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Capitolo 6

Tecnologia e produzione
Lucidi basati su Microeconomia 3°ed., D. Bernheim, M. Whinston
Copyright © 2017 – McGraw-Hill Education (Italy) srl
DAGLI INDIVIDUI ALLE IMPRESE

Finora abbiamo studiato le decisioni degli individui, come consumatori,


lavoratori e risparmiatori.

Ora passiamo ad occuparci delle decisioni delle imprese che devono


scegliere cosa produrre, come produrlo, quale quantità produrre, e a che
prezzo vendere il prodotto.

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3
TEMI DA DISCUTERE

– Tecnologia
– Isoquanti di produzione

– Produzione con un fattore variabile ()


– Produzione con due fattori variabili ( e )
– Rendimenti di scala

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TECNOLOGIA

Output: beni o servizi che un’impresa produce e vende.

Input: materiali, manodopera, terreni, macchinari (=fattori produttivi)

che un’impresa utilizza per produrre gli output

Tecnologia di produzione di un’impresa: descrive tutti i metodi a

disposizione dell’impresa per trasformare gli input in output.

INPUT TECNOLOGIA OUPUT

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TECNOLOGIA di PRODUZIONE

• Data una tecnologia, metodi di produzione differenti possono portare a


ottenere quantità differenti di output, a parità di impiego di input

• Un metodo di produzione è efficiente quando dati gli imput non si


può fare di meglio, si evitano sprechi di risorse nei fattori produttivi,
ovvero

• Non è possibile produrre una maggiore quantità di output usando


lo stesso quantitativo di input; non è possibile realizzare una
produzione superiore ricorrendo a metodi alternativi di produzione

• Non è possibile produrre la stessa quantità di output con


quantitativi di input inferiori

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INSIEME DELLE POSSIBILITA’ PRODUTTIVE

• L’ insieme delle possibilità produttive contiene tutte le possibili


combinazioni di input e output, data la tecnologia a disposizione

• A tale insieme appartiene la frontiera efficiente di produzione di


un’impresa, la quale
• mostra le combinazioni input−output corrispondenti ai metodi di
produzione efficienti
• individua il più alto livello di output nell’insieme delle possibilità
produttive per ogni dato livello di input

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INSIEME DELLE POSSIBILITA’ PRODUTTIVE

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FUNZIONE DI PRODUZIONE

• Il metodo di produzione efficiente è espresso matematicamente dalla


funzione di produzione

• Funzione di produzione : esprime la quantità massima di output che


un’impresa è in grado di produrre per ogni quantità di input, dato lo stato
della tecnologia

• Una funzione di produzione descrive, in termini matematici, la frontiera


efficiente di produzione di un’impresa. Descrive l’output massimo
ottenibile quando l’impresa opera in modo efficiente

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FUNZIONE DI PRODUZIONE

• con un solo input (lavoro ):


Esempio:

• Se , si ha
• Con 100 unità di lavoro, l’impresa è in grado di produrre al massimo 40
unità del bene
• con due input (lavoro e capitale ):
Esempio:

• se

• Ipotizzeremo che che i proprietari delle imprese siano interessati a


massimizzare i profitti. Ne consegue che sceglieranno di utilizzare un
metodo di produzione efficiente. Per questo, concentriamo la nostra
attenzione sulla funzione di produzione
• La funzione di produzione ha un valore CARDINALE (diversamente
dalla funzione di utilità): misura un livello di output, e ha quindi senso
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parlare, per esempio, di «produzione doppia».
INPUT FISSI E INPUT VARIABILI

Se consideriamo un processo produttivo in un dato periodo di tempo, la


quantità impiegata di alcuni input può essere modificata, quella di altri
input no

• Input fisso: input la cui quantità NON può essere modificata


nell’orizzonte temporale considerato

• Input variabile: input la cui quantità PUÒ essere modificata


nell’orizzonte temporale considerato

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BREVE PERIODO E LUNGO PERIODO

Gli input possono essere fissi o variabili a seconda dell’orizzonte temporale


considerato
• Breve periodo (Short Run: SR): intervallo di tempo entro il quale
almeno uno degli input è fisso
• Lungo periodo (Long Run: LR): intervallo di tempo entro il quale tutti
gli input sono variabili

