686% 3,611%
RIGO ADRIANO 50,96 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
MILAN NICOLO' 51,04 51,85 0,00 -1,587% RITIRATO Ritirato
DAMINELLI ANDREA 48,84 48,16 47,63 1,392% 1,100% 2,477%
GUGLIELMO RICCARDO 51,17 50,88 51,52 0,567% -1,258% -0,684%
GALLINA ANDREA 50,34 47,86 49,04 4,926% -2,466% 2,582%
MAFFEI ENRICO 51,25 52,64 0,00 -2,712% RITIRATO Ritirato
DOTOLO MATTEO 50,96 55,34 0,00 -8,595% RITIRATO Ritirato
RAVASIO FRANCESCO 47,61 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
HALITI EUSEBIO 47,05 46,78 0,00 0,574% RITIRATO Ritirato
TRIONFO ANDREA 49,64 49,88 0,00 -0,483% RITIRATO Ritirato
BUFALINO ANDREA 48,70 48,16 49,05 1,109% -1,848% -0,719%
LEMMA RUGGERO 49,62 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
SALA DANIELE 49,22 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
CAMPOLO CHARALMBOS 50,34 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
CARGNELLI MANUEL 49,11 49,66 0,00 -1,120% RITIRATO Ritirato
ALBANO GIOVANNI 48,47 48,43 0,00 0,083% RITIRATO Ritirato
ECCHER LORIS 48,95 49,40 0,00 -0,919% RITIRATO Ritirato
ROBELLO MANUELE 49,65 48,50 49,05 2,316% -1,134% 1,208%
PEDRAZZOLI
ALESSANDRO 47,94 50,73 0,00 -5,820% RITIRATO Ritirato
MAIORANI MARTINO 51,00 0,00 0,00 RITIRATO RITIRATO Ritirato
OREFICI LUCA 48,99 48,99 0,00 0,000% RITIRATO Ritirato
MACCIOCCHI VALERIO 50,24 50,34 0,00 -0,199% RITIRATO Ritirato
TOTALE -0,168% -0,001% 1,619%

Non so se apprezzate le medie totali qui sotto. Dallecatombe di atleti che non si sono pi presentati
a correre dei 400 nel quadriennio 2005-2008, di fatto non vi stato miglioramento complessivo
tra la categoria allievi/junior a quella promesse! Anzi, un arretramento dello 0,168% (diciamo
circa 2/3 decimi mediamente). Mentre il miglioramento tra le categorie giovanili e quelle assolute,
apprezzabile: 1,619%, tenendo conto che questa media appesantita dalle prestazioni una-tantum
dei 400ostacolisti professionalizzati, e da Giordano Benedetti.

Vi propongo unaltra tabella, ovvero quella relativa alle tendenze prestative degli atleti a seconda
del numero di stagioni affrontate. Tali tendenze sembrano avvalorare le tesi che chi meglio va,
prosegui lattivit (le curve sono pi basse, ovvero pi prestative), mentre chi va piano si ferma
unovviet, ma adesso certificata da questa tabella riportata qui sotto. Come leggerle?
Semplicemente, con 1 e 2 gli atleti con allattivo una o due stagioni, con 2 o 3, due o tre stagioni
e cos via.



Conclusioni certo, uno studio potrebbe essere molto pi esaustivo, ma solo con questi dati gi a
disposizione, si riescono a comprendere alcuni aspetti del quattrocentismo giovanile italiano
(almeno di quel quadriennio). Sarebbe bello continuare lo studio con il quadriennio successivo, che
ha prodotto talenti come quello di Valentini, Tricca, Incantalupo, Re talenti esplosi da allievi-
junior, ma la cui piena maturit ancora da verificare.

Abbandono oceanico: Secondo me emerge prima di tutto, come gi detto diverse volte in questa
piccola analisi, un clamoroso tasso di abbandono: e stiamo parlando dei migliori delle liste italiane
di un quadriennio, non degli ultimi. Ora, come gi detto in precedenza, unorganizzazione dovrebbe
cercare di limitare anche gli aspetti negativi, non solo individuare i fattori di possibile crescita. E
per questo che per macro-fenomeni che probabilmente interessano pi specialit e non certo solo i
400, sarebbe il caso di impegnare del personale (la Fidal?) al fine di condurre surveys su questi
fenomeni. Perch non creare un database su questi atleti talentuosi che abbandono forse troppo
presto? E capire come intervenire nel futuro: se labbandono dovuto ad aspetti motivazionali, di
sicuro bisogner intervenire, come anche per la mancanza di risultati (questione tecnica?). Per altre
motivazioni esogene, chiaramente, non di sola atletica vive luomo.

