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PREPARAZIONE DEL SAPONE

"Felicità è avere
qualcuno che ti insaponi
la schiena. Beatitudine è
riuscire a insaponarla da
soli."
27/04/17
INTRODUZIONE AL SAPONE E ALLA
SAPONIFICAZIONE
I grassi naturali, noti anche con il nome di trigliceridi ( o più
esattamente triacetilgliceroli) sono esteri della glicerina
(o glicerolo). Essi subiscono facilmente l'idrolisi basica
( in un processo noto con il nome di saponificazione)
formando glicerolo e sali degli acidi grassi. I sali di sodio
e potassio degli acidi grassi a lunga catena che si
ottengono nel processo di saponificazione costituiscono
i saponi. 
I saponi sono,quindi, sali solubili di acidi grassi quali l’acido
oleico, l’acido stearico, l’acido palmitico, l’acido laurico e
l’acido miristico. I saponi sono caratterizzati da una
parte idrofoba costituita da una lunga catena carboniosa
e da una parte idrofila costituita dal gruppo funzionale
dell’acido carbossilico. 
SCOPO

Ottenere in laboratorio il sapone utilizzando


materiale di uso comune ,cioè mediante l'idrolisi
basica dei grassi contenuti nell'olio di oliva
(sostanza grassa). 
MATERIALE E ATTREZZATURE:

 Becher da 500 ml;  Cilindro da 50 ml;


 Becher da 100 ml;  Pipetta tarata da 10 ml; 
 Agitatore magnetico riscaldante; 
Filtro veloce;
 Bacchetta di vetro;  Idrossido di sodio (NaOH);
 Olio di oliva (o qualsiasi altra sostanza  Acqua distillata;
grassa);  Soluzione satura di cloruro di
 Vetrino da orologio; sodio (NaCl). 
 Provetta di vetro;
PROCEDIMENTO
• Poni 10g di sostanza grassa nel becher da 100ml
• Aggiungi 16ml di NaOH e 40ml di alcol etilico al 50%, agita bene con la
bacchetta e poni il becher nel bagnomaria preparato nel becher da 500ml.
• Copri il becher piccolo con il vetrino da orologio e scalda il bagnomaria fino
all’ebollizione. Agitare spesso per evitare la formazione dei grumi.
Aggiungere con cautela e lontano dal calore dell’alcol etilico se il volume
diminuisce
• Dopo 30 minuti circa, verifica che la reazione sia avvenuta semplicemente
ponendo una piccola quantità di prodotto in una provetta con acqua calda.
Agitare fortemente, la reazione è completa se dopo la agitazione si forma
schiuma e non sono presenti residui di sostanza grassa.
 A questo punto aggiungere 20 ml di H2O distillata e 50 ml di
soluzione satura di NaCl precedentemente riscaldata in modo da
rompere l’emulsione e separare meglio il sapone che si è
formato.

 Raffreddare per qualche minuto il contenuto del becher e


filtrare, lavando il precipitato sul filtro più volte con H2O in
modo da eliminare la soda in eccesso e neutralizzare il sapone
ottenuto
SCHEMA GRAFICO DELL'APPARECCHIATURA
IDROLISI DI TRIGLICERIDI: SAPONIFICAZIONE

I grassi e gli oli sono miscele di esteri della


glicerina, un alcol trivalente, con acidi,
contenenti 4 o più atomi di carbonio che
vengono indicati come acidi grassi. A
temperatura ambiente le miscele solide
sono i grassi, mentre quelle liquide sono
gli oli. Negli esteri della glicerina, che
costituiscono i lipidi naturali, tutte e tre le
funzioni alcoliche risultano esterificate e
gli esteri stessi si denominano trigliceridi.
I trigliceridi vengono utilizzati per la
produzione del sapone attraverso la
reazione di idrolisi, promossa dagli
alcali (idrossidi del primo gruppo),
chiamata saponificazione. La base
solitamente utilizzata è la soda
caustica, più comunemente
conosciuta come idrossido di sodio:
in una soluzione acquosa calda, il
trattamento idrolizza il grasso nei
suoi componenti, cioè il sale di un
acido carbossilico a lunga catena
(sapone) e l’alcool (glicerina).
CURIOSITÀ SUI SAPONI:

I saponi più usati sono quelli sodici, di aspetto


solido e compatto, mentre i saponi potassici hanno
un aspetto più molle e sono utilizzati per la
produzione di saponi liquidi e saponi da barba. 
PERCHÉ L’ACQUA NON SGRASSA MENTRE
IL SAPONE SÌ?
È possibile eliminare lo sporco per mezzo del sapone
perché questo possiede una duplice natura:  la sua
molecola ha una testa idrosolubile (gruppo carbossilato)
ed una lunga coda liposolubile (la catena idrocarburica).
La porzione idrocarburica del sapone si scioglie nella
sostanza oleosa, ma la testa ionica sporge dalla goccia di
olio.
Essa, insieme con le particelle di sporco in essa sospese,
viene staccata dalla superficie della stoffa o della pelle
quando un numero sufficiente di molecole di sapone le
si è disposto intorno.
Questa struttura prende il nome di micella
RELAZIONE DI LABORATORIO DI:

•AKPASON EMMEM FRIDAY, 


•ALBANESI DIANA, 
•CAIOLI MATTEO, 
•CATALDO MATTEO, 
•CAVALLINI FRANCESCA,
•CECCANTI FILIPPO,
•CONTI ALTEA MARIA, 
•DE SANTI EDOARDO

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