Semplificazioni:
1. solo due periodi: SR e LR
2. nello SR, è fisso () e è variabile (per convenzione)
• ↑ D, ↑ ore lavorate – ricorso a ore di straordinari o contratti di somministrazione
• ↓ D, ↓ ore lavorate – ricorso a «cassa integrazione»
• più difficilmente può variare investito
3. Nel LR, e sono variabili

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BREVE PERIODO E LUNGO PERIODO

• La durata temporale del breve periodo dipende dalle caratteristiche del


processo produttivo

• SR e LR dipendono dalla tecnologia dell’impresa


Esempi:
• Per aumentare nel SR posso aumentare solo , finché vi sarà spazio per i
nuovi dipendenti, poi andrà fatto un investimento (), possibile solo nel LR
• impresa automobilistica vs. impresa di pulizie hanno diversi processi
produttivi e diversi SR e LR

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FUNZIONE DI PRODUZIONE CON UN INPUT VARIABILE (SR)

• Ipotizzando che sia fisso, e che l’input variabile sia il lavoro , possiamo
scrivere la funzione di produzione di breve periodo come:

• è la quantità di lavoro
• è la quantità fissa di capitale
• è la quantità di output

• è crescente: all’aumentare del lavoro impiegato , aumenta l’output (e


viceversa – per aumentare, in modo efficiente, il livello di produzione, è
necessario aumentare la quantità di lavoro utilizzata)
Esempio: Se e =2, si ha crescente in

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PRODOTTO MEDIO DEL LAVORO:
• Prodotto medio del lavoro (Average Product of Labor: ): la quantità
di output prodotto, divisa per il numero di lavoratori

• Ci dice quanto produce, in media, ciascun lavoratore


• Graficamente, inclinazione della retta che congiunge l’origine degli assi
nel piano con il punto sulla funzione di produzione
Esempio:

• Se ,
• Infatti, se , e

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PRODOTTO MEDIO DEL LAVORO:

non definito per

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PRODOTTO (o produttività) MARGINALE DEL LAVORO:
• Prodotto marginale del lavoro (Marginal Product of Labor: ): è la
variazione della quantità di output che deriva dall’impiego di un’unità
aggiuntiva dell’input lavoro

• è una variazione piccola di lavoro. Matematicamente, consideriamo


una variazione infinitesimale, che tende a zero (unità marginale).
• Per incrementi modesti di , la variazione (non negativa) dell’output è
approssimata dalla derivata della funzione di produzione rispetto a
• Geometricamente, è l’inclinazione della retta tangente alla curva che
rappresenta la funzione di produzione.
Esempio:
• Se si ha

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PRODOTTO (o produttività) MARGINALE DEL LAVORO:

18
ANDAMENTO (SR)

Come varia il prodotto marginale del lavoro, e più generalmente di un input,


quando la quantità di tutti gli altri input è fissa?

• come varia al variare di , quando è fisso?

• 3 possibilità:
1. rendimenti marginali crescenti: aumenta (/diminuisce)
all’aumentare (/diminuire) di
2. rendimenti marginali costanti: non varia al variare di
3. rendimenti marginali decrescenti: diminuisce (/aumenta)
all’aumentare (/diminuire) di
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1) RENDIMENTI MARGINALI CRESCENTI

Esempio: impresa con un grosso macchinario (SR: è fisso)


Consideriamo la variazione di una unità (non infinitesima) di L

• Da solo, il lavoratore non è in grado di far funzionare la macchina

MPL • Due lavoratori riescono ad avviare la macchina (ma a basso regime)

• i 3 lavoratori riescono a far funzionare la macchina a pieno regime


1

L
0
20
0 1 2 3
2) RENDIMENTI MARGINALI COSTANTI

Esempio: studio di avvocati () nel quale il numero di pratiche sbrigate da


ciascuno () non dipende da quanti avvocati sono presenti nello studio

In termini grafici:
pratiche
pratiche MPL
pratiche

10

L
1 2 3 … 10

21
3) RENDIMENTI MARGINALI DECRESCENTI
Esempio: impresa agricola che produce pomodori su un dato terreno (: fisso in SR)

• Le unità aggiuntive di lavoratori nel campo fanno aumentare il livello di produzione, ma in


maniera meno che proporzionale.