Labbandono a 19 anni: altro elemento emerso il periodo di abbandono medio, ovvero i 19 anni.
Qui entrano in gioco diversi elementi esiziali, qualcuno dei quali, come detto, esula da motivazioni
di natura sportiva. Probabilmente il bivio per continuare, per i migliori, si presenta con lopportunit
di entrare in un gruppo sportivo o dover fare scelte progettuali di vita diversa. Come intervenire?
Come attirare gli atleti? Come farli rimanere? Secondo me latletica deve avere attrattive anche e
soprattutto per chi (ed la maggioranza!) arrivato a quel bivio dove si condensa la maggior parte
delle perdite di tesserati. necessario prendere in considerazione opportunit agonistiche per chi
non potr pi gareggiare ad armi pari con chi avr fatto scelte sportivamente elitarie, soprattutto a
livello di tempo a disposizione, visto che un professionista in qualunque campo, guadagner
sicuramente pi dellatleta semi-professionista. Serve cio prevedere, a mio modesto modo di
vedere, una strutturazione dei campionati italiani assoluti come quelli francesi, dove si tiene un
campionato di serie B, con una partecipazione limitata a tutti quelli che, bench in possesso di
prestazioni notevoli, non riescono ad essere competitivi con le elite nazionali, allo stile francese
appunto. Ribadisco cio la necessit di trovare tamponi per tappare le falle del sistema atletica, che
quel poco che entra se lo fa pure scappare prima che le carriere entrino nel vivo.

400 specialit senza campioni: la storia del quattrocentismo in Italia, come ho gi avuto modo di
scrivere diverse volte, non ha mai prodotto una figura che si stagliasse a livello internazionale.
Tutto quello cui si assistito negli ultimi 30 anni stato spesso a livello di una sola stagione, o
stagione e mezza (Zuliani, Attene, Licciardello), oppure su stagioni altalenanti a medio livello ma
senza grossi exploit nelle grandi manifestazioni (Nuti, Barberi, Vaccari). Lo spessore di Galvan lo
si scoprir lanno prossimo. come se mancasse una cultura, o come se, quella che la cultura
imperante da ormai un trentennio, non sia mai riuscita ad individuare una strada efficace nei 400. Il
problema cio pare di natura tecnica, pi che umana, visto che i talenti, come documentato anche in
questo piccolo studio, sembrano esistere. Il quadriennio successivo a quello analizzato, tra laltro,
ha prodotto fenomeni ancora pi incredibili, ma che inopinatamente hanno stallato su quella no fly
zone, che sono i 47, o poco meno. Gente che ha lambito il muro dei 46, o che ha corso appena
sopra i 470 da allievo, oggi, nella propria evoluzione sportiva, non pu non vantare dei 45 sulla
propria carlinga. Gli infortuni, gli intoppi, per carit, esistono per tutti. Ma il fatto che leffetto collo
di bottiglia, (ovvero lo stallo delle elite, nonostante le premesse per avere delle punte molto
performanti) oltre che a verificarsi tra le elite dei 100 femminili (lo studio presentato qualche giorno
fa) si presenti anche tra i 400 giovanili, fa sorgere il dubbio che il problema sia sistemico. E con
sistemico, intendo tecnico. E per la propriet transitiva, per tecnico intendo una metodologia di
fondo che produce tanti buoni atleti (li spreme?) ma che con la il pezzo di marmo che ha, non riesce
mai, ma mai, a tirar fuori la statua immortale.

E se mancassero pianificazioni pluriennali? Allora bisognerebbe andare al nocciolo del problema
e per prima cosa diventare consapevoli di un aspetto: forse in Italia non si sanno allenare i 400.
Partiamo da qui. Ma forse non si sanno nemmeno programmare nel tempo i ragazzi. Forse il
Ravasio di turno si stancato di farsi un mazzo tanto a 16 anni, con sacrifici forse troppo duri per
quella et. Mi domando quanto si sappia di programmazione pluriennale in Italia. O di
programmazione in et giovanile. Ci sono diversi studi sulla materia, e non penso che il pensiero
dominante qui in Italia abbia mai affrontato la cosa scientificamente, riducendo il tutto ad una mera
modulazione dei volumi di lavoro. Penso che con la collaborazione di Valerio Bonsignore,
prossimamente proveremo a fornire quanto c sulla piazza a livello internazionale sulla
pianificazione non solo allinterno della stagione, ma negli anni. Un allenatore, sembra pacifico,
non pu manipolare il corpo di un ragazzo senza sapere cosa comportino gli input motori cui lo sta
sottoponendo.

e naturalmente poteva mancare il professionismo? Questo discorso labbiamo affrontato tante
volte in queste settimane, e non potrebbe non rientrarci anche per questo discorso sui 400 tra gli
allievi. Gli aspetti tecnici assumono un ruolo fondamentale, e non avere i diversi elementi del
sistema un portato professionale, si riverbera chiaramente in modo negativo sugli esiti delle
prestazioni. Ma su questo argomento ci siamo espressi pi volte e ci ritorneremo, naturalmente.

Vabb concludo qui. Alla fine far emergere semplici fenomeni sociali in atto pu esser un buon
metodo per capire dove si stia andando a parare. Se non si conosce il nostro mondo, non si potr
mai intervenire e tutto quello che si far per migliorarlo, risulter solo un mero tentativo sparato
puntando sul fattore C. E di questi tentativi penso che se ne siano visti fin troppi.

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