MPL

10
8

L
1 2 3
22
e curvatura di

F(L)

• In termini grafici, cosa esprime ?


• La pendenza della retta tangente a

• crescente = pendenza di crescente = curva convessa

• costante = pendenza di costante = curva lineare

• decrescente = pendenza di decrescente = curva concava

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convessa = crescente

convessa crescente

Unità
prodotte MPL

L L

24
lineare = costante

lineare costante

Unità
prodotte MPL

L L

25
concava = decrescente

concava decrescente

Unità
prodotte MPL

L L

26
E’ possibile che una data funzione di
produzione presenti in tratti diversi
andamenti diversi di

• Quando l’impiego di lavoro è modesto,


al crescere di , cresce per un effetto di
“specializzazione”.

• nel grafico in basso

• Quando l’impiego di lavoro è elevato, al


crescere di , cala per un effetto di
“inefficienza” (il capitale rimane
invariato)

• nel grafico in basso 27


LEGGE RENDIMENTI MARGINALI DECRESCENTI (SR)

• Se la quantità di tutti gli altri input è fissa, può


inizialmente essere crescente, costante oppure
decrescente. Tuttavia, a partire da un certo
livello di utilizzo di tale fattore produttivo, è
decrescente in : aumenti successivi nell’impiego
di tale input producono aumenti sempre minori
dell’output

• Questo vale per la produttività marginale di tutti


gli input (incluso ) (la produttività marginale di
un input richiede che la quantità degli altri input
sia fissa).

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RELAZIONE TRA e
Ricordiamo che, in ogni punto della funzione di produzione di breve periodo:
• inclinazione della retta che congiunge il punto sulla funzione di produzione con
l’origine
• inclinazione della retta tangente alla funzione di produzione
…esiste un’importante relazione tra ed :

Quando , è crescente

è crescente quando giace al di sotto di

Quando , è decrescente

è decrescente quando giace al di sopra di

Quando , è massimo

è nel suo Max quando interseca

La retta tangente alla funzione di produzione in
questo punto passa per l’origine degli assi
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RELAZIONE TRA e

Esempio su voti e media esami

Voto ultimo esame Media Relazione Implicazione


(MPL) (APL )

Esame 1 18 18 Nessuna poiché

Esame 2 20 19 Cresce

Esame 3 26 21 Cresce

Esame 4 29 23 Cresce

Esame 5 23 23 Massimo

Esame 6 21 22.5 Decresce

Esame 7 19 22 Decresce

30
DIMOSTRAZIONE RELAZIONE TRA e

Studiamo la derivata prima del prodotto di funzioni:

è positivo
se
ovvero se

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PRODUZIONE CON DUE INPUT VARIABILI (LR)

Consideriamo ora il lungo periodo, nel quale sia sia sono variabili.
Possiamo scrivere la funzione di produzione di lungo periodo come

• Per capitale, , intendiamo tutti gli input che non sono lavoro: materie
prime, stabilimenti, macchinari, beni durevoli in generale ecc.
• esprime la quantità massima di output che un’impresa può produrre
con unità di lavoro e unità di capitale
• Nel SR, l’unico modo efficiente di produrre unità del bene è di scegliere la
quantità di lavoro minima che permette di produrre quella quantità;
• Nel LR dovremo determinare la combinazione di ed migliore
(tecnologicamente ed economicamente efficiente) per produrre
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PRODUZIONE CON DUE INPUT VARIABILI (LR)

• ed sono trattati come se fossero omogenei


• I lavoratori hanno la stessa abilità; i macchinari sono tutti ugualmente
produttivi
• Per il principio della produttività totale dei fattori, aumentando la
quantità di tutti gli input, l’output che un’impresa può produrre aumenta (dato
che utilizza metodi di produzione efficienti). L’output non si riduce mai
all’aumentare della quantità di e/o
• è la funzione di produzione di lungo periodo

• Esempio: crescente in e in (, )
• se
• se (poiché )
• se ( diminuisce, aumenta)

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RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI
La frontiera efficiente di lungo periodo si rappresenta in un grafico
a tre dimensioni

Per rappresentare in due dimensioni usiamo lo stesso approccio


adottato con la funzione di utilità
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• Idea implicita nella : posso (quasi sempre) produrre una certa quantità di
output con diverse combinazioni di e
• Assumiamo fattori produttivi perfettamente divisibili (ore lavorate e ore di
utilizzo macchinari)
Esempio: produrre auto con meno operai () e più robot () (Ristrutturazione
aziendale: cambiamento della combinazione di fattori)
• posso considerare le combinazioni di e tali che e rappresentarle su un piano
cartesiano

2
1
L
1 4 16 35
ISOQUANTO
Unendo tutte le combinazioni di input ( e ) che consentono di ottenere lo
stesso livello di produzione () otteniamo un isoquanto
K

4 Isoquanto per

2
1

L
1 4 16

• L’isoquanto ha una rappresentazione grafica che ricorda la curva di indifferenza


• Lungo l’isoquanto troviamo tutte le combinazioni di input che producono in
maniera efficiente lo stesso output

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PROPRIETÀ DEGLI ISOQUANTI

• Dal principio della produttività totale dei fattori possiamo individuare


due proprietà degli isoquanti:

Altrimenti B ed A non potrebbero Altrimenti B ed A non potrebbero


produrre in modo parimenti efficiente produrre in modo parimenti efficiente,
avendo A maggiori unità di e di avendo A maggiori unità di e di
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FAMIGLIA DI INDIFFERENZA → FAMIGLIA DEGLI ISOQUANTI

Possiamo tracciare isoquanti per ogni quantità


𝐾

𝑄=30
𝑄=22
𝑄=16
𝐿

L’insieme di tutti gli isoquanti corrispondenti ad una certa funzione di


produzione prende il nome di famiglia (o mappa) degli isoquanti
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PROPRIETÀ DELLA FAMIGLIA DI ISOQUANTI

L’osservazione per cui, se utilizzo quantità maggiori di entrambi gli input, l’output
aumenta, permette di individuare due proprietà della famiglia degli isoquanti

Altrimenti A produrrebbe un minore pur


avendo maggiori input, sia di che di
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PARALLELISMI (LR)

Teoria del consumatore Teoria dell’impresa

• Curva di indifferenza • Isoquanto


• Non sazietà • Produttività totale dei
• pendenza curva fattori
indifferenza • pendenza isoquanto

Qual è la differenza?
• I valori della funzione di utilità hanno solo un significato ordinale (utilità
doppia = sto meglio, ma non so di quanto)
• I valori della funzione di produzione hanno invece un significato
cardinale (produzione doppia)

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• Significato economico pendenza isoquanti: rapporto al quale posso
sostituire un fattore con un altro, mantenendo invariata la produzione
• Questo rapporto di sostituzione è definito saggio marginale di
sostituzione TECNICA (marginal rate of technical substitution):

• Gli inputs sono sostituibili: ed possono essere sostituiti per mantenere


costante il livello di produzione
• Il trade-off tra input è descritto dalla pendenza di ciascun isoquanto

• La pendenza dell’isoquanto indica in che misura occorre aumentare il


secondo input a fronte di una riduzione unitaria del primo input per
mantenere costante/invariato il prodotto (output) totale (oppure diminuire il
secondo input a fronte di un aumento unitario del primo input)

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• Interpretazione economica:
• diminuisco di unità l’utilizzo del secondo fattore produttivo per aumentare
di una unità l’utilizzo del primo fattore produttivo, in modo da mantenere
invariato l’output (ci muoviamo su un isoquanto)
• Esempio: : se diminuiamo di 3 unità il capitale e aumentiamo di una unità
il lavoro (oppure, se aumentiamo di 3 unità il capitale e riduciamo di una
unità il lavoro), l’output rimane invariato

• Gli isoquanti sono convessi, cioè l’ è decrescente


• Se il lavoro è scarso, occorre molto capitale per compensare una unità in
meno di lavoro
• Se il lavoro è abbondante, basta poco capitale per compensare una unità
in meno di lavoro

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SOSTITUZIONE TRA E LUNGO UN ISOQUANTO

è decrescente

43
e

: variazione di che deriva dall’impiego di un’unità aggiuntiva di


• Quando è funzione di e , è la derivata parziale di rispetto a
(trattando come costante)

Esempio: se , allora

: variazione di che deriva dall’impiego di un’unità aggiuntiva di


• Quando è funzione di e , è la derivata parziale di rispetto a
(trattando come costante)

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IN TERMINI DI PRODOTTI MARGINALI

Avevamo dimostrato che . In modo analogo si può mostrare che

• La variazione di output che risulta da una variazione del lavoro pari a è

• La variazione di output che risulta da una variazione del capitale pari a è

• Se l’output è costante (lungo l’isoquanto ) e aumenta, allora deve ridursi per


mantenere invariato:

poiché su un isoquanto, si ha quindi

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INPUT PERFETTI SOSTITUTI

• Due input sono perfetti sostituti se gli input sono «scambiati» secondo un
rapporto fisso

Esempio: due lavoratori come input produttivi, aventi la stessa


produttività sia che siano diplomati sia che siano laureati, quindi
perfettamente sostituibili in rapporto 1:1.
• Equazione di un isoquanto con funzione di produzione lineare:

• è costante lungo l’isoquanto e pari al valore assoluto della pendenza,


ovvero (la pendenza dell’isoquanto è )

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IN INPUT PERFETTI SOSTITUTI

Rapporto fisso 1:1 Rapporto fisso 1:2


Un diplomato produce sempre Un diplomato produce sempre
lo stesso output di un laureato la metà di quanto produce un
laureato

𝑀𝑅𝑇𝑆=1 𝑀𝑅𝑇𝑆=1/2

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INPUT PERFETTI COMPLEMENTI

• Due input sono perfetti complementi quando devono essere usati in proporzioni
fisse secondo funzione di produzione

• Ogni isoquanto ha forma di ‘’ e tutti i vertici si trovano lungo la retta

Esempio: per produrre 1 unità di un bene (dolce) prevede che si impieghino 4


unità del fattore produttivo lavoro e 1 ora di utilizzo dell’impastatrice

Tutti i vertici della famiglia di isoquanti passeranno per la retta che unisce i punti e
ovvero

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INPUT PERFETTI COMPLEMENTI

• Partendo da e aumentando la quantità soltanto di o di la quantità prodotta non


cambia
• Solo aumentando contemporaneamente la quantità di entrambi gli input si passa
su un isoquanto più alto

K
• da ogni punto sulla
diagonale

• :

• nel tratto verticale


• Non definito nel vertice

• 0 nel tratto orizzontale


L
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FUNZIONE PRODUZIONE COBB-DOUGLAS

• Forma generale:

• , e sono parametri che assumono valori specifici a seconda


dell’impresa considerata:
• : livello generale di produttività dell’impresa
• e : produttività relativa di lavoro () e capitale ()
• Sia che sono necessari: se manca un fattore ( o ), la produzione è
nulla:

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in FUNZIONE COBB-DOUGLAS

In una funzione di produzione Cobb-Douglas, le produttività marginali di lavoro e


capitale sono:

Calcolando come rapporto tra e si ottiene:

Esempio:
;

51
con FUNZIONE COBB-DOUGLAS
In una funzione di produzione Cobb-Douglas, le produttività marginali di
lavoro e capitale danno importanti informazioni sui rendimenti dei fattori
produttivi:

• dipende da
• rendimenti marginali decrescenti di
• rendimenti marginali costanti di
• rendimenti marginali crescenti di
• La legge dei rendimenti marginali decrescenti (da un certo livello di , è
decrescente in ) è vera se e solo se

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con FUNZIONE COBB-DOUGLAS

Analogamente per

• dipende da
• rendimenti marginali decrescenti di
• rendimenti marginali costanti di
• rendimenti marginali crescenti di
• La legge dei rendimenti marginali decrescenti (da un certo livello di , è
decrescente in ) è vera se e solo se

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RENDIMENTI DI SCALA (LR)

• Possiamo chiederci che cosa succede alla quantità prodotta se modifichiamo


la quantità utilizzata di tutti gli input
• In particolare, quando un’impresa varia la quantità utilizzata di tutti gli input
nella stessa proporzione, si dice che cambia la scala di produzione
• Il tasso al quale la produzione aumenta quando l’impresa cambia la scala
produttiva è definito livello dei rendimenti di scala
• I rendimenti di scala misurano la relazione tra la scala (dimensione in termini di
input) di una impresa e la produzione (in termini di output)

Sono possibili 3 casi:


1) Tecnologia a rendimenti di scala costanti
2) Tecnologia a rendimenti di scala crescenti
3) Tecnologia a rendimenti di scala decrescenti

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RENDIMENTI DI SCALA COSTANTI

L’output aumenta esattamente nella stessa proporzione con cui


aumentano gli input
Esempio:
uno stabilimento → 100 auto
due stabilimenti → 200 auto

Formalmente: se gli input aumentano tutti nella proporzione (con ), allora


anche l’output aumenta nella proporzione , ovvero:

In questo caso, è una funzione omogenea di grado 1


Esempio:

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RENDIMENTI DI SCALA CRESCENTI

L’output aumenta più che proporzionalmente rispetto all’aumento


degli input

Esempio:
1 imbianchino e 1 scala → 1 appartamento
2 imbianchini e 2 scale → 3 appartamenti
Utilizzando il doppio di entrambi gli input, l’output triplica

Perché osserviamo rendimenti di scala crescenti?


Alcuni processi produttivi diventano più efficienti all’aumentare della scala, ad
esempio grazie alla specializzazione dei lavoratori che diventano via via più
produttivi (learning by doing)
56
RENDIMENTI DI SCALA CRESCENTI

Formalmente: se gli input aumentano tutti nella proporzione , l’output


aumenta in una proporzione maggiore di :

per ogni

Esempio:

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RENDIMENTI DI SCALA DECRESCENTI

L’output aumenta meno che proporzionalmente rispetto all’aumento


degli input

Esempio: impresa che si ingrandisce troppo e incontra difficoltà nel


processo produttivo

Perché osserviamo rendimenti di scala decrescenti?


– La presenza di costi di gestione e coordinamento rende probabile
osservare rendimenti di scala decrescenti, poiché esistono limiti alle
capacità manageriali disponibili.
– Spesso raddoppiare non raddoppia il numero di manager necessario a
rendere l’aumento di efficiente

58
RENDIMENTI DI SCALA DECRESCENTI

Formalmente: se gli input aumentano tutti nella proporzione , l’output


aumenta in una proporzione minore di :

per ogni

Esempio:

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RENDIMENTI DI SCALA con una funzione COBB-DOUGLAS

Funzione di produzione:

Rendimenti di scala:
poiché

avremo

• : rendimenti crescenti
• : rendimenti costanti
• : rendimenti decrescenti

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RENDIMENTI DI SCALA: RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

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CAMBIAMENTO TECNOLOGICO
• Finora abbiamo assunto che la funzione di produzione non variasse nel tempo
• Quando la capacità dell’impresa di trasformare input in output cambia nel
tempo si ha un cambiamento tecnologico
• Ad esempio, si produce più output di prima a parità di fattori di produzione
• Se il cambiamento tecnologico aumenta la produttività la frontiera efficiente di
produzione si sposta verso l’alto
• Il cambiamento tecnologico può essere:
• NEUTRALE, se l’aumento di produttività dei fattori mantiene invariato per ogni
combinazione di input. Per esempio, in una Cobb-Douglas aumenta
• LABOUR-SAVING: se l’aumento di produttività permette, a parità di , di ridurre
le unità di per produrre la stessa quantità. Cobb-Douglas: aumenta
• CAPITAL-SAVING: se l’aumento di produttività permette, a parità di , di ridurre
le unità di per produrre la stessa quantità. Cobb-Douglas: aumenta β